Come il primo bacio

di Nnfr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come il primo bacio ***
Capitolo 2: *** Sarab ***
Capitolo 3: *** Figlia del demone ***
Capitolo 4: *** Ti faccio conoscere una parte di me ***
Capitolo 5: *** Ti faccio conoscere la magia ***
Capitolo 6: *** Il tempio ***



Capitolo 1
*** Come il primo bacio ***


Nyssa entrò nella stanza di Taer Al Sahfer 

-Sara, svegliati

-Nyssa che ci fai qui?

-vieni usciamo,fai silenzio

-dove andiamo? È una missione?

-non è una missione, parla piano,mio padre non lo deve sapere

-Nyssa, sapere cosa?

-lo scoprirai, se continui a fare domande ti lascio qui. Vestiti pesante.

-siamo nel mezzo del deserto… 

-poi non dire che ti non ti avevo avvisata

-okay okay

Così prese i primi abiti civili che trovò, Nyssa le prese la mano, gesto che fece agitare non poco Sara e uscirono insieme dalla camera.

Dovevano uscire da Nanda Parbat senza essere viste, tanto meno mano nella mano, così appena Nyssa intravide la prima guardia abbandonò bruscamente la mano di Sara, la quale agli occhi della guardia era totalmente indifferente. Nyssa usò se stessa come passe-partout 

-E’ con me- disse Nyssa

-Si Erede- esclamò la guardia con tono di sottomissione.

Così entrambe superarono senza troppi problemi tutte le guardie ed uscirono dal portone.  Fu la prima volta che Sara mise piede fuori dal portone (se non per qualche missione), per la prima volta di notte.

-Ah c’è il ghiaccio qui fuori!

-lo so, te lo avevo detto...

-Te lo concedo, avevi ragione 

-ripeto, lo so Sara... 

-che sei simpatica… ora posso sapere dove stiamo andando?

-ti basta sapere che stiamo andando in montagna

-Nyssa ma Nanda Parbat è nel bel mezzo di una montagna, perciò siamo nel bel mezzo di una montagna!  

-vedrai… fidati di me, se ti è possibile...

-non so se sono stupida io, ma mi fido....

-grazie.

Rispose sorpresa Nyssa, senza lasciare spazio ad altro. Anzi In quel momento si stava chiedendo cosa l’avesse portata a fare quella scelta,  Nyssa non avrebbe mai fatto qualcosa senza il consenso di suo padre, ma quella ragazza l’aveva stregata, non riusciva a fare a meno di lei. Dopo un percorso compiuto totalmente in silenzio da entrambe arrivarono al punto previsto. 

-siamo arrivate, sei stanca?

-no è bellissimo.

Rispose Sara ammaliata dal panorama

-hai ancora freddo?

-un po’ si… ma va meglio, abbiamo camminato…

Rispose Taer Al sahfer, capendo dove l’altra volesse andare a parare, in effetti Sara aveva già colto molti segnali di Nyssa, ancor prima che la stessa se ne rendesse conto.

-Tieni

Disse Nyssa togliendosi la giacca che aveva, appoggiandola sulle spalle di Sara, che si era seduta a guardare il sole che stava sorgendo.

-grazie, la prossima volta ti darò ascolto

-grazie

-qualcosa mi dice che tu non sei tipa da scusa e grazie…

-cosa te lo lascia intuire? 

Chiese divertita Nyssa 

-non lo so, vedi un po' tu...

Disse sorridendo Sara, Nyssa decise allora di sedersi di fianco a Taer Al Sahfer.

-che tipa sono allora?

-una che è nata per comandare, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, che niente e nessuno può fermare… 

-davvero pensi questo di me?  

-parzialmente si, non penso tu voglia sentire il resto...

-invece si, ti prego?
Disse divertita Nyssa.

-beh se me lo chiedi così...

Rispose sorridente Sara

-penso anche che hai paura, paura di te stessa, non vuoi concederti momenti felici perchè pensi che sia una distrazione e non vuoi deludere tuo padre. 

-è vero, lo penso

Disse molto cautamente Nyssa, abbassando i toni.

-cosa pensi tu di me?

-Penso che non lo saprai mai.

-ma come… io ti ho detto quello che penso!

Disse ancora più sorridente Sara

-non siamo la stessa cosa noi due…e tra l'altro lo hai detto anche tu... non mi faccio comandare da nessuno.

-questo lo avevate lasciato intuire bene tu e tuo padre 

-però se vuoi… posso dimostrartelo

-credo di voler vedere la dimostrazione

Così Nyssa con piccoli movimenti si avvicinò a Sara e le prese dolcemente la faccia, avvicinando le sue labbra a quelle dell'altra. 

-Nyssa cosa stai facendo?

Chiese piano Sara, dopo diverso tempo che si baciavano 

-non lo  so, so solo che mi piace, mi piaci tu.

-anche tu mi piaci Nyssa

-mio padre non accetterebbe mai una cosa del genere,dobbiamo tenerla per noi, nessuno lo deve sapere

-lo so, va bene… io ci sto

-anche io… ma devi sapere che non ho mai avuto niente con nessuna ragazza...

-in che senso?

-non sei molto perspicace 

-e tu non sei simpatica...

-nel senso che… quello è stato il mio primo bacio voluto Sara.

-devo concederti che non lo sembrava affatto.

Disse Sara con tono felice (ma anche amareggiato dal fatto che da quella frase poteva supporre che la ragazza che aveva davanti non aveva mai avuto delle relazioni volute da lei), mentre si posava con lo sguardo riverso al cielo, sulle gambe di Nyssa, che decise di accarezzare i capelli della ragazza.

-devo dire che è la prima volta che sto con qualcuno per cui rischio seriamente la vita. . .

Disse Sara

-In che senso?

Chiese invece Nyssa, la quale invece era nuova in questo campo  

-Sai quando si è piccole il padre solitamente dice che”ucciderà” il ragazzo che “ruberà” il cuore alla Figlia si Fa per dire, non é letterale. Invece io devo ammettere di avere un poco di timore.

-fin quando sei con me, non devi temere niente. 

-lo spero.

Sara a differenza di Nyssa quella notte non aveva chiuso occhio e quasi si addormentò, con lo sguardo rivolto verso le montagne ghiacciate di un deserto, con la giacca di Nyssa come “coperta” e con il calore e la sicurezza che le emanava la ragazza, le cui gambe le facevano da cuscino.

-Sara? Ti stai addormentando?

Chiese dolcemente ma anche divertita.  

-shh si, sai io devo allenarmi tra poco, ma sono qui con te, quindi ora mi fai da cuscino e dormo, se non ti dispiace

-mi sembra parzialmente corretto, ma posso consigliare un piano migliore se permetti

-spara

-vieni nelle mie camere, ti riposi lì e non ti alleni oggi, dico a mio padre che sei stata da me ad aiutarmi a fare delle faccende, non farà domande.

-sei sicura?

-abbastanza… si.

-che succede se capisce che c’è qualcosa che non va?

-se avremmo una relazione in futuro, lo saprà comunque, in un modo o nell’altro…

-va bene

-andiamo allora

La strada sembrò minore rispetto all’andata, forse fu anche perchè entrambe godevano della presenza dell’altra con chiacchiere e risate. 

Entrambe entrarono silenziosamente nella camera di Nyssa

-Se vuoi riposarti non è un problema

-No tranquilla, preferisco passare del tempo con te

-Oh okay, ti devo dire una cosa però…

-Okay spara

-Noi due siamo pari quando siamo sole

-Ma tu se l’erede. 

-Non importa, se stiamo insieme ci stiamo dentro entrambe allo stesso livello

-Sei gentile Nyssa, grazie

Nyssa si avvicinò lentamente a Taer e la baciò, prima con dolcezza poi in modo più appassionato.

-Nyssa

Si staccò lentamente da Nyssa 

-devo dirti una cosa

-Dimmi

Disse con tono preoccupato

-Non… non ho mai fatto niente con…

Fu brutalmente interrotta da Nyssa

-Hey, tranquilla. Io neanche ho molta esperienza, ma devi stare tranquilla per due motivi: uno è che non ti volevo spingere a fare niente e mi dispiace se ti ho baciata troppo… appassionatamente. E secondo devi stare serena, se ci sono degli argomenti che ti mettono in imbarazzo, non avere paura, io non giudico. 

Nyssa sprigionò tutto l’amore che aveva in quelle frasi e Sara ne fu terribilmente sconvolta.

-Grazie

Sara questa volta iniziò il bacio con più delicatezza. 
Ad entrambe aspettava una mattinata... insolita.

 

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Capitolo 2
*** Sarab ***


Sara quando entrò nella camera di Nyssa si trovò spiazzata, non era mai stata lì e di certo non si aspettava questo. La camera di Nyssa era dai colori vivaci e scintillanti, molto accogliente, aveva anche un bagno privato immenso. La camera era molto decorata e la cosa che fece totalmente impazzire Taer era l’illuminazione, la camera era illuminata interamente da candele di diversa forma, dimensione e colore. Dalla notte alla mattina a Nanda Parbat nella zona dei quartieri di Nyssa vi era il ghiaccio, ma quel posto sembrava così caldo e inusuale. Dopo la conversazione Sara accolse l’invito di Nyssa a riposare nel suo letto mentre quest’ultima per non disturbare in alcun modo Sara, decise di leggere qualche cosa. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta (che fortunatamente stava ben distante dal letto a baldacchino, che per si e per no, appena bussarono Nyssa chiuse leggermente dalla parte piú visibile). Nyssa così si alzò dal tappeto e andò ad aprire, trovandosi Sarab davanti agli occhi. -Salve Nyssa, mi manda Ra’s. Disse Il ragazzo chinando la testa verso il basso. -Si Sarab, dimmi cosa desidera mio padre? -Ra’s chiede se sapessi qualcosa sulla misteriosa assenza di Taer al Sahfer -Sarab riferisci a mio padre che Al Sahfer sta facendo alcune commissioni per conto mio, se vi sono problemi andrò da lui a spiegare la situazione di persona. -Si Erede, riferirò tutto a Ra’s Al Ghul, scusate per il disturbo Disse facendo nuovamente un mezzo inchino, aspettando che Nyssa chiuse la porta per poter andare. Nyssa sapeva perfettamente che suo padre aveva di meglio a cui pensare che a Sara, perciò non si preoccupò più di tanto e tornò al suo libro. Sara sentita la conversazione decise di alzarsi e di avvicinarsi a Nyssa. -chi era? -nessuno di cui ti debba preoccupare Taer, Sarab. -era qui per conto di tuo padre vero? -si, gli ho spiegato il motivo della tua assenza ed è filato tutto liscio come il latte. -come l’olio vorresti dire… Disse ridacchiando Sara -si, sono abituata ai proverbi arabi, intanto perché non torni a riposare? -perché voglio stare con te Disse con le guance rosse -e se ci riposassimo insieme e poi ci alleniamo? -ci sto Nyssa così prese dolcemente le mani di Taer e la guidò verso il letto, -che lato prendi? Chiese Sara a Nyssa -quello vicino alla porta -come mai? -mi piace di più Nyssa in quel momento mentì, Sara però non se ne accorse e decise di appoggiare la testa sulla spalla della ragazza, che le prese la mano e con un dito prese a disegnarle figure geometriche inventate, Taer fu investita da una serie di brividi lungo la schiena, decise quindi di girarsi e di conseguenza mettersi sopra Nyssa e baciarla. Sara non aveva idea da quale parte del suo cervello provenisse quello scatto di fiducia e coraggio, ma sapeva che aveva appena fatto impazzire Nyssa. -Sara, riposati. Cercò di dire il più dolcemente possibile Nyssa, e la cosa parve riuscire perfettamente, tanto che Sara si rigirò e si distese nuovamente sul braccio della ragazza che la abbracciò immediatamente. -e chi avrebbe mai pensato che la temibile Nyssa Al Ghul fosse così tenera… -non lo sono Sara… -mi hai appena chiamata Sara, qualcosa mi dice che non sei tanto brava a fingere -tra di noi ti posso chiamare Sarà? -mi stai seriamente chiedendo come mi dovresti chiamare? -forse… -beh allora diciamo che mi potete chiamare come desiderate Erede -non mi dare del voi mai più, non lo sopporto Disse sera (ma non troppo) Nyssa -se no? Disse divertita Sara -non ti faccio più dormire su di me Disse altrettanto scherzosamente Nyssa, che al suono idilliaco della risata della ragazza non poté fare altrimenti. -questa fa male, allora non ti do del voi -grazie -figurati, per così poco Scherzò Sara, che subito dopo chiuse gli occhi, lasciando andare tra le braccia di Nyssa.

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Capitolo 3
*** Figlia del demone ***


Figlia del demone Nyssa si stava rilassando mentre intrecciava i capelli di Sara nelle sue dita, quando ad un certo punto, dopo diverse ore che Sara dormiva, finalmente si mosse e si svegliò. -Buongiorno -Quanto tempo ho dormito? -un paio di orette Rispose ridacchiando Nyssa -sul serio, quanto tempo ho trascorso dormendo? -quattro ore -QUATTRO ORE?! NYSSA! Esclamò Sara colpendo piano Nyssa al braccio -che c’è?! Rispose divertita la ragazza -potevi svegliarmi! -e non vedere più quella faccina dolce che hai mentre dormi? Non mi sarei permessa mai! -Mi hai guardato tutto il tempo? -come non potevo? -ti odio! -io non credo proprio Disse ridendo di buon gusto Nyssa. -ma vattene a fanculo Nyssa! Disse Sara realizzando che la ragazza che aveva di fronte non aveva mai riso così davanti a lei, e sicuramente, conoscendola, non aveva sicuramente, lasciato nessun altro al mondo vederla così, così… umana, vulnerabile e dolce. -Da quando sei così aperta a non uccidere le persone? Chiese perciò Sara. -Ma vattene a fanculo tu! Rispose Nyssa, era la prima volta che osava dire una parola non educata, quale una parolaccia. Sara si avvicinò a lei e la baciò con tutta la dolcezza che aveva. -se non sbaglio mi avevi promesso un allenamento esclusivo… -mi sa che non sbagli affatto. -allora andiamo? -andiamo nel mio posto -ti prego non mi dire che è quello sulla montagna perché non torno se non mi metto almeno due maglioni! -no, ma è altrettanto bello, spero ti piaccia almeno un quarto di quanto piace a me. -portami dove vuoi, se ci sei tu vado pure in Tibet -tutto molto romantico Sara, non vorrei rompere l‘atmosfera, ma ti vorrei ricordare che siamo in Tibet… -vabbè ma era per dire! Rise nuovamente Sara, com’era possibile che quando era in compagnia di quella donna rideva pure per le stupidaggini? L’aveva salvata dalla morte, se non fosse stato per lei, sarebbe stata spacciata, le ha regalato la vita, era morta, se non fosse stata per “l’erede del demonio” in quel momento non avrebbe avuto l’onore di ridere, come poteva un certo angelo chiamarsi demone? L’aiutò senza battere ciglio e piano piano se ne innamorò, si innamorò di quella ragazza misteriosa e incredibile, si innamorò dell’assassina che le aveva esalato la vita, senza che Sara chiedesse niente, e senza che Nyssa chiedesse nulla in cambio. Se non fosse stato per la testardaggine di Nyssa, Sara non sarebbe con lei. Non riderebbe accanto a lei. Non dormirebbe tra le sue braccia.

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Capitolo 4
*** Ti faccio conoscere una parte di me ***


Ti faccio conoscere una parte di me

Nyssa portò Sara in quello che chiamava il suo posto, era un piccolo tempio con un giardinetto stile giapponese, nella parte centrale di Nanda Parbat, pieno di alberi di ciliegio che sembravano crescere nel loro habitat naturale, quel piccolo spazio all’aperto era pieno di verde e di acqua, era completamente differente dallo stile di Nanda, era Nyssa. In quel luogo nessuno oltre Nyssa (e suo padre che vi metteva piede solo per parlare qualche istante con la sua erede) vi era stato in un centinaio di anni, perciò Nyssa lo aveva reso suo. 

-che te ne pare Sara?

-è magico

Rispose senza parole la più giovane delle due, Nyssa le prese una mano e unì le loro dita.

-vieni, non hai visto ancora tutto…

Nyssa così la guidò all’interno del tempio e uscì immediatamente fuori da una piccola porta, si vedeva un giardino minuscolo ricoperto maggiormente da pietre piatte dove mettere i piedi ma la parte che richiamava maggiormente l’attenzione era dove essi portavano: era una grotta interamente illuminata da delle torce attaccate al muro, tutto sembrava surreale.

-Ti spaventi?

 Chiese istintivamente Nyssa vedendo lo sguardo di Sara.

-un po’, è buio dentro?

-solo all’inizio, se hai un altro po’ di fiducia un me, vieni e ti faccio vedere una cosa.

Sara prese un respiro, e decise di avanzare un altro poco, così da essere perfettamente accanto a Nyssa, che le strinse un po’ più forte la mano con la sua.

-okay.

-vieni allora...

La grotta inizialmente era un po’ buia, ma subito dopo delle piante dai colori fluorescenti illuminavano tutto dando colori inimitabili alla zona.

-è meraviglioso

-lo so, non so come sia possibile, ma ho una mezza idea. Se mi vuoi seguire ti mostro l’ultima chicca. 

Le piante non illuminavano più, perciò delle fiaccole al muro guidavano i visitatori verso una stanza all’apparenza fredda e spoglia, ma meravigliosa.

Una cascata di circa due metri si riversava in un buco rotondo nel pavimento contornato da dei blocchi di pietra rettangolari. L’acqua era bollente poiché usciva del fumo dalla pozza.

-mio padre crede di essere in possesso dell’unico pozzo di Lazzaro, quello che non sa è che questa è la sorgente del suo. 

-quindi è acqua del pozzo di Lazzaro?

-ha meno proprietà rispetto a quella, ma si.

-È magnifico tutto questo

-a volte quando si i sento giù vengo qui e vivo un po’ nella pace che mi regala questo posto, di là mi alleno...

Disse Nyssa Intendendo il giardino

-nel tempio prego e dormo, oppure medito, e mi rilasso qui in giro. 

-ma Ra’s è a conoscenza di questo posto?

-più o meno, sa che sto qui, sa della grotta, ma la grotta non gli ha mai rivelato Le Cascate di Lazzaro.

 -in che senso?

-la grotta, la natura è viva Sara, lo scoprirai se deciderai di restare qui accanto a me.

Sarà non riuscì a capire cosa Nyssa volesse dire con queste parole.

-cosa intendi?

-la grotta Taer si è mostrata a te perché si sente al sicuro, non sei un pericolo per lei, non si è mai mostrata a nessuna Testa del Demone, perché l’avrebbero usata per i loro scopi, si è mostrata a me solo quando ho perso mia madre. 

-mi dispiace Nyssa 

Disse Sarà quando vide che alla ragazza scese Una lacrima sulla faccia. Ma ancora non riusciva a capire, forse aveva ragione Nyssa, lo avrebbe capito nel corso del tempo.

-cosa intendevi con stare accanto a te?

-Taer vuoi diventare la mia ragazza?

-anche se la cosa non mi fa stare tranquilla-

-no Sara non…

-stai zitta Nyssa, fammi finire

-okay scusa, prego continua 

-dicevo, anche se la cosa non mi fa stare affatto tranquilla, stamattina mi sentivo al sicuro, mi sentivo libera, mi sentivo viva. Nyssa da quando ti ho incontrato mi hai solo dimostrato amore, e mi sono accorta che quello che ho provato, quella sensazione, me la dai solo tu, mi fido di te, credo di amarti, perciò si, Nyssa, voglio diventare la tua ragazza. 

Nyssa sentendo quello la baciò immediatamente, la prese dolcemente per i fianchi e la avvicinò a lei, chiuse gli occhi e appoggiò la fronte su quella di Sara.

-Grazie 

-di cosa Nys

-di esserci

-ti amo

-ti amo anche io Taer Al Sahfer

-se lo dici tu mi piace di più

-che cosa?

-il mio nome

Nyssa rise e tornò a baciare Sara.


 

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Capitolo 5
*** Ti faccio conoscere la magia ***


Ti faccio conoscere la magia

-vuoi venire con me?

Chiese Nyssa a Sara

-Certo, dove?

-ci facciamo un bagno nelle cascate

-va bene

Così si alzarono e si spogliarono, restarono solo con i rispettivi reggiseni sportivi e slip ed entrarono.

-è bollente!

Esclamò Sara.

-se ti avvicini alla cascata l’acqua sarà fredda

-come mai?

-l’acqua non è calda di per sé, ma viene riscaldata grazie a delle sorgenti di acqua calda che sono nella “piscina”.

-è tutto così magico qui…

-si lo è 

Rispose Nyssa.

Sara si avvicinò a Nyssa, la prese dai fianchi e la giro verso di se dolcemente, le prese la faccia e la baciò.

Era tutta rossa in faccia e le sue guance scottavano, questo lo aveva notato anche Nyssa.

-Sara…

Disse Nyssa scostando dolcemente le labbra da quelle di Sara.

-si?

-Vuoi…

Provò a chiedere Nyssa alla ragazza.

-cosa?

Chiese sara.

-vuoi… o meglio… come posso dire... stai cercando di mandarmi qualche messaggio che sto fraintendendo?

-non lo so… se lo sto facendo non è di proposito…

-sei sicura di ciò?

Chiese ridacchiando Nyssa, che esattamente come Sara, aveva preso un colorito particolarmente rosseggiante.

-non lo so… tu cosa ne pensi?

-tu cosa vuoi che io pensi?

Chiese seria sta volta Nyssa 

-quello che pensi veramente…

-credo che se ti senti pronta… potremmo anche provare… no?

-io non… non lo so… 

-Sara non ti devi sentire forzata in alcun modo. 

-no no, io voglio ma… 

-lo capisco se non ti senti pronta, non ti voglio costringere a fare qualcosa che non vuoi.

-io voglio Nyssa, con te… voglio.

Rispose con un po’ di coraggio Sara.

-se vuoi fermarti, dillo in qualsiasi istante, promettimi questo.

-okay…

Disse un po’ più incerta Sara, mentre Nyssa le avvicinava la mano sinistra al collo per accarezzarla.

-promettimelo…

-te lo prometto Nys 

Allora Nyssa si avvicinò a lei ancora di più e con un filo di voce le disse:

-avviciniamoci alla cascata che sennò ci ustioniamo e non credo sia il momento giusto

-va bene

Si avvicinarono così alla cascata ed effettivamente l’acqua in quel punto era molto più fresca e il fondale era più basso, le due erano ricoperte dall’acqua solo fino ai polpacci. Quel punto in particolare era magnifico, sopra la cascata vi si vedeva la luna piena e delle alghe particolari illuminavano la piscina naturale.

Nyssa allora si sedette sul fondale e invitò Sara a sedersi con lei. Sara, ovviamente, non esitò. 

Nyssa cominciò a baciare nuovamente Sara, che si sentiva a suo agio con Nyssa, come se si conoscessero da vite intere. Come se si fossero già conosciute. Come se fossero destinate a stare insieme.

-è un po’ scomodo, non trovi?

Disse Nyssa

-si è vero…

Vedendo che Nyssa cercava in ogni modo di avvicinarsi a Sara, con uno scatto di coraggio decise di aiutare la ragazza, proprio tagliando lei la distanza fra loro, così si sedette sulle gambe ricevendo in tutta risposta una risata dolcissima da parte della ragazza.

Sara avvolse le braccia dietro al collo di Nyssa, che invece accarezzava i fianchi della bionda.

-Farà male?

Chiese insicura Sara ad un certo punto, ricevendo un bacio a stampo sulle labbra

-Forse, all’inizio può essere. Sarò io con te tutto il tempo non aver paura Taer

-Mi fido Nys, non ho mai fatto niente del genere…

-Ricordati della promessa Taer.

Nyssa poi prese delicatamente Sara, che si trovava seduta sopra di lei e capovolse la situazione facendo finire Sara in acqua.

Sara rise spontaneamente

-NYS!

-Cosa ti aspettavi? Da sedute è un po’ scomodo no?

Disse ridendo Nyssa

-preavvisa la prossima volta!

-uuugh OKAY! Ora sta zitta cortesemente che ho altro a cui pensare…

Disse ironicamente l’erede del demonio.

-Altro del tipo? 

-Te

-Ah

-Non te lo aspettavi?

-Non così esplicitamente, no…

-sorpresa...

Le due risero e Nyssa tornò a pensare solo a Sara, per evitare che si facesse male o che potesse sentirsi in imbarazzo o che…

Aspetta, ma da quando Nyssa si preoccupava se una ragazza che “dormiva” nel suo letto si sentiva in imbarazzo? O si facesse male… certo è sempre stata molto buona con chiunque andasse a letto con lei, ma mai in questo modo, ormai era ad un punto di non ritorno, si era innamorata, e ciò non poteva che non essere un male agli occhi della lega.

Nyssa prima di fare qualche cosa che potesse accelerare troppo la situazione aspettò che Sara desse qualche segnale e di fatto arrivò dopo poco, Sara si tolse il reggiseno sportivo, permettendo così a Nyssa di avere più libertà di movimento.

Ogni movimento che Nyssa faceva era delicatissimo e calcolato, quasi in modo maniacale, era terrorizzata che Sara potesse sentirsi a disagio. Sarà aveva percepito ciò, perciò decise di sussurrare nell’orecchio di Nyssa.

-Nys finiscila.

-Ho sbagliato qualche cosa?

-No, proprio questo è il punto, non sono fatta di pezza, mi puoi toccare non mi rompo.

-Perdonami non voglio metterti a disagio…

-Non mi metti a disagio Nys… finiscila di pensare questo. 

-Okay, scusami

-Non mi devi chiedere scusa Nys, anzi grazie

Così Nyssa baciò Sara, con la dolcezza che solo quando sole, possiede.

Così Nyssa finalmente, decise di regalare a Sara la sua prima volta, nel modo più magico che potesse esistere.

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Capitolo 6
*** Il tempio ***


Il tempio 

L’aria si era fatta frizzantina nella grotta, e la luna era ormai ben alta nel cielo, Sarà e Nyssa stavano chiacchierando e riposando in una piccola branda che vi era nel tempio.

-com’è stato?

-magico

Rispose Sara, rammigolata tra le braccia di Nyssa

-spero di non averti fatto troppo male…

-no Nys sei stata dolcissima, non ti preoccupare.

Rispose Sarà strusciandosi la faccia contro il collo scoperto di Nyssa.

-è stata la tua prima volta con una ragazza?

Chiese Sara, cercando di scoprire un po’ di più qualcosa sulla ragazza.

-No, c’è ne sono state un paio, ma mai nulla di serio.

-Fanno parte della Lega?

Chiese senza un motivo ben specifico.

-No, come mai questa curiosità?

-nessun motivo specifico

-non è che sei gelosa vero?

Chiese divertita Nyssa

-Può darsi…

-se è per gelosia ti posso assicurare che oltre te non c’è nessuna…

-bene

Nyssa e Sara risero complici.

Dopo un po’ Sara ebbe un brivido di freddo, il tempio era scoperto da tre lati, perciò era come dormire all’aperto sulle montagne, Nyssa se ne accorse subito e afferrò una coperta e la mise sopra entrambe.

-Grazie

-Figurati, ora però ti voglio fare una domanda io…

-certo, Vai pure

-era la tua prima volta in assoluto?

-quasi 

-in che senso quasi?

-avevo quasi avuto un rapporto intimo con un ragazzo della scuola, ma ci fermammo dopo poco

-come mai? Se posso chiedere…

-certo, non ci sentivamo a nostro agio, soprattutto io.

Nyssa cominciò ad accarezzarle la mano.

-ti sentivi a tuo agio con me?

-si, ho conosciuto una parte diversa rispetto alla te che tutti conoscono.

-spero che questa “parte di me” resti tra noi due, perché se si venisse a sapere in giro…

-Nys non parlo con nessuno oltre te qui, e in più, non avrei motivo.

-Grazie 

-ti amo Nys 

-Ti amo Taer

La notte così, piano piano, passò, vi era estremo silenzio, si sentivano solo le torce infuocate scoppiettare, vi era molto freddo perciò Nyssa aveva deciso di prendere delle felpe che aveva in qualche cassetto nel tempio così Sara (che Nyssa capì essere molto freddolosa) indossò immediatamente.

La felpa di Nyssa stava enorme a Sara data la grande differenza di altezza, e questo faceva impazzire Nyssa, adorava vedere Sara dormire raggomitolata nella sua enorme felpa. Passarono le ore e la notte sembrava non passare mai, ma Sara e Nyssa preferivano passare queste ore dormendo, se non fin quando Sara non si svegliò nel bel mezzo della notte, cercando il corpo di Nyssa accanto a lei, ma la ragazza non era più accanto a lei a coccolarla.

-Nyssa?

Chiese con voce assonnata Sara.

-Nyssa, dove sei?

Non ricevette nessuna risposta, qualcosa le diceva che era nella grotta, in effetti ad avvalorare la sua tesi, vi era anche una torcia mancante da una parete.

Decise così di prendere una torcia e di andare nella grotta alla ricerca di Nyssa.

-Nyssa sei qui?

Ancora una volta nessuna risposta.

Ripetè la frase una decina di volta fin quando giunse le cascate ed ottenne una risposta inaspettata...

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