Love and pommel horse

di Verotod
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo sai fare ***
Capitolo 2: *** Scenette da ragazzino ***
Capitolo 3: *** Tifo per te ***



Capitolo 1
*** Lo sai fare ***


“Ciao a tutti” disse come sempre Melissa entrando in palestra, i ragazzi dell’agonismo erano già lì e saltavano al trampolone con il loro allenatore Andrea a guardarli. Melissa li raggiunge per scambiare qualche parola in attesa dell’inizio dell’allenamento. La palestra si riempiva e iniziarono ad allenarsi: riga, saluto e riscaldamento tutti insieme.
Al termine ragazzi e ragazze si divisero sugli attrezzi, per il gruppo GAM erano giorni di allenamento intenso, tra poco sarebbero partiti per partecipare alla terza tappa del campionato di serie A2 e un’ottima prestazione avrebbe potuto farli sperare nella promozione al massimo campionato. La squadra era molto unita e i ragazzi seppur molto diversi tra loro avevano un forte legame anche fuori dalla palestra: Giacomo introverso con tutti, con i suoi compagni si trasformava, gran lavoratore cercava di nascondere la tensione dietro a qualche battuta e a un esercizio extra; Matteo molto autoironico quanto pretenzioso, Tommaso il comico del gruppo, aveva sempre una battuta pronta per provare ad alleggerire la tensione e Nicola precisino e autocritico, soffriva la tensione nei giorni prima della gara più di tutti (o per lo meno ero quello che lo dava più a vedere) chiudendosi a riccio durante gli allenamenti concentrato solo sugli esercizi ripetuti più e più volte. Neanche i compagni riuscivano davvero ad aiutarlo a stemperare la tensione con qualche battuta, l’unica persona che in quei giorni riusciva ancora ad avere una conversazione con Nicola era Melissa.

Melissa aveva 19 anni ed era responsabile del gruppo giovani dell’agonismo femminile, come i ragazzi passava tutti i pomeriggi in palestra ad allenare i suoi piccoli talenti bimbe dagli 8 ai 12 anni; era giovane per essere un allenatrice ed essendo coetanea dei ragazzi tra loro era nata una grande amicizia durante tutte le ore passate insieme in palestra, tutti i giorni durante gli allenamenti tra un salto e l’altro si scambiano battute.

I ragazzi iniziarono il giro di prova gara mentre Melissa seguiva le bambine a parallele; corpo libero, sbarra, volteggio e a seguire cavallo attrezzo ostico per molti soprattutto per Nicola; alza il braccio per iniziare l’esercizio di prova gara e dopo i primi movimenti cade, abbattuto risale e conclude l’esercizio. Al termine delle prove di tutti Andrea gli chiede di rifare l’esercizio e nuovamente non riesce a portare a termina la routine senza errori; i ragazzi passano all’altezzo successivo ma Nicola deve prima riuscire a completare un esercizio correttamente.
Andrea gli impone di fare una pausa, bere, respirare e tornare all’attrezzo più calmo, Nicola si siede in disparte in silenzio a guardare la palestra quando alle sue spalle una voce “la seconda salita l’hai buttata via eh, quel movimento lo sai fare senza problemi”, era Melissa l’unica che in questi momenti non solo poteva permettersi di parlare con Nicola ma anche di sbattergli in faccia la realtà senza metti termini come era tipico della ragazza. “Non avessi sbagliato quello, avrei sbagliato qualcos’altro, è l’esercizio che non gira” rispose Nicola; “settimana scorsa girava e anche quella prima, chissà perché smette di girare solo la settimana della gara” controbattè la ragazza che intanto si stava sedendo accanto a lui dopo aver mandando le bambine a riscaldarsi a trave. Melissa non voleva fare grandi discorsi, non era l’allenatrice di Nicola e lui doveva tornare ad allenarsi ma sperava che poche parole lo facesse reagire. “Lo sai fare l’esercizio e lo sai anche tu, non pensare a quello di gara pensa a fare quello di oggi come sei capace” Nicola si giró e  le sorrise “va bene, ma non assicuro niente”, si alzò e tornò al cavallo per ripetere l’esercizio mentre Melissa raggiungeva le bambine a trave. 

“Pronto nick?” chiese andrea, “pronto” rispose Nicola, alzò il braccio e salí sul cavallo completando l’esercizio con qualche imperfezione ma senza cadute; Melissa intanto lo teneva sotto controllo dalla trave e finito l’esercizio mentre cambiava attrezzo incrociarono gli sguardi. 

 

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Capitolo 2
*** Scenette da ragazzino ***


Venerdì mattina ore 7.00 la squadra maschile, Andrea e Melissa sono in stazione pronti per partire in direzione Firenze dove si disputerà l’ultima prova del campionato di serie A. La sera prima in palestra al termine dell’ultimo allenamento, le piccole agoniste avevano fatto un grosso in bocca al lupo ai ragazzi e avevano salutato la loro allenatrice, Melissa infatti doveva recarsi a Firenze in qualità di collaboratrice della federazione ginnastica con la società organizzatrice della gara. Le prime ore di viaggio trascorsero in silenzio, tutti erano troppo assonnati e preferirono isolarsi ascoltando la musica e guardando dal finestrino la città scappare via. Arrivati a destinazione lasciarono i bagagli nelle loro stanze e si recarono subito al palazzetto dove Melissa sembrava essere la persona più attesa della giornata; appena arrivata venne rapita dal presidente. La ragazza volava già da ore avanti indietro per il palazzetto indirizzando le squadre, coordinando lo staff e dando annunci al microfono; a Nicola era sempre piaciuto sentirla parlare al microfono soprattutto quando in gara annunciava il suo turno. I ragazzi ne approfittarono per fare un breve allenamento nella palestra warm up dove Melissa sfrecciava per consegnare documenti e chiamare gli atleti sotto gli occhi attenti delle squadre GAM, sguardi che era difficile non notare. La ragazza riuscì a farsi concedere 10 minuti di pausa, cedette il microfono e si recò in palestra di riscaldamento dove sapeva che avrebbe trovato i suoi amici liberi da Andrea intenti a fare un po’ di streatching; si avvicinò e crolló seduta a terra esausta. “Ti hanno concesso addirittura una pausa?” esortí ironico Matteo “visto! Grandi conquiste” rispose Melissa, “a proposito di conquiste, hai scelto di lá?” disse scherzosamente Tommaso, Melissa esitò qualche secondo confusa ma ancora prima che potesse rispondere Nicola disse infastidito “oh no aspetta di vedere anche la serie A, lì ci sono i suoi preferiti” “ma di cosa state parlando?” chiese a qual punto la ragazza sempre più confusa. “Meli non te ne sei accorta? Mentre facevi avanti e indietro tutta la GAM della serie B nazionale sbavava, comprensibilmente” spiegò Tommaso, “Oddio tommi mi sembra esagerato, avrai beccato gli unici due morti di figa” “o no fidati non esagera” intervenne Giacomo “non ci ho fatto caso e non li ho neanche guardati i ragazzi, comunque chi sarebbero i miei “preferiti” della serie A, sentiamo?” rispose finalmente a tono Melissa “domani non arriva il tuo caro Ludo?” risposte ancora scocciato Nicola “non ti avrà avvisato per farti una sorpresa” continuò in modo ironico. Ludovico era un giovane ginnasta della nazionale GAM, stessa età di Melissa, molto talentuoso e per cui ginnaste e fan impazzivano, alle varia gare lui e Melissa avevano fatto amicizia e da allora i ragazzi insistevano che lui fosse interessato ,soprattutto Nicola. A Melissa non sembrava neanche così tanto un bel ragazzo, simpatico ma troppo sicuro di sè e farfallone per i suoi gusti. La ragazza cambiò espressione, tirò un occhiataccia a Nicola, si alzò e sorridendo verso gli altri tre disse “penso che i miei 10 minuti siano finiti, ci vediamo dopo” e andandosene mandó un bacio in direzione di Tommaso. I ragazzi si rividero a cena dove la tensione tra Melissa e Nicola era palpabile, nessuno dei compagni aveva avuto il coraggio di parlarle con lui della sua reazione (un pochino eccessiva) forse perché tutti sapevano cosa l’aveva procurata o forse perché sapevano molto bene che questo avrebbe solo peggiorato la situazione. Melissa parlava sorridente con tutti gli altri a tavola nonostante sapesse di dover affrontare il discorso con Nicola perché lui non l’avrebbe mai fatto e perché domani avrebbero avuto prova podio e non poteva permettersi che lui avesse altro per la testa; finita la cena mentre tornavano nelle loro stanze anche i ragazzi implorarono Melissa di parlare con l’amico per le stesse ragioni. Nicola era in stanza e aspettava che i compagni lo raggiungessero, sentí chiudersi la porta alle sue spalle, “Tommi posso usare la presa vicino al letto?” chiese ma girandosi vide che in stanza con lui non c’era Tommaso “ah sei tu” disse con tono deluso “controlla l’entusiasmo” ribattè Melissa. Iniziarono minuti di silenzio tombale e imbarazzante, da fuori i ragazzi con l’orecchio appoggiato alla porta attendevano ansiosi la riconciliazione e non solo magari. “Posso sapere qual è il problema?” esortí Melissa consapevole che il ragazzo non avrebbe detto nulla, “non c’è nessun problema” rispose lui “quindi la scenata di oggi in palestra era normale?” chiese “scenata addirittura, ho fatto un commento come tutti gli altri” commentò “la differenza è che gli altri erano ironici e divertiti dall’accaduto, tu invece eri infastidito oltre ad avermi descritto come se usassi queste occasioni solo per rimorchiare ginnasti famosi; io non ho fatto caso a quello che è successo pomeriggio ma a patto che sia accaduto, puoi non condividere gli apprezzamenti delle squadre GAM, puoi pensare quello che vuoi sul mio aspetto e puoi far vedere a tutti tante ginnaste più belle ma non ti permetto di descrivermi come qualcosa che non sono” Melissa fece un respiro, aveva detto tutto senza pause e il ragazzo sembrava essere stato investito dal suo fiume di parole immobile in mezzo alla stanza. Ci fu ancora qualche minuti di silenzio, Nicola prese fiato e cercò di fare il suo discorso il meglio possibile anche perché era piuttosto sicuro che la ragazza avrebbe potuto tirargli un schiaffo da un momento all’altro se avesse detto qualcosa di sbagliato. “Meli... non mi permetterei mai di descriverti così, ti conosco bene, troppo bene, so meglio di tutti quanto tu non sia quel tipo di persona; il mio intento non era quello con le mie parole, in realtà non so neanche bene quale fosse, sono uscite di colpo senza pensarci, tipico mio lo sai sto cercando di migliorare, quando le sensazioni diventano troppo forti perdo il controllo e faccio queste cazzate, sarai anche stufa delle mie scenette da ragazzino.” “Se capissi il perché delle tue scenette da ragazzino forse ne sarei molto meno stufa” disse la ragazza con il sorriso prima che Nicola potesse finire il suo discorso “nonostante questo posso sopportare di non saperlo ma non posso sopportare di stare così con te”. Il ragazzo si avvicinò e la strinse in un lungo abbraccio, mentre erano vicini come se qualcun altro potesse sentirlo o forse come se così non fosse come dirglielo realmente, le sussurrò nell’orecchio “condivido ogni apprezzo di oggi, non troverei ginnasta più bella”.

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Capitolo 3
*** Tifo per te ***


Domenica mattina in palestra lo spettacolo stava per iniziare, i migliori ginnasti d’Italia erano sugli attrezzi a riscaldarsi, per Melissa invece la situazione era la stessa del giorno prima intervallata da qualche saluto ai suoi amici delle altre società arrivati quel giorno. Nicola e compagni stavano per iniziare il loro turno e Melissa correva avanti indietro lanciando occhiate a destra e sinistra sperando di non incontrare Ludovico; “ciao bellissima” disse una voce alle sue spalle, Melissa la riconobbe subito e capí di essere fregata. “ciao Ludo” rispose tesa Melissa pregando che Nicola non li vedesse “pronta per vedermi gareggiare?” chiese Ludovico “pronto per vedermi lavorare?” rispose la ragazza cercando di continua a fare quello che stava facendo “non vedo l’ora di sentirti annunciare il mio turno, adesso vado a riscaldarmi” e si avvicinò per darle un bacio sulla guancia che Melissa ricambiò abbastanza rigida. Appena il ragazzo si fu allontanato, Melissa si girò cercando i suoi compagni per capire se avesse assistito alla scena ma per fortuna si stavano preparando dietro le quinte in quel momento per la sfilata iniziale. La ragazza corse a prendere il microfono e dai ragazzi per un ultimo in bocca al lupo “pronti?” chiese a tutti “Quello mai” rispose Giacomo “Ma siamo carichi” aggiunse Tommaso “State tranquilli per quanto sia possibile e fate quello che sapete fare, faccio il tifo per voi lo sapete, sempre” disse Melissa e andò a baciarli e abbracciarli uno a uno “Grazie meli” dissero tutti. Mentre lei e Nicola erano abbracciati gli sussurrò nell’orecchio (perché ora effettivamente qualcun altro poteva sentirli) “faccio il tifo per te” lui in risposta per un secondo la strinse più forte. La ragazza accese il microfono e diete ufficialmente inizio alla gara “Benvenuti a tutti alla terza prova del campionato italiano di ginnastica di serie A2, al termine di questa giornata assegneremo lo scudetto 2020 ma adesso diamo il benvenuto alle squadre partecipanti che si dispongono agli attrezzi, partono ora i 5 minuti di prova” Melissa iniziò a rimbalzare a destra e sinistra ma in tanto nel suo cuore cresceva l’ansia per i ragazzi che sarebbero partiti a parallele tra poco. “Fine delle prove, i giudici posso chiamare il primo ginnasta” annunciò e vide Tommaso alzare il braccio a parallele. Le prime rotazioni a parallele, sbarra, anelli e volteggio passarono via lisce, mancavano solo corpo libero e cavallo l’attrezzo più ostico. Matteo da buon specialista salí per primo al cavallo e portò a termine l’esercizio, dopo di lui alzò il braccio Giacomo che purtroppo dopo i primi due elementi ben eseguiti urtò con una gamba l’attrezzo e cadde, il tifo dei ragazzi aumentò ancora di più, il ragazzo risalí e riuscì a terminare l’esercizio. L’ultimo a dover salire era Nicola il quale sapeva che non avrebbero più potuto commettere errori, l’attesa fu lunga e nel mentre la voce di Melissa che chiamava gli atleti risuonava nel palazzetto, finché la voce non annunciò “al cavallo, Nicola Bortoli”, il corpo del ragazzo fu invaso da un brivido di adrenalina e nella sua testa risuonarono le parole della ragazza “faccio il tifo per te”, a quel punto alzò il braccio e iniziò l’esercizio: forbice, camminata avanti, camminata indietro, mulinello sulle maniglie, mancava solo l’uscita, verticale di forza il ragazzo ebbe un’esitazione ma riuscì a salire e stoppó l’uscita! Salutò i giudici e venne aggredito dai suoi compagni che esultavano. A corpo libero i ragazzi diedero spettacolo e quando apparí sul tabellone l’ultimo punteggio poterono finalmente festeggiare, ce l’avevano fatta la promozione in serie A1 era loro. I ragazzi uscirono entusiasti dal campo gara e Melissa mollò tutto il lavoro per correre da loro; i ragazzi la videro arrivare di corsa, Nicola si girò e la afferrò, lei lo circondò con le gambe e lo strinse. Dopo un attimo i due si staccarono e la ragazza abbracciò tutti gli altri, in quel momento si avvicinò a loro Ludovico “complimenti ragazzi bella gara” disse “ora vado che tocca a me, ti aspetto in campo Meli” fece l’occhiolino e si allontanò; Nicola era diventato rigido e anche gli altri non apparivano rilassati. Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante Tommaso cercò di allentare la tensione, “perché non andiamo a mangiare qualcosa per festeggiare e poi torniamo a vedere la gara?” propose “dobbiamo anche tornare presto in albergo per la festa di sta sera”; la federazione infatti per festeggiare l’ultima tappa del campionato aveva organizzato per quella sera in una sala dell’albergo una festa per tutti i ginnasti e in qualità di unica giovane collaboratrice per Melissa. “Mi sembra una buona idea” disse Matteo “Io devo tornare giù” disse in imbarazzo Melissa “ci vediamo ragazzi, complimenti ancora” e si allontanò. I ragazzi tornarono poco dopo e si sedettero sugli spalti a vedere la gara e Melissa che camminava da una parte all’altra, “comunque non c’è nulla da fare il sedere di Meli è bello anche da qui in alto” disse sorridendo Tommaso e gli altri scoppiarono a ridere tranne Nicola che accennò solo un sorriso “Guarda che anche se lo fissi così non sparirà dalla pedana” disse Giacomo guardando Nicola “Ma di chi parli?” chiese il ragazzo nonostante avesse già capito a chi si riferiva l’amico “Al tuo amico Ludo ovviamente è mezz’ora che lo fulmini con lo sguardo” rispose Giacomo “faresti meglio a concentrarti sul sedere di Meli come noi altri” aggiunse ridendo “Sto solo guardando i suoi esercizi” si giustificò Nicola “sperando che prenda fuoco da un momento all’altro” ribattè Matteo “E comunque il sedere di Meli lo ammiro sempre” disse impulsivamente Nicola accorgendosi solo dopo di quello che aveva detto strabuzzando gli occhi Gli amici scoppiarono a ridere più per la sua faccia che per quanto aveva detto, per loro in quello non c’era nulla di nuovo; “lo sappiamo bene Nico e magari sarebbe anche ora di smetterlo di ammirarlo e basta e passare alla fase 2” disse Giacomo “Fase 2?” chiese confuso Nicola “Fase 2, approccio, rimorchio chiamala come vuoi ma provaci e fallo veramente non come fai tutti i giorni” disse agitato Tommaso “Tra me e Meli non c’è niente ragazzi” disse Nicola “Questa e altre 100 cazzate che racconti a te stesso” disse con tono ironico Matteo “Nico non insisteremo perché sappiamo che ti farebbe solo chiudere più a riccio ma tra voi c’è qualcosa e questo è chiaro a tutti tranne che a voi sembra, quindi non sprecare tempo” disse Giacomo serio Nicola aveva ascoltato molto attentamente e nella sua testa chissà quali pensieri balenavano già ma non rispose all’amico

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