The dark side of the sea

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dissolutezza di una figlia annoiata ***
Capitolo 2: *** La tempesta ***
Capitolo 3: *** Divisi ***
Capitolo 4: *** Il ritorno del nemico ***
Capitolo 5: *** Dove segue il cuore di una sirena ***



Capitolo 1
*** Dissolutezza di una figlia annoiata ***


La famiglia nobile di una contea sperduta nel mezzo della Danimarca, si apprestava a salpare nel porto di New York dopo una lunga vacanza alla riscoperta di loro stessi.
Gli ultimi avvenimenti che stavano per sancire la fine della loro vita, gli avevano fatto capire che non c’era tempo per rimanere a crogiolarsi all’interno di semplici mura dietro un castello poderoso.
Questo è quello che aveva pensato Eric, coinvolgendo la sua famiglia in un viaggio inaspettato che aveva sconvolto tutti.
S’eppur Melody non era del tutto d’accordo di quell’idea bizzarra, aveva preferito rimanere accanto ai suoi amici in quel castello a picco sul mare che era sempre stata la sua casa.
Ma essendo ancora adolescente e non avendo voci in capitolo, era stata costretta a salpare in quell’avventura così strana quanto noiosa.
Una volta che il loro viaggio di ritorno era cominciato, Ariel non perse tempo nel stare vicino a sua figlia per sentire dalla sua bocca il resoconto di una famiglia quanto inusuale, ma altrettanto unita.
< Eccoti qua > esclamò Ariel < Ti ho cercata dappertutto. Io e tuo padre stavamo incominciando a credere che eri rimasta al porto di New York perché non volevi partire. >
< Se è per questo, non volevo scappare come una ladra da casa mia. >
< Ma tesoro, noi non siamo scappati. >
< Ah no? allora come definisci la nostra partenza improvvisa? Non ho potuto avvertire i miei amici a causa delle vostre fantasticherie… E io cosa ho ricevuto in cambio? Settimane di tormento mentre tu e mio padre non facevate altro che baciarvi assiduamente. >
< Melody, non è un peccato vedere due persone che si amano. >
< Allora spiegami una cosa: perché non potete amarvi a casa nostra? Sarebbe stato molto più semplice e non ci saremmo dovuti assorbire questo dannato viaggio… Ora, se non ti dispiace, avrei bisogno di rimanere sola. In tutto questo tempo non avete fatto altro che rimanermi attaccati come una medusa. Ho bisogno di sentirmi libera e di respirare. >
Ariel, fissando lo sguardo contrariato di sua figlia, non riusciva ancora a credere quale potesse essere il problema.
< Presto potrai rivedere tutti i tuoi amici, tesoro. Devi solo attendere un paio di settimane e… >
< Non sarà più lo stesso quando torneremo a casa, mamma. Perché non riesci a capirlo? >
< Melody, hai paura che questo viaggio ti possa cambiare per sempre? Insomma, mi vuoi dire… >
< Mamma, capisci che non voglio far parte della tua vita? Io non sono un’umana. Sono una sirena! >
< Ma il tuo posto è vicino alla tua famiglia, Melody. >
< Ed è per questo motivo che per tutto questo tempo mi avete tenuto lontano dal mio più grande sogno? Il mare? E pesante davvero di avermi fatto felice? >
< Felice forse no, ma protetta sicuramente > ribatté Eric raggiungendo sua moglie e sua figlia nella camera sotto il ponte della nave.
< Bene, ci mancava mio padre. >
< Anch’io sono felice di vederti, tesoro > rispose l’uomo sarcastico < Da quando abbiamo salpato, tu non c’hai degnato nemmeno di uno sguardo. >
< Avrei dovuto farlo? >
< In un certo senso, sì. Io e tua madre volevamo sapere cosa ne pensi di questo viaggio improvvisato. >
< Non chiedermelo, papà. La risposta non ti piacerebbe. >
Uscendo dalla stanza con aria infuriata e per niente felice, Melody avrebbe voluto gettarsi dalla nave del padre per immergersi nel mondo che l’apparteneva davvero.
< Melody, non sei ancora grande per andare a vivere ad Atlantica. >
< Perché? Sarei in compagnia di mio nonno. Non mi farebbe mai mancare niente e… >
< Però dovrai far a meno dei tuoi amici sulla terra. Questo lo sai? >
< Mi farò altri amici… Anche perché dopo tutto questo tempo passato lontano da casa nostra, i miei amici penseranno che siamo scappati chissà dove. Quello che mi domando è se mi riconosceranno. >
< Andiamo, Melody. Non siamo rimasti così lontani da casa. >
< Ah no? tre mesi non sono abbastanza per te? >
< Quando avevo la tua età, sono stato lontano da casa anche per più di un anno. >
< Scusa se non mi piacciono le avventure come a te, papà. >
Continuando a fissare il mare, Melody sentiva dentro di lei un senso di nostalgia e di tristezza.
< Ci vorranno settimane prima di tornare a casa, vero papà? Tnendo conto di quello che potrebbe succedere durante il viaggio. >
< Che vuoi dire? >
< Magari una tempesta potrebbe far naufragare la nostra nave o potremmo morire affogati. Uno spiacevole destino, non trovi anche tu? >
< Questo non succederà mai, Melody. >
< Come fai ad esserne sicuro, papà? >
< Perché… non lo so, sinceramente. Lo so e basta. >
< Le tue parole non mi rinfrancano affatto… Magari io e la mamma riusciremmo a sopravvivere visto che abbiamo il DNA di sirene, ma tu? riusciresti a nuotare in acque gelide anche sotto lo zero? Credo proprio di no visto che moriresti congelato.
< Melody, non è bello quello che stai dicendo > ribatté suo padre serio.
< Scusami. Stavo solo facendo delle supposizioni. >
< Forse non lo sai, ma sono sfuggito a molti naufragi… In mezzo al mare non mi sento mai in peridolo. >
< Forse è per questo che hai sposato una creatura marina. >
< Io e tua madre ci siamo innamorati al rpio sguardo. Non è stato difficile scegliere per me. >
< Davvero? Ed io che credevo che tu avessi sposato la Strega del Mare… Forse in un’altra vita? >
< Ero sotto l’effetto di un incantesimo. >
< Certo, come no… E comunque non voglio sapere del tuo passato prima del matrimonio. Magari se vuoi raccontarmi qualche storia di tesori nascosti in mezzo agli abizssi, magari potrei essere interessata. Altrimenti perché non vai a fare compagnia a mia madre? Voi due non riuscite mai a staccarvi l’una dall’altra. >
< E’ un problema se sono qui a parlare con mia figlia? >
< Magari per lei no, ma per me… >
Capendo alla fine di essere di troppo, Eric gli disse che sarebbe stato fleice se tra qualche ora avesse cenato in compagnia dei suoi genitori, lasciano pda parte l’astio che aveva nei loro confronti.
< Se avrò fame farò parte di voi, altrimenti me ne tornerò in camera. E vi prego di non disturbarmi. >
< Certo. Scusa se io e tua madre cerchiamo di essere migliori per te. >
< Papà, io… >
< Lascia perdere. Non ho voglia di discutere con te. >
Tornando al timone della nave, Melody sembrava dispiaciuta per come aveva fatto sentire suo padre, ma alla fine la giovane ragazza chiedeva solo di avere i suoi spazi in un mondo diverso che continuamente la reclamava.
Un mondo che non è così limpido come in superificie.
Un mondo che sotto il celeste e tranquillo mare, nasconde un mondo oscuro dove la luce del sole non riesce ad illuminare luoghi nascosti e maledetti.

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Capitolo 2
*** La tempesta ***


Mentre il sole stava facendo spazio alla sera, Melody non aveva ancora cambiato opinione sui suoi genitori.
Infatti la giovane ragazza era rimasta all’interno della sua stanza con l’espresso desiderio di non vedere nessuno.
Arrivato il momento della cena, Ariel fu molto indispettita di non trovarla a tavola.
< Hai parlato con nostra figlia, Eric? >
< Sì… E da quello che ho capito, ce l’ha sempre con noi. >
< Perché non vuole capire che la stiamo proteggendo? È per il suo bene rimanere accanto a noi finché non sarà abbastanza responsabile. Si può sapere che cosa abbiamo fatto di male?! >
< Non l’abbiamo resa libera > spiegò Eric < Lei pretendeva di nuotare nei mari di questa terra, ma la nostra iperprotettività non hanno fatto altro che peggiorare la situazione… Infatti, anche adesso la stiamo tenendo intrappolata nel nostro mondo. Anche se la minaccia è passata. >
< La minaccia non scomparirà mai, Eric > ribatté la donna con tono pungente < I nemici degli abissi sono sempre pronti per distruggere il nostro mondo. E mio padre non è il Re dei sette mari proprio come un tempo. Le sue forze gli stanno venendo meno. >
< Mi stai forse dicendo che sta per morire? >
< No. ma dalle ultime informazioni che mi hanno dato le mie sorelle e Sebastian, la sua salute cagionevole è una cruda realtà. E ho paura che dopo la sua morte, la situazione peggiori in maniera irreversibile. Molte guerre all’orizzonte potranno diventare realtà, e la pace di Atlantica sarà messa a dura prova per sempre. >
< Che cosa potremmo fare al riguardo? >
< In questo momento niente, Eric. >
< Nemmeno provare a organizzare un esercito atto a proteggere il mondo sommerso? >
< Gli abitanti di Atlantica si sono dimezzati ulteriormente dopo l’ultima guerra con Morgana. Anche se siamo riusciti a sopravvivvere, questo non vuol dire che non abbiamo avuto tanti morti. La festa per la vittoria è stato solo un mezzo per coprire il nostro dolore nascosto per distrarci da una realtà troppo crudele… Anche per il fatto di tenere lontana Melody da questa brutta realtà. Lei non deve sapere niente che la mia casa è in grave pericolo. >
< Cos’è che non dovrei sapere? >
Arrivando nel salone della nave con sguardo serio e sospettoso, Melody fissò sua madre e suo padre i modo rude e coinciso.
< Niente, tesoro. Stavamo facendo alcuni progetti prima di tornare a casa. >
< Sì. Io e tua madre abbiamo pensato di iscriverti ad una scuola speciale vicino al mare. Così potrai vedere un luogo che un giorno di questo ti apparterrà definitivamente. >
Non credendo a nessuna parola detta dai loro genitori, Melody intuì subito che l’argomento nascosto riguardava Atlantica o la sua voglia di tornare ad essere una sirenetta.
< Volevo confessarvi un fatto a cui sto riflettendo ormai da molti giorni. >
< Di cosa si tratta, tesoro? >
< Vi avverto subito che non vi piacerà per niente, ma non ho intenzione di rimanere rinchiuso in un castello lontano dai miei amici e dalla mia vita. >
< Se si tratta di andare a visitare tuo nonno, non è una buona idea. Non ora, Melody. >
< Non è mai stata una buona idea, mamma… Ma non solo andrò a trovare mio nonno, ma userò tutta la sua influenza per rimanere per sempre alla corte di Atlantica, crescendo come la sua nipote protetta. E voi non potrete fare ni9ente per contrastare il mio volere. >
< Melody, non credo che sei nella posizione di prendere una simile decisione… >
< Mi dispiace papà, ma vi trovate dinanzi ad un fatto già deciso > rispose la ragazzina con tono fermo < E se pensate di provare a rinchiudermi in qualche torre del castello, vi comunico che cercherò in tutti i modi di fuggire dalla vostra oppressione. Anche rischiando la mia stessa vita. >
< No, Melody. Non ti permetteremo mai di fare questo > rispose Ariel con tono duro.
< Allora sarà meglio per voi che mi lasciate andare via. Per il nostro bene comune. >
< Il nostro bene? Oppure il tuo egoismo? > domandò invece suo padre.
< Fa forse qualche differenza? >
< Per noi sì, Melody. L’oceano è un luogo molto pericoloso per una bambina che ha vissuto gran parte della sua esistenza sulla terraferma. E non ti permetteremo mai di mttere a repentaglio la tua vita in questo modo! Ci hai sentiti?! >
< Mamma, come posso sentirmi in pericolo se tu hai vissuto gran parte della tua esistenza proprio nell’oceano? >
< Erano situazioni molto diverse. E poi io so badare a me stessa. Mentre tu puoi dire lo stesso? >
< Mi pare di essere stata abbastanza coraggiosa dopo aver sconfitto Morgana. Non credete che io abbia bisogno di una nuova possibilità di vivere la mia vita libera dalle vostre oppressioni? >
< Tesoro, parleremo della tua vita marina quando sarà il momento > rispose pacatamente l’uomo < Adesso sei ancora troppo piccola. Non è una buona idea che tu “traslochi” in un mondo così diverso da quello che conosci. >
< Non ho bisogno di conoscere appieno il mio mondo, papà. Io sono la nipote dei Re dei sette mari. Ho diritto ad avere un posto nel mare. E voi non farete niente pr fermarmi. >
< Adesso basta con queste minacce, signorinella! > sbraitò Ariel come se fosse fuori di sé < Tu rimarrai a caa tua per tutto il resto della tuqa vita se sarà necessario. Non rivedrai mai più Atlantica, il mare e tuo nonno se non ti comporterai mai come una principessa del tuo rango. Mi hai sentito?! >
La sbraitata di Ariel ferì in maniera definitiva il cuore della piccola Melody che intanto continuava a soffrire.
< Hai intenzione di vedermi infelice per sempre? >
< Se me ne darai occasione, allora sì. >
< Non avrei mai creduto di avere una madre così crudele come te. che cosa ti ha fatto di male l’oceano e tuo padre?! >
< Niente! Voglio solo proteggerti! >
< Non ne ho bisogno! Quando lo vuoi capire?! >
< Ah no? che cosa succederà quando tuo nonno non potrà difenderti e  tuoi genitori saranno molto lontani per sentire il tuo grido di aiuto? Che cosa farai? >
< Non succederà mai, mamma. Te lo prometto. >
< Non fare promesse che non puoi mantenere. Ti troverai sempre pericolo in un mondo che non conosci appieno. Ed è giunta l’ora che tu lo capisca, altrimenti ti ritroverai sola improvvisamente. >
< Adesso ne ho abbastanza delle vostre minacce! Vi odio! Vi odio tute e due! >
Mentre Melody continuava ad inveire contro i suoi genitori, le urla incessanti del vento e il fragore della pioggia stavano facendo predire il peggio.
Mentre la nave della famiglia nobiliare stava ondeggiando paurosamnete, dovevano proteggersi all’istante se non volevano imbarcare acqua.
Mentre Eric, andato in superficie per cercare di risolvere la situazione, dovette subito ricredersi visto che la tempesta era troppo forte.
< Dobbiamo metterci sottocoperta. Le onde sono altissime e siamo nel bel mezzo di una tempesta. >
Ma Melody, credendo che era solo un messaggio dal cielo per il futuro che la stava aspettando, non aveva nessuna intenzione di rimanere nascosta.
< Melody! Dove stai andando?! >
< Non possiamo rimanere su questa nave! > gridò la ragazzina < Sarà la nostra trappola mortale se rimaniamo qui. >
< Melody, non vorrai mica andare là fuori, spero. >
< No, papà… Andrò direttamnete in mare. E sarà meglio per tutti se voi mi seguiate. >
< Melody, non puoi dire sul serio. >
< In mare saremo più al sicuro, mamma. >
< E non pensi a tuo padre?! Lui non resisterà in acqua. Non è una sirena come noi due. >
< Sopravvivrà, te lo assicuro. Adesso andiamo. >
Ma non volendo in nessun modo ascoltare la loro figlia, i genitori di Melody non si sarebbero mai mossi per nessun motivo.
< Allora avete deciso definitivamente di essere contro di me… Molto bene. Allora sarà meglio dirsi addio. >
Uscendo allo scoperto mentre la tempesta imperversava, Ariel ed Eric non poterono fare niente per fermare l’indole indomita della figlia, guardandola con i loro occhi buttarsi nel mare  con tale naturalezza da farli seriamente riflettere.
< Non resisterà molto in acqua > fece Ariel < Dobbiamo subito salvarla. >
Ma dopo che un’onda aveva ricoperto tutta la nave, in pochi secondi la forza del mare avevano distrutto quello che era l’unico rifugio da quella tempoesta che aveva vinto contro la forza umana e diviso una famiglia colpita da troppi problemi e da troppi segreti.

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Capitolo 3
*** Divisi ***


La tempesta imperversò tutta la notte colpendo numerose coste dell’America del nord.
Nessuno sarebbe riuscito a contare i morti o i danni in poco tempo, soprattutto quando il loro destino avverso aveva deciso di lasciarli in vita, ma con numerose prove da superare.
E’ quello che era successo ad Ariel ed Eric, sperduti su un’isola deserta senza avere notizie da sua figlia.
< Eric, svegliati > gli fece Ariel scuotendolo vivacemente.
Ma l’uomo, a causa dei colpi presi alla esta e su altre parti del corpo, riusciva a malapena ad aprire gli occhi.
< Sei ferito… Stai fermo. Vado a cercarti qualche cura. >
< No. non lasciarmi proprio ora. >
< Ti prometto che non mi allontanerò molto. Vado solo a vedere se posso in qualche modo curare le tue ferite prima che si infettano. Non ci metterò molto. >
< Ma sto bene, Ariel. Non andartene via. >
Fissando lo sguardo serio e preoccupato di suo marito, Ariel non aveva nessuna intenzione di fargli un torto.
< Rimani qui accanto a me per un po’. Dopo potrai cercare tutte le cure del caso. >
In quel momento, Eric non aveva mai stretto così sua moglie prima d’ora.
I sentimenti più nascosti e la sua bontà d’animo, gli avevano fatto capire che la vita era troppo breve per essere vissuta.
< Come siamo arrivati fino a questo punto? Ariel? Io e te su un’isola deserta, mentre Melody è scomparsa nel nulla o addirittura potrebbe essere morta. >
< Non pensare mai una cosa del genere > lo redarguì subito sua moglie < Melody è viva. Me lo sento. >
< L’ultima volta che l’abbiamo vista si è tuffata in mare come se niente fosse. Poi ad un tratto il buio… La nave si è completamente sgretolata sotto i nostri occhi e anche noi ci siamo dovuti tuffare in mare.
Non avevamo messi per sopravvivere e abbiamo atteso che le onde agitate ci potessero cullare fino alla nostra prossima rinascita… o alla nostra morte. >
< Siamo sopravvissuti, Eric. Adesso è l’unica cosa che conta veramente. >
< Ma come potremmo continuare a vivere come se niente fosse se nostra figlia è scomparsa chissà dove? >
< La ritroveremo. Dobbiamo avere solo fiducia in noi. >
< Una fiducia che da molto tempo non ha più fatto parte di noi, Ariel. Com’è potuto accadere? >
< Non lo so, tesoro. Eravamo uniti ma divisi… E adesso la nostra divisione è diventata una cruda realtà. >
< Forse siamo ancora in tempo per rimediare > rispose Eric con tono flebile < Ma molto dipenderà da noi. >
< A cominciare dalle cure di cui hai assolutamente bisogno. >
< No Ariel, non te ne andare… >
< Stai zitto e rimani qui. E non agitarti troppo. >
< Promettimi che tornerai. >
< Il peggio è passato, Eric. Sarò qui molto presto. >
 
 
Nel mentre Eric attendeva il ritorno di sua moglie con alcune erbe che la natura poteva offrire, ricordò il momento della sua vita in cui lui e sua moglie avevano deciso di partire per gli Stati Uniti, fissando lo sguardo contrariato della loro figlia.
“Voi non potete farmi questo! Io non voglio partire!”
“Melody, sarà solo per qualche mese. Non stare via per così tanto tempo.”
“Fa’ lo stesso. Mi avevate promesso che sarei andato da mio nonno. Perché non riuscite ad esaudire un mio preciso desiderio?”
Mentre Eric fissava sua moglie con sguardo enigmatico, capì che era il suo turno per spiegargli le cose.
“Ariel, puoi lasciarci da soli un attimo?”
“Va bene. Ma cosa pensi di risolvere?”
“Non lo so ancora… Ma parlare con mia figlia è l’unico modo per cercare di comprenderla.”
“Ed io non posso rimanere?”
“Due figure contrastanti non faranno altro che peggiorare la situazione… Stai tranquilla. Potrai parlare con Melody più tardi, se vuoi.”
Non capendo che cosa voleva fare suo marito, Ariel pensò lo stesso che avesse una buona idea per riuscire a convincere la loro figlia.
Rimanendo da solo nella stanza, cercò immediatamente il conforto di sua figlia abbracciandola come non faceva ormai da mesi,
“Non mi convincerai mai a venire, papà. Io scapperò e voi non potrete fare niente per fermarmi.”
“Melody, perché pensi che scappare sia la migliore soluzione a tutti i tuoi problemi?”
“Perché è l’unico modo per essere libera… Una libertà che tu e mia madre mi avete negato.”
“Melody, l’abbiamo fatto…”
“Per proteggermi? Smettila, papà. Questa scusa non regge più… Tu non sai cosa darei per farmi una bella nuotata nell’oceano e potremo trasformare in una sirenetta. È questo il mio sogno! Non penso di chiedere molto?”
“Melody, il tuo destino è insieme alla nostra famiglia. Non puoi essere egoista e pensare a voi stessi.”
“Senti da che pulpito! Voi non siete stati egoisti nei miei confronti? Ed ora che tutta questa situazione è finita, continuate a tenermi chiusa qua dentro. Come dovrei sentirmi, secondo te?”
“So che ti senti frustrata Melody, ma vedrai che tutto questo passerà?”
“E tra quanto tempo? Dovrò attendere settimane? Mesi? o addirittura anni? Avete finito di tenermi rinchiusa qua dentro. Ho già espresso le mie volontà”
Ma appena Melody si apprestava a scappare dalla sua stanza, fu fermata da una decina di guardie reali.
“Lasciatemi! Lasciatemi!”
“Mi dispiace Melody, ma se non riesci a ragionare con le buone, dovrai farlo con le cattive.”
“Papà, no…”
“Tu rimarrai insieme a noi finché quando lo riterremo opportuno. E starai lontano dal mare fino a quando non diventerà un luogo sicuro.”
“Non puoi farlo…”
“E non voglio sentire obiezioni!” gridò Eric mentre si disperava nel sonno prima di venire svegliato da sua moglie Ariel
 
 
< Eric, che cosa ti prende? > gli domandò sua moglie appena lo vide sveglio.
< Ho fatto solo… un brutto sogno. Io e nostra figlia avevamo litigato furiosamente e io… >
< Ancora la vecchia storia, vero? Non riesci proprio ad andare avanti? >
< Come posso farlo? nostra figlia ci odia. E adesso non possiamo fare niente per riuscire a risolvere questa situazione… Forse il destino è stato talmente avverso che ha voluto metterci tutti alla prova, dividendoci irrimediabilmente. >
< Magari è come dici tu… Ma dobbiamo cercare di sopravvivere per ritrovare nostra figlia. Lo capisci, vero? >
< Non so quanto potrò resistere senza le cure necessarie, Ariel. >
< No. tu non mi abbandonerai. Non te lo permetterò. >
Nel mentre Ariel rimaneva accanto a suo marito cercando di trovare tutto il conforto necessario, un vecchio pensiero gli balenò ancora nella mente con molta insistenza da non lasciarla vivere tranquilla:
 
 
“Papà, Melody non è ancora pronta per la sua nuova vita.”
“Ariel, la mia nipotina appartiene a questo mondo quanto lo appartieni tu.”
“No, papà. Io sono sposata con Eric. Un essere umano.”
“Non potrò mai sbatterti la porta in faccia, figlia mia” rispose Re Tritone con tono flebile “Ma almeno acconsenti al desiderio di tua figlia. Lei desidera ardentemente…”
“So cosa desidera, papà” mormorò freddamente la donna “Ma adesso non me la sento di lasciarla andare.”
“Perché? Credi che non sarà al sicuro con me?”
“Lei non conosce ancora il mondo del mare. Non è pronta…”
“Lascialo decidere a lei!”
“Lei non sa ancora quello che vuole dalla vita!” gridò esasperata la donna.
Mentre Re Tritone fissava gli occhi disperati di sua figlia, forse aveva capito cosa l’affliggeva così tanto.
“Non vuoi che vada per la sua strada, vero Ariel?”
“E’ ancora troppo piccola, papà. E il mare…”
“Non sarà pericoloso finché sarò io in vita. Melody non correrà nessun tipo di rischio.”
“Papà, dobbiamo riconoscere proprio adeso che l forze ti stanno mancando?”
“Di cosa stai parlando?”
“Sei vecchio, papà. Non hai tutta quella energia che avevi in gioventù… Altrimenti non avresti assoldato i tuoi uomini più fidati a proteggere gli altri mari sotto la tua responsabilità. Non riesci ad allontanarti da casa senza incorrere nella tua salute cagionevole…”
Nel sentire quelle dure parole, Re Tritone non se la sentì di controbattere.
“Quindi pensi che io non sia più adatto a ricoprire il mio ruolo?”
“Non ho detto questo. Penso che tu abbia bisogno di riposo.”
“Ebbene, mi riposerò quando sarò morto” rispose freddamente Tritone “Ma adesso sono vivo e vegeto e non mi fermerò dinanzi alle mie responsabilità… E se vuoi tenermi lontana la mia nipotina ancora una volta, fai pure. Ma questo accrescerà in te dei sensi di colpa che non riuscirai mai a contrastare.”
 
 
E nel mentre il suo sguardo perso nel vuoto si adagiò sul corpo di suo marito, un senso d’inquietudine pervase la sua mente, cercando di trovare quella pace che sembrava tanto lontana.
 
 
Melody, per quanto si potesse sentire sola e spaesata, quando riaprì gli occhi si ritrovò in un mondo tutto nuovo che irrimediabilmente l’apparteneva.
< Svegliati, Melody. Ora sei a casa. >

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Capitolo 4
*** Il ritorno del nemico ***


Riusciva a malapena a stare sveglia.
Dinanzi a lei c’era solo il calore di colui che non l’aveva mai dimenticata e che gli era sempre rimasta vicino.
< Dove mi trovo? Che posto è questo? >
< Sei ad Atlantica, nipote mia. In fondo è questo che volevi, giusto? >
Cercando di alzarsi dal suo letto, Melody si sentì alquanto scombussolata per tutto quello che era accaduto.
< Nonno, sei davvero tu? >
< In carne ed ossa. E tu sei una bellissima sirena che ha fatto ritorno a casa. Nella sua vera casa. >
Sembrava incredibilmente irrealistico tutto quel momento: Atlantica, suo nonno che la accoglie come una nipote perduta e adesso ritrovata, per non parlare del fatto che era una sirena.
Ma incredibilmente, Melody non era così felice come voleva.
< Nonno, dove sono i miei genitori? >
< Non ti ricordi niente di quello che è successo? >
< Che stai dicendo? >
< C’è stata una terribile tempesta che ha distrutto la vostra nave. I miei uomini stanno ancora cercando i tuoi genitori, ma fortunatamente sono riuscito a salvarti prima che tu morissi affogata. >
< Quindi non sappiamo niente di loro? >
< Ancora no… Ma non ti preoccupare. Andrà tutto bene. >
Ma nonostante le rassicurazioni di suo nonno, Melody non si sentiva per niente confortata.
< Devo andarli a cercare. È un mio preciso dovere. E poi loro… sono la mia famiglia. >
< Aspetta un attimo, Melody > rispose Re Tritone fermandola prima che potesse scappare < Da qualche tempo a questa parte hai smepre desiderato vivere vicino a me senza pensare ai tuoi genitori… Perché ora vuoi allontanarti? >
< Perché ho capito che questa tempesta potrebbe essere una prova per riavvicinarmi ai miei genitori. Non posso abbandonarli a loro stessi. >
< Questo non succederà mai, Melody. Li ritroveremo. >
< Ma io non rimarrò qui senza fare niente. >
< No! sei ancora molto debole per iniziare una ricerca del genere! >
Bloccandola con la forza del suo tridente, Melody sentiva che le residue forze gli stavano venendo meno.
< Nonno, cosa stai facendo? >
< Io non sono tuo nonno, tesoruccio. Guarda tu stessa co i tuoi occhi. >
Improvvisamente, il mare blu che circondava la bellissima Atlantica, si trasformò in un mare nero inquinato dalle forze malvagie che avevano conquistato quel luogo.
Sotto le sembianze del Re dei sette mari, Morgana diede sfogo a tutta la sua energia per tenere imprigionata l’erede di una famiglia che non è mai riuscita a proteggere come voleva.
< Stavolta non ci sarà nessuno che riuscirà a proteggerti. >
< Tu… Dovevi essere scomparsa per sempre! >
< Può darsi… Ma in ogni racconto non ci può sempre essere un lieto fine, non ti pare? E questa è la prova inconfutabile. >
< Finirai in fondo all’Oceano! Perché è quello il posto in cui ti appartiene. >
< Non sei molto gentile nel dire questo Melody > rispose Morgana con tono pacato < Ma sono sicura che prima o poi cambierai idea. Ti offro la possibilità di diventare la mia principale complice… Che ne dici? È un’ottima opportunità per te. o vuoi rimanere imprigionata in un luogo nascosto in cui nessuno riuscirà mai a trovarti. A te la scelta. >
< Che cosa vuoi davvero da me, Morgana? >
< Darti una seconda possibilità, sciocchina. In fondo sei la creatura più importante dei sette mari… Peccato che tuo nonno non potrà mai dirlo. >
< Che cosa significa tutto questo? Che cosa gli hai fatto? >
< OH, niente in particolare: è morto piano piano nel suo letto dopo una lunga malattia… In fondo era molto vecchio per i suoi anni e nemmeno i pesci come voi possono durare per sempre. >
< No… tu menti. >
< Lo credi davvero? Allora vieni con me. >
Trascinando Melody nella camera da letto di suo nonno, la giovane sirena vide Sebastian e Flounder piangere sul corpo morente dell’ultimo re dei sette mari.
< Hai visto? Perché ti avrei dovuto mentire? Non mi sembra giusto per te… In fondo loro non sospettano ancora di quello che accadrà tra poco tempo. Il mondo che conoscono, sarà solo un lontano ricordo. >
Piangendo dalla disperazione per la morte di suo nonno, Melody si sentiva più sola che mai.
< Ti sentirai meglio una volta libera, piccolina… Però dovrai fare una scelta molto importante. Non vuoi rivedere i tuoi genitori? >
< Così che tu possa ucciderli proprio dinanzi ai miei occhi? Credi di sentirti superiore? >
< Se vuoi che li risparmi, devi solo dirmelo. Tu e la tua famiglia potrete vivere per sempre sulla terraferma, dimenticando per sempre il passato nel mare che accomuna te e tua madre. >
< Mi stai dicendo che dovrò dimenticare di essere una sirena? >
< Proprio così… In cambio vivrai felice e libera dal mio volere. >
< E tu cosa farai? Conquisterai i sette mari iniziando un regno di terrore, non è forse così? >
< Questi non sono affari che ti riguardano > ripose duramente Morgana < Hai ancora un po’ di tempo prima di decidere. Quando ci ritroveremo dinanzi ai tuoi genitori, mi dovrai dare la risposta definitiva. >

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Capitolo 5
*** Dove segue il cuore di una sirena ***


Ariel, non riuscendo a darsi pace in quell’isola deserta che sembrava l’inferno sulla terra, voleva fare di tutto per fuggire.
Ma non riuscendo a capire dove si trovava, non sapeva bene quale fosse la tratta per tornare a casa.
< Ariel, che cosa stai facendo? > gli domandò suo marito con tono flebile.
< Dobbiamo andarcene da qui. Alla svelta. >
< Bene. Ma come pensi di fare? >
< Nuoterò per tutto l’Oceano Atlantico se sarà necessario. Devo chiedere aiuto a mio padre. >
< Non riusciresti a resistere per molto. Non sei più una sirena. >
< Hai ragione… Ma anche se sono stata trasformata in un0umana, ho ancora il sangue di sirena che scorre nelle mie vene. >
< Questo non sarà abbastanza > rispose Eric con tono insistente < Morirai in mezzo al mare. >
< Stai tranquillo. Non succederà mai. >
Ma l’uomo, molto riluttante nell’ascoltare quelle rassicurazioni senza senso, non aveva nessuna intenzione di lasciar andare via sua moglie.
< Ariel, tu non ti muovi da quest’isola. Mi hai sentito? >
< Come puoi essere così egoista, Eric? Dobbiamo salvare nostra figlia Melody. >
< E non sarà andando in mezzo all’Oceano che riusciremo a trovarla. >
< Ma non possiamo nemmeno andare incontro alla morte! Dannazione Ariel, cerca di ragionare. >
< Si tu che non ragioni lucidamente, Eric. >
< Hai forse intenzione di lasciarmi da solo in quest’isola deserta? È questo che vuoi? >
< Appena sarà possibile, ti prometto che tornerò a riprenderti. >
< E quando potrebbe accadere tutto ciò? >
< Eric, ti prego. Non rendermi le cose difficili. >
< Sei tu che vuoi annegare in mezzo all’Oceano. E a costo di tenerti qui inchiodata con le mie residue forze, tu non andrai in mezzo all’Oceano a cercare nostra figlia. >
< No… tu non riuscirai mai a tenermi qui… >
Ma prima che la situazione potesse degenerare, l’arrivo di una figura oscura li riscosse dai loro pensieri.
Improvvisamente il mare si era fatto scuro e il cielo era diventato molto grigio.
< Che sta succedendo? Tutto questo è irreale > fece Eric on tono flebile.
Mentre i tuoni e una nuova tempesta si stavano preparando ad imperversare su quell’isola deserta, i due sposi non avrebbero mai immaginato di ritrovarsi dinanzi a loro Morgana.
< Non è possibile > fece Ariel sorpresa < Non può essere vero. Tu eri… >
< In fondo all’Oceano oscuro intrtappolata nel ghiaccio? Ebbene, la prossima volta vi consiglierei di uccidere definitivamente i vostri nemici. >
< Che cosa vuoi da noi? >
< Stavolta non sono qui per combattere e d uccidervi… Vi voglio fare un regalo. >
Mentre con le sembianze da sirena si stava avvicinando ai suoi genitori, Mleody non era mai stata felice prima d’ora nel rivedere i suoi genitori.
< Non abbiamo mai perso le speranze che un giorno potessimo ritrovarti > iniziò a dire Eirc < Sapevamo che ce l’avevi fatta. >
< Nonostante la tempesta, hai saputo sopravvivere > disse invece Ariel < Ma chi ti ha trasformato in sirena? >
< Sono stata io, Ariel > replicò Morgana rispondendo al posto della ragazza < Ho solo voluto esaudire il più grande desiderio di tua figlia. Almeno per un’ultima volta. >
< Che cosa vuoi dire al riguardo? >
< Io e Melody abbiamo fatto un patto in cui voi potrete tornare alla vostra vita terrena lasciando a me il potere di regnare sui sette mari… Anche se mi deve ancora dare una risposta, la piccoletta. >
Fissando con sguardo confuso la Strega del mare, Melody non era ancora arrivata alle definitive conclusioni.
< Melody, pronta a tornare ad essere un essere umana? >
< Credo di sì… Ma tu non regnerai mai sul regno di mio nonno. >
< Davvero? E come credi di fare? Non potrete contrastarmi in nessun modo. E adesso vi darò la prova. >
Inchiodando al terreno la povera Melody, i genitori della ragazza si sottoposero al volere della Strega del Mare non potendo fare nulla.
< Non sarei mai voluta arrivare a questo, Melody. Ma tu non mi lasci altra scelta > mormorò duramente Morgana < Sei destinata a morire in maniera indegna, proprio come tuo nonno. E la stirpe delle sirene del mare cesserà finalmente di esistere! >
< Non finché sarò io in vita! >
Sbucando improvvisamente dalle fredde acque nere dell’Oceano Atlantico, Re Tritone colpì da dietro le spalle la Strega del Mare riuscendola a disarmare dal suo tridente.
< Hai provato a rubare il mio tridente una seconda volta, Morgana. Ma questa volta la tua fine sarà inevitabile! >
< Nooo! Non potrai mai! >
Trasformando l’ultima nemica dei sette mari in schiuma di mare, la più grande minaccia della famiglia reale di Atlantica era stata distrutta per sempre.
Mentre il cielo e il mare stavano tornando alla normalità, Melody si gettò nelle braccia dei suoi genitori dopo che aveva pensato di non poterli più rivedere.
< Mi dispiace per tutte le cattiverie che ho detto sul vostro conto > mormorò la piccolina piangendo < Io vi voglio bene. E farò qualsiasi cosa per rendervi felice. >
< No, Melody. Siamo stati noi a non renderti felice dopo che ti avevamo impedito di seguire il tuo sogno > rispose Eric con tono pacato.
< Ed è per questo che tuo nonno sarà assolutamente felice di ospitarti ad Atlantica. >
Senza dimenticarsi del Re dei sette mari, Melody si ritrovò tra le sue braccia stringendolo come non mai.
< Ed io che credevo che tu fossi morto, nonno. >
< Assolutamente no, nipotina. Sono assolutamente in forze. I miei acciacchi a causa della vecchiaia sono ormai un lontano ricordo. Adesso posso pensare al mio regno e alla mia famiglia... A proposito della mia famiglia, avrei una bella idea: ch ne dite di festeggiare tutti assieme ad Atlantica? Sarà una festa memorabile per commemorare il ricongiungimento della nostra famiglia. >
< Mi sembra una blela idea, nonno > rispose Melody entusiasta < Ma mio padre? Lui è un essere umano. Non può venire con noi. >
< E chi lo dice? >
Dopo aver trasformato sua figlia in una sirena, Eric fu trasformato magicamente in un tritone sotto gli occhi sorpresi di sua moglie e di sua figlia.
< Bene. Adesso può venir con noi. >
< Io… non avrei mai creduto… >
Entusiasta per la trasformazione, la famiglia reale dei mari non era mai stata più unita prima di allora, potendo regnare tutti assieme fino alla fine dei tempi.

 

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