Balla con me fino alla fine dell'amore

di Farkas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui non vuole invitarla ***
Capitolo 2: *** Ferite del cuore (e non solo) ***
Capitolo 3: *** Le parole degli amici ***
Capitolo 4: *** Dichiarazione ***
Capitolo 5: *** Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte I) ***
Capitolo 6: *** Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte II) ***
Capitolo 7: *** Amore tra le rovine e amore nella felicità ***
Capitolo 8: *** Amore tra le rovine e amore nella felicità (parte II) ***
Capitolo 9: *** Amore tra le rovine e amore nella felicità (parte III) ***
Capitolo 10: *** Ne hai davvero il coraggio? ***
Capitolo 11: *** Saper Perdonare ***
Capitolo 12: *** Oh, futuro! ***



Capitolo 1
*** Lui non vuole invitarla ***


Balla con me fino alla fine dell’amore
                 
Lui non vuole invitarla
 
Era un periodo particolare alla Hollywood Arts.
Si stava infatti avvicinando il cinquantesimo anniversario della fondazione della scuola e per celebrare l'evento, sarebbe stato organizzato un grande ballo scolastico.
Tutto erano stati entusiasti della notizia e molti si erano dati da fare per trovare un compagno o una compagna.
Cat Valentine era una delle poche persone tranquille su quest'ultimo punto: Robbie aveva sempre cercato di invitarla quando la loro scuola aveva dato una festa, e lei questa volta avrebbe accettato.
Dopo quella brutta storia dei tonni si sentiva più sicura riguardo ai suoi sentimenti, ed era pronta ad accettarli.
La rossa era appunto immersa in questi pensieri mentre riordinava lo sgabuzzino su richiesta del bidello, quando Andrè, Beck e Robbie intenti a chiacchierare, passarono lì fuori ignari della sua presenza.
-Io naturalmente porterò Jade- fece il canadese.- Voi con chi andrete?-.
-Dato che nessuno dei due ha una relazione al momento, io e Tori abbiamo deciso di andarci insieme, ma solo come amici- rispose il giovane Harris.- E tu Robbie? Inviterai Cat?-.
-Nemmeno per idea- sbuffò il ventriloquo.- Chiunque tranne lei-.
A queste parole la giovane Valentine spalancò la bocca e senti un gran dolore al cuore, mentre gli occhi le si riempirono di lacrime.
I tre ragazzi oltrepassarono lo stanzino ma ormai alla babysitter non serviva ascoltare altro, per decidere di accasciarsi sul pavimento singhiozzando.
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Intanto increduli per ciò che avevano sentito Beck e Andrè avevano portato l'amico in una classe vuota.
-Si può sapere che vuoi dire?- sbottò l'afroamericano.- Lo sanno tutti che ti piace Cat!-.
-A parte la diretta interessata- mormorò amaro il giovane Shapiro.- Ed è meglio così-.
Beck intervenne in tono più calmo:- Insomma Robbie ci vuoi spiegare che cos'è successo?-.
-Vi avevo detto che volevo dichiararmi prima di invitarla no?-.
I due annuirono.
-Be' non ci riuscivo faccia a faccia, così l'altro giorno ho preso il coraggio a due mani, e le ho mandato questo messaggio mentre eravamo in chat - sospirò il ragazzo porgendo ai due il proprio telefono su cui era visualizzato il seguente messaggio:
ROBBIE
Ho una cotta per una piccola rossa simpatica il cui nome fa rima con 'splat.' Se solo lo sapesse!
-Be' è implicita d'accordo, ma è una vera dichiarazione- fece Beck .- E Jade mi ha assicurato che Cat ti ricambia!-.
-Come no. Guarda un po' cosa mi ha risposto e poi ne riparliamo- fece sarcastico il padrone di Rex.
CAT
Awww, ho capito, ti piace Pat!
- ... -
- ... -
-Sì amico mio ti capisco, ti capisco- fece Beck mettendo una mano sulla spalla di Robbie mentre Andrè alzava gli occhi al cielo.- Dev'essere dura-.
-Ecco perchè non voglio invitarla: non mi vede, e non mi vedrà mai in quel senso- disse tristemente Robbie prima di uscire dall'aula più abbattuto che mai.
Con un sospiro Beck si voltò verso l'amico:- Credo proprio che sia il caso di fare qualcosa-.
-E cosa?-.
-Non lo so, forse potremmo chiedere alle ragazze-.
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Sfortunatamente le cose non migliorarono durante la mattinata: anzi Robbie riservò a una Cat ancora ferita e stupefatta, la più assoluta indifferenza, fingendo di non conoscerla per tutta la durata delle lezioni.
All’ora di pranzo la rossa si sedette abbacchiata con le altre ragazze e ovviamente che la festa fosse l’unico argomento di conversazione, non contribuì a migliorarne l’umore.
-Allora Cat tu con chi pensi di andare?- s'informò una Trina alquanto su di giri.
-Non mi ha ancora invitato nessuno- borbottò la ragazza.
-Be' cerca di renderti un po' più attraente- suggerì la Vega maggiore.- Finche avrai quel muso lungo, non invoglierai certo i ragazzi a chiedertelo-.
-E che ne vuoi sapere tu?- la rimbeccò Jade .- Non mi dire che sei stata invitata: Sinjin ci va con Gabriella e a parte lui, non credo ci sia nessuno tanto disperato-.
- Per tua informazione, ho già qualcuno – rispose stizzita l’altra.- Che me l’ha chiesto appena ha saputo del ballo-.
-Come no-.
- Be' vedremo sabato sera- sbottò Trina, mentre si alzava per andare a scegliere il dolce, seguita di malavoglia da Cat.
-Sta mentendo- aggiunse la ragazza di Beck, col tono di chi dice che il cielo è blu, mentre le due si allontanavano .
-Boh- mormorò Tori non del tutto convinta.- Non saprei. Ultimamente esce spesso di casa, quando rientra è sempre di ottimo umore, e riceve un sacco di telefonate. Forse … - .
-Di che state parlando?- domandò Beck appena sopraggiunto con gli amici al seguito.
-Niente di importante- rispose la castana.- Piuttosto sapete perché Cat sembra così giù?-.
- No, e non mi interessa- sbottò gelido Robbie.
Allo sguardo interrogativo delle ragazze Andrè rispose con un gesto che significava “Vi spieghiamo dopo” e la conversazione cambiò argomento.
L’unico accenno al ballo ci fu quando Jade chiese a Beck di venire a casa sua a prenderla, dato che lei aveva l’auto dal meccanico.
-Va bene, ma perché non usi la macchina di tuo fratello?- domandò perplesso il canadese.- In genere detesti chiedere passaggi-.
-Quella sera gli serve. Dice che deve uscire con una ragazza-.
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Fu presentandosi a casa di Tori mezz’ora prima del dovuto, per la solita partita di poker che Andrè e Beck riuscirono a comunicare alle sorelle Vega (Jade aveva saputo tutto durante il tragitto) il motivo per cui Robbie evitava Cat.
-Ora sapete tutto- concluse Beck .- Che ne pensate?-.
-Che abbiamo finalmente la prova scientifica, che Cat ha il cervello di un pesce rosso. E non guardatemi così, non potete negare di pensarlo anche voi- sbuffò Trina.- Comunque perché ci avete raccontato questa storia?-.
-Perché, non possiamo semplicemente continuare ad aspettare che quei due si sveglino e capiscano di essere ricambiati. Ci stanno troppo male e come amici abbiamo il dovere di aiutarli- la rimbeccò Tori .- Potremmo … Potremmo coinvolgerli in una finta caccia al tesoro, che gli faccia attraversare posti molto importanti per il loro rapporto, e quando si incontreranno non riusciranno a resistere all’impulso di confessarsi i reciproci sentimenti-.
Ovviamente essendo un’idea di Tori ci pensò Jade a contestarla: - Siamo nella vita vera, non in un telefilm sdolcinato per casalinghe disperate. Piuttosto dovremmo far credere loro, di essere inseguiti da un serial killer e farli rifugiare in un piccolo stanzino, così si baceranno un attimo prima di essere fatti a pezzi. O di vedere noi in questo caso-.
-Siamo nella vita vera, non in un film horror da quattro soldi- le fece il verso la mezza latina.- E conoscendoli, otterremmo solo di fargli prendere un colpo per lo spavento-.
-E se mandassimo a ciascuno un biglietto a nome dell’altro?- tentò Andrè.
-Meglio di no- rispose Beck .- Rischieremmo solo di peggiorare la situazione, se gli mettessimo in bocca cose che non pensano-.
-E sarebbe anche un reato credo- chiosò Trina.
Sfortunatamente nessuno riuscì a proporre un’idea abbastanza buona prima che arrivassero Cat e Robbie.
Sotto sotto tutti speravano che i due riuscissero a risolvere le cose da soli, ma questa speranza si affievolì durante la partita: dopo la risata collettiva sulla sua scivolata sulle fiches, Robbie si esibì in una fedelissima imitazione di Cat che impazziva alla vista dei bibble. Imitazione che fece scoppiare in una risata sguaiata Trina e Rex e che condusse la rossa sull’orlo delle lacrime.
Quando tutti se ne furono andati Tori sospirò:- Dobbiamo assolutamente fare qualcosa, ma cosa?-.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Salve a tutti. Dopo tre one-shot in questa sezione pubblico finalmente anche una long.
Non so ancora quanto sarà lunga, ma non credo molto e le coppie principali saranno la Cabbie e la Bade.
Soprattutto la prima mi sembra alquanto sottovalutata e non vedevo l’ora di trattarla in una storia.
Per ora non ho altro da dire se non che spero che in molti seguirete questa storia, e che ogni recensione sarà ben accetta e potrà aiutarmi a migliorare come scrittore.
Farkas.

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Capitolo 2
*** Ferite del cuore (e non solo) ***


Balla con me fino alla fine dell'amore

Ferite del cuore (e non solo)


La mattina dopo Robbie entrò a scuola dall'entrata posteriore: voleva vedere Cat il meno possibile e dover lavorare con lei alle scenografie del nuovo spettacolo di Beck era già un dolore sufficiente.
E pensare che era stato così felice quando il canadese aveva affidato loro quel compito!
Forse avrebbe addirittura troncato del tutto i rapporti con la rossa, stare con lei senza stare insieme a lei faceva troppo male.
A dirla tutta non sapeva nemmeno lui perchè fosse così deluso: certo non era la prima volta che gli piaceva una ragazza che non ricambiava i suoi sentimenti (anzi nessuna ragazza che l'avesse attratto aveva mai ricambiato), però con Cat aveva creduto di cogliere qualche segnale che ... no in fondo gli sembrava sempre di cogliere segnali. 
Si era semplicemente illuso di nuovo, come quel cretino che era si disse mentre si dirigeva verso l'aula di recitazione.
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Beck avrebbe voluto davvero aiutare i suoi amici ma proprio non sapeva come. Dopo aver saputo tutto si era spremuto il cervello come non mai: ci aveva pensato per tutta la giornata, anzi era andato a letto che ci stava ancora pensando, ma non era riuscito a farsi venire uno straccio d'idea.
D'altronde il canadese sapeva benissimo che si era preso quella storia così a cuore, perchè lo distraeva dai suoi problemi con Jade: i loro già frequenti litigi, erano diventati praticamente quotidiani e Beck cominciava davvero a stancarsi del comportamento della mora.
Possibile che Jade dovesse sempre essere arrabbiata col mondo intero ? Ma perchè quando le cose non andavano come voleva lei non cercava di sopportarlo e basta ?
Se le sue sfuriate fossero state generate da cose importanti il giovane Oliver avrebbe anche potuto provare a passarci su, ma la dark era capacissima di imbestialirsi per i motivi più banali.
Tanto per fare un esempio per festeggiare il loro anniversario Beck l'aveva portata al ristorante, e quando la cameriera aveva sbagliato la sua ordinazione, Jade aveva rovesciato sulla poveretta tanti di quegli improperi, da farsi cacciare dal ristorante.
Decisamente imbarazzante, senza contare che per potersi permettere una cena per due al "Cigno Nero" Beck aveva dovuto risparmiare per tre mesi.
Non era raro che la gente chiedesse al ragazzo cosa ci vedesse in Jade e i suoi stessi argomenti, sembravano al canadese sempre più vuoti.
E poi quelle poche volte in cui si arrischiava a dire due parole sul suo comportamento ... be' la maggior parte della gente, avrebbe preferito affrontare un terremoto e un ciclone messi insieme piuttosto che quelle urla.
Beck non voleva una ragazza sottomessa (aveva fatto la prova con Meredith e aveva capito che l'avrebbe annoiato a morte), ma non desiderava nemmeno essere contraddetto ogni volta che apriva bocca: in medio stat virtus come dicevano gli antichi.
"Jade ha anche i suoi lati positivi" si disse il canadese cercando di scacciare quelle riflessioni, ma una voce dentro di lui replicò: "Uno è proprio messo male, quando decide di giocarsi la carta dell'autoconvincimento".
E Beck non immaginava nemmeno quanto stesse per peggiorare la sua situazione sentimentale … anche se fu quella tra Cat e Robbie la prima a collassare.
Fu durante il lavoro dietro le quinte che avvenne la catastrofe: Beck dirigeva uno spettacolo di sua creazione, ambientato in un castello sotto assedio e per rendere il tutto più realistico sul set era stata portata una vera catapulta (gentile omaggio procurato a Beck da un suo conoscente che studiava ingegneria, in cambio del numero di telefono della capo cheerleader).
Cat infatti mentre stava gironzolando lì attorno, attivò per sbaglio il sistema di lancio e la catapulta scagliò i contrappesi che erano stati lasciati nel vano da lancio, in attesa del momento in cui sarebbero stati istallati.
I pesanti sacchi di sabbia vennero scagliati in aria causando il panico generale, ma fu più la paura che il danno, dato che l’unico a essere colpito fu Robbie: il sacco centrò la gamba destra del giovane che cadde a terra lanciando un urlo (che per la cronaca di mascolino non aveva proprio un bel niente).
-Robbie! Oddio mi dispiace!- farfugliò Cat - Aspetta ti accompagno in infermeria … -.
-Neanche per sogno! Cioè … non disturbarti, ci penserà Beck - ringhiò l’occhialuto, strisciando in direzione del sopracitato.
-Perché non vuoi che ti aiuti io ?- chiese la babysitter i cui occhi erano già diventati lucidi.
Fino a due giorni fa quella vista avrebbe fatto sciogliere Robbie, ma quel giorno il giovane Shapiro rispose con un tono degno di Jade:- Sai com’è, vorrei essere sicuro di non venire accidentalmente spinto fuori da una finestra nel tragitto, e non credo di avere questa certezza con te-.
-E questo cosa significa?!-.
-Che fra tonni carnivori, zavorre volanti e tizi che mi rubano i vestiti, quando ci sei di mezzo tu la mia sfortuna abituale tende ad aumentare- sbottò l’altro tagliente come le forbici di Scissoring.- E dato che ci terrei ad arrivare alla vecchiaia, forse è meglio che cerchi di starti lontano!-.
-Ma sono stati tutti incidenti!- protestò la rossa già sul punto di scoppiare a piangere.
- Allora spero proprio, che non ti salti mai in mente di farmi qualcosa di veramente terribile!- fu la sarcastica risposta del moro, mentre il giovane Oliver lo aiutava a rialzarsi.
-Ehi ti do una mano- intervenne Andrè avvicinandosi agli amici per aiutarli. 
I tre avevano appena lasciato l’aula di teatro quando Cat, scoppiò in un pianto di quelli per cui i registi di soap opera avrebbero pagato fior di quattrini.
-Non riesco a credere che abbia detto quelle cose- mormorò Tori stupefatta.
- Nemmeno io- sospirò Trina senza alzare lo sguardo dal telefono.- Nessuno, mi aveva mai mandato SMS così dolci. Lui … mi fa sentire davvero speciale-.
-Cioè non ti sei accorta di nu … lasciamo stare- borbottò la Vega minore dicendosi che era meglio pensare a come consolare Cat, che alle stranezze della sorella.
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-Non è nulla di che- disse l’infermiera a Beck e Andrè dopo aver dato un’occhiata alla gamba del ventriloquo.- Fra un paio di giorni sarà come nuovo, ma adesso sarebbe meglio riportarlo a casa-.
-Ce lo accompagno io- rispose immediatamente il ragazzo di Jade .- In fondo è un po’ colpa mia, e a quest’ora i suoi genitori saranno al lavoro-.
“ E speriamo che durante il tragitto riesca a convincerlo a dare un’ultima possibilità a Cat” aggiunse tra sé e sé il canadese.



ANGOLO DELL’AUTORE
Impegnati Beck il futuro della Cabbie è nelle tue mani!
Scherzi a parte mi dispiace di averci messo tutto questo tempo ad aggiornare, ma tra l’ispirazione che beata lei doveva essersene andata in viaggio e vari impegni e imprevisti questo capitolo mi è costato parecchie difficoltà.
Voi che ne dite? Cominciano a palesarsi i dubbi di Beck sulla sua relazione con Jade, e la situazione Cabbie si aggrava sempre di più … del resto mica potevano risolvere tutto subito no?
Ed ora grazie mille a MyTrueColors e MaryS5 per aver recensito lo scorso capitolo e la prima ha addirittura messo la storia tra le preferite.
Grazie anche a te che stai leggendo queste righe e basta, ma una recensione mi farebbe molto piacere e potrebbe aiutarmi a migliorare come scrittore.

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Capitolo 3
*** Le parole degli amici ***


Balla con me fino alla fine dell'amore
Le parole degli amici
 
- Bravo Robbie -fece Andre rivolto a Tori dopo essere tornato in classe.- Ha finalmente trovato il coraggio-.
-Che cosa?- esclamò incredula Tori-. Tu pensi che Robbie abbia fatto bene a dire quelle cose a Cat?-.
-Certo- rispose tranquillissimo l’afroamericano.- Tori non fraintendermi; io le voglio bene ma Cat si è comportata male con Robbie: non doveva scappare quando lui l’ha baciata, e fingere che non fosse mai successo. E dopo che è stata lasciata da quel cretino di Evan? Le ha praticamente offerto il suo cuore e lei non lo ha capito!-.
Tori fu costretta a riconoscere che Andre aveva ragione, che Robbie doveva esserci restato male in quelle occasioni … anche se avrebbe preferito che non le venisse ricordata la faccenda di Evan. Si sentiva ancora in colpa per quella storia.
-Come sai di quei fatti?- domandò infine la mezza latina.- Avevi altro per la testa quelle volte-.
-Robbie e io ci parliamo. Credi che solo le ragazze chiedano consigli di cuore agli amici?-.
Tori soffocò un gemito. Aveva convinto Cat a venire a casa sua con Jade dopo la scuola e forse era meglio che cominciasse a pensare a cosa fare per rallegrarla perché non ne aveva proprio idea.
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Subito dopo essere partiti Beck si schiarì la gola:- Senti Robbie … -.
-Se vuoi parlarmi di Cat risparmia il fiato-.
“Proprio un inizio incoraggiante non c’è che dire” si disse il canadese prima di azzardare un: -Senti capisco come ti senti … -.
-No che non lo capisci- lo interruppe il ventriloquo.- Non puoi capirlo. Io sono … io appunto mentre tu sei Beck Oliver: indipendente, popolare, talentuoso … e poi affronti sempre tutto con calma e serenità. Non c’è nulla che può scalfirti-.
-Robbie io non sono perfetto. E tu assicuro che ci sono cose che mi spaventano, che non ho la minima idea di come affrontare-.
- E quali?-
-La parte di me che vorrebbe chiudere con Jade tanto per dirne una- sospirò il canadese. Forse non era molto corretto parlare di quell’argomento proprio con Robbie visto il momento che stava attraversando, ma sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcuno. E poi aprendosi magari avrebbe convinto il moro ad ascoltarlo.
-Tu … stai pensando di lasciare Jade?- ripetè quest’ultimo incredulo.- E perché?-.
-Non lo so nemmeno io di preciso. Solo di recente alcuni suoi comportamenti, mi pesano molto più di prima. Insomma, non so se mi piace ancora abbastanza da passare sopra ai suoi difetti- rispose con onestà il canadese riuscendo per la prima volta a identificare ciò che lo tormentava da giorni.
- Bè il mio problema per certi versi è l’opposto: non so cosa Cat provi per me- fu la desolata replica di Robbie.- Eppure, mi era sembrato di piacerle … quando le parlavo di qualche altra ragazza si arrabbiava … però ogni volta che ho provato ad avvicinarmi lei mi ha allontanato-.
-Può darsi che le si senta come me: forse non è sicura dei suoi sentimenti- azzardò il castano.
-Può essere- concesse il ragazzo.- Ma invece io sì. E sono stufo. Non sono un pupazzo, con cui può giocare quando vuole, e poi riporre quando se n’è stancata-.
Beck era sbalordito. Quello non era il Robbie che conosceva; qualcuno doveva avergli fatto un trapianto di autostima. Di colpo sentì crescere in sé il rispetto per l’amico e uno strano orgoglio semipaterno:- D’accordo. Ma se non vuoi invitare Cat con chi andrai al ballo?-.
-Con nessuno. Penso che quella sera me ne rimarrò a casa: non mi sento proprio dell’umore di festeggiare e poi a nessuno peserà la mia assenza- rispose desolato l’occhialuto.
-Invece a me peserebbe eccome- protestò Beck. - E anche gli altri. Sei nostro amico Robbie. Ci dispiace vederti così a terra-.
Il giovane Shapiro sospirò. In fondo Beck aveva ragione: la sua vita non dipendeva dall’avere o meno l’amore di Cat, e forse non avrebbe dovuto farsi condizionare tanto da quella storia.
-Senti Robbie. Io non posso dirti cosa devi fare. Forse dovresti dichiarati a Cat e vada come vada. Poi potrai metterci una pietra su. -.
-Più facile a dirsi che a farsi … e poi perché dovrei? Non credo che il risultato sarà diverso da quando ci ho provato con modi indiretti. Forse la pietra sopra ce la posso mettere subito-.
-Questa è una decisione che devi prendere tu. Io posso solo dirti che ti appoggerò qualunque cosa tu faccia e che lo farà anche Andre -.
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Al termine della giornata scolastica le ragazze si erano riunite a casa Vega (Andre e Beck erano andati da Robbie) e Tori e Jade nel frattempo stavano cercando di rincuorare Cat ... E magari avrebbero avuto qualche possibilità di riuscirci se Trina sdraiata sul divano avesse interrotto la sua telefonata: -No tu mi manchi di più ... oh ti amo sempre di più ... - sospirava la mezza latina con un gran sorriso sul volto.
-Ti dispiace?!- sbottò Jade indicando la porta che la ragazza più grande infilò poco dopo, (non prima di essersi vantata di avere una relazione più stabile di quella della dark).
-Ma chi crede di prendere in giro?- sbuffò inviperita quest'ultima.- Come se al mondo esistesse qualcuno così pazzo non solo da essere capace di sopportarla, ma perfino di amarla!-.
A Tori l'aria felice della sorella era parsa autentica e dubitava che potesse essere migliorata tanto come attrice, ma al momento era una questione secondaria.
-Dai Cat non vuoi un po’ di bibble? O magari preferisci un cupcake red velvet?- fece riscuotendosi dai pensieri sulla vita amorosa di Trina.
-Siete così buone- mormorò la rossa tirando su col naso .- E pensare che ultimamente vi ho un po’ trascurato, per via della mia attività di babysitter … non merito le vostre attenzioni-.
Tori si voltò disperata verso Jade ma la dark sembrava priva di idee quanto lei.
-Robbie mi detesta- continuò abbacchiata la rossa.- Sono un mostro!-.
-Ma no … anche se è arrabbiato con te, sono sicura che non ti detesta- spiegò Tori, ma fu come parlare al muro.
-E’ sempre così! Le mie relazioni finiscono sempre male! E’ stato così con Danny ed Evan, e adesso ho rovinato tutto anche con Robbie -.
- Bè in quei casi la colpa è stata anche di Tori- buttò lì Jade guadagnandosi un’occhiataccia dalla padrona di casa .- E poi tu e Robbie non l’avete mai avuta una relazione, quindi non puoi dire che è finita male-.
- E sarebbe questa la tua idea di incoraggiamento?- sibilò la Vega minore.
-Intendo dire che deve darsi una mossa- la rimbeccò la mora. Poi rivolgendosi direttamente alla Valentine sbottò:- Insomma hai intenzione di restartene qui a frignare, o vuoi combattere per l’amore del nerd?!-.
-Non sono una gran combattente Jade - mormorò abbacchiata l’altra.- E poi cosa potrei fare?-.
-Tu e Robbie avete vissuto tanti bellissimi momenti insieme- la incoraggiò la castana.- Prova a ricordarglieli, e sii sincera riguardo ai tuoi sentimenti-.
-E se non funzionasse? E se la nostra amicizia finisse? E se … -.
-E se la piantassi?- propose la fidanzata di Beck. – Cat capisco che tu abbia paura. Anch’io c’è l’avevo quando sono tornata con Beck, ma se vuoi essere felice devi rischiare. L’amore tutto rose e fiori esiste solo nelle favole-.
Le energiche parole della ragazza di Beck, e i suggerimenti di Tori parvero convincere la babysitter che promise di mettere in pratica i loro suggerimenti il giorno seguente.
“Di certo andrà tutto bene” si disse Tori.”Anzi alla grande”.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Voi che dite Tori avrà ragione? Cat e Robbie stanno per risolvere tutto o la situazione peggiorerà ancora?
Andre: Questo lo devi decidere tu … noi che possiamo dire, oltre a qualche frase tipo “Speriamo bene”?
Farkas: E tu che ci fai qui?
Andre: Bè finora nella storia non mi hai fatto fare quasi niente …
Farkas: Ti faccio notare che è una fic Cabbie e Bade. E Beck mi pare un po’ più adatto di te a dare consigli: è meno emotivo.
Trina: Oltre che più bello. E non disturbare l’autore; deve pensare a come sviluppare una splendida storyline per la sottoscritta non alle tue manie di protagonismo!
Andre: Ma da che pulpito …
Già … comunque mi scuso per il ritardo, ma purtroppo parecchi imprevisti mi hanno rallentato durante la stesura del capitolo, ma ormai ho bene in mente come proseguire e concludere questa storia …
Trina: E io avrò un ruolo fondamentale vero?
Farkas: Sì in un certo senso sì … comunque già che siete qui aiutatemi a fare i ringraziamenti.
Andre: Ok. Grazie infinite MaryS5 per aver recensito lo scorso capitolo.
Trina: E grazie a MyTrueColors e a Kiyoko per aver messo rispettivamente tra le preferite e le ricordate questa fanfiction … dite come avete fatto a capire che avrei avuto un ruolo importante?
Farkas: Grazie anche a te che sei arrivato/a a leggere fin qui e basta ma sappi che una tua recensione sarebbe graditissima.
A presto.

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Capitolo 4
*** Dichiarazione ***


Balla con me fino alla fine dell'amore

Dichiarazione          
 
Il giorno dopo la situazione tra Robbie e Cat pareva immutata.
Come aveva fatto negli ultimi due giorni il ragazzo, cercava di tenersi a distanza dalla rossa e durante le lezioni stroncò educatamente sul nascere tutti i suoi tentativi di conversazione.
Il classico comportamento di chi sa di aver esagerato, ma che non si scusa perchè sa anche di avere comunque ragione.
Alla fine Cat decise di prendere la situazione di petto, e approfittò della pausa pranzo per mettere il padrone di Rex alle strette.
- Robbie non possiamo continuare così- esordì raggiungendolo vicino al suo armadietto.- Vuoi cancellare anche i momenti in cui siamo stati felici? Tutte le volte che siamo andati insieme al minigolf, quando abbiamo cantato insieme le canzoni delle brutte notizie, quando mi hai regalato la macchina per lo zucchero filato, quando mi hai scritto quella canzone ...-.
L'ultima voce dell'elenco parve riscuotere Robbie che interruppe la ragazza chiedendo : - Di preciso quando hai capito che la canzone era per te?-.
Un po’ spiazzata dalla domanda Cat balbettò:- Ehm … N-non saprei … forse un paio d’ore dopo che me l’hai cantata, o magari il giorno successivo … -.
- E non hai mai pensato di dirmelo? Sai com’è ci avevo lavorato tanto … mi avrebbe fatto piacere sentire un complimento, un commento o, un ringraziamento invece di “E se mi tingessi i capelli di biondo?”-.
- Ecco io … non ci ho pensato-.
- Come non hai mai pensato di parlare del bacio che ti ho dato al Cow-wow - ringhiò l’occhialuto, la cui rabbia stava di nuovo per esplodere.
- Non ho mai trovato le parole- sussurrò debolmente la rossa.- Ma … io ti giuro che sento qualcosa per te-.
- Qualcosa non è abbastanza, perche io ti amo!- sbottò il moro quasi gridando.
Sentendo quella frase Cat rimase per qualche istante a bocca aperta, con le braccia a penzoloni e gli occhi sgranati fissi sull’amico. Alla fine mormorò:- Come fai a dirlo?-.
Fu il turno di Robbie di rimanere perplesso:- In che senso?-.
- Una volta non ti pensavi lo stesso di Trina? E di Tori che mi dici?- rispose Cat dando voce al dubbio che più la tormentava.- Come fai a sapere se mi ami sul serio, o se è una delle tue fissazioni passeggere? Come faccio a saperlo io?-.
-Tutta qui la fiducia che hai in me?- mormorò amaro il giovane Shapiro.- Cioè tu pensi che io uscirei con te per un po’, e poi mi stuferei? O magari che ti lascerei, per corteggiare la prima che passa?-.
- Non lo so! Possono succedere tante cose … non voglio rovinare la nostra amicizia!- gemette disperata la babysitter.
- Tu non vuoi, tu non sai … e io?- rispose Robbie alzando di nuovo la voce .- Ai miei sentimenti ci pensi? Non mi pare che tu ti sia mai fatta scrupoli, a flirtare con qualcuno di fronte a me! Sei solo un’ipocrita! Ma non ti preoccupare: la nostra amicizia non verrà rovinata, dato che noi due non saremo mai una coppia!-.
Cat rimase a fissare Robbie orripilata per qualche secondo, prima di correre via in lacrime.
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Tori e gli altri erano seduti al solito tavolo in attesa degli amici, e nel vedere passare di corsa una Cat piangente capirono subito che era andata male. Non ci fu bisogno di parole: Beck e Andre si alzarono per andare a cercare Robbie, mentre Tori e Jade si lanciarono all’inseguimento della Valentine.
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Beck e Andre riuscirono a trovare Robbie abbastanza in fretta: era nella stessa classe in cui l’avevano portato loro due prima dell’inizio di tutto quel pasticcio.
L’amico non parve sorpreso di vederli arrivare e li accolse con un:- Ho rovinato tutto-.
Beck sospirò prima di chiedere cosa fosse successo
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- D’accordo comincia dall’inizio- fece Tori col tono calmo di chi si rivolge a un animale spaventato- Cos’è successo fra te e Robbie?-.
-Non lo so- piagnucolò Cat .- Io non ho fatto altro che seguire i vostri consigli! Gli ho ricordato tutte le cose che abbiamo fatto insieme, ma a un certo punto si è arrabbiato!-.
-Che cosa gli hai ricordato di preciso?- chiese tagliente Jade.
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- Vi giuro volevo mantenermi calmo!- fece disperato Robbie.- Ma quando ha nominato la canzone, non ci ho più visto-.
- Comprensibile direi- borbottò Andre.- E certo la Piccola Rossa non è stata carina a dirti in faccia che ti considera un donnaiolo inaffidabile-.
- Andre ha ragione- s’inserì il canadese.- Robbie chiunque al tuo posto, avrebbe reagito in quel modo. Io almeno sono sicuro, che mi sarei comportato come te-.
-Grazie. Ma comunque l’ho fatta piangere- sospirò il ventriloquo. Per quanto fosse arrabbiato con Cat, gli dispiaceva averla ferita.
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- Certo che si è arrabbiato!- gemette Jade dopo aver saputo quali eventi la rossa aveva citato.- Gli hai ricordato una delle volte in cui lo hai trattato peggio! Ma che ti dice il cervello?!-.
La mezza latina ammollò alla dark una gomitata, ma in cuor suo concordava perfettamente con lei.
- Il fatto è che poi mi sono venuti in mente tutti i miei dubbi, tutte le mie paure e gliele ho riversate addosso … non ne faccio una giusta!- sospirò disperata la rossa.
- Cat voler confidare a Robbie ciò che ti ha impedito di avere una relazione con lui, non è stato un errore. Semplicemente l’hai fatto nel modo sbagliato- disse dolcemente Tori. - Ma non ti preoccupare: credo di conoscere quello giusto-.
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- Coraggio Rob! Vedrai che ti aiuterà a distrarti- fece Andre mentre lui e i due amici salivano su un autobus scoperto.
L’idea di quella specie di gita in realtà non entusiasmava molto il giovane Shapiro, ma Beck e Andre avevano insistito parecchio, così alla fine aveva ceduto.
Una parte del ragazzo piuttosto fiera di averne finalmente dette quattro a Cat, gli diceva di non essere più un mollaccione senza dignità, mentre un’altra che si sentiva tremendamente in colpa, sosteneva a gran voce che di questo passo sarebbe diventato un bruto insensibile.
“Cosa devo fare? Anzi cosa voglio fare?” si chiese disperato il moro mentre prendeva posto sul bus.
Quei dilemmi ebbero comunque vita breve, dato che la voce che avrebbe dovuto accompagnare il tour si rivelò decisamente familiare, e ben poco interessata a parlare della storia di Los Angeles.
- Signore e signori benvenuti al grande Tour delle scuse di Cat Valentine - fece la voce di quest’ultima potenziata da un microfono.
Robbie si voltò di scattò, e vide la ragazza in piedi di fronte ai passeggeri, con un’espressione determinata sul viso.
- Che storia è questa?!- sbottò incredulo rivolto agli amici.
- Una storia che ci è costata un mucchio di soldi, quindi taci e ascolta- lo rimbeccò il ragazzo di Jade.
- Chi è Cat Valentine? Sono io. E sono la più grande vigliacca del mondo, per non parlare della mia stupidità, e del mio egoismo. A causa di tutti i miei difetti, ho fatto soffrire Robbie Shapiro il ragazzo più dolce che esista, adesso seduto in mezzo a voi-.
Tutti i presenti cercavano di identificare il destinatario di quello strano messaggio, in quel momento invaso dall’imbarazzo e dalla curiosità di scoprire, dove la babysitter volesse andare a parare.
- L’ho dato per scontato, e ci ho messo molto tempo ad ammettere ciò che provavo per lui. L’ho ignorato e ferito in molti modi, tutto perché avevo paura di rovinare il nostro rapporto portandolo a un livello superiore all’amicizia - proseguì Cat .- Eppure Robbie c’è sempre stato per me, mi ha sempre aiutata e consolata, anche se non mi merito il suo affetto, anche se non ho mai fatto nulla di significativo per lui-.
Non volava una mosca. Tutti i presenti sembravano colpiti da quella dichiarazione così fuori dagli schemi. più di tutti colui al quale era rivolta.
- Quando finalmente mi sono data una svegliata, mi ha detto tutto quello mi meritavo di sentire e la cosa mi ha sconvolta. Visto che sono una codarda, mi sarei arresa se non fosse stato per le mie amiche; certo essendo anche una grandissima stupida ho solo peggiorato le cose e sono qui soprattutto per scusarmi con Robbie di non avergli dato la fiducia e la considerazione che meritava-.
Una risposta cominciò a prendere forma nella mente dello studente ma Cat non aveva ancora finito.
-Ti prego Robbie dammi un’ultima possibilità. Farò di tutto per essere la ragazza che meriti di avere- concluse la rossa.- Io … io ti amo-.
Il “pubblico” decise di dare voce ai propri pensieri.
- Dai Robbie perdonala!-.
- E’ davvero pentita puoi fidarti!-.
- Non avrebbe fatto una cosa del genere, se non fosse davvero innamorata!-.
Paonazzo in viso il ragazzo si alzò e sotto lo sguardo almeno ottanta persone, raggiunse la rossa a cui strappò il microfono di mano.
Cat non si era mai sentita così nervosa in vita sua. Che avrebbe fatto Robbie? Le avrebbe urlato di nuovo addosso? O magari si sarebbe limitato a colpirla con il microfono?
-Vuoi essere la mia ragazza?-.
Furono queste le parole che il microfono amplificò.
Una meravigliosa, immensa, indescrivibile felicità si impadronì della rossa che urlò a squarciagola:- Sì lo voglio!-.
Non ci fu bisogno di altre parole: Robbie abbracciò Cat e sollevatala la fece girare, mentre la baciava, con uno scrosciò di applausi in sottofondo.
- Vuoi anche venire al ballo con me?- sussurrò Robbie quando loro malgrado dovettero staccarsi per riprendere fiato.
- Certo- rispose la rossa prima di unire le loro labbra in un altro bacio.
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- Allora ho avuto un’idea stupenda o grandiosa?- fece soddisfatta Tori quando lei e Jade ebbero raggiunto gli amici.
- Non ti gasare troppo Vega - sbuffò la ragazza di Beck. - Chi ti ha aiutato a preparare il discorso?-.
- E per il futuro idee più economiche- aggiunse l’afroamericano in tono scherzoso.- Noleggiare il bus sia pure per poco, ci è costato un occhio.
Ma in realtà a nessuno importava dei soldi. Aver aiutato i loro amici a raggiungere la felicità valeva infinitamente di più.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
E finalmente i nostri Cabbie ce l’hanno fatta! Avrei potuto tenerli (e tenervi) sulle spine per un altro capitolo, ma ho preferito fargli risolvere qui le cose.
Nel prossimo capitolo ci sarà il ballo … e fidatevi ne vedrete delle belle! Certo da questo momento la storia si concentrerà di più sulla Bade ma avremo ancora tanta Cabbie, e anche un po’ di Trina x OC.
Mi spiace averci messo tanto ad aggiornare, ma a causa di lavori in corso sono stato privo di connessione a internet, e non ho avuto molto tempo per scrivere. Ho cercato di rimediare con un capitolo un po’ più lungo del normale.
E ora i ringraziamenti.
Grazie infinite a MaryS5 per aver recensito tutti i capitoli pubblicati finora e a Nerowolf che ha appena recensito il primo capitolo.
Grazie anche a MyTrueColors che ha messo la fic nelle preferite e a Kyoko_ che l’ha messa nelle ricordate.
Grazie anche a chi legge e basta ma una recensione mi renderebbe davvero felice e potrebbe aiutarmi a migliorare.
Farkas.

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Capitolo 5
*** Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte I) ***


Balla con me fino alla fine dell'amore

Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte I)
    

La sera del ballo era finalmente arrivata e a Tori dava una certa soddisfazione vedere Cat e Robbie, scambiarsi effusioni sul suo divano (la ragione della loro presenza era che Andre aveva accettato di dar loro uno strappo alla festa), e scaldava il cuore vederli così felici … e con le cose fra i due bizzarri amici che andavano a gonfie vele, Tori aveva avuto il tempo per chiedersi se Trina un accompagnatore ce l’avesse sul serio. 
La cosa continuava a sembrarle strana, ma era anche vero che i segnali dell’innamoramento c’erano tutti: da quasi due settimane sua sorella era parecchio su di giri oltre che molto distratta, e in più aveva passato tutta la giornata di fronte allo specchio, e l’ultima mezz’ora a passeggiare avanti e indietro di fronte alla porta. 
- Dai Tori è ovvio che ha mentito- sussurrò Andre .- Chi vuoi che sia così pazzo da invitare Trina?-.
Il ragazzo aveva appena finito di pronunciare la frase, quando il campanello suonò, come se un essere superiore avesse voluto dimostrare che il giovane Harris aveva torto.
-Vado io! E’ per me!- urlò Trina dirigendosi alla porta che non appena spalancata lasciò tutti i presenti a bocca aperta.
Sulla soglia di casa Vega stava un ragazzo alto e ben piazzato, coi capelli castano scuro e occhi dello stesso colore, che si illuminarono di gioia alla vista di Trina, con cui scambiò un bacio veloce.
- Lui è il mio ragazzo Jason - fece in tono orgoglioso, e compiaciuto la padrona di casa. – Jason lei è mia sorella Tori, e loro sono amici di Tori-.
- Piacere- fece Jason in tono cordiale.
- E … ehilà - balbettò Tori, quando ebbe ritrovato l’uso della parola. Robbie e gli altri avrebbero voluto imitarla, ma l’incredulità aveva bloccato loro le mascelle, e si limitarono a fare qualche cenno di saluto.
-Vogliamo andare?- propose allegra Trina prendendo il fidanzato per mano. 
Quest’ultimo annuì e la coppia uscì sul viale; appena non furono più a portata d’orecchiò, Tori riuscì a sbottare sconvolta:- Non solo esiste, ma è anche un figo allucinante!-.
Robbie scoccò un’occhiata a Cat, ma la ragazza superato lo stupore, non pareva molto interessata a Jason e si limitò a commentare:- Certo, ma nessuno è come il mio Robbie-.
Sorridendo il moro diede alla fidanzata un bacetto sulla guancia.
-Nessuno di voi lo conosce?- domandò poi l’occhialuto.- Aveva qualcosa di familiare … -.
-Pareva anche a me eppure sono certo di non averlo mai visto prima- rispose l’afroamericano.- Bè ci penseremo dopo. Muoviamoci o faremo tardi-.
I quattro salirono in auto, e partirono verso una serata che sarebbe stata a dir poco indimenticabile … ma non per i motivi che in genere si associano a una festa.
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Arrivati al parcheggio della scuola, il gruppo notò Beck vicino alla sua macchina e si diresse verso di lui.
- Dov’è Jade?- chiese Andre.
- Ha ricevuto una telefonata, e visto che qui non c’è molto campo si è allontanata un minuto- rispose l’amico. – Tutto bene? Perché quelle facce?-.
- Perché Trina ha davvero un ragazzo- rispose Tori ancora sconvolta.- Eccoli lì-.
Tutti si girarono vedendo Trina e Jason uscire dalla macchina del secondo (un’Impala del ’67), e dirigersi mano nella mano verso la pista da ballo.
Cat e Robbie si affrettarono a imitarli, ma Tori curiosa di vedere la reazione del canadese ebbe il secondo shock della serata.
Beck aveva dipinta sul volto un’espressione a dir poco orripilata e sembrava spaventato, cosa mai successa prima d’ora a memoria di chiunque lo conoscesse.
- Ehi amico va bene che è incredibile, ma non c’è bisogno di fare quella faccia- fece stupito il cavaliere di Tori .- A proposito non è che per caso conosci quel tipo? A tutti noi pareva di averlo già visto-.
-Lo conosco eccome, anche se non molto bene- gemette il canadese.- E no voi non l’avete mai visto. In compenso vedete sua sorella tutti i giorni-.
- E sua sorella chi è?- sbottò impaziente l’afroamericano.
- La mia ragazza-.
Tori avrebbe potuto giurare che le sue viscere si fossero trasformate in gelatina, e che il suo sangue si fosse ghiacciato: - Stai dicendo che mia sorella Trina Vega … esce con il fratello di Jade?!-.
Beck annuì funereo e la ragazza gemette:- Se Jade li vede insieme … -.
- … nella migliore delle ipotesi torneranno a casa in barella- completò Andre in tono allarmato .- E ora che facciamo?-.
- Innanzitutto non facciamo prendere dal panico- fece deciso il canadese.- In fondo il cortile è grande, oltre che pieno di gente, non sarà impossibile impedire a Jade di vederli-.
La mezza latina propose di avvertire anche Cat e Robbie, ma Beck si dichiarò contrario: -No, non mi va di rovinare la loro serata magica, non dopo tutto quello che hanno passato. E poi non sono esattamente bravi a tenere i segreti-.
Gli altri due si trovarono d’accordo, ma ogni speranza di godersi la serata era andata a farsi benedire. 
Fu col cuore colmo di un cupo presentimento di sciagura che salutarono l’arrivo di Jade.
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A differenza dei tre sopracitati altre persone invece si godevano la più totale felicità. 
A Cat e Robbie pareva di camminare sulle nuvole quella sera. Era tutto perfetto, cosa che fino a qualche giorno fa, non avrebbero osato nemmeno sperare.
Nessuna melodia scelta dal DJ, sarebbe mai stata sublime quanto quella che si levava dai loro cuori innamorati.
Robbie scostò dolcemente una ciocca di capelli dal viso di Cat mormorando: - Quasi non riesco a credere che tutto questo sia reale. Non è da me essere così fortunato-.
-La più fortunata sono stata io - mormorò la rossa prima di avvicinare il volto a quello del ragazzo per un bacio.
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Trina volteggiava tra le braccia di Jason in preda a un’euforia incontenibile dovuta sia all’essere lì con il ragazzo, sia a tutti gli sguardi increduli che loro due avevano attirato.
Bè aveva finalmente trovato un compagno degno di lei, farlo vedere agli altri, era la ciliegina sulla torta per la giovane Vega.
La sua mente la riportò indietro nel tempo di circa due mesi, a quando lei e il ragazzo si erano incontrati per la prima volta.
Trina si stava esercitando in palestra sul tapis-roulant e Jason che usava quello di fianco le aveva fatto i complimenti per la resistenza. Quando a esercizi finiti la mezza latina si era diretta al distributore per prendersi una bibita, il ragazzo l’aveva fermata con un:- Guarda che è rotto. Qui vicino però c’è un bar dove fanno frullati fantastici. Se vuoi ti ci accompagno-.
Trina non si era fatta pregare e poco dopo i due chiacchieravano amabilmente seduti allo stesso tavolo.
La cosa si era ripetuta più volte nei giorni successivi, fino a diventare un' abitudine.
Dopo circa un mese la mezza latina aveva notato che il castano aveva un’aria pensierosa, e gli aveva domandato se tutto andava bene.
- Più o meno. L’allenatore mi ha appena fatto una partaccia-.
- E perché?-.
- Ha detto che non ero concentrato. Ed aveva ragione. Sono giorni che ho un solo pensiero in mente-.
- Quale?-.
Jason non rispose a parole. Si limitò a metterle le mani sulle spalle e ad attirarla a sé, poggiando le labbra sulle sue.
Trina si sentì attraversare da una scarica di eccitazione. Gli gettò le braccia al collo e si strinse a lui. 
Percepiva il cuore del ragazzo battere contro il suo, le sua braccia scivolare sulla schiena, il suo respiro sul viso … era riduttivo definirle cose meravigliose.
-Vuoi essere la mia ragazza?- le sussurrò dolcemente lui quando si separarono.
-Sì lo voglio- mugolò la sorella di Tori prima di dare inizio al secondo bacio.

- A che pensi?- le domandò sorridendo il ragazzo facendola riemergere dalle memorie.
- A come ci siamo conosciuti. Al nostro primo bacio-.
- Io invece pensavo che ci guarda un sacco di gente … perché non diamo loro qualcosa da guardare ?-.
- Sei proprio l’uomo della mia vita- sospirò la mezza latina un attimo prima che Jason la baciasse.
Trina se ne sarebbe rimasta incollata al fidanzato per secoli … ma dopo nemmeno mezzo minuto qualcuno la afferrò per la collottola e la staccò con la forza.


ANGOLO DELL’AUTORE
Salve a tutti. Mi scuso per questo madornale ritardo, ma non è dipeso da me: purtroppo il mio computer è stato in riparazione e quindi ero impossibilitato a completare il capitolo. 
Inizialmente volevo presentarvi il ballo tutto in una volta ma poi mi sono reso conto che sarebbe venuto fuori un capitolo di una lunghezza abnorme e ho preferito dividerlo in due parti.
Finalmente conosciamo il ragazzo di Trina e possiamo goderci un po’ di felicità dei Cabbie.
Che ne dite di Jason ? Vi piace la … Jastri? Trison? Credo che accoppierò sempre Jason con Trina nelle mie fanfiction su Victorious.
E ora i ringraziamenti:
Grazie infinite Gaietta_010 che ha recensito da poco il primo capitolo, a Nerowolf che ha recensito da poco il secondo e a MaryS5 che ha recensito lo scorso capitolo.
Grazie mille a MyTrueColors e di nuovo a Gaietta_010 che hanno messo la stoira tra le preferite.
Grazie a Kyoko_ e ancora una volta a Gaietta_010 per aver messo la storia fra le ricordate.
Grazie anche a chi legge queste righe e basta ma sappiate che ogni recensione è sempre benvenuta.

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Capitolo 6
*** Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte II) ***


Balla con me fino alla fine dell’amore

 

Venere, Cupido, Follia è ora! (Parte II)

 

 

 

Beck fece volteggiare Jade senza mai perdere d’occhio la pista da ballo.

Si era messo d’accordo con Andrè e Tori perché ballassero sempre a una certa distanza da Trina e Jason, così ogni volta che vedeva i due cambiava immediatamente direzione.

Fortuna che Jade si era bevuta, che volesse passare la serata da solo con lei!

“Ma guarda tu che mi tocca fare” pensò stizzito il canadese. “Certo che anche Jason … con tutte le ragazze che ci sono a Los Angeles, proprio lei doveva scegliere? E perché poi?”.

E in effetti quella era una domanda che il giovane Oliver proprio non riusciva a non farsi: che cosa di Trina aveva conquistato Jason? Dal punto di vista fisico, la maggiore delle sorelle Vega era senza dubbio molto attraente, ma col carattere che si ritrovava …

“Bè dopotutto questo ragionamento vale anche per me e Jade” fu costretto ad ammettere il ragazzo. “Jason deve aver visto in Trina qualcosa che noi non vediamo … ma in fondo questa è una cosa che riguarda solo loro due”.

Peccato solo che fosse una perfetta utopia sperare, che anche Jade la vedesse in quel modo!

E anche se per quella sera fossero riusciti a impedire che la dark scoprisse l’esistenza della coppia, il problema sarebbe stato solo rimandato: se quei due avessero continuato a uscire insieme, prima o poi Jade sarebbe venuta per forza a sapere della loro relazione … e allora apriti cielo!

Peggio ancora se avesse scoperto che loro sapevano già tutto, e non gliel’avevano detto …  no non voleva nemmeno pensare a quell’eventualità.

E dubitava che anche preparando in qualche modo la mora all’idea, le cose sarebbero andate meglio.

Intanto era ovvio che Tori e Andre non potessero danzare per tutta la serata, così come non potevano il canadese e la dark, cosa che procurava una serie di problemi: anche se i “controllori” potevano mantenere la “distanza di sicurezza” tra le coppie anche senza ballare, da fermo Beck non poteva volgere ovunque lo sguardo per cercarli senza attirare l’attenzione, nè poteva controllare i movimenti di Jade.

Così quando la giovane West borbottò : -Muoio di sete- mentre lei e il fidanzato erano seduti, Beck scattando in piedi si propose subito di prenderle da bere, tentando così di rendersi conto della situazione.

Ora tra il momento in cui Beck si alzò e quello in cui tornò, accadde qualcosa che è molto importante riuscire a capire per seguire il rapido e drammatico corso degli eventi.

Fu Tracy Wells, a mettere in moto la ruota del destino.

Andata al ballo insieme ad Harrison Brand l’aveva vissuto con la stessa magia dei Cabbie, fin quando un insegnante non aveva chiesto a Tracy di eseguire un pezzo alla batteria durante la pausa della band.

Tracy che nei tre anni in cui aveva frequentato la Hollywood Arts non aveva mai avuto una tale opportunità, spronata da Harrison accettò al volò.

Sfortunatamente la ragazza non riuscì a contenere l’eccitazione trasmessale dalla serata e perse il controllo … lasciandosi sfuggire di mano le bacchette durante un assolo. E uno dei due oggetti centrò in pieno l’occhio di Jade West.

Fu uno shock per entrambe, e fu anche parecchio doloroso (non per Tracy ovviamente).

Va aggiunto per completezza che tra Jade e Tracy c’era una certa ruggine dato che la giovane Wells, aveva più volte scatenato discussioni con la compagna sul fatto che il film “The Scissoring” non valesse un fico secco paragonato a “The roomate”.

Jade allora fece tre cose.

Per prima cosa, guaì di dolore e fece un salto sulla sedia portandosi le mani all’occhio. Per seconda cosa raccolse la bacchetta, la impugnò a mo’ di lancia e si diresse verso Tracy, nel chiaro intento di restituirle il colpo. Per terza cosa si mise a strillare:- Ora te lo faccio vedere io il terrore Wells, anche se non ti dorme accanto!-.

Tracy non aspettò. Corse. Corse veloce come si può correre solo se si è tallonati da una pazza decisa a fare col tuo sangue sull’asfalto, quel che si fa col burro d’arachidi sul pane tostato, riuscendo a seminare la mora.

Quest’ultima intanto correndo notò un gruppo di persone che si erano radunate attorno a qualcuno.

Pensando che quella gente potesse aver visto Tracy, Jade si fece largo a spintoni tra la folla e vide. Vide Jason tenere Trina in un abbraccio stretto, mentre la baciava appassionatamente, e vide la ragazza alzare una gamba da terra, mentre le sue mani accarezzavano la schiena del giovane West.

Ora se Jade avesse assistito a quella scena in un altro contesto, avrebbe reagito diversamente: se avesse visto quella scena in mezzo a una strada, o in un altro luogo neutro l’orrore l’avrebbe paralizzata al punto da non farle fare niente.

Ma vedere suo fratello scambiare con Trina Vega un bacio da film vietato ai minori, di fronte a tutta la scuola fu davvero troppo.

Dinnanzi a quell’orrenda visione Jade fece di nuovo tre cose.

Per prima cosa si pizzicò il braccio e si assicurò di non star facendo un incubo orribile.

Per seconda cosa emise un urlo arrochito, che aveva poco della voce umana e che ricordava molto il ruggito di una pantera.

Per terza cosa marciò verso i due a passo di carica, e afferrata Trina per la collottola la staccò con la forza dal fidanzato.

-Jade?!- fecero all’unisono Trina e Jason.- Ma che stai facendo?-.

-Aspetta … voi due vi conoscete già?- esclamarono poi di nuovo in coro i due innamorati.

-Sì lei è mia sorella- borbottò il castano.

- Ed è più o meno amica di mia sorella- dichiarò la mezza latina sconvolta dalla rivelazione. Naturalmente sapeva già che il cognome del suo accompagnatore fosse West, ma non aveva mai pensato che fosse parente di Jade: West era un cognome abbastanza comune e i due non si somigliavano nemmeno.

-Aspetta un momento- fece Robbie sopraggiunto con il resto del gruppo dopo l’urlo di Jade, mentre parecchia gente si avvicinava alla scena .- Voi due siete fratelli?-.

-Sì- borbottò la componente femminile della Bade.

-E i vostri genitori vi hanno chiamato Jade e Jason?- fece perplesso l’occhialuto.

-Sì trovavano carino darci nomi simili- rispose il ragazzo col tono di chi si è già sentito fare quella domanda un milione di volte.

Jade cominciò a urlare: -E dimmi tu trovavi carino venire qui con questa … -.

-Questa cosa?- la interruppe Trina avvicinandosi alla “cognata” con aria minacciosa.- Io cosa sarei di preciso?-.

-Stanne fuori Amore- fece Jason mettendosi fra la fidanzata e la sorella- Ci penso io-.

-Che tu fossi mezzo pazzo l’ho sempre pensato, ma ora sei arrivato al punto in cui ti serve la camicia di forza!- ululò Jade.

-Così parlò la fanatica delle forbici-.

La discussione fra i due crebbe d’intensità e Beck fu certo di aver sentito Jade urlare qualcosa di orribilmente simile a “Mamma e papà hanno sempre voluto più bene a te!”.

Il giovane Oliver stava ripensando a quanto fosse stata brutta l’unica volta che si era ritrovato in mezzo a un litigio dei fratelli West, e a quanto fosse imbarazzante quella scena, quando una frase dell’accompagnatore di Trina riuscì a calamitare il suo interesse.

-Senti Jade mettiamolo in chiaro una volta per tutte- sbottò il castano.- I miei amici e la mia ragazza, non sono cose che ti riguardano. E’ a me che devono piacere le persone che frequento, e tu non hai nessun diritto d’immischiarti. Io per esempio, ho mai detto qualcosa su di te e quel canadese dal nome ridicolo?-.

-Ehi!- protestò Beck offeso.

-Non tu- fece stizzito Jason.- Intendevo l’altro canadese-.

A quella frase il volto già pallido di Jade si fece del colore del latte cagliato, ma questo non impedì al ragazzo di terminare la frase.

-Quel tipo grosso … Moose ecco come si chiamava-.

-CHE COSA?!- urlò Beck.- Tu sei uscita con uno dei miei migliori amici e non me l’hai mai detto?-.

-Jade come hai potuto?- protestò Tori- Avevamo deciso di non provarci più con lui!-.

-Avevamo fatto un patto tra ragazze- s’inserì Cat in tono ferito- Come hai potuto violarlo? Mi sento così tradita!-.

Notando lo sguardo di Beck la rossa si affrettò ad aggiungere:- Ehm … non tradita come qualcun altro …  ma ancora molto tradita ecco …- per poi accucciarsi dietro Robbie.

-Beck non è successo niente- balbettò Jade.- Solo qualche bacio … non ci sentiamo neanche più-.

-Ma se ieri sei stata in chat con lui per ore … raccontala giusta- sbuffò Jason lieto di potersi vendicare, di chi aveva appena messo lui e Trina in imbarazzo.

Beck non cominciò a urlare a sua volta. Non era quel tipo di persona.

Semplicemente girò i tacchi e si diresse verso la sua auto sordo ai richiami di Jade che tentò inutilmente di seguirlo.

-Ho sollevato un bel polverone mi sa- commentò Jason, con un’ombra di senso di colpa nella voce.

-Già … che pensi di fare ora?- domandò debolmente la sua dama.

-Ballare con te e baciarti. Sono due cose in cui siamo davvero bravi … come in molte altre del resto- rispose l’altro. Risposta che portò Trina a riprendere ciò che Jade aveva interrotto.

-E’ proprio di famiglia la passione per l’orrido- commentò Andrè.

-Non dire così!- lo redarguì Tori.- Trina è carina, è divertente e … e … santo cielo, quella famiglia ha un’ossessione insana per l’orrido!-.

Ovviamente entrambi sapevano che quello scambio di battute, serviva solo a evitare di pensare, che di nuovo due loro cari amici soffrivano per amore. E che stavolta ben difficilmente loro due avrebbero potuto fare qualcosa.

 

ANGOLO DELL’AUTORE

E rieccomi qui. In ritardo incredibile ma purtroppo il mio vecchio PC è definitivamente spirato, portando con sé le bozze di tutte le mie storie. Fine di una lunga e gloriosa carriera … anzi no facciamo solo lunga.

E così adesso è la Bade a navigare in cattive acque … vi aspettavate questo colpo di scena?

E ora via ai ringraziamenti:

Grazie mille a chi mi ha recensito lo scorso capitolo: Nerowolf, MaryS5, e Mel_mel98 una vecchia conoscenza che sono stato felicissimo di ritrovare.

Grazie infinite a Gaietta_010, MyTrueColors e di nuovo a Nerowolf per aver messo la storia tra le preferite.

Grazie anche a Kiyoko e Gaietta_010 per aver messo la fic fra le ricordate.

Grazia a voi lettori silenziosi ma non vorreste uscire dall’anonimato? Ogni commento costruttivo sarà gradito.

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Capitolo 7
*** Amore tra le rovine e amore nella felicità ***


Balla con me fino alla fine dell’amore

Amore tra le rovine e amore nella felicità

 

Come per molti, il Lunedì non era il giorno della settimana preferito di Tori, ma quello in particolare era stato decisamente temuto dalla mezza latina.

Il litigio scoppiato tra Beck e Jade la preoccupava molto più di quanto fosse disposta ad ammettere: in parte per l’affetto provato per i due, in parte perché conoscendola Jade sarebbe stata capacissima di prendersela con lei per il ruolo avuto da Trina in tutta quella storia… e se nel fine settimana aveva potuto evitare la ragazza, quel giorno se la sarebbe ritrovata davanti a scuola.

La cosa più strana però per la giovane Vega, era che proprio non riusciva ad attribuire nessuna responsabilità alla sorella per tutta quella storia: Trina e Jason avevano tutto il diritto di stare insieme se lo desideravano, e Jade per quanto fosse libera di disapprovare, aveva sbagliato a intromettersi in quel modo nel loro appuntamento.

Certo se almeno Jason avesse evitato di aggiungere i dettagli alla sua ultima replica …

Trina dal canto suo sembrava totalmente disinteressata a tutta la faccenda: la sera del ballo era rincasata tardissimo, e il giorno seguente ogni volta che aveva aperto bocca era stato per lodare in qualche modo il suo ragazzo.

 Magari il problema si è già risolto da sé, e io mi sto preoccupando per niente” si disse la Vega minore mentre saliva in macchina; a distoglierla da quelle riflessioni ci pensò la sorella quando il telefonino le segnalò l’arrivo di uno SMS; a quel punto Trina si disinteressò totalmente del traffico per prendere il cellulare e solo l’immediato tuffo di Tori verso il volante, evitò loro un frontale con un camion.

-Trina che combini?!- urlò la ragazza. –Stai attenta alla strada!-.

-Ma Jason mi ha appena mandato il messaggino del buongiorno!- si lagnò la sopracitata in tono infantile.

-Te lo leggo io, tu pensa a guidare!- sbottò l’altra per poi recitare -“Dormito bene Stellina? Temo che farò tardi a scuola: sognavo te e non volevo più svegliarmi”.

Dalle labbra della destinataria venne liberato un sospiro adorante :- Potresti ridirlo con un tono di voce più mascolino? E poi rispondigli “Amore arriverà il momento in cui sarò io a svegliarti ogni mattina. Ahimè ogni giorno prima di quello, durerà un’eternità”-.

La camionista (una donnona con braccia delle dimensioni di un quarto di bue, e dei baffoni da far invidia a un gentiluomo dell’800) in quel preciso istante sporse la testa dal finestrino e tuonò: - Le vostre dichiarazioni d’amore fatevele in privato! O almeno guardate la strada porca miseria! Lesbiche maledette!-.

-Ma come si permette?!- urlò “Stellina” inferocita.- Dettavo a mia sorella un messaggio per il mio ragazzo. Certo per una con la faccia come la sua, dev’essere un concetto sconosciuto-.

La povera Tori si fece di tutti i colori e non potè far altro che nascondersi la faccia tra le mani, mentre la camionista rispose per le rime scatenando un bizzarro litigio extra-veicolare.

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Sarebbe sembrato incredibile alla Vega minore, ma Beck avrebbe fatto carte false per poter essere nei suoi panni.

Il canadese era terribilmente combattuto sul da farsi: tutta quella storia lo aveva ferito, ma allo stesso tempo gli forniva un pretesto perfetto per mollare Jade … anzi forse evitandola per qualche giorno, lei stessa si sarebbe arrabbiata abbastanza da lasciarlo.

Ma lui non voleva che accadesse… o invece voleva? Dopotutto era molto più semplice lasciare che andasse, così anziché lasciarsi alle spalle tutta quella storia, e tentare di convincere Jade a mettere un freno alla sua gelosia e al suo caratteraccio.

Già sarebbe stato più semplice, ma sarebbe stato anche da vigliacchi.

In fondo se davvero desiderava troncare la loro storia, aveva il dovere morale di essere onesto con la giovane West sulle ragioni della sua decisione … e il fatto che lei si fosse comportata male, non lo autorizzava a fare altrettanto.

Ma era certo che non valesse la pena di provare a salvare il loro rapporto? Stavano insieme da tanto tempo… doveva pur valere qualcosa… se solo avesse potuto avere un po’ di tempo per riflettere…

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La nuova dinamica sentimentale del gruppo, fu perfettamente illustrata durante la lezione di Sikowitz: Beck e Jade si guardavano in cagnesco dai due lati opposti dell’aula, mentre Cat si era seduta sulle ginocchia di Robbie e i due si baciavano all’eschimese, apparentemente disinteressati a tutto quello che accadeva intorno a loro.

-Chiedo scusa- sbuffò l’insegnante rivolto ai due neo-fidanzati.- Posso sapere cosa state facendo?-.

-Coccole del buongiorno- rispose allegro Robbie. -Sa ci siamo messi insieme!-.

-Oh capisco, scusate il disturbo- fece sarcastico l’uomo.- Non avete alcuna ragione, per ascoltare la mia noiosissima ed inutile lezione. Perché non prendete questi venti dollari, non vi comprate qualcosa alla macchinetta, e non andate a farvi un bel pic-nic sul tetto della scuola?-.

-Ottima idea grazie! Lei è il migliore!- esultò la rossa afferrando la banconota che l’uomo aveva porto alla coppia, per poi uscire dall’aula tenendo il moro per mano.

-Mi pare ovvio che sui quei due non potremo contare per risolvere il problema- sbuffò Tori.

-Lasciagli godere la fase “Luna di miele”- rispose Andre.- Beck e Jade se la caveranno come al solito-.

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All’ora di pranzo, Jade decise di prendere in mano la situazione: avrebbe affrontato Beck e gli avrebbe intimato di piantarla con quel comportamento ridicolo.

Cavolo lei aveva sempre dovuto sopportare le ragazze che gli giravano attorno!

Aveva un minimo di ragione a sentirsi ferito, ma la sua reazione era stata esagerata.

Individuato il canadese la ragazza lo raggiunse e sbottò:- Tu e io dobbiamo parlare!-.

L’altro annuì e la condusse in un angolo appartato del cortile.

-Senti, forse avrei dovuto parlarti di me e Moose- esordì la dark.- Ma non è stato nulla di serio. E ci sentiamo solo per discutere di film, o roba del genere. Per me non ha significato granchè, ed è stato mentre non ci frequentavamo-.

-Ti credo. Però non è solo quello il problema-.

-Di che parli?!- strillò la mora.

-La scenata che hai fatto ieri sera, è un buon esempio.-

-CHE?!- ruggì la ragazza la cui indole, cominciava già a prendere il sopravvento sulla ragione. -Cioè se tu avessi un fratello, saresti felice di vederlo con Trina?-.

-No- ammise Beck.- Ma Jason ha ragione: la loro relazione non è affar tuo. Comunque è il principio che conta, non il caso in sè-.

-Che diavolo vuoi dire?! Spiegati meglio!- intimò la giovane West.

-Vedi? Hai già ricominciato- rispose il giovane Oliver-. Il problema è il tuo atteggiamento. Mi piace la tua forza di carattere, la ammiro anche, ma sono stufo di vederti sempre arrabbiata col mondo intero … e con me. Non pensi che ogni tanto mi piacerebbe sentirti dire qualcosa di dolce, invece di sentirti urlare?-.

-Se vuoi lasciarmi dillo e basta- ringhiò la sorella di Jason, cercando di non mostrare la paura che le stava crescendo dentro.

-No Jade, non voglio lasciarti- chiarì l’altro.- Però ho bisogno di tempo: un po’ per metabolizzare quello che ho saputo, un po’ per capire se la nostra relazione, può andare ancora da qualche parte. Ho bisogno di prendermi una pausa-.

-E quanto dovrebbe durare questa pausa?- domandò la componente femminile della Bade, tentando di mantenere un tono neutro

-Un paio di settimane- rispose l’altro. – Ne riparleremo Jade, ma ora devi darmi tempo di riflettere in tranquillità-.

-E io se io non volessi starmene ad aspettare i tuoi comodi?-.

La replica del canadese per quanto gentile fu ferma:-Io ho bisogno di questo tempo. Se non sei in grado concedermelo, non ha senso riflettere sul nostro rapporto-.

Stranamente Jade rimase calma:- Due settimane- ripetè. –Quattordici giorni Beck. Se il quindicesimo giorno a quest’ora non avremo terminato questo discorso, sarò io che non avrò più bisogno di riflettere su di noi. Chiaro?-.

L’altro annuì e le poso un leggero bacio sulle labbra; aveva ottenuto il tempo necessario per pensare. Ora stava a lui metterlo a frutto.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Salve a tutti.

Mi spiace per non aver potuto aggiornare prima ma ho avuto un perieodo denso d’impegni.

Bè come vedete mentre per Cat e Robbie va tutto a gonfie vele, Beck e Jade si sono presi una pausa… chissà se aiuterà…

Come vedete ho deciso di aggiungere anche un siparietto comico, come nello scorso capitolo per alleggerire un po’ l’atmosfera.

Vi pare una buona idea?

E ora si ringrazia:

Grazie mille a Nerowolf e MaryS5 i recensori dello scorso capitolo.

Grazie infinite a Gaietta_010, MyTrueColors e di nuovo a Nerowolf per aver messo la storia tra le preferite.

Grazie anche a Kiyoko e Gaietta_010 per aver messo la fic fra le ricordate.

Grazie anche a chi legge e basta ma sappiate che un vostro commento mi farebbe davvero piacere.

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Capitolo 8
*** Amore tra le rovine e amore nella felicità (parte II) ***


Balla con me fino alla fine dell’amore
Amore tra le rovine e amore nella felicità (parte II)



Tori stava navigando sul web con il telefonino quando sentì bussare alla porta.
Trina non apriva mai nemmeno in condizioni normali, figuriamoci in un momento del genere, quindi la Vega minore aprì la porta sbuffando… venendo stretta subito dopo, in un abbraccio spaccaossa, da una Jade in lacrime.
-Sono così disperata! Perché Beck mi ha chiesto questa pausa?- singhiozzò la ragazza spargendo lacrime sul golfino della mezza latina.- E se mi lasciasse? Mi manca di già! E siamo solo alla prima sera-.
Le rare volte in cui veniva fuori la fragilità di Jade era sempre una sorpresa, ma l’emozione preponderante in Tori in quel momento era la preoccupazione.
-Bene… ehm… cioè male… perché non ne parliamo facendo quattro passi? Camminare schiarisce le idee, lo sanno tutti!- balbettò la padrona di casa.
-Sono a pezzi, e tu mi proponi di fare una passeggiata?- ululò Jade.- Non eri tu quella con le idee brillanti? O la tua inventiva, l’hai consumata tutta per aiutare Cat?-.
-Non dico che non voglio aiutarti, ma così su due piedi… e poi ho voglia di un caffè, tu no?- tentò ancora di convincerla la ragazza.
La dark avanzò di un paio di passi:- Senti un po’ Vega…- iniziò prima di vedere ciò che Tori aveva cercato di nasconderle.
Jason era seduto sul divano di casa Vega, e Trina se ne stava sulle sue ginocchia, come una regina assisa sul suo trono. Il ragazzo aveva preso una delle mani della fidanzata tra le sue, e la stava ricoprendo di baci, mentre lei gli baciava il collo, e gli accarezzava i capelli con la mano libera.
A quella vista in Jade il furore e disgusto presero il sopravvento sulla tristezza: - Te la stai godendo eh?- sbottò.
-Fino a un attimo fa sì- sbuffò Jason riemergendo controvoglia dalla propria occupazione.- Vuoi urlarci contro e rovinare l’atmosfera a ogni appuntamento? Perché non te vai a fare una passeggiata al cimitero, o a lucidarti le forbici ?-.
-Lo sai che grazie a te, Beck mi ha chiesto una pausa e che non mi parla più?!- tuonò la dark.
-Cioè è quasi del tutto rinsavito?- commentò Trina fermando la scia di baci.- Bè meglio tardi che mai… anche se ormai io ho trovato la mia anima gemella-.
-E tu lasci che mi parli così, senza dirle niente?!- ringhiò Jade rivolta al fratello.
-Hai ragione- convenne quest’ultimo.- Trina non devi darmi altri motivi per amarti. Ti adoro di già-.
La Vega maggiore che era parsa preoccupata all’inizio della frase, emise un sospiro estasiato e afferrato tra le mani il volto del fidanzato lo baciò appassionatamente, mentre lui prese ad accarezzarle la schiena.
Jade pareva sul punto di scagliarsi contro la coppia, ma Tori le si fiondò addosso per trattenerla, gridando :- Scappate non riuscirò a trattenerla per molto!-. 
-Non ce ne sarà bisogno- rispose tranquillamente Jason.- Jade adesso ascoltami. O lasci in pace me e Trina per sempre, o io dico a tutti dove vai ogni anno la seconda settimana di luglio. Chiaro?-.
Tori sentì la compagna di classe irrigidirsi:- N… non oseresti-balbettò.
-Vogliamo scommettere?-.
La mora borbottò qualcosa di incomprensibile, che il fratello parve prendere come un assenso.
-Bene tutto risolto- asserì soddisfatto il castano.- Dove eravamo rimasti Tesoro?-.
Sorridendo Trina afferrò il polso del ragazzo, riportandolo sul divano.
-Più o meno qui- mormorò la karateka, catturando in un bacio passionale le labbra del giovane West.
-Ce lo andiamo a prendere questo caffè?- borbottò Jade.- Certo qualcosa di più forte, sarebbe meglio dopo quest’orribile spettacolo-.
Tori annuì, ma in realtà moriva dalla curiosità di sapere dove andasse tutti gli anni la dark, la seconda settimana di luglio.
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Poco dopo le due alieve della Hollywodd Arts erano sedute al tavolo di un bar, a sorseggiare una bevanda bollente.
-Sai avevo una cotta per Beck- fece all’improvviso la castana.
-Sei stanca di vivere Vega?- ringhiò Jade.
-Non mi fai più paura come una volta, e lasciami finire. Credevo davvero che un giorno ti avrebbe lasciato, e si sarebbe messo con me. Succede così in tutti i film: la ragazza nuova che arriva al liceo, finisce per fidanzarsi con quello, che stava con la tipa popolare e cattiva. Per un po’ ho creduto che avrei potuto viverla quella storia. Per un po’ ho voluto viverla-.
-E allora perché quando ha cercato di baciarti l’hai fermato?- chiese la mora suo malgrado interessata.
-Perché avevo capito-.
-Capito cosa?- sbuffò irata la giovane West.
-Che Beck ti ama. Sai quante ragazze gli vanno dietro? Se non ci tenesse a te, ti avrebbe lasciato per una di quelle oche da un secolo- asserì Tori.- Ripensa alla vostra relazione e capirai che è così. Quando te ne sarai convinta, potremo farci venire in mente un modo per chiarire, ma ora devi fidarti di Beck. Una cosa che non sei mai riuscita davvero a fare-.
Forse le parole di Tori l’avevano convinta, forse vedere Trina e Jason l’aveva mandata fuori di testa, oppure il caffè era stato pesantemente corretto, ma la dark sospirò:- Dipende da mio padre-.
-Cosa centra scusa?-.
- Ha lasciato me e mia madre, per la mia matrigna*. Se lui è stato capace di lasciarmi per un’altra donna, cosa impedisce a Beck di fare lo stesso? Jason mi ha appena fatto capire che preferisce Trina a me… e si comporta con lei, esattamente come mio padre con la sua nuova moglie-.
- Jade se sono innamorati non ci possono fare niente, e questo non significa che non ti vogliano bene… ma tu di queste cose hai mai parlato anche a Beck?-.
Il silenzio della dark fu la risposta più eloquente.
-Bene- concluse soddisfatta Tori.- Allora fallo. Sono certa che capirà-.
La giovane West parve lievemente rinfrancata:- Ci proverò. E che mi dici del nostro rischio di ritrovarci imparentate?-.
-Che Jason rende Trina felice, che io le voglio bene, che il loro rapporto  non ci riguarda. Insomma, nel farli lasciare non ti aiuterò-.
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-Lo so “Sembra così strano, venire qui da fidanzati”- fece allegro Robbie mentre lui e Cat si sedevano a un tavolo del Karaoke Dokie.
Con un gran sorriso Cat si sporse verso di lui per baciarlo.
Era meglio dei bibble, meglio dei cupcake red velvet, meglio di qualunque altra cosa.
La rossa rabbrividiva ancora al pensiero di essere stata a un passo dal perdere tutto questo, a causa di una stupida paura…
-Tutto bene?- domandò il moro.- Ti ho sentito tremare…-.
-Certo che va tutto bene!- esclamò la ragazza di getto.- Quando sono con te, va sempre tutto bene!-.
Si guardarono negli occhi e si baciarono di nuovo. Finalmente stavano insieme, e nulla li avrebbe mai divisi.
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-Bè avremmo potuto invitare anche Tori, visto che siamo al tavolo dei single- commentò Andre mentre lui e Beck prendevano posto da Nozu.
-Senza offesa per Tori, ma sono felice, che non ci sia venuto in mente- sbuffò Beck.- Ho bisogno di una serata tra uomini-.
-Ah ecco perché Robbie non c’è-.
Beck ridacchiò:- Robbie non c’è, perché non voglio tenerlo lontano da Cat. L’eccitazione iniziale, è un momento irripetibile in una storia . Queste prime settimane, saranno pura magia, e non voglio sciupargliele-.
-E’ stato così anche per te e Jade?- domandò a bruciapelo Andre.
L’amico tacque, e il ragazzo si diede mentalmente dell’idiota, ma si ritrovò a chiedersi, se aveva mai suggerito a Beck di parlare dei suoi problemi con Jade. No, nemmeno una volta.
Era un migliore amico orribile? Aveva sempre visto quella tra il canadese e la dark, come una storia complicata, ma aveva sempre pensato che non spettasse a lui metterci becco.
Aveva detto a Tori che anche i ragazzi parlano fra loro di relazioni, ma Beck si era sempre mantenuto sul vago, e tutto sommato a lui non era mai importato… invece quando aveva problemi lui…
-La prima ragazza con cui ho flirtato, mi ha detto che avevo degli occhi fantastici- esclamò Beck, strappando l’afroamericano dalle sue riflessioni.
-Cosa?- chiese perplesso il musicista.- Scusa, ma che c’entr…-.
-La seconda, impazziva per i miei muscoli. Poi la mascella, i capelli… insomma hai capito. Jade invece non ha mai fatto nulla del genere. Lei era un enigma, un mistero… quindi sì le prime settimane con lei, sono state magiche… ovviamente in modo particolare. Ma ora non ho voglia di parlarne-.
-Quando vorrai io sono qui- .
-Lo so-.
Quella risposta all’apparenza laconica, nascondeva tanti significati e Andre li colse tutti.
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Il mattino seguente Tori entrò a scuola decisamente rasserenata: ora che Jade era più tranquilla, un sereno colloquio tra lei e Beck avrebbe chiarito tutto. Nei giorni successivi, l’avrebbe aiutata a preparare il discorso, con cui avrebbe spiegato al canadese cosa c’era dietro la sua enorme gelosia: paura di perderlo.
In fondo l’atteggiamento scortese della giovane West, non era che un modo di mascherare una profonda insicurezza: la mora era un caso da manuale.
Visto Andre la ragazza lo raggiunse, e le parole dell’afroamericano sulla serata passata con l’amico la convinsero ancora di più che Beck rivolesse con sé Jade. Semplicemente era arrivato il momento che risolvessero i loro problemi.
Sì la mezza latina era ottimista… finchè il rombo di una moto non fece voltare, lei e Andre.
Una sportster nera, si fermò rombante nel parcheggio della una scuola e Beck Oliver ne scese giù agilmente, ricevendo subito dopo un bacio sulla guancia dalla guidatrice, una splendida ragazza dalla carnagione pallida, i capelli biondi, e gli occhi azzurri, che dopo aver scambiato qualche parola col canadese ripartì a tutto gas.
Le bocche di Tori e Andre si spalancarono esattamente come quando avevano visto Trina e Jason insieme per la prima volta.
A commentare la scena fu Sinjin che scosse il capo mormorando:- Signore e signori, vi presento miss pausa di riflessione-.
 
 
  • La matrigna di Jade non è una mia invenzione. Viene citata in alcuni video bonus rilasciati su internet.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Bene bene eccoci al capitolo 8. Jade ridotta alla disperazione si è aperta con Tori, come aveva anche fatto nella serie dopo la prima rottura con Beck (quella della prima stagione tanto per intenderci).
Chi è secondo voi la biondina misteriosa?
Siamo ormai quasi alla fine… e mi sembra un po’ strano.
Fin da quando ho iniziato a scriverla sapevo che questa storia, non sarebbe stata molto lunga, ma sono comunque sorpreso di essere già a questo punto.
Ed ora si ringrazia:
Grazie mille a Nerowolf e MaryS5 che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie a Gaietta_010, MyTrueColors e di nuovo a Nerowolf per aver messo la storia tra le preferite.
Grazie a Kiyoko e di nuovo a Gaietta_010 per aver inserito la fic nelle ricordate (lasciatemi anche un commento se vi va).
Infine grazie a voi che leggete e basta, ma pare che lasciare recensioni, faccia sentire felici e in pace con sé stessi.
Farkas.
 

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Capitolo 9
*** Amore tra le rovine e amore nella felicità (parte III) ***


BALLA CON ME FINO ALLA FINE DELL’AMORE
Amore fra le rovine e amore nella felicità (parte III)

 
 
Tori era senza parole. Vedere Beck con quella ragazza, era uno stravolgimento della situazione che non si era aspettata.
Chi era quella biondina? Da dove veniva? Da quanto si conoscevano lei e Beck?
E soprattutto che avrebbe detto Jade? E pensare che proprio lei le aveva dato tante speranze!
Doveva parlare con Beck. Subito.
Intravista la sorella la raggiunse chiedendole dove fosse il canadese, ma Trina rispose semplicemente che non ne aveva idea, prima di prenotarsi per un’audizione per tutti gli spettacoli che scuola aveva in programma quel mese, e andarsene.
Nonostante avesse ben altro per la testa, Tori non potè non notare un fatto curioso :-Trina! Hai firmato “Katrina Vega-West”! -.
-Be' devo pur cominciare a fare pratica!- rispose la sorella allontanandosi.
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-Non per farmi i fatti vostri, ma mi spiegate perché vi tenete per mano, anche ora che siamo in classe?- domandò Beck .
-Perché ci amiamo, e ci piace sentirci vicini- rispose Robbie sorridendo.
-E poi ci fa sentire più forti, più sicuri- aggiunse Cat.
-Stavo per dirlo io!- fece allegro il padrone di Rex.
-Sapevo che lo avresti detto- rispose allegra la rossa.
-Ed io sapevo che lo sapevi- sospirò il ventriloquo prima di unire le labbra a quelle della babysitter.
-Ed io so chi otterrà il titolo “La coppia più carina” nell’annuario di quest’anno- ironizzò Beck.
In realtà tutta quella tenerezza, lo metteva un po’ a disagio. Non che fosse geloso o invidioso di Cat e Robbie, era sinceramente felice per i suoi amici ma vedere come si fosse capovolta la loro situazione sentimentale quando era a un passo dal tracollo, gli dava da pensare.
Alla fine il confronto tra i due aveva risolto tutto: magari sarebbe successo anche a lui e Jade.
Fortuna che era passata Gayle… riusciva sempre a tirarlo su, e magari avrebbe avuto qualche consiglio da dargli.
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Jade capì che Trina era entrata davvero nella parte della fidanzata, quando suonò la campanella che avvertiva l’inizio della pausa pranzo. La Vega maggiore attraversò l’atrio come un fulmine, quasi travolgendo Sinjin e la sorella.
-Dove vai così di fretta?- le chiese stupita Tori.
-Da Jason!- le gridò Trina senza fermarsi.- Mi ha chiesto se di pranzare con lui nel fast food vicino alla sua scuola! Se mi sbrigo, ce la farò a tornare anche per il corso di teatro. Levati di mezzo Pat!-.
Anche Jade assistette alla scena e ne rimase onestamente sorpresa: sapeva dove fosse la scuola di Jason e per tornare in tempo per la lezione di teatro, Trina avrebbe dovuto guidare parecchio, e nelle ore più calde della giornata.
Prima di quel momento Jade non avrebbe mai creduto che Trina Vega conoscesse il significato della parola “Sacrficio” eppure in quel momento stava per farne uno solo per poter passare un po’ di tempo con Jason. Possibile che tenesse davvero a lui? Jason sembrava davvero preso da quella pazza… e anche felice di stare con lei.
La dark avvertì una stretta allo stomaco. Lei aveva mai fatto dei sacrifici per Beck? O si era limitata a pretenderli? Possibile che Trina riuscisse a essere una fidanzata migliore di lei?
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Cat e Robbie parevano decisi a infrangere ogni record di sdolcinatezza: si imboccavano a vicenda, si scambiavano baci, bevevano la stessa bibita con due cannucce.
-Cupcake Red Velvet?- propose il moro porgendo il dolcetto alla babysitter.
-Non è dolce quanto te amore mio- sospirò Cat, prima di dare al ragazzo l’ennesimo bacio.
-Se andate avanti così vi cascheranno le labbra- ringhiò Jade, pur sapendo che la dolcezza diabetica dei Cabbie non era la causa principale della stretta che sentiva allo stomaco.
“Invidiosa di Trina, Robbie e Cat… come mi sono ridotta” pensò tristemente la mora.
Certo non aveva mai voluto che lei e Beck diventassero una di quelle coppiette che appiccicose che vivevano in simbiosi, ma gli altri sembravano al settimo cielo, innamorati pazzi e un’altra dozzina di aggettivi del genere, mentre lei si sentiva così … vuota.
Doveva parlare con Beck. Subito.
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-Ehi ragazzi dov’è Jade?- domandò Tori mentre si sedeva al tavolo di Cat e Robbie.- Devo parlarle-.
-Se è per la biondina misteriosa, la situazione non è preoccupante- fece Andre mentre si univa a loro.- Ho parlato con Beck e ho saputo che quella è…-.
Ma qualunque cosa fosse la ragazza, Tori lo avrebbe scoperto dopo. Le urla che venivano dall’altra parte del cortile erano chiaramente originarie della gola di Jade, e i quattro amici nel sentirle scattarono in piedi come molle.
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Quando vide Beck in lontananza Jade affrettò il passo… solo per assistere a una scena orribile: Beck era seduto vicino a una bellissima ragazza bionda, perfino più pallida di lei. Stavano ridendo di una battuta di lui, e parevano in grande sintonia.
-Ah quindi è questo che intendi per pausa di riflessione eh?!- ruggì la giovane West.
Il canadese si voltò di scatto, mantenendo un’invidiabile stoicismo di fronte a una Jade, che gli gridava di essere uno schifoso bastardo, un bugiardo, che non la rispettava abbastanza nemmeno per dirle che la voleva scaricare per un’altra, che le faceva schifo, e tante altre cose carine.
Beck ascoltò tutta la sfuriata senza aprire bocca. Poi quando la mora ebbe esaurito il fiato si limitò a dire:- Questa è mia cugina Gayle. E’ venuta a trovarmi dal Canada. Te ne avevo parlato ricordi?-.
La dark sentì la rabbia evaporare, ma prima che potesse pensare a qualcosa da dire Beck aggiunse:- Qui sei tu, quella che non mi rispetta, se davvero hai creduto che dopo tutto quello che c’è stato, io ti potessi trattare così. Se mi amassi davvero, ti fideresti di me. Ma tu non ti fidi. E mai ti fiderai. E io dovrei stare con una che non ha fiducia in me?-.
Il giovane Oliver non urlò, ma Jade l’avrebbe preferito a quel tono stanco e deluso.
-Aspetta… io… ti volevo parlare…- balbettò la dark.
-Io e te non abbiamo più niente da dirci- fu tutta la risposta del castano.- Ora vattene per favore. Mi hai già messo abbastanza in imbarazzo-.
Gli altri erano sopraggiunti sulla scena in tempo per capire l’equivoco creatosi, ed assistere alla reazione di Jade. La ragazza non riprese a gridare. Non cercò di spiegarsi. Si limitò a girare i tacchi e andarsene.
Beck non rimase a guardare Jade che si allontanava, né mostro un qualche segno di turbamento. Si limitò a voltarsi verso la cugina, e a riprendere la conversazione interrotta.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Era da un po’che non riprendevo in mano questa fanfiction, e me ne scuso con tutti coloro che attesìndevano un aggiornamento. Sfortunatamente, durante le vacanze ero impossibilitato a scrivere, e al ritorno ho avuto parecchio da fare, non ultimo dedicarmi a una long che era “in pausa” da più tempo di questa.
Grazie infinite a Nerowolf e a Gaietta­­_010 per aver recensito lo scorso capitolo, e a tutti coloro che seguono/ricordano/preferiscono questa storia.

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Capitolo 10
*** Ne hai davvero il coraggio? ***


           BALLA CON ME FINO ALLA FINE DELL’AMORE

              Ne hai davvero il coraggio?

 
Per la seconda volta in due giorni, Tori si ritrovò una Jade disperata sulla soglia di casa.
-Se vuoi puoi entrare- sospirò la mezza latina.- Stasera qui non ci sono appuntamenti in corso-.
Tecnicamente Jason e Trina erano usciti da circa mezz’ora, ma Tori non vide ragione di comunicarlo a Jade. Anche se non avesse detestato quella particolare coppia, vista la situazione certo la mora non aveva voglia di pensare a piccioncini che tubavano.
-Ti rendi conto che ti sei comportata esattamente al contrario di come ti avevo suggerito?- sospirò Tori mentre lei e la giovane West si sedevano al tavolo dove in genere giocavano a poker.
-Lo so ma mi sono fatta prendere dalla rabbia e… e… -.
-… E non è a me che devi dare spiegazioni-.
Jade chinò il capo: - So anche questo. Volevo che mi aiutassi a prepararle … con il discorso per Cat ce la siamo cavata bene no?-.
-D’accordo… però prima di parlare con Beck forse è meglio lasciar passare qualche giorno, per dargli il tempo di sbollire la rabbia. Dubito che adesso abbia voglia vederti… e avrebbe anche ragione-.
-E credi che abbia bisogno di farmelo dire da te?!- ringhiò la mora balzando in piedi.- Credi che non sappia che potrei aver rovinato tutto?! Credi che non mi stia dando della scema da stamattina?!-.
-No visto che hai già ricominciato a urlare. Io sto cercando di aiutarti se non l’hai ancora capito. E forse per te sarebbe arrivato il momento di fare un po’ di autocritica-.
Jade ringhiò e per un istante Tori temette che l’avrebbe picchiata, ma poi accadde qualcosa di completamente inaspettato: la ragazza parve sgonfiarsi e si afflosciò, sul tavolo.
-La mia autocritica si riassume in tre parole: sono una bestia. E se lo sono ora, lo sarò anche quando Beck si calmerà, quindi inutile perdere tempo a cercare di fare pace. Tanto tra un paio di mesi saremmo di nuovo a questo punto-.
Tori non avrebbe mai pensato di sentire un tono tanto sconfitto e rassegnato uscire dalla gola di Jade:- Cioè… vuoi rinunciare?-.
-No non voglio… ma inizio a pensare che dovrei-.
-Ora sei giù e vedi tutto nero, e credimi lo capisco, ma è proprio in momenti del genere che non si devono prendere decisioni affrettate- dichiarò Tori prendendo le mani di Jade nelle sue.- Senti dimentica tutto per un attimo e concentrati solo su Beck. Lo ami?-.
-Sì- dichiarò Jade in tono fermo.
-E allora non devi rinunciare- sentenziò la mezza latina. -Perciò mettiamoci a cercare i modi migliori per chiedergli scusa-.
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Gayle aveva insistito per andare a vedere un poliziesco al cinema quella sera e Beck aveva ceduto abbastanza in fretta. Perlomeno si sarebbe distratto.
Più che arrabbiato si sentiva deluso e amareggiato. Se dopo tutto quel tempo insieme Jade si fidava ancora così poco di lui, voleva dire una sola cosa: che tutti quelli che gli avevano sempre detto che avrebbe potuto avere di meglio, avevano avuto ragione e che la loro relazione era stata solo uno spreco di tempo e di fatica.
Hai agito con distacco e signorilità” gli aveva detto la cugina una volta a casa.” Sarebbe stato più che legittimo da parte tua dirne quattro a quella cafona, ma non sei voluto scendere al suo livello. Un ragazzo come te merita ben altro”.
E quando l’aveva sentito definire Jade in quel modo non solo non si era arrabbiato, ma in cuor suo aveva concordato con la bionda.
In fondo che poteva aspettarsi da Jade? Urla a più non posso per ogni sciocchezza, e scenate ogni volta che scambiava due parole con una qualsiasi appartenente al genere femminile. Era una persona[MR1]  lui non un oggetto di proprietà della dark! Quella voleva uno schiavo, non un fidanzato!
Ora capiva bene come doveva essersi sentito Robbie: deluso dal comportamento di Cat e da sé stesso per essersi innamorato di una tipa del genere. E se adesso i due stavano insieme, era perché la rossa aveva ammesso le sue colpe, deciso di provare a migliorarsi, e fatto delle scuse sincere. Si era guadagnata l’occasione offertale dal ventriloquo.
Certo cambiare per piacere di più a qualcuno era sbagliato, ma cercare di migliorarsi era tutto un altro paio di maniche. Dovremmo cercare sempre di combattere i nostri difetti, in primis per noi stessi. Jade era solo un’immatura! “Non pensarci. Goditi la serata e il film” si ordinò il castano.
Facile a dirsi, molto meno a farsi.
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-Forse ti aspettavi di andare da Nozu, ma non amo molto il sushi… e francamente la proprietaria m’inquieta- fece Jason mentre lui e Trina entravano al Cigno Nero. -Spero che ti piaccia qui-.
-Stai scherzando? Questo posto è fantastico!- esultò Trina mentre faceva girare lo sguardo per il ristorante.- E concordo pienamente con te sulla proprietaria del Nozu-.
Il Cigno Nero era indubbiamente un luogo molto elegante: l’illuminazione era garantita perlopiù da candele, e le tovaglie beige dei tavoli s’intonavano bene alla atmosfera soffusa creata anche dalle sedie nere in tinta con le pareti, a sottolineare il contrasto con le tovaglie e il tavolo.
Jason sorrise, fiero di averla impressionata a tal punto. In realtà il tavolo l’aveva prenotato suo padre per portare fuori la sua matrigna, ma dato che aveva avuto un impegno di lavoro improvviso, glielo aveva ceduto.
Trina si sporse verso il giovane West per un bacio. Fu breve ma il cuore della ragazza le trasmise comunque una scarica d’eccitazione. Stare con Jason la rendeva così felice…
Si sedette prendendo la mano del ragazzo nella sua. Era tutto semplicemente perfetto. Quanto avrebbe voluto far durare in eterno quel momento…
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Beck trattenne un gemito quando all’uscita del cinema vide Jason e Trina avanzare verso la struttura mano nella mano. Erano proprio le ultime persone che voleva vedere a parte Jade; non che c’è l’avesse con uno dei due, ma in fondo era stata la loro storia, l’origine di tutto quel pasticcio… anche se una piccola parte di lui avrebbe quasi voluto ringraziarli. In fondo senza di loro, lui e Jade sarebbero rimasti in una situazione di stallo. Anche Jason lo riconobbe e mormorò qualcosa all’orecchio della sua ragazza, che si mise in fila per fare i biglietti, mentre lui si dirigeva verso il canadese.
-Ehi, possiamo parlare?-.
-Senza offesa non mi pare che tu ti sia mai interessato molto alla mia relazione con Jade- sbuffò l’altro dopo aver fatto cenno alla cugina di allontanarsi. -E non vedo di che altro vorresti parlare, considerando che ci conosciamo appena-.
-Vero, ma in fondo la colpa del guaio è anche un po’ mia- sospirò il giovane West.- Senti sono il primo ad ammettere che Jade è pesante da digerire. Il fatto che non abitiamo insieme… bè non è uno degli aspetti migliori della mia vita, ma nemmeno una tragedia. Se facessimo una lista di quello che non sopporta verrebbe grossa come un dizionario, con lei bisogna sempre misurare ogni parola se non si vuole litigare, ed è una rompiscatole di prima categoria… -.
- Se stai cercando di convincermi a non scaricarla sappi che stai facendo un pessimo lavoro-.
-… Almeno fammi finire. Jade a te ci tiene davvero. Non l’ho mai vista davvero innamorata di un ragazzo escluso te. E con quel tipo non fa altro che parlare di film. Quindi provate almeno a chiarire la situazione, e a fare in modo che non si ripeta. Se ci sei stato per tutto quel tempo, anche a te Jade deve piacere no?-.
Beck sbuffò:- Sì, ma non so se ce la faccio ancora a sopportare tutte le voci della tua lista. Non fino a quando si mantengono a questi livelli almeno-.
-E allora hai un altro motivo per parlarci. Magari è la volta buona, che Jade capisce di dover fare qualcosa per il suo brutto carattere… non dovete fare pace per forza, ma almeno prova a farle capire perché le cose fra voi non vanno bene… e magari col tempo potrai darle un’altra occasione. Ora se permetti torno a fare il fidanzato. Rispetto al fratello è molto più divertente… se lo sai fare-.
Sorridendo Jason si diresse verso Trina che faceva la fila per il biglietto, abbracciandola da dietro e schioccandole un bacio sul collo.
Con un sospiro Beck raggiuse Gayle impegnata a parlare col suo ragazzo al cellulare. La cosa ragionevole da fare era quella che gli aveva suggerito Jason, ed era anche quello che lui aveva più o meno deciso, prima dell’ultima assurda scenata della mora … ma francamente non era certo, che parlare a Jade, sarebbe stato altro che uno spreco di fiato.
Bè in fondo nessuno lo costringeva a decidere subito. Poteva pensarci un po’ prima…
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Dopo quasi due ore di incoraggiamenti, Jade era uscita da casa Vega appena più tranquilla… giusto in tempo per vedere Trina e Jason salutarsi sul viale.
D’istinto la dark si nascose nei cespugli per non farsi vedere: quei due erano le ultime persone che volesse incontrare… soprattutto perché non poteva dar loro la lezione che meritavano: Jason era capacissimo di dare seguito alla sua minaccia, e anche se non fosse stato per quello, quei due in fatto di forza fisica non scherzavano!
“Per ora ho cose più urgenti a cui pensare, ma giorno verrà!” pensò stizzita la dark. ”Urgh… si sono dati anche loro alle sdolcinatezze?”.
- Grazie per la bella serata, mi sono divertita. -
- Già, anch’io. Forte, il film. -
- E' vero, è stato davvero forte. La cena è stata favolosa… nessuno mi ha mai portata in un posto così bello …-.
-Strano. Per una ragazza come te direi che è il minimo-.
Trina sorrise e diede al ragazzo un bacio a fior di labbra, mormorando :-Quanto vorrei, non dover tornare a casa. Ci rivediamo domani?-.
-Certo. Però sarà un’attesa lunga… non mi dai nemmeno qualcosina per ricordarmi di te fino ad allora?-.
Sorridendo Trina diede al ragazzo un altro bacio. La tenerezza di quella scena, avrebbe toccato profondamente più di una ragazza… ma l’unica che stava assistendo al tenero saluto, avrebbe voluto spaccare qualcosa. Le teste dei due innamorati per esempio.
Jason e Trina si coccolarono circa cinque minuti, prima che la seconda entrasse in casa, ma a Jade nascosta nei cespugli, con l’unica compagnia di un bruco che si concedeva una passeggiata notturna tra i suoi capelli sembrarono almeno cinquanta.
-Sono invidiosa della ragazza di mio fratello, e quella ragazza è Trina Vega- gemette la mora una volta che l’Impala nera si fu allontanata. -Ora ho davvero toccato il fondo-.
Non era la prima volta che lo pensava, ma era la prima che lo diceva ad alta voce… e il tono mesto di quest’ultima la colpì. Ma che le era preso? Lei era Jade West! Lei che incuteva timore col suo solo nome… adesso si metteva ad autocommiserarsi?! Chi era diventata, una di quelle ragazzine, che non potevano vivere senza andare d’amore e d’accordo col loro ragazzo?!
Lei era Jade West.  Da sempre affrontava tutto e tutti a muso duro. E avrebbe affrontato anche quella situazione.
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Robbie scostò con tenerezza i capelli dal viso di Cat. Era così di dolce, divertente, affettuosa… l’amava da impazzire, e il fatto che lei ricambiasse lo faceva sentire in Paradiso… eppure il giovane Shapiro, non si era fatto travolgere dai sentimenti al punto di dimenticare i suoi amici, e la vicinanza che gli avevano dimostrato di recente.
-C’è qualcosa che non va?- gli domandò la rossa appoggiandogli la testa sul torace.
-Certo che no, se sei con me va sempre tutto alla grande- le rispose sorridendo il ventriloquo.- E’ a Beck, che in questo momento le cose vanno male-.
-Anche a Jade- sospirò Cat. -E visto che loro ci hanno aiutato, ora li dobbiamo aiutare noi. Volevi dirmi questo vero?-.
-Già. Quindi non ti dispiace se domani pomeriggio esco con lui?-.
-No… Ma domani pomeriggio, arriverà tra tante ore.- sussurrò la babysitter, sporgendosi verso il ragazzo per un bacio.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Sì sono in ritardo di un secolo, ma ho avuto da fare… senza considerare che la mia ispirazione aveva deciso di prendersi le ferie anticipate. Non succede molto in questo capitolo, ma serviva più che altro a presentare l’evolversi della situazione. Cat e Robbie non compaiono molto perché la loro vicenda si è conclusa, e ora l’attenzione si sposterà sulla Bade, ma li rivedremo di più sulla scena in futuro.
Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite e a Nerowolf e MaryS5 per aver recensito lo scorso capitolo.
Ci vediamo dopo le vacanze!
Farkas.

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Capitolo 11
*** Saper Perdonare ***


BALLA CON ME FINO ALLA FINE DELL’AMORE

Saper perdonare

 
Robbie si sentiva più che mai in dovere di aiutare Beck, visto l’aiuto che lui gli aveva dato negli ultimi giorni. Peccato solo non sapesse cosa fare… ma magari gli sarebbe bastato sfogarsi. In fondo lui si era sentito meglio dopo aver parlato con il canadese e Andre.
-Ehi Beck!-fece l’occhialuto appena vide l’amico nel corridoio della scuola.- Possiamo parlare?-.
-Visto che io ti ho fatto parlare di Cat a suo tempo, credo di dovertelo-sospirò il giovane Oliver. -Cosa vuoi dirmi?-.
-Che sai anche tu che ignorare Jade[MR1] , non è la soluzione. Se la sua ultima scenata, ti ha fatto prendere una decisione, devi dirglielo. E se sei ancora indeciso, devi dirglielo. Non lasciarla nell’incertezza… so per esperienza quanto è brutto-.
-Hai ragione- ammise Beck. -Ma adesso non me la sento, di parlarle. Dici che è da vigliacchi, usare uno SMS? -.
-No-.
“Sono stufo delle tue scenate, e della tua gelosia. Davvero. Però possiamo ancora aggiustare le cose. M’importa di te. Tantissimo. Solo… dammi qualche giorno extra. E un po’ di fiducia” digitò Beck, inviando il messaggio immediatamente, in modo da non poter cambiare idea in seguito.
-E il primo passo è fatto- commentò Robbie.-Qual’è il secondo?-.
-Andare in classe. E apprezzo che tu voglia aiutarmi, ma la mia situazione è diversa. Per favore non intrometterti troppo-.
-Vorrei solo ricambiare il tuo aiuto-protestò il moro. -Che amico sarei altrimenti?-.
-Io ti ho solo fatto sfogare. E ti sono stato accanto-.
-E hai partecipato al complotto, per farmi parlare con Cat-.
-Vero. Ma la situazione era diversa. Io voglio parlare con Jade. Solo… non adesso-.
-Allora, perché non ci facciamo un giro io e te oggi pomeriggio? -.
-Ok-.
Jade sentì il cellulare vibrare e leggendo il messaggio fece il primo sorriso da giorni.
 
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Il buon umore della mora, sparì non appena uscita per pranzo, vide suo fratello e la sorella di Tori, imboccarsi a vicenda.
-Che fai non vieni a mangiare? - le domandò Tori vedendola allontanarsi.
-M’è passata la fame-.
-Esagerata! Ora si tengono solo per mano... ehm… e si sbaciucchiano fra un boccone e l’altro-.
Come a voler privare di ogni gioia Jade, Trina e Jason dovevano aver deciso che ogni momento che non passavano insieme era sprecato, e dato che avevano quasi diciassette anni di arretrato da recuperare, era praticamente impossibile vederli separati in quei giorni. Jason si era infilato nelle loro serata a casa di Tori, a cui partecipava immancabilmente abbracciato alla Vega maggiore, che perennemente sedeva sulle sue ginocchia.
E poi quel loro chiamarsi principe e principessa, dava la nausea alla dark … anche se era sempre meglio di biscottino e tesoruccio, che per fortuna usavano più raramente di fronte agli altri.
Pure Cat e Robbie continuavano col picci-picci anche se il loro disturbava assai meno la giovane West, anche perché poteva evitarlo più facilmente.
Il picco venne raggiunto, quando una sera rincasando trovò Trina sdraiata sul suo divano, mentre Jason era sdraiato su di lei, ed erano avvinghiati in bacio talmente profondo, che se non fosse stato per gli anelli indossati dalla mezza latina, Jade non avrebbe capito, quali mani erano di chi.
-Ma la volete piantare di succhiarvi la faccia in pubblico?!-.
-Qui non c’era nessuno, prima che tu venissi a rompere! - sbuffò Jason staccandosi controvoglia dalla fidanzata.
-Lascia perdere Amore- s’inserì la Vega maggiore alzandosi dal divano. - Jade ha rovinato la sua relazione, e ora vuole distruggere la nostra. Ma noi non glielo permetteremo. Ora andiamocene, abbiamo altro da fare -.
Jason annuì, ma pregò Trina di avviarsi senza di lui per poi prendere la parola, non appena la sua amata fu sparita.
-Senti Trina mi piace. Lo capisci sì o no? -.
-Sì, e mi fa rivoltare la stomaco! -.
-Peggio per te, perché prima o poi io e lei potremmo anche sposarci! - sbottò irato il fratello maggiore prima di andarsene sbattendo la porta. Ovviamente era stata una cosa detta sull’impulso del momento, ma quella frase avrebbe procurato i suoi danni.
La mora non ne potette più dallo schifo e dall’ira, e si lanciò come una furia dietro al fratello. Al diavolo Beck, al diavolo il fatto che quei due se la cavassero bene a fare botte, al diavolo le minacce di Jason… Jade aveva superato da un pezzo il limite di sopportazione.
-Venite qui voi due, che vi do il regalo di nozze! - ululò la ragazza uscendo di casa di corsa.
E a quel punto sarebbe di certo finita in rissa… se la maglietta di Jade non si fosse impigliata nella maniglia della porta, facendole fare un poco glorioso capitombolo. Cosa che permise ai due innamorati di salire in macchina e di andarsene.
Imprecando contro la sua malasorte Jade si rialzò. Ah, ma gliene avrebbe dette quattro a quei due!
 
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Il giorno successivo dopo la fine delle lezioni, Jade stava andando alla sua auto, quando vide Jason e Trina camminare verso le loro. Jade stava decidendo se riprendere il “discorso” della sera precedente, quando udì una frase pronunciata dal fratello.
-Finalmente è arrivato il gran giorno. Grazie per avermi aiutato a organizzare l’evento-.
-Mi pare il minimo. È un giorno importante per noi… e sono certa che adorerai il mio vestito! -.
-Anch’io credo che ti piacerò in smoking… ma preferisci andare a prendere la torta, o occuparti dei fiori? -.
-Vada per i fiori. Ah, ho trovato i musicisti, ma tu hai procurato il fotografo? -.
-Altroché! Il mio amico Peter è un drago, con le foto! - la rassicurò l’altro prima di darle un bacio. I due salirono nelle rispettive auto, e partirono mentre Jade rimase dov’era, pietrificata da quanto aveva udito.
-Oddio… l’abito, la torta, i fiori, le foto, la musica… Jason e Trina vogliono davvero sposarsi! E lo vogliono fare oggi! - boccheggiò Jade. - Ma non lo permetterò! Non lascerò che quest’unione scellerata abbia luogo! -.
In quel preciso istante la ragazza vide Tori e Andre confabulare vicino all’auto dell’afroamericano: -Tori! Jason e Trina…-.
-Scusa non ho tempo- la stoppò l’altra salendo in auto. - Devo ancora decidere come vestirmi e che pezzi cantare… Trina ci tiene davvero, che oggi sia tutto perfetto-.
Un attimo dopo Andre sgommò via a tutta velocità.
Jade rimase di nuovo di sasso. Quindi Tori sapeva, e approvava quella follia? Ma oltre a ciò si sentì amareggiata. Jason non la voleva al suo matrimonio, e invece Trina aveva informato Tori.
Beck era ben deciso a tenersi alla larga da Jade ancora per un po’, ma l’espressione di quest’ultima era talmente stravolta, da farlo sentire in obbligo di chiederle: -Ehi, che succede? Perché quella faccia? - .
-Matrimonio?! Ma è assurdo! - fece esterrefatto il canadese dopo che la ragazza gli ebbe esposto ciò che aveva udito, e le conclusioni che aveva raggiunto.
-E sentiamo quale altro tipo di grande evento, richiedente torta, abiti, fiori e musica, potrebbe essere importante per quei due? -.
-Non lo so ma…-.
-… Ma io li fermerò! - tuonò Jade. - Devo scoprire dove si terrà la cerimonia! -.
Beck decise di seguire la ragazza. Beninteso non credeva che Jason e Trina volessero davvero sposarsi, ma comunque Jade era così sovraeccitata che c’era seriamente il pericolo che combinasse qualche assurdità.
-Tanto per sapere, mi spieghi dove hai intenzione di andare? -.
Jade si fermò. In effetti non aveva idea di dove Jason volesse compiere l’insano gesto.
Estrasse il telefono e controllò i profili social di Jason e Trina. Niente. Anche su quelli di Tori non trovò indizi.
A quel punto decise di provare con gli amici del fratello.
Centro! Quella cretina di Cindy aveva scritto che era invitata a una festa e che sarebbe stata molto importante per il suo amico Jason.
Ragazzi ci si divertirà a casa West fra poco. Il mio amico Jason ha organizzato una super-festa”.
-A casa mia! Cioè a casa di papà e Jason! - ringhiò Jade un attimo prima di partire a tutta velocità senza dare nessuna precedenza.
Neppure due minuti dopo vennero fermati da una volante della polizia: - Complimenti! - fece una dei due agenti, in tono sarcastico. - Solo un po’ più veloce e avresti cominciato a viaggiare nel tempo! -.
-Ah, ah, buona questa… ma che significa? - rise il collega.
-Flash. Il supereroe. È così veloce che quando corre, può anche viaggiare nel tempo. Non lo conosci? -.
-Dovresti dedicarti a letture più serie… e se proprio ti piacciono i supereroi prova Spider-Man! È eccezionale! -.
-E di Batman che mi dici? -.
-Fantastico, ma preferisco la Marvel alla DC-.
I due discussero di supereroi per un quarto d’ora buono prima di fare a Jade la contravvenzione.
Jade ripartì livida e nemmeno due minuti dopo dovette fermarsi a causa di un ingorgo.
-E ora che altro diavolo succede?!-.
-Ci sono dei tizi che cantano un’ode al polpettone in mezzo alla strada, direi- fece Beck sporgendosi dal finestrino.
-Ci vanno carne, poi uova e pan grattato-.
-Ti prego smettila, che sono affamato-.
-Tutti hanno i propri gusti è la verità ma chi assaggia il polpettone so che non si pentirà-.
-Ha un gusto sublime. Non c’è nessuna parte che si può buttare via, quel dolce polpettone è meglio che ci sia. Per questo amo il mio polpettone, che successone ha, è un’emozione. Quando lo mangi il mio polpettone, ti riscalda il cuore”.
Tutto sommato era una melodia orecchiabile, ma Jade friggeva talmente tanto dalla rabbia che Beck si disse che un polpettone lo si sarebbe potuto cuocere tranquillamente mettendoglielo in mano.
 
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-Riconosco quelle macchine… sono tutte di amici di famiglia! Ha invitato tutti tranne me- mugolò la dark, quando finalmente arrivarono.
Mentre si avvicinavano alla porta i due udirono alcune note musicali diffondersi nell’aria.
-Ma questa è… la marcia nunziale! - urlò Jade prima di fiondarsi a tutta velocità nel salone urlando: -Io mi oppongo a quest’unione! -.
-Ehm… quale unione? - fece perplessa Tori, seduta vicino a un pianoforte su cui Andre aveva cominciato a suonare qualche nota per distrarsi.
Trina stava controllando il tavolo del buffet, mentre Jason parlava al telefono.
-Ma… ma… allora voi due non vi state sposando? - fece la dark, rivolta al fratello e alla ragazza più grande.
-Certo che no! Siamo ancora al liceo! Come hai fatto a farti venire un’idea tanto assurda? - rispose allibita Trina. - Ma scusa, non ricordi che giorno è oggi? -.
-È … il compleanno di papà- fece la dark ricordandoselo in quel momento.
-E visto che la settimana scorsa è stato anche promosso al lavoro, ho deciso di regalargli una festa a sorpresa- chiarì Jason. - Sono due settimane che Trina e io organizziamo tutto! Così ne approfitterò anche per presentarla a papà… a proposito meglio che ci prepariamo tutti per la sorpresa - disse il ragazzo andando a spegnere le luci.
-Potevi almeno degnarti d’invitare anche me! - ringhiò la mora mentre tutti i presenti prendevano posizione.
-Ma l’ho fatto! Ti ho mandato una mail tre giorni fa! -.
Jade soffocò un’imprecazione. La mail! Non l’aveva controllata in quei giorni. Il nervosismo gliel’aveva fatto passare di mente.
Poco dopo arrivò il signore West e ci fu la riuscitissima sorpresa. I due alunni della Hollywood Arts suonarono e cantarono al meglio delle loro elevate capacità, il dolce era squisito. Jade non si era mai sentita più stupida in vita sua, e gli sguardi divertiti di tutti quelli che avevano assistito alla sua entrata in scena gettavano sale sulla ferita.
Beck cercando di distogliere l’attenzione da lei chiese a Trina come mai avesse lasciato a Tori e Andre, l’intrattenimento musicale.
-Oh, avrei cantato volentieri, ma Jason ha detto che era meglio che non cercassi di fare troppe cose in una volta sola. Non avrei potuto dare il meglio, e gli serviva davvero una mano per organizzare tutto-.
-Quindi non hai mai cantato per lui? - indagò Beck.
- Qualche volta, ma non arrivo neanche a metà di una canzone che lui comincia a baciarmi… dice che quando canto ho un’espressione così tesa e appassionata, che non riesce proprio a resistermi. Ahhh… è dura quando sei troppo carina…- sospirò Trina, mentre Jade si allontanava bofonchiando -Lecchino! -.
 
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-Davvero una festa riuscitissima- commentò Beck. – Non voglio sembrare cattivo, ma non avrei mai creduto che Trina potesse essere brava in qualcosa… eppure …-.
-Avanti ridi- sospirò Jade fissando il canadese.
-Te l’avevo detto che non potevano volersi sposare-.
-Sì be’… guarda come si mette in mostra- bofonchiò la dark indicando la co-organizzatrice in brodo di giuggiole per la buona impressione fatta al “suocero”, che durante il discorso aveva scherzosamente lodato l’ottimo gusto del figlio per le donne, e i dolci. Addirittura Trina aveva posato in una foto con la famiglia West. Anche Beck una volta invitato si era unito a loro, ma la dark non si era fatta illusioni. Era probabile che avesse voluto starle vicino per darle un po’ di conforto dopo la figuraccia.
-Una buffa coincidenza che ci sia il polpettone nel buffet. Comunque era ottimo e la canzone me ne aveva proprio fatto venire voglia, quindi una volta tanto posso essere grato alla tua paranoia-.
Jade gli lanciò un’occhiataccia, ma per una volta decise di non replicare.
 
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-Vorrei proprio sapere come ha fatto Jade a credere che tu volessi portarmi all’altare-bofonchiò Trina.
-Be’ l’altro giorno potrei aver buttato lì una frase del genere… ma a farsi film mentali Jade è una maestra. Parlando seriamente però di ogni ragazza che abbia mai frequentato, non mi sono mai sentito bene con nessuna come con te-.
Trina sorrise: -Vale anche per me-.
-Mia principessa, mi concede questo ballo? -.
-Naturalmente, mio principe-.
 
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-Già che ci siamo, che ne dici di fare quel discorso? - fece di colpo il canadese.
Jade annuì debolmente
-Io non ti chiedo di cambiare per me. Ma almeno vorrei un po’ di fiducia. E di rispetto anche. Come hai potuto pensare che dopo tutto questo tempo volessi tradirti? Il tuo comportamento mi ha ferito e offeso. Molto-.
-Lo so, lo so. È che… senti so di essere un disastro. Nessuno me lo dice in faccia, ma tutti si chiedono perché tu stia con me… me compresa. Ho sempre paura che un giorno tu ti stufi di me, e mi pianti in asso. Quando i miei hanno divorziato io sono rimasta con nostra madre, e Jason con nostro padre, e a nessuno dei due sembrava dispiacere. Ho sempre pensato che papà preferisse a me Jason, e Arthur il figlio che avuto con la sua seconda moglie. Credo sia per questo che sono così gelosa… e mi dispiace, perché tu tiri fuori il meglio da me-.
-Scuse accettate, ma non risolvono tutto magicamente- rispose il canadese. – Io ti posso capire, ma se vuoi che la nostra storia funzioni, devi impegnarti a darmi fiducia. Posso capire che sia difficile per te, ma io non posso continuare così-.
-Quindi… vuoi che le cose continuino? -.
-Sì, ma in modo diverso da prima. In modo migliore da prima-.
Un attimo dopo il canadese strinse a sé la dark e la baciò. Jade ricambiò il bacio abbracciando forte il canadese. A bacio finito i due si separarono sorridendo.
Nulla poteva guastare l’umore di Jade in quel momento. Nemmeno Trina e Jason che ballavano un lento, guardandosi negli occhi come se il resto del mondo non esistesse.
Beck seguì il suo sguardo e le tese una mano: - Che ne dici di imitarli? In fondo abbiamo un ballo da recuperare-.
Sorridendo la mora prese la mano del canadese.
Non era tutto risolto, no. Però ora volevano lavorarci insieme. E questo era già tanto.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ok, non ho scusanti. Vi ho lasciato in sospeso per più di un anno. Imperdonabile lo so, ma proprio non riuscivo a finire il capitolo. La parte finale e quella centrale non riuscivo proprio a scriverle.
Forse vi aspettavate un ruolo più centrale da parte dei Cabbie, ma alla fine mi sono detto che era meglio se Beck e Jade fossero riusciti a risolversi i loro problemi da soli per una buona volta. Qui almeno hanno deciso di mettersi seriamente d’impegno per far funzionare la loro relazione. E va bene così, in fondo sono solo due adolescenti. 
Ringrazio Nerowolf per aver recensito lo scorso capitolo e Oh_my_Darvill che di recente ha recensito i primi due capitoli della storia.
Grazie mille anche a tutti coloro che preferiscono/seguono/ricordano la storia, e anche a voi che la leggete e basta.
Ci vediamo al prossimo e ultimo capitolo.
 

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Capitolo 12
*** Oh, futuro! ***


BALLA CON ME FINO ALLA FINE DELL’AMORE

Oh, futuro!

 
 
 
L’ultima ricomposizione della Bade aveva addolorato Trina, ma stavolta la notizia la lasciò del tutto indifferente. Ora che stava con Jason, non desiderava nessun altro ragazzo.
Dio quanto le piaceva... no quanto lo amava. Sentiva di provare qualcosa di più della semplice attrazione per Jason. Quando stavano insieme, tutto sembrava diventare giusto.
-Sorpresa! Oggi sono venuto io da te! - fece una voce meravigliosa dietro di lei, preannunciando l’arrivo dell’oggetto dei pensieri della mezza latina.
-Ehi, ragazzo di Trina- fece la bruna quando vide arrivare il giovane West.
-Ehi, ragazza di Jason- ricambiò l’altro sporgendosi verso la figlia di Holly per un bacio.
Trina sorrise mentre la sua bocca e quella del giovane West si univano. Lì tra le braccia di quel meraviglioso ragazzo… era quello il suo posto. La bruna gettò le braccia al collo al fidanzato approfondendo il bacio, mentre lui la prese in braccio, per poi sedersi sistemandola sulle sue ginocchia.
 
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Nel vedere le effusioni che si scambiavano suo fratello e la sorella di Tori, Jade strinse la bottiglietta che aveva in mano tanto forte che rivoli d’acqua presero a scorrerle sulla mano.
-Jade, cosa avevamo detto? - fece in tono severo il canadese vedendo l’espressione della mora.
-La relazione di Jason e Trina, non mi riguarda. Se Jason e Trina vogliono stare insieme, sono affari loro- disse Jade col tono di una scolaretta che recita la lezione.
-Brava. E poi sarebbe controproducente. Più cerchi d’impedire loro di frequentarsi, più vorranno farlo. Prima o poi si stuferanno l’uno dell’altra, vedrai-.
Va detto per completezza d’informazione, che quando esattamente dieci anni dopo, Trina fosse diventata la signora West (col tempo avrebbe cambiato idea sul doppio cognome), l’ormai signora Oliver avrebbe rinfacciato al marito quel suo dannato consiglio almeno una volta al giorno per quasi un anno.
-E poi… perché dovresti preoccuparti di ciò che fanno loro, quando io sono qui? Potrei offendermi- aggiunse divertito il giovane Oliver.
-Vacci piano con l’ego- borbottò la dark. - A nessuno piace Trina. A nessuno tranne che a mio fratello. Ma è mai possibile?! Almeno potrò lamentarmi, no? – aggiunse poi.
Beck alzò gli occhi al cielo: - Sì, puoi- concesse. - Ma non lasciarti rovinare la vita da questa cosa. A rischio che tu mi dia di nuovo dell’egocentrico il fatto che abbiamo fatto pace, dovrebbe essere il tuo pensiero principale, o almeno permetterti di tollerare quei due-.
-Progetti per il fine settimana? – brontolò poi la ragazza.
-Be’ Gayle se ne va dopodomani, quindi potremmo fare qualcosa insieme il giorno dopo per festeggiare. La nostra riconciliazione intendo, non la partenza di mia cugina-.
-D’accordo. Ma prova solo a propormi un doppio appuntamento…-.
-Nemmeno con i Cabbie?- fece divertito Beck.
-I Cabbie?-.
-Il nome di coppia che si sono dati Cat e Robbie. È carino-.
-Si sono dati pure il nome di coppia… fanno cariare i denti al solo guardarli- sbuffò stizzita la mora.
Beck sorrise: - Anche. Però mi hanno fatto capire che voglio avere ciò che hanno loro-.
-Una vita in simbiosi, escludendo tutto il resto del mondo, comportandosi in modo tale da far cariare i denti a chiunque ti veda? -.
-Un’anima gemella che ti fa sentire completo. Qualcosa che ti riempie di gioia. Qualcuno su cui contare nei momenti brutti. Voglio essere questo per te… e voglio che tu lo sia per me-.
Jade esitò. Non era abituata a sentirsi dire cose del genere. Beck non era mai stato particolarmente romantico e a lei era sempre andato bene così. Però…
-Mi… mi piacerebbe. Fino a che non arriviamo al livello diabetico di quei due-.
-Tranquilla nemmeno io mi ci vedo a chiamarti “Coccolacchiotta” o “Trottolina Amorsa”-.
-Comunque mi auguro che migliorino coi nomi prima di procreare. Non vorrei ritrovarmi a sorbire le lamentele di Autista e Meccanico-*.
 
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Cat e Robbie erano soli soletti nel loro mondo.
-Miagola per me, mia micetta amorosa- sospirò Robbie.
-Miaoooo- fece Cat.
Robbie si sporse verso di lei per unire le loro labbra in un tenero bacio.
-Di “Ahhhh”, fece Cat porgendo una patatina al ventriloquo-.
-Ahhh- fece divertito Robbie.
-E ora il dessert- cinguettò Cat. Un attimo dopo ricevette un altro bacio.
Sorridendo Robbie porse una lattina di Coca-Cola alla sua ragazza e una fetta di torta al cioccolato.
In quel momento trillò il telefonino della babysitter.
-È Sam… oggi pomeriggio dobbiamo lavorare-.
- Be’ possiamo vederci stasera. Magari andiamo al cinema. Poi domani è sabato… potremmo andare a quel nuovo luna park. E potrei anche accompagnarti a casa, così staremo insieme un altro po’-.
-Prima diamoci un altro bel bacino- sospirò Cat.
-Solo uno? -.
-Ne vuoi due? -.
-Facciamo tre? –
-Va bene- sospirò la rossa.
-Robbie? -.
-Sì? -.
-Sono la ragazza più felice e fortunata del mondo- sospirò Cat appoggiando la testa sulla spalla di Robbie.
 
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-E siamo rimasti bloccati al tavolo dei single-sospirò Tori, sedendosi accanto ad Andre.
-Non solo: se anche trovassimo una ragazza e un ragazzo, Robbie e Trina li avrebbero trovati prima di noi- fece in tono amaro l’afroamericano.
-Oddio ma è terribile! - ululò la figlia di David.
 
 
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Potremmo chiudere qui la nostra storia, con tante coppie più unite che mai, che godono del loro giovane amore. Ma mi pare mio dovere di voce narrante svelare tutti i misteri di una storia prima della conclusione. Perciò spostiamo l’orologio avanti di qualche mese.
 
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Ogni anno all’arrivo della seconda settimana di luglio, Jade spariva ufficialmente per un raduno di appassionati di film horror… ufficiosamente per andare a un campo estivo molto speciale. A cui quell’anno l’avrebbe accompagnata il fratello.
-E mi raccomando, non dire nulla a quella pettegola di Trina o lei lo ridice a mezzo mondo! – ripeté Jade per la tredicesima volta da quando lei e Jason erano partiti, mentre il fidanzato di Trina parcheggiava.
-Io e Trina ci siamo organizzati per andare in spiaggia domani. E lì le bocche ci serviranno a ben altro che discutere di te-.
Jade finse di vomitare, ma il ragazzo la ignorò e le passò la borsa, per poi uscire dall’auto e sgranchirsi un po’ le gambe.
La ragazza si diresse verso gli spogliatoi e ne uscì dopo aver indossato il tutù rosa confetto con tanto di ali traslucide, la tiara argentata (sarebbe stata ricoperta di gemme finte, se fosse riuscita a salire di grado quell’estate) portati fin lì con ogni cura.
-Eccoti la bacchetta- fece Jason porgendo alla sorella un bastoncino dorato sulla cui sommità c’era una stellina anch’essa rosa confetto.
-E Pinky?- chiese la ragazza.
-Eccolo- rispose il ragazzo porgendole anche il pinguino di peluche ovviamente rosa.
-Divertiti. Ci vediamo la settimana prossima- commentò Jason tornando verso l’auto.
La sorella minore fece un rapido saluto e si diresse alla corte del rubino a cui era stata destinata quell’anno.
Lì era pieno di donne di tutte le età, vestite allo stesso modo della ragazza di Beck, che odiava e amava sua madre per averla fatta partecipare al campo da piccola.
-Bene, mie care fatine luccicanti, come sapete bene quest’anno avrete la possibilità di diventare fatine sfavillanti! Dipenderà molto dalla preparazione delle fatine apprendiste che vi saranno assegnate, ma ovviamente anche le attività da voi svolte svolgeranno un ruolo fondamentale- annunciò allegramente Taylor una principessa delle fate trentenne reduce dalla luna di miele. - E come ogni anno… via con le prove per l’inno che canteremo stasera! E non scordate la coreografia… ve la mandiamo via mail a maggio giusto per darvi il tempo di esercitarvi-.
 
Tutto il gruppo intonò: -Noi siamo le dolci fatine della bontà. Siamo noi le più fantastiche. Dolcezza e amore, riempiranno sempre il nostro cuore-.
 
Jade aveva aderito all’ordine a cinque anni, ma non era l’unica adolescente ad esserci rimasta. In effetti la confraternita universitaria delle Delta-Effe presente in numerosi college non era altro che il nome in codice delle dolci fatine che rimanevano unite per la vita. Al campo si presentavano anche ventenni e trentenni e c’erano fate regine ormai prossime all’età pensionabile e fate imperatrici già in pensione. Erano decenni che il grande e potente ordine prosperava in tutta l’America.
Ovviamente Jade nascondeva la sua appartenenza alla nobile sorellanza come tre quarti dei membri sopra i dieci anni, e se qualcuno l’avesse scoperta come minimo si sarebbe sotterrata viva. Ma essere una Dolce Fatina ti può aprire molte porte, considerato che le consorelle erano sempre ben liete di aiutare le altre. Solo l’anno scorso, Jade aveva ottenuto il numero musicale al Festival della Luna Piena proprio grazie allo status di principessa delle fate della professoressa Grant.
 
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Non vedeva l’ora di rivedere Trina. In quel momento il telefono trillò.
Trina
“Solo tre parole: sole, mare, amore. Torna da me presto, in modo che possiamo godercele”.
Jason accelerò, mentre il magnifico sole di luglio baciava la sua auto. Non avrebbe detto alla sua ragazza dello sporco segreto di Jade, però, a prescindere da quanto avrebbe fatto la carina. Non era così cattivo dopotutto.
 
 
                                       FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • In inglese Cabbie vuol dire: “Tassista”. Da qui la battuta di Jade.
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Non molto originale forse, ma un bel lieto fine collettivo mi pareva il modo più adatto di concludere questa fanfiction.
Ragazzi… non riesco a credere di essere arrivato finalmente alla conclusione di questa storia. Sin da quando l’ho cominciata ero certo di concluderla in dodici capitoli, ma comunque mi fa effetto essere arrivato all’ultimo capitolo. Ci ho messo più tempo del previsto (e del dovuto), ma è stato davvero bello per me scrivere questa storia, come spero sia stato bello per voi leggerla.
Il segreto di Jade parrà assurdo… ma visto che Liz Gillies ha fatto la doppiatrice per la versione americana di Winx Club mi è parso carino fare una strizzata d’occhio a questo fatto.
Be’, che altro posso dire?
Tori: Tu non lo so… a noi però è piaciuto lavorare con te, e speriamo che torni a scrivere presto di Victorious.
Robbie: Mi associo.
Trina: Io pure.
Jade: IO NO!
Oh… grazie… be’ visto che siete qui aiutatemi con i ringraziamenti.
Beck: D’accordo. Grazie mille a LadyLalla365 per aver messo questa storia tra le seguite.
Andre: Grazie a Jjstoires e Kiyoko­_ per averla invece messa tra le ricordate.
Cat: L’autore è onorato che Jjstories, MyTrueColors e Nerowolf abbiano messo la fic tre le preferite… e anch’io! In fondo qui la protagonista della prima parte ero io.
Rex: L’autore ringrazia inoltre tutti coloro che hanno recensito questa storia: MaryS5, MyTrueColors, Nerowolf, Jjstories, Oh_my_Darvill, e Mel_mel98. Uff… m’è toccato l’elenco più lungo.
Già… e spero di vedervi tutti recensire quest’ultimo capitolo. Probabilmente un giorno tornerò a scrivere di Victorious, ma prima ci sono altri progetti a cui desidero dedicarmi e spero di ritrovare lì qualcuno dei lettori di questa storia. Se vi va, fate un salto sulla mia pagina.
Alla prossima luna piena!

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