Come lacrime nella pioggia di Indiana_jones_1982 (/viewuser.php?uid=1172221)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cast ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Ringraziamenti ***
Capitolo 1 *** Cast ***
Cast
Jean Shrimpton è Jamie Gibbs

Harrison Ford è Gregory Mendoza

Audrey Hepburn è Beatrice Stephens

Gregory Peck è Charlie Cummings

Arthur Kennedy è Michael Atkins

James Dean è Mark Hughes

Alain Delon è Douglas Welch

Hedy Lamarr è Kristen Greene

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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Jamie Gibbs
Estate
Non conosco una stagione migliore
Adoro avvertire sulla mia pelle il calore dei raggi del sole che mi riscaldano come in un forte abbraccio e adoro anche come le prime luci del mattino dipingono il paesaggio circostante...
Sono una delle poche ad aver il privilegio di passeggiare per la strada da sola senza nessuno che rovini quello spettacolo naturale...
Sembra buffo ma lavoro in una libreria aperta 24 ore su 24, l'idea è stata di Kristen Greene, un'amica di mia madre e proprietaria del negozio.
Ha deciso che potevo lavorare con lei dopo la morte dei miei genitori.
Fortunatamente ho da poco terminato l'università anche se di preciso non so ancora che lavoro vorrei fare...
Sto sognando di nuovo ad occhi aperti mentre leggo uno dei miei libri, quando all'improvviso una voce delicata interrompe i miei pensieri...
<< Jamie...ti sei distratta di nuovo, non so quante volte ancora devo ripeterlo. Andrò via per qualche giorno o forse una settimana devo trovare un lavoro...>>
Beatrice questo è il suo nome la conosco da un po' di tempo, si può dire che sia la mia moglie amica
<< Mhmm... >>
<< Mhmm. Io ti parlo dei miei piani e tutto ciò che sai dire è mhmm...sei incredibile, sempre ricca di sorprese. Jamie lo so che da quando ti sei lasciato con Damon sembra che tutto vada a rotoli, ma non è così >>
Damon... non lo pensavo da giorni eppure da quando l'ho lasciato mi sentivo vuota come, se qualcosa mancasse
<< Non penso a lui e preferirei parlare di altro. Sei sicura che non debba venire con te? >>
<< Sicurissima, prima o poi dobbiamo fare delle esperienze da sole>>
<< Beh ora dovrei andare, devo ancora preparami le valigie... Jamie credo che ora dobbiamo salutarci...non fare nulla di sconsiderato mentre sono via >>
Parla come se fosse mia madre...
<< Non ti preoccupare mamma... farò la brava>>
Ci siamo strette in un abbraccio prima di lasciarci poi Beatrice prese le sue cose e andò via.
Io rimasi ancora un po' seduta sotto l'ombra di un albero del parco.
Avevo organizzato un pic nic per festeggiare la partenza di Bea.
Dopo un po' di tempo decisi però di raccogliere le mie cose e tornare a casa
Abitavo a pochi passi dal Museo Nazionale.
Il mio era un appartamento piccolo, ma da me considerato un posto meraviglioso.
Ne andavo fiera... l'ho costruito tutto da sola...la stanza che preferivo di più era il bagno, era così silenzioso soprattutto quando sono nella vasca mi perdo nei miei pensieri più del solito.
Ho posato le borse che avevo e sono andata a cambiarmi, non appena ebbi finito presi le chiavi della casa e con la mia bicicletta andai a lavoro...
Erano le 19 a quell'ora la maggior parte dei negozi è chiuso
il sole stava inizia a calare dando spazio alla buia notte...
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Gregory Mendoza
Merda, piove
Sta andando tutto a rotoli non posso permettermi di mandare all'aria questo incarico.
Perché proprio a me?
Sono seduto al volante di una jeep grigia parcheggiata in un vialetto... aspetto che Mark e Douglas finiscano anche questo "lavoretto", se così lo si può definire.
Non avrei mai pensato e preferito fare cose del genere.
Tutto ciò invece è l'unico modo per azzerare i debiti dei miei genitori.
Erano troppo incoscienti
Sarà vero che sono i figli a pagare le esperienze passate dei genitori?
Genitori...vorrei non definirli così
Mia madre era una prostituta rumena da quattro soldi e mio padre... beh non ho mai avuto una figura paterna fissa.
La sola cosa che conservo di lui sono i problemi...e anche molti in verità.
Il clan mafioso per cui lavorava ha ben pensato, invece di utilizzare metodi aggressivi su di me, di assumermi... mi dovrei ritenere fortunato.
Non sempre trascorro le serate comodamente seduto sulla jeep, in alcuni casi sono il primo a commettere questi crimini inutili e spietati.
Anche socialmente sono una persona molto riservata, ma d'altronde le regole specificano chiaramente che non possiamo legarci sentimentalmente a nessuno...sarebbe rischioso e imprudente.
Raramente qualcuno del clan si è spostato o ha avuto figli... questo è per esempio il caso del mio capo
Ho un amico però, l'unico in realtà.
Occasionalmente trascorro da lui qualche sera.
Poi ritorno nel mio abitacolo.
Una piccola stanza, ben tenuta , con lo stretto necessario.
Solo lui è a conoscenza del mio lavoro notturno e a dire la verità mantiene anche bene i segreti.
Si chiama Charlie, Charlie Cummings
Mentre sono immerso nei miei pensieri osservo le gocce di pioggia bagnare e offuscare il parabrezza poi sento un vociare in lontananza,
Sono i ragazzi.
Per come erano agitati il lavoro deve essere andato piuttosto male.
Bene...pensai sarcastico.
Douglas aprì lo sportello e mentre mettevo la macchina in moto salì sul sedile posteriore seguito da Mark
<< Parti sparato, non me ne fotte se piove >> mi ordinò Douglas
Sempre elegante.
Erano le 2:30.
Parcheggiai la vettura in un grande viale alberato, Douglas e Mark schizzarono fuori per comunicare al "capo" l'accaduto
La missione prevedeva l'omicidio di uno dei capi principali del clan opposto.
Decisi di dileguarmi, la situazione non necessitava del mio intervento.
Pensai di incamminarmi per chi sa quale strada, accompagnato dallo scroscio della pioggia avvolto nel nero profondo di quell'interminabile notte.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Jamie Gibbs
Lasciai la bicicletta fuori la biblioteca.
Era una struttura molto vecchia e piccola, ma all'interno si trovano immensi scaffali con libri di ogni genere.
Disponeva anche di una zona "soggiorno" per permettere ai clienti magari di riposarsi e godersi la loro lettura.
Ho visto che Kristen mi aspettava dietro al bancone, aveva tutta l'aria di chi doveva scappare.
Non la biasimo erano ormai le 20 e doveva tornare a casa dai suoi tre bimbi.
<< Oh eccoti finalmente sei arrivata, devo andar via. Se hai bisogno di qualcosa sono sempre a disposizione. Ah e stasera... credo dovrai fare il turno più lungo la tua collega si è persa un raffreddore...>>
<< Vai, vai non preoccuparti...>> Le dissi ridendo
Mi baciò la guancia e uscì correndo dal negozio.
Come facevo sempre iniziai a sistemare la mia piccola postazione e riordinai un po' tutto il negozio.
Terminato di fare tutto ciò presi dalla mia borsa il libro che stavo leggendo.
"Il rumore della pioggia" che buffo leggo un libro che si adatta perfettamente alle condizioni meteorologiche di questo momento, in realtà è un libro che mi fa sentire molto a mio agio e inoltre, posso leggere anche durante le ore lavorative per il semplice fatto che raramente le persone vengono a comprare o leggere un libro alle 2:30 di sera
Il temporale imperversava fuori.
Sentivo il lontano rumore di tuoni e vedevo la forte luce dei lampi.
Abbandonai momentaneamente la letteratura...mi accorsi che la bicicletta si era inzuppata e decisi così di portarla all' interno...
Ci misi un paio di minuti, poi finalmente sono ritornata a leggere.
Le ore trascorrevano lente, come se il tempo si fosse fermato, anche questa notte sarebbe stata molto lunga non so il perché ma sentivo che era così.
Sembra strano, ma improvvisamente, mentre ero avvolta nella mia lettura avverto lo scricciolo di una porta che si apre.
Alzo lo sguardo dalle pagine e guardo nel vuoto poi lentamente mi giro, noto che nella libreria si trova un ragazzo.
Aveva un aspetto singolare.
Era misterioso.
Alto con lisci capelli che arrivavano giusto sul collo.
Aveva uno sguardo perso e nonostante il semplice colore i suoi occhi sembravano come dire...ingannevoli.
Mi resi conto che lo stavo osservando e avvertì un calore sulle mie guance, ero arrossita e di brutto.
Stava scegliendo un libro nella sezione "Classici" quando improvvisamente i nostri sguardi di incrociarono...
Ritornai immediatamente a leggere il mio libro anche se più andavo avanti più non ci capivo nulla di ciò che leggevo.
Si avvicinò al bancone e tutto ciò che riuscivo ha pensare è "Ecco mi ha visto mentre lo osservavo..."
Ho poi notato che stringeva in mano un libro che poggiò sul banco.
In quel preciso momento entrambi ci guardammo nuovamente negli occhi, ho notato che aveva solcato le sopracciglia come se fosse sorpreso...
Sembra passata un eternità quanto finalmente iniziò a parlare
<< Sai non ho mai visto una libreria aperta 24 ore su 24 è una novità per me...>>
Continuò a guardarmi negli occhi
<< Vorrei pagare questo libro >>
Aveva una voce profonda quasi ipnotica...abbassai lo sguardo e notai il libro poggiato sulla cassa
"Lettera di una sconosciuta" di Stefan Zweig
Oh dannazione...tutto ciò è ridicolo noi ci osserviamo negli occhi e per giunta il titolo del libro sembra descrivere al meglio la nostra situazione.
Tutto ciò che riesco a dire è il prezzo del libro.
Mi sento stordita.
Se questo e ciò che si prova quando si è innamorati, allora con Damon non ho provato nulla di tutto ciò...si poteva definire un amico.
Quando mi accorsi che il cliente era ormai uscito dalla biblioteca i brividi mi percorsero tutta la schiena provando come una sensazione di calore.
Ciò che io mi chiedo però è perché ho pensato fosse amore?
Lo è?
O solo un altra illusione?
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Gregory Mendoza
Piove ancora.
Non ho voglia però di tornare a casa.
Cammino indisturbato quando improvvisamente noto un negozietto ancora aperto.
È una biblioteca.
Dall'estero noto una ragazza seduta di spalle alle vetrine molto rapita, intenta a fare qualcosa.
Decido di entrare.
L'ambiente era molto accogliente.
Delle piccole luci sul soffitto riscaldavano l'area, mi sono sempre piaciuti i libri anche se ne ho letti ben pochi.
Era un modo per evadere da questo mondo.
Mi diressi verso la sezione "Classici" anche se sapevo di essere attratto da qualcos'altro o per meglio specificare da qualcun'altra.
Osservavo lo scaffale e ruotai leggermente lo sguardo verso la ragazza, la sorpresi ad osservarmi.
Perfetto.
Decisi di prendere il primo libro che trovavo,
"Lettera di una sconosciuta" beh direi di adatta perfettamente alla situazione...
Mi avvicinai al bancone posai il libro su di esso e improvvisamente mi congelai,
solcai le sopracciglia.
Credo di aver stampato sul volto l'espressione di uno stupido
Vorrei tanto sapere cosa sta pensando.
Osservo la ragazza e noto che i suoi occhi verdi e grandi si adattano perfettamente al suo volto e ai suoi ricci capelli che le cadono sulle spalle...
Ci osserviamo entrambi per un tempo che sembra infinito.
<< Sai non sono mai stato in una libreria del genere >>
Volevo rompere il ghiaccio.
Sembra meravigliosa lì così incantata
Le guance mostrano un leggero rossore
Non posso innamorarmi di lei non funzionerebbe siamo troppo diversi...in un certo senso lontani, ma ehi perché deve essere per forza amore?
Sono innamorato?!
Diedi i soldi alla ragazza e presi il libro.
Uscendo dalla libreria mi accorsi che un senso di calore come di vuoto che viene colmato mi persuade tutto il corpo
Dannazione mi ha stregato, pensai.
Prima di lasciare definitivamente quella strada alzo ancora una volta lo sguardo per osservare quella ragazza e come se avessimo avuto la stessa idea anche lei fa lo stesso.
Vado via.
Ma credo che tornerò al più presto...
Jamie Gibbs
Lasciai la bicicletta fuori la biblioteca.
Era una struttura molto vecchia e piccola, ma all'interno si trovano immensi scaffali con libri di ogni genere.
Disponeva anche di una zona "soggiorno" per permettere ai clienti magari di riposarsi e godersi la loro lettura.
Ho visto che Kristen mi aspettava dietro al bancone, aveva tutta l'aria di chi doveva scappare.
Non la biasimo erano ormai le 20 e doveva tornare a casa dai suoi tre bimbi.
<< Oh eccoti finalmente sei arrivata, devo andar via. Se hai bisogno di qualcosa sono sempre a disposizione. Ah e stasera... credo dovrai fare il turno più lungo la tua collega si è persa un raffreddore...>>
<< Vai, vai non preoccuparti...>> Le dissi ridendo
Mi baciò la guancia e uscì correndo dal negozio.
Come facevo sempre iniziai a sistemare la mia piccola postazione e riordinai un po' tutto il negozio.
Terminato di fare tutto ciò presi dalla mia borsa il libro che stavo leggendo.
"Il rumore della pioggia" che buffo leggo un libro che si adatta perfettamente alle condizioni meteorologiche di questo momento, in realtà è un libro che mi fa sentire molto a mio agio e inoltre, posso leggere anche durante le ore lavorative per il semplice fatto che raramente le persone vengono a comprare o leggere un libro alle 2:30 di sera
Il temporale imperversava fuori.
Sentivo il lontano rumore di tuoni e vedevo la forte luce dei lampi.
Abbandonai momentaneamente la letteratura...mi accorsi che la bicicletta si era inzuppata e decisi così di portarla all' interno...
Ci misi un paio di minuti, poi finalmente sono ritornata a leggere.
Le ore trascorrevano lente, come se il tempo si fosse fermato, anche questa notte sarebbe stata molto lunga non so il perché ma sentivo che era così.
Sembra strano, ma improvvisamente, mentre ero avvolta nella mia lettura avverto lo scricciolo di una porta che si apre.
Alzo lo sguardo dalle pagine e guardo nel vuoto poi lentamente mi giro, noto che nella libreria si trova un ragazzo.
Aveva un aspetto singolare.
Era misterioso.
A
lto con lisci capelli che arrivavano giusto sul collo.
Aveva uno sguardo perso e nonostante il semplice colore i suoi occhi sembravano come dire...ingannevoli.
Mi resi conto che lo stavo osservando e avvertì un calore sulle mie guance, ero arrossita e di brutto.
Stava scegliendo un libro nella sezione "Classici" quando improvvisamente i nostri sguardi di incrociarono...
Ritornai immediatamente a leggere il mio libro anche se più andavo avanti più non ci capivo nulla di ciò che leggevo.
Si avvicinò al bancone e tutto ciò che riuscivo ha pensare è "Ecco mi ha visto mentre lo osservavo..."
Ho poi notato che stringeva in mano un libro che poggiò sul banco.
In quel preciso momento entrambi ci guardammo nuovamente negli occhi, ho notato che aveva solcato le sopracciglia come se fosse sorpreso...
Sembra passata un eternità quanto finalmente iniziò a parlare
<< Sai non ho mai visto una libreria aperta 24 ore su 24 è una novità per me...>>
Continuò a guardarmi negli occhi
<< Vorrei pagare questo libro >>
Aveva una voce profonda quasi ipnotica...abbassai lo sguardo e notai il libro poggiato sulla cassa
"Lettera di una sconosciuta" di Stefan Zweig
Oh dannazione...tutto ciò è ridicolo noi ci osserviamo negli occhi e per giunta il titolo del libro sembra descrivere al meglio la nostra situazione.
Tutto ciò che riesco a dire è il prezzo del libro.
Mi sento stordita.
Se questo e ciò che si prova quando si è innamorati, allora con Damon non ho provato nulla di tutto ciò...si poteva definire un amico.
Quando mi accorsi che il cliente era ormai uscito dalla biblioteca i brividi mi percorsero tutta la schiena provando come una sensazione di calore.
Ciò che io mi chiedo però è perché ho pensato fosse amore?
Lo è?
O solo un altra illusione? |
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Jamie Gibbs
Ho smesso di lavorare verso le 6:00
Kristen è riuscita a darmi il cambio.
Più penso a quella fatidica sera e al ragazzo più sul mio volto si manifesta un espressione bizzarra.
È passata una settimana da quella fatidica sera
Mi stavo recando da Beatrice, non le avevo ancora raccontato nulla.
So che potrebbe essere piuttosto presto, ma ho finalmente chiarito i miei sentimenti.
Credo di esserci riuscita.
O quasi.
Dopo aver bussato al citofono sento uno scatto capì che il cancello è stato aperto.
Bussai alla sua porta.
Bea era ancora mezza addormentata in pigiama e con un espressione assonnata sul viso.
A differenza sua io ero un mix di emozioni.
Presa dal momento e chissà anche da quali pensieri iniziai a piangere...non so come ma riuscì solo dirle
<>
Strabuzzò i suoi vispi occhi azzurri e con un sorriso smagliante mi disse
<< Beh perché piangi? Sono così contenta per te >>
Mi misi a sedere sul suo letto sfatto, le raccontai la storia
A parole sembrava... quasi surreale...
Finì di raccontare la storia e nella stanza sprofondò un silenzio che si poteva definire assordante ero ancora un turbine di sensazioni, ma soprattutto emozioni.
Avevo la testa che mi scoppiava poi improvvisamente Beatrice esclamò
<< Sai credo che succederanno delle belle >>
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Gregory Mendoza
Un'ora
Ero da un'ora sotto al palazzo di Charlie, sarà passata anche una settimana ma quella ragazza è ovunque, soprattutto nella mia testa.
Intanto prendo un'altra sigaretta dal pacchetto.
Sarà la sesta da oggi
Mi sento costantemente in ansia e come se quella ragazza avesse risvegliato in me un istinto spento ormai da tempo.
Vidi Charlie uscire dal palazzo e venirmi incontro.
<> mi strinse in un fraterno abbraccio
<< Bhe... sono la solita canaglia...>>
Era da tempo che non lo vedevo anche a causa dei miei impegni ci siamo persi di vista
<< Sai credo che tu mi debba parlare di un argomento molto delicato, vieni con me ti porto in un bel bar >>
Certo che poteva aiutarmi, era un donnaiolo nato.
Camminammo a lungo per le strade con il caldo afoso che ci circonda quando finalmente arrivammo in un piccolo bar con dei tavolini all'esterno, prendemmo posto e ordinammo due bicchieri di vino.
<< Allora di cosa vuoi parlarmi? >>
Era difficile da spiegare come posso dire al mio migliore amico di essermi innamorato, ma di non poter mettermi con quella ragazza fantastica??
<< Beh vedi sono in un serio guaio...>>
<< Amico, se hai bisogno di soldi non ostentare a chiedere...>>
Era una proposta sincera, ma lentamente muovevano la testa per fare capire a Charlie che era letteralmente fuori strada
<< Mi sono innamorato >> sussurrai
<< Cosa, non sento amico>>
Iniziai a ridere leggermente e con voce più alta gli gridai in faccia la verità
<< Sono innamorato...>>
<< Beh amico è che problema c'è? Non hai mica bisogno dei miei consigli! >>
<< Non capisci Charlie, non può succedere, finirebbe male.
Ai ragazzi non piacerebbe nulla del genere!>>
<< E tu credi che due rozzi ragazzi e il loro lurido capo possano rovinati la vita??>>
Non aveva tutti i torti.
Dovevo prendere in mano la mia vita
È arrivato il momento di agire
Non avere una propria vita a 26 anni è strano.
<< Dimmi un po' come l'hai conosciuta? Da come ne parli ne sembri ammaliato>>
Gli raccontai brevemente la storia di quella sera.
A sentirmi parlare sembravo il protagonista di un film.
<< Wow, credo che hai colpito nel segno, sai sei proprio una canaglia...>>
<< Cosa dovrei fare ora??>>
Charlie socchiuse gli occhi per un momento, si appoggiò allo schienale della sedia e iniziò a fumare una sigaretta.
Credo che stesse pensando profondamente.
<< Sai credo che tu debba sorprenderla, va da lei stasera e fa solo ciò che ti senti di fare>>
Ci ragionai un attimo e pensai che effettivamente non era una brutta idea.
Lasciai di fretta il bar e salutai correndo Charlie.
Mi sentivo come dire...
Di nuovo vivo.
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Jamie Gibbs
Ero seduta di nuovo attorno al bancone della biblioteca.
Prima lo trovavo un posto accogliente, rilassante ora invece non lo riconosco
Non dovevo incontrarlo lì, poteva succedere ovunque,ma non lì
Ero esausta.
Misi la testa tra le mani e appoggiai i gomiti sul bancone.
Pensavo.
Pensavo a come dimenticarlo
Erano le 3:00
E improvvisamente il campanello sulla porta d'ingresso emise in suono.
Cercai di assumere un posizione migliore, mi sistemai e girai la testa in direzione della porta
Ero confusa
Lui!?
Beh ne ero contenta, ma cercavo di non manifestarlo...
Aveva un espressione seria sul volto
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a me con cautela come se fossi un animale impaurito...
Mi guardò di nuovo gli occhi
E si lasciò andare
Non ci potevo credere
Con un agilità scattante si avvicinò alle mie labbra e mi baciò.
Fu strano
Con Damon non mi sentivo così viva, così eccitata...
Fu un bacio necessario come se servisse a eliminare la tensione che si era generata da quel primo incontro.
Lasciai le sue labbra, avevo bisogno d'aria
Uscì da dietro al bancone e continuammo a baciarci
Ci siamo appoggiati accanto ad uno dei numerosi scaffali presenti nel negozio...
A differenza del primo questo baciò fu più lento.
Quando terminammo non sapevo che fare
Ora che ci penso non sapevo neppure come si chiamasse.
<> sussurrai affannando
Mi diede uno sguardo confuso
<< Io mio nome è Jamie>> ripetei più calma
Mi fece un gran sorriso
<< Gregory >>
Improvvisamente però cambió espressioni si rabbuglió
<< Scusa non avrei dovuto farlo...>>
Stava per andarsene quando decisi di bloccarlo prendendolo per la mano
<< Non andare...>>
Più che una richiesta sembrava lo stessi supplicando.
Tra di noi cadde il silenzio
Decisi di prendere in mano la situazione
Chiudere la biblioteca prima del previsto non dispiacerà a nessuno...
Lo accompagnai fuori la porta, spensi le luci chiusi a chiave la porta e presi la mia bicicletta
<< Sali gli dissi>>
Mi guardò scettico
<< Dai portala tu...poi ti dirò io dove andare>>
<>
Dopo molto tempo mi sono sentita bene
Qualcosa mi diceva che con lui sarei stata al sicuro
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Gregory Mendoza
Ero pronto
O quasi
Sono a casa intento a prepararmi, devo indossare gli abiti migliori che ho altrimenti stasera non riuscirò a fare colpo su di lei...
Non conosco nemmeno il suo nome
Per quanto riguarda il lavoro sono poco indaffarato, bisogna prendersi tutto il tempo necessario affinché si pianifichi un azione senza intoppi
Guardo l'orologio sono le 3:00
Sono orari normali per me o una come lei, almeno credo
Prendo le chiavi di casa e esco
Ho deciso di andare a piedi.
Camminare con un leggera brezza tra i capelli mi rilassa...
Sono quasi arrivato quando all'improvviso mi assale un dubbio e resto quindi in penombra all'angolo della strada a riflettere...
E se non volesse vedermi?
Oh ma andiamo mi ricordo come mi guardava la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati...
Decido di prendere coraggio e procedere
Mi avvicinai ai vetri della biblioteca.
La vedo è seduta sempre dietro il solito bancone
Entro
Noto che avverte il rumore della porta e si sistema
Mi vede
Credo sia contenta
Decido di avvicinarmi e in poco tempo lei si trova davanti a me
La osservo senza dire una parola
È magnifica
Poi decido di baciarla
Non riuscivo a resistere alla vista di quelle labbra morbide e rosa
È stato un bacio dolce, lo desideravo da tempo
Capisco che una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo...
Ci siamo avvicinati ad uno scaffale di libri, nascosti dagli sguardi indiscreti
Ci allontanammo solo per riprendere fiato
La guardai ancora, mi sorrise
Feci lo stesso
E ricominciammo a baciarci
Dopo aver terminato sentì un sussurro live e dolce
Stava parlando e affannando allo stesso tempo
<< Cosa? >>
<< Jamie, il mio nome è Jamie Gibbs>>
Oh il suo nome, me ne ero scordato
<>
Restammo in silenzio a lungo poi pensai di aver agito troppo in fretta, non avrei dovuto baciarla così...
Stavo per andarmene quando senti una stretta al braccio, mi voltai e capì che era Jamie
<< Non andare>>
Me lo chiedeva come l'espressione più dolce sul suo viso
Ho annuito lentamente con la testa
Jamie si avvicinò allora al bancone prese le sue cose e tese il braccio verso il mio come per incitarmi a stringerle la mano
Uscimmo dalla biblioteca
Spense le luci e la chiuse, poi si avvicinò a me con una bicicletta
<< Dai portala...ti dirò io dove andare>>
Ero titubante, ma decisi di accontentarla
Salimmo sulla bici
Sento le sue mani stringermi il busto
La guardo e poi mi giro verso la strada
Pronto ad andare ovunque lei voglia...
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Jamie Gibbs
Ero sulla mia bicicletta mentre stringevo il suo busto tonico
Chi l'avrebbe mai detto
Il vento mi sfiora i capelli
Non so perché ma ho voglia di ridere
Gli ho chiesto di andare fuori città, conosco un posticino molto tranquillo
Mi ci sono rifuggiata in diverse occasioni in particolar modo quando sono in agitazione
La vista di quel cielo stellato su di me mi rilassa
Non dista molto dalla biblioteca
Credo sia un ottimo posto per fare conoscenza e rompere il ghiaccio
Una volta arrivati lasciai la bicicletta ai piedi della collina e iniziai e corsi verso la cima
La vista era mozzafiato
Osservare la città che dorme è uno spettacolo unico
Mi giro a guardare Gregory
Gli faccio cenno di stendersi sull'erba accanto a me
Ora stiamo osservando entrambi il cielo stellato
Mi prende la mano
<< È bellissima...>>
<< Oh lo so è uno spettacolo incredibile.
Il colore scuro della notte è uno sfondo fantastico per quelle piccole lucine bianche>>
<< Senz'altro, ma io mi riferivo a te>>
Rafforzò la presa sulla mia mano
Anche adesso sono arrossita solo che fortunatamente non si notava...
<< Dovremmo uscire più spesso>>
Annuì con la testa
<< Facciamo così domani sei invitato a casa mia se vuoi porta anche i tuoi amici sarei molto contenta>>
<< Certo>>
Ero entusiasta
<>
Mi misi a ridere
<>
Ci conosciamo appena
Lo vidi improvvisamente titubante come sei gli fosse venuto in mente uno strato pensiero
<>
Volevo essere sincera con lui
<
Si chiamava Damon pensavo fosse una storia seria, ma invece sono stata liquidata come tutte le altre.
Mi ha tradito. Non voglio parlare di me però...dimmi tu...tu hai mai avuto una ragazza...>>
Non sapevo perché ma ero leggermente ansiosa della risposta avrei avuto paura di sentirmi gelosa
<< In realtà no>>
Ero alquanto sorpresa e allo stesso tempo sollevata
Trascorremmo dell'altro tempo a parlare del più e del meno
Poi mi sono accorta che ci siamo addormentati
E non in una posizione qualunque
Abbracciati...
Ero stretta tra le sue braccia
Non potevo essere più che contenta
Guardai il mio orologio erano le 5:30
È la prima sera che trascorro fuori casa
Sveglio Gregory
<< Hey, buongiorno...
Credo sia ora di tornare a casa>>
Con il volto ancora assonnato si sveglia
Mi dà il buongiorno baciandomi sulla guancia
Dopo esserci risistemati leggermente prendiamo di nuovo la bici per tornare in città
Accompagnati dalla crescente luce del sole all'alba...
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Gregory Mendoza
Gli ultimi giorni li ho trascorsi in compagnia di Jamie, la sua amica Beatrice e Charlie
Per la prima volta dopo molto tempo mi sentivo diverso
Qualcosa mi diceva che le cose stavano per cambiare e in meglio
L'unica cosa che mi pesa è il fatto che non abbia parlato a Jamie del mio "lavoro"
Ho paura di perderla ed tutto ciò che mi resta
Da quando la conosco e orma ben 2 mesi, credo di essere diventato anche molto più sentimentale
Ultimamente stiamo trascorrendo tutto il nostro tempo libero insieme
Jamie è riuscita a cambiare orari a lavoro così che la sera possiamo stare a casa mia o il più delle volte nella sua...
Pochi giorni fa sono andato a casa sua e per la prima volta abbiamo fatto il bagno insieme
Eravamo tutti e due nella stessa vasca
Il suo piccolo corpo tra le mie grandi braccia mi rilassava e per un po'è come se tutte le responsabilità sulle mie spalle si fossero eliminate
Non avevamo mai fatto l'amore...
Io ero pronto, ma volevo dare a lei il tempo giusto per sentirsi a suo agio non l'avrei forzata
Ora invece son qui in compagnia di Douglas e Mark che ripenso ai bei momenti passati insieme a lei...
Non mi faccio ne vedere né sentire da giorni
Ho detto a Jamie di aver avuto dei contrattempi a lavoro e sarei dovuto partire
La verità è che dopo aver svolto i nostri lavoretti restiamo alla larga dalla città per un paio di giorni in modo tale che se le cose vadano a rotoli dando un vantaggio alla Polizia
Penso ancora a lei...
Al dolce profumo dei suoi capelli
Quel profumo mi inebria
Pensavo anche che tra un paio di giorni l'estate finirà e darà il posto all'autunno
Una stagione che in un certo senso mi rappresenta
Sono freddo
Vado via e torno proprio come le foglie colorate che cadono dagli alberi
Secondo alcuni l'autunno è una stagione sleale...
Ed è proprio sleale il rapporto che ho con Jamie
Ho deciso che non appena tornerò a casa le dirò tutto...
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Jamie Gibbs
Non capisco
È scomparso da giorni
Lo chiamo, ma non risponde
Lo messaggio e non risponde
Non credo ci siamo lasciati
Dal modo in cui mi ha rivelato che mi amava nel parco e difficile pensare una cosa del genere
Inoltre più che arrabbiata sono molto preoccupata
Ha detto che andava via per lavoro
Non so nemmeno che lavora fa
E se gli fosse successo qualcosa?
Sono seduta da sola nel mio letto
Mi devo calmare così traggo un profondo respiro e mi stendo sui cuscini
L'ultima volta che ho visto Gregory fuori splendeva il sole
Ora invece sono chiusa nel mio appartamento , stesa sul letto a guardare come la prima piaggio autunnale bagna i vetri della finestra nella mia stanza
Sono preoccupata...
Conosco Gregory da quasi 2 mesi ormai è se c'è una cosa che ho capito di lui è che e molto imprevedibile
Ma in fondo è una caratteristica di lui che preferisco...
Ripenso ad alcuni dei nostri momento trascorsi insieme...
Uno dei miei preferiti è stato quando abbiamo cucinato, o quasi, una torta ai lamponi
Abbiamo impiegato meno tempo a mangiarla che a pulire il disastro che c'era in cucina e nei nostri capelli
Guardavo il soffitto
Poi mi venne un idea
E se chiamassi Charlie?
Certo dovevo pensarci prima
Composi velocemente il numero...
Aspettai un paio di minuti e poi...
<< Pronto, sono Charlie>>
<< Oh ciao Charlie, sono Jamie non volevo disturbarti, ma per caso sai dove si è cacciato Gregory??>>
Charlie tardava a darmi una risposta anzi stava cercando di guadagnare tempo come se si dovesse inventare una scusa
Strano
<< No, non ho la minima idea di dove possa essere e ora scusa, ma devo proprio andare>>
Tutto ciò che sentì dopo fu il rumore del telefono attaccato
Pensai un po' tra me e me e infine arrivai alla conclusione che...
Se Gregory non fosse tornato a casa entro 3 giorni sarei andata personalmente a cercarlo
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Gregory Mendoza
Erano giorni che non dormivo su un comodo letto e per lo più erano giorni che non sentivo Jamie
Questa storia deve finire
Devo parlarle al più presto...anche se il rischio maggiore sarebbe perderla
Voglio essere onesto con lei
Sono stato via per una settimana e proprio oggi stavo tornando a casa
Mi dispiace per Jamie...
Sono sicuro che sarà stata in pensiero per me da quando sono andato via
Ora cammino per le strade bagnate di Manhattan
Mi stringo al petto il cappotto mentre accelero il passo
Decido di fumare una sigaretta a volte farlo mi rilassa
Le strade erano quasi deserte così guardai l'orologio
Segnava le 20:30
Era presto
Abitavo in periferia in un grande palazzo, abusivo
Non tutte le persone che vi risiedevano erano però ospitali...
Alcuni erano ricercati dalla polizia altri invece spacciatori di droga
Personalmente sono stato molto fortunato
Quando venni ad abitare qui a circa 15 anni ero solo
Fu grazie a una donna che conosceva, questo posto meglio di me, che riuscì a stabilirmi
Le devo tutto
Si chiama Esther Gardner
Quando non so dove andare mi rifugio proprio da lei...
E come una mamma per me
Mi ha cresciuto come uno dei suoi sette figli
Abbandonai i miei pensieri per trovare le chiavi e salire a casa
Abitavo al quinto piano
E per giunta in un palazzo senza ascensore
Entro nel grande atrio e trovo dei ragazzi intenti a giocare
Sono Silvan e Norman i figli più piccoli di Esther
Mi corrono in contro e li prendo in braccio
<< Hey piano mi farete male così>>
Silvan allora mi guarda e dice
<>
Li poso per terra così possono giocare di nuovo
E proprio mentre stavo salendo le scale
Norman grida il mio nome voleva dirmi qualcos'altro...
<>
Ringraziai il ragazzino e iniziai a salire le scale
Ero come dire scettico nessuno era mai venuto a cercarmi
Spero non mi sia messo in qualche guaio
Mi fermai al secondo piano perché seduta sui gradini notai una figura a me familiare avvolta
In un grande cappotto con una pelliccia sul cappuccio
Alla sua destra vidi Esther che aveva la porta aperta e aspettava sull'uscio
Appena mi vide non era contenta anzi mi guardava con un sopracciglio alzato
Poi la figura sulle scale si alzò e si girò verso di me
Jamie...
Non ci posso credere era venuta a cercarmi
Ecco di cosa doveva parlarmi Esther
Iniziai a correre verso Jamie e quando i nostri corpi si scontrano iniziammo a baciarci e abbracciarci
Mi era mancanta...fin troppo
Dalla porta avvertimmo delle piccole voci che gridavano Awww
Ci girammo verso l'abitazione e notammo che i figli di Esther avevano visto tutta la scena
Li guardiamo e ridemmo rumorosamente
Lasciai per un momento Jamie e mi avvicinai ad Esther
Le sussurrai all orecchio che avevo l'urgenza di parlarle e subito
Aveva il dono di capire quando una situazione era davvero di fondamentale importanza così chiese la cortesia a Jamie di guardarle i bambini mentre io e lei ci allontanammo mettendoci in disparte
<> mi disse Esther
<< Ci ho pensato a fondo Esther e credo che lascerò anche l l'organizzazione>>
Esther mi guardò esterrefatta sapevo che un idea del genere era pericolosa, ma io non volevo metter in mezzo anche Jamie
<
Quella ragazza ti vuole bene non fartela sfuggire>>
Mi accarezzò la guancia e tornammo verso la casa
Vidi Jamie giocare con Alice e Jason
Sembrava perfetta, sarebbe stata un ottima madre
Ma non sapevo se io sarei stato in ottimo padre
<< Dai andate ora, Gregory credo che tu debba portare questa ragazza al caldo della tua casa non trovi?>>
<< Certo Esther>>
La salutammo e ci avviciniamo al mio appartamento
Continuai a baciare Jamie sotto la orecchio poi le sussurrai
<>
Le guardai il viso
Sembrava una bambina appena rimproverata
Ma non era arrabbiata
<
Non ti sentivo da giorni ed ero in pensiero.
Mi sa che io e te dobbiamo parlare e a partire da te>>
Non aveva tutti i torti, ma di sicuro avevamo tutto la notte davanti a noi
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Jamie Gibbs
Entrai nell'appartamento di Gregory
Non era la prima volta che ci andavo
Era uno spazio angusto che prevedeva solo tre camere
All ingresso si trovava il suo letto risvolto verso la parete
al centro della stanza invece era posizionata una piccola poltroncina e sotto di essa c'era un tappeto
La televisione era invece appoggiata su di un piccolo tavolino in legno rosso e infine di fronte ad essa era presente una grande finestraa che illuminava tutta l'area
Il bagno si trovava esattamente di fronte al letto mentre la cucina era la stanza adiacente
Presentava un piccolo tavolo massimo per due persone e dei mobili
La credenza per i piatti, un forno e i fornelli per cucinare
Certo l'ambiente non era il massimo del confort, ma a me andava bene così
Qualcosa mi diceva che Gregory non si trovava in ottime condizioni lavorative e non solo
Che stupida avrei dovuto capirlo prima
Si erano fatte le 21 quindi avevamo deciso di organizzare una cenetta
Sento Gregory che grida dall'altra stanza
<< Cosa ti andrebbe di mangiare abbiamo tonno in scatola, pomodori, mais e un po' di pane...>>
Rido
<> mi dice
Mi avvicino a lui e iniziai ad aprire il frigo
<>
<>
Sa sempre come scherzare
Mentre lui prepara la tavola io metto i pomodorini su del pane insieme al mais e apro le scatolette di tonno
<< Et voilà, la cena è servita>>
<< Se questa è la cena di un ristorante a 5 stelle allora non so proprio quanto mi verrà a costare>>
Rido ancora più rumorosamente di prima
Iniziamo a mangiare e gli raccontai brevemente la mia settimana
Poi calò il silenzio
<< Sai mi sei mancato.
In questi giorni ci ho pensato e credo di essere arrivata alla conclusione che ti voglio.>>
Gregory non era molto convinto
<< Sei sicura di ciò che dici, beh sai per te sarebbe....>>
Lo zittì immediatamente
<>
Ero molto seria
Ci alziamo entrambi da tavola lasciando li i piatti pieni di cibo e ci avviciniamo al suo letto
<>
Annuì lentamente con la testa
Due secondi dopo mi sono ritrovata le sue labbra sulle mie e le sue mani che mi toglievano la maglietta
Il mio corpo ebbe improvvisamente una scarica di adrenalina non riuscivo più a fermarmi
Di una cosa ne ero certa sarebbe stato entusiasmante...
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Gregory Mendoza
Sembra strano come a volte accadano certe cose
Non mi sarei mai aspettato di trovarmi al più presto disteso nel mio letto, stringendo forte al mio nudo corpo la mia ragazza...
Entrambi abbiamo la coperta sulle le nostre gambe
È stato fantastico non ho mai provato tante emozioni quante ora che ho fatto l'amore
La finestra aperta lascia entrare nella stanza non solo la pallida luce della luna, ma anche la tipica brezza autunnale...
Vorrei restare così per sempre
Jamie ha la testa appoggiata sul mio petto e i suoi ricci capelli si diramano su di esso
Sta dormendo
Non vorrei svegliarla ma prima o poi dovrò farlo dobbiamo parlare
Sul comodino accanto al letto vedo il pacchetto di sigarette, ne prendo una...
Dannazione dovrei smettere di farlo
Intento a fumare sento Jamie che si sta spostando, si sarà svegliata...
<> le dico con una voce rauca
Si gira e inizia ad abbracciami il torace mentre io le solletico la spalla
Non voglio rovinare questo momento
<> le dico
<>
Incredibile si era già dimenticata eppure era stata lei a dirmelo
<>
Butto la sigaretta ormai finita e continuo ad abbracciarla
<>
Si stiracchia e si gira a guardarmi
<
Che lavoro fai?>>
Ero titubante, ma dovevo rispondere
<< Beh sai è difficile da spiegare...ma mi devi solo promettere che qualunque cosa io ti dica il nostro rapporto non cambi>>
Bene
Ho iniziato proprio con il piede sbagliato
Aveva uno sguardo interrogativo sul volto
La stringevo ancora a me, forse più forte di prima come se sapevo che stesse per scappare
<>
Lo dissi tutto d'un fiato, come se dovevo liberarmi di un macigno
Sentì il suo corpo irrigidirsi sotto la mia presa
Ho pensato ecco adesso si alza e andrà via...
Aspettai pochi secondi poi si girò verso di me
Mi guardò negli occhi
Mi mise una mano sulla guancia
E mi baciò
Non me l'aspettavo
Pensavo si sarebbe arrabbiata
Poi iniziò a parlare
<< Avrei dovuto capirlo da sola...>> Rise piano
<< Ma vedi ti sembrerà strano io...io non ti lascerò.
Non ho paura di quello che fai o di quello che sei...
"Quando si ama, si ama tutta la persona così com'è, e non come si vuole che sia"
La lessi anni fa in un libro e credo che rappresenti esattamente me e te>>
Ero alquanto sorpreso da quella risposta così perfettamente organizzata e pronunciata in modo pacato proprio come Jamie.
<< Credo però che smetterò di presentarmi ai loro stupidi incontri e stare ai loro stupidi giochi... semplicemente non voglio che tu sia coinvolta in tutto ciò>>
<< Sono contenta che tu voglia lasciare tutto, ma non credi sia rischioso?>>
Non aveva tutti i torti, ma se non lo facevo ora sarei stato costretto ad avere contatti con loro tutta la vita
<< Non preoccuparti so quel che faccio...>>
Si mise con la testa sotto il mio corpo e mi abbracciò di nuovo
<>
<>
Interruppi la sua frase
<
Ogni giorno una cosa nuova>>
Vidi l'entusiasmo crescere sempre di più sul suo viso
<>
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Jamie Gibbs
Era mattina
E anche molto tardi, per esattezza le 10
Gregory dorme ancora
Ieri sera quando mi ha rivelato il suo lavoro ne ero rimasta piuttosto come dire... sconcertata
Ma non posso dirgli di no
Non posso lasciarlo
Ad alcuni di noi il passato gli si ritorce contro e beh Gregory è proprio uno di quelli
Nessuno si vorrebbe trovare nella sua situazione
Ma io devo stargli vicino
Mi alzo dal letto e prendo un maglione dalla armadio
Mi andava decisamente grande, ma mi teneva al caldo
Preparo una "colazione"
Sulla tavola ci sono ancora i piatti con gli avanzi della sera precedente
Guardandoli mi venne da ridere
Decisi di non accendere la radio sul ripiano in cucina per non disturbare Gregory
Credo sia molto stanco
Apro la credenza e l'unica cosa che trovo è un pacco di biscotti
Beh.. sempre meglio di niente
Prendo un piatto e ci mettiamo i biscotti
Fortunatamente all'interno di un recipiente vedo anche delle arance, forse riesco a fare un aranciata...
Dopo aver preparato tutto l'occorrente mi metto a sedere dietro al tavolo ho deciso che stilerò una lista di 10 cose da fare in questa settimana di vacanza con il mio ragazzo
Vediamo un po'...
Non ho nulla in mente....
Ah ci sono...
Lista delle cose da fare
1. Sconfiggere la nostra più grande paura
2. Cantare nel karaoke
3. Uscire con persone che non conosciamo tutta la sera
4. Andare in un drive in
5. Farmi truccare da lui
6. Comprare un completo l'uno per l'altro
7. Creare un ritratto a vicenda
8. Ubriacarsi
9. Visitare Time Square
10. Fare un viaggio senza aver programmato nulla
Non era il massimo ma sembrava divertente
Mi alzo per posare il piatto e il bicchiere nel lavatoio quando all'improvviso due braccia mi circondano la vita
Ah sì è svegliato finalmente
<>
Preparai la colazione anche a lui e tornai a sedere
<< Allora cosa stavi facendo tutta sola?>> mi chiese
<>
Era incuriosito
Bene
Gli diedi la lista e iniziò a leggerla in silenzio
<< Sai non sembra male, non ho mai fatto una cosa del genere credo sarà divertente.
Se vuoi possiamo iniziare già da oggi>>
Ero incredula
Non credevo avesse accettato e tra l'altro iniziato oggi stesso
Gli misi le mani intorno al collo e iniziai a baciarlo
Tutto ciò che so è che ci siamo ritrovati nuovamente insieme nel letto...
Ci siamo alzati, di nuovo, intorno alle 14 e chiamai Kristen per dirle che per mi prendevo una settimana di ferie
Non era arrabbiata anzi
Sapeva della mia relazione e di certo non avrebbe impedito al lavoro di ostacolarmi
Era così cara
Abbandonai i miei pensieri e mi avvicinai nuovamente a Gregory
<>
<< Possiamo optare per il numero 6, senza un completo non possiamo realizzare molti altri numeri della lista >>
Mi diede uno sguardo malizioso e poi mi disse
<>
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Gregory Mendoza
Mi trovo al Jersey Garden con Jamie
Dista circa mezz'ora da Manhattan
Ci sono arrivato con la mia moto .
Era da tempo che non la prendevo
<< Allora abbiamo circa due ore di tempo per trovare un abito l'uno per l'altro...capito?>> Mi ha detto Jamie
Credevo fosse facile e invece ho l'imbarazzo della scelta
Non so cosa prenderle, sembra che qualsiasi vestito non sia adatto a lei
A volte mi sembra di non conoscerla, di non sapere nulla di lei
Forse è vero
Decido di non pensarci e mi faccio un altro giretto forse questo sarà quello fortunato...
Sono sicuro che lei abbia già trovato qualcosa
Certe volte è proprio sorprendente
Cammino speditamente quando mi fermo davanti una vetrina e noto un abito particolare
Era un vestito lungo colore vino
Presenta una gonna gonfia
La parte superiore ha le maniche lunghe e una scollatura a V sul petto
Sembrava perfetto per una come lei
Era elegante, ma allo stesso tempo semplice
Lei...
Lo vado a comprare e una volta fatto sono ad aspettarla all'ingresso
Non pensavo sarei arrivato prima di lei
Poi la vedo farsi largo tra la folla con un sorriso smagliante sul volto come se avesse vinto una gara
<> mi dice
<>
<< Nulla solo sei qui prima di me>>
La guardo e poi inizio a ridere
<>
<< Lo vedrai solo se oggi realizzeremo anche il punto 9 della lista>>
<< Ovvero?>>
<>
<< Ma certo come ho potuto dimenticarlo, beh mia signora bisogna andarsi a preparare.
Stasera avrai l'appuntamento migliore della tua vita...>>
Le porgo il braccio e usciamo dal centro commerciale per ritornare vicino la motocicletta
Meno uno
̶6̶.̶ ̶C̶o̶m̶p̶r̶a̶r̶e̶ ̶u̶n̶ ̶c̶o̶m̶p̶l̶e̶t̶o̶ ̶l̶'̶u̶n̶o̶ ̶p̶e̶r̶ ̶l̶'̶a̶l̶t̶r̶o̶
Per il momento siamo nel suo appartamento
Ha voluto venire qui perché ha più cose per prepararsi
Apre la porta di casa e posa le buste con i vestiti e accessori vari sul letto
Si avvicina a me
<< Allora sono già le 19:15, se vogliamo uscire devo darti il tuo vestito...ti prego però di non aprirlo qui.
Va a farti una doccia poi ti vesti nella stanza degli ospiti
Io farò lo stesso e quando siamo pronti ci incontriamo...ok?>>
<>
Mi consegnò due buste
Presi l'occorrente e andai in bagno
Mi feci una doccia veloce
E andai a vestirmi
La stanza degli ospiti si trovava in fondo al corridoio del piano inferiore
Mentre sia in bagno ché la stanza di Jamie si trovano al piano superiore
Apro la busta e trovo uno scatolo che contiene l'abito
All interno si trova un completo blu con tanto di camicia abbinata
Nell'altra busta invece ho trovato due pacchi:
In uno c'erano delle scarpe marroni lucide
Nell'altro un cappotto blu autunnale
Accidenti deve aver speso una fortuna
E ha pensato veramente a tutto...
Mi guardo allo specchio ormai pronto prendo le ultime cose, sono sicuro che Jamie non sia ancora pronta
Proprio mentre stavo per uscire dalla stanza il mio telefono vibra...
Sono Douglas e Mark
Merda
Dovevano chiamare proprio ora?
Mi faccio forza però e decido di non rispondere
Che vadano al diavolo
Mi siedo sul divano e aspetto Jamie
Chissà quanto tempo ci vorrà ancora...
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
Jamie Gibbs
Sono in camera mia intenta a prepararmi
Ho visto il vestito che Gregory mi ha regalato
È stupendo
L'ho indossato
E ora sono seduta davanti allo specchio
Dovevo truccarmi
Ad un tratto mi fermo e guardo il riflesso della mia immagine
Sembra ieri che ci siamo incontrati
Come ho fatto ad ottenere tutto ciò?
Devo dire tutto quello che mi è successo a Bea sarà in pensiero non la chiamo o scrivo da giorni
Decido di inviarle un SMS:
Hey
Oh finalmente sono giorni che provo a rintracciarti.
Dove sei sparita?
Beh, sono stata a casa di Greg e... Abbiamo parlato e poi...😏
Va bene, va bene ho capito, ma dimmi sei ancora da lui?
I
no in realtà lui è da me... dobbiamo uscire mi porta a Time Square 🙃
Davvero!? Beh fortunata tu.
La prossima volta invitate anche me🤣
Ora va...😝😝
Ok ciaoooo 😉
Poso il cellulare
Penso ancora un po'è alla fine arrivo alla conclusione che questo è il nostro primo appuntamento ufficiale
Do' un occhiata alla sveglia sul comò
Segna le 21
Merda sono in ritardo...
Prendo la borsetta poggiata sul letto e spengo la luce in camera
Con un leggero movimento apro la porta
non volevo che Gregory mi sentisse
Volevo sorprenderlo
Richiudo la porta e mi avvicino alle scale
Era seduto sul divano con il completo che gli ho regalato
È fantastico
Proprio quando sto per mettere il piede sul primo gradino faccio un leggero colpo di tosse in modo tale che Gregory si voltasse a guardarmi
Fortunatamente ha percepito il segnale
Quando mi ha vista è rimasto con la bocca spalancata...
<>
Gli presi la mano e chiusi la porta di casa
̶9̶.̶ ̶V̶i̶s̶i̶t̶a̶r̶e̶ ̶T̶i̶m̶e̶ ̶S̶q̶u̶a̶r̶e̶
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Gregory Mendoza
Diciamo solo che quello di ieri è stato il miglior inizio settimana di tutta la mia vita
Non avevo mai visitato Time Square
E andarci con Jamie è stato al dir quanto spettacolare
Siamo andati a cena in un prestigioso ristorante
Era qualche settimana che mettevo da parte dei soldi per farle un regalo e finalmente ci sono riuscito
Seppur tardi tornati a casa non eravamo affatto stanchi
Anzi è stata proprio Jamie a convincermi di guardare un film
Questo è un altro aspetto che adoro di lei
È sempre allegra, vivace
Non l'ho mai vista triste
Jamie ritorna da me con un mucchio di vecchi DVD in mano
<>
C'erano titoli di tutti i tipi
- Ghostbusters
- Avengers
-Forrest Gump
- Rain Man
- Il laureato
- L'Atalante
- Bill Eliot
Scelgo Bill Eliot
Sembrava un ottimo film
<< Vuoi che preparo pop corn o prenda le patatine? Ah se vuoi la birra è in frigo>>
Inserisco il DVD nel lettore
Prendo le birre
Le apro
E le poggiò sul tavolino davanti al divano
Ci sentiamo entrambi sul sofà intenti a guardare il film
Il mio braccio si trova attorno al suo collo
Improvvisamente però mi sento gli occhi pesanti
Ciò che vedo dopo e solo il buio
Mi risveglio sussultando
Lentamente mi ricordo dove mi trovo e cosa sto facendo
Guardo lo schermo del televisore
Ottimo il film era finito
Mi giro a guardare Jamie e noto che si era addormentata sulla mia spalla
Era stupenda
I capelli le si erano ormai rovinati e piccoli riccioli le uscivano dalla capigliatura
Spengo la TV
Prendo Jamie in braccio e saliamo al piano di sopra
Fortunatamente aveva già indosso degli abiti per la casa
Io invece sono andato in bagno e mi sono dato una rinfrescata
Da quando conosco Jamie ci siamo visti per molto tempo cosi abbiamo pensato che alcune delle mie cose potessero stare a casa sua
Una di queste era per fortuna il mio spazzolino
Mi metto i pantaloni della tuta
E vado a letto
Prima però decido di aprire la finestra
Una volta nel letto ceco di dormire, ma qualche pensiero mi annebbia la mente
È strano che Douglas e Mark non si siano fatti già sentire
Ho il timore che che stiano progettando nulla di buono...
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Jamie Gibbs
Credo che questa sia stata la migliore settimana della mia vita
Abbiamo completato quasi ogni punto della lista:
Martedì: siamo andati al luna park. Abbiamo scoperto di avere una paura in comune ovvero l'altezza così abbiamo deciso di provare la giostra più alta di tutte
Siamo andati poi al bar e abbiamo provato il karaoke devo dire che io canto niente male, mentre Gregory... avrei da ridire
Mercoledì: abbiamo deciso di uscire con persone che non conosciamo tutta la sera
Ho prenotato in un piccolo ristorante dove si potevano organizzare degli incontri al buio... Devo ammettere che non ripeterei mai un esperienza del genere.
Vedere Gregory con un'altra persona mi ha infastidito e molto, per non parlare di lui poi...
Il tipo con cui sono uscita ci ha provato fin troppo al punto che la gelosia di Greg è aumentata talmente tanto che mi ha portata via...
Siamo andati in un bar e abbiamo deciso di ubriacarci per concludere la serata...
Oh mio Dio non so nemmeno come ci siamo tornati a casa...
Giovedì: pioveva così abbiamo deciso di provare a creare un ritratto e di farmi truccare da lui...
Un disastro...
Il quadro è venuto abbastanza bene abbiamo deciso che se andremo a vivere insieme lo appenderemo nel salone
Quando ha finito di truccarmi invece...non sembravo più io, ma Ursula della Sirenetta
Inutile dire che non ho mai riso così tanto nella mia vita come in quel giorno
Venerdì: purtroppo sono dovuta ritornare in libreria e Gregory è venuto con me
Sabato: mi ha invece portato in un drive in non molto distante da casa
Siamo stati molto fortunati il film che proiettavano era Grease
È stato una serata fantastica
Oggi, che è Domenica.
Gregory viene a dormire da me e abbiamo deciso di discutere del punto 10 della lista: il viaggio
Non è ancora arrivato perché ha detto che doveva risolvere prima una cosa
Sono eccitata sinceramente nel viaggiare senza una meta precisa...
In questo mi trovo in cucina, preparo le ultime cose per la cena
La tavola è pronta e il cibo pure
Finalmente sento il campanello suonare
È arrivato
<< Un momento>> grido...
Con il grembiule ancora avvolto attorno alla vita mi dirigo verso la porta
La apro
Neanche il tempo di entrare che Gregory si proietta verso le mie labbra
Qualcosa non va ho pensato
Lo invito ad entrare e posare le sue cose dove vuole
Speriamo sia tutto okay...
E come se lo vedessi distante, turbato.
Neanche quando mi ha parlato del suo lavoro si è comportato così...
Non era mai capitato prima...
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Capitolo 21 *** Capitolo 20 ***
Gregory Mendoza
Sono seduto nello studio di Michael
Era il capo della nostra organizzazione criminale
Era strano infatti che Mark e Douglas non si fossero fatti vivi nelle ultime settimane
Odio trovarmi in questo studio
Seduto su questa sedia mi sento impotente
Irrilevante
Difronte a me sedeva Michael in persona
La stanza era chiusa.
Ci trovavamo al buio fatta eccezione per una lampada che si trovava sulla sua scrivania
Nell'area era presente un forte odore di tabacco...
Irritante
<> Iniziò a interrogarmi
<< Non ne ho la minima idea signore>>
Alla mia frase Michael fece un leggero ghigno con le labbra
<>
Getto sulla scrivania una busta è la illuminò con la sua lampada....
Mi avvicinai e decisi di aprila
Dalla busta bianca uscirono numerose foto, scattante a distanza, di me, ma soprattutto di Jamie e del palazzo dove abitava...
Non ci posso credere che quel figlio di puttana abbia fatto una cosa del genere
<< Sai è proprio una bellissima ragazza...>> Continuò a spiegarmi Michael
<>
Ero sconvolto
Aveva in mente di uccidere Jamie
Tutto ciò che feci dopo è stato portare con me le foto e uscire da quella dannata stanza
Cazzo
Non ci avevo pensato.
Questa storia non sarebbe mai dovuta nascere
Senza mezzi termini decisi che quella sera avrei lasciato Jamie...
Era difficile farlo
Ma era per il suo bene
Arrivai a casa sua avevamo deciso di parlare del viaggio e di quando avremo potuto organizzarlo
Mi presentai da lei con un mazzo di camelie comprate sulla strada di ritorno
Diciamo che, come al solito, ho trascorso con Jamie una serata fantastica
Non avrei mai voluto rovinare un momento del genere
Abbiamo fatto l'amore con una particolare intensità mai utilizzata prima
Era molto tardi
Jamie dormiva distesa accanto a me già da un bel po'
Io fumavo
E come al solito...
La osservavo in silenzio contemplandone i lineamenti e la bellezza
Sarebbe stata l'ultima volta...
Mi ero ripromesso che prima dell'alba
Avrei lasciato la casa
Senza una spiegazione
Proprio come voleva che facessi Michael
Scesi molto lentamente del letto aggiustai le coperte sul corpo nudo della mia ragazza
Spero non si svegli
Presi i miei vestiti
E prima di scendere ebbi l'idea di lasciarle un biglietto sul tavolo della sua stanza
Mi avvicinai al suo volto e la baciai
Forse per un ultima volta
Qualcosa di caldo mi scendeva sulla guancia e arrivò su quello di Jamie
Piangevo
Merda
Non mi era mai successo prima di provare dei sentimenti così per una persona
Jamie non se lo meritava
Io non me la meritavo
Aprì piano la porta della stanza scesi le scale e arrivai vicino la porta di ingresso
Aprì anche quella
Prima di uscire però diedi uno sguardo alle mie spalle
Spero non si dimentichi di me, infondo vado via per il suo bene anche se lei non potrà mai saperlo
Chiudo la porta
Cammino e mi perdo nel blu avvolgente della notte
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 ***
Jamie Gibbs
Mi sono svegliata nel mio letto più rilassata che mai
Non dormivo così da tempo
Ero felice
Mi rotolai leggermente sotto le coperte e mi ricordai di essere nuda
Mi sono anche improvvisamente ricordata degli avvenimenti della sera precedente
È stato fantastico
Così intenso
Apro lentamente gli occhi e mi accorgo che la stanza è illuminata dai pochi raggi solari che passavano tra le fessure della persiana
Feci scivolare il braccio lungo il lato di Gregory
Ma dov'è?
Il posto non solo è vuoto ma anche freddo, come se fosse stato lasciato molto tempo fa'...
Alzo leggermente il busto dal materasso e mi appoggio sui gomiti
Osservo la stanza come se dovessi perlustrare attentamente l'area perché sono alla ricerca di qualcosa
Forse starà preparando la colazione
Guardo la sveglia sul comó
Segnava le 10
Strano...
Prendo la mia vestaglia e decido di scendere al primo piano
Proprio mentre stavo aprendo la porta
Noto sul tavolino un foglio...
Era piegato su se stesso lo prendo e lo apro
Era la calligrafia di Gregory...
Io penso già a quel tempo
quando la gioventù sarà un ricordo
e le fiamme e le scintille della passione saranno sotto la cenere
e i miei occhi, il mio cuore, la mia mente, i miei sensi ormai appannati
reagiranno a tutto teneramente
tu
ci pensi, amore?
Era la poesia preferita di mia madre.
Sai non so come spiegartelo... è complicato... molto
Non volevo deluderti, ma è successo
Dovevamo saperlo sin dal principio che questa storia non avrebbe avuto successo
Non ti merito e tu non ti meriti un uomo come me...ti meriti solo il meglio...
Ho deciso di andarmene senza dirti nulla per non farti soffrire ancora di più...
Lo sai che non sono bravo con le parole...e questa coma mi strazia molto, ma credo che non dovremmo vederci mai più...
Credo che questo sia un addio... dobbiamo lasciarci per sempre...
Fatti una nuova vita, magari anche per me
Ti amerò per sempre
Tuo Gregory...
Le lacrime mi rigavano le guance...
No..no...nono
Continuavo a ripetermi
Per la rabbia e la disperazione strinzi il foglio fino a rovinarlo
Perché?
Come poteva farmi questo?
Piangevo per la situazione non credevo che Gregory fosse capace di una cosa simile...
Eppure qualcosa in me mi diceva che non sarebbe stato un atteggiamento adottato da Greg...
Al momento non ho pensato minimamente a lui
Ritornai sul letto
Faceva male anche essere stesa tra quelle coperte
È strano come una persona possa in così poco tempo farti sentire vivo e nell'altro farti disperare...
Piangevo fino ai singhiozzi
Perdonarlo non sarebbe stato difficile pens però...
Alla fine lo amavo ancora
Mi ha ferito si, ma una parte di me sapeva che era quello giusto
C'è qualcosa che non quadra però...
Sono sicura che non mi abbia tradito non lo avrebbe mai fatto
Decisi di abbandonare momentaneamente i miei pensieri...
Oggi non sarei uscita e non avrei parlato con nessuno...
Magari domani potrei passare da Beatrice, solo lei può aiutarmi...
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 ***
Gregory Mendoza
Mi sentivo una merda
Da quando ho lasciato Jamie mi sentivo perso...
E non oso immaginare come si senta lei
Prendo il telefono e noto le numerose chiamate perse
Alcune sono di Charlie... altre di Douglas e Mark non mi presentavo da loro da giorni, mentre altre sono proprio di Jamie
5 per l'esattezza...
Cazzo... vorrei rispondere
Sentire di nuovo il suono della sua voce
O la sua risata
Se voglio vederla ancora allora questo è ciò che devo fare
Non esco da una settimana...
Mi alzo per andare in bagno ma prima mi fermo ad osservarmi allo specchio
Non mi sono nemmeno accorto che mi è cresciuta un po' di barba...
Nah non ho nemmeno la voglia di rasarla...
Vivo come un eremita...
Poi improvvisamente bussarono alla porta
Mentre la raggiungevo mi accorsi che anche la casa era totalmente sotto sopra aveva bisogno di una ripulita
Ma non ero dell'umore adatto
<>
Ci mancava solo questa...
<>
È l'unica cosa che sono riuscito a dire
Non avrei dovuto trattarlo così...in fondo cercava solo di dare una mano...
<>
Era incazzato
E va bene
Aprì lentamente la porta e lo feci accomodare all'interno
Aveva sul volto un'espressione contrariata quasi disgustata
<< Perché?>>
<>
Chiesi
<>
<>
Erano troppe domande
<>
<< Non posso la metterei in pericolo...>>
Charlie mise il viso tra le mani poi improvvisamente mi disse...
<< Sai...credo che tu stia sprecando solo il tuo tempo qui ho...era meglio se non venivo...fanculo te e la tua vita, ma sappi che se oggi non uscirai da questo appartamento con me hai chiuso...>>
Ero interdetto questo non era il Charlie che conoscevo, ma aveva ragione
<>
Decidemmo prima di pulire la stanza
Poi mi andai a lavare e mi feci la barba...
Prima di uscire presi il pacchetto di sigarette e ne fumai una...
<>
<>
Mi fermai bruscamente...
<< Oh non se ne parla proprio...non posso ripresentarmi da lei così...>>
<>
Rassegnato annuì a Charlie
E iniziai a seguirlo nuovamente a passo svelto...
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 ***
Jamie Gibbs
Ho raccontato tutto a Beatrice
Ed era sconvolta
Purtroppo non era come me e non credeva nelle seconde occasioni
Eppure io dovevo parlare con Gregory
Non poteva finire così...
Chiesi anche a Charlie di aiutarmi
Non rispondeva nemmeno alle mie telefonate
Ero preoccupata
In questo momento mi trovo a casa di Beatrice e aspetto una chiamata da Charlie
Il telefono mi squilla...
<> Dico ansiosa
<>
Cazzo il lavoro
<>
Presi le mie cose e lascia di fretta l'appartamento senza spiegare nulla a Bea...
Arrivata in biblioteca c'era ancora Kristen, le speigai la situazione senza entrare nei dettagli così decise di fare lavorare me e si prese il resto della giornata libero...
Mi sistemo sedendomi dietro al bancone...
E aspetto...
Sono troppo ansiosa...
Ho deciso di alzarmi per camminare avanti e indietro nella stanza
Ninte
Non riuscivo a calmarmi
Allora mi sono seduta di nuovo e decisi di leggere
Ora mi sono calmata un po'...
Il tempo mi sono resa conto però che è passato piuttosto velocemente
Come per magia poi guardai fuori dalla vetrina
Non ci posso credere lui era dalla parte opposta della strada e guardava esattamente nella mia direzione
Proprio come la prima volta
Che coincidenza
Ebbi l'impulso di correre, di uscire e tornare da lui
Ma dove si era cacciato Charlie?
Pensai... dai entra che ti costa...
E invece l'unica cosa che fece fu girarsi e andare via
Non posso crederci...
Non so cosa fare
Sono soltanto interdetta
Sono stanca era un po'che non dormivo più di sei ore...
Decido allora di tornare a casa e riposarmi
Sono convinta che prima o poi io e Gregory dovremmo parlare...
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Gregory Mendoza
Ma cosa mi è preso...
Sono stato uno stupido...
Avevo visto Jamie una settimana fa'e non ho avuto il coraggio di andarle a parlare...
L'unica cosa che ho fatto è stata andare via...
Inutile dire che me ne pento...
Tornando a casa io e Charlie abbiamo ancora litigato
Sta andando tutto a rotoli
E non doveva finire così...
Sono seduto di nuovo sulla mia poltroncina a guardare la TV mentre bevo una birra sperando di buttare giù con essa anche la mia disperazione
Mi sento solo...
Ma che posso farci Mark e Douglas erano stati chiari...
<< Ti diamo due settimane di tempo per non avvicinarti più alla ragazza e solo allora sarai libero, ma fino a quel momento ti terremo in pugno>>
Il loro tono di voce aspro riecheggia ancora nella mia testa come se lo stessi riascoltando...
Non posso continuare a vivere così...
Deludendo anche molte persone
Esterh
Charlie
Jamie
Sono tutti dispiaciuti e delusi da me
Decido allora di prendere il mio telefono e chiamare Jamie
Vero potrebbe non risponde perché arrabbiata ma la conosco troppo bene...
E poi come si dice tentar non nuoce...
Sento poi la sua voce
Erano ben due settimane che non la sentivo se non di più
<> mi parla quasi sussurrando...
Ho aperto bocca ma non sono riuscito a parlare non sapevo che dirle...
Cazzo non ci avevo pensato...
Prima ancora di formulare una frase mi accorgo che Jamie ha in realtà già staccato il telefono
Ottimo credo che ormai ho ottenuto il premio d'oro per le figure di merda...
Lancio il cellulare sul letto e spengo la TV e resto solo nella stanza ascoltando solo il rumore della pioggia sui vetri della finestra...
Mi sono alzato dalla poltrona per andare a buttare la bottiglia ormai vuota quando improvvisamente sento una voce provenire dall'altra stanza...
<
Il suo odore...
I suoi abbracci...
Tutto...
Jamie sai però che ormai è finita non tornerà più indietro
Bea pensa qualsiasi cosa, ma io sono molto più fiduciosa di te.
Non conosci Gregory come l'ho conosciuto io...>>
Stava singhiozzando
Jamie non aveva chiuso la chiamata...
E io ho ascoltato tutto
Improvvisamente come se avessi appena ricevuto una scarica di adrenalina io mio corpo si rianima
Io mi rianimo
Già questa storia deve finire e sarò proprio io a mettere un punto a questa situazione...
Cosa ho combinato
Corro in bagno a lavarmi i denti
Prendo il cappotto e mi dirigo di corsa verso casa di Jamie
Devo spiegarle tutto
E fanculo Mark e Douglas
Sono ormai a metà strada che mi accorgo di non aver portato con me un ombrello
In poco tempo arrivo a casa di Jamie
Busso il campanello
E aspetto che la porta si apra...
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 ***
Jamie Gibbs
Da quando Gregory mi ha lasciato Bea è venuta a stare con me
Ed era presente anche quando lui mi ha chiamato
Sono andata a prendere il telefono e quando ho visto che era Greg non sapevo cosa fare...
Secondo Bea non avrei dovuto rispondere
Non c'è la facevo però avevo bisogno di una spiegazione
<> dico lentamente
Niente...
Non sento niente...
È uno scherzo pensai
Gettai il telefono sul letto e corsi tra le braccia di Beatrice
Singhiozzavo
Un paio di anni fa non mi sarei aspettata di fare una fine del genere...
Eppure eccomi qua a soffrire per una solita pena d'amore
<> mi sussurra all'orecchio Bea
<
Mi manca tutto di lui...
Il sorriso...
Il profumo...
Non so ancora il perché se ne sia dovuto andare così>>
Bea continuava ad accarezzarmi la testa
<< Allora non ti preoccupare...tu resta qua io vado di sotto a preparare del caffè...ok?>>
Mi sono limitata ad annuire
In questo momento ero da sola distesa nel mio letto con delle calde lacrime che mi rigavano le guance e guardo fuori dalla finestra il colore violaceo dei lampi che illuminavano la stanza...
Improvvisamente qualcuno bussa freneticamente il campanello della porta...
<> Grido a Bea
Mi precipito alla porta...
La apro...
E...
Non posso crederci...
È proprio Gregory...
Stavo per chiudergli la porta in faccia, ma lui ha cercato di bloccarmi in tutti i modi...
<< Chi è?>> grida Beatrice dall'altra stanza
<>
Esco sotto la veranda di casa socchiudendo la porta alle mie spalle...
Lo guardo negli occhi
Sta soffrendo
Glielo si legge in faccia...
Tutto ciò che riesco a chiedergli è perché...
<
Mark e Douglas i ragazzi per cui lavoro mi hanno detto di stare alla larga da te altrimenti ti sarebbe capitato qualcosa di brutto...se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato...ho deciso allora di lasciarti nel modo in cui io credevo fosse meno doloroso...e invece quardaci...ho capito solo ora che andarmene senza trovare una soluzione è stato un errore...
ti chiedo allora di perdonarmi...di ricominciare da capo se vuoi, ma sappi che questa volta non ti lascerò andare...>>
Lo guardavo intensamente e vidi che sul volto aveva stampato un lieve ghigno e che agli occhi aveva le lacrime
Sotto la pioggia aveva poi un aspetto ancora più vulnerabile...
L'unica cosa che feci fu gettarmi tra le sue braccia facendomi bagnare delle goccioline che scendevano veloci
Sembrava di vivere la scena di un film...
All'improvviso però si udì il rumore sordo di uno sparò...
Allontani il mio volto da quello di Gregory per vedere chi fosse
L'unica cosa che vidi fu una macchina scappare a tutta velocità...
Poi avvertì qualcosa di pesante crollarmi addosso
Era Gregory
Cercavo di farlo riprendere, ma era inutile
Gli tastai il tronco e da quel momento capì che i proiettili erano indirizati a lui
O forse a me?
Non era però il momento di pensarci...
La mia mano era ricoperta di sangue...
Presa dalla paura inizia a piangere più forte di prima e gridai il nome di Beatrice
Accorse anche lei sulla veranda e quando mi vide capì tutto
Corse dentro
Ero sicura che andasse a chiamare il pronto soccorso...
Decisi di tastare il collo di Gregory per vedere se respirava ancora...
Ho sbagliato...mi sono solo impressionata di più
Iniziai a supplicarlo di svegliarsi di non lasciarmi così...
Poi sentì il suono stordente delle sirene dell'ambulanza...
Non appena arrivarono i paramedici lo caricano sul furgone e io andai con lui
Chiesi a Bea di raggiungermi in seguito e di avvisare Charlie
Ero seduta proprio acconto a Gregory
Ero tutta bagnata
Vidi che i dottori gli somministravano farmaci ti tutti i tipi e aveva attaccata la braccio anche una flebo...
Gli strinsi la mano come per fargli capire che io c'ero...
Ero spaventata...
Preoccuparta...
Ed e proprio mentre lo guardavo che capì di averlo perso come le nostre lacrime nella pioggia...
CONTINUA...
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Capitolo 27 *** Ringraziamenti ***
Ciao a tutti...
Grazie per aver letto questa storia spero vi sia piaciuto anche perché è la prima che scrivo
Ho deciso di dividerla in due libri per creare piú suspence 😝
Fatemi sapere nei commenti se apprezzate questo primo libro e se volete un continuo... ovviamente sono ben accette anche eventuali correzioni...
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