Semplicemente noi (Uno sweeper in gabbia...e poi...)

di Maggiechan_75
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tre in uno ***
Capitolo 2: *** TUM TUM TUM ***
Capitolo 3: *** Uno strano sogno ***
Capitolo 4: *** Giochiamo? ***
Capitolo 5: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 6: *** Un Natale speciale ***
Capitolo 7: *** Pensando al futuro... ***
Capitolo 8: *** La nascita! ***
Capitolo 9: *** In un altra vita ***
Capitolo 10: *** Che strana sensazione.... mi manchi! ***
Capitolo 11: *** Favola ***



Capitolo 1
*** Tre in uno ***


TRE IN UNO
 

Non riesco a esprimere quello che sto provando in questo momento. Dentro di te c’è una parte di me che ci sconvolgerà la vita. Mi hai reso padre.

Oggi più che mai ti desidero. Non avevo mai provato un’emozione così forte prima, nemmeno per te, che in tutti questi anni mi hai scombussolato la vita.

Basta ti prego non le voglio più vedere quelle lacrime scorrere dal tuo viso. Le sento scendere tra le mie dita così tiepide. Ne stai versando troppe che le mie mani non riescono ad assorbirle. Quante volte hai pianto per colpa mia? Ormai ho perso il conto!
 

Quante volte ho sognato di essere tra le tue braccia, che tu mi desiderassi ... quante volte!

Sto conoscendo una parte di te che hai sempre tenuto segretamente nascosta dentro. Ma quanto dolce sei quando mi guardi così? E quando lo fai Oh mio Dio! Mi sento mancare per l’emozione!

Ed ora che sai di lui o di lei lo sei ancora di più. Al solo pensiero mi manca il respiro. L’emozione è troppo grande che non riesco a trattenere le lacrime. Ma non ti preoccupare queste sono lacrime di gioia. Ti prego baciami ancora.
 

Le tue dolci e soffici labbra mi attraggono! Quanto ti amo non avrei mai creduto che un sentimento così profondo potesse esistere. Mi fai emozionare mi fai sentire finalmente vivo. Tu sei la mia salvezza in tutti i sensi.

Che buon profumo, non te lo avevo mai sentito.

Immagino che sia per colpa tua! Questo pensiero mi fa sorridere, abbasso lo sguardo cercandoti e ti bacio. Chissà se riuscirai, attraverso la pelle della mamma, a sentirlo. Non ti conosco e già ti voglio bene. Ne sono sicuro riuscirai a rendermi un uomo migliore.
 

Chissà cosa vi state dicendo? Non lo avrei mai pensato che un figlio ti potesse trasformare così. Che sciocca sono stata a pensare di fuggire via, ora me ne vergogno. Ho avuto paura è questa la verità. Paura di un tuo rifiuto o forse paura del contrario.

Ora però non ci voglio pensare.

Ma quanto avete ancora da dirvi voi due? Ti accarezzo i capelli sperando di farti tornare da me.
 

Alzo lo sguardo verso di te, non sarai mica gelosa di nostro figlio? Ti sorrido mentre tu arrossisci e ti bacio nuovamente.

Sei una sciocca! Una dolce e tenera sciocca è anche per questo che ti amo!

Accarezzo la tua morbida pelle spogliandola di tutto. Adoro guardarti così semplicemente tu! Ormai in questi mesi ho capito quali sono i punti che ti provocano piacere. Ho anche capito che adori quei momenti. Sei troppo importante per me che non voglio aver fretta, voglio assaporare attimo per attimo tutto questo.
 

Ma come fai?… come sai cosa mi piace. Sento la mia pelle reagire ad ogni tua carezza ad ogni tuo bacio. Ho timore di queste nuove sensazioni. E’ strano in questi momenti così nuovi per me mi sembrano così familiari. Mi sento me stessa! Mi stupisco addirittura a sentirmi così … così donna! Voglio conoscere ogni centimetro del tuo corpo caldo e muscoloso. L’ho sognato desiderato e immaginato molto in questi anni.
 

Basta non ce la faccio più! Ti voglio ora! Adesso!!

Arrossisco rendendomi conto come questa volta ti sia unito a me. Sembra che tu abbia cercato di farlo con delicatezza, come se avessi paura di farci male. Mi stupisco ma sei davvero tu?! Dentro di me il calore della passione sta uscendo attraverso i miei gemiti di piacere.

 

Ora siamo tre in uno è una cosa straordinaria la vita. Vi amo.

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Capitolo 2
*** TUM TUM TUM ***


“tum tum tum”

Non ci credo, ci sei veramente! Oh mio Dio ci sei. 
Un microscopico punto ma ci sei. Che meraviglioso suono. Questo battito che galoppa “tum tum tum” lo vorrei sentire all’infinito.

Non ci posso credere! Sto portando dentro di me un microbo di vita alto poco più di 15 mm. Eppure sentilo come il tuo cuore batte più forte e più sicuro del mio.

No, mi spiace! Non riesco a trattenere le lacrime che scendono tiepide sul mio viso. Lo so, lo avevo promesso a tuo padre. Non mi sarei commossa. Era una partita già persa lo sappiamo entrambi.
Come si fa a non commuoversi davanti a questo miracolo? Tu sei dentro di me.

Le lacrime aumentano di intensità bagnerò tutta la mascherina.

Mi volto a cercare tuo padre, ma vengo distratta dalle parole del dottore che mi intima di rimanere ferma perché deve prendere delle misure.

Ma come si fa dottore. Come si fa!
Appena scopri la vita come si fa a trattenerlo il respiro.
Io vorrei solo urlare di gioia alzarmi dal letto e abbracciare suo padre.
Come si fa a chiedermi di rimanere ferma Come si fa…

“tum tum tum”

Ti stringo la mano che mi trasmette tutte le tue emozioni. Ma certo che c’è! Senti come il suo cuore è pulsante di vita. 

Sugar da brava devi rimanere ferma. Bastano pochi minuti e poi potrai sfogare tutta la tua gioia.

Ti sorrido dolcemente pensando a ieri notte. Non mi hai fatto dormire e la tua testolina ha iniziato a pensare.
Ti sei stretta a me in cerca di consolazione, ho ancora il calore del tuo corpo sul mio.  Ricordo ancora quando hai esclamato “E se non fossi incinta?”

Dio mio! Kaori! Come le avresti spiegate le tue scappate in bagno appena sveglia e dopo esserti liberata lo stomaco, uscire a chiedermi delle polpette di carne della sera precedente. Tu, che di solito bevi il caffè e lo accompagni al massimo con un biscotto.

Come li avresti spiegati i tuoi sbalzi di umore.
Sai sono davvero peggiorati. Non riesco nemmeno a starci dietro, sei diventata ancora più imprevedibile del solito.
Cerco di non farti arrabbiare per evitare la tua punizione. Non sono le ferite che mi preoccupano, ma lo sforzo che fai per tenere in mano il martello. Anche se non lo dai a vedere 100 T sono tante. Mi sto ancora domandando come tu ci riesca ma rimarrà sempre un mistero per me.

“tum tum tum”

Sento il corpo irrigidirsi per l’emozione e rabbrividisco di fronte al miracolo della vita. Cerco di trattenerla quella lacrima che si è formata. Sta cercando di farsi strada e uscire dal mio occhio.

Sei reale ci sei davvero? Ed ora? Mille dubbi si fanno avanti nella mia mente. La domanda principale è “Sarò in grado a farti da padre?”
Praticamente non so nemmeno cosa significa esserlo, non ho avuto nessuna guida. L’unica cosa che so fare è sparare.

Improvvisamente la federa della pistola nascosta nella mia giacca mi sembra tanto pesante. Stringe il mio corpo tanto che la vorrei disfarmene subito. Mi sento soffocare.

Mi fai già questo effetto? Mi domando guardando stupito lo schermo e il puntino che sta indicando il dottore. Sei così piccolo e riesci già ad influenzarmi così tanto?


Dove sono? Sento caldo che tepore mi piace stare qui mi sento protetto. Che dolce questo dondolio che pace che tranquillità. Chiudo gli occhi sono stanco.

"Tum tum tum"

Ma che succede? Qualcosa sta cambiando. Cosa sarà questa cosa che sembra essere fuori di me.
Prima era tutto così tranquillo e silenzioso.

"Tum tum tum"

Ogni giorno c’è una novità. Mi piace.
Ma questa cosa è così regolare “tum tum tum”. Mi tiene compagnia con un effetto soporifero. Mi addormento.

 

Stiamo camminando mano nella mano, sono ancora imbarazzata dalle attenzioni che ogni giorno mi stai regalando.
Ti guardo e arrossisco mentre con emozione ripenso a quel battito. "tum tum tum".
Sento un lieve tremito provenire dalla tua mano. Non c’è bisogno di questo segnale per farmi capire che anche tu sei emozionato.

Mi giro verso di te timidamente. Sei teneramente adorabile. E’ raro vedere che esprimi la tua felicità.
Ti guardo camminare con un sorriso stampato tra le labbra. Chissà se te ne sei reso conto?

“Kaori ci andiamo?”

Mi indichi una cancello aperto, lo conosco benissimo quel luogo ci vengo spesso. Mi metto la mano sul cuore

“Voglio che sia il primo a saperlo.”

Mi riempie di gioia sapere che hai avuto il mio stesso pensiero Grazie. Anche io volevo andare da lui. 

Siamo di fronte alla sua lapide. Mi abbracci cingendomi i fianchi.


“Ciao Fratello mio volevo dirti che stai per diventare zio” .

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Capitolo 3
*** Uno strano sogno ***


UNO STRANO SOGNO

Che dolce sensazione, sentirmi avvolta dall’acqua calda. Mi riporta alla mente sensazioni primordiali. Ha un effetto calmante su di me, chiudo gli occhi per assaporare meglio il momento.

Tu sei sempre presente, non solo nei miei pensieri. Sorrido accarezzandomi il grembo. Ti sento, mi fai compagnia anche quando sono da sola.
Quanta forza mi da tutto questo. Quanto coraggio e quanta sicurezza! Tutto questo mi fa sentire viva, più di quanto immaginassi.

Alla vita ora sono più legata che mai, ora che è lo strumento per crearne un’altra.
Prima della tua esistenza ero pronta invece a sacrificarla per lui, tuo padre. Mi rattristo pensando ai momenti in cui è accaduto e ti assicuro non sono stati pochi.

Ma è questa la vita che ti stiamo offrendo?
Penso al tuo futuro consapevole che non sarà facile e decisamente fuori dall’ordinario.

L’idea che un giorno tu possa prendere in mano una pistola mi terrorizza. Vorrei regalarti una vita diversa da quella mia e di tuo padre. Sarebbe bello, ma al momento la mia mente non riesce ad immaginala diversa da quella che stiamo vivendo.
Non me la sento e non sarebbe giusto nei confronti di tuo padre. Lo amo troppo per farlo.

Sento il mio corpo rilassarsi così come i miei pensieri. Questo tepore ha un effetto soporifero.

Mi rendo conto di essermi appisolata, ma non me ne preoccupo.
Davanti a me una bellissima casa in mezzo ad un lago. Acque immobili, in questa tavola nemmeno un’onda ha il coraggio di crearsi. Ma dove sono? Sembra il paradiso!

La palafitta sembra galleggiare. Più la vedo e più ho la sensazione che quella sia casa mia, casa nostra! Appena formulo il pensiero, vi vedo, tu e tuo padre sul terrazzo a pelo sull’acqua. Mi guardate e mi sorridete salutandomi. Ho un tuffo al cuore, una ragione in più per non svegliarmi.

Sembra tutto così meraviglioso, così perfetto. Le acque si stanno colorando dei colori del tramonto, il momento della giornata che preferisco.

Voglio raggiungervi il prima possibile voglio vederti. Chissà come sarai, se assomiglierai a me o al tuo papà. Mi guardo attorno e scopro che i sentieri di tronchi sono più di quanto immaginassi, quale sarà la strada giusta? Decido di seguire il mio cuore e l’istinto ed inizio il mio cammino.

Lo spettacolo intorno a me è sempre più magico. Ora le stelle si riflettono su queste meravigliose acque, non vedo nessuno intorno a me eppure non mi sento sola e non ho paura. Ho la certezza di essere sulla strada giusta. Quella che mi porterà a voi!

Resto meravigliata dai colori che cambiano ogni due secondi. Nel firmamento è presente l’aurora boreale. Sento il cuore pulsare sul mio petto per l’emozione.

Improvvisamente sento un fischio e le acque muoversi in un turbine cominciano a formarsi delle onde. Da piccoli tremolii si trasformano in vere proprie onde. Qualcosa si sta avvicinando lo sento, sta salendo dalle profondità. Sono incuriosita e sebbene lo spettacolo mi fa capire che deve essere qualcosa di estremamente grande. Non ne sono impaurita.

Sono senza senza parole. Sono delle balene. Ce ne sono tantissime e tutte, con la testa rivolta verso il cielo, si sono messe in verticale e girando su se stesse mi stanno offrendo uno spettacolo eccezionale. Stanno danzando per me.

Istintivamente metto le mani sul mio grembo cercandoti. Ti sento ma ti credo ad aspettarmi in casa. E’ un attimo e mi sveglio prendendo coscienza del tempo e dello spazio reali.

L’acqua anche se si è raffreddata è comunque tiepida, ma non ha più quella piacevole sensazione che mi invita a rimanere. Mi alzo e mi asciugo. Voglio andare a coccolarmi sul divano, chissà se troverò tuo padre. Che dici glielo racconto questo strano sogno?

Sento un lieve ma improvviso movimento provenire dalla pancia. Ho le lacrime agli occhi. Ma… ma… sei tu?

 

Volevo raccontarvi un pezzo di me. Questo sogno l'ho fatto mentre ero incinta del mio primo figlio. Quelle immagini sono tra le più care che ho, legate a quel periodo. 

Sognare le balene: Il significato della balena nei sogni si collega a quello dell’acqua in cui è immersa, a quello dei pesci e dei mostri marini.
La balena è un mammifero che vive nell’ambiente dei pesci e questa contraddizione, tradotta in simbolo, indica ciò che appare impossibile, ma diventa possibile, ciò che, incubato ed elaborato dentro di sé, può “vivere” e “respirare” nel mondo.
Questo significa che la balena nei sogni rappresenta tutto ciò che nasce nel profondo, che ha un potere di trasformazione e si traduce in una nuova forma della realtà.
Emozioni, contenuti e memorie antiche e sconosciute che, riaffiorando, diventano elementi di una fase di passaggio necessaria.

 

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Capitolo 4
*** Giochiamo? ***


Carissimi volevo ringraziarvi per quanto entusiasmo e coinvolgimento state leggendo questo mio "progetto". Con i vostri commenti mi state emozionando tanto. 
grazie
Daniela


GIOCHIAMO?

E’ notte fonda, la luna piena splende nel cielo stellato. La stanza di Ryo e Kaori è illuminata dalla sola luce argentata che emette quel corpo celeste. I due futuri genitori stanno dormendo.
O meglio è quello che sembra al primo impatto. In realtà solo Kaori lo è. A fianco a lei Ryo con gli occhi chiusi è’ in attesa.

E’ un abitudine che ha ormai ogni notte, da quando il piccolo fagottino ha iniziato a far sentire la sua presenza dando dei piccoli colpetti nella pancia.
E’ steso accanto a lei, ha appoggiato delicatamente la sua mano calda sul pancione, lo sta quasi sfiorando.

Questa notte il contatto è a pelle. Dopo tenere effusioni e aver fatto l’amore, Kaori si è addormentata tra le sue braccia completamente nuda.

Adoro questi momenti tra te e me. Ora la tua mamma dorme così non ci può disturbare. Dobbiamo stare attenti a non svegliarla è così tenera. Odora di vaniglia.

Il desiderio di averla nuovamente è forte. Anche lui è nudo e la sta abbracciando. Il contatto pelle a pelle risveglia in lui la voglia di essere nuovamente “tre in uno”.
La bacia teneramente sul collo, ma lo fa in modo così delicato che le sue labbra sfiorano la sua pelle vellutata come una pesca, provocando un leggero solletico a cui Kaori reagisce muovendosi appena. No. Non la vuole destare.

Dimmi piccolo sei sveglio o stai dormendo?

Tum tum tum

Questo è il ritmo regolare della mamma. Ascoltarlo mi fa emozionare. Sono attratto però da un punto particolare c’è del calore . Non è la mamma lo sento. Che sia il mio papà? Mi avvicino, chissà forse oggi riesco ad afferrarlo.

La pancia di Kaori ha un lieve fremito e Ryo lo percepisce chiaramente. Sorride capendo che suo figlio è sveglio.

Ciao cucciolo” è un sussurro quasi impercettibile, ma le vibrazione di questo suono vagano nello spazio, attraversano la pelle fino ad arrivare a lui.

Ciao papà la tua voce così profonda mi fa star bene. Mi sento protetto, quasi come se una parte di me crescesse dentro di te. Lo so che l’unico modo per far capire che ci sono è questo!

Dopo il primo colpo, lo sweeper ne avverte altri, sono più forti e sicuri. Ma purtroppo di quelli sente solo le vibrazioni che si generano indirettamente. Il colpetto è fuori dall’area che copre il suo palmo. La sua mano si muove accarezzando la pancia, lo fa in modo lento sorridendo, all’idea di star in qualche modo giocando con lui.

Sei furbacchiotto già nella pancia ma non demordo prima o poi ti prenderò

E’ divertente tutto questo, mi piace quando mi cerca sperando che lo colpisca.

Il gioco questa notte è particolarmente divertente e padre e figlio ne sono totalmente coinvolti tanto da dimenticarsi che non sono soli.

Tum tum tum

Oh no! Papà la stiamo svegliando, il battito sta accelerando.

Che c’è?! perché ti sei fermato? Non mi dire che l’abbiamo svegliata!

E’ questione di pochi secondi, a quel pensiero lo sweeper toglie istintivamente la mano dalla pancia. Viene fermato che a pochi centimetri da essa. La mano di lei gliela prende dolcemente e intreccia le sue dita con quelle di lui e con molta dolcezza la riporta a contatto con il pancione.

Tum tum tum

La mamma si sta emozionando. Senti come il suo battito sembra diventare un’armoniosa melodia. E’ felice ed io con lei, sono sicuro che presto riproverò quella bellissima sensazione di calore e amore.
Tutto questo mi emoziona e mi fa sentire ancora più vicino anche al papà. Questa magia fa alzare per qualche ora la barriera fisica che c’è tra di noi. In quei momenti riesco a stare con voi come voi vorreste. Chissà cosa si prova ad essere abbracciati, baciati e coccolati tra le vostre braccia.

Scusami non volevamo svegliarti” la mano di lei gli trasmette l’amore che lei prova per lui

Shhh!!!

Ohh dio! Quel bisbiglio ha un effetto devastante su di me. Mi fai rabbrividire per la grande emozione che provo ogni volta che mi trasmetti tutto l’amore che senti per me. Non avrei mai pensato che fosse così emozionante tutto questo. Mi mandi letteralmente in tilt!
Mi fai quasi sentire indegno di tutto questo sentimento che stai provando e mi stai regalando. Come posso resisterti così!? Sto scoppiando di desiderio per te. Guidami nel tuo mondo .

Kaori si gira verso di lui e le basta uno sguardo per capire che in quel momento ha pieni poteri decisionali. La cosa la fa eccitare. Gli sorride e chiudendo gli occhi si avvicina a lui per baciarlo.

Ogni giorno però l’impresa sta diventando sempre più difficoltosa, man mano che la pancia cresce.

Comincia ad essere un po’ complicato” i suoi occhi sono sorridenti ed esprimono la felicità che ha in quel momento.

Entrambi scoppiano in una sonora risata che esprime la loro felicità. Sotto le lenzuola si cercano e giocano fino a quando non si uniscono.

Adoro quando siamo “tre in uno” grazie mamma! Grazie papà!

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Capitolo 5
*** Preoccupazioni ***


Ma perché sei voluto uscire con questo tempaccio senti che tuoni. Perchè hai deciso di accettare quell’incarico. Ma perché non torni? Ryo dove sei?

Che succede oggi? Deve essere una di quelle giornate “No” per la mamma. E quando è così anche io non sto bene. Sembra tutto più stretto mi sento quasi schiacciare dalla pressione. E in questi momenti preferirei andare via da qui. Com’è che dicono mamma e papà? “nascere?” beh insomma quella cosa.

Tum tum tum

Anche questo suono che di solito mi rallegra e mi fa compagnia questa volta sembra pesante pesantissimo. Rimbomba nella mia testa e mi fa arrivare tutte le emozioni della mamma e mi fanno agitare.

Ti prego non agitarti, facendo così staremo entrambi peggio. Senti come si è indurita la pancia. Forse se ti accarezzo riusciremo a calmarci.
Scusami cucciolo ma è più forte di me.
Dovrei essere abituata
alla vita di tuo padre e a tutto questo. Però da quando ci sei, tutto risulta più difficile. Ora pensare di perderlo è ancora più difficile. Una vita senza di lui...

No! Non ci voglio pensare!

Mamma!!! ti prego non piangere. Così fai piangere anche me. Per fortuna sono pochi i momenti in cui ti senti così. Ora mi sento ancora più piccolo di quello che probabilmente effettivamente sono. Vorrei fare qualcosa per farti star meglio.

L’unica cosa che posso fare per farti capire che ci sono è darti qualche calcetto o testata.
E ogni giorno lo spazio per potersi muovere e giocare è sempre più stretto. Sto crescendo, ma è una sensazione strana quella che provo. Ci sono dei momenti in cui pur standoti vicino non riesco a fare nulla per farti star meglio.

Eccolo sta per tornare, finalmente!

Eccomi a casa! Ma come mai è così buio Kaori?

No! Non voglio che mi veda in questo stato. Su Kaori coraggio asciugati le lacrime, non fargli capire che eri preoccupata per lui, sfoggiamo uno dei nostri miglior sorrisi. E tu piccolino aiutami non agitarti troppo, non voglio che papà si preoccupi per noi. Mi aiuterai non è vero?

Tum tum tum

Mamma tranquilla, l’importante che tu stia meglio e, da quando ho sentito la voce di papà, lo avverto. E questo suono è tornato una dolce melodia che mi fa da ninna nanna. Quasi quasi faccio un riposino così vi lascio un po’ da soli.

Eccomi sono qui nella sedia a dondolo!

Dove sei stato?” vorrei anche chiederti. E invece ti sorrido cercando di nascondere il volto e gli occhi rossi che sicuramente mi ritrovo.

Ora sei qui davanti a me tutto fradicio con in mano un mazzo di garofani bianchi. Sono i miei fiori preferiti. Ma dimmi ora come faccio a non commuovermi. No! Devo resistere...

Scusami se ho fatto tardi. Lo so che ti sei preoccupata per me, anche se li nascondi li intravedo quegli occhi rossi. Vorrei tanto tranquillizzarti e dirti che ora più che mai sono legato alla vita. Mi ci vorrà del tempo ma vorrei diventare un uomo migliore… un padre migliore. Ce la metterò tutta!!!

E invece di dirle tutto quello che penso me ne esco con:

Sono tornato a casa! E questi sono per voi spero di farmi perdonare per il ritardo

Ma quanto mi hai emozionato con questo gesto, ultimamente non ti riconosco. Ti sorrido perché ormai ti conosco e lo stai già viziando troppo.

Non sarà mica un altro orsacchiotto quello che tenti di nascondere dietro la schiena vero?

Ma questo guarda è così carino. Non credi che le piacerà?

Le piacerà? Ma lo sai che è la prima volta che pensi a lui o a lei come se fosse una bambina?

Sei così buffo e tenero quando sei imbarazzato. Ma ti adoro in questo ruolo di padre.

Le… gli … è lo stesso

Però non nego che ti vedo già con una splendida principessa tra le tue braccia. Si probabilmente sarei contento di una femminuccia

E tu?

Mi tocco la pancia sorridendo

A me basta che sia sano. Però ora fila a farti una doccia calda altrimenti ti bruscherai un raffreddore,

Va bene mamma

Mamma che bello chiamarti così!

Sarò mamma!! Ancora non ci credo e mi sembra strano essere chiamata così. Mamma...

 

 

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Capitolo 6
*** Un Natale speciale ***


Carissimi,
Vi ringrazio del supporto e dell’affetto che mi dimostrate in questo progetto. Vi lascio a questa storia a tema natalizio tutta, ma proprio tutta speciale.

 

UN NATALE SPECIALE
 

Quante cose in un anno sono cambiate. Quanto sono cambiato io! Sto per diventare padre e stranamente non ne ho paura. Anzi mi piace immaginarmi in questa veste. Mi sento pronto più che mai. Ne sono sicuro! Riuscirò a dargli tutto quello che mi è mancato. Riuscirò ad amare!

Un anno fa non ricordo nemmeno cosa stavo facendo a quest’ora. Forse ero in un night mentre Kaori era a casa qui da sola. Che stupido! Nonostante sapevo di farla soffrire cercavo di starle il più lontano possibile. Ero egoista troppo egoista!!

Questa notte mi ritrovo a fare il mio primo albero di Natale chi l’avrebbe mai detto! Mi sento emozionato come un bambino. Io che non lo sono mai stato.
Voglio sorprenderla! Voglio stupirla! Voglio farle capire quanto tengo a lei!

Silenzio! Fuori c’è di nuovo quel silenzio! Questo periodo lo voglio ricordare così! Con questo albero addobbato con qualche mascherina appesa, tra le palline rosse e quelle dorate.
Non credevo che fosse così complicato però, accidenti è tardi le prime luci dell’alba stanno facendo capolino.

Mi manca solo la punta e poi arriverò da te.

Piano devo far piano non li voglio assolutamente svegliare.

Amo guardarvi dormire. Il tuo viso è sereno e disteso e bravo cucciolo riposa tranquillo che tu non è ora di svegliarla.

Mi avvicino e vi abbraccio ma delicatamente, sono diventato davvero abile in questo.

Ecco visto? Riesco anche a rubarti un bacio tra i capelli senza che tu non muova nemmeno un muscolo!
Buon Natale ora ve lo dico con il pensiero sperando che tu cucciolo ci faccia dormire qualche altra ora, anche se dubito che ci riuscirò. Sono troppo emozionato resterai senza parole ne sono sicuro!

 

Qualche ora dopo
 

Mamma, papà non mi dite che state ancora dormendo? Oggi mi sento particolarmente bene che ho voglia un po’ di giocare. Che belli questi giochi di luce. Mamma papà ci siete? Volete giocare con me?

“Buongiorno cucciolo” sussurro per non svegliarlo. Sorrido però rendendomi conto che lui è già sveglio e sta giocando con questo birbantello. Sto per aprire bocca per augurargli buon Natale ma lui mi anticipa.

“Buongiorno e Buon Natale amori miei” vi stringo a me, oggi sono particolarmente felice. “Mi sento come un bambino.”

Quelle parole mi emozionano tantissimo “un bambino” mi ricordo quella notte in cui ti ho sentito esattamente così. Mi giro verso di te. Gli occhi ti luccicano e anche i miei. Ti bacio sulla guancia

"
Buon Natale piccolo Ryo”

Ti sorrido maliziosamente con lo sguardo cerco le tue morbide labbra mi avvicino a te “In certe cose preferisco essere grande” e ti bacio teneramente sulla bocca.

Ogni volta mi stupisco per come i tuoi baci mi emozionino sempre in modo diverso e riescano ogni volta a farmi provare sensazioni sempre più profonde. Ti amo ogni giorno di più.

Ma così non vale non potete giocare solo voi due ci sono anche io!

AHI! Ma sei proprio furbacchione mi massaggio la pancia rendendomi conto che ormai manca veramente poco.

“Furbacchione...! Dovremmo prima o poi decidere il nome”

Ti sorrido teneramente “Manca veramente poco e la nostra scelta di non conoscere il sesso rende ancora tutto il più complicato”

“Vorrà dire che lo chiameremo Furbacchiotto o Furbacchiotta”. Cerco di rimanere serio il più possibile mi piace come mi guardi quando non sai se scherzo o faccio il serio. Ti lascio qualche secondo nell’incertezza e poi ti sorrido

Sono proprio un’ingenua! mi stai prendendo in giro come al solito. Ed io, anche se è davvero surreale, ci stavo pure credendo! Mi alzo facendo il finto broncio.

Finalmente ti sei decisa! Sono proprio curioso di scoprire la tua reazione mia piccola Kaori! Ti seguo mentre ti dirigi in salotto. Ci siamo quasi.

Un albero di Natale!? Tu ci hai fatto un albero di Natale?? Non ci posso credere sono senza parole

Vi stringo a me “Buon Natale” appoggio la mano sul pancione e ti accarezzo cucciolo.

 Grazie papà! Anche se non ho ancora ben capito cosa significhi ma sento l’emozione della mamma Grazie per renderla ogni giorno sempre più felice! 

Ma sta tremando?!

“Vieni siediti ho un regalo per voi”

Si forse è meglio che mi sieda non sono abituata a queste tue attenzioni e tutto questo mi sta facendo tremare le gambe. Ancora non ci credo che hai preparato l’albero di Natale. Tu che tutto sommato non ne hai mai dato troppa importanza.

Mi consegni una busta e il tuo sguardo è fuggevole e questo tuo stato emotivo mi incuriosisce ancora di più.

Non ce la faccio mi devo sedere
 


M… ma...ma!”

“Non potevo rimanere senza identità a vita non credi? Come avrei potuto riconoscere mio figlio ufficialmente?”

Ho le lacrime agli occhi per l’emozione. “Non ci credo che tu lo abbia fatto non ci credo!” Tremo bagnando quel pezzo di carta rendendomi solo in quel momento che non è l’originale.
“Se è uno scherzo giuro che….”

“Ti prego lascialo stare il martello ora non serve. Non sto scherzando”

“Sono senza parole. E….” mi rattristo umiliata “sono senza un regalo per te” me ne vergogno ma quest’anno mi sono concentrata troppo su di lui. Sinceramente vista la situazione generale ammetto che non avessi nemmeno così tanta voglia di festeggiarlo.

“Non è vero. Il mio regalo è quello?” indico una grosso pacco ben confezionato

“Il regalo di Eriko? Ma non capisco” mi avvicino e lo apro scoprendo che mi ha regalato un bellissimo abito da sposa. Mi volgo verso di te che mi dai le spalle.

“Se lo guardo ci porterà sfortuna”

“Ryo ma non mi starai chiedendo…”

“Kaori regalami la mia identità.” (1)

“E’ uno strano modo per chiedermi di sposarmi! Ho richiuso la scatola! Ti prego vieni qui perché temo che se mi alzo sverrò dalla felicità”

 

(1) Solo sposando Kaori quella carta di identità avrà valore. Grazie a Saeko è riuscito a dimostrare che sta vivendo in Giappone da molti anni, ma non basta.

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Capitolo 7
*** Pensando al futuro... ***


Ciao a tutti ^_^
Augurandovi in anticipo un felice anno nuovo. Vi lascio un'altra piccola pillola di vita della nostra neo- famiglia.


Chi l’avrebbe mai detto che questo appartamento si sarebbe trasformato così.

Devo dire che prima di diventare una famiglia non lo consideravo nemmeno come casa mia, ma solo un posto dove poter dormire. Che senso aveva investirci?
Negli anni passati, quante volte abbiamo dovuto comprare nuovi mobili e nuovi letti per qualche attacco inaspettato.

Sì!Un anno fa ci credevo veramente e tutto aveva un senso.

Ora invece mi ritrovo su una scala a mettere delle tende su una finestra. E’ la prima volta che lo faccio in tutta la mia vita. Mi stupisco come un gesto così mi stia emozionando.

E’ assurdo quanto voi mi stiate trasformando... Non ho mai passato così tanto tempo a pensare a me e al mio passato. Un passato che ora, con voi a fianco, sembra essere così estraneo e lontano. Un passato che quasi non mi appartiene più, ma che sta condizionando il nostro presente e il nostro futuro. Chissà se io avessi vissuto un passato diverso, chissà se io e te staremo qui, chissà se ci saremmo conosciuti. Me lo domando tutti i giorni.

Sarebbe bello decidere di punto in bianco di cambiare vita e dire addio a “City Hunter”.

Una stretta al cuore al solo pensiero. Sono diventato così sentimentale? Perché ho gli occhi inumiditi pensando alla nostra vita da City Hunter? A noi partner nel lavoro e nella vita?

Mentre mille ricordi mi invadono, ti cerco con lo sguardo e mi sorprendo nel trovare i tuoi occhi luccicanti ed emozionati
Sono stato uno stupido a pensare che la nostra intesa, se decidessi di “andare in pensione”, potesse svanire.
Ti sorrido un po’ con malinconia perché mi rendo conto che non saremo mai così complici come quando eravamo “City Hunter”. A legarci, oltre all’amore, era l’istinto di sopravvivenza.
Con gli anni ho imparato a fidarmi di te a tal punto che mi sentivo le spalle protette. Non mi era mai successo con nessuno nemmeno con Kaibara.

Il mio sguardo si abbassa ad osservare il nostro futuro.

Quel pancione è sempre più evidente, cavolo sembra che da un momento all’altro tu possa scoppiare. Di certo non te lo dirò mai. Voglio evitare una martellata, non fa bene a me... a te e a lui,… o chissà a lei.
Ne abbiamo parlato tanto sul nostro futuro, ma solo in questo momento mi rendo conto che non finiremo mai di essere “City Hunter” per nostro figlio.
Lo sai bene! Non ti permetterò mai più di essere mia partner nel lavoro. Non possiamo permetterci che ti possa succedere qualcosa. Sono mesi che ci penso e non riesco a decidermi cosa farò del mio futuro. Anche la mia vita sta diventando più importante della vita stessa, ora che sta crescendo dentro di te. Nemmeno io posso permettermi passi falsi. Nostro figlio ha bisogno di entrambi per crescere.

Sono così combattuto che ne sarà del mio futuro?

Sono purtroppo consapevole che il pericolo, anche se decidessi di smettere questo lavoro, rimarrà lo sappiamo entrambi! Nemici negli anni me ne sono fatti troppi. Ma forse se mi ritirarsi...

Non è possibile ci siamo ritrovati gli ultimi giorni a montare la tua cameretta. Non avrei mai pensato che questo appartamento si trasformasse così. E soprattutto non avrei mai immaginato vedere tuo padre diventare un “arredatore” sorrido osservando i mobili che con molta fatica è riuscito ad assembrare.
Dice di non essere abile in questo, e per carità forse ha anche ragione. Guardo divertita il tuo lettino mentre penso al giorno in cui ha provato a montarlo. Come si fa a sbagliare? Sento il cuore scaldarsi dall’emozione. Chissà cosa provava e pensava in quel momento. Credo che fosse talmente emozionato che è riuscito a sbagliare perfino le famose istruzioni a “prova di stupido”.

Guardo distrattamente l’orologio e mi rendo conto che si sta facendo tardi, finisco di sistemare i tuoi coloratissimi e piccolissimi vestitini nel cassetto.

- Forza papà dobbiamo andare al corso pre-parto

Ahi! Forse non dovevo dirlo, per poco non cadeva dalla scala. Mi domando perché ogni volta che sente la parola “parto” si imbarazza così. Nemmeno fosse lui a doverlo affrontare.

Mi tocco la pancia e divento seria al pensiero del dolore che dovrò affrontare. Eh si cucciolo mio ho paura, anche se so che è l’unico modo che ho per poterti abbracciare.

Sarà la prima volta che sarà al mio fianco ma non potrà fare gran che per aiutarmi se non supportarmi e soprattutto sopportarmi. Chissà lui come sta vivendo tutto questo!

- Ma dobbiamo proprio andarci?

Mamma mia il momento si avvicina ed io inizio ad avere davvero paura, non mi piace vederti soffrire. Sarò in grado di riuscire a starti accanto?
Già mi viene la tachicardia quando iniziate a fare gli esercizi di respirazione...E sono consapevole che state solo fingendo.

Mi domando se riuscirò a non deluderti e ad assisterti come dovrei fare.

Al solo pensiero sto già tremando. Spero solo di non essere uno di quei padri che sviene. L’idea che tu possa soffrire così tanto mi fa impazzire!!!

Pongo la mia attenzione a te piccolo mio. Spero davvero di essere così forte e riuscire a vederti nascere.

Mi avvicino a voi vi abbraccio e la bacio.

Ti sorrido pensando a questo giorno particolare. Mancano poche ore e saluteremo questo 2020. Un anno che tutto il mondo ricorderà con tristezza, ma che io ricorderò sempre con affetto, emozione e calore.
Quest’anno è quello che ci ha fatto trovare e scoprire- E’ stato l’anno che ci ha fatto vivere il nostro amore. E ci ha lasciato questo bellissimo regalo. Cerco le tue mani, che trovo dove dovrebbero essere appoggiate al mio ventre. Il 2020 ci ha regalato questo quadro, ci ha regalato la possibilità di essere una famiglia.

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Capitolo 8
*** La nascita! ***


Mamma, papà che sta succedendo ho paura. Aiutatemi ho paura ho paura!!!!

TumTumTum TumTumTum

Oh no! Me lo sento, ne sta per arrivare un’altra

Ti prego no non mi stringere così la mano!!! Accidenti ma quanta forza hai!!! Ahiaaaaaaaaaaa mi fai male ti prego rallenta la presa.

Tum..Tum..Tum.. Tum..Tum..Tum..

Ecco da brava molla, molla la presa..

- Come stai?

Ma come osi chiedermelo! Sto soffrendo le pene dell’inferno e tu lo sai.

Non dovevo chiedertelo vero? Non guardarmi così lo so che soffri e ti fa male. Ti sorrido. Vorrei fare di più, molto di più che massaggiarti la schiena.

Sono così stanco, sono ore che avviene questa cosa. Non era mai successa, o almeno non così ravvicinata. Tutto questo mi spaventa moltissimo.
Da un paio d’ore sono stato spinto in un posto più stretto piccolo e buio. Mamma ho paura. Mamma! Mamma!

TumTumTum TumTumTum

Ancora noooooo

- AHHIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!

- AHIIIIIIIIIIIAAAAAAAAA

Lo sapevo proprio non ce la faccio a vederti soffrire. Mi sento così impotente, sono in preda al panico. Ma lo sai? Mi meraviglia come tu abbia più sangue freddo di me. Ma come fai a essere così tranquilla tanto da addormentarti? Stai per partorire! Kaori come fai a dormire ora.

Tum….. Tum….. Tum…..

.

Forse mi stai prendendo in giro. Hai un viso così sereno, così tranquillo. Eppure lo sai che nostro figlio sta per nascere. Sto tremando, sono tesissimo nemmeno avessi davanti a me il nemico numero uno.
Fra poche ore sarò padre. Ci sarà un piccolo o una piccola tra le mie braccia e sarà parte di me. No! Non sono pronto, non lo sono per nulla. Credevo di esserlo e invece non mi sento per nulla papà.

Già papà. L’unico esempio che mi ricordi è quello di colui che ha tentato di uccidermi. Me lo continuo a domandare come sia possibile che abbia potuto farlo. Gli volevo bene, mi faceva sentire così così protetto da bambino quando sgattaiolavo nella sua branda nelle notte particolarmente buie. Ricordo che fingeva di dormire lasciandomi stare accanto a lui.

Che bella quella rosa rossa sotto di me grandissima ed io mi sento così piccolina. Mi sembra di volare. Che meraviglia vederla sbocciare i petali sembrano aprirsi così delicatamente.
Al centro c’è una luce, sembra così calda e accogliente. Che pace che tranquillità

La luce…. segui la luce… la luce!” che voce tranquilla e dolce. Mi sta incoraggiando a seguire la luce, ma se è tutto buio. Ho provato a girarmi a tornare indietro ma non ci riesco. Devo per forza proseguire per questa strada. Non sono convinto di fare la cosa giusta. Ho paura tanta paura!!!

TumTumTum… TumTumTum….

- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

- Bene, molto bene

Cadooo mamma cadoooo…. Ho paura paura, mammma!!!! papà!!!!!

Questa è stata fortissima cerco il suo sguardo ci siamo sta per nascere me lo sento. Ha gli occhi inumiditi terrorizzati. Gli sorrido teneramente. Fra poco avremo fra le braccia nostro figlio non sei contento?

-Sei bellissima

Ti sorrido sei davvero bella, guance rosee, occhi luccicanti che esprimono tutto l’amore che in questo momento hai. Talmente grande da riuscire a dividerlo. No che dico a raddoppiarlo sia per me che per lui. Ti tocco la pancia e mi avvicino per darti un bacio.

TumTumTum… TumTumTum

- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!

- Dottore sta per nascere dottore devo spingere dottore….

- … la dilatazione è completa, il bambino è incanalato da qualche ora. Secondo me non dovrebbe mancare molto.

- DOTTOREEEEEE

- ...si ...si… il mio turno è finito sto dando istruzioni al mio collega

Ma sta scherzandooooooooo!!!! Mi volgo verso Ryo che ha già la mano nascosta nella giacca all’altezza del cuore. Non starai mica pensando di ucciderli? Ti appoggio la mano sopra la tua tremante.

TumTumTum… TumTumTum

- AAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH

AAAAAAAAAAHHIAAAA . Dio per fortuna c’era ancora la sicura per lo spavento ho premuto il grilletto. Dio stavo per morire

La luce vedo la luce…..

cadoooooooooooooooooooooooooooo

- DOTTOREEEEE QUI MIA MOGLIE STA PER AVERE NOSTRO FIGLIO SBRIGATEVI!!!!!!!

- SENTO LA TESTA …. LA TESTA

- Non è possibile è presto

- BRUCIAAAAAAAAAAAAAAAAA FA MALEEEEEEEEEEEEEEE SE NON ME LO TIRATE FUORI GIURO CHE VI UCCIDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Cosa hai detto?!!! Guardo i dottori. Ma devono essere abituati mi guardano sorridono e alzano le spalle.

- Andrà tutto bene! Congratulazioni ancora due o tre spinte e sarete genitori

- Bene stellina ci siamo

- Stellina???!!! Stellina a chh… AAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

Oh mio Dio! Sangue..., la testa…. Ho le vertigini… sta diventando tutto così scuro… mi tremano le gambe…

- Signor papà le consiglio di sedersi

Ma non starai svenendo…?! Sei bianco come un lenzuolo

- RYO SAEBA!! SE MI MOLLI PROPRIO ORA PUOI FARE ARMI E BAGAGLI E ….. AAAAHHHHHHHHHHHHH

- Stellina spinga spinga la testa è già fuori!!!!

Stringo i denti e spingo più che posso. Sono esausta.

La deve smettere di chiamarmi stellina odio questo nome.

- Bravissima la testa è fuori

Mi sporgo giusto il tanto per vederla tutta insanguinata. E ho un colpo al cuore. Quell’essere è mio figlio ha i tuoi stessi color dei capelli.

Mi concentro l’ultima contrazione sta arrivando questa è l’ultima ne sono sicura

La stanza è invasa da un pianto disperato

Mamma mamma ho paura mamma! Quanta luce mamma! Dove sono mamma!!!

- Congratulazioni è femmina.

La piccola viene lavata, pulita, mentre i due genitori si stanno abbracciando commossi

- Kaori sei stata bravissima lei è bellissima

- Voglio vederla! voglio vedere la piccola Ai (1)

- Congratulazioni la piccola è sana e forte

La piccola viene delicatamente adagiata vicino al seno di Kaori in modo che possa attaccarsi. E’ questione di un secondo che la piccola ha già capito dove andare e muoversi.

Tum tum tum

Stesso respiro, stesso rumore che mi ha tenuto compagnia per tutto questo tempo. Mamma sei tu? Ora mi sento più calma, che dolce e caldo questo liquido cosa sarà?

Questa mano che tremante che mi sta toccando la schiena è sicuramente il papà. Sono finalmente tra le vostre braccia.

FINE PRIMA PARTE

 

(1)Ai significa Amore, puro incondizionato

Ed eccoci qui! Finalmente la piccola Ai è venuta al mondo (questo è il risultato di un piccolo sondaggio che ho fatto sul gruppo di facebook! La maggior parte di voi ha votato femminuccia! :).

In questa one-shot ho cercato di raccontarvi il momento come se anche voi foste presenti.

Dedico questo racconto a mio figlio che proprio oggi compie 11 anni!

Con questa storia si conclude la prima parte di questa raccolta. Nei prossimi racconti penso che cambierò anche modo di scrivere e raccontare. Intanto come sempre vi ringrazio di essere arrivati fino a qui così entusiasti! GRAZIE DI CUORE

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Capitolo 9
*** In un altra vita ***


Ciao a tutte^_^
ritorno dopo settimane a scrivere di loro, e come vi avevo anticipato, inizio questa seconda parte con uno stile narrativo completamente diverso.
Quando si diventa genitori, si dice, si matura. Ho deciso di trasformare questo anche nel mio modo di raccontare.

Questa è una One-shot FF-song ispirata ad una canzone di Claudio Baglioni “Un’altra vita”. Appena l’ho sentita l’altro giorno ho pensato questo è esattamente quello che aspettavo per l’ispirazione.
Vi lascio il link nel caso non la conosciate. https://www.youtube.com/watch?v=ujsDSxa_iL8

 

INIZIO SECONDA PARTE

 

“io, te e quel nostro bene, tutti e tre che corriamo insieme,
ora e qui, come in volo, fino lì sopra un’altra vita
io, te e quel nostro bene, tutti e tre che giuriamo insieme
ora e qui, e poi sempre l’unica promessa di e per un’altra vita


 

L’appartamento era così silenzioso, era così vuoto e buio. Era la prima volta, dopo così tanto tempo che lui si sentiva così. Così solo.

Sdraiato sul divano guardava il soffitto. Tremava e piangeva, come non aveva mai fatto prima. Le sue lacrime erano così calde di emozione ed amore, quello che non aveva mai provato e sentito per nessuno.

“Ai…” mormorava tremando. Chiuse gli occhi cercando di riportare alla mente la sensazione provata, quando per la prima volta sua figlia le era stata messa tra le mani.

Era calda la sua pelle: così morbida, così dolce, profumava di latte e di miele.

“Ai…” ripeteva senza smettere di tremare.

L’aveva conosciuta solo poche ore prima, e il tempo trascorso con lei era stato troppo poco. “Perché non sono potute tutte e due venire a casa subito. Perché?” si diceva sorridendo e piangendo allo stesso tempo.

Si vergognava. Lui era geloso di sua moglie. In quel momento lei era con Ai. “Se la starà sicuramente coccolando”. Sorrideva mentre lo pensava, mentre il suo viso arrossiva per la vergogna.

Lui l’amava più di sua moglie, più di se stesso. Si era stupito come fosse potuto accadere, ma era successo! Era così. Ai era diventata la “prima donna”. Lo aveva capito al suo primo urlo e con quanto fiato l’aveva fatto. Si stupì che un esserino così piccolo potesse avere un acuto come il suo.

Quella notte, la prima notte da padre, Ryo iniziò a vedere al futuro. Un futuro a cui seriamente non aveva mai pensato. E se lo aveva fatto era solo pensando egoisticamente a se stesso e al suo bene. Ma quella notte no! La visione di esso era cambiata completamente. Ora c’era lei.

Era stanco, troppe emozioni quel giorno.

Aveva visto nascere sangue del suo sangue, dopo ore di sofferenza della “seconda donna”. Sorrise pensando a Kaori come una “seconda”. Non poteva però negare l’evidenza. L’amava sua moglie moltissimo, ma allo stesso tempo aveva paura di quel sentimento. Di quello che lui provava per lei e allo stesso tempo di quello che lei provava per lui. Aveva paura, paura di deludere sua moglie.

Da quando “Ai” era entrata nella sua vita, poche ore prima. Quando l’idea di essere padre divenne realtà,...Se ne rese conto. Esisteva un’amore più grande. Si sentiva così sicuro dei sentimenti che provava per quell’essere indifeso, che non aveva paura di ciò che provava. E allo stesso tempo sentiva il legame che si era creato tra loro.
Una sensazione che per lui era solo un lontano ricordo. Per la prima volta stava vibrando con un suo simile, con sangue del suo sangue.

Nel dormiveglia, le immagini passavano. Erano scene del presente, del futuro e del passato.
Si vide bambino in mezzo ad una folta vegetazione. Aveva paura ed era disorientato. “Te lo racconterò. Ti racconterò del mio passato”. Altre lacrime scesero rendendosi conto che a sua moglie quei dolorosi ricordi ancora non aveva avuto il coraggio di raccontare. Ma a lei, ad Ai glielo voleva dire. Voleva raccontare chi era suo padre, chi era Ryo Saeba.
E voleva raccontare anche di lei di Kaori Makimura, la sola donna… in pochi secondi lo stesso pensiero si corresse,... la prima donna alla quale aveva aperto il suo cuore. L’unica che era riuscita a sconvolgerlo tanto da renderlo marito e padre.

“Ai” Era ancora vivo il ricordo di lei, accoccolata e appoggiata sul suo petto. La testolina era appoggiata al cuore di lui in modo che lei lo potesse sentire il cuore di suo padre che vibrava forte. Vibrava in sincronia con il suo piccolo cuoricino, lo sentiva vibrare nel suo petto. Voleva che lo sentisse il suo cuore, perché in quel momento le parole non riuscivano a uscire.

Immagini di un possibile futuro stavano iniziando a farsi strada. Lo vedeva come un film! Vedeva se stesso che giocava con una bambina di pochi anni. Sulla spiaggia in riva al mare, all’ora del tramonto.
Una bambina di 4 o 5 anni che correva incontro ai gabbiani. Ridendo e urlando “papà vieni papà!”.
E lui, Ryo, con un sorriso che non si era mai visto in viso. Così spensierato così allegro e vivo. Correva dietro di lei o almeno faceva finta di correre. Ryo non poteva raggiungere Ai, non poteva farle credere che avrebbe potuto vincere. Perchè lei era la sua principessa e non poteva assolutamente essere seconda a nessuno.

Era un immagine bellissima quella che il neo papà stava osservando.

Ai stava spaventando i gabbiani che si alzarono in volo. Per un attimo sembrava che a volare fosse lei stessa insieme a loro.

C’era anche lei “la seconda donna” vestita di bianco e con un bellissimo capello di paglia. Era seduta, si stava accarezzando il pancione mentre sorridente osservava con affetto quel gioco tra padre e figlia.

Si commosse pensando a quella “seconda donna” del futuro. In quel meraviglioso futuro lei, lo stava rendendo padre per la seconda volta.

Ora aveva davanti a sè una ragazza di 16 anni, così assomigliante a sua madre. Aveva il colore dei suoi capelli ma lunghi e ribelli come quelli del padre. Lo sguardo della stessa profondità di lui.

Era bella! Così bella che aveva paura di perderla. Aveva paura che un uomo se ne potesse innamorare a se la portasse via. Ora che l’aveva appena conosciuta.

L’appartamento fu riempito da una sonora risata. Si sorprese a ridere come mai non gli era capitato prima.
Quello era un futuro probabile sicuramente, ma ancora molto lontano.

La sua mente ritorno a quell’esserino che aveva conosciuto poche ore prima.

Le immagini continuarono in quel futuro, che quella notte lui stesso si era costruito. Lui così elegante non si era mai vestito, se non per il giorno del suo matrimonio.
Lei “la sua prima donna” era così bella ed emozionata. Il vestito da sposa di sua madre le stava così bene. Ai gli stava porgendo il braccio.

Era così fiero di lei ma allo stesso tempo sentiva il suo cuore vibrare, la stava perdendo. Per lei non era più “il suo primo uomo”. E come uomo lo sapeva benissimo quanto naturale potesse essere questo passaggio, ma … ma come padre no non lo riusciva ad accettare.

Non lo accettava il padre del futuro e nemmeno il padre del presente, sebbene era consapevole che sarebbero dovuti trascorrere molti anni.

Ma lei, Ai del futuro, era pronta per iniziare un’altra vita ed era giusto che fosse senza di lui.

Si addormentò definitivamente continuando a ripercorrere altri futuri alternativi che sarebbero rimasti solo nel suo inconscio.

 

 

 

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Capitolo 10
*** Che strana sensazione.... mi manchi! ***


Con questa piccolo "pezzo di loro" voluto riportarvi agli stessi momenti ed ore del capitolo precedente. Volevo dar voce anche alle prime sensazioni di Kaori neo mamma. 


Ti ho portata dentro di me per quasi un anno, ho ancora l’emozione che tu sia ancora lì. Già mi manchi!
Ho quasi la sensazione di sentirti muovere dentro di me. Mi sento sola!
Un pezzo di me, poche ore fa ha deciso di iniziare a vivere indipendentemente da me…

Oh! Ti sei appena mossa ed io ho avvertito un colpetto alla pancia. Che strani scherzi gioca la memoria. Lei è ancora convinta che tu sia qui dentro sebbene ti sto osservando in questo momento. Sei così dolce quando dormi!

Quando lo fai..., lo so me lo hanno detto in tanti, dovrei farlo anche io. Non ci riesco, non riesco a staccare gli occhi da te, ancora non riesco a credere che tu sia mia figlia, sangue del mio sangue. E sangue del sangue di lui, tuo padre.

Tu sei la nostra famiglia.
Sei me, sei lui e sei anche una parte nuova che non vedo l’ora di conoscere. La parte sconosciuta che ti renderà unica.

Sei lì nella culla accanto a me eppure “mi manchi”

Mi mancano i colpetti che mi davi quando ero nel dormiveglia. Riuscivi sempre trovare il momento giusto per destarmi.
Mi mancano anche quei momenti in cui non ti sentivo e ti immaginavo rannicchiata dentro di me mentre dormivi cullandoti con i miei movimenti.

Mi manca stasera mi manca tuo padre
Mi manca quando giocava con te mentre facevo finta di dormire
Mi mancano i suoi abbracci, il calore che mi trasmetteva, l’amore che provava per noi … quando lo faceva mi sentivo così sicura, così bambina e immaginavo te tra le mie braccia. Era una sensazione meravigliosa fantastica.

Gli occhi si sono chiusi mentre io sono ancora convinta con la mente di continuare ad osservarti mentre dormi tranquillamente. Ma le mie orecchie sentono il tuo pianto, mi rendo conto che mi sono addormentata.
La tua visione angelica cambia quando apro gli occhi. Ti vedo stai urlando quasi senza fiato sicuramente avrai fame. Il cuore inizia a battermi forte per l’emozione e adesso cosa faccio? Non la voglio chiamare l’infermiera so cosa devo fare… teoricamente!

Dio figlia mia quanto urli. La “pazienza” è quella di tuo padre, lui che non aspetta nemmeno che il cibo arrivi sul piatto per soffiarmelo dalla pentola.

Mi hanno insegnato che prima ti devo cambiare il pannolino non agitarti così. Mi sento così imbranata e si che di pratica con quei bambolotti del corso pre-parto ne ho fatta eccome.
Al corso dicevano che i neonati non si muovono tanto. Ma Dio… figlia mia ma dove vuoi andare vuoi già scappare da me? Giro l’occhio per cercare il pannolino e ti ritrovo già di fianco? Ma stiamo scherzando??

Urli… Cavolo quanto urli! Ti prego calmati. Ti ho messo il pannolino storto non posso lasciarti così.. Sento avvicinarsi qualcuno, penseranno che ti stia strangolando… Ti prego Amore mio non piangere così che sentirti urlare mi si spezza il cuore.. Ti prego abbi pazienza con questa mamma alle prime armi.

L’infermiera mette la testa dentro la stanza e mi chiede se va tutto bene. Ti guarda mezza vestita e mi sorride per poi continuare il suo giro. Forse non sono così imbranata come pensavo.

Dopo aver svegliato le mie compagne di stanza e i suoi rispettivi figli, ti calmi appena ti avvicino al petto ancora coperto dalla vestaglia. Hai fame e lo senti per istinto che stai per mangiare vero?
Ti appoggio delicatamente tra le mie gambe perché ancora non sono brava come la mia compagna di stanza che ha già dei figli. Lei lo riesce tenere con un braccio, suo figlio, mentre con l’altra mano prepara il seno per allattarlo. Ed io nemmeno con due mani riesco a liberare il gancetto di questo reggiseno fatto apposta per chi allatta. Divento rossa come lo eri tu piccola mia quando urlavi.

Non faccio nemmeno il tempo ad avvicinarti che la tua bocca si è già attaccata a me e improvvisamente ritrovo quella sensazione di noi due e non mi sento più sola!

Che strana sensazione mi ci devo ancora abituare, è nuova ma allo stesso tempo la sento così naturale e che fa parte di me che mi commuove.

Tu tra le mie braccia ti stai nutrendo di me, io sono la tua mamma ancora non ci credo e continuo a non staccare gli occhi da te ancora incredula che tu sia mia … che tu sia sua… Che tu sia Ai!

 

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Capitolo 11
*** Favola ***


Scommetto che vi sono mancata. Scommetto che vi siete chiesti se mi ero dimenticata di questa storia.
No non potrei mai farlo. 
Come spesso mi avete scritto questa storia è rivoluzionaria perchè racconta la maternità e l'amore di coppia in modo originale.
Sono davvero commossa e di questo vi ringrazio. Per questo mi sono ripromessa di scrivere di loro quando sono davvero "ispirata". 
Oggi vi propongo una Song-fiction. Ad ispirarmi sono stati i Modà con la loro canzone "Favola". Non la conoscevo nemmeno questa canzone ma ieri youtube me la continuava a proporre come se fosse un segno per questo.



FAVOLA

Ora vi racconto una storia che
farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore
 
Non so nemmeno io perchè mi ritrovo ogni sera qui dietro alla porta socchiusa della tua stanza. 
Potrei entrare tranquillamente sapendo che non vi dispiacerebbe. Perchè noi questi momenti insieme li condividiamo spesso.
Ma….
Ma non lo trovo giusto questo è solo per voi.
 
Lo guardo seduto accanto a te. Vi sorridete e il vostro sorriso trasmette tutto l’amore che provate l’uno per l’altra. 
Sono commossa quanto tu sia riuscita a cambiarlo e a trasformarlo così tanto.
 
Ormai sono passati dieci anni da quando tu sei entrata a far parte della nostra vita. Stai crescendo e alle favole cominci a non credere più.
 
Ma ogni sera aspetti questo momento. Il momento in cui il tuo papà ti racconta l’unica storia che conosce.
 
Prese un sentiero che portava
A una cascata dove l’aria
Era pura come il cuore di quella
Fanciulla che cantava
E se ne stava coi conigli
I pappagalli verdi e gialli
Come i petali di quei fiori che
Portava tra i capelli
 
Ed io, ogni sera da dieci anni, sono qui ad ascoltarla con le stesse lacrime che ho versato la prima volta che l’ho sentita. 
Avevi pochi mesi la prima notte che hai dormito da sola nella tua cameretta.
Ricordo quanto preoccupati eravamo. 
 
“E se non ci svegliassimo”
 
Mi aveva chiesto ed io, invece di tranquillizzalo,  avevo risposto
 
“E se non la sentissimo se si sveglia?”
 
“Ora la vado a prendere”
 
Erano passati solo cinque minuti da quando ti avevamo coricato nella tua culla.
Altrettanti minuti erano passati dopo che era venuto a prenderti, ma tuo padre non stava tornando. Incuriosita vi stavo per raggiungere ma mi sono fermata sullo stipite della porta. 
Proprio in questo punto della storia me lo ricordo bene.
 
Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco
E piano piano le si avvicinò
La guardò per un secondo
Poi le sorrise
E poi pian piano iniziò a dirle
Queste dolci parole:
Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
 
Ai dolce bambina mia, quanto sei cresciuta e cambiata anche tu da allora.
 
A 4 anni gli chiedevi di riempire la storia di tanti animali perchè dopo tutto, del principe e del cavaliere che camminavano sul bosco non ti interessava granchè. Sognavi quel bosco magico popolato da ogni tipo di animali.
 
Ora a 10 anni pensi al cavaliere e alla principessa sognando un amore che dopo tutto non sai nemmeno bene cosa possa significare.
 
- Non si baceranno mica sulla bocca vero papà?
 
Devo trattenerla la risata che da dentro mi sta scoppiando.
Non rido di te cucciola mia. 
Scoppio di felicità pensando all’innocenza che questa età caratterizza.
Anche io come te, credevo che un bacio sulla bocca forse la cosa più terribile che mi potesse accadere.
Ma poi ho assaporato le dolci labbra di tuo padre e credimi se ti dico che sogno il momento in cui ne riceverò un altro. 
 
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
 
Alza lo sguardo il tuo papà e lo rivolge verso la porta.
D’istinto arretro sapendo benissimo che con lui non è necessario. 
Il tuo papà lo sa da 10 anni che sono qui. 
Mi sorride
 
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella
 
Quanti anni di silenzi ci sono stati tra di noi; perchè il tuo papà non conosceva il linguaggio dell’amore.  
Sorrido a quel ricordo. Si comportava come un ragazzino che tira le trecce alla compagna di classe.
 
“Non mi piaci per nulla”
 
Mi diceva quando mi paragonava alla modella di turno.
La cosa brutta è che mi faceva davvero sentire poco attraente.
Ma ora è cresciuto  e ogni sera quando pronuncia la frase
 
“tu sei sempre la più bella”
 
Lo so che è rivolta a me.
E’ buffo che me lo dica così e questo è solo per non farti ingelosire. 
 
La principessa lo guardò
Senza dire parole
E si lasciò cadere tra le sue braccia
Il cavaliere la portò con sé
Sul suo cavallo bianco

Ti guarda ora dormire e ti accarezza dolcemente i tuoi capelli ribelli.
Ti da un bacio sulla fronte e ti sussurra 

Buonanotte tesoro mio

Rimango dietro alla porta ad aspettare il momento in cui il tuo papà mi venga a prendere.
Lui non ha il cavallo bianco, ma per me sarà sempre e comunque il mio cavaliere.

Questa notte diventerà padre una seconda volta, ma prima di accompagnarmi all’ospedale ha voluto darti la buona notte.

Buonanotte piccola mia se hai bisogno di qualcosa questa notte dovrai accontentarti dei tuoi zii.

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