Il fantasma del teatro

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avances prima dello spettacolo ***
Capitolo 2: *** Scena inaspettata ***
Capitolo 3: *** Coppia in pericolo ***



Capitolo 1
*** Avances prima dello spettacolo ***


Vincent e Mia si sistemarono nelle prime file del teatro in attesa che lo spettacolo potesse iniziare.
< Come facevi a sapere che mi sarebbe piaciuto andare a teatro? > domandò la donna.
< Non lo sapevo. Ho tirato ad indovinare > rispose l’uomo mantenendo fitto il mistero.
< Smettila. Non sei credibile. >
< E’ vero. Te lo giuro. >
< Nemmeno mio marito sa mdi questa mia passione. E non puoi aver tirato ad indovinare. >
< Perché? Non ho potuto pensare di passare una serata diversa? >
Mia, fissando negli occhi il suo nuovo protetto, decise di non insistere ulteriormente.
< Adesso dimmi, come hai fatto ad avere i posti in prima fila? Sono quasi sempre introvabili se non prenoti mesi prima. e dubito che tu abbia prenotato così tanto in anticipo. >
< Quando sei al servizio di un noto boss, puoi fare quello che vuoi. >
< Sempre nei limiti prestabiliti > disse invece la donna.
< Ovvio che sì. >
Fissando l’ora, Vincent notò che mancavano ancora venti minuti all’inizio dello spettacolo.
< Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare? >
< Non credo che fuori dal teatro ci sia un bar per prender patatine e altre cose del genere. >
< Sì, forse hai ragione… Ho pensato a questa serata ma non ho pensato al cibo. >
< Hai fame, Vincent? >
< In questo momento no. >
< Allora direi di non preoccuparci troppo. >
Accendendo una sigaretta fissando il tendone ancora tirato giù, Vincent non poté che guardarla.
< Vincent, che cosa stai facendo? >
< Ti sto guardando. >
< Lo vedo. Ma perché lo fai? >
< Per tenerti sotto controllo. >
< Non ne ho bisogno, siamo al sicuro. >
< Non si sa mai… >
< Dì piuttosto che non riesci a distogliere lo sguardo da me perché ti piaccio. >
< Ecco, io… >
Sentendo quelle parole, Vincent distolse immediatamente lo sguardo per nascondere il suo imbarazzo.
< Non c’è mica niente di male. Mio marito non può sentirci. >
Capendo di aver fatto la figura dello stupido, decise di non guardarla per concentrarsi sui suoi  pensieri che distoglievano la sua attenzione.
< Vincent, perché non mi parli più? >
< Perché non ho voglia di fare la figura dello scemo. Mi hai scoperto a mani basse e non… >
< Se l’idea di portarmi qui a teatro è stata tutta tua, hai avuto un’idea geniale > rispose la donna baciandolo sulla guancia. >
< Diciamo che ho fatto alcune ricerche sul tuo conto e ho scoperto che ti piaceva questo genere di… spettacolo. Allora mi sono chiesto: perché non portarla a vedere uno spettacolo intrigante quanto affascinante cogliendo subito l’occasione quando il boss mi avrebbe detto di portarla in giro com’era già successo? Allora mi sono organizzato per questa serata. >
< E sentiamo, come hai fatto a scoprire il mio amore per il teatro? >
< Chiedendo in giro alle tue amiche. >
< E come fai a sapere che ne ho alcune? >
< Non lo so. Ho tirato ad indovinare. >
< Ma smettila > rispose Mia divertita.
< Dovevo fare qualcosa per attirare la tua attenzione e ho creduto che il teatro era il miglior modo. >
< Immaginavo… E anche stavolta non mi hai deluso. >
< Felice di sentirtelo dime. >
Mentre le luci si stavano spegnendo e il palco si stava aprendo, Mia non poté trattenersi di baciare quell’uomo.
< Adesso hai avuto quello che volevi > fece la donna sottovoce < Ora vediamo se riesci a conquistarti anche qualcos’altro. >
Nel sentire quel tono sensuale, Vincent capì che la speranza non era del tutto perduta, anzi…
“Chi se ne frega di questo spettacolo. Non vedo l’ora che sia finito tutto così che noi… Accidenti! Ho fatto centro! Vai così, Vincent!” pensò l’uomo cercando di contenere il suo entusiasmo.

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Capitolo 2
*** Scena inaspettata ***


Mentre le musiche e le luci erano tutte per il palco del teatro, Vincent non riusciva a smettere di pensare a Mia.
Quella donna enigmatica e misteriosa l’aveva definitivamente stregato.
Ma sarebbe davvero stato saggia incominciare proprio una relazione con lei? oppure il loro rapporto sarebbe stato tutto sesso?
L’uomo era molto combattuto e come se non bastasse non riusciva a pensare lucidamente.
Mantenere una stretta relazione con la donna del suo boss non avrebbe fatto altro che portare problemi su problemi.
L’uomo, per quanto potesse fuggire con Mia per incominciare una nuova vita, il boss non avrebbe mai permesso che potessero vivere felici.
Era una situazione tremendamente intrigata e Vincent si sentiva combattuto.
L’aveva fatta felice ed era riuscito a colpirla solo al secondo appuntamento.
Ma nel pensare al suo futuro con o senza di lei, si sentiva alquanto confuso.
Non sapendo realmente cosa fare, la decisione giusta era troncare una possibile relazione sul nascere.
“Ma se Mia volesse solo una relazione fatta di sesso? Sarebbe molto più facile per noi due… Almeno fino a quando il boss non scopra tutto. A quel punto saremo tutti e due morti.”
Vedendo l’uomo visibilmente distratto, Mia cercò di richiamare subito la sua attenzione.
< Vincent, va tutto bene? >
< Come? Oh sì, certo. Sto benissimo. >
Ma l’uomo, per quanto gliene potesse fregare di quello spettacolo, aveva deciso di non guardarlo fino ad un momento molto cruciale della trama.
Mentre si apprestava a finire il primo atto, Vincent notò un uomo che stava camminando sopra il palco.
Non riusciva a vederlo nitidamente a causa dell’oscurità. Ma aveva intravisto un mantello nero, un cappello e una… maschera.
Pensando che fosse tutto pensato per la storia di quella scena di cui non ricordava nemmeno il film, Vincent decise di tornare ai suoi pensieri.
Fino a quando la figura misteriosa non irruppe nello spettacolo tirando fuori un coltello.
Un urlo di sorpresa si levò in tutta la sala, mentre pensai che presto sarebbe successo qualcosa di veramente strano.
Mentre minacciava la giovane protagonista di q               uella scena, Vincent si alzò dalla sua postazione per vederci più chiaro.
Il sangue che vide schizzare dal collo di quella donna non era finto, ma bensì tutto vero.
L’uomo era uno spietato assassino comparso dal nulla per attuare un folle piano che era riuscito alla perfezione.
La gente seduta in sala non aveva ancora capito bene cosa stava succedendo, fino a quando i tecnici dietro le quinte non chiusero la scena improvvisamente.
Urla acuti di dolore risuonarono in quell’ambiente mentre l’individuo misterioso era scomparso nel nulla.
< L’hanno uccisa. Margaret è stata uccisa. >
I presenti su quel palco si guardarono a vicenda esterrefatti.
Com’era possibile che potesse essere accaduto tutto questo?
Pensando che uno dei protagonisti di quell’opera potesse essere il prossimo a morire, decisero che era meglio fuggire il prima possibile.
< Quell’individuo mascherato potrebbe tornar a colpirci in ogni momento! > gridò uno del cast < Ed io non rimarrò qui intento a farmi uccidere. >
< Sì, Greg ha ragione. Dobbiamo andarcene subito. >
< E cosa diciamo alla gente seduta in sala? > domandò colui che doveva essere il regista.
< La verità: che è stata uccisa una donna e che l’opera è definitivamente sospesa. >
< Non è una buona idea. Si scatenerebbe il panico. >
< Allora qualcuno di voi ha un’idea migliore? >
< Chiamiamo la polizia. Immediatamente. >
< Non credo che anche questa sia una buona idea. >
Facendosi largo tra il folto cast, Vincent si sentì come se fosse in atto una scena cruciale di un film.
< E lei chi è? >
< Un individuo che ha visto tutta la scena > spiegò l’uomo < Il fantasma del teatro si è buttato a capofitto sulla donna con l’intenzione di ucciderla da questa piccola trave. Credendo che fosse la scena di quest’opera, molta gente non si è minimanete spaventata o scandalizzata. Un ottimo piano ben architettato da uno di voi, non c’è che dire… >
< Come? >
< Sì, avete capito bene: chi se non uno di voi era intenzionato ad ucciderla? Sarebbe meglio che confessiate per il vostro bene. >
< Ma lei chi è? Un poliziotto? >
< No. sono solo un semplice testimone che vuole risolvere la questione e andarmene via da questo spettacolo che si sta rivelando molto noioso. >
< E lei con quale coraggio crede di fare tali insinuazioni? La polizia dovrebbe indagare sul caso. Non lei. >
< Non è una decisione saggia > insistette Vincent < Se attendiamo l’arrivo della polizia, uno di voi potrebbe darsela a gambe. Quindi perché non scoprire le carte adesso? Il piano è andato a buon fine e la vendetta è stata consumata. Perché aspettare altro? >
< Lei crede che sia stata una vendetta? L’assassino non poteva uccidere la donna solo per il piacere di farlo? >
< Credo che sia molto inverosimile. >
< Lie crede fin troppe cose, caro telespettatore > fece un uomo che molto probabilmente doveva essere il protagonista < Non sa nemmeno i nostri nomi e crede di improvvisarsi detective per un caso così delicato? >
< Non ho assolutamente bisogno di sapere chi siete voi due > rispose duramente l’uomo < Mi basta che tutto questo abbia fine il prima possibile. E poi tutti noi torneremo a casa felici e contenti. Tranne l’assassino, ovviamente. >
Ma tutto il gruppo del cast non aveva nessuna intenzione di collaborare, come del resto i tecnici e il regista.
< Allora tocca a voi spiegare a quella gente il motivo dell’interruzione dello spettacolo… Da quello che sto ascoltando, molti di loro stanno rumoreggiando. >
Mentre il gruppo del cast si stava guardando con sguardo smarrito, Mia raggiunse Vincent fissandolo con sguardo sconcertato.
< Vincent, che cosa ci fai qui? Quando te ne sei andato… >
< Va tutto bene, piccola > la rassicurò l’uomo < Non so se l’hai capito, ma si è appena consumato un omicidio in piena regola. >
< Sapevo che era successo qualcosa di strano > mormorò la donna con tono pacato < Ma tu che cosa pensi di fare qui insieme a loro? >
< Voglio sgominare l’assassino di questa farsa. Così che noi possiamo andarcene sani e salvi prima che il fantasma del teatro torni a colpire. >
< E così che l’hai chiamato, Vincent? > domandò la donna sorridente.
< Sì. Suona bene, non ti pare? >
< Credo che sarebbe bene lasciare il teatro, Vincent. Lasciamo che arrivi la polizia… >
< Sarebbe troppo tardi, Mia > gli spiegò l’uomo < Uno di loro potrebbe nascondere le prove necessarie. Uno di loro ha sicuramente ancora il coltello addosso. >
Mentre Vincent continuava a fissare tutta la parte dello spettacolo, vide che molti di loro stavano sudando freddo.
< Tutto questo è ridicolo > fece uno di loro < Andiamocene adesso. Tutti. >
< Fermati! >
Adocchiando quel misterioso uomo, Vincent era sempre più convinto di andare fino in fondo.
< Perché non mi fai vedere le tasche? >
< perché non ne ho nessun motivo > replicò piccato l’uomo.
< Ah no? Allora la perquisirò con la forza. >
< Non lo fareste mai. >
< Scommettiamo? >
< Will, fai subito quello che ti dice > fece il regista.
Ma l’individuo, per niente convinto e spaventato allo stesso momento, rimase immobile fissando gli occhi di Vincent.
< Ragazzi, credo che abbiamo il nostro uomo. >

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Capitolo 3
*** Coppia in pericolo ***


Will fissava tutti i presenti con sguardo enigmatico e confuso.
Il suo tremore era visibilmente palpabile, non potendo più nascondere chi era veramente.
< Allora Will, come pensi di comportarti? Vuoi continuare a mentire? >
< Pensai davvero di conoscermi, Vincent? Tu sei solo uno sporco spione che non ha il coraggio di farsi i cazzi suoi. >
< Sai Will, so cosa vuol dire uccidere qualcuno > fece Vincent con tono saccente < Anch’io ho ucciso per molto meno… Chi era quella donna? La tua amante che ti ha tradito? Un omicidio così efferato deve avere un motivo valido, non credi? >
< Ebbene, se credi davvero di aver preso con le mani nel sacco, ti sbagli di grosso. >
Tirando fuori l’arma del delitto, Will la lanciò contro Mia colpendola sul braccio sinistro, mentre le urla dei presenti si riversarono sul palco.
< Mia! >
< Adesso vedi se riuscirai a salvarla, dannato sicario. >
Prendendola in custodia contro la sua volontà, oltre ad essere ferita era sotto lo scacco di quel misterioso uomo.
< Allora, credete di farmi uscire vivo da qui oppure devo andarmene con la forza? Magari un po’ di compagnia non potrebbe farmi male. >
< Brutto figlio di puttana > rispose Vincent a denti stretti < Se credi veramente di poterla fare franca… >
< Allora perché non cerchi di fermarmi? Sono sicuro che riuscirai a farlo. >
Il ghigno malefico dipingeva il volto di quell’uomo dannato dalla bramosia e dal sangue ribollente di rabbia.
Facendosi largo tra la folla, Vincent non avrebbe fatto nulla per farselo sfuggire, anche a costo di morire.
< Il tuo boss non sarà contento di sapere che la sua donna è stata ferita… Adesso come crederai di rimediare, Vincent? >
< Uccidendoti immediatamente. >
Andandogli dietro prima che l’uomo potesse sfuggire, Vincent organizzò un combattimento corpo a corpo contro il suo nemico per farla finita una volta per tutte.
Mia intanto, grondante di sangue, aveva assoluto bisogno di cure, altrimenti avrebbe rischiato molto grosso.
< Coraggio Vincent, fatti avanti. >
Armato solo dei suoi pugni, Vincent doveva stare molto attento a come si destreggiava.
Il suo uomo era davvero imprevedibile, come un vero fantasma.
Si muoveva come se non fosse mai visto, ma al di là delle sue tecniche, il buio non sarebbe stato dalla sua parte.
Vincent, facendo finta di non essere alla sua altezza, si limitò inizialmente a schiare ogni suo attacco pericoloso contro la sua persona.
Il coltello che aveva ucciso quella donna grondava ancora di sangue, mentre la sua vendetta non poteva aspettare oltre.
< Che cosa pensi di ottenere, Vincent? Pensi di riuscire ad avere la meglio su di me? >
< S, esatto. Penso proprio questo! >
Dopo avergli rubato il coltello dalle sue stesse mani, Vincent infilzò l’uomo dritto al cuore, uccidendolo a sangue freddo.
Concluso il suo operato in maniera splendida, adesso era arrivato il momento di pensare a Mia.
< Mia, svegliati. Non mollare. Mia! >
 
 
Quando la donna si risvegliò, riusciva solo a vedere il soffitto bianco della stanza.
Non aveva ancora le energie per rialzarsi a causa del brutto colpo subito.
Ma dopo che si era svegliata e il brutto momento era finalmente alle spalle, Mia non correva più nessun rischio.
La prima persona a vedere quando si risvegliò era proprio Vincent.
< Ciao > fece la donna con tono flebile.
< Ciao. Finalmente ti sei svegliata. Hai dormito quasi due giorni. >
< Davvero? Com’è possibile? >
< Nessuno lo sa. Forse avevi solo bisogno di recuperare le energie. >
< Che è successo in tutto questo tempo. >
< Oh, niente d’importante: il cattivo è stato ucciso, la fine dello spettacolo di due giorni fa’ è andato come doveva succedere e tuo marito è ancora in giro per affari. >
< La gente del teatro non ha sospettato niente? >
< Perché dovevano? Anche se la pausa è durata più del previsto, nessuno ha fatto domande e lo spettacolo ha riscosso un buon successo. >
< Bene, sono contenta. >
Non riuscendo a staccare gli occhi di dosso verso Vincent, quello che interessava a Mia era sapere se tra loro due c’era un futuro.
< Mia, hai rischiato la vita già due volte in poco tempo > cominciò a dire Vincent < Insieme a me non potrai avere una vita felice e spensierata come adesso. Io non sono l’uomo adatto per te. >
< Perché dici questo? Hai forse paura di mio marito? >
< Non dovrei averne? >
< Vincent, da te voglio sapere una cosa: mi ami oppure no? ti prego di rispondere sinceramente. >
< E a secondo di quello che dico cambierò il tuo futuro? >
< Non solo il mio, ma anche il tuo. >
Desideroso più di qualsiasi altra cosa di rimanere accanto a quella donna, Vincent non poteva sopportare che la sua vita rischiasse ogni volta che si vedevano.
La prima volta per una consumazione di cocaina, mentre la seconda volta un pazzo assassina che voleva passare inosservato come una vittima che non aveva fatto niente di male.
< Mia, sai meglio di me quando io possa tenere a te… Ma non mi odiare se ti dico che io e te non possiamo avere un futuro assieme. Tu sei la moglie di un boss mentre io sono il suo sicario… Potremmo vederci ogni volta che vorrai, ma non potrei mai iniziare una storia d’amore in nessun caso. >
< Quindi mi stai dicendo che non vuoi legarti a me? >
< Mia, non rendermi le cose ancora più difficili. Ti prego. >
Rimanendo alcuni secondi in silenzio, Mia accettò la decisione dell’uomo s’eppur riluttante.
< Mia… dimmi qualcosa. >
< Cosa ti devo dire? Hai già deciso tutto da solo. Io non centro più niente. >
< Dimmi almeno cosa ne pensi. >
< Va bene mantenere le distanze tra noi due… Però desidererei di non vederti mai più. Non potrei sopportarlo. >
< Ma Mia… >
< Ti prego. Non contraddirmi. >
Mentre la rabbia di tale decisione lo aveva completamente spiazzato, Vincent pensò che alla fine era meglio così.
La donna di cui si era segretamente innamorato negli ultimi giorni sarebbe scomparsa per sempre dalla sua vita, condannando l’uomo ad un futuro già segnato dalla morte.

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