Weekend al mare

di Akane_Tendo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mare mare mare ***
Capitolo 2: *** Tutti in spiaggia ***
Capitolo 3: *** Il Tanabata Matsuri ***
Capitolo 4: *** Corsa in spiaggia ***
Capitolo 5: *** La linguetta ***



Capitolo 1
*** Mare mare mare ***


Salve a tutti, questa volta vi presento una storia breve in cinque parti, dal momento che ho già scritto il testo per intero, ero partita da una oneshot ma si è rivelata molto più lunga, ho deciso di pubblicare tutti e cinque i capitoli insieme onde evitare inutili attese che da lettrice generalmente mi irritano.
Spero vi piaccia e che vi vada di lasciare qualche commento così da migliorare i prossimi lavori!
 - - - 

«Lo sai che non mi piace andare a mare, finisce sempre male, perché mi hai voluto coinvolgere in tutto questo» brontolando Ranma seguiva Akane nel percorso per la fermata del bus «Avanti non ti lamentare, fa troppo caldo e poi sono amici miei quanto tuoi, se non vuoi venire non venire!» rispose indispettita Akane per poi accelerare il passo,come al solito erano in ritardo per colpa sua, il solito dormiglione.

«Finalmente siete qui, la corriera arriverà tra pochi minuti» le corse incontro Sayuri elettrizzata del weekend fuoriporta organizzato dall’inseparabile gruppetto e tra saluti e chiacchiere si ritrovarono tutti e otto  sul bus diretto per la spiaggia.

Seduti nei posti di dietro come in una gita scolastica il gruppetto si godeva l’aria condizionata e la compagnia. «Grazie per averci inviati ragazzi» esordì Aiko dando un colpetto al fratello Eichi, che di riflesso ringraziò anche lui, i due si erano appena trasferiti da Kyoto a Nerima ed erano subito stati coinvolti dall’allegra compagnia per conoscersi meglio.

Dopo due ore di tragitto finalmente erano arrivati, cenarono tutti insieme e vista l’ora tarda decisero di dividersi per occupare le stanze per la notte.
«Ranma sei triste? Non potrai dormire con Akane » lo canzonarono i suoi compagni «Cosa state dicendo stupidi pervertiti, chi mai vorrebbe dormire con una donna con così poco sex appeal» terminò la frase dal pavimento visto che Akane aveva prontamente lanciato una poltroncina che occupava l’ingresso della locanda.

Nella stanza i ragazzi continuarono a prendere in giro Ranma chiedendo fino a che punto fosse arrivato con la fidanzata, se avessero mai fatto un bagno insieme visto che abitavano nella stessa casa, Ranma stizzito dall’invadenza dei compagni e non sapendo come rispondere alle loro domande dal momento che la scusa della racchia non reggeva oltre decise di fare la cosa che sapeva fare meglio, darsela a gambe levate dalla finestra della stanza.

Nella stanza delle ragazze i discorsi erano gli stessi, con fare civettuolo Sayuri raccontava di quanto fosse romantico Daisuke anche se all’apparenza non sembrava, forse per la troppa timidezza di esporsi con i suoi amici, mentre Yuuka chiedeva ad Aiko informazioni sul fratello, perché a quanto pare per lei era stato un colpo di fulmine.
Aiko super orgogliosa del suo prezioso fratello gemello ne tesseva le lodi di ottimo nuotatore e campione in diversi sport del loro distretto, parlava di quanto fosse bravo a cucinare e di come si fosse occupato di lei quando i genitori viaggiavano per lavoro oltre che di quanto fosse felice di essersi trasferiti a Nerima dove avevano avuto l’opportunità di conoscere loro.
Poi si concentrò su Akane che era la più taciturna di tutte « Quindi Ranma è il tuo fidanzato?» «Così dicono i nostri genitori» «Emozionante, un matrimonio combinato, si usa ancora nelle famiglie tradizionaliste, e lui com’è? Ti piace?» Akane arrossì «lui è … ecco … si direi che è un bravo ragazzo, un ottimo combattente …» «Sei proprio una ragazza timida Akane, se fossi fidanzata avrei già approfittato della situazione per portarlo fuori a fare una passeggiata, abbracciati per poi baciarci al chiaro di luna» rispose sognante con Sayuri che sospirava, avrebbe voluto che Daisuke fosse quel tipo di ragazzo
«Dai Aiko non insistere non vedi come è diventata rossa, sicuramente c’è qualcosa che non vuole dirci!» intervenne Yuuka per cercare di sviare l’attenzione da Akane e riportarla a lei per poter proseguire ad indagare su Eichi.

Le chiacchiere andarono avanti per tutta la sera fino a quando le ragazze non crollarono nei loro futon.

Ormai la camera era silenziosa, tutte dormivano mentre Akane non riusciva a rilassarsi, non capitava spesso di dormire fuori casa senza la sua famiglia, forse una corsetta avrebbe aiutato.
La luna era piena e la nottata limpida, iniziò a correre cercando di cacciare via tutti i pensieri, sentendo solo il suo respiro, nell’ultimo periodo le cose erano andate meglio con Ranma, ma era troppo insicura dei suoi sentimenti. 

Arrivò vicino al mare, che bello che era, così luminoso ai raggi lunari, così profumata la sabbia, decise che avrebbe continuato a correre scalza sulla riva, la sensazione dell’acqua fresca sui piedi era liberatorio.

Dopo qualche metro notò una sagoma seduta guardando l’orizzonte e decise di avvicinarsi a salutarlo «Ciao Eichi, che ci fai qui?»«Oh Akane, ciao, non riuscivo a dormire, sai com’è …» «Già anche io, infatti correvo per questo» decise di sedersi ed i due presero a guardare il mare e a chiacchierare.
Eichi era molto timido, al contrario della sorella, ma fu piacevole chiacchierare con lui , conoscere un ragazzo spiritoso, non l’avrebbe mai detto a prima vista, sembrava molto serio e poco socievole ed invece le cose dette da Aiko si rivelarono vere. Aveva un sorriso sincero soprattutto quando parlava della sorella.

Continuarono a conversare sino a notte fonda, non senza un osservatore silenzioso che si nascondeva dietro i primi alberi che costeggiavano il litorale.

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Capitolo 2
*** Tutti in spiaggia ***


Il giorno seguente Akane era assonnata, aveva dormito poco e le amiche erano intenzionate ad iniziare presto la giornata. Nei loro bikini colorati sembravano a proprio agio, mentre lei non era più sicura dell’acquisto che aveva fatto qualche giorno prima con Nabiki in previsione del viaggio.

Il suo bikini rosa pallido sembrava troppo infantile e lasciava troppa pelle in vista per i suoi gusti, preferiva di gran lungo il solito costume intero giallo perché pensava che le donasse particolarmente e la coprisse nei punti in cui si sentiva meno sicura.

Finalmente erano in spiaggia, il sole era alto e riscaldava la sabbia i ragazzi erano già impegnati a giocare in acqua, mentre Ranma sistemava l’ombrellone sbuffando e chiedendosi perché alla fine toccasse sempre a lui, le ragazze arrivarono in un’ondata di urletti lanciando le loro borse e correndo in acqua per accompagnarsi ai ragazzi, tutte tranne Akane che decise di raggiungere Ranma per aiutarlo.

 “Non si fa così, lo faccio io” Ranma si girò per la prima volta a guardare la fidanzata e per poco non si fece male chiudendosi nell’ombrellone, sentii solo Akane ridere di gusto, aveva abbassato la guardia.

«Dico ma come ti sei conciata, sei praticamente nuda!»«Ma cosa dici, siamo a mare cosa dovrei mettermi?» erano da cinque minuti in spiaggia e Ranma e Akane avevano già preso a battibeccare «Guardateli sono proprio una bella coppia»  commentò sorridendo Sayuri «è proprio vero Sayuri, guarda Ranma com’è diventato rosso» intervenne Yuuka.

«Una racchia come te non dovrebbe uscire conciata così!» prese a provocare mentre cercava di coprirla con la sua canotta «Se non vuoi vedere una racchia come me allora va a giocare con i tuoi amici, stupido!»  calciò via Ranma che sembrava aver rinunciato alla missione di coprire Akane nel suo bikini che lasciava poco all’immaginazione. Ormai era abituato a vederla nel suo costume giallo, che nonostante fosse aderente non era così, così audace.

La ragazza tornò a sedersi sotto l’ombrellone, d’altronde non era li di certo per nuotare visti i suoi problemi con l’acqua ma per passare il fine settimana con le compagne, visitare le bancarelle e partecipare alla festa del tempio.

«Allora Akane come va con Ranma? Vi vediamo sempre più affiatati, siete proprio una bella coppia!» «Ma che dici Sayuri, io e Ranma non, lui…» «Su Sayuri lascia stare Akane, quello che succede tra di loro non sono affari nostri» si intromise Yuuka dando un colpetto alla spalla dell’amica e facendo un occhiolino ad Akane grata per il suo intervento.
I ragazzi ormai si stavano organizzando per una partita di beach volley, Sayuri, Yuuka e Aiko si unirono a loro mentre Akane decise di fare una passeggiata in riva al mare.

«Ehi Akane, perché non vieni a fare una nuotata con me?» era Eichi che la chiamava uscendo dall’acqua, Akane aveva già notato gli sguardi di alcune ragazze su di lui, pur non essendo un artista marziale, Eichi aveva un fisico invidiabile.

«No grazie, non so nuotare e dagli scogli è molto alta» «Non sai che ti perdi, se vuoi ti insegno io, sono bravo eh» le sorrise e si tuffò dallo scoglio più vicino, Akane si avvicinò al punto dove si era appena tuffato l’amico che riapparve dopo poco «l’acqua è meravigliosa» così dicendo iniziò a schizzare Akane, la quale rideva e rispondeva calciando l’acqua indietro, mentre Eichi rideva a sua volta «Ma non ha senso, io sono già bagnato!»

«mamma guarda che carini quei due fidanzati che giocano in riva al mare» commentava una bambina con in mano un gelato al chiosco li vicino al campo di beach volley.
I due avevano attirato l’attenzione di molti, anche di Ranma che continuava a giocare sempre più distratto.

Per due volte nel giro di ventiquattro ore aveva visto la sua fidanzata divertirsi con un altro ragazzo e lui non sapeva come fare per ottenere la stessa cosa. Ogni volta che ci provava finiva per indispettirla e farla arrabbiare.

Era diretto da loro, intenzionato a non sapeva nemmeno lui cosa, ma non poteva sopportare oltre anche a costo di passare per quello geloso doveva intromettersi quando ad un tratto Akane perse l’equilibrio complice un calcio di troppo e un’onda non calcolata, cadde sullo scoglio, Eichi uscì prontamente dall’acqua per soccorrere l’amica ma fu preceduto da Ranma che come sempre arrivò al momento giusto e la prese in braccio senza dire niente.

 «Che fai? Lasciami andare è imbarazzante!» poi improvvisamente si ricordò di essere in acqua «Ranma esci subito di qui, potresti bagnarti» disse allarmata «Tranquilla mi arriva a malapena alla caviglia, solo tu sei capace di farti del male in una situazione come questa» mentre parlava portò Akane verso l’ombrellone, il contatto della pelle nuda con quella di lei era una sensazione nuova, non capitava spesso, era così morbida e calda, ormai perso nei suoi pensieri non si accorse di Akane che lo stava chiamando «dai Ranma fammi scendere» l’accontentò e si ritrovarono all’ombra dell’ombrellone, petto contro petto, occhi dentro occhi.

«D-Dove hai i cerotti?» «Cosa ti fa pensare che io abbia dei cerotti?» «Beh ne hai sempre quando sono io ad averne bisogno …»  «Non fa nulla, non sto più sanguinando» rispose toccando le gocce d’acqua che aveva lasciato sul corpo del fidanzato, facendo venire a lui i brividi ad ogni tocco «vai se vuoi, io leggerò qualcosa» si sedette per convincerlo ma lui occupò l’asciugamano accanto a lei «Dove vuoi che vada? Ti ho lasciata sola cinque minuti e ti sei fatta male come una stupida» e così appoggiò timidamente la sua mano su quella di lei che arrossì leggermente.

«Akane tutto bene?» si inserì Eichi ad interrompere il momento «si si Eichi, grazie per esserti preoccupato ma sono davvero solo un paio di graffi» «Ti va qualcosa da bere? Voglio farmi perdonare per averti fatta cadere» Ranma irrigidito si scostò da Akane e decise di tornare dagli amici a giocare, quell’Eichi continuava a non piacergli ma non sapeva mai come porsi nei confronti di Akane per farle capire che avrebbe voluto passare del tempo solo con lei, visto che era l’unico motivo per cui si era fatto trascinare in quell’assurda gita al mare dove lui di sicuro non avrebbe potuto giocare con lei in quel modo.

«Io non piaccio molto a Ranma, vero?» sorrise ad Akane mentre seduti al chiosco sorseggiavano una bibita fresca «ma no, cosa dici?» cercò di rispondere diplomatica «è solo che …»«non vuole che li si tocchi la fidanzata» completò la frase il ragazzo facendo arrossire Akane «non è così, noi non siamo quel tipo di … sai i nostri genitori …» non sapeva nemmeno lei come continuare il discorso, il rapporto tra loro era decisamente complicato, ma Akane sapeva benissimo cosa provavano l’uno per l’altra, solo che erano troppo timidi per comportarsi come ci si aspetterebbe in quei casi, la situazione era fin troppo complessa e non le andava di parlare dei suoi sentimenti ad altri.

Per fortuna furono interrotti da Sayuri che li informava del loro rientro in albergo per prepararsi per il festival serale.

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Capitolo 3
*** Il Tanabata Matsuri ***


Nel tardo pomeriggio le lanterne iniziarono ad illuminare tutto il paese, nell’aria i profumi dei dolci delle bancarelle di cibo ed il brusio della folla che iniziava ad invadere il corso.
Era così bello partecipare a queste iniziative tradizionali indossando lo yukata, era come fare un viaggio nel tempo, il gruppo in visita decise di iniziare la serata seguendo il flusso verso il tempio.

«le ragazze in yukata sono sempre così carine» commentò sornione Daisuke «che stupidaggine, alcune rimangono le solite maschiacce prive di sex appeal con le movenze di un lottatore di sumo e con un carattere per nulla conciliant-» non finì la frase che venne colpito da Akane che nonostante la distanza aveva sentito il commento del fidanzato, per poi proseguire con le amiche sul corso

«che vi dicevo?» «Questa volta credo che tu te la sia cercata» commentò Eichi perplesso «perché se la pensi così non la lasci? C’è sicuramente qualcuno che saprà apprezzarla meglio di te» «Non sai di cosa stai parlando» Ranma gelò il compagno con uno sguardo, nonostante non fosse in grado di fare dei complimenti ad Akane e l’unica maniera per dirle qualcosa era provocandola, nessuno aveva il diritto di intromettersi.

Il gruppo iniziò la visita alle bancarelle del festival, la musica tradizionale, il brusio della gente, i colori vivaci e la luce delle lanterne regalavano un’atmosfera unica, iniziarono la loro visita con la pesca dei pesciolini rossi, le ragazze ci presero gusto e Aiko ne vinse uno grazie ai consigli di Ranma che era un esperto del gioco ma che preferì mantenere un profilo basso per poter osservare meglio Akane che rideva di gusto a chissà quale cosa le aveva detto Eichi.

Il gruppo poi si mosse per il percorso affollato ed Akane rimase presto indietro, era incantata da una bancarella di creazioni artigianali «Se ti fermi finirai per perderti» «sto solo dando un’occhiata, sono così belle e poi come faccio a perdermi se ci sei tu?» si voltò per guardare il suo fidanzato sorridendo.

I due ritornarono tra la folla che era decisamente aumentata vista la vicinanza del tempio e l’ora sempre più prossima all’inizio della cerimonia, con decisione Ranma prese la mano di Akane stringendola forte ma con estremo imbarazzo, in quel fiume di persone era impossibile camminare vicini e quasi perdeva le speranze di ritagliarsi un momento di normalità con la fidanzata, poi decise che avrebbero potuto lasciare il flusso centrale e prendere una via parallela, quindi trascinò con sé Akane dietro le bancarelle

« mancava il respiro in mezzo a tutta quella folla, non farti un’idea sbagliata» ci tenne subito a precisare per non essere frainteso «capisco, quindi non volevi rimanere un po’ solo con me? Allora posso tornare dagli altri …» fece per ritornare indietro ma venne fermata dalla stretta di mano di lui «Resta … si insomma se ti va …» Akane sorrise e annuì.

Erano in un prato dietro le bancarelle, dove la musica veniva attutita dal rumore dei generatori di corrente, per nulla romantico si trovò a pensare Ranma, ma non c’era nessuno e avrebbero potuto camminare vicini fino al tempio «Ehm … quindi ti stai divertendo in questi giorni?» «Si direi di si, abbiamo fatto bene a venire con tutti gli altri, sono un’ottima compagnia non trovi?» «Si, soprattutto quell’Eichi, non è vero?» «Oh Ranma non sarai geloso?» rispose canzonatoria «Geloso io? Tsk … come mai potrei essere geloso di quel damerino venuto da chissà dove e che ti fa la corte in quella maniera così spudorata» man mano che parlava il tono della voce si abbassava sempre di più quasi come se stesse parlando con se stesso «ma cosa stai borbottando?» ridacchiò Akane, ormai erano quasi arrivati in prossimità del tempio, riusciva a vedere perfettamente i toori dove sicuramente avrebbero ritrovato i loro compagni.

Akane quindi si fermò per ammirare la ruota panoramica che era stata allestita per l’occasione, le luci dell’attrazione coloravano il prato e i due osservatori che improvvisamente scorsero un palloncino sfuggito di mano a qualche bambino che fluttuava nel cielo.

Iniziarono i primi fuochi che sancivano l’inizio del festival, ma i due non si affrettarono, rimasero li in silenzio ad guardarli, Ranma decise quindi di accorciare le distanze e abbracciò Akane che di spalle ammirava i fuochi, in maniera rigida ed imbarazzata per i primi istanti e più rilassato dopo aver fatto un bel respiro. Si sentiva sempre un imbranato quando decideva di fare queste cose che pure desiderava tanto.

Erano ormai rossi in volto e nonostante l’imbarazzo iniziavano a godersi l’abbraccio e i fuochi, un loro momento speciale come ce n’erano stati pochi nel corso degli ultimi anni. I fuochi terminarono e i due pian piano sciolsero l’abbraccio «D-dovremmo andare se anche quest’anno vuoi il tuo rametto di bamboo» Akane annuì ormai era diventata una tradizione per il Tanabata Matsuri e non voleva rinunciarci.

Ritrovarono i loro amici alle porte del tempio «Eccovi qui piccioncini! Dove vi eravate cacciati? Vi abbiamo cercato ovunque» «Mi ero fermata ad una bancarella e non vi ho più visti a causa della folla» provò a giustificarsi rossa in volto.

Si recarono tutti insieme per la preghiera al tempio e per vedere lo spettacolo, Akane guardava ammirata la rappresentazione del Tanabata insieme alle amiche che sospiravano sognando un amore come quello della principessa Ori.

«Come invidio Orihime, anche io vorrei trovare il vero amore» sospirò Aiko trovando il consenso nelle amiche che annuivano, sulla strada del ritorno le ragazze erano molto rumorose con i loro discorsi sull’amore. I ragazzi camminavano mantenendo la distanza e parlando tra di loro della spiaggia e delle ragazze in costume, Ranma camminava silenzioso e guardava la sua fidanzata che stringeva tra le braccia il bamboo con i loro nomi sopra, rideva e ogni tanto lo guardava arrossendo.

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Capitolo 4
*** Corsa in spiaggia ***


Dopo cena le ragazze in camera continuarono le loro chiacchiere sentimentali fino a tarda sera per poi addormentarsi tutte insieme, tutte tranne Akane che non riuscendo a prendere sonno decise di andare  di nuovo a fare una corsetta, ma uscendo dall’albergo sentì una voce familiare, era Ranma che discuteva con Eichi.

«Come ti ho già detto oggi non sono affari tuoi» «Beh sto solo dicendo che se tu non hai intenzioni serie, io potrei essere intenzionato» «Oh sentiamo e a cosa eri intenzionato?» rispose sempre più seccato dalla conversazione «Akane è una ragazza splendida, oltre ad essere molto bella ha un carattere dolce, è simpatica e non è giusto che perda tempo con uno come te che la tratta male» «Ti ripeto che non sai quello che dici e dovresti farti gli affari tuoi, Akane è la mia fidanzata e non sarà uno come te a portarmela via» «Non vedo nessun anello al dito e a meno che non sia lei a rifiutarmi non vedo motivo per cui debba rendere conto a te, non mi fai paura» Akane osservava preoccupata la scena, generalmente Ranma rivendicava solo in casi estremi il suo ruolo di fidanzato e generalmente implicava una scazzottata con qualcuno, ma Eichi non era un combattente e Ranma non era capace di ribattere quando la conversazione andava sul personale.

Decise che era il momento di intervenire senza dare nell’occhio, chiuse rumorosamente il cancello e camminò pesantemente sul brecciolino per poi fare un paio di esercizi di stretching, prima di iniziare a correre, i due la notarono e subito smisero di discutere, Eichi rientrò in camera e Ranma lasciò perdere pensando che non ne valesse la pena, anche perché ormai era interessato a capire dove andasse Akane.

«Avverto la tua presenza, inutile che ti nascondi»  «Cosa ci fai a quest’ora in pantaloncini e canotta qui fuori?» «Non mi sono portata una tenuta per andare a correre così ho messo quello che avevo, perché? Cosa ho che non va?» «Non hai niente che non va … solo che è tardi, è molto buio» «Ciao Ranma» e ridacchiando iniziò a correre diretta verso la spiaggia aumentando sempre di più il ritmo per scaricare l’adrenalina
«Per quanto hai intenzione di andare avanti, si può sapere?» «Nessuno ti ha chiesto di seguirmi» «Io sono stanco, voglio dormire!» «Vai a dormire, l’albergo è da quella parte» rise indicando la costruzione alle loro spalle «Allora ti sfido, se ti prendo la finiamo qui e rientriamo» «Come vuoi Saotome, ma lo sai che nella corsa sono più veloce io» «Questo è tutto da vedere, lo sai che non mi piace perdere» i due presero a correre ancora più velocemente al buio della notte, illuminati solo dalla luna.

«A quanto pare uno dei due ha mangiato troppo a cena ed è appesantito eh!»  «Ti sto solo dando un po’ di vantaggio, così la vittoria sarà più divertente!» ridendo continuarono la loro sfida fino a quando Akane inciampò sulla punta di uno scoglio sporgente e cadde, Ranma si lanciò su di lei gridando «Presa!» «Si ma non vale, sono caduta!» la ragazza si girò sul fianco e si ritrovò stesa tra le braccia di lui, di nuovo vicini, troppo vicini, diventarono paonazzi, soli in spiaggia, illuminati solo dalla luna e con il rumore delle onde al loro fianco, si guardavano imbarazzati «Io non- non volevo scusa» si sedette in ginocchio dando spazio ad Akane per alzarsi, la ragazza cercava di calmare i propri battiti, come al solito Ranma era troppo timido per cogliere l’occasione di darle un bacio, si sedette di fronte a lui e rossa in volto ma intenzionata a non perdere il momento, si avvicinò e tirò delicatamente il codino di lui che guardava in cielo pur di non farsi vedere imbarazzato

«Ranma … » «Non pensare male, non è come sembra, io non volevo, cioè non ci sarebbe niente di male penso, ma non-» si interruppe perché non sapeva più come continuare il suo fiume di scuse, Akane lo guardava con una strana espressione, non sembrava arrabbiata, sembrava in attesa, possibile che lei volesse, allora si sporse in avanti ma non sapeva dove mettere le mani lasciandole per il momento a debita distanza ma attorno a lei, come se volesse abbracciarla ma senza toccarla, Akane guardò la posizione di lui e sorrise, era inguaribile, magari si sarebbe rilassato prima o poi. 
Decise di avvicinarsi ancora un po’, dal momento che lui era così in imbarazzo da sembrare una statua di sale, lei avrebbe dovuto aiutarlo in qualche maniera. «Ranma» lo chiamò sottovoce dopo aver appoggiato la sua testa sul petto di lui per poi guardarlo in volto, a quel punto Ranma decise di abbracciarla, un po’ meccanico e rigido riuscì comunque a stringerla in un abbraccio per poi allentare la tensione.
Aveva più volte immaginato di baciare Akane e nei suoi pensieri era sempre lui a prendere l’iniziativa, in maniera disinvolta come se fosse normale farlo dal momento che erano fidanzati ormai da anni,  nella realtà ci aveva provato solamente un paio di volte con scarsi risultati dal momento che venivano sempre interrotti da qualcuno della loro famiglia.

Però finalmente erano li, soli, abbracciati, abbastanza rilassati poiché quella era la parte più semplice, Akane era stata molte volte tra le braccia di lui, sin dall’inizio si era abituata ad essere trascinata via in braccio e aveva la sensazione che il suo petto fosse stato fatto apposta per ospitarla, lo trovava così confortevole, l’odore di Ranma l’avrebbe riconosciuto ovunque.

 Ora era lui a guardarla con una strana espressione, un’ espressione che conosceva benissimo, ogni volta che era arrivato sul punto di decidere di baciarla aveva visto quello sguardo, concentrato ed imbarazzato, così decise di chiudere gli occhi e di attendere, lui che generalmente avrebbe ricontrollato di essere realmente soli questa volta non lo fece, questa volta sentì che era la volta giusta, così si avvicinò lentamente alle labbra di lei e poggiò le sue, delicatamente, rimasero così quello che dovette sembrarle un’eternità, poi si separarono lentamente
«Direi che per questa volta posso dartela vinta, forse è il caso di tornare a dormire» «Ehm non ho più così tanto sonno, poi sai i ragazzi russano … ti va di restare anche un po’ con me?» avanzò prendendole la mano «Suppongo che possa andare bene» così passarono quello che ormai restava della notte stesi sulla spiaggia ad ammirare la luna e le stelle, fino a quando non si addormentarono vicini.

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Capitolo 5
*** La linguetta ***


Si svegliarono all’alba giusto in tempo per rientrare nelle loro camere senza farsi scoprire dai loro compagni.
L’allegro gruppo decise di ritornare in spiaggia per un bagno e qualche ora al sole prima di ripartire nel pomeriggio.

Ranma era seduto all’ombra ed attendeva Akane che come al solito era in giro con le sue amiche, non le avrebbe dato la soddisfazione di andarla a cercare, non le avrebbe dimostrato ancora una volta la sua gelosia nel vederla in bikini seguita dagli sguardi dei pervertiti che popolavano quella spiaggia «Dico ma scherziamo!» commentò tra sé e sé mentre si alzava di scatto intenzionato a cercarla in barba a tutto quello che aveva appena detto, ma uscendo dall’ombrellone si ritrovò davanti Akane, non si era accorto della sua presenza nonostante stesse pensando a lei.

La ragazza indossava il suo solito costume giallo intero «Non mi sentivo molto a mio agio con il bikini» commentò notando lo sguardo del fidanzato nel vederla «Si beh ecco, ti sta meglio questo …» rispose distogliendo lo sguardo, Akane sorrise  «Ti va di venire a giocare a beach volley?» propose poi lei.

La partita fu uno spettacolo che attirò molti in spiaggia, le ragazze vinsero senza fatica contro i ragazzi seppur con molto impegno di Ranma, il quale cercava di concentrarsi nonostante la sua attenzione fosse attirata da Akane, la quale saltellava incurante di essere in costume, che sorrideva divertita ad ogni punto fatto, che lo prendeva in giro. Sentiva lo sguardo di Eichi su di lei e di altri ragazzi che incuriositi dalle ragazze in costume si erano fatti avanti con commenti detti a mezza bocca che Ranma non si sarebbe mai sognato nemmeno di pensare.

«Beh direi che ci avete stracciato» commentò sorridendo Eichi alle avversarie «vi va una bibita? Offriamo noi visto che abbiamo perso» le ragazze accettarono divertite e si diressero tutti al chiosco, continuando le chiacchiere si sedettero al bancone uno accanto all’altro, nonostante l’allegria del gruppo Ranma rimaneva in silenzio alla sinistra di Akane sorseggiando la sua bibita, le parole di Eichi della sera prima erano rimaste nella sua testa tutto il giorno nonostante la notte appena trascorsa.

Mentre giocherellava con la linguetta della sua bibita ebbe un’idea, senza pensarci due volte infilò la linguetta al dito di Akane, le entrava perfettamente, lei si girò per capire cosa stesse combinando, prima guardò il suo dito e poi il fidanzato che imbarazzato era poggiato sulla mano che copriva metà del suo volto e con l’altra afferrava ancora il dito. Sorrise divertita dal gesto e dall’estremo imbarazzo sul volto di lui.


«Ranma ti ricordi quando ci hanno scattato questa foto? Eravamo in vacanza con i nostri compagni di classe» disse Akane mostrando una foto di loro due a mare, in mano le loro bibite e al suo dito una linguetta della lattina di lui «Si, hai portato quella linguetta al dito per settimane, fino a quando non si è arrugginita …» «Fino a quando non me ne hai regalato uno vero vorrai dire» sottolineò lei «Hai rischiato il tetano»
«Come al solito ci hai messo troppo tempo» «Tutto a suo tempo … Signora Saotome»

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