Mai saltare alle conclusioni

di May Des
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


MAI SALTARE ALLE CONCLUSIONI

MAI SALTARE ALLE CONCLUSIONI

 

Capitolo 1

 

Lo osservavo durante i pasti.

Lo osservavo durante le lezioni.                                                                                    

Lo osservavo nei corridoi.

Lo osservavo assieme ai suoi amici e mentre era solo.

Lo infastidivo per avere la sua attenzione.

Parlavo sempre di lui.

Era la mia ossessione.

Solo al sesto anno ho capito il perché.

Lo amavo.

Semplicemente e solamente amore, cresciuto e maturato nell’odio.

Fu per questo che non mi accorsi subito dello strano comportamento della mia amica. E dire che Blaise me lo aveva fatto notare.

Spariva sempre più spesso senza dire dove andava e quando le si chiedeva qualcosa si defilava. Io però non vi badai, classificando questi suoi comportamenti come la sua ennesima stranezza.

Un particolare cominciò però a preoccuparmi. Stavamo andando a lezione quando, per i corridoi, incontrammo un gruppo di grifoni. Lui era li fantastico come sempre, con la cravatta allentata e i capelli disordinati che cadevano sul viso a incorniciare quelle magnifiche gemme che erano i suoi occhi, finalmente libere dagli occhiali. Fu un attimo e Harry sorrise. Non a me come ci si poteva aspettare ma a Pansy, la mia migliore amica. La quale fugacemente ricambiò.

Non potevo crederci, lei sapeva perfettamente, o perlomeno intuiva da continuo parlare, i miei sentimenti verso il grifone. Come osava civettare con lui. In sua presenza.

Qui urgeva rimedio. Ma prima dovevo raccogliere informazioni e per farlo dovevo assolutamente monitorare gli atteggiamenti dei due.

 

***

 

Da quando avevo preso la mia decisione erano passati una decina di giorni e la situazione mi sembrava disperata.

Quello scambio di sorrisi, che poteva essere stato frutto della mia immaginazione, non era un evento casuale. Durante le lezioni, nei corridoi e ogni qualvolta si incontravano Pansy e Harry si salutavano, anche se non apertamente. Potevo giurare di averli visti scambiarsi dei bigliettini ma quando le chiedevo qualcosa Pansy sviava sempre il discorso.

Il mio umore era vistosamente peggiorato e tutta la casa se ne era accorta. Non potevano rivolgermi la parola previo rischio di essere schiantati e con i miei amici non potevo parlare. Come potevo spiegare a Pansy che era lei e il suo atteggiamento nei confronti del grifone a farmi infuriare?

Non potevo continuare così! Dovevo assolutamente saperne di più. E quale modo migliore se non pedinare la mia migliore amica ad uno dei suoi incontri segreti?

Fu così che, un pomeriggio di Aprile, io e Blaise la seguimmo di nascosto.

Era uscita dalla sala comune con la scusa di andare a studiare con delle sue amiche Corvonero e si era incamminata verso la biblioteca. Senza farci notare la seguimmo ( io agitato e Blaise brontolando ). Improvvisamente cambiò direzione dirigendosi nell’ala del castello dove stavano le aule in disuso.

Per poco non la perdemmo di vista tanto camminava velocemente, ma grazie al cigolio di una porta riuscimmo ad individuarla.

Piano piano ci avvicinammo e socchiudendo l’uscio, cercando di non far rumore, sbirciammo all’interno.

L’aula era nella penombra e pile di banchi impolverati erano il suo arredo. Pansy era appoggiata alla cattedra e poco più in là un’altra persona che dava la schiena alla porta. Stavano parlando a bassavoce e l’argomento sembrava molto importante a giudicare dai loro atteggiamenti.

Rimanemmo a spiarli per qualche minuto cercando di cogliere, inutilmente, qualche parola del discorso. Ad un tratto il ragazzo si voltò e potei identificarlo. Era Harry.

Non ci vidi più, la mia migliore amica che si vedeva con la mia nemesi ….. inaccettabile.

Indossando la mia fedele maschera entrai nella stanza.

- Buongiorno Pansy – la salutai falsamente – Non dovevi essere in biblioteca a studiare? – chiese con voce suadente- Invece eccoti qui assieme al celeberrimo salvatore del mondo. -

- Ciao Draco – disse colta in flagrante. Ebbe almeno la decenza di mostrarsi imbarazzata.    – Cosa ci fai qui? -  chiese leggermente nervosa.

- Passavo da queste parti e per caso ti ho vista con il nemico cosa dovrei pensare? – ora mi stavo veramente arrabbiando, come faceva a non capire?

Lei non sapeva più che dire. Apriva e chiudeva la bocca senza che però ne uscisse alcun suono.

Blaise si era messo al mio fianco pronto a intervenire nel caso in cui la situazione fosse degenerata.  Anche Potter si stava preparando allo scontro, era tutto teso. “Ah che visione celestiale, non mi stancherei mai di stare a guardarlo …. Su Draco svegliati ricordati dei tuoi obbiettivi. Sei arrabbiato con Pansy.”

La tensione era palpabile e il silenzio assoluto. Solo dopo alcuni istanti Harry parlò svegliando tutti dalla trance in cui eravamo caduti. – Pansy… - disse – credo che tu debba dargli delle spiegazioni . –

Incuriosito esclamai stupendo i presenti – Credo proprio che Potter abbia ragione! –

Indecisa sul dafarsi  Pansy lanciava occhiate prima a noi poi a Harry fino a quando quest’ultimo non la incoraggiò posandole una mano sulla spalla.

La mia irritazione crebbe alle stelle. Come poteva comportarsi in quel modo con la mia amica! Ero io che dovevo ricevere quelle attenzioni!

I  miei  pensieri  vennero  interrotti  da  Pansy  che  aveva  incominciato  a  parlare.  –Hai ragione. -  disse, poi rivolgendosi a noi continuò – Scusatemi ragazzi, avrei dovuto raccontarvelo  molto prima ma non ne ho trovato il coraggio. Tutto è incominciato qualche mese fa, stavano preparandomi per tornare a scuola dopo le vacanze di natale quando i miei genitori hanno chiesto di parlarmi. Non sapevo cosa volessero e li ho raggiunti. Erano seduti in uno dei salottini, uno imparte all’altra mentre bevevano tranquillamente il loro tè. Mi hanno fatta sedere e hanno cercato di intavolare un discorso in generale poi, finalmente sono arrivati al punto. Sapete anche voi che dopo la morte di Voi – Sapete – Chi la nostra famiglia a perso prestigio. Così per riabilitare il nostro nome hanno deciso che dovevo sposarmi. – disse cercando di nascondere gli occhi lucidi di lacrime -Hanno combinato il mio matrimonio con un nobile polacco di 50 anni ! –  dichiarò poi scoppiando a piangere.

Ero allucinato come poteva non averci raccontato una simile storia. Capisco i matrimoni combinati ma andare a prendere uno sconosciuto con il triplo degli anni era assurdo!

Dopo essersi calmata continuò - Fatto sta che dovrei sposarlo terminato quest’anno ma io sono innamorata di un altro e non voglio assolutamente lascialo. – a queste parole inizio a sudare freddo – Così assieme ai suoi amici abbiamo deciso di sposarci in segreto –

- Ma è fantastico! - dice Blaise che ha già dimenticato cosa ci ha tenuto nascosto – A quando la cerimonia. -  continua

- La settimana prossima. – risponde, poi esitando … - vorrei chiedervi una cosa… - attendiamo che continui - … vorreste essere i miei testimoni? -

Sbuffando rispondo – Visto quello che ci hai tenuto nascosto non te lo meriteresti….. ma essendo un Malfoy non posso esimermi da questo compito. Ne andrebbe del mio onore. – una furia dai capelli neri mi si getta al collo ripetendo come una litania una sola parola      – Grazie, grazie, grazie, … - vedo sorridere Blaise che con un colpo di tosse richiama l’attenzione. – Penso proprio che lo stesso discorso di Draco valga anche per me. A parte la storia del cognome ma, una curiosità, chi è il fortunato? –

Pansy si fa tutta rossa – Beh, non so se vi piacerà ma anche se è un Grifondoro io lo amo tanto … -  vergognosa lancia una timida occhiata a Harry, che era stato in disparte tutto il tempo. Quello sguardo è stato come una doccia fredda, lì ho saputo di aver perso ogni speranza. Senza lasciarla continuare la blocco dicendo – Non importa. Penso di aver capito chi sia il fortunato. Scusa se ti abbiamo interrotta, ma ora dobbiamo andare. A dopo. – dico prendendo per il braccio Blaise e trascinandolo verso la mia stanza. Ho proprio bisogno di sfogarmi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Capitolo 2

 

Il mio motto era sempre stato “ Tutto deve essere perfetto “ e questo non  solo per quanto riguarda il mio aspetto ma anche quello che mi circonda; ora guardando la mia stanza questo ideale era andato letteralmente a quel paese.

I vestiti erano sparsi sul pavimento i mobili fracassati, gli specchi rotti e intorno a me si vedevano solo le piume dei cuscini volare.

Con il respiro affannato guardai il macello che avevo combinato. Mai mi ero lasciato trasportare dalle emozioni come oggi.

Blaise mi osservava da un angolo della stanza in attesa che riprendessi il controllo. Silenzioso e attento a non entrare nella traiettoria dei miei incantesimi.

Solo dopo aver distrutto ogni singolo oggetto, che aveva avuto la sfortuna di entrare nel mio campo visivo, mi calmai. Alla furia ceca si sostituì il dolore.

“ Quello scambio di sguardi. Tra tutti quelli che poteva avere perché proprio lui.”

Mi accasciai a terra e calde lacrime iniziano a scendere dai miei occhi.

Blaise mi raggiunse – Stai piangendo. – bisbiglia sorpreso.

Stizzito mi asciugo le lacrime con una manica – No non sto piangendo. Mi è entrata della polvere nell’occhio. –

- Si, come no. E io ci credo. – ripose – È per caso per la storia di Pansy – chiese.

Tutto l’autocontrollo che ero riuscito a ricostruire crollò come un castello di carta – SI ! COME HA POTUTO FARMI QUESTO!!! TRA TUTTI LUI!!!!!!!! –

Blaise cercò di calmarmi – Ma non sai neanche chi è …. –

Infuriato lo interrompo – Ma non l’ hai ancora capito?! Non hai visto come lo guardava quando ha detto che era di Grifondoro?! Lei si sta per sposare con Potter! –

- E allora? -

Quella domanda mi lascia senza parole ma solo per un attimo, subito mi riprendo – Come “ e allora “ lui è Potter il nostro nemico giurato! –  “insensibile al dolore altrui” pensai.

- No ti sbagli. – afferma risoluto Blaise – Ora non posso stare più in silenzio. Per una volta siediti ascolta senza fare orecchie da mercante. – disse spingendomi sul letto - Potter è diventato tuo nemico da quando ha rifiutato la tua amicizia, da allora tu l’ hai sempre tormentato, hai ricercato la sua attenzione in tutti i modi possibili è diventata la tua ossessione. E non dire di no perché ce ne hai parlato allo sfinimento. – aggiunse prevenendo ogni mia obbiezione – Ti sei innamorato. Sono sicuro che te ne sei accorto, ma non lo hai voluto ammettere di fronte agli altri a causa del tuo stramaledetto orgoglio. In  tutti questi anni non hai fatto altro che inimicartelo. Sono state milioni le volte in cui avresti potuto accantonare la tua maschera e instaurare un rapporto civile con lui ma hai deciso di non farlo. Ora Pansy sembra serena, ha trovato qualcuno che le vuole bene e che la rende felice per ciò non  le rovineremo tutto perché tu finalmente ti sei svegliato e hai capito cosa vuoi. Se ha scelto di diventare la futura signora Potter lo diventerà e noi l’aiuteremo. E questo comprende il fatto di accompagnarla all’altare e essere suoi testimoni, come le abbiamo promesso. E con questo il discorso è chiuso. – detto questo lasciò la stanza infuriato lasciando un biondino allibito e con molte cose a cui pensare.

 

***

 

Erano passati due giorni nei quali avevo evitato i miei due amici con scuse poco plausibili.

Dovevo riflettere.

Non era semplice. Da un lato c’era Pansy, la sua migliora amica che dall’infanzia sopportava le sue manie e le sue lamentele, dall’altro l’amore della sua vita che stava per sposare la suddetta migliore amica alla quale aveva promesso di essere suo testimone.

Cosa fare?

Tentare fermare il matrimonio distruggendo la felicità di Pansy o per una volta nella vita sacrificarsi e pensare alla felicità altrui?

Erano giorni che si poneva quelle domande e finalmente aveva trovato una risposta.

Non voleva essere odiato, voleva solo la felicità di Harry e Pansy , e se per questo dovevano stare assieme allora non avrebbe interferito anche se ciò l’avrebbe distrutto.

Presa questa decisione uscì dalla sua stanza per raggiungere i suoi compagni e aiutarli negli ultimi preparativi per il matrimonio. Infondo era un giorno speciale e tutto doveva essere perfetto.

 

***

 

Era arrivato il momento tanto atteso.

Dopo mesi di preparativi, tenuti segreti alla maggior parte di Hogwarts, finalmente Pansy si stava per sposare.

Il matrimonio sarebbe stato celebrato in una radura della foresta proibita situata accanto ad un laghetto con una cascata. Ad officiare la cerimonia sarebbe stato Cassandro uno dei centauri che, nonostante la sua antipatia nei confronti degli umani, si era offerto volontario come ringraziamento ad Harry per aver sconfitto voi–sapete–chi.

Pansy era seduta davanti ad uno specchio nella stanza delle necessità. Dopo una lunga giornata di lezioni, che l’avevano distratta, era arrivato il grande momento. Draco la guardava mentre finiva di prepararsi aiutata dalla Grenger e dalla Weasley femmina. Indossava un vestito panna formato da un bustino in pizzo e una gonna di seta che le arrivava fino ai piedi coprendole le scarpette. Al collo un semplice nastro bianco con attaccato un cammeo raffigurante un cigno, mentre i capelli erano raccolti morbidamente in uno chignon e fermati da mollette decorate con perle che contrastavano con il nero lucente della sua chioma.

Nonostante il nervosismo era raggiante, umore decisamente contrastante con il mio.

In quel giorno lei avrebbe realizzato il suo sogno mentre io lo avrei perduto.

L’entrata di Blaise nella stanza segnò la fine delle mie riflessioni e il segnale per dare il via alla cerimonia.

- Siete pronti? – domandò.

Fu la Grenger a rispondere precedendo una fin troppo nervosa sposa – Certamente è tutto pronto vestito, trucco e capelli. Perfino l’agitazione è non manca all’appello. – disse ironicamente lanciando un occhiata a Pansy che si riscosse – Vorrei vedere te il giorno delle tue nozze! – sbuffò fingendo disappunto.

Vedendo la sua faccia scoppiammo tutti in una risata liberatoria che allentò la tensione e provocò ancora più indignazione nella sposa – Scusa Pansy – disse fra le risate la Weasley – Ma avevi un espressione troppo buffa. –

Il leggero cipiglio svanì sostituito da un sorriso – Va bene, va bene siete perdonati per questa volta ma ora andiamo io mi devo sposare ! – esclamo mettendo tutti in riga.

Il mio sorriso svanì al ricordo dell’evento ma ormai era quasi fatta, dovevo solo continuare a indossare la mia maschera e nessuno si sarebbe accorto di niente.

Rispondendo ai nostri bisogni la stanza fece apparire un passaggio sicuro che ci avrebbe condotti alla radura senza essere scoperti.

Preceduti dalle due Grifoncine nonché damigelle della sposa mi incamminai nel corridoio appena apparso seguito da Pansy e Blaise.

In pochi minuti arrivai ad una porta che prontamente si aprì per lasciarsi passare.

- Oh Merlino, sorreggetemi. – mormorò Pansy. Io e Blaise la prendemmo ognuno per un braccio e aiutandola ad andare avanti.

Terminato il passaggio ci trovammo nella radura.

Devo ammettere che anche senza il mio aiuto avevano fatto un ottimo lavoro.

Davanti ai miei occhi si presentava uno spazio ampio e erboso, gli alberi erano decorati elegantemente da nastri oro e argento.

“Per non fare distinzioni tra case” pensai.

Deliziose fatine svolazzavano nell’aria aiutando, con la loro luce, la luna a rischiarare la notte. Al centro della radura si innalzava, in armonia con la foresta, un arco di rose bianche sotto il quale si trovava Cassandro che, a  quanto vedeva, si era pettinato la criniera per l’occasione.

In pochi secondi tutti questi particolari mi saltarono all’occhio ma la mia attenzione venne immediatamente catturata da Harry.

“È stupendo” pensai sospirando.

Indossava un semplice completo nero con una camicia bianca ricamata lasciata aperta sul davanti. I suoi capelli erano un po’ meno incasinati del solito segno che aveva tentato di domarli e i suoi occhi …. oh Merlino! Dove erano finiti gli occhiali? Libri da quell’orribile montatura sembravano brillare di luce propria. Pieni di un’allegria e una felicità assoluta.

Lo vedevo sorridere raggiante mentre ci guardava sopraggiungere, era talmente felice che sorrisi anch’io di rimando.

- Oh Salazar! – bisbigliò Pansy sottovoce – È bellissimo. -                   

Non potevo essere più d’accordo. Continuai il breve percorso che avrebbe condotto la mia amica all’altare sempre guardandolo fisso negli occhi, non volevo distogliere lo sguardo neanche per un secondo.

Arrivati ai piedi dell’altare Pansy lasciò il mio baraccio e prese le mani del suo sposo …. lo  stupore fu immediato, le mani che s’intrecciarono a  quelle di Pansy non erano di Harry. Non potevo sbagliarmi! Conoscevo ogni più piccolo particolare del corpo di Harry… bèh  ogni particolare non coperto dai vestiti…. Comunque quelle non erano le sue mani!

Velocemente il mio sguardo continuò il suo percorso passando dalla mano al braccio, dal braccio alla spalla, dalla spalla al volto ….. il suo volto, non  era il suo volto!

Davanti a me mani nelle mani di Pansy stava Seamus Finnigan. Attonito rimasi fermo a fissarlo fino a quando Blaise capendo il  mio stato d’animo non mi condusse alle spalle della sposa pronti per dare il via alla cerimonia.

Non seguì per niente lo svolgersi dello sposalizio, i miei occhi continuavano a passare da Finnigan a Harry tentando ancora di capirci qualcosa. L’unica conclusione a cui giunsi era che avevo una seconda possibilità e non l’avrei sprecata.

Ormai la cerimonia era terminata, i pochi presenti si stavano congratulando con i novelli sposi mentre io stavo in disparte. Ad un tratto Blaise mi si affiancò e a bassavoce mi disse – Piaciuta la sorpresa? –

Dopo un attimo di smarrimento capì - Tu! – sibilai furente – Serpe che non sei altro! Lo sapevi. Sapevi che non era Harry a sposarsi e non me l’ hai detto! –

- Logico che non te l’ ho detto. Sei saltato subito alle conclusioni senza lasciare spiegare nessuno. -  disse prima di continuare - Appena finito di parlare con te, dopo la rivelazione del matrimonio, sono tornato da Pansy e le ho fatto terminare il racconto ed è saltato fuori che lei amava Finnigan e non Potter come tu erroneamente pensavi. Non sai le risate che mi sono fatto per quella tua scenata di gelosia ingiustificata, non ti avevo mai visto perdere il controllo in quel modo. Subito Pansy ha voluto sapere il motivo della mia ilarità e si è infuriata non poco per la tua mancanza di fiducia nei suoi confronti ordinandomi di non chiarire il malinteso pena la sua furia perenne. Poi, però, ha visto che nonostante il fraintendimento tu non la ostacolavi allora si è addolcita ma ha voluto comunque punirti e lasciarti alla sorpresa finale oggi. “Per vedere la sua faccia” ha detto. – terminò sogghignando.

Basito dalle trame ordite alle mie spalle decisi di non dar retta all’istinto che a gran voce mi ordinava di fare una scenata (Sono un Malfoy prima di tutto! n.d.D.). Sospirai sconsolato – Siete proprio due serpi. –

 

***

 

La festa continuò nell’allegria generale, tra abbuffate e balli la notte trascorreva veloce. Stanco mi sedetti su una delle panchine trasfigurate per l’occasione. Poco dopo qualcun altro si accomodò imparte a me disturbandomi in quell’oasi di tranquillità. Feci per voltarmi a dirgliene quattro quando mi accorsi che era Harry. Boccheggiai senza che mi uscissero parole.

Una risatina mi riscosse.

- Malfoy da quand’è che sei così buffo? – mi chiese Harry.

- Hey! – sbottai indignato – I Malfoy non sono buffi. Mi avevi solo colto di sorpresa!- dissi, per poi aggiungere – E anche quando si sorprendono i Malfoy lo fanno con classe. -

Un'altra risata un po’ più forte lo colse tanto che ci vollero parecchi minuti prima che riuscisse a riprendersi. Intanto io con la mia più efficace espressione di sdegno lo ammiravo ridere.

Una volta calmatosi mi rispose – Classe o no prima stavi boccheggiando. Sai sembravi quasi un pesce. –

Lo guardai trovo per qualche istante ma rinunciai a replicare. Per la prima volta riuscivo a parlare con lui senza litigare e non mi andava di rovinare questo momento.

- Scherzi a parte- disse – come mai ti sei rintanato in qui tutto solo?- chiese il moro.

Sorpreso  dall’interessamento  esitai  un  attimo  a  rispondere  – Avevo voglia di stare da solo. – dissi alla fine – Voi Grifondoro quando festeggiate tendete ad essere troppo esuberanti, mi avete fatto venire il mal di testa. –

Una risatina allegra sgorgò dalle sue labbra – Hai ragione. Quando incominciamo siamo decisamente esuberanti. Ma che ci possiamo fare è nel nostro carattere. Mentre voi … - continuò soprapensiero – … voi  Serpeverde siete sempre così chiusi. Sembra quasi che niente vi interessi al di fuori di voi stessi. –

- Ma non è vero !- esclamai alzandomi.

Con una mano mi fece cenno di tornare a sedere – Non agitarti.  Io non ho detto che non vi interessa nulla ho detto sembra. Me ne sono accorto in questi ultimi mesi. Aiutando ad organizzare il matrimonio ho avuto modo di conoscere maglio Pansy e devo dire che se all’esterno si mostra fredda e insensibile in realtà l’ ho trovate una ragazza veramente dolce. Astuta, con la lingua tagliente si ma anche dolce e soprattutto sensibile. –

Ascoltai attento il discorso che stava intavolando sicuro che volesse dirmi qualcosa di particolare e stesse girando attorno al punto.

- Ora quando anche gli altri scopriranno cosa è successo ci saranno molte voci e sicuramente i genitori di Pansy non reagiranno bene alla notizia. Soprattutto quando sapranno che si è sposata con Seamus. -

-Cosa vuoi dire?. – chiesi avvicinandomi a lui.

Arrossendo rispose – In questi ultimi anni noi non abbiamo avuto buoni rapporti. – disse strisciando la punta delle scarpe – Però Pansy e Seamus sono nostri amici … - storsi il naso quando mi definì amico di Finnigan - … perciò stavo pensando di seppellire l’ascia di guerra così da poterli aiutare quando ne avranno bisogno. – disse .

Capii dove voleva arrivare ma vederlo così imbarazzato mi piaceva, così chiesi – Arriva al punto? –

-Insomma. – sbuffò spazientito – Vuoi diventare mio amico?- disse e attingendo a tutto il coraggio grifondoro che aveva allungo la mano.

Malfoy guardò quella mano che anni prima lo aveva rifiutato tesa verso di lui e sorridendo appena la strinse. Vide il sollievo nello sguardo del moro e trascinando il suo corpo vicino al suo gli bisbigliò all’orecchio – Certo che voglio essere tuo amico – disse con voce suadente – Sono anni che lo voglio. – mormorò piano. Poi cogliendolo di sorpresa il gli diede un candido bacio sulle labbra. Prima che potesse reagire si allontanò in direzione dei festeggiamenti. Voltandosi vide poi Harry ancora impalato fermo a fissarlo stupito e meravigliato con le guance arrossate. “Adorabile” pensò mentre sul viso gli nasceva un dolce sorriso.

- Non vieni Harry. – gli urlò svegliandolo dalla trance, lui scosse la testa e mi raggiunse affiancandomi. Cominciai a chiacchierare osservato dai compagni che ci guardavano stupiti della nostra complicità.

Felice li ignoravo godendomi a pieno la compagnia di Harry. Poi, se tutto fosse andato secondo i miei piani, presto non saremmo stati più amici, ma qualcosa di più. “ E pensare che stavo per rinunciare a lui! È proprio vero che non bisogna mai saltare subito alle conclusioni.”

 

FINE ?

 

***********

 

Nota autore:

Salve a tutti!

Ad alcuni di voi questo racconto suonerà familiare. Hanno ragione. La prima volta che ho pubblicato mi hanno fatto notare che avevo fatto alcun errori di grammatica. Mi voglio scusare per questo ma la felicità di aver scritto qualcosa era tale che non ho controllato troppo accuratamente il testo. Ora ho riletto il tutto, spero di aver bandito qualsiasi errore grammaticale. Se me ne è scappato ancora qualcuno chiedo umilmente perdono.

Volevo approfittarne per ringraziare chi ha commentato questa storia nel bene o nel male, fa sempre piacere ricevere dei pareri ancor più se sono costruttivi. Mille grazie anche a chi ha solo letto senza lasciare alcun commento, spero che vi sia piaciuta la storia.

Grazie ancora a tutti e (se ci sarà) alla prossima.

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