Una lieta notizia

di SusyToma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una lieta notizia ***
Capitolo 2: *** La festa di Natale ***



Capitolo 1
*** Una lieta notizia ***


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Il silenzio era per Richard White il suono più bello del mondo e lo pensava ogni giorno dopo una dura giornata di lavoro. Dopo essere stato costretto a sopportare il trambusto incessante dei macchinari che producevano scarpe, anelava con grande gioia il raggiungimento della sua casa, dove finalmente poteva riposare in pace.«Mr White, posso chiederle...»
«L'orario di lavoro è finito» lo interruppe l'uomo prendendo il suo cappello. «Ne parliamo domani».
Non gli importava essere scortese o poco attento alle esigenze del suo personale, ma il rispetto per le regole era una cosa sacra e lui non intendeva infrangerla.
Superò l'uomo con un cenno del capo formale e finalmente respirò l'aria aperta che nella fabbrica gli era negata. Sollevò gli occhi verso il cielo e non gli piacque per niente quel colore scuro e i nuvoloni carichi d'acqua che il vento giocava a muovere, non aveva nessuna intenzione di bagnarsi prima di arrivare a casa e rimpianse di essere uscito a piedi stamattina. Sua moglie gli aveva chiesto di prendere la carrozza per una visita importante e vista la giornata ricca di sole aveva scelto di andare a piedi per sgranchirsi le gambe, adesso però si pentì di questa scelta avventata almeno finché non arrivò a casa asciutto e affannato.
Varcata la soglia, fu per il suo udito impossibile non notare il fermento che c'era nel salotto.
«Buonasera Mr White»
«Cosa succede Alfred?» chiese cauto al maggiordomo.
«Sono arrivate in visita le cugine di vostra moglie» spiegò prendendo il soprabito, guanti e cappello e forse notando l'espressione disorientata del suo datore di lavoro aggiunse con un sorriso. «Per caso ho sentito dire che non si fermeranno per cena».
«Grazie Alfred» sospirò sollevato Richard. Ovviamente amava sua moglie, ma le sue cugine non riusciva a sopportarle per più di dieci minuti. Parlavano sempre di frivolezze e si perdevano in chiacchiere inutili, lui proprio non riusciva a capire come fossero imparentate con la sua Bridget.
Con un lungo sospiro e sperando che il suo livello di pazienza avrebbe resistito, si apprestò a comportarsi da padrone di casa varcando la soglia del salotto e mostrando la propria presenza con un leggero colpo di tosse.
«Buonasera» esordì chinando appena il capo e interrompendo quel fiume di parole infinite che uscivano da quelle bocche mai chiuse. Richard non ricordava mai bene i loro nomi, erano Miss Alder 1 e Miss Alder 2 simili in aspetto e anche nel carattere, sua moglie era una creatura così diversa da loro e ringraziava il cielo ogni giorno.
«Richard che piacere vederti, ti trovo molto bene» rispose Miss Alder 1. «Stavamo appunto dicendo a Bridget che anche lei è bellissima vero?»
Non era solito fare apprezzamenti su sua moglie in pubblico per cui si limitò a un piccolo sorriso di circostanza che fece ridacchiare Miss Alder 2.
«Spero che abbia notato quanto il suo colorito sia migliorato vero Richard? E credimi, succederà ancora nei mesi a venire, secondo me...»
«Per favore» la interruppe Bridget e Richard gliene fu grato. Fece segno alla cameriera in piedi ad aspettare ordini di lasciar stare e si versò da solo il liquore nel bicchiere, se doveva sopportare le chiacchiere insulse delle cugine era meglio prepararsi per bene.
«Stavo solo dicendo che deve prepararsi a comprarti un guardaroba nuovo, ne avrai bisogno» continuò la signorina dalla voce stridula, il motivo per cui doveva alzare la voce così tanto era lontano dalla sua comprensione. «Sono certo che Richard non baderà a spese dico bene?»
Mr White non amava parlare di soldi davanti a delle donne che amavano i pettegolezzi quindi si limitò a bere il suo liquore fingendo di non aver udito quella domanda. Cinque minuti che era a casa e già voleva fuggire, dov'era finita la pace che tanto desiderava?
«È ora di cena» decise di intervenire sua moglie. «Vi accompagno alla porta».
Richard avrebbe voluto baciarla lì davanti a tutti esprimendo la sua gioia per quelle parole, ma si limitò a un cordiale segno di saluto quando le due cugine finalmente lasciarono il suo divano e finalmente la sua casa.
Sospirò di sollievo quando sentì Alfred porgere loro i soprabiti, anche se occupò la sua poltrona preferita continuava a sentire le loro voci e si chiese cos'avessero ancora da dirsi. Possibile che non smettessero mai di parlare?
Poi per la gioia delle sue orecchie, la porta si richiuse e Bridget tornò da sola. Aspettò che sua moglie desse indicazioni per servire la cena e invece la vide sedersi sulla poltrona con una postura rigida che non le si addiceva. Aggrottò la fronte confuso posando il bicchiere sul tavolino davanti a lui.
«Volevi che restassero a mangiare con noi?» chiese preoccupato e inorridito al pensiero di vederle tornare.
«No» rispose lei scuotendo la testa. «Ma devo parlarti».
La sua espressione grave fece preoccupare tantissimo Mr White, c'era una sola cosa che amava più del silenzio e del suo lavoro e tutti potevano confermare si trattasse di sua moglie. Si accorse adesso che quelle sciocche ragazze avevano ragione, Mrs White aveva un aspetto meraviglioso ma non ci vedeva nulla di diverso. Sua moglie era bella esattamente come l'anno prima quando l'aveva sposato, cosa c'era di differente in lei adesso?
«Sei malata?» chiese mentre scenari raccapriccianti danzavano nella sua testa. «La carrozza ti serviva per andare dal medico?»
«No e sì» rispose Bridget aumentando l'inquietudine di suo marito. Non riuscì più a starle lontano e andò a sedersi con lei sul divano, prese le sue mani fredde tra le proprie e se le portò alla bocca mentre il suo cuore cominciava a battere furioso.
«Sai che puoi dirmi tutto, cosa c'è di grave che non vuoi raccontarmi?»
«In realtà si tratta di qualcosa di meraviglioso, è una lieta notizia, ma temo la tua reazione Richard» ammise lei con la voce che le tremava e Mr White s'incupì a quell'affermazione. Si considerava un uomo onesto e pacifico, ma se qualcuno aveva fatto del male alla dolce creatura che teneva per mano allora avrebbe abbracciato l'arte della violenza con piacere. Mentre pensava a chi poteva sferrare un pugno, si rese conto della sua prima affermazione, perché se era qualcosa di bello lui doveva reagire male?
«Bridget per favore, parla e placa la mia angoscia o rischierai di farmi impazzire».
«Sono incinta» rispose sua moglie lasciandolo a bocca aperta. «Aspetto un bambino» annunciò quando lui restò senza parole. «Diventerai padre» aggiunse preoccupata di quel silenzio e del pallore sul suo viso.
«Sei arrabbiato vero?» chiese col cuore in gola. Notò che non le aveva lasciato le mani, adesso le stringeva con forza e forse pensò fosse sotto shock. «Ti riempio un altro bicchiere, aspetta»
«Non muoverti» la fermò subito Mr White. «Fare sforzi nella tua condizione è impensabile, d'ora in avanti ci saranno regole ferree da rispettare e la prima tra tutti sarà che non dovrai muovere un muscolo se non necessario. Mi occuperò di assumere una cameriera personale che ti assista ogni giorno e dovremo ordinare tutto il necessario per organizzare una stanza per il nostro bambino, oltre ovviamente a comprare qualcosa per il suo arrivo. Ovviamente cambieremo il tuo guardaroba, le tue cugine avevano visto giusto non baderò a spese e poi voglio parlare personalmente col medico che ti ha in cura ed essere sicuro che proceda tutto bene. Inoltre...»
«Richard» lo interruppe sua moglie divertita e felice nello stesso tempo. «Il tuo entusiasmo mi riempie il cuore, ma sei davvero contento di questa novità? Andrà a cambiare la nostra routine e so che tu adori la quotidianità che abbiamo creato».
Suo marito le sorrise con amore portandosi nuovamente le mani alle labbra.
«Possiamo crearne una nuova con nostro figlio, sono immensamente felice mia cara e mi dispiace se ti ho lasciato pensare non lo fossi. Non vedo l'ora di crescere il nostro bambino insieme».
Mrs White sentì il proprio cuore scoppiarle di gioia a quelle parole, ogni paura era sparita per lasciare spazio a un'unica emozione: la felicità.
Gettò le braccia al collo di suo marito e la cena fu completamente dimenticata mentre si baciavano dichiarandosi amore eterno esattamente come il giorno del loro matrimonio.



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Capitolo 2
*** La festa di Natale ***


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Nota dell'autrice.

Questa aggiunta alla storia che completa Una lieta notizia è dovuta alla voglia di scrivere un altro piccolo quadretto familiare ai coniugi White sfruttando questo periodo natalizio. Spero che la piccola parentesi vi sia piaciuta perchè io ho adorato scriverla.





Bridget White non era mai stata una donna che amava in maniera eccessiva le feste, ma quella di Natale rappresentava l'eccezione a cui non poteva rinunciare.
Reputava suo marito il migliore del mondo quando ogni anno acconsentiva ad aprire la casa al vicinato dal momento che conosceva la sua indole tranquilla e amante del silenzio.
I preparativi erano numerosi e Bridget adorava occuparsene in prima persona per poi gioire nel vedere l'espressione entusiasta di tutte le persone che aveva invitato. Di solito era il giorno della festa quello in cui era più felice, ma quest'anno non riusciva a esserlo del tutto e se ne rammaricava ogni secondo che passava.
«Mi dispiace molto Mrs White, le assicuro che ho guardato ovunque. Non c'è traccia dello scialle che cercava» si scusò per l'ennesima volta la cameriera a testa china. Bridget comprendeva benissimo che arrabbiarsi con la domestica non sarebbe servito a nulla, sapeva quanto in quella casa tutti fossero ligi al dovere tuttavia non riusciva a spiegarsi la sparizione di un oggetto a lei tanto prezioso.
«So che tutti sono occupati per stasera, ma lascia che venga qualcuno ad aiutarti forse stavolta sarai più fortunata» suggerì con una piccola speranza che non accennava a spegnersi. Come poteva essere andato perso un oeggetto di così scarso valore?
La cameriera annuì e con un piccolo inchino lasciò la stanza proprio mentre Richard entrava.
«Problemi?» chiede seguendo con lo sguardo la donna che usciva in tutta fretta. Non ricevendo subito risposta, raggiunse a grossi passi sua moglie guardandola con attenzione. «Bridget stai bene vero? Non ti sei affaticata troppo in questi giorni?»
«Sto benissimo» rispose lei con un piccolo sorriso. Da quando aveva scoperto di essere incinta, Richard non riusciva ad evitare di preoccuparsi. Il suo sguardo si posò sul ventre gonfio che nemmeno gli abiti larghi riuscivano a nascondere. Era al sesto mese e per quanto non stesse nella pelle di abbracciare il suo bambino, non riusciva a pensare di voler tenere entrambi i suoi beni più preziosi al sicuro da ogni rischio.
«Sto bene» ripeté Bridget carezzandogli una guancia. «Non sono stanca per i preparativi, ma arrabbiata perché non riesco a trovare il mio scialle preferito. Era il regalo di mia madre rammenti? È l'ultimo ricordo che conservo di lei e volevo metterlo stasera per la festa, non capisco come possa essere sparito nel nulla. So che è solo un oggetto, ma ci tenevo tanto».
«Il tuo scialle» ripeté Richard scuro in volto mentre la consapevolezza di aver arrecato danno alla sua adorata moglie lo faceva sentire un pessimo marito. Non sopportava vedere la sua Bridget così triste. Era sempre stata bella, ma da quando era incinta brillava di luce propria e sapere di essere lui l'artefice di quel cattivo umore, lo spinse a svelarle la verità. Si schiarì la gola pronto a rivelare ogni cosa, ma fu interrotto da un discreto bussare alla porta.
«Chiedo scusa signori» avvisò Alfred. «Sono appena arrivate le signorine Alder».
Mr White si astenne dal manifestare il malcontento che provava in quel momento. Era già preparato a dover sopportare rumori e confusione per tutta la serata in vista della festa, ma dover tollerare anche il chiacchiericcio infinito delle cugine era decisamente troppo.
«Grazie Alfred, puoi farle entrare» rispose Bridget girandosi verso di lui. «Puoi andare nel tuo studio a finire di lavorare, qui ci penso io».
Non aveva nessuna carta da leggere, né del lavoro arretrato che aveva portato a casa, ma sua moglie lo conosceva meglio di chiunque altro e sapeva bene l'avversione che aveva verso quelle donne troppo prolisse per cui accettò senza indugio quella proposta vantaggiosa. Baciò la consorte sulla guancia mentre con gli occhi la ringraziava mille volte e promise a se stesso di farla sempre sorridere.La festa fu un vero successo, Bridget ricevette numerosi complimenti dagli ospiti che riempirono la sala. Natale sarebbe stato tra un paio di settimane, eppure quella sera si respirò la stessa identica magia.
Era la sua seconda festa ufficiale da quando era diventata Mrs White ed era felice di aver inaugurato una nuova tradizione natalizia che tanto le ricordava quella che organizzava sua madre quando era ancora in vita. Desiderava che diventasse un'occasione annuale speciale per chiunque, anche quando il nascituro avrebbe visto la luce. Non le importava quale fosse il sesso del suo bambino ed era sollevata che nemmeno suo marito avesse espresso preferenze in merito, era certa che avrebbe in ogni modo allietato le loro vite.
«Stanca?» domandò premuroso Richard quando la raggiunse in camera da letto. La cameriera aveva appena finito di aiutarla a spogliarsi e sistemare i capelli e uscì silenziosamente mentre suo marito si avvicinava. «Vuoi che ti faccia portare qualcosa per conciliare il sonno?»
«No, sto benissimo» gli sorrise Bridget. I piedi le dolevano, non vedeva l'ora di mettersi a letto ma era davvero felice e tutto il resto passava in secondo piano. «Domani mi concederò una lunga giornata di riposo, ma oggi è stato fantastico».
«Lo penso anch'io» ammise Richard aiutandola a sedersi sul letto. «Di solito le feste non sono così belle e gioiose, ho sposato la donna più in gamba del mondo se adesso apprezzo questo genere di cose e non sono l'unico a pensarlo sai?
Sono un uomo davvero fortunato e ne sono consapevole da quando ti ho sposata. Lo diventerò ancora di più quando stringeremo la nostra creatura in braccio, io la amo già e volevo dimostrartelo in qualche modo».
Bridget stava per replicare che non aveva bisogno di alcuna dimostrazione, sapeva quanto suo marito fosse poco incline a parlare di sentimenti come tutti gli uomini, ma restò senza parole quando Richard tirò fuori dall'armadio un pacchetto legato da un delizioso nastro rosso.
«Devo confessarti di averti rubato qualcosa qualche giorno fa, ma l'ho fatto solo per uno scopo nobile che spero ti piaccia».
Sua moglie sciolse il nastro aprendo il pacco e Richard si sedette al suo fianco per riuscire a godere della sorpresa dei suoi occhi mentre toglieva dallo scatolo la sua sorpresa.
«Ho rubato il tuo scialle per portarlo alla sarta dando precise istruzioni affinché ne creasse uno identico per il nostro bambino» spiegò emozionato. «Ho richiesto che fosse usato un colore neutro cosicché possa essere usato sia se è un maschio, sia se è una femmina. Ho pensato che il nostro piccolo o la nostra piccola avrebbe avuto bisogno di un ricordo di sua nonna, la persona a cui sarò sempre grato perché ha donato la vita alla donna più straordinaria che conosca e che sarà una madre fantastica».
Richard aveva agito d'impulso, cosa che non faceva quasi mai essendo un uomo riservato e molto riflessivo quando si trattava di prendere decisioni. L'altra sua azione avventata era stata chiedere la mano di Bridget dopo pochi giorni di conoscenza e ringraziava sempre il cielo per aver avuto risposta positiva così immediata. Adesso però cominciò a dubitare di tanta impudenza, sua moglie non parlava ma piangeva e lui non riusciva a sopportare la vista delle lacrime sul viso della donna che amava.
«Briget...» mormorò incerto. «Mi dispiace se ti ho fatto preoccupare per lo scialle, come vedi non è rovinato. Io volevo solo...»
«Richard» lo interruppe lei posando lo scatolo sul letto e gettandosi tra le sue braccia. «Questo è il regalo più meraviglioso che potessi farmi, grazie amore mio. Grazie!»
Sollevato lui l'abbracciò facendo attenzione a non stringere troppo ora che la pancia toccava la sua come a ricordargli che erano in tre adesso.
«Ma stai ancora piangendo» osservò confuso. «Sicura di star bene tesoro mio?»
«Sono lacrime di gioia sciocchino, e sì sto benissimo. Magnificamente direi perché ho il marito migliore del mondo, posso avere un bacio dal futuro papà adesso?»
Richard White era una persona mite, leale, non amava rispondere a provocazioni preferendo usare la logica o l'intelletto per avere la meglio. Stavolta però si sentì in grado di rispondere alla sfida lanciata da sua moglie, d'altronde era pur sempre un uomo innamorato ed era certo al mondo non esistesse nessuno capace di resistere a un richiamo del genere.

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