Sweet Mysteries

di Ori_Hime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Holding hands - On a date ***
Capitolo 2: *** Cuddling ***
Capitolo 3: *** Travelling ***
Capitolo 4: *** Watching tv ***
Capitolo 5: *** Clothes swap ***
Capitolo 6: *** Cosplaying – With cat ears - Shopping ***
Capitolo 7: *** Wearing kigumuris ***
Capitolo 8: *** Morning routine - Meme ***
Capitolo 9: *** Kissing - Something NSFW ***
Capitolo 10: *** Sharing an umbrella ***
Capitolo 11: *** Dancing - In formal wear ***
Capitolo 12: *** Cooking/baking ***
Capitolo 13: *** Genderswapped ***
Capitolo 14: *** In battle ***
Capitolo 15: *** Gazing into each other's eyes ***
Capitolo 16: *** Birthday ***
Capitolo 17: *** 6 years ago ***
Capitolo 18: *** Band AU ***
Capitolo 19: *** Parenting ***
Capitolo 20: *** Something sad ***
Capitolo 21: *** Feeling realization ***
Capitolo 22: *** Selfie ***
Capitolo 23: *** Doing Something Sweet ***
Capitolo 24: *** Doing Something Hot ***
Capitolo 25: *** Getting married ***



Capitolo 1
*** Holding hands - On a date ***


Holding hands - On a date

 

I want to hold your hand

Oh please, say to me
You’ll let me be your man
And please, say to me
You’ll let me hold your hand

And when I touch you I feel happy inside
It’s such a feeling that my love
I can’t hide

 

I want to hold your hand – The Beatles


 

L'appuntamento tra Poe e Ranpo non era andato come entrambi avevano immaginato: era stato anche meglio di come l'autore l'aveva descritto! Edgar aveva preso per mano il suo amico, e ora uscente, e non gliel'aveva più lasciata, conducendolo per le vie di Yokohama senza che lui ne avesse paura. Edogawa si sentiva infatti protetto e al sicuro in quella stretta e non doveva nemmeno riflettere su dove andare e cosa fare, ma lasciava che venisse guidato dal suo ideatore.

Per non farlo sentire solo ed abbandonato Poe non mollò la presa nemmeno al ristorante di ramen, tanto che per finire la sua ciotola Ranpo dovette liberare la sua mano: -Scusa, ma è troppo buono da lasciare indietro anche solo un po' di brodo!-

Lo scrittore rise: -Hai ragione, scusami tu, sono stato un po' insistente!-

-No, Poe-kun, non devi scusarti, è stato un bel gesto!- e per confermarglielo usciti dal locale gliela riprese. Edgar si sentì arrossire: -Non mi dire che non volevi la mia mano...- disse ironicamente il detective percependo il suo improvviso cambiamento di colore.

-Mi ha sorpreso la tua iniziativa, non pensavo potesse piacerti così tanto stare così...- spiegò a sua volta lo scrittore. -Vuoi scherzare? Mi piace tantissimo! Non me la lasciare più, mi raccomando!- insistette Ranpo e Poe non potè che sciogliersi a quelle parole, sentendosi felice che la serata stesse andando bene.

Camminarono insieme verso la seconda parte dell'appuntamento, quella al Cosmo World, dove si rilasciarono le mani solo per mangiare un dolce, bere ramune e vincere un peluche. Sulla ruota panoramica al tramonto l'atmosfera era così bella che i due si avvicinarono ancora di più: Edgar si abbassò verso il detective che a sua volta alzò il volto nella sua direzione. Rimasero un po' così, a scrutarsi negli occhi: era la prima volta che li vedevano così da vicino e il colore delle loro iridi pareva ancora più bello, verdi per Ranpo e lavanda quelle di Poe.

Quando le distanze ormai si erano azzerate, si strinsero le mani ancor più forte e unirono anche le loro labbra, nel loro primo e vero bacio. Se non avessero ripreso fiato non si sarebbero accorti che il giro stava terminando, tanto erano presi ad approfondire quella magica intimità. Per scendere Edgar prese il suo compagno per entrambe le mani, facendolo saltar giù dalla cabina, come si farebbe con un bambino, per poi aggrovigliare le loro dita in una presa ancora più stretta e sicura. Le loro mani si incastravano alla perfezione e niente avrebbe potuto separarli da quel giorno in poi: erano destinati a stare insieme come due pezzi di puzzle.


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Note: 
Grazie a Manto per aver corretto il mio capitolo e avermi fatto scoprire questa bellissima challenge: proverò, anche se non tutti i giorni, a scrivere un piccolo racconto dedicato a questa coppia seguendo anche le parole che mi ispirano di più! 
La storia di oggi è il seguito della one shot che ho pubblicato ieri: "Caccia al tesoro". Le prossime non per forza saranno collegate a questo episodio, in caso ve lo ricorderò all'inizio della storia.
Seguite anche la mia pagina facebook "Fairy Floss" per aggiornamenti e fan fiction a tema: più tardi creerò una cartella dove le raccoglierò!
 Grazie per aver letto, spero di trovarvi anche prossimamente!
 Un abbraccio, 
  Ori_Hime

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Capitolo 2
*** Cuddling ***


Cuddling

 

Edogawa Ranpo non era un tipo che si curava degli affari degli altri, ma se c'era una cosa che notava e gli provocava fastidio era vedere Poe che coccolava Karl e gli diceva cose tenere. Non sapeva dire il perché ma il fatto che il suo amico mostrasse così tanto interesse verso il suo procione e non verso la sua scrittura lo faceva imbestialire: perché sprecare quel tempo ad accarezzarlo e a parlargli? Edgar aveva gran talento e doveva coltivarlo! Glielo ricordava sempre e attendeva con impazienza ogni suo nuovo racconto e pensava che anche per lui fosse importante dimostrargli i suoi miglioramenti... E invece ogni tanto semplicemente se ne stava lì a cullare tra le braccia il suo animaletto con tanto di occhi adoranti per lui...

-Tutto bene Ranpo-kun?- gli chiese l'amico all'improvviso, vedendo che lo fissava con sguardo di disapprovazione.

-Sì, certo! Perché?- il detective sembrò svegliarsi improvvisamente dai suoi pensieri.

-Ah, non so... Forse perché stavi guardando male me e Karl?- continuò Edgar, vedendo che non aveva cambiato espressione.

-Dovresti dedicarti di più alla stesura del tuo nuovo romanzo, sai?- spuntò allora il rospo Edogawa.

-Ma se ti ho consegnato ieri l'ultimo che ho scritto! Dammi tregua, devo ancora idearne uno nuovo...- e Poe riprese ad accarezzare il pelo del pancino di Karl, per volersi rilassare al suo contatto.

-Sai che sono impaziente!- esclamò Ranpo, incompreso.

-Oh dai rilassati un po', vieni qua anche tu a coccolare Karl che ti passa l'ansia...- gli suggerì allora l'amico, ma il detective sembrò ancor più adirato: che fosse geloso delle attenzioni che dava al procione e non a lui? Poe si alzò e lasciò il suo animaletto a dormire sulla poltrona dov'era seduto, poi si avvicinò a Ranpo-kun e lo spronò a sedersi accanto a lui sul divano. Inizialmente pose resistenza, ma una volta che lo convinse cambiò presto umore: Edgar lo circondò con un braccio e lui si accoccolò al suo petto stringendolo a sua volta.

-Dimmi la verità, eri solo geloso delle coccole che davo a Karl...- disse in tono scherzoso.

-Io? Ma figurati!- rispose in maniera schietta Edogawa, ma poi rifletté su quelle parole e i sentimenti che provava quando Poe non lo calcolava come voleva. In fondo non desiderava leggere subito un altro suo racconto, quanto voler stare in sua compagnia e sentirsi apprezzato da lui come faceva con Karl... Il cuore cominciò a battergli velocemente, ma lo scrittore gli accarezzò la schiena e gli scompigliò i capelli così teneramente che si sciolse.

-Forse avevi ragione, ero un po' geloso...- gli ammise in quell'abbraccio ormai completamente rilassato. -Ma questo già lo sapevi perché solo tu comprendi i misteri del mio cuore!- quest'ultima affermazione sbalordì Edgar tanto che lo prese in braccio appoggiandolo alle sue ginocchia per stringerlo ancora più forte: -Mmm forse, o forse ho tirato solo ad indovinare! Sono contento che tu me lo abbia detto!-

-E io sono contento che tu abbia insistito con me!- concluse l'amico, che forse tanto amico non era!


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Note: 
Ringrazio ancora Manto per aver aggiunto la mia storia tra le preferite, per il suo sostegno, per le correzioni, per avermi stimolata a scrivere ancora e per gli scambi di idee! Sei troppo dolce che un solo "grazie" non basta!
Vi aspetto qui dove ieri sera ho creato l'album che conterrà le fan art dedicate a questa raccolta: https://www.facebook.com/fairyflossblog
Il tema del 3 ottobre è Travelling, spero di riuscire stasera a scrivere qualcosa... In caso contrario aggiornerò appena posso! 
 Un abbraccio, 
  Ori_Hime

 

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Capitolo 3
*** Travelling ***


Travelling

 

I'll go anywhere you want

Anywhere you want


 

Mercury – Sleeping at last

 

 

-Ranpo-kun, è ormai un po' che sono in Giappone e non ho mai visto nient'altro che Yokohama, ti piacerebbe farmi da guida per visitare nuovi posti?- propose Poe ad uno dei loro incontri. Il giovane detective non seppe dirgli di no, ma si trovò subito in difficoltà: lui non era nemmeno capace di prendere la metro locale, figurati portarlo fuori dalla città!

Decise di chiedere aiuto a Yosano, l'unica che comprendeva i suoi sentimenti a parte Edgar, e l'amica, conoscendo i suoi problemi con i mezzi di trasporto, lo convinse a portare lo scrittore a Tokyo, essendo solo a mezz'ora di treno. Per agevolarlo nell'impresa gli scrisse dove andare su un foglio, segnandogli gli orari dei treni, i luoghi da visitare nella capitale... tutto quello che gli sarebbe servito sapere in trasferta, oltre che ad accompagnarlo alla stazione il giorno dell'appuntamento. Ranpo la ringraziò per l'impegno e per il passaggio fino al luogo di ritrovo con Poe e sperò che le sue direttive potessero bastare.

Come vide Edgar sorridergli Edogawa iniziò a seguire passo dopo passo la lista delle cose da fare di Yosano, ma sempre con fare goffo e insicuro: -Se non sbaglio il nostro binario è di là...-

-Ne sei certo? I cartelli indicano la direzione opposta!- gli suggerì l'amico che sicuramente si ambientava meglio. -Oh forse è vero...- notò Ranpo, così lo lasciò fare, seguendolo senza esitazione.

Quando finalmente si sederono sul treno il detective tirò un sospiro di sollievo e si affidò a Poe per capire quando scendere, ma poi arrivati a Tokyo si rimise sull'attenti desiderando sorprenderlo con spiegazioni dei monumenti e dando indicazioni stradali. Per un po' lo scrittore non gli disse nulla, ma aveva compreso che Edogawa stava sbagliando tutto, perciò ad un certo punto prese il foglio che Yosano gli aveva preparato e gli disse: -D'ora in poi che ne dici di decidere assieme dove andare e cosa vedere? Altrimenti non ci godiamo più questo viaggetto!- Ranpo ne fu sollevato e sorrise annuendo, poi presero a camminare per la capitale senza una meta precisa, solo ammirando quello che scorgevano.

-Oh la Tokyo Tower!- esclamò Poe vendendola ancora da lontano. -Mi ricorda tanto la Tour Eiffel! Quanto mi piacerebbe andare a Parigi...- espresse quel desiderio ad alta voce, cosicché il detective si sentì in dovere di dire: -Se vuoi ti ci accompagno, prima o poi! Con te andrei ovunque e sto imparando molto di più a muovermi con te che con chiunque altro!-

-Ma se mi stavi presentando il palazzo imperiale come il tempio Sensō-ji!- ribattè lo scrittore che era stato attento alla sua spiegazione.

-Mi impegnerò a migliorare per te allora!- promise Edogawa.

-Ti ringrazio per oggi... Aspetto di andare a Parigi con te, prima o poi!- si voltò verso il ragazzo e lo baciò dolcemente.

-Contaci!- disse Ranpo quando si staccarono, appoggiandosi poi alla sua spalla, sognando già il futuro che li attendeva in quella città romantica e magari un bacio sotto la tour Eiffel!


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Note: 
Ringrazio nuovamente Manto per la bellissima recensione dell'ultimo capitolo che mi ha fatta sciogliere! *.* 
Grazie a lei non avrei nemmeno scritto questa conclusione: proprio ieri sera mi ha mandato la fan art che tra poco metterò sulla mia pagina facebook "Fairy Floss" con la tour Eiffel e allora il viaggio a Tokyo che avevo già immaginato si è trasformato in un sogno di andare a Parigi! 
Il tema per domani è Watching Tv, vedremo se riuscirò a pubblicare, visto che sono un po' impegnata!
Grazie a tutti per aver letto fin qua, alla prossima!
 Baci, 
  Ori_Hime

 

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Capitolo 4
*** Watching tv ***


Watching tv

 

Il tempo quella sera non era stato clemente con Poe e Ranpo e al posto di uscire a fare due passi dovettero cambiare programma, letteralmente! I due avevano iniziato a contendersi il telecomando, desiderando guardare uno un film e l'altro una serie tv poliziesca: -Dai, Poe, c'è pubblicità, lasciami continuare a vedere com'è finito l'ultimo caso!-

-Ma non ne hai abbastanza di omicidi? Lasciami finire “Edward mani di forbice”! Almeno stacca un po'!- insistette lo scrittore, preso dalla sua vena sentimentale.

-Ma come in “CSI” casi del genere succedono tutti i giorni davvero, tu cosa puoi dire a riguardo del tuo film?- replicò il detective che voleva sempre avere ragione.

-C'è di vero i sentimenti dei protagonisti! L'amore, l'odio, l'amicizia, il dolore...- provò a zittirlo Edgar preso a raccontare quanto il film lo entusiasmasse, ma nel frattempo il suo compagno lo aveva scavalcato per prendere il telecomando, cambiando canale.

-Piccolo insolente!- lo rimproverò con tono divertito lo scrittore, cercando di afferrarlo per rimettere in televisione “Edward mani di forbice”, ma Ranpo era più veloce e scappò alzandosi dal divano.

-Vieni a prenderlo!- lo provocò il detective, mentre Poe cercava di evitare il tavolino del soggiorno, la credenza, la televisione... Cose che Edogawa invece ogni tanto urtava, dando tempo allo scrittore di raggiungerlo, ma per poco, perché essendo più basso poteva scappare facilmente dai suoi attacchi e perché Edgar cercava di sistemare i danni che il compagno combinava.

-Non mi prendi, non mi prendi- continuava a prenderlo in giro il ladro di telecomandi, mentre in tv continuavano i casi di “CSI”, rendendo Poe ancora più furioso ad ogni secondo che passava. Ranpo correva e correva per il piccolo soggiorno, combinando un disastro dietro l'altro, incurante ormai del suo telefilm, finendo per inciampare nel cavo della televisione che tirò e si spense, dando fine alla lite. Lo scrittore lo riacciuffò al volo prendendolo per la cravatta, prima che potesse cadere a terra, e, vittorioso, lo bloccò: -Ora te le faccio vedere io...!-

-Ah sì? E come pensi di punirmi?- rispose l'altro malizioso. Poe lo prese in braccio e lo portò sul letto, buttandocelo sopra, finendo per immobilizzarlo e baciarlo appassionatamente.

-E questo è quello che mi merito per non lasciarti vedere il tuo film? Ti disturberò più spesso allora!- disse Ranpo che ricambiò il bacio, dimenticandosi poi della tv. -Provaci e ti spezzo le gambe!- lo provocò l'altro continuando a dominarlo e togliendogli la cravatta per iniziare a spogliarlo. -Anche se questo è meglio di qualsiasi film potessi vedere...- continuò lasciandosi prendere dalla passione.

-Allora la prossima volta guardiamo “CSI”?- scherzò Ranpo, ma Edgar lo ignorò, riprendendo a baciarlo, altrimenti avrebbe perso ogni desiderio, zittendolo completamente!


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Note:
Ringrazio ancora Manto per le correzioni dei capitoli: non potrò mai ringraziarti abbastanza per l'aiuto e il supporto che mi dai!
Vi aspetto su "Fairy Floss" su facebook per la fan art a tema!
Siccome la challenge è pensata per le fan art e non per le fan fiction può essere che salti alcuni punti della lista perché magari troppo simili tra loro, o che magari unisca più punti in una storia, vedrò un po' in base alla fantasia!
Spero di avervi divertito e addolcito, 
 alla prossima!
  Un bacione, 
   Ori_Hime

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Capitolo 5
*** Clothes swap ***


Clothes swap

 

Dopo una notte di ardente passione, Poe e Ranpo si svegliarono al suono della sveglia del detective che metteva per andare all'agenzia. Ancora un po' addormentato Edogawa la spense e iniziò ad uscire dal letto, ricordandosi solo in quel momento di essere nudo. Cercò allora i suoi indumenti, ma dal suo lato trovò solo quelli del partner. Li prese e scherzando disse: -Hey Poe-kun, ti fa nulla se provo i tuoi vestiti?-

Edgar, che si era appena svegliato, accennò ad un sì, senza pensarci, desiderando riaddormentarsi quanto prima. Nel frattempo Ranpo si infilò i suoi pantaloni, poi la sua camicia, il gilè, la sua giacca... E per completare il tutto un fiocco, il mantello e i suoi stivali.

-Poe-kun, guarda come sto bene! Prova anche tu i miei vestiti: oggi potremmo scambiarceli!- il suo entusiasmo mattutino contagiò lo scrittore che si voltò verso la sua voce e aprì gli occhi: stava davvero bene con i suoi abiti, anche se gli stavano decisamente larghi. Sorrise, non sapendo che fare se non starlo ad ammirare, poi colse per terra i vestiti di Ranpo e cominciò ad infilarseli da sotto le coperte.

-Non ti devi vergognare, Poe-kun, lo sai che mi piaci così come sei, dai fammi vedere come ti stanno i miei pantaloni!- insistette il detective, togliendogli le lenzuola di dosso. Edgar si sentì avvampare di imbarazzo: gli stavano decisamente stretti!

-Ranpo-kun, non mi stanno e sono troppo corti!- gli spiegò, non volendosi alzare.

-Ma vanno bene, sono fatti per essere corti! Dai, mettiti anche il resto, sono curioso di vederti vestito da me!- Lo scrittore si convinse ad indossare pure il resto per farlo contento, pur non amando mettersi in mostra, e infine si sentì tutto stretto dentro la camicia e il gilè.

-Wow stai proprio bene!- esclamò il suo compagno che non notava nessun difetto, tanto lo amava, e persino Karl che si era svegliato cominciò a fare le feste ad entrambi, probabilmente non capendo più perché sentiva l'odore del suo padrone su due persone.

-Guarda, piaccio anche a Karl! Dai, vieni all'Agenzia con me per farci vedere dagli altri così!- propose Ranpo, tirandolo per il braccio. Avendo inizialmente posto resistenza, Edgar sentì “crack!”: la camicia si era rotta, scucendosi proprio alla manica vicino al gilè.

-Oh, no... Scusami Ranpo-kun, non volevo...- si dispiacque lo scrittore, avendo rotto i suoi vestiti.

-Ma non è stata colpa tua, figurati!- cercò di tirarlo su Edogawa. -Dai, ti ridò i tuoi vestiti, mi spiace averti messo a disagio...- e così dicendo iniziò a spogliarsi, facendolo imbarazzare nuovamente.

-E tu non ti spogli?-

-Subito...!- Ribatté Poe felice di levarsi di dosso quegli indumenti stretti, ma un po' dispiaciuto per averglieli rotti. -Aspetta, ti aiuto io!- si intromise poi il suo ragazzo, incapace di stargli lontano quando lo vedeva mezzo nudo, levandosi reciprocamente i propri vestiti, capendo come doveva essere spogliare sé stessi... -Non dovevi andare all'Agenzia?- lo interruppe Edgar.

-Aspetteranno... Ma io non posso più aspettarti!- Ranpo ormai aveva ben altri piani in mente!


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Note: 
Grazie ancora a Manto per avermi fatto da beta e per apprezzare sempre in anteprima le mie storie! 
Per domani credo metterò assieme più punti, spero di riuscire a pubblicare!
  A presto e grazie per essere passati!
   Un abbraccio stretto stretto!
    Ori_Hime

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Capitolo 6
*** Cosplaying – With cat ears - Shopping ***


Cosplaying – With cat ears – Shopping

 

Sentendosi in colpa per aver rotto la camicia a Ranpo, quando lui lo aveva costretto ad indossare i suoi vestiti, Poe decise di portarlo in un grande magazzino a fare shopping: -Prendi tutto quello che vuoi, pago io!-

-Sei sicuro Poe-kun? In fondo era solo una vecchia camicia, non farne un dramma!- cercò di farlo ragionare Edogawa. -Insisto: lasciati viziare, per una volta!- a quelle parole il detective sorrise e si convinse a passare quella giornata di spese con lui.

Dopo aver comprato una nuova camicia per sostituire quella rotta, passarono al reparto accessori dove poterono trovare di tutto e di più: dagli ombrelli, ai bottoni, dalle borse, ai fermagli...

Ranpo fu attratto da una vetrina in cui erano esposte delle pipe: alcune erano di legno elaborate, altre più semplici, alcune con il beccuccio in metallo... Ce n'era per tutti i gusti!

-Dici che posso provarle, Poe-kun?- chiese il detective eccitato come un bambino.

-Dovremmo chiedere ad un commesso di mostrarcele da vicino, che ne dici?- Edgar cercò di trattenere, ma al tempo stesso essere accondiscendente verso i suoi desideri. Edogawa ne fu felicissimo e quando il commesso gli porse la pipa che gli indicò, fatta tutta di legno, la mise subito tra le labbra fingendo di fumare: -Che te ne pare?- chiese facendo l'occhiolino.

-Penso che tu la debba comprare, Ranpo-kun!- rispose imbarazzato: il commesso già li stava guardando male per il gesto avventato del compagno, perciò voleva assolutamente togliersi di torno il problema.

-Vuoi iniziare a fumare? Non lo sai che fa male?- lo rimproverò Poe, appena pagato l'acquisto, non comprendendo l'intento del ragazzo. -Ma no, volevo fare il cosplay di Sherlock Holmes!- ribattè il detective, così lo scrittore dovette ammettere che ci somigliava molto: già si vestiva simile a lui e con la pipa ancora di più. -Ti manca solo la lente d'ingrandimento e sei lui, anzi, sei anche meglio di lui!- gli disse addolcito dalla sua risposta innocente, poi continuò: -Comunque non dovevi provarla di fronte al commesso! Era già in escandescenze...!-

-Ops... Ero così contento che non ho resistito! Ma, stavo pensando... Potremmo fare un cosplay di coppia! Di cosa potresti vestirti?- iniziò a parlare da solo Ranpo, senza nemmeno aspettare la risposta dal suo compagno che avrebbe voluto invece sprofondare di vergogna. Nel frattempo aveva iniziato a girare per il reparto trascinandoselo dietro, cercando qualche accessorio che potesse trasformarlo in qualcun altro... Infine trovò delle orecchiette da gatto installate sopra un cerchietto, le prese e gliele mise in testa: -Perché proprio queste?- chiese Edgar, non comprendendo da cosa doveva essere vestito. -Non hai scritto proprio tu di un gatto nero, caro Poe-kun?- spiegò Edogawa, -E poi si intonano ai tuoi capelli...- gli fece notare.

-Queste te le regalo io, per farmi perdonare della figuraccia!- concluse il detective andando alla cassa a pagarle, lasciando il ragazzo ancora sorpreso del collegamento che aveva fatto con una sua opera: lo conosceva meglio di quanto pensasse.



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Note: 
Il promt di oggi era Cosplaying e quello di domani sarebbe stato With cats ears e collegato alla storia di ieri mi veniva di aggiungere una giornata di Shopping, promt invece del 14. Ho messo tutto assieme e ne è uscito questo: spero possa esservi piaciuto!
Ringrazio ancora la mia dolcissima e fedelissima Manto per le correzioni, non so se pubblicherò il prossimo promt già domani, visto che l'ho agglomerato a quello di oggi, ma comuque spero di ritornare presto ad aggiornare con "Wearing kigurumis"! 
 Un abbraccio, 
  Ori_Hime

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Capitolo 7
*** Wearing kigumuris ***


Wearing kigumuris

 

-Come mai hai voluto comprarmi un pigiama a forma di orsetto?- chiese Ranpo tornato dalla giornata di shopping con Poe.

-Perché mi ha ricordato quella volta in cui indossavi un costume da orso... Stavi proprio bene sai?- gli rispose con sguardo dolce il suo compagno.

-Eri stato l'unico a chiedermi perché fossi stato vestito in quel modo, me lo ricordo, eri stato gentile! Ma non è uguale a quello comunque...- ribatté il detective, attento ai dettagli.

-Lo so, ma non sarebbe stato molto comodo, no? Questo è un panda rosso: la sua statura piccola e il suo musetto tenero mi hanno rimandato a te... Spero ti piaccia, potremmo fare coppia con il mio pigiama!- continuò Edgar tirando fuori dalla borsina anche il suo pigiama a forma di procione, infilandoselo sopra i vestiti per vedere come gli stava. Alla sua vista Karl sbucò fuori dalla sua cesta per saltargli addosso: il suo padrone era proprio come lui! Gli fece le feste saltandogli addosso, fino a posizionarsi sulle sue spalle, accucciandosi attorno al suo collo.

-Siamo uguali eh?- accarezzò il suo amico, per poi rivolgere lo sguardo verso Ranpo che si era infilato anche lui il suo pigiama da Panda rosso. -Quel colore ti dona sai? Sei ancora più tenero con questo addosso...- e non resistendo più lo prese in braccio, iniziando a coccolarsi teneramente.

-Devo dire che piace anche a me, è comodo, morbido... Potrei abbracciarmi da solo come un peluche vivente!- disse Edogawa accarezzandosi il suo finto pelo.

-Hey e mi tradisci così?- rispose Poe che voleva essere abbracciato pure lui. -Certo che sei bello anche tu, Poe-kun! Vieni qui...- lo strinse a sé e lo riempì di bacetti sul viso, fin quando Karl non si infilò tra i due piccioncini, esigendo coccole.

-Vieni qui anche tu, piccolo!- lo chiamò a sé Ranpo, cercando di farselo amico anche lui. Poe accarezzò Karl, facendolo rilassare, così che poi accettasse anche le attenzioni del detective.

-Siamo proprio una bella famiglia...- sussurrò Edgar alla fine, con entrambi i suoi affetti al proprio fianco. -Una famiglia di procioni!- esclamò Edogawa stingendoli stretti a sua volta: Karl si era accoccolato sul suo grembo e aveva iniziato a dormire, facendo sentire Ranpo finalmente amato da lui.

-Due procioni e un panda rosso, vorrai dire!- lo corresse Poe.

-Lo sai che i procioni sono animali solitari di solito?- provò a cambiare argomento il detective.

-Errato! Di solito si creano gruppi per esempio di maschi per allearsi contro gli invasori...-

-Ma come sei pignolo... Sembra la nostra Agenzia! Siamo tutti maschi... O quasi...- rifletté Ranpo.

-Io pensavo a me e te in realtà, visto che ho scelto di rimanere qui in Giappone solo per te...- concluse Edgar, accarezzando il suo amato che rispose solo con un “oh” meravigliato da quella dolcezza.

-Poe-kun- parlò dopo un attimo di silenzio.

-Sì, Ranpo-kun?-

-Ho voglia di dolci, me li vai a prendere? Non voglio svegliare Karl...- mise così fine a quel bellissimo momento di dolcezza il detective ghiotto di dagashi.


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Note:
Rieccomi con il promt di oggi, mi son presa un giorno di pausa avendo messo assieme il promt di ieri con quello di martedì, ora vedrò di tornare regolare... Impegni permettendo. Ammetto che per oggi non ero particolarmente ispirata e aver perso un poì dell'humor che ha caratterizzato le scorse fan fiction, ma non tutte potranno essere particolarmente divertenti, 1 perché dopo un po' le idee scarseggiano e 2 perché alcuni promt saranno un po' più seri... Quindi mi devo pian pianino cimentare anche in storie più importanti, ma spero comunque di essere dolce! 
Grazie ancora a Manto per le bellissime recensioni ed essere la mia beta speciale! <3
Vi aspetto sulla mia pagina facebook "Fairy Floss" per fan art a tema che mi hanno ispirato!
A presto e grazie per aver letto!
 Un bacione, 
  Ori_Hime

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Capitolo 8
*** Morning routine - Meme ***


Morning routine – Meme redraw

 

Edgar Allan Poe si era ritrovato a convivere da Edogawa Ranpo senza che lo avessero realmente deciso, semplicemente il suo compagno lo aveva invitato a rimanere a dormire e la sua permanenza si era protratta per giorni. Avevano instaurato assieme una nuova routine: la mattina amava sorprenderlo cucinandogli qualcosa di dolce, come pancake, brioches o ciambelle, alzandosi prima di lui, poi in bagno si lavavano assieme i denti e si facevano la barba, finendo per vestirsi in camera da letto.

Inizialmente ogni piccolo gesto era speciale: il sorriso di Ranpo mentre mangiava gratificava il lavoro svolto da Poe per lui e vedersi svolgere le diverse azioni quotidiane aveva rafforzato il loro rapporto, ma dopo un po' la routine cominciò a farsi sentire, perché Edogawa a volte si comportava da bambino, litigando con Karl per avere i dolci migliori: -Si è rubato anche oggi la mia ciambella! Poe-kun devi dirgli qualcosa!-

-Ma, Ranpo-kun, è solo una ciambella e Karl è solo un animale, non prendertela con lui! Ne hai altre...- cercò di smorzare la tensione lo scrittore.

-Quella era più bella, glassata alla perfezione! Lui può mangiarsene un'altra, io no!- esclamò il detective puntando il dito contro il procione che lo fissava compiaciuto.

-Puoi tenerti tutte le altre per compensare, Karl non ne prenderà più per oggi. Vero Karl?- disse Poe al suo animaletto da compagnia mentre questo faceva il finto angioletto, lasciandosi accarezzare.

-Vedi? È buono, sei tu che pensi che ce l'abbia con te.- gli dimostrò poi.

-Con te forse, me non ascolta...- ribatté Ranpo, andando poi in bagno chiudendosi dietro la porta, segno che voleva restare da solo.

Quando questi episodi cominciarono a verificarsi un po' troppo spesso, Edgar decise di tornare alla sua villa, dove Karl si sarebbe senz'altro sentito più a suo agio e avrebbero smesso di discutere ogni mattina. Il risveglio del giorno seguente però fu tutt'altro che tranquillo però per lo scrittore: è vero che non aveva più il problema di cucinare per due, anzi tre, ma a quel silenzio tombale non era più abituato. Gli mancava trovare Ranpo al suo fianco nel letto, anche se gli rubava le coperte, vedere il suo amato mentre si specchiava passandosi lo spazzolino tra i denti sorridendo per verificare che fossero puliti, il bacio che gli lasciava prima di andare all'Agenzia. Anche Karl sembrava triste senza quella presenza chiassosa che ormai riempiva le loro giornate... Così dopo qualche giorno Poe decise di fare un passo importante: andare a casa del detective e chiedergli di convivere, definitivamente.

-Ne sei sicuro Poe-kun? Ho paura di rovinare tutto ancora, mi dispiace per come mi sono comportato...- si scusò Ranpo che aveva sentito anche lui la mancanza dei suoi dolci, delle sue coccole, della sua presenza rilassante.

-Certo! In fondo io e te stavamo bene assieme, no? Anche Karl ti vuole bene, a modo suo, e imparerete a convivere anche tra voi, vero?- entrambi annuirono e così si ritrovarono a condividere una nuova routine mattutina, animando villa Poe come non mai!


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Note: 
Eccomi ancora oggi con una nuova flash fic in cui ho inserito il promt "Meme redraw" perché mentre cercavo fan art che ricordassero la colazione, ho trovato un meme ridisegnato (che troverete qui
: https://www.facebook.com/fairyflossblog) e che ho trovato assolutamente perfetto con la storia e con il promt futuro così che ho inserito qui (pensavo quasi di non farlo essendo promt da disegnatori quindi son stata doppiamente contenta di averlo usato come esempio!)
Ringrazio ancora Manto per le correzioni e per le idee che mi dà per la stesura di queste mini storie! Se non fosse per te sarei persa! 
Purtroppo non pubblicherò più un promt al giorno (o più promt uniti) perché comincerò un lavoretto che mi porterà via un po' di tempo, quindi mi scuso se non sarò più costante... Spero continuerete comunque a seguire le mie brevi Ranpoe e che vi piacciano! 
 A presto e un bacione,
  Ori_Hime

 

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Capitolo 9
*** Kissing - Something NSFW ***


Kissing – Something NSFW

 

 

Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:

quel giorno più non vi leggemmo avante”

 

Canto V Inferno – Dante Alighieri

 

 

Al loro primo anniversario Poe e Ranpo festeggiarono cenando a lume di candela nella villa di Poe, creando quindi un'atmosfera misteriosa ma al tempo stesso romantica: esattamente come loro due.

Quando finirono le portate si spostarono su un divano per mettersi comodi e avevano iniziato a leggere assieme un libro che Ranpo aveva regalato a Poe che raccontava le avventure di Lancilotto e Ginevra. In momento romantico il detective balzò verso lo scrittore per baciarlo, dando fine alla lettura. I primi baci furono lenti, dolci, poi iniziarono ad approfondirli, diventando poi sempre più appassionati, umidi e caldi.

Si strinsero forte in un abbraccio, muovendo le loro mani lungo la schiena dell'altro, avvinghiandosi stretti, come le loro lingue danzavano unite nei loro baci sempre più languidi, sempre più desiderosi di conoscersi. Non era la prima volta che vivevano un momento così passionale, ma Poe non aveva mai osato andare oltre perché sapeva che Ranpo non aveva esperienza in materia e lui stesso con un altro uomo non era abituato, ma lo vide molto provocante, mordendogli le labbra, forse per colpa del vino che avevano bevuto a tavola... ma era più di quanto lo avesse mai visto prima perciò iniziò a sbottonargli il gilè. Edogawa lo lasciò fare, prendendo poi il suo compagno per il cravattino e spogliandolo dai tanti strati di indumenti. -Ma quanta roba ti metti addosso?- chiese per smorzare la tensione che si stava creando tra di loro.

-La solita, solo che prima non avevi mai prestato attenzione...- gli rispose ironicamente Poe, mentre lo aiutava, riempiendolo poi di baci su tutto il corpo. Dopo lunghe carezze e altrettanti baci erano ormai tutti e due eccitati e lo scrittore non voleva aspettare ancora ad unirsi a lui, ma prima voleva avere il suo consenso: -Potrei farti male, ti va bene comunque?-

-Certo, voglio che tu sia felice Poe-kun, non mi importa se sentirò un po' di dolore...- lo convinse il detective rendendo il suo compagno già felice di quella risposta.

-Ti amo tanto, Ranpo-kun, e oggi ancora di più!- e lo baciò per poi portarlo sul letto e farlo stendere comodo su dei cuscini.

-Anch'io ti amo tanto, sempre di più!- concluse Edogawa, lasciando che Edgar lo dominasse ed entrasse in lui. Gli fece male, non poteva negarlo, ma poi abituatosi ad averlo dentro divenne piacevole... Fin quando non provarono entrambi un'esplosione di emozioni che determinarono la fine del rapporto. Ripresero fiato staccandosi, ma unendosi in un abbraccio dove Ranpo si appoggiò al petto del suo amato, cullandosi del suo battito cardiaco.

-Ti è piaciuto?- ruppe il silenzio Poe quando riprese a respirare normalmente.

-Certo, dubitavi delle tue capacità?- domandò a sua volta il detective scherzando.

-No, cioè sì... Non lo so...- si imbarazzò lo scrittore.

-Io non avendo paragoni son stato benissimo così e fidati che sei sembrato sicuro di te!- lo baciò infine Edogawa.

-Sono sicuro solo se si tratta di te!- rispose al bacio Edgar, infilandosi sotto le lenzuola per dormire assieme nel letto a baldacchino.

 

 

Note: 
Questa è la mia prima fan fic di sesso tra due ragazzi e spero possiate perdonare anche la mia inesperienza a riguardo per esser stata poco dettagliata, ma avere anche un limite di 500 parole non aiuta la descrizione. Non avrei mai scritto comunque una rossa perché non è molto nel mio stile, confido sul fatto che la loro dolcezza abbia reso comunque il tutto godibile! 
Grazie a Manto per le correzioni e il sostegno morale e grazie a Europa91 per i suoi pareri in privato! 
Spero di tornare presto con i prossimi promt, ma temo di non essere più puntuale. Domani faccio pausa con le pubblicazioni perché ho già usato il promt oggi, quello vietato ai minori (che io non ho reso tale, ma solo l'idea). 
Vi aspetto come sempre su Fairy Floss su facebook per fan art che mi hanno ispirata!
 Buon fine settimana, 
  un bacione, 
   Ori_Hime

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Capitolo 10
*** Sharing an umbrella ***


Sharing an umbrella

 

Io che ero un passo avanti e due indietro
Una foglia sospesa lì, così
Tipo un pesce dietro un vetro, io
Che osservavo le nuvole e il cielo
Aspettavo un segnale o chissà

Ma poi arrivi tu e scegli me
Sorridi e mandi via le nuvole
Perché mai niente è impossibile
Solo insieme saremo felici

Tu trasparente sorgente per me
Mi disegni come un'oasi in città
Prima era una vita a metà

Ma poi arrivi tu e scegli me
Sorridi e vanno via le nuvole
Perché mai niente è impossibile
In questo viaggio con te


 

Ma poi arrivi tu e scegli me - Gianni Morandi

 

Edgar Allan Poe aveva fallito: non era riuscito ad avere la sua vendetta su Ranpo Edogawa. Aveva passato sei lunghi anni a scrivere l'ultimo mistero e lo aveva pensato molto bene, praticamente impossibile da risolvere. Aveva architettato ogni dettaglio alla perfezione, lo aveva ambientato nel futuro facendo indossare ai personaggi vestiti del passato, aveva fatto chiudere ogni porta della casa... Per comunque essere sconfitto nel giro di poco. Avrebbe voluto vederlo piangere, supplicare di riportarlo indietro, a casa, dove non avrebbe più fatto il detective, arreso. Ne sarebbe stato orgoglioso perché significava che era il migliore scrittore di misteri esistente al mondo... Eppure Ranpo manco si era ricordato il suo nome. Però aspetta ancora un mio nuovo enigma...

Che senso aveva rimanere nella Gilda? Aveva lasciato il suo paese per seguire quel gruppo di delinquenti solo per poter sfidare nuovamente Edogawa... E ora non aveva più nessuno su cui poter contare perché se sapeva una cosa era che con loro non voleva stare e non voleva essere paragonato a loro. Lui non aveva mai avuto nessun altro obiettivo per andare in Giappone se non per lui e ora che la sua opportunità era sfumata non aveva più motivo per rimanere. O forse dovrei rimanere per continuare a scrivere per lui?

Yokohama non gli apparteneva: Poe era abituato alla campagna, alla tranquillità, agli spazi aperti e verdi. Lì si sentiva ristretto in tutto quel cemento, tra alti palazzi e traffico... Il suo conforto era la villa nella quale era alloggiato, tetra e antica come piaceva a lui. Solo lì si sentiva a casa perché somigliante agli altri ambienti in cui aveva vissuto da ragazzo, ma comunque non aveva altra compagnia se non il suo procione Karl. Non era mai stato particolarmente socievole, tutt'altro, ma un briciolo di contatto umano in più in quel paese così diverso dal suo non gli sarebbe dispiaciuto. Forse non sarebbe poi tanto male il detective... pensò proprio quando cominciò a piovere. Edgar stava vagando per le strade della città senza nessuna meta, solo nel tentativo di farla sua scoprendo nuovi posti, cercando di non perdersi e distrarsi da quel terribile senso di angoscia che lo affliggeva e quel temporale non lo aveva previsto, perciò iniziò a correre cercando un autobus o una fermata della metro per raggiungere la sua villa nel breve tempo possibile. Ad un certo punto si scontrò contro una persona, tanto correva senza preoccuparsi del resto del mondo, e quando si staccò per scusarsi si accorse che era proprio il suo rivale: Ranpo Edogawa!

-Oh Poe-kun! Dove stai andando? Vuoi un passaggio sotto il mio ombrello?- gli chiese con tanto di abbraccio accogliente. Ero finito vicino all'Agenzia e manco me ne ero accorto... Edgar rimase così sorpreso della sua presenza che accettò volentieri il suo aiuto. Sotto l'ombrello del giovane sembrava che tutte le nuvole fossero scomparse perché lui lo intratteneva sorridente, come se fossero amici da una vita, non da sfidante, ma da suo pari e Yokohama iniziò a piacergli di più.


Note:
Eccomi! In questo weekend sono riuscita a scrivere il promt di oggi che come avrete notato ho usato uno stampo un po' diverso: se gli altri erano ambientati in un eventuale futuro in cui Ranpo e Poe stanno assieme, convivono o comunque si piacciono, questa volta ho scelto un momento in cui devono ancora far chiarezza sui loro sentimenti e devono ancora cominciare a conoscersi meglio, in particolare è ambientato dopo l'episodio della sfida tra loro nella seconda stagione.
Spero vi piaccia comunque, a Manto è piaciuta molto (che tra l'altro ringrazio ancora tanto per le correzioni e le idee!) e confido che se scriverò ancora qualcosa di questo tipo possa essere comunque piacevole. 
Come sempre la fan art da cui mi sono ispirata la trovate su "Fairy Floss" su facebook. 
Ci si riscrive domani che ho già pronta la prossima storia!
 Un abbraccio, 
   Ori_Hime

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Capitolo 11
*** Dancing - In formal wear ***


Dancing – In formal wear

 

 

Oh, I know that the music's fine
Like sparklin' wine, go and have your fun
Laugh and sing, but while we're apart
Don't give your heart to anyone

And don't forget who's taking you home
And in whose arms you're gonna be
So darling, save the last dance for me

So don't forget who's taking you home
Or in whose arms you're gonna be
So darling, save the last dance for me

Oh baby, won't you save the last dance for me
Ooh, you make a promise
That you'll save the last dance for me
Save the last dance
The very last dance
For me

 

Save the last dance for me – Michael Bublé

 

 

Era capodanno e Ranpo Edogawa aveva invitato Poe alla festa che l'Agenzia aveva organizzato: era consentito portare un compagno o una compagna e lui aveva scelto il suo amico. Era d'obbligo l'abito da sera perciò indossò al posto dei soliti vestiti uno smoking nero, rimanendo senza fiato anche quando vide Edgar, che era venuto a prenderlo, altrettanto ben vestito: pur essendo molto simili lui, sembrava splendere. Lo stesso lo pensò Poe nel vedere il detective: era più bello che mai!

Raggiunsero il luogo del ricevimento: era un salone decorato con drappi bianchi e dorati, pendenti dal soffitto alle finestre, mentre i tavoli tondi avevano come centrotavola una cascata di fiori sui toni del bordeaux e del bianco: erano un vero incanto! Addocchiato il loro tavolo, Edgar e Edogawa si sedettero e scoprirono di avere vicino a loro Yosano e Kunikida, che le aveva fatto da accompagnatore, e Dazai con una donna sconosciuta vestita con un lungo abito nero, probabilmente una delle tante che rimorchiava, ma che si sperava non lo accompagnasse in un suicidio di coppia...

La cena fu un susseguirsi di portate, intervallate da danze: le altre due coppie si alzarono per ballare, insieme ad altre che si erano formate quella serata o che si stavano solo collaudando, come Atsushi e Kyouka, Tanizaki e sua sorella. Ad un certo punto Kunikida smise di danzare, perciò Yosano invitò Ranpo a ballare la canzone seguente e Poe rimase solo soletto al suo posto, guardandolo muoversi a ritmo di musica, tornando al tavolo solo per rinfrescarsi.

Non sapeva come passare il tempo, così si perse ad ascoltare la voce suadente della cantante: aveva lunghi capelli rossi mossi, giovane e bella e questo gli bastò per tirarsi un po' su... fin quando non arrivò il countdown per l'anno nuovo. Era ancora solo, Ranpo era sparito in mezzo alla folla e si chiese che cosa ci facesse lì, in mezzo a gente che non conosceva... Allo scoccare della mezzanotte tutti brindarono, alcune coppie si baciarono tra cui Dazai e la bella tenebrosa, e bevvero spumante come se piovesse.

Proprio in quel momento Edogawa tornò al tavolo da Poe: -Buon nuovo anno Poe-kun!- gli sorrise e lui che non voleva più lasciarlo andare ebbe finalmente il coraggio di invitarlo a ballare. Il detective lo seguì sulla pista e insieme intrapresero un lento: inizialmente rimasero un po' distaccati, imbarazzati dalla situazione che si era creata tra loro, poi Edgar lo strinse a sé, togliendo ogni distanza con il suo partner, e anche Ranpo lo strinse a sua volta, lasciandosi così dondolare a ritmo di musica. In quel momento esistevano solo loro, niente Agenzia, niente coppie sdolcinate che gli danzavano attorno, solo la voce della cantante faceva loro compagnia, completando quell'atmosfera magica che la festa di capodanno aveva creato.

Quando la canzone finì, tornarono al tavolo e Yosano fece l'occhiolino a Ranpo, ma Edgar notandolo sprofondò in un silenzio imbarazzato: -Poe-kun, sei bianchissimo! Vieni, torniamo a ballare che riprendi colore!- insistette Edogawa, non comprendendone il motivo!


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Note: 
E con oggi siamo tornati ad una Ranpoe dove i due si piacciono, ma ancora non se lo sono detti... Spero vi sia piaciuta anche quella di oggi! :-)
Volevo specificare chi sono le due nuove figure che ho introdotto nella storia di oggi: la bella vestita di nero invitata da Dazai non è nient'altro che la Morte come l'ha descritta Manto in "Onda" all'interno della sua raccolta "Canta con me", sempre su Bungou Stray Dogs. Ho adorato così tanto quella fan fiction che non ho potuto che renderle omaggio: nella mia testa Dazai è etero solo per il semplice fatto che ci prova con tutte le donne che incontra, ma in effetti la Morte è quella che più brama, visti i tanti tentativi di suicidio... è l'unica vera ship per me! ;-) E visto che Manto l'ha descritta pensando a me... Io ricambio il favore descrivendola come la cantante rossa di capodanno, come lei si era immaginata in una storia che vorrebbe scrivere dove sarebbe amica di Poe e Ranpo! Spero cara Manto ti siano piaciuti i riferimenti! :-)
Come sempre vi aspetto sulla pagina facebook "Fairy Floss" per la fan art del giorno che abbino al capitolo. Domani non aggiornerò perché era il promt Shopping che ho già usato, perciò spero di aggiornare giovedì, sperando mi vengano buone idee perché per ora non ne ho!
 Grazie per aver letto fin qui... Alla prossima! 
  Un abbraccio, 
   Ori_Hime

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Capitolo 12
*** Cooking/baking ***


Cooking/Baking

 

Era il giorno di San Valentino e Poe aveva deciso che avrebbe cucinato qualcosa per Ranpo per dichiarargli i suoi sentimenti, perciò si mise all'opera per preparare dei cupcake e dei cioccolatini a forma di cuore.

Inanzitutto prese il cioccolato e lo fece sciogliere sul fuoco per poi versarlo negli stampini e lasciarli solidificare. Con l'aiuto di Karl preparò i muffin: prese farina, uova, latte e zucchero, li mescolò per bene fin quando non ottenne un composto omogeneo e infine lo mise in alcuni pirottini di carta per cuocerli nel forno. Prima di riempirli tutti però usò una parte del contenuto per infilarci anche delle gocce di cioccolato per renderli ancora più golosi.

Quando li sfornò li lasciò raffreddare e iniziò a guarnirli con della crema di burro per poi metterci delle scagliette di cioccolato per decorarlo e dare un po' di colore. Purtroppo quando si voltò per prenderle si accorse che nel mentre Karl gliele aveva già mangiate tutte!

-KARL! Come hai potuto? Sei più ghiotto di Edogawa! E ora che faccio? Devo andare assolutamente a comprare qualcos'altro adesso!- così mise al sicuro i cupcake da Karl e uscì per andare al supermercato più vicino dove trovò tutte decorazioni in stile San Valentino, piene di cuoricini rossi e rosa. “Ormai cuori già gliene ho fatti, tanto vale aggiungerne altri...” pensò riferendosi ai cioccolatini, anche se non voleva sembrare sdolcinato, non lo era in realtà... E inoltre non sapeva cosa provava il suo amico e non voleva apparire troppo sfrontato, ma non aveva alternative se voleva decorare i suoi cupcake: ne comprò di zucchero rossi e a casa finì i suoi dolcetti. Inscatolò il tutto, prese l'ultimo racconto del mistero che aveva scritto per Ranpo e si avviò dove sapeva lo avrebbe senz'altro trovato quel giorno: presso l'Agenzia.

Edgar prese coraggio ed entrò dove tutti i suoi colleghi lo fissarono con aria divertita, sentendosi profondamente in imbarazzo, per poi avvicinarsi alla sua scrivania: il detective era seduto con i piedi appoggiati sul tavolo a gustarsi un pocky, ma quando lo vide arrivare si mise composto.

-Poe-kun, spero tu sia venuto per intrattenermi con qualcosa di interessante di tua creazione!- esclamò sorridente.

-Ehm, sì, ti ho portato questo...- ripose consegnandogli il libro.

-Ottimo, grazie mille, mi stavo proprio annoiando sai?- aggiunse Ranpo che non vedeva l'ora di essere proiettato dentro la sua storia.

-Ti ho preparato questi, spero siano di tuo gradimento...- disse Poe porgendogli i dolcetti, non riuscendo però a dire nient'altro. Edogawa li prese e sbirciò l'interno delle scatole: -Oh che bello ho una scorta di dolci fino a domani! Chissà perché oggi me ne regalano...-

-Chi te ne ha regalati?- domandò Edgar agitato: non sapeva che Ranpo avesse altri pretendenti!

-Yosano, strana coincidenza no? Beh grazie Poe-kun, ci vediamo quando lo avrò terminato!- terminò il detective congedandolo.

Lo scrittore se ne andò senza sapere che Yosano era solo un'amica per lui e che il mese seguente avrebbe ricevuto in cambio dei cioccolatini bianchi per il white day!


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Note: 
Scusatemi per la ripubblicazione di oggi, ho visto purtroppo tardi che ieri ho pubblicato il capitolo vuoto! Bello che l'avevo pubblicato due volte e ho cancellato quello sbagliato! 
Più tardi pubblicherò quello di oggi e spero di riuscire a scrivere quello di domani perché per ora ho solo qualche vaga idea. 
Un ringraziamento come sempre va a Manto per le correzioni e le idee e uno anche a Flos Ignis che mi ha ispirata con i cupcake!  
Come sempre vi aspetto su "Fairy Floss" su facebook per un'immagine a tema!
A presto!
 Un abbraccio, 
   Ori_Hime

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Capitolo 13
*** Genderswapped ***


Genderswapped

 

Poe e Ranpo erano finalmente riusciti a dirsi “Ti amo” dopo qualche mese dall'inizio del loro rapporto: era uscito spontaneo, in un momento di dispetti e coccole sul divano, tra prese in giro e risate. Il primo a dirlo era stato Poe, come era stato anche il primo a comprendere i suoi sentimenti verso il detective e a chiedergli di uscire. Ranpo, anche se inizialmente non capiva le intenzioni dello scrittore, gli aveva sempre dato speranza, non tirandosi mai indietro, rivelando un amore fatto di presenza, sorrisi ed entusiasmo, emozionando Poe solo vedendolo.

-Mi ameresti anche se fossi stato una donna?- gli chiese Ranpo scherzando, solleticandolo sotto il mento, con la testa appoggiata alle sue gambe.

-Certo, sei il primo ragazzo che amo dopotutto... Prima di te ho amato qualche donna sai?- gli rispose Edgar fermando le mani del suo ragazzo in una stretta decisa.

-Quindi sei... bisessuale? Si dice così?- riflettè il suo compagno guardandolo perplesso e anche un po' geloso delle donne che aveva avuto.

-Sì, direi che sono bisessuale!- confermò lo scrittore.

-E io che pensavo fossi americano...- rise il detective per prenderlo in giro per poi riprendere il discorso iniziale: -Come sarei da donna secondo te?-

-Ti immagino con i capelli lunghi raccolti indietro e con i tuoi soliti vestiti, ma più femminili e con una gonna al posto dei pantaloni: saresti una ragazza carinissima!- spiegò Edgar sciogliendosi solo nell'immaginarlo così.

-Mmm e se avessi i capelli lunghi e portassi un vestito provocante?- fece per mordergli le mani Edogawa per liberarsi dalla sua stretta.

-Saresti comunque bellissima... O bellissimo! E io come sarei da donna secondo te?- continuò Poe lasciando libere le sue mani.

-Avresti dei bellissimi capelli ondulati lunghi, ma per quanto riguarda l'abbigliamento simile al tuo solito! Non riesco ad immaginarti diversamente! Saresti carinissimo anche tu!- rise Ranpo tirandolo verso di sé.

-Non ti ho chiesto se tu pensi di essere bisessuale o gay... E perciò se ti fossi piaciuto anche come donna...- domandò indirettamente con un po' di curiosità Edgar, fissandolo negli occhi.

-Sinceramente non ho mai pensato ad avere una relazione prima di te, ho come cara amica Yosano, ma non credo di poterla vedere con occhi diversi, sebbene sia una bella donna... Ma non mi son mai nemmeno sentito attratto da nessun'altra persona prima di te... Non ne ho idea di cosa sono! Direi però che se tu non avessi mai scritto i tuoi racconti non mi sarei mai innamorato di te: la tua mente geniale è stata la prima attrattiva, ciò che mi ha fatto incuriosire a te. Probabilmente saresti stato interessante anche se fossi stato una donna!- provò a spiegare i suoi sentimenti Ranpo, sorprendendo Poe per quelle parole: il suo amore era così puro che non guardava se era maschio, femmina, trans... Lo amava proprio perché era quello che era: Edgar Allan Poe.

-Oh ti amo tanto... Anche se fossi stato una ragazza!- concluse lo scrittore abbracciandolo e riempiendolo con così tanti baci che Edogawa dovette cercare aria!


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Note: 
Eccomi finalmente con il promt del giorno! Grazie a Manto per le correzioni e per le fan art che mi ha girato e che hanno ispirato le descrizioni dei nostri due personaggi di cui trovate il collage sulla mia pagina di facebook "Fairy Floss"!
Spero di poter pubblicare il promt di domani, in caso contrario comunque nei prossimi giorni sicuramente! 
A presto, 
 baci, 
  Ori_Hime

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Capitolo 14
*** In battle ***


In battle

 

L'amore a volte è una battaglia

che stravolge le vite di due individui completamente,

poi le mescola, quasi a non distinguerle più l'una dall'altra.

Massimo Bisotti – Un anno per un giorno

 

L'amore è una battaglia, Poe ormai stando con Ranpo lo aveva imparato: prima di tutto era stata una battaglia con sé stesso perché ammettere che quello che provava per lui fosse amore era stato difficile, non aveva mai sentito quelle emozioni per un ragazzo, per di più un rivale! Eppure Ranpo lo aveva messo a lungo in discussione, mettendo da parte l'odio iniziale per far emergere la stima sincera e la curiosità... che si trasformarono in qualcosa di più profondo e irrazionale... come l'amore. E da lì aveva capito e si era arreso a quella battaglia in cui il suo cuore aveva perso... Oppure vinto?

L'amore era come entrare in battaglia, pensava Edogawa quando per far colazione doveva lottare con Karl per avere i dolcetti migliori, ma per amore di Poe sopportava e cercava di non litigare con il suo procione, in fondo voleva bene pure a lui, quando si lasciava coccolare e gli faceva le feste. Non doveva essere facile condividere l'amore della stessa persona e Ranpo lo sapeva bene: Poe non avrebbe mai potuto rinunciare a nessuno dei due e mantenere un equilibrio pacifico con entrambi era dura, ma se entrambi si sforzavano a provarci senza essere troppo gelosi delle attenzioni che dava all'altro potevano sollevarlo da un grande peso.

L'amore è una battaglia ogni volta che Poe e Ranpo pretendevano di avere ragione ad ogni costo: il secondo testardo non cedeva nemmeno davanti all'evidenza e Poe orgoglioso non voleva dargliela vinta solo per farlo contento. Passavano ore a non parlarsi, tenendosi il muso, fin quando arrivava sera e dovevano condividere lo stesso letto. Allora uno dei due apposta o meno tirava un cuscino in testa all'altro e iniziava una vera e propria battaglia tra cuscini, sfogando la loro frustrazione e pian pianino levandosi alle spalle tutti i dissapori della giornata, scoppiando poi a ridere, facendo poi cadere l'altro per poi baciarlo e magari fare l'amore per farsi perdonare.

L'amore è una continua battaglia per venirsi incontro, sostenersi, comprendersi, sopportarsi. Ranpo non era facile da capire per Poe a volte, ma il più delle volte non c'era molto da comprendere perché nelle cose di tutti i giorni era piuttosto semplice, non certo complicato. Sopportarlo nei suoi capricci: quella era la vera impresa! Spesso più che il fidanzato Edgar si sentiva suo padre per doverlo anche aiutare nelle cose più banali, mentre Ranpo invece non sopportava quando Poe voleva rimanere solo per scrivere o comunque pensare al suo nuovo romanzo, temendo di essere escluso dalla sua vita: lui sì che sapeva essere misterioso e tendeva magari a nascondere le sue emozioni, soprattutto quando era arrabbiato con lui. Anche risollevarlo quando era giù di morale era difficile certe volte, ma poi con uno scherzo Edgar tornava a sorridere e a vivere serenamente anche i problemi perché sapeva di non essere solo: in fondo erano entrambi convinti che non ci sarebbero state battaglie che insieme non avrebbero vinto, e come potevano proprio loro due tra i migliori nei misteri della città?


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Note: 
Ce l'ho fatta a scrivere per il promt del giorno: l'idea di battaglia in amore ha determinato la stesura per il capitolo e anche la frase che ho trovato su internet che ho messo a inizio storia. Domani non pubblico perché il tema sarebbe Meme redraw che ho già usato, perciò a lunedì!
 Grazie per aver continuato a leggere, spero di non deludervi e non perdere le idee: ormai ho superato la metà della challenge e dovrei anche chiaro più o meno di cosa scriverò! 
 Ringrazio come sempre Manto per i suoi preziosi consigli e vi ricordo sempre della mia pagina facebook "Fairy Floss" dove pubblico nell'album a tema le fan art collegate alle mie fan fiction!
 Buona serata e buona domenica!
  Un bacio, 
    Ori_Hime

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Capitolo 15
*** Gazing into each other's eyes ***


Gazing into each other's eyes

 

 

“Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto. L'altro è guardare gli occhi e basta, come fossero il volto. È una di quelle cose che mettono paura quando le fai. Perché gli occhi sono la vita in miniatura. Bianchi intorno, come il nulla in cui galleggia la vita, l'iride colorata, come la varietà imprevedibile che la caratterizza, sino a tuffarsi nel nero della pupilla che tutto inghiotte, come un pozzo oscuro senza colore e senza fondo.”

 

Bianca come il latte rossa come il sangue – Alessandro D'Avenia

 

 

 

Poe doveva consegnare il suo nuovo racconto a Ranpo quella sera, ma il detective lo chiamò dall'ufficio dicendo di raggiungerlo lì perché avrebbe fatto tardi, così lo scrittore andò all'Agenzia a trovarlo. Non ne era molto contento perché lo imbarazzava incontrare gli altri, ma sorprendentemente non trovò nessuno al suo interno. Anche Edogawa non era alla sua scrivania: dove poteva essere andato?

-Poe-kun, sei tu?- sentì urlare da uno sgabuzzino, seguito da un tonfo, così Edgar corse verso quella voce, preoccupato. Trovò Ranpo per terra, in mezzo a libri e fogli: tutti documenti caduti dagli scaffali dell'archivio ora erano sparsi sul pavimento.

-Aiutami, Poe-kun, ho combinato un disastro!- il giovane gli tese la mano per essere tirato su, ma nel prenderla anche Edgar cadde, inciampando in mezzo a tutto quel disordine. Ranpo scoppiò a ridere: la scena dal suo punto di vista era buffa, ma il povero Poe era tutto dolorante, oltre a non trovare più uno spazio libero dove mettere i suoi piedi.

Quando Edogawa si accorse che non era stato divertente tornò serio e si avvicinò a lui, perdendosi a guardare i suoi occhi: era la prima volta che li vedeva così bene e non dietro ai suoi folti capelli. Sembravano avere un colore particolare, non lo aveva mai visto prima: violetti. Da bravo detective volle indagare e lo avvicinò a sé per vederli meglio: sì erano decisamente di quelle sfumature. Nel frattempo Poe si chiedeva il perché di quella improvvisa vicinanza, meravigliandosi di poter ammirare gli occhi verdi di Ranpo così attenti ai suoi... Lo scrutavano come se stesse cercando di comprendere i suoi segreti: le sue pupille erano come pozzi profondi nel quale si era affacciato per vederne il fondo. Sebbene il primo istinto di Edgar fu quello di spostarsi, rimase fermo, percependo la poca distanza dalle labbra del detective: voleva forse...? Socchiuse gli occhi e inclinò la testa per evitare di scontrarsi i nasi...

-Hai dei begli occhi sai? Non li ho mai visti così!- esclamò allora Ranpo, scostandosi poi, lasciando di sasso Edgar che ormai si aspettava un bacio. Alla fine il detective si alzò da solo e aiutò Poe ad alzarsi, per poi farsi aiutare a riordinare l'archivio per il giorno dopo.

Per tutto il tempo lo scrittore ebbe ancora fissi nella mente gli occhi del detective, sentendosi scrutato ogni volta che lo guardava. Era una sensazione strana, ma allo stesso tempo piacevole perché si era sentito importante per lui. Avrebbe voluto lo guardasse ancora così intensamente... come per volergli leggere l'anima.

Quando finirono di sistemare tutto era ormai già sera tarda, Poe gli diede finalmente il suo racconto e Edogawa lo ringraziò per il dono e per averlo aiutato, prima di salutarsi: -Non so cosa farei senza di te!-

-Ma figurati, Ranpo-kun, è stato un piacere...- concluse lui, ancora imbambolato, desiderando riavere quegli occhi verdi ancora un po' per sé...



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Note: 
Eccomi con un nuovo capitolo, felice di essere riuscita a pubblicare entro la giornata!
Grazie a Manto come sempre per il prezioso sostegno e aiuto che mi dai: per le correzioni, le idee, il supporto...!!!
Anche se avevo già descritto nel primo capitolo uno sguardo così intenso e ravvicinato ho voluto rendere questo il primo creando un fraintendimento perché quello del primo capitolo sia quello decisivo con il bacio finale! Spero vi sia piaciuto, in tal caso vi aspetto mercoledì per il nuovo promt: quello di domani sarebbe In formal wear che ho già usato con Dancing. 
Su Fairy Floss su facebook vi aspetta una fan art a tema!
 Alla prossima e grazie per aver letto fin qui!
  Un bacione, 
   Ori_Hime

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Capitolo 16
*** Birthday ***


Birthday

 

“Forse cercare significati fisici e metaforici è una maniera maldestra per capire cosa succede quando due esseri umani hanno bisogno non solo di stare insieme, ma di diventare così totalmente duttili che ognuno si trasforma nell’altro.”

 

Chiamami col tuo nome - André Aciman


 

Era il 21 ottobre e come ogni mattina Ranpo Edogawa si alzò al suono della sveglia e con il dolce profumo della colazione appena preparata dal suo ragazzo, ma questa volta non seppe dire di che profumo si trattasse: non era ne di pancake, ne di ciambelle... Appena raggiunta la cucina scoprì che al tavolo lo aspettava una bellissima torta fatta di panna e fragole: - Buon compleanno Ranpo-kun! - esclamò Poe appena raggiunse la cucina, con tanto di striscione di auguri.

Il festeggiato si sedette ringraziandolo e lasciandosi viziare con la torta, mangiando con il suo amore seduto accanto a lui: - Questo è il primo regalo del giorno, spero ti sia piaciuto! - disse lo scrittore prima che il ragazzo si alzasse. - Eccome! Grazie mille! Spero che il resto della giornata sia bello come questo perfetto inizio! - rispose dandogli un bacio sulla guancia andando a lavarsi.

Anche all'Agenzia ricevette un benvenuto in ufficio altrettanto caloroso: festoni, dolci e coriandoli rallegrarono l'angolo della sua scrivania ed uno per uno i suoi colleghi gli dettero un pensiero. Da Dazai ricevette una cravatta, da Kunikida una stilografica elegante, da Kenji un mazzo di narcisi freschi, da Yosano un profumo, dai fratelli Tanizaki un berretto invernale, da Atsushi e Kyouka una scorta di dagashi tutta per lui e da Fukuzawa un kimono tradizionale da festa... Poe aveva proprio ragione: la torta era stato solo il primo regalo, ma presto Ranpo scoprì che lo era anche da parte sua perché il biglietto che lo affiancava diceva “Da Ranpo per Poe”: probabilmente si era sbagliato, pensò scartandolo. All'interno trovò una lente d'ingrandimento e sapeva già per cosa: era per completare il suo cosplay di Sherlock Holmes! Come lo conosceva bene il suo fidanzato...

Anche il resto della giornata andò benissimo: un nuovo caso, di quelli che piacciono tanto a lui, lo tenne occupato e attento per tutto il tempo e fu come un perfetto regalo del destino.

Quando rientrò a casa lo aspettò un nuovo e ultimo dono: Poe aveva lasciato sul lato del letto del detective la sua camicia preferita perfettamente stirata, pronta solo ad essere indossata. Ranpo se la mise e andò a farsi vedere dal suo ragazzo: -Poe-kun, è per me, vero? Posso tenerla anche se è tua?-

-Certo! Te la regalo proprio perché so che l'adori!- gli rispose, abbracciandolo: gli stava proprio bene anche se gli stava larga.

-Ma sai che hai invertito i nostri nomi nel bigliettino?- gli fece notare Edogawa, non comprendendo.

-Non è un errore: io sono te e tu sei me... Ci completiamo così tanto che ormai non importa più chi è uno e qual è l'altro che tu puoi chiamarmi con il tuo nome e io con il mio...!- gli spiegò con un sorriso sognante.

-Allora chiamami con il tuo nome, Edogawa...- lo avvicinò a sé Ranpo, per poi iniziare a baciarlo, per poi spogliarsi a vicenda, fondendo le loro essenze e diventando una cosa unica, rendendo così quel compleanno ancor più speciale: lui era il vero regalo!



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Note:
Si vede che ieri ho visto "Chiamami col tuo nome" e mi è piaciuto tanto che l'ho citato nel racconto per oggi? Se non lo avete mai fatto guardatelo: per certi aspetti i due protagonisti mi hanno ricordato Ranpo e Poe perché entrambi sono molto intelligenti e da parte di uno dei due inizialmente c'è dell'odio verso l'altro... ma saprà essere anche il più tenero, come ho descritto Poe. 
I narcisi li ho scelti per Ranpo perché fiori da regalare anche per uomini e perché per me poteva starci come significato per lui:
"Nel linguaggio dei fiori e delle piante il narciso ha significati positivi è negativi, nel suo significato positivo rappresenta  l’autostima, simbolo di persone forti e sicure di se, di contro nella sua versione negativa rappresenta la vanità e l’incapacità d’amare, tale significato lo si deve proprio all’antica leggenda di Narciso. Nei paesi orientali, in particolare in Cina, il fiore di narciso viene donato durante i festeggiamenti di capodanno nel mese di febbraio come segno augurale." da https://ilgiardinodeltempo.altervista.org/narciso-miti-storia-e-linguaggio-dei-fiori/#:~:text=Nel%20linguaggio%20dei%20fiori%20e,si%20deve%20proprio%20all'antica
Ci ho messo un po' a pubblicare perché non mi convinceva molto questo capitolo inizialmente, spero possa piacervi comunque! E buon compleanno Edogawa Ranpo!
A domani con il nuovo promt... Ho già iniziato a scriverci su, vedremo cosa ne uscirà!
 Baci, 
  Ori_Hime

Ps: vi aspetto sulla mia pagina facebook "Fairy Floss" per una fan art a tema!

 

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Capitolo 17
*** 6 years ago ***


Six years ago

 

Ranpo Edogawa non si era mai divertito così tanto prima di allora: aveva risolto un crimine inventato da uno scrittore e chi lo aveva fatto in così poco tempo? Ovviamente proprio lui: il miglior detective al mondo! E senza nemmeno infilarsi i suoi preziosissimi occhiali regalatogli da Fukuzawa! Il giovane aveva trovato geniale il mistero da risolvere: trama, ambientazione, personaggi... Tutto era stato composto ad arte nei minimi dettagli ed era stato assolutamente piacevole risolverlo, oltre che a essersi sentito onorato da tali attenzioni: era così famoso che altri detective volevano metterlo alla prova?

In ogni caso era stato contento di aver trovato qualcuno che potesse dargli pane per i suoi denti, qualcuno di così esperto nei misteri da poterlo sfidare. Non gli sarebbe dispiaciuto averlo come amico: gli sembrava intelligente, ambizioso, sicuro delle proprie capacità... proprio come lui! Che squadra del crimine perfetta sarebbero stati: invincibili!

Purtroppo il loro incontro era durato troppo poco per poter instaurare un'amicizia o un rapporto anche solo di conoscenza, Edogawa doveva riprendere la sua strada e quella sfida era stata solo un piacevole diversivo per passare il tempo. Non avrebbe mai dimenticato però come si era sentito: quel mistero gli aveva fatto venire la pelle d'oca! Lui ne aveva risolti tanti di casi, ma mai uno completamente inventato che fosse così accurato! Aveva certo le sue pecche, ma con le sue accortezze lo scrittore sarebbe senz'altro migliorato.

Gli sarebbe piaciuto risolverne un altro prima o poi, chissà... Ma soprattutto qual era il suo nome? Come si chiamava l'autore?! Più provava a ricordarselo e meno gli tornava in mente... Iniziava con la P, sì, ne era quasi sicuro... O era con la E? Forse con la A? Purtroppo per quanto tentasse di riportarlo alla mente non c'era verso, con i suoi occhiali era bravissimo a notare dettagli e ricostruire i fatti, ma senza non valeva nulla. Aveva un cervello portato per ricordare i casi, ma non i nomi e gli avvenimenti che non li riguardassero.

Questo era il suo difetto: non sapere far nulla senza quell'accessorio, anche la sua determinazione era maggiore indossandolo, ma ora aveva già rimosso qualsiasi cosa che riguardasse lo scrittore. “Avrei dovuto scrivermelo da qualche parte, anche solo sulla mano...” pensò frustrato, poi si arrese con questa convinzione: prima o poi si sarebbero incontrati ancora e se non si sarebbe ricordato di lui sicuramente avrebbe lo avrebbe riconosciuto per i suoi misteri. Se c'era qualcosa che non avrebbe mai dimenticato sarebbe stato sicuramente quello, non dimenticava mai un caso risolto, tanto meno quello che lo aveva divertito tanto!



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Note:
Per questo capitolo ho fatto riferimento invece a Your name, quando si dimenticano il nome dell'altro... E sì, anche per l'idea di scrivere il nome di Poe sulla mano! Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, questa volta tutto sotto il punto di vista di Ranpo, visto che uno solo dal punto di vista di Poe ambientato nel passato lo avevo già scritto! 
Un enorme GRAZIE va ancora a Manto per le correzioni e i suggerimenti, spero di pubblicare domani con un promt diversissimo da quelli scorsi... Intanto vi aspetto su Fairy Floss su facebook per un'immagine a tema!
 Un abbraccio, 
  Ori_Hime

 

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Capitolo 18
*** Band AU ***


Band AU

 

And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
I hope you don't mind
That I put down in words
How wonderful life is while you're in the world

 

Your song – Elton John

 

 

Edogawa Ranpo amava la musica e quando nel suo locale preferito scoprì che si esibiva la “The Black Cat band” si fece trovare in prima fila, proprio sotto il palco per poter vedere meglio Edgar Allan Poe, il suo cantante preferito, nonché suo mito. Aveva una sorta di cotta per lui, adorava i suoi capelli mossi, avrebbe tanto voluto accarezzarli... Per non parlare del suo sguardo magnetico ed enigmatico che lo faceva sciogliere anche in fotografia...

Eccolo, stava salendo sul palco assieme al resto della band, Mushitarou il bassista e Minoura il batterista, ed era più bello che mai: le luci creavano un effetto di luci e ombre che lo rendevano ancor più misterioso e attraente... Poe iniziò a cantare: “It's a little bit funny, this feelin' inside
I'm not one of those who can easily hide” e Ranpo si sentì trasalire perché il cantante stava guardando proprio lui! Non poteva crederci, è vero che lo seguiva spesso, ma finora Poe non si era mai accorto di lui... O così pareva! Mentre cantava di come si era dimenticato il colore dei suoi occhi Edogawa avrebbe tanto voluto farglieli vedere da vicino per dimostrargli che erano verdi... Ma si sentiva comunque in Paradiso perché aveva detto che i suoi erano gli occhi più belli che avesse mai visto!

A fine concerto il cantante annunciò che erano in cerca di nuovi membri per la band... E che avrebbero fatto delle selezioni. Ranpo si segnò indirizzo ed orario e si presentò all'appuntamento con la sua chitarra in anticipo, cominciando a strimpellare a caso per scaldarsi. Proprio in quel momento apparve lui: il suo amore non tanto segreto sul palco si era messo ad ascoltarlo.

- Ciao! Come ti chiami? - gli chiese facendogli battere il cuore a mille. Edogawa si presentò, balbettando. - Bel nome, Ranpo-kun! Ti va di suonare per me? - gli chiese il cantante iniziandogli così un'audizione privata. Il ragazzo prese fiato e non si fece intimidire dalla sua star, così prese la sua chitarra e iniziò a cantare la stessa canzone che, era convinto, lui gli aveva dedicato: - And you can tell everybody this is your song (…) How wonderful life is while you're in the world! - concluse avvicinandosi al volto del cantante, socchiudendo gli occhi...

- Wow! Complimenti, si vede che ci metti molta passione! Che ne diresti di fare un secondo provino più avanti con il resto della band? - gli propose Poe, staccandosi dal giovane, entusiasta della sua esibizione: aveva cantato proprio la canzone dell'ultimo concerto ed era stato bravissimo! Edogawa accettò al volo e concluse: - I miei occhi sono verdi comunque! -

Poe rise, non capendo perché gliel'avesse detto, e qualche mese più tardi si ritrovarono a fare concerti tutti e quattro assieme, lasciando a Ranpo la chitarra e la voce, mentre lui suonava il violino: il giovane aveva un'energia tale che sapeva catturare subito il pubblico... E dovette ammettere, in seguito, anche il suo cuore!


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Note: 
Grazie a Manto per l'idea di usare Your song di Elton John per la nostra amatissima coppia: è una canzone stupenda e per questo capitolo calzava a pennello, anche se la immagino in versione un po' più rock! 
Il promt di domani sarebbe Parenting e lo collegherò ai prossimi promt, spero di pubblicare domani verso sera! 
Mi sono divertita molto a invertire un po' i ruoli tra Ranpo e Poe: ho riportato Ranpo come doveva essere l'autore, ovvero appassionato di Poe... Anche se Poe lo immaginavo suonare il piano la fan art che troverete su Fairy Floss mi ha convinta a fargli suonare il violino, dando un tocco più classico alla band (sarebbe comunque stata la seconda opzione a mio parere!) Ho anche fatto illudere Ranpo come nel capitolo 15 dove Poe si aspettava un bacio e invece... Mi piaceva troppo anche la fan art di Tachiko0art quindi ho voluto collegare anche quella, in un certo senso!
A domani, spero!
 Un abbraccio, 
  Ori_Hime

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Capitolo 19
*** Parenting ***


Parenting 

 

Poe e Ranpo stavano facendo un giro per negozi alla ricerca di qualche nuovo mobile per la casa: il secondo aveva insistito perché desse anche lui un'impronta alla villa di Poe, che ci fosse qualcosa che ricordasse che era anche casa sua, oltre che del suo ragazzo e Edgar aveva accettato: era un modo per costruire la loro vita insieme. Il detective voleva uno studio tutto suo e magari qualcosa per svecchiare la camera da letto, così andarono al reparto notte. Lì trovarono subito una fila di lettini per bambini in sconto, semplici, in legno, ma così carini che Poe non potè che commentarli: - Guarda, Ranpo-kun non sarebbe bello averne uno?!- 

- Sì, sarebbe perfetto per Karl, almeno la smette di infilarsi sotto le lenzuola con noi e trovarmelo addosso anch'io durante la notte... - rispose Edogawa ridendo: voleva bene al procione, ma non era ancora abituato alla sua presenza tra di loro mentre dormivano.

- Non avevo pensato a Karl in realtà, anche se in effetti è giusto per la sua grandezza! - esclamò lo scrittore, ridendo a sua volta. Ranpo rimase con uno sguardo interrogativo, così Poe dovette spiegargli cosa aveva in mente: - Stavo pensando per un bambino... O due... Chissà! Non ti piacerebbe averli, Ranpo-kun? -

Il detective rimase ancora un po' interdetto poi chiese spiegazioni: - Ah, bambini... pensi già ad averli, Poe-kun? - 

- A me piacerebbe averne prima o poi... Sono così carini e sorridenti! Giocherei con loro, gli darei da mangiare, li coccolerei...- spiegò con gli occhi a cuoricino Edgar, praticamente sciogliendosi ad ogni parola che aggiungeva all'elenco.

- E gli cambieresti il pannolino, li calmeresti quando piangono e li sopporteresti quando fanno i capricci?- domandò Ranpo, riportandolo alla realtà: avere a che fare con i bambini non erano tutto rose e fiori.

 - Certo! Farei di tutto per i miei figli: diventare genitori vuol dire anche questo!- concluse lo scrittore, guardando il suo fidanzato ancora dubbioso. 

- Mmm non ho mai pensato ai bambini, ma non credo di essere la persona adatta per crescerne uno... Non ho mai avuto un istinto materno, o paterno, quello che è. - disse infine Ranpo, abbassando lo sguardo, dispiacendosi di rovinare l'entusiasmo del suo ragazzo.

- Non importa, penso che quello verrà quand'è il momento, non ti devi preoccupare! - lo rassicurò Poe stringendolo a sé per tirarlo su: voleva che anche lui comprendesse quanto fosse speciale avere dei figli, allargare la famiglia.

Edogawa ricambiò la stretta, ma quel dialogo lo aveva turbato e parecchio: se Edgar desiderava dei bambini sarebbe stato in grado di essere un bravo padre? Non riusciva nemmeno a prendere un mezzo di trasporto da solo, figurati accompagnare un figlio a scuola o dal medico... Non era nemmeno in grado di cucinare! Come poteva dargli da mangiare? Si sentiva inadeguato per quel ruolo, ma non voleva distruggere i sogni di Poe-kun: meritava di diventare padre, sarebbe sicuramente stato eccezionale! Ma questo non sarebbe mai avvenuto con lui...



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Note:
Prima di ammazzarmi all'istante per questo finale insolito vi dico subito che il prossimo promt sarà dedicato al suo seguito... E così anche quello dopo. La seconda parte la leggerete lunedì perché il promt di domani era On a date che ho usato nel primo capitolo. 
Per questo capitolo mi sono ispirata alla fan art di Tachiko0art, anche se era per il promt Shopping.
Grazie a Manto per le correzioni, spero non mi odierete e che continuerete a leggere i seguiti...
 Un abbraccio stretto stretto, 
  Ori_Hime

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Capitolo 20
*** Something sad ***


Something sad

 

Ranpo aveva avuto tutte le sue buone ragioni per lasciare Poe: non voleva avere figli, non avevano nemmeno mai parlato di sposarsi, figurati metter su famiglia! Era stato travolto da questa improvvisa ansia, di progetti futuri al quale non aveva mai pensato e non era preparato. Ne avevano solo parlato, ma il disagio che aveva avuto in quel momento era tale che aveva deciso di allontanarsi. Aveva bisogno di aria, di rimanere da solo a riflettere.

Dopo la giornata al mobilificio era tornato solo con una scrivania e aveva rimandato la spesa per la camera da letto, dicendo al suo ragazzo che era ancora in dubbio su cosa voler cambiare e ci avrebbe pensato. Era stato distaccato dopo il discorso di avere dei figli, ma aveva dato la colpa ad un mal di testa dovuto al caos trovato per negozi ed era andato a dormire presto. Il giorno seguente si era alzato per andare all'Agenzia, ma non era più rientrato a casa, era tornato al suo vecchio appartamento, dove aveva ancora un po' di cose, non avendo ancora finito il trasloco. Non si era fatto vivo con Edgar e si era sorpreso che nemmeno lui lo avesse cercato: “forse ha capito anche lui dalla conversazione di ieri che le cose tra noi non potrebbero mai funzionare...”

Poe nel frattempo aveva lasciato Ranpo nel suo brodo perché aveva compreso la situazione: il suo fidanzato aveva bisogno di stare da solo. Gli sarebbe piaciuto parlarne, ma qualsiasi cosa avrebbe detto in quel momento poteva solo mettergli più pressione addosso: non avrebbe voluto che lui se la prendesse così tanto, ma il discorso probabilmente sarebbe comunque saltato fuori, prima o poi. Avevano iniziato a vivere assieme, anche se era presto parlare di bambini era un eventuale futuro che lui non poteva negare di desiderare. Il loro rapporto era arrivato ad un punto di innegabile evoluzione, secondo lui, ma forse era troppo esigente o aveva tirato fuori l'argomento in maniera inopportuna. Ormai era tardi ormai per rimediare... La colpa era solo sua perché aveva puntato troppo in alto, più di quanto desiderasse Edogawa.

Passarono i giorni e i due continuarono a non parlarsi, ponendo sempre più silenzio e distanze tra loro, finché Edgar, preso dalla paura di aver posto ormai fine alla loro storia decise di fare un ultimo atto di coraggio: decise di scrivergli una lettera. Rimase sveglio tutta la notte per decidere cosa dirgli, poi fece le valigie, infilò la lettera sotto la porta dell'appartamento di Edogawa e si diresse con il suo fidato procione Karl verso l'aeroporto di Tokyo.



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Note: 
Vi prometto che non finisce qui: nel promt di domani troverete il continuo di questa fan fic... Non mi odiate, anche a me si è spezzato il cuore per aver scritto una scena del genere, ma bisogna pur cadere per rialzarsi più forti di prima, no? 
Come sempre un enorme ringraziamento va a Manto per leggere in anteprima i capitoli e correggere gli errori che trova, inoltre vi ricordo che su Fairy Floss troverete in un album le fan art dedicate alle diverse storie!
 Un abbraccione, 
  a domani,
    Ori_Hime

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Capitolo 21
*** Feeling realization ***


Feeling realization

 

Poe era a Londra dove si era fatto ospitare da vecchie conoscenze e dove sapeva avrebbe ritrovato sé stesso. L'aria malinconica della città inglese rispecchiava il suo essere, ma allo stesso tempo continuava a ricordargli Ranpo: l'avrebbe adorata anche lui, ne era certo. Si trovò a vagare la domenica pomeriggio vicino al Tamigi, sulla sponda della London eye, facendo avanti indietro con Karl, nervoso, ammirando il paesaggio autunnale: le piante avevano assunto tinte gialle, arancioni e rosse e l'aria era fresca, ma non gelida. Era tutto perfetto, se non che stava aspettando qualcuno che temeva non si sarebbe presentato.

Ranpo correva cercando di non perdere i suoi occhiali per le strade sconosciute di Londra: aveva ricevuto la lettera di Edgar dove diceva che sarebbe andato lì, che lo amava, e se voleva continuare la storia con lui lo avrebbe atteso proprio presso la ruota panoramica della città. Non aveva perso tempo e aveva preso il primo aereo che aveva trovato, senza preoccuparsi di non avere nessun senso dell'orientamento e non sapere prendere i mezzi di trasporto. In qualche maniera ce l'avrebbe fatta, ne era sicuro, avrebbe fatto qualsiasi cosa per Poe, pur di non perderlo: il loro silenzio era durato anche troppo.

Fu proprio davanti all'ingresso della London eye che i due si rividero e dopo tanto tempo sorrisero: si erano finalmente ritrovati per non lasciarsi più! Senza dirsi nulla si abbracciarono forte per poi baciarsi appassionatamente per tutti quei giorni persi senza essersi baciati.

- Mi sei mancato tanto! E anche te, Karl!- disse Ranpo appena riprese fiato, accarezzando il procione che gli faceva le feste.

- Anche tu! Visto che ci sei ti va di fare un giro quassù? Così sarà proprio come al nostro primo appuntamento... - rispose entusiasta Poe che non vedeva l'ora di mostrargli la città, così salirono su una cabina della London Eye, guardandola dall'alto abbracciati.

Proprio quando furono in cima Ranpo si scostò un attimo dalle braccia del ragazzo per mettersi in ginocchio di fronte a lui e tirar fuori da una tasca interna della giacca una scatolina in velluto. Quando la aprì dichiarò finalmente i sentimenti che aveva compreso di provare per lui: - Edgar Allan Poe, ci siamo allontanati perché non mi sentivo pronto per avere dei bambini con te, ma forse se prima mi concederesti l'onore di diventare mio marito potrei considerare anche questa idea! Guardami: sono riuscito a venire fin qua da solo! Potrei anche essere un bravo padre con te! -

Lo scrittore non rispose perché si era già commosso alla visione dell'anello: un semplice cerchio in oro bianco ma era totalmente inaspettato, era stato già contento nel vederlo venire dal Giappone per lui!

- Allora, che mi dici?- insistette Edogawa che voleva una risposta, anche se già l'aveva compresa.

- S... Sì!- esclamò Poe balbettando, così il detective gli infilò l'anello al dito e lo baciò. Ormai il panorama non esisteva più: esistevano solo loro due e il loro amore che sarebbe durato per sempre.




-----
Note: 
Spero sia valsa la pena aspettare e leggere questa scena! Non sono persona da finali drammatici e tristi, non potevo certo lasciarli separati a lungo! Alcuni prossimi promt li collegherò ancora a questa scena: alla fine me le immagino tutte collegate tra di loro, in qualche maniera, ma alcuni in particolare che devo scrivere saranno proprio direttamente connessi. 
Grazie per la fiducia riposte in me, visto che avete letto fin qua, e spero continuerete a leggere anche le ultime storie! Grazie a Manto per le correzioni e per essersi emozionata con me! 
Come sempre vi aspetta una fan art su Fairy Floss su facebook a tema!
 A domani, anche se per ora non ho ancora scritto nulla!
  Bacioni, 
   Ori_Hime

 

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Capitolo 22
*** Selfie ***


Selfie

 

Look this photograph

Every time I do, it makes me laugh

How did your eyes get so red?

 

Photograph - Nickelback

 

 

Ranpo e Poe si misero una sera dopo il lavoro a sistemare tutte le fotografie che avevano scattato assieme in un album che avrebbe sintetizzato la loro storia d'amore.

- Da quali foto iniziamo? - chiese Ranpo con la colla in mano guardando il suo amato.

- Direi dall'inizio, no? Da Londra! - rispose Poe prendendo un loro selfie sulla London Eye dove mostrava l'anello di fidanzamento.

- Subito dopo metterei la mia foto con Sherlock Holmes! - esclamò il detective, che era stato così entusiasta di trovare la statua del suo mito che aveva insistito per scattarla. - Quale delle tremila? E anche quelle al suo museo le vuoi mettere tutte? - lo prese in giro il marito che però era stato orgoglioso di averlo portato in quello che era diventato il suo posto preferito.

- Mmm sì! - sorrise Edogawa, ma comprese che sarebbero state troppe, così scelse anche una foto di Edgar da mettere accanto: quella al Victoria and Albert museum, in mezzo all'arredamento ottocentesco che lo faceva sentire a casa.

Dopo diversi scatti londinesi, tra Buckingham palace, Big Ben, il Tower bridge e la torre di Londra e parchi tipici, fu la volta di quelli del matrimonio: era difficile scegliere quelli migliori perché ogni momento era da ricordare, il percorso lungo la navata, il taglio della torta, il lancio del bouquet... I loro occhi rossi commossi mentre si dicevano “Sì” per sempre. Concordarono che quelle sarebbero state un album a parte perché era stato il giorno più bello della loro vita e non potevano tagliare le persone a loro più care per farcele star tutte, così passarono alle ultime scattate nella capitale francese, la coronazione del loro sogno.

Anche in quel caso non avevano certo risparmiato sulle fotografie, in particolare selfie per dimostrare che erano ormai sposati, con la fede al dito: dall'atterraggio all'aeroporto, all'arrivo in albergo, fino alla loro amata Tour Eiffel che tanto avevano desiderato vedere! Uno scatto dall'alto era d'obbligo, come anche entrare al Louvre, scattare foto alle opere famose e perdersi nei mille corridoi, per poi uscire grazie a Poe. A Montmartre decisero di farsi anche ritrarre da un artista di strada, mettendosi in posa come facevano una volta i nobili, anche se il quadro aveva più un'impronta impressionista. Anche un giro sul bateau mouche sulla Senna romantico fu un'esperienza che non vollero dimenticare, cantando sulle note de La vie en rose e scattandosi selfie a più non posso.

- Sai qual è però la foto che preferisco tra tutte?- chiese alla fine Poe, avendo incollate praticamente ormai tutte. Suo marito scosse la testa, così estrasse una foto che era rimasta fuori dal mucchio: li ritraeva in un selfie appena rientrati a casa con Karl. -Questa è la foto che rappresenta per me il vero inizio della nostra vita assieme: noi 3 finalmente come una vera famiglia!- Ranpo condivise il suo pensiero e decise di non metterla nell'album, ma di appenderla dove potevano sempre vederla: vicino all'ingresso, esattamente dove era stata scattata!



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Note: 
Mancano solo 3 promt e ho terminato la challenge! Sembra stano, ma ora che sta finendo mi rendo conto di quanto mi abbia tenuto compagnia in questo mese e un po' mi mancherà... Ma ho già altre idee per altre storie, anche se magari non Ranpoe! Chissà... 
Intanto grazie per aver letto fino a qui: significa che almeno un po' avete apprezzato e mi fa piacere!
Come avrete intuito anche questo promt l'ho strettamente collegato ai precedenti, in particolare anche l'ultimo del 31 ottobre lo sarà. In un certo senso anche quello di domani...
Grazie in particolare come sempre a Manto per il sostegno e per le correzioni: l'idea di Parigi era venuta da lei, in particolare quella del bateau mousche! ;-) 
Su Fairy Floss su facebook vi aspetta anche una fan art a tema!
 A domani, 
  un bacione, 
   Ori_Hime

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Capitolo 23
*** Doing Something Sweet ***


Doing Something Sweet

 

Tell me something you never told before

(…)

I adore you I adore you I do I do

 

Fix me up – Zach Sobiech

 

Poe era alle prese con un concorso di scrittura: aveva scritto un giallo e doveva inviarlo ai giudici, ma prima doveva ricontrollare che non ci fossero errori, così lavorò fino a tardi per rileggerlo. Suo marito Ranpo lo vedeva così stressato che avrebbe fatto di tutto per risollevarlo un po', era difficile essere coinvolto nella sua passione letteraria, se non aveva bisogno di consigli, ma oltre a del caffè Edgar non chiese altro, anzi, sembrava infastidito dalla sua presenza.

Quando ormai a tarda notte si infilò sotto le coperte accanto al suo amore lo scrittore era ancora tutto tremante e preoccupato: Ranpo lo percepiva dal fatto che non riusciva a stare fermo e perché gli aveva dato le spalle, cercando di nascondersi da lui.

- Edgar, tutto bene? - cercò di farlo aprire il detective, anche se conosceva già la risposta.

- Sì, dormi, prima o poi mi addormenterò anch'io...- cercò di rassicurarlo, anche se il suo tono produceva l'effetto opposto. Edogawa dovette avvicinarsi a lui e abbracciarlo da dietro per smuoverlo dalla sua tensione, solo così Poe si lasciò andare, afferrando le mani del ragazzo che lo stringevano.

- Ho paura: temo che tutta la mia carriera da scrittore sia un completo fallimento e che la critica odierà il mio nuovo libro!- esplose Edgar.

- Scherzi? Lo adoreranno, come io adoro te! I tuoi scorsi romanzi hanno avuto il loro successo no? Perché questo dovrebbe essere diverso? Ci hai messo cuore e anima, catturerà i lettori e anche i giudici! - cercò di confortarlo.

- Dimmi qualcosa di dolce... che non abbia a che fare con il libro, per favore.- lo supplicò il marito, girandosi verso di lui, accoccolandosi vicino al suo petto.

- Arthur. - rispose allora Ranpo, accarezzandogli i capelli. Poe aprì gli occhi e lo guardò con sguardo interrogativo, così si spiegò: - Vorrei che si chiamasse così nostro figlio. E tu? Come lo chiameresti?-

- Davvero? Allora io voglio una bambina, Virginia! - esclamò Edgar, felice che il marito avesse tirato fuori quell'argomento: non lo aveva più fatto dal loro fidanzamento perché voleva che venisse da lui... e quel giorno, quando più ne aveva bisogno e meno se lo aspettava, era arrivato!

- Va bene! Allora saranno due e si chiameranno Virginia Allan Poe e Arthur Ranpo! Da domani pensiamo all'adozione? - chiese il detective allo scrittore, guardando il sorriso che gli aveva riportato in viso. L'altro annuì e lo baciò come se non ci fosse un domani per darsi la buonanotte, riuscendo finalmente ad addormentarsi: “Chissene frega dei giudici, se ho un marito così adorabile? Lui è il mio giudice più severo e se non dovesse andare bene diventeremo comunque genitori e realizzerò un altro mio grande sogno!


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Note: 
Spero di avervi fatto sciogliere con Arthur e Virginia: ho scelto questi nomi perché il primo è il nome dell'autore di Sherlock Holmes, mentre il secondo è un riferimento alla moglie che Poe ha avuto nella vita reale.
La canzone all'inizio l'ho conosciuta grazie al film Clouds su Disney +, anche se non sarebbe una canzone d'amore, ma di amicizia, l'ho trovata comunque indicata per quelle due frasi che continuavano a frullarmi in testa perché la sto ascoltando in questi giorni, tanto che ho fatto dire battute simili ai due personaggi... Quindi ve l'ho proposta comunque!
Un GRAZIE mille a Manto che è la mia prima lettrice e fonte di idee, oltre che a supportarmi con le correzioni!
 Su Fairy Floss vi aspetta la fan art a tema... 
A domani con Doing Something Hot!
 Un bacione, 
   Ori_Hime

 

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Capitolo 24
*** Doing Something Hot ***


Doing Something hot

 

 

- Amore, che ne diresti di fare qualcosa di “hot”? - propose una sera Poe che era particolarmente su di giri: il suo libro era piaciuto alla critica e aveva vinto come “miglior rivelazione dell'anno”. Gli andava di fare qualcosa di bello, anche se solo tra loro come amano fare due adulti, prima di ricevere il premio e magari poi festeggiare in grande.

- D'accordo! Un attimo e sono da te! - gli rispose entusiasta Ranpo andando nell'altra stanza.

Edgar aspettò impaziente, chiedendosi cosa avesse da fare proprio ora, visto che i due stavano per andare a letto. Lo aveva proprio fermato prima di infilarsi il pigiama e subito dopo essersi lavato i denti, quindi era il momento migliore per concedersi delle coccole prima di dormire...
Decise intanto per scaldare l'atmosfera di iniziare a spogliarsi da solo e sorprenderlo magari tra le coperte, pronto a riempirlo di baci... Si tolse la giacca, poi i pantaloni, la camicia... Pensò di togliersi anche i boxer ma aspettò: erano passati minuti e di Edogawa nemmeno un rumore, il che era strano da lui, chiassoso com'era. Si insospettì e con la camicia ancora in mano e rimanendo in mutande uscì dalla camera per dare un'occhiata.

Sentì dei rumori di padelle provenire dalla cucina, così si affacciò alla porta per vedere cosa stava combinando suo marito: - Oh bene, eccoti Poe! Non ricordo mai come preferisci il thé, con una zolletta di zucchero o due? - esclamò Ranpo versando in due tazze l'acqua calda.

- Una... - rispose lo scrittore non credendo a quello che stesse facendo l'altro.

Il detective ne mise una nella sua e gliela porse: - Ma perché sei in mutande? Non hai freddo? -

-Tu piuttosto cosa stai facendo! Ti ho proposto di fare qualcosa di boll...- e Poe si bloccò, comprendendo solo così il fraintendimento.

-Bollente avevi detto, no? Non è abbastanza caldo il thé per te?- gli rispose Edogawa, un po' scocciato perché una volta che aveva preparato lui da bere suo marito non sembrava soddisfatto.

- Sì, ma intendevo se ti andava di farlo sotto le coperte... Sai... Fare l'amore...- dovette specificare Edgar per assicurarsi che capisse.

- Ah, quel tipo di “hot”! Oh, certo che mi va! Ma del thé ora che ne facciamo?- rispose passando dall'eccitato all'amareggiato perché era stato a prepararlo inutilmente.

- Tranquillo che lo bevo comunque, con tutto il freddo che ho preso adesso...- e cominciò a bere subito dalla sua tazza Edgar per scaldarsi. Ranpo nel vederlo quasi nudo e nel sentire il modo in cui beveva il thé si eccitò e non volle più aspettare: - Beh, ma intanto che aspetto che il mio si raffreddi... Posso occuparmi io di te, in fondo hai aspettato tutto solo a lungo, senza vestiti... -

Poe, che era ormai quasi passata ogni voglia, si sentì lusingato da quel tono provocante e dovette appoggiare la tazza per concentrarsi sulle attenzioni che il marito aveva iniziato a dargli, calandogli l'ultimo indumento che indossava...



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Note: 
Spero di farvi divertito con questa penultima flash fic, questo tema mi aveva ispirata fin da subito questa scena fraintendibile, ma ho visto che anche Tachiko0art l'ha pensata così! 
Domani ultimo promt e tema bellissimo... Spero di concludere alla grande, ma non ho ancora scritto nulla! 
Un grazie a Manto che si è divertita tanto nel leggerla e per tutto l'aiuto che mi dà! E grazie a voi tutti che avete letto fin qua!
 Un bacione, 
  Ori_Hime

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Capitolo 25
*** Getting married ***


Getting married

 

 

Oh, to see without my eyes
The first time that you kissed me
Boundless by the time I cried
I built your walls around me
White noise, what an awful sound
Fumbling by Rogue River
Feel my feet above the ground
Hand of God, deliver me

Oh, oh woe-oh-woah is me
The first time that you touched me
Oh, will wonders ever cease?
Blessed be the mystery of love

Mystery of love - Sufjan Stevens


 

Il grande giorno, dopo un anno di preparazione, era arrivato: Poe e Ranpo stavano per sposarsi! Tutto ormai era pronto: la villa di Poe era stata allestita a festa con rose rosse rampicanti che facevano da cornice. Gli invitati avevano iniziato a sedersi su delle sedie posizionate attorno ad un gazebo dove presto sarebbe iniziata la cerimonia, quando Poe arrivò in abito nero, tutto elegante, con un mazzo per il suo fidanzato, per poi aspettarlo prima di camminare lungo la navata. Quanto ci metteva però? Ranpo non era un tipo che si curava in particolar maniera del suo aspetto... Vanitoso lo era, ma solo per quanto riguardava il suo talento... Che avesse deciso di piantarlo all'altare? Non si vedevano da qualche giorno perché avevano deciso di rendere più speciale il ritrovarsi all'altare... Ma poteva aver cambiato idea in così poco tempo?

Quando tutti erano ormai impazienti, Edogawa arrivò un po' di fretta, seguito da Yosano che gli faceva da testimone e da Kyouka che era la sua damigella. Edgar tirò un sospiro di sollievo nel vederlo, ma non potè che chiedergli che fosse successo: - Non avevo finito di scrivere le mie promesse per te e tu sei uno scrittore... Sai scrivere meglio di me! Volevo che fosse perfetto... -

- Ma è già tutto perfetto, ora che ci sei tu! E poi non avevamo deciso di non personalizzarle, così non litigavamo a riguardo? Questo è per te, ora ti aspetto all'altare!- concluse il fidanzato porgendogli il bouquet, sorridendogli, finalmente contento. Cominciò ad avvicinarsi all'altare, preceduto dalla sua testimone Louisa e dalla sua damigella Lucy che spargeva petali di rose rosse davanti a loro. Si posizionarono sulla destra e attesero l'arrivo dell'altro sposo: Ranpo, preceduto da Yosano e Kyouka. Una volta raggiunto si guardarono come se fosse stata la prima volta, carichi di meraviglia e di amore per l'altro, fu allora che il celebrante, Mushitarou, dovette con un colpo di tosse attirare la loro attenzione e iniziare il rito: - Bene, sono lieto oggi di essere qui presente per unire due anime gemelle ora e per sempre: prego, potete recitare i vostri voti! -

Poe pronunciò le classiche promesse matrimoniali come se fossero state una poesia, poi baciò la fede nuziale dorata e la infilò all'anulare del marito. Ranpo prese invece dalla tasca il suo foglio e lesse quello che con tanta diligenza aveva scritto per lui: - Ti ricordi la prima volta che ci siamo baciati? Ti prometto di far rivivere quel Paradiso ogni volta con me con quella sensazione di non aver mai assaggiato nient'altro di più buono che le tue labbra, e mai visto nessun altri occhi belli come i tuoi. E il primo tocco? È passato troppo tempo, ma me lo ricordo ancora affettuoso e dolce, prometto di abbracciarti, accarezzarti sempre così, facendoti da scudo tutte le volte che lo vorrai! Ho vinto la sfida eh? Le mie promesse erano più belle!- Poe rise: non smetteva mai di sorprenderlo e questa era già una promessa!



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Note: 
La challenge si conclude oggi: posso ritenermi soddisfatta di essere riuscita in questa impresa che mi sembrava difficilissima perché non avevo mai scritto così tanto giorno per giorno... Eppure ce l'ho fatta, anche se ho messo assieme più promt. Ammetto che per quello di oggi avrei voluto scrivere di più, ma non sarebbe stata più una flash-fic... perciò spero vi sia piaciuta comunque e vi abbia divertito!
Grazie mille a tutti voi che siete arrivati fin qua e avete riposto fiducia in me: per leggere ben 25 storie devono pur esservi piaciute alcune almeno!
Grazie a Manto per alcune idee che mi ha dato per il promt di oggi e per tutto il sostegno e la pazienza che ha riposto in me in questo mese, ora vediamo se riuscirò a scrivere ancora qualcosa a tema Bungou, da te ispirata! Una cosa è certa: cambierò coppia! XD 
Grazie anche a Europa91 per le chiacchiere a riguardo e per avermi supportata! 
Mi mancherà scrivere giorno per giorno Ranpoe... Ma penso riprenderò con altre idee che già mi frullano per la testa!
 Come sempre vi aspetto su Fairy Floss su facebook per le fan art che mi hanno ispirata... E se volete seguirmi da lì troverete anche i miei futuri aggiornamenti!
 Un bacione grande grande,
  Ori_Hime

PS: la canzone è del film "Chiamami col tuo nome" che avevo già citato, motivo per cui l'ho ripresa, oltre ad avermi ispirata per alcune parole per la promessa di Ranpo!

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