Of Barren Sunrises and Golden Dusks

di montespan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Una Notte Insonne a Londra dal Tramonto all'Alba - A Sleepless Night in London from Dusk until Dawn ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** III. ***
Capitolo 4: *** IV. ***



Capitolo 1
*** I. Una Notte Insonne a Londra dal Tramonto all'Alba - A Sleepless Night in London from Dusk until Dawn ***


I.

Una Notte Insonne a Londra dal Tramonto all’Alba

 

Che prelibatezza,

la colpa e l’angoscia,

la graffiante mostruosità

squarciante alle pareti della nostra gabbia mortale.

 

La nevrosi e l’estasi,

il canto esalato del nostro palpitante, sanguinante

cuore - lo squisito tormento.

 

Aggrovigliate su loro stesse come aspidi,

come

aspidi, aggrovigliate nel profondo,

mormorano un delirante incantesimo che nessun altro adorerà - noi soltanto.

 

E così gioiamo nell’Abisso

ben attenti a non pronunciare il suo nome,

questa fossa di splendida rovina e dolore

che così ci piace eppure disprezziamo.
 

Ma Estasi e Agonia sono già

intrecciate come amanti

e questa sudicia debosciata, la Speranza

non vuole proprio dire addio alla vita.

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Capitolo 2
*** II. ***


Troppo patetica anche per essere compatita
 
Quando qualsiasi cosa tu faccia sei solo
una stupida, fottuta, celebrolesa
Più demente del fantomatico scemo del villaggio,
e non meriti nemmeno la morte.
 
Quando il desiderio suicida che ti culla la notte
è solo il patetico grido di un rifiuto umano
e quel rifiuto umano sei tu,
che spreco di ossigeno.
 
Perché non meriti niente, non lo sai?
Se non sputi in faccia
E magari qualche calcio nelle costole,
tanto per gradire.
 
Un verme
Che striscia sugli escrementi del più schifoso
Degli insetti
È certamente meno patetico di te.
 
Di tutte le invocazioni di morte,
Brutta ritardata, perché non ti sei mai impiccata,
buttata da una finestra, da un ponte, sotto un treno
anche sotto un’auto va bene
basta che ci liberi da questo patetico ributtante spettacolo.
 
I vecchi amanti non ti hanno mai amata,
quando cercavi gelosia ricevevi l’indifferenza 
di un muro bianco in un vicolo cieco,
quando ballavi Dance for You di Beyoncé in intimo bianco
ricevevi solo una conversazione sul fallo laterale.
Israele ti voleva fottere solo perché eri
Uno scheletro in un paese straniero,
Facile infilarci il cazzo dentro.
Lasci per non essere lasciata,
rinunci prima di perdere,
ma quale dignità inesistente vuoi difendere,
povero verme patetico?
 
Solo pazza e anche troppo drammatica,
prenditi meno sul serio
abbassati, abbassati
sparisci
ma nemmeno sotto terra meriti di stare
e se quegli sguardi schifati ti fanno venire voglia di vomitare
fallo
provaci di essere quella ributtante inutilità che sei.
 
Se solo finalmente ti levassi dal mondo,
perché non l’hai fatto quando avevi quattro anni?
Se solo finalmente ti levassi dal mondo,
che grasse risate
che grasse risate
che grasse risate






Ovviamente questa poesia è più ispirata a quello che provo nei miei confronti che a Vanessa Yves ma ho deciso comunque di pubblicarla qui.

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Capitolo 3
*** III. ***


Lepidoptera Heterocera (2015)


Non significa niente.

Le mie cosce che toccano le tue,

mentre siedo su

di te, labbra rosso alba schiuse

anticipano la sensazione

di due opulenze morbidamente intrecciate.
 

Non significa niente.

il fantasma bianco argenteo di Diana

che getta il suo riflesso

sullo specchietto retrovisore,

a svelare questa celata riunificazione,

ad un pubblico di soli due attori.

 

Sento la mia menzogna, più pesante della tua, sul mio petto

mentre cerco di capire

se gli anni, la paura non detta 

di rompere vecchie leggi

che in questo tempo comunque ci hanno tenuti separati

scateneranno in te la reazione che più temo.
 

Cos’è che cerci di fare?
 

Nessun improvvisato e difettoso,

anche se sentito, tentativo di poetare,

nessun atto di ardita, cieca fiducia

ti concederà mai il ritorno del passato;
 

Ma le tue fantasie e bugie 

stanno già volteggiando, mischiandosi, svanendo

come il fumo denso si avovlge in spire e sparisce infine,

quando labbra rosso alba finalmente s’incontrano

nel pallore di una messa notturna.
 

Non significa niente.

Non significa niente.

Potrebbe significare qualsiasi cosa.

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Capitolo 4
*** IV. ***


Powerplay (2015)
 
“See the moonlight catching the raven’s wing
The sheen on the foxe’s pelt,
the scent in the air when night birds take wing
They make you drunk with love
Don’t be deceived by them,
They are false lovers.”
Pennydreadful season 3

 
Never ready you will be,
your confident shell
a broken plaything,
has lost its power
to entertain me.
 
You plaything, you plaything, you plaything
 
Like any hunter I know well:
with a lamb a lion can be lured,
and as a lion lured I was
to such amusements,
phantoms or fleeting smoke.
 
You toy, you toy, you toy
Know your master, your lover, your master
 
It was the creature who hunts at night,
the lion in me,
contemplating a prize she thought 
she would sink her teeth in.
 
An unsuspected façade,
a witch behind the mirror,
when the time is right 
the Spider will get closer to the Fly,
eat its flesh at will,
acquire all of his strength. 
 
You slave, you slave, you slave
 
But that mouth of his,
of his chains could set him free
and the lies he speaks
might become the only ones that I believe.
 
You beast, you beast, you beast
 
So when the Spider’s flesh the Fly might eat
and the Lamb the Lion might devour,
huntress I might be no longer,
but the prey indeed.



“Vedi la luce della luna catturata dall’ala del corvo,
Il suo brillare sulla pelliccia di una volpe,
Il profumo nell’aria quando gli uccelli notturni prendono il volo,
Ti rendono ubriaca d’amore.
Non lasciarti ingannare da essi.
Sono falsi amanti.”
PennyDreadful stagione 3
 
Mai pronto sarai,
il tuo guscio vanaglorioso, 
un giocattolo rotto,
ha perso il potere 
di intrattenermi
 
Giocattolo, giocattolo, giocattolo
 
Come qualsiasi cacciatore so bene che
con un agnello, un leone può essere attirato
e come un Leone attirata sono stata
a tali divertimenti,
fantasmi o fumo effimero.
 
Giocattolo, giocattolo, giocattolo
Conosci la tua padrona, la tua amante, la tua padrona
 
Era la creatura che caccia di notte,
il Leone dentro di me
che contemplava una preda in cui credeva
avrebbe affondato i denti
 
Una facciata innocua,
una strega dietro lo specchio,
quando sarà tempo
il Ragno si avvicinerà alla Mosca,
si ciberà di lui
e acquisirà tutta la sua forza.
 
Schiavo, schiavo, schiavo
 
Ma quella sua bocca,
dalle sue catene potrebbe liberarlo,
e le menzogne che pronuncia
potrebbero diventare le uniche in cui credo
 
Bestia, bestia, bestia
 
Quindi quando la carne del Ragno la Mosca avrà mangiato
e l’Agnello il Leone avrà divorato
già cacciatrice non sarò 
ma preda.

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