Le cronache di Elysium :la battaglia del sole nero

di Eternity_paradise0
(/viewuser.php?uid=1098860)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorat ***
Capitolo 2: *** Pdv Emmanuel ***
Capitolo 3: *** Pdv Anya ***
Capitolo 4: *** Pdv Ashoka ***



Capitolo 1
*** Sorat ***


Suona, suona la campana della morte. Suona sempre , suona per tutti. È inevitabile. Ineluttabile. Non si può evitare. Ostaggi e vittime di un’immane carneficina che non conosce ragioni al di fuori dell’irragionevole vendetta. Miliardi e miliardi di vite spazzate via e distrutti dalla siccità. Dalla carestia. Dal fuoco. Dal sole nero. Suona la campana della morte , rimbombando tra le mura di una civiltà in ginocchio. Devastata dalla furia distruttiva e oscura di una donna sola e sola soltanto , accecata dalla sete di fuoco e sangue. Neo suoi occhi c’è la fiamma nera che la avvolge lentamente. Il popolo, anzi il creato, spezzato, implora pietà e misericordia . Implorano un dio che li ha abbandonati al loro destino. Le forze dell ordine e del caos , sconfitte, ritrovano se stessa poco prima di esalare l’ultimo respiro. Gli alleati, inermi, si perdono nell’oblio di un errore fatale.
La vita , capace di sconfiggere le ombre e le minacce dell oscurità , soccombe sotto le raffiche di un vento rovente e bruciante che parla la stessa lingua dell’Inverno eterno tanto voluto dallo splendente nella prima era. Fermato per sempre e poi risorto, attraverso una donna. La regina delle Ceneri. Figlia di Sorat , il sole nero. Il principio della distruzione e delle fiamme del caos. La carestia. La siccità. Il deserto. La sterilità. La morte. La regina delle ceneri è la Realizzatrice del più macabro dei suoi sogni. La sua emanazione. La sua reincarnazione. La sua messaggera. Il suo spirito vive in lei. Leo è il suo corpo. La distruzione di un multiverso procede nel fuoco. Il mondo specchio 11 è ridotto ad un inferno di cenere. Culture e civiltà sono rase al suolo con ferocia e violenza disumana mentre una campana, incessante, suona. Suona per tutti, eccetto lei. Eccetto loro. L’“isola”, abbandonata soprattutto da se stessa. E dal padre che la controlla. Suona, suona la campana di morte. La campana è espressione. Espressione di un concettoAstratto antico e mistico, divino e ancestrale quanto il tempo stesso, secondo cui non esisterebbe un solo vivente estraneo all’interconnessione. La campana suona quindi per tutti, ogni essere vivente. Dio. Uomo. Angelo. Demone. Mostro. Santo. La campana suona per tutti evocando gli spettri della distruzione insita dell universo . Ma anche le flebili luci della fede e dello splendore della vita, nel bel mezzo di una guerra sanguinolenta creata da esseri che hanno deciso di rompere la strada perduta.
Sol così si chiama la figlia del sole nero che ha ceduto alle sue lusinghe e gli ha donato il suo corpo non c’è più. Le ombre del fato e gli spettri del destino hanno bussato alla sua porta per portarla via e trascinarla giù nell abisso più profondo e desolato verso l oscurità di una guerra che aveva minacciato fin dal principio della sua vita di gettarla tra le braccia della pazzia. Tipica di chi si alimenta e nutre del potere, fine a sé stesso , per riempire gli spazi vuoti di un’esistenza che le ha strappato dalle mani tutto e tutti. Sol non ce l’ha fatta. Sorat ha bruciato la sua moralità in un incendio violento. Il potere è potere, ma la furia cieca con cui ha fatto a pezzi metà dell universo non ne è espressione. La regina delle ceneri non ha accettato l’ennesimo “no” rifilatole dal gioco degli dei. Non dopo aver perso tutti, o quasi, in un batter di ciglia in guerre in nome della supremazia . Non dopo aver sconfitto la morte ed aver subito i tradimenti degli alleati. Non dopo i fintamente dolci e mellifui sospiri di sorat che la spingevano sempre più nell abisso per poter avere in lei il corpo che serve per poter inghiottire nelle fiamme nere del caos ogni forma vivente.
E dopo una guerra straordinaria e straziante tutti gli eroi e i custodi della vita hanno sentito l’odore del fumo, hanno sentito il ronzio assordante e silenzioso della morte . Un rantolo continuo, vivo in una sospensione d’incredulità di esistenza di una tale capacità devastativa. Hanno avuto davanti a loro e alle loro spalle l odore fedito dei corpi morti bruciati. Sotto la terra battuta disperatamente in ritirata da un nemico troppo forte per essere abbattuto . Uomini e dei hanno visto la distruzione ovunque sopra le loro teste, anche in volo. La morte è ovunque, caoticamente. C’è disperazione assoluta. Senza una parvenza d’ordine, né di coscienza. Né fi morale e umanità. Le sfumature del male e della desolazione hanno avuto la peggio sull’assolutismo della fine che impone. Senza argini possibili, ogni guerriero combatte e da il meglio che può . Trincerati dietro il desiderio vacuo della speranza e della fede della vittoria . Sono tutti perduti, in un vortice claustrofobico di sangue e distruzione, devastati dall’unione fatale del vento col fuoco. Loro che avevano riposto ogni speranza in quel connubio, disillusi dalla forza unica degli arcangeli senza anima. Quei guerrieri hanno visto la fine, hanno visto la morte in chi non ha più niente da perdere.
Inarrestabile, imbattibile. Al di là delle strategie e delle tattiche più o meno adeguate, al di là dell’impavido coraggio. Ecco la superiorità assoluta di Sorat. Di Sol. Un potere al di sopra del sacrificio degli eroi e delle leggende, a testa alta di fronte al destino scritto da sempre. O forse no. Ma i vivi non vogliono arrendersi. Mai inchinati, mai piegati e mai spezzati, continuano a combattere. A lottare contro un fuoco che sembrava inestinguibile. Combattono dando il tutto per tutto contro il deserto che non conosce altro oltre a sé stesso. Gli eroi resistono ad un passo dalla caduta, senza sprofondare nelle ombre infuocate del sole nero. Il sole più antico e oscuro. Più grande e ancestrale e mistico di universi interi. Capace di soffocare galassie con i fuochi fatui.
No. La vita non soffocherà nella siccità più antica. non oggi. Non contro Sol. Non contro Sorat , il demone solare più antico dello stesso concetto di universo quasi invulnerabile. Una fiamma senza sfumature, estranea al credo e al concetto divino quanto umano di abbraccio e equilibrio stabile e costante tra il bene e il male. No. La vita non vuole morire. Non in questa guerra. Non contro il Sole nero. L’incubo vissuto che in fondo gli esseri viventi non capiranno mai per davvero.
La luce della speranza è riaccesa dall’affondo della daga benedetta. Un arma dei miracoli. Efficace e funzionale quanto il sole nero di un giorno eterno tinto di ombre che il mondo umano ha potuto scorgere solo per poco. Un fuoco magico quanto diabolico e arcano capace di inghiottire ogni cosa. Tutti sono suggestionati dall’unicità di una battaglia senza eguali. Un epoca e titanica sfida oltre lo spazio e il tempo. Oltre l umano scendibile. Che è andata da universi a universi . E tutti sono stati delusi alla fine per la vittoria di un enigma che forse non troverà mai una spiegazione soddisfacente. Il principio della siccità Sorat. Il demone perfetto. Sacrificato dal volere e dal verbo di dio sull’altare del gioco del trono e del potere tra fazioni. Annichilito dalla morte che altro non è stato per tutta l esistenza . Estraniato dalle regole di una storia, quella dell universo, quella della civiltà , che parla del conflitto degli esseri viventi divisi tra il bene e il male senza prendere una vera posizione definitiva. Una storia senza vero Villain . Tutti uniti in un unico coro nella macchia dell’essere, semplicemente, esseri viventi e senzienti.
Il gioco di potere continuerà. Ma no. non continuerà oggi. Non nel momento in cui Nessuno è stato in grado di fermare la bestia del sole nero una volta per tutte. Un nessuno col sorriso, stremato e sollevato, della guerriera snobbata dalle Leggende, dalle storie e dagli eroi. Perché è questa l identità di chi ha inferto un colpo fatale al nemico. Non un dio. Non un demone. Non un angelo. Non un re o un guerriero. Ma un nessuno. Una bambina non entrata nemmeno nell adolescenza che vedendo gli arcangeli bloccare e combattere contro la bestia ha preso da terra una mano di dio. Uno strumento potenziato dal potere del creatore stesso. Una daga. Appartenuta ad uno dei tanti caduti. E spaventata e tremante. Impaurita a corso contro l avverso incendio per fermare il nemico. Una bambina innominata di cui non si sa nulla. Di cui non è necessario sapere nulla. Una ragazza che senza aver lasciato tracce tangibili o prove di grandezza o indizi decisivi è stata totalmente estranea ad un destino che l’ha voluta invece stringere tra le braccia sotto i sussurri di gloria e di coraggio. Certo aiutata da ogni essere soprannaturale e no ma comunque è stata lei a prendere l iniziativa. Un messaggio di amore e di speranza. Ma al col tempo di sacrificio perché un umana seppur arrivando ad uccidere dopo una guerra tremenda il principio del deserto resta pur sempre un umana e non può sopravvivere ad un tale essere. E anche un messaggio di sfida. Di sfida alle stesse fazioni che si sono unite per combattere un essere troppo forte per loro. Il sacrificio della bambina innominata simbolo della vittoria dell uomo sul mostro da a tutti il messaggio di provare a costruire un mondo nuovo sulle macerie e sulle ceneri di quello vecchio. Mandato in frantumi dai vizi umani quanto dagli echi distorti e dal calore infernale di una forza sovrannaturale che l’umanità voleva ridurre in cenere.
Comunque vada la guerra contro Sorat è finita. La battaglia del sole nero conclusa. Il tempo è fermo e lo spazio è distorto. La realtà è al collasso. Il paradiso è a fuoco e fiamme. Come il resto del multiverso. Distrutto e dilaniato dalla battaglia del sole nero. La sfida più grande tra vita e distruzione. Esistenza o annientamento. La battaglia è finalmente finita. C’è chi è sopravvissuto. Chi no. Universi sono stati persi. Altri si sono salvati. I sopravvissuti guardano il cielo. C’è calma e tranquillità. Sembra perfino che il sole sorrida loro. Quanto sembrano diversi dopo la battaglia. E quanto rimangono sempre gli stessi. Alcuni si sono persi ma chi è rimasto guarda il tramonto pronto a riposare. La campana, la prossima volta, suonerà per tutti. E che ai rintocchi di disperazione si sostuiranno i rintocchi festanti di un mondo nuovo. Ricostruito dalle fondamenta, finalmente felice. Questa è la speranza e l augurio dei caduti. Il tutto mentre la luce dell aurora riparatrice del signore ripristina ciò che di non vivente è stato perso.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pdv Emmanuel ***


Il cielo dello spazio diventa viola porpora. E diventa sempre più cupo e tetro nella luce brillante del fuoco del sole nero. Lampi di luce infuocata purissima ma allo stesso tempo corrotta e tuoni di folgore stellare splendente distruggono e dividono il cielo freddo dello spazio in due. La terra trema e il mare pulipita corrotto dalla magia e dalla polvere di stelle cremisi del sole nero. Il mondo umano e terrestre precipitanl lentamente verso la fine. Pianeti e stelle vengono polverizzati dallo scontro tra forze contrapposte e dalla furia di poteri dilaniati. Civiltà incenerite e bruciate in un incendio violento cosmico color blu notte con tinte di ombra. Le stelle si spengono e vengono divorate dall oscurità fiammeggiante primordiale di Sorath e dei suoi fedelissimi. Galassie intere cadono soppresse dalle mani del caos. Bagliori di energia mistica antica color viola porpora con tinte oro incendia con esplosioni fiammeggianti che estinguono grosse porzioni dello spazio.
Un grosso mostro a forma di Garuda e uccello demoniaco grande quanto amassi di galassie dalla forma primordiale e dall aspetto da creatura animale brutale, barbara e spietata. Una creatura elementare furiosa e distruttiva più simile ad animale rabbioso che ad essere senzienti e consapevole. Una creatura di pura magia cosmica ed energia divina allo stato più grezzo e all essenza più pura e branda fatta degli elementi dominanti che controlla principalmente. La creatura Garuda è un mostro di elementi viventi intangibili allo stato fisico. Vento, aria, cielo, anima e cosmo. Trasuda un armatura di energia purissima. Illimitata ed eterna. Le sua voce è uno stridulo e uno stridio selvaggio e imperfetto, animale e distrugge pianeti e pezzi di sistemi stellari creando vibrazioni soniche che generano terremoti e cataclismi di bibliche proporzioni. La loro armatura di aura brillante distrugge stelle e annichilisce energia. La creatura combatte e abbatte diverse creature di fiamma. La battaglia per il destino dell universo è titanica e gigantesca. Lune e pianeti vengono scaraventati contro gli uomini e gli angeli. C’è uno scontro di forza e violenza.
Stelle, pianeti, lune, civiltà, vegetazione e paesaggi ed ecosistemi ambientali vengono animati e vengono dati alla vita e resi senzienti dal potere del soffio vitale e del respiro degli dei del Garuda che manovra e manipola lo spazio cosmico per avere il vantaggio e spazzare via con estrema facilità e senza grossi problemi oltre che con rabbia e furia orde e orde di creature di fuoco nero e mostri di fiamma primigena. Il demone Garuda disperde e travolge iroso, forsennato, ossesso, turpe e efferato le armate e le truppe di mostri e creature di male e caos. Triliardi e triliardi di esseri grandi quanto sistemi stellari vengono abbattuti e trucidati alle galassie esterne dalla abnorme e colossale creatura che spazza via tutto ciò che incontra in un vento cosmico tutto ciò che va contro di essa.
La creatura è deforme, grottesca, spaventosa e raccapricciante. Viso e becco rosso cremisi e di sangue con denti aguzzi e ferro. La lingua biforcuta da serpente è tinta di veleno mortale. La creatura è antropomorfa e umanoide. Assomiglia ad un grifone e un aquila bianco marmoreo e grigio chiaro corazzato con un armatura di petto nera spessa e levigata. Con ali da viverna di piume di fuoco etereo e artigli di falco nero che ricordano le ali di un corvo. È una creatura obbrobriosa e oscura, demoniaca e mortale. La sua testa a due paia di ali enormi bianche e un armatura ad elmo dorata in testa. Gigantesca e estremamente robusta e ben costruita è enormemente costruita come una fortezza vivente grande come ammassi galattici. Una potenza talmente grande da devastare le armate nemiche da solo in quella oscura porzione di spazio.
Costretto a difendere e proteggere la realtà della crudele invasione e dalla furia selvaggia dei mostri del sole nero Emmanuel Morningstar ha assunto la sua forma più bestiale e selvaggia andando nella parte più estrema a sud del mondo specchio 1 cercando di arginare e limitare la furia nemica impedendo alle schiere nemiche di invadere e entrare nelle terre del mondo specchio 1. Fermando e bloccando in territorio estremo gli attacchi e le incursioni il demone Garuda con una tempesta cosmica distrugge tutta la flotta nemica che tenta di passare in territori interni.
Emmanuel ha bloccato diversi nemici in un'altra dimensione. La dimensione del nexus. Una dimensione a piano astrale di antimateria e energia oscura che i custodi del nexus possono creare. È un posto buio con tante piattaforme galleggianti e diverse angolature. Il mondo non è regolato dalle normali leggi fisiche: il tempo non scorre e le relazioni spaziali sono irregolari, permettendo al giocatore di camminare e navigare sui muri in qualsiasi direzione. Le rocce e gli alberi possono crescere fuori dal terreno, per poi scomparire. I continenti sono piccole isole. Gli alberi sono spinosi e incredibilmente alti. Al di sotto delle terre galleggianti c'è un enorme vortice fatto da nuvole. II luogo confonde e stordisce le orde che vengono spazzate via dalla potenza della bestia.
Gli artigli insanguinati della bestia e il venefico soffio acido emettono un lamento stridulo e mortale. Oscuro e connivente quasi glaciale nell animalesca follia. La creatura inconsapevolmente ha un aura di morte e paura. Quello che pare essere un latrato gracchiante esce dalla creatura mentre divora nemici e nemici. Una pedina inconsapevole nelle mani degli angeli e dei demoni che la usano come arma contro nemici più grandi. Pedina consapevole dei giochi di potere che essa stessa ha cominciato. Ridotta ad animale rabbioso per eliminare i nemici. Senza emozioni o spirito o coscienza. L unica cosa che sa fare è mutilare e squartare. Uccidere e divorare.
Suona, suona la campana della morte. Suona sempre , suona per tutti. È inevitabile. Ineluttabile. Non si può evitare. Nel mentre Sorath da fuoco e fiamme alla capitale e combatte strenuamente contro il creato ad ovest i suoi adepti e i suoi fedeli in atto estremista attaccano ogni zona dei mondi specchio. Un atto suicida ed estremista che non funzionerà. Venendo fermati prima che sangue innocente venga versato in zone inabitate da creature senzienti.
Emmanuel affonda nella brutalità selvaggia per non soffrire di un amore perduto che non tornerà mai. Sa cos’è la passione ma non capisce se è veleno dopotutto quello che ha sofferto. Non ragiona più. Non sogna più. Ridotto agli istinti più bassi. Cercando l amplesso di meretrici nell alcova del suo castello per lenire un cuore spezzato. Non sa più cosa è. Affonda negli abissi della sua mente e il mare che lo fa affogare è la sua Scarlett ormai scomparsa. Non vuole affrontare l onda del dolore. La furia dell odio. Non ha mai sentito tanta rabbia e furia dentro di se e dando la colpa a estranei mai visti li attacca per non piangere. Anche da animale preferisce la rabbia alla tristezza. Lascia andare ogni senso di decoro e decenza. Maledice il mondo per le sue perdite finché ha vita e fiato e lascia agonizzare tutto durante il suo cammino. Combatte per il bene ma il bene non gli interessa. Costretto a limitarsi e portare ordine e pace in un impero che gli ha portato via tutto che comunque continua ad amare. Sceglie di lasciarsi corrompere dalla tentazione e far sprofondare negli antri oscuri della giudecca ogni buona intenzione che aveva. Ogni virtù. Ogni pensiero casto e puro. Ogni goccia di morale. Quel suo cuore di ghiaccio ridotto all inverno perpetuo brucia come cera in un incendio esplosivo mentre il ricordo di Scarlett soffia sul fuoco. Ricorda la bella bocca straniera della sua amata anche in forma animale. La spia, la vuole, la invoca ma sa che non potrà tornare così caduto nell abisso di un pensiero impuro e fisso lacera quella parte di creato ora che ha con se qualcosa da odiare. Ora che può scatenare la sua furia lascia contro i nemici una scia di sangue e desolazione.
Sadico. È quello che è in questo momento. Quello che vuole essere oggi che ne ha l opportunità. Quello che può fare contro degli idioti che hanno deciso di seguire la bestia del sole nero. Il dolore degli altri è la tua unica gioia in queste ore. Gli da piacere immenso. Quasi un senso di completezza. Ride Emmanuel sentendo la gioia dentro di sé. Quasi felice. Anche in forma di bestia non può far altro che ridere. Loro soffrono e lui ride. La sua è una risata perversa e disumana. Umana in forma di bestia. Bestiale in forma umana. Una risata malata, che gela il sangue nelle vene. Una risata sadica e oscura come il suo cuore. Il becco e i denti lacerati e insanguinati è crudele nella presa delle carni e delle pietre. Perché nulla ti fa sentire meglio delle loro urla di dolore, nulla. Se c era del buono in te ormai non c’è più. La paranoia e la follia lo hanno ucciso ormai. Se non è morto con Scarlett lo ha fatto in questi ormai tanti anni di solitudine. Il cuore della bestia gioisce sapendo che almeno ora non è lei a soffrire. Ha sofferto tanto. Forse troppo. Va bene se ora tocca agli altri. Tutti gli altri. Ora è lui quello fortunato, quello che sta bene, e nessuno può portarti via questa gioia. Nessuno deve osare farlo. Emmanuel li guarda con gioia i visi straziati dal dolore, resi deformi dalla sofferenza. E gode di questo. Molto. Li vede, i corpi martoriati, il sangue e le lacrime che si mischiano. I sistemi stellari distrutti. Le galassie ridotte in rovina. Gracchia con gioia. Li osserva mentre invano tentano di fuggire dalla tua furia. Sono così buffi e divertenti quasi carini mentre con le loro facce basita e scioccate osservano l’inferno che li circonda. E ne prova gioia. Chiunque inorridirebbe davanti a tutto ciò, ma tu no. Emmanuel non può farlo lo trova bellissimo. Gratificante. Che soffrano come Lucien. Come cani. Come le bestie che sono. Soffrano. Tutti. Hanno seguito il demone sbagliato. Non può far altro che ridere anche come bestia. La sua è una risata amara e spezzata. Malinconica. Il sangue di stelle gli esce dalla bocca. E, mentre il mondo intorno a lui crolla, ride amaramente ancora.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pdv Anya ***


Il cielo dello spazio diventa di un blu scuro luminoso tinto di oro e porpora. E diventa sempre più cupo e tetro nella luce brillante del fuoco del sole nero. Il fuoco si scontra col ghiaccio. Il caldo col freddo. Lampi di luce infuocata purissima ma allo stesso tempo corrotta e bagliori freddi di ghiaccio brillante e splendente quanto gelida distruggono e dividono il cielo austero e buio dello spazio in due diverse distinte metà. La terra trema e il mare pulipita corrotto dalla magia e dalla polvere di stelle cremisi del sole nero che combatte ferocemente contro una forza implacabile e gelida proveniente da ovest. Il mondo umano e terrestre precipitano lentamente verso la fine. Pianeti e stelle vengono polverizzati dallo scontro tra forze contrapposte e dalla furia di poteri dilaniati. Civiltà incenerite e bruciate in un incendio violento cosmico color blu notte con tinte di ombra. Mentre altre vengono ridotte a lande di ghiaccio e neve da perpetue e eterne glaciazioni. Le stelle si spengono e vengono divorate dall oscurità fiammeggiante primordiale di Sorath e dei suoi fedelissimi. Altre affondano nei mari cosmici inghiottite dai mari del caos. Galassie intere cadono soppresse dalle mani della devastazione. Bagliori di energia mistica antica color blu scuro con tinte oro congela e affoga nella neve e in una tempesta cosmica con un vento celeste umido quando gelido che estinguono grosse porzioni dello spazio bloccandoli in un eterna stasi criogenetica.
Un grosso mostro a forma di kraken demoniaco simile ad uno cthulu lovracritiano grande quanto amassi di galassie dalla forma primordiale e dall aspetto da creatura animale brutale, barbara e spietata. Una creatura elementare furiosa e distruttiva più simile ad animale rabbioso che ad essere senziente e consapevole. Una creatura di pura magia cosmica ed energia divina allo stato più grezzo e all essenza più pura e branda fatta degli elementi dominanti che controlla principalmente. La creatura kraken è un mostro di elementi viventi intangibili allo stato fisico. Acqua, freddo, tempesta, ghiaccio e cosmo. Trasuda un armatura di energia purissima. Illimitata ed eterna. Le sua voce è uno stridulo e uno stridio selvaggio e imperfetto, animale e distrugge pianeti e pezzi di sistemi stellari creando vibrazioni soniche che generano terremoti e cataclismi di bibliche proporzioni. La loro armatura di aura brillante distrugge stelle e annichilisce energia. La creatura combatte e abbatte diverse creature di fiamma. La battaglia per il destino dell universo è titanica e gigantesca. Lune e pianeti vengono scaraventati contro gli uomini e gli angeli. C’è uno scontro di forza e violenza. Lame di acqua grandi come sistemi stellari e gocce grandi come pianeti inondano in un diluvio mortale i nemici in un alluvione.
Stelle, pianeti, lune, civiltà, vegetazione e paesaggi ed ecosistemi ambientali vengono ghiacciati e travolti da un onda di gelido vento invernale e vengono congelati e ridotti all immobilità dalla neve e dalla brina e dal potere del soffio di bora mortale e del respiro umido degli abissi del mare celeste del mostro kraken che manovra e manipola lo spazio cosmico per avere il vantaggio e spazzare via con estrema facilità e senza grossi problemi oltre che con rabbia e furia orde e orde di creature di fuoco nero e mostri di fiamma primigena. Il demone kraken disperde e travolge iroso, forsennato, ossesso, turpe e efferato le armate e le truppe di mostri e creature di male e caos. Triliardi e triliardi di esseri grandi quanto sistemi stellari vengono abbattuti e trucidati alle galassie esterne dalla abnorme e colossale creatura che spazza via tutto ciò che incontra in un ghiaccio infernale e una tempesta di bora cosmica tutto ciò che va contro di essa. Letteralmente lo spazio diventa un mare e il cielo acqua che la creatura manovra a piacere. Il kraken è una creatura di acqua e Sorath una bestia di fuoco anche con i suoi emissari. I due sono opposti e contrari. Due elementi naturali dal fascino irresistibile. Due elementi stoici che non riescono a convivere, poiché normalmente se c’è l’uno non può esserci l’altro. Due elementi che rappresentano l’esatto contrario. Complementari ma diversi insieme come tutto ciò che esiste.
La creatura è deforme, grottesca, spaventosa e raccapricciante. Viso e becco rosso cremisi e di sangue con denti aguzzi e ferro. La lingua biforcuta da serpente è tinta di veleno mortale. La creatura è antropomorfa e umanoide. Assomiglia ad drago misto ad un kraken. Ad una bestia scheletrica immensa grande come ammassi di galassie con pelle ruvida che sembra una levigata robusta e ben formata e dura simile al metallo con l aspetto simile ad un angelo caduto con una testa simile a un calamaro e una faccia simile a un teschio, ha una nera maschera che nascondeva il suo cervello e gli occhi orribili e numerosi tentacoli sia sul dorso che sul dorso. Tre paia di ali enormi e levigate da falco simil metallo rovinate verdi acqua simil blu come il resto del suo corpo. Ha anche una simil maschera due tentacoli che appaiono ai lati della bocca e due occhi aggiuntivi sulla faccia del cranio per sostituire il suo occhio destro originale. I suoi occhi sono tre gialli senza palpebre, spenti e disumani, ha tanti tentacoli dietro la schiena che possono cambiarlo aspetto e massicce mani artigliate a cinque dita con pinne tra le dita, situato al centro del petto è un piatto mistico d’oro, e piedi simili a lupi mannari, è per lo più colorato in blu e verde acqua misto ad un colorito gelido. È una creatura obbrobriosa e oscura, demoniaca e mortale. I suoi artigli animali sono neri come l ossidiana esattamente come un triangolo rovesciato di energia cosmica anomala è sopra la creatura sembrando parte della sua armatura . Gigantesca e estremamente robusta e ben costruita è enormemente costruita come una fortezza vivente grande come ammassi galattici. Una potenza talmente grande da devastare le armate nemiche da solo in quella oscura porzione di spazio.
Volendo andare a combattere per il mondo e la sua gente e sacrificando tutto per difendere e proteggere la realtà della crudele invasione e dalla furia selvaggia dei mostri del sole nero Anya Morningstar ha assunto la sua forma più bestiale e selvaggia andando nella parte più estrema a nord del mondo specchio 1 cercando di arginare e limitare la furia nemica impedendo alle schiere nemiche di invadere e entrare nelle terre del mondo specchio 1. Fermando e bloccando in territorio estremo gli attacchi e le incursioni il demone kraken con una tempesta cosmica distrugge tutta la flotta nemica che tenta di passare in territori interni. Gli artigli insanguinati della bestia e il venefico soffio acido emettono un lamento stridulo e mortale. Oscuro e connivente quasi glaciale nell animalesca follia.
Che i soldati mettessero in conto l’idea di morire era un dato di fatto: convivevano con l’idea, la accettavano, se lo aspettavano, qualcuno perdono lo desiderava, ma nel profondo dell’animo volevano che accadesse nel modo giusto. Io contro lui: che vinca il migliore. Volevano fosse nobile. E Anya è il miglior soldato visto mai. Anche nella sua forma meno cosciente lo ha reso nobile. Mai infierire. Mai torturare. Mai infliggere più dolore del necessario. Combattere con colpi netti. Rendere tutto più rapido e indolore possibile. Rendere il tutto più semplice e facile. Non scendere a barbarie senza senso e non uccidere per divertimento. Solo per senso del dovere. Una persona con senso del dovere è cosciente delle responsabilità che si assume e dell’importanza che le proprie attività hanno per sé e per gli altri. Non si risparmia nel partecipare, collaborare e aiutare. E per questo Anya è lì. Ha disubbidito alle regole di sua nonna per protegge e salvaguardare la sopravvivenza del suo regno. Ha cercato l immagine di soldato nella sua mente. E ha trovato l’immagine del cavaliere, che metteva Dio sopra tutto. Lei ha messo sopra tutto la sua casa. Il cavaliere medioevale non infierisce sul nemico per ucciderlo, ma gli stringe la mano. C’è della bellezza in questo, e questa realtà investe tutto il mondo. E Anya è come lui. Deve esserlo. Tutti coloro che fanno parte delle sue Forze armate sono dei soldati; ‘soldato’ è un termine che unifica, che abbraccia dal più giovane dei militari di truppa al capo di Stato Maggiore, ed esprime quella condizione … di dedizione, di impegno, di onore, di amor di patria. E lei combatte per loro. Perché ha un debito di onore con quella gente che ha giurato di proteggere e la manterrà.
Suona, suona la campana della morte. Suona sempre , suona per tutti. È inevitabile. Ineluttabile. Non si può evitare. Nel mentre Sorath da fuoco e fiamme alla capitale e combatte strenuamente contro il creato ad ovest i suoi adepti e i suoi fedeli in atto estremista attaccano ogni zona dei mondi specchio. Un atto suicida ed estremista che non funzionerà. Venendo fermati prima che sangue innocente venga versato in zone inabitate da creature senzienti. Anya ha preso le giuste precauzioni. Evacuando le galassie in pericolo e lasciando entrare i rifugiati nelle sue terre. Facendo da scudo come corpo per ogni bombardamento nemico. Deve proteggere il mondo verso il nemico. È il suo dovere. La sua missione. Guarda negli occhi i suoi soldati che hanno giurato di proteggere il mondo.
C’era nell’aria un senso di benessere crescente e di gioia della vita. Una speranza. Di codesta “felicità dei tempi” non mancò la coscienza alla generazione di allora. Ha dato al popolo speranza. E non permetterà che perda. Mai. ne ha testimonianze molteplici sia contemporanee, sia di posteriore preciso ricordo al mondo di felicità che si doveva creare. testimonianze che sarebbero interessante confrontare per il mondo e per analogia e diversità di tante voci unite , con quelle della felicità augustea nel mondo ellenistico romano a cui si ispira. Il suo impero eterno. La sua “belle époque”, non vuole che sia un mito, anche se il sogno dei pochi superstiti e la fantasia delle generazioni posteriori l’abbiano rivestita di mitologici, arcadici colori. Vuole che sia la realtà. La sua epoca di oro sarà bellissima. Sarà un epoca di pace, di ordine, di progresso materiale, di mezzi tecnici. tutto questo è quello che vuole e questo andrà connesso a un diffuso incremento di vita spirituale della coltura generale, un ampliamento di orizzonti spirituali, una diminuzione nel dislivello umano fra le classi. Un nuovo mondo. Distrugge con una tempesta do ghiaccio e di cosmica magia usando i mari degli dei per distruggere l invasore nemico servo del nero sole.
Perfetto. Ecco come sarà il suo paradiso. Ecco come deve essere. Sarà un luogo bellissimo e meraviglioso. Un luogo di pace e di armonia. Sarà bellissimo. Tutti questi avidi mostri che tentano di corrompere la sua casa brillano della sua luce riflessa, godendo dello splendore del nuovo come fosse suo. Non devono. Non lo meritano. Ha lavorato così tanto. Tutti hanno lavorato così tanto. Lo deve alla sua casa. Alla sua gente. Al creato tutto. Questi corrotti pedroni stanno rubando alla sua gente la speranza di un futuro migliore. È questo il motivo per cui Anya li finirà. È per questo che ha disubbidito agli ordini della regina madre ed è andata dalla capitale all’estremità delle galassie. Padre è forte ma non può bloccare ogni accesso da solo. E soprattutto non può salvare la gente. Non gli interessa dei danni collaterali vuole solo distruggere tutto. Anya guarda i nemici con misericordiosa spietatezza.
Perché possano gelare nella loro sconfitta, con la magnificenza dell eterno impero ad illuminare i loro volti distrutti, mentre la portatrice di tee dall’alto li osserva ad implorare pietà. Pietà che sarà concessa da una rapida e indolore esecuzione. Fornisce loro pace dalla guerra con un efficienza mortale. Fredda ed altera come tutte le regine anche come brutale e selvaggio animale Anya rappresenta una meravigliosa e distante idea di futuro come la luna che brilla alta nel cielo, sorridi, beandoti della loro sconfitta e dando a chi si arrende la chimera di un opportunità di sopravvivenza e appartenenza al suo impero. In questo regno di dolore il suo paradiso di pace, i suoi campi elisi, sono l’unica luce degna di splendere per un futuro luminoso per tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Pdv Ashoka ***


C’è un rossastro bagliore etereo e mistico che avvolge in un soffocante abbraccio mortale il firmamento. Il cielo dello spazio diventa di un rosso cremisi tinto di argenee striature e di immense sfolgori color platino. E l immenso cosmo diventa sempre più cupo e tetro nella luce brillante del fuoco del sole nero. Il fuoco si scontra col fuoco. Il caldo col caldo. Lampi di luce infuocata purissima ma allo stesso tempo corrotta e bagliori fiammeggianti di fuoco fatuo brillante e splendente quanto bruciante distruggono e dividono il cielo austero e buio dello spazio in due diverse distinte metà di uguale colore. Una fiamma contro una fiamma. La terra trema ferocemente e furiosamente. Le placche tettoniche si inclinano e il mare pulipita in uragani e alluvioni corrotto dalla magia e dalla polvere di stelle cremisi del sole nero che combatte ferocemente contro una forza implacabile e gelida proveniente da sud. Il mondo umano e terrestre precipitano lentamente verso la fine. Pianeti e stelle vengono polverizzati dallo scontro tra forze contrapposte e dalla furia di poteri dilaniati. Civiltà incenerite e bruciate in un incendio violento cosmico color blu notte con tinte di ombra. Mentre altre vengono ridotte a lande desertiche di sabbia e fuoco da un calore e da un energia estrema e formidabile. Due fonti di calore di egual potere e calore si scontrano l un l'altro con ferocia. Le stelle si spengono e vengono divorate dall oscurità fiammeggiante primordiale di Sorath e dei suoi fedelissimi. Le ombre fiammeggianti soffocano tutto in un fumo tossico e velenoso. Altre stelle affondano nei mari di fuoco inghiottite dal fuoco celeste e da quelli che sono meteoriti di magma gradi come galassie. Galassie intere cadono soppresse dalle mani della devastazione. Bagliori di energia mistica antica color rosso scuro con tinte argento estingue e brucia nelle radiazioni, nel calore e in una tempesta cosmica con un vento radioattivo quando bruciante che estinguono grosse porzioni dello spazio.
Un grosso mostro a forma di golem di magma demoniaco simile ad una salamandra alchemica lovracritiana grande quanto amassi di galassie dalla forma primordiale e dall aspetto da creatura animale brutale, barbara e spietata. Una creatura elementare furiosa e distruttiva più simile ad animale rabbioso che ad essere senziente e consapevole. Una creatura di pura magia cosmica ed energia divina allo stato più grezzo e all essenza più pura e branda fatta degli elementi dominanti che controlla principalmente. La creatura salamandra è un mostro di elementi viventi intangibili allo stato fisico. Fuoco calore, fulmini, radiazioni e cosmo. Trasuda un armatura di energia purissima. Illimitata ed eterna. Le sua voce è uno stridulo e uno stridio selvaggio e imperfetto, animale e distrugge pianeti e pezzi di sistemi stellari creando vibrazioni soniche che generano terremoti e cataclismi di bibliche proporzioni. La sua armatura di aura brillante distrugge stelle e annichilisce energia. La creatura combatte e abbatte diverse creature di fiamma. La battaglia per il destino dell universo è titanica e gigantesca. Lune e pianeti vengono scaraventati contro gli uomini e gli angeli. C’è uno scontro di forza e violenza. Lame di magma e lava grandi come sistemi stellari e fiammate grandi come pianeti inondano in un diluvio mortale i nemici in un violento incendio.
Stelle, pianeti, lune, civiltà, vegetazione e paesaggi ed ecosistemi ambientali vengono bruciati e travolti da un onda di estremo e soffocante vento secco e torrido e vengono ustionati e ridotti in cenere dal calore e dal sole oltre che tramutati in statue di magma dal potere del soffio di fuoco mortale e del respiro infernale degli abissi del lago di fuoco del mostro salamandra che manovra e manipola lo spazio cosmico per avere il vantaggio e spazzare via con estrema facilità e senza grossi problemi oltre che con rabbia e furia orde e orde di creature di fuoco nero e mostri di fiamma primigena. Il demone salamandra disperde e travolge iroso, forsennato, ossesso, turpe e efferato le armate e le truppe di mostri e creature di male e caos. Triliardi e triliardi di esseri grandi quanto sistemi stellari vengono abbattuti e trucidati alle galassie esterne dalla abnorme e colossale creatura che spazza via tutto ciò che incontra in un caldo infernale e una tempesta di frecce di fiamme cosmica tutto ciò che va contro di essa. Letteralmente lo spazio diventa un mare di fuoco e il cielo acqua che la creatura manovra a piacere. Il demone salamandra è una creatura di fuoco e Sorath una bestia di fuoco anche con i suoi emissari. I due sono uguali. Stesso elemento. Stesso potere.
La creatura è deforme, grottesca, spaventosa e raccapricciante. Viso e becco rosso cremisi e di sangue con denti aguzzi e ferro. La lingua biforcuta da serpente è tinta di veleno mortale. La creatura è antropomorfa e umanoide. Assomiglia ad drago misto ad una salamandra dragonica. Simil rettile. Assomiglia ad un dinosauro del tipo allosauro e un drago di magma e rosso cremisi corazzato con un armatura di petto nera spessa e levigata. Con tanti spuntoni e pretubetanze. È una creatura obbrobriosa e oscura, demoniaca e mortale. La sua testa ha un armatura ad elmo nera unita al cranio con corna e spuntoni. Ha una coda draconica e 6 braccia. Gigantesca e estremamente robusta e ben costruita è enormemente costruita come una fortezza di fuoco vivente grande come ammassi galattici. Una potenza talmente grande da devastare le armate nemiche da solo in quella oscura porzione di spazio.
Volendo aiutare e richiamato a combattere per il mondo e la sua gente e richiamato dalla leva militare universale. L unico della sua famiglia essendo il più controllabile, e sacrificando tutto per difendere e proteggere la realtà della crudele invasione e dalla furia selvaggia dei mostri del sole nero Ashoka Morningstar sotto le direttive e il controllo delle schiere angeliche ha assunto la sua forma più bestiale e selvaggia andando nella parte più estrema a nord del mondo specchio 1 cercando di arginare e limitare la furia nemica impedendo alle schiere nemiche di invadere e entrare nelle terre del mondo specchio 1. Fermando e bloccando in territorio estremo gli attacchi e le incursioni il demone salamandra con una tempesta cosmica distrugge tutta la flotta nemica che tenta di passare in territori interni. Gli artigli insanguinati della bestia e il venefico soffio acido emettono un lamento stridulo e mortale. Oscuro e connivente quasi glaciale nell animalesca follia.
Mantiene il controllo però. Lo ha sempre fatto. Fa quello che deve per prendere le sue decisioni per cercare di arginare con il minimo sacrificio il massimo problema.
Suona, suona la campana della morte. Suona sempre , suona per tutti. È inevitabile. Ineluttabile. Non si può evitare. Nel mentre Sorath da fuoco e fiamme alla capitale e combatte strenuamente contro il creato a sud i suoi adepti e i suoi fedeli in atto estremista attaccano ogni zona dei mondi specchio. Un atto suicida ed estremista che non funzionerà. Le schiere del paradiso hanno scelto buone contromosse e contromisure. Venendo fermati prima che sangue innocente venga versato in zone inabitate da creature senzienti. Mikael ha preso le giuste precauzioni. Evacuando le galassie in pericolo e lasciando entrare i rifugiati nelle sue terre. Facendo da scudo come corpo per ogni bombardamento nemico. Ashoka ha fornito i mezzi per farlo in modo ottimale. Ha donato la sua mente e la sua intelligenza al servizio delle forze dell ordine. Ecco il suo motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita. Le sue invenzioni e le sue tecnologie hanno permesso in tempi sempre più rapidi la salvezza di sempre più persone. Apprendimento subliminale istantaneo per i soldati per capire come curare e guarire più persone possibile in situazioni di emergenza come questa con le varie tecniche di infermieria e primo soccorso. Teletrasporti molecolari interplanetari e portali dimensionali con warmole per trasportare mondi abitati al sicuro. Rigenerazione fisica con ripristinare molecolare per curare mondi distrutti e spezzati. Ha molta fiducia nel progresso, che ha sempre ragione, anche quando ha torto, perché è il movimento, la vita, la lotta, la speranza. E salverà il mondo per esso. Sempre.
Ricorda per un istante Grey Bruce e le sue parole. Mai dimenticare un incubo, nemmeno quando diventerai l’uomo più forte del pianeta, nemmeno quando sarai il più grande lottatore della storia, nemmeno quando diventerai grande e penserai che era soltanto la paura ingenua di un bambino, nemmeno quando abbraccerai un credo e ti circonderai delle migliori entità protettici, perché l’incubo, cosi come gli uomini, non si dimenticheranno mai di te. E Ashoka lo sa. Per questo ricorda. Per questo ricorda sempre. Il ricordo lo rafforza. Lo rende più determinato e feroce anche nella sua bestialità animale. Non permetterà a nessuno di subire un incubo. Non li lascerà nella disperazione. Morirà piuttosto prima di non difendere la sua famiglia. Tutto sembra oscuro e pericoloso quando i tuoi sogni si trasformano in incubi. Sono pieni di orribili mostri e di amici in pericolo, di agguati e trappole da cui non si riesce a sfuggire. Un incubo ti paralizza nel letto e ti impedisce di capire che, in fondo, non c’è niente di cui avere davvero paura. Tuttavia, anche un incubo può essere meglio di quanto accade nel mondo reale. Meglio di questa atroce e rivoltante guerra. Tutto sarebbe meglio di questo. Distrugge con una tempesta di fuoco e di cosmica magia usando i fulmini degli dei per distruggere l invasore nemico servo del nero sole. Gli artigli sono tinti di sangue e le zanne di bile. Li vede, i corpi martoriati, il sangue e le lacrime che si mischiano. I sistemi stellari distrutti. Le galassie ridotte in rovina. Gracchia con disprezzo e disgusto . Li osserva mentre invano tentano di fuggire dalla tua furia. Cerca di essere più misericordioso e umano possibile. Donando ai nemici sconfitti o redenti perdono e una possibilità. Mostra pietà. Mostra compassione. Mostra umanità perché sono solo ragazzini plagiati e manipolati. Non meritano di morire. Non per questo. Mai.
Stremato. Il corpo di Ashoka e la sua mente gli chiedono di fermarsi, gli chiedono un momento di tregua e tranquillità, anche come animale feroce, ma non può farlo. Non può fermarsi. Non riesce a farlo anche come creatura. Questo mondo è intrappolato e incatenato nel buio di una prigione senza sbarre e tu devi salvarlo. Salvarlo dal fuoco di ombra che lo minaccia. Perché è la cosa giusta. Perché è ciò che deve fare. Ciò che vuole per il meglio del mondo. Per il meglio del nuovo mondo. E della sua gente. Questo mondo non ha molti eroi. Ma vuole esserlo. Per dare loro speranza. È per il mondo che fai soffrire questa gente tua nemica, è per il mondo che semini dolore. Anche se non vuole. E non vuole per davvero. Non ha alcun interesse o desiderio nel veder bruciare tante persone. Certo non sono innocenti. Ma chi lo è. Di sicuro non lui. Non lo è mai stato. E mai lo sarà. Ma crede nel miglioramento della gente per questo vuole salvarli. Non intende fare del male a nessuno. Perché vuole che il mondo sia al sicuro. Ricominci a procurare sofferenze a chiunque ti capiti a tiro in questa sporca e lurida guerra mortale. Non può e non vuole neanche prendere fiato, l’ira che brucia dentro di lui per la condizione che questa realtà soffre si trasforma e divampa assieme all’odio per questa gente, pronta a distruggere chiunque si frapponga tra te e la tua missione. Per rendere l umanità una specie migliore. Non li vede davvero i suoi nemici mentre allungano le mani in cerca di un ultimo contraccolpo. Ma li aiuta mentre porgono la mano in segno di misericordia. Non li senti versare parole velenose verso di lui mentre sfoga il suo dolore verso chi non accetta pace. Nella sua testa è solo la sua famiglia ad avere vere importanza, solo la loro voce ad avere valore. Tutto vortica attorno a lui, mentre fa quello che gli viene ordinato. Prima o poi libererai il mondo dal male e finirà tutto. Forse.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3881108