Climatic Change

di SilkyeAnders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Cold Shower ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: I love loving you ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Distance ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Self-analysis ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Cold Shower ***


GRUVIA Climatic Change CAPITOLO 1 cold shower Climatic Change


Capitolo 1: Cold Shower


"Credo nel sole, anche quando piove"- Anna Frank

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La Gilda di Fairy Tail era chiassosa, piena di maghi davvero particolari ma molto forti e, soprattutto, piena di amici.
Lucy aveva raccontato a Juvia che era così sin da quando ne aveva memoria e la stessa cosa le aveva riferito Natsu.
Il clima affiatato che si respirava tra le mura di Fairy Tail l'aveva subito colpita, a Phantom Lord nessuno era come in quella Gilda e sia lei che Gajeel non perdevano occasione per notarlo anche a distanza di anni.
Quella mattina Juvia aveva deciso di consumare la sua colazione in cortile, voleva godersi l'aria fresca e il sole caldo.
Il sole... Non smetteva mai di sorprenderla, sin dalla prima volta in cui Gray glielo aveva regalato.
Si prese un attimo di tempo per togliersi il cappotto pesante e allungarsi al sole lasciando che i suoi raggi penetrassero fin dentro le ossa, era una sensazione paradisiaca per la giovane maga.
Il rumore dell'acqua del fiumiciattolo che scorreva serenamente la rilassava, anche l'odore delle pietanze da lei preparate per la colazione era stranamente confortante.
Fairy Tail era ormai diventata la sua famiglia proprio come lo era stato Gajeel ai tempi di Phantom Lord. Quando lo raccontava non ci credeva nessuno ma Gajeel si era dimostrato davvero un ottimo amico per lei: la difendeva spesso e le parlava, a Juvia questo bastava.
Tra l'altro la sua relazione con Levy l'aveva intenerito parecchio anche se non era il caso di farglielo notare.
Pensando alle relazioni Juvia non poté fare a meno di pensare a Gray.
Un sospiro le sfuggì dalle labbra, era davvero esausta per via di quella situazione con lui.
In realtà sapeva benissimo che non c'era nessuna reale situazione, sapeva che spesso era tutto nella sua testa dove si montava castelli per aria di dimensioni enormi.
Le dispiaceva davvero moltissimo di non essere la ragazza dei sogni di Gray, aveva notato subito come guardava Lucy e sin dal primo istante aveva provato una fortissima gelosia nei confronti della maga degli spiriti stellari.
Quando si rese conto che Lucy non era interessata a Gray riuscì a farci amicizia ma la sua gelosia rimaneva tale, in fondo lei piaceva molto a Gray.
Si rimise a sedere sull'erba e portò le gambe al petto osservando il cielo, non aveva ancora toccato cibo ma in effetti non è che avesse tutta questa fame.
Decise di regalare i suoi manicaretti a Gray, dopotutto sarebbe stato un vero peccato sprecare tutto quel buon cibo.
Sistemò tutto all'interno dello strofinaccio in cui aveva rinchiuso il bento quella stessa mattina prima di uscire di casa e rientrò alla Gilda.
-Levy-san, hai visto Gray-sama?- chiese Juvia.
Levy le sorrise caldamente :-Credo sia in giardino con Gajeel e Natsu, stavo appunto andando a controllare. Vieni con me?-.
Juvia annuì.
Le due ragazze si affrettarono verso il giardino principale.
Juvia non poté fare a meno di notare come Levy accelerasse il passo man mano che si avvicinavano. Doveva avere una gran voglia di vedere il suo amato Gajeel.
Anche Juvia non vedeva l'ora di vedere Gray ma sapeva che il ricevimento a lei riservato sarebbe stato molto diverso rispetto a quello della sua amica.
Il giardino era immerso nel caldo sole estivo, un unico grande albero al centro che forniva ombra e ristoro ai membri della Gilda.
Natsu, Gajeel e, ovviamente, Gray erano tutti seduti sull'erba; il caldo torrido aveva decisamente effetto sui tre.
-Buongiorno! Non mi sembrate in gran forma- esordì Levy.
Juvia la seguiva in silenzio, il beto tra le mani e gli occhi fissi su Gray il quale, come immaginava, era intento a raffreddarsi utilizzando la magia.
Levy andò a sedersi accanto a Gajeel e i due iniziarono subito a immergersi in una qualche conversazione che escludeva gli altri tre.
-Vado a cercare Lucy- disse Natsu alzandosi da terra.
Gray abbassò il capo, la cosa non passò assolutamente inosservata allo sguardo della maga dell'acqua che, di tutta risposta, non poté evitare di sentire la terra mancarle sotto ai piedi.
Juvia strinse il bento più forte che poteva e lo porse a Gray senza dire una parola.
Il ragazzo la squadrava da capo a piedi con un'espressione confusa.
-Per me?- chiese incerto.
-J-Juvia ha... Lo ha fatto con le sue mani-.
-Ehm... Grazie, sei gentile- rispose il mago del ghiaccio.
Juvia lo osservò mangiare la colazione che lei aveva preparato e fu felice di constatare che Gray apprezzava la sua cucina.
Levy e Gajeel avevano improvvisamente iniziato a baciarsi e coccolarsi scatenando l'immenso disagio dei loro due compagni.
-Senti... Ah... Che ne dici di un giro in città?- propose Gray.
Juvia annuì senza aprire bocca.
I due si alzarono così in fretta che per poco non caddero addosso alla coppietta.
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-Mamma mia, certo che quei due sanno proprio come mettere a proprio agio la gente!- scherzò Gray.
Juvia e il ragazzo stavano camminando per le strade di Magnolia senza una meta precisa, camminavano semplicemente l'uno affianco all'altra.
Chiunque li avesse visti in quel momento avrebbe pensato che fossero una bella coppia, eppure la realtà dei fatti era un'altra.
Juvia sorrise alla battuta di Gray.
-Juvia trova molto dolce il fatto che non si preoccupino di chi hanno attorno... Sono troppo innamorati per prestare attenzione al mondo attorno a loro. Juvia ha sempre sognato di sentirsi così- confessò la ragazza.
Gray spostò il suo sguardo totalmente su di lei e sollevò un sopracciglio.
-Non hai mai avuto un fidanzato?- chiese.
Juvia annuì :-Oh sì, Juvia è stata con una persona ma...-.
Gray ascoltò quella frase che gli arrivò addosso come una palla demolitrice, decise di far buon viso a cattivo gioco.
-Ma?- incalzò.
-Juvia ha sempre portato la pioggia ovunque andasse, Gray-sama non se lo ricorda più?- chiese lei rivolgendogli un dolce sorriso.
Gray sentì le gambe cedere di fronte a tanta delicatezza ma evitò di darlo a vedere :-Non è una cosa che si può scordare, credimi-.
-Gray-sama ha regalato il sole a Juvia... Ecco perché Juvia ammira così tanto Gray-sama. Anche se Juvia ha cercato di fargli del male lui l'ha comunque salvata-.
Il mago del ghiaccio scostò lo sguardo, era troppo imbarazzato per rispondere quindi lasciò che le parole della sua compagna si perdessero nell'aria.
Juvia sospirò profondamente, sapeva che Gray avrebbe reagito così.
Non sapeva bene il perché di quello che avvenne dopo, sapeva solo che aveva voglia di chiederglielo.
-Gray-sama è innamorato di Lu-chan?-.
Gray tornò a posare il suo sguardo su di lei. Stavolta i suoi occhi la squadravano in modo molto diverso da com'era abituata.
Nei suoi occhi neri c'erano un misto di malinconia e imbarazzo che Juvia non gli aveva mai visto provare, ne era affascinata e terrorizzata al medesimo istante.
-Che razza di domande ti metti a fare così all'improvviso?- esclamò lui.
-Quindi è vero...- mormorò la giovane maga.
-Senti ma... Chi te l'ha messa in testa questa scemenza, eh?- chiese lui divertito.
Juvia non rispose.
-E' da quando ci conosciamo che insisti con questa storia, io proprio non ti capisco-.
-Juvia lo vede chiaramente- asserì lei.
-Allora ci vedi male- rimbeccò il mago.
-Juvia è sicura di quello che dice... Prima quando Natsu-san ha detto che andava a cercare Lu-chan, ecco... Gray-sama sembrava triste- spiegò la ragazza.
Gray s'irrigidì, non pensava che l'avrebbe notato.
Effettivamente era stata una mancanza da parte sua pensarlo sapendo come Juvia si sentiva nei riguardi di Lucy.
Era vero che a Gray piaceva molto Lucy ma da un po' di tempo a quella parte non ne era più molto convinto, qualcun'altro sembrava aver attirato il suo interesse. La cosa strana era che la cotta per Lucy non gli era del tutto passata.
-Juvia vuole sentirlo dire da Gray-sama... Juvia ha donato la sua vita per Gray-sama eppure...- la voce della ragazza era roca.
-Sì, hai ragione. Mi piace Lucy- rispose secco lui.
Juvia alzò di scatto la testa e lasciò andare il respiro che non si era resa conto di star trattenendo, quella confessione ebbe lo stesso effetto di una doccia gelida in mezzo alla neve.
Si disse che un pugno allo stomaco avrebbe fatto sicuramente meno male di quelle tre parole: "mi piace Lucy".
-Perché reagisci così? Volevi sentirmelo dire, no? Bene. Ecco qua, l'ho detto-.
Juvia abbassò di nuovo il capo ed annuì silenziosamente :-Juvia ha capito...-.
Gray non sapeva perché ma ebbe un tuffo al cuore, si sentiva tremendamente in colpa. Però lui era stato onesto e, comunque, glielo aveva chiesto lei quindi doveva aspettarsi una risposta di quel tipo.
Ricordò, inevitabilmente, quando Lucy gli confessò di essere innamorata di Natsu. Quel giorno lui ebbe una reazione molto simile a quella di Juvia ma, essendo il tipo che era, nascose a Lucy quel sentimento di smarrimento che aveva provato nel sentirglielo dire.
Capì piuttosto in fretta che Juvia non aveva intenzione di nascondere nessuna delle proprie emozioni.
-Juvia tornerà a casa ora- disse seria.
-Ti accompagno se vuoi- offrì lui.
Juvia scosse il capo, non lo guardava più e lui si sorprese ad anelare quel contatto visivo che ora non c'era.
Era come un bisogno spasmotico di guardarla negli occhi. Non disse nulla, si sentiva un po' codardo ma non capiva bene cosa stesse succedendo in verità, non voleva forzare nulla né a se stesso né a Juvia.
Non era sicuro di provare qualcosa per lei in fondo quindi perché darle false speranze?
Pensò al giorno in cui lei decise di sacrificarsi per lui, ripensò alla sua reazione nel momento in cui la vide stesa a terra e senza vita... Indubbiamente le voleva molto bene ma non riusciva davvero a mettere ordine nella sua mente e nel suo cuore.
Prima che potesse rendersene conto Juvia era già sparita.
-Credo di aver fatto qualcosa di profondamente sbagliato- si disse.
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La mattina seguente arrivò fin troppo in fretta, dopo la scivolata del giorno prima Gray era un po' in ansia all'idea di vedere Juvia e, nel caso in cui si fossero parlate, aveva anche il terrore di incrociare Erza.
Si forzò a vestirsi e fare colazione e s'incamminò verso la Gilda.
Il sole picchiava forte anche quel giorno, si sentì fortunato ad essere un mago del ghiaccio ma al contempo era una maledizione dato che il caldo lo colpiva molto più che agli altri.
Arrivò a Fairy Tail molto più tardi del solito orario in cui faceva il suo ingresso.
-Ah Gray! Eccoti finalmente- lo accolse Mirajane :-Iniziavo a preoccuparmi-.
-Non ce n'è bisogno, eccomi qui- rispose lui con un sorriso imbarazzato.
Si guardò rapidamente attorno: vide Erza e Lucy sedute a fare colazione, Natsu poco più in là assieme ad Happy e Wendy, vide persino Gajeel immerso in una lotta a braccio di ferro con Elfman mentre Lisanna e Levy li osservavano ma si rese ben presto conto che mancava qualcuno all'appello.
:-Dov'è Juvia?- chiese distrattamente.
Mirajane sorrise.
-Non è ancora arrivata questa mattina- rispose dolcemente.
Gray sollevò un sopracciglio, di solito era una delle prime ad arrivare perché voleva essere la prima in assoluto a dargli il buongiorno.
-Vedrai che arriverà a minuti- lo rassicurò la diavolessa.
-Non la sto mica aspettando, che arrivi quando le pare!- esclamò nervoso il ragazzo.
Mirajane alzò gli occhi al cielo e tornò dietro al bancone con un sospiro.
Gray si posizionò accanto a Lucy.
-Buongiorno Gray, oggi sei parecchio in ritardo!- cinguettò la maga degli spiriti stellari.
-Nottataccia?- chiese divertito Natsu.
-Diciamo... Qualcosa del genere, sì- mormorò Gray.
Erza lo osservò attentamente e poi spostò lo sguardo verso Natsu che, d'istinto, guardò immediatamente Lucy e poi Happy.
-Ma Gray, non ti sarai mica portato a casa una ragazza?- chiese il dragon slayer di fuoco.
Gray arrossì :-M-ma come ti viene in mente di chiedere certe cose?- gridò imbarazzato.
Lucy scoppiò a ridere :-Natsu ma ti sembrano domande da fare?-.
Erza scosse il capo, il suo sguardo severo ancora posato su Gray.


La giornata trascorse normalmente ma di Juvia nemmeno l'ombra alla Gilda.
Non fu solo quel giorno a non presentarsi ma anche quelli a venire, la situazione iniziava a sembrare strana a tutti e la preoccupazione prese a farsi largo fra tutti i membri della Gilda.
-Cosa le sarà successo?- chiese nervosa Levy.
-Speriamo nulla- esordì Lucy.
-Oggi vado a trovarla a casa, magari è solo malata- concluse Gajeel.
-Tu la conosci bene Gajeel, lo fa spesso?- chiese Natsu.
-No, veramente che io ricordi non è mai sparita per così tanti giorni... Certo che anche quando c'era non è che in molti la notassero a Phantom Lord-.
-Eppure è una che da nell'occhio- osservò Lisanna.
-Come darti torto?- scherzò Lucy.
-Gajeel... Vengo con te a trovarla- disse Gray.
Nessuno disse nulla a quella affermazione ma molti erano convinti di provare la stessa sensazione di apprensione, molti di loro erano sicuri che Gray si sentisse in colpa per qualcosa ma nessuno chiese nulla.
Gray sapeva che prima o poi Erza sarebbe andata a parlargli per capire cosa potesse essere successo e, in tutta franchezza, non ci teneva proprio ad esserci quando fosse successo.
Tra le altre cose non era ancora sicuro del perché gli importasse così tanto di non vederla da giorni, solitamente era così appiccicosa che avrebbe dovuto sentirsi rilassato a non averla attorno eppure...
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Juvia era accovacciata sotto alla doccia, l'acqua gelida le scorreva lungo il corpo causandole un sussulto ad ogni picchiettare delle gocce sulla pelle pallida.
Le labbra erano ormai viola a forza di starsene immobile lì, tra l'altro non mangiava da due giorni. Non aveva fame.
Si disse che se non altro era più che pulita ormai.
Si decise a chiudere l'acqua e ad alzarsi, le gambe erano intorpidite per essere rimasta ferma in una posizione scomoda per molto tempo quindi fece fatica a muoversi per arrivare fino in camera sua.
Si vestì velocemente con una canottiera blu di pizzo e un paio di shorts bianchi in cotone, asciugò i capelli e li sistemò in una coda di cavallo.
Si chiese a lungo se fosse il caso di andare o meno alla Gilda ma la risposta era sempre la stessa, non voleva vedere Gray.
Le parole di quella fatidica mattina le vorticavano ancora in testa e non sarebbe riuscita a reggere di stare nella stessa stanza con lui e Lucy.
Il solo pensiero le provocava una forte nausea.
-Stavolta Juvia si è davvero innamorata, non c'è che dire- si disse mentre osservava la sua immagine riflessa nello specchio.
Si riscosse solo quando sentì bussare alla porta con decisione.
-Juvia! Sono Gajeel, guarda che se non apri butto giù la porta-.
La maga dell'acqua si affrettò verso il pomello e spalancò la porta del suo appartamento.
Quando alzò lo sguardo fu sorpresa di trovarsi di fronte Gray e Gajeel.
Il dragon slayer d'acciaio entrò in casa senza farsi troppi problemi sotto lo sguardo incerto della sua amica, dopo un attimo di incertezza Gray fece lo stesso.
-Che cosa ci fate a casa di Juvia?- chiese curiosa la ragazza.
Gray non poté evitare di notare che evitava il suo sguardo cercando di concentrarsi solo su Gajeel.
Non era sicuro del perché ma la cosa lo infastidiva parecchio.
-Hai anche il coraggio di chiederlo? Sono giorni che non vieni alla Gilda! Ti ricordo che avevamo un lavoro da fare tre giorni fa e tu mi hai dato buca- la rimproverò Gajeel.
Juvia sgranò gli occhi :-Oh Gajeel-kun... Hai ragione, Juvia se ne era scordata-.
-Vuol dire che puoi permetterti il lusso di non pensare ai soldi- rispose asciutto l'altro.
Gray nel frattempo osservava quello scambio di battute fra i due con estrema attenzione, una punta di invidia si fece largo nel suo stomaco. Gajeel era molto in confidenza con Juvia, si vedeva.
-Non è affatto così! E' solo che Juvia...-.
-Non mi sembra che tu stia male- esordì Gajeel posando la sua fronte contro quella della ragazza.
-Juvia non sta male- rispose lei tranquillamente.
Gajeel si scostò e la osservò con attenzione :-Allora perché diavolo non vieni a lavoro?-.
-Juvia non sta male fisicamente ma emotivamente è un po' a terra- spiegò la giovane maga.
Gajeel spostò il suo sguardo da lei a Gray quasi in automatico, gli lanciò un'occhiataccia che fece accapponare la pelle al mago del ghiaccio.
-Ho capito...- disse poi serio.
Gray osservava Juvia attentamente, lei evitava il suo sguardo con semplicità e la cosa lo metteva a disagio.
Non riusciva davvero a capire cosa fosse quel tumulto di emozioni che aveva dentro: un misto di ansia, rabbia e preoccupazione. Non aveva mai provato così tanti sentimenti tutti assieme.
Si sentiva schiacciare dal senso di colpa da giorni ormai, sapeva benissimo di essere lui la causa del suo momentaneo blocco.
-Se non stai male dovresti tornare alla Gilda- disse severo.
Juvia non lo guardò :-Juvia contava di rientrare domani-.
-Bene-.
Il silenzio si fece sempre più teso finché Gajeel non si decise a parlare :-Perché hai le labbra viola?-.
Juvia arrossì :-Oh... Juvia ha passato troppo tempo sotto il getto di acqua fredda-.
-Spero che quantomeno tu ti sia asciugata in fretta o ti prenderai un malanno-.
-Sì, non ti preoccupare Gajeel-kun, Juvia verrà a lavorare domani-.
-Bene, allora ci prenoto per qualche missione interessante- rispose lui, la sua voce profonda era stranamente rilassante in quel momento.
-Sì, a Juvia farebbe piacere- rispose lei con un sorriso.
Gray continuava a starsene zitto in un angolo accanto alla porta, non vedeva l'ora di andarsene così come poco prima non stava più nella pelle all'idea di arrivare.
Tutta quella confusione non faceva che renderlo scontroso e infastidito, pensò che forse sarebbe stato meglio rimanere in silenzio e andarsene.
-Allora noi andiamo- disse deciso.
Gajeel lo squadrò da capo a piedi prima di annuire :-A domani-.
-A domani Gajeel-kun... A domani Gray-sa... Gray-san-.
Gray si bloccò. Gray- san... Che cosa significava quella recessione? Ma soprattutto, perché si sentiva come se la terra lo stesse inghiottendo?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: I love loving you ***


GRUVIA CLIMATIC CHANGE CAP 2 I love loving you Capitolo 2: I love loving you


"I Think Closure's Overrated, I'm More Of A Fan Of Open-Ended, Unrequited Love."- Seth Cohen

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Non avrebbe mai immaginato, nemmeno se glielo avessero mostrato, che un giorno sarebbe riuscita a togliere il suffisso "sama" dal nome di Gray.
Ci era riuscita senza sapere esattamente come, nemmeno se ne era resa conto e decisamente non le venne naturale ma ci era riuscita!
Socchiuse gli occhi lasciando che le lacrime le carezzassero le guance imporporate di cremisi, non si aspettava di rivederlo così presto e sicuramente non si aspettava che fosse preoccupato per lei. Forse voleva solo mantenere la facciata del buon nakama.
Sospirò, era davvero esausta.
-Juvia è davvero sciocca... Perché Juvia non può smettere di emozionarsi così quando lo vede?-.
I singhiozzi della ragazza riempivano la stanza facendo eco alla pioggia che aveva iniziato a sgorgare fuori dalla finestra, a Juvia venne il presentimento che quel maltempo non se ne sarebbe andato per un sacco di tempo.

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Gajeel alzò lo sguardo al cielo, assunse immediatamente un'espressione torva.
-Ghiacciolo!- chiamò.
Gray si voltò verso di lui, il modo in cui suonava la voce del Dragon Slayer era minaccioso e furente. Lo sapeva, sapeva che Juvia stava male a causa sua.
-Non so cosa hai fatto per farla arrabbiare così ma, credimi, sarà meglio per te se rimedi-.
Gajeel non aggiunse altro, lo precedette senza dire più una parola.
Gray rimase immobile sotto alla pioggia. Le gocce che ricadevano sulla sua pelle erano gelide tanto da congelarlo fin dentro le ossa, una sensazione a cui era abituato.
-Questa maledetta pioggia!- sentì lamentare.
Istintivamente strinse i pugni lungo i fianchi così forte da farsi venire le nocche bianche, la testa bassa con la frangia corvina a coprirgli il volto.
Doveva tornare indietro, doveva chiarire la situazione... Avrebbe dovuto farlo ma era troppo confuso e codardo per riuscirci. Sapeva che se fosse tornato da lei non sarebbe riuscito a parlarle normalmente, l'avrebbe solo ferita di più.
Gray si rassegnò e riprese a camminare con le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso i propri piedi.
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Un tuono squarciò il cielo mattutino illuminandolo di sfumature dorate, Juvia si svegliò di soprassalto e controllò rapidamente l'ora guardando la sveglia sul comodino: le sei del mattino.
Si toccò il viso appiccicoso, si era addormentata piangendo. Anche il mal di testa lancinante era un ottimo inidizio di ciò.
Si alzò a fatica, sapeva che non sarebbe comunque riuscita a dormire ancora a lungo. Tanto valeva lavarsi, vestirsi e incamminarsi verso la Gilda.
Si trascinò verso il bagno e si infilò velocemente sotto al getto d'acqua calda, una volta finita la doccia si pettinò i lunghi boccoli azzurri e si sciacquò il viso.
Tornando in camera sua fu felice di constatare che si sentiva un po' meglio dopo essere stata a contatto con l'acqua ma, dopotutto, la cosa non la sorprendeva neppure più di tanto.
Indossò i suoi abiti preferiti nella vana speranza che questo potesse tirarla su di morale ancora un po'.
Controllò l'orario, era ancora presto quindi aveva un po' di tempo per la colazione anche se non aveva fame. Si sforzò soltanto perché aveva promesso a Gajeel di andare a una missione con lui e, se non avesse mangiato nemmeno quel giorno, dubitava che avrebbe avuto abbastanza forza per combattere se fosse stato necessario.
Ingoiò gli ultimi rimasugli della colazione e lavò con cura piatti e stoviglie prima di uscire di casa.
Durante l'intero tragitto che separava il suo appartamento alla Gilda non fece altro che ripetersi come un mantra: Juvia non sta andando così presto alla Gilda per essere la prima a dare il buongiorno a Gray, infatti quando lui arriverà, Juvia lo saluterà per ultima.
Sperava di riuscire a rimanere risoluta nel suo intento anche se immaginava che non sarebbe stato per nulla semplice.
Si bloccò quando si accorse che avrebbe dovuto anche pensare a come comportarsi con Lucy, di certo non poteva ignorarla dato che, in fondo, lei non aveva fatto nulla.
La pioggia continuava a picchiare forte contro la strada ma Juvia non ci fece nemmeno caso.
Proseguì dicendosi che ci avrebbe pensato una volta giunta a destinazione.


Spostò il pesante portone di legno con il cuore che minacciava di uscirle dal petto.
Cosa avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto? Come poteva giustificarsi per quell'assenza?
Quando entrò Gajeel era già lì, non le diede nemmeno il tempo di parlare e le corse incontro afferrandole il polso.
-Andiamo!-.
La maga non ebbe modo di dire nulla, semplicemente, lo seguì.
Quando furono lontani Gajeel si fermò e le lanciò una rapida occhiata complice da dietro la spalla.
-Grazie Gajeel-kun- disse lei sorridendo.
Il Dragon Slayer si voltò lentamente verso di lei e le cinse le spalle con il braccio imprigionandola in un mezzo abbraccio, non era da lui quindi quando accadevano certe rarità Juvia se ne stava in silenzio a subire le sue azioni.
Le si scaldava il cuore quando Gajeel si comportava così, le faceva capire quanto lei fosse effettivamente importante per lui.
-C-che lavoro ha trovato Gajeel-kun?- chiese la maga dell'acqua.
Gajeel non fu affatto sorpreso di sentirla piangere.
Il Dragon Slayer non disse nulla, estrasse dalla tasca un foglio che aprì di fronte agli occhi della sua compagna.
Juvia lesse attentamente nonostante la vista offuscata dalle lacrime.
Non era una missione molto complessa ma il mandante viveva piuttosto lontano da Magnolia. Juvia si rese conto che, a piedi, i due avrebbero impiegato circa cinque giorni a raggiungere il luogo.
La missione in sé avrebbe richiesto forse qualche giorno, probabilmente un paio.
In totale Juvia stimò che sarebbero rimasti fuori dalla Gilda per almeno dodici giorni.
-Gajeel-kun ha scelto questa missione appositamente per tenere Juvia lontana dalla Gilda?- chiese incerta la ragazza.
-Sì bè... Non è che l'ho fatto per te intendiamoci, la ricompensa è...-.
Gajeel non poté finire di parlare, Juvia gli gettò le braccia al collo nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
-Hey hey! Ma che ti prende così all'improvviso?- si lamentò il ragazzo.
Juvia non accennava a lasciarlo andare, continuava semplicemente a piangere tra le sue braccia. Gajeel rimase in silenzio e strinse la presa sulle sue spalle.
Rimasero così per un po' finché Juvia non decise che ne aveva avuto abbastanza.
-Ti senti meglio Ameonna?- chiese il Dragon Slayer.
Juvia annuì ma la pioggia non cessò comunque.
Gajeel non poté far altro che sospirare, si chiedeva quanto sarebbe durata. Non gli interessava più di tanto della pioggia ma era preoccupato per la sua compagna, temeva che qualsiasi cosa le avesse fatto Gray fosse un colpo troppo forte per lei da sopportare.
Non se la sentiva di lanciarsi in un discorso di motivazione perché, ormai, sapeva bene che l'amore è in grado di portarsi via qualunque cosa.
Juvia aveva sostenuto sulle proprie spalle un amore non corrisposto per un sacco di tempo ormai.
-Perché Ameonna? Perché amare un uomo che con te non vuole avere niente a che fare?-.
La voce di Gajeel era seria, severa. Juvia lo guardava dritto negli occhi con uno sguardo sorpreso.
-A Juvia non importa se Gray-san non la ama. A Juvia basta amare Gray-san- ammise con voce dolce.
-Come può bastarti? Lui non ricambierà mai i tuoi sentimenti- disse severo Gajeel.
La pioggia ora cadeva così forte, come a voler mascherare quella verità che il Dragon Slayer aveva appena gridato a pieni polmoni in faccia alla sua amica.
Era questo che Juvia cercava di fare? Fuggire dalla realtà?
Il cuore le si strinse in una morsa e scosse il capo con vigore :- A Juvia non basta infatti-.
Era la prima volta che lo ammetteva ad alta voce, la prima volta che si concedeva di desiderare qualcosa che andasse oltre il suo amore per Gray. Voleva che Gray l'amasse di rimando, con altrettanta intensità.
Le lacrime le solcavano il viso pallido già umido a causa della pioggia aggressiva.
-Non so cosa ti ha fatto quel ghiacciolo lunatico ma sembra una cosa seria- iniziò il mago :-Voglio solo farti capire che, a volte, amare una persona non basta-.
Juvia annuì lentamente, lo sapeva perfettamente non aveva bisogno che glielo spiegasse Gajeel.
-Ameonna, non sentirti nemmeno in colpa per la pioggia ok? A me non dispiace-.
Sul volto di Gajeel era dipinto un sorriso rassicurante, era uno di quei rari sorrisi che solo Juvia e Levy avevano l'onore di vedere.
Juvia annuì nuovamente.
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La Gilda era piena di gente ma gli occhi di Gray non potevano fare a meno di dardeggiare da un membro all'altro in cerca della maga dell'acqua.
Non era riuscito a chiudere occhio e la pioggia che imperversava fuori non lo aveva aiutato a calmarsi.
-Non smette più di piovere accidenti!- esclamò Lucy.
Gray si voltò verso di lei quasi d'istinto, gli dava fastidio che si stesse lamentando ma allo stesso tempo non se la sentiva nemmeno di recriminarle qualcosa nello specifico.
-Di questo passo sarà difficile uscire per lavorare- commentò annoiato Fried.
-Non smette da ieri, è incredibile!- esclamò Evergreen.
-Eppure è estate- borbottò Lisanna.
Gray serrò la mandibola prima di dirigersi verso il bancone dove aveva individuato Mirajane.
-Mira...- chiamò in un soffio.
La diavolessa si voltò con un sorriso comprensivo :-Che c'è Gray? Qualcosa non va?-.
-Hai visto Juvia?- chiese lui.
-E' andata via stamattina presto con Gajeel, credo che avessero un lavoro da svolgere. Anche Lily non ha fatto in tempo a raggiungerli-.
-Quindi è tornata?- la voce di Gray tradiva una nota di sollievo che non passò inosservata alla maga di fronte a lui.
-Sì, sembra anche stare bene da quel poco che ho visto. Gajeel non le ha nemmeno permesso di salutare, l'ha trascinata via di corsa-.
Gray annuì pensieroso poi domandò qualcos'altro a Mirajane :-Che lavoro hanno preso?-.
Mirajane alzò gli occhi al cielo prima di tornare a posare il suo sguardo su Gray, il mago del ghiaccio non riusciva a decifrare la sua espressione.
-Gray, lascia che ti dica una cosa... Se Juvia non ti piace smettila subito di farle credere il contrario. Non so cosa le hai fatto ma so che questa pioggia non è un fenomeno atmosferico naturale e questo mi basta- disse seria.
Gray abbassò il capo, non capiva cosa intendesse Mirajane con quelle parole così dure.
-Quello che voglio dire è che... Non dovresti illuderla. Se non ti interessa non dovresti far finta del contrario, correndo da lei in questo momento pensi di sistemare le cose?-.
Il mago del ghiaccio scosse il capo, sapeva che non avrebbe risolto nulla. Forse si sarebbe beccato qualche pugno in faccia da Gajeel ma sarebbe finita lì.
La cosa strana era che, più pensava a quello che aveva detto a Juvia e meno vedeva il problema. Certo, Juvia aveva sicuramente sofferto nel sentirgli dire quelle parole ma dopotutto era stata lei a chiedergli sincerità... Avrebbe dovuto comunque mentirle? No, non poteva essere solo quello il problema.
-Non voglio essere dura con te Gray, credimi... Solo che... Juvia è una ragazza straordinaria, merita molto più di ciò che le stai offrendo tu adesso-.
-Hai ragione...- mormorò il ragazzo.
Mirajane sgranò gli occhi ma prima che potesse dire qualcosa Gray si allontanò.
Attraversò il corridoio della taverna con le mani in tasca.
-Gray! Dove vai?- era la voce di Lucy.
Il ragazzo si voltò per osservarla da sopra la spalla sinistra.
-Mmh... Sto andando a casa, non ho molta voglia di partire in missione oggi-.
-Ti senti male?- chiese la ragazza.
Gray annuì :-In tutta onestà... Sì-.
-Posso fare qualcosa per...- Lucy venne interrotta poco dopo, Gray le posò un indice sulle labbra.
-Mi basterà riposare-.
Se ne andò senza aggiungere nemmeno una parola.
___ ___ ___ ___

La pioggia continuava imperterrita la sua discesa verso le strade di Magnolia, di tanto in tanto si intensificava o aleggeriva a seconda dell'umore della sua proprietaria.
Juvia e Gajeel continuavano a camminare in silenzio, nessuno dei due aveva altro da aggiungere.
-Se Gajeel-kun preferisce prendere il treno...- mormorò la ragazza.
-Scherzi? Non ti ricordi quanto sto male se salgo su quel trabiccolo infernale?- lamentò il Dragon Slayer.
Juvia sorrise appena al tono di Gajeel, esagerava sempre quando voleva farla ridere ma, onestamente, Juvia gli era molto grata.
-E poi mi piace la pioggia, almeno rinfresca un po' queste giornate d'estate- aggiunse il ragazzo portando le braccia dietro alla nuca.
Il sorriso di Juvia si ampliò, era contenta che il suo compagno si prendesse tanto disturbo per lei.
La ragazza si spostò più vicina a lui e lasciò che il Dragon Slayer le cingesse le spalle con il braccio.
-Allora Gajeel-kun... Come vanno le cose con Levy-san?-.
Il viso di Gajeel si addolcì istantaneamente, i suoi lineamenti vennero subito ammorbiditi da un sorriso delicato che Juvia non gli aveva mai visto. Immediatamente, venne da sorridere anche a lei.
-Bene, mi rende felice... Però se dici a qualcuno che ho detto così ti strappo la lingua-.
Juvia rise sonoramente, la pioggia si alleggerì ma non svanì. Gajeel sorrise orgoglioso, era davvero contento di essere stato lui a farla ridere così.
-Certo che tu sei proprio innamorata dell'amore, eh?- disse il mago.
-Forse è vero... Forse Juvia ama amare... Juvia ama anche vedere l'amore negli occhi degli altri. Ecco perché Juvia non riesce a lasciare andare Gray...- mormorò la giovane.



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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Distance ***


CAPITOLO 3 GRUVIA DISTANCE CLIMATIC CHANGE Capitolo 3: Distance


"Normale è il punto a metà strada tra quello che vorresti e quello che hai realmente"- Samantha Jones

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Era davvero bizzarro a pensarci ma Juvia aveva dormito molto meglio fuori, lontana dalla gilda e da Magnolia, che nel suo letto. Certo, la pioggia che picchiava sulla tenda avrebbe preferito evitarla ma non si può avere tutto dalla vita.
Si voltò su un fianco per osservare Gajeel, il quale dormiva beatamente accanto a lei. Non sapendo che lavoro avesse prenotato Gajeel non aveva fatto in tempo a prendere la sua tenda e quindi i due amici avevano deciso di condividere quella di Gajeel.
Sorrise dolcemente prima di uscire dalla tenda e iniziare a preparare l'allestimento per la colazione.
-'Giorno-.
Juvia sorrise e si voltò :-Buongiorno Gajeel-kun, Juvia sta cercando di accendere il fuoco-.
Il Dragon Slayer la guardò attentamente e poi sospirò :-Lo sai che è impossibile accenderlo se la legna è bagnata, vero?-.
Juvia annuì :-Juvia sta iniziando a rendersene conto-.
-Senti... Ho previsto che avrebbe piovuto per un po' quindi mi sono munito di razioni- disse il ragazzo.
Senza aggiungere altro raggiunse il suo zaino e le lanciò un bento.
Juvia sorrise e gli fece cenno di rientrare nella tenda, non avrebbe avuto molto senso mangiare sotto alla pioggia.
I due iniziarono a mangiare in silenzio, nessuno di loro sembrava avere molto da dire all'altro e non perché mancassero di argomenti, semplicemente stavano così bene insieme che il silenzio non era un problema.
Gajeel terminò in fretta la sua colazione e attese pazientemente che anche Juvia finisse; di solito lavavano i piatti al fiume ma, vista la pioggia, Juvia aveva deciso di usufruire della sua magia.
Una volta smantellata la loro postazione si rimisero in marcia. Juvia era davvero stufa di proseguire a piedi ma non avrebbe mai chiesto a Gajeel di prendere il treno, in fondo lui aveva scelto una missione così lunga appositamente per lei e sarebbe stata una brutta mossa criticarlo per questo motivo.
Decise di fare buon viso a cattivo gioco. Si disse che, almeno, procedendo dentro alla foresta erano al riparo dal grosso della pioggia.
Si disse anche che non avrebbero avuto bisogno di ripararsi se lei fosse stata più forte, non poteva evitare di sentirsi in colpa nonostante le parole di Gajeel del giorno prima.
Inavvertitamente, la sua mente si spostò su Gray. Juvia non voleva davvero pensare a lui ma era come se il suo cuore non le desse scelta, eppure lei sapeva benissimo che più Gray occupava la sua mente, più la pioggia sarebbe stata insistente.
-Non riesci proprio a togliertelo dalla testa, eh?- esordì Gajeel.
Juvia sobbalzò, non sapeva come mai ma Gajeel era quasi sempre in grado di capire cosa lei stesse pensando ancor prima che lo dicesse.
-Gajeel-kun è un buon osservatore- disse.
-Non c'entra niente essere osservatori  o meno, si capisce che il pensiero di quel ghiacciolo ti tormenta-.
-Gajeel-kun non è triste di stare così tanti giorni senza Levy-san?- chiese di getto la maga.
Sperava che se fosse riuscita a spostare il soggetto della conversazione su qualcosa che non fosse Gray si sarebbe sentita meno male, in realtà sapeva bene che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la questione ma non vedeva perché dovesse essere proprio quello il giorno.
Gajeel alzò gli occhi al cielo, era ovvio ai suoi occhi cosa la sua compagna stesse cercando di fare ma decise di rassegnarsi. Non era ancora pronta ad affrontare la situazione di petto e quindi non aveva senso forzarla, si sarebbe aperta totalmente quando avrebbe ritenuto giusto farlo.
-Un po' ma sono con te no? Non si può rimanere tristi con te Ameonna-.
Juvia sgranò gli occhi, era sinceramente toccata dalle parole dolci di Gajeel. Era sicura di essere scoppiata nuovamente a piangere ma stavolta non si gettò al collo del suo amico, si limitò a rivolgergli un sorriso felice mentre la pioggia, lentamente, si dissipava.
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Gray non aveva affatto voglia di alzarsi dal letto, la confusione che aveva in testa non accennava minimamente a calmarsi. Sapeva bene che Mirajane aveva ragione e forse era giunto il momento di fare chiarezza, l'unico problema era che non aveva la più pallida idea di come fare.
Sapeva anche che deprimersi a letto tutto il giorno non sarebbe stato utile ma non gli veniva in mente nient'altro da fare. Era sinceramente ferito, si sentiva in colpa.
Si coprì il viso con il braccio e sospirò profondamente, si chiedeva come Juvia potesse amare un ragazzo come lui. Da quando si erano conosciuti lui non aveva fatto altro che rifiutarla facendola sentire sbagliata, non riusciva davvero a capire.
Si rese ben presto conto che più pensava a tutta la faccenda, meno capiva.
Era una situazione estenuante in cui non pensava di poter essere finito sul serio, era tutto così strano e confuso...
Si chiese se fosse vero quello che tutti dicevano: la distanza fa sì che i sentimenti siano più intensi.
Forse Juvia lo stava amando più di quanto lo avesse fatto prima anche se gli sembrava difficile... Lui, in compenso, cosa sentiva?
Capì di non saperlo nemmeno lui.
Sospirò di nuovo e decise di provare a mangiare qualcosa, magari cucinare l'avrebbe distratto a sufficienza. Inoltre, non poteva permettersi di non andare alla gilda: se già tutti pensavano che avesse a che fare con la sparizione di Juvia la cosa non sarebbe migliorata se avesse iniziato anche lui ad assentarsi, sicuramente, avrebbero collegato i puntini e avrebbero iniziato a dargli contro come spesso avveniva quando rifiutava le avances della maga dell'acqua.
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-Ieri hai detto una cosa che mi ha fatto pensare Ameonna-.
Juvia alzò lo sguardo per guardare Gajeel negli occhi :-Mh?-.
-Lo so che non vuoi parlarne ma voglio cercare di capire- iniziò il mago d'acciacio :-Hai detto che non riesci a lasciare andare Gray perché ami vedere l'amore negli occhi degli altri, che intendevi dire?-.
Juvia sorrise amaramente :-Juvia potrebbe sembrarti una sciocca ma... Juvia vede l'amore negli occhi di Gray-san quando lui le rivolge lo sguardo-.
-Ma se ti rifiuta di continuo?-  esclamò l'altro.
-Sì, ma Juvia ha come l'impressione che non voglia farlo sul serio- spiegò lei.
Gajeel si grattò la testa per poi portarsi le mani ai fianchi, sospirò :-Io davvero non capisco perché vuoi illuderti così-.
-Juvia non sa che dire...- mormorò la ragazza.
Si rendeva conto che fosse un discorso difficile da comprendere visto come Gray la trattava di solito ma, ne era certa, i suoi occhi parlavano una lingua differente.
Per questo continuava a perseverare con lui, per questo insisteva così, sapeva che se avesse continuato sarebbe giunta al suo obbiettivo. Ma era un pensiero egoista, no? Abbassò il capo lasciando che i capelli le coprissero il volto.
-Che triste inganno...- mormorò.
Gajeel le rivolse uno sguardo comprensivo :-Hai intenzione di parlarci quando faremo ritorno?-.
-Juvia non lo sa ancora, non vuole pensarci ora-.
Gajeel annuì.
I due ripresero a camminare in silenzio, Juvia fu estremamente grata di sentire la mano di Gajeel scivolare nella sua e stringerla con fermezza.
Il Dragon Slayer non si lasciava mai andare a certi slanci d'affetto con persone che non fossero Levy, Juvia si sentì davvero grata di avere un amico come lui.
Si chiese se quella distanza da Gray l'avrebbe fatta rinsavire, si chiese se una volta fatto ritorno alla gilda avrebbe ancora provato quei sentimenti logoranti per lui.
Si rese anche conto, con orrore, di non sapere cosa voleva: non sapeva se volerlo dimenticare o se le andava bene continuare ad amarlo in silenzio.
Inoltre, aveva passato tanto di quel tempo a ragionare su cosa fare con Gray che non si era nemmeno preoccupata di come comportarsi con Lucy.
In cuor suo Juvia sapeva che Lucy non c'entrava nulla con tutta quella storia ma, francamente, non riusciva ad evitare di scaricare su di lei la colpa di quella situazione. Si sentì una pessima amica e ridicola al medesimo istante, pensò che le avrebbe fatto bene parlare con Erza e fece nota mentale di recarsi subito da lei una volta tornata a casa.
Non è che Gajeel non fosse un buon consigliere ma Erza era una donna: chi meglio di una donna per capire i sentimenti di un'altra?
E poi, Erza era molto matura e sicuramente l'avrebbe aiutata a mettere tutto in prospettiva.
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-Buongiorno Gray! Sono felice di vederti, stai meglio oggi?-.
La voce di Lucy quel giorno era l'ultima cosa che Gray aveva voglia di sentire, non sapeva bene perché ma sentiva che quella situazione strana si era venuta a creare proprio per colpa sua.
Ovviamente, Gray sapeva perfettamente che Lucy non era colpevole della sua insicurezza né tantomeno della confusione che lo attanagliava ma sentiva di dover trovare qualcuno su cui scaricare la colpa, se non altro per condividerla. Credeva che se l'avesse tenuta tutta per sé sarebbe esploso, probabilmente però non meritava di condividere il senso di colpa con qualcuno, no... Meritava di provare quella sgradevole sensazione tutto da solo.
Anche cercare di biasimare qualcun'altro per via dei suoi comportamenti era un atteggiamento che gli faceva odiare se stesso con ogni fibra del suo essere.
-Gray?-.
Lucy era in piedi davanti a lui e gli ondeggiava la mano di fronte al viso.
-Ah... Hey, che dicevi?- chiese distratto.
-Senti Gray io... Mi dici che c'è che non va? Qui siamo tutti preoccupati per te e Juvia- mormorò la ragazza.
Gray sollevò un sopracciglio :-Non ce n'è bisogno, risolverò le cose-.
-Ma cos'è che devi risolvere?- chiese lei.
-Scusa tanto Lucy ma non sono affari tuoi!-.
Ecco, aveva trovato qualcuno su cui scaricare le sue frustrazioni e non era riuscito a controllarsi. Ma come poteva essere così perfido con un'amica che stava solo cercando di aiutarlo?
-Hai ragione, però vorrei aiutarti- rispose lei ottimista.
-Non penso che tu possa aiutarmi, è un disastro che ho combinato io e io lo rimetterò a posto-.
-Se ne sei proprio convinto... Ma ti conviene farlo in fretta perché dubito che Juvia ti aspetterà per sempre-.
Lucy si voltò e fece per andarsene ma Gray la trattenne per il braccio :-Come dici?-.
-Sì bè... Lo so che non è facile ammettere i propri sentimenti ma se non lo fai potresti perderla e questo sarebbe peggio, no?-.
Il sorriso della maga era confortante, sembrava quasi un incitamento come a voler sottolineare il suo punto di vista.
-No, non credo che tu...-.
-Gray, puoi negarlo quanto vuoi ma io l'ho notato subito. E' tutto nel modo in cui la guardi- disse la ragazza.
-Il modo in cui la guardo?- chiese lui di rimando.
Lucy annuì, il sorriso non abbandonava il suo bel viso.
-Sì, la guardi come io guardo Natsu- Lucy lo disse arrossendo, quasi fosse un segreto.
Gray non poté evitare di rivolgerle un sorriso bonario. Non riusciva a capire di cosa lei stesse parlando però.
Pensò alle volte in cui Juvia era con lui, cercò di capire a cosa Lucy si riferisse ma era cieco di fronte a una simile realtà.
-Ne dubito-.
-Gray, perché ti ostini così tanto a nascondere i tuoi sentimenti? Guarda che non fa bene a nessuno dei due!- lo rimproverò la maga degli spiriti stellari.
-Io non nascondo nulla-.
-Ah no?- incalzò la bella maga :-Continua pure a ripeterlo se ti fa stare meglio ma poi non venire a piangere da me quando capirai che ho ragione e sarà troppo tardi per fare qualcosa-.
Lucy se ne andò sul serio stavolta.
Gray rimase a fissare il punto vuoto che aveva lasciato davanti a lui, facendolo rimanere lì con il braccio a mezz'aria.
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-Ci stiamo mettendo meno tempo del previsto- osservò Gajeel.
-Non va bene?- chiese la maga dell'acqua.
-Beh, anzi che una vacanza di dodici giorni sarà una vacanza di undici. Devi dirmelo tu se va bene o no-.
Juvia alzò gli occhi al cielo mentre Gajeel si lasciava sfuggire la sua solita risatina.
-Juvia non ha problemi a finire prima- ammise la giovane maga.
-Bene allora-.
Lo stomaco di entrambi i maghi prese a brontolare freneticamente, era ora di pranzo ed entrambi decisero di fermarsi per mangiare con calma.
Trovarono una piccola radura nella parte più interna della foresta e scelsero di sostare lì, tirava un venticello piacevole e aveva anche smesso di piovere da qualche ora.
Juvia non era meno triste o meno depressa, semplicemente le andava di vedere il sole.
Il sole... Le portava molti ricordi, alcuni desiderati e altri meno ma erano tutti i benvenuti nella mente della ragazza.
Juvia non aveva mai rinnegato un sentimento in vita sua, non avrebbe saputo come fare nemmeno volendo e questo la rendeva vulnerabile. Una volta il Master le aveva detto che questa sua qualità la rendeva invece più forte, le disse che una persona che sa esattamente cosa prova non può essere manipolata dagli altri.
Forse era vero.
Juvia non riusciva a vedere la sua estrema sensibilità come un punto di forza onestamente ma aveva capito cosa Makarov voleva farle realizzare all'epoca.
Forse la chiave era comportarsi come se i suoi sentimenti fossero il suo punto di forza, forse, anzi che sfuggire a Gray, a Lucy e alla realtà dei fatti, avrebbe solo dovuto accettarla e affrontarla.
Sì, decise che era giunto il momento di affrontare la verità. Una volta ritornati, Juvia avrebbe parlato con Gray.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Self-analysis ***


Capitolo 4: Self-analysis GRUVIA CLIMATIC CHANGE Capitolo 4: Self-analysis


"
La relazione più importante, difficile ed emozionante è quella che si ha con se stessi".


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Gray guardava la sua immagine riflessa allo specchio non riconoscendosi sul serio, Lucy aveva ragione? Non riusciva a mettere ordine nella sua testa e la cosa stava iniziando a mandarlo ai pazzi. Credeva che se si fosse buttato a capofitto nel lavoro sarebbe stato più facile giungere ad una conclusione ma si sentiva solo peggio.
Quando era in missione con il suo team non faceva altro che pensare a Juvia e a quanto l'avesse ferita, ormai era chiaro anche a lui che provava qualcosa per la maga dell'acqua ma non riusciva a spiegarsi perché le aveva mentito dicendo di essere ancora interessato a Lucy e non riusciva nemmeno a capire cosa ci fosse a bloccarlo.
Lucy era sempre stata una bella ragazza e un'amica preziosa, c'era un tempo in cui Gray si era innamorato di lei e fino a poco tempo prima pensava che fosse ancora lei la ragazza che gli toglieva il sonno...Quando capì che non era così iniziò a sentirsi strano.
Ogni certezza che avesse mai avuto stava crollando sotto al peso di qualcosa che non conosceva.
-Ma che mi prende?- si chiese.
Era tornato la sera prima da un lavoro, non aveva chiuso occhio.
Gray si trovò, con enorme sorpresa, a contare i giorni di assenza di Juvia dalla gilda: otto giorni. Non sapeva quando sarebbe tornata ma forse parlarle poteva essere una soluzione.
Il prolema con il suo piano era che ogni volta che pensava di rivolgerle la parola gli veniva la nausea.
Nervoso? Agitato? Preoccupato? Non riusciva a capire da cosa derivasse una reazione così forte.
Gray stava perdendo il controllo su se stesso e non c'era nulla che lo turbasse più di questo, un mago del ghiaccio che non riusciva ad essere stoico era un po' come un uccello senza ali. Inutile.
-Che cosa farebbe Ur in una situazione del genere?- si chiese.
Non aveva bisogno di pensarci su tanto, Ur avrebbe reagito. Lei era coraggiosa e lui invece era bloccato.
Decise di recarsi alla gilda e cercare Erza, a quel punto solo lei poteva aiutarlo.
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Quando giunse alla gilda non gli ci volle molto per trovare Titania, era seduta a un tavolo a mangiare della torta e canticchiava tra sé ondeggiando delicatamente la testa.
-Erza- la chiamò.
La donna si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso compiaciuto :-Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo ancora-.
-Mh?-.
-Gray, credi sul serio che non mi fossi accorta che c'era qualcosa che non andava?- chiese lei divertita.
-Suppongo che tu lo abbia notato-.
-Io e tutta la gilda, non lo hai mascherato molto bene-.
-Possiamo parlarne?- odiava che la sua voce fosse uscita fuori come quella di un bambino smarrito.
Erza gli rivolse un sorriso comprensivo e gli fece cenno di sedersi di fronte a lei.
-Raccontami tutto-.
Gray prese un lungo respiro prima di iniziare a raccontare di cosa fosse accaduto con Juvia, Erza non disse mai nulla durante la spiegazione e non assunse nessuna espressione di giudizio. Semplicemente, ascoltava.
Quando si rese conto che Gray aveva finito di parlare si protese leggermente in avanti posando il peso sui gomiti.
-Vuoi sapere cosa ne penso?- chiese.
Gray annuì con espressione sconfitta :-Ti prego-.
-Penso che questo atteggiamento non sia da te, o meglio, penso che cerchi solo pretesti per allontanarla perché hai paura di non essere all'altezza della situazione-.
Colpito e affondato.
-Gray, finché non farai ordine in te stesso come pretendi di capire? Juvia farebbe di tutto per te e questo ormai lo sai bene. Si merita una risposta chiara-.
-Se la merita, questo lo so anche io...- borbottò il ragazzo.
-E allora sforzati di capire, non posso darti io la soluzione a questo problema, è una cosa che devi capire da solo-.
-Continuate a dirmelo ma cos'è che devo capire?- sbottò il mago battendo un pugno sul tavolo.
Erza rimase impassibile e ingoiò un'altro pezzetto di torta :-Non posso dirtelo-.
Gray sospirò e si alzò dal tavolo senza nemmeno salutare, decise di andarsene in cortile.
Quando arrivò però si accorse di non poter stare tranquillo nemmeno lì.
-Gray?- chiese una voce.
-Natsu... Che fai qui?-.
-Mi alleno, che razza di domande- sibilò il Dragon Slayer.
Natsu gli rivolse uno sguardo che Gray non riuscì a decifrare, era uno sguardo che non gli aveva mai visto.
-Sei ridotto uno straccio- commentò poco dopo il mago del fuoco.
-Senti senti, non posso darti torto-.
-Mh? Non ribatti? E' peggio di quel che pensassi-.
-Che vuoi dire?- chiese Gray.
-Tutti ci siamo accorti che tra te e Juvia è successo qualcosa, c'è chi dice di aver anche capito cosa. A me non frega nulla personalmente ma credo che dovresti parlarci-.
-Se non ti interessa perché me lo dici?- chiese il mago del ghiaccio.
-Non mi interessa il motivo. Mi interessano i miei compagni e, francamente, vederti in questo stato mi annoia. Non rispondi nemmeno alle provocazioni e ci perdo gusto-.
Gray si lasciò sfuggire una risata amara ma, nel profondo, era grato a Natsu di quel sincero interessamento.
-Non penso di poterle parlare-.
-Perché?- chiese il Dragon Slayer :-La voce ce l'hai-.
Gray alzò gli occhi al cielo :-E se fossi io nel giusto?-.
-Dubito- commentò l'altro.
-Perché?-.
-Perché non hai mai ragione e perché Juvia non è il tipo che si arrabbia per cose inutili quindi le hai fatto qualcosa e sei troppo codardo per risolvere-.
-Non sono un codardo!- esclamò Gray.
-Ah no? Come lo chiami uno che non ha nemmeno il coraggio di chiedere scusa?- chiese Natsu sollevando un sopracciglio.
Gray sembrò calmarsi, incredibile che proprio Natsu fra tutti i membri della gilda fosse stato in grado di dirgli in faccia cosa Gray pensava di sé in quei giorni: codardo.
-Senti, io combino più casini di quanti ne risolvo ma se c'è una cosa che so con certezza è che quando si sbaglia si chiede scusa e si riparte da lì- sentenziò il mago del fuoco.
-Sai che non è male come consiglio?-.
-Questo tono sorpreso...- borbottò Natsu con un sorrisetto compiaciuto in viso.
-Ti lascio al tuo allenamento, ti servirà se vuoi diventare forte quanto me- commentò il mago del ghiaccio.
-Ne riparliamo quando smetterai di avere paura delle ragazze mutandone-.
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Gray si interrogò a lungo sulle parole dei suoi amici quel giorno, decise di autoanalizzarsi.
Perché avvertiva un blocco ogni volta che pensava a Juvia? Perché non si sentiva in grado di parlare con lei? Di cosa aveva paura di preciso?
I pensieri non gli lasciavano scampo, non capiva ancora quale fosse la grande rivelazione che avrebbe dovuto cogliere sin dall'inizio... Tutti quanti sembravano dirgli cose senza senso a partire da Lucy.
Gray non era innamorato di Juvia, assolutamente no... Oppure?
Si costrinse ad esaminare anche quell'opzione, come capire se fosse vero o meno?
Chiuse gli occhi concentrandosi sulla maga dell'acqua, pensò intensamente a lei: ai suoi grandi occhi blu, ai fluenti capelli azzurri, alla pelle pallida che brillava di luce propria, al sorriso dolce e alle labbra carnose e rosee.
-Accidenti...- sibilò.
La realizzazione lo colpì in pieno come un fulmine: era innamorato di lei!
Ma questo non spiegava ancora perché si sentisse bloccato e impotente di fronte a quella situazione, situazione che lui stesso aveva creato.
Sentiva il bisogno di spostare il loro equilibrio? Aveva detto quelle cose perché voleva sbloccare la loro relazione in qualche modo? Sembrava plausibile anche se il metodo che aveva scelto era a dir poco stupido.
Si maledisse mentalmente.
-Okay, e poi?- si chiese.
Forse non era riuscito a spostare l'equilibrio nel modo in cui avrebbe voluto a causa di quel blocco, blocco che derivava da?
Gray analizzò con attenzione se stesso, ipotizzò che il blocco potesse derivare dai suoi precedenti. Ogni volta che amava qualcuno questa persona poi finiva per sparire in qualche modo... Solitamente la morte era il metodo più gettonato.
Era di questo che aveva paura? Che nel momento in cui avesse rivelato i suoi sentimenti ad alta voce Juvia se ne sarebbe andata?
Che cosa stupida da credere! Juvia non lo avrebbe mai lasciato solo e questo lui lo sapeva perfettamente ma... Se le fosse successo qualcosa e lui non fosse stato in grado di proteggerla? Era già successo in passato...
Allora era quello il problema.
Gray si passò le mani fra i capelli e le lasciò scivolare sul viso sbuffando.
-Non ci posso credere... Sono un casino- si disse.
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Juvia era alle spalle di un bandito pronta per attaccare, non era stato difficile sconfiggere i suoi compagni dopotutto.
Si preparò per colpire con un Water Slicer quando avvertì qualcosa penetrarle la carne, era una sensazione che conosceva molto bene. Un liquido caldo prese a scorrerle lungo il costato e subito dopo riuscì a sentire distintamente un rumore chiaro di ossa rotte.
-Ameonna!- sentì gridare.
Non riusciva a stare in piedi, non riusciva a capire... Sentì solo che la terra la stava inghiottendo e si lasciò cadere al suolo.
Gajeel si fiondò su di lei e la prese fra le sue braccia :-Perché diavolo non sei stata attenta?- ringhiò.
Non ottenne nessuna risposta come sospettava. Doveva assolutamente tornare al villaggio e farla curare, forse sarebbero stati via un po' più di undici giorni...

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