Cose che hai detto

di Tide
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cose che hai detto sul retro del teatro ***
Capitolo 2: *** Cose che hai detto nel sonno ***
Capitolo 3: *** Cose che hai detto quando mi hai dato il mio primo regalo ***
Capitolo 4: *** Cose che non hai detto affatto ***
Capitolo 5: *** Cose che hai detto quando avevi paura ***
Capitolo 6: *** Cose che hai detto nell'impeto del momento ***
Capitolo 7: *** Cose che hai detto quando quando credevi che io stessi dormendo ***



Capitolo 1
*** Cose che hai detto sul retro del teatro ***


Note:
-Mi baso sui film e sulla mia immaginazione. Da altre fonti prendo quel che mi piace.
-Alcune delle flash fanno riferimento alla mia storia "L'imperatrice segreta", ma dovrebbero essere sufficientemente comprensibili anche senza averla letta.
-Ho messo le storie in ordine cronologico.



-Cose che hai detto sul retro del teatro
 
L’ingresso del  teatro dell’opera di Coruscant era scintillante. Uscendo dallo spettacolo, Il contrasto con la luce soffusa della sala risultava irritante per gli occhi di Sly.  Palpatine la notò cercare di ripararsi e le rivolse un sorriso d’intesa.
“ Seguimi.” Le disse e la guidò a lato dell’entrata, oltre i posti per gli speeder, in un angolo protetto dalla luce troppo forte e dagli sguardi indiscreti.
“Una vista stupenda, non credi?” disse Sheev mostrando alla donna il panorama di Coruscant.
“Siamo qui per la vista?” chiese Sly
“Non solo, in effetti.”
“Per cos’altro?”
Palpatine le sorrise
Chiedo un bacio dalle tue labbra di giglio” le recitò, cingendole la vita
Sly diede un sorriso sfuggente e rispose in umbarese. Sheev la guardò incuriosito.
“Sono versi di una poesia umbarana.” Spiegò lei “dicono: lo farò se mi darai una veste fatta senza ago, né filo.”
“E cosa ti fa pensare che non ne sarei capace?”
“Cosa ti fa pensare che vorrei che tu fallissi?”
E detto questo, Sly attirò a sé l’uomo, concedendo il suo bacio.




Angolo autrice:
- L'Opera di Coruscant non ha propriamente un retro, almeno così mi sembra dalle immagini ... Mi sono arrangiata, diciamo.
-Era da tempo che volevo infilare qualche antica ballata nelle conversaziopni di questi due. Ho affibbiato a Naboo una ballata di amore oltre la morte ( The unquiet grave) e a Umbara una riddle ballad dove gli amanti si danno compiti impossibili da superare ( la sfida di fare una camicia senz'ago, nè filo compare anche in Scarborough Fair.) 
 

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Capitolo 2
*** Cose che hai detto nel sonno ***


Cose che hai detto nel sonno
 
Sly moore si svegliava sempre molto presto al mattino e quella notte si svegliò ancora prima del solito. Sheev Palpatine, accanto a lei, dormiva ancora e la donna si concesse qualche minuto per osservarlo così, nel buio, addormentato, coi capelli un po’in disordine. Era la prima volta che lo vedeva dormire: fino a quel momento Palpatine non aveva voluto che lei restasse la notte.  Sly aveva pensato che sarebbe rimasto sveglio fino al mattino pur di non abbassare la guardia.
L’umbaran lo stava ancora guardando con interesse quando Sheev socchiuse appena gli occhi
“Sly?” disse con la voce impastata dal sonno.
“Sì?” rispose Sly, certa che l’uomo non fosse davvero sveglio.
“Vuoi uccidermi?”
“Per ora no, Sheev.”
Palpatine annuì e richiuse gli occhi. Stava ancora dormendo. Sly non potè fare a meno di sorridere, poi si alzò e quasi senza rumore si preparò per andarsene. Prima di lasciare l’appartamento del cancelliere cercò carta e penna, scrisse un biglietto e lo lasciò nel letto accanto a Sheev. C’era scritto: ancora vivo?





Note:
-Per qualche motivo Sheev Palpatine mi risulta involontariamente adorabile in questo scenario.Dev'essere per questo che l'ho scritto.

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Capitolo 3
*** Cose che hai detto quando mi hai dato il mio primo regalo ***



Cose che hai detto quando mi hai dato il mio primo regalo

Sly Moore rimase sorpresa quando Palpatine le disse di avere un regalo per lui.
“Dopotutto tu mi hai regalato una spilla, ricordi?” disse lui davanti allo sguardo perplesso della donna. L’espressione di Sly divenne un poco scettica all’idea che Sheev si sentisse davvero in debito, ma non ribatté: era curiosa di vedere cosa lui le avesse regalato. L’uomo le porse un libro rilegato in pelle blu scuro, con decori in argento, senza titolo. Sly fece scorrere le dita sulla copertina, poi lo aprì e sfogliò le pagine. Era una raccolta di poesie umbarane in umbarese con la traduzione in galattico base a fronte.
“dovresti farmi regali più spesso, Sheev.” Disse Sly con un tono appena più dolce di quanto avesse voluto.
“Leggi per me, Sly.” disse allora Palpatine, con uno dei suoi mezzi sorrisi irresistibili e uno dei suoi sguardi che riuscivano a unire la fermezza dell’ordine e la dolcezza di una garbata richiesta “Adoro il suono della tua voce quando parli umbarese.”




Note:
-Il fatto della spilla fa riferimento a un'altra mia flash. Brevemente la storia è questa:
  Palpatine ha due spille, una rettangolare e una triangolare. Quella triangolare è un regalo di Sly, perchè non le piaceva quella rettangolare.
- Avete mai regalato qualcosa a qualcuno perchè tornava utile a voi?

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Capitolo 4
*** Cose che non hai detto affatto ***


Cose che non hai detto affatto
 
Sheev Palpatine non le dice mai ti amo, non la chiama mai amore e Sly Moore ne è sollevata. Lo ha sentito dire amico a persone che ha fatto eliminare, sa che lui chiama così il suo allievo, che non è più di uno strumento ai suoi occhi. Lei si lascia chiamare mia cara  da Sheev, in un sottile gioco di ambiguità tra loro due, Ma Sly sa che sarebbe diverso se lui la chiamasse amore o le dicesse ti amo, perché lo potrebbe fare se non provasse nulla per lei.
 

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Capitolo 5
*** Cose che hai detto quando avevi paura ***


Note: questa storia fa riferimento alla mia long "L'imperatrice segreta", ma si dovrebbe capire comunque.


Cose che hai detto quando avevi paura
 
L’imperatore non ha quasi mai veramente paura. È lui a ispirare timore e un giorno sarà la sua Morte Nera a stringere nel terrore la Galassia. A cosa serve guadagnare tutto quel potere, se non a non dover temere nulla? Eppure in quel momento la paura del tradimento gli riempie la mente, la paura di perdere il suo potere gli pervade l’animo. Sly Moore aspetta un figlio da lui e non vuole rinunciarvi. Sly Moore madre del figlio dell’imperatore! Una madre umbaran! Come le sarebbe facile regnare alle spalle di un figlio!
“Non posso avere un figlio!” le grida contro. Sly lo fissa coi suoi occhi di ghiaccio: sa benissimo cosa lui intenda.

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Capitolo 6
*** Cose che hai detto nell'impeto del momento ***


Note: questa storia fa riferimento alla mia long "L'imperatrice segreta", ma si dovrebbe capire comunque.



Cose che hai detto nell’impeto del momento
 
Sly cominciò a preparare le sue valige prima ancora che le fosse chiesto. Era ovvio che avrebbe dovuto andarsene da Coruscant. Riponeva i suoi abiti senza farci caso, la mente che continuava a tornare su quanto era appena successo.
“Non posso preoccuparmi di un figlio” aveva detto l’imperatore.
“Non posso avere un figlio!” le aveva gridato con ira. Non posso avere un figlio che abbia te come madre, intendeva.
“Lo crescerai come un umbaran” aveva detto. Lo crescerai per tradirmi, lo crescerai per essere una tua marionetta sul trono, intendeva.
Parole dette nell’impeto del momento, ma proprio per questo quanto mai sincere e chiare agli occhi di Sly Moore.
Il dispositivo per ologrammi sul tavolo richiamò d’un tratto l’attenzione della donna. Doveva essere Amedda che le comunicava il permesso di lasciare Coruscant.

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Capitolo 7
*** Cose che hai detto quando quando credevi che io stessi dormendo ***


Cose che hai detto mentre credevi che io dormissi

 
“Dormi, Sly?”
La donna non rispose alla domanda di Palpatine, né diede alcun segno d’aver sentito. Non era del tutto sveglia, ma nemmeno dormiva: semplicemente si cullava al limite tra sonno e veglia, senza aver voglia di scegliere tra i due. Sentì l’uomo voltarsi nelle coperte per guardarla, poi sentì le sue dita sfiorarla, seguendo la sua sagoma: la testa, il viso, il collo, la spalla, il braccio.
“Amedda crede che dovrei sposarti.” Disse piano l’imperatore, assorto “Ovviamente non lo dice, ma lo pensa. Sarebbe un sollievo per lui sapere di preciso dove sei nella gerarchia.”
Intanto la mano di Palpatine aveva ripreso il suo lento, delicato percorso dalla testa di Sly al suo braccio.
“E in altre circostanze lo farei, Sly. Lo avrei fatto anni fa. Ma Amedda ha ragione a pensare che saresti un brava imperatrice. Saresti troppo brava.”
Sly non si mosse. Doveva decidere se svegliarsi e ricordare per sempre quelle parole o se riaddormentarsi e sperare di dimenticarle o pensare fossero state un sogno. Scelse quasi subito di tornare a dormire: sapere che Sheev avrebbe voluto sposarla non avrebbe cambiato il fatto che non sarebbe mai successo.
 






Angolo autrice:
E niente, parlare con qualcuno che dorme è un modo sicuro di ragionare ad alta voce o dire qualcosa che va detta, ma non sentita. O chissà, magari Palpatine sa che Sly può sentirlo e coglie l'occasione per dire qualcosa che è sia positivo che negativo.

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