C'era una volta

di Pancy99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le tenebre ***
Capitolo 2: *** Una nuova speranza ***
Capitolo 3: *** Ángel ***
Capitolo 4: *** La lotta ***
Capitolo 5: *** Una triste rivelazione ***



Capitolo 1
*** Le tenebre ***


C'era una volta,
un giovane ragazzo innamorato immensamente di una giovane fanciulla, qualsiasi cosa si sarebbe potuta fare, ma nessuna sarebbe mai stata in grado di sciogliere il sentimento che provava per costei. Lei era la principessa Atempia Soledad erede dell'intero reame, e lui il figlio delle creature della foresta, il suo nome era Capensis.
Giorno dopo giorno si innamorava sempre di più, ovunque poteva le lasciava una dimostrazione d'amore sulle strade, sui muri, sulle sue labbra. Ogni istante era prezioso per dimostrarle quanto la amava.
Purtroppo, il giovincello tanto era innamorato tanto era biricchino, molte bugie uscivano dalle sue labbra, a tal punto che la piccola Atempia sempre più insicura diventò e mai più di lui si fidò. Ella si chiedeva cosa mai di male avesse fatto per meritarsi tante menzogne, ma nonostante ciò talvolta le mentiva e talvolta lo perdonava.
Mentre i due amanti nel loro reame vivevano, al di fuori di esso, tutt'intorno era ricolmo di una selva oscura. Creature mostruose minacciavano il loro amore, costoro erano i creatori di Capensis, così delusi dal suo cambiamento, che avrebbero fatto di tutto per renderlo di nuovo malvagio.
Col passare del tempo Capensis iniziò a lamentarsi della principessa, costei vedeva tutto buio intorno a loro, come se avesse concepito l'arrivo delle tenebre, e avendo paura non riusciva ad eliminare i suoi incubi ed i suoi tormenti più grandi. Ella però vedeva negli occhi del suo amato una luce spenta, giorno dopo giorno maggiormente differente e distante. Il dolore e il terrore le invadevano l'anima.
Né lui né lei sapevano quel che accadeva nelle notti di luna piena. Una notte una creatura maligna entrò nella loro camera e fece loro una maledizione. Il principe diventò improvvisamente più freddo nei confronti di Soledad, in tal modo entrambi avrebbero consumato il loro amore trasformandolo in odio.
Il maleficio erano riusciti a spezzarlo una volta, con il loro folle amore, ma ahimè la seconda volta era impraticabile.
Le creature riuscirono a far passare la notte a Capensis nelle tenebre del bosco, in tal maniera lui non sarebbe più tornato quello di prima e non avrebbe più fatto ritorno. 
La fanciulla sempre più disperata chiedeva spiegazioni a lui, e lui altro non faceva che trattarla male. Lacrima così grande non c'era mai stata per lei, ma nonostante il suo immenso dolore la speranza mai cessava di battere.
Settimana dopo settimana sperava nel suo ritorno, aspettava ogni luna piena, nell'illusione che la maledizione venisse spezzata e che un giorno il suo cuore sarebbe tornato a battere come prima.
Sola nel suo reame rimase, piccola ed indifesa a combattere le tenebre della selva. 

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Capitolo 2
*** Una nuova speranza ***


Ad ogni sua lacrima tutto appassiva, tutto da colorato che era diventava oscuro, cupo, nero e trasmetteva tristezza, ed un vuoto incolmabile, indescrivibile. I cittadini del suo Regno risentivano del suo malessere a tal punto da diventare mesti, alcuni addirittura lo erano diventati così tanto da lasciare il paese ed emigrare in un luogo solare, privo di ogni male. Soledad non poteva continuare ad agire in tal maniera, sennò sola nel suo Reame sarebbe rimasta, e da sola le tenebre avrebbe dovuto scacciare. Piano piano la principessa capì la gravità di quel che stava accadendo, ed un giorno si risvegliò dal suo profondo sonno ed uscì fuori dal pozzo in cui era rimasta prigioniera. Un manto di solitudine la avvolgeva, e al più presto disfarsene doveva. Si alzò in piedi e riuscì a reagire, ella iniziò a dipingere di nuovo il suo Reame, pieno di colori, ricolmo d'amore e di pace, solo così il bene sarebbe tornato a trionfare. Col passare dei giorni tutto tornò alla normalità, l'unica cosa che mancava era il suo principe, Capensis, ormai disperso nel terrore delle tenebre e che mai più nessuno rivide. La speranza della piccola fanciulla rimase viva nel suo cuore ed ogni giorno attendeva il ritorno del suo amore. Un giorno oramai lontano, sentì provenire dalla selva urla orripilanti, presa dal panico, ma allo stesso tempo dal coraggio nato dall'illusione che fosse il suo principe ad essere tornato, andò in suo aiuto. Uscì dal castello ed iniziò a muoversi seguendo quei lamenti nella speranza che fosse lui, Capensis.

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Capitolo 3
*** Ángel ***


Ahimè, la principessa una volta uscita dal suo castello scoprì con i suoi stessi occhi che le urla di quell'uomo non appartenevano a quelle del suo amato, ma ad un forestiero in fin di vita che chiedeva disperatamente aiuto. Lei piangeva dentro, da una parte era molto dispiaciuta per quel povero uomo che probabilmente avrebbe superato la notte solo per miracolo; dall'altro canto si era illusa che era il suo principe ad essere tornato. Nonostante ciò, la fanciulla non si fece scoraggiare e mendicò il forestiero con tanta cura e precisione, un solo passo falso e sarebbe potuto cadere in un sonno così profondo che non avrebbe più avuto un mattin risveglio. Una notte insonne passarono entrambi, lui per i continui dolori e lamenti, lei con la paura nel cuore di lasciarlo morire da solo. Il mattino seguente lei si era addormentata tra le sue braccia, affiancata al letto in cui aveva fatto sdraiare l'uomo in fin di vita. Improvvisamente venne svegliata da una voce angelica che la ringraziava, e che con le sue morbide mani le accarezza il viso dolcemente. Lei di colpo si svegliò e si alzò ritta in piedi. Alla povera Soledad prese un colpo, ma quando vide l'uomo che poche ore fa era in fin di vita stare bene, quasi come il sole quando sorride, le venne da sorridere pure a lei. Il nome che portava il forestiero era Ángel, perché altro non aveva fatto che portare gioia e felicità al piccolo fiore. Lei era rinata una seconda volta, era riuscita finalmente a colmare il vuoto che aveva dentro ormai da troppo tempo.

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Capitolo 4
*** La lotta ***


Atempia più volte chiese al suo Ángel quel che gli era successo nella selva oscura, ma mai una risposta precisa riusciva a fornirle, perché avendo sbattuto forte la testa tutto aveva dimenticato. Un giorno però il suo Angelo andò da lei correndo, raccontandole tutto l'episodio accaduto nella cupa foresta, perché aveva improvvisamente riacquisito la memoria perduta. Ángel stava cercando di attraversare il bosco, quando inaspettatamente un fulmine colpì un albero che lo schiacciò, paralizzandogli le gambe. Fortunatamente un giovane fanciullo lo aiutò a liberarsi, e gli disse di scappare via in fretta e furia, perché era in arrivo il demone più mostruoso del Regno. La principessa fremeva dalla voglia di sapere se quel giovane uomo era il suo principe, ma non volle interrompere il racconto. Ángel scappò rapidamente galoppando su un cavallo bianco che gli aveva donato il ragazzo che lo aveva salvato. Il cavaliere si voltò velocemente, preso dalla curiosità di vedere quella creatura mostruosa. Mentre si voltò vide che il fanciullo era rinchiuso in una gabbia d'acciaio, ed un istante dopo, preso dalla paura ricominciò a guardare dritto davanti a sé, ma venna bloccato dalla mostruosa creatura. Quest 'ultima in modo sbalorditivo lo aveva raggiunto senza che lui se ne accorgesse. La creatura aveva sembianze femminili, era una donna bellissima, dal viso perfetto, e dai lineamenti dolci. Il cavaliere pensava che il giovane gli avesse fatto uno scherzo, allora si tranquillizzò. La donna disse che si era persa, allora Ángel le offrì un passaggio sul suo bel cavallo. La donna si teneva stretta ai fianchi del cavaliere, ma egli iniziò a provare un enorme dolore, fino a vedere sangue sulle sue mani. La donna si era trasformata in una vecchia strega piena di rughe, al posto delle unghie aveva degli artigli e al posto del dolce viso aveva un viso malvagio e maligno. Ángel appena la vide si spaventò, e cercò di buttarla giù dal cavallo, e dopo una lotta portatrice di molte ferite ci riuscì, e finalmente arrivò al castello della principessa. Atempia quando ascoltava le parole di Ángel piangeva per lui e per tutta la paura che aveva provato, e gli promise che nelle sue mura era al sicuro e che non l'avrebbe mai lasciato solo.

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Capitolo 5
*** Una triste rivelazione ***


Soledad per far stare a suo agio Ángel e per elogiare la sua vittoria contro la strega, organizzò un enorme banchetto ed una festa in maschera insieme ai cittadini del suo Regno.
La sera della festa la principessa cercò di divertirsi più che poteva, e si lasciò trasportare dalla musica iniziando così a ballare con un giovane mascherato. Questo ragazzo le recordava tanto il suo piccolo principe, più passi facevano e più lo rivede a nei suoi occhi. Atempia si stava lasciando andare, quegli occhioni azzurri la i cantavano sempre di più, le loro labbra si stavano per sfiorare, ma improvvisamente un enorme terremoto colpì il castello.
Non era un terremoto a provocare quelle scosse, ma Ángel, così tanto furioso da emettere una forza sovrannaturale, ma ahimè il suo nome non era quel che portava.
Ángel in realtà si chiamava Diablo, ovvero il padre di Capensis e il creatore delle tenebre, giunto al castello solo per entrare nel cuore della principessa e farla innamorare di lui, così da allontanare i suoi pensieri nutriti verso il principe.
La principessa non comprendeva le fiamme negli occhi di Ángel, pensava che si trattasse di gelosia, ma non era affatto così.
Dalle spalle di Ángel uscirono due ali nere e un enorme coda rossa che stava a simboleggiare il demonio, e da quel momento Soledad comprese la gravità di ciò che stava accadendo. Ángel si era preso gioco di lei, Diablo aveva architettato un piano diabolico, se non sarebbe riuscito a far innamorare la fanciulla le avrebbe frantumato il cuore, che così tanto preso dalla tristezza non avrebbe più sperato nel ritorno del suo amore.
La lotte con la strega era vera, Diablo aveva litigato con sua moglie, perché il piano di persuadere la principessa la riempiva di gelosia. Così come era vero che quel giovane mascherato era il suo Capensis, che più veloce del tempo, insieme a suo padre sparirono e tornarono nella selva.
Atempia si sentiva delusa, tradita, piccola e sola. Dopo tutto l'aiuto che aveva dato ad Ángel lui l'aveva pugnalata alle spalle, nonostante le doveva la vita.
La principessa così rimasta sola e immersa nella sua tristezza e nella sua paura, si perse in un vuoto colmo di solitudine, e lo fece nel timore che qualcun altro l'avrebbe potuta tradire e trascinare in un pozzo così profondo senza alcuna via d'uscita. L'unica uscita che in quei giorni riusciva a percepire portava un nome oscuro, paragonabile a quello delle tenebre : la morte.

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