Tranquilla Court, Bridgette ti rimetterà sulla strada giusta

di Albondocani
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Buoni propositi ***
Capitolo 2: *** Estate ora, estate allora ***



Capitolo 1
*** Prologo: Buoni propositi ***


Dopo la fine di “A Tutto Reality: il Tour” finalmente i ragazzi di Wawanakwa erano di nuovo famosi! E ora per i concorrenti del reality più amato del globo terracqueo, soprattutto dopo una stagione così, si aprivano nuove ed esaltati strade. C’era chi continuava a cercare occasioni di fare soldi in TV come Owen e Noah, chi si dava alla recitazione come Izzy e Lindsay, e chi alla musica, che si trattasse di suonare la chitarra o di beatboxare. C’era poi chi si era ritirato a vita privata, vedi Cody che pur avendo trovato un certo equilibrio nella sua amicizia con Sierra e pur essendo diventato il beniamino del pubblico aveva capito che della fama ne aveva abbastanza. Le ragazze innamorate pazze non erano così fantastiche nella vita reale, e gli show televisivi erano decisamente troppo pericolosi per i suoi gusti.
Infine, c’era chi avrebbe ricominciato a lavorare in televisione. Tra questi c'era Bridgette che avendo mostrato le sue abilità di presentatrice nei Doposhow era stata chiamata per presentare un programma di divulgazione in onda su Pertsch TV: “Come possiamo salvare il mondo, con amore, gioia e fraternità”.
Inutile dire che era super emozionata. Era tutta ciò che avrebbe sempre voluto, un lavoro che le permettesse di avere un impatto positivo sul mondo, ma anche che le facesse guadagnare abbastanza e le lasciasse il tempo per i suoi hobby, oltre che per gli amici e per il suo Geoff.
“Oh Bridgette, sono così contento per te!” reagì il fidanzato, ovviamente non prima averla baciata. “Sapeva che il tuo talento sarebbe stato notato. Certo però, che coraggio. Io al tuo posto non avrei mai accettato”. Bridgette si staccò dal fidanzato e lo guardò perplessa.
“In che senso coraggio scusa?” 
“Beh, diventerai un esempio per i nostri coetanei e magari chissà, per le generazioni a venire! Io non ce la farei mai.”
Il festaiolo dalla camicia rosa era strato come sempre troppo irruento e si accorse troppo tardi dell’effetto delle sue parole sulla surfista, che d’un tratto aveva iniziato a guardarsi i piedi con aria sconsolata. Cercò di rimediare all’errore come poteva.
“Ma io d’altra parte sono sempre stato un pigrone irresponsabile con mille grilli per la testa. Non sono tosto nemmeno la metà di te, giusto piccola?” Le diede una gomitata e Bridgette gli sorrise.
 “Già” rispose. Poi ricominciarono a baciarsi.  

Nonostante l’avesse dissimulato per non turbare la sua dolce metà, la ragazza pensò molto alle parole di quel giorno. Quanti ipocriti c’erano al mondo? Troppi, e lei non voleva essere di quelli che predicano bene e poi razzolano male. Oh no, non sarebbe mai stata così. Geoff aveva ragione. Erano una tosta ed era arrivato il momento di dimostrarlo.  Prese un foglio e iniziò a stilare una lista di buoni propositi. 
1) Diventare vegetariana. Ci hai già provato (più o meno) ma poi ti sei lasciata andare. Questa volta sari molto più rigoroso e non ammeterai eccezioni. 
2) Per quanto riguarda i prodotti di origine animale, ti assicurerai che tutto ciò che mangi sia prodotto in maniera sostenibile e rispettosa degli animali e dell’ambiante. 
3) Vestire solo capi d’abbigliamento prodotti senza sfruttare nessuno, e comunque non troppi. 
4) Spostarsi solo in bici o coi mezzi. Questo sarà facile, non hai nemmeno la patente. 
5) Cancella dal tuo vocabolario le parolacce, anche quelle per scherzo, e fai del linguaggio pulito un segnale di stile. 
6) Fare volontariato, magari una mensa dei poveri la domenica.
‘Wow fare liste è davvero utile’ pensò. Rimase per un po’ sul letto a contemplare il suo lavoro. Non sarebbe stato semplice ma ce l’avrebbe fatta. Però le sembrava mancasse qualcosa. L’ultimo punto le riportò alla mente sua nonna. La madre di sua madre era stata la sua ispirazione durante l’infanzia.
Un’amabile signora anziana che fino agli ultimi anni di vita rimase piuttosto arzilla, sempre pronta a dare una mano e a partecipare alle iniziative più caritatevoli della sua chiesa. Era sempre stata lei il modello di Bridgette, lei l’aveva ispirata ad essere altruista, corretta, e a fare sempre del suo meglio. Da bambina avrebbe sempre voluto essere come lei, certo magari un po’ più progressista. D’altra parte, si era sempre considerata agnostica. Eppure in quel momento non riusciva a non pensare a una cosa che la vecchia le diceva spesso.
“Cara mia, ricorda che le buone azioni sono importanti e belle, ma non sempre bastano al Signore. Anche un automa può fare del bene se viene programmato per farlo, mentre soltanto una persona può dare amore. Ricordatelo, e ricordati di non essere brava solo per farti guardare da tutti e per sentirti dire che sei una brava persona. E nemmeno per sentirti apposto con te stessa. Sii santa di nascosto. E ricordati che è stretta la porta che conduce al regno dei cieli.”
Quel discorso le aveva sempre fatto venire molti dubbi. In che modo essere notata poteva influenzare le sue buone azioni? E tutti quei santi e quella gente di chiesa non si faceva forse notare quando facevano qualcosa di bello? Perché il Dio dell’amore aveva messo una porta stretta all’entrata del paradiso? E soprattutto davvero solo le persone erano in grado di dare amore? Gli animali no?
Questi interrogativi ricominciarono a frullarle nella testa dopo tanto tempo. Ma prima di mettere via carta e penna per stendersi a pensare sul letto aggiunse un ultimo punto alla lista. 

7) Chiamare Court




Angolo dell’autore:
Salve comunità di EFP e in particolare al fandom di Total Drama, qui Albondocani. Eccomi con la mia prima fanfiction, spero vi piaccia, e soprattutto spero di riuscire a continuarla bene. Fatemi sapere come sto andando per ora :) 
           
P.S. so che c’è Courtney tra i protagonisti e non Geoff (che è solo nelle coppie) ma come anticipa il finale sarà la perfettina ad avere il ruolo di co-protagonista, mentre il cowboy rosa dovrebbe essere solo un personaggio secondario. 

EDIT: Il testo va a capo in modo orrendo e non capisco perchè (ho copiaincollato da word). Qualcuno di più esperto ha idea di come aiutarmi?

 

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Capitolo 2
*** Estate ora, estate allora ***


“Penso di non volerlo più fare. Davvero, non ne vedo il reale bisogno”
“Ah sì? E dov’è finita ora miss ‘voglio dare l’esempio alla squadra, da ora nessuno avrà più scuse per fallire’”
“Duncan sta’ zitto.”
Un’estate fa. Campo Wawanakwa. Squadra delle Carpe Assassine. Bridgette sta cercando di essere incoraggiante, ma se DJ e Geoff le danno una mano non si può dire lo stesso di Duncan. Perché l’antipatico della squadra non poteva essere Harold che se ne stava nel bungalow a rileggere sempre gli stessi fumetti o Sadie, che da quando Beth era stata eliminata non perdeva occasione di passare del tempo con Lindsay. In realtà si sentiva un po’ in colpa per non essere riuscita a integrarla nella squadra, ma per qualche motivo aveva scelto di aprirsi solo con la marmotta bionda. Effettivamente Lindsay aveva qualcosa di simile a Katie, qualcosa nella voce forse...
Invece Duncan era sempre in mezzo, soprattutto se si trattava di prendere in giro qualcuno. Si avvicinò a Courtney per rincuorarla.
“Non ascoltarlo, è un idiota. Senza di te avrebbe ancora paura delle sagome di Céline Dion. E poi sei stata o no un'ottima capouoco durante l'ultima sfida? Tre vittore di seguito, l'altra squadra non c'è mai riuscita”
L’amica fece una risatina. “Eh già, ero certa che dopo aver eliminato i mebri più problematici le Carpe Assasine sarei riuscita a far trionfare la squadra" le disse fiera. “Ma forse... alcune paure sono sane” aggiunse con l’aria di chi sta cagando in mano e non vuole farlo notare “quindi magari è meglio tenersele”.
“Preferisci lavorare sulla gelatina verde allora?” Urlò Duncan, che assieme a Geoff si era assicurato che DJ facesse silenzio mentre le ragazze parlavano. Chissà perché non volevano perdersi una sola parola.
“Duncan smettila!” Gridò la surfista girandosi di scatto. Le piaceva andare d’accordo con tutti ma i prepotenti la mandavano in bestia e il delinquente rientrava appieno nella categoria.
“Hai ragione, è meglio che la smetto e vado a cercare un cappello da pollo”. Bridgette roteò gli occhi e tornò a guardare Courtney. Non sapeva dire se l’amica fosse rossa di rabbia o di vergogna.
“Senti Court non pensare a lui, guarda me. Io credo in te. Davvero. Gli allenamenti con me sono andati bene e so che sembra un passo un po’ grande ma sei perfettamente in grado.”
“E se mi tirassi indietro?”
“Beh, allora avrò un motivo in più per invitarti in California con me l’estate prossima”
Gli occhi di Courtney si illuminarono. Alzò lo sguardo e inizio a guardarla dritta nelle pupille.
“Dici sul serio?”
“Certo!”
“Beh devo vedere se avrò il tempo. Sai ho vinto già una borsa di studio per legge quindi l’estate prossima avrò gli esami, e dovrò gestire la fama del reality, e dovrò lavorare come...”
“...animatrice in campeggio?”
“Tra le altre cose. Non mi piace chiedere i soldi ai miei, non lo faccio da quando avevo quattro anni.”
“E brava la nostra principessina, sempre un esempio di virtù” si intromise Duncan.
La perfettina gli fece una vistosa linguaccia. “Tanto lo so che mi provochi per incoraggiarmi, orco chiodato”
“Ho imparato dalla peggiore”
Tornò a rivolgersi all’amica. “Se faccio questa follia l’invito resta valido?”
“Ma certo. Sempre se non hai troppo da fare”
“Beh, a che mi servirebbe imparare a surfare se poi non lo mostro a nessuno?”. Le rapide erano lì che la aspettavano. Lei era pronta. Aveva preso confidenza con la tavola di Bridgette surfando attorno all’isola durante il tempo libero dalla competizione, ma le onde erano piccole e non offrivano sfide significative.
Il fatto che una ragazza atletica come lei si fosse rifiutata di saltare dal dirupo il primo girono sull'isola le sembrava ancora un errore imperdonabile, e quella marmotta odiosa di Heather non perdeva occasione di ricordarglielo, da quando la sua squadra l'aveva chiusa nel congelatore aveva abbassto un po' la cresta. Per ora.
Comunque, ormai non poteva tornare indietro nel tempo, ma poteva cambiare il futuro. Niente era impossibile per lei.
“Bene allora, coraggio!” la incoraggiò Bridgette dandole un’energica pacca sulla spalla con la grazia che le era solita sulla terraferma, facendola precipitare giù dalla cascata.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” SPALSH!


Durante la sfida alle Hawaii Bridgette non aveva potuto fare a meno di ripensare a quella giornata. Courtney era diventata decisamente brava a buttarsi da altezze spropositate sulla tavola da surf. Certo, se solo non avesse gareggiato per Alejandro...
Chissà come mai una ragazza sveglia si era fatta ingannare tanto a lungo. Lei certamente non era la migliore per fare la morale a proposito del farsi abbindolare da latini alti abbronzati giovani e dai modi galanti, soprattutto considerando che si trattava dello stesso latino. Ma almeno lei si era svegliata a un certo punto!
Una cosa che le era rimasta particolarmente impressa di quell’esperienza, oltra la delusione che Geoff le aveva dato sbellicandosi dalle risate per l’accaduto insieme a Duncan, era l’espressione di Court quando lei aveva accennato alla possibilità di andare in vacanza insieme. Aveva fatto una faccia strana, come se glielo avesse chiesto una persona con cui non era abbastanza in confidenza. O era qualcos’altro? Anche perché in quel periodo le era sembrato fossero ormai abbastanza amiche.
Curiosamente ora lei era lì in California coi suoi soliti amici. E non aveva ancora chiamato Courtney.
“Ma in fondo non si tratta solo di chiamarla. Si tratta di mantenere il rapporto. Dopo l’esperienza dell’isola ci siamo un po’ perse, ognuna concentrata nelle sue relazioni, e mi sembra che le sue non siano andate troppo bene.” E poi ora non aveva un momento libero. Tra falò, festini, nuotate e surf lei e i suoi amici non avevano molto pochi spazi vuoti nelle loro giornate, e tra poco sarebbe arrivato anche Geoff quindi le sarebbe mancato proprio il tempo materiale.
“No, meglio usare bene la telefonata. Non voglio sia qualcosa di imbarazzante e sporadico. Voglio che ci rimetta in contatto per bene. La mia piccola buona azione segreta.” E poi che fretta c’era? Anche se con i concorrenti del reality le era andata male Courtney era in gamba. Lo show non era tutta la loro vita. Ognuno aveva degli amici e degli interessi indipendenti dal reality. Giusto?


I libri aperti sulla scrivania. Il telefono posato su un mobile. La sedia che fa in continuazione avanti e indietro sulle sue rotelline. Libri telefono libri telefono. Non sa nemmeno da chi aspetta un messaggio. Un appiglio per arrabbiarsi con gli infidi traditori uno e due? O delle scuse dall’infido traditore numero tre? Dalla fine del Tour non c’erano state fin troppo notizie della Gwuncan e nessuna traccia di Alejandro. Meglio per lui, se solo le fosse capitato sotto tiro l’avrebbe devastato di pugni. O no?
Provava a non pensarci ma non ci riusciva. La sua concentrazione era sotto zero. Durante il primo semestre aveva preso solo trenta e trenta e lode ma poi no, aveva voluto partecipare a quello stupido reality per tornare famosa.
Famosa tra virgolette. Famigerata forse era la parola giusta. Il reality l’aveva umiliata, aveva rovinato la sua immagine, quello stessi reality dove anche i più inutili sfigati pur perdendo il gioco vinceva almeno qualcos'altro e da cui solo lei era uscita peggio di come era entrata. Non le sembrava affatto giusto.
Ora la legge era tutto quello che le restava, e per mantenerlo non doveva prendere nessun voto che scendesse sotto il ventisei.
“Magari sembra un’impresa impossibile, ma se uno sfigato come Cody è arrivato a un passo dalla finale io posso fare tutto giusto? Certo, è tutto facile quando sei nella squadra più forte che ti porta avanti, e arrivati alla fusione i giocatori più forti si contendono la tua lealtà mentre Sierra fa tutto il lavoro per te. È tutto facile quando attorno a te è pieno di gente che ti ama... Ah ma no Courtney! Concentrati per l’amor del cielo!” pensò iniziando a schiaffeggiarsi.
“Gli aiuti sono per i deboli, e gli affetti sono solo distrazioni. Anzi, dei veri e propri ostacoli. Pensa solo a Duncan, o a Britney Reeds, che ti ha abbandonata prima del dibattito più importante dell’anno." Non a caso aveva conservato la foto di quella giornata, e la teneva sempre sulla scrivania. La prise in mano per guardarsi, ovviamente vittoriosa, mentre sorrideva serenamente dopo il suo successo. Continuò ad alta voce come se stesse parlando a se stessa nella foto, o la foto stesse parlando a lei.
"Credi che saranno lì per te per sempre e poi ti abbandonano quando hai più bisogno di loro. A fine giornata l’unica persona che è lì per te sei tu, tu e solo tu. Ricordatelo. Tu ti sei guadagnata quella borsa di studio. Tu ti paghi tutto da sola da quando ho quattro anni. È solo questione di determinazione e duro lavoro. Riuscirai a mantenere la media necessaria per affrontare gli studi senza chiedere un soldo ai tuoi. Ti laurereai con la lode e diventerai un avvocato aziendale e a quel punto tutto ciò che ha sempre sognato sarà tuo".
Non c’era niente che non potesse fare. Giusto? E allora perché continuava a ripensare al passato, mentre gli occhi scorrevano le righe del libro senza capire nulla?


“Massì” pensò Bridgette guardando le stelle “sicuramente per quest’estate se la caverà senza di me.”




ANGOLO DELL'AUTORE
E così, la nostra Bridgette tentenna e Courtney nel frattempo non se la passa benissimo. La perfettina mi ha sempre fatto una certa pena, come le ho fatto notare spesso in ATR anche chi perde la competizione vince comunque qualcosa, che siano amori, amicizie o le proprie paure. E invece lei è probabilemente tra i pochi del cast originale che se ne esce del tutto con la coda tra le gambe, assieme a Zeke e Duncan in All-Stars, anche se il primo probabilmente e troppo poco degno di considerazione da parte sua e nei tempi di cui scrivo la quinta stagione non è arrivata, anche se sul finale dovremmo essere attorno a quel periodo,ma meglio che chiudo la bocca e torno a studiare, che Courtney non è l'unica a essere in sessione.
Per conludere un piccolo ringraziamento a Anown, che ha recensito lo scorso capitolo e grazie a cui questa storia appera sul sito in modo leggimile (avevo problemi con l'HTLM). Un saluto a tutti, ci si legge alla prossima.

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