Macerie

di absenthium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***
Capitolo 13: *** XIII ***
Capitolo 14: *** XIV ***
Capitolo 15: *** XV [pensieri sparsi] ***
Capitolo 16: *** XVI ***
Capitolo 17: *** XVII ***
Capitolo 18: *** XVIII ***
Capitolo 19: *** IXX ***
Capitolo 20: *** XX ***
Capitolo 21: *** XXI ***
Capitolo 22: *** XXII ***
Capitolo 23: *** XXIII ***
Capitolo 24: *** XXIV ***
Capitolo 25: *** XXV ***
Capitolo 26: *** XXVI ***
Capitolo 27: *** XXVII ***
Capitolo 28: *** XXVIII ***



Capitolo 1
*** I ***


Oggi ti ho pensata di nuovo.
Non ha fatto male come le altre volte, no, è stato perlopiù un lampo fugace, un'idea, una fantasia futile come le mie parole.
Te lo confesso, ti ho dimenticata. Ho provato, almeno.
Non spero più nella tua voce.
Non traccio più volti sugli angoli dei quaderni sperando -temendo- di riconoscerti.
Ti direi che non t'amo più, ma sarebbe più logico dire che non t'ho mai amata, e ancora di più che non ho mai smesso di amarti.
È ironico, sai? Non so quando tu sia entrata nella mia vita, ma è come se fossi sempre stata lì.
Il pensiero patetico di una bambina in riva al mare, che lamenta l'amore che non arriverà. Eri nella mia mente anche allora?
Mentivo: Dio, se fa male.

 

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Capitolo 2
*** II ***


L'idea che tu esista è tanto piacevole quanto effimera.
Probabilmente se solo il frutto delle illusioni della mia mente.
Nel migliore dei casi, semplicemente non ci incontreremo mai.
Sei la più falsa delle verità, e ti odio, ti odio, ti odio per questo.
Sono patetica, non è vero?

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Capitolo 3
*** III ***


Mi sono svegliata stamattina con addosso la sensazione malinconica di qualcosa che non è mai stato.
A volte temo di aver sbagliato ogni piccolo particolare della mia vita, di avere irrimediabilmente sprecato anni e anni ad esistere solamente.
Con il senno di poi, i sogni sono più amari della realtà.

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Capitolo 4
*** IV ***


Non ti piacerei, se mi conoscessi;
E tu non piaceresti a me.
T'ho resa un'idea, una statua.
Io, uno scultore folle e innamorato.

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Capitolo 5
*** V ***


Esistono giorni in cui vorrei piangere senza conoscerne la ragione.
La cerco nel mio riflesso, nelle voci, scavo nella mia mente alla ricerca di qualcosa.
Voglio piangere, perché Brian May ha scritto '39, perché non riesco a pensare né a non farlo, per gli amici che non avrò mai, per le fantasie infantili che ora riconosco come irrealizzabili, perché non andrò mai nello spazio e mi sento sola, sola, sola.

Quando ragiono sulle visioni che concedo alla mia mente realizzo quanto siano povere di realtà. Non è una scoperta, più la presa di coscienza di qualcosa di conosciuto e taciuto da sempre.
La verità è che ogni visione porta con sé il lutto di quei giorni mai vissuti.
La verità è che non esiste alcuna verità.

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Capitolo 6
*** VI ***


L'impossibilità di esistere nel tuo tempo e spazio è solo l'ennesima delle beffe che il destino ha voluto riservarci.
So che non ti riconoscerei anche se mi svegliassi accanto a te. Il dubbio sulla tua verità sarebbe la costante ad unirci.
Non riesco a togliermi dalla testa '39, e la nostalgia, e la condanna.
C'è qualcosa di disgustosamente sensato nel quadro generale, e io non riesco a vederlo.

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Capitolo 7
*** VII ***


Non sai quanto faccia male pensare alla congiunzione dei nostri occhi.
La teoria della relatività  ha fottuto entrambi: siamo due anime sole ai poli opposti dell'universo.
Potrei aspettare cent'anni per un'assenza di un minuto.

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Capitolo 8
*** VIII ***


La sincronia dei nostri respiri è la più chiassosa delle sinfonie.
Il tuo corpo è stretto al mio, le mie mani cercano le tue, l'incastro imperfetto cercato, ignorato, temuto.
La paura è la più basilare delle emozioni umane.
Le nostre bocche accostate, e il panico che mi pervade.
Smetterei di respirare sperando di esserti invisibile, e pregherei per essere guardata per un istante solo. Siamo la dissonanza e il disaccordo della natura.
La paura è la più basilare delle emozioni umane.

Le nostre dita si sfiorano mentre mi guidi.
Ieri ho sognato che eri mia moglie.
I nostri polsi sono congiunti all'altare del sacrificio.
Ieri t'ho sognata coperta di sangue.
Il fuoco consuma ogni cosa, persino la più intoccabile.



 
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Capitolo 9
*** IX ***


Il calore dei tuoi occhi. La piega delle labbra, e la curva delle sopracciglia.
il ricordo di te porta la confusione delle notti che non abbiamo vissuto.
Non mi sono concessi che stralci di visioni. Non so come sia amarti, se non dalle sensazioni disordinate dei miei sogni.
Innamorarsi del vuoto è un difetto che non so risolvere.

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Capitolo 10
*** X ***


Vorrei distruggerti, consumarti, ma mi strapperei il cuore dal petto piuttosto che ferirti.
Il paradosso di cui siamo vittime è antico quanto irrisolto.
Anche il sole amò Icaro, prima di lasciarlo cadere.

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Capitolo 11
*** XI ***


Tre passi mi separano da te, tre passi dal collasso della gravità, tre passi di distanza tra il mondo e la Verità.
Mi guardi fisso, e io non so reggere il gioco, la sfida, perché a cosa servirebbe dimostrarsi forte quando tu stessa hai visto ogni mia singola frattura?
Il mio cuore, dalle mie mani, sanguina ancora un pò, e tu l'hai visto. Sei la custode dei miei misteri, colei a cui ho affidato la vita.
Non per fiducia, ma perché non può che essere così.
Sarai tu stessa a uccidermi, lo so.
Non potrò che amarne l'istante.

Alla fine, quei tre passi non li percorro mai.
Tu sei lì, così vicina, e io ti bramo e temo allo stesso tempo.
Non ho tempo di allungare la mano che sei già andata. Quei tre passi restano impercorsi, mentre mi abbandono alla mia immobilità.

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Capitolo 12
*** XII ***


Non so ricordare i miei sogni notturni, se non i più folli. Ironicamente, in essi trovo un mondo più reale di quello vissuto. L'apatia delle mie giornate porta in sè un'irrealtà.
O forse è solo il mio ingenuo sperare in altro.
T'ho sognata una, due volte.
Ti chiamavo per nome, ti parlavo, la mia mente ti ha dato forma -la ribellione del subconscio si addentra in rischi troppo grandi per essere corsi.
Credo fossi tu.
Quando mi sono svegliata dal secondo dei nostri incontri, ho cercato i messaggi che mi avevi lasciato, i ricordi delle nostre azioni, un segno, qualcosa che ti rendesse parte della mia vita.
Mi sono destata piangendo.
Tu non eri da nessuna parte.

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Capitolo 13
*** XIII ***


Resto paralizzata nell'istante della mia esistenza mentre le persone attorno a me cominciano a vivere.
La differenza è lieve e spesso ignorata, e posso mascherarla senza sforzo.
Non so cosa fare di questo Amore, non so a chi donarlo, a chi restituirlo [perché non lo voglio, non l'ho mai voluto, e forse se l'Universo avesse rispettato la mia volontà avrei potuto vivere].
Tu non ci sei, e io non so far altro che amarti, amare la tua idea, senza volto e voce.
Ti amo, e non so perché.
Ti amo, e non so come fartelo sapere.
Ti amo, e non so perché.
E tu, mia Musa, mio Amore, tu dove cazzo sei?

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Capitolo 14
*** XIV ***


Il mio cuore è sempre stato diviso in tre parti:
Una nel mio petto a rimestare sangue;
Una persa tra le cianfrusaglie di una vita mai esistita;
Una con te
Per poter dare la colpa del mio senso d'incompletezza
Non alle cianfrusaglie
Non al mio disordine
Ma a te
Perché è sempre più facile chiamare in causa un'innocente
Che prendersi le responsabilità
Di un cuore malfunzionante.

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Capitolo 15
*** XV [pensieri sparsi] ***


Chiedimi se sono felice.
Se lo vuoi, ti dirò tutte le bugie del mondo.


Sai, la verità è che non so un cazzo sulla Relatività.
A quanto pare sono buona solo a fare metafore.


Grazie a Dio   sei lontana.
Grazie a Dio.
Il tuo cuore qui accanto mi avrebbe ucciso:



La poetica di un amore
si trova nell'unilateralità
           o nella tragedia.

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Capitolo 16
*** XVI ***


Mio amore, mia Musa, come sei bella!
Bello il tuono dei tuoi occhi, la sfumatura delle tue risa, perfette le tue parole. La tua mente, mio amore, il suo ordine, il suo fascino.
 doveseidoveseidovesei?
Di mille poeti che scrissero d'amore, scrissero mai della disperazione per un'amante altera e inesistente?
Sai, mi dissero che in una sinfonia a contare sul serio non sono che la prima e l'ultima nota.
Il resto è nell'Oblio.
Il pubblico perdona.
Il pubblico dimentica.
[Sinfonie grottesch, sinfonie di sangue e odio e il buio vuoto della notte e la paura della paura stessa, ma un finale di speranza li rimanda nei loro sonni placidi].
Sarai il mio preludio e la mia fine?
I miei perfetti estremi?
Ci lasceremo alle spalle l'orrore creato. Come sempre.
Canterò la tua bellezza, Musa.


  Non so cosa sia successo alle mie altre storie, fatto sta che non mi lascia più visualizzare i testi, pare per un problema del sito. Spero di poter sistemare la questione presto.

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Capitolo 17
*** XVII ***


Dimmi:
Ti ho forse incontrata in una vita passata?
C'è qualcosa di familiare nel tuo silenzio, nella tua assenza. Nell'assoluta vaghezza del tuo ricordo e nella futilità della speranza.
Siamo stati amanti d'un tempo passato e lontato, anime spezzate unite così fragilmente ad una metà sbagliata?
Se così fosse, questo amore non sarebbe una condanna, ma un dono.
La possibilità di rivedersi, un giorno, concessa dagli Dei ai più stupidi degli innamorati.


Sto tentando di quantificarti, mio amore, ma come si può definire il vuoto?

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Capitolo 18
*** XVIII ***


Penso che dovremmo andarcene
Guidare verso una meta inesistente
L'una conscia della frode che è l'altra.

Vorrei farti del male.

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Capitolo 19
*** IXX ***


Il corpo della mia amante è contro il mio, cellula su cellula. Quanti infiniti atomi di pelle morta di entrambe si sono appena staccati e giacciono invisibili sul materasso?
Le sfioro con l'indice il labbro superiore, lasciandolo scorrere lentamente.
Sfiora le mie palpebre. Sfiora le mie lacrime con le tue labbra, e stringi questo cuore sanguinante tra le dita.
Riducilo a brandelli.
Strappa i miei occhi dai loro incavi e lasciami cieca e nel silenzio. Non importa.
Stringo la mia amante nel tentativo di rubare quel calore che io non ho mai saputo avere.

Apro la bocca per parlare, ma taccio.
Non sarebbe il suo nome a risalire la mia gola.

 

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Capitolo 20
*** XX ***


Mia madre tenterebbe, paziente, di spiegarlo.
I miei amici negherebbero.
Il dizionario italiano lo accosterebbe a vocaboli quali "nostalgia", "mancanza".

Tu mi chiameresti un cuore sanguinante.

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Capitolo 21
*** XXI ***


Respiri.
Nessuno respira come te, Musa.
Lascio che la mia mente danzi lungo il suono regolare, inspirare, espirare, ossigeno che sale, che scende. I miei polmoni bruciano del fumo di quell'unica sigaretta che ho mai fumato.
Il tuo corpo disteso è immobile, indifferente. Sei diafana, quasi invisibile.
Respiri, e il tuo respiro ha il fragore di ogni pensiero.
Sono schiava di quel suono, schiava d'ogni tuo minimo gesto.
Muovo le dita, le ritraggo, tento di toccarti, mi fermo.
Siamo così lontane.

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Capitolo 22
*** XXII ***


Sto ancora sognando
la tua schiena
le tue mani
il tuo respiro.
Sto ancora sognando
di cadere nella tua trappola.

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Capitolo 23
*** XXIII ***


Mi sono alzata e ho strappato un brandello di un fazzoletto.
La mia penna vi ha vomitato parole.
Ho respirato contro il cuscino, gli occhi chiusi, una sorta di pacato terrore sulla soglia della mia mente.
Ho stretto il niente, spacciandolo per te.

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Capitolo 24
*** XXIV ***


Non sei che una menzogna.
Devi esserlo.

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Capitolo 25
*** XXV ***


T'ho trovata nei suoi occhi e, follemente, ho sognato il futuro.
Ho perso di vista il presente, però, la realtà dei fati.
Nei sogni, ogni istante è Eternità.


 
Ad E.

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Capitolo 26
*** XXVI ***


Mi hanno insegnato
a far di conto
ma non a fare i conti con il mio cuore sporco;
a parlare
ma non a trovare le parole giuste per farti restare;
a rigare dritto
ma non ad annientarti.

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Capitolo 27
*** XXVII ***


Ciò che mi consola è sapere che tu stai bene. Che non fissi il vuoto dello specchio credendo di avervi visto qualcosa.
Che non ti lacera la mancanza.
Che le visioni non ti divorano.
Che non pensi a me. Che non credi alla mia esistenza, non le dai troppo peso.
Se soffrissimo entrambe, ci annulleremmo. Lo dice la matematica, no?
Devi stare bene, dunque, e potrò anche fingere che questo mi basti.

 
***
Oppure non esisti.
Oppure non esisti e io sono un'illusa buona solo a tessere pagine vuote.


 

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Capitolo 28
*** XXVIII ***


Non penso più a te.
Non ti cerco.
Non ricordo;
Chi sono io, senza il mio dolore?

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