Diabolicamente in trappola.

di Arvistloe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolenti piccanti ricordi. ***
Capitolo 2: *** Ritornare. ***
Capitolo 3: *** Domenica e lunedì. ***
Capitolo 4: *** Martedì e mercoledì. ***
Capitolo 5: *** Mercoledì, giovedì, venerdì e sabato...finirà bene? ***



Capitolo 1
*** Dolenti piccanti ricordi. ***


Notte. Appartamento sotto l'attico di Lucifer, stesso arredamento.

Lucifer era infastidito e mezzo nudo (addosso solo dei boxer neri) con una voglia infinita di strozzare Eva. Era iniziato tutto come ogni notte, Eva organizzava una orgia, ma come negli ultimi tempi quegli eventi non gli interessavano più. Sopra ogni cosa, non sopportava che Eva non avesse accettato di trascorrere un giorno solo con lui, magari per parlare. Mancavano tantissimo a Lucifer quei pomeriggi con Chloe e Trixi, i giochi in scatola, l'essere il cuoco ufficiale di quella che credeva un po' la sua famiglia. Il re dell'inferno scosse la testa, dicendo a se stesso che doveva dimenticare quei momenti. Ma farlo era veramente difficile.

Da un armadio nella camera portò fuori una grande scatola bianca di cartone, mettendola sul letto, sedendosi accanto. Dentro la scatola c'era un magnifico vestito rosso, comprato con tanto amore per regalarlo a Chloe in occasione di quell'appuntamento, rimandato, dopo il ritorno di lei da Roma. Dentro la scatola c'erano anche due scatole più piccole, che contenevano una collana con orecchini e un bracciale degni di una regina. Ritrovò il taccuino su cui aveva appuntato ogni idea per quell'appuntamento, un punto di svolta nel loro rapporto, almeno così credeva. Sorrise amaramente, leggendo le idee scritte nel taccuino, pensando a un ulteriore giorno da passare con Chloe e Trixi. Si ritrovò come altre volte ad asciugare rapidamente delle lacrime.

Fu distratto dai suoi pensieri da alcuni tonfi che provenivano dal piano superiore, dal suo attico. Sperava che Eva con quelli dell'orgia lasciassero qualcosa d'intatto. Nuovi rumori che lo disturbavano, desiderando in quel momento solo dormire, per sognare, perdersi in una vita impossibile con Chloe.

Ripose con cura la scatola nell'armadio, stendendosi sul letto. Si risvegliò percependo un movimento del letto, guardando Eva che si arrampicava dall'altra parte. Gli stava per dire che non aveva voglia di far sesso, ma lei disse con un gran sorriso
"Lo so perché non ti piacciono i nostri giochi. Perché non sei veramente legato a loro"
Lucifer non capiva bene cosa volesse dire. Eva chiese con una carezza sulle labbra
"Luci rendimi felice, mettiti a pancia sotto"
Decise di farlo, dopotutto un massaggio alla schiena non gli sembrava una cattiva idea. Eva si posiziono poco sopra il fondo schiena di Lucifer, dicendogli
"Metti le mani dietro la schiena"
Lucifer pensò che Eva poteva conoscere qualche massaggio speciale. Capì che non era così quando sentì scattare delle manette intorno ai polsi. Erano delle manette con una leggera catena di ferro nel mezzo. Lucifer sorrise appena, tentando di farle aprire, usando il suo potere, ma non ci riusciva. Tentò di romperle, ma niente. Arrabbiato, disse a Eva
"Da dove vengono queste manette?"
Eva ridacchio
"Regalo di un demone incontrato durante una orgia sopra all'attico"
Lucifer decise di mettere una magia per non far entrare demoni in tutto l'edificio sopra il Lux. Si mosse da sotto Eva che fu sbalzata via. La piccola donna disse sempre ridendo
"Mi ha detto che si aprono dopo…aspetta come disse...a si...dopo 3 sdwen"
Lucifer con molta fatica si alzò dal letto, dicendo scioccato a Eva
"Maledizione Eva! In lingua demoniaca vuol dire tre secoli tra gli umani, eoni all'inferno"
Eva si alzò in piedi, correndo fuori dalla camera da letto, tornando con un grosso coltello da cucina, dicendo
"Ti taglio le mani, poi le rimetti apposto"
Lucifer si allontanò da lei terrorizzato
"Le ferite inferte quando ci sono le manette di questo tipo non guariscono più. Resterei senza mani per sempre. Chiama Maze, sbrigati"
Lucifer sobbalzo sentendo dei rumori fuori la camera. Eva gli disse agitata
"O no, avevo chiesto ad alcuni dell'orgia di raggiungerci"
Prima che potesse dire altro, un gruppo di uomini e donne poco vestiti entrò nella camera. Improvvisamente Lucifer odiava profondamente quelle persone, certo che non fossero suoi amici. Quelle persone che lo circondarono, ignorando i suoi tentativi di farli andare via. Capì che non erano mai stati lì per dargli piacere, ma solo per prendere quello che volevano. Uno dietro di lui gli abbassò improvvisamente i boxer, mentre un altro gli posò sugli occhi una benda. Le urla di Lucifer fecero scappare tutti. Eva era inorridita, Lucifer era disteso per terra che si dibatteva, urlando a ogni respiro. Eva corse fuori dalla camera per chiamare Maze che era giù al Lux.

Lucifer provava la stessa solitudine, il dolore di quando fu torturato e scacciato dalla sua famiglia. Di quando si ritrovò solo all'inferno cercando di curare o alleviare il dolore del suo corpo bruciato. Il dolore che provava agli occhi era pari alla malinconia mordi cuore di Chloe che si era sempre preoccupata dei suoi desideri, mai di farlo sentire usato, ancora peggio maltrattato.

Nel terribile dolore agli occhi, un fuggitivo pensiero gli diede un piccolo attimo di consapevolezza. Pensò che Chloe non voleva combattere, rimandare all'inferno, lui come Lucifer proprietario del Lux, ma quel mostro che perfino lui accettava poco. Inesorabilmente il suo incrollabile egocentrismo tornò, risentendosi offeso per il tradimento di Chloe.
Improvvisamente la voce di Maze gli sembrò la salvezza, dicendole
"Maze aiutami...Gli occhi in fiamme"
Maze tolse la benda, dicendo preoccupata
"Questa incosciente ha usato della polvere di peperoncini del paradiso"
Eva piagnucolo
"Quel demone aveva detto che non era così tremendo. Lucifer io volevo solo migliorare i nostri giochi"
Lucifer le urlò
"Basta! Eva non mi piacciono più questi giochi sessuali. Erano solo vani tentativi di riempire la mia solitudine...come sono solo nuovamente"
Perdendosi la sua voce, mentre il dolore agli occhi diminuiva di poco ma non poteva aprirli. Maze avrebbe voluto picchiare Chloe per averlo fatto tornate infelice, come prima la incontrasse.

Alcune droghe forti di Maze gli permisero di riposare. Aiutato sempre da Maze, indosso dei boxer neri, ma avendo le braccia bloccate dietro la schiena, poté mettere solo sulle spalle solo una vestaglia, dormendo sulla pancia

Qualche ora dopo.

Maze entrò nella camera da letto, scuotendo Lucifer. Gli occhi del re dell'inferno erano così gonfi e rossi da non poterli aprire. Lucifer si mosse, dicendo mezzo assonnato
"Chloe...Chloe non andartene...Chloe non sono un mostro" La voce di Maze, dispiaciuta sinceramente di vederlo così vulnerabile sia fisicamente che mentalmente lo riportò alla realtà. Aiutato da Maze tornò nel soggiorno dell'appartamento. Sentendo la voce di Amenadiel sorrise, dicendo con tono stanco
"Fratello ti prego dimmi che almeno tu puoi guarirmi gli occhi"
Il silenzio dell'angelo fu troppo eloquente. Cercando di consolarlo, Maze gli disse mentre lo aiutava a sedersi nel divano
"Quel demone non spargera più niente, l'ho fatto in mille piccoli pezzi"
Lucifer annuì di si. Amenadiel fece segno a Eva di stare in silenzio, sedendosi accanto al fratello, solo che Eva non amava fare come gli veniva detto, dicendo a Lucifer
"Mentre Maze e Amenadiel cercano le cure, potremo usare al meglio questi..." Lucifer si alzò in piedi, urlando contro di lei, esasperato
"Vattene! Sei stata sempre la mia rovina! Vattene! Non sono più quello che conoscevi! Maledizione! Non sono più quella bestia satanica! Sono cambiato! Provo verso me stesso del rispetto!"
Quelle sfogo colpì profondamente tutti, dimostrando quanto Chloe lo avesse migliorato.

Amenadiel tentò di calmare Lucifer, portandolo quasi di peso sul divano. Gli disse mettendogli un panno umido sugli occhi gonfi e rossi
"Devi calmarti. Non fai che peggiorare la cosa. Ascolta bene. Devo andare in paradiso per trovare le erbe che servono. Ci metterò tre o quattro giorni. Deve restare con te qualcuno"
Eva disse timidamente
"Resto io "
Lucifer scosse la testa deciso, dicendo con rabbia
"No, no. Sentivo di non potermi fidare di te. Vattene! Vattene! Maze, mandala in una delle mie abitazioni, lontana da Los Angeles, dalle dei soldi. Non voglio che stia più qui...vattene Eva! Ti auguro ogni bene"
Tristemente Eva entrò nell'ascensore andando via. Lucifer disse al fratello che teneva il panno umido sui suoi occhi piagati
"Resterà con me Maze"
La demone donna scosse la testa, ricordandosi che non la poteva vedere, dicendogli
"Io devo andare all'inferno per creare le chiavi delle manette"
Amenadiel fece un calcolo mentale
"Minimo una settimana saremmo via"
Maze disse convinta
"L'unica e Chloe. Linda non verrebbe mai. Di Eva non parliamone, farebbe più guai"
Lucifer scosse la testa, dicendo con tono triste
"Non verrebbe comunque. Non sopporta il mio aspetto infernale. Eppoi voleva mandarmi all'inferno, in combutta con quel padre Kinley. Rimarrò solo. Riuscirò a cavarmela"
Amenadiel guardò Maze scuotendo la testa
"Non puoi farcela da solo. Forse può essere l'occasione per riconciliarsi definitivamente con Chloe. Ti assicuro, non esiste persona più pentita per averti fatto un torto"
Stanco, Lucifer annuì di si.

CONTINUA

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Capitolo 2
*** Ritornare. ***


Los Angeles. Sabato mattina.

Sorprese molto Maze e Amenadiel il no di Chloe ad assistere Lucifer. Vista la necessità, Maze cercò un'infermiera tra le sue conoscenze. Stava arrivando all'attico quando sentì un gran trambusto prima che le porte si aprissero. La scena che vide fu per lei qualcosa che le ricordava l'inferno. Nell'attico una dozzina di demoni stava trascinando Lucifer verso una catena che penzolava dal gancio dove c'era un lampadario. Maze si preoccupò, vedendo un Lucifer completamente inerme. Svelta la demone attaccò alcuni demoni, mentre altri avevano legato al collo di Lucifer la catena, tirando per impiccarlo. Maze lanciò un coltello al demone che tirava la catena, cadendo Lucifer a peso morto per terra. Svelta Maze uccise gli ultimi demoni, dicendo a Lucifer sempre per terra
"Sono demoni che avevi esiliato dall'inferno"
Fece appena in tempo a vedere Lucifer scomparire in una fiammata. Preoccupata, Maze chiamò Amenadiel, dicendogli appena fu in linea al cellulare
"Non immagini dove si trova tuo fratello in questo momento"

Sempre sabato mattina. Parcheggio della centrale di polizia.

Chloe uscì dalla centrale con l'umore veramente triste, come le capitava ormai da mesi. Cercò di scacciare la malinconia per la mancanza di Lucifer con pensieri positivi. Un tentativo veramente titanico, perché anche solo il percorso per andare al parcheggio le ricordava Lucifer. Sorrise commossa, ricordando un pomeriggio, stava facendo lo stesso percorso con Lucifer. Si ritrovarono a ridere per un sospettato, rivelato colpevole, che tentando di scappare aveva cercato di usare il karate con loro, finendo atterrato da un semplice schiaffo di Lucifer. Chloe si ritrovò a sospirare. Le mancava così tanto il suo partner, il suo amico.

Quando Maze gli aveva raccontato cosa era successo a Lucifer, chiedendo di assisterlo in loro assenza, Chloe aveva rifiutato a malincuore. Certo, lei avrebbe voluto rivedere Lucifer, ma si sentiva così in colpa per aver complottato con Kinley. Fece un respiro profondo, decidendo che doveva rassegnarsi. In centrale per sua richiesta, le avevano assegnato per qualche mese del lavoro d'ufficio, non riuscendo a tornare sul campo senza Lucifer. Solo che non poteva durare. Decise che quel lunedì avrebbe accettato di avere come partner una detective giunta da New York. Un rumore la svegliò dai suoi pensieri. Notò una donna che batteva sul finestrino della sua auto. Le gridò
"Ehi ma cosa fai?"

La donna la guardò mostrando mezzo viso assente, capendo Chloe che era un demone. Gli stava per sparare, quando Maze gli saltò addosso, rompendogli il collo. La demone disse a una sorpresa Chloe
"Apri l'auto, sbrigati"

Impaurita ma soprattutto confusa, Chloe eseguì. Maze si precipitò nei sedili posteriori. Mentre si avvicinava, Chloe sentì la demone dire
"Devi venire via. Non sei al sicuro qui"
In risposta un disperato
"Sono stanco, dovevi lasciarli fare. Maze usa i tuoi coltelli"
Attraverso il finestrino dello sportello anteriore destro, Chloe vide Lucifer in ginocchio tra i sedili, con Maze che cercava di farlo uscire. Il cuore di Chloe cade a terra, vedendolo con indosso solo dei boxer neri, pieno di cicatrici sanguinanti, ma sopra ogni cosa, gli occhi gonfi e rossi, con le braccia bloccate dietro la schiena. Indietreggiò qualche passo dall'auto, sbattendo contro qualcosa, scoprendo che era Amenadiel. L'angelo disse a Chloe, mentre gettava una polvere sul corpo inerme del demone che scomparve
"Chloe abbi pazienza. Lo riportiamo all'attico. Purtroppo un gruppo di demoni che aveva bandito dall'inferno, capito la sua situazione volevano ucciderlo…"
Sorrise appena
"...inconsciamente deve aver pensato il luogo dove si trova meglio, più al sicuro. In modo sorprendente vicino a te"
Chloe stava per dire qualcosa, quando Maze uscì dall'auto preoccupata
"Amenadiel, Lucifer sembra sia svenuto"

Anch'essa preoccupata, Chloe si precipitò nell'auto aprendo la portiera. Lucifer giaceva semi disteso sulla pancia, respirando appena. Amenadiel dall'altra parte, staccò di netto il sedile del passeggero, dicendo a Chloe
"Sarai risarcita di ogni danno"
Ma Chloe fissava incredula Lucifer, così vulnerabile. Istintivamente gli posò una mano sulla testa. Un esterrefatto Amenadiel e un'altrettanta Maze, videro Lucifer respirare profondamente, alzando la testa, chiedendo
"Chloe?..."
Per poi spingere la faccia sul sedile, dicendo con rabbia
"...stupido, sono un imbecille, a lei non importa niente di me"
Perdendo nuovamente i sensi. Amenadiel con forza, posiziono seduto Lucifer nel sedile, dicendo a Maze
"Non può stare di lato, la posizione delle braccia gli blocca l'aria"
Dando alcuni schiaffi leggeri a Lucifer che respiro, dicendo con una risata triste
"Pensavo che Chloe fosse qui. Sono un illuso Amenadiel, devo rassegnarmi. Era impossibile che una brava persona come lei poteva accettarlo. Sono sempre stato uno stolto…"
Odoro intorno
"...dove sono finito?mi sembra di percepire le caramelle alla menta della detective, il profumo che si spruzza dopo ogni scena del crimine …"
A quelle frasi, Chloe si allontanò di qualche metro dall'auto. Non poteva sopportare oltre. Maze le avvicinò, chiedendole
"Chloe dovresti darmi le chiavi dell'auto. Entrò questa sera riavrai l'auto come nuova"
Chloe le domandò
"Lo riporterete all'attico?"
Maze sembrava a disagio, rispondendole
"C'è un luogo molto sicuro, che lui scherzava da mesi. Chloe…"
A Maze non piaceva sentirsi a disagio
"...una villetta con giardino, affacciata sulla spiaggia"
Chloe sgrano gli occhi, era l'ultima cosa che voleva sentire.

Mezz'ora dopo. Vialetto di una villetta affacciata sulla spiaggia.

Amena aiutò Lucifer a uscire dall'auto. Maze che era alla guida, su precipitò avanti per aprire la porta. Il problema che Lucifer non voleva andare in quella villetta. Perché l'aveva fatta costruire, in un sogno ipotetico, di viverci con Chloe e Trixie. Aveva passato giorni, mentre Chloe era a Roma, mettendo su quella villetta e la spiaggia di fronte, ogni tipo di magia protettiva. A poco a poco, quel luogo dove aveva sognato una famiglia tutta sua, diventò un rifugio, dove quando tutto era soffocante, si rifugiava per cullarsi nei sogni. Tante volte, ricordò con una stretta al petto, si alzava dal letto pensando che Chloe era in bagno o magari passeggiava in spiaggia con Trixie. Non rendendosi conto della realtà, si metteva contento a preparare la colazione, finché si ricordava che era stato tutto un sogno, buttando all'aria la tavola apparecchiata per tre.

Tentando d'incoraggiarlo, Amenadiel gli disse, sostenendolo mentre lo conduceva nella villetta
" Lucifer non puoi andare da qualche altra parte. Qui sei al sicuro da altri demoni o cose peggiori"
Lucifer si bloccò, dicendo ad Amenadiel
"Devi ricomprare un'altra auto alla detective"
Amenadiel rispose
"Come fatto. Stai tranquillo. Non c'era, si trovava nella centrale"
Entrarono chiudendo la porta.

Mezz'ora dopo.

Da un Uber scese Chloe con in mano la maniglia di un piccolo trolley. Improvvisamente quasi le mancarono le forze, scoprendo che la villetta fatta costruire da Lucifer, era proprio alla spiaggia dove si erano baciati la prima volta. Respiro profondamente andando verso la porta di entrata. Sorrise ricordando Trixie entusiasta, quando le disse che voleva aiutare Lucifer, lasciandola da sua madre Penelope.

Fu Maze ad aprire la porta a Chloe che rimase esterrefatta. L'interno della villetta era la copia esatta dell'attico, solo che la vista era sulla spiaggia. Nel vederla Amenadiel le sorrise felice, facendole segno di entrare
"Grazie al cielo ti sei convinta"
Prima che Chloe potesse dire qualcosa, Lucifer chiamò Maze che disse a Chloe
"Vuole fare una doccia. Amenadiel spiegargli ogni cosa…"
Rivolta seria a Chloe
"...se non mi sbaglio lo hai visto nudo?perché almeno una o due docce al giorno le vuole fare. Comunque ti mostrerà lui come fare"
Chloe annuì di si, arrossendo. Nuovo richiamo di Lucifer
"Maze ma dove sei?"
Facendo sbuffare la demone che lo raggiunse.

Mezz'ora dopo.

Maze aiutò Lucifer a entrare nel soggiorno. Un Lucifer con indosso solo un paio di boxer blu scuri, sussurro a Maze che le disse
"Seduta sul divano, vicino il tavolino basso"
Chloe si alzò dal divano aspettandosi di tutto, anche le chiedesse di andarsene. Invece Lucifer tentò di accennare uno dei migliori sorrisi, ma Chloe capì che era molto triste
"Chloe per prima cosa ti chiedo scusa del macello fatto con la tua auto. Per domani l'avrai come nuova"
Chloe disse sincera
"Non ti preocc…"
Lucifer rise, dicendole con tono tagliente
"Alla fine sarai ben ricompensato. Non pretendo il tuo aiuto solo per amicizia, visto che non esiste tra noi"
Amenadiel si precipitò da Lucifer, dicendo a Chloe con un sorriso nervoso
"Chloe, ti prego comprendilo. Si trova in un periodo di forte stress. Maze che ti farà vedere dove si trova la pulsantiera dei comandi, dandoti anche il piccolo telecomando a distanza"
Portando quasi di peso Lucifer nel balcone.

Amenadiel disse con disappunto a Lucifer

"Ascolta bene, la devi smettere di comportarti così con Chloe. Abbiamo fatto di peggio io e Maze, ma se non mi sbaglio ti fidi di noi. Lei era terrorizzata, come darle torto? Lucifer lavorando con lei avrai avuto modo di scoprire quante cose terribili a visto nella sua carriera. La tua natura diabolica fu il culmine. Ma meglio di me e Maze lei ha fatto l'impossibile per riparare. A persino smantellato da sola la rete di esorcisti assassini di Kinley, quell'ex prete scomunicato dal Vaticano. Lei ti vuole bene, comprendilo testone"
Lucifer annuì di si, appoggiandosi alla ringhiera del balcone.

Poco dopo, Amenadiel disse a Chloe, nel soggiorno della villetta
"Torneremo il prossimo sabato. Dovesse fare qualcosa di male, ti autorizzo a usare qualunque cosa per rimetterlo in riga"
Chloe sorrise, guardando Lucifer che era seduto nel divano. Nel balcone Amenadiel prese in braccio Maze stile sposa, volando via, per accompagnarla all'inferno e poi andare lui in paradiso. Rimasti soli in quella villetta, sia Chloe che Lucifer pensarono
"Quanto ti amo, ma ormai devo rassegnarmi"

CONTINUA

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Capitolo 3
*** Domenica e lunedì. ***


Primo giorno: domenica

Villetta sulla spiaggia. Amenadiel e Maze sono partiti da circa mezz'ora.

Chloe si avvicinò a Lucifer che tentò di alzarsi dal divano, riuscendoci un po' goffamente. Ci furono altri momenti di silenzio imbarazzante, finché Lucifer disse a Chloe
"Chloe, spero mi scuserai per essere prima così arrogante"
Chloe sorrise, dicendogli
"Non devi, comprendo che ti sia difficile fidarti di me"
Lucifer scosse la testa
"No, no. Comprendo che il mio aspetto infernale…"
Stava per dire mostro ma si trattenne
"...Ti disgusta. Cercherò con tutto me stesso di non fartelo vedere"
Chloe non voleva questo, non spaventandola più il suo aspetto da demone
"Lucifer io ..."
Ma Lucifer le disse, non lasciandola continuare
"Chloe non sono così difficile da gestire. Per il bagno me la cavo da solo, basta che mi accompagni dentro, lasciando la porta socchiusa, così la riapro con il piede. Solo per le docce devi aiutarmi…"
Lucifer si concentrò, per cercare di non avere una erezione in quel momento, pensando Chloe sotto il getto della doccia con lui, continuando con la voce un po' smorzata
"...avrò bisogno di te per cambiare i pantaloni, visto l'unico indumento che posso mettere. Ogni tanto imboccami e aiutami a bere. Ecco tutto"

Chloe si avvicinò a Lucifer, sperando in quel tempo assieme di riallacciare un rapporto con lui. Tra le cose che Maze gli aveva chiesto di non fare, era toccarlo senza dirglielo, ma a Chloe sembrava molto stupido chiedergli di appoggiare la sua mano al suo braccio, dicendogli in un ulteriore tentativo di tranquillizzarlo
"Lucifer per qualunque cosa ti aiuterò, sai che non mi scandalizzo facilmente. Dimmi, ora cosa vuoi fare?"
Lucifer sorrise appena, scacciando dalla mente di dirgli che voleva baciarla, togliere le manette per chiuderla in un tenero abbraccio, facendo l'amore con lei. Le disse semplicemente
"Avrei un po' di fame. Mi andrebbe uno di quei toast che facevi a me e Trixie. Ammetto di aver cercato di rifarlo, ma non aveva lo stesso sapore"
Chloe come avrebbe voluto abbracciarlo.

Con cautela lo aiutò ad arrivare alla cucina, facendolo sedere vicino all'ampia penisola, chiedendogli mentre preparava i toast
"Potremo ascoltare qualcosa alla tv mentre mangiamo. Qualche film o serie tv che ti piace?"
Se avesse potuto vedere, Lucifer avrebbe distolto lo sguardo, con un po' di vergogna, dicendogli che la sua serie tv preferita era
"Castle. Perché mi ricordava la nostra collaborazione. Ma se non ti piace"
Chloe lo stava guardando scioccata, dicendogli con un ampio sorriso in volto
"Lucifer puoi non crederlo, ma si tratta di una serie tv che io e Trixie adoriamo"
Il re dell'inferno era contento della coincidenza. Improvvisamente, Lucifer ricordò di una cosa importante da dire a Chloe
"Chloe, ti chiedo un enorme favore. Poco dopo la dispensa, dietro la cucina, ce una porta di ferro leggermente marroncina. Per piacere, non tentare di entrare. Soprattutto perché quando si tenta di aprirla, senza digitare il codice, scatta un allarme"
Chloe immagino le cose più losche lì dentro, magari una camera per sesso estremo. Scosse la testa, dicendo a Lucifer mentre rompeva il guscio di un uovo
"Tranquillo. Grazie per avermelo detto"
Lucifer spero non si fosse offesa.

Qualche minuto dopo.

Seduti tutte due nel divano, Chloe e Lucifer trascorsero quasi un ora divertendosi con la serie Castle. Ogni tanto, Chloe descriveva a Lucifer i momenti senza suoni, imboccandogli il toast a piccoli pezzi, aiutandolo a bere da un bicchiere dell'acqua con qualche goccia di whisky.
Alla fine dell'ennesimo episodio, Chloe notò che Lucifer sbadigliava, dicendogli
"Maze ha detto che dormi poco, svegliandoti in preda a degli incubi"
Lucifer tentò di appoggiarsi allo schienale del divano, ma una fitta alle spalle gli ricordò che non poteva farlo, dicendo a Chloe
"Questa posizione mi ricorda fin troppo bene quando sono stato torturato dalla mia famiglia"

Parole che colpirono al cuore Chloe, ricordando fin troppo bene il racconto di Amenadiel, sugli avvenimenti successivi alla sconfitta di Lucifer, rabbrividendo a una frase specifica
"Non giustifico la sua ribellione, ma la punizione fu estremamente terribile. Chloe qualcuno nella nostra famiglia perse la testa completamente"

Cercando di aiutarlo, Chloe gli propose
"Quando Trixie non riesce a dormire per qualche motivo, si rilassa appoggiando la testa sulle mie ginocchia, mentre io gli accarezzo i capelli mentre tenta di dormire"
Troppo assonnato, Lucifer annuì di si, lasciandosi posizionare sul fianco sinistro, con la testa sulle ginocchia di Chloe. Le carezze tra i capelli, lenirono un po' gli incubi di Lucifer, permettendogli di dormire un ora, ma inevitabilmente gli incubi tornarono, facendolo sedere tremando accanto a Chloe, dicendole con voce incerta
"Gra...Grazie Chloe...ma quei maledetti incubi. Invece delle tue carezze, ricordavo quando mi tiravano i capelli per farmi alzare dalla cella dove ero…"
Improvvisamente, da quelle minuscole fessure rosse e gonfie che dovevano essere gli occhi, uscirono due grosse lacrime di sangue. Maze aveva avvertito Chloe, le lacrime di Lucifer erano rosse. Il cuore di Chloe si strinse, capendo che stava piangendo. Con cautela, Chloe gli disse
"Lucifer dovrei asciugare le tue lacrime"
Ringraziando che non potesse vederla piangere a sua volta. Il re dell'inferno annuì di si, dandosi dello stupido per essersi mostrato così vulnerabile con lei.

La giornata continuò tranquillamente. A metà giornata si sedettero nel balcone, con Lucifer che si crogiolava sotto il sole di quell'estate quasi alla fine.

Qualche ora dopo, mentre fuori la villetta il sole tramontava, Chloe ebbe una idea. Desiderava far dormire Lucifer un paio di ore continuatamente, notando che faceva fatica a restare sveglio. Con molta pazienza anche di Lucifer, nel grande letto, Chloe posiziono dietro la schiena del re dell'inferno cuscini piccoli e grandi, permettendogli una posizione semi seduta senza gravare sulle spalle. Con grande sorpresa, Lucifer disse sorridendo a Chloe
"Erano giorni che non appoggiavo la schiena senza fitte alle spalle. Grazie Chloe"
Contenta, Chloe si sedette nel letto alla sua destra, dicendogli, mentre preparava il suo cellulare per fargli ascoltare qualche audiolibro
"Dimmi quale audiolibro vorresti sentire"
Lucifer scosse la testa
"Detective, sempre se non sei troppo stanca, vorrei sapere come procedono le cose alla centrale. Se …"
Lucifer tentò di trovare le parole giuste
"...qualcuno prepara la colazione a te e Trixie?"

Chloe aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse, profondamente sorpresa che Lucifer voleva sapere se c'era qualcuno nella sua vita. Cercando di portare la conversazione alla centrale di polizia, tralasciando di dirgli che era triste il suo lavoro senza di lui, gli raccontò tutti gli aneddoti più divertenti, i casi più strani. Dopo quasi mezz'ora, Chloe gli disse, arrossendo
"Non ce nessuno di nuovo nella mia vita. Mi manchi così tanto"
Accorgendosi che Lucifer russava leggermente, un po' sollevata che non l'avesse ascoltata.

Aiutato dalla posizione, Lucifer sogno, sorridendo mentre dormiva tranquillamente. Nel sogno, Lucifer ricordò una delle tante mattine che era entrata nell'appartamento di Chloe, preparando la colazione per le sue umane preferite, contento nel vederle poco dopo, gustare con piacere il suo lavoro. Altri ricordi, di un picnic in un giardino pubblico vicino dove abitava Chloe, con la detective e Trixie. Sorrise nuovamente, ricordando una cerimonia nel comune di Los Angeles, dove avevano ricevuto dal sindaco un encomio, nella forma di una targa placcata oro, per aver risolto un cold case di quasi vent'anni prima, mentre risolvevano il caso di un triplice omicidio in un lussuoso country club. Quella stessa notte, Lucifer aveva organizzato al Lux una mega festa, invitando tutti i loro amici, come ospite d'onore Chloe.

Secondo giorno: lunedì.

Chloe si svegliò poco prima dell'alba. Guardò Lucifer, semi seduto che dormiva finalmente tranquillamente.

Mezz'ora dopo.

Con la punta del piede destro, Lucifer aprì la porta del bagno accostata. Chloe era seduta ai piedi del letto, avvicinandosi a lui con tra le mani un nuovo paio di pantaloni neri di pigiama
"Se vuoi cambiare i pantaloni…"
La faccia di Chloe diventò rossa
"...Ti aiuto"
Lucifer annuì di si, togliendosi le ciabatte, lasciando che lo denudasse, per poi mettergli i nuovi pantaloni, ringraziando che Chloe avesse ridotto al minimo il tocco alla sua pelle.

Fuori la villetta, Eva era indecisa se bussare o andarsene. Titubante percorse un vialetto accanto la villetta, finendo nella spiaggia. Quasi di fronte la villetta, vide nel balcone Lucifer a petto nudo, con accanto Chloe che gli massaggiava la spalla destra. Non volendo fare il terzo incomodo, Eva decise di desistere, sperando che Lucifer finalmente potesse essere felice.

Seduti nel balcone, Lucifer rifece la domanda a Chloe
"Non per essere petulante, ma solo per curiosità, per pura informazione…"
Chloe lo aiutò a bere un altro sorso di caffè, sempre allungato con whisky
"...qualcuno prepara a te e Trixie la colazione?"
Chloe scosse la testa, desiderando che Lucifer potesse vedere, così da non dover parlare. Sospirò profondamente, dicendogli
"No, Lucifer nessuno prepara la colazione a me e Trixie. A mia figlia manchi così tanto...come a me"
Lucifer voltò la testa alla brezza marina, quasi sussurrando
"Mi mancate anche voi due..."
Chloe gli accarezzo la guancia sinistra, facendo trasalire Lucifer che rise nervosamente
"...ma sappiamo bene che si tratta del passato. Si deve andare avanti"
Chloe si posò le mani sulla bocca, per evitare di gridargli che lo rivoleva nella sua vita, che lo amava. Ognuno tentando di riprendersi da quel momento di vicinanza emozionale. Rimasero in silenzio diversi minuti. Fu Lucifer a terminare quel silenzio, dicendo con un mezzo sorriso
"Sei mai stata in un campo nudista?"
Chloe ringrazio mentalmente, la capacità di Lucifer, di rompere momenti veramente imbarazzanti.

Qualche ora dopo. Cucina.

Intenti nella preparazione del pranzo, Lucifer improvvisamente si alzò dalla sedia, gridando
"Le ali, le ali vogliono uscire…"
Dicendo a Chloe che aveva spento i fornelli mettendosi accanto a lui
"...pre...prendi una corda rossa...andiamo nel balcone"

Accanto la jacuzzi, Chloe trovò una lunga corda rossa. Seguendo le indicazioni di Lucifer, la legò intorno ai bicipiti, facendo poi qualcosa che l'impressiono non poco, secondo la spiegazione del re dell'inferno
"Ci sono due segni bianchi sulla corda, tirali verso di te finché non si uniscono...devo appiattire le braccia o le ali li taglieranno uscendo"

Piangendo in silenzio, Chloe eseguì, sentendo le ossa di Lucifer scricchiolare, mentre i due segni bianchi sulla corda si unirono. Appena Chloe confermò a Lucifer che i segni bianchi erano uniti, le ali d'angelo del re dell'inferno uscirono in tutta la loro maestosità. Una maestosità che impressiono non poco Chloe, che le lasciò perdere appena Lucifer finì per terra inginocchio, per il dolore alle braccia. Cercando di aiutarlo, Chloe si inginocchio a sua volta, permettendogli di appoggiare la fronte sulla spalla sinistra. Lo sentì sussurrare
"Puoi lasciare la corda"
Chloe lo fece, accarezzandogli i capelli, con qualche piccolo bacio sulla guancia. Rimasero in quella posizione per qualche minuto, finché Lucifer rinfodero le ali, tornando nell'attico con Chloe.

Mezz'ora dopo. Camera da letto di Lucifer.

Chloe entrò nella camera da letto di Lucifer, bevendo da un bicchiere del vino rosso. Guardò con tenerezza Lucifer che dormiva disteso sul lato sinistro. Seguendo le indicazioni di Maze, quando Lucifer era stremato fisicamente, avendo bisogno di dormire senza sogni o incubi, gli aveva dato una pillola specifica. Alla detective dispiaceva tantissimo vederlo in quello stato.

Ripose il bicchiere quasi vuoto sul comodino accanto al letto, aprendo un anta dell'armadio. Inspirò l'odore dei vestiti di Lucifer, prendendo una delle sue giacche grigie indossandola. Si lasciò cullare dai ricordi, riponendola dove era, quando Lucifer si mosse svegliandosi.

CONTINUA

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Capitolo 4
*** Martedì e mercoledì. ***


Terzo giorno: martedì.

Alba.

Chloe si svegliò sentendo mugolare. Voltatasi vide Lucifer intrappolato nei suoi incubi. Scosso da tremori, la schiena di Lucifer si stava piegando all'indietro provocando se non si fosse fermato la rottura o la lesione delle braccia. Chloe cercò di svegliarlo, ma l'incubo doveva essere terribile. Non potendo lasciarlo farsi del male, Chloe corse nel soggiorno, prendendo da un cassetto dietro il bancone del bar una siringa con dentro un liquido blu chiaro. Maze gli aveva detto che se avesse avuto quei momenti mentre dormiva, doveva fargli quella puntura di calmante nella spalla. Titubante Chloe la fece, vedendolo calmarsi, ma continuando a mugolare, scosso da singhiozzi di pianto, che per colpa della piaga, le lacrime che uscivano dagli occhi erano rosso sangue, dicendo frasi come
"Sono sconfitto...sono sconfitto…"

"Noooo! Allontanate i miei fratelli e sorelle piu piccoli, non devono vedermi cosi"

"Michael basta! Abbi pietà! Nostro padre aveva detto che devo essere imprigionato nell'inferno"

"Le mie ali...le mie ali...vi prego basta"

"Non nella fossa infernale...nostro padre ha detto la cella nell'inferno"

"Sto cadendo...sono solo...Solo...sono un mostro...sono un mostro...resterò per sempre solo...sono marcio dentro…"

"Chloe...Non abbandonarmi...Non sono un mostro...almeno lo pensavo...Chloe Ti amo…"

Dispiaciuta Chloe gli rimase accanto, asciugando le lacrime di sangue, possandogli ogni tanto dei baci sulla fronte e sulla bocca di Lucifer, dicendogli
"Lucifer non se solo. Prima o poi troverò il coraggio…"
Dei singhiozzi di pianto la scossero
"...ti confesserò che ti amo. Lucifer calmati. Non sei più solo. Lucifer tranquillizzati"

Improvvisamente Lucifer non si lamento più, facendo effetto totale il calmante.

Qualche ora dopo.

Chloe si svegliò per la sensazione di un bacio passato sulla guancia destra. Apri gli occhi contenta di vedere accanto al suo viso quello di Lucifer, che le disse accennando un sorriso
"Mi sono reso abbastanza ridicolo?"
Chloe gli baciò la fronte, dicendogli mentre gli passava una mano nei capelli scompigliati
"Non sei ridicolo. Ma quando finisce tutto questo tuo stato del momento pretendo che parli di questi incubi con Linda"
Lucifer annuì di si, dicendole mentre tentava di alzarsi dal letto
"Vorrei fare una doccia. In questi ultimi giorni non sentivo la necessità, essendo rimasto chiuso nella villa mezzo nudo. Ma questi ultimi incubi mi hanno fatto incrinato il collo, un po' di acqua calda gioverà"

Chloe si avvicinò, dicendogli con cautela
"Se desideri posso aiutarti mentre fai la doccia, non credo saresti intimidito"
Lucifer avrebbe desiderato avere il coraggio di dirgli che lei era importante. Cercando di mantenere la cosa sul ridere, disse a Chloe sorridendo
"Ma non spaventarti se vedrai un qualcosa di molto eccitante tra le mie gambe"
Chloe arrossi, ridendo nervosamente.

Nella doccia.

Approfittando che Lucifer era cieco, Chloe si denudò completamente. Prima di entrare nella zona doccia, Chloe regolando il flusso e il calore dell'acqua in una pulsantiera numerata vicino l'entrata del bagno.

Sotto il getto dell'acqua calda, ognuno dei due tentava di pensare nulla di eccitante, soprattutto Lucifer. Qualche minuto dopo, durante i quali Chloe toccava il corpo nudo di Lucifer solo con una morbida spugna, tutte due quasi ringraziarono il trillo della doccia computerizzata. Quel trillo avvertiva che l'acqua calda stava per finire. Ridendo nervosamente, uscirono dalla zona doccia.

Nella camera da letto.

Con cautela, Chloe asciugo Lucifer con morbidi asciugamani di spugna, asciugandosi anche lei velocemente. Sempre velocemente, Chloe indossò una maglietta bianca con le maniche corte, scegliendo un paio di pantaloni di tela avana.

Con attenzione, per non toccare la pelle di Lucifer, aiutò il re dell'inferno a indosare un paio di pantaloni di pigiama blu scuri. Solo che Chloe notò che l'altezza notevole di Lucifer, con la sua impossibilità di piegarsi in avanti per le braccia dietro le spalle, non gli avevano permesso di asciugargli bene i capelli con la parte superiore delle spalle. Sapendolo, Lucifer sorrise, sedendosi ai piedi del letto. Così Chloe in piedi, tra le lunghe gambe del re dell'inferno, con un asciugamano di colore celeste, iniziò ad asciugargli i capelli. Ma la vicinanza fu troppa. Un bacio fu inevitabile, una dolcezza che Lucifer si maledisse di credere una menzogna, solo pietà. Dolorosamente, Lucifer allontanò le labbra da quelle di Chloe, alzandosi dai piedi del letto, dicendo a Chloe con voce rotta
"Perché sei così crudele. Non devi farlo"

Chloe provò la sensazione di essere svegliata da uno splendido sogno. Domandò sorpresa a Lucifer che a tentoni cercava di uscire dalla camera
"Ma perché ti comporti così?"

Lucifer si appoggiò alla parete accanto la porta, gridando a Chloe, con rabbia
"Questo bacio, questo maledetto bacio solo pietà. Chloe smettila, non puoi accettarmi sapendo che la mia parte da diavolo ti spaventa, ti disgusta. Non devi farlo! Non devi. Non voglio la tua pietà"

In quel momento Chloe si odiava profondamente. Lasciò che calde lacrime le bagnassero le guance. Mai come in quel momento, Chloe comprese veramente la grande perdita nella sua vita. Chloe si ritrovò a sperare in quel momento di poter tornare indietro nel tempo. Lei voleva cosi tanto che quell' essere magico, quella brava persona, il suo migliore amico che aveva ferito, fattogli credere che la terrorizzava, credesse nel suo amore. Con dolore, Chloe ricordò le parole di Kinley, all'aeroporto prima di salire sull'aereo che l'avrebbe riportato a Roma, per subire un processo
"Rassegnati Chloe, lui non ti perdonerà mai. Il suo cuore spezzato non ti crederà mai"

Lucifer provò a non piangere, sempre appoggiato al muro, quasi sperando di scomparire. Si diede dello stupido per aver sperato, anche per un solo secondo, un solo attimo che quel bacio di Chloe non era pietà. Come un pugnale nel cuore, ricordò quella notte, quando nel suo attico, di fronte a lui nella sua forma bruciata, Chloe gli aveva detto di non poterlo accettare.

Chloe tentò di spiegargli
"Ti prego Lucifer, credimi. Non si tratta di pietà per come sei in questo momento. Maledizione, io ti amo"
Lucifer scosse la testa, urlando disperato, sempre appoggiato al muro, dandogli le spalle
"Non riesco, non ti credo. Chloe…"
Tentò di trattenere le lacrime, così evidenti nel suo stato, rosso sangue, trasformandosi nella sua forma bruciata
"...Guardami! Non puoi aver cambiato idea. Io ti disgusto, terrorizzo. Di certo avrai distolto lo sguardo…"
Invece Chloe non l'aveva fatto, convinto Lucifer continuò con voce rotta
"...Ti prego, facciamo finta come che non sia successo niente. Perdonami Chloe, non riesco proprio ad essere convinto che la tua non sia che pietà, vedendomi in questo stato. Capirò se vorrai andare via. Scusami"
Tornando nella sua forma umana. Chloe decise di attendere fosse passato quel momento, dimostrandogli con i fatti che lo amava. Gli disse con rassegnazione
"Non vado via. Va bene, facciamo come non sia successo niente"

Per il resto della giornata, scambiarono poche parole.

Quarto giorno: Mercoledì.

Mattina.

Scosse il silenzio tra loro la telefonata di Trixie. La bambina voleva parlare con Lucifer, domandando a sua madre, con tono serio
"Mamma non dirmi di aver rovinato tutto nuovamente"
Chloe si accigliò un po', ma dovete ammettere che negli ultimi tempi su Lucifer aveva sul serio rovinato tutto.

Un po' emozionata, domandò a Lucifer, seduto nel balcone, ascoltando un audiolibro, ma con una sola cuffia
"Trixie si chiedeva…"
Chloe come odiava Lucifer quando era silenzioso
"...se vorresti parlare con lei al telefono"
Lucifer annuì di si. Contenta, Chloe posò il cellulare sul tavolino vicino dove era seduto Lucifer, dicendogli
"Metto il vivavoce. Quando vuoi spegnere basta dire: spegni cellulare. Io sono qui vicino la porta. Non sentirò quello che dite, dovreste gridare per poterlo fare. Appena mi vuoi qui con te, grida il mio nome"

Lucifer annuì di si. La voce di Trixie lo scosse piacevolmente
"Lucifer come stai?"
Il re dell'inferno sorrise
"Potrei stare meglio, ma non mi lamento"
La bambina gli domandò con fermezza
"La mamma ti sta aiutando? Perché se ti ferisce nuovamente io sono pronta a dirgliene quattro"
Lucifer ridacchio, non aveva mai capito perché quella piccola umana fosse così protettiva verso di lui. Le rispose
"Puoi stare tranquilla. Tua madre resta solo da lodare"
seppur quel bacio che credeva solo pietà gli pungeva ancora il cuore. Sorpreso, credete di sentire un singhiozzo di pianto da parte di Trixie che le disse
"Lucifer mi manchi. Mi manca averti nella mia vita. Perché devo perdere il mio magico amico?"
Lucifer avrebbe desiderato avere il potere di portare indietro il tempo, obbligando Chloe ad ascoltarlo quando vide la sua natura da diavolo. Non lo avrebbe mai ammesso, ma gli mancava così tanto Trixie. Con lei aveva sentito un qualcosa di paterno. Cercando di consolare la bambina che sentiva piangere ma anche se stesso le disse
"Trixie prima o poi tu saresti cresciuta, vedendomi solo come un altro adulto noioso"
La bambina quasi urlò
"No! Mai Lucifer. Anche da vecchia, piena di rughe saresti rimasto il mio magico amico. In fondo io speravo che tu sposassi la mamma. Trovo tutto così ingiusto. Per colpa degli adulti, perdo sempre io"
Lucifer non poté non essere d'accordo con lei.

Mezz'ora dopo.

Chloe torno da Lucifer, trovandolo molto più sereno,

Nello stesso istante in paradiso.

Azrael stava raccontando agli altri angeli quanto era cambiato Lucifer. Gli disse anche del momento, nel quale Lucifer era bloccato dalle manette e cieco per il peperoncino del paradiso. Mentre spiegava di Amenadiel che stava preparando la pozione, per ridare la vista a Lucifer, qualcuno ascoltava non visto. Michael, il fratello gemello di Lucifer, ringraziò il destino per quella opportunità di far del male a Lucifer.

Michael aveva celato nella prigione del paradiso un laboratorio di magia nera. Un luogo di quel genere fuorilegge nella città d'argento, ma Michael conosceva molti trucchi.

Chiusa a chiave la porta del laboratorio, Michael si denudo, sedendosi con le gambe incrociate nel centro di un cerchio tracciato sul pavimento. Disse alcune parole magiche. Il cerchio si illumino di rosso. Sussurrando altre parole, Michael si morse il polso destro, facendo scendere il copioso sangue sulla sua testa, macchiando di rosso i lunghi capelli biondi, divenendo gli occhi rosso fuoco. Due ali da pipistrello gli uscirono dalle spalle. Ridendo, l'angelo unì le mani di fronte a lui, chiudendo gli occhi. Intorno a Michael iniziarono a girare vorticosamente segni rossi.

Attico.

Lucifer stava ascoltando con Chloe altre puntate della serie Castle. Non avevano più parlato minimamente dei loro sentimenti. Improvvisamente Lucifer si alzò, scuotendo con forza la testa, urlando
"No...no Michael...Non puoi"
Una esterrefatta Chloe, vide Lucifer alzato in aria, quasi fino al soffitto, chiuso in una sfera dorata. Dal balcone entrò una trafelata Azrael, che disse portandosi le mani alla bocca
"Padre mio, magia nera proibita"

Negli incubi di Lucifer.

Lucifer di ritrovò, completamente nudo, nella cella della prigione del paradiso. Capì che era nei suoi incubi, ma controllati da qualcun'altro. Sentì fuori dalla cella una voce che lo fece tremare
"All'epoca non mi diedero modo di punirti per bene, ora qui lo posso fare"
Entrarono quattro soldati angelici. Le armature erano così simili a quelle dell'antica Roma. Lo afferrarono per le braccia e le gambe tenendolo fermò contro il muro. Michael entrò nella cella ridendo
"Ti rompero, stavolta del tutto"
La sua armatura era d'oro, così lucente da illuminare la cella. Nella mano destra aveva un frustino. Inizio a colpire la schiena di Lucifer, che nonostante il dolore non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di urlare per il dolore.

Nella villa al mare, Chloe e Azrael videro la sfera colorarsi di rosso.

In un'altra realtà, un re provò una intensa rabbia, dicendo con voce lieve
"Un altro dilettante che crede di usare impunemente il mio regno"
Un piccolo essere, simile ai gremlins portò su un vassoio d'oro un mantello blu. Indossato il re il mantello, si formarono sopra tutte le costellazioni. Il gremlins disse con voce in falsetto
"Re Sandman volete il pugnale dell'oblio?"
Sandman gli fece segno di no con la mano, scomparendo in un turbine di sabbia.

CONTINUA

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Capitolo 5
*** Mercoledì, giovedì, venerdì e sabato...finirà bene? ***


Quarto giorno: Mercoledì

Attico.

Azrael non riusciva proprio a bloccare le lacrime, mentre guardava suo fratello chiuso in una bolla dorata a mezz'aria, con Chloe disperata. Era stanca di vedere suo fratello sempre infelice, ma soprattutto come in quel momento sofferente. Quasi non si accorse della figura alta e pallida che entrò dal balcone. Lo sconosciuto disse a Chloe
"Umana, ora farò scendere la bolla. Ma non cercare di distruggerla, non lo potresti mai fare" Chloe annuì di si. Lo sconosciuto alzò le braccia verso la bolla che scese piano piano, dicendo a Chloe
"Piacere di conoscerti, io sono Sandman. Sono qui per aiutare me stesso, ma soprattutto lui, il tuo amato"

Azrael si avvicinò a Sandman sconcertata, chiedendogli

"Ma come? Perché?"
Sandman alzò gli occhi al cielo, dicendole con tono garbato all'angelo della morte
"Mia cara, tuo fratello Lucifer può dirsi molto bravo nel proteggere una abitazione, come questa villa, dagli esseri divini che usano la magia oscura. Unica pecca per tuo fratello Lucifer sono gli incubi. Colui o colei che ha fatto questo…"

Indicò la sfera accanto a lui, dove in ginocchio Chloe guarda preoccupata dentro
"... Dev'essere suo consanguineo usando proprio la forza del sangue per entrare nei suoi incubi, rendendolo prigioniero in questo sonno indotto. Una magia nera che mi indispettisce non poco, perché intacca il mio regno, fatto dei sogni di tutti"

Nuovo schizzo di sangue sulla parete della sfera e Chloe urlò. Sandman aiutò Chloe ad alzarsi, dicendole
"Purtroppo, il tuo amato si ritiene degno di questi incubi indotti da qualcuno. L'autore di questi incubi propone in un certo senso, lui accetta. Ora dimmi Chloe…"
Chloe guardò gli occhi di Sandman, con le pupille nere come la notte
"...tu lo ami?"
Chloe annuì di sì, scossa da un singhiozzi di pianto
"...solo tu puoi tirarlo fuori da questo incubo indotto. Per solo venti secondi io posso far sparire questa sfera. Tu lo bacerai. Se lo ami veramente tantissimo, troverà la forza per uscire. Purtroppo tornerà ammanettato e cieco, ma fuori dai terribili incubi. Vuoi provare? Devi capire che non si trova molto bene, tu lo vedrai com'è conciato nell'incubo, quasi uno scheletro sanguinolento"
Chloe si asciugò delle lacrime, dicendo sicura
"Io lo amo. Avrà il mio bacio in qualunque modo si trovi"

Sandman annuì di si, posando le mani sulla sfera che svani. L'aspetto di Lucifer lasciò Chloe senza parole, mentre Azrael corse in bagno per rimettere. Chi stava torturando Lucifer nei suoi incubi lo aveva scarnificato in certi punti arrivando alle ossa, in altre c'erano bruciature scure. Non c'erano labbra nel viso di Lucifer, come palpebre, mostrando due pupille così umane. Sandman, sempre con le mani poste a qualche centimetro da Lucifer le disse
"Deciditi, non posso tenerlo fuori per sempre"
Decisa, Chloe s'inginocchio sul pavimento, baciando in pratica i denti di Lucifer, non avendo labbra.

Nell'incubo, Lucifer, incatenato al muro, attendeva con rassegnazione che Michael a pochi passi continuasse la tortura. Improvvisamente una luce irruppe nella cella. Chloe fluttuava nell'aria come un angelo. Lucifer la guardò estasiato, mentre Michael provava dolore agli occhi per quell' essere fatto d'amore. Lucifer la vide avvicinarsi, ma Michael nel laboratorio di magia nera, allungò una mano verso un tavolo di legno, pieno di boccettina, facendo volare una nella mano, svuotando il contenuto per terra di fronte a lui. Era sabbia nera. La sabbia diventò come liquida nelle sue mani.

Nell'attico, Sandman gridò con gli occhi che diventarono rosso fuoco
"Sei bravo, ma io sono il re dei sogni e degli incubi"

Nell'incubo, Michael soffio contro Chloe che si dissolse come fumo, dicendo a Lucifer, mentre gli rompeva con dei pugni le costole
"Ora basta scherzare. Morirai"
Intorno a loro, tutto divenne sabbia. Lucifer libero dalle catene, vide un essere fatto di quella sabbia, riconoscendo Sandman, chiudere nelle sue enormi mani Michael, dicendo a Lucifer
"Esci dai tuoi incubi. Lei ti attende"
Indicando con la testa una apertura dove vedeva Chloe in ginocchio accanto al suo corpo scarnificato. Solo che Lucifer aveva timore del suo aspetto. Sandman che stava lottando con Michael che voleva uscire dalle sue mani, gli disse
"Se credi nel suo amore, torni da lei com'eri. Ammanettato, cieco ma com'eri. Tua la scelta se preferisci gli incubi o lei"

Nel laboratorio di magia nera, Michael guardò con orrore la sua mano destra diventare sabbia. Ma l'angelo non voleva arrendersi. Chiuso nelle mani fatte di sabbia di Sandman, sfondo con un pugno una. Voleva portare con lui Lucifer. Riuscì solo ad afferrare la mano destra di Lucifer. Il re dell'inferno urlò, cercando di divincolarsi. Sandman gridò a Lucifer
"Solo privandoti della mano destra, ti potrò liberare"
Lucifer guardò gli occhi pieni di odio del fratello, ormai solo sabbia. Non voleva divenire sabbia come lui, urlando al re dei sogni
"Va bene, si!"

Un filo di sabbia si allungò da Sandman, toccando la mano di Lucifer che si disolse in sabbia. Libero dalla stretta di Michael, Lucifer volò verso l'apertura. Nella realtà Chloe e Azrael videro la mano scomparire e Lucifer tremare. La detective non voleva perderlo. Lo bacio con ancora più enfasi. Nell'incubo, Sandman diventò sabbia lucente, avvolgendo il corpo di Michael.

Sandman comparve nel laboratorio di magia oscura di Michael, nella prigione del paradiso.

Il Signore dei sogni era fatto di sabbia brillante, assorbendo la sabbia nera che usava Michael, toccando la testa dell'angelo con tutte due le mani, dicendo
"Michael, tu sei fatto oramai di malvagità. Ti serve qualche millennio, qualche eone per comprendere. Michael la sabbia a una particolarità…"

Sandman di allontanò da Michael, fatto di sabbia. Una finestra sbarrata si aprì. Il sole divenne incandescente su Michael, dicendo Sandman
"...La sabbia può diventare vetro…"
Diventando Michael una statua di vetro, di un uomo dai capelli lunghi seduto per terra con le gambe incrociate. Statua di vetro che Sandman portò nel centro di un giardino del paradiso, dicendogli
"...Michael, pensa, comprendi. Non tornerai normale finché questo tuo cuore nero…"
Gli toccò il petto, comparendo una macchia nera
"...finché la macchia nera, quel che resta del tuo cuore, non diventerà limpido. Goditi la tua vacanza"

Il Signore dei sogni tornò nel laboratorio di Michael, facendo diventare tutto sabbia, lasciando una stanza vuota.

Nell'attico, Lucifer si svegliò come prima, cieco, ma senza la mano destra, quasi compiaciuto che era liberò dalle manette, attaccate solo al polso destro. Ma la cosa migliore per Lucifer fu continuare quel bacio con Chloe, sicuro ormai che era amore, vero amore.

Sandman comparve nell'attico, annuendo soddisfatto, vedendo Lucifer e Chloe, intenti in appassionati baci, seduti per terra. Azrael gli disse muovendo la mano destra
"Ma la mano destra? A lui non sembra importare"
Sandman le fece segno di fare silenzio, andando con l'angelo della morte nel balcone dell'attico.

Lucifer e Chloe staccarono le labbra solo per respirare, ma Lucifer la teneva stretta a sé, dicendole con la voce rotta
"Perdona tutti i miei dubbi. Ora sono certo che mi ami"
Chloe lo abbraccio, appoggiando il viso tra il collo e la spalla del suo amato re dell'inferno, dicendo mentre nel cuore sentiva una gioia infinita
"Lucifer credevo di averti perso. Non lo avrei sopportato, sarei morta dal dolore"
I due cuori, i due esseri finalmente avevano trovato l'anima gemella.

Poco dopo.

Aiutato da Chloe, Lucifer strinse la mano a Sandman con la mano sinistra. Soprattutto lo ringraziò per avere fermato il suo gemello pazzo. Compiaciuto, il Signore dei sogni disse ai due innamorati
" Se posso, vorrei dirvi che siete anime gemelle. Nulla poteva salvare Lucifer dai suoi incubi se non la sua amata..."
Lucifer cinse con il braccio senza mano Chloe, felice di questo
"...mi dispiace per la tua mano Lucifer"
Lucifer scosse la testa
"Non mi importa un bel niente. Finalmente non sarò più preda dei miei incubi. Ma soprattutto le mie stupide insicurezze se Chloe mi amava sono svanite. Sandman la perdita della mano la trovo nulla. Il piano posso suonarlo con una mano sola. Guidare anche"

Rimasti soli, Chloe disse a Lucifer, tutte due in piedi vicino al divano
"Aspetta un attimo qui. Torno subito"
Lucifer sentì che frugava nell'armadio, tornando poco dopo, dicendogli
"Ora che puoi, devi mettere qualcosa su questo bel corpo"
Dandole ragione, Lucifer fu piacevolmente sorpreso di apprezzare una calda maglia di pigiama. Risero quando i rumori dei loro stomaci rivelarono che avevano fame.

Quinto giorno: giovedì

Lucifer aveva legato il resto delle manette al polso sinistro con un po' di spago. Così da poter toccare, accarezzare Chloe senza problemi.

Passarono la notte nel letto, quando seduti, quando distesi, tra baci e carezze, parlando di tutto, chiarendo molte cose taciute, molte cose nascoste per timidezza. Scoprirono anche che le lacrime di Lucifer non erano più rosso sangue, ma normali.

Fu una richiesta di Chloe che stupì Lucifer
"Lucifer, mostrami l'altro te stesso"
Lucifer scosse la testa
"Chloe non devi"
Chloe gli posò piccoli baci sul viso, dicendole quasi in un sussurro
"Lo pretendo Lucifer. Nessuno dei due deve avere qualche paura di mostrare all'altro tutto. Io lo voglio"

Lucifer avrebbe chiuso gli occhi se avesse potuto, per non vedere una qualunque reazione di repulsione di Chloe. Invece Chloe, al cambiamento di Lucifer, continuò con altri baci, con la stessa passione di prima. Il re dell'inferno era quasi incredulo che la sua amata Chloe lo amasse accettandolo per quello che era.

Giunse l'alba finendo per addormentarsi abbracciati.

Pomeriggio.

Lucifer si svegliò preoccupato non trovando Chloe. Improvvisamente pensò fosse stato tutto un sogno. Controllo la mano destra che non c'era. Respiro profondamente, felice per l'odore del caffè che percepiva. A tentoni scese dal letto, arrivando all'entrata della camera, sorridendo, sentendo Chloe canticchiare. Ritornò nel letto, provando un calore piacevole in mezzo al petto, per la prima volta in eoni le farfalle nello stomaco. Chloe tornò poco dopo, svegliandolo con piccoli baci sul viso, dicendogli
"Visto che lo chef dormiva, ti accontenti di pizza quattro stagioni, che era nel congelatore? Con caffè o roba gassata"
Lucifer la bacio con passione, dicendogli
"Per me va bene tutto. Basta che tu sia come antipasto e dolce"
Chloe ridacchio ai baci di Lucifer nel collo.

Qualche ora dopo.

Seduti nel divano, Chloe desidero fare un discorso molto chiaro con Lucifer
"Io comprendo che tu sei abituato a una vita sessuale molto varia. Io, purtroppo o per fortuna sono un po' tradizionalista sul sesso, anche un po' gelosa...anzi no sono tanto gelosa di te. Ma certo non voglio essere quella che ti toglie i divertimenti. Solo ti chiedo di dirmelo, così eviterò di venire al Lux mentre ti appaghi. In seguito, quando mi sentirò meno in imbarazzo, potremo pensare a far entrare un secondo partner, non donne ti avverto, non lo sopporterei. Ma dovrai avere pazienza"

Lucifer annuì di sì, prendendo la mano sinistra di Chloe nella sua
"Chloe confermi sempre più di essere la salvezza dalla mia solitudine. Ascolta…"
bacio il dorso della mano sinistra
"...io apprezzo molto che tu mi conceda eventualmente di continuate nella mia varia vita sessuale, ma non posso più farlo, perché non sono più solo. Ti spiego…"
Nuovo bacio sul dorso della mano sinistra
"...quando riuscì nel venire fuori dall'inferno, con dispiacere notai che le persone normali, per bene, appena scoprivano il mio lato da re dell'inferno mi cacciavano, fuggendo via da me terrorizzati. Così, arrivai alla rassegnazione che solo persone perverse, sull'argomento sessuale ma anche sentimentale poco stabili, potessero accettarmi. Loro cercavano un luogo dove sfogare le loro passioni, facendomi sentire meno solo, ma era sempre una tragica illusione. Credi sul serio che io ami così tanto il dolore fisico? Sia così felice di condividere i miei partner anche solo sessuali? Ma essere invulnerabile mi aveva fatto dimenticare cosa volesse dire le parole rispetto per se stesso, tenere così tanto a una persona da essere geloso. Oggi riguardando indietro, rivedo tutta la mia solitudine celata dietro la maschera di festaiolo, promiscuo sessualmente…"

Chloe lo bacio sulle labbra, facendogli appoggiare il moncherino della mano destra sulla guancia sinistra che Chloe bacio
"...Ti giuro Chloe, da quando sei entrata nella mia vita, da quando sono consapevole che amo le coccole, i baci, le carezze, non sono più così vario sessualmente. Non immagini quante volte avrei voluto gridare a Eva che volevo fare sesso solo con lei. Sognavo di svegliarmi abbracciato a lei, solo con lei. Volevo smetterla con quella gente con cui mi sentivo sempre solo. Ero loro amico, importante solo per il tempo di usarmi, approfittare della mia ricchezza, delle mie amicizie. Gente che poi si vergognava di conoscermi, se l'incontravo in altri luoghi. Ma Chloe, non dissi mai nulla a Eva. Perché per quanto Eva mi fosse simpatica, non l'amavo. Invece io amo te. Io come dettoti sono geloso di te. Mai accetterò di vederti con altre persone fare sesso. Non riuscirei mai nel pensare anche minimamente di usare un qualunque attrezzo degno più di una camera di tortura su di te. Con te sogno solo di fare l'amore con un mare di baci, carezze, coccole. Provare anche varie posizioni, magari qualche sveltina in luoghi appartati ma senza la paura di essere scoperti, solo un po' insolito. Ecco tutto Chloe. Ma se tu volessi provare qualcosa di perverso, io posso trovare gente di cui mi fido, ma io non potrei mai assistere, perché…"
Chloe gli bloccò altre parole, baciandolo con passione, dicendogli tra piccoli baci
"Non immagini quanto sono felice. Sono anch'io gelosa marcia di te. Odiavo Eva o altri quando li vedevo farti fare cose che non ti piacevano. Tu, mio diavolaccio, sei uno specchio su cosa ti fa piacere o meno, ma solo chi ti ama sul serio lo comprende..."
Lucifer la strinse a sé, percependo una erezione molto vigorosa che non aveva mai provato prima
"...io sono ugualmente gelosa di te. Ti voglio solo per me, in un letto facendo le maratone…"

Lucifer sorrise contento di provare le sue stesse cose
"...amo anch'io le coccole, i baci, le carezze. Come ti amo…"
Chloe sgrano gli occhi, guardando in basso, vedendo un enorme rigonfiamento nei pantaloni di pigiama di Lucifer, dicendogli con un ampio sorriso
"...Lucifer, per la miseria sei così contento di avermi vicino?"
Lucifer le bacio il collo, mettendole la mano sinistra sotto la maglietta, facendola respirare affannosamente.

Il resto fu loro due che tornavano in camera da letto. Lucifer che nonostante l'essere cieco e con una mano in meno, sperimentò per la prima volta la vera passione, la dolcezza. Una dolcezza sconosciuta a Lucifer, la dolcezza nel fare l'amore con qualcuno che ti ama.

Qualche ora dopo.

Lucifer si stesse accanto a Chloe stremato ma felice, appagato in quel momento, ma mai sazio di Chloe. La sua amata, altrettanto sudata e affannosa come lui, con i capelli scompigliati, ancora immersa nei vari picchi del piacere, appoggiò la mano destra sul petto di Lucifer che le disse
"Chloe...Non credevo avessi questa resistenza...Chloe ben sette volte"
Chloe ridacchio, dicendo felice
"Due volte nella tua forma da diavolo, che devo dire anche piacevole, una nel bozzolo delle tue ali. Quanto ti amo"
Lucifer si distese sul fianco sinistro, portandola vicina, addormentandosi, beandosi della vicinanza l'uno dell'altro.

Sesto giorno: venerdì.

Mattina.

Chloe continuò nel dire a Lucifer
"Non sei obbligato a mostrarmi cosa ce in questa stanza" Lucifer scosse la testa
"No Chloe. Devi sapere cosa contiene questa stanza così importante per me. Non ti preoccupare, non si tratta di nulla di sessualmente estremo, solo sentimentalmente estremo. Per favore digita in maiuscolo sul tastierino alfanumerico: S5O2N8O0F5E7L@I#C9E31"
Chloe lesse tra numeri e simboli due parole: sono felice.

Chloe fu sorpresa di sentire la voce di Trixie dire, mentre la porta si apriva

"Lucifer! Pronto sono Trixie"

Subito dopo la sua voce dire

"Lucifer che piacere sentirti"

Restando senza parole, quando la luce si accese. Nella stanza c'era una riproduzione esatta della zona del suo appartamento con il divano. Vide sul divano dei plaid con cuscini, con un pacco di fazzoletti di carta vuoto. Sul tavolino un Monopoli che sembrava usato. Con una fitta al cuore, Chloe notò su una parete appese tutte le foto di Lucifer con lei e Trixie. Non mancava Ella, Maze, anche Dan, Amenadiel, Linda.

Lucifer entrò in quella stanza, sedendosi su uno sgabello vicino al muro, dicendo a Chloe
"Quando iniziai la mia relazione con Eva, lei mi pregò di togliere dell'attico tutto quello che ricordava la mia vita prima. Ma mi mancava quella vita. Così ecco creato questo mio piccolo angolo di paradiso. Le varie volte che mi sentivo solo, esplodere dalla voglia di stare con te, Trixie o gli altri, dicevo a tutti che andavo via per affari. Invece mi chiudevo qui dentro, cullandomi nei sogni…"
Cercò di frenare le lacrime, ma senza quasi accorgersene, disse a Chloe con voce rotta
"...mi sentivo così solo, immaginando qui dentro di non esserlo..."
Chloe corse da Lucifer abbracciandolo. Lucifer continuò con il viso appoggiato alla sua spalla destra, scosso da singhiozzi di pianto, con Chloe che aveva un mare di lacrime che le bagnavano le guance
"...in cuor mio ti avevo perdonato per quel maledetto prete. Ma il mio orgoglio, causa tante volte di mie sconfitte, mi faceva pensare che foste tutti più felici senza di me"
Chloe bacio i capelli di Lucifer, accarezzandogli la schiena, felice di sentire che non piangeva più, dicendogli
"Amore mio quanto male ci siamo fatti per le nostre insicurezze, timidezze ma soprattutto il maledetto orgoglio. Ora però siamo assieme, consapevoli del nostro amore. Non ti serve più un luogo simile. Non sei più solo, mai più"

Chloe gli prese il viso tra le mani, baciandolo. Rimasero lì dentro abbracciati per qualche momento. Lucifer aveva paura che tutto quello che era successo fosse solo un bellissimo sogno. Cambiò idea quando Chloe gli disse
"Mi fai compagnia sotto la doccia? Domani torneranno Amenadiel e Maze. Avremo tante cose da fare. Prima di tutto faremo un giro tra parenti e amici"
Lucifer ancora seduto, con il capo posato sul petto di Chloe, teneramente abbracciati, gli domandò
"Perché vuoi andare a trovare amici e parenti?"
Chloe bacio la guancia di Lucifer, spiegandogli
"Voglio che tutti sappiano che stiamo insieme, che siamo fidanzati" Lucifer provò nuovamente quel caldo piacevole in mezzo al petto. Il re dell'inferno riuscì per la prima volta me la sua eternità a immaginare un futuro con Chloe.

Pomeriggio.

Nel bagno, gemiti di piacere, parole romantiche avevano come sottofondo lo scroscio lieve della doccia.

Mentre il giorno stava tramontando, balcone della villa.

Chloe e Lucifer erano distesi e abbracciati in un comodo divano. Una coperta li avvolgeva entrambi, celando tra baci e carezze tutte le loro paura. Paura che tornando alla loro solita vita, forse quel mondo fuori la villa li avrebbe divisi. Lucifer respiro profondamente l'odore di Chloe, per non dimenticarlo mai.

Il giorno del ritorno di Maze e Amenadiel: sabato.

Azrael aveva raccontato a Maze e Amenadiel cos'era successo durante la loro assenza. Trovarono i due ancora abbracciati nel letto decidendo di attendere il risveglio.

Poco più tardi.

Maze liberò subito Lucifer dalle manette. Ma Amenadiel dovette dire a Chloe
"Per funzionare, tu devi andare per ora. Sai, il fatto che sarebbe vulnerabile con te vicino. Ci vorranno almeno ventiquattro ore. Mi dispiace Chloe"
Chloe annuì di si, ma Lucifer la strinse a sé, dicendo
"Non va via. Lei resta"
Chloe gli passò due dita sulle labbra, dicendogli
"Non ti preoccupare, torno. Anzi, porto anche Trixie. Sarà felice di sapere che stiamo assieme"

Lucifer l'accompagnandola alla porta. Maze lo riportò sul divano, dove Amenadiel gli posò una benda imbevuta della pozione sugli occhi. Lucifer disse a Maze
"Vai con lei Maze. Mi sentirei più sicuro"
Maze sorrise, scuotendo la testa, dicendogli
"Stai tranquillo, ti ama"

Chloe scese dall'uber con un sorriso felice. Trixie era nell'appartamento con sua madre. Appena la vide, l'abbraccio felice, facendole mille domande su lei e Lucifer. Chloe gli sussurro che doveva aspettare, avrebbe risposto dopo che sua madre fosse andata via.

Nella villa al mare.

Lucifer, disteso sul divano, chiese ad Amenadiel che leggeva un libro seduto al bancone del bar
"Componi nel mio cellulare Il numero di Chloe? Voglio almeno sentirla"
Amenadiel, sorridendo eseguì. Rispose al telefono di Chloe non lei ma Trixie. La bambina era felice di sentirlo
"La mamma è andata giù per portare la spazzatura nei bidoni. Lucifer sono così contenta che ora state insieme"
Lucifer sorrise, dicendole
"Appena potrete, tua madre ti ha detto che verrai con lei qui alla villa?"

Al ritorno di Chloe, Trixie salutò Lucifer, passando il cellulare alla madre. Lucifer divenne un po' malinconico, dicendole
"Mi manchi già Chloe"
Chloe accarezzo con un dito il bordo del cellulare, dicendogli quasi sottovoce
"Non faccio altro che pensare a te. Come vanno le cose?"
Lucifer sbuffo
"Amenadiel mi ha messo una benda sugli occhi, imbevuta della pozione. Per ora sento solo un po' di bruciore"

Giorno dopo. Villa al mare. Mattina.

Maze rientrò, trovando Amenadiel intento nel guardare la tv, seduto nel divano. La demone gli domandò
"Sono andati avanti tutta la notte?"
Amenadiel fece con la mano il segno di ok, aggiungendo
"L'ho trovato addormentato nel letto, con in corso una videochiamata con Chloe addormentata a sua volta. Ma tu dove sei stata?"

Maze si sedette al bancone del bar, versandosi in un bicchiere dell'alcol da una delle bottiglie più antiche, spiegando ad Amenadiel
"Qualcuno doveva rimettere apposto l'attico. Non credo che rimarrà per sempre qui in questa villa"

Li scosse la voce di Lucifer che chiamo dalla camera
"Amenadiel vieni subito qui"

Trovarono Lucifer in piedi vicino al letto, con la benda nella mano sinistra. Soprattutto la zona degli occhi era normale, che li guardava raggiante
"Sono guarito! Vedo tutto…"
Aprì l'armadio
"...devo andare da Chloe. Devo vederla"
Maze fu reclutata da Lucifer per fargli da autista. Perché il re dell'inferno era emozionato, dovendo anche abituarsi alla guida con una mano sola.

Chloe era al mercato settimanale vicino il suo appartamento. Quel giorno Trixie era con suo padre al circo.
Tra i vari banchi, in uno c'erano delle bambole di pezza fatte a mano. Sorrise a un bambolotto riproducenti un diavolo. Gli accarezzo il viso rosso sorridendo. Girandosi si ritrovò nell'abbraccio di qualcuno che che disse
"Chloe tesoro mio, quanto tempo"
Era un uomo alto, biondo in un abbigliamento che ricordava più una vacanza alle Hawaii. Quello le disse, vedendola un po' confusa
"Erick, il tuo collega che lasciò l'accademia perché gay. Ora gestisco un negozio di tavole da surf alla spiaggia"
Chloe sorrise, abbracciando il biondo di fronte a lei.

A qualche banco più lontano, Lucifer si bloccò vedendo Chloe abbracciare un biondo tutto muscoli. Capendo la situazione Maze gli disse
"Se non vai da lei, ti picchio qui dove sei. Lucifer, lascia andare le insicurezze trattenendo solo la piacevole gelosia, da innamorato. Su vai da lei"
Lucifer la guardò sorpreso
"Da quando sei così pratica sui sentimenti?"
Maze alzò le spalle con un sorrisetto
"Non immagini quanto alcuni delinquenti di piccolo stampo, possono essere veri filosofi. Su vai"

Con il moncherino della mano destra mancante nella tasca dei pantaloni, Lucifer si avvicinò. Dietro la sua amata detective, quasi non trovava le parole, non ricordando quanto fosse bella. Fu il biondo che disse a Chloe
"Credo che quel Lucifer sia dietro di te"
Voltatasi, Chloe stava per commuoversi, vedendo il suo Lucifer lì a pochi passi. Senza dire altro un abbraccio li unì, baciandosi con tanta passione che intorno la gente li applaudi. I due innamorati sorrisero. Lucifer le disse
"Andiamo all'appartamento? Voglio, desidero, cominciare una vita con te e Trixie"
La felicità era così tanta per Chloe, che annuì di si, andando via mano nella mano, sotto lo sguardo compiaciuto di Maze.

FINE

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