Piccole storie da Natale alla Befana.

di Arvistloe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'albero di Natale. ***
Capitolo 2: *** Il re si crede solo. ***
Capitolo 3: *** Speciali capodanni (1/3) ***
Capitolo 4: *** Speciali capodanni (2/3) ***
Capitolo 5: *** Speciali Capodanni (3/3) ***
Capitolo 6: *** Epifania di neve e fuoco. ***
Capitolo 7: *** Famiglia speciale. ***



Capitolo 1
*** L'albero di Natale. ***


Los Angeles. Centrale di polizia, pomeriggio. Pochi giorni a Natale.

Trixie non era d'accordo. Lei voleva passare le feste natalizie con sua madre, non andare da sua nonna Penelope. Magari sperava partecipasse anche Lucifer. In quel momento, seduta nella sala conferenze della centrale di polizia, con sua madre seduta di fronte a lei, si sentiva terribilmente triste. La bambina si chiedeva cosa poteva trovare sua madre in quel Pierce. Quel Pierce che la guardava, in piedi dietro a sua madre, con occhi di ghiaccio, quasi minaccioso. Trixie voleva Lucifer, che quando lo guardava preoccupata, gli importava sempre di chiederle cosa avesse. Sua madre le diceva
"Trixie ragiona, sei quasi una dodicenne. Io e ...Pierce vogliamo passare un po' di tempo assieme. Saresti rimasta con tuo padre, ma deve collaborare con l'fbi per un appostamento"

Chloe si sentì cadere il cuore a terra. Lei, la detective, desiderava con tutta se stessa dimenticare Lucifer. Tra lei e Pierce non c'era stato ancora nulla di più che un bacio nel garage della centrale. Istintivamente si portò la mano destra al collo, per cercare la collana proiettile, ricordando che l'aveva tolta.

Trixie raccolse le braccia sul petto, non parlando più.

Sperando di addolcirla, Chloe uscì dalla sala per prenderle delle merendine al distributore. Nello stesso momento Lucifer usciva dell'ascensore della centrale. Vide Chloe piuttosto turbata vicino il distributore di merendine. Le stava per chiedere cosa avesse, quando sentì un urlo di Trixie. Con una velocità che sorprese Chloe, Lucifer fu nella sala conferenza.

Vide Pierce in piedi che teneva stretto nella mano destra il polso sinistro di Trixie. La bambina con la mano destra si copriva la faccia. Gli occhi di Lucifer divennero rosso fuoco, afferrando per il collo Pierce sbattendolo alla parete dietro di lui. Chloe accorsa, chiudendo la porta della sala. Stava per dire a Lucifer di fermarsi, ma Trixie le urlò, piangendo
"Mamma guarda cosa mi ha fatto il tenente Pierce! Mamma Lucifer mi ha difeso"

Chloe tremo. Sua figlia aveva un livido nero sulla guancia destra e altri al polso sinistro. Lucifer urlò a Pierce che respirava appena
"Ti avevo avvertito. Loro due sono preziosissime per me. Dovevi renderle felici. Come ti sei permesso di alzare le mani su Trixie!"

Chloe esterrefatta dalle parole di Lucifer, tenendo tra le braccia Trixie che piangeva, gridò a Lucifer
"Io vorrei che lo uccidessi, ma gli faremo un favore. Deve pagare come giusto, Lucifer lo so che concordi con me"

Lucifer lasciò il collo di Pierce che era terrorizzato. Il primo assassino cade peso morto sul pavimento, tossendo violentemente. Prima che Lucifer potesse dire qualcosa, Trixie corse incontro al suo adorato amico, finendo presa in braccio dal re dell'inferno, nascondendo il viso nel suo collo. Con Trixie in braccio, Il re dell'inferno si diresse fuori dalla sala conferenza, dicendo a Chloe
"Occupati di lui. Io e Trixie siamo alla tua scrivania"
Fuori quasi tutti quelli della centrale erano in attesa di sapere qualcosa, dicendo Lucifer
"Chiedete dentro alla detective"

Poco dopo.

Giunta alla centrale, Maze trovò Lucifer, seduto alla scrivania di Chloe che controllava come un'aquila la porta della sala conferenza, dove Trixie, supportata da Chloe, stava dando la sua testimonianza a un avvocato inviato dal dipartimento su cosa era successo
Dicendogli con cautela, vedendo che era teso come una corda di violino
"Così ti sei deciso a non aiutare più Cain..."
La demone non aveva mai visto Lucifer arrabbiato in quel modo
"...comunque come da tuo desiderio, al dipartimento sono arrivate tutte le prove di Cain come Il Peccatore. Come minimo gli daranno un paio di ergastoli"

Lucifer le disse, alzandosi dalla sedia
"Grazie Maze. Non lo dimenticherò. Ti dico una cosa. La faccio finita con la guerra contro mio padre…"
La demone fu nuovamente sorpresa di vedere il suo re con gli occhi lucidi
"...per agevolare un assassino, il primo del mondo, credendo di fargliela al mio odiato padre, stavo per perdere Chloe e Trixie. Sono deciso, dirò a loro due chi sono. Anche se mi allontaneranno, io resterò nell'ombra proteggendole, come i loro discendenti. Maze sono la mia famiglia"

Vedendo uscire Chloe e Trixie, Lucifer si avvicinò. La bambina corse incontro Lucifer, dicendogli visibilmente più tranquilla
"Quello cattivo non tornerà più. Lucifer vuoi venire con noi per prendere l'albero di Natale scelto da me e la mamma?"
Chloe controllo l'ora, facendo a Lucifer uno sguardo preoccupato, perché il vivaio doveva essere già chiuso. Lucifer si abbassò all'altezza di Trixie, dicendole
"Facciamo così. Tu e la mamma andate all'appartamento con Maze. Io vado al vivaio per prendere l'albero. Intanto preparate le decorazioni"

La bambina lo abbraccio, chiedendogli
"Resti con noi? Puoi dormire nel letto con me, mi faccio piccola piccola"
Gli occhi di Chloe diventarono lucidi, annuendo sì. Lucifer disse a Trixie
"Certo che resto con voi. Trovo il vostro divano così comodo"
Cercando di non far vedere gli occhi lucidi, Lucifer bacio la fronte di Trixie.

Al vivaio di alberi di Natale.

Il vivaio era chiuso visto l'orario. Ma Lucifer dopo aver fatto qualche telefonata, vide il proprietario correre ad aprire il negozio. Solo che vedendo l'albero scelto da Chloe e Trixie, Lucifer fu piuttosto sorpreso. L'albero, un abete, era appena la metà dell'altezza del re dell'inferno, con solo qualche ramo verde, mentre gli altri erano spogli. Decise di cambiarlo, dicendo a Trixie che era stato venduto, ma gli sembrò di sentire provenire dell'albero la frase

"No per favore"

Con cautela toccò un ramo dell'albero, sentendo dire dall'abete

"Io sono l'albero di Natale di Trixie. Io mi chiamo Lucifer"

Quel riferimento gli sembrò strano, trovando quel nome anche sul biglietto di prenotazione lasciato da Chloe e Trixie. Credete in quel momento che magari Trixie e Chloe, arrabbiate con lui perché di era allontanato, avessero scelto di dare il suo nome a un albero così brutto come vendetta. Decise di accettarlo, portando l'albero all'appartamento.

All'appartamento.

Vedendolo entrare nell'appartamento, Trixie urlò felice
"Che bello, Lucifer porta l'albero di Natale Lucifer"
Lucifer sorrise forzatamente.

Poco dopo.

Per aiutare meglio il componimento dell'albero di Natale, posizionato vicino al divano, Lucifer dopo aver tolto giacca e panciotto, si sedette sul divano, porgendo a Trixie da un contenitore di plastica, una per volta le decorazioni. Nel frattempo Chloe e Maze si occupavano di decorare le altre zone dell'appartamento.

Durante tutti questi preparativi, l'albero di Natale Lucifer disse a Lucifer

"Chiedile perché mi ha dato questo nome"

Con cautela Lucifer fece la domanda a Trixie
"Trixie, come mai questo albero l'hai fatto registrare come Lucifer?"
Trixie lo guardò preoccupata
"Sei arrabbiato?"
Lucifer scosse la testa, il massimo della bugia che poteva dare. Non era arrabbiato, era solo angosciato che Trixie lo odiava per essersi allontanato per un periodo. Invece, una contenta Trixie di sedette nel divano accanto a lui, dicendogli con un sorriso sincero
"La mamma adora il vivaio dove abbiamo comprato questo albero di Natale, perché lasciano le radici, così alla fine delle feste lo possiamo piantare da qualche parte. Quando io e la mamma siamo andati una mattina per scegliere l'albero, questo albero era posizionato un po' in disparte. Il proprietario raccontava a una cliente che questo albero era veramente atipico nel bosco dove era piantato. Perché i fiori che crescevano vicino a lui, erano più rigogliosi, profumati di altri posti. Una bella cosa, ma ugualmente questo abete con altri suoi simili fu tolto per far posto a una autostrada. Erano tutti certi che sarebbe morto, essendo capitato nel camion sotto gli altri alberi di Natale. Ma quando lo tirarono fuori dal camion era perfetto, seppur un po' spoglio…"

Trixie abbassò lo sguardo
"...la sua storia mi ricordava la tua Lucifer. Tu, nonostante tutto, nonostante una famiglia cattiva, gente che ti giudica male senza conoscerti, sei sempre in piedi, pronto a tutto per aiutare i tuoi amici…"
Trixie lo guardò con gli occhi lucidi
"...come te, anche questo abete merita di essere felice. Dopo le feste, lo porteremo alla baita di mia nonna Penelope, dove lo pianteremo"

Chloe fu felice di vedere Lucifer che aveva cinto con il braccio destro le spalle Trixie accanto a lui, dicendogli con calde lacrime che gli bagnavano le guance
"Grazie Trixie, grazie. Sono state le parole più belle che abbia mai sentito"
La bambina si crogiolo nella vicinanza del suo amico.

Il giorno dopo, mattina.

Grazie Maze che era andata all'attico, prendendogli qualche cambio, Lucifer, indosso per la notte un elegante pigiama di seta blu, dormendo sul divano, anche se Chloe gli aveva offerto metta del suo letto, ma a malincuore, aveva detto no. Unico disturbo che ebbe, ma non così tanto, Trixie che poco prima dell'alba si infilò sotto le sue coperte, dormendo abbracciata a lui. Un gesto innocente che colpì al cuore il dell'inferno. Era sempre sorpreso dei gesti di affetto di Trixie e Chloe, gesti che lui conosceva veramente poco. Decise che quel giorno gli avrebbe detto chi era. Non riusciva più nel mentire alle sue amate umane.

Poco più tardi.

Facendo attenzione a non svegliare Trixie, Lucifer si alzò dal divano, coprendo la bambina con la coperta, baciandola sulla tempia sinistra. I suoi incubi con gli occhi aperti stavano tornando. Di solito era sempre solo in quei momenti. Si sedette al bancone del bar, stringendo i pugni, mentre lacrime gli scendevano piano. Tutto era come sempre. Prima il ricordo del campo di battaglia, dove si rese conto del male che aveva fatto il suo orgoglio. Poi la volta delle torture ricevute.Tremo ogni colpo di frusta, pugno che ricordava. Si morse a sangue il labbro inferiore per non urlare, non volendo spaventare Trixie. Poi fu la volta della caduta oltre il paradiso. Finì nella sua forma bruciata. Spaventato, tentò di tornare nella forma umana, ma non riusciva. Cercò rifugio nella camera di Maze, mentre Trixie, seduta nel divano, lo aveva visto tremare, piangere, trasformandosi. Lo segui, non voleva lasciarlo solo.

Lucifer sussulto, sentendo bussare alla porta della camera di Maze dove si era nascosto. La demone aprì appena la porta, dicendo a Trixie
"Io e Lucifer dobbiamo parlare del Lux"
Trixie guardò la demone alzando un sopracciglio
"Maze per favore. L'ho visto. Devi dirgli che non mi fa paura. Non deve essere più solo"

Maze aprì del tutto la porta, lasciando che quella coraggiosa bambina andasse a uno stupito Lucifer che le sorrise.

Qualche ora dopo.

Appena svegliata, Chloe fu accolta da una sontuosa colazione sul bancone della cucina. Era molto rilassata, iniziando quel giorno le due ferie natalizie. Era riuscita anche a tranquillizzare Dan con alcuni messaggi testuali, dove con sua sorpresa, l'ex marito sembrava tranquillo che Lucifer fosse con loro.

Chloe vide che Maze stava facendo colazione con Trixie sedute nel divano, guardando un cartone animato. Mentre Lucifer era seduto al bancone della cucina che sorseggiava un caffè, mentre consultata il suo cellulare. Vedendola, Lucifer la raggiunse, dicendole
"Come vedi sono tornato. Credo di non aver dimenticato niente"
Chloe annuì di si, sedendosi dall'altro lato del bancone. Ridacchiando, Trixie li indicò a Maze che rivide il suo re felice, una felicità persa da quando so era allontanato da loro.

Poco dopo.

Lucifer decise che era il momento, voleva mostrare a Chloe la sua versione da inferno. Appena Chloe tornò dalla sua camera vestita, le indicò il divano, chiedendole di sedersi con lui, notando che gli stava un po distante. Lucifer le disse
"Chloe ti prego, ricorda che sono sempre io. Non farei mai del male a te o qualunque altro. Sono stato sempre sincero con tutti dicendo chi sono. Ma ero spaventata di mostrarti...questo, per non perderti, essere scacciato, disgustarti come per altri prima di te…"
Abbassò lo sguardo
"...Ma nessuno era importante come te e Trixie"
Trixie voleva andare accanto Lucifer, ma Maze la fermò. Il re dell'inferno chiuse gli occhi, cambiando aspetto.

Chloe sgrano gli occhi esterrefatta. Seduto con lei sul divano c'era il re dell'inferno, il tentatore… Il suo amico, il suo partner, il salvatore tante volte di lei e sua figlia, colui che non sapeva mentire, la persona che amava. Non volendo più perdere tempo, Chloe lo bacio anche se bruciato. Lucifer era stupefatto, mentre Chloe gli diceva, possando piccoli baci in quel viso bruciato
"Nel mio lavoro, ho visto persone ustionati peggio di te...abbiamo molto da parlare...Ma ti accetto"

Lucifer l'abbraccio scosso da singhiozzi di pianto. Nessuno era mai arrivato al punto di baciarlo in quello stato. La voce di Trixie, scosse piacevolmente Lucifer, dicendogli mentre gli accarezzava il bicipite destro
"Lucifer non devi più piangere, provare paura vecchie. Ora sei con noi, che ti vogliamo un mare di bene. Devi solo sorridere"

Lucifer fece sedere Trixie sulla sua gamba destra, dicendogli sempre restando nella sua forma bruciata
"Trixie grazie. Nessuno mai mi aveva accettato come hai fatto tu…"
Guardo Chloe con occhi seppur di fuoco, pieni d'amore
"...tua madre. Solo Maze era sempre la mia unica amica"

Chloe allungò una mano verso Maze, che si avvicinò, visibilmente emozionata. Trixie appoggiata alla spalla di Lucifer, disse indicando sua madre
"La mamma…"
Indicò Lucifer
"...Il papà…"
Indicò se stessa
"...la figlia…"
Indicò Maze
"...la zia, con zio Amenadiel, zia Linda, zia Ella e papà Dan…"
Trixie guardò in faccia Lucifer che era tornato normale, dicendogli
"...siamo una famiglia, una famiglia speciale, la migliore" Lucifer sentì l'albero di Natale Lucifer dire felice

"Che bella famiglia"

Fine di gennaio. Baita della madre di Chloe.

Lucifer si svegliò, deliziato del calore del corpo nudo di Chloe, nudo com'era anche lui sotto le coperte. Al collo della detective era tornata la collana di proiettile.
Grazie a Maze che si occupava di Trixie, riuscivano ad avere molti momenti d'intimità.
Un po' controvoglia, Lucifer lasciò il letto, perché doveva far visita a un amico. Dalla rivelazione a Chloe della sua parte bruciata, gli incubi sia notturni che a occhi aperti erano scomparsi.

Vestito, uscì dalla camera, indossando un ampio cappotto invernale odiando il freddo. Uscito sul retro dalla baita, scese i gradini di legno che davano in una specie di giardino. L'albero di Natale Lucifer era in mezzo ad altri alberi, piante che Chloe gli aveva rivelato Trixie salvava portandoli lì. Avvicinatosi, l'albero disse a Lucifer
"Ringrazia nuovamente Trixie da parte mia. Credevo di essere solo, invece ora sono con tanti amici. Quel cattivo che aveva fatto male alla mia amica?"
Lucifer sparse sulla terra intorno l'abete, una polverina, dicendogli
"Cain si trova attualmente nella cella più profonda dell'inferno. Il mio discutibile padre, venuto a conoscenza di quanto usasse a suo vantaggio la maledizione, l'ha fatto andare in una cella del mio regno. Sconfitto come la sua organizzazione criminale…"
Lucifer sparse con il piede destro la polverina magica per terra, spiegando all'abete
"...questa polverina magica ti aiuterà nella crescita. Inoltre, non ti preoccupare, Trixie lo sa che la ringrazi sempre. Sai ti comprendo amico. Credevo sarei rimasto solo, invece ora posso dire di far parte di una famiglia speciale, la migliore. Ora vado, preparo la colazione, per la mia adorata famiglia"

Fine

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Capitolo 2
*** Il re si crede solo. ***


Nella famiglia di Lucifer, quando ancora era Samael, l'amore famigliare si circondava dell'innocenza dell'infanzia. Una infanzia che per Samael più o meno ai sette anni terminò. Una delle prime volte, la Dea sua madre, parlò a quei figli del suo marito che odiava, non risparmiando nulla
"Figli miei, vostro padre ama più il suo progetto degli esseri umani. Dobbiamo unirci per sbatterlo giù dal trono"

Precipitando tutto inesorabilmente, con Samael, un adolescente, che si trovò preda del suo orgoglio in una ribellione contro il padre Dio. Una ribellione fallita che lo portò a essere torturato e cacciato dalla sua famiglia, con la reggenza dell'inferno che era più una prigionia infinita.

Uno dei momenti peggiori per Lucifer, fu quando scoprì che in onore di Gesù, l'ultimo figlio di Dio, quella famiglia che Lucifer credeva non esistere, si riuniva in una cena in paradiso il giorno di Natale, riuscendo a essere anche cordiali tra di loro. Quel sentirsi non benvenuto, portava Lucifer, sempre più triste a isolarsi nei giorni delle feste natalizie. Una consuetudine che non mancò neanche nei primi due anni di collaborazione con Chloe. Ma il terzo anno, nel periodo natalizio, successe qualcosa che scosse quella determinazione.

Quella vigilia di Natale a Los Angeles era arrivato un freddo glaciale con neve. Lucifer che odiava il freddo, le rare volte che usciva dal suo attico, indossava un grandissimo giubbotto imbottito. Ma più del freddo, rese molto più infelice Lucifer che la detective fosse in vacanza fino alla befana. Si offrì di andare lo stesso in centrale per sbrigare le scartoffie, ma Chloe gli disse con sincerità
"Ti meriti questo periodo tutto per te. Ci rivediamo con l'anno nuovo, auguri"
Facendolo sentire nuovamente solo.

Tornato alla corvette nel garage della centrale, si tolse il giubbotto, nonostante il freddo, sperando in un malanno così umano da tenergli la mente occupata. Ma per quanto tentasse, torno all'attico solo infreddolito.

Preparandosi ad altre feste natalizie da solo, Lucifer si chiuse nell'attico.

Vigilia di Natale. Attico di Lucifer.

Intento nel bere come una spugna, disteso sul divano, con addosso solo un paio di boxer neri, Lucifer cammino fino ad arrivare nel balcone, per gridare contro il cielo a suo padre. Stava per iniziare il suo discorso contro quella famiglia in paradiso che non lo voleva, ma gli sembrò di sentire la voce di Trixie, la figlia della detective. Si sporse fuori dal balcone, vedendo nel balcone sottostante, corrispondente all'appartamento di Maze, la demone e Trixie. Le due stavano aggiustando dei festoni natalizi sulla balaustra del balcone. Incuriosito, Lucifer decise di voler sapere cosa stava succedendo. Indosso una vestaglia rossa di seta, mettendo anche dei pantaloni di pigiama grigi, ricorda di che c'era Trixie.

Appartamento di Maze.

Sentendo aprire l'ascensore, Maze sorrise pensando che erano arrivati i primi ospiti. Il sorrise si spense vedendo che era Lucifer. Il re dell'inferno entrò nell'appartamento accigliato, chiedendo a Maze
"Cosa significa tutto questo?"
Indicando l'appartamento decorato in stile natalizio. Con forza la demone lo spingeva verso l'ascensore, dicendogli sottovoce
"La madre della detective tentando di sciare si è rotta una gamba. Così la detective ha lasciato Trixie con me, per la vigilia con il giorno di Natale. Su vai via, lo so non ti piace il Natale"

Lucifer si tolse di dosso le mani di Maze, aggiustandosi la vestaglia dicendo alla demone
"Non ti preoccupare. Vado via. Non mi interessano queste piccoli party famigliari. Bene vado"

L'ascensore si aprì, rivelando una sorpresa Linda con un altrettanto sorpreso Amenadiel con dei pacchi regalo nelle braccia. Lucifer si fece da parte, dicendo ai due
"Prego, entrate. Non voglio bloccare i festeggiamenti"
Linda stava per dire qualcosa, ma Lucifer alzò la mano per fermare qualunque parola
"Lo so, da sempre dico a tutti che odio il Natale. Quindi non posso lamentarmi. Per piacere, vorrei andare"

Tornò nell'attico, andando nel balcone sedendosi. Ogni tanto sentiva qualche risata, parlottare dell'appartamento di Maze. Si disse che non si sentiva escluso. Appena sentì musica natalizia, con canzoni delle persone al piano sottostante, tornò nell'attico sedendosi nel semibuio dell'attico, tappandosi le orecchie.

Gli sembrò di sentire il suo nome. Voltandosi verso l'ascensore, vide Trixie con Maze che entravano nell'attico. La bambina gli allungò un pacchetto che aveva nelle mani, dicendogli con un ampio sorriso
"Lucifer, sia la mamma che Maze, avevano detto che eri in viaggio per affari. Visto che per il maltempo sei rimasto qui, ti voglio dare il mio regalo di Natale. Altrimenti lo avresti avuto dopo le feste"
Maze lo guardò come per dire di non disdire la loro bugia. Lucifer si alzò dal divano, dicendo a Trixie
"Prole della detective, sarei di troppo se fossi dei vostri alla festa qui sotto?"

Trixie diede il pacchetto a Maze, correndo ad abbracciare Lucifer, dicendo tutta felice
"Certo che puoi partecipare. Resterai anche domani per scartare i regali?" Un po' titubante, Lucifer gli rispose
"Certo che resterò. Datemi il tempo di mettermi apposto. Vi raggiungo giù"

Andati via, Lucifer corse nella sua camera da letto, telefonando a una ballerina del Lux chiedendole di salire all'attico. La ragazza credeva di passare dei momenti con il suo capo che non le dispiaceva. Invece Lucifer le disse dalla camera da letto
"Tesoro, ci sono degli oggetti sul bancone del bar. Trovi anche la carta da regalo e il nastro. Tu l'altra volta hai detto che lavori in un grande magazzino, facendo meglio di chiunque pacchi e pacchetti. Devi farli con quegli oggetti. Se piaceranno, nella prossima busta paga troverai il triplo dello stipendio. Naturalmente non devi dirlo a nessuno, altrimenti ti licenzio"
La ragazza si diede subito da fare, dicendo
"Non ti preoccupare capo, sarò una tomba"

Appartamento di Maze.

Trixie era in ansia. Sua madre le aveva detto che Lucifer non amava le feste natalizie, ma sperava che la magia del Natale facesse un miracolo. Lucifer arrivò con il sorriso più ampio che poteva, sempre elegantissimo con dei pacchetti tra le braccia. Amenadiel si avvicinò al fratello, facendosi dare i pacchetti che inserì sotto l'albero di Natale. Lucifer vide Ella e Dan. Dalla cucina emerse Linda, dicendo a Lucifer
"Per fortuna sei qui. Su vieni ad aiutarmi con la cena"
Trixie corse da Lucifer tirandolo verso Linda, facendo sorridere il re dell'inferno.

Poco dopo.

Lucifet dimostrò tutta la sua bravura in cucina, preparando con Linda una cena di vigilia che entusiasmo tutti.

Alla fine della visione del film: Una poltrona per due, ogni ospite prese posto nell'appartamento per dormire, indossando ognuno i propri pigiami. Una disposizione per dormire che a Lucifer non piacque molto. Perché si trovò nel divano letto con Amenadiel e Dan, mentre Linda, Ella, Maze e Trixie erano nell'ampio letto della demone. Ma nonostante tutto, in fondo, Lucifer si sentiva stranamente sereno, anche felice.

La mattina dopo.

Lucifer si alzò poco prima dell'alba, dirigendosi in cucina. Sedutosi al bancone della cucina, si ritrovò a sorridere. Era più che certo non l'avrebbero voluto a quella piccolo party natalizio, perché molti lo ritenevano troppo eccessivo o sempre pronto a lamentarsi. Quest'ultima cosa, quella di lamentarsi sempre, cercò di limitarsi tantissimo, sapendo bene che solo la detective riusciva nell'impresa di sopportarlo. Si ritrovò a sorridere nuovamente, ricordando tutti gli abbracci ricevuti da Trixie e Ella. Decise di preparare la colazione per tutti, ricordando che non poteva togliere il pigiama. Secondo le disposizioni di Trixie, solo dopo aver scartato i regali, si potevano cambiare l'abito. Il re dell'inferno spero che il regalo per Trixie gli piacesse.

Qualche ora dopo.

Linda si svegliò con un intenso odore di caffè che la estasio. Quell'odore risvegliò tutti nell'appartamento, restando senza parole, alla sontuosa colazione preparata da Lucifer.

Durante la colazione, Maze notò Lucifer molto taciturno, rispondendo agli altri con semplici si o no. Lo indicò a Linda che era persa per i muffin alla cioccolata di Lucifer. La dottoressa sussurro alla demone
"Nulla di grave, elabora che non tutti lo vedono solo come un mostro, una cosa disgustosa. Ti assicuro, si sente benissimo"
La psicoterapeuta, vide il suo amico e paziente ogni tanto asciugare una lacrima,

Finita la colazione, si sedettero tutti vicino l'albero di Natale per scartare i regali. Trixie prendeva un pacco alla volta consegnandolo al destinatario

Nessuno immaginava che mentre tutti dormivano, Lucifer aveva modificato i biglietti dei suoi pacchi, perché tranne quello per Trixie gli altri erano generici.

Con sua sorpresa, Lucifer scopri che avevano pensato anche a lui per i regali, non sapendo neanche se avrebbe partecipato. Ricevete da Linda e Amenadiel una giacca blu scura. Da Ella una fiaschetta con un disegno alla Simpson di lei che lo abbracciava. Dan gli procurò una autorizzazione illimitata, per poter accedere alle scene dei casi, anche quando c'erano di mezzo fbi o altre sigle. La demone gli regalò un paio di guanti neri, che Lucifer capì erano fatti di pelle di draghi dell'inferno. Fu la volta del regalo di Trixie. La bambina gli porse il pacchetto emozionata. Scartando il pacchetto, Lucifer rimase senza parole. Il re dell'inferno guardò con gli occhi sgranati un pezzo di ambra rotondo di qualche centimetro, con nel centro il contorno tratteggiato di una farfalla. Maze domandò a Trixie
"Ma cosa significa?"

Trixie spiegò a tutti
"Lucifer mi disse una volta che quando era bambino in paradiso…"
Per Dan e Ella, erano di certo metafore dette da Lucifer
"...Trovò un pezzo di ambra con una farfalla dentro. Non piacendogli che era morta in quel modo, riuscì con la magia per farla uscire, dandole la vita. Per ricordo di quel momento, non si separò mai da quel pezzo di ambra con il vuoto della farfalla. Ma dopo che fu cacciato dal paradiso, tornò per chiedere almeno quel pezzo di ambra…"
Trixie guardò Lucifer che sorrideva commosso guardando il pezzetto di ambra
"...i suoi fratelli più cattivi, gliela portarono distrutta…"
Amenadiel appoggiò la mano sinistra sulla spalla del fratello, non avendo mai saputo di quell' episodio
"...quindi, sapendo quanto fa male perdere qualcosa di caro, spero questo pezzetto di ambra lenisca il dolore di quando ripensa a quello originale"
Trixie si trovò nell'abbraccio di Lucifer che le disse, con gli occhi lucidi
"Grazie Trixie, grazie. Ti sei ricordata quel mio piccolo dolore, tentando di lenirlo. Grazie Trixie, grazie"
Lasciò andare Trixie, ma tenendola sempre vicino a lui, dicendo a tutti gli altri, asciugandosi qualche lacrima
"Grazie anche a tutti voi. Da sempre per me questo periodo può dirsi difficile, perché io mi considero un reietti della mia famiglia ma anche un po' di tutti, un fastidio. Ma prima di tutto Maze, la detective, poi Trixie e via via tutti voi, mi avete fatto capire che anche io posso far parte di un qualcosa di bello e puro"
Ella si precipitò ad abbracciare Lucifer, seguita da Trixie, poi Linda e anche Maze. Un po' a disagio, Lucifer sorrise commosso per quell'abbraccio comune così confortante.

Ripresosi un po' tutti. Trixie consegnò a ognuno i regali di Lucifer. Per Linda il diario originale di Freud. Amenadiel ricevete un week end tour per due nelle distillerie di whisky più famose della California, sapendo già l'angelo che avrebbe portato Linda. Ella urlò felice, perché aveva tra le mani un biglietto per la convention più esclusiva di Star trek negli Stati Uniti. Aprendo il suo regalo, Dan guardò Lucifer esterrefatto. C'era la ricevuta per la migliore tavola da surf che gli sarebbe stata consegnata pochi giorni dopo. La demone Maze era entusiasta per il regalo di Lucifer, un pugnale medievale con manico in osso di rinoceronte. Fu la volta del regalo per Trixie. La bambina aprì il pacco con cura, finendo con un ampio sorriso. Dalla scatola Trixie alzò un ciondolo ovale, aprendolo. Le due parti del ciondolo diventavano una sola foto famigliare, dove c'era Dan, Chloe, Trixie e Maze. La bambina abbraccio felice il suo magico amico, che era sicuro il cuore gli scoppiate così era pieno di gioia.

Il giorno dopo. Appartamento di Maze. Pomeriggio.

Chloe tornò per Santo Stefano. Fu molto sorpresa del racconto di Maze e Trixie di come Lucifer aveva partecipato alla vigilia di Natale e Natale. Sorridendo, Chloe venne a sapere che in quel momento, il re dell'inferno era nel suo attico, dovendo organizzare il capodanno al Lux. La detective disse arrossendo un po'
"Vado di sopra, così porto il mio regalo a Lucifer"
Prendendo da una delle valigie due pacchetti.
Attico di Lucifer.
Lucifer era in piedi, vicino il bancone del bar che ordinava degli alcolici. Sempre vestito elegantemente, mancate solo la giacca. Vedendo Chloe nell'ascensore, entrare nell'attico, Interruppe subito la telefonata, accogliendo con un sorriso compiaciuto Chloe, chiedendole
"La cara Penelope tua madre come sta?"
Chloe ridacchio
"Ci penserà due volte prima di tentare di sciare…"

Chloe tentò di non arrossire dicendogli
"...Mi hanno detto che la tua avversione verso il Natale sembra sparito"
Prima che potesse rispondere, Chloe gli allungò il suo pacchetto
"Un regalo fatto in contemporanea con Dan. Io devo dire...va bene apri, non sono brava nelle anteprime"
Lucifer aprì il pacchetto restando sorpreso. C'era un distintivo uguale a quello di Chloe, ma al posto di detective era scritto: consulente civile con un numero accanto. Chloe gli spiegò
"Dan ha fatto salti mortali per farti ottenere l'autorizzazione per tutte le scene del crimine. Io altrettanti per questo distintivo. Ci sarebbero voluti mesi"
Abbassò lo sguardo, odiando quando neanche le sue doti di recitazione, riusciva nel nascondere le sue emozioni, soprattutto con Lucifer. Il re dell'inferno le disse, altrettanto emozionato
"Grazie Chloe, vuol dire molto per me. Una ulteriore conferma che sono il benvenuto, con persone brave e oneste come te"

Chloe voleva confermargli che era sempre il benvenuto. Ma Lucifer gli diede il suo pacchetto. Aprendolo, Chloe trovò la prenotazione per un weekend in una delle più esclusive Spa. Soprattutto la detective notò che la prenotazione era per cinque persone, spiegando Lucifer
"Se vuoi, puoi portare Trixie, Linda, Ella e Maze"

Chloe già immaginava i massaggi che avrebbe fatto fare alla sua schiena dolorante. Ma nel pacchetto c'era anche un rametto di vischio. Lucifer alzò tra loro due il rametto, dicendo a Chloe
"La tradizione vuole che sotto il vischio si deve baciare, giusto?"

Un appassionato bacio, un desiderato momento tra i due finalmente avvenne. Lucifer afferrò Chloe per i fianchi, facendola sedere sul coperchio del pianoforte, domandando, tra altri baci
"Ma il pacchetto lì sul pavimento?"
Chloe gli rispose, mentre gli apriva la camicia
"Cosa metterò se finisco nel tuo letto"
Lucifer si precipitò ad aprire il pacco, non trovando nulla, con Chloe che gli spiegò
"Si tratta di una lingerie invisibile"
Lucifer ridacchio, bloccando l'ascensore, prendendo in braccio stile sposa Chloe, portandola in camera da letto.

Maze ricevete un messaggio vocale di Chloe, avvertendo di sentirlo con la cuffia. Nel vocale, una affannosa Chloe le diceva
"Tieni Trixie per un paio di ore"
Ma la voce di Lucifer disse
"Ci rivediamo domani"
Chiudendo il cellulare tra le risate di Chloe. Maze sorrise compiaciuta, dicendo sottovoce
"Finalmente, era ora"

FINE

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Capitolo 3
*** Speciali capodanni (1/3) ***


Premessa: Se fosse stato Lucifer ad allontanare Chloe e Trixie dopo la morte di Cain?

Ogni tanto a Sandman piaceva partecipare a qualche party degli umani durante le feste comandate. Quell'anno, il giorno di Natale, scelse Los Angeles.

Fu durante lo sfrenato party di un magnate della moda che rivide Lucifer. Aveva sentito parlare che lavorava come consulente civile della polizia di Los Angeles. Ancora di più si sorprese di sapere che aveva ucciso Cain circa un mese prima. Dell'ultima cosa, Sandman era piuttosto contento, non avendo mai sopportato quell'eterno pieno di se. Ma stranamente non vide quel re dell'inferno felice. Quel Lucifer che vedeva, era in piedi con un bicchiere in mano, che guardava fuori da una finestra con sguardo perso. Notò che guardava qualcosa sorridendo appena, quasi commosso. Il re dei sogni stava per avvicinarsi, ma trovò prima Maze. La demone gli raccontò tutta la storia della detective con il suo re. La demone finì
"...Quindi lei lo accetta, dopo aver visto la sua parte bruciata. Ma lui non riesce a superare il fatto che suo padre la creò per lui"
Sandman sorseggio il suo drink, nel frattempo Lucifer si era seduto in una poltrona, guardando sempre verso la finestra. Con calma il re dei sogni disse a Maze
"Sono sorpreso che uno come Amenadiel non ricordi il regalo per quelli che muoiono da giusti..."
Maze lo guardò interessata all'argomento
"...demone, i fatti sono questi. Solo il santo Valentino si occupa di far nascere qualcuno per innamorarsi di qualcun altro. Gli angeli guerrieri, come Amenadiel, portano solo le benedizioni per far nascere figli agli esseri umani che moriranno da giusti, oppure indirizzarli al loro grande amore. Infatti il padre di questa detective morì da giusto. L'amata di Lucifer, non può essete nata per lui, ma per il padre. Per avere la conferma, basta che Lucifer vada alle porte del paradiso, chiedendo a San Pietro. Il santo ricorda ogni anima morta da giusta. Anche a lui, re dell'inferno, il santo risponderà"
Con sorpresa di Sandman, la demone lo abbraccio per poi andare dal suo re.

Lucifet non riusciva, per quanto cercasse, nell'impresa di staccare gli occhi dalla scena nel grattacielo di fronte. Da una finestra, vedeva due genitori con la figlia seduti intorno un tavolo, giocare visibilmente sereni a qualche gioco in scatola. Inevitabilmente, ogni pensiero di Lucifer tornava a Chloe e Trixie, invidiando tantissimo quella famiglia felice. Si chiedeva se avessero decorato il loro albero di Natale mettendo anche l'angelo con le ali rosse, una idea di Trixie per rappresentarlo.

Il re dell'inferno era stanco, molto stanco di non poter essere felice con la donna che amava, accanto a Trixie verso cui aveva sentimenti paterni. I ricordi di quel piccolo paradiso che aveva creato con Chloe e Trixie, erano per Lucifer allo stesso tempo veleno e dolcezza. Soprattutto ripensare a come le aveva abbandonate, gli creava verso se stesso rabbia e amarezza. Semplicemente, un giorno prima dell'alba, dopo una altra notte d'amore con Chloe, si era alzato con l'intenzione di preparare la colazione. Invece si sedette in pigiama al bancone della cucina. Aveva scritto alle sue due adorate umane una lettera con poche parole, provando in quel momento una infinita nostalgia per quella piccola famiglia. Non gli era mai sembrato così bello l'appartamento di Chloe, odiando infinitamente suo padre Dio per le sue macchinazioni, non permettendogli di sentirsi degno dell'amore di Chloe, certo che meritava tutto il libero arbitrio che poteva dargli. Volò via in pigiama, ma non andò all'attico, si diresse a New York, perdendosi in party dal più estremo al più calmo, non trovando nessun giovamento. Maze lo raggiunse pochi giorni dopo. Lucifer gli offrì il suo perdono per aver ordito con Cain, vedendo la demone come un ricordo perenne del mondo che aveva lasciato a Los Angeles.

Quella notte, Lucifer asciugo qualche lacrima furtiva, guardando quella famiglia felice. Avrebbe picchiato Maze per essersi posizionata di fronte a lui. Ma le parole di Maze sussurrate all'orecchio gli fecero provare una immensa felicità, ma anche rabbia, pentimento. Con gli occhi rossi da re dell'inferno, disse con voce roca a Maze
"Io vado subito ai cancelli del paradiso"
Molti invitati del party, urlarono, quando una finestra si rompete. Sandman disse a tutti
"Nessuna paura. Solo una forte follata di vento"
Sapendo che era stato Lucifer, sfondando la finestra volando via.

Los Angeles. Quasi l'alba. Appartamento di Amenadiel, sotto l'attico di Lucifer.

Amenadiel entrò nell'appartamento con un forte dolore di schiena. La gestione del Lux lo stancata sempre, non capendo come poteva farcela suo fratello. Ma era felice. Il Lux era come sempre il night club più pieni di clienti di quasi tutta Los Angeles. Quel successo del Lux gli stava permettendo di mettere qualche soldo da parte, vista la notizia che gli aveva dato Linda. Allo stesso tempo pensò a Chloe, decidendo di starle più che poteva vicino. Proprio quando stava pensando a Lucifer, dispiacendosi che era andato via, lo vide entrare dal balcone dell'appartamento. Si preoccupo vedendolo visibilmente arrabbiato, con gli occhi rossi da inferno.

Il re dell'inferno rinfodero le ali d'angelo, dicendo con rabbia ad Amenadiel, mentre si avvicinava
"Sono andato al cancello del paradiso. San Pietro mi ha confermato che Chloe era nata per il padre, consolazione perché sarebbe morto da giusto. Non era per me! Maledetto sia tu con nostra madre. Avete rovinato tutto. Io e Chloe potevano essere felici da anni"

Finendo con un pugno in faccia ad Amenadiel che volò dall'altra parte dell'appartamento. Esasperato, dando altri pugni al fratello, Lucifer con gli occhi lucidi, gli urlava tutto il suo odio. Cercando di calmarlo, Amenadiel alzò le mani, con qualche livido in faccia, un labbro rotto. Ma Lucifer lo afferrò per la gola sbattendolo al muro, urlando al colpevole fratello
"Era tutto perfetto, ma avete rovinato la mia eternità. Ti giuro, farei del male anche a nostra madre se potessi raggiungerla"

Improvvisamente, Lucifer perse ogni forza, lasciando il collo del fratello che tossi dolorante. Tutta la rabbia di Lucifer scomparve in un attimo, lasciando un re dell'inferno amareggiato che di sedette sul pavimento, raccogliendo le gambe al petto, nascondendo il viso. Dietro di lui, nonostante dolorante, Amenadiel fu colpito di vedere il fratello scosso da singhiozzi di pianto. Sperando non lo picchiasse nuovamente, si inginocchio accanto a lui, appoggiando la mano destra sulla spalla destra, dicendogli con cautela
"Luci rassegnati. Io ti chiedo perdono da parte mia. Ero sconvolto in quel periodo. Ammetto, dovevo informarmi meglio se fosse la verità. Ora posso solo dirti, rifatti una vita"

Lucifer alzò la testa, guardandolo con gli occhi lucidi, ma perplesso
"Perché vuoi che vada via? Perché non mi sproni di andare da Chloe per tornare con lei?"
Amenadiel si allontanò dal fratello.

Lucifer si alzò in piedi. In quel momento notò dei libri sulla gravidanza umana, un libro dalla biblioteca del paradiso sulla gravidanza di una umana con un angelo. Soprattutto colpi l'attenzione di Lucifer un libro dal titolo

"Il ruolo di uno zio o una zia nella vita di un nipote senza padre"

Il re dell'inferno guardò il fratello Amenadiel, chiedendogli con la voce rotta
"Chloe è incinta? Amenadiel non rischiare che ti uccida"
L'angelo annuì di si, aggiungendo
"Anche Linda, ma di me"
Lucifet stava per uscire dal balcone per volare da Chloe, ma Amenadiel lo bloccò
"Luci ascoltami la madre Penelope sa tutto di te. L'ha convinta a odiarti. Devi prendere le cose con calma"
Lucifer annuì di si.

Quattro giorni a Capodanno, pomeriggio.

Lucifer si sentiva nervosissimo. Cammino lungo il corridoio, arrivando alla porta dell'appartamento di Chloe. Nella mano destra un enorme mazzo di rose rosse. Era certo che finalmente il destino li volesse assieme, ripensando al caso di aver trovato Sandman. Sorrise emozionato, pensando alle parole di Amenadiel
"Trixie resta sempre dalla tua parte, dicendo che sei andato via perché li ami. Devi vedere com'è felice di diventare una sorella maggiore. Chloe vuole tenere la nuova vita a ogni costo"

Stava per bussare alla porta, quando una voce lo fermò
"Vattene via bestia infernale"
Guardò accigliato Penelope in fondo al corridoio. La donna cammino con passi svelti verso Lucifer, tirando fuori dalla tasca destra del giubbotto, quello che sembrava la boccettina di un profumo. Spruzzo verso Lucifer un liquido. Il liquido provocò una piccola ustione al dorso della mano destra di Lucifer. Il re dell'inferno si allontanò qualche passo, dicendo a Penelope messosi di fronte la porta
"Acqua benedetta? Penelope se poteri ascoltarmi"
La donna quasi urlò
"Sei solo un vigliacco. Ma soprattutto il re dell'Inferno. Non ti preoccupare per la tua progenie. Convincerò quella sconsiderata di mia figlia che non vuole abortire…"
Lucifer odio profondamente quella donna
"...di darlo via alla nascita. Torna quel giorno, così porti via con te questo obbrobrio"

Lucifet si avvicinò minaccioso, ma dietro Penelope, la porta si aprì. Un entusiasta Trixie corse da Lucifer abbracciandolo alla vita, urlando felice
"Lo sapevo che saresti tornato!"
Lucifer accarezzo la testa di Trixie, dicendole mentre guardava malissimo Penelope
"Si prole, sono tornato per restare. Sono pronto a tutto …"
Mostrando alla bambina il mazzo di rose, dicendole
"...porti nell'appartamento questi fiori? La mamma dov'è?"

Fu la voce di Chloe che gli rispose
"Sono qui. Lucifet cosa vuoi?..."
Mentre Trixie correva nell'appartamento con i fiori, Chloe, visibilmente molto stanca, si rivolse alla madre
"...mamma andiamo tutti dentro. Non voglio far sapere tutto ai vicini"

Nell'appartamento,

Chloe si era seduta dall'altra parte del divano con la madre in piedi accanto a lei. Trixie invece era seduta al bancone della cucina, guardando preoccupata tutto. Lucifer, seduto dall'altra parte del divano, per richiesta di Chloe, stava per dire qualcosa, ma Chloe iniziò per prima
"Lucifer, ricordo a memoria il tuo biglietto di addio: cara Chloe e Trixie, mi sento un ladro nel restare con noi, sapendo che rientra tutto nella macchinazione di mio padre. Perdonatemi…tu sei un bastardo..."
Chloe si asciugo una lacrima a lato dell'occhio destro
"...lasciando tutto qui. Non sai come sono stata male. Se non avessi avuto Trixie accanto a me, di certo mi avresti trovato in qualche centro per curare la depressione. Poi cosa succede? mentre sono al supermercato mi sento male. Vado in ospedale. Mi dicono che sono incinta. Corro da Amenadiel. Tuo fratello mi rivela che…"
Chloe afferrò un cuscino colpendo Lucifer che chiuse gli occhi, convinto di meritare tutto da Chloe. Chloe si fermò, continuando
"...mi dice tuo fratello che il divieto di generare si rompe quando un angelo o un demone fanno sesso condividendo un amore unico, perfetto. Come lui con Linda, incinta. Ti giuro Lucifer mi sono passate per la testa mille idee. Ma…"
Singhiozzi di pianto
"...ma volevo già bene a questa vita. Comunque tutto ero stata felice con te. Poi sono arrivata qui…"
Sorrise guardando verso Trixie
"...l'ho detto a lei, la mia scimmietta. La felicità fatta persona. Dicendo che tu saresti tornato, che comunque lei diventava una sorella maggiore…"
Facendo un respiro profondo
"...Mia madre è arrivata dopo. Gli ho detto tutto, dovevo. Ora, Lucifer cosa vuoi? Non ti voglio obbligato dalla mia gravidanza. Sempre se vuoi puoi sostenere finanziariamente la crescita di questa vita. Potrai vederlo o vederla, come partecipa Dan alla vita di Trixie. Su dimmi, parla"

Lucifer gli raccontò delle rivelazioni di Sandman, che era tornato prima di sapere della sua gravidanza
"...domandalo ad Amenadiel, sai che non mente per queste cose. Chloe…"
Cercò di prendergli una mano, ma lei non glielo permise, con Penelope che lo guardava malissimo
"...capisco, sei rimasta offesa dal mio fuggire. Ti giuro, in quel momento credevo fosse la cosa migliore. Dammi un'altra possibilità. Dimostrerò che posso essere un fidanzato, un ottimo padre per questa nuova vita e Trixie"

Penelope rise, dicendo a Chloe
"Non farti ingannare, si tratta del re della menzogna, il tentatore"
Chloe guardò la madre, mentre Trixie corse da loro, mettendosi quasi di fronte la nonna
"Lucifer punisce il male, non è il male. Lui non mente mai. Nonna non lo conosci"
Lucifer appoggiò la mano destra sulla spalla di Trixie, dicendole grato
"Trixie apprezzo molto la tua difesa"
La bambina gli disse, con un ampio sorriso
"Lucifer io voglio già bene al mio fratellino o sorellina. Qualunque cosa succeda difenderò la nuova vita, anche fosse nonna Penelope o mamma stessa"
Lucifer bacio la fronte di Trixie, dicendole commosso
"Sono certo che lo farai. Io ti prometto che farò di tutto per dimostrare a tua madre che non andrò più via, ritrovando la fiducia in me"
Trixie gli guardò il dorso della mano destra
"Sei ferito?"
Lucifer non voleva dire che era stata la madre di Chloe, con dell'acqua benedetta, ma fu la stessa donna a rivelarlo
"Sono stata io con quest'acqua benedetta. Lo avrei dissolto, ma forse qui posso farlo"
Puntando verso Lucifer la boccettina che Chloe le prese di mano, dicendogli accigliata, mentre Trixie medicava la bruciatura sulla mano di Lucifer
"Mamma se qualcuno lo deve fare in pezzi quello sono io…"
Rivolto a Lucifer
"...ripeto Lucifet. Puoi gravitava intorno a noi. Niente in più"
Lucifer decise che era meglio di niente.

Due giorni a Capodanno.

Lucifer era tornato nell'attico, raggiungendolo anche Maze, felice di rivedere Trixie.

Fu quarantotto ore prima di Capodanno che le cose, diventarono strane per Chloe e Linda.

Quella mattina, l'ascensore dell'attico si aprì. Ne uscirono Chloe e Linda con delle pance di una gravidanza di molti mesi. Dietro di loro Amenadiel gli diceva
"State calme. Ci sarà una spiegazione"

Fu ancora più sorpreso Lucifer che apparve dalla camera, con indosso solo un paio di pantaloni di pigiama grigi. Disse indicando le pance gonfie "Ma Chloe, ci siamo lasciati solo ieri sera...cosa vuol dire?"
Chloe alzò le spalle
"Non lo so neanche io. Per fortuna Trixie si trova per il weekend da suo padre. Credevo di aver sognato tutto. Vedevo mese per mese crescere la pancia…"
Indicò Lucifer
"...c'eri tu, Trixie"
Linda sbuffo, dicendo accigliata
"Anche io, ma c'era Amenadiel. Ma non sarà qualcosa come quel film sugli alieni che mettono incinte tutte quelle donne?"

Una voce dal balcone fece voltare tutti. Un angelo con abiti dorati, grandi ali d'angelo era vicino la porta del balcone, dicendo esasperato
"Amenadiel come sei cambiato. Mi fai venire qui senza neanche capire il perché. Una volta leggevi i libri che ti davo. Le avresti avvertire che essendo una gravidanza di un figlio di angelici e mezzo angelici…"
Indicò Lucifer
"...quando sono in corrispondenza del Capodanno, la gravidanza termina il giorno prima la fine dell'anno…"
Guardandosi intorno
"...sapendo già che dovrò tornare per farli nascere, le due donne restino qui"
L'angelo guardò le quattro persone rimaste senza parole. Fu Lucifer che ruppe il silenzio, dicendo a Chloe che guardava il pancione, con le mani sopra
"Questo altro angelo si chiama Gabriel, un dottore del paradiso. Ti giuro non lo sapevo che la gravidanza sarebbe finita così"
Chloe gli fece segno di avvicinarsi, mettendo una mano di Lucifer sul pancione che tremo sentendo muoversi la vita dentro di lei. L'angelo

Gabriel di avvicinò alle due donne, appoggiando la mano sui ventri gonfi, dicendo
"Sono due maschi. In salute. Ce un luogo dove posso visitare?"
Lucifer indicò la sua camera da letto.

Qualche ora dopo

Maze arrivò all'attico con due ampie valigie. Era andata nell'appartamento di Chloe per prenderle tutti i cambi possibili, facendo lo stesso andando da Linda. Nel vederla, Linda le corse incontro abbracciandola, dicendole
"Scusa ma dovevo farlo, per sfogare un po' gli ormoni"

Prima che la demone potesse dire qualcosa, si aprì la porta dell'ascensore, con Lucifer di fronte un sacco di scatole. Il re dell'inferno chiamò Amenadiel, vicino al bancone del bar, dicendogli
"Fratello muovi il fondo schiena. Ce un altro carico da portare su. Ce ogni cosa possa servire ai nostri figli..."
Indicando a Maze qualcosa dietro di lei, mentre dal balcone entrava un angelo, con abiti da carpentiere con tanto di cappello giallo in testa
"...portalo nella sala da pranzo. Per ora lasceremo lì dentro i nidi/culla per i figli in arrivo…"
Rivolto all'angelo carpentiere
"...Ce un lungo tavolo, usa quello per fare i nidi/culla…"
Lucifer si guardò intorno, chiedendo
"...Chloe dov'è?"
Linda indicò la camera da letto, dove Lucifer aveva fatto mettere in tempi da record una porta scorrevole a destra. Un po' preoccupato, Lucifer ci andò.

La porta era aperta. Trovò Chloe distesa sul fianco sinistro, coperta fino al collo dalle coperte che parlava con il viso nascosto lì sotto, dicendo
"Non ti agitare. Trixie ci sarà. Domani che è lunedì doveva tornare comunque. Già ti adora come io. Si, anche tuo padre ci sarà alla tua nascita…"
Gabriel li aveva avvertiti. Delle volte in alcune gravidanze al termine, la vita dentro la madre parlava con lei. Lucifer era sempre più affascinato dalla sua Chloe che diceva al figlio dentro di lei
"...tesoro, lo so, dalla nascita non potremmo più parlare così. Ma avremo tempo. Poi se diventi un chiacchierone come tuo padre. Cosa? Si che lo amo, ma era stato un po monello...veramente? Quando ci avviciniamo i nostri cuori battono allo stesso ritmo?..."
Lucifer si porto una mano sul petto, felice di saperlo
"...ma non devi essere triste perché da lui ogni tanto percepisci sentimenti di amarezza. Credo sia perché ogni tanto crede che non sono felice che sia con me, non dirglielo, ma sono felice. Sono solo un po' o cattivella con lui, per ripicca di essere andato via, ma non dirglielo"
Lucifer sorrise, decidendo di andare per mettere tutto apposto per l'arrivo di suo figlio.

Quella notte.

Cloe non riusciva proprio a rilassarsi. Si sedette nel letto di Lucifer, accendendo la luce. Con delicatezza accarezzo il pancione, con mille pensieri in testa. Guardò verso l'entrata della camera, con mezza porta a scorrimento chiusa. Lei sapeva che Lucifer dormiva nel divano, dopo che lei, per semplice ripicca gli aveva detto di non volerlo nel letto. Ma gli mancava. Stava per chiamarlo quando sentì la sua voce chiedergli
"Chloe ti senti bene?"
Gli rispose con la voce rotta
"Ti voglio qui con me, Lucifer mi manchi"

Felice, Lucifer entrò nella camera, con indosso solo un paio di pantaloni grigi. Si sedette accanto a lei, dicendole mentre le accarezzava una guancia
"Dimmi, cosa non ti fa dormire. Forse il piccolo si muove?"
Chloe scosse la testa, dicendo preoccupata
"Solo mille pensieri"
Lucifer le presse dolcemente le sue mani mettendole sul suo petto
"Chloe riconosco di avete mille colpe verso di te. Ma ora ci sono. Nulla mi porterà lontano da te. Ti prego Chloe, diamoci una possibilità. Io sono certo che il destino ci vuole finalmente uniti"
Chloe si appoggiò a Lucifer, che le disse mettendole la testa sulla sua spalla destra
"Ora riposa. Non deve preoccuparti nulla"
Nel tepore della vicinanza del suo amato Lucifer, Chloe riuscì nell'addormentarsi, sorridendo quando percepì la mano del re dell'inferno sul pancione.

Mattina. Il giorno prima di capodanno.

Trixie arrivò all'attico con Maze alle nove di mattina. La bambina si recò subito dalla madre, ma vedendola dormire abbracciata a Lucifer, che accennava un sorriso nel sonno, tornò indietro, dicendolo a Maze.

Qualche ora dopo.

Quasi nello stesso momento si ruppero le acque di Chloe e Linda. La dottoressa fu portata da Amenadiel e Maze nella camera da letto preparata nell'attico. Chloe invece fu portata in braccio da Lucifer stile sposa, portandola nella sua camera da letto.

Sempre con Chloe c'era Trixie che si era arrampicata sul lato destro del letto, asciugando la fronte della madre.

Pochi minuti dopo arrivò Gabriel con un assistente. Controllo prima Chloe, dicendole
"Mancano almeno venti minuti. Porta pazienza..."
Dicendo a Trixie
"...piccola umana, devi dare il posto al padre. Se la nuova vita non lo vede, ci vorrà per accettarlo. In pratica sarai più voluta tu che lui"
L'assistente corse in camera
"Si vede la testa dell'altro neonato"
Gabriel si recò da Linda. Chloe guardò Trixie, dicendole
"Lo so, abbiamo progettato tutto perfettamente. Ma anche tu lo vuoi con noi quel diavolaccio"
Trixie le sorrise. Bacio la fronte della madre, mentre Lucifer entrava in camera vestito sempre in modo impeccabile. Il re dell'inferno domandò a Trixie
"Mi ha detto Gabriel che devo stare al tuo posto. Cosa ne pensi?"
Trixie scese dal letto, rispondendo a Lucifer
"Certo che devi essere tu accanto la mamma"

Per essere più comodo, Lucifer si tolse la giacca, il panciotto, la cintura dei pantaloni, i calzini e le scarpe.

Chloe cercava di ricordare le lezioni sul parto durante la gravidanza di Trixie. Il pianto del figlio di Amenadiel fece sorridere Chloe, come Lucifer e Trixie. Poco dopo Gabriel tornò da Chloe controllando la dilatazione. Maze era sulla porta, pronta ad aiutare.

Dopo un paio di spinte, quando Lucifer sentì il pianto di suo figlio, calde lacrime gli inumidirono le guance, come stava succedendo a Chloe. Lucifer bacio il viso della sua adorata, dicendole
"Ti amo Chloe, ti amo tantissimo"
Gabriel appoggiò il neonato sul petto di Chloe, che commossa disse al figlio
"Ciao tesoro. Io sono la tua mamma, mentre questo signore tutto emozionato il tuo papà"
Lucifer poteva giurare che il figlio lo avesse guardato riconoscendolo.

Notte di capodanno, poche ore alla fine dell'anno.

Linda e Amenadiel con il figlio si erano trasferiti nell'abitazione di lei quella mattina di Capodanno. Nelle stesse ore, Lucifer aveva inviato a Linda tutto quello che aveva comprato per il nipote, tra cui il nido/culla. Un nido culla che impressiono Chloe. Era una grande tavola rotonda bassa, con il bordo rialzato. Era imbottita, con tantissimi cuscini dentro. Chloe si sedette lì dentro con il figlio nelle braccia e Trixie accanto. Li seguì Lucifer che spiegò a Chloe
"In una culla umana, nostro figlio non potrà aprire le ali. Qui invece non avrà ostacoli"

Fuori i fuochi d'artificio annunciavano il nuovo anno, ma per quella famiglia felice tutto ciò che serviva era lì.

CONTINUA

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Capitolo 4
*** Speciali capodanni (2/3) ***


Attico. Capodanno. Poche ore alla fine dell'anno. Quattro anni dalla nascita del figlio di Lucifer e Chloe

Chloe chiuse la pistola nello scomparto nascosto dell'armadio, preparato da Lucifer. Anche se oramai da tre anni era la titolare con Lucifer di una rinomata agenzia investigativa: Decker e Morningstar, non aveva perso l'abitudine di andare spesso al poligono di tiro.

Lasciare il suo lavoro da detective, un nome che Lucifer usava ugualmente mentre lavoravano, fu per Chloe una scelta obbligata, per restare di più con la sua famiglia, senza perdere la sua passione per la giustizia.

Sorrise ricordando lo sbigottimento di Ella è Dan nel sapere della natura di Lucifer. Uno sbigottimento che diventò entusiasmo, quando Lucifer e lei gli proposero di venire assunti dalla loro agenzia investigativa. Dan diventò un genio nei risolvere i cold case, mentre Ella con tutte le apparecchiature super moderne era in paradiso.

Chloe guardò un po' commossa la foto appesa al muro del matrimonio con Lucifer appena un anno prima. Il re dell'inferno con la sua amata si erano sposati sulla spiaggia del loro primo bacio, a officiare l'angelo padre Frank. La sorpresa fu il padre di Chloe, che l'accompagno all'altare. Nella foto, fatta subito dopo la cerimonia, Lucifer, padre Frank, il padre di Chloe e anche il figlio Luc, avevano sfoderato le ali, con Chloe e Trixie divertite in quel mare di piume.

Uniche due pecche in quel paradiso che avevano creato, la madre di Chloe e Amenadiel.

La madre di Chloe non voleva avere più niente a che fare con loro, vedendoli come una famiglia dell'inferno. Una mancanza un po' lenita dal padre di Chloe, un angelo anima benedetta che ogni tanto gli faceva visita.

Mentre Amenadiel che si era riconciliato con il padre Dio, aveva litigato con Lucifer, perché pretendeva facesse lo stesso.

Chloe ricordava bene quel giorno, quando Lucifer scopri il voltafaccia del fratello. Successe tutto un paio di mesi prima del matrimonio. Erano andati a pranzo da Amenadiel e Linda come al solito. Trixie adorava prendersi cura del piccolo Charlie e suo fratello allo stesso tempo, dando modo agli adulti di mangiare in pace. Ma un nuovo ospite fece alzare di scatto Lucifer dalla sedia. Suo padre Dio comparve nella sala da pranzo. Chloe non poteva dimenticare le parole di Lucifer al fratello
"Amenadiel ti avevo detto che potevi avere a che fare con lui. Ma di lasciarmi fuori. Non starò mai nella stesso posto con lui"

Amenadiel di avvicinò al padre Dio, dicendo a Lucifer
"Fratello non posso dividere le due cose. Non posso negare a mio figlio il paradiso. Non obbligarmi nella scelta, puoi perdere"
Lucifer guardò Linda, piuttosto imbarazzata, dicendo al padre Dio
"Per te solo parole di odio da parte mia. Non ti permetto di far parte della mia vita o della mia famiglia. Io con l'aiuto di Maze sono riuscito nel riformate l'inferno, lasciandolo ai demoni non selvaggi, dovendo andare solo una volta l'anno per qualche ora. Tutto senza il tuo aiuto. Si puoi vendicarti, ma non mi importa"
Dio gli rispose
"Lucifer non voglio nessuna vendetta, solo la pace"

Lucifet di diresse dove erano i bambini, prendendo suo figlio in braccio, dicendo al fratello
" Amenadiel non sei più il benvenuto. Linda ti ringrazio di tutto. Per fortuna non devo più parlare con altri dei miei problemi, mi confido con Chloe"
Chloe sorrise, dicendo a Trixie confusa
"Vieni scimmietta. Ti spiegheremo fuori cos'è successo"
Ma Dio comparve di fronte a Lucifer che aveva il figlio in braccio
"Lucifer, tu vedi solo il marcio in me. Vediamo come vede, l'altra tua faccia tuo figlio"
Lucifer si trovò nella sua versione bruciata con sorpresa di tutti. Una parte di se che non aveva mai mostratto al figlio. Tentando di non spaventarlo, Lucifer lo stava dando a Chloe. Il bambino si attaccò alla camicia di Lucifer, urlando
"Papà! Papà!"
Non volendo lasciarlo. Persino Dio si stupì che al bambino non importasse nulla dell'aspetto del padre. Con un orgoglio enorme, Lucifer tornò del suo aspetto normale, uscendo dell'abitazione con Chloe e Trixie.

La risata allegra del figlio Luc la riportò alla realtà. Aprendo la porta della camera lo vide sul divano con Trixie che gli faceva il solletico. Chloe era felice che i suoi due figli fossero così in simbiosi. Il bambino che quella notte avrebbe compiuto quattro anni.

Chloe ricordò con dolore l'unica volta che suo figlio era stato sul serio triste. Appena il figlio compì tre anni, sapendo bene controllare le ali, avevano deciso di fargli provare un asilo nido. Fu la peggiore delle decisioni. Il bambino si trovò male dal primo giorno, non potendo fare altro che restare seduto, al massimo giocare con delle formine, gettati in un giardino con poca sorveglianza facendo il peggio. Il peggio fu per Luc che cercando di raccogliere un ragnetto sotto un albero, si procurò taglio al braccio, per un pezzo di vetro nel terreno.

Per quanto tutti si aspettasero che Lucifer andasse fuori di testa, fu invece Chloe che urlò alle maestre con la preside
"Siete il miglior asilo della città. Dovreste controllare ogni angolo del giardino, invece ci sono vetri nel guardino, io vi..."
Lucifer fu costretto ad afferrarla, portandola via di peso, dicendo a Maze
"Maze disdici l'iscrizione, noi andiamo a casa"
Seppero solo dopo che Maze usando le parole, la presenza diabolica aveva fatto così paura alle maestre e la preside da farle piangere.

In auto Chloe sul sedile posteriore della corvette con tettuccio, non smetteva mai di baciare e carezzare il figlio, che odiava la fasciatura al braccio, piagnucolando. Per calmare il figlio, Lucifer gli disse mentre guidava
"Luc, ora puoi vantate anche tu una ferita da eroe..."
Avendo capito che il figlio voleva salvare il ragnetto caduto in una buca
"...Il ragnetto ti ringrazia"
Il bambino sorrise, mostrando felice la fasciatura alla madre, che guardò con infinito amore suo marito. Giunti al Lux, passando per il locale dove gli addetti stavano procedendo alla pulizia, Luc corse tutto contento da Ernest, un giovane che si occupava delle pulizie del locale, che alcune sere si occupava anche di un piccolo asilo nido che Lucifer aveva fatto allestire sul retro, per i figli piccoli dei lavoranti che non potevano permettersi una baby sitter. Anche Luc ci era stato, entusiasta del suo insegnante. Chloe e Lucifer videro il figlio farfugliare a quel ragazzo cos'era successo. In seguito, fu allestito al piano superiore del Lux un vero asilo nido, anche di giorno per i figli dei lavoranti al Lux, dove Luc era felicissimo, grazie a Ernest che riceveva il triplo dello stipendio.

Per l'ulteriore istruzione di Luc, si optò per l'insegnamento a casa, potendo occuparsene benissimo Lucifer.

Le lezioni di Lucifer al figlio, con delle volte Trixie, Chloe o Maze, come un gioco avevano stimolato l'apprendimento del piccolo Luc che a quasi quattro anni, conosceva molte parole in diverse lingue, perfino la lingua angelica. Il bambino era anche bravo nel fare piccole addizioni, sottrazioni.

L'attenzione di Chloe tornò al figlio, quando lo senti dire a Trixie
"Trixie guarda cosa so fare"
Il piccolo srotolo due lunghe ali con le penne multicolori, allungando e raccogliendo le due appendici. Trixie batte le mani, voltandosi verso la madre sentendole dire
"Il mio meraviglioso Luc"
Con gli occhi lucidi. Il bambino, emozionato, nascose il viso abbracciando la sorella. Ma quasi subito il bambino si guardò intorno, dicendo preoccupato
"Dov'è papà? Voglio mostrare anche a lui cosa faccio con le ali"
Lucifer era giù al Lux, per lasciare il night club a Maze, che adorava il capodanno in quella bolgia. Chloe prese in braccio il figlio dicendogli, mentre il piccolo rinfoderava le ali
"Luc, papà finisce giù al Lux, per essere tutto nostro per il Capodanno"
Il bambino l'abbraccio, gettandogli le braccia al collo, dicendole con il viso nascosto nel suo collo
"Ti voglio bene mammina"
Il bambino alzò la testa, guardando verso l'ascensore sorridendo, dicendo felice
"Ecco papà"
Chloe lo posso sul pavimento, vedendolo correre verso l'ascensore, dicendo felice nelle braccia di suo padre
"Papà guarda cosa so fare"
Vedendo le ali del figlio, Lucifer sfodero le sue, dicendogli
"Non vedo l'ora di volare con te. Già sei bravo in piccoli voli"
Il bambino disse con voce bassa, per sembrare un adulto
"Ma mai oltre il balcone, ricorda Luc"
Risero tutti a quell'imitazione del bambino di suo padre. La famiglia si diresse in cucina per preparare la cena.

Dietro il bancone della cucina, Lucifer si incupì dopo aver letto un messaggio sul cellulare. Preoccupata, Chloe gli sussurrò, mentre il marito controllava la cottura di riso con i funghi
"Cattive notizie?"
Lucifer sorrise appena
"Solo la dimostrazione di quanto i miei fratelli, Amenadiel e Michael siamo dementi. Hanno provato la tecnica dei miei genitori per insegnare ai piccoli angeli il volo. Tra questi anche il figlio di Amenadiel. Inevitabilmente il bambino si trova con una ala rotta. Gli alyri picvoli angeli non sono meglio. Era un messaggio di Azrael"

Chloe accarezzo il braccio del suo amato Lucifer, sapendo quanto odiava queste cose. Quando lui insegnò al loro figlio l'uso delle ali, si sedete con lui nel balcone convincendolo che non doveva avere paura. Nello sgomento di tutti, il piccolo Luc era capace dì alzarsi in volo, per finire tra le braccia del padre. Cercarono di dimenticare quelle notizie, mentre fuori la città era in festa.

Prima dello scoccare del nuovo anno, ogni anno, succedeva un piccolo miracolo solo per loro nel cielo stellato. Lucifer aveva convinto Azrael a mettere nel cielo una stella che in quella notte, lanciava quattro piccole luci. Quelle luci erano loro quattro la loro piccola famiglia. I successivi fuochi d'artificio per il nuovo anno, erano qualcosa in più.

Quinto anno di Luc, poche ore prima del capodanno.

L'angelo Gabriel entrò dal balcone con un pacco in mano. Accanto a lui un bambino dell'età di Luc, con lunghi capelli biondi. Trixie che era seduta sul pavimento con Luc, giocando con dei lego, per costruire un dinosauro, conosceva quel bambino come il figlio di Gabriel. Notò che era molto silenzioso, quasi impaurito. Dalla libreria emerse Lucifer che indicò il balcone a Gabriel, dicendogli
"Gabriel ti prego riporta quel pacco in paradiso. Come ogni capodanno non voglio nessun regalo da mio padre"
Gabriel posò il pacco sul pavimento, dicendo a Lucifer
"Lucifer non posso riportarlo in paradiso. Da quando Amenadiel crede che sarà il prossimo Dio, lui con suo figlio sono dei tiranni. Puoi farne cio che vuoi"
Lucifer alzò le spalle, indicando a Gabriel il bancone del bar, dicendogli
"Siediti qui, beviamo qualcosa"
Gabriel gli domandò
"Chloe non ce?"
Lucifer verso in due bicchieri di vetro trasparente il migliore whisky, rispondendo al fratello
"Si gode una doccia rilassante. La merita dopo una ulteriore con me"
Sorridendo compiaciuto al fratello. Gabriel tentò di andare verso Lucifer, ma il figlio lo bloccò. L'angelo disse accigliato al figlio
"Zavi per favore. Cosa ti prende in questo periodo? Non vuoi tirare fuori le ali, sei sempre pauroso"
Lucifet chiamo il figlio Luc, sussurrandogli qualcosa all'orecchio.

Luc guardò l'altro bambino con gli occhi sgranati, correndo da lui, dicendogli mentre il bambino tremava
"Il mio papà dice che tu puoi aiutarci, per fare il dinosauro. Veramente sai usare i Lego? Ci crolla sempre la testa del dinosauro"
Il bambino guardò dove era Trixie, seguendo Luc.

Libero, Gabriel si sedete al bancone del bar, bevendo quasi tutto il whisky nel bicchiere, dicendo a Lucifer
"Non dico che prima di fosse pace in paradiso. Ora ce una corsa di Amenadiel e Michael per essere il prossimo Dio. Anche se nostro padre credo faccia apposta ad alimentare la convinzione di Amenadiel che sarà lui, per avergli dato un figlio speciale, unione del paradiso e della Terra. Seppur molti in paradiso dicono che tuo figlio possiede più meriti per essere un erede al trono"
Lucifer scosse la testa, finendo il whisky nel suo bicchiere
"Improbabile. Mio figlio odia suo nonno Dio quanto me. Perché fin dalla nascita comprende che mi hanno fatto solo male quelli in paradiso, tranne delle eccezioni che si contano sulle dita di una mano. Ma Jesus non dice nulla di tutte queste diatribe?"

Gabriel svuoto il bicchiere
"Jesus non entra in queste cose. Non gli serve. Si può dire che nostro padre oramai abbia la metà del trono. L'altra metà Jesus"

Qualche minuto dopo.

Gabriel rifiuto il terzo bicchiere di whisky, mentre Chloe usciva dalla camera da letto, con indosso un paio di jeans scuri e una maglietta rossa con decorazioni natalizie. Con un paio di pantofole, sorrise a Gabriel vedendolo. Dov'era Luc e Trixie, il figlio della detective srotolo le ali, dicendo tutto contento al figlio di Gabriel
"Grazie Zavi! Sei mitico"
Con sorpresa di Gabriel, suo figlio srotolo le ali, ali dorate. Il dottore angelico disse a Chloe e Lucifer
"I vostri figli hanno fatto il miracolo. Da settimane non voleva farle uscire…"
Guardò l'orologio
"...Dobbiamo proprio andare. Vi ringrazio"
Ma Trixie si avvicinò ai tre adulti, sussurrandogli
"Devo dirvi qualcosa, soprattutto a te zio Gabriel. Tuo figlio con altri piccoli angeli in paradiso, sono bullizati da Charlie, il figlio di Amenadiel. Lui gli impone di non srotolare le ali, solo quando glielo permette lui. Dice a tutti che sarà il figlio di Dio"

Gabriel si alzò dallo sgabello chiamando.il figlio che rinfodero le ali, andando da lui con sguardo basso. Subito Luc lo affianco, rinfoderando le ali, dicendo
"Zavi devi dirlo al tuo papà. Quell'altro bambino non può uccidere il tuo papa"
Erano tutti sgomenti. Il bambino disse con Luc accanto che gli massaggiava la schiena, come faceva con lui sua madre per tranquillizzarlo
"Il figlio di zio Amenadiel quando viene in paradiso ci ordina cosa dobbiamo fare. Dice che se non lo facciamo, farà uccidere i nostri genitori"

Gabriel abbraccio il figlio. Tenendolo in braccio, disse a Luc e Trixie
"Grazie di cuore. Vedrò di sistemare la cosa in paradiso"
Luc corse nella sua camera, tornando con un piccolo dinosauro, dicendo al figlio di Gabriel porgendogli il giocatolo che il bimbo accettò
"Un regalo per te"
Il bambino gli sorrise, dicendo
"Spero di rivederti, sei simpatico"

Andati via, Lucifer fece sedere il figlio sul bancone, dicendogli mentre gli prendeva dal frigo dietro il bancone un succo di pera
"Figliolo sono orgoglioso di te"
Guardando Chloe e Trixie che sedute nel divano sceglievano un film da vedere. Il bambino bevete un po' del succo, dicendo al padre che stava preparando dei drink analcolici
"Ma perché Charlie il figlio di questo Amenadiel si comporta così? Io non farei mai questo a qualcuno con le ali"

Lucifer cercò di limitare parole troppo forti per le orecchie del figlio, limitandosi a
"Luc molte persone si credono sopra di tutto senza esserlo. Quel bambino non conosce limiti per colpa del padre, soprattutto. Amenadiel tu non lo ricordi, ma si tratta di un mio fratello..."
Luc finì il succo, non ricordando proprio quello zio
"...Ma si era rivelato un serpente"
Cercando di scacciare i pensieri tristi, fece scendere il figlio dal bancone del bar. Improvvisamente tutto cambiò.

Lucifer e Chloe si trovarono in una ambientazione da favola, ma chiusi in una ampia gabbia di ferro. La cosa che sorprese i due, era che sui lati di una grande strada di mattoni gialli, c'erano tante gabbie come la loro, con dentro altre coppie. Con sgomento videro che a circa un paio di metri da loro c'erano in una gabbia Amenadiel e Linda. Dall'altra parte, Lucifer riconoscete il re degli elfi con la moglie. Vedendolo, Amenadiel gli urlò
"Vediamo ora quale figlio vincerà contro il folletto Jik"
Una preoccupata Chloe domandò a Lucifer
"Chi sarebbe questo Jik?"
il re dell'inferno le spiegò.

CONTINUA

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Capitolo 5
*** Speciali Capodanni (3/3) ***


Lucifer spiegò a Chloe

"Quando mio padre Dio creò il paradiso, il folletto Jik comparve all'improvviso, non rivelando mai da dove veniva. Ti giuro Chloe, per i primi eoni non dava fastidio a nessuno. A poco a poco si avvicinò a mio padre, scoprendo la sua passione per gli scacchi. Stuzzicando il suo orgoglio lo sfidò proprio a una partita di scacchi, in palio il potere di Dio. Il folletto vinse. Ma mio padre lo maledisse. Avrebbe potuto avere il suo premio solo tra mille eoni, sempre se sarebbe riuscito nel corrompere diecimila figli di coppie magiche, che avrebbero abbandonato i genitori. Se anche uno avrebbe scelto i genitori quel bimbo o quella bimba avrebbe avuto il potere di Dio"
Chloe sorrise
"Siamo apposto. Luc sceglierà sempre noi"
Lucifer l'abbracciò
"Amore mio, sono certo. Solo che il potere di Dio, in un animo ancora così piccolo può dare alla testa. Luc sceglierà noi, ma potrebbe impazzire. Lo dovremmo convincere a dare il potere a Dio"
Chloe scosse la testa
"Ci riusciremo. Con tutto l'amore che gli abbiamo sempre dato, lui crederà alle nostre parole. Lo so"

Nella stessa realtà alternativa, in un luna park.

Il folletto, alto quanto Luc, disse ai bambini che avevano quasi tutti l'età di Luc
"Bimbi belli, come sono noiosi i grandi. Io vi offro un eternità giocando in questo luna park. A ogni gioco vincerete delle monete d'oro. Con queste avrete giocattoli e cibo a volontà…"
Il folletto diventò triste
"... Ma se proprio volete liberare i vostri genitori, prendete cento monete, percorrere questa strada di mattoni gialli. Vi porterà da loro liberandoli"

Luc senti l'adrenalina piacevole come tutti gli altri. Suo cugino Charlie corse subito al chiosco con delle freccette da lanciare a palloni pieni d'acqua. Il figlio della detective si avvicinò a un chiosco con delle papere di plastica. Le papere si muovevano in una grande botte riempita d'acqua. Con una lunga canna da pesca, doveva prenderne più che poteva. Gli bastava agganciare un ferro ricurvo sulla testa delle papere. Ma un suono lo scosse, facendolo sorridere. Era il suono di un punchingball. Vide nel ricordo, suo padre che passò al proprietario di un punch ball, in un luna park, una mazzetta di soldi, dicendogli
"Dovrai comprare un altro…"
Rivolto a Luc nelle braccia di Chloe
"...Luc guarda, un giorno lo farai anche tu"
Il re dell'inferno con un pugno spezzò in due letteralmente il gioco. Felici Luc e Trixie battevano le mani.
Quel ricordo fu una scossa per Luc. Velocemente raccolse le monete necessarie a ogni chiosco per liberare i suoi genitori, percorrendo la strada di mattoni gialli. Il folletto Jik guardò molto preoccupato Luc allontanarsi dal luna park.

Dopo qualche minuto sulla strada di mattoni gialli, Luc si ritrovò il folletto Jik accanto. Dopo altri minuti in silenzio, il folletto iniziò un frenetico ballo, saltando intorno Luc che cercava d'ignorarlo. Il folletto gli disse ridendo
"Bambino, ci sono deliziosi dolci da mangiare…"
Nuovo ricordo di Luc. Vide sua sorella Trixie e il padre Lucifer preparare una torta al cioccolato. Luc e sua madre furono i giudici per dire se era buona. Giudizio positivo dopo l'assaggio di una fetta. Luc percepì la voce del folletto dirgli
"...per non parlare delle bibite…"
Luc sorrise, vedendo suo padre Lucifer preparare dei drink, facendo volare in aria diverse bottiglie, prendendole a una a una. La voce del folletto lo acciglio
"...su bimbo, torna indietro"
Luc scosse la testa, dicendo al folletto
"Io libero i miei genitori. Dobbiamo tornare all'attico. Qui non mi piace. Voglio rivedere la mia dolcissima ma anche tosta mamma il mio magico papà. Mi manca mia sorella Trixie, zia Maze. Io non voglio restare qui"
Correndo via dal folletto che decise di usare le maniere dure.

Luc trovò sul percorso una zona desertica. Ma il piccolo Luc non si diede per vinto. Anche se assetato, continuava nel percorrere la strada di mattoni gialli, controllato più volte la tasca, ricontando le monete.

Sempre con una determinazione che sorprese il folletto, Luc superò una zona dove pioveva continuamente. Un'altra zona piena di pietre.

Dopo l'ennesima zona, un fitto bosco, che Luc superò senza fermarsi, seguendo la strada di mattoni gialli, il folletto era esasperato.

Nelle gabbie.

Amenadiel guardò il fratello nell'altra gabbia con sufficienza
"Mio figlio sono certo stata correndo qui per liberarci. Fratello mio figlio a un cuore d'angelo"
Lucifer stava per dire qualcosa ma Chloe lo anticipò piacevolmente
"Non osare dire male di mio figlio. Lui può essere principe e re di qualunque posto. Sono orgogliosa che sia come suo padre, un guerriero dal grande cuore. Perché noi abbiamo cresciuto nostro figlio con infinito amore, facendogli capire che ogni azione può portare conseguenze a tutti. Mentre tuo figlio, caro Amenadiel fa quello che vuole, dicendo che sarà un re. Fa del male persino a te e Linda"
Linda seduta per terra annuiva di si, concorde con Chloe, alzandosi in piedi, dicendo a Chloe e Lucifer
"A una mania mio figlio. Lui vuole cambiare le facce delle persone. Vede qualcuno che dorme? Lui deve disegnare sopra la faccia per cambiarla. Anche lui, il grande padre ha fatto la stessa fine. Per sua fortuna aveva usato il pennarello nero. Chloe tuo figlio fa la stessa cosa?"
Chloe guardò Lucifer, rispondendo a Linda
"Veramente Luc fa in modo di essere silenzioso. Delle volte copre la persona che dorme. Altre volte di accoccola con noi se sono io, Lucifer oppure Trixie...Trixie..."
Guardò Lucifer preoccupata
"...sarà spaventata"
Lucifer la tranquillizzò
"Qualcuno del paradiso le avrà spiegato. La conosci sa cavarsela"
Il re dell'inferno abbracciò la sua amata mentre Linda e Amenadiel stavano litigando.

Pochi minuti dopo.

Ogni figlio o figlia delle coppie magiche, comparvero a qualche passo dalle gabbie dei genitori. Molti bambini avevano le braccia piene di giocattoli e dolci. Una voce domandava ai piccoli
"Chi scegli, i tuoi genitori o il folletto Jik?"
A uno a uno i bambini rispondevano il folletto Jik. Quando anche la gabbia di Amenadiel e Linda scomparve con il loro figlio Charlie, la voce disse a Lucifer e Chloe
"Vostro figlio vuole liberarvi"
I due felici genitori videro una grandissima gabbia legata su un vulcano, con dentro tutti i genitori con i figli dicendo la voce
"Il nuovo Dio deciderà la loro fine".

Mezz'ora dopo.

Distrutto, Luc sorrise vedendo l'unica gabbia rimasta, con dentro sua madre e suo padre. Zoppicando il bambino arrivò a pochi passi dalla gabbia, scosso da singhiozzi di pianto. Lucifer e Chloe si abbassarono all'altezza del figlio, ma il folletto Jik si posizionò di fronte, dicendo disperato a Luc
"Luc, amico mio. A che ti servono i genitori. Io ti prometto di darti tutto. Vieni via con me"
Lux si asciugò le guance e gli occhi, gridando al folletto
"Vattene! Non voglio più vederti! Devo liberare i miei genitori"
Il folletto scomparve. Con fatica, Luc inserì le monete in un imbuto che apparve da sottoterra. La voce disse, mentre la gabbia scomparve
"Il nuovo Dio può dirsi scelto"
Ma Chloe e Lucifer erano corsi per soccorre il figlio. Luc sorrise felice, nelle braccia di Chloe. Lucifer disse al figlio che sonnecchiava felice, con la testa appoggiata sulla spalla destra della madre
"Luc lo so sei stanco. Ma devi fare qualcosa d'importante. Devi farlo figlio mio"
Il bambino si passò la mano destra sulla faccia, dicendo al padre
"Papà dimmi"
Lucifer gli indico la gabbia sul vulcano
"Lux, devi pensare questa frase: tutti tornino alle loro abitazioni"
Il bambino esegui. La gabbia sparì. Lucifer accarezzò i capelli del figlio, orgoglioso di lui. Felice di riaverlo, Chloe baciò la tempia sinistra del figlio.

Los Angeles. Attico. Poche ore dalla scomparsa di Lucifer, Chloe e Lux.

L'angelo Padre Frank e l'angelo Joe Decker, attendevano con Trixie il ritorno di Lux con i genitori. Improvvisamente i tre comparvero vicino il balcone. Trixie urlò vedendo com'era conciato Lux, ma Chloe la tranquillizzò
"Si riprenderà"
I due angeli si inginocchiarono, dicendo l'angelo padre Frank
"Onore al nuovo Dio"

Un trono comparve di fronte il bancone del bar. Lux scomparve dalle braccia di Chloe, comparendo sul trono completamente sanato. Una voce disse
"Ora sei Dio. Puoi fare quello che vuoi. Puoi punire chi vuoi"
Lucifer di fece avanti, dicendo a Luc
"Luc non ascoltare la voce. Non puoi tenere il potere. Sei troppo giovane"
La voce quasi urlo
"Dio Luc non lo ascoltare. Lui vuole rubare il tuo potere. Devi distruggerli. Devi andare in paradiso per avere il trono"
Luc guardò la sua famiglia così speciale, dicendo alla voce
"Non mi farebbero mai del male, voce stai zitta…"
Rivolta al padre Lucifer
"...Papà cosa devo fare?"
Lucifer si avvicinò a Luc facendogli segno di seguirlo, dicendogli
"Dovrai passare il potere a qualcuno…"
Indicò l'angelo padre Frank
"...per formare un paradiso molto democratico"

Lux guardò l'orologio appeso al muro, domandando a Trixie
"Abbiamo perso il capodanno? Le quattro stelline non le vedremmo?"
Trixie scosse la testa
"Manca quasi mezz'ora"
Il fratello le andò vicino, dicendogli con un gran sorriso
"Sorellina, quest'anno racconta la favola creata da te per le quattro stelline. Ti prego! Sarebbe fantastico!"
Tutti guardarono Trixie, curiosi sulla favola.

Mezz'ora dopo. Balcone dell'attico.

Un po' emozionata, di fronte a tutti, Trixie iniziò nel raccontare la favola delle quattro stelline, mentre l'anno stava per finire
"C'era una volta un re, il re dell'inferno. Tutti erano certi fosse cattivo, senza cuore. Ma il suo cuore era solo vuoto dopo tanto dolore, perché il re era buono…"
La prima stella apparve in cielo, Trixie continuò
"...Un bel giorno il re incontrò una bella detective che riempì un pezzetto del suo cuore vuoto…"
La seconda stella apparve in cielo, Trixie continuò contenta che suo fratello Luc fosse felice
"...fu la volta della figlia della detective, una bimba che trovò nel re un amico speciale, un padre acquisito straordinario…"
Mentre la terza stella apparve in cielo, Lucifer guardò Trixie con gli occhi lucidi. Trixie continuò
"...Ma ecco restava un pezzetto del cuore del re vuoto. Lui aveva tutto, un amore con una figlia acquisita e tanti amici. Ma gli mancava qualcosa. Così dal cielo, una stella giunse nel ventre della sua amata, divenendo uno splendido bimbo, la luce della famiglia…"
Luc corse ad abbracciare la sorella
"...Il perfetto amorevole Luc"
La quarta stella apparve in cielo, poco prima del finire dell'anno. Un applauso fece voltare tutti. A qualche passo, Amenadiel accanto suo padre Dio e Jesus applaudiva, dicendo velenosamente
"Un qualcosa da dimenticare subito"
Il nonno di Trixie si stava facendo avanti per picchiare Amenadiel, ma Lucifer lo fermò
"Non dargliela vinta. Sono loro a dovere chiedere"

Dio disse a Lucifer
"Vorremmo parlare con te, da soli"
Lucifer prese in braccio Luc, dicendo mentre di avvicinava ai tre
"Se vogliono, possono restare. Non ce niente da nascondere"
Jesus alzò la mano destra, fermando ogni altra parola del padre o del fratello, dicendo a Lucifer
"Come vuoi procedere?"
Lucifer apprezzava Jesus, l'unico del paradiso che ogni tanto non era d'accordo con il padre Dio. Lucifer spiegò
"Il trono del paradiso dovrà essere diviso tra Jesus, Dio Padre, con il rappresentante degli esseri umani"
L'angelo Padre Frank si fece avanti. Amenadiel era scioccato, dicendo a suo padre Dio che guardava Lucifer con un mezzo sorriso
"Padre non puoi permetterlo. Io avrò un trono dimezzato"
Dio guardò quel figlio tanto convinto, dicendogli
"Amenadiel potrei anche scegliere Michael o Lucifer"
Lucifer scosse la testa
"Non devi neanche pensarci. Non accetterò mai il ruolo di Dio"
Amenadiel, sconvolto volò via dal balcone.

Dio, Jesus e l'angelo padre Frank si posizionarono a cerchio intorno Lucifer e Luc in braccio a lui. Il re dell'inferno disse al figlio
"Luc pensa questa frase: da oggi il trono del paradiso sia per questi tre"
Il bambino eseguì. Da Luc una luce si divise in tre. Luc si sentiva molto meglio.

Qualche ora dopo. Camera da letto Lucifer e Chloe.

L'alba trovò Lucifer, Chloe, Trixie e Lux che dormivano insieme nel lettone. Lucifer apri gli occhi guardando la sua famiglia sorridendo. Pensò che la favola di Trixie aveva ragione, il suo cuore era vuoto, riempito da quelle tre parti. Lux nel sonno si accoccolo di più vicino al re dell'inferno suo padre, facendolo sentire bene.

FINE...Ma continua con altre storie...

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Capitolo 6
*** Epifania di neve e fuoco. ***


Premessa.
Storia basata sulla quarta serie, con queste due variazioni:
1)Linda non consiglia a Lucifer un ultimo caso, per chiudere con Chloe.
2)Padre Kinley non da nessuna profezia a Chloe.

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Los Angeles. Gennaio, Lux, pomeriggio. Mancavano quattro giorni all'epifania.

Un forte gelo con neve attanagliano Los Angeles. Di fronte al Lux degli addetti alle pulizie, finito nel locale, stavano spargendo sale, pulendo i bocchettoni dell'aria livello strada per i clienti. Una idea di Lucifer, per assicurare fresco d'estate e caldo d'inverno ai clienti in strada che attendevano di entrare. Un ulteriore gesto che aveva fatto amare il proprietario del locale. Un proprietario che oramai era l'ombra di se stesso.

Proprio in quei momento Lucifer uscì dell'ascensore nel Lux, tentando di mantenere l'equilibrio.

Era pomeriggio, ma per lui era come l'alba. Camminò nel Lux, tirato a lucido per la nottata. Era molto soddisfatto di come Maze gestiva il locale. Scese la scala per il bar tentando di non cadere. Per essere impeccabile come sempre, aveva impiegato ore. Da tempo era confuso e mezzo addormentato. Tutta colpa del vino demoniaco e la droga rossa, sempre opera dei demoni. Non pensava potessero essere così forti.

Con passo traballante, si diresse al bancone del bar, sedendosi dietro su uno sgabello. Il vino demoniaco era solo nel suo attico, quindi si accontentò di un whisky molto caro del locale, bevendo direttamente da una bottiglia la metà. Ma quell'alcol umano non era capace di bloccare il dolore al petto che sentiva. Un dolore al petto come se gli mancasse qualcosa. Lui sapeva bene cos'era, era la detective con tutti gli altri. Gli mancava Trixie, gli mancava Ella, persino Dan gli mancava. Molte volte Amenadiel gli aveva suggerito di tornare in terapia da Linda, ma per lui era ricordare Chloe. Lui il re dell'inferno non voleva ricordare quel suo amore finito. Si guardò la mano destra. C'era un anello d'oro, segno del fidanzamento con Eva, la prima donna, che avrebbe sposato. Lui voleva qualcuno accanto. Sperava che Eva non gli facesse sentire quel dolore al petto di vuoto. Ma Eva non ci riusciva, lasciando Lucifer sempre più nello sconforto.

Quante volte aveva pensato di andare a Roma dove era detenuto l'ex padre Kinley, per fargli capire quanto era sul serio pericoloso. Ma inevitabilmente il ricordo di Chloe lo avrebbe soffocato nella sua amarezza. Un'amarezza che portò Lucifer a essere dipendente dal vino demoniaco. Un vino che i demoni realizzavano da uva coltivata vicino le pozze infernali. L'unico alcolico che faceva ubriacare Lucifer lontano da Chloe. Inevitabilmente, Lucifer iniziò anche a usare la droga rossa, sempre opera dei demoni. Solo che la droga rossa, rendeva Lucifer vulnerabile per qualche ora. Una droga che Lucifer usava durante le orge o festini organizzati da Eva, facendosi letteralmente massacrare dagli appassionati di sadismi.

All'inizio Eva tentò di dirgli che questa voglia di autodistruzione non gli avrebbe mai fatto provare piacere, ma a poco a poco anche lei non vi faceva più caso.

Maze entrò nel locale, sospirando accigliata, vedendo Lucifer accasciato dietro il bancone del bar con in mano una bottiglia mezza vuota. Alla demone, quei due mesi dalla rottura di Lucifer con Chloe non sono mai sembrati così lunghi a causa di Lucifer autodistruttivo. Si chiedeva perché fosse sceso al Lux, oramai la sua presenza non serviva, il locale andava avanti da solo. Maze era riuscito nel rendere il Lux un luogo trendy per suonare a Los Angeles, con diverse famose band musicali che facevano a botte per una serata li.

Maze in cuor suo sperava che sposata Eva, Lucifer si trasferisse o tornasse all'inferno con la sua regina.

Con pazienza, Maze aiutò Lucifer ad alzarsi dal pavimento dicendogli
"Ora ti porto di sopra. Così riposi"
Lucifer si allontanò da lei con uno strattone, urlando
"Posso farlo da solo. Voglio restare qui"

Una donna bionda passò dietro il palco vicino la pista da ballo, facendo spalancare gli occhi a Lucifer che gridò
"Chloe sei tu? Chloe sono qui"
La donna di voltò, ma era solo una cameriera. Deluso, Lucifer si appoggiò al bancone del bar, dicendo triste a Maze
"Che illuso. Lei venire qui? Sono uno stupido. Le faccio paura…" Gli occhi divennero lucidi
"...il disgusto che prova...Io sono un mostro...Un essere repellente...che una persona brava e onesta come lei non potrebbe mai amare"
Lucifer si passò una mano nei capelli scompigliati. Una voce li fece sussultare
"Di solito lo sposo si ubriaca dopo le nozze"

Lucifer e Maze si voltarono alla loro destra. Il re dell'inferno vide a qualche passo da lui, in piedi un uomo alto, magro, con un cespuglio di capelli neri scompigliati in testa, con una pelle pallidissima. L'essere fissava Lucifer con occhi neri come la notte, un mezzo sorriso, camminando verso di lui. Lucifer lo guardò inorridito per l'abbinamento dei vestiti, jeans chiari con una maglietta grigia. L'essere andò accanto Lucifer, sostenendolo appena in tempo quando le gambe del re dell'inferno cedettero, dicendogli divertito
"Lucifer, non sopporti più l'alcol o le droghe?"
Lucifer tossi, dicendogli con voce roca
"Vino demoniaco e droga rossa dei demoni"

Maze domandò allo sconosciuto almeno per lei
"Tu chi saresti?"
Lo sconosciuto, sostenne Lucifer portandolo a un divano nel locale, dicendo alla demone
"Sono Sandman, il re dei sogni e degli incubi. Un mezzo cugino di Lucifer.
Sono qui per il suo matrimonio con Eva"
Maze era confusa
"Ma il matrimonio si svolgerà tra dieci giorni"
Sandman si sedette vicino Lucifer, spiegando alla demone
"Speravo che Lucifer mi aiutasse nel conoscere il bello di questa città. Ma tra il tempo da neve, lui fuori forma, credo dovrò darmi da fare da solo"

Un ora dopo.

Eva tornò dallo shopping, seguita da tre buttafuori del Lux carichi di buste e paghi. Dirigendosi all'ascensore, sentì Lucifer parlare nel locale. Disse hai buttafuori
"Andate nell'attico, lasciando tutto li"
Dirigendosi alla scala che conduceva al locale. Si bloccò, vedendo chi c'era con Lucifer e Maze.

Quel Sandman era l'amante segreto di Eva da qualche tempo. Era iniziato tutto quando aveva incontrato Sandman per caso, durante una orgia in un altro locale di scambisti. Lucifer era crollato dal sonno per il vino demoniaco, trovando Eva in Sandman il suo partner sessuale perfetto.

Ulteriori altri incontri li aveva fatti innamorare, con Sandman che le chiedeva di lasciare Lucifer, ma Eva gli spiegava ogni volta
"Non posso lasciarlo solo. Mi fa così pena. Si sente solo. No, non posso farlo"
In quel momento, Eva sperò che Sandman non volesse dire tutto a Lucifer.

Vedendo Eva in cima alle scale, Sandman le andò incontro, dicendole con un ampio sorriso
"Suppongo che tu sia la dolce prossima sposina"
Baciandole la mano destra, con Eva che gli diceva a denti stretti
"Cosa fai qui. Domani dovevamo vederci"
Sandman gli sussurrò
"Vuoi sposarlo? Divento amico di famiglia"
Voltandosi verso Lucifer da solo, perché Maze era corsa fuori guardando preoccupata il cellulare.

La demone tornò nel Lux, dicendo
"No, no, no...Trixie dev'essere distrutta...No, no, no"
Sentendo il riferimento a Trixie, Lucifer si preoccupò, scuotendo la testa diverse volte tentando di togliere la nebbia del vino e della droga demoniaci
"Maze che centra Trixie?"
La demone imposto il suo cellulare, per mandare in uno schermo del Lux il video di una parte del telegiornale, dicendo a Lucifer
"Credevo fosse una fake news, ma i miei contatti hanno confermato. Anche Dan contattato da me. Lucifer stai calmo ti prego"
Una giornalista, inviata sul Monte Baldy, proprio dietro Los Angeles, riferiva le novità su un fatto di cronaca
"Come sapete tutti, da giorni imperversa sul Monte Baldy una terribile tempesta di neve che durerà oltre l'epidemia. Una tempesta comparsa all'improvviso proprio ieri. I soccorsi forestali assieme all'esercito sono riusciti nel portare in salvo tutte le persone che si trovavano sul Monte. Tra questi la giovane cantante Ilen con la sua troupe, intenti nel girare un videoclip. Purtroppo però dobbiamo comunicare due vittime. I corpi saranno ritrovati alla fine della tempesta. I nomi sono: lo sciatore Michael Darmin e la detective di polizia Chloe Decker, inviata dal dipartimento come guardia del corpo alla cantante Ilen, minacciata più volte da un ammiratore pericoloso"

Maze, Eva e Sandman sobbalzarono sentendo Lucifer urlare con tutta la forza che aveva
"Noooooooo! Chloe non può essere morta! NOOOOOOOO! Non può essere successo!"
Mettendo le mani alla testa, facendo fatica a respirare, cadendo in ginocchio sul pavimento. Sandman gli andò vicino con Eva, mentre Maze correva nell'ufficio di Lucifer, prendendo dalla cassaforte una boccettina con del liquido verde. Lucifer boccheggiava, con gli occhi e il viso umidi di lacrime. A forza, Maze gli fece bere il liquido verde, finendo Lucifer per dormire tra le braccia di Sandman. La demone spiegò
"Un potente sonnifero angelico. Aiutatemi per portarlo di sopra all'attico. Voglio andare a vedere come stanno le cose per Chloe"

Nello stesso momento, Monte Baldy.

Chloe con fatica tentò di nascondersi dalla tormenta vicino un pino. Con le mani congelate, attivo il rilevatore per essere trovata, ma ci sperava poco. Si raccolse vicino il tronco del pino, chiedendosi se altri fossero dispersi come lei dopo la valanga. Lei era rimasta per ultima, per non lasciare nessuno indietro. Come avrebbe voluto Lucifer con lei. Aveva scelto di svolgere quei lavori di rappresentanza del distretto non riuscendo ancora a essere sui casi senza Lucifer. Era giorni che stava male, pensando che Lucifer avrebbe sposato Eva. Tentò di non piangere, soprattutto per non far congelare le lacrime. Prima di cadere in un caldo sonno, si fece la promessa che se sarebbe uscita viva da quel momento, sarebbe andata da Lucifer rivelandogli che l'amava. Accanto a lei comparve Azrael, dicendo
"Luci ti prego perdonami. Se non cambiano le cose, tra un paio di ore andrà con me in paradiso"

La mattina dopo.

Eva aveva dormito accanto a Lucifer, che ogni tanto urlava il nome di Chloe. All'alba, Eva non lo trovò nel letto. Sul cuscino c'era un biglietto, con il suo anello. Lucifer le aveva scritto

"Perdonami Eva, ma credo tu abbia capito che amo disperatamente Chloe nonostante tutto. Ti ringrazio per ogni momento indimenticabile condiviso. Io proverò l'impresa di salvare Chloe. Se non potessi ormai farlo, mi chiuderò all'inferno per non tornare mai più, divenendo un re triste, perché la mia Chloe sarà in paradiso, lontana da me per sempre. Ti auguro ogni bene"

Eva era commossa, baciando il biglietto con l'anello, dicendo
"Buona fortuna Luci, meriti di essere felice"

Sopra il Monte Baldy.

Lucifer volava sulla tempesta, con in mano un apparecchio per intercettare il dispositivo di Chloe. Lui odiava il freddo, cercando di placarlo indossando un grosso giubbotto rosso imbottito. Sulle spalle aveva uno zaino militare con medicine e viveri, con la speranza di usarle per Chloe. Aveva memorizzato tutti i rifugi della zona. Si coprì gli occhi con un paio di occhialoni da neve. Una maschera da sciatore per il naso e la bocca, buttandosi nella tempesta dove era l'apparecchio di Chloe.

Inginocchiata accanto Chloe, Azrael le diceva parole di aiuto
"Non ti preoccupare. Finirà tutto tra meno di dieci minuti. Finirà il freddo"
Nella tempesta, Azrael senti l'urlo di suo fratello Lucifer, che la spinse via, dicendole
"La salverò, non può morire, non può'"
Prendendola in braccio.

La porta di una caverna rifugio si aprì. Lucifer appoggiò Chloe congelata per terra vicino al fuoco spento. Con una pietra focaia accese il fuoco, sbarrando la porta. Si tolse il giubbotto imbottito, rivelando il migliore abbigliamento da montagna sul mercato.

Con delicatezza, Lucifer tolse i vestiti a Chloe, usando il suo calore infernale per scaldarla un po' attraverso le mani. In un armadio trovò delle coperte si lana mettendole su Chloe, aggiungendo il suo giubbotto imbottito. Maledisse la tempesta, non dandogli modo di usare le ali o la magia. Accese alcune lampade a olio nella caverna rifugio.

Individuò in fondo la caverna diverse cose. C'erano dei bottiglioni di vetro con d'acqua ancora bevibile. Poco più lontano, un rudimentale bagno funzionante. Vicino al bagno un congegno per farsi individuare che Lucifer attivò.

Tornato nella zona dove era Chloe, la controllo, felice che era viva. Ma la temperatura della sua amata detective era sempre di semi congelamento. Lucifer decise di fare qualcosa di molto azzardato. Si denudò completamente, entrando sotto le coperte con Chloe. Abbracciò la sua adorata detective che percepì un caldo confortante, un odore di colonia che la tranquilizzo.

Qualche ora dopo.

Chloe si svegliò in un abbraccio confortante. La guancia destra era posata su una spalla nuda che emanava un caldo che le piaceva. Alzando lo sguardo riconoscete Lucifer. Il cuore le sobbalzò nel petto, pensando che era andato in quella tempesta per salvarla. Guardandosi intorno riconoscete una grotta rifugio che aveva visto in una guida del monte. Non le importava neanche che fossero nudi. Non voleva più frenarsi con Lucifer.

Il re dell'inferno si svegliò allibito. Chloe lo stava baciando, dicendogli
"Non mi importa niente della tua versione bruciata…"
Nuovo baci sulle labbra
"...che sei il re dell'inferno, io ti amo…"
Gli baciò il collo, il petto, facendo ridacchiare Lucifer che credeva di stare sognando, sentendo Chloe continuare
"...Ti amo, ti amo"
Lucifer le prese il viso tra le mani, chiedendole
"Chloe, tu sei sicura?"
Chloe annui di sì, finendo per fare l'amore con il suo Lucifer.

Qualche ora dopo.

Chloe si svegliò senza Lucifer accanto. Lo trovò dall'altra parte, seduto per terra vicino al fuoco, con indosso solo i pantaloni che mescolata qualcosa in un pentolino. Le disse senza voltarsi
"Soprattutto tu devi mangiare qualcosa. Sto preparando una zuppa di verdure…"
Sorrise a Chloe che lo abbracciò da dietro
"...Chloe, non trovo le parole per dire qualcosa"
Chloe gli baciò la destra del collo, dicendo
"Non ti preoccupare. Mi ricordo che devi sposare Eva. Diciamo questi momenti come una pausa per me e per te dà ogni cosa fuori di qui. Non pretendo nulla Lucifer, ma tutte quelle cose dovevo dirle"
Lucifer verso in due ciotole di ferro del brodo di verdure, porgendo una a Chloe che effettivamente aveva fame. Lucifer attese che avessero mangiato per dirle, mentre metteva altra legna nel fuoco
" Chloe devo dirti una cosa. Volevo sposare Eva solo per tentare di dimenticarti, non riuscendoci. In compenso, ero diventato preda di un pericoloso vino e droga demoniaca. Sicuramente sarei arrivato al matrimonio su una sedia a rotelle. Mi sono svegliato solo per venire qui, sperando di salvarti. Però mi sono premurato di confessare a Eva che non ci sarebbe stato nessun matrimonio. Quindi Chloe io sono… "
Chloe si lanciò su di lui.

Un'ora dopo.

Lucifer era esterrefatto. Aveva fatto sesso con innumerevoli donne e uomini, credendo di conoscere il significato della parola orgasmo, ma con Chloe era stato qualcosa di diverso. Non aveva mai compreso quanto i preliminari fatti di carezze, baci erano così importanti. Gli orgasmi avuti con Chloe erano stati così intensi, condivisi che percepiva in lui un benessere che non credeva possibile.

Dalla sua, Chloe poteva dire che il suo più grande desiderio, Lucifer che la amava era ormai esaudito. L'ultimo possibile blocco, il matrimonio con Eva era ormai superato. Azzardo perfino nel sognare una vita con Lucifer.

Giorno dell' Epifania. La tempesta si calmo.

La squadra di soccorso riuscì ad arrivare alla porta della caverna rifugio, seguendo il segnale del rilevatore, proprio il giorno dell'Epifania.

Lucifer apri la porta, allungando fuori solo la testa, dicendo con un ampio sorriso
"Ci concedete qualche minuto per prepararci?..."
Rivolto a un soccorritore, indicando il cellulare che aveva in mano
"...mi scusi, posso usarlo?..."
Il soccorritore glielo porse, digitando Lucifer un numero, dicendo
"...Maze? Si Chloe e io stiamo bene. Devi farmi un favore. Prendi il vino e quella cosa rossa portandoli via dall'attico. Soprattutto fai una cospicua donazione a questo gruppo di soccorritori che ora il signore ti detterà"
Rientrato nella grotta rifugio, Lucifer sorrise, vedendo Chloe assonnata, scompigliata ma sempre bellissima per lui.

I soccorritori portarono Chloe e Lucifer direttamente all'ospedale. In due barelle, appena entrati nel pronto soccorso, Trixie corse incontro ai due, facendo commuovere Chloe, che pensava di non rivederla più.

Prima che arrivassero gli altri, tra cui Dan, Chloe confidò alla figlia, guardando Lucifer con infinito amore
"Tesoro sei la prima a saperlo. Abbiamo fatto pace, ora siano fidanzati"
Trixie saltò dalla gioia, correndo ad abbracciare Lucifer, contento di avere la sua approvazione.

Mezz'ora dopo.

Chloe odiava essere stata divisa da Lucifer. Si consolava un po' pensando che quella era la migliore Epifania di sempre. Il secondo momento migliore della sua vita, il primo restava la nascita di Trixie. Rassegnata a rivedere il giorno dopo Lucifer, si distese nel letto sul fianco destro. Aveva appena chiuso gli occhi, quando sentì la porta della camera aprirsi e una voce amata dirle
"Un letto abbastanza grande per starci in due"

Lucifer entrò in camera, indossando un camice grigio come quello di Chloe. Il re dell'inferno chiuse la porta, restando appoggiato sopra, dicendo a Chloe con un ampio sorriso
"Il primario mi permette di stare qui con te. L'ho convinto finanziando il nuovo reparto di pediatria. Niente in contrario?"
Chloe gli fece spazio nel letto. Salendo sul letto, Lucifer le disse
"Sono comodi questi camici, non devi neanche impazzire per fare l'amore"
Poco dopo l'infermiera che doveva fare una puntura a Chloe bussò alla porta entrando. Chloe coprì lei e Lucifer con un lenzuolo, dicendo esasperata all'infermiera
"Odio le punture. Basta!"
Lucifer fece segno all'infermiera di entrare, sussurrando qualcosa a Chloe che ridacchio dicendo all'infermiera
"Proceda pure"
Restando con gli occhi chiusi e abbracciata a Lucifer mentre l'infermiera le pungeva il fondo schiena. L'infermiera li lasciò in camera intenti nel baciarsi.

Lucifer disse a Chloe, allontanando le bocche solo per respirare
"Niente ci allontanerà più. Chloe sono pronto a tutto per te. Tornerò a essere il tuo consulente civile, tornerò alla nostra vita familiare assieme a Trixie. Riprenderò le mie sedute con Linda. Farò di tutto per te perché ti amo"
Con gli occhi lucidi, Chloe gli rispose
"Ti amo anch'io mio bellissimo diavolaccio"
facendo ridere di cuore Lucifer, con altri baci.

Nel frattempo, nel garage interno del Lux, Eva caricava gli ultimi bagagli sulla limousine con alla guida Sandman. Il re dei sogni gli domandò
"Ma sei sicura abbia detto che puoi portare via tutto quello che ti aveva comprato?"
Eva si sedette sulle gambe di Sandman dicendogli
"Sicurissima. Ha detto che porterà Chloe all'attico. La mia presenza deve sparire"
Sandman la baciò, dicendole mentre uscivano dal garage
"Sbrighiamoci. A New York si organizza una orgia con venti tra uomini e donne"
Eva urlò felice, mentre l'auto sfrecciava per le strade di Los Angeles, dove un timido sole concedeva in dell'Epifania tregua da gelo e neve.

FINE...ma continua con altre storie...

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Capitolo 7
*** Famiglia speciale. ***


Los Angeles. Centrale di polizia. Pomeriggio.

Quando Dio comparve nella centrale di polizia, per fermare la battaglia di Michael e Maze contro Amenadiel e Lucifer, il gemello del re dell'inferno percepì inesorabilmente la rabbia del padre Dio. Non si era sbagliato. Michael si era ritrovato esiliato dal paradiso. Furioso, vide suo padre tentare un approccio di pace con Lucifer, rivelando ad Amenadiel che un giorno sarebbe stato lui l'erede al trono. Con sorpresa di tutti, Michael disperato tentò di colpire suo padre Dio che gli disse, trattenendolo in un abbraccio paterno
"Michael ti sei perso in un odio senza fine. Figlio mio, il tuo cuore lo vedo oscuro, nero. Non puoi tornare in paradiso così"

Michael tentando di divincolarsi dall'abbraccio del padre Dio, gli urlò
  "Non lasciarmi con questi animali che chiami esseri umani. Preferisco che tu mi uccida"
Dio baciò la tempia destra del figlio, sussurrandogli all'orecchio
"Figlio mio, cerca un po' di pace"
Liberandolo dal suo abbraccio. Sconvolto, Michael corse fuori dalla centrale di polizia, mentre tutto era bloccato. Tentò di srotolare le ali, ma non ci riuscì, correndo più lontano possibile. 

Michael si mantene per un po' partecipando in bische clandestine a qualche partita di poker, usando il suo potere di intuire le paure degli avversari.

Fu quasi un anno dopo l'apparizione di Dio nella centrale di polizia, Michael rivide Lucifer. 

Il re dell'inferno entrò in una bisca, dove stava giocando a poker Michael. Sorpreso, l'angelo vide il fratello pagare il debito di un ragazzo, dicendogli mentre lo portava fuori
"Ora direttamente al centro per guarire dalla ludopatia…"
Guardò il ragazzo con occhi di fuoco
"...altrimenti, sai bene cosa ti succederà"
Con il ragazzo terrorizzato che giurava di farlo. Curioso, Michael decise di vedere com'erano andate le cose in sua assenza. 

Notte al Lux. 

Celato dalla folla del Lux, una notte Michael guardò suo fratello da lontano. Lo vide seduto al bancone del bar attaccato a Chloe, baciandosi con lei. Vide poi arrivare Amenadiel con Linda, parlando amichevolmente.

Quella scena fece provare a Michael una profonda amarezza. L'angelo era sicuro, certo che i suoi fratelli potevano tirare fuori le ali. Mentre lui ancora non ci riusciva. Tutte quelle emozioni lo scossero, sentendosi quasi soffocare quando si unì la profonda solitudine. Svelto si diresse all'uscita, ma si scontrò con qualcuno. Quel qualcuno era Ella. Lei gli disse con un ampio sorriso
"Ti conosco! Tu sei il gemello un po' pazzo di Lucifer…"
Michael la guardò con sufficienza
"...Ti ricordi? Io sono Ella. Non ti preoccupare Luci mi ha detto del vostro mondo tra paradiso e inferno. Posso offrirti da bere?"
Michael era sorpreso. Di solito, per colpa del suo potere, la gente si turbava vicino a lui. Ella invece sembrava molto felice di stare con lui. Da quel drink la vita di Michael diventò dei colori dell'arcobaleno grazie a Ella.

  Insieme, in qualche mese, riuscendo a non rivelare a nessuno la loro amicizia, Michael imparò ad apprezzare gli esseri umani, mentre Ella superò lo shock per la relazione con un serial killer.

A quasi un anno da quella amicizia, una sera Lucifer li scoprì. Mancavano un giorno a Natale. 

Ella e Michael erano usciti da un cinema, dove un fan club di Star trek aveva organizzato una maratona dei film della serie. L'angelo si sorprendeva sempre di quanto gli piaceva quel mondo nerd.

Mentre attendevano di trovare un taxi di fronte al cinema, Michael dopo molti ripensamenti, stava per chiedere a Ella se voleva passare il Natale insieme. Lei gli aveva rivelato che quel Natale non sarebbe tornata dalla sua famiglia, triste per la morte della nonna materna qualche settimana prima. Una voce bloccò Michael che strinse i pugni, voltandosi con un sorriso forzato. A qualche passo da loro c'era Lucifer. Il re dell'inferno chiese a Ella sorpreso
"Ella ma cosa fai con lui?..."
Ella si sentì improvvisamente in colpa con il suo amico Lucifer. La patologa si avvicinò al fratello di Michael, il quale rimase fermò guardando con amarezza Ella, sicuro che avrebbe scelto Lucifer. Lentamente si allontanò tra la folla, mentre Ella gli dava le spalle, parlando con Lucifer.

Poco dopo.

Michael odiava quando la spalla con la gamba risentiamo dello stress. Con grande difficoltà era tornato all'hotel dove alloggiava. Chiuse la porta della camera, accendendo la luce. Ma lo stress non gli permise di fare un altro passo, finendo seduto sul pavimento, con la spalla e la gamba destra quasi paralizzati. Fu scosso da singhiozzi di pianto odiandosi.

Lo sfogo ridusse un po' i dolori articolari di Michael, lasciandogli nell'animo un dolore sempre costante. Era certo che Ella fosse andata via con Lucifer. Con tristezza guardò tre pacchi regalo, posti sul tavolo rotondo della camera. Regali per Ella. Erano il risultato di giorni che Michael aveva passato setacciando internet, i negozi di mezza Losa Angeles, per cercare dei regali per la sua amica speciale Ella. Una amica per la quale provava qualcosa che gli faceva battere il cuore.

Stanco, si passò una mano sulla faccia, alzandosi con fatica dal pavimento. Si tolse la giacca, le scarpe con i calzini, stendendosi supino nel letto. Voleva solo dimenticare, decidendo appena avesse fatto giorno di andare via da Los Angeles. 

Mezz'ora dopo.

Michael per quanto cercasse, non riusciva proprio ad addormentarsi. Ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva Ella che rideva di lui con Lucifer. Sbuffò sentendo bussare alla porta, certo che qualche ubriaco avesse sbagliato porta. La voce che senti l'obbligo ad alzarsi dal letto, correndo alla porta. Era la voce di Ella che gli diceva piagnucolando 
"Michael...ti prego...aiutami"
Trovò Ella coperta di sangue che le crollò addosso. 

Terrorizzato, Michael prese Ella in braccio stile sposa portandola sul letto. Qualche minuto dopo.

Ella si svegliò urlando
"No! Amenadiel! Luci! Lasciateli stare!"
Trovandosi nell'abbraccio di Michael che le disse
"Sei al sicuro, tranquilla"
Ella gli disse stretta all'angelo, mentre calde lacrime gli bagnavano le guance
"Perché sei andato via...sono arrivati dopo. Un furgone nero si era accostato vicino a me e Lucifer…"
Ella respiro profondamente
"...hanno aperto il portello laterale. Amenadiel, Linda e il piccolo Charlie erano legati...la faccia di Amenadiel era una maschera di sangue...una donna ha detto a Lucifer che avrebbero liberato Linda e il figlio se...se…"
Michael baciò la fronte di Ella che era così scossa da singhiozzi di pianto da non parlare. Calmatasi un po', Ella continuò
"...Lucifer doveva salire sul furgone, facendosi legare con corde dorate come Amenadiel…"
Michael tremò, perché erano corde angeliche ma sotto custodia di suo padre Dio
"...Non poteva fare altro...Michael non poteva fare altro...Linda era piena di sangue di Amenadiel...l'hanno gettata fuori dal furgone con il figlio nelle braccia…"
Ella urlò tremando
"...Michael, dopo averlo legato...stavano massacrando Lucifer...Chloe li sta cercando..."
Ella lo guardò sconvolta, dicendogli mentre Michael le posava piccoli baci sul viso
"...Lucifer si era convinto che sei cambiato. Michael cosa gli faranno? Avevano tutti sul dorso della mano destra un tatuaggio strano. Era tutto nero, una spada che tagliava in due una sfera"

Michael disse alzando gli occhi al cielo
"Non ci credo, sono arrivati a questo punto. Non temono neanche più padre Dio"
Ella lo guardò confusa, chiedendogli
"Ma li conosci?"
Michael le spiegò, mentre quasi la cullava
"Dopo la caduta di Lucifer, nostro padre Dio creò gli angeli dalle anime benedette. Ma Amenadiel che vedeva gli esseri umani come inutili, cercando crearsi un suo esercito, fece diventare angeli delle anime del purgatorio. Quel tatuaggio era il simbolo del suo esercito, una spada che distrugge la Terra. Solo che quando Amenadiel venne sulla Terra, deve essersi dimenticato dei suoi otto soldati. Vorranno punire il loro capo e il re dell'inferno per essersi uniti agli umani"
Michael abbasso lo sguardo, sorpreso della mano di Ella che gli accarezzò la guancia destra, dicendogli
"Michael tu sei cambiato. Come Amenadiel e Lucifer"
Ci fu un piccolo bacio tra i due, ma Michael si allontanò subito, dicendogli
"Ella voglio darti tanti baci, ma senza il tuo cuore gravato dagli ultimi eventi…"
Michael si alzò, rimettendosi i calzini, le scarpe e la giacca, dicendo a Ella, rimasta seduta sul letto, mentre scriveva un biglietto
"...Devi dare a Chloe questo indirizzo. Si tratta di un locale abbandonato in una zona desertica della route66. Loro si riuniscono sempre lì quando vengono sulla Terra"

Ella era dubbiosa, ricordando a Michael

"Michael tu non puoi tirare fuori le ali"
Michael la guardò sorridendole appena. L'angelo unì le mani, pregando mentalmente suo padre Dio di aiutarlo. Se le ali fossero uscite, era certo che doveva andare. In un attimo due grandi ali nere con la destra non più storta, lasciarono Ella esterrefatta, scomparendo l'angelo.

Poco dopo.

Ella si alzò da letto, guardando con un mezzo sorriso tutti i regali sul tavolo, con i biglietti che avevano il suo nome. Trovò anche dei fogli con il suo nome è quello di Michael in un cuore. La svegliò vedere la mano destra piena di sangue, telefonando a Chloe, per comunicarle l'indirizzo lasciato da Michael.

Notte. Route66.

Michael atterrò a qualche metro dal locale che doveva essere abbandonato. La musica che proveniva da dentro dimostrava tutt'altro. Sbirciando da una finestra rotta, Michael vide dentro. 

Lucifer e Amenadiel erano legati, con corde angeliche dorate schiena contro schiena, seduti sul pavimento lurido. Dalle facce piene di lividi dei due fratelli, Michael capì che i sequestratori non erano stati leggeri. Uno degli angeli che seguivano Amenadiel, ballando spaccò in testa all'angelo nero una bottiglia di birra. Dall'altra parte, l'unica donna del gruppo si abbassò davanti Lucifer con un coltello in mano, dicendogli con un sorriso cattivo
"Voglio un souvenir di te. Ti taglio tutto l'armamentario, mettendoli come decorazione all'albero di natale"
Apri i pantaloni di Lucifer.

Fuori dal locale, Michael raccolse da terra delle pietre, pregando il padre Dio di non aver perso la mira eccezionale. 

Nel locale, Lucifer urlò di dolore quando l'altro angelo gli afferrò qualcosa in mezzo le gambe. Improvvisamente il vetro di una finestra si distrusse.Tutti gli angeli si bloccarono. Subito dopo l'unica lampadina del locale scoppio. Nel caos che seguì, Michael corse nel locale, liberando i fratelli dalle corde. Ma uno degli angeli lo vide, pugnalandolo alle spalle. Michael provò un dolore terribile, correndo fuori dal locale. Nel locale, ripresosi, Michael e Lucifer fecero pentire gli otto angeli di quello che avevano fatto.

Michael cercò di volare via, ma il dolore per il coltello nella schiena glielo impediva. Ridacchio, mentre si accasciava a terra pensò a Ella, chiudendo gli occhi stanco. Era certo che il coltello era demoniaco.

Un vociare destò Michael. Era stanco, voleva solo riposare, restando con gli occhi chiusi. La voce di Ella gli disse
"Amenadiel sta per togliere il coltello nella schiena. Michael resisti"
Michael urlò quando fu estratto il coltello, aprendo gli occhi. Si trovò disteso sulla pancia in un grande letto, guardando alla sua destra. Ella era distesa sul fianco sinistro accanto a lui, dicendogli con un ampio sorriso
"Michael devi stare tranquillo. Amenadiel sta finendo la medicazione. Era un coltello demoniaco. Lucifer ha fatto in pezzi minuscoli il demone che li vendeva dall'inferno. Quegli angeli ora sono rinchiusi all'inferno per l'eternità"

Un po' intontito, Michael gli domandò
"Ma non siamo nella camera d'hotel"
Ella gli rispose
"Non sbagli. Siamo nell'attico di Lucifer e Chloe, nella camera degli ospiti"
Michael sgranò gli occhi, tentando di alzarsi, scoprendo che indossava solo un paio di pantaloni di pigiama grigio. Per il dolore alla schiena poté solo strisciare nel letto all'indietro, per alzarsi. Vide nella camera Amenadiel, Linda, Chloe e Lucifer. Ella dal letto si alzò andando vicino a lui.

Il primo a muoversi fu Amenadiel offrendogli la mano, dicendogli con un gran sorriso
"Michael, ti ringrazio per avermi salvato dal mio passato. Dimentichiamo tutto quello che era successo tra noi. Potevi benissimo lasciarci lì, invece sei accorso in nostro aiuto"
Un po' spinto da Ella, Michael strinse la mano ad Amenadiel. Dall'altra parte, Chloe guardò Lucifer con risolutezza. Il re dell'inferno si avvicinò a Michael, offrendogli la sua mano, aggiungendo 
"Michael non essere testone. Accetta che ti vogliamo nella nostra famiglia speciale"
Michael strinse la sua mano, aggiungendo
"Famiglia speciale?"

Lucifer ridacchiò, dicendogli mentre si avvicinava a Chloe
"Il secondo Natale con Chloe e Trixie, ero piuttosto triste, perché non avevo mai avuto una famiglia con molti bei ricordi. La prole del detective mi disse che noi tutti..."
Mosse la mano per indicare tutti
"...con Dan e Maze, facciamo parte di una famiglia speciale. Una famiglia molte volte non di sangue ma di cuore. Una definizione che mi diede la forza di non scappare più, anche nei momenti peggiori. Tu Michael da oggi ne fai parte" 
Michael guardò sorpreso Lucifer. Ella gli disse tutta contenta
"Un po' come un clan dei klingon"
Michael accarezzò la guancia destra della sua Ella, finendo per baciarla.

Una vocina disse dalla porta
"Mamma, papà Lucifer, zio Amenadiel, zia Linda, zia Ella e…"
Trixie in pigiama entrò nella camera, chiedendo a sua madre
"...fa parte della famiglia speciale?"
Indicando Michael. Chloe sempre vicino a Lucifer annuì di si. Trixie si avvicinò a Michael dicendogli 
"Quindi anche a te, zio Michael…"
Disse ad alta voce 
"...a tutti BUON NATALE!..."
Tornando alla porta, dicendo 
"...Su venite, dobbiamo scartare i regali"
Le donne seguirono la bambina, mentre Amenadiel e Lucifer rimasero nella camera per aiutare Michael.

L'angelo era ancora dolorante per la ferita alla schiena. I due fratelli lo aiutarono a indossare una maglia di pigiama rossa con decori natalizi, più un paio di pantofole che erano le teste di due renne. Vedendosi in quelli abbigliamento, Michael stava per dire qualcosa a Lucifer che uscendo dalla camera gli disse
"Michael accetta un po' di presa per il culo"
Sorpreso di se stesso, Michael ridacchio, chiedendo ad Amenadiel 
"La bambina chiama Lucifet papà?"
Amenadiel gli spiegò, mentre lo sosteneva uscendo dalla camera
"Da quando ci fu quel problema tra Chloe e Lucifer per quel Kinley. Non immagini quanto siano veramente come padre e figlia"

Nel soggiorno dell'attico, Michael vide l'apoteosi del Natale. Un enorme albero di natale, dove prima c'era il braciere sempre acceso. Ghirlande, luci e lucine, persino un presepe sotto il pianoforte, chiuso in una grandissima palla di natale trasparente. Michael sorrise, vedendo la maggior parte delle bottiglie del bar decorate come elfi e baby natale. Fu grande la sua sorpresa, vedendo accanto alle bottiglie di alcol, bottiglie di coca cola, aranciata, succhi di frutta. 

Poco dopo.

Seduto in una poltrona, Michael stava rimuginando che i suoi regali per Ella erano alla camera dell'hotel. Lo tirò fuori dai suoi pensieri Lucifer che gli porse una chiave, dicendogli
"Sopra il Lux ci sono cinque piani, oltre l'attico. In ogni piano ci sono tre appartamenti. Ogni componente della famiglia speciale riceve la chiave di un appartamento. Non ti preoccupare per la privacy, la chiave porta solo al tuo appartamento. Per andare oltre devi conoscere il codice oppure farti riconoscere nel video"
Mettendo la chiave nella mano di un esterrefatto Michael. Ella si sedette sulle gambe del suo angelo preferito, dicendogli 
"Abbiamo già portato tutte le tue cose giù..."
Sussurrandogli
"...vogliamo andare? Così scartiamo quei tre regali che volevi farmi…"
Sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Improvvisamente Michael la prese in braccio stile sposa, dicendo a tutti
"Ringrazio tutti. Scusatemi, io e Ella dobbiamo…"
Sì freno in tempo ricordandosi che c'erano dei bambini, continuando "...parlare di tante cose"
Sparendo nell'ascensore.

Appartamento di Michael.

L'appartamento era una replica più piccola dell'attico. Era anche decorato per il Natale come l'attico di Lucifer.

Michael vide i tre pacchi sul bancone del bar. Ridacchiando, Ella si precipitò ad aprirli. Un po' o titubante, Michael rimase vicino l'ascensore. L'apprensione dell'angelo si sciolse, vedendo Ella felice per un esclusivo funk pop di baby Yoda, una delle prime edizione del Signore degli anelli con autografo di Tolkien. Ma l'ultimo commosse Ella. Era un disegno fatto a matita, di Michael e Ella vestiti come Aragorn e Arwen. La patologa prese per mano Michael, dicendogli
"Ora voglio darti il mio regalo. Ricorda che per pranzo siamo invitati di sopra. Ci sarà anche Dan e tua sorella Azrael. Ma abbiamo tempo"
Per Michael era così strano sentirsi parte di qualcosa come una famiglia, sorridendo soddisfatto.

Poco dopo un paio di slip con un reggiseno, con un fiocco rosso stampato su ognuno, fini fuori la camera. Michael disse
"Che meraviglioso regalo"
Con una risata di Ella.

FINE...di tutte le storie della serie.

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