A forbidden love

di thesunshinewriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


The day when my life was changed

Un nuovo anno era appena iniziato nella magica scuola di Hogwarts. Le porte si erano nuovamente aperte e tutti gli studenti erano in transito sull'Hogwarts Express.

Eleonor Rose Potter, è la sorella minore del famoso e ormai conosciuto da tutti Harry Potter.

Il loro, è un rapporto molto stretto, si confidano, si aiutano e si vogliono un gran bene, sono rimasti gli unici della loro famiglia come ben saprete. Ci saranno sempre l'uno per l'altra.

La ragazza, ha due anni in meno di lui, frequenta il quarto anno nella stessa scuola del fratello, mentre lui il sesto.

I suoi occhi sono chiari, dal taglio sottile, peculiarità della sua famiglia, i capelli castano chiaro, mossi, la pelle rosacea e le labbra leggermente carnose, di un colore quasi sempre tendente al rosso.

A differenza di suo fratello, è una persona molto timida e insicura, ma dal grande cuore. E' una sognatrice nata, ama i libri, soprattutto quelli che parlano di magia, inoltre è molto affascinata dalla cosiddetta "magia nera". Quella contro cui Harry combatte da sempre. Lei non la pratica, è più interessata a farsi una cultura generale di tutto.

Nonostante il suo dolce carattere sia ormai noto a tutti, in lei ahimè si nasconde una parte oscura, che spicca raramente, quando è piuttosto arrabbiata o ferita. 
Può diventare perfida e malvagia da un momento all'altro.

Nessuno l'ha mai capita in questi tenebrosi istanti, nemmeno i suoi genitori sono riusciti ad aiutarla.

Ha già chiare le idee sul suo futuro, vuole diventare potente, lottare per il bene e abbattere tutte le sue insicurezze.

Ciò che la contraddistingue di più è la sua gentilezza, perchè è gentile con tutti, ha un enorme rispetto per tutte le creature, così come per chi le sta accanto.

Anche Eleonor è una Grifondoro, si dice sia stata una scelta molto ardua, ma alla fine è stata assegnata alla casa più giusta per lei.

Questo è destinato ad essere un anno che cambierà le loro vite per sempre.

Eleonor

"Harry! Svegliati! Dai siamo quasi arrivati" gli dissi scuotendolo.

"adesso ci penso io" disse Ron prima di tappare il naso a mio fratello, che si svegliò poco dopo imprecando contro il suo migliore amico.

Il treno era arrivato perfettamente in orario alla sua destinazione, l'appello era stato fatto ed ora ci stavamo dirigendo tutti nei nostri dormitori.

Volevo darmi una sistemata e cambiarmi la divisa prima di scendere nella sala grande per il discorso di inizio anno del preside.

Mi incamminai con Briana, la persona con cui avevo legato di più all'interno di queste quattro mura. Purtroppo per me, sono una ragazza molto timida e non riesco a fare amicizia molto spesso. Il nostro incontro è stato abbastanza casuale, perché le avevano assegnato il letto di fianco al mio, ci siamo messe a parlare e in poco tempo è diventata la persona in cui ripongo la maggior parte della mia fiducia.

"cavolo siamo in ritardo, aumenta il passo Ele!"

"ci sto provando"

Avevo il fiatone, ero stanca, ma dovevo continuare a camminare, altrimenti mi sarei presa un richiamo e prenderselo il primo giorno, non è proprio il massimo.

Nella fretta, finii per dare una spallata a un ragazzo che non riuscii subito a riconoscere e che stava camminando tranquillamente e accompagnato da altri due. Mi voltai e gli urlai "scusa" mentre continuavo a correre.

Finalmente arrivammo all'ingresso della sala grande, il preside smise di parlare, tutti si voltarono verso di noi e ci osservarono scrupolosamente. Tra le persone vidi mio fratello che con il labbiale mi chiese "dove eri finita?" un po' infastidito.

Il cuore mi batteva ancora forte e il mio respiro continuava ad essere affannoso, mi agitai perchè tutti ci guardavano e nessuno parlava. Non è che ci siamo perse, ma quasi, voglio dire sono qui da qualche anno, ma le scale ancora mi confondono, inoltre avevano appena cambiato la parola d'ordine del dormitorio.

"Potter, Evans e Malfoy" il preside pronunciò i nostri cognomi.

Mi voltai e vidi Draco Malfoy, era proprio lui la persona che avevo urtato poco fa. Il suo sguardo tenebroso e profondo mi fece gelare il sangue. Mi rigirai.

Harry mi aveva sempre detto di stargli alla larga e così ho continuato a fare, non ci ho mai scambiato una parola, forse lui non sa nemmeno della mia esistenza, il che sempre secondo mio fratello era un bene.

Diceva che è una persona malvagia, che porta il male e distrugge tutti quelli che gli stanno intorno. In parte aveva ragione, tenendo conto di tutto ciò che gli aveva fatto nei precedenti anni. Però, per come sono fatta io, lascio sempre un certo dubbio, che non mi risolvo finchè non conosco la persona.

A quanto pare, questo dubbio non me lo risolverò mai, perchè mi è stato proibito di avvicinarmi a Draco.

A volte mi capita di ascoltare involontariamente le conversazioni tra Harry, Hermione e Ron. Se tutto quello che si vociferano tra di loro fosse vero, allora Malfoy è veramente una serpe, in tutti i sensi, non solo perché è un Serpeverde.

La voce di Albus Silente, interruppe i miei confusi pensieri e mi riportò alla realtà.

"dopo voglio parlare personalmente con ognuno di voi"

Fecimo segno di sì con la testa ed ognuno di noi si sedette al tavolo della propria casata e il preside potè terminare tranquillamente il suo discorso.

Poco dopo iniziammo a mangiare e mio fratello iniziò ad assillarmi di domande, è troppo protettivo nei miei confronti e a volte diventa veramente pesante.

"Harry quante volte te lo devo ripetere? Ci siamo perse sulle scale" dissi per l'ennesima volta esausta.

"non essere così duro con lei" affermò Hermione in mia difesa.

Le feci un sorriso per ringraziarla e lei lo ricambiò subito.

"esatto, ti ricordo che ti sei perso pure tu" dice Ron con la bocca piena di cibo. Era molto buffa come scena.

"ti ricordo che ero al mio primo anno e lei ora è al quarto" pronunciò Harry. "ah e cosa ci facevi con Malfoy?" domandò irritato.

"nulla, era in ritardo pure lui a quanto pare".

Rispose con un verso "mh" e poi aggiunse "fammi sapere cosa ti dice dopo Albus".

Risposi con un semplice "ok" e poi potei finalmente iniziare a mangiare.

"parlando di cose serie" annunciò Hermione, richiamando l'attenzione del nostro gruppetto.

"Harry quest'anno ti candiderai per il torneo di Tremaghi?"

Lui finì di masticare e poi disse "non lo so, ci devo pensare".

Questo discorso si prolungò per il resto della durata della cena. In cuor mio avrei tanto voluto che non avesse partecipato, perchè si tratta di un'avventura veramente pericolosa. Non è che io non creda nelle qualità e nelle doti di mio fratello, ma non voglio rischiare di perderlo, mi è rimasto solo lui della mia famiglia. Abbiamo un bellissimo rapporto, anche se non sembrerebbe dopo stasera, ma è solo preoccupato per la mia condotta, dato che sono sotto la sua responsabilità.

Un altro mese era appena trascorso, le lezioni facevano il loro corso, alcune sembravano non terminare mai, altre invece erano molto interessanti. Questo semestre, avevo deciso di seguire alcuni corsi extra, tra cui quello di magia nera. Non è molto di moda tra i Grifondoro, seguire questo genere di insegnamenti, ma è un qualcosa di talmente affascinante ai miei occhi, che non potevo rinunciarvi, inoltre voglio essere preparata a tutto nella mia vita. Harry non è molto entusiasto di questa scelta, ma ahimè ha dovuto inghiottire questo rospo e lasciarmi libera di scegliere.

Avevamo appena finito una lezione di incantesimi, la campanella era da poco suonata e tutti gli studenti si erano fiondati nel corridoio, pronti a cambiare aula. Io, Briana e alcune mie compagne di dormitorio, stavamo scendendo le scale per raggiungere la classe di pozioni.

Mentre ci stavamo incamminando un ragazzo mi passò di fianco e gli cadde un libro a terra.

Subito mi affrettai per raccoglierlo e darglielo.

Quando presi il libro per raccoglierlo da terra, la sua mano finì sulla mia. Mi provocò uno strano effetto il suo tocco. Era inaspettabilmente dolce e leggero. Alzai lo sguardo e rividi quei due occhi color ghiaccio, guardarmi in modo profondo. Era di nuovo lui, Malfoy.

"non ce n'è bisogno, tranquilla" disse avvicinandosi a me.

Raccolsi il libro e sulla copertina lessi "Magia Nera", ne rimasi notevolmente colpita, anche se beh potevo aspettarmelo, da uno come lui...

"Grazie" disse accennando un lieve sorriso, quando gli riconsegnai il suo libro. Se ne andò, ma prima di proseguire, si voltò e mi guardò in un modo in cui non sono in grado di definire. Quasi come se fosse rimasto paralizzato da ciò che avevo appena fatto. Forse era sorpreso che io gli avessi rivolto la parola.

"Eleonor ti rendi conto con chi hai appena parlato?" domandò ridendo Briana. "Draco Malfoy" aggiunse.

"non lo definirei parlare, abbiamo scambiato due parole appena"

Se Harry lo venisse a sapere, mi ammazzerebbe, speriamo che nessuno dei presenti apra bocca, altrimenti sono davvero nei guai.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Gli sguardi, sono frasi perfette

Draco

"sai con chi hai parlato?!" continuò a chiedermi Theodore.

Non gli risposi, perchè sapevo già dove voleva ad andare a parare.

"eddai Draco! Cos'è non dirmi che ora ti vergogni!?!". Aveva proprio intenzione di farmi arrabbiare.

"so benissimo chi è", "perchè insisti sei fastidioso" risposi alzando la voce.

"la sorellina di Potter!!" disse facendosi una grossa risata e coinvolgendo gli altri due. "quel sorrisetto poi!".

Che razza di idioti. Erano in grado di rovinare qualsiasi cosa, persino la più brutta.

Aumentai il passo e li lasciai indietro, raggiunsi l'aula da solo. Sapevo che avrebbero iniziato a fare battutine e non mi andava di starli a sentire, tanto meno di minacciarli. Che strano, questo non sono io, di solito non perdo mai un'occasione per sfogare un po' della mia rabbia su qualcuno, ma oggi proprio non mi va.

Durante la lezione, persi totalmente l'attenzione, non ascoltai una sola parola che uscì dalla bocca di Piton. Continuavo a pensare a ciò che era successo poco fa.

Sapevo che Potter aveva una sorella più piccola, ma non ci avevo mai fatto caso a lei, non l'avevo mai degnata di uno sguardo. Insomma non l'ho mai guardata negli occhi.

L'idea che pensavo di essermi fatto di lei, è che fosse la perfetta copia di quel cretino di suo fratello. Invece no, almeno, per l'aspetto fisico è tutto l'opposto, forse hanno in comune solo il colore degli occhi. Posso dire solo questo, dato che non so come sia caratterialmente. Magari da quel lato è proprio come lui, anzi non magari, lo sarà sicuramente.

"Malfoy" Piton urla il mio nome, facendomi sussultare e riportandomi alla realtà.

"scendi dalla tua nuvoletta e presta attenzione" poi aggiunse in modo ironico "vuoi far perdere altri punti alla tua casata?".

Le altre persone che erano presenti in aula, compresi i miei amici, mi guardarono e si misero a ridere.

"lo scusi stava pensando alla sorellina di Potter".

All'ascolto di quella frase mi si iniettarono gli occhi di sangue, mi alzai dalla sedia e fulminandolo con lo sguardo gli urlai "che cosa hai detto? Eh?". Ora ero veramente fuori di me, avevo completamente perso il senso della ragione.

"Malfoy sta zitto, dieci punti in meno a Serpeverde"

Avrei tanto voluto replicare, ma se l'avessi fatto, avrei fatto perdere altri punti e avrei dovuto subirmi tutte le lamentele. Proprio l'ultima cosa che mi andava di ascoltare. Per non parlare di quel rompiscatole di mio padre, che mi stava sempre con il fiato sul collo. Non so bene come definire il nostro rapporto, so soltanto che quando voglio prendermela con qualcuno, lui è sempre pronto a darmi il suo appoggio, perciò cerco di tenermelo buono.

E' passata una settimana da quel giorno, è sera, ho appena finito di studiare quell' infinita valanga di pagine che ci ha assegnato quella pazza della prof. Ho fatto più fatica del solito, perchè continuo a distrarmi e non ne capisco la causa.

Mi alzo dalla sedia e mi avvicino alla finestra, la stanza è vuota, non c'è nessuno, tutti gli altri sono nella sala comune dei Serpeverde. Anche se non sembra, a volte voglio stare da solo, in silenzio e a pensare.

Mi appoggio al muro e guardo fuori, l'autunno è ormai arrivato, le foglie degli alberi della foresta si sono colorate di rosso, arancione, giallo e marrone, sono ormai pronte a cadare. Inoltre tra qualche giorno ci sarà la notte di Halloween.

Penso a lei, Eleonor. No non è possibile, sto di nuovo pensando alla sorella di Potter, devo smetterla.

All'improvviso abbasso lo sguardo e la vedo passare, stava camminando con una ragazza, sul sentiero che porta ai verdi campi. La osservo con un certo interesse, poi dal nulla, si volta e punta lo sguardo verso la mia finestra.

Appena me ne accorgo mi sposto subito, accidenti, speriamo che non si sia accorta di me e che stavo lì a fissarla con lo sguardo perso nel vuoto come uno scemo.

La mattina seguente.

Oggi ho la mia prima lezione del corso extra di Magia Nera. Questi corsi, per noi Serpeverde, sono obbligatori e vanno fatti.

Eravamo ormai tutti in classe, compreso il prof, quando come un tuono nel bel mezzo del silenzio, lei fece il suo ingresso nell'aula.

Non ci credo, ma è un tormento. Cosa ci fa una Grifondoro che porta il cognome dei Potter al corso di Magia Nera. Ci misi alcuni istanti per rendermi conto che lei fosse veramente lì, davanti ai miei occhi.

La mia, non fu l'unica reazione perplessa, tutti gli altri, iniziarono a lanciarle occhiatacce e a bisbigliare tante di quelle sciocchezze, che mi fecero esplodere i timpani. Insomma, non credevo che potessero esistere persone molto più cattive di me. Purtroppo per loro, continuo a possedere con cura il primo posto in assoluto. Nessuno è peggio di me, non lo sarà mai. Proprio come vorrebbe che così fosse il mio adoratissimo padre.

"Signorina Eleonor Rose Potter" il prof scandì lentamente per intero il suo nome.

Rose? Ho sentito bene? Ma che banalità, ci sono fin troppi esseri inutili al mondo che possiedono questo nome, persino mia madre. Eleonor è particolare, da queste parti non se ne sentono tante, ma Rose, bah.

"la puntualità non fa per niente parte di lei" affermò l'insegnante, incutendo nella ragazza un certo timore.

Lei iniziò a dare mille scuse per giustificare il suo ritardo, peggiorando ancora di più la situazione. Ma davvero c'è ancora gente che si perde su queste maledette scale, non ci vuole tanto a capirle, basta guardare dove si va. Che smemorata pensai.

In questi casi, bisogna fare una sola cosa, stare in silenzio, ma lei non ne voleva proprio sapere, continuava a farsi le ragioni e al prof gli si stava alzando la pressione.

"prego si sieda di fianco a Malfoy" affermò per farla tacere.

Ma è uno scherzo, sembra che non me ne vada bene una. La ragazza si avvicina al banco e posa il suo sguardo su di me. Non sembra molto interessata alla mia presenza, è assente, distaccata...

Appoggia le sue cose, sposta lo sgabello e si siede.

Riesco a sentire il rumore del suo respiro, è ancora affannoso, deve aver corso molto penso. Un profumo di fiori mi invade le narici per tutta la durata della spiegazione, era così forte, che mi fece venire il mal di testa.

Mentre facevo questi assurdi pensieri sull'odore che emanava, la guardai.

Sembrava un angelo metà demone.

Era buona, emetteva vibrazioni positive, chiunque poteva percepirlo, ma allo stesso tempo, era possibile non notare, che dentro di lei c'era una piccola parte oscura, che cresceva a dismisura giorno dopo giorno. Una futura paladina della giustizia che apprendeva le arti oscure. Questo sì che la rendeva qualcosa di affascinante e curioso alla mia vista.

Appena si accorse di quello che stavo facendo, mostrò i suoi bellissimi occhi color celeste chiaro, facendo sì che io tornassi a guardare il mio libro.

Allo scoccare delle nove di mattina, mi catapultai immediatamente al di fuori di quelle quattro mura. Perchè quella ragazza è in grado di incutermi un'agitazione che mai io ebbi provato in vita mia.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


So much more was said in the unsaid

Eleonor

Quando terminò la lezione, Draco si precipitò immediatamente fuori dall'aula.

Questo ragazzo è così strano, prima passa tutta l'ora a fissarmi in modo inquietante e poi si allontana il più possibile da me. Devo essere una presenza piuttosto ingombrante, se ogni volta che gli sto accanto reagisce così.
Probabilmente, come non sopporta mio fratello, non sopporta nemmeno me. Voglio dire, sono la sorella di Harry Potter, ma non significa che devo essere per forza la sua copia esatta.

Mio fratello da queste parti viene celebrato quasi come un eroe e mi è subito stato chiaro sin da quando ho messo piede ad Hogwarts.

Cerco sempre di distaccarmi da quello che è il ritratto di Harry, perchè io non sono lui, non sono perfetta, non sono costante, non lo sono ora e mai lo sarò.

Man mano che passano gli anni, diventa più difficile. Tutti si aspettano così tanto da me, mi mettono sempre sotto pressione, perchè si aspettano che io diventi come lui.

Io ed Harry, la pensiamo diversamente su tanti argomenti, abbiamo molte visioni contrastanti, viviamo le nostre vite in modo diverso e questo lo si può notare anche dai corsi che frequentiamo.

Qualche giorno dopo

Finalmente oggi è venerdì, le lezioni sono terminate, da domani inizia il weekend e potrò riprendermi da una lunga e impegnativa settimana. Questi corsi in più, mi stanno portando via tanto tempo, considerando anche il resto delle cose che ho da fare.

Penso che sarà un fine settimana molto interessante, stasera ci sarà la cena di Halloween e domani, che è sabato, la prima partita di Quidditch di quest'anno. Come è oramai tradizione, le prime due squadre a sfidarsi, saranno Grifondoro e Serpeverde. Prevedo che non sarà per niente uno scontro tranquillo, la rivalità tra queste due casate, non è mai cessata.

Anche Harry giocherà.

Stavo facendo rientro al dormitorio, quando in lontananza, vedo avvicinarsi passo dopo passo, Draco Malfoy.

Veniva proprio dritto nella mia direzione. 
Il suo sguardo, così freddo e agghiacciante, cadde numerose volte su di me.

Ero talmente impegnata a guardarlo, che feci cadere alcuni dei miei libri.

Che figuraccia, speriamo che non si sia accorto di essere la fonte della mia sbadataggine.

Quando mi abbasso per raccoglierli, due mani, precedono le mie. Di nuovo quel tocco, inaspettato. Alzai lo sguardo e me lo ritrovai a pochi centimetri dal viso.

Si era davvero avvicinato per aiutarmi a recuperare i miei libri? Forse lo aveva fatto in quel momento perchè nel corridoio c'eravamo solo noi due. Mi avrebbe sicuramente ignorato se fosse stato accompagnato da qualcuno dei suoi amici.

Lo ringraziai e lui sembrava improvvisamente essersi mutato in un'altra persona, era gentile, buono, sorridente, persino il suo sguardo si era riscaldato. Tutto l'opposto di ciò che mi aveva raccontato mio fratello.

"figurati, ricambio il favore" rispose, facendo sì che il suo sorriso si accentuasse ancora di più.

"Eleonor giusto?" mi domandò curioso, come se non conoscesse già la risposta.

"sì, frequentiamo il corso di magia nera insieme" poi aggiunsi "tu sei..?" che stupida sono, è abbastanza ovvio anche per me chi sia lui.

"Draco Malfoy" affermò presentandosi e porgendomi la mano.

Non ci pensai su due volte, gliela strinsi subito. Fui istintiva, perchè io sono istintiva, almeno credo. Il suo tocco era gelido, proprio come il suo sguardo, ma contemporaneamente era anche dolce e delicato.

Un contatto fisico che lascia il segno.

Non lasciò andare immediatamente la presa, tenne le nostre mani unite ancora per qualche istante.

Mi chiedo perchè improvvisamente percepisco lo stomaco che inizia a contorcersi e una sensazione strana mi invade il corpo. Un qualcosa di scomodo a livello fisico, ma per assurdo piacevole a livello emotivo.

Infine, mi salutò ed entrambi proseguimmo nella direzione opposta, ma come per istinto, ci voltammo nello stesso momento e ci lanciammo un ultimo sguardo, come per assicurarci che l'altro stesse veramente andando via.

Questo gesto accadde anche la prima volta. Non sono in grado di motivarlo, forse non mi va nemmeno di pensarci su tanto.

Rientrai nel dormitorio, dove incontrai Briana ed Hermione. Le due ragazze, mi aggiornarono sulle news e sui pettegolezzi che giravano a scuola. Ero così interessata, che nel frattempo mi addormentai e dormii per quasi due ore. Per fortuna, riuscii a svegliarmi in tempo per cambiarmi e raggiungere a tavola gli altri, questa volta però senza essere in ritardo stranamente. 

Qui, rincontrai mio fratello e Ron, che non vedevo da tutto il giorno, perciò li salutai abbracciandoli calorosamente e poi iniziammo a mangiare.

Sin da quando sono arrivata, Harry e i suoi amici, mi hanno sempre accolto a braccia aperte. Nei miei confronti sono gentili e mi coinvolgono in ogni cosa, inoltre so che a me ci tengono molto, così come io a loro. Abbiamo formato la nostra piccola famiglia qui ad Hogwarts.

La cena era quasi al capolinea, stavamo aspettando il dolce, quando tra le teste dei presenti, scorsi due occhi color ghiaccio che dall'altro tavolo mi osservavano.

Lo riconobbi tra tanti, era impossibile non farlo.

Ci attraevamo come due calamite, quando ci guardavamo, tutto il resto scompariva, c'eravamo solo noi due.

Durante quegli istanti, riprovai numerose volte quelle strane sensazioni allo stomaco. Sentii persino i brividi sulla schiena.

Perchè sento queste stranezze alla tua vista Draco Malfoy? Cosa mi stai facendo, hai proprio voglia di mettermi nei guai o forse stai solo giocando con me perchè non hai niente di meglio da fare.

"Ele" mi chiamò Ron, facendo sì che il nostro contatto visivo si interrompesse.

"il dolce" continuò lui, indicandomi la coppa con il gelato che mi avevano appena portato.

"si può sapere che ti prende?" disse Harry ridendo.

Tutti quegli sguardi, mi avevano stordito, tanto che non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto. Il mio stomaco continuava a contorcersi, non mi andava proprio di mangiare, avevo solo bisogno di uscire da questa stanza.

"non mi va" pronunciai alzandomi, con l'intento di lasciare la sala grande. Lo trovai per l'ennesima volta a fissarmi, mentre me ne andavo. Forse lo ha capito, beh non mi importa.

Arrivai nel cortile del dormitorio e mi affacciai al balcone, c'era la luna piena, perfetta per la notte di Halloween.

Gruppi di ragazzi che ridono e scherzano, ed io che me ne sto in solitudine, più pensierosa che mai.

Inizio a fare dei lunghi e profondi respiri, che mi fecero riprendere il controllo del mio corpo.

Avevo proprio bisogno di un po' d'aria fresca.

Mi chiedo cosa significhi tutto ciò, se ci sia una spiegazione e se io mi stia imbattendo in qualcosa che è più grande di me.

Mi sento stupida.

Voglio dire, ma sto davvero pensando a quel caso umano di un serpeverde?

Dovrei smetterla, ma non ci riesco, c'è qualcosa che mi attira verso di lui.

Quando inizio ad essere curiosa, iniziano anche i problemi, perchè non c'è niente e nessuno che possa tenermi a bada.

Sto andando in crisi, perchè concordo con il pensiero di Harry, ma allo stesso tempo Draco non mi sembra una persona malvagia.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


❝ Tutti ascoltano, ma pochi capiscono❞

Draco

Il weekend si era concluso con la vittoria dei Serpeverde alla prima partita di Quidditch dell'anno. Oltre a sentirmi al settimo cielo per aver recuperato il boccino d'oro prima di Potter, avevo un motivo in più per infastidirlo.

Eleonor, beh che dire di lei, assurdo pensare che con il passare dei giorni, stia diventando una costante nella mia vita. Continua a intrufolarsi nei miei pensieri, senza lasciarmi in pace un attimo.

È un un tormento.

Mi attraggono i suoi silenzi, che sono così espressivi e i suoi sospiri, mentre è concentrata sui quei cavolo di libri, che mi persuadono.

Me ne andavo gironzolando per i corridoi del castello, quando incontrai il trio perfetto, nelle vicinanze del dormitorio dei Grifondoro. Mi si presentò su un piatto d'argento l'occasione di ricordare a Potter di essere un perdente.

"hey potter!" lo chiamò Theodore.

"perdente la prossima volta cerca di essere più veloce" affermai ridendogli in faccia.

"levati dai piedi Malfoy" esclamò lui alzandosi in piedi.

Spostai lo sguardo, e fui catturato da quello di Eleonor, c'era anche lei, ma non l'avevo notata. Di colpo il sangue mi si gelò nelle vene, sentii una sensazione strana invadermi la mente, tanto da non voler continuare a parlare con quegli sfigati.

"non lo hai sentito?" domandò Weasley, riferendosi alle parole pronunciate poco prima dall'amico. Oltre ad aver aperto bocca, se ne stava fin troppo vicino alla sorellina di Potter.

La cosa mi infastidiva, parecchio.

Le feci un cenno, come per salutarla, ma la sua reazione fu estremamente strana, che mi lasciò pensieroso e senza parole.

Eleonor, impallidì, scosse leggermente la testa e pronunciò con il labbiale "no".

Che le prendeva, perchè si comportava in questo modo con me? Voglio dire siamo "amici", perchè non mi saluta.

Sembrava essere entrata in uno stato di forte stress, la sua agitazione era visibile agli occhi di tutti, che poco dopo si voltarono a fissarla con uno sguardo interrogativo.

Rimasi talmente frastornato da quella scena, che me ne andai senza nemmeno replicare. Aumentai il passo, avevo bisogno di starmene un po' per gli affari miei.

"ho bisogno di stare un po' da solo, non seguitemi" dissi in tono minaccioso ai miei amici, non mi andava di averli alle calcagne in quel momento.

Eleonor

"cavolo! Ma avete visto la faccia di Malfoy quando Eleonor l'ha guardato?!" esclamò Ron entusiasto della mia pseudo azione contro il biondino.

Risi, era l'unico modo per camuffare la realtà dei fatti. Il mio non fu un tentativo per far tacere Draco, anzi, la mia intenzione era quella di starmene zitta e di continuare a tenere lo sguardo fisso sul mio libro.

L'ho guardato male, perchè in verità sono caduta nell'abisso dell'agitazione, per la paura che lui mi potesse salutare, facendo così capire ad Harry che io e lui, spesso e volentieri parliamo.

Stavo letteralmente morendo dall'ansia in quel momento, tanto da volermi sotterrare.

Per fortuna Harry non si era accorto di nulla e per stavolta l'avevo scampata.

"hai capito la ragazza" esclamò Ron, scatenando nuovamente le risate di tutti.

Mio fratello mi diede il cinque e mi mostrò uno dei suoi sorrisi più sinceri.

Mi sentivo in colpa, perchè stavo prendendo in giro Harry e allo stesso tempo Draco.

Ma ciò che mi preoccupava di più, era la reazione che aveva avuto il Serpeverde. Se n'era andato via completamente disorientato, come un cucciolo che si è perso ed è in cerca della madre.

Ed io non sapevo cosa fare.

Qualche giorno dopo.

Era l'ora di pranzo, quando io, Harry, Ron, Briana e Ginny, eravamo già seduti a tavola e in attesa di Hermione, che arrivò pochi secondi dopo.

"eccoti finalmente" afferma Ginny.

"scusate ragazzi, ma ho scoperto una cosa e sono rimasta ad ascoltare" annunciò la ragazza.

"che cosa?" domandò curioso mio fratello.

"ho sentito dire che Malfoy non riesce ad evocare il suo patrono" e poi aggiunse "sembra che abbia fatto una figuraccia davanti all'intera classe" disse Hermione.

"sul serio?" chiese Ron scoppiando a ridere, seguito da tutti gli altri.

Sorrisi, ma non riuscii a ridere di gusto come i miei amici. Cercai di passare inosservata iniziando a mangiare.

L'Incanto Patronus, è uno dei più potenti incantesimi di protezione che ogni mago o strega, deve essere in grado di evocare. Per farlo, bisogna possedere dei ricordi felici, ma soprattutto devono essere forti, altrimenti si fallisce.

Ciò significa che Draco non ne possiede, ed è una cosa che in un certo senso mi intristisce. Ora sono ancora più in pensiero per lui. Quel ragazzo a qualcosa che non va.

"significa che non ha ricordi felici" affermai.

"beh da uno come lui cosa ti aspetti" disse Ron ridendo.

Un silenzio tombale cadde su di noi e tutti lo guardammo senza dire nulla.

"hey che ho detto? Non usate quello sguardo su di me voi due" pronunciò il rosso riferendosi a me ed Hermione.

"quando esageri, esageri!" esclamò la sorella.

"continuando il discorso" iniziò Hermione, per poi proseguire "Il tuo patrono e quello di Harry, sono i più potenti della scuola. Nessun'altro studente di Hogwarts riesce ad evocarne uno talmente protettivo come i vostri".

"è merito di mamma e papà" affermò Harry.

"... Già" ammisi.

Lui mi fece una carezza sulla guancia, perché sapeva quanto mi faceva male ricordare il passato, molto di più che a lui. Questo perché io non me li sono per niente vissuti i miei genitori, se non per qualche mese. Io e mio fratello siamo cresciuti con Sirius, Sirius Black. È il nostro padrino, sin dalla nascita, ma con il passare degli anni, siamo finiti per considerarlo come nostro zio.

Ed eccoli arrivare sempre nei momenti meno opportuni, in tutta la loro ilarità, i gemelli Weasley, Fred e George.

"hey ragazzi la sapete la novità?" annunciò Fred.

"che Malfoy non.." venne interrotto dalla Granger che gli tirò una gomitata e lo incenerì con lo sguardo.

"no" affermammo in coro.

"bene George diglielo tu"

"ragazzi e ragazzi tra un mese ci sarà il ballo del ceppo!"

"quindi, affrettatevi a invitare le vostre donzelle, prima che qualcuno ve le freghi" scherzò Fred.

Sulla tavola calò una calda atmosfera di gioia. Eravamo tutti esaltati per questo evento speciale.

"ah e ricordate" disse George per attirare l'attenzione. Poi continuò "le lezioni di ballo iniziano la settimana prossima".

"lezioni di ballo? Ma stiamo scherzando?" esultò Ron piuttosto schifato, a quanto pare non gli piace ballare.

"ti lamenti sempre" sentenziò la Granger.

"sai ci sarà un motivo se si chiama Ballo" lo zittì nuovamente sua sorella Ginny. Da lì in poi, il rosso non pronunciò più una parola.

Qualche ora dopo

"sarà fantastico" annunciò Briana.

"che cosa?" domandai mentre cercavo la mia tesi di divinazione, in mezzo al caos che avevo intorno al mio letto.

"il ballo ovviamente! Con chi ci andrai?"

"ah si... Non ne ho idea tu?"

"sono sicura che non avrai problemi a trovarti un cavaliere, piuttosto dovresti aiutarmi a trovarne uno"

"in che senso non avrò problemi?"

"e me lo chiedi pure?"

Alzai lo sguardo dai miei fogli, lei si avvicinò a me e la guardai interrogativamente, in attesa di una sua risposta.

Ad un tratto l'ansia prese per l'ennesima volta, possesso delle mie emozioni.

L'aveva capito?

"tanto per iniziare, sei Eleonor Rose Potter, secondo sei una bellissima ragazza, sei simpatica, dolce e gentile. Chi non vorrebbe venire al ballo con te?!"

Tirai un sospiro di sollievo e scoppiai a ridere, seguita dalla mia migliore amica.

Passammo il resto del pomeriggio a parlare dello stesso argomento, pianificando l'abito dei sogni e facendo pronostici su chi potesse essere il nostro cavaliere ideale.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


❝we'll burn so bright❞

Tutti gli studenti della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, erano stati suddivisi in più gruppi misti, per frequentare le lezioni di ballo. Mancava meno di un mese al ballo del Ceppo e l'intera scuola era in subbuglio, persino l'intero corpo docenti aveva un miliardo di cose da organizzare, che non sapeva più dove sbattere la testa. Non c'era tempo da perdere con i preparativi.

Questo era il clima che si respirava nella famosa e straordinaria scuola di Hogwarts.

Eleonor, Ginny e Briana, si diressero verso la sala prove, dove ad attendere c'era la professoressa Minerva McGranitt.

"oh perfetto! Potter, Weasley ed Evans, aspettavamo solo voi" esclamò lei, vedendo arrivare le ragazze , una volta tanto in perfetto orario.

La prima cosa che colpì e notò Eleonor, fra tutti i presenti in quella stanza, furono i gelidi occhi di Draco, che la guardavano con profondo interesse e un lieve stupore. Forse, il ragazzo, non si aspettava di finire nello stesso gruppo con lei.

L'insegnante, fece ascoltare agli allievi, la canzone sulla quale avrebbero ballato quella famosa sera e dopo alcune illustrazioni della coreografia, iniziò a elencare le coppie, che aveva scelto di formare.

"Draco Malfoy con la signorina Eleonor Rose Potter" annunciò a gran voce.

Fu proprio quello, il momento in cui Eleonor trasalì, rimase immobile per alcuni istanti, ancora incredula di ciò che aveva appena udito. Il sangue le si era letteralmente congelato nelle vene e aveva ricominciato a sentirsi strana.

Sì voltò verso Ginny ed Hermione, come per ottenere una conferma e poi capire che era tutto dannatamente vero.

La ragazza si alzò e andò incontro al suo compagno di ballo. L'atmosfera era già tesa di suo, con le risatine e le battute che gli amici di Draco le rivolgevano, ed infine lei, che era un fascio di nervi, non riusciva a smettere di tremare e a nascondere le sue ormai evidenti emozioni.

Eleonor

Quando mi avvicinai a Draco, provai un insieme di emozioni contrastanti. Per l'imbarazzo che entrambi provavamo, non riuscimmo immediatamente a guardarci in faccia, in quel momento sembrava molto più interessante il pavimento.

L'intera stanza venne avvolta dalla dolce ed emozionante canzone d'amore, scelta dal cuore nobile di Minerva McGranitt. Penso si chiami "Thinking out loud".

Lui mi cinse la vita con il braccio destro, mentre con il sinistro, intrecciò le nostre mani, che parevano essere alla stessa temperatura, gelide, come il nostro lato più nascosto. Iniziammo a ballare, il ghiaccio si era ormai sciolto, mentre volteggiavo accompagnata da Draco, sulla pista da ballo, mi sentivo immensamente bene. Un benessere che provavo solo con la sua presenza, qualcosa di inspiegabile.

Quando sono con lui, anche la più piccola parte di me prende vita e torna a sorridere, le preoccupazioni svaniscono ed io entro in questa magica bolla. Una bolla che è estranea a tutto il resto del mondo, dove ogni singola cosa è amplificata a mille.

C'è stato un momento particolare, nel quale, dopo l'ennesimo volteggio, Draco mi strinse sempre fortemente a sè. I nostri occhi, si erano incollati come due calamite e non c'era modo di separarli. Era come una droga, non ne potevamo fare a meno. Gli stessi occhi, con i quali ci siamo studiati sin dal primo istante, gli stessi con i quali ci siamo screditati, gli stessi che mi tengono sveglia tutta la notte, gli stessi occhi azzurri, seducenti e tenebrosi, che cerco sempre tra la gente e di cui non mi stancherò mai.

Il mio respiro si fece più intenso, aumentò il mio battito e per un istante, il mondo intorno a noi, sembrava essersi fermato. Vidi Draco turbato, come se gli mancasse l'aria. Era agitato e a disagio, sentii che le sue mani si fecero sempre più sudate e tremolanti. L'agitazione aveva preso possesso del suo corpo e non c'era modo di fermarla, tanto che quando la musica si interruppe, si allontanò il più lontano possibile da me ed uscì dalla sala.

Tutti furono stupiti quanto me della sua reazione. Rimasi sola in mezzo alla pista da ballo, ancora scossa dalle forti emozioni che avevo appena provato.

Prima che potessi uscire e raggiungere le mie compagne, la McGranitt mi fermò.

"signorina Potter! Solo un momento" esclamò lei venendomi incontro.

"sì mi dica" rimasi in attesa che lei aprisse nuovamente bocca.

"Malfoy? Cosa è preso al signor Malfoy?" domandò preoccupata lei, poi aggiunse "è corso via all'improvviso... Perchè non va a controllare come sta?".

"va bene, vado a vedere come sta" risposi.

"oh grazie mille Eleonor, lo sai? Sei proprio come tua madre, gentile e premurosa!" esclamò con un tenero sorriso.

Ricambiai il sorriso e poi uscii.

"forza andiamo" disse Ginny.

"no, voi andate, io devo prima fare una cosa".

Cercai Draco in lungo e in largo, per tutta Hogwarts e poi, finalmente dopo tre quarti d'ora, lo trovai affacciato al balcone della torre di astronomia.

Quando sentì il rumore dei miei passi, si voltò immediatamente verso di me.

"ah sei tu...Mi hai fatto prendere un colpo" disse freddamente e con lo sguardo perso nel vuoto.

"chi pensavi che fossi?"

"non lo so, forse Piton che mi cercava per farmi una delle sue solite prediche" pronunciò arrogantemente.

"va tutto bene?" domandai.

"si, non ti preoccupare" il suo tono continuava ad essere freddo e distaccato, tanto che riuscì a mettermi a disagio nuovamente. Non volevo essere invadente, ma sono settimane che ho un brutto presentimento e voglio solo assicurarmi che lui stia bene.

"sei strano" azzardai.

Lui mi lanciò un'occhiataccia fulminante e poi il suo fare si mutò in ironia, ma con il sottofondo dell'arroganza, che conosciamo tutti, sia caratteristica di Draco Malfoy.

"in che senso?" domandò lui.

"intendo... Rispetto agli altri anni, come se ci fosse qualcosa che ti turbasse"

Sembrava infastidito dalla mia affermazione, come se avessi toccato il centro dei suoi problemi, il suo punto più debole e doloroso in quel momento.

"non penso che siano affari tuoi" disse poco prima di andarsene e lasciarmi lì da sola, in quella torre a rimurginare sulla "conversazione" che avevamo appena avuto.

Quella sera

Eravamo tutti seduti armoniosamente a tavola come ogni sera e la cena era stata appena servita. Ron, come suo solito aveva iniziato ad abbuffarsi e a lamentarsi della compagna di ballo che gli era stata affiancata.

"penso che abbia una cotta per te" disse Harry prendendolo in giro.

"scherzi, quella lì vuole solo sbaciucchiarmi" esclamò Ron disgustato.

"e dovresti andarne fiero" scherzò suo fratello Fred.

Ron sembrava sempre più disgustato, ma continuò comunque a mangiare come se non ci fosse un domani.

Vidi l'espressione sul volto di Hermione cambiare all'ascolto di quella frase, era intuibile che aveva un debole per il rosso e ci era rimasta male.

Guardai la tavolata dei Serpeverde e notai che Draco rideva e scherzava con una ragazza dai capelli castano scuro e lunghi. Improvvisamente, per un attimo, penso di essermi sentita come Hermione. Provai questa sensazione di malessere interiore, che aumentò quando lui si accorse che lo stavo guardando. Distolsi immediatamente l'attenzione dal Serpeverde e continuai a conversare con gli altri. Almeno sapevo che stava bene e anche fin troppo.

La rabbia iniziò a invadermi la mente e la voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa mi trovassi davanti, era salita alle stelle, ma provai a ragionare e cercai di rilassarmi.

"invece tu Eleonor? Si dice che tu e Malfoy facciate scintille in pista" annunciò Ron, causando stupore sul volto di tutti i presenti.

Guardai Harry e dissi "è solo un ballo".

"e a te va bene?" domandò lui preoccupato.

"sì, non c'è problema" avevo timore della sua reazione.

"ok, se va bene a te, va bene anche a me sorellina" disse lui con un innata calma e dolcezza che riuscì a sorprendermi.

"Harry con chi vai al ballo?" gli domandò Hermione. Lui diventò tutto rosso, sapevo che avrebbe voluto invitare Ginny, ne era cotto, ma dato che lei era seduta di fianco a lui, non espresse le sue reali volontà, perchè in fatto di sentimenti è molto timido. Avrebbe sicuramente aspettato il momento migliore per invitarla.

"ancora non lo so" rispose fingendo.

"George?" Ron ripropose al fratello la stessa domanda di Hermione.

"Eleonor vuoi venire al ballo con me?" mi propose.

La sua proposta mi lasciò senza parole, perchè non me l'aspettavo, ma decisi di accettare, la compagnia di George mi aveva sempre fatto piacere, sin da piccola, inoltre non avevo ancora trovato un cavaliere e sapevo che andarci con Draco era un sogno irrealizzabile.

"certo, perchè no" risposi sorridendo.

Dopo che pronunciai quelle parole, i ragazzi iniziarono a festeggiare e a urlare, tanto da riuscire ad attirare l'attenzione di Malfoy, che dall'altra estremità della sala grande, vide me e George abbracciarci. 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 I just want to knowdo you dream of me too? ❞

Draco

Correva libera e spensierata, in un vasto ed ampio prato fiorito. I suoi morbidi e lunghi capelli mossi, volteggiavano nell'aria, tanto da lasciare un immensa scia di profumo. Una fragranza dolce e delicata, proprio come lei, che respiravo man mano che mi avvicinavo.

Aveva un abito color bianco candido, aderente in vita, che evidenziava le sue perfette e appena accennate curve. Tra i capelli, una corona di rose rosse, rosse come le sue sottili labbra.

La sua risata, armoniosa, mi toccò l'anima e ne prese pienamente possesso.

Il suo sguardo mi attraeva, la rincorsi e le sue risate aumentarono, così come le mie.

Quando le afferrai il braccio e l'attirai a me, i nostri occhi si incastrarono perfettamente, come due metà di un unico ciondolo.

La osservai a lungo, non potevo farne a meno, più la guardavo più mi sentivo bene, più la guardavo e più saliva in me un'irrefrenabile voglia di baciarla.

Lei continuava a sorridermi, ed era la cosa più bella al mondo. Ero talmente frastornato da quel tornado di emozioni, che pensai di impazzire.

Mi risvegliai nel cuore della notte, agitato, con la mancanza di fiato, con la consapevolezza che era solamente un sogno e che Eleonor, non era di fronte a me.

Da quel momento in poi, non riuscii a chiudere occhio, perchè continuavo a pensare a lei ed ogni volta che provavo a riaddormentarmi, vedevo solamente la sua figura.

E' un gran casino, quando la mente e il cuore si intrecciano, o ne esci a testa alta con tutte le tue forze o ne esci completamente devastato.

Le domande erano numerose, le risposte scarseggiavano e dentro di me, una battaglia era in atto. Dovevo starle lontano ed evitare di finirci dentro, per una marea di motivi differenti e pericolosi, ma allo stesso tempo, il desiderio di starle accanto era sempre più forte.

La prima neve dell'anno era caduta durante la notte, il periodo natalizio era ufficialmente iniziato e gli studenti di Hogwarts facevano il conto alla rovescia dei giorni che mancavano al rientro a casa. Nell'atmosfera, si respirava aria di festa e voglia di famiglia. Rimanevano poche lezioni in programma e un ultimo grande evento da preparare prima del nuovo anno, il "Ballo del Ceppo".

"questo fine settimana andiamo ad Hogsmeade?" chiese Briana all'amica, mentre si incamminavano verso l'aula di Incantesimi.

"assolutamente si! Quest'anno non ci siamo andate nemmeno una volta" esclamò Eleonor.

"invitiamo anche Fred e George?" domandò l'amica.

"si certo, possono darci una mano a cercare gli ultimi regali per Natale" sorrise Eleonor.

Era contenta all'idea che fossero venuti anche i gemelli con loro, perchè come già detto in precedenza, in loro compagnia non ci si annoia mai.

"cos'è questo rumore?" domandò, quando in lontananza si sentirono delle urla e una massa di gente che si affrettava a raggiungere il cortile.

Improvvisamente Ginny Weasley venne verso di loro correndo, era evidentemente preoccupata, forse sapeva cosa stava accadendo.

"Eleonor! Harry e Draco stanno litigando nel cortile" esclamò lei.

"diamine non ci voleva" pronunciò Eleonor, sbuffando e alzando gli occhi al cielo, per poi raggiungerli. Era veramente esausta dall'ossessione che aveva suo fratello nei confronti del Serpeverde.

Corse e quando finalmente li raggiunse, erano sul punto di duellare, una cosa che all'interno della scuola è proibita e chi lo fa, nella maggior parte dei casi viene espulso, proprio l'ultima cosa che serviva a quei due.

"te ne farò pentire! Stanne certo Potter!" urlò Draco.

Eleonor, ancora non era riuscita a capire per quale motivo stessero litigando questa volta, così rimase in silenzio ad ascoltare e decise di intervenire solo se fosse stato realmente necessario.

Harry era sul punto di esplodere dalla rabbia, grazie alle parole che scagliò contro di lui il biondo. Ad un tratto, estrasse la bacchetta dalla tasca e la puntò in direzione del suo avversario.

"adesso cosa fai? Vuoi colpirmi? Beh fatti avanti se hai coraggio" rise Malfoy.

"sta zitto Malfoy" esclamò Harry.

"uuh" pronunciò uno degli amici del Serpeverde.

La ragazza, sapeva che cosa aveva intenzione di fare Harry, stava per lanciare contro Draco una fattura, che gli aveva insegnato Sirius quest'estate. Sirius, gli aveva detto di usarla solo in casi di estremo bisogno.

Stava per pronunciare quelle fatali parole, quando al volo Eleonor prese la sua bacchetta dalla tasca, si precipitò in mezzo al cortile e si mise tra i due. Agitò la bacchetta, pochi secondi dopo che suo fratello scagliò la fattura e generò uno scudo di difesa per Draco.

Spese tutte le sue energie per difenderlo, le venne d'istinto farlo, anche se non voleva ferire Harry.

Eleonor e Draco caddero a terra l'uno sull'altro, lui la guardò negli occhi, era sconvolto dal fatto che lei lo avesse difeso e che si fosse schierata dalla sua parte. Nessuno dei due osava parlare, continuavano a fissarsi, fino a quando si guardarono intorno e si resero conto che una grande folla di studenti aveva assistito all'intera scena.

Eleonor

Decisi di alzarmi e andarmene, ero a disagio, tutti gli occhi erano puntati su di me per ciò che avevo appena fatto.

"non così in fretta signorina Potter" disse Piton, mentre si fece spazio per passare tra gli studenti.

Perfetto, ero ufficialmente nei guai.

"il professor Silente desidera vederla".

Mi incamminai verso l'ufficio del preside, in preda all'ansia, accompagnata dalla mia migliore amica, che cercò di tranquillizzarmi con scarsi risultati.

Sapevo che sarei stata espulsa, era inevitabile, c'erano migliaia di testimoni che potevano confermare che avevo involontariamente duellato contro mio fratello, all'interno delle mura del castello.

Passai attraverso quelle scale magiche, dove al centro c'era una statua di una fenice e in pochi secondi, mi ritrovai di fronte al preside di Hogwarts.

"quello che hai fatto è molto ammirevole Eleonor" esclamò lui.

"non verrò espulsa?" domandai stupita.

"oh assolutamente no, ti ho chiamata per parlarti di altre faccende" pronunciò lui sorridendo.

"sai, anche tua madre se la cavava benissimo con gli incantesimi di difesa e protezione, era la migliore della classe. Devo proprio dedurre che tu abbia sicuramente ereditato i suoi poteri" affermò.

Le sue parole mi rincuorarono, mi fa sempre molto piacere, quando una persona che conosceva bene i miei genitori, mi racconti particolari sulle loro abilità. Mi ricordo pochissimo, quasi niente, del poco tempo che ho trascorso con loro, perciò quando scopro cose nuove sul loro conto, è un po' come riscoprirli ogni volta.

Mi mancano immensamente.

"hai per caso avuto delle visioni negli ultimi giorni?" domandò lui.

"sì, lei come fa a saperlo?" rimasi sconvolta.

"oh Eleonor" disse lui, mentre si alzò dalla sedia, avvicinandosi a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle, per poi continuare la sua frase "tu e tuo fratello siete speciali, diversi dagli altri".

"speciali?" domandai curiosa.

"con il tempo troverai tutte le risposte che cerchi, ma nel frattempo, se tu dovessi mai vedere qualcosa di importante nelle tue visioni, ti prego di venirmelo a dire".

"perchè tutte le mie visioni riguardano sempre la stessa persona?".

"nessuno di noi conosce la risposta, solo tu puoi saperlo" affermò Silente, poi aggiunse "hai visto Draco Malfoy? E' per quello che sei subito corsa in cortile?"

"sì diverse volte, avevo un presentimento e ho sentito delle voci" dissi.

Più tardi, feci rientro nella sala comune dei Grifondoro e lì trovai Ron ed Hermione, seduti sul divano di fronte al caminetto.

"Harry? Devo parlargli" domandai.

"è con Piton e Malfoy in punizione" disse Ron.

"perchè stavano litigando?" domandai mentre mi sedetti a fianco al rosso sul divano.

"il padre di Malfoy è stato rinchiuso ad Azkaban, perchè hanno scoperto che è un mangiamor..." Hermione non fece in tempo a finire la frase, che il rosso la zittì.

"non ora" disse Ron.

"deve saperlo! Avanti Harry diglielo, raccontagli tutta la storia!" pronunciò Hermione, alzando la voce, quando Harry fece il suo ingresso nella stanza.

"qualcuno mi può dire che cosa sta succedendo?" domandai nervosa ed esausta da tutti quei segreti, mentre mi alzai in piedi.

"non è il momento Hermione" disse duramente Harry.

"che cosa c'entri tu con il padre di Malfoy?" domandai, mettendomi in piedi di fronte a lui.

"avanti parla!" esclamai in attesa di una risposta.

"ho testimoniato contro di lui a un processo" affermò.

"per quale motivo?"

"per una cosa per cui c'entravo anche io, Malfoy lo è venuto a sapere ed ora ce l'ha con me, perchè ho contribuito a mandare suo padre ad Azkaban".

"voglio sapere anche il resto" sentenzio.

"prima o poi te lo dirò, promesso, ma ora non è il momento" poi aggiunse "Ron, Hermione seguitemi" per poi lasciarmi da sola, come se niente fosse, con la testa piena di dubbi.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


complicato, ma con un cuore enorme

Eleonor

L’inverno era ufficialmente arrivato, i fiocchi di neve continuavano a cadere senza sosta, i caldi e fumeggianti camini, scaldavano ogni angolo della scuola, mancavano veramente pochissimi giorni al ritorno sull’Hogwarts Express. 

Non vedevo l’ora di poter finalmente riabbracciare Sirius e passare il Natale con tutta la famiglia Weasley e i nostri amici più stretti.

“potresti metterla giù?” domandai a Draco esausta dal fatto che stesse facendo lievitare la mia piuma al di sopra della mia testa.

Eravamo costretti a fare una ricerca per il corso di Magia Nera e indovinate un po’, ci avevano messi di nuovo in coppia insieme, perchè secondo l’insegnante, noi due “funzioniamo bene insieme”. Questa è proprio bella come battuta, insomma, sembra che l’intero mondo magico si stia prendendo gioco di me. 

“dai! Non è divertente!” affermai. 

Il ragazzo continuava a ridere come se nulla fosse, oggi gli andava proprio di perdere tempo. Siamo in biblioteca da quasi due ore e abbiamo scritto solo due righe, anzi ho scritto solo due righe.

“giuro che te la spezzo quella bacchetta Malfoy” dissi sbuffando e cercando di afferrare con le mani la mia piuma per scrivere. 

Più mi avvicinavo per prenderla, più lui la faceva volare in alto, inondando l’intera stanza con la sua fastidiosa e interminabile risata. Perfortuna è l’orario in cui la biblioteca è deserta, altrimenti ci saremmo beccati un richiamo da quella strana e alta un metro e quaranta, della bibliotecaria. 

Presi la mia bacchetta e la puntai verso la piuma, che continuava a svolazzare sulle nostre teste e pronunciai “Incendio!”. Di essa ne rimasero solamente le ceneri. 

Draco rimase stupito dal fatto che avessi dato fuoco alla mia stessa piuma per scrivere e mi guardò dubbioso. 

“perchè? Perchè lo hai fatto? Adesso come…”

“sta zitto e guarda” dissi rimproverandolo. 

Ad un tratto il cumolo di ceneri iniziò a muoversi, un bagliore e dal nulla ricomparve una piuma nuova di zecca. 

“...Come è possibile” affermò lui, con la faccia ancora più sconvolta di prima. 

“E’ una piuma di Fenice, Silente ne ha fatto una penna per scrivere e me l’ha regalata all’inizio del mio primo anno qui ad Hogwarts. Rinasce dalle sue ceneri, perciò non terminerà mai” affermai sorridendo e guardandolo dritto negli occhi, mentre lui faceva lo stesso con me. 

"non terminerà mai" quelle parole rimbombarono forte e chiaro nella mia testa, quasi come se una voce all'interno di essa, continuasse a ripeterle. 

Aveva un modo molto profondo di scrutarmi, come se quello che gli raccontavo, gli interessasse per davvero. Riuscì a mettermi a disagio, ero incapace di mantenere un contatto visivo e prolungato con lui, per questo motivo, abbassai timidamente lo sguardo. 

“non ti ho ancora ringraziata per l’altro giorno” disse lui, interrompendo quel gelido silenzio che si era creato. 

Ad un tratto Draco poggiò la sua mano sulla mia e la strinse, provocandomi una scossa che partì dal centro del mio cuore e si diffuse in tutto il corpo. 

Perchè cercava del contatto fisico con me? Era davvero necessario per lui prendermi la mano? 

Guardai le nostre mani, erano così perfette l’una accanto all’altra, quasi da sembrare un dipinto, che avrei tanto voluto appendere sulla parete della mia stanza. 

Tornai a guardare il suo viso luminoso, che non faceva passare innosservate, quelle due bellissime perle di color ghiaccio freddo e gli dissi “non c’è bisogno che mi ringrazi”.

“si invece, non eri tenuta a farlo” disse lui dolcemente, accarezzando il dorso della mia mano con il pollice. 

Aveva ragione, non ero tenuta a farlo, ma qualcosa in me era divampato come un incendio e non c’erano litri d’acqua in grado di spegnerlo. Non riuscii a restare lì ferma e immobile, senza poter far nulla, perciò decisi di buttarmi nel mezzo e di accettare tutte le conseguenze che esso portava con sè. 

“sono consapevole di non averti messo in una bella situazione” continuò lui. 

“oh non ti preoccupare” dissi con un filo di voce, non mi andava di ricordare ciò che era successo, Harry era ancora arrabbiato con me, non capendo, che in fondo, lo avevo fatto anche per il suo bene. 

Per fortuna, non sono stata espulsa, per aver lanciato un incantesimo di difesa in pieno giorno e davanti a tutta la scuola.

“se potessi far qualcosa per rimediare” pronunciò lui, in modo calmo e dolce, mentre mi spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio, scoprendo il mio viso e facendo sì che la luce che entrava dalle vetrate, mi colpisse direttamente gli occhi, facendoli diventare di un intenso verde smeraldo. 

Emisi un sussulto di dolore, quando appoggiai sulla scrivania, il braccio che mi ero ferita quel giorno. Ora abbiamo la conferma che gli incantesimi di mio fratello funzionano e anche bene, pensai ironicamente, mentre cercavo di far finta di nulla, per evitare le possibili domande del Serpeverde.

 “che cosa ti sei fatta?” domandò Draco cambiando espressione e notando il polsino della mia camicia, che nel frattempo si era colorato da bianco a rosso. 

Maledizione, la ferita si è aperta un’altra volta, le bende che mi ero messa da sola, non sono bastate. 

Draco mi prese delicatamente il polso destro, lo guardò attentamente e poi disse “devi andare in infermeria”. Dalla tasca dei suoi pantaloni, estrasse un fazzoletto di stoffa con cui avvolse con cura il mio polso. 

“non serve davvero” affermai, vedendo che lui si stava preoccupando inutilmente. 

“scherzi? Ti sei fatta male per colpa mia e ora come minimo ti accompagno in infermeria” annunciò lui mentre si affrettava ad alzarsi e a trascinarmi fuori dalla stanza. 

Non c’era modo di fargli cambiare idea, era determinato quanto ambizioso, due caratteristiche che apprezzo del suo carattere e nelle quali mi immedesimo a mia volta. 

Certo che a volte mi fa venire un nervoso! Quando mi nasconde le cose, mi fa i dispetti per poi ridermi in faccia, poi io mi dispero e finisco per ridere insieme a lui come una stupida. 

E’ in grado di trasformare anche il più noioso dei momenti, in uno memorabile. 

Ancora però non riesco a capire perchè mi fa provare tutte queste emozioni contrastanti allo stesso tempo, non sarà che… No impossibile e in ogni caso non potrei, non voglio deludere nuovamente mio fratello e se mi ha detto di stargli alla larga, ci sarà sicuramente un motivo. 

Ma allo stesso tempo, in lui qualcosa mi attrae. 

Sono passati diversi giorni, la mia ferita si è decisamente rimarginata, ho ancora con me il fazzoletto che mi ha dato Draco, appena ne avrò l’occasione, ho intenzione di restituirglielo, forse. 

Erano circa le undici del mattino, quando dopo un’abbondante colazione, mi stavo dirigendo verso la torre dei gufi. Sirius mi aveva inviato un abito per il Ballo del Ceppo, che si sarebbe tenuto domani, il giorno della Vigilia di Natale, perciò volevo scrivergli per ringraziarlo del regalo. 

Cercai di fare più in fretta che potevo, fuori si moriva letteralmente dal freddo e dovevo ancora finire di preparare il mio baule ed andare nel pomeriggio ad Hogsmeade con Briana, per acquistare gli ultimi doni. 

Quando arrivai in cima, diedi un’ultima rilettura veloce a ciò che avevo scritto, chiusi la lettera, cercai la mia civetta, la accarezzai e in pochi secondi, si liberò nel cielo, volando verso il suo destinatario. 

Rimasi qualche istante a fissarla, fino a quando non la vidi più e decisi di tornare al mio dormitorio. 

Nell’istante in cui varcai la soglia dell’uscita, andai a sbattere contro un ragazzo, moro, dagli occhi celesti e molto più alto di me. Mi scusai immediatamente, oramai era diventata una routine scusarsi, o perchè ero perennemente in ritardo o perchè ero di una sbadataggine incredibile. 

Ciò che notai subito fu la sua sciarpa, dal color giallo spento e nero, di Tassorosso. 

“no scusami tu, non ti ho vista arrivare!” disse lui gentilmente. 

“non ti preoccupare” lo tranquillizzai, poi feci per andarmene, ma lui mi fermò ancora per qualche minuto, continuando a parlare.

“sei Eleonor? La sorella di Potter?” domandò il Tassorosso curioso.

“sì” confermai. 

“piacere Cedric Diggory” si presentò lui, porgendomi la mano con un enorme sorriso, che io ricambiai facendo lo stesso. 

“Eleonor Rose Potter”.

“sai ho sentito parlare molto bene di te, soprattutto da tuo fratello” affermò Cedric. 

“oh davvero?” domandai sorpresa.

Rimasi ancora qualche minuto a parlare con Cedric, è un tipo simpatico, mi trasmette vibrazioni positive, penso che andremo molto d’accordo e che diventeremo ottimi amici.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Dear heart, please let these feelings fade

“Draco! Mi ascolti?!” domandò Blaise al suo migliore amico, che oggi sembrava avesse la testa da tutt’altra parte e non si degnava di rispondergli.

“che vuoi Blaise?” rispose scocciato Malfoy, mentre si affrettava a riporre tutte le sue cose nel baule, per il ritorno a casa di lunedì. 

“perchè non mi rispondi?” esclamò l’amico.

“starà pensando alla sorellina di Potter” esclamò Theodore dall’altra parte della stanza, scatenando una reazione di pura rabbia e inaspettata di Malfoy. 

“tappati quella bocca o ti faccio stare zitto io con la forza!” esclamò adirato Draco.

Aveva gli occhi iniettati di sangue, come se gli avessero toccato o portato via qualcosa di prezioso. Ed era così, Eleonor per lui era tutto, anche se non aveva il coraggio di ammetterlo a se stesso. Quello che stava nascendo tra loro due, era un sentimento puro e prezioso, che Draco non avrebbe mai permesso a qualcuno di sporcarlo in quel modo. 

“eddai Draco stavo scherzando!” disse Theodore Nott ridendo e aumentando nel compagno Serpeverde la rabbia, tanto che di scatto tirò fuori dalla tasca la sua bacchetta e gliela puntò al collo. 

“calmati Draco, non c’è bisogno di prendersela così tanto” pronunciò Blaise calmo e poi aggiunse “cerchiamo di stare tutti calmi, sono gli ultimi due giorni che trascorriamo insieme prima delle vacanze” mentre separava quei due, che non avevano intenzione di smettere di litigare.

“perfortuna” esclamò ironico Draco, una volta che il suo migliore amico lo separò da quell’idiota senza cervello di Theodore Nott. 

Blaise Zabini, aveva già intuito tutto, il malumore di Draco e il perchè nelle ultime settimane, non avesse ascoltato una sola parola che usciva dalla bocca degli insegnanti durante le lezioni. 

Non a caso, era il suo migliore amico e proprio perchè è il suo migliore amico, sapeva che la causa di tutto ciò, non poteva essere se non altro una ragazza, ma non una qualsiasi, una grifondoro. Colei che aveva fatto capolino nel cuore di Draco Malfoy, molto probabilmente senza invito e turbandolo, giorno e notte. 

“che cosa ti succede Draco?” domandò Blaise, quando Nott uscì dalla stanza, lasciandoli da soli.

“non succede niente, perchè me lo chiedi?” disse lui, continuando a sistemare le sue cose.

“allora perchè sei scattato quando Theo ha menzionato la sorella di Potter?”

“che cosa?!” esclamò Draco infastidito. 

“hai sentito bene, avanti a me puoi dirlo, non ti ho mai preso in giro” cercò di consolarlo e poi aggiunse “che cosa succede con Eleonor?”.

“non succede proprio niente” disse Draco sbuffando e sedendosi sulla poltrona di fianco al suo letto.

“quindi non ti interessa?” insistette lui.

Blaise sapeva di aver fatto centro nel punto più debole del suo migliore amico, aveva visto come Draco guardava in continuazione quella ragazza e dal momento in cui avevano iniziato a legare, lui stava migliorando giorno dopo giorno. La sua freddezza stava scomparendo e forse stava anche imparando ad amare per la prima volta.

“interessare a me? La grifondoro che per giunta è anche la sorella di quel cretino di Potter? Ti pare” esclamò con una risata ironica il Serpeverde. 

“ne sei sicuro? Dal modo in cui la guardi non sembra” lo punzecchiò Blaise.

“io non guardo proprio nessuno, non me ne frega niente di lei” pronunciò Draco, con una faccia apparentemente schifata. 

“allora perchè reagire in quel modo?” continuò ad insistere il ragazzo.

“hai finito con l’interrogatorio? Ti ho già detto che non me ne frega niente di quella ragazzina” disse acidamente ed esausto. 

Draco sapeva che se Blaise avesse scavato ancora più a fondo, avrebbe scoperto la verità. Ma la verità, non la conosceva nemmeno lui. Insomma perchè quella “ragazzina” lo attraeva così tanto, eppure si era portato a letto tante ragazze, durante la sua adolescenza, ma nessuna era come lei. Intelligente e bellissima allo stesso tempo da togliere il fiato. Forse il suo era soltanto un desiderio o la voglia di averla, che prima o poi si sarebbe placata. 

Basta che io gli stia lontano

Continuava a ripetersi nella testa, ma contemporaneamente, sapeva di non essere in grado di resistergli. 

Non posso, altrimenti lei morirà

E questo cosa diavolo è? Si chiese Malfoy, quando mentre rovistava tra i vestiti sparsi sul suo letto, in cerca del mantello della divisa, trovò una piccola scatolina rossa con sopra un fiocchetto del medesimo colore. 

In un attimo l’immagine della ragazza, gli si disegnò nella mente e si ricordò di aver acquistato quel piccolo dono per Eleonor. 

Non fu un gesto programmato. Qualche giorno prima, mentre passeggiava per le stradine del villaggio di Hogsmeade, si soffermò di fronte ad una vetrina ed osservò con molto interesse, una collana argentata, che aveva come ciondolo un pezzo di cristallo bianco lucente. Iniziò a pensare a quanto sarebbe stata bene al collo di Eleonor e decise di acquistarla. 

“dovresti darglielo” pronunciò una voce alle sue spalle, Blaise era tornato per avvisare l’amico, che da lì a poco era ora di scendere a tavola per il pranzo. 

“come fai a sapere che è per lei?” domandò Draco stupito.

“si vede dai tuoi occhi e sono il tuo migliore amico, non mi sfugge nulla!” 

Draco era veramente esausto di sentirsi ripetere le allusioni del suo migliore amico alla grifondoro. 

“avanti, vai a darglielo, ci vediamo dopo a tavola” disse poco prima di lasciare la stanza.

Alcuni minuti dopo, Draco si fece coraggio, prese il pacchetto, raggiunse l’ingresso della Sala Grande e attese l’arrivo di Eleonor, sperando che lei fosse sola.

In pochi istanti, la voce e il profumo dei suoi capelli ondeggianti, inondarono il corridoio e fecero sussultare il cuore del ragazzo. 

“Eleonor” la chiamò lui, cercando di attirare la sua attenzione. 

“Draco” esclamò lei sorpresa di vederlo lì che l'aspettava. 
 

Eleonor

“vai pure Briana, ci vediamo dopo a tavola” dissi salutando la mia migliore amica, che mi guardò interrogativamente. 

“scusa se ti ho disturbato ma… Volevo darti questo” pronunciò Draco, mentre mi porgeva una piccola scatolina rossa. 

“oh grazie, non dovevi”. Sentivo che le mie guance sarebbero diventate colorite da lì a poco. 

Quando aprii il pacchetto, vidi una collana argentata con un ciondolo di cristallo bianco. Non potevo credere ai miei occhi, mi aveva davvero fatto un regalo?

“è bellissima” affermai dandogli un bacio sulla guancia e gettandogli le braccia al collo. Lui, che non se lo aspettava, avvolse le braccia intorno alla mia vita e mi strinse ancora di più a sè. Nessuno dei due, sembrava volersi separare dall’altro, poi ad un tratto mi sussurrò “tu sei bellissima”. 

Dannazione Malfoy, perchè mi fai quest’effetto. 

Quando sciolsimo l’abbraccio, gli chiesi “mi aiuti?”.

Draco prese le due estremità della collana, io mi voltai, spostai i capelli da un lato e li alzai leggermente, scoprendo il mio collo, così che lui potesse mettermela. 

Nel momento in cui le sue mani sfiorarono la mia pelle, rabbrividii, il mio battito si era accelerato per l’ennesima volta e non riuscivo a farlo smettere. Iniziai a tremare, così tanto che pensai di non riuscire più a reggermi in piedi. 

I nostri occhi si incastrarono, il resto scomparve magicamente e le nostre labbra erano sul punto di toccarsi. La voglia di premerle e assaporarle, era salita alle stelle. 

“g-grazie” pronunciai senza fiato. 

“f-figurati” disse Draco, diminuendo sempre di più la distanza tra i nostri corpi e mandandomi letteralmente in palla il cervello.

“Eleonor!” esclamò una voce alle nostre spalle, interrompendo quel momento. 

Mi voltai e vidi Cedric Diggory venire nella nostra direzione entusiasto. 

“oh...Ho interrotto qualcosa?” chiese lui imbarazzato.

“ehm...No assolutamente niente” dissi in modo nervoso. 

“sì invece” pronunciò Draco duramente. 

Lo fulminai con lo sguardo, che cosa stava facendo? Se Cedric raccontasse di “aver interrotto qualcosa tra noi due” a mio fratello, sarei finita nei guai. 

“ci vediamo lunedì El!” esclamò il Tassorosso, poco prima di abbandonare quell’imbarazzante situazione.

“El? Ti chiama El? Che cosa dovete fare voi due insieme lunedì?” domandò Draco arrabbiato. 

“non dobbiamo fare nulla insieme lunedì, non so perché l'abbia detto. Mi spieghi cosa diavolo ti prende?” gli chiesi infastidita. 

“che cosa mi prende? Sei tu che ti fai Diggory e non mi hai detto nulla” disse Draco arrabbiandosi sempre di più. 

“Cedric è solo un amico e poi anche se fosse, a te non dovrebbe importare che cosa faccio o non faccio con lui” affermai arrabbiata.

Lui mi guardò con un’espressione di disprezzo dipinta sul volto, sembrava quasi che mi odiasse per quello che avevo appena detto. 

“sei peggio di quello che pensavo” disse lui, poco prima di entrare nella Sala Grande, lasciandomi da sola, perplessa e piena di dubbi, nel bel mezzo del corridoio.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


she was like the moon - part of her was always hidden away

Eleonor

Le parole inflitte da Draco, mi avevano ferita nel profondo, tanto che erano riuscite a farmi piangere. Cercai in tutti i modi di trattenere le lacrime, che volevano a tutti i costi rigarmi il viso. Non volevo dare la soddisfazione al Serpeverde di aver fatto piangere una Grifondoro.

Non mi aveva mai parlato in quel modo e se l’era presa per qualcosa che non avevo fatto.

Poco prima di entrare nella Sala Grande e andare a sedermi con i miei compagni di casata, feci un grande respiro.

Cercai di nascondere il più possibile quello che era appena successo, ma i miei occhi erano già gonfi e furono la prima cosa che gli altri notarono.

“che cosa è successo El?” mi chiese Ron preoccupato, mentre mi sedevo tra lui e George.

“nulla, mi sono solo svegliata male” affermai con un filo di voce.

Briana mi guardò interrogativamente, poi spostò lo sguardo da me alla tavolata nemica dei Serpeverde.

George mise un braccio intorno alla mie spalle e mi diede un bacio sulla fronte, per cercare di consolarmi.

Mi scese una lacrima, che asciugai immediatamente, per evitare che qualcuno la notasse e facesse ulteriori domande.

Quando alzai lo sguardo, vidi gli occhi glaciali di Draco fissarmi, aveva un’espressione piuttosto cupa.

Mi era impossibile capire che cosa passasse per la testa di quel ragazzo. Per quale motivo dovrebbe essere ipoteticamente geloso di Cedric, è solo un amico, più di mio fratello che mio.

Geloso? Draco Malfoy geloso di me o di un Tassorosso? No. Secondo le sue assurde teorie, io e Cedric, siamo addirittura considerati inferiori a lui. Dunque, presumo che avesse solamente voglia di sfogare la sua rabbia su qualcuno, su di me.

Siamo solo amici o forse neanche quello, continuai a ripetermi.

Mi aveva dato della sgualdrina, così come se nulla fosse, dicendomi che sono addirittura peggio di ciò che pensava.

Una volta finito il pranzo, decisi di chiudermi nella mia stanza, da sola, nonostante i numerosi inviti ad uscire di Fred e George.

“mi dispiace ragazzi, ma proprio non mi va” dissi poco prima di bloccare a chiave la serratura.

Mi tolsi la collana che mi aveva regalato Draco e mi buttai a peso morto sul letto, con la faccia sul cuscino, per cercare di nascondere tutto il mio dolore.

Guardavo e riguardavo quel gioiello, come se mai potessi trarne la causa del comportamento di Draco.

Perchè farmi un regalo del genere e poi prendersela in quel modo? Non aveva senso.

Non aveva nemmeno senso stare male per uno come lui, una serpe, in tutti i sensi. Buttare via un intero pomeriggio di divertimento per colpa sua.

Tanto meno, non ha senso provare un atroce dolore per qualcuno di cui non mi importa.

Che tu sia dannato Malfoy.

Forse aveva sempre avuto ragione Harry, non avrei dovuto avvicinarmi a lui, credendo che fosse una persona migliore di quello che mostrava, non avrei dovuto fidarmi di lui.

E’ solo colpa mia, se fossi stata meno stupida e immatura.

Dopo aver rimurginato sulle stesse cose per circa tre ore, caddi in un sonno profondo che fu travagliato da diversi incubi, incubi che portavano il nome di Draco Malfoy.

Persino il mio subconscio lo brama, così tanto da impedirmi di dormire serenamente.

Ho sentito delle voci, un’altra volta e non so se siano veritiere o se sia io sull’orlo di una crisi di nervi. “durerà in eterno, ma non vi avrete mai”, l’unica frase che mi ricordo, l’unica frase che mi ha turbato fino a togliermi l’ossigeno.

Erano circa le diciotto, quando lasciai il dormitorio e mi diressi verso la torre Est, in tempo per il tramonto. Avevo bisogno di una boccata d’aria e un posto isolato dal resto del mondo.

“Eleonor!” una voce mi chiamò nel bel mezzo del corridoio principale. Quando mi voltai, vidi la persona che mi aveva provocato un dolore immenso, con le sue taglienti parole.

Decisi di non dargli retta e proseguii verso la mia meta.

“Eleonor, per favore fermati un attimo” e poi aggiunse “mi dispiace”.

Nel momento in cui sentii pronunciare quelle parole, mi voltai per la seconda volta, ancora più in collera.

“ti dispiace!?” dissi quasi urlando, mentre mi avvicinavo a lui, fissandolo dritto negli occhi.

Il suo viso era stravolto, sembrava che anche lui avesse passato l’intero pomeriggio a versare lacrime inutili, sembrava aver sofferto.

“non volevo ferirti” ammise, avvicinandosi e afferrandomi per il polso.

“beh ci sei riuscito e anche alla grande” pronunciai e spingendolo via per far sì che lui lasciasse la presa.

“non mi toccare!...Lasciami!” sentivo che la mia forza d’animo era arrivata allo stremo e che sarei scoppiata in lacrime nel giro di pochi istanti.

Non volevo mostrarmi vulnerabile davanti ai suoi occhi.

Draco

Improvvisamente vidi Eleonor piangere e l’idea che fossi stato io la causa del suo dolore, mi uccideva.

Ero riuscito a rovinarla e a distruggerla nel profondo.

Distruggo ogni cosa che tocco, pensai amaramente. 
Non la merito, non io.

In quel momento l’unica cosa che desideravo, era stringerla forte sul mio petto e non lasciarla andare.

In un attimo le mie braccia finirono intorno alla sua vita e il suo viso, nell’incavo del mio collo.

“mi dispiace” gli sussurrai nell’orecchio, per poi darle un bacio sui capelli, come per urlare al mondo intero che lei era mia e di nessun altro.

“sei uno stronzo” pronunciò lei guardandomi in faccia, con il viso rigato dalle lacrime che asciugai con cura.

Avevo ancora il suo viso tra le mani, quando puntai lo sguardo sulle sue labbra, che erano persino più rosse del solito.

La voglia di baciarla era incontenibile, ma decisi di mettere un freno a quel desiderio, per evitare di rovinare uno dei primissimi e puri ricordi tra noi due.

Un ricordo che avrei rivissuto mille volte nella mia testa, i suoi bellissimi occhi verde smeraldo che mi desideravano con tutte le loro forze.

Il modo in cui comunicava Eleonor con quei dannati occhi, non lo avevo mai visto fare da nessuna ragazza. Ed è per questo che è unica.

Ma lei decise che le mie scuse non erano abbastanza e si scansò velocemente da me, ancor prima che potessi rendermi conto che ero a un passo dal baciarla.

“avanti El ti ho anche chiesto scusa!” le dissi ad alta voce, impotente di fare qualsiasi cosa, mentre lei si allontanava sempre di più.

“mi hai anche chiesto scusa?!” pronunciò lei voltandosi, arrabbiata come non mai, era irriconoscibile. “mi hai dato della sgualdrina!” aggiunse.

“e non chiamarmi El, chiamami Eleonor, solo i miei amici possono farlo!” continuò lei, lasciandomi senza parole.

Che cosa sei diventata El? Non ti ho mai vista in quel modo, come potrei mai darti della sgualdrina?

“però Diggory può farlo giusto?!”.

“ancora con Cedric!? Sei per caso geloso Malfoy?” mi domandò lei, venendomi incontro, indossando un furbo sorrisetto. La ragazza sapeva dove andare a parare.

“non mi chiamare per cognome, almeno tu non farlo” affermai, cercando di trattenere le emozioni.  “no, non sono geloso! Perchè dovrei esserlo!”.

“Ne sei sicuro?” pronunciò cautamente e avvicinandosi sempre di più alle mie labbra.

Perchè mi stuzzichi El? Che cosa vuoi da me?

La guardai un’ultima volta ed incapace di mettere a freno ciò che provavo, posai le mie labbra sulle sue, assaporandone ogni centimetro.

Le nostre labbra trasudavano di passione, senza mai fermarsi, non volevano smettere di sfiorarsi, proprio come i nostri corpi, i nostri sguardi, le nostre lingue…

Mai in vita mia, avevo desiderato così tanto un bacio o provato un tale subbuglio nello stomaco.

Ci staccammo per la mancanza di fiato e lei riaprì gli occhi, mostrandomi le sue bellissime perle, che si erano colorate di un verde intenso e parevano lucide.

Mi guardò incredula, nessuno dei due si aspettava questo e quando mi resi conto di ciò che avevo appena fatto, quasi andai fuori di testa.

Mi mostrò quello che sembrava essere un lieve sorriso e poi se ne andò, lanciandomi un ultimo sguardo, prima di voltare l’angolo.

Forse avevo fatto un errore.

Sono troppo coinvolto.

Quella sera, mi aspettai di vederla a cena, ma lei non venne, il suo posto era vuoto, c’erano solo i suoi amici stupidi e Potter. Mi feci molte domande sul perchè lei non ci fosse.

Rimasi dubbioso e con la testa da un'altra parte per tutto il tempo.

Forse avevo combinato un gran casino e l’unica soluzione che mi restava, era ignorarla.

 

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