Io e Te, come il Sole e la Luna di Gin24 (/viewuser.php?uid=879716)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
1
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Eravamo
così diversi e così distanti,
Divisi
dall'orgoglio e dal mare dei pregiudizi,
IO
e TE
Come
il Sole e la Luna,
Destinati
a vedersi da lontano senza incontrarsi mai.
Due
anime ribelli ma orgogliose
che
non avrebbero mai ammesso di provare qualcosa per l'altro.
E
se non fosse stato per quell'unico gesto,
per
quell'unica sfida e quell'unica festa,
e,
si, anche per i litri di alcol,
saremmo
ancora solo questo..
-Lily
Luna Potter-
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti,
Chi
mi conosce sa che questo è il primo prologo super corto che posto,
ma ho voluto postarlo subito (sotto consiglio di una mia amica)
perché è scritto in modo diverso da come sarà la storia vera e
propria (ergo sarà in 3^persona) e soprattutto perché mi sentivo
ispirata :)
Spero
che possa piacere e che vi susciti curiosità,
Baci
Gin
p.s.
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta
a critiche costruttive :)
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
1
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Quella
mattina del 26 agosto il caldo afoso la faceva da padrone tra le vie
strette e lunghe di Diagon Alley, probabilmente quell'estate era
stata la più calorosa in assoluto, dato che le temperature non erano
mai scese al di sotto dei 30°C.
Ma
alla ragazza dai lunghi capelli rossi non sarebbe potuto importare di
meno, vestita con un abitino fiorato, trotterellava allegramente
verso il Ghirigoro, quasi come se fosse in trepidazione
dall'acquistare dei nuovi libri da leggere.
E
chi la conosceva bene, sapeva che era normale vederla sorridere
paciosa sotto i raggi del sole, lei amava il caldo, l'estate e il
Sole.. essendo lei stessa un'estensione di esso.
Peccato
che non si potesse dire la stessa cosa del ragazzo che si nascondeva
tra le ombre di Nocturne Alley, che in quel preciso istante avrebbe
preferito sdraiarsi nudo su una coltre di neve piuttosto che restare
altri cinque minuti in quel forno che era diventata Londra.
E
l'unica cosa che gli impediva di crollare era la sua sigaretta, che
lo aiutava a mantenere la mente lucida e fresca. Una boccata di fumo
corrispondeva ad una boccata d'aria e, sebbene fosse secca era
migliore di quella che respirava dalle narici.
Lui
era l'essenza stessa del freddo, occhi azzurro ghiaccio, capelli così
biondi da sembrare bianco perlacei, espressione dura e misteriosa che
lo rendeva impenetrabile ed impassibile come, per l'appunto, una
lastra di ghiaccio.
Lily
entrò nella famosa libreria e rabbrividì all'indirizzo dell'aria
fredda che improvvisamente l'aveva attaccata.
È
così che la gente si ammala – pensò la rossa, mentre
girovagava tra gli scaffali delle nuove uscite.
Prese
a sfogliare distrattamente l'autobiografia della strega più in voga
a quel tempo, Kaelienne Wokart, la prima donna che era riuscita a
vivere per un mese e mezzo in un posto dimenticato da Dio, che era
diventata amica di animali, troll di montagna e goblin.. la donna che
fondamentalmente tutte le giovani streghe ammiravano, e che sua zia
Hermione invidiava segretamente per averle soffiato il titolo di
“Strega più brillante della sua età”.
Quando
il trillo del suo orologio la riportò al vero motivo per il quale
era uscita di casa, sospirando posò il libro sul bancone a lui
assegnato ed uscì alla ricerca di suo padre, consapevole che sarebbe
tornata più tardi per comprare qualcosa da leggere durante il
viaggio per Hogwarts.
Per
quanto tutti amassero, invidiassero e temessero suo padre, il grande
Harry Potter, Lily finiva sempre col sospirare quando il suo difetto
più grande veniva fuori e lei doveva porvi rimedio, facendo le veci
dell'elfo domestico, -o peggio- del gufo.
Harry
Potter in realtà era un casino ambulante, disordinato, goffo e
pasticcione, era un marito e un padre distratto, con la mente sempre
fissa sul lavoro, eppure i suoi figli lo adoravano, lei più di
tutti, anche se alle volte non lo sopportava.
Perciò
sospirando e sollevando gli occhi al cielo, s'incamminò per le vie
di Diagon Alley alla volta dell'indirizzo fornitole da sua madre.
Il
capo Auror, in quel momento, si trovava in un'abitazione privata per
verificare in prima persona i danni che aveva causato l'Ardemonio
utilizzato da quella dannatissima nuova setta in circolazione, e
nulla avrebbe mai potuto distrarlo dal proprio lavoro, tranne forse
proprio quell'improvvisa notizia che gli aveva appena comunicato Ted
Lupin.
“Ehi
capo, c'è Lily giù di sotto”
E
per l'appunto rispose dopo qualche istante, talmente era pensieroso e
concentrato nel capire da che punto fosse arrivato il colpo,
aggrottando la fronte, pieno di confusione “Cosa ?”
“Tua
figlia, hai presente, no ? Capelli rossi, occhi color cioccolato..”
Il
moro non rispose al sarcasmo del figlioccio e scese le scale in un
secondo.
“Che
diamine è successo, Lils ? È pericoloso stare qui !” esclamò
camminando verso la figlia, mentre la prendeva per un braccio e la
portava fuori da quella specie di baracca dondolante.
“Ti
sei dimenticato il pranzo, di nuovo” rispose la ragazza togliendosi
una forcina dai capelli, che non appena fu sul palmo del moro, si
trasformò in un sacchetto bianco di carta.
“L'hai
trasfigurato tu ?” chiese il padre, sollevando un sopracciglio,
prima di sbirciare nel sacchetto e lanciarle un'occhiata obliqua.
“Nooo”
disse la ragazza fingendo di guardare anch'essa il pacchetto.
Finendo
col far sospirare il padre di esasperazione “Lily, lo sai che non
ti è permesso fare magie fuori da Hogwarts”
“Ma
infatti ho detto che non sono stata io.. è stato, James”
Lui
la guardò pieno di scetticismo, mentre cercava di non scoppiarle a
ridere in faccia “Se, come no.. tuo fratello non saprebbe nemmeno
trasfigurare un topo in un calice..”
“James,
figurarsi” continuò a borbottare, mentre tornava dentro la casa.
“Comunque
prego, eh ?” gli gridò dietro la rossa.
Lui
si rigirò verso di lei e le fece un segno militare con la mano.
“E
meno male che è lui il genitore” – commentò la rossa a se
stessa.
Una
volta tornata nelle vie affollate dei negozi, si ritrovò a pensare a
come avesse fatto sua madre a sposare uno spostato del genere..
Bah
la gente è strana
Certo,
paragonato a suo zio Ron, suo padre era decisamente meglio, almeno
non si mangiava tutto il frigo, la dispensa e pure la tovaglia ad
ogni Natale.
Il
suo sguardo fu attirato da un rumore alla sua sinistra, il signor
Fortebraccio aveva appena salutato con un urlo dei suoi la signora
Cho McLuggen, immediatamente voltò lo sguardo a destra, cercando di
nascondersi alla vista della donna che amava raccontare a chiunque
del suo breve flirt con Harry Potter.
Ma
purtroppo non fu così fortunata, dato che dall'altra parte della
strada c'era niente poco di meno che Scorpius Malfoy, appoggiato al
muro della farmacia, che fumava una delle sue famose sigarette
magiche.
Che
con lo sguardo socchiuso ed impenetrabile sembrava non vedere nessun
altro essere umano nei paraggi.
Ora
che lo guardava meglio sembrava esser diventato più alto con
l'estate..
Ed
anche più muscoloso, se proprio doveva dirla tutta..
Ed
inevitabilmente più bello.
E
stranamente Lily desiderò di essere una di quelle sigarette.
Desiderò
poter toccare quelle splendide labbra rosa cipria.
Desiderò
respirare il suo stesso respiro.
E
sentir uscire parole dolci al posto dei soliti insulti alla sua
persona.
Forse
nemmeno io posso parlare molto
Distolse
lo sguardo e continuò per la sua strada.
Arrivata
al Ghirigoro si soffermò sulle nuove uscite dei romanzetti d'amore
che le aveva fatto scoprire Lucy quell'estate, stava giusto leggendo
la trama del cofanetto con “Al letto col vampiro”, “Un bacio
rubato” e “Un lupo mannaro dentro il letto”, quando udì una
voce melliflua alle sue spalle.
“Mi
stavi per caso osservando, Potterina ?”
Lily
impallidì e si sbrigò a nascondere il cofanetto dietro alla
schiena, prima di rispondergli.
“Chi
Io ? Ma figurati! Come se potessi mai perdere tempo a guardare uno
come te”
Lui
sollevò un sopracciglio biondo e la squadrò con malizia.
“Dici,
eh ? Eppure sembravi così assorta a guardarmi il Pacco”
Lily
arrossì immediatamente e spalancò la bocca oltraggiata
“Macchecazz-”
“Ahh
hai inteso, eh ? Allora non sei così pudica come credono tutti”
disse lui ghignando maleficamente.
“Va
a farti fottere, Malfoy” digrignò i denti lei.
“Cos'è
un invito, Potter ?” continuò lui, ghignando imperterrito.
Lily
involontariamente fece scoccare la lingua sul palato, troppo
scioccata per dargli una risposta adeguata, e si voltò col libro
stretto al petto, verso la cassa.
Fece
la fila dalla cassiera, troppo imbarazzata da quello che stava per
comprare per farsi servire dal cassiere.
Osservò
nuovamente le tre trame, ignorando di essere seguita dal ragazzo
dagli occhi di ghiaccio, prima di tirare fuori i galeoni per pagare,
ma non appena fece per prendere il suo acquisto imbustato, una mano
d'alabastro la batté sul tempo.
La
rossa impallidì e si voltò immediatamente, mentre cercava di
riappropriarsi dei suoi libri “Malfoy, ridammeli!”
“Ridarti
cosa ? I tuoi libretti sconci ?”
“Non
sono affari tuoi, e comunque non sono.. quella cosa lì” disse lei
arrossendo e cercando di afferrare la busta che lui aveva messo a
sinistra.
Ma
ovviamente appena la sua mano si avvicinò alla meta, lui la spostò
dall'altra parte “Avanti Potter ce la puoi fare a dire: li-bret-ti
scon-ci”
“Vaffanculo
Malfoy, ridammi la mia busta!” disse tentando di riprenderla, ma
ottenendo lo stesso risultato, con l'aggiunta della risata malefica
del biondo.
Spazientita
la rossa iniziò ad infervorarsi “L'ho pagato io, lo sai che il
furto è un reato?”
Lui
per tutta risposta le si avvicinò e la beffeggiò “Vuoi chiamare
papino ? E fargli vedere che il sottoscritto ha impedito alla sua
figlioletta di diventare una zozzona ? Sai che mi ringrazierebbe,
vero?”
Lily
gli diede un pugno sul petto per allontanarlo da sé e cercò
nuovamente di afferrare il proprio acquisto.
“Dammi
il mio pacco!” esclamò all'ennesimo tentativo fallito.
Scorpius
ovviamente non si fece sfuggire l'errore della ragazza e con un
sopracciglio inarcato le disse con voce maliziosa “Quale dei due ?
Devi essere un po' più specifica”
Lei
per tutta risposta iniziò a tempestarlo di pugni, mormorando frasi e
grugniti senza senso.
“Oh
si, lo sai che mi piace quando le cose si fanno violente” esclamò
lui cercando un minimo di pararsi dalle mani di lei.
Ma
in quel momento, fortunatamente per lei, la cassiera li interruppe
“Scusate ! Potreste andare a litigare da un'altra parte ? State
bloccando la fila”
Scorpius
ebbe giusto quel momento di distrazione per rispondere alla donna, e
Lily ne approfittò riprendendo la sua amata busta.
“Ahh!
Si, arrivederci” disse tutta soddisfatta, dandosi alla fuga.
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti,
Ecco
il primo capitolo della storia.
Ebbene
i nostri due protagonisti si sono visti per la prima volta dopo
l'estate, ve li immaginavate così, uno Scorpius malizioso e una Lily
frizzante ?
Spero
che vi sia piaciuto e che vi incuriosisca,
Baci
Gin
p.s.
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta
a critiche costruttive :)
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
2
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Come da
tradizione la sera prima della partenza per Hogwarts tutta la
famiglia Potter-Weasley era stata invitata a cenare alla Tana, ed
ovviamente erano previsti guai seri per chiunque osasse rifiutare
l'invito, soprattutto se si trattava dei nipoti che sarebbero partiti
con l'espresso il giorno seguente.
Questo Lily lo
sapeva benissimo, perciò non vedeva proprio il motivo per il quale
sua madre dovesse ripeterlo in continuazione da un'ora a quella
parte.
Tutti sapevano
che i nonni si sarebbero offesi, come quella volta in cui Teddy non
si era presentato e loro non gli avevano parlato fino a Natale.. o
quella volta che Jam si era beccato il regalo più brutto mai visto
nella storia della famiglia Weasley, un misto tra un maglione con tre
braccia ed una stola da elfo domestico bucata.
Tra l'altro
nessuno di loro tre aveva intenzione di dare forfait, perciò che
motivo c'era di urlare in quel modo ?
“Mamma
piantala, ti prego !” le urlò dietro, per l'appunto, Lily, la
quale non riusciva a sentire quello che dicevano i protagonisti della
sua nuova serie preferita.
“Non dirmi
quello che devo fare” rispose prontamente Ginny prima di ribattere
“E vai a prepararti.. e già che ci sei sveglia tuo fratello!”
La rossa la
guardò esterrefatta prima di esclamare “Ma mancano due ore e
mezza!”
“Fai come ti
ho detto!” urlò l'altra fiondandosi in cucina a finire di
preparare il dolce che avrebbero mangiato quella sera, insieme a
quello della nonna, della zia Audrey ed alla montagna di altri dolci,
primi e secondi preparati da tutto il parentado.
Mossa
dall'esasperazione la quindicenne si alzò dal suo comodo divano e
sbattendo i piedi a terra, per palesare la propria frustrazione, salì
al piano superiore.
Lily odiava
quando sua madre faceva la matta isterica, non riusciva proprio a
capirla..
Perché si
faceva venire tutte quelle paturnie per stronzate del genere ?
Si trattava solo
di una cena in famiglia, ne aveva fatte a miliardi come quella.
Perché si
angosciava in quel modo ? E soprattutto perché angosciava loro ?
Non poteva
lamentarsi in silenzio come le persone normali ?
Lei mica si era
andata a lamentare con tutto il mondo per l'esistenza di
quell'irritante damerino platinato.. mica aveva starnazzato come una
gallina per tutta la casa perché le aveva rubato i libri qualche
giorno prima..
Oh troll, sto
pensando ancora a quello ? - pensò Lily, finendo con lo sbattere
la porta, per la frustrazione e l'odio che provava verso quella parte
di se che trovava sexy quell'idiota.
“Non
distruggere la casa Luna!” l'urlo di sua madre le arrivò
immediatamente, e con esso l'uso del secondo nome, che stava a
significare che era veramente incavolata con il mondo.
“Che palle,
perché non si fanno una scopata ?!” borbottò James risvegliandosi
dal suo stato comatoso.
Spaventando la
sorella con la sua inaspettata presenza, che ovviamente non mancò di
fargli notare, oltre al rispondere alla sua precedente affermazione
“Bleah che schifo! E poi che diamine ci fai nel mio letto ?”
“Non ti
scandalizzare, sorellina, è la natura umana..” rispose il moro, ma
poi ovviamente i suoi due neuroni fecero pace col cervello e capì di
aver detto una cazzata, o meglio di averle lasciato intendere di
avere il permesso di farlo anche lei, perciò rettificò “Ma non
per te, Lils, sei troppo piccola”
“Ti ricordo
che l'anno scorso Taylor Mongroves è rimasta incinta, e guarda caso
aveva quattordici anni”
“Già, vedi di
non ripetere i suoi errori, eh.. facciamo che non farai sesso per i
prossimi trent'anni” propose il fratello maggiore ottenendo
un'espressione palesemente irritata e leggermente offesa per averla
paragonata ad una tizia senza cervello, poco importava che l'avesse
tirata in ballo lei.
“Non ho
intenzione di rimanere vergine in eterno, Jam”
“Beh non
sarebbe male, invece” borbottò il ragazzo, ottenendo uno sbuffo
spazientito dalla sorella, che per tutta risposta gli tolse le
coperte di dosso e disse: “Perché non te ne torni nel tuo letto,
invece di impuzzolentire il mio ?”
James strillò,
come se avesse ricevuto una coltellata al cuore, ed afferrò la
sorella posizionandosela addosso come se fosse stata una coperta, con
l'intento di rimanere nel suo bozzolo caldo. Ma ovviamente la rossa
iniziò a scalciare per tornare in libertà, non avendo nessuna
voglia di fare il manichino per regalare il suo calore corporeo al
fratello.
E così iniziò
una lotta all'ultimo sangue.
I due
combattenti si armarono di cuscini e solletico, prima di avventarsi
gli uni sugli altri.
*
In casa Malfoy
tirava tutta un'altra aria, i rigidi purosangue sedevano tutti
compostamente a tavola, ed assieme a Lucius e Narcissa vi erano
ospiti anche tutti i Greengrass.
Scorpius,
vestito di tutto punto, sedeva vicino a suo cugino Axel -figlio di
Daphne Greengrass e Teodore Nott- e di fronte a sua cugina Rasha
-figlia di Luxor Greengrass e Amelia Avery-, ovvero i suoi migliori
amici.
La tavola era
silenziosa ed imbandita a festa, e sebbene si festeggiassero le
partenze dei tre ragazzi, nulla sembrava segnalare la loro
importanza, erano come ombre sotto controllo dei loro genitori.
Ad un certo
punto della serata, tra una portata e l'altra, i due capofamiglia
-posti ai angoli opposti della tavolata- iniziarono una conversazione
alquanto scomoda, il genere di conversazione che una ragazza non
vorrebbe mai ascoltare.
Il genere di
discorso che avrebbe ferito i sentimenti di qualsiasi donna, anche
della più fredda di tutte.
Quello che
parlava di lei e decideva del suo futuro senza contemplare la sua
opinione, trattandola come se non ci fosse affatto.
E sebbene Rasha
avesse sempre cercato di assecondare il nonno e tutte le convinzioni
della famiglia non poté evitare di intervenire.
“Non ho
intenzione di farlo”
E col suo
intervento l'intera sala ammutolì all'istante.
“Come prego ?”
chiese retoricamente Salomon Grengrass alla nipote.
“Esattamente
ciò che avete sentito, nonno... primo non mi sembra assolutamente
giusto parlare di questo argomento a tavola, e secondo non ho alcuna
intenzione di sposarmi con un tizio scelto da voi per..” disse la
mora, bloccandosi per l'imbarazzo.
“Mantenere la
purezza della famiglia” le suggerì Scorpius mostrando il suo
disappunto sollevando un sopracciglio.
“Taci
Scorpius” lo zittì Lucius Malfoy, per poi posare lo sguardo su
Rasha, mentre Salomon continuava imperterrito “Farai ciò che ti si
viene detto, bambina!”
“NO!”
esclamò alzandosi in piedi, lanciando sul tavolo il tovagliolo che
aveva posato sulle gambe e la forchetta con cui aveva smesso di
mangiare l'istante in cui le sue orecchie avevano udito la parola
'Matrimonio'.
“Siediti
Rasha!” le ordinò suo padre.
La ragazza
sollevò il mento appuntito e fissò i suoi occhi blu in quelli
identici del genitore, prima di aprire le labbra laccate di rosso
cremisi ed esclamare “NO”.
A quel punto si
scatenò il delirio.
I Greengrass si
sollevarono all'unisono, le donne da una parte -schierate dalla parte
della ragazza- e gli uomini dall'altra -ad urlare ordini e insulti-,
e tra la bolgia i tre ragazzi sgattaiolarono al piano di sopra.
“Mi sa che
questa volta non andrà a finire bene” sussurrò Axel, stringendo
tra le braccia la cugina piangente.
“Mi sa che
anche questa volta il tuo terzo occhio ha visto giusto, cugino”
rispose Scorpius, chiudendosi la porta alle spalle.
“Non
preoccupati Ra, ti proteggeremo noi” dissero all'unisono il biondo
e il moro.
Rasha
Elizabeth Greengrass
Axel
Walden Nott
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
3
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Come
ogni anno, dopo i consueti saluti alla numerosa famiglia, Lily si
staccò dai suoi fratelli e cugini e corse verso la fine del treno,
c'era una sola persona che in quel momento non vedeva l'ora di
riabbracciare, la sua migliore amica Briseide Rosier.
Spalancò
lo sportello del penultimo scompartimento, quello prima dei bagni, e
come tanti anni prima la trovò lì, intenta a leggere un voluminoso
tomo rilegato in pelle di drago, che sapeva essere un'altra
autobiografia di Kaelienne Wokart.
“Ciao
Bri” disse Lily con la voce affaticata per la corsa.
La
ragazza si voltò verso di lei, facendo spostare tutta la matassa di
ricci biondi, e la fissò con un sorriso che arrivava fino agli occhi
grigi “Lils!”
La
rossa non attese oltre e si lanciò addosso all'amica, abbracciandola
con la delicatezza di un cucciolo di ippogrifo.
“Mi
sei mancata da morire!” bofonchiò nei ricci di Briseide “Devi
spiegarmi per quale motivo ti ostini a non accettare i miei inviti”
“Lo
sai qual è il motivo” borbottò Bri, con tono triste.
“Si
ma non ha senso! Nessuno della mia famiglia ti tratterà mai
diversamente solo per il cognome che porti!”
La
bionda abbassò le ciglia sulla copertina del libro e scosse la
testa.
“Tu
non capisci, mio padre era un mangiamorte, che è andato a letto con
la prima babbana che ha trovato, per fare uno smacco alla caduta del
suo signore..per lui la mia nascita è stata un errore.. io sono la
costante riminiscenza dei suoi peccati”
“Adesso
basta con questi melodrammi, da dove viene tutta questa roba ? Sei
andata un'altra volta a casa loro ?” chiese Lily fissandola con una
serietà che quasi stonava sul suo viso gioviale.
L'amica
rispose con un'alzata di spalle, il che significava che si, era
andata nella casa di suo padre e si, aveva creduto a tutte le
stronzate che la velenosa moglie purosangue di suo padre le aveva
sputato addosso.
Con
un sospiro Lily l'abbracciò stretta, consapevole del fatto che non
sarebbe riuscita a toglierle dalla testa quelle malsane idee che le
avevano inculcato.
O
per lo meno non ci sarebbe riuscita quel giorno.
“E
poi tua cugina mi odia” borbottò Bri, sulla spalla della rossa.
“Cosa
?” chiese incredula sciogliendo un poco l'abbraccio per guardarla,
ma vedendo che la bionda cercava ancora di fuggire dai suoi occhi
indagatori, provò con il sarcasmo “Quale delle mille ?”
Briseide
fece un minuscolo guizzo del labbro, un fallito tentativo di sorriso,
ma probabilmente era il massimo che Lily poteva sperare in quel
momento.
“Rose”
bisbigliò la corvonero.
“Che
cosa ?” chiese nuovamente incredula, Lily, spalancando gli occhioni
castani, prima di continuare, esclamando “Rose non ti odia affatto!
Probabilmente è solo invidiosa del tuo successo accademico!”
La
riccia scosse il capo, come a dire che la Potter non potesse capire,
visto che si trattava di una sua parente non riusciva a vedere la
realtà e che anche i perfetti Weasley potessero essere crudeli.
“Sul
serio” continuò Lily “quella ragazza non è capace di pensare ad
altro, studia e basta, è come un automa”
La
continua perseveranza della sua amica invece che convincerla la fece
infuriare ancora di più. In quel momento sentì una vampata di
rabbia che le offuscò la mente e il giudizio, per cui aprì la bocca
e le rivelò ciò che per tanti anni le aveva tenuto nascosto.
“Hai
ragione probabilmente mi sono tirata da sola in testa il libro di
antiche rune, e forse mi sussurro da sola 'abominio di mangiamorte
tra i corridoi', o mi faccio da sola gli sgambetti in biblioteca”
Le
parole uscirono a fiotti dalla bocca intrise di un velenoso sarcasmo
che fece paura alla sua migliore amica.
Ma
Briseide non notò la reazione di Lily, semplicemente tirò tutto
fuori e poi inviperita si alzò ed uscì dallo scompartimento.
Lily,
ancora scossa dalle parole della sua amica, rimase lì,
ferma ed immobile ad osservare il punto in cui fino a qualche istante
prima c'era la corvonero.
Com'era
possibile che tutte quelle cose fossero successe senza che se ne
accorgesse?
Era
davvero così cieca e presa da se stessa da non accorgersi di quello
che accadeva attorno a lei?
Sconvolta
uscì dallo scompartimento alla volta della sua migliore amica.
*
Scorpius
era appena tornato dal suo giro di ronda, essere un prefetto era una
vera scocciatura certe volte, soprattutto quando doveva fare il
'cattivo' della situazione e confiscare gli oggetti proibiti ai
ragazzini del secondo anno.
Si
rigirò il freesbie zannuto tra le mani e decise che più tardi
l'avrebbe regalato ad Axel, almeno gli avrebbe tirato su il morale;
da quando aveva sentito quelle baggianate durante la cena di famiglia
era diventato molto più cupo e taciturno.
Adesso
era il momento giusto per una sigaretta.
Si
avviò verso i bagni, il solito posto dove solitamente nessuno
rompeva per l'odore del fumo, iniziando già a tirare fuori il
pacchetto e a scegliere la profumazione che più l'aggradava.
Fu
in quel momento che venne placcato da una gamba, che spuntò da uno
degli scompartimenti del sesto anno di tassorosso, e gli impedì il
passaggio.
Scorpius
sollevò lo sguardo argenteo verso la proprietaria.
Madison
Sinclaire gli sorrise sfacciatamente e gli chiese “Parola
d'ordine?”
Il
biondo la scrutò a fondo, dalla testa ai piedi e decise che sarebbe
stato al suo gioco, vista la sua disponibilità e bellezza.
“Sanctimonia
Vincet Semper
”
La
ragazza dai capelli castani lo guardò confusa, non capendo cosa
avesse appena detto, e lui con un sospiro la illuminò “La purezza
vince sempre, è il motto della mia famiglia”
Lei
gli si fiondò in braccio e disse “Oh.. beh, bastava il tuo
cognome, tesoro”
Il
biondo le lanciò un ghigno dal suo repertorio e le chiese con voce
volutamente sensuale: “Come ti chiami bellezza ?”
“Madison”
rispose quella, afflosciandoglisi addosso come una gatta morta.
“Vieni
con me, ti porto nel mio posto segreto” le sussurrò all'orecchio,
per poi condurla verso i bagni.
Oltre
alla sigaretta avrebbe ottenuto anche qualcosa di piacevole da quel
viaggio in treno.
*
Osservò
attentamente ogni scompartimento senza trovare tracce di lei..
com'era possibile? Che si fosse volatilizzata in quei cinque minuti
che le aveva dato di vantaggio?
Arrivata
davanti ai bagni decise di controllare anche lì dentro.
Aprì
la porta e con una certa sorpresa si ritrovò davanti una scena che
avrebbe sicuramente fatto a meno di vedere.. la testa bionda era
inconfondibilmente quella di Scorpius Malfoy che si stava dando da
fare con una ragazzetta dai capelli castani.
Lily
rimase lì immobile a fissarli mentre si baciavano, come una vera
stalker, e non poté fare a meno di pensare che se la ragazza aveva
quell'aria talmente sconvolta ed appassionata il bacio che stava
ricevendo doveva essere celestiale. Ma questa teoria implicava che
Malfoy fosse un gran baciatore e ciò, per non si sa bene quale
motivo, la sconvolse tanto da farle emettere un verso indignato, che
inevitabilmente la fece scoprire.
Malfoy
si staccò dalla Tassorosso e si voltò verso la porta, non curandosi
minimamente di togliere le mani da sotto la maglietta della ragazza o
da spiegarle il perché di quello stacco improvviso.
“Potter!"
esclamò sorpreso “che diavolo ci fai qui?"
Lily
sollevò un sopracciglio e con un'espressione alquanto incredula
rispose “Potrei farti la stessa domanda Malfoy, si da il caso che
questo sia il bagno delle ragazze !”
Il
biondo si liberò della ragazza in un lampo ed attraversò la stanza
per arrivare a pochi centimetri dalla rossa e dirle con tono
scocciato “Come se qualcuno in questo treno usasse veramente questi
bagni”
“Forse
voi maschi li usate solo per portarci le vostre conquiste, ma noi
ragazze li usiamo anche per il loro vero scopo”
Scorpius
ghignò e non si fece scappare l'occasione di punzecchiarla “Ah si
? E cosa devi fare Potter ? Ti scappa la grossa ?” disse scoppiando
a ridere da solo.
La
faccia della ragazza divenne ancor più rossa dei suoi capelli
vermigli, tanta era l'indignazione e la rabbia per essersi messa in
quel pasticcio.
Ma
la fortuna volle che Lily non dovette rispondere alla provocazione,
perché la figurina nascosta alle spalle del biondo lo richiamò,
pretendendo che continuasse a darle attenzioni.
“Scorpius..”
pigolò la castana.
Il
serpeverde girò lo sguardo verso quella voce e sollevò un
sopracciglio, alquanto irritato dal trovarla ancora lì, con i
capelli spettinati e la camicetta sollevata.
“Che
vuoi ?” le rispose irritato, ottenendo un altro versetto da animale
ferito, cosa che lo fece arrabbiare ancora di più e lo spinse a
liquidarla velocemente e senza alcuna delicatezza “Puoi andare..
abbiamo finito”
“Ma
come !” rispose piccata la ragazza, guardando male sia lui che la
rossa che li aveva interrotti. Ma il biondo fu irremovibile e gli
bastò solo sollevare entrambe le sopracciglia per farsi capire..
quello era il suo classico: ancora qui ?
Così
Madison, irritata e ferita, strinse le mani a pugno e si tirò verso
il basso la camicia, per poi camminare velocemente verso la porta e
appellarlo col suo soprannome preferito: “Sei proprio un
grandissimo stronzo Malfoy!”
Lily
vide un sorrisetto soddisfatto apparire sul volto del ragazzo e non
poté evitare di commentare il suo comportamento a discapito di
quella povera tassorosso “Tratti sempre così di merda le ragazze
con cui te la fai ?”
Scorpius
le si avvicinò e, con un ghigno stampato in faccia, le chiese
“Perché ? Vuoi entrare a far parte del mio fanclub?”
“Tze..”
esclamò indignata la rossa “Non mi abbasserei mai a tanto!”
“Perché
no, Potter ? Sono forse troppo bello per i tuoi standard ?”
Una
grassa risata uscì proprio dal cuore della rossa, con tanto di
lacrime e scossoni di singhiozzi “Sogna pure Malfoy.. ma non sei
certo quest'adone che credi di essere, ce ne sono miliardi più belli
di te”
Lui
le arrivò sotto al mento, ad una distanza sconveniente e conturbante
per la rossa, che riuscì a contare persino tutte le pagliuzze
leggermente più scure all'interno delle sue iridi argentate.
“Sarai
tu a sognarmi stanotte.. mentre leggerai i tuoi libretti sconci
immaginerai me al posto dell'eroe della tua storia d'amore, e a quel
punto ti mangerai le mani per quello che hai detto, perché io non ti
toccherò nemmeno con un dito” le sussurrò, con voce suadente,
afferrandole un ricciolo rosso che gli impediva di arrivare al suo
orecchio.
Lily
deglutì a disagio, ancora scossa dal ricordo del loro incontro in
libreria, e balbettò un qualcosa che non capì nemmeno lei. Facendo
spuntare un ghigno vittorioso sulla pelle diafana del ragazzo, che
prontamente si scostò da lei e si avviò verso la porta.
La
Potter rimase immobile, troppo imbarazzata per aggiungere altro,
mentre lui si rigirò per aggiungere “Ah Potter.. dimenticavo”
ottenendo così la sua attenzione.
“Che
altro vuoi ?”
“Ti
è piaciuto lo spettacolo prima ?”
“Lo
spettacolo ?” chiese confusa non capendo a cosa si riferisse.
“Si,
di me e la tassa.. sei rimasta lì a fissarci come una pervertita”
ghignò trionfante per poi dileguarsi.
“IO
NON VI STAVO FISSANDOO!” esclamò infervorata, ritrovandosi ad
urlare con una porta chiusa.
“Stupido
di un Malfoy!” borbottò, per poi andare a cercare Bri in tutti e
quattro i bagni, trovando però solo un fiume di carta igienica
sparsa per terra e sciacquoni non tirati.
Bleah..
- pensò prima di uscire anche lei e continuare la sua ricerca.
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti,
vi
chiedo scusa per il ritardo ma in questi mesi il lavoro mi ha
mangiato tutto il tempo libero che avevo ed anche le forze.
Sinceramente
poi non so mai che scrivere nell'angolo autrice, perché mi sento in
imbarazzo. Colgo però l'occasione per ringraziare le persone che mi
hanno recensita e coloro che hanno messo questa storia tra le
preferite, seguite e ricordate.
A
presto,
baci
Gin
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
4
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Lily
continuò invano a cercare la sua migliore amica per il treno, finché
non scorse la chioma rossa marchio Weasley entrare nello
scompartimento in fondo a sinistra.
La
ragazza rimase indecisa sul da farsi per mezzo secondo appena, prima
di fiondarsi come un uragano alla volta della cugina. Questo era il
momento perfetto per sapere cos'era successo realmente in tutti
quegli anni e nulla l'avrebbe persuasa ad evitare il confronto.
Con
i denti stretti e gli occhi chiusi a fessura, spalancò la vetrata
scorrevole con un colpo secco, spaventando inevitabilmente gli
occupanti dei sedili, e si concentrò esclusivamente su Rose,
ignorando bellamente il saluto delle sue altre compagne.
“Dobbiamo
parlare” sentenziò e, senza lasciarle il tempo per capire cosa
stesse succedendo, l'afferrò per un braccio e la trascinò fuori di
lì.
“Lily!
Ma insomma, che modi sono?!” esclamò la riccia, tentando di
liberarsi da quelle tenaglie.
Ma
la determinazione che scorreva nel sangue caldo della Potter vinse
ancora una volta, e la grifondoro trascinò la cugina in un angolo
appartato per parlarle.
Lily
si piazzò al centro, davanti alla porta, con le braccia incrociate
sotto il seno e le gambe ben distanziate a prevenire ogni attacco di
fuga.
“Allora,
Rose..” iniziò la più piccola.
La
cugina si stravaccò sul divanetto e mise il broncio incrociando
anch'essa le braccia sul petto “Lily..” borbottò con lo stesso
tono accusatore usato dall'altra.
“Bri
mi ha detto alcune cosette poco fa..”
“Ah
si ? E che ti avrebbe detto quella?”
Lily
percependo quel tono astioso, riferito alla sua amica, sollevò un
sopracciglio e non si trattenne più, iniziò la sua ramanzina con un
tono medio basso per poi finire con l'urlarle addosso: “Quella, ha
detto che sei una bulla del cazzo! È vero che la insulti
continuamente per i suoi natali ? Che le fai i dispetti come una
bimba dell'asilo ?”
Il
viso di Rose divenne sempre più rosso per non si sa bene se
l'imbarazzo di essere stata beccata, o venir ripresa dalla cugina più
piccola del clan.
“E
se anche fosse ? Che te ne frega?” le chiese sollevando le
sopracciglia.
Lily
strinse gli occhi e le lanciò uno sguardo fulminante “E' la mia
migliore amica, certo che mi importa!”
“Faresti
meglio a non farti vedere in giro con certa gente.. definirla 'la tua
migliore amica' poi, tze! Mi fai vergognare di essere tua parente”
le sputò velenosa peggio di una serpeverde, Rose.
Ed
a quelle parole Lily fece uscire la sua parte selvaggia, tirò le
braccia in avanti e con un urlo le saltò addosso, finendo col
tirarla giù per terra.
Rose
strillò impaurita dallo sguardo negli occhi della cugina e
dall'impatto della botta.
L'uragano
Lily era stato rilasciato ed iniziò a menare l'altra con calci,
pugni, tirate di capelli e graffi.
“Sei”
pugno sull'occhio destro “una” tirata di capelli con la mano
sinistra, “dannatissima” spintone verso il pavimento “vipera”
calcio.
A
cavalcioni sull'altra, riprese un attimo fiato e continuò la sua
invettiva: “Io farei vergognare TE ? Semmai è il contrario!”
Rose
a quel punto, con un urlo indemoniato, iniziò a graffiare e
strappare la camicia dell'altra. Rivoltò le posizioni dandole una
spinta verso la porta scorrevole e Lily volò come se non pesasse
niente contro di essa.
La
batosta la stordì per qualche istante, il tempo giusto per far
rialzare la cugina, che non perse tempo e iniziò a tirarle dei calci
sullo stomaco.
La
Potter, con agilità ed aiutata dal movimento oscillante del treno,
riuscì a farle lo sgambetto e farla cadere col culo per terra. Poi
tenendo una mano sullo stomaco, afferrò la prima cosa che vide,
ovvero un libro, e lo tirò contro la cugina.
“Stronza”
disse l'altra, schivando l'oggetto.
“Sarai
tu! Bulla da quattro soldi” rispose Lily sollevando il mento.
“Sei
morta Potter!” disse avvicinandosi a gattoni verso di lei.
“Non
credo proprio Weasley” rispose piegando le gambe al petto, per poi
stenderle e darle un calcio a due piedi per allontanarla.
In
quel momento, prese dal trambusto e dall'odio reciproco, non si
accorsero che la porta alle spalle di Lily era stata aperta, e così
continuarono la loro lotta davanti a tutto il corridoio e in men che
non si dica si ritrovarono due prefetti alle calcagna.
“Bene
bene, cosa abbiamo qui ?” disse una voce melliflua e fin troppo
odiata e conosciuta dalla Potter, la quale si girò verso di lui per
rispondergli a tono. Così facendo però, distolse l'attenzione dalla
sua nemica, che immediatamente sfruttò quel vantaggio tirandole una
gomitata sullo sterno.
Lily
produsse un suono strozzato provocato dall'urto e dalla momentanea
mancanza d'ossigeno, che preoccupò inevitabilmente la prefetta alle
sue spalle.
Rasha
afferrò la rossa per le spalle, prima che potesse cadere a terra, e
si girò verso il cugino, guardandolo con due occhi grandi quanto due
boccini, per lo spavento.
“Ax!
Vieni subito!” disse Scorpius, verso il corridoio alla sua
sinistra, prima di piegarsi e sollevare Lily tra le braccia.
Rasha
lanciò uno sguardo torvo verso la Weasley e sentenziò “50 punti
in meno a Grifondoro!” poi girò i tacchi ed elegantemente uscì
dallo scompartimento.
Axel
Nott arrivò in quel momento e chiese spiegazioni con degli sguardi
muti e curiosi ai cugini, ma loro non ebbero il tempo di parlare,
perché Rose Weasley si era rialzata e battagliera era uscita dallo
scompartimento, iniziando ad urlare per i corridoi: “Ma brava! Lo
sapevo che ti piacevano proprio i figli di Mangiamorte! Non ti
bastava frequentare quell'abominio della Rosier, adesso te la fai
pure con Malfoy e company!”
I
serpeverde si bloccarono, con un passo ancora sollevato, sorpresi, ma
non ebbero nuovamente il tempo di parlare, che Lily voltando la testa
le disse “Ancora parli brutta gallina ? Non osare dire un'altra
parola contro Briseide!”
“Ah
si ? Sennò che mi fai ?” rispose quella avvicinandosi al
gruppetto.
Lily,
infervorata si appoggiò alla spalla di Malfoy, e la minacciò “Ti
spacco tutti quei denti da castoro che ti ritrovi e poi te li faccio
ingoiare!”
A
quel punto la Weasley arrivò davanti a loro e continuò “Ma non
farmi ridere neanche ti reggi in piedi! Hai dovuto chiamare il
principe delle serpi per venirti a salvare!”
Lily
si sporse e l'afferrò per i capelli tirandoglieli dall'alto della
statura del ragazzo. “Ne vuoi ancora, uhm?!” le urlò
continuando a strapparle le ciocche aranciate.
A
quel punto Axel decise di intervenire e le separò, facendo da muro
tra Rose e Lily.
Rose
vedendosi la strada bloccata iniziò a prendere a spintoni il ragazzo
“Levati dalle palle Mangiamorte!”
“Vogliamo
arrivare a 100 punti in meno ?” intervenne Rasha, incrociando le
braccia al petto, guardandola con il suo cipiglio da prefetto.
Scorpius
iniziò a camminare, decretando finita la discussione, ma la rossa
volle avere l'ultima parola “Non ci saranno sempre loro a salvarti,
Potter ! Ricordati che viviamo nella stessa casa!”
A
quel punto infervorata, Lily si girò completamente, appoggiandosi
sulle spalle di Malfoy disse “E' una minaccia ?”
La
testa di Rose si spostò a scatto come quella di uno struzzo e
rispose acida come l'aceto “Fai un po' te!”
“Se
è la guerra che vuoi, guerra avrai!” sentenziò Lily, per girarsi
senza più degnarla del suo tempo, finendo con l'accorgersi di
essersi completamente spalmata sul petto del suo acerrimo nemico e di
avergli piazzato le gambe a cavalcioni sui fianchi.
Scorpius
e Lily si guardarono negli occhi, quasi sorpresi della loro
vicinanza, respirandosi ad un palmo dal naso, ammirando e conoscendo
per la prima volta i più piccoli dettagli del viso dell'altro,
rimanendo in quella posizione finché una terza voce non si
intromise: “State comodi voi due ?”
Lily
si girò verso Rasha Greengrass, che li stava osservando con un
sopracciglio sollevato, e si riscosse immediatamente da quella follia
che l'aveva incantata per quell'istante.
“Oh...ehm..già,
puoi anche farmi scendere adesso” disse al ragazzo, distogliendo lo
sguardo da quegli occhi grigi, battendogli un colpetto sul pettorale
destro.
“Non
prendo ordini da te” rispose lui, rendendo più salda la presa
sulle sue cosce e continuando a camminare.
Lily
strabuzzò gli occhi e borbottò “Ma..”
“E
poi non ti reggi in piedi, finiresti a terra il secondo dopo e ti
dovrei risollevare di nuovo, perciò sarebbe tutta fatica inutile”
“E
che te ne frega? Se anche cascassi..”
“Come
prefetto è compito mio, portarti in infermeria”
“Infermeria
? Non c'è sul treno”
“Ma
non ti azzitti mai ? Ci credo che poi la gente ti vuole picchiare”
Lily
a quelle parole mise il broncio e borbottò “Antipatico” facendo
ridere la mora che continuava a seguirli.
“Comunque
no, non c'è l'infermeria, ma abbiamo una cassetta pronto-soccorso
nel vagone dei prefetti”
“Comunque
non ne ho bisogno” rispose Lily tirando fuori il suo stupido
orgoglio da Grifondoro.
“Come
no!” commentò sarcastico Scorpius.
“Guarda
che ti ha conciata proprio male. Ti ha persino strappato la
maglietta” rincarò la dose la Greengrass.
“Già,
ti si vede tutto.. volevi davvero camminare per i vagoni con le tette
all'aria ?”
Lily
arrossì come un pomodoro e cercò di nascondere il più possibile
alla sua vista, ma ovviamente non poté trattenersi dal commentare.
“Ho
un reggiseno prego! E poi è tanto meglio così? Tu stai vedendo
tutto”
Di
proposito il biondo diede una sbirciatina, per poi sollevare
sensualmente gli occhi nei suoi e con un ghigno rispose: “In
qualche modo dovrai pur pagarli questi servigi da me offerti”
“Tze!
Pervertito” commentò lei sollevando gli occhi al cielo.
Restarono
in silenzio giusto cinque minuti prima che Lily chiedesse “Ma non
ti peso ?”
“Che
te ne frega ?” chiese a sua volta Scorpius evitando di risponderle.
“Ah,
a me niente..figurati!” rispose mordendosi le labbra, per ingannare
il tempo, ottenendo così l'attenzione del ragazzo su di esse.
Rasha
lanciò loro un'occhiata e vedendo la Potter appoggiata con la
guancia sulla clavicola del cugino, decise di farsi da parte, sia mai
che quei due testoni riuscissero a combinare qualcosa senza la sua
presenza.
Lily
sollevò gli occhi e trovò lo sguardo del serpeverde su di sé,
sollevò la testa da quel posticino che si era trovata per stare più
comoda su quell'ammasso di muscoli, e gli chiese “Che c'è ?”
Scorpius
si riscosse e la fissò confuso, ritrovandosela inconsapevolmente più
vicina.
“Mi
stavi fissando di nuovo le tette ?” gli chiese stringendo gli occhi
a fessura.
“Come
se ci fosse qualcosa da fissare” commentò lui sprezzante.
“Come
osi ? Guarda che porto una seconda abbondante!” rispose offesa.
“A
me sembra una prima scarsa, c'è un vero piattume da queste parti”
disse divertito.
A
quelle parole, la rossa abbassò lo sguardo per guardarsele e decretò
che erano esattamente come le ricordava, ergo una seconda abbondante,
altro che piattume!
“Secondo
me hai problemi di vista” commentò subito dopo.
“Ci
vedo benissimo Potte-”
Scorpius
non riuscì a finire la frase perché quando abbassò lo sguardo
verso di lei trovò la maglia di lei completamente abbassata e un
paio di tette proprio sotto gli occhi.
Vedendo
che il biondo non dava segno di vita, la rossa lo spronò “Allora
?”
Lui
si schiarì la voce e disse “Si.. mi sembrano proprio.. ”
“Proprio
?” lo incalzò lei speranzosa.
Lui
cogliendo quel tono, spostò lo sguardo verso i suoi occhi e con un
mezzo sorriso rispose “Piccole, decisamente piccole”
E
Lily ovviamente non poté che prenderla bene, infatti gli strinse
entrambe le braccia al collo, tentando di strozzarlo con le sue mani
“TU! BRUTTO MICROCEFALO ANTROPOIDE ZOTICONE CHE NON SEI ALTRO!!”
“Che
dolcezza” commentò lui, ridendo di gusto.
“Taci!”
gli disse dandogli un pugno sulla spalla.
Scorpius
si tolse le mani di Lily dal collo e le mise sulle sue spalle, prima
di avvicinare la testa alla sua e dirle “Sta tranquilla gattina, il
tuo segreto è al sicuro con me”
La
grifondoro lo guardò sorpresa per il nomignolo da lui utilizzato e
aprì la bocca per commentare, quando la porta dello scompartimento
dei prefetti venne aperta e suo fratello Albus apparve sulla soglia.
“Lily
ma cosa ?” chiese sconvolto per tutto, il look da pazza di lei, le
braccia di Malfoy sul suo sedere, i loro volti così vicini, le gambe
di lei sulla vita di lui..
Sinceramente
Albus non sapeva cosa guardare prima.
E
per fortuna intervenne un'altra persona a chiarirgli le idee.
“Lily!
Merlino cosa è successo alla tua faccia?” esclamò sconvolta
Briseide.
La
rossa lanciò uno sguardo al biondo e gli sussurrò “Grazie del
passaggio, cavallino” prima di sganciare gambe e braccia e
scivolare via.
Scorpius,
sorpreso, la lasciò andare e la seguì con lo sguardo finché non
vide al sicuro, immersa nelle chiacchiere e negli abbracci della sua
famiglia.
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Lo
so, state pensando “Ah, si è decisa a tornare a scrivere questa!”
beh ecco, non ho scusanti è vero.. le solite cose mi hanno
trattenuto e quei pochi momenti che avevo li usavo per la vita
privata.. sorry :(
Però
spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.
Inoltre
vorrei farvi una piccola nota, nel caso in cui aveste trovato la
reazione di Lily un po' esagerata nei confronti di Rose:
In
questa ff Lily è come se fosse l'incarnazione del Sole, del calore,
dell'impulsività e della lealtà (tipiche dei grifondoro che ho un
po' estremizzato), quindi è molto suscettibile agli insulti nei
confronti delle persone a cui tiene, perciò con un niente si
infiamma e da di matto. Non per niente ho specificato il soprannome
uragano Lily.
Detto
questo anche Rose non è la classica cugina-migliore amica di Lily
che trovate spesso nelle storie. Da questo capitolo in poi ci sarà
una vera frattura nel loro rapporto (non che prima fossero state
chissà quanto legate), succederanno varie cose e si faranno del male
a vicenda in questa 'guerra', perciò tenetevi pronti a tutto.
See
you soon ;)
Baci
Gin
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
1
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Erano
passate due settimane da quel viaggio verso Hogwarts e Scorpius non
faceva che pensare a quello che era successo.
Si
era ritrovato quella ragazza tra i piedi due volte nella stessa
giornata, nemmeno se si fossero cercati di proposito sarebbero
riusciti a farlo succedere.
La
prima volta aveva goduto nel battibeccare come al solito con lei, era
davvero divertente vederla scervellarsi per trovare la risposta
adatta alle sue provocazioni.
Ma
la seconda..
La
seconda volta che l'aveva vista era il motivo per il quale ancora ci
stava pensando. L'aveva vista ferita, l'aveva protetta, tenuta tra le
braccia, e in un momento aveva addirittura pensato..
Aveva
addirittura pensato che fosse carina.
Carina,
la Potter..
Carina...
Come
poteva anche solo pensare di accostare quelle due parole nella stessa
frase?!
Eppure..
Quegli
occhi.. ricordava come lo avessero fissato, il loro fuoco, il loro
calore.. l'intensità.
Mai
avrebbe pensato che dei comunissimi occhi marroni potessero essere
così belli.
Eppure
non c'era nulla di comune in lei.
Sollevò
lo sguardo dal filo d'erba sul quale si era incantato e la trovò.
Neanche
l'avesse cercata di proposito.
Era
come.. come se l'avesse chiamato.
Come
se il suo sguardo fosse stato legato alla sua figura da quel primo
settembre fino all'eternità..
Come
se il fato ci si fosse messo di mezzo.
Nah,
ma che andava a pensare ?
Non
lo sapeva nemmeno lui cosa gli prendeva ultimamente.
Non
sapeva proprio per quale motivo invece di ascoltare Axel e Shane
Zabini parlare della festa di inizio anno, stava fissando lei.
Quei
capelli rossi..
La
stava guardando come un'idiota e non riusciva a smettere.
Perché
lei stava ridendo ed era bellissima, con i fiori di ciliegio tra i
capelli che svolazzavano selvaggi per una raffica di vento.
Bellissima..
Nah,
ma che andava a pensare ?
Probabilmente
l'aveva infettato quel giorno.
Si,
sicuramente gli aveva trasmesso qualche malattia..
“Ehi
Scorp!” quella voce lo riportò al presente, ovvero dove doveva
stare la sua testa, invece di pensare a grifonfesse con famiglie
discutibili.
“Si
? Cosa volete dalla mia vita?” rispose, riapplicando mentalmente la
maschera che per un momento aveva lasciato cadere.
*
Briseide
aveva capito fin da subito che quel giorno in treno aveva significato
qualcosa per la sua amica, certo oltre all'ovvietà della lite con la
cugina, che le aveva procurato punizioni dai genitori e screzi a non
finire con quell'oca di una Weasley.
Ma
c'era dell'altro, perché Lily non cercava più di infilare mille
parole e domande nei momenti morti della conversazione, semplicemente
si limitava a riflettere su qualcosa, il che non era affatto da lei.
Ma
a cosa poteva pensare ?
La
bionda le lanciò un'occhiata ma, per la prima volta in cinque anni,
non riuscì a decifrarla.
Dei
passi affettati la distolsero dalle sue riflessioni sulla rossa,
facendole voltare lo sguardo verso la persona che stava correndo
trafelata nella loro direzione.
Briseide
trattenne a stento le risate nel vedere Dominique, con la divisa di
tassorosso tutta disordinata e sbottonata, buttarsi a peso morto sul
prato, per poi lamentarsi della botta che aveva subito il suo fondo
schiena.
“Ciao
ragazze! Ah, che fatica che mi avete fatto fare, ma perché diamine
vi siete piazzate così lontano ?” esclamò ansimando per la corsa
appena fatta.
“Potevi
non correre, non saremo certo scappate via alla tua vista”
“Mmm
che è successo a miss buonumore, qui accanto ?” chiese la ragazza
alla bionda, indicando col pollice la rossa sdraiata a guardare il
cielo.
“Ah,
chi lo sa.. da quando siamo scese dal treno è così”
rispose Bri, accentuando la terzultima parola per vedere la reazione
di Lily, che ovviamente non si fece attendere, come di consuetudine
sussultò leggermente, per poi far tornare vigile il suo sguardo e
girarsi verso di loro.
“Che
c'è una ragazza non può forse pensare ai fatti suoi ?” chiese,
difatti, con tono provocatorio per zittirle.
Le
due si guardarono e poi in coro risposero “Non tu”
A
quella frase la rossa incrociò le braccia infastidita, mise il
broncio proprio come quando era piccola e i fratelli le negavano le
caramelle e borbottò “Arpie”.
Le
ragazze la guardarono e poi scoppiarono a ridere all'unisono.
*
Il
vocione di Taddeus Zorkas, professore di difesa contro le arti
oscure, interruppe tutte le attività che si stavano svolgendo nel
cortile e si propagò in ogni angolo del castello in cui vi fossero
studenti fuori dall'aula.
“Ricreazione
finita Signorine” si, lui chiamava tutti -sia ragazze che ragazzi-
con quell'appellativo “vi voglio in classe immediatamente!”
Scorpius
sollevò gli occhi al cielo e sospirando disse “Che Salazar ci
aiuti, quel vecchio pazzo mi fa venir voglia di lanciargli una
miriade di Cruciatus ogni volta che apre bocca”
“Direi
che è un bene allora che il tuo banco sia uno dei più lontani”
rispose Flint.
“Già..
e secondo te l'ho scelto a caso, vero?” rispose sarcastico
lanciando un'occhiata d'intesa al cugino.
Certe
volte si chiedeva davvero come fosse possibile che quell'idiota fosse
finito nella loro casa.
Acume..
astuzia.. ambizione.. intraprendenza.. determinazione.. niente.
Nein,
non, nada, niet, none, non ne possedeva uno.. UNO.. dei loro valori!
Axel
rise sotto i baffi e si alzò in piedi.
“Andiamo,
prima che qualcuno ci rimanga secco” e quest'affermazione poteva
essere riferita sia alla minaccia sottintesa nella voce del
professore, sia all'atteggiamento di Scorpius quando veniva chiamato
Signorina da quest'ultimo, che a Flint, l'idiota che
probabilmente tutti meditavano di far fuori un giorno si e l'altro
pure.
“Già..ci
tengo alle mie palle” commentò l'idiota, alzandosi con un'eleganza
pari a quella di un erumpent.
*
Lily
saltellò sull'attenti non appena udì l'ordine di Zorkas,
trascinandosi appresso la cugina e la migliore amica.
“Lo
sai, vero, che non può effettivamente controllare che tutti si
alzino e vadano alle rispettive aule ?” le chiese Briseide
sollevando un sopracciglio biondo in alto.
“Si,
ma me la faccio sotto lo stesso.. quell'uomo mette i brividi”
“Vero,
è proprio un orco! Una volta mi ha gridato ad un palmo dal naso solo
perché l'avevo accidentalmente urtato in corridoio” commentò
Dominique.
Briseide
sollevò gli occhi al cielo, esasperata dalle sue amiche, ma le seguì
comunque verso l'interno della scuola.
I
momenti con cui poteva stare con entrambe, essendo tutte e tre di
case differenti, erano così pochi che finiva col contarne anche i
minuti.
E
a proposito di gente urtata casualmente in corridoio..
*
Scorpius
si diresse con il suo solito passo cadenzato, flemmatico ed annoiato
-insomma la sua classica camminata da figo- verso l'interno del
castello, mentre quegli idioti di cui si era circondato non facevano
che blaterargli accanto.
E
lui, dal canto suo, avrebbe preferito sorbirsi qualsiasi cosa in
cambio di quello, perfino un'ora di ammorbamento dal professor Ruf a
storia della magia.
Per
fortuna, il fato volle che la sua distrazione non derivasse da una
noiosa lotta tra goblin, ma da una ragazza dai capelli rossi che
stava camminando davanti a lui.
Il
biondo ebbe giusto due secondi di tempo per escogitare il suo piano,
che esso venne già messo in atto.
La
sua spalla ossuta travolse la piccola di casa Potter, anzi.. forse
sarebbe stato meglio dire che fu il suo braccio a farla cadere,
perché quella ragazzina era davvero una delle più basse che avesse
mai visto.
“Attenta
a dove metti i piedi Potter” ecco, fine del piano.
Non
aveva pensato ad altro.. d'altronde aveva avuto un lasso di tempo
davvero scarso per prepararlo; però aveva tutto ciò che
necessitava: una battuta d'inizio e il colpo -fisico in questo caso-
per attirare l'attenzione.
La
ragazza, con il carattere che si ritrovava avrebbe fatto il resto,
avrebbe aizzato la belva e, come ormai aveva imparato a conoscere,
avrebbe adorato gli appellativi ingegnosi della sua lingua biforcuta.
Lily
si alzò con il fuoco negli occhi e gli fu subito addosso.
Uno
spintone.
Due
piccoli pugni nella pancia.
E
una minaccia.. esattamente in stile Lily Potter.
“TU,
Idiota di un platinato da quattro soldi, mi sei venuto addosso e dai
la colpa a me ?! Ah, vedrai come te ne pentirai. Ti ridurrò in
polpetta e poi mollerò la tua carne agli elfi domestici per servirla
a cena!” urlò Lily, con i capelli che sembravano prenderle vita
attorno alla testa.
“Non
vedo l'ora, adoro un po' di sano movimento prima delle lezioni”
commentò Scorpius incrociando le braccia al petto per godersi lo
spettacolino.
*
Axel
scosse la testa, nascondendo le risate al cugino, si girò e fece per
andarsene in classe, quando venne bloccato dalla vista della testa
bionda e riccia dell'amica della Potter.
“Come
ti permetti! Malfoy chiedile scusa!” disse Briseide infervorandosi.
E
no, non avrebbe rovinato i piani del suo amico/cugino.
Si
avvicinò alla corvonero e la prese per un braccio “Andiamo Rosier,
il professor Shultz ci aspetta”
Ovviamente
quella si ribellò, cercando di sfuggire alla sua presa.
“Mi
chiamo Neekon e levami quelle mani di dosso Nott”
Il
moro sospirò, ovviamente quella poteva solo che essere amica della
Potter.. come si dice ? Tra piaghe ci si riconosce ?
“Hai
un nome troppo lungo per poterlo ricordare, ti chiamo con quello che
preferisco e ora fila, so che non vedi l'ora di elencare tutti gli
ingredienti della pozione della settimana” la riprese
trascinandosela appresso.
“Mi
dispiace Lils, mi trattiene contro la mia volontà!” strillò
Briseide, scusandosi per averla mollata sola col nemico.
*
Erano
rimasti da soli.
Le
sue amiche se l'erano squagliata o probabilmente erano state cacciate
dai loschi tipi con cui se la faceva quella serpe.. e lei non se
n'era accorta, perché troppo presa dall'inveire contro Malfoy.
Ma
adesso.. adesso che si era sfogata e che aveva consumato abbastanza
corda vocale, se n'era resa conto.
Anche
se in realtà qualcosa di strano c'era stato fin dall'inizio.
Ok,
magari dopo il primo attacco.. era pur sempre una grifondoro.. anzi
lei era più come una piccola gatta che soffia e tira fuori le unghie
quando le tirano la coda.
Ma
dopo, dopo la prima arringa qualcosa era andato storto.
Mancava
qualcosa in quella discussione.
C'era
l'assenza di brio.. di cattiveria.. di volontà.
Come
se Lily non avesse nessuna voglia di discutere con lui, e non perché
avrebbe fatto tardi alla lezione di Aritmanzia, non ne aveva e basta!
E
lui idem!
E
questo era strano!
Moolto
straano..
Loro
si odiavano cordialmente da tipo cinque anni!!
Possibile
che quel singolo gesto avesse cambiato tutto tra loro ?
Che
quel singolo giorno in cui lui l'aveva soccorsa avesse decretato la
fine del suo odio per il platinato ?
Noo,
non poteva essere!
E
allora cosa faceva ancora lì?
Da
sola.. con lui ?!
Non
stavano nemmeno più litigando..
Non
si stavano più dando addosso..
Stavano..
parlando?!
Come
due ragazzi.. ragazzo e ragazza.. due comunissimi ragazzi.
Era
sconvolta!
Sconvoltissima
a dirla tutta!
Perché
oltre alla stranezza della situazione, le stava.. le stava piacendo
chiacchierare con lui.
Con
lui.. Scorpius l'ameba Malfoy!
Ok,
forse non era quello il suo secondo nome, ma lei l'aveva sempre
chiamato così... oddio e adesso?
E
se fossero diventati amici ?
Ok,
nell'ipotetica e quanto mai immaginaria, assurda e lontana..
lontanissima eventualità in cui fosse successo. Non avrebbe più
potuto chiamarlo così.
Assurdo!
Scorpius
nel frattempo aveva cambiato posa e atteggiamento, si era seduto
sulla panchina sotto i portici, con il sole che gli scaldava le
spalle e le stava chiedendo qualcosa.
“Hai
mai la sensazione di essere osservata e studiata tutto il tempo ?
Come se qualcuno non aspetti altro che vedere un tuo passo falso per
dirti che non è da te?”
Lily
gli sedette accanto e sorrise amaramente “Già.. è come se fossimo
costretti dalla società, dalla famiglia e dagli amici a indossare
una maschera.”
Scorpius
voltò lo sguardo e la osservò.
“Esattamente”
ammise stupito “a volte vorrei solamente..” si bloccò, sbuffando
dal naso, leggermente arrabbiato e confuso.
“Lasciarla
cadere ?” concluse lei.
La
guardò di nuovo, stupendosi ancora una volta di quanto fosse bello
parlare con lei... di quanto fosse facile e liberatorio farlo proprio
con lei.
Ci
fu un momento di silenzio, uno di quelli in cui un sacco di pensieri
e paure affollano la mente.
Poi
Scorpius chiuse gli occhi e guardando il vuoto le chiese la domanda
che più lo terrorizzava tra tutte: “Pensi che piacerei lo stesso
alle persone ? Se... se non fossi più così ? Se non fossi quello
che si sono abituati a conoscere ?”
Lily
lo guardò e mise la mano sopra la sua.
“Penso
che le persone che contano veramente già ti conoscono senza”
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Spero
di essermi fatta perdonare, ma ormai lo sapete che non posto con
regolarità, anche perché fin dall'inizio questa storia la scrivo di
getto e se non c'è l'ispirazione giusta finisco con lo scrivere
schifezze.
Chi
ha letto il libro “Fangirl” capirà cosa intendo ;P
Beh,
non ho intenzione di rubarvi altro tempo, continuate pure a
borbottare le vostre maledizioni per avervi mollato sul più bello xD
Ah!
no... non è vero xD Ultima cosa! Giunti a questo punto ci tengo
moltissimo a ringraziare le persone che l'hanno messa fra le
seguite/preferite/da ricordare, quali:
Arya
secrets, chiisanaSaki, Grimilde Deveraux, Lily_Ginny, lucifery82,
Mary Evans, paperottamartina, prettyvitto, Scorpioncina, victoria
black, xfreehugsbaby,_imjusteri,_purcit_
Clariss25,
Eris_11, Fenicebook,GothicGaia, Jade_Malfoy, Katherine_1814,
Lily_Ginny, Talia Jackson
Eris_11
e Merion143
Ed
anche le 3 persone che hanno commentato lo scorso capitolo, ovvero:
Arya secrets, victoria black e GothicGaia.
Davvero,
voi non avete idea di QUANTO mi abbia resa felice venire a sapere che
la storia è stata apprezzata (in qualche modo xD) da tutti/e voi.
Per cui ci tenevo tantissimo a ringraziarvi. Se ho deciso di
continuare la storia è anche soprattutto per merito vostro che, in
qualche modo, mi spronate a non mollarla. Quindi, thank u so much my
dears <3
Bien,
a questo punto...
Ci
si vede bella gente!
Baci
Gin
p.s.
Se volete lasciarmi un commentino piccolo piccolo, sappiate che sono
sempre aperta a critiche costruttive :)
Dominique
Weasley
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
1
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
“Beh
e poi cos'è successo ?” chiese Dominique, arrotolandosi ancor di
più la piuma tra i capelli.
“Cos'altro
vuoi sapere ?” le chiese Briseide prendendo un'altra cucchiaiata
dal barattolo del gelato al pistacchio “ti ha praticamente fatto la
telecronaca di tutto quello che si sono detti!”
“Beh
ma è successo tre giorni fa!” si lamentò Dominique “e poi non
ci ha detto cosa si sono detti dopo.”
“Dopo
che gli ha preso la mano tra le sue e gli ha giurato amore eterno ?”
sghignazzò Briseide.
“COSA
?! Io non ho mai fatto nulla del genere!” gridò Lily,
scandalizzata dalla catastrofica, apocalittica e assurda idea
malamente partorita da quel piccolo genio del male.
“Capirai,
l'ha praticamente solo sfiorato... come se non avesse fatto nulla”
la liquidò Domi, sventolandogli la zampa fresca di manicure in
faccia.
E
la corvonero per tutta risposta sbuffò, borbottando quattro misere
parole “Era solo una battuta” prima di prendere un'altra
cucchiaiata e ficcarsela in bocca.
Una
passata di smalto verde.
Dominique
nemmeno sollevò gli occhioni azzurri verso le amiche per evitare di
sbavare ai lati dell'unghia.
“Non
sei divertente, pensa ad ingozzarti così Lily finisce di raccontare”
Briseide
la fulminò con lo sguardo e sbatté il cucchiaio sul tavolo, con una
forza che fece impaurire i piccoli elfi che gli gironzolavano
attorno, come tante piccole api operaie davanti alla loro regina –
anche se in questo caso erano tre, le regine.
“E
tu piantala con quel magi smalto, come hai appunto notato sto
mangiando e quella puzza schifosa mi fa vomitare”
Domi,
sollevò il mento aguzzo e la fulminò a sua volta con gli occhi,
perché il suo piccolo atto di ribellione le aveva fatto cadere la
boccetta del magi smalto nuova di zecca.
“Allora
spostati, c'ero prima io e se mi muovo e poi faccio casini nessuno
pulisce”
Bri
alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
“Sei
un caso patologico e sei pure viziata”
Colpita
e affondata.
La
Weasley spalancò occhi e bocca in un solo istante.
“Guarda
che a casa siamo tre figli, semmai viziata sarai tu” ribatté tutta
arzilla, convinta di averla scampata con astuzia.
Ma
si sa che chi non ha sangue di serpe nelle vene non eccelle molto in
certe qualità, per cui venne nuovamente azzittita dall'amica.
“Intanto
non sono io quella che si sta facendo pulire le sbavature di smalto
da un elfo domestico”
“Quale
sarebbe il vantaggio di ritrovarsi qui ogni sera allora ?” chiese
esterrefatta, come se schiavizzare piccole creaturine innocenti fosse
l'unico motivo per andarle a trovare nelle cucine.
La
Neekon-Rosier sbatté gli occhi più volte, come ad ingraziarsi i
piccoli elfi, prima di sorridere, seconda cosa allarmante, e dire:
“Beh per lo spuntino di mezzanotte no ?”
“Non
mi pare che sia mezzanotte” borbottò Dominique.
E
a quel punto, dopo essersi sorbita i battibecchi bisbetici, Lily
intervenne.
“Ragazze!
Ero io la protagonista di questa storia o mi sbaglio ?” le sgridò
la rossa riportando l'attenzione sul fulcro della questione e sul
vero motivo che le aveva spinte a riunirsi in quel posto... ovvero
spettegolare.
Attività
utilissima ai fini dell'amicizia femminile.
*
Albus
Potter aveva passato tutta l'estate a trovare lo schema di gioco
perfetto, allenandosi strenuamente con chiunque gli capitasse a tiro,
costringendo i parenti a giocare a quidditch con lui.
Lui
ci sapeva fare con le parole, un minuto prima stavi stravaccato sul
prato a goderti il sole e il minuto dopo eri stato convinto a unirti
per una “partitina veloce veloce”.
Il
problema era che queste partite duravano Ore.. perché si,
Albus non si accontentava di giocare.. lui imponeva duri allenamenti
estenuanti, finendo così per farsi odiare da tutto il clan.
Il
potere della persuasione era qualcosa che andava al di là della
comprensione altrui e della magia che si poteva insegnare a scuola.
Era
qualcosa di innato.
Un
potere subdolo alle volte, perché agiva in modo inconscio nelle
menti delle “vittime”.
Per
fortuna Albus era un grifondoro e lo utilizzava solo per il
quidditch, altrimenti sarebbero stati guai per tutti... sarebbe
persino potuto diventare un futuro signore del male.
Ma
no, lui era in tutto e per tutto il figlio di San Potter.
Rasha
osservò il ragazzo Potter, da dietro la statua di un gigantesco
goblin, disfarsi con furia del mantello. Lo sentì ringhiare e
imprecare su un qualche fondatore, incavolato probabilmente con il
temporale che aveva disatteso le sue aspettative, distruggendo il suo
sogno di un allenamento clandestino al chiaro di luna.
La
ragazza scosse la testa, divertita dall'insensata scelleratezza del
moro. Davvero non capiva come potesse preferire rischiare la pelle
tra i fulmini e la concreta possibilità di venir espulso, pur di
salire su quella maledetta scopa.
Ma
ciò che non capiva più di tutto era il proprio
comportamento.
Perché,
se era di ronda e l'aveva beccato con le mani nel vaso di Pandora,
non era corsa a sgridarlo e a togliergli duemila punti ?
Perché
rimaneva nascosta lì dietro ad osservarlo ?
Cos'era
quella sensazione che stava provando ?
Ansia
?
Aveva
forse paura che lo cacciassero da scuola per colpa sua ?
Perché
le importava di lui ?
Non
ne aveva idea, ma in ogni caso non fece nulla.
Rimase
lì con la bocca leggermente aperta ad osservarlo, in silenzio,
andare verso i dormitori.
*
Tutto
girava.
Tutto
vibrava.
Gli
oggetti si sdoppiavano e i muri gli si stringevano addosso.
Scorpius,
con andatura traballante, stava cercando di tornarsene in camera dopo
aver passato la serata a bere con alcuni amici. Era ciucco come una
spugna e ad ogni passo che faceva ne seguiva un altro che lo faceva
finire addosso al muro.
O
era il muro che finiva addosso a lui ?
Prima
una spallata.
Poi
una testata.
Un
passo avanti e uno di lato.
Un
botto, un gemito di dolore e uno strusciamento di piedi sul pavimento
o spalle sul muro.
Lily
fu l'ultima ad uscire dalla cucina e non appena fece capolino dalla
porta, per assicurarsi che non ci fosse nessuno all'orizzonte, uscì
dall'oscurità e svoltò a sinistra.
Fu
un attimo.
Non
vide nulla, ma sentì qualcosa andargli addosso.
Sentì
dolore.
Si
sentì cadere in avanti, come se avesse perso la presa sulla gravità.
E
un botto secco.
Un
cranio aveva colpito la fredda pietra del pavimento, ma non era stato
il suo.
Sbatté
il naso e il mento su quella che capì -poco più tardi- essere la
clavicola di Scorpius Malfoy ed un dolore lancinante le si propagò
per tutto il volto, facendola imprecare mentalmente.
“Mmh..”
fu il gemito di dolore che risvegliò Lily.
La
rossa sollevò le palpebre e un acuto mal di testa le pervase le
tempie.
“Merda..
che botta” fu ciò che scosse Scorpius dalla propria confusione,
riportando un po' di lucidità nella sua mente.
“Potter
?” chiese il ragazzo, riconoscendo la voce e la testa rossa che
aveva sul petto.
Lei
sollevò lo sguardo e lo allacciò al suo.
“Malfoy
?” rispose lei, sbuffando dal naso e sentendo subito dopo una fitta
a quel gesto, si portò una mano a coprire/coccolare il proprio naso
infortunato.
Scorpius
sospirando la imitò, passandosi una mano sugli occhi e tra i
capelli.
Rimasero
così, uno sull'altro, per qualche altro minuto.
Probabilmente
aspettando di recuperare sufficiente energia per alzarsi e camminare
verso le proprie destinazioni.
“Sei
coperta di sangue” la voce del biondo ruppe il silenzio.
“Colpa
tua” rispose lei automaticamente.
I
loro sguardi s'intrecciarono nuovamente, ma questa volta c'era un che
di diffidenza e rabbia in entrambi.
“Come
fa ad essere colpa mia ? Sei tu che sei sbucata fuori dal nulla”
Lily
arricciò il naso per l'odore di alcol che percepì nel suo alito e
gemette di nuovo per il dolore.
“Sei
tu che sei sbucato dal nulla e sei pure ubriaco fradicio! Senti che
puzza!”
“Hai
intenzione di toglierti di dosso prima o poi ? Mi stai inzuppando la
camicia”
Si
guardarono in cagnesco per un altro istante.
Poi
Lily sorrise e strofinò il viso per bene sulla suddetta camicia,
prima di rispondere “Nah, si sta comodi in effetti”
“A
tuo rischio e pericolo Potter, potrei vomitare l'anima da un momento
all'altro”
“No,
non succederà.. a meno che tu non faccia qualche movimento brusco”
Dopo
un lasso di tempo che ritenne accettabile Lily si mosse, cautamente,
sollevando il busto con la forza degli avambracci, riuscendo a
mettersi seduta, rimanendo però sempre sopra di lui.. esattamente a
cavalcioni sui suoi fianchi.
“Mi
sa che non sono l'unico ad aver bevuto stasera” commentò il
biondo.
“Ma
vattene! Sono lucidissima” rispose lei, appoggiando di proposito le
mani sulle sue spalle, guardandolo da sopra, con la testa
incorniciata dai capelli che planavano verso di lui.
“Certo..”
rispose ironicamente Scorpius “proprio per questo ti sei messa in
questa posa.” poi sorrise e continuò con un tono malizioso “Sai
potrei anche farmi venire in mente qualche idea”
“Piantala..
è solo troppo faticoso alzarsi tutto d'un botto” rispose Lily,
prima di strusciare verso il pavimento “Et voilà, les jeux sont
fait”
Lui
sollevò entrambe le sopracciglia e stupito le chiese “Parli
francese ?”
“A
volte.. forza muovi il culo e vattene in camera tua.” lo liquidò,
appoggiando la schiena al muro prima di estrarre la bacchetta,
puntarsela sulla faccia e chiudere gli occhi per concentrarsi.
In
quel momento Scorpius sollevò la schiena dal pavimento e gli si
avvicinò.
“Ferma,
così finirai per cavarti un occhio” la bloccò, abbassandole la
mano e sfilandole la bacchetta dalle dita.
“Che
ti frega ?” chiese lei, aprendo solo un occhio per osservare la
scena.
Lui
rispose sollevando le spalle e poi mormorò “Faccio io”.
Afferrando
la bacchetta che le aveva tolto, la puntò e disse “Epismendo”
Un
sonoro Crack seguì la formula dell'incantesimo e Lily si circondò
il naso con entrambe le mani, come per verificare che non glielo
avesse tolto per farle un dispetto e farla somigliare a Voldemort.
“Ecco..
adesso sei perfetta” disse rigirandosi la bacchetta tra le dita
prima di restituirgliela dalla parte del manico.
Lei
sollevò entrambe le sopracciglia per l'aggettivo che aveva usato,
meravigliandosi che l'avesse associato alla sua persona.
Scorpius
dovette pensarla ugualmente perché rettificò la frase, accigliando
le sopracciglia e storcendo le labbra alla ricerca delle parole
giuste.
“Cioè
uguale a prima.. perfettamente ordinaria”
Lily
annuì, tentando di nascondere e fermare le risate che stavano
nascendo sul suo volto
“Grazie”
“Si..beh”
il ragazzo si grattò la nuca, come imbarazzato, e per la prima volta
a lei sembrò che avesse un non so che di familiare con i maschi
della sua famiglia.
Borbottando
Scorpius si alzò, facendo affidamento sul muro; s'avviò verso la
sala comune, per poi bloccarsi a metà di un passo per girarsi verso
di lei.
“Ah
Potter” la chiamò, attese che sollevasse lo sguardo, poi indicò
se stesso e lei, ed infine disse “questa conversazione non è mai
avvenuta”
Lily
sorrise e rispose “Certo Malfoy, come quella dell'altro giorno”
Si
guardarono un'ultima volta.
Cioccolato
e ghiaccio si fusero ancora.
Annuirono
entrambi, suggellando da lontano il loro patto di silenzio, e poi si
voltarono le spalle per andare finalmente a dormire ognuno nella
propria casa.
*
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Per
una volta nella mia vita SONO PUNTUALE GENTE! *-* Il fatto è che
questa settimana mi sentivo ispirata ed ho colto l'occasione per
buttare giù qualcosina.
Spero
che la storia continui a piacervi, anche se il tutto procede molto
lentamente (specie il rapporto fra Lily e Scorpius), ma abbiate fede!
Tempo
al tempo e tutti i nodi verranno al pettine! ;)
Spero
di riuscire a mantenere il ritmo ed aggiornare presto.
Al
solito, se volete lasciarmi un commentino piccolo piccolo, sono
sempre bene accetta a critiche purché costruttive.
Baci
Gin
Albus
Severus Potter
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
7
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Quella
mattina Lily non aveva nessuna voglia di andare a lezione, anzi
avrebbe volentieri finto un malanno per continuare a dormire e non
alzarsi proprio dal letto, e ci sarebbe riuscita se non fosse stato
per Alice Paciock.
La
sua compagna di stanza l'aveva letteralmente tirata fuori dal letto e
buttata sotto la doccia.
Lily
sollevò lo sguardo dalla tazza fumante di caffè, che aveva sotto il
naso, e fulminò la bionda artefice del misfatto.
“Oh
non guardarmi così, sai che è per il tuo bene” mormorò la
ragazza, non appena percepì lo sguardo assassino su di sé.
“Il
mio bene sarebbe stato dormire, visto che ho l'aspetto di uno zombie”
borbottò la rossa, continuando a fulminare l'altra.
Normalmente
le due erano sempre andate d'accordo, avendo la stessa età ed alcuni
hobby in comune era stato naturale per loro fare amicizia,
soprattutto perché i loro genitori erano amici dai tempi della
scuola ed ogni tanto organizzavano delle cene assieme.
Ma
non erano mai state migliori amiche, forse anche perché da due
estati a quella parte Alice non faceva che ronzare attorno a James,
ogni volta che andava a casa Potter, il che era alquanto noioso ed
irritante per la rossa.
Alice
sospirò, alzando gli occhi al cielo, e poi cercò di farsi perdonare
“Ok” disse “se la smetti con questo atteggiamento ti rivelo una
cosa alquanto interessante”
Lily
sollevò il mento, precedentemente poggiato sulla propria mano, e la
invitò a continuare con uno sguardo interessato.
Alice
le si avvicinò e, mantenendo la voce bassa, disse “stanotte ci
sarà la festa dei serpeverde ed ho un aggancio per riuscire ad
entrare”.
Gli
occhi di Lily brillarono, animati di nuovo di vita ed energia.
“Scherzi
? È tipo una vita che sogno di andarci !” esclamò, afferrando il
braccio della Paciock, per tirarla più vicina a lei.
“Lo
so, me lo ricordo, quindi se mi prometti che andrai a tutte le
lezioni ti dirò come entrare, andata ?” le chiese tendendo la
mano.
Lily
stese il braccio e l'afferrò ghignando “Andata!”
*
Scorpius
era stressato ed era tutta colpa di Flint e di quella dannata festa.
Ne
aveva abbastanza di tutte quelle stupidaggini e frivolezze.
Aveva
passato tutta l'estate a sorbirsi party barbosi dell'alta società e
festini segreti dei ricchi rampolli londinesi. Perciò una volta
tornato ad Hogwarts tutto voleva fare tranne che quello, presenziare
all'ennesima festa.
Ma
come si poteva annullare la famigerata festa d'inizio anno dei
serpeverde?
E
come si poteva fermare Flint, soprattutto?
Se
fosse stato un grifondoro avrebbe escogitato qualche stupido piano
per rovinare tutto ma, essendo un serpeverde, si limitò a far sì
che gli eventi si sviluppassero.
Ovvero
non fece niente.
Scorpius,
sdraiato sul divano di pelle della sala comune, lanciò un'occhiata
alla sua destra, dove Flint e Morgana Redclain, stavano discutendo di
design.
Morgana,
con le mani poggiate ai lati dei fianchi, esclamò: “Sul serio vuoi
mettere degli striscioni verdi su questa parete? Ma ti rendi conto di
quanto siano un pugno nell'occhio accanto alle luci intermittenti?”
“Stanno
benissimo invece, vuoi solo sabotare le mie splendide idee perché
vuoi attribuirti tutto il merito” ribatté Flint.
“Non
è assolutamente vero! Lo dico perché le tue idee sono terribili!”
strillò la ragazza.
“Credi
che non ti conosca? Vuoi decidere tutto tu, come vuoi sempre avere
l'ultima parola” strillò l'altro, sollevando le mani sopra la
testa, in un classico gesto d'impazienza e stress... probabilmente
l'avrebbe strozzata a breve.
Scorpius
alzò gli occhi al cielo, spazientito e, decretando di aver sentito
abbastanza, decise di cambiare aria. Anche perché se fosse rimasto
avrebbe finito con strozzarli entrambi.
*
Uscire
dalle varie sale comuni, tutti agghindati a festa fu una vera
impresa, ma come ogni anno ci riuscirono.
Chi
prima e chi dopo si presentarono alla festa, tutti sfavillanti ed
elettrizzati, e si scatenarono.
Il
dress code, l'unica regola delle serpi, era l'eleganza, perciò gli
uomini erano in camicia e le donne in abito da sera.
Chi
più e chi meno, aveva la sua occasione per brillare.
Quello
era il preludio per una serata indimenticabile.
*
La
musica rimbombava in tutta la sala, Lily era affascinata dalla
grandezza e dalle decorazioni affisse alle pareti, che facevano
sembrare il posto una delle discoteche babbane che aveva frequentato
a Parigi, con Dominique e sua cugina Estelle.
Alice
la tirò verso il tavolo dove servivano gli alcolici e le disse
all'orecchio: “Prima regola : bevi fino a non ricordarti niente la
mattina dopo”.
Lily
non poté far altro che scoppiare a ridere ed accettare il bicchiere
dal contenuto misterioso.
Il
primo di tanti.
La
musica rimbombava in tutti i suoi nervi e in ogni fibra del suo
essere, tanto da sentirla come una parte di sé.
Scuoteva
il corpo e i capelli a tempo, mentre con gli occhi chiusi cantava le
parole della canzone più famosa del mondo magico.
Ad
un certo punto il loro duo era diventato un gruppetto alquanto
diversificato, non c'erano più case o generi a dividerli.
Tutti
ballavano con tutti.
Tutti
abbracciavano tutti.
E
Lily non si era mai sentita più libera.
Una
ragazza dai capelli corvini le afferrò le mani e la trasportò in un
giro tondo della pista ridendo e saltellandole accanto come se fosse
la sua migliore amica.
Rotearono
su loro stesse a tempo di bassi e saltarono tra le urla generali.
Finché
qualcuno non le afferrò i fianchi.
Lily
si appoggiò, fidandosi completamente di quello sconosciuto e
ballandoci insieme.
You
and I
You
don't wanna talk about it
You
don't wanna talk about
You
and I
Lo
sconosciuto le afferrò le braccia e le tirò sopra le loro teste.
I
loro bacini si muovevano coordinati, mentre intrecciavano le mani.
We
don't ever talk about it
But
in my head
Oh,
you say, say you still want it
That
you're done with being lonely now
It's
you and I
You
and I
Lily
poggiò la testa sulla sua spalla e voltò lo sguardo verso il viso
del ragazzo.
Una
parte di lei riconobbe quegli occhi grigi e quei capelli biondi, ma
non fu quella cosciente in quel momento.
Perciò
si girò tra le sue braccia e gli fece scendere una mano tra i
capelli e con l'altra l'abbracciò in vita.
Scorpius
ricambiò l'abbraccio e si avvicinò con il viso a quello della
ragazza dai capelli rossi.
Ballarono
l'uno ad un palmo dal naso dell'altra, avvicinandosi sempre di più
ad ogni movimento di spalle e fianchi, finché le loro labbra non si
toccarono.
L'abbraccio
s'intensificò.
Braccia,
mani, schiena.
Si
accarezzarono.
Capelli,
guancia, mento.
Si
avvinghiarono.
Labbra
contro labbra.
Le
loro lingue s'incontrarono e fu perfetto.
Una
folle passione riempì i loro petti.
I
loro corpi avevano smesso di ballare, ma non erano fermi, ancora in
pista erano intenti a cercarsi e ad accarezzarsi, come presi da
un'urgenza folle e disperata di contatto.
Savor
the taste
Savor the pain
I
don't expect you to release me
Jumping
the gun
Holding my tongue
I'd
never ask you to forgive me
Niente più
esisteva al di fuori delle labbra dell'altro.
Labbra
contro labbra.
Niente più
contava, solo le mani di lei nei suoi capelli.
Denti,
morsi, lingue.
And
you will never see my side
And I will always think I'm right
But
I always regret the night
I told you I would
hate you 'til forever
Forever,
forever, forever
Niente più
importava, solo il respiro di lui.
La morbidezza
delle sue labbra.
Il calore del
suo corpo.
Forever,
forever, forever
Forever,
forever, forever
Forever,
forever, forever
Quando
ripresero fiato, si guardarono negli occhi e si riconobbero.
Entrambi
sorpresi, aprirono le labbra come per dire qualcosa, ma non uscì una
parola da nessuno dei due.
Rimasero
a guardarsi per qualche istante, poi lei gli sorrise e lo abbracciò,
posando la testa sul suo petto.
Lui
respirò il profumo dei suoi capelli e sussurrò: “Lily”
Lei
sollevò la testa e lo guardò, interrompendo qualsiasi cosa stesse
per dire.
Gli
poggiò l'indice sulle labbra e disse: “Scorpius, non” poi si
morse il labbro e scosse la testa, come per dirgli: non dire nulla,
ti prego.
Lui
annuì e le prese il viso tra le mani, per poi lentamente abbassarsi
per baciarla di nuovo.
Lei
ricambiò il bacio, stringendosi a lui, come o forse più di prima,
imprimendo ogni dettaglio nella sua memoria.
Lo
baciò famelica, passionale, si sentiva insaziabile e ne voleva
sempre di più.
La
baciò preso da una frenesia sconosciuta.
Il
bisogno di accarezzare la sua lingua con la propria e di assaporare
le sue labbra era impellente, fisico, quasi viscerale.
E
qualcosa dentro di lui si sbloccò, qualcosa gli disse di non
fermarsi, di non smettere e di prendersi tutto ciò che lei era
disposta ad offrirgli, perché era la sua occasione.
Forse
l'unica occasione per stare con lei.
Si
staccò dalle sue labbra, per andare a baciarle il collo, inebriato
dalla frenesia del momento, sentiva il bisogno di toccarla e baciarla
ovunque.
Sentì
il bisogno di marchiarla, di succhiare e mordere un punto preciso del
suo collo.
Lei
non fece che gemere di piacere e desiderare che non smettesse mai di
toccarla.
Scorpius
tornò a reclamare le sue labbra, lasciando una scia di baci nel
tragitto, e lentamente la portò con le spalle contro un muro.
Lily,
sentendo le mani di Scorpius che scendevano ad accarezzarle le cosce,
fece un piccolo salto e gli avvolse le gambe attorno al bacino.
Ora
erano alla stessa altezza ed erano entrambi più comodi per
continuare a baciarsi.
*
Nello
stesso istante due persone osservarono quella scena, ma solo una
delle due sorrideva beata, l'altra prometteva guai.
*
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
In
questi momenti difficili non ci resta che cercare di portare un po'
di luce e speranza. Spero sinceramente che stiate bene e che vi abbia
fatto piacere leggere questo capitolo.
La
canzone che mi ha ispirato è “You and I” di Léon.
L'altra
che ho inserito è “Forever” di Chvrches.
Baci,
Gin.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
8
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
“Pensi
che non ti abbia vista ieri sera ?”
Lily
pensò in fretta a cosa potesse aver visto sua cugina.
La
notte precedente era stata alla festa clandestina dei serpeverde, e
quell'arpia non poteva essersi imbucata, come aveva fatto lei,
soprattutto perché odiava a morte i verde-argento.
Per
non parlare del fatto che -come sua madre prima di lei- era ligia al
dovere di studentessa e non si sarebbe mai sognata di uscire di
nascosto di notte per fare baldoria.
Eppure...
un dubbio a forma di biscia s'insinuò tra i suoi pensieri.
Possibile
che fosse lì ?
Possibile
che presa dall'alcol non avesse notato la sua presenza ?
Rifletté
un secondo e decise che la cosa migliore da fare fosse fingere di non
sapere nulla.
E
così fece, dicendo: “Non ho assolutamente idea di cosa tu stia
dicendo”.
Rose,
incrociò le braccia sotto il petto e alzò il mento sempre più in
alto -da vera sotuttoio rompiboccini-, probabilmente quella era la
sua tattica intimidatoria.
Alquanto
banale, a dirla tutta.
E
di fatto con Lily non funzionò per niente, visto che la conosceva da
una vita e per lei, Rose, era solo una piaga, inutile ed irrilevante
all'interno dell'arco della sua vita.
Perciò
sollevò le sopracciglia, mostrando la sua migliore espressione da
strega tranquilla, e continuò ad attendere una sua spiegazione.
Rose
le si avvicinò ancora di più, stringendo gli occhi al massimo e,
sbuffando dal naso come un drago, le disse : “Lo sai benissimo! Non
fare la finta tonta con me! Sei uscita di soppiatto per andare a
quella festa”.
Lily,
rimase imperturbabile, d'altronde crescendo con due fratelli più
grandi, guerrafondai e dittatoriali, aveva iniziato ad affinare lo
spirito e l'intelligenza fin da bambina. Era abituata a reagire con
delle vendette ai loro soprusi ed era assolutamente divertente
attribuire loro la colpa, quando la mamma si accorgeva che il
prezioso vaso, piatto o ricordo di famiglia era stato distrutto.
E
con due terremoti così, perché sospettare della piccola pulce di
casa ?
Soprattutto
quando ella aveva una faccia angelica.
Perciò
sfoderò la sua migliore faccia da poker e chiese: “Quale festa ?”
Rose
inclinò la testa verso la spalla sinistra, chiudendo gli occhi,
esasperata dal suo comportamento, e disse: “Quella clandestina, che
le serpi danno ogni anno”.
La
faccia da poker crollò per circa dieci secondi, in cui Lily realizzò
che sì, probabilmente la strega di fronte a lei l'aveva seguita e
sì, molto probabilmente l'aveva colta in fragrante.
Ma
lei non si sarebbe mai tradita con le proprie mani.
O
almeno non l'avrebbe fatto con Rose, se fosse stato Teddy, o
Dominique, o il nonno, sicuramente avrebbe vuotato il sacco, ma mai
con quell'arpia!
“E
cosa ti fa pensare che io ne sappia qualcosa ?” disse la Potter,
sollevando le sopracciglia, continuando a mantenere la facciata.
“Oh,
andiamo Lily!” esclamò l'altra, spazientita, e poi aggiunse: “Puoi
anche smetterla con questa farsa! Ti ho seguito e grazie a te sono
entrata”.
La
ragazza, messa con le spalle al muro, fece una smorfia, pensando:
Già,
l'avevo immaginato... che stupida che sono, avrei dovuto controllare
meglio!
Ci
mancava solo questa befana che si mette a spiarmi!
Rose nel
frattempo aveva continuato a blaterare e quando Lily tornò ad
ascoltarla udì la frase della sua condanna: “e poi ti ho vista con
quel figlio di Mangiamorte di una biscia di Malfoy! Mi fai davvero
schifo!”
La Potter gelò
sul posto e, spalancando gli occhi, disse la prima cosa che le venne
in mente: “Ero ubriaca ! Qualsiasi cosa tu abbia visto-” o per lo
meno iniziò a dirla, ma venne prontamente interrotta dalla cugina.
“Risparmia
queste baggianate per i tuoi fratelli, non puoi fregarmi” e
il modo in cui lo disse era da stronza fatta e finita, quelle mosse
con la testa, quel 'puoi' praticamente sputato e il ghigno
malefico... erano da perfetta carogna.
Allora
è questa la tua vera faccia!
È
questo che vedeva Briseide tutti i giorni.
Ed
io che non le avevo creduto.
“Gli stavi
appiccicata come una piovra, ci ballavi assieme, ci ridevi insieme e
mi hai fatto venire il voltastomaco, me ne sono andata prima che vi
metteste a scambiarvi la saliva, ma so perfettamente che è ciò che
hai fatto” poi fece una pausa d'effetto, godendosi la scena in cui
Lily impallidiva sempre di più e non sapeva cosa dire per
difendersi.
In fine continuò
la sua arringa, gettando la sua arma finale: “ed è esattamente ciò
che ho detto ad Albus”.
“Cosa ?”
mormorò Lily scioccata.
La guerra fredda
era tra loro due, non avrebbe mai dovuto tirare in ballo i fratelli,
era alquanto sleale e disonorevole perfino per lei.
Incrociò le
braccia e, con un ghigno malefico, disse tutta soddisfatta: “Gli ho
detto che ti sei baciata Malfoy davanti ai miei occhi e che poi siete
saliti in camera sua... ha tratto da solo le ovvie conclusioni”.
A quel punto fu
Lily a sbuffare come un drago, ma non per l'esasperazione, la sua era
rabbia pura e vide rosso.
“Sono tutte
calunnie! Ti sei inventata tutto!” le gridò contro.
“Non ne sarei
così sicura, eravate piuttosto intimi, e come hai detto tu,
eri 'ubriaca' chissà cosa puoi aver fatto senza i freni inibitori...
probabilmente te lo sei fatto più di una volta, da vera zoccola,
quale sei”.
E dopo quelle
parole, Lily non vide più i corridoi scolastici, né ricordò di
poter usare la bacchetta, semplicemente prese la rincorsa e la caricò
come un toro.
E per la seconda
volta, si ritrovò a fare a botte con il sangue del suo sangue.
*
“Botte...
botte... botte...”
Briseide
sentendo gli schiamazzi uscì dal bagno delle ragazze, seguendo le
altre ragazze, che avevano occupato i bagni per ripassarsi il trucco
prima della lezione successiva.
Nel mezzo del
corridoio, che portava all'aula di incantesimi, una folla di studenti
incitava qualcuno a combattere.
Briseide, dalla
postazione in cui era, non riuscì a capire chi ci fosse nel centro
del ciclone, così approfittando della sua bassa statura cercò di
infilarsi tra le braccia e i fianchi delle persone davanti a lei.
Riuscì ad
avvicinarsi di due file, ma ancora non c'era nulla che riuscisse a
scorgere, così cercò di andare nuovamente avanti, ma in quel
momento la folla si mosse. Tutti spinsero verso sinistra e
inevitabilmente Briseide fu spinta e sballottata a sinistra, perse
l'equilibrio e si appoggiò alla prima cosa che le sue mani
toccarono.
“Scusami”
disse immediatamente, imbarazzata come non mai, prima ancora di
vedere contro chi si era scontrata, o meglio chi aveva usato come
appoggino.
“Tranquilla è
colpa di quelle due... spero che non si facciano troppo male” disse
una voce maschile.
La bionda
sollevando gli occhi chiese : “Sono due ragazze?” poi incontrò
gli occhi azzurri, osservò i lineamenti e i capelli scuri del
ragazzo e rimase a bocca aperta, avendo messo i pezzi al proprio
posto si era creata l'immagine del puzzle.
“Nott”
esclamò dopo poco.
“Rosier”
rispose lui, con un tono neutro.
“Neekon!” lo
corresse automaticamente, scuotendo leggermente la testa.
Lui scrollò le
spalle e mormorò : “Come ti pare”.
Briseide si
riscosse dallo stupore e si ricompose, pensando subito ad
allontanarsi dal ragazzo. Fece pressione con la mano che gli aveva
poggiato sul petto, per rimettersi in piedi, ma venne bloccata dal
braccio che il ragazzo gli aveva messo attorno alla schiena, per
evitare di farla cadere durante la colluttazione precedente.
“Si sono due
ragazze, una è la tua amica” disse lui.
“Cosa ?”
chiese la bionda confusa.
Lui le indicò
con il mento lo scontro alle loro spalle e aggiunse: “la rissa”.
Briseide si
rigirò in quella specie di abbraccio e spalancò gli occhi,
esclamando: “Ma quella è Lily!”
“Già...
contro Rose Weasley”.
“Oh... non di
nuovo” borbottò la bionda, sbattendosi una mano sulla fronte.
Il vocione di
Taddeus Zorkas, professore di difesa contro le arti oscure,
interruppe gli schiamazzi, che incitavano le ragazze a lottare: “Che
cazzo sta succedendo qua dentro ? Cos'è pensate di essere al
parco-giochi?
Avete intenzione
di pascolare come delle pecore?
IN CLASSEEE
ADESSO RAGAZZINE !!!!!
O vi butto nelle
segrete!”
Gli studenti,
terrorizzati fuggirono in un lampo, portandosi dietro pure le due
litiganti.
“Vieni Rose!”
esclamò qualcuno.
“Noo la devo
finireee!” rispose lei, prima di venir trascinata via.
“Semmai sarà
io a finirti befana!” ribatté Lily, tentando di scansare le
mani che la tenevano ferma.
I passi del
professore rimbombavano sul pavimento come degli schiantesimi, mentre
si facevano sempre più vicini a dove Briseide si trovava.
“Nott...Rosier”
li chiamò Zorkas.
“P-professore
?”
“Vi pare il
caso ?” gli ringhiò contro.
Entrambi
aggrottarono le sopracciglia e lo guardarono confusi.
In risposta
l'uomo sollevò il sopracciglio, il che era un noto preambolo di guai
e della sua ira funesta.
I ragazzi si
guardarono e si resero conto della situazione compromettente che li
vedeva protagonisti.
Briseide arrossì
fino alla punta dei capelli e si scostò velocemente.
Per la seconda
volta la bolgia l'aveva travolta e aveva cercato di ripararsi, a
quanto pareva di nuovo tra le braccia di Nott.
“A lezione !”
esclamò il professore.
“Si, subito!”
rispose Briseide, girandosi per correre immediatamente verso l'aula.
Una volta
arrivata alla meta si fermò, appoggiò la schiena al freddo muro del
castello e chiuse gli occhi, per riprendere il fiato.
Poggiò la mano
sinistra sul cuore e lo sentì battere all'impazzata, immediatamente
diede la colpa alla corsa e allo spavento per la possibilità di
essere messa in punizione da Zorkas, ma la verità era tutt'altra.
*
Albus la placcò
alla fine delle lezioni.
Era appena
uscita dalla porta dell'aula di trasfigurazione quando si sentì
tirare verso sinistra, da quello che poco dopo scoprì essere un
Albus alquanto incazzato.
“Ehi” lo
salutò Lily, tentando di apparire il più normale possibile.
“Lily”
rispose lui, mettendo tutta la delusione e la rabbia in quelle poche
lettere.
La rossa lo
osservò in silenzio, in attesa.
“Dobbiamo
parlare” sentenziò lui.
“Io non credo”
rispose lei, evitando di guardarlo in faccia.
Albus la tirò
più vicino a sé, mantenendo una presa ferrea sulla sua spalla, e le
disse: “Sono tuo fratello”.
Lily non riuscì
a trattenersi e rispose: “Ma davvero ? Non me n'ero accorta”.
“Smettila”
la fulminò con lo sguardo e poi continuò: “Sono alquanto
incazzato, non peggiorare ancora di più le cose con il tuo
atteggiamento di merda”.
“P-perché
saresti incazzato?” gli chiese titubante.
Il moro le
lanciò un'occhiataccia prima di sospirare e dire : “Ho avuto una
chiacchierata alquanto interessante con Rose”.
“Quella
befana! È una raccontapalle, qualsiasi cosa ti abbia detto è una
calunnia” esclamò subito la rossa, ancora incazzata per la rissa
di quella mattina.
Albus sollevò
un sopracciglio e le chiese: “Davvero? E tutta questa cattiveria
nei suoi confronti da dove viene fuori?”
“Viene fuori
dalla sua vera faccia, tu lo sapevi che insulta la mia migliore amica
da anni? E che la bullizza fisicamente?”
“Lo credo
altamente improbabile” rispose lui tranquillamente.
“Ma certo!
Questo perché sei accecato dalle sue bugie e dalle maschere da
santarellina!” esclamò, sollevando le mani in aria dall'enfasi.
“Senti, questo
al momento è irrilevante” disse lui, scuotendo la testa.
Lily si morse il
labbro inferiore, il suo tentativo di cambiare argomento non aveva
funzionato.
“Voglio sapere
se è vero che” Albus arrossì, si guardò i piedi e balbettò
qualcosa di incomprensibile, prima di sospirare, rialzare il viso con
rinnovato coraggio e finire la frase: “è vero che hai baciato
Malfoy e che... si, insomma... voi due... ecco...”
Lily spalancò
gli occhi, come un cervo davanti ai fanali di un'automobile babbana,
ma per fortuna lui era troppo impegnato ad arrossire, borbottare, e
guardarsi i piedi per accorgersene.
Spaventata, la
ragazza ebbe poco tempo per capire cosa fare e cosa dire.
Per un momento
si domandò cosa sarebbe successo se gli avesse risposto di si, o se
non avesse risposto affatto, quello effettivamente equivaleva a una
risposta affermativa.
Immaginò il
peggio: immaginò di venire sgridata, insultata, ignorata da tutta la
famiglia, relegata a reietta e tutto per un semplice ragazzo.
Ne valeva
veramente la pena?
Neanche aveva
avuto il tempo di ragionare sulla cosa.
Su cosa provasse
per lui, certo il bacio era stato fantastico, più che fantastico, ma
magari era tutto dettato dall'alcol, dalla frenesia del momento, da
mille fattori esterni che avrebbero potuto condizionare la sua mente.
Magari per lui
non era stato niente di che...
Magari lui
nemmeno se lo ricordava...
Certo quello non
aveva modo di saperlo al momento.
I secondi
passarono e la pressione, di dover dare una risposta al più presto,
si fece sentire perciò non ebbe tempo di analizzare tutto, e questo
la portò sulla strada più facile: la menzogna.
Così negò,
negò tutto, anche a se stessa.
“Cosa? NO! Dai
ma ti pare ?” rispose fingendo una risata, poi aggiunse: “Sapevo
che si sarebbe inventata una stronzata delle sue, ma dai sul serio?
Malfoy? Ma mi ci vedi?” continuò a dire sorridendo, mentre
pensava: ti prego, ti prego credici!
“Beh ecco...”
rispose lui, non più così sicuro delle sue accuse “mi era
sembrata molto sicura di ciò che aveva visto” Albus si grattò il
collo, un chiaro sintomo del suo disagio e insicurezza.
“Questo non
vuol dire che fosse vero!”
“È che... non
so quando me l'ha detto non ho potuto fare a meno di associare la
cosa alla verità... perché mi ha ricordato quando vi ho visti
insieme l'ultima volta”.
“Ci hai visti
insieme?”
“Si, quando ti
teneva in braccio, quando ti eri fatta male sul treno”.
“Ah... si
giusto, ma quello”Lily scosse la testa “quello era solo il suo
dovere da prefetto, figurati se lo faceva volentieri... e poi non
avrei mai chiesto il suo aiuto, se ci fosse stato qualcun altro,
figurarsi!”
“Probabilmente
sono stato troppo veloce nel giudicarti, scusa, mi dispiace... è che
io quello proprio non lo sopporto”.
Un senso di
colpa cominciò a salirle sulla schiena, un brivido la percorse, e si
sentì male, si sentì cattiva e immeritevole di ricevere quelle
scuse.
Avrebbe dovuto
essere lei a scusarsi per le bugie che gli stava propinando, ma
ovviamente non poteva farlo, non dopo tutto quello che aveva detto...
sarebbe andata persino peggio di come aveva previsto all'inizio.
Sospirò e
accettò le scuse, con un groppo in gola: “Tranquillo”.
“No, io... sul
serio mi dispiace” disse afferrandole un braccio per poi stringerla
in un abbraccio.
Lily ricambiò,
stringendolo forse con più energia di quanta ne avesse messa lui, si
godette quel momento, perché sapeva che quando la verità sarebbe
saltata fuori (come diceva sempre nonno Arthur) non ne avrebbe più
ricevuto alcuno.
Albus sciolse
l'abbraccio e con un sorriso le disse: “Comunque non so perché voi
due vi state facendo la guerra in questo modo, e sinceramente non so
se voglio saperlo, ma non è costruttivo un comportamento del
genere”.
Eccola, la
ramanzina da fratello maggiore- pensò lei.
Lily gonfiò le
guance come quando era piccola e guardò altrove, borbottando: “Ha
cominciato lei, non avrebbe dovuto fare quello che ha fatto”.
Albus scosse la
testa e sollevò le mani a mezz'aria, dicendo: “D'accordo non mi
immischierò. Ora devo andare, mi aspettano per l'allenamento di
quidditch, tra l'altro dovresti provare sei forte in porta”.
“Nah, non mi
va di prendere ordini da te” rispose lei sorridendo.
Lo vide andar
via e rimase per un attimo immobile a guardare il vuoto che aveva
lasciato.
La discussione
con Albus l'aveva sfinita, si era ritrovata a guardare il vuoto e a
ripensare a ciò che aveva ottenuto e ciò che aveva sacrificato per
averlo, per più tempo di quel che credesse.
Ad un certo
punto si era seduta nell'alcova sotto la finestra che affacciava al
giardino interno, ma non se ne ricordava, né se n'era accorsa prima
che qualcuno le sedette accanto.
*
Scorpius aveva
avuto la testa tra le nuvole per tutto il giorno.
Era indeciso,
incredulo e confuso da quando si era svegliato e i ricordi della
notte precedente l'avevano assalito.
L'aveva stretta
tra le braccia, avevano ballato insieme e si erano baciati.
Si erano baciati
più e più volte, ed era stato... beh era stato bello, molto bello.
Molto più bello di quanto si aspettasse...
Non che ci
avesse mai pensato a baciarla, ovviamente...
Bah, cazzate ci
aveva pensato eccome, ma non l'avrebbe mai detto a nessuno.
E adesso non
riusciva a togliersela dalla testa, dannazione!
Maledetta
la Potter e le sue labbra!
Non aveva il
minimo dubbio che a lei fosse piaciuto, perché si insomma lui era
Scorpius Hyperion Malfoy ed era dannatamente bello e bravo in tutto
ciò che faceva. Soprattutto con la lingua e con le mani, d'altronde
più di una ragazza glielo aveva confermato.
Si, la modestia
non era proprio di casa.
Comunque non
sapeva che fare, certo non gli sarebbe dispiaciuto baciarla di nuovo,
da sobrio, o conoscerla meglio intimamente, ma lei non era una di
quelle... l'avrebbe mandato a quel paese in un lampo.
Ma poteva
mettercisi insieme? Cioè... loro due insieme come coppia sembravano
una barzelletta...
Tra l'altro non
era tipo da storia seria, cuori, fiori e cioccolatini... bleah, al
solo pensarci gli venne la nausea.
Non ne aveva
idea.
Forse avrebbe
dovuto rimuginarci un altro po' su, o parlarle...
In quel momento
vide una macchia rossa con l'angolo dell'occhio e voltò lo sguardo
per guardare meglio, riconoscendo proprio la colpevole del suo
malessere.
Lily non sembrò
accorgersi del suo sguardo, né della sua presenza o quella di
qualcun altro, lei stava fissando il vuoto.
Vederla così lo
spinse ad avvicinarsi.
Forse anche lei
stava pensando alla sera prima e a loro due.
Senza pensare il
suo corpo si mosse e le sedette accanto, pensando che forse era il
momento giusto per parlare del bacio.
Come immaginava
non l'aveva notato, così senza riflettere le toccò il braccio e la
chiamò: “Lily!”
Lei si girò e
lo guardò negli occhi, per un istante si concesse di ammirare la
bellezza di quel viso spigoloso, mascolino e meraviglioso... Scorpius
era oggettivamente molto bello, con quei capelli biondi e gli occhi
grigi, il classico principe azzurro delle favole.
Ma lei non
poteva permettersi quei pensieri, non voleva di nuovo mentire ad
Albus, non voleva più stare male per il senso di colpa che
l'attanagliava ogni qual volta ripensava alle ultime frasi della loro
conversazione.
Perciò sarebbe
stato meglio non guardarlo più, non desiderarlo più e cancellare
quella notte e quel bacio dalla sua memoria.
Lily portò lo
sguardo tra le sue mani, torturandole l'una con l'altra.
Scorpius deglutì
e disse: “Dovremmo parlare, non credi ?”
Lily si morse il
labbro inferiore e poi, scostando il braccio dalla sua presa, disse:
“Oggi non ho tempo anche per te Malfoy”
Il biondo rimase
interdetto e, con una voce acida, le rispose: “Ah, oggi sono di
nuovo Malfoy, eh?”
“Tu
sarai sempre Malfoy per me” rispose Lily, sentendo un senso
di colpa nascere all'interno del suo petto.
Si concesse un
attimo di debolezza.
Si concesse un
ultimo sguardo ai suoi occhi grigi, che mascheravano la sofferenza
che sicuramente gli aveva causato con le sue parole e poi si alzò.
Gli diede le
spalle e, chiudendo gli occhi, trasse un respiro profondo per
raccogliere le energie sufficienti a lasciarlo lì, in quel modo.
In fine con
un'espirazione se ne andò.
Scorpius lanciò
un'occhiata glaciale alle spalle della rossa, che avrebbe potuto
significare solo una cosa: Tu con me hai chiuso.
Così aveva
scelto e forse aveva sbagliato alla grande, ma sul momento non si era
sentita abbastanza forte per lottare per lui.
Era stato molto
più semplice negare tutto, a se stessa ed alla sua famiglia, e
rinunciare a quel qualcosa che era appena nato tra loro.
Forse se ne
sarebbe pentita.
Sicuramente ne
avrebbe sofferto.
Ma così era
andata e così sarebbe dovuta andare.
*
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Spero
vivamente che stiate tutti bene e vi ringrazio per aver continuato a
leggere questa storia, anche se aggiorno saltuariamente.
Spero
che vi stia piacendo.
Per
farmi perdonare per l'assenza questo capitolo è più lungo rispetto
agli altri.
Non
so se si è capito ma adoro chiamare Rose “befana” muahahahah.
Ok
la quarantena mi fa male xD
Baci
Gin.
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
9
IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Briseide,
come d'accordo, stava aspettando Dominique davanti all'entrata della
torre del Grifondoro, e come al solito quest'ultima era in ritardo.
Lei
nel frattempo era riuscita a trovare il pollo di turno che le avrebbe
fatte entrare nel dormitorio, volente o nolente, e lo stava
intrattenendo con delle storie sul villaggio di Hogsmeade.
Una
delle sue doti era il multi-tasking perciò non si curava più di
tanto di quello che stava dicendo, aveva messo il pilota automatico,
sicura di non fare gaf, mentre stava con la testa da tutt'altra
parte.
Con
la coda dell'occhio vide arrivare un ciclone biondo e capì di dover
tagliar corto e convincere il tipo ad aprirgli il passaggio.
“Cos'è
tutta quella roba?” chiese Briseide non appena vide la valigia alle
spalle dell'amica.
La
bionda non rispose e spinse senza tante cerimonie il ragazzo davanti
al passaggio.
“Dominique
non puoi entrare! Non sei del grifondoro!” protestò
immediatamente.
Briseide
si diede mentalmente una manata sulla fronte per i modi usati
dall'amica.
Avrebbe
sicuramente rovinato tutto.
“Stai
zitto e apri! Io vado dove c'è bisogno di me e della mia arte”
“E
chi è che avrebbe bisogno di te? Non potete entrare!” disse
cercando di togliersi le mani della Weasley dalle spalle, ma comunque
aprì il ritratto, probabilmente per paura di finire spiaccicato da
qualche parte o con qualche oggetto dei tiri vispi addosso.
“Qui
c'è bisogno di una giornata tra ragazze e tu non me la manderai a
monte!” rispose Dominique, poi aggiunse: “Fatti da parte o ti
affatturo, non me ne frega niente delle tue stupide regole”
“Permesso”
borbottò Briseide seguendo il fulmine biondo verso i dormitori
femminili.
Una
volta salite le scale, Dominique non si perse in cerimonie, spalancò
la porta, entrò nella stanza e disse: “Lily, ah non sai che fatica
che è stata venire fin qui” per poi buttarsi sul primo letto a
portata di mano, senza curarsi minimamente del decoro.
“Ehi,
quello è il mio letto” disse per l'appunto Alice Paciock appena
tornata dal bagno, che si mise subito a spintonare l'amica
d'infanzia.
La
bionda scosse la mano come se davanti avesse avuto una zanzara e
borbottò : “Quisquilie” poi si mise a sedere composta e con voce
più energica aggiunse: “è ora di iniziare!”
“Eh
? Iniziare cosa ?” chiese Lily sollevando svogliatamente gli occhi
dalla pagina del libro che stava leggendo.
“Per
la barba di Merlino! Lily, hai proprio bisogno di un tiramisù!”
“Su
questo non posso darti torto” annuì Briseide, che prima era
rimasta in disparte cercando in tutti i modi di ignorare il teatrino
dell'amica.
Lily
per contro, si girò a pancia in sopra e si rimise a leggere,
borbottando : “Non ho bisogno di niente”.
“Come
no” rispose Briseide, mentre Dominique si alzava per andare vicino
alla rossa e rubarle il libro.
“Questo
non ci serve” disse la bionda, andando poi ad aprire la valigia con
le ruote che aveva portato.
“Che
c'è là dentro Weasley ? Mi devo preoccupare ?” chiese Alice, che
si era affrettata a riappropriarsi del letto.
“Solo
se hai paura di partecipare a una giornata tra ragazze” rispose
l'altra.
“Giornata
tra ragazze ?”
“Che
sei un pappagallo? Si ! Ho intenzione di rivitalizzare il vostro...”
le guardò e le indicò, con un cenno circolare della mano, tutto il
corpo.
Poi
trovando la parola giusta, continuò la frase lasciata in sospeso:
“senso estetico! E per farlo ho portato gli attrezzi da
specialista” disse sollevando il petto come un pavone.
“Cos'è
tutto quel ciarpame?!” esclamò esterrefatta Alice, con tanto di
mano sulla faccia, osservando le varie creme e i mille trucchi.
“CIARPAMEEE?!”
gridò sconvolta Dominique.
“Q...Q-questo
è ORO! Merlino, dovrò faticare parecchio su di te!”
“Ma
perché devo partecipare anch'io ?”
“Perché
mi fai queste domande? Dovresti essere onorata che io voglia
impegnare il mio preziosissimo tempo sulla tua persona. Ah, vabbé
sei un caso perso, però sì, parteciperai perché c'è bisogno di
supporto morale!”
“Perché
? Chi dobbiamo supportare ?”
“Oh
Merlino santissimo! Ma non la vedi quella laggiù ?” disse
indicando la cugina.
“Si
e allora?”
“È
diventata l'ombra di se stessa, un fantasma che cammina”.
“EHI!”
rispose offesa la rossa.
“Una
pezza usata e puzzolente” continuò imperterrita la bionda.
“Ma
puzzerai tu!” rispose nuovamente offesa la grifondoro.
Ignorando
i borbottii offesi della rossa, Dominique si mise le mani attorno ai
fianchi e, continuando a guardare Alice, disse: “Dobbiamo
intervenire e tu ci aiuterai in quanto sua coinquilina”.
“E
va bene... quanto la fai lunga...” borbottò sollevando le mani al
cielo.
“Perfetto”
esclamò Dominique, incrociando le mani come in un muto applauso, poi
aggiunse: “su forza, alzatevi, inizia la fase 1: detersione del
viso”.
“E
c'è bisogno di una lezione? Pensi che non sappiamo lavarci il viso
?” chiese Briseide.
“Ovviamente
non lo sapete! Con cosa vi lavate il viso?”
“Acqua”
risposero in coro, come se fosse ovvio.
Dominique
sollevò gli occhi al cielo, mormorando un 'Merlino dammi la
forza' prima di scuotere la testa e dire: “Lo sapevo, siete
bocciate tutt'e tre. Ora fate silenzio ed eseguite i miei ordini da
brave bambine”.
Poi
prese il flacone trasparente con del liquido bianco e lo accarezzò
come una vera sponsorizzatrice: “Questo ragazze è il latte
detergente e serve per pulire il viso, fateci amicizia”.
*
Dopo
aver sopportato creme, scrub, maschere e chi ne ha più ne metta, le
ragazze erano esauste e soprattutto non sopportavano più la bionda
Weasley.
Dopo
l'ennesimo insulto velato sulla loro carenza in fatto di cura della
pelle o sulle sopracciglia troppo trascurate, avevano inventato
almeno dieci nuovi modi per ucciderla.
E
alla fine l'avevano appesa sul tetto del baldacchino, grazie
all'incantesimo levicorpus, con la bocca e le braccia coperte dai
tendaggi rosso-oro del letto.
“Che
bel silenzio” disse Lily sdraiandosi con la schiena sul materasso,
le braccia dietro la testa e lo sguardo al soffitto ghignando verso
la cugina fluttuante.
“Adesso
però parliamo di cose serie Lils” disse Briseide prendendole la
mano.
“Adesso
mi spaventi anche tu” disse fingendo una risata la rossa.
Ignorando
il tentativo di distrazione da parte di Lily, disse: “Malfoy ti
piace davvero, non è così?”
Presa
in contropiede la rossa aprì la bocca ma non disse nulla per alcuni
istanti, poi cercò di buttarla sul ridere un'altra volta e disse con
tono derisorio: “Ma dai, ti sembrano affermazioni da fare ?!”
Le
ragazze non risposero, ma l'espressione di Briseide, con le
sopracciglia sollevate e le labbra arricciate di lato, diceva tutto:
ovvero che non l'aveva bevuta nessuna di loro.
Lily
sospirò e con un tono neutro aggiunse: “Sono una Potter, non posso
farmi piacere un Malfoy!”
“Lo
sai a volte questa storia del cognome a cui vi aggrappate voi
Potter-Weasley, è una vera gabbia” disse Alice all'improvviso.
Briseide
e Lily la guardarono con tanto d'occhi spalancati, insomma non era
da lei dire frasi del genere!
“Insomma
perché mai dovresti negare e reprimere i tuoi sentimenti solo perché
è il figlio di un nemico di tuo padre dei tempi della scuola ?!”
continuò Alice.
“Beh
in effetti non fa una piega, io l'ho sempre detto che era una faida
insulsa” le diede man forte Briseide.
Ci
fu qualche istante di silenzio, poi Lily si mise seduta con le gambe
incrociate, si perse un momento a fissare il vuoto.
Nel
frattempo Alice, mossa a compassione, annullò l'incantesimo che
teneva Dominique ancora a penzoloni sul soffitto.
Nel
momento in cui fu a terra, libera dalle bende e con mille improperi
sulla punta della lingua, venne bloccata dalla voce della cugina.
“La
verità è che ho paura. Credo che non riuscirei ad andare avanti
senza l'appoggio dei miei fratelli, e so quanto loro odino Scorpius,
non siamo in un romanzetto rosa, non faranno pace per il mio bene,
lotteranno con le unghie e con i denti per mandare tutto a monte e
farmi passare per la matta di turno.
E
non so se vale la pena rischiare tutto per lui, è come fare un tuffo
nel vuoto, magari durerebbe nemmeno una settimana e avrei perso tutti
inutilmente”.
“O
magari sarà l'uomo della tua vita, non puoi saperlo se non ci provi”
disse Dominique, poi le carezzò un braccio e aggiunse: “e poi
cos'è questa storia di perdere tutti, noi chi siamo? Tre cretine
messe qui a caso?”
“Noi
ci saremo sempre per te e ti appoggeremo sempre, anche se dovessimo
dividere la famiglia in pro e contro LilyXScorpius” disse Briseide.
“Segui
il tuo cuore Lily, ricerca la tua felicità, ci pensiamo noi a
proteggerti da Albus e James” disse Alice.
“Grazie
ragazze! Sul serio lo apprezzo moltissimo” disse Lily con le
lacrime agli occhi, stringendole tutte in un abbraccio di gruppo.
“Ok,
ma vedi di seguire i nostri consigli, eh?! Non vorrei aver sprecato
fiato inutilmente!” disse Dominique sciogliendo l'abbraccio.
*
Rimasta
sola in camera, Lily ripensò a come aveva trattato Scorpius l'ultima
volta che avevano parlato.
Sono
stata una stronza in piena regola, chissà se sarà disposto a starmi
a sentire...
Mah,
probabilmente già ha dimenticato quel bacio, d'altronde per uno come
lui che sarà mai un bacio in una pista da ballo ?
Si
sarà già consolato con qualche puttanella...
Però
le ragazze hanno ragione, se non ci provo, non saprò mai come
potrebbe essere.
Poi
non è detto che i miei fratelli lo verranno subito a sapere, potrei
tenerlo segreto fino a che non salterà fuori, o non vorrò renderli
partecipe.
Devo
solo stare attenta a quella Befana.
Si,
potrebbe funzionare... devo solo trovare il coraggio di parlargli al
momento giusto!
*
Scorpius
sdraiato sul baldacchino nei sotterranei, stava facendo rimbalzare
una pallina di gomma, rubata a un primino qualche ora prima, sul muro
della stanza.
Erano
giorni che si sentiva di merda.
Non
gli andava di fare nulla, di vedere nessuno, né di mangiare o
giocare a quidditch.
Si
sentiva apatico, depresso e demoralizzato dalla vita in generale.
E
sapeva che tutto era iniziato da quel giorno in cui lei
l'aveva liquidato come se nulla fosse successo tra loro.
La
porta della stanza si aprì, spalancandosi con forza tale da sbattere
contro il muro opposto.
Axel
fece il suo trionfante ingresso, che venne palesemente ignorato, e
fissò il biondo per qualche istante, spostando lo sguardo più
volte, seguendo la pallina dalla mano di Scorpius al muro contro cui
veniva lanciata.
“Adesso
basta con questo atteggiamento” disse ad un tratto, afferrando la
pallina a metà tragitto.
“Non
rompere Axel” mormorò il biondo, senza nemmeno guardarlo in
faccia.
L'altro,
non sopportando di venir ignorato, si piazzò in mezzo al suo campo
visivo, con le mani poggiate sui fianchi disse: “Stammi a sentire,
ho una proposta che non potrai rifiutare”.
Con
voce apatica Scorpius chiese: “Di che tipo ?”
Un
ghigno malefico da marpione apparve sul viso di Axel.
“Di
quelle che piacciono a me”.
*
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Spero
vivamente che stiate tutti bene e vi ringrazio per aver continuato a
leggere questa storia, che tra alti e bassi ogni tanto rispunta fuori
xD
Un
bacione,
Gin.
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