Cuore meccanico.

di Arvistloe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra favola e incubo. ***
Capitolo 2: *** Il diabolico piano di Michael. ***
Capitolo 3: *** Tra bugie e forza di volontà. ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni e forza di volontà. ***
Capitolo 5: *** Il quotidiano terrore. ***
Capitolo 6: *** Dolorose risate. ***
Capitolo 7: *** Oltre tutto. ***



Capitolo 1
*** Tra favola e incubo. ***


Molti in paradiso, erano certi che l'idea dell'inferno fu data a Dio dalla prigione dell'angelo Michael.

La prigione dell'angelo Michael era facile da individuare, perché era l'unica zona del paradiso avvolta da una eterna notte. Una eterna notte dominata da una enorme piramide nera, con una sola porta per entrare. Un luogo solo di sofferenza, dove ogni cella usava le paure dei prigionieri come tortura infinita. Ancor peggio delle celle era la camera di tortura dell'angelo Michael. Luogo dove Michael usando la magia bianca e nera, portando i prigionieri alla follia o alla morte.

Una prigione che Dio voleva cancellare, vedendola come una parte del paradiso troppo pieno di dolore. Ma la ribellione del figlio Samael, gemello dell'angelo Michael, con la sua sconfitta, amareggio così tanto Dio da non voler più parlare con nessuno, lasciando a Michael il compito di punire il figlio ribelle. Una concessione che rese felice Michael, pieno di risentimento verso il suo gemello. Ma non potendo occuparsi lui stesso di trascinare Samael in una cella, ferito dal gemello alla spalla e all'ala destra, ordinò di farlo ai soldati angelici più arrabbiati con il fautore della ribellione. I soldati legarono le caviglie di Samael con delle corde, trascinandolo su una strada verso la piramide nera, dove fu chiuso in una cella.

Negli eoni che passarono, Dio lasciò quasi tutta la gestione del paradiso a Michael e Amenadiel. Una decisione che provocò ancora più rabbia nella moglie, la Dea. Ma Il padre dell'angelo ribelle Samael, risentito dalla ribellione di quel figlio con altri della famiglia, si dedicò del tutto alla sua creazione più grande, un universo per gli esseri umani. Quel Dio che creò anche l'inferno e il purgatorio, per rinchiudere lì dentro gli esseri umani se fossero stati cattivi come il figlio Samael.

Nella cella della prigione di Michael, Samael rimasse eoni, urlando e piangendo. In alcuni casi, il fratello Michel lo guardava compiaciuto dalla piccola apertura alla porta della cella, vedendolo preda dei suoi incubi.

Una nuova ribellione scosse Dio. La moglie, la Dea, che voleva il commando concesso a Michael e Amenadiel tentò di organizzare l'omicidio del marito, ma fu scoperta.

La Dea si trovò di fronte al marito in ginocchio nella sala del trono. Tentando di non essere giustiziata, mentì sulla ragione del suo tentato omicidio, dicendo che voleva solo liberare dalla prigione suo figlio Samael. Ricordandosi del figlio, Dio domandò a Michael come stava quel figlio ribelle, se era pentito della sua ribellione fallita. L'angelo Michael, oramai lesionato per sempre alla spalla e all'ala destra, disse al padre Dio con finta rassegnazione
"Padre, lui non si piega, ammettendo i suoi errori. Urla contro tutti noi, odio terribile"

Un collaboratore di Michael, un mezzo gargoyle di sua creazione, cercò di celare una risata compiaciuta. Tutti nella piramide nera sentivano Samael urlare nella cella. Il figlio di Dio, urlava disperato chiedendo perdono al padre Dio. Quel servo di Michael vide Dio credere nuovamente al suo padrone, dicendo alla moglie, la Dea, sempre in ginocchio
"Moglie, tu andrai in una cella dell'inferno. Solo se supererai la tua colpa, potrai essere redenta. Ricorda, la cella conosce la tua anima…"
Scomparendo la Dea in un luccichio, Dio si rivolse nuovamente a Michael
"Porta tuo fratello qui al mio cospetto. Voglio interrogarlo"
Michael piegò il capo, dicendo
"Padre, comprendi che dovremmo pulirlo? Donami almeno qualche ora per renderlo presentabile"
Dio annuì di si.

Nella piramide nera.

Samael era sul pavimento della cella, una grotta senza finestre, completamente nudo raccolto in posizione fetale, mentre intorno gli incubi non gli davano un attimo di pace.

Un soldato angelico aprì la porta, facendo scomparire gli incubi di Samael. Quel soldato, con un ghigno afferrò Samael dai lunghi capelli neri, trascinandolo fuori dalla cella. Lo portò nella camera di tortura di Michael, dove due grossi gargoyle lo gettarono con malagrazia su un tavolo operatorio, legandolo supino con forti cinghie. Michael entrò poco dopo, dicendo al fratello sconvolto
"Fratello non ti vedo bene"

I suoi collaboratori mostruosi risero. Samael non osava neanche parlare, così era stanco, con un terrore enorme di tornare nella cella. Nel suo animo sconvolto Samael sperava, agognava che il Padre Dio potesse averlo perdonato. Ma quella situazione non gli faceva ben sperare. Soprattutto quando Michael prese in mano un affilato bisturi. Samael con la bocca arsa dalla sete, gracchio disperato al fratello
"Mi...Michael...sono stato avventato...Non dovevo usare la spada ma parlare con nostro padre"

Lo sguardo che Michael gli rivolse lo gelo. Uno sguardo pieno di odio. Il comandante dell'esercito angelico ordinò
"Fategli bere la pozione che gli blocca la lingua. Non voglio sentire la sua orribile voce"

Un gargoyle afferrò i capelli di Samael, buttandogli in bocca il liquido chiaro in una boccettina di vetro. Quel liquido paralizzo la lingua di Samael.

Non sentire parlare Samael, riportò alla calma Michael, che tasto il petto del fratello, dicendogli
"Forse nostro padre vuole mandarti via..."
Ridacchio
"...tu così avrai l'onore di portarmi al trono"
Con un bisturi aprì il petto di Lucifer in corrispondenza del cuore. Senza tener conto delle urla di dolore del fratello, più mugugni avendo la lingua bloccata, gli strappò il cuore, dicendo mentre lo sostituiva con un cuore meccanico
"Fratello, appena incontrerai il tuo vero primo amore, quando dirai con sentimento le tre parole che l'angelo Valentino adora, cioè…"
Lo guardò con un finto broncio
"Io ti amo..."
Rise
"...le porte dell'inferno si apriranno. Solo io potrò chiuderle, in cambio della reggenza. Non ti preoccupare, non morirai, anzi diventerai il mio servo personale. Caro fratello"

Un gargoyle porse a Michael una siringa con del liquido nero. L'angelo disse all'orecchio destro del fratello Samael, mentre la ferita nel petto si chiudeva scomparendo
"Devi pagare questo obbrobrio di ala e spalla che porterò per sempre. Non smetterà mai la tua punizione. Ma ora…"
Fece uscire delle gocce nere dalla punta della siringa
"...si tratta di un mio preparato. Dimenticherai questo mio regalo nel tuo petto. Di fronte a nostro padre sarai molto sgarbato. Così ti manderà via"
Inserì il grosso ago nella fronte di Lucifer, dicendogli mentre faceva scendere il liquido nero, tra i mugugni di dolore di Samael
"Non ricorderai nulla. Aspetto con ansia che ti innamori veramente"

Il resto fu per Samael solo sprazzi di ricordi. Lui in ginocchio di fronte al Padre Dio, diceva cose che non pensava. In seguito, Michael lo trascinava fuori il cancello del paradiso buttandolo nel cielo, con le ali legate da catene magiche, dicendogli
"Sia gloria al re dell'inferno, se sempre esci dalla fossa infernale"

Nella caduta, Samael sentì solo dolore. Vide le ali divenire polvere, ma non le voleva più odiando l'essere un angelo. Vide la sua pelle scaldarsi fino a scomparire come sabbia. Il peggio doveva arrivare. Finì nella fossa infernale più grande, scomparendo nella lava che ribolliva.

Nulla c'era nella Terra, l'inferno o il purgatorio. Le urla di Samael, che solo la testa bruciata riusciva nel tenere fuori la lava ribollente della fossa, si perdevano inascoltate.

Eoni dopo, una creazione di Dio, ribellatasi alla sua volontà, con orgoglio camminava sulla Terra completamente nuda.

Quella donna, Lilith, trovò i primi ibridi di esseri umani unendosi a loro. In poco tempo, essendo una creazione che Dio aveva creato per popolare la Terra con miliardi di figli, deposito piccole uova grigie che crescevano in pochi secondi, uscendo neonati che diventavano subito adulti. Ma quei figli erano diversi, non puri come generati con il marito Adamo assegnato da Dio. Quei figli erano mezzi demoni.

Ogni dozzina di uova, Lilith per non sentirsi obbligata nei loro confronti, li portava all'inferno, dicendogli
"Siate padroni di questo regno"

Una delle figlie di Lilith, la più feroce, la più veloce, la più astuta, la trovò un giorno vicino una fossa infernale, che fidava una testa bruciata che urlava. La madre le domandò
"Ti interessa? Dovrebbe essere il re dell'inferno, ma non uscirà mai"
La figlia, nuda come tutti in quel mondo appena creato, con mezzo viso ammuffito, entrò nella fossa infernale, non subendo danni.

Samael smise di urlare. Quella donna di fronte a lui, lo afferrò per le spalle, dicendogli mentre lo trascinava fuori
"Re dell'inferno io ti aiuto. Quindi diventò il tuo primo demone. Mi chiamo Mazikeen"

Buttato sul bordo della fossa, Lilith disse alla figlia
"Credi che gli altri tuoi fratelli e sorelle lo accetteranno? Guardalo, non si regge in piedi"
Maze sorrise, abbassandosi su quello che doveva essere il suo re, dicendo
"Lo rimetterò in sesto. Vedrai"

Qualche eone dopo.

Lilith guardò degli angeli creare l'altissimo trono del re dell'inferno. Sul fondo la guerra tra i fedeli del nuovo re e gli altri imperversava. La madre dei demoni, vide un angelo planare vicino a lei, domandandogli
"Samael diventerà il re?"
Una spada si conficcò ai piedi dell'angelo. Il re era lì. Indossava un'armatura, fatta di scaglie di draghi neri. Era ancora nella sua forma bruciata, con occhi di fuoco. Disse a Lilith, sfoderando ali di pipistrello
"Vinti tutti i ribelli. Io sono il re"
Urlando al suo esercito, mentre volava al trono dell'inferno
"Io sono il re"
Giù Mazikeen era orgogliosa del suo re. Quel re che abbandonò il nome Samael, scegliendo di essere solo re Lucifer. Quel re pieno di risentimento verso il paradiso, verso la sua famiglia.
In millenni, l'ormai Lucifer, riuscì nel tornare al suo aspetto angelico, nascondendo la sua versione bruciata, che tornava quando era arrabbiato. Una rabbia che lo portò a entrare nel giardino dell'eden, con l'intento di distruggere l'opera del suo odiato padre Dio. Ma appena fu dentro il giardino, optò per sedurre Eva, la nuova moglie di Adamo. Conseguenza di quel gesto, sia Adamo che Eva furono mandati sulla Terra, per popolarla. Un soddisfatto re Lucifer tornò nel suo oscuro regno.

Nell'inferno, re Lucifer lavorò alla preparazione delle celle per i dannati. Memore della cella nella prigione del fratello Michael, modifico le celle dell'inferno. Non furono più solo un luogo di tortura senza senso. Ogni cella, al dannato o alla dannata, in un loop continuo mostrava le loro colpe più grandi, finché l'anima non trovava pace, volando in purgatorio o in paradiso. Invece le anime più oscure, non trovavano mai una via di uscita, divenendo preda dei demoni che li torturavano.

Fuori dell'inferno la storia dell'umanità, della Terra andò avanti. Lucifer osò tornare fuori quando sentì parlare di un certo Gesù. Era certo di poter rovinare anche quella creazione di suo padre Dio. Ma Gesù, diversamente da Eva che era molto ingenua, conosceva il bene e il male della vita. Il re dell'inferno cade più volte di fronte alla sua luce. Stanco tornò nel suo mondo oscuro.

Nuova curiosità portò il re dell'inferno fuori dal suo dominio, questa volta assieme a Maze, incuriositi da tutte le anime piene di colpe che arrivavano. Si trovarono nella seconda guerra mondiale. Soprattutto Lucifer trovò, con suo orrore, tutti i riferimenti a lui che gli esseri umani avevano ideato, quasi senza conoscerlo. La due cose che odiava di più, era dargli la nomea di bugiardo e tentatore, dicendo a Maze con rabbia
"Io non mento mai! Sono l'essere eterno che mantiene sempre la sua parola. Eppoi gli esseri umani da soli si dannano all'inferno. Maze non voglio essere veleno, io posso essete amato, posso amare. Perché non viene concesso anche a me di trovare pace? perché?"
Finendo la maggior parte delle volte, scosso da singhiozzi di pianto nelle braccia della sua demone. Come un pipistrello accecato dalla luce, Lucifer accecato dal mare di dissacramento su di lui, vedendolo solo come il male, tornò all'inferno con Maze. Lilith invece andò via per sempre dall'inferno.

Solo che la Terra, gli esseri umani, nonostante tutto affascinavano Lucifer. La cosa che trovava più piacevole era la musica, mancante completa mente all'inferno. Soprattutto adorava il pianoforte, riuscendo nel diventare un vero professionista nel suonarlo.

Lui, il re dell'inferno, agognava un po' di normalità. Desiderava qualcuno che lo amasse sul serio, senza usare il suo potere di affascinare, facendo rivelare i desideri più inconfessabili. Un desiderio che si infrangeva ogni volta contro la realtà della paura e disgusto quando mostrava chi era, con la sua versione bruciata.

Durante uno dei viaggi, capitò a Los Angeles. Entrò per caso in un night club di terzo grado, il Lux. Un locale notturno luogo di lussuria e droga. In quel luogo, Lucifer comprese quanto poteva legare gli esseri umani a lui, distribuendo favori, da riscattare a suo piacimento. In quel mondo per la prima volta, trovò persone che lo accettavano, ma fuori da quel mondo non lo conoscevano. Decise di farselo bastare. Comprò tutta la torre del Lux, lasciando l'inferno con Maze, tagliando le ali.

In quegli anni, Dio inviò un angelo per benedire una coppia con un figlio tanto desiderato. Michael, seduto accanto a lui, gli domandò perché. Dio non rispose, l'amarezza per il re dell'inferno era ancora fresca. Rispose Gesù
"Da molto, nostro padre invia la benedizione di figli, per coloro che purtroppo moriranno da giusti. Un modo per farli venire qui in paradiso più in pace"
Michael non era d'accordo, lui non sopportava gli umani.

Nell'attico, sopra il Lux, Lucifer delle volte si specchiava guardando il centro del suo petto. Si chiedeva perché gli sembrava che qualcosa non andava.

Qualunque pensiero, enigma che attanagliavano il cervello di Lucifer, si persero una notte. La notte nel quale conoscete una detective, Chloe Decker. Una donna che Lucifer trovò subito bellissima, forte, determinata, nonostante tutto.

Grazie a quell'umana, diventando il suo consulente civile, il re dell'inferno percepì sensazioni che aveva dimenticato di conoscere, sentimenti di amore accantonati in un angolo buio.

La detective e il diavolo si avvicinarono, si allontanarono. Destinati ad amarsi, essere felici, il loro destino diventò un tornado. Tutto sembrava mettersi tra di loro per allontanarli, ma inevitabilmente tornavano insieme.

Chloe, una detective divorziata, divenne una guida per Lucifer, riscoprendo il re dell'inferno varie sensazioni, come l'amore, l'amicizia, anche un certo senso di paternità per Trixie, la figlia della detective. In quel mondo, Lucifer portò anche Maze.

Quella storia d'amore cosi complicata per Lucifer, stava esasperando Michael In paradiso. Perché l'oscuro angelo, sapeva che Chloe era il primo amore del gemello, ma per mille dubbi il re dell'inferno non diceva quelle tre parole per portarlo al trono, facendo scattate il cuore meccanico che aveva nel petto.

Ma Lucifer si sacrificò per la sua Chloe, il nipote appena nato, tornando volontariamente all'inferno. Sapendolo, Michael urlò per giorni la sua rabbia. L'angelo decise che avrebbe obbligato Lucifer nel dire quelle tre parole a Chloe. Cercando di sembrare come Lucifer, scese sulla Terra.

Michael provocò il ritorno di Lucifer da Chloe. Riuscendo persino nel portare dalla sua parte Maze, che voleva un anima, riuscì nel portare a termine il suo piano.

L'angelo Michael riunì Amenadiel e Lucifer nella centrale di polizia, congelata da Amenadiel. L'espressione di Michael, aggravata dal taglio sul viso provocato da Lucifer, da sorpresa divenne raggiante, gridando al padre Dio appena comparso nella centrale

"Finalmente, il mio piano avrà un termine"

Continua

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Capitolo 2
*** Il diabolico piano di Michael. ***


Chloe si trovò sola nella stanza delle prove. Non poteva credere che Lucifer fosse scappato via, per non dirle che l'amava. Stava per aprire la porta, quando sentì Amenadiel urlare
"Michael dovresti avere paura di nostro padre. Sei colpevole di molte cattiverie"
Chloe notò che le persone fuori erano bloccate, comprendendo che Amenadiel aveva bloccato il tempo.

Vicino le scale della centrale, Michael rinfodero le ali, come fecero anche i suoi due fratelli, dicendo con un ampio sorriso verso il padre Dio, in piedi sui primi gradini delle scale
"Padre, guarda come il tuo geniale figlio prende il trono del cielo. Avevo solo bisogno che fossi fuori dal paradiso"
Dio scosse la testa, dicendo a quel figlio che gli sembrava pazzo "Figlio, devi essete impazzito, cercherò di tenerne conto nella mia decisione"

Michael ridacchio, prendendo dalla tasca destra della giacca una specie di telecomando. Premete un tasto. Lucifer non si poteva muovere. Amenadiel stava per andare dal fratello, ma comparvero una dozzina dei mezzi gargoyle, servi di Michael. I mostri si posero intorno a Lucifer e Michael. Quest'ultimo disse con tono serio al padre Dio, che aveva sceso la scala
"Padre, tu puoi capire che io non mento, vero?"

Dio si preoccupò, facendo segno ad Amenadiel di non andare oltre, dicendo a Michael
"Figlio, si percepisco che le tue prossime parole sono vere, pericolosamente vere"
Michael ridacchio, dicendo rivolto ai suoi servi
"Mostrate il congegno. Sia un taglio con apertura veloce, non voglio che il fratello Amenadiel faccia qualche stupidaggine"

Dolorante, Maze si stava avvicinando ad Amenadiel, ignara di cosa voleva fare Michael. Nel frattempo, Lucifer non capiva perché la sua lingua sembrare morta, come i suoi poteri infernali. Un gargoyle strappò la camicia di Lucifer in corrispondenza del petto, un altro con un affilato artiglio gli pratico un taglio in verticale. Un altro gargoyle ancora aprì il taglio, rivelando sotto la gabbia toracica il cuore meccanico. Michael si avvicinò a Lucifer afferrandolo per il mento, dicendogli con rabbia
"Dovevi solo dire quelle tre parole, per farlo scattare. Ma il mio fratellino prova sentimenti per quella sporca umana…"

Rivolto a suo padre Dio che aveva scansionato quel cuore nel petto del figlio, inorridito
"...Padre devi decidere. Io in un modo o un altro riuscirò nel far dire a Lucifer le parole: Io ti amo, a qualcuno. Subito dopo questo cuore una mia idea, aprirà del tutto le porte dell'inferno, distruggendo la tua creazione. Padre, sai bene che dalla tua creazione, giungere al paradiso per il male dell'inferno sarà un salto"
Amenadiel tentò di far presente a Michael
"Ma anche tu finirai nella distruzione"
Michael scosse la testa, accarezzando il cuore meccanico nel petto di Lucifer che lo guardava con disprezzo
"Amenadiel io sarò al sicuro nella mia piramide nera. Attendere con pazienza che il male dell'inferno faccia tabula rasa qui nella creazione di nostro padre, ma soprattutto in paradiso"

Lucifer capì le varie volte nel quale si sentiva strano, qualcosa di non suo nel petto. Aveva sempre dato la colpa agli incubi del suo passato.

Dio non trovò altra soluzione, dicendo a Michael
"Ti cedo il mio trono. Complimenti Michael, sei riuscito nel tuo intento. Ma pongo due condizioni. La prima che non devi toccare gli esseri umani con l'universo creato. La seconda condizione, devi lasciare il palazzo di zaffiro a Jesus, con la luce dove riposano le anime morti da giusti"

Michael ci pensò, rispondendo al padre
"Una sola cosa posso accettare. Lascio il palazzo di zaffiro a Jesus, con le anime benedette, che continueranno ad arrivare dalla Terra. Ma non concedo nient'altro"
Dio abbassò lo sguardo, pensando che almeno un pezzetto di paradiso originale sarebbe sopravvissuto, sperando potesse detronizzare Michael. L'oscuro angelo percepì il potere del padre Dio fluire in lui. Una corona lucente comparve per un momento sulla testa di Michael.

Chloe era terrorizzata, seduta sul pavimento della stanza delle prove. Sentì Michael urlare, facendo tremare tutto

"Prima cosa, i due fratelli con il padre legati da catene angeliche, in ginocchio"
Fu come desiderò. Il nuovo Dio disse rivolto al padre
" Molte cose dovranno cambiare in questo universo. Gli esseri umani saranno solo servi del mio potere…"
Michael guardò suo padre con un sorriso malvagio
"...Padre, pochi miei consanguinei saranno accanto a me nella mia gloria. Altri che mi hanno deriso vedranno la mia ira…"
Rivolto ai due fratelli
"...per voi due, con le vostre amate e prole, con anche nostro padre, ce un corridoio speciale nella piramide nera. Dove ci sono celle speciali"
Schiocco le dita, scomparendo i tre, con anche Linda, il figlio Charlie e Chloe.

Nella piramide nera.

Lucifer si trovò in una cella. Non una cella della piramide che torturava con gli incubi. Era una cella normale, piuttosto grande. L'unica illuminazione la luce del corridoio da una finestrella sulla porta di ferro. In un angolo c'era anche un water con un piccolo lavandino. Una branda di ferro, senza nulla sopra era il letto.

Fuori la cella, un urlo fece precipitare Lucifer alla porta. Vide dalla finestrella un gargoyle che usciva da una cella dall'altra parte del corridoio con suo nipote Charlie tra le zampe. Un altro mostro chiuse la porta della cella. Con dolore, Lucifer sentiva il pianto di Linda. Rientrò nella sua visuale Michael, vestito con abiti da re medievale, dicendogli con un sorriso beffardo
"Come avrai capito, tu con tuo fratello non avete più poteri o totale invulnerabilità. Vi lascio solo qualcosa, per non morire subito. Guarda Samael, qui ce Amenadiel con la sua amata. Nella cella accanto alla tua ce nostro padre. La tua Chloe, presto la rivedrai. Il figlio di nostro fratello lo crescerò io, nell'odio verso tutti voi"
Lucifet scoprì che poteva parlare, urlando all'odiato fratello
"Michael affrontami da solo! Senza poteri per nessuno dei due"
Il nuovo Dio si avvicinò alla porta della cella del re dell'inferno, dicendogli serio
"Mantieni le forze, ti serviranno per trovare la tua Chloe"
Lasciando con un dubbio atroce Lucifer. Il nuovo Dio Michael lasciò il corridoio delle celle ridendo soddisfatto. Gli angelici scoprirono di non avete più ali.

Qualche ora dopo.

Dei gargoyle accompagnarono Lucifer in quello che sembrava un bosco. Michael attendeva il fratello su una stradina. Gli fece segno di seguirlo, dicendogli
"Ora rivedrai la tua Chloe"

Preoccupato, Lucifer seguì Michael aspettandosi di tutto. Il gemello gli disse mentre si addentravano nella boscaglia più fitta
"Samael...o no scusa, Lucifer. Visto che oramai sono il nuovo Dio, non mi serve che il tuo cuore meccanico apra le porte dell'inferno, dove regna la nostra Maze, non molto contenta. Cosi ho fatto una piccola modifica. Basta che tu dica specificatamente a Chloe le parole: io ti amo, il tuo cuore meccanico fermerà il suo"

Lucifer si stava per lanciare sul perfido fratello, ma si bloccò, vedendo qualcosa che sperava fosse solo una allucinazione. A qualche metro da loro, per terra c'era una bara di cristallo, dentro Chloe era distesa supina e addormentata, vestita come una principessa. Lucifer corse da lei, disperato pensando che era morta. Michael gli disse
"Voglio proprio vedere quanto la ami..."
La bara di cristallo scese nella terra, scomparendo
"...lei non è morta, vive, ma dorme. Avrà appena mezz'ora di aria. Potrai usare solo le tue mani nude. Se riuscirai a raggiungerla, spaccando il vetro, lei vivrà. Altrimenti morirà nel sonno. Ti avverto solo di tre cose fratello…"
Lucifet aveva iniziato a scavare, scoprendo che nient'altro, una pietra o un bastone di legno potevano aiutarlo, dovendo usare solo le mani nude
"...primo, la puoi svegliare solo con un bacio. Due, sei vulnerabile, quindi ti farai molto male alle mani…"
Ridacchio
"...tre, ricorda che se le dirai: io ti amo, il suo cuore si fermerà. Buona fortuna fratello, sarà a circa un metro"

Pochi minuti dopo.

Le mani di Lucifer erano sanguinanti, senza più unghie, piene di ferite e graffi. Ma nulla fermò quel re innamorato. Quando finalmente arrivò alla bara, afferrò una pietra, ma ricordò le perfide parole del gemello. Stringendo con dolore i pugni, rompete il vetro. Procurandosi altri tagli profondi alle mani, estrasse dalla bara di vetro Chloe, baciandola nel modo più delicato che poteva. Chloe si svegliò, abbracciandolo. Guardandosi intorno, Chloe notò che erano per terra in un bosco. Ma fu quando vide le mani di Lucifer devastare, la bara di vetro rotta, Chloe comprese le parole di Michael

"Devi solo pregare che il tuo amato Lucifer sia pronto nello scavare per migliorare il vostro rapporto"

Una cattiva metafora su cosa aveva dovuto fare Lucifer per trovarla. Commossa per il suo Lucifer, che la guardava con gli occhi lucidi, ma con una rabbia immensa verso Michael, Chloe appoggiò le mani del suo amato sul petto, dicendogli
"Quel mostro...che sia maledetto"

Lucifer le disse con la voce rotta
"Chloe, non potrò mai dirti quelle parole. Michael ha fatto una modifica al mio cuore meccanico. Se ti dirò quelle parole, il tuo cuore si fermerà. Non posso permetterlo. Devo farlo. Non mi pento di nulla, ricordati sempre"

Afferrò una scheggia di vetro della bara, girando le spalle a Chloe, restando sempre in ginocchio. Spaventata, Chloe gli andò vicino, scoprendo con orrore che si era tagliato la lingua. Scossa da singhiozzi di pianto, Chloe lo abbraccio, dicendogli mentre quasi lo cullava
"Non importa Lucifer, non importa. Dirò abbastanza volte io ti amo per tutte due. Ma non serve ora, neanche prima, perché dimostri con i fatti quanto mi ami"

Due servi gargoyle comparvero lì vicino, dicendo uno
"In piedi. Vi riportiamo nella cella"

Aiutato da Chloe, Lucifer si alzò, ma si tolse la giacca, mettendogliela sulle spalle. Chloe stava per dirgli che lui aveva bisogno di stare caldo, ma sapeva che era inutile, sostenendo il suo re gentiluomo.

Nel corridoio delle celle.

Amenadiel si avvicinò alla finestrella della porta, restando senza parole, vedendo com'era conciato Lucifer. Le mani erano una piaga sanguinante. Dal mento completamente macchiato di rosso, gocciolava del sangue che macchiava la camicia e il panciotto. Accanto, Chloe vestita come una principessa Disney, lo sosteneva con sulle spalle la sua giacca. Vedendo Amenadiel, Chloe gli disse, non potendo fermarsi, spinti dai due gargoyle
"Ti spiegherò io tutto dopo. Lucifet non può, non avendo più la lingua"
Amenadiel non gridò la sua rabbia per non svegliare Linda che dormiva.

Un gargoyle tirò a Chloe un pacchetto, dicendole
"Dio Michael dice che puoi fermare il sangue con questo"
Chiudendo la porta della cella. Chloe scoprì che era un medicinale che conosceva bene, usato per bloccare le emorragie.

Lucifet si era seduto sul bordo della branda sentendosi debole, ma felice che la sua Chloe fosse viva. Con difficoltà si rialzo, andando vicino Chloe, prendendo da una tasca interna della giacca un pezzo di pane, mettendolo in mano a Chloe. La detective capì che voleva che mangiasse, ma gli disse con un amore immenso verso quel diavolo così preoccupato per lei
"Ascolta, ora curiamo le tue ferite..."
Rimettendo il pezzo di pane dov'era
"...poi mangerò. Va bene amore mio?"
Lucifer annuì di si, tornando a sedersi sul bordo della branda. Un po' sorrise, vedendo Chloe strappare il bordo del vestito da principessa, dicendogli con un sorriso
"L'avrei fatto comunque, era troppo lunga"

Fece altre bende con la sottoveste. Subito dopo, riempì la ciotola per il cibo con dell'acqua, sedendosi accanto Lucifer sulla branda. Con delicatezza gli pulì le mani, mettendo il medicinale che era una polverina bianca sulle ferite, provando un immenso dispiacere quando lo vide chiudere gli occhi per il dolore. Prima di passare alla bocca, gli bacio la fronte, le guance, non dicendo nulla per non piangere.

Pulito il mento, con le labbra di Lucifer, Chloe gli disse con il cuore in pezzi
"Lo so, farà male, ma devi pulire la bocca con dell'acqua. Mi dispiace Lucifer"

Lucifer tentò di accennare un sorriso. Con difficoltà Lucifer bevete dell'acqua dalla ciotola per il cibo, sciacquando con dolore la bocca. Senza perdere tempo, Chloe coprì la ferita della lingua mancante con la polverina bianca. Scosso dal dolore, Lucifer abbraccio Chloe che gli accarezzo la schiena, la testa, dicendogli
"Sono qui, sono qui sempre. Ti amo tesoro mio"

Nella cella vicina, Dio disteso sulla branda, si pentiva che per orgoglio, avesse allontanato Lucifer.

Qualche ora dopo.

Lucifer e Chloe erano distesi sulla branda abbracciati. La giacca di Lucifer gli faceva da cuscino. L'apertura della porta li svegliò. Dal corridoio sentirono la voce di Michael dire
"Chloe vieni fuori. Per vedere la tua intelligente prole"

Chloe si strinse ancora di più a Lucifer, sicura di un trucco, ma sentendo la voce di Trixie dire
"Cara mamma sono io. Vieni"
Si precipitò fuori con Lucifer.

La quasi dodicenne Trixie era in piedi accanto a Michael. Vestita come Maze, sorrideva alla madre e Lucifer esterrefatti dicendogli
"Credete che sia così stupida? Dio Michael si deve aiutare, adorare..."
Rivolta a Lucifer
"...sei felice ex re dell'inferno? Cosa credevi? Mi sarei fatta uccidere per te o per altri tuoi parenti? Mai! Sei andato in brodo di giuggiole perché quello sgorbio accettava la tua faccia bruciata. Io, Lucifer l'ho fatto prima di tutti! Io sono stata sempre tua amica. Ma arriva un consanguineo, ecco io non esisto. Bene! Ora tu non esisti per me. Mamma devi stare con me, nell'appartamento che Dio Michael mi fa usare nella piramide nera"

Chloe era sgomenta, dicendo alla figlia
"Trixie non puoi essere veramente tu. Non sei così…"
Istintivamente, Chloe si attaccò ancora di più a Lucifer che la cinse con le braccia
"...vendicativa. cosa ti ha fatto?"
Guardando con odio Michael che le spiegò
"Non le ho fatto nulla. Dei miei gargoyle non vedendola come sangue del sangue di Lucifer, l'avevano lasciata andare in paradiso. Ma eccola qui, pronta per essere un fedele soldato"

Lucifer indicò Trixie e poi si indicò il suo petto. Chloe si commosse, dicendo a Michael
"Vuol dire, non sarà figlia del sangue, ma del cuore"
Trixie urlò
"Portate via mia madre"

Due gargoyle affermarono Chloe, mentre altri due tenevano lontano Lucifer. Tra le urla di Chloe, i mugugni di Lucifer, Michael guardò portare via l'amata del fratello, ancor più contento di vedere Trixie urlare a Lucifer disperato, chiuso nella cella
"Mia madre non sarà mai tua! Non mi sei mai piaciuto. Speravo mi potessi dare del potere, ma lui ascoltava la sua Chloe. Preferisco zio Michael, un vero genio"

Michael guardò verso Trixie con un certo orgoglio, dicendogli
"Cara figliola, credo proprio che del figlio di Amenadiel faccio nulla. Bene, vai avanti così. Stai percorrendo la strada per diventare la mia erede"
Trixie si inginocchio di fronte Michael, dicendo con sguardo basso
"Solo essere accanto a te, significa un onore per me"

Michael voleva metterla alla prova. Sussurrò qualcosa a un gargoyle che corse fuori dal corridoio, tornando con una tenaglia. Diede la tenaglia a Trixie, dicendole
"Alzati mia fedele suddita…"
Trixie eseguì
"...voglio che tu stacchi un dito ad Amenadiel e uno a Lucifer"
Trixie gli domandò
"Qualche preferenza?"

Michael ridacchio, rispondendole
"A tuo piacere"
Trixie si rivolse ai gargoyle
"Bloccate Amenadiel portandolo fuori"
I gargoyle guardarono Michael che gli disse
"Trixie a solo me superiore a lei. Quindi obbedite"
Quattro gargoyle irruppero nella cella dove era Amenadiel, portandolo fuori di peso. Trixie ordinò
"La mano destra"
Un gargoyle l'allungo. Svelta, Trixie trancio l'indice di Amenadiel che non emise un gemito, per togliere la soddisfazione a Michael. Lo stesso ordine di Trixie per Lucifer che la fissava incredulo, dicendo
"Allungate la mano sinistra"
Tagliando con la tenaglia l'indice di Lucifer.

Mentre i gargoyle riportavano Lucifer nella cella, con un ampio sorriso, Trixie consegnò le due dita a Michael. L'oscuro Dio disse
"Molto bene. Ti regalo questi veri trofei. Ora vai da tua madre, tenta di calmarla. Ti cercherò appena avrò bisogno della mia erede"

Trixie abbassò lo sguardo chiedendo al suo Dio
"Posso chiedere un regalo?"
Michael perplesso le disse
"Dimmi cosa vuoi"
Trixie guardò con gli occhi sgranati Michael
"Io odio il figlio di Amenadiel. Visto che non sarà più il vostro erede, posso osare averlo per me? Voglio farlo diventare il mio servo"
A Michael piaceva quella vena di follia che sentiva provenire da Trixie. Le disse
"Va bene, sia tua proprietà. Sei molto intelligente"
Nella cella, Linda urlava il suo orrore, nel sapere il figlio in mano a Trixie che era malvagia.

Appartamento di Trixie nella piramide nera.

Chloe sperava di aver immaginato tutto. Non poteva credere che Trixie potesse essere diventata complice di Michael. Era certa fosse affezionata a Lucifer, Amenadiel e anche Linda. Ricordava come Lucifer le aveva confessato che quando era tornato all'inferno, era passato da Trixie per salutarla, insegnandole come attraverso la preghiera potevano parlare. Di come quando erano a Roma, delle volte Trixie telefonava a Lucifer, che non gli domandò mai dove fossero, quando non riusciva ad addormentarsi. Invece, poco prima aveva visto una figlia totalmente assuefatta a Michael.

L'apertura della porta fece sobbalzare Chloe. Vide Trixie entrare con un fagotto tra le braccia. Notò con orrore due dita che teneva strette nella mano destra. Subito Trixie gli disse
"Non tentare di fuggire mamma. Le guardie sono feroci qui fuori. Se ti manca Lucifer, ecco un pezzo di lui"
Lanciandogli il dito dalla pelle bianca. Chloe lo raccolse dal pavimento, dicendo alla figlia che posava il fagotto sulla scrivania dandole le spalle
"Perché sei diventata così? Sono sempre stati nostri amici"

Trixie rise. Sentendo un pianto di bambino, Chloe di precipitò accanto a Trixie, vedendo il figlio di Linda e Amenadiel. Disperata afferrò il piccolo, allontanandosi da Trixie che aveva in mano delle forbici, che gli disse esasperata
"Odio sentirlo piangere. Gli taglierò la lingua, visto come era silenzioso Lucifer? Non ti preoccupare per quello, era vivo quando l'ho lasciato"
Chloe scosse la testa, dicendole
"Non fare del male a questo innocente, ti prego. Lascialo a me"

Trixie la guardò minacciosa, dicendole con rabbia
"Deve essere il mio servo. Un regalo di Dio Michael"
Chloe si inginocchio con il piccolo in braccio
"Lascialo a me. Quando non ci sei, mi sentirò sola qui dentro. Sarà il mio passatempo"
Trixie ci pensò su, ridacchiando
"Tra poco porteranno papà ed Ella. Avrai abbastanza amici. Dovete essere tutti grati a me. Perché Dio Michael vuole rivoluzionare la vita degli esseri umani…"
Guardò sua madre con un mezzo sorriso
"...Va bene, tienilo. Penso che starai calma"
Bussarono alla porta. Trixie aprì appena, parlottando con qualcuno. Chiusa la porta, disse a Chloe che di era alzata
"Sono convocata da Dio Michael per punire pubblicamente angeli che non lo accettano come Dio"

Riprese dal pavimento il dito di Lucifer, dicendo
"Devo preparare una teca, dove mettete tutti i miei trofei"

Uscendo dalla porta, mentre Chloe restava con il piccolo tra le braccia che si stava calmando.

Nella cella di Lucifer.

Nel semibuio della cella, lucifer guardò la sua mano sinistra, mancante l'indice. Ricordo con un po' di nostalgia quella Trixie che un pomeriggio, tentando di suonare il suo pianoforte nell'attico, si arrabbiò, dicendogli
"Lucifer tu suoni facilmente, avendo quelle dita così lunghe"

Ritrovandosi a sorridere. Non poteva credere che quella fosse la bambina che gli aveva fatto provare sentimenti paterni. Mai immaginando che era gelosa di lui, odiando il piccolo Charlie, per ogni momento che passava con lui. Quella Trixie arrabbiata lo colpì al cuore con le parole

"Sei andato in brodo di giuggiole perché quello sgorbio accettava la tua faccia bruciata. Io, Lucifer l'ho fatto prima di tutti! Io sono stata sempre tua amica. Ma arriva un consanguinei, ecco io non esisto. Bene! Ora tu non esisti per me"

Chiuse gli occhi, lasciando scorrere calde lacrime.

Nella sala del trono.

Fedeli angeli a Dio Michael portavano altri angeli in catene. Giunta Trixie, disse al suo Dio
"Mio Signore, se posso, propongo una piccola prova per capire se qualcuno di loro può essersi pentito"
Michael fece segno con la mano di procedere. Nello stesso momento, Dan e Ella andavano nell'appartamento di Trixie, scortati da soldati angelici, si fermarono guardando Trixie dire ai prigionieri
"Chi di voi si pente della ribellione?"
Un giovane angelo alzò la mano tremando. Trixie gli disse
"Se taglierai le ali agli altri, sarai graziato. Dategli una ascia"

Dan che Ella erano sconcertati che Trixie proponesse quella tortura, spinti dai soldati angelici fuori dalla sala del trono, da dove arrivavano urla strazianti.

Appartamento di Trixie nella piramide nera.

Appena Chloe vide Dan e Ella, fu informata dall'ex marito che Ella era a conoscenza di ogni cosa. Fu però il resoconto di Chloe che scosse i due. Ella si sedette nell'ampio divano dell'appartamento, vicino al piccolo Charie che dormiva. Sconvolto Dan disse a Chloe
"Ancora le cose sulla Terra sono quasi normali. Ci sono un po' troppo terremoti, ma niente di apocalittico"
Ella piagnucolo
"Dio fu troppo ingenuo, lasciando tanta libertà a Michael. Cosa possiamo fare?"
Chloe alzò le spalle, sentendosi inutile.

Inferno.

Maze urlo frustrata. Aveva cercato ogni modo per uscire dall'inferno, ma Michael l'aveva chiusa li dentro. Era la regina, ma in una gabbia. Uno dei demoni si avvicinò dicendogli
"Mia regina ce un problema"
Maze gli ringhio contro, dicendogli
"Vai avanti"
Il demone tremando
"La dannata Adlen non si trova nella sua stanza di tortura"
Maze sgrano gli occhi
"Tu scherzi vero? Adlen il camaleonte non si trova? Come può essere scappata?"
Il demone si inginocchio, tremando come una foglia. Maze si preoccupò, perché Michael l'aveva avvertita, se avesse perso un dannato l'avrebbe punita.

CONTINUA

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Capitolo 3
*** Tra bugie e forza di volontà. ***


Paradiso. Giardini.

Azrael grazie alla protezione di Jesus nel palazzo di zaffiro, ogni tanto sgattaiolare via, coperta da un mantello nero. Anche se in salvo, sentiva ugualmente il cuore incatenato con Amenadiel e Lucifer. Delle volte, credeva fossero passati eoni dalla salita al trono di Michael, sorpresa che era appena una settimana.

Le notizie che Azrael aveva sentito nei giardini, le avevano spezzato il fiato. Soprattutto l'addolorò sapere che avevano tolto il figlio ad Amenadiel. Non di meno soffri alla notizia che Lucifer si era tagliato la lingua per non far morire Chloe se le avesse detto: io ti amo. Perché oramai Michael si vantava con tutti come aveva raggiunto il suo scopo, non mancando i dettagli più terribili delle sue cattiverie giornaliere. Soprattutto il voltafaccia di Trixie aveva sorpreso Azrael. Lei era certa che quella bambina adorava suo fratello Lucifer.

Di solito, Azrael si nascondeva nelle aiuole dei giardini del paradiso, dove ascoltava i discorsi, celata dal suo potere. Avrebbe voluto avvicinarsi alla piramide nera, ma l'unica volta che aveva tentato, l'aveva quasi colpita un fulmine.

Uno dei giorni nei giardini del paradiso, era intenta ad ascoltare due soldati che parlavano di Linda, nella cella con Amenadiel, oramai imbambolata che ripeteva il nome del figlio. L'angelo della morte notò qualcosa che si muoveva sotto una aiuola. Avvicinata, scoprì che c'era un corpo umano che le dava la schiena. Voltata scoprì con sorpresa che era Trixie.

Palazzo di zaffiro.

In una delle camere del palazzo di zaffiro, Azrael e Gabriel, un angelo guaritore, guardavano Trixie distesa supina in un letto. Il bruno angelo disse alla sorella, indicando la bambina
"Quindi chi sarebbe quella lì..."
Indicando una nuvola che come una tv mostrava un'altra Trixie che parlava ai soldati di Michael, durante una parata militare
"...quella che dice di voler uccidere tutti i consanguinei del suo Dio Michael?"
Azrael si avvicinò a Trixie, sedendosi accanto a lei nel letto, dicendo al fratello
"Non so cosa dirti Gabriel. Sono confusa quanto te. Si sveglierà?" Gabriel annuì di sì
"Le hanno fatto un potente sonnifero. Ci vorranno un paio di ore, ma si sveglierà. Comunque io non uscirei più se fossi in te. Quella Trixie oramai cerca noi consanguinei del suo Dio per torturarci in piazza. Addirittura sta preparando una specie di torneo di gladiatori per il primo mese di Michael"
Azrael accarezzò la fronte di Trixie, dicendole quasi in un sussurro "Riposa tranquilla. Poi spiegherai"

Piramide nera. Corridoio celle di Dio, Amenadiel e Lucifer.

Dei soldati aprirono la porta della cella di Dio con una barella. Uscirono con quello che era il loro padre sopra la barella svenuto. Dalla finestrella alla porta della sua cella, un preoccupato Amenadiel gli urlò
"Dove lo portate? Non può sopportare nulla"
Uno dei soldati ridacchio
"Non perdere la voce. Lo mandiamo da Jesus, in cambio di dieci angeli che Michael cercava per punirli"
Amenadiel maledisse in lingua angelica Michael. Guardando verso la cella di Lucifer lo chiamò
"Luci! Luci! Sei sveglio? Ti prego fratello non lasciarmi solo"
Due dita fasciste si sporsero nelle sbarre della finestrella della porta. Amenadiel sorrise appena, confortato di saperlo almeno vivo. Visto che non poteva parlare, quel momento gli bastava.

Lucifer si sedette sul pavimento, appoggiando la schiena alla porta della cella. Oramai mangiava, beveva o solo respirava perché sapeva che Chloe era viva. Della sua passata eleganza era rimasto ben poco. I capelli erano scompigliati, con una barba nera e lunga. Le mani stavano guarendo a poco a poco. Quello che gli dava più fastidio era quel cuore meccanico nel petto. L'invenzione di suo fratello pazzo, che lo aveva obbligato ad amputarsi la lingua. Stava annegando nelle sue lacrime.

Palazzo di zaffiro.

Trixie di dibatte nel letto, rivedendo la stessa scena. Lei buttata fuori dalla piramide nera. Senza sapere dove andare era finita nei giardini. Vide un essere alto e magrissimo, che sembrava un ragno così tante braccia aveva, con una testa come quella di un alieno grigio. L'essere si avvicinò svelta a lei, mordendola al collo. Trixie si sentì debole, vedendo un'altra se stessa in piedi di fronte a lei. La se stessa stava per pugnalarla con un coltello, ma l'arrivo di altre persone la salvò.

Azrael sobbalzò quando Trixie alzò la schiena urlando nel letto
"No! Stammi lontano! Mostro!"
Guardandosi intorno terrorizzata. Vedendo Azrael si alzò per uscire dalla camera, ma la porta era chiusa. Cercando di calmarla, Azrael le disse, avvicinandosi a piccoli passi
"Non ti ricordi di me? Sono la sorella di Lucifer. Qui sei al sicuro. Ti prego calmati"
Trixie scosse la testa, finendo sul pavimento piangendo nell'abbraccio di Azrael.

Nelle stesse ore.
Piramide nera. Laboratorio, camera di tortura di Michael.

Maze si alzò a fatica dal pavimento, con il volto pieno di lividi e il braccio destro rotto. Michael, in piedi vicino a lei si spolverò il ricco vestito. Oramai aveva scelto di seguire la moda di Riccardo III d'Inghilterra nei dipinti a lui dedicati, trovando molta affinità con quel nobile deforme nel fisico che sbaraglio tutti diventando re, ma era sicuro che diversamente, lui avrebbe sempre trionfato. Quel Dio disse a Maze
"Torna all'inferno. Ringrazia me, il tuo Dio, perché le tue informazioni mi sono molto utili. La prossima volta che ti fai scappare un'altra anima dannata, ti stacco un arto"
Schiocco le dita facendola scomparire in una fiammata.

Poco dopo entrò nel laboratorio quella che sembrava Trixie. Il suo Dio, vicino un tavolo pieno di provette, gettò una ai piedi del suo braccio destro. Una fumata fece sparire la persona di Trixie, comparendo l'essere con tante braccia che aveva morso al collo Trixie nel giardino del paradiso. Michael girò attorno l'essere, dicendogli
"Quindi tu sei la dannata Adlen, detto il camaleonte. L'essere che ricorda vagamente di essere stato una donna quando fu dannato da Dio mio padre, perché non amava il suo corpo. Adlen cosa dovrei fare con te ora?"
Afferrò una delle tante braccia dell'essere, torcendolo. L'essere guaì quasi come un cane, dicendo al suo Dio con voce in falsetto
"Mio...Mio Dio...io sul serio vi ammiro. Io non ricordo cosa ero…"
Michael gli staccò quel braccio facendolo urlare e l'essere continuava
"...io voglio essere accanto a voi nella gloria...io sì voglio esserlo"
Michael ridacchiò, dicendogli mentre gettava di lato il braccio dell'essere
"Ridiventa quella umana"

L'essere eseguì. Michael fece un cenno a un soldato appena fuori la porta che gli rispose con l'ok fatto con la mano destra. Una telecamera posta fuori il laboratorio riprese qualcosa d'inimmaginabile. Si vedeva uno sconvolto, totalmente irriconoscibile Lucifet portare fuori dal laboratorio Trixie stretta per il collo con la mano destra, mentre con la sinistra la pugnalava con un bisturi. Si videro poi dei soldati che afferravano Lucifer portandolo via. Appena fuori dall'inquadratura, quel Lucifer diventò Michael. Il Dio vide Lucifer bendato che due soldati stavano portando da lui. Con disgusto gli disse

"Fa veramente schifo. Buttatelo in qualche piscina lavandolo. Non cambiate i vestiti, lavate anche quelli mettendoglieli nuovamente..."
Sorrise malignamente
"...li adorata. Io devo comunicare a una madre che la figlia non c'è più"

Poco dopo, nell'appartamento concesso a quella che sembrava Trixie, Chloe urlò a Michael
"Non ci credo! Lucifer non l'avrebbe mai fatto! Nonostante tutto non l'avrebbe fatto"
Dan sconvolto, era accanto Chloe, mentre Ella cullava il piccolo Charlie figlio di Amenadiel e Linda. Il Dio Michael con finto dispiacere guardava il video nel televisore dell'appartamento, di lui nelle vesti di Lucifer che uccideva la falsa Trixie, dicendo ai tre umani esterrefatti
"Volevo solo guarire le ferite di Lucifer, volevo solo parlare con lui. Ma appena libero ecco cosa ha fatto. Dire che per decisione proprio di Trixie, avevo fatto ricrescere ai miei due fratelli le dita che Trixie per mio ordine aveva mozzato. Chloe e Dan mi dispiace così tanto. Ma non vi preoccupate, Lucifer sarà punito a dovere"
Chloe scosse la testa con convinzione, gridando a Michael, bloccata da Dan
"Noooo! Tu sei un bugiardo! Lucifer nonostante tutto non avrebbe mai fatto del male a Trixie! Sei un bugiardo!"
Come Michael avrebbe voluto fare del male a quegli umani, ma gli servivano vivi. Disse a Chloe mentre usciva dall'appartamento
"Siete miei ospiti qui. Potete restare"

Nello stesso momento, sala della piramide nera con una grande piscina.

Dopotutto Lucifer non odiava l'idea di Michael, trovando piuttosto rilassante poter fare un bagno. La cosa che odiava era l'acqua della piscina fredda. Due soldati entrarono nella sala, dicendo a Lucifer, buttando sul bordo della piscina i vestiti lavati e asciugati, con anche degli asciugamani, dicendogli
"Asciugati e rimetti i tuoi vestiti. Poi ti portiamo da Dio Michael"
Lucifer tentò di srotolare le ali. Lo fecero i due soldati, dicendo uno ridendo
"Dio Michael permette solo ai suoi fedeli di srotolare le ali. Rassegnati"
Rimasto solo, lucifet si specchiò nell'acqua. Odiava avere i capelli lunghi con la barba.

Palazzo di zaffiro.

Trixie con altri nel palazzo assisteva esterrefatta al suo funerale, che Michael aveva organizzato come una parata militare.

Quando il carro funebre con la falsa Trixie fu sotto l'enorme palco allestito di fronte la piramide nera, Michael urlò ai suoi fedeli, tra soldati o normali angeli
"Piangiamo l'assassinio di Trixie, una guerriera, morta per mano di colui che lei amava come una figlia, l'abietto Lucifer"
Dei soldati spinsero Lucifer in una enorme gabbia, proprio accanto il feretro della falsa Trixie. Tutto il pubblico di Michael iniziò a urlare contro Lucifer, lanciando anche pietre. Compiaciuto, Michael faceva segno alla folla di calmarsi. Riportata la calma, Michael indicò alla sua destra, comparendo Chloe. Michael urlò
"Ecco la madre della vittima del diavolo. Ecco cosa vuole dire"
Chloe sperò che Lucifer comprendesse il perché delle sue parole, dicendo
"Io madre di Trixie odio profondamente Lucifer per aver ucciso mia figlia…"
Lucifet si attaccò alle sbarre guardando Chloe scioccato, non poteva credere che pensasse sul serio avesse ucciso Trixie. Abbassò lo sguardo con il cuore in pezzi. Poi sentì quelle due parole che lo fecero sorridere. Chloe disse
"...un essere che credeva di raccogliere gardenie d'oro, invece nella sua eternità ha fatto solo male"
Durante la loro partnership avevano concordato che quando dovevano mentire, per avvertire l'altro, avrebbero detto due parole: gardenie d'oro. Lucifer strinse nelle mani due sbarre, felice perché Chloe era costretta alla bugia, pensò sicuramente da Michael.

Michael fece da parte Chloe che sperò Lucifer avesse capito. In cambio di quella bugia, Linda era stata portata dal figlio, non tornando più nella cella con Amenadiel. Il Dio Michael disse
"Oggi in onore di Trixie, nella gabbia i più forti soldati, gli angeli comuni più forti affronteranno il male incarnato Lucifer"

Lucifer sorrise, sinceramente volendo sfogare un po' della rabbia su qualcuno. Il primo soldato di Michael era il doppio di Lucifer, ma non si preoccupò. Rimasto solo con i boxer neri, Lucifer fece segno all'angelo di attaccarlo.

Sia Michael, che la folla, che Chloe, che quelli nel palazzo di Zaffiro rimasero in silenzio, sorpresi. Si sentiva il rumore solo di pugni, calci e qualche grido. Alla fine alcuni nella folla batterono le mani entusiasti, taciuti dai soldati di Michael. Nella gabbia, Lucifer era in piedi su una pila di corpi ammucchiati, guardando verso Michael con aria di sfida, mentre Chloe cercava di non ridere felice battendo le mani per il suo Lucifer. Furente, Michael arretrò di un passo, quando Lucifer fece segno di volere lui nella gabbia. Cercando di mostrare sicurezza, Michael disse alla folla
"Ora serve solo il silenzio per ricordare Trixie"
Andando via dal palco, con molti nella folla che mormoravano che Michael era un codardo. Dopo essersi rivestito, dei soldati un po' intimoriti riportarono Lucifer nella cella.

Nel palazzo di zaffiro Azrael guardò Trixie che era commossa per aver visto la madre e Lucifet vivi. L'angelo della morte disse a tutti
"Ora basta avere paura. Noi possiamo fare qualcosa per spodestare Michael"

CONTINUA

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Capitolo 4
*** Rivelazioni e forza di volontà. ***


Palazzo di zaffiro. Sala del trono.

Dio era seduto su un trono più piccolo accanto quello del figlio Jesus. La luce intorno al Salvatore era luminosissima, mentre quella di Dio era appena percettibile. Jesus disse con tono lieve al Dio caduto accanto
"Padre devi assolutamente raccontare la verità. Non puoi tenerti questo peso. Ti sei lasciato guidare dell'orgoglio, un po' come Lucifer"
Dio scosse la testa, quasi sussurrando con voce debole
"Io credevo di fare bene. Mai l'ho fatto per cattiveria. Tu mi credi?"
Jesus gli appoggiò una mano sulla spalla destra, sorridendo a quel padre del paradiso così debole non solo fisicamente ma anche moralmente, spiegandogli
"Non ti serve chiedere ad altri cosa pensano. Padre ti serve dirlo a qualcuno. Sono quasi tutti riuniti nella sala delle armi per fare un piano che tolga Michael dal trono. Vai da loro. Lo so, sarà terribile. Ma ti togliere questo peso dal cuore. Io non capivo bene perché tutti quegli angeli accettassero di darsi a Michael per dare a te la libertà. Ora sento che il destino, la rimasta santità del paradiso vuole che il tuo peccato verso Lucifer sia confessato…"
Jesus si alzò dal trono
"...Ora se vuoi scusarmi vado dal mio padre del cuore, costruiamo i giocattoli per le piccole anime che muoiono troppo presto…"
Gabriel entrò nella sala del trono, Jesus lo indicò al padre Dio
"...Lui ti sosterrà fino alla sala delle armi. Padre abbi coraggio"
Dio annuì di si.

Sala delle armi.

Gli angeli concordi con Azrael erano nella sala cercando di creare un piano di azione. Tutti volevano spodestare Michael dal trono. Tra di loro, Trixie cercava di seguire ogni discorso. Fu per tutti chiaro la necessità di avere un qualche leader, un comandante nella battaglia. Tra i nomi, Azrael inserì anche Lucifer. Gli altri angeli non erano molto d'accordo con Azrael. Il più anziano, Nifron, disse alla sorella così piena di speranza
"Ricorda, Lucifer fu sconfitto da Michael. Dovremmo cercare un altro condottiero"
Una voce fece guardare tutti alla porta
"Non perse la guerra"

Dio entrò nella sala delle armi sostenuto al braccio destro da Gabriel. La luce divina intorno Dio era al minimo. Il Dio abbassò lo sguardo, dicendo
"Lucifer non perse la ribellione. Fu ingannato da me, cui ebbe pietà"
Azrael si fece avanti esterrefatta, chiedendo al padre Dio
"Cosa hai fatto?"
Dio disse con voce rotta
"Arrivò nella sala del trono. Ero certo volesse uccidermi. Invece mi disse che voleva parlare con me. In fondo aveva ragione, ero stato più un padrone che un padre. Gli dissi va bene. Ci stringendo la mano. Arrivo Michael, appena fu distratto dalle grida del gemello, era di spalle…"
Sembrava che la luce divina di Dio si affievolisse del tutto
"...lo colpì alla testa facendolo svenire. Lo lasciai nelle mani di Michael"
Trixie strinse i pugni urlando a quel Dio
"Sei un codardo. Lui voleva solo parlare. Avreste fatto un accordo. Lucifer sarebbe stato un Dio magnifico"
Azrael bloccò Trixie che voleva colpire suo padre Dio, dicendogli
"Padre, la fermo non perché mi fai paura. Non voglio che si senta colpevole di aver colpito un povero vecchio senza cuore…"
Rivolta a Trixie
"...Trixie dimenticalo. Ora che sappiamo questo, che Lucifer era un grande condottiero, facciamo un piano per liberarlo…"
Guardando Gabriel
"...fratello portalo via. Dobbiamo preparare un piano"
Tutti nella sala delle armi concordarono.

Piramide nera. Appartamento che era della falsa Trixie.

Linda lasciò suo figlio a Ella, dirigendosi alla camera di Chloe. Da quasi due giorni dopo il funerale di Trixie, che ancora nessuno sapeva non era lei, Chloe era distesa nel grande letto matrimoniale. Entrando, Linda sorrise amaramente, vedendo la sua amica proprio giù. La dottoressa si distese sul fianco sinistro accanto a Chloe, dicendole
"Devi tenere duro. Per te stessa, per Dan, per Ella, per me, per Amenadiel, per Charlie. Ma soprattutto per quel re dell'inferno che ti adora"
Chloe si asciugò delle lacrime, dicendo alla sua amica con voce rotta
"Mi sento in colpa perché non riconoscevo in quella Trixie la mia Trixie"
Linda le accarezzò una guancia, dicendole quasi in un sussurro
"Devo dire che neanche io. Dobbiamo solo sperare. Non ci resta altro"
Chloe chiuse gli occhi, tentando di trovare conforto nei sogni.

Corridoio delle celle dove erano Amenadiel e Lucifer.

I due fratelli tentavano di parlare anche se con lucifer senza lingua era difficile. Decisero che Amenadiel avrebbe fatto solo domande a Lucifer. Il re dell'inferno rispondeva facendo uscire dalla finestra sulla porta della cella un dito per dire sì, due per dire no. L'angelo domandò al fratello dalla sua cella
"Sei guarito del tutto dalle ferite?"
Due dita di Lucifer: no
L'angelo nel quasi buio della cella annuì di si, domandando
"Manca la lingua vero?"
Un dito di Lucifer: si
Amenadiel pregava un giorno di avere tra le mani Michael. Gli mancava sentire la esasperante voce del fratello. Con gli occhi lucidi, Amenadiel tentò di allontanare i pensieri tristi, domandando a Lucifer
"Hai fatto come ti ho detto per farti la barba?"
Un dito di Lucifer: si
Amenadiel sorrise, aggiungendo
"Chi poteva pensare che un pezzetto di ferro minuscolo nella branda era così utile. Io mi riposo. Lo fai anche tu?"
Un dito di Lucifer: si. Amenadiel non poteva immaginare che Lucifer con quel piccolo triangolino di ferro aveva fatto un mini coltello grande la metà di un suo dito. Alla prima occasione avrebbe provato l'impresa di uccidere Michael. Lui era sicuro che avesse ucciso Trixie. Soprattutto ancora più certo l'avesse plagiato con qualche magia. Nonostante tutto, basandosi sui ricordi della bambina cui sentiva sentimenti paterni, l'avrebbe vendicata.

Nello stesso momento. Inferno.

Maze si era ripresa dal pestaggio di Michael. Dentro di lei ardeva la fiamma della vendetta. Voleva fare qualcosa contro quel Dio che odiava. Con rabbia si graffiò con le lunghe unghie il braccio destro. Il braccio era pieno di altre cicatrici. Maze da tempo si praticava quelle ferite per rabbia verso se stessa per essersi fatta ingannare da Michael. Lasciando che le ferite sul braccio diventassero nuove cicatrici, decise di andare nella biblioteca dell'inferno per cercare qualche idea.

Qualche ora dopo. Laboratorio/Sala torture di Michael.

Michael era furioso. Il gesto di Lucifer che lo voleva nella gabbia, lo aveva fatto vedere come un Dio pauroso. Allo stesso tempo aveva le mani legate sull'uccidere subito Lucifer, Amenadiel con tutti gli umani loro amici. Tutti avrebbero visto quel gesto come un'ammissione di paura. Erano ore che chiuso in quel laboratorio cercava un modo per vendicarsi soprattutto di Lucifer. Solo che ogni idea era sempre portata verso una carneficina. Cercando di calmarsi, si sedette su uno sgabello vicino un tavolo con vari coltelli e bisturi. Gli mancava la vita di prima, quando era la macchia oscura del paradiso con la sua piramide nera. Improvvisamente ebbe una idea. Lui voleva solo la sofferenza di Lucifer. Uscì dal laboratorio con una idea precisa.

Un ora dopo.

Michael aprì la porta di ferro di una cella speciale. Era la cella dove Lucifer aveva passato eoni sconfitto dopo la ribellione. Il sorriso divenne enorme guardando Lucifer trasformato a forza da quasi venti soldati verso la cella. Lucifer era terrorizzato, urlando senza voce. Ricordava troppo bene quella cella, il luogo dove non aveva avuto pace neanche un secondo. Con difficoltà i soldati spinsero Lucifer nella cella chiudendo la porta. Per il Dio Michael sentire i mugugni di Lucifer battendo sulla porta era musica meravigliosa. Dentro la cella, Lucifer smise di battere con i pugni sulla porta voltandosi nell'oscurità completa tremando. A pochi passi gli incubi gli saltarono addosso.

Palazzo di zaffiro. Corridoio.

Una disperata Trixie uscì nel corridoio con gli occhi lucidi, gridando
"No!No! Vi sbagliate! Non potete lasciarlo li"
Azrael le andò dietro abbracciandola. La bambina cercò di divincolarsi, ma alla fine finì con Azrael sedute sul pavimento. Trixie dimenticò tutta la sua determinazione a essere forte, a essere una dodicenne pronta a tutto per liberare la sua famiglia. Trixie si lasciò andare ai singhiozzi di pianto nelle braccia di Azrael. L'angelo della morte anch'essa commossa disse
"Non devi prendertela. Purtroppo Lucifer non può essere il leader in battaglia. Nel suo petto ce un cuore meccanico, cattiveria di Michael. Amenadiel può essere ugualmente ottimo…"
Quasi cullava nelle braccia Trixie che si stava calmando
"...Ma ti comprendo. Avere Lucifer libero era quasi come avere una speranza in più. Trixie credimi, faremo di tutto per liberarli. Pagherà Michael tutto questo dolore"

Piramide nera. Cella dove era rinchiuso Lucifer da due giorni.

Lucifer era disteso sul pavimento in posizione fetale, con le mani sulle orecchie, gli occhi chiusi. Quell'inferno era tutto nella sua testa. Ogni ferita, ogni dolore si riversa a nel suo corpo. Improvvisamente tutto fini. Una voce rotta disse
"Ti prego...portami via da qui...mi pento per la mia ribellione. Padre perdonami"
Lucifer stava sentendo se stesso, quando era rinchiuso in quella cella. A tentoni raggiunse quella voce. Quel se stesso tremante e terrorizzato si allontanò gridando
"No basta! Datemi la morte vi prego! Datemi la morte! Padre mio uccidimi"
Lucifer non si pentiva d'essere senza lingua perché aveva salvato la sua amata Chloe. Sentì quel se stesso urlare. Cadendo più volte in quel buio completo lo raggiunse. Con forza lo abbracciò. Le parole di Ella gli rimbombavano nelle orecchie
"Delle volte un abbraccio può riportare la pace in un cuore distrutto"
Le parole di Trixie
"Un abbraccio ti fa sapere che non sei solo al mondo"
Le parole di Chloe
"Dare un abbraccio a qualcuno che soffre gli permette di sperare un po' nel futuro"
Le parole di Linda
"Non devi vergognarti che a qualcuno piaccia abbracciarti. In un abbraccio puoi trovare forza ma anche darne"
Le parole di padre Frank
"Quando un abbraccio lo doni con il cuore può guarire una persona ferita nell'animo"

Lucifer abbracciò quel se stesso nudo e tremante. Quel se stesso che piangeva disperato. Sentì la voce più calma del suo passato dirgli appoggiato alla sua spalla destra
"Una famiglia che mi vuole sul serio bene? Grazie...grazie"
Ma una forza malvagia li divise. Lucifer vide quel suo se stesso bruciare gettato oltre il paradiso. Urlò la sua rabbia, la sua disperazione. Il suo loop infernale ricominciò ma stavolta voleva combatterlo. Se fosse morto, avrebbe combattuto.

Palazzo di zaffiro. Biblioteca.

Trixie entrò nell'immensa biblioteca del palazzo con un'idea, ma non sapendo come metterla in atto. Trovò seduto a uno dei lunghi tavoli per la consultazione Jesus. La bambina riflette che era proprio come le iconografia classiche. Improvvisamente ebbe quasi paura dirigendosi fuori la biblioteca. Jesus gli disse alzandosi dalla sedia
"Sei Beatrice vero? Puoi restare per favore? Vorrei tanto sapere di Samael o meglio Lucifer. I miei incontri con lui sono stati piuttosto...movimentati. Puoi? Per favore nessun titolo, solo Jesus"
Trixie si voltò sorridendo allo sguardo caldo e premuroso di Jesus.

Mezz'ora dopo.

Trixie seduta accanto a Jesus finì il suo resoconto di Lucifer che un po' le aveva sollevato l'animo, ricordando quel periodo terribile. Jesus posò la mano destra sulla spalla sinistra di Trixie, dicendogli con tono amichevole

"Capisco che ti manca tutto quel mondo. Faresti di tutto per riaverlo vero?"
Trixie sentiva nuove lacrime pronte a uscire, deglutendo a fatica annuì di si. Il fratellastro di Lucifer gli disse
"Perdonami per averti riportato nel dolore"
Trixie scosse la testa, passando le mani sulla faccia, dicendo a Jesus
"Non importa. Forse tu Jesus puoi aiutarmi. Mi ronza nella testa una domanda. Ma come può essere stata creata in paradiso la piramide nera? Voglio dire, per crearla ce stato bisogno d'immensa magia nera. Speravo di trovare qualche indizio qui dentro"
Jesus si alzò dalla sedia dicendo a Trixie mentre guardava negli scaffali
"Sei proprio figlia dei tuoi genitori. Ora che ci penso, mio padre Dio dicce che la piramide nera era comparsa in una volta sola. Forse ci sono i resoconti dei vari archivisti"
Jesus librandosi in aria volò tra gli scaffali. Tornò alcuni minuti dopo con una grande pila di libri. La posò sul tavolo dove era seduta Trixie, dicendole
"Non ti preoccupare per la lingua nel quale sono scritti i libri. Essendo una biblioteca magica li potrai leggere"
Si era appena seduto, quando Jesus disse sbuffando
"Sono mortificato. Devo andare per i miei impegni da Dio di questo pezzo del vecchio paradiso. Cercherò di tornare il prima possibile"
Trixie gli sorrise grata. Si mise subito al lavoro.

CONTINUA

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Capitolo 5
*** Il quotidiano terrore. ***


Paradiso. Due mesi di regno di Michael. Piramide nera. Laboratorio/stanza delle torture di Michael.

Amenadiel era legato con salde cinghie al tavolo operatorio. Un gargoyle lo denudò completamente tagliando via i vestiti con un bisturi. Michael entrò vestito come un chirurgo, dicendo al fratello, mentre un altro gargoyle gli metteva dei guanti di plastica celesti
"Caro fratello, credevi sul serio che mi fossi dimenticato di te? Non crederlo. Ma con tutta sincerità volevo agire su tuo figlio"
Amenadiel tentò di strappare le cinghie che lo legavano al tavolo operatorio, gridando
"Vigliacco! Lo sei sempre stato!"
Michael sorrise con cattiveria, dicendo al fratello mette sceglieva un bisturi tra tanti su un tavolino portato da due gargoyle
"Volevo farti la grazia di una piccola anestesia, ma dopo le tue parole, sentirti urlare dal dolore sarà delizioso…"
Si avvicinò ad Amenadiel
"...una volta mi dicesti che io sembrò un lupo mannaro. Vediamo come ti sentirai in questo ruolo"
Incidendo il lato del volto di Amenadiel. Dei gargoyle portarono pezzi di un lupo mannaro. Michael ridacchiò dicendo tra le urla di Amenadiel
"Da bambino volevo così tanto un cane…"
Sorrise a un gargoyle
"...Ora avrò un lupo mannaro"
I gargoyle emisero grugniti che erano ridere per loro.

Cella dove era rinchiuso Lucifer da quattro giorni.

Lucifer si appoggiò stremato alla parete o quello che credeva. Anche se dolorante in faccia, accennò un sorriso. Stava dando del filo da torcere agli incubi. Già un paio di volte aveva ucciso Michael. Stava tentando di trovare nuove forze quando vide una intensa luce comparire davanti. Vide come una parete trasparente. Dalla luce dell'altra parte vide apparire Chloe. Lei vedendolo tento di parlare, ma non potevano sentirsi. Subito Lucifer uso il linguaggio dei segni dicendole
"Sei tu Chloe? Sei un nuovo incubo?"
Chloe gli rispose con gli occhi lucidi, sempre con il linguaggio dei segni
"Penso siamo nei nostri sogni…"
Il cuore di Chloe cade guardando il suo Lucifer. Del vestito erano rimasti solo brandelli. Era ferito in più punti, ma soprattutto il viso e le mani erano pieni di lividi
"...Lucifer ma dove sei?"
Lucifer mosse le mani con dolore, ma voleva parlare con lei
"Sono nella famosa cella con i miei incubi. Ma stavolta gli sto dando filo da torcere…"

Lucifer accarezzò la parete con la mano destra. La trovava bellissima anche se stanca
"...Chloe vorrei dirti quelle tre parole, ma provo paura che anche con il linguaggio dei segni questo maledetto cuore meccanico ti faccia del male"
Chloe appoggiò la fronte alla parete come fece anche Lucifer. Rimasero in quel modo per qualche minuto, cercando di toccare. Ma quel momento finì con l'immagine di Chloe che sparì dall'altra parte della parete di vetro. Lucifer fu afferrato per le caviglia da qualcosa.

Appartamento della falsa Trixie.

Ella entrò nella camera di Chloe. L'aveva sentita urlare disperata il nome di Lucifer. La vide che agitava le braccia in aria con gli occhi chiusi. Le andò vicino dicendole
"Chloe svegliato. Si tratta di un incubo"
Chloe spalancò gli occhi, dicendole
"No Ella, era un bellissimo sogno finito troppo presto"
Abbracciò l'amica dicendole scossa da singhiozzi di pianto
"Quando si credeva che Trixie sarebbe diventata completamente sorda, Lucifer insegnò a me e Trixie il linguaggio dei segni. La mia bambina non diventò sorda. Ma noi tre avevamo un linguaggio quasi nostro..."
Chloe sgranò gli occhi, guardando Ella confusa, dicendo
"...Come mai Trixie che era pro a Michael non sapeva il linguaggio dei segni?…"
Si passò la mano destra sulla faccia sbuffando
"...forse sono solo io troppo piena di dubbi…"
Guardando l'amica
"...resti con me? Nel mio sogno c'era Lucifer"
Ella sorrise
"Certo. Raccontami tutto"

Il giorno dopo. Palazzo di zaffiro. Mattina.

Sempre nella sala delle armi, fervevano i preparativi per portare via dalla piramide nera Amenadiel. Ma una notizia silenzio tutti. Una spia aveva riferito che Michael aveva fatto diventare Amenadiel un lupo mannaro. Nel silenzio entrò nella sala Trixie spingendo un tavolino di ferro con le ruote. Sul tavolino c'erano molti libri. Trixie disse ad Azrael
"Forse non serve andare sul campo di battaglia per spodestare Michael"
Azrael voleva con tutta se stessa credere in quella piccola umana. Lucifer le diceva sempre che era molto intelligente. Le indicò un tavolo con sopra un visore che mandava le immagini su una parete dietro
"Mostra tutto. Oramai le speranze sono poche"

Tentando di non andare nel panico, Trixie inserì nel visore il primo libro, dicendo, indicando la pagina che di vedeva
"Un archivista scrisse che durante la costruzione di una parte del paradiso, trovarono una zona strana. Un terreno dove non cresceva nulla…"
Trixie inserì un nuovo libro
"...anche questo archivista della biblioteca del paradiso riferisce la stessa cosa…"
Nuovo libro
"...finché questo archivista, scrive che Dio, aveva fatto scavare quel terreno. La terra scavato per molti metri in fondo, era stranamente scura, quasi come la notte…"
Nuovo libro, dove c'era anche un disegno a mano libera
"...l'archivista scrisse che Dio fece rimettere la terra tolta, rassegnandosi di un pezzo del paradiso molto sterile. Ma a questo archivista, fu detto che la terra nera si era alzata in aria come in un tornado, per poi ricadere. Ed ecco che entra in gioco Michael…"
Nuovo libro
"...questo archivista, riferisce che Michael rimane un angelo troppo ligio alle leggi. Ma allo stesso tempo era molto invidioso. Un giorno, dopo aver picchiato un fratello, colpevole di avere ricevuto in regalo da Dio un gioco, corse verso dove era la terra nera. L'archivista disse che più volte Michael aveva detto di sentire voci amiche da quel luogo. Quel giorno si buttò sulla terra nera, finendo dentro. Ne uscì fuori poche ore dopo, dicendo che aveva capito molte cose..."
Trixie indicò gli altri libro
"...ognuno racconta una diversa evoluzione della piramide nera.
Un'evoluzione che andò pari passo al cambiamento di Michael"
Un angelo le domandò
"Ma queste informazioni come possono aiutarci?"
Trixie mise nel visore un nuovo libro
"Ci siamo mai chiesto perché la piramide sia nera? Ecco il perché…"
Trixie indicò il disegno di quattro triangoli
"...Un archivista copiò i segni che si vedevano sulla piramide che non era nera. Fu Michael che fece coprire i segni. Questi segni sono di una realtà che dovreste conoscere bene. Vengono dal mondo, la realtà natia della Dea, ex moglie di Dio"
Tutti erano esterrefatti. Tentando di non perdere il filo del discorso, Trixie inserì nel visore un nuovo libro
"...Sono certo si tratta di una vendetta della realtà della Dea. Perché Dio non accettò di unire le due realtà. In seguito la realtà della Dea si distrusse per le guerre. Pochi sopravvissuti arrivarono sulla Terra creando l'impero egizio. Uno di quelli giunti in paradiso, raccontò di una certa terra nera, che era una vendetta della sua realtà. La terra trovava una anima nera, facendolo diventare un dittatore pazzo. Cosa che succede a Michael. Ma la zona dove si trova la piramide nera, si trova a sua volta su questa zona..."
Nuovo libro con una mappa
"...sotto la piramide nera si trova un tunnel, che servi a Dio per far uscire le sue creazioni come nuvole o volatili. Un tunnel che potremmo usare contro la piramide nera"
Un soldato si avvicinò all'immagine dal visore, dicendo indicando una zona
"Potremo minare sotto la piramide nera. Far entrare dei nostri per scompigliata le cose"
Altri si avvicinarono. Azrael portò lontano Trixie, dicendole con un ampio sorriso
"Ora lascia che gli esperti decidano cosa fare. Trixie ci hai portato una speranza enorme"
Abbracciando la bambina che fu felice.

Inferno.

Maze era seduta sul bordo di una fossa infernale piena di lava. Teneva stretta nella mano destra una bottiglia di whisky dalla collezione privata di Lucifer. Aveva cercato in tutta la biblioteca dell'inferno non trovando nulla per spodestare Michael. Si sentiva ingannata anche troppe volte. Non voleva più essere regina dell'inferno, non voleva più esistere. Guardò la fossa infernale, ritrovandosi con mille ricordi di cosa aveva perso alleandosi con Michael. Si sentiva una stupida. Seppure Lucifer era tornato all'inferno lei aveva tutto. Aveva amici o quasi una famiglia. Aveva un lavoro come cacciatrice di taglie che adorava. Si batté sulla testa con la mano destra, maledicendosi in lingua demoniaca per essere stata così stupida. Maledisse sua madre che le aveva fatto venire voglia di avere qualcosa di suo, quell'eternità nell'anello di Lucifer. Lo guardò quell'anello che portava alla mano destra. Un anello che non poteva togliere per ordine di Michael. Con rabbia si strappò con un morso il dito con l'anello. Non le importava se il Dio Michael avrebbe percepito cosa aveva fatto. Si diresse nella fossa. Nel centro, senza essere lambita dalla lava, disse alcune parole in demonese. Allargò le braccia, urlando
"Almeno io posso comandare la mia morte"
La lava la coprì scomparendo. L'anello sul bordo della fossa divenne cenere.

Stesso momento. Paradiso. Torre nera.

Michael che guardava da una finestra in un cortile interno della piramide nera, disse alzando appena gli occhi in alto
"Stupida demone. Ora dovrò cercare un sostituto"
Sorrise divertito, guardando un lupo mannaro punzecchiato con bastoni da gargoyle. Dei passi fecero voltare alla sua destra nel corridoio Michael. Chloe camminava verso di lui, dietro ad alcuni passi due soldati. Con un gesto della mano Michael fece andare via i soldati, dicendo a Chloe disgustata di essere vicino a lui
"Su una cosa voi umani siete bravissimi…"
Indicò con la mano sinistra il vestito che indossava
"...siete molto bravi nella sartoria. Indosso un vestito ispirato a Enrico VIII Tudor. Un re troppo preso dalla voglia di un erede. Ma con un gusto impeccabile. Cosa ne pensi?"
Chloe abbassò lo sguardo trattenendosi da urlargli il suo odio. Michael si avvicinò a lei dicendole con voce roca
"Sei intelligente. Comprendi che una tua ribellione cancellerebbe ogni accordo…"
Inspirò profondamente vicino Chloe che rabbrividì per il disgusto
"...Come mi pento dell'accordo di lasciarti stare sessualmente, con tutti i tuoi amici. Ma eri necessaria al funerale di tua figlia"
Chloe trattenne un sorriso, per non fargli scoprire che Lucifer sapeva che per lei non aveva ucciso Trixie. Il Dio Michael si allontanò da lei, avvicinandosi alla finestra, indicando fuori
"Vieni per vedere l'evoluzione di Amenadiel"
Con paura Chloe si avvicinò. Vide quel lupo mannaro bloccato in un cortile da una catena fissata a terra. La catena terminava a un collare al collo del lupo mannaro. La detective vide i gargoyle ma non Amenadiel. In una risata isterica, Michael le disse
"Il lupo mannaro è Amenadiel. Non lo trovi magnifico?"
Chloe si portò le mani alla bocca, sgranando gli occhi, mentre Michael continuava, spiegandogli orgoglioso
"...Un lavoro ben fatto. Avevo dei pezzi di lupo mannaro. Ho fatto solo degli innesti al fratello"
Chloe si appoggiò al muro vicino la finestra, dicendo a Michael con sguardo pieno di odio
"Non era Lucifer il male, tu sei il male. Sei solo odio e rancore"
Michael si allontanò da lei dicendole senza voltarsi
"Quel pappamolla di Lucifer si preoccupava sempre del giudizio degli altri. Io vedendo il tuo odio sono felice. Io amo essere odiato"
I due soldati riportarono Chloe nell'appartamento della falsa Trixie. Chloe decise di non dire nulla della modifica mostruosa di Amenadiel.

Palazzo o di zaffiro. Sala delle armi.

Jesus entrando nella sala delle armi, trovò Trixie addormentata su uno dei divani. Mosse la mano facendo comparire una coperta sulla bambina, più un cuscino sotto la testa. Con cautela si sedette accanto la piccola umana accarezzandole i capelli con tocco lieve. Azrael si avvicinò, dicendo di Trixie
"L'unica oltre sua madre che colpì il cuore di nostro fratello"
Jesus scosse la testa
"Lei gli incateno il cuore non perché Lucifer si avvicinò a lei. Questa umana provo tristezza per quello strano essere che sembrava un umano così solo. Spero tanto che il desiderio di questa anima si concretizzi"
Azrael indicò tutti quelli che stavano decidendo come spodestare Michael
"Quindi tu non puoi aiutare?"
Jesus gli rispose, sorridendo
"Lo sai Azrael. Nell'accordo fatto fa nostro padre Dio con Michael, per mantenere questo pezzo di paradiso intatto, io devo restare in disparte. Lei sta sognando. Sogna cose molto belle, dove nostro fratello pende dalle sue labbra"
Jesus mosse la testa come fosse stato chiamato, scomparendo.

Nord dell'Irlanda
Il purgatorio di San Patrizio, Station Island, un isolotto del lago Lough Derg, nella contea irlandese di Donegal.

Sull'isola stava venendo giù un nubifragio, ma sia Jesus che l'angelo che era lì non si bagnavano. Jesus domandò all'angelo con enormi ali bianche
"Come mai Azuel, il guardiano del purgatorio mi vuole vedere in questo luogo?"
L'angelo gli disse accigliato
"Jesus continuo nel dire che tu dovresti essere il prossimo Dio. L'unico nella nostra famiglia con un po' di cervello. Non mi pentirò mai di essere il guardiano del purgatorio. Comunque, qualche ora fa mi sono ritrovato al cancello del purgatorio quell'anima…"
La indicò con la mano destra
"...stranamente non deve essere al purgatorio. Neanche all'inferno o in paradiso. Così l'ho portata qui, un'ambasciata del cielo"
Jesus guardò bene la donna in ginocchio di fronte una croce di ferro. Era altamente sorpreso. Quell'anima era Maze che indossava una tunica bianca, come i capelli che erano grigi.

Paradiso. Piramide nera.

Dei soldati corsero nella sala del trono, quasi urlando a Dio Michael seduto sul trono cui degli angeli facevano una manicure
"Dovette venire alla cella dove si trova rinchiuso Lucifer da cinque giorni. Vi prego!"
Pronto nel uccidere quei soldati, Michael li seguì.

Poco prima del corridoio dove era la cella di Lucifer delle urla terribili fecero sobbalzare Michael. Trovò dei soldati che avevano fatto una specie di barriera con di tutto a qualche metro dalla cella. Michael guardò attraverso la barriera vedendo qualcosa d'inimmaginabile. La porta di ferro della cella si piegava a ogni urlo o ringhio da dentro. Durante uno di quei momenti, vide una mano rossa e artigliata che cercava di uscire dalla porta quasi scardinata. Nel momento dopo, un occhio rosso come il fuoco si vide guardare fuori. Cercando di non mostrare paura, Michael urlò ai suoi soldati
"Portate subito qui…"
Non trovava altro modo
"...Chloe, portatela qui. Se Lucifer ha ormai lasciato uscire la sua parte infernale, per sua mano uccidere la sua detective"

Poco dopo.

Dei soldati colpivano con lance la porta della cella provocando scosse elettriche. Dei soldati trasportavano di peso Chloe. Le avevano legato le mani e le caviglie con corde, mettendole un bavaglio in bocca. Michael le disse, cercando di celare la paura per le onde di odio che percepiva verso di lui dalla cella
"Vediamo quanto ti ama il tuo Lucifer…"
Si tolse un foulard al collo mettendolo a quello di Chloe
"...sentirà il mio odore uccidendoti. Addio Chloe"
I soldati aprirono la porta buttandola dentro.

Nella cella.

Chloe tentava di liberarsi delle corde per avvertire Lucifer che era lei. Ma un ringhio alla sua destra la gelò. Sentì tra il ringhiare una voce roca dire
"Michael con la mia nuova lingua gusterò la tua anima nera...finalmente sei qui...Michael morirai"
Una grossa mano artigliata si strinse intorno la gola di Chloe. Non le importava tanto di morire, ma che Lucifer avrebbe provato un nuovo senso di colpa. Chiuse gli occhi mettendo le mani bloccate ai polsi da una corda sulla mano che sembrava di un animale. Quell'essere le sibilò nell'orecchio
"Michael non mi inganni. Ora morirai"
La stretta al collo aumentò.

CONTINUA

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Capitolo 6
*** Dolorose risate. ***


Palazzo di zaffiro.

Jesus riunì nella sala del trono tutti quelli che avevano deciso di tentare di spodestare Michael. Erano una quarantina tra angeli maschi e femmine. Guardandoli Jesus vide una determinazione che lo faceva sentire orgoglioso di loro. Azrael era una di questi. Jesus disse
"Da oggi voi diventate i veri eroi contro un Dio infimo. Ringrazio tutti voi. Come ben sapete, per non farvi scoprire da Michael, tra ventiquattro ore dovrò avvertire quel infimo fratello che siete fuggiti, togliendovi la grazia. Purtroppo l'unico modo per non farvi individuare da Michael. Non serve che vi ricordi che senza grazia, se doveste morire scomparirete. Grazie ancora"
Azrael si avvicinò a Trixie vicino la porta. Erano diventate molto amiche. La sorella di Lucifer abbracciò Trixie che le disse commossa
"Vedi di tornare, sei la mia zia preferita"

Cella di Lucifer dove Michael fece rinchiudere anche Chloe.

Chloe non odiava Lucifer. Il suo odio senza fine era per Michael. Il dio pazzo le aveva stretto al collo un suo foulard, legandola e imbavagliandola. Michael era sicuro che grazie al buio della cella, Lucifer pensando fosse lui per l'odore del foulard l'avrebbe uccisa. Chloe chiuse gli occhi, ripetendo nella sua testa
"Ti amo Lucifer, ti amo, ti amo"
In quel buio perenne una lacrima dall'occhio destro di Chloe toccò la mano demoniaca di quel Lucifer che ringhio nel buio.

Poco dopo. Palazzo di zaffiro.

Jesus camminava velocemente verso una porta in un corridoio, dicendo visibilmente preoccupato
"No no non può essere successo"
Aprendo la porta, trovò in piedi che guardava dalla finestra Chloe. Era circondata da un'aura dorata, con indosso una tunica bianca bianca. Guardò Jesus confusa, domandandogli
"Ma perché sono qui? Devo tornare da Lucifer. Non deve sentirsi in colpa"
Jesus le sorrise amichevole, dicendole
"Chloe troveremo un modo. Ti giuro che se esiste un modo tornerai con Lucifer. Ma ora voglio spiegarti che tua figlia Trixie non era morta"
Chiudendo la porta dietro di lui.

Piramide nera. Di fronte la cella di Lucifer.

Michael si spolverò il vestito sempre ispirato a Enrico VIII. Guardò con soddisfazione i soldati aprire la cella di Lucifer senza problemi. Ancor più felice senti provenire dalla cella mugugni e lamenti. Il Dio Michael entrò in quel buio che si illuminò. Era una semplice grotta. In un angolo un devastato Lucifer sia fisicamente che oramai mentalmente stringeva a se il corpo senza vita di Chloe. Michael ridacchiò, dicendo a quel fratello che era rotto
"Sei sempre stato un veleno per lei. Ecco che il veleno l'ha uccisa. Sei stato tu caro fratello. Tu che porti solo dolore a chiunque…"
Rivolto ai soldati lì con lui
"...cercate di staccarlo da quel corpo. Seppellitelo accanto la figlia. Di questo rottame che sarebbe mio fratello…"
Faccia disgustata
"...dategli una lavata e mettetelo nel cortile dove ce il mio caro fratello lupo mannaro Amenadiel. Se non si ammazzano, penserò poi a cosa fare…"
Sorrise malignamente
"...Per ora, morta non a causa mia Chloe…"
Ridacchiò
"...Devo capire cosa fare dei loro amici umani rimasti"
Ma voltatasi, Lucifer gli afferrò la testa, staccandogli con un morso l'orecchio destro. Michael urlò il suo dolore contorcendosi sul pavimento con la mano destra premuta dove c'era l'orecchio, con un mare di sangue che non fermava. Alcuni soldato cercarono di aiutare il loro Dio ad alzarsi. Altri soldati stavano trattenendo Lucifer che rideva istericamente oramai perso nel suo dolore. Michael urlò al fratello
"Pensi che ti ucciderò? Mai!..."
Si avvicinò a Lucifer che rideva
"...il tuo incubo non finirà mai…"
Gridando ai soldati
"...eseguite i miei ordini. Qualcuno raccolga il mio orecchio, seguendomi nel mio laboratorio"

Poco dopo.

Lucifer fu spinto completamente nudo nel cortile. Ogni tanto rideva istericamente o piangeva. Nella mente solo il ricordo di Chloe morta tra le sue braccia, uccisa da lui. Si passò una mano negli ormai capelli lunghi e neri ridendo. Un ringhio di Amenadiel lupo mannaro lo fece trasalire. Suo fratello era consapevole chi era e cosa gli aveva fatto Michael. Sperava in Lucifer che gli togliesse almeno la catena al collo. Invece Lucifer scosso da singhiozzi di pianto si sedette per terra vicino al muro. Raccolse le gambe al petto guardando nel vuoto, ogni tanto ridendo, perso nei ricordi della sua vita prima.

Palazzo di zaffiro.

La stanza dov'era Chloe era una sorta di salottino. Jesus l'aveva avvertita di non uscire mai, altrimenti non poteva farla tornare alla vita. Ma Chloe era sulle spine. Il Dio di quel pezzo del vero paradiso le aveva detto tutto. Parlandole della falsa Trixie, della vera Trixie che aveva scoperto come era arrivata in paradiso la piramide nera e come poter tentare di espugnare la piramide nera. Jesus continuò spiegando che Lucifer aveva vinto la sua ribellione ma Michael e Dio lo avevano ingannato. L'aveva poi lasciata per portarle Trixie.

La porta si aprì. Chloe non trattenne le lacrime vedendo entrare nella stanza Trixie. Le due si abbracciarono tra risate di gioia, baci infiniti di una madre felice e tante domande di una figlia che aveva una piccola parte del suo cuore. In silenzio Jesus uscì dalla stanza.

Poco dopo.

Sedute in un divano, Trixie domandò alla madre cui aveva le mani intrecciate
"Mamma tu odi Lucifer per averti...ucciso?"
Chloe scosse la testa
"Non era lui. Mentre la mia anima volava oltre tutto l'ho visto. Una luce illuminava quella maledetta cella. Il nostro Lucifer era in piedi a pochi passi dov'era il mio corpo. Era bloccato. Quell' essere bestiale era la sua rabbia slegata dalla cella. Lui dovrà vederlo, perché lo conosci, ora si sentirà in colpa"
Trixie annuì abbracciando la madre.

Nord dell'Irlanda Il purgatorio di San Patrizio, Station Island, un isolotto del lago Lough Derg, nella contea irlandese di Donegal.

"Ti prego, non dire che mi ero uccisa. Si sentiranno in colpa. Digli che ero fuggita dall'inferno venendo qui. Ma non c'era altro modo infettata da qualcosa per colpa di Michael, morendo ugualmente. Puoi farlo?"
Jesus annuì di sì, consapevole che la demone era migliore di quanto credeva.

Poco dopo. Purgatorio o.

Di fronte la porta in purgatorio, Maze chiuse gli occhi immaginando il mondo dove voleva vivere, come dettole Jesus accanto a lei. Aprì la porta. Era il Lux. C'erano tutti, da Lucifer a Chloe, Trixie, Amenadiel, Linda, il piccolo Charlie, Ella è Dan. Maze entrò con un sorriso raggiante chiudendosi la porta dietro di lei. Tra le mani di Jesus volò una minuscola luce che diventò una fiamma altissima.

Piramide nera. Laboratorio/ sala tortura di Michael.

Con i vestiti da re coperti di sangue, Michael con rabbia si stava riattaccando l'orecchio destro. Già immaginava quali indicibili cose fare a Lucifer per avergli staccato l'orecchio. Esasperato urlo al gargoyle che teneva un enorme specchio
"Non muovere lo specchio bestia stupida…"
Rivolto a un altro gargoyle accanto a lui con uno spruzzino in una zampa
"...spruzza altro anestetico!"
Nonostante ogni passaggio dell'ago nella carne per riattaccare l'orecchio lo faceva tremare. Fatto l'ultimo punto, percepì la sua natura da Dio che iniziava a rimettere le cose apposto. Un bussare alla porta del laboratorio lo fece sorridere, dicendo
"Entrate!"
Due soldati portavano di peso Ella dentro che fu legata a una sedia vicino dov'era Michael. Il Dio pazzo le indicò l'orecchio ancora lesionato
"Il tuo Lucifer"
Ella gli disse con infinito odio
"Poco per quello che ci stai facendo"
Michael afferrò la sedia portandola vicina, dicendogli
"La tua amica mi disgustata, perché puzzava di Lucifer. Uguale per la dottoressa, con quella puzza di Amenadiel. Ma tu…"
Le infilò il viso tra il collo e la spalla, respirando profondamente il suo odore, disgustando Ella. Il Dio pazzo strappò la maglietta di Ella in corrispondenza del seno destro, dicendole mentre le stringeva il mento
"Fatelo piacere umana..."
Rivolta ai gargoyle
"...portatela nella mia camera da letto. Deve essere legata al letto"
Ella giurò a se stessa di non emettere nessun suono per non soddisfare quel pazzo.

Palazzo di zaffiro.

Jesus aprì la porta del salottino facendo segno a Chloe di uscire
"Il sacrificio di Maze ti rende nuovamente viva. Su esci tranquilla"
Un po' titubante, mano nella mano a Trixie, Chloe uscì dalla stanza tirando un sospiro di sollievo. Jesus le consegnò una sfera trasparente "Mettila nelle mani di Lucifer, comprenderà di non averti ucciso"
Un angelo comparve accanto a Jesus
"Dovete comunicare con Dio Michael"
Jesus annuì di sì, dicendo a Trixie
"Di certo tua madre avrà fame. Portala nelle cucine…"
Rivolta a Chloe
"...ci vediamo dopo"
Scomparendo con l'altro angelo.

Sotto la piramide nera.

Il tunnel indicato da Trixie era molto ampio, ma in alcune parti quasi crollato. Con pazienza, Azrael con gli altri piazzarono in diversi punti delle sfere di luce angelica. Le sfere se rotte erano più devastanti della dinamite.

Nella piramide nera.

Tutta la struttura fu scossa come da un terremoto. Nella sua camera da letto, Michael saltò dal letto completamente nudo, indossando una vestaglia color oro chiaro. Nel letto, Ella completamente nuda, legata al letto con diversi ematomi e graffi un po' dovunque, salutò del sangue. Era orgogliosa di non aver emesso un solo lamento, dicendo con rabbia
"Un mio passato partner appassionato di sadomasochismo era meglio di te. Tu sei un pivello"

Mentre altri scoppi scuotevano la piramide nera, Michael ricevete da Jesus un messaggio tramite una pergamena comparsa nella mano destra. Gli comunicava che alcuni al suo servizio erano fuggiti, attaccando la sua piramide nera senza il suo permesso. Michael era esasperato, cadendo sul pavimento all'ennesimo scossa di terremoto.

Nel tunnel Azrael ricordò le parole di Jesus
"L'unico che può uccidere Michael resta Lucifer. Questo anello simile a quello di Lucifer ti dirà dove di trova, fosse anche il suo corpo. Se fosse così, se troverai solo il cadavere devi tagliare la sua mano destra, unendola all'anello. Si formerà un coltello che inseguirà Michael per ucciderlo. Se Lucifer fosse vivo, l'anello nella sua mano diventerà il coltello per uccidere Michael. Sorella solo tu sei a conoscenza di tutto questo"
In un'apertura del pavimento, Azrael con altri entrarono nella piramide nera. Gli andarono incontro Dan che portava in braccio Ella avvolta in una coperta. L'ex marito di Dan aveva corrotto un soldato di Michael passandogli del cibo dato a loro, molto meglio di quelli dei soldati. Il soldato gli aveva detto dov'era Ella. Con loro anche Linda con il figlio. Furono fatti entrare nell'apertura per andare via. Azrael cercò Lucifer e Amenadiel.

Una scossa di terremoto abbatté la porta che chiudeva il cortile interno dove erano Lucifer e Amenadiel. Sempre perso nella sua ormai pazzia, Lucifer sempre nudo si diresse all'uscita. Si fermò guardando Amenadiel che cercava di liberarsi dal collare. Ridendo lo liberò, afferrandogli la testa tra le mani biascicando
"Saresti piaciuto a Trixie"
Uscendo dal cortile ridendo.

CONTINUA

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Capitolo 7
*** Oltre tutto. ***


Nella piramide nera tutti erano in subbuglio. Nessuno dei fedeli a Michael credeva mai possibile che qualcuno potesse attaccare il centro del potere del loro Dio. Il Dio senza cuore con ancora solo indosso la vestaglia cercava di arrivare al suo laboratorio/sala di tortura per ideare qualche magia. Ma in un corridoio trovò Amenadiel lupo mannaro. Il fratello voleva farlo in pezzi fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto. Michael tentò di lasciargli delle magie oscure, ma Amenadiel le schivò, inseguendolo per i corridoi.

Nello stesso momento.

Due soldati incontrarono Lucifer in un corridoio. Lucifer completamente nudo, parlava tra sé ogni tanto ridendo o piangendo. Vide i due soldati sibilando ai due una lunga lingua nera di serpente. Li superò continuando. Un soldato disse a l'altro tremando
"La lingua nera del serpente. Gli eterni che diventano completamente pazzi la trovano nella bocca. Può fare di tutto"

Voltato l'angolo, Azrael quasi si scontrò con Lucifer che le disse dopo averle baciato la testa
"Azrael vorrei parlare con te, ma faccio tardi al lavoro con la detective"
Lucifer fece alcuni passi, fermandosi per ridere, urlando
"Non c'è nessuna detective...sono un assassino...Non ce nessuna Chloe"
Il cuore di Azrael si spezzò vedendo Lucifer sbattere la testa al muro, dicendo alla sorella con la fronte piena di sangue
"Guarda Azrael, del sangue"
L'angelo della morte non voleva gravare di un nuovo peso suo fratello Lucifer, facendogli uccidere Michael. Sapeva bene che appena Chloe gli avrebbe ridato la sanità mentale si sarebbe sentito in colpa anche se Michael meritava di morire. Prese una decisione. Azrael tirò fuori dal mantello un coltello, colpendo alle spalle Lucifer. Il fratello cade in ginocchio poi senza vita sul pavimento. L'angelo della morte riprese dalle spalle del fratello il coltello, tagliando con lo stesso la mano destra di Lucifer avvicinandola all'anello. Si formò un coltello che volò via per cercare Michael. Azrael si avvicinò a Lucifer, mettendo le mani sulla ferita alla schiena. Una luce elettrica circondò l'angelo della morte. La mano di Lucifer crescere, respirando profondamente Lucifer. Il tornato in vita Lucifer si allontanò da Azrael spaventato. Lei cercò di calmarlo
"Luci va tutto bene. Vieni con me"
Lucifer scosse la testa fuggendo via.

Nello stesso momento.

Amenadiel lupo mannaro era riuscito ad intrappolare Michael nella sua sala del trono. Il falso Dio urlò
"Perché i miei poteri da Dio sono così deboli! Maledetta piramide dovevi proteggermi!"
Il coltello arrivò nella sala del trono. Michael colpì con il pugno destro un muro della piramide attivando un congegno. Dei fili neri dal pavimento si arrotolarono intorno al coltello fermandolo. Ma Amenadiel riuscì nell'afferrare l'odiato fratello. Con gli artigli della mano destra Amenadiel graffiò Michael, lasciandolo quel tanto per non ucciderlo, perché voleva portarlo nel suo laboratorio/sala di torture per ridargli il suo vero aspetto. Nella furia di Amenadiel, Michael mosse la mano destra. Dei fili neri portarono il coltello quasi alla schiena del lupo mannaro. Fermò il coltello due mani che lo spezzarono in due. Era Lucifer che afferrò Amenadiel dicendogli faccia a faccia in un momento di lucidità
"Vattene! Vattene, cerca la tua famiglia! Vattene. Troverai un modo, vattene!"
Buttandolo di lato. Amenadiel si guardò nel riflesso di uno scudo appeso al muro. Non voleva diventare come Michael. Ululò a Lucifer correndo via dalla piramide nera. Lucifer rise istericamente dicendo con la voce spezzata
"Trovali! Almeno tu devi essere felice! Almeno tu"
Si voltò guardando Michael con occhi di fuoco.

Azrael giunse poco dopo nella sala del trono, quasi urlando vedendo il coltello spezzato sul pavimento. Lucifer rise istericamente per poi afferrare Michael per la gola, sbattendolo diverse volte contro la parete dietro di lui, provocando una rientranza. Il falso Dio sentiva provenire da Lucifer ondate di magia più potente della sua da Dio. Era la magia nera di un cuore frantumato. Michael pensò che se lo uccideva, Lucifer sarebbe diventato sul serio il re dell'inferno senza pietà. Ma il terrore tornò fortissimo quando guardò negli occhi rossi di Lucifer, così tanto da farsela sotto, mentre per la stretta alla gola delle mani di Lucifer respirava sempre meno.

Lucifer ricordò ogni male fattogli da quel gemello. Il cuore meccanico batteva così forte quasi sul punto di spezzarsi. Ma improvvisamente qualcosa fermò Lucifer.
Il re dell'inferno spezzato si guardò intorno. Poi riguardò Michael lasciandolo andare, dicendo a quel gemello qualcosa che fece inginocchiare Azrael. Tre piccole parole che Lucifer aveva detto al fratello Michael che aveva distrutto la sua eternità, fargli uccidere il suo unico amore
"Io ti perdono"

Nella sua pazzia, quell'animo frantumato decise che nulla avrebbe riportato in vita la sua Chloe, oppure Trixie la bambina per cui aveva sentimenti paterni. Vedeva la morte di Michael inutile. Si allontanò da Michael che sul pavimento tossiva, ridendo di quel fratello pazzo. Nel palazzo di zaffiro Jesus seduto sul trono sorrise, dicendo
"Finalmente può avvenire"

Una luce circondò Lucifer come un tornado. Si trovò bloccato in quel tornado che lo alzò dal pavimento. Azrael guardò la luce con una felicità immensa dicendo
"Lo spirito Santo! La redenzione!"
Mentre Michael era inorridito. Dalla luce volò fuori una colomba bianca che rimase di fronte a Michael, dicendogli con voce antica
"Michael, ti furono concesse molte possibilità di portare conforto, di lasciare la via malvagia di questa piramide nera, luogo di dolore. Michael, tu non trovasti mai il pentimento. Oggi questo tuo fratello si erge alla perfezione. Questo re dell'inferno con il perdono che ti concede, purifica ogni suo peccato. Tu Michael non puoi più restare in questa realtà. Tu con il tuo mondo di dolore e lacrime resterete bloccati in una realtà alternativa dove c'è solo il vuoto"

Una luce intensa si diffuse in tutta la piramide nera. Solo Michael non poteva tenere gli occhi aperti, urlando dal dolore.

Amenadiel fu raggiunto dalla luce quasi al palazzo di zaffiro, tornando normale. Dentro il palazzo di zaffiro Ella fu toccata appena da un filo lucente dello Spirito Santo, guarendo da ogni trauma fisico e mentale.

Nella piramide nera, ormai avvolta del tutto dalla luce dello Spirito Santo, la colomba bianca toccò con una ala il petto di Lucifer. Il re dell'inferno lo guardava perso nella sua pazzia. Il cuore meccanico uscì dal petto, sostituito da uno normale. La colomba si avvicinò ad Azrael, in piedi che era commossa e felice di vedere Michael sconfitto e Lucifer liberato dal cuore meccanico. La colomba gli disse, mentre la punta dell'indice di Azrael divenne incandescente, ma non provava dolore
"Tu poni sulla fronte di Michael il marchio del dolore. Chiunque può ucciderlo. Rivivra ogni volta, dovendo rimettere da solo apposto il suo corpo, come tutte le anime innocenti che spezzò"
Felice Azrael afferrò i capelli sopra la fronte di Michael, segnando sulla carne della fronte una parola in lingua angelica.

La piramide scomparve dal paradiso, lasciando una enorme zona senza nulla. In quella zona, Azrael corse da Lucifer. Il fratello era disteso per terra sempre nudo e svenuto. La colomba ricompare, dicendo ad Azrael
"Comunica a Lucifer che il cuore meccanico non c'è più nel suo petto, ma un cuore normale. Purtroppo non posso rimettere apposto la sua mente, solo Chloe può farlo"
La colomba volò via. Commossa fino alle lacrime, Azrael pregò Jesus di raggiungerli.

Poco dopo.

Amenadiel e Jesus aiutarono Lucifer ad alzarsi. Lo volevano coprire con un mantello, ma Lucifer li fermò, dicendo rivolto a Jesus con una risata isterica
"Io sono un assassino. Devi aiutare quelli…"
Indicando dove non c'era nessuno. Lucifer si diresse dove aveva detto dicendo
"...Fatevi vedere. Siete state le sue vittime. Lui…" Indicando Jesus
"...Lui può aiutarvi. Ascoltatemi"
Le forze abbandonarono nuovamente Lucifer che stava per svenire, afferrato appena in tempo da Amenadiel. A pochi passi da loro comparvero una moltitudine di esseri di ogni realtà, malati e vittime degli esperimenti di Michael. Jesus disse avvicinandosi a quelle vittime
"Il suo animo spezzato percepiva il loro dolore…"
Rivolto alle ex vittime di Michael, mentre Amenadiel prendeva in braccio Lucifer
"...Non dovete più avere timore. Il vostro carceriere non c'è più. Verrete aiutati per riprendervi"
Amenadiel sussurrò a Lucifer sempre svenuto
"Fratello sei straordinario. Tutto merito dell'amore. Grazie, se non mi avessi fermato mi sarei perso nella rabbia e dolore"

Nello stesso momento.

In una dimensione vuota, la piramide nera fluttuava. Delle urla di Michael provenivano dall'interno. L'ex Dio senza pietà correva terrorizzato, portando sotto il braccio sinistro quello destro. L'occhio sinistro penzolava attaccato con un pezzo di carne. Urlava terrorizzato perché lo inseguivano i mostri che aveva creato, gli alleati rimasti intrappolati con lui. Tutti per ucciderlo.

Qualche ora dopo. Paradiso. Palazzo di zaffiro. Sala del trono.

Tutti stavano festeggiando la vittoria sul Dio Michael. Amenadiel domandò a Jesus, con il figlio in braccio
"Non vedo Chloe"
Jesus sorrise
"Tenta di riportare il suo Lucifer"

Camera da letto del palazzo di zaffiro.

Lucifer non voleva indossare vestiti, seduto sul pavimento in un angolo, leccandosi la mano destra con la lunga lingua da serpente. Vedendo aprire la porta rise istericamente vedendo che era Chloe, dicendo con voce disperata
"Io ti ho uccisa. Io sono il tuo assassino. Ora posso dirti che ti amo, ce un cuore normale qui…"
Si graffiò il petto con le unghie della mano sinistra, urlando
"...Non mi devo tagliare la lingua perché altrimenti tu muori. Ma sei morta lo stesso…"
Si alzò dal pavimento tremando
"...Io sono un assassino! Io sono un assassino…"
Chloe lo guardava scossa da singhiozzi di pianto. Nonostante l'aspetto malandato, di una persona rotta, Chloe vedeva il suo Lucifer. Tentò di avvicinarsi, ma Lucifer si nascose sotto le coperte del letto urlando
"...Vattene allucinazione, altrimenti il mio cuore di carne si spezzerà. Tu sei morta. Tu non esisti!"
Chloe respirò profondamente. Voleva essere forte per loro due. Avevano passato un mare di dolore, era certa meritassero la felicità. Voleva dargli subito la sfera trasparente che avrebbe riportato la sanità mentale in Lucifer, ma Jesus le aveva spiegato che lui doveva accettarla. Con cautela Chloe disse a Lucifer sempre nascosto sotto le coperte
"Lucifer sono io. Siamo tutti vivi. Anche Trixie. Ti dobbiamo raccontare tante cose. Ma devi accettare di tornare alla tua sanità mentale precedente…"
Ridacchiò
"...del mio scapestrato e dal grande cuore Lucifer. A proposito…"
Uscì dalla camera tornando subito con un sacchetto di carta bianca, dicendo a Lucifer che sbirciava da sotto le coperte
"...Ti ricordi Trixie? Grazie a lei scopriste che adoravi gli orsetti gommosi. Nell'appartamento c'era sempre una confezione solo per te. Grazie a tuo fratello Jesus ne abbiamo trovati"
Tornò sul letto accanto a Lucifer, mettendo un po' di orsetti gommosi vicino l'apertura da dove Lucifer la guardava. Una mano afferrò alcuni degli orsetti gommosi tornando sotto le coperte. Lo vide mettersi in ginocchio, completamente coperto da un lenzuolo bianco, lasciando solo la faccia fuori. Masticava gli orsetti gommosi guardando Chloe con diffidenza. Le disse, mentre allungava un braccio con la mano aperta per altri orsetti gommosi che Chloe gli diede
"Io non capisco. Non devi volermi bene. Ti uccisi. Perché sei qui. Mi dai queste cose deliziose. Io devo essere punito"
Chloe si posizionò in ginocchio sul letto di fronte a lui che ingoiò gli altri orsetti gommosi, dicendogli
"Per quello che ci hanno fatto, gli unici colpevoli rimangono quelli del mondo da dove veniva tua madre. Subito dopo quel vero serpente che era Michael il tuo gemello. Ma ora basta. Tu sei riuscito nel dare un calcio in culo a quella striscia di dolore e vendetta. L'hai fatto usando quel grande cuore che possiedi. Ora dobbiamo e possiamo essere felici"
Chloe gli gettò le braccia al collo, per baciarlo con passione. In un primo momento Lucifer tentò di allontanarla, ma nel suo cervello devastato una piccola fiammella di ragione gli gridava la normalità. Portò fuori dal lenzuolo le mani per abbracciare Chloe, continuando nel bacio. Nuovamente la pazzia stava per sommergerlo. Scosso da singhiozzi di pianto, Lucifer nascose il viso nella spalla sinistra di Chloe, dicendogli
"Mi perdo nuovamente. Aiutami"
Chloe gli mostrò la sfera trasparente tra loro due, dicendogli
"Accetta di ritrovare la tua sanità mentale"
Una lingua da serpente uscì dalla bocca di Lucifer che prese nei palmi delle mani la sfera. La sfera volò sulla fronte scomparendo. Lucifer chiuse gli occhi. La lingua era normale. Guardò Chloe dicendole
"Io ti amo. Ora posso dirlo finalmente…"
Ridacchiò felice urlando
"...IO TI AMO!"
Gli occhi di Chloe si riempirono di lacrime ritrovando il suo Lucifer che scese dal letto dicendo mentre usciva dalla camera
"...voglio vedere gli altri! Voglio dirlo a tutti che ti amo!"
Ma tornò dentro la camera chiudendo la porta, dicendo con un mezzo sorriso
"Meglio che mi vesta"
Chloe annuì raggiungendolo per baciarsi nuovamente.

Qualche ora dopo.

Lucifer aveva sempre odiato quella specie di tunica che si indossava in paradiso. Ma anche contro voglia lo indossò. Aveva dovuto combattere con sé stesso per non spogliare la sua Chloe dal vestito ampio e vaporoso con disegni floreali. La trovava sempre bella. Insieme entrarono nella sala del trono. Jesus gli andò incontro. Il loro padre Dio era seduto vicino al trono visibilmente invecchiato. Chloe sorrise a Jesus, dicendogli dopo averlo abbracciato
"Sa tutto. Anche di quello che hanno fatto Michael e vostro padre Dio, negandogli la vittoria nella sua ribellione"
Lucifer guardò appena il padre, dicendo a Jesus
"TI ringrazio per tutto. Tu con pochi altri dal paradiso non siete stati miei nemici. Durante il nostro incontro nel deserto ricordo bene, dal paradiso ti urlavano di uccidermi. Tu avesti pietà di me, rimandando quel re pieno di rabbia all'inferno. Mi salvasti. Come salvasti da Michael le persone che compongono il mio cuore, anche quando era meccanico. Grazie veramente"
La loro stretta di mano di fronte a Chloe era qualcosa di epocale. Jesus continuò a Lucifer
"Ti prego, cerca il perdono verso nostro padre. Lui fu anche la vittima di Michael. Fu ingannato anche più di tutti noi. Lucifer trova anche per questo tuo nemico sconfitto la pietà. Io sono certo che brani di cominciare una vita con Chloe senza strascichi"
Lucifer guardò Chloe sorridendole. Jesus non aveva torto, voleva mettere un punto al suo passato. Si avvicinò al padre Dio che non aveva il coraggio di guardarlo. Lucifer gli disse un po' sforzato
"Io desidero cominciare la mia nuova eterna vita senza il peso di rabbia e risentimento. Quindi ti perdono. Non vuol dire che avremmo un rapporto padre e figlio. Ti assicuro non troverai in me qualcuno che ti pugnalerà alle spalle"
Il padre Dio annuì un sì, sempre con gli occhi bassi. Tornato da Jesus e Chloe, quest'ultima abbracciò il suo Lucifer che si sentiva più leggero. Una voce fece sorridere Lucifer. Sulla porta della sala del trono Trixie e Dan. La bambina era scossa da singhiozzi di pianto, dicendo con voce rotta
"Lucifer, Lucifer sei vivo"
Commosso anch'esso fino alle lacrime, Lucifer abbracciò quella umana verso cui provava sentimenti paterni. La bambina gli gettò le braccia al collo, nascondendo il viso nella spalla di quello che voleva come secondo padre. Lucifer gli disse, cercando di frenare le lacrime che gli bagnavano le guance
"La mia guerriera. Mi ha detto tua madre cos'hai fatto. Hai salvato tutti noi scoprendo la verità sulla piramide nera. Sono così orgoglioso di te, piccola mia"
Una frase di Trixie lo lasciò senza fiato
"Papà Dan lo permette, posso chiamarti papà Lucifer?"
Lucifer annuì un commosso sì, ma lo affermò con la voce rotta
"Sarei onorato mio dolce cuore. Si voglio essere per te papà Lucifer"
Si unì all'abbraccio anche Chloe. Lucifer guardò Dan, sorridendo felice quando vide apparire accanto a lui l'angelo Charlotte.

Poco dopo.

Nuove lacrime, sorrisi e abbracci per Lucifer, rivedendo Ella, Linda, Amenadiel e il figlio Charlie.

Qualche ora dopo.

Su suggerimento di Trixie, Jesus organizzò una cena familiare intorno un tavolo ovale. La bambina gli aveva detto
"Un tavolo ovale come per i cavalieri della tavola rotonda non fa sentire nessuno escluso".

Alla cena partecipo anche Azrael con molti degli angeli che avevano partecipato all'attacco alla piramide nera. Dio fu invitato, ma declinò. L'ex Dio preferiva passare del tempo con San Giuseppe che gli stava insegnando l'arte della falegnameria.

La cena fu molto cordiale, apprezzando tutti il cibo. Fu alla fine, quando fu portato il caffè che Jesus disse a tutti
"Ora dobbiamo prendere una decisione tutti noi. Serve che sia proclamato un Dio ufficiale. Qualcuno che gestisca Paradiso, Purgatorio, Inferno più il pianeta Terra. Io avrei pensato Amenadiel o se vuole Lucifer prendere il posto che aveva vinto nella ribellione"
Tutti si alzarono con il bicchiere in mano pieno di vino, dicendo Amenadiel per gli altri
"Jesus tu solo meriti questo titolo. Se non avessi tenuto assieme il pezzo di vero paradiso nel palazzo di zaffiro era tutto perduto. Lode a Dio Jesus"
Tutti dissero
"Lode a Dio Jesus"
Bevendo dal bicchiere sedendosi. Jesus era incredulo. La pelle cominciò a emettere un luccichio sancendo la sua nomina. Cercando di riprendersi, Jesus disse con voce un po' rotta
"Vi ringrazio. Spero di non deludere nessuno…"
Sorrise, dicendo a tutti
"...vuol dire che invece di proporre al nuovo Dio la mia idea, la proporrò a voi. Vorrei che tutti voi umani diveniate eterni. Con voi e il resto degli eterni vorrei formare una squadra. Non mi piace la divisione di prima tra paradiso, purgatorio e inferno. Sono una serie di livelli per rendere le anime umane libere dai pesi della vita mortale, oppure bloccare all'inferno le anime più oscure. Io vorrei che rimanendo sulla Terra chi vuole o chi vuole restare in paradiso, restiamo in contatto per mantenere tutto in equilibrio. Naturalmente non mi aspetto che rispondiate ora"
Dan alzò la mano destra, dicendo visibilmente emozionato
"Dio Jesus, io vorrei restare qui con Charlotte. Ma voglio vedere come prima tutti i miei amici, parenti, vedere Trixie. Puoi aiutarmi?"
Dio Jesus gli sorrise comprensivo
"Basterà usare qualche magia per bilanciare le cose. Bene…"
Rivolto a tutti
"...propongo di vederci domani pomeriggio qui per il pranzo. Così mi comunicherete le vostre decisioni"
Tutti approvarono.

Quella notte. Palazzo di zaffiro. Camera di Chloe e Lucifer.

Chloe si svegliò da sola nell'enorme letto. Vide Lucifer in piedi nel balcone. Lo raggiunse, indossando una vestaglia di seta blu scura. Come Lucifer che indossava una vestaglia di seta celeste, erano nudi sotto quell'indumento. Si posizionò alla destra di Lucifer che le disse mentre fissava lontano alcuni angeli che portavano nella notte un enorme giardino dove era la piramide nera
"Io capirei se non volessi diventare una eterna. Ora potrò seguirti qui in paradiso quando arriverà quel giorno. Purtroppo non posso essere diviso dall'inferno, troppo legato alla mia essenza. Ma Dio Jesus mi ha detto che avrò tutta la libertà che voglio, gestendo anche senza tornare mai in quel posto. Forse cambiando finalmente alcune cose, l'inferno può essere un luogo di giustizia"
Chloe si appoggiò al braccio destro del suo possente re dell'inferno, dicendo
"Io ti amo. Siamo ormai una coppia più forte di qualunque cosa. Ti seguirei tra le fiamme dell'inferno se servisse. Ti prego non angustiarti. Io, Ella, Linda e Trixie abbiamo già deciso. Vieni in camera, ti racconterò tutto, mentre ti dimostro quanto sei importante per me"
Chloe intrecciò una mano a quella di Lucifer, portandolo in camera. Tra nuovi baci e carezze Lucifer trovò un dolce paradiso personale.

Riuniti per il pranzo.

Chloe, Linda e Ella accettarono di diventare eterni, entrando anche Trixie e Charlie. Jesus disse
''Aggiungo che i più giovani tra noi, Trixie e Charlie abbiano una apparente crescita normale che si fermerà ai trent'anni"
Sia Chloe che Linda accettarono. Jesus disse a tutti
"Naturalmente se nella vostra eternità vorrete tornare qui in paradiso basta volerlo per esserci. Ricordate che qui rimarrà per l'eternità la vostra casa…"
Jesus guardò Lucifer
"...giurando che nessuno mai sarà scacciato oppure lasciato solo…"
Lucifer sorrise a Chloe baciandole la mano destra intrecciata con la sua. Jesus continuò
"...Naturalmente chi vuole potrà usufruire delle ali. Ma dovrà seguire un corso di un paio di mesi qui in paradiso. Ma ora…"
Una luce avvolse tutti. Quando sparì Dio Jesus disse
"Ora chi non era eterno lo è, chi invece lo sarà dopo i trent'anni".

Qualche anno dopo.

Azrael entrò nella centrale di polizia. Si diresse alla scrivania di Chloe dove era come sempre seduto Lucifer. L'angelo della morte disse ai due innamorati, intenti nel controllare alcune informazioni per un caso
"Forse posso darvi delle informazioni importanti sul caso che seguite…"
Lucifer gli indicò la sedia di fronte la scrivania. Sedutasi Azrael raccontò
"...ieri conducevo l'anima di un serial killer a l'inferno. Giunto alle porte mi implorò di portarlo via. In cambio di cento anni in meno di pena. Glieli concedero se le informazioni vi serviranno, mi disse che…"
Dal paradiso Dio Jesus guardò felice lo scorrere del tempo tra le persone a lui care. Portò la visione da Amenadiel e Linda. Avevano aperto assieme uno studio, sostenendo un centro di aiuto. Il figlio Charlie ogni tanto faceva vedere delle belle ali multicolori. Un urlo di Trixie fece tornare Dio Jesus da Lucifer e Chloe. La ragazza abbracciava felice il padre acquisito e la madre, perché aveva vinto un ingresso per un corso da astronauta della Nasa. Si unì alla gioia Ella con il fidanzato da un anno, il tecnico informatico Carl, un nerd come lei.

Dei piccoli bambini entrarono nella sala del trono, dicendo a Jesus che la partita era iniziata. Il Dio Jesus li seguì.

Dove era stata la piramide nera c'era un rigoglioso giardino. In una radura due squadre di piccoli angeli giocavano a calcio. Dan con accanto Charlotte incoraggiavano i piccoli con gli altri. I due da qualche tempo si occupavano dei bambini giunti in paradiso troppo presto. In tutta quella gioia, risate, Jesus si sentì tirare per la manica del vestito. Un bambino riccioluto che camminava appena gli disse sorridendo
"Tio"
Un angelo arrivo trafelato, dicendo al bambino
"Ma cosa devo fare con te? Tra un paio di anni nascerai..."
L'angelo si accorse che il bambino si era attaccato alla gamba di Dio Jesus, dicendo un po' imbarazzato
"...mio Dio ci fa impazzire. Non vede l'ora di nascere. Dobbiamo fare i salti mortali quando i genitori sono in paradiso"
Dio guardò il piccolo, chiedendo all'angelo
"Sono abitanti del paradiso?"
L'angelo prese in braccio il piccolo fuggitivo che allungava le braccia verso Dio Jesus, spiegando l'angelo
"Vi presento il figlio dei deckerstar..."
Tutti li chiamavano anche in paradiso in quel modo
"...Ma solo fra quattro anni"
Jesus prese in braccio quello che era suo nipote, dicendo all'angelo
"Lo riporto io dopo nella camera dei prossimi nati..."
L'angelo annuì di si. Jesus si sedette su una panchina lì vicino con il nipote, facendolo sedere sulle sue gambe, dicendogli
"...avrai una famiglia molto speciale ma piena d'amore. Cominciamo dall'inizio. C'era una volta un angelo caduto che era certo nessuno lo avrebbe mai amato. Poi c'era un miracolo, dimostrò a quell'angelo che il vero amore esiste..."
Jesus continuò nel raccontare a quel piccolo una leggendaria storia d'amore che riuscì nel ribaltare anche il paradiso.

FINE

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