Draco & Ginny

di frency70
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** 1. svolte ***
Capitolo 3: *** 2. Natale ***
Capitolo 4: *** 3. il funerale ***
Capitolo 5: *** 4. segreti ***
Capitolo 6: *** 5. preparativi ***
Capitolo 7: *** 6. il matrimonio ***
Capitolo 8: *** 7. chiacchiere ***
Capitolo 9: *** 8. paure ***
Capitolo 10: *** 9. la scommessa ***
Capitolo 11: *** 10. il bagno di mezzanotte ***
Capitolo 12: *** 11. piccola vendetta ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


0. introduzione

0.     introduzione

 

 

I racconti che seguono sono nati dal mio desiderio di rivalutare il personaggio di Draco Malfoy.

A mio parere il suo potenziale, narrato nella storia originale, non è stato sfruttato al meglio (ma quanto sono presuntuosa a fare il cicchetto alla Rowling!?!).

Essendo il mio personaggio preferito (a scapito del troppo buono e troppo perfettino Harry) ho deciso di cambiare il destino dei più noti personaggi della serie affinché potesse emergere il suo lato più sincero.

I racconti sono narrati quasi esclusivamente dal punto di vista di Draco.

Gli altri personaggi spuntano fuori solo quando i loro episodi si intrecciano con la vita del biondo serpeverde.

 

Il primo capitolo si riallaccia al 6 libro. Gli eventi successivi sono stati volutamente travisati.

 

Alcuni capitoli contengono dei riquadri con stralci di testi di alcune canzoni che rispecchiavano incredibilmente lo stato d’animo dei personaggi in quel momento, per cui ho deciso di inserirli, anche se, in linea di massima, non amo riportare testi che tendono a spezzare il ritmo del racconto (x cui la storia si può leggere saltando i quadretti). 

 

I capitoli sono stati numerati cronologicamente, ma di fatto li ho scritti in ordine e momenti diversi. Per cui, molto probabilmente, ci saranno delle ripetizioni non necessarie. D’altronde, e a ragione, non mi fregio del titolo di scrittrice, ma solo di una che non vorrebbe veder la parola fine a questa storia.

 

Buona lettura!

 

Frency

 

 

p.s.

vorrei farmi i complimenti da sola (prima che lo faccia qualcun altro) x l’originalità del titolo della ff…”Draco e Ginny”…davvero geniale!!! Mah…

 

p.s. 2

mi appello alla clemenza della corte per gli errori (o orrori?) che ho scritto, ma questa è in assoluto la primissima ff che ho scritto e ci sono particolarmente affezionata.

È anche la più lunga (non ho il dono della sintesi) e la più incasinata (come me)

Sicuramente è quella scritta “peggio” (ogni volta che la rileggo trovo degli errori…sigh) ma è quella che mi ha emozionata di più.

Non credo che mi cimenterò più in una storia così ingarbugliata, ma devo ammettere d’aver vissuto ogni parola, ogni gesto ed ogni episodio come fossero accaduti davvero!

Ho sofferto con e per i miei beniamini e mi piace un Draco forte davanti a Voldemort pronto a spaccare il mondo ed incredibilmente fragile davanti a Ginny.

Mi piace farli litigare per poi vederli tornare insieme e mi sono divertita come una matta a mettere un po’ di zizzania qua e là!

  

Come vedete anche l’introduzione è lunga (ve l’avevo detto che la sintesi non è tra le mie doti, vero?) ma lo sto facendo apposta x posticipare il momento in cui comincerete a leggere e a commentare il mio lavoro!

Comunque vada io mi sono divertita, x cui, cosa state aspettando??? Cominciate a leggere!!!!!

 

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Capitolo 2
*** 1. svolte ***


1. svolte

svolte

 

1.

Draco era nella sua stanza e si massaggiava l’avambraccio…il marchio nero bruciava, ma lui non aveva battuto ciglio. Era un Malfoy e come tale doveva essere un mangiamorte.

Nessuno gli aveva chiesto che cosa ne pensava, nessuno si era posto il problema. Ma la cosa che lo angosciava di più non era il marchio in sè, (anche se di certo avrebbe evitato volentieri di deturpare la sua candida pelle con un tatuaggio di così dubbio gusto), ma la missione affidatagli dal Signore Oscuro: uccidere Silente.

Sapeva cosa significava. Suo padre aveva fallito ed ora era ad Azkaban. Spettava a lui tenere alto il nome dei Malfoy e, se avesse fallito anche lui, questa volta Voldemort non si sarebbe accontentato  di imprigionare il figlio di Lucius. Avrebbe preteso la sua vita.

Piton si era fatto garante per lui, ma Draco era deciso ad andare fino in fondo. Avrebbe dimostrato che di lui ci si poteva fidare.

Ma il 6° anno di scuola non fu facile per nessuno.

Per due volte aveva provato a colpire Silente e per due volte aveva fallito.

 

Aveva sognato mille volte di uccidere San Potter, lenticchia e la mezzosangue, ma un conto era fantasticare davanti al camino della sala comune dei serpeverde, immaginando il trio appeso a testa in giù nel folto della foresta proibita, un conto era fare sul serio.

Uccidere qualcuno a sangue freddo era più difficile di quanto immaginasse.

Quando, alla fine, si trovò davanti al vecchio preside, tutta l’angoscia che lo aveva attanagliato nel corso dell’anno esplose in lui e non ci riuscì.

Aveva fallito e sarebbe morto. Ma nemmeno questo pensiero lo risvegliò da quell’incubo.

Solo l’intervento di Piton scongiurò l’inevitabile condanna a morte e la fuga fu il suo epilogo.

 

2.

Ora si trovava a Malfoy Manor, in compagnia di amici di famiglia, anche se definire i mangiamorte “amici” era decisamente troppo anche per lui.

I Malfoy non hanno amici, ma solo conoscenze importanti ed influenti. Hanno rapporti di interesse ma non amici.

Ne era consapevole ed il motivo era chiaro: gli amici ti rendono vulnerabile e come tale debole. I Malfoy sono la famiglia più importante e più in vista di tutta Londra e del suo parallelo mondo magico. Ed i Malfoy non possono permettersi d’avere dei talloni d’Achille. Tutto qui.

 

Il piano del Signore Oscuro era semplice: riunire tutti i componenti dell’Esercito di Silente, rinchiuderli nelle segrete di Malfoy Manor ed ucciderli, lasciando ovviamente a lui il privilegio di far fuori il “prescelto”.

Buona parte della compagnia era già loro “ospite”, ma dello sfregiato ancora niente. Non si trovava da nessuna parte. In compenso avevano i gemelli Weasly, la sorellina Ginny, quel poveretto di Ron e l’odiosa so-tutto-io Granger.

Potter non avrebbe tardato, non avrebbe lasciato i suoi amici in pericolo…ed ecco la dimostrazione che gli amici sono la tua rovina.

Non c’era nemmeno gusto. Non dovevano più cercarlo, perché sarebbe venuto lui da loro.

 

3.

Draco si annoiava e decise di andare a trovare i suoi ex compagni di scuola.

Arrivato davanti alle loro celle fu accolto da insulti più o meno scontati: da “bastardo” a “maledetto”, da “assassino” a “patetico idiota”. Quest’ultimo commento era uscito da quella boccuccia di rosa di Ginny Weasly.

 

-          Che c’è, Weasly, hai paura?

-          Taci, Malfoy! Tu non mi fai paura. Sei solo un lurido egoista senza cuore!

 

Draco si avvicinò alla rossa ed un lampo di pura cattiveria attraversò lo sguardo di ghiaccio del biondino…

 

-          O-contraire, mon amour! E se non ci credi…te lo dimostrerò.

 

Un sorriso tirato e beffardo si disegnò sul suo aristocratico volto.

 

-          Portate la rossa nella mia camera…credo proprio che stanotte mi divertirò parecchio! Dividerò il mio letto con te, così non potrai più dire che sono un egoista!

 

E con una risata malefica, si allontanò.

 

4.

Ginny era in preda al puro terrore. Aveva guardato gli occhi del giovane e aveva letto trionfo e vendetta. L’avrebbe fatto davvero. Questa volta nulla l’avrebbe fermato. 

 

Ormai era nella stanza di Draco da alcune ore, ma del giovane serpeverde non c’era traccia. Che si fosse dimenticato? Improbabile.

Forse aveva cambiato idea…o forse era caduto dalle scale ed era morto!

Questa possibilità le sembrava la migliore…e mentre pensava al possibile necrologio, la porta si aprì.

 

Draco era davanti a lei. Sorrideva e la fissava sfacciatamente, quasi volesse spogliarla con gli occhi per decidere se aveva fatto un buon affare…e la risposta sembrò soddisfarlo, perché entrò, chiuse accuratamente a chiave la porta alle sue spalle e con fare posato e rilassato si sedette di traverso su una grande poltrona davanti al trionfale letto a baldacchino e le disse di spogliarsi.

 

Ginny rimase immobile, incerta sul da farsi.

Non capiva se era solo una sfida a chi cedeva per primo o se davvero voleva farle del male. Ma la calma e la flemma che lo caratterizzavano non le lasciavano possibilità di scelta.

Lui sarebbe rimasto lì, immobile, in attesa che lei facesse (o non facesse) qualcosa.

Decise di tentare una mossa d’attacco, in fondo aveva troppo da perdere, per non provarci.

 

-          ti credi un rubacuori, vero? Credi davvero che tutte le ragazze bramino di venire a letto con te?

-          Perché? Non è forse così? Mi ferisci!

-          Ma guardati! Sei patetico!

-          Attenta, ragazzina! L’hai già detto una volta, non te lo perdonerò ancora, chiaro?

-          E sei pure permaloso!

-          Sono solo abituato ad ottenere tutto quello che voglio. Se con le buone o le cattive, in questo caso, dipende solo da te. Ed ora, se non ti dispiace, datti da fare, non sono qui per chiacchierare…

 

Ginny rimase senza parole.

Lui non stava affatto scherzando né tanto meno fingendo, e lei era lì, in piedi, in preda ad una specie di petrificus totalus.

Spazientito Draco si alzò e si avvicinò alla giovane che, istintivamente, indietreggiò, fino a fermarsi contro la parete.

 

-          sei in trappola!

 

E così dicendo la baciò.

 

5.

Ginny si divincolò da quel contatto non voluto, ma le braccia di lui erano forti e la imprigionarono sempre di più. Le labbra del bel biondo cercavano un varco tra quelle di lei, ma la rossa fu determinata.

A quel punto Draco avrebbe potuto arrendersi e soprassedere, ma ormai si era spinto troppo oltre, non si sarebbe fatto soggiogare da una ragazzina impertinente.

Con un braccio riuscì ad immobilizzarla e con l’altro cominciò lentamente a slacciarle la camicetta.

Ginny si divincolò, ma una risata cattiva uscì dalla gola di lui. Ormai era solo questione di tempo.

 

-          Ti prego, fermati…

-          Perché dovrei farlo?

-          Io…io non voglio…

-          E questo dovrebbe intenerire il mio tenero cuoricino? Ma non sei stata proprio tu a dire che sono senza cuore?

-          Ti prego…

-          …ho una proposta da farti.

-         

-          resterai prigioniera in camera mia, a mia completa disposizione. Dormirai nel mio letto, mi farai compagnia e se ti comporterai bene forse, e dico forse, ti lascerò stare…

-          altrimenti?

-          Ora che ci penso non mi pare che ci siano alternative! Che cosa ne dici?

-          Cos’altro potrei risponderti?

 

E così, per un paio di notti, Ginny divise il letto con Draco.

La convivenza non fu propriamente idilliaca ma nemmeno terribile, come si potrebbe pensare.

Draco era bastardo, odioso e viziato, ma era  anche intelligente e colto.

A volte parlavano davvero di tanti argomenti, ma spesso e volentieri il ragazzo si divertiva a lanciarle false provocazioni che presagivano niente di buono e Ginny non si sentiva affatto al sicuro, in quella prigione dorata.

 

La stanza da letto era comunicante con una biblioteca personale ed una sera Ginny, mentre guardava tra gli scaffali, fermò il suo sguardo su un tagliacarte d’argento, finemente cesellato. Lo prese quasi inconsapevolmente e prima che Draco tornasse in camera lo nascose sotto il cuscino.

 

Quando più tardi il giovane si avvicinò a lei per stuzzicarla un po’ e tenerla sulla spine, lei si impossessò del tagliacarte e fece per colpirlo, ma lui fu più svelto e la disarmò con un solo gesto.

La sorpresa e la rabbia per quell’azione gli fecero ribollire il sangue nelle vene e perse completamente il controllo.

 

Si avventò su di lei. Le strappò la camicetta e cominciò a baciarla in modo violento e senza riguardo.

Lei cercò di liberarsi ma lui fu più tenace.

Quando Draco la buttò sul letto e le strappò il reggiseno, Ginny capì che non c’era più nulla che potesse fermarlo.

Decise di lasciarlo fare, sperando che in questo modo facesse meno male, anche se in realtà il dolore che sentiva dentro stava già facendola impazzire.

Draco cominciò a far scorrere le mani sul corpo seminudo della ragazza e per un attimo si sentì davvero il padrone assoluto di tutto, anche di lei.

Cercò lo sguardo di lei per leggervi la sconfitta, ma quello che vide lo pietrificò.

 

Ginny era immobile, silenziosa, con le labbra serrate per soffocare i singhiozzi e con gli occhi rigorosamente chiusi, mentre lacrime silenziose scorrevano sul suo viso.

Distolse immediatamente lo sguardo, ma incrociò il riflesso sullo specchio della parete accanto al letto ed il suo alter ego lo fece rabbrividire.

Era disteso sul corpo di una ragazza  indifesa, che soffriva, e lui se ne stava per approfittare solo per il gusto di sentirsi…come? superiore? Di essere…cosa? Un grande?

Era un mostro.

Ecco quello che era. Non c’era definizione migliore, o peggiore, per descrivere quello che era in quel momento.

Prese la lampada che era sul comodino e la scagliò contro lo specchio, per eliminare quell’immagine ripugnante, ed invece, beffardamente, ora di mostri uguali a lui ce n’erano a decine.

Si fermò.

Si mise seduto sul letto e si coprì il viso con le mani, premendo forte sugli occhi per cancellare l’immagine di quello scempio. Poi, con una lentezza innaturale, raccolse da terra la camicetta della ragazza, che non si era mossa di un millimetro, e la coprì delicatamente.

Dopodiché non poté fare altro che uscire dalla stanza e riparasi in biblioteca.

 

6.

Ginny era così confusa che capì solo dopo alcuni minuti che lui non era più nella stanza. Si rivestì in fretta, per paura e per vergogna, e poi rimase seduta sul letto, abbracciandosi le gambe, in attesa di capire che cos’era davvero successo.

 

Draco, intanto, era appoggiato al grande camino che dominava la biblioteca e fissava il fuoco. Le fiamme avevano il potere di ipnotizzarlo e di calmargli i nervi, che al momento non riusciva davvero a controllare.

Che cosa stava diventando? Mai e poi mai aveva pensato di violentare una ragazza. Eppure quella sera c’era andato davvero molto vicino. Troppo. Ma lui non era così.

 

Era così stanco.

Stanco di non sapere come sarebbero andate le cose.

Stanco di dover sempre fare quello che era stato deciso da altri.

Stanco di indossare una maschera e non poter essere semplicemente se stesso.

Stanco di tutto quell’odio gratuito che lo circondava come un’aura malefica.

 

 

Dimmi perché

in questo girotondo d’anime

non c’è un posto per scrollarsi via di dosso

quello che ci è stato detto

e quello che ormai si sa                                                                  da “Destinazione paradiso”

 

 

Verso mattina rientrò nella sua camera.

Ginny dormiva, in posizione fetale, in una piccola parte del letto.

Tirò fuori la sua bacchetta, sussurrò uno “specula repara” e lo specchio tornò a riflettere un solo Draco, dal bel viso, ora tirato, e dai lineamenti, solitamente duri ed irriverenti, leggermente ammorbiditi da un velo di tristezza.

Si avvicinò al letto nel modo più silenzioso possibile. Doveva assolutamente liberare la sua anima da quel peso e, senza preoccuparsi di verificare se la giovane stesse dormendo davvero o fingesse, quando le sue labbra furono a pochi centimetri dal suo orecchio riuscì a sussurrarle:

 

-          Perdonami, Ginny. Perdonami, se puoi. Giuro sul mio nome e quel poco di onore che mi resta che d’ora in poi sarò tuo servitore e tuo protettore. Non permetterò che ti venga fatto alcun male. D’ora in poi non dovrai temere più nulla, né da me né da nessun’altro.

 

E, mentre con dita tremanti tolse una lacrima che ancora resisteva sul viso di lei, le posò un delicato bacio sulla fronte fresca e profumata. Quindi se ne andò.

 

7.

Ginny era turbata e non si mosse per tutto il tempo della confessione, ma seppe per certo che Draco, questa volta, e forse per la prima volta, era davvero sincero.

Al suo risveglio, il ragazzo le fece trovare degli abiti bellissimi, per sostituire quelli strappati, e le poche volte che lo incrociò in biblioteca o nell’ampio terrazzo della camera, lui mantenne sempre un tono pacato e gentile e rimase sempre a debita distanza.

Ginny capì che questo era il suo modo per dimostrarle che la rispettava.

Il Draco che aveva davanti era un Draco diverso dal serpeverde di sempre e, sorprendendosi lei per prima, decise di dargli una seconda possibilità.

Nel pomeriggio fu lei a cercarlo per ringraziarlo degli abiti e per chiedergli di raccontarle la trama di un libro che aveva trovato in biblioteca. La scusa era veramente banale e lui questo lo capì, ma  proprio per questo apprezzò quel gesto di riavvicinamento infinitamente di più.

 

Cominciarono a chiacchierare di tante cose e si trovarono spesso a sorridersi e ad apprezzare l’uno la compagnia dell’altra. Verso sera e, con non poco imbarazzo, Ginny gli disse d’essere stanca e di voler andare a dormire, come se nulla fosse successo.

Era evidente che lo aveva detto sperando di mettere una pietra sopra l’accaduto, e lui avrebbe davvero voluto poter cancellare ogni traccia della sua azione malvagia, così l’accompagnò nella camera, le sfiorò la guancia con bacio appena accennato e le augurò la buona notte.

Fatto questo, tornò in biblioteca.

 

 

È uno dei miei limiti

io per un niente vado giù, se ci penso mi dà i brividi

ti ho mandata via

non faccio niente, resto chiuso qua

ecco un altro dei miei limiti

io non sapevo dirti che solo pensarti mi dà i brividi

anche a uno stronzo come me, come me…

ma non pensarmi più ti ho detto di mirare

l’amore spacca il cuore: Spara! Spara! Spara dritto qui!

So come sono fatto io ma non riesco a sciogliermi

ed è per questo che sono qui e tu lontana dei chilometri

…ma cosa vuoi aspettare?

L’amore spacca il cuore: Spara! Spara! Spara dritto qui!                               da “Spaccacuore”

 

 

8.

Quella notte Ginny non riuscì a prender sonno.

Quel ragazzo la faceva star male. Era evidente che soffriva.

Nessuno gli aveva insegnato ad amare, nessuno gli aveva mai dato affetto.

Era stato lasciato solo in tutto e per tutto.

Gli avevano insegnato solo a comprare quello di cui aveva bisogno, a prendere tutto quello che voleva, anche con la forza, se necessario, e a non preoccuparsi delle conseguenze, tanto qualcuno avrebbe pagato il conto al posto suo.

Eppure la notte prima lui era venuto a meno a quest’ultimo insegnamento.

Di sua iniziativa aveva interrotto quel crescendo di rabbia e violenza che lo stava facendo agire come un mostro.

Il vero Draco Malfoy gridava e lottava per emergere dall’ombra di quel Draco che era solo la proiezione di Lucius Malfoy.

E forse una breccia era stata aperta. Ormai era solo questione di tempo. O la diga veniva “riparata” subito o l’inondazione avrebbe distrutto tutto quello che era stato costruito sulla sua strada.

E con questo pensiero si addormentò.

 

 

9.

Il destino a volte prende strade e scorciatoie che non sempre vengono riconosciute da chi si ritrova a percorrerle e quella sera il destino fece la sua mossa.

 

Per chiarezza, Ginny era la più piccola di 7 fratelli. Era abituata a giocare con scope, boccini e bolidi, a rincorrere topi di campagna e gnomi dispettosi, a stanare ragni (questo soprattutto quando doveva vendicarsi di Ron), a raccogliere vermi per andare a pescare, in pratica non le faceva paura nulla…tranne i temporali! Questi proprio non era mai riuscita a sopportarli. Per cui, quando capitava che il cielo si infuriasse, lei si infilava nel letto di mamma, accoccolandosi tra le sue braccia, ed aspettava che passasse.

 

Poche ore dopo essersi accomiatata da Draco, Ginny si svegliò di soprassalto a causa di un tuono fragoroso che squarciò il silenzio.

Provò davvero a resistere, ma quando un secondo lampo, seguito da un boato profondo, che sembrava provenire dalle viscere della terra, fece tremare i vetri delle finestre, non ci pensò due volte e si precipitò nell’unico posto dove sapeva avrebbe trovato qualcuno: la biblioteca.

 

Draco era in piedi davanti alla finestra che guardava affascinato il mare in tempesta.

Quella notte cielo e terra facevano davvero sul serio e la battaglia degli elementi che si stava svolgendo davanti a lui era semplicemente spettacolare.

Improvvisamente la porta si aprì di colpo ed una specie di folletto dai capelli rossi e disordinati si precipitò verso di lui.

Per fortuna era ben piantato sulle gambe, sennò un volo per terra non gliel’avrebbe tolto nessuno!

 

-          ehi, piccola! Che cosa ti succede?

 

Mentre la rossa, in preda ad una vera crisi isterica, farfugliava frasi senza senso, (gli parve di capire che avrebbe preferito affrontare Voldemort piuttosto che un temporale), lui non poté fare a meno di scoppiare in una risata sincera e divertita.

Istintivamente l’abbracciò con tenerezza e cominciò ad accarezzarle la testolina, appoggiata sul suo petto, per calmarla e darle conforto.

Era una sensazione nuova e bellissima: qualcuno l’aveva cercato per avere il suo calore e il suo sostegno e non i suoi soldi o il suo nome.

Continuò a parlarle dolcemente, sorridendole e massaggiandole la schiena ritmicamente, per confortarla e rassicurarla.

Ogni tanto, senza rendersene davvero conto, depositava un bacio leggero sui suoi capelli profumati.

Alla fine, a malincuore, si staccarono da quel caldo contatto e restarono così, leggermente imbarazzati, in piedi, uno di fronte all’altra, senza sapere bene cosa fare.

 

Fu Ginny a parlare per prima:

 

-          mi spiace averti interrotto…

-          tranquilla, non stavo facendo niente di che…e tu comunque puoi interrompermi ogni volta che vuoi.

-          Normalmente non faccio di queste cose, ma i temporali mi danno piuttosto da fare. Fin da piccola ne ho avuto paura e non riesco ancora a superarla…

-          Non ti devi giustificare. Al contrario di te io adoro i temporali. Mi danno emozione e tristezza allo stesso tempo. Prima con la furia che esplode da ogni parte e poi, quando tutto finisce, rimane nell’aria quel particolare odore, che ti penetra dentro e quasi ti stordisce…

-          Allora dovrai farmi un corso accelerato per imparare ad apprezzare tutto questo, se non vorrai ritrovarti la sottoscritta tra i piedi ogni volta che sente un tuono!

-          Al contrario! dovrò fare un corso accelerato per imparare ad invocare gli elementi e scatenare uragani, così ti potrò tenere stretta per sempre tra le mie braccia!

 

Quest’ultima frase gli uscì dal cuore e dalle labbra prima ancora di poter riflettere e rimase sospesa, per qualche momento, nell’aria elettrica di quella sera così speciale.

 

Draco, visibilmente imbarazzato, volse lo sguardo al camino.

Ginny era senza parole (cosa assai difficile per lei). Fece per tornare in camera ma, alla fine, tornò sui suoi passi e, con la scusa degli ultimi tuoni lontani, rimase con lui.

Si sedettero sul divano. Lei si accomodò sulla spalla di lui, trovando la posizione confortevole. Il profumo di Draco era buono e l’avvolse dolcemente.

Contemporaneamente Draco provò una sensazione di dolcezza infinita che sciolse definitivamente il ghiaccio del suo cuore.

Le diede un tenero bacio sulle labbra, le augurò la buona notte e, per la prima volta in vita sua, si addormentò senza pensieri cattivi nella mente, ma solo con la consapevolezza che qualcosa di buono era successo nella sua vita.

 

La diga s’era rotta.

 

10.

Trascorsero i giorni seguenti restando sempre insieme.

Sembrava davvero che le cose si mettessero bene, per i due giovani, ma lo stesso destino che li aveva fatti incontrare decise di farsi beffa di loro.

Mentre Draco attendeva Ginny per la cena, sentì voci concitate giungere dalle segrete: Harry Potter, il prescelto, era stato finalmente catturato.

Era giunto il momento che tutti i mangiamorte attendevano. Il marchio nero cominciò a bruciare come non mai: Lord Voldemort stava arrivando a Malfoy Manor.

Quasi senza riflettere, corse in camera per avvisare Ginny, ma di lei non c’era traccia.

Non ebbe bisogno di farsi troppe domande, capì immediatamente dove poteva trovarla.

Corse lungo i tortuosi corridoi, per raggiungere le segrete, ma non prima d’aver agguantato al volo il suo mantello, e giunto al capolinea, la vide. Era stata ricondotta da un mangiamorte, confusa e ferita, insieme agli altri grifondoro ed ai componenti dell’Esercito di Silente.

Il coro che seguì il suo ingresso era fatto di insulti ed improperi, ma lui non se ne curò.

Cercò solo lo sguardo di lei, che però, in quel momento, era coperto dall’ abbraccio di Hermione.

 

Stava per avvicinarsi a lei, quando vide Bellatrix farsi avanti.

Abilmente si atteggiò al solito modo sbruffone e sfacciato.

Si rimise quella maschera che a fatica aveva tolto davanti a Ginny e, con la solita voce strascicata, cominciò a chiacchierare amabilmente con la zia:

 

-          allora, nipotino, dove sei stato in questi giorni? Non ti abbiamo visto in giro da nessuna parte…Lui sta per arrivare, lo senti? Noi gli renderemo onore e gloria! Finalmente il giorno della sua rinascita è giunto! Non sei emozionato?

-          devo dire che sono stato piuttosto indaffarato. La piccola Weasly ci sa fare! All’inizio era recalcitrante, ma dopo aver avuto un assaggio delle mie personali e particolari attenzioni non ha più voluto staccarsi da me…e così ho perso la cognizione del tempo. Un vero peccato che debba finire così, in fondo, di ragazze brave come lei non ce ne sono molte… Anzi, ti chiedo di perdonarmi, ma il minimo che io possa fare è andare a ringraziare personalmente la mia compagna di letto…Non vorrei che morisse pensando che non l’ho apprezzata!

 

E così dicendo, con sguardo allusivo, si accomiatò dalla zia, che parve soddisfatta, e si diresse con passo deciso verso le sbarre della cella di Ginny.

Il mantello sulle spalle gli dava un aspetto elegante e sinistro al tempo stesso.

I grifondoro, dopo quello che avevano sentito, gli lanciarono sguardi di puro odio ed erano pronti a difendere la ragazza con ogni mezzo a disposizione (molto poco, a dire il vero, visto che erano tutti disarmati), ma lei li pregò, con loro grande disappunto e stupore, di farsi  da parte e si avvicinò a Draco.

Lui fece quel suo particolare mezzo sorriso a beneficio dei presenti, ma i suoi occhi dicevano ben altre parole.

Ginny ormai aveva imparato a leggere i suoi gesti e lui fece affidamento proprio su questo.

 

-          Mi lasci così, senza nemmeno salutarmi o ringraziarmi? In fondo siamo stati bene insieme, no?

-          Cosa ti aspetti che risponda?

-          In effetti c’è poco da dire…perché invece non mi abbracci un’ultima volta?

 

 …e con le labbra sussurrò un impercettibile  – fallo! fidati di me.

Ginny era stordita, ma decise di fidarsi.

Sotto lo sguardo attonito dei suoi amici infilò le braccia sotto il mantello di Draco e, sulla schiena, all’altezza della cintura del giovane, toccò qualcosa di sottile e freddo: la bacchetta di Draco!

In quell’abbraccio così insolito, tra il peggior serpeverde e la più bella grifondoro, il biondo riuscì a scambiare sottovoce alcune parole con la rossa:

 

-          prendila! Non pensare che mi sia scordato della promessa che ti ho fatto. Farò di tutto pur di salvarti.

-          ma tu come farai?

-          Questo non ha importanza. La mia vita finisce comunque stasera, qui. Se vincerete voi, tu sarai salva ed io preferisco morire piuttosto che finire ad Azkaban come mio padre. Se invece vincerà lui…non avrò alcuna ragione per vivere…per cui fanne buon uso!

 

E sfiorando le sue labbra con un ultimo bacio, si staccò da lei.

 

Si voltò in fretta ricacciando le lacrime che stavano per tradirlo, ma gli occhi allenati di Piton non si lasciarono sfuggire quel particolare.

Forse c’era ancora speranza…

 

Draco incrociò lo sguardo del suo padrino e capì immediatamente d’essere stato scoperto. Lo implorò con lo sguardo ed il professore si limitò a sussurrargli: - sta attento!

Forse c’era ancora speranza…

 

11.

Quello che seguì fu lo scontro più cruento che si fosse mai visto nel mondo magico.

L’arrivo di Voldemort fu accolto da ovazioni ed applausi ed in quella confusione nessuno, tranne Draco e Piton, si accorse dell’incantesimo silenzioso lanciato da Ginny.

La ragazza recuperò le bacchette dei suoi compagni, aprirono i lucchetti delle loro celle e, approfittando della confusione e dello sconcerto iniziale, cominciarono a lanciare incantesimi d’ogni genere sui mangiamorte.

Il caos era ovunque.

Non si capiva da che parte arrivavano e a chi erano diretti i malefici urlati ed in tutto questo Piton tenne Draco al di fuori dalla linea di tiro del fuoco incrociato.

Disarmato ed impotente, gli occhi del ragazzo erano fissi su Ginny, che abilmente un po’ si difendeva ed un po’ attaccava.

All’improvviso qualcuno schiantò Hermione, che si ritrovò per terra semi-incosciente. Ginny fece per soccorrerla e si distrasse quel tanto che basta per fare la differenza tra la vita e la morte. 

L’azione che seguì fu quasi simultanea: Bellatrix lanciò un “avada kedavra” in direzione di Ginny.

Draco urlò alla ragazza di spostarsi, ma lei non lo sentì, e senza riflettere nemmeno per un attimo il biondo balzò fuori dal riparo che aveva trovato e fece da scudo col suo corpo alla rossa. Contemporaneamente Molly, richiamata dalle grida del ragazzo, lanciò un incantesimo di protezione verso la figlia che fece rimbalzare la maledizione senza perdono sulla perfida strega, che ne rimase colpita a morte.

Lo scudo di Molly, però, non fu abbastanza potente da scongiurare un maleficio così crudele come un “avada kedavra” e gli occhi di Draco, colpito in pieno, rimasero aperti e senza segno di vita, mentre cadeva in ginocchio, accanto alla sua Ginny, che non potè fare altro che accoglierlo tra le sue fragili braccia.

 

12.

Due settimane dopo lo scontro finale, in cui tanti persero la vita, l’infermiera di turno aprì le tende della camera del san Mungo, dove era stato portato il corpo, privo di sensi, di Draco.

Il giovane ebbe un attimo di fastidio, a causa della luce, e cercò di riparasi gli occhi chiari, la donna si accorse del movimento e si girò:

 

-          era ora che si svegliasse, signorino Malfoy! Tutti i giorni la sua ragazza viene a farle visita e lei non fa altro che dormire! Anche adesso è qui fuori che attende…

-          La mia ragazza? Io non ho…

 

Ma poi un dubbio tremendo lo zittì: doveva essere Pansy, (che non aveva mai fatto mistero del suo debole per Draco e che non aveva mai capito invece che lui non era interessato, da quel punto di vista). E questo significava solo una cosa: aveva vinto Lui

Stava per sentirsi male, ma doveva sapere, doveva chiederle che fine avevano fatto gli altri. Doveva chiederle di Ginny.

 

-          per cortesia, le dica che sono sveglio e che vorrei vederla.

 

la donna, mentre uscì, sorrise. Riferì il messaggio alla ragazza che da 14 giorni veniva a fargli visita e, quando lei entrò nella camera, Draco credette d’essere in preda ad un incantesimo di confusione.

Ginny. Era Ginny la “sua” ragazza…

 

-          bentornato tra noi!

-          Ciao…

-          Spero non ti dispiaccia se ho detto d’essere la tua ragazza, ma era l’unico modo per entrare in questo reparto. Devi essere un parente o comunque qualcuno “di famiglia” e, con questi capelli, non credo che sarei riuscita a spacciarmi per tua sorella!

 

Ginny chiacchierava, sperando di colmare quel silenzio che altrimenti sarebbe calato tra di loro.

Draco, invece, da parte sua, non riusciva ad articolare nemmeno una sillaba. Seguiva i suoi discorsi con interesse e, nello stesso tempo, non si capacitava che lei fosse lì, con lui.

Lei proseguì il suo monologo, raccontando, con non poca emozione, di come era terminato lo scontro.

Della vittoria di Harry su Voldemort.

Di quante persone buone avessero pagato a caro prezzo questa vittoria (tra cui suo fratello Fred ed il professor Piton).

E di come le cose fossero inevitabilmente cambiate.

Draco non sapeva cosa dire. Era rimasto colpito dallo sviluppo degli eventi.

Non capiva nemmeno perché lui non fosse stato messo sotto custodia, visto che comunque anche lui era un mangiamorte, ma a questa particolare domanda inespressa fu Ginny a dare una spiegazione:

 

-          il tuo contributo è stato decisivo. Senza la tua bacchetta non avremmo potuto difenderci. E questa è stata la chiave di svolta. Il ministero ne ha tenuto conto.

-          E così ora le nostre strade si dividono…Immagino che tornerai con san Potter…in fondo è stato lui a salvare tutti quanti!

-          In effetti me l’ha chiesto ma io, per quanto gli sia affezionata e gli voglia un gran bene, gli ho detto di no…

-          gli hai detto di no? Perché? Qualunque ragazza vorrebbe essere al tuo posto!

 

Ginny sorrise maliziosamente, si avvicinò al letto dove giaceva Draco e, facendo spostare leggermente il ragazzo, si sedette accanto a lui.

 

-          hai perfettamente ragione. Qualunque ragazza, in questo momento, vorrebbe essere al mio posto!

 

E così dicendo lo baciò.

Un lungo e dolcissimo bacio che fece perdere la cognizione del tempo ad entrambi.

Quando, malvolentieri, si staccarono per riprendere fiato, i loro occhi brillavano ed una luce nuova illuminava i loro sguardi innamorati.

Draco, nonostante fosse visibilmente emozionato, si riprese in fretta. Si fece più audace e trattene a sé la ragazza che, a dire il vero, non oppose molta resistenza.

Rimasero abbracciati, continuando a baciarsi e a parlare.

Ginny riprese il discorso.

 

-          non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita…se tu non fossi intervenuto io ora non sarei qui…

-          pensavo l’avessi appena fatto!

-          Il bacio di prima era per avermi dato la tua bacchetta…ma questo è per me!

 

E così dicendo cominciò a stuzzicare Draco…

 

-          Ginny, cosa stai facendo?

-          Tu cosa credi che voglia fare?

-          Ginny, davvero…non credo…

-         

-         

 

 

13.

Quando l’infermiera tornò per portare il vassoio della cena, quasi ci rimase secca!

Coperti solo dalle lenzuola i due innamorati erano, inequivocabilmente, intenti a fare sul serio!

 

-          Signorino Malfoy! Davvero crede che sia questo il luogo giusto per fare certe cose? Lei  è reduce da un brutto colpo e ha bisogno di curarsi!

-          Le assicuro che in questo momento sono in ottime mani. Oltretutto le “cure” della mia ragazza sono la migliore medicina che potrei desiderare! Per cui, la prego, non ne faccia una questione di stato!…

-          Ma siamo in un ospedale!

-          Che differenza fa dove siamo?…piuttosto non avrebbe uno di quei cartellini che si trovano negli alberghi con scritto “non disturbare”? Sarebbe davvero seccante essere interrotti sul più bello!

 

L’infermiera rimase senza parole, la sfacciataggine di quel ragazzo era incredibile!

Ginny intanto s’era fatta piccola piccola per l’imbarazzo (e, da brava Weasly, fu in grado di riprodurre tutte le tonalità del rosso nel giro di pochi secondi) e Draco si sentì di nuovo se stesso. Padrone e sicuro della situazione.

Alzò un sopracciglio e si lasciò sfuggire un sorriso divertito!

Era tutto così irreale!

Ginny era con lui (meglio ancora, sopra di lui) e lui non si era mai sentito così felice in tutta la sua vita!

Era rinato insieme a lei ed ora sapeva esattamente che tipo di persona voleva diventare.

 

-          Quando esce chiuda la porta, per cortesia! …Dove eravamo rimasti?

-         

 

 

un viaggio ha senso solo senza ritorno

se non in volo

senza fermate nè confini

solo orizzonti neanche troppo lontani

io mi prenderò il mio posto

e tu seduta lì al mio fianco mi dirai:

destinazione paradiso!                                                                  da “Destinazione paradiso”

 

 

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Capitolo 3
*** 2. Natale ***


2. Natale

natale

 

1.

 

gli amici adesso avranno tante cose da parlare e poi mi riempiranno di consigli e di rimproveri perché adesso sto con te

e nessuno capirà che nonostante tutto e tutti io corro da te, controcorrente, contro la gente.

Ci siamo entrati lentamente nella pelle

e poi ci siamo combattuti fino in fondo, fino a farci male

e alla fine hai vinto tu e io sto con te! ed è solamente amore se corro da te,

ci siamo presi, ci siamo arresi.

stare senza di te io mai, stare senza di te io non potrei.

Noi ci vogliamo e non ne ha colpa nessuno.

Aspetteremo che torni il sereno, voglio inventare con queste mie mani la vita di domani.

                                                                                                                            da “Stare senza di te”

 

 

Draco e Ginny continuarono a frequentarsi regolarmente, all’insaputa dei rispettivi familiari, ma certe allusioni o frasi lasciate a metà, fecero capire a Molly che la figlia era innamorata.

Era già successo diverse volte, in passato, ma questa volta la vedeva davvero presa da questa storia. Alla fine, una sera, la incantonò in cucina con la scusa di aiutarla coi piatti e le fece confessare il nome del suo innamorato.

Lo stupore iniziale fu tanto e per un po’ nessuna delle due disse una parola. Fu Molly a rompere il silenzio:

 

-          Draco Malfoy…bhè, sono sorpresa, non posso negarlo. C’ero anch’io il giorno della battaglia finale e ho visto cos’ha fatto per te. Spero solo che tu non stia con lui solo per riconoscenza o dovere. Sarebbe veramente triste.

-          No, mamma. Non sto con lui ne per riconoscenza ne per dovere! Ti assicuro che Draco è una persona molto diversa da quella che tutti credono. Ho avuto modo di parlargli e vedere com’è davvero e lo trovo semplicemente speciale e meraviglioso e fantastico e…

-          …e il problema sarà dirlo a tuo padre…

-          …Per non parlare dei miei fratelli…

-          …Per non parlare dei tuoi fratelli…

 

 

2.

A parte la minaccia d’essere diseredata, rinchiusa in camera fino ai 30 anni, spedita in Lapponia dentro ad una cassa senza fondo, bisogna dire che gli uomini di casa Weasly, nell’insieme, la presero abbastanza bene, tranne Ron che rimase immusonito per tutto il tempo.

Un pomeriggio, in assenza di Ginny, fecero una riunione di famiglia e decisero di portare pazienza.

In effetti mettersi tutti contro di lei l’avrebbe solo intestardita ancora di più; giunsero alla conclusione che, probabilmente, era solo un’infatuazione passeggera (nata in un contesto così particolare che presto si sarebbe esaurita da sola) e che, con l’inizio della scuola, avrebbe ricominciato a frequentare i grifondoro…ed in modo particolare uno di loro…

 

 

3.

il primo settembre Draco era al binario ¾ con sufficiente anticipo per prendere una carrozza in prima classe e sistemare le sue cose.

Dei suoi vecchi compagni di viaggio non c’era nessuno. Tiger si era ritirato e Goyle…pace all’anima sua! Nemmeno Pansy s’era ancora vista e questo gli diede modo di rilassarsi un po’.

Le lancette andarono avanti imperterrite e ormai mancavano pochi minuti alla partenza del treno ma dei Weasly neanche l’ombra.

Draco cominciava ad essere preoccupato…poi una specie di onda anomala, dal colore inconfondibile e dal fare concitato, apparve sul binario di partenza. Erano davvero buffi tutti insieme e Draco non poté trattenere un sorriso.

Scese dal treno, andò in direzione della sua ragazza e si fermò ad una certa distanza, in modo da farsi vedere da lei ma di non intromettersi troppo.

Ginny gli aveva detto che i suoi sapevano di loro due, ma non era sicuro di potersi avvicinare come se nulla fosse…e poi con loro c’era anche Potter…

Rimase fermo, con le braccia incrociate e lo sguardo impassibile.

Alcune ragazze del 4° anno, passandogli accanto, lanciarono gridolini e sospiri, ma lui non se ne curò. Aveva occhi solo per lei.

Quando i grifondoro cominciarono a caricare i loro bagagli sul treno (compresi quelli di Ginny) la ragazza vide Draco. Ebbe un attimo di esitazione e Draco capì che forse non era ancora pronta a farsi vedere con lui davanti a tutti e, leggermente ferito, ma senza darlo a vedere, le sorrise appena, le fece l’occhiolino e si voltò verso il treno.

Un attimo dopo le braccia sottili e abbronzate di Ginny lo presero per la vita ed al suo cuore mancò un battito! Si voltò lentamente ed incontrò lo sguardo della sua bellissima ragazza.

 

-          credi davvero di poterti liberarti di me così facilmente?

-          Pensavo volessi stare con i tuoi compagni.

-          Allora hai pensato male!

-          Potrai mai perdonarmi?

-          Vedremo! Intanto potresti darmi un bacio e farmi salire sul treno!

 

Draco non se lo fece ripetere due volte! Abbracciò la ragazza, le stampò un sonoro bacio sulle labbra fresche di dentifricio e poi l’aiutò a sistemarsi nel “loro” scompartimento.

La scena fu vista da tutti, compresa una certa ragazza di serpeverde che cominciò a sbraitare a e lanciare oggetti ovunque, ed anche da un certo papà, piuttosto preoccupato nel sapere che la sua bimba era con quel ragazzo! Con non poca fatica, riuscì a farsi promettere dal figlio e dalla sua migliore amica di tenerla d’occhio!

 

La notizia fece il giro del treno ed in pochi minuti tutti parlavano già della coppia dell’anno: Draco Malfoy e Ginevra Weasly.

Naturalmente fu detto che lei era sotto la maledizione imperius, che lui l’aveva ricattata, che lei stava con lui solo per convenienza e tante altre chiacchiere che finirono in fumo, insieme al vapore della locomotiva.

La cosa certa era che metà delle ragazze e metà dei ragazzi videro il loro sogno d’amore infrangersi (la più bella ed il più bello erano ormai al di fuori della loro portata), il resto dei passeggeri pensò semplicemente che erano davvero una bella coppia…male-assortita, per carità, ma comunque ed innegabilmente bella.

 

4.

L’anno scolastico proseguì senza particolari eventi.

Quando non erano a lezione Draco e Ginny erano inseparabili ed ormai anche Ron, Hermione ed Harry fecero l’abitudine di vedere sempre più spesso la coppia seduta in disparte, a volte al tavolo dei serpeverde a volte quello dei grifondoro. In realtà sembrava che la cosa non li toccasse minimamente, tanto erano presi l’uno dall’altra!

E poi arrivarono le vacanze di Natale.

Ginny era decisa a restare a scuola con Draco, (visto che lui sarebbe rimasto), ma il ragazzo fu irremovibile: lei non doveva rinunciare alla tradizione di festeggiare il Natale con i suoi cari, non per causa sua. L’avrebbero presa sul personale e lui, che già partiva svantaggiato dal nome che portava, non voleva essere motivo di disaccordo in casa Weasly. E così fu deciso.

 

 

5.

Mentre lei era intenta a preparare i bagagli, Draco prese una decisione importante.

Prima andò in centro a fare un paio di compere, poi prese il coraggio a due mani e si recò ad Azkaban a far visita ai suoi genitori.

L’incontro fu piuttosto difficile.

Draco era seduto di fronte a suo padre mentre Narcissa era seduta accanto a quest’ultimo. Per un po’ nessuno riuscì a dire nulla, poi il silenzio fu spezzato dalla voce profonda e tagliente di Lucius:

 

-          e così sei diventato un traditore…

-          al contrario, ho difeso ciò in cui io credo!

-          Sei la vergogna della nostra famiglia.

-          Sono solo uscito dalla tua ombra.

-          Dovresti esserci tu qui al posto mio!

-          Si raccoglie ciò che si semina…

-          Ma chi ti credi di essere, per venire qui a sputar sentenze? Tu non sei proprio nessuno! Aspetta che esca da questo inferno e me la pagherai!

-          Per allora sarò pronto!

 

E così dicendo Draco si alzò, pronto per allontanarsi, ma la voce di Lucius tuonò nella stanza:

 

-          non t’azzardare a voltarmi le spalle!

-          Sennò? Cosa mi fai? Vuoi picchiarmi come facevi quando ero bambino?…Non mi fai più paura, padre, non più!

 

I loro sguardi si incatenarono per alcuni minuti. Ormai il figlio era più alto del padre e non si fece intimidire da quegli occhi freddi come la morte. Ed alla fine fu Lucius a distogliere per primo lo sguardo.

 

-          Quando uscirò da qui rimetterò tutto in ordine e tu farai quello che ti dirò io…

-          …se mai uscirai di qui! Ma nel malaugurato caso dovesse succedere non t’aspettare che io sia dalla tua parte. Ormai, per quello che mi riguarda, decido di testa mia…E a tale proposito, giusto perché tu lo sappia, mi vedo con qualcuno.

-          Con chi?

-          Una certa Ginevra…

-          Ginevra? Nessuno dei nostri amici ha una figlia che si chiama così…

-          …ma forse tu la conosci meglio come Ginny…

-          Ginny…Weasly?! La figlia di Artur Weasly?

-          Touchè! Buon Natale, Lucius!

 

Così dicendo sorrise e si voltò senza aspettare d’avere il permesso per congedarsi. Ormai non ne aveva più bisogno.

Ed il primo regalo era stato consegnato!

 

Lucius era allibito e se ne andò come una furia maledicendo chiunque si mettesse sul suo cammino.

Narcissa, invece, rimase seduta ancora per un pò, ripensando alla conversazione appena conclusasi ed in particolare a quell’ultima notizia.

Suo figlio era cambiato davvero in quei mesi. Era cresciuto, maturato, era diventato un uomo. Aveva preso decisioni importanti, aveva scelto da che parte stare…ed aveva cominciato ad uscire con la piccola Weasly.

Certo non avrebbe mai pensato a lei come alla sposa ideale per suo figlio, ma non lo aveva mai visto così deciso e determinato e non potè che esserne orgogliosa.

Quel giorno Draco era venuto solo per dire a suo padre che era finita. L’era di Lucius era definitivamente tramontata. Ora era il turno di Draco e forse quella ragazza era la chiave di svolta. Sapeva che i Weasly, per quanto bizzarri, babbanofili e decisamente borghesi, erano quel tipo di famiglia che viene solitamente definita “sana” e suo figlio, più di chiunque altro, aveva bisogno di respirare aria fresca, pura e non più i miasmi velenosi dei Malfoy.

Sì, quella ragazza era la fortuna di Draco.

 

 

6.

Di ritorno a scuola, Draco andò direttamente nella torre di astronomia, dove aveva appuntamento con Ginny. Voleva darle il suo regalo prima che partisse.

La ragazza arrivò poco dopo ed era semplicemente radiosa. Non poté fare a meno di provare un pizzico di gelosia che fu subito cancellato dalle labbra fresche di lei.

Subito dopo (a dire il vero, non proprio subito) Draco le consegnò una grande scatola bianca, chiusa da un nastro di raso rosso.

 

-          questo è per te. Ho pensato molto a cosa regalarti e spero davvero che sia quello che desideri!

-          Sono sicura che sarà bellissimo. Prima però devi leggere questa, è appena arrivata!

 

Con uno strano sorriso gli consegnò una busta.

Draco l’aprì un po’ titubante e, mentre leggeva le poche righe scritte con calligrafia minuta e precisa, sul suo volto comparve un’ espressione di stupore.

 

“ Caro Draco,

ci farebbe piacere averti nostro ospite in questo periodo di feste.

Ginny ti è molto affezionata e sappiamo che il sentimento è ricambiato.

Non sarebbe davvero una festa in famiglia se tu non fossi presente.

Ti aspettiamo!”

Molly e Artur Weasly

 

 

-          Sei sicura che non sia uno scherzo di George?

-          Ti assicuro che non è uno scherzo! Dimmi che partirai con me e sarà il regalo più bello che potrai mai farmi!

-          Ginny, io non credo che vogliano davvero che ci sia anch’io…

-          Certo che lo vogliono! Mamma non è il tipo che invita qualcuno se davvero non le fa piacere!

-          Ginny, io davvero non so…

-          Ti prego…ti supplico…

-          Se la metti su questo piano…ok, vengo con te…e che Merlino ce la mandi buona!

-          Cosa aspetti, allora? Corri a fare la valigia! Si parte fra mezz’ora!

 

Senza aspettare ulteriormente il ragazzo si recò verso la sua casa, non senza una certa apprensione. Chissà se stava facendo la cosa giusta…

Draco Malfoy ospite alla Tana con tutti i Weasly al completo…senza dimenticare la Grenger e San Potter!

Ginny invece, con il regalo di Draco ancora impacchettato sotto il braccio, andò verso la casa dei grifondoro per dire ai suoi amici la novità…non l’avrebbero certo accolta bene, ma quando sua madre le aveva chiesto che cosa desiderava come regalo di Natale, la sua risposta fu immediata e sincera: che Draco non restasse da solo. Chissà come sarebbe stata la convivenza tutti insieme!

 

 

7.

Il viaggio in treno non fu poi una tragedia.

Per quieto vivere si limitarono a chiacchierare delle lezioni, dei compiti, dei professori e del tempo. Ginny e Draco, a loro volta, cercarono di limitare lo scambio di baci e sorrisi solo nei momenti in cui, per un motivo o per l’altro, riuscivano a non farsi notare.

Quando giunsero alla Tana, i signori Weasly erano già sulla porta pronti ad accoglierli.

Ci fu uno scambio di baci ed abbracci con Hermione ed Harry, pacche sulle spalle per Ron ed una calda stretta di mano per Draco.

Poi Molly fece strada lungo la stretta scala che portava alle camere ed indirizzò Ginny ed Hermione nella camera di Ron; Ron ed Harry nella camera che un tempo era dei gemelli; Bill e Fleur si erano già sistemati nella mansarda, mentre George e Percy nella camera di quest’ultimo. A Draco fu assegnata la camera di Ginny.

Molly aveva ritenuto che il giovane sarebbe stato più a suo agio in una camera da solo.

Anche se le tendine rosa e l’arredamento in  generale non erano certo il genere che avrebbe scelto lui, nell’insieme fu soddisfatto e ringraziò mentalmente la signora Weasly per avergli riservato un minimo di intimità: ok cominciare a far parte della famiglia, ma condividere il letto con lenticchia o lo sfregiato sarebbe stato davvero troppo!

 

 

8.

Sistemati i bagagli i giovani si precipitarono fuori per una battaglia a palle di neve ed il pomeriggio volò nell’allegria e nelle grida divertite di tutti. Perfino Draco, che all’inizio era piuttosto restio a farsi coinvolgere, quando fu colpito da una specie di valanga da parte di Ginny si adoperò per “vendicarsi dell’affronto”!

La cena fu vivace ed ognuno ebbe modo di poter apprezzare l’ottimo cibo e l’ottima compagnia. Nell’insieme erano davvero una bella famiglia!

Più tardi Draco e Ginny si sedettero sul dondolo, che si trovava nella veranda, per stare un po’ da soli, scambiarsi le prime impressioni e rubare qualche bacio.

Ginny era ansiosa di sapere come Draco stava vivendo questo primo giorno di vacanza e le domande le uscirono quasi contemporaneamente.

 

-          allora? Tutto bene? Ti piace la camera? Ti stai divertendo? Sei contento d’essere venuto? Hai bisogno di qualcosa? Preferiresti dormire con Ron o Harry o Perc…

-          Calma! Calma! Una domanda alla volta, per carità!

-          Ops! Temo d’essere più ansiosa di quel che credevo…avanti, raccontami come và!

-          Direi proprio bene! I tuoi sono molto gentili, specialmente Molly, che non smetteva mai di riempirmi il piatto con insalata di pollo e patate!

-          È fatta così! Teme che qualcuno possa morire di fame sotto il suo tetto e così preferisce far morire i suoi ospiti di indigestione! Ma lo fa con le migliori intenzioni! Su, và avanti!

-          La camera è piccola ma accogliente…e mi piace l’idea di non avere tra i piedi tuo fratello o il suo amico…anche se avrei preferito dormire con una certa ragazza…ma non credo che suo padre sarebbe stato tanto d’accordo!

-          Non arriveresti a Natale! E mancano solo 2 giorni! Dovremo fare i bravi…

-          Questo è l’unico neo, ma nell’insieme è il più bel Natale della mia vita!

-          Davvero? Come lo festeggiavi di solito?

-          Un grande albero nel salone da ballo con sotto grandi pacchi regalo, una grande orchestra, grande confusione e tanti estranei che giravano per casa scambiandosi auguri falsi ed ipocriti. Se ero fortunato potevo ritirarmi subito dopo cena, altre volte invece dovevo fare da cavaliere alla figlia di qualche personaggio che mio padre riteneva utile…

-          Questa parte potevi anche non dirmela…che cosa ci facevi con quelle ragazze?

-          Sei gelosa, Weasly? Di certo non quello che faccio con te! (disse sorridendo maliziosamente). Ci limitavamo a ballare e a bere qualche burrobirra. Una volta, con…una di loro, sono andato a passeggiare sulla spiaggia e lei s’è illusa che fosse nato qualcosa…

-          Mmm…”una di loro”…La conosco?

-          Sì…

-          Pansy?

-          Pansy! È da allora che dice in giro che stiamo insieme, ma ti assicuro che non c’è stato nulla di serio…solo un bacio! E non è stato nemmeno un gran che!

-          Raccontami ancora di te…

 

Parlarono a lungo. Incuranti della notte che stava scendendo, restarono abbracciati a confidarsi segreti, emozioni, sogni e desideri. Ed alla fine, stanchi e assonnati, rimasero in silenzio, godendo semplicemente della presenza e del calore dell’altro.

 

I coniugi Weasly li guardavano dalla finestra, indecisi se interrompere la magia di quel momento o lasciarli lì ancora un po’.

Molly era romantica e voleva dar loro ancora un po’ di tempo, Artur, invece, un po’ infastidito dalla troppa intimità dei due, si schernì dietro la scusa che faceva freddo ed andò in veranda.

 

-          forse è ora che rientriate…comincia a fare piuttosto freschino qua fuori…

-          ha perfettamente ragione, signor Weasly. Inoltre credo che Ginny si sia addormentata! È stata una giornata intensa e siamo tutti un po’ stanchi…

-          dovremo svegliarla, ormai non riesco più a portarla in braccio come quando era piccola!

-          Credo sia un peccato svegliarla. Se mi permette la porto io…

 

Malvolentieri Artur lasciò che Draco prendesse il suo bene più prezioso fra le braccia e la depositasse nel suo letto (sotto gli occhi vigili di Molly). Il giovane innamorato, prima di congedarsi, depose un tenero bacio sulle labbra della bella addormentata, le sussurrò “buona notte, bambolina”, dopodiché si ritirò nella sua stanza.

 

 

9.

la mattina dopo era la vigilia di Natale. In casa Weasly c’era la tradizione di non lasciare che Molly lavorasse per tutti, per cui ad ognuno venne affidato un compito.

Chi pelava patate, chi preparava salse o intingoli, chi impastava, chi mescolava. Alla fine si ritrovarono tutti infarinati, appiccicosi e coi baffi di crema ai lamponi e dovettero passare il pomeriggio a sistemare il caos fatto in cucina. Ma anche questo faceva parte del rito.

La sera, dopo aver indossato l’abito più bello, si ritrovarono intorno all’albero pronti per scambiarsi i regali.

Ci fu un gran da fare. Carte colorate, nastri e fiocchi volarono da tutte le parti ed ognuno ebbe qualcosa.

Ginny regalò a Draco un braccialetto d’argento, molto bello ed elegante, con le iniziali D&G. Disse che l’aveva trovato in una gioielleria babbana ed il fatto che ci fossero già incise le loro iniziali l’aveva giudicato un segno del destino!

(Draco non ebbe cuore per dirle che era la firma di due noti stilisti italiani. Inoltre lui, che vestiva solo Armani, più di chiunque altro, apprezzava l’ italian-style e si ritenne più che soddisfatto del dono della ragazza).

Quando fu il momento per Ginny d’aprire il regalo di Draco, si posizionarono tutti (più o meno con discrezione) in modo da poter vedere. Chissà che cosa conteneva la grande scatola bianca!

Ginny era emozionata mentre Draco ebbe un attimo di incertezza…non era sicuro di voler far vedere a tutti cosa aveva scelto…ma ormai non poteva impedirle di sfilare il bel fiocco.

Un coro di “oooohooh” seguì quando Ginny tirò fuori un meraviglioso abito da sera di seta nera. Aveva due coppie di spalline, lavorate con cristalli Swarowsky, che si incrociavano sulla schiena, creando un ricamo di luci elegante e sexy. Era la cosa più bella che avessero mai visto. Abbinate all’abito c’erano delle scarpe col tacco alto, sempre rifinite con cristalli, che avrebbero fatto invidia anche a Cenerentola! Tutto il completo doveva essere costato una fortuna.

Erano tutti così ammirati che nessuno si accorse che Draco si era alzato ed era andato verso Molly ed Artur.

 

-          quando ho preso il regalo per Ginny non potevo immaginare che l’avrebbe aperto davanti a voi, per cui vi chiedo infinitamente scusa, fin d’ora, se vi metto in imbarazzo. Non era davvero questa la mia intenzione…

-          Draco, non preoccuparti. Quell’abito è semplicemente una favola!

-          Veramente io non parlavo dell’abito…

 

I Weasly non capirono il senso della frase di Draco, contemporaneamente Ginny lanciò un piccolo grido.

 

-          …parlavo di questo!

 

Nelle piccole mani di Ginny c’era una scatolina di velluto blu.

La ragazza ne fissava il contenuto, Draco  nel frattempo le si era messo davanti e le prese le mani tramanti.

 

-          Ginevra, vuoi sposarmi?

 

e calò il silenzio.

 

Tutti i presenti si fissarono incapaci di formulare anche solo un suono di senso compiuto.

Il signor Weasly fissava la figlia con occhi sgranati e muoveva lentamente la testa in segno di diniego, formulando un piccolo “no” con le labbra. Molly era diventata rossa e guardava prima la figlia e poi il ragazzo in attesa di capire cosa avrebbe risposto. Gli altri erano ammutoliti ed immobili come statue di marmo.

 

Poi Ginny bisbigliò:

 

-  Ho pensato molto a cosa regalarti e spero davvero che sia quello che desideri!” sono le parole che hai usato quando mi hai dato il regalo…solo ora ne capisco il senso. Draco io…io desidero davvero diventare tua moglie!

 

Per tutto il tempo Draco era rimasto immobile, trattenendo il respiro. Unico segno visibile di nervosismo era un impercettibile contrazione delle mascelle.

Alla risposta di Ginny non riuscì a contenere la gioia che esplose davanti a tutti in un abbraccio e nel bacio più lungo, più dolce e più appassionato che poté!

Mentre i neo fidanzati si stringevano forte, il signor Weasly uscì dalla stanza.

 

 

10.

nessuno sapeva cosa dire o cosa fare. Hermione era contenta e contemporaneamente preoccupata per l’amica. Ron era schifato. George, Percy e Bill semplicemente attoniti. Harry diventò cupo ed andò in giardino.

Quando i due ragazzi a fatica si ricomposero, cominciarono i primi commenti.

Ginny mostrò orgogliosa il bellissimo anello che ora impreziosiva la sua delicata mano. Era fatto d’oro bianco, con incastonato un unico diamante, che rifletteva tutti i colori dell’arcobaleno. Era semplice e bellissimo nello stesso tempo.

Hermione e Fleur non poterono trattenersi dal guardare i rispettivi compagni con un pizzico di rimprovero. Questo sì che era un anello!

 

Draco era consapevole d’aver lanciato una specie di bomba atomica e stava aspettando che le conseguenze del suo gesto arrivassero.

Mentre Ginny, che non riusciva a frenare la sua gioia, parlava con le due ragazze, Molly si avvicinò con discrezione a Draco e lo invitò ad andare nello studio, dove Artur lo stava aspettando.

Draco non lo fece attendere e si presentò immediatamente.

 

-          Draco, io non so cosa pensare…che intenzioni hai?

-          Mi sembra evidente. Sono innamorato di Ginny e desidero sposarla. Tutto qui.

-          “Tutto qui”, dici? Ma ti rendi conto del passo che le chiedi di fare? Ha solo 17 anni…

-          Non ho intenzione di metterle i bastoni tra le ruote. Potrà fare tutto quello che desidera. Finiremo entrambi la scuola e decideremo con calma quando sposarci.

-          Draco, so che adesso mi odierai, ma non posso negare che l’influenza che tuo padre ha avuto su di te, in passato, mi preoccupa parecchio. Come posso fidarmi di te? Come posso credere che non sia solo una mossa strategica per riabilitare il suo nome?

-          Non ho garanzie da darle, ma solo la mia parola, che al momento non vale un gran che…vorrei potermi aprire il cuore per farle vedere quanto amo Ginny!

-          La figlia del nuovo ministro della magia ed il figlio del mangiamorte più crudele…

-          No, signor Weasly, ormai non sono più il figlio di Lucius…

-          Che cosa intendi dire?

-          Quando ho detto a Lucius che uscivo con Ginny ho perso definitivamente ogni titolo che mi poteva legare a lui…e quando scoprirà che ho intenzione di sposarla, probabilmente sua figlia diventerà vedova prima ancora di diventare mia moglie! Ma stia tranquillo, signor Weasly, Ginny non corre alcun pericolo…è il mio scalpo quello che lui vuole!

 

 

Artur lo guardava senza riuscire a proferir parola. Non sapeva davvero cosa pensare.

La tranquillità con cui Draco parlava di Lucius (che, notò, non chiamava mai “mio padre”) e del fatto che si sarebbe vendicato su di lui, lo lasciava esterrefatto.

Quanto dolore doveva aver subito questo ragazzo, dai lineamenti severi, che dimostrava qualche anno in più dei suoi 18, per arrivare a parlare della sua morte con così tanto distacco?

Mentre rifletteva su cosa dire la porta si aprì ed il musetto felice di Ginny fece capolino.

 

-          ecco dov’eravate finiti! Tutto bene?

 

Chiese guardando prima suo padre e poi Draco.

 

-           Tuo padre non mi ha ancora fatto a pezzettini e seppellito in giardino, per cui direi che finora mi è andata bene!

 

Disse allegramente il ragazzo. Ginny intanto si avvicinò al padre, gli sussurrò – devi credere in me, papà! – gli diede un bacio e sorridendo abbracciò Draco.

Artur era ancora confuso, ma decise di fidarsi della figlia e, sospirando appena, uscirono tutti e tre dallo studio.

Quando tornarono in salotto tutti gli sguardi si posarono su di loro ed il sorriso, anche se un po’ tirato, di papà Weasly decretò che il fidanzamento era confermato.

 

 

11.

Ginny non potè fare a meno d’andare a cambiarsi e quando scese le scale si sentiva a dir poco una principessa da favola. L’abito sembrava disegnato su misura per lei. Il tessuto morbido risaltava le curve delicate del suo fisico slanciato, l’intreccio delle spalline sottolineava la linea dritta della schiena e le scarpe eleganti completavano un quadro già perfetto.

Draco era senza fiato e le andò incontro. Istintivamente le chiese di ballare.

Nel giro di pochi istanti i mobili vennero spostati, una musica romantica si diffuse nell’aria ed il salotto diventò una perfetta sala da ballo.

Sorridendo al suo futuro marito la ragazza disse:

 

-          non è certo il salone di Malfoy Manor e non c’è nemmeno l’orchestra dal vivo, ma alla fine anche questo Natale ti tocca ballare con la figlia di un uomo importante!

-          …e questa volta mi tocca pure sposarla!

 

 

12.

alla fine della serata, Draco accompagnò Ginny nella sua stanza e, appoggiandosi allo stipite della  porta, la bloccò per darle un lungo, lunghissimo bacio.

Mentre Ginny chiudeva la porta, Hermione seguì Draco nel corridoio e lo fermò.

 

-          questa è una serata troppo speciale per voi. So che me ne pentirò, ma ti lascio strada libera, diciamo per un paio d’ore…ok? Intanto mi sistemerò nella vecchia camera di Ginny e speriamo che a nessuno venga in mente di cercarti!

 

Draco guardò Hermione per un lungo istante, non credendo alle sue orecchie, ma non se lo fece ripetere e tornò in fretta sui suoi passi, giusto in tempo per entrare nella camera e sentire Ginny che diceva:

 

-          Herm, potresti aiutarmi a slacciare l’abito? Da sola ho paura di strapparlo…

-          Non chiedo di meglio…

 

La voce dolce e sensuale di Draco la fece sussultare, mentre le mani di lui si posavano sui suoi fianchi.

 

-          che fine ha fatto Hermione? Non l’avrei mica schiantata, vero?

-          E se anche fosse?

-          Dimmi che non l’hai fatto!

-          Non l’ho fatto! Anzi, ricordami di ringraziarla, perché questo è il suo regalo di fidanzamento per noi.

-          È stata un’idea di Hermione?

-          Dobbiamo proprio parlare di lei? Non potremmo concentrarci su di te? Sei semplicemente bellissima…

-          Con questo vestito qualunque ragazza sarebbe bellissima…

-          Quale vestito?

 

In effetti, con un solo tocco, Draco aveva sfilato le spalline e l’abito s’era posato a terra…

Ginny non ebbe mai modo di rispondergli. Le loro labbra stavano già incontrandosi e la conclusione di una serata così poteva essere solo una…

Si addormentarono nudi ed abbracciati.

All’alba il sole fece capolino dalla finestra ed i primi raggi svegliarono Draco, il quale si meravigliò, ancora una volta, di come le cose potessero assumere pieghe inaspettate. Come a confermare questo suo ultimo pensiero qualcuno bussò alla porta. Doveva essere Hermione, arrabbiata con lui per aver prolungato le due ore in una notte intera…ma non è che avessero avuto tempo di guardare l’orologio…

Si infilò i boxer aderenti (ovviamente neri) e stava per aprire all’amica quando la voce di Molly si fece sentire:

 

-          ragazze, posso entrare? Devo sistemare la stanza e la colazione è già pronta.

 

In un tempo da record olimpionico e prima che la catastrofe si potesse abbattere su di loro, Draco raccolse i suoi abiti, si smaterializzò per ricomparire nella “sua” camera da letto ed ebbe anche la prontezza di tappare la bocca ad Hermione, che stava già per formulare un urlo di sorpresa.

Se Ron fosse entrato per caso in quel momento, sarebbe stato davvero difficile spiegargli che cosa ci faceva Hermione nel letto di Draco con quest’ultimo chinato su di lei con indosso solo i boxer!

Quando fu certo che la ragazza avesse intuito la situazione, si azzardò a togliere la mano dalla sua bocca e a sospirare di sollievo.

 

-          ma sei matto? Comparire così all’improvviso…ed oltretutto in mutande!

-          Spiacente che lo spettacolo non sia di tuo gradimento, ma la mamma di Ginny credo avrebbe apprezzato ancora meno! A proposito, ti aspetta di sotto…

-          Ed io come faccio? Non posso mica uscire da qui in camicia da notte!

-          Dammi due minuti che mi vesto e avrai strada libera.

 

Draco si infilò un paio di jeans a vita bassa ed un maglione a collo alto direttamente sulla pelle nuda,  il tutto rigorosamente nero. Hermione ebbe da ridire:

 

-          Ti prenderai un malanno senza la canottiera!

-          Per carità divina! La canottiera la lascio al tuo ragazzo! E poi io e Ginny abbiamo fatto un tacito accordo: niente indumenti superflui…così, giusto per far prima!

 

Ed ammiccando all’amica uscì dalla stanza.

 

Vivo per lei e non ho più battiti regolari al cuore

solo una febbre che va su fino a 40 e più d’amore

non mi vergogno a dirlo sai che da Natale scorso in poi vivo per lei la notte e il giorno.

Vivi una storia insieme a lei e poi quando meno te lo aspetti

sei innamorato perso ormai dei suoi dolcissimi difetti

se questo grande amore c’è lascialo scorrere da sé non vergognati a dire io vivo per lei!

                                                                                                                                    da “Vivo per lei”

 

 

 

13.

la mattina di Natale fu allegra e spensierata. Tutti poterono godere della magia di quel giorno.

Molly fece trovare un pacchetto nella camera di Draco. Il ragazzo lo aprì e con grande sorpresa trovò un maglione (per sua fortuna nero), con ricamata una grossa “D” in argento e verde (i colori della casa di Draco).

Il biondo ne rimase più colpito di quanto volesse ammettere. Giurò a se stesso che quello era il maglione più kitch che avesse mai visto e che non l’avrebbe mai indossato…ma il fatto che la mamma di Ginny fosse rimasta in piedi fino a tardi per confezionare un regalo per lui lo fece sentire un po’ in colpa per quel pensiero e scese ad un compromesso: indossò dei pantaloni neri, una camicia bianca portata fuori dai pantaloni e quel maglione sulle spalle.

Nell’insieme stava bene e quando si presentò a pranzo tutti poterono notare come il portamento di Draco riuscisse a rendere elegante anche quell’improbabile indumento.

Molly ovviamente ne fu orgogliosa e si vantò della sua abilità coi ferri da maglia.

Ginny rimase semplicemente senza parole, non tanto per il look del suo ragazzo, ma per il fatto che quando il biondo fece per ringraziare la futura suocera quest’ultima lo strinse a se e gli diede un sonoro bacio ed il giovane, per la prima volta leggermente rosso in viso, ricambiò sfiorando la guancia della donna, a cui doveva  molto più di quanto si potesse immaginare.

 

A metà pomeriggio, con la scusa d’aver mangiato troppo, Draco propose a Ginny di fare due passi lì intorno. In realtà le intenzioni del ragazzo erano leggermente diverse…

Si allontanarono dalla Tana in direzione del bosco adiacente e quando furono certi d’essere al di fuori della portata di occhi od orecchie indiscrete, si lasciarono andare al reciproco desiderio di sentirsi uniti.

Le mani di Draco si muovevano sapienti sul corpo snello di Ginny, che rispose prontamente a quel contatto familiare.

I due giovani amanti erano così presi dal loro volo da non accorgersi che, non molto lontano, qualcuno li stava guardando…

 

 

14.

la cena fu un coro unanime di “basta cibo”…ma Molly fu irremovibile ed ognuno dovette ingoiare almeno una porzione di dolce pur di farla contenta.

Più tardi Harry chiese a Draco di poter parlare da solo con lui. Poco convinto il biondo acconsentì ed andò in veranda con il moro.

 

-          devo ammettere che ieri sera hai avuto fegato a dichiararti così davanti a tutti!

-          A dire il vero volevo chiederglielo l’altro pomeriggio, sulla torre di astronomia, e soprattutto da soli!…ma la cosa mi è sfuggita di mano…è andata bene, non ero sicuro che avrebbe accettato…

-          Sinceramente ci sono rimasto davvero malissimo. Hai definitivamente infranto il mio sogno di tornare con lei…

-          Non mi scuserò di certo!

-          Lo so. Non voglio le tue scuse, sei stato bravo a cogliere l’attimo…avrei dovuto chiederglielo io quando ne ho avuto la possibilità…

-          Non mi sentirò ne in colpa ne in pena per te…hai avuto la tua occasione e l’hai lasciata andare…ora sta con me e questo è quanto. Se la cosa non ti va giù è un problema tuo, non mio…

-          Voglio solo dirti una cosa: oggi pomeriggio ero nel bosco e vi ho visti insieme…non farò scenate e nemmeno cercherò di metterti in difficoltà con i suoi. Lei ha fatto la sua scelta e ha scelto te. Ma sia chiaro: falla soffrire, trattala male o tradiscila e te la dovrai vedere con me!

-          Credi di farmi paura? Sono cresciuto con  le minacce di mio padre eppure sono qui…ma capisco le tue intenzioni ed anche se ti sembrerà strano detto da me, lo apprezzo.

-          Lo spero, perché non sto scherzando!

-          Potter, io e te non saremo mai amici, che sia chiaro, ma sono felice che Ginny possa contare su di te. Naturalmente non tollererò alcuna interferenza non richiesta, ma di certo non chiederò mai a Ginny di rinunciare alla tua amicizia.

 

E con queste parole, per la prima volta, Draco ed Harry si strinsero la mano in segno di pace.

La famiglia Weasly al completo aveva assistito allo scambio di battute e si resero conto d’aver appena assistito ad un vero e proprio miracolo di Natale.

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 3. il funerale ***


3. il funerale

Il funerale

 

1.

Il viaggio di ritorno a scuola fu tranquillo e spensierato. Ormai la compagnia s’era consolidata e nessuno fece caso alla presenza di un serpeverde (e che serpeverde!) nel gruppo dei grifondoro.

La notizia del fidanzamento tra Draco e Ginny, ovviamente, fu sulla bocca di tutti prima ancora che i due ragazzi mettessero piede nella sala comune e una Patsy decisamente infuriata se ne andò in camera sua, blaterando qualcosa circa il voler scrivere a suo padre.

 

Verso marzo, durante una lezione di pozioni, Gazza bussò alla porta dell’aula e chiese al professor Lumacorno di dare il permesso a Draco di allontanarsi, la preside Mc Grannit aveva urgenza di parlare col ragazzo.

Draco andò in presidenza chiedendosi il motivo di tanta fretta. Ormai erano mesi che non si cacciava più nei guai!

Quando entrò nello studio e vide il volto teso e severo della professoressa capì che doveva essere una cosa seria. Si fece coraggio e parlò:

 

-          Preside Mc Grannit, mi ha fatto chiamare?

-          Sì, signorino Malfoy. La prego, si sieda. Poco fa è arrivato un gufo che la riguarda…io, io non so davvero come dirglielo…

-          Tergiversare non cambierà le cose…

-          La notizia è ancora ufficiosa, ma a quanto pare Lucius e Narcissa Malfoy sono…sono deceduti questa mattina. Pare siano stati avvelenati.

-          Lucius e Narcissa morti…avvelenati?!

-          Mi dispiace davvero. Non ho trovato modo migliore per dirglielo…

-          Preside Mc Grannit le chiedo il permesso di allontanarmi da Hogwarts. Devo verificare come stanno le cose.

-          Si prenda i giorni che ritiene necessari. E la prego d’accettare le mie condoglianze.

-          Grazie.

 

Detto ciò si allontanò di corsa.

La notizia gli martellava in testa. I suoi genitori erano morti.

In molti li volevano vedere tre metri sotto terra, ma riuscire ad avvelenarli dentro ad una prigione di massima sicurezza era un’altra cosa…doveva assolutamente andare ad Azkaban.

Non parlò con nessuno, non disse nulla nemmeno a Ginny, prese solo il mantello, la sua fidata Firebolt e volò letteralmente via. 

 

 

2.

come tutte le cose che devono restare segrete la fuga di Draco fu la notizia più chiacchierata dell’intervallo. Nel giro di pochi istanti si disse che la Mc Grannit l’avesse espulso, che fosse stato arrestato, che fosse scappato per non essere esiliato…di tutto questo Ginny non credette a nulla, andò diretta dalla preside e pretese, (con una grinta degna del suo Malfoy), una spiegazione.

 

-          mia cara signorina Weasly, capisco il suo stato d’animo, ma non posso darle un’informazione che riguarda un suo compagno.

-          Forse lei è l’unica a non saperlo, ma quello che lei chiama “un mio compagno” si dà il caso che sia il mio fidanzato!

-          Non sia sfrontata con me! So benissimo in che rapporti è col signorino Malfoy, ciò non toglie che io non possa darle ugualmente la risposta che mi chiede. Verrei a meno ai miei principi sulla privacy dei miei studenti.

-          Al diavolo la privacy! È del mio Draco che stiamo parlando! Io devo sapere cosa sta succedendo. Come posso aiutarlo o anche solo stargli vicino se non so nemmeno dove andare a cercarlo o cosa fare per lui?

-          Non posso farci niente, mi spiace. Ora, per cortesia, gradirei che lasciasse il mio studio…

 

Ginny era frustrata e senza parole. Come poteva convincere la Mc Grannit a dirle qualcosa di più?

Poi guardò l’insegnante di trasfigurazione e dal suo cipiglio capì che non le avrebbe detto più nulla. Rassegnata fece per andarsene.

 

-          signorina Weasly, posso chiederle un piacere?

-          Certamente…

-          Potrebbe svuotare il mio cestino? Comincia ad essere troppo pieno…

 

Ginny guardò il cestino, che conteneva solo una carta, poi guardò la professoressa che volutamente le aveva girato le spalle, poi riguardò il cestino…e capì!

Prese la lettera, farfugliò un ringraziamento ed uscì.

 

 

3.

dunque era questo. I genitori di Draco erano morti.

La ragazza cominciò a piangere, senza sapere nemmeno il perché. In fondo non è che fossero proprio un modello da seguire, ma erano comunque l’unica famiglia di Draco.

Andò da Hermione per chiederle consiglio, ma anche la grifondoro dai capelli ricci non seppe darle una risposta convincente.

Forse Draco aveva bisogno di restare da solo, ma Ginny non si sentiva tranquilla. E se avesse fatto una pazzia? E se fosse stata una trappola? In fondo Lucius gli aveva giurato vendetta…No! Doveva fare qualcosa. Non poteva restare con le mani in mano.

 

 

4.

Ma non era una trappola.

Draco era nel laboratorio del medico legale e aveva appena dovuto fare il riconoscimento delle salme. Erano proprio i suoi genitori, quelli stesi sul tavolo d’acciaio. Il loro pallore e la loro freddezza non lo scompose…in fondo erano esattamente come se li ricordava.

Lesse l’esame tossicologico con molta attenzione. Erano effettivamente stati avvelenati ma nessuno era stato in grado di dargli qualche informazione in più.

Firmò le pratiche necessarie e diede disposizioni per il funerale.

Gli fu chiesto di procurare due abiti per la sepoltura e così si recò a Malfoy Manor.

 

Era da parecchio che non entrava in quella casa e gli fece uno strano effetto rimetterci piede.

Tutto era in perfetto ordine, (d’altronde, a dispetto della Grenger, i Malfoy avevano un esercito di elfi domestici che lavoravano per loro). Ma la cosa che più lo colpì fu l’assoluta mancanza di calore di quelle stanze.

Dopo aver trascorso le vacanze natalizie alla Tana aveva compreso il vero significato di frasi come “casa dolce casa” e di come mai certe persone soffrissero tanto di nostalgia.

A lui non era mai capitato…ma in fondo lui non aveva “una casa”, bensì solo “un posto” dove dormire e mangiare, dove era assolutamente vietato intrecciare rapporti umani.

 

Scelse due abiti a caso, in fondo quelli di suo padre erano tutti uguali, mentre sua madre sarebbe stata bella con qualunque cosa.

Poi cominciò a girare tra le varie stanze, fino a ritrovarsi nella sua camera da letto.

Quanti ricordi c’erano tra quelle pareti! Soprattutto i più recenti.

Guardò lo specchio che una sera gli aveva fatto vedere quanto di cattivo ci poteva essere in un uomo e poi guardò il divano della biblioteca, dove quello stesso uomo aveva trovato perdono e conforto.

Sembravano passati secoli, eppure non era ancora passato nemmeno un anno…si sentiva molto più vecchio di quello che diceva la sua carta d’identità.

 

Mentre ancora rifletteva sentì dei passi leggeri alle sue spalle, pensando fosse un elfo non si preoccupò di verificare, invece, con sua grande sorpresa, una voce familiare lo destò dai suoi pensieri.

 

-          Draco?

-          Ginny?

-          perdonami se sono venuta qui, ma dovevo assolutamente sapere come stavi…Non ho resistito…secondo Hermione avrei dovuto aspettare…ma è stato più forte di me…

-          Hai fatto benissimo! E comunque, per la cronaca, io sto bene.

-          Sicuro?

-          Sicuro.

-          Se preferisci restare da solo io lo capirò. Volevo solo farti sapere che ci sono, che sono qui per te!…Non posso immaginare che cosa proverei io se mi capitasse una cosa del genere…

-          A dire il vero non riesco a provare proprio nulla. Mi sento esattamente come stamattina. Dovrei provare dolore, tristezza o forse sollievo ed invece nulla…loro per me erano già morti da tempo…

 

I due ragazzi rimasero per un attimo senza parlare, ognuno dietro ai suoi pensieri.

Poi Draco proseguì.

 

-          Sono un mostro per questo, Ginny? Perché non riesco a sentire assolutamente nulla? Eppure so che il mio cuore può provare dei sentimenti, altrimenti non mi so spiegare cos’è quel nodo che mi viene ogni volta che ti devo lasciare…

-          Non sei un mostro ed il tuo cuore è molto più generoso di quello che pensi. Credo semplicemente che tu debba ancora interiorizzare la cosa.

-          Perché non riesco a versare nemmeno una lacrima?

-          Troppe volte ti hanno ferito ed ora non vuoi più soffrire a causa loro.

-          Ma tu hai pianto, si vede sul tuo volto…io non ci riesco…

-          Io ho pianto pensando a te.

 

 

Ormai era sera e Draco si oppose all’idea di far rientrare Ginny così tardi.

Avrebbero spedito un gufo alla Mc Grannit per avvertirla che Ginny era con lui a Malfoy Manor e che sarebbero rimasti insieme fino al giorno del funerale.

La professoressa non avrebbe certo approvato, ma non le diedero modo di ribattere.

Quella notte dormirono insieme nella “loro” camera e si amarono con dolcezza e tenerezza.

Draco si addormentò respirando il buon profumo dei capelli di Ginny e la ragazza si sentì molto più vicina a lui in quel momento che non a Natale, quando le aveva chiesto di sposarla.

Non aveva dubbi, era davvero lui l’uomo della sua vita.  

 

I due giorni successivi trascorsero lentamente.

Draco, con molto distacco, si occupò di tutta la burocrazia necessaria per la tumulazione.

Ginny, dal canto suo, si sentiva inutile, ma gli restò accanto in modo da essere pronta per il giorno in cui, anche lui, fosse riuscito a piangere il suo dolore.

 

 

5.

Il giorno del funerale poche persone si presentarono per dare l’estremo saluto ai coniugi Malfoy.

Draco era addirittura convinto che alcune di loro fossero lì solo per assicurarsi che Lucius fosse morto davvero.

Ma poco importava. A lui bastava la presenza di Ginny al suo fianco.

Mai come in quell’occasione si era sentito unito a lei in un modo che andava al di là del rapporto fisico. Lei aveva trovato la chiave della sua anima.

 

Al momento della sepoltura il giovane si fece avanti e depose un fiore bianco sulla bara di sua madre. Quella di suo padre non la degnò di uno sguardo. Dopodiché si allontanò insieme a Ginny, senza voltarsi nemmeno una volta.

 

Come da usanza anglosassone fu dato un rinfresco, in casa Malfoy, in onore dei defunti.

La famiglia Weasly al completo, Hermione ed anche Harry erano vicini a Draco e non poterono evitare di sentire quest’ultimo parlare col padre di Patsy, che si era presentato per ricordargli un certo contratto che  Lucius aveva intenzione di stipulare con lui.

 

-          mi spiace che Lucius le abbia promesso un matrimonio in famiglia, perché vede, signor Parkinson, non ho alcuna intenzione di onorare la sua parola. Io sono sì un Malfoy, ma il Malfoy sbagliato!

-          Ma, mio caro ragazzo, avrai bisogno di un consulente ed io, nella mia posizione, posso fare molto per te. Tuo padre l’aveva capito.

-          Quello che lei chiama mio padre, per me era meno di  niente.

-          Dici così solo perchè sei scosso…

-          Non sia accondiscendente con me! Lucius aveva giurato vendetta a parecchie persone e non mi stupirei che fosse stato avvelenato da qualcuno presente qui oggi.

-          Mi stai lanciando delle accuse? Stai attento, non sai con chi hai a che fare!

-          Al contrario la conosco molto bene…di lei so molte più cose di quanto lei stesso possa immaginare…

-          Stai diventando impertinente…

-          La veda come vuole…ma sia chiaro non sposerò Patsy e se, per caso ovviamente, dovesse accadere qualcosa a me o a Ginny, lei sarà la prima persona a cui andrò chiedere spiegazioni…

-          È una minaccia?

-          Voleva essere un consiglio. Un’ ultima cosa: visto che non siamo parenti e tanto meno amici…d’ora in poi mi dia del lei!

 

Detto ciò si congedò dal suo interlocutore con la classe e lo stile che solo i Malfoy sapevano impostare, lasciando il genitore di Patsy nel più totale sbigottimento.

 

 

6.

Ginny era orgogliosa di lui e se fino a quel momento era rimasta in disparte, per non sembrare invadente, dopo si mise al suo fianco, pronta a rispondere a tono a chiunque avesse osato criticare il suo Draco!

La professoressa Mc Grannit si congedò presto per poter far rientro a scuola, ma non senza aver prima detto la sua circa il comportamento sconsiderato di Draco e Ginny.

Ma la legge era dalla loro, (in fondo erano entrambi maggiorenni), per cui non potè che prenderne atto.

I signori Weasly, d’altra parte, erano felici dell’unione e dell’affiatamento dei due ragazzi ma anche preoccupati…sarebbe stato difficile tenerli separati a lungo.

Entrambi avevano la sensazione che sarebbe bastata una sola parola di uno dei due e sarebbero convolati a giuste nozze senza aspettare nemmeno la fine della scuola.

 

 

7.

Finito il rinfresco, anche gli altri tornarono alla loro vita di sempre e rimasero solo Artur, Molly, Draco e Ginny.

Andarono in biblioteca, per poter permettere agli elfi domestici di sistemare il salone, e si limitarono a parlare di poche cose. Ormai era già stato detto tutto.

Lo sguardo di Draco si posò su una scatola che era stata spedita da Azkaban, che conteneva i beni trovati nelle celle dei due ex detenuti.

L’aprì quasi più per la voglia di fare qualcosa che per il desiderio di sapere cosa contenesse.

C’erano poche cose. A parte qualche libro che riconobbe essere di suo padre, c’era una scatola d’argento, sicuramente di Narcissa, che conteneva un fazzoletto dall’inconfondibile profumo di sua madre ed una busta chiusa, indirizzata a lui.

L’aprì senza sapere cosa aspettarsi e subito, nel leggere le prime righe, scritte con grafia tremante, lo stomaco gli si chiuse.

 

“Mio carissimo Draco,

se stai leggendo questa lettera vuol dire che sia io che tuo padre siamo morti.

Avrei voluto avere più tempo, ma il destino ha giocato contro di me.

 

Tuo padre ha perso completamente il controllo. Azkaban lo sta facendo impazzire.

Vuole a tutti i costi obbligarti a sposare la figlia dei Parkinson e a riportarti su quella che lui ritiene essere la retta via.

Non ha visto la determinazione con cui hai risposto alle sue provocazioni.

Non ha visto la luce che avevi negli occhi mentre parlavi di Ginevra.

Io sì, figliolo, io l’ho vista! e per la prima volta ho capito che non sei più la proiezione di Lucius, bensì un uomo che ragiona e decide di testa sua.

Sono orgogliosa di te e sono felice che tu ora stia vivendo la tua vita come credi sia giusto!

Mi auguro che la figlia dei Weasly si renda conto di quanto tu sia speciale e di quale fortuna abbia ad averti accanto.

Vorrei poterti accompagnare all’altare, fiera del mio bellissimo ragazzo e vorrei poter vedere i miei nipotini…ma questo non sarà possibile…

 

Devo fermarlo prima che sia troppo tardi.

Sta progettando qualcosa contro di te, ma non devi preoccuparti, io lo fermerò.

So già che cosa fare, devo solo trovare il modo perché non se ne accorga.

Naturalmente, e questo temo non lo capirai, io lo seguirò per lo stesso destino.

Non potrei guardarmi in faccia senza provare vergogna per il mio tradimento, ma sono disposta a tutto pur di dare a te la possibilità d’essere diverso da lui.

 

Non devi odiarlo, non era così un tempo.

La brama di potere l’ha divorato dall’interno ed è diventato sordo alle grida di suo figlio.

Abbi cura di te, figlio mio. Da parte mia sai che veglierò sempre su di te!

 

È così difficile dirti addio…Mi mancherai!

 

Un forte abbraccio

 

   La tua mamma”

 

 

 

Draco era senza parole.

Continuava a leggere quella lettera cercando di dare un senso a tutto quanto.

Dunque era stata lei ad avvelenare suo padre e poi si era avvelenata. Aveva pianificato tutto.

Ed aveva fatto tutto questo per lui. Per dargli la possibilità di vivere la sua vita, di fare le sue scelte, di sposare la donna che amava.

Aveva dovuto pagare un prezzo molto alto, ma lo aveva pagato con la consapevolezza che lui non avrebbe sprecato questa opportunità.

 

Lasciò cadere la lettera sul tavolino e senza dire una parola uscì verso la spiaggia.

 

Ginny voleva seguirlo, ma la mano di Molly la trattenne.

 

-          ha bisogno di restare da solo…

-          vorrei davvero poterlo aiutare. È così smarrito…

-          …e tu sarai il suo faro. Non puoi seguirlo lungo la rotta, ma puoi indicargli la direzione più giusta per arrivare sano e salvo al porto.

 

 

8.

Draco si era tolto le scarpe, aveva arrotolato i pantaloni ed ora, con le mani in tasca, camminava con i piedi dentro l’acqua, come faceva quando era bambino.

Era uno dei pochi ricordi lieti che aveva. La sensazione di sprofondare e la certezza che sua madre sarebbe stata lì, pronta a prenderlo se fosse andato troppo giù.

Lo aveva rifatto. Suo padre lo voleva trascinare all’inferno e lei era sprofondata per poter tenere il figlio fuori da quel gorgo.

Solo ora cominciava a capire…e le prime lacrime cominciarono a scendere sul suo viso.

Lacrime liberatorie, di gioia per l’amore che ora sentiva dentro e per la tristezza di aver perso una persona importante.

Non si preoccupò di asciugarle ne tanto meno di nasconderle.

 

Per un po’ Ginny rimase incerta sul da farsi, poi decise di seguire il suo cuore e lo raggiunse.

 

Quando si voltò verso Ginny le sorrise dolcemente.

Il volto leggermente tirato lasciava trasparire una grande malinconia per quello non sarebbe più tornato, ma il fatto che lei fossi lì lo aiutò a dare un senso a tutto il resto.

L’abbracciò stretta a sé, quasi a voler imprimere sul suo il corpo di lei.

Fu Ginny a rompere il silenzio.

 

-          Come stai?

-          Meglio…almeno credo…

-          Ti amava davvero tanto.

-          Ora lo so…

-          Anch’io ti amo tanto!

-          Ed io amo te, piccola mia!

-          Potrai sempre contare su di me!

-          Grazie, Ginny. Grazie di esserci, di amarmi, di aver guardato oltre gli inganni del mio nome…

-          Grazie a te Draco, d’avermi aperto il tuo cuore e mostrato quanto amore c’era.

 

Per un po’ rimasero così. Vicini e assorti nei loro pensieri.

 

-          Ginny?

-          Si?

-          Ti va di aiutarmi a sistemare Malfoy Manor?

-          In che senso?

-          Voglio che d’ora in poi questa casa sia calda, accogliente e che sappia di noi.

-          Da dove cominciamo?

 

Rientrarono in casa con la voglia di dare il loro meglio.

Molly ed Artur non capirono subito le loro intenzioni, ma si fecero coinvolgere ed anch’essi diedero il loro contributo.

Vennero svuotati armadi, cambiate tende, rinnovati ambienti e soprattutto venne sigillato da un potente incantesimo l’ingresso alle segrete, in modo da cancellare definitivamente quella parte di casa.

Ci misero tutta la sera e c’era ancora molto da fare.

Molly ed Artur, stanchi, proposero di continuare l’indomani.

Draco offrì loro ospitalità ed essi l’ accettarono volentieri.

Cenarono insieme, progettando i lavori del giorno dopo.

Più tardi Draco e Ginny augurarono la buona notte ai genitori della ragazza e fecero una passeggiata sul lungo mare.

Il giovane, nonostante tutto, si sentiva sereno.

Aveva la vita davanti a sé e poteva decidere su qualunque cosa.

Si sedette sulla sabbia e fece accomodare Ginny tra le sue gambe, in modo da poterla abbracciare ed in modo che potesse appoggiarsi a lui con la schiena, e cominciarono a parlare.

 

-          stavo pensando a noi…Alla promessa che ho fatto ai tuoi a Natale…

-          quale promessa?

-          Che avremmo aspettato il tuo diploma per sposarci…

-          Draco…

-          Volevo proporti di anticipare il matrimonio al mio diploma!

-          Ma ti diplomerai tra 3 mesi…Mio Dio! sarebbe bellissimo! I miei però la prenderebbero male…

-          …tu pensaci lo stesso…

-          …e se dico di no, mi aspetterai?

-          Credo proprio che non potrò fare diversamente! Ti amo troppo!

-          Ti amo tanto anch’io!

-          Dormi con me questa notte?

-          Vuoi proprio che i miei ti spezzino le gambe?

-          Chi ha detto che i tuoi debbano saperlo? Dovremo solo fare pianissimo…

 

Rientrarono in casa il più silenziosamente possibile, si chiusero nella camera di Draco e, restando abbracciati, si riempirono di coccole e carezze.

 

 

9.

Malfoy Manor, ormai aveva perso quell’alone sinistro e tetro.

Ora era una bellissima casa, con una grande veranda che dava sul mare, una piscina degna di nota ed un grande giardino fiorito, il tutto circondato da un bosco privato che regalava frescura e privacy.

Quel luogo di morte ora era diventato la casa dei loro sogni!

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Capitolo 5
*** 4. segreti ***


4. segreti

Segreti

 

1.

il ritorno alla normalità non fu facile per nessuno.

Draco e Ginny dovettero recuperare parecchi compiti e lezioni perse e la Mc Grannit non fece loro alcun tipo di sconto!

Dovettero impegnarsi molto ed Hermione si prodigò per aiutare Draco a prepararsi agli esami.

Era strano vedere Hermione e Draco in biblioteca che studiavano fianco a fianco. Ginny, poco distante, cercava di concentrarsi, ma la ragazza era visibilmente preoccupata e non riusciva ad andare avanti col suo lavoro.

Alzava spesso gli occhi verso la strana coppia vicino a lei e quando lui la guardava sorridendole lei abbassava subito lo sguardo.

Un pomeriggio Draco chiese alla “mezzosangue” una pausa ed andò a sedersi accanto a Ginny.

 

-          tutto bene, bambolina?

-          Sì!  (ma di nuovo abbassò lo sguardo)

-          Ginny, per favore, dimmi cosa c’è…

-          Non c’è nulla, davvero!

-          Ti va di fare due passi con me?

-          Veramente devo studiare erbologia, sono piuttosto indietro…

-          È tutto il pomeriggio che sei sulla stessa pagina, due passi non ti faranno male…

 

E senza aspettare che lei trovasse un’altra scusa la prese per mano e l’accompagnò fuori.

Passeggiarono per un po’ in silenzio. Draco sperava che lei trovasse il coraggio di aprire il suo cuore, ma alla fine decise di rompere gli indugi.

 

-          sei gelosa di Hermione?

-          Come? No, no…

-          E allora che cosa c’è? E non dirmi niente perché non ci credo!

-          Draco io…io non so come dirtelo…

 

Per un attimo a Draco mancò il respiro.

 

-          Non sai dirmi che cosa? …Ginny…vuoi …rompere con me?

 

La sua voce era poco più di un sussurro ma traspariva tutta l’ansia che questo pensiero gli dava…

 

-          per Merlino! Certo che no!  (e Ginny per la prima volta sorrise)

-          Per un attimo ho davvero temuto il peggio! A questo punto puoi dirmi qualunque cosa, vedrai che non sarà niente!

-          È che…non è così facile e poi ho paura che sarai tu a volermi mollare…ed io non so che cosa farei senza di te…

-          Io mollare te? Che cosa puoi aver fatto per pensare un’assurdità del genere?

-          Ho fatto un errore molto grave…

-          Ginny, qualunque cosa sia successa rimandare non servirà a nulla. Parla con me. Vedrai che troveremo una soluzione…

 

La ragazza si fece coraggio, guardò dritto negli occhi il biondo serpeverde e disse, tutto d’un fiato:

 

-          Draco, io…credo d’essere incinta!

 

Per un attimo Draco rimase a fissarla, senza esprimere alcun tipo di reazione, poi, con la sua solita calma e tono tranquillo, riprese a parlare:

 

-          wow…questa sì che è una notizia!…ma com’è possibile? Non prendi la pillola?

-          ho sbagliato a contare i giorni…la settimana che abbiamo passato a Malfoy Manor avrei dovuto cominciare una nuova confezione…invece me ne sono completamente dimenticata…in pratica ho saltato 7 giorni di cura ed il rischio che io sia incinta è veramente alto…

-          hai già fatto qualche test o robe del genere?

-          No…ma ho saltato il mese…non è un buon segno…

 

Erano entrambi senza parole, ma Ginny decise d’aprire del tutto il suo cuore

 

-          Draco, io ti giuro su tutto quello che vuoi che non l’ho fatto apposta! Non voglio “incastrarti” né obbligarti ad assumertene la responsabilità. So che è stata colpa mia e me ne farò carico, ma ti prego di credermi che è stato un errore fatto in buona fede e…e…

 

Poi le lacrime trattenute a stento per tanti giorni uscirono tutte in una volta e la ragazza si sciolse in un pianto liberatorio. Draco intanto cercava di mettere in fila tutte le cose che lei aveva detto ed era più sorpreso dal fatto che lei credesse che gliene facesse una colpa piuttosto che della gravidanza in sé.

 

-          amore? Se non sbaglio…c’ero anch’io quando è successo!

-          Co…cosa?

-          Sto dicendo che i figli si fanno in due! Quella che tu chiami “colpa”, se davvero di colpa si tratta, è di entrambi e non solo tua!

-          Ma sono io che ho sbagliato a contare…

-          Se avessi voluto la certezza di non avere “sorprese” avrei dovuto prendere anch’io delle precauzioni…se non l’ho fatto vuol dire che accettavo il rischio!

-          Ma…

-          Ginny! Vieni qui!

 

La prese tra le braccia e la strinse forte a sé.

 

-          poco fa pensavo mi volessi lasciare ed il mondo mi stava già crollando addosso. Ora mi dici che forse avremo un bambino… Ok, è una notizia grossa, ma è del nostro bambino che stiamo parlando! È frutto del nostro amore…anche se piuttosto in anticipo rispetto ai progetti che ci eravamo fatti! Io avevo previsto che avremmo avuto dei bambini…magari non subito, ma se il Malfoy numero uno è davvero in arrivo…bhè…per me è il benvenuto!

-          Draco…dici davvero?

-          Ma mi stai ascoltando? Io ti amo! Amo stare con te! Amo parlare con te! Amo anche litigare con te! amo tutto di te!…perché non dovrei volere ed amare nostro figlio?

-          Io credevo che ti saresti arrabbiato…avevo paura…

-          Smettila di dire sciocchezze! Anzi…penso che sia magnifico! A questo punto i tuoi non potranno nemmeno più opporsi al nostro matrimonio se lo anticipiamo!

 

Ginny era sollevata. Draco non solo non era arrabbiato, ma le era accanto, le stava dando coraggio e fiducia nel futuro. Erano giovani per metter su famiglia, ma ce l’avrebbero fatta…ora ne era convinta anche lei.

 

 

2.

attesero ancora un paio di giorni, ma la situazione non si sbloccò. A quel punto Draco andò dalla Mc Grannit per chiederle un permesso speciale.

 

-          preside Mc Grannit, oggi pomeriggio vorrei accompagnare Ginny ad una visita medica, le chiedo il permesso di allontanarci dalla scuola per un’ora.

-          La signorina Weasly non sta bene? Puoi portarla da Madama Chips, sono sicura che potrà fare qualcosa per lei.

-          Le assicuro che quello che c’era da fare…l’ho fatto io !!! Ora è necessaria una visita specialistica, mi creda!

-          Signor Malfoy, sia più chiaro. Non posso lasciare che i miei studenti escano dalla scuola senza un valido motivo e lei finora è stato davvero poco esaustivo…

-          Come vuole lei. Probabilmente Ginny è incinta, io sono il padre del bambino e dobbiamo fare un test di gravidanza per verificare i nostri sospetti. Sono stato sufficientemente chiaro ed esaustivo ora?

-          Che cosa?!?

-          Quale parte non ha capito? Quella in cui dico che Ginny è incinta o quella in cui dico che sono il padre del bambino?

-          Non sia impertinente! È una cosa molto grave quella che mi sta dicendo!

-          Un bambino non è una malattia grave da cui si deve guarire! È frutto del nostro amore e non abbiamo nulla di cui vergognarci!

 

Draco si stava spazientendo. Come poteva giudicarli? Con che titolo si arrogava il diritto di sputare sentenze. Più la conversazione andava avanti e più sperava che Ginny fosse davvero incinta.

 

-          ma com’è possibile? Come ha fatto a restare…sì…insomma…incinta…?

-          Che io sappia c’è un solo modo…vuole che le faccia un disegno?

-          Signor Malfoy lei sta diventando sempre più maleducato!

-          Lei invece sta diventando sempre più irritante! Mi faccia delle domande che abbiano senso, oppure si limiti a rispondere alla mia di domanda: abbiamo, sì o no, il permesso per andare al San Mungo?

 

La Mc Grannit era semplicemente basita. Quel ragazzo aveva carattere e non si lasciava certo intimidire facilmente. Alla fine si limitò a rispondere.

 

-          alle 4:00 nel mio studio. Userete il mio camino…ed ora vada fuori, prima che mi venga voglia di prenderla a schiaffi!

-          Sono molto bravo in questo! È una mia prerogativa!

 

E si diresse verso la porta, ma prima di uscire definitivamente si voltò verso la professoressa di trasfigurazione e disse, con tono tranquillo:

 

-          Professoressa Mc Grannit? Grazie! Sono stato davvero maleducato ed impertinente…a mia discolpa posso solo dire che è la prima volta che devo affrontare una situazione simile…la prego di accettare le mie umili scuse.

 

Non aspettò una risposta e si chiuse la porta alle spalle…era molto bravo anche a farsi perdonare dai professori…ma questo si guardò bene dal dirglielo!!!

 

 

3.

poco prima delle quattro Draco andò a prendere Ginny, che era a lezione di cura delle creature magiche. Hagrid non guardò nemmeno la giustificazione della preside. Se Ginny doveva andare, lui non l’avrebbe di certo trattenuta.

Così i due innamorati lasciarono la parte della foresta proibita dove si tenevano le lezioni del mezzo gigante e si presentarono nell’ufficio della preside alle 4 in punto.

Il cipiglio della Mc Grannit non presagiva nulla di buono, ma non disse una parola in merito. Si limitò ad augurare loro buona fortuna.

Con l’aiuto della polvere magica i due ragazzi furono trasportati al San Mungo.

 

 

4.

appena misero piede nell’atrio dell’ospedale Ginny ebbe voglia di scappare. Ma il ragazzo la trattenne per la vita e, col suo sorriso un po’ sghembo, la indirizzò verso l’ambulatorio presso il quale avevano appuntamento.

L’infermiera li fece accomodare, in attesa del loro turno, ed i due ragazzi cominciarono a sentire il nervosismo salire sempre più. Ginny continuava a battere il piede, Draco le stringeva la mano, più per ricevere che per darle conforto…

All’improvviso una voce molto (troppo) familiare richiamò la loro attenzione…

 

-          Ginny, Draco! Che cosa ci fate qui? non dovreste essere a scuola?

 

Molly Weasly!

Di tutte le persone che potevano incontrare, dovevano beccare proprio la mamma di Ginny?

La ragazza rimase immobile con gli occhi sbarrati, la bocca aperta ed incapace di dire anche solo un “ciao”. Draco voltava il viso prima verso la giovane e poi verso la madre, in attesa che qualcuno si decidesse a dire qualcosa.

 

-          mi volete dire come mai siete qui? uno di voi sta poco bene?

 

Ma il tempismo dell’infermiera li interruppe. Era il turno di Ginny. La ragazza entrò nell’ambulatorio, Draco invece rimase fuori, trattenuto dalla futura suocera…

 

-          Che cosa deve fare Ginny? Ti prego Draco, dimmi cosa c’è che non va…sta male?

-          Non sta male…mi creda…

-          Ma allora perché siete qui?

-          Lei…deve…

 

Il ragazzo guardava la porta, sperando di trovare le parole o forse sperando solo che Ginny uscisse e desse una spiegazione alla madre, ma il miracolo non avvenne…per cui non potè fare altro che dirle tutta la verità.

 

-          siamo qui per fare un test di gravidanza…

-          Che cosa?!

-          Signora Weasly, le assicuro che…

-          Non provare ad abbindolarmi con le tue belle maniere, ragazzo! Ginny…deve fare un test di gravidanza?…la mia Ginny non può avere un bambino adesso! le manca ancora un anno di scuola e poi è troppo giovane e tu, tu…

-          Io mi diplomo tra due mesi. Ho una casa enorme e abbastanza denaro per vivere nel lusso senza nemmeno dover lavorare. Mi occuperò del bambino per permettere a Ginny di finire la scuola e poi proseguiremo la nostra vita insieme, come avevamo progettato fin dall’inizio!

-          Detta così sembra facile…ma voi due non vi rendete conto di quello che comporta un figlio! Sono sacrifici, notti insonni, preoccupazioni a non finire, nasi gocciolanti, pannolini da cambiare, poppate a tutte le ore, niente più viaggi, niente più serate da soli…è…è…un delirio!

-          Se quello che dice sui figli è vero...perché ne ha fatti sette?

-          Come dici? Che cosa c’entra questo? Non stiamo parlando di me!

-          Però non mi ha risposto…

-          Draco, sei…sei…

-          Una serpe?

-          Sì!

-          Forse io non lo sono stato per i miei…ma penso che i figli siano quanto di più meraviglioso una coppia possa avere…ed io prometto d’essere un padre attento e presente…non farò mancare loro nulla!

-          Draco, tu sei stato un figlio meraviglioso…tua madre te l’ha scritto nella sua ultima lettera…e comunque hai ragione…i figli ti chiedono tanto…ma ti restituiscono molto, molto di più…

-          Signora Weasly, mi deve credere…ho promesso che non avrei ostacolato le scelte di Ginny e manterrò la parola data…ma non rinunceremo al nostro bambino!

-          Questo lo so, Draco…e non vorrei mai che fosse diversamente…inoltre prima ti ho mentito…

-          Quando?

-          Quando ho detto che non potrete più fare niente di niente…potrete ancora uscire da soli e fare qualche weekend romantico…in fondo i nonni servono a questo, no?

 

Ormai Molly s’era addolcita. Era ancora un po’ arrabbiata con Draco per aver messo Ginny “nei guai”…ma l’idea di un nipotino, in fondo in fondo, le piaceva parecchio.

 

Poco dopo Ginny uscì dall’ambulatorio con il referto in mano. Senza dire nulla lo consegnò a Draco. Il bel serpeverde lesse il responso, rimase immobile per un attimo, posò un lieve bacio sulle labbra della rossa grifondoro, quindi guardò le due donne Weasly e disse:

 

-          ho bisogno di un caffè…credo che andrò alla macchinetta…volete qualcosa?

 

Al gesto di diniego delle due si girò e andò via.

 

 

5.

Negativo.

Il test era negativo. Ginny non era incinta. Non c’era nessun bambino in arrivo. Nessun motivo per notti insonni, poppate e tutto il resto…perché allora si sentiva così triste?

In fondo era meglio così.

Potevano finire gli studi con calma. Dedicarsi a tutte quelle cose che altrimenti avrebbero dovuto rimandare o addirittura rinunciare…eppure si sentiva come se avesse appena “perso” un bambino. Ci credeva (e ci sperava, dovette ammettere) così tanto che ora si sentiva defraudato del suo sogno!

Ginny lo raggiunse al distributore e lo abbracciò forte.

 

-          Draco…tutto bene?

-          Diciamo di sì…è solo che…

-          …che non era ancora il momento! Forse il nostro bambino ha deciso di venire quando saremo un po’ più preparati ad affrontare l’evento…

-          sarà così…ma mi sarebbe davvero piaciuto vedere che faccetta avrebbe avuto!

-          Sicuramente un teppistello con gli occhi di ghiaccio ed un sorriso malizioso!

-          Ginny, mi prometti solo una cosa?

-          Che cosa?

-          Che quando davvero avremo un bambino…non avrà i capelli rossi!!! Non si è mai visto un Malfoy coi capelli color carota…Ti prego!

-          Sei uno scemo! Ma ti amo da impazzire!

 

Si abbracciarono stretti stretti per qualche minuto. Poi raggiunsero la signora Weasly, che aveva seguito la scena da lontano.

Ormai il “pericolo” era scampato. La mamma di Ginny era sollevata ma anche un po’ preoccupata.

La reazione di Draco l’aveva spiazzata, lui voleva davvero un figlio subito…e chi le garantiva che non ci avrebbe riprovato?

 

-          ragazzi, credo sia ora di tornare ad Hogwarts…per quanto mi riguarda questa cosa resterà fra di noi. Se Artur lo venisse a sapere avresti vita breve, Draco!

-          Purtroppo per me temo sia la verità…ma non posso garantirle che non ricapiterà! Farò l’amore con Ginny ogni volta che ne avrò l’occasione!

-          Tu ti diverti un mondo a mettere in imbarazzo le persone, vero?

-          Da impazzire!!!

 

Sorridendole in modo impertinente Draco si avvicinò a Molly e le diede un sonoro bacio sulla guancia, poi prese per mano Ginny e si avviò con lei verso il camino.

 

Quando si ritrovarono nell’ufficio della preside non trovarono nessuno. La professoressa aveva ritenuto più opportuno lasciar loro un po’ di privacy.

Ginny però ritenne corretto andare a cercarla per ringraziarla della disponibilità e scusarsi per il disagio provocato.

La trovarono nel grande salone ed appena alzò gli occhi verso la coppia capì che era tutto “a posto”. Si limitò a fare un cenno di risposta e a dire << che vi serva di lezione >>.

 

I ragazzi raggiunsero la biblioteca dove erano certi avrebbero trovato Hermione.

Infatti l’amica era circondata di libri e stava cercando di spiegare a Ron un passaggio difficilissimo (per lui, non per lei) di pozioni. Il rosso benedisse il loro arrivo e ne approfittò subito per cambiare argomento.

 

-          ehi, voi due, si può sapere dove siete stati oggi?

 

Draco e Ginny si guardarono per un attimo, indecisi su cosa dire o meno, alla fine fu Draco a rispondere.

 

-          siamo stati al San Mungo…e prima che facciate altre domande vi dico il motivo: pensavamo che Ginny fosse incinta ed abbiamo fatto un test di gravidanza. Ma state tranquilli, non diventerete zii…almeno per ora!

-          Co…co…co…

-          Ron, sei diventato una gallina?

-          Io…tu…voi…

-          Bravo Ron, hai fatto progressi, vedo che i pronomi li conosci! Sentiamo se sai dirmi anche qualche verbo…

 

Ron continuava a mimare le sillabe ma non riusciva ad emettere alcun suono ed Hermione ne approfittò per prendere la parola.

 

-          test di gravidanza? Zii? Ma che cosa stai dicendo?

-          Per essere la più intelligente della scuola, mi deludi, mezzosangue!

-          Draco Malfoy, da te mi aspetto di tutto, ma da Ginny…

-          “Ma da Ginny” cosa? Credi che l’abbia fatto da solo? E poi non vorrai farmi credere che tu e Ron giocate a scacchi magici quando siete da soli! 

-          Io e Ron…non…non…non sono affari tuoi!

 

E arrossì violentemente. Ron da parte sua si tuffò volutamente dentro la borsa, facendo finta di cercare un compito, pur di nascondere il suo volto già parecchio imporporato.

 

-          non ci credo! Voi due non potete non aver mai fatto…

-          Taci Malfoy! ti ho già detto che non sono affari tuoi!

 

Prese i suoi libri e andò via di corsa. Ginny, davanti alla reazione dell’amica, non potè fare altro che seguirla.

Ron intanto riemerse da sotto il tavolo e con un po’ di imbarazzo riprese a parlare.

 

-          è un argomento piuttosto spinoso…

-          in che senso?

-          Bhè…io vorrei davvero…fare…si, insomma, hai capito…

-         

-          ma ogni volta che provo a parlarne, lei cambia discorso o deve improvvisamente andare via…

-          non è il massimo…

-          già…ma cosa posso farci?

-          Spero che tu non mi stia chiedendo un consiglio! La mezzosangue non è proprio il mio tipo e pensare a come sedurla è a dir poco raccapricciante!

-          Come non detto…ti saluto!

 

E, prese le sue cose, il rosso uscì dalla biblioteca.

 

 

6.

Draco seguì il fratello di Ginny fino alla sala grande, dove poterono riprendere il discorso.

 

-          ehi, Ron! Fermati!

-          Che cosa vuoi, Malfoy?

-          Siamo tornati al “Malfoy”? con la Grenger è normale, ma con te è un brutto segno…

-         

-          ok! ammetto d’essere stato insensibile…ma davvero non so cosa dirti!

-          non lo so nemmeno io…Draco. Io la sogno tutte le notti, di giorno la guardo e trovo che sia sempre più bella…e vorrei tanto…

-          ma gliel’hai detto?

-          No…credo di non piacerle affatto, da quel punto di vista…

-          Se non ne avete mai parlato, come fai a dire che non le piaci?

-          Perché non posso nemmeno nominare la parola “sesso” senza che lei scappi via…

-          Forse è solo molto timida…è così abituata a sapere sempre tutto di tutto che trovarsi davanti ad un argomento di cui non sa nulla si sente smarrita.

-          Forse è così…ma allora come posso aiutarla ad affrontare (e magari superare) questa sua ritrosia?

-          Questo proprio non lo so…

-          Tu come hai fatto a convincere Ginny?

-          Questi non sono affari tuoi! E comunque, per cronaca, non ho utilizzato nessuna “tecnica”…

-          Non volevo i dettagli…è comunque di mia sorella che stiamo parlando! Ero solo curioso…

-          La verità è che è stata lei a prendere l’iniziativa!

 

Ron rimase senza parole…non immaginava che la sua sorellina fosse così “sveglia”…

 

-          Ron, non fare quella faccia!

-          Ehm…scusa è che stento a crederci…insomma Ginny che…

-          che cosa? siamo innamorati e non c’è assolutamente nulla di male!

-          Non volevo dire questo…

-          Io le ho fatto chiaramente capire che mi piaceva parecchio, che avrei voluto fare l’amore ma che avrei aspettato tutto il tempo che lei riteneva necessario. Quando Ginny s’è sentita pronta è successo e basta. Senza averlo programmato o calcolato prima…tutto qui.

-          Detta così è facile…ma come faccio io a dire ad Hermione che vorrei stare con lei? E se lei si mette a ridere? O peggio se si mette a piangere?

-          Se non glielo chiedi non lo saprai mai! Devi correre il rischio! Meglio una botta dritta nei denti piuttosto che un grande rimpianto!

-          Forse è così…forse devo provare a parlarle…

 

 

7.

contemporaneamente Ginny era nella sala di ritrovo dei grifondoro e stava parlando con Hermione.

 

-          certo che il tuo ragazzo non sa proprio farsi gli affari suoi…

-          era solo sorpreso.

-          Sorpreso per cosa? se io e Ron abbiamo deciso di aspettare non sono affari suoi!

-          Hai ragione, Herm, gli dirò di non toccare più quest’argomento con te…

-          Ok.

-          tutto bene?

-          Sì…

-          Perché allora hai quello sguardo così…malinconico?

-          Io…Ginny, posso chiederti una cosa piuttosto personale?

-          Vuoi sapere com’è successo tra me e Draco…?

-          …sì…

-          a dire il vero non lo so…all’inizio lui ci ha provato pesantemente…quando ancora non stavamo insieme…poi si è pentito e da allora s’è comportato da gentiluomo. Mi ha fatto capire che provava qualcosa di molto forte per me, ma che non mi avrebbe mai obbligata  a fare nulla.

 

Ginny si perse un attimo nei suoi ricordi, poi riprese il racconto

 

-          quando finalmente anch’io ho capito d’essere innamorata di lui non ho fatto altro che buttarmi fra le sue braccia! Certo non avevo previsto che avremmo fatto l’amore…ma è stato talmente spontaneo e naturale che era giusto che succedesse quella volta…

-          detta così è romantico…non avevi paura?

-          No…lui è stato dolcissimo e premuroso…mi sentivo al sicuro fra le sue braccia e non c’era altro posto al mondo in cui avrei voluto stare in quel momento!

-          Io non riesco a lasciarmi andare con Ron…non trovo il coraggio di confessargli che vorrei stare con lui…lui è così bello…e se non gli piaccio? Se mi trovasse brutta, maldestra o peggio ancora imbranata?

-          Mione, ma cosa stai dicendo? Nessuno lo sa prima! Non è un esame per cui ci si possa preparare in anticipo. Devi solo lasciare che accada e basta…solo col tempo imparerete a trovare il vostro “stile”…

-          Tu e Draco l’avete trovato?

-          Più o meno…

-          In che senso?

-          Che per ora ci basta stare insieme! Non è facile trovare un posto per lasciarsi andare in questa scuola!…ma quando eravamo a Malfoy Manor è stato stupendo…

-          Se non fosse per il rischio che avete corso! Per Merlino! Hai rischiato di diventare mamma…

-          …e pensa che Draco c’è rimasto male quando ha saputo che non ero incinta!

-          è proprio innamorato! Se non l’avessi visto coi miei occhi stenterei a riconoscere nel tuo ragazzo quell’idiota presuntuoso e viziato che ci faceva i dispetti!

 

Le due amiche continuarono nell’onda dei ricordi e solo il brontolio della pancia di Ginny le riportò alla realtà.

 

-          è ora di cena ed ho una fame da lupi! Dopo la tensione di questi giorni in cui non riuscivo a mandar giù un boccone ora devo recuperare!

-          Cerca di non esagerare o finirai per star male!

-          Non preoccuparti, Draco ha un ottimo sistema per… “digerire”!

 

Disse la rossa sorridendo maliziosamente

 

-          certo che sei tremenda! Comincio a pensare che sia tu l’assatanata e non il tuo ragazzo!

-          Diciamo che è un ruolo intercambiabile!

 

E prendendo l’amica sotto braccio si avviarono verso la sala grande.

 

 

8.

Ron e Draco erano già a tavola e fecero accomodare le due ragazze vicino a loro. La conversazione rimase neutrale e la cena fu piacevole per tutti.

Più tardi Draco propose a Ginny di fare due passi in giardino per “smaltire” la cena.

Ginny fece in tempo a lanciare uno sguardo eloquente ad Hermione, prima di lasciare la sala sottobraccio al bel biondo, che non potè non sorridere a sua volta.

 

Ron non si era perso quello scambio d’intesa e ne chiese il motivo. Subito Hermione fu titubante, ma in fondo non ci trovò nulla di male, e gli raccontò quanto aveva saputo prima da Ginny.

 

-          se io mi sentissi male, tu lo faresti per me?

-          Cosa?

-          Bhè…ecco…cioè…no…niente…

-          Ron, ma cosa stai dicendo?

-          Scusa Herm, io non volevo dirlo ad alta voce…

-          No, Ron…scusami tu…tendo sempre a metterti a disagio quando parliamo di…sì, insomma…di questa cosa…ma la verità è che sono io quella in imbarazzo…

-          Mione,…ci conosciamo da 7 anni e sono il tuo ragazzo da più di un anno…ormai dovremmo poterci dire tutto senza problemi!

-          Lo so…è che io…io ho paura…

-          Di che cosa? di me?

-          No! Non di te! Di me…di deluderti…io non sono molto…bhè…diciamo ”esperta”…e temo che tu ti possa sentire poco soddisfatto di me…ecco! L’ho detto!…Non ci credo! Te l’ho detto davvero!! Oh, mio Dio! Io...io devo andare!

 

E scappò letteralmente via, lasciando Ron sbigottito!

 

 

9.

Ron girò per i corridoi della scuola per diverso tempo, prima di trovare la moretta nella torre di astronomia. Era ancora visibilmente rossa in volto e quando lui entrò la ragazza cercò invano di prendere la porta. Ron se l’aspettava e, da bravo portiere qual’era, si mise davanti, impedendole ogni possibilità di fuga.

 

-          non pensare di filartela senza avermi prima lasciato parlare!

-          Ron, davvero, non è il caso…

-          Invece io dico di sì! Sono stanco di fare la figura dell’imbecille…

-          In che senso?

-          Hermione, tu mi piaci parecchio e vorrei davvero far l’amore con te…anzi non vedo proprio l’ora! Ma voglio che succeda solo se e quando lo vorrai anche tu. Solo quando ti sentirai pronta. Non ha senso farlo solo per poter togliersi uno sfizio…io voglio di più. Non voglio “sesso”, voglio il tuo amore! E se dovrò aspettare ancora, aspetterò. E non ti farò pressioni o ricatti morali…è chiaro? E promettimi anche che d’ora in poi parlerai di più con me…lo so che spesso sono imbranato e cocciuto, ma le cose le capisco anch’io! Dammi fiducia, Herm!

 

Per un momento nessuno dei due parlò. Ron aveva il viso in fiamme, ma era felice d’aver finalmente aperto il suo cuore.

Draco aveva ragione, era meglio farle sapere cosa provava piuttosto che vivere nel dubbio. Poi Hermione, con voce sottile, ruppe il silenzio

 

-          Ron…quello che hai detto è bellissimo! Sei una persona meravigliosa ed io ti amo tantissimo! Mi piaci così e non ti vorrei diverso per nessun motivo al mondo! E ti prometto che d’ora in poi parlerò e mi confiderò di più con te!

 

E lo abbracciò forte, lasciando che il ragazzo la circondasse con le sue braccia. Si scambiarono un lungo bacio e quando quell’inutile esigenza di respirare li obbligò a staccarsi si fissarono negli occhi, che ora avevano una luce nuova.

Ancora abbracciati, lasciarono la torre per tornare verso il loro ritrovo e lungo la strada Ron, un po’ scherzando un po’ no, disse:

 

- però non mi farai aspettare troppo, vero Mione?

 

 

Come vorrei poter parlare senza preoccuparmi

Senza quella sensazione che non mi fa dire

che mi piaci per davvero, anche se non te l’ho detto,

perché è squallido provarci solo per portarti a letto

e non me ne frega niente se non è successo ancora

aspetterò quand’è il momento e non sarà una volta sola

                                                                                                         da “ oggi sono io ”

 

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Capitolo 6
*** 5. preparativi ***


5. preparativi

PREPARATIVI

 

1.

giugno: tempo di esami.

Draco, Ron, Hermione ed Harry erano sotto pressione per i giudizi finali, dai quali sarebbe dipeso il loro futuro.

Harry e Ron volevano diventare auror e dovevano darsi da fare, soprattutto Ron che aveva qualche materia in cui non andava troppo bene.

Hermione, con la sua media perfetta, poteva scegliere qualunque disciplina e, dopo aver riflettuto a lungo, aveva deciso di intraprendere la carriera giornalistica.

Draco invece era affascinato dalla carriera legale. In fondo in più di un occasione aveva saputo difendersi con la sua dialettica e quel suo modo particolare di porsi.

E così si davano tutti da fare per ottenere il massimo.

Ginny si sentiva esclusa da tutta questa frenesia ed anche un po’ giù di corda. Presto i suoi migliori amici si sarebbero lasciati alle spalle gli anni di Hogwarts, lei invece doveva ancora affrontare l’ultimo…e sarebbe stata da sola.

La malinconia la rendeva solitaria e taciturna.

Un pomeriggio, mentre passeggiava lungo il lago, venne raggiunta da Draco, che si era preso una pausa dallo studio.

 

-          Ciao, amore! tutto bene?

-          Si…

-          Ginny…non mentire con me…non ne sei capace!

-          Uffa…ok…no, non va tutto bene! Voi siete presi dagli esami ed io mi sento sola…

-          Presto finiranno e potremo di nuovo stare insieme.

-          Non è vero! Draco non sarà più come prima! Finiti gli esami Harry e Ron andranno al ministero, Hermione andrà alla Gazzetta del Profeta e tu entrerai in uno studio legale per fare pratica…non ti vedrò più…

-          Ginny verrò a trovarti tutte le volte che riuscirò!

-          Lo so…ma non sarà la stessa cosa…Dio, Draco…mi manchi già così tanto!

-          Non fare così Ginny! Fra un anno esatto ci sposeremo e a forza d’avermi fra i piedi finirai per non sopportarmi più!

-          Questo non succederà mai!

 

Continuarono a passeggiare per un po’, poi Ginny disse:

 

-          Draco, posso chiederti un favore?

-          Certo!

-          Perché non ti fai bocciare? …potremmo fare l’ultimo anno insieme!

 

 

2.

Ottenuto il diploma, per il “magico trio” ed il biondo serpeverde cominciò una nuova pagina della loro vita.

L’estate non era più sinonimo di vacanza ma di impegno maggiore per poter portare avanti i propositi scelti.

Draco di giorno lavorava in uno studio legale e la sera studiava per preparare gli esami necessari per poter diventare avvocato. Aveva preso molto a cuore la scelta fatta e Ginny non si sentiva di rimproverare il suo entusiasmo, anche se di fatto significava vedersi solo un paio d’ore e non tutte le sere. Sapeva che lo faceva anche per lei e per questo era molto orgogliosa di lui. Lei invece si sentiva inutile.

Quando arrivò il primo settembre prese il treno per Hogwarts con il cuore pesante.

Draco l’accompagnò alla stazione, ma lei pretese di salutarlo sul binario e di non guardare fuori mentre il treno cominciava la sua corsa. Era certa che, se lo avesse fatto, sarebbe saltata giù dalla carrozza per volare tra le sue braccia. Invece così avrebbe dovuto aspettare le uscite ad Hogsmenade per poter rivedere il suo ragazzo.

 

Si mandavano montagne di gufi e, quando si incontravano, il tempo era così tiranno che cercavano di dirsi tutto in poche ore, per poter godere la vicinanza dell’altro.

L’arrivo delle vacanze natalizie fu benedetto da tutti perché donava loro il più bel regalo: il tempo! lunghi attimi di tranquillità e dolce far niente!

 

Come l’anno precedente furono tutti ospiti alla Tana.

Draco e Ginny, desiderosi di stare un po’ insieme, non si lasciarono sfuggire l’occasione e chiesero ad Hermione di scambiarsi i posti letto, come in passato. La ragazza guardò i due innamorati negli occhi e non ebbe cuore di mostrare il suo disappunto e così, di nascosto, Draco andò nella camera di Ginny e passò la notte con lei.

Verso l’alba, mentre Ginny dormiva ancora tra le braccia di Draco, qualcuno bussò leggermente alla porta ed aprì, senza aspettare il permesso d’entrare. Draco non ebbe tempo di nascondersi o tantomeno di smaterializzarsi e lo sguardo sorpreso e deluso di Molly fu più eloquente di qualunque parola.

Il giovane non tentò nemmeno di giustificarsi. abbassò lo sguardo e ad attese lo sfogo della donna di fronte lui, ma questo non arrivò. Molly si limitò a richiudere la porta alle sue spalle e a scendere in cucina. 

 

Poco dopo Draco la raggiunse, per poterle parlare.

 

-          Signora Weasly…posso spiegarle…

-          Non vedo cosa ci sia da spiegare…mi sembra tutto piuttosto chiaro.

-          Non voglio che pensi male di Ginny.

-          Con Ginny me la vedrò personalmente. Sono molto delusa. Ti ho dato ospitalità, ti ho aperto la porta di casa mia e tu…tu te ne approfitti portandoti a letto mia figlia sotto il mio stesso tetto…

-          Non cercherò di giustificare il mio comportamento. Sono stato insensibile nei suoi confronti…posso solo dirle che mi dispiace e che vorrei poter cambiare le cose...

-          Temo che per ora non sia possibile…sono molto arrabbiata…Ora preparerò la colazione per tutti e faremo finta di niente per non rovinare il Natale agli altri…ma non pensare di cavartela così…dovrai darti parecchio da fare per poter riconquistare la mia fiducia!

 

Il tono lasciava intendere che la conversazione era finita.

Draco, sospirando, tornò in camera.

Ginny dormiva ancora, ignara di tutto quello che era successo, e lui invidiava un po’ il suo sonno tranquillo. Questa volta erano davvero in un bel guaio. Bisognava prendere in mano la situazione, così decise di passare al contrattacco.

 

 

3.

Molly era in cucina intenta a sbattere le uova, anche se in realtà sembrava che ce l’avesse a morte con loro, da come le maltrattava!

I ragazzi, richiamati dal profumo invitante del caffè e del pudding, si sedettero intorno al tavolo chiacchierando di mille argomenti, ma una sedia rimase vuota.

 

-          Ginny dov’è Draco?

-          È dovuto tornare in città. Si scusa con tutti ma il suo capo l’ha chiamato per una pratica urgente. Ha detto che se riesce viene a salutarmi stasera dopo cena, poi dovrà tornare a casa sua per lavorare.

 

La ragazza era visibilmente delusa. Aveva atteso queste vacanze come un naufrago attende una nave all’orizzonte ed invece adesso la sua nave era andata via.

 

Molly era senza parole. Era davvero molto arrabbiata con Draco, ma non voleva mandarlo via. Tuttavia pensò che un po’ di solitudine avrebbe giovato al ragazzo. Quella sera lui sarebbe tornato e lei gli avrebbe detto di restare.

Cercò di  convincersi che sarebbe stato facile, ma sentiva che qualcosa non quadrava.

Ginny cercò di fare buon viso a cattivo gioco e dopo aver giocato un po’ a quiddich con Ron ed Harry convinse Hermione a cucinare qualcosa di speciale per cena.

 

-          Ginny sei sicura di quello che fai?

-          Certo! Draco adora i miei biscotti al cocco!

-          Draco mangerebbe anche una puffola pigmea fritta se fatta con le tue sante manine!

-          Non prendermi in giro! E poi oggi deve lavorare. Se lo conosco bene andrà a farsi un panino al bar di fronte allo studio e poi si ritufferà nei libri. Stasera voglio fargli trovare qualcosa di buono solo per lui!

-          Mio Dio! Sei definitivamente andata!

-          Dici così solo perché Ron è qui. Ma se anche lui fosse via faresti questo ed altro!

-          Io, se fossi in lui, non ci conterei troppo!

 

Le due amiche continuarono a chiacchierare e ad infarinarsi fino a i gomiti, mentre Molly le guardava con fare materno.

Certo Ginny era davvero presa da Draco. Non l’aveva mai vista darsi tanto da fare per un ragazzo. Era evidente che gli mancava la sua presenza e tutto quello che faceva era in funzione del suo arrivo.

Cominciava a pensare che tenerli separati non giovasse a nessuno.

Così, subito dopo pranzo, senza farsi notare da nessuno, si smaterializzò per ricomparire in una strada di Londra, vicino al bar dove di solito Draco pranzava.

Infatti il giovane era ancora seduto al tavolino e, mentre beveva un caffè, lavorava col portatile.

Non si accorse della rossa che entrò nel locale e solo quando percepì una presenza vicino a lui alzò gli occhi e guardò in viso la signora Weasly.

Se fu sorpreso non lo diede a vedere. La invitò ad accomodarsi e con un gesto impercettibile ordinò un caffè anche per la donna che ora era seduta di fronte a lui.

 

-          perché sei andato via? Non era questa la mia intenzione…

-          Mi è sembrata la cosa più giusta da fare.

-          mi dici che cosa hai in mente?

-          Tante cose…

-          Mi interessa sapere solo cosa pensi di fare stasera.

-          Non ho ancora deciso…

-          Draco, io non voglio cominciare una guerra contro di te. Mi hai deluso, questo sì, ma desidero che tu continui a far parte della nostra famiglia.

-          La ringrazio per questo e le assicuro che nemmeno io voglio mettermi contro di lei. Anzi, il mio allontanamento è nato proprio da questo pensiero.

-          In che senso?

-          Vede…Se Ginny sapesse come stanno le cose si sentirebbe in dovere di prendere le mie parti e si metterebbe contro di lei. Io voglio evitare proprio questo. È l’ultimo Natale che passa in famiglia e non voglio rovinarlo con un litigio che guasterebbe la festa a tutti. Preferisco mettermi da parte, per amor suo e per rispetto nei suoi confronti…quel rispetto che lei ritiene io abbia violato col mio comportamento.

-          Tu non ritieni d’essere stato un po’ troppo superficiale?

-          Superficiale? No! Io amo davvero Ginny e non ritengo di dovermene vergognare!

-          Non metto in dubbio la sincerità del tuo sentimento. È solo che quando si è ospiti di qualcuno si cerca di stare alle regole della casa…

-          Di tutti i difetti che ho (e ne ho parecchi, mi creda!) non c’è l’ipocrisia. Quindi non mi chieda di diventarlo solo per rispettare delle regole che, di fondo, non condivido.

-          Perché dovrei ritenerti un ipocrita?

-          Perché amo Ginny così tanto che quando sono con lei non riesco a non desiderarla. Per cui se devo dar retta alle sue regole mi ritrovo a dover violentare il mio cuore o peggio ancora a trovare dei sotterfugi.

-          Sotterfugi?

-          Sarei capace di portarla a fare una passeggiata nel bosco o nel fienile solo per stare con lei. Passerei il giorno in cerca di un posto dove poter far l’amore. In fondo, a sentir lei, basta che non sia la camera da letto, per essere “in regola”…giusto? Bhè a me sembra un comportamento da ipocrita. Allora preferisco starmene per i fatti miei e quando potrò stare con Ginny lo farò senza restrizioni e senza dover inventare stupide scuse…

-          …“Fatta la legge trovato l’inganno”…

-          il concetto, più o meno, è proprio quello. Lei ha messo una regola ed io posso trovare il modo di aggirarla…ma sarebbe un inganno. Ed io non voglio ingannarla. Preferisco farle sapere che sono nella camera di Ginny piuttosto che farle credere che stiamo andando a fare una passeggiata per poi nasconderci da qualche parte…e poi nasconderci da chi? Non siamo dei ladri. Siamo semplicemente una coppia di innamorati che si vuole bene…che le piaccia o no…

-          sai benissimo che non ho nulla in contrario. Anzi, non ho mai visto Ginny così innamorata come lo è di te…

-          ed io non ho mai amato nessuno come amo Ginny! Non mi chieda di amarla di meno…

 

la donna rimase per un po’ a guardare il suo caffè, poi riprese a parlare.

 

-          Ginny ha detto che stasera ci raggiungi dopo cena…

-          Pensavo di fare così…se la cosa non le crea disagio.

-          Che ne dici di venire un po’ prima e di stare con noi anche a mangiare?

-          È sicura di volermi ancora in casa sua?

-          Sei sempre il benvenuto, Draco! Se non fosse stato così non mi sarei preoccupata di venire qui, ti pare? Solo una cosa: non so se faccio bene a dirtelo, ma ho lasciato Ginny alle prese coi fornelli…voleva prepararti qualcosa di speciale…

-          In questo caso non posso rifiutare!

 

 

4.

come aveva fatto a convincerla? Era andata da lui per sentirsi fare delle scuse, ed invece aveva finito per pregarlo di tornare a casa sua…quel ragazzo sarebbe diventato un avvocato davvero in gamba!

Le qualità e la dialettica di certo non erano da meno della sua faccia tosta!

Eppure qualcosa di vero l’aveva detto…se Ginny avesse saputo tutti i fatti, sarebbe stata capace di fare una valigia e trasferirsi a Malfoy Manor in meno di 10 minuti…Draco questo lo sapeva eppure non aveva fatto parola con lei pur di mantenere un clima felice…ed in fondo era anche vero che se due vogliono stare insieme, possono farlo anche altrove e di giorno...che differenza avrebbe fatto? 

 

Era ancora piuttosto confusa quando rientrò a casa.

Ginny era sul divano che sfogliava una rivista di abiti da sposa, ma il suo sguardo spesso si assentava seguendo un pensiero tutto suo. Bastava guardarla solo un attimo in più per capire che pensava a Draco. Portava inconsapevolmente la mano con l’anello di fidanzamento vicino alle labbra ed ogni tanto depositava un bacio leggero sul prezioso pegno d’amore.

Faceva tenerezza. Le sembrava troppo piccola per sposarsi, eppure non riusciva più a pensare a Ginny senza Draco o viceversa. Ormai erano una cosa sola e tenerli separati era una crudeltà.

 

Verso le sette i vari componenti della famiglia Weasly ed i loro ospiti cominciarono a fare capolino in cucina, nella speranza di rimediare una lauta cena. Pochi istanti dopo, per la gioia di Ginny, si presentò anche Draco. La ragazza era così felice che gli tenne la mano per tutta la durata del pasto, quasi avesse paura che potesse scomparire in una nuvola di fumo.

Quando tutti poterono dichiarasi sazi, si avviarono verso la sala per una partita a scacchi o per due chiacchiere in santa pace. Molly ne approfittò per chiedere a Draco di fermarsi un momento a parlar con lei.

 

-          ho riflettuto a lungo su quanto ci siamo detti oggi…

-         

-          penso…anzi, vorrei che tu restassi come era stato deciso fin dall’inizio.

-          Crede davvero che sia il caso?

-          Avresti potuto portare Ginny via da me, ma non l’hai fatto e di questo ti ringrazio. Per cui ho deciso di rivedere le mie regole e di renderle più flessibili…

-          Quello che sta dicendo è un brutto precedente! Mi sento in dovere di ricordarle che sta parlando con “quel serpeverde di Draco Malfoy”…direi la combinazione peggiore!

-          Voglio che per Ginny sia un Natale indimenticabile e pare che senza di te non sia possibile…per cui correrò il rischio!

-          Davvero mi permette di restare in casa sua senza avermi fatto firmare un patto in cui dichiaro di non approfittarmi di sua figlia?

-          Non mi tentare…in realtà vi chiedo solo una cosa: se proprio non riuscite a stare lontani…cercate almeno d’essere il più discreti possibile!

-          Vedremo di fare a modo e di non mettere in imbarazzo nessuno…e giusto per dimostrarle la mia buona volontà, questa notte dormirò nella mia stanza. Va bene?

-          Lascia perdere! E va da lei piuttosto! Oggi è stata intrattabile per tutto il giorno. Vedi di farle tornare il sorriso o ti rispedisco a casa tua!

-          Ai suoi ordini!

 

Sorridendo baciò la signora Weasly e poi andò dritto tra le braccia di Ginny.

La ragazza chiese spiegazioni ma il giovane si limitò a farle l’occhiolino.

 

-          Buone notizie! ho parlato col capo…non c’è più bisogno che vada a lavorare, domani. Possiamo dire che le parti in causa hanno trovato un accordo soddisfacente per entrambi, per cui dovrai sopportarmi per tutta la durata delle vacanze natalizie! Ce la farai?

-          Con un po’ di impegno credo che potrò abituarmi all’idea d’averti intorno…piuttosto cosa voleva mia mamma da te?

-          È un discorso un po’ complicato…ti spiegherò tutto domani…ora non ti va di recuperare il tempo perso?

 

Uscirono nella veranda e si appropriarono del dondolo che già in altre occasioni li aveva accolti tra i suoi morbidi cuscini.

Restarono a lungo abbracciati, un po’ chiacchierando, un po’ di più scambiandosi romantici baci al chiaro di luna.

Quando fu il momento di andare a dormire, Draco accompagnò Ginny davanti alla porta di camera sua, ma non entrò. La ragazza ci rimase un po’ male, ma il biondo la rassicurò, sorridendo.

 

-          so che ti sembrerà strano, ma ho fatto una promessa a tua madre e devo mantenerla.

-          Che promessa? E poi cosa centra mia madre?

-          Domani ti spiegherò tutto. Devi fidarti di me!

-          Voi due stasera siete stati piuttosto strani…

-          Dovrai aspettare domani! Buonanotte, bambolina mia!

-          Buonanotte a te, mio bel mago!

 

Si scambiarono un lungo bacio poi Draco andò in camera sua.

Si sdraiò sul letto, ancora vestito, e ripensò a tutto quello che era successo quel giorno. Era passato dall’essere stato colto in flagranza di reato, all’esilio forzato, dalla condanna per colpa, all’assoluzione con formula piena…il tutto in 24 ore!

 

Mentre rifletteva su questi avvenimenti, qualcuno bussò alla porta.

 

-          avanti! È aperto.

-          Ehm… Draco, posso entrare?

 

Il giovane si rizzò di colpo a sedere (neanche avesse avuto una molla sulla schiena!)

 

-          Signora Weasly!

-          So che quello che sto per dirti ti sembrerà strano…ma non devi dormire qui se non è quello che desideri…

-          Che cosa?

-          cioè…non è che devi per forza andare in camera di Ginny, sia chiaro! È solo che non vorrei che ti sentissi obbligato ad assecondarmi solo per farmi felice, se questo non è quello che avreste voluto voi due…cioè…non è che dovete per forza fare…ecco io…non so se…insomma…no…cioè…io volevo dire…

-          Molly…credo d’aver capito cosa intende…e sono davvero colpito dalla sua…ehm…diciamo offerta. Sarei falso come una moneta da 7 zellini se le dicessi che, in questo momento, non vorrei essere tra le braccia di Ginny, ma va bene lo stesso…se è solo per stanotte! Che ne dice?

-          Dico che in fondo non credo di volerlo sapere davvero se dormi di qua o di là! Fate solo a modo…questo me lo devi!

-          Allora forse prenderò più seriamente in esame la sua offerta…ma non le dirò se l’accetterò! Così va bene?

-          Ribadisco quanto ho detto prima: non voglio saperlo! Fate come ritenete più giusto e buonanotte a tutti!

 

Nonostante l’evidente imbarazzo che le aveva dipinto il viso di una bella sfumatura ciclamino, Molly riuscì a sorridere al ragazzo, quindi uscì dalla stanza.

 

Draco si risdraiò sul letto e riflettè su quanto era stato detto. Poi prese la sua decisione e sorrise tra sé.

Aprì la porta, facendo attenzione che nessuno lo vedesse, e si recò in camera di Ginny…in fondo gli eroi intrepidi e pronti al sacrificio in nome di qualcosa di più grande erano i grifondoro…e lui, dopotutto, era un pur sempre il principe delle serpi!

 

 

È inevitabile oramai come uno sbaglio di corsia

questo groviglio fra di noi, questa tua bocca sulla mia

e le tue mani su di me sulle tua mani su di  te

molto probabile che sia inevitabile follia!

                                                                                                             da “inevitabile follia”

 

 

 

5.

la sera di Natale erano tutti di ottimo umore e dopo cena si riunirono intorno all’albero per scambiarsi i doni.

Ginny e Draco avevano fatto un accordo: nessun regalo, ma solo un biglietto d’auguri.

Infatti la ragazza si sentiva un po’ in colpa, perché finora tutte le spese della casa e le prime spese del matrimonio erano state saldate da Draco. Quest’ultimo non si sentiva per nulla sfruttato, anzi,  riteneva che fosse logico e giusto così, ma Ginny fu irremovibile, così accettò di rispettare il patto e farle solo un biglietto.

Le due buste erano state appese con due mollette da bucato sui rami dell’albero e dopo la frenesia dei pacchetti ed i dovuti ringraziamenti, i due fidanzati presero le buste.

 

Il primo ad aprire la lettera fu Draco.

 

Mio dolcissimo amore,

vorrei poter trovare parole nuove e mai dette per esprimere ciò che sento in fondo al cuore. 

In ogni mio gesto ed in ogni mio pensiero ci sei tu, mi sei entrato dentro l’anima, mi hai tolto il respiro e mi hai ridato la vita.

Non ti chiedo nulla di più di quello che già mi dai senza nemmeno rendertene conto.

Sei un vortice che mi trascina via e mi fa volare dove non sono stata mai.

A volte mi domando se vivrei lo stesso senza di te, se saprei dimenticarti, ma non passa un attimo e mi rendo conto che tu sei tutto quello che voglio.

Sei entrato così profondamente dentro me da non lasciarmi via di fuga. Sei il mio destino. Sei il mio futuro. Sei l’unico che ha saputo capire i miei sogni ed i miei sentimenti.

Che ha saputo aspettare che fossi pronta per diventare donna fra le tue braccia.

Restami accanto e farò di tutto per essere degna di stare al tuo fianco.

 

Ti amo infinitamente.

Tua Ginny

 

 

-          Ginny…è…è bellissima!

 

Draco era visibilmente colpito. Sapeva che Ginny era innamorata di lui, ma leggere quanto lei credesse nel loro amore era molto di più. In quella lettera Ginny gli aveva appena donato tutta se stessa.

Strinse forte a sé la ragazza e rimase a lungo col viso affondato fra i suoi capelli profumati, per poter fermare quell’attimo per sempre.

 

Poi fu il turno di Ginny.

La ragazza aprì la busta di fine carta di riso e lesse le poche parole scritte dal giovane serpeverde.

 

Mia cara e dolcissima streghetta,

per restare fedele alla parola data ti ho preso un biglietto.

È solo un anticipo di quello che ci aspetta per quando potremo finalmente stare insieme.

 

Ti amo da impazzire!

Tuo Draco

 

La ragazza rimase perplessa nel leggere le parole sibilline di Draco, che nel frattempo aveva tirato fuori e consegnato una seconda busta, che Ginny aprì subito dopo.

All’interno c’erano due biglietti per “lo schiaccianoci” di Tschaikowsky, il suo balletto preferito.

La ragazza gli saltò al collo felice! Adorava il balletto ma non era mai andata a teatro a vederne uno dal vivo!

Dalla contentezza non sentì subito il commento di Hermione.

 

-          Ginny, perdonami, ma devi aver letto male, non può essere “lo schiaccianoci” non è più in replica a Londra da una settimana…

-          Come? Eppure qui c’è scritto così…

 

Nel frattempo Draco aveva tirato fuori una terza busta che consegnò alla rossa, sempre più sorpresa.

Da quest’ultima uscirono due biglietti per…

 

-          Parigi?

-          Parigi?!?

 

Hermione e tutti gli altri erano senza parole, a quel punto fu Draco a prendere la parola e a dare spiegazioni.

 

-          porterò Ginny all’ Operà di Parigi a vedere il balletto…e già che saremo oltremanica andremo in giro per la Ville Lumiere dal 27 dicembre al 4 gennaio. Passeremo capodanno sulla Tour Eiffel e ascolteremo le grandi campane di Notre Dame de Paris!

-          Draco…avevamo detto niente regali…

-          Avevamo detto solo un biglietto, ed io sono stato ai patti: un biglietto per l‘opera e un biglietto per Parigi!

-          Ma è troppo…

-          Nulla è mai troppo per te!

 

E aggiunse, sussurrandolo appena per non farsi sentire dagli altri:

 

-          …e poi non è un regalo vero e proprio …diciamo che è un assaggio di viaggio di nozze!

 

Ginny era elettrizzata. Sarebbe andata una settimana a Parigi con Draco. Avrebbero passeggiato lungo la Senna, mangiato croissant in un caffè in piazza Pompadour, visitato il Louvre e si sarebbero fatti fare un ritratto da un artista di strada a Monte Martre! Sarebbe stata la settimana più bella della sua vita!

Abbracciò il suo fidanzato con tutta la forza di cui era capace, quindi lasciò che i commenti dei suoi cari prendessero forma.

 

-          una settimana a Parigi voi due da soli? …Molly, dì qualcosa!

-          Artur…io credo che dovremo fidarci del loro giudizio…e poi stiamo parlando di Parigi! Che città magnifica! Promettete di portarmi a casa un profumo francese!!!

-          Molly! Ma cosa stai dicendo?!?

 

Ma la signora Weasly, ormai, era con la mente sotto l’Arch de Triomphe che guardava la magica città francese. A quel punto sia Ginny che Draco furono certi che sarebbero partiti col placet dei genitori della ragazza.

Promisero di passare l’ultimo giorno di vacanza a fare acquisti per tutti al “La Fayette” e questo fece capitolare anche i più recalcitranti, che cominciarono a fare la lista di regali extra.

L’unico ancora senza parole era il signor Weasly, che davanti a questa piccola e personale Waterloo non potè far altro che alzare bandiera bianca!

 

 

 

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Capitolo 7
*** 6. il matrimonio ***


6. il matrimonio

Il matrimonio

 

1.

I due ragazzi, nonostante tutto, restarono fedeli alla parola data e attesero i tempi stabiliti per sposarsi.

I preparativi per organizzare il matrimonio erano tanti e Draco fu ben felice di lasciare questa parte alle donne di casa Weasly e ad Hermione.

Ripeteva alla sua ragazza che non ne voleva sapere niente, gli bastava che ci fossero lei ed il prete, tutto il resto per lui era superfluo!

Ginny invece era elettrizzata! Ormai anche le sue compagne di classe erano rimaste coinvolte dalla sua frenesia e non passava giorno in cui non si parlasse di tessuti, abiti, rinfreschi e torte!

Dopo mille proposte furono prese tutte le decisioni ed arrivò anche quel fatidico giorno!

Era una bella giornata di metà giugno, l’ estate cominciava a farsi sentire e tutto lasciava presagire una festa meravigliosa.

La cerimonia sarebbe stata celebrata nel giardino di casa Malfoy, addobbato per l’occasione con papaveri rossi e margherite bianche, i fiori preferiti da Ginny.

 

Draco aveva indossato un abito fatto su misura, di taglio classico, ovviamente nero, impreziosito da una camicia bianca, fermata ai polsi con dei gemelli d’oro, che il suo stile personale rendeva unico.

Sembrava uscito da una di quelle riviste patinate che Ginny adorava leggere.

Era semplicemente perfetto e bellissimo.

Ginny aveva un abito semplice e raffinato. Di seta cotta color avorio, il bustino liscio con la scollatura pari era fermato da due spalline sottili. La gonna, lunga fino ai piedi, partiva dal punto vita e si allargava leggermente in piccoli sbuffi di tessuto, che le donavano morbidezza e sensualità. I sandali dal tacco alto slanciavano ancora di più la sua figura già aggraziata.

I capelli erano intrecciati a fili invisibili che recavano piccole gocce di cristallo e le donavano luce e splendore. Sembrava un raggio di sole.

La damigella d’onore della sposa non poteva che essere Hermione, avvolta in un elegante abito rosa, insieme a Luna, vestita in azzurro cielo.

Il testimone dello sposo, a sorpresa di tutti, era Harry.

Draco aveva chiesto al suo eterno nemico e rivale di fargli quell’onore, per poter definitivamente seppellire ogni eventuale rancore ed anche perché, in fondo, alla fine di tutto, avevano combattuto contro lo stesso nemico, anche se per motivi e con sistemi diversi.

Harry all’inizio ne fu sorpreso, ma decise d’accettare, per dimostrare che ormai era tutto superato. Accanto a lui, ovviamente, c’erano Ron, tirato a specchio e quasi più nervoso dello stesso Draco…(l’idea che sua sorella diventasse la nuova signora Malfoy lo rendeva un po’ irrequieto…ma ormai non si poteva più cambiare il destino: il legame tra la famiglia Weasly e l’ultimo dei Malfoy sarebbe stato suggellato al tramonto), e Blase Zaini, cugino di Draco ed uno dei pochi serpeverde presente alla cerimonia.

Tra gli altri ospiti, c’erano Neville, l’inconfondibile Hagrid e la severa professoressa McGrannit, che per l’occasione sfoggiava un elegante abito verde smeraldo.  

 

 

2.

La cerimonia fu semplice e toccante.

Gli sposi, al posto della solita frase di rito, scelsero di recitare due poesie (*) che sentivano essere più sincere.

 

Il primo a fare la sua promessa fu Draco:

 

-          Ogni uomo nell’universo cerca qualcuno che lo completa. Sei apparsa all’improvviso, al momento giusto. Proprio quando ero convinto che il destino aveva vinto sei arrivata tu. Io non ti prometto qualcosa che non ho. Ma giuro e prometto che mi impegnerò e farò di tutto per restare per sempre insieme a te. Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà, se tu ci sarai, io ci sarò!

 

Poi fu il turno di Ginny:

 

-          Ti darò gli occhi miei per vedere ciò che non vedi. L’energia e l’allegria per strapparti ancora sorrisi. Dirti sì, sempre sì, per riuscire a farti volare dove vuoi, senza più pesi sul cuore. Qui nessuno può dividere quello che ha voluto Dio. Sotto questo cielo azzurro, più nessuno toglierà la mia mano dalla tua.

 

Visibilmente emozionati si scambiarono gli anelli e solo a quel punto poterono lasciarsi andare ad un lungo e dolcissimo bacio!

Sembrava non dovessero più staccarsi e nessuno ebbe il coraggio di interromperli, d’altronde erano così belli che sarebbe stato davvero un reato spezzare quell’incantesimo.

Alla fine, come per tutte le cose, anche quel bacio ebbe il suo epilogo ed allora cominciarono i festeggiamenti, con champagne, prelibatezze, musica e danze per tutta la sera.

 

Una delle tante sorprese, (che solo un Malfoy poteva prevedere), fu l’arrivo di un ospite d’eccezione: David Bowie (**) …che altri non era che uno zio di Draco!

A pensarci bene i capelli chiarissimi, lo sguardo glaciale, il caratteristico sorriso sghembo, il portamento e quell’alone di nobiltà che da sempre caratterizza i Malfoy non lasciavano dubbi sul loro legame di sangue, (per non parlare dei diversi film da lui interpretati, colmi di magia e di mistero, che i babbani, non potendo giustificare diversamente, chiamavano “effetti speciali”)!

David dedicò una delle sue canzoni più dolci ai neo sposi, dopodichè lasciò che i riflettori tornassero su Draco e Ginny..

Ovviamente il primo ballo fu interpretato magistralmente dagli sposi che, circondati da quell’aura tipica degli innamorati, sembravano fluttuare nell’aria. Quella sera tutto era davvero magico.

Poi si formarono altre coppie, più o meno prevedibili. Ron ed Hermione, Artur e Molly, Neville e la sorella di Fleur, ma la coppia  più insolita fu certamente quella formata da Luna e Zabini!

 

Harry danzò con diverse ragazze (amiche di scuola di Ginny), alcune delle quali davvero carine, ma si sentiva fuori posto.

Tutti sembravano aver trovato quel qualcuno di speciale con cui poter condividere le emozioni di ogni giorno. Lui, per un certo periodo, aveva creduto che Ginny fosse il suo futuro, ma il destino aveva cambiato le carte in tavola.

Vedeva ballare la sua ex ragazza col suo ex nemico, ma non riusciva a trovarci qualcosa di male. Ormai s’era abituato a vederli insieme e sapeva che il sentimento che li univa era davvero grande e forte. Nulla li avrebbe separati.

Mentalmente augurò loro ogni bene, poi si diresse sulla spiaggia, per fare due passi lontano dalla confusione e dalle luci.

Nell’ombra della sera intravide una fanciulla che, scarpe in mano, lasciava che le onde del mare le bagnassero i piedi.

Incuriosito si avvicinò e solo quando fu a pochi passi da lei la riconobbe.

 

-          Cho?

-          Ciao Harry!

-          Quando sei arrivata? Non ti avevo vista prima!

-          Sono qui dall’inizio della cerimonia, ma ho cercato di non farmi notare troppo…

-          Come mai?

-          Pensavo non ti facesse piacere vedermi. Sono qui solo perché mi ha invitata Draco…

-          Draco? Non sapevo che foste amici…

-          Solo una coincidenza. Mio padre ha avuto bisogno di una consulenza legale e si è rivolto allo studio Wilson, dove lavora Draco. E così ci siamo rivisti. Lui mi ha tenuta aggiornata un po’ su tutto quello che è successo ad ognuno di voi…

 

Rimasero per un po’ in silenzio, poi la ragazza riprese a parlare.

 

-          Harry…potrai mai perdonarmi?

-          Perdonarti? Per cosa?

-          Per aver sprecato quella che poteva essere una meravigliosa favola…

-          Co…cosa stai dicendo?

-          Harry! Io mi sentivo così in colpa! Cedric era morto da poco e io sognavo te…non lui ma te! Mi sentivo un mostro…così ogni volta che uscivamo insieme ti chiedevo di parlarmi di lui, per convincermi che era l’unico motivo per cui volevo vederti…ed invece io volevo…

 

La ragazza cominciò a piangere ed Harry era sempre più confuso.

La sua prima ragazza era di fronte a lui e stava implorando il suo perdono. Non sapeva cosa fare.

Aveva sofferto quando si erano lasciati, ma alla fine anche questo gli aveva permesso di crescere.

 

-          Cho, io non so cosa dire…

-          Non dire nulla, ti prego! Mi sento già così tanto stupida! Non voglio rovinare la festa a nessuno…credo che per me sia ora d’andare. In realtà sono venuta solo perché speravo di poterti finalmente parlare ed ora che l’ho fatto non ho più motivo per restare. Perdonami ancora, Harry. E ti prego di non odiarmi.

 

La bella ragazza dai lineamenti orientali si voltò di scatto e si avviò quasi di corsa verso l’interno di Malfoy Manor, ma Harry la raggiunse e la trattenne per un polso.

 

-          Cho, fermati! Dammi modo di risponderti!

-          Non c’è nulla da dire…sono stata imperdonabile…

-          Questo lo devo decidere io…e se mi permetti io sono di parere contrario!

-         

-          C’era una guerra. C’era la paura. C’era l’incertezza del futuro. Le colpe ed i rimpianti fanno parte di quel periodo…ma è passato. Ora la guerra è finita. È tempo di guardare il futuro con occhi nuovi!

-          Credi davvero che sia possibile?

-          Stai scherzando?! Ti rendi conto che io ho fatto da testimone di nozze niente meno che a Draco Malfoy? Ti sembra poco? Lo avresti mai detto tre anni fa? Guardalo ora! Quello stesso Draco che aveva ricevuto l’incarico di uccidere Silente e che odiava profondamente i babbani ora sta ballando niente meno che con quella che lui ha sempre chiamato con disprezzo “la mezzosangue zannuta”!

-         

-          Le cose cambiano, Cho…e forse possiamo fare in modo che gli errori commessi in passato ci aiutino a vivere meglio il presente.

-          Sono così confusa…

-          Non avere fretta…ma non andare via.

-          Davvero Harry, non so cosa fare…

-          …Concedimi almeno un ballo!

 

E senza aspettare una risposta l’avvicinò a sé e cominciò a dondolare lentamente al ritmo della canzone che si sentiva in lontananza.

 

 

3.

Intanto la festa proseguiva senza alcun problema.

Draco invitò Molly a danzare con lui e quando ebbe fra le braccia la neo-suocera non resistette all’idea di stuzzicarla un po’…

 

-          Da questa notte, finalmente, potrò dormire con Ginny senza incorrere nella sua ira!

-          Ormai non posso più dirti niente…non che prima la mia parola ti abbia mai fermato!

-          Proprio fermato no…ma di sicuro mi ha ostacolato!

-          Posso vendicarmi in un solo modo: ti auguro d’avere una figlia che si innamori di un malandrino come te!

-          Accidenti! Questo è il peggior augurio che poteva farmi!

-          Così impari sulla tua pelle cosa vuol dire avere a che fare con una spina nel fianco!

-          Credo che domani stesso andrò a prenotare una cella ad Azkaban…perché sarà lì che passerò il resto della mia vita dopo aver fatto fuori il bastardo che ci prova con mia figlia!!!

-          Ed io verrò a ridere e a ballare davanti alle tue sbarre!

 

Ballarono in silenzio per un po’, pensando agli ultimi eventi, poi Draco riprese la conversazione

 

-          Come ha fatto a sopportarmi?

-          Mi bastava guardare Ginny per capire che lei voleva solo te…

-         

-          Draco…prima ho esagerato…non sei mai stato una spina nel fianco…anzi credo che tu sia un ragazzo davvero speciale e sono felice che Ginny sia nel tuo cuore. Basta guardarvi insieme per capire quanto vi amate. Non potevo sperare in un marito migliore per mia figlia.

-          Grazie, Molly…avere il suo consenso, anche se ho sempre cercato di non farlo notare, per me è importante. Farò di tutto per non deluderla, mi creda!

-          Ci credo, Draco! …E che ne dici di cominciare a darmi del “tu”?

 

 

4.

i festeggiamenti proseguirono in modo differente.

Molti invitati, verso mezzanotte, cominciarono a prendere la strada del ritorno.

Coloro che erano ospiti a Malfoy Manor si accomiatarono per raggiungere le loro stanze e trovare riposo nei letti freschi di bucato.

I più giovani ne approfittarono per iniziare una serie di balli scatenati, nell’ allegria tipica delle serate estive.

Sulla spiaggia venne acceso un grande falò e molti ne approfittarono per fare un bagno nel mare tranquillo, illuminato dal fuoco.

Verso l’alba anche i più tenaci si lasciarono accogliere dalle braccia di Morfeo e la spiaggia tornò ad essere il luogo tranquillo e sereno di sempre.

 

 

5.

I neo sposi avevano lasciato la festa poco dopo l’una di notte per raggiungere il loro talamo, che li accolse più innamorati e appassionati che mai.

Draco guardò intensamente sua moglie, poi, con finto fare indifferente, disse:

 

-          lo sai che un matrimonio per essere considerato valido deve essere consumato?

-          Davvero?

-          Non vorrai mica andare in grane, vero?

-          Devo chiamare il mio avvocato?

-          Potrebbe essere la soluzione migliore…

-          E allora dimmi, mio bell’avvocato, che cosa proponi di fare?

 

Il giovane uomo prese in braccio la sua sposa, le sussurrò nell’orecchio qualcosa di assolutamente irripetibile, la depose delicatamente fra le lenzuola bianche, dove trovò posto accanto a lei, e mise in atto ciò che le aveva appena promesso…

 

Verso le dieci del mattino si presentarono abbracciati e felici nel grande terrazzo, dove poterono unirsi al resto dei Weasly, che stavano già facendo colazione.

Furono fatti commenti su abiti, cibo, balli e regali, dopo di che ognuno si lasciò tentare da un passatempo diverso.

Hermione rimase sul terrazzo a leggere, mentre Ron si sdraiò accanto a lei per poter recuperare un altro po’ di sonno arretrato.

Artur e Molly cominciarono a scrivere i biglietti di ringraziamento, mentre Draco e Ginny andarono a passeggiare sulla spiaggia.

Mentre chiacchieravano notarono che c’era qualcuno nascosto in una rientranza dell’insenatura. Trattandosi di una spiaggia privata non poteva che essere uno dei loro invitati e, con curiosità, si avvicinarono a quel personaggio misterioso.

La sagoma, coperta da un plaid, aveva un che di strano…infatti da sotto il panno spuntavano tre piedi ed uno di questi era decisamente femminile!

 

Si guardarono sorridendo maliziosamente, incerti se svegliare la coppietta, e togliersi la curiosità sulla loro identità, o fare finta di nulla e tirare dritto.

Ginny era per la seconda ipotesi e Draco, (ripensando a come si era sentito quella volta che lui era stato sorpreso a letto con Ginny), non potè che concordare con sua moglie.

Passarono oltre ma, poco dopo, il neo signor Malfoy fece dietro front e tornò ai piedi dei due amanti: aveva riconosciuto il ragazzo! Non tanto dalla sagoma…ma da un certo paio di inconfondibili occhiali rotondi che giacevano abbandonati sulla sabbia!

 

Indeciso su cosa fare cercò consiglio negli occhi di sua moglie, che era tanto sorpresa quanto felice che il suo migliore amico avesse finalmente trovato una ragazza, dopo due anni di solitudine.

Facendo segno di non parlare si allontanarono silenziosamente e solo a debita distanza fecero i primi commenti.

Fu Ginny a rompere gli indugi.

 

-          ma tu hai idea di chi sia la ragazza?

-          Certo che sì…visto che l’ho invitata io!

-          E chi è?

-          Una certa moretta dagli occhi a mandorla…

-          Cho?!

-          Touchè!

-          Questa sì che è una sorpresa! …Si dice che certi amori non finiscono mai…fanno dei giri immensi e poi ritornano…

-          Devo preoccuparmi? In fondo anche tu sei una ex di San Potter…

-          Puoi stare tranquillo…io da ieri sono la signora Malfoy e niente e nessuno potrà cambiare il mio destino accanto a te! Mi spiace, ma sei condannato ad avermi fra i piedi per moltissimi anni!

-          È una promessa o una minaccia?

-          Vedila come ti pare…ma se una certa signorina Parkinson dovesse farsi viva, fossi in te ci penserei due volte prima di approfittarne, perché non starò certo lì a guardare!

-          Gelosa, Weasly?

-          Preferisco essere chiamata Malfoy! E la risposta è sì…sono gelosa del mio bel maritino!

 

E senza dargli modo di ribattere gli buttò le braccia al collo e lo ricoprì di dolci e schioccanti baci.

 

Poco dopo videro Harry e Cho che, usciti dal loro nascondiglio, cercavano di ricomporsi il più in fretta possibile.

Visibilmente in imbarazzo, Harry si avvicinò e prese da parte Draco, cercando una scusa plausibile per giustificare la loro presenza a quell’ora del mattino.

 

-          abbiamo chiacchierato per tutta la notte ed alla fine ci dobbiamo essere addormentati…

-          si dice così adesso? Allora anche io e Ginny stanotte abbiamo “chiacchierato”…

-          Draco, davvero, non è il caso di farne troppa pubblicità…

-          Ma è una notizia sensazionale: San Potter è fuori dal mercato degli scapoli d’oro!

-          Non esagerare, adesso! E poi vorrei ricordarti che anche tu, in passato, sei stato sorpreso dal sottoscritto in atteggiamento decisamente compromettente eppure non ti ho tradito!

-          Questo è vero, devo dartene atto…ma in fondo sei tu il nobile grifondoro mentre io sono pur sempre un lurido serpeverde!

 

Harry non credette alle sue orecchie! Draco voleva davvero dire a tutti quello che avevano fatto?

Il ragazzo diventò improvvisamente così rosso da fare concorrenza alla tonalità tipica del suo amico Ron, ma Draco fu più signore di quanto in realtà voleva far credere e lo rassicurò:

 

-          Potter, per me puoi fare quello che ti pare, con chi ti pare e dove ti pare! Non mi devi nessuna spiegazione…Certo se ci provi con mia moglie ti spezzo braccia e gambe…e questa non è una minaccia, è una promessa!

-          Sei stato chiaro…e stai tranquillo, tra me e Ginny è tutto finito da un bel pezzo!

-          Meglio per tutti! A questo punto consiglio di rientrare a Malfoy Manor nella più totale indifferenza e, se fossi in voi, prenderei il succo di mirtillo per colazione…pare che sia un toccasana per chi deve recuperare le energie…

 

E ammiccando nel suo caratteristico modo raggiunse la sua giovane moglie e presero insieme la strada di casa.

 

 

(*) le poesie sono stralci di tre canzoni: “arrivi tu” “io ci sarò” e “nei giardini che nessuno sa”

(**) lo so, ho esagerato, ma non pare anche a voi che David Bowie sia di un altro mondo? Lo adoro!

 

 

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Capitolo 8
*** 7. chiacchiere ***


7. chiacchiere

Chiacchiere

 

1.

         ti dico che si sono lasciati!

         Eppure io li ho visti insieme, in centro, pochi giorni fa…e non sembrava che fossero in crisi…

         Avranno certamente delle cose in comune da sistemare, in fondo lui è un avvocato…ma li ho visti con questi miei occhi: Ginny aveva una faccia tirata e Draco era visibilmente nervoso. E poi lui non ha più la fede al dito…ti pare poco?

         Davvero? E dire che sembravano tanto innamorati…

         Ma cosa vuoi farci? Lui avrà pensato che sposando la figlia del primo ministro della magia la gente avrebbe dimenticato che razza di famiglia fossero i Malfoy…ma il sangue non mente…alla fine si sarà stancato di fingere e avrà rivelato la sua vera natura!

         Ma lei? In fondo lei avrebbe potuto sposare il famoso Harry Potter, ed invece ha scelto proprio Malfoy…perché l’avrebbe fatto se non per amore?

         Lui l’avrà ricattata in un qualche modo…o forse semplicemente perché ha un mucchio di soldi. i Malfoy sono famosi per essere una delle famiglie più ricche e spietate d’ Inghilterra!

         Che peccato, però…erano così belli insieme!

         Già…sembravano i protagonisti di un romanzo! Lui bello ricco e dannato, lei bellissima povera e in pericolo. Lui la salva rischiando la vita e lei lo perdona di tutto il male fatto in passato! Troppo bello per essere vero!

         La realtà è davvero crudele a volte…potevano avere tutto…ed invece finiranno per odiarsi e sputarsi addosso veleni e cattiverie!

         Già…

 

 

2.

-          come stai?

-          Così così…e tu?

-          Pensavo peggio…fa meno male di quello che credevo…

-          Meglio così…anche se per me potevi risparmiarti questo dolore…

-          Ginny, ne abbiamo parlato tanto e poi ormai è tardi…non si torna indietro!

-          A questo punto no…

-          Però avrei voglia di una sigaretta…

-          Scordatelo! Davanti a me tu non fumi!

-          Lo so, lo so! È che mi calmerebbe un po’ i nervi!

 

Draco e Ginny erano seduti al tavolino di un bar. Lui aveva ordinato un caffè, lei un succo di frutta. L’uomo continuava a muovere la mano sinistra e istintivamente toccava l’anulare dove un tempo c’era un anello d’oro…

 

-          è strano non avere più la fede al dito…

-          è difficile riabituarsi dopo due anni...

-          …ma non potevo fare diversamente!

-          Lo so! Piuttosto posso sapere dove l’hai messa?

-          È sempre con me…vicino al mio cuore!

 

E così dicendo portò la mano destra all’interno del colletto della camicia e tirò fuori una catenina d’oro dove era stato infilato il prezioso anello nuziale.

Ginny sorrise e guardò il suo gemello che era ancora al suo posto.

 

-          non ho ancora capito se sei stato coraggioso o pazzo a farti togliere il tatuaggio dal braccio. In fondo tu sei diventato l’uomo meraviglioso che sei anche grazie agli errori del passato!

-          Voglio che nostro figlio sia orgoglioso di me e che sappia che suo padre ha fatto tutto quello che era in suo potere pur di cancellare ogni traccia del suo oscuro passato…compreso rimuovere il marchio nero!

-          Spero solo che la mano si sgonfi in fretta e che tu possa rimetterti l’anello…ho già visto fin troppe ragazze che ti guardano con occhi languidi!!!

-          Sei gelosa, Weasly? Eppure dovresti saperlo, ormai, che amo solo te…non per niente porti in grembo mio figlio!!!

-          Nostro figlio…ci pensi, Draco? Avremo un bambino!

-          Per ora è un bel bastardo! Spero che le nausee ti passino presto, non mi piace vederti star male…

-          Passeranno, sta tranquillo…e comunque sono per un’ottima causa!

 

Malfoy e signora si alzarono per fare una passeggiata.

Lui appoggiò il braccio destro sulle spalle della moglie, lei portò il braccio sinistro intorno ai fianchi del marito e proseguirono per la loro strada, ignari o semplicemente infischiandosene delle chiacchiere della gente, più innamorati che mai!

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Capitolo 9
*** 8. paure ***


8. paure

Paure

 

1.

Dopo tre anni di matrimonio la vita di coppia di Draco e Ginny fu allietata dall’arrivo della più bella bimba che fosse mai nata, e non poteva essere diversamente, visto che entrambi i genitori erano indiscutibilmente avvenenti.

Melody aveva gli occhi argentei ed il naso dritto del padre, i capelli rossi e la bocca sempre sorridente della madre. Anche il caratterino era indiscutibilmente “di famiglia”, ma di quale genitore era ancora incerto, visto che erano entrambi testardi e decisi.

Ginny si sentiva davvero realizzata: era sposata ad un uomo che amava con tutto il cuore, le piaceva il suo lavoro al ministero, abitava in una casa da mille e una notte, ed ora stringeva tra le braccia una meravigliosa creatura che aveva il potere di raccogliere in se tutto quello che di buono avevano lei e Draco.

Dal canto suo quando Draco si guardava alle spalle vedeva un ex mangiamorte che aveva trovato il modo di riscattarsi. Le sue due donne (come aveva preso a chiamarle) erano quanto di più amava al mondo ed erano ovviamente il suo moto d’orgoglio, ma era anche diventato uno degli avvocati più giovani e convincenti del Foro di Londra.

Sì! Era riuscito a scrollarsi di dosso il suo pesante passato ed ora poteva guardare al futuro con animo sereno.

 

Il destino, che spesso aveva giocato con loro, aveva in serbo un’altra sorpresa.

Difatti, pochi mesi dopo la nascita di Melody, Ginny scoprì d’essere di nuovo in dolce attesa. Di sicuro lo sconcerto iniziale fu tanto e le battute si sprecarono ( << avete intenzione di fare una squadra di quiddich con anche le riserve? >> oppure << ma lo sapete che esistono delle precauzioni? >> o ancora << ma non ne bastava uno di Malfoy? Quanti credete che potremo sopportarne? >> )  ma in fondo, anche se un po’ in anticipo rispetto ai loro progetti, non c’era nulla di male e tutti si abituarono all’idea che presto Melody avrebbe avuto un compagno di giochi.

 

 

2.

Una mattina in cui Draco era in aula, il processo venne interrotto da un messo del tribunale ed il giudice convocò i due avvocati nel suo studio.

 

-          mi spiace per questo inconveniente, ma è giunta una richiesta urgente: avvocato Malfoy, la sua presenza è richiesta altrove.

-          Non capisco, signor giudice…

-          Non entrerò nei dettagli, ma è tutto scritto qui.

 

E diede a Draco una lettera scritta con calligrafia che riconobbe essere di Frank Wilson, il suo socio.

 

-          Naturalmente ha il mio permesso per allontanarsi dall’aula. Il processo proseguirà regolarmente, l’avvocato Wilson mi ha già presentato la delega a suo nome.

-          La ringrazio, Vostro Onore.

 

E così dicendo aprì la lettera e lesse quello che mai avrebbe voluto leggere in vita sua.

Ginny era stata ricoverata d’urgenza al San Mungo a causa di una grave emorragia che l’aveva colpita poche ora prima. Non si sapeva altro di più. Lo aspettavano urgentemente in ospedale.

 

3.

Draco non ebbe modo e tempo di farsi altre domande.

Abbandonò l’aula e non appena fu fuori dal tribunale si smaterializzò per ricomparire nell’atrio del San Mungo, l’ospedale dei maghi.

Stava già cercando un’infermiera, alla quale chiedere dove poteva trovare sua moglie, quando fu raggiunto da George, che lo condusse nella sala d’attesa di chirurgia, dove li attendeva Molly.

Hermione giunse poco dopo accompagnata da Ron.

Artur, invece, non se la sentiva di stare seduto ad aspettare e, con la scusa di portare Melody a prendere una boccata d’aria, era andato in giardino con la nipotina che dormiva beatamente nel passeggino, ignorando la tragedia che si stava abbattendo sulla sua famiglia.

Le notizie erano poche e confuse. Ginny aveva avuto un malore, dovuto ad una forte emorragia, le cui cause erano ancora ignote. Era in sala operatoria ed i medici stavano cercando di capire l’origine del male.

 

Draco si sentiva completamente perso. Avrebbe voluto fare qualcosa ma la sua impotenza era direttamente proporzionale all’angoscia che lo stava attanagliando.

Si guardava intorno alla ricerca di una risposta che non arrivava e gli sguardi di paura che leggeva sui volti dei suoi familiari gli rammentavano, come se ce ne fosse stato bisogno, quanto fosse grave la situazione.

Ogni tanto qualcuno provava a dire una parola di conforto o di incoraggiamento, ma la frase rimaneva sospesa nell’aria. In fondo non ci credeva nessuno.

La situazione era davvero allo stremo.

Poche ore dopo un medico uscì dalla sala operatoria e chiese del marito della giovane donna.

Draco non si fece attendere, raccolse tutto il coraggio che riuscì a trovare, e si avviò col chirurgo nella saletta dei colloqui coi familiari.

 

-          La situazione è molto grave.

-          Mi dica la verità.

-          sua moglie ha un’emorragia e la gravidanza in corso non l’aiuta di certo. Il bambino la sta privando di molte sostanze necessarie. Se continua così dovremo chiederle di fare una scelta molto drastica…

-          se mi sta chiedendo di scegliere tra mia moglie ed il bambino, a costo di sembrarle cinico, non ho alcun dubbio in proposito: salvate mia moglie.

-          è doveroso che le dica che potrebbe non essere sufficiente per salvarla.

-          Fate tutto ciò che è in vostro potere. Usate ogni mezzo, legale od illegale non importa, ma salvatela.

 

La determinazione che il medico lesse nello sguardo dell’uomo che aveva di fronte gli fece capire che non stava scherzando affatto.

Purtroppo non c’erano molte altre possibilità per salvare la donna, ed i due si lasciarono senza dirsi altro.

 

Draco si ritrovò a dover aggiornare Molly e gli altri, le poche parole che riuscì a dire gli uscirono a fatica e con voce spezzata e dovette utilizzare molto autocontrollo per non urlare e maledire quel destino infame.

Poi si rifugiò in giardino, dove si accese una sigaretta per calmare i nervi.

Mentre guardava il fumo azzurrognolo e velenoso che saliva lentamente, si soffermò a pensare a come le cose potessero cambiare in un battito di ciglia.

Quella mattina era iniziata nel migliore dei modi, con scherzi e baci, ed ora era in attesa di sapere se sarebbe diventato vedovo entro sera.

Era una situazione surreale. Un incubo che lo aveva ricondotto in uno stato di paura ed angoscia che non provava dai tempi di Voldemort.

Ma il signore oscuro era comunque un nemico che si poteva affrontare e combattere, mentre un malore improvviso ti lasciava nella più totale impossibilità di agire. Dovevi solo affidarti a chi ne sapeva più di te e sperare che lassù qualcuno ti guardasse con amore.

Ripensò a Fred e a sua madre. Erano le prime due persone che gli erano venute in mente e silenziosamente li pregò che da lassù facessero un miracolo.

Ma il miracolo non avvenne.

Nonostante l’intervento tempestivo dei medici, Ginny era sempre più grave e Draco era sempre più sull’orlo di una crisi.

Verso sera i medici dissero che avevano fatto il possibile. Ora era solo questione di tempo. Se la donna avesse superato la notte c’erano buone possibilità che si riprendesse, sennò…

 

Quell’incertezza portò Draco in un baratro.

 

Prese Melody e la tenne stretta a sé.

Le parlò dolcemente all’orecchio, in modo che nessuno potesse sentire cosa le stava confidando. Le sorrise, l’affidò ad Hermione e poi chiese a Molly di accompagnarlo fuori a fare due passi.

Una volta lontani da orecchie indiscrete, prese il coraggio a due mani e parlò.

 

-          Molly, devi farmi una promessa: se Ginny non dovesse farcela devi prenderti cura di Melody, esattamente come hai fatto con Ginny.

-          Draco, non devi neanche pensarla, una cosa del genere! Vedrai che Ginny ce la farà!

-          Molly, devi promettermelo.

-          Draco vedrai che non ce ne sarà bisogno.

-          Smettila di dire che va tutto bene, perché non va affatto bene e lo sappiamo entrambi! Ora promettimi che ti prenderai cura di Melody.

-          Ma Draco…

-          DEVI PROMETTERLO, Molly!

-          Va bene, Draco! Se Ginny non dovesse farcela prometto di aiutarti a tirare su Melody…

-          No, Molly, non hai capito…sei tu che dovrai allevare Melody. Io…io non ce la farò…

-          Draco, lo so che ora ti sembra impossibile, ma non devi pensare così…

-          Molly…non hai ancora capito? Tra me e Ginny quello forte non sono io…è lei. È sempre stata lei. È il perno intorno al quale girano la mia vita e quella di Melody. Senza di lei io e Melody saremo persi…

-          Sei più forte di quello che pensi. Ma se davvero credi di non farcela allora mi prenderò cura di entrambi. Non devi temere. Non ti lasceremo solo.

-          Ti ringrazio…ma non devi preoccuparti per me…io ho fatto una promessa a Ginny molto tempo fa…prima ancora di sposarla. Le ho detto che l’avrei protetta e che mi sarei preso cura di lei…e anche se ora non sono all’altezza del compito, continuerò a farlo…

-          Che cosa intendi dire?

-          Che io la seguirò, ovunque andrà…Ovunque.

-          Draco non fare pazzie. Pensa a Melody!

-          È proprio pensando a lei che ho deciso così. Melody ha bisogno di un padre che possa darle sicurezza e stabilità ed io impazzirò senza Ginny. Sono niente senza di lei…

-          Draco non dire così…

-          No, Molly! Non aggiungere altro, perché comunque la mia decisione è e rimarrà questa. Ti chiedo solo di non farne parola ad altri…almeno finchè le cose non saranno definite.

-          Ma…

-          Niente “ma”…Intesterò a Melody la maggior parte dei miei beni, il resto andrà a te e ad Artur per garantirvi ogni mezzo di sostentamento. Non credo ci sia altro da aggiungere.

-          Draco…

-          Solo un’ultima cosa…grazie. Sapevo di poter contare su di te.

 

E così dicendo rientrò nella sala d’attesa che ormai, per lui, era diventata l’anticamera dell’inferno.

 

 

4.

Molly era senza parole.

Draco diceva sul serio. Glielo aveva letto chiaramente sul volto tirato.

Avrebbe voluto trovare le parole per dargli coraggio, ma anche lei era rimasta senza. La sua bambina era in fin di vita...avrebbe voluto fare cambio di posto, ed invece poteva solo sperare che passasse la notte. Aveva già perso un figlio, non avrebbe retto ad un altro colpo del genere.

 

Nel frattempo Draco aveva ottenuto di poter andare in camera di Ginny e poterle stare accanto.

Si avvicinò al letto cercando di non disturbarla, anche se in realtà non poteva svegliarla, visto che era ancora sotto gli effetti dell’anestesia.

Ogni tanto un’infermiera, senza proferir parola, veniva a controllare che i valori dei macchinari collegati con la giovane donna fossero regolari ed altrettanto silenziosamente se ne andava.

Draco restò al suo fianco per tutta la notte. Le tenne la mano, cercando di dare calore a quel corpo che tanto amava e che ora la stava tradendo. Era pallida e immobile e la sensazione che ogni minuto fosse l’ultimo era sempre presente.

Verso l’alba la speranza che le cose potessero volgere al meglio era poco più di un barlume.

Ma quando il buio più completo invade l’anima,  un barlume può sembrare il sole.

E quella fu l’alba più bella del mondo.

Ginny si mosse, impercettibilmente. Schiuse le labbra ed il primo nome che invocò fu quello del marito.

Draco stentò a credere che fosse successo davvero.

Forse era stata la sua immaginazione, eppure gli sembrava di sentire le dita di Ginny stringere un po’ di più le sue mani intrecciate.

Si avvicinò cautamente al viso dell’amata e depose un bacio e, come nella più classica delle fiabe che leggeva a sua figlia, la donna aprì gli occhi. Gli sorrise appena per poi richiudere stancamente le palpebre, ma per Draco fu sufficiente.

Si abbandonò ad un pianto liberatorio, scosso da singhiozzi silenziosi che racchiudevano tutta la stanchezza e l’angoscia delle ultime 24 ore.

Il miracolo che tanto aveva invocato era finalmente stato esaudito.

Ginny ce l’aveva fatta.

Rimase solo con lei per diversi minuti, per poter realizzare quanto era appena successo.

La baciò con tenerezza, con passione e con tutto l’amore che c’era in lui. Voleva trasmetterle tutta la gioia d’averla di nuovo tra le braccia e nello stesso tempo era un modo per rassicurarsi che non stava sognando.

Poi si ricompose ed uscì dalla stanza per cercare Molly e darle la buona notizia.

Quando fu davanti alla madre della sua sposa l’emozione gli precluse ogni possibilità di parlare, ma il sorriso che dipingeva il suo volto fu più eloquente di mille parole.

Si abbracciarono, stringendosi il più forte possibile, ed in quel gesto c’era tutta la felicità per lo scampato pericolo.

Ormai tutto quello che era stato detto era storia passata.

Ginny sarebbe tornata a casa e tutto sarebbe tornato come prima.

Quasi tutto…

 

 

5.

Infatti, tolti ovviamente i primi tempi in cui tutti si prodigarono per aiutare Ginny a riprendersi, piano piano la vita tornò ai ritmi di sempre.

Ginny dovette fare i conti con la perdita del bambino, ma l’affetto di Melody e di Draco non era venuto a meno e presto si ritrovò ad essere di nuovo quella di sempre.

Quello che invece faceva fatica a riprendersi era Draco.

La paura era stata troppa per lui. Aveva bisogno di più tempo per interiorizzare la cosa e capire che era tutto finito.

Ogni tanto Ginny provava a parlargli e a proporre di fare il secondo figlio, ma Draco trovava sempre il modo di cambiare argomento.

Un giorno, presa dallo sconforto, Ginny decise di prendere la situazione in pugno e si presentò nello studio del marito armata di tutta la testardaggine di cui disponeva.

 

-          Draco Malfoy dobbiamo parlare!

-          Ginny, non mi sembra questo né il luogo né il momento.

-          Se aspetto te, non sarà mai il momento giusto, per cui vedi di dire alle tue impiegate di non passarti chiamate, perché ora tu hai da fare con me!

-          Ginny, non essere precipitosa…

-          O lo fai tu o lo faccio io. Scegli!

 

Draco non ebbe possibilità di replica.

Sapeva già che prima o poi sarebbe successo, ma aveva sperato di schivarsela ancora per un po’.

Diede disposizione di non passargli alcuna chiamata. Chiuse delicatamente la porta e lanciò un incantesimo muffliato, in modo da non rendere pubblico il motivo della loro discussione.

 

Draco e Ginny avevano un sistema tutto loro di discutere.

Quando non si trovavano d’accordo su una questione importante, (con la convinzione che non ci si dovesse tenere dentro nulla e per non rischiare incomprensioni future), si chiudevano a chiave in una stanza, si toglievano i vestiti fino a restare solo in biancheria intima, (per non avere la tentazione di smaterializzarsi all’improvviso), e restavano a fronteggiarsi fino a che uno dei due non si convinceva delle ragioni dell’altro.

La prima volta che Ginny propose a Draco di “litigare” in questo modo non resistettero più di dieci minuti.

Infatti il giovane si trovò impreparato davanti ad una situazione così insolita e, purtroppo per lui,  Ginny se accorse.

Lui provò davvero a fare un discorso convincente, ma si distraeva continuamente e Ginny non riusciva a guardarlo negli occhi, visto che lo sguardo le cadeva inevitabilmente su altre parti anatomiche del marito.

Finirono presto abbracciati l’uno all’altra, ridendo di quella situazione a dir poco pazzesca.

Da allora poteva capitare anche che uno dei due, senza una vera ragione, dicesse all’altro: << ho voglia di litigare >> frase che lasciava intendere ben altro e si davano appuntamento in camera da letto.

 

Ma questa volta la questione era troppo importante e non sarebbe finita in pochi minuti.

Ne erano consapevoli entrambi e proprio per questo, per loro, si preparava una mattinata davvero impegnativa.

 

Il problema era relativamente semplice: Ginny voleva il secondo figlio, Draco non voleva rischiare più. Punto.

Peccato che nessuno dei due volesse ascoltare le ragioni dell’altro…almeno fino a quella mattina.

 

-          Draco, quello che è successo non è dipeso dalla gravidanza. Sarebbe successo comunque…

-          Ma la gravidanza ha peggiorato e precipitato le cose. Se non fossero intervenuti i medici il bambino ti avrebbe risucchiato fino all’ultima goccia di linfa vitale.

-          Si vede che era destino così. Questo non significa che debba sempre andare male. In fondo con Melody non ho avuto alcun problema.

-          E allora vedi di farti bastare Melody, perché da parte mia non sarò più disponibile a rischiare di nuovo!

-          E da quando decidi tu anche per me? Non ho diritto di dire la mia opinione?

-          La stai dicendo adesso. Ciò non toglie il fatto che io non tornerò sulla mia decisione.

-          Quindi secondo te stiamo solo perdendo tempo!

-          Infatti. È inutile questo tuo tentativo di convincermi. Non metterò mai più a repentaglio la tua vita. E questo è quanto ho da dire. Nulla di quello che puoi replicare mi convincerà del contrario.

-          Signor Draco Malfoy, sei più testardo di un gargoille di pietra! Pensi davvero di potermi imporre le tue decisioni senza prima parlarne con me?

-          Tengo molto in considerazione la tua opinione, normalmente, e lo sai benissimo, ma questa volta non sentirò ragioni. Non ho altro da aggiungere.

 

Quasi a voler fare da arbitro, il telefono collegato alla linea privata di Draco prese a squillare.

Ginny lo guardò male ma lui, avendo riconosciuto il numero della suocera, fece un cenno alla moglie e rispose all’apparecchio.

Melody, che Ginny aveva lascito in custodia a sua madre, si era fatta male cadendo dall’altalena e lei non riusciva a calmarla.

I due si lanciarono uno sguardo di intesa. Senza aver risolto il loro problema si rivestirono in fretta, uscirono dall’ufficio e poco dopo si materializzarono a casa di Molly.

 

La bimba era in piena crisi di pianto e nemmeno Ginny, essendo già da prima particolarmente nervosa, riuscì a calmarla.

Fu Draco a farsene carico.

La prese in braccio e la portò a fare un giro sulla riva del laghetto vicino, a caccia di rane e libellule e, distraendola, le fece dimenticare il bernoccolo che ora faceva bella mostra di sé sulla fronte liscia della piccola.

Ginny era turbata e Molly se ne accorse.

 

-          sta tranquilla, è solo un bernoccolo…vi ho chiesto di venire solo perché la bimba voleva uno di voi due.

-          non sono preoccupata per Melody.

-          E allora che cos’è?

-          Si tratta di Draco…

-          Ci sono problemi con Draco? Non ci credo!

-          Non siamo in crisi come coppia, sta serena! è che vorrei tanto un altro figlio…ma lui non vuole più saperne… e dire che è un padre meraviglioso! Guardalo anche adesso!

-          Ginny devi cercare di capirlo…ha avuto davvero un brutto colpo, quando sei finita in ospedale…

-          Lo so, ma ormai è passato quasi un anno. I medici dicono che potrei già riprovarci. Ma lui non vuole nemmeno parlarne.

 

Per un attimo le due donne rimasero in silenzio. Poi Molly riprese a parlare.

 

-          non so se faccio bene a dirtelo. Ma credo sia giusto che tu lo sappia. Quando tu eri in ospedale, Draco mi ha fatto promettere che mi sarei presa cura di Melody, se tu non ce l’avessi fatta…

-          Mamma, non è un segreto per nessuno: tu sei una persona meravigliosa e sei l’unica con cui lui riesce a parlare. Saresti stata all’altezza della situazione e lui avrebbe avuto un supporto importante in te.

-          Non hai capito. Come del resto non avevo capito nemmeno io quando me lo disse allora. Non intendeva chiedermi aiuto, ma voleva affidarmi Melody per poter seguire te…ovunque tu fossi andata…Capisci ora?

-          Lui voleva…

-          Sì. Si sarebbe tolto la vita, piuttosto che vivere senza di te. E parlava sul serio. Ne sono convinta. Per cui cerca di capire anche le sue paure. Ha vegliato per tutto il tempo, non sapendo se la vostra vita sarebbe proseguita oppure no. Ha una grandezza di cuore ed una fragilità d’animo che mi fanno tenerezza e quasi paura. È capace d’amare oltre ogni limite e, nello stesso tempo, se perde i suoi punti di riferimento è completamente smarrito. Cerca di non essere troppo dura con lui.

 

Ma Ginny aveva smesso d’ascoltare sua madre da un po’.

E così Draco si sarebbe davvero lascito morire pur di stare con lei? Cosa gli diceva il cervello? Non pensava a Melody? Il sangue della donna stava già cominciando a ribollire nelle vene, per cui prese sua madre ed andò verso i due che si vedevano in lontananza.

 

-          Draco, dobbiamo parlare!

-          O no! Ti prego, Ginny, non ora! Non di nuovo!

-          Mamma resterà qui con Melody mentre tu vieni con me!

 

Il tono non lasciava possibilità di replica e Draco, ormai senza più la forza di ribattere, la seguì mestamente nella vecchia camera di Ginny.

 

-          cos’altro dobbiamo dire? Pensavo d’essere stato chiaro!

-          Cosa significa che se io fossi morta tu saresti venuto con me?

-          Cosa?…hai parlato con tua madre, vero?

-          Me l’ha detto nel tentativo di difenderti. Ma io ora sono ancora più furiosa. Cosa credevi di fare? Non bastava che Melody rischiasse di diventare orfana di madre, doveva perdere anche suo padre?

-          Ma prova a pensarci, Ginny. Che razza di padre sarei stato per lei?

-          Ti bastava darle tutto l’amore che hai nel cuore. A lei sarebbe bastato!

-          Senza di te non c’è amore in me, Ginny. Io sono solo uno specchio che riflette la tua luce. Senza la mia sorgente di vita il mio cuore è buio!

-          Draco. Quello che dici è stupendo, ma è falso! Tu hai così tanto amore in te e non sai nemmeno tu quello di cui sei capace.

-          Io so solo che non avrei più potuto guardare in faccia mia figlia senza sentirmi in colpa…

-          In colpa? Per che cosa?

-          Per essere stato la causa della morte di sua madre!

-          Draco…ma che cosa stai dicendo?

-          Non hai ancora capito, Ginny? Se io non ti avessi messa incinta, tu non avresti rischiato di morire…è questo il motivo per cui non succederà più. Non metterò più a repentaglio la tua vita. Non sarò io ad ucciderti!

 

Draco cominciava a vacillare, il ricordo di quei giorni aveva fatto riaffiorare l’angoscia che si portava dentro da allora.

Ginny era senza parole. Come poteva spiegargli che non era colpa sua. Che non lo riteneva responsabile di nulla.

 

Ecco il motivo di tanta determinazione nel non voler avere altri figli. Ora era tutto chiaro.

Si avvicinò a lui e lo abbracciò dolcemente.

Senza staccarsi da quel contatto rassicurante cominciò a parlargli sottovoce.

 

-          mio dolcissimo amore…come hai potuto anche solo pensare che ti ritenessi colpevole di quello che è successo?

-          Perché lo sono, Ginny!

-          È stato il destino, Draco. Non tu!

-          Farò tutto quello che è in mio potere per evitare che riaccada di nuovo una cosa del genere. E se questo significa non avere più figli…che sia!

-          Non condivido questo tuo pensiero, ma ora capisco da dove è nato. Non ti chiederò più di avere altri figli, almeno finchè tu stesso non ti sarai perdonato. Sei tu che ti sei colpevolizzato e condannato. Trova la forza di perdonarti e potremo darci un’altra possibilità.

-          E se non dovesse accadere? Se non dovessi riuscirci? Riuscirai a sopportare questa mia mancanza?

-          Non mi sono mai pentita d’aver scelto te come marito e non succederà nemmeno adesso e per nessun motivo al mondo. E se davvero non dovessimo avere altri figli…vorrà dire che avremo la bambina più viziata di tutta Londra!

 

Draco si sentì sollevato. Finalmente avevano chiarito la questione e questa volta Ginny aveva capito.

Restarono abbracciati ancora per un po’…poi le loro labbra cominciarono a cercarsi per suggellare in modo più intimo quel loro ritrovato equilibrio.

Naturalmente, come succedeva da diversi mesi, Draco si preoccupò di usare delle precauzioni per evitare una gravidanza e questa volta Ginny non lo ostacolò.

Era un gesto d’amore anche quello e finalmente l’aveva capito anche lei.

Chissà…forse un giorno Draco avrebbe superato il suo senso di colpa e avrebbero avuto un secondo piccolo Malfoy…ma per ora si accontentarono d’amarsi con tutto il cuore e tutto l’amore di cui erano capaci.

 

 

6.

La vita andò avanti.

Ron ed Hermione si sposarono. Contemporaneamente Harry annunciò il suo fidanzamento con Cho.

Un anno dopo, la vita di coppia di Ron ed Hermione fu allietata dall’arrivo della piccola Rose, ed il primo Natale della neo arrivata fu festeggiato alla tana, con tutti i Weasly al completo.

Mentre erano intenti a scambiarsi auguri e regali George si avvicinò a Draco e gli chiese di potergli parlare in privato.

 

-          Devo guardarmi le spalle? Lo sai che sono sempre un po’ prevenuto quando si tratta di te!

-          Sta tranquillo, niente scherzi. Volevo solo chiederti una cosa. L’altro giorno, quando sono passato dal tuo studio per lasciarti i documenti del negozio, ho visto una ragazza molto carina…e mi chiedevo chi fosse…

-          Ci lavorano diverse ragazze lì…potresti essere più preciso?

-          Capelli nerissimi, mossi, lunghi. Profondi occhi scuri. Pelle olivastra. Piuttosto in carne e grintosa. Labbra rosse e sensuali. Voce affascinante. Bellissima. E…

-          Ehi! Ho detto un po’ più preciso, ma non intendevo così preciso!!!

-          …E terribilmente sexy!!! Hai capito di chi sto parlando?

-          Credo di sì…

-          È una delle tue impiegate?

-          No. È la nuova praticante. Collabora con me da un paio di mesi e si sta già facendo notare per impegno e talento. È molto in gamba e si chiama Kelly.

-          Kelly! Che nome meraviglioso!

-          Ed è una babbana.

-          Davvero? Non credevo che tu lavorassi con dei babbani…

-          Se è per questo anche il vecchio Frank Wilson è un babbano. È sua moglie Betty la maga di famiglia. È solo per questo che lui conosce l’esistenza del mondo magico. Anche le altre ragazze sono babbane e non sanno di me e di Betty. E nemmeno Kelly lo sa.

-          Oh…ed io che credevo che foste tutti maghi…ed ora come faccio? Io voglio conoscerla…credi che potrei avere una chance con lei?

-          Non saprei. Di solito non parliamo di cose personali, ma mi sembra d’aver intuito che per il momento non sia impegnata.

-          Per te sarebbe un problema se io mi presentassi e la invitassi fuori?

-          Per me puoi fare quello che vuoi. Sappi solo che è tosta e non la inganni. Per cui se fra voi dovesse nascere qualcosa e poi finire…sei tu quello che dovremo raccogliere col cucchiaio!!!

-          Come farò a spiegarle che siamo maghi?

-          Questo è un problema tuo! Lasciami fuori da questa storia.

 

E mentre George rifletteva su come conquistare la ragazza che gli aveva rubato il sonno, Draco osservava sua moglie, intenta a coccolare la piccola Rose, mentre Hermione preparava un biberon di latte.

Anche Cho sembrava piuttosto interessata e lanciò parecchie occhiate significative ad Harry, che fece finta di non capire.

Fece un cenno d’intesa all’amico dagli occhi verdi, quando quest’ultimo incrociò il suo sguardo, poi si avvicinò alla cognata per farle i complimenti e prendere in braccio la figlia di Ron.

 

-          Vieni qui, piccola Rose…vieni in braccio allo zio serpente!

-          Draco!

-          Deve abituarsi da subito a distinguere le case, così quando andrà ad Hogwarts saprà riconoscere i migliori!

-          Ancora ci credi a questa storia? Ma da quanti anni te la racconti? Vuoi metterti in testa che i serpeverde sono dei pessimi elementi mentre i migliori sono i grifondoro!?

-          Cara la mia mezzosangue zannuta, vorrei ricordarti che anche la tua migliore amica, alla fine, ha preferito un serpeverde ad un grifondoro!

 

Questi battibecchi andavano avanti da anni. Non sarebbe stato normale vedere Draco ed Hermione fare una conversazione senza lanciarsi frecciate. Ma ormai il veleno di Draco aveva trovato il sua antidoto in Ginny, per cui ogni suo dardo velenoso, in realtà, era solo un modo per ricordare i vecchi tempi ed esorcizzare i vecchi rancori.

 

Poi consegnò il prezioso fagottino alla sua mamma e, chinandosi verso di lei ma facendo in modo che anche Ron sentisse, le disse:

 

-          hai fatto proprio un bel lavoro…considerando che suo padre è quello che è!

 

E senza aspettare una risposta si allontanò da loro per andare verso Ginny, che sorrideva divertita.

L’uomo la prese per mano e la pregò di seguirlo.

 

-          devo ancora darti il mio regalo di Natale!

-          Davvero? E tutti i pacchetti che ho scartato prima da dove venivano?

-          Babbo Natale, no?

-          Ma Babbo Natale ne porta solo uno mentre io ne ho scartati almeno cinque!

-          Evidentemente quest’anno sei stata proprio una brava bambina!

-          Mi dici dove mi stai portando?

-          Ha importanza?

 

E sorridendole in modo inequivocabile la portò nella “loro” camera.

Chiuse accuratamente la porta, poi si avvicinò a sua moglie e le sussurrò:

 

-          voglio farti un regalo speciale…

 

e senza perdere altro tempo, le prese delicatamente il volto fra le mani e cominciò a baciarla con dolcezza e passione.

Ginny fece finta di opporre resistenza, ma bastarono pochi minuti per farla capitolare.

Presto si ritrovarono distesi fra le lenzuola e Draco, muovendosi sapientemente, si posizionò sopra di lei.

Poi si fermò. Prese coraggio e disse:

 

-          Ginny…ti amo!

-          Anch’io Draco!

-          È per questo che stanotte lascerò a te la decisone…

-          Quale decisione?

 

Prese fuori una bustina sigillata e la consegnò alla moglie.

 

-          decidi tu se usarlo oppure no…

 

La donna era senza parole.

Aveva atteso questo momento per quasi due anni ed ora suo marito era pronto.

Potevano finalmente voltare pagina e cominciare un nuovo capitolo della loro vita insieme.

Lo abbracciò con tutta la sua forza.

Prese la bacchetta e sussurrò:

 

-          evanesco!

 

Ed il piccolo oggetto di gomma sparì.

Quindi guardò l’uomo che da anni scaldava il suo cuore ed il suo letto, si piegò sul suo orecchio e, mordicchiandolo un po’, disse maliziosamente:

 

-          promettimi di non fermarti, Draco!

 

E lui mantenne la promessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** 9. la scommessa ***


9. la scommessa

La scommessa

 

1.

Draco era diventato un affermato avvocato ed era famoso per non aver mai perso nemmeno una causa.

Non avendo la necessità materiale di dover guadagnare per vivere, (essendo l’unico erede di una delle famiglie più ricche d’Inghilterra), si permetteva di scegliere le cause che più lo intrigavano e per le quali si prodigava al massimo. Questo fece sì che il suo bilancio all’attivo fosse del 100%  ed oltre tutto, di conseguenza, potesse chiedere parcelle astronomiche.

Altra particolarità era la sua sicurezza relativamente a questo record personale, tanto che un giorno fece una scommessa col suo socio. Aveva fra le mani una causa davvero unica nel suo genere e si sentiva così sicuro di sé da mettere in palio la sua reputazione.

Non l’avesse mai fatto!!!

La causa non arrivò mai davanti al giudice (e tecnicamente il suo record rimase intatto), ma lui aveva scommesso con Frank che l’avrebbe portata davanti alla corte e questo non accadde.

Si ritrovò così a dover pagare il pegno pattuito.

 

Cosa poteva chiedere Frank come pagamento per una scommessa ad uno che aveva denaro a palate? 

L’ingegno del vecchio avvocato fu più sottile di un petalo di fata: Draco avrebbe dovuto dargli una sua fotografia (originale e non truccata) senza veli…e, tassativo, era che si capisse che la persona ritratta fosse proprio lui!

 

L’uomo dagli occhi di ghiaccio era, per la prima volta, senza parole!

Cercò di convincere Frank a cambiare la posta, ma i patti sono patti, e così andò a casa col pensiero di come fare a pagare la scommessa e a salvare la faccia contemporaneamente.

 

 

2.

-          Ginny, ti devo parlare…

-          Dimmi pure!

-          Ho bisogno che tu mi faccia una fotografia.

-          Ok, nessun problema.

-          Non è una foto proprio normale quella che mi serve…

-          Che cosa intendi dire?

-          Devo essere…nudo!

-          Perdonami, amore…ma questa me la devi proprio spiegare!

 

Quando l’uomo spiegò l’accaduto alla moglie e quando la donna (finalmente, a parere di Draco) smise di ridere, si ritirarono in camera da letto e lei, senza risparmiargliene una, gli fece un bello scatto a figura intera…anche se secondo lei avrebbe reso meglio un primo piano

Anche Draco alla fine dovette cedere al riso. La situazione era davvero ridicola e l’istantanea che ora teneva in mano ne era la prova.

La faccia di Draco esprimeva tutto l’imbarazzo che provava e di certo non era uno dei suoi ritratti migliori.

Alla fine si arrese e strappò la fotografia.

Dopotutto lui era pur sempre Draco Malfoy ed i Malfoy sanno sempre trarre vantaggio anche da una situazione apparentemente sfavorevole.

Avrebbe pagato il suo debito…ma l’avrebbe fatto a modo suo, ovvero con stile!

 

3.

L’idea, in realtà, era molto semplice: sarebbe andato da un fotografo professionista e si sarebbe fatto fare uno scatto “artistico”. Se proprio doveva, questo gli sembrava il sistema migliore per non perdere la faccia!

Ginny gli chiese di poterlo accompagnare, (ufficialmente come supporto morale), ma in realtà la donna avrebbe fatto carte false pur di non perdersi quell’evento.

 

Prese appuntamento con il più famoso fotografo di nudi di tutte le riviste pubblicate e, quando si ritrovò nel suo studio, spiegò chiaramente il motivo per cui necessitava di una fotografia così particolare. Non era un suo desiderio, ma solo una stupida scommessa!

L’artista non fece una piega. Pregò il cliente di accomodarsi nello spogliatoio e poi, quando fosse stato pronto, di tornare lì, dove lo attendevano lui e Ginny.

Draco fece tutto quello che gli era stato chiesto e, dopo solo un paio di scatti, il fotografo fece vedere i provini.

Un gioco d’ombre aveva permesso all’uomo di immortalare Draco nascondendo ciò che lui non voleva che si vedesse e di mantenere, contemporaneamente, la parola data, essendo comunque ed inequivocabilmente svestito.

Nell’insieme Draco fu soddisfatto e dopo essersi rivestito, in attesa che la fotografia scelta venisse sviluppata, rimase nello studio insieme a Ginny ad osservare gli altri lavori dell’artista.

Era decisamente bravo e certe sfumature, giochi di luci ed intrecci d’ombre erano davvero unici.

Quando l’uomo riapparve con la preziosa stampa, si fermarono a parlare ancora un po’ con lui.

Alla fine Draco, curioso e perfezionista come sempre, chiese all’uomo se quella che aveva scelto fosse la fotografia che avrebbe scelto anche lui.

L’uomo fu onesto.

 

-          se deve solo pagare una scommessa sì…ma se vuole davvero qualcosa di unico…allora no. Avrei fatto tutt’altra cosa!

-          che cosa intende dire?

-          Che lei è un soggetto notevole…occhi espressivi come i suoi sono rari ed anche le sue mani sono perfette. Inoltre, dalle frasi e dagli sguardi che vi siete scambiati, è evidente che l’intesa che ha con sua moglie è unica. Si vede subito che siete una coppia affiatata…

-          Quindi?

-          Quindi vi avrei fatto una posa insieme.

 

Draco lanciò uno sguardo significativo a Ginny, quest’ultima rimase per un momento perplessa, ma guardandosi intorno capiva d’essere davanti ad un vero professionista e che sarebbe stata un’occasione irripetibile. Gli sorrise e fu deciso.

 

-          vediamo che cosa avrebbe fatto lei!

 

Seguirono tutte le indicazioni che l’artista dava loro.

Si ritrovarono spesso avvinghiati l’uno all’altra, eppure non c’era imbarazzo e tanto meno nulla di indecente.

Si sentivano a loro agio e le loro espressioni erano divertite, rilassate e complici.

Furono fatti parecchi scatti, alcuni suggeriti direttamente dalla coppia, che ormai s’era lasciata andare alla follia di quel pomeriggio inusuale.

Terminata la serie l’uomo si allontanò per andare a sviluppare i provini e Draco, ormai preso da quel vortice di sensualità e giochi di sguardi, si lasciò tentare da una divano immacolato.

Adagiò delicatamente sua moglie fra i cuscini e l’amò con passione.

 

Nessuno dei due si accorse della macchina fotografica che stava sul treppiede e che continuava a fare scatti in automatico…

 

 

4.

Quando si furono ricomposti dovettero attendere un pò prima che l’uomo ricomparisse in studio. Guardarono gli scatti fatti, stentando a credere d’essere davvero loro, tanto erano belli, e, affidandosi al gusto dell’artista, lasciarono che tutto il lavoro venisse scelto da lui.

Essendo una cosa un po’ più lunga del previsto l’uomo li pregò di dargli più tempo e diede loro appuntamento per la settimana successiva.

 

Passati sette giorni i coniugi Malfoy si presentarono presso lo studio fotografico ed ebbero modo di vedere in anteprima il lavoro sviluppato.

Restarono senza parole.

La copertina era una sovrapposizione di due primi piani, in cui spiccavano gli occhi glaciali, fieri e profondi di lui ed, in contrapposizione, quelli caldi, dolci e solari di lei.

Dopodiché l’uomo aveva selezionato 12 scatti, in cui la coppia veniva risaltata sia dal punto di vista prettamente estetico, sia per l’intensità con cui i due innamorati si guardavano.

In alcuni gli sguardi erano seri ed intensi, in altri sorridevano, in uno erano stati palesemente immortalati in un momento di ilarità e, proprio per quello, era forse il più vero ed il più bello.

Il lavoro era semplicemente magnifico e le 12 pose erano state rilegate in un calendario perpetuo.

Solo sfogliandolo attentamente i due si accorsero di una particolarità…c’erano 13 mesi!

 

Stavano per chiedere spiegazioni quando rimasero a bocca aperta.

Il tredicesimo mese non era uno degli scatti per cui avevano posato…era il loro momento segreto sul divano!

In quella particolare fotografia traspariva l’intensità con cui Draco e Ginny si amavano.

Non si vedeva assolutamente nulla di sconveniente, eppure proprio quello che si poteva solo intuire giustificava i loro sguardi rapiti.

La schiena di Draco era in primo piano, leggermente lucida, i muscoli tesi, mentre le sue braccia circondavano il corpo minuto di lei.

Le mani di Ginny stringevano il corpo dell’uomo in uno spasmo intenso e si intravedeva il suo volto, con gli occhi chiusi, rapito da quell’attimo di estasi che solo chi ama davvero può provare.

Era incredibile l’effetto che provocava.

 

-          ma quando…come…

-          lascio sempre i miei clienti da soli per un po’, in modo che possano scrollarsi di dosso l’emozione e l’imbarazzo che ovviamente si accumulano durante una serie di scatti come questi. E col tempo ho scoperto che le fotografie “rubate” in quei momenti sono le più vere e le più belle. Come vedete ho fatto in modo che possiate eliminare il tredicesimo mese, senza per questo rovinare il lavoro precedente. Ma mi sembrava la degna conclusione di un così bel lavoro. Lascio a voi la scelta. In fondo quelli sono attimi che appartengono solo a voi.

 

L’imbarazzo e la sorpresa iniziale lasciarono presto il posto all’ammirazione per quell’artista, così poco loquace eppure così tanto perspicace da saper leggere e cogliere la verità delle persone.

 

Tornarono a Malfoy Manor con il loro prezioso calendario accuratamente incartato e solo quando furono certi che Melody fosse a letto e che nessuno li avrebbe disturbati si azzardarono a sfogliare le pagine in bianco e nero che immortalavano la loro essenza.

Decisero di non parlarne con nessuno, almeno per il momento, e di mettere quell’unica copia in cassaforte, giusto per evitare ogni possibile inconveniente. E così il loro segreto trovò il suo rifugio.

 

 

5.

Quando Draco diede a Frank Wilson quella prima fotografia (da cui era nato tutto) come pagamento del suo pegno, il vecchio ne fu particolarmente colpito per la qualità e per l’inequivocabile bellezza e poi la restituì al suo legittimo proprietario, giustificando che gli bastava sapere che l’aveva fatta.

Ormai si poteva dire che il capitolo era chiuso, ma era difficile sia per lui sia per Ginny ignorare quanto avevano fatto e vissuto in quell’ultima settimana.

 

Quasi tutte le sere sfogliavano il calendario in cerca di particolari sfuggiti o solo per il gusto di rivivere quei momenti. Il più delle volte ridevano all’idea dell’imbarazzo iniziale e di quanto invece si fossero sentiti a loro agio durante tutta la lavorazione. Ma inevitabilmente il tredicesimo mese toglieva loro ogni parola. I commenti erano inutili. Era un capolavoro ed entrambi ne colsero l’essenza.

 

Qualche settimana dopo Ginny andò in ufficio da Draco.

 

-          dobbiamo parlare…

-          Che cos’ho fatto questa volta?

-          Niente…o meglio, qualcosa hai effettivamente fatto…visto che sono incinta!

-          Incinta? Davvero?

-          Non scherzo su quest’argomento! E sai una cosa? credo che sia successo quando abbiamo fatto il calendario!

-          Per Merlino, questa sì che è bella! Siamo gli unici genitori al mondo ad aver la foto del momento esatto in cui hanno concepito loro figlio!

-          Ora capisco perché mi piace tanto il tredicesimo mese!

-          A me piace per quello che è: una delle più belle scopate che ci siamo mai fatti!

-          Draco! Come puoi essere così volgare?

-          Dico solo quello che penso! Non ho mai avuto dubbi in proposito!

 

Ma lo sguardo che l’uomo rivolse alla moglie, al momento piuttosto indignata, rivelò ciò che davvero pensava.

 

-          ok…non è stato solo sesso…ci trovo passione, desiderio, respiro, forza, amore, vita. È esattamente il motivo per cui vale la pena vivere e lottare.

-          Salvato in extremis…

-          Sono bravo con le parole, ormai dovresti saperlo!

-          E tu dovresti sapere che una donna incinta non va mai fatta arrabbiare! …Sei felice?

-          Credo di sì…certo però saranno i nove mesi più lunghi della mia vita…

-          Vedrai che andrà tutto bene! Lo abbiamo fatto con così tanto impegno che non potrà che essere un bimbetto davvero speciale!

-          Sono d’accordo! Devi però promettermi una cosa, se i medici dicono che ci sono dei problemi per te, non porterai avanti la gravidanza, intesi?

-          Ma Draco, i medici spesso sbagliano…

-          Promettimelo!

-          Non ce n’è bisogno!

-          Promettimelo!

-          Davvero, Draco…

-          Ginny! Promettimelo!

-          Ok…prometto…in caso di gravi problemi, farò la cosa giusta…

-          E cioè…

-          Penserò a te e a Melody.

-          Ginny, cerca di capirmi: se dovesse andar male, posso sempre riprovare ad avere altri figli con te… ma una moglie come sei tu per me e una mamma per Melody non ce ne sono in giro! Sei unica…davvero!

-          Riesci sempre a farmi dire di sì…se un giorno dovessi aver bisogno di un avvocato posso chiamarti?

-          Ogni volta che vuoi! 24 ore su 24!

 

Nove mesi più tardi Ginny diede felicemente alla luce uno splendido bimbetto dai capelli dorati come quelli del padre e dal nasino impertinente come quello della madre.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** 10. il bagno di mezzanotte ***


10. il bagno di mezzanotte

Il bagno di mezzanotte

 

1.

Draco era steso sul letto e guardava la tenda della finestra che si muoveva leggermente.

La mente, intanto, tornava a quella mattina di qualche settimana indietro…

 

Era fermo ad un incrocio e chiacchierava animatamente con Kelly, la praticante del suo studio legale nonché fidanzata di George Weasly.

Stava giusto chiedendole quando si sarebbe sposata con quel burlone di George quando furono raggiunti dal rosso titolare dei Tiri Vispi Weasly.

La conversazione prese una piega decisamente divertente e dopo alcuni minuti avevano tutti le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

 

Se qualcuno gli avesse detto che un giorno sarebbe finito per essere amico di George e Ronald Weasly gli avrebbe dato del matto…e che dire di chi gli avesse predetto che sarebbe diventato rispettivamente marito e padre dei figli di Ginevra Weasly?!

 

Ginevra…mai nome gli era più dolce e caro. La sua Ginevra. Proprio lei. L’ex ragazzina con le trecce e lo sguardo impaurito ogni volta che nei corridoi di Hogwarts incrociava gli occhi freddi e maligni di Draco Malfoy, l’ex cacciatrice di Grifondoro, l’ex ragazza di Harry Potter! La piccola ingenua Ginny era sua moglie da 11 anni e avevano 2 bambini: Melody, 8 anni appena compiuti (la prima Malfoy coi capelli rossi della storia) e Daniel, 5 anni, (decisamente più in linea con la tradizione, con i suoi capelli biondi e fini)!

Certo di ingenuo in lei c’era rimasto ben poco!

Ora Ginny era una donna dolce e determinata, grintosa ed innamorata…di lui!

 

Si sentiva davvero fortunato d’ essere lui “il prescelto”!

E adesso sentiva che tutto sarebbe cambiato.

Non avrebbe più amato e stretto teneramente a se ogni notte la sua Ginny.

Lei gli sarebbe rimasta accanto fino alla morte e lui non avrebbe potuto fare niente per lei.

Se solo avesse avuto un giratempo a portata di mano sarebbe tornato a quella mattina maledetta e avrebbe…già, cosa avrebbe fatto? Avrebbe davvero lasciato che quell’auto investisse quel bambino? O avrebbe rifatto esattamente quello che era successo? Si era lanciato in mezzo alla strada, ignorando volutamente l’auto che gli veniva addosso e che gli aveva spezzato la spina dorsale, lasciandolo paralizzato dalla vita in giù.

 

Ginny si dichiarava orgogliosa di lui e del suo gesto altruistico e diceva che ora lo amava ancora di più…ma quanto sarebbe durato? Per quanto tempo avrebbe accettato di dormire accanto a lui e di non poter essere amata davvero da lui…   

Lei avrebbe resistito per sempre. Glielo aveva letto negli occhi, in ospedale, nel momento esatto in cui lui aveva ripreso conoscenza e lei si era sciolta in lacrime, baciandolo e ringraziando il cielo per non averle portato via il suo amore…

Ma lui non poteva permetterle di perdere gli anni più belli della sua vita accanto ad un invalido.

L’amava troppo per intrappolarla in una vita fatta di rinunce e sacrifici, lui avrebbe trovato un modo per liberarla da quella catena invisibile.

Aveva già deciso da qualche ora. Sapeva esattamente cosa fare. Doveva solo aspettare che si fossero addormentati tutti e poi avrebbe messo in atto il suo piano.

 

Certo non era così che pensava sarebbe finita.

Lui si vedeva, distinto e vecchio, accanto alla sua bellissima moglie, appoggiata al suo braccio, mentre passeggiavano lungo Oxford street la vigilia di Natale. Ascoltando le voci del coro di una chiesa, si sarebbero fermati per guardare i visetti dei bimbi, arrossati dal freddo ma determinati a dare il meglio, e forse si sarebbero messi a ballare come facevano ogni volta che si trovavano a meno di 10 centimetri l’uno dall’altra!

Invece lui avrebbe messo la parola fine alla loro storia d’amore nel modo peggiore…

Ma era per amore. Ginny subito l’avrebbe maledetto, ma col tempo avrebbe capito che era il suo ed il solo modo che aveva per dimostrarle quanto l’amava e quanto teneva a lei ed alla sua felicità.

 

Cercò di fare il più piano possibile…

 

 

2.

Aveva deciso di lasciarsi alle spalle la sua vita e la sua felicità, così tanto sospirata e conquistata a fatica, nel modo più semplice e fattibile, date le sue condizioni.

All’inizio aveva pensato ad un veleno.

A dispetto di quello che pensavano tutti era un vero mago in pozioni. I suoi ottimi voti erano meritati e non un regalo del suo professore preferito.

Certo Piton lo aveva aiutato ad apprezzare questa materia, forse poco eclatante, ma decisamente affascinante per le potenzialità nascoste.

Una pozione ben fatta ed il suo proposito sarebbe stato raggiunto.

Ma non voleva essere ritrovato esanime riverso sul letto da sua moglie o, peggio ancora, da sua figlia.

Non voleva che l’ultima immagine nei loro occhi fosse il suo corpo privo di vita, anzi non voleva proprio che lo vedessero.

E così si apprestò a lasciare la sua stanza in piena notte, come fosse un ladro, per dirigersi vero il mare, quel mare che tante volte lo aveva accolto nella calura estiva, dandogli refrigerio, o che lo vide padre felice che insegnava a sua figlia le prime nozioni di nuoto o che nascose ad occhi insonni ed indiscreti una notte di passione con la sua giovane sposa.

Quella notte quel mare, che tanto amava, sarebbe stato suo complice e sua tomba.

 

Ginny era nella stanza di Melody.

Ultimamente, dopo l’incidente, la bimba richiedeva sempre più attenzioni, forse per istinto e per paura.

Era anche per lei che aveva deciso.

Con la sua fidata bacchetta, sussurrando appena l’incantesimo, richiamò a sé la sedia a rotelle e, con non poca fatica, scivolò silenziosamente dalle lenzuola a quell’odioso mezzo di trasporto.

Poi si diresse verso la spiaggia, percorrendo il sentiero privato che da sempre era privilegio di Malfoy Manor.

Arrivato sulla riva, non fece altro che proseguire verso le onde, che cominciavano già a frenare il suo proposito.

Ma la sua forza di volontà fu più tenace della sabbia che cercava di arenarlo e del freddo che sentiva penetrargli dentro.

Quando non riuscì più ad avanzare, si diede una spinta con le braccia, lasciando che l’acqua ingoiasse la sedia, e cominciò a nuotare con grandi bracciate.

Avrebbe nuotato finchè il fiato gliel’avesse permesso, finchè avesse avuto forza, fino a sfinimento. Doveva arrivare abbastanza al largo, dove il mare comincia a fare davvero paura, e dove la corrente lo avrebbe trascinato verso il buio più profondo.

 

Non aveva paura. Mentre nuotava sentiva che era la cosa più giusta da fare.

Non avrebbero mai trovato il suo corpo. Non avrebbero dovuto occuparsi più di lui. Non avrebbe più dato problemi a nessuno.

Non si voltò mai indietro, per paura di perdere il coraggio, per paura di vedere quello che stava lasciando: non tanto la sua vita, quanto le persone che amava davvero e che avevano dato un senso ai suoi giorni migliori.

 

E cercando di non pensare più a nulla continuò a nuotare…

 

 

Tutto il mio dentro che conosci, che tu sai,

vive un momento più difficile che mai.

non è bastato aver tagliato i ponti

non servito aver pagato i conti

se poi resta questa mia maniera d’essere

ancora fragile…                                                                                         da “Stella gemella”

 

 

 

3.

Ginny era stanca.

Melody era una bimba adorabile ma a volte la sfiniva davvero. Quella sera era particolarmente inquieta. S’era svegliata già diverse volte e sembrava non volerne sapere di riposare tranquilla. Le promise una camomilla calda e, anziché usare la sua bacchetta per farne apparire una tazza fumante, preferì scendere in cucina e preparala nel modo più tradizionale, così da poter ritagliare un attimo per sé.

Mentre aspettava che l’infuso si raffreddasse un po’ decise di andare a vedere se Draco stava bene.

Lui era quanto di più caro avesse al mondo, insieme ai loro due bimbi.

 

Draco Malfoy, tristemente famoso per essere un mangiamorte, per aver tentato di uccidere Silente, per aver lottato dalla parte di Voldemort, lui che, quando più nessuno avrebbe creduto potesse cambiare, diede la sua bacchetta ad Harry, permettendogli di vincere contro il male più grande.

Un gesto che fece la differenza. Un gesto che salvò molte vite. Un gesto che nessuno dimenticò. Specie quando lei accettò di diventare la signora Malfoy.

Era esattamente il tipo d’uomo che voleva accanto.

Ed era suo marito nel bene e nel male, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia.

Ora lui era indifeso e fragile e spettava a lei trovare la chiave per fargli capire che nulla sarebbe cambiato fra di loro.

Che lo trovava ancora affascinate, meraviglioso ed infinitamente più grande di quanto immaginasse.

E quando i colleghi del ministero le chiedevano, con tono di compassione, come stava, lei camminava a testa alta e con orgoglio si vantava di quanto un solo dito di Draco fosse migliore di qualunque altro uomo sulla terra!

Ed era la sola e pura verità.

Amava Draco da tanti anni e ancora adesso, ogni volta che lo guardava dormire, o che leggeva assorto un articolo sul giornale, o che batteva a computer un atto, si innamorava di lui.

Certe volte si sorprendeva ad immaginarlo con un’altra donna ed il sangue, da brava rossa infuocata quale era, cominciava a ribollirle nelle vene, e così lo cercava in giro per la casa o lo chiamava in ufficio, cercando di mantenere un tono naturale, ed immancabilmente lui capiva, o percepiva, il suo stato d’animo.

Il più delle volte la tranquillizzava subito, ma altre volte si divertiva a tenerla sulle spine, dando risposte vaghe o inverosimili, o usando un tono freddo e professionale, per poi scoppiare in una risata fragorosa e dirle che l’amava da impazzire!

 

Adorava quell’uomo e avrebbe fatto di tutto pur di stare per sempre accanto a lui.

 

 

4.

La tenda creava uno strano gioco d’ombre, tanto che le sembrava che Draco non fosse nel letto. Quando si rese conto che la stanza era davvero vuota non riuscì a capirne il senso. Dove poteva essere andato a quell’ora della notte?

Forse si era stancato di stare sdraiato ed era andato sul divano in salotto o forse, stacanovista come sempre, era nello studio a ricopiare qualche pratica.

Cominciò a girare per le stanze del piano terra, chiamando piano per non svegliare i bambini, ma sentendo che qualcosa non quadrava.

E una strana sensazione cominciò ad invaderle l’anima.

 

Cercò un po’ dappertutto ed alla fine andò in giardino, sperando che fosse uscito solo per fumarsi una sigaretta, anche se il dottore gli aveva già detto più volte che non avrebbe dovuto fumare.

Era così convinta che fosse uscito per quel motivo, che mentalmente stava già preparando la ramanzina che gli avrebbe fatto, quando le parole le rimasero in gola. Non c’era alcun segno di lui.

O meglio, un segno c’era, ma non aveva senso.

Vide la traccia lasciata dalle ruote della carrozzina che andava in direzione della spiaggia e la seguì, dapprima camminando e poi sempre più in fretta, quasi presagendo qualcosa di terribile.

 

Arrivata sul lungo mare credette di svenire.

La luce tremula della luna rendeva le sagome indistinte, ma vide chiaramente il suo peggiore incubo prendere forma di fronte a lei.

La carrozzina era parzialmente sommersa nell’acqua ma di Draco non c’era alcun segno.

Istintivamente capì che lui doveva essere lì, da qualche parte. Cominciò ad urlare il suo nome con tutto il fiato che aveva in gola.

Senza pensarci due volte si tuffò nell’ acqua fredda e cominciò a nuotare.

A differenza del marito non era molto allenata e presto sentì il fiato venirle a meno e le braccia sempre più pesanti, ma non si perse d’animo e continuò ad andare avanti.

Le bruciava la gola e la testa le pulsava febbrilmente, costringendola a fermarsi per non perdere l’orientamento.

 

Lacrime salate si confondevano con l’acqua del mare…

 

 

…ed io ti sto cercando così forte

che mi fanno male gli occhi ormai…

dove sarai, anima mia, senza di te mi butto via

dove sarai, anima bella, stella gemella dove sarai…

magari dietro la luna sarai,

come il sogno più nascosto che c’è

non lo vedi che io vivo di te

dove sarai…                                                                                               da   “Stella gemella”

 

 

 

5.

Draco credette di sentire la voce di Ginny che lo chiamava.

Ovviamente era impossibile, lei non sapeva che lui era lì. Doveva essere una sirena o un avvicino che si divertiva a prenderlo in giro e continuò ad avanzare verso il suo crudele destino.

Eppure un dubbio cominciò ad entrare nella sua mente ed alla fine cedette alla tentazione di guardarsi indietro.

Onde scure si muovevano in una macabra danza, come un sudario che copre i sogni del mondo, e quando decise che non c’era nessuno…la vide.

 

 

6.

Ginny era ferma tra le onde. Non riusciva ad andare né avanti né indietro. Era impietrita dalla paura e dalla stanchezza e non riusciva a vedere più nulla. Era tutto nero e freddo.

Cominciò a perdere la speranza di riuscire a trovarlo e si sentiva sempre più impotente, quando due braccia, (le sue braccia), la strinsero con forza e la sorressero amorevolmente.

 

 

7.

-          Cosa credevi di fare?

-          Cosa credevo di fare io? Cosa diavolo credevi di fare tu?!

-          Ti rendi conto del pericolo che hai corso?

-          E tu, stupido idiota che non sei altro, cosa credevi di fare con questa bravata notturna?

-          Non sono affari che ti riguardano…

-          Davvero? Ed io che credevo d’essere tua moglie…evidentemente mi sono persa la parte in cui dicevi che potevi ignorare i miei sentimenti…

-          Non stiamo parlando di questo. Anzi non mi sembra proprio questo il luogo ed il momento per parlare. Devi  tornare subito indietro, finchè hai ancora un po’ di forze.

-          E dovrei lasciarti qui? Ma tu sei rincretinito proprio del tutto! Non torno indietro senza di te.

-          Ginny, non fare la sciocca. Pensa a Melody e a Daniel, hanno bisogno di te. Torna indietro. Subito!

-          Ti sei fottuto il cervello, Malfoy, se credi che io ti lasci qui da solo!

-          Ginny, non puoi capire…devi lasciarmi andare…è il solo modo per…

-          Per…?

-         

-          Draco…no…

 

 

8.

Ormai tutto l’amore, l’angoscia, la paura e la confusione che aveva dentro cominciarono ad uscire sottoforma di lacrime amare e liberatorie.

Lei era lì con lui, per lui, e sapeva che non gli avrebbe permesso di proseguire nel suo intento.

Ne era colpito e contemporaneamente quasi infastidito. Dopo tanto penare aveva finalmente trovato il coraggio di farlo e lei aveva rovinato tutto…o salvato tutto…

Si strinse a lei come ad un’ancora di salvezza e rimasero così per diversi minuti.

Abbracciati, con lacrime silenziose che testimoniavano il loro amore per la paura di perdersi e la gioia d’essersi ritrovati.

Non parlarono. Non ce n’era bisogno.

Forse non era scritto che dovesse finire così.

Forse il destino aveva ancora qualche sorpresa in serbo per loro.

 

Tornarono verso riva nuotando insieme: le braccia di lui e le gambe di lei si muovevano in sincronia, come una danza di cui solo loro conoscevano i passi ed il tempo.

Quando finalmente sentirono la terra sotto di loro si fermarono per riprendere fiato.

A quel punto i loro occhi cominciarono a fare domande inespresse, paure nascoste da tempo vennero fuori, si fissarono l’una nello sguardo dell’altro e fu Ginny a rompere il silenzio.

 

-          Perché? Perché non hai creduto in me?

-          Credo in te più che ad ogni altra persona al mondo. Volevo solo che tu fossi di nuovo felice…

-          Davvero credevi che questo gesto mi avrebbe dato la felicità? Perché invece non mi chiedi che cos’è per me la felicità?

-          Perché diresti che ti basta avermi accanto…anche ridotto così…

-          E secondo te sarebbe una bugia. Quindi torniamo da capo…non mi credi…

-          No! Ecco…io non riesco a spiegarti…io…so perfettamente che tu mi ami davvero, ma non posso permetterti di farmi da infermiera per i prossimi 50 anni! Io volevo solo…

-          …Fare l’eroe? No, grazie, ne ho già avuto abbastanza! Di eroi in famiglia non ne servono. Ti chiedo io una cosa: se al tuo posto ci fossi io, con le gambe paralizzate, vorresti che sparissi dalla tua vita? Vorresti liberarti di me?

-          Ma cosa stai dicendo? È diverso…

-          Come sarebbe a dire che è diverso?

-          Tu sei…tu!

-          E chi sono io?

-          …Sei la mia ragione di vita…senza di te nulla avrebbe più senso…

-          E quindi?

-          Io credevo…

-         

-          Ginny, non puoi…

-         

 

Ma le labbra di lei si erano già avvicinate a quelle di lui e lo spazio che li divideva fu colmato da un bacio leggero, quasi solo sfiorato, e ogni volta che lui cercava di dare una delle sue  “validissime” ragioni lei rispondeva con un tocco leggero ma sempre più incisivo.

Alla fine si rese conto che di valido c’era ben poco…ma continuò imperterrito a cercare scuse per non interrompere quel gioco meraviglioso e liberatorio che si era instaurato tra di loro.

 

-          io credevo davvero di fare la cosa migliore per te

-         

-          per Melody

-         

-          per Daniel

-         

-          volevo lasciarvi liberi

-         

-          non volevo essere un peso

-         

-          e tanto meno un ingombro

-         

-          o un

-         

-          un

-         

 

Quando alla fine non trovò più nulla da dire…cominciò lei a parlare e lui a baciarla:

 

-          sei un idiota

-         

-          un imbecille

-         

-          un emerito cretino

-         

-          uno stupido serpeverde

-         

-          uno strisciante

-         

-          maledetto

-         

-          bastardo

-         

-          ti amo

-         

-         

-          anch’io

-         

 

 

9.

La vita porta gioie e dolori, regala emozioni e chiede sacrifici, ma se hai accanto la persona giusta non c’è nulla di così inaffrontabile o impossibile.

E così fu per Draco.

Diversi mesi dopo “il bagno di mezzanotte”, come lo chiamava Ginny, il biondo Malfoy fu sottoposto ad un operazione delicata e quasi impossibile, ma a volte i miracoli accadono e con la fisioterapia, i massaggi, l’impegno fisico e psicologico, che questo percorso richiese, riuscì a muovere i primi passi usando delle stampelle. In seguito riuscì anche a farne a meno.

Ogni tanto, quando sentiva d’essersi strapazzato troppo, usava un elegante bastone da passeggio oppure si appoggiava alla spalla della sua dolce metà, ma il sorriso sghembo, che lo caratterizzava e lo rendeva così affascinate, non smise mai di affiorare sulle sue labbra ogni volta che si guardava indietro e rivedeva le immagini della sua vita.

 

 

10.

Una sera, diversi mesi dopo, era intento a sfogliare un catalogo di automobili.

I babbani non sapranno volare sulle scope, ma sanno di certo muoversi con classe.

E Draco era da sempre affascinato da tutto ciò che è eleganza e stile.

Non per niente vestiva solo Armani e non per niente stava per acquistare una Ferrari.

L’unico dubbio che aveva era sul colore: nera come tutto ciò che lo distingueva o rossa come vuole la tradizione dal cuore sportivo?

E mentre rifletteva su questo dilemma amletico Ginny gli si avvicinò con quel particolare sorriso che presagiva una serata da ricordare.

E così fu.

Draco era tornato quello di un tempo, o forse, se possibile, ancora meglio.

La paura che lo aveva fatto quasi impazzire lo aveva trasformato in un amante tenero e audace, passionale e gentile.

Ogni volta sembrava dovesse essere l’ultima e lui si concedeva senza risebo e senza inibizioni.

E lei lo accoglieva tra le sue piccole braccia con tutta la forza di cui era capace, grata di quel ritrovato amore che tanto aveva temuto di perdere.

 

Qualche giorno dopo Draco era al telefono con l’Italia e ordinò la sua Ferrari, rigorosamente nera. Sapeva che avrebbe fatto inorridire i puristi, ma lui era un Malfoy e come tale si voleva distinguere e restare, contemporaneamente, fedele al suo stile…e poi, detto fra noi, lui una rossa di fuoco ce l’aveva già!

Ginny gli passò accanto e sorrise nel vedere la luce negli occhi del marito mentre parlava col suo interlocutore.

Era così bello e così pieno di vita che non potè farne a meno e gli si buttò al collo schioccandogli un sonoro bacio sulle labbra morbide.

 

Draco non si lasciò sfuggire l’occasione e l’attirò a sé.

 

-          non ci crederai, ma ho appena avuto una visione degna della professoressa Cooman.

-          E sarebbe?

-          Io ero seduto al volante di una fiammante Ferrari nuova di zecca e accanto a me c’era una bellissima rossa…

-          È una che conosco?

-          Mmm…non so…può darsi…ma la cosa più importante è che la rossa della mia visione era incinta del mio terzo figlio!

-          Draco, ma che cosa stai dicendo? Io non sono mica incinta!

-          Allora sarà meglio che mi dia da fare…la macchina arriverà tra pochi mesi!

-         

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Capitolo 12
*** 11. piccola vendetta ***


11. piccola vendetta

Piccola vendetta

 

1.

ogni anno, poco prima di Natale, l’ordine degli avvocati organizzava una festa di beneficenza e, come di consueto, Draco vi partecipò insieme a Ginny.

Quella sera, avendo fatto particolarmente tardi al lavoro, Ginny andò direttamente alla festa senza aver avuto modo di passare da casa per cambiarsi d’abito, per cui si presentò con un serio tailleur grigio ed i capelli raccolti severamente in uno chignon sulla nuca.

Nessuno ci fece particolarmente caso, visto che era una serata informale e non era richiesto l’abito da sera.

Chi ci fece caso fu invece Valerie, una giovane studentessa di legge, che aveva conosciuto Draco durante un processo, e che si era infatuata del bell’avvocato.

La bionda ventenne non perse occasione per civettare con lui e per sottolineare la sua fresca avvenenza, essendosi presentata con un abito rosso dalla scollatura a dir poco imbarazzante!

Così, mentre Ginny chiacchierava con Kelly, che era in dolce attesa, e con suo fratello George, la fatale Valerie si avvicinò a Draco che, seduto comodamente su una poltrona, stava chiacchierando con un collega  e sorseggiava un ottimo cognac.

La bella si chinò leggermente verso Draco e chiese:

 

-          sembra buono quello che bevi! posso assaggiare un goccio del tuo cognac?

-          Prego…

 

Lui avvicinò il suo “Napoleon” alla giovane donna in rosso, ma quest’ultima preferì appoggiare le sue labbra su quelle di Draco che, preso alla sprovvista, non fece in tempo a spostarsi. Subito dopo lei gli sorrise ammiccando e se ne andò.

Draco rimase perplesso ma, come suo solito, non si scompose, scuotendo leggermente la testa e togliendosi un residuo di rossetto dalle labbra, riprese la sua conversazione, come se nulla fosse successo.

Anche Ginny vide tutta la scena ma, al contrario del marito, la cosa le diede particolarmente fastidio.

Decise di seguire la donna in rosso, che intanto si era recata alla “toilette” per rifarsi il trucco.

Senza farsi notare, si nascose in una salottino attiguo e utilizzando le “orecchie oblunghe”, (una delle diavolerie di George), ascoltò la conversazione che quest’ultima ebbe con un’amica.

 

-          mio Dio! È stato meraviglioso! Che labbra dolci e morbide!

-          Dai! Racconta!

-          Lui non se l’aspettava, ma sono certa che gli è piaciuto!

-          Da cosa lo deduci?

-          Bhè, hai visto anche tu come mi ha guardata, no?

-          Era sorpreso, di certo non immaginava che gli saresti saltata addosso!

-          Vabbè! Ma sono certa di aver fatto colpo! E poi hai notato sua moglie? Sembra la segretaria di un vecchio notaio in pensione! Quel tailleur sarà pure firmato ma su di lei è orrendo! È piatta e informe!

-          A me sembra molto carina. È solo molto seria e formale…

-          Ancora un paio di drink e me lo porto a letto e addio vecchia signora Malfoy! Fate largo alla nuova giovane e spumeggiante fidanzata dell’avvocato Draco Malfoy!

-          A me sembra che tu stia correndo un po’ troppo con la fantasia! Vorrei ricordarti che il “tuo” avvocato è sposato da 16 anni e ha quattro figli…

-          E chi se ne frega! I mocciosi se li tiene lei e io mi prendo il bel maritino! Lui si sarà stufato, dopo tanti anni, e poi vuoi mettere? Io ho 15 anni in meno di lei…e sono decisamente più sexy!

-          Tu sei tutta matta!

-          Se a letto è bravo anche solo la metà di come bacia sono la donna più fortunata del mondo!

-          Per me sarai fortunata se lei non ti spezza le ossa…non mi sembra il tipo di donna che si lascia portare via il marito da sotto il naso!

-          Ma figurati! Sembra una suora di clausura! Di sicuro a letto sarà fredda e schizzinosa. L’avranno fatto giusto quattro volte per avere degli eredi…io invece sì che saprò farlo impazzire!

 

Dopodiché, ridendo delle loro battute, lasciarono la stanza del trucco.

 

 

2.

Ginny era basita! Come si permetteva quella…quella…quella lì di fare tanti progetti su suo marito?

Draco non era in vendita, non era nemmeno a noleggio! Era di sua esclusiva proprietà!

Era ora di farle vedere che con i Weasly, (e soprattutto con le donne Weasly), non si scherza!

Ed andò da Draco.

 

-          Draco, tutto bene?

-          Certo! E tu?

-          Devo preoccuparmi della bionda?

-          Direi proprio di no…troppo rossetto, non è decisamente il mio tipo!

-          Bene…a proposito, hai qualche interesse professionale per cui devi mantenere un rapporto civile con lei?

-          Al momento no…Perché me lo chiedi?

-          Sto meditando una piccola vendetta…

-          Posso sapere che cosa sta elaborando la tua bella testolina rossa?

-          No…ma tu appoggerai qualunque cosa io faccia?

-          Certamente! Sai che puoi sempre contare su di me, specie se si tratta di vendicarsi di qualcuno…

-          Perfetto! Un’ultima cosa: posso lasciarti solo per circa mezz’ora senza che tu venga assalito da un’orda di giovani donzelle ninfomani?

-          Per mezz’ora direi di riuscire a tenerle a bada…ma non di più!

-          Vedrò di tornare in tempo!

-          Sai tesoro, a volte penso che saresti stata proprio bene con noi serpeverde!

-          Sai amore…a volte lo penso anch’io!

 

E sfiorando con un lieve bacio le labbra del marito, andò via.

 

 

3.

Ginny si recò a casa e le bastarono 20 minuti per sistemare le cose come voleva lei, dopodiché ritornò al ricevimento e rimase in disparte, in attesa di scegliere il momento più adatto al suo scopo.

 

La bionda in rosso teneva d’occhio Draco, che nel frattempo si era unito a Kelly e George, e sembrava un condor in attesa di planare sulla sua preda.

Impaziente decise di passare all’attacco e si diresse con passo deciso verso il biondo avvocato;

nello stesso istante Ginny lasciò il suo nascondiglio e, con passo lento e misurato, attraversò la sala da ballo.

 

Un improvviso silenzio seguito da un coro di sospiri percorse la sala.

Ginny era una visione.

Nemmeno la più bella delle veela sarebbe stata alla sua altezza, in quel momento!

Aveva indossato un abito bianco dal corpetto leggermente aderente, che sottolineava un decolté ben proporzionato, e dalla gonna lunga e leggera, che si appoggiava sui suoi fianchi modellati;

La sua pelle ambrata era cosparsa di glitter; il viso appena truccato era fresco e pulito ed i capelli sciolti le ricadevano morbidi e lucenti sulla schiena nuda.

Sembrava un angelo, ma lo sguardo magnetico e sensuale con cui guardava Draco, ricordava più quello di un diavolo al quale chiunque avrebbe venduto volentieri l’anima in cambio anche solo di un bacio.

 

Tutti gli occhi erano puntati su di lei.

Anche Valerie, che si era avvicinata a Draco, rimase interdetta, stentando a credere che quella donna fosse la stessa che aveva visto e giudicato insignificante fino a pochi minuti prima.

Ginny non la degnò di uno sguardo, (non aveva bisogno di confermare la sua superiorità, tanto era palese), ma si limitò ad andare direttamente dal marito, che era rimasto immobile e stregato da lei, e disse:

 

-          posso avere l’onore di ballare con lei, signor Malfoy?

 

Draco si riprese in fretta e si adattò immediatamente alla situazione.

Per lui fu facile, visto che era abituato fin da piccolo ad essere, sempre e comunque, nel bene o nel male, al centro dell’attenzione, e rispose prontamente:

 

-          sono a sua completa disposizione, signora Malfoy!

 

La donna prese il bicchiere di cognac, che era ancora fra le mani di Draco, e sorridendo appena lo consegnò alla bionda dicendole:

 

-          questo è tutto ciò che avrai da lui!

 

Non attese risposta.

Fece un cenno al direttore d’orchestra e l’aria fu avvolta dalle sensuali note di un tango.

Draco e Ginny ballarono insieme, da soli, al centro della pista, suscitando l’invidia di molti presenti per la loro bravura e la passione che traspariva dai loro volti rapiti.

I due ballerini si lasciarono trasportare in un mondo riservato esclusivamente a loro e tutto quello che era intorno perse di significato.

Gli occhi di Draco erano fissi su quelli di Ginny che a sua volta era incatenata allo sguardo magnetico del marito.

Sorridevano e danzavano, sensuali e appassionati, incuranti di tutto ciò che li circondava.

Quando le note finali si persero nell’aria della notte un applauso scrosciante ed ammirato esplose spontaneamente.

I due ringraziarono, inchinandosi doverosamente, dopodiché si diressero verso Kelly e George, lasciando libera la pista da ballo.

 

-          Siete stati fantastici! Ma da quando sapete ballare il tango voi due?

-          Io, per volere di mia madre, so ballare praticamente qualunque cosa, mentre Ginny ha preso delle lezioni (molto) private da me!

-          Eravate semplicemente splendidi!

-          È una nostra caratteristica!

-          Sempre modesto, eh?

-          È il destino di chi nasce bello ricco e affascinante! Ed ora, se non vi dispiace, per quanto gradisca la vostra spassosa compagnia, preferirei continuare la mia serata in un altro luogo ed in compagnia esclusiva della mia bellissima moglie!

-          Messaggio ricevuto forte e chiaro! Cercate però di non fare il Malfoy numero cinque, per favore!

-          Cercheremo di evitarlo, ma non vi promettiamo niente!

 

 

4.

Non arrivarono mai in camera da letto!

Draco era così preso da sua moglie, che quando giunsero a Malfy Manor a fatica riuscì a tirare fuori le chiavi di casa per aprire la porta (di formulare la formula “alohomora” non se ne parlava proprio, visto che labbra erano troppo intente ad esplorare il collo di Ginny!) ed a malapena riuscirono a raggiungere le scale.

A quel punto lui non riuscì più a resistere ed amò Ginny direttamente contro la parete, facendo cadere, nella foga del momento, anche un paio di quadri.

Quando entrambi raggiunsero il massimo piacere rimasero abbracciati l’uno all’altra, per riprendere fiato e godere di quell’estasi che ancora regnava nella loro mente.

Guardandosi intorno videro i danni che avevano provocato ma concordarono che ne era valsa decisamente la pena!

A quel punto Draco, a cui Ginny era riuscita solo a togliere giacca, camicia e cravatta, si ricompose alla meglio e allungò la sua camicia alla moglie, che invece era rimasta con praticamente nulla indosso, visto che l’abito era scivolato via da un pò.

 

-          sei terribilmente sexy con la mia camicia!

-          Adoro indossare i tuoi abiti…sanno di te!

-          Ed io adoro riprendermeli!

 

Quindi la prese in braccio, la baciò e la condusse al piano di sopra…

 

La serata di Draco e Ginny proseguì, nel migliore dei modi possibili, nella loro camera da letto, mentre quella di Valerie, umiliata e furiosa, terminò in lacrime nel salotto di casa sua!

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