Sommettiamo Che Mi Ami?

di nes95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Vorrei chiedere scusa a Sensation per aver rubato il nome di un personaggio della sua storia! Se mai leggerai le pubbliche scuse (XD) e non ti andrà a genio il tutto basta che mi avvisi e io mi invento un altro cognome!

 

 

Chiara Ruggieri indossò un pantalone di raso nero e una camicetta di colore neutro, indossò i tacchi a spillo in tinta con il completo e piastrò i capelli mossi, poi trucco e preparazione della borsa, rigorosamente Vuitton.
Scese le scale fino al salotto e chiamò un taxi, poi salì in macchina e si diresse alla sfilata.

 


“Ehilà amore!” disse Davide vedendola, era vestito di tutto punto, la sfilata era già iniziata e lui stava per fare la sua passerella.
“Ehi” disse lei sedendosi su una sediolina, accavallò le ambe elegantemente e guardò il cuginetto negli occhi.
“Quando sei arrivata?” chiese lui sapendo che lei stava facendo la radiografia alle sue occhiaie.
“Da un ora più o meno, meno male che esiste il trucco, se no il modello lo facevi col cazzo” disse poi la ragazza facendo ridere Davide.
“Ho ripassato tutta la notte, stamattina ho dato l’esame” disse sbadigliando.
“Lo so, vorrei ricordarti che mi hai mandato un messaggio appena uscito dalla facoltà” disse lei mentre una ragazza ripassava la cipria sul volto di Davide.
“Davvero? Non ricordo… vabbè amore vai, se no ti perdi la sfilata, no?” disse, le baciò la guancia e la spinse fuori, poco dopo venne chiamato per sfilare.

 


I due ragazzi camminavano, erano circa le due del mattino.
“Dovresti andare a dormire” consigliò Chiara vedendo uno sbadiglio del ragazzo.
“Ma no, ho tempo per recuperare.” disse lui sorridendole ammiccante.
“Ah si? Vabbè, lasciamo stare, devo essere a Roma per le sette, se no mamma chi la sente? Hai dormito ancora fuori?!” disse scimmiottando la donna, Davide rise forte e la abbracciò.
“Che ne dici di partire?” chiese d’un tratto.
“Eh?”
“Dai, come ai vecchi tempi, una bella vacanza solo noi due, super alcolici e due ore di sonno per notte!” disse Davide effervorato.
“Vorrei ricordarti, mio caro, che i vecchi tempi, come dici tu, risalgono al mese scorso,quando siamo praticamente scappati dopo il mio esame di fine anno e siamo stati una settimana a Madrid a fare i turisti ubriaconi” disse Chiara accendendosi una sigaretta.
“Ragazzina, dovresti smettere di fumare, non fa bene” la rimproverò Davide accendendone una a sua volta.
“Appena scopri come fare a smettere fammi sapere eh…” disse la ragazza.
“Diciamo che ci sto. Dove andremmo?” chiese Chiara.
“America” rispose lui con un sorriso, poi le sputò il fumo in faccia.
“Coglione! Ok, new York ancora?” chiese pensando alle nottate nei locali.
“Los Angeles” disse invece lui, poi buttò la sigaretta e salirono in macchina.
“Non ci sono mai stata” ammise la ragazza spegnendo la sua sigaretta e salendo in auto.
“Carlo, ti ricordi? Bè lui ha una casetta sulla spiaggia davvero carina, potremmo stare lì…” disse sorridendo Davide, la stava convincendo e lo sapeva.
“Ok, e quando si parte?” chiese la ragazza poggiando i piedi sul cruscotto.
“Domani mattina” disse semplicemente lui accelerando.
“Cosa? Tu sapevi già tutto!” lo accusò Chiara.
“Non ho mai detto il contrario” disse ridendo il ragazzo.
Chiara rimase in silenzio per un po’, poi annuì. “Mi sa che devo fare le valigie” mormorò facendo ridere il suo migliore amico.

 


Alla madre di Chiara aveva già pensato Davide, quando aveva pensato alla vacanza aveva detto che lei sarebbe partita con la EF, e lui l’avrebbe seguita per controllarla, la mamma non aveva potuto far altro che ringraziare Davide per vegliare sempre su quella pazza della figlia, poi gli aveva offerto una fetta di dolce l cioccolato.
“Che razza è questa EF?” chiese Chiara quando arrivarono vicino casa sua, nella capitale.
“Una cosa che organizza viaggi studio” disse Davide come se nulla fosse.
“Non dirmi che dovrò davvero frequentarlo…” disse la ragazza intimorita.
“Chiara, queste cose sono importanti” disse serio, poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Ok, a che ora passi domani?” chiese Chiara.
“Sette e mezza, vestiti sportiva che il viaggio è lunghetto” le raccomandò, poi le diede un bacio sulla guancia e Chiara scese dalla macchina.

L’ aereo porto di Fiumicino era enorme, ma fortunatamente Chiara lo conosceva bene a causa dei viaggi che quello sclerato di Davide la costringeva a fare.
“Andiamo a fare il check-in, poi facciamo l’inventario” disse Davide come di abitudine, Chiara annuì, passarono i vari controlli e si sedettero ad aspettare il loro volo, che avrebbe fatto scalo a Milano, poi New York e infine Los Angeles.
Chiara tirò su chi occhiali da sole e appoggiò le gambe su quelle di Davide.
“Ok, sigarette” disse la ragazza.
“Ci sono”
“Negramaro” continuò.
“Discografia in cd per la casa e ipod per spiaggia e macchina” disse Davide.
“Soldi”
“Portafogli nella tua borsa”
“Chiavi di casa”disse trattenendo una risata.
“Ehi! solo perchè una volta dimenticai le chiavi dell’appartamento a Londra…”
“e rimanemmo fuori per tutta la notte” le ricordò Chiara.
“Ok, solo per questo non significa che debba fare sempre questo errore” disse lui offeso.
“Ora ce le hai?” chiese Chiara.
“Ovvio” e le mostrò orgoglioso.
“E tu avresti ventidue anni?” chiese la ragazza facendolo ridere, poi chiamarono il loro volo. Si alzarono e raggiunsero i loro posti, Chiara rimise a posto i suoi occhiali e Davide corse a comprare un paio di riviste che lo ritraevano con gli abiti della sfilata.
“Allora? Ci sei?” chiese Chiara quando la raggiunse.
“Certo, hai fumato prima di salire?” chiese il ragazzo, Chiara annuì, poi una vocina metallica li avvisò di mettere le cinture di sicurezza.

 


“Fammi capire una cosa” disse Chiara quando stavano per atterrare a Milano, Davide aveva dormito, cercando di recuperare un po’ di sonno, mentre lei aveva letto una delle riviste che aveva comprato il suo migliore amico.
“Dimmi” chiese lui sbadigliando.
“Quando scendiamo chi troviamo?” chiese riferendosi ai fotografi.
“Spero nessuno, ormai è passata una settimana” disse lui come se nulla fosse. Aveva avuto un flirt con una soubrette della televisione e la sua notorietà era alquanto aumentata, ma ora avevano rotto e i fotografi lo seguivano per cercare uno scoop su di lui.
“lo spero anche io, non mi va di correre come l’ultima volta a Venezia” disse ricordando il dolore lancinante ai piedi, dovuti ai tacchi.
“Vabbè e pure che fosse, almeno stavolta hai scarpe comode” disse Davide prima di agganciare la cintura per l’atterraggio.
Chiara indossava un jeans nero a sigaretta e una maglia bianca con stampa nera a mezze maniche, lunga fino alle cosce, fermata con una cintura rossa di pezza, ai piedi portava comode Converse All Star, le preferiva di giorno.
“Già…” mormorò lei, poco dopo scesero nella capitale della moda.

 


La prima cosa che fecero Davide e Chiara una volta scesi fu accendere una sigaretta, poi chiamarono un taxi e andarono in centro a fare colazione.
“Hai chiamato tua madre?” chiese Davide alla ragazza una volta seduti, ordinarono tantissima roba, dolce e salata, poi la ragazza si accese una sigaretta ed annuì.
“Ovvio, appena scesa mentre eri i bagno, ha detto che devo comportarmi bene e non farti esaurire, le solite cose…” disse come se niente fosse, Davide rise e si sistemò il cappello grigio in testa, poi consumarono la colazione e andarono a fare provviste di dolci in centro.
Rientrarono in aereo porto dopo un paio d’ore di tempo, si sedettero ad un divanetto e si cominciarono a chiaccherare come se nulla fosse, mentre un fotografo scattava loro un apio di foto, Davide sbuffò accorgendosene e Chiara rise, poi sentirono delle urla provenire dalla sala d’attesa adiacente.
“E ora che c’è?” chiese Davide senza interesse, si alzarono e andarono fuori a fumare un’ultima sigaretta, poi Chiara andò in bagno a sistemarsi per il viaggio.

 


Poco dopo la porta si aprì con uno scatto secco e si richiuse velocemente, poi la ragazza sentì u respiro affannato, si girò e si trovò davanti un ragazzo abbastanza strano, era vestito in maniera particolare, aveva il fiatone e guardava a scatti la porta da cui era venuto.
“Credo tu sia nel bagno sbagliato” disse la ragazza ridendo, lo squadrò bene, poi si avvicinò a lui e gli tese la mano, aiutandolo ad alzarsi.
“Grazie” mormorò quello colpito dalla bellezza del viso della ragazza.
“Niente… Nicholas Jonas” disse ridendo, poi uscì dal bagno e raggiunse il cugino.
Nicholas si guardò allo specchio dandosi una sistemata sommaria, poi molto cautamente raggiunse il suo enturage che lo aspettava lì fuori.
“Meno male” disse Davide vedendola arrivare.
“Cos’è successo?” chiese lei vedendo tante ragazzine con striscioni e cartelli “una manifestazione?” chiese sedendosi.
“Macchè, stanno certi tizi famosi, i Jonas Brothers” disse lui aggiustandosi la polo bianca a maniche corte, la vocina metallica chiamò il loro volo, Davide passò una mano intorno alle spalle della sua migliore amica e insieme si avviarono al gate.
Il volo partì in orario, Davide si addormentò non appena l’aereo si mise al suo livello mentre Chiara prese uno dei libri che si era portata nella maxi bag.
lo aprì e riprese da dove ava smesso di leggere la sera prima, dopo un po’ lo chiuse e passò all’ iphon,mettendo la riproduzione casuale, si addormentò dopo nemmeno dieci minuti.

 


Nicholas Jonas si chiese quanto mancasse all’arrivo a casa, avrebbe rivisto la sua casa, la sua adorata macchina e soprattutto la sua magnifica fidanzata, chiuse gli occhi, poi il suono del suo cellulare lo costrinse a svegliarsi, sorrise vedendo il numero sul display ed uscì dalla parte dell’aereo che avevano prenotato per loro e i collaboratori.
“Pronto?” disse con un sorriso sulle labbra.

 


Chiara si svegliò di soprassalto dopo una mezzora, Davide dormiva beatamente ma il suo cellulare non faceva che vibrare, avvisandola di una chiamata, scivolò via dal suo posto e raggiunse i bagni, si infilò in uno libero e lasciò la porta aperta.
“Cucciola” disse la voce dall’altra parte.
“Amore! Come va?” chiese lei sedendosi sul piano, affianco al lavandino. Non udì la risposta perchè la porta si spalancò.
“Davvero? Oh, bè poi me la farai sentire domani” disse Nicholas Jonas aprendo la porta di uno dei bagni, per poco non gli cadde la mascella per quello che vide. La ragazza lo fissò stranito per un attimo, poi scoppiò a ridere.
“Amore, ti posso richiamare tra un minuto? No, niente, ok a dopo…” disse lai al telefono, Nicholas Jonas chiese scusa alla ragazza al telefono e la fissò.
“Che brutto incontrarsi in queste circostanze non credi?” chiese la ragazza parlando la lingua del ragazzo, l’inglese.
“Già… scusa, ma hai lasciato aperto la porta ed io…”
“Non fa niente, Giuseppe non si arrabbierà se lo richiamo più tardi” disse lei sorridendo gentilmente, aveva i capelli legati una coda di cavallo, scese scuotendola, sapendo che ogni ragazzo dai quattro a novant’anni sarebbe impazzito.
“Ok, è stato un piacere averti rivisto, anche se in queste circostanze” disse sfoggiando la sua risata cristallina, uscì dal bagno e si sedette su un sedile libero nelle vicinanze.
“Amore?” chiese alla cornetta tornando alla sua lingua madre, rise ad una battuta della persona all’altro capo del telefono, poi accavallò le gambe e si sistemò meglio, Nicholas Jonas rimase incantato un apio di minuti, poi vide la foto sul display, e chiamò la sua ragazza.

 


Parlarono con i rispettivi fidanzati per una mezzora buona, poi una hostess li invitò ad andare a sedersi per il pranzo, lo disse prima in italiano, poi in un inglese farfugliato, Chiara sorrise e ripetè il tutto al ragazzo, poi Nicholas Jonas salutò la sua fidanzata e si voltò verso la misteriosa ragazza.
“Non pranzi?” chiese Nicholas vedendo che la ragazza non aveva messo via il suo palmare.
“Certo, ma Davide dorme, se torno ora lo sveglio, comunque io sono Chiara” disse porgendogli la mano perfettamente curata.
“Oh… piacere, Nicholas” disse lui facendo ridere Chiara.
“Perchè ridi?” chiese imbarazzato.
“Tutto il mondo sa il tuo nome” disse solo prima di tornare a posto, Nicholas Jonas rimase imbambolato davanti ai bagni.

 


Chiara guardò desiderosa le sue sigarette, poi chiuse la borsa e prese un biscotto di quelli che avevano comprato qualche ora prima.
“Fame” brontolò Davide svegliandosi d’un tratto, rubò il pacchetto a chiara e cominciò a sgranocchiare i dolcetti.
“Certo fai pure…” disse lei trattennero un sorriso, poi chiamarono la hostess per farsi portare il pranzo.
“Che hai fatto in queste… quattro ore?” chiese Davide mangiando un pezzo di pane, che sputò subito.
“Letto e parlato al cellulare con Giuseppe, e ho dormito” disse lei, prima di assaggiare il pane e sputarlo.
“Ma è di carta?” chiese a se stessa.
“Hai dormito?” chiese Davide stranito.
“Vorrei ricordarti che stanotte siamo tonati alle tre e mezza, ho preparato le valigie fino alle sei e tu sei venuto a casa alle sette meno un quarto” disse Chiara ricordando con un brivido alla nottataccia.
“Oh giusto” disse Davide, che con molta probabilità non era ancora nel mondo dei vivi.
“Ok, allora direi do tornare a dormire fino a quando non arriviamo, poi doccia e perlustrazione” disse stancamente girandosi da un lato pronto a riaddormentarsi.
“Ok, ma guai a te se fai come all’ultima perlustrazione!” disse Chiara ridendo, Davide grugnì ricordandosi gli analcolici che aveva preso, dato che era in piena fase salutista.
“Ragazzina, tu non hai nemmeno l’età legale per bere, figurati” disse lui dandogli le spalle.
“Non me ricordare” borbottò Chiara accucciandosi pronta a riprende sonno.
“Avere sedici anni non è così brutto” disse Davide ridendo.
“Soprattutto quando tra due mesi ne compio diciassette” disse lei sbadigliando, poi si addormentarono.

 


Denise Jonas pensò a quanto fosse fortunata.
Aveva una famiglia perfetta, dei figli perfetti, un marito perfetto, anche il cane era perfetto, le nuore erano perfette.
Cosa avrebbe dovuto andare storto? Si chiese prima di accoccolarsi al marito ed addormentarsi.

 


Davide e Chiara Ruggieri dormirono fino alle sei e mezzo del pomeriggio, poi il cellulare del ragazzo fece svegliare entrambi.
“Chi cazzo è?” chiese Chiara ancora nel dormiveglia. Davide diede un’occhiata al display e rispose al suo agente, poi chiuse il telefono lo rimise in tasca, accoccolandosi nel sedile.
“Goditelo fino alle otto e mezzo, perchè la conosci benissimo la regola” disse Chiara, poi si alzò e prese una merendina al cioccolato, Davide borbottò chissà cosa e Chiara gli tappò la bocca con il dolce.
“Mi scusi?” disse chiamando una hostess per avere la cena.

 


Nicholas Jonas non dormì per niente, troppo eccitato dall’idea di poter finalmente rivedere la sua bella, alle sette prese l’occorrente ed andò in bagno per prendere la sua insulina.
Passando vide la ragazza misteriosa, Chiara, intenta a parlare con un ragazzo che la stava facendo ridere. Sorrise quando si accorse di lui, poi lui entrò nel bagno.
“Nick amore di mamma, mi passeresti un cuscino?” chiese Denise Jonas quando il ragazzo tornò, Nicholas ubbidì con un sorriso, poi tornò a sedersi al suo posto, prese la chitarra e cominciò a strimpellare qualcosa di non ben definito, fino a cadere addormentato, pensando alla sua dolce Miley.

 


“Posso capire come mai sono due ore che non ascoltiamo i Negramaro?” chiese Davide prendendo l’ipod e aprendo la cartella del loro gruppo preferito.
“Abbiamo dormito” gli ricordò Chiara accettando l’auricolare che il suo amico le passava. Davide poggiò la testa contro lo schienale, dando inizio al “Negramaro Breack”.
“Che macchina prendiamo?” chiese Chiara maritandosi un’occhiataccia da parte di Davide.
“Non lo so. Penso una semplice, niente di troppo vistoso” disse lui “una decappottabile normalissima” continuò, Chiara annuì poi aprì l’iphon collegandosi ad internet.
“C’è uno che le affitta ad una mezzora di macchina dall’aereo porto di Los Angeles” disse la ragazza chiudendo soddisfatta l’apparecchio, Davide annuì.
“Queste sono le volte in cui ringrazio i nostri genitori per averci fatto imparare anche l’inglese” disse il ragazzo alzando il volume della musica. Rimasero in s
ilenzio per il resto del viaggio.

 


“Casa!” esclamarono i Jonas Brothers quando scesero a New York alle otto e trenta spaccate. Kevin Jonas prese il cellulare e chiamò la sua ragazza, che rispose al primo squillo, Joseph mandò un SMS a Camilla Belle mentre Nicholas Jonas rispose al cellulare.
“Finalmente” disse quando chiuse la chiamata della sua ragazza.
“Bene, sgranchitevi le gambe ragazzi, cercate di non allontanarvi troppo e soprattutto, prendetene uno a testa” disse Denise Jonas indicando le guardie del corpo alle sue spalle.
Nicholas Jonas notò una ragazza che stava uscendo in quel memento dall’aereo porto, prese Big Rob e raggiunse l’uscita.

 


Chiara Ruggieri decise che la massima priorità era una bella sigaretta, appena uscita dall’aereo porto ne divise una con il suo migliore amico, poi si fecero un panino e una coca cola in un McDonalds lì vicino, calcolarono di aver perso fin troppo tempo.
Chiara rimase fuori a chiamare a sua madre per rassicurarla mentre Davide avvisava Carlo del loro arrivo, poi tornarono sull’aereo per ripartire, misero un’auricolare a testa e fecero partire “La Finestra”.
Nicholas Jonas era convinto di essere un imbecille, aveva visto la strana ragazza uscire dall’aero porto, accendere una sigaretta e dividerla con il tipo con i capelli neri che era con lei anche in aereo. l’aveva vista dirigersi ad un McDonald e mangiare un panino e parlare al telefono per una decina di minuti, poi lei era risalita a bordo e lui aveva cominciato ad insultarsi mentalmente.

 


“Sono uno stupido, vero?” chiese all’omone nero appena dietro di lui, che rise.
“Perchè dovresti?” chiese Big Rob continuando a ridere. Nicholas Jonas scosse la testa, poi il cellulare segnalò l’arrivo di un SMS, lo aprì sovrappensiero e lo lesse.
“Cucciolo della mia vita ci vediamo più tardi?” recitava il testo, rispose affermativamente e chiuse l’iphon.
“Cucciolo della mia vita sei in ritardo” lo scimmiottò la sua guardia del corpo, lui sbuffò e tornò dentro, attento a non farsi vedere in giro.
Chiara Ruggieri dormì per tutta la terza parte del viaggio, e con lui Davide. Furono svegliati da una hostess, Davide andò in bagno mentre Chiara si aggiustava il trucco con uno specchietto direttamente da posto.
“Ehi” disse una voce alle sue spalle. Nicholas Jonas non sapeva nemmeno dove avesse trovato il coraggio i avvicinarsi a lei.
“Si?” rispose automaticamente in inglese la ragazza, Nicholas Jonas rimase stupito del sorriso che la Chiara le rivolse.
“Niente, mi chiedevo se ti andasse di fare due chiacchere” disse il ragazzo con naturalezza. Chiara Ruggieri si guardò intorno.
“Sta tornando mio cugino, magai un’altra volta” disse lei con un sorriso, Davide si sedette al sedile e allacciò la cintura di sicurezza.
“Salve. ma tu sei quello famoso di stamattina a Milano” disse riconoscendolo, Nicholas Jonas sfoggiò il sorriso di circostanza e annuì.
“Nicholas Jonas” disse porgendogli la mano, Davide la strinse con vigore.
“Davide Ruggieri” disse, poi tornò a rivolgersi a Chiara.
Nicholas Jonas seppe di certo di aver fatto la figura dell’idiota, tornando a posto riuscì a scorgere alcune delle parole dei due giovani.
Dicevano “Superalcolici” e “conquiste”, ma non seppe tradurle. Lui l’italiano non lo conosceva affatto.

 


“Direi di andare a prendere la macchina” disse Davide Ruggieri uscendo dall’aereo porto, accese una sigaretta e la passò a Chiara.
“Dovremmo smettere” disse lei, Davide annuì.
“Magari da domani…” disse lui facendola ridere, poi Chiara si mise di fronte a lui e tese la mano, Davide sbuffando spense il cellulare che usava a lavoro e lo porse a Chiara, che lo prese soddisfatta e lo nascose in borsa, poi fece lo stesso con il suo.
“Ok, alla macchina” disse allora la ragazza abbracciando Davide e raggiungendo l’uscita, chiamarono un taxi e diedero l’indirizzo, poi Chiara prese l’ipod dalla tasca. Non sapeva perchè, ma si sentiva che sarebbe stata una vacanza interessante…

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Salve! Allora, ecco il secondo capitolo dedicato a Star711 che mi ha costretta a postarlo! Piccolo ma con grade significato, da qui la storia parte davvero!!

Lilian Malfoy: salve! ok, non ti dico niente, tanto con te è tutto in diretta!!

Ginnylove: grazie per i complimenti, ma è solo un caso che abbia scelto l’EF

Maggie_Lullaby. ahah, mi fanno morire le tue recensioni giuro! spero che alche questo ti piaccia!

Star711: capitolo dedicato a te! mhm… vabbè, ci vediamo su msn!!

ada12: grazie! hai visto? l’ho continuata!!

Grazie anche a chi ha la storia tra preferiti e seguite! un grazie a tutteeee

 

 

La prima cosa che Chiara Ruggieri fece quando entrò in casa fu mettere la musica, le note di Vasco Rossi si diffusero per il piano terra, mentre lei e Davide mettevano a posto gli abiti.

“Che facciamo stasera?” chiese Davide entrando in camera di Chiara.

“Usciamo, no?” rispose lei ridendo, Davide le mostrò il dito medio e si andò in bagno per fare una doccia.

Truccò gli occhi e prese un miniabito blu dall’armadio (https://login.live.com/login.srf?wa=wsignin1.0&rpsnv=11&ct=1251578489&rver=5.5.4177.0&wp=MBI&wlcxt=title&wreply=https%3a%2f%2fauth.bay.livefilestore.com%2fstorageservice%2fpassport%2flogin.aspx%3fcid%3d-3964724051658782395%26cru%3dhttp%253a%252f%252fskydrive.live.com%252fnewlivefolder.aspx%253fsa%253d443556423&id=250915&lc=1040), lo indossò in fretta e scese in salotto, dove Davide la aspettava.

“Allora?” chiese lei prendendo una sigaretta e accendendola.

“C’è una festa al Best Disco” disse lui, Chiara annuì e continuò a fumare, poi uscirono insieme.

 

“Mi piace” decretò Chiara quando entrarono nella discoteca, la bodyguard li aveva fatti entrare senza battere ciglio, merito del fascino dei due ragazzi.

“Già…” rispose Davide adocchiando il bar, e le ragazze sedute intorno al bancone.

“Bene, io vado” disse lui facendo ridere Chiara, che invece cominciò a dimenarsi sensualmente in pista.

Ballò per un paio d’ore senza sosta con chi le capitava a tiro, ogni tanto lanciava un’occhiata a Davide, che sembrava si stesse divertendo un sacco con una bella morettina.

“Basta!” disse ridendo per il troppo alcol, si sedette vicino a Davide, mandò via con un occhiata la ragazza che gli si stava strusciando contro e ordinò qualcosa da bere.

Dall’alto del suo privèe, Nicholas Jonas aveva assistito a tutta la scena.

 

Tornarono a ballare, leggermente brilli e pronti a fare follie.

“Oddio! Il tipo strano con i capelli ricci!” disse la ragazza indicando Nicholas che ballava con una ragazza con i capelli castani. Davide rise.

“Wow” disse guardandoli, facevano  ridere,si vedeva che non era il loro ambiente, Nicholas si girò inavvertitamente verso di loro e sorrise a Chiara, che sfoderò uno dei suoi sorrisi più sexy.

“Oh oh, fai conqiste!” la sfottè Davide, poi tornarono a ballare.

“Ehi!” disse Nicholas avvicinandosi ai due.

“Ciao” gridarono loro per risposta.

“Volete venire?” chiese indicando il privèe dove la ragazza con i capelli castani era appena sparita. I due si guardarono, poi Davide alzò le spalle.

“Ok” disse Cìhiara prendendo l’iniziativa, Nicholas sorrise e li condusse al piano di sopra.

“Manca solo topolino” sussurrò Davide in italiano, così che nessuni potesse capire. Chiara rise, poi vennero presentati al resto della comitiva.

C’erao tutti, Kevin Jonas, o tipo strano con i capelli ricci numero uno, con la sua ragazza, Danielle. Joe, tipo strano con i capelli lisci, con al seguito Camilla Belle, che david salutò come una vecchia amica e Nicholas Jonas, tipo strano con i capelli ricci numero due, con al fianco Miley Cyrus, famosa cantante. Infine salirono anche altre due ragazze che si presentarono che Demi e Selena. Non si staccavano un attimo l’una dall’altra e non facevano che ridacchiare.

David ordinò ancora da bere per se e Chiara, brindarono e scolarono il bicchiere.

“Voi non ballate?” chiese il ragazzo al tipo strano con i capelli lisci.

“E confonderci con la massa?” chiese lui retorico.

“E confonderci con la massa?” lo smimmiottò Davide in italiano, Chiara rise, poi al ragazza del tipo strano con i capelli ricci numero due si avvicinò a lei.

“Andiamo a ballare?” chiese rivolta a Chiara, che annuì, scesero insieme e cominciarono a dimenarsi, cogliendo gli sguardi della maggior parte della fauna maschile del locale.

Ballavano ridendo, prese dalla frenesia e dalla musica. Cantavano pezzi delle canzoni che conoscevano di più e se la ridevano quando a metà frase scordavano le parole.

“Ok… ok basta!” esclamò la ragazza del tipo strano con i capelli ricci numero due, Chiara rise ancora e le diede ragione, salirono lasciano le due amiche sorelle Demi e Sena a ballare.

“Che ore sono?” chiese al suo ragazzo.

“Le quattro e mezza amore” rispose lui.

“Oddio, domani ho le prove, devo andare!” esclamò prendendo la borsetta efacendo un giro velice di salti. Poi sparì scortata da una enorme guardia del corpo.

I rimanenti continuarono a chiaccgerare tra loro. Davide con Kevin e Chiara con Camille, che non veniva lasciata un momento dal tipo strano con i capelli lisci.

“Ti occupi di moda allora” disse Chiara, Camille annuì.

“Si, ma faccio anche l’atrice” disse orgogliosa. Continuarono a chiaccherare fino alle prime luce del mattino.

“E tu?” chiese Chiara sedendosi accanto al tipo strano con i capelli ricci numero due e accavallado le gambe perfette.

“Io… faccio il cantante” disse lui, dandosi dello stupido da solo. Chiara sorrise e sistemò il vestito su un fianco.

“Non credi sia strano?” chiese lei a un certo punto.

“Cosa?” chiese lui che non si perdeva una mossa della ragazza.

“Ma come cosa! Che ci reincontriamo così! Non la trovi una strana coincidenza?” disse ridendo di quella risate cristallia che mandò Nicholas Jonas in iperventilazione.

“G… già…” sussurrò lui, Chiara sorrise e accese una sigaretta, fumandola con gusto. Inutile dire che Nicholas non si perse una mossa anche in quel caso.

“Andiamo?” chiese Davide in italiano avviciandosi ai due.

“Ok tesoro” rispose lei nella stessa lingua. Poi si alzò e si avvicinò sensualmente al ragazzo.

“Ciao Nick” disse baciadogli la guancia. Sparì dietro Davide e non fu più facile vederla.

Nicholas Jonas deglutì e fissò nel vuoto per un po’.

 

Davide e Chiara salirono in macchina e divisero una sigaretta mentre facevano il bilancio della giornata.

“Quello è cotto di te!” disse ridendo.

“Che dici…”

“Si ti dico! Anzi, scommetto che se gli dai corda lascia quella tipa e si mette con te” disse convinto.

“Balle, si amano” lo contraddisse Chiara.

“Amare alla vostra età? Cazzo dici… e poi quello è uno di quei tipo che dice ti amo manco fossero buon giorno. Te lo dico io…” aggiuse Davide.

“Ok, sei ubraco” decretò lei, Davide rise.

“No, anzi, sarei pronto a scommettere qualsiasi cosa” disse convinto. Chiara sorrise.

“Qualsiasi cosa?” chiese.

“Si” rispose Davide.

“Anche farmi venire con te a Milano a Settembre?” chiese la ragazza speranzosa. Davide ci pensò su.

“Anche” disse alla fine.

“Allora scommettiamo che riesco a fargli dire che mi ama entro la fine del mese?” disse lei guardandolo.

“Certo amore. Ma se perdi abbandoni l’idea e vai all’univerità dopo il liceo” disse Davide.

“Ok, ma vorrei ricordarti che sei fidanzata” disse sorridendo.

“Allora? Vale sempre la stessa regola no?”

“Quello che succede a Los Angeles” disse Daavide.

“Rimane a Los Angeles” finì Chiara. Si strisero la mano, poi Davide parcheggiò nelle prime luci del mattino.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Salve a tutti! Oggi non posso ringraziare tutti uno per uno perchè vado di fretta, però GRAZiE!! i vostri commenti mi fanno troppo piacere!! Vi lascio al capitolo!

 

Miley Cyrus era una ragazza bella, dolce, simpatica e sensibile. nonchè fidanzata premurosa e fedele. Chiara ci provava uno strano gusto perverso a farla soffrire, odiava le persone dolci e sensibili.

“Svegliaaa!” urlò entrando in vamera di Davide all’alba delle undici del mattino, aprì tutte le finestre con un colpo secco, poi accese la radio a palla, le note di “Gioca con Me” si diffusero per la casa, Davide la mandò a quel paese in un paio di lingue.

“Che ore sono?” chiese sbadigliando.

“Le undici” rispose lei cominciando a tirare fuori dal suo armadio una bermuda e una t-shirt.

“E a che ora siamo tornati a casa?” chiese poi.

“Alle quattro”

“Stai dicendo che ho dormito…” fece un paio di conti “sette ore?” chiese scandalizzato, Chiara gli buttò la roba addosso e uscì dalla stanza.

“Ti odio!” urlò quello, Chiara rise.

“Non è vero, e poi abbiamo una missione da compiere” disse, Davide brontolò, poi si infilò sotto la doccia.

 

“Come hai deciso ci procedere?” chiese Davide quando raggiunsero un piccolo bar e ordinarono la colazione.

“Non decido niente, troppa fatica” disse lei bevendo il caffè, che sputò.

“Ok, allora che facciamo oggi?” chiese il ragazzo prendendo il suo palmare e controllando i nuovi messaggi. Chiara intanto vide una massa di flash avvicinarsi a loro, poco dopo la chioma della dolce e sensibile Miley si avvicinò al loro tavolo.

“Ciao!” salutò abbracciando Chiara, che rispose montando un sorriso falso, di cui si accorse solo Davide.

“Ciao bellissima, ci fai compagnia?” chiese Davide quando la ragazza salutò anche lui.

“Se non disturbo…” disse lei, Chiara rise.

“Disturbare tu? Mai!” disse, la ragazza le offrì un posto e chiamò il cameriere, cominciarono a chiaccherare del più e del meno, mentre un omone con occhiali scuri si appostava lì vicino.

“Dove stste andando?” chiese la ragazza.

“Non lo sappiamo ancora, volevamo fare un giro, magari un po’ di spiaggia” disse Davide accendendo una sigaretta.

“Ho capito, vorrei accompagnarvi, ma devo registrare una canzone oggi, sai, per il mio telefilm.” disse. Chiara sorrise ed annuì. No, non lo sapeva, ma non gliene importava.

“Oh, mi dispiace, ci avrebbe fatto comodo una guida del posto” disse Chiara, Miley sorrise.

“Facciamo coaì, appena stacco ti mando un messaggio ok?” disse, Chiara annuì e si scambiarono i  umeri di cellulare, poi Miley si alzò.

“Dove vai?” chiese Davide.

“A pagare no?!” disse ridendo, Davide si alzò a sua volta.

“Non scherzare nemmeno, vado io” disse facendola sedere, lei sorrise e ubbidì, tornando a chiaccherare tranquillamente.

“Sei molto simpatica” disse l’attrice sorridendo “sai che ti ho persio scambiata per un’altra?” disse.

“Davvero?  E quando?” chiese Chiara.

“Da Valentino, prima, ho visto una foro di una modella che è identica a te” disse, Chiara rise.

“Ero io” disse semplicemente, poi si alzò e raggiunse il cugino.

“Ci sentiamo dopo!” urlò mandandole un bacio volante, Miley sorrise e tornò dai fotografi.

 

Davide Ruggieri era stanco morto, aveva ballato e bevuto fino all’esaurimento, poi era crollato, per essere svegliato solo sette ore dopo da quella pazza.

“Ci sei?” chiese la paza in questione, Davide si ris cosse.

“no” disse facendola ridere. Girarono in lungo e largo, i piedi facevano male ma a loro mon importava. Avevano la macchinetta digitale. Scattarono foto a tutto, a loro, alle vetrine in Rodreo Drive, ai loro piedi gonfi, alle lingue, ai sederi dei ragazzi e persino alle cecchiette che passeggiavano per la strada, Chiara parlò al telefono con il suo ragazzo, Davide con una sua fiamma, che scaricò un 43 secndi, poi si sedettero esausti ad un bar.

“Uh, ma dolce e sensibile Miley” disse Davide, sfottendola. Ovviamente Chiara gli aveva detto tutto dei suoi pensieri, sbuffò e prese l’iphon.

“Che dice?” chiese.

“Che… saranno tutti in spiaggia nel pomeriggio e… ah si, ci sarà anche Nick” disse sorridendo maliziosa.

“A me è venuta voglia di fare un bagno” disse Davide facendo ridere la cugina.

Chiara rispose al messaggio dando il suo indirizzo, poi tornarono a casa, si cambiarono e mangiarono un panino, l’attrice venne a prenderli nel primo pomeriggio.

 

“Ciao! Su salite che ci stanno aspettando!” disse Miley entusista, a Chiara non piaceva tutta quella voglia di vivere, era… pucciosa.

“ok” disse la ragazza, poi si accese una sigaretta.

“Non ho fumato per niente” disse lei al cugino.

“Nemmeno io, un paio di sigarette” disse quello, prese il pacchetto e rimediò subito. Miley guardò tutta la scena scandalizzata.

“Vuoi?” disse la ragazza porgendole il pacchetto aperto, Miley scosse con voga la testa e tornò a guardare la strada, poi parcheggiò all’interno di una villa.

“Ehi!” dissero i ragazzi quando entrarono nella piccola spiaggia. C’erano tutti, il tipo strano con i capelli ricci numero uno, il tipo strano con i capelli lisci e le loro fidanzate, poi Miley, Chiara e Davide.

“Non c’è il tuo ragazzo?” chiese Chiara mettendo su una sraio il telo mare di Lui-Jo.

“Arriva tra poco, doveva andare a comprare una cosa” disse la ragazza poggiando il suo telo per terra, poi entrambe si spogliarono.

Miley indossava un bikini molto semplice, con il reggiseno nero e lo slip rosa acceso (http://www.inquisitr.com/wp-content/miley-cyrus-bikini-pictures-3.jpg), Chiara un trikini bianco molto semplice, ma che addosso a lei sembrava la lussuria fatta persona. (http://www.stylosophy.it/wp-galleryo/bikini-trikini/bikini4.jpg).

“Io vado a fare il bagno” disse Chiara, proposta accettata da Camille, insieme corsero nell’acqua calda dell’oceano, Chiara si immerse, poi insieme fecero qualche bracciata.

“Stai simpatica a tutti qui, e anche Davide” disse la ragazza sorridendo. Era quello che Chiara sperava. Entrare nel circo di Disneyland per vincere la sua scommessa.

“Mi fa piacere, anche a me state simpatici!” disse lei con il suo falso tono felice. Poco dopo uscirono dall’acqua, coprendosi subito con i teli.

Poco dopo Miley ricevette un sms. Nicholas.

“Che ha detto?” chiese Chiara.

“Che un minuto e arriva” disse lei mettendo gli occhiali da sole. Chiara sorrise, poi si fiondò sotto la doccia.

“Ehi ragazzi!” Nick entrò sorridendo, salutò tutti, poi tolse la camicia e prese la crema dallo zaino. Chiara decise che era il momento, chiuse la doccia e cominciò a correre verso gli altri, sorridendo.

“Ehhi, che freddo!!” disse battendo un po’ i denti. era magnifica. Il costume quasi trsparente che creava u gioco di vedo-non vedo, le labbra rosse a causa del sale e i capelli bagnati leggermente arriciati, il corpo bellissimo fasciato in pochi centimetri di stoffa… Nicholas la guardò nemmeno fosse un angelo venuto dal paradiso, Davide la guardò significativa.

“Mil, mi passi il telo per favore?” disse.

“Certo tesoro” disse l’altra porgendole il telo in questione, poi si girò a prendere il sole. Nicholas la stava ancora fissando, Chiara si avvicinò a lui.

“Attento che stai abavando” sussurrò quando arrivò vicina al suo orecchio, poi gli fece l’occhiolino.

Nicholas Jonas assunse una tonalità non ben definita tra il rosso e il viola, poi corse in acqua a calmare il Nick Junior.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Vi ho fatto aspettare anni, ma questo capitolo è per farmi perdonare! Grazie alle ragazze e ragazzi (XD) he hanno la storia tra le preferite e seguite e grazie anche a:

Chiara: grazie ancora bellissima! Ci sentiamo non appena ti fai viva!

Ada: ovvio che sono perfida, se no che gusto c’è?!

Socia e Fratello: Avete finito con quella libreria? Madò raga ma che è dell’Ikea?! Appena finite leggete e commentate. Siete mitici!

Martina: Certo bella, seguo tutte le tue storie anche se a volte non commento, ma sorry! Spero che anche questo ti piaccia.

Fiamma: Fiammè! Ma che fine hai fatto?! Vabbè, guarda che ho postato l’altra, ed è tutta dedicata a te! Un bacione amò.

Meggie: Anche tu sei sparita! Sono feliche che ti piaccia il mio modo di scrivere, e spero che anche questo capitolo possa piacerti, fatti sentire bella!

Aki: Grazie, madò quanti complimenti! Anche a me quella sta antipatica, e spero che commenterai il capitolo, un baciooo!

 

 

Era passata esattamente una settimana, Chiara guardò l’orologio e prese la borsa, poi indossò gli occhiali da sole e scese in strada.

“Ciao” disse civettuola baciando la guancia di Nicholas, che non appena notò il suo abbigliamento divenne rosso come un peperone. Chiara indossava uno shorts si jeans chiaro, una maglia bianca con una stampa nera e una camicetta a quadri rossi e verdi, portata completamente sbottonata.

“Ehi” rispose lui senza staccare gli occhi dalle gambe perfette della ragazza, poi finalmente si riscosse e salì in auto.

Chiara aveva stilato una lista mentale dei passi per far innamorare quel tipo di lei. Comprendeva dieci punti, aveva barrato il primo punto qualche giorno prima al mare, quando l’aveva fatto sbavare per il costume. Ora ne mancavano nove. Dopo sensualità veniva… ribellione. Toccava fargli provare qualcosa di nuovo.

“Dove andiamo?” chiese la ragazza estraendo il rossetto rosso dalla borsa, ne passò un poì sulle labbra, Nicholas rischiò tre incidenti nel frattempo, poi lke inumidì e si prese una sigaretta.

“Dove vuoi tu” rispose quello, Chiara annuì e consigliò un posto lontano e poco conosciuto, scrisse un paio di sms e aqccavallò le gambe, mosse i capelli e sistemò la scollatura della maglia, giusto per farlo impazzire un po’ di più. L’unica cosa che andava a suo svantaggio era che stavolta non c’era nessun oceano nei dintorni.

Parcheggiarono dopo mezzore, Nicholas corse in bagno e Chiara prese posto ad un tavolino all’aperto ed ordinò i due Palm Beach. Stupire, questo era il secondo punto.

“Cos’hai ordinato?” chiese il ragazzo sedendosi al tavolino, lei indicò le bibite e bevve un sorso della sua. Nicholas guardò la sua bevanda e ne assaggiò un po’, poi le guance divennero rosse e cominciò a sudare leggermente.

“Che c’è?” chiese la ragazza accavallando le gambe e sorridendo.

“Che roba è?” chiese lui.

“Palm Beach, che c’è, è troppo forte?” chiese. Ora ovviamente lui avrebbe dovuto fare il macho.

“No assolutamente” disse infatti, Chiara sorrise e continuò a bere.

“Come mai siete venuti in vacanza qui?” chiese lui sfidando i bollori.

“Viaggio sempre con Davide” rispose Chiara “ogni occasione è buona per prendere un aerio e  sparire per un po’, ormai mia madre non fa nemmeno più caso a quando ci sono e quando no”.

“Sei una ragazza molto… indipendente” disse Nicholas.

“Perchè, non si vede?”  chiese lei maliziosa indicandosi, Nicholas se possibile divenne ancora più rosso, si buttò un po’ di bibita sulla maglia e borbottò qualche parola senza senso.

Poi si avvicinarono due ragazzine e chiesero l’autografo  una foto con il cantante, Chiare si alzò e raggiunse la vetrina di un negozio di fronte, senza avvisare. Nick riuscì ad avvistarla solo dopo aver sentito il commento alle gambe della sua “amica” di sue ragazzi in skateboard.

“Ehi!” esclamò raggiungendola, Chiara sorrise e lo prese per mano.

“Aspetta Chiara… dobbiamo pagare il conto…” provò ad urlare Nick mentre lei ridendo scappava in una stradina laterale, si fermò di botto e prese il ragazzo tirandolo per la collanina, poi con un forriso furbo lo baciò sulle labbra.

“Andiamo?” chiese sempre ridendo correndo verso la macchina, Nick rimase imbambolato per un po’, poi raggiunse Chiara. Si sentiva… leggero.

“Dove andiamo” chiese lui sedendosi e mettendo in moto. Chiara sospirò e indossò gli occhialoni.

“Torniamo a casa” disse solo. Lui annuì e partì a razzo. Si fermarono dopo una mezzora sotto casa della ragazza, avevano cantato delle canzoni per tutto il viaggio. Bene, trasgressione… andata.

“Ci vediamo” disse sensuale lasciandogli un bacio a stampo, poi prese la borsa e aprì la portiera.

“Ometti qusto piccolo particolare con la tua ragazza” disse girandosi e trovandosi Nick ancora imbambolato a guardarla. Annuì e attese che lei raggiungesse la porta, poi mise in moto e partì.

Chiara raggiunse la sua camera e accese la musica a palla. Le note di “E ruberò la luna” invasero la stanza, si stese sul letto e ripensò alla mattinata. Poteva andare come inizio, altri otto punti e avrebbe realizzato quello a cui aspirava da un anno. Davide si affacciò nella sua camera.

“Ehi tesoro dove sei stata?” chiese entrando e stendendosi accanto a lei.

“Con il tipo” disse, Davide rise.

“Punto due?” chiese, ovviamente sapeva tutto della tattica di Chiara.

“Già… però sai una cosa?” chiese alzandosi e mettendosi seduta a gambe incrociate.

“Cosa?”

“Bacia bene” disse, Davide la guardò per un secondo stranito, poi entrambi scoppiarono a ridere.

“E ora genia, cosa farà?” chiese lui sedendosi di fronte.

“Ora” disse Chiara “aspetterà fino a dopo pranzo, poi mi manderà un messaggio per chiedermi se stasera sono libera. Lo farò aspettare una mezzora e poi risponderò di si. E stasera farà qualcosa di molto romantico” spuegò Davide la guardò interessato.

“Qual’è il punto di stasera?” chiese.

“La dolcezza… e poi un pizzico di me, che non guasta” disse, Davide rise e scesero in spiaggia, dopo pranzo il cellulare della ragazza squillò.

“Chi è?” chiese Davide prendendo un telo.

“Indovina” disse lei ridendo, Davide la imitò e corsero a fare il bagno, sscitando ovviamente l’invidia dei ragazzi presenti.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***


Salve! Starno, oggi aggiorno, e non sono passe due settimane…! Come è andato il primo giorno di scuola?! Io ho temoo fino al diociotto, ragion per cui cercherò di aggiornare il più possibile prima di quella data!

Socia e Fratello: ciao ragazzi, alla fine Gabriel è diventato o no femmina? Ahah! Dai, bravi a studiare, che poi ci penso io a tirarvi su con questo bel capitolino! E domani il primo 10 dell’anno a Diritto, vero signor Luvarà?! Ok, vi saluto, e Gabriel? Sappi che una Chiara così non esiste davvero, se non nei tuoi sogni e nelle mie fic!

_Crazy_Dona: Ciao, sono felice che la mia storia ti piaccia, povero Nicky, hai ragione pienamente!! Però è troppo divertente scriverla e leggere poi i commenti! Certo, ho letto la tua ff e se non mi sbaglio ho recensito, se no ora vado, controllo e rimedio subito! E’ più divertente la Ciryus o come si chiama che mo non mi ricordo!  simpatica secondo me, rende Chiara più stronza, non trovi?! Fammi sapere che ne pensi!

Ada: sai che stai recensendo anche la mia vecchia storia I’ll be there for you? Eh si, sono io che la scrivo, come tutte le fic di quell’autore (che sono sempre io)xD. Mi fa piacere che la storia ti piaccia e vedrai, più Miley è simpatica… più il gioco diventa dvertente!

Meggie: Non so che dire, ehmmm *me pensa per scrivere qualcosa di intelligente* sono felice che la storia ti piaccia!

Martina: Ehi bellissima!! Punto del giorno: dolcezza… e sorpresina!! Alla prossima!

Aki: tesoro!! Hai visto, aggiornato presto presto! Ora tocca a te! Grazie per i complimenti, ci sentiamo presto!

Grazie anche alle otto che mi hanno la storia tra le preferite e sei tra le seguite!

 

 

“Sei una stronza” Davide Ruggieri era seduto sul letto di sua cugina, che armeggiava con il cellulare, quella sorrise e ringraziò, poi premette il tasto “chiamata” del cellulare.

“Pronto?” disse montando un falso tono mentre Davide rideva e si mettev comodo sul letto.

“Ciao! Kim come stai?” chiese Miley dall’altro capo del telefono, Chiara represse un urlo. Odiava il nome Kim, era così… americano.

“Bene, tu? Senti” disse senza aspettare una risposta “non sono pratica di qui e devo assolutamente comprare dei vetiti. Mi faresti compagnia?” chiese.

“Certo, non rifiuto mai un po’ di sano shopping!” disse quella ridendo. Che risata da maialino, pensò Chiara.

“Ok, allora passi tu?” chiese, l’altra disse che sarebbe passata tra un quarto d’ora al massimo, poi chiusero la comunicazione.

“Sei una stronza” ribadì Davide alzandosi per andare in spiaggia.

 

Nicholas Jonas non riusciva a togliersi davanti l’immagine di quella strana ragazza. Le sue gambe, le sue labbra, la sua… indipendenza. Sorrise come un’ebete e continuò a suonare la chitarra, fino a quando la chiamata della sua cucciola non la distolse dai suoi abbiettivi.

“Cucciola!” esclamò mentre i fratelli facevano una strana e buffa imitazione della sua voce, sorrise e si allontanò da loro.

“Amore… senti, non possiamo vederci oggi.” disse lei addolorata.

“Oh, no… e perchè?” chiese Nicholas con lo stesso tono.

“Mi ha chiamata Chiara, una mia nuova amica. Te la ricordi?” chiese, Nicholas divenne rosso. Eccome se la ricordava…

“Vagamente” rispose invece con un groppo in gola.

“Eh già… e ha bisogno di me, non potevo dirle di no” disse lei, Nicholas annuì.

“Ok, ok hai ragione, ci vediamo domani però ok?”

“Ovviamente amore. Ti amo tanto” disse.

“Anche io cucciola” rispose, poi mise giù e tornò dai suoi fratelli.

“Ah l’amore…” esclamò con tono teatrale Kevin beccandosi uno scappellotto dal ragazzo. Ah, l’amore… ma per chi?

 

Miley Cyrus indossò uno short bianco sfilacciato, una maglia grigia e un cappellino nero, come gli stivali con le grangie, prese la borsa e gli occhiali da sole e scese di casa, salì in auto e si avviò verso la casa della sua nuova amica.

“Tesoro!” esclamò quando l’altra la raggiunse. erano il giorno e la notte. Chiara indossava uno shorts di jeans con un top nero sfrangiato e degli stivali neri in pelle a punta, la borsa nera e i capelli mossi lasciati sciolti. Anche lei indossava gli occhiali da sole.

“Bellissima!” disse Chaira montando il suo falso tono, si salutarono e misero in moto.

“Dove andiamo?” chiese la cantante.

“Non lo so, cosigliami tu. Devo far colpo su un ragazzo” disse Chiara sorridendo furbamente.

 

Uscire con un’attrice del calibro di Miley Cyrus era davvero snervante. Non avevano fatto in tempo a scendere dall’auto che folle di paparazzi avevano cominciato a scattare foto come impazziti. Lei senza scomporsi aveva sorrise, salutato e risposto a qualche domanda, poi erano entate dentro il primo negozio.

“Allora…” disse Chiara girando per gli scaffali, la sua amica guardava un poster che ritraeva l’italiana con un abito Valentino.

“Provo questo… e questo. Che ne dici?” chiese mostrandole due abiti, lei annuì debolmente.

“Sei davvero così famosa dove vivi?” chiese, Chiara annuì.

“Fortunatamente solo lì però” disse, Miley la guardò stranita.

“Ti dispiacerebbe diventare famosa qui?” chiese. Chiara annuì sorridenso, poi entrò in camerino, la sua amica firmò un autografo e fece un paio di scatti con una cliente del negozio, poi l’altra uscì dal camerino.

“Perchè?” chiese, Chiara si rimirò allo specchio.

“Perchè… è bello essere famose e tutto il resto, ma quando evado ho bisogno di non essere nessuno” spiegò, Miley non riusciva proprio a capirla, era bfantastico poter girare il mondo ed essere sempre sempre al centro dell’attenzione.

Chiara entrò in camerino e provò un altro paio di abiti e completi, mentre anche Miley si decideva a prendere alcuni capi. Dopo una mezzora uscirono dal negozio con i primi di una lunga serie di sacchetti.

“Sei fidanzata?” chiese Miley passeggiando per arrivare a Chanel, l’altra annuì.

“Si, si chiama Giuseppe” rispose.

“Ma stasera non devi far colpo su uno?” chiese allora la cantante stranita.

“Lui è in Italia, e io in America” disse solo. Era una ragazza molto… indipendente, si ritrovò a pensare Miley.

“Oddio guarda quello!” urlò d’un tratto Chiara. Affianco al negozio che le interessava c’era una vetrina con il più bel vestito dell’universo. Corserp entrembe tenendosi per meno, come normali adolescenti, e si misero in venerazione del suddetto abito, dopo tredici minuti quello era stato toccato, provato, comprato, impacchettato e pagato. Le due si sedettero da Starbuck’s per prendere due frappuccini.

“Non c’è questa roba dove vivo io” disse assaggiando la bevanda.

“Come?” chiese Miley strabuzzando gli occhi.

“Già… non c’è il culto di bere il caffè o qualsisi cosa camminando. Ci si ferma al bar e si consuma al bancone o al tavolino. Spesso con il caffè prendiamo anche dei cioccolatini, sai, come ammazzacaffè” spiegò l’italiana. L’altra pendeva dalle sue labbra, l’Itlaia era un paese strano, decise.

“Forse ci vengo a fare un telefilm in Italia” disse alzandosi, ovviamente non fecero pagare il conto alle due, che si avviarono con ancora i bicchieri delle bevande piene.

“Non cambio mai numero, se hai tempo squilla e ti faccio cedere la vera Italia” disse lei, Mily la abbracciò, cosa che i giornalisti fotografarono nemmeno ne andasse della loro vita, poi salirono in auto e paritrono verso casa della ragazza, che doveva prepararsi.

 

Nicholas Jonas era un fascio di nervi, continuava a fissare la stanza arimadio senza sapere cosa indossare, adocciò un paio di bermuda bianche, poi analizzò una giacca rossa e infine quasi scagliò una corverse contro il muro.

“Serve aiuto?” chiese suo fratello minore entrando nella stanza armadio.

“Ma che ne puoi sapere tu di queste cose” brontolò lui sedendosi su un divanetto in pelle bianca, il piccolo non lo ascoltò, cominciò a girare con aria sapiente tra gli scaffali, tirando jeans e felpe, scarpe, occhiali cinture e camicie.

“Ma sei famoso e anche carino, perchè ti vesti così male?” chiese con aria esasperata lanciandogli addosso dei vestiti, poi tirò fuori un paio di scarpe e chiamò Elvis. Erano un jeans nero e una camicia a righe.

“Se non la conquisti stasera sei proprio sfigato… ciao rockstar” disse andando via, Nicholas rise forte e analizzò gli abiti. Suo fratello era un genio, un piccolo genio con cui doveva fare una chiaccherata urgentemente. Si infilò sotto la doccia, poi indossò i vestiti e asciugò i capelli. Prese le chiavi della macchina e confermò la prenotazione al ristorante.

 

Chiara Ruggieri si passò uno strato di rossetto sulle labbra, controllò di essere tutta a posto e scese in salotto, dove il tipo strano con i capelli ricci numero due guardava la copertina di un cd con aria strana.

“Chi è?” chiese mostrandogliela, Chiara sbuffò e prese la borsa.

“Vasco” rispose solo.

“Certo… chi è Vasco?” chiese ancora lui. La ragazza lo guardò nemmeno fosse un alieno.

“Vasco… Ehm… Sally, Gioca con me, Vieni Qui… E… mai sentite?” lui scosse la testa, Chiara decise di cominciare subito con il programma della serata.

“Perfetto, allora adesso rimediamo” disse sorridendo, si avvicinò allo stereo e mise su un cd, selezionò la traccia e lasciò la borsa. Delle note calde si spersero nella stanza.

Si avvicinò al ragazzo sorridendo, quello la guardava manco fosse Venere in persona, la sua Venere personale.

“Come si chiama” chiese mentre Chiara gli prendeva le mani e le portava dietro la sua schiena, poi lei mise le sue dietro al collo. Ballarono per un po’ in silenzio.

“E… vuoi da bere, vieni qui

tu per me, te lo dico sotto voce, amo te…”

Chiara canticchiava la canzone con gli occhi chiusi, sembrava quasi ingenua, poggiata contro il tipo strano che la guardava adorante, a cantare uno dei suoi cantanti preferiti. Quasi non si notava il mini abito bianco e nero, o le scarpe rosse con quel tacco vertiginoso…

“E…” disse.

“Cosa?” chiese il ragazzo.

“E… è il nome della canzone” disse ancora, lui annuì, la canzone finì e Chiara divenne nuovamente la provocatrice che lui conosceva.

“Andiamo?” chiese, l’altra annuì ed uscirono di casa.

 

“Giuro! E allora abbiamo deciso di fregarcene… alla fine è tronato lui chiedendomi di fare la pubblicità!” disse tra le risate, Nicholas rideva con lei. Erano nel posto più romantico e costoso dell’intera Pacific Coast. Erano su una terrazza completamente scoperta, che dava sul mare, calmo e con la luna più bella degli ultimi tempi.

“E allora?” chiese lui ancora ridendo.

“Abbiamo girato per due giorni. E’ stato il nostro primo servizio insieme” disse, stava raccontando della sua prima esperienza lavorativa con Davide, e lui sembrava davvero interessato alla storia.

“Gli vuoi molto bene” disse.

“Molto, è un fratello per me” rispose la ragazza sorridendo, si accese una sigaretta e accavallò le gambe.

“Fumi da molto?” chiese Nicholas, Chiara sorrise furbamente.

“No, un annetto e nemmeno… vuoi provare?” chiese poi stupendo il ragazzo. Non poteva rifiutare, soprattutto se a chiederglielo era lei. Annuì imbarazzato e prese la cicca che lei gli porgeva. La portò alla bocca e aspirò una boccata, poi tossicchiò, deìiventando quasi viola. Chiara scoppiò a ridere.

“Non hai mai fumato” disse ridendo.

“No” confermò lui assumendo un colorirto verdognolo, poi rosso.

“Scusa… non lo sapevo” disse. Nicholas scosse la testa e tossicchiò ancora, poi sembrò tornare normale. Parlarono ancora un po’, la sigaretta era tornata tra le mani esperte della ragazza, lui si limitava a bere tanta acqua e contribuire alla conversazione.

“Che bello qui” disse d’un tratto lei, decidendo che si doveva passare al “tocco di me che non fa mai male”, Nicholas annuì e si sitemò meglio sulla sedia. Chiara si alzò e scese la scale a chiocciola che portava al ristorante, poi uscì e si diresse verso la spiaggia. Aveva tolto le scarpe, ch ora si trovavano a qualche metro di distanza e camminava verso l’oceano.

Nicholas la guardava la scena appoggiato alla ringhiera della terrazza, Chiara si girò e gli sorrise, poi fece scivolare via il vestito dal corpo e lo sorpassò con un passo, Nicholas non sapeva se continuare a guardare la scena muto, correre a fermarla o correre per raggiungerla. La risposta gliela diede lei, con un tuffo si tuffò in acqua, ridendo come una pazza, poi si girò verso di lui e gli fece segno con la mano di raggiungerlo. Nicholas non se lo fece ripetere due volte. Quasi di corsa raggiunse la spaiggia e tolse gli indumenti, poi con un urlo si tuffò nell’acqua bollente. Chiara lo raggiunse con un sorrise e cominciò a giocare con la catenina che lui portava al collo, attorcigliandola intorno al dito, poi lo baciò.

Un bacio salato, pieno di passione e voglia di vivere. Si divise da lui dopo un bel po’, sorrise e si allontanò un po’.

“Vieni con me” disse con u sorrise prima di tuffarsi in acqua verso il largo, Nicholas la seguì con unsorriso, fregandosene per una volta di tutto il resto.

 

Abiiti:

Chiara pomeriggio di shopping: http://fibers.com/blog/wp-content/uploads/2009/06/dress-like-vanessa-hudgens.jpg

chiara serata: http://cdn.buzznet.com/media/jj1//2009/08/leighton-tcas/leighton-meester-teen-choice-awards-2009-09.jpg

Nicholas serata: http://static.blogo.it/fashionblog/collezione-french-connection/Clipboardfre1.jpg

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***


Salve a tutte! Capitolo dedicato a Fratello, senza il quale la fine di questo capitolo non sarebbe stato possibile. Bè, nella sua versione le cose sono un po’  diverse ma… ok lasciamo stare” Grazie per i sei commenti + uno, per i preferiti e le seguite. Per favore, se volete rendere felice me e la mia socia, andate a leggere la mia nuova ff PBM per favore sii mia, mi farebbe piacere un vostro commento! Ora vi lascio al capitolo, vi prego non linciatemi!!

 

Chiara indossò un jeans e una magliettina a mezze maniche, poi scese di sotto farsi un caffè. Soffocò uno sbadiglio, si era appena svegliata dall’ennesima nottata in discoteca con Davide, che era sparito con una moretta verso le quattro del mattino. Prese tazza e bricco del latte, versò il contenuto e si sedette allo sgabello intorno al bancone, prima che il suo cellulare iniziasse a squillare.

“Tesoro!” la vocetta acuta di Miley la fece svegliare completamente, mandò giù l’ultimo sorso prima di rispondere.

“Ciao! Come va?” chiese, non le interessava assolutamente saperlo però.

“Benissimo, senti, noi andiamo tra una mezzora a pranzare vieni con noi vero?! chiese, Chiara soffocò un rifiuto nel cervello.

“Certo… chi siamo?” chiese poi, sorrise quando quella rispose.

“Mah i soliti. Io Sele e Demi, I Jonas….” Chiara posò la tazza e chiese l’ora dell’incontro.

 

Nicholas Jonas era ancora scosso dalla serata con la strana ragazza italiana. Era steso sul suo letto, ovviamente in compagnia del suo fidato amico (e non parliamo di Elvis). Ripensava a lei nuda, in acqua, mentre facevano il bagno, e lo baciava…

“Nick?” la sua ragazza bussò alla porta, poi senza attendere una risposta.

“Cucciolo!” esclamò avvinghiandosi addosso a lui, che accettò di buon grado il peso di Miley addosso.

“Tesoro… lo sai che mi sei mancato tanto?” chiese, erano solo poche ore che non si vedevano, quando glielo fece notare alzò le spalle e lo baciò. Nicholas Jonas si ritrovò a pensare che non era la stessa cosa dei baci di Chiara.

“Andiamo?” chiese lei, Nick annuì e si alzò dal letto.

“Per curiosità… chi viene?” chiese mentre attraversavano il corridoio per raggiungere le scale.

“Oh, i soliti… anche la mia nuova amica, Chiara. Te la ricordi no?” disse, Nicholas inciampò nelle scale.

 

Chiara raggiunse la porta della camera di Davide, sorrise furbamente e la aprì con un o scatto secco, stessa operazione con le tende e la finistra.

“In piedi Davide!” urlò. La ragazza della sera prima mugugnò qualcosa, Chiara la guardò male.

“Tu… Fuori” disse in tono autoritario, non si era nemmeno scomposta.

“E tu chi sei?!” chiese la donna con un sorriso beffardo.

“Quella che ti sta cacciando. E tu” disse poi rivolgendosi a Davide che si era messo addosso un apio di pantaloni “dobbiamo parlare” poi uscì dalla stanza.

Poco dopo sentì la porta d’ingresso sbattere, Davide si avvicinò a lei.

“Che ore sono?” chiese prendendo il caffè che le porgeva Chiara.

“L’una. Sto andando a pranzo con Milly”

“Miley”

“Fa lo stesso. E ci sarà anche il tipo strano… bè, tutti e tre i tipi strani” disse lei.

“Auguri allora” rispose Davide facendo una faccia impressionata, Chiara lo mandò a fanculo e andò a prepararsi. Indossò un paio ndi shorts in jeans e una canotta particolare, i sandali stile gladiatore, prese gli occhiali e la borsa, poi ricevette lo squillo dalla sua “amica”.

“Io vado” disse.

“Non dovevamo parlare noi due?” chiese lui.

“Era solo una scusa per mandare via quella” rispose Chiara con un sorriso, Davide la guuardò male.

“Fanculo… un’ altro paio di volte poteva starci!” le urlò dietro mentre la ragazza saliva sull’auto della fidanzata del tizio strano.

 

“Per te Kim?” chiese il tipo strano con i capelli lisci, la sua ragazza guardava il menù con aria schifata.

“Patatine fritte… e un panino. Poi una fetta di dolce al cioccolato” ordinò, la cameriera la guardò un po’ stranita. Nessuno aveva ordinato tanto. Bè, avevano preso solo l’acqua o l’insalata.

“Nient’altro?” chiese.

“Si… una Coca Cola gigante, per favore” disse, la cameriera segnò e si allontanò dal tavolo. Parlarono un po’ del più e del meno, ormai Chiara si era abituata alle chiacchere vuote dei ragazzi.

“E tu come ti stai trovando?” chiese Danielle, la ragazza di uno dei tipi strani.

“Benissimo” rispose lei.

“E’ da un po’ che non vedevamo… Ti sei divertita anche con tuo cugino?” chiese l’altra ragazza, la modella.

“Certo… ho trovato il modo di passare il tempo” disse con un sorriso sensuale, Nicholas arrossì impercettibilmente.

“Ah mi fa piacere…” rispose Danielle, Chiara sorrise ancora.

“Come ti sembra Los Angeles?” chiese il suo ragazzo, Chiara lo guardò.

“Molto, molto bella. Il mare è fantastico” disse. Joe e Camilla si strinsero.

“Noi la prima uscita l’abbiamo fatta al mare” disse lui, Chiara annuì cortesemente “abbiamo mangiato un gelato e visto il tramonto. L’acqua la sera è uno spettacolo” disse. Chiara sorrise ancora, facendo avvampare Nick.

“Oh, è bellissima in effetti l’acqua la sera, soprattutto sul tardi.” disse come se niente fosse.

“Hai conosciuto qualcuno? Nuove conquiste?” chiese la sua amica stringendosi a lei, Chiara scosse la testa.

“Ho conosciuto un po’ di gente… interessante” disse lanciando un’occhiata di sbieco a Nick, che indovinate? Esatto, avvampò. “E poi sono fidanzata” aggiunse. Le altre annuirono, poi Demi e Selena presero l’attenzione della ragazza, parlando di una rivista di moda.

 

Nicholas Jonas uscì leggermente scosso dal locale, era rimasto con il fiato in sospeso per tutto il tempo. Che ne sapeva di come fosse in realtà Chiara? Una stronza, ecco cosa, decise alla fine bevendo un  sorso d’acqua.

“Ehi” una voce alle sue spalle lo fece voltare, lei era lì, una sigaretta tra le labbra e gli shorts che lo stavano facendo impazzire.

“Ciao” rispose, era anche un po’ arrabbiato con lei. Da quella sera di quattro giorno prima non si era fatta più sentire, non aveva risposto ai messaggi e non era mai a casa, quando lo disse, con una nota di irritazione nella voce, lei scoppiò a ridere.

“Che ridi?” chiese lui, sempre più arrabbiato. Chiara si bloccò di colpo.

“Ascolta. Il… gioco che facciamo, non lo deve sapere nessuno. Vederci sempre sarebbe altamente compromettente, capisci?” chiese con l’espressione seria, Nicholas non potette fare a meno di annuire come uno stupido. Chiara lo guardò un secondo, poi sorrise maliziosamente.

“Ok… quindi non mi baci e non mi parli se non quando lo decidi tu” disse lui, Chiara annuì, poi si avvicinò a lui e lo baciò passionalmente.

“Sei pazza!” esclamò Nicholas con il fiato corto, Chiara rise e tornò dentro.

 

Miley Cyrus era molto felice. Aveva una vita peretta e bla bla bla. Il suo ragazzo era perfetto, fedele e innamorato di lei alla follia, era bella ricca e famosa, adolescente… sorrise da sola pensandoci. Firmò un paio di autografi a delle ragazzine che erano entrate nel locale, poi una chiamata della HR la costrinse a lasciare gli altri. Uscì in fretta dal locale.

“Mi dispiace!” esclamò al suo ragazzo e alla sua amica. Loro stavano chiaccherando, Chiara era appena riuscita.

“Che succede?” chiese il suo cucciolo.

“Il capo” rispose lei “tanto la riaccompagni tu Kim casa, vero?” Nicholas annuì sorridendo. Miley soddisfatta salì in auto evitando i paparazzi.

 

Dopo il pranzo rimasero insieme per tutto il pomeriggio.

“Io voglio quel vestito!” esclamò Selena Gomez additando un manichino in un negozio. Trascorsero il tempo così, avevano acquistato metà dei vestiti di Rodreo Drive, e soddisfatte le ragazze avevano dato i sacchetti ai rispettivi accompagnatori.

“Tu non compri niente?” chiese Nicholas a Chiara, che scosse la testa prima di rispondere, bloccata dal telefono della ragazzo.

“Ciao!… No, hai ragione… ok, ora? Tu sei pazzo? Ok… no, lo so sono imperdonabile! Si… si, si. Ok, dieci minuti e sono lì:” disse al telefono, poi mise giù e guardò Chiara.

“Dobbiamo andare” disse solo, lei sorrise maliziosamente.

“Se lo dici tu…” rispose, facendo aumentare solo il rossore sulle guance del ragazzo.

“Ma che hai capitolo! Ragazzi!” disse poi attirando l’attenzione degli altri che stavano commentando un paio di occhiali da sole “noi andiamo, Dylan e Brian mi aspettano con gli altri” disse, salutarono e si avviarono verso la macchina,

“Chi sono?” chiese, lui sorrise e mise in moto.

“I miei migliori amici, più il resto della banda” disse, Chiara annuì pensosa.

“Sarò l’unica ragazza?” chiese, Nicholas scosse la testa.

“Ci sono Katy e Ross, poi Sheila e sua sorella Karen. Miley le odia.” rispose, Chiara annuì, allora le sarebbero state simpatiche. Nicholas accelerò e poco dopo si fermarono davanti ad un pub.

“Amico!” un ragazzo biondissimo e con gli occhi azzurri saltò praticamente in braccio a Nicholas, che ridendo ricambiò il saluto.

“Ciao bellezza” disse poi notando Chiara, che mostrò il suo sensualissimo, che fece sciogliere il ragazzo. Si presentarono, Chiara memorizzò meccanicamente il suo nome, esprimeva simpatia, e Dylan non era difficile da dimenticare.

A turno conobbe anche Brian, Sam, Max e Kris, poi le ragazze, le bionde sorelline, la rossa e sexy Katy e la dolce Ross.

“Mi piacciono” disse Chiara, stavano bevendo una birra, i ragazzi parlavano di sport, le ragazze di moda. Era diverso che stare con quelle quattro oche delle stelline Disney. Parlarono tutta la sera, ballarono, Chiara mostrò ai ragazzi come aprire la bottiglia senza cavatappi. Erano molto entusiasti. Lo scopo del giorno per Chiara era proprio la simpatia, soprattutto dopo aver saputo che Milly odiava quei ragazzi.

“Non capisco come faccia a non trovarsi bene con voi” disse sincera a Ross, che rise.

“La cosa è reciproca, quando viene si parla solo di lei. I suoi concerti, i suoi fans, i suoi personal stylist… una noia…” disse ridendo e contagiando Chiara.

“E perchè non sa di quando parla anche della sua musica, e della sua famiglia, e dei suoi amici… io” disse Karen, che si era intromessa nella conversazione, imitando Milly “ho una vita perfetta. I miei amici sono perfetti. Bè… io sono perfetta!” disse imitando alla perfezione la voce della cantante. Chiara rise di gusto e mandò giù altra birra, alle dieci e mezzo salutarono tutti e tornarono uìin auto.

“Io adoro i tuoi amici!” esclamò la ragazza mentre Nicholas ancora rideva.

“Sono fantastici, in effetti” rispose,mentre pensava a quanto fosse fantastica quella ragazza. La risata le illuminava gli occhi, il sorriso scopriva i suoi denti bianchissimi, le gambe accavallate scoprivano le cosce sode. Era perfetta.

Sorrise e decelerò un po’ di velocità, se la voleva godere fino alla fine.

 

“Arrivati” disse quando parcheggiò davanti alla villetta della ragazza, quella sorrise e lo guardò.

“Vuoi entrare?” chiese, senza pensarci il ragazzo annuì, mano nella mano arrivarono davanti alla piccola veranda. Poi lui fece quello che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato. Si ritrovarono spalmati contro il muro dell’esterno della volta, era un bacio passionale, mosso solo dal bisogno di sentire le labbra dell’altro sulle proprie. E il bello era che era stato Nicholas a cominciarlo. Senza interromperlo aprì con  una mano la porta di ingresso, persero quasi l’equilibrio, il muro li aiutò ancora, si ritrovarono di nuovo contro il muri nell’ingresse, Chiara sorrise e si staccò leggermente dalle labbra del ragazzo, che non contento con una piccola protesta si riappropriò delle labbra della bella italiana.

“Allora?” chiese con l’affanno Chiara “dov’è Miley?” chiese, ora tutto dipendeva da lui, dalla sua risposta. Nicholas la baciò ancora, prima di rispondere.

“Che se ne frega” disse, Chiara sorrise e lo baciò ancora, mettendo poi le mani sulla camicia del ragazzo, che stava accarezzando la pelle abbronzata della schiena sotto il topo della ragazza. Senza interrompere il bacio, con gesti esperti Chiara fece scivolare via i bottoni delle asole, accarezzando il petto scolpito del cantante, con gesti più impacciati Nicholas riuscì a far uscire il corpo della ragazza dalla maglia fastidiosa. Seguendo un tacito accordo cominciarono a camminare verso le scale, fermandosi però poi al divano. Chiara sorrise mentre il ragazzo le baciava il collo, poi con un movimento deciso lo allontanò da sè.

“E’ meglio che vai a casa” disse solo sorridendo, lo baciò ancora e salì in camera sua, lasciando il cantante solo e imbarazzato.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


Sera a tutti! Come va? E quindi si, non sono morta e mi dovete sopportare ancora! Vabbè come sono andate queste settimane? Spero bene, a me fantasticamente anche se mi sono ridotta ad essre la psicologa reale di alcuni e l’amica del cuore virtuale di altri, e chi ha orecchie per intendere intenda!!

Mitber: Ciao e grazie per i complimenti! Un bacio!

Donatella: Ti dispiace se ti chiamo col nome? Per me è più semplice! Ma quanti complimenti grazie! Mi fa piacere che la storia ti piaccia anche se non sono daccordo con il “mi dispiace per Miley”!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia!

Martina: Ora vedrai che succederà così ti togli una volta per tutte sti dubbi! E vedrai anche che Giuseppe tornerà presto nella stora! Un baciooooo

Jessica: Hai ragione, ma vedrai che andando avanti…. spero che questo capitolo sia di tuo gradimento!

Chiara: Genia ehilà! Allora, tanto per cominciare ti adoro ma lo sai, poi ho recensito la tua storia e ti aspetto su msn ma a come l’hai presa hai voglia io ad aspettare! Sono d’accordo con te, odio Miley e godo che soffra! Anche se in questo capitolo…. ti adoro tesora!!

Ada: Magari avessimo noi un fascino del genere! Un bacione e spero ti piaccia!

Socia e Fratello: chi ha orecchie per intendere intenda!! Vabbè, le tue idee sono geniali, anche se spesso anche spaventevoli!! Gabriel Ti Vi Bi!! Ahah, ora ti sei ripresa, è passato tanto tempo……. vilascio che mi stai illustrando la tua magnifica e spaventevole idea! Un bacione e vi adoro!

Meggie: Mi hai ucciso la protagiìonista! Ce l’ho con te!! No dai scherzo, però Chiara non è stronza……. no, e tanto stronza, ma vedrai che alla fine spero che capirà! Ma che spero, io so già tutto!! lasciami stare che sto fusa! Un bacione!

“Dovresti” bacio “andare” carezza, mano sul collo.

“Già…” carezza, i corpi che si avvicinano di più, Chiara si sistemò meglio sul piano del lavandino mentre Nicholas continuava a baciarla, carezza su un fianco.

“E se ci vedesse qualcuno?” chiese Chiara, l’altro si immobilizzò un istante.

“Chi se ne frega” rispose poi. La mano sulla coscia della ragazza, le labbra sul collo, i capelli intorno alle dita.

“Da quanto siamo qui?” chiese il ragazzo mentre le baciava le labbra. Chiara controllò l’ora all’orologio a muro, bacio, morso al lobo dell’orecchio.

“Quasi mezzora” rispose quella, Nicholas annuì e le diede ancora un bacio sulle labbra, violento e passionale. Poi un rumore, la porta si stava aprendo. Nicholas aiutò Chiara a tirarsi giù dal lavandino e fuggì in un bagno, una vecchia donna tutta tirata entrò nel bagno del ristorante e salutò cordialmente la ragazza, poi si chiuse la porta del cubicolo alle spalle. Chiara si schiarì la voce, dieci secondi dopo Nicholas le aveva poggiato le mani intorno ai fianchi ricominciando a baciarle il collo. Chiara sorrise chiudendo gli occhi, poi si sistemò e cercò di coprire con lo sciarpino che aveva avuto la furbizia di indossare il vistoso segno rosso sul collo.

“Andiamo” disse, un ultimo bacio, la porta stava per aprirsi ancora. Nick si sistemò la camicia bianca ed uscì a passo sicuro dal bagno, Chiara fece un respiro profondo. Poi si sistemò il vestito ed uscì dalla porta, le piaceva da morire quel gioco.

Miley guardò il suo ragazzo venire dal bagno, sorrise e si aggiustò i capelli.

“Amore dove sei stato?” chiese, quello si sedette e scosse le spalle.

“In bagno perchè?” chiese a sua volta, la ragazza mimò un niente con la mano, intanto anche Chiara raggiunse il tavolo, facendo l’occhiolino a Davide, che rise e abbracciò la ragazza bionda che aveva scelto quella sera.

“Anche tu Chiara! Dove sei stata?” chiese, quella scosse le spalle.

“In bagno perché?” chiese, Miley rise e e rispose “Niente” poi arrivarono le ordinazioni. Davide continuava a sorridere come un ebete, Nicholas aveva riassunto il suo colorito normale dopo il rosso peperone in bagno, Chiara era completamente rilassata mentre chiaccherava con la ragazza del suo amico speciale. Dopo cene Davide e la sua amica tornarono a casa, il messaggio sul cellulare di Chiara era limpido.

“NON FARTI VEDRE PRIMA DI DOMANI MATTINA” Chiara non rispose e si mise a braccetto con uno dei ballerini della equipe di Miley, a cena con loro quella sera.

“Bene, direi passeggiata al pontile” propose la cantante, tutti si dimostrarono d’accordo,. ovviamente il tipo strano con i capelli lisci e il fratello maggiore si appartarono come anche il resto delle coppiette della serata.

“Andiamo?” chiese la cantante al suo ragazzo, Nicholas guardò un attimo la Chiara, che infastidita si girò verso Miguel, il ballerino di origini ispaniche.
“Allora dicevi?” chiese ignorando il riccio, che con tristezza si era girato di nuovo verso la sua ragazza e si concedeva alle sue carezze. Chiara sbuffò infastidita, bisognava parlare con il suo amichetto.

Davide si alzò presto la mattina successiva con un forte mal di testa, urgeva aspirina. Jeans e maglia a mezze maniche, occhiata indifferente alla bionda che dormiva nel suo letto e poi di corsa (più o meno) giù per le scale.

“E tu che ci fai qui?” chiese però bloccandosi e vedendo Chiara seduta al bancone con un vasetto di cioccolato al latte.

“Mangio” rispose quella, Davide la guardò schifata.

“Oh no… Oh no oh no oh no” disse poi avvicinandosi alla cugina e squadrandola bene. Chiara lo guardò stralunata.

“Ti sei innamorata del tipo starno” decretò, Chiara scoppiò a ridere. Si alzò e raggiunse il divano del salotto, accendendo la televisione.

“Tu sei pazzo” rispose, Davide fece una smorfia e le si sedette accanto.

“Oh no, tu sei innamorata di quello” disse ancora, la ragazza sbuffò.

“Lo sai che alla mia età, e alla tua, l’amore non esiste” rispose guardando un programma coreano senza interesse, una ragazza ballava rendendosi ridoicola. Davide spense la televisione.

“Parlane” le disse, Chiara sbuffò ancora, poi lo guardò fisso negli occhi azzurri come i suoi.

“Ascolta, tu sei pazzo, tra due settimane torniamo a casa, lui si sta innamorando di me e io ho quasi finito la mia lista di cose da fare. A proposito” disse poi sorridendo e prendendo il cellulare dalla tasca della tuta che indossava.

“Pronto Carlo?” chiese, Davide rise e si sistemò meglio sul divano. “Si mi è arrivata la mail, certo che veniamo domani a NY, si… già presi quelli” disse Silenzio, silenzio, silenzio.

“Ok, a domani sera!” salutò, poi guardò il cugino.

“Fai le valigie, si parte fra quattro ore” annunciò “ e manda via quella puttana” aggiunse, Davide rise ancora. Adorava sua cugina.

Nicholas scese dalla macchina, erano le tre del pomeriggio e il sole batteva forte. La casa era tutta un rumore, si sentiva indistintamente una di quelle canzoni che adoravano i Ruggieri mentre la voce di Davide riempiva gli spazi.

“C’è nessuno?” chiese, Chiara uscì in quel momento dalla cucina, indossava un paio di short e una canotta bianca, la raggiunse in fretta stampandole un bacio sulle labbra.

“Ciao” salutò lei sorridente, Davide fece qualche passo sui gradini con due camicie in mano.

“Quale?” chiese, Chiara parve pensarci.

“Tutte e due” rispose, il cugino salì di nuovo in camera, una grossa valigia di marca era parcheggiata nel salotto.

“Che fate?” chiese il ragazzo sconcertato sedendosi sul divano, Chiara si mise a cavalcioni e gli diede un bacio “casto” sulle labbra.

“Partiamo” rispose, Nicholas fece due conti, mancavano due settimane alla fine del mese. Si irriggidì sul posto.

“Cosa?3 chiese irritato. Chiara alzò le spalle e raggiunse la valigia, riponendo una maglia azzurra. Continuava a non rispondere.

“Chiara rispondi per favore” disse irritato. Lei si girò con un’ espressione furiosa.

“Che c’è?” chiese.

“Niente, solo che parti e nemmeno avvisi, cioè, e se oggi non venivo? Tu partivi senza avvisare o altro…” sbottò il ragazzo, Chiara diventò rossa di rabbia.

“Ma chi ti credi di essere? Il padrone del mondo? Il nostro è un gioco, niente di più. Non sono tenuta a darti spiegazioni.” urlò, Nicholas si alzò in piedi.

“Ah no? E allora tu chi ti credi di essere per venire qui e rivoluzionarmi la vita?” urlò, Chiara rise amareggiata. Si girò e chiuse la valigia, poi salì in camera con il ragazza al seguito.

“E chi ti ha obbligato a tradire la tua ragazza? Perchè ora sei qui e non con lei?” chiese, il ragazzo abbassò la testa un istante.

“Hai ragione, è meglio che vada.” disse serio, Chiara annuì.

“Già. E se non prendi una decisione non tornare” disse, Nicholas, che stava andando via, si girò si scatto.

“Che decisione?” chiese.

“Da che parte stare. O con me o con lei” rispose l’italiana, il ragazzo senza rispondere si avviò verso l’uscita.

I sedili erano scomodi, troppo stretti e troppo duri. Chiara aveva la musica nelle orecchie e guardava fuori dal finestrino, al suo fianco Davide parlava al telefono con chissà chi fregandosene delle regole. L’ennesima traccia, le ennesime parole, l’ennesimo spreco di sentimenti.

Solo per te

Ho visto le stelle

a disegnare nel cielo infinito qualcosa che somiglia a te…

Chiara spense il cellulare e cercò di dormire. Non le dava fastidio che stesse con quella, non le dava fastidio che dovessero stare insieme di nascosto nei bagni dei ristoranti, non le dava fastidio non le dava fastidio non le dava… le dava fastidio.

New York era soleggiata, Chiara indossò gli occhiali e abbracciata a Davide fumò due sigarette di fila.

“Smettila” le disse il cugino, quella gli sbuffò il fumo in faccia. Davide rimase in silenzio, presero la camera nell’hotel mentre Chiara comprava il cioccolato al bar.

“Parlane” le disse Davide, la ragazza scosse la testa.

“Tre… due…..uno”

“Hai ragione, mi piace. E ho fatto una grande cazzata” disse d’un fiato, Davide sorrise e la fece stendere con la testa sulle sue gambe, mentre raccontava del pomeriggio. Alle dieci e mezzo di sera si chiusero in un bar alla moda e finirono la riserva di alcolici del locale.

“Pronta?” chiese Davide mentre finiva di abbottonare la camicia, la festa era iniziata da un paio d’ore e loro erano in perfetto orario, Carlo aveva mandato una macchina a prenderlo.

“Ma non hai paura che ti stupri?” chiese Chiara uscendo dal bagno con indosso un mini abito nero molto semplice, Davide rise, Carlo erra gay e apertamente innamorato di lui.

“Sarebbe un’esperienza!” disse scherzando, Chiara rise e scesero nella hall, poi salirono in auto diretti alla festa.

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


Eccomi qui a postare anche questo capitolo con una arrabbiatura magistrale! Scusate ma non posso ringraziare singolarmente oggi, ma sappiate che vi adoro alla folliaaaaaaaaa!

 

 

La prima cosa che Nicholas Jonas fece appena tornato a casa fu chiamare la sua ragazza.

“Pronto?” chiese lei quando la comunicazione fu aperta, Nicholas sospirò prima di aprire bocca.

“Ehy… dobbiamo parlare” disse semplicemente. Ora, quando una ragazza dice al suo fidanzato le parole “dobbiamo parlare” o il padre lo vuole conoscere, o è incinta. D’altra parte, quando un ragazzo dice alla sua ragazza che “devono parlare” o la vuole lasciare o la tradisce. In conclusione, dal momento che le famiglie si conoscevano, che avevano entrambi l’anello della purezza e che lui non la tradiva…

“Certo amore… Quando ci vediamo?” chiese la ragazza con un sorriso.

 

Chiara Ruggeri scese dall’aereo quando era pomeriggio inoltrato, il viaggio era durato oltre cinque ore, era partita la mattina successiva al litigio con il suo “amico” e ci stava male. Anche se ovviamente non lo avrebbe mai ammesso. Per lei doveva essere un gioco, una carta per realizzare un suo sogno. Nulla di più. Ma anche no.

“Che ti prende sis?” chiese Davide affiancandola all’uscita dal centro, quella non rispose se non con un’alzata di spalle. Chiamarono un taxi e diedero l’indirizzo, poi Chiara si alzò gli occhiali dal naso.

“Allora?” chiese ancora il ragazzo.

“Ma niente…” rispose lei finalmente guardando fuori dal finestrino. Davide alzò gli occhi azzurri al cielo, mentre Chiara si sforzava per non piangere.

Tre…

Due…

Uno…

“Abbiamo litigato in maniera bruttissima. E per una sciocchezza…” disse facendo sorridere il cugino.

“E allora?” chiese lui confuso, Chiara ebbe un colpo al cuore e rimase i silenzio. Davide capì.

“E lui non è più un gioco… vero?” dedusse. Lei rimise gli occhiali da sole al loro posto continuando a guardare la strada. Il centro era troppo grande e troppo afoso per i gusti della ragazza. Scesero davanti all’Hilton Hotel e Davide pagò il tassista, poi un uomo tutto ingiacchettato aiutò i due con le valige.

“Non è questo il fatto… mi diverte il suo essere così timido” disse finalmente Chiara prima di sorridere ammiccante al fattorino, che se la stava mangiando con gli occhi, Davide lo mise apposto con una velata minaccia degli occhi.

“Che c’entra. Ti piace, dì la verità” la incoraggiò. Chiara rimase in silenzio per un po’, poi quando fu sul punto di parlare il suo cellulare cominciò a squillare. sbuffando lo prese e il suo cuore cominciò a battere all’impazzata quando vide il mittente sconosciuto. Forse era lui!

“Si?” rispose automaticamente in inglese, ma le sue speranze vennero annientate dalla voce dolce del suo ragazzo.

“Ti sei fatta i soldi eh?” chiese con un sorriso.

“Scusa… è che qui è così diverso! Sai il fuso…” provò ad inventare la ragazza. Davide capì e in maniera molto indiscreta avvicinò l’orecchio al ricevitore di Chiara.

“Dai non ti preoccupare! Allora cosa mi racconti?” quell’aria entusiasta fece male alla ragazza. prese un grosso respiro prima di riaprire bocca.

“In realtà… devo parlarti di una cosa” mormorò quasi. Davide avvicinò ancora di più l’orecchio al telefonino. Se ne prevedevano delle belle!

 

Il lungo lago di Taluka Lake sembrava uno di quei sto fotografici tanto famosi in tv. Giovani che correvano, bambini che giocavano a palla e ragazze che si crogiolavano al sole, godendosi le ultime settimane di vacanza.

“Grazie per essere venuta” chiese troppo formale. Si corresse mentalmente e sorrise, cercando di apparire genuino.

“Grazie per avermi invitata!” esclamò la ragazza. interpretando il disagio del suo fidanzato come un gioco “è un onore essere in tua compagnia” disse ancora per poi scoppiare a ridere.

“Ascolta… io devo parlarti” riprese Nicholas con aria solenne. Miley Cyrus capì finalmente che non era uno scherzo, smise di ridere e lo guardò negli occhi.

“Cosa c’è Nicky? Mi spaventi” lo riprese. Non sapeva la ragione, ma aveva una grande voglia di mettersi a piangere. Lo aveva scoperto? Decise di essere franca. Represse le lacrime.

“Mi dispiace” disse pentita. Nicholas era interdetto. Come, lui la tradiva e a lei dispiaceva? Stava per interromperla, ma l’altra continuò.

“Non so come t l’abbia scoperto. Ci vediamo solo da pochi giorni” disse ancora. What?

Nicholas rimase per un secondo a fissarla senza capire, poi sentì la rabbia assalirlo. Che stava cercando di dire? Che succedeva da pochi giorni? Cosa? Poi ricordò la sua posizione e represse a stento la rabbia.

“Non serve che ti spieghi” cercò di dire.

“E invece si. Almeno questo te lo devo. Si chiama Dustin ed è un ballerino della mia equipé, abbiamo cominciato a chiaccherare durante le pause e una parola tre l’altra e…” Nicholas ascoltò in silenzio, poi rise di gusto. Lei lo tradiva? Non era l’unico a farlo? si rese conto di quanto falsa fosse la loro relazione.

“Ok… lo capisco e lo accetto” disse sorridendo in maniera sincera. Miley fece una faccia che lo fece ridere.

“Cosa?” chiese allora il ragazzo ridendo ancora.

“Solo questo? E basta?” chiese. Nicholas annuì.

“Non sono nella posizione di poterti fare la morale Dragon” le rispose scherzosamente usando un vecchio soprannome. Poi si scoprì il collo dalla sciarpa leggera che portava. Il segno era ancora abbastanza vivido.

“Cos…” ma non finì di parlare perché riuscì a collegare tutto.

“OH… oh… oh oh oh! Hai capito il presidente!” disse ridendo a crepapelle. Anche il ragazzo si unì alla sua risata e si rimise la sciarpa al collo, poi insieme uscirono dal parco.

La giornata stava giungendo a termine e le mamme chiamavano i bambini per andare a cena, le ragazze correvano a casa a prepararsi per andare a ballare mentre gli sportivi si dedicavano agli ultimi esercizi per riscaldare i muscoli. Una macchina si fermò dall’altro ciglio della strada.
”Dustin” spiegò all’occhiata perplessa del ragazzo Miley.

“Ah… bè, è stato bello poter parlare con te. Sei la mia migliore amica. Grazie” disse sincero Nicholas, la cantante rise e gli baciò una guancia, prima di scappare via.

“Voglio conoscerlo! Se non  mi piace non deve avvicinarsi più a te!” urlò Nicholas mentre la ragazza ridendo delle sue parole saliva in macchina. Poi vide l’orologio: le sei e trentacinque. Prese il sideckik e compose in fretta un numero.

“Pronto? Sono Nicholas Jonas e vorrei prenotare un biglietto per New York… tra un’ora? Perfetto”

 

La chiaccherata al telefono con Giuseppe non era stata così piacevole, dopo un’ora e mezzo riuscirono ad attaccare il telefono, il ragazzo era disperato, senza Chiara non era nessuno. Dal canto suo la modella non riusciva a smettere di sorridere.

“Siamo di buon umore?” chiese Davide quando la ragazza lo raggiunse nella sua stanza.

“E ci credo! Ora vado. Ci vediamo domenica a Los Angeles ok?” e senza dare il tempo a Davide di rispondere uscì in fretta dalla stanza. Le valige erano pronte, gli occhiali tra i capelli e gli occhi azzurri e bellissimi che luccicavano di gioia.

“Salve” disse arrivando alla recepsion, una donna con  i capelli biondi legati sulla nuca le sorrise cordiale.

“Come posso aiutarla?” chiese, Chiara sorrise.

“Vorrei un biglietto per Los Angeles, il primo disponibile” chiese. La donna annuì e cominciò a digitare freneticamente i tasti al computer, mentre la ragazza si guardava intorno.

“Signorina?” chiese la donna per attirare la sua attenzione, Chiara si girò.

“Si? Trovato?” chiese, la donna annuì.

“Parte tra un’ora. Ce la fa?” chiese sempre con la sua aria cortese, Chiara sorrise raggiante.

“Mi chiami un taxi” disse.

 

Erano le sette e trenta quando l’aereo di Nicholas Jonas partì da Los Angeles. Si rammaricava di non aver preso il jet, ma poi pensò all’occhiata omicida della madre e si complimentò mentalmente con se stesso.

“Signore?” chiese una ragazza in uniforme.

“Si?”

“Gradisce qualcosa? Un aperitivo, uno spuntino…” chiese cordiale quella. Nicholas ci pensò su, poi scosse la testa. Era troppo agitato per pensare coerentemente, figurarsi ingerire cibo.

“Va bene” disse la ragazza allontanandosi. Aveva il cellulare acceso e lo connesse ad internet. Niente mail, niente messaggi, niente chiamate perse. Fantastico, pensò con una fitta. Andava a chiederle perdono e non sapeva nemmeno se lei gli avrebbe riso in faccia o meno. Anche se immaginava fosse probabile.

Decise di non pensarci, mise le cuffie ed accese l’ipod, si addormentò dopo nemmeno una mezzora.

 

Chiara Ruggeri aveva le cuffie dell’ipod nelle orecchie anche se non stava ascoltando una singola nota. Pensava al ragazzo, alla lite e a quanto fosse stupida. Certo non lo amava ma non poteva dire che non gli piacesse. Gli occhi, i capelli, il fisico… no, le gambe erano abbastanza brutte, si disse con un sorriso, ma poi ripensò ai suoi baci, alla notte a casa sua, al bagno nell’Oceano…

Senza rendersene conto cadde addormentata.

 

L’aereo di Nicholas Jonas faceva una breve tappa a Second City, a metà percorso più cento metri. Nicholas Jonas tolse le cuffie della orecchie e si stropicciò gli occhi.

“Mi scusi” chiese chiamando l’hostess che stava passando in quel momento.

“Si signore?” chiese la donna con un sorriso cordiale.

“Dove siamo?” chiese ancora il ragazzo, la donna glielo disse e lui annuì confuso. Chiese quanto tempo si sarebbero fermati.

“Un’ora circa” rispose la ragazza.

“Ok grazie” concluse Nicholas, poi si alzò ed uscì dall’aereo.

Il sole gli frustò subito in faccia, decise di rimanere all’interno dell’aereo porto. Prese posto ad un piccolo bar e comprò una copia del giornale locale e cominciò a sfogliarlo annoiato, mentre preparava il discorso da fare a Chiara.

E poi come una cometa, la vide.

 

A Chiara non andava di fermarsi in quella piccola città, doveva ripartire al più presto. Voleva vederlo, doveva vederlo.

“Mi scusi, sa dirmi quando riparte l’aereo diretto a Los Angeles?” chiese ad una hostess.

“Circa un’ora” rispose quella, Chiara annuì e scese dal mezzo, raggiunse l’uscita dell’aereo porto e prese il pacchetto di sigarette. Ne accese una e la guardò, poi la buttò a terra e la pestò con la suola della scarpa. Rientrò in fretta e raggiunse un punto ristoro, prese un caffè e pagò il conto, poi si girò. E lo vide.

Nicholas stava sfogliando un giornale con aria annoiata, i capelli sul volto e il labbro inferiore tra i denti. Le prese un moto di tenerezza. Stava avvicinandosi a lui. Poi Nicholas la vide.
Chiara sorrise per un secondo e face qualche passo nella sua direzione, Nicholas si alzò e la raggiunse in fretta.

“Devo parlarti” si dissero in coro per poi scoppiare a ridere.

“Ho lasciato la mia ragazza” disse lui.

“Anche io ho rotto con Giuseppe” rispose la ragazza mentre Nicholas prendeva le mani tra le sue e le stringeva.

“Sono stato un coglione a prendermela con te”

“Sono stata una stupida a prendermela con te” ribadì lei, Nicholas rise e le posò le labbra sulla fronte, Chiara fece una smorfia.

“Cosa c’è?” chiese Nicholas confuso, Chiara sorrise maliziosamente.

“Il ricongiungimento lo avrei visto… diversamente” disse, poi per cancellare la faccia confusa del ragazzo lo baciò. Non uno di quei bacetti innocenti, uno di quei baci alla Chiara e Nick, uno di quelli che ti lascia col fiato sospeso e he ti fa sognare, uno di quelli pieni di passione, di quella passione che solo due ragazzi come Chiara e Nick possono avere.

“Preferisco questo di ricongiungimento” mormorò Nicholas sulle labbra della ragazza, che rise.

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***


Bene, ed ecco a voi l’ultimo capitolo. Entro Natale pubblicherò un mini sequel della storia, un solo capitolo. Ma solo ed esclusivamente se la storia piace.

Tengo a specificare che la fic è opera della mia fantasia, che non intendo offendere Nicholas Jonas o gli altri artisti citati nella storia che non ha fini di lucro.

Grazie a tutte le persone che hanno letto e recensito la storia, a chi l’ha tenuta tra preferiti e seguyite ma specialmente a:

Greta, che mi ha aiutata con le splendide scelte di style, per le chiaccherate al telefono e per la sua amicizia.

Chiara, per le messaggiate in classe, per le risate quando sono giù e per sopportarmi quando divento “Uffa!”

Ma soprattutto a Gabriel, per essere l’unico ragazzo fan di Chiara, per avermi dato utilissimi consigli, e semplicemente per essere mio amico.

Ragazzi, vi voglio tantissimo bene.

 

 

“Quando hai cominciato a fumare?” chiese Nick.
“Un paio d’anni fa…” rispose Chiara spegnendo la sigaretta con un tacco, Nicholas sospirò.
“E perchè?” chiese nuovamente.
“Così, per gioco.” fu la risposta di Chiara. Passeggiavano mano nella mano nel piccolo centro del paese che gli ospitava, Chiara guardava le vetrine dei negozi, Nicholas guardava lei.
“Qui non è possibile comprare le sigarette senza mostrare un documento” la informò il cantante.
“Lo so, qui le compra Davide per me” rispose la modella con un sorriso, prima di stampargli un bacio sulle labbra.
“Qui? Perchè in Italia?” chiese lui, Chiara rise e gli spiegò che era tutto diverso dalle sue parti.
“Ed è meglio?” chiese il ragazzo, sembrava un bambino in prima elementare, con un sorriso Chiara rispose.
“Dipende. Da noi è possibile fumare da minorenni perché nessuno controlla quanti anni hai. E bere a diciott’anni…”
“Tu ne hai sedici e bevi già” la interruppe il ragazzo.
“Che c’entra, io sono un altra cosa” rispose sapientemente la ragazza facendo ridere Nicholas. La attirò a sè con un braccio.
“Ah si?” chiese sulle sue labbra ancora sorridendo.
“Si” confermò lei prima i posare le labbra sulle sue. Per un bacio, un altro, e un altro ancora.
“Cos’altro è diverso?” chiese il ragazzo interrompendo il bacio, Chiara ripoggiò le labbra su quelle del ragazzo. Ancora.
“E che ne so… tutto” rispose senza smettere di baciarlo.
“Tipo?” chiese ancora lui, Chiara sbuffando si allontanò da lui e si sedette su una panchina. Nicholas la raggiunse e le sedette accanto.
“Mhm… la patente la puoi prendere solo a diciotto anni” disse per fare un esempio. Nicholas rise, e la sfottè per un po’.
“E poi?” chiese ancora. Chiara alzò le spalle.
“E che ne so, mica ci vivo qui, non so come sono le cose da queste parti. L’unica fonte di informazione sono i telefilm americani.” rispose.
“O.c.?” chiese lui ridendo.
“E gossip girl” puntualizzò la modella ridendo.
“E cosa ti insegnano?” chiese curioso il cantante. Chiara ci pensò su per qualche momento.
“Mhm… che a scuola si va solo per fornicare nei bagni, che ci sono ragazze pon pon e che….. Uh, avete gli armadietti!” elencò lei facendo ridere Nicholas.
“Giusto, e che altro?” chiese.
“Che… gli adolescenti dalle vostre parti sono tutti sfigati e che i pranzi che servono alla mensa fanno schifo” aggiunse ridendo, Nicholas annuì trattenendo le risate.
“Giusto anche questo… credo. Io a scuola non vado. Seguo privatamente” spiegò, Chiara gli baciò la punta del naso.
“Beato te, odio svegliarmi alle sette, e poi il pomeriggio a lavorare” rispose Chiara “e poi ancora con la mia professoressa bastarda di greco, Quella mi odia te lo dico io!”
Nicholas rimase u attimo in silenzio “Greco?” chiese poi, sicuro di essersi sbagliato.
“Si… greco” rispose semplicemente Chiara, poi guardò la faccia sconvolta del ragazzo e scoppiò a ridere.
“No un attimo. Tu fai greco?” chiese scandalizzato il cantante.
“E latino, si. Al classico è normale” rispose Chiara candidamente, Nicholas boccheggiò un paio di volte e provò ad immaginarsi a fare greco. Scosse la testa e tornò alla realtà.
“Wow… bè, se ti piace” rispose.
“Ma anche no!” disse a sua volta Chiara ridendo. Nicholas la guardò e pensò a quanto fosse bella, con i jeans neri e la camicetta scura. Deglutì sfiorando con lo sguardo la pelle che si intravedeva dalla scollatura e avvicinò la mano al viso della ragazza. Poi il viso per un bacio, e un altro e un altro ancora, e ancora. La mano accarezzò il volto e la spalla della ragazza, poi passò al fianco, l’altra mano cominciò a solleticarle il collo.
“Non credo sia il posto opportuno” sussurrò Chiara senza nemmeno troppa convinzione, poi si allontanò dal ragazzo e lo prese per mano, tirandolo verso una vetrina di fronte alla panchina.
“Che fai?… Chiara!” urlò ridendo il ragazzo mentre la seguiva. Chiara ridendo e ansimando leggermente si fermò e mostrò al ragazzo il negozio. Era una gioielleria, la vetrina sui toni del giallo e una commessa di colore all’interno.
“Entriamo?” chiese la ragazza ad uno sconvolto Nicholas.
“Ok ma…. perché?” chiese lui a sua volta.
“Il primo settembre è il mio compleanno. Devo scegliere il regalo che mi farai!” spiegò lei con semplicità facendolo ridere. Poi suonò il campanello e la commessa fece scattare il portoncino blindato.

 

 


“Salve” salutò cortesemente la commessa “come posso aiutarvi?” chiese poi avvicinandosi alla coppia, Chiara sorrise e prese la mano che Nicholas le porgeva.
“La mia ragazza vuole scegliere un anello” rispose. Chiara si girò verso di lui. Anello?!
“Certo, se volete seguirmi da questa parte…” cominciò la commessa pratica, Chiara si perse nelle spiegazioni su diamanti e tarature mentre Nicholas le cingeva la vita con le braccia annoiato, poggiandole il mento sulla spalla.
“Carino questo” disse Chiara indicandone uno, Nicholas annuì e ne indicò un altro. La commessa sorridente mostrava questo e quell’anello, indicava prezzi e spiegava le caratteristiche delle pietre che gli ornavano.
“Quelli?” chiese a certo punto il ragazzo, sia la commessa che Chiara guardarono quello che Nicholas indicava. Erano due fedine d’oro bianco, molto semplici ma… solenni.
“Molto belle vero?” disse la commessa “è possibile inciderle, lo fanno molte coppie” spiegò.
“Davvero belle” si ritrovò a dire Chiara, Nicholas annuì sorridendo.
“Bene, allora queste?” chiese la commessa.
“Si queste” rispose Chiara, quella annuì e le portò nel retro, dopo qualche minuto si ritrovarono fuori, nell’aria calda di fine Agosto.

 


Passeggiarono un po’ in silenzio, Nicholas le teneva saldamente la mano mentre Chiara con un senso di nausea continuava a camminare al suo fianco. Anelli, anelli, anelli. E aveva detto di si. Oddio, ma era stupida o cosa?
”Chiara?” chiese Nicholas.
“Anelli” mormorò lei in risposta.
“Cosa? Chiara?” chiese nuovamente Nick senza capire.
“Sono una stupida” disse. Nicholas la guardò senza capire. Erano solo due anelli, era stata lei a volerli.
“Chiara stai bene?” chiese.
“No! Io… sono… faccio schifo” mormorò ancora, il ragazzo non riusciva a collegare il tutto. Chiara era pazza, ecco, quella era l’unica ragione plausibile.
“Chiara mi dici che succede per favore?”
“Solo una scommessa… non merito di stare con te” mormorò ancora. Scommessa? Ma cosa…?
Erano fermi in mezzo alla strada, l’uno di fronte all’altra.
“Chiara. Dimmi. Subito. Cosa. Sta. Succedendo.” ordinò il ragazzo, stanco.
“Tu mi ami giusto?” chiese in vece lei “si certo, mi sono comportata bene, devi per forza esserti innamorato di me. Mi dispiace Nick” disse.
“Cosa…?” chiese lui per l’ennesima volta. Odiava i sotterfugi e i giri di parole.

“Io e te…. siamo sbagliati ok? Io ti ho ingannato, non puoi regalarmi un anello!” ripetè la ragazza “era una scommessa, farti innamorare si me” disse.

Nicholas rimase in silenzio qualche secondo, prima di indietreggiare.

“Una scommessa?2 chiese allora, Chiara annuì a testa bassa.

“Una… scommessa?” chiese lui nuovamente.

“mi…”

“Non dire che ti dispiace, ti prego. Non farlo” chiese lui, Chiara abbassò la testa.

“Ti prego perdonami” sussurrò poi, Nicholas scosse la testa, poi correndo scappò via di lì.

 

LE valige erano pronte, Davide accese il cellulare e controllò i messaggi ricevuti, Chiara uscì fuori a controllare che la macchina fosse chiusa bene. Non lo sentiva da due giorni, la loro vacanza era finita e stavano per tornare in Italia, alle loro sfilate, alle loro feste e ai loro eccessi.

“Amore sei pronta?” chiese Davide dalla casa.

“Si!” urlò lei di rimando, corse dentro ed afferrò la borsa e gli occhiali, poi insieme chiusero la casa e salirono in auto, diretti all’aereo porto.

 

“I passeggeri per il volo 247 diretto a Roma sono pregati…” Davide e Chiara guardarono il tabellone e si incamminarono velocemente, Chiara si guardava intorno, sperava che lui spuntasse fuori da qualche parte, da qualche angolo sperduto. Voleva che la perdonasse, che ritornassero insieme.

“Dai che se no parte e ci lascia a terra” disse Davide con affanno, Chiara annuì ed alzò il passo.

“I passeggeri del volo 247 diretto a Roma…” i due alzarono il passo ancora. Mancavano solo pochi passi e sarebbero saliti sull’aereo, diretti alla normalità.

“Chiara!!!!!” una voce alle loro spalle li fece girare, la ragazza rimase paralizzata un istante prima di girarsi verso Nicholas, che correndo veniva verso di lei.

Aveva i capelli scompigliati e grosse occhiaie sotto gli occhi, tra le mani stringeva un cofanetto blu.

“Chiara!” disse ancora raggiungendola, lei sorrise, Davide alzò gli occhi al cielo.

“Ah l’amore!” esclamò teatralmente “ti aspetto su” disse poi, prese un borsone e salì sulla scala mobile, lasciando i due solo.

“Non mi importa ok?” chiese il ragazzo ancora col fiatone per la corsa “non me frega un cazzo. Voglio stare con te” disse ancora.

“No” si ritrovò invece a dire la ragazza, Nicholas smise di sorridere.

“Cosa?” chiese.

“No” ripetè Chiara con più calma, sorridendo tristemente “ti ho fatto soffrire, e soffriremo tutti e due poi, quando io sarò in Italia e tu qui a Los Angeles”

“ma non è vero, possiamo sentirci… vederci” provò a ribattere lui.

“Ah si? E come? prima dieci volte al giorno, poi diventerebbero un paio di volte, che si trasformano in una volta alla settimana e poi…”

“Non mi importa, posso sopportarlo” disse convinto il ragazzo.

“Io no” rispose Chiara.

“Ultima chiamata per il volo…”

“Questo è il mio” disse Chiara. Nicholas aprì la scatoletta che aveva tra le mani, mostrando le due fedine.

“Non devi farlo per forza…” provò a convincerla prendendole la mano e infilando l’anello, Chiara lo abbracciò di slancio, poi mise l’anello al dito del ragazzo.

“Non ti dimenticherò” sussurrò tra le lacrime, prima di dargli un bacio. Anche Nicholas era sul punto di piangere, fregandosene delle persone che guardavano e riprendevano la scena.

Chiara si allontanò dal ragazzo, con le lacrime che gli bagnavano il viso. Lasciò la sua mano e salì sulla scala, senza guardarsi indietro.

“Ma io ti amo!” il suo cuore mancò di un battito, si girò verso il ragazzo, che si allontanava sempre di più. La amava, e lei ricambiava il suo sentimento. Ma avrebbe fatto soffrire tutti e due.

Con un groppo in gola fissò l’anello che aveva al dito, poi raggiunse Davide per prendere l’aereo.

Fine….

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