Harry Pot...Piton

di DirceMichelaRivetti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sconcertante rivelazione ***
Capitolo 2: *** Il dentifricio di Neville ***
Capitolo 3: *** Il Maglioncino rosa ***
Capitolo 4: *** Natale in casa Cupiel.... Malfoy ***
Capitolo 5: *** Il segreto della profezia ***
Capitolo 6: *** Attacco ad Hogwarts ***
Capitolo 7: *** Serve una soluzione ***
Capitolo 8: *** Le perle di Ron ***
Capitolo 9: *** I ricordi di Lupin ***
Capitolo 10: *** L'orazione di Ron ***
Capitolo 11: *** Tamarreide ***
Capitolo 12: *** La marcia verso Hogwarts ***
Capitolo 13: *** Il segeto di Draco ***
Capitolo 14: *** Ultimo Capitolo, parte prima ***



Capitolo 1
*** La sconcertante rivelazione ***


SCENA I

SCENA I

 

La classe di Harry è a lezione di pozioni. Oggi sperimenteranno il filtro rivela legami (di sangue)

 

Piton- Dunque, come vedete inizialmente il preparato è trasparente, bisogna procedere immergendo un pezzo di entrambe le persone che vogliono scoprire il loro legame di parentela. A seconda del colore che risulta, viene dato il responso. Potter!

Harry- Sì professor Piton…

Piton- Ora mostrerò alla classe quanta distanza c’è tra me e te. Potter, cimice ficcanaso, dammi un dito.

Harry- Come?!

Piton- Va bhe, facciamo un capello. Sei troppo codardo come il tuo patetico padre per tagliarti un dito in nome della scienza.

Hermione- Ma la scienza è tipicamente babbana.

Piton- Cinque punti in meno a Grifondoro. Potter, sbrigati!

Harry (si taglia una ciocca)- Ecco.

Piton- Bene, ora immergiamo i tuoi capelli e aggiungiamo i miei. Vediamo di che colore diventa. [dà un’occhiata e sviene]

Ron- Oh mia pannocchia! Di che colore è?

Draco- È rosa. [Piton ha un fremito]

Ron [ci pensa un attimo]- Ah come quel tuo papillon, della volta scorsa, quando ti ha preso a sediate.

Draco [guarda malissimo Ron e si massaggia le parti ancora doloranti]- Che c’è un ragazzo non si può mettere un papillon quando gli va?

Hermione- Sì ma perché proprio rosa? [Piton sussulta]

Draco- Taci, schifosa mezzosangue.

Piton [finalmente rinviene]- Scusate ma quel voi-sapete-quale-colore mi fa un certo effetto.

Seamus- Ma che cosa significa quel colore?

Piton- Nulla. Viene prodotto quando il filtro sta elaborando il risultato. Ora vediamo cosa è uscito, ma tanto è ovvio che sarà giallo, che vuol dire nessun legame. [guarda e crolla a terra svenuto]

Neville- Possibile che sia così lento ad elaborare?

Harry- No, questa volta c’è il risultato. È blu.

Ron- Hermione, cosa carciofo vuol dire blu?

Hermione- Vuol dire……… Rapporto genitore-figlio.

Harry- Quindi io potrei essere il padre di Piton.

Seamus- No, Harry, è lui il più grande.

Harry- Quindi Piton, potrebbe essere mia madre.

Ron- No, cipolla, è un uomo, lo so pure io!

Harry- Piton potrebbe essere mio padre?

Hermione- Sì, lo è.

Harry- Ma la pozione potrebbe aver sbagliato.

Neville- La pozione non sbaglia mai.

[Harry sviene. Tutti escono trasportando gli svenuti in infermeria]

Draco- Ma se Harry è suo figlio, io non sarò più il cocco di Piton. [sviene]

 

SCENA II

 

[Harry e Piton si risvegliano da soli in infermaria]

Harry- Bhe, papà……

Piton- Non chiamarmi così, Potter.

Harry- …… avresti circa una quindicina d’anni di paghette in arretrato…

Piton- Scordatelo, Potter.

Harry- Ma dai, i Dusley non mi davano mai nulla…. Per favore, qualche galeone per comprarmi delle nuove scarpe, finora ho avuto solo un paio di All Star e in inverno sono terribili in mezzo alla neve.

Piton- Tu sei terribile. E ti odio anche se sei mio figlio.

Harry [quasi piangendo]- Ma ne ho davvero, davvero bisogno, dai qualche falce almeno.

Piton- No, sei proprio ottuso come tuo padre, Potter.

Harry- Ma sei tu mio padre.

Piton- Taci, Potter. Dicevo: dove pensi che io li possa trovare dei galeoni? Sono un dipendente statale, quello scarabeo stercorario stronzo di Caramell ci dà i salari ai minimi sindacali e nel mondo dei maghi i sindacati neanche esistono. È già tanto se non ci fa pagare l’affitto quando siamo nel castello!

Harry- Ah, peccato. [passa qualche minuto di silenzio] Ma come fai ad essere mio padre?

Piton- Nessuno t’ha mai raccontato dell’ape e del fiore?

Harry- Sì sono stati Fred e Gorge, un paio d’anni fa. Ma come mai sei tu e non James.

Piton- Quel giorno Voldemort ci aveva dato una sera libera perché doveva andare in missione segreta solo con Bellatrix (nessuno ha mai scoperto a far cosa), quindi noi altri potevamo fare quel che ci pareva, per cui presi il telefono e chiamai una mia vecchia amica di scuola……[tornando con la mente a sedici anni prima]

Lily- Pronto, casa Potter, chi parla?

Piton- Cia…ciao Lily

Lily- Oh Severus! Quanto tempo! Come stai?

Piton- Diciamo discretamente. Tu?

Lily- Bene, bene. Sai che mi sono sposata?

Piton [ringhiando]- Potter…

Lily- Sì, con James. Lo conosci, vero?

Piton- Purtroppo…

Lily- Ti avevo anche invitato al matrimonio, perché non sei venuto?

Piton- I miei occhi non la smettevano di lacrimare………. Ma per colpa di una congiuntivite da coniglio.

Lily- Ma tu non sei un coniglio.

Piton- Vacca Boriosa.

Lily- Cosa?

Piton- Non dicevo a te…… Lucius, vacca boriosa, smettila di specchiarti come fossi lady Gaga…………. Dicevamo Lily?

Lily- È dai tempi della scuola che non ci sentiamo, lavori adesso?

Piton [chiedendosi se fare il Mangiamorte sia un mestiere]- Ehm, sì. Sono un dipendente in un’azienda appena nata.

Lily- Quale?

Piton- Ehm…. Il Marchio Oscuro s.p.a.

Lily- Ah, è quotata in borsa alla Gringott?!

Piton- Sì, sì, certo. Ma ora basta parlare di lavoro. Quella capra sborona di Potter è in casa?

Lily- No, è andato con Peter e Lupin a casa di Sirius.

Piton- Un altro Black in missione segreta.

Lily- No, è per la solita burrobirra del martedì sera. Perché chi è in missione segreta?

Piton- Bellatrix.

Lily- E con chi?

Piton- Ehm… Col titolare dell’azienda. Ma senti non è che ti posso venire a trovare?

Lily- Adesso?

Piton- Sì, è da quando avevamo dieci anni che non vengo da te.

Lily- Massì dai, tanto James mi ha lasciata a casa da sola. Ok, ti aspetto, ciao.

Piton- Arrivo prima di subito.  [appena aggancia inizia a fare un balletto]

 

[a casa Potter. Piton è seduto sul divano, Lily porta un vassoio con del the]

Piton- Hai…una…bella casa.

Lily- Eh sì l’abbiamo arredata assieme io e…… Ma c’è qualcosa che non va in questa foto [prende in mano una cornice e l’osserva] Non c’era anche James al mio matrimonio?......

[silenzio imbarazzante, mentre Piton nasconde velocemente la bacchetta]

Piton- Ma tra quanto tornerà quell’opossum impedito di Potter?

Lily- Teoricamente tra un’ora. Ma solitamente si ubriacano tutti e quattro e li trovano dopo due giorni su una qualche collina a fumare la pipa e cantare vecchie canzoni nostalgiche.

Piton- Stormo di fagiani fattoni.

Lily [dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre]- Certo che tu ne sai a pacchi sugli animali. [con voce sensuale] Ho sempre avuto un debole per gli zoologi………

 

[fine falshback]

Harry [con gli occhi sgranati]- Quindi io non sono stato concepito da James, perché tu insultavi usando nomi di animali.

Piton- No. Sei figlio mio perché quello struzzo marrano di Potter, preferiva ubriacarsi e farsi le canne coi suoi amichetti, piuttosto che dare attenzioni a Lily.

Harry- Attenzione del tipo: bere il thé e discutere circa l’arredamento? Perché non hai usato precauzioni?

Piton- Purtroppo non le avevo dietro e me ne sto pentendo amaramente.

Harry- Ma quando lavoravi per Voldemort, quant’era il tuo stipendio?

Piton- A dire la verità eravamo noi che lo mantenevamo.

Harry- Allora perché essere un Mangiamorte se neppure ci guadagni?

Piton- Per gli ideali che si portavano avanti, per i principi, per un senso di giustizia…. E poi faceva un sacco figo a quei tempi, lo diceva un vero esperto. Guarda conservo ancora il tema che scrisse Lucius nella domanda di iscrizione. [tira fuori una pergamena e la porge ad Harry]

 

Nome: Lucius

Cognome: Malfoy

Stato di Sangue: Purosangue

Perché vuoi diventare un Mangiamorte: Da sempre ho intrapreso una carriera da persona che conta e penso che unirmi a questo gruppo sia proprio la ciliegina sulla torta. Fin da piccolo ho sempre odiato i mezzosangue perché erano davvero sciatti, ma li vedete come sono vestiti? Sono un sacco trash. Io sono troppo figo per mescolarmi a simile gentaglia. Voglio dire, di questi tempi o sei IN o sei OUT  e io sono nato IN, porcavacca! Siccome essere Mangiamorte è davvero per persone fighe e toste (come me J) stavo pensando che io devo appartenere per forza a questo gruppo. Sono io che detto la moda e se Lucius Malfoy ritiene una cosa figa, lo è per forza.

P.s- Sono molto ricco e ho una casa enorme che può ospitare molti ospiti.

 

Valutazione del Signore Oscuro: Motivazione un po’ scarsa, però dobbiamo per forza avere uno così figo tra noi, specie se è pieno di soldi.

 

Harry- Ma mi sorge un dubbio, ci sono sempre state un sacco di persone che mi hanno detto che sono identico a James…

Piton- Ti stavano insultando. Non si riferivano all’aspetto, ma all’idiozia.

Harry- Ora tutto mi è più chiaro! [ci pensa un attimo] Ma allora mi ha insultato un sacco di gente.

Piton- Sì, Potter e avevano le loro buone ragioni.

Harry- Va bhe, papi, io vado, devo finire i compiti. Ciao, ti voglio bene.

[Harry si avvia verso la porta]

Piton- Ti odio, Potter!!!!! [passa qualche minuto e si accorge di Malfoy che lo guarda attonito] Dillo a qualcuno e ti prendo di nuovo a sediate. Perché diamine ti eri messo un papillon di tu sai quale colore?!

Draco- Non posso dirlo……

 

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Capitolo 2
*** Il dentifricio di Neville ***


SCENA III

SCENA III

 

Harry è nella sala comune ed è molto triste, Ron va da lui per consolarlo.

 

Ron- Per tutti i porri, Harry, non ti ho mai visto così giù. Sei depresso perché hai scoperto che Piton è tuo padre?

Harry- Più che altro perché non mi vuole dare la paghetta… e l’inverno è alle porte e io ho solo queste All Star. [sospira]

Ron- Dai, ravanello! C’è di peggio, io oggi mi sono spalmato un tubetto di dentifricio in faccia e mi sono rotolato nel fieno.

Harry- E perché mai dovevi fare una cosa del genere?

Ron- Bhe, sai, ti ricordi che Hermione aveva detto che le piace l’odore del dentifricio e dell’erba falciata.

Harry- E come è andata?

Ron- Male, mi ha mandato a fare la doccia, per tutti i germogli di soia.

Harry [sconcertato]- Germogli di soia?

Ron- Troppo sofisticato, dici?

Neville- Ehi, ragazzi, avete visto il mio dentifricio? Sapete è quello che ha fatto mia nonna, ci tengo tanto, solo che non lo trovo più. Sapete dove sia?

Ron [nervoso]- Eh, dentifricio? No, assolutamente!

Neville- Ehi, ma quello è il mio tubetto…. È finito! Chi diamine è stato???

Ron- Malfoy.

Neville- Ma lui non può entrare nella nostra sala comune.

Ron [ci pensa un po’]- Ha scavato un tunnel.

Neville- Maledetto! [afferra una sedia e esce] MALFOYYYYYYYYYYYY!!!!!

Ron- Bhe, dicevi Harry?

Harry- Mha, sono un po’ giù di morale.

Ron- Dai, tirati un po’ su con questa. [gli porge una melanzana]

Harry- È una melanzana.

Ron- Sì.

Harry- E cosa ci dovrei fare?

Ron- Mangiarla, niente tira più su di una bella melanzana al vapore.

Harry- Ma a me non piacciono le melanzane.

Ron [lo guarda malissimo, poi sfodera una carota e la brandisce come una spada]- Via! Vattene! Sacrilego! Eretico! Melanzanofobico!

[Harry si allontana, dolorante per le carotate subite, ma incontra Hermione]

Hermione- Harry, che cos’hai? Sei pieno di lividi, è stata un’altra punizione della Umbridge?

Harry- No è una questione di melanzane.

Hermione- Ah, capisco… Ron. Oggi è un po’ strano, è venuto da me con la faccia completamente bianca e il corpo ricoperto di fieno.

Seamus- Il fieno non esiste!

Harry- Lo sai che ho letto che si può incendiare l’acqua?

Hermione [contrariata da quelle eresie]- Io ho letto che si può incendiare Potter.

Harry [tirando un sospiro di sollievo]- Fortuna che sono un Piton. Bhe, vado a dare la buona notizia a Sirius.

Hermione- Sicuro che non se l’abbia a prendere a male?

Harry- No, capirà, infondo è il mio padrino.

Seamus- Sirius? Sirius Black? Sirius il ricercato? Sirius l’assassino? Sirius il traditore?

Harry- No. Sirius il famoso cantante.

Seamus- Meno male, m’è venuto un coccolone. [Hermione ed Harry escono] Ma non c’è nessun cantante di nome Sirius.

 

SCENA IV

 

Harry sta scrivendo.

 

Caro Sirius,

sono il tuo figlioccio Harry, ho una sorpresa per te: mio padre non è James, ma Piton! Solo che è un taccagno e non mi vuol dare la paghetta, non mi ha dato nemmeno mezza falce. La Umbridge si veste sempre di rosa e quando c’è lei papà tiene sempre gli occhi chiusi, chissà cos’ha contro il rosa? L’altro giorno ha addirittura preso a sediate Malfoy. Mi vengono in mente le parole del grande maestro Lepronte:

Rosa?

Cos’ha che non va il rosa?

Sei tu che hai qualcosa

col rosa

che importa di che colore sei tu

giallo, scarlatto, o anche blu.

Bhe, ora devo andare che tra poco è ora di cena, spero che la notizia non ti abbia sconvolto, anche se fa effetto vedere Malfoy con un papillon rosa. A presto! 

                                                                              Harry Pot… Piton

 

Hermione- Sei sicuro che la prenderà bene?

Harry- Ma sì, Sirius è un uomo dalla mentalità aperta, cosa vuoi che pensi di papillon rosa?

Hermione- No, io mi riferivo all’altra cosa…

Harry- Sono sicuro che la filastrocca gli piacerà tantissimo, è un uomo poetico.

Hermione- Mi riferivo al fatto che sei figlio di Piton!

Harry- Ma dai cosa può importagliene. Credi che domani arrivi ad Hogwarts, fuori di sé per la rabbia, urlando e scagliando maledizioni ed insulti a destra e a manca?

 

SCENA V

 

Sirius [entrando di corsa, con gli occhi fuori dalle orbite e i capelli stile Super Sayan]- Mocciosus, dove cazzo sei? Avada Kedavra! Fedifrago! Bastardo! Stupeficium! Come hai potuto! Crucio [ignari studenti del primo anno si accasciano a terra]

Silente [calmo e imperturbabile]- Che cosa succede Sirius?

Sirius- Sono il padrino del figlio di Mocciosus!

Silente- E non sei felice?

Sirius- No!

Silente- Bene, parlane con Harry.

Harry- Mi ha chiamato, professor Silente?

Silente- Sì, c’è Sirius, un po’ alterato.

Harry- Non ti è piaciuta la filastrocca?

Sirius- No, quella è bellissima, mi sono commosso.

Harry- E allora, che cosa ti turba?

Sirius- Mi turba che sei stato concepito da una serpe.

Harry- Ecco perché parlo il serpentese!... No, aspetta, ma mio padre non è Piton?

Sirius/Piton- Purtroppo.

Harry- Che bello! Mio padre e il mio padrino che vanno d’accordo!

Piton- Crucio!

Sirius- Non ti permetto di trattare così il mio figlioccio.

Piton- È mio figlio e lo educo come mi pare!

Sirius- E io chiamo i servizi sociali, così te lo tolgono.

Piton- Mi farebbero solo un favore!

Harry- Ma perché non potete andare d’accordo?

Piton- Va a giocare in auto strada!

[Piton e Sirius si allontanano litigando]

Harry [si guarda in torno]- Ehi, Seamus! Hai una copia de “La Gazzetta del Profeta”   Fa vedere cosa dice.

Seamus- Nulla di che: hanno solo preso di nuovo a sediate Malfoy. Il commento di suo padre è stato: “Mi vendicherò, Paciock! Dov’è Bellatrix, quando serve?” a questa domanda Narcissa ha risposto: “Missione segreta con Voldemort. e Lucius, triste, ha replicato: “Ma perché non sceglie mai me?”

[passa Neville con in mano una sedia rotta]

Harry- Ciao, Neville, hai ritrovato il tuo dentifricio?

Neville- No, non son riuscito a farglielo sputare.

 

 

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Capitolo 3
*** Il Maglioncino rosa ***


SCENA VI

SCENA VI

 

Ron- Non è possibile, per tutti i gambi di sedano!, che Harry, il mio migliore amico, non abbia accettato la mia melanzana, era un regalo sentito…… l’avevo coltivato io stesso! [vede Draco uscire dall’infermeria, con un braccio al collo e appoggiandosi ad una gruccia] Oh cavolfiore! Malfoy, hai un occhio nero!

Draco- Taci Weasley.

Ron- Dai, non essere scontroso, siamo vicini a Natale, devi essere più buono.

Draco- Per favore chiudi quella fogna, Weasley. Contento?

Ron- Non fare così, è come se fossimo due cavoli in uno stesso campo.

Draco- Cosa?

Ron- Sì, come la carota e il suo picciolo.

Draco- Cosa?

Ron- E dai, sei ripetitivo come un pomodoro rosso, sono tutti uguali quelli.

Draco- Come voi Weasley.

Ron- Guarda che io che ti avevo pure portato un regalo di Natale. [sta tirando fuori qualcosa]

Draco- Io non voglio niente da te, Weas…. [vede che è un maglioncino rosa, lo afferra contento] Oh, grazie Ron, nessuno mi aveva mai fatto un regalo simile: è quello che ho sempre voluto.

Ron- Non dirmi che il tuo ricchissimo padre non te ne ha mai comprato uno.

Draco- Quando avevo nove anni gliene chiesi uno, ma lui mi ha preso a sediate.

Ron- Bhe sono contento che ti sia piaciuto e spero ti piaccia anche la scritta. [tra sé e sé] finalmente me ne sono liberato!!!

Draco-Albicocche, mangiane poche’

Ron- È una perla di saggezza di mia madre.

Draco [tornando quello di sempre]- Capisco, Weasley.

Ron- Ok, ora vado. Devo convincere Harry ad assaggiare le melanzane.

[Ron esce. Quando è solo Draco se ne va coccolando il maglioncino]

 

SCENA VII

 

Per Natele Harry va a casa di Sirius dove si festeggia assieme a tutto l’Ordine della Fenice.

 

Ron- Harry, ti prego, se sei ancora mio amico, assaggia questa melanzana. L’ho curata io personalmente.

Hermione- Dai, Harry, fagli questo favore, così la smette.

Harry- Non posso, da piccolo ho subito un trauma!

Hermione- Quale?

Harry- Bhe, vedete, eravamo in cucina, era un pomeriggio come tanti altri, tutto sembrava tranquillo, ma poi, ma poi è successo [singhiozzando]

Hermione- Che cosa, Harry, che cosa?

Harry [tra le lacrime]- Io ero lì, non me lo aspettavo e non ho fatto nulla per impedirlo…… Dudley l’ha afferrata prima ch’io potessi impedirglielo e l’ha tirata. E la melanzana mi ha colpito in pieno volto.

Lupin- Ma è terribile!

Harry- Da quel momento, non posso vedere una melanzana senza che il ricordo di quel giorno mi riaffiori nella mente…

Fred&George- Ti capiamo.

Lupin- È comprensibile.

Piton- È patetico.

Harry- Sei cattivo papà. Io ho avuto un trauma.

Piton- Anch’io, ma non vado in giro a piagnucolare.

Ginny- E quale sarebbe?

Piton- Aver scoperto che Potter è mio figlio.

Ginny- E come l’avete saputo?

Piton- Galeotta fu la pozione e chi la preparò.

[Fred e Gorge si scambiano un’occhiata]

Ron- Dai, Harry, fatti coraggio, devi superare le tue paure. Se tu sai chi si presentasse con una melanzana in mano, tu che faresti?

Harry- Hai ragione. Devo essere forte. Dammi quella melanzana. [con mano tremante ne taglia un pezzo, lentamente lo avvicina alla bocca, inizia a masticare e infine lo ingoia.] Ma è buonissima!

Ron- Evviva! Siamo di nuovo amici!!!

Molly [visivamente alterata]- Ronald Weasley! Dov’è il maglioncino rosa che ho fatto con tanto amore solo per te?

Ron- Ehm… L’ho dato a un ragazzo bisognoso.

Fred- Più di noi?

Ron- Sì, aveva un paio di ossa rotte e un occhio nero. Mi ha detto che anni fa suo padre lo aveva preso a sediate quando gliene aveva chiesto uno…

Arthur- Ma è Malfoy! C’ero anch’io quella volta!

George- E sarebbe bisognoso?

Ron- Mha, certamente sì di maglioncini rosa fatti con tanto amore.

Molly- Ma tu non capisci! Hai condannato l’Ordine della Fenice, hai condannato il mondo intero!

Ron- Porco cipollotto, com’è possibile?

Tonks- Sei un citrullo, tu non capisci… Quello era il maglioncino della profezia che doveva servire a sconfiggere Voldemort.

Ron- Che cosa? ‘Albicocche mangiane poche’?

Arthur- Tu lo ricordi a memoria?

Ron- Sì, da quel giorno Malfoy l’ha portato sempre, tranne durante le lezioni del papà di Harry.

Piton [guardando in cagnesco, si alza in piedi e sbatte il pugno sul tavolo]- Sono il Professor PITON!!! Razza di lumaca zoppa!

Harry- Calmati, papà. Ti ho anche fatto un regalo.

Piton- Tu cosa?!

Harry- Sì, tieni. È per te

Piton [dopo averlo scartato fatica a leggere la parola scritta sul barattolo]- Sh….sha…..shampo. Cosa diavolo sarebbe, Potter? C’entra con i funghi champignon o con lo champagne?

Harry- Veramente è per i capelli, si usa sotto la doccia.

Piton- Doc-cia… [si ritira in una stanza a pensare]

Sirius- Bha, ma voglio dire! Siamo a casa mia e non mi hanno ancora fatto parlare!

Molly- Ma l’hai appena fatto.

Sirius- Una sola battuta? In tutta la scena una sola battuta?! Insomma io discendo dalla nobilissima e antichissima casata dei Black, ho il diritto di parlare!

Lupin- Ma bada che sei un rinnegato e sei pure fuggito da casa.

Sirius- Ah, è vero.

 

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Capitolo 4
*** Natale in casa Cupiel.... Malfoy ***


Un caloroso ringraziamento da me e Astrid a tutti i nostri assidui lettori, non ci aspettavamo di essere così apprezzate

Un caloroso ringraziamento da me e Astrid a tutti i nostri assidui lettori, non ci aspettavamo di essere così apprezzate. Grazie per la vostra assidua lettura e per le recensioni. Speriamo di essere all’altezza delle aspettative…

 

 

SCENA VIII

 

Draco deve ancora arrivare a casa per Natale. Lucius è seduto sul divano pensieroso e preoccupato.

 

Narcissa- Caro, che cos’hai? Sei molto impensierito…

Lucius- Non capisco. Dovrebbe, dovrebbe…

Narcissa- Lo so, dovrebbe essere già tornato, ma vedrai che è solo un poco in ritardo, nulla di grave.

Lucius- Di chi stai parlando?

Narcissa- Ma di Draco, perché tu di chi parlavi?

Lucius- Narcissa, lo sai che cosa mi tormenta. Sono anni che non riesco a darmi pace. Perché quella sera di sedici anni fa, il Signore Oscuro è andato in missione segreta solo con Bellatrix? Perché non ha scelto me? Io sono il più figo! Cara, secondo te, che cos’ha tua sorella che io non ho?

Narcissa- Credo che la domanda giusta da porti è: quale attributo in meno di te ha.

Lucius- Tu credi? No, impossibile…. Basta! Ho deciso che voglio sapere la verità. Dammi i “Chi” del 1979!

Narcissa- Mi spiace, ma gli elfi domestici hanno appena pulito la cantina e li hanno buttati via.

Lucius- Nooooooo!!! [dopo un po’ si riprende] So cosa fare. Narcissa: dammi il telefono. [inizia a comporre un numero] Pronto, Rodolphus?

Rodolphus- Ciao Lucius, che c’è?

Lucius- Ricordi quando sedici anni fa Bellatrix e Lord Voldemort sono andati in missione segreta?

Rodolphus- Come potrei dimenticare? Tutti noi Mangiamorte ci interroghiamo su quella serata da anni.

Lucius- Ma tu sei suo marito, non ti ha raccontato niente?

Rodolphus- No, è sempre stata molto vaga. Mi ha semplicemente detto che si sono divertiti. Probabilmente le ha fatto cruciare qualcuno.

Lucius- Ah, peccato. Va bhe, buon Natale!

Rodolphus- Grazie, altrettanto. Ah, già che ci sei, faresti gli auguri da parte mia a Bellatrix, visto che ha deciso di passare lì a casa vostra il Natale, quando ha saputo che anche il Signore Oscuro è da voi?

Lucius- Va bene, va bene.

Rodolphus- Grazie, ti saluta Rabastan. [Lucius aggancia]

Lucius- Uff, nada de nada.

Draco [col maglioncino rosa addosso]- Salve Padre!

Lucius [solleva il sopracciglio destro e assume un’aria disgustata]- Che cosa stai indossando?

Draco- Un maglione.

Lucius- Rosa?

Draco- Ehm… No, prima era bianco, poi c’è stato un problema nella lavatrice, qualche schifoso mezzosangue ci ha messo dentro un cappellino rosso e…… ed è diventato così.

Lucius- Non ricordavo avessi un maglione con una scritta tanto idiota.

Draco- Infatti me l’ha regalato Goyle.

Lucius-Albicocche, mangiane poche’……. Sì è una frase da Goyle. Non ti voglio mai più vedere con addosso quella cosa. [esce, entra Bellatrix]

Draco- Ciao zia.

Bellatrix- Ciao Draco, ho saputo delle tue disavventure con le sedie.

Draco- Non me ne parlare.

Bellatrix- Ora sei a casa, al sicuro. Buon Natale!

Draco [poco convinto]- Anche a te.

Bellatrix- Che c’è? Perché non sei festoso?

Draco- Bhe, sai, papà ha prestato la mia camera da letto a Lord Voldemort ….…e a te.

Bellatrix- Ma devi sentirti onorato, Draco, di poter offrire la tua stanza al nostro grande Signore!

Draco- Ma io devo dormire nella cuccia del cane!

Bellatrix [dispiaciuta]- Ah, capisco, deve essere piccola, scomoda…

Draco- Già, appena 75 metri quadri e la vasca non ha l’idromassaggio.

Bellatrix- Non ci posso credere! Peggio che Azkaban! Uh, sta arrivando, l’Oscuro Signore. [entrambi si voltano mentre Voldemort entra]

Voldemort [se è possibile sbiancando, rimane esterrefatto]- Draco, che cos’hai indosso?

Draco- Anche voi avete qualcosa contro il mio maglioncino rosa? Ora me lo levo.

Voldemort- Ma, ma tu non ti rendi conto! Tu non sai il potere che si cela in queste parole!

Draco- Io so solo che è soffice e caldo.

Voldemort- Questo è l’incantesimo che ci porterà alla vittoria!!!!!

Bellatrix- Sì, ora ricordo, le albicocche! Proprio come aveva predetto Nostradamus.

Draco- Non vi rendete conto che è un maglioncino rosa, con dei cuoricini al posto dei puntini sulle i?

Voldemort- Sì, era così che veniva descritto! Dammi quel maglione!

Draco- Ma è un regalo di un mio carissimo amico…, bhe no diciamo di un amico, anzi di un conoscente…

Bellatrix- Taci! L’Oscuro Signore ha parlato: dagli il maglione.

Draco- Ma io ci sono affezionato. [scappa inseguito da Bellatrix che brandisce una sedia]

 

 

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Capitolo 5
*** Il segreto della profezia ***


SCENA IX

Per Angel666, che voleva sentir parlare di più Sirius e Lupin.

Buona Lettura a tutti!

 

SCENA IX

 

Harry, Ron, Hermione, Sirius e Lupin sono seduti su dei divanetti.

 

Hermione-Albicocche, mangiane poche’… Che cosa significherà questa frase?

Ron- Le albicocche sono cose strane: arancioni, con due emisferi, ma soprattutto: scendono dagli alberi!

Sirius- Come tutti i frutti.

Ron- Infatti non c’è da fidarsi di quegli esseri, solo le cocomere e le fragole possono passare, ma la frutta in generale cela qualcosa di malefico!

Sirius- Ron, ma stai bene? Ti senti quando parli?

Ron- Tu credi che la frutta sia buona? Sbagli! Pensa alle mele.

Harry- Cos’hai contro le mele?

Ron- Devo anche spiegartelo? Pensa a Biancaneve, Eva, ai pomi d’oro che neppure Ercole poté carpire da solo, a Newton che gliene cadde una in testa! Inoltre le mele sono il cibo preferito degli Shimigami (dei della morte in giapponese) e di quella obrobrietà della Melevisione!!!

Hermione- Ron, sei stanco: vai a dormire.

Ron- Non sono pazzo!

Sirius- Ma si dice pure: una mela al giorno leva il medico di torno.

Ron- Scommetto che è stato Voldemort a diffondere questa diceria!

Harry- Remus, dicci tutto quello che sai sulle albicocche.

Lupin- Bhe, vedete, hanno varie proprietà. I benefici che conseguono al loro consumo investono l'intero organismo, che migliora in quanto a forza, vitalità, resistenza alle malattie, equilibrio nervoso, visione notturna e capacità digestiva. Ma a lungo andare il consumo eccessivo crea problemi di metabolismo degli zuccheri e provoca calcoli ai reni, dato che l'albicocca contiene rilevanti quantità di acido ossalico.

Sirius- Quindi posso riassumere che se ne mangi poche stai molto bene, ma se esageri ti viene da star male.

Lupin- Sì, esattamente.

Harry- Certo! Ecco perché la profezia dice di mangiarne poche!

Sirius- Bene, problema risolto, possiamo andarcene a letto. Ciao. [tutti si alzano tranne Ron]

Ron- Porco cavoletto di Bruxelles, s’è parlato solo della malefica frutta, non è giusto. Adesso parliamo di ortaggi.

Hermione [con voce seduttrice]- Dai, vieni a letto, ho una sorpresa per te.

Ron [ci pensa un po’ su]- Vuoi farlo con me?

Hermione- No, ti ho preparato un’insalata.

Ron- Sììì. Evviva!!!!!!!!!!!!!!! J J J

 

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Capitolo 6
*** Attacco ad Hogwarts ***


SCENA X

SCENA X

 

Hogwart è ricominciata. Neville e Seamus sono nella sala comune di Grifondoro.

 

Neville- Accidenti, non ne posso più! Tutti gli anni la stessa storia.

Seamus- Che c’è? Tua nonna ti rimprovera perché mangi troppo panettone?

Neville- No, no, non è quello. Uff. Voglio entrare a far parte dell’Ordine della Fenice.

Seamus- Per vendicare i tuoi genitori e mostrare quanto vali?

Neville- Bhe, adesso che mi ci fai pensare anche questo; però almeno così inizieranno a raccontare che cosa faccio io a Natale. Non è giusto, sempre a dire cosa fa Harry con Ron, Hermione e gli altri e nessuno si interessa di me.

Seamus- Cosa hai fatto per Natale?

Neville- Dunque eravamo tutti pronti per aprire i regali, quando ha fatto irruzione Fenrir Greyback assieme a uno stuolo di licantropi e vampiri. Li ho fatti fuori tutti da solo, tutti! Bhe tranne il capo che è scappato sotto i colpi della nonna, eppure non gliene importa niente a nessuno.

Seamus- Eh già, hai proprio ragione. A casa tua succede questa baraonda, ma tutti pensano al maglioncino rosa di Malfoy.

Neville- Ma è il maglioncino della profezia, è importante!

Seamus- Sì, però vuoi mettere quanto è ridicolo Draco che lo coccola?

Neville- Hai ragione, perfino Zabini gli ha detto che deve smetterla. [pausa] Invece, tu, cosa hai fatto per Natale?

Seamus- Bha, nulla di che. Solo ho scoperto che mio zio ha cambiato sesso.

Neville- Mi spiace, ci sei rimasto male?

Seamus- Inizialmente sì, ma poi mi sono reso conto che è meglio, ora la sua voce è molto più dolce di prima.

Colin [entra festante]- Io ho vinto un premio pullizer!

Seamus [annoiato]- Cos’hai fotografato?

Colin- Mha, un primo ministro babbano che se la spassava con donne di malaffare in una certa villa in un’isola del Mediterraneo, all’ altezza della Toscana, tra la Corsica e la Sicilia. Ora in tutto il mondo mi vogliono come ospite nelle loro trasmissioni, tranne in Italia, lì c’è una taglia sulla mia testa.

Neville [annoiato]- Bene, son contento che hai passato delle belle vacanze all’estero.

 

SCENA XI

 

Lezione di pozioni.

 

Piton- Bene, ora squartate il vostro rospo.

Neville- Non posso, mi ricorda il mio Oscar.

Piton- Cinque punti in meno a Grifondoro.

Harry- Papà, papà, bisogna usare il cuore o il fegato?

Piton- Venti punti in meno a Grifondoro.

Harry- Ma papà…

Piton- Potter in punizione.

Harry- Non sono Potter.

Piton- Non darmi pretesti per togliere altri punti alla tua patetica casa, ermellino besioso che non sei altro.

Harry- Va bene, papà. Ricordati che ti voglio bene.

Piton [fumando di rabbia]- Dannazione, Potter! Tieni la bocca chiusa.

[in quel momento entra la Umbridge, completamente vestita di rosa. Piton inizia a tremare freneticamente, allunga la mano verso il coltello, ma riesce ad abbassare lo sguardo e ad evitare il contatto visivo.]

Umbridge- Sono qui per un’ispezione a sorpresa. Vedo che state preparando del sushi.

Draco- Che cos’è il sushi?

Umbridge- Bhe, non tutti lo sanno, è un cibo babbano dei Giapponesi. Pensate che lì la gente mangia inginocchiata per terra.

Draco [speranzoso ed incredulo]- E non ci sono sedie?

Umbridge- No.

[Il volto di Draco si illumina]

Umbridge- Professor Piton, venga qui. [Piton si avvicina puntando gli occhi al terreno] Mi guardi quando le parlo!

Piton- Non è quello che vuole.

Umbridge- Ma cosa dice! Mi guardi.

Piton- No, davvero, non posso.

Umbridge- Mi guardi o la costringo ad andare a Mielandia!

Piton[spaventato e confuso]- Ah, i confetti! [solleva lo sguardo e come vede il rosa, la sua mano parte ed inizia a schiaffeggiare la Umbridge]

Umbridge- Ma che fa?!

Piton- Gliel’avevo detto di non farmi guardare. Non ne posso fare a meno, è più forte di me! Ogni volta che vedo quel colore….

 

SCENA XII

 

Harry e Piton sono nel parco

 

Harry- Dai, papi, non puoi mettermi in punizione. Tu non mi vuoi bene…

Piton- Sono prima di tutto un insegnante, non posso farti trattamenti di favore, eterocefalo glabro!

Harry- Che cosa?

Piton- Talpa senza pelo!

Seamus- Salve professor papà di Harry!

Piton [snervato]- Cinquanta punti in meno a Grifondoro!!!

Harry [indicando col dito]- Ehi, papà, quello là fuori vicino al lago nero non è Voldemort?

Piton- Piantala, non sta bene indicare le persone.

Seamus- Sì, ha appena compiuto un atto crudele! Ma la pagherà! Quel maledetto ha rubato il maglioncino di Draco!

[Piton vede sventolare il maglione e come un toro durante una corrida si scaglia contro il suo signore, ma Bellatrix lo colpisce con uno schiantesimo]

Voldemort- Ecco, finalmente ci siamo! Il mio successo è garantito, questa volta nessuno mi potrà ostacolare! Ora vedrai, Silente, il potere dei miei nuovi alleati arancioni. Vi verranno a tutti i calcoli renali! [risata malefica] La mia forza, invece, crescerà a dismisura e potrò vedere nella notte!!!

[Voldemort e tutti gli altri mangiamorte ridono, tranne Draco che piange disperato per il furto subito]

Voldemort- Per prima cosa ci vuole l’incantesimo supremo. Mi raccomando concentriamoci è un rito delicatissimo, non dobbiamo sbagliare.

[tutti si concentrano]

Coro di Mangiamorte- Salacadula, magicabula, bididibodidibù. Fa la magia tutto quel che vuoi tu, bididibodidibù. Col salacadula puoi far tutto ciò che vuoi, ma la frase che tutto può è bididibodidibù!

Voldemort- Bene e ora, per completare il tutto, devo pronunciare la profezia: Mangiane poche albicocche…. Perché non succede nulla? Ho forse sbagliato la frase? Riprovo: Albicocche, mai troppe! No, non era nemmeno così…. Come diavolo era quella formula?!

Bellatrix- La legga! [gli porge il maglione]

Voldemort- Albicocche, mangiane poche! [mentre parla sputacchia sul maglione e due mangiamorte devono trattenere Draco che stava per scagliarsi contro il suo signore]

[Una pioggia di albicocche inizia a scrosciare su Hogwarts, gli studenti spaventati si rifugiano nel castello. Volemort e i suoi seguaci prendono un paio di frutti a testa e se ne vanno.]

 

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Capitolo 7
*** Serve una soluzione ***


SCENA XIII

SCENA XIII

 

La McGrannit, preoccupata per l’attacco subito dalla scuola, si precipita nell’ufficio del preside.

 

McGrannit- Professor Silente, professor Silente, è terribile! Voldemort è riuscito ad impossessarsi della profezia! Ora nessuno potrà più far nulla per ostacolarlo. È riuscito ad entrare nel cortile di Hogwarts e ci sta inondando di albicocche, la situazione è grave, come dobbiamo comportarci? [nessuna risposta] Professor Silente! Albus! [lo scuote]

Silente [svegliandosi]- Eh, sì, cosa? Mandate gli studenti nei loro dormitori….. Minerva, perché interrompi il mio pisolino del pomeriggio?

McGrannit- Il Signore Oscuro ha attaccato la scuola!

Silente- Ha perso una suola? Che vada dal calzolaio.

McGrannit- No, ha attaccato la SCUOLA, Hogwarts!

Silente- Uff e c’è bisogno di urlare così? Ne parliamo dopo, quando ho dormito.

McGrannit- Ma, signor preside, bisogna reagire, cosa possiamo fare?

Silente- Mandate gli studenti nei loro dormitori.

McGrannit- Ma le albicocche?

Silente- Le brocche? Le riempite d’acqua o succo di zucca.

McGrannit [indicando fuori dalla finestra]- AL-BI-COC-CHE!

Silente [osservando il cortile invaso dai frutti]- C’è proprio un bel sole, oggi, le va di fare due passi, Minerva?

McGrannit- È impazzito, completamente matto!

Silente- Sì, lo so che si può trasformare in un gatto.

McGrannit [tra sé e sé]- Che devo fare in questa situazione?

Silente- C’è uno schermo ad alta definizione?!

McGrannit [sempre a sé stessa]- È proprio sordo, dov’è finito il suo cornetto?

Silente- Giusto, vorrei proprio andare a letto.

[La McGrannit trova finalmente il cornetto acustico di Silente e glielo infila nell’orecchio]

McGrannit- Voldemort ci attacca con delle albicocche.

Silente [ci pensa un po’ su]- Mandate gli studenti nei loro dormitori.

McGrannit- E poi?

Silente- Mandate gli studenti nei loro dormitori.

McGrannit- D’accordo, ho capito, ma come ci sbarazziamo delle albicocche?

Silente- Mandate gli studenti nei loro dormitori.

McGrannit- Dovrò trovare una soluzione da sola. [si avvia verso la porta]

Silente [con espressione lucida]- Aspetti!

McGrannit [speranzosa]- Sì?

Silente- Ma lei chi è?

McGrannit- La professoressa McGrannit?

Silente- Ah. Sono stato promosso?

[La McGrannit esce snervata ed incontra Luna]

Luna- Salve professoressa, la vedo tirata…

McGrannit- Sei molto gentile Luna, ma non sono ancora ricorsa alla trasfigurazione per sembrare più giovane.

Luna- Veramente la vedevo tesa.

McGrannit- Il nostro preside è più rimbambito di un cucchiaio sordo. Siamo perduti, non ho idea di come fare per sbarazzarci delle albicocche. Rimarremo soffocati.

Luna- Ma le albicocche sono così buone…… perché non le mangiamo?

McGrannit- Ma suvvia, che cosa ti salta in…. Ma sai che è una bella idea? È geniale, bhe infondo sei una Corvonero.

Luna- No, sono una Lovegood.

McGrannit- Dov’è Lee Jordan? LEE JORDAN!!!

Lee- Non sono stato io.

McGrannit- Ma..

Lee [spaventato]- Giuro che non sono stato io a dare l’M.C.R. [Mamma Che Rutti ndr] alla Cooman…. [Passa la Cooman ruttando abnormemente]… e neppure a far esplodere la torre di astronomia.

McGrannit- Cos’è successo alla torre di astronomia?

Lee [ricomponendosi]- Nulla, nulla, è stata una combustione spontanea.

Luna- Provocata da Fred e George.

Lee [offeso nell’orgoglio]- C’ero anch’io ad aiutarli!

McGrannit- Comunque c’è qualcosa di più importante della torre di astronomia e dei rutti della Cooman. [assumendo un’espressione da Vin Disel in una missione difficile e crocchiandosi le dita] Lee, vai all’interfono e ordina a tutti di mangiare queste fottute albicocche.

Lee [va all’interfono]- Donne! È arrivato l’arrotino [la McGrannit gli molla una scoppola] Attenzione, seguite le mie istruzioni:

-Punto uno: guardate fuori da una finestra a caso;

-Punto due: vedete quelle cose arancioni: sono albicocche. Ripetete con me al-bi-coc-che! [tutti i presenti automaticamente ripetono, compreso Voldemort che non si era allontanato abbastanza];

-Punto tre: iniziate a mangiarle, saranno il vostro pranzo, cena, colazione, pranzo, cena, colazione, finché non saranno finite. A chi le lascia nel piatto, il giorno dopo verranno dati gli avanzi. Bene, buon appetito.

Voldemort [usando l’incantesimo amplificavoce]- Le albicocche vi sono offerte della Marchio Oscuro s.p.a. comprate le nostre azioni alla Gringott…… o sarà peggio per voi.

 

 

 

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Capitolo 8
*** Le perle di Ron ***


Domani si parte per le vacanze, quindi per il prossimo capitolo, bisognerà attendere la fine di agosto, gli inizi di settembre

Domani si parte per le vacanze, quindi per il prossimo capitolo, bisognerà attendere la fine di agosto, gli inizi di settembre.

Ci congediamo per le vacanze con un Ron che darà il meglio di sé, speriamo lo apprezzerete.

Di nuovo grazie a tutti!

 

 

SCENA XIV

 

[nella sala comune di Grifondoro, sono seduti Harry, Ron, Hermione e Neville]

Hermione [seccata]- Uff, non è giusto che abbiano sospeso le lezioni.

Neville- Ma se non c’è più neppure un professore sano!

Ron- Per tutte le barbabietole! A parte noi, nessun abitante di Hogwarts si regge in piedi. Li hanno tutti portati al San Mugo.

Harry- Povero papà, sono tanto in pena per lui…. Gli ho mandato un mazzo di fiori e un biglietto di buona guarigione.

Neville- Non sarà mica stato rosa, spero.

Harry [sbiancando]- Oddio!!!!! [poco dopo un gufo portò l’annuncio di un peggioramento di Piton]

Ron- Io ve l’avevo detto che la frutta era malvagia!

Hermione- Per fortuna noi tre conoscevamo la profezia e ci siamo evitati i calcoli renali: vomito, piscio&sangue puzzolente, bruciori e cosi via….

Harry- Ma Neville, come mai tu stai bene?

Neville- Bhe, sono o non sono un esperto di erbologia? Io sapevo bene a cosa sarei andato in contro mangiandone troppe, quindi mi sono limitato a cinque.

Ron- Noi soltanto tre, cavoloverza, non avrei potuto ingoiarne di più. [Ron si alza, va al balcone, saluta una folla immaginaria indossando un feltz] VIVA GLI ORTAGGI!!!!! Studenti di Hogwarts e babbani, di terra, di mare e di cielo. L’ora scoccata dal destino è giunta. La parola d’ordine è una sola, indiscutibile e uguale per tutti: Verdura, e verduremo!

Hermione- Ron, ma ti senti quando parli? Verdura non è un verbo, non ha il futuro.

Ron- Taci, oh Hermione! Se c’è il passato di verdura, ci sarà anche il futuro. Logico, no?

Neville- Avete visto che hanno dato cento punti a Serpeverde?

Harry- Perché?

Neville- Bhe perché in fondo è merito di Tiger e Goyle se ci siamo liberati così in fretta delle albicocche.

Harry- Vero, sono degli eroi. Nessuno avrebbe avuto il coraggio di ingurgitare cinque tonnellate di albicocche, solo per salvare i loro compagni.

Neville- A dire il vero hanno semplicemente fatto quel che gli riusciva meglio: mangiare.

Hermione- Bene, direi che possiamo andare, tanto Hogwarts sarà chiusa finché almeno un professore non sarà guarito.

Harry- Andiamo da Sirius, Neville vuoi venire anche tu?

Neville- Sì, così finalmente parleranno anche della mia vita fuori dalla scuola!!!

[escono, si aggirano per il castello completamente deserto, ad un tratto sentono qualcuno piangere disperatamente. Mirtilla Malcontenta? Harry entra nel bagno]

Harry- Mirtilla, cosa c’è che non va questa volta?

Mirtilla [mentre sfoglia un giornaletto di dubbio gusto]- Nulla, è quello là che frigna. [indica Draco] Sai è proprio insopportabile, non riesco proprio a concentrarmi con questo sottofondo.

Harry- Non riesci a leggere?

Mirtilla- Non riesco a guardare le figure.

Ron- Draco, perché piangi nella tua divisa color zucchina? La vita è bella come un campo di grano……. Come disse il mio maestro Pietro Barilla: Il grano è una benedizione, gli dai passione e ti ricambia generoso.  [estraendo qualcosa dal mantello] Tieni questa vanga e un po’ di semi, ora ci devi mettere solo la passione e tanto olio di gomito.

Draco- Se mai mi dovrò abbassare a far l’agricoltore, ricordatemi di non piantare lenticchie… [furioso e terrorizzato al pensiero che centinaia di Weasley spuntino fuori dal terreno]

Ron- Bravo Draco, vedo che lentamente afferri la mia filosofia, un passo alla volta e ci arriverai. Forse un giorno saremo un’azienda conosciuta in tutto il mondo. Per ora è un sogno [mette una mano sulla spalla di Malfoy] ma se c’è la passione, perché non sognare?

Hermione- Ma perché non sei andato via con Voldemort e gli altri Mangiamorte (tu che potevi evitarti queste citazioni)?

Draco- Non potevo seguire chi mi ha sottratto la felicità… [silenzio imbarazzato, poi scoppia a piangere] Il mio Turiddu!

Neville- Anche tu hai un amico Sardo?

Draco- No è il mio maglioncino.

Harry- Hai dato un nome al tuo maglioncino?

Ron [sconcertato]- Neppure io ho mai dato un nome a uno dei miei ortaggi.

Neville- Quindi non sai se Voldemort sferrerà un altro attacco…

Draco- No, però l’ho sentito parlare di una sorpresa per Pasqua.

Harry- Per allora saremo pronti.

Ron- Non mi piace vederti così giù…. Dai vieni con noi da Sirius!

 

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Capitolo 9
*** I ricordi di Lupin ***


SCENA XV

SCENA XV

 

Harry e la sua allegra compagnia, entrano saltellando a braccetto in casa di Sirius.

Sirius- Ciao figlioccio! Sono felice di vederti, ho appena appreso la notizia dei calcoli renali ad Hogwarts, sono dispiaciuto per tutti…tranne che per tuo padre, a proposito eccezionale il tuo biglietto.

Harry- Non dire così, io gli voglio bene anche se litighiamo. Ricordo tutti i bei momenti passati assieme.

Ron- Quali?

Harry [ci pensa per qualche minuto]- Bhe ora come ora non me ne vengono in mente…

Sirius [accorgendosi improvvisamente della presenza di Draco]- Una spia! Ragazzi, indietro, può essere pericoloso. Ci penso io. [afferra la sedia (foderata in pelle di mezzosangue) preferita di sua madre e si avventa minaccioso su Draco e inizia a colpirlo]

Draco- Fermo, basta! Abbi pietà, sono il figlio di tua cugina, non puoi picchiarmi!

Sirius- A maggior ragione, invece!

Ron- No, smettila! Un giorno apriremo un pastificio insieme, io e lui.

[Draco viene fulminato dall’immagine di un’insegna con su scritto: Draco&Weasley: pasta per tutti i sangui. Scoppia a piangere e pensa che sia meglio studiare a modo e diventare un raccomandato. Si vanno tutti a sedere in salotto e c’è anche Lupin.]

Sirius- Tu, sei Paciock, vero?

Neville- Sì.

Sirius- Conoscevo i tuoi genitori, erano un sacco in gamba, chissà che fine hanno fatto.

Neville [si rabbuia e lo guarda malissimo]- Sono impazziti subendo le torture da parte di TUA cugina.

Sirius- Ah già, è vero. Mia cugina è una schizzata, però loro se lo meritavano.

Hermione [scioccata]- Perché?

Sirius- Bhe, avevano tentato di uccidere il suo amante per ben tre volte.

Draco- Zia Bellatrix ha un amante?

Sirius [ricordandosi che era un segreto, finge di essersi confuso]- No, no, volevo dire… capo.

Neville- So che in molti di voi hanno affrontato Voldemort. Anche tu Lupin?

Lupin- Eh, sapessi…… [torna con la mente a molti anni prima]

Letterine- Ulala Ulala lalà. Vieni a giocare, ridi con noi. Ulalala ualala lalà.

Jerry- Salve ed eccoci alla finale di Passaparola! Da una parte abbiamo sua oscurità Lord Voldemort e dall’altra l’innafferrabile Lupen!

Lupin- Non sono Arsenio! È la quinta volta che glielo dico! Lupin con la I non la E!!!!!

Jerry[ignorandolo]- Bene andiamo con la prima domanda! Voldy è per te: l’anatema che uccide.

Voldemort- Avada Kedavra [una letterina cade a terra morta]

Jerry- Esatto! Con la B. Donna che tradisce il marito.

Voldemort- Bellatrix.

Bellatrix- Sì mio signore?

Jerry- Giusto. Con la C, è detto anche escremento.

Voldy- Feci.

Jerry- Accidenti, la risposta era Cacca. Passiamo a Lupen.

Lupin- Lupin!

Jerry- Non era questa la domanda. Cominciamo, con la A: Il primo marito di Caterina d’Aragona.

Lupin- Arturo, principe di Galles, deceduto l’anno successivo al matrimonio, celebrato nel 1501.

Jerry- Esatto. Con la B. Tipico piatto di carne francese.

Lupin- Burgignonne. Dunque, è semplice da preparare, innanzitutto…

Jerry- Va bene, ve bene.

[il gioco prosegue e Lupin risponde correttamente a tutte le difficilissime domande]

Jerry- Bene, torniamo a Voldy. Eri rimasto alla lettera D. Dunque parte che la gente crede sia rimasta di Peter Minus.

Voldemort [contatta telepaticamente il suo servitore, poi risponde]- Mignolo!.

Jerry- E il mignolo è un?

Voldemort- Dito!

Jerry- Esatto! Risposta corretta. Procediamo.

Coro Ordine della Fenice- Solo la nebbia, avete solo la nebbia, solo la nebbia, avete solo la nebbia.

Coro Mangiamorte- Un solo grido, un solo allarme: Fenice in fiamme, Fenice in fiamme.

Lupin- La Fenice, spesso nota anche con l'epiteto di Araba Fenice, era un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Gli antichi egizi furono i primi a parlare del Bennu, che poi nelle leggende greche divenne la Fenice. Uccello sacro favoloso, aveva l'aspetto di un'aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe, due lunghe piume — una rosa e una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo (o erette sulla sommità del capo) e tre lunghe piume che pendono dalla coda piumata — una rosea, una azzurra e una color rosso-fuoco —. In Egitto era solitamente raffigurata con la corona Atef o con l'emblema del disco solare.

Bellatrix- E allora?

Lupin- Dire “Fenice in fiamme” non è offensivo, dato che gode della proprietà dell’autocombustione.

Jerry- Dovremmo riprendere con le domande per Voldy.

[dopo una serie di domande stupide]

Jerry- Ultima per te, Voldy: attenzione se rispondi correttamente, tu e quest’altro sarete in parità.

Lupin- Ma come? Io ho risposto tutto giusto e lui ne ha sbagliate almeno 15!

Jerry- Zitto, o chiamiamo Zenigata e l’interpol.

Lupin- Io non sono il ladro!

Jerry- Certo dicono tutti così. Dunque, con la lettera Z: il segno che vuol dire Zorro, con la Zeta.

Voldemort [dopo averci pensato a lungo e aver letto nella mente di tutto il pubblico]- Seta?!

Jerry- Come?

Voldemort- Come? Sì, la Seta di Sorro.

Notaio- La vittoria è dell’inafferrabile Lupen, mi pare chiaro che l’altro concorrente è un perfetto deficiente.

Voldemort-  Come osi insultarmi!?

Notaio- Deficiente nel senso che defici. [Voldemort rimane sconcertato da questa parola]

Voldemort- Lupin! Cosa vuol dire?

Lupin- Deficente, dal latino deficio, deficio, defeci, defectum, deficere, significa mancante, colui che è privo di qualcosa.

Voldemort [capendo che era un’offesa]- Avada kedavra [uccide tutta la gente del programma.]

Fine flashback

Lupin- Ah, bei tempi quelli!

Hermione [rapita dalle conoscenze di Lupin]- Sei il mio idolo!!!

Harry- Ma alla fine quanto hai vinto?

Lupin- Nulla, quegli idioti avevano intestato la vincita a Remus Arsenio Lupen.

 

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Capitolo 10
*** L'orazione di Ron ***


SCENA XVI

SCENA XVI

 

[sala comune di Grifondoro]

Neville- Vedo che ti sei ripreso.

Seamus- Sì, per fortuna. Dimmi, tu dove sei stato?

Neville- Sono stato alla base dell’Ordine della Fenice.

Seamus- Oh, che bello! Avranno finalmente raccontato qualcosa di te, fuori dalla scuola.

Neville- Bhe poco, hanno occupato quasi tutto il capitolo con un flashback di Lupin e Voldemort a un quiz in Italia.

Seamus- Ah, mi dispiace. È successo qualcos’altro di particolare?

Neville- Nulla di che: Draco è stato preso a sediate, Lupin citava il dizionario o l’enciclopedia, Ron arringava contro la frutta…

Seamus- Tipo?

Neville- Bha ha scritto un’orazione dal titolo: Divinatium in Peschum.

Seamus- Oh sta diventando un intellettuale.

Neville- Eh, l’influenza di Hermione.

Seamus- Dopo l’aviaria e l’influenza A, c’è anche l’influenza H.

Neville- Che cosa?

Seamus- Sì, l’hai appena detto tu: l’influenza di Hermione. Ma cosa sosteneva Ron?

Neville- Aspetta, è qua, te lo faccio dir da lui. Ron! Vieni, Seamus vuole sentire la tua orazione. Sei pronto?

Ron [vestito da Cicerone]- In principiis dicendi tota mente atque artubus contremisco. [All'inizio di un discorso mi tremano le gambe, le braccia e la mente.]

Seamus- Cosa hai detto?

Ron- Che sono un po’ agitato. Dunque iniziamo: Quo usque tandem abutere, Pesche, patientia nostra?

Seamus- Tandem? Cosa c’entrano le biciclette?

Ron- Il tuo cervello è come una zuppa di farro cotta troppo! È semplicissimo: Quanto, Pesche, abuserete della nostra pazienza?

Seamus- Ma arriva al punto, senza tutte queste formalità.

Ron- Le pesche sono trai frutti più malvagi! Pensate al loro nome… Pesche. P-esche. Esche. Esche per chi? Per le persone. Ebbene sì: esche per persone. Loro sono lì che pendono dai rami, dolci, succose, invitanti, estremamente seducenti, come il Maligno! Chi cede alla tentazione o è così sciocco da non accorgersi del pericolo, si avvicina, tende la mano, ne stringe una e poi…

Seamus [spaventato]- E poi?

Ron- E poi accade ciò che non credi: sono Loro a prendere te e a trascinarti nel mondo delle pesche dove tutto è consentito. In loro legge libito fè licito.

[Seamus, sconvolto da quella rivelazione, esce urlante dalla sala dei Grifondoro e va in biblioteca in cerca di un manuale di cacciatore di pesche.]

Draco [vedendo Seamus atterrito]- Che ti prende Finnigan?

Seamus- Eh… insomma… pesche… Male… Cattive… Pesche… libet et licet.

Goyle- E il Tibet?

Silente [con tanto di cartello]- Tibet libero! Tibet libero!

Draco- Finnigan, è evidente che stai peggio del solito. Se ti do una pesca, taci? [gli porge una pesca]

Seamus- Vade retro! [Prende una sedia e inizia a picchiare Malfoy]

 

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Capitolo 11
*** Tamarreide ***


SCENA XVII

SCENA XVII

 

Sala Comune del Grifondoro.

 

Harry e Ron stanno giocando a scacchi.

Ron- Harry, il pedone non può fare il fantino.

Harry- Ma io sono il bambino sopravvissuto…. [Harry prende il cavallo e inizia a muoverlo per tutta la scacchiera] Iiiihhhhhhhh, cloppette, cloppette, brhhhhhhp. [continua a nitrire sotto lo sguardo perplesso di Ron]

Ron- Per una volta mi sento l’amici intelligente di Harry Potter.

 

Entra Hermione tutta trafelata, con in mano una copia de “La gazzetta del profeta”.

 

Hermione: È successa una cosa terribile! L’Oscuro Signore ha dei nuovi tremendi alleati…

Harry: I troll?

Ron: I giganti?

Neville: Le locuste giganti?

Seamus: L’idra?

Fred: La chimera?

George: Il Minotauro?

Lee: Medusa?

Dean Thomas: I gormiti?

Hermione: No! Peggio! Peggio!

Ron: Il cast di Twilight?

Hermione: No! I TAMARRI!

Tutto [terrorizzati]: Che cosa?

Neville: Com’è potuto scendere a patti con quelle creature? Non hanno cervello!

Hermione: Qui dicono che ha promesso loro l’ingresso gratuito a tutte le discoteche del mondo magico.

Seamus: Ma qui ad Hogwarts, siamo al sicuro, vero? Silente ci proteggerà…

Hermione [cupa in volto]: No. Purtroppo la prossima tappa di “Tamarreide” è proprio la nostra scuola.

Sir Nicholas: Piuttosto la morte! [si getta giù dalla finestra della torre. Dopo un po’ ritorna] Ah, giusto: sono già morto.

 

SCENA XVIII

 

Il pullman di “Tamarreide” (che in realtà è quello della pubblicità della tim che Fiammetta aveva rubato dal set) si avvicina pericolosamente al cortile della scuola. Fiammetta li precede.

Fiammetta: I nostri i ragazzi sono appena arrivati alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, istituto dove hanno studiato Lord Voldemort e tutti i suoi seguaci. La prova che i nostri ragazzi dovranno affrontare è quella di organizzare una festa tamarra qui nella Sala Grande, ci riusciranno? Beh, loro sono tamarri, e tu?

Piton: Io no! Avada kedavra.

[Fiammetta cade a terra stecchita]

Silente: Severus smettila! Gazza: portalo nei sotterranei.

[Gazza trascina via Piton che non oppone resistenza: tutto pur di star lontano dai tamarri]

McGrannit: Scusi, professor Silente, ma come può permettere che questo accada?

Silente: Con i tagli all’istruzione che ha fatto Cornelius, abbiamo bisogno di trovare dei finanziamenti e questi pagano bene per affittar loro il castello. Me lo ha detto Isabella di Spagna. E inoltre fanno un sacco di consumazioni.

Dal pullman scendono i tamarri e si avvicinano al portone.

Manuel: We ciauz! Trapposto ragaz?

McGrannit (sconvolta): Quale anitca e primitiva lingua è questa?

Silente: Tranzollo brod. Noi vi lovviamo tropiximo! <3

McGrannit: Riesce a comunicare con loro?

Silente: Sì, ho fatto un master quest’estate in tamarrologia.

Manue: We allora trapposto _ora andiamo a sballarci a ritmo minimale XD_ anfetamina.

Gli otto tamarri entrano. La maggior parte degli studenti osserva dalle finestre ed è atterrita.

SCENA XIX

 

Sala Grande illuminata da luci stroboscopiche dai mille colori (qualche studente ha attacchi epilettici). Musica house e tecno a tutto volume: per fare una conversazione occorre conoscere il labiale.

Vocalist: Popolo di Hgwarst, stanotte ci spacchiamo in due come delle mele!!1111!!11!1!!11!!!!!!!!11!!! XD

Ron (che con Harry, Hermione, Neville e Seamus, è un po’ defilato): Ecco che vi dicevo? Oltre che malvage le mele sono pure tamarre. A morte la frutta! [fa per avventarsi contro il dj, ma Hermione lo ferma]

Hermione: No, Ron, non andare: è troppo pericoloso. Guarda cos’è accaduto a Colin che voleva prendere solo un bicchiere di succo di zucca.

[si vede Colin che balla su un cubo, indossando occhiali tamarri (quelli a ringhiera, tanto per intenderci) e un collare fluorescente]

Neville: Maledetti, stanno prendendo il controllo della scuola: dobbiamo fermarli!

Hermione: Ma come? Sono troppo potenti, stanno tamarrizzando tutti quanti!

 

Intanto dal soffitto calano delle gabbie con dentro studenti e studentesse semi nudi che si agitano a ritmo minimale.

 

Neville: NOOOOOOOOOOOOOOO! Chi può fermarli?

[entra Piton]

Piton: Lerci lombrichi lombrosiani!

Hermione: Professor Piton ci aiuti! Lei insegna pozioni, ma tutti sappiamo che aspira alla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure da quattordici anni, di certo saprà come fermare queste creature della notte.

Piton: Questi sono principianti: io ballo molto meglio di loro. Al Twiga mi chiamano sempre sul cubo.

Harry: Papà: devi fermarli, stanno contaminando i nostri compagni!

Piton: Uno diventa un vero tamarro solo dopo tre giorni dalla tamarizzazione, ma se uccidiamo entro questo tempo chi li ha resi tamarri, allora potranno salvarsi.

 

Piton entra nella mischia e inizia a lanciare Avada Kedavra a tutti i partecipanti di tamarreide. Quando tutti e otto giacciono a terra privi di vita gli studenti tornano normali e si guardano pieni di disgusto e vergogna. Solo Lavanda Brown continua a ballare (ma questa è la sua natura). Tutti vanno a ringraziare Piton, tranne un tizio lampadato e ricciolo.

PierEffe: Ehi, brutto screanzato, come ti sei permesso di interrompere questa festa da sturbo?

Piton: Tu non sei uno studente.

PierEffe: No; sono uno scrittore. Seguivo il pullman di “Tamarreide” per avere materiale per il mio prossimo libro, che sarà meraviglioso come il mio primo: “L’ultimo Cuba Libre”.

Scuola: Ma va a girare!

Silente: Bene: tutti gli studenti tornino nei loro dormitori.

 

I ragazzi vanno nelle proprie case, i professori nei loro uffici, PierEffe esce sconsolato. Gazza si guarda intorno e osserva quel macello.

Gazza: Ecco, lo sapevo che toccava pulire tutto a me.

 

 

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Capitolo 12
*** La marcia verso Hogwarts ***


Salve a tutti

Salve a tutti!

Ecco un nuovo capitolo! Speriamo vi diverta come gli altri e di lasciarvi ilari, prima di ritornare a settembre con gli sviluppi di questa storia ai limiti dell’assurdo!

 

GRAZIE A TUTTI!

 

SCENA XX

 

Periodo Pasquale. In riva al Lago Nero. Neville e Seamus sono in costume da bagno (i bermuda hawaiani), infradito e occhiali da sole. Stavano prendendo la tintarella, ma mentre chiacchieravano hanno iniziato a litigare.

Neville: Ma cosa dici? Non c’è assolutamente paragone!

Seamus: Ah, tu non capisci niente!

Neville: Non ti ricordi che pure il professor Lupin diceva che potevano risolvere ogni problema?

Seamus: Sì ma sono banali, sempre uguali! Le gelatine tutti i gusti+1, invece sono imprevedibili, non sai mai cosa aspettarti! La vita è come una scatola di gelatine tutti i gusti+1: non sai mai cosa ti può capitare!

Neville: Io continuo a dire che sono meglio le cioccorane e ciò lo dimostra il fatto che ai distributori automatici sono sempre finite.

Seamus: Gelatine!

Neville: Cioccorane!

Ron: Zitti, voi due! L’unica cosa a cui si può inneggiare è la verza!

Hermione [raggiungendoli è molto seccata]: Infatti me ne hai lasciata una in camera: perché?

Ron: Ma è il pegno del mio amore!

Hermione: Tu non sai proprio come si trattano le donne: si vede che sei cresciuto in mezzo a un branco di uomini.

Harry: E Ginny? Lei non è un uomo, vero?

Hermione: No, Harry, è una donna.

Harry: Allora ci posso provare!

Ron: Sta lontano da lei! Guai a te se le parli! Io ti conosco!

Harry: Ron calmati, che ti prende?

Ron: Mi hanno insegnato che devo essere protettivo nei confronti di mia sorella.

Harry: Ma sono il tuo migliore amico.

Ron: E io so chi è tuo padre e io non voglio che dei geni di Serpeverde inzaccherino il sangue di noi Weasley. Non voglio che i miei nipotini finiscano in quell’orrenda casa.

Harry: Sì, ma può essere che i geni di papino siano recessivi.

Hermione [sgranando gli occhi, meravigliata]: Hai studiato Mendel e la genetica?

Harry: No, l’ho visto in Esplorando il corpo umano.

Ron: A me Mendel sta simpatico: coltivava piselli.

Harry: Comunque io non ho ereditato la scontrosità di papuccio.

Ron: Salta una generazione!

Ron ha una visione:

Due ragazzini con le sciarpe di Serpeverde. Uno ha i capelli neri, unti e le lentiggini, l’altro ha i capelli rossi e il naso adunco.

Ron: Ciao Caino e Abele, com’è andata a scuola?

Caino: Zitto, zio. Venti punti in meno a Grifondoro.

Ron: Ma siete voi ad Hogwarts, non io!

Abele: Ammirevole intuizione, inutile barbagianni.

 

Hermione: Ron! Ron! Torna tra noi! Terra chiama Ron!

Neville: Huston, abbiamo un problema!

Ron [scuotendosi]: Torno volentieri, ho appena avuto un orrendo incubo.

[poco lontano passa Piton]

Harry: Guardate! C’è papottolo!

Piton [sente, si avvicina con la faccia adirata]: Cosa hai detto tacchino rognoso?

Harry: Ho detto che sei il mio papottolo puccioso  [abbraccia Piton]

Piton [liberandosi]: Cos’è che sarei?

Harry [convinto]: Il mio papottolo puccioso.

Piton [inarca un sopracciglio cercando di realizzare il concetto]: Eh?

Harry: Ma, Papi, ci seeeeei? Ce la faaaai? Sei connessooooo?

Piton [gli parte automaticamente un pugno in testa ad Harry]: Connettiti a questo, Potter! Venti punti in meno a Grifondoro.

Harry: Smettila di chiamarmi Potter. Sei pittivo. [scoppia a piagnucolare]

Piton [sospira esasperato. Fa pat-pat sulla testa di Harry]: Un giorno capirai che lo faccio per il tuo bene.

Harry [si scuote, si guarda in torno e indica verso la Foresta Proibita. Sorride radioso]: Ehi guardate chi c’è venuto a trovare?

Piton: Ho detto che le scimmie indicano!

Neville: Porco cipollotto: è Lord Voldemort!

Ron [orgoglioso]: Visto? Ho creato un nuovo slang!

Seamus: Dobbiamo assolutamente avvertire Silente! [tutti lo guardano male e perplessi] Oki, attiviamo la nostra strategia difensiva.

Piton: Avete una strategia?

Hermione: Sì, è dall’attacco delle albicocche che la elaboriamo. Professor Piton lei deve andare a trattenere Voldemort e i suoi Mangiamorte.

Neville: E noi?

Hermione [con sguardo deciso]: ALLE CATAPULTE!

 

 

SCENA XXI

 

Piton si avvicina a Voldemort e ai suoi seguaci.

Piton: Vostra Oscurità!

Voldemort: Ciao Sevvy, come butta?

Piton: Vedo che siete di buon umore, mio Signore.

Voldemort: Eh sì, è Pasqua! E tu sai cosa significa questo? [ride]

Piton: Presumo di sì. Vuole entrare a Hogwarts?

Voldemort: Certo, ma che domande!

Piton: Posso recitarle una poesia, prima?

Voldemort [speranzoso]: È il  Cinque Maggio?

Piton: No.

Voldemort: Parla di Napoleone?

Piton: In parte.

Voldemort: Sììììììììììììììììììì! [batte le mani e obbliga i Mangiamorte a fare altrettanto.

Piton [si schiarisce la voce]: Re Giorgetto d’Inghilterra,

per paura della guerra,

per paura del cannone,

fa chiamare Churchillone.

Carlo Magno re di Spagna

va nell’acqua e non si bagna,

va nell’acqua e poi si lancia,

Carlo Magno re di Francia.

Voldemort- E Napoleone?

Piton- Ops, devo essermi sbagliato.

Voldemort: Bellatrix; sa cosa fare.

Bellatrix: CRUCIO!

Voldemort: Bene, possiamo riprendere la nostra marcia su Hogwarts.

Ron [spuntando fuori all’improvviso]: Quanti Mangiamorte ci vogliono per avvitare una lampadina? Tutti, perché sono stupidi!

[piovono Crucio]

Ron: Ok, ho capito: non apprezzate il cabaret. Proviamo coi giochi di prestigio. [prende in mano un ravanello] Signori! Vedete questo ravanello? Ora lo farò sparire! [se lo mette in bocca e lo ingoia.]

[i Mangiamorte sono sbalorditi]

Voldemort: Grazie, Ron, ci hai fatto capire il vero senso della magia!

[i Mangiamorte si siedono sul prato per osservare i giochi di prestigio di Ron]

 

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Capitolo 13
*** Il segeto di Draco ***


Dopo tanti anni. Ma proprio tanti. Tipo 9. Io e Astrid abbiamo deciso di dare un finale a questa fanfiction demenziale.
Ovviamente non in questo capitolo. Speriamo quello dopo. Buon divertimento

 

 

Scena XXII

Dopo aver lasciato il parco del castello, Harry, Hermione, Neville e Seamus indossano tute mimetiche grigio-nere per i sotterranei e si muovono tra le ombre per raggiungere l’ingresso della casa di Serpeverde. Si fermano davanti alla porta.

 

Seamus: Ragazzi, ma chi la sa la parola d’ordine? L’altra volta ci ha fatto entrare Draco.

Harry: Tranquillo, la so io!

Seamus: Te l’ha detta lui?

Harry: No, ma sono il prescelto!

Hermione: Harry, non fare lo scemo.

Harry: Ve lo dimostrerò! Io ho ragione, è la Gazzetta del Profeta, controllata da Caramell che mente. Loro non cielodikono!1!!1! Ma ve lo dico io, prima che cancellino questo video copiatelo e inoltrate a più persone poxibile. [si posiziona davanti alla porta e si fa solenne] HARRY PITON!!!

 

I due cobra in pietra si animano e cercano di affondare i loro denti su Harry che scappa indietro e inciampa dando una culata per terra.

 

Hermione: Credevi davvero che quella fosse la parola d’ordine?

Harry: Beh, è mio padre che decide la password, quindi doveva essere per forza il mio nome. Forse Voldemort ha sabotato i sotterranei.

Neville [sospira]: Ho capito. Prendo l’esplosivo.

Seamus: A che ti serve l’esplosivo, se ci sono io?!

Neville: Uffa ma io voglio provare quei bengala modificati!

Seamus: Lasciate fare al maestro [si scrocchia le dita e prende la bacchetta] Aloho—

Piton [comparendo dal nulla]: Finnigan, camaleonte daltonico, sta zitto! Venti punti in meno a Grifondoro! Cosa volevi fare alla porta della MIA casa?!

Harry: Papà, ma i Mangiamorte?

Piton: Ci sta pensando Weasley. Piuttosto, che succede qui?

Harry: Hanno sabotato la porta e non si apre più col mio nome!

 

Tutti fanno facepalm, incluse le statue dei due serpenti con la coda.

 

Piton [scansa Harry con una manata]: FAGIANO FATTONE

 

La parete scorre di lato e lascia libero il passaggio. Due figure si agita in modo confuso e scoordinato, gambe e braccia sono trascinati da un lato all’altro senza un senso, i corpi si contorcono, mentre un’agghiacciante musica dance anni ’70 risuona per la sala comune:

Whether you're a brother or whether you're a mother
You're stayin' alive, stayin' alive
Feel the city breakin' and everybody shakin'
And we're stayin' alive, stayin' alive
Ah, ha, ha, ha, stayin' alive, stayin' alive
Ah, ha, ha, ha, stayin' alive

 

Gli sguardi dei Grifondoro e Piton restano impietriti alcuni istanti nel contemplare Tiger e Goyle che si sfidano a Just Dance.

 

Hermione: Bene, possiamo raggiungere il dormitorio indisturbati: non si accorgeranno mai di noi.

 

Sgattaiolano fino al dormitorio maschile del quinto anno. Si affacciano sulla soglia per accertarsi di avere via libera ed ecco che scorgono Draco seduto sul letto che da loro le spalle.

 

Draco: Oh, quanto fan sudare queste curve, mi chiedo come facciano a chiudere il buco.

Hermione: Oh, accidenti, Draco, ma cosa stai facendo?!

 

Draco sobbalza, si alza in piedi e si volta verso di loro, nascondendo un giornale dietro la schiena.

 

Hermione: Harry, voi non fate queste cose sconce, vero?

Harry: Io non ho mai chiuso nessun buco.

Piton: Per fortuna, ci mancherebbe solo ch’io diventi nonno.

Seamus [malizioso, si avvicina]: Draco, posso dare un’occhiata? … Sai, per i miei studi da giornalista …

Draco: No, no. Sono cose troppo elevate, non potete capire.

Neville: Eh, lo so io cosa si è elevato. Accio giornale!

 

Un giornale dai fogli rosa sguscia dalle mani di Draco e vola in quelle di Paciock.

 

Neville: La Gazzetta dello Sport? Che roba è?

Draco: Ve l’ho detto che non potete capire.

Hermione: Ma è una rivista sportiva babbana. Cosa ci facevi?

Draco [rassegnato]: E va bene … la verità è che io sono sempre stato appassionato di ciclismo. Coi miei genitori passavo le estati al mare a Cesanatico e lì c’è una statua dedicata a questo grande ciclista … il pirata … Pantani! C’è anche un museo e una biglia gigante con la sua faccia e la sua maglia rosa! Per me lui è diventato un simbolo, un eroe e il mio sogno è quello di poter vincere il Giro d’Italia. Per questo ho accettato il maglioncino rosa di Weasley, perché mi faceva sentire più vicino al mio sogno. Sapete, mio padre non può accettare ch’io diventi campione di uno sport babbano.

Piton: Malfoy, gasteropode spastico, tu mi disgusti. E non solo per il rosa.

Draco: Più di Tiger e Goyle?

Piton: Più di Tiger e Goyle.

Hermione: Scusate, ma vi ricordo che siamo sotto attacco e siamo qui per le catapulte.

Draco: Molo bene, seguitemi.

 

 

SCENA XIII

 

Giardino. I Mangiamorte sono ancora seduti a terra in cerchio ad osservare estasiati Ron che continua a estrarre fazzoletti colorati da una zucca all’apparenza vuota.

 

Voldemort: Questo ragazzo è dotato. Perché non lo abbiamo ancora reclutato?

Bellatrix: Ma, mio Signore, è un babbanofilo.

Voldemort: Va beh, anche mio padre era un babbano.

Bellatrix: Infatti lo avete ucciso … assieme ai vostri nonni.

Voldemort: Ahahahaha: adoro le riunioni di famiglia.

 

Dà una vigorosa pacca sulla spalla a Bellatrix, che arrossisce e, emozionata, si porta la mano sul punto colpito e sospira come un’adolescente.

 

Lucius [con fare irritato, rivolto a Rodolphus]: Non capisco perché il Signore Oscuro si confidi sempre e solo con tua moglie e mai con me.

Rodolphus: È una brava ascoltatrice.

Peter Minus: Ahi! Ahi! Qualcosa mi ha colpito!

Voldemort: Sta zitto, non disturbare il grande mago!

Peter [raccoglie qualcosa da terra]: Guardate! Un nocciolo. Qualcuno mi ha lanciato un nocciolo in testa.

 

Il cielo si oscura.

I Mangiamorte non fanno in tempo a comprendere cosa li avrebbe colpiti.

Pesanti come noci di cocco, fitti come la barba di Hagrid, migliaia di noccioli di albicocca grandinano sulle loro teste.

Inutili sono gli incantesimi data la velocità e l’intensità dell’attacco.

Poco dopo sono tutti stesi a terra tra lamenti di dolore e ossa rotte.

 

Bellatrix: Mio Signore, state bene?

Voldemort: Sciocchi! Possono anche averci rallentato. Ma non mi impediranno di trovare Silente.

 

Ron, completamente illeso, si avvicina: Oh, mi dispiace. Ma perché vuoi trovare Silente?

Voldemort: Sono mesi che preparo una sorpresa che lo lascerà senza fiato. Per molto tempo.

Ron: Oh, una sorpresa, che bello! In effetti è Pasqua. Beh, allora devi rimetterti in forze. Tieni prendi questi broccoli, ti rimetteranno in sesto; sono straordinari contro i dolori articolari.

Voldemort [si mette a sedere e prendere l’ortaggio]: Grazie, sei un potente erbologo.

 

 

 

Nota: “Chiudere il buco” è gergo ciclistico. Sul serio. Andate a controllare!

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Capitolo 14
*** Ultimo Capitolo, parte prima ***


SCENA XXIV

 

Ron sta conducendo per mano Voldemort verso l’entrata del castello, mentre Bellatrix e Lucius li seguono un po’ più indietro, trascinandosi sui piedi, troppo ammaccati dalla pioggia di noccioli.

 

Ron: Vedrai che Silente sarà un sacco contento della tua sorpresa. Ai professori piace sempre ricevere regali dagli ex-studenti, sono di quelle cose che scaldano il cuore!

Voldemort: Oh questo glielo scalderà tantissimo!

 

Arrivati a metà del cortile, dal portone principale del castello, esce Neville brandendo la spada di Grifondoro, si piazza a pochi metri dall’ingresso per sbarrare il passaggio.

 

Neville: Eccoci alla resa dei conti. Per troppo tempo hai stillato lacrime da donne e uomini, trucidando innocenti e portando il terrore nelle case. Ora, è il momento di dire basta. Ora è il momento che gli oppressi alzino la testa e si ribellino all’aguzzino. Il male che hai compiuto si ritorcerà contro di te e come un fiume di giustizia in piena travolgerà te e i tuoi sgherri, trascinandoti nell’abisso dove i malvagi gemono in eterno. E se non fosse chiaro …

TU

NON

PUOI

PASSSSSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAREEEEEEEEEEE!

 

Ron: Dai, su, Neville, per piacere, sono tuo amico. Fammi passare.

Neville: Va beh, anche se non sei in lista, però loro …

Ron: Dai, sono con me. E poi Tom deve dare un regalo al suo vecchio prof preferito, chiudi un occhio.

Neville (sospira): D’accordo … entrate, ma la consumazione è a parte.

 

Ron, guida il Signore Oscuro e i Mangiammorte verso la porta, passa accanto a Neville.

 

Ron: Oh, complimenti per il tuo nuovo impiego da portinaio.

 

Il gruppo si addentra per i corridoi. Il terrore impera: gli studenti si nascondono nelle stanze, le figure dipinte svuotano i quadri, i fantasmi si fingono morti.

Giunti accanto alla Sala Grande, però, le porte si spalancano e una voce li richiama.

 

Hermione: SESSO!

 

Ovviamente tutti si voltano ed entrano nella Sala Grande.

 

Hermione: È una frazione di Reggio Emilia, Italia. Me lo ha insegnato il professor Lupin. Bene, ora che ho la vostra attenzione … STUPEFICIUM!

 

Lucius viene sbalzato all’indietro e sbatte la testa e schiena contro la parte. Cade a terra di faccia.

 

Lucius: Il naso! Il naso, mi sanguina! Credo di essermelo rotto.

Voldemort: Per questo non me lo sono fatto mettere nel nuovo corpo.

Lucius: Dovete vendicarmi!

Voldemort: Su, non lamentarti, non sei mai stato simpatico a nessuno.

Lucius: Ma, mio Signore, io sono il più figo della cumpa … e poi mi avete sempre detto che sono cool e …

Voldemort: Volevamo solo usare casa tua, altrimenti dove ci stavamo tutti per le feste?

Lucius: Mi sento usato … (sviene, piangendo)

Voldemort: Molto bene. Bellatrix, liberati di questa nata babbana.

Bellatrix: Con molto piacere … Sai, cara, la mia specialità è torturare la gente.

Hermione: Il dolore non mi spaventa.

Bellatrix: Staremo a vedere. Expecto Patronum!

 

Compare un signore brizzolato con ciuffo, occhiali rotondi scuri e completo di giacca e pantaloni leopardato.

 

Morgan: Che succede? Dov’è Bugo?

Hermione (sobbalza e inizia ad irrigidirsi): Ch-chi è Bugo?

Morgan: Cosa avete inventato oggi? Il complotto qual è? Cosa avete studiato?

Hermione (spaesata): Ma … ma … tutto. Io studio tutto!

Morgan: Sei forte. Ieri sembravi Frank Sinatra.

Hermione (si tasta la faccia): No … io non c’entro nulla con Sinatra …

Morgan (prende a cantare): Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera. La canzone è una forma d’arte ma tu sai solo coltivare invidia …

Ron (seccato): No, no! Si chiama indivia, l’insalata. Coltivare indivia.

Morgan: … ringrazia il Cielo sei su questo palco. Ringrazia chi ti ci ha portato dentro … ma questo sono io!

 

Hermione si sta tappando le orecchie e cerca dove sbattere la testa. In una frazione di lucidità riesce a prendere una moneta e la preme per richiamare l’Ordine della Fenice.

 

Bellatrix (soddisfatta): Ecco fatto, possiamo andare.

Voldemort: Mai visto un patronus così potente!

 

Ron continua a fare strada a Voldemort e Bellatrix. Ma, svoltato un angolo, si trovano di fronte a Seamus.

 

Seamus: Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui? Il Signore Oscuro, eh? Come siamo originali!

Voldemort: Ehi, ho lanciato io la moda del Signore Oscuro, quando tu ancora non eri nei pensieri di tua madre. Sai quanto ho guadagnato con il marchio registrato?

Seamus: Spero abbastanza per comprarti un bunker anti-esplosioni portatile.

Voldemort: Eh?

Ron (battendo le mani): Oh, che bello, ci sono i fuochi artificiali!

Seamus: Vingardium leviosa!

 

BOOOOOM

 

Un boato riempie le orecchie, un istante prima che un’abbagliante luce s’impossessi del corridoio. Una devastante energia distruttrice guizza dalla bacchetta di Seamus e travolge i tre, l’onda d’urto li sbalza all’indietro, ma il colpo micidiale che strazia le carni sta per investire Voldemort. Una figura si frappone. Un urlo agghiaccia tutti.

Quando gli occhi tornano a vedere, Bellatrix giace a terra, sanguinante, ma con un sorriso sul volto: ha salvato il suo signore.

Voldemort si inginocchia accanto a lei e la solleva in parte tra le braccia per sincerarsi della sua salute.

 

Voldemort: Bella! Bellatrix! Non puoi morire così!

Bellatrix: Questa è la sola morte che posso accettare … morire, per salvare voi! Voi che mi avete donato le gioie più immense. Ricordate le nostre missioni segrete?

Voldemort: Come dimenticare i corsi di cucina … io e te … e i fornelli.

Bellatrix: Facevamo fuoco e fiamme.

Voldemort: Sempre …

 

Dietro a un angolo Piton ascolta e si asciuga una lacrima.

Da un altro angolo, salta fuori Malocchio Moody.

 

Malocchio: AH, è la fine per te! Io non ho paura di usare le maniere forti. Avada Kedavra!

 

Un lampo verde esce dalla bacchetta di Malocchio, colpisce in pieno petto Voldemort ma rimbalza, torna indietro e abbatte l’auror.

 

Voldemort: Com’è possibile?

Ron: Beh, quello che è successo a Harry. Bellatrix si è sacrificata per te e ora sei protetto dalla forza dell’aMMMMore!

Voldemort: Certo che è proprio forte questo ammmore, perché non lo insegnano a scuola? (solleva le spalle) Beh, chi muore giace, chi vive si dà pace. Andiamo a consegnare sto regalo.

 

Ron e Voldemort superano Seamus che resta nel corridoio a lucidare la bacchetta. Passano di gran corsa Lupin e Sirius che si guardano attorno stupiti per i cadaveri a terra.

 

Sirius (guardando Bellatrix stesa): Beh, a quanto pare si è liberato un posto al cenone di Natale.

Lupin: Finnigan, dov’è andato il Signore Oscuro?

Seamus: Sta andando da Silente.

Lupin: Perché non hai tentato di fermarlo?

Seamus: Beh, io il mio incantesimo l’ho lanciato. Il mio turno è finito, ora tocca ad Harry: è lui il protagonista.

Lupin: È la fine.

 

 

SCENA XXV

 

Harry passeggia nervosamente davanti alla grossa fenice in pietra che cela l’ingresso alla scalinata per l’ufficio di Silente.

Draco è seduto su una sedia lì vicino.

 

Harry: Accidenti, che nervoso, che tensione … che ansia!

Draco: EH, lo so … dobbiamo affrontare un potente mago oscuro coi suoi seguaci più terribili: mio padre e mia zia. Non sai il dilemma interiore che mi lacera … l’affetto o il bene?

Harry: EH, che vuoi che sia, io ho passato la mia vita ad odiare mio padre e mia zia. Qui il problema è che devo fare bella figura: sono il protagonista, tutti si aspettano tanto da me! Non posso deludere i miei fans.

 

Sentono dei passi e drizzano le orecchie. Ecco che appaiono Voldemort e Ron.

 

Ron: Harry, che ci fai qua? Non hai ancora preparato il baule per le vacanze di Pasqua? Appena Tom finisce, partiamo.

Harry: Fatti da parte Ron … guarda: un orto!

Ron: Dove? Dove?!

 

Ron si allontana, frenetico, cercando.

 

Harry: Ora userò la mia arma segreta: EXPELLIARMUS!

 

La bacchetta di Voldemort vola via. Il mago si avvicina al ragazzo che non sa come reagire, visto che non può disarmarlo di nuovo.

 

Voldemort: Sai, Harry, quando ero in orfanatrofio, i bulletti cercavano sempre di farmi brutti scherzi e così ho dovuto imparare a difendermi. Non ho mai smesso di allenarmi e, ora, è la tua fine.

Harry: Ma non hai più la bacchetta.

Voldemort: Già … ma ho i pugni nelle mani.

 

Voldemort stringe i pugni e inizia a dar sfoggio delle sue abilità da pugile e tempesta Harry che presto si ritrova a terra e le prende di santa ragione.

Il ragazzo, attraverso le lenti, vede poco distante la sagoma di Piton.

 

Harry: Padre … padre … salvami!

Piton: Non posso, salterebbe la mia copertura.

Draco: Ehi, Voldemort, non lo sai che non si picchiano quelli con gli occhiali?

 

Voldemort si blocca e si rimette in piedi. Guarda storto il giovane Malfoy.

 

Voldemort: Vorresti che me la prenda con te?

Draco: Non te ne darò il tempo. È ora ch’io riscatti il nome della mia famiglia. Avada

 

SDENG

Una sonora sediata stende Draco. Dietro di lui Sirius brandisce la seggiola.

 

Sirius: Meno male l’ho steso, prima che potesse fare male a qualcuno.

 

La scultura a forma di fenice si scosta e Silente fa capolino sull’ultimo gradino.

 

Silente: OH, insomma! Non ne posso più di questa confusione! Non riesco a vedere Forum in pace.

Voldemort: Ho qui qualcosa per te, vecchio. (infila una mano sotto il mantello ed estrae un pacchetto colorato, ovale) BUONA PASQUA!

Silente (prende l’oggetto e lo scarta): Un uovo di cioccolato?

Voldemort: Non semplice cioccolato, ma al super peperoncino. Mi sono fatto mandare la roba da un amico calabrese.

Silente (assaggia un pezzo): Squisito! Proprio come piace a me: da restare senza fiato, mi scalda un sacco il cuore. Grazie, Tom. Ho sempre saputo che eri un bravo ragazzo.

Voldemort: L’ho fatto io con le mie mani … ai corsi di cucina con Bellatrix (una lacrima gli riga il volto) quanto vorrei fosse qui!

Bellatrix (alle sue spalle): Ma io sono qua!

Voldemort: Come? Non ti avevano uccisa?

Bellatrix: Sì, ma il pubblico ha firmato una petizione su change.org per farmi tornare in vita.

 

Bellatrix e Voldemort si abbracciano. Intanto stanno raggiungendo quel luogo anche Neville, Hermione, Seamus e Lucius.

 

Harry: Ma non capisco. Era l’uovo la sorpresa?

Voldemort: No, la sorpresa è nell’uovo, Harry.

Silente (apre il bussolotto di plastica e ci trova un portachiavi di Hello Kitty): Dove l’ho già visto?

Lucius: Ma, Signor Oscuro, quello gliel’avevo regalato a Natale.

Sirius: Cosa?! Ricicli i miei regali?

Lupin: Come, Sirius? Avevi detto che ti piaceva, quando l’hai scartato.

Siuris: Pensavi davvero potesse piacermi?

Lupin: E che ne so, era lì a casa che prendeva polvere da quando me l’ha dato Silente.

Harry: Oh, quindi è così che funzionano le uova di Pasqua. I Dusley non me ne hanno mai regalate … A proposito, professor Silente, professor Papà, ho una domanda da un po’ di tempo. Spiegatemi: perché mi avete lasciato ai Dusley? Perché non mi avete dato ai miei nonni materni? Loro accettavano la magia.

Piton: Sì, ma non accettavano che l’Irlanda del Nord sia parte del Regno Unito. Si sono uniti ai terroristi dell’Ira e non se n’è saputo più nulla. Qualcuno dice che siano morti.

Hagrid (affacciato a una finestra): No, per me sono ancora in circolazione.

 

Fine Parte I (dell’ultimo capitolo … un po’ come coi film 7-8)

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