La sfida del veleno

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scomparsa nel nulla ***
Capitolo 2: *** Tracce di veleno ***
Capitolo 3: *** Il ritorno del padre ***
Capitolo 4: *** Brutte sorprese ***
Capitolo 5: *** Il fallimento di un percorso vendicativo ***



Capitolo 1
*** Scomparsa nel nulla ***


< Non è possibile che anche quest’oggi la palestra sia chiusa > mormorò il giovane Ash grattandosi la testa come segno di rabbia < Ormai sono tre giorni che siamo in questa insulsa città e la Capopalestra non si degna di aprire la sua palestra. Non posso diventare un campione della Lega di Kanto se non riesco a battere questa palestra! >
< Sì Ash, però abbassa la voce. Ci stanno guardando tutti > fece Misty imbarazzata.
< Non m’interessa! Ora voglio vedere se rimanere qui davanti alla porta di questo edificio servirà a qualcosa per riuscire a trovare Koga! >
< Koga non è più in questa città da molti anni > fece una signora anziana del villaggio sentendo gli sbraiti del giovane Ash < E’ diventato uno dei potenti Superquattro della Lega di Kanto dopo che una uno di loro è andato in pensione. >
< E non c’è nessuno al suo posto? > domandò Brock.
< Certo che sì. C’è sua figlia Nina… Ma a differenza sua, la giovane capopalestra non è per niente interessata a mandare avanti la palestra. Se solo lo sapesse il padre… >
< Cosaaa?! Ed io come faccio a vincere la medaglia di questa città? >
< La ragazza mi ha pregato di consegnare le medaglie di Fucsiapoli ad ogni allenatore che giungeva fin qui senza minimamente combattere con lei. Eccotela qui. >
Ash fissava la signora anziana con sguardo confuso.
< Ma come? Non si degna nemmeno di farsi vedere? >
< E’ troppo occupata a mandare avanti i suoi esperimenti molto pericolosi e passa la maggior parte del tempo alla Zona Safari. >
< Ecco che cos’è quell’enorme edificio posto a nord della città. Possiamo andarci senza problemi, vero? È aperto al pubblico? >
< Purtroppo no visto che quando c’è lei ordina ai guardiani di non far entrare nessuno a meno che tu non sia un ninja. >
< Quella ragazza dev’essere pazza > mormorò Ash < Però voglio affrontarla lo stesso. >
< Perderesti solo tempo, ragazzo. Dai retta a me: vattene da qui e prendi questa medaglia. >
< Se quella mocciosa pensa di cavarsela senza aver conosciuto il grande Ash Ketchum si sbaglia di grosso! >
< E poi non può fare esperimenti pericolosi con la possibilità di danneggiare per sempre l’ecosistema della città. Va fermata. >
< Non credo che sarà per niente facile per voi… Nessuno riesce a farla ragionare. >
< E suo padre? Non dice niente? >
< Il grande Koga è troppo impegnato ad Altopiano Blu e non ha tempo di tornare nella sua città. Ma poi penso che non sappia niente di quello che sta facendo sua figlia. >
< Dobbiamo cercare di avvertirlo > fece Brock.
< Sarebbe tutto una perdita di tempo > mormorò Ash < Facciamo prima a cercarla nella Zna Safari e a parlare con lei. >
< Sei un ragazzo che non si ferma dinanzi a niente, vedo… Però secondo me sprechi tempo e fiato. Non riuscirai a far desistere Nina. È molto più cocciuta di te. >
< Questo è tutto da vedere! >
< Signora, se non la disturba, che ne dice di accompagnarci verso la Zona Safari? Non essendoci mai stati, lei potrebbe farci da guida? >
< Perché no? è da molto tempo che non vado in quel posto… Ma per entrare dobbiamo entrare da un passaggio segreto per non essere visti da nessuno. Vi ho appena detto che non ci deve entrare nessuno se lei c’è lei. >
< Va bene, nessun problema. Lei conosce questi passaggi segreti? >
< Non lo so… Non credo che ce ne siano. >
< Bene, ottima cosa > fece Ash con tono rassegnato.
< Non perdiamo la speranza, ragazzi. Sono sicuro che riusciremo ad entrare in qualche modo. >
< Voglio proprio vedere come > disse infine la signora anziana a Brock.
 
 
Una volta arrivati dinanzi all’entrata della Zona Safari, la vecchia signora ebbe come un senso di nostalgia.
< Non entro in questa zona da più di trent’anni. A quel tempo ero un abile allenatrice di pokémon come voi tre, ragazzi. Ma adesso sono troppo vecchia per muovermi in giro per il mondo. >
< Non si è mai troppo vecchi per essere allenatori di pokémon, signora. Se lo ricordi. >
< Sono sola al mondo, ragazzo mio. Mi è rimasto solo il mio Vileplume. Sarei ridicola se cominciassi un nuovo viaggio. >
< Potrebbe venire con noi, se vuole. Appena avremmo finito con la giovane Nina. >
< Ti ringrazio dell’offerta, ma la declino educatamente. Passerò i miei ultimi momenti qui a Fucsiapoli e sarei grata a voi se riusciste a far ragionare quella ragazzina. >
< Tranquilla, signora. Siamo qui a posta. >
< Chiamatemi Haruka. >
< D’accordo, Haruka. >
Appena Haruka e i tre ragazzi si apprestavano ad entrare, furono immediatamente fermati dagli scout che vigilavano in quella zona.
< Non avete letto il cartello? Qui nessuno può entrare! >
< Sono la Signora Haruka di Fucsiapoli e ho bisogno di parlare con Nina. >

< Ci faccia passare. È una questione urgente. >
< Signora, non ci faccia perdere tempo. Abbiamo fin già troppe grane per conto nostro. >
Ma Ash non riusciva a fidarsi delle parole dello scout.
< Signore, non ci spinga a chiamare suo padre Koga… Sarebbe una decisione imperdonabile. >
< E tu chi sei? Con quale arroganza ti permetti di parlarmi in questo modo? >
< Sono Ash Ketchum, allenatore di pokémon. >
< Sentitemi bene: o lasciate immediatamente questo posto, o vi farò allontanare con la forza grazie al mio Kangaskan… >
< Anche se è un pokémon grosso, non è così pauroso come può sembrare. >
< Ma vi assicuro che il mio Kangaskan è molto diverso dagli altri. >
< Adesso basta litigare > fece la donna anziana < Ci dica che cos’è successo alla ragazza. Noi potremmo aiutarvi. >
< Signore, non c’è nessuna traccia di Nina in tutta la Zona Safari. >
Sentendo la dichiarazione del giovane collega dello scout, Ash e i suoi amici rimasero esterrefatti.
< Quindi allora è scomparsa nel nulla! >
< Avete controllato ogni area della zona? >
< Sissignore. Ma di Nina nessuna traccia. >
Pensando a cosa fare in quella situazione, il capo – scout voleva evitare di chiamare Koga per un’urgenza che poteva diventare di livello regionale.
< Ragazzi, credo proprio che avremmo bisogno del vostro aiuto. >
< Bene, non aspettavamo altro. Che cosa possiamo fare? > domandò Brock.
< Innanzitutto dovete promettermi che non farete parole cpon nessuno di questa storia. Né tantomeno con Koga. >
< Stia tranquillo. Il suo segreto è al sicuro. >
< Molto bene. Venite con me. >

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Capitolo 2
*** Tracce di veleno ***


Mentre il Capo – scout stava guidando i tre ragazzi e la signora anziana nella Zona Safari, Ash vide alcuni pokémon tremendamente spaventati.
< Signore, perché gli animali si comportano in questo stato? >
< Non lo so. È da ieri che c’è qualcosa che lì preoccupa. >
< Forse la scomparsa della ragazza > fece Misty.
< Non lo so… Per ora io e i miei colleghi non abbiamo trovato niente di anomalo, ma siamo sicuri che sta succedendo qualcosa da sotto il nostro naso. >
< Quand’è l’ultima volta che avete visto Nina? > domandò Haruka.
< Due giorni fa’ quando stava per entrare nella Zona Safari.
Anche quella volta ci aveva obbligato a non fare entrare nessuno a causa di alcune ricerche misteriose che doveva scovare su alcuni pokémon di tipo veleno.
Ma dopo qualche ora, mentre stavamo chiudendo la Zona Safari, Nina non si è più trovata. >
< La Zona Safari ha degli orari di apertura e chiusura? >
< Certamente. È severamente proibito a qualsiasi persona entrare nella Zona Safari di notte. >
< Nemmeno se hai un permesso speciale o sei il Capopalestra della città? >
< Non esistono eccezioni. Da quando è stata aperta, io e i miei colleghi passati hanno sempre fatto così. >
< Che cosa potrebbe succedere se si rimane rinchiusi nella Zona Safari di notte? > domandò Ash.
< Questo nessuno lo sa. Nemmeno io. >
< Magari potrebbero saltar fuori pokémon mostruosi e introvabili. >
< No, ne dubito fortemente > rispose il Capo - scout < Le telecamere di sicurezza della zona non hanno mai registrato niente di anomalo. >
< Ma certo! Perché non ci abbiamo pensato prima a guardare le telecamere di sorveglianza? >
< Perché Nina deve essere entrata in un quadrante della Zona Safari che non è sorvegliato dalle telecamere. >
< E dove si trova questo posto? >
< Non è consigliabile entrarci. Lì vivono pokémon selvatici molto pericolosi e non posso permettermi di avervi sulla coscienza. >
< Quindi che siamo venuti a fare qui se non possiamo controllare la Zona Safari da cima a fondo? >
< Capitano, ha superato il varco proibito al di là della casa abbandonata. >
< Come pensavo… >
< Di quale zona sta parlando? >
< Non so cosa salti in mente a quella ragazza, ma è in guai molto seri. >
< Rischia forse la vita? >
< Purtroppo sì… La giovane Nina è entrata nel punto proibito della Zona Safari dove vi ho appena detto vivono pokémon selvatici molto terribili. >
< Che cosa c’è di così terribile in quei pokémon? Non sono come tutti gli altri? >
< Ragazzino, anche se sei un giovane allenatore di poKèmon in erba, devi capire che i pokémon, s’eppure sono i soliti, hanno caratteristiche molto differenti… Ma la cosa preoccupante è che siano diventati pericolosi grazie ad una sostanza non identificata che ha contaminato l’acqua e il cibo di quella Zona. >
< E come facciamo a risalire al colpevole se non andiamo a controllare? > domandò Brock.
< Siete sicuri di quello che state dicendo? Non esiste nessun tipo di antidoto a questa strana sostanza? >
< Purtroppo no. Per questo motivo questa notte abbiamo spostato una quantità di pokémon selvatici nella parte sicura della Zona Safari. Per proteggerli da quella sostanza. >
< Quindi mi sta forse dicendo che queste acque sono avvelenate? > domandò Ash prestandosi a toccarle.
< Non farlo! Potresti morire anche in pochi secondi. >
< Ash, ma sei forse impazzito?! >
< Che c’è? Non ho fatto niente di male. >
< Sei il solito impulsivo. Non hai ascoltato le parole del Capo – Scout? >
< Chiamatemi pure Sasuke e datemi del tu. >
< Allora Ash? Hai intenzione di morire o di vivere? >
< Che razza di domande mi fai, MIsty? Certo che voglio vivere! >
< Allora vedi di non toccare nulla, capito? >
< Smettila di farmi la predica. Sembri mia madre. >
< Ah sì? Allora smettila di comportarti come un poppante. >
< Smettetela di litigare voi due. State diventando ridicoli > fece Brock irritato.
< Il ragazzo ha ragione. Litigare non serve a nulla > fece Haruka < Piuttosto, non c’è nessun modo per oltrepassare questa zona contaminata? >
< No… Per questo io e i miei colleghi abbiamo paura che Nina sia dall’altra parte. >
< Non c’è nessun problema… Se non possiamo andarci a piedi, ci andremo volando. Pidgeot! >
Il pokémon di Ash, uscito dalla sfera, era pronto per sorvolare l’intera zona.
< Io e il mio Pidgeot potremmo controllare altrove così non rischieremo di toccare l’acqua. >
< E se anche l’aria fosse avvelenata? Dopo come faremo a ritrovarti? >
< Stai tranquilla, MIsty. So badare bene a me stesso. >
< Ne dubito fortemente… >
< Ragazzo, è meglio che venga anch’io con te. è troppo rischioso andarci da solo. >
< Va bene. Il mio Pidgeot può portare anche due persone. >
< Basterà attraversare questo corso d’acqua e saremo dall’altra parte… Voi intanto è meglio che torniate indietro. Rimanere qui a lungo potrebbe essere molto pericoloso. Il mio colelga vi riporterà all’entrata della Zona Safari. >
< Cosa? quindi ci dovremmo dividere? > domandò Brock.
< Ash, non vorrai mica… >
< Misty, ti prego. Nina è scomparsa chissà dove e dobbiamo trovarla. Stai tranquilla che andrà tutto bene. >
< Perché mi risulta molto difficile crederti? >
< Devi provare a fidarti di me una buona volta. >
Vedendo lo sguardo serio e corrucciato di Ash, alla fine Misty capì che era inutile discutere con lui.
< Va bene. Ma se entro tre ore non torni tra di noi, ti verremo a cercare. >
< Con il rischio che anche voi finireste nei guai? >
< Avremmo forse qualcosa da perdere oltre alla vita? Abbiamo deciso di fare questo viaggio insieme, e lo concluderemo insieme. Che ti piaccia o no. >
L’arroganza e l’insistenza di Misty superava qualsiasi cosa.
Ash dovette mettersi il cuore in pace e accettare la sua richiesta senza fiatare minimamente.
< Va bene, affare fatto. Tra tre ore vi prometto che la nostra missione sarà conclusa. >
< Lo spero per te… Buona fortuna ragazzi. Ne avrete bisogno. >
< Grazie di tutto… Vai Pidgeot! > gridò Ash prima di sorvolare il fiume della Zona Safari.
 
 
Una volta arrivati dall’altra parte, il Capo- scout Sasuke vide che l’aria era tremendamente strana e pesante.
< Questa nebbia non mi piace per niente… Non ci fa vedere nulla. >
< E’ normale che questo posto sia così lugubre e paludoso? >
< Non lo so visto che non sono mai stato qui prima d’ora. >
< Da che parte andiamo, secondo te? >
< Proseguiamo per questo sentiero. Sono sicuro che prima o poi la strada di interromperà. >
Camminando per minuti e minuti in un sentiero boschivo e dimenticato dal mondo, l’attenzione di Sasuke si spostò verso un casolare cadente che aveva la luce accesa.
< Non avrei mai pensato che in quel posto ci sia qualcuno. È una catapecchia! >
< Credi davvero che ci sia qualcuno? >
< Altrimenti perché ci sarebbe una luce accesa? >
< Magari è un segnale per farci capire che Nina è in quel posto. >
< E se fosse una trappola? >
< Non vuoi andarci a controllare? > domandò Ash.
< Teniamo a freno la curiosità. Adesso pensiamo ad andare avanti. >
Ma una volta che i due ragazzi ci passarono accanto, Ash notò una figura nella penombra che li stava fissando.
< Ash, che ti prende? Perché ti sei fermato? >
< Sono assolutamente sicuro che qualcuno ci stia spiando. >
< Da dove? >
< Da quella finestra in cima? >
Ma dopo aver controllato con il suo sguardo, Sasuke non vide niente di strano.
< Deve essere l’aria di questo posto che ti da allucinazioni… EE poi come fai a vedere da così lontano con questa nebbia? >
< Eppure ero sicuro… >
< Continuiamo che è meglio. Quel casolare mi sta facendo venire i brividi. >
Avanzando ancora per circa mezzo chilometro, alla fine Sasuke e Ash arrivarono in fondo ad un vialetto.
Ma i due giovani ragazzi non erano da soli.
< Chi mai potrebbero essere quei tipi loschi? >
< Non lo so ma è meglio non avvicinarci… Aspetta un attimo. >
Incuriosito, Sasuke riconobbe due dei tre ragazzi intenti ad ascoltare il borbottio di una figura familiare.
< Ma quelli sono Naruto e Sakura. Che diavolo ci fanno in compagnia… Un momento… >
< Naruto e Sakura? Ma chi sono? >
< E’ una lunga storia… Vedo che stanno parlando con… Nina! >
L’ultimo nome che pronunciò fu così forte che rimbombò in tutto il perimetro di quel nascondiglio boschivo.
< Nina, hai sentito? >
< Sì, Sakura. Qualcuno ci sta spiando. >
Dopo avergli tappato la bocca, Ash fissò Sasuke con sguardo serio e corrucciato.
< Dobbiamo andarcene da qui e alla svelta. >
< Aspetta un momento… Che cos’è questa roba che stiamo toccando? >
Un orribile gelatina viscida e puzzolente, finì nelle mano dei due ragazzi.
< Credo di averla riconosciuta > fece Sasuke con tono disgustato < Questa melma assomiglia molto a quella che i Grimer e i Muk usano per difendersi. >
< Ma è velenosa! >
< Lo so bene, Ash… Ma ha un aspetto alquanto ambiguo. >
< Che aspetto deve avere una sostanza velenosa? >
< Chiunque ci sti spiando è pregato di fermarsi immediatamente se non vuole passare dei brutti guai! >
Il grido di Nina risuonò nelle orecchie di Sasuke e Ash come un macigno.
Non avendo nessun nascondiglio dove proteggersi, alla fine i due ragazzi optarono per darsela a gambe.
Ma Nina e gli altri due tipi erano molto veloci e se Ash e Sasuke non avessero trovato un riparo al più presto, sarebbero stati catturati.
< Dobbiamo entrare in quell’abitazione abbandonata > fece Sasuke < Non c’è tempo da perdere. >
< Non ci pensare nemmeno! >
< Vuoi farti catturare da quei tre ninja? Non mi pare una buona idea, sai? >
< he cosa? Quei tre individui sarebbero dei ninja? >
< Ti spiegherò più tardi. Adesso rifugiamoci qua dentro. >
Una volta riusciti a scampare alla rincorsa di Nina e dei suoi compagni, videro che erano intenti a parlare tra di loro.
< Sono sicura che sono ancora qua > fece Sakura.
< Sì. Non possono essere andati lontano. >
< Sicuramente. Ma non riusciranno a scappare vivi da questa parte della Zona Safari. La nostra sostanza proibita creata dalle feci dei Grimer e dei Muk li avveleneranno inesorabilmente senza che loro se ne accorgano. >
< Esatto. La nostra ricerca può prendere forma in questo momento. >
< Torniamo ad allenarci. Avremmo tutto il tempo per cercarli > disse infine Nina prima di scomparire nel buio insieme a Naruto e Sakura.

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Capitolo 3
*** Il ritorno del padre ***


< Siamo rimasti soli > fece Sasuke < Possiamo uscire allo scoperto. >
Ma Ash non voleva muoversi.
< Ash, che stai facendo? >
< E’ vero quello che ha detto Nina ai suoi loschi alleati? Che moriremo a causa di questo veleno inventato da loro? >
Ma Sasuke non sapeva cosa rispondere, distogliendo lo sguardo dall’allenatore.
< Allora?! Perché non mi rispondi?! >
< Sinceramente non so cosa dirti… Anch’io sono preoccupato quanto te, ma dobbiamo mantenere la calma ho non usciremo dalla Zona Safari liberi. >
< Ancora non riesco a capire come ho fatto ad accettare questa follia > fece Ash con tono disperato.
< Nessuno di noi credeva di imbattersi in veri e propri ninja spietati. >
< A proposito di ninja, che ne dici di raccontarmi come hai conosciuto quei due ragazzi? >
< Sono miei vecchi compagni di scuola. >
< Ah bene. Fammi indovinare: sono i cattivi della situazione, vero? >
< Sinceramente sono rimasto alquanto sorpreso nel vederli allenare in questo luogo sperduto in compagnia della Capopalestra… Ho sempre capito che c’era qualcosa sotto, ma non pensavo che potessero arrivare a fare una cosa del genere. >
< Sarà meglio farci aiutare dal Professor Oak. Lui sicuramente sa cosa fare. >
< E come pensi di avvertirlo? >
< Con il mio cellulare. Semplice. >
Ma quando Ash cercò di accendere il suo dispositivo, quest’ultimo non gli dava segni di vita.
< Perfetto. Perché questo coso non funziona? >
< Perché magari siamo in una zona che non c’è campo. Qui nella Zona Safari non sono installati ripetitori in grado di farti prendere il segnale. >
< Molto bene. Sembra di stare nella giungla. >
< Infatti se vedi bene… >
Guardandosi intorno, Ash si sentiva più nervoso e preoccupato che mai.
< Riusciremo a ritrovare la strada d’uscita? >
< Purtroppo non lo so. Non conosco bene questa parte di Zona Safari. >
< Bene, allora siamo in un mare di guai. >
< Non ti agitare. Niente è perduto. >
< Davvero? Siamo stati infettati da una sostanza sconosciuta di cui non conosciamo l’antidoto e per di più non sappiamo come tornare indietro mentre tre ninja impazziti ci danno la caccia. Mi dici come posso stare tranquillo? >
< L’importante è non farci vedere da Nina e dai suoi seguaci. >
< E credi che sia facile?! >
< Abbassa la voce, ragazzo. Vuoi svegliare tutti i pokémon di questa zona? >
< Lo sapevo che non dovevo venire qua! Lo sapevo! E per di più quella Nina è una tipa alquanto losca… Vedrai quando lo saprà suo padre. >
< Sì, ma adesso non ci pensiamo. Dobbiamo metterci in salvo noi. >
< Grazie > rispose Ash sarcastico < Mi dici come ci salviamo se non sappiamo nemmeno dove uscire? >
< Proviamo a tornare indietro, no? >
< E con questa nebbia pensi che riuscirai a ricordarti da dove siamo venuti? >
< Meglio che rimanere qui immobili senza fare niente, sicuramente. >
< Ok, fammi strada. E speriamo in bene. >
 
 
Mentre Misty, Brock e la Signora Haruka stavano aspettando impazientemente il ritorno di Ash e di Sasuke, quest’ultima fu fiera di informare i due ragazzi che Koga stava rientrando in città.
< Sarà qui a momenti > spiegò la donna anziana < Ha ricevuto i nostri messaggi. >
< Sarà molto preoccupato per le sorti di sua figlia > fece Misty con tono triste.
< Più che altro io vorrei sapere che fine ha fatto Ash e il capo – scout. Ormai sono via da un sacco di ore. >
< Ragazzo, devi capire che la Zona Safari è un luogo talmente vasto che nessuno sa i suoi reali confini. Quindi è molto probabile che i due ragazzi stiano cercando Nina in un luogo dove nessuno è mai stato. >
< Sapevo di questa strana leggenda, ma non sapevo che fosse vera. >
< Esplorare i confini dei pokémon è molto rischioso se non si sa badare a se stesso… L’importante è che Ash e il capo – scout ritornino da noi senza riuscire a perdersi. >
< Addirittura ci si può perdere? Ma il capo –scout non ha con sé una specie di gps o navigatore? >
< Non so quanto gli possa servire visto che nella Zona Safari non prende il segnale. >
< Questo sì che è un bel guaio. >
< Mentre l Signora anziana stava discutendo con i due ragazzi, Koga Superquattro li interruppe spaventandoli.
< Signor Koga, non l’avevamo sentita arrivare > fece Haruka.
< Questa è la mia specialità essendo un ninja > fece l’uomo con tono pacato < Ma bando agli scherzi. Che significa che mia figlia non è più nella sua palestra? >
< E’ semplice Koga: è scomparsa nel nulla. >
< Non ditemi che si è addentrata da sola nella Zona Safari… >
< Purtroppo sì. >
< Non doveva succedere, dannazione! Se non si conosce la strada, è meglio non intraprendere quel luogo. Eppure lei doveva saperlo… Perché diavolo ha voluto fare di testa sua? >
< Signore, sa meglio di me che quando Nina si mette in testa una cosa, è impossibile fargli cambiare idea. >
< Ricordo ancora quando io e lei ci siamo avventurati là dentro e persi le sue tracce. Mi c’erano volute tre ore prima di ritrovarla in mezzo ad alcune specie di pokémon che poteva ucciderla in qualsiasi istante… Ho avuto molto paura per lei e da quel momento mi sono ripromesso che non sarei mai entrato mai più nella Zona Safari se prima non fosse diventata abbastanza esperta con i pokémon. >
< Ma Signora, ora sì che è esperta vista che ha preso il suo posto > fece Brock.
< Lo so, ma dovevo avvertirla ancora una volta… Adesso è in quella Zona sperduta chiss° dove e potrebbe chiedere invano aiuto. >
< La ragazza sa benissimo badare a sé stessa. Non si preoccupi. >
< Signora Haruka, scusi se ho fatto il maleducato non presentandomi inizialmente, ma mi dice chi sono questi ragazzi? >
< Lei si chiama Misty mentre il ragazzo si chiama Brock. Stanno attendendo il ritorno del giovane allenatore di nome Ash Ketchum che si è avventurato nella Zona Safari insieme al Capo – scout Sasuke. >
< Da quanto tempo sono dentro? >
< Da più di sei ore, credo. >
< E’ un tempo notevole… Forse sarebbe meglio che vada anch’io. >
< Signor Koga, sappiamo benissimo che lei è un abile allenatore di pokémon, ma non sarebbe meglio attendere il loro ritorno? >
< Sono venuto qui da Altopiano Blu dopo aver ricevuto un sacco di richiami e lei si aspetta che io stia qui senza fare nulla? È fuori discussione. >
< Sì, ha ragione. >
< Ritroverò mia figlia, il Capo – Scout e quel ragazzo. Non vi preoccupate. >
< Possiamo venire anche noi? Questa attesa ci sta snervando > fece Misty.
< D’accordo. Un po’ di compagnia non può farmi male > disse infine il Superquattro prima di addentrarsi nella selvaggia oscura della Zona Safari.

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Capitolo 4
*** Brutte sorprese ***


Sasuke e Ash continuavano a girovagare per la Zona proibita della Zona Safari senza riuscire a trovare una via d’uscita.
< E’ colpa di questa dannata nebbia se non riesco a vedere niente! > sbraitò Sasuke spazientito < Se avessi una visione migliore, sarebbe tutto diverso. >
< Perché mi risulta molto difficile crederti? >
< Perché le mie arti ninja non mi hanno mai tradito. Non mi sono mai perso nemmeno se volevo. >
< Forse sarebbe meglio andarcene in volo, non trovi? >
< Con questa coltra di nebbia? Non mi sembra una cattiva idea. >
< Potremmo volare sopra la nebbia. >
< Meglio di no. Ho il timore che anche quest’aria che stiamo respirando sia velenosa. >
< Se fosse come dici tu, saremmo già morti avvelenati. >
< Magari potrebbe essere una morte molto lenta. >
< Certo che sei molto bravo a tirarmi su il morale… >
< Ascoltami bene: meglio parli è meglio è per tutti. >
< Adesso ti da noia anche la mia voce? >
< Smettila di essere petulante! Non ti sopporto. >
Senza nemmeno accorgersene, Sasuke e Ash caddero nel fiume che separava la Zona Safari in due parti molto distinte tra di loro.
< Ash, resisti! Forse siamo riuscti ad arrivare nella parte conosciuta della Zona Safari. >
Nuotando con tutte le forze che avevano in corpo, Sasuke e Ash ce la fecero a non affogare.
Ma quando si ritrovarono fuori dall’acqua, Nina e gli altri suoi due compagni li stavano aspettando.
< Tanta fatica inutile per poi essere catturati > fece la Capopalestra scuotendo la testa < E’ un vero peccato che per voi finisca così. >
< Che diavolo avresti in mente, Nina? >
< Nessuno deve sapere del mio piccolo segreto. Tantomeno mio padre. >
< Non ci farai del male. Non te lo permetteremo. >
Ma mentre Ash cominciò a parlare, il veleno che aveva contratto poco fa’ continuava a circolare nel suo corpo.
< Hai visto, giovane allenatore? Il mio veleno creato con la sostanza che rilasciano i Grimer e i Muk sta funzionando. Presto ucciderò tutti i miei nemici divertendomi come non mai. >
< Uccidi per divertimento? Tu sei pazza. >
< Siete voi i pazzi che hanno deciso di venire nella Zona Safari proibita. Solo io conosco questo posto. >
< E noi che eravamo preoccupati per te perché pensavamo che fossi in pericolo… >
< Come potete vedere sto bene a differenza vostra. >
< Che cosa guadagnerai uccidendoci? >
< Ve l’ho detto: nessuno saprà di questo piccolo segreto perché non riuscirete mai a raccontarlo. >
< Davvero?! >
il grido acuto di Koga risuonò in tutta la Zona Safari come un macigno.
< Nina, che diavolo significa tutto questo? >
< Papà, hai visto? Ho creato quello che ho sempre sognato: una sostanza velenosa da usare contro i miei avversari. >
< Solo con lo scopo di ucciderli? Tu non sei un’assassina. Mia figlia non farebbe mai una cosa del genere. >
< Allora vuol dire che non sono più tua figlia. >
Sentendo quelle parole, Koga fissò Nina con sguardo allibito.
< Ti ho cresciuto imprimendo in te dei sani principi che ti avrebbero portato lontano… Ma purtroppo vedo che hai scelto la strada del ninja spietato. >
< Non è colpa mia se sono attratta dalla forza e dal potere. >
< Non ti permetterò di fare del male a persone innocenti… >
< E come pensi di fare? Non esiste nessun antidoto per il veleno che questi due ragazzi hanno accidentalmente contrato… Mettiti l’animo in pace, papà. Ormai ho vinto. >
< No! Tu non uscirai mai libera da qui! Crobat! Attaccala! >
Dopo essere uscita dalla sfera, il pokémon volante/veleno si precipitò contro Nina.
< Non riuscirai a fermarmi… Muk! Respingi Crobat con una nube di fumo. >
Una volta che il pokPmon di Nina aveva ridotto la precisione di Crobat, Muk usò il suo fangobomba riempiendo di veleno il povero pokémon.
< Un pokémon veleno avvelenato… Davvero vergognoso. >
“Quel Muk ha una forza non indifferente… Mia figlia è stata molto abile nell’addestrarlo.”
< Allora papà, che cosa stai pensando? Vuoi continuare a combattere con il pericolo che tutti i tuoi pokémon vengano messi K. O. oppure mi lasci andare? >
< E sperare che tu possa avvelenare qualcun altro? Non ci penso nemmeno? >
< Non servirà continuare a perdere tempo qui con loro, maestra > fece Sakura < Possiamo scomparire con le nostre tecniche ninja. >
< Sì, avete ragione. >
Dopo essersi messe in cerchio, Nina, Sakura e Naruto usarono una tecnica speciale in grado di teletrasportarsi in qualunque luogo, facendo perdere le loro tracce definitivamente.
< Dannazione! sono fuggite! > gridò Brock.
< Adesso lasciali perdere, Brock. Dobbiamo curare Ash e Sasuke prima che sia troppo tardi. >
< Sì, hai ragione. >
< Il mio Crobat, anche se non è in gran forma, può trasportare i due ragazzi verso l’’ospedale più vicino. >
< Davvero? >
< Sì… Ci penserò io. Vai Crobat! >
Una volta alzatosi in volo, il pokémon pipistrello scomparve dietro le colline al di là della Zona Safari.
< Adesso che Koga ha portato all’ospedale Sasuke e Ash, mi dici come facciamo a ritrovare la strada d’uscita? >
< Seguite me, ragazzi > fece Haruka < Conosco questa parte della Zona Safari meglio delle mie tasche. >
< Haruka, ci sono speranze per i due ragazzi? >
< Non lo so, Misty. Se non troviamo una cura alla svelta, temo che possa accadere l’irreparabile.
< Oh, cielo. Non voglio pensarci > rispose la ragazza con le lacrime agli occhi.
< Misty, non fare così. Vedrai che andrà tutto bene > fece Brockl cercando di rassicurarla.
< Tu la fai facile! Ma non sei stato avvelenato! >
< Mantieni la calma, ragazzina. Agitarsi non serve a niente… Il veleno che hanno contratto ha un corso molto lungo. Hai visto come stavano bene a primo impatto, no? Significa che il veleno non ha ancora fatto il suo circolo. >
< D’accordo. Ma questo non toglie che Ash e Sasuke siano fuori pericolo. >
< Voi non conoscete qualcuno che possa aiutarci? >
< In verità una persona ci sarebbe > rispose Brock < Si tratta del Professor Oak. Lui studia i pokémon, ma non è un medico. >
< Potrebbe lo stesso darci una mano. Chiamatelo immediatamente e fatelo arrivare all’ospedale di Fucsiapoli alla svelta. Non c’è un minuto da perdere. >
 
 
Dopo essere ricomparsi vicino a Zafferanopoli, Nina e i suoi compagni camminavano in mezzo alla gente come se niente fosse.
< Sarebbe meglio non tornare subito a Fucsiapoli. Almeno finché non si saranno calmate le acque > fece Naruto.
< Orami siamo ricercati in piena regola, Naruto > rispose Sasuke < Ci hanno scoperti. Il padre di Nina non ci metterà molto a diffondere il nostro segreto. >
< Che lo facciano pure. Io non ho paura di loro. >
< Certo! Ci dobbiamo vendicare con i torti che abbiamo subito nel corso della nostra vita. >
< No! L’unica che ha subito dei torti sono proprio io > replicò tristemente Nina < Non ho avuto l’infanzia che avevo sempre sognato.
Ho solo ottenuto un padre severo che mi faceva allenare con le sue stupide arti ninja per dodici ore da quando avevo sei anni.
Non potrò mai scordarmi quella volta che ho perso la strada durante il nostro allenamento nella Zona Safari.
Vi immaginate voi una bambina indifesa che non sa come muoversi in un vasto territorio abitato da creature forti e pericolose? E mio padre non ha fatto niente per cercarmi… Da quel momento ho giurato di meditare vendetta allenandomi fino allo stremo per vendicarmi di lui. >
< Non c’avevi mai detto niente su questa faccenda… >
< Almeno sapete per quali ideali combatto. >
< Nina, noi ti rimarremo accanto costi quel che costi. >
< Ne sono certa… Di traditori e malintenzionati ne ho avuti fin troppi… Adesso che mio padre ha avuto la brutta sorpresa che si meritava, non smetterà di cercarmi. Ma non dovrà faticare tanto. Ho deciso di combattere contro di lui per diventare la nuova Superquattro. Solo così potrò accumulare tutto il potere e la forza che mi serve per arrivare a distruggere la città di Fucsiapoli che mi ha sempre rinnegata. >
< Tuo padre è un osso duro, Nina. >
< E anche se fosse? Mi sono allenata per più di vent’anni e non ho paura di lui! >
< Pensi di sconfiggerlo con il veleno? >
< No. Sarà una battaglia corretta senza esclusioni di colpi nella palestra che fa parte della mia famiglia da generazioni. >
< Allora cosa aspettiamo? Andiamo! >
< No, ragazzi… Il vostro allenamento con me finisce oggi. Da questo momento la mia strada la intraprendo da sola. >
< Che cosa? perché? >
< Mi avete aiutato ad allenarvi e ve ne sarò per sempre grata… Ma adesso non mi servite più addio. >
< Un momento, Nina! Aspetta! > gridò Naruto prima di vedere scomparire Nina nel buio della notte.
< Perfetto… Adesso cosa facciamo? >
< Non lo so, Naruto… Credo che sia saggia tornare a casa. >
< Lo sai che non saremo accolti come eroi? >
< Non m’importa. L’importante è non farci beccare dalla polizia di Kanto visto che siamo ricercati. >
< Allora meglio lasciare questa regione alla svelta prima che sia troppo tardi. >
< Il treno di Zafferanopoli parte tra poco. Forse ce la facciamo a prenderlo. >
< E dove andremo? Il nostro villaggio è al di là delle montagne. >
< Intanto lasciamo questa città alla svelta e poi vedremo cosa fare. >
< D’accordo. Sei tu il capo. >
< Ben detto. >

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Capitolo 5
*** Il fallimento di un percorso vendicativo ***


Mentre Ash e Sasuke erano in ospedale mentre l’equipe di medici più specializzati stava ricercando una cura efficace contro il veleno contratto, Koga passeggiava su e in giù per i corridoi dell’edificio con al speranza di rivedere sua figlia durante un combattimento della resa dei conti.
“Non puoi nascondersi per sempre, Nina. Prima o poi ti troverò.”
Ma l’uomo assumeva sempre un’espressione pacata senza essere troppo preoccupato.
< Koga, come sta? > gli domandò Haruka ridestandolo dai suoi pensieri.
< Come sono sempre stato: in pace con me stesso. Perché? >
< Non è minimamente preoccupato per questa situazione? >
< No. Anche perché sono consapevole che questa storia finirà senza che nessuno si faccia del male… A parte mia figlia Nina. La mia vendetta di Ninja silenzioso avrà il suo effetto. >
< Che cos’ha intenzione di fare? >
< Ama così tanto la Zona Safari? Molto bene. Proseguirà i suoi allenamenti finché lo vorrò io e non tornerà mai più a casa. >
< E chi sarà il nuovo Capopalestra di Fucsiapoli? Tornerà lei? >
< Assolutamente no. Sarai lei, Haruka. >
< Che cosa? ma io non sono in grado di ricoprire un simile ruolo. >
< Questo lascialo decidere a me… Sei assolutamente in grado. Dammi retta. >
< Ma io… >
< Evita di discutere con me. Quando prendo una decisione su qualcosa, è difficile farmi cambiare idea. >
< Ok. Comunque adesso non è la faccenda più importante… Dobbiamo ritrovare sua figlia. >
< Non ci sarà bisogno di ritrovarla visto che l’ho appena adocchiata dalla finestra di questo paino. >
< Che cosa? >
Non riuscendo a credere alle parole di Koga, Haruka dovette guardare con i suoi stessi occhi.
< Ma che faccia tosta! È a piede libero come se niente fosse. >
< Mi sta aspettando per un’ultima sfida. Ed io non posso mancare. >
< Voglio venire con lei, Koga. >
< Mi dispiace, ma non è possibile Haruka. È una questione tra me e mia figlia. Nessuno deve entrarci. >
< Ma io… >
< Ha forse qualche dubbio che io non ci riesca? Anche perché se fosse così, al prenderei molto male… >
< Oh, no! Io credo che riuscirà a vincere. >
< Lo credo. Altrimenti sarei per sempre disonorato dalla carica di Superquattro… Tu rimani qui in compagnia dei due ragazzi. Sistemo mia figlia e torno, ok? >
< Va bene. >
Passando dinanzi a Misty e Borck, i due ragazzi non capirono che cosa stava succedendo.
< Nina è giù di sotto che sta aspettando suo padre. >
< Davvero? Allora dobbiamo andare anche noi. >
< No. Koga vuole rimanere da solo. >
< Allora ci tocca guardare la sfida dalla finestra. >
< Meno male che si riesce a vedere tutto… Ecco che è arrivato. Sono convinto che sarà una sfida entusiasmante > fece Brock elettrizzato come non mai.
 
 
Una volta raggiunto il giardino dell’ospedale dove Nina lo stava aspettando, Koga fissava la sua sfidante con sguardo serio ed enigmatico.
< Non capisco perché hai alzato un polverone di tale dimensioni facendo quasi uccidere due persone… Se volevi sfidarmi da subito, bastava che tu me lo dicessi. >
< Volevo essere pronta per questa sfida. Tutto qui. >
< Comunque voglio avvertirti che non avrò pietà di te. ti distruggerò come il mio nemico più acerrimo e ti spedirò alla Zona Safari in modo che tu non metta più piede fuori in mezzo a noi esseri umani. Mi hai capito? >
< Certo… Non preoccuparti, papà. Non riuscirai né a spaventarmi né a sconfiggermi. >
< Questo lo vedremo… A te la prima mossa. >
< Lo sai che sarà una sfida a colpi di ninja, vero? La sfida pokémon inizierà più tardi. >
< Va bene. Sempre che tu riesca a reggerti in piedi. >
Non riuscendo a sopportare la sicurezza di suo padre, Nina si accanì contro di lui con tutta la velocità e la forza che disponeva.
Ma non fu sufficiente per colpirlo.
< Brava Nina, sei molto veloce… Ma questo non ti basterà. >
Dopo averla colpita a tradimento, Nina cadde a terra battendo violentemente il ginocchio destro.
< Non dirmi che non riesci a rialzarti già da ora… Sarebbe un vero peccato. >
< No! Io non mi arrendo. >
< Infatti voglio che tu combatta fino allo stremo delle tue forze. Voglio vedere il sangue dentro e fuori di te. >
“Questo è il momento.”
Appena suo padre fu abbastanza vicino a lei, lo colpì violentemente nelle parti basse, senza però riuscire a fargli un graffio.
< Pensavi che io fossi così stupido? Allora vuol dire che non mi conosci abbastanza > fece Koga prendendola per le gambe < Peccato che non riesca a sollevarti. Mi sarebbe piaciuto vederti fluttuare da terra. >
< Mi potrai vedere lo stesso, sai? >
Dopo essersi liberata dalla stretta del padre, Nina gli assestò un colpo di karate dritto sulla guancia sinistra ferendolo lievemente.
< Allora? Ti è piaciuto? >
< Niente male davvero… Ma questa sarà l’ultima ferita che riuscirai a infliggermi. >
< E’ da vedere… >
Mentre Nina aspettava la prossima mossa di suo padre, non gli perdeva gli occhi di dosso.
“Che cosa starà pensando?”
< Attenta Nina… Questa volta non scherzo. >
Sparendo improvvisamente dinanzi a lei, Nina cercò di stare calma nascondendo la preoccupazione.
“E’ qui vicino. Me lo sento…”
Chiudendo gli occhi, Nina cercò di inquadrarlo.
Ma Koga era fin troppo veloce.
< Guardati le spalle!> gli gridò Koga.
Ma ormai era troppo tardi.
Il vecchio ninja gli assesto una moltitudine di colpi sulla schiena che la povera ragazza cadde a terra senza riuscire a rialzarsi.
< Ma come diavolo hai fatto? > domandò Nina dolorante.
< Hai ancora bisogno di molti anni per imparare simili tecniche. Non basta allenarsi con un gruppo di ninja pivelli per diventare esperta… A proposito dei tuoi amici, mi è giunta voce mentre stavo aspettando il tuo ritorno che sono stati arrestati alla stazione di Zafferanopoli mentre stavano provando a lasciare la regione. Come hai potuto abbandonarli? >
< Non avevo più bisogno di loro. Punto e basta. >
< Sei stata molto egoista, sai? Io non avrei mai fatto una cosa del genere… Ma ormai capisco che se anche sei mia figlia, io e te siamo molto diversi. >
< Bando alle chiacchere! La sfida corpo a corpo l’hai vinta tu, adesso ti sfido in un combattimento pokémon. Ah! >
Ma la povera Nina riusciva malamente a stare in piedi.
< Sei sicura che vuoi provare a combattere? >
< Certo! Non aspetto altro. >
< Va bene… Se permetti la sfida pokémon la decido io. >
< Che hai intenzione di fare? >
< Si sfideranno il mio Crobat contro il tuo. Vedrai che sarà una sfida interessante. >
< D’accordo, accetto volentieri! >
< Molto bene. Allora fuori i pokémon! >
Appena i due pokémon pipistrello uscirono dalle loro rispettive poké ball, si squadrarono a vicenda malamente.
< A te la mossa, figliola. >
< Attacco supersuono, Crobat! >
Senza perdere ulteriormente tempo, Nina pensò che il metodo più veloce per sconfiggere il Crobat di suo padre era confonderlo.
< Hai visto? Anche stavolta hai fallito miseramente > rispose Koga con ghigno malefico.
< Oh no… >
< Crobat, finiamo la pratica velocemente: attacco tossina. >
Una volta che il Crobat di Nina fu iperavvelenato, continuò ad attaccarlo con una serie di colpi che lo portarono a non rialzarsi più.
< Il tuo pokémon è stato messo K. O. in soli due mosse > fece Koga con tono serio < Mi dispiace per te Nina, ma hai perso. >
Non riuscendo a credere a quello che stava vedendo, Nina si crogiolò a terra in preda alla disperazione.
< Hai ancora molto da imparare, figlia mia… Ma hai ancora tutto il tempo del mondo. Sei ancora giovane e hai tutta la vita davanti. >
< Davvero vuoi spedirmi alla Zona Safari come se fosse una punizione da scontare a vita? >
< Te lo meriteresti, sai? Soprattutto dopo quello che hai fatto ad Ash è Sasuke. >
< E’ stato un incidente! >
< Un incidente causato da te, Nina… Non ci sono scusanti in questo frangente. >
< Che cosa dovrei fare allora? >
< Pregare che vada tutto bene e… >
< Koga! Koga! >
Il richiamo di Haruka risuonò in tutta il giardino come un acuto stridulo.
< Che succede, Haruka? >
< Ash e Sasuke sono fuori pericolo. Abbiamo trovato l’antidoto giusto. >
< Benissimo! Questa sì che è una bella notizia. >
< Si ristabiliranno tra qualche giorno. Adesso devono rimanere ancora un po’ in ospedale. >
< Sicuramente > rispose Koga spostando il suo sguardo verso una Nina afflitta e pentita.
< Nina, per questa volta ti è andata bene, ma la prossima… >
< Sconterò i miei peccati come meglio crederai, papà… >
< Stavolta chiuderò un occhio… Basterà che chiederai scusa ad Ash e Sasuke. >
< Sicuramente… >
< E per punirti in maniera molto lieve, Haruka sarà la nuova capopalestra di Fucsiapoli. Mentre tu avrai tutto il tempo per diventare più forte allenandoti regolarmente senza fare danni. Capito? >
< Certo, papà. >
< Bene. Adesso però vieni con me. >
ù
Una volta che Nina si ritrovò dinanzi ad Ash e Sasuke, il suo senso di vergogna prese il sopravvento.
< Mi dispiace > aveva cominciato a dire imbarazzata < Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. È stato imperdonabile. >
< Sicuramente > aveva cominciato a dire Sasuke < Ma adesso l’importante è che hai capito che con il veleno non ci si scherza. >
< Ovvio che no. >
< Tu che cos’hai da dire, Ash? >
Rimanendo alcuni secondi in silenzio, alla fine anche Ash acconsentì al suo perdono.
< Ma prima voglio sfidarti ad un combattimento di pokémon per riuscire a conquistare la medaglia anima. >
< Certo. Appena ti sarai ristabilito, combatteremo. >
< Molto bene. Non vedo l’ora > rispose Ash ritrovando il sorriso.

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