Veleno per il cuore.

di Arvistloe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Famiglie diverse. ***
Capitolo 2: *** Come una famiglia. ***
Capitolo 3: *** Nuvole nere. ***
Capitolo 4: *** Il drago Lucifer. ***
Capitolo 5: *** Ultime spine. ***



Capitolo 1
*** Famiglie diverse. ***


Trixie era molto confusa. Dal giorno di Halloween, più di dieci giorni prima, sua madre la proibita qualunque contatto con Lucifer, ma soprattutto Lucifer non rispondeva alle sue telefonate, persino si negava quando era andata due volte al Lux. Solo che lei voleva vedere il suo magico amico, quel collega di sua madre che le rendeva felici. Arrabbiata con tutti, cercando di non farsi sentire da sua madre, mise alcune cose che il giorno dopo gli sarebbero servite per andare da Lucifer. Intanto, sua madre seduta nel divano del soggiorno, con un bicchiere di vino rose in una mano, ripercorreva quel giorno di Halloween, l'ultima volta che aveva visto Lucifer.

Nonostante Charlotte fosse diventata troppo opprimente intorno Lucifer, il consulente civile di Chloe era riuscito nel coltivare un bel rapporto, soprattutto con Trixie, cercando di rendere sempre felice la bambina, comprendendo Chloe che agognava un qualcosa di familiare normale, con persone che lo accettassero. Per esempio un mese prima di Halloween, aveva organizzato per Trixie una festa di compleanno eccezionale al Lux, invitando tutti i compagni di scuola di Trixie, facendo così tanto sorridere la festeggiata da fargli male le guance.

Ma il giorno di Halloween le cose erano diventate veramente bizzarre per Chloe. Dopo aver svuotato il bicchiere del vino, Chloe sorrise, pensando come era iniziata bene tutto, dalla vigilia di Halloween.

Lucifer era rimasto nell'appartamento di Chloe dal giorno prima di Halloween, per aiutarla nella preparazione delle decorazioni, dolci da distribuire e la progettazione dei costumi. Addirittura, sotto lo sguardo quasi commosso di Chloe, Lucifer aveva coinvolto nella preparazione Maze ma soprattutto Trixie, prima molto triste perché il padre non era riuscita a liberarsi dal lavoro, ma Chloe sapeva bene che Charlotte lo monopolizzava.

Alla fine di quella vigilia di Halloween, Lucifer non era andato via, dormendo sul divano, con grande gioia di Trixie ma anche di Chloe. Al mattino Chloe trovò la figlia abbracciata al suo magico amico, scattando una foto con il cellulare, sentendo un amore infinito per il suo partner.

Sereni, dopo aver apprezzato la colazione preparata da Lucifer, quasi come una famiglia normale, si erano avviati per "dolcetto o scherzetto" per strada.
Chloe indossava un costume da strega, Maze era una catwoman sexi, Trixie aveva preparato per tempo un eccentrico costume da astronauta. L'unico che non voleva mettere nessun costume era Lucifer. Ma il re dell'inferno non poté dire di no a Trixie, che aveva preparato per lui un paio di ali, ma molto speciali. La bambina aveva costruito una ala d'angelo bianca con piume fatte di carta ritagliata, mentre l'altra ala era una versione bizzarra di una ala di pipistrello. Quella doppia versione piacque a Lucifer, indossando le ali con un certo orgoglio.

Chloe, sempre seduta nel divano del suo appartamento, riguardò le foto fatte quel giorno con il suo cellulare. Sorrise un po commossa alla foto di Trixie, mano nella mano con Lucifer, tutte due molto divertiti da un pupazzo di zombi in un giardino. Appena un'ora dopo quella foto, tutto era cambiato nella vita di Chloe e Trixie.

Erano quasi tornati all'appartamento, quando una trafelata Charlotte e un terrorizzato Amenadiel, correndo nella loro direzione, spiegarono a Lucifer di aver cercato un certo artefatto nel quartiere cinese di Los Angeles, liberando un serpente piumato che li stava inseguendo. Subito, Chloe ricordava tremando, Lucifer aveva urlato a Maze di portare via Chloe e Trixie. Chloe si era ritrovata sulla spalla destra di Maze, con Trixie sotto il braccio della cacciatrice di taglie. Soprattutto lo sguardo di Lucifer colpì Chloe, mentre Maze le portava via, occhi disperati. Con difficoltà, Chloe si divincolo dalla presa di Maze, che le aveva portate quasi all'appartamento. Preoccupata, Chloe era tornata dove aveva lasciato Lucifer con Charlotte e Amenadiel.

Ciò che vide Chloe la lasciò esterrefatta. Un lungo serpente dalla pelle arcobaleno con delle ali dalle piume nere come la notte, aveva avvolto Charlotte e Amenadiel, mentre la testa era attaccata alle spalle di Lucifer, da cui strappò con un urlo del re dell'inferno le ali d'angelo. Nonostante fosse terrorizzata, vedere Lucifer così sofferente, fece urlare a Chloe
"Lascialo maledetto serpente"
Sgranando gli occhi, mettendo le mani sulla bocca. Lucifer sentendo la sua voce, la guardò con occhi di fuoco, gridando al serpente che notò Chloe
"Non le farai nulla"
Divenendo nella sua forma da diavolo, rompendo il collo al serpente che divenne polvere.

Chloe non ricordava dove aveva trovato tanto coraggio, precipitandosi da Lucifer, per terra, ancora nella sua forma da diavolo, dicendogli
"Non muoverti, le tue spalle sono sanguinanti"
Prima di potergli dire che non aveva paura di lui, che non le aveva mai mentito, Charlotte e Amenadiel scomparvero con Lucifer.

Nei giorni che vennero, Chloe cercò di ritrovare Lucifer, andando più volte al Lux, ma ogni volta Charlotte con alterigia le diceva che era partito, giurando di riferirgli dei suoi messaggi, ma Chloe credeva poco che l'avesse fatto. Quasi ironicamente, anche Maze era scomparsa quel giorno di Halloween, lasciandole un biglietto con scritto solo due parole

"Mi dispiace"

Sconfortata, anche arrabbiata con Lucifer che era nuovamente fuggito via, Chloe si lasciò andare al pianto, sperando che Trixie non la sentisse.

Nello stesso momento. Attico di Lucifer.

Amenadiel si sentiva terribilmente in colpa. Da giorni, sua madre aveva deciso di lasciare Lucifer preda del veleno del serpente piumato. Veleno che Charlotte vide come una benedizione, non dando mai a Lucifer la pozione per guarire, isolandolo sul letto nella camera dell'attico, febbricitante e con terribili dolori. Era certa, la Dea, che Lucifer avrebbe creduto più facilmente alla sua bugia di Chloe e Trixie disgustate e terrorizzate da lui, trovando appena guarito la volontà di attivare la spada di Azrael. Addirittura per farlo sentire sempre più abbandonato, aveva imposto anche ad Amenadiel di non entrare mai nella camera, rimanendo sempre sulla soglia. Da quella posizione, Amenadiel guardò il fratello disteso nel letto dell'attico, nudo, con le ali distrutte dietro la schiena, completamente nera per il veleno del serpente. Nelle braccia il re dell'inferno teneva strette le ali costruite per lui da Trixie, sicuro di aver perso l'unica famiglia che voleva.

Nel frattempo una tranquilla Charlotte, guardava la tv, ridendo alle pubblicità umane, bruciando con la luce del suo potere, una a una le foto in un album, dove c'era tutto il suo mondo, fatto di Chloe, Trixie, gli amici della centrale di polizia, addirittura anche Dan.

Il giorno dopo. Alba.

Esasperato, Amenadiel stava per portare a Lucifer la pozione per guarire, dicendogli la verità che Chloe lo aveva cercato, stanco di sentirlo lamentarsi, piangendo disperato certo che Chloe e Trixie non volessero più vederlo. Ma Charlotte lo afferrò per il collo, dicendogli mentre prendeva dalla sua mano la pozione
"Non fare il sentimentale. Deve capire che solo noi gli restiamo. Un altro paio di giorni in questo stato lo convincerà"

Lasciando il collo del figlio, dicendogli, mentre gettava nella spazzatura la boccettina di vetro con la pozione
"Invece di fare stupidaggini, cerchiamo il pezzo mancante per attivare la spada"
Amenadiel annuì di su, seguendo la madre nell'ascensore, sentendosi un traditore verso Lucifer.

Scosso da singhiozzi di pianto, Lucifer cercò di muoversi nel letto, ma il dolore alla schiena era terribile, facendogli mordere il cuscino. Si diede dello stupido, per aver pensato che a qualcuno importasse di lui. Da giorni neanche sua madre o suo fratello andavano oltre l'entrata della camera, lasciandolo nel letto ormai lurido di sudore e strani liquidi che gli uscivano dalle spalle. Aveva urlato non ricordava per quanto, chiedendo un po' d'acqua, ma nessuno gliene aveva portato. Esasperato, si immergeva con disperazione nel sonno, cercando i sogni pieni di Trixie e Chloe, sentendosi peggio al risveglio, ricordando che quelle due umane era qualcosa da evitare. Nuovamente stava cercando di tornare nel sonno, quasi ormai abituato alla terribile puzza che emanava lui con tutto il materasso. Pensò di sentire uno strano movimento intorno al letto. Rassegnato a qualunque cosa, gli sembrò strano che qualcuno lo coprire con un lenzuolo, abbassando un minimo il freddo che sentiva. Dietro Lucifer comparve Trixie e accanto Uriel, inorridito guardando suo fratello, dicendo alla bambina, mentre tratteneva un conato di vomito per l'odore inimmaginabile dal materasso, con una mano sulla bocca e il naso
"Mia madre e Amenadiel sono arrivati a un punto di cattiveria inimmaginabile"
Trixie gli domandò, preoccupata per il suo magico amico, tappandosi con la mano destra il naso, per l'odore terribile nella camera
"Mi aiuterai?"
Uriel annuì di si
"Ti devo molto. Abbiamo bisogno di Maze. Dobbiamo portare Samael in un posto diverso. Il veleno non può essere sanato dalla pozione. Cercando una altra soluzione deve stare dove si sente a suo agio, amato. Questo rallenterà il veleno, prima che lo annienti completamente"

Continua.

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Capitolo 2
*** Come una famiglia. ***


Trixie appena fu possibile, sgattaiolo fuori dalla porta della mensa scolastica che dava nel giardino, scavalcando facilmente il muro divisorio. A ogni costo sarebbe entrata nell'attico, sicura che Lucifer era lì sopra.

Vicolo accanto il Lux.

Trixie, nascosta dietro dei bidoni della spazzatura, attendeva. Come ogni giorno, alle undici di mattina, un addetto della lavanderia stava ritirando i sacchi della roba sporca, che metteva nel furgone, passando per la porta laterale del Lux. Ma quel giorno, con rabbia di Trixie, controllava la porta, quando restava aperta un buttafuori del Lux, proprio da dove voleva entrare Trixie.

Tentando di elaborare un altro piano, affianco Trixie uno sconosciuto che le disse
"Forse posso aiutarti. Io mi faccio rincorrere dal buttafuori, tu corri nel Lux. Ci vediamo dentro"
Trixie lo trattene per un braccio
"Ma tu chi sei?"

Lo sconosciuto abbassò lo sguardo, diventando molto triste, rispondendo alla bambina
"Io sono un parente di Lucifer. Forse sono il peggiore…"
Guardò Trixie tremando un po'
"Sono Uriel"
Un sorpreso angelo si trovò spinto all'indietro dalla bambina. Trixie ricordava fin troppo bene, cosa voleva dire per Lucifer quel nome. Disse con rabbia a quell'angelo, attenta a non farsi sentire dal buttafuori del Lux sempre di guardia alla porta
"Lucifer era devastato pensando di averti ucciso. Invece sei vivo"
Uriel unì le mani, pregandola
"Ti prego, tu come Lucifer avete tutti i motivi per odiarmi. Spiegherò dopo ogni cosa. Ora dobbiamo salvarlo. Per farlo devi esserci anche tu con me, perché di certo nessuno crederà alla mia buona fede. Ti prego Trixie"
La bambina, ancora un po' dubbiosa, annuì di sì, chiedendo all'angelo
"Ma non potresti volare fino all'attico?"
Uriel scosse la testa, abbassando lo sguardo
"Qualcuno, per non permettermi di dire la verità a Lucifer mi ha tagliato le ali"

Poco dopo, Uriel uscì da dietro i bidoni della spazzatura, gridando contro il buttafuori, buttandogli addosso bottiglie vuote. Come previsto il buttafuori lo insegui, lasciando modo a Trixie di entrare.

Trixie si nascose dietro il bancone del bar, in un punto che Maze le aveva detto, accucciandosi, poteva vedere attraverso un vetro oscurato quasi tutto il Lux. Vide da quel posto nascosto Amenadiel con sua madre uscire dal Lux. Poco dopo, Uriel entrò, chiamando sottovoce il nome di Trixie. La bambina uscì fuori dal nascondiglio, facendogli segno di seguirla. Nell'ascensore, Trixie controllo il suo zaino. Aveva portato delle bende, un rotolo di nastro adesivo e una bottiglia piccola di disinfettante. Aperte le porte dell'ascensore, si precipitarono nella camera da letto di Lucifer. Appena videro come era conciato, Trixie trattenne a stento le lacrime, coprendosi bocca e naso per la puzza che sentiva. Accanto a lei, Uriel corse a prendere un lenzuolo, coprendo suo fratello che tremava.

Mezz'ora dopo.

Entrata nell'attico dall'ascensore, Maze disse a Uriel in piedi di fronte la camera di Lucifer, minacciandolo con le lame demoniache
"Non ti faccio in pezzi perché mi servono le tue braccia, ma dopo sarai solo mio"
Uriel annuì di si. La demone Maze sorrise, quando Trixie le corse incontro dal balcone, abbracciandola.
Cercando di tornare seria, Maze entrò nella camera di Lucifer. Vedere in quello stato il suo re, il suo amico fu terribile per Maze. Con le mani tremanti per la rabbia verso la dea e Amenadiel, Maze aprì la cassaforte di Lucifer, prendendo una boccettina di vetro con dentro un liquido ambrato.
Più delicatamente che poteva, Maze fece bere il liquido a Lucifer che non emise un solo lamento. Cercando di ricacciare indietro le lacrime, disse a Uriel rimasto sulla soglia della camera
"Dobbiamo avvolgerlo in alcuni lenzuoli. Gli ho fatto bere un potente sonnifero. Dopo lo dobbiamo calare nello scivolo della roba sporca. Andremmo all'appartamento di Chloe e Trixie"
La bambina saltò dalla gioia.

Appartamento di Chloe e Trixie.

Chloe, seduta nel divano dell'appartamento, attendeva Maze. Mezz'ora prima, il demone le aveva telefonato mentre era alla centrale di polizia, pregandole di andare all'appartamento attendendola. Molto preoccupata, Chloe lo diventò ancora di più vedendo Trixie aprire la porta dell'appartamento, sicura che fosse a scuola. Rimando ogni ramanzina alla figlia, vedendo entrare uno sconosciuto e Maze. I due trasportavano quello che sembrava un corpo avvolto in lenzuola. Si avvicinò ai due, quasi urlando vedendo il viso emaciato, con la barba lunga di Lucifer venir fuori dell'unica zona non coperta.

Maze e Uriel portarono Lucifer nel bagno, posandolo per terra, vicino la vasca da bagno. Prima di liberare Lucifer dalle lenzuola, Maze domandò a Chloe
"Devi dirmi chiaramente se lo accetti anche se il diavolo. Perché dovrai essere molto forte"
Chloe sorrise a Trixie, annuendo di sì, dicendo sicura
"Posso dire con sicurezza, lo amo"
Maze, più serena, disse a Uriel

"Tu con la bambina aspettare fuori. Servirete per portarci quello di cui abbiamo bisogno"
Controvoglia, Trixie obbedì.

Chiusa a chiave la porta del bagno, Maze spiegò a Chloe le gravi colpe della madre di Lucifer come di Amenadiel, mentre toglieva le lenzuola che avvolgevano il re dell'inferno. La detective provò una profonda rabbia, verso quei due parenti così perfidi. Svelta raccolse tutto quello che in quel bagno profumava, per gettarlo su Lucifer, lavandolo con acqua caldissima.

Lucifer era immerso totalmente nei suoi incubi più terribili.

Credeva di essere nella sua camera da letto all'attico. Con dolore ricordò. Vide la madre sulla soglia, lui dirgli disperato
"Mamma devo spiegare a Chloe e Trixie. Portale qui. Sono stato sempre onesto con loro"
Sua madre ridacchio, dicendogli
"Figlio rassegnati. Mi hanno detto che li disgusti. Sei un mostro pericoloso per loro. Luci, comprendi che nessun umano ti vorrà nella loro vita. Solo io Amenadiel possiamo accettare, sopportare il tuo aspetto da demone"
La vista di Lucifer si perse nelle lacrime. Nuovi ricordi di dolore, delusione.

Ricordava fin troppo bene, la cella in paradiso dove fu torturato, oramai sconfitto nella sua ribellione. I passi dei soldati angelici che si avvicinavano alla porta della cella, erano diventati il segnale di prepararsi alle peggiori cose. A poco a poco riuscirono a instillargli nell'animo che era uno sbaglio di Dio, un mostro da evitare che sarebbe rimasto da solo per sempre.

Lucifer si accigliò, quando un forte dolore alla schiena lo svegliò dai pochi bei sogni che faceva. Tentò di muovere le mani, ma si trovò a toccare un corpo femminile nudo. Sorrise appena. Con piacere capì che aveva la testa appoggiata su una spalla femminile, in un mare di lunghi capelli. Curioso, aprì appena gli occhi stanchi, vedendo un colore biondo, respirando un odore che lo tranquillizzo, che gli ricordava qualcosa di piacevole. Richiuse gli occhi, beandosi mentre due mani gli lavavano i capelli. Altre due mani gli facevano scorrere acqua calda sulla schiena, donandogli un po' di sollievo, accarezzando con cura dove c'erano state le ali. In quel momento di benessere, Lucifer aspiro nuovamente l'odore di quei capelli femminili, poco prima che dell'acqua calda gli sciacquare i suoi capelli, ricordando di chi era quell'odore. Con fatica disse
"Ch...Chloe?"
La sentì ridacchiare, baciandogli i capelli bagnati, dicendogli
"Sì sono io. Dopo parleremmo. Ora devi solo sapere che ti amo, anche se re dell'inferno. Non mi disgusta o fa paura il tuo aspetto da demone. Aggiungo che tua madre e tuo fratello mi hanno fatto credere che eri partito. Sei nel bagno del mio appartamento, seduto per terra completamente nudo…"
Fu felice di sentirlo ridacchiare
"...Io e Maze ti stiamo togliendo tutto lo sporco nel quale i tuoi parenti ti avevano abbandonato"

Lucifer nonostante la stanchezza mosse le mani per tentare di allontanarla, dicendole con voce spezzata
"Chloe ti prego, scappa lontana da me. Non merito nessuna pietà. Sono solo un mostro…"
Nonostante il dolore terribile alla schiena, entrò  nella vasca da bagno, raccogliendo le gambe al petto, dicendo scosso da singhiozzi di pianto
"...avvolgete delle catene intorno a me, gettatemi in una pozza infernale. Sono marcio dentro"
In fretta Chloe aprì il rubinetto dell'acqua appena sopra la vasca, entrando con lui, ringraziando mentalmente che fosse abbastanza grande per tutte due. Lucifer allungò un braccio di fronte a lui, con la mano a pugno, sperando di spaventarla. Invece Chloe bacio quel pugno, facendo perdere ogni volontà a Lucifer di respingerla, appoggiando la testa alla sua destra, alla parete dietro la vasca, sussurrando
"Sono solo, nessuna pietà per me. Chloe non merito amore…"
Chiuse gli occhi, mentre Chloe gli posò un piccolo bacio sulle labbra, sorprendendolo. Il re dell'inferno era certo fosse solo un misericordioso bel sogno. Sorrise appena guardando Chloe con indosso un costume da bagno, un due pezzi. Respirando profondamente, Lucifer l'abbraccio, sentendosi finalmente bene. Chloe sussulto, ma lo lascio fare. Dietro di Lucifer, Maze guardò con orrore la schiena del suo re, allontanandosi di qualche passo. Per non spaventare Chloe, sempre stretta nell'abbraccio con Lucifer, dandosi piccoli baci, le disse
"Vado a prendere quel profumo di cui mi parlavi"

Uscita dal bagno, si diresse al mobile del soggiorno indicato da Chloe, facendo segno a Uriel di avvicinarsi, contenta che Trixie fosse impegnata alla preparazione di biscotti. Sottovoce chiese all'angelo
"Puoi chiamare un tuo fratello con la preghiera?..."
Uriel annuì di sì
"...fai correre qui Gabriel con un guaritore angelico esperto di magia cinese"
Fece segno con la mano a Uriel di fare silenzio, tornando nel bagno.

Lucifer percepiva appena il dolore alla schiena, molto più preso da Chloe, stretta nel suo abbraccio, oramai convinto che non fosse un sogno, contento che la sua detective lo amava, nonostante fosse il diavolo. Improvvisamente, tentando di parlare, Lucifer fu scosso violentemente da una forte tosse, lasciando a malincuore Chloe che gli domandò
"Dimmi cosa posso fare per aiutarti"
Con sforzo, Lucifer le disse
"Acqua...devo aver gridato ore...acqua"
Maze ringhio, dicendo con rabbia
"Neanche la misericordia di dargli dell'acqua. Amenadiel afferma di essere un angelo del paradiso"
Furiosa, Maze uscì dal bagno, tornando con una bottiglia piccola di acqua minerale. Con cautela Chloe lo aiutò a bere.

Attico.

Amenadiel dovette reprimere un sorriso contento, quando scoprì che Lucifer non era nella camera. Invece la Dea era furiosa. Diventò ancora di più quando, guardando la registrazione delle telecamere di sicurezza, vide Maze, Trixie e Uriel portare via Lucifer avvolto in lenzuola. Fu soprattutto la visione di Uriel un grande colpo di scena per i due eterni.

Appartamento di Chloe.

Gabriel si presentò quasi subito. Con lui un angelo dagli occhi a mandorla, capelli neri e statura minuta, che indossava una specie di tunica colorata, che si apriva sul davanti, calzando delle ciabatte di legno. Quell'angelo seguì Maze e Gabriel nel bagno, dicendole la demone
"Tentiamo di portarlo fuori dall'acqua, ma la schiena sembra prendere fuoco. Soprattutto sono aumentate delle cose che vedrete"

Nel bagno, Lucifer era sempre seduto nella vasca, riempita con acqua calda e profumi. In quel momento, con la testa appoggiata alla parete alla sua destra, dormiva in un sonno meno agitato. Chloe era in piedi accanto la vasca, con indosso un accappatoio di cotone bianco, attendendo con apprensione.

L'angelo dai tratti orientali appoggiò la mano destra sulla testa bagnata di Lucifer, dicendo a Chloe, sorridendole
"Nei suoi sogni ci sei tu con la tua bambina. Il suo cuore ti appartiene. Purtroppo il veleno del serpente vuole vincere"

Il medico cinese, asciugo la mano con un piccolo asciugamano, dicendo a Chloe e Maze
"Chiedo perdono per non essermi presentato. Sono il medico angelico Liun, specializzato in magia cinese"

L'angelo Liun toccò quelle che sembravano squame multicolori, su tutta la schiena di Lucifer. Scioccato disse al suo collega Gabriel, anch'esso medico
"Gabriel ma sei certo che prima di venire portato qui, lui era con sua madre e un fratello? Come hanno potuto negargli la pozione per giorni? Deve aver urlato, pianto, cercato aiuto da spezzare il cuore in mille pezzi a una madre"
Scosse la testa, mettendo il palmo della mano destra sulla fronte di Lucifer. L'angelo orientale chiuse gli occhi. Quando riapri gli occhi, disse a Lucifer
"Sono più famiglia loro che la tua vera famiglia"

Raddrizzata la schiena, Liun disse con il cuore triste per Lucifer
"Ripeto, lo hanno visto soffrire terribilmente, non concedendogli di guarire. Una simile tortura veniva usata solo per infliggere una maledizione eterna"

Chloe tremo. L'angelo dai tratti orientali, Lium fece un profondo respiro, dicendo a tutti
"Dovete trovare un posto molto ampio, lontano da tutti. In meno di tre giorni tutto il suo corpo di riempire di queste squame, divenendo quando l'ultima squama coprirà il suo corpo, diventerà un drago, alto almeno venti metri"

Chloe sentiva un enorme voglia di cercare la madre e il fratello di Lucifer, per fargli del male. Li odiava profondamente, per aver rovinato una qualunque possibilità di relazione con il re dell'inferno.

L'angelo Gabriel domandò al suo collega
"Liun, sei certo che non esiste una cura o un incantesimo?"
L'altro angelo scosse la testa, aggiungendo, mentre Chloe si era tolta l'accappatoio, tornando nella vasca, abbracciando Lucifer, che sorrise compiaciuto
"Posso solo consigliare, che se non volete doverlo tenere nell'acqua continuamente, per lenire il dolore del cambiamento, portatelo all'inferno, dove sono confinati i draghi rimasti. Vicino a loro troverà completo sollievo. Soprattutto, avvertite Dio che non potrà più essere il re dell'inferno, perdendo ogni potere appena diverrà un drago totalmente"

Fuori il bagno, appoggiato vicino la porta, Uriel strinse i pugni, decidendo che doveva contattare l'unica persona che poteva aiutare Lucifer. Asciugandosi delle lacrime, uscì dell'appartamento, inserendo nella cassetta postale di Chloe una busta bianca di carta.

Mezz'ora dopo. Spiaggia.

Uriel scelse la spiaggia più isolata che aveva trovato. Con cura creò un cerchio di pietre. Posizionatosi nel centro del cerchio, disse alcune parole in lingua angelica, unendo le mani. Si creò intorno a lui una parete invisibile, scomparendo alla vista di chiunque. Con calma, scrisse sulla sabbia qualcosa. Usando un piccolo coltello si tagliò il polso destro, facendo finire il sangue sui segni scritti nella sabbia. I segni presero fuoco. Un fuoco che si spense a un vento. Uriel tornò in piedi, dicendo all'angelo di fronte a lui, con le ali sfoderate
"Michael, dobbiamo parlare"

Appartamento di Chloe.

Liun creò una pozione per Lucifer, dandogli la possibilità di essere portato fuori dalla vasca del bagno, per indossare dei vestiti, stendersi in un letto, restando sveglio. Il medico del paradiso, spiegò a Chloe e Maze, prima di consegnare a quest'ultima la pozione
"Durerà solo ventiquattro ore. Alla venticinquesima ora, la maledizione ricomincerà. Quindi sappiate calcolare il tempo che passerete con lui"
Chloe respiro profondamente, dicendo a Maze, mentre i due dottori del paradiso scomparivano
"Portiamolo nel mio letto. Maze dovrai aiutarlo, per rendersi presentabile come gli piace. Io spiegherò tutto a Trixie. Sono ore che sta buona, attendendo che il suo magico amico si riprenda. Maze…"
La demone la guardò, sentendo un profondo affetto per quella umana che desiderava solo essere felice con Lucifer
"...Ti prego, spiega tu ogni cosa a Lucifer, ma tralascia la parte di Uriel, non serve agitarlo ulteriormente, visto che è andato via. Dobbiamo rinunciare a lui"
Un singhiozzo di pianto la scosse, trovandosi nell'abbraccio della demone.

Un quarto d'ora dopo.

Chloe apri la porta della sua camera. Accanto a lei, stretta al suo fianco Trixie, con gli occhi rossi per aver pianto sapendo cosa aspettava a Lucifer. Maze che era seduta sul bordo del letto, accanto a Lucifer molto pallido, si alzò andando verso le due umane. Improvvisamente Trixie si staccò dalla madre, correndo verso il letto, finendo nell'abbraccio di Lucifer. Il re dell'inferno era seduto nel letto, con indosso uno dei suoi pigiami di seta blu scuro. Aiutato da maze, di era rasato la barba, lasciando i capelli mossi.

Lucifer disse a Trixie, cercando di calmarla scossa dal pianto
"Ti prego Trixie non fare così. In fondo diventerò uno dei tuoi animali magici preferiti, accanto all'unicorno e i gatti parlanti…"
Baciò la tempia della bambina che aveva il viso nascosto nella sua spalla
"...Trixie guardami per favore. Devo dirti una cosa…"
La bambina alzò la testa, guardando il suo magico amico, cui Maze diede un fazzoletto di carta, asciugando le lacrime sulle guance di Trixie
"...Trixie, ti devo molto. Se non fosse stato per il tuo coraggio, sarei ancora solo e dolorante nel mio attico, pensando che nessuno mi accettasse. Non esagero nel dire che senza di te, mai avrei capito il significato delle parole felicità e famiglia. Tu con tua madre…"
Guardò con infinito amore Chloe, vicina a Maze
"...avete sanato il cuore di questo antico immortale, dimostrandogli che la parola famiglia va oltre il sangue…"
Lucifer sorrise con gli occhi lucidi
"...ti giuro Trixie, mai nella mia eternità avevo provato sentimenti paterni come per te"
Maze si asciugò svelta delle lacrime, vedendo Trixie tornare ad abbracciare Lucifer, unendosi anche Chloe. Cercando di non disturbare, Maze uscì dalla camera.

CONTINUA

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Capitolo 3
*** Nuvole nere. ***


Los Angeles. Spiaggia.

Uriel cercò di non mostrare il terrore che stava provando, per quell'altro angelo a pochi passi da lui. Un angelo con indosso un'armatura così simile a quella dell'antica Roma. Finiva lo stile dell'angeli dei capelli lunghi e neri, con due grandi ali dalle piume scure come la notte.

L'altro angelo era Michael, il gemello di Lucifer. Da sempre, Michael era il gemello più inquietante, grazie al suo potere di manipolare le paure di chiunque, sia angelici che umani. Soprattutto Michael da sempre, anche prima della ribellione di Lucifer, odiava il re dell'inferno. Perché Michael ligio alle regole, un comandante dell'esercito angelico inflessibile con i suoi sottoposti, odiava che Lucifer fosse così poco propenso alle regole, pretendendo il libero arbitrio che il gemello soldato riteneva un obbrobrio, più felice alla cieca obbedienza per suo padre Dio.

Uriel respiro profondamente, per dire qualcosa, ma Michael lo anticipò, dicendo con un sorriso che sembrava più un ghigno
"Credi sul serio che un incantesimo da bambini mi possa fermare? Io se voglio, posso picchiarti finché non diventi una poltiglia. Ma non perdo più tempo con te, sei inutile. Su parla. COSA VUOI?"
Tuono Michael, facendo tremare Uriel che quasi senza fiato gli disse
"Lu...Lucifer...devi aiutarlo"

Michael si mosse dei passi verso l'altro angelo. Uriel. Decise di non muoversi dov'era, seppur era sicuro il cuore gli sarebbe scoppiato nel petto, così batteva per il terrore che provava. Con rabbia Michael gli disse, indicando con la mano la sua ala destra
"Maledetto verme! Io dovrei aiutare quell'odioso mio gemello? Per colpa sua io devo convivere con una ala mezza rotta e una spalla quasi inservibile. Io dopo aver cacciato quella bestia infernale dal paradiso, non sono amato per niente! Come osi! Come ti permetti di chiedere proprio a me di aiutarlo! Qualunque male lo stia affliggendo, lo ritengo sempre poco"

Con sorpresa di Uriel, Michael improvvisamente rise. Si allontanò da Uriel, dicendo
"Non mi sporco le mani con te. Non ce nessun onore nell'accanirmi su di te, sei inutile. Già eri poco intelligente, sono certo che averti tagliato le ali ti abbia peggiorato il cervello…"
Voltandosi verso Uriel con sguardo torvo
"...gli hai detto al tuo caro fratellino di aver finto di essere morto? Devi dirglielo che l'hai fatto solo per impressionarmi, credendo di poter entrare nell'esercito angelico"

Uriel strinse forte i pugni, urlando a Michael
"Sono stato ingannato proprio da te. Avevi promesso di farmi diventare il tuo vice nell'esercito angelico, se avessi rovinato la vita a Lucifer"

Michael raccolse le braccia sul petto, ridacchiando di quel suo fratello che aveva manipolato così facilmente. In cuor suo, Uriel avrebbe desiderato essere sul serio ucciso da Lucifer, così la sua colpa gli opprimeva l'anima. Solo quando Michael gli aveva tagliato le ali, per non permettergli di tornare da Lucifer per dirgli la verità, Uriel comprese come si era sentito tradito dalla famiglia il re dell'inferno. Dopo aver curato le ferite delle ali tagliate, di nascosto soprattutto a Michael, Uriel era sceso sulla Terra scivolando tra i colori di un arcobaleno, atterando nel mare vicino Los Angeles.

Uriel comprese che Michael non avrebbe mai aiutato Lucifer senza un suo tornaconto personale. Cercando tutto il coraggio, Uriel disse al suo inflessibile fratello
"Tu dimmi come aiutare Lucifer. Se funziona, ti lascerò la mia eternità. Perché da molto desidero morire, almeno non essere io"
Michael lo guardò come un predatore guarda una preda. Una vita eterna, donata con consapevolezza, era la cura per la sua ala e spalla rovinati. Cercando di trattenere l'entusiasmo, Michael gli disse
"Spiegami cosa gli sarebbe succeso, al tuo caro fratello"

Uriel cerco di essere più dettagliato che poteva, finendo con
"...sapendo per certo la tua conoscenza dei draghi, spero che tu lo possa aiutare"
Michael rise, dicendo con le lacrime agli occhi
"Devo congratularmi con nostra madre, riesce sempre a dimostrare quanto sia un serpente velenoso. Finalmente la bestia infernale subisce il meritato"
Cercando di tornare serio, Michael disse a Uriel
"Un modo per aiutare il tuo fratellino esiste. Credo non ti piacerà!" Uriel era pronto a tutto.

Appartamento di Chloe. Camera da letto.

Chloe entrò nella camera, felice di vedere sempre seduti sul letto, Lucifer ridere con Trixie guardando dei video su Youtube attraverso il portatile di Maze. Ma un colpo di tosse piuttosto forte scosse Lucifer. Subito Trixie tolse il portatile, aiutando Lucifer nello stendersi sul fianco sinistro. Chloe era sorpresa di vedere sua figlia così pronta a quel momento. La bambina rimase in ginocchio sul letto accanto Lucifer, passandogli dei fazzoletti di carta, prendendo quelli sporchi di un liquido rosa, buttandoli in un cestino della spazzatura vicino al letto. Con delicatezza, Trixie accarezzava il braccio, i capelli di Lucifer, dicendogli
"Fatti forza Lucifer, sono qui con te. Ce anche la mamma. Non aver paura, non ti lasciamo solo"
Chloe affianco la figlia, infinitamente orgogliosa che fosse così empatica, con un grandissimo cuore. Ripresosi un po, Lucifer sorrise alle due umane, desiderando con tutto il cuore avere più tempo per stare con loro.

Mezz'ora dopo.

Trixie uscì dalla camera, chiudendo con cura la porta, attenta a non far rumore. Maze, seduta nel divano del soggiorno, intenta ad affilate dei suoi coltelli, le domandò
"Come mai sei uscita?"
Trixie le disse sottovoce avvicinandosi
"La mamma con Lucifer dormono abbracciati. Devono stare un po' soli"
Maze guardò Trixie sorpresa, chiedendosi se quella bambina fosse la reincarnazione di qualche antico saggio.
Lucifer, disteso sul fianco destro, si svegliò sorridendo, felice dei baci che Chloe gli posava sulle labbra, le guance. Notò che Trixie non c'era, dicendogli Chloe, con gli occhi lucidi
"Ha detto che dovevamo stare un po' assieme"

Lucifer nonostante il dolore per la corazza di scaglie multicolore sulla schiena, mosse le braccia per abbracciare Chloe. Confortata da quell'abbraccio, Chloe cercò di non lasciarsi andare alla dolorosa consapevolezza, alla tragica realtà che erano gli ultimi momenti assieme.

Qualche ora dopo.

Maze e Trixie prepararono della minestra per tutti, così da mangiare assieme con Lucifer nella camera. Un bussare alla porta, fece andare Trixie per vedere chi era. Un grido della bambina comportò l'accorrere di Maze con i coltelli in mano. La demone trovò la Dea che tratteneva per i capelli Trixie, puntandole alla gola un coltello, dicendo a Maze, mentre dietro di lei Amenadiel chiudeva la porta
"Dove si trova Lucifer? Dimmelo subito altrimenti la tua piccola umana morirà"

Maze stava per dire qualcosa, ma comparve Lucifer sostenuto da Chloe che disse alla madre
"Eccomi. Cosa vuoi con il tuo complice?"
Amenadiel abbassò lo sguardo. La Dea ridacchio
"Figlio, io non faccio nulla senza una ragione. Tu devi diventare un drago, ma ai miei ordini per attaccare il paradiso. Se solo questa pulce fastidiosa…"
Tirò i capelli di Trixie, che non emise un urlo, non volendo dare soddisfazione a quella donna che odiava
"...Non si fosse intromessa. Ma ora metterò le cose apposto. Amenadiel mostra quella cosa..."
L'angelo mostrò un collare da cane
"...Lucifer devi indossarlo. Subito dopo, Amenadiel aprirà un varco con la spada di Azrael che ci porterà al cancello del paradiso. Dove tu grazie al collare diventerai un drago ai miei ordini, attaccando il paradiso"

Lucifer guardò Chloe e Trixie, annuendo di sì, dicendo a Chloe
"Non posso fare altro, comunque sarei diventato un drago"
Con delicatezza Lucifer bacio Chloe, abbracciandola. Prima di staccarsi del tutto dalla sua amata detective, Lucifer appoggiò la fronte alla sua, dicendogli con gli occhi chiusi
"Ricorda sempre, io ti amo. Tu con tua figlia, siete riuscite a farmi capire cosa vuol dire essere felice, amato. Qualunque sia da ora il mio destino, io ti amo. Mai avevo provato questo sentimento. Addio amore mio"

Lucifer fece segno ad Amenadiel di avvicinarsi, mentre Maze afferrò Chloe che voleva fermare l'angelo, dicendole nell'orecchio
"Dona a Lucifer la forza di farlo. Devi pensare a Trixie, il tesoro più prezioso per il re dell'inferno. Trova la forza"
Chloe annuì di si, guardando Amenadiel con infinito odio, mettere il collare al collo di Lucifer. L'angelo disse a Lucifer quando chiuse il collare
"Ti giuro Lucifer, nostra madre non mi ha detto niente del suo piano finché siamo tornati all'attico non trovandoti"
Lucifer rise
"Amenadiel oramai sono consapevole, non troverò mai aiuto o pietà dalla mia famiglia, tranne pochissimi casi come Azrael. Mentre posso dire più famiglia questa donna con sua figlia, non dimenticando Maze e Linda. Quindi non cercare di sembrare il fratello che non sei"
Triste per le sue parole, Amenadiel mosse la spada vicino la madre, aprendo uno squarcio in aria. La dea urlò ad Amenadiel
"Entra prima tu con Lucifer"
Prima di entrare nello squarcio, Lucifer disse a Trixie
"Grazie di tutto Trixie. Grazie per avermi sempre accettato sapendo chi sono"

Gli occhi della bambina si riempiono di lacrime. La dea si pose di fronte lo squarcio, spingendo Trixie verso Chloe, entrando nell'apertura che si chiuse. La bambina abbraccio la madre, che tento di consolare la figlia scossa da singhiozzi di pianto. La demone Maze urlò la sua rabbia.

Paradiso. Di fronte il cancello del paradiso.

Lucifer si guardò le mani, toccò la testa. Era completamente coperto dalle scaglie multicolori. Percepiva dentro di sé qualcosa di selvaggio, arrabbiato che voleva uscire. La Dea a pochi passi da lui, lo guardava raggiante, in contrasto con Amenadiel accanto che non aveva il coraggio di posare gli occhi sul fratello.

Lucifer finì in ginocchio, urlando per il dolore terribile che stava percependo. Il suo corpo si espanse. Le scaglie caderò. In pochi momenti Lucifer diventò un grande e altissimo drago.
Il corpo del drago che era Lucifer era più simile a quello di un gigantesco serpente, coperto da ruvide squame grigie. Mosse due enormi ali da pipistrello sulla schiena, facendo tremare il cancello del paradiso, ruggendo mentre cercava con le due zampe palmate appena sotto la testa, di togliere il collare al lungo collo. Arrabbiato non riuscendo a togliere il collare, sbatte le zampe posteriori sulla piattaforma di fronte il cancello del paradiso, facendola tremare. Sulla schiena comparvero una lunga criniera di grosse spine triangolari d'osso.

La dea rise felice, mentre Amenadiel era terrorizzato dalla trasformazione di Lucifer. Sicura, la Dea urlò a Lucifer
"Io ti comando, io sono la tua padrona"

Il drago Lucifer mosse la lunga coda, abbassandosi fino a guardare la dea e Amenadiel con un suo enorme occhio. La Dea gli toccò il lungo muso, dicendogli sicura
"Obbedisci! Butta giù il cancello del paradiso, ora subito"

Il collare provocò nuovo dolore a Lucifer drago, ruggendo contro la madre e il fratello, che caddero all'indietro. Dal cancello dei soldati angelici lanciarono delle corde al lungo collo di drago di Lucifer, mentre altri lo colpivano con lance. Amenadiel urlò alla madre che era immobilizzata dal terrore
"Avevi detto di poterlo controllare! Mamma che abbiamo combinato!"

Il drago Lucifer riuscì a distruggere il collare, buttandosi dalla piattaforma di fronte al cancello del paradiso. Un soldato gridò
"Presto avvertiamo nostro padre Dio. Il drago arriverà sulla Terra"

Los Angeles.

Chloe, Trixie e Maze guardarono esterrefatte il telegiornale, dove si mostrava in diretta un drago emergere dal mare. Vicino a loro comparve Gabriel che gli disse trafelato
"Quell'incosciente di mia madre ha fatto l'irreparabile. Anticipando il cambiamento di Lucifer come drago l'ha reso instabile. Vede tutti come nemici. Vi consiglio di scappare via dalla città. Presto arriverà l'esercito angelico per ucciderlo"
Trixie urlò disperata
"Non possono farlo! La colpa non è sua"
Chloe abbraccio la figlia dicendole
"Lo so tesoro. Ma ora quello non possiamo più dirlo Lucifer. Dobbiamo andare via da Los Angeles per ora…"
Rivolta a Maze
"...vieni con noi?"
Maze guardò Gabriel scomparire, dicendo
"Devo farlo. Giurai a Lucifer di proteggervi per sempre"

Poco dopo.

Su Los Angeles si addensarono minacciose nuvole nere, che spensero la luce del sole, portando tutto in una notte anticipata.

Nel parcheggio, mentre Chloe, Trixie e Maze con qualche bagaglio preparato in fretta e furia, salivano nell'auto della detective per andare via, Uriel li guardava celato dietro degli alberi, mentre un imponente acquazzone cominciò a cadere sulla città. Andate via, Uriel si allontanò in silenzio.

Sulla spiaggia.

Con facilità, Lucifer si mosse dalla spiaggia, allontanando come niente l'esercito umano e quello angelico. Un furente Michael, urlò al cielo "Padre! Abbiamo bisogno della tua mano!"
Un fortissimo tuono fece ringhiare Lucifer verso il cielo, alzandosi in aria muovendo le grandi ali da pipistrello. In pochi attimi, il drago Lucifer fu nel parcheggio di fronte l'appartamento di Chloe e Trixie. Improvvisamente il drago Lucifer non sembrava sapere cosa fare.

Nell'auto con dentro Chloe, Maze e Trixie.

Seduta tra un mucchio di bagagli sul sedile posteriore, Trixie guardò il drago Lucifer, attraverso il suo cellulare, grazie alla telecronaca da un elicottero del telegiornale, che tolse il tetto dal loro appartamento. La bambina non ebbe modo di dirlo alla madre o Maze. Soprattutto il demone, che andando sui marciapiedi, delle volte usando l'auto come un fuoristrada, era riuscita nell'impresa di portarli fuori dalla città, dove le strade erano bloccate da veicoli e persone che volevano scappare.

In un'autostrada, insolitamente vuota, mentre Chloe stava tranquillizzando Dan, le tre donne nell'auto rimasero senza parole, guardando di fronte a loro. Il drago Lucifer atterro a qualche metro da loro, ringhiando contro la loro auto.

CONTINUA

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Capitolo 4
*** Il drago Lucifer. ***


Strada fuori Los Angeles. Temporale in corso. Chloe, Lucifer e Trixie sono in auto, ferme su un'autostrada deserta, con Lucifer drago che gli sbarrava la strada.

Improvvisamente Trixie aprì lo sportello posteriore dell'auto, correndo sotto la pioggia scrosciante verso Lucifer drago. Chloe con in mano la pistola e Maze i suoi coltelli le andarono dietro.

Il drago Lucifer guardò la minuscola umana, fermatasi a pochi metri da lui, che saltava gridandogli
"Lucifer sei magnifico! Il drago più bello dell'universo!"

Maze bloccò Chloe quando vide Lucifer drago abbassare il muso, per essere davanti Trixie. Felice, Trixie abbraccio la pelle squamosa vicino un occhio enorme del drago Lucifer. Sia Chloe che Maze erano senza parole, Lucifer drago sembrava stesse facendo le fusa, come un gatto. Trixie, tenendo la mano destra su Lucifer drago, gridò a sua madre e Maze
"Si ricorda di noi. Mamma, Lucifer e tornato!"

Una enorme ala di Lucifer drago si estese sopra di loro coprendole dal temporale. Con un soffio caldo dalla bocca, Lucifer drago le asciugo. Chloe ridacchio, rinfoderando la pistola, avvicinandosi all'occhio dove era Trixie, dicendo rivolta a quell'enorme pupilla così simile a un gatto
"Lucifer, non ti sei dimenticato di noi. Maledizione meritavamo di essere felici"
Trixie tornò ad abbracciare la pelle vicino l'occhio, gridando
"Andiamo su un'isola, quelle dove non si trova nessuno. Vivremo lì per sempre, tutti assieme"

Maze si avvicinò a Chloe che si asciugava delle lacrime. Da Lucifer drago proveniva come un miagolio, mentre Trixie faceva mille progetti sempre vicino all'occhio di Lucifer drago. La demone disse sottovoce a Chloe
"Vuole restare con noi. Ma deve andare all'inferno con gli altri draghi. Non sarebbe mai accettato qui sulla Terra, sia dagli umani che dagli angelici"
Chloe le domandò, non distogliendo lo sguardo da Trixie che aiutata da Lucifer drago era salita sul palmo della zampa destra del suo amico
"Non dico all'inferno, ma non esiste altre realtà oltre la nostra dove potremmo vivere tranquilli con lui?"
Maze la guardò sorpresa, non avendo mai compreso veramente quanto Chloe lo amava. La demone voleva dirle che esisteva un luogo, ma dovette scuotere la testa, intristendo ancora di più Chloe.

Sopra Lucifer drago, l'arcangelo Michael giunse volando. Poco dopo arrivò Amenadiel sempre volando, chiedendogli
"Come pensi di convincerlo ad andare all'inferno con gli altri draghi?"
Michael rise, mostrandogli nella mano destra la spada di fuoco
"Chi vuole lasciarlo vivo?"

Amenadiel bloccò il tempo, gridando a Michael
"Non puoi farlo. Non è diventato così per sua scelta"
Michael gli puntò contro la spada di fuoco, dicendogli
"Non preoccuparti. Finito con lui, mi prenderò cura di te e la mamma. Nostro padre lascia a me la scelta. Tutti voi lo avete stancato"

Schivarono con fatica uno sbuffo di fuoco del drago Lucifer, messosi in posizione per difendere Chloe, Trixie e Maze.

Il drago Lucifer guardò dove erano congelate Chloe e Trixie, mentre Maze gli gridava
"Non puoi restare, lo sai…"
Da Lucifer drago provenne un lamento, che fece cadere in mille pezzi il cuore del demone che cercò di mostrarsi senza sentimenti, urlando a Lucifer drago
"...Se le vuoi bene devi andartene! Lucifer ti giuro che non le lascerò mai. Le difenderò sempre"
Lucifer ruggì al cielo, tutta la sua rabbia volando via, inseguito dall'angelo Michael.

Amenadiel rimasto indietro, plano dov'erano Chloe, Maze e Trixie. Solo la demone non era bloccata, guardando il suo re oramai un drago, perdersi all'orizzonte, dicendo all'angelo
"Porta la battaglia lontano dalla sua famiglia, la sua famiglia del cuore che di trova qui. Aveva tentato istintivamente di tornare con noi. Perché nonostante il suo aspetto, in fondo al suo animo da drago, vuole stare con chi lo ama veramente"
La demone fu felice che stesse piovendo, così l'angelo non avrebbe visto le sue lacrime. Invece Amenadiel abbassò la testa, desiderava così tanto che l'acqua del temporale lo cancellasse, sentendo un enorme senso di colpa verso Lucifer.

Cimitero di Los Angeles.

Azrael comparve a pochi passi dal fratello Uriel, in piedi vicino una tomba. L'angelo della morte gli disse accigliata
"Sei fortunato che non ti porti all'inferno, chiudendosi in una delle peggiori stanze. Lo meriteresti per avermi fatto venire qui sotto questo nubifragio …"
Fece alcuni passi verso Uriel che non si mosse, fissando una tomba
"...soprattutto ti farei del male per aver ingannato Lucifer, facendogli credere di averti ucciso"

Uriel le andò incontro inginocchiandosi di fronte a lei, dicendole con sguardo supplicante
"Merito ogni male che vorrai farmi. Non posso chiederti nulla, ma non ti faccio questa richiesta per me. Possiamo aiutare Lucifer per tornare normale"

Azrael accenno un sorriso. Sperando nel suo aiuto, Uriel si alzò indicando una tomba, dicendo alla sorella
"Si tratta della tomba di Verias, l'elfo che lasciò il suo mondo fatato per vivere da umano con una donna. Lui portava sempre con sé un anello, con incastonata una pietra del mondo fatato degli elfi. Tu puoi prendere quell'anello, che porta in sé un unico desiderio. Quel desiderio che può esprimere Lucifer, tornando normale"
Azrael scosse la testa
"Sai cosa succede per chiunque, umano, angelico, demoniaco o fatato fa prendere qualcosa da una tomba?"

Uriel annuì di sì, rispondendo all'angelo della morte con un mezzo sorriso
"Si scompare da ogni piano di realtà. Per me va bene. Azrael si tratta del mio desiderio più grande, quello di scomparire. Se posso farlo, cercando di concedere a Lucifer una possibilità di essere finalmente felice, lo faccio con ancora più voglia"
Per Azrael era veramente strano vedere suo fratello Uriel così pronto al sacrificio, ricordandolo sempre come un pavido, il gregario del più forte di turno. Decise di aiutarlo. Si inginocchio accanto la tomba. La mano destra entrò nella tomba come non ci fosse. Gli occhi dell'angelo della morte divennero bianchi, chiedendo con voce roca
"Chi osa desiderare un oggetto di un defunto, chi osa, sapendo di scomparire?"
Uriel respiro profondamente, rispondendo
"Io, Uriel"
Azrael tirò fuori la mano dalla tomba, con l'anello nel palmo. Vicino ad Azrael, Uriel cominciò il lento scomparire, dicendole con un ampio sorriso
"Finalmente mi sento bene. Azrael corri, vola da Lucifer. Devi dargli l'anello, chiedendogli da parte mia di perdonarmi, almeno un giorno"

Scomparso del tutto Uriel, il cielo smise di piovere, illuminando la zona un raggio di sole. Un po' commossa, Azrael si diresse da Lucifer.

Zona desertica, dove Lucifer si ritrovò con le ali.

Azrael era senza parole. L'esercito angelico stava aiutando in modo scorretto Michael il loro comandante. Volando intorno la zona del combattimento di Lucifer drago e l'arcangelo Michael, non permettevano al drago di alzarsi in volo, colpendolo con fuoco angelico. Furente, Azrael si concentrò, raccogliendo i venti più potenti. Vedendola, Michael volò contro di lei, ma Amenadiel lo intercetto, colpendolo con un pugno in faccia, facendolo cadere a terra. L'esercito angelico stava per difendere il loro comandante, ma una voce dal cielo tuonò
"Soldati del paradiso, tornate indietro"

L'angelo Michael si alzò da terra, urlando al cielo
"Perché? Perché lo aiuti sempre?"
In cielo, un tuono scosse la terra, ma l'arcangelo Michael rise istericamente, togliendosi l'armatura, urlando sempre al cielo
"Basta! Non seguirò più le tue parole! Non sono più un figlio obbediente"

Nel frattempo, Azrael era volata da Lucifer drago che era stremato, ferito in più punti. L'angelo della morte, volando vicino l'orecchio destro di Lucifer drago gli raccontò ogni cosa di Uriel. Una lacrima scese dall'occhio destro del drago. Lucifer accettò l'anello nel palmo della sua zampa.

Nello stesso momento l'arcangelo Michael lanciò la sua spada di fuoco al cuore del drago. Ma la spada non colpì il drago che scomparve, lasciando il posto a Lucifer, tornato normale. Azrael, vedendolo completamente nudo, gli diede il suo mantello. Lucifer stava per ringraziare la sorella, ma l'arcangelo Michael gli saltò addosso.
Esasperato, Amenadiel afferrò Michael che era intento in una lotta corpo a corpo con Lucifer. Il re dell'inferno urlò ad Amenadiel
"Lascialo! Dobbiamo finirla! Non voglio mi perseguiti mentre cerco di stare con Chloe e Trixie"
Lucifer si alzò da terra, togliendosi il mantello di Azrael, sfoderando le ali bianche d'angelo. Completamente nudo, disse a Michael
"Forza, attacca. Senza spade o altro che ti avvantaggiano. Dimostra cosa sei"

I due combattenti provocarono un tornado, per la velocità e la potenza nella lotta. Con fatica Amenadiel si alzò in aria, andando vicino Azrael scossa da singhiozzi di pianto, dicendo al fratello
"Nostro padre dovrebbe fare qualcosa"
Amenadiel appoggiò la mano sulla spalla destra della sorella, cercando di consolarla, dicendole
"Azrael i nostri genitori dovrebbero imparare molto dagli esseri umani, come Chloe su come fare i genitori. Non mi aspetto molto da loro due"

Nel frattempo, Maze aiutata da Amenadiel aveva portato Chloe e Trixie all'attico di Lucifer, essendo l'appartamento della detective distrutto da Lucifer drago. La demone sorrise, vedendo le sue umane preferite immobili nella stessa posizione. Tornò nella camera da letto, pulendo del tutto dai residui della permanenza di Lucifer dolorante lì dentro. Fu con dolore che scopri un album di foto di Lucifer completamente bruciato, riconoscendo il potere della madre di Lucifer. Quando non ebbe altro da fare, si sedette nel balcone, percependo una lotta da qualche parte, dicendo rivolta al cielo ancora nuvoloso
"Padre di Lucifer, sono consapevole che io non sono degna di chiederti nulla. Ma ugualmente questo demone ti chiede di dare la possibilità a Lucifer di essere felice con la sua famiglia scelta con il cuore"
Qualcuno che plano a qualche passo da lei, sorprese moltissimo Maze, che disse esterrefatta
"Mamma!"

Nel deserto, nel turbine della lotta, i due gemelli provocarono un loop temporale, che li bloccò nel tornado che avevano provocato. In quel tempo fermo, i ricordi di uno si univano ai ricordi dell'altro.

Lucifer ricordò, quando ai comandi del padre Dio, lui cominciò, semplicemente, chiedendo il perché di quei compiti. Michael più volte lo aveva picchiato, tentando di riportarlo in riga.

Michael ricordò con rabbia Lucifer che diceva agli altri angeli
"Noi abbiamo il diritto di fare domande. Dobbiamo sapere. Il Padre deve darci il libero arbitrio"
Con rancore, Michael rivide la guerra di Lucifer contro lui e l'esercito angelico.
I ricordi di Michael colpirono Lucifer al cuore. Se non fosse stato bloccato, avrebbe portato le mani in faccia, maledicendo il suo orgoglio. Il suo orgoglio che lo portò alla guerra contro suo Padre.

Michael fu felice del ricordo di Lucifer sconfitto. Nonostante la ferita alla spalla destra, il comandante dell'esercito angelico era felice, trascinando Lucifer di fronte al Padre. In quel momento, Michael comprese che il Padre Dio amareggiato, non sopportava di guardare Michael, così simile a Lucifer. Con un urlo, Michael gridò ai suoi soldati, quelli più arrabbiato con Lucifer
"Il creatore della guerra deve essere punito. Dobbiamo svuotare i nostri cuori dal rancore, riversando il nostro odio. Non ce un fratello, non ce un amico. Solo un nemico da punire"
Un urlo di approvazione, mentre Lucifer si trovò portato in una cella.

Fuori dal loop temporale, Amenadiel e Azrael fermarono a l'urlo disperato di Lucifer.

Nel loop temporale, Michael era deliziato dal dolore che percepiva in Lucifer, ricordando le torture che aveva subito dal suo esercito. Un momento specifico, spezzo ancora di più il cuore di Lucifer. Lui era stato sempre molto legato ai fratelli e le sorelle più piccoli. Adorava restare anche ore ascoltando Azrael parlare a ruota libera. Molte volte aveva difeso Uriel, che gli altri fratelli e sorelle ritenevano inutile. Gli ultimi, prima della sua ribellione erano quelli che ricordava di più. Erano due fratelli e due sorelle, nati per migliorare il rapporto di Dio e la Dea, ma abbandonati alla loro separazione. Michael li aveva portati nella cella, quando Lucifer era oramai un pezzo di carne sanguinante sul pavimento. L'arcangelo disse a quelli che erano anche suoi fratelli e sorelle, che avevano l'aspetto nella loro crescita di bambini di una decina di anni
"Guardatelo, questo cattivo fratello. Dovete odiarlo. Voleva uccidere nostro padre, uccidere nostra madre. Poi avrebbe ucciso voi"
Lucifer voleva dire qualcosa, ma Michael gli premette un piede calzante uno stivale su una mano, rotta in più punti, facendolo urlare. I piccoli angeli spaventati si strinsero insieme. Approfittando, Michael gli disse con finta preoccupazione
"Non vi preoccupate. Io vi difendo da lui, il bugiardo. Volete aiutarmi? Così non vi farà più paura"
I piccoli angeli, subendo il potere di Michael di manipolare le paure, si avventarono su Lucifer colpendolo.

Un episodio che portò Lucifer a non fidarsi più dei bambini, vedendoli così facili da manipolare. Ma un ricordo diede un bagliore di speranza a Lucifer, divenendo un fuoco.
Lucifer ricordò, ricordò Trixie. Ricordò quella bambina umana che lo aveva sempre accolto con entusiasmo, sapendo chi fosse. Il loop si mosse appena, quando Lucifer accenno un piccolo sorriso.
Michael odiava quel ricordo che condivideva Lucifer, contrapponendo il ricordo di lui che lo spingeva fuori dal paradiso. L'angelo cercò di allontanare il dolore di vedere la sua ala spezzata da Lucifer che l'aveva afferrata, per non cadere nel vuoto.

Ma il ricordo di Trixie che dal primo anno che conoscete quel magico partner di sua madre, lo aveva sempre preteso a ogni festa famigliare, diede forza al re dell'inferno.

Il loop scomparve nei ricordi piacevoli di Lucifer. 

Nel tornare in movimento il tornado, Lucifer bloccò a terra il gemello Michael. Erano tutte due pieni di ferite, sporchi della sabbia del deserto. Vicino a loro due comparve conficato nel terreno un pugnale. Lucifer, con solo l'occhio destro aperto, mentre l'altro gonfio e nero, tenendo fermò a terra il gemello, trattenendolo per la gola, urlò al cielo
"Vuoi nuovamente portarmi una colpa nel cuore? Padre! Io non porterò una nuova colpa nel cuore di aver ucciso un fratello"

Afferrò il coltello, mettendolo nelle mani di Michael, puntando la punta al suo petto, dicendo al fratello sorpreso
"Avanti Michael. Fai quello che sogni da sempre, non mi fermerò"
Azrael voleva intervenire, ma Amenadiel la bloccò.

Michael rise istericamente, dicendo al gemello sopra di lui
"Pensi sul serio che non lo farò?"
Stava per spingere il coltello nel cuore di Lucifer, che pensava intensamente

"Chloe, Trixie, Linda e Maze grazie di tutto. Chloe ti amo, Trixie sei stata come una figlia per me"

Lucifer chiuse gli occhi, mentre sentiva la punta del coltello ferire il suo petto. Il re dell'inferno ricordava con forza, momenti belli con Chloe e Trixie.

CONTINUA

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Capitolo 5
*** Ultime spine. ***


Per l'angelo Michael quel giorno era un regalo del destino. Stava per pugnalata al cuore il suo odiato gemello Lucifer, percepì la vita eterna di Uriel giungere a lui, rimettendo apposto la spalla con l'ala. Stava per dare l'ultima spinta della lama del coltello nelle sue mani, rompendo il cuore del re dell'inferno, quando il coltello divenne sabbia, scomparendo la ferita sul petto di Lucifer. In cielo comparve un tornado. Una città su delle nuvole scese dal cielo.ma non atterrando. Tutti guardarono sorpresi quella città galleggiante in aria, dicendo Amenadiel
" La città degli dei? Cosa fa qui?"
Azrael domandò al fratello
"Credevo fosse una leggenda"
Amenadiel scosse la testa
"Si tratta dello sbaglio più grande di nostro padre. Era certo che Dei diversi potevano mantenere l'ordine tra gli umani. A poco a poco tutti si sentivano oltre Dio. Nostro padre esilio tutti in quella città galleggiante. Invisibile sopra le nuvole, non può scendere sulla Terra"

Dalla città si creò una lunga strada di nuvole che si fermava a qualche metro da Lucifer e Michael. Una figura fluttuando, giunse da quella strada. Era una donna molto alta e sottile con indosso un kimono blu con disegni di fiori di loto. La pelle aveva un pallore bianco, ma non di morte piuttosto come la porcellana. Guardò da vicino Lucifer con grandi occhi, da farli assomigliare a quelli dei manga. La donna disse a Lucifer
"Sono Zirlin. Una volta ero la dea cinese del fuoco. Percepivo il tuo cuore di drago, che persiste in te. Dio tuo padre mi deve un favore. Io oggi lo chiedo. Voglio te come mio servo personale. Ti vorrei come marito, ma il mio attuale marito non vuole morire. Su vieni con me"

L'angelo Michael spinse via Lucifer che tentava di allontanarsi da quell'essere. Una voce dal cielo tuonò
"Zirlin, frena la tua mano"
Una luce divina scese dal cielo.

La luce era Dio che disse alla dea che si inginocchio
"Zirlin, la tua vacanza nella città galleggiante ti ha fatto perdere la memoria?..."
La dea guardò Dio sorpresa, che continuò
"...Prima di richiedere qualcuno, devi controllare se appartiene a qualcun'altro"
Michael, sempre disteso per terra, ridacchio, preoccupandosi non sentendo le gambe, certo che fosse solo stanchezza.

La dea si avvicinò a Lucifer. Il re dell'inferno era in piedi, nudo, ferito e stanco. La dea appoggiò una mano sul petto di Lucifer che sussulto. Nella mente della dea comparvero immagini di Chloe e Trixie, guardando Dio con i grandi occhi sgranati
"Il suo cuore appartiene del tutto alle due umane"
La dea si allontanò da Lucifer, che disse rivolto a Dio "Dio…"
Era così difficile per Lucifer dire padre
"...Ti prego, consegna a questa dea i draghi nell'inferno. Mentre ero un drago, sono entrato nei ricordi condivisi dei draghi all'inferno. A quei poveretti manca il cielo. Potresti ridurli alla grandezza di un cavallo. Sono rimasti appena cinque"
La dea guardò Dio con le mani giunte, dicendo
"Si per favore. Nella città galleggiante vivranno bene con noi. Saranno amati"
Dio annuì di si. Cinque sfere blu comparvero nelle braccia della dea che tornò velocemente nella città galleggiante che scomparve tra le nuvole.

Lucifer sentì con piacere nella mente i grazie dei draghi. Intanto, Dio era stato raggiunto da Michael che strisciava per terra, urlando mentre indicava il fratello re dell'inferno
"Padre, puniscilo! Chiudilo, imprigiona questo tuo figlio senza onore. Rendilo prigioniero all'inferno per l'eternità. Padre devi ascoltarmi!"
Lucifer si sedette per terra, senza più forze, aspettandosi di tutto da suo padre Dio.
Accanto a Dio, plano una ragazza bruna minuta come Azrael, vestita con un top e pantalone neri e attillati. L'angelo si tolse gli occhiali neri, mettendoli sulla testa, dicendo a Michael, mentre batteva nervosamente il piede in uno stivaletto nero con borchie
"Complimenti, ora devo prendere il tuo posto come comandante dell'esercito angelico"

Michael tentò di alzarsi, ricadendo a terra. L'arcangelo disse verso la luce che era Dio suo padre
"Padre non puoi farlo! La mia spalla e l'ala sono guariti. Lui deve essere punito, non io vedendo mia sorella Rory prendere il mio posto"
Dio si abbassò verso il figlio, dicendogli
"Figlio, ti sei punito da solo. L'eternità di Uriel, porta con sé un grosso peso. Prova ad alzarti"

Michael ci provò, ma era come se dalla vita in giù tutto fosse morto. Disperato urlò colpendo le gambe. Dio gli posò una mano sulla testa, dicendogli
"Ti invio in purgatorio. In quel luogo di pace potrai pensare, capire. Quando sanerai il tuo cuore, tornerai normale"
Scomparendo Michael in un luccichio dorato. Dio si rivolse a Lucifer
"...figlio, spero che un giorno potrò parlare anche con te. Mi dispiace, non posso toglierti la reggenza dell'inferno. Però deciderai tu come esserlo. Su vostra madre..."
Dio guardò tutti gli altri figli
"...si trova imprigionata in paradiso, in una confortevole villa, servita e riverita. Il suo incontro ravvicinato con Lucifer drago l'ha convinta che la guerra non serve. Vogliamo parlare, decidere del nostro futuro"

Dio tornò in cielo. Rimasta Rory, questa si trovò addosso un'armatura stile antica Roma, dicendo accigliata
"La prima cosa, modifico questo abbigliamento dell'esercito. Qualcosa di moderno..."
Guardando verso Lucifer che si era disteso per terra esausto, schiocco le dita, dicendogli con un mezzo sorriso
"...fratello torna dalla tua bella umana. Per ora un piccolo regalo"
Scomparendo in una risata. Il re dell'inferno si trovò in piedi, guarito con addosso una tunica bianca. Esasperato Lucifer disse guardando verso il cielo
"Ma veramente Rory? Quante risate"
Azrael e Amenadiel lo raggiunsero.

Il tetto dell'attico, poco dopo.

Azrael si sorprese, trovando Lucifer seduto sul tetto dell'attico, con gli occhi persi guardando lontano. Le disse appena atterrò vicino a lui
"Ora che sono libero, ora che posso andare da Chloe e Trixie, restando con loro…"
Gli occhi di Lucifer divennero lucidi
"...sono terrorizzato che siano stanchi di questo re dell'inferno che era con tante indecisioni. Sono gravitato intorno a loro chiedendo sempre affetto, amicizia, verità. Io cosa posso avergli consegnato dal mio essere? Solo tutte le mie insicurezze, i miei rimpianti, i miei incubi. Sono arrivato ad allontanare Chloe perché nei piani di mio padre per me. Capendo solo ora che il suo piano era fallito. Chloe di era fatta una vita da sola. Il nostro incontro fu solo un caso. Sono state fin troppo pazienti, forse dovrei lasciarle per una vota normale"

Azrael si sedette accanto a lui
"Luci voglio confessarti una cosa. Io per molto tempo, dopo che sei diventato il re dell'inferno, sono venuta in quel luogo. Ma avevo paura ad avvicinarmi a te. Eri così pieno di rabbia, rancore e amarezza. Un giorno ti vidi in una grotta dell'inferno che piangevi, maledicendo il tuo orgoglio che ti portò alla spada invece di parlare con nostro padre. Ugualmente non ti raggiunsi, per questo ti chiedo scusa. In seguito, per seguire Ella ti ritrovai, ma diverso. Eri sempre pieno di rabbia, amarezza. Ma sembrava che Chloe e Trixie, finalmente ti facessero pensare ad altro, mettendo nel tuo animo un pochino di felicità. Era per me uno spettacolo vederti alla centrale con Trixie. Quella bimba ti capiva meglio di chiunque altro..."
Lucifer sorrise un po commosso
"...per non parlare di Chloe. Ti insegnò il significato della parola amore. Tu non sopportavi le carezze. Lei anche con il solo tocco al tuo braccio ti faceva sentire bene, accettato. Credimi Luci, loro due ti hanno voluto sopportare, vedendo solo il bene in te. Ti hanno sempre scelto nonostante tutto. Ti hanno scelto anche più della tua famiglia. Non perdere questa occasione di essere felice. Su vai da loro"
Lucifer abbracciò la sorella, sfoderando le ali, per scendere giù al balcone dell'attico..

Attico.

Appena il tempo si sbloccò, Maze raccontò solo a Chloe cos'era cos'era successo, dopo che Amenadiel aveva bloccato il tempo. Non le nascose neanche la sua convinzione che Michael avesse ucciso Lucifer drago. Sconvolta, Chloe per non turbare ulteriormente Trixie, si era chiusa nel bagno della camera da letto di Lucifer. Voleva piangere da sola.

Un po' aveva distratto Trixie conoscere la madre di Maze, Lilith. La madre dei demoni gli raccontò di aver visto alla tv gli avvenimenti di Los Angeles. Il racconto di Lilith, su come Lucifer l'avesse aiutata quando fu cacciata dal paradiso, fece comprendere ancora di più a Maze quanto il re dell'inferno si sentiva solo. Erano due reietti del paradiso che si aiutavano a vicenda.

Ma un qualcosa sconvolse inevitabilmente Trixie.

Nel soggiorno, Trixie era seduta nel divano con Lilith la madre di Maze, mentre la demone sua amica era al bancone del bar bevendo del whisky. La cosa che sorprese maggiormente Trixie, fu la scelta di Lilith di dar via la sua vita eterna, lasciandosi solo le ali, felice di essere una signora anziana di colore, dai capelli bianchi.

Distrattamente, Trixie vide una foto sotto un tavolino basso vicino a loro, prendendola. La bambina lasciò la foto correndo nelle braccia di Maze, scossa da singhiozzi di pianto. Lilith raccolse la foto dal pavimento. Nella foto, che sembrava fatto in un luna park, un sorridente Lucifer faceva il gesto di mostrare i muscoli delle braccia, di fianco un punch ball da luna park distrutto, mentre Trixie stringeva raggiante un enorme pupazzo del personaggio Wall-e grande quasi quanto lei. La voce debole di Trixie disse, sempre nascosta nell'abbraccio di Maze
"La foto l'ha fatta la mamma. Quella domenica ero triste. Papà era occupato per un caso importante, non potendo portarmi al luna park. Si offrì di farlo Lucifer, unendosi anche la mamma. Una giornata magnifica. Alla fine, mentre andavamo via, la mamma riconoscete il proprietario di un chiosco che truccava sempre le sue macchinette per non far vincere i premi migliori. Lucifer, incuriosito, provò il tirapugni, scoprendo che era vero..."
Trixie rise appena
"...lanciando una sfida al proprietario, se avesse spaccato con un solo pugno il tirapugni, lui mi avrebbe lasciato scegliere il premio più grande. Il proprietario accetto e Lucifer come si vede dalla foto, rompete la macchinetta. Una bella lezione per quell'imbroglione. Io guadagnai quel grande pupazzo..."
Trixie fu scossa da altri singhiozzi di pianto, chiedendo alla madre di Maze
"...Signora Lilith, potrebbe portarmi ogni tanto all'inferno per incontrare Lucifer come drago? Se non posso avvicinarmi, lo guardò da lontano con un binocolo"
Maze fissò intensamente la madre che comprese che Trixie ignorava che Michael forse avesse ucciso Lucifer drago. Ma non ebbe modo di dire altro, vedendo una arrabbiata Trixie correre verso il balcone, dal quale era entrato Amenadiel, urlando all'angelo
"Vattene! Traditore! Sei stato tu con la mamma di Lucifer a...a..." Trixie si abbassò piangendo con le mani sul viso. La demone Maze con i coltelli in mano, si stava dirigendo da Amenadiel che si allontanò, dicendo preoccupato per il probabile attacco di Maze, triste per Trixie che piangeva
"Vi prego tutti, perdonatemi. Lo so di essere colpevole. Ma vi renderà felice sapere che Lucifer sta bene. Sono qui per dirvi che sta per tornare"
Ma Trixie non gli credeva. Si alzò in piedi correndo verso l'ascensore, fermandosi alla voce della madre che le disse, uscendo dalla camera di Lucifer
"Non diamogli la soddisfazione Trixie"
Ma le porte dell'ascensore si erano già chiuse.

Chloe stava per seguire la figlia, ma si bloccò, dicendo mentre fissava il balcone
" Lucifer ? Sei veramente tu?"
Lucifer stava entrando dal balcone, seguito da Azrael. Vedendo la sua Chloe, Lucifer sorrise nervosamente, cercando le parole da dire. Nessuna parola servì con Chloe che abbraccio Lucifer commossa, finendo tutte due in un appassionato bacio. La necessità di respirare gli fece allontanare le labbra, ma restando sempre vicini. Però a Lucifer mancava una piccola umana, chiedendo a Chloe preoccupato
" Trixie dov'è?"
Chloe gli spiegò che era corsa sicuramente giù al Lux
"... Non credendo ad Amenadiel che stavi per arrivare"
Lucifer si incamminò all'ascensore, dicendo
"Vado a riprendere la mia piccola umana preferita"

Nel locale del Lux, vuoto in quel momento.

Trixie seduta al pianoforte, si asciugava ogni tanto una lacrima, premendo qualche tasto del pianoforte. Era stanca, sia fisicamente che mentalmente. Si diresse a uno dei divani, stendendosi sopra. A poco a poco il sonno la vinse. Ricordava il suo magico amico. Sognò lei seduta sulla spiaggia di una rigogliosa isola, intenta nel leggere un libro a Lucifer drago, seduto accanto a lei. Il sogno continuò con lei nella cucina di una casa sull'albero. Fuori Lucifer con i suoi artigli costruiva un tavolo con delle sedie. I sogni di Trixie andarono al ricordo specifico di un Natale, il primo di Lucifer con loro, dopo i fatti di Malcolm. Trixie gli consegnò un piccolo pacchetto. Quando Lucifer aprì il regalo, alzando una statuina di un angelo dalle ali rosse con un angelo più piccolo attaccato al fianco destro, Trixie gli spiegò
"Questo sei tu Lucifer, sempre un angelo anche se re dell'inferno. Quello più piccolo sono io"
Lucifer guardò intensamente le due statuine, accennando un sorriso, dicendo a Trixie
"Mi piace. Grazie Trixie. Si tratta del primo regalo fatto pensando sul serio a me"

Lucifer, qualche giorno dopo gli consegnò in centrale il suo regalo, una cornice d'argento con dentro una foto di lei, Lucifer e Chloe che giocavano a Monopoli. Una foto fatta da Maze. La bambina ricordò quanto era felice di quel regalo, affiancando sul comodino la foto di lei con i genitori. Due foto che portava sempre con lei.

Nella realtà, Lucifer uscì dell'ascensore, sorridendo vedendola addormentata. Quando si avvicinò, la sentì parlottare nel sonno qualche parola
"Lucifer drago...la nostra isola"

Trixie si sentì prendere in braccio, certa che fosse la madre o Maze. Appoggiò la testa sulla spalla della persona. Le sembrò di avere sotto la guancia un tessuto che gli ricordava così tanto le giacche di Lucifer. Confusa, aprì appena l'occhio destro, credendo di vedere il viso di Lucifer, sicura fosse un sogno.

Il secondo ding dell'ascensore gli fece capire che erano tornati all'attico. Trixie comprese che quel qualcuno si sedeva sul divano, dicendole
"Trixie svegliati. Non sono più un drago, ma credo di essere altrettanto interessante"
Trixie disse a occhi chiusi
"Mamma non mi sveglio, neanche tu sogno. Preferisco credere che il mio amico sia qui"
Trixie apri appena un occhio, tastando con un dito il collo di Lucifer, abbracciandolo felice.

Lucifer era confortato dalle piccole braccia di Trixie intorno al suo collo, il viso appoggiato alla sua spalla destra. Li raggiunse Chloe che accarezzo la schiena della figlia che piagnucolando disse, alternando piccoli baci alla guancia di Lucifer, con gli occhi lucidi per tanto affetto
"Non vai più via, resti con noi. Se devi andare, io vengo con te, viene anche la mamma. Lucifer mi faccio piccola, piccola entrando nella tasca della tua giacca"

Trixie guardò sia Lucifer che sua madre convinta. Chloe annui di sì, dicendo a Lucifer
"Mia figlia non sbaglia. Re dell'inferno non ci scappi più"
Lucifer sorrise raggiante, avvicinando Chloe a lui e Trixie, dicendogli "Nulla mi porterà lontano da voi. Dopo eoni posso dire finalmente di aver trovato una famiglia che mi accetta. Non sono più solo con Maze..."
La demone si asciugò svelta una lacrima
"...posso essere felice anche io"
Lucifer si sentì bene, finalmente a casa, con la sua famiglia, mentre tutti gli altri nell'attico si commossero.

FINE

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