Draco & Ginny di frency70 (/viewuser.php?uid=79626)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** 1. svolte ***
Capitolo 3: *** 2. Natale ***
Capitolo 4: *** 3. il funerale ***
Capitolo 5: *** 4. segreti ***
Capitolo 6: *** 5. preparativi ***
Capitolo 7: *** 6. il matrimonio ***
Capitolo 8: *** 7. chiacchiere ***
Capitolo 9: *** 8. paure ***
Capitolo 10: *** 9. la scommessa ***
Capitolo 11: *** 10. il bagno di mezzanotte ***
Capitolo 12: *** 11. piccola vendetta ***
Capitolo 1 *** introduzione ***
0. introduzione
0.
introduzione
I
racconti che seguono sono nati dal mio desiderio di rivalutare il personaggio
di Draco Malfoy.
A mio parere il suo potenziale, narrato nella
storia originale, non è stato sfruttato al meglio (ma quanto sono presuntuosa a
fare il cicchetto alla Rowling!?!).
Essendo il mio personaggio preferito (a scapito
del troppo buono e troppo perfettino Harry) ho deciso di cambiare il destino
dei più noti personaggi della serie affinché potesse emergere il suo lato più
sincero.
I racconti sono narrati quasi esclusivamente dal
punto di vista di Draco.
Gli altri personaggi spuntano fuori solo quando i
loro episodi si intrecciano con la vita del biondo serpeverde.
Il
primo capitolo si riallaccia al 6 libro. Gli eventi successivi sono stati
volutamente travisati.
Alcuni
capitoli contengono dei riquadri con stralci di testi di alcune canzoni che
rispecchiavano incredibilmente lo stato d’animo dei personaggi in quel momento,
per cui ho deciso di inserirli, anche se, in linea di massima, non amo
riportare testi che tendono a spezzare il ritmo del racconto (x cui la storia
si può leggere saltando i quadretti).
I capitoli sono stati numerati cronologicamente,
ma di fatto li ho scritti in ordine e momenti diversi. Per cui, molto
probabilmente, ci saranno delle ripetizioni non necessarie. D’altronde, e a
ragione, non mi fregio del titolo di scrittrice, ma solo di una che non
vorrebbe veder la parola fine a questa storia.
Buona lettura!
Frency
p.s.
vorrei
farmi i complimenti da sola (prima che lo faccia qualcun altro) x l’originalità
del titolo della ff…”Draco e Ginny”…davvero geniale!!! Mah…
p.s.
2
mi
appello alla clemenza della corte per gli errori (o orrori?) che ho scritto, ma
questa è in assoluto la primissima ff che ho scritto e ci sono particolarmente
affezionata.
È anche la più lunga (non ho il dono della sintesi)
e la più incasinata (come me)
Sicuramente è quella scritta “peggio” (ogni volta
che la rileggo trovo degli errori…sigh) ma è quella che mi ha emozionata di
più.
Non credo che mi cimenterò più in una storia così
ingarbugliata, ma devo ammettere d’aver vissuto ogni parola, ogni gesto ed ogni
episodio come fossero accaduti davvero!
Ho sofferto con e per i miei beniamini e mi piace
un Draco forte davanti a Voldemort pronto a spaccare il mondo ed
incredibilmente fragile davanti a Ginny.
Mi piace farli litigare per poi vederli tornare
insieme e mi sono divertita come una matta a mettere un po’ di zizzania qua e
là!
Come vedete anche l’introduzione è lunga (ve
l’avevo detto che la sintesi non è tra le mie doti, vero?) ma lo sto facendo
apposta x posticipare il momento in cui comincerete a leggere e a commentare il
mio lavoro!
Comunque vada io mi sono divertita, x cui, cosa
state aspettando??? Cominciate a leggere!!!!!
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Capitolo 2 *** 1. svolte ***
1. svolte
svolte
1.
Draco
era nella sua stanza e si massaggiava l’avambraccio…il marchio nero bruciava,
ma lui non aveva battuto ciglio. Era un Malfoy e come tale doveva essere
un mangiamorte.
Nessuno
gli aveva chiesto che cosa ne pensava, nessuno si era posto il problema. Ma la
cosa che lo angosciava di più non era il marchio in sè, (anche se di certo
avrebbe evitato volentieri di deturpare la sua candida pelle con un tatuaggio
di così dubbio gusto), ma la missione affidatagli dal Signore Oscuro: uccidere
Silente.
Sapeva cosa significava.
Suo padre aveva fallito ed ora era ad Azkaban. Spettava a lui tenere alto il
nome dei Malfoy e, se avesse fallito anche lui, questa volta Voldemort non si
sarebbe accontentato di imprigionare il
figlio di Lucius. Avrebbe preteso la sua vita.
Piton si era fatto garante per lui, ma Draco era
deciso ad andare fino in fondo. Avrebbe dimostrato che di lui ci si poteva
fidare.
Ma il 6° anno di scuola non fu facile per nessuno.
Per due volte aveva provato a colpire Silente e
per due volte aveva fallito.
Aveva sognato mille volte di uccidere San Potter,
lenticchia e la mezzosangue, ma un conto era fantasticare davanti al camino
della sala comune dei serpeverde, immaginando il trio appeso a testa in giù nel
folto della foresta proibita, un conto era fare sul serio.
Uccidere qualcuno a sangue freddo era più
difficile di quanto immaginasse.
Quando, alla fine, si trovò davanti al vecchio
preside, tutta l’angoscia che lo aveva attanagliato nel corso dell’anno esplose
in lui e non ci riuscì.
Aveva fallito e sarebbe morto. Ma nemmeno questo
pensiero lo risvegliò da quell’incubo.
Solo l’intervento di Piton scongiurò l’inevitabile
condanna a morte e la fuga fu il suo epilogo.
2.
Ora si trovava a Malfoy Manor, in compagnia di
amici di famiglia, anche se definire i mangiamorte “amici” era decisamente
troppo anche per lui.
I Malfoy non hanno amici, ma solo conoscenze
importanti ed influenti. Hanno rapporti di interesse ma non amici.
Ne era consapevole ed il motivo era chiaro: gli
amici ti rendono vulnerabile e come tale debole. I Malfoy sono la famiglia più
importante e più in vista di tutta Londra e del suo parallelo mondo magico. Ed
i Malfoy non possono permettersi d’avere dei talloni d’Achille. Tutto qui.
Il piano del Signore Oscuro era semplice: riunire
tutti i componenti dell’Esercito di Silente, rinchiuderli nelle segrete di
Malfoy Manor ed ucciderli, lasciando ovviamente a lui il privilegio di far
fuori il “prescelto”.
Buona parte della compagnia era già loro “ospite”,
ma dello sfregiato ancora niente. Non si trovava da nessuna parte. In
compenso avevano i gemelli Weasly, la sorellina Ginny, quel poveretto di Ron e
l’odiosa so-tutto-io Granger.
Potter non avrebbe tardato, non avrebbe lasciato i
suoi amici in pericolo…ed ecco la dimostrazione che gli amici sono la tua
rovina.
Non c’era nemmeno gusto. Non dovevano più
cercarlo, perché sarebbe venuto lui da loro.
3.
Draco si annoiava e decise di andare a trovare i
suoi ex compagni di scuola.
Arrivato davanti alle loro celle fu accolto da insulti
più o meno scontati: da “bastardo” a “maledetto”, da “assassino” a “patetico
idiota”. Quest’ultimo commento era uscito da quella boccuccia di rosa di Ginny
Weasly.
-
Che
c’è, Weasly, hai paura?
-
Taci,
Malfoy! Tu non mi fai paura. Sei solo un lurido egoista senza cuore!
Draco si avvicinò
alla rossa ed un lampo di pura cattiveria attraversò lo sguardo di ghiaccio del
biondino…
-
O-contraire, mon amour! E se
non ci credi…te lo dimostrerò.
Un sorriso tirato e
beffardo si disegnò sul suo aristocratico volto.
-
Portate
la rossa nella mia camera…credo proprio che stanotte mi divertirò parecchio!
Dividerò il mio letto con te, così non potrai più dire che sono un egoista!
E con una risata malefica,
si allontanò.
4.
Ginny era in preda al puro
terrore. Aveva guardato gli occhi del giovane e aveva letto trionfo e vendetta.
L’avrebbe fatto davvero. Questa volta nulla l’avrebbe fermato.
Ormai era nella stanza di
Draco da alcune ore, ma del giovane serpeverde non c’era traccia. Che si fosse
dimenticato? Improbabile.
Forse aveva cambiato
idea…o forse era caduto dalle scale ed era morto!
Questa possibilità le
sembrava la migliore…e mentre pensava al possibile necrologio, la porta si
aprì.
Draco era davanti a lei.
Sorrideva e la fissava sfacciatamente, quasi volesse spogliarla con gli occhi
per decidere se aveva fatto un buon affare…e la risposta sembrò soddisfarlo,
perché entrò, chiuse accuratamente a chiave la porta alle sue spalle e con fare
posato e rilassato si sedette di traverso su una grande poltrona davanti al
trionfale letto a baldacchino e le disse di spogliarsi.
Ginny rimase immobile,
incerta sul da farsi.
Non capiva se era solo una
sfida a chi cedeva per primo o se davvero voleva farle del male. Ma la calma e
la flemma che lo caratterizzavano non le lasciavano possibilità di scelta.
Lui sarebbe rimasto lì,
immobile, in attesa che lei facesse (o non facesse) qualcosa.
Decise di tentare una
mossa d’attacco, in fondo aveva troppo da perdere, per non provarci.
-
ti
credi un rubacuori, vero? Credi davvero che tutte le ragazze bramino di venire
a letto con te?
-
Perché?
Non è forse così? Mi ferisci!
-
Ma
guardati! Sei patetico!
-
Attenta,
ragazzina! L’hai già detto una volta, non te lo perdonerò ancora, chiaro?
-
E
sei pure permaloso!
-
Sono
solo abituato ad ottenere tutto quello che voglio. Se con le buone o le
cattive, in questo caso, dipende solo da te. Ed ora, se non ti dispiace, datti
da fare, non sono qui per chiacchierare…
Ginny rimase senza parole.
Lui non stava affatto scherzando né tanto meno
fingendo, e lei era lì, in piedi, in preda ad una specie di petrificus
totalus.
Spazientito Draco si alzò e si avvicinò alla
giovane che, istintivamente, indietreggiò, fino a fermarsi contro la parete.
-
sei
in trappola!
E così dicendo la baciò.
5.
Ginny si divincolò da quel contatto non voluto, ma
le braccia di lui erano forti e la imprigionarono sempre di più. Le labbra del
bel biondo cercavano un varco tra quelle di lei, ma la rossa fu determinata.
A quel punto Draco avrebbe potuto arrendersi e
soprassedere, ma ormai si era spinto troppo oltre, non si sarebbe fatto
soggiogare da una ragazzina impertinente.
Con un braccio riuscì ad immobilizzarla e con
l’altro cominciò lentamente a slacciarle la camicetta.
Ginny si divincolò, ma una risata cattiva uscì
dalla gola di lui. Ormai era solo questione di tempo.
-
Ti
prego, fermati…
-
Perché
dovrei farlo?
-
Io…io
non voglio…
-
E
questo dovrebbe intenerire il mio tenero cuoricino? Ma non sei stata proprio tu
a dire che sono senza cuore?
-
Ti
prego…
-
…ho
una proposta da farti.
-
…
-
resterai
prigioniera in camera mia, a mia completa disposizione. Dormirai nel mio letto,
mi farai compagnia e se ti comporterai bene forse, e dico forse, ti lascerò
stare…
-
altrimenti?
-
Ora
che ci penso non mi pare che ci siano alternative! Che cosa ne dici?
-
Cos’altro
potrei risponderti?
E così, per un paio di notti, Ginny divise il
letto con Draco.
La convivenza non fu propriamente idilliaca ma
nemmeno terribile, come si potrebbe pensare.
Draco era bastardo, odioso e viziato, ma era anche intelligente e colto.
A volte parlavano davvero di tanti argomenti, ma
spesso e volentieri il ragazzo si divertiva a lanciarle false provocazioni che
presagivano niente di buono e Ginny non si sentiva affatto al sicuro, in quella
prigione dorata.
La stanza da letto era comunicante con una
biblioteca personale ed una sera Ginny, mentre guardava tra gli scaffali, fermò
il suo sguardo su un tagliacarte d’argento, finemente cesellato. Lo prese quasi
inconsapevolmente e prima che Draco tornasse in camera lo nascose sotto il
cuscino.
Quando più tardi il giovane si avvicinò a lei per
stuzzicarla un po’ e tenerla sulla spine, lei si impossessò del tagliacarte e
fece per colpirlo, ma lui fu più svelto e la disarmò con un solo gesto.
La sorpresa e la rabbia per quell’azione gli
fecero ribollire il sangue nelle vene e perse completamente il controllo.
Si avventò su di lei. Le strappò la camicetta e
cominciò a baciarla in modo violento e senza riguardo.
Lei cercò di liberarsi ma lui fu più tenace.
Quando Draco la buttò sul letto e le strappò il
reggiseno, Ginny capì che non c’era più nulla che potesse fermarlo.
Decise di lasciarlo fare, sperando che in questo
modo facesse meno male, anche se in realtà il dolore che sentiva dentro stava
già facendola impazzire.
Draco cominciò a far scorrere le mani sul corpo
seminudo della ragazza e per un attimo si sentì davvero il padrone assoluto di
tutto, anche di lei.
Cercò lo sguardo di lei per leggervi la sconfitta,
ma quello che vide lo pietrificò.
Ginny era immobile, silenziosa, con le labbra serrate
per soffocare i singhiozzi e con gli occhi rigorosamente chiusi, mentre lacrime
silenziose scorrevano sul suo viso.
Distolse immediatamente lo sguardo, ma incrociò il
riflesso sullo specchio della parete accanto al letto ed il suo alter ego lo
fece rabbrividire.
Era disteso sul corpo di una ragazza indifesa, che soffriva, e lui se ne stava per
approfittare solo per il gusto di sentirsi…come? superiore? Di essere…cosa? Un
grande?
Era un mostro.
Ecco quello che era. Non c’era definizione
migliore, o peggiore, per descrivere quello che era in quel momento.
Prese la lampada che era sul comodino e la scagliò
contro lo specchio, per eliminare quell’immagine ripugnante, ed invece,
beffardamente, ora di mostri uguali a lui ce n’erano a decine.
Si fermò.
Si mise seduto sul letto e si coprì il viso con le
mani, premendo forte sugli occhi per cancellare l’immagine di quello scempio.
Poi, con una lentezza innaturale, raccolse da terra la camicetta della ragazza,
che non si era mossa di un millimetro, e la coprì delicatamente.
Dopodiché non poté fare altro che uscire dalla
stanza e riparasi in biblioteca.
6.
Ginny era così confusa che capì solo dopo alcuni
minuti che lui non era più nella stanza. Si rivestì in fretta, per paura e per
vergogna, e poi rimase seduta sul letto, abbracciandosi le gambe, in attesa di
capire che cos’era davvero successo.
Draco, intanto, era appoggiato al grande camino
che dominava la biblioteca e fissava il fuoco. Le fiamme avevano il potere di
ipnotizzarlo e di calmargli i nervi, che al momento non riusciva davvero a
controllare.
Che cosa stava diventando? Mai e poi mai aveva
pensato di violentare una ragazza. Eppure quella sera c’era andato davvero
molto vicino. Troppo. Ma lui non era così.
Era così stanco.
Stanco di non sapere come sarebbero andate le
cose.
Stanco di dover sempre fare quello che era stato
deciso da altri.
Stanco di indossare una maschera e non poter
essere semplicemente se stesso.
Stanco di tutto quell’odio gratuito che lo
circondava come un’aura malefica.
Dimmi
perché
in
questo girotondo d’anime
non c’è
un posto per scrollarsi via di dosso
quello
che ci è stato detto
e
quello che ormai si sa
da “Destinazione paradiso”
Verso mattina rientrò nella sua camera.
Ginny dormiva, in posizione fetale, in una piccola
parte del letto.
Tirò fuori la sua bacchetta, sussurrò uno “specula
repara” e lo specchio tornò a riflettere un solo Draco, dal bel viso, ora
tirato, e dai lineamenti, solitamente duri ed irriverenti, leggermente
ammorbiditi da un velo di tristezza.
Si avvicinò al letto nel
modo più silenzioso possibile. Doveva assolutamente liberare la sua anima da
quel peso e, senza preoccuparsi di verificare se la giovane stesse dormendo
davvero o fingesse, quando le sue labbra furono a pochi centimetri dal suo
orecchio riuscì a sussurrarle:
-
Perdonami,
Ginny. Perdonami, se puoi. Giuro sul mio nome e quel poco di onore che mi resta
che d’ora in poi sarò tuo servitore e tuo protettore. Non permetterò che ti
venga fatto alcun male. D’ora in poi non dovrai temere più nulla, né da me né
da nessun’altro.
E, mentre con dita tremanti tolse una lacrima che
ancora resisteva sul viso di lei, le posò un delicato bacio sulla fronte fresca
e profumata. Quindi se ne andò.
7.
Ginny era turbata e non si mosse per tutto il
tempo della confessione, ma seppe per certo che Draco, questa volta, e forse
per la prima volta, era davvero sincero.
Al suo risveglio, il ragazzo le fece trovare degli
abiti bellissimi, per sostituire quelli strappati, e le poche volte che lo
incrociò in biblioteca o nell’ampio terrazzo della camera, lui mantenne sempre
un tono pacato e gentile e rimase sempre a debita distanza.
Ginny capì che questo era il suo modo per
dimostrarle che la rispettava.
Il Draco che aveva davanti era un Draco diverso
dal serpeverde di sempre e, sorprendendosi lei per prima, decise di dargli una
seconda possibilità.
Nel pomeriggio fu lei a cercarlo per ringraziarlo
degli abiti e per chiedergli di raccontarle la trama di un libro che aveva
trovato in biblioteca. La scusa era veramente banale e lui questo lo capì,
ma proprio per questo apprezzò quel
gesto di riavvicinamento infinitamente di più.
Cominciarono a chiacchierare di tante cose e si
trovarono spesso a sorridersi e ad apprezzare l’uno la compagnia dell’altra.
Verso sera e, con non poco imbarazzo, Ginny gli disse d’essere stanca e di
voler andare a dormire, come se nulla fosse successo.
Era evidente che lo aveva detto sperando di
mettere una pietra sopra l’accaduto, e lui avrebbe davvero voluto poter
cancellare ogni traccia della sua azione malvagia, così l’accompagnò nella
camera, le sfiorò la guancia con bacio appena accennato e le augurò la buona
notte.
Fatto questo, tornò in biblioteca.
È uno
dei miei limiti
io per
un niente vado giù, se ci penso mi dà i brividi
ti ho
mandata via
non
faccio niente, resto chiuso qua
ecco un
altro dei miei limiti
io non
sapevo dirti che solo pensarti mi dà i brividi
anche a
uno stronzo come me, come me…
ma non
pensarmi più ti ho detto di mirare
l’amore
spacca il cuore: Spara! Spara! Spara dritto qui!
So come
sono fatto io ma non riesco a sciogliermi
ed è
per questo che sono qui e tu lontana dei chilometri
…ma
cosa vuoi aspettare?
L’amore
spacca il cuore: Spara! Spara! Spara dritto qui!
da “Spaccacuore”
8.
Quella notte Ginny non riuscì a prender sonno.
Quel ragazzo la faceva star male. Era evidente che
soffriva.
Nessuno gli aveva insegnato ad amare, nessuno gli
aveva mai dato affetto.
Era stato lasciato solo in tutto e per tutto.
Gli avevano insegnato solo a comprare quello di
cui aveva bisogno, a prendere tutto quello che voleva, anche con la forza, se
necessario, e a non preoccuparsi delle conseguenze, tanto qualcuno avrebbe
pagato il conto al posto suo.
Eppure la notte prima lui era venuto a meno a
quest’ultimo insegnamento.
Di sua iniziativa aveva interrotto quel crescendo
di rabbia e violenza che lo stava facendo agire come un mostro.
Il vero Draco Malfoy gridava e lottava per
emergere dall’ombra di quel Draco che era solo la proiezione di Lucius Malfoy.
E forse una breccia era stata aperta. Ormai era
solo questione di tempo. O la diga veniva “riparata” subito o l’inondazione
avrebbe distrutto tutto quello che era stato costruito sulla sua strada.
E con questo pensiero si addormentò.
9.
Il destino a volte prende strade e scorciatoie che
non sempre vengono riconosciute da chi si ritrova a percorrerle e quella sera
il destino fece la sua mossa.
Per chiarezza, Ginny era la più piccola di 7
fratelli. Era abituata a giocare con scope, boccini e bolidi, a rincorrere topi
di campagna e gnomi dispettosi, a stanare ragni (questo soprattutto quando
doveva vendicarsi di Ron), a raccogliere vermi per andare a pescare, in pratica
non le faceva paura nulla…tranne i temporali! Questi proprio non era mai
riuscita a sopportarli. Per cui, quando capitava che il cielo si infuriasse,
lei si infilava nel letto di mamma, accoccolandosi tra le sue braccia, ed
aspettava che passasse.
Poche ore dopo essersi accomiatata da Draco, Ginny
si svegliò di soprassalto a causa di un tuono fragoroso che squarciò il
silenzio.
Provò davvero a resistere, ma quando un secondo
lampo, seguito da un boato profondo, che sembrava provenire dalle viscere della
terra, fece tremare i vetri delle finestre, non ci pensò due volte e si
precipitò nell’unico posto dove sapeva avrebbe trovato qualcuno: la biblioteca.
Draco era in piedi davanti alla finestra che
guardava affascinato il mare in tempesta.
Quella notte cielo e terra facevano davvero sul
serio e la battaglia degli elementi che si stava svolgendo davanti a lui era
semplicemente spettacolare.
Improvvisamente la porta si aprì di colpo ed una
specie di folletto dai capelli rossi e disordinati si precipitò verso di lui.
Per fortuna era ben piantato sulle gambe, sennò un
volo per terra non gliel’avrebbe tolto nessuno!
-
ehi,
piccola! Che cosa ti succede?
Mentre la rossa, in preda ad una vera crisi
isterica, farfugliava frasi senza senso, (gli parve di capire che avrebbe preferito
affrontare Voldemort piuttosto che un temporale), lui non poté fare a meno di
scoppiare in una risata sincera e divertita.
Istintivamente l’abbracciò con tenerezza e
cominciò ad accarezzarle la testolina, appoggiata sul suo petto, per calmarla e
darle conforto.
Era una sensazione nuova e bellissima: qualcuno
l’aveva cercato per avere il suo calore e il suo sostegno e non i suoi soldi o
il suo nome.
Continuò a parlarle dolcemente, sorridendole e
massaggiandole la schiena ritmicamente, per confortarla e rassicurarla.
Ogni tanto, senza rendersene davvero conto,
depositava un bacio leggero sui suoi capelli profumati.
Alla fine, a malincuore, si staccarono da quel
caldo contatto e restarono così, leggermente imbarazzati, in piedi, uno di
fronte all’altra, senza sapere bene cosa fare.
Fu Ginny a parlare per prima:
-
mi
spiace averti interrotto…
-
tranquilla,
non stavo facendo niente di che…e tu comunque puoi interrompermi ogni volta che
vuoi.
-
Normalmente
non faccio di queste cose, ma i temporali mi danno piuttosto da fare. Fin da
piccola ne ho avuto paura e non riesco ancora a superarla…
-
Non
ti devi giustificare. Al contrario di te io adoro i temporali. Mi danno
emozione e tristezza allo stesso tempo. Prima con la furia che esplode da ogni
parte e poi, quando tutto finisce, rimane nell’aria quel particolare odore, che
ti penetra dentro e quasi ti stordisce…
-
Allora
dovrai farmi un corso accelerato per imparare ad apprezzare tutto questo, se
non vorrai ritrovarti la sottoscritta tra i piedi ogni volta che sente un
tuono!
-
Al
contrario! dovrò fare un corso accelerato per imparare ad invocare gli elementi
e scatenare uragani, così ti potrò tenere stretta per sempre tra le mie
braccia!
Quest’ultima frase gli uscì dal cuore e dalle
labbra prima ancora di poter riflettere e rimase sospesa, per qualche momento,
nell’aria elettrica di quella sera così speciale.
Draco, visibilmente imbarazzato, volse lo sguardo
al camino.
Ginny era senza parole (cosa assai difficile per
lei). Fece per tornare in camera ma, alla fine, tornò sui suoi passi e, con la
scusa degli ultimi tuoni lontani, rimase con lui.
Si sedettero sul divano. Lei si accomodò sulla
spalla di lui, trovando la posizione confortevole. Il profumo di Draco era
buono e l’avvolse dolcemente.
Contemporaneamente Draco provò una sensazione di
dolcezza infinita che sciolse definitivamente il ghiaccio del suo cuore.
Le diede un tenero bacio sulle labbra, le augurò
la buona notte e, per la prima volta in vita sua, si addormentò senza pensieri
cattivi nella mente, ma solo con la consapevolezza che qualcosa di buono era
successo nella sua vita.
La diga s’era rotta.
10.
Trascorsero i giorni seguenti restando sempre
insieme.
Sembrava davvero che le cose si mettessero bene,
per i due giovani, ma lo stesso destino che li aveva fatti incontrare decise di
farsi beffa di loro.
Mentre Draco attendeva Ginny per la cena, sentì
voci concitate giungere dalle segrete: Harry Potter, il prescelto, era stato
finalmente catturato.
Era giunto il momento che tutti i mangiamorte
attendevano. Il marchio nero cominciò a bruciare come non mai: Lord Voldemort
stava arrivando a Malfoy Manor.
Quasi senza riflettere, corse in camera per
avvisare Ginny, ma di lei non c’era traccia.
Non ebbe bisogno di farsi troppe domande, capì
immediatamente dove poteva trovarla.
Corse lungo i tortuosi corridoi, per raggiungere
le segrete, ma non prima d’aver agguantato al volo il suo mantello, e giunto al
capolinea, la vide. Era stata ricondotta da un mangiamorte, confusa e ferita,
insieme agli altri grifondoro ed ai componenti dell’Esercito di Silente.
Il coro che seguì il suo ingresso era fatto di
insulti ed improperi, ma lui non se ne curò.
Cercò solo lo sguardo di lei, che però, in quel
momento, era coperto dall’ abbraccio di Hermione.
Stava per avvicinarsi a lei, quando vide Bellatrix
farsi avanti.
Abilmente si atteggiò al solito modo sbruffone e
sfacciato.
Si rimise quella maschera che a fatica aveva tolto
davanti a Ginny e, con la solita voce strascicata, cominciò a chiacchierare
amabilmente con la zia:
-
allora,
nipotino, dove sei stato in questi giorni? Non ti abbiamo visto in giro da
nessuna parte…Lui sta per arrivare, lo senti? Noi gli renderemo
onore e gloria! Finalmente il giorno della sua rinascita è giunto! Non sei
emozionato?
-
devo
dire che sono stato piuttosto indaffarato. La piccola Weasly ci sa fare!
All’inizio era recalcitrante, ma dopo aver avuto un assaggio delle mie
personali e particolari attenzioni non ha più voluto staccarsi da me…e così ho
perso la cognizione del tempo. Un vero peccato che debba finire così, in fondo,
di ragazze brave come lei non ce ne sono molte… Anzi, ti chiedo di
perdonarmi, ma il minimo che io possa fare è andare a ringraziare personalmente
la mia compagna di letto…Non vorrei che morisse pensando che non l’ho apprezzata!
E così dicendo, con sguardo allusivo, si accomiatò
dalla zia, che parve soddisfatta, e si diresse con passo deciso verso le sbarre
della cella di Ginny.
Il mantello sulle spalle gli dava un aspetto
elegante e sinistro al tempo stesso.
I grifondoro, dopo quello che avevano sentito, gli
lanciarono sguardi di puro odio ed erano pronti a difendere la ragazza con ogni
mezzo a disposizione (molto poco, a dire il vero, visto che erano tutti
disarmati), ma lei li pregò, con loro grande disappunto e stupore, di
farsi da parte e si avvicinò a Draco.
Lui fece quel suo particolare mezzo sorriso a
beneficio dei presenti, ma i suoi occhi dicevano ben altre parole.
Ginny ormai aveva imparato a leggere i suoi gesti
e lui fece affidamento proprio su questo.
-
Mi
lasci così, senza nemmeno salutarmi o ringraziarmi? In fondo siamo stati bene
insieme, no?
-
Cosa
ti aspetti che risponda?
-
In
effetti c’è poco da dire…perché invece non mi abbracci un’ultima volta?
…e con le
labbra sussurrò un impercettibile –
fallo! fidati di me.
Ginny era stordita, ma
decise di fidarsi.
Sotto lo sguardo attonito
dei suoi amici infilò le braccia sotto il mantello di Draco e, sulla schiena,
all’altezza della cintura del giovane, toccò qualcosa di sottile e freddo: la
bacchetta di Draco!
In quell’abbraccio così
insolito, tra il peggior serpeverde e la più bella grifondoro, il biondo riuscì
a scambiare sottovoce alcune parole con la rossa:
-
prendila!
Non pensare che mi sia scordato della promessa che ti ho fatto. Farò di tutto
pur di salvarti.
-
ma
tu come farai?
-
Questo
non ha importanza. La mia vita finisce comunque stasera, qui. Se vincerete voi,
tu sarai salva ed io preferisco morire piuttosto che finire ad Azkaban come mio
padre. Se invece vincerà lui…non avrò alcuna ragione per vivere…per cui
fanne buon uso!
E sfiorando le sue labbra con un ultimo bacio, si
staccò da lei.
Si voltò in fretta ricacciando le lacrime che
stavano per tradirlo, ma gli occhi allenati di Piton non si lasciarono sfuggire
quel particolare.
Forse c’era ancora speranza…
Draco incrociò lo sguardo del suo padrino e capì
immediatamente d’essere stato scoperto. Lo implorò con lo sguardo ed il
professore si limitò a sussurrargli: - sta attento!
Forse c’era ancora speranza…
11.
Quello che seguì fu lo scontro più cruento che si
fosse mai visto nel mondo magico.
L’arrivo di Voldemort fu accolto da ovazioni ed
applausi ed in quella confusione nessuno, tranne Draco e Piton, si accorse
dell’incantesimo silenzioso lanciato da Ginny.
La ragazza recuperò le bacchette dei suoi compagni,
aprirono i lucchetti delle loro celle e, approfittando della confusione e dello
sconcerto iniziale, cominciarono a lanciare incantesimi d’ogni genere sui
mangiamorte.
Il caos era ovunque.
Non si capiva da che parte arrivavano e a chi
erano diretti i malefici urlati ed in tutto questo Piton tenne Draco al di
fuori dalla linea di tiro del fuoco incrociato.
Disarmato ed impotente, gli occhi del ragazzo
erano fissi su Ginny, che abilmente un po’ si difendeva ed un po’ attaccava.
All’improvviso qualcuno schiantò Hermione, che si
ritrovò per terra semi-incosciente. Ginny fece per soccorrerla e si distrasse
quel tanto che basta per fare la differenza tra la vita e la morte.
L’azione che seguì fu quasi simultanea: Bellatrix
lanciò un “avada kedavra” in direzione di Ginny.
Draco urlò alla ragazza di spostarsi, ma lei non
lo sentì, e senza riflettere nemmeno per un attimo il biondo balzò fuori dal
riparo che aveva trovato e fece da scudo col suo corpo alla rossa.
Contemporaneamente Molly, richiamata dalle grida del ragazzo, lanciò un
incantesimo di protezione verso la figlia che fece rimbalzare la maledizione
senza perdono sulla perfida strega, che ne rimase colpita a morte.
Lo scudo di Molly, però, non fu abbastanza potente
da scongiurare un maleficio così crudele come un “avada kedavra” e gli occhi di
Draco, colpito in pieno, rimasero aperti e senza segno di vita, mentre cadeva
in ginocchio, accanto alla sua Ginny, che non potè fare altro che accoglierlo
tra le sue fragili braccia.
12.
Due settimane dopo lo scontro finale, in cui tanti
persero la vita, l’infermiera di turno aprì le tende della camera del san
Mungo, dove era stato portato il corpo, privo di sensi, di Draco.
Il giovane ebbe un attimo di fastidio, a causa
della luce, e cercò di riparasi gli occhi chiari, la donna si accorse del
movimento e si girò:
-
era
ora che si svegliasse, signorino Malfoy! Tutti i giorni la sua ragazza viene a
farle visita e lei non fa altro che dormire! Anche adesso è qui fuori che
attende…
-
La
mia ragazza? Io non ho…
Ma poi un dubbio tremendo lo zittì: doveva essere
Pansy, (che non aveva mai fatto mistero del suo debole per Draco e che non
aveva mai capito invece che lui non era interessato, da quel punto di vista). E
questo significava solo una cosa: aveva vinto Lui…
Stava per sentirsi male, ma doveva sapere, doveva
chiederle che fine avevano fatto gli altri. Doveva chiederle di Ginny.
-
per
cortesia, le dica che sono sveglio e che vorrei vederla.
la donna, mentre uscì, sorrise. Riferì il
messaggio alla ragazza che da 14 giorni veniva a fargli visita e, quando lei
entrò nella camera, Draco credette d’essere in preda ad un incantesimo di
confusione.
Ginny. Era Ginny la “sua” ragazza…
-
bentornato
tra noi!
-
Ciao…
-
Spero
non ti dispiaccia se ho detto d’essere la tua ragazza, ma era l’unico modo per
entrare in questo reparto. Devi essere un parente o comunque qualcuno “di
famiglia” e, con questi capelli, non credo che sarei riuscita a spacciarmi per
tua sorella!
Ginny chiacchierava, sperando di colmare quel
silenzio che altrimenti sarebbe calato tra di loro.
Draco, invece, da parte sua, non riusciva ad
articolare nemmeno una sillaba. Seguiva i suoi discorsi con interesse e, nello
stesso tempo, non si capacitava che lei fosse lì, con lui.
Lei proseguì il suo monologo, raccontando, con non
poca emozione, di come era terminato lo scontro.
Della vittoria di Harry su Voldemort.
Di quante persone buone avessero pagato a caro
prezzo questa vittoria (tra cui suo fratello Fred ed il professor Piton).
E di come le cose fossero inevitabilmente
cambiate.
Draco non sapeva cosa dire. Era rimasto colpito
dallo sviluppo degli eventi.
Non capiva nemmeno perché lui non fosse stato
messo sotto custodia, visto che comunque anche lui era un mangiamorte, ma a
questa particolare domanda inespressa fu Ginny a dare una spiegazione:
-
il
tuo contributo è stato decisivo. Senza la tua bacchetta non avremmo potuto
difenderci. E questa è stata la chiave di svolta. Il ministero ne ha tenuto
conto.
-
E
così ora le nostre strade si dividono…Immagino che tornerai con san Potter…in fondo è stato lui a
salvare tutti quanti!
-
In
effetti me l’ha chiesto ma io, per quanto gli sia affezionata e gli voglia un
gran bene, gli ho detto di no…
-
gli
hai detto di no? Perché? Qualunque ragazza vorrebbe essere al tuo posto!
Ginny sorrise
maliziosamente, si avvicinò al letto dove giaceva Draco e, facendo spostare
leggermente il ragazzo, si sedette accanto a lui.
-
hai
perfettamente ragione. Qualunque ragazza, in questo momento, vorrebbe
essere al mio posto!
E così dicendo lo baciò.
Un lungo e dolcissimo bacio che fece perdere la
cognizione del tempo ad entrambi.
Quando, malvolentieri, si staccarono per
riprendere fiato, i loro occhi brillavano ed una luce nuova illuminava i loro
sguardi innamorati.
Draco, nonostante fosse visibilmente emozionato,
si riprese in fretta. Si fece più audace e trattene a sé la ragazza che, a dire
il vero, non oppose molta resistenza.
Rimasero abbracciati, continuando a baciarsi e a
parlare.
Ginny riprese il discorso.
-
non
ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita…se tu non fossi intervenuto
io ora non sarei qui…
-
pensavo
l’avessi appena fatto!
-
Il
bacio di prima era per avermi dato la tua bacchetta…ma questo è per me!
E così dicendo cominciò a stuzzicare Draco…
-
Ginny,
cosa stai facendo?
-
Tu
cosa credi che voglia fare?
-
Ginny,
davvero…non credo…
-
…
-
…
13.
Quando l’infermiera tornò per portare il vassoio
della cena, quasi ci rimase secca!
Coperti solo dalle lenzuola i due innamorati
erano, inequivocabilmente, intenti a fare sul serio!
-
Signorino
Malfoy! Davvero crede che sia questo il luogo giusto per fare certe cose?
Lei è reduce da un brutto colpo e ha
bisogno di curarsi!
-
Le
assicuro che in questo momento sono in ottime mani. Oltretutto le “cure” della mia
ragazza sono la migliore medicina che
potrei desiderare! Per cui, la prego, non ne faccia una questione di stato!…
-
Ma
siamo in un ospedale!
-
Che
differenza fa dove siamo?…piuttosto non avrebbe uno di quei cartellini che si
trovano negli alberghi con scritto “non disturbare”? Sarebbe davvero seccante
essere interrotti sul più bello!
L’infermiera rimase senza parole, la
sfacciataggine di quel ragazzo era incredibile!
Ginny intanto s’era fatta piccola piccola per
l’imbarazzo (e, da brava Weasly, fu in grado di riprodurre tutte le tonalità
del rosso nel giro di pochi secondi) e Draco si sentì di nuovo se stesso.
Padrone e sicuro della situazione.
Alzò un sopracciglio e si lasciò sfuggire un
sorriso divertito!
Era tutto così irreale!
Ginny era con lui (meglio ancora, sopra di lui) e
lui non si era mai sentito così felice in tutta la sua vita!
Era rinato insieme a lei ed ora sapeva esattamente
che tipo di persona voleva diventare.
-
Quando
esce chiuda la porta, per cortesia! …Dove eravamo rimasti?
-
…
un viaggio ha senso solo senza ritorno
se non in volo
senza fermate nè confini
solo orizzonti neanche troppo lontani
io mi prenderò il mio posto
e tu seduta lì al mio fianco mi dirai:
destinazione paradiso!
da “Destinazione paradiso”
|
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Capitolo 3 *** 2. Natale ***
2. Natale
natale
1.
gli amici adesso avranno tante cose da parlare e poi mi riempiranno di
consigli e di rimproveri perché adesso sto con te
e nessuno capirà che nonostante tutto e tutti io corro da te,
controcorrente, contro la gente.
Ci siamo entrati lentamente nella pelle
e poi ci siamo combattuti fino in fondo, fino a farci male
e alla fine hai vinto tu e io sto con te! ed è solamente amore se corro
da te,
ci siamo presi, ci siamo arresi.
stare senza di te io mai, stare senza di te io non potrei.
Noi ci vogliamo e non ne ha colpa nessuno.
Aspetteremo che torni il sereno, voglio inventare con queste mie mani
la vita di domani.
da “Stare senza di te”
Draco
e Ginny continuarono a frequentarsi regolarmente, all’insaputa dei rispettivi
familiari, ma certe allusioni o frasi lasciate a metà, fecero capire a Molly
che la figlia era innamorata.
Era
già successo diverse volte, in passato, ma questa volta la vedeva davvero presa
da questa storia. Alla fine, una sera, la incantonò in cucina con la scusa di
aiutarla coi piatti e le fece confessare il nome del suo innamorato.
Lo
stupore iniziale fu tanto e per un po’ nessuna delle due disse una parola. Fu
Molly a rompere il silenzio:
-
Draco Malfoy…bhè,
sono sorpresa, non posso negarlo. C’ero anch’io il giorno della battaglia
finale e ho visto cos’ha fatto per te. Spero solo che tu non stia con lui solo
per riconoscenza o dovere. Sarebbe veramente triste.
-
No,
mamma. Non sto con lui ne per riconoscenza ne per dovere! Ti assicuro che Draco
è una persona molto diversa da quella che tutti credono. Ho avuto modo di
parlargli e vedere com’è davvero e lo trovo semplicemente speciale e
meraviglioso e fantastico e…
-
…e
il problema sarà dirlo a tuo padre…
-
…Per
non parlare dei miei fratelli…
-
…Per
non parlare dei tuoi fratelli…
2.
A parte la minaccia d’essere diseredata, rinchiusa
in camera fino ai 30 anni, spedita in Lapponia dentro ad una cassa senza fondo,
bisogna dire che gli uomini di casa Weasly, nell’insieme, la presero abbastanza
bene, tranne Ron che rimase immusonito per tutto il tempo.
Un pomeriggio, in assenza di Ginny, fecero una
riunione di famiglia e decisero di portare pazienza.
In effetti mettersi tutti contro di lei l’avrebbe
solo intestardita ancora di più; giunsero alla conclusione che, probabilmente,
era solo un’infatuazione passeggera (nata in un contesto così particolare che
presto si sarebbe esaurita da sola) e che, con l’inizio della scuola, avrebbe
ricominciato a frequentare i grifondoro…ed in modo particolare uno di loro…
3.
il primo settembre Draco era al binario ¾ con
sufficiente anticipo per prendere una carrozza in prima classe e sistemare le
sue cose.
Dei suoi vecchi compagni di viaggio non c’era
nessuno. Tiger si era ritirato e Goyle…pace all’anima sua! Nemmeno Pansy s’era
ancora vista e questo gli diede modo di rilassarsi un po’.
Le lancette andarono avanti imperterrite e ormai
mancavano pochi minuti alla partenza del treno ma dei Weasly neanche l’ombra.
Draco cominciava ad essere preoccupato…poi una
specie di onda anomala, dal colore inconfondibile e dal fare concitato, apparve
sul binario di partenza. Erano davvero buffi tutti insieme e Draco non poté
trattenere un sorriso.
Scese dal treno, andò in direzione della sua
ragazza e si fermò ad una certa distanza, in modo da farsi vedere da lei ma di
non intromettersi troppo.
Ginny gli aveva detto che i suoi sapevano di loro
due, ma non era sicuro di potersi avvicinare come se nulla fosse…e poi con loro
c’era anche Potter…
Rimase fermo, con le braccia incrociate e lo
sguardo impassibile.
Alcune ragazze del 4° anno, passandogli accanto,
lanciarono gridolini e sospiri, ma lui non se ne curò. Aveva occhi solo per
lei.
Quando i grifondoro cominciarono a caricare i loro
bagagli sul treno (compresi quelli di Ginny) la ragazza vide Draco. Ebbe un
attimo di esitazione e Draco capì che forse non era ancora pronta a farsi
vedere con lui davanti a tutti e, leggermente ferito, ma senza darlo a vedere,
le sorrise appena, le fece l’occhiolino e si voltò verso il treno.
Un attimo dopo le braccia sottili e abbronzate di
Ginny lo presero per la vita ed al suo cuore mancò un battito! Si voltò
lentamente ed incontrò lo sguardo della sua bellissima ragazza.
-
credi
davvero di poterti liberarti di me così facilmente?
-
Pensavo
volessi stare con i tuoi compagni.
-
Allora
hai pensato male!
-
Potrai
mai perdonarmi?
-
Vedremo!
Intanto potresti darmi un bacio e farmi salire sul treno!
Draco non se lo fece ripetere due volte! Abbracciò
la ragazza, le stampò un sonoro bacio sulle labbra fresche di dentifricio e poi
l’aiutò a sistemarsi nel “loro” scompartimento.
La scena fu vista da tutti, compresa una certa
ragazza di serpeverde che cominciò a sbraitare a e lanciare oggetti ovunque, ed
anche da un certo papà, piuttosto preoccupato nel sapere che la sua bimba era
con quel ragazzo! Con non poca fatica, riuscì a farsi promettere dal
figlio e dalla sua migliore amica di tenerla d’occhio!
La notizia fece il giro
del treno ed in pochi minuti tutti parlavano già della coppia dell’anno: Draco
Malfoy e Ginevra Weasly.
Naturalmente fu detto che
lei era sotto la maledizione imperius, che lui l’aveva ricattata, che lei stava
con lui solo per convenienza e tante altre chiacchiere che finirono in fumo,
insieme al vapore della locomotiva.
La cosa certa era che metà delle ragazze e metà
dei ragazzi videro il loro sogno d’amore infrangersi (la più bella ed il più
bello erano ormai al di fuori della loro portata), il resto dei passeggeri pensò
semplicemente che erano davvero una bella coppia…male-assortita, per carità, ma
comunque ed innegabilmente bella.
4.
L’anno scolastico proseguì senza particolari
eventi.
Quando non erano a lezione Draco e Ginny erano
inseparabili ed ormai anche Ron, Hermione ed Harry fecero l’abitudine di vedere
sempre più spesso la coppia seduta in disparte, a volte al tavolo dei
serpeverde a volte quello dei grifondoro. In realtà sembrava che la cosa non li
toccasse minimamente, tanto erano presi l’uno dall’altra!
E poi arrivarono le vacanze di Natale.
Ginny era decisa a restare a scuola con Draco,
(visto che lui sarebbe rimasto), ma il ragazzo fu irremovibile: lei non doveva
rinunciare alla tradizione di festeggiare il Natale con i suoi cari, non per
causa sua. L’avrebbero presa sul personale e lui, che già partiva svantaggiato
dal nome che portava, non voleva essere motivo di disaccordo in casa Weasly. E
così fu deciso.
5.
Mentre lei era intenta a preparare i bagagli,
Draco prese una decisione importante.
Prima andò in centro a fare un paio di compere,
poi prese il coraggio a due mani e si recò ad Azkaban a far visita ai suoi
genitori.
L’incontro fu piuttosto difficile.
Draco era seduto di fronte a suo padre mentre
Narcissa era seduta accanto a quest’ultimo. Per un po’ nessuno riuscì a dire
nulla, poi il silenzio fu spezzato dalla voce profonda e tagliente di Lucius:
-
e
così sei diventato un traditore…
-
al
contrario, ho difeso ciò in cui io credo!
-
Sei
la vergogna della nostra famiglia.
-
Sono
solo uscito dalla tua ombra.
-
Dovresti
esserci tu qui al posto mio!
-
Si
raccoglie ciò che si semina…
-
Ma
chi ti credi di essere, per venire qui a sputar sentenze? Tu non sei proprio
nessuno! Aspetta che esca da questo inferno e me la pagherai!
-
Per
allora sarò pronto!
E così dicendo Draco si alzò, pronto per
allontanarsi, ma la voce di Lucius tuonò nella stanza:
-
non
t’azzardare a voltarmi le spalle!
-
Sennò?
Cosa mi fai? Vuoi picchiarmi come facevi quando ero bambino?…Non mi fai più
paura, padre, non più!
I loro sguardi si incatenarono per alcuni minuti.
Ormai il figlio era più alto del padre e non si fece intimidire da quegli occhi
freddi come la morte. Ed alla fine fu Lucius a distogliere per primo lo
sguardo.
-
Quando
uscirò da qui rimetterò tutto in ordine e tu farai quello che ti dirò io…
-
…se
mai uscirai di qui! Ma nel malaugurato caso dovesse succedere non t’aspettare
che io sia dalla tua parte. Ormai, per quello che mi riguarda, decido di testa
mia…E a tale proposito, giusto perché tu lo sappia, mi vedo con qualcuno.
-
Con
chi?
-
Una
certa Ginevra…
-
Ginevra?
Nessuno dei nostri amici ha una figlia che si chiama così…
-
…ma
forse tu la conosci meglio come Ginny…
-
Ginny…Weasly?!
La figlia di Artur Weasly?
-
Touchè! Buon Natale, Lucius!
Così dicendo sorrise e si
voltò senza aspettare d’avere il permesso per congedarsi. Ormai non ne aveva
più bisogno.
Ed il primo regalo era stato consegnato!
Lucius era allibito e se ne andò come una furia
maledicendo chiunque si mettesse sul suo cammino.
Narcissa, invece, rimase seduta ancora per un pò,
ripensando alla conversazione appena conclusasi ed in particolare a
quell’ultima notizia.
Suo figlio era cambiato davvero in quei mesi. Era
cresciuto, maturato, era diventato un uomo. Aveva preso decisioni importanti,
aveva scelto da che parte stare…ed aveva cominciato ad uscire con la piccola
Weasly.
Certo non avrebbe mai pensato a lei come alla
sposa ideale per suo figlio, ma non lo aveva mai visto così deciso e
determinato e non potè che esserne orgogliosa.
Quel giorno Draco era venuto solo per dire a suo
padre che era finita. L’era di Lucius era definitivamente tramontata. Ora era
il turno di Draco e forse quella ragazza era la chiave di svolta. Sapeva che i
Weasly, per quanto bizzarri, babbanofili e decisamente borghesi, erano quel
tipo di famiglia che viene solitamente definita “sana” e suo figlio, più di
chiunque altro, aveva bisogno di respirare aria fresca, pura e non più i miasmi
velenosi dei Malfoy.
Sì, quella ragazza era la fortuna di Draco.
6.
Di ritorno a scuola, Draco andò direttamente nella
torre di astronomia, dove aveva appuntamento con Ginny. Voleva darle il suo
regalo prima che partisse.
La ragazza arrivò poco dopo ed era semplicemente
radiosa. Non poté fare a meno di provare un pizzico di gelosia che fu subito
cancellato dalle labbra fresche di lei.
Subito dopo (a dire il vero, non proprio subito) Draco le consegnò una grande
scatola bianca, chiusa da un nastro di raso rosso.
-
questo
è per te. Ho pensato molto a cosa regalarti e spero davvero che sia quello che
desideri!
-
Sono
sicura che sarà bellissimo. Prima però devi leggere questa, è appena arrivata!
Con uno strano sorriso gli consegnò una busta.
Draco l’aprì un po’ titubante e, mentre leggeva le
poche righe scritte con calligrafia minuta e precisa, sul suo volto comparve
un’ espressione di stupore.
“ Caro
Draco,
ci
farebbe piacere averti nostro ospite in questo periodo di feste.
Ginny ti
è molto affezionata e sappiamo che il sentimento è ricambiato.
Non
sarebbe davvero una festa in famiglia se tu non fossi presente.
Ti
aspettiamo!”
Molly e Artur Weasly
-
Sei
sicura che non sia uno scherzo di George?
-
Ti
assicuro che non è uno scherzo! Dimmi che partirai con me e sarà il regalo più
bello che potrai mai farmi!
-
Ginny,
io non credo che vogliano davvero che ci sia anch’io…
-
Certo
che lo vogliono! Mamma non è il tipo che invita qualcuno se davvero non le fa
piacere!
-
Ginny,
io davvero non so…
-
Ti
prego…ti supplico…
-
Se
la metti su questo piano…ok, vengo con te…e che Merlino ce la mandi buona!
-
Cosa
aspetti, allora? Corri a fare la valigia! Si parte fra mezz’ora!
Senza aspettare ulteriormente il ragazzo si recò
verso la sua casa, non senza una certa apprensione. Chissà se stava facendo la
cosa giusta…
Draco Malfoy ospite alla Tana con tutti i Weasly
al completo…senza dimenticare la Grenger e San Potter!
Ginny invece, con il regalo di Draco ancora
impacchettato sotto il braccio, andò verso la casa dei grifondoro per dire ai
suoi amici la novità…non l’avrebbero certo accolta bene, ma quando sua madre le
aveva chiesto che cosa desiderava come regalo di Natale, la sua risposta fu
immediata e sincera: che Draco non restasse da solo. Chissà come sarebbe stata
la convivenza tutti insieme!
7.
Il viaggio in treno non fu poi una tragedia.
Per quieto vivere si limitarono a chiacchierare
delle lezioni, dei compiti, dei professori e del tempo. Ginny e Draco, a loro
volta, cercarono di limitare lo scambio di baci e sorrisi solo nei momenti in
cui, per un motivo o per l’altro, riuscivano a non farsi notare.
Quando giunsero alla Tana, i signori Weasly erano già
sulla porta pronti ad accoglierli.
Ci fu uno scambio di baci ed abbracci con Hermione
ed Harry, pacche sulle spalle per Ron ed una calda stretta di mano per Draco.
Poi Molly fece strada lungo la stretta scala che
portava alle camere ed indirizzò Ginny ed Hermione nella camera di Ron; Ron ed
Harry nella camera che un tempo era dei gemelli; Bill e Fleur si erano già
sistemati nella mansarda, mentre George e Percy nella camera di quest’ultimo. A
Draco fu assegnata la camera di Ginny.
Molly aveva ritenuto che il giovane sarebbe stato
più a suo agio in una camera da solo.
Anche se le tendine rosa e l’arredamento in generale non erano certo il genere che
avrebbe scelto lui, nell’insieme fu soddisfatto e ringraziò mentalmente la
signora Weasly per avergli riservato un minimo di intimità: ok cominciare a far
parte della famiglia, ma condividere il letto con lenticchia o lo sfregiato
sarebbe stato davvero troppo!
8.
Sistemati i bagagli i giovani si precipitarono
fuori per una battaglia a palle di neve ed il pomeriggio volò nell’allegria e
nelle grida divertite di tutti. Perfino Draco, che all’inizio era piuttosto
restio a farsi coinvolgere, quando fu colpito da una specie di valanga da parte
di Ginny si adoperò per “vendicarsi dell’affronto”!
La cena fu vivace ed ognuno ebbe modo di poter
apprezzare l’ottimo cibo e l’ottima compagnia. Nell’insieme erano davvero una
bella famiglia!
Più tardi Draco e Ginny si sedettero sul dondolo,
che si trovava nella veranda, per stare un po’ da soli, scambiarsi le prime
impressioni e rubare qualche bacio.
Ginny era ansiosa di sapere come Draco stava
vivendo questo primo giorno di vacanza e le domande le uscirono quasi
contemporaneamente.
-
allora?
Tutto bene? Ti piace la camera? Ti stai divertendo? Sei contento d’essere venuto?
Hai bisogno di qualcosa? Preferiresti dormire con Ron o Harry o Perc…
-
Calma!
Calma! Una domanda alla volta, per carità!
-
Ops!
Temo d’essere più ansiosa di quel che credevo…avanti, raccontami come và!
-
Direi
proprio bene! I tuoi sono molto gentili, specialmente Molly, che non smetteva
mai di riempirmi il piatto con insalata di pollo e patate!
-
È
fatta così! Teme che qualcuno possa morire di fame sotto il suo tetto e così
preferisce far morire i suoi ospiti di indigestione! Ma lo fa con le migliori
intenzioni! Su, và avanti!
-
La
camera è piccola ma accogliente…e mi piace l’idea di non avere tra i piedi tuo
fratello o il suo amico…anche se avrei preferito dormire con una certa
ragazza…ma non credo che suo padre sarebbe stato tanto d’accordo!
-
Non
arriveresti a Natale! E mancano solo 2 giorni! Dovremo fare i bravi…
-
Questo
è l’unico neo, ma nell’insieme è il più bel Natale della mia vita!
-
Davvero?
Come lo festeggiavi di solito?
-
Un
grande albero nel salone da ballo con sotto grandi pacchi regalo, una grande
orchestra, grande confusione e tanti estranei che giravano per casa
scambiandosi auguri falsi ed ipocriti. Se ero fortunato potevo ritirarmi subito
dopo cena, altre volte invece dovevo fare da cavaliere alla figlia di qualche
personaggio che mio padre riteneva utile…
-
Questa
parte potevi anche non dirmela…che cosa ci facevi con quelle ragazze?
-
Sei
gelosa, Weasly? Di certo non quello che faccio con te! (disse sorridendo
maliziosamente). Ci limitavamo a ballare e a bere qualche burrobirra. Una
volta, con…una di loro, sono andato a passeggiare sulla spiaggia e lei s’è
illusa che fosse nato qualcosa…
-
Mmm…”una
di loro”…La conosco?
-
Sì…
-
Pansy?
-
Pansy!
È da allora che dice in giro che stiamo insieme, ma ti assicuro che non c’è
stato nulla di serio…solo un bacio! E non è stato nemmeno un gran che!
-
Raccontami
ancora di te…
Parlarono a lungo. Incuranti della notte che stava
scendendo, restarono abbracciati a confidarsi segreti, emozioni, sogni e
desideri. Ed alla fine, stanchi e assonnati, rimasero in silenzio, godendo
semplicemente della presenza e del calore dell’altro.
I coniugi Weasly li guardavano dalla finestra,
indecisi se interrompere la magia di quel momento o lasciarli lì ancora un po’.
Molly era romantica e voleva dar loro ancora un
po’ di tempo, Artur, invece, un po’ infastidito dalla troppa intimità dei due,
si schernì dietro la scusa che faceva freddo ed andò in veranda.
-
forse
è ora che rientriate…comincia a fare piuttosto freschino qua fuori…
-
ha
perfettamente ragione, signor Weasly. Inoltre credo che Ginny si sia
addormentata! È stata una giornata intensa e siamo tutti un po’ stanchi…
-
dovremo
svegliarla, ormai non riesco più a portarla in braccio come quando era piccola!
-
Credo
sia un peccato svegliarla. Se mi permette la porto io…
Malvolentieri Artur lasciò che Draco prendesse il
suo bene più prezioso fra le braccia e la depositasse nel suo letto (sotto gli
occhi vigili di Molly). Il giovane innamorato, prima di congedarsi, depose un
tenero bacio sulle labbra della bella addormentata, le sussurrò “buona notte, bambolina”,
dopodiché si ritirò nella sua stanza.
9.
la mattina dopo era la vigilia di Natale. In casa
Weasly c’era la tradizione di non lasciare che Molly lavorasse per tutti, per
cui ad ognuno venne affidato un compito.
Chi pelava patate, chi preparava salse o
intingoli, chi impastava, chi mescolava. Alla fine si ritrovarono tutti
infarinati, appiccicosi e coi baffi di crema ai lamponi e dovettero passare il
pomeriggio a sistemare il caos fatto in cucina. Ma anche questo faceva parte
del rito.
La sera, dopo aver indossato l’abito più bello, si
ritrovarono intorno all’albero pronti per scambiarsi i regali.
Ci fu un gran da fare. Carte colorate, nastri e
fiocchi volarono da tutte le parti ed ognuno ebbe qualcosa.
Ginny regalò a Draco un braccialetto d’argento,
molto bello ed elegante, con le iniziali D&G. Disse che l’aveva trovato in
una gioielleria babbana ed il fatto che ci fossero già incise le loro iniziali
l’aveva giudicato un segno del destino!
(Draco non ebbe cuore per dirle che era la firma
di due noti stilisti italiani. Inoltre lui, che vestiva solo Armani, più di
chiunque altro, apprezzava l’ italian-style e si ritenne più che soddisfatto
del dono della ragazza).
Quando fu il momento per Ginny d’aprire il regalo
di Draco, si posizionarono tutti (più o meno con discrezione) in modo da poter
vedere. Chissà che cosa conteneva la grande scatola bianca!
Ginny era emozionata mentre Draco ebbe un attimo
di incertezza…non era sicuro di voler far vedere a tutti cosa aveva scelto…ma
ormai non poteva impedirle di sfilare il bel fiocco.
Un coro di “oooohooh” seguì quando Ginny tirò
fuori un meraviglioso abito da sera di seta nera. Aveva due coppie di spalline,
lavorate con cristalli Swarowsky, che si incrociavano sulla schiena, creando un
ricamo di luci elegante e sexy. Era la cosa più bella che avessero mai visto.
Abbinate all’abito c’erano delle scarpe col tacco alto, sempre rifinite con
cristalli, che avrebbero fatto invidia anche a Cenerentola! Tutto il completo
doveva essere costato una fortuna.
Erano tutti così ammirati che nessuno si accorse
che Draco si era alzato ed era andato verso Molly ed Artur.
-
quando
ho preso il regalo per Ginny non potevo immaginare che l’avrebbe aperto davanti
a voi, per cui vi chiedo infinitamente scusa, fin d’ora, se vi metto in
imbarazzo. Non era davvero questa la mia intenzione…
-
Draco,
non preoccuparti. Quell’abito è semplicemente una favola!
-
Veramente
io non parlavo dell’abito…
I Weasly non capirono il senso della frase di
Draco, contemporaneamente Ginny lanciò un piccolo grido.
-
…parlavo
di questo!
Nelle piccole mani di Ginny c’era una scatolina di
velluto blu.
La ragazza ne fissava il contenuto, Draco nel frattempo le si era messo davanti e le
prese le mani tramanti.
-
Ginevra,
vuoi sposarmi?
e calò il silenzio.
Tutti i presenti si fissarono incapaci di
formulare anche solo un suono di senso compiuto.
Il signor Weasly fissava la figlia con occhi
sgranati e muoveva lentamente la testa in segno di diniego, formulando un
piccolo “no” con le labbra. Molly era diventata rossa e guardava prima la
figlia e poi il ragazzo in attesa di capire cosa avrebbe risposto. Gli altri
erano ammutoliti ed immobili come statue di marmo.
Poi Ginny bisbigliò:
- “Ho pensato molto a cosa regalarti e spero
davvero che sia quello che desideri!” sono le parole che hai usato quando
mi hai dato il regalo…solo ora ne capisco il senso. Draco io…io desidero
davvero diventare tua moglie!
Per tutto il tempo Draco era rimasto immobile,
trattenendo il respiro. Unico segno visibile di nervosismo era un impercettibile
contrazione delle mascelle.
Alla risposta di Ginny non riuscì a contenere la
gioia che esplose davanti a tutti in un abbraccio e nel bacio più lungo, più
dolce e più appassionato che poté!
Mentre i neo fidanzati si stringevano forte, il signor
Weasly uscì dalla stanza.
10.
nessuno sapeva cosa dire o cosa fare. Hermione era
contenta e contemporaneamente preoccupata per l’amica. Ron era schifato.
George, Percy e Bill semplicemente attoniti. Harry diventò cupo ed andò in
giardino.
Quando i due ragazzi a fatica si ricomposero,
cominciarono i primi commenti.
Ginny mostrò orgogliosa il bellissimo anello che
ora impreziosiva la sua delicata mano. Era fatto d’oro bianco, con incastonato
un unico diamante, che rifletteva tutti i colori dell’arcobaleno. Era semplice
e bellissimo nello stesso tempo.
Hermione e Fleur non poterono trattenersi dal
guardare i rispettivi compagni con un pizzico di rimprovero. Questo sì che era
un anello!
Draco era consapevole d’aver lanciato una specie
di bomba atomica e stava aspettando che le conseguenze del suo gesto
arrivassero.
Mentre Ginny, che non riusciva a frenare la sua
gioia, parlava con le due ragazze, Molly si avvicinò con discrezione a Draco e
lo invitò ad andare nello studio, dove Artur lo stava aspettando.
Draco non lo fece attendere e si presentò
immediatamente.
-
Draco,
io non so cosa pensare…che intenzioni hai?
-
Mi
sembra evidente. Sono innamorato di Ginny e desidero sposarla. Tutto qui.
-
“Tutto
qui”, dici? Ma ti rendi conto del passo che le chiedi di fare? Ha solo 17 anni…
-
Non
ho intenzione di metterle i bastoni tra le ruote. Potrà fare tutto quello che
desidera. Finiremo entrambi la scuola e decideremo con calma quando sposarci.
-
Draco,
so che adesso mi odierai, ma non posso negare che l’influenza che tuo padre ha
avuto su di te, in passato, mi preoccupa parecchio. Come posso fidarmi di te?
Come posso credere che non sia solo una mossa strategica per riabilitare il suo
nome?
-
Non
ho garanzie da darle, ma solo la mia parola, che al momento non vale un gran che…vorrei
potermi aprire il cuore per farle vedere quanto amo Ginny!
-
La
figlia del nuovo ministro della magia ed il figlio del mangiamorte più crudele…
-
No,
signor Weasly, ormai non sono più il figlio di Lucius…
-
Che
cosa intendi dire?
-
Quando
ho detto a Lucius che uscivo con Ginny ho perso definitivamente ogni titolo che
mi poteva legare a lui…e quando scoprirà che ho intenzione di sposarla,
probabilmente sua figlia diventerà vedova prima ancora di diventare mia moglie!
Ma stia tranquillo, signor Weasly, Ginny non corre alcun pericolo…è il mio
scalpo quello che lui vuole!
Artur lo guardava senza riuscire a proferir
parola. Non sapeva davvero cosa pensare.
La tranquillità con cui Draco parlava di Lucius
(che, notò, non chiamava mai “mio padre”) e del fatto che si sarebbe vendicato
su di lui, lo lasciava esterrefatto.
Quanto dolore doveva aver subito questo ragazzo,
dai lineamenti severi, che dimostrava qualche anno in più dei suoi 18, per
arrivare a parlare della sua morte con così tanto distacco?
Mentre rifletteva su cosa dire la porta si aprì ed
il musetto felice di Ginny fece capolino.
-
ecco
dov’eravate finiti! Tutto bene?
Chiese guardando prima suo padre e poi Draco.
-
Tuo padre non mi ha ancora fatto a pezzettini
e seppellito in giardino, per cui direi che finora mi è andata bene!
Disse allegramente il ragazzo. Ginny intanto si
avvicinò al padre, gli sussurrò – devi credere in me, papà! – gli diede
un bacio e sorridendo abbracciò Draco.
Artur era ancora confuso, ma decise di fidarsi
della figlia e, sospirando appena, uscirono tutti e tre dallo studio.
Quando tornarono in salotto tutti gli sguardi si
posarono su di loro ed il sorriso, anche se un po’ tirato, di papà Weasly
decretò che il fidanzamento era confermato.
11.
Ginny non potè fare a meno d’andare a cambiarsi e
quando scese le scale si sentiva a dir poco una principessa da favola. L’abito
sembrava disegnato su misura per lei. Il tessuto morbido risaltava le curve
delicate del suo fisico slanciato, l’intreccio delle spalline sottolineava la
linea dritta della schiena e le scarpe eleganti completavano un quadro già
perfetto.
Draco era senza fiato e le andò incontro.
Istintivamente le chiese di ballare.
Nel giro di pochi istanti i mobili vennero
spostati, una musica romantica si diffuse nell’aria ed il salotto diventò una
perfetta sala da ballo.
Sorridendo al suo futuro marito la ragazza disse:
-
non
è certo il salone di Malfoy Manor e non c’è nemmeno l’orchestra dal vivo, ma
alla fine anche questo Natale ti tocca ballare con la figlia di un uomo importante!
-
…e
questa volta mi tocca pure sposarla!
12.
alla fine della serata, Draco accompagnò Ginny
nella sua stanza e, appoggiandosi allo stipite della porta, la bloccò per darle un lungo,
lunghissimo bacio.
Mentre Ginny chiudeva la porta, Hermione seguì
Draco nel corridoio e lo fermò.
-
questa
è una serata troppo speciale per voi. So che me ne pentirò, ma ti lascio strada
libera, diciamo per un paio d’ore…ok? Intanto mi sistemerò nella vecchia camera
di Ginny e speriamo che a nessuno venga in mente di cercarti!
Draco guardò Hermione per un lungo istante, non
credendo alle sue orecchie, ma non se lo fece ripetere e tornò in fretta sui
suoi passi, giusto in tempo per entrare nella camera e sentire Ginny che
diceva:
-
Herm,
potresti aiutarmi a slacciare l’abito? Da sola ho paura di strapparlo…
-
Non
chiedo di meglio…
La voce dolce e sensuale di Draco la fece
sussultare, mentre le mani di lui si posavano sui suoi fianchi.
-
che
fine ha fatto Hermione? Non l’avrei mica schiantata, vero?
-
E
se anche fosse?
-
Dimmi
che non l’hai fatto!
-
Non
l’ho fatto! Anzi, ricordami di ringraziarla, perché questo è il suo regalo di
fidanzamento per noi.
-
È
stata un’idea di Hermione?
-
Dobbiamo
proprio parlare di lei? Non potremmo concentrarci su di te? Sei semplicemente
bellissima…
-
Con
questo vestito qualunque ragazza sarebbe bellissima…
-
Quale
vestito?
In effetti, con un solo tocco, Draco aveva sfilato
le spalline e l’abito s’era posato a terra…
Ginny non ebbe mai modo di rispondergli. Le loro
labbra stavano già incontrandosi e la conclusione di una serata così poteva
essere solo una…
Si addormentarono nudi ed abbracciati.
All’alba il sole fece capolino dalla finestra ed i
primi raggi svegliarono Draco, il quale si meravigliò, ancora una volta, di
come le cose potessero assumere pieghe inaspettate. Come a confermare questo
suo ultimo pensiero qualcuno bussò alla porta. Doveva essere Hermione,
arrabbiata con lui per aver prolungato le due ore in una notte intera…ma non è
che avessero avuto tempo di guardare l’orologio…
Si infilò i boxer aderenti (ovviamente neri) e
stava per aprire all’amica quando la voce di Molly si fece sentire:
-
ragazze,
posso entrare? Devo sistemare la stanza e la colazione è già pronta.
In un tempo da record olimpionico e prima che la
catastrofe si potesse abbattere su di loro, Draco raccolse i suoi abiti, si
smaterializzò per ricomparire nella “sua” camera da letto ed ebbe anche la
prontezza di tappare la bocca ad Hermione, che stava già per formulare un urlo
di sorpresa.
Se Ron fosse entrato per caso in quel momento,
sarebbe stato davvero difficile spiegargli che cosa ci faceva Hermione nel
letto di Draco con quest’ultimo chinato su di lei con indosso solo i boxer!
Quando fu certo che la ragazza avesse intuito la
situazione, si azzardò a togliere la mano dalla sua bocca e a sospirare di
sollievo.
-
ma
sei matto? Comparire così all’improvviso…ed oltretutto in mutande!
-
Spiacente
che lo spettacolo non sia di tuo gradimento, ma la mamma di Ginny credo avrebbe
apprezzato ancora meno! A proposito, ti aspetta di sotto…
-
Ed
io come faccio? Non posso mica uscire da qui in camicia da notte!
-
Dammi
due minuti che mi vesto e avrai strada libera.
Draco si infilò un paio di jeans a vita bassa ed
un maglione a collo alto direttamente sulla pelle nuda, il tutto rigorosamente nero. Hermione ebbe da
ridire:
-
Ti
prenderai un malanno senza la canottiera!
-
Per
carità divina! La canottiera la lascio al tuo ragazzo! E poi io e Ginny abbiamo
fatto un tacito accordo: niente indumenti superflui…così, giusto per far
prima!
Ed ammiccando all’amica uscì dalla stanza.
Vivo
per lei e non ho più battiti regolari al cuore
solo
una febbre che va su fino a 40 e più d’amore
non mi
vergogno a dirlo sai che da Natale scorso in poi vivo per lei la notte e il
giorno.
Vivi
una storia insieme a lei e poi quando meno te lo aspetti
sei
innamorato perso ormai dei suoi dolcissimi difetti
se
questo grande amore c’è lascialo scorrere da sé non vergognati a dire io vivo
per lei!
da “Vivo per lei”
13.
la mattina di Natale fu allegra e spensierata.
Tutti poterono godere della magia di quel giorno.
Molly fece trovare un pacchetto nella camera di
Draco. Il ragazzo lo aprì e con grande sorpresa trovò un maglione (per sua
fortuna nero), con ricamata una grossa “D” in argento e verde (i colori della
casa di Draco).
Il biondo ne rimase più colpito di quanto volesse
ammettere. Giurò a se stesso che quello era il maglione più kitch che avesse mai visto e che non
l’avrebbe mai indossato…ma il fatto che la mamma di Ginny fosse rimasta in
piedi fino a tardi per confezionare un regalo per lui lo fece sentire un po’ in
colpa per quel pensiero e scese ad un compromesso: indossò dei pantaloni neri,
una camicia bianca portata fuori dai pantaloni e quel maglione sulle spalle.
Nell’insieme stava bene e quando si presentò a
pranzo tutti poterono notare come il portamento di Draco riuscisse a rendere
elegante anche quell’improbabile indumento.
Molly ovviamente ne fu orgogliosa e si vantò della
sua abilità coi ferri da maglia.
Ginny rimase semplicemente senza parole, non tanto
per il look del suo ragazzo, ma per il fatto che quando il biondo fece per
ringraziare la futura suocera quest’ultima lo strinse a se e gli diede un
sonoro bacio ed il giovane, per la prima volta leggermente rosso in viso,
ricambiò sfiorando la guancia della donna, a cui doveva molto più di quanto si potesse immaginare.
A metà pomeriggio, con la scusa d’aver mangiato
troppo, Draco propose a Ginny di fare due passi lì intorno. In realtà le
intenzioni del ragazzo erano leggermente diverse…
Si allontanarono dalla Tana in direzione del bosco
adiacente e quando furono certi d’essere al di fuori della portata di occhi od
orecchie indiscrete, si lasciarono andare al reciproco desiderio di sentirsi
uniti.
Le mani di Draco si muovevano sapienti sul corpo
snello di Ginny, che rispose prontamente a quel contatto familiare.
I due giovani amanti erano così presi dal loro
volo da non accorgersi che, non molto lontano, qualcuno li stava guardando…
14.
la cena fu un coro unanime di “basta cibo”…ma
Molly fu irremovibile ed ognuno dovette ingoiare almeno una porzione di dolce
pur di farla contenta.
Più tardi Harry chiese a Draco di poter parlare da
solo con lui. Poco convinto il biondo acconsentì ed andò in veranda con il
moro.
-
devo
ammettere che ieri sera hai avuto fegato a dichiararti così davanti a tutti!
-
A
dire il vero volevo chiederglielo l’altro pomeriggio, sulla torre di
astronomia, e soprattutto da soli!…ma la cosa mi è sfuggita di mano…è andata
bene, non ero sicuro che avrebbe accettato…
-
Sinceramente
ci sono rimasto davvero malissimo. Hai definitivamente infranto il mio sogno di
tornare con lei…
-
Non
mi scuserò di certo!
-
Lo
so. Non voglio le tue scuse, sei stato bravo a cogliere l’attimo…avrei dovuto
chiederglielo io quando ne ho avuto la possibilità…
-
Non
mi sentirò ne in colpa ne in pena per te…hai avuto la tua occasione e l’hai
lasciata andare…ora sta con me e questo è quanto. Se la cosa non ti va giù è un
problema tuo, non mio…
-
Voglio
solo dirti una cosa: oggi pomeriggio ero nel bosco e vi ho visti insieme…non
farò scenate e nemmeno cercherò di metterti in difficoltà con i suoi. Lei ha
fatto la sua scelta e ha scelto te. Ma sia chiaro: falla soffrire, trattala
male o tradiscila e te la dovrai vedere con me!
-
Credi
di farmi paura? Sono cresciuto con le
minacce di mio padre eppure sono qui…ma capisco le tue intenzioni ed anche se
ti sembrerà strano detto da me, lo apprezzo.
-
Lo
spero, perché non sto scherzando!
-
Potter,
io e te non saremo mai amici, che sia chiaro, ma sono felice che Ginny possa
contare su di te. Naturalmente non tollererò alcuna interferenza non richiesta,
ma di certo non chiederò mai a Ginny di rinunciare alla tua amicizia.
E con queste parole, per la prima volta, Draco ed
Harry si strinsero la mano in segno di pace.
La famiglia Weasly al completo aveva assistito
allo scambio di battute e si resero conto d’aver appena assistito ad un vero e
proprio miracolo di Natale.
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Capitolo 4 *** 3. il funerale ***
3. il funerale
Il funerale
1.
Il viaggio di ritorno a scuola fu tranquillo e
spensierato. Ormai la compagnia s’era consolidata e nessuno fece caso alla
presenza di un serpeverde (e che serpeverde!) nel gruppo dei grifondoro.
La notizia del fidanzamento tra Draco e Ginny,
ovviamente, fu sulla bocca di tutti prima ancora che i due ragazzi mettessero
piede nella sala comune e una Patsy decisamente infuriata se ne andò in camera
sua, blaterando qualcosa circa il voler scrivere a suo padre.
Verso marzo, durante una lezione di pozioni, Gazza
bussò alla porta dell’aula e chiese al professor Lumacorno di dare il permesso
a Draco di allontanarsi, la preside Mc Grannit aveva urgenza di parlare col
ragazzo.
Draco andò in presidenza chiedendosi il motivo di
tanta fretta. Ormai erano mesi che non si cacciava più nei guai!
Quando entrò nello studio e vide il volto teso e
severo della professoressa capì che doveva essere una cosa seria. Si fece
coraggio e parlò:
-
Preside
Mc Grannit, mi ha fatto chiamare?
-
Sì,
signorino Malfoy. La prego, si sieda. Poco fa è arrivato un gufo che la
riguarda…io, io non so davvero come dirglielo…
-
Tergiversare
non cambierà le cose…
-
La
notizia è ancora ufficiosa, ma a quanto pare Lucius e Narcissa Malfoy sono…sono
deceduti questa mattina. Pare siano stati avvelenati.
-
Lucius
e Narcissa morti…avvelenati?!
-
Mi
dispiace davvero. Non ho trovato modo migliore per dirglielo…
-
Preside
Mc Grannit le chiedo il permesso di allontanarmi da Hogwarts. Devo verificare
come stanno le cose.
-
Si
prenda i giorni che ritiene necessari. E la prego d’accettare le mie
condoglianze.
-
Grazie.
Detto ciò si allontanò di corsa.
La notizia gli martellava in testa. I suoi
genitori erano morti.
In molti li volevano vedere tre metri sotto terra,
ma riuscire ad avvelenarli dentro ad una prigione di massima sicurezza era
un’altra cosa…doveva assolutamente andare ad Azkaban.
Non parlò con nessuno, non disse nulla nemmeno a
Ginny, prese solo il mantello, la sua fidata Firebolt e volò letteralmente
via.
2.
come tutte le cose che devono restare segrete la
fuga di Draco fu la notizia più chiacchierata dell’intervallo. Nel giro di
pochi istanti si disse che la Mc Grannit l’avesse espulso, che fosse stato
arrestato, che fosse scappato per non essere esiliato…di tutto questo Ginny non
credette a nulla, andò diretta dalla preside e pretese, (con una grinta degna
del suo Malfoy), una spiegazione.
-
mia
cara signorina Weasly, capisco il suo stato d’animo, ma non posso darle
un’informazione che riguarda un suo compagno.
-
Forse
lei è l’unica a non saperlo, ma quello che lei chiama “un mio compagno” si dà
il caso che sia il mio fidanzato!
-
Non
sia sfrontata con me! So benissimo in che rapporti è col signorino Malfoy, ciò
non toglie che io non possa darle ugualmente la risposta che mi chiede. Verrei
a meno ai miei principi sulla privacy dei miei studenti.
-
Al
diavolo la privacy! È del mio Draco che stiamo parlando! Io devo sapere cosa
sta succedendo. Come posso aiutarlo o anche solo stargli vicino se non so
nemmeno dove andare a cercarlo o cosa fare per lui?
-
Non
posso farci niente, mi spiace. Ora, per cortesia, gradirei che lasciasse il mio
studio…
Ginny era frustrata e senza parole. Come poteva
convincere la Mc Grannit a dirle qualcosa di più?
Poi guardò l’insegnante di trasfigurazione e dal
suo cipiglio capì che non le avrebbe detto più nulla. Rassegnata fece per
andarsene.
-
signorina
Weasly, posso chiederle un piacere?
-
Certamente…
-
Potrebbe
svuotare il mio cestino? Comincia ad essere troppo pieno…
Ginny guardò il cestino, che conteneva solo una
carta, poi guardò la professoressa che volutamente le aveva girato le spalle,
poi riguardò il cestino…e capì!
Prese la lettera, farfugliò un ringraziamento ed
uscì.
3.
dunque era questo. I genitori di Draco erano
morti.
La ragazza cominciò a piangere, senza sapere
nemmeno il perché. In fondo non è che fossero proprio un modello da seguire, ma
erano comunque l’unica famiglia di Draco.
Andò da Hermione per chiederle consiglio, ma anche
la grifondoro dai capelli ricci non seppe darle una risposta convincente.
Forse Draco aveva bisogno di restare da solo, ma
Ginny non si sentiva tranquilla. E se avesse fatto una pazzia? E se fosse stata
una trappola? In fondo Lucius gli aveva giurato vendetta…No! Doveva fare
qualcosa. Non poteva restare con le mani in mano.
4.
Ma non era una trappola.
Draco era nel laboratorio del medico legale e
aveva appena dovuto fare il riconoscimento delle salme. Erano proprio i suoi
genitori, quelli stesi sul tavolo d’acciaio. Il loro pallore e la loro
freddezza non lo scompose…in fondo erano esattamente come se li ricordava.
Lesse l’esame tossicologico con molta attenzione.
Erano effettivamente stati avvelenati ma nessuno era stato in grado di dargli
qualche informazione in più.
Firmò le pratiche necessarie e diede disposizioni
per il funerale.
Gli fu chiesto di procurare due abiti per la
sepoltura e così si recò a Malfoy Manor.
Era da parecchio che non entrava in quella casa e
gli fece uno strano effetto rimetterci piede.
Tutto era in perfetto ordine, (d’altronde, a
dispetto della Grenger, i Malfoy avevano un esercito di elfi domestici che
lavoravano per loro). Ma la cosa che più lo colpì fu l’assoluta mancanza di
calore di quelle stanze.
Dopo aver trascorso le vacanze natalizie alla Tana
aveva compreso il vero significato di frasi come “casa dolce casa” e di come
mai certe persone soffrissero tanto di nostalgia.
A lui non era mai capitato…ma in fondo lui non
aveva “una casa”, bensì solo “un posto” dove dormire e mangiare, dove era
assolutamente vietato intrecciare rapporti umani.
Scelse due abiti a caso, in fondo quelli di suo
padre erano tutti uguali, mentre sua madre sarebbe stata bella con qualunque
cosa.
Poi cominciò a girare tra le varie stanze, fino a
ritrovarsi nella sua camera da letto.
Quanti ricordi c’erano tra quelle pareti! Soprattutto
i più recenti.
Guardò lo specchio che una sera gli aveva fatto
vedere quanto di cattivo ci poteva essere in un uomo e poi guardò il divano
della biblioteca, dove quello stesso uomo aveva trovato perdono e conforto.
Sembravano passati secoli, eppure non era ancora
passato nemmeno un anno…si sentiva molto più vecchio di quello che diceva la
sua carta d’identità.
Mentre ancora rifletteva sentì dei passi leggeri
alle sue spalle, pensando fosse un elfo non si preoccupò di verificare, invece,
con sua grande sorpresa, una voce familiare lo destò dai suoi pensieri.
-
Draco?
-
Ginny?
-
perdonami
se sono venuta qui, ma dovevo assolutamente sapere come stavi…Non ho
resistito…secondo Hermione avrei dovuto aspettare…ma è stato più forte di me…
-
Hai
fatto benissimo! E comunque, per la cronaca, io sto bene.
-
Sicuro?
-
Sicuro.
-
Se
preferisci restare da solo io lo capirò. Volevo solo farti sapere che ci sono,
che sono qui per te!…Non posso immaginare che cosa proverei io se mi capitasse
una cosa del genere…
-
A
dire il vero non riesco a provare proprio nulla. Mi sento esattamente come
stamattina. Dovrei provare dolore, tristezza o forse sollievo ed invece
nulla…loro per me erano già morti da tempo…
I due ragazzi rimasero per
un attimo senza parlare, ognuno dietro ai suoi pensieri.
Poi Draco proseguì.
-
Sono
un mostro per questo, Ginny? Perché non riesco a sentire assolutamente nulla?
Eppure so che il mio cuore può provare dei sentimenti, altrimenti non mi so
spiegare cos’è quel nodo che mi viene ogni volta che ti devo lasciare…
-
Non
sei un mostro ed il tuo cuore è molto più generoso di quello che pensi. Credo
semplicemente che tu debba ancora interiorizzare la cosa.
-
Perché
non riesco a versare nemmeno una lacrima?
-
Troppe
volte ti hanno ferito ed ora non vuoi più soffrire a causa loro.
-
Ma
tu hai pianto, si vede sul tuo volto…io non ci riesco…
-
Io
ho pianto pensando a te.
Ormai era sera e Draco si oppose all’idea di far
rientrare Ginny così tardi.
Avrebbero spedito un gufo alla Mc Grannit per
avvertirla che Ginny era con lui a Malfoy Manor e che sarebbero rimasti insieme
fino al giorno del funerale.
La professoressa non avrebbe certo approvato, ma
non le diedero modo di ribattere.
Quella notte dormirono insieme nella “loro” camera
e si amarono con dolcezza e tenerezza.
Draco si addormentò respirando il buon profumo dei
capelli di Ginny e la ragazza si sentì molto più vicina a lui in quel momento
che non a Natale, quando le aveva chiesto di sposarla.
Non aveva dubbi, era davvero lui l’uomo della sua
vita.
I due giorni successivi trascorsero lentamente.
Draco, con molto distacco, si occupò di tutta la
burocrazia necessaria per la tumulazione.
Ginny, dal canto suo, si sentiva inutile, ma gli
restò accanto in modo da essere pronta per il giorno in cui, anche lui, fosse
riuscito a piangere il suo dolore.
5.
Il giorno del funerale poche persone si
presentarono per dare l’estremo saluto ai coniugi Malfoy.
Draco era addirittura convinto che alcune di loro
fossero lì solo per assicurarsi che Lucius fosse morto davvero.
Ma poco importava. A lui bastava la presenza di
Ginny al suo fianco.
Mai come in quell’occasione si era sentito unito a
lei in un modo che andava al di là del rapporto fisico. Lei aveva trovato la
chiave della sua anima.
Al momento della sepoltura il giovane si fece
avanti e depose un fiore bianco sulla bara di sua madre. Quella di suo padre
non la degnò di uno sguardo. Dopodiché si allontanò insieme a Ginny, senza
voltarsi nemmeno una volta.
Come da usanza anglosassone fu dato un rinfresco,
in casa Malfoy, in onore dei defunti.
La famiglia Weasly al completo, Hermione ed anche
Harry erano vicini a Draco e non poterono evitare di sentire quest’ultimo
parlare col padre di Patsy, che si era presentato per ricordargli un certo
contratto che Lucius aveva intenzione di
stipulare con lui.
-
mi
spiace che Lucius le abbia promesso un matrimonio in famiglia, perché vede,
signor Parkinson, non ho alcuna intenzione di onorare la sua parola. Io sono sì
un Malfoy, ma il Malfoy sbagliato!
-
Ma,
mio caro ragazzo, avrai bisogno di un consulente ed io, nella mia posizione,
posso fare molto per te. Tuo padre l’aveva capito.
-
Quello
che lei chiama mio padre, per me era meno di
niente.
-
Dici
così solo perchè sei scosso…
-
Non
sia accondiscendente con me! Lucius aveva giurato vendetta a parecchie persone
e non mi stupirei che fosse stato avvelenato da qualcuno presente qui oggi.
-
Mi
stai lanciando delle accuse? Stai attento, non sai con chi hai a che fare!
-
Al
contrario la conosco molto bene…di lei so molte più cose di quanto lei stesso
possa immaginare…
-
Stai
diventando impertinente…
-
La
veda come vuole…ma sia chiaro non sposerò Patsy e se, per caso ovviamente,
dovesse accadere qualcosa a me o a Ginny, lei sarà la prima persona a cui andrò
chiedere spiegazioni…
-
È
una minaccia?
-
Voleva
essere un consiglio. Un’ ultima cosa: visto che non siamo parenti e tanto meno
amici…d’ora in poi mi dia del lei!
Detto ciò si congedò dal suo interlocutore con la
classe e lo stile che solo i Malfoy sapevano impostare, lasciando il genitore
di Patsy nel più totale sbigottimento.
6.
Ginny era orgogliosa di lui e se fino a quel
momento era rimasta in disparte, per non sembrare invadente, dopo si mise al
suo fianco, pronta a rispondere a tono a chiunque avesse osato criticare il suo
Draco!
La professoressa Mc Grannit si congedò presto per
poter far rientro a scuola, ma non senza aver prima detto la sua circa il
comportamento sconsiderato di Draco e Ginny.
Ma la legge era dalla loro, (in fondo erano
entrambi maggiorenni), per cui non potè che prenderne atto.
I signori Weasly, d’altra parte, erano felici
dell’unione e dell’affiatamento dei due ragazzi ma anche preoccupati…sarebbe
stato difficile tenerli separati a lungo.
Entrambi avevano la sensazione che sarebbe bastata
una sola parola di uno dei due e sarebbero convolati a giuste nozze senza
aspettare nemmeno la fine della scuola.
7.
Finito il rinfresco, anche gli altri tornarono
alla loro vita di sempre e rimasero solo Artur, Molly, Draco e Ginny.
Andarono in biblioteca, per poter permettere agli
elfi domestici di sistemare il salone, e si limitarono a parlare di poche cose.
Ormai era già stato detto tutto.
Lo sguardo di Draco si posò su una scatola che era
stata spedita da Azkaban, che conteneva i beni trovati nelle celle dei due ex
detenuti.
L’aprì quasi più per la voglia di fare qualcosa
che per il desiderio di sapere cosa contenesse.
C’erano poche cose. A parte qualche libro che
riconobbe essere di suo padre, c’era una scatola d’argento, sicuramente di
Narcissa, che conteneva un fazzoletto dall’inconfondibile profumo di sua madre
ed una busta chiusa, indirizzata a lui.
L’aprì senza sapere cosa aspettarsi e subito, nel
leggere le prime righe, scritte con grafia tremante, lo stomaco gli si chiuse.
“Mio
carissimo Draco,
se stai leggendo questa
lettera vuol dire che sia io che tuo padre siamo morti.
Avrei voluto avere più
tempo, ma il destino ha giocato contro di me.
Tuo padre ha perso
completamente il controllo. Azkaban lo sta facendo impazzire.
Vuole a tutti i costi
obbligarti a sposare la figlia dei Parkinson e a riportarti su quella che lui
ritiene essere la retta via.
Non ha visto la
determinazione con cui hai risposto alle sue provocazioni.
Non ha visto la luce che
avevi negli occhi mentre parlavi di Ginevra.
Io sì, figliolo, io l’ho
vista! e per la prima volta ho capito che non sei più la proiezione di Lucius,
bensì un uomo che ragiona e decide di testa sua.
Sono orgogliosa di te e
sono felice che tu ora stia vivendo la tua vita come credi sia giusto!
Mi auguro che la figlia
dei Weasly si renda conto di quanto tu sia speciale e di quale fortuna abbia ad
averti accanto.
Vorrei poterti
accompagnare all’altare, fiera del mio bellissimo ragazzo e vorrei poter vedere
i miei nipotini…ma questo non sarà possibile…
Devo fermarlo prima che
sia troppo tardi.
Sta progettando qualcosa
contro di te, ma non devi preoccuparti, io lo fermerò.
So già che cosa fare, devo
solo trovare il modo perché non se ne accorga.
Naturalmente, e questo
temo non lo capirai, io lo seguirò per lo stesso destino.
Non potrei guardarmi in
faccia senza provare vergogna per il mio tradimento, ma sono disposta a tutto
pur di dare a te la possibilità d’essere diverso da lui.
Non devi odiarlo, non era
così un tempo.
La brama di potere l’ha
divorato dall’interno ed è diventato sordo alle grida di suo figlio.
Abbi cura di te, figlio
mio. Da parte mia sai che veglierò sempre su di te!
È così difficile dirti
addio…Mi mancherai!
Un forte abbraccio
La tua mamma”
Draco era senza parole.
Continuava a leggere quella lettera cercando di
dare un senso a tutto quanto.
Dunque era stata lei ad avvelenare suo padre e poi
si era avvelenata. Aveva pianificato tutto.
Ed aveva fatto tutto questo per lui. Per dargli la
possibilità di vivere la sua vita, di fare le sue scelte, di sposare la donna
che amava.
Aveva dovuto pagare un prezzo molto alto, ma lo
aveva pagato con la consapevolezza che lui non avrebbe sprecato questa
opportunità.
Lasciò cadere la lettera sul tavolino e senza dire
una parola uscì verso la spiaggia.
Ginny voleva seguirlo, ma la mano di Molly la
trattenne.
-
ha
bisogno di restare da solo…
-
vorrei
davvero poterlo aiutare. È così smarrito…
-
…e
tu sarai il suo faro. Non puoi seguirlo lungo la rotta, ma puoi indicargli la
direzione più giusta per arrivare sano e salvo al porto.
8.
Draco si era tolto le scarpe, aveva arrotolato i
pantaloni ed ora, con le mani in tasca, camminava con i piedi dentro l’acqua,
come faceva quando era bambino.
Era uno dei pochi ricordi lieti che aveva. La
sensazione di sprofondare e la certezza che sua madre sarebbe stata lì, pronta
a prenderlo se fosse andato troppo giù.
Lo aveva rifatto. Suo padre lo voleva trascinare
all’inferno e lei era sprofondata per poter tenere il figlio fuori da quel
gorgo.
Solo ora cominciava a capire…e le prime lacrime
cominciarono a scendere sul suo viso.
Lacrime liberatorie, di gioia per l’amore che ora
sentiva dentro e per la tristezza di aver perso una persona importante.
Non si preoccupò di asciugarle ne tanto meno di
nasconderle.
Per un po’ Ginny rimase incerta sul da farsi, poi
decise di seguire il suo cuore e lo raggiunse.
Quando si voltò verso Ginny le sorrise dolcemente.
Il volto leggermente tirato lasciava trasparire
una grande malinconia per quello non sarebbe più tornato, ma il fatto che lei
fossi lì lo aiutò a dare un senso a tutto il resto.
L’abbracciò stretta a sé, quasi a voler imprimere
sul suo il corpo di lei.
Fu Ginny a rompere il silenzio.
-
Come
stai?
-
Meglio…almeno
credo…
-
Ti
amava davvero tanto.
-
Ora
lo so…
-
Anch’io
ti amo tanto!
-
Ed
io amo te, piccola mia!
-
Potrai
sempre contare su di me!
-
Grazie,
Ginny. Grazie di esserci, di amarmi, di aver guardato oltre gli inganni del mio
nome…
-
Grazie
a te Draco, d’avermi aperto il tuo cuore e mostrato quanto amore c’era.
Per un po’ rimasero così. Vicini e assorti nei
loro pensieri.
-
Ginny?
-
Si?
-
Ti
va di aiutarmi a sistemare Malfoy Manor?
-
In
che senso?
-
Voglio
che d’ora in poi questa casa sia calda, accogliente e che sappia di noi.
-
Da
dove cominciamo?
Rientrarono in casa con la voglia di dare il loro
meglio.
Molly ed Artur non capirono subito le loro
intenzioni, ma si fecero coinvolgere ed anch’essi diedero il loro contributo.
Vennero svuotati armadi, cambiate tende, rinnovati
ambienti e soprattutto venne sigillato da un potente incantesimo l’ingresso
alle segrete, in modo da cancellare definitivamente quella parte di casa.
Ci misero tutta la sera e c’era ancora molto da
fare.
Molly ed Artur, stanchi, proposero di continuare
l’indomani.
Draco offrì loro ospitalità ed essi l’ accettarono
volentieri.
Cenarono insieme, progettando i lavori del giorno
dopo.
Più tardi Draco e Ginny augurarono la buona notte
ai genitori della ragazza e fecero una passeggiata sul lungo mare.
Il giovane, nonostante tutto, si sentiva sereno.
Aveva la vita davanti a sé e poteva decidere su
qualunque cosa.
Si sedette sulla sabbia e fece accomodare Ginny
tra le sue gambe, in modo da poterla abbracciare ed in modo che potesse
appoggiarsi a lui con la schiena, e cominciarono a parlare.
-
stavo
pensando a noi…Alla promessa che ho fatto ai tuoi a Natale…
-
quale
promessa?
-
Che
avremmo aspettato il tuo diploma per sposarci…
-
Draco…
-
Volevo
proporti di anticipare il matrimonio al mio diploma!
-
Ma
ti diplomerai tra 3 mesi…Mio Dio! sarebbe bellissimo! I miei però la
prenderebbero male…
-
…tu
pensaci lo stesso…
-
…e
se dico di no, mi aspetterai?
-
Credo
proprio che non potrò fare diversamente! Ti amo troppo!
-
Ti
amo tanto anch’io!
-
Dormi
con me questa notte?
-
Vuoi
proprio che i miei ti spezzino le gambe?
-
Chi
ha detto che i tuoi debbano saperlo? Dovremo solo fare pianissimo…
Rientrarono in casa il più silenziosamente
possibile, si chiusero nella camera di Draco e, restando abbracciati, si
riempirono di coccole e carezze.
9.
Malfoy Manor, ormai aveva perso quell’alone
sinistro e tetro.
Ora era una bellissima casa, con una grande
veranda che dava sul mare, una piscina degna di nota ed un grande giardino
fiorito, il tutto circondato da un bosco privato che regalava frescura e
privacy.
Quel luogo di morte ora era diventato la casa dei
loro sogni!
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Capitolo 5 *** 4. segreti ***
4. segreti
Segreti
1.
il ritorno alla normalità non fu facile per
nessuno.
Draco e Ginny dovettero recuperare parecchi
compiti e lezioni perse e la Mc Grannit non fece loro alcun tipo di sconto!
Dovettero impegnarsi molto ed Hermione si prodigò
per aiutare Draco a prepararsi agli esami.
Era strano vedere Hermione e Draco in biblioteca
che studiavano fianco a fianco. Ginny, poco distante, cercava di concentrarsi,
ma la ragazza era visibilmente preoccupata e non riusciva ad andare avanti col
suo lavoro.
Alzava spesso gli occhi verso la strana coppia
vicino a lei e quando lui la guardava sorridendole lei abbassava subito lo
sguardo.
Un pomeriggio Draco chiese alla “mezzosangue” una
pausa ed andò a sedersi accanto a Ginny.
-
tutto
bene, bambolina?
-
Sì! (ma di nuovo abbassò lo sguardo)
-
Ginny,
per favore, dimmi cosa c’è…
-
Non
c’è nulla, davvero!
-
Ti
va di fare due passi con me?
-
Veramente
devo studiare erbologia, sono piuttosto indietro…
-
È
tutto il pomeriggio che sei sulla stessa pagina, due passi non ti faranno male…
E senza aspettare che lei trovasse un’altra scusa
la prese per mano e l’accompagnò fuori.
Passeggiarono per un po’ in silenzio. Draco
sperava che lei trovasse il coraggio di aprire il suo cuore, ma alla fine
decise di rompere gli indugi.
-
sei
gelosa di Hermione?
-
Come?
No, no…
-
E
allora che cosa c’è? E non dirmi niente perché non ci credo!
-
Draco
io…io non so come dirtelo…
Per un attimo a Draco mancò il respiro.
-
Non
sai dirmi che cosa? …Ginny…vuoi …rompere con me?
La sua voce era poco più di un sussurro ma
traspariva tutta l’ansia che questo pensiero gli dava…
-
per
Merlino! Certo che no! (e Ginny per
la prima volta sorrise)
-
Per
un attimo ho davvero temuto il peggio! A questo punto puoi dirmi qualunque
cosa, vedrai che non sarà niente!
-
È
che…non è così facile e poi ho paura che sarai tu a volermi mollare…ed io non
so che cosa farei senza di te…
-
Io
mollare te? Che cosa puoi aver fatto per pensare un’assurdità del genere?
-
Ho
fatto un errore molto grave…
-
Ginny,
qualunque cosa sia successa rimandare non servirà a nulla. Parla con me. Vedrai
che troveremo una soluzione…
La ragazza si fece coraggio, guardò dritto negli
occhi il biondo serpeverde e disse, tutto d’un fiato:
-
Draco,
io…credo d’essere incinta!
Per un attimo Draco rimase a fissarla, senza
esprimere alcun tipo di reazione, poi, con la sua solita calma e tono
tranquillo, riprese a parlare:
-
wow…questa
sì che è una notizia!…ma com’è possibile? Non prendi la pillola?
-
ho
sbagliato a contare i giorni…la settimana che abbiamo passato a Malfoy Manor
avrei dovuto cominciare una nuova confezione…invece me ne sono completamente
dimenticata…in pratica ho saltato 7 giorni di cura ed il rischio che io sia
incinta è veramente alto…
-
hai
già fatto qualche test o robe del genere?
-
No…ma
ho saltato il mese…non è un buon segno…
Erano entrambi senza parole, ma Ginny decise d’aprire
del tutto il suo cuore
-
Draco,
io ti giuro su tutto quello che vuoi che non l’ho fatto apposta! Non voglio
“incastrarti” né obbligarti ad assumertene la responsabilità. So che è stata
colpa mia e me ne farò carico, ma ti prego di credermi che è stato un errore
fatto in buona fede e…e…
Poi le lacrime trattenute a stento per tanti
giorni uscirono tutte in una volta e la ragazza si sciolse in un pianto
liberatorio. Draco intanto cercava di mettere in fila tutte le cose che lei
aveva detto ed era più sorpreso dal fatto che lei credesse che gliene facesse
una colpa piuttosto che della gravidanza in sé.
-
amore?
Se non sbaglio…c’ero anch’io quando è successo!
-
Co…cosa?
-
Sto
dicendo che i figli si fanno in due! Quella che tu chiami “colpa”, se davvero
di colpa si tratta, è di entrambi e non solo tua!
-
Ma
sono io che ho sbagliato a contare…
-
Se
avessi voluto la certezza di non avere “sorprese” avrei dovuto prendere anch’io
delle precauzioni…se non l’ho fatto vuol dire che accettavo il rischio!
-
Ma…
-
Ginny!
Vieni qui!
La prese tra le braccia e la strinse forte a sé.
-
poco
fa pensavo mi volessi lasciare ed il mondo mi stava già crollando addosso. Ora
mi dici che forse avremo un bambino… Ok, è una notizia grossa, ma è del nostro
bambino che stiamo parlando! È frutto del nostro amore…anche se piuttosto in
anticipo rispetto ai progetti che ci eravamo fatti! Io avevo previsto che
avremmo avuto dei bambini…magari non subito, ma se il Malfoy numero uno è
davvero in arrivo…bhè…per me è il benvenuto!
-
Draco…dici
davvero?
-
Ma
mi stai ascoltando? Io ti amo! Amo stare con te! Amo parlare con te! Amo anche
litigare con te! amo tutto di te!…perché non dovrei volere ed amare nostro
figlio?
-
Io
credevo che ti saresti arrabbiato…avevo paura…
-
Smettila
di dire sciocchezze! Anzi…penso che sia magnifico! A questo punto i tuoi non
potranno nemmeno più opporsi al nostro matrimonio se lo anticipiamo!
Ginny era sollevata. Draco non solo non era
arrabbiato, ma le era accanto, le stava dando coraggio e fiducia nel futuro.
Erano giovani per metter su famiglia, ma ce l’avrebbero fatta…ora ne era
convinta anche lei.
2.
attesero ancora un paio di giorni, ma la
situazione non si sbloccò. A quel punto Draco andò dalla Mc Grannit per
chiederle un permesso speciale.
-
preside
Mc Grannit, oggi pomeriggio vorrei accompagnare Ginny ad una visita medica, le
chiedo il permesso di allontanarci dalla scuola per un’ora.
-
La
signorina Weasly non sta bene? Puoi portarla da Madama Chips, sono sicura che
potrà fare qualcosa per lei.
-
Le
assicuro che quello che c’era da fare…l’ho fatto io !!! Ora è necessaria
una visita specialistica, mi creda!
-
Signor
Malfoy, sia più chiaro. Non posso lasciare che i miei studenti escano dalla
scuola senza un valido motivo e lei finora è stato davvero poco esaustivo…
-
Come
vuole lei. Probabilmente Ginny è incinta, io sono il padre del bambino e
dobbiamo fare un test di gravidanza per verificare i nostri sospetti. Sono
stato sufficientemente chiaro ed esaustivo ora?
-
Che
cosa?!?
-
Quale
parte non ha capito? Quella in cui dico che Ginny è incinta o quella in cui
dico che sono il padre del bambino?
-
Non
sia impertinente! È una cosa molto grave quella che mi sta dicendo!
-
Un
bambino non è una malattia grave da cui si deve guarire! È frutto del nostro
amore e non abbiamo nulla di cui vergognarci!
Draco si stava spazientendo. Come poteva
giudicarli? Con che titolo si arrogava il diritto di sputare sentenze. Più la
conversazione andava avanti e più sperava che Ginny fosse davvero incinta.
-
ma
com’è possibile? Come ha fatto a restare…sì…insomma…incinta…?
-
Che
io sappia c’è un solo modo…vuole che le faccia un disegno?
-
Signor
Malfoy lei sta diventando sempre più maleducato!
-
Lei
invece sta diventando sempre più irritante! Mi faccia delle domande che abbiano
senso, oppure si limiti a rispondere alla mia di domanda: abbiamo, sì o no, il
permesso per andare al San Mungo?
La Mc Grannit era semplicemente basita. Quel
ragazzo aveva carattere e non si lasciava certo intimidire facilmente. Alla
fine si limitò a rispondere.
-
alle
4:00 nel mio studio. Userete il mio camino…ed ora vada fuori, prima che mi
venga voglia di prenderla a schiaffi!
-
Sono
molto bravo in questo! È una mia prerogativa!
E si diresse verso la porta, ma prima di uscire
definitivamente si voltò verso la professoressa di trasfigurazione e disse, con
tono tranquillo:
-
Professoressa
Mc Grannit? Grazie! Sono stato davvero maleducato ed impertinente…a mia
discolpa posso solo dire che è la prima volta che devo affrontare una
situazione simile…la prego di accettare le mie umili scuse.
Non aspettò una risposta e si chiuse la porta alle
spalle…era molto bravo anche a farsi perdonare dai professori…ma questo si
guardò bene dal dirglielo!!!
3.
poco prima delle quattro Draco andò a prendere
Ginny, che era a lezione di cura delle creature magiche. Hagrid non guardò
nemmeno la giustificazione della preside. Se Ginny doveva andare, lui non
l’avrebbe di certo trattenuta.
Così i due innamorati lasciarono la parte della
foresta proibita dove si tenevano le lezioni del mezzo gigante e si
presentarono nell’ufficio della preside alle 4 in punto.
Il cipiglio della Mc Grannit non presagiva nulla
di buono, ma non disse una parola in merito. Si limitò ad augurare loro buona
fortuna.
Con l’aiuto della polvere magica i due ragazzi furono
trasportati al San Mungo.
4.
appena misero piede nell’atrio dell’ospedale Ginny
ebbe voglia di scappare. Ma il ragazzo la trattenne per la vita e, col suo
sorriso un po’ sghembo, la indirizzò verso l’ambulatorio presso il quale
avevano appuntamento.
L’infermiera li fece accomodare, in attesa del
loro turno, ed i due ragazzi cominciarono a sentire il nervosismo salire sempre
più. Ginny continuava a battere il piede, Draco le stringeva la mano, più per
ricevere che per darle conforto…
All’improvviso una voce molto (troppo) familiare
richiamò la loro attenzione…
-
Ginny,
Draco! Che cosa ci fate qui? non dovreste essere a scuola?
Molly Weasly!
Di tutte le persone che potevano incontrare,
dovevano beccare proprio la mamma di Ginny?
La ragazza rimase immobile con gli occhi sbarrati,
la bocca aperta ed incapace di dire anche solo un “ciao”. Draco voltava il viso
prima verso la giovane e poi verso la madre, in attesa che qualcuno si
decidesse a dire qualcosa.
-
mi
volete dire come mai siete qui? uno di voi sta poco bene?
Ma il tempismo dell’infermiera li interruppe. Era
il turno di Ginny. La ragazza entrò nell’ambulatorio, Draco invece rimase
fuori, trattenuto dalla futura suocera…
-
Che
cosa deve fare Ginny? Ti prego Draco, dimmi cosa c’è che non va…sta male?
-
Non
sta male…mi creda…
-
Ma
allora perché siete qui?
-
Lei…deve…
Il ragazzo guardava la porta, sperando di trovare
le parole o forse sperando solo che Ginny uscisse e desse una spiegazione alla
madre, ma il miracolo non avvenne…per cui non potè fare altro che dirle tutta
la verità.
-
siamo
qui per fare un test di gravidanza…
-
Che
cosa?!
-
Signora
Weasly, le assicuro che…
-
Non
provare ad abbindolarmi con le tue belle maniere, ragazzo! Ginny…deve fare un
test di gravidanza?…la mia Ginny non può avere un bambino adesso! le manca
ancora un anno di scuola e poi è troppo giovane e tu, tu…
-
Io
mi diplomo tra due mesi. Ho una casa enorme e abbastanza denaro per vivere nel
lusso senza nemmeno dover lavorare. Mi occuperò del bambino per permettere a
Ginny di finire la scuola e poi proseguiremo la nostra vita insieme, come
avevamo progettato fin dall’inizio!
-
Detta
così sembra facile…ma voi due non vi rendete conto di quello che comporta un
figlio! Sono sacrifici, notti insonni, preoccupazioni a non finire, nasi
gocciolanti, pannolini da cambiare, poppate a tutte le ore, niente più viaggi,
niente più serate da soli…è…è…un delirio!
-
Se
quello che dice sui figli è vero...perché ne ha fatti sette?
-
Come
dici? Che cosa c’entra questo? Non stiamo parlando di me!
-
Però
non mi ha risposto…
-
Draco,
sei…sei…
-
Una
serpe?
-
Sì!
-
Forse
io non lo sono stato per i miei…ma penso che i figli siano quanto di più
meraviglioso una coppia possa avere…ed io prometto d’essere un padre attento e
presente…non farò mancare loro nulla!
-
Draco,
tu sei stato un figlio meraviglioso…tua madre te l’ha scritto nella sua ultima
lettera…e comunque hai ragione…i figli ti chiedono tanto…ma ti restituiscono
molto, molto di più…
-
Signora
Weasly, mi deve credere…ho promesso che non avrei ostacolato le scelte di Ginny
e manterrò la parola data…ma non rinunceremo al nostro bambino!
-
Questo
lo so, Draco…e non vorrei mai che fosse diversamente…inoltre prima ti ho
mentito…
-
Quando?
-
Quando
ho detto che non potrete più fare niente di niente…potrete ancora uscire da
soli e fare qualche weekend romantico…in fondo i nonni servono a questo, no?
Ormai Molly s’era addolcita. Era ancora un po’
arrabbiata con Draco per aver messo Ginny “nei guai”…ma l’idea di un nipotino,
in fondo in fondo, le piaceva parecchio.
Poco dopo Ginny uscì dall’ambulatorio con il
referto in mano. Senza dire nulla lo consegnò a Draco. Il bel serpeverde lesse
il responso, rimase immobile per un attimo, posò un lieve bacio sulle labbra
della rossa grifondoro, quindi guardò le due donne Weasly e disse:
-
ho
bisogno di un caffè…credo che andrò alla macchinetta…volete qualcosa?
Al gesto di diniego delle due si girò e andò via.
5.
Negativo.
Il test era negativo. Ginny non era incinta. Non
c’era nessun bambino in arrivo. Nessun motivo per notti insonni, poppate e
tutto il resto…perché allora si sentiva così triste?
In fondo era meglio così.
Potevano finire gli studi con calma. Dedicarsi a
tutte quelle cose che altrimenti avrebbero dovuto rimandare o addirittura
rinunciare…eppure si sentiva come se avesse appena “perso” un bambino. Ci
credeva (e ci sperava, dovette ammettere) così tanto che ora si sentiva
defraudato del suo sogno!
Ginny lo raggiunse al distributore e lo abbracciò
forte.
-
Draco…tutto
bene?
-
Diciamo
di sì…è solo che…
-
…che
non era ancora il momento! Forse il nostro bambino ha deciso di venire quando
saremo un po’ più preparati ad affrontare l’evento…
-
sarà
così…ma mi sarebbe davvero piaciuto vedere che faccetta avrebbe avuto!
-
Sicuramente
un teppistello con gli occhi di ghiaccio ed un sorriso malizioso!
-
Ginny,
mi prometti solo una cosa?
-
Che
cosa?
-
Che
quando davvero avremo un bambino…non avrà i capelli rossi!!! Non si è mai visto
un Malfoy coi capelli color carota…Ti prego!
-
Sei
uno scemo! Ma ti amo da impazzire!
Si abbracciarono stretti stretti per qualche
minuto. Poi raggiunsero la signora Weasly, che aveva seguito la scena da
lontano.
Ormai il “pericolo” era scampato. La mamma di
Ginny era sollevata ma anche un po’ preoccupata.
La reazione di Draco l’aveva spiazzata, lui voleva
davvero un figlio subito…e chi le garantiva che non ci avrebbe riprovato?
-
ragazzi,
credo sia ora di tornare ad Hogwarts…per quanto mi riguarda questa cosa resterà
fra di noi. Se Artur lo venisse a sapere avresti vita breve, Draco!
-
Purtroppo
per me temo sia la verità…ma non posso garantirle che non ricapiterà! Farò
l’amore con Ginny ogni volta che ne avrò l’occasione!
-
Tu
ti diverti un mondo a mettere in imbarazzo le persone, vero?
-
Da
impazzire!!!
Sorridendole in modo impertinente Draco si
avvicinò a Molly e le diede un sonoro bacio sulla guancia, poi prese per mano
Ginny e si avviò con lei verso il camino.
Quando si ritrovarono nell’ufficio della preside
non trovarono nessuno. La professoressa aveva ritenuto più opportuno lasciar
loro un po’ di privacy.
Ginny però ritenne corretto andare a cercarla per
ringraziarla della disponibilità e scusarsi per il disagio provocato.
La trovarono nel grande salone ed appena alzò gli
occhi verso la coppia capì che era tutto “a posto”. Si limitò a fare un cenno
di risposta e a dire << che vi serva di lezione >>.
I ragazzi raggiunsero la biblioteca dove erano
certi avrebbero trovato Hermione.
Infatti l’amica era circondata di libri e stava
cercando di spiegare a Ron un passaggio difficilissimo (per lui, non per lei)
di pozioni. Il rosso benedisse il loro arrivo e ne approfittò subito per
cambiare argomento.
-
ehi,
voi due, si può sapere dove siete stati oggi?
Draco e Ginny si guardarono per un attimo,
indecisi su cosa dire o meno, alla fine fu Draco a rispondere.
-
siamo
stati al San Mungo…e prima che facciate altre domande vi dico il motivo:
pensavamo che Ginny fosse incinta ed abbiamo fatto un test di gravidanza. Ma
state tranquilli, non diventerete zii…almeno per ora!
-
Co…co…co…
-
Ron,
sei diventato una gallina?
-
Io…tu…voi…
-
Bravo
Ron, hai fatto progressi, vedo che i pronomi li conosci! Sentiamo se sai dirmi
anche qualche verbo…
Ron continuava a mimare le sillabe ma non riusciva
ad emettere alcun suono ed Hermione ne approfittò per prendere la parola.
-
test
di gravidanza? Zii? Ma che cosa stai dicendo?
-
Per
essere la più intelligente della scuola, mi deludi, mezzosangue!
-
Draco
Malfoy, da te mi aspetto di tutto, ma da Ginny…
-
“Ma
da Ginny” cosa? Credi che l’abbia fatto da solo? E poi non vorrai farmi credere
che tu e Ron giocate a scacchi magici quando siete da soli!
-
Io
e Ron…non…non…non sono affari tuoi!
E arrossì violentemente. Ron da parte sua si tuffò
volutamente dentro la borsa, facendo finta di cercare un compito, pur di
nascondere il suo volto già parecchio imporporato.
-
non
ci credo! Voi due non potete non aver mai fatto…
-
Taci
Malfoy! ti ho già detto che non sono affari tuoi!
Prese i suoi libri e andò via di corsa. Ginny,
davanti alla reazione dell’amica, non potè fare altro che seguirla.
Ron intanto riemerse da sotto il tavolo e con un
po’ di imbarazzo riprese a parlare.
-
è
un argomento piuttosto spinoso…
-
in
che senso?
-
Bhè…io
vorrei davvero…fare…si, insomma, hai capito…
-
…
-
ma
ogni volta che provo a parlarne, lei cambia discorso o deve improvvisamente
andare via…
-
non
è il massimo…
-
già…ma
cosa posso farci?
-
Spero
che tu non mi stia chiedendo un consiglio! La mezzosangue non è proprio il mio
tipo e pensare a come sedurla è a dir poco raccapricciante!
-
Come
non detto…ti saluto!
E, prese le sue cose, il rosso uscì dalla
biblioteca.
6.
Draco seguì il fratello di Ginny fino alla sala
grande, dove poterono riprendere il discorso.
-
ehi,
Ron! Fermati!
-
Che
cosa vuoi, Malfoy?
-
Siamo
tornati al “Malfoy”? con la Grenger è normale, ma con te è un brutto segno…
-
…
-
ok!
ammetto d’essere stato insensibile…ma davvero non so cosa dirti!
-
non
lo so nemmeno io…Draco. Io la sogno tutte le notti, di giorno la guardo e trovo
che sia sempre più bella…e vorrei tanto…
-
ma
gliel’hai detto?
-
No…credo
di non piacerle affatto, da quel punto di vista…
-
Se
non ne avete mai parlato, come fai a dire che non le piaci?
-
Perché
non posso nemmeno nominare la parola “sesso” senza che lei scappi via…
-
Forse
è solo molto timida…è così abituata a sapere sempre tutto di tutto che trovarsi
davanti ad un argomento di cui non sa nulla si sente smarrita.
-
Forse
è così…ma allora come posso aiutarla ad affrontare (e magari superare) questa
sua ritrosia?
-
Questo
proprio non lo so…
-
Tu
come hai fatto a convincere Ginny?
-
Questi
non sono affari tuoi! E comunque, per cronaca, non ho utilizzato nessuna
“tecnica”…
-
Non
volevo i dettagli…è comunque di mia sorella che stiamo parlando! Ero solo
curioso…
-
La
verità è che è stata lei a prendere l’iniziativa!
Ron rimase senza parole…non immaginava che la sua
sorellina fosse così “sveglia”…
-
Ron,
non fare quella faccia!
-
Ehm…scusa
è che stento a crederci…insomma Ginny che…
-
che
cosa? siamo innamorati e non c’è assolutamente nulla di male!
-
Non
volevo dire questo…
-
Io
le ho fatto chiaramente capire che mi piaceva parecchio, che avrei voluto fare
l’amore ma che avrei aspettato tutto il tempo che lei riteneva necessario.
Quando Ginny s’è sentita pronta è successo e basta. Senza averlo programmato o
calcolato prima…tutto qui.
-
Detta
così è facile…ma come faccio io a dire ad Hermione che vorrei stare con
lei? E se lei si mette a ridere? O peggio se si mette a piangere?
-
Se
non glielo chiedi non lo saprai mai! Devi correre il rischio! Meglio una botta
dritta nei denti piuttosto che un grande rimpianto!
-
Forse
è così…forse devo provare a parlarle…
7.
contemporaneamente Ginny era nella sala di ritrovo
dei grifondoro e stava parlando con Hermione.
-
certo
che il tuo ragazzo non sa proprio farsi gli affari suoi…
-
era
solo sorpreso.
-
Sorpreso
per cosa? se io e Ron abbiamo deciso di aspettare non sono affari suoi!
-
Hai
ragione, Herm, gli dirò di non toccare più quest’argomento con te…
-
Ok.
-
tutto
bene?
-
Sì…
-
Perché
allora hai quello sguardo così…malinconico?
-
Io…Ginny,
posso chiederti una cosa piuttosto personale?
-
Vuoi
sapere com’è successo tra me e Draco…?
-
…sì…
-
a
dire il vero non lo so…all’inizio lui ci ha provato pesantemente…quando ancora
non stavamo insieme…poi si è pentito e da allora s’è comportato da gentiluomo.
Mi ha fatto capire che provava qualcosa di molto forte per me, ma che non mi
avrebbe mai obbligata a fare nulla.
Ginny si perse un attimo nei suoi ricordi, poi
riprese il racconto
-
quando
finalmente anch’io ho capito d’essere innamorata di lui non ho fatto altro che
buttarmi fra le sue braccia! Certo non avevo previsto che avremmo fatto
l’amore…ma è stato talmente spontaneo e naturale che era giusto che succedesse
quella volta…
-
detta
così è romantico…non avevi paura?
-
No…lui
è stato dolcissimo e premuroso…mi sentivo al sicuro fra le sue braccia e non
c’era altro posto al mondo in cui avrei voluto stare in quel momento!
-
Io
non riesco a lasciarmi andare con Ron…non trovo il coraggio di confessargli che
vorrei stare con lui…lui è così bello…e se non gli piaccio? Se mi
trovasse brutta, maldestra o peggio ancora imbranata?
-
Mione,
ma cosa stai dicendo? Nessuno lo sa prima! Non è un esame per cui ci si
possa preparare in anticipo. Devi solo lasciare che accada e basta…solo col
tempo imparerete a trovare il vostro “stile”…
-
Tu
e Draco l’avete trovato?
-
Più
o meno…
-
In
che senso?
-
Che
per ora ci basta stare insieme! Non è facile trovare un posto per lasciarsi
andare in questa scuola!…ma quando eravamo a Malfoy Manor è stato stupendo…
-
Se
non fosse per il rischio che avete corso! Per Merlino! Hai rischiato di
diventare mamma…
-
…e
pensa che Draco c’è rimasto male quando ha saputo che non ero incinta!
-
è
proprio innamorato! Se non l’avessi visto coi miei occhi stenterei a
riconoscere nel tuo ragazzo quell’idiota presuntuoso e viziato che ci faceva i
dispetti!
Le due amiche continuarono nell’onda dei ricordi e
solo il brontolio della pancia di Ginny le riportò alla realtà.
-
è
ora di cena ed ho una fame da lupi! Dopo la tensione di questi giorni in cui
non riuscivo a mandar giù un boccone ora devo recuperare!
-
Cerca
di non esagerare o finirai per star male!
-
Non
preoccuparti, Draco ha un ottimo sistema per… “digerire”!
Disse la rossa sorridendo maliziosamente
-
certo
che sei tremenda! Comincio a pensare che sia tu l’assatanata e non il tuo
ragazzo!
-
Diciamo
che è un ruolo intercambiabile!
E prendendo l’amica sotto braccio si avviarono
verso la sala grande.
8.
Ron e Draco erano già a tavola e fecero accomodare
le due ragazze vicino a loro. La conversazione rimase neutrale e la cena fu
piacevole per tutti.
Più tardi Draco propose a Ginny di fare due passi
in giardino per “smaltire” la cena.
Ginny fece in tempo a lanciare uno sguardo
eloquente ad Hermione, prima di lasciare la sala sottobraccio al bel biondo,
che non potè non sorridere a sua volta.
Ron non si era perso quello scambio d’intesa e ne
chiese il motivo. Subito Hermione fu titubante, ma in fondo non ci trovò nulla
di male, e gli raccontò quanto aveva saputo prima da Ginny.
-
se
io mi sentissi male, tu lo faresti per me?
-
Cosa?
-
Bhè…ecco…cioè…no…niente…
-
Ron,
ma cosa stai dicendo?
-
Scusa
Herm, io non volevo dirlo ad alta voce…
-
No,
Ron…scusami tu…tendo sempre a metterti a disagio quando parliamo di…sì,
insomma…di questa cosa…ma la verità è che sono io quella in imbarazzo…
-
Mione,…ci
conosciamo da 7 anni e sono il tuo ragazzo da più di un anno…ormai dovremmo
poterci dire tutto senza problemi!
-
Lo
so…è che io…io ho paura…
-
Di
che cosa? di me?
-
No!
Non di te! Di me…di deluderti…io non sono
molto…bhè…diciamo ”esperta”…e
temo
che tu ti possa sentire poco soddisfatto di me…ecco! L’ho
detto!…Non ci credo!
Te l’ho detto davvero!! Oh, mio Dio! Io...io devo andare!
E scappò letteralmente via, lasciando Ron
sbigottito!
9.
Ron girò per i corridoi della scuola per diverso
tempo, prima di trovare la moretta nella torre di astronomia. Era ancora
visibilmente rossa in volto e quando lui entrò la ragazza cercò invano di
prendere la porta. Ron se l’aspettava e, da bravo portiere qual’era, si mise
davanti, impedendole ogni possibilità di fuga.
-
non
pensare di filartela senza avermi prima lasciato parlare!
-
Ron,
davvero, non è il caso…
-
Invece
io dico di sì! Sono stanco di fare la figura dell’imbecille…
-
In
che senso?
-
Hermione,
tu mi piaci parecchio e vorrei davvero far l’amore con te…anzi non vedo proprio
l’ora! Ma voglio che succeda solo se e quando lo vorrai anche tu. Solo quando
ti sentirai pronta. Non ha senso farlo solo per poter togliersi uno sfizio…io
voglio di più. Non voglio “sesso”, voglio il tuo amore! E se dovrò aspettare
ancora, aspetterò. E non ti farò pressioni o ricatti morali…è chiaro? E
promettimi anche che d’ora in poi parlerai di più con me…lo so che spesso sono
imbranato e cocciuto, ma le cose le capisco anch’io! Dammi fiducia, Herm!
Per un momento nessuno dei due parlò. Ron aveva il
viso in fiamme, ma era felice d’aver finalmente aperto il suo cuore.
Draco aveva ragione, era meglio farle sapere cosa
provava piuttosto che vivere nel dubbio. Poi Hermione, con voce sottile, ruppe
il silenzio
-
Ron…quello
che hai detto è bellissimo! Sei una persona meravigliosa ed io ti amo
tantissimo! Mi piaci così e non ti vorrei diverso per nessun motivo al mondo! E
ti prometto che d’ora in poi parlerò e mi confiderò di più con te!
E lo abbracciò forte, lasciando che il ragazzo la
circondasse con le sue braccia. Si scambiarono un lungo bacio e quando
quell’inutile esigenza di respirare li obbligò a staccarsi si fissarono negli
occhi, che ora avevano una luce nuova.
Ancora abbracciati, lasciarono la torre per
tornare verso il loro ritrovo e lungo la strada Ron, un po’ scherzando un po’
no, disse:
- però non mi farai
aspettare troppo, vero Mione?
Come vorrei poter parlare senza
preoccuparmi
Senza quella sensazione che non mi fa dire
che mi piaci per davvero, anche se non te
l’ho detto,
perché è squallido provarci solo per
portarti a letto
e non me ne frega niente se non è successo
ancora
aspetterò quand’è il momento e non sarà una
volta sola
da
“ oggi sono io ”
|
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Capitolo 6 *** 5. preparativi ***
5. preparativi
PREPARATIVI
1.
giugno: tempo di esami.
Draco, Ron, Hermione ed Harry erano sotto
pressione per i giudizi finali, dai quali sarebbe dipeso il loro futuro.
Harry e Ron volevano diventare auror e dovevano
darsi da fare, soprattutto Ron che aveva qualche materia in cui non andava
troppo bene.
Hermione, con la sua media perfetta, poteva
scegliere qualunque disciplina e, dopo aver riflettuto a lungo, aveva deciso di
intraprendere la carriera giornalistica.
Draco invece era affascinato dalla carriera
legale. In fondo in più di un occasione aveva saputo difendersi con la sua
dialettica e quel suo modo particolare di porsi.
E così si davano tutti da fare per ottenere il
massimo.
Ginny si sentiva esclusa
da tutta questa frenesia ed anche un po’ giù di corda. Presto i suoi migliori
amici si sarebbero lasciati alle spalle gli anni di Hogwarts, lei invece doveva
ancora affrontare l’ultimo…e sarebbe stata da sola.
La malinconia la rendeva solitaria e taciturna.
Un pomeriggio, mentre passeggiava lungo il lago,
venne raggiunta da Draco, che si era preso una pausa dallo studio.
-
Ciao,
amore! tutto bene?
-
Si…
-
Ginny…non
mentire con me…non ne sei capace!
-
Uffa…ok…no,
non va tutto bene! Voi siete presi dagli esami ed io mi sento sola…
-
Presto
finiranno e potremo di nuovo stare insieme.
-
Non
è vero! Draco non sarà più come prima! Finiti gli esami Harry e Ron andranno al
ministero, Hermione andrà alla Gazzetta del Profeta e tu entrerai in uno studio
legale per fare pratica…non ti vedrò più…
-
Ginny
verrò a trovarti tutte le volte che riuscirò!
-
Lo
so…ma non sarà la stessa cosa…Dio, Draco…mi manchi già così tanto!
-
Non
fare così Ginny! Fra un anno esatto ci sposeremo e a forza d’avermi fra i piedi
finirai per non sopportarmi più!
-
Questo
non succederà mai!
Continuarono a passeggiare per un po’, poi Ginny
disse:
-
Draco,
posso chiederti un favore?
-
Certo!
-
Perché
non ti fai bocciare? …potremmo fare l’ultimo anno insieme!
2.
Ottenuto il diploma, per il “magico trio” ed il
biondo serpeverde cominciò una nuova pagina della loro vita.
L’estate non era più sinonimo di vacanza ma di
impegno maggiore per poter portare avanti i propositi scelti.
Draco di giorno lavorava in uno studio legale e la
sera studiava per preparare gli esami necessari per poter diventare avvocato.
Aveva preso molto a cuore la scelta fatta e Ginny non si sentiva di
rimproverare il suo entusiasmo, anche se di fatto significava vedersi solo un
paio d’ore e non tutte le sere. Sapeva che lo faceva anche per lei e per questo
era molto orgogliosa di lui. Lei invece si sentiva inutile.
Quando arrivò il primo settembre prese il treno
per Hogwarts con il cuore pesante.
Draco l’accompagnò alla stazione, ma lei pretese
di salutarlo sul binario e di non guardare fuori mentre il treno cominciava la
sua corsa. Era certa che, se lo avesse fatto, sarebbe saltata giù dalla
carrozza per volare tra le sue braccia. Invece così avrebbe dovuto aspettare le
uscite ad Hogsmenade per poter rivedere il suo ragazzo.
Si mandavano montagne di gufi e, quando si
incontravano, il tempo era così tiranno che cercavano di dirsi tutto in poche
ore, per poter godere la vicinanza dell’altro.
L’arrivo delle vacanze natalizie fu benedetto da
tutti perché donava loro il più bel regalo: il tempo! lunghi attimi di
tranquillità e dolce far niente!
Come l’anno precedente furono tutti ospiti alla
Tana.
Draco e Ginny, desiderosi di stare un po’ insieme,
non si lasciarono sfuggire l’occasione e chiesero ad Hermione di scambiarsi i
posti letto, come in passato. La ragazza guardò i due innamorati negli occhi e
non ebbe cuore di mostrare il suo disappunto e così, di nascosto, Draco andò
nella camera di Ginny e passò la notte con lei.
Verso l’alba, mentre Ginny dormiva ancora tra le
braccia di Draco, qualcuno bussò leggermente alla porta ed aprì, senza
aspettare il permesso d’entrare. Draco non ebbe tempo di nascondersi o
tantomeno di smaterializzarsi e lo sguardo sorpreso e deluso di Molly fu più
eloquente di qualunque parola.
Il giovane non tentò nemmeno di giustificarsi. abbassò
lo sguardo e ad attese lo sfogo della donna di fronte lui, ma questo non
arrivò. Molly si limitò a richiudere la porta alle sue spalle e a scendere in
cucina.
Poco dopo Draco la raggiunse, per poterle parlare.
-
Signora
Weasly…posso spiegarle…
-
Non
vedo cosa ci sia da spiegare…mi sembra tutto piuttosto chiaro.
-
Non
voglio che pensi male di Ginny.
-
Con
Ginny me la vedrò personalmente. Sono molto delusa. Ti ho dato ospitalità, ti
ho aperto la porta di casa mia e tu…tu te ne approfitti portandoti a letto mia
figlia sotto il mio stesso tetto…
-
Non
cercherò di giustificare il mio comportamento. Sono stato insensibile nei suoi
confronti…posso solo dirle che mi dispiace e che vorrei poter cambiare le
cose...
-
Temo
che per ora non sia possibile…sono molto arrabbiata…Ora preparerò la colazione
per tutti e faremo finta di niente per non rovinare il Natale agli altri…ma non
pensare di cavartela così…dovrai darti parecchio da fare per poter
riconquistare la mia fiducia!
Il tono lasciava intendere che la conversazione
era finita.
Draco, sospirando, tornò in camera.
Ginny dormiva ancora, ignara di tutto quello che
era successo, e lui invidiava un po’ il suo sonno tranquillo. Questa volta
erano davvero in un bel guaio. Bisognava prendere in mano la situazione, così
decise di passare al contrattacco.
3.
Molly era in cucina intenta a sbattere le uova,
anche se in realtà sembrava che ce l’avesse a morte con loro, da come le
maltrattava!
I ragazzi, richiamati dal profumo invitante del
caffè e del pudding, si sedettero intorno al tavolo chiacchierando di mille
argomenti, ma una sedia rimase vuota.
-
Ginny
dov’è Draco?
-
È
dovuto tornare in città. Si scusa con tutti ma il suo capo l’ha chiamato per
una pratica urgente. Ha detto che se riesce viene a salutarmi stasera dopo
cena, poi dovrà tornare a casa sua per lavorare.
La ragazza era visibilmente delusa. Aveva atteso
queste vacanze come un naufrago attende una nave all’orizzonte ed invece adesso
la sua nave era andata via.
Molly era senza parole. Era davvero molto
arrabbiata con Draco, ma non voleva mandarlo via. Tuttavia pensò che un po’ di
solitudine avrebbe giovato al ragazzo. Quella sera lui sarebbe tornato e lei
gli avrebbe detto di restare.
Cercò di
convincersi che sarebbe stato facile, ma sentiva che qualcosa non
quadrava.
Ginny cercò di fare buon viso a cattivo gioco e
dopo aver giocato un po’ a quiddich con Ron ed Harry convinse Hermione a
cucinare qualcosa di speciale per cena.
-
Ginny
sei sicura di quello che fai?
-
Certo!
Draco adora i miei biscotti al cocco!
-
Draco
mangerebbe anche una puffola pigmea fritta se fatta con le tue sante manine!
-
Non
prendermi in giro! E poi oggi deve lavorare. Se lo conosco bene andrà a farsi
un panino al bar di fronte allo studio e poi si ritufferà nei libri. Stasera
voglio fargli trovare qualcosa di buono solo per lui!
-
Mio
Dio! Sei definitivamente andata!
-
Dici
così solo perché Ron è qui. Ma se anche lui fosse via faresti questo ed altro!
-
Io,
se fossi in lui, non ci conterei troppo!
Le due amiche continuarono a chiacchierare e ad
infarinarsi fino a i gomiti, mentre Molly le guardava con fare materno.
Certo Ginny era davvero presa da Draco. Non
l’aveva mai vista darsi tanto da fare per un ragazzo. Era evidente che gli
mancava la sua presenza e tutto quello che faceva era in funzione del suo
arrivo.
Cominciava a pensare che tenerli separati non
giovasse a nessuno.
Così, subito dopo pranzo, senza farsi notare da
nessuno, si smaterializzò per ricomparire in una strada di Londra, vicino al
bar dove di solito Draco pranzava.
Infatti il giovane era ancora seduto al tavolino e,
mentre beveva un caffè, lavorava col portatile.
Non si accorse della rossa che entrò nel locale e
solo quando percepì una presenza vicino a lui alzò gli occhi e guardò in viso
la signora Weasly.
Se fu sorpreso non lo diede a vedere. La invitò ad
accomodarsi e con un gesto impercettibile ordinò un caffè anche per la donna
che ora era seduta di fronte a lui.
-
perché
sei andato via? Non era questa la mia intenzione…
-
Mi
è sembrata la cosa più giusta da fare.
-
mi
dici che cosa hai in mente?
-
Tante
cose…
-
Mi
interessa sapere solo cosa pensi di fare stasera.
-
Non
ho ancora deciso…
-
Draco,
io non voglio cominciare una guerra contro di te. Mi hai deluso, questo sì, ma
desidero che tu continui a far parte della nostra famiglia.
-
La
ringrazio per questo e le assicuro che nemmeno io voglio mettermi contro di
lei. Anzi, il mio allontanamento è nato proprio da questo pensiero.
-
In
che senso?
-
Vede…Se
Ginny sapesse come stanno le cose si sentirebbe in dovere di prendere le mie
parti e si metterebbe contro di lei. Io voglio evitare proprio questo. È
l’ultimo Natale che passa in famiglia e non voglio rovinarlo con un litigio che
guasterebbe la festa a tutti. Preferisco mettermi da parte, per amor suo e per
rispetto nei suoi confronti…quel rispetto che lei ritiene io abbia violato col
mio comportamento.
-
Tu
non ritieni d’essere stato un po’ troppo superficiale?
-
Superficiale?
No! Io amo davvero Ginny e non ritengo di dovermene vergognare!
-
Non
metto in dubbio la sincerità del tuo sentimento. È solo che quando si è ospiti di
qualcuno si cerca di stare alle regole della casa…
-
Di
tutti i difetti che ho (e ne ho parecchi, mi creda!) non c’è l’ipocrisia.
Quindi non mi chieda di diventarlo solo per rispettare delle regole che, di
fondo, non condivido.
-
Perché
dovrei ritenerti un ipocrita?
-
Perché
amo Ginny così tanto che quando sono con lei non riesco a non desiderarla. Per
cui se devo dar retta alle sue regole mi ritrovo a dover violentare il mio
cuore o peggio ancora a trovare dei sotterfugi.
-
Sotterfugi?
-
Sarei
capace di portarla a fare una passeggiata nel bosco o nel fienile solo per
stare con lei. Passerei il giorno in cerca di un posto dove poter far l’amore.
In fondo, a sentir lei, basta che non sia la camera da letto, per essere “in
regola”…giusto? Bhè a me sembra un comportamento da ipocrita. Allora preferisco
starmene per i fatti miei e quando potrò stare con Ginny lo farò senza
restrizioni e senza dover inventare stupide scuse…
-
…“Fatta
la legge trovato l’inganno”…
-
il
concetto, più o meno, è proprio quello. Lei ha messo una regola ed io posso
trovare il modo di aggirarla…ma sarebbe un inganno. Ed io non voglio
ingannarla. Preferisco farle sapere che sono nella camera di Ginny piuttosto
che farle credere che stiamo andando a fare una passeggiata per poi nasconderci
da qualche parte…e poi nasconderci da chi? Non siamo dei ladri. Siamo
semplicemente una coppia di innamorati che si vuole bene…che le piaccia o no…
-
sai
benissimo che non ho nulla in contrario. Anzi, non ho mai visto Ginny così
innamorata come lo è di te…
-
ed
io non ho mai amato nessuno come amo Ginny! Non mi chieda di amarla di meno…
la donna rimase per un po’ a guardare il suo
caffè, poi riprese a parlare.
-
Ginny
ha detto che stasera ci raggiungi dopo cena…
-
Pensavo
di fare così…se la cosa non le crea disagio.
-
Che
ne dici di venire un po’ prima e di stare con noi anche a mangiare?
-
È
sicura di volermi ancora in casa sua?
-
Sei
sempre il benvenuto, Draco! Se non fosse stato così non mi sarei preoccupata di
venire qui, ti pare? Solo una cosa: non so se faccio bene a dirtelo, ma ho
lasciato Ginny alle prese coi fornelli…voleva prepararti qualcosa di speciale…
-
In
questo caso non posso rifiutare!
4.
come aveva fatto a convincerla? Era andata da lui
per sentirsi fare delle scuse, ed invece aveva finito per pregarlo di tornare a
casa sua…quel ragazzo sarebbe diventato un avvocato davvero in gamba!
Le qualità e la dialettica di certo non erano da
meno della sua faccia tosta!
Eppure qualcosa di vero l’aveva detto…se Ginny
avesse saputo tutti i fatti, sarebbe stata capace di fare una valigia e
trasferirsi a Malfoy Manor in meno di 10 minuti…Draco questo lo sapeva eppure
non aveva fatto parola con lei pur di mantenere un clima felice…ed in fondo era
anche vero che se due vogliono stare insieme, possono farlo anche altrove e di
giorno...che differenza avrebbe fatto?
Era ancora piuttosto confusa quando rientrò a
casa.
Ginny era sul divano che sfogliava una rivista di
abiti da sposa, ma il suo sguardo spesso si assentava seguendo un pensiero
tutto suo. Bastava guardarla solo un attimo in più per capire che pensava a
Draco. Portava inconsapevolmente la mano con l’anello di fidanzamento vicino
alle labbra ed ogni tanto depositava un bacio leggero sul prezioso pegno
d’amore.
Faceva tenerezza. Le sembrava troppo piccola per
sposarsi, eppure non riusciva più a pensare a Ginny senza Draco o viceversa.
Ormai erano una cosa sola e tenerli separati era una crudeltà.
Verso le sette i vari componenti della famiglia
Weasly ed i loro ospiti cominciarono a fare capolino in cucina, nella speranza
di rimediare una lauta cena. Pochi istanti dopo, per la gioia di Ginny, si
presentò anche Draco. La ragazza era così felice che gli tenne la mano per
tutta la durata del pasto, quasi avesse paura che potesse scomparire in una
nuvola di fumo.
Quando tutti poterono dichiarasi sazi, si avviarono
verso la sala per una partita a scacchi o per due chiacchiere in santa pace.
Molly ne approfittò per chiedere a Draco di fermarsi un momento a parlar con
lei.
-
ho
riflettuto a lungo su quanto ci siamo detti oggi…
-
…
-
penso…anzi,
vorrei che tu restassi come era stato deciso fin dall’inizio.
-
Crede
davvero che sia il caso?
-
Avresti
potuto portare Ginny via da me, ma non l’hai fatto e di questo ti ringrazio.
Per cui ho deciso di rivedere le mie regole e di renderle più flessibili…
-
Quello
che sta dicendo è un brutto precedente! Mi sento in dovere di ricordarle che
sta parlando con “quel serpeverde di Draco Malfoy”…direi la combinazione
peggiore!
-
Voglio
che per Ginny sia un Natale indimenticabile e pare che senza di te non sia
possibile…per cui correrò il rischio!
-
Davvero
mi permette di restare in casa sua senza avermi fatto firmare un patto in cui
dichiaro di non approfittarmi di sua figlia?
-
Non
mi tentare…in realtà vi chiedo solo una cosa: se proprio non riuscite a stare
lontani…cercate almeno d’essere il più discreti possibile!
-
Vedremo
di fare a modo e di non mettere in imbarazzo nessuno…e giusto per dimostrarle
la mia buona volontà, questa notte dormirò nella mia stanza. Va bene?
-
Lascia
perdere! E va da lei piuttosto! Oggi è stata intrattabile per tutto il giorno.
Vedi di farle tornare il sorriso o ti rispedisco a casa tua!
-
Ai
suoi ordini!
Sorridendo baciò la signora Weasly e poi andò
dritto tra le braccia di Ginny.
La ragazza chiese spiegazioni ma il giovane si
limitò a farle l’occhiolino.
-
Buone
notizie! ho parlato col capo…non c’è più bisogno che vada a lavorare, domani.
Possiamo dire che le parti in causa hanno trovato un accordo soddisfacente per
entrambi, per cui dovrai sopportarmi per tutta la durata delle vacanze
natalizie! Ce la farai?
-
Con
un po’ di impegno credo che potrò abituarmi all’idea d’averti intorno…piuttosto
cosa voleva mia mamma da te?
-
È
un discorso un po’ complicato…ti spiegherò tutto domani…ora non ti va di
recuperare il tempo perso?
Uscirono nella veranda e si appropriarono del dondolo
che già in altre occasioni li aveva accolti tra i suoi morbidi cuscini.
Restarono a lungo abbracciati, un po’
chiacchierando, un po’ di più scambiandosi romantici baci al chiaro di luna.
Quando fu il momento di andare a dormire, Draco
accompagnò Ginny davanti alla porta di camera sua, ma non entrò. La ragazza ci
rimase un po’ male, ma il biondo la rassicurò, sorridendo.
-
so
che ti sembrerà strano, ma ho fatto una promessa a tua madre e devo mantenerla.
-
Che
promessa? E poi cosa centra mia madre?
-
Domani
ti spiegherò tutto. Devi fidarti di me!
-
Voi
due stasera siete stati piuttosto strani…
-
Dovrai
aspettare domani! Buonanotte, bambolina mia!
-
Buonanotte
a te, mio bel mago!
Si scambiarono un lungo bacio poi Draco andò in
camera sua.
Si sdraiò sul letto, ancora vestito, e ripensò a
tutto quello che era successo quel giorno. Era passato dall’essere stato colto
in flagranza di reato, all’esilio forzato, dalla condanna per colpa,
all’assoluzione con formula piena…il tutto in 24 ore!
Mentre rifletteva su questi avvenimenti, qualcuno
bussò alla porta.
-
avanti!
È aperto.
-
Ehm…
Draco, posso entrare?
Il giovane si rizzò di colpo a sedere (neanche
avesse avuto una molla sulla schiena!)
-
Signora
Weasly!
-
So
che quello che sto per dirti ti sembrerà strano…ma non devi dormire qui se non
è quello che desideri…
-
Che
cosa?
-
cioè…non
è che devi per forza andare in camera di Ginny, sia chiaro! È solo che non
vorrei che ti sentissi obbligato ad assecondarmi solo per farmi felice, se
questo non è quello che avreste voluto voi due…cioè…non è che dovete per forza
fare…ecco io…non so se…insomma…no…cioè…io volevo dire…
-
Molly…credo
d’aver capito cosa intende…e sono davvero colpito dalla sua…ehm…diciamo
offerta. Sarei falso come una moneta da 7 zellini se le dicessi che, in questo
momento, non vorrei essere tra le braccia di Ginny, ma va bene lo stesso…se è
solo per stanotte! Che ne dice?
-
Dico
che in fondo non credo di volerlo sapere davvero se dormi di qua o di là! Fate
solo a modo…questo me lo devi!
-
Allora
forse prenderò più seriamente in esame la sua offerta…ma non le dirò se
l’accetterò! Così va bene?
-
Ribadisco
quanto ho detto prima: non voglio saperlo! Fate come ritenete più giusto e
buonanotte a tutti!
Nonostante l’evidente imbarazzo che le aveva
dipinto il viso di una bella sfumatura ciclamino, Molly riuscì a sorridere al
ragazzo, quindi uscì dalla stanza.
Draco si risdraiò sul letto e riflettè su quanto
era stato detto. Poi prese la sua decisione e sorrise tra sé.
Aprì la porta, facendo attenzione che nessuno lo
vedesse, e si recò in camera di Ginny…in fondo gli eroi intrepidi e pronti al
sacrificio in nome di qualcosa di più grande erano i grifondoro…e lui,
dopotutto, era un pur sempre il principe delle serpi!
È inevitabile oramai come uno sbaglio di
corsia
questo groviglio fra di noi, questa tua
bocca sulla mia
e le tue mani su di me sulle tua mani su
di te
molto probabile che sia inevitabile follia!
da “inevitabile follia”
5.
la sera di Natale erano tutti di ottimo umore e
dopo cena si riunirono intorno all’albero per scambiarsi i doni.
Ginny e Draco avevano fatto un accordo: nessun
regalo, ma solo un biglietto d’auguri.
Infatti la ragazza si sentiva un po’ in colpa,
perché finora tutte le spese della casa e le prime spese del matrimonio erano
state saldate da Draco. Quest’ultimo non si sentiva per nulla sfruttato, anzi, riteneva che fosse logico e giusto così, ma
Ginny fu irremovibile, così accettò di rispettare il patto e farle solo un
biglietto.
Le due buste erano state appese con due mollette
da bucato sui rami dell’albero e dopo la frenesia dei pacchetti ed i dovuti
ringraziamenti, i due fidanzati presero le buste.
Il primo ad aprire la lettera fu Draco.
Mio dolcissimo amore,
vorrei
poter trovare parole nuove e mai dette per esprimere ciò che sento in fondo al
cuore.
In
ogni mio gesto ed in ogni mio pensiero ci sei tu, mi sei entrato dentro
l’anima, mi hai tolto il respiro e mi hai ridato la vita.
Non
ti chiedo nulla di più di quello che già mi dai senza nemmeno rendertene conto.
Sei
un vortice che mi trascina via e mi fa volare dove non sono stata mai.
A
volte mi domando se vivrei lo stesso senza di te, se saprei dimenticarti, ma
non passa un attimo e mi rendo conto che tu sei tutto quello che voglio.
Sei
entrato così profondamente dentro me da non lasciarmi via di fuga. Sei il mio
destino. Sei il mio futuro. Sei l’unico che ha saputo capire i miei sogni ed i
miei sentimenti.
Che
ha saputo aspettare che fossi pronta per diventare donna fra le tue braccia.
Restami
accanto e farò di tutto per essere degna di stare al tuo fianco.
Ti amo infinitamente.
Tua Ginny
-
Ginny…è…è
bellissima!
Draco era visibilmente colpito. Sapeva che Ginny
era innamorata di lui, ma leggere quanto lei credesse nel loro amore era molto
di più. In quella lettera Ginny gli aveva appena donato tutta se stessa.
Strinse forte a sé la ragazza e rimase a lungo col
viso affondato fra i suoi capelli profumati, per poter fermare quell’attimo per
sempre.
Poi fu il turno di Ginny.
La ragazza aprì la busta di fine carta di riso e
lesse le poche parole scritte dal giovane serpeverde.
Mia cara e dolcissima
streghetta,
per restare fedele alla parola data ti ho preso un
biglietto.
È solo un anticipo di quello che ci aspetta per
quando potremo finalmente stare insieme.
Ti amo da impazzire!
Tuo Draco
La ragazza rimase perplessa nel leggere le parole
sibilline di Draco, che nel frattempo aveva tirato fuori e consegnato una
seconda busta, che Ginny aprì subito dopo.
All’interno c’erano due biglietti per “lo
schiaccianoci” di Tschaikowsky, il suo balletto preferito.
La ragazza gli saltò al collo felice! Adorava il
balletto ma non era mai andata a teatro a vederne uno dal vivo!
Dalla contentezza non sentì subito il commento di
Hermione.
-
Ginny,
perdonami, ma devi aver letto male, non può essere “lo schiaccianoci” non è più
in replica a Londra da una settimana…
-
Come?
Eppure qui c’è scritto così…
Nel frattempo Draco aveva tirato fuori una terza
busta che consegnò alla rossa, sempre più sorpresa.
Da quest’ultima uscirono due biglietti per…
-
Parigi?
-
Parigi?!?
Hermione e tutti gli altri erano senza parole, a
quel punto fu Draco a prendere la parola e a dare spiegazioni.
-
porterò
Ginny all’ Operà di Parigi a vedere
il balletto…e già che saremo oltremanica andremo in giro per la Ville Lumiere dal 27 dicembre al 4
gennaio. Passeremo capodanno sulla Tour
Eiffel e ascolteremo le grandi campane di Notre Dame de Paris!
-
Draco…avevamo
detto niente regali…
-
Avevamo
detto solo un biglietto, ed io sono stato ai patti: un biglietto per l‘opera e
un biglietto per Parigi!
-
Ma
è troppo…
-
Nulla
è mai troppo per te!
E aggiunse, sussurrandolo appena per non farsi
sentire dagli altri:
-
…e
poi non è un regalo vero e proprio …diciamo che è un assaggio di viaggio di
nozze!
Ginny era elettrizzata. Sarebbe andata una
settimana a Parigi con Draco. Avrebbero passeggiato lungo la Senna, mangiato
croissant in un caffè in piazza Pompadour,
visitato il Louvre e si sarebbero
fatti fare un ritratto da un artista di strada a Monte Martre! Sarebbe stata la settimana più bella della sua vita!
Abbracciò il suo fidanzato con tutta la forza di
cui era capace, quindi lasciò che i commenti dei suoi cari prendessero forma.
-
una
settimana a Parigi voi due da soli? …Molly, dì qualcosa!
-
Artur…io
credo che dovremo fidarci del loro giudizio…e poi stiamo parlando di Parigi!
Che città magnifica! Promettete di portarmi a casa un profumo francese!!!
-
Molly!
Ma cosa stai dicendo?!?
Ma la signora Weasly, ormai, era con la mente
sotto l’Arch de Triomphe che guardava
la magica città francese. A quel punto sia Ginny che Draco furono certi che
sarebbero partiti col placet dei genitori della ragazza.
Promisero di passare l’ultimo giorno di vacanza a
fare acquisti per tutti al “La Fayette”
e questo fece capitolare anche i più recalcitranti, che cominciarono a fare la
lista di regali extra.
L’unico ancora senza parole era il signor Weasly,
che davanti a questa piccola e personale Waterloo non potè far altro che alzare
bandiera bianca!
|
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Capitolo 7 *** 6. il matrimonio ***
6. il matrimonio
Il matrimonio
1.
I due ragazzi, nonostante tutto, restarono fedeli
alla parola data e attesero i tempi stabiliti per sposarsi.
I preparativi per organizzare il matrimonio erano
tanti e Draco fu ben felice di lasciare questa parte alle donne di casa Weasly
e ad Hermione.
Ripeteva alla sua ragazza che non ne voleva sapere
niente, gli bastava che ci fossero lei ed il prete, tutto il resto per lui era
superfluo!
Ginny invece era elettrizzata! Ormai anche le sue
compagne di classe erano rimaste coinvolte dalla sua frenesia e non passava
giorno in cui non si parlasse di tessuti, abiti, rinfreschi e torte!
Dopo mille proposte furono prese tutte le
decisioni ed arrivò anche quel fatidico giorno!
Era una bella giornata di metà giugno, l’ estate
cominciava a farsi sentire e tutto lasciava presagire una festa meravigliosa.
La cerimonia sarebbe stata celebrata nel giardino
di casa Malfoy, addobbato per l’occasione con papaveri rossi e margherite
bianche, i fiori preferiti da Ginny.
Draco aveva indossato un abito fatto su misura, di
taglio classico, ovviamente nero, impreziosito da una camicia bianca, fermata
ai polsi con dei gemelli d’oro, che il suo stile personale rendeva unico.
Sembrava uscito da una di quelle riviste patinate
che Ginny adorava leggere.
Era semplicemente perfetto e bellissimo.
Ginny aveva un abito semplice e raffinato. Di seta
cotta color avorio, il bustino liscio con la scollatura pari era fermato da due
spalline sottili. La gonna, lunga fino ai piedi, partiva dal punto vita e si
allargava leggermente in piccoli sbuffi di tessuto, che le donavano morbidezza
e sensualità. I sandali dal tacco alto slanciavano ancora di più la sua figura
già aggraziata.
I capelli erano intrecciati a fili invisibili che
recavano piccole gocce di cristallo e le donavano luce e splendore. Sembrava un
raggio di sole.
La damigella d’onore della sposa non poteva che
essere Hermione, avvolta in un elegante abito rosa, insieme a Luna, vestita in
azzurro cielo.
Il testimone dello sposo, a sorpresa di tutti, era
Harry.
Draco aveva chiesto al suo eterno nemico e rivale
di fargli quell’onore, per poter definitivamente seppellire ogni eventuale
rancore ed anche perché, in fondo, alla fine di tutto, avevano combattuto
contro lo stesso nemico, anche se per motivi e con sistemi diversi.
Harry all’inizio ne fu sorpreso, ma decise
d’accettare, per dimostrare che ormai era tutto superato. Accanto a lui,
ovviamente, c’erano Ron, tirato a specchio e quasi più nervoso dello stesso
Draco…(l’idea che sua sorella diventasse la nuova signora Malfoy lo rendeva un
po’ irrequieto…ma ormai non si poteva più cambiare il destino: il legame tra la
famiglia Weasly e l’ultimo dei Malfoy sarebbe stato suggellato al tramonto), e
Blase Zaini, cugino di Draco ed uno dei pochi serpeverde presente alla cerimonia.
Tra gli altri ospiti, c’erano Neville,
l’inconfondibile Hagrid e la severa professoressa McGrannit, che per
l’occasione sfoggiava un elegante abito verde smeraldo.
2.
La cerimonia fu semplice e toccante.
Gli sposi, al posto della solita frase di rito,
scelsero di recitare due poesie (*) che sentivano essere più sincere.
Il primo a fare la sua promessa fu Draco:
-
Ogni
uomo nell’universo cerca qualcuno che lo completa. Sei apparsa all’improvviso,
al momento giusto. Proprio quando ero convinto che il destino aveva vinto sei
arrivata tu. Io non ti prometto qualcosa che non ho. Ma giuro e prometto che mi
impegnerò e farò di tutto per restare per sempre insieme a te. Nella buona
sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà, se tu ci sarai, io ci
sarò!
Poi fu il turno di Ginny:
-
Ti
darò gli occhi miei per vedere ciò che non vedi. L’energia e l’allegria per
strapparti ancora sorrisi. Dirti sì, sempre sì, per riuscire a farti volare
dove vuoi, senza più pesi sul cuore. Qui nessuno può dividere quello che ha
voluto Dio. Sotto questo cielo azzurro, più nessuno toglierà la mia mano dalla
tua.
Visibilmente emozionati si scambiarono gli anelli
e solo a quel punto poterono lasciarsi andare ad un lungo e dolcissimo bacio!
Sembrava non dovessero più staccarsi e nessuno
ebbe il coraggio di interromperli, d’altronde erano così belli che sarebbe
stato davvero un reato spezzare quell’incantesimo.
Alla fine, come per tutte le cose, anche quel
bacio ebbe il suo epilogo ed allora cominciarono i festeggiamenti, con
champagne, prelibatezze, musica e danze per tutta la sera.
Una delle tante sorprese, (che solo un Malfoy
poteva prevedere), fu l’arrivo di un ospite d’eccezione: David Bowie (**) …che
altri non era che uno zio di Draco!
A pensarci bene i capelli chiarissimi, lo sguardo
glaciale, il caratteristico sorriso sghembo, il portamento e quell’alone di
nobiltà che da sempre caratterizza i Malfoy non lasciavano dubbi sul loro
legame di sangue, (per non parlare dei diversi film da lui interpretati, colmi
di magia e di mistero, che i babbani, non potendo giustificare diversamente,
chiamavano “effetti speciali”)!
David dedicò una delle sue canzoni più dolci ai
neo sposi, dopodichè lasciò che i riflettori tornassero su Draco e Ginny..
Ovviamente il primo ballo fu interpretato
magistralmente dagli sposi che, circondati da quell’aura tipica degli
innamorati, sembravano fluttuare nell’aria. Quella sera tutto era davvero
magico.
Poi si formarono altre coppie, più o meno
prevedibili. Ron ed Hermione, Artur e Molly, Neville e la sorella di Fleur, ma
la coppia più insolita fu certamente
quella formata da Luna e Zabini!
Harry danzò con diverse ragazze (amiche di scuola
di Ginny), alcune delle quali davvero carine, ma si sentiva fuori posto.
Tutti sembravano aver trovato quel qualcuno di
speciale con cui poter condividere le emozioni di ogni giorno. Lui, per un
certo periodo, aveva creduto che Ginny fosse il suo futuro, ma il destino aveva
cambiato le carte in tavola.
Vedeva ballare la sua ex ragazza col suo ex
nemico, ma non riusciva a trovarci qualcosa di male. Ormai s’era abituato a
vederli insieme e sapeva che il sentimento che li univa era davvero grande e
forte. Nulla li avrebbe separati.
Mentalmente augurò loro ogni bene, poi si diresse
sulla spiaggia, per fare due passi lontano dalla confusione e dalle luci.
Nell’ombra della sera intravide una fanciulla che,
scarpe in mano, lasciava che le onde del mare le bagnassero i piedi.
Incuriosito si avvicinò e solo quando fu a pochi
passi da lei la riconobbe.
-
Cho?
-
Ciao
Harry!
-
Quando
sei arrivata? Non ti avevo vista prima!
-
Sono
qui dall’inizio della cerimonia, ma ho cercato di non farmi notare troppo…
-
Come
mai?
-
Pensavo
non ti facesse piacere vedermi. Sono qui solo perché mi ha invitata Draco…
-
Draco?
Non sapevo che foste amici…
-
Solo
una coincidenza. Mio padre ha avuto bisogno di una consulenza legale e si è
rivolto allo studio Wilson, dove lavora Draco. E così ci siamo rivisti. Lui mi
ha tenuta aggiornata un po’ su tutto quello che è successo ad ognuno di voi…
Rimasero per un po’ in silenzio, poi la ragazza
riprese a parlare.
-
Harry…potrai
mai perdonarmi?
-
Perdonarti?
Per cosa?
-
Per
aver sprecato quella che poteva essere una meravigliosa favola…
-
Co…cosa
stai dicendo?
-
Harry!
Io mi sentivo così in colpa! Cedric era morto da poco e io sognavo te…non lui
ma te! Mi sentivo un mostro…così ogni volta che uscivamo insieme ti
chiedevo di parlarmi di lui, per convincermi che era l’unico motivo per cui
volevo vederti…ed invece io volevo…
La ragazza cominciò a piangere ed Harry era sempre
più confuso.
La sua prima ragazza era di fronte a lui e stava
implorando il suo perdono. Non sapeva cosa fare.
Aveva sofferto quando si erano lasciati, ma alla
fine anche questo gli aveva permesso di crescere.
-
Cho,
io non so cosa dire…
-
Non
dire nulla, ti prego! Mi sento già così tanto stupida! Non voglio rovinare la
festa a nessuno…credo che per me sia ora d’andare. In realtà sono venuta solo
perché speravo di poterti finalmente parlare ed ora che l’ho fatto non ho più
motivo per restare. Perdonami ancora, Harry. E ti prego di non odiarmi.
La bella ragazza dai lineamenti orientali si voltò
di scatto e si avviò quasi di corsa verso l’interno di Malfoy Manor, ma Harry
la raggiunse e la trattenne per un polso.
-
Cho,
fermati! Dammi modo di risponderti!
-
Non
c’è nulla da dire…sono stata imperdonabile…
-
Questo
lo devo decidere io…e se mi permetti io sono di parere contrario!
-
…
-
C’era
una guerra. C’era la paura. C’era l’incertezza del futuro. Le colpe ed i
rimpianti fanno parte di quel periodo…ma è passato. Ora la guerra è finita. È
tempo di guardare il futuro con occhi nuovi!
-
Credi
davvero che sia possibile?
-
Stai
scherzando?! Ti rendi conto che io ho fatto da testimone di nozze niente meno
che a Draco Malfoy? Ti sembra poco? Lo avresti mai detto tre anni fa? Guardalo
ora! Quello stesso Draco che aveva ricevuto l’incarico di uccidere Silente e
che odiava profondamente i babbani ora sta ballando niente meno che con quella
che lui ha sempre chiamato con disprezzo “la mezzosangue zannuta”!
-
…
-
Le
cose cambiano, Cho…e forse possiamo fare in modo che gli errori commessi in
passato ci aiutino a vivere meglio il presente.
-
Sono
così confusa…
-
Non
avere fretta…ma non andare via.
-
Davvero
Harry, non so cosa fare…
-
…Concedimi
almeno un ballo!
E senza aspettare una risposta l’avvicinò a sé e
cominciò a dondolare lentamente al ritmo della canzone che si sentiva in
lontananza.
3.
Intanto la festa proseguiva senza alcun problema.
Draco invitò Molly a danzare con lui e quando ebbe
fra le braccia la neo-suocera non resistette all’idea di stuzzicarla un po’…
-
Da
questa notte, finalmente, potrò dormire con Ginny senza incorrere nella sua
ira!
-
Ormai
non posso più dirti niente…non che prima la mia parola ti abbia mai fermato!
-
Proprio
fermato no…ma di sicuro mi ha ostacolato!
-
Posso
vendicarmi in un solo modo: ti auguro d’avere una figlia che si innamori di un
malandrino come te!
-
Accidenti!
Questo è il peggior augurio che poteva farmi!
-
Così
impari sulla tua pelle cosa vuol dire avere a che fare con una spina nel fianco!
-
Credo
che domani stesso andrò a prenotare una cella ad Azkaban…perché sarà lì che
passerò il resto della mia vita dopo aver fatto fuori il bastardo che ci prova
con mia figlia!!!
-
Ed
io verrò a ridere e a ballare davanti alle tue sbarre!
Ballarono in silenzio per un po’, pensando agli
ultimi eventi, poi Draco riprese la conversazione
-
Come
ha fatto a sopportarmi?
-
Mi
bastava guardare Ginny per capire che lei voleva solo te…
-
…
-
Draco…prima
ho esagerato…non sei mai stato una spina nel fianco…anzi credo che tu sia un
ragazzo davvero speciale e sono felice che Ginny sia nel tuo cuore. Basta
guardarvi insieme per capire quanto vi amate. Non potevo sperare in un marito
migliore per mia figlia.
-
Grazie,
Molly…avere il suo consenso, anche se ho sempre cercato di non farlo notare,
per me è importante. Farò di tutto per non deluderla, mi creda!
-
Ci
credo, Draco! …E che ne dici di cominciare a darmi del “tu”?
4.
i festeggiamenti proseguirono in modo differente.
Molti invitati, verso mezzanotte, cominciarono a
prendere la strada del ritorno.
Coloro che erano ospiti a Malfoy Manor si
accomiatarono per raggiungere le loro stanze e trovare riposo nei letti freschi
di bucato.
I più giovani ne approfittarono per iniziare una
serie di balli scatenati, nell’ allegria tipica delle serate estive.
Sulla spiaggia venne acceso un grande falò e molti
ne approfittarono per fare un bagno nel mare tranquillo, illuminato dal fuoco.
Verso l’alba anche i più tenaci si lasciarono
accogliere dalle braccia di Morfeo e la spiaggia tornò ad essere il luogo tranquillo
e sereno di sempre.
5.
I neo sposi avevano lasciato la festa poco dopo
l’una di notte per raggiungere il loro talamo, che li accolse più innamorati e
appassionati che mai.
Draco guardò intensamente sua moglie, poi,
con finto fare indifferente, disse:
-
lo
sai che un matrimonio per essere considerato valido deve essere consumato?
-
Davvero?
-
Non
vorrai mica andare in grane, vero?
-
Devo
chiamare il mio avvocato?
-
Potrebbe
essere la soluzione migliore…
-
E
allora dimmi, mio bell’avvocato, che cosa proponi di fare?
Il giovane uomo prese in braccio la sua sposa, le
sussurrò nell’orecchio qualcosa di assolutamente irripetibile, la depose
delicatamente fra le lenzuola bianche, dove trovò posto accanto a lei, e mise
in atto ciò che le aveva appena promesso…
Verso le dieci del mattino si presentarono
abbracciati e felici nel grande terrazzo, dove poterono unirsi al resto dei
Weasly, che stavano già facendo colazione.
Furono fatti commenti su abiti, cibo, balli e
regali, dopo di che ognuno si lasciò tentare da un passatempo diverso.
Hermione rimase sul terrazzo a leggere, mentre Ron
si sdraiò accanto a lei per poter recuperare un altro po’ di sonno arretrato.
Artur e Molly cominciarono a scrivere i biglietti
di ringraziamento, mentre Draco e Ginny andarono a passeggiare sulla spiaggia.
Mentre chiacchieravano notarono che c’era qualcuno
nascosto in una rientranza dell’insenatura. Trattandosi di una spiaggia privata
non poteva che essere uno dei loro invitati e, con curiosità, si avvicinarono a
quel personaggio misterioso.
La sagoma, coperta da un plaid, aveva un che di
strano…infatti da sotto il panno spuntavano tre piedi ed uno di questi era
decisamente femminile!
Si guardarono sorridendo maliziosamente, incerti
se svegliare la coppietta, e togliersi la curiosità sulla loro identità, o fare
finta di nulla e tirare dritto.
Ginny era per la seconda ipotesi e Draco,
(ripensando a come si era sentito quella volta che lui era stato sorpreso a
letto con Ginny), non potè che concordare con sua moglie.
Passarono oltre ma, poco dopo, il neo signor
Malfoy fece dietro front e tornò ai piedi dei due amanti: aveva riconosciuto il
ragazzo! Non tanto dalla sagoma…ma da un certo paio di inconfondibili occhiali
rotondi che giacevano abbandonati sulla sabbia!
Indeciso su cosa fare cercò consiglio negli occhi
di sua moglie, che era tanto sorpresa quanto felice che il suo migliore amico
avesse finalmente trovato una ragazza, dopo due anni di solitudine.
Facendo segno di non parlare si allontanarono
silenziosamente e solo a debita distanza fecero i primi commenti.
Fu Ginny a rompere gli indugi.
-
ma
tu hai idea di chi sia la ragazza?
-
Certo
che sì…visto che l’ho invitata io!
-
E
chi è?
-
Una
certa moretta dagli occhi a mandorla…
-
Cho?!
-
Touchè!
-
Questa
sì che è una sorpresa! …Si dice che certi amori non finiscono mai…fanno dei
giri immensi e poi ritornano…
-
Devo
preoccuparmi? In fondo anche tu sei una ex di San Potter…
-
Puoi
stare tranquillo…io da ieri sono la signora Malfoy e niente e nessuno potrà
cambiare il mio destino accanto a te! Mi spiace, ma sei condannato ad avermi
fra i piedi per moltissimi anni!
-
È
una promessa o una minaccia?
-
Vedila
come ti pare…ma se una certa signorina Parkinson dovesse farsi viva, fossi in
te ci penserei due volte prima di approfittarne, perché non starò certo lì a
guardare!
-
Gelosa, Weasly?
-
Preferisco
essere chiamata Malfoy! E la risposta è sì…sono gelosa del mio bel maritino!
E senza dargli modo di ribattere gli buttò le
braccia al collo e lo ricoprì di dolci e schioccanti baci.
Poco dopo videro Harry e Cho che, usciti dal loro
nascondiglio, cercavano di ricomporsi il più in fretta possibile.
Visibilmente in imbarazzo, Harry si avvicinò e
prese da parte Draco, cercando una scusa plausibile per giustificare la loro
presenza a quell’ora del mattino.
-
abbiamo
chiacchierato per tutta la notte ed alla fine ci dobbiamo essere addormentati…
-
si
dice così adesso? Allora anche io e Ginny stanotte abbiamo “chiacchierato”…
-
Draco,
davvero, non è il caso di farne troppa pubblicità…
-
Ma
è una notizia sensazionale: San Potter è fuori dal mercato degli scapoli d’oro!
-
Non
esagerare, adesso! E poi vorrei ricordarti che anche tu, in passato, sei stato
sorpreso dal sottoscritto in atteggiamento decisamente compromettente eppure
non ti ho tradito!
-
Questo
è vero, devo dartene atto…ma in fondo sei tu il nobile grifondoro mentre io
sono pur sempre un lurido serpeverde!
Harry non credette alle sue orecchie! Draco voleva
davvero dire a tutti quello che avevano fatto?
Il ragazzo diventò improvvisamente così rosso da
fare concorrenza alla tonalità tipica del suo amico Ron, ma Draco fu più
signore di quanto in realtà voleva far credere e lo rassicurò:
-
Potter,
per me puoi fare quello che ti pare, con chi ti pare e dove ti pare! Non mi
devi nessuna spiegazione…Certo se ci provi con mia moglie ti spezzo braccia e
gambe…e questa non è una minaccia, è una promessa!
-
Sei
stato chiaro…e stai tranquillo, tra me e Ginny è tutto finito da un bel pezzo!
-
Meglio
per tutti! A questo punto consiglio di rientrare a Malfoy Manor nella più
totale indifferenza e, se fossi in voi, prenderei il succo di mirtillo per
colazione…pare che sia un toccasana per chi deve recuperare le energie…
E ammiccando nel suo caratteristico modo raggiunse
la sua giovane moglie e presero insieme la strada di casa.
(*) le
poesie sono stralci di tre canzoni: “arrivi tu” “io ci sarò” e “nei giardini
che nessuno sa”
(**) lo so,
ho esagerato, ma non pare anche a voi che David Bowie sia di un altro mondo? Lo
adoro!
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Capitolo 8 *** 7. chiacchiere ***
7. chiacchiere
Chiacchiere
1.
–
ti
dico che si sono lasciati!
–
Eppure
io li ho visti insieme, in centro, pochi giorni fa…e non sembrava che fossero
in crisi…
–
Avranno
certamente delle cose in comune da sistemare, in fondo lui è un avvocato…ma li
ho visti con questi miei occhi: Ginny aveva una faccia tirata e Draco era
visibilmente nervoso. E poi lui non ha più la fede al dito…ti pare poco?
–
Davvero?
E dire che sembravano tanto innamorati…
–
Ma
cosa vuoi farci? Lui avrà pensato che sposando la figlia del primo ministro
della magia la gente avrebbe dimenticato che razza di famiglia fossero i
Malfoy…ma il sangue non mente…alla fine si sarà stancato di fingere e avrà
rivelato la sua vera natura!
–
Ma
lei? In fondo lei avrebbe potuto sposare il famoso Harry Potter, ed invece ha
scelto proprio Malfoy…perché l’avrebbe fatto se non per amore?
–
Lui
l’avrà ricattata in un qualche modo…o forse semplicemente perché ha un mucchio
di soldi. i Malfoy sono famosi per essere una delle famiglie più ricche e
spietate d’ Inghilterra!
–
Che
peccato, però…erano così belli insieme!
–
Già…sembravano
i protagonisti di un romanzo! Lui bello ricco e dannato, lei bellissima povera
e in pericolo. Lui la salva rischiando la vita e lei lo perdona di tutto il
male fatto in passato! Troppo bello per essere vero!
–
La
realtà è davvero crudele a volte…potevano avere tutto…ed invece finiranno per
odiarsi e sputarsi addosso veleni e cattiverie!
–
Già…
2.
-
come
stai?
-
Così
così…e tu?
-
Pensavo
peggio…fa meno male di quello che credevo…
-
Meglio
così…anche se per me potevi risparmiarti questo dolore…
-
Ginny,
ne abbiamo parlato tanto e poi ormai è tardi…non si torna indietro!
-
A
questo punto no…
-
Però
avrei voglia di una sigaretta…
-
Scordatelo!
Davanti a me tu non fumi!
-
Lo
so, lo so! È che mi calmerebbe un po’ i nervi!
Draco e Ginny erano seduti al tavolino di un bar.
Lui aveva ordinato un caffè, lei un succo di frutta. L’uomo continuava a
muovere la mano sinistra e istintivamente toccava l’anulare dove un tempo c’era
un anello d’oro…
-
è
strano non avere più la fede al dito…
-
è
difficile riabituarsi dopo due anni...
-
…ma
non potevo fare diversamente!
-
Lo
so! Piuttosto posso sapere dove l’hai messa?
-
È
sempre con me…vicino al mio cuore!
E così dicendo portò la mano destra all’interno
del colletto della camicia e tirò fuori una catenina d’oro dove era stato
infilato il prezioso anello nuziale.
Ginny sorrise e guardò il suo gemello che era
ancora al suo posto.
-
non
ho ancora capito se sei stato coraggioso o pazzo a farti togliere il tatuaggio
dal braccio. In fondo tu sei diventato l’uomo meraviglioso che sei anche grazie
agli errori del passato!
-
Voglio
che nostro figlio sia orgoglioso di me e che sappia che suo padre ha fatto
tutto quello che era in suo potere pur di cancellare ogni traccia del suo
oscuro passato…compreso rimuovere il marchio nero!
-
Spero
solo che la mano si sgonfi in fretta e che tu possa rimetterti l’anello…ho già
visto fin troppe ragazze che ti guardano con occhi languidi!!!
-
Sei
gelosa, Weasly? Eppure dovresti saperlo, ormai, che amo solo te…non per niente
porti in grembo mio figlio!!!
-
Nostro
figlio…ci pensi, Draco? Avremo un bambino!
-
Per
ora è un bel bastardo! Spero che le nausee ti passino presto, non mi piace
vederti star male…
-
Passeranno,
sta tranquillo…e comunque sono per un’ottima causa!
Malfoy e signora si alzarono per fare una
passeggiata.
Lui appoggiò il braccio destro sulle spalle della
moglie, lei portò il braccio sinistro intorno ai fianchi del marito e
proseguirono per la loro strada, ignari o semplicemente infischiandosene delle
chiacchiere della gente, più innamorati che mai!
|
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Capitolo 9 *** 8. paure ***
8. paure
Paure
1.
Dopo tre anni di matrimonio la vita di coppia di
Draco e Ginny fu allietata dall’arrivo della più bella bimba che fosse mai
nata, e non poteva essere diversamente, visto che entrambi i genitori erano
indiscutibilmente avvenenti.
Melody aveva gli occhi argentei ed il naso dritto
del padre, i capelli rossi e la bocca sempre sorridente della madre. Anche il
caratterino era indiscutibilmente “di famiglia”, ma di quale genitore era
ancora incerto, visto che erano entrambi testardi e decisi.
Ginny si sentiva davvero realizzata: era sposata
ad un uomo che amava con tutto il cuore, le piaceva il suo lavoro al ministero,
abitava in una casa da mille e una notte, ed ora stringeva tra le braccia una
meravigliosa creatura che aveva il potere di raccogliere in se tutto quello che
di buono avevano lei e Draco.
Dal canto suo quando Draco si guardava alle spalle
vedeva un ex mangiamorte che aveva trovato il modo di riscattarsi. Le sue due
donne (come aveva preso a chiamarle) erano quanto di più amava al mondo ed
erano ovviamente il suo moto d’orgoglio, ma era anche diventato uno degli
avvocati più giovani e convincenti del Foro di Londra.
Sì! Era riuscito a scrollarsi di dosso il suo
pesante passato ed ora poteva guardare al futuro con animo sereno.
Il destino, che spesso aveva giocato con loro,
aveva in serbo un’altra sorpresa.
Difatti, pochi mesi dopo la nascita di Melody,
Ginny scoprì d’essere di nuovo in dolce attesa. Di sicuro lo sconcerto iniziale
fu tanto e le battute si sprecarono ( << avete intenzione di fare una
squadra di quiddich con anche le riserve? >> oppure << ma lo sapete
che esistono delle precauzioni? >> o ancora << ma non ne bastava
uno di Malfoy? Quanti credete che potremo sopportarne? >> ) ma in fondo, anche se un po’ in anticipo
rispetto ai loro progetti, non c’era nulla di male e tutti si abituarono
all’idea che presto Melody avrebbe avuto un compagno di giochi.
2.
Una mattina in cui Draco era in aula, il processo
venne interrotto da un messo del tribunale ed il giudice convocò i due avvocati
nel suo studio.
-
mi
spiace per questo inconveniente, ma è giunta una richiesta urgente: avvocato
Malfoy, la sua presenza è richiesta altrove.
-
Non
capisco, signor giudice…
-
Non
entrerò nei dettagli, ma è tutto scritto qui.
E diede a Draco una lettera scritta con
calligrafia che riconobbe essere di Frank Wilson, il suo socio.
-
Naturalmente
ha il mio permesso per allontanarsi dall’aula. Il processo proseguirà
regolarmente, l’avvocato Wilson mi ha già presentato la delega a suo nome.
-
La
ringrazio, Vostro Onore.
E così dicendo aprì la lettera e lesse quello che
mai avrebbe voluto leggere in vita sua.
Ginny era stata ricoverata d’urgenza al San Mungo
a causa di una grave emorragia che l’aveva colpita poche ora prima. Non si
sapeva altro di più. Lo aspettavano urgentemente in ospedale.
3.
Draco non ebbe modo e tempo di farsi altre
domande.
Abbandonò l’aula e non appena fu fuori dal
tribunale si smaterializzò per ricomparire nell’atrio del San Mungo, l’ospedale
dei maghi.
Stava già cercando un’infermiera, alla quale
chiedere dove poteva trovare sua moglie, quando fu raggiunto da George, che lo
condusse nella sala d’attesa di chirurgia, dove li attendeva Molly.
Hermione giunse poco dopo accompagnata da Ron.
Artur, invece, non se la sentiva di stare seduto
ad aspettare e, con la scusa di portare Melody a prendere una boccata d’aria,
era andato in giardino con la nipotina che dormiva beatamente nel passeggino,
ignorando la tragedia che si stava abbattendo sulla sua famiglia.
Le notizie erano poche e confuse. Ginny aveva
avuto un malore, dovuto ad una forte emorragia, le cui cause erano ancora
ignote. Era in sala operatoria ed i medici stavano cercando di capire l’origine
del male.
Draco si sentiva completamente perso. Avrebbe
voluto fare qualcosa ma la sua impotenza era direttamente proporzionale
all’angoscia che lo stava attanagliando.
Si guardava intorno alla ricerca di una risposta
che non arrivava e gli sguardi di paura che leggeva sui volti dei suoi
familiari gli rammentavano, come se ce ne fosse stato bisogno, quanto fosse
grave la situazione.
Ogni tanto qualcuno provava a dire una parola di
conforto o di incoraggiamento, ma la frase rimaneva sospesa nell’aria. In fondo
non ci credeva nessuno.
La situazione era davvero allo stremo.
Poche ore dopo un medico uscì dalla sala
operatoria e chiese del marito della giovane donna.
Draco non si fece attendere, raccolse tutto il
coraggio che riuscì a trovare, e si avviò col chirurgo nella saletta dei
colloqui coi familiari.
-
La
situazione è molto grave.
-
Mi
dica la verità.
-
sua
moglie ha un’emorragia e la gravidanza in corso non l’aiuta di certo. Il
bambino la sta privando di molte sostanze necessarie. Se continua così dovremo
chiederle di fare una scelta molto drastica…
-
se
mi sta chiedendo di scegliere tra mia moglie ed il bambino, a costo di
sembrarle cinico, non ho alcun dubbio in proposito: salvate mia moglie.
-
è
doveroso che le dica che potrebbe non essere sufficiente per salvarla.
-
Fate
tutto ciò che è in vostro potere. Usate ogni mezzo, legale od illegale non importa,
ma salvatela.
La determinazione che il medico lesse nello
sguardo dell’uomo che aveva di fronte gli fece capire che non stava scherzando
affatto.
Purtroppo non c’erano molte altre possibilità per
salvare la donna, ed i due si lasciarono senza dirsi altro.
Draco si ritrovò a dover aggiornare Molly e gli
altri, le poche parole che riuscì a dire gli uscirono a fatica e con voce
spezzata e dovette utilizzare molto autocontrollo per non urlare e maledire
quel destino infame.
Poi si rifugiò in giardino, dove si accese una
sigaretta per calmare i nervi.
Mentre guardava il fumo azzurrognolo e velenoso
che saliva lentamente, si soffermò a pensare a come le cose potessero cambiare
in un battito di ciglia.
Quella mattina era iniziata nel migliore dei modi,
con scherzi e baci, ed ora era in attesa di sapere se sarebbe diventato vedovo
entro sera.
Era una situazione surreale. Un incubo che lo
aveva ricondotto in uno stato di paura ed angoscia che non provava dai tempi di
Voldemort.
Ma il signore oscuro era comunque un nemico che si
poteva affrontare e combattere, mentre un malore improvviso ti lasciava nella
più totale impossibilità di agire. Dovevi solo affidarti a chi ne sapeva più di
te e sperare che lassù qualcuno ti guardasse con amore.
Ripensò a Fred e a sua madre. Erano le prime due
persone che gli erano venute in mente e silenziosamente li pregò che da lassù
facessero un miracolo.
Ma il miracolo non avvenne.
Nonostante l’intervento tempestivo dei medici,
Ginny era sempre più grave e Draco era sempre più sull’orlo di una crisi.
Verso sera i medici dissero che avevano fatto il
possibile. Ora era solo questione di tempo. Se la donna avesse superato la
notte c’erano buone possibilità che si riprendesse, sennò…
Quell’incertezza portò Draco in un baratro.
Prese Melody e la tenne stretta a sé.
Le parlò dolcemente all’orecchio, in modo che
nessuno potesse sentire cosa le stava confidando. Le sorrise, l’affidò ad
Hermione e poi chiese a Molly di accompagnarlo fuori a fare due passi.
Una volta lontani da orecchie indiscrete, prese il
coraggio a due mani e parlò.
-
Molly,
devi farmi una promessa: se Ginny non dovesse farcela devi prenderti cura di
Melody, esattamente come hai fatto con Ginny.
-
Draco,
non devi neanche pensarla, una cosa del genere! Vedrai che Ginny ce la farà!
-
Molly,
devi promettermelo.
-
Draco
vedrai che non ce ne sarà bisogno.
-
Smettila
di dire che va tutto bene, perché non va affatto bene e lo sappiamo entrambi!
Ora promettimi che ti prenderai cura di Melody.
-
Ma
Draco…
-
DEVI
PROMETTERLO, Molly!
-
Va
bene, Draco! Se Ginny non dovesse farcela prometto di aiutarti a tirare su
Melody…
-
No,
Molly, non hai capito…sei tu che dovrai allevare Melody. Io…io non ce la farò…
-
Draco,
lo so che ora ti sembra impossibile, ma non devi pensare così…
-
Molly…non
hai ancora capito? Tra me e Ginny quello forte non sono io…è lei. È sempre
stata lei. È il perno intorno al quale girano la mia vita e quella di Melody.
Senza di lei io e Melody saremo persi…
-
Sei
più forte di quello che pensi. Ma se davvero credi di non farcela allora mi
prenderò cura di entrambi. Non devi temere. Non ti lasceremo solo.
-
Ti
ringrazio…ma non devi preoccuparti per me…io ho fatto una promessa a Ginny
molto tempo fa…prima ancora di sposarla. Le ho detto che l’avrei protetta e che
mi sarei preso cura di lei…e anche se ora non sono all’altezza del compito,
continuerò a farlo…
-
Che
cosa intendi dire?
-
Che
io la seguirò, ovunque andrà…Ovunque.
-
Draco
non fare pazzie. Pensa a Melody!
-
È
proprio pensando a lei che ho deciso così. Melody ha bisogno di un padre che
possa darle sicurezza e stabilità ed io impazzirò senza Ginny. Sono niente
senza di lei…
-
Draco
non dire così…
-
No,
Molly! Non aggiungere altro, perché comunque la mia decisione è e rimarrà
questa. Ti chiedo solo di non farne parola ad altri…almeno finchè le cose non
saranno definite.
-
Ma…
-
Niente
“ma”…Intesterò a Melody la maggior parte dei miei beni, il resto andrà a te e
ad Artur per garantirvi ogni mezzo di sostentamento. Non credo ci sia altro da
aggiungere.
-
Draco…
-
Solo
un’ultima cosa…grazie. Sapevo di poter contare su di te.
E così dicendo rientrò nella sala d’attesa che
ormai, per lui, era diventata l’anticamera dell’inferno.
4.
Molly era senza parole.
Draco diceva sul serio. Glielo aveva letto
chiaramente sul volto tirato.
Avrebbe voluto trovare le parole per dargli
coraggio, ma anche lei era rimasta senza. La sua bambina era in fin di
vita...avrebbe voluto fare cambio di posto, ed invece poteva solo sperare che
passasse la notte. Aveva già perso un figlio, non avrebbe retto ad un altro
colpo del genere.
Nel frattempo Draco aveva ottenuto di poter andare
in camera di Ginny e poterle stare accanto.
Si avvicinò al letto cercando di non disturbarla,
anche se in realtà non poteva svegliarla, visto che era ancora sotto gli
effetti dell’anestesia.
Ogni tanto un’infermiera, senza proferir parola,
veniva a controllare che i valori dei macchinari collegati con la giovane donna
fossero regolari ed altrettanto silenziosamente se ne andava.
Draco restò al suo fianco per tutta la notte. Le
tenne la mano, cercando di dare calore a quel corpo che tanto amava e che ora
la stava tradendo. Era pallida e immobile e la sensazione che ogni minuto fosse
l’ultimo era sempre presente.
Verso l’alba la speranza che le cose potessero
volgere al meglio era poco più di un barlume.
Ma quando il buio più completo invade
l’anima, un barlume può sembrare il
sole.
E quella fu l’alba più bella del mondo.
Ginny si mosse, impercettibilmente. Schiuse le
labbra ed il primo nome che invocò fu quello del marito.
Draco stentò a credere che fosse successo davvero.
Forse era stata la sua immaginazione, eppure gli
sembrava di sentire le dita di Ginny stringere un po’ di più le sue mani
intrecciate.
Si avvicinò cautamente al viso dell’amata e depose
un bacio e, come nella più classica delle fiabe che leggeva a sua figlia, la
donna aprì gli occhi. Gli sorrise appena per poi richiudere stancamente le
palpebre, ma per Draco fu sufficiente.
Si abbandonò ad un pianto liberatorio, scosso da
singhiozzi silenziosi che racchiudevano tutta la stanchezza e l’angoscia delle
ultime 24 ore.
Il miracolo che tanto aveva invocato era
finalmente stato esaudito.
Ginny ce l’aveva fatta.
Rimase solo con lei per diversi minuti, per poter
realizzare quanto era appena successo.
La baciò con tenerezza, con passione e con tutto
l’amore che c’era in lui. Voleva trasmetterle tutta la gioia d’averla di nuovo
tra le braccia e nello stesso tempo era un modo per rassicurarsi che non stava
sognando.
Poi si ricompose ed uscì dalla stanza per cercare
Molly e darle la buona notizia.
Quando fu davanti alla madre della sua sposa
l’emozione gli precluse ogni possibilità di parlare, ma il sorriso che
dipingeva il suo volto fu più eloquente di mille parole.
Si abbracciarono, stringendosi il più forte
possibile, ed in quel gesto c’era tutta la felicità per lo scampato pericolo.
Ormai tutto quello che era stato detto era storia
passata.
Ginny sarebbe tornata a casa e tutto sarebbe
tornato come prima.
Quasi tutto…
5.
Infatti, tolti ovviamente i primi tempi in cui
tutti si prodigarono per aiutare Ginny a riprendersi, piano piano la vita tornò
ai ritmi di sempre.
Ginny dovette fare i conti con la perdita del
bambino, ma l’affetto di Melody e di Draco non era venuto a meno e presto si
ritrovò ad essere di nuovo quella di sempre.
Quello che invece faceva fatica a riprendersi era
Draco.
La paura era stata troppa per lui. Aveva bisogno
di più tempo per interiorizzare la cosa e capire che era tutto finito.
Ogni tanto Ginny provava a parlargli e a proporre
di fare il secondo figlio, ma Draco trovava sempre il modo di cambiare
argomento.
Un giorno, presa dallo sconforto, Ginny decise di
prendere la situazione in pugno e si presentò nello studio del marito armata di
tutta la testardaggine di cui disponeva.
-
Draco
Malfoy dobbiamo parlare!
-
Ginny,
non mi sembra questo né il luogo né il momento.
-
Se
aspetto te, non sarà mai il momento giusto, per cui vedi di dire alle tue
impiegate di non passarti chiamate, perché ora tu hai da fare con me!
-
Ginny,
non essere precipitosa…
-
O
lo fai tu o lo faccio io. Scegli!
Draco non ebbe possibilità di replica.
Sapeva già che prima o poi sarebbe successo, ma
aveva sperato di schivarsela ancora per un po’.
Diede disposizione di non passargli alcuna
chiamata. Chiuse delicatamente la porta e lanciò un incantesimo muffliato,
in modo da non rendere pubblico il motivo della loro discussione.
Draco e Ginny avevano un sistema tutto loro di
discutere.
Quando non si trovavano d’accordo su una questione
importante, (con la convinzione che non ci si dovesse tenere dentro nulla e per
non rischiare incomprensioni future), si chiudevano a chiave in una stanza, si
toglievano i vestiti fino a restare solo in biancheria intima, (per non avere
la tentazione di smaterializzarsi all’improvviso), e restavano a fronteggiarsi
fino a che uno dei due non si convinceva delle ragioni dell’altro.
La prima volta che Ginny propose a Draco di
“litigare” in questo modo non resistettero più di dieci minuti.
Infatti il giovane si trovò impreparato davanti ad
una situazione così insolita e, purtroppo per lui, Ginny se accorse.
Lui provò davvero a fare un discorso convincente,
ma si distraeva continuamente e Ginny non riusciva a guardarlo negli occhi,
visto che lo sguardo le cadeva inevitabilmente su altre parti anatomiche del
marito.
Finirono presto abbracciati l’uno all’altra,
ridendo di quella situazione a dir poco pazzesca.
Da allora poteva capitare anche che uno dei due,
senza una vera ragione, dicesse all’altro: << ho voglia di litigare
>> frase che lasciava intendere ben altro e si davano appuntamento in
camera da letto.
Ma questa volta la questione era troppo importante
e non sarebbe finita in pochi minuti.
Ne erano consapevoli entrambi e proprio per questo,
per loro, si preparava una mattinata davvero impegnativa.
Il problema era relativamente semplice: Ginny
voleva il secondo figlio, Draco non voleva rischiare più. Punto.
Peccato che nessuno dei due volesse ascoltare le
ragioni dell’altro…almeno fino a quella mattina.
-
Draco,
quello che è successo non è dipeso dalla gravidanza. Sarebbe successo comunque…
-
Ma
la gravidanza ha peggiorato e precipitato le cose. Se non fossero intervenuti i
medici il bambino ti avrebbe risucchiato fino all’ultima goccia di linfa
vitale.
-
Si
vede che era destino così. Questo non significa che debba sempre andare male.
In fondo con Melody non ho avuto alcun problema.
-
E
allora vedi di farti bastare Melody, perché da parte mia non sarò più
disponibile a rischiare di nuovo!
-
E
da quando decidi tu anche per me? Non ho diritto di dire la mia opinione?
-
La
stai dicendo adesso. Ciò non toglie il fatto che io non tornerò sulla mia
decisione.
-
Quindi
secondo te stiamo solo perdendo tempo!
-
Infatti.
È inutile questo tuo tentativo di convincermi. Non metterò mai più a
repentaglio la tua vita. E questo è quanto ho da dire. Nulla di quello che puoi
replicare mi convincerà del contrario.
-
Signor
Draco Malfoy, sei più testardo di un gargoille di pietra! Pensi davvero di
potermi imporre le tue decisioni senza prima parlarne con me?
-
Tengo
molto in considerazione la tua opinione, normalmente, e lo sai benissimo, ma
questa volta non sentirò ragioni. Non ho altro da aggiungere.
Quasi a voler fare da arbitro, il telefono
collegato alla linea privata di Draco prese a squillare.
Ginny lo guardò male ma lui, avendo riconosciuto
il numero della suocera, fece un cenno alla moglie e rispose all’apparecchio.
Melody, che Ginny aveva lascito in custodia a sua
madre, si era fatta male cadendo dall’altalena e lei non riusciva a calmarla.
I due si lanciarono uno sguardo di intesa. Senza
aver risolto il loro problema si rivestirono in fretta, uscirono dall’ufficio e
poco dopo si materializzarono a casa di Molly.
La bimba era in piena crisi di pianto e nemmeno
Ginny, essendo già da prima particolarmente nervosa, riuscì a calmarla.
Fu Draco a farsene carico.
La prese in braccio e la portò a fare un giro
sulla riva del laghetto vicino, a caccia di rane e libellule e, distraendola,
le fece dimenticare il bernoccolo che ora faceva bella mostra di sé sulla
fronte liscia della piccola.
Ginny era turbata e Molly se ne accorse.
-
sta
tranquilla, è solo un bernoccolo…vi ho chiesto di venire solo perché la bimba
voleva uno di voi due.
-
non
sono preoccupata per Melody.
-
E
allora che cos’è?
-
Si
tratta di Draco…
-
Ci
sono problemi con Draco? Non ci credo!
-
Non
siamo in crisi come coppia, sta serena! è che vorrei tanto un altro figlio…ma
lui non vuole più saperne… e dire che è un padre meraviglioso! Guardalo anche
adesso!
-
Ginny
devi cercare di capirlo…ha avuto davvero un brutto colpo, quando sei finita in
ospedale…
-
Lo
so, ma ormai è passato quasi un anno. I medici dicono che potrei già
riprovarci. Ma lui non vuole nemmeno parlarne.
Per un attimo le due donne rimasero in silenzio.
Poi Molly riprese a parlare.
-
non
so se faccio bene a dirtelo. Ma credo sia giusto che tu lo sappia. Quando tu
eri in ospedale, Draco mi ha fatto promettere che mi sarei presa cura di
Melody, se tu non ce l’avessi fatta…
-
Mamma,
non è un segreto per nessuno: tu sei una persona meravigliosa e sei l’unica con
cui lui riesce a parlare. Saresti stata all’altezza della situazione e lui
avrebbe avuto un supporto importante in te.
-
Non
hai capito. Come del resto non avevo capito nemmeno io quando me lo disse
allora. Non intendeva chiedermi aiuto, ma voleva affidarmi Melody per poter
seguire te…ovunque tu fossi andata…Capisci ora?
-
Lui
voleva…
-
Sì.
Si sarebbe tolto la vita, piuttosto che vivere senza di te. E parlava sul
serio. Ne sono convinta. Per cui cerca di capire anche le sue paure. Ha
vegliato per tutto il tempo, non sapendo se la vostra vita sarebbe proseguita
oppure no. Ha una grandezza di cuore ed una fragilità d’animo che mi fanno
tenerezza e quasi paura. È capace d’amare oltre ogni limite e, nello stesso
tempo, se perde i suoi punti di riferimento è completamente smarrito. Cerca di
non essere troppo dura con lui.
Ma Ginny aveva smesso d’ascoltare sua madre da un
po’.
E così Draco si sarebbe davvero lascito morire pur
di stare con lei? Cosa gli diceva il cervello? Non pensava a Melody? Il sangue
della donna stava già cominciando a ribollire nelle vene, per cui prese sua
madre ed andò verso i due che si vedevano in lontananza.
-
Draco,
dobbiamo parlare!
-
O
no! Ti prego, Ginny, non ora! Non di nuovo!
-
Mamma
resterà qui con Melody mentre tu vieni con me!
Il tono non lasciava possibilità di replica e
Draco, ormai senza più la forza di ribattere, la seguì mestamente nella vecchia
camera di Ginny.
-
cos’altro
dobbiamo dire? Pensavo d’essere stato chiaro!
-
Cosa
significa che se io fossi morta tu saresti venuto con me?
-
Cosa?…hai
parlato con tua madre, vero?
-
Me
l’ha detto nel tentativo di difenderti. Ma io ora sono ancora più furiosa. Cosa
credevi di fare? Non bastava che Melody rischiasse di diventare orfana di
madre, doveva perdere anche suo padre?
-
Ma
prova a pensarci, Ginny. Che razza di padre sarei stato per lei?
-
Ti
bastava darle tutto l’amore che hai nel cuore. A lei sarebbe bastato!
-
Senza
di te non c’è amore in me, Ginny. Io sono solo uno specchio che riflette la tua
luce. Senza la mia sorgente di vita il mio cuore è buio!
-
Draco.
Quello che dici è stupendo, ma è falso! Tu hai così tanto amore in te e non sai
nemmeno tu quello di cui sei capace.
-
Io
so solo che non avrei più potuto guardare in faccia mia figlia senza sentirmi
in colpa…
-
In
colpa? Per che cosa?
-
Per
essere stato la causa della morte di sua madre!
-
Draco…ma
che cosa stai dicendo?
-
Non
hai ancora capito, Ginny? Se io non ti avessi messa incinta, tu non avresti
rischiato di morire…è questo il motivo per cui non succederà più. Non metterò
più a repentaglio la tua vita. Non sarò io ad ucciderti!
Draco cominciava a vacillare, il ricordo di quei
giorni aveva fatto riaffiorare l’angoscia che si portava dentro da allora.
Ginny era senza parole. Come poteva spiegargli che
non era colpa sua. Che non lo riteneva responsabile di nulla.
Ecco il motivo di tanta determinazione nel non
voler avere altri figli. Ora era tutto chiaro.
Si avvicinò a lui e lo abbracciò dolcemente.
Senza staccarsi da quel contatto rassicurante
cominciò a parlargli sottovoce.
-
mio
dolcissimo amore…come hai potuto anche solo pensare che ti ritenessi colpevole
di quello che è successo?
-
Perché
lo sono, Ginny!
-
È
stato il destino, Draco. Non tu!
-
Farò
tutto quello che è in mio potere per evitare che riaccada di nuovo una cosa del
genere. E se questo significa non avere più figli…che sia!
-
Non
condivido questo tuo pensiero, ma ora capisco da dove è nato. Non ti chiederò
più di avere altri figli, almeno finchè tu stesso non ti sarai perdonato. Sei
tu che ti sei colpevolizzato e condannato. Trova la forza di perdonarti e
potremo darci un’altra possibilità.
-
E
se non dovesse accadere? Se non dovessi riuscirci? Riuscirai a sopportare
questa mia mancanza?
-
Non
mi sono mai pentita d’aver scelto te come marito e non succederà nemmeno adesso
e per nessun motivo al mondo. E se davvero non dovessimo avere altri figli…vorrà
dire che avremo la bambina più viziata di tutta Londra!
Draco si sentì sollevato. Finalmente avevano
chiarito la questione e questa volta Ginny aveva capito.
Restarono abbracciati ancora per un po’…poi le
loro labbra cominciarono a cercarsi per suggellare in modo più intimo quel loro
ritrovato equilibrio.
Naturalmente, come succedeva da diversi mesi,
Draco si preoccupò di usare delle precauzioni per evitare una gravidanza e
questa volta Ginny non lo ostacolò.
Era un gesto d’amore anche quello e finalmente
l’aveva capito anche lei.
Chissà…forse un giorno Draco avrebbe superato il
suo senso di colpa e avrebbero avuto un secondo piccolo Malfoy…ma per ora si
accontentarono d’amarsi con tutto il cuore e tutto l’amore di cui erano capaci.
6.
La vita andò avanti.
Ron ed Hermione si sposarono. Contemporaneamente
Harry annunciò il suo fidanzamento con Cho.
Un anno dopo, la vita di coppia di Ron ed Hermione
fu allietata dall’arrivo della piccola Rose, ed il primo Natale della neo
arrivata fu festeggiato alla tana, con tutti i Weasly al completo.
Mentre erano intenti a scambiarsi auguri e regali
George si avvicinò a Draco e gli chiese di potergli parlare in privato.
-
Devo
guardarmi le spalle? Lo sai che sono sempre un po’ prevenuto quando si tratta
di te!
-
Sta
tranquillo, niente scherzi. Volevo solo chiederti una cosa. L’altro giorno,
quando sono passato dal tuo studio per lasciarti i documenti del negozio, ho
visto una ragazza molto carina…e mi chiedevo chi fosse…
-
Ci
lavorano diverse ragazze lì…potresti essere più preciso?
-
Capelli
nerissimi, mossi, lunghi. Profondi occhi scuri. Pelle olivastra. Piuttosto in
carne e grintosa. Labbra rosse e sensuali. Voce affascinante. Bellissima. E…
-
Ehi!
Ho detto un po’ più preciso, ma non intendevo così preciso!!!
-
…E
terribilmente sexy!!! Hai capito di chi sto parlando?
-
Credo
di sì…
-
È
una delle tue impiegate?
-
No.
È la nuova praticante. Collabora con me da un paio di mesi e si sta già facendo
notare per impegno e talento. È molto in gamba e si chiama Kelly.
-
Kelly!
Che nome meraviglioso!
-
Ed
è una babbana.
-
Davvero?
Non credevo che tu lavorassi con dei babbani…
-
Se
è per questo anche il vecchio Frank Wilson è un babbano. È sua moglie Betty la
maga di famiglia. È solo per questo che lui conosce l’esistenza del mondo
magico. Anche le altre ragazze sono babbane e non sanno di me e di Betty. E
nemmeno Kelly lo sa.
-
Oh…ed
io che credevo che foste tutti maghi…ed ora come faccio? Io voglio
conoscerla…credi che potrei avere una chance con lei?
-
Non
saprei. Di solito non parliamo di cose personali, ma mi sembra d’aver intuito
che per il momento non sia impegnata.
-
Per
te sarebbe un problema se io mi presentassi e la invitassi fuori?
-
Per
me puoi fare quello che vuoi. Sappi solo che è tosta e non la inganni. Per cui
se fra voi dovesse nascere qualcosa e poi finire…sei tu quello che dovremo
raccogliere col cucchiaio!!!
-
Come
farò a spiegarle che siamo maghi?
-
Questo
è un problema tuo! Lasciami fuori da questa storia.
E mentre George rifletteva su come conquistare la
ragazza che gli aveva rubato il sonno, Draco osservava sua moglie, intenta a
coccolare la piccola Rose, mentre Hermione preparava un biberon di latte.
Anche Cho sembrava piuttosto interessata e lanciò
parecchie occhiate significative ad Harry, che fece finta di non capire.
Fece un cenno d’intesa all’amico dagli occhi
verdi, quando quest’ultimo incrociò il suo sguardo, poi si avvicinò alla
cognata per farle i complimenti e prendere in braccio la figlia di Ron.
-
Vieni
qui, piccola Rose…vieni in braccio allo zio serpente!
-
Draco!
-
Deve
abituarsi da subito a distinguere le case, così quando andrà ad Hogwarts saprà
riconoscere i migliori!
-
Ancora
ci credi a questa storia? Ma da quanti anni te la racconti? Vuoi metterti in
testa che i serpeverde sono dei pessimi elementi mentre i migliori sono i grifondoro!?
-
Cara
la mia mezzosangue zannuta, vorrei ricordarti che anche la tua migliore amica,
alla fine, ha preferito un serpeverde ad un grifondoro!
Questi battibecchi andavano avanti da anni. Non
sarebbe stato normale vedere Draco ed Hermione fare una conversazione senza
lanciarsi frecciate. Ma ormai il veleno di Draco aveva trovato il sua antidoto
in Ginny, per cui ogni suo dardo velenoso, in realtà, era solo un modo per
ricordare i vecchi tempi ed esorcizzare i vecchi rancori.
Poi consegnò il prezioso fagottino alla sua mamma
e, chinandosi verso di lei ma facendo in modo che anche Ron sentisse, le disse:
-
hai
fatto proprio un bel lavoro…considerando che suo padre è quello che è!
E senza aspettare una risposta si allontanò da
loro per andare verso Ginny, che sorrideva divertita.
L’uomo la prese per mano e la pregò di seguirlo.
-
devo
ancora darti il mio regalo di Natale!
-
Davvero?
E tutti i pacchetti che ho scartato prima da dove venivano?
-
Babbo
Natale, no?
-
Ma
Babbo Natale ne porta solo uno mentre io ne ho scartati almeno cinque!
-
Evidentemente
quest’anno sei stata proprio una brava bambina!
-
Mi
dici dove mi stai portando?
-
Ha
importanza?
E sorridendole in modo inequivocabile la portò
nella “loro” camera.
Chiuse accuratamente la porta, poi si avvicinò a
sua moglie e le sussurrò:
-
voglio
farti un regalo speciale…
e senza perdere altro tempo, le prese
delicatamente il volto fra le mani e cominciò a baciarla con dolcezza e
passione.
Ginny fece finta di opporre resistenza, ma
bastarono pochi minuti per farla capitolare.
Presto si ritrovarono distesi fra le lenzuola e
Draco, muovendosi sapientemente, si posizionò sopra di lei.
Poi si fermò. Prese coraggio e disse:
-
Ginny…ti
amo!
-
Anch’io
Draco!
-
È
per questo che stanotte lascerò a te la decisone…
-
Quale
decisione?
Prese fuori una bustina sigillata e la consegnò
alla moglie.
-
decidi
tu se usarlo oppure no…
La donna era senza parole.
Aveva atteso questo momento per quasi due anni ed
ora suo marito era pronto.
Potevano finalmente voltare pagina e cominciare un
nuovo capitolo della loro vita insieme.
Lo abbracciò con tutta la sua forza.
Prese la bacchetta e sussurrò:
-
evanesco!
Ed il piccolo oggetto di gomma sparì.
Quindi guardò l’uomo che da anni scaldava il suo
cuore ed il suo letto, si piegò sul suo orecchio e, mordicchiandolo un po’, disse
maliziosamente:
-
promettimi
di non fermarti, Draco!
E lui mantenne la promessa.
|
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Capitolo 10 *** 9. la scommessa ***
9. la scommessa
La scommessa
1.
Draco era diventato un affermato avvocato ed era
famoso per non aver mai perso nemmeno una causa.
Non avendo la necessità materiale di dover
guadagnare per vivere, (essendo l’unico erede di una delle famiglie più ricche
d’Inghilterra), si permetteva di scegliere le cause che più lo intrigavano e
per le quali si prodigava al massimo. Questo fece sì che il suo bilancio
all’attivo fosse del 100% ed oltre
tutto, di conseguenza, potesse chiedere parcelle astronomiche.
Altra particolarità era la sua sicurezza
relativamente a questo record personale, tanto che un giorno fece una scommessa
col suo socio. Aveva fra le mani una causa davvero unica nel suo genere e si
sentiva così sicuro di sé da mettere in palio la sua reputazione.
Non l’avesse mai fatto!!!
La causa non arrivò mai davanti al giudice (e
tecnicamente il suo record rimase intatto), ma lui aveva scommesso con Frank
che l’avrebbe portata davanti alla corte e questo non accadde.
Si ritrovò così a dover pagare il pegno pattuito.
Cosa poteva chiedere Frank come pagamento per una
scommessa ad uno che aveva denaro a palate?
L’ingegno del vecchio
avvocato fu più sottile di un petalo di fata: Draco avrebbe dovuto dargli una
sua fotografia (originale e non truccata) senza veli…e, tassativo, era che si
capisse che la persona ritratta fosse proprio lui!
L’uomo dagli occhi di ghiaccio era, per la prima
volta, senza parole!
Cercò di convincere Frank a cambiare la posta, ma
i patti sono patti, e così andò a casa col pensiero di come fare a pagare la
scommessa e a salvare la faccia contemporaneamente.
2.
-
Ginny,
ti devo parlare…
-
Dimmi
pure!
-
Ho
bisogno che tu mi faccia una fotografia.
-
Ok,
nessun problema.
-
Non
è una foto proprio normale quella che mi serve…
-
Che
cosa intendi dire?
-
Devo
essere…nudo!
-
Perdonami,
amore…ma questa me la devi proprio spiegare!
Quando l’uomo spiegò l’accaduto alla moglie e
quando la donna (finalmente, a parere di Draco) smise di ridere, si ritirarono
in camera da letto e lei, senza risparmiargliene una, gli fece un bello scatto
a figura intera…anche se secondo lei avrebbe reso meglio un primo piano…
Anche Draco alla fine dovette cedere al riso. La
situazione era davvero ridicola e l’istantanea che ora teneva in mano ne era la
prova.
La faccia di Draco esprimeva tutto l’imbarazzo che
provava e di certo non era uno dei suoi ritratti migliori.
Alla fine si arrese e strappò la fotografia.
Dopotutto lui era pur sempre Draco Malfoy ed i
Malfoy sanno sempre trarre vantaggio anche da una situazione apparentemente
sfavorevole.
Avrebbe pagato il suo debito…ma l’avrebbe fatto a
modo suo, ovvero con stile!
3.
L’idea, in realtà, era molto semplice: sarebbe
andato da un fotografo professionista e si sarebbe fatto fare uno scatto
“artistico”. Se proprio doveva, questo gli sembrava il sistema migliore per non
perdere la faccia!
Ginny gli chiese di poterlo accompagnare,
(ufficialmente come supporto morale), ma in realtà la donna avrebbe fatto carte
false pur di non perdersi quell’evento.
Prese appuntamento con il più famoso fotografo di
nudi di tutte le riviste pubblicate e, quando si ritrovò nel suo studio, spiegò
chiaramente il motivo per cui necessitava di una fotografia così particolare.
Non era un suo desiderio, ma solo una stupida scommessa!
L’artista non fece una piega. Pregò il cliente di
accomodarsi nello spogliatoio e poi, quando fosse stato pronto, di tornare lì,
dove lo attendevano lui e Ginny.
Draco fece tutto quello che gli era stato chiesto
e, dopo solo un paio di scatti, il fotografo fece vedere i provini.
Un gioco d’ombre aveva permesso all’uomo di
immortalare Draco nascondendo ciò che lui non voleva che si vedesse e di
mantenere, contemporaneamente, la parola data, essendo comunque ed
inequivocabilmente svestito.
Nell’insieme Draco fu soddisfatto e dopo essersi
rivestito, in attesa che la fotografia scelta venisse sviluppata, rimase nello
studio insieme a Ginny ad osservare gli altri lavori dell’artista.
Era decisamente bravo e certe sfumature, giochi di
luci ed intrecci d’ombre erano davvero unici.
Quando l’uomo riapparve con la preziosa stampa, si
fermarono a parlare ancora un po’ con lui.
Alla fine Draco, curioso e perfezionista come
sempre, chiese all’uomo se quella che aveva scelto fosse la fotografia che
avrebbe scelto anche lui.
L’uomo fu onesto.
-
se
deve solo pagare una scommessa sì…ma se vuole davvero qualcosa di unico…allora
no. Avrei fatto tutt’altra cosa!
-
che
cosa intende dire?
-
Che
lei è un soggetto notevole…occhi espressivi come i suoi sono rari ed anche le
sue mani sono perfette. Inoltre, dalle frasi e dagli sguardi che vi siete
scambiati, è evidente che l’intesa che ha con sua moglie è unica. Si vede
subito che siete una coppia affiatata…
-
Quindi?
-
Quindi
vi avrei fatto una posa insieme.
Draco lanciò uno sguardo significativo a Ginny,
quest’ultima rimase per un momento perplessa, ma guardandosi intorno capiva
d’essere davanti ad un vero professionista e che sarebbe stata un’occasione
irripetibile. Gli sorrise e fu deciso.
-
vediamo
che cosa avrebbe fatto lei!
Seguirono tutte le indicazioni che l’artista dava
loro.
Si ritrovarono spesso avvinghiati l’uno all’altra,
eppure non c’era imbarazzo e tanto meno nulla di indecente.
Si sentivano a loro agio e le loro espressioni
erano divertite, rilassate e complici.
Furono fatti parecchi scatti, alcuni suggeriti
direttamente dalla coppia, che ormai s’era lasciata andare alla follia di quel
pomeriggio inusuale.
Terminata la serie l’uomo si allontanò per andare
a sviluppare i provini e Draco, ormai preso da quel vortice di sensualità e
giochi di sguardi, si lasciò tentare da una divano immacolato.
Adagiò delicatamente sua moglie fra i cuscini e
l’amò con passione.
Nessuno dei due si accorse della macchina
fotografica che stava sul treppiede e che continuava a fare scatti in
automatico…
4.
Quando si furono ricomposti dovettero attendere un
pò prima che l’uomo ricomparisse in studio. Guardarono gli scatti fatti,
stentando a credere d’essere davvero loro, tanto erano belli, e, affidandosi al
gusto dell’artista, lasciarono che tutto il lavoro venisse scelto da lui.
Essendo una cosa un po’ più lunga del previsto
l’uomo li pregò di dargli più tempo e diede loro appuntamento per la settimana
successiva.
Passati sette giorni i coniugi Malfoy si
presentarono presso lo studio fotografico ed ebbero modo di vedere in anteprima
il lavoro sviluppato.
Restarono senza parole.
La copertina era una sovrapposizione di due primi
piani, in cui spiccavano gli occhi glaciali, fieri e profondi di lui ed, in
contrapposizione, quelli caldi, dolci e solari di lei.
Dopodiché l’uomo aveva selezionato 12 scatti, in
cui la coppia veniva risaltata sia dal punto di vista prettamente estetico, sia
per l’intensità con cui i due innamorati si guardavano.
In alcuni gli sguardi erano seri ed intensi, in
altri sorridevano, in uno erano stati palesemente immortalati in un momento di
ilarità e, proprio per quello, era forse il più vero ed il più bello.
Il lavoro era semplicemente magnifico e le 12 pose
erano state rilegate in un calendario perpetuo.
Solo sfogliandolo attentamente i due si accorsero
di una particolarità…c’erano 13 mesi!
Stavano per chiedere spiegazioni quando rimasero a
bocca aperta.
Il tredicesimo mese non era uno degli scatti per
cui avevano posato…era il loro momento segreto sul divano!
In quella particolare fotografia traspariva
l’intensità con cui Draco e Ginny si amavano.
Non si vedeva assolutamente nulla di sconveniente,
eppure proprio quello che si poteva solo intuire giustificava i loro sguardi
rapiti.
La schiena di Draco era in primo piano,
leggermente lucida, i muscoli tesi, mentre le sue braccia circondavano il corpo
minuto di lei.
Le mani di Ginny stringevano il corpo dell’uomo in
uno spasmo intenso e si intravedeva il suo volto, con gli occhi chiusi, rapito
da quell’attimo di estasi che solo chi ama davvero può provare.
Era incredibile l’effetto che provocava.
-
ma
quando…come…
-
lascio
sempre i miei clienti da soli per un po’, in modo che possano scrollarsi di
dosso l’emozione e l’imbarazzo che ovviamente si accumulano durante una serie
di scatti come questi. E col tempo ho scoperto che le fotografie “rubate” in
quei momenti sono le più vere e le più belle. Come vedete ho fatto in modo che
possiate eliminare il tredicesimo mese, senza per questo rovinare il lavoro
precedente. Ma mi sembrava la degna conclusione di un così bel lavoro. Lascio a
voi la scelta. In fondo quelli sono attimi che appartengono solo a voi.
L’imbarazzo e la sorpresa iniziale lasciarono
presto il posto all’ammirazione per quell’artista, così poco loquace eppure
così tanto perspicace da saper leggere e cogliere la verità delle persone.
Tornarono a Malfoy Manor con il loro prezioso
calendario accuratamente incartato e solo quando furono certi che Melody fosse
a letto e che nessuno li avrebbe disturbati si azzardarono a sfogliare le
pagine in bianco e nero che immortalavano la loro essenza.
Decisero di non parlarne con nessuno, almeno per
il momento, e di mettere quell’unica copia in cassaforte, giusto per evitare
ogni possibile inconveniente. E così il loro segreto trovò il suo rifugio.
5.
Quando Draco diede a Frank Wilson quella prima
fotografia (da cui era nato tutto) come pagamento del suo pegno, il vecchio ne
fu particolarmente colpito per la qualità e per l’inequivocabile bellezza e poi
la restituì al suo legittimo proprietario, giustificando che gli bastava sapere
che l’aveva fatta.
Ormai si poteva dire che il capitolo era chiuso,
ma era difficile sia per lui sia per Ginny ignorare quanto avevano fatto e
vissuto in quell’ultima settimana.
Quasi tutte le sere sfogliavano il calendario in
cerca di particolari sfuggiti o solo per il gusto di rivivere quei momenti. Il
più delle volte ridevano all’idea dell’imbarazzo iniziale e di quanto invece si
fossero sentiti a loro agio durante tutta la lavorazione. Ma inevitabilmente il
tredicesimo mese toglieva loro ogni parola. I commenti erano inutili. Era un
capolavoro ed entrambi ne colsero l’essenza.
Qualche settimana dopo Ginny andò in ufficio da
Draco.
-
dobbiamo
parlare…
-
Che
cos’ho fatto questa volta?
-
Niente…o
meglio, qualcosa hai effettivamente fatto…visto che sono incinta!
-
Incinta?
Davvero?
-
Non
scherzo su quest’argomento! E sai una cosa? credo che sia successo quando
abbiamo fatto il calendario!
-
Per
Merlino, questa sì che è bella! Siamo gli unici genitori al mondo ad aver la
foto del momento esatto in cui hanno concepito loro figlio!
-
Ora
capisco perché mi piace tanto il tredicesimo mese!
-
A
me piace per quello che è: una delle più belle scopate che ci siamo mai fatti!
-
Draco!
Come puoi essere così volgare?
-
Dico
solo quello che penso! Non ho mai avuto dubbi in proposito!
Ma lo sguardo che l’uomo rivolse alla moglie, al
momento piuttosto indignata, rivelò ciò che davvero pensava.
-
ok…non
è stato solo sesso…ci trovo passione, desiderio, respiro, forza, amore, vita. È
esattamente il motivo per cui vale la pena vivere e lottare.
-
Salvato
in extremis…
-
Sono
bravo con le parole, ormai dovresti saperlo!
-
E
tu dovresti sapere che una donna incinta non va mai fatta arrabbiare! …Sei
felice?
-
Credo
di sì…certo però saranno i nove mesi più lunghi della mia vita…
-
Vedrai
che andrà tutto bene! Lo abbiamo fatto con così tanto impegno che non potrà che
essere un bimbetto davvero speciale!
-
Sono
d’accordo! Devi però promettermi una cosa, se i medici dicono che ci sono dei
problemi per te, non porterai avanti la gravidanza, intesi?
-
Ma
Draco, i medici spesso sbagliano…
-
Promettimelo!
-
Non
ce n’è bisogno!
-
Promettimelo!
-
Davvero,
Draco…
-
Ginny!
Promettimelo!
-
Ok…prometto…in
caso di gravi problemi, farò la cosa giusta…
-
E
cioè…
-
Penserò
a te e a Melody.
-
Ginny,
cerca di capirmi: se dovesse andar male, posso sempre riprovare ad avere altri
figli con te… ma una moglie come sei tu per me e una mamma per Melody non ce ne
sono in giro! Sei unica…davvero!
-
Riesci
sempre a farmi dire di sì…se un giorno dovessi aver bisogno di un avvocato
posso chiamarti?
-
Ogni
volta che vuoi! 24 ore su 24!
Nove mesi più tardi Ginny diede felicemente alla
luce uno splendido bimbetto dai capelli dorati come quelli del padre e dal
nasino impertinente come quello della madre.
|
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Capitolo 11 *** 10. il bagno di mezzanotte ***
10. il bagno di mezzanotte
Il bagno di mezzanotte
1.
Draco era steso sul letto e guardava la tenda
della finestra che si muoveva leggermente.
La mente, intanto, tornava a quella mattina di
qualche settimana indietro…
Era fermo ad un incrocio e chiacchierava
animatamente con Kelly, la praticante del suo studio legale nonché fidanzata di
George Weasly.
Stava giusto chiedendole quando si sarebbe sposata
con quel burlone di George quando furono raggiunti dal rosso titolare dei Tiri
Vispi Weasly.
La conversazione prese una
piega decisamente divertente e dopo alcuni minuti avevano tutti le lacrime agli
occhi per il troppo ridere.
Se qualcuno gli avesse detto che un giorno sarebbe
finito per essere amico di George e Ronald Weasly gli avrebbe dato del matto…e
che dire di chi gli avesse predetto che sarebbe diventato rispettivamente
marito e padre dei figli di Ginevra Weasly?!
Ginevra…mai nome gli era più dolce e caro. La sua
Ginevra. Proprio lei. L’ex ragazzina con le trecce e lo sguardo impaurito ogni
volta che nei corridoi di Hogwarts incrociava gli occhi freddi e maligni di
Draco Malfoy, l’ex cacciatrice di Grifondoro, l’ex ragazza di Harry Potter! La
piccola ingenua Ginny era sua moglie da 11 anni e avevano 2 bambini: Melody, 8
anni appena compiuti (la prima Malfoy coi capelli rossi della storia) e Daniel,
5 anni, (decisamente più in linea con la tradizione, con i suoi capelli biondi
e fini)!
Certo di ingenuo in lei c’era rimasto ben poco!
Ora Ginny era una donna dolce e determinata,
grintosa ed innamorata…di lui!
Si sentiva davvero fortunato d’ essere lui “il
prescelto”!
E adesso sentiva che tutto sarebbe cambiato.
Non avrebbe più amato e stretto teneramente a se
ogni notte la sua Ginny.
Lei gli sarebbe rimasta accanto fino alla morte e
lui non avrebbe potuto fare niente per lei.
Se solo avesse avuto un giratempo a portata di
mano sarebbe tornato a quella mattina maledetta e avrebbe…già, cosa avrebbe
fatto? Avrebbe davvero lasciato che quell’auto investisse quel bambino? O
avrebbe rifatto esattamente quello che era successo? Si era lanciato in mezzo
alla strada, ignorando volutamente l’auto che gli veniva addosso e che gli
aveva spezzato la spina dorsale, lasciandolo paralizzato dalla vita in giù.
Ginny si dichiarava orgogliosa di lui e del suo
gesto altruistico e diceva che ora lo amava ancora di più…ma quanto sarebbe
durato? Per quanto tempo avrebbe accettato di dormire accanto a lui e di non
poter essere amata davvero da lui…
Lei avrebbe resistito per sempre. Glielo aveva
letto negli occhi, in ospedale, nel momento esatto in cui lui aveva ripreso
conoscenza e lei si era sciolta in lacrime, baciandolo e ringraziando il cielo
per non averle portato via il suo amore…
Ma lui non poteva permetterle di perdere gli anni
più belli della sua vita accanto ad un invalido.
L’amava troppo per intrappolarla in una vita fatta
di rinunce e sacrifici, lui avrebbe trovato un modo per liberarla da quella
catena invisibile.
Aveva già deciso da qualche ora. Sapeva
esattamente cosa fare. Doveva solo aspettare che si fossero addormentati tutti
e poi avrebbe messo in atto il suo piano.
Certo non era così che pensava sarebbe finita.
Lui si vedeva, distinto e vecchio, accanto alla
sua bellissima moglie, appoggiata al suo braccio, mentre passeggiavano lungo
Oxford street la vigilia di Natale. Ascoltando le voci del coro di una chiesa,
si sarebbero fermati per guardare i visetti dei bimbi, arrossati dal freddo ma
determinati a dare il meglio, e forse si sarebbero messi a ballare come
facevano ogni volta che si trovavano a meno di 10 centimetri l’uno dall’altra!
Invece lui avrebbe messo la parola fine alla loro
storia d’amore nel modo peggiore…
Ma era per amore. Ginny subito l’avrebbe
maledetto, ma col tempo avrebbe capito che era il suo ed il solo modo che aveva
per dimostrarle quanto l’amava e quanto teneva a lei ed alla sua felicità.
Cercò di fare il più piano possibile…
2.
Aveva deciso di lasciarsi alle spalle la sua vita
e la sua felicità, così tanto sospirata e conquistata a fatica, nel modo più
semplice e fattibile, date le sue condizioni.
All’inizio aveva pensato ad un veleno.
A dispetto di quello che pensavano tutti era un
vero mago in pozioni. I suoi ottimi voti erano meritati e non un regalo del suo
professore preferito.
Certo Piton lo aveva aiutato ad apprezzare questa
materia, forse poco eclatante, ma decisamente affascinante per le potenzialità
nascoste.
Una pozione ben fatta ed il suo proposito sarebbe
stato raggiunto.
Ma non voleva essere ritrovato esanime riverso sul
letto da sua moglie o, peggio ancora, da sua figlia.
Non voleva che l’ultima immagine nei loro occhi
fosse il suo corpo privo di vita, anzi non voleva proprio che lo vedessero.
E così si apprestò a lasciare la sua stanza in
piena notte, come fosse un ladro, per dirigersi vero il mare, quel mare che
tante volte lo aveva accolto nella calura estiva, dandogli refrigerio, o che lo
vide padre felice che insegnava a sua figlia le prime nozioni di nuoto o che
nascose ad occhi insonni ed indiscreti una notte di passione con la sua giovane
sposa.
Quella notte quel mare, che tanto amava, sarebbe
stato suo complice e sua tomba.
Ginny era nella stanza di Melody.
Ultimamente, dopo l’incidente, la bimba richiedeva
sempre più attenzioni, forse per istinto e per paura.
Era anche per lei che aveva deciso.
Con la sua fidata bacchetta, sussurrando appena
l’incantesimo, richiamò a sé la sedia a rotelle e, con non poca fatica, scivolò
silenziosamente dalle lenzuola a quell’odioso mezzo di trasporto.
Poi si diresse verso la spiaggia, percorrendo il
sentiero privato che da sempre era privilegio di Malfoy Manor.
Arrivato sulla riva, non fece altro che proseguire
verso le onde, che cominciavano già a frenare il suo proposito.
Ma la sua forza di volontà fu più tenace della
sabbia che cercava di arenarlo e del freddo che sentiva penetrargli dentro.
Quando non riuscì più ad avanzare, si diede una
spinta con le braccia, lasciando che l’acqua ingoiasse la sedia, e cominciò a
nuotare con grandi bracciate.
Avrebbe nuotato finchè il fiato gliel’avesse
permesso, finchè avesse avuto forza, fino a sfinimento. Doveva arrivare
abbastanza al largo, dove il mare comincia a fare davvero paura, e dove la
corrente lo avrebbe trascinato verso il buio più profondo.
Non aveva paura. Mentre nuotava sentiva che era la
cosa più giusta da fare.
Non avrebbero mai trovato il suo corpo. Non
avrebbero dovuto occuparsi più di lui. Non avrebbe più dato problemi a nessuno.
Non si voltò mai indietro, per paura di perdere il
coraggio, per paura di vedere quello che stava lasciando: non tanto la sua vita,
quanto le persone che amava davvero e che avevano dato un senso ai suoi giorni
migliori.
E cercando di non pensare più a nulla continuò a
nuotare…
Tutto il mio dentro che conosci, che tu
sai,
vive un momento più difficile che mai.
non è bastato aver tagliato i ponti
non servito aver pagato i conti
se poi resta questa mia maniera d’essere
ancora fragile…
da “Stella gemella”
3.
Ginny era stanca.
Melody era una bimba adorabile ma a volte la
sfiniva davvero. Quella sera era particolarmente inquieta. S’era svegliata già
diverse volte e sembrava non volerne sapere di riposare tranquilla. Le promise
una camomilla calda e, anziché usare la sua bacchetta per farne apparire una
tazza fumante, preferì scendere in cucina e preparala nel modo più
tradizionale, così da poter ritagliare un attimo per sé.
Mentre aspettava che l’infuso si raffreddasse un
po’ decise di andare a vedere se Draco stava bene.
Lui era quanto di più caro avesse al mondo,
insieme ai loro due bimbi.
Draco Malfoy, tristemente famoso per essere un
mangiamorte, per aver tentato di uccidere Silente, per aver lottato dalla parte
di Voldemort, lui che, quando più nessuno avrebbe creduto potesse cambiare, diede
la sua bacchetta ad Harry, permettendogli di vincere contro il male più grande.
Un gesto che fece la differenza. Un gesto che
salvò molte vite. Un gesto che nessuno dimenticò. Specie quando lei accettò di
diventare la signora Malfoy.
Era esattamente il tipo d’uomo che voleva accanto.
Ed era suo marito nel bene e nel male, in
ricchezza e in povertà, in salute e in malattia.
Ora lui era indifeso e fragile e spettava a lei
trovare la chiave per fargli capire che nulla sarebbe cambiato fra di loro.
Che lo trovava ancora affascinate, meraviglioso ed
infinitamente più grande di quanto immaginasse.
E quando i colleghi del ministero le chiedevano,
con tono di compassione, come stava, lei camminava a testa alta e con orgoglio
si vantava di quanto un solo dito di Draco fosse migliore di qualunque altro
uomo sulla terra!
Ed era la sola e pura verità.
Amava Draco da tanti anni e ancora adesso, ogni
volta che lo guardava dormire, o che leggeva assorto un articolo sul giornale,
o che batteva a computer un atto, si innamorava di lui.
Certe volte si sorprendeva ad immaginarlo con
un’altra donna ed il sangue, da brava rossa infuocata quale era, cominciava a
ribollirle nelle vene, e così lo cercava in giro per la casa o lo chiamava in
ufficio, cercando di mantenere un tono naturale, ed immancabilmente lui capiva,
o percepiva, il suo stato d’animo.
Il più delle volte la tranquillizzava subito, ma
altre volte si divertiva a tenerla sulle spine, dando risposte vaghe o
inverosimili, o usando un tono freddo e professionale, per poi scoppiare in una
risata fragorosa e dirle che l’amava da impazzire!
Adorava quell’uomo e avrebbe fatto di tutto pur di
stare per sempre accanto a lui.
4.
La tenda creava uno strano gioco d’ombre, tanto
che le sembrava che Draco non fosse nel letto. Quando si rese conto che la
stanza era davvero vuota non riuscì a capirne il senso. Dove poteva essere
andato a quell’ora della notte?
Forse si era stancato di stare sdraiato ed era
andato sul divano in salotto o forse, stacanovista come sempre, era nello
studio a ricopiare qualche pratica.
Cominciò a girare per le stanze del piano terra,
chiamando piano per non svegliare i bambini, ma sentendo che qualcosa non
quadrava.
E una strana sensazione cominciò ad invaderle
l’anima.
Cercò un po’ dappertutto ed alla fine andò in
giardino, sperando che fosse uscito solo per fumarsi una sigaretta, anche se il
dottore gli aveva già detto più volte che non avrebbe dovuto fumare.
Era così convinta che fosse uscito per quel
motivo, che mentalmente stava già preparando la ramanzina che gli avrebbe
fatto, quando le parole le rimasero in gola. Non c’era alcun segno di lui.
O meglio, un segno c’era, ma non aveva senso.
Vide la traccia lasciata dalle ruote della
carrozzina che andava in direzione della spiaggia e la seguì, dapprima
camminando e poi sempre più in fretta, quasi presagendo qualcosa di terribile.
Arrivata sul lungo mare credette di svenire.
La luce tremula della luna rendeva le sagome
indistinte, ma vide chiaramente il suo peggiore incubo prendere forma di fronte
a lei.
La carrozzina era parzialmente sommersa nell’acqua
ma di Draco non c’era alcun segno.
Istintivamente capì che lui doveva essere lì, da
qualche parte. Cominciò ad urlare il suo nome con tutto il fiato che aveva in
gola.
Senza pensarci due volte si tuffò nell’ acqua
fredda e cominciò a nuotare.
A differenza del marito non era molto allenata e
presto sentì il fiato venirle a meno e le braccia sempre più pesanti, ma non si
perse d’animo e continuò ad andare avanti.
Le bruciava la gola e la testa le pulsava
febbrilmente, costringendola a fermarsi per non perdere l’orientamento.
Lacrime salate si confondevano con l’acqua del
mare…
…ed io ti sto cercando così forte
che mi fanno male gli occhi ormai…
dove sarai, anima mia, senza di te mi butto
via
dove sarai, anima bella, stella gemella
dove sarai…
magari dietro la luna sarai,
come il sogno più nascosto che c’è
non lo vedi che io vivo di te
dove sarai…
da “Stella gemella”
5.
Draco credette di sentire la voce di Ginny che lo
chiamava.
Ovviamente era impossibile, lei non sapeva che lui
era lì. Doveva essere una sirena o un avvicino che si divertiva a prenderlo in
giro e continuò ad avanzare verso il suo crudele destino.
Eppure un dubbio cominciò ad entrare nella sua
mente ed alla fine cedette alla tentazione di guardarsi indietro.
Onde scure si muovevano in una macabra danza, come
un sudario che copre i sogni del mondo, e quando decise che non c’era nessuno…la
vide.
6.
Ginny era ferma tra le onde. Non riusciva ad
andare né avanti né indietro. Era impietrita dalla paura e dalla stanchezza e
non riusciva a vedere più nulla. Era tutto nero e freddo.
Cominciò a perdere la speranza di riuscire a
trovarlo e si sentiva sempre più impotente, quando due braccia, (le sue
braccia), la strinsero con forza e la sorressero amorevolmente.
7.
-
Cosa
credevi di fare?
-
Cosa
credevo di fare io? Cosa diavolo credevi di fare tu?!
-
Ti
rendi conto del pericolo che hai corso?
-
E
tu, stupido idiota che non sei altro, cosa credevi di fare con questa bravata
notturna?
-
Non
sono affari che ti riguardano…
-
Davvero?
Ed io che credevo d’essere tua moglie…evidentemente mi sono persa la parte in
cui dicevi che potevi ignorare i miei sentimenti…
-
Non
stiamo parlando di questo. Anzi non mi sembra proprio questo il luogo ed il
momento per parlare. Devi tornare subito
indietro, finchè hai ancora un po’ di forze.
-
E
dovrei lasciarti qui? Ma tu sei rincretinito proprio del tutto! Non torno
indietro senza di te.
-
Ginny,
non fare la sciocca. Pensa a Melody e a Daniel, hanno bisogno di te. Torna
indietro. Subito!
-
Ti
sei fottuto il cervello, Malfoy, se credi che io ti lasci qui da solo!
-
Ginny,
non puoi capire…devi lasciarmi andare…è il solo modo per…
-
Per…?
-
…
-
Draco…no…
8.
Ormai tutto l’amore, l’angoscia, la paura e la
confusione che aveva dentro cominciarono ad uscire sottoforma di lacrime amare
e liberatorie.
Lei era lì con lui, per lui, e sapeva che non gli
avrebbe permesso di proseguire nel suo intento.
Ne era colpito e contemporaneamente quasi
infastidito. Dopo tanto penare aveva finalmente trovato il coraggio di farlo e
lei aveva rovinato tutto…o salvato tutto…
Si strinse a lei come ad un’ancora di salvezza e
rimasero così per diversi minuti.
Abbracciati, con lacrime silenziose che
testimoniavano il loro amore per la paura di perdersi e la gioia d’essersi
ritrovati.
Non parlarono. Non ce n’era bisogno.
Forse non era scritto che dovesse finire così.
Forse il destino aveva ancora qualche sorpresa in
serbo per loro.
Tornarono verso riva nuotando insieme: le braccia
di lui e le gambe di lei si muovevano in sincronia, come una danza di cui solo
loro conoscevano i passi ed il tempo.
Quando finalmente sentirono la terra sotto di loro
si fermarono per riprendere fiato.
A quel punto i loro occhi cominciarono a fare
domande inespresse, paure nascoste da tempo vennero fuori, si fissarono l’una
nello sguardo dell’altro e fu Ginny a rompere il silenzio.
-
Perché?
Perché non hai creduto in me?
-
Credo
in te più che ad ogni altra persona al mondo. Volevo solo che tu fossi di nuovo
felice…
-
Davvero
credevi che questo gesto mi avrebbe dato la felicità? Perché invece non mi
chiedi che cos’è per me la felicità?
-
Perché
diresti che ti basta avermi accanto…anche ridotto così…
-
E
secondo te sarebbe una bugia. Quindi torniamo da capo…non mi credi…
-
No!
Ecco…io non riesco a spiegarti…io…so perfettamente che tu mi ami davvero, ma
non posso permetterti di farmi da infermiera per i prossimi 50 anni! Io volevo
solo…
-
…Fare
l’eroe? No, grazie, ne ho già avuto abbastanza! Di eroi in famiglia non ne
servono. Ti chiedo io una cosa: se al tuo posto ci fossi io, con le gambe
paralizzate, vorresti che sparissi dalla tua vita? Vorresti liberarti di me?
-
Ma
cosa stai dicendo? È diverso…
-
Come
sarebbe a dire che è diverso?
-
Tu
sei…tu!
-
E
chi sono io?
-
…Sei
la mia ragione di vita…senza di te nulla avrebbe più senso…
-
E
quindi?
-
Io
credevo…
-
…
-
Ginny,
non puoi…
-
…
Ma le labbra di lei si erano già avvicinate a
quelle di lui e lo spazio che li divideva fu colmato da un bacio leggero, quasi
solo sfiorato, e ogni volta che lui cercava di dare una delle sue “validissime” ragioni lei rispondeva con un
tocco leggero ma sempre più incisivo.
Alla fine si rese conto che di valido c’era ben
poco…ma continuò imperterrito a cercare scuse per non interrompere quel gioco
meraviglioso e liberatorio che si era instaurato tra di loro.
-
io
credevo davvero di fare la cosa migliore per te
-
…
-
per
Melody
-
…
-
per
Daniel
-
…
-
volevo
lasciarvi liberi
-
…
-
non
volevo essere un peso
-
…
-
e
tanto meno un ingombro
-
…
-
o
un
-
…
-
un
-
…
Quando alla fine non trovò più nulla da
dire…cominciò lei a parlare e lui a baciarla:
-
sei
un idiota
-
…
-
un
imbecille
-
…
-
un
emerito cretino
-
…
-
uno
stupido serpeverde
-
…
-
uno
strisciante
-
…
-
maledetto
-
…
-
bastardo
-
…
-
ti
amo
-
…
-
…
-
anch’io
-
…
9.
La vita porta gioie e dolori, regala emozioni e
chiede sacrifici, ma se hai accanto la persona giusta non c’è nulla di così
inaffrontabile o impossibile.
E così fu per Draco.
Diversi mesi dopo “il bagno di mezzanotte”, come
lo chiamava Ginny, il biondo Malfoy fu sottoposto ad un operazione delicata e
quasi impossibile, ma a volte i miracoli accadono e con la fisioterapia, i
massaggi, l’impegno fisico e psicologico, che questo percorso richiese, riuscì
a muovere i primi passi usando delle stampelle. In seguito riuscì anche a farne
a meno.
Ogni tanto, quando sentiva d’essersi strapazzato
troppo, usava un elegante bastone da passeggio oppure si appoggiava alla spalla
della sua dolce metà, ma il sorriso sghembo, che lo caratterizzava e lo rendeva
così affascinate, non smise mai di affiorare sulle sue labbra ogni volta che si
guardava indietro e rivedeva le immagini della sua vita.
10.
Una sera, diversi mesi dopo, era intento a
sfogliare un catalogo di automobili.
I babbani non sapranno volare sulle scope, ma
sanno di certo muoversi con classe.
E Draco era da sempre affascinato da tutto ciò che
è eleganza e stile.
Non per niente vestiva solo Armani e non per
niente stava per acquistare una Ferrari.
L’unico dubbio che aveva era sul colore: nera come
tutto ciò che lo distingueva o rossa come vuole la tradizione dal cuore
sportivo?
E mentre rifletteva su questo dilemma amletico
Ginny gli si avvicinò con quel particolare sorriso che presagiva una serata da
ricordare.
E così fu.
Draco era tornato quello di un tempo, o forse, se
possibile, ancora meglio.
La paura che lo aveva fatto quasi impazzire lo
aveva trasformato in un amante tenero e audace, passionale e gentile.
Ogni volta sembrava dovesse essere l’ultima e lui
si concedeva senza risebo e senza inibizioni.
E lei lo accoglieva tra le sue piccole braccia con
tutta la forza di cui era capace, grata di quel ritrovato amore che tanto aveva
temuto di perdere.
Qualche giorno dopo Draco era al telefono con
l’Italia e ordinò la sua Ferrari, rigorosamente nera. Sapeva che avrebbe fatto
inorridire i puristi, ma lui era un Malfoy e come tale si voleva distinguere e
restare, contemporaneamente, fedele al suo stile…e poi, detto fra noi, lui una
rossa di fuoco ce l’aveva già!
Ginny gli passò accanto e sorrise nel vedere la
luce negli occhi del marito mentre parlava col suo interlocutore.
Era così bello e così pieno di vita che non potè
farne a meno e gli si buttò al collo schioccandogli un sonoro bacio sulle
labbra morbide.
Draco non si lasciò sfuggire l’occasione e
l’attirò a sé.
-
non
ci crederai, ma ho appena avuto una visione degna della professoressa Cooman.
-
E
sarebbe?
-
Io
ero seduto al volante di una fiammante Ferrari nuova di zecca e accanto a me
c’era una bellissima rossa…
-
È
una che conosco?
-
Mmm…non
so…può darsi…ma la cosa più importante è che la rossa della mia visione era
incinta del mio terzo figlio!
-
Draco,
ma che cosa stai dicendo? Io non sono mica incinta!
-
Allora
sarà meglio che mi dia da fare…la macchina arriverà tra pochi mesi!
-
…
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Capitolo 12 *** 11. piccola vendetta ***
11. piccola vendetta
Piccola
vendetta
1.
ogni anno, poco prima di Natale, l’ordine degli
avvocati organizzava una festa di beneficenza e, come di consueto, Draco vi
partecipò insieme a Ginny.
Quella sera, avendo fatto particolarmente tardi al
lavoro, Ginny andò direttamente alla festa senza aver avuto modo di passare da
casa per cambiarsi d’abito, per cui si presentò con un serio tailleur grigio ed
i capelli raccolti severamente in uno chignon sulla nuca.
Nessuno ci fece particolarmente caso, visto che
era una serata informale e non era richiesto l’abito da sera.
Chi ci fece caso fu invece Valerie, una giovane
studentessa di legge, che aveva conosciuto Draco durante un processo, e che si
era infatuata del bell’avvocato.
La bionda ventenne non perse occasione per
civettare con lui e per sottolineare la sua fresca avvenenza, essendosi
presentata con un abito rosso dalla scollatura a dir poco imbarazzante!
Così, mentre Ginny chiacchierava con Kelly, che
era in dolce attesa, e con suo fratello George, la fatale Valerie si avvicinò a
Draco che, seduto comodamente su una poltrona, stava chiacchierando con un
collega e sorseggiava un ottimo cognac.
La bella si chinò leggermente verso Draco e
chiese:
-
sembra
buono quello che bevi! posso assaggiare un goccio del tuo cognac?
-
Prego…
Lui avvicinò il suo “Napoleon” alla giovane donna
in rosso, ma quest’ultima preferì appoggiare le sue labbra su quelle di Draco
che, preso alla sprovvista, non fece in tempo a spostarsi. Subito dopo lei gli
sorrise ammiccando e se ne andò.
Draco rimase perplesso ma, come suo solito, non si
scompose, scuotendo leggermente la testa e togliendosi un residuo di rossetto
dalle labbra, riprese la sua conversazione, come se nulla fosse successo.
Anche Ginny vide tutta la scena ma, al contrario
del marito, la cosa le diede particolarmente fastidio.
Decise di seguire la donna in rosso, che intanto
si era recata alla “toilette” per rifarsi il trucco.
Senza farsi notare, si nascose in una salottino
attiguo e utilizzando le “orecchie oblunghe”, (una delle diavolerie di George),
ascoltò la conversazione che quest’ultima ebbe con un’amica.
-
mio
Dio! È stato meraviglioso! Che labbra dolci e morbide!
-
Dai!
Racconta!
-
Lui
non se l’aspettava, ma sono certa che gli è piaciuto!
-
Da
cosa lo deduci?
-
Bhè,
hai visto anche tu come mi ha guardata, no?
-
Era
sorpreso, di certo non immaginava che gli saresti saltata addosso!
-
Vabbè!
Ma sono certa di aver fatto colpo! E poi hai notato sua moglie? Sembra la
segretaria di un vecchio notaio in pensione! Quel tailleur sarà pure firmato ma
su di lei è orrendo! È piatta e informe!
-
A
me sembra molto carina. È solo molto seria e formale…
-
Ancora
un paio di drink e me lo porto a letto e addio vecchia signora Malfoy! Fate
largo alla nuova giovane e spumeggiante fidanzata dell’avvocato Draco Malfoy!
-
A
me sembra che tu stia correndo un po’ troppo con la fantasia! Vorrei ricordarti
che il “tuo” avvocato è sposato da 16 anni e ha quattro figli…
-
E
chi se ne frega! I mocciosi se li tiene lei e io mi prendo il bel maritino! Lui
si sarà stufato, dopo tanti anni, e poi vuoi mettere? Io ho 15 anni in meno di
lei…e sono decisamente più sexy!
-
Tu
sei tutta matta!
-
Se
a letto è bravo anche solo la metà di come bacia sono la donna più fortunata
del mondo!
-
Per
me sarai fortunata se lei non ti spezza le ossa…non mi sembra il tipo di donna che
si lascia portare via il marito da sotto il naso!
-
Ma
figurati! Sembra una suora di clausura! Di sicuro a letto sarà fredda e
schizzinosa. L’avranno fatto giusto quattro volte per avere degli eredi…io
invece sì che saprò farlo impazzire!
Dopodiché, ridendo delle loro battute, lasciarono
la stanza del trucco.
2.
Ginny era basita! Come si permetteva
quella…quella…quella lì di fare tanti progetti su suo marito?
Draco non era in vendita, non era nemmeno a
noleggio! Era di sua esclusiva proprietà!
Era ora di farle vedere che con i Weasly, (e
soprattutto con le donne Weasly), non si scherza!
Ed andò da Draco.
-
Draco,
tutto bene?
-
Certo!
E tu?
-
Devo
preoccuparmi della bionda?
-
Direi
proprio di no…troppo rossetto, non è decisamente il mio tipo!
-
Bene…a
proposito, hai qualche interesse professionale per cui devi mantenere un
rapporto civile con lei?
-
Al
momento no…Perché me lo chiedi?
-
Sto
meditando una piccola vendetta…
-
Posso
sapere che cosa sta elaborando la tua bella testolina rossa?
-
No…ma
tu appoggerai qualunque cosa io faccia?
-
Certamente!
Sai che puoi sempre contare su di me, specie se si tratta di vendicarsi di
qualcuno…
-
Perfetto!
Un’ultima cosa: posso lasciarti solo per circa mezz’ora senza che tu venga
assalito da un’orda di giovani donzelle ninfomani?
-
Per
mezz’ora direi di riuscire a tenerle a bada…ma non di più!
-
Vedrò
di tornare in tempo!
-
Sai
tesoro, a volte penso che saresti stata proprio bene con noi serpeverde!
-
Sai
amore…a volte lo penso anch’io!
E sfiorando con un lieve bacio le labbra del
marito, andò via.
3.
Ginny si recò a casa e le bastarono 20 minuti per
sistemare le cose come voleva lei, dopodiché ritornò al ricevimento e rimase in
disparte, in attesa di scegliere il momento più adatto al suo scopo.
La bionda in rosso teneva d’occhio Draco, che nel
frattempo si era unito a Kelly e George, e sembrava un condor in attesa di
planare sulla sua preda.
Impaziente decise di passare all’attacco e si
diresse con passo deciso verso il biondo avvocato;
nello stesso istante Ginny lasciò il suo
nascondiglio e, con passo lento e misurato, attraversò la sala da ballo.
Un improvviso silenzio seguito da un coro di
sospiri percorse la sala.
Ginny era una visione.
Nemmeno la più bella delle veela sarebbe stata
alla sua altezza, in quel momento!
Aveva indossato un abito bianco dal corpetto
leggermente aderente, che sottolineava un decolté ben proporzionato, e dalla
gonna lunga e leggera, che si appoggiava sui suoi fianchi modellati;
La sua pelle ambrata era cosparsa di glitter; il
viso appena truccato era fresco e pulito ed i capelli sciolti le ricadevano
morbidi e lucenti sulla schiena nuda.
Sembrava un angelo, ma lo sguardo magnetico e
sensuale con cui guardava Draco, ricordava più quello di un diavolo al quale
chiunque avrebbe venduto volentieri l’anima in cambio anche solo di un bacio.
Tutti gli occhi erano puntati su di lei.
Anche Valerie, che si era avvicinata a Draco,
rimase interdetta, stentando a credere che quella donna fosse la stessa che
aveva visto e giudicato insignificante fino a pochi minuti prima.
Ginny non la degnò di uno sguardo, (non aveva
bisogno di confermare la sua superiorità, tanto era palese), ma si limitò ad
andare direttamente dal marito, che era rimasto immobile e stregato da lei, e
disse:
-
posso
avere l’onore di ballare con lei, signor Malfoy?
Draco si riprese in fretta e si adattò
immediatamente alla situazione.
Per lui fu facile, visto che era abituato fin da
piccolo ad essere, sempre e comunque, nel bene o nel male, al centro
dell’attenzione, e rispose prontamente:
-
sono
a sua completa disposizione, signora Malfoy!
La donna prese il bicchiere di cognac, che era
ancora fra le mani di Draco, e sorridendo appena lo consegnò alla bionda
dicendole:
-
questo
è tutto ciò che avrai da lui!
Non attese risposta.
Fece un cenno al direttore d’orchestra e l’aria fu
avvolta dalle sensuali note di un tango.
Draco e Ginny ballarono insieme, da soli, al
centro della pista, suscitando l’invidia di molti presenti per la loro bravura
e la passione che traspariva dai loro volti rapiti.
I due ballerini si lasciarono trasportare in un
mondo riservato esclusivamente a loro e tutto quello che era intorno perse di
significato.
Gli occhi di Draco erano fissi su quelli di Ginny
che a sua volta era incatenata allo sguardo magnetico del marito.
Sorridevano e danzavano, sensuali e appassionati,
incuranti di tutto ciò che li circondava.
Quando le note finali si persero nell’aria della
notte un applauso scrosciante ed ammirato esplose spontaneamente.
I due ringraziarono, inchinandosi doverosamente,
dopodiché si diressero verso Kelly e George, lasciando libera la pista da
ballo.
-
Siete
stati fantastici! Ma da quando sapete ballare il tango voi due?
-
Io,
per volere di mia madre, so ballare praticamente qualunque cosa, mentre Ginny
ha preso delle lezioni (molto) private da me!
-
Eravate
semplicemente splendidi!
-
È
una nostra caratteristica!
-
Sempre
modesto, eh?
-
È
il destino di chi nasce bello ricco e affascinante! Ed ora, se non vi dispiace,
per quanto gradisca la vostra spassosa compagnia, preferirei continuare la mia
serata in un altro luogo ed in compagnia esclusiva della mia bellissima moglie!
-
Messaggio
ricevuto forte e chiaro! Cercate però di non fare il Malfoy numero cinque, per
favore!
-
Cercheremo
di evitarlo, ma non vi promettiamo niente!
4.
Non arrivarono mai in camera da letto!
Draco era così preso da sua moglie, che quando
giunsero a Malfy Manor a fatica riuscì a tirare fuori le chiavi di casa per
aprire la porta (di formulare la formula “alohomora” non se ne parlava proprio,
visto che labbra erano troppo intente ad esplorare il collo di Ginny!) ed a
malapena riuscirono a raggiungere le scale.
A quel punto lui non riuscì più a resistere ed amò
Ginny direttamente contro la parete, facendo cadere, nella foga del momento,
anche un paio di quadri.
Quando entrambi raggiunsero il massimo piacere
rimasero abbracciati l’uno all’altra, per riprendere fiato e godere di
quell’estasi che ancora regnava nella loro mente.
Guardandosi intorno videro i danni che avevano
provocato ma concordarono che ne era valsa decisamente la pena!
A quel punto Draco, a cui Ginny era riuscita solo
a togliere giacca, camicia e cravatta, si ricompose alla meglio e allungò la
sua camicia alla moglie, che invece era rimasta con praticamente nulla indosso,
visto che l’abito era scivolato via da un pò.
-
sei
terribilmente sexy con la mia camicia!
-
Adoro
indossare i tuoi abiti…sanno di te!
-
Ed
io adoro riprendermeli!
Quindi la prese in braccio, la baciò e la condusse
al piano di sopra…
La serata di Draco e Ginny proseguì, nel migliore dei
modi possibili, nella loro camera da letto, mentre quella di Valerie, umiliata
e furiosa, terminò in lacrime nel salotto di casa sua!
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