Il diario di James di La Ragazza col Cappotto Bianco (/viewuser.php?uid=79010)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'anniversario del Team Rocket! ***
Capitolo 2: *** Il ritorno alla vita di sempre (anche troppo) ***
Capitolo 3: *** La dama sull'acqua (e anche un pò di gelosia!) ***
Capitolo 4: *** Il segreto di James ***
Capitolo 5: *** Champagne e riflessioni ***
Capitolo 6: *** Disastri & sospiri, animi indecisi ***
Capitolo 7: *** Due Chiacchiere ***
Capitolo 8: *** Le More di San Valentino ***
Capitolo 9: *** Magici Momenti ***
Capitolo 10: *** Zampe rotte ***
Capitolo 1 *** L'anniversario del Team Rocket! ***
venerdì 11 gennaio....:
Oggi è l’anniversario del Team Rocket! Facciamo
tre anni. Tre anni insieme! Equivale a un secolo.
Come avrò fatto a resistere?
Finalmente ci siamo presi un giorno di pausa e siamo andati al
ristorante. Quello spilorcio di Meowth ha pure ordinato un dolce alla
fine della serata (uno solo perché non ci bastavano i
soldi). Non me lo sarei mai aspettato.
Abbiamo messo davvero tre candeline sulla tortina di glassa. Orrore! Ma
è stato divertente. Un grosso respirone e…
Soffiando tutti e tre insieme, siamo stati così potenti che
si sono rovesciate le candeline incendiando la tovaglia.
Siamo scoppiati a ridere. E Jessie sembrava proprio contenta. Aveva
QUASI un’espressione dolce (forse è per colpa di
tutta quella glassa).
Quindi ci siamo pappati quello che rimaneva della torta (dopo aver
spento il piccolo incendio, ovviamente. Eravamo un po’
eccitati. In fondo è la prima volta che Meowth ci compra una
torta.)
Con i miei ultimi risparmi avevo avuto la brillante idea di comprare
addirittura un regalino ai miei compagni.
Non così brillante, perché anche Jessie e Meowth
si sono presentati con due pacchettini.
E, ta-ta! Ho ricevuto proprio te!
Non avevo mai tenuto un diario. È stato il regalo di Jessie,
mentre da Meowth ho ricevuto una barretta di cioccolato(sì,
lo so. Ma che cosa ci si può aspettare da un Pokemon?
Comunque io adoro il cioccolato).
Sto ancora cercando di capire il significato del regalo di Jessie.
Perché ogni regalo ha un significato, per esempio io le ho
regalato un profumo alla rosa, che simboleggia il suo animo dolce e
sensibile. Che con me non ha mai.
Forse un diario potrebbe voler dire che Jessie pensa che io abbia
bisogno di qualcosa con cui dare sfogo alle mie manifestazioni di
sensibilità.
Visto che con loro è assolutamente “fuori
discussione”.
Wow, non l’avevo mai pensata in questa prospettiva.
Nota per Jessie e Meowth:
Via! Sciò! È il mio diario!
La privacy è un mio DIRITTO!
E ora qualche bozza sulla mia meravigliosa, unica, sbalorditiva,
incantevole e soprattutto modesta persona.
(Ehi, sto scherzando! Davvero!)
Nome: James
Soprannome: Testa di gallina (è di Jessie!)
Secondo nome: Kojiro. È un nome così assurdo che
non lo uso mai. Jessie dice che assomiglia a uno starnuto
“Ko…shi!! Ups. Scusate”.
E poi pare che sia il cognome di un famoso samurai giapponese (i miei
avevano molta fantasia e poco senso dell’umorismo). E io odio
lo sport.
Anni: 17 anni
Peso: e chi ha una bilancia?
Altezza: 1 metro e 73 circa (mi sono misurato su una specie di metro
che Meowth aveva disegnato con dei gessetti su un tronco
d’albero..)
Due centimetri più di Jessie! Anche se con quella chioma che
porta sembra sempre la più alta: non è giusto!
Cosa mi piace: I Pokemon d’erba.
Collezionare i tappi di bottiglia. ADORO i tappi di bottiglia!
Bere. Soprattutto ubriacarmi con lo champagne.
Il sushi.
Disegnare.
Jessie (ma non ditelo a nessuno! Per favore.)
I soldi. Mi piacciono i re con quelle corone gigantesche.
Travestirmi per impersonare altre persone.
Cosa non mi piace: Lo sport.
Ascoltare Meowth.
Pikachu (grrrrr! Odio, disprezzo e distruzione).
Jessiebelle
I carciofi.
Ash e i suoi amici.
L’obiettivo della mia vita: Catturare Pikachu.
Qualche breve nota…
Sono una persona dall’animo molto sensibile e gentile.
Sono molto emotivo e spesso mi pento delle mie stesse cattiverie.
C’è questo lato di me che ovviamente i miei
compagni non conoscono.
Anche io ho un CUORE! Non calpestatelo.
La mia famiglia è ricca sfondata.
Ma ora non è più quella la mia famiglia. Jessie e
Meowth sono la mia famiglia.
Ora dovrei fare una guida velocissima sulla mia famiglia, (intendo
sempre Jessie e Meowth.) ma sono stanco morto.
Dopo il pranzo al ristorante, ci siamo fidati della parola di Jessie e
siamo andati a pescare.
Sì, proprio così: a pescare.
Sono strane le passioni delle ragazze.
Inizialmente Meowth non era d’accordo, ma poi ha detto che
avremmo potuto rivendere i pesci che pescavamo e che avremmo avuto un
bel pomeriggio per rilassarci. Così alla fine ho dovuto
cedere anch’io (e se comunque non l’avessi fatto,
Jessie mi avrebbe trascinato per un orecchio).
Siamo andati a un laghetto nei dintorni e siamo andati al largo con una
barchetta che c’era a riva e qualche canna da pesca.
Peccato che non fosse tutto “divertentissimo” come
diceva Jessie.
Per prima cosa il laghetto puzzava di marcio (o come l’alito
di Meowth dopo che mangia il suo cibo per i Pokemon).
C’erano sciami di zanzare/libellule/scarafaggi e chi
più ne ha più ne metta.
Mentre dei pesci neanche l’ombra.
Proprio mentre anche Jessie si stava convincendo che in quello stagno
marcio non c’era anima viva (o meglio pesce vivo), la mia
canna da pesca a cominciato a tirare!
Mi sono messo a tirare con tutte le mie forze, finché Jessie
e Meowth sono venuti ad aiutarmi.
“Che bestiaccia!” ha detto Jessie.
A un certo punto, la mia canna ha avuto uno strattone e mentre Jessie e
Meowth sono stati scaraventati all’indietro, io sono finito
dritto in acqua!
È stato tremendo.
Risultato: un raffreddore ferocissimo e la puzza di marcio non se
n’è ancora andata del tutto.
E non bastava. Meowth ha dovuto fare pure la battuta.
“Guardate! A James è venuto il
daffreddode!”
Ma in fin dei conti sono piuttosto felice per la giornata insieme ai
miei amici (a parte l’acqua ovviamente).
È da cinque minuti che Jessie mi grida che è
pronta la sua tisana contro il “daffreddode” e devo
berla subito prima che si freddi.
E adesso dice anche che serve anche il mio cervello di gallina per
progettare il piano di cattura per Pikachu di domani.
Credo proprio che dovrei stare ad ascoltarla, adesso.
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Capitolo 2 *** Il ritorno alla vita di sempre (anche troppo) ***
lunedì 14
gennaio…………
La festa è finita. Siamo tornati alle consuete, odiose e
barbose giornate di sempre.
Non pensavo che la vita di un membro del Team Rocket fosse
così monotona. Sono le sei e tredici minuti. Di mattina. (di
giorno è IMPOSSIBILE avere due secondi di pace…)
Jessie si è fissata da un po’ con gli oroscopi.
Lei è del Gemelli (credo) e si definisce “una
ragazza completa sotto l’aspetto della comunicazione,
atletica, forte e passionale”. Dice che l’animale
del suo segno è la farfalla.
Insomma, Jessie è come una farfalla. Leggera, punta il cielo
verso nuove prospettive.
Per non farci picchiare, io e Meowth siamo dovuti andare a ridere
nell’altra stanza.
Jessie dice che io, invece, (Acquario) sono un gatto. Un gatto!
Jessie dice che non si spiega come mai io e lei (entrambi segni
d’aria) non andiamo d’accordo. Per lei sono un
Acquario con qualche problema.
“Un acquario con la testa da gallina!” dice Jessie.
Jessie dice, Jessie dice…non sembro una macchina?
Ho fatto bene a svegliarmi presto questa mattina. Non solo per il
meraviglioso spettacolo che c’è fuori (come dice
Jessie, gli acquario amano molto i fenomeni della natura, per esempio
alba e tramonto. Jessie dice, Jessie dice…)
Il vero motivo è che sono dovuto andare alla
città più vicina, trovare la prima lavanderia
aperta per far pulire la mia divisa e quella di Jessie.
LO SAPEVO che Meowth non doveva mangiare il pesce che era riuscito a
pescare quel giorno del nostro anniversario. In quel laghetto ammuffito!
La scorsa sera non avevamo niente da mangiare, e non avevamo soldi per
andarci a comprare qualcosa (ho scoperto che Jessie ha fregato le mie
vere ultime monetine dalla tasca dei miei pantaloni, per comprarsi una
repellente rivista sugli oroscopi. A proposito ora che ci penso: come
ha fatto a prendermi i soldi se i pantaloni li avevo addosso? Comunque
è stato uno spreco, perché l’oroscopo
della settimana su Jessie era negativo.)
Stavo dicendo?
Meowth ha avuto la sfolgorante idea di tirare fuori quel ripugnante
avanzo di lago. L’ha fatto arrosto (dopo tre anni abbiamo
imparato ad accendere il fuoco con i mezzi di fortuna in poco tempo.
Venti, o trenta minuti) ma Jessie ed io ci siamo rifiutati di
mangiarlo.
“Non mangio quella roba nauseabonda. Puzza come quando James
è caduto nel lago!”ha esclamato Jessie.
“Perché l’abbiamo pescato in quel
lago!” si è difeso Meowth.
“Ehi, grazie tante!” ho protestato. “Beh,
puzzavi comunque!”. Jessie a volte è una farfalla
senza cuore. (praticamente sempre. Ma non volevo essere cattivo).
Alla fine Meowth ha davvero ingurgitato boccone dopo boccone quel
pesce! Dopo qualche minuto, ha vomitato su di me e Jessie.
Che schifo, non voglio ricordarmelo. Bisogna viverla su pelle una
vomitata per capire cosa si prova.
Ci siamo tolti le divise e abbiamo indossato alcuni indumenti trovati
qua e là. Jessie si è dovuta mettere dei
pantaloni di tre taglie più grandi e continuava a perderli.
Ha le mutandine rosa! (Forse non dovrei scriverle certe cose sul mio
diario. Mia madre diceva che non si sa mai chi potrebbe leggere il tuo
diario in futuro, e non voglio che tutti pensino che sono un ragazzo
sconcio e che butta sempre l’occhio su… Ma se non
si è del tutto sinceri nemmeno con il proprio diario, con
chi lo si può essere? La prima volta che ho conosciuto
Jessie pensavo che portasse mutande nere con un teschio disegnato
dietro. Non che pensi sempre al suo intimo ovviamente.).
E così la mia divisa puzza di nuovo di pesce marcio
masticato e vomitato. L’unica consolazione che adesso lo
è pure quella di Jessie.
(E chi è dovuto andare alle sei di mattina alla lavanderia?
Domanda retorica.)
Quasi dimenticavo di fare una guida rapida sulla mia famiglia. Anche se
avrete più o meno capito come sono fatti.
Migliore amica (niente di più. Ve lo giuro, assolutamente
solo un’amica. Purtroppo.):
Nome: Jessica
Soprannome: Jessie (come la chiamiamo tutti)
Secondo nome: Musashi. Musashi? E poi dice che Kojiro assomiglia a uno
starnuto! Dovrò farlo cadere “per caso”
nella prossima conversazione con lei.
Età: 17
Altezza: 1.70 circa (1 e 75 contando i capelli).
Segno particolare: una rossa chioma lunga e leonica. Sembra che ti
possa azzannare da un momento all’altro (e a volte lo fa
davvero).
Segno zodiacale: Gemelli (…)
Cosa le piace: Mettersi il rossetto.
Prendermi in giro.
I soldi (come me. E poi dice che non abbiamo cose in comune!)
Bere (idem)
Lottare con i Pokemon e vincere. Anche se non abbiamo mai vinto.
Forse io. (è solo una mia fantasia, un mio sogno che faccio
di notte per allietarmi la serata. Anche se lo spero. Anche se non
è così. Di sicuro! Un’inutile e sciocco
bambino come me potrebbe piacergli? Okay, non ne voglio parlare ok?)
Cosa non le piace: Ash, i mocciosi ecc.
Perdere.
Meowth.
Le tute di ciniglia rosa.
Il gelato al pistacchio.
Forse io. (…)
Quelli del segno vergine.
Pokemon parlante (rompiscatole)
Nome: Meowth
Soprannome: ?
Secondo nome: ?
Altezza: una sessantina di centimetri
Peso: troppo per un gattino come lui
Pokemon di tipo: normale
Segni particolari: non vuole combattere contro altri Pokemon. Lui dice
di essere la “testa” della squadra.
Sogno della sua piccola (e pelosa) vita: diventare il preferito del
capo (Giovanni).
Odia: Persian. Pikachu ovviamente.
Yahn…un’altra missione fallita oggi.
L’idea non era mia, ma sembrava perfetta. La Rocket ci
fornisce sempre macchinari di cattura robotici infallibili.
Dopo aver recitato il nostro motto, abbiamo avviato il Robot che
avrebbe risucchiare tutte le Pokéball. Non so cosa sia
andato storto, ma Jessie ha subito dovuto fare intervenire uno dei suoi
Pokemon. So soltanto che dopo qualche secondo ci siamo ritrovati a
fluttuare in aria (come al solito) colpiti (ovviamente) dal (solito)
superfulmine di Pikachu. Mmh… che rabbia…
Il piccoletto di nome Ash ha urlato come sempre di non tornare mai
più e di non fare mai più vedere le nostre facce
in giro. Pikachu ha blaterato qualcosa nella lingua dei Pokemon, e
secondo la traduzione di Meowth dice che ci avrebbe inceneriti
completamente con uno dei suoi fulmini.
Noia,noia e solo noia!
Non riusciamo mai a farne una giusta. E finisce che mi sento sempre in
colpa.
Jessie mi ha incolpato anche questa volta, dopo essere atterrati.
Lo so che e si sente frustata dal fallimento e non lo fa apposta a
incolparmi: è il suo carattere.
Il mio oroscopo che ho letto sulla rivista di Jessie dice che i pianeti
sono dalla mia parte. Succederà qualcosa con una persona
speciale, se sarò capace di sorprenderla.
A volte vorrei che Jessie leggesse queste pagine solo perché
capisca quanto mi ferisce.
Pensiero del giorno: mi sono sentito così inutile,
quest’oggi, che sono stato costretto a pensare cose del
genere “in fondo, in confronto al mondo tutti sono
insignificanti” per tirarmi su di morale. Ci mancava solo che
Meowth ci vomitasse addosso.
Come si dice, “la ciliegina sulla torta”. Secondo
Jessie, più che ciliegina era solo vomito sopra le divise.
Pensiero della notte:
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ…..ZZZZZZ….
Sono così dolci i miei compagni che dormono al mio fianco,
in questo momento.
Persino Meowth sembra da coccolare tutto. Peccato che appena si
sveglieranno saranno le belve feroci di sempre. Eh, eh…
Oh, no!
Starnutendo ho sputacchiato su tutta la pagina!
E ho anche svegliato Jessie.
…
No, non era sveglia.
Ho anche tossito più volte e altri generi di rumori
involontari del corpo (nel mio caso sono volontari) per farla
svegliare.
È strano, ma sento la mancanza della sua voce (oh, no! Mi
sto tramutando in uno psicopatico!)
Si è svegliata. Per fortuna.
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Capitolo 3 *** La dama sull'acqua (e anche un pò di gelosia!) ***
Mercoledì 16 gennaio.....:
Conversazione tra me e Jessie.
IO: ciao, Jessie. Come stai stamattina?
JESSIE: Bene. Che cosa vuoi?
IO: eguaglianza per tutti, naturalmente. Eguaglianza e pace nel mondo.
JESSIE: James! Che vuoi?
IO: stavo pensando a una cosa.
JESSIE: cioè?
IO: mmh..
JESSIE: è qualcosa d’importante? Giuro che se
è un’altra baggianata fai una brutta fine. Anzi,
ti raso a zero.
IO: No! Mi piacciono i miei capelli!
JESSIE: James!
IO: Okay. Niente. Non era niente. Assolutamente niente. È
solo che…c’è qualcosa da mangiare?
JESSIE: (fa un sospiro) guarda nello scaffale ci dovrebbe essere una
lattina di…
(La nostra “conversazione” è stata
interrotta da Meowth che diceva di aver visto un ufo fuori dalla
finestra).
Siamo a Smeraldopoli. È una città carina.
Abbiamo portato Meowth all’ospedale per i Pokemon
perché ieri ha vomitato ancora.
È stata un’idea di Jessie. Ovviamente mi sono
insospettito subito di questa sua improvvisa premura, e ho scoperto che
anche Pikachu è qua a Smeraldopoli, con il suo allenatore
Ash.
Solo che non ho proprio voglia di combattere e prendermi
un’altra scaricata elettrica.
Nella sala d’aspetto dell’ospedale, ho conosciuto
una ragazza.
Il suo Bulbasaur aveva un’ustione. Quando le ho detto che
adoro i Pokemon d’erba, e che ho un Victrebeel è
andata fuori di se!
Si chiama Brenda, ed è…beh, è davvero
molto carina.
Meowth deve essere stato dentro parecchio, perché Brenda ed
io abbiamo parlato per un’eternità.
Sono così pentito di non avere mai guardato fuori: io e
Brenda abbiamo miliardi di cose in comune. Non sembrava turbata del
fatto che io indossassi la divisa del Team Rocket (forse è
perché non lo conosce. Infatti, quando mi ha domandato cosa
significasse la “R” sulla mia giacca le ho dovuto
rispondere che significasse Ricky che era il mio secondo nome. Non
volevo essere bugiardo. Davvero).
Ho provato qualcosa, mentre parlavo con lei.
Insomma…è a posto. Molto. Molto, molto a posto.
E la cosa più sorprendente è che abita qui a
Smeraldopoli!
Quando siamo tornati alla mongolfiera ero il ragazzo più
felice del mondo. SONO il ragazzo più felice del mondo!
Anche Jessie ha conosciuto Brenda. Quando le ho presentate, le ho detto
che era una mia amica.
“Amica?” è stata l’unica cosa
che è riuscita a dire Jessie. Sembrava strana, mentre
uscivamo dall’ospedale, ma poco dopo ha assunto la sua solita
espressione orribile che ha quando qualcosa non le va per il suo verso.
Abbiamo appena finito di cenare. (Quando dico cenare intendo un tozzo
di pane secco e un uovo sodo. Siamo stati fortunati).
Jessie e Meowth sono in casa a discutere su chi deve lavare la pentola,
e tra poco penseranno “facciamolo fare a James!” e
mi chiameranno.
Sogno in continuazione Brenda, come una dama che volteggia sulle acque.
Beh, è da molto che non avevo questi pensieri.
La mia dama sull'acqua.
È bello avere qualcuno a cui pensare, quando guardo il
cielo.
Giovedì 17 gennaio......:
Niente di nuovo. Ma ho un sacco di pensieri che mi svolazzano per la
testa.
Non potrei scriverli qui. Non ci sarebbe abbastanza spazio.
Chissà se sulla terra c’è una risorsa
di carta NECESSARIA per scrivere tutto ciò che penso.
Ci siamo fermati qui, Meowth dice che prima di eseguire una delle
nostre cattive e spietate malvagità dovremmo aspettare un
po’ e approfittarne per un appostamento più
prolungato. Un’occasione buona finalmente.
Jessie è arrabbiata con me. Ho rovesciato per sbaglio
dell’acqua sul suo oroscopo. È diventata una
furia.
“ Fa male arrabbiarsi così” le ho detto
(pensavo che non mi facesse male difendermi ogni tanto.)
“Brenda dice che più resti arrabbiato e
più ti vengono le rughe.”
“Non fai altro che parlare di Brenda. Brenda,BRENDA! Che
pizza!”
“No, cara. TU sei una pizza!”
Ho LITIGATO con Jessie. È da mezz’ora che non ci
parliamo. GIURO che non tenterò mai più di
difendermi!
Ho già pensato a troppi pensieri. Meglio smettere di
pensare, o penso che mi verrà mal di testa.
Sabato 19 gennaio......:
Una giornata che ha dato una vera SVOLTA alla mia vita.
Eravamo per le strade di Smeraldopoli (ci siamo trattenuti qui, dopo
aver saputo che Ash si ferma qualche giorno per allenarsi) e
improvvisamente, svoltato l’angolo, sbattiamo proprio contro
Brenda con due grosse buste gialle della spesa.
“James! Credevo che non ti avrei mai più
rivisto.” Ha esclamato tutta eccitata.
“Ehi... Brenda! Come sta Bulbasaur? E tu? Come
stai?” ho detto in una specie di stordimento. Ho stampato a
Jessie un ber sorrisone a trentadue denti, ma lei è rimasta
fredda. Ma chi se ne importava?
Anche Brenda sorrideva: “Bene! Cioè, stiamo bene
tutti e due!”. La sua voce era come musica. A quel punto, ha
mollato i sacchetti per terra e mi ha gettato le braccia al collo,
facendomi quasi cappottare a terra. E a quel punto non ho capito
più niente.
Dopo l’abbraccio (mi ha quasi strozzato) ha strillato
qualcosa su che mi aveva pensato molto, bla, bla…
Ho guadato un po’ frastornato Jessie. Ho notato che era tutta
rossa in volto e aveva un’espressione da assassina che ci
riserva per le occasioni speciali (per esempio quando Meowth gli ha
incendiato i capelli per errore). Perfino Meowth stava avvertendo con i
suoi sesti sensi da Pokemon il pericolo.
Dopodiché, Brenda ci invita a cena a casa sua.
“Tu, il tuo Meowth e anche tua sorella,
naturalmente”.
(Pensa che Jessie sia mia sorella?) A casa sua c’era
già praticamente una festa (ma aveva già
organizzato tutto?).
Non credo che sia stata una buona idea fiondarmi subito sui tramezzini.
Qualcuno si chiedeva se dopo averne mangiati così tanti io e
Meowth non avessimo ancora il mal di pancia. Si vede che non ci
conoscevano!
Noi tre (Jessie, Meowth ed io) ci siamo sempre divertiti insieme. Ne
abbiamo fatte di ragazzate!
Una volta ci hanno sbattuto fuori da un self-service cinese
perché ne approfittavamo mangiando troppo! O quella volta
che siamo entrati in una profumeria per aiutare Jessie a scegliere un
nuovo rossetto, alla fine anche io e Meowth ci siamo dipinti le labbra
di diversi colori. Ho pensato proprio a questo, quando ero alla festa
di Brenda. (Comunque quella volta ci divertimmo talmente tanto che
Jessie si dimenticò di comprare il suo rossetto).
È stato in quel momento che ho notato che Jessie non
c’era.
L’ho trovata seduta sugli scalini all’ingresso.
Mi sono seduto di fianco a lei.
IO: Perché sei qua fuori? (che domanda IDIOTA, ora che ci
penso. Insomma, lo sapevo benissimo che cosa ci faceva là
fuori. Stupida, idiota, inutile)
JESSIE: Penso alla pace nel mondo.
IO: E all’eguaglianza per tutti?
JESSIE: Anche a quella.
Siamo rimasti in silenzio per un po’ (il silenzio
più brutto della mia vita) e poi siamo scoppiati a ridere,
come sempre.
JESSIE: suppongo che se quella lì ci abbia invitato a casa
sua non sappia che siamo dei pericolosi criminali.
IO: Brenda. Si chiama Brenda. (ma quanto sono deficiente?)
JESSIE: … tra poco muori …
IO: scusa, scusa, scusa. Perdono. Ma scusa, noi siamo dei pericolosi
criminali?
Mi sta per saltare addosso, quando Brenda fa capolino alla porta
facendoci sobbalzare.
Perché non avevo mai notato quella sua vocetta ronzante
insopportabile? Mi costa dirlo, ma è perfino peggio di
Meowth.
“Che ci fai qui con tua sorella? Si sente male?”
cinguetta. (ODIO, ODIO e devastazione)
E dire che ho pensato (quasi) intensamente a lei in questi tre giorni.
“Lei non è mia sorella.” Ho annunciato.
“Ti presento la mia fidanzata”.
Sento il malore al solo pensiero (come accidenti ho fatto?). Ho
circondato con il braccio la spalla di Jessie, ho recuperato Meowth
(stava litigando per un tortino di pesce con il Bulbasaur di Brenda) e
me ne sono andato a testa alta.
“James! Che cosa ho sbagliato?” stava gridando lei,
e ho visto chiaramente Jessie che apriva la bocca per dire qualcosa ma
Meowth l’ha preceduta: “i tortini! Facevano orrore.
Ecco cosa hai sbagliato!”
Svoltato l’angolo abbiamo ricominciato a ridere. Nonostante
tutto.
Ho guardato Jessie negli occhi. E ho pensato…
Beh, non devo proprio dirvi tutto, no? Potreste usare un po’
di immaginazione, no? Certo che potete.
Siamo tornati, e da un quarto d’ora Jessie non fa altro che
urlarci che domani dobbiamo entrare in azione alla cattura di Pikachu
chiamandoci “sciagurati” e
“scansafatiche”.
E io che ho pure pensato che lei potesse essere GELOSA. (Eppure
sembrava proprio così! Bah…)
Ma diciamoci la verità: Jessie gelosa? …
Non deve essere facile essere l’unica donna in un gruppo di
maschi. Sapete…forse non mi sbaglio su di lei.
Piccola nota su me stesso: devo bere più acqua. Jessie dice
che bere molto fa bene alla pelle. (Jessie dice, Jessie
dice…sono contento di essere tornato me stesso!)
***Ciao a tutti! Il diario di James viene via in vacanza con me. Appena
sarò tornata (una decina di giorni) aggiornerò
con il prossimo capitolo. Nel frattempo vi lascio con questo...baci! La
Ragazza col Cappotto bianco.
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Capitolo 4 *** Il segreto di James ***
Lunedì 28 gennaio ‘09...........
Comincio a temere che non ce la faremo a catturare Pikachu. O almeno non adesso.
Anche se non lo vuole dare a vedere, Jessie è entrata in uno stato depressivo. Tutta colpa di quella storia di sua madre, che secondo lei è ancora viva.
Si dice che non hanno ritrovato il corpo. Se c’è una cosa che tocca Jessie più di tutto è questo fatto di sua madre.
Povera Jessie. D'altronde vederla così giù fa male anche a me (e non solo al mio stato d’animo. L’altro giorno mi ha tirato un pugno negli stinchi) e ogni volta mi verrebbe voglia di sedermi vicino e abbracciarla, stringerla forte tra le mie braccia.
Ma non posso. Credo che i continui fallimenti e superfulmini giornalieri non le fanno affatto bene, l’atmosfera del gruppo è diventata pesante e soffocante.
Anche io non sono del migliori degli umori, cosa che non è affatto giusta (c’è spazio per un pessimo umore alla volta).
Credo che dovrò costringere il James allegro (yuppie!) dentro di me a uscire fuori e ricacciare dentro il James triste (…).
Il mio più GRANDE desiderio:
vorrei più di ogni cosa essere in confidenza con Jessie. Lei è fantastica, la ammiro molto e a volte penso che noi due siamo più simili di quanto si possa pensare.
Siamo uguali e incredibilmente fragili. (WOW, da quando sono diventato così poetico?)
In questo preciso istante, Jessie è seduta sulla riva di un fiumiciattolo, intenta a lanciare sassolini.
E se io avessi un po’ più di CORAGGIO andrei lì vicino e…le parlerei. Le parlerei di me, di quanto anche io senta la mancanza dei miei genitori.
Le direi di quanto la trovo stupenda e forte. Le confesserei che qualche notte sto fuori ad ammirare le stelle pensando se io e lei potessimo…se noi potremmo…
Quanto è difficile. UFFA.
Ehm. Uhm. COMUNQUE...mi stavo dimenticando di un importante novità! Sì, sì, sì!
Hanno aperto la “Pokemon Game-Party Tour”, lo ha letto Meowth proprio questa mattina! Pare sia una roba fantastica: non è la solita competizione di giochi per Pokemon.
Ci si può iscrivere a coppia, trii e addirittura quartetti con rispettivi Pokemon e si viaggerà toccando le maggiori città del mondo ed entrando in competizione con canto, ballo…(sì, quelle cose lì, insomma). Non è tremendamente MERAVIGLIOSO?
Il viaggio comprende soggiorno in hotel e residence per ogni posto, pensione completa! Senza contare che io ho una dote naturale per quel tipo di cose, come il canto (non ho capito perché quando l’ho detto a Jessie e Meowth, si sono messi a ridere).
Cibo completamente GRATIS! Abbiamo deciso di iscriverci, andrò io domani mattina presto. Anche se IN TEORIA manca ancora da chiederlo al capo.
Ma quella viperaccia di Meowth ha detto che forse s’iscriveranno anche Pikachu e il solito gruppetto in un trio, quindi come può Giovanni dirci no?
In effetti, questa notizia mi da un attimo di brivido. Anzi, sono sicuro che quello che ho visto passare sul viso di Jessie era proprio un sorriso di soddisfazione, finalmente ( non che la guardi sempre, ovviamente. È capitato per puro caso.)
Jessie ha perfino detto che, registrandoci sotto nome falso e con un buon travestimento (Ta-Da!) quei pivellini di Ash, Brock e Misty non ci riconosceranno.
E potremmo addirittura diventare loro AMICI per finta e acciuffare il Lanciafulmini. Questa devo proprio dirla a Jessie.
SERA (qualche ora dopo):
La brodaglia che ha preparato Jessie per la cena mi è rimasta tutta sullo stomaco.
Anzi, spero di non vomitare qui mentre scrivo, ma mentre mangiavamo ne abbiamo parlato e anche Meowth è d’accordo. Quindi il Pokemon Game-Party Tour è ufficiale! Ero così felice che per l’eccitazione mi sono messo a ballare (forse è per questo che mi è rimasto su tutto).
Sai, questo pomeriggio Jessie mi ha visto scrivere.
Ha detto che non pensava che usassi VERAMENTE il suo regalo…insomma, come osa?
Ho scoperto che scrivere il diario mi piace tantissimo. Sul serio. Mi fa sentire più responsabile e soprattutto più leggero.
In poche parole, è solo qui che posso dire che quello che provo per Jessie è…
EHM…okay, niente panico. Non pensavo che fosse così dura.
…
No, è inutile. Non ci riesco. Devo essere proprio un fallimento totale.
È una parola che proprio non mi esce. Riproverò.
Però, per dimostrare a Jessie e a me stesso (soprattutto a me stesso) che il mio diario è un VERO diario e che è importante per me, ci scriverò su il mio più riservato e intimo segreto.
È dura, perché mi ero ripromesso di tenermelo solo per me stesso e scriverlo sul diario è già un grande passo, ma oramai ho cominciato (e non voglio che qualcuno si faccia idee strane, SO che ne siete capaci!).
Respiro, 1, 2, 3…: una volta Jessica e io ci siamo dati un bacio.
Nulla che ha interferito con il presente, ovviamente. Ma ora sono obbligato a scrivere com’è andata.
Un bel giorno al tramonto, quando gli usignoli cessavano il loro canto giornaliero e rincasavano nei nidi…(sì,sì, taglio corto).
L’Arbok di Jessie era sparito da quella mattina. Lei era tranquilla: “Sarà andato a sgranocchiarsi qualche lucertola!” .
Al tramonto, quando non l’ha visto tornare, la vedevo già un po’ preoccupata.
Io me ne sono andato al ruscello per vedere se riuscivo a pescare qualcosa, quando lei arriva dietro di me con il viso pallido e le mani tremanti.
“Meowth ha detto che c’è un Charizard selvatico e malato di mente nel bosco” ha detto.
Io non capivo. “E con ciò?”
“ Non capisci?!? Arbok è sparito da stamattina nel bosco e nel bosco c’è…” si è interrotta trattenendo un enorme singhiozzo, mentre io ho detto la cosa più ottusa che avessi mai detto, cioè: “Ehm, dai Jessie, non prenderla…in fondo, com’è che si dice? Uno ne perdi e…ehm…cento ne trov…ehm.”
Ha cominciato a rincorrermi urlandomi cose irripetibili e mentre io invocavo una morte rapida e indolore, lei si è bloccata.
Mi sono girato, a qualche metro da lei che fissava sconcertata un punto vuoto. Dopo qualche istante era fra le mie braccia che piangeva inarrestabile.
È successo tutto molto lentamente, senza che nessuno dei due se ne rendesse conto.
Stringendola, mentre singhiozzava mormorando qualcosa tipo… “James, no! James non può essere, James…” ed io che le baciavo delicatamente i capelli, accarezzandola.
A quel punto, ho preso il suo viso fra le mie mani, asciugando con le dita le lacrime sulle guance e come d’impulso mi sono avvicinato quel poco che bastava e…
Insomma, non pensavo veramente a quello che stavo facendo e che cosa avrebbe potuto comportare.
Lei non si è ritratta. Ha schiuso dolcemente le sue labbra sulle mie e abbiamo continuato così per un po’ (sì, sul serio!).
Fino a quando, ho fatto scivolare le mani per stringerla lungo i fianchi, e lei ad accarezzarmi i capelli, e il bacio si stava facendo davvero appassionato.
Proprio mentre mi allontanavo dal suo viso, stordito, uno stridulo verso era alle mie spalle, cioè era Arbok.
Subito, Jessie lo ha abbracciato un po’ piangendo e un po’ ridendo, e a quel punto ho fatto la cosa più logica anche io (non so perché mi sono sciolto in lacrime quando Arbok è tornato. Forse l’emozione).
E così finì tutto. Il seguito non c’è, è finita così, e siamo tornati a comportarci esattamente come prima.
Come se niente fosse successo (il problema è che per ME qualcosa è successo).
È passato tanto tempo, un anno credo. Eppure ieri notte, ci ho pensato ancora.
Io e Jessica stavamo dormendo abbracciati nel sacco a pelo perché c’era un forte temporale (ho TERRORE del temporale. A quanto pare anche Jessie, forse gli ricorda l’evento di sua madre…) come facciamo sempre in quelle occasioni. Stringendola, ho avuto quasi la sensazione di sentire ancora il suo profumo, il sapore della sua pelle durante quel lunghissimo…bacio.
Mi fa ancora strano dirlo, tuttora.
Beh, questo è tutto sulla storia del bacio. E devo dire che non è stato difficile. ANZI: scriverlo mi ha fatto sentire meglio, quasi più leggero.
Mentre scrivo, Meowth e Jessie stanno litigando per chi ha vinto a tris. Jessie gli dice che se alza un artiglio lo fa ripartire lei alla velocità della luce, e lui replica che è una sbruffona lunatica patentata.
Tra poco mi metteranno in mezzo, Jessie mi picchierà ed io dovrò correre nei cespugli a rigurgitare la cena (sono talmente abituato a queste scene che oramai potrei predire il futuro). Ma sapete una cosa? Non sono mai stato così felice.
PENSIERINO di JAMES SU OGGI: scrivere sul diario mi fa bene, ma non posso fare solo cose che fanno bene (filosofia di Meowth). Potrei immergermi in un cespuglio di ortiche per vedere cosa si prova e di sicuro non mi farebbe bene. Beh, forse è meglio che continuo a scrivere il diario.
COSE che mi fanno BENE: 1) scrivere il diario
2) bere acqua
3) dire la verità a Jessie (anche se non ci riuscirò mai, il PENSIERO di poterlo fare mi fa stare bene. Anche se non so proprio esattamente quale sarebbe la mia verità. Quindi dimentichiamocene e andiamo avanti)
4) ascoltare Meowth (se non voglio essere picchiato)
COSE che mi fanno MALE (o almeno le più importanti): 1) mangiare la brodaglia di Jessie
2) Ripartire alla velocità della luce (provateci voi a cadere da venti metri da terra, fulminati)
3) pensare intensamente. Poi mi viene il mal di testa.
4) essere imbronciato (sorriso!)........................>
(Nota dell’autrice: sono tornata dalle vacanze e sono rimasta contentissima di quanta gente ha letto il mio racconto. È una grande soddisfazione che il mio adorato James ha avuto i risultati che speravo. Lo continuerò di sicuro, anche se ci sono pochissimi fan di questa coppia. Domani è il mio compleanno, e questo è un bel regalo.)
La Ragazza col Cappotto Bianco
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Capitolo 5 *** Champagne e riflessioni ***
Giovedì 31 gennaio ‘09........
Josie e Jeremy pronti a partire alla velocità della luce!
No, non sono diventato scemo: sono i nomi falsi sotto quale ci siamo registrati al Pokemon Game-Party Tour. Li ha inventati Meowth (la solita fantasia da gatto!).
Ah, dimenticavo…Josie, Jeremy e naturalmente Meowthina! Sì, sì, proprio MEOWTHINA! Ah, ah! Appena Meowth l’ha saputo, gli è venuto un colpo.
D'altronde mica possiamo portare un Meowth parlante con noi, ci smaschereranno ancora prima di arrivare.
Oh, io ADORO travestirmi! E devo dire che questo Jeremy è decisamente figo! Se non fossi me, gli salterei addosso subito! (E se fossi DONNA ovviamente! Non sono ancora arrivato a quei livelli!).
Devo dire che è strano portare vestiti normali e non divise, e la parrucca bionda mi prude un po’ la testa.
In fondo, ho sentito dire che per essere belli, bisogna soffrire. Anche Jessie si è trasformata.
Quando è uscita per farsi vedere…manco a dirlo. È semplicemente bellissima.
Si è sciolta i capelli in una treccia sulle spalle e dietro ha uno chignon fissato con due fermagli giapponesi.
La sua tunica è aderente sul busto e ampia dalla vita in giù. In parole povere, è tutta da sbaciucchiare! (ma io mi accontento di guardarla. Davvero!).
Quindi è iniziata l’operazione “Meowthina”: un’opera d’arte! (ho sempre pensato di avere un talento naturale in certe cose).
Meowth ha avuto un mancamento davanti allo specchio (secondo Jessie era colpa di un calo di pressione. Ho come la strana sensazione che non sia proprio così, comunque) e per i quindici minuti successivi l’abbiamo dovuto sventolare con la rivista oroscopi di Jessie, mentre gli tenevamo le zampe in su.
“Che fragilini questi Pokemon!” ha sentenziato Jessie.
Forse avrei dovuto dirgli che il lucidalabbra “rosa ardente” era eccessivo.
Ma ora parliamo del vero e proprio…POKEMON Game-Party TOUR!
È incredibile! Siamo qui soltanto da ieri sera e ci siamo ambientati perfettamente. (anche se ancora faccio fatica a credere che ti stia scrivendo seduto su una sedia non sfracassata appoggiato su una scrivania, in una lussuosa camera d’albergo).
E quando siamo arrivati in mezzo alla massa dei nostri compagni di viaggio, nessuno ci ha lanciato occhiate feroci, gridato o robe del genere.
Insomma, adoro il Team Rocket, ma è FAVOLOSO essere una persona NORMALE!
Ieri sera c’è stata la prima cena. Jessie ed io non ci siamo fatti mancare nulla. Abbiamo ordinato di TUTTO.
Abbiamo spazzolato tutto senza pensarci, e ordinato tutti i tipi di dolci. E anche due bottiglie di ottimo champagne.
Un SOGNO!
Mentre mangiavo un budino al cioccolato colla panna e Jessie assaggiava la mia tortina al limone, parlavamo appunto di come tentare un approccio di amicizia con Ash Ketchum, qualcuno ha pensato benissimo di alleggerirci il lavoro!
Quello strano Pokemon di Misty (la ragazzina con i capelli carota, come la chiama Jessie, per intenderci) gli è saltato giù dalle braccia ed è saltellato fino al nostro tavolo! Quando è salito in grembo a Jessie e ha cominciato a mordicchiargli la mano, Ash è arrivato di corsa, seguito da Misty e Brock.
E cosa non potevano fare dei ragazzini gentili e ben educati come loro, se non presentarsi, diventare nostri amici e consegnandoci praticamente il loro amichetto Pikachu? (Cavolo. Questa sembra proprio una tipica frase di Jessie. Non so se mi piace, in fondo io sono più buono, no?)
Dopo qualche chiacchiera e complimenti, ci hanno addirittura invitato a fare un giro con loro alla prima tappa di questo pomeriggio!
Beh…ricordo soltanto che (scolato lo champagne fino all’ultima goccia) io e Jessie siamo riusciti a salire barcollanti, ubriachi, eccitati (e soprattutto FELICI) in camera nostra e ci siamo letteralmente gettati sul letto matrimoniale.
(Ah no, stavolta non è colpa mia! La camera, letto compreso, l’ha scelta Jessie!)
E Jessie che mi dice che si è divertita da matti, che lo vuole rifare, e questa è davvero l’ultima cosa. Prima di crollare addormentato.
Quando mi sono svegliato era ancora l’alba, e visto che Jessie è ancora nel mondo dei sogni e perfino Meowthina…ehm, Meowth, non sembra volersi svegliare, mi sono seduto qua e ho cominciato a scrivere.
In questo momento Jessie è ancora avvolta nelle lenzuola rosa e respira silenziosamente. Quanto sarebbe facile fare quello che voglio fare.
Spero solo che inebriato com’ero ieri, non aver detto qualche delle mie scempiaggini (o peggio, qualcos’altro) a lei, prima di addormentarci.
LA DOMANDA DEL GIORNO: ho riletto le pagine di questo diario, e mi sono chiesto: perché la parola che compare di più è “Jessie”?
LA RISPOSTA: non lo so, ma chissà cosa succederebbe se lo sapesse Jessie. Diavolo. L’ho detto di nuovo.
Andiamo avanti. Sono terribilmente stanco, ma ancora di più eccitato per la giornatina che ci aspetta oggi e non vedo l’ora che Jessie si svegli.
È brutto il fatto che per questa settimana non la possa chiamare più Jessie, ma solo Josie (non ho alternative, visto che ha minacciato di farmi ingoiare la mia parrucca se mi scappa anche solo una volta).
Mi stavo dimenticando di una cosa importante (beh, non che sia così importante, d’importanza vitale, intendo. Diciamo che è piuttosto importante).
È una cosa che ha detto Meowth ieri, prima di arrivare qua.
MEOWTH: “James, lo sai che fa male fissare le persone?”
JAMES: “Uh?”
MEOWTH: “Babbeo rincretinito, smettila di fissare Jessie in quella maniera idiota o ti verrà la congiuntivite! Cos’è, sei innamorato?”
Tutto questo proprio DAVANTI a Jessie.
Mi sono sentito molto, ma molto male. Più di quanto avrei dovuto, ma mi sono comunque sentito molto male e questo mi ha fatto male. Oh, che male!
Non so se dire per fortuna, ma Jessie non ha reagito e forse questo significa che non ci abbia sentito.
E per tutto il tempo successivo, quando Jessie mi chiedeva che colore di veste prendere io rispondevo: “…ehm, viola e innamorato…no, volevo dire ARANCIONE e innamorato! Ehm... cioè…viola e arancione è molto carino.”.
È stato tremendo! Quel gatto mi ha fatto rimbecillire! Io non fisso mai e poi mai la gente, specialmente JESSIE! Ne sono convinto.
E allora perché se penso alla frase che ha detto Meowth, le mie convinzioni suonano totalmente vuote e false?
Se fossi davvero…innamorato? Oh, non voglio neanche pensarci!
Mi sento flaccido come il budino di ieri sera. Ho letto il mio oroscopo e quello di Jessica su una rivista che ho trovato giù in reception.
ACQUARIO: Attenti gli interessati del segno, che grazie a una buona influenza dalla luna riceveranno flussi per una settimana speciale.
State ben attenti a non sprecare le buone occasioni. Mangiate bene e bevete molta acqua. Siete per i vostri amici un punto di riferimento: non deludeteli! La luna vi porterà una sensazione inaspettata ed emozioni mai provate prima. Accettate di più le critiche per scoprire che vi saranno d’aiuto, o comincerete a somigliare a una persona che detestate. Giornata migliore: Venerdì.
Mi sono precipitato nello specchio della sala da bagno per vedere se per caso mi stavano crescendo i baffi, o gli artigli.
Questo non vuol dire che credo agli oroscopi, ma in confidenza chi vorrebbe somigliare a un piccolo Meowth?
GEMELLI: Se non volete che una sensazione di vuoto e gelo s’impossessi di voi, ricordate di non mettere al primo posto l’orgoglio. Marte è nella vostra costellazione, sedetevi all’aperto per guardare le stelle con una persona non scelta a caso, e la fortuna sarà ancora una volta dalla vostra parte.
Qualcuno è contro di voi, qualcuno vi pensa e riflette. Non ripensateci due volte e andate dritto al punto. Mangiare dolci vi farà venire i brufoli.
Persona di cui non fidarsi: un capricorno. Compagnia perfetta: un acquario. Giornata peggiore: Domenica.
Credo che farò capitare “per caso” questa pagina tra le mani di Jessie.
Non si sa mai, giusto?
BUONI PROPOSITI PER LA GIORNATA: picchiare Meowth.
E ora non ho veramente più niente da dire. Beh, in realtà ne avrei molte. Forse troppe. Tutte le mie ansie, le mie paure e le mie piccole speranze.
Ma non voglio sembrare un fissato che pensa solo a una cosa. Perché io sono semplicemente fissato, lo giuro. Con tutto questo pensare a Jessie mi sta venendo la nausea. (No, non è vero, sto solo cercando di auto-ipnotizzarmi)
Ora potrei curiosare nel mini-bar, ma credo che sdraiarmi sul letto e guardarmi un po’ attorno mi farà ancora meglio.
Magari dopo aver bevuto un po’ di Martini…
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Capitolo 6 *** Disastri & sospiri, animi indecisi ***
Sabato 2 febbraio........
Mi sveglio e evito per un pelo una tragica caduta dal letto per colpa di Meowth, che si era appartato lì sotto per cercare il suo orsacchiotto di peluche Balubacy.
Jessie mi ha urlato di uscire immediatamente dal bagno, e appena si è chiusa dentro si è sentito un urlo lacerante.
Per lo spavento Meowth, che era ancora sotto il letto, ha dato una fragorosa capocciata mentre io ho afferrato la prima cosa che mi è capitata in mano (la mazza da baseball portafortuna di Jessie, nel caso ci fosse stato un malintenzionato nascosto nella doccia di cui non mi ero accorto. Visto che io la DOCCIA non l’ho potuta fare), ho aperto a raffica tutti i cassetti per trovare il disinfettante nel caso si fosse ferita, una bottiglietta d’acqua e un paio di assorbenti (non trovavo il cotone).
Quando sono ruzzolato goffamente in bagno armato di tutta quella roba, Jessie era in accappatoio davanti al lavandino.
Non si vedevano ferite o molestatori. “JAMES! Il mio rossetto NUOVO!” e mi ha mostrato il suo rossetto “rosa ardente”, o almeno quello che ne rimaneva.
Sono giovane per morire d’infarto per un ROSSETTO!
Stavo per replicare (in fondo lo ha usato lei su Meowthina), ma poi mi sono ricordato che in un momento di pazzia potrei avere fatto uso del suo rossetto mentre facevo lo scemo insieme a Meowth. Dopo il terzo whisky.
Jessie ha emesso una sottospecie di grugnito canino, ma poi appena mi ha visto, ha cambiato subito espressione.
Mi ha guardato come se avessi sulla pelle dei bomboloni viola. “Cosa ci fai con la mia mazza da baseball e…i miei assorbenti!”.
“Scusami! Credevo che fossi ferita” ho spiegato.
Sono uscito chiudendo la porta, vergognandomi al limite della vergogna, anche se era stata comprensiva. “Okay, non preoccuparti” mi ha detto ammorbidendosi un po’. Ma sono sicuro di averla sentita ridere, dentro il bagno!
È stata un po’ la mattinata del’imbarazzo, anche al mercato delle pulci. (Non perdonerò mai Jessie per avermi convinto ad andarci. Dovrebbero bandirle certe cose). Ci siamo imbattuti in Ash il moccioso, Misty la Carota e Brock il dongiovanni. La prima cosa che hanno detto è stata: “Jeremy e Josie che carini! Stanno facendo acquisti per mettere su un loro nido!”.
Non so perché si sono fatti l’idea di Josie e Jeremy come piccioncini infatuati (forse è per il fatto che la prima volta che ci hanno incontrati alla sala del ristorante, eravamo a un tavolino con lume di candela e cesta di pane a forma di cuore. Ma non li ho scelti io, sarà capitato per caso), ma ne io ne Jessie abbiamo fatto niente per contraddirli.
Brock ha pure fatto la battuta a Josie: “che belle gambe…sono sincero, se tu non fossi fidanzata ci proverei!” (l’avevo detto, che era un casanova!).
Naturalmente, appena rientrati nella stanza, Jessie ha dato il via al suo carattere potente ed energico da Gemelli. “Mi ha GUARDATO le mie GAMBE quel maiale!”.
Povero Brock.
D’altronde come gli si può dare torto? (Ehm, non intendevo dire proprio questo, sul serio).
A volte Jessie è proprio ingiusta nei miei confronti. È una comune mortale e non dovrebbe stare sul piedistallo (anche ci starebbe proprio bene), ma vorrei tanto farle capire che sono pronto ad esaudire ogni suo desiderio.
Anche se, per il momento, i suoi desideri più a “portata di mano” sono stati: aiutarla ad allacciarsi la veste, aprirgli la bottiglia d’acqua e portargli la rivista degli oroscopi.
…a proposito di oroscopi! Ieri sera è successa davvero una predizione.
Avevamo quasi terminato la cena (gnam, gnam, gnam!) quando Jessie, quasi sottovoce, mi chiede di accompagnarla in bagno.
Il primo pensiero che mi era venuto in testa era che si sentisse male o robe del genere.
Mi ha fatto strada lei, è passata davanti al bagno senza neanche guardarlo e ha aperto una porta, che affacciava al retro dell’albergo.
C’era una specie di giardino, ma ancora non capivo (beh, non posso pretendere troppo dal mio cervello).
Poi si è seduta sul prato e mi ha fatto cenno di sedermi accanto a lei, finalmente avevo capito! (no, non è vero).
“Non voglio agitarti o traumatizzarti in qualche modo, ma il mio oroscopo diceva che per avere un po’ di fortuna dovevo ASSOLUTAMENTE guardare le stelle questa sera.” (Li ho capito sul serio. Non è che ero diventato scemo, ma anche quella sera avevamo bevuto un tantino).
La mia idea di mettere la rivista con l’oroscopo di Jessie nella cabina della doccia per fargliela trovare aveva funzionato! (contando che lei va in bagno circa ogni dieci minuti NON poteva non vederla).
Ero tutto eccitato al fatto che la mia idea avesse funzionato (non succede molto spesso. Beh, diciamo quasi mai.).
All’improvviso mi sono ricordato delle parole dell’oroscopo: guardate le stelle in compagnia di una persona. Una persona non scelta a caso!
Ero io! Sono io! Non capivo se la cosa mi eccitava o mi spaventava. Mi sono voltato verso di lei.
“Non guardarmi così” ha sentenziato. “Ti ho portato perché mi facessi un po’ di…compagnia. Ci sdraiamo?”
Ci siamo distesi sull’erba, e c’è stato un momento di silenzio.
Le parole di Meowth dell’altro giorno continuavano a girarmi per la testa.
IO: Jessie?
JESSIE: Sì, James?
IO: perché mi hai fatto venire qua, a guardare il cielo?
JESSIE: Beh, perché tu…
IO: Jessie?
JESSIE: sì?
IO: ti sei mai innamorata?
(Improvvisa irruzione di Meowthina dalla porta dietro di noi, mentre urla di avere mangiato una cozza marcia e che gli stavano venendo le convulsioni da cozze. Lo abbiamo portato al pronto soccorso.)
Siamo ritornati in stanza e, mentre Meowth è crollato nella sua cesta con l’alito che puzzava ancora di cozza marcia, Jessica ed io siamo stati svegli un’eternità.
Ci siamo seduti sul letto e ci siamo raccontati tutti i nostri ricordi più divertenti, mangiando cioccolata.
Poi ci siamo ubriacati (è bastato un bicchierino, visto che avevamo esagerato a tavola) e…e?
PENSIERO DELLA SERATA di JAMES: Jessie. Non faccio altro che pensare a lei in questi giorni, quando sono da solo (tipo ADESSO. Jessie è scesa in reception per farsi aiutare da qualcuno a districare il phon dalla coda di Meowth, dopo che si è tragicamente incastrato. Ma quel gatto è un DISASTRO!), e le budella mi si arrotolano una ad una (no, non è una bella sensazione!).
Quando parlo con lei, sono semplicemente me stesso, dico quello che mi viene.
Ma è quando sono da solo che mi assalgono le preoccupazioni di che cosa dirgli, e i sensi di colpa di che cosa avrei potuto dire.
Perché? E soprattutto PERCHÉ mi sento così?
Spero che Jessie non legga mai questo diario e pensi che mi sono innamorato di lei. Forse perché è proprio così.
Grrrrr, non ci capisco più niente!
Jessie è un’amica, una compagnia e una famiglia.
Jessie è l’unica persona di cui io mi possa fidare (NO, se ve lo state chiedendo, Meowth NON è affidabile.)…
Jessie è carina, ma se mi piacesse per questo, non mi sentirei così in colpa.
E perché adesso mi stanno scendendo le lacrime? Forse sono allergico a qualcosa.
EHI! Ho appena aperto un cassetto e ho trovato un’altra rivista sugli oroscopi.
Ora sarò così impegnato a farmi illusioni sulle mie previsioni astrali (anche se fin ora c’hanno abbastanza azzeccato,giusto? Quindi non sarebbero proprio illusioni.) che non avrò tempo di pensare a Jessie. Oh, guarda! L’oroscopo di JESSIE!
--------> (grazie per l'augurio! Gaia)
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Capitolo 7 *** Due Chiacchiere ***
due chiacchiere
Domenica 3 febbraio
Avevo preso in considerazione l’ipotesi di
dormire fino a lunedì, per non dover affrontare gli sconvolgenti
effetti che ha Jessie sul mio stato d’animo.
Non avevo però valutato che il letto dove dormo è a due piazze, quindi è quello dove dorme anche lei.
Alla fin fine mi sono arreso e sono andato con loro alla festa delle primule, dove ci aspettava Ash.
Lo so che non dovrei dirlo, ma mi sono divertito da PAZZI!
E
lo so che loro sarebbero dei miei nemici e dovrei trattarli con il
disprezzo che si meritano, anche se è tutta una finzione, e so anche
che non dovrei dire che sono SIMPATICI. Questi giorni al Pokemon
Game-Party Tour ci sarebbero dovuti servire come piano di rapimento a
Pikachu, ma siamo stati così impegnati con le competizioni, le
eliminatorie e lo champagne che non abbiamo neanche avuto il tempo di
pensare ai doveri del Team.
In questi casi, c’è Jessie, che con
una buona dose di “scansafatiche, poltroni scioperati!” e tirate di
orecchie rimette in riga me e Meowth. (Ah, Jessie!)
Ma la cosa strana, è che anche lei sembra divertirsi e ancora non ne ha fatto parola.
Tranne una volta, a colazione (abbiamo terminato la conversazione appena ci hanno servito il plum-cake e la spremuta).
Abbiamo
già guadagnato qualcosa con le competizioni vinte (mi vergogno un po’ a
dirlo, ma non è male guadagnare qualche spicciolo onestamente!) e
Giovanni non ha ancora chiamato per darci qualche comunicazione (e
romperci le palle).
Come dicevo, ieri sera Festa delle Primule, che sembra appunto un nome da festicciola con la musica e qualche stuzzichino.
Invece, è stata una roba ENORME da far venire le vertigini.
Ho
ballato talmente tanto che credevo di non avere più i piedi, anche
Jessie era stanca ma Ash e Misty insistevano per scatenarsi ancora
(Brock era già morto e si è accasciato da qualche parte, dove la troup
anti-vesciche l’ha medicato).
Dopodiché, ci siamo riuniti tutti intorno al tavolo e mi hanno
addirittura fatto prendere in braccio Pikachu (che EMOZIONE!).
Quel
gatto giallo ce ne ha fatte passare davvero tanto, e (forse) se gli
stiamo ancora dietro per catturarlo è perché ci siamo un po’
affezionati.
Anche i membri del Team Rocket più spietati hanno un cuore, come
noi (beh, spietati proprio no. Forse un po’ cattivi).
Verso la fine della serata, i mocciosi se la sono di nuovo svignata
dicendo che volevamo sicuramente restare un po’ da soli.
E
non è la prima volta che ci isolano, visto che davanti a loro non
facciamo romanticherie (sono convinti che siamo INSIEME, e Jessie ha
detto che non è una brutta idea per farci passare ancora più
inosservati) e magari pensano (GIUSTAMENTE) che stando da soli avremmo
potuto fare tutte quelle cose da fidanzati.
Oh, Dio, che imbarazzo!
Jessie
sembrava felice di questo, ha detto che “non era una cattiva idea” e
siamo faticosamente usciti dalla festa delle primule, per andare a
riposarci un po’ sul molo affacciato al mare.
Jessie è arrivata di fianco a me con due bicchieri di vodka alla fragola e me ne ha passato uno.
“Vuoi restare qui?” le ho chiesto.
“Sì, potremmo parlare un po’”.
“Di Pikachu?”
“No” ha detto “non necessariamente. Facciamo due chiacchiere”.
DUE CHIACCHIERE (versione integrale) :
Jessie si è accovacciata cingendosi le gambe con le braccia.
Non
era proprio un bel momento per parlare con lei, dopo quello che mi era
successo pensandola. Però l’atmosfera era come quella in una
soap-opera, con la luna piena e il mare calmo, ci mancava solo una
bella canzone da sottofondo (na, nana…)
Non aveva ancora toccato la vodka, e allora ho deciso di non replicare e stare lì.
JESSIE: Abbiamo vinto anche oggi.
IO: hai visto? Se ci impegniamo ce la facciamo.
JESSIE: Sì, ma non lo pensavo. Sai, il mio oroscopo ha detto che oggi sarebbe stata una giornata sfortunata…
IO: e cos’altro ha detto il tuo oroscopo?
JESSIE:
che non dovevo mangiare cioccolato, che non sarei andata d’accordo con
un capricorno…però fin ora non ho litigato con nessuno…
IO: Non devi credere agli oroscopi, Jessica, sono delle stupidaggini.
JESSIE: sì lo so, però diceva anche che la compagnia perfetta era un Acquario, e con te sto benissimo!
(gli oroscopi stupidaggini? COME mi è venuto in mente? Ma era troppo tardi per ritirare tutto).
Mi
stavo scervellando per trovare una risposta intelligente a quella
affermazione: era il caso di ringraziarla, fare finta di niente..?
Si
stava avvicinando cercando di non far capire niente (ma a quanto pare
l’ho capito), forse voleva abbracciarmi o cose del genere ma mi sono
voltato di scatto e lei si è ritratta (stupido, stupido, STUPIDO).
“Volevo sapere una cosa…” ha detto subito dopo.
IO: cosa?
JESSIE: stasera ci siamo proprio divertiti, ma…
IO: cosa, Jess?
JESSIE: è che mi sembri strano in questi giorni…come, preoccupato…
IO: preoccupato io? No, Jessie, no…
JESSIE: e allora perché ti sta sanguinando il labbro?
(Non
potevo così bene dare l’impressione da preoccupato, quando mordendomi
il labbro inferiore per il nervosismo, ha cominciato a sanguinare).
“Quello
che intendo dire, James” ha continuato, tamponandomelo con un
fazzoletto “è che questa mattina hai evitato in tutti i modi di
parlarmi e nel cestino della stanza c’erano qualche migliaia di milioni
di fazzoletti. E tu non hai il raffreddore. James, che c’è?”
Mi veniva da piangere, vedendola così sincera e preoccupata per me. E io mi sono sentito così inutile!
Non
è da tutti i giorni vedere una Jessie così tenera, e cosa avrei potuto
risponderle? Che stavo facendo un esperimento usando i fazzoletti di
carta per fare un castello come con le carte? (adesso che ci penso non
è poi così male come idea…)
Così sono stato zitto, facendo la prima cosa intelligente della giornata.
JESSIE: se ti ho fatto qualcosa, beh, mi dispiace…
IO:
no, no, no! È che…(blocco totale di gola, faccia e articolazioni.
Cavolo! Ma Jessie mi guarda in attesa di una risposta. Non si dovrebbe
guardare così la gente, mette ansia. Dovrebbero mettere una legge. Ma
era troppo tardi per pensarci. Ricavolo!).
IO:…sono un po’ ansioso, tutto qua.
JESSIE: l’ho notato (guarda incerta il taglio sul mio labbro). Ma perché, cos’hai James?
IO:
Ecco…avrei qualche dubbio su qualcosa e…non so veramente cosa pensare.
Forse dovrei verificare in qualche modo e…(NO! Perché l’ho detto?!)
JESSIE: ti posso aiutare io. Se hai dei dubbi meglio verificarli
subito. Beh, se ti vergogni a parlarmene…non lo dico a
nessuno…
IO: Jessie, non so se tu sei la persona ADATTA a cui confidare dei miei…dubbi.
JESSIE:
ma perché? Saprò aiutarti, siamo o non siamo amici? E poi lo dice anche
l’oroscopo! (pausa di silenzio. Non so proprio cosa devo dire. Le
uniche cose che mi vengono in mente sono “pollo alla cacciatora” e
“Meowth mangia le cozze”. Forse avevo fame.)
JESSIE: Okay, non ne vuoi parlare. Allora fai da solo, come devi fare per…verificare?
IO: Forse dovrei…
JESSIE:
Forza James, non è proprio il momento di essere tristi. Togliti il peso
una volta per tutte, fai quello che devi fare se ti fa sentire meglio.
E se posso aiutarti…
(a quella frase stavo quasi prendendo la
decisione fatale. Anzi, l’avevo praticamente presa. Mi stavo
avvicinando a lei lentamente, forse baciandola potevo capire veramente
cosa provo per lei). I nostri nasi si sfiorano, ma Jessie non disse
niente.
Un riflesso della luna passò nei suoi occhi, ed è stato lì
che mi sono ritratto un po’, per poi dargli un bacino sulla guancia
(oramai ero lì…).
“Grazie Jessie” ho sussurrato. “Ma non è il momento di verificare. O almeno…non adesso.”
JESSIE: okay…sei sicuro? (riricavolo! Stavo per cedere di nuovo. Ma forse non era davvero quello il momento.)
Ho annuito alzandomi. “Allora miss Josie, torniamo alla
festa?”. E così siamo tornati a divertirci per qualche
ora.
Sì, lo so. È da stupidi quello che ho fatto, non avrei dovuto aspettare.
Ma
adesso mi sento un po’ meglio, anche quando sono da solo. I dubbi mi
rimarranno ancora per un po’, ma so che Jessie è pronta ad aiutarmi e
basta questo.
Meowth si è lamentato, come al solito, perché
eravamo spariti per una buona mezz’ora (se non di più) e Jessie gli ha
tirato una gomitata nello stomaco senza pietà (ECCOLA dov’era la mia
Jessie! Mi preoccupava un po’ vederla sempre così dolce).
Ora ti
scrivo dal salottino dell’albergo, per scrivere mi serve un po’ di pace
(anche se ci sono dei vecchi che mi osservano stupiti. Insomma, che
c’è? Non si può neanche scrivere?) e in camera ci sono Meowth e Jessie
che litigano e si rincorrono (tanto per CAMBIARE. Quella sciagura di
Meowth ha usato i reggiseno di Jessie attaccandoli alle estremità del
letto come portaoggetti e caramelle. Ma perché Meowth deve fare sempre
il CATACLISMA ambulante scimunito? A volte è peggio di me.) Vorrei
scrivere ancora un pochino, ma non sarà possibile: alle 3 e un quarto
inizia la gara di ballo (Jessie e io faremo un pezzo davvero
fantastico, il capo ci ha dato nuovi Pokemon da usare in queste
competizioni!).
“Denunceremo i mali della verità e
dell’amore”…beh, ho capito a mie spese che non
è proprio così.
**Nota
dell’autrice**: ieri sera mi è venuto tipo un blocco e non riuscivo a
scrivere niente di decente. Sperando che questo capitolo vi sia
piaciuto…sono già al settimo e non credevo di resistere per così tanto.
Ho cominciato la fic con molto entusiasmo e a volte mi deprimo ai
blocchi dello scrittori di ieri sera…ma sono contenta che molta gente
la legge anche se come ho già detto è una coppia senza molti fan. Beh,
tra poco ci sarà un colpo di scena…non sono ancora sicura, ma credo che
ci sarà…,commentate,alla prossima…
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Capitolo 8 *** Le More di San Valentino ***
Le more di San Valentino
Sabato 14 febbraio
La giornata di San Valentino non poteva essere più bella di così.
Non credevo di festeggiarlo veramente, ma appena dopo essermi svegliato
sono stato colto da un’improvvisa vena artistica e ho pensato di
fare un biglietto a Jessie usando i suoi trucchi. Ho scritto su un
foglio “Un buon San Valentino a Jessie” usando vari
repertori di lucidalabbra, matite e brillantini.
Jessie è arrivata pronta ad aggredirmi per aver preso le sue
cose, ma quando ha visto il biglietto ho visto una specie di sorriso
passare sulle sue labbra.
Ha detto che “non era necessario” e poi ha aggiunto che
“comunque non devo mettere le mani sulle cose
degl’altri”.
Beh, ma che volete? Non potevo di certo aspettarmi fosse corsa tra le
mie braccia, dicendo che ero un ragazzo meraviglioso e incredibilmente
sensibile, aggiungendo che poteva concedermi un appuntamento (anche se
sarebbe stato proprio bello).
Da quando siamo tornati dal Tour, la bella vita è diventata oramai un bel ricordo.
Eppure non mi dispiace molto essere tornato, e anche fluttuare nel
cielo con una desolante sensazione di fallimento non era male.
Da quando siamo tornati, Jessie è diventata più
intrattabile del solito (e non so se è per il fatto che abbiamo
PERSO per l’ennesima volta contro Ash, o la depressione dovuta al
ritorno alla vita nel bosco), e Meowth contribuisce a farla arrabbiare.
Quando era Josie, Jessie era più disponibile, comprensiva.
Lo sbalzo di umore che ha comportato il ritorno qui è terribile,
Meowth non ci capisce niente di questi sentimenti umani (è
inutile come al solito) quindi tocca a me tenere a bada il leone in
gabbia.
Siamo in viaggio con la mongolfiera (il nostro unico mezzo di
trasporto, ovviamente Meowth non poteva non mettere le zampacce anche
lì, quindi adesso viaggiamo con un muso gigante da gatto
rimbambito come pallone, sopra le nostre teste) per trovare al
più presto un rifugio da qualche parte (Meowth ripete che siamo
arrivati, oramai da due giorni).
Avrei dovuto deprimermi nel malumore da innamorato-rifiutato, dopo la
debole reazione di Jessie al mio fantastico biglietto (in albergo, ho
avuto parecchi momenti di DEPRESSIONE…lei se n’era anche
accorta, ma adesso sembra non percepire più niente).
Invece NO, non mi sono arreso: ho preso lo champagne che mi era
avanzato dal Tour (ho dovuto un po’ annacquarlo, o non sarebbe
bastato per due), ho raccolto le more dai cespugli sistemandole nel
piatto per formare un CUORE.
Poi ho preso la Rosa (con la maiuscola, perché la mia Rosa
è la GLORIOSA Rosa, quella che uso nel motto!) e l’ho
messa come centro tavola!
I miei capelli erano decisamente orrendi ma non avevo il gel,
così ho preso una bustina di gelatina istantanea, l’ho
sciolta e me la sono spremuta sui capelli.
Non potevo fare errore più grande: quando Jessie mi ha visto ha
pensato che mi fossi sfracassato la testa contro un sasso (non avevo
contato che la gelatina era ROSSA, molliccia e mi ha impiastrato tutti
i capelli) e mi ha chiesto se non fosse il caso di chiamare la guardia
medica.
Gli ho spiegato che il realtà lo volevo usare come GEL, e che
non mi ero fatto niente, così si è tranquillizzata (anche
se ha insistito a chiamare la guardia medica, dicendo che dovevo avere
per forza qualche problema al cervello per spremermi quella roba fra i
capelli).
Così anzi che rendermi bello ai suoi occhi (ECCO, perché
ora comincio a pensare al mio aspetto se prima non m’importava se
Jessie mi vedeva nella terribile fase della mia giornata,
Appena-Svegliato?) mi sono reso ridicolo.
Appena ha visto quello che avevo preparato, mi ha subito chiamato (o
meglio mi ha URLATO) “JaaAAAaaames! Corri a vedere come sono
messe queste more, deve essere stato qualche uccellino! Corri!”
IO: “No, Jessie, non sono stati gli uccelli, sono…sono stato io. È per te.”
Jessie non ha reagito, e ha continuato a fissare il mio regalo-di-San-Valentino-fai-da-te inespressiva.
Senza riuscire a fermarmi, ho detto “sei… delusa?”. Mi sono accorto che il magone avanzava, inarrestabile.
“James, caro! Che carino!” ha esclamato per fortuna. “Romantico” ha aggiunto, arrossendo.
“Sarei stanca delle feste” ho detto per rompere il ghiaccio
“e quindi per non portarti via il tuo prezioso
tempo…”
JESSIE :Champagne! C’è anche lo champagne!
IO: Siiii…certo che c’è, ma…
JESSIE: Non ti facevo così in gamba James. Che aspetti, andiamo a brindare!
Mentre brindavamo, Jessie mi ha confidato che con nessuno mai aveva
passato san Valentino e…stava per aggiungere qualcosa, ma come
sempre nei momenti più belli chi è arrivato? Un ciclone?
Un’onda anomala, un terremoto, un mostro metamondo?
NO! È arrivato LUI, Meowth, gridando aiuto e dicendo che
nella mongolfiera c’era un verme marrone lungo e gigantesco che
gli aveva portato via le ghiande che aveva raccolto. Appena abbiamo
trovato il lungo e gigantesco verme marrone (uno scoiattolo) Jessie ha
avuto il buon senso di prenderlo per la coda e scaraventarlo tra
gl’alberi per avere interrotto…il nostro discorso.
Ero dubbioso sul fatto che Jessie non abbia definito il San Valentino
una festa da rammolliti. Così gli ho chiesto se per caso avesse
accettato il mio invito, perché l’oroscopo gli
preannunciava fortuna se lo avesse fatto.
“James pensi veramente che io sia così insensibile?”
(ehm…) “è ovvio che il San Valentino è da
rammolliti, però se è passato con una
persona…” (pausa, con finti colpi di tosse e guance
paonazze) “…spec...iale, allora si…insomma,
sì, si fa.”
Non so perché ma il mio cuore ha cominciato a battere, sempre
più forte. “James,io…” balbettava. E sentivo
il cuore battere ancora più forte. “Io..”
“MIAAAAUUUW! Un orribile mostro con dei denti lunghissimi!”. Il solito Meowth.
Poco dopo, siamo ripartiti.
Dalla mongolfiera, ho visto il tramonto. Ho pensato che
l’orizzonte non ha mai confini e che il destino è un
po’ come l’orizzonte.
Mentre gli altri dormivano ho scritto una poesia. È stata una sorpresa per me, pensare certe cose.
Mente rileggo la mia poesia, guardo Meowth, che dorme avvolto nel sacco a pelo col sedere in su.
E guardai Jessie, nella sua divisa stropicciata che respirava piano al mio fianco.
Il mio momento di dolcezza non è durato molto, Jessie appena
svegliata ha cominciato a urlare come al solito, e proprio mentre
scrivo mi urla di farmi venire una buona idea per un piano di cattura,
chiamandomi “testa di gallina col raffreddore”.
(EVVIVA, la mia Jessie!)
QUATTRO PUNTI PER UN NUOVO JAMES:
1) devo smetterla di rosicchiare tutto quello che mi trovo intorno (non sono un criceto!)
2) ho deciso di ascoltare le critiche senza cadere in depressione
(anche se non perdonerò mai Meowth per quello che ha detto sui
miei capelli, e sono convinto che ho fatto bene a dirgli che i suoi
baffi sembrano barba brufolosa)
3) voglio avere un contatto con il mio “io” più
profondo, magari ascoltando musica classica ad occhi chiusi, o
accendendo qualche incenso profumato di Jessie. Anche se i miei
compagni non sembrano interessati al mio “io” più
profondo, e il primo risultato dopo aver provato di mettermi in
contatto con lui è stato due ore di fila di dormita.
4) capire perché quando penso a Jessie sento una specie di
brivido (perché lei è piuttosto fredda in questi giorni,
o per qualcos’altro) e capire cosa cercava di dirmi prima che
Meowth (quel DISASTRO) l’ha interrotta (potrei chiederglielo
direttamente, ma non credo che sarebbe felice di sentire altre domande
dopo che Meowth gli ha appena chiesto che cosa gli servono quegli
strani pannolini che tiene nella borsa…).
**Nota dell’autrice**: prima bastava aprire un documento word
bianco e senza nessuna idea cominciare a scrivere, mentre ora che
andiamo avanti con i capitoli è sempre più difficile
usare questo metodo! Spero che James sia felice che descriva questo
lato di lui, per quanto riguarda Jessie… al prossimo
capitolo…
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Capitolo 9 *** Magici Momenti ***
magici momenti
Martedì 17 febbraio
Sembrava andasse tutto bene. A parte qualche scaricata di fulmine
(oramai siamo ABITUATI), la cena poco sostanziosa (un po’ di
dieta gratuita!), qualche litigata.
Tutto normalmente normale. Poi, all’improvviso, tutto precipita.
L’altra sera, ho trovato il mio cellulare sotto il mio sacco a
pelo. L’icona che segna l’arrivo di un nuovo messaggio
lampeggiava allegramente sul display.
L’ho aperto “muori, maledetta”. Poi mi sono reso
conto: quello non era il mio cellulare, quella sbadata di Jessie deve
averlo fatto cadere sul mio sacco a pelo.
“Muori maledetta” non era per me…
Un messaggio un po’ strano, non capivo cosa potevo fare.
AVREI potuto vedere se c’erano altri messaggi “strani” ma ho chiuso il cellulare e sono andato da Jessie.
Lei era seduta davanti al fuoco con Meowth e giocavano a briscola. Mi
sono avvicinato con in cuore in gola, porgendogli il cellulare.
“Ti è caduto sul mio sacco a pelo”. “Ah,
grazie” ha detto tranquillamente, e ha ripreso a giocare.
Avrei potuto farmene finta di niente, in fondo poteva trattarsi di uno sbaglio.
“Pensavo che fosse mio” ho aggiunto
un’eternità dopo. “Qualcuno di tua conoscenza deve
avere uno strano senso dell’umorismo”.
Mi sono seduto di fianco a loro a testa bassa, cercando di non badare allo sguardo tremante che mi indirizzava Jessie.
“Ehm, possiamo rimandare le chiacchiere inutili a DOPO? Vorremmo
giocare, e se vuoi giocare anche tu James aspetta almeno che finiamo la
partita!” ha borbottato Meowth. Jessie si è alzata
gettando nel fuoco le sue carte “va’ al diavolo
gatto” e si è allontanata, mentre Meowth zampettava sul
fuoco cercando di recuperare le carte. “Che donna
impossibile” ha sentenziato Meowth guardandosi le zampe
bruciacchiate “no, James? James…?”
Allora mi alzai per andare in contro a Jessie. Quando la vidi, era in
piedi davanti al cielo della sera. Le misi una mano su una spalla, e
lei ha sobbalzato.
JESSIE: James, ti sembra il modo?
IO: sì, scusa, ma…
JESSIE: se è riguardo a poco fa, dì a Meowth che è proprio un deficiente!
Vedendo la mia faccia, ha aggiunto: “e se è riguardo al
messaggio…” a quel punto crollò. “Qualcuno mi
vuole morta, o comunque vuole uccidermi”.
“Per me è solo qualcuno che si diverte a spaventarti” la assicurai.
“IO NON SONO SPAVENTATA” mi ha gridato ferocemente. La solita.
“Perché non me l’hai detto?”
“Pensavo di tenermelo per me” fece spostandosi goffamente. “Cancellarli e…dimenticarmene.”
Non è il primo messaggio, ho pensato. Così non andava.
Avevo bisogno di sedermi e riflettere con calma. “Ma io non ce la
faccio proprio a cancellarli…” ha mormorato Jessie
interrompendo il corso dei miei pensieri.
Deglutii. “Fammeli vedere”.
I primi non erano terribili, ma via a via diventavano minacce sempre più pesanti.
Non sapevo proprio cosa dire, ogni movimento che facevo mi sembrava inadeguato. Jessie mi ignorava stringendo i pugni.
Ad un certo punto si è accasciata a terra, coprendosi le mani col viso cominciò a singhiozzare.
Non mi sono mai sentito così di troppo (forse tranne quando era
sparito Arbok, ma quello era l’ultimo ricordo che volevo mi
venisse in mente).
Mi sono inginocchiato abbracciandola forte. “Mi sento così sciocca..” mi ha confidato fra i singhiozzi.
“Non è colpa tua” le afferrai il braccio.
Non avevo idea di come aiutarla, ma quello che era sicuro è che non potevo lasciarla da sola.
Cominciammo a pensare chi ce la poteva avere con lei. Ma abbiamo almeno un milione di nemici!
“Se non ha minacciato anche te, vuol dire che non è un
nemico del Team Rocket” ha detto. (E poi, voglio dire, i nemici
del Team sono Ash. Ma ce lo vedete fare una cosa del genere? Proprio
no. )
Ascoltai Jessie che mi elencava qualche sua conoscenza poco simpatica.
“Forse è lo stesso che ha ucciso mamma” ha
gorgogliato ricominciando a piangere.
“è ridicolo Jessie” dissi cercando di avere un tono
convinto. “Tua madre non è morta, l’hai detto
tu!”.
Qualcuno stava arrivando alle nostre spalle, ma prima che potesse dire
qualcosa mi sono voltato di scatto “SPARISCI Meowth!
Sparisci!”
“Scusate…” ha mormorato allontanandosi.
“Grazie. Non avevo proprio l’umore per una delle sue
stupidaggini.” Mi ringraziò, sorridendo fra le lacrime.
Gli dissi che dovevamo rivolgerci a chi ne aveva le competenze. Forse
in un’agenzia telefonica avrebbero rintracciato il mittente.
Jessie sembrava stare un po’ meglio. Ho tirato fuori una caramella gommosa che tenevo nella tasca.
L’ha scartata con mani tremanti. “Buona…è
come quella che mi hai dato quando Arbok era finito nel bosco, ti
ricordi?” mi ha domandato senza pensare, poi si è girata
impallidendo. Mi sono accorto di arrossire furiosamente.
Insomma da quant’è che non tiravamo fuori questa storia? Da…MAI!
Così alla paura di quei messaggi minatori e alla tristezza
di vedere Jessie così, si era aggiunto l’imbarazzo e altri
dubbi (come se non fossero bastati già quelli che ho!).
Perché Jessie ha tirato fuori quella storia? Devo fare qualcosa,
ma cosa? Sto fraintendendo?
“Sei stata imprudente a non parlarmene” ho detto, cercando di alleggerire l’atmosfera.
“Mi sento così SCIOCCA!” ha ripetuto. “Guarda,
piango come una bambina!” Ha appoggiato il viso sulla mia spalla.
Ma poi ho pensato: quante probabilità si hanno su mille di
vedere ancora una volta una Jessie che piange sulla tua spalla?
Siamo tornati da Meowth.
“Eccovi” ha detto. (Una SOLA parola uscire dalla bocca di
Meowth! Quella sì che era la sera delle sorprese!). Cercava di
non sembrare interessato a cosa stava accadendo. Jessie si è
saggiamente coricata nel sacco a pelo dandoci la buonanotte, per non
far notare troppo i suoi occhi rossi dal pianto.
“Te l’avevo detto che era strana!” mi ha sussurrato
Meowth. “Cosa vi siete detti? Ha…per caso fatto parola
sull’accaduto di prima? SAI, le carte erano mie!”
“Sei un disastro Meowth” gli ho risposto sogghignando. Mi
ha guardato storto, come se stesse pensando che fossi matto anche io.
Scommetto che Meowth non s’immagina neanche la metà delle
cose che succedono tra me e Jessie. È così beatamente
innocente…
In fondo va bene così, ai Pokemon la tranquillità e agli umani le preoccupazioni.
Come al solito, adesso che ho scritto mi sento un po’ meglio. Questo diario è magico.
Ma questo non significa che non mi stia tormentando con tutte le mie
angosce. E mi sento così in colpa, a vedere Jessie così
irascibile, talvolta preoccupata…e lasciandola stare, pensando
che fosse uno dei suoi momenti passeggeri.
E poi mi sento così strano, pensando a quando ieri sera mi
è sembrato di rivivere il magico momento del bacio con Jessie, e
che lei ne abbia anche parlato non mi fa sentire un granché
meglio.
Questa mattina, Jessie è tornata alla carica come sempre. Ha
svegliato Meowth con una secchiata di acqua gelida in faccia.
“Jessie, sei la…echt-ciù! La dagazza biù
feroce che codosca! Mi hai faddo vedire anche il daffreddode!” ha
commentato più tardi, Meowth. Siamo scoppiati a ridere.
Non è che non ne ho il coraggio, ma ancora non ho parlato a
Jessie della faccenda di andare all’agenzia
telefonica…(OKAY…non ne ho il coraggio.).
Spero tanto che non sia niente di grave, un burlone, un idiota
più di me che si diverte a fare le idiozie, da idiota che
è.
Ho già infranto i miei buoni propositi, rosicchiando
un’intera matita e gli angoli della rivista per gli oroscopi.
Vedere Jessie che resta impassibile mentre mi faccio una scorpacciata
delle sue preziose pagine dello zodiaco non è un buon segno,
vero?
Per scrivere, mi sono seduto dove eravamo ieri sera. Meowth mi sta
spiando da dietro un albero e io faccio finta di non vederlo
(sì,sì. Poi lo picchio, adesso non ne ho voglia). Mentre
sono con Jessie devo sembrare forte, ma adesso che sono qui mi rendo
conto di quanto sono inutile e pauroso.
Mi sono venute in mente un paio di persone che avrebbero potuto inviare
quei messaggi, poi ho scosso la testa cercando di farle svanire dalla
mia mente.
Allora, cosa faccio adesso? Picchio Meowth direttamente, vado a cercare Jessie o me ne resto qua con i miei pensieri?
Mentre rosicchiavo la rivista degli oroscopi non ho potuto fare a meno di leggerla:
ACQUARIO: Scoprirete di avere un talento nascosto (talenti? Io non ho
mai avuto talenti. Non so neanche cosa significhi avere talenti!) , la
mostrerete agli altri e farete la figura del babbeo (grazie, proprio
quello che ci serviva) . Agire senza pensare non è mai una cosa
buona, ma nel vostro caso potrà farvi scoprire qualcosa di
interessante. Pensare al passato non vi fa sentire bene (a me non mi fa
sentire ne BENE, ne MALE. Non mi fa sentire più le gambe!)
pensate ad altro, tipo computer o alligatori. Vi sentirete molto
più in forma. Consiglio astrale: la luna è perfetta da
guardare, flussi molto positivi. Accendete una candela e esprimete un
desiderio. Giornata speciale: Giovedì.
Computer e alligatori? Candele? DESIDERI? (dovrò scrivere una
bella lettera di protesta al responsabile di questo giornale).
Però ha stuzzicato la mia curiosità. Mmh…Chissà…
**Nota dell’autrice**: …e chi è il mittente dei
messaggi?? (Non lo so nemmeno io…) eh, eh, scherzo. Ora che il
“blocco” sembra essere passato vi lascio col mio nono
capitolo…chissà, fino a che capitolo andrò avanti?
I commenti sono ben graditi…alla prossima… (Lua, sono
perfettamente d’accordo con te. Spero che ricomincerai presto con
i tuoi disegni…basta un po’ di
incoraggiamento…)
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Capitolo 10 *** Zampe rotte ***
zampe rotte
Mercoledì 18 febbraio
Un’altra meravigliosa e frizzante giornata (AH, AH). Meowth si
è rotto una zampa. Mentre cercava di afferrare Pikachu è
precipitato da un dirupo.
Fortunatamente, Ash è stato compassionevole e non ci ha
superfulminati, lasciandoci scendere la valle per recuperare Meowth.
Secondo Jessie non era giusto che abbandonassimo la battaglia, ma
d'altronde nemmeno lasciare il nostro gatto parlante tutto
accartocciato non mi sembrava corretto.
Siamo tornati alla mongolfiera, portandolo sulle spalle siccome non
riusciva a camminare e non ha neanche avuto il buonsenso di rientrare
nella Pokéball viste le sue condizioni (ha detto che piuttosto
avrebbe fatto colazione, pranzo e antipasti a base di ortiche, ma nella
Pokéball NON ci tornava).
Effettivamente, in una sfera che è già piccola di suo e
si rimpicciolisce ancora di più quando la metti nel contenitore
delle Pokéball (noi non ce l’abbiamo, costava troppo.
Jessie ha preso due scatolette di metallo. Più economiche.), la
vita non deve essere un granché.
Ma il nostro Meowth non sopporta essere un Pokemon (dice che la sua
età mentale è di un uomo di 20 anni e che la nostra
è da bambini di dieci), e così non si comporta come esso.
Specialmente negl’ultimi tempi, non vuole più mangiare il
cibo per Pokemon, dice che è disgustoso nonostante l’abbia
sempre mangiato.
Le abitudini umane non gli fanno un granché bene (infatti,
quando eravamo in albergo, ne ha combinati parecchi di disastri. Ha
insistito per mangiare le cozze e poi ha dovuto passare tre ore in
pronto soccorso per farsi passare le convulsioni), ma lui si rifiuta
categoricamente di entrare nella Pokéball, usare gli attacchi
che conosce per difendersi…
È per QUESTO che oggi è caduto in quel precipizio! Poteva
tranquillamente usare “graffio”, o qualcos’altro per
mettere kappaò Pikachu.
E invece no! Ha preferito rincorrerlo ed è caduto in quel maledetto dirupo.
A volte io e Jessie ci chiediamo perché sia così viziato,
visto che Giovanni non l’ha mai amato e ha sempre preferito un
Persian.
E poi Meowth parla ed è intelligente perché è
stato usato come cavia per un esperimento della Rocket…non ha
mai avuto una famiglia, attenzioni e non è mai stato viziato da
nessuno.
Spesso e volentieri è più capriccioso di Jessie (ma a lei questo non l’ho detto).
All’inizio vedevo Meowth come un esperimento senza sentimenti,
poi l’ho visto innamorarsi, deprimersi, sorridere…
Tutti questi discorsi su Meowth solo perché mi fa tenerezza
vederlo sdraiato sul mio sacco a pelo impossibilitato nei movimenti!
Incredibile!
Qualche settimana fa ci aveva annunciato che avrebbe completamente cambiato abitudini di vita.
Forse dovrei avvisarlo che dovrebbe “cambiare” con
più calma (visto che per ora ha combinato solo CATASTROFI).
Addirittura, quando gli abbiamo detto che saremmo andati un attimo in
città per andare a prendere una pomata per la sua zampa (e per
andare all’agenzia telefonica per i messaggi minatori,
ovviamente. Ma ho promesso a Jessie che non ne avrei parlato con
nessuno.), lui si è tutto preoccupato.
Ha insistito perché uno tra me e Jessie restasse lì con
lui, non voleva rimanere da solo perché aveva paura che lo
abbandonassimo.
Ho dovuto correre via con Jessie per evitare di scoppiare a ridere davanti a lui.
Però, anche se Meowth è una strage, gli voglio bene. E
non avrei dovuto ridere per quello che aveva detto, perché
mentre io ho paura di Jessie e del suo sentimento, lui potrebbe avere
il terrore che una mattina si svegli e si accorga di essere da solo,
senza più nessuno.
Non farei mai una cosa del genere a Meowth. E neanche Jessie.
Alla fine, siamo andati all’agenzia telefonica, dove ci hanno
accolto con un bel mitra puntato in faccia (hanno riconosciuto le
divise. Ma siamo ABITUATI…).
L’accoglienza si stava facendo più calorosa quando stavano
per chiamare la polizia, ma prontamente Jessie ha fatto uscire il suo
Arbok e tutti hanno cominciato ad urlare.
Dopo un bel po’, il proprietario si è convinto che eravamo
lì per una consulenza telefonica e non per rapire qualcuno e ha
abbassato la mitragliatrice.
(Questa gente, non si fida di NESSUNO). Non potevamo aspettarci di
risolvere tutta la questione in un giorno, e per scoprire il mittente
dei messaggi anonimi dovremmo aspettare qualche giorno.
Speravo di poter consolare ancora un po’ Jessie, magari era
ancora agitata, ma lei è ritornata inevitabilmente quella di
sempre.
In farmacia, mi ha chiamato Meowth sul cellulare (gli avevo detto che
se c’era un’emergenza, visto che era da solo nel bosco, di
chiamarmi).
“Che c’è Meowth? Siamo in farmacia.”
“No, volevo solo sapere quando tornate”.
Ho lanciato uno sguardo a Jessie, come per dire “oh, dio santo!”.
Dopo dieci minuti ha chiamato di nuovo. “Perché ci state mettendo così tanto?”
E mentre eravamo sulla strada di ritorno: “Ma TORNATE, vero? È? VERO?”.
Arrivati, Meowth ha cominciato a lamentarsi. In questi giorni, sono uscite fuori personalità nascoste da ognuno di noi.
Io, il melodramma di Jessie (oramai si sa), Jessie con le sue piccole
paure e speranze di ritrovare la madre e adesso anche Meowth con
l’incubo di perderci.
Non è un’ironia? Pensandoci, ho cominciato a ridere.
“Non c’è proprio niente da ridere James” ha
sentenziato Meowth.
Con tutto questo parlare di Meowth mi stavo quasi scordando di una cosa importantissima.
Beh, domani faccio diciotto anni! Me ne stavo quasi per dimenticare
(anzi, me ne ero proprio dimenticato), con tutto quello che sta
succedendo.
È stata proprio Jessie ad aprire l’argomento, mentre mangiavamo.
“è veroooooo! Domani è il compleanno di James!” ha esclamato Meowth.
Ho detto che avremmo potuto fare una festicciola tipo quella che
avevamo fatto per l’anniversario del Team, magari nello stesso
ristorante.
Anche secondo Meowth era una splendida idea, così abbiamo
cominciato a parlane tutti eccitati di poter mangiare un’altra
torta.
A un certo punto Jessie, che era stata zitta per tutto il tempo, ha
detto: “Scordatelo, James. Domani fai diciotto anni, non andremo
in un semplice ristorante”.
“Andiamo in un parco divertimenti?” ho chiesto.
“No” ha risposto duramente. “Andremo a casa tua. Dai tuoi genitori.”.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie. L’ultima volta che ho
visto i miei genitori, ero andato proprio con il Team Rocket e stavano
per farmi sposare con quella odiosa di Jessiebelle!
(Io ODIO Jessiebelle, è per questo che sono scappato di casa da piccolo).
Ma per Jessie non ce ne sono ragioni. “James, niente è
importante come compiere diciotto anni. Non puoi dirmi che preferisci
passare questo compleanno in un ristorante! E non importa cosa è
successo con i tuoi genitori. Tu hai la possibilità di
festeggiare la tua maturità con la tua mamma e il tuo
papà, cosa e io non potrò mai fare”. E dopo questo
melodramma in stile telenovelas spagnola, mi sono convinto.
In fondo Jessie è stata così carina ad avere questa idea che sono quasi commosso.
Anche se sono un po’ agitato al pensiero che domani sarò
davanti alla porta di casa e vedrò la mia vecchia famiglia.
NOTA PER ME STESSO:
Forse dovrei consultare qualcuno, un medico, per delle improvvise crisi di pianto che mi vengono sempre più spesso.
E forse sono una di quelle persone che perde la testa e aggredisce la gente.
Non potrei mai perdonarmelo, se facessi del male a Jessie (o ancora peggio scoppiare a piangere davanti a lei).
Dopo mangiato, io e Jessie ci siamo divertiti a spruzzarci dei profumi,
lei il suo “Madame!” e io il mio “Monsieur!” e
abbiamo finito per coinvolgere anche Meowth.
NOTA:
Io e Jessie, siamo entrambi segni d’aria (Acquario e Gemelli) e
quindi ci piace avere odori piacevoli e seducenti attorno a noi.
(Oramai, sono diventato anche io esperto di queste cose, Jessie
sembrava abbastanza colpita).
Stavamo preparando la mongolfiera, per andare in una parte più riparata del bosco e passare la notte lì.
Mentre arrotolavo il mio sacco a pelo, Jessie ha preso di peso Meowth e
l’ha sistemato dentro la cesta della mongolfiera per primo
(finché non gli guarisce la zampa dobbiamo fare così).
Jessie è venuta a darmi una mano, quando, non so come, il sasso
che teneva ferma la corda che a sua volta teneva a terra la mongolfiera
è rotolato via. La mongolfiera ha cominciato ad alzarci in cielo
(io e Jessie ce ne siamo accorti terrorizzati, quando Meowth ha
lanciato un urlo da film dell’orrore).
Abbiamo cominciato a rincorrerla, gridando a Meowth di stare calmo e non perdere il controllo.
“NOOOO! Voglio scendere!”
“Aspetta che la mongolfiera si fermi, babbuino rincretinito!” gli ha gridato Jessie furibonda.
Sapevo che Meowth ha questo terrore di non vederci più, ma non fino a questo punto.
Senza che noi ce ne rendessimo conto, Meowth è riuscito ad
alzarsi sulle zampe e si è buttato giù dalla mongolfiera.
Ho visto un punto bianco volare giù di sotto e schiantarsi nei cespugli, e poi più nulla.
Quando l’abbiamo recuperato, ce ne siamo accorti: si è rotto L’ALTRA ZAMPA! Non ci potevamo credere.
Recuperata anche la mongolfiera, siamo saliti (questa volta tutti insieme) ed è qui che ho cominciato a scrivere.
Prima di addormentarsi, Jessie mi ha visto scrivere. “Sul tuo
diario, oltre che della tua vita, racconti anche di me e Meowth?”
Mi ha chiesto.
“Qualche volta” ho risposto.
“E cos’altro dovrei raccontare” ho pensato, mentre ci alzavamo in volo “se la mia vita siete voi?”
**Nota dell’autrice**: spero che il capitolo sia stato carino.
Domani è il compleanno di James e ne succederanno delle
belle…alla prossima.
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