L.O.V.E./E.V.O.L

di Violet20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Salve gente!
Tempo fa vagavo su youtube e scoprii l'esistenza di un episodio di 'House of Mouse', una serie Disney che guardavo da piccola dove tutti i personaggi dei film e dei corti s'incontravano dando vita a dei fantastici crossover, in cui Ade tentava di sedurre Malefica tramite i consigli di Topolino, i quali si rivelavano inutili ma in compenso, nel momento in cui tornava ad essere sé stesso catturava l'attenzione della Signora di ogni male (vi consiglio di dare un'occhiata prima di inoltrarvi nella lettura). 
Nella mia esperienza di consumatrice mediale mi manca una coppia di villain che non si redime ma il cui amore potenzialmente potrebbe, dato che è una relazione salutare e li porta a dare il meglio di sé (solitamente invece se il cattivo/la cattiva ha una relazione, è sempre con qualcuno meno potente e che tratta come una pezza) e dal momento che loro due insieme hanno un potenziale pazzesco, ho deciso di scrivere cosa secondo me può esser successo dopo quell'episodio di 'House of Mouse'.

Buona lettura!



"È stato... Un incontro... Acceso!" commentò Ade accendendosi un sigaro.
"Decisamente!" concordò Malefica alzandosi per sedersi composta sulla testata del letto. 
Il dio dei morti e la signora di ogni male... La coppia perfetta. Avevano iniziato a frequentarsi poco dopo l'incontro all'House of Mouse e al loro primo appuntamento avevano stabilito la 'Regola': niente smancerie, niente dimostrazioni di 'vero amore'; la loro sarebbe stata unicamente una partnership tra professionisti del male... Bè, un po' più profonda di una partnership normale data la natura di certi loro incontri, ma non si sarebbero mai spinti oltre. Peccato che ormai da qualche tempo - nonostante l’innegabile bravura di entrambi a mentire -, le cose fossero iniziate a complicarsi.
 
Negli ultimi tempi Ade si era ritrovato troppe volte a pensare alla propria compagna di malefatte. Non che in passato non se la fosse spassata con qualche mortale, ma niente aveva mai fatto in tempo a diventar qualcosa di serio; l'unica per cui aveva provato qualcosa di più era stata MegAdorata[1], ma l'essere a due passi dal conquistare il trono degli dei aveva avuto la meglio sul suo progetto di farla diventare regina dell'Oltretomba. Ripensandoci adesso, si stupiva di quanto era stato stupido a correre dietro a una semplice mortale quando aveva potuto avere molto di più. Malefica… I suoi innumerevoli poteri, la classe innata, un'affinità col fuoco che lo faceva andare in fiamme come mai gli era successo nella sua pur lunga vita... Ma la cosa che gli piaceva di più era il potersi confidare con lei senza temere di venir giudicato un ingrato nei confronti del fratellino più coraggioso e tenace, che sì li aveva salvati dal cannibalismo paterno, ma poi s'era accaparrato il piatto forte lasciando agli altri solo le briciole[2]
"Si sono affidati alla sorte e alla gratitudine... Idioti! È il talento che fa la differenza!"
"È... È esattamente quello che ho cercato di spiegargli un milione di volte, ma sai com'è: tutti parlano, ma nessuno ha il coraggio di andare contro al proprio capo!"
Amava le conversazioni con lei, avrebbe voluto che non finissero mai perché... Non era mai stato così felice prima d'ora. Il solo pensiero lo fece andare nel panico: se lei l'avesse saputo, l'avrebbe persa per sempre - dopo essersi beccato come minimo una maledizione per aver mancato alla 'Regola' -. Deglutì nervosamente, ma non diede segno della propria agitazione, anzi, decise di sfruttare l'ultimo dei pensieri che gli aveva attraversato la testa per scacciare quella paura.
"Senti Mal... Che ne dici di raccontarmi perché decidesti di maledire quella biondina quando era ancora in fasce?" 
 
Non appena si sentì fare quella domanda, tutti quei pensieri che un tempo le avevano impedito di fare sonni tranquilli tornarono a tormentarla... Ma non l'avrebbe mai dato a vedere, non lei, Malefica, la Signora di ogni male.
"Non vedo perché dovrei!" gli rispose con un tono altero, dal quale una mente un poco più sensibile avrebbe potuto percepire una nota di spavento e agitazione.
"Andiamo Mal, l'ho chiesto giusto per fare conversa-..."
"L'avermi rivelato le origini del tuo piano per conquistare l'Olimpo non ti dà alcuna motivazione per sapere le mie!" 
E detto ciò, uscì dal letto, afferrò la sua vestaglia nera e la indossò nervosamente, prima di uscire dalla camera, lasciando il povero dio dei morti tutto solo a rimuginare.
"Che ho fatto? Mica le ho lasciato intravedere un'eventuale svolta del nostro rapporto, anche se... No, no, no, toglitelo dalla testa: se solo volesse, potrebbe leggerti nel pensiero e addio alla partnership con la donna più meravigliosamente malvagia di tutti i tempi!"
 
Ma la donna più meravigliosamente malvagia di tutti i tempi non aveva pensato per un attimo a usare i suoi poteri per leggere nei pensieri del suo compagno... Dal momento che tutti i suoi pensieri erano rivolti al suo compagno. Era affacciata alla finestra di uno dei corridoi del suo castello, cercando di calmarsi anche se aveva troppo i nervi tesi per volersi rilassare.
C'era cascata di nuovo. E lei che pensava che la 'Regola' stabilita all'inizio della loro relazione fosse stata seguita senza intoppi da entrambi... Sapeva che non sarebbe dovuta uscire quella sera, ma era Halloween e sarebbe stato imperdonabile se non si fosse presentata al club proprio quella sera (per una volta che aveva ricevuto un invito!). Ed ecco che non appena aveva varcato la soglia, tutti i suoi 'colleghi', per così dire, avevano tentato di far colpo su di lei. Poveri illusi... Ma non appena aveva visto Ade minacciare il simbolo di ogni bene e non avere alcun timore nel farlo, aveva capito che sarebbe stato l'unico in grado di tenerle testa. Frequentandolo, aveva poi scoperto che era intelligente, simpatico, che sapeva farla ridere e tenerla in grandissima considerazione, senza mai superare quel confine che si erano posti... E lei se ne era innamorata come una cretina. Non era una principessina in attesa del vero amore che le salvasse la vita... L'amore l'aveva resa vulnerabile e non avrebbe permesso che le accadesse una seconda volta. Però non voleva neanche che quelle fiamme che divampavano così in fretta quando gli stava vicino diventassero solo un ricordo: forse se si fosse continuata a comportare in quel modo, Ade avrebbe cercato compagnia altrove... Avrebbe dovuto camminare sul suo cadavere prima di farlo.


 

[1] Confessione: è dalla prima volta che ho visto ‘Hercules’ che penso che tra Meg e Ade ci sia stato qualcosa perché danno l’impressione di essere troppo intimƏ, perciò eccovi il riferimento MegXAde che stavate aspettando!
[2] Da buona geek della mitologia, non potevo farmi mancare questo riferimento all’origine del pan
theon olimpico…

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


"E va bene, ti mostrerò il mio passato" esordì non appena fu tornata in camera. 
Il suo partner si era già rivestito e le lanciò uno sguardo interrogativo.
"Se siamo partner, è giusto che si conoscano i rispettivi nemici!" 
"Questa è la mia Mal! Cioè, non sei obbligata a farlo per me, insomma..." 
"... Taci e guarda!"
Mentre recuperava il suo bastone ed evocava la formula per mostrargli quei ricordi che tante volte aveva cercato di eliminare dalla sua mente, non poté non pensare con soddisfazione alla sua reazione felice e imbarazzata allo stesso tempo: che anche lui si trovasse nella sua stessa situazione? Ma non fece in tempo a sviluppare quel pensiero che gli eventi di tanti anni fa gli si presentarono vividi come non mai.
"Un tempo ero una fata. Una fata molto potente ed ero una delle consigliere della regina, una delle sue persone più fidate..."
Mentre raccontava si materializzò una stanza molto grande, con decorazioni floreali in ogni dove e numerose fate che parlavano tra di loro. Dalle loro espressioni sembrava che fossero molte preoccupate. A un certo punto al centro della stanza comparve una luce delicata e comparve una fata vestita in maniera regale.
"Grazie per esservi presentate. Come saprete, re Carlo e re Umberto hanno chiesto aiuto al nostro popolo per fronteggiare la minaccia oscura che incombe sui loro regni. È nostro dovere prestare le nostre arti magiche al servizio di chi ne ha più bisogno, perciò preparatevi!"
Numerose furono le fate che nonostante l'agitazione che traspariva dai loro atteggiamenti, applaudirono e ancora più numerose le fate che lo fecero con convinzione, come se non avessero aspettato altro che quella conferma. E tra quelle c'era anche lei.
"Ehi, ma quella sei tu!"
"Molto tempo fa..."
"Wow, eri bellissima... Cioè, lo sei ancora..."
Malefica sorrise, lusingata. In effetti la bellezza non l'aveva mai abbandonata, pensò guardando quella giovane fata dal colorito pallido, coi capelli legati in parte in due chignon, ma con alcune ciocche che le scendevano libere lungo la tunica viola.
"Il popolo delle fate prestò il suo aiuto ai regni, ma invano…"
In quel momento si materializzò un esercito di ombre comandato da un cavaliere in una corazza rosso sangue.
"… Il Cavaliere del Buio era troppo potente per essere sconfitta con la semplice magia bianca, così consigliai alla mia regina di intraprendere una certa strada..."
L'immagine mutò e comparve la stessa sala, sul limitare della quale la regina delle fate era seduta su un trono fatto radici che s'intrecciavano tra loro, circondata da quelle che presumibilmente erano altre sue consigliere. Dalla loro faccia dovevano appena aver udito qualcosa di scioccante e la conferma fu data della presenza davanti a loro della giovane Malefica.
"È l'unico modo: ho consultato numerosi libri..."
"Madame Tilly ti ha dato l'accesso alla sezione proibita?"
domandò una fata un po' tarchiata con un abito rosa acceso . Ma la non ancora Signora di ogni Male ignorò la sua domanda.
"... E tutti i libri confermano che l'unico modo per sconfiggere la magia oscura è usare la magia oscura!"
"L'utilizzo della magia oscura è vietato dalle nostre leggi"
rispose calma la regina.
"Ma così facendo potremmo evitare che muoiano degli innocenti!"
"O forse sarebbe un modo per diventare la fata più potente del regno?"
commentò malamente la stessa fata con un falso sorriso stampato in faccia.
Malefica la fulminò con lo sguardo, ma prima che potesse risponderle a modo, la regina prese parola: "Dalia ha in parte ragione. Sei sempre stata una fata ambiziosa, Alefa..."
"Alefa? È questo il tuo vero nome?" esclamò il dio dei morti con l'espressione più sorpresa.
"... Ed è forse un male volersi sempre migliorare, soprattutto quando gli umani ci hanno chiesto aiuto e noi non glielo stiamo dando?" 
"Hai fatto una proposta con delle valide argomentazioni, ma purtroppo le leggi sono leggi..."
"Ma maestà, lei ha il potere di cambiarle..."
"Il mondo degli uomini può anche essere corrotto, ma non permetterò che il regno di mia madre e di sua madre prima di lei faccia la sua stessa fine!"
rispose severa, stringendo le radici che fungevano da braccioli: "Valuteremo un'alternativa. Se vorrai aiutarci, sei la benvenuta, ma non voglio più sentir parlare della magia oscura!"
"Ma ovviamente non la trovarono e la guerra continuò, senza speranza di vittoria. Così decisi di studiare da sola quei libri proibiti... E come mi era sempre stato detto, non appena misi in pratica quello che avevo imparato, il fascino delle arti oscure mi conquistò definitivamente. Sentivo però la necessità di condividere con qualcuno le mie scoperte e le mie convinzioni e visto che il mio popolo non aveva voluto sentire ragioni, mi rivolsi agli umani e in particolare a uno dei principi impegnati nella guerra..."
L'immagine cambiò ancora e si materializzarono insieme con un ragazzo con barba e capelli neri in una stanza larga e buia. Era il re Stefano, molto più giovane di quanto Ade si ricordava.
"Dovresti vederle, sono una più cocciuta dell'altra" commentava la giovane Malefica camminando avanti e indietro davanti al letto su cui era seduto il suo interlocutore: "non capiscono che se solo aprissero i loro occhi..."
A un certo punto il giovane re le prese la mano e la fece sedere accanto sul letto: "Li apriranno, una volta che vinceremo grazie a te, mia adorata!"
Al sentire le parole di colui che presumibilmente si sarebbe rivelato l'ennesimo mortale fedifrago , Ade sentì una piccola stretta alla bocca dello stomaco e per un nanosecondo le sue fiamme blu diventarono arancioni... 
Intanto la Malefica del passato, o meglio Alefa aveva sorriso, abbassando lo sguardo per nascondere l'imbarazzo, per poi ricominciare a parlare: "Queste arti sono così antiche e potenti che sarebbe un peccato dimenticarcene, o peggio ancora, lasciarle nelle mani sbagliate... Se anche le fate le imparassero, diventerebbero più forti e non dovrebbero temere più nulla" guardò Stefano dritto negli occhi: "Sosterrai la mia causa quando verrà il momento?"
Lui le baciò la mano che teneva nella sua: "Certo!"
L'immagine svanì, seguita da quella di una landa desolata in cui il cavaliere caricava il suo esercito di ombre contro una sola persona... Ed era proprio Alefa. Questa però allargò subito le braccia e chiudendo gli occhi con espressione speranzosa, mormorò quella formula che la spaventava ed esaltava al tempo stesso: una nube nera e viola si formò e al posto della fata comparve un drago degli stessi colori che cominciò a sputare fuoco contro l'esercito. Poche altre volte si era sentita invincibile come durante quello scontro.
"Wow, non ti avevo mai vista come drago, insomma, è fantastico..." 
Come aveva previsto, Ade si profuse in complimenti. 
"La guerra fu vinta, ma come avevo previsto, il mio mondo non lo accettò…"
E si materializzò la stessa sala che avevano visto all'inizio, colma di fate tutte attorno alla regina e ad Alefa, in ginocchio con un'espressione disperata sul volto.
"Alefa, io ti bandisco dal mondo delle fate per aver fatto esercizio di magia nera andando contro le nostre leggi!"
"... Ero sconvolta, ma confidavo nel l'aiuto che re Stefano mi aveva promesso, e invece..."
La scena cambiò di nuovo e Ade rivide la stessa sala dove prima Malefica aveva rivelato i suoi piani a re Stefano, anche se le dinamiche tra di loro erano piuttosto cambiate.
"Mi avevi promesso di aiutarmi!"
"E giocarmi l'alleanza con il popolo delle fate? Ora che è morto mio padre, sono io il re e ho delle responsabilità!"
"Un vero re presterebbe fede ai suoi giuramenti!"
"Mi dispiace Alefa, ma non posso aiutarti!"

"Poco tempo dopo avrebbe sposato un'insulsa principessa per garantirsi un'altra alleanza... E in quel momento capii di aver perso definitivamente ogni cosa..." 
Ade non poté non ripensare a Meg quando gli aveva raccontato del 'ringraziamento' ricevuto dal suo uomo per averlo salvato dalla morte: entrambe erano l'immagine della rabbia e della frustrazione per il tradimento subito.
"... Mi rifugiai nei boschi per un po' di tempo, troppo affranta per usare la magia, quando un giorno le consigliere della regina si presentarono da me in pompa magna... 
"La regina ha deciso di porre fine al tuo esilio, ma ad una condizione: che tu faccia pubblica ammissione che non farai più uso della magia oscura per il resto della tua vita!"
Desideravo talmente tanto tornare a casa che accettai: i miei sogni di gloria non valevano niente al confronto. Ma sfortunatamente durante il viaggio di ritorno alla radura delle fate..." 
Malefica esitò.
"... Mentre dormivo per la prima volta dopo settimane di sconforto, quelle traditrici mi fecero un incantesimo per non svegliarmi e... Mi privarono per sempre delle ali." 
Stavolta non comparve nessun ricordo davanti a loro. Malefica chiuse gli occhi, come a voler ricacciare una volta per tutte l'immagine di lei che si contorceva dal dolore una volta risvegliata. Ade, pur non potendo vederla coi propri occhi, provò compassione per lei (e una gran voglia di incenerire chi le aveva fatto del male). Stava per dire qualcosa del tipo "mi dispiace", ma Malefica alzò la testa.
"... Ma ovviamente, gliel'avrai fatta pagare cara a tutte quante..." disse col tono più naturale che poté.
"Ovviamente" i suoi occhi tornarono a brillare come sempre e Ade fu felice di aver fatto centro: "Mi resi conto che sbagliavo a pensare di non avere più niente: infatti ricordavo ogni singolo incantesimo e magia oscura... E le feci pentire di avermi bandita e tradita!"
Sorrise nel ricordarsi come aveva occupato facilmente la dimora del cavaliere del buio, di come i suoi vecchi servetti le avessero immediatamente prestato fedeltà e di come fosse riuscita ad addestrare quel corvo che volava nei paraggi delle torri più alte allo scopo di farlo diventare le sue ali. 
"A quelle traditrici tagliai le ali, anche se in modo più lento e doloroso... E mi vendicai persino della regina: anni e anni di servizio e non aveva mosso un dito per combattere l'ingiustizia che sapeva avevo subito!"
Per l'ultima volta si materializzò un ricordo, dove Ade vide quella che una volta era la regina a terra, coi capelli disfatti che le cadevano sul viso e torreggiante su di lei, una versione più simile dell'ex fata che aveva accanto. Questa ghignò prima di muovere in alto il suo bastone e in un attimo la regina si ritrovò avvolta in una luce verde: poco dopo si accorse che cosa quella luce avesse comportato. D'altronde la mancanza di ali e l'incapacità di usare la magia erano degli indizi abbastanza chiari.
"Sono un'umana!" 
Ma l'unica risposta che ricevette fu la risata rauca e soddisfatta della sua vecchia consigliera. 
"Ti prego, Alefa, rinverti l'incantesimo!"
"Alefa non esiste più. E se qualcuno ti dovesse chiedere chi ti ha ridotto in questo modo... Rispondigli che è stata Malefica, la Signora di ogni Male!"

E con un'altra risata, Malefica si dileguò, lasciandola la regina a far da sola i conti con la sua scoperta.


Nota dell'autrice:
Allora... Rivelare la backstory di Ade e Malefica era obbligatorio, ma non potevo usare quello di 'Maleficent'. Perché una fata fino a prova contraria buona dovrebbe chiamarsi Malefica? E soprattutto, perché cambiare totalmente il film del '59? Così ho deciso di prendere gli elementi che mi erano piaciuti di più, come il tradimento amoroso e della sua gente per creare una nuova backstory ad Alefa (non avete idea di quanto ci ho messo per trovare una versione positiva di Malefica!), che spero apprezzino chi non ha amato il live-action e chi l'amato... Diverse heacanon possono convivere, no?

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Malefica abbassò il bastone, non avendo più alcun ricordo da mostrare.
"Tempo dopo, Filippo e la sua sposina diedero alla luce una bambina e nonostante la mia fama fosse cresciuta, non ricevetti nessun invito... E siccome non mi ero ancora vendicata del suo tradimento, decisi di autoinvitarmi. Il resto della storia lo sai... Puoi ritenerti soddisfatto ora?"
Ade non sapeva cosa dire. Non voleva sminuire una storia del genere con qualche commento sarcastico come faceva di solito, ma non sapeva neanche come rispondere intelligentemente a quella ex fata la cui stima nei suoi confronti era aumentata a dismisura negli ultimi minuti.
"Wow, Mal, la tua è una di quelle storie che tutti dovrebbero conoscere!"
"Non è una bella storia..." 
"Non è una bella storia? NON È UNA BELLA STORIA? Malefica, c'è di tutto in questa storia: amore, avventura, vendetta... Ok, hai perso le tue ali, ma in fondo chi di noi non ha perso qualcosa?" 
Non era così che l'aveva pensata. Vide i suoi occhi assottigliarsi sempre di più e la sua bocca sul punto di aprirsi più volte... E lui sapeva che quando era così era perché stava pensando al modo migliore di controbattere. Ma quale
fosse la punizione decisa, fece in tempo a salvarsi.

"Cioè, non era quello che intendevo: insomma... Ci prendono tutti in giro perché noi cattivi perdiamo sempre, ma ehi, i fantomatici 'eroi' non valgono niente a nostro confronto... Perché sono troppo abituati a vincere, mentre noi siamo sempre stati abituati alla sconfitta e abbiamo sempre imparato a rialzarci ed elaborare un piano migliore del primo. Così tu, Malefica, magnifica Signora del Male, non saresti mai diventata tale se quelle megere... Mal tutto bene?"
Malefica si era quasi commossa. Erano anni che non sentiva le lacrime affiorargli negli occhi ed era tutto merito del
suo interlocutore. Lo avrebbe preso tra le sue braccia e l'avrebbe ricoperto di baci roventi, ma sarebbe stato troppo scontato, troppo da 'buoni'. Ma questo pensiero gliene causò un altro: e se quel vero amore della cui invincibilità si facevano scudo ogni eroe ed eroina che aveva conosciuto a quel locale, nel momento in cui anche due cattivi avessero provato lo stesso sentimento, sarebbe stato garantito loro successo? 
"... Dimentichi che se così non fosse stato, non avrei neanche conosciuto il geniale dio dei morti!"
Ade si sentì andare a fuoco quando Malefica allungò un braccio dietro la sua schiena. Nessuno gli aveva mai detto di essere stato fortunato ad incontrarlo (il suo lavoro non era esattamente uno dei più tenuti in considerazione), ma l'improvviso slancio di autostima lo convinse a prenderla fra le braccia e baciarla per la gioia provata in quel momento, aumentata dal sentirsi ricambiato in ugual misura. Non ci fu nessun 'ti amo', né quella sera, né quelle a seguire, ma per quei due fu come se ci fosse stato. 

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