I Love You.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ritorno Dell'ex. ***
Capitolo 2: *** Another One. ***
Capitolo 3: *** Cold. ***
Capitolo 4: *** Odio. ***
Capitolo 5: *** Honolulu. ***
Capitolo 6: *** Primo giorno. ***
Capitolo 7: *** Elementi Fondamentali. ***
Capitolo 8: *** Al Museo... ***
Capitolo 9: *** Date! ***
Capitolo 10: *** La Competizione. ***
Capitolo 11: *** La Competizione. ***
Capitolo 12: *** Scoperte scioccanti. ***
Capitolo 13: *** Accusa. ***
Capitolo 14: *** La Forza Di Perdonare. ***
Capitolo 15: *** Alla fine... ***



Capitolo 1
*** Il Ritorno Dell'ex. ***


Era una bellissima giornata a Los Angeles e Lena Luthor si era appena svegliata, pronta a prepararsi per andare al lavoro.

Sorrise nel sentire due forti braccia circondarle la vita e si voltó, col sorriso che si fece più ampio quando vide Kara Danvers, la sua fidanzata, la sua Alpha, il suo amore, ancora addormentata.

"Su, Kara, svegliati... Dobbiamo andare al lavoro..."

"Solo cinque minuti..." Mugugnó la bionda, affondando il viso nel cuscino.

Lena si avvicinò e le diede un piccolo bacio sul collo, seguito da altri "Se ti svegli ti bacio..."

Allora la bionda attiró a sé la fidanzata ed aprí i bellissimi occhi azzurri, sorridendole e la fece stendere sopra di sé "Dicevi, a proposito del bacio?"

Lena non disse nulla, ma si avvicinò e baciò la sua Kara, che la stese sotto di sé, pronta ad amarla "Così f-faremo tardi..." Sussurró Lena, tra un bacio e un gemito.

"È colpa tua... Sei troppo bella! E io ti amo tanto." Ribadí Kara e Lena, persa in quegli occhi bellissimi e pieni di passione, si concesse alla ragazza.

"Anch'io ti amo." Riuscì a rispondere la mora Omega, prima di raggiungere l'apice del piacere.

Kara tenne Lena stretta a sé e le fece le fusa "Stai bene?"

"Benone! Ma tu sei instancabile..."

"Come dicevo prima, è colpa tua." Scherzó la bionda e Lena trovò la forza per prendere il cuscino e tirarglielo.

"Così impari."

La bionda se la rideva divertita, mentre Lena uscì dal letto per andare in bagno a fare una doccia veloce e Kara la seguí, perché per nulla al mondo avrebbe perso l'occasione di lavare la schiena a Lena e ammirare il suo bellissimo corpo.

Una volta fatta la doccia, le due andarono a vestirsi e poi Kara preparò il caffè per entrambe "Oggi pranziamo insieme?"

"Spero di riuscire... Ho un colloquio di lavoro con un possibile investitore!"

"Capisco... Beh, ti chiamerò attorno a mezzogiorno, così mi farai sapere."

"Certo!" Sorrise la mora, alzandosi e dando un bacio a Kara, prima di uscire, visto che la sua limousine la stava aspettando.

Kara aveva concluso l'Accademia Militare l'anno prima ed aveva subito trovato lavoro nella Polizia di LA, mentre Lena era il Presidente di una multinazionale famosa e all'avanguardia in campo medico.

La bionda arrivò al lavoro alle nove precise e andò nello spogliatoio, ove trovò la sua partner Laurel Lance e le altre colleghe, ovvero Dinah Drake, Sara Lance, sorella di Laurel, Ava Sharpe e Zari Tomaz.

"Ehilà! Sei di buonumore..."

"Anche tu, Sara, come sempre!"

"Io e Ava ci siamo messe insieme!"

"Alleluja!" Esclamò la bionda "Alex non si è ancora vista?" Chiese, riferendosi alla sorella maggiore.

"Si si. Lei e Maggie sono a rapporto dal Tenente Jonnz... Sono davvero ai ferri corti!"

"Dopo due anni di fidanzamento si lasciano a causa di Kelly, la sorella di James... Assurdo!" Disse Dinah.

"Ce ne sono, di cose assurde..." Ribadí Laurel, chiudendo il suo armadietto.

"E tu? Dove hai lasciato Kaith?"

Dinah sorrise "È con Quentin."

Laurel uscì dallo spogliatoio e Kara, sapendo ciò che realmente provava, la seguì "Lance, Danvers!" Le chiamò J'onn Jonnz "Andate di pattuglia. Oggi Alex e Maggie sono in panchina!"

Kara guardò la sorella allontanarsi per andare alla sua scrivania e se ne andò poi, con Laurel.

Intanto, alla L-Corp, Sam Arias, migliore amica di Lena e sua segretaria, entrò nell'ufficio della mora "È arrivato l'investitore!"

"Bene, fallo passare!"

La castana Omega annuì e si fece da parte, lasciando passare l'uomo, un Alpha alto, dalla barba ben curata e la pelle scura "Ciao, Lena!"

La mora sgranó gli occhi e si alzò in piedi "Jack! Sei tu!"

"Quanto tempo... Sei sempre bellissima."

"Anche tu." Rispose Lena.

Sam aveva sentito parlare di Jack Spheer, l'ex di Lena e il suo ritorno, di certo, non avrebbe portato nulla di buono.

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Capitolo 2
*** Another One. ***


Laurel e Kara andarono di pattuglia fino a mezzogiorno quando, ferme in un parcheggio in periferia, la seconda prese il cellulare per chiamare Lena.

"Ciao, amore! Sei libera a pranzo? Oh, ok... Quel colloquio di cui mi parlavi? Va bene, ci vediamo a casa."

"È impegnata?" Chiese Laurel.

"Si... Però non so... Mi è sembrata strana..."

"Allora andiamo a prenderci qualcosa da mangiare. McDonald's?"

"Assolutamente si!" Rispose entusiasta Kara, così Laurel guidò verso il centro, fermandosi nel parcheggio davanti al McDonald's, ma la ragazza notò che l'amica e collega si era fermata "Che c'è?"

La ragazza stava guardando in un ristorante "Il suo impegno è piuttosto piacevole, a quanto pare..." Disse, notando Lena seduta a un tavolo di quel ristorante in compagnia di un tizio e sembrava divertirsi molto.

"Mi dispiace..."

"Tranquilla... Ne parlerò con lei appena torna."

"Io ho rinunciato a parlare." Disse Laurel, mentre entravano nel fast-food.

"Siamo migliori amiche da molto tempo, so come la pensi."

"Già... Spero che almeno tu possa uscirne bene!"

"Esatto... Speriamo che non sia nulla, con Lena. Altrimenti abbiamo sempre il piano B."

"Se sarà ancora fattibile..."

"Se la situazione dovesse essere impossibile da risolvere, mi muoverò subito per sapere se i posti ci sono ancora!" Ribadí, poi arrivò il loro turno di ordinare.

Durante il pomeriggio, Kara scrisse un paio di volte a Lena, ma senza ricevere risposta così, finito il turno, andò da Alex, tanto le due sorelle e Laurel abitavano nello stesso stabile.

"Ehi... Cos'è successo con Lena?"

Kara, una volta entrata nell'appartamento, si sedette sul divano accanto alla sorella e le raccontó quanto accaduto "Non so davvero cosa fare..."

"Posso dirti di aspettare e vedere cosa succede..."

"Si, già volevo fare così... Ma non voglio farti preoccupare coi miei problemi. Tu e Maggie?"

"Abbiamo rotto... Che si prenda Kelly!"

"Mi spiace... E sul lavoro?"

"J'onn ha detto che ci cambierà partner... Con tutta probabilità io andrò di pattuglia con Dinah e Maggie con Ava."

"Per fortuna non siamo state divise io e Laurel!"

"No no... Le Gemelle Siamesi non si toccano!" Ironizzó Alex "È stata la prima cosa detta da J'onn."

"Allora, visto che stai bene, vado a casa... Lena dovrebbe tornare alle otto. Voglio preparare una bella cena!"

"Va bene! Buona serata... Ti voglio bene."

"Anch'io te ne voglio!" Rispose Kara, stringendo a sé la sorella.

La bionda tornò poi al suo appartamento, incrociando Dinah, che vive a con Laurel, mentre usciva, vestita di tutto punto e si salutarono.

Anche se lavoravano insieme, per un motivo in particolare, a Kara non stava affatto simpatica e, se non fosse stata la migliore amica di Laurel, gliene avrebbe già dette di tutti i colori, senza freni.

Nel suo appartamento, Kara andò a farsi una bella doccia e poi armeggió con pentole e padelle, così da preparare la pasta preferita di Lena e, mentre il tutto cuoceva, la bionda guardò in frigo per il dolce.

C'era ancora la torta Paradiso, che avrebbe accompagnato alla perfezione il piatto che stava preparando e che venne pronto dopo dieci minuti precisi.

Ma alle otto Lena ancora non era tornata, così Kara cenó da sola per la prima volta, da quando stava con Lena e, nella sua mente, si stava facendo spazio un'idea che non le piaceva affatto.

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Capitolo 3
*** Cold. ***


Il mattino seguente, Kara si svegliò alle otto e mezza precise per andare a lavorare e notò che Lena non era ancora arrivata, motivo per cui decise di andare a farsi una doccia.

Non ci mise molto, visto che al massimo stava in doccia dieci minuti e, mentre era in camera per scegliere i vestiti da indossare, sentí la chiave nella serratura e la porta che venne aperta e richiusa.

In accappatoio, la bionda entró in cucina e Lena le sorrise subito, avvicinandosi "Buongiorno, amore!"

Ma Kara, sorprendendo Lena stessa, si allontanó "Devo andare."

"Non... Non mi saluti nemmeno?"

"Ciao." Rispose la bionda, fredda, entrando in camera per vestirsi.

Quando uscì, già vestita con un paio di jeans, maglietta e giacca di pelle, trovò Lena esattamente dove l'aveva lasciata "Kara, aspetta..."

"Cosa c'è?" Chiese, colpendo Lena, visto che la bionda non era mai stata così fredda, con lei.

"Noi... Stiamo bene, vero? È tutto apposto, tra noi?"

"Dimmelo tu... Non sono io quella che è stata tutta la giornata, notte compresa, a spassarsela!"

"Cos...? Io ero al lavoro..."

"Come no! Guarda, non voglio sentire." Ribadí, prendendo e uscendo di casa e, fuori dal palazzo, trovò Alex e Laurel, che la salutarono appena la bionda salí sull'auto della sorella, la quale partí verso la centrale.

Lì le ragazze si cambiarono e Kara doveva terminare il rapporto del caso del giorno precedente, assieme a Laurel "Tutto bene?" Chiese costei.

"Credo che Lena mi tradisca... Non è tornata a casa, è arrivata poco fa..."

"Hai tutta la mia comprensione."

Kara annuì e sorrise appena, perché sapeva che la situazione di Laurel, con Dinah, non era migliore della sua.

Mentre scriveva, ricevette un messaggio che la fece sorridere e rispose, dopo averlo mostrato a Laurel, che sorrise a sua volta.

Dopo diversi minuti, terminarono il rapporto e lo portarono a J'onn "Bene, perfetto!" Disse l'uomo di colore, poi un poliziotto bussó alla porta dell'ufficio del superiore.

"Mi scusi..." Rivolse il poliziotto a J'onn, fissando poi Kara "Danvers, c'è la tua ragazza."

Kara uscì dall'ufficio senza un fiato e, mentre camminava verso l'entrata della centrale, sbuffó pesantemente.

E l'espressione non migliorò quando vide che Lena era venuta accompagnata dal tizio del giorno prima "Perché sei qui?"

"Volevo proporti di andare a pranzo insieme... Sei libera?"

"No, ho un impegno! Perché non vai col tuo amichetto?" Replicó, rientrando nella centrale e lasciando Lena si stucco.

La bionda tornò da Laurel e, insieme, andarono di pattuglia, facendo il solito giro.

Solo a mezzogiorno andarono al McDonald's per pranzare e lì Kara e Laurel sorrisero, quando videro una ragazza castana, un'Omega, correre verso di loro "Tani!!"

"Ragazze! Che meraviglia... Che bello rivedervi! State bene?"

"Benone! E tu?"

"Adesso alla grande... Entriamo?"

"Si, ho già preso i posti!" Rispose l'Agente della Five-0 di Honolulu Tani Rey, entrando e sedendosi, con Laurel che andò a ordinare per tutte.

In quel momento, fuori nel piazzale, Lena e Jack si erano fermati per pranzare e stavolta fu proprio la mora a vedere Kara in compagnia di un'altra persona, tutta intenta a sorridere e divertirsi.

E sentí una morsa stringerle lo stomaco, ma non poteva fargliene una colpa.

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Capitolo 4
*** Odio. ***


Passó una settimana, durante la quale il rapporto tra Kara e Lena non era migliorato, anzi, la prima evitava letteralmente la seconda.

"Stasera ci sarete, alla festa di Alex?"

"Si... Sarà anche l'occasione per la nostra consueta serata giochi!"

"Allora ci vediamo tra due ore!" Disse Maggie che, nonostante la rottura con Alex, erano rimaste amiche, visto che lavoravano insieme.

Kara e Laurel, dopo essersi cambiate, presero e tornarono a casa, così da potersi preparare per la festa.

Nel rispettivo appartamento, le due fecero una doccia più rilassante che veloce, visti i pensieri che entrambe avevano in testa e poi si vestirono, ritrovandosi in portineria in una ventina di minuti.

Il tragitto per la casa di Alex non fu molto lungo, con le due ragazze che, a destinazione, vennero accolte da Eliza e Jeremiah "Mamma... Papà..."

"Tesoro!" Rispose la donna e i due abbracciarono la figlia.

Però, una volta dentro, la gioia svaní, quando Kara vide Lena, che le sorrise subito e, dietro di lei, il tizio, che aveva scoperto chiamarsi Jack Spheer e che era l'ex della mora.

"Questo... Questo che significa??" Inizió Kara, stringendo i pugni in una morsa di rabbia.

"Che significa cosa?" Chiese Sam Arias, passandole un bicchiere d'acqua.

Ma Kara lo strinse così forte che lo ruppe, ferendosi inevitabilmente, ma non permise a nessuno di avvicinarsi per aiutarla.

"Kara..." Tentò Lena.

"Stai zitta! Non voglio sentirti!"

L'Omega sgranó gli occhi, mentre Jack guardava i presenti, non avendo capito che era lui il problema "Kara..."

"Non credi di esagerare? Perché ti sei scaldata per niente?" Tentó Dinah.

"Tu dovresti farti gli affari tuoi, visto che hai spezzato il cuore di Laurel!"

"Che??"

"Lo sappiamo che le dici di amarla solo perché vuoi affibiarle il tuo bambino, dal momento in cui continui a farti il tuo ex! Che sarà ciò che vuoi, ma è un irresponsabile e tu con lui!"

"Vuoi fare a botte?"

"Non mi abbasso a tanto." Rispose la bionda, controllando il livello di rabbia "Non fai altro che portartelo a letto e farti mettere incinta, poi scappi da Laurel con la coda tra le gambe!"

"Tu non dici nulla?" Chiese allora Dinah, fissando Laurel.

"No. Perché sono stata io, a scoprirlo."

Gli altri non sapevano cosa dire, erano rimasti tutti di stucco e fu Kelly ad avanzare "Stai rovinando la festa, Kara... Perché poi?"

La bionda puntò il dito verso Jack "Chi ha invitato quello? Anzi, scommetto di sapere la risposta..."

"È stata..."

"Si, immaginavo fosse stata Lena! Ma tranquilli, togliamo subito il disturbo e... Spero abbiate preparato dei dolci per la coppietta!"

Lena si alzó e camminó verso Kara, in lacrime "Ti prego... Io..."

La bionda tolse l'anello e lo diede alla mora "Hai fatto la tua scelta definitiva... Questo non è per me!"

"Adesso basta, Kara!" Se ne uscì Alex, tirando uno schiaffo alla sorella.

Kara si limitò a sorridere "Ok, va bene... Da oggi io non faccio più parte di questa famiglia! A parte mamma e papà, sappiate che vi odio tutti! Siate pure amici di quel tizio che di scopa quella che era la mia ragazza!"

Se ne andò poi con Laurel e nessuna delle due disse una parola, semplicemente salirono in auto e andarono via, senza rimpianti.

Verso le dieci, quando Lena tornò a casa, dopo la sottospecie di festa, dal clima piuttosto teso, trovò un cartello di vendita sulla porta, tutto buio in casa e le prese il panico, che si trasformó in realizzazione quando, entrata nella loro camera, trovò tutte le foto che la ritraevano con Kara strappate e l'armadio della bionda vuoto, come il suo cassetto.

Kara era andata via.

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Capitolo 5
*** Honolulu. ***


Il giorno dopo, alla sede della Five-0 a Honolulu, capitale delle Hawaii, le Agenti Speciali Tani Rey e Quinn Liu erano appena rientrate al quartier generale, dopo un falso allarme bomba in aeroporto.

"Accidenti... Che scherzo di pessimo gusto!" Lamentó la prima.

"Già! Non hai idea di quanti se ne ricevevano al giorno, quando ero nella Polizia Militare..."

"Immagino!"

"Questa gente andrebbe identificata e arrestata!"

Vennero raggiunte poi da Catherine Rollins, Kono Kalakaua e Danny Williams "Danny! Tutto bene? Hai una faccia..."

"Si si... Ho solo sonno! Il figlio dei miei vicini ha tre mesi e ha pianto tutta la notte!" Spiegò, mentre si riunivano al resto del team.

Arrivò poi un poliziotto "Scusatemi, ci sono due ragazze che cercano l'Agente Speciale Rey... Dicono di essere due colleghe e di arrivare da LA!"

"Le stavamo aspettando... Falle passare. Sono le nuove colleghe!" Disse il team leader Steve McGarrett.

Allora il poliziotto se ne andò e, un paio di minuti dopo, arrivarono le due ragazze e subito Tani sorrise, correndo verso di loro "Le mie Alpha preferite!"

"Tani!" Dissero assieme le due.

"Venite, vi presento la squadra." Se ne uscì, prendendole per mano e trascinandole "Allora... Da destra abbiamo il nostro leader Steve McGarrett, poi Danny Williams, Kono Kalakaua, Catherine Rollins, Adam Noshimuri, Junior Reigns, Quinn Liu, Lori Weston, Chin-Oh Kelly e Lou Grover! Lui è il nostro super nerd Jerry Ortega..."

"Ragazze..." Salutò quest'ultimo.

"Ciao!" Risposero insieme le due.

"E quelli che stanno arrivando sono il poliziotto veterano delle Hawaii Duke Lukena e i medici legali Max Bergman e Noelani Chuna."

"Io sono Kara Danvers!"

"Io sono Laurel Lance... Piacere!"

A presentazioni fatte, Steve avanzó e fissò Tani "Perché non le porti in giro per la città? Magari trovano una casa in cui stare..."

"Si si, ma non c'è fretta... Staranno con me il tempo necessario!"

Junior sgranó gli occhi all'affermazione, ma non disse nulla per evitare che si scoprisse di lui e Tani o potevano essere guai.

"Ok... Come vuoi. Voi due, presentatevi qui domattina per le nove!" Disse Steve e, dopo i saluti, le tre se ne andarono.

Fuori, salirono sull'auto di Tani, che si diresse fuori città, ove c'era più calma e molta natura "Allora? Come va a Los Angeles?" Chiese, sorridendo loro.

Le due sospirarono e Tani capí che qualcosa non andava, così fu Laurel a raccontare tutto e Tani non credette alle sue orecchie "Questo è quanto!"

"La tua ex è proprio scema!" Se ne uscì l'Omega "Cioè... Se tu non avevi già in mente lei quando eravamo in Accademia, ci avrei provato con te! Anzi, con entrambe!"

"Grazie del pensiero!" Sorrise Kara.

"E tu? Sei impegnata?"

"Ecco... È un po' complicato..."

"Fammi indovinare... È un collega?"

"Si... Esatto! E non lo diciamo a nessuno per evitare guai..."

"Lavori con gente che sembra molto in gamba... Per me lo sanno!"

"Concordo."

"Oddio... Sarebbe una catastrofe!" Se ne uscì la castana, fermando poi l'auto fuori da una bella villetta.

"Abiti qui?"

"È un posto bellissimo!"

Poi a Laurel venne un'idea "Tani, qui sull'isola c'è una ditta o qualcuno che costruisca case prefabbricate?"

"Idea stupenda!"

"Si, credo ci sia qualcuno... Però, per sicurezza, chiedete a Chin o Kono! Loro sono nati qui..."

"Va bene, grazie!"

"Dai, adesso entriamo in casa... Oggi inizia la vostra vita alle Hawaii!"

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Capitolo 6
*** Primo giorno. ***


Laurel e Kara, grazie all'aiuto di Tani e Kono, alle quali Steve concesse una giornata di permesso, trovarono una ditta che costruiva casette prefabbricate e Adam aveva lasciato loro due lotti di terreno da 50 metri quadrati l'uno, ove poterle sistemare una volta pronte.

I tue terreni, confinanti, erano a cento metri dalla casa di Tani e Quinn, che stava in fondo alla strada.

E, finalmente, erano entrambe pronte per il primo giorno di lavoro.

"Allora?? Pronte per il primo giorno??"

"Altroché!"

"Non vediamo l'ora..."

"Bene! Andiamo." Disse Tani e, assieme, le tre ragazze uscirono di casa e salirono sull'auto della castana, che partí a tutta velocità verso la sede della Five-0.

Ma, strada facendo, Tani ricevette una chiamata dalla centrale di Polizia "Agente Speciale Rey... Come? Si, arrivo subito, grazie!"

"È successo qualcosa?"

"Una rapina in banca con ostaggi... Tra i quali c'è anche Quinn!"

Le due capirono subito la situazione, così Tani premette a fondo il pedale dell'acceleratore e, in una decina di minuti, arrivò alla banca in questione.

"Eccole!" Disse Catherine.

Allora Steve radunó tutta la squadra ed elaboró subito un piano d'azione per entrare nella banca, neutralizzare i rapinatori e liberare gli ostaggi.

Intanto, proprio in banca, uno dei rapinatori aveva scoperto il cellulare di Quinn e l'aveva colpita sulla fronte col calcio della pistola "Fortuna che non avevi il telefono, eh, puttana??" Le gridò in faccia il tizio che l'aveva colpita, ricevendo in cambio uno sguardo freddo e molto deciso.

La ragazza accanto a lei le passó il fazzoletto sul taglio sanguinante, ma il tizio fu sul punto di colpirla "Non provare a toccarla o te ne farò pentire!" Ringhió Quinn.

"È la tua bella? In questo caso, appena ci porteranno l'auto richiesta, verrà con me e mi divertirò con lei!"

Prima che Quinn potesse ribattere, la ragazza riprese a passarle il fazzoletto sulla ferita "Non rischiare..."

"Voglio aiutarti... Non m'importa dei rischi."

Quinn guardò nei bellissimi occhi verdi dell'altra "Come ti chiami?"

"Marie Blanche... Sono una maestra d'asilo! Tu?"

"Io sono Quinn Liu, Agente Speciale della Five-0."

Marie sorrise "Allora sono in ottime mani." Sussurró, bagnando il fazzoletto e la mora sibiló un poco.

"Ti ho detto di non medicarla!" Gridó il tipo di poco prima, con Quinn che scattó e si frappose tra il tipo e Marie, evitandole un pugno al viso.

Tutti sentirono poi un rumore dalla porta sul retro e, mentre i cinque rapinatori guardavano da quella parte, Steve, Kono e Laurel entrarono dalla porta principale "Five-0!" Gridó autorevole il primo.

Il tipo che aveva colpito Quinn e un'altro, sparando, scapparono da una delle vicine uscite d'emergenza "È mio..." Ringhió proprio Quinn.

"Ferma, sei ferita!" Tentò Junior.

"Vado io, con lei!" Offrí Kara e, assieme, le due corsero fuori dalla stessa uscita presa dai due criminali e presto li videro, mentre entravano in un vicolo.

"Fine della corsa!" Ammise soddisfatta la prima e, il tizio della banca, le andò subito contro, mentre Kara si prese l'altro complice.

"Sei in arresto."

Ma per i due non c'era storia e Quinn picchió con gusto il tizio che l'aveva colpita in banca e gli tolse il passamontagna "Ed ecco qui la tua brutta faccia! Così so chi sto per schiaffare in prigione." Disse soddisfatta Quinn.

Poi lei e Kara portarono i due tizi da Steve e gli altri, con Adam e Grover che li portarono via tutti.

"Buon primo giorno!"

"Si... E non è ancora finito!"

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Capitolo 7
*** Elementi Fondamentali. ***


Passò una settimana e, per la soddisfazione di Steve e del Team, Kara e Laurel si erano ambientate perfettamente sia nella squadra sia come stile di vita alle Hawaii.

Tutto procedeva bene, coi casi vari che venivano brillantemente risolti, anche se Quinn pareva triste, quasi malinconica e tutti se ne resero conto.

"Stai bene?" Chiese Danny.

"Si... Si, sto bene."

"Non sembra..." Notó Chin "Con noi puoi parlare, lo sai..."

"Lo so." Sorrise un poco la mora.

"Io so perché è così triste..."

Quinn fissò Kara e Adam le posó le mani sulle spalle "Ti prego, diccelo così possiamo aiutarla!"

"La ragazza della rapina in banca... Per me l'ha trovata subito bellissima, ma lei non si è piu fatta vedere!"

"Ti odio!" Bofonchió Quinn, che era stata scoperta, anche se mai lo avrebbe ammesso.

Poi Catherine notó un po' di confusione nell'atrio "Che succede?"

Tutti si voltarono e Quinn sorrise subito "È lei!" Ammise e l'attenzione generale fu per la castana ragazza che era alle prese con un poliziotto.

"Ho detto che non può andare!" Continuava a ripetere il poliziotto, ma la ragazza non voleva cedere.

"Voglio solo vedere l'Agente Speciale Liu! Per favore..."

Lui la strattonó per accompagnarla all'ingresso, ma arrivò Quinn "Ehi! Lasciala."

"Agente Speciale Liu!"

Allora il poliziotto si scusó con la ragazza, la lasciò andare e se ne andò, così Quinn avanzó "Marie... Non pensavo che vi avrei rivista..."

La giovane Omega arrossí molto, scostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro "Sono stata impegnata col lavoro e... Ecco... Per il vostro aiuto... Vi ho portato questo..."

Marie porse a Quinn un contenitore di plastica e la mora lo aprí, rivelando una porzione di lasagne al suo interno "Sembrano davvero ottime!"

"Spero vi piaceranno..."

"Dammi del tu... Io farò lo stesso, se vuoi..."

"Certo!" "Vieni... Ti va di farmi compagnia?" Chiese la mora Alpha, spostando un poco la sedia e Marie annuí, prendendo posto ed anche Quinn si sedette accanto a lei, prese le posate di plastica e tagliò il primo pezzo.

"Com'è?"

"Ma è ottima! Complimenti." Ammise e Marie sorrise soddisfatta.

Gli altri le guardavano "E brava Quinn..." Disse Junior, con Tani che gli fece l'occhiolino, mentre Kono si avvicinò a Catherine.

"Dobbiamo prendere esempio..."

"Hai ragione!"

Ma Steve riportò tutti alla realtà "Su, basta perdere tempo... Max ha chiamato dall'obitorio. È stato trovato un cadavere al porto, l'ha chiamato suo figlio!"

"Povero piccolo... L'ha trovato lui?"

"Si... Max sta già andando là. Lou, Chin, Catherine, Laurel, andate voi!"

"OK!" Risposero i quattro, insieme.

"Noi, invece, ci occuperemo di fare da scorta ad un furgone portavalori... Domani, al Museo Nazionale inizia l'esposizione dei gioielli appartenenti al Sultano del Brunei!"

"Quindi noi dobbiamo occuparci di tutto, giusto?" Chiese Danny.

"Esatto!" Rispose Steve "Tu, io, Kara e Tani staremo in auto, due davanti al mezzo blindato e due dietro. Junior e Adam sul mezzo coi due poliziotti, Lori e Quinn ci aspetteranno a destinazione e Jerry, tu dovrai trovare eventuali punti deboli nei sistemi di sicurezza del museo!"

"Eseguo subito, Comandante!"

"A che ora arrivano i gioielli?"

"Fra un'ora." Rispose Steve "Prepariamoci e andiamo!"

"Chi chiama Quinn?" Chiese Danny.

Steve gli posò una mano sulla spalla sinistra "Beh, Danny, tu hai avuto l'idea... Quindi tu la chiami!"

Il biondo sospirò e andò a chiamare Quinn, che dovette, a malincuore, congedarsi da Marie, ma non prima di aver scambiato i numeri di telefono, così da potersi sentire e rivedere.

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Capitolo 8
*** Al Museo... ***


Non appena i nostri arrivarono al Museo Nazionale, si divisero nuovamente, con Danny, Kara, Quinn e Kono che aiutarono le due guardie di sicurezza a scaricare le casse coi gioielli ed i preziosi, visto che dovevano controllare anche le teche che li avrebbero contenuti.

"Ma cosa ci hanno messo, qui dentro?"

"Non ne ho idea!"

"Qui, leggete l'etichetta sulla scatola..." Disse la guardia "Ecco... Parure di gioielli del primo Sultano... Valore stimato 50 milioni di Dollari!"

Danny rimase a bocca aperta e non credette alle proprie orecchie "Che?? C-Cinq... Oh mio Dio!"

"Su, non pensarci o ti verrà un infarto." Tentò Kara.

"Grazie per la premura, ma l'ho già in corso!" Rispose il biondo.

Intanto, fuori, mentre facevano il giro del perimetro, i nostri non erano tranquilli.

Non vi era un pericolo imminente o in atto, ma qualcosa non li lasciava tranquilli "Tenete gli occhi aperti... Sento che qui potrebbe capitare qualcosa..." Disse Steve.

"Non batteremo ciglio." Rispose Junior, guardandosi intorno.

E, manco a farlo apposta, ben tre uomini, su ogni lato, iniziarono a sparare addosso ai nostri con mitra e fucili automatici, che cercarono di nascondersi come meglio potevano.

"Quelli sul tetto del museo come ci sono arrivati??" Chiese Adam, sporgendosi per sparare.

"Non lo so!"

"Danny, ci stanno sparando addosso!" Disse Steve, alla trasmittente sistemata sul suo giubbotto antiproiettile "Andate sul tetto e fermateli, noi pensiamo agli altri!"

Danny non perse tempo a rispondere e, messe al corrente Kara, Quinn e Kono, corse con loro su per le scale, buttando giù la porta che permetteva l'accesso al tetto "Five-0!"

Subito i tre si voltarono per sparare sui quattro, ma Quinn e Kono, rinomate per le loro abilità da cecchine, li colpirono, uccidendoli sul colpo, quindi si avvicinarono.

"Bersagli eliminati!"

Allora, quelli di sotto, anche se con un po' di fatica, riuscirono a colpire gli altri rimasti, con due che vennero semplicemente feriti ed arrestati.

"Tani, vai con Lori in centrale e interrogateli! Dobbiamo sapere se ci sarà qualcun'altro che proverà ad assaltare il museo per rubare i gioielli." Disse Steve.

"Per me ne verranno altri..." Avanzó Danny "Cioè, il contenuto di una sola scatola vale 50 milioni!"

"Allora può darsi che tu abbia ragione!" Se ne uscì il leader, così le due obbedirono.

Il resto del gruppetto continuò poi a controllare con molta cura il perimetro, visto ciò che era appena accaduto, con Junior che chiamò la Scientifica, affinché raccogliessero le prove e piuttosto in fretta, dal momento in cui la mostra avrebbe aperto in due giorni.

"È tutto apposto..."

"Anche le vie di fuga sono nella norma e non ho trovato niente di sospetto."

"Bene... Faremo dei turni di guardia, che dureranno quattro ore l'uno." Disse allora Steve "Inizieranno Junior e Adam."

"D'accordo!" Risposero assieme i due.

Gli altri tornarono allora alla sede della Five-0, ove erano già arrivati i quattro andati al porto a indagare sul cadavere trovato dal figlio di Max.

Steve li trovò tutti intenti a cercare qualcosa con Jerry sul mega schermo "Ecco... Quello è il proprietario delle impronte che avete trovato sul pezzo di legno accanto al cadavere." Disse Jerry.

"Che brutta faccia... Beh, andiamo a prenderlo!" Se ne uscì Lou e tutti, uscendo, salutarono Steve e tutti gli altri tornati con lui.

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Capitolo 9
*** Date! ***


I nostri alla Five-0 scoprirono che non vi era nessun altro nel gruppo che aveva cercato di rubare i gioielli e, dopo due giorni di allestimento, la mostra poté iniziare.

"Ci penserà la Polizia, alla sorveglianza, durante la mostra! Noi siamo liberi." Disse Steve.

"Io ci vado!" Esordí Danny "Ci porterò Grace e voglio proprio vedere quei famosi gioielli!"

"Sembra una cosa poco interessante..."

"Io mi interesso, a certe cose! Non sono un primate come te!" Ribeccó il biondo Alpha.

"Io concordo con Steve." Disse Lou che, assieme agli altri, aveva risolto il suo caso.

"Chiedo scusa..."

I presenti si voltarono e videro Marie con un contenitore in mano "Marie... Come mai qui?"

"Cerco l'Agente Speciale Liu... Le ho preparato dei dolcetti!"

"Ma certo." Sorrise Steve "Qualcuno chiami Quinn!"

Fu Kara ad andare e presto la mora Alpha arrivò, sorridendo subito alla castana "Marie!"

"Agente Speciale Liu!"

"Quinn va benissimo."

Marie arrossí un poco "Ok, grazie... Ehm... Ho preparato dei dolcetti..."

"Davvero? Io amo i dolcetti!"

Quinn fece cenno all'Omega di seguirla, poi si sedette alla sua scrivania e, aperto il contenitore, notò dei biscotti alla marmellata "Spero ti piacciano..."

"Sicuramente!" Sorrise Quinn e, assaggiatone uno, gemette di gusto "Ma sono ottimi!"

"Davvero??"

"Si!"

"Ma davvero?" Chiese ironico Lou, cercando di imitare Quinn.

Le due fissarono i colleghi, rimasti a fissarle "Ne volete uno? La prossima volta ne porterò anche a voi."

"Ci farebbe molto piacere!" Ammise Chin ed i biscotti di Marie fecero colpo su tutto il team.

"Se te la fai scappare, ti licenzio." Sussurró Steve, avvicinandosi a Quinn.

"Tranquillo... Non ne ho l'intenzione!"

Finiti i biscotti, tutti ringraziarono Marie e Quinn l'accompagnó fuori "Ti ringrazio per i biscotti!"

"Di nulla... Te ne porterò ancora."

"Senti, stasera ti andrebbe di venire con me alla mostra di gioielli al museo?" Tentò la mora.

"Si... Si! Mi farebbe molto piacere!"

"Bene... Passo a prenderti alle sette!"

"D'accordo! Ti do il mio numero..." Disse Marie e Quinn prese il telefono, segnò il numero, diede il suo alla castana e poi si salutarono.

Mancavano un paio d'ore alle sette e, alle sei, Steve mandò tutti a casa e Quinn, arrivata alla sua, parcheggió e si fiondó in casa, chiuse la porta e andò prima in camera a cercare qualcosa da indossare e poi in bagno a farsi una doccia veloce.

Si rilassó sotto il getto d'acqua e, dopo pochi minuti, si asciugò e si vestí, uscì di casa, chiuse la porta e vide che aveva un messaggio di Marie sul telefono e sorrise, mettendosi al volante, facendo però una tappa.

Arrivata da Marie, suonò il campanello e, quando la castana aprí, entrambe si ammirarono "Wow..."

"Ciao... Stai davvero bene..."

"Anche tu!" Sorrise Quinn "Questa è per te!"

Le diede una rosa rossa e Marie arrossí "Grazie..." Rispose, riponendola con cura nel vaso sul mobile accanto alla porta.

Insieme se ne andarono poi, dirette al museo e, una volta lì, le due ragazze entrarono e, dentro, videro Danny con sua figlia Grace, Tani con Junior e Kara con Laurel "Quinn!" La salutó il biondo "Marie..."

"Buonasera!"

Quinn e Marie si presero il loro tempo per guardare le varie esposizioni, con l'Omega a braccetto dell'Alpha e, finito il giro, la mora riaccompagnó la castana a casa.

"Mi spiace... Non è stato un granché come primo appuntamento..."

"Io sono stata benissimo!"

Quinn sorrise e si sporse verso Marie, dandole un bacio sulla guancia destra, che causò un forte batticuore all'altra "Ci sentiamo presto... La prossima volta sarà memorabile!"

"Non vedo già l'ora!" Rispose la castana poi, dopo un ultimo saluto, entrò in casa e Quinn se ne andò.

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Capitolo 10
*** La Competizione. ***


Passò una settimana, durante la quale Quinn e Marie erano uscite ancora insieme, tanto per conoscersi meglio, trovandosi bene l'una con l'altra.

Ma alla sede della Five-0 le cose stavano per farsi movimentate "Ehi, McGarrett!"

Il boss alzò la testa e sorrise con ironia "Kaylee Fireweather! Come posso aiutarti?"

"Io e le mie colleghe parteciperemo alla gara di canottaggio... E sono qui con le mie amiche e colleghe per dirti pubblicamente che faremo il culo alle tue sottoposte!"

Lui sorrise "Va bene... Vedremo poi sul campo chi sarà la squadra migliore."

"Vi faremo un culo pazzesco! E vi sfotteremo per tutta Honolulu."

"Si si... Ci vediamo Kaylee!" La congedó lui e la tizia, che era il capo dei vigili del fuoco di Honolulu, se ne andò con le sue colleghe.

Appena se ne andarono, Steve radunó le sue Agenti donne "Che succede?" Chiese Catherine.

"Kaylee vuole nuovamente costringerti a farci partecipare alla gara di canottaggio?"

"Si... E sappiate che vi ho appena iscritte!" Rivelò lui, scioccando tutte.

"Che???"

Lui mostrò loro il volantino e Kara sgranó gli occhi "No... Io non partecipo! Mi rifiuto."

"Perché?" Chiese allora Kono.

"La persona che sarà presente a premiare... Io non voglio vederla!"

"Lena Luthor?"

Kara raccontò ciò che era successo e scioccó tutti "Beh, puoi fare finta che non ci sia e concentrarti su altro."

La bionda parve pensarci "Si... Si! Farò così!" Rispose e Tani le diede il cinque, sorridendo un poco.

"Avrete tutti i pomeriggi liberi per allenarvi... Mi raccomando! Dobbiamo far vedere a quelle esagitate chi siamo!"

Le ragazze si unirono in un abbraccio di gruppo "Io conosco il proprietario del circolo di canottaggio..." Intervenne Adam "Vi allenerete sul fiume di O'Hau."

"Perfetto!" Disse Steve, indicando l'Agente Speciale dai tratti orientali "Vai subito a chiamarlo! E voi via, andate ad allenarvi... Voglio delle macchine da guerra, non delle mammolette."

La parte femminile sorrise e se ne andò, con lo stesso Adam che, dopo aver scritto al suo amico, le accompagnò sul posto, arrivandovi in una buona mezz'ora "Eccoci."

"Adam! Sono loro?"

"Si, Kau... Mi raccomando, Steve ci tiene a vincere!"

"Tranquillo, ci penso io ad allenarle."

Adam sorrise e poi se ne andò, così Kau mandò le ragazze nello spogliatoio femminile, ove aveva già preparato canottiere e calzoncini per tutte e, quando furono pronte, uscirono e raggiunsero il fiume.

"Io non ho mai remato..."

"Io nemmeno."

"Ok... Allora, le competizioni saranno divise tra Alpha e Omega, solo una sarà mista."

"Cosa dobbiamo fare?"

"Prendete quelle canoe e andate in acqua, così vedo come potrete sistemarvi in gara."

"Quando sarà la gara?"

"Settimana prossima."

La risposta scioccó parecchio le ragazze, le quali erano certe di non poter imparare a remare perfettamente in così poco tempo.

Intanto, alla sede della Five-0, Marie era arrivata con un contenitore di biscotti "Buongiorno! C'è Quinn?"

"È con le colleghe donne a O'Hau... La prossima settimana ci sarà la gara di canottaggio..."

Prima che potesse rispondere, arrivò Kaylee "Ehi, McGarrett! Spegnendo un incendio abbiamo trovato un cadavere... Gli hanno sparato in testa."

"Ok... Lou, Danny, Chin, Lori, andate." Disse Steve e Lori, impossibilitata ad andare con le altre per via del polso slogato, era rimasta lì.

"Il bocconcino è la tua ragazza?"

"No, ma sono già innamorata di qualcuno." Rispose Marie, a testa alta.

"Mi piaci... E ti conquisteró, vedrai. Dopo la gara sarò tutta tua, adesso devo pensare ad allenarmi!"

"Non funzionerebbe mai ed io non tradirei mai chi amo."

"È uno di loro o una di quelle che gareggia?"

"Sarà in gara."

"Allora ti mostrerò la mia forza sul campo e sarai mia."

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Capitolo 11
*** La Competizione. ***


Passata una settimana, arrivò il giorno della competizione e parecchia gente era già in spiaggia sin dalle prime luci dell'alba per assistervi.

C'era un percorso stabilito e, non appena le ragazze che dovevano gareggiare arrivarono, Kara evitó subito di guardare Lena, arrivata coi Danvers, Dinah e le altre amiche, mentre tutti costoro la guardavano con gli occhi lucidi, increduli e felici per averla ritrovata, così come anche Laurel.

"Bellezza!" Avanzó Kaylee, avvicinandosi a Marie "Pronta a vedermi vincere e poi ad essere mia?"

"Ho già detto di non essere interessata."

"Insisto!"

"Lasciala stare!" Ringhió Quinn, mettendosi davanti a Marie.

"Ti sapevo caliente, Quinn Liu, ma non pensavo lo fossi così tanto..."

"Vattene."

Kaylee se ne andò ridendo, sapendo che lei e Quinn si sarebbero affrontate all'ultima sfida.

Alle dieci precise iniziò la prima gara, tra le sole Omega, con Tani e Kono che avrebbero gareggiato in singolo e poi in doppio contro Amber e Lisette ma, nel giro di un paio d'ore, le due Agenti Speciali della Five-0 ebbero la meglio sia nel singolo che in tandem.

Kamekona e suo cugino erano lì col loro chiosco per vendere hotdog e piatti tipici locali agli spettatori, mentre Kara, Laurel, Quinn e Catherine erano pronte per la regata in quartetto contro Lucy, Kaylee, Jenna e Brenna, con la seconda che sclerava a dir poco nel dare le direttive alle tre sottoposte.

Le nostre vinsero facilmente, visto che facevano più lavoro di squadra ed erano più affiatate.

Dopo ogni gara si tenevano le rispettive premiazioni, con Lena che fu particolarmente emozionata di mettere la medaglia al collo di una Kara dallo sguardo freddo, per nulla felice di rivederla "Complimenti... Gran bella vittoria!"

"Grazie, Miss Luthor." Rispose la bionda, come se nulla fosse, sfuggendo anche ai genitori, ad Alex e a quelle che erano le sue amiche, visto che aveva notato ancora Jack tra loro.

A tutti si spezzò il cuore nel vedere che Kara non aveva la minima intenzione di avere a che fare con loro, ma ancora non avevano capito quale fosse il problema.

Ma Eliza non cedette e andò dalla figlia "Tesoro..."

"Ciao, mamma." Rispose fredda la bionda "Hai bisogno di qualcosa?"

"Veramente pensavo e speravo in un tuo saluto, come tutti! Invece niente... Ma io ti ho educata meglio di così."

"Ancora volete stare con me quando continuate a portare con voi il tizio che mi ha soffiato l'ex ragazza da sotto il naso!" Ringhió la bionda.

"Jack è..."

"Non voglio sentire! Finché ci sarà lui, non ci sarò io. E adesso scusami, ho di meglio da fare!" Ribadí, così da poter andare da Quinn, prossima alla sfida personale con Kaylee.

Alle quattro si aprirono le ostilità tra le due, con Marie in primis che, accanto a Steve e Kono, incitava a gran voce la sua amata "Vai Quinn!!"

Ma Kaylee, nel vogare, giocò sporco e colpì col remo il polso sinistro dell'altra Alpha, commettendo irregolarità "Puoi proseguire?" Chiese l'arbitro, avvicinandosi in canoa.

"Si... Non è nulla!" Rispose Quinn, mentre Kaylee se la rideva sotto i baffi.

La gara riprese dopo aver fatto sistemare le canoe vicine, in prossimità della metà percorso e, con una grande determinazione, Quinn vinse, toccando riva pochi secondi prima di Kaylee, per la gioia incontenibile di Steve e di tutti gli altri, mentre Kau era orgoglioso di tutte loro.

Proprio Quinn, sorridendo felice, corse verso Marie e la prese in braccio, entrambe strette l'una all'altra "Bravissima!"

"Ti amo tanto Marie!"

"Ti amo tantissimo anch'io!" Rispose l'Omega e le due si unirono in un bacio dolcissimo, tra fischi ed applausi ed insieme andarono sul podio per la premiazione dell'Alpha.

"Su, andiamo a fare il mazzo alle avversarie!" Se ne uscì Lou, andando con alcuni colleghi.

Steve, il team e Kau fecero i complimenti a tutte, mentre Lena e Dinah, da lontano, guardavano Kara e Laurel, sapendo quanto avevano perduto.

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Capitolo 12
*** Scoperte scioccanti. ***


Finita la gara, Steve mandò le ragazze a casa per potersi preparare, visto che Kamekona e suo cugino volevano offrire loro la cena, al loro chiosco in riva all'oceano.

E Quinn non mancò di invitare Marie, ovviamente, perché voleva festeggiare con lei e poi andare al cinema.

Si ritrovarono alle otto al chiosco dei due cugini, ma a Laurel e soprattutto a Kara, non fece piacere il vedere lì anche Lena e tutti gli altri.

"Ehi..." Tentò Dinah, avvicinandosi a Laurel col suo piccolo Kenny in braccio e col pancione.

"Ma ovvio... Che c'è, vuoi affibiarmi ancora il bambino e quello che verrà perché stai con un idiota?" Ribadí la bionda Alpha.

"Io non... Insomma, con Vinny è finita, ma dimmi perché mi odi così!"

"E me lo chiedi? Allora non hai capito nulla. Lasciami stare!"

"Laurel, ti prego..."

"Lasciami in pace... Non rovinare la nostra festa!"

Dinah chinò il capo e poi tornò a fissare Laurel "Almeno prendi in braccio Kenny... Gli sei mancata..."

Laurel guardò il bimbo col ciuccio in bocca ed i suoi occhioni speranzosi, mentre tendeva le mani e verso di lei "Ok... Ma non ti voglio intorno." Disse, prendendo il piccolo di un anno e mezzo, felice di stare in braccio all'Alpha ma, quando Laurel gli carezzó la schiena, iniziò a piangere.

La bionda sollevò la maglietta e vide un livido, così si avvicinò a Max "Laurel... Come posso aiutarti?"

"So che sei un coroner, ma vorrei che vedessi questo..."

Max si irrigidí subito notando il livido e, delicatamente, cercò di visitare il piccolo, tenuto calmo dalle fusa di Laurel "È stato picchiato, senza dubbio. Mai potrebbe esserselo fatto cadendo o giocando..."

"Un bambino picchiato?? Chi è il bastardo?" Avanzó Steve, insieme a Danny, Lou e Lori.

"Quella... La ragazza di cui ero innamorata. Per me è stato quello che lei si scopa, pur definendolo sempre il suo ex... Parlate con lei."

"Poco ma sicuro!" Ribadí Steve, andando verso Dinah.

Invece Lena si era avvicinata a Kara, che non voleva saperne "Non... Non vuoi nemmeno parlarmi?"

"No. Che senso avrebbe parlare? Stavamo insieme, poi hai rivisto il tuo ex e hai scelto lui... In due anni non è cambiato nulla, visto che continuate a portarlo dietro ovunque! Sembra che lo facciate apposta per sbattermelo sotto il naso!"

"Non... Non è come pensi..."

"Ah no? Guarda... Voglio godermi la festa, quindi puoi tornare dagli altri."

"Gli altri sono la tua famiglia... I nostri amici..."

"No! Per me sono persone che mi hanno pugnalata alle spalle, scegliendo te e lui."

Kara si allontanò poi, sedendosi accanto a Junior e Tani, con la quest'ultima che l'abbracció "Com'è andata?" Chiese Jack.

"Niente... Non vuole nemmeno ascoltarmi e mi guarda a stento." Rispose triste la mora, mentre Jack rimase a fissare Kara da lontano.

"Ehi, dov'è Quinn?" Chiese Lou.

"Credo che, nel caos della festa, dopo qualche stuzzichino, sia andata via con Marie..."

"È andata a prendersi il dolce!" Se ne uscì Catherine, colpendo tutti, specialmente Danny, che mai si sarebbe aspettato tutta quella prodezza nelle parole della bruna.

E Catherine non aveva torto. Ma quella che se la stava passando peggio di tutti era Dinah che, torchiata da Steve, senza arrecare disturbo agli altri, aveva rivelato di essere stata vittima di abusi, così come il suo piccolo Kenny.

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Capitolo 13
*** Accusa. ***


Il piccolo Kenny rimase con Laurel che, grazie alla gentilezza di Tani e Kara, aveva ottenuto dei vestitini per poterlo cambiare dopo il bagno.

E Max si era presentato per visitarlo "Ciao, piccolino!" Disse il coroner dai tratti orientali, dandogli un lecca lecca "Fammi vedere..."

Kenny, con indosso solo le mutandine, veniva esaminato da Max, mentre Kara gli scattava delle foto per documentare i lividi derivati dagli abusi, mentre Tani cercava di tenere tranquilla Laurel, che voleva uscire e andare a dirne quattro a Dinah, ovunque fosse.

"Devi stare calma... Adesso questo piccolo ha bisogno di te!"

"Lo so... Ma vorrei davvero dirne quattro a Dinah! E... E se lo avessi saputo, lo avrei portato via con me."

Diversi minuti dopo suonò il campanello e Laurel aprí, con la rabbia che aumentò quando vide Quinn e Steve con Dinah, Lena e tutta la compagnia.

"Tu!" Ringhió Laurel, puntando Dinah, mentre Steve la tratteneva "Come hai potuto permettere che quel bastardo facesse questo al tuo bambino?? Se avessi saputo, te lo avrei portato via!"

Dinah era distrutta, ma voleva parlare, con la bionda "Se tu non fossi andata via..."

"Non provare a darmi la colpa!" La interruppe l'Alpha "Sapevi quanto ti amavo e quanto bene volessi a Kenny! Ma tu continuavi a sbatterti quel verme! Tu hai scelto lui! Tu hai permesso tutto questo!"

"Adesso basta." Disse Steve, allontanando Laurel "Kara ha scattato le foto e raccolto prove, Max ha scritto il suo rapporto.

Adesso porteremo tutto alla Five-0 e Jerry inoltrerà il materiale alla mia amica Kensi Blye, che lavora per l'NCIS di Los Angeles... E penseranno a quel bastardo!"

"Spero che marcisca in galera!"

"Lo speriamo tutti."

"Ma questo bambino non verrà più con te." Ammise decisa Laurel "Lui resterà qui."

"Sembra che idea gli piaccia." Sorrise Quinn, notando che il piccolo agitava le manine per farsi prendere in braccio da Laurel.

La bionda lo accontentó e lui si strinse all'Alpha come se la sua vita dipendesse da lei e, in un certo senso, era così "Ma certo che gli piace! Mi è mancato tanto."

"Lo confermo."

"Brutte notizie." Se ne uscì Steve, riattaccando la chiamata "Sobel non è a casa sua e le telecamere del traffico l'hanno localizzato all'aeroporto."

"Oddio... Sa che siamo qui!"

Dinah era chiaramente spaventata ed Eliza le carezzó le spalle "Tranquilla... Ci siamo noi. Saremo tutti con te!"

"Anche tu sei una vittima e sarai protetta!" Disse Steve "Laurel, Kara, Quinn, Catherine e Kono si occuperanno della vostra scorta."

A Laurel non andava l'idea di proteggere Dinah, ma scelse di essere professionale "Ok."

"Comandante, noi abbiamo preso case in questo quartiere... Se dovesse servire..."

"Non vogliamo coinvolgere i civili. Ci pensiamo noi!"

Allora tutti se ne andarono, dopo aver incoraggiato Dinah ad essere forte e a chiamare in caso di bisogno.

"Io chiamo Kono e la metto al corrente." Disse Quinn.

"E Catherine?"

"Fidati... Basta avvisare Kono." Se ne uscì Kara "Lei e Catherine stanno insieme."

Laurel fissò Dinah "Di sopra, seconda porta da destra, c'è una camera per gli ospiti. Puoi stare lì."

"Ok... Grazie."

"Dimmi dove alloggi... Vado a prendere le tue cose." Offrí Kara, che se ne andò poi con Max, il quale stava giocherellando con Kenny.

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Capitolo 14
*** La Forza Di Perdonare. ***


Il giorno dopo, Dinah si sveglió e si accorse di essere sola nel letto, così scese di sotto, trovando Laurel con in braccio Kenny, intenta a preparare il caffè, canticchiando qualcosa al piccolo, che rideva felice.

Dinah sorrise alla dolce scena perché, in cuor suo, l'aveva sempre sognata. "Buongiorno..."

Laurel si voltò "Buongiorno..."

"Lo porto a fare il bagnetto..."

"Già fatto." Rispose la bionda, mettendo il piccolo seduto, così da servire la colazione "Vuoi caffè e pancakes?"

"Va bene... Grazie." Sorrise la castana, carezzandosi il ventre e sibilando di dolore.

"Tutto bene?" Chiese Laurel.

"Credo... C-Credo che mi si siano rotte le acque..." Sibiló Dinah, gridando poi di dolore.

Allora Laurel chiamó l'ambulanza e poi scrisse a Quinn e Kara per informarle e chiese loro di mettere tutti al corrente della novità.

"Resisti... I soccorsi stanno arrivando."

Infatti, in meno di dieci minuti, l'ambulanza arrivò e Laurel accolse i Paramedici "Manca ancora un po'..." Disse la dottoressa, visitando Dinah "Ce la fa a salire in ambulanza?"

"Cos'è successo?" Chiese Eliza, arrivata appena vista l'ambulanza.

Laurel le spiegò tutto e la donna si offrí di tenere Kenny, mentre Dinah, tra le lacrime, strinse il polso di Laurel "N-Non lasciarmi... Ti prego..."

La bionda le strinse la mano "Va bene, resterò con te... Andiamo!" Rivolse poi ai medici, che richiusero le porte posteriori e partirono a sirene spiegate verso l'ospedale.

Una volta lì, Dinah venne portata in una delle stanze, ove un'ostetrica ed un'infermiera si presero cura di lei "Su, quando sente la contrazione spinga!" Esortó l'ostetrica.

Dinah obbedí, tra grida e lacrime, stringendo la mano di Laurel, che le carezzava le spalle "Dai, coraggio! Ci sono io... Sono qui."

La castana fissó lo sguardo sull'altra "I-Io ti amo... Io ti amo!" Ammise, prima di riprendere a spingere.

Laurel non fece in tempo a rispondere che venne alla luce una bambina, che piangeva a pieni polmoni "Tre chili... Ed è in perfetta salute!" Disse l'ostetrica, affidando la piccola all'infermiera, che la ripulí e poi l'affidó a Dinah che, nonostante la stanchezza, era pronta a dare la prima poppata alla sua piccola.

"Come la chiami?" Chiese Laurel.

"Sandy..." Rispose l'Omega "E... Che ne dici di crescerla con me? Kenny ti adora e... E di certo anche lei..."

"Kenny mi adora perché ci so fare, coi bambini! E non sono una merda come il loro padre." Replicó la bionda, quando le altre due donne uscirono dalla camera, mentre scriveva a Kara e Steve, per informarli della nascita.

"Ho sbagliato! Ho sbagliato, ok? Ma io ti amo... E mi dispiace non avertelo detto prima. Perdonami!"

Laurel sospiró "Va bene, ti perdono! Ma è difficile e dovrai guadagnartelo. E non m'importa del fatto che ho sofferto e sono stata male, per colpa tua, ma per ciò che Kenny ha subìto a causa della tua stupidità."

"Lo so... Passerò tutta la mia vita, a farmi perdonare! Ma ora... Posso?"

Laurel si sporse appena e sfioró solo le labbra della castana con un piccolo bacio mentre fuori dalla stanza, Lena si era avvicinata a Kara, giunte lì poco prima rispettivamente con Jeremiah e Quinn "Spero che un giorno anche tu possa perdonarmi."

"Non contarci."

"Se solo mi lasciassi spiegare..."

"Io sono una persona integra ed una vera Alpha! So accettare un rifiuto."

"Ma io non ti ho rifiutata..."

"Inventane un'altra!" Ribadí la bionda, incrociando le braccia "Se permetti, io ho un lavoro da fare." Disse poi, allontanandosi per andarsene, dopo essersi scambiata uno sguardo con Quinn.

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Capitolo 15
*** Alla fine... ***


Il giorno dopo, Steve fece chiamare Laurel alla sede della Five-0 e la bionda, una volta lì, entrò nell'ufficio del suo capo.

"Steve... È successo qualcosa?"

"Lo riconosci?"

Laurel guardò la foto che Steve le stava mostrando e sgranó gli occhi "È Vinny... Quel bastardo... Ma chi l'ha ucciso?"

"Ricordi quella mia amica di LA? L'Agente Speciale Blye..."

"Si si, me la ricordo!"

"Stava andando a Washington con Talia del Campo, un'Agente Speciale della DEA... E lui ha ben pensato di dare di matto a bordo e, sotto minaccia di una pistola, ha preso in ostaggio i passeggeri..."

"E, alla prima occasione, Kensi o Talia gli hanno sparato..." Concluse Laurel e Steve annuì "Un bastardo in meno! Mi spiace di non aver sparato io..."

"Dillo a Dinah... Ora è libera!"

"Non mancherò!" Disse, andando via, così da tornare in ospedale da Dinah stessa e darle la notizia.

La castana Omega era incredula, ma pianse di gioia "Io... Io sono davvero libera..."

"Lo sei."

"Devo ringraziare quell'Agente... Non sa cosa significa per me il suo gesto!"

"Come vuoi... Chiederò il numero a Steve, così puoi chiamarla." Offrì la bionda e Dinah sorrise.

Nel mentre, a casa sua, Kara ricevette la visita di Jack "Perché sei qui?"

"Perché hai frainteso tutto." Se ne uscì lui "Dovevo iniziare un progetto di ricerca con Lena e, quando ci hai visti, stavamo brindando perché lei aveva ottenuto i fondi!"

"Davvero?"

"Si! Lei ama te, ha sempre amato te... E poi io sono impegnato, ormai da quattro anni!"

Kara lo fissò "Ho capito, ho sbagliato..."

"Allora vai da lei!"

Kara ascoltò il suo consiglio e corse fuori di casa, incrociando Quinn che, in bici, aveva accompagnato al lavoro Marie e la stava baciando, prima di lasciarla entrare a scuola.

La bionda giunse fuori dalla grande villa di Lena e suonò il campanello "Kara... Che ci fai qui?"

L'Alpha non rispose, ma prese e si avvicinò a Lena, baciandola dolcemente e cogliendola di sorpresa "Jack mi ha raccontato tutto... Mi dispiace tanto... Io..."

Stavolta fu Lena a baciarla, in lacrime "Va bene così... Io ti amo... Ti amo tanto e ti avrei aspettata sempre!"

Kara la strinse a sé e Lena fece altrettanto "Devo scusarmi con la mia famiglia... Ma stasera... Ti andrebbe di uscire, quando finisco di lavorare?"

"Molto volentieri!"

"Allora a stasera... Non vedo l'ora!"

"Posso dire lo stesso." Rispose la mora e, dopo un ultimo bacio, Kara se ne andò tutta felice.

Invece Steve, andato a trovare Dinah, le diede il numero di Kensi e la castana le telefonò, ringraziandola, perché uccidendo Vinny aveva reso la libertà a lei e ai suoi figli.

Entrò Laurel nella stanza e Steve le lasciò sole "L'hai chiamata?"

"Si... Mi ha detto che ha fatto solo il suo dovere..."

"Lo dicevo io."

Dinah fissò la bionda "E ora... A che punto siamo io e te?"

"Al punto che, se proprio mi vuoi, sono qui. E ci vorrà tempo, perché ti perdoni, ma lo farò, perché voglio che Kenny e Sandy abbiano due genitori."

"Li... Li riconoscerai?"

"Certo! Anche se sono figli di un bastardo possono comunque crescere bene... Non perdo la speranza!"

Dinah, commossa, la baciò di scatto e Laurel l'abbracció "Grazie..."

"Di nulla!"

La vita per Kara e Laurel procedette alla grande e, dopo due mesi, sposarono rispettivamente Lena e Dinah e, con loro, si sposarono anche Quinn e Marie, con costei che era in dolce attesa.

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