Aspettando la fine

di Alex Ally
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: Aspettare. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Il ritorno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: Consigli e dubbi. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro: Riunione. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque: Libertà. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei: Scuse. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette: L'incoronazione. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto: Chiarimenti. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove: Ba Sing Se. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: Aspettare. ***


Capitolo uno: Aspettare.

Mille emozioni le turbinavano in testa, ma una su tutte stava predendo il sopravento: la paura.
Continuava a dirsi che era inutile, che sarebbe tornato sano e salvo da lei ma la realtà era che non aveva garanzie per quello oltre alla sua stessa fede ed era molto più semplice avere fede quando non aveva la mente cosi libera.
Fino a quel momento si era concentratta sulla guerra e sul combattimento con Azula ed era riuscita a non pensare troppo alla possibilità, alquanto alta doveva ammeterlo, di non rivederlo più.
L'unica cosa che voleva adesso era stringerlo a sé assicurandosi che stesse bene, vedere il suo sorisso allegro e i suoi occhi grigi.
Il non sapere se avesse sconfitto Ozai la stava facendo impazzire, non poteva perderlo di nuovo non sarebbe stata in grado di sopportare nuovamente quel dolore.
Ironicamente era proprio quello il motivo per cui si trovava lì alla Nazione del Fuoco e non con lui e gli altri, Sokka di sicuro aveva raggiunto il luogo dello scontro visto che era la tragliettoria dei dirigibilli che avrebbe dovutto fermare con Suki e Toph.
All'inizio voleva andare da Aang, ma poi quando Iroh aveva detto che molto probabilmente Azula era rimasta al palazzo reale aveva deciso di accompagnare Zuko. Doveva ancora pargarglierla per quello che aveva fatto ad Aang. Sapeva che la vendetta non era la soluzione, ma questa volta era diverso, Azula doveva essere fermeta e voleva essere lei a farlo.
Per colpa sua aveva passato delle settimane infernali ad aspettare che Aang si svegliasse dal coma, sentiva che era suo dovere fermala come non era riuscita a fare a Ba Sing Se.
E ci era riuscita, alla fine era stata lei la contadina della tribù dell'acqua, come la chiamava lei, a fermarla e questo pensiero la rendeva molto soddisfatta.
Ora però che era tutto finito i dubbi e le paure stavano tornando a tormentarla, sul fatto che Aang riuscisse a battere Ozai non aveva dubbi. Sapeva che c'è l'aveva fatta, ma la vittoria non significava anche sopravivenza.
Sia che avesse vinto o perso c'era sempre una possibilità che Aang non fosse sopravissuto ed era questo pensiero ad aggitarla.
Non era neanche riuscita a parlare con lui, era andata a svegliarlo quando vide che era scomparso senza lasciare traccia e questo accreseva solo la sua paura di non riuscire più a vederlo.
Forse se la sera prima fosse stata più solidale con lui non sarebbe sparito?
«Tutto bene?» le domando Zuko avvicinandosi a lei.
«Si. Hai già finito di parlare con i saggi?» chiese Katara per sviare la conversasione.
L'ultima cosa che le serviva era che qualcuno le facesse aumentare l'ansia con ipotesi negative e Zuko era un campione quasi quanto suo fratello nel rovinarle l'umore.
«La mia incoronazione ufficiale si terrà tra tre giorni, sono il minimo per informare le truppe della fine della guerra e preparare il resto.» rispose Zuko.
Non aveva detto niente, ma Katara senti le parole inespresse di Zuko.
Quel se che continuava a pendere sulle loro teste pronto a cader loro addosso con il peso delle conseguenze buone o cattive che fossero.
«Se ti fa sentire meglio posso immaginare come ti senti.» disse Zuko.
«N'è dubito.» rispose secca Katara.
Non voleva parlare, possibile che non l'ho capiva e poi di certo non poteva capire come si sentiva lei.
D'accordo era preoccupato per loro, ma era preoccupato per i suoi amici, Katara invece... Aang non era solo suo amico era il ragazzo che amava.
«In realtà...» inizio Zuko, ma Katara lo fulmino con lo sguardo.
Solo una volta aveva visto quell'espressione, quando l'aveva minacciato di ucciderlo se avesse fatto qualcosa ad Aang. Il principe capì che era meglio lasciare sola la ragazza durante l'attessa.
Anche se Katara non gli credeva lui almeno in un certo senso poteva capirla. Anche lui era preoccupato per la ragazza che amava, anche lui non sapeva se Mai fosse viva o no, aveva traditto Azula per farlo scappare di prigione. Di norma a quel punto avrebbe preso il suo posto in una cella della Roccia Bollente, ma Azula non faceva mai nulla che rientrasse nella norma e inoltre sapeva bene come sua sorella potesse essere crudele e vendicativa.
Per quanto n'è sapeva aveva...
Zuko fu percosso da un brivido al solo pensiero, se fosse successo qualcossa a Mai non se l'ho sarebbe mai perdonato. Le aveva spezzato il cuore eppure lei l'aveva salvato ben sappendo a cosa andava incontro, aveva affrontato Azula per lui.
Giuro a se stesso che la prima cosa che avrebbe fatto come Signore del Fuoco era scoprire dove si trovasse Mai e sopratutto se stava bene, intanto avrebbe liberato i prigionieri nella capitale ma la Roccia Bollente rispondeva solo ad ordini diretti della famiglia reale e di sicuro dopo quello che aveva fatto aveva perso quel diritto almeno temporaneamente.
In quel momento in cielo accade qualcossa, si alzarono due fasci di luce uno azzurro e l'altro arancione.
Sembrava una lotta tra quelle due luci, all'inizio pareva che quella arrancione avesse soprafatto completamente quella azzurra, ma poi fu quest'ultima ad innondare il cielo in un bagliore che a Zuko ricordava quello che aveva visto al Polo Sud tempo fa.
Quel fascio che aveva seguitto sperando di trovare l'Avatar, quello stesso fascio che gli aveva cambiatto la vita per sempre.

“Aang.” penso Katara mentre assisteva a quelle strane luci che erano apparse in cielo.
Non sapeva perchè aveva pensato subito a lui, ma nonostante ciò si sentiva stranamente più tranquilla di prima mentre vedere la luce azzurra vincere quella strana battaglia, come se fosse un segnale che Aang sarebbe tornato da lei sano e salvo.
Infondo era stato proprio un fascio di luce a fargli incontrare quando l'aveva tirato fuori dall'iceberg, se solo avesse saputo che si sarebbe innamorata di lui quel giorno.
Si, n'è era certa sarebbe tornato da lei e poi sarebbero sempre stati assieme.

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Capitolo 2
*** Capitolo due: Il ritorno. ***


Capitolo due: Il ritorno.

Katara apri gli occhi, domadandosi quando si fosse addormentata.
Aveva freddo e le faceva male la schiena cosa che non avrebbe dovutto sorprenderla visto che si era addormentata su i gradini esterni del palazzo mentre aspettava il ritorno degli altri.
Si alzo in piedi strirachiandosi e vide che era quasi l'alba, non aveva dormito molto allora visto che si ricordava bene di aver fissato la luna nell'attessa pregando anche Yue afinchè aiutasse Aang e gli altri a tornare.
«Hai dormito qui tutta la notte?» domando Zuko uscendo dalla porta principalle.
«Buongiorno anche a te.» borbotto Katara.
Quando aveva acetatto Zuko nel gruppo aveva iniziato a vederlo come ad un secondo fratello e questo all'inizio le piaceva poi però aveva scoperto che questo secondo fratello era in grado di irritarla proprio come il primo, era come avere a che fare con due Sokka allo stesso tempo.
Tutto sommato avere due fratelli non era cosi bello come si era immaginata o almeno non l'ho era quando Zuko apriva la bocca, era più facile avere a che fare con lui quando taceva.
Aveva un dono per dire sempre la cosa sbagliatta al momento sbagliatto.
«Pensi davvero che tornerano sani e salvi?» domando Zuko.
“Come volevasi dimostrare.” penso Katara.
«Ti ho già detto che Aang sconfigerrà tuo padre.» rispose Katara ringhiando.
«Questo non risponde alla domanda, so che sei preoccupata per il tuo ragazzo, ma vorrei che guardasi le cose in modo oggettivo.» disse Zuko.
«Senti non voglio parlare di... ragazzo?» domando Katara confussa.
«Si, Aang chi altri.» disse Zuko come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Non è il mio ragazzo.» rispose Katara sospirando. “Anche se vorrei che l'ho fosse.” aggiunse a se stessa.
«Davvero?» chiese Zuko sorpresso. «Ho pensato che lo fosse ciò è ovvio quello che provato l'uno per l'altra.»
«Senza offesa Zuko, ma se l'ultima persona con la qualle voglio parlare di certi argomenti.» disse Katara in un tono che gelo il sangue al principe.
Per certi versi Katara gli ricordava una sorella, una sorella che non prova ad ucciderti in ogni occassione al contrario di Azula, ma altre volte gli sembrava ancora quella ragazza pronta ad attacarlo al più piccolo sgerro perchè non si fidava di lui.
Non sapeva qualle delle sue due sorelle gli faceva più paura, quella naturale completamente pazza o quella adottiva che aveva la brutta abitudine di passare dalla rabbia al buon'umore in un battito di ciglia.
Mentre aspettavano inizia a pensare a ciò che gli aveva detto Katara, nei primi tempi in qui gli inseguiva, e non sapeva i loro nomi, visto che non glien'è importava nulla, si riferiva a Katara come alla “ragazza dell'Avatar” infondo non gli aveva mai datto un'impressione diversa da quella e quando era entratto nel gruppo tale impressione si era solo solificata quando vide quanto erano effettivamente vicini i due.
Una volta aveva anche sentito Toph riferisci a Katara nello stesso modo quando l'aveva vista parlare con gli altri ragazzi nel Tempio, ora che ci pensava non sapeva nemmeno i nomi di quei tre.
Sperava che Aang arrivase presto anche perchè stava iniziando a spaventarsi, chi lo sapeva se Katara avesse perso la pazienza e scaricato le sue frustazioni su di lui?
Voleva arrivare alla sua incoronazione tutto intero se possibille.
«Pensi... pensi davvero che potrebbe non tornare?» domando poi Katara con la voce che tremava.
«Non lo so, non è tanto che ho paura per le abilità di Aang infondo ha livello tecnico potrebbe anche farcela, ma...» Zuko fece un respiro profondo. «Il problemma è che non vuole uccidere mio padre, vorrei tanto che ignorase i suoi stupidi principi...»
«Sta zitto!» urlo Katara facendolo amutolire di colpo. «Non osare parlare in questo modo del suo popolo, tu sei quello che n'è ha meno diritto visto che è stato il tuo bisnonno ha sterminarlo e poi se voglio specificare se Aang non avesse quei principi tu non saresti qui adesso. Fidati quando ti dico che tutti volevamo lasciarti al Polo Nord a morirre congelato solo perchè c'era Aang ti abbiamo portato con noi.»
Zuko non disse niente limitandosi ad abbasare lo sguardo consapevole che quello che stava dicendo Katara era vero, ineffetti si era sempre chiesto come aveva fatto a scappare alla morte per assiderassione quella volta, anche lui al posto loro avrebbe lasciatolì il nemico a morirre.
Nonostante tutto forse anche allora Aang lo considerava non solo una persona, ma forse anche un probabille amico.
Infondo era la secondo volta che l'Avatar gli salvava la vita.

Passo un altro giorno in cui l'ansia di Katara aumento e diminui contemporaneamente.
Diminui quando senti la notizia che Ozai era stato sconfitto grazie a vari falci messaggeri che erano arrivati a palazzo e in altre strutture importanti all'interno della nazione, in quelle lettere Katara riconobbe subito la scrittura di Sokka e almeno questo le dava la sicurezza che suo fratello stava bene.
Ma d'altronde perchè non erano ancora tornati?
Anche quella notte riusci a dormire solo qualche ora e poco più, ma almeno stavolta aveva ususfruitto di una delle stanze del pallazzo.
Finalmente quella mattina, un'areonave fece la sua comparsa all'orizzonte.
Erano tornati.
Aang era tornato da lei e molto presto avrebbe potutto di nuovo tenerlo tra le sue braccia.
E dirgli quanto lo amava.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre: Consigli e dubbi. ***


Capitolo tre: Consigli e dubbi.


Aang continuava a guardare fuori dal finestrino senza dire una parola e questo faceva preoccupare Sokka.
Non l'aveva mai visto cosi cupo eppure visto che aveno appena vinto la guerra non riusciva a capire perchè Aang sembrasse cosi giù, zoppico verso di lui e si sedette al suo fianco.
«Tutto bene?» domando mettendogli una mano sulla spalla.
«Si, tutto bene.» rispose Aang in tono assente.
Sokka sospiro, non era bravo in queste cose e di certo Katara avrebbe fatto un lavoro migliore nel consolare Aang qualunque fosse il problemma. Ma Katara non era qui e Sokka sapeva che l'amico si sentiva male perciò dolente o volente avrebbe presso il posto di sua sorella e avrebbe fato sputtare il rospo ad Aang su qualsiasi cosa fosse il suo problemma.
«Senti Aang non mi piace vederti cosi abbatutto, per favore dimmi cos'hai magari posso aiutarti a risolverlo.» insistette Sokka.
«Io... non ho niente davvero e se anche avessi un problemma non potresti fare niente per risolverlo.» disse Aang strigendosi tra le mani la stoffa dei suoi pantaloni.
Sokka guardo attentamente l'amico e gli sembrava di riconoscere qualcosa nello sguardo che aveva e poi all'improvisso capi cosa avesse.
Aang aveva la faccia di qualcuno che soffriva di pena d'amore.
Sokka lancio un'occhiatta a Toph che si trovava lì con loro.
«Toph perchè non vai ad aiutare Suki?» proposse Sokka.
«Suki sta pilotando ques'affare non credo che le serva l'aiuto di una ragazza cieca.» borbotto Toph.
«Toph va da Suki e lascia me ed Aang da soli.» continua Sokka lanciandole un'occhiatta.
«Qualunque sia la tua espressione io non riesco a vederla.» disse Toph ridendo.
«Lasciaci soli!» urlo a quel punto Sokka.
Toph scrollo le spalle e lascio la cabina facendo in modo che i due ragazzi rimanessero soli.
Aang guardo il guerierro della tribu dell'acqua chiedendosi perchè aveva mandato via Toph, probabilmente pensava che senza di lei si sarebbe aperto su i suoi problemmi, ma non l'avrebbe fatto. Sopratutto non n'è avrebbe parlato con Sokka di tutte le persone.
«Aang ascolta ho capito che tipo di problemma hai e so che centra mia sorella.» inizio Sokka.
Aang impallidi e lo guardo con gli occhi spalancati.
«Non... non so di cosa stai parlando.» balbetto l'Avatar in preda all'imbarazzo.
«Aang stop.» disse Sokka. «So cosa c'è tra te e Katara anzi se vuoi davvero saperlo lo sanno tutti, e d'accordo a me sta bene, ma se tra voi c'è un problemma mi paicerebbe aiutarti.»
«Tra noi non c'è niente è questo il problemma.» mormorro Aang con voce fiaca tanto che Sokka per poco non riusci a sentirlo.
«Cosa? Non capisco di cosa parli.» disse Sokka confusso da tale affermazione.
Credeva di aver sentito male perchè quello che aveva detto Aang non aveva alcun senso era chiaro come il sole che c'era qualcosa tra lui e sua sorella anche un cieco l'avrebbe notatto e n'è aveva la conferma bastava chiedere a Toph, sospettava anche la ragazza avesse fatto con Theo e gli altri qualche scomessa su Aang e Katara ma non voleva apoffondire i suoi sospetti nel caso si fossero rivelatti veri e fossero giunti fino alle orecchie di Katara.
«Cosa c'è da capire?» rispose Aang. «Lei... non mi ama o almeno non come l'amo io anzi forse ora mi odia anche.»
«Ma che stai blatterando?! Da dove ti vengono certe idee.» chiese Sokka.
«Bè Katara è stata molto chiara su cosa prova per me, se non mi odia completamente allora per lei sono un fratello nient'altro.» disse Aang abbatutto.
«Katara ti ha detto questo? Che non prova niente per te?» comando ancora Sokka, vedendo che Aang annuiva non potè fare a meno di shciaffegiarsi in fronte per il nervosso.
Perchè Katara non ragionava mai prima di parlare? Possibille che lui fosse l'unico in famiglia ad avere un pò di cervello?
«Puoi dirmi cosa ti ha detto essatamente?» chiese ad Aang che inizio a raccontare quello che era successo all'Isola di Ember senza tralasciare nessun dettaglio.
Racconto di come la commedia gli avesse incassinato la testa facendogli credere che fino a quel momento avesse fraintesso ogni comportamento della ragazza nei suoi confronti, di come la paura e il dubbio l'avessero spinto a cercare una risposta da Katara.
«Capisci io... credeve che potesse provare qualcosa per me e invece ho fraintesso ogni suo comportamento e l'ho offessa in maniera inreparabille!» grido Aang alla fine cercando di trattenere le lacrime. «Ora mi odia e mi sta anche bene!»
Sokka sospiro e strinse Aang al suo petto per confortallo, come al solito toccava a lui sistemare i pasticci di sua sorella.
«Senti Aang sono certo che lei non ti odia anzi ti posso giurare che ti ama almeno quanto l'ami tu.» disse Sokka.
«Ma... ma lei ha detto...» inizio Aang.
«No, Aang non ti ha mai rifiuttato ti ha solo detto di essere confussa, ma fidati se ti dico che prova qualcosa per te.» rispose Sokka. «E se hai ancora paura che ti veda come un fratello lasciatelo dire da chi è davvero suo fratello: lei non ti ha mai visto in quel modo.»
«Però... anche se fosse non mi perdonerà mai per ciò che ho fatto» disse Aang Abbasando al testa con aria colpevole.
«Aang ascolta ok?» inizio Sokka e vedendo Aang annuire continuo. «Si, hai sbagliatto a baciarla, ma Katara non ti odierebbe mai per cosi poco.»
«Credi?» chiese Aang.
«N'è sono certo e penso di sapere perchè quella sera ti ha detto quelle cose. Quando ho perso Yue era terorrizzato dalla prospettva di perdere anche Suki e cosi lo spinta via penso... anzi sono sicuro che Katara stava agendo nello stesso modo.»
«Aveva paura... di perdermi?» chiese Aang setendo che la speranza che aveva soppito si stava a poco a poco riaccedendo.
«Si, aveva paura di soffrire cosi ti ha spinto via perchè non voleva essere ferita di nuovo, fidati ci sono passato.» disse Sokka. «E poi dovresti sapere che mia sorella ha la brutta abitudine di non collegare la bocca al cervello prima di parlare!»
Aang si lascio sfuggire una piccola risata al commento di Sokka, avrebbe mentito a se stesso se avesse detto che non trovava i bisticci tra i due fratelli un pò divertenti. A volte si chiedeva come sarebbe stato avere un fratello o una sorella o anche solo una famiglia come quella della Tribù dell'Acqua.
In passato aveva sperato di fare parte di una vera famiglai di quella tribù con Katara, ma adesso...
«Anche... anche se quello che dici è vero ho sbagliatto non... ho già detto a Katara cosa provo per lei, ora la scelta è solo sua. Le lasciero i suoi spazi e se... se mi ama come hai detto tu allora sarà lei a fare il primo passo.» disse Aang accenando anche solo leggermente ad un sorisso.
Non avrebbe mai costretto Katara in qualcosa che non voleva e di certo non l'avrebbe costretta a provare per lui qualcosa che in realtà non provava. Perciò l'unica cosa da fare era spettare per vedere se Sokka aveva ragione, almeno sentiva riaccendessi una piccola fiamma di speranza.
Sokka annui e non potè fare a meno di sorridere vedendo che Aang tornava pian piano al suo solito buon'umore e sorisso.
Tuttosomato era comunque certo Aang non avrebbe dovutto aspettare troppo, Katara infondo non era mai stata una maestra di pazienza.
Sokka non poteva negare quanto quei due si amassero infondo Katara dava ad Aang lo stesso sorisso che la madre dava a loro padre. Ciò nonostante sarebbe stato divertente vedere come Katara impazziva ignara di tutto ciò.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro: Riunione. ***


Capitolo quattro: Riunione.


Katara sentiva il cuore batterle sempre più forte nel petto nonostante il mesaggio di Sokka come poteva sapere che su quell'areonave ci fossero proprio loro.
«Katara! La gamba mi fa un male cane vieni a guarirla!»
Si, era decisamente suo fratello.
«Ragazzi sono cosi felice di vedervi.» disse Katara andando verso di loro e ignorando i muguglii di dolore di Sokka.
«Non t'immagini cos'è successo... anche se non penso di essere la persona più adatta per raccontanterlo.» disse Toph.
«Non importa io... Aang!» grido Katara quando lo vide scendere.
Senza esitazioni gli corse incontro e lo strinse a sè come se avesse paura di perderlo di nuovo.
«Non immagini quanto sono felice di vederti!» esclamo Katara con lacrime di gioia che le scendevano dagli occhi.
«Si... immagino.» rispose Aang sconvolto da quella dimostrazione d'affetto. L'Avatar rimase lì rigido tra le braccia della ragazza per un po' finchè non strinse a sua volta la ragazza felice che anche lei stesse bene.
«Dov'eri finito?» chiese Katara. «Lo sai quanto mi... ci hai fatto preoccupare?»
«Mi spiace io... è una lunga storia.» rispose Aang con lo sguardo basso, sembrava che non volesse guardarla dritta negli occhi.
«D'accordo non preoccuparti, mi racconterai tutto dopo prima devi curarti queste ferite.» disse Katara esaminando il braccio del ragazzo.
«Non è niente, Sokka...» inizio Aang.
«Sokka può aspettare.» disse Katara.
«Ehi!» disse Sokka offesso.
«Mi spiace interompere questo idilio, ma vorrei sapere che fine ha fatto mio padre.» disse Zuko in tono impazziente.
«Oh, giusto.» disse Sokka. «Si trova nella stiva legato come un salame.»
«Non l'hai uccisso?!» grido il principe contro l'Avatar.
«No.» rispose Aang in tono asciutto.
«Sei impazzitto!» strillo Zuko. «Ti rendi conto che...»
«Gli ho tolto il dominio.» lo interrupe Aang. Un silenzio teso calò tra i sei mentre Zuko abbasava lo sguardo a terra.
«Dirò alle guardie di potarlo in prigione allora.» disse infine.
«Vengo a darti una mano.» disse Toph seguendolo all'interno del palazzo.

Aang trattene un muguglio mentre Katara gli guariva le ferite in particolare c'era un grosso taglio che copriva al sua cicatrice sulla schiena ed era in quel punto che gli faceva più male.
«Scusa ti ho fatto male?» chiese Katara.
«No, solo... non importa.» rispose Aang.
Questa situazione era troppo... intima. Voleva che Katara finisce in fretta in modo da lasciarlo solo.
«Ok, allora perchè non mi racconti dov'eri finito cosi per distrarti un po'.» propose Katara sperando che Aang si rilassase. Era rigido come il tronco di un albero e questo non stava aiutando con la guarigione.
Aang fece un respiro profondo e inizio a raccontare quello che gli era successo, di come si fosse risvegliatto senza sapere dove fosse, come aveva chiesto consiglio alle sue vite precedenti e come aveva scoperto di trovarsi sul dorso di una gigantesca tartaruggaleone.
Katara ascoltava affascinata ogni dettaglio, ma allo stesso tempo stava iniziando a sentirsi un po' in colpa infondo era colpa loro se Aang aveva subito tutto quel tumulto emotivo. Non avevano voluto ascoltare le sue ragioni per non uccidere Ozai, ma una volta le era venuto in mento che per Aang non doveva essere cosi facile prendere una decisione se questa poteva costare la perdità dei valori del suo popolo, un popolo che non esisteva più a parte lui.
Come ultima dominatrice del Polo Sud avrebbe dovutto comprenderlo invece era stata cieca.
«Sei delusa?» domando alla fine Aang.
«Cosa? No, ma come puoi pensarlo?» rispose Katara sorpressa.
«Bè tu e gli altri... pensavo che avreste voluto che l'uccidessi.» rispose Aang.
«No, no.» disse Katara in fretta. «Questo non l'ho devi mai pensare, hai rischiatto te stesso pur di non infrangere i tuoi ideali è la cosa più coraggiosa che abbia mai sentito.»
«Grazie.» rispose Aang arrosendo.
Katara sorisse, le piaceva ogni volta che lo vedeva reagire cosi non solo era incredibilmente carino quando lo faceva, ma non si vergogniava del suo rossore come invece avrebbero fatto molti altri ragazzi.
«Tu e Zuko invece avere sconfitto Azula non deve essere stato più facile che affrontare Ozai.» disse Aang.
«Bè è stato uno scontro... complicato.» rispose Katara scrollando le spalle.
«Perchè non me l'ho racconti?» chiese Aang.
Con un sospiro Katara inizio a raccontare di come si fosse svolto l'Agni Kai tra Zuko e Azula e di come fosse finita in mezzo.
«Devi essere molto grata a Zuko per averti salvato.» disse Aang.
«Si, lo sono.» disse Katara in tono monotono. “Ma sono molto più grata a Yue per aver esaudito le mie preghiere riportandoti da me sano e salvo.” aggiunse mentalmente.
«Sai non credevo fosse possibile, ma alla fine mi ha anche fatto un po' pena... infondo anche se Azula ha fatto molte cose sbagliatte era comunque...» continuo Katara.
«Umana.» fini Aang per lei.
«Si, umana.» disse Katara abbasando lo sguardo.
«Dovresti... dovresti andare da Sokka adesso.» disse Aang alla fine dopo un po' che rimassero in silenzio.
«D'accordo, ma tornerò più tardi non credere di esserti liberato di me.» ridacchio Katara uscendo dalla stanza.
Aang la guardo andarsene senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.
Quando fu solo si lascio cadere sul letto e chiuse gli occhi chiedendosi perchè l'amore doveva sempre fare cosi male cio nonostante continuava a sentire la speranza nel suo cuore crescere ogni momento di più. Prima di addomentarsi sul suo volto apparve un lieve sorisso.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque: Libertà. ***


Capitolo cinque: Libertà.


Considerando che aveva visto Azula dare fuoco non solo alle sue bambole, ma anche quelle che appartenevano a lei e a Ty Lee solo per divertimento poteva considerarsi fortuna ad essere solo finita in prigione.
Quel giorno c'era qualcosa di diverso in Azula, dopo che Ty Lee l'aveva bloccata sembrava diversa, meno... perfetta. Prima di tutto non solo le aveva spedite in cella invece di ucciderle, ma sembrava che si fosse dimenticata del fatto che suo zio fosse il sovraintedente alla Roccia Bollente.
Mentre non aveva potutto fare niente per Ty Lee che era stata spedita nella prigione della capitale assieme ad altri prigionieri di guerra, come per esempio le Guerierre Kyoshi, suo zio era riuscito a tenerla lì.In teoria non era tanto meglio, ma comunque suo zio si assicurava che la sua prigionia potesse essere quanto meno decente.
Per tutta la prigionia nei pensieri di Mai c'erano sempre Ty Lee, si chiedeva come stesse nella capitale e ovviamente Zuko.
Quando aveva dovutto decidere se tradire Azula o salvare lui non ci aveva pensato due volte e anche sapendo ciò che le sarebbe capitatto l'avrebbe rifatto.
Certo, Zuko si meritava ancora una lezione per averla lasciata in quel modo, ma solo perchè era arrabbiatta con lui non significava che aveva smesso di amarlo.
Si era sentita tradita, credeva che Zuko si fidasse di lei invece aveva tenuto i suoi dubbi solo per lui e poi era scomparso lasciandole una lettera. Mai l'aveva quasi strappata per la frustazione dopo averla letta, perchè non le aveva detto queste cose a voce?
Non l'amava più? Quello nella lettera non c'era scritto, ma cosa avrebeb dovutto pensare?
Solo qualche giorno prima erano cosi uniti e poi lui andava via senza dirle niente.
Quando suo zio le aveva detto che Zuko si trovava alla Roccia Bollente era partita subito, voleva delle spiegazioni, gliele dovevva.
Gli doveva una risposta.
Ammeteva che non era riuscita a tenere del tutto a bada il suo temperamento, ma Zuko non era qualcuno da trattare con i guanti bianchi anzi quello era il modo peggiore per fargli capire dove sbagliava.
Mai sospiro alla fine dei conti aveva fatto la sua scelta e ogni scelta ha le proprie conseguenze.
Erano passati alcuni giorni dalla Cometa di Sozin e lei non poteva fare a meno di chiedersi cosa fosse successo quel giorno. Tutta la Nazione del Fuoco sapeva che quel giorno sarebbe stato quello decisivo per gli esiti della guerra e se prima a Mai di tale esito non fosse mai importato granche adesso non sapeva più cosa pensare, sarebbe stato molto più facile scegliere una parte se avesse avuto la certezza che Zuko non avesse avuto un'altro colpo di testa e fosse rimasto dalla parte dell'Avatar.
A volte era difficile prevedere quello che Zuko avrebbe fatto, ma sebbene a volte questo lato del ragazzo la irritava, Mai sapeva che era anche uno dei motivi per cui lo amava.
Si chiese per l'ennessima volta se l'avrebbe rivisto.
La porta della sua cella si apri e vide suo zio entrare, sembrava molto felice e Mai si chiese il perchè.
«Congratulazioni Mai sembra che la tu permanenza qui sia finita.» disse suo zio.
«Non puoi liberarmi senza un permesso della famiglia reale.» disse Mai impassibile.
Forse suo zio era impazzito.
«Lo so, ma sono certo di stare solo accelerando i tempi.» rispose suo zio porgendogli una pergamena contrasegnata con il sigillo della famiglia reale.
Mai la lesse e rimase a bocca aperta.
A quanto pare avrebbe partecipato ad un'incoronazione.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei: Scuse. ***


Capitolo sei: Scuse.

Un solo giorno.
Mancava un solo giorno all'incoronazione di Zuko anzi per dirla tutta in realtà mancavano solo alcune ore visto che era già sera inoltratta. Aang era nella sua stanza a meditare sperando di schiarirsi le idee, si era tenuto distante da Katara in modo che potesse avere tutto lo spazio e il tempo che desiderava per poter decidere se voleva stare con lui o no.
“Ricorda ciò che ti ha detto Roku.” penso. “Se l'amore è reale trova un modo.”
All'improvisso senti bussare alla porta.
«Avanti.» disse Aang.
Zuko entro nella stanza in maniera cauta, sembrava quasi spaventato e Aang si chiese se non avesse qualche problemma.
«Va tutto bene?» chiese Aang preoccupato per l'amico.
«Si, cioè... volevo... volevo dirti che mi dispiace.» disse Zuko con lo sguardo basso quasi mortificato.
«Di cosa?» domando Aang non riuscendo a capire dove Zuko volesse andare a pararre.
«Di... praticamente di tutto.» sospiro Zuko. «Ma sopratutto per come mi sono comportato negli ultimi tempi, non avrei dovutto insultare cosi la tua cultura sono stato un'ipocrità.»
«Zuko davvero non fa niente.» rispose Aang.
«Invece è importante!» grido Zuko. «Sono... ho fatto molte cose sbagliatte, ma penso che insultare la tua cultura sia stata la peggiore sopratutto dopo che mi avevi salvato la vita già due volte nonostante non me l'ho meritassi, mi hai anche accetatto nel gruppo senza alcuna riserva... io invece ti ho cacciatto per anni e quando finalmente ti ho trovato ti ho solo considerato un premio, sono stato anche indirettamente responsabille delal tua morte a Ba Sing Se e poi mi sono anche comportato da ipocrita e... insomma per farla breve ti ho fatto un regalo.»
«Un regalo?» chiese Aang sorpresso.
«Si, un regalo di scusse. Ecco qui!» disse Zuko porgendogli un pacco.
«Non c'è n'è bisogno davvero. Sei mio amico adesso e niente che hai fatto in passato cambierà questo.» disse Aang, ma Zuko insistette perchè prendesse il regalo cosi alla fine Aang lo accetto e apri il paco.
Gli si mozzo il respiro in gola quando vide cosa fosse.
Erano dei vestiti modellati su quelli che indossavano i vecchi monaci nei tempi, ma la cosa che più lo colpi era il ciondolo di legno che si trovava sopra di essi. Era quello che indossavano i maestri... era come quello che portava sempre Gyatso.
Senti gli occhi riempirsi di lacrime a quella vista.
«Va tutto bene? Non ti paice il regalo?» domando Zuko preoccupato nel vedere le lacrime di Aang.
Per tutta risposta Aang si lancio contro di lui stringendolo a sé cogliendo il principe dal tutto alla sporvista.
«Grazie.» mormorro.
«Pre... prego.» rispose Zuko un po' a disaggio.
Nessuno, tranne Mai e suo zio, l'aveva abbraciatto in maniera tanto intima. Era cosi strano, non era ancora cosi esperto nell'avere degli amici e di certo era anche meno esperto ad un contatto fisico simille.
Tuttavia doveva ammetere a se stesso che era piuttosto piacevole e che aiutava almeno in aprte a calmare i suoi sensi di colpa nei confronti di Aang.
«Dove l'hai trovato? Pare autentico.» disse Aang staccandosi da Zuko e rigirandosi il ciondolo di legno tra le mani.
«Penso che lo sia si trovava nella stanza dei...» Zuko si blocco quando penso che forse non era una buona idea finire quella frase.
«La stanza dei?» insistette Aang.
«Dei tesori di guerra del mio bisnonno.» mormoro il principe con vergognia.
«Oh!» disse Aang. «Bè grazie ancora per aver faticato tanto per me e anche per aver salvato Katara da tua sorella.»
«Tuttosomatto è stata colpa mia se è finita in mezzo, non è stato niente di speciale l'avrei fatto per chiunque di voi.» rispose Zukoscrollando le spalle come se niente fosse, Aang invece gli sorisse con gioia e gratitudine.
Quel sorrisso riusciva sempre a spiazzare Zuko, non solo per la sua sincerita ma anche perchè Aang sorrideva sempre anche quando la situazione sembrava inadatta a tale manifestazione di gioia.
Aang era come un raggio di sole sempre pronto a splendere e avvolgere tutti nella sua luce.
«Aang domani starai al mio fianco durante l'incoronazione?» domando Zuko.
«Certo.» rispose l'Avatar sorridendo.
Infondo non era cosi male il sorisso di Aang.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette: L'incoronazione. ***


Capitolo sette: L'incoronazione.


Quando si era svegliatta quella mattina assieme a Sokka era subito uscita in cortile il qualle era già pieno di persone che avrebbero assistito all'incoronazione, per un momento le era perso di vedere anche una della amiche di Azula, ma si disse che era solo la sua immaginazione.
Vide suo padre in mezzo alla folla assieme agli altir guerierri della tribù, corse ad abbraciarlo felice di rivederlo e anche che finalmente sarebbero potutti tornare a casa assieme.
E forse Aang sarebbe venuto con loro.
«Potresti smetterla di pensare al tuo ragazzo per cinque minuti.» le sussuro Sokka all'orecchio con tono mieloso. Per tutta risposta Katara pesto il piede al fratello che urlo dla dolore e cade per terra visto che la sua gamba era ancora rotta.
«Cosi magari impareari quando è il momento di tacere.» sibillo Katara anche se infondo l'idea di chiamare Aang il suo ragazzo la rendeva molto felice.
Forse molto presto sarebbe veramente stato il suo ragazzo.

Il suo cuore batteva all'impazzata nel vederlo lassù acclamato dalla folla.
Non avrebbe mai potutto essere più orgogliossa di lui, aveva messo fine alla guerra era diventato l'Avatar di cui il mondo aveva bisogno, ma più di tutti era il suo eroe. La sua vita sarebbe stata letteralmente vuota senza di lui.
“La nonna aveva ragione, i nostri destini si sono legati assieme da quando ti ho trovato in quell'iceberg... è spero che rimarano leggati per sempre.” penso Katara continuando a fissare Aang senza staccare gli occhi da lui nemmeno per un'istante.
Finalmente non doveva più aver paura per lui e potevano stare assieme senza problemmi e senza preoccupazioni.
«Conosco quello sguardo.» le disse suo padre.
«Eh?» chiese Katara confusa.
«Quello con cui stai guardando l'Avatar.» rispose suo padre. «È lo stesso con cui in passato guardato tua madre.»
«Io non...» balbetto Katara rossa come un peperone.
«Katara sono tuo padre capisco queste cose e poi... ti ricordo che io ero lì quando ti occupavi di lui.» disse Hakoda.
Katara strinse le labbra alla menzione di quel periodo, erano state le settimane peggiori della sua vita. Aang continuava a non svegliarsi nonostante tutto il suo impegno nel curarlo e lei aveva il terorre di perdere il ragazzo che amava proprio come aveva perso sua madre.
Quello fu anche il periodo in cui aveva giurato a se stessa che sarebbe stata lei a sconfiggere Azula se mai gli fosse capitata l'occassione, l'avrebbe fatta pentire di aver colpito Aang alle spalle, era felice di aver raggiunto tale obbiettivo senza abbassarsi al livelo dell'ex principessa.
«Se sei preoccupata fidati di me, lui ti guarda nello stesso identico modo.» continuo Hakoda sorridendo alla figlia.
«Non è per questo è...» inizio Katara. «Negli ultimi giorni l'ho sentito distante e non so perchè. So che mi ama, ma... non lo so credo che voglia allontanarsi da me.»
Quei dubbi Katara gli aveva avuti da alcuni giorni, ma non gli aveva mai esternati sopratutto perchè sapeva quando Aang l'amase non era mai stato molto sottile anche se lei stessa doveva ammetere che solo durante gli ultimi giorni a Ba Sing Se le era venuto il sospetto che potesse provare qualcosa per lei.
Forse era stato allora che le era venuto il dubbio perchè si era chiesta lei stessa in quel peridodo se non provasse qualcosa di più dell'amicizia per Aang. Il primo dubbio le era venuto alla Caverna dei Due Amanti quando aveva suggerito di baciarsi, più per capire se per lui provava qualcosa che per uscire effetivamente da lì, e poi dopo la dissavventura nelle catacombe a Ba Sing Se era arrivata all'inevitabille consapevolezza di essersi innamorata di Aang. 
Però... Aang si stava allontanando da lei, in sua presenza non si comportava mai in maniera diversa dagli altri ed era questo il punto.
C'era un'intessa speciale tra loro, ma Aang negli ultimi giorni pareva aver messo un muro tra di loro fecendole temere che quel legame tanto speciale non esistesse più. Forse le sue erano solo paure schiocce e senza fondamenti, ma una parte di lei non poteva fare a meno di ascoltarle.
«Katara ascoltami.» le disse suo padre. «Non conosco l'Avatar come te, ma ti posso assicurare che l'amore che prova per te è inegabille. Non devi mai avere paura dei tuoi sentimenti, mai.»
Katara annui e abbraccio il padre.
Le sue parole le avevano datto conforto.

Disaggio era la prima parola che Katara pensasse potesse esprimere il suo stato d'animo.
«Zuko mi ha detto che hai sconfitto Azula, complimenti.»
«Grazie...» disse Katara era sorpressa dal tono di Mai era schietto e asciutto, ma allo stesso tempo era incredibilmente sincero.
La sera si tenne un banchetto e Mai era proprio l'ultima persona che Katara si aspettava di vedere, certo aveva già dovutto fare i conti con il fatto che Ty Lee fosse diventata una guerierra Kyoshi però si fidava del giudizio di Suki e inoltre aveva avuto almeno un minimo lasso di tempo per conoscere Ty Lee mentre aspettavano l'inizio della cerimonia d'incoronazione nel cortile del palazzo.
Per quanto riguardava Mai invece non sapeva cosa pensare, ma la cosa che la sorpresse di più fu scoprire che aveva aiutatto Sokka e gli altri ad evadere di prigione anzi senza di lei sarebbero morti in un lago bollente perciò visto che aveva salvato suo padre e suo fratello decise di darle un'opportunità.
Più parlava con lei e più scoprima che tuttosomato Mai non era poi cosi male anzi era anche simpatica... a patto che non ti lanciasse contro coltelli affilatti ovviamente.
«Secondo te perchè ha traditto Azula per aiutarvi?» domando a Suki a fine pasto.
«Per amore, mi sembra ovvio.» rispose Suki indicando Mai e Zuko che si stavanno apaprtando in privato.
Katara ridacchio, l'amore era proprio la forza più potente di tutte e a questo pensiero non potè fare a meno di lanciare uno sguardo ad Aang che parlava con vari politici in un angolo nella stanza.
Avrebbe ascoltato il consiglio di suo padre e non si sarebbe fatta più fermare dalla paura. Se Aang non voleva fare il primo passo allora sarebbe stata lei a farlo.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto: Chiarimenti. ***


Capitolo otto: Chiarimenti.

Aang si lascio sfuggire un sospiro di sollievo quando fu finalmente solo nel giardino del palazzo lontano da tutti.
Nonostante la guerra fosse finita sembrava che fosse ancora il più ricercato nella Nazione del Fuoco solo che adesso lo era da politici e funzionari che gli chiedevano consiglio... oppure che volevano “presentargli” le loro figlia.
Aang rabbrividi, per lui Katara sarebbe stata l'unica ragazza che avrebbe mai amato e la sola idea di stare con un'altra lo metteva a disagio... anche se forse Katara non l'avrebbe mai amato in cambio.
Forse era il caso di abbandonare del tutto la speranza...
«Tutto bene?» domando Katara raggiungendolo e facendolo sobbalzare dalla sorpressa, non si aspettava che sarebbe venuta a cercarlo.
«Si, certo.» rispose Aang senza guardarla in faccia. «Perchè non sei dentro con gli altri?»
«Ero stanca di quel casino e poi... volevo parlarti.» rispose Katara.
Aang potè sentire il suo cuore saltare un batitto, ma si disse di calmarsi solo perchè voleva parlare con lui non significava niente.
«Cosa... di cosa vuoi parlare?» chiese Aang cercando di mantenere i nervi saldi.
«Di noi.» disse Katara mettendogli un mano sulla spalla. «Ultimamente ti sento distante.»
«Io... mi dispiace non me n'ero accorto.» si scuso Aang allontanandosi dalla ragazza. «Volevo solo darti i tuoi spazi.»
«Perchè?» chiese Katara che ancora non capiva il comportamento di Aang.
«Perchè è quello che vuoi.» rispose Aang continuando ad evitare il contato visivo.
«Io questo non l'ho mai detto.» obbietto Katara, non le sembrava di aver mai detto o fatto qualcosa per far credere ad Aang che non rispettase i suoi spazi o che volesse che lui si allontanasse da lei. In realtà ora che ci pensava meglio era lei che non aveva quasi mai rispettato gli spazi di Aang durante il loro viaggio.
arrossi ricordandosi tutti gli abbracci che gli aveva datto.
«Si, invece. A teatro.» rispose Aang, vissibilmente a disaggio nel parlare di quell'argomento.
Katara si senti come se un mucchio di mattoni le stesse cadendo addosso.
«No... no, io...» balbetto Katara portandosi le mani tra i capelli.
L'attegiamento di Aang nell'ultimo periodo stava finalmente predendo un senso, immagini si insidiarono nella testa di Katara, immagini che le stavano facendo venir voglia di piangere.
Aang che la lasciava, che la dimenticava, andava avanti magari trovandosi un'altra ragazza e lasciandola da sola... e tutto questo per colpa sua, perchè Aang credeva che non lo amasse.
«Non sono stata mai confussa su ciò che provo per te!» grido Katara in fretta. «Era il momento, la guerra... non mi sembrava il momento per iniziare una relazione tutto qui!» Katara inizio a sentirsi in colpa per avergli fatto credere che non provasse i suoi stessi sentimenti, pensava di aver gestito bene la discussione a teatro ma ora che ci pensava non l'aveva fatto.
Era stata cripticca e incoerente, ci credeva che Aang l'avesse baciatta cercando di farle dare una risposta. Le aveva semplicemente chiesto se provava qualcosa per lui e lei invece aveva incassinato tutto.
Aveva sbagliatto e si era comportato da stupido baciandola, ma non l'avrebbe fatto se lei si fosse spiegata meglio, se fosse stata sincera con lui.
«Sokka ha detto che forse mi hai respinto perchè avevi paura di pedermi.» sussuro Aang e dal suo tono si capiva che aveva ancora dei dubbi su tale affermazione.
«Aang ascoltami anche perchè sarà l'unica volta in cui l'ho dirò in vita mia: mio fratello aveva ragione.» inizio Katara. «Cerca di capire la guerra mi aveva già portato via cosi tante persone che amavo non volevo... non ero pronta ad aprirmi cosi tanto ad una persona e sopratutto non a te! Aang tu sei il mio migliore amico, la persona più importante della mia vita... non ero pronta, non... avevo solo bisogno di un po' di tempo Aang.» disse Katara piano.
«Se me l'avessi detto te l'avrei datto... ti avrei capito.» disse Aang in tono abbatutto.
«Lo so e... mi dispiace forse non sono cosi matura come credevo altrimenti avrei... sono stata una tale stupida.» disse Katara mordendosi il labbro mentre sentiva le lacrime iniziare a scendere.
Come aveva potutto essere cosi cieca?
Come aveva potutto dare cosi per scontato l'amore di Aang?
Era stata cosi concentratta sul non voler essere di nuovo ferita che non aveva mai preso in considerazione il fatto che forse lei aveva ferito Aang.
«Katara calmati va tutto bene.» disse Aang mettendole una mano sulla spalla per consolarla e con l'altra le asciugo le lacrime dal viso, Katara si sporse verso quella carezza felice che Aang non stesse più tenendo le distanze.
«Anch'io mi sono comportato da stupido quella notte, mi dispiace.» si scuso Aang togliendo la mano dal viso della ragazza e allontanandosi di qulche passo da lei.
«Siamo stati entrambi due idioti. Ti va di dimenticare la faccenda?» disse Katara ora un po' più calma.
Aang annui e le rivolse uno dei suoi soliti sorissi amorevoli cosa che incuoro Katara, quei sorissi non gli aveva visti da un po' e le erano mancati.
«Allora aspetterò.» disse Aang tornando dentro.
Katara stava per fermarlo, ma poi cambio idea.
Non poteva dirgli che l'amava adesso, non con lui che continuava a tenere le distanze da lei.
Adesso era Aang ad aver bisogno di tempo, gli aveva spezzato il cuore e ora doveva dargli il tempo di guarire.
Sperava solo che Aang l'avrebbe lasciata di nuovo avvicinare a sé quando sarebbe guarito.

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Capitolo 9
*** Capitolo nove: Ba Sing Se. ***


Capitolo nove: Ba Sing Se.

Due mesi dopo...
Katara si guardo allo specchio un'ultima volta per assicurarsi di essere a posto.
Non era mai stata una fanatica del suo aspetto fisico come altre ragazze, ma quella era un'occassione speciale e voleva essere impecabille. Il vestito verde che indossava era molto semplice, ma comunque elegante e tra i capelli si era infillata un fiore rossa che aveva raccolto quella mattina appena arrivata in città.
Il giorno dopo l'incoronazzione dei generali del Regno della Terra avevano detto che il re Kuei era ancora disperso e che Aang avrebbe dovutto trovarlo per riportarlo sul trono di Ba Sing Se, molti cittadini infatti non erano felici del comando provissorio del Loto Bianco.
Da un certo punto di vista Katara poteva anche capirlo, nonostante avessero liberato la città la loro era comunque un'organizzazione che per anni era rimasta per lo più nascosta senza contare che tra loro c'era a che Iroh un ex generale della Nazione del Fuoco che già in passato aveva cercato di conquistare la città.
Ovviamente Katara si era offerta per accompagnare Aang infondo questo viaggio le avrebbe datto la possibilità di riallaciare il legame con lui peccato che Sokka voleva venire con loro nonostante la gamba rotta cosi in per tutto il tempo si era dovutta sorbire le lamentele di suo fratello sia su la gamba rotta, che per fortuna era finalmente riuscita a guarirre, sia per la mancanza di Suki, la ragazza aveva voluto rimanere con le Guerierre Kyoshi alla Nazione del Fuoco, Zuko per questo gli aveva datto un falco messagero per poter comunicare più facilmente con lui e gli altri.
Almeno anche Toph era venuto con loro, in questo modo Katara potè godersi dei momenti lontano da suo fratello quando quest'ultimo era troppo impegnato a divertirsi con la dominatrice della terra per poterla infastidire.
All'inizio Aang teneva ancora le distanze da lei nonostante Katara cercarse in tutti i modi di avvicinarsi a lui, ma sapeva che doveva avere pazienza infondo se Aang si comportava cosi in parte era a causa sua.
Per fortuna con il tempo tra lei e Aang era tornato quel legame speciale che gli univa in quel modo unico e solo loro, era avvenuto lentamente e a piccoli passi, ma adesso erano di nuovo legati come prima.
Inoltre questo voleva dire che Aang aveva smesso di tenerla a distanza e che lei avrebbe potutto finalmente dirgli ciò che provava per lui, sperando che i sentimenti del ragazzo nei suoi confronti fossero ancora gli stessi. Infondo anche se non voleva pensarci c'era la possibilità che Aang non l'amasse più, non era cosi impossibille da pensare se nutriva ancora dubbi su quello che provava per lui, se solo quella sera non fosse stata cosi vigliacca... Katara scosse la testa.
Non doveva pensare in questo modo doveva avere speranza, infondo era ciò che Aang le aveva sempre dato.
Qualche giorno prima erano tornati a Ba Sing Se con il re Kuei e il suo orso Bosco, a quanto pare avevano viaggiatto assieme ad un circo per tutto questo tempo ma questa era un'altra storia.
Quella mattina anche Zuko, Mai e Suki erano arrivati in città per festeggiare la fine ufficiale della guerra. In questo momento Aang e Zuko erano al palazzo per discuttere con il re della questione delle colonie mentre lei e gli altri erano al negozio di thè di Iroh dove poi sarebbero stati raggiunti per festeggiare tutti assieme.
“Questa sera glielo dirò anzi glielo mosterò.” penso Katara decisa.
Non voleva più aspettare oltre per dire ad Aang quello che provava davvero per lui.
«Sei molto bella.» disse Mai sulla soglia della porta.
«Grazie.» disse Katara.
« Zuko ed Aang arriverano presto perciò puoi scendere di sotto con noi se ti va.» disse Mai.
Katara prese l'amica ha braccietto e usci con la dalla stanza al piano superiore per andare alla sala da thè di sotto dove suo fratello, Iroh, Toph e Suki le stavano aspettando.

Mentre Zuko serviva il thè Katara faceva da spettatrice alla partita di Pai Sho che si stava svolgendo tra Mai e Suki con la prima in vantaggio, la dominatrice dell'acqua si chiese se in quanto fidanzata di Zuko non avesse preso qualche lezione sul gioco da Iroh.
«Zuko smettila di muoverti sto cercando di cogliere l'attimo.» disse Sokka. «Vorrei tanto fare un quadro per ricordare questo momento felice assieme.»
«È molto premuroso da parte tua Sokka.» disse Katara avvicinandosi al fratello salvo poi vedere l'obrobrio che stava disegnando.
Mentre tutti si univano a loro per criticare il modo in cui Sokka gli aveva rappresentati lo sguardo di Katara si sposto su Aang.
Lo vide uscire dalla stanza e dirigersi sul balcone e vedendo che era solo decise che quello era il momento che stava aspettando.
Si mise al suo fianco a guardare il tramonto e quando i suoi occhi incocriarono i suoi arrossi. Mai come in quel momento aveva notato come gli occhi griggi di Aang somigliazzero all'argento.
Si sporse verso di lui e l'abbraccio con somma gioia vide che ricambiava il gesto con l'intensita di prima, come se non avessero mai litigato. Di questo Katara era felice significava che Aang forse provava ancora qualcosa per lei.
C'era solo un modo per saperlo con essatezza.
Quando si lascirono lo guardo profondamente negli occhi e predendogli il viso tra le mani lo bacio con passione e con altrettanta passione Aang ricambio il gesto, confermandole che l'amava ancora nonostante tutto.
Le paure, i dubbi e le insicureze che avevano avuto nell'ultimo periodo... era tutto finito.
Adesso per loro c'era solo un nuovo inizio che avrebbero affrontato assieme.

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