For the first time.

di lapacechenonho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.
"La volta che ti ho vista
Fra quelle in cui ti ho vista"

 
Da quella volta in cui avevano ballato nel salotto di casa Potter, Scorpius Malfoy non riusciva ad eliminare quella testa rossa dalla sua testa. Non gli era mai capitato di fare qualcosa di simile per un'altra persona, da perfetto Serpeverde, l'unica persona di cui si era preoccupato era stato solo sé stesso, con rare eccezioni per Zabini e Albus. Ma di notte, di tanto in tanto, sognava di uscire con quella ragazza che aveva tutte le carte in regola per farlo diventare letteralmente pazzo. Si diceva che era solo perché nutriva un affetto fraterno per Lily, alla fine l'aveva vista crescere, la conosceva da quando lei aveva 9 anni, era normale preoccuparsi per lei, no? Era un po' lo stesso affetto che nutriva per Al e Zabini.
Peccato che non aveva mai sognato di uscire con nessuno dei due, né aveva mai tentato di tirare su il morale degli amici invitandoli a ballare. E allora perché pensava a Lily in quei termini?
«Scorpius» delle dita schioccarono davanti ai suoi occhi. «Ci sei?» continuò Zabini.
«Cosa stai fissando dall'altro lato della Sala Grande?» domandò curioso Albus girandosi in direzione dello sguardo del suo amico.
Ma Albus non poteva immaginare che stava fissando la sua tenera sorellina con cui si battibeccava un minuto sì e quello successivo pure. Non poteva e non doveva sapere che Lily Luna Potter di notte affollava i suoi sogni facendolo svegliare di soprassalto mentre si rendeva conto che era tutto frutto della sua fantasia.
Fino a quel momento, Scorpius si era perso a fissare la sua treccia laterale, il suo profilo mentre si dirigeva al tavolo dei Grifondoro, il modo con cui interagiva con i suoi cugini, come rideva alle battute di Hugo o la sua faccia assonnata appena era entrata nella Sala Grande.
«Ah, stai cercando la tua prossima preda» dedusse malizioso.
Scorpius fece un finto sorriso di cortesia e si diresse verso una delle ragazze con cui sarebbe andato a colpo sicuro e, forse inconsciamente, era proprio una ragazza Grifondoro del suo stesso anno che, casualmente, era dal lato opposto rispetto a Lily ma abbastanza vicino a lei.
«Blevins» la chiamò. La ragazza con i capelli neri come la pece si girò nella sua direzione e i suoi occhi si illuminarono. Scorpius si avvicinò a lei, precisamente al suo orecchio, dove sussurrò: «Ci vediamo stasera nel bagno dei prefetti, subito dopo cena».
La ragazza annuì in segno di aver capito, mentre lui aveva già gli occhi sulla Potter.
«Piccola Potter» disse poi passando davanti a lei, salutandola con un gesto del capo.
«Deficiente» rispose lei sfottendolo con fare reverenziale.
Poi continuò dritto per la sua strada, senza più girarsi verso quella testa rossa capace di mandarlo in tilt.
 
Quella stessa sera, mentre affondava nella Blevins, immaginava la Potter.
Subito dopo aver consumato l’amplesso, Scorpius dovette scendere a patti con le sue emozioni: forse non nutriva dei semplici sentimenti fraterni per Lily Luna Potter.


Angolo autrice: 
Sono stata troppo lontata dai miei Scorily e mi mancavano. 
A qualcuno avevo detto che stavo scrivendo uno spin-off di "Come te", ed è vero, solo che sono ferma ad un punto morto e non so come andare avanti, non so se mai finirà e se finirà se vedrà la luce del sole. Allo stesso tempo, però, "Come te" è come una figlia per me e non ci si riesce a staccarsi dal proprio pargolo per troppo tempo, quindi volevo riempire quei buchi che ho tralasciato nella trama originale. 
In questo primo capitolo siamo all'inizio del settimo anno di Scorpius, il riferimento al ballo lo trovate nella one-shot "Quella volta in cui Scorpius Malfoy fece sorridere Lily Potter". I versi ad inizio capitolo appartengono alla canzone "Mai dire mai" di Ligabue, sarà lei il filo conduttore di questa raccolta.
Che dire, spero tanto che vi piaccia e spero che chi ha letto "Come te" torni qui a darmi un parere.
A presto,
Chiara. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
 

"La volta che hai capito che ho capito"
 

Lily Luna Potter era una ragazza piuttosto energica, raramente si lasciava abbattere dalle avversità della vita, l'aveva già provato sulla sua pelle ormai dura come il marmo. In molti dicevano che era uguale a sua madre alla sua stressa età ma lei non si sentiva così: sua madre a quindici anni era pronta per una guerra, lei a malapena era riuscita a rialzarsi da un momento difficile. Non potevano essere paragonate per niente al mondo. Però c'era una cosa che era brava a fare: vendicarsi.
«...quindi poi ci siamo appartati nello sgabuzzino delle scope da Quidditch e ci abbiamo dato dentro» concluse uno Scorpius tutto tronfio mentre Lily raggiungeva il fratello per riferirgli l'ultimo contenuto della lettera dei genitori.
«Wow Malfoy, che principe» commentò lei atona facendosi spazio tra Albus e Zabini.
«Sembri così annoiata solo perché non sai cosa si prova» rispose lui sibillino, con la cattiveria nella voce. Albus si schiarì la gola facendo sì che quella conversazione - per lui - imbarazzante terminasse lì. Lily si girò verso il fratello, forzando un sorriso sul suo volto che era ormai diventato una maschera di cera.
«Mamma e papà hanno detto che va tutto bene, questa settimana sono entrambi fuori. Mamma ha una telecronaca in Cornovaglia e papà una missione nel nord dell'Inghilterra. Hanno detto che James ha trovato un localino a Godric's Hollow per aprire la Farmacia».
«Perfetto, se James riesce ad aprirla per il prossimo anno non dovrai andare fino a Diagon Alley per gli ingredienti di Pozioni». Lily annuì ma la sua testa era tornata al commento che Malfoy aveva fatto poco prima. Nel momento in cui Albus si alzò per parlare con la professoressa Chang, Scorpius si rivolse di nuovo a lei.
«Scusami per prima, mi ero dimenticata che in presenza dei bambini non si parla di certi argomenti» la schernì.
«Vaffanculo» disse solamente non trovando un'altra valida risposta.
Non seppe perché poco dopo cena si era ritrovata in un'aula in disuso con la bocca di Zabini addosso, che percorreva tutto il suo corpo provocandole brividi di piacere. Non c'era un vero perché ma sapeva che voleva, sapeva che era il suo riscatto e la sua vendetta, sapeva che era in qualche modo la sua ripartenza.
«È stato stupendo, davvero la migliore scopata della mia vita» Lily sentì Zabini parlare con Malfoy, e non riuscì a nascondere un ghigno soddisfatto. Parlavano appoggiati alla porta del bagno dei maschi e Lily non aveva intenzione di smettere di origliare.
«Ma dai e chi era questa? È impossibile che io non ci sia stato!»
"Sbruffone" pensò Lily alzando gli occhi al cielo.
«Una tigre rossa niente male» rispose lui vago.
«Una Weasley?!?» chiese Scorpius con un tono di voce divertito. Zabini doveva aver fatto cenno di no con la testa perché Scorpius ritentó: «La Potter?» stavolta però aveva un tono di voce più basso, quasi deluso.
Non seppe cosa rispose Zabini perché vide la maniglia della porta abbassarsi e corse dietro la colonna più vicina. Osservò Scorpius Malfoy uscire in cortile e prendere a calci il primo cespuglio capitato sotto tiro.
Era...arrabbiato? Possibile che tenesse a lei?
Lily scosse la testa e ritornò sui suoi passi: probabilmente Scorpius era solo deluso per non essere riuscito ad aggiungerla nella sua lista delle conquiste. 


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


 Capitolo 3.

 

"La volta che era scritto che cambiava tutto"

Scorpius non riusciva a credere a quello che era successo: aveva passato più di un anno intero a farsi dubbi, domande, a cercare risposte, a crearsi fantasie e sogni sulla Potter e finalmente, dopo tutto quel tempo erano riusciti a baciarsi.
Si erano trovati sulle rive del Lago in un pomeriggio di marzo, mentre lei volava sull'acqua  per smaltire lo stress di quell'ultimo periodo e, gongolando, si rese conto che era stata lei a baciare per prima.
Adesso, mentre ritornava al castello cercava di placare la sua lotta interiore: da un lato avrebbe voluto gridare al mondo di essere riuscito a conquistare il cuore della piccola Potter, dall'altro doveva tacere perché lui era un tutor e non poteva iniziare una relazione con una studentessa.
«Dove sei andato quando sei scappato da Hogsmeade?» chiese Albus sorprendendolo alle spalle e facendolo sussultare.
«Da nessuna parte» negò risoluto.
«Scorpius, non mi prendere in giro, sono il tuo migliore amico e sono anche il fratello della ragazza che ti piace» chiarì.
A sentir accennare anche solo la persona di Lily, sul suo volto si aprì un sorriso spontaneo che non riuscì a trattenere. Si passò una mano davanti la bocca come a voler farla tornare normale ma non servi a niente. «Merlino, state insieme?» piagnucolò l'amico. «Tu prova anche solo a farle male, farle qualcosa che non vuole o a torcerle un capello e giuro che ti disintegro, Scorpius Hyperion Malfoy» lo minacciò con l'indice sotto il suo naso e la mano sinistra su un fianco in una mossa tipica di Ginny Weasley.
«Non farei niente che lei non vuole, lo sai» rispose abbassandogli la mano con cui lo stava minacciando. «E non è mia intenzione ferirla o lasciarla» aggiunse.
«Lo dici solo perché state insieme da pochi minuti o ore» puntualizzò.
«È qui che ti sbagli» lo stupì. «Sono innamorato di tua sorella da circa un anno e mezzo e dopo aver impiegato così tanto tempo per averla accanto a me non intendo farmela sfuggire, costi quel che costi» rispose fronteggiando Albus che si trovò spiazzato dalle parole dell'amico.
«Be' se la metti così allora direi che siamo sulla buona strada» concluse lasciandolo da solo nel corridoio che portava alle stanze degli insegnanti.
Qualche minuto dopo Scorpius vide Lily cercare il suo sguardo e sorridere una volta trovato. Hogwarts era sempre la stessa, ma da quando era rientrato dal campo da Quidditch sembrava più bella, più luminosa, più rumorosa, e a Scorpius andava bene così. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.
"La volta che non sono più partito"
 
Da quando lei e Scorpius stavano insieme, Lily aveva sempre vissuto con la paura costante che lui la lasciasse. Non si sentiva all'altezza delle sue vecchie conquiste, non era certo una bomba sexy come la Blevins o di origini francesi come la Beauchamp o furba, intelligente e mediterranea come Giada Rossi.
Insomma a guardare le altre conquiste del suo ragazzo, si sentiva una cacca secca di Doxy, e ci teneva a specificare secca perché rispetto alle tette della Blevins lei aveva una tavola da surf al posto del seno. Sospirò gettandosi sul letto di casa sua, era estate, poteva uscire con Andrea, fare una bella passeggiata e godersi il sole ma quei pensieri poco piacevoli le facevano passare la voglia di fare qualsiasi cose che non fosse quella di piangersi addosso.
Stava giusto per iniziare ad elencare per l'ennesima volta i suoi difetti quando il suo ragazzo entrò. «Che ci fai qua?» chiese allarmata sedendosi sul letto. «I miei non lo sanno, James non lo sa e tu dovresti essere da Albus!» esclamò a voce bassa per non farsi sentire dagli altri.
«Abbiamo qualche minuto di tregua per noi» rispose Scorpius calmo sedendosi accanto a lei. «James è uscito, dice che ha avuto un'urgenza in farmacia e i tuoi stanno parlando con i Paciock» spiegò.
«Ed Al?»
«Sotto con i tuoi, gli ho detto di salire per avvisarci se succede qualcosa».
Lily si rilassò e tornò a sdraiarsi su un fianco guardando la finestra e dando le spalle al ragazzo. «Che hai?» chiese lui.
«Niente, perché?» finse Lily guardando un uccellino che aveva fatto un nido nell'albero in giardino.
«Non è vero che non hai niente» rispose risoluto. Si tolse le scarpe e si sdraiò accanto a lei appoggiandole un braccio sul fianco. «Lo sai che puoi dirmi tutto».
Lily cominciò a mordersi l'interno della guancia, i pensieri di poco fa le sembravano enormi e piccoli allo stesso tempo. Aveva davvero paura di non essere abbastanza per Scorpius, ma aveva anche paura che quel pensiero agli occhi di Scorpius fosse infantile e lui non voleva stare con una bambina. Le baciò la nuca, causandole una serie di brividi ma non lo assecondò, dopotutto avevano i minuti contati.
«È per i M.A.G.O.?» tentò lui ma Lily scosse la testa. «Allora hai litigato con Andrea» riprovò.
«No».
«Ho fatto qualcosa di male?»
«Non sei tu il problema» cominciò guardando quell'uccellino fuori dalla finestra nutrirsi di vermi. «Sono io».
Scorpius si sollevò puntellandosi su un gomito. «Che stai cercando di dirmi?»
«Non sono abbastanza! Guarda le tue ex erano tutte scolpite dagli dei, super intelligenti! Io non sono né bella né intelligente! Io non ho niente per stare con te!» esclamò girandosi verso di lui.
«Tu non hai niente?» domandò accentuando l’ultima parola. «Lily tu hai letteralmente tutto! Sei spiritosa, sai giocare a Quidditch, sai come cavartela e non aspetti che qualcuno venga a salvarti da te stessa. Hai diciassette anni e hai vissuto cose che loro all'età di adesso si sognano! E sì Lily sei anche bella ed intelligente» disse tutto d'un fiato.
«Ma se trovi un'altra migliore di me?» domandò con la voce da bambina.
«Il mondo è pieno delle nostre versioni migliori ma a me non interessano. Ho te, con pregi e difetti e mi basta. Non voglio nessun'altra che non sia tu».
«Quindi non si scappa?» si accertò.
«Non si scappa» confermò lui baciandola dolcemente.
Albus bussò violentemente alla porta. «Scorpius, i Paciock se ne sono andati, torna in camera mia, veloce!» esclamò con la voce strozzata per non farsi sentire dagli altri.
«Stavolta scappo ma solo per andare nella stanza di Al. Se mi cerchi, sono dall'altro lato del corridoio». Lily sorrise mentre guardava Scorpius lasciare la stanza.
«Stavolta non si scappa» ripeté continuando a fissare la porta ormai chiusa.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.
“La prima cena vera”

Da quando Lily gli aveva rivelato quali fossero le sue paure, paradossalmente Scorpius si sentiva più tranquillo. Sapeva quali erano le sue insicurezze e cercava di evitare di fargliele pesare. C’era solo un problema: Scorpius voleva di più.
Non voleva più nascondersi dalle loro famiglie o dagli amici meno stretti, voleva urlare proprio a tutto il mondo magico che lui stava con Lily Potter e che l’amava, per quanto quel sentimento così forte lo spaventasse, sentiva di non riuscire più a contenerlo, sentiva che era troppo per una sola persona.
«Lily» la chiamò mentre passeggiavano a distanza di sicurezza per le strade di Godric’s Hollow. La ragazza si girò, i raggi del sole la colpirono rendendo i suoi occhi ancora più luminosi. «Ti andrebbe di uscire a cena con me?» domandò senza troppi giri di parole.
«A cena con te?» chiese lei sbalordita. «E come facciamo, dovremmo preparare la Polisucco per non farci vedere, o usare il mantello di mio padre, ma non ci entriamo in due. Tu sai preparare la Polisucco?» nel parlare aveva a malapena preso fiato.
«Nessuna Polisucco, nessun mantello. Io e te così come siamo. Solo Lily e Scorpius» chiarì.
«Solo Lily e Scorpius? E se ci vedono?»
«E se ci vedono li salutiamo e continuiamo per la nostra strada» rispose lui calmo.
 
Qualche ora più tardi, però, non era tanto calmo. Il cuore galoppava come un cavallo in una radura selvaggia, sudava sia per il caldo che per l’agitazione, le mani erano talmente scivolose e tremolanti che a malapena riusciva a tenere in mano qualcosa. Si era reso conto solamente nel momento in cui era andato a cambiarsi che quello era il loro primo vero appuntamento. Fino a quel momento avevano solo rubato attimi alla loro vita quotidiana, e se Lily avesse scoperto che Scorpius non era poi così tanto interessante? Che era solo bello e niente di più? Prese un profondo respiro e augurandosi buona fortuna, si smaterializzò a casa Potter.
Lily lo aspettava in cortile, aveva un vestito bianco che le arrivava fino al ginocchio e si chiudeva dietro al collo lasciando le spalle scoperte, per pochi secondi Scorpius sentì l’aria nei polmoni mancare.
«Sei bellissima» disse con la gola secca. Lei sorrise imbarazzata.
«Anche tu non stai male».
Deciso a darsi una mossa, le porse il braccio, lei vi si appoggiò e si smaterializzarono in un locale di Diagon Alley piuttosto elegante, che lasciò Lily a bocca aperta. «Scorpius non dovevi, bastava una pizza o una Burrobirra alla Testa di Porco, perché hai fatto tutto questo?» si agitò. Lui, in risposta, ridacchiò.
«Non ti avrei mai portata alla Testa di Porco al nostro primo appuntamento».
«Il nostro primo appuntamento? Scorpius che stai…?» ma mentre parlava Scorpius vide il suo sguardo annebbiarsi in preda alla confusione, probabilmente anche lei, come aveva fatto lui quel pomeriggio, stava ripensando a tutte le volte in cui si erano visti. «È vero, è il nostro primo appuntamento» concordò. «Ma non dovevi fare lo stesso tutto questo!»
«Infatti non dovevo. Volevo!» replicò lui. «Voglio regalare una serata romantica alla mia ragazza, posso?»
«La mia ragazza» ripeté lei. «Sono la ragazza di Scorpius Malfoy. Mi piace come suona» concluse sorridendo.
Scorpius non resistette più a quel sorriso da ragazzina che faceva sempre, e prendendole il viso fra le mani, le baciò dolcemente le labbra.
Adesso lo sapeva: Lily avrebbe sempre scelto lui.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.
“La prima doccia insieme”
 
Come erano arrivati fino a quel punto Lily non ne aveva idea. Lei aveva solo avvisato il suo ragazzo che aveva casa libera per tutta la serata e poi la situazione era sfuggita un tantino di mano. Avevano iniziato a baciarsi come facevano ormai sempre quando capitava che non c’era nessuno nei paraggi, solo che poi i baci erano diventati sempre più approfonditi a mano a mano che andavano avanti, le carezze non erano più dolci ma tocchi bollenti, le lingue non erano più l’una nella bocca dell’altra ma assaggiavano il corpo altrui e i vestiti non erano più addosso a loro ma per terra. E sì, era stato bello.
Non si poteva manco minimamente paragonare alle sue esperienze pregresse. Era stato beato oblio, uno scoppiare di sensi che le aveva sconquassato l’anima. Sotto il tocco delle mani esperte di Scorpius, Lily si era sentita finalmente amata.
Erano sdraiati a letto, entrambi coperti, a guardarsi negli occhi. Scorpius di tanto in tanto le carezzava una guancia spostandole qualche ciuffo ramato che poi ritornava al suo posto e non ne voleva sapere di essere sistemato.
«I capelli sbarazzini sono merito di papà» disse lei raggiante.
«Mi dispiace allora» iniziò lui. «Ma non posso stare con una ragazza che ha sempre i capelli spettinati!» Lily scoppiò a ridere contagiando anche lui che sfruttò il momento per trascinarla verso di sé e mettersi a cavalcioni su di lei.
«Scorpius no» brontolò. «Devo farmi la doccia prima che tornino i miei!»
Alle parole di Lily, gli occhi di Scorpius dardeggiarono furbetti. «La doccia, eh?» chiede mordicchiandole la linea della mascella. «Potrei volerla fare anche io. E potremmo farla insieme, sai per risparmiare acqua» continuò.
Lily rise alle giustificazioni trovate dal ragazzo e spingendolo via con una mano si alzò dal letto. «Non faremo la doccia insieme» chiarì prima d raccogliere le sue cose e chiudersi in bagno.
Peccato che Scorpius la pensasse in modo diverso: una volta che si fu infilata sotto la doccia, il ragazzo la raggiunse iniziando piano piando a baciarle le spalle, mentre una mano risaliva dalla pancia fino ad arrivare al seno. A quel punto Lily non era più capace di opporre resistenza, si girò verso di lui iniziando a baciarlo con foga. Se prima c’era stata lentezza e voglia di scoprirsi, questa volta era solo una voglia famelica di aversi. L’acqua continuava a scendere incurante di una Lily che gemeva con la schiena arcuata e di uno Scorpius che affondava in lei nel pieno dell’estasi del piacere. Una volta consumato l’amplesso, Lily sentiva le gambe tremare per lo sforzo di averle tenute sollevate e incrociate alla vita di lui, ma sorrideva felice: per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva finalmente completa.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.

“Il primo vero scazzo”


Con Lily andava tutto a gonfie vele, nonostante la separazione a causa di Hogwarts per lei, e dell’Accademia degli Auror per lui, la loro relazione proseguiva a meraviglia, liscia come l’olio, non c’era niente che non andasse. O almeno era questo che si ripeteva Scorpius mentre riceveva l’ennesimo gufo che non era da parte di Lily. Era quasi Natale e lui non aveva idea se Lily sarebbe tornata a casa da Hogwarts o no. Non sapeva a cosa era dovuto, a chi era sfuggita la situazione di mano a lui o a lei? Quando era successo che si era stancata di lui? Quando si era resa conto di non volerlo, di non vedere un futuro per loro? Cosa le aveva fatto cambiare idea su di loro?
«Al!» lo chiamò mentre suonava insistentemente il campanello. Si era precipitato in casa Potter senza alcun preavviso non sapeva manco chi fosse realmente in casa e chi no. Sentì dei passi dietro la porta e decise di darsi una calmata.
«Scorpius cosa c’è? È successo qualcosa?» domandò Albus senza manco farlo accomodare.
«Vado a prendere io Lily al binario, quando arriva» rispose perentorio senza dare spiegazioni.
«Lily? Al binario? Ma rimane ad Hogwarts quest’anno! Non te l’ha detto?» chiese lui confuso. Scorpius dovette mordersi il pugno per non urlare. «Che sta succedendo tra di voi?»
«Oggi è sabato?» domandò senza rispondere ad Al che annuì. «Bene. Vado ad Hogsmeade».
«Scorpius, che fai? Non sai manco se è uno dei weekend in cui possono uscire!» lo fece riflettere. Ma Scorpius non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione. Alzò le spalle e iniziò ad indietreggiare per uscire dalla proprietà dei Potter per smaterializzarsi.
Ricomparve ad Hogsmeade. Almeno in questo la fortuna era dalla sua: il villaggio era pieno di ragazzi di Hogwarts che facevano gli ultimi acquisti di Natale. Adesso doveva solo cercare quella testa di zucca della sua ragazza o, nella peggiore delle ipotesi, ex-ragazza.
Tentò ai Tre Manici di Scopa che come al solito era strapieno di gente ma non era lì, non era manco da Zonko o Scrivenschaft. Non era da nessuna parte, possibile che fosse rimasta al castello? In quel caso non avrebbe potuto parlare con lei. Si stava quasi per arrendere quando, all’altezza di Madama Piediburro, vide uscire Hugo Weasley seguito da Andrea e Lily che teneva in mano una busta dal negozio. A chi doveva regalare qualcosa proveniente da quel negozio che avrebbe fatto venire la carie anche alla persona più romantica sulla faccia della terra? Senza tante cerimonie, si avvicinò a lei e la trascinò nel vicolo parallelo, lanciando occhiate taglienti al cugino e all’amica per far sì che non li seguissero.
«Ma che fai, sei impazzito?!» domandò lei quasi urlando.
«Ah io sono impazzito? E allora chi è che non mi scrive da settimane? Non sapevo manco che non saresti tornata a casa quest’anno, l’ho scoperto solo perché me l’ha detto Al!» rispose con tutta la rabbia che aveva in corpo. Lily abbassò la testa colpevole. «Perché non rispondi alle mie lettere?» insistette.
Silenzio.
«Ho fatto qualcosa di male? Non ti interesso più? O è per quello che è successo prima che tu partissi per Hogwarts?» Lily alzò la testa di scatto puntando lo sguardo direttamente dentro al suo.
«Non c’entra quello che è successo prima di Hogwarts. Lo volevo e non mi pento di averlo fatto» chiarì dura.
«Ma…?» continuò lui per lei.
«Ma ho paura, Scorpius! Ho paura che questa cosa diventi più grande di me, che mi divori dall’interno. Ti amo così tanto che ho paura che se dovesse finire tra di noi, io non potrei più riprendermi!» disse tutto d’un fiato dando sfogo, probabilmente, a tutto ciò che aveva nascosto fino a quel momento. Scorpius dal canto suo non poté fare altro che sentirsi sollevato.
«Tu mi ami» disse. Il respiro calmo, un sorriso appena accennato sul volto. Lily si accigliò.
«Cosa?»
«L’hai detto tu. Hai detto che mi ami così tanto che hai paura di non riprenderti se dovessimo lasciarci» ripeté lui. Lily divenne dello stesso colore dei suoi capelli. Deglutì e indietreggiò, andando a sbattere contro il muro del vicolo. Scorpius le mise una mano sulla guancia, accarezzandole la pelle col pollice. La baciò lentamente, come a voler imprimersi il ricordo nella memoria per sempre.
«Puoi stare tranquilla, allora» disse staccandosi da lei e appoggiando la fronte a quella di Lily. «Perché ti amo anche io». Questa volta Lily sorrise e, senza pensarci troppo, si gettò sulle labbra di Scorpius.


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.
 
“Il primo viaggio”
 
Lily era elettrizzata all’idea di partire con Scorpius. Avevano deciso di fare quella vacanza dopo che le avesse finito i M.A.G.O. e da Natale, non aveva fatto altro che tenere il conto alla rovescia per la data di partenza. Era la prima volta che faceva qualcosa senza che i suoi fratelli, o la sua famiglia in generale, si intrometteva. Dalla sera prima non aveva fatto altro che controllare la valigia e lo zaino per verificare di aver preso tutto, aveva addirittura fatto una lista su un foglio di pergamena in cui si era appuntata le cose più importanti da portare. Quando Scorpius quella mattina bussò alla porta di casa Potter, lei per poco non cadde dalle scale, tanto era la foga con cui le percorse.
«Lily, sta’ attenta o non ci arriverai alla vacanza» la ammonì bonario il padre. «Siamo proprio sicuri debba andarci?» chiese poi alla moglie da dietro il giornale. Fin da subito si era mostrato parecchio contrariato all’idea che la sua “bambina” andasse in vacanza col suo ragazzo.
«Harry non cominciare, ne abbiamo già parlato!» la discussione dei genitori era solo un sottofondo per Lily. Aprì la porta e non appena vide Scorpius si fiondò sulle sue labbra.
«Vedo che non sai resistermi» la canzonò lui. Lily rise.
«Scemo. È perché sono contenta, lo sai che non vedevo l’ora di questa vacanza» rispose dandogli un leggero pizzicotto sul braccio che fece sussultare il ragazzo.
Entrarono a salutare e poi, presero le valigie e gli zaini e furono pronti a partire.
Avevano deciso di passare la vacanza nel mondo babbano, in riva al mare dove poter finalmente rilassarsi senza che il loro mondo venisse a disturbarli con l’incessante pressione del futuro.
C’era lei, c’era Scorpius e c’era il mare e a Lily questo bastava. Baciò il suo ragazzo ancora una volta in un bacio che sapeva di futuro, di speranze e di sogni.
Lui sorrise e staccandosi la guardò negli occhi intensamente.
«Merlino quanto ti amo» le disse facendola indietreggiare sul letto della loro stanza, iniziò a baciarle il collo e poi scendere sempre più giù. Mentre Lily lo lasciava fare sorrise pensando che quel viaggio iniziava proprio nel migliore dei modi.
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.
Voglio farti sentire come vuoi sentirti tu
Che ti fidi del mondo
Come tu soltanto sai
E ogni giorno mi ricordi che
Mai dire mai
(Mai dire mai – Ligabue)

 
 
Scorpius camminava nervosamente per la sua stanza con fare agitato.
In cuor suo sapeva di poter stare tranquillo, che sarebbe andato tutto bene, ma il fatto di tenerci così tanto lo portava naturalmente a pensare che sarebbe andato tutto a rotoli rovinando la sua storia d’amore con Lily per sempre. Però se c’era una cosa tipicamente Grifondoro che Lily gli aveva insegnato in quegli anni, era di provarci sempre, secondo lei non aveva senso vivere con il rimorso di cosa avrebbe potuto essere. Ma Scorpius preferiva di gran lunga immaginare che vivere con quella sensazione di ansia costante.
La mano scivolò nella tasca dei pantaloni eleganti e toccò quella scatolina di velluto che teneva nel cassetto del comodino da ormai un mese.
Riempì i suoi polmoni con un grande respiro e poi abbassò la maniglia della porta per lasciare la camera. Andò a prendere Lily e la portò al ristorante che aveva prenotato per loro.
«È il locale del nostro primo appuntamento» osservò lei stupita, quasi sognante. Scorpius si asciugò una mano sul tessuto dei pantaloni deglutendo rumorosamente.
«Volevo farti una sorpresa» rispose lui vago aprendo la porta del locale per far entrare la ragazza.
Si accomodarono al tavolo e da lì Scorpius iniziò una serie di turbe mentali che gli impedirono addirittura di seguire i discorsi di Lily che probabilmente gli stava raccontando della sua giornata all’Accademia dei Guaritori. Parlava e parlava e lui riusciva a pensare solo a scenari tragici davanti ai suoi occhi: se ne sarebbe andata arrabbiata? Gli avrebbe tirato uno schiaffo dicendogli che non era quello che voleva? Gli avrebbe dato del sentimentale? Avrebbe fatto una scenata di rabbia o peggio: avrebbe fatto finta di essere felice solo per assecondarlo?
«Mi stai ascoltando?» sbuffò lei seccata. Il suo fidanzato sembrava altrove tranne che a quella cena.
«Sì, certo amore. Mi stavi raccontando del tuo collega…» ma ben presto Scorpius si rese conto che non aveva niente da inventare. Guardò la fidanzata che aveva gli occhi ridotti a due fessure in un modo molto simile a Ginny Weasley.
«Tu non mi stavi ascoltando» rispose lei dura. Scorpius si arrese e sospirò guardando altrove per qualche minuto.
Era sempre stato bravo a mentire, tranne con Lily che era l’unica capace di abbattere ogni muro o difesa che utilizzava con gli altri per difendersi dalle malelingue del dopoguerra. Appoggiò il tovagliolo accanto al piatto e tornò a guardare Lily in attesa di spiegazioni. «È vero, non ti stavo ascoltando» ammise. Gli occhi di Lily tornarono aperti e vide un guizzo di soddisfazione attraversare le iridi nocciola di cui si era tanto innamorato. Si alzò e mise una mano in tasca senza staccare gli occhi da lei che adesso era confusa, poi si inginocchiò, estrasse la scatolina color blu e la aprì. Lily aveva la bocca spalancata in una grande “O”.
Prese una grande boccata d’aria pronto a fare la fatidica domanda, quando: «Sì, certo che ti sposo!» esclamò lei.
Scorpius scoppiò a ridere, un po’ perché si era appena reso conto di essersi fatto tanti problemi per nulla, un po’ perché quella scena era divertente da vedere all’esterno. «Peccato, stavo per chiederti se volevi unirti alla squadra di Quidditch che abbiamo creato io ed Al» rispose lui prendendola in giro.
«Scemo» mormorò lei leggermente imbronciata.
Scorpius estrasse l’anello e prese la mano sinistra di Lily, iniziando ad infilarlo nell’anulare. «Sei sicura di volermi sposare, Lily Luna Potter?» si accertò.
Lei guardò l’anello e poi Scorpius, il sorriso più bello che lui avesse mai visto si aprì sul suo viso. «Ma certo che voglio sposarti, Scorpius Hyperion Malfoy» rispose baciandolo. 

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