Il Guerriero ed il Domatore

di ReikaDragneel94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Partenza ***
Capitolo 3: *** Izuku ***
Capitolo 4: *** Passato ***
Capitolo 5: *** Accordo ***
Capitolo 6: *** Ritorno a Casa ***
Capitolo 7: *** Reika ***
Capitolo 8: *** Isola Midori ***
Capitolo 9: *** Rapimento ***
Capitolo 10: *** Al Salvataggio 1° Parte ***
Capitolo 11: *** Al Salvataggio 2° Parte ***
Capitolo 12: *** Piano di Fuga ***
Capitolo 13: *** Alleanza ***
Capitolo 14: *** Verità ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1° Prologo
 
 
 
In un mondo in cui l’uomo viveva a pieno contatto con la natura che lo circondava, si erano creati vari villaggi situati qua e là; un di essi, era nato alle pendici di una catena montuosa e si chiamava il Villaggio dei Draghi ed il suo popolo viveva in pace ed armonia con queste creature leggendarie. La famiglia a capo di tutto ciò, era Bakugo da generazioni ed all’epoca dei fatti, che stiamo per raccontare, erano: il capo famiglia Masaru, sua moglie Mitsuki ed infine loro figlio Katsuki che era il prossimo in linea di successione; alloro fianco, come amici fidati e soprattutto degni consiglieri da anni vi erano i Midoriya ed in quella generazione erano: Hisashi che si “occupava” di allenare i guerrieri e creare nuove strategie, mentre sua moglie Inko gestiva le scorte dei vari prodotti per non restare troppi in carenti di alimenti ed infine il loro unico figlio Izuku.
Grazie al loro rispetto per la natura, gli “Dei”, concesse a questo particolare villaggio dei doni che si potevano collegare proprio alla magia ed altre abilità fuori dal comune; ogni tot d’anni, però, una persona nasceva apparentemente senza alcun dono ed in quell’epoca fu il piccolo Izuku. Nonostante tutto, era un ottimo osservatore ed attento ai dettagli ed utilizzava questa “abilità” per cercare di replicare e provare a migliorare, visto che i suoi coetanei iniziarono a deriderlo chiamandolo per lo più nerd; un pomeriggio, però, Izuku ebbe un duro “litigio” con il suo più caro amico Katsuki e comportò alla sua tenere età di dieci anni, la fuga dal villaggio. Nessuno tentò di fermarlo, perché non era di certo la prima volta che “all’improvviso” scappava o non si faceva vedere, purtroppo non per i suoi genitori, che erano ignari del “bullismo” che lui subiva dagli altri bambini. Non vedendolo tornare, però come suo solito, tutti iniziarono a preoccuparsi, perché nonostante tutto, Izuku non era mai sto un bimbo disubbidiente o che non rispettasse degli orari, quindi iniziarono le ricerche; all’inizio il piccolo Katsuki pensò che si fosse perso nella foresta, debole ed inutile com’era, ma quando anche i più abili guerrieri del villaggio tornarono a mani vuote, dicendo che avevano perso le sue tracce ai piedi delle montagne, zona che nessuno si era mai osato addentrarsi, da lì iniziò a nascere nel cuore, della sana agitazione e senso di colpa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Questa storia mi è stata proposta da un gruppo di amici, che a tempo perso leggono le mie storie, spero che vi piaccia, anche se questo prologo è corto a presto!

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Capitolo 2
*** Partenza ***


2° Partenza
 
 
 
-KATSUKI BAKUGO!- Urlò una voce femminile per tutto il villaggio
-CHE VUOI VECCHIA MEGERA!- Rispose il giovane citato
-Dove cavolo eri finito!?- Sbottò, per poi vederlo bagnato
-Al fiume... come ogni anno- sussurrò abbassando il capo
-Ascolta lui...- cercò di spiegargli
-NO!- Scattò, -So che ancora vivo! Devo solo trovarlo-
-Cosa farai appena lo troverai eh?- Sapendo tutta la verità
-Non lo farò scappare un’altra volta!- Serio, -Anche costo di mandare al diavolo i vecchiacci, lo sposerò!-
-Lo vuoi sposare eh?- Intervenne il padre ridacchiando, -Non credo che...-
-Non me ne può fregare una mazza se è un ragazzo!- Freddo
-Non è questo che volevo dire- scosse la testa Masaru
-Cosa allora vecchio?-
-Lui ti perdonerà per averlo sempre denigrato, solo perché all’apparenza non sapeva usare ne la magia ne tanto meno riusciva a mettere in pratica le tecniche di combattimento basilari?- Serio, ma calmo
Katsuki si bloccò per un paio di minuti, consapevole che suo padre aveva ragione nel dubitare nel perdono dell’amico, che aveva scoperto o aveva sempre saputo d’amare; il giorno della fuga aveva usato parole fin troppo pesanti, non c’era stato molto da stupirsi del suo gesto, però era sorprendente che non fosse mai stato trovato o semplicemente era sparito senza lasciare tracce dietro di se. Il biondo iniziò a tremare, in realtà delle atracce c’erano ed indicavano le montagne sacre, dove vivevano i draghi, i loro guardiani e protettori; erano grazie a loro se non venivano invasi da altre tribù, anche se con il passare del tempo nessuno aveva più visto un drago selvatico volare sui loro territori. Da quanto ne sapeva Katsuki, nessuno della tribù e nemmeno gli anziani, avevano mai addomesticato un solo drago selvatico preso nella natura, cosa che era severamente vietata; l’unico segno che queste creature esistevano ancora erano delle uova, che alcuni draghi lasciavano nei dintorni del villaggio come dono o qualcosa del genere ed una volta dischiuso venivano presi ed addestrati da alcuni guerrieri.
-Katsuki... devi andare avanti, fra non molto diventerai...- la madre fu bloccata
-Non me ne può fregare più niente essere il capo villaggio, non lo capisci!- Sibilò, -Io stesso mi rendo conto che non sarò mai un buon capo tribù per quello che ho fatto in passato e... lui...- sospirò
-Katsuki noi...-
-No papà! Voglio lui al mio fianco e ti rispondo alla tua domanda. Se riuscissi a riportarlo qui, prima d’essere “incoronato” farei qualsiasi cosa per farmi perdonarmi per fargli capire che lo amo! Per dimostrargli che sono serio nelle mie intenzioni farò qualsiasi cosa- deciso
-In conclusine stai dicendo che diventerai capo, solo per lui, se riuscirai a trovare e riportare qui mi figlio?- Intervenne Hisashi all’improvviso
-Sì, ho commesso troppi errori con vostro figlio e non merito quel titolo finché non sarò in pace con me stesso e soprattutto con lui- serio
-Capisco- pensieroso
-No Hisashi!- Saltò su Mitsuki, -Non pensarci nemmeno!- Seria
-Che succede?- Confuso Masaru
-Hisashi vorrebbe proporre a nostro figlio di spezzare uno dei tabù del villaggio, quello sulle montagne-
-Come?- Sorpreso, -Non è da te- guardando l’amico
-Io andrò- scattò Katsuki
-No! È troppo pericoloso- irritata Mitsuki
-Fidati di me Mitsuki- sorrise Hisashi, -Non gli capiterà nulla di grave, se non qualche graffio- sorrise enigmatico.
Katsuki, da tempo, che l’uomo nascondesse qualcosa, considerando che appariva più sereno ed era uno dei pochi che lo sosteneva ancora alla ricerca di Izuku, forse perché era il padre e voleva a tutti costi credere che il figlio fosse ancora vivo? Nei primi tempi Hisashi non lo voleva nemmeno vedere, dopo aver scoperto la verità dietro alla fuga del figlio, mentre Inko, povera donna, aveva cercato comunque di giustificare le sue stupide scelte ed era morta cinque anni fa e... sì! Dopo due anni dalla sua morte, Hisashi aveva iniziato a cambiare; era andato a fare come sempre la ronda e quando era tornato sembrava più... rilassato o sollevato per qualcosa, ricordò il biondo, mentre si dirigeva verso la sua capanna per prepararsi.
-Ehi Bakugo!- Lo richiamò una voce amica
-Uhm? Sero che succede?- Si voltò a guardarlo
-Niente... volevo chiederti che stai combinando- osservandolo
-Pensavo ad una cosa su il vecchio Midoriya- scosse la testa, -Da qualche anno lo visto più... tranquillo-
-Non sei l’unico, pure gli anziani lo hanno notato e sai che dicono?- Sghignazzò
-Cosa?- Alzò un sopracciglio
-Credono che abbia trovato un’altra donna, forse di un altro villaggio- ridacchiò
-Assurdo- sbottò lui, -Soprattutto se contiamo che è sempre stato federe a sua moglie e non è tipo di potersi innamorare di nuovo di un’altra donna- commentò
-Lo crediamo tutti- annuisce, -Allora dove vai?-
-A fare... una cosa che devo fare da solo, mi dispiace amico- sorrise mesto
-Ti senti ancora in colpa per quella cosa immagino- sospirò
-Sero...-
-Non è solo colpa tua amico- serio, -Tutti noi abbiamo sbagliato a giudicarlo senza aspettare, non tutti hanno gli stessi ritmi, anche se...- corrugò la fronte
-Cosa?- Serio
-Beh... che dire... mi è tornata in mente una discussione di alcune ragazze che io e Mineta avevamo sentito per caso- si grattò la nuca
-Riguardo cosa?-
-Un presunto dono di Midoriya-
-Si spiegherebbero certe cose, se non ricordo male erano solo le ragazze a difenderlo da noi bulli- sbuffò
-Beh... e se effettivamente Midoriya avesse avuto un talento nascosto che nessuno di NOI ragazzi abbia mai notato?-
-Può essere- corrugò la fronte, -Anche se dubito che Deku fosse in grado di nascondere qualcosa-
-Vero, era un libro aperto ed era anche l’unico a riuscire a calmarti quando perdevi il controllo sulla tua magia-
-Già- abbassando il capo
-Oh cielo! Scusa! Ti ho fatto...- allarmato
-No, ero già a conoscenza di quel senso di colpa- sospirò irritato
-Ehm... ti lascio solo allora ciao!- Scappò via.
Dopo aver sistemato la saccoccia, si mise subito in marcia e la sua prima tappa sarebbe stato il fiume, dove avrebbe raccolto altra acqua, dopo di che lo avrebbe seguito fino alle pendici dei monti; una volta lì sarebbero nati i primi problemi, visto che nessuno sapeva quali sentieri vi erano, per via delle regole ferree del villaggio. Katsuki scosse la testa e si avviò senza indugio all’interno del bosco che circondava il proprio villaggio e si addentrò verso il fiume per riempire al meglio la boraccia e dopo un paio d’ore raggiunse ai piedi dei monti e lì si accorse di una presenza, che non conosceva.
-Bene, bene- parlò una voce maschile, -Chi abbiamo qui?-
-Chi sei?- Scattò Bakugo creando mini esplosioni
-Oh! Un membro del clan dei draghi- cinguettò una voce femminile
-Vedo, vedo, ma che ci fa uno di quel clan lontano dalla sua tribù?- Si fece avanti un ragazzo dai capelli di un azzurro chiaro, quasi bianco ed occhi rossi
-Chi siete!?- Chiese di nuovo guardigno
-Oh che maleducati che siamo, io sono Himiko Toga, una strega vampira- avanzò la ragazza bionda cenere ed occhi color miele
-Io sono il capo gruppo, Shigaraki Tomura- si leccò le labbra screpolate
-Io sono Dabi- intervenne un ragazzo moro con occhi color cielo e con diverse cicatrici da bruciature
-Ora ricordo... siete il gruppo di nomadi che si fanno chiamare Lega dei Villan giusto?- Preparandosi a difendersi
-Siamo già così famosi eh?- Commentò divertito Dabi, -Non lo avrei mai detto- ridacchiò
-Da dove venite esattamente?- Assottigliò lo sguardo
-Da diversi villaggi- scrollò le spalle Tomura, -Io dal villaggio della foresta oscura
-Io dal villaggio delle streghe- cinguettò Himiko
-Io vengo da un villaggio del fuoco- vago Dabi
-Capisco- guardigno, -Andate via, questo è il territorio del mio clan e non sono solo- sull’ultima parte bluffò
-Davvero?- Lo derise il moro, -Non percepisco nessun altro da queste parti-
-Posso bere il suo sangue capo?- Chiese Himiko
-Certo, tanto non ci aaaaaaaaaaaaah!- Scattò all’indietro vedendo una sostanza che puzzava di acido ad un millimetro dai suoi piedi
-Bella mira Ashi!- Parlò una voce maschile da sopra le loro teste
-Ma che!?- Sconvolti tutti.
La prima cosa che videro fu una grossa “lucertola” di colore rosa e con una specie di pelliccia sulla testa ed intorno al collo del medesimo colore e sempre sulla testa vi erano due piccole corna color ambra che si abbinavano agli occhi della creatura ed infine una serie di denti che si poterono vedere dalla bocca ancora aperta per aver sputato quella sostanza simile ad acido; il bello e l’assurdo, se si poteva dire così, lì tra e corna della bestia vi era una “piccola” figura di un ragazzo che ridacchiava e si complimentava con l’amica e quella voce sembrò, decisamente, familiare solo alle orecchie di Katsuki. Solo una volta che quel ragazzo si mise in piedi, mostrandosi in tutta la sua altezza, che il cuore del biondo cenere batté velocemente riuscendo a capire il motivo di tutta quella familiarità; oltre aver riconosciuto la creatura come un drago, la persona in questione era Izuku Midoriya, il suo Deku che aveva sempre cercato in tutti quei anni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
 
Che ne dite? Spero che vi sia piaciuto l’entrata in scena di Izuku, che “salva” Katsuki, ma ora, ce succederà adesso?

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Capitolo 3
*** Izuku ***


3° Izuku
 
 
 
Legenda:
 
*Ciao* = Parlano in dragonese(Lingua dei draghi)

 
 
 
Izuku, prima di mettersi in piedi, accarezzò il drago sotto di se ed inseguito fissò tutti i presenti: prima esaminò i nemici che aveva già visto in passato da quelle parti e poi Katsuki, trovandolo non solo cresciuto e forte, ma lo trovò decisamente attraente; scosse la testa a quel pensiero e si rivolse ai nomadi Villan e lì, tutti poterono notare che il sorriso quasi gioioso di prima era sparito che era stato sostituito da un espressione gelida che congelò sul posto tutti. Perfino Katsuki, che era il più abile e temerario dei Guerrieri del villaggio, dovette ammettere che in quel momento provava un terribile senso di suggestione nell’essere al cospetto del verdino; come se davanti lui, dovesse inginocchiarsi e lo stava per fare se non un altro spruzzo di acido non fu di nuovo sputato dal drago rosa.
-Sei pazzo?!- Chiese allarmato Tomura
-Sei tu che sei nei nostri territori- sibilò Izuku, -Ritieniti fortunato che il mio drago non abbia mirato alle tue gambe- ringhiò
-Dobbiamo andarcene, Toga, andiamo!- Sbraitò alla giovane
-Sì!- Terrorizzata
-Dabi fuoco!- Dabi ci provò ma un colpo di fulmine per poco non lo prese
-Eh bravo Kami, una mira straordinaria- sorrise il verdino, per poi guardare quei tre, -Ora sparite!- Li gelò con lo sguardo
-Sì!- Il trio scappò a gambe levate
-GRRRR!- Due ruggiti felici fecero ridacchiare Izuku
-Ashi mettimi giù per favore- chiese al drago rosa che lo fece, -Bravo Kami- abbracciando il muso del drago giallo e con un segno a forma di fulmine vicino all’occhio sinistro appena arrivato
-Sei... tu... Izu... Izuku?- Sorpreso Katsuki facendosi avanti
-Uhm?- Si girò verso il guerriero, -Bakugo- fece una reverenza, -Vedo che state bene-
-Sì... ti... ringrazio-
-Voi che balbettate?- Alzò un sopracciglio
-De... no Izuku, cosa ti... è successo?- Avanzando ancora un po’
-Grrrrrr!- Ringhiò il drago biondo facendo fermare il guerriero
-Calma Kami- sospirò accarezzando il muso del drago
-Li conosci?- Assottigliò lo sguardo
-Sì, li ho domati io stesso, quello rosa è una femmina e si chiama Mina, mentre l’altro è Denki- accarezzando i due
-Sei stato incredibile- avvicinandosi
-Grazie... siete cambiato Bakugo- lo studiò di nuovo
-Non mi sento per niente cambiato, anche se molti al villaggio lo pensino-
-Ho saputo che state per diventare capo villaggio-
-Ti sbagli- scosse la testa
-Come?- Sinceramente stupito
-Non lo diventerò finché non realizzerò la mia promessa che mi sono fatto- serio prendendogli le mani
-Di cosa parlate?- Confuso ed a disagio
-Ho preso una decisione molto drastica, ma la manterrò e ti riguarda-
-Mi riguarda?- Scettico
-Per prima cosa mi voglio scusare per il modo che ti trattai dieci anni fa, poi vorrei... avere la possibilità di... corteggiarti ed infine sposarti-
-EH?!- Sconvolto, -Sposarmi!? Ma... siete pazzo!?-
-No... feci un errore anni fa, quello di sopprimere i miei sentimenti per te ed in quel litigio sono esploso ed ho detto cose che mai avrei voluto dire e che non ho mai veramente pensato-.
Izuku rimase spiazzato, il suo cuore iniziò a battere ad un ritmo molto veloce, era agiato e molto più a disagio di prima e prontamente sia Ashido sia Kaminari spinsero il loro padrone indietro ed iniziarono a ringhiare contro quel giovane che si era avvicinato eccessivamente. Bakugo fece istintivamente alcuni passi indietro, non voleva essere sbranato da un drago, ma non voleva perdere Izuku, che si riscosse dalla “trans” in cui era caduto.
-Buoni voi due!- Serio fermando i due draghi
-Grrrr!- Entrambi
-Scusateci Bakugo san, ma ora dobbiamo andare- avvicinandosi al drago rosa
-ASPETTA!- Riuscendo ad abbracciare Izuku da dietro, -Non andartene- sussurrò alla sua nuca
-Bakugo... staccatevi!- Serio
-No! Prima dimmi come devo farmi perdonare- serio
-Ascoltate non...- fu interrotto dal drago giallo
-Grrrr!- Ringhiò, quasi allegro il biondo
-Lo sai che è contro le regole Kami e poi Kiri lo ucciderebbe lo sai- sbuffò Izuku
-Grrrr- sembrò anche Mina ghignasse
-Ashi! Non metterci pure te!- Rosso salendo su di lei.
Denki, senza farsi notare, afferrò Katsuki da dietro e lo mise in groppa a Mina per poi volare via; quest’ultima, ridendo divertita, prese il volo per non dare il tempo ai due umani di reagire ed allo stesso tempo nel sentire Izuku imprecare a mezza voce per la situazione appena creatasi. In tutto questo, Katsuki rimase sorpreso dal cambio drastico del comportamento dell’amico, sembrava più sicuro sopra al drago e lo “dirigeva” perfettamente, come se lui e l’animale fossero sempre in comunicazione; guardandosi, però, un attimo attorno si rese conto di una cosa importante, non sapeva dove cavolo stavano andando.
-Izuku?- Cercò di parlare Katsuki
-Che c’è?- Secco
-Dove siamo diretti?-
-A casa mia- sbuffò, -A tal proposito, tenete a frena la lingua e restatemi vicino-
-Credi che non sappia cavarmela?- Alzò un sopracciglio
-No, semplicemente è che i draghi hanno altre usanze ed utilizzano un altro tipo di linguaggio, che io a quanto pare, riesco a capirlo e parlarlo-
-Scherzi?- Sorpreso
-No, anche con mio padre è successa una cosa del genere-
-Allora è vero che sapeva che eri ancora vivo, anche se al villaggio non lo sa nessuno- corrugò la fronte
-Sì, è un segreto che deve rimanere tale!- Serio
-No, ho promesso a tuo padre che ti avrei riportato a casa-
-Lui ha accettato?- Sorpreso, -Hahahaha! A quanto pare mio padre non vi ha detto che non posso più lasciare le montagne- scosse la testa, -Sentiamo... cosa succederà se non tornassi?-
-Non diventerei capo tribù e resterei qui- calmo
-Questa è buona Bakugo!- Scoppiò a ridere, -Sentiamo e se dovessi tornare mi sposeresti?- Divertito
-Non sto scherzando!- Sincero e serio
-Oh Kacchan... sei sempre stato così spiritoso- ridacchiando; -Mi vorresti far credere che se per caso dovessi tornare, mi sposeresti sul serio prima di diventare capo villaggio? Andiamo non scherzare- scosse la testa sempre più divertito
-“Mi ha chiamato di nuovo Kacchan!”- Pensò felice, -Sono serio in merito- commentò invece
-Sì, sì, certo come no Bakugo- scosse la testa, -Siamo quasi arrivati- indicando una grossa caverna.
Lì ad attenderli, Katsuki poté vedere, due ragazzi a petto nudo, il primo era biondo con una strana ciocca nera molto familiare ed indossava una bandana gialla e nera come i pantaloni larghi, al suo fianco un rosso con sfumature nere come i suoi occhi ed anche lui portava una bandana, ma rossa e nera abbinata a un paio di pantaloni neri. Atterrati, il primo a scendere fu Izuku che accarezzò prima il muso del drago aspettando Katsuki che lo seguì pochi minuti di distanza e con colpo di fumo al posto dell’animale, il biondo cenere rimase colpito nel vedere comparire una ragazza, dalla pelle rosa acceso ed gli occhi dalla sclere nera ed iride ambrata.
*Ehi Master* sorrise il rosso
*Ehi Kiri* sorrise a sua volta
*Chi è lui?* Serio guardando verso Katsuki
*Si chiama Katsuki Bakugo... viene dal mio ex villaggio*
*La mamma non sarà contenta* serio
*Lo so, ma mica potevo buttarlo giù da Mina no? Poi è colpa di Kami se è con noi* roteò gli occhi
-Che succede?- Seccato Katsuki
-Nulla di che- sospirò rassicurandolo, *Ascoltate lo porto da mamma, sarà lei a decidere*
*Spero che ce lo faccia mangiare* cinguettò Mina, *Ha un buon odore* sorrise
*Non credo proprio* ghignò Izuku, *Secondo me, è troppo coriaceo ed acido per i vostri palati* ridacchiò
-Nerd bastardo!- Irritato Katsuki afferrandolo per il bavero dei suoi vestiti, -Mi spieghi che c***o parli!?-
*Lascia il nostro master!* Furenti i tre draghi avvicinandosi minacciosi
*Calma ragazzi!* Li tranquillizzò il verdino, -Bakugo, avrai le tue risposte, dopo aver incontrato la mia maestra/madre- sospirò
-Maestra? Madre? Tua madre è Inko ed...- fu bloccato dal verdino
-Lo so, papà mi ha parlato della sua morte- triste, -Considero Ryukyu come una seconda madre- sospirò, -Adesso te la presento- addentrandosi nella grotta.
Il cunicolo era bello grande, proprio adattato alle dimensioni dei draghi, pensò Katsuki ed era anche abbastanza lungo, fino a quando, verso il fondo, non trovò un piccolo foro a forma d’uomo che dava su una grossa voragine e lì, il guerriero capì perché molti anziani avevano proibito ai membri più giovani di addentrarsi sulle montagne. Lì, in mezzo ad un grosso lago, vi sorgeva una struttura molto grande e da come si muovevano, Katsuki immaginò che stessero andando in quel luogo; dopo aver superato un lungo ponte, arrivarono al portone dell’immenso maniero ed era immerso allo studio del posto che sussultò al sussurrò di Izuku, -Non fare come prima, per favore... non agire impulsivamente- preoccupato
-Non ti garantisco nulla-
-Spero allora che non ti uccida- sospirò
*Chi va là?* Una voce cavernosa e femminile si propagò per l’atrio
*Sono io madre, Izuku*
*Ben tornato* arrivò una figura di una donna bionda, *Vedo che hai un ospite* seria
*Mi dispiace madre* chinando il capo, *So che...* fu interrotto dalla donna
-Parliamo la vostra lingua- calma, -Il tuo amico sembra irritato-.
Di fatti Katsuki era irritato, non solo perché non capiva la loro lingua, ma anche per il comportamento dell’amico, che sembrava decisamente a disagio e dispiaciuto per qualche motivo; assottigliò lo sguardo e guardò quella donna drago con fare circospetto. La donna indossava un completo molto simile a quello di Izuku, solo che era di colori diversi: lei era un tributo di rosso, nero ed oro, mentre quello di Izuku era verde, blu e nero, che rendeva più raffinato quest’ultimo.
-Come ti chiami ragazzo?-
-Katsuki Bakugo- serio
-Sei figlio dei capi del Villaggio dei Draghi giusto?- Avvicinandosi per esaminarlo
-Sì, esatto- secco
-Potrei sapere perché sei, qui, con il mio allievo?- Assottigliò lo sguardo la donna
-Per riprendermelo, senza di lui non voglio diventare capo tribù, lo diventerò solo quando avrò Izuku al mio fianco- serio
-Buona questa- sorrise mesta
-Sono più che serio!- Freddo
-Interessante- pensierosa; -Portalo nelle tue stanze e spiegagli tutta la situazione, ma domani dovrà tornarsene a casa- per poi allontanarsi
-Col cavolo che me ne vado! Sono dieci anni che aspetto e senza di lui non mi muovo!- Sbottò
-Kacchan!- Sussurrò preoccupato Izuku
-Come umano?- Seria la donna girandosi verso di lui
-Mi sembra d’essere stato chiaro prima- gelido, -Non me ne vado senza Izuku- incrociò le braccia al petto
-Perdonatelo madre- intervenne pallido il verde
-Vedremo... domani voglio fare quattro chiacchiere con questo moccioso- andandosene.
Rimasti soli, Katsuki lanciò uno sguardo al verdino, che era rimasto a capo chino quasi tremante cosa che fece nascere nel biondo un senso di colpa, ma la scacciò via appoggiando una mano sulla sua spalla; Izuku sussultò e fulminò l’amico e poi senza rivolgergli una parola, gli fece cenno di seguirlo verso un corridoio, che li portò prima ad una scala di pietra ed infine in un’altra zona del castello. In quella zona, Bakugo si guardò in giro e capì che doveva essere l’area privata o la zona notte di alcuni abitanti del maniero e quando entrarono in una delle tante camere, rimase completamente sorpreso; la stanza di Midoriya era lussuosa a confronto alle capanne del villaggio da dove provenivano e fu lì che vide un altro cambiamento nel suo amico. Di fatti, Izuku quando si sentì protetto nelle sue stanze, si girò verso Katsuki circondato da fulmini verdi che lo stupirono, ma ciò che preoccupò Bakugo, fu lo sguardo furente del verdino; Katsuki giurò di non aver mai visto un espressione così furente su qualcuno, sembrava molto simile a quella di un drago e forse non si sbagliava più di tanto, visto la vicinanza che aveva il suo amico con essi.
-Woh! Che caspita ti prende?- Sorpreso
-Me lo chiedi pure!?- Sbattendolo contro il muro, -Vuoi farti ammazzare per caso!?-
-Certo che no!- Lasciandolo fare
-Hai commesso troppi errori Bakugo- sibilò
-Perché mi chiami per cognome- l’altro lo liberò come se fosse esasperato
-Tu sei strano sai- sputò per terra
-Non è vero-
-Davvero? Di tutto ciò che ti sta accadendo mi chiedi solo perché ti chiamo per cognome?- Scosse la testa, -Devi rivedere le tue priorità- sospirò
-Sei tu la mia priorità massima adesso- serio, -Non scherzavo quando ho detto che non sarei diventato capo tribù finché non ti avrei riportato a casa con me! Soprattutto non solo per farmi perdonare, ma anche per amarti!- Creando una piccola esplosione
-Amarmi eh?- Con un mezzo sorriso
-Sì... come si dice... si capisce chi ami solo se rischi di perderlo e io...-
-Kacchan... mi hai già perso, quello che credi sia amore, è solo il tuo stupido orgoglio e l’abitudine di non avermi più accanto- scosse la testa
-Cosa devo fare per farti capire che sono sincero nell’amarti e soprattutto per farmi perdonare, dal fatto che non ti ho fermato quel giorno?-
-Nulla- scosse, -Oddio ammetterlo Kacchan, ma...- lo vide sorridere, -Che sorrisi?-
-Mi hai chiamato di nuovo Kacchan, due volte- abbracciandolo
-Bakugo staccati prima che ti riempi di botte- sibilò
-Se ci riesci a colpirmi, non credo che in quello tu sia cambiato- sorrise
-In dieci anni cambiano molte cose- assottigliò lo sguardo, -Anche le persone-.
Katsuki rimase senza parole, Izuku era veramente cambiato e ciò lo portò a mordersi il labbro inferiore ed odiando quel mutamento, anche se al col tempo tutto ciò lo rendeva caldo ed interessante; ad un certo punto, però si ritrovò a corrugare la fronte ad un pensiero di passaggio sul giovane dai capelli rossi e neri. Quel tipo non gli era manco piaciuto, sembrava come se Deku gli appartenesse; strinse le mani a pugno, era lì per ricevere delle risposte ed le avrebbe ottenute.
-È vero quello che mi disse, tempo fa, su di te mio padre?- Chiese all’improvviso Izuku
-Cosa ti ha detto?- Guardigno
-Tutti i giorni fino ad ora, mi sei venuto a cercare-
-Oh... beh sì; mi accorsi che avevo fatto una cazzata nel denigrati, eravamo sì mocciosi, ma non tutti imparano allo stesso modo- sospirò
-Io in realtà avevo un dono, ma per svilupparlo a pieno avevo bisogno un altro ambito- sospirò, -Il potere del Domatore-
-Domatore? Chi... oh hai domato tutti i draghi?-
-Non tutti- sorrise mesto, -Ho preferito lasciare i più vecchi e la “mamma” liberi dalla mia influenza- scosse la testa
-Come... hai imparato a parlare la loro lingua?-
-Fa parte del mio talento, per domare una creatura, devi saper il linguaggio di essa... funziona anche su noi esseri umani- ridacchiò
-Tu... ora capisco!- Scattò, -Era il tuo dono quello che mi faceva calmare subito-
-Esatto lo compresi solo una volta parlato con la mia maestra... lei un tempo era una strega del villaggio delle streghe, come lo era quella mezza vampira di oggi- sospirò.
Il biondo fissò l’amico attentamente, doveva ammettere che il suo Izuku si era irrobustito molto bene, anche se era rimasto un tantino più basso di lui di qualche centimetro buono; nel frattempo l’altro si era mosso per la stanza arrivando ad un armadio dove tirò fuori un completo per se e poi si grattò la nuca pensieroso, non sapeva cosa dare all’amico visto che avevano taglie diverse. Si girò e disse a Katsuki di aspettarlo un attimo, che sarebbe andato un attimo da Kirishima e ciò fece nascere un cipiglio irritato al biondo, -Chi è questo Kirishima?- Seccato
-Oh il ragazzo drago rosso, l’hai conosciuto prima- sulla porta
-Perché dovresti andare da lui adesso?-
-Per prenderti qualcosa- scosse, -Non puoi rimetterti quei vestiti sporchi dopo il bagno ed io non ho nulla della tua taglia- scrollò le spalle
-Come vuoi- seccato
-Sì può sapere che hai?-
-Cosa c’è tra te e lui?-
-Tra me e Kiri? Nulla, gli devo solo la vita- sorrise mesto
-In che senso?- Alzò un sopracciglio
-Te lo spiego dopo il bagno promesso, ho bisogno di rilassami un po’ e l’acqua calda, specialmente quella che c’è qui, aiuta parecchio-
-Ti aspetto qui, allora- alzò gli occhi al cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi! Cosa intendeva Izuku sul fatto che deve la vita a Kirishima e come ci è finito a vivere tra i draghi? A voi l’ipotesi!

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Capitolo 4
*** Passato ***


4° Passato
 
 
 
Izuku, una volta uscito e rimasto solo, nel corridoio silenzioso, si portò una mano al petto percependo in quel modo il suo battito cardiaco accelerato; all’inizio non riuscì a capirne il motivo, finché non si ricordò che nella sua stanza era rimasto da solo Katsuki. Alla fine scosse la testa e si diresse nella zona dove dormiva il suo migliore amico e quando arrivò, bussò alla porta che prontamente fu aperta dal rosso con un sorriso felice.
Nel vederlo, Kirishima lo abbracciò forte, sentiva l’odore di quel biondo e non gli piaceva per niente, poi si ricordò la situazione e lo allontanò, *Scusa Master* ridacchiò
*Non devi* scosse la testa *Sono qui per chiederti in prestito dei vestiti* si grattò la nuca
*Vestiti?* Confuso
*Per Kacchan, mamma ha consentito di farlo dormire qui per oggi e non voglio che dorma sporco*
*Non... oh... giusto* annuisce, *Entra e scegli quello che ti piace* sorrise teso
*Grazie, sei un ottimo amico* gli appoggiò una mano sulla spalla
*Mangerai con noi o...*
*Stasera cenerò in camera con Kacchan... non mi fido di lasciarlo solo per troppo tempo * serio
*Va bene* sorrise preoccupato, *Ma sei sicuro di voler stare da solo con lui?*
*Adesso so difendermi* sorrise raggiante, *Tu e gli altri draghi mi avete allenato con pazienza e costanza* prendendo un po’ di indumenti
*Sai anche te che non hai finito d’imparare* sorrise
*Vero, ma ora devo andare... a domani* andando via.
Nel frattempo, Katsuki si era messo a studiare la stanza, desiderava vedere e conoscere meglio il suo futuro compagno, perché l’idea di sposarlo non se n’era andata per niente, anzi, si era rinforzata sempre più; ad un certo punto davanti all’unica scrivania, trovò dei diversi piccoli raccoglitori in cui vi erano scritti i diversi tipi di draghi che vivevano lì e la loro dieta, cosa che fece sorridere il biondo, finché non recuperò un altro libricino e quello si rivelò essere un diario personale. Era in tento a prenderlo per darci una occhiata, quando sentì dei passi delicati ma veloci che si stavano avvicinando e lo rimise al suo posto e finse di non aver letto nulla ma che continuava le sue operazioni di “studio” e nel momento in cui la porta si aprì rivelò Izuku con dei vestiti.
-Scusa se ci ho messo tanto- sorrise
-Fai con comodo- sorrisetto, -Tanto da qui io non me ne vado senza di te- serio
-Ancora con sta storia?- Sospirò
-Sì, perché tu appartieni al nostro villaggio non qui! Non sei un drago-
-Lo so cosa credi?- Seccato, -Sono solo un umano, ma... qui mi trovo bene-
-Anche là ti troveresti bene! Non ti farei mai mancare nulla!- Afferrandogli le mani
-Senti Kacchan, adesso andiamo a fare un bagno alle sorgenti e poi vediamo- seccato.
Entrambi andarono alle sorgenti, dove si trovarono da soli, cosa che sorprese molto il verdino, abituato a trovare sempre qualcuno lì a rilassarsi, mentre Katsuki sembrò felice e seguendo l’esempio del “padrone” di casa entrò nell’acqua trovandola fantasticamente calda ed adatta allo scopo di rilassare i muscoli. Si appoggiò alle pietre e chiuse un attimo gli occhi per ascoltare tutti i suoni che lo circondavano e poi aprì un occhio e poté giurare di sentirsi accaldare e non per via dell’acqua, ma nel vedere nudo l’altro. Lo studiò attentamente e si accorse di una cosa che non si aspettava, lungo le braccia e parte dei pettorali erano segnate da cicatrici e nel vederne una in particolare lo fece avvicinare ed osservarla con attenzione; era uno sfregio al livello del cuore che lo indusse a sfiorarla e facendo sussultare Izuku che, anche lui ad occhi chiusi, non si era accorto dei movimenti dell’amico.
-Che stai facendo Kacchan?- Spiazzato
-Come... te la sei... procurata- sfiorando la cicatrice ignorando la domanda posta
-Il mio primo drago che ho domato- sospirò nostalgico; -Erano passati un paio di giorni da quando ero arrivato qui a vivere e questo drago aveva perso il controllo per qualcosa e nemmeno Ryukyu era riuscito a bloccarlo- sospirò
-E tu come al solito ti si messo in mezzo- ridacchiò Katsuki
-Qualcosa del genere; fu così che Ryukyu ebbe la conferma che ero un vero Domatore- sorrise sereno, -Anche se ho rischiato di farmi trafiggere da una spina lanciata da quel drago- ridacchiò
-Mi dispiace- gli baciò quel segno facendolo sussultare un’altra volta, -Avrei dovuto esserti vicino in quel momento- borbottò
-Per prima cosa non sarebbe cambiato nulla- sospirò, -Secondo, in quella maniera compresi sempre più il mio potere-
-Se lo dici tu... anche se avrei comunque voluto esserci per vederti all’opera- sospirò baciandogli di nuovo quel punto
-Kacchan?- Cercando di allontanarlo, -Che diamine stai facendo?-
-Nulla perché?- Fingendo ignoranza
-Kacchan non so che a gioco stai giocando, ma non voglio averci a che fare- serio
-Non sto giocando!- Sbottò all’improvviso, -Cosa devo fare per farti capire che voglio starti vicino per sempre!- Si scansò un po’, -Ho capito!- Alzandosi mostrandosi in tutto il suo splendore
-Ka... Kacchan?- Rosso imbarazzato sentendosi un po’ duro
-Resterò qui con te!-
-COSA!?- Scattò in piedi, -Non puoi lasciare il villaggio per me!-
-Sono qui infrangendo il tabù del villaggio! Per te questo ed altro!- Irritato.
Izuku rimase colpito e con molto imbarazzo da parte sua, anche eccitato, non aveva mai sentito qualcuno infervorarsi per qualcosa che pensava davvero, a parte Kirishima che parlava sempre di virilità, ma con il biondo aveva tutt’altro effetto su di lui e sul suo corpo. Con una sicurezza che mai aveva sperimentato verso qualcuno, Izuku afferrò con forza i capelli di Katsuki, che lo fissò confuso e sorpreso, e lo attirò a se baciandolo con forza e un pizzico si sfrontatezza; l’altro in un primo momento non se lo aspettò per niente e poi resosi conto che era tutto reale, ricambiò il gesto spingendolo contro le rocce dietro di loro e con questo gesto entrambi si accorsero che erano decisamente eccitati.
-Ma guarda chi ha coraggio di fare la prima mossa- sussurrò all’orecchio di Izuku
-Almeno ho fatto qualcosa, invece di qualcun altro mi sembra- rispose ansimando e malizioso
-Tsk! Tanto sono io che...- gemette nel sentire una mano sulla sua natica e strizzarla
-Che cosa volevi dire?- Invertendo le posizioni
-Izu...- ansimò
-Su, torniamo in camera o la nostra cena si raffredderà- si staccò con nonchalance
-Ehi!- Stizzito, -Dove credi di andare?-
-A mangiare in camera- uscendo avvolgendosi con un asciugamano
-Ed io con che coraggio dovrei uscire con essa!- Indicando l’erezione ancora attiva
-Che dici d’uscire e te lo mostro- gli fece l’occhiolino, per poi andarsi a vestire
-Tu piccolo...- uscendo, -Stronzetto pensi di cavartela così facilmente?- Seguendolo
-Sì- ghignò malizioso
-Te lo faccio vedere io- bloccandolo contro una parete
-Attento a quel che fai Kacchan- malizioso
-Per...- gemette nel sentire un ginocchio tra le sue gambe
-Per questo- strusciando il ginocchio contro la sua erezione
-Mmmm- gemette sotto voce.
Katsuki non resistette e crollò sulla spalla dell’amico, che lo accolse tranquillamente e poi con delle semplici parole, lo fece riprendere e tornarono in camera, dove li aspettarli c’era un carrellino con la cena sopra. Izuku appoggiò Katsuki sul letto e lì cenarono con un piatto a base di cervo, cosa che fece venire l’acquolina in bocca al biondo che tra un boccone e l’altro si fece spiegare più o meno com’era veramente finito lì; con un sospiro un po’ esasperato, ma per niente in cline a sorvolare, Izuku spiegò che per prima cosa, aveva conosciuto Kirishima ancor prima di finire lì.
-Che vorresti dire?!- Ringhiò Katsuki
-Ti ricordi che a cinque anni mi ero “assentato” quasi un’intera giornata?-
-Sì ed allora?- Confuso
-Era il mio compleanno e come sempre tu mi avevi preso in giro e per non farmi vedere da tutti che piangevo, per l’ennesima volta, andai al fiume dove trovai Kirishima ferito ad un fianco ed apparentemente era rotolato giù dal fianco della montagna mentre si esercitava nel controllare le sue squame, ma va beh! Quando lo trovai si stava contorcendo dal dolore ed io mi avvicinai e nel vedermi mi ringhiò contro ed istintivamente parlai la sua lingua, per fargli capire che non avevo intenzioni di fargli del male e vedendolo sorpreso ne approfittai ed esaminai la ferita-
-Cosa centra con il fatto che ti trovi qui da dieci anni?-
-Beh... proprio dieci anni fui attaccato da un branco di lupi e se non fosse stato proprio per Kirishima che volava lì sopra, sarei stato sbranato- sospirò
-Tch! Gli devo la tua vita a denti aguzzi-
-Tutti i draghi hanno i denti aguzzi Kacchan-
-Ma lui li dimostra anche in forma umana- secco
-Se lo dici tu- scrollò le spalle, -In ogni modo Kirishima mi portò qui dove Ryukyu mi esaminò e mi mise alla prova, pensando che fossi un mago e non un Domatore, fino a quando non mi feci la cicatrice che... mi hai baciato- rosso
-Che ti è piaciuto o mi sbaglio?- Ghignò
-Kacchan?- Fissò attentamente
-Cosa?-
-Tu ti sei eccitato solo vedendo le mie cicatrici- calmo
-Io...- si bloccò ammettendo così che l’altro aveva ragione.
Dopo di che, Izuku portò fuori il carrello su cui vi erano posati i piatti puliti e poi tornò da Katsuki, che si era sdraiato a pancia in su, sulle lenzuola; con somma sorpresa del biondo, aveva trovato un letto decisamente comodo e le lenzuola non sembravano per niente “rozze”, ma qualcosa di alta qualità. Immerso nei suoi pensieri, non si accorse subito che il verdino lo avesse raggiunto e lo stesse accarezzando i capelli, in modo dolce, cosa che lo rilassò un pochino e poco dopo lo circondò la vita per portarlo sotto di esso; lo fissò attentamene negli occhi verdi lucidi e splendenti come mai li aveva visti e poi si buttò su quelle labbra rosee e lucide ancora dal cibo che avevano appena finito di mangiare. Si godettero quei baci e poco prima che Katsuki potesse semplicemente infilare una mano sotto i vestiti del verdino, sentirono bussare e chiedere: -Izuku?-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi! Che ne pensate di questo capitolo? Chi sarà mai la persona che ha bussato alla porta interrompendo i due ragazzi?

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Capitolo 5
*** Accordo ***


5° Accordo
 
 
 
I due ragazzi voltarono verso la porta sorpresi, non aspettandosi d’essere interrotti a quell’ora, quindi il verdino spinse via il biondo e rispose, -Sì?-
-Sono Ryukyu... posso entrare?-
-Sì, certo- confuso
-Ehi- entrando, -Tutto bene?- Alzò un sopracciglio vedendo Katsuki a terra
-Sì... ci sono problemi?- Dolce, anche se un po’ a disagio
-No, volevo ricordarti che domani vorrei parlare da SOLA con il tuo ospite- fissò seria il biondo
-Non ci sono problemi... vecchia- secco Katsuki
-KACCHAN!- Sconvolto il verdino
-Lascia stare Izu- scosse la testa la donna, -Ci vediamo nel mio studio dopo colazione- uscendo
-Ci è mancato poco- sospirò Izuku una volta di nuovo soli
-Potevi anche essere delicato sai- sbuffò l’altro
-Zitto te- secco.
Katsuki tornò da lui e lo baciò, volendo tanto tornare al punto in cui si erano formati, se non fosse che un altro bussare lo bloccò, cosa che lo irritò; Izuku sospirò quasi sollevato, non era stupido da non capire l’intenzione del biondo, ma in quel momento non era il caso di continuare, così chiese chi è nella lingua dei draghi ed a rispondere, furono Ashido e Kaminari. Li invitò dentro e li trovò con delle coperte e cuscini, segno che avrebbero dormito lì, cosa che fece innervosire sempre più Katsuki, non solo perché non avrebbe capito i loro discorsi, ma perché non avrebbe più avuto tempo per stare solo con Izuku.
*Che intenzioni avete?* Chiese Izuku
*Possiamo dormire qui? Così facciamo un pigiama party!* Allegra Mina
*Ascoltate ragazzi...* sospirò
*Dai sarà fantastico!* Felice Kaminari
*Non so chi vi ha chiesto questa “premura”* sbuffò Izuku, *Ma per stanotte vorremmo dormire da SOLI ed in pace*
*Izu...* tentò la ragazza
*Non mi farà del male, non più e poi non gli conviene* alzò gli occhi al cielo, *State tranquilli, sarò al sicuro* sorrise rassicurante
*Come vuoi... master* sospirò Kaminari, *Andiamo Ashi* uscendo
-Che hanno tutti?- Seccato Katsuki
-Preoccupati che tu mi faccia di nuovo male, come in passato- ributtandosi sul letto
-Capisco- con lo sguardo perso nel vuoto, -Quanto spesse sono queste pareti?- Malizioso
-Oh no!- Scattò seduto Izuku, -Dormiremo e nient’altro!- Colpendolo con un cuscino
-EHI!- Secco
-Notte... Kacchan pervertito- andando a dormire.
Katsuki lo fissò addormentarsi come nulla fosse, seccato si coricò al suo fianco e prima di abbandonarsi al sonno, allungò un braccio intorno alla vita del verdino e lo attirò a se; dove affondò il viso nella folte chioma verde profumata e molto morbida a differenza di quel che appariva. Il giorno dopo, il primo che si svegliò fu proprio Izuku, abituato ormai alla solita routine mattiniera, cercò di alzarsi, ma un peso sul suo stomaco glielo impedì; all’inizio pensò che ci fosse un drago, ma nel girarsi vi trovò il viso e la chioma del bel biondo esplosivo e ciò gli portò alla mente gli eventi del giorno prima. Sorrise sul fatto che quel ragazzo non era cambiato, era ancora quel tipo che avrebbe sempre dormito più del dovuto; scosse la testa e con una delicatezza che aveva imparato negli anni insieme a Kirishima, si liberò della sua presa ed andò verso le cucine dove trovò alcune dragonesse di fuoco a cucinare.
*Buondì Master* cinguettarono tutte
*Buongiorno ragazze, cosa mi potete dare per colazione?*
*Ci sono ancora dei pezzi di cinghiale e un po’ di frutta appena raccolto nella foresta qui vicino*
*Grazie mille, me la potete portare in camera mia per favore?*
*Fra non molto porteremo tutto su* sorrise una delle cuoche
*Molto bene a più tardi* uscendo.
Rientrato in camere per aspettare la colazione, ritrovò ancora Katsuki beatamente addormentato sotto le coperte e stringeva a se il cuscino con cui si era sostituito prima; era quasi esilarante visto che non era mosso nemmeno di un centimetro, soprattutto, quando gli levò completamente la coperta per svegliarlo. Lo trovò in posizione fetale cosa che per qualche motivo lo eccitò parecchio, si avvicinò per studiarlo meglio e poi gli venne una strana idea per svegliarlo che lo fece ghignare divertito; si avvicinò alle labbra e da lì gli posò una serie di baci fino all’attaccatura del collo alla spalla, cosa che generò nel biondo dei gemiti di delizia. Ghignò ancor di più e poi delicatamente gli alzò la maglia e gli baciò l’addome fino alla V dell’inguine e lì Katsuki si svegliò, soprattutto per un morso ricevuto in quella zona.
-Porca miseria!- Scattò seduto
-Buongiorno Kacchan- sorrise divertito
-Maledetto... ed ieri mi davi del pervertito- roteò gli occhi, -E stamattina mi sveglio con te su di me intento a baciarmi-
-Baciarti nulla di più-
-Ti sei dimenticato una zona però-
-Ah a sì?- Maliziosa, -Quale?-
-Questa- per poi baciarlo sulla bocca, -Buongiorno principino- sorrise sereno
-Principino?- Alzò un sopracciglio
-Finché non mi sposi, lo sarai, visto che sono figlio del capo tribù-
-Ancora con questa storia- seccato
-Lo vedremo- per poi sentire bussare
-È arrivata la colazione- si staccò Izuku e prese la colazione, -Poi andremo da Ryukyu sama-.
Dopo aver mangiato in silenzio, i due si diressero verso lo studio della “regina” e quest’ultima ribadì la sua intenzione di parlare da sola con Katsuki, cosa non accolta bene dal verdino, ma non oppose troppa resistenza. Il guerriero fissò la donna con una serietà che difficilmente usciva fuori e dopo che entrambi si accomodarono l’uno di fronte l’altro e la donna lo trafisse con lo sguardo freddo e serio.
-Spiegami perché dovrei lasciarti portare via Izuku con te-
-A parte il fatto che qui non dovrebbero esserci umani e lui non è un drago? Semplicemente lui non appartiene a questo posto-
-Dovrebbe appartenere a te ed al tuo villaggio?- Alzò un sopracciglio
-È il luogo in cui è nato ed il suo posto è al mio fianco e non come un semplice consigliere, come sarebbe dovuto essere, ma come marito, ho intenzioni serie con lui e lo voglio seriamente sposare- freddo
-Capisco- pensierosa, -Purtroppo essendo un Domatore non posso lasciarlo andare, ormai gran parte della mia gente è stata più o meno domata da lui, pochi riuscirebbero tornare alla vita di prima-
-Dì che hai paura, che i vecchiacci del villaggio potrebbero venir in mente di utilizzarlo contro di voi- Serio, -Facciamo allora un accordo-
-Un accordo?- Alzò un sopracciglio
-Sì, non sono un tipo pacifico e se devo portarlo via dovrò combattere contro chiunque lo farò, ma...- sospirò, -Se un giorno sarò capo tribù debbo pensare anche al benessere della mia “famiglia” e non mi potrei permettere una “guerra”, dunque passo prima alla diplomazia- serio
-Sei intelligente e questo lo posso confermare- annuisce, -Sentiamo questo accordo-
-Si tratta di permettere ad Izuku di tornare a vivere con me al villaggio, ma potrà tornare qui da solo per gli allenamenti- serio
-Ma se una volta sposato dovrà adempire il ruolo di marito e beh... di secondo capo- seria
-Siamo uomini, non potrebbe darmi una discendenza- alzò gli occhi al cielo
-Se potesse invece?- Guardigna
-Non me ne importerebbe di nulla, amo Izuku così com’è. È vero che in passato l’ho letteralmente costretto a scappare, ma...- sospirò, -Forse non sarà una buona scusa, ma all’epoca ero un idiota e stupido per non aver compreso subito la reale natura dei miei sentimenti e... dare spazio a quello che provava lui-.
La donna lo fissò attentamente, i suoi sensi gli dicevano che effettivamente il ragazzo si era veramente pentito, ma il suo cuore di donna e di “madre” gli diceva che non poteva essere perdonato così facilmente per quello che aveva fatto ad Izuku; a tal proposito, aveva capito che quest’ultimo nonostante cercasse d’essere freddo e comportarsi con quel biondo in modo che sembrasse odiarlo, non solo l’aveva perdonato e giustificato ma lo amava. Si alzò e con un sorrisetto, aveva un’idea per vedere se il biondo sarebbe riuscito a sopravvivere a ciò che lo aspettava, considerando che aveva detto che avrebbe combattuto personalmente per avere indietro il verdino; come sospettava, nell’uscire, incrociò lo sguardo preoccupato ed ansioso di Izuku che li aveva aspettati fuori, -Non ti preoccupare piccolo Izu-
-Sicura madre?- Preoccupato
-Sì... vammi a chiamare Kirishima per favore e niente storie, digli che lo voglio nell’arena-
-Mamma? Non vorrai...- spiazzato
-Lo vedrai con i tuoi occhi e nient’altro dirò adesso-
-Come vuoi maestra- per poi andare via
-Che intenzioni hai?!- Secco Katsuki
-Voglio metterti alla prova- sorrisetto
-Alla prova?-
-Izuku è molto forte, uno dei pochi Domatori che sanno combattere-
-Aspetta cosa?- Stupito
-Vedi... ho visto molti domatori nella mia lunga vita e devo dire che molti si affidavano solo al loro potere di domatori o di medici, invece Izuku mi stupì. Quando rischiai di vederlo morire, mi chiese non solo di aiutarlo a gestire il suo potere di ammaestratore, ma anche a difendersi- sospirò
-Lui è molto astuto e di buon cuore, anche se a volte esagera- sospirò Katsuki
-Cosa intendi?-
-Intendo che ha voluto imparare a combattere non solo per se stesso, ma anche per le creature/persone introno a se; lui preferirebbe donare la sua vita che sacrificarne un’altra, ha voluto imparare a combattere per non indurre in questo caso, i draghi a difenderlo a costo della loro vita o salute- guardando in avanti.
Ancora una volta la donna fu sorpresa, si vedeva che era maturato anche se era ancora giovane per la specie umana, sospirò, doveva valutare quel Guerriero che era venuto a reclamare Izuku, un umano che considerava veramente un figlio essendo che le streghe e stregoni erano sterili. A quel pensiero scosse la testa un po’ triste ed in ogni modo raggiunsero il luogo d’incontro con Izuku ed Eijiro; i due appena li sentirono arrivare si voltarono a guardarli pensierosi, poi la donna prese in braccio il verde e chiese ai due “combattenti” di rimanere lì. Una volta seduta sulla sua portantina fuori dall’arena, Ryukyu proclamò lo scontro tra i due, l’evento era ad esclusione di colpi i due lottatori avrebbero dato a fondo a tutte le loro capacità, tutto era lecito, l’unica eccezione era che non dovevano indurre la morte dell’altro. Katsuki lanciò uno sguardo con la coda dell’occhio il rosso, sapeva per certo che anche se era abile, ma contro un drago non sarebbe stato in grado di sopravvivere e poi ringraziò mentalmente che c’era la regola di non indurre la morte, anche se lui non lo avrebbe mai fatto, sapendo che Izuku ci teneva a quel rosso. Dall’altro canto Eijiro non era del tutto tranquillo, anche se voleva sfogare lo stress contro quel biondino, non avrebbe mai voluto arrivare a quel punto, soprattutto per il suo verdino; nonostante tutto ringraziò mentalmente comunque che potesse sfidare il biondino senza ucciderlo e forse in questo modo avrebbe conquistato ancor più il suo amato e giovane Domatore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Come andrà lo scontro tra Eijiro e Katsuki, chi vincerà tra i due? Izuku resterà con il biondo o con i draghi?

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Capitolo 6
*** Ritorno a Casa ***


6° Ritorno a Casa
 
 
 
Lo scontro ebbe subito inizio ed Eijiro andò subito all’attacco con il creare colonne di terra ed allo stesso tempo indurendo il proprio corpo per dare un pugno al biondo; quest’ultimo non si fece trovare impreparato e li schivò attentamente, per il momento era l’unica cosa che poteva fare, pensò subito Bakugo. Si dovette nascondere dietro una delle colonne per poter controllare e trovare una soluzione per vincere o ancor meglio andare un po’ in vantaggio per sopravvivere. In tutto questo Izuku scattò in piedi tenendosi alla balaustra, che gli impediva di scendere nell’arena, voleva aiutare il biondino, ma sentiva che se fosse intervenuto, sta volta Katsuki non lo avrebbe perdonato; Ryukyu osservava il tutto in silenzio, non aveva apprezzato la vena di ribellione del verdino che aveva visto crescere, ma non poteva neanche negare che stava finalmente crescendo. In ogni modo lo “spettacolo” che le palesò davanti un attimo dopo la sorprese, in qualche modo il biondo Guerriero era riuscito in qualcosa di sorprendete; aveva fatto breccia nella “corazza” indurita di Kirishima, infliggendogli una dura scottatura.
*Brutto bastardo!* Ruggì Kirishima
-Hai detto qualcosa?!- Creando delle mini esplosioni per distruggere un mulinello di roccia
*Meno male che non mi capisci* ghignò l’altro creando altre colonne
-“Devo trovare una soluzione e subito!”- Pensò il biondo per poi lanciare uno sguardo verso Izuku
*Sono io che devi guardare, non sei degno di lui!* Lanciandosi direttamente nel corpo a corpo
-Dannazione, è ancor più veloce di prima!- Schivando e ferendolo al viso; -“Cosa posso... forse è un azzardo, ma tentiamo”- per poi lanciarsi sulle cime delle colonne
*Ma che diamine!? Che vuole fare?!* Dissero sia Ryukyu ed Eijiro
-Ho capito!- Sorrise Izuku, -Vai così Kacchan!- Entusiasta
-“Izuku”- Lo guardò un secondo per poi gettare un’occhiata al basso per vedere Kirishima, -Che c’è stupida lucertola? Non sai volare!?- Urlò per provocarlo; pensò allo stesso momento, -“Sa volare, ma non può stare troppo tempo senza toccare il terreno se ho ragione, devo... eccolo!”- Ghignò vedendo il rosso spiccare il volo.
Eijiro si sentì ferito nell’orgoglio e così senza pensarci due volte, si ritrovò a spiccare il volo verso il biondo che però aspettandosi una cosa del genere si lanciò incontro ed in pochi secondi, si mise sulle sue spalle come se lo stesse effettivamente cavalcando. A quella vista sia Ryukyu sia Izuku ebbero due differenti reazioni; la donna pensò che era un po’ umiliante per Kirishima e doveva trovare subito una soluzione, mentre il verdino sapeva per certo che l’amico sarebbe riuscito a rimanere in “sella” nonostante l’amico rosso si dibatteva con forza. Come si immaginò Izuku Katsuki senza troppe cerimonie riuscì a bloccare del tutto Kirishima e vincere, anche se non era rimasto incolume, visto che oltre a dei semplici graffi, teneva di nascosto una costola incrinata.
-Mi hai sorpreso Guerriero- borbottò la donna
-Sono duro a morire- ghignò orgoglioso
-Vedo- schioccò la lingua sul palato
-Adesso mi spiegate cosa a serviva questa cosa?!- Scattò Izuku
*Kirishima stai bene?* Ignorò il giovane per vedere l’altro
*Sì mia signora, stanco però, non ho mai trovato un combattente abile come lui* sbuffò
*Capisco... chiamami Kaminari*
*Subito mia regina* andando via
-Mi rispondente!?- Lei si voltò verso di lui
-Tornerai al villaggio con questo ragazzo- sospirò quasi affranta
-Come?- Spiazzato
-Ma con l’obbligo di tornare una volta alla settimana qui- seria
-Facciamo un mese! Se no come cavolo lo facciamo la luna di miele- sbuffò secco Katsuki
-Sei ancora convito di volerlo sposare eh?-
-Non cambierò idea- secco incrociò le braccia al petto.
Dopo varie discussioni, Izuku sarebbe tornato prima del matrimonio, una volta alla settimana, ma dopo il matrimonio una volta al mese cosa che sarebbe di sicuro variato; Katsuki era soddisfatto per quell’accordo e quando arrivò Kaminari, volarono direttamente al villaggio. Una volta lì, furono accolti da tutti i paesani, che accorgendosi che c’era anche Izuku fecero propagare la voce di una festa in suo onore per il suo ritorno, cosa che imbarazzò parecchio il verdino; ci fu solo un problema, ossia che gli anziani vollero fare un colloquio con lui e quando arrivò alla “tenda” vi trovarono tutti i capi famiglia più importanti, tra cui suo padre Hisashi ed i genitori di Katsuki.
-Bene ragazzo- iniziò il primo anziano
-Dopo lunghi anni torni qui- parlò il secondo
-Dove sei stato finora?- Il terzo
-Con i Sacri Draghi, la loro regina mi ha accolto dopo che salvai un loro simile, loro sanno cos’è la riconoscenza e mi hanno tenuto con loro-
-Sapevi che hai violato...- Izuku alzò una mano per interromperlo
-Se sta parlando del tabù di avvicinarsi alle montagne non è stato infranto, in quanto è stato proprio un Drago a portarmi lì e non ci andai da solo-
-“Sei cresciuto bene mio piccolo cespuglietto”- ghignò Katsuki
-Allora su di te non c’è tale accusa, ma lui- indicando il biondo, -Lui si era diretto verso di esse-
-Neanche lui fatto ciò- sbuffò Izuku esasperato, -Bakugo è stato portato da me e dai miei amici Draghi, precisiamo, al cospetto della mia maestra, dunque non avete appigli per buttare fuori me o Katsuki da questo villaggio-.
Sull’intera tenda calò un silenzio glaciale, tutti ma proprio tutti poterono vedere quanto era cambiato Izuku; non era più un bambino piagnucolone che non sapeva fare nulla e soprattutto timoroso, no! In quel momento dimostrò ai presenti, che non sarà facile mettergli i piedi in testa e non solo per orgoglio, ma perché era consapevole di ciò che accadeva intorno a se.
-Se adesso noi abbiamo finito- si alzò, -La mia famiglia e quella di Bakugo dovremmo discutere di una cosa importante in privato-
-Senza di noi?- Alzò un sopracciglio uno degli anziani
-Per quanto ne so, le nostre faccende familiari non dovrebbero importare- alzò anche lui un sopracciglio
-Sono i capi...-
-Di fatti LORO sono i capi tribù, non voi- gelido, -Siamo NOI Midoriya ad essere i loro consiglierei non voi-
-Mio figlio ha ragione- intervenne per la prima volta Hisashi, -Con le vostre scuse noi andiamo- uscendo seguito dai Bakugo
-Giovane Izuku sei veramente cresciuto- sorrise Masaru una volta fuori lontano dagli anziani
-Non ho mai visto un moccioso metterli in riga- rise Mitsuki
-Sarà un nostro vantaggio quando lo sposerò- sorrise Katsuki
-Ancora con questa storia?- Sospirò Izuku
-Yes!- Lo abbracciò
-Di questo ne parleremo domani dai, stasera festeggiamo ufficialmente il suo ritorno- intervenne pacato Masaru
-Giusto, mio figlio si deve... riabituare al nostro villaggio- sorrise il padre del giovane
-Ok, ma lui sta notte dormirà con me!- Serio Katsuki
-Come vuoi- esasperato Izuku, -Ma domani mattina parleremo seriamente della faccenda- marcando la parola seriamente
-Finché mi resterai vicino stasera ok- ghignò malizioso prima di andarsene.
A quelle parole Izuku si ritrovò imprimere nella mente quel dannato sorriso, quasi da predatore, che gli aveva fatto sentire uno strano brivido lungo la schiena, ma ringraziò suo padre per averlo cacciato fuori dai suoi strani pensieri. Sorrise al suo vecchio, che ogni tot di ronde, lo andava a trovare alle pendici delle montagne senza mai scalarle, era un uomo molto intelligente, per questo era stato ed era il consigliere dei Guerrieri e cacciatori; lo seguì alla sua capanna dove in precedenza aveva messo giù la sua sacca e si buttò un attimo sul giaciglio.
-Già stanco figlio mio?- Lo derise l’uomo
-Colpa di Kacchan padre- sorrise tirato, -Sentirlo parlare così alla leggere di un matrimonio tra me e lui è stancante-
-Fidati, non è la prima volta che lo dice qui al villaggio- sospirò, -Lui fa sul serio Izuku-
-Ne sei sicuro?-
-Te lo assicuro; è cambiato dal piccolo Katsuki che ti derideva- sorrise
-Lo percepisco anch’io-
-E questo ti fa star male eh? Non sai gestire tutto ciò-
-Già... ho la sensazione che...-
-Devi riconoscerlo vero?- Sorrise bonario il padre raggiungendolo
-Già io...-
-Posso darti un consiglio?-
-Uhm?- Annuì
-Domani mattina, appena parlerai con tutti loro, proponi al giovane Bakugo un lasso di tempo, per permetterti di conoscerlo meglio; fai presente che sono passati dieci anni e tutti sono cambiati e tu sei la prova vivente- scompigliandogli i capelli
-Grazie, lo terrò presente- sospirò.
Dopo aver parlato con il padre cercò nella sacca un cambio per la serata imminente e fu anche in tempo a mettersi l’ultimo pezzo di vestiario che furono raggiunti da Katsuki; quest’ultimo aveva passato le ultime ore per sistemare il suo alloggio per destinarlo anche ad Izuku, voleva che il tutto fosse perfetto per quella notte, anche se era sicuro che non avrebbero fatto nulla. Di conseguenza aveva pulito e sistemato ogni pezzo di stoffa, cuscini e pezzi di mobilio per renderlo accogliente per due persone; dopo di che poco prima che iniziassero i festeggiamenti, il biondo aveva raggiunto la capanna di Hisashi per prendere le robe del verdino, -Ehi cespuglietto- lo salutò dolce
-Ehi Kacchan!- Sistemando la parte sopra
-Stai bene così- gli si avvicinò
-Ehm... grazie- titubante
-Su, portiamo le tue cose da me e poi andiamo a cena- sorrise
-È proprio necessario che dormiamo insieme?- Sospirò il più basso
-Beh... dovrai iniziare ad abituarti alla mia presenza anche di notte- gli fece l’occhiolino
-Kacchan!- Rosso.
Lui rise e gli prese il bagaglio con la sinistra, mentre con il braccio destro circondò i fianchi del verdino e lo condusse alla loro “futura” dimora; che avrebbero condiviso, da quel momento fino a data destinassi. Al suono dei tamburi e dal profumo della cena che si propagò per il villaggio, i due si unirono a tutti per cenare e ballare ed in tutto questo Izuku non poté non sentirsi sereno dopo tanto tempo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite? Izuku riuscirà a dire la sua il giorno dopo al bombarolo e quest’ultimo accetterà l’accordo? Se volete una risposte recensite in molti ^_^ a presto!

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Capitolo 7
*** Reika ***


7° Reika
 
 
 
I festeggiamenti durarono per fino a notte inoltrata, Katsuki aveva fatto in modo che Izuku si sentisse di nuovo parte della loro comunità, facendo un gesto che stupì tutti, lo invitò a ballare, cosa che nessuno si sarebbe aspettato; per fino il verdino non si sarebbe immaginato una cosa del genere da parte dell’amico, soprattutto fare uno di quei balli da corteggiamento in modo preciso e seducente. Quando Izuku iniziò ad avere i primi cedimenti per la stanchezza, prontamente il biondo gli fu al fianco e lo aiutò a tornare alla loro capanna, -Kacchan?- Sbadigliò
-Sì piccolo mio?- Sussurrò
-Perché insisti a volermi a sposare?-
-Mi sembra ovvio e no, non è per il senso di colpa- sbuffò
-Allora perché?-
-Per me sei importante e solo quando ho pensato di averti perso che ho capito che ti amo- sospirò, -Non ho bevuto, dunque sono lucido- portandolo sul giaciglio
-Ne sei sicuro?- Borbottò iniziando a spogliarsi
-Sì- facendo altrettanto.
Il mattino seguente si svegliarono tranquillamente per via di un raggio solare sui loro occhi; il primo ad aprirli fu Katsuki, che a quella vista gli fece nascere un sorriso divertito e poco dopo qualche carezza da parte sua per il verdino, quest’ultimo si svegliò con molta calma. Izuku uscì dal torpore del sonno dai tocchi leggeri tra i capelli e pian piano aprì gli occhi e quando la prima cosa vide i pettorali di Katsuki, divenne rosso come gli occhi del biondo.
-Amore, tutto bene?- Preoccupato Katsuki
-Amore?- Confuso Izuku, -Esattamente Kacchan, che è successo ieri sera?- Corrugò la fronte
-Nulla di particolare, abbiamo solo festeggiato il tuo ritorno definitivo e poi siamo tornati qui- confuso, -Non ricordi nulla?-
-Certo che ricordo Kacchan, ma tu che mi chiami all’improvviso “amore”, quando non siamo nemmeno legati, mi fa sorgere qualche dubbio- borbottò
-Oh... tranquillo piccolo, ti volevo solo abituare quando ci sposeremo- gli fece l’occhiolino per poi baciargli la fronte; -Ora andiamo che i miei vorranno parlarti- alzandosi.
Dopo essersi vestiti, si avviarono alla capanna dove ad attenderli vi erano i genitori di Katsuki, con del pesce seccato e della frutta fresca; i due adulti sorrisero ai loro ospiti e li fecero accomodare, Masaru iniziò prima di tutto con domande di routine, tipo se avesse dormito bene e se si era divertito la sera precedente a cui aveva risposto effettivamente positivamente ad entrambe. Fu la moglie invece ad iniziare il vero proprio interrogatorio al giovane, che con una scrollata di spalle raccontò un po’ di cose, senza però sbottonarsi troppo per non svelare troppi particolari.
-Izuku caro- Mitsuki divenne seria
-Sì?- Facendosi più attento
-Forse non avrai preso sul serio nostro figlio- indicandolo, -Però è giusto che tu sappia una cosa-
-Difficile non prenderlo sul serio quando continua a ripeterlo ogni qual volta che ne ha occasione- sospirò Izuku
-È giusto ribadire una cosa seria- sbottò il biondo
-Ascolta Izuku, nessuno...- iniziò Masaru
-Aspettate- alzò una mano il verdino, -Non sono stupido e Kacchan non è un tipo che non mantiene le promesse- sospirò
-Ma non ti possiamo costringerti a...- continuò la donna
-Lo so, ma...- lanciò un’occhiata al biondo curioso di sentirlo, -Se lui è d’accordo... vorrei del tempo, per... riconoscerlo-
-Riconoscermi?- Confuso
-Sono passati troppi anni e... sei cambiato, come lo sono anch’io- sospirò, -Ti...-
-Vuoi che ti corteggi adeguatamente per permetterti di riscoprirmi, è questo che vuoi da me?- Corrugò la fronte
-In sostanza sì- serio
-Se è per averti di nuovo al mio fianco, come ti dissi, farò qualsiasi cosa- sospirò stanco.
Ormai abituato ad avere dei sensi fin troppo sviluppati per percepire a pelle una situazione particolare, beh in quel preciso momento Izuku non poté non notare quel velo di tristezza che emanava il biondo; lo guardò ancora una volta con la coda dell’occhio e poi decise di congedarsi con l’intenzione di visitare il villaggio da solo e quando Katsuki sembrò un po’ contrario lui gli rispose che sapeva cavarsela anche da solo, per poi uscire.
Il giovane si rilassò vagando un po’ per suo villaggio natio, molti suoi coetanei si precipitarono da lui per farsi perdonare, consapevoli che erano anche loro la causa per cui era scappato, la cosa fece un po’ piacere al verdino che si ritrovò a chiacchierare un po’ con tutti, fino al recinto dei draghi della tribù. Si appoggiò un attimo ad un pezzo di recinto e fissò quelle creature come se li invitasse ad avvicinarsi; uno dei guardiani gli chiese di stare indietro visto che erano comunque draghi di conseguenza pericolosi e per tutta risposta, Izuku scavalcò il recinto e si avvicinò a loro e quest’ultimi iniziarono a fissarlo pronti a divorarlo.
*So cosa pensate, non sarei così commestibile* sussurrò
*Parli la nostra lingua* stupito un drago nero
*Sì, sono un Domatore*
*In effetti amici, ha un’aura simile ad uno di loro* intervenne un drago grigio
*Ha pure un odore simile al nostro* commentò un drago bianco
*Per forza, è il figlio del mio padrone* li raggiunse un drago color smeraldo
*Ehi Zirconis!* Lo salutò allegramente
*Ehi piccolo, ben tornato* appoggiando il muso al petto del giovane
-Incredibile!- Si sentì una voce sconosciuta al di fuori dal recinto
-Quel ragazzo parla con quei draghi ed loro non lo stanno mangiando- stupita una voce femminile
-C’è qualche problema?- Si voltò a guardare chi erano quelle persone
-No, per niente- sorrise la ragazza
-Non siete di questo villaggio vero?- Avvicinandosi
-No, veniamo dal villaggio delle Lady Selvatiche- sorrise, -Sono Momo e lei Kyoka, la mia consigliera- indicando l’altra ragazza
-Molto lieto signorine- educato, -Se posso chiedere, come mai siete qui?- Curioso
-Stiamo cercando i capi villaggi- sospirò la moretta, -Ci hanno detto di aspettare qui-
-Capisco... oh Kacchan!- Vedendolo avvicinarsi, -Signorine lui è il figlio dei capi villaggi, Katsuki Bakugo-
-Chi siete?- Chiese apatico
-Siamo Momo e Kyoka, vediamo dal villaggio delle Lady Selvatiche-
-Oh sì, avete un incontro con i miei- seccato e serio, -Vedete quella grossa capanna?- Indicandola
-Sì?- Confuse le due
-Sono lì, potete andare direttamente lì- serio
-Grazie per l’indicazioni- per poi avviarsi.
I due le fissarono ad allontanarsi per poi tornare più o meno alle loro precedenti mansioni, cioè Izuku tornò dai draghi e Katsuki si sedette sulla recinzione e lo osservò; poco dopo uno delle guardie pensò bene di raggiungere il verdino pesando che fosse in pericolo, ma Katsuki lo bloccò e lo congelò con uno sguardo.
-Lascialo fare- serio
-Ma perché? È troppo vicino a quelle bestie-
-Bestie? I draghi non sono solo animale vecchio!- Sibilò, -A tal proposito, sei uno di quei che sono scappati dal regno di Endeavour eh?- Lo fissò
-Può essere- tremante
-Ascolta qui! La nostra gente vive con loro e li rispettiamo chiaro?- Gelido
-S... sì-
-Anche Izuku lo fa ed è uno di quei motivi perché tutti noi non siamo ancora stati mangiati-
-Io... mi dispiace, ma è comunque pericoloso-
-Izuku non è in pericolo sa cavarsela e... Izu, tutto bene?- Vedendolo di nuovo di ritorno
-Sì, tranquillo, anche se mi servirebbe un favore-
-Quale?- Corrugò la fronte
-Dovrei andare a prendere delle erbe specifiche e sono un po’ più lontane da qui- si grattò la nuca
-Vuoi che ti impresti il mio drago o che ti accompagni?- Facendo mezzo sorriso
-Beh... è possibile entrambe?- Titubante
-Certo... vieni lei non è qui-
-Non è nel recinto?- Confuso
-Diciamo che Reika non ama molto compagnia- sospirò
-Un po’ come il suo padrone eh?- Malizioso
-Ehi!- Rosso avviandosi verso l’entrata dell’accampamento.
Katsuki condusse il suo Izuku verso una radura poco distante, ma mai violata da un essere umano se non da lui stesso e dagli animali; Izuku si guardò un po’ in giro e poi vide un grosso drago arancione che su quelle squame aveva anche sfumature di giallo e rosso. Il verdino rimase completamente affascinato da quel drago che senza pensarci si fece avanti, Katsuki sapeva che non correva pericolo, ma sapeva anche che Reika non era un drago socievole. Sentendo effettivamente dei passi avvicinarsi, il drago alzò la testa ed aprì gli occhi, rivelando in qualche modo lo stesso colore delle squame; da prima confuso e poi abbassando il capo vide un ragazzo cespuglio e poi il biondo cenere, il suo proprietario. Inclinò di lato il muso e si avvicinò ai due con fare finto minaccioso, era vero che l’avevano disturbata mentre riposava, ma era anche curiosa.
-Attento Izu!- Cercò di prenderlo il biondo
-Tranquillo, non mi farà male... vero bellissima?- Sorrise al drago, *Sei solo curiosa giusto?* Allungando una mano verso di lei
*Mi capisci e sai comunicare* stupita; *Questa mi è nuova*
*Lo so, molti draghi considerano noi Domatori una pura leggenda* ridacchiò
*Hai domato anche il mio padrone eh?* Vedendo il biondo cenere stupito
*È vero che non ami la compagnia degli altri draghi?*
*Un po’ come tutti i draghi amiamo stare in mezzo la natura, solo che io mi sono “ribellata” agli umani*
*Tranne a lui* indicando Katsuki
*È l’unico che apprezzo* osservandolo, *Però è raro che mi porta qualcuno, serve qualcosa immagino* assottigliò lo sguardo ed Izuku sorrise allegro
*Sei sveglia come lui* rise, *In effetti*
*Cosa?*
*Ci servirebbe il tuo aiuto per raggiungere un attimo l’isola Midori, devo prendere delle erbe specifiche che crescono solo lì*
*Ok salite* Si accucciò
*Grazie* Le baciò il muso, -Andiamo Kacchan?-
-Sì, sì- borbottò.
Katsuki si mise subito dietro ad Izuku che guidava la dragonessa con facilità, che invidiò un po’ il biondo, ma si disse che era normale, visto che aveva vissuto con altri draghi ed aveva capito i segreti per fare ciò; Izuku oltre a guidare bene il drago, si accoccolò per benino, all’inizio non capì il motivo del suo gesto, ma la risata della creatura sotto di se gli fece capire qualcosina. Corrugando la fronte si ritrovò a sgranare gli occhi diventando così più rosso del normale che fece pure preoccupare il biondo cenere.
-Ohi tutto bene?- Confuso
-Sì, sì... siamo arrivati- indicando un’isola
-Cristo, ma quanto siamo distanti!?- Spiazzato guardandosi un attimo all’indietro
-Una settimana di cammino?- Titubante
-Che!?- Sconvolto guardandolo
-Una volta ci sono andato a piedi per prendere quelle erbe e beh... non fu la prima volta che vidi quei cretini che ti hanno attaccato alcuni giorni addietro-
-Oh... ehm... che erbe ti servono?- Confuso
-Lo vedrai... prima devo parlare con la guardiana di questo posto- sospirò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi che dite? Katsuki avrà la pazienza di corteggiare il suo piccolo bunnyboy? Mentre quest’ultimo riuscirà a riconoscere il suo vecchio amico? In tutto questo i draghi come si comporteranno?

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Capitolo 8
*** Isola Midori ***


8° Isola Midori
 
 
 
L’isola era bella grande anche se non si direbbe ed Izuku ricordò che l’aveva visitata poche volte, ma tanto quanto era riuscito a vederla in gran parte; in ogni modo il giovane Domatore si avviò verso una piccola capanna vicino ad un fitto bosco dove bussò e pochi minuti dopo ne uscì una donna che sembrava una rana, anche se aveva la pelle liscia come quella umana. Quest’ultima era di bassa statura con lunghi capelli verdi e grossi occhi del medesimo colore, che si illuminarono nel vedere il giovane di fronte a lei, -Da quanto tempo non ci si vede Izuku kun- sorrise
-Molto lo so Tsuyu chan- sorrise di rimando; -Purtroppo in questo lungo periodo me ne sono successe di cose- grattandosi la nuca
-Posso anche vedere; sei qui con delle persone diverse da quel drago rosso e quello giallo- vedendo Katsuki
-Già, possiamo per così dire che sono tornato alle “origini”- ridacchiò
-Mi fa piacere, sento che sei più sereno- sorrise per poi diventare seria; -Immagino che sei qui per prendere un po’ d’erbe-
-È solo uno dei motivi, mi eri mancata Tsuyu chan, dico sul serio-
-Lo so, tranquillo, ma dovrai farlo da solo, come sempre dal resto-
-Certo, non ci sono problemi, vero Kacchan?- Voltandosi verso di lui
-Tsk, va pure, non sento pericoli nei dintorni-
-Bene io vado- avviandosi lasciandoli tutti soli.
La donna di nome Tsuyu rientrò un attimo in casa, lasciando Katsuki ad accarezzare il suo drago che fissava curiosa e tesa verso la foresta; poco dopo il Guerriero sentì un tocco sulla spalla e nel girarsi vide quella tipa con un vassoio, -Che vuole?-
-Offrirle del the nel frattempo che aspetta il suo amico-
-The?- Corrugò la fronte
-Lo chiamiamo così, è un infuso di foglie particolari, ha un buon gusto e se per addolcirlo può mettergli un po’ di miele- spiega
-Capisco... proviamolo- sospirò
-Può dire al suo drago che può prendere forma umana se vuole-
-Non è come i draghi selvatici lei... è cresciuta con noi-
-Oh... è una tipa orgogliosa, come i suoi simili, per questo che rimane in questa forma- pensierosa
-Come?- Sorpreso
-In teoria tutti i draghi sanno prendere la nostra forma, simile a quella umana- spiego, -Chiedete a Izuku kun, lui ne saprà di più-
-A proposito, ma che tipo d’erbe è venuto a prendere?-
-Medicinali apposite solo per i draghi, voi umani non potreste prenderle-
-Capisco, tipo... sono velenose giusto, per noi umani dico- calmo
-Esattamente, solo coloro che... come noi streghe, draghi ed altre creature “mistiche” potrebbero prenderle, per guarire-.
Il biondo le lanciò uno sguardo di lato per poi sentire dei passi proventi dalla foresta da dove uscì un tipo dai capelli neri ed occhi del medesimo colore e sulla schiena aveva delle ali come quelle dei corvi ed era accompagnato da Izuku. Il verdino salutò allegramente la coppia e poi raggiunse Katsuki che lo fissò confuso, domandandosi dove fossero le erbe e lui indicandosi la bisaccia gli fu tutto chiaro ed annuì; Katsuki lanciò un’occhiata al moro per poi dirigersi da Reika, pronta a partire, sembrava avere fretta, ma non ci badò tanto.
-Da quanto conosci quella tipa?-
-Vediamo... la incontrai la prima volta fu quando ci andai con Ryukyu e stavo svolgendo l’addestramento per il primo soccorso, quindi nei primi anni di addestramento-
-Interessante, dunque sai anche prenderti cura di loro in qualsiasi momento?- Curioso
-Sì, ho imparato molto su questo fronte e poi... è il dovere di un Domatore sapere tutto sui draghi dai loro punti deboli al il tipo di alimentazione che hanno-
-Un manuale vivente sulla natura dei draghi eh?- Ghignò, -Un nerd in conclusione, l’ho sempre detto- baciandogli il collo con delicatezza
-Kacchan!- Sussultò diventando rosso
-Quanto sei timido mio piccolo Deku- sussurrò; -Tornando un po’ sull’argomento draghi- diventando serio
-Cosa vuoi sapere?-
-È vero che tutti loro possono passare per umani?-
-In teoria sì, ma non tutti vogliono farlo-
-Per quale motivo? Per orgoglio?-
-Qualcosa del genere- ridacchiò
-Allora li posso capire- ghignò Katsuki
-Posso immaginare Kacchan sempre ed unicamente in forma di drago- divertito
-Ci puoi scommettere;
loro sono così maestosi e protettivi verso ciò che ritengono loro-
-In poche parole ti stai descrivendo- sospirò
-Che vorresti dire?-
-Non sono nato ieri Kacchan, sembra che chi tra noi due quello che è vissuto con i draghi sei tu non io- borbottò
-Oh... mi stai facendo un complimento?- Curioso
-Io...- rosso e il biondo rise
-Posso chiederti una cosa?- Cambiando argomento
-Cosa?- Curioso
-Mi insegneresti il dragonese?-
-Vuoi imparare la loro lingua? Perché?-
-Vorrei poterli... capirli di più ecco-
-Purtroppo non è possibile-
-Dici? Perché non provarci?- Insistette.
Per tutta risposta, Izuku si girò e per guardarlo seriamente, quell’occhiata non solo sorprese il biondo, che lo aveva visto solo all’inizio quando si erano ritrovati, ma lo eccitava ancora; Izuku si era girato per spiegargli che ciò che lo spingeva a saper parlare quella lingua era il puro dono con cui era nato e nient’altro. Stava per dirgli ciò quando il biondo si calò su di lui e lo baciò con passione, non era riuscito a controllarsi e ciò lo spinse a tirarlo a se quasi a cavalcioni sulle sue gambe.
*Ragazzi!* Li richiamò Reika, risvegliando Izuku
*Che succede?!* Allarmato, staccandosi dal biondo
*Non so voi, ma per prima cosa, certe cose fattele a terra eh?* Maliziosa
-Reika!- Rosso
-Che succede?- Confuso Katsuki
-Nulla- sbuffò, *Che altro succede?* Esasperato
*Non so se è una mia impressione... Domatore, ma ho la sensazione che quel drago rosso/porpora ci stia seguendo*
*Di che...* si volta, *Ma che caspita?! Kirishima! Non dovrebbe essere qui*
*Che faccio? Lo abbatto?* Curiosa
*Trova subito una radura abbastanza ampia ed atterriamo, voglio sapere che ci fa qui* serio
*Subito capo!* Iniziando ad esaminare la zona
-Che succede Izu?- Confuso ed in allerta
-Vedi quel drago?- Indicandoglielo e lui annuì, -Bene, quella è la forma “completa” di Kiri-
-Che ci fa qui?-
-Non lo so, è per questo che ho chiesto a Reika se può cercare un luogo adatto per atterrare-
-Ok- serio, -Spero che non centri il fatto che tu debba tornare con loro! È ancora presto per la tua prossima visita-
-In effetti- sospirò.
Una volta trovato un posto adatto, a metà strada tra l’isola ed il villaggio, Reika portò i due ragazzi a terra ed a pochi minuti di distanza li raggiunse pure Kirishima che poco dopo prese forma umana. Avvicinandosi però, il rosso si accorse che il drago dietro ad Izuku e Katsuki era rimasto sotto forma bestiale e lo stava fissando intensamente che lo mise in parte a disagio, come se gli stesse dicendo: Fai in fretta prima che ti mangi in quella forma; Eijiro oltre a “terrore” percepì lungo la schiena un brivido che lo eccitava, che nemmeno lui sapesse come identificare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao ragazzi, chiedo scusa se il capitolo potrebbe sembrare corto, ma non avevo altre idee; che ne pensate? Vorreste vedere Reika in versione umana? Soprattutto, cosa significa ciò che ha provato Eijiro in sua presenza? Datemi i vostri suggerimenti, se no, resto bloccata ^^”, a presto!

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Capitolo 9
*** Rapimento ***


9° Rapimento
 
 
 
*Kiri che ci fai da queste parti?* Serio Izuku
*Un semplice una ricognizione* scrollò le spalle
*Sai che non ti credo?* Alzò un sopracciglio
*Izu! Dovresti saperlo che non ti mentirei mai* sconvolto
*Io gli credo Domatore, se ci avesse seguito lo avrei notato prima* commentò Reika
*Perché non ti prendi le sembianze umane?* Gli chiese Eijiro
*Per quale motivo dovrei sprecare energia per farlo?* Ringhiò Reika
-Ehm... buona Reika, non so cosa vi state dicendo ma non ti arrabbiare- commentò Katsuki
-Gli ha solo chiesto perché non ha preso forma umana- sospirò Izuku
-Davvero? E lei che ha risposto?- Curioso con un sorrisetto
-Una risposta alla Bakugo- gli fece l’occhiolino
*Sono pur sempre colei che ha scelto sto moccioso come cavaliere* fiera di se Reika
-Hahahaha! Hai ragione- rise Izuku divertito
-Che mi sono perso?- Confuso
-*Nulla!*- divertiti Reika ed Izuku.
In tutto questo, il povero Kirishima li fissava discutere animatamente come se lui non ci fosse e sembrava che si divertissero a schernirsi a vicenda; continuando a guardare la sua “collega”, doveva ammettere che era il primo drago femmina che incontrava che aveva quei colori, sembrava decisamente una fiamma vivente. Dall’altro canto la dragonessa, con la coda dell’occhio aveva notato lo sguardo che il rosso stava lanciando a tutti loro, gli parve carino, ma sentiva anche qualcosa quando la guardava e di certo la cosa la incuriosiva; scosse la testa e guardò i due umani che discutevano senza freno, così notando che si stava facendo decisamente tardi soffiò in mezzo a loro per attirare la loro attenzione.
-Che succede?- Chiesero
*Sarebbe meglio andare ragazzi, salutate la rocca umanoide e poi torniamo a casa, si sta facendo tardi*
-Giusto- sospirò Izuku
-Che c’è?- Chiese il biondo
-Dobbiamo andare si è fatto tardi... ehi Kiri!-
*Sì Izu?* Lo guardò quasi spaesato
*Noi dobbiamo andare, sì è fatto tardi*
*Oh... posso accompagnarvi?* Guardando un attimo Reika
*Per me non ci sono problemi, basta che tu stia a distanza di sicurezza, moccioso* ghignò divertita
*Di sicuro un prima o poi riuscirò a vederti umana* ghignò lui, *Poi vedremo chi dei due è un moccioso*
*Nei tuoi sogni Roky!* Spiccando il volo.
Kirishima si ritrovò a ridacchiare prima di prendere anche lui forma animale e poi volare seguendoli, a debita distanza, mentre in tutto questo Izuku si ritrovò a dover trattenere le risate sotto l’occhio confuso del biondo. Quest’ultimo sembrò decisamente irritato per qualcosa e non sapeva nemmeno lui cosa non andasse, semplicemente, odiava rimanere all’oscuro degli eventi; assottigliò lo sguardo e poi decise che avrebbe tentato il tutto per tutto per arrivare in fondo a quella strana discussione, che divertiva il suo Izuku. Arrivati quasi al villaggio videro l’altro drago dirigersi verso le montagne, dopo di che Reika attuerò nella “sua” radura preferita per far scendere i due ragazzi; il biondo lanciò uno sguardo al suo drago prima di guardare Izuku sistemarsi al meglio la sua bisaccia e lì gli nacque un sorrisetto, gli era arrivata una genialata secondo lui. Si avvicinò al suo cespuglietto e lo abbracciò da dietro baciandolo dietro l’orecchio facendolo sussultare, -Izu tesoro?- Sussurrò
-Che... che c’è Kacchan?- Rosso
-Torna un al villaggio da solo, vorrei stare da solo con Reika-
-Perché?- Confuso
-Non posso?- Alzò un sopracciglio
-Oh sì, scusa- si grattò la nuca, -Ok, ti aspetto alla capanna- sussurrò avviandosi
-Ehi Reika- una volta soli attirando la sua attenzione, -Puoi colpire a terra con la coda se mi capisci?- La fissò
*Certo che ti capisco testone* Sbattendo a terra la coda
-Almeno su questo non avrò problemi- sbuffò, -Senti... tu sai parlare la mia lingua o no?-
*Ah capisco* ridacchiò, -Che vuoi umano?- Con una voce quasi delicata
-Insegnami- la fissò seria
-In...- corrugò la fronte, -Non sarà facile come pensi-
-Non mi arrendo te lo prometto, se proprio insegnami poche frasi-
-Vuoi che t’insegno solo a parlarlo o anche scritto?-
-Solo parlato per il momento- serio, -Quello scritto proverò chiederlo a Izu-
-Lo ami eh moccioso?-
-Sì- serio.
I due rimasero d’accordo che avrebbero mantenuto segreto quelle lezioni, soprattutto ad Izuku, considerando che era riluttante insegnare ciò che sapeva sui draghi; così dal giorno seguente Reika iniziò a dare quelle lezioni su la lingua dei draghi, talmente antica quanto difficile, per chi come Katsuki non aveva nessun legame magico o di sangue come i veri Domatori. Di fatti, Katsuki, dovette fare conti con questa cosa nei primi esercizi e le prime parole, la lingua parlata tanto fluidamente dal suo amato era una cosa molto difficile, ma si ripromise che non avrebbe ceduto nessun al mondo, era una promesse che si era fatto e l’avrebbe mantenuta ad ogni costo.
-Kacchan?- Lo chiamò un pomeriggio Izuku
-Uhm?- Si girò a guardarlo mentre affilava uno dei suoi coltelli, -Dimmi-
-Che fai con Reika chan in questi giorni?-
-Che vorresti dire?- Confuso
-Beh... vai molto spesso da lei e non sembra che tu voli con lei- balbettò rosso
-Oh...- con fare malizioso, -Il piccolo Deku è geloso che dia molte più attenzioni al mio drago che al mio futuro sposo?- Sorrise
-Cosa!? No!- Imbarazzato
-Su, su, non devi nascondere ciò che provi- abbracciandolo
-Io non nascondo nulla!- Sbuffò
-Bugiardo, ma ti amo lo stesso- baciandolo spingendolo sul letto
-Ka... Kacchan- ansimò tra i baci
-Sì?- Spostandosi lungo il collo
-Fermati ti prego- sussurrò
-Oh giusto! Devo aspettare che tu sia mio sposo- sorrise malizioso.
Izuku divenne di tutte le tonalità di rosso per poi spingerlo via ed allontanarsi da lui, per il troppo imbarazzo, cosa che prima scosse il biondo, per poi scoppiare a ridere; nel frattempo nella sua radura, la dragonessa Reika stava sonnecchiando finché non fu disturbata da uno strano e familiare odore, così aprendo un occhio si ritrovò davanti il volto familiare di Kirishima.
*Che ci fai tu qui?* Secca
*Sono sceso per fare una passeggiata* scrollò le spalle
*È la prima volta che ti vedo a valle* seria, *Non sarà che vuoi rapire il Domatore?*
*No tranquilla, ormai anche se sono passati pochi giorni, ho capito che lui non è ciò che cercavo* avvicinandosi
*Buon per te, perché ti avrei sbranato per avergli fatto del male*
*Non lo avrei mai fatto!* Serio
*Lo spero per il tuo bene* tornando al suo pisolino.
Kirishima la fissò per un momento in silenzio, mentre apparentemente stava dormendo, per poi sbuffare si sedette vicino accarezzandole piano il muso; per dirla tutta, nemmeno lui sapeva il motivo per cui era sceso fin lì, soprattutto era sicuro che non centrasse per niente Izuku. Erano così cullati nel loro confortevole silenzio, quando un improvviso odore, non familiare, li fece scattare in piedi; ciò che li mise in allerta non fu solo perché l’odore non proveniva in direzione del villaggio, ma nel comprendere che erano lì per loro. Di fatti, quest’ultimi venivano dal regno dei Todoroki e che erano in cerca di draghi da catturare ed addestrare o sottomettere; nel momento in cui videro i due draghi molti si leccarono le labbra ed inviarono ad attaccarli e per tutta risposta il rosso cercò di difendersi, ma all’improvviso Reika lo bloccò con un colpo di coda e con essa spazzò via i cacciatori.
*Corri al villaggio e chiama soccorso!*
*Io!?* Sconvolto
*Sì! Non posso andare io! Vai te!*
*Non ti lascio sola!* Irritato
*Non mi accadrà nulla di grave! Corri o ti lanciò io!* Sibilò lei
*Testarda!* Correndo via
*Bravo ragazzo* per poi concentrarsi sui suoi avversari, *Vediamo quanto durerete*.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che dite Eijiro riuscirà a prendere in tempo qualcuno del villaggio ed impedire a Reika di essere catturata?

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Capitolo 10
*** Al Salvataggio 1° Parte ***


10° Al Salvataggio 1° Parte
 
 
 
Il drago corse a perdifiato verso il villaggio dove viveva il verdino e superato il varco tutti lo guardarono sorpresi, era la prima volta che lo vedevano e soprattutto capirono che non era del tutto umano; in ogni caso il rosso si guardò in giro per vedere se riconosceva qualcuno e fu graziato nel vedere il biondo cenere. Katsuki, che era appena uscito dalla sua capanna, con la coda dell’occhio intravide lo sguardo pieno di panico di una persona che conosceva; si mise a correre verso di lui, sapeva che non avrebbe capito più di tanto ciò che avrebbe detto, ma avrebbe fatto funzionare l’istinto.
*BAKUGO!* Ruggì il drago prendendolo per le spalle
-Ok, che succede?- Alzò un sopraciglio
*Là* Indicando un punto della foresta
-Ok, che... Izuku vieni qui!- Vedendo del fumo
-Che succede Kacchan?!- Lo raggiunse di corsa
-Fatti spiegare da lui- indicando Kirishima nel panico, -Cosa sta succedendo-
*Kiri?*
*Reika... mi ha mandato qui... eravamo insieme e ci hanno attaccato*
*Attaccato?! Non dirmi di nuovo loro!* Sbottò Izuku
*Sì, erano i cacciatori di Endeavour!*
-Brutti bastardi!- Ringhiò Izuku
-Che succede?- Allarmato
-Se ti dico cacciatori ed Endeavour?- Lo fissò serio
-Andiamo! Uomini!- Richiamò alcuni Guerrieri
-Che succede capo?-
-Alcuni tirapiedi di Endeavour sono qui per catturare dei draghi e credo che abbiano trovato Reika, moviamo!-
-Subito!- Si mobilitarono alcuni uomini.
Molti uomini del villaggio seguiti da Izuku e Kirishima, corsero nella foresta dove trovarono molti soldati feriti, ma nessuna traccia di Reika, cosa che mise nel panico più totale il rosso, sentendosi in colpa per averla lasciata sola. Dall’altro canto Katsuki ed Izuku non lo odiarono, anzi, capirono che era meglio così, c’era solo un drago da salvare anziché di più; Izuku guardò il biondo e gli mise una mano sulla spalla, -Kacchan, l’andremo a riprendercela-
-Oh lo avrei fatto anche senza che me lo dicessi!- Sibilò
*Mi dispiace* mormorò Eijiro
*Non è colpa tua* sospirò Izuku
-Si sta dando la colpa immagino- sbuffò Katsuki
-Sì e...-
-Ohi rosso!- Lo richiamò Eijiro
*Sì?* Alzò un sopracciglio
-Se ti senti in colpa aiutami a riprendermi quella palla di squame del mio drago- ghignò
*Con molto piacere* sorrise di rimando il drago.
Katsuki ghignò e richiamò un po’ di uomini, ma fu bloccato da Izuku che lo afferrò per una spalla e lo girò verso di lui in modo ferreo e serio, cosa che stupì un po’ tutti, ma non l’uomo drago. Tutti fissarono il giovane verde che con voce ferma bloccò un po’ tutti, -Fermatevi un attimo!- Sbottò
-Perché?! Il drago del capo è stato preso!- Sbottò uno
-Lo so cosa credi!?- Irritato Izuku, -Ma non possiamo andare nel regno di Endeavour così a testa bassa! Ci vuole un piano- secco
-In effetti...- pensieroso Katsuki, -Chiederò a tuo... hai già un piano giusto?- Vedendo uno sguardo che conosceva
-Esatto Kacchan! Ma dovremmo comunque procedere gradualmente se la vogliamo riprendere viva o meglio, sana, visto che quel bastardo di Enji Todoroki non ucciderebbe mai un drago- sibilò
-Come conosci il vero nome di quel re?- Chiese un guerriero
-Diciamo che... conosco due dei suoi figli maschi- sospirò, -È una lunga storia- esasperato
-Ma...- tentò chiedere di più un’altra persona
-*Zitti!*- Ruggirono sia Kirishima sia Katsuki
-Sarà un discorso che ci sarà tra me ed il mio compagno- sbuffò Izuku, -Ora andiamo ad organizzare i draghi e la battaglia! Dobbiamo avvisare anche Mitsuki-.
Una volta rientrati al villaggio, dove ovviamente furono accolti da una furiosa Mitsuki, ma quando seppe il motivo di tutta quella confusione, richiamò il padre di Izuku per mettere insieme un piano adeguato. I due Midoriya con sotto una cartina in pochi secondi organizzarono un piano perfetto e funzionale, cosa che avrebbe stupito parecchia gente, tranne i Bakugo che ascoltarono le direttive dei due strateghi. Quando finirono di spiegare il piano con le sue varianti, si era fatta sera, cosa che portò a molti a lamentarsi, ma Katsuki ghignò al fianco di Kirishima, che era rimasto in silenzio ascoltando attentamente, anche lui aveva la sua parte e non avrebbe deluso il suo Domatore.
Alle prime luci del sole, Izuku e Katsuki iniziarono ad avviarsi insieme, seguiti da Kirishima, verso il regno di quel bastardo di Enji Todoroki e lungo la strada trovarono ancora delle tracce di quei bracconieri delle terre del fuoco. Quelle terre divennero pian piano sempre più calde, c’era un motivo se quel posto di faceva chiamare in quel modo; oltre avere dei vulcani sempre attivi e la gente che padroneggiava quell’elemento, il sole picchiava quasi pesantemente quel posto.
*Izu kun?* Lo richiamò il drago
*Tutto bene?- Gli chiese sottovoce
*Percepisco delle guardie a non pochi passi da noi; stanno facendo la ronda*
*Lo immaginavo, percepisci qualche drago incatenato?*
*Oltre a Reika?* Corrugò la fronte, *Sì, c’è ne qualcuno* sussurrò
*Dove?*
*Nei sotterranei mi sembra, però... c’è qualcosa che non capisco...* sussurrò
*Nei sotterranei? Non mi dire che...* stupito
*Dobbiamo controllare! Creerò un piccolo tunnel fin da loro*
*Sicuro di farcela?* Preoccupato
*Sì, fidati di me* sorrise appoggiando un attimo dopo le mani a terra.
Un lieve terremoto iniziò a vibrare in superficie cosa che non allarmò più di tanto i cittadini, essendo abituati a quel genere di fenomeni per via dei vulcani; in ogni modo il gruppo di Katsuki si avviò dentro la galleria appena creata senza farsi vedere, in testa Kirishima che oltre a “scavare”, faceva anche da navigatore essendo che le rocce erano il suo elemento. Allo steso tempo, per dar loro il tempo di arrivare a destinazione, in superficie un gruppo di guerrieri, guidati da Hisashi si addentrò nei territori nemici di soppiato.
Nel frattempo in una cella buia, una ragazza dalla pelle lacerata e piena di lividi iniziò a muovere un po’ la testa verso uno strano punto e sorrise pensando che in qualche modo fra non molto sarebbe stata libera, *Sei ancora viva ragazza?* Chiese una voce femminile vicino a se
*Sì e... stanno arrivando* sorrise appena
*Arrivando?* Curiosa
*Sì, fra non molto saremo libere* debole
*Se lo dici te piccoletta*
*Lo dico io... Irene, lo sento*
*Sei troppo ottimista* sospirò calma
*È nella mia natura non ci posso fare nulla* ghignò
*Spero che tu abbia ragione* sospirò un’altra volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Cosa ne pensate di questo capitolo, anche se molto breve? Spero che vi sia piaciuto; chi è questa Irene con cui Reika sta parlando e poi perché è in forma umana la nostra orgogliosa dragonessa? A voi l’ipotesi! Ciao!

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Capitolo 11
*** Al Salvataggio 2° Parte ***


11° Al Salvataggio 2° Parte
 
 
 
Il gruppo di Izuku avanzava nel buio più totale o meglio, Katsuki lo era, visto che per ogni evenienza non utilizzava le sue esplosioni, mentre Kirishima ed Izuku si orientarono perfettamente. In ogni modo ad un certo punto il drago si bloccò e appoggiò una mano sul soffitto e chiuse gli occhi, ma ciò comportò che Katsuki andasse a dosso al verdino, che si era dimenticato di avvisare.
-Ouch!- Si lamentarono i due
-Scusa Kacchan- mormorò il verdino
-Che succede?-
-Kiri ha trovato qualcosa, una fonte d’energia di un drago o così sembra- serio
-Allora andiamo!- Sbottò katsuki
-Non è così semplice, al momento siamo sotto il castello- sospirò Izuku, *Kiri quanto ti serve?*
*Ho quasi finito... a quanto pare ci sono pochissime guardie* ghignò, *Andiamo Reika chan ci sta aspettando* usando ancora una volta il suo potere.
Come un nuotatore che cerca di uscire dalle profondità del mare per arrivare in superficie, Kirishima si mosse in questo modo togliendo la terra per creare quel passaggio per i suoi compagni; nello stesso tempo nelle celle, vi erano due ragazzi uno dai capelli bianchi e rossi con un occhio azzurro su cui vi era una cicatrice e poi un occhio grigio, l’altro era più alto ed aveva i capelli neri.
-Sei sicuro?- Chiese il più giovane
-Shoto, papà se continua così la ucciderà, sta già indebolendo l’altra dragonessa- sospirò, -Odio dover dipendere dalla magia dei draghi- commentò
-Per... questo che te ne sei andato Toya?-
-Sì, anche se adesso sono considerato un fuori legge, ho ancora una morale; può sembrare strano, ma... non ho mai veramente ucciso nessuno, da quando me ne sono andato... ho portato mamma al sicuro-
-Sei... stato tu allora...-
-Ho fatto credere a voi tutti che qualcuno l’avesse uccisa, ma è viva-
-Tuo... fratello... non... sta... mentendo- debolmente una voce nella cella
-Non ti forzare!- Entrò di corsa il moro e le spezzò le catene
-Sei ancora priva di forze- commentò debolmente Shoto
-Avete...- mormorò lei
-Tieni- Toya creò una debole fiamma e la passò alla giovane
-Grazie- l’assorbì e con essa si guarì, ma un attimo dopo si addormentò
-La porto via da qui, è pericoloso, torna di sopra prima che “nostro” padre scopra che mi hai fatto entrare-
-Dove la porterai?-
-So a chi chiedere, anche se dovrò pagare per le mie azioni passate- per poi sparire con un vortice di fiamme blu.
Shoto entrò nell’altra cella dove stava l’altra donna, ma allo stesso tempo comparvero da sotto terra tre persone che il giovane principe non aveva mai visto o almeno quello che pensò finché non sentì una voce molto familiare. Nel girarsi creò un po’ di fuoco che illuminò un po’ la zona e quando vide il giovane dai capelli verdi si avvicinò alla cella aperta, -Domatore sama?- Chiese educatamente
-Shoto Todoroki?- Si fece avanti Izuku
-Sì sono io- facendosi vedere
-Che ci fate qui?- Chiese
-Ero qui per aiutare mio fratello maggiore Toya a portare in salvo una... nostra vittima- sospirò
-Izuku conosci questo bastardo a metà?- Chiese gelido Katsuki
-Sì... ci puoi trovare una nostra amica?-
-Qui c’è solo una dragonessa, ma è qui da circa un anno- sospirò, -In passato come ti dissi l’ultima volta, ho cercato di aiutarla a fuggire, ma mio padre...-
-Vedo e lo sento... la porteremo con noi- avvicinandosi
-Grazie- sospirò, -Per quanto riguarda chi cercavate in realtà... è stata portata via proprio da Toya, diceva che sapeva da chi portarla per guarirla, essendo stata quasi massacrata- dispiaciuto
-Fa niente andiamo- aiutando Shoto a liberare l’ultima carcerata.
Il gruppetto stava per portare via la donna, quando sentirono dei passi; Izuku, Kirishima e Shoto si guardarono ed iniziarono a simulare un combattimento tra loro per far credere che il principe stesse cercando di fermarli. Katsuki in tutto ciò non capiva il mutamento degli eventi; non capendoci più nulla, recuperò il corpo privo di sensi della donna dai capelli scarlatti e si infilò nel buco del tunnel ed attese che i suoi compagni lo raggiungessero.
-Muovetevi!- Urlò dal fondo il biondo
-Arriviamo un secondo! Kirishima appena entri chiudi il buco, così non capiranno che siamo passati da lì-
*Ok!* Per poi mollare un pugno a terra, *MURO DEL DRAGO DELLA TERRA!* Facendo innalzare un muro tra loro e Shoto e le guardie
-Che succede mio principe!- Chiese la prima guardia a raggiungere Shoto
-Avevo percepito degli intrusi, quindi sono e sono venuto a controllare- creando dalla mano sinistra una spada di ghiaccio, -E ho trovato loro- creando con la sinistra una spada di fuoco, -Dobbiamo abbattere immediatamente questo muro prima che portino via le due dragonesse!- Sibilò fintamente incazzato
-Giusto!- Iniziando ad attaccare quel muro nemico.
Nel frattempo il trio tornò a camminare lungo il tunnel, ma quella volta Izuku chiese all’amico drago di portarli alle pendici delle montagne, con la scusa che quella “donna” era un drago selvatico ergo, dovevano portarla a “casa” loro; quel ragionamento non era gradito da Katsuki, ma in qualche modo si ritrovò acconsentire o meglio accettare, visto che Eijiro si era già messo all’opera per portarli là.
-C’è una cosa che non capisco- borbottò Katsuki
-Cosa?- Chiese Izuku
-Come conosci quel tipo e poi perché vi siete messi a “combattere”?-
-Beh... è successo anni fa; Shoto stava “cacciando” draghi per il padre, ma lui non è come quel Bastardo- sibilò
*Per fortuna devo dirlo* commentò il drago
-Già, comunque, io ero sceso a valle per controllare che non ci fossero trappole e lo vidi; all’inizio pensai che stesse mettendo lui le trappole, ma fino a quel momento avevo visto le trappole messe a posta che si vedessero e venissero evitate alla belle e meglio-
-Mi stai dicendo che quel moccioso lo aveva fatto apposta?- Alzò un sopracciglio
-Sì, lui non voleva catturare nessuno di loro, anzi, lui li rispetta come la nostra gente ed a quanto pare sua madre Rei, era una ex abitante del nostro villaggio o quanto meno i suoi antenati- sospirò, -Lei aveva il potere del ghiaccio e...- fu bloccato dal biondo
-Mi puoi descrivere questa Rei?- Serio
-Uhm... albina ed occhi grigi penso, è così che Shoto me la descrisse ma è morta...- Katsuki scosse la testa
-No, se ho ragione, questa donna è viva e so dove si trova- serio
-Dove?-
-Al villaggio delle Lady Selvatiche- serio
-Dobbiamo dirlo a Shoto e...- l’altro scosse la testa
-Se è come penso, sarebbe rischioso per lui lasciare il suo regno soprattutto se Endeavour è tra le scatole ed ancora vivo- sbuffò
-In effetti- corrugò la fronte
*Ragazzi siamo arrivati manca poco*
-*Grazie*- dissero i due in contemporaneamente.
Pochi secondi dopo, l’intero gruppo spuntò alle pendici delle montagne, molto vicino al sentiero principale; nell’uscire trovarono Kaminari e Ashido che nel vederseli spuntare così, come dei funghi li aveva fatti sussultare sul posto, cosa che fece ridere sia Izuku che Kirishima. Ancora una volta Katsuki si ritrovò confuso ed irritato, osservò la donna tra le sue braccia e poi di nuovo il suo ragazzo che ridacchiava, per poi girarsi verso di lui e guardare la donna e si fece serio. Le si avvicinò per visitarla, la rossa era priva di sensi ed il battito cardiaco era molto rallentato ed il Domatore sentiva che in lei c’era qualcosa che la bloccava del tutto in quella forma; si voltò verso Kaminari che gli ordinò di avvicinarsi ed usare in modo regolare le sue scariche elettriche, per far accelerare il cuore della donna.
-Non è pericoloso per la sua salute?- Chiese Katsuki
-No, lei è uno dei draghi più rari del mondo, ossia un drago di tipo incantatore, la loro particolarità è che... posso incantare tutto; se riusciamo a farle aumentare giustamente i battiti, faremo scorrere anche la sua magia- serio
*Ci sono capo, dimmi quanto e quando inizio* serio Kaminari
*Bene Kaminari, metti subito a 100Wlt!*
*Già fatto* caricando il suo fulmine
*Ancora!*
*Va bene* caricando un’altra scossa
*Chi... chi... chi siete?* Parlò una voce femminile e debole
*Sei sveglia signorina?* Chiese dolcemente Izuku
*Sì, ma voi chi... sei un Domatore?*
*Sì, lo sono... tu sei un Drago Incantatore eh?*
*Il mio potere si sta estinguendo... quell’uomo... Endeavour mi ha strappato la mia magia* sussurrò
*Ashido! Trasformati dobbiamo andare da Ryukyu immediatamente!* Prendendo in braccio la donna
*Subito!* Prese le sue sembianze gigantesche
*Saliamo* per poi girarsi alla bionda cenere, -Kacchan tu torna al villaggio a vedere se mio padre ed gli altri uomini sono tornati!-
-Perché diamine dovrei farlo senza di te!?-
-Sei il futuro capo villaggio se non torni subito a spiegare a tua madre cos’è successo qui, rischiamo che pensino che tu sia morto!- Sibilò Izuku, -Ora va o non mi vedrai mai più!- Per poi polare via
-Testardo, ma ha ragione- borbottò irritato.
Katsuki iniziò a correre a casa, mentre Izuku tornò alla “città” dei draghi dove corse proprio da Ryukyu che vedendoselo tornare così all’improvviso la fece preoccupare, ma nel vedere la donna con lui, mise da parte tutto ciò e divenne subito operativa, chiamando tutti i draghi medici a disposizione; appena la donna scarlatta fu portata dietro le pesanti porte del centro medico, Ryukyu si fece spiegare cosa fosse successo.
*Allora?* Impazientemente
*Siamo... stati dentro... il regno di Endeavour*
*CHE COSA!?* Sconvolta, *Quante volte ti devo ripetere che quel posto è pericoloso!?* Furiosa
*Lo so, ma dovevamo salvare il drago di Katsuki, che era stato preso quasi sotto lo sguardo di Kiri* mormorò furioso
*Scherzi!? Come si chiama questo drago?*
*No, il suo nome è Reika e...*
*Questa Reika... ha gli occhi con tutte le sfumature del fuoco del sole? Cioè: giallo, rosso ed arancione?*
*Sì come le sue squame... perché? La conosci per caso?*
*Dannazione!*
*Mi spieghi?* Allarmato
*Non ti ho detto tutto sulla nostra razza giovane Domatore* per poi accasciarsi al suo iniziando a piangere.
Nel frattempo in una capanna a chilometri di distanza dai territori dei membri del Villaggio dei Draghi e da quello del fuoco, un giovane dalla pelle quasi bruciata, stava medicando una giovane dalla pelle color sabbia e dai lucenti capelli color fiamma. In ogni modo, il giovane utilizzò parte del suo potere sul fuoco che aveva una colorazione azzurrina/blu, intorno al corpo della ragazza per cercare di far bruciare e quindi evaporare più velocemente la sostanza che la teneva bloccata nella forma umana; ad un certo punto dal quel corpo iniziò uscire un denso fumo viola scuro, era il miasma al suo interno che pian piano stava uscendo da lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
 
Yo! Che ne pensate? Irene sopravvivrà e poi, cosa avrà nascosto Ryukyu a Izuku e soprattutto che segreto nasconde Reika? Se volete venir a conoscenza recensite in più possibile ed avrete le vostre risposte, ma prima datemi le vostre idee che dite? A presto!

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Capitolo 12
*** Piano di Fuga ***


12° Piano di Fuga
 
 
 
Izuku fissò la sua maestra che era in piena agitazione, sentiva che effettivamente che l’era dispiaciuto nascondergli qualcosa, ma in quel frangente volle sapere di più; gli appoggiò una mano sulla spalla e la girò per farsi guardare negli occhi, era serio e determinato a sapere tutto il resto. Ryukyu ricambiò quello sguardo per poi chinarsi verso il suo orecchio dove gli sussurrò qualcosa; nel momento in cui la donna si staccò, entrambi videro essere raggiunti da un Katsuki alquanto preoccupato, -Amore?- Richiamò Izuku
-Che ci fai qui!?- Allarmato Izuku
-Non c’è tempo da spiegare a quanto pare tuo padre...-
-Cosa gli è successo?!- Afferandolo per il bavero
-È rimasto gravemente ferito e...- Izuku lo scansò ed usci da lì di tutta fretta
-Aspettami Izuku!- lo seguì in panicato
-Dove si trova?- Continuando a camminare
-Da Aizawa- spiegò
-Allora andiamo, dobbiamo aiutarlo- arrivando al villaggio.
Izuku si precipitò da suo padre ed aiutò Aizawa a medicare tutti i Guerrieri feriti tornati dall’azione e per fortuna non erano in troppi a detta del verdino; allo stesso tempo, nella capanna degli anziani, si elevarono urla di disapprovazioni ed altre accuse molto pesanti, del tipo di alto tradimento ed altre robe simili. Gli anziani ed i coniugi Bakugo si stavano scannando a vicenda, o meglio era Mitsuki quella che sbraitava contro quei tre, mentre il marito cercava d’essere più calmo; in ogni caso i primi avrebbero voluto esiliare dal villaggio i responsabili di quella decisione che era costato molti feriti tra i Guerrieri, solo per cercare di recuperare un drago, che per giunta non aveva mai vissuto al villaggio. Per tutta risposta Mitsuki disse loro che Reika non era un drago qualunque, ma ben sì di loro figlio, disgraziatamente quei tre furono irremovibili e la dona lasciò al capanna visibilmente di pessimo umore seguita dal marito.
-Oh questa me la pagano!- Furiosa Mitsuki
-Cara calmati- provò a fermarla Masaru
-Non mi calmerò finché non troveremo il drago di Katsuki e... eccoli!- Vedendo Izuku e Katsuki
-Vecchia?- Sorpreso Katsuki
-Abbiamo un problema- seria
-Che è successo adesso?- Calmo Izuku
-Gli anziani vorrebbero che chi ha “progettato” questo attacco ai danni di Endeavor venga allontanato da qui- sospirò Masaru
-Voglio proprio vedere se hanno il coraggio di farlo davvero- stizzito il figlio
-Non possono farlo! Sarebbe andare contro i nostri ideali di “guardiani” di draghi!- Sbottò Izuku
-A quanto pare non gli importa nulla di ciò, basta per loro che Endeavor non entrino nei nostri territori- calmo Masaru
-Ma quei bracconieri erano nei NOSTRI territori- sibilò Katsuki
-E se...- iniziò a mormorare Izuku
-Cosa tesoro?- Si volse verso di lui il biondo
-Se lasciassimo noi il villaggio di nostra spontaneità, però portando via tutti i draghi e lasciassimo solo quelli fedeli a quei vecchiacci? Cosa accadrebbe?- Pensieroso il verdino
-Di sicuro a quei vecchi verrebbe un colpo e soprattutto un duro colpo- ghignò Mitsuki
-Però devi mettete in conto che non abbiamo la certezza concreta di chi ci possiamo fidare completamente- commentò Masaru calmo
-Di questo non vi dovreste preoccupare, perché so come risolvere questo punto-
-Quale?- Curioso Katsuki
-Per prima cosa dovremmo recuperare Reika- calmo
-Che centra il mio drago?- Confuso Katsuki
-Lei... è... speciale, è diversa dagli altri della sua specie e sei fortunato ad essere stato scelto da lei- sorrise da saputello
-Scelto? In che senso?- Confuso
-Lo capirai appena la troveremo- serio, -Io vado a cercarla, ma se Shoto ha ragione, so da dove iniziare le ricerche.
Nel frattempo, al castello del regno del Fuoco, Endeavor era di ritorno da un campo di battaglia incazzato nero ed arrivato nella sala del trono vi trovò i due dei suoi figli; li vide parlare tra loro e ciò montò la sua rabbia, perché non solo erano stati attaccati, ma da ciò che aveva sentito, suo figlio più piccolo non era riuscito ad impedire a degli intrusi di recuperare le sue cavie. Di conseguenza lo avrebbe voluto punire per ciò, ma aveva trovato qualcosa di diverso in lui; di fatti il più giovane era avvolto da un’aura magica abbastanza strana ed in ottima armonia, ossia ghiaccio e fuoco danzavano equamente in una combinazione che lui stesso mai avrebbe immaginato vedere succedere. Era orgoglioso nel vederlo cresciuto e pronto per un vero campo di battaglia, ma alla sua entrata dovette bloccarsi a ciò che effettivamente vide; nel momento in cui gli si avvicinò, Shoto non gli degnò nemmeno di un saluto o guardarlo come stava, perché si concentrò a dare ordini ai pochi soldati che lo avevano seguito e ciò ovviamente Endeavor non la prese per niente bene.
-Che stai facendo Shoto!?- Freddo e serio
-Nulla che ti possa riguardare vecchio- sibilò il giovane lanciando uno sguardo ai suoi fratelli maggiori che si allontanarono di qualche passo
-Oh davvero?!- Creando una frusta di fuoco, -Devo ricordarti chi sono io qui?-
-Tsk! Sei un uomo spregevole che pur di avere potere, lo ruba ad altre persone- muovendo il braccio destro, -Per questo sarai tu a venir punito... Congelamento Istantaneo!-
-Che stai...- Endeavour fu congelato nell’immediato.
A seguire, sull’intera sala calò un silenzio in cui i tre principi aspettarono qualche minuto per prevenzione, con lo scopo di controllare se loro padre si fosse liberato in qualche modo; vedendo che non sarebbe successo nulla, Shoto ordinò che loro padre, o quel che rimaneva, fosse spedito nei sotterranei e messo nella cella più isolata che avevano.
-Che farai adesso?- Chiese sua sorella Fuyumi
-Per prima cosa ritirerò tutti i soldati dai confini, per seconda cosa farò annullare la caccia ai draghi-
-Dopo di che?- Curioso Natsuo
-Appena possibile invierò un messaggero al Villaggio dei Draghi- sospirò
-Vuoi trovare un accordo per una tregua più duratura?- Serio Natsuo
-Esatto, ma voi mi aiuterete?-
-Conta su di noi- sorrisero entrambi.
Nei giorni avvenire, i tre fratelli iniziarono a far “rinascere” il regno di fuoco, con delle importantissime leggi e riportando in questo modo un po’ più ordine e serenità dopo il continuo caos che era stata “l’epoca” di Endeavor; per prima cosa, come da programma, tutti i soldati furono richiamati indietro facendo capire che qualcosa stava cambiando in quel posto. Tra queste persone c’era Toya stesso che era esattamente vicino al confine, tra i territori del fuoco e quelli del Villaggio dei Draghi, che si stava occupando delle medicazione di Reika, quando pensò ad alta voce: -Dannazione, spero che nessuno dei miei ex compagni mi trova con tutto sto caos-
-Di chi parli Dabi?- Cinguettò una voce femminile
-Toga!?- Parandosi davanti al corpo privo di sensi di Reika
-Ciao Dabi, pensavi di poter andartene e non farti vedere?- Parlò una voce maschile
-Tomura- gelido
-Dacci quella ragazza e noi non ti faremo del male- continuò lui
-Non vi appartiene-
-Oh andiamo lei...-
-Come ha detto il vostro ex compagno, quella ragazza non vi appartiene!- Intervenne Izuku
-Ancora tu!?- Irritato Tomura.
Il verdino aveva emanato abbastanza potere da poter sfiorare piano e silenziosamente una parte dell’anima di Reika, risvegliandola e quest’ultima, nonostante la stanchezza, si alzò piano senza farsi vedere da nessuno iniziò a far divampare le sue fiamme; per prima cosa avvolsero Dabi in modo protettivo facendo indietreggiare i due criminali dopo di che li fece ardere vivi e curare definitivamente il suo protetto. Nel momento in cui le fiamme si diramarono, al posto dell’ex membro della banda della Lega, era ritornato Toya Todoroki ed allo stesso tempo comparve anche Katsuki, -Izuku che... di chi sono queste fiamme?-
-Sono le sue- sorrise Izuku, raggiungendo Toya
-Domatore- si inginocchiò Toya stesso, -Avrei cercato di contattarvi il prima possibile; finora ho cercato di far evaporare quanto più possibile della sostanza che... quel bastardo di Endeavor gli ha iniettato-
-Allora è questa sostanza che ha indotto Reika a diventare umana e restarci- pensieroso
-Sì e...- per poi sentire un tonfo di un corpo privo di sensi, -Ehi piccola non svenire adesso- mormorò Toya preoccupato
-Calmati, è nomale che sia così, ora devo... portarla al sicuro- sospirò Izuku
-Fatelo io...- mormorò il rosso
-Torna da tuo fratello Shoto ed aiutalo a liberarsi di vostro padre- serio Izuku
-Lo farò grazie e...- tentennò
-Dimmi-
-Potrei essere informato se lei si sarà ripresa completamente?-
-Appena succederà sarai informato-
-Grazie Domatore- andandosene in turbine di fuoco blu
-Sarà saggio lasciarlo andare così?- Confuso Katsuki
-Sì, lei non sbaglia mai a leggere le anime- commentò accarezzando Reika svenuta.
Katsuki fissò i due in silenzio non capendo nulla, per poi prendere in braccio la giovane che in primo momento sembrava riluttante, ma percependo l’energia del biondo si calmò e si lasciò trasportare senza problemi sotto lo sguardo vigile del verdino. Risalirono la montagna per poi dirigersi verso la zona medica di corte; lì ad attenderli vi erano Ashido, Kaminari e Kirishima che appena li videro arrivare con Reika tra le braccia chiamarono altri medici.
*Tutto ok?* Chiese il rosso
*Sì tutto ok... avete scoperto in fine come si chiama quella rossa?*
*Si chiama Irene e sembra... in qualche modo...* titubante Ashido
*Allora?* La incitò
*Sembra avere qualche legame con quella Reika che avete appena portato*
*Posso solo immaginare quale* sospirò
*Sai qualcosa che noi non sappiamo?* Chiese Kaminari
*Non sta a me dirvi cosa* serio guardando le porte ancora chiuse dell’ala medica.
Nel corridoio calò un silenzio quasi pesante e pieno d’ansia, per il semplice motivo che nessuno di loro sapeva cosa stesse accadendo dall’altra parte delle porte; finché un boato non attirò la loro attenzione e tutti e quattro videro le porte buttate giù lasciandoli con dell’espressioni che per un occhio ignorante delle circostanze potevano essere comiche. Lì sulla soglia vi era Reika bella sveglia, al seguito quell’Irene ed infine dei draghi medici che cercavano di farla rientrare, ma gli occhi della dragonessa “furiosa” si posarono su Izuku e Katsuki per poi lanciarsi su di loro ed abbracciarli forte.
*Grazie* mormorò ad entrambi
-*Non c’è di che*- dissero in risposta
*Dov’è lui?* Guardandosi in giro
*Cerchi Toya?* Chiese Izuku
*Sì, dov’è?* Quasi ansiosa
*È tornato dai sui fratelli*
*Posso andarlo a trovare?*
*Hahahahaha anche lui avrebbe voluto vederti appena ti saresti ripresa* ridacchiò
*Reika stai veramente bene?* Le chiese Kirishima
*Sì, sì e tu?* Si voltò a guardarlo
*Sto bene* Cercando di avvicinarsi
*Bene... andiamo da lui?* Guardò Izuku
*Ehm...* guarda Katsuki
-Che c’è?- Confuso
-Lei vuole andare dai Todoroki per vedere Toya- si grattò la nuca.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Katsuki ed Eijiro lasceranno andare Reika da Toya e poi, tra i due, che legame ci sarà e soprattutto gli altri sapranno il suo segreto? Spero che vi sia piaciuto ed a presto!

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Capitolo 13
*** Alleanza ***


13° Alleanza
 
 
 
Su tutti loro calò un silenzio tombale e quelli più “bloccati” erano proprio Kirishima e Katsuki che fissarono entrambi senza parole; quest’ultimo poi, guardò anche Reika ed infine tornò subito su Izuku, -Se non fosse che quel bastardo non l’avesse salvata, non lo avrei acconsentito- sbuffò
-Dunque li faremo incontrare?- Curioso il verde
-Sì, ma non al nostro villaggio- sospirò
-Vero, dobbiamo trovare un modo per avvisarli senza che venga informato anche Endeavor, quel bastardo, non sappiamo nulla al di là del confine- pensieroso
*Perché non chiediamo aiuto per fare da “diversivo” alle ragazze delle Lady Selvatiche?* Chiese Reika
*Per quale...* iniziò Izuku
-Che ha detto?- Corrugò la fronte e l’altro gli ripeté la domanda, -Ma certo!- Ghignò
-Ehm... che mi sono perso?-
-Lì, se non ricordi, dovrebbe viverci la loro madre- ghignò
*Ottimo abbiamo deciso, domani andiamo là e poi vedremo* ghignò Reika; *Ora però vado a riposarmi e lui* afferrando Katsuki, *Verrà con me!* per poi andare via.
Tutti gli altri si guardarono un po’ sorpresi per poi decidere che non volevano indagare oltre e raggiunsero le loro rispettive stanze, mentre Katsuki si lasciava portare via dal suo drago, conscio che lei gli volesse parlare in privato. La stanza in cui fu portato era piccola, ma abbastanza accogliente per ospitare dei malati e feriti; Reika si sedette su uno dei lettini e chiese al biondo cenere, con un gesto di sedersi vicino a lui, -Bakugo?-
-Che c’è?- Sedendosi vicino a lei
-Cosa sta accadendo a casa?- Lui capì che stava parlando del villaggio
-Che vuoi sapere?- Sospirò
-Le conseguenze per esser venuti a cercarmi-
-Gli anziani vorrebbero buttare fuori dal villaggio tutti coloro che hanno ideato il piano contro il tuo rapitore- sbuffò
-Quale sarebbe il piano per evitare ciò?-
-Izuku pensava di lasciare quel posto con tutti i draghi e...-
-Usarmi per capire chi è pieno di fiducia o chi è troppo attaccato agli ideali di quei vecchiacci del cavolo-
-Hai indovinato- sorpreso, -Come?-
-Ho capito come ragiona il “tuo” ragazzo- ghignò.
Katsuki assottiglio lo sguardo, sentiva che il suo drago gli stesse nascondendo qualcosa, ma ci sorvolò sopra, forse riguardava il segreto o delle abilità nascoste che Izuku decantava e del motivo per cui lui era stato scelto; a quel pensiero si bloccò e si girò per affrontarla, -Posso farti una domanda?-
-Quale?-
-Perché mi hai scelto?- Assottigliò lo sguardo e lei ghignò
-Vedo che non sai ancora la verità a quanto pare- sospirò
-Ti spieghi?- Seccato
-Non è ancora giunto il tempo... ora riposati, domani voleremo al villaggio delle Lady Selvatiche-
-Ok, ma prima o poi dovrai dirmi il tuo segreto- lei sorrise prima di dormire.
Il giorno dopo all’alba, l’intero gruppo composto semplicemente da: Katsuki, Kirishima, Izuku e Reika, partirono per la volta del villaggio di sole donne o così si pensava all’epoca; di fatti nessuno fino a quel momento era mai riuscito a raggiungere quella parte dei territori selvaggi e quei pochi non sono quasi mai tornati indietro vivi o per lo meno abbiano detto ciò che nascondono le mura di quel villaggio. In ogni modo, quando il gruppo arrivò a destinazione, a guardia delle porte vi erano due donne in tenuta da combattimento che non stupì per nulla nessuno di loro e chiesero subito udienza alla loro regina Momo; li raggiunse Kyoka per condurli a palazzo reale, che sentendo chi erano arrivati si è precipitata lei stessa a condurli dentro, perché aveva sentito che non era una semplice visita di piacere, ma c’era anche un secondo fine.
-Benvenuti al nostro villaggio- sorrise cordiale la ragazza
-Grazie- sorrisero tutti
-Vi chiediamo perdono di questa improvvisa visita e soprattutto questa convocazione con la vostra regina- parlò diplomatico Izuku
-Tranquillo, anche se...-
-Non vogliamo creare troppi problemi sia chiaro- sorrise lui bloccandola, -Siamo qui per chiedere aiuto ed ovviamente se ci fosse qualcosa che vorrete in cambio, cercheremo di darvelo nelle nostre possibilità- spiegò
-Oh... se posso sapere cosa- mancavano pochi chilometri dal palazzo
-Coinvolge delle persone e che per non rischiare come si dice, guerre che potrebbero portare dei spargimenti di sangue stiamo cercando di usare l’astuzia e la diplomazia segreta- spiegò
-Capisco... entrate, fra poco tornerò con la regina Momo- allontanandosi un attimo.
Dopo che fu allontanata Izuku studiò l’ambiente trovandolo diverso da quello che si aspettava, certo c’erano molte donne in quel luogo, ma comunque c’era una piccola cerchia di uomini, ma nonostante fu affascinato dal loro stile di vita e di gerarchia; ad un certo punto Katsuki si girò verso Izuku un tantino nervoso, -Perché diamine hai parlato tu?- Finto seccato Katsuki
-Dimmi sinceramente, chi è tra i due qui il più diplomatico e non tendente ad urlare?-
-Ehm...-
*Ti ha fregato* lo derisero i due draghi
-Gentili eh?- Sbuffò lui, -Comunque hai ragione, ecco perché sarai un ottimo marito- gli fece l’occhiolino
-Oh zitto!- Rosso.
Nel frattempo, Kyoka era andata dalla regina Momo che la trovò intenta ad essere pettinata dalla sua ancella preferita, ossia l’ex regina del regno del fuoco; quella donna era sempre stata una donna materna con tutte le ragazze più giovani, soprattutto con Momo, nonostante non avessero legami di sangue. Fu proprio questa a notarla per prima e le rivolse un sorriso dolce, -Dolce Kyoka qual buon vento ti porta qua?-
-Rei come sempre sei in grande forma- ricambiò il gesto
-Grazie- ridacchiò la donna
-Dimmi Kyoka che succede?- Intervenne Momo calma
-Beh... ci sono il “principe” Bakugo ed il Domatore che sono qui per vederti-
-Così all’improvviso? Deve essere qualcosa di estremamente importante- scattando in piedi, -Oh scusa Rei- avendola colpita involontariamente
-Succede, su, vi accompagno- seguendo le ragazze
-Scusate per l’attesa- cordiale Momo raggiungendo i suoi ospiti
-Siamo noi che dobbiamo scusarci- sorrise calmo Izuku, -Siamo nei tuoi territori e per giunta nel tuo villaggio senza avvisare- si inchinò
-Tranquillo, finché non avete intenzioni di farci del male siete i benvenuti- dolce la regina.
Il giovane ricambiò il gesto e poco dopo il suo sguardo si posò sulla figura della donna che aveva accompagnato la regina, aveva lunghi capelli argentati occhi grigi ed una carnagione chiara che gli fecero ricollegare ai figli di Endeavour, Toya e Shoto; guardandola si sentì subito un’idiota nel far rischiare la vita innocente di quella donna. Sentendo un cambiamento quasi radicale nel giovane, Reika si fece avanti appoggiando una mano sul verde per poi guardare le padrone di casa, -Come ha accennato il nostro Domatore, vi chiediamo scusa per questa intrusione, ma ci serve il vostro aiuto- seria
-Sbaglio a dire che sei un drago?- Chiese Kyoka
-No, ma sono una delle poche della nostra specie che sa parlare come voi umani- inchinò con rispetto il capo
-In cosa consiste la vostra richiesta?- Chiese Momo
-Alcuni giorni fa fui rapita dagli sgherri di Endeavour, ma grazie all’aiuto combinato dei suoi figli: Toya e Shoto sono stata liberata... io vorrei ringraziare entrambi, visto che non ho avuto una possibilità per farlo, ma se lo facessimo con il nostro villaggio che li ha attaccati...-
-Pensate che Endeavour potrebbe interferire giusto?- Seria Momo
-Esatto, anche se abbiamo appurato che al nostro confine il suo esercito è stato ritirato, ma non sappiamo cosa è successo al suo interno dopo la mia fuga- spiegò
-Capisco- annuisce la donna, -Ma con quale scusa vorreste che io vi aiutassi a farli qui?- Dubbiosa
-In qualità di drago che vive per lo più fuori dalle “mura” del villaggio ho potuto vedere un po’ di cose, del tipo che Shoto Todoroki non vi è del tutto indifferente- sorrise divertita
-Oh- rossa quasi a disagio
-Io avrei un piano- intervenne Izuku riprendendosi
-Sentiamo- intervenne anche Kyoka
-Beh... se siete d’accordo, mandate un messaggero al castello del regno del Fuoco e chiedete espressamente che Shoto Todoroki si presenti qui con una scusa di voler... trattare un matrimonio combinato, solo con lui e senza quell’uomo e se per qualche motivo creasse problemi faremo dire che voi stessa volete porre tale richiesta solo esclusivamente al principe Shoto e poi rivelargli la vera natura del messaggio- calmo
-Non è male come piano- pensierosa Kyoka
-Molto bene, finché i “due” principi non saranno qui, vi ospiterò qui al castello, non ti dispiace Kyoka?- Dolce chiese la regina
-No, sarà un onore- sorrise l’altra accompagnandoli per il castello.
Nel frattempo, che erano susseguiti gli eventi precedenti, da quando il gruppo di Izuku portò Reika sulle montagne per farla medicare al meglio, Toya era riuscito a rientrare nei territori del fuoco avendo visto che le truppe dal confine erano sparite; curioso di sapere che cosa fosse successo, entrò nel castello trovandolo stranamente abbastanza deserto e si diresse verso l’ufficio di suo “padre” e con sommo stupore vi trovò Shoto a scrivere e sistemare delle carte. Quest’ultimo alzando momentaneamente gli occhi dalle carte, rimase sorpreso nel vedere il fratello maggiore nella stanza e senza pensarci due volte, gli corse incontro e lo abbracciò, soprattutto nel vederlo curato del tutto; stava per chiedere delle spiegazioni che furono raggiunti anche da Fuyumi e Natsuo che nel vedere Toya non poterono anche loro correre da lui ed abbracciarlo ed in seguito quest’ultimo raccontò cos’era effettivamente successo in tutti anni fino a quel momento. Dall’altro canto Shoto raccontò che era riuscito a rinchiudere il padre nelle segrete, nel punto più isolato da tutti e così Toya si congratulò con lui e chiese se poteva in qualche modo rimanere al castello, grazia che gli fu concesso senza troppe polemiche; dal mattino seguente Shoto fece in modo di rimettere gradualmente Toya nel loro regno raccontando che quest’ultimo era stato costretto con le maniere pesanti da fare da spia per il proprio regno. In tutto questo, il popolo non ebbe nulla di obbiettare avendo conosciuto il lato crudele fin da subito di Endeavor e nel sapere che quest’ultimo non era più al potere, portò negli abitanti una somma gioia che festeggiarono anche per il ritorno di Toya.
Un pomeriggio, mentre i quattro principi si stavano godendo una giornata tranquilla nei loro giardini, una guardia accompagnata da una messaggera del villaggio delle Lady Selvatiche li raggiunse; la giovane si presentò come Kendo, la più fidata delle messaggere al servizio della regina cosa che stupì Shoto e di fatti gli chiese, in presenza dei suoi fratelli come mai era lì e la risposta non tardò arrivare, -Sono qui per ordine della mia regina e fare in modo che il suo messaggio venga ascoltato da voi e non da vostro padre- calma
-Mio padre non sarà più un problema per nessuno- sorrise calmo
-Davvero? Allora il mio vero compito è più semplice- sospirò
-Di che compito parla cara?- Le chiese Fuyumi
-Il vero messaggio era che dovevo avvisare il principe Shoto e il principe Toya- guardando quest’ultimo negli occhi, -Che nel nostro villaggio sono venuti il Domatore del Villaggio dei Draghi insieme al drago che avete salvato e vi vorrebbero incontrare-
-L’avete vista?- Chiese Toya
-Certo, sembra stare meglio, comunque vi vorrebbe vedere, vi attende al nostro villaggio-
-Molto bene- intervenne Shoto, -Stasera riposate qui, domani mattina all’alba io e mio fratello partiremo con voi-
-Ne sei sicuro?- Curioso Toya
-Certo, tanto ci saranno Natsuo Fuyumi a controllare la situazione qui- fiducioso
-Contaci fratellino, su andiamo a cena e poi voi andrete a riposare- intervenne Natsuo.
Così fecero, quella sera cenarono tutti insieme e spiegarono a Kendo cosa fosse successo in quei giorni poi si organizzarono per il viaggio del giorno dopo; all’alba i tre ragazzi partirono e lungo la strada non trovarono, per loro fortuna, nessun intoppo ed arrivati a destinazione nella mattina inoltrata, i due Todoroki si guardarono un po’ in giro e lì all’entrata della corte vi trovarono qualcuno d’inatteso, loro madre Rei Todoroki.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi! Che dite di questo capitolo? Penso proprio che stiamo arrivando agli ultimi capitoli; vi è piaciuto la fine che ha fatto Endeavour? La riunione dei fratelli ed ora con loro madre? A presto bellissimi!

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Capitolo 14
*** Verità ***


14° Verità
 
 
 
Nel frattempo che Kyoka stava accompagnando i loro ospiti nei loro alloggi per riposare, Momo chiamò a se Rei, che fu aggiornata sulla questione e le diede il compito per il giorno dopo di attendere l’arrivo dei figli, facendo in questo modo loro una sorpresa; il giorno seguente Rei era in attesa davanti alle porte del palazzo e poté vedere i suoi figli scortati da Kendo ed essere fiera di com’erano cresciuti, dall’altro canto i figli appena la videro non poterono più trattenersi e così le corsero incontro per abbracciarla. Nonostante Toya sapesse che era sempre stata lì, al sicuro da loro padre, stentava a credere di rivederla così felice; invece per Shoto è stato una bella sorpresa, -Madre state bene- sorrise Shoto
-Sì, tuo fratello Toya mi ha portato qui per salvarmi- sorrise al figlio maggiore, -Ho anche saputo tutto ciò che è accaduto in questi anni- seria
-Papà non avrà più un’influenza su di noi- le prese le mani, -Te lo prometto-
-Ti credo... venite, ci sono delle persone che vogliono incontrarvi- sorrise, -Da qui ci penso io Kendo- alla ragazza
-Certo a presto ragazzi- allontanandosi
-Venite ah Toya?- Si voltò a guardarlo
-Sì mamma?- Curioso
-Non ferire i sentimenti di qualcuno ok? Nemmeno il suo cuore- seria e lui sorrise tranquillo
-Non ne ho intenzione- calmo.
Il gruppo di Katsuki erano in uno dei tanti saloni ed erano intenti a fare cose diverse, per esempio: Izuku veniva “coccolato” dal biondo, mentre Reika fissava il soffitto in cerca di qualcosa, mentre il povero Kirishima si sentì quasi un estraneo nonostante fosse lì per essere vicino alla dragonessa. Poco dopo la porta del salone entrarono i tre Todoroki facendo scattare Reika che posò su quello più grande dei ragazzi e gli mostrò un sorriso quasi smagliante; il suo gesto fu notato dall’altro drago che si sentì a pezzi, ma decise che avrebbe lottato per averla, ma interrompere il silenzio fu la donna, -Eccoci ragazzi siamo arrivati, vi lascio soli, torno fra poco- disse Rei prima di andare
-Mezzo bastardo- secco Katsuki
-Kacchan!- Scattò Izuku, -Scusalo Shoto, non lo fa con cattiveria
-Tranquillo Domatore, sto bene- ridacchiò, -Io vado da Momo a cui devo... parlare di...-
-Matrimonio- ghignò Reika facendo girare tutti verso di lei
-Oh zitta te- rosso
-Ehi fiammella come stai?- Calmo Toya avvicinandosi
-Tutto bene? Stai meglio?- Dolce
-Sì e grazie per avermi guarito-
-Tranquillo ti ho ripagato il favore- allungando una mano sulla guancia liscia.
Senza che nessuno potesse muovere un muscolo, i due si diedero un bacio dolce e ricercato che lasciò tutti di stucco, compreso Kirishima che rimase con la mascella aperta per un bel po’; Katsuki non poté non rimanere di sasso, non poteva credere che il suo drago amasse un umano e proprio quel tipo. Kirishima ad un certo punto non sopportare così si intromise tra loro creando un muro di terra tra loro costringendoli inavvertitamente a separassi e guardarlo dubbiosi; il principe Toya capì cos’era successo ed il motivo di quel gesto del drago, non l’avrebbe mai baciata se non fosse necessario per aiutarla di più, doveva dargli delle spiegazioni perché nessuno sapeva tutta la faccenda.
-Ehi calmati, ti posso spiegare- cercò di ragionarci Toya
*Cosa c’è da capire?! L’hai baciata!* Scattò Eijiro
*Kiri!* Si alzò Izuku, -Ci sarà una spiegazione, giusto? Non sempre le cose sembrano come sembrano- provò a ragionare
-Il Domatore ha ragione, c’è un motivo se l’ho baciata- spiegò Toya
*L’unico interesse verso di lui, a parte i suoi occhi, è il suo potere* intervenne Reika
-Io le debbo la vita- avvicinandosi alla dragonessa
-Non devi chiaro?- Lei con mezzo sorriso
-Invece sì! Quella volta mi hai salvato ed ora ti restituisco il “seme” che mi hai donato e diventa ciò che sei in realtà- calmo
-Ne sei sicuro?- Calma lei, -Dopo non potrai più utilizzare la magia-
-Ne sono consapevole e poi è tuo di diritto e devo restituirlo- calmo
-Se è ciò che vuoi lo farò- per poi ribaciarlo.
Poco dopo delle fiamme blu li avvolsero entrambi diventando da prima rosse e poi quasi bianche ed infine entrarono nel corpo di Reika che la fecero diventare un po’ più altra del normale ed i suoi capelli più lunghi. Toya per il “prelievo” rischiò di svenire, ma prontamente Reika lo prese al volo e gli sorrise dolcemente baciandogli la fronte aiutandolo a restare sveglio; gli sussurrò qualcosa nell’orecchio prima di vederlo scivolare nel sonno pacifico cosa che sorprese tutti.
-Tranquillo principe... o dovrei dire, re Shoto Todoroki- si rivolse verso quest’ultimo, -Tuo fratello sta bene-
-Co... cosa?- Sorpreso avvicinandosi
-Io sono Ryuko la Dea del fuoco e Protettrice dei Draghi- si rivolse verso i presenti seria; -Successe anni fa; decisi di venire a vedere i miei figli e trovai Toya Todoroki ferito gravemente per gli eccessivi allenamenti di Enji Todoroki, ma essendo una divinità purtroppo non mi era concesso di interferire a pieno nella vita dei mortali- sospirò
-Allora perché?- Confuso Shoto
-Quel giorno però non potei lasciare che un animo come quello di tuo fratello potesse essere perduto, così diedi al ragazzo un po’ del mio potere per contrastare quello di suo padre- calma; -Facendolo però dovetti rintanarmi in una grotta tra i miei “figli” ed indussi infatti uno di loro lasciare il mio “uovo” ad una determinata persona- guardò Katsuki
-Ma non ero ancora nato!- Sbottò Katsuki
-Non esattamente ragazzo; quando io e te ci avvicinammo fu grazie proprio al verdino a cui diedi il potere da Domatore- sorrise
-Aspetta! Tu avevi previsto...-
-Non del tutto mio piccolo Izuku- scosse la testa, -Ora venendo a noi- guardò Shoto, -Vorrei chiederti un favore-
-Tutto quello che volete divina Ryuko- si inginocchiò come gli altri
-Il mio segreto deve rimanere tale, solo i miei figli più “vecchi” sanno cosa sono e vorrei chiedervi di non rivelare a nessuno ciò che è successo qui- seria
-Sarà fatto mia Dea... le prometto in oltre che una volta che io e mio fratello torneremo a casa, bandiremo per l’eternità la caccia ai vostri figli e faremo in modo di...- guardare Katsuki, -Aiutare il Villaggio dei Draghi a proteggere quest’ultimi-
-Ne sono consapevole mio giovane amico-.
In seguito alle sue parole, tornò alle sembianze di Reika e chiese a tutti, compreso Katsuki, di continuarla chiamare con il suo vecchio nome; Izuku aiutò la divinità ad appoggiare il corpo del rosso sul divano, mentre Kirishima li fissava in silenzio con il pensiero che si era innamorato di una persona irraggiungibile. Un volta tornata Reika, essa lanciò uno sguardo al suo simile con un mezzo sorriso, poco dopo però gli sorse un’idea particolare e lanciò uno sguardo al Domatore che ricambiò con uno altrettanto confuso.
-Mi servirebbe una cartina- disse
-A cosa ti servirebbe scusa?- Confuso Izuku
-Non avevate un piano quando siete venuti a prendermi? Mi è sorto un’illuminazione su una cosa- calma e con mezzo sorriso divertita
-Ehm... scusate?- Chiese Shoto
-Sì?- Si voltò verso di lui Izuku
-Cosa succede se posso saperlo? Sembrate in frenesia per qualcosa-
-In questo momento al nostro villaggio sono sorti dei problemi interni- freddo Katsuki; -Non ti dovrebbero interessare però- secco
-Andrò a chiederne una... tanto devo andare parlare anche con la regina- sospirò il bicolore
-Grazie, ma potresti portare anche lei?- Chiese seria Reika, -Dobbiamo sistemare delle cose prima di avviare il piano che ho in mente-
-Vado- si inchinò prima di uscire.
Shoto iniziò a vagare, quasi perdendosi, per il palazzo, finché non vide la madre parlare con calma con la regina e nel vederlo le due donne lo fissarono confuse; il giovane si avvicinò e con gesto elegante fece il bacio mano alla regina che arrossì un po’ imbarazzata, ma lo accettò con gentilezza. Era tali e piccoli gesti che Momo si era innamorata di Shoto quando tempo addietro si erano incrociati nella foresta, mentre lui cercava di sembrare furtivo ed altre cose in allenamento con il padre; scosse la testa e lo fissò negli occhi, altro elemento che gli piacque di lui, -Vi chiedo perdono se sto vagando per il vostro palazzo senza il vostro permesso- la tirò fuori dai suoi pensieri
-Siete mio ospite, non un prigioniero- sorrise la moretta
-Grazie ancora per la momentanea ospitalità- gentile, -Sarei qui per parlarle un attimo e chiederle anche una cosa- quasi a disagio facendo ridacchiare la madre
-Io tolgo il disturbo mia regina, se mi cercate fatemi chiamare- si inchinò Rei prima di allontanarsi
-Vostra madre è molto elegante anche se ha deciso di farmi d’ancella anzi che aiutare Kyoka nel ruolo di consigliera- sospirò Momo
-Lo so- la guardò allontanarsi; -Era una sua peculiarità, non voleva essere coinvolta nella politica- scosse la testa, -Non perché la trovasse noiosa, purtroppo quando il mio vecchio era al potere, nonostante il titolo di regina, per lui la donna non aveva molta voce in capitolo- sospirò
-Ricordo di quel che si diceva su di lui- pensierosa; -Allora di cosa volevate parlarmi?- Gentile
-Prima di tutto, avete una cartina aggiornata dei nostri territori? Servirebbe ai membri del Villaggio dei Draghi-
-Certo venite! Mei, la nostra inventrice e cartografa, tiene sempre aggiornato tutto- sorrise allegra.
Dopo aver recuperato la cartina e portata a Reika, la dragonessa agli occhi di Momo, iniziò a studiarla e poi puntare un punto vicino alle montagne, ma abbastanza distante dai vari regni; quel gesto confuse la regina ovviamente, ma a quanto pare non prese in contro piede il Domatore ed il Guerriero.
-Sei sicura? È abbastanza lontano da dove viviamo adesso- commentò Izuku
-Lo so, ma più distanti da loro saremo meglio è, poi se siamo anche lontani dagli altri villaggi è un vantaggio per tutti; conosco quel posto è abbastanza tranquillo e fertile per viverci- spiegò
-Se è fattibile possiamo provarci se i regni che incontriamo sulla strada non creano problemi- commentò Katsuki
-A proposito di regni, qui qualcuno non dovrebbe dire qualcosa d’importante?- Maliziosa guardando il bicolore
-Di un po’, ma è una vostra è una vostra prerogativa fare certe domande in quel tono? Sai, sono complicate certe situazioni- a disagio Shoto
-Ricorda il mio segreto giovane re senza corona e capirai tutto- ridacchiò
-Di che parlate?- Confusi tutti gli altri
-Di...- iniziò Reika
-Zitta- la fulminò il bicolore, -Non amo affrettare le cose lo sai-
-Sai che non abbiamo molto tempo; devi solo fare una domanda e poi ti lascerei tutto il tempo che ti serve per metterla in pratica- divertita
-Come vuoi- sospirò esasperato per poi avvicinarsi a Momo; -Come appena detto avrei preferito farlo con calma ed in un’altra situazione, ma viste le circostanze non posso certo negare che siamo in una situazione particolare- sospirò inginocchiandosi
-Che sta facendo principe Shoto?- Imbarazzata la ragazza
-Regina Momo- prendendole pure le mani, -Non per il potere o per la politica, ma per il mio cuore... mi volete concedere l’onore di diventare mia moglie?- Creando a random un anello di ghiaccio.
In seguito quelle parole, in tutta la sala calò un silenzio che fece sentire dei singhiozzi da parte della regina, perché commossa di tale domanda non aspettandosela per niente e poi realizzando che fosse tutto vero si lanciò sul principe e lo baciò accettando di conseguenza la proposta; in tutto questo c’era qualcuno che era stato punto dal senso di gelosia e questa persona non era altri che Katsuki, perché nonostante tutto lui e il suo nerd non si potevano dire che stessero effettivamente insieme, visto che per il momento lui non lo aveva più stressato per flirtare e la cosa ai suoi occhi aveva indotto a cambiare un po’ il suo amato.
Dopo quel momento così romantico e gioioso per i presenti, si dovette ritornare alla realtà e quindi Reika con un con un leggero colpo di tosse fece focalizzare tutta l’attenzione su di se; da lì la dragonessa spiegò il suo piano che consisteva nel scrivere un trattato di pace tra il grosso regno dei Todoroki, che dopo il matrimonio di Shoto e Momo, avrebbe acquisito anche il regno delle Lady Selvatiche, ma qui Momo la bloccò quasi sul nascere.
-Aspetta Reika- la fermò
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- Confusa
-Non del tutto- sorrise, -Solo che prima di sposarmi con Shoto... ho deciso di lasciare il regno nelle mani di Kyoka e Toya, visto che da un po’ di tempo stanno insieme- ghignò
-Momo!- Rosso, -Non dovevi dirlo così- coprendosi il viso con le mani
-Cosa!?- Sconvolti tutti
-Dovevo metterlo in conto- pensierosa la dragonessa, -Beh... dovevo immaginare visto che non avresti lasciato tua madre in un altro “regno” senza conoscerlo a fondo- ghignò
-Oh zitta te!- Bordeaux
-Ok, torniamo al piano dai- sorrise, -Allora se la nostra regina Momo ce lo permetterà prima di sposarsi, faremo passare nelle sue terra un po’ persone, perché non tutte potranno salire sui draghi per ovvie ragioni-
-Certo, vi darò per ogni evenienza se volete, una scorta per proteggervi da eventuali banditi-
-Tu che dici Kacchan?- Chiese Izuku guardando il biondo cenere
-Non ho nulla da obbiettare, faremo partire alcuni Guerrieri e costruttori con alcuni draghi per iniziare già delle costruzioni, così anziani, donne e bambini che inizieranno ad arrivare avranno già un alloggio-
-Buona idea- sorrise Izuku
-Se è così- saltò fuori Toya, -Nel frattempo mio fratello può tornare al castello per deviare l’attenzione di alcuni sostenitori di papà da ciò parlando del matrimonio-
-Tu che farai scusa?- Confuso Shoto
-Semplice fratellino, farò da spola da qui al regno finché non verrai incornato ed io mi sposerò con Kyoka, ma la mia priorità sarà aiutare Reika e la gente del Domatore- sorrise.
Il mattino seguente iniziarono a mettere in pratica il piano; Toya rimase al villaggio per parlare con Kyoka, Shoto iniziò ad incamminarsi verso il suo regno, Kirishima tornò nelle sue montagne, mentre Izuku e Katsuki tornarono al villaggio per mostrare una Reika. Come c’era da aspettarsi nell’ultimo punto gran parte degli abitanti, quelli che Reika notò subito, erano legati solo ed esclusivamente ai Bakugo, invece una minima parte che era legata agli anziani e loro stessi fu individuata e poi messa a tacere con un incantesimo del sonno. Quello stesso giorno iniziarono ad evacuare il villaggio, da prima alcuni guerrieri con i costruttori sui draghi, mentre gli anziani e bambini iniziarono a marciare lungo la foresta ed in due giorni, durata dell’incantesimo della dragonessa, riuscirono ad andarsene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao bellissimi! Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, il prossimo è l’ultimo a presto amici lettori ^_^, ciao!

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Capitolo 15
*** Epilogo ***


15° Epilogo
 
 
 
Dopo essersi stabiliti ed abituati alla nuova zona, tutti i paesani iniziarono a riprendersi la loro routine quotidiana senza troppi pensieri e preoccupazioni; il Guerriero ed il Domatore invece appena si stabilirono, iniziarono a pensare più a loro stessi ed al loro futuro che coincideva con il loro matrimoni. Una certa cosa accadde anche nelle Terre Del Fuoco ed al Villaggio delle Lady Selvatiche; nella prima zona Shoto e Momo si sposarono e divennero i nuovi regnati invitando anche i loro amici e stessa cosa con Kyoka e Toya e tutti loro alla fine ebbero il loro lieto fine.
 
 
 
-Signorina Reika?- Un bambino richiamò la donna con il libro
-Dimmi- Sorrise
-Sbaglio a dire che quella dragonessa avesse il vostro stesso nome?- Curioso
-Non sbagli; perché mia madre quando lesse questo libro da giovane gli piacque molto e me lo diede- ridacchiò
-Allora è solo una coincidenza?- Chiese un’altra bambina
-Esatto... ora andate a finire i compiti- si alzò la donna dai lunghi capelli rossi e gialli, -O i vostri genitori non la prenderanno bene e voi non volete che io smetta di venire qui vero?- Con un tono di falso rimprovero
-No! Andiamo subito- corsero i piccoli a fare ciò.
La donna li seguì verso la camera dove le tre pesti erano andate a studiare e si appoggiò allo stipite della porta e li osservò con cura; in quella casa la rossa lavorava più che altro come babysitter e soprattutto per dare ripetizioni a quei piccoli, che per lei erano diventati dei nipotini. Era così immersa nei suoi pensieri che sussultò quando le braccia muscolo di suo marito l’avvolsero e poi posargli un bacio sul collo, -Hai di nuovo letto la storia Il Domatore ed il Guerriero?- Chiese
-Lo sai amore, quella storia è la loro preferita- ridacchiò
-Ogni tanto potevi raccontare l’altra versione- mettendo in evidenza una dentatura da squalo
-Quale sarebbe l’altra versione capelli di merda?- Seccato una voce maschile e dai capelli biondi cenere
-Eddai Bakubro, stavo parlando con la mia donna- si difese, -Poi i miei capelli sono come i tuoi-
-Hanno fatto i bravi?- Entrò un altro ragazzo
-Certo capo, lo sai che quei piccoletti farebbero di tutto per non farmi “licenziare”- rise, -A proposito Izuku a lavoro com’è andata?-
-Bene dai- rise, -Eijiro hai riparato tutto? Spero che non sia stato difficile-
-Non ti preoccupare Izuku, il danno che ha fatto Katsuki non era grave-
-Chi ti ha detto che è stata opera mia?!- Sbottò il biondo cenere
-Di sicuro non è opera di: Izumi, Katsumi né tanto meno di Kazumi- commentò Eijiro.
Katsuki ed Eijiro si misero a discutere, o meglio, litigare di tutto e tutto più, mentre Reika ed Izuku li fissarono divertiti; il loro pensiero comune nel vederli così era, che quei due non sarebbero mai cambiati, nemmeno in centinaio d’anni e varie vite. Ad un certo punto il verdino allontanò un attimo la sua migliore amica e poi le mostrò due collane che all’apparenza aveva denti di squalo; ciò fece sgranare gli occhi alla rossa per poi sorridere divertita riconoscendo i due gioielli, -Dove?-
-Vicino alle pendici di un certo monte, è lì il sito-
-Non è stata una coincidenza eh?- Ghignò
-No è il passato che mi ha spinto lì, a te come va?-
*Lo sai no? I sogni non si fermano* ghignò
*Vedo* ghignò a sua volta
*Vi ricordate che ci siamo anche noi?* arrivò Eijiro ad abbracciare Reika
-Yeah! Fra poco dobbiamo andare- ridacchiò Reika
*Vai ritardataria cronica* Uscì Katsuki e tutti lo fissarono
-Kacchan?- Spiazzato Izuku
-Colpa sua- indicando una Reika con un ghignò divertito.
La “colpevole” ridacchiò e prese suo marito per poi uscire da quella casa salutando tutti quanti, nel mentre Izuku li fissò andare via, dopo di che guardò suo marito con un certo senso di divertimento ed infine di nuovo i figli ancora intenti a studiare; nel vedere questi studiare, pensò che quell’antica lingua poteva essere utile per non farsi capire dai propri piccoli, che nonostante la giovane età erano fin troppo curiosi e pronti ad imparare tante cose. All’improvviso, Katsuki l’abbracciò forte e gli baciò il collo, facendo sussultare il marito che lo guardò negli occhi, *Allora hai trafugato quella collana eh?*
*Tutte e due* sorrise, *Dal tronde era il simbolo del nostro legame*
-Papi?- Uscì dalla stanza Izumi
-Sì piccola?- Si girò verso la figlia, -Hai bisogno di qualcosa?-
-Che lingua antica era quella?- Corrugò la fronte
-La lingua della nostra famiglia- ghignò Katsuki, -Per il momento però non te la insegneremo-
-Perché?- Confusa
-Sei troppo giovane- spiegò Izuku
-Ok, allora chiederò a zia Reika- tornando a fare i compiti.
I due adulti si guardarono e poi scoppiarono a ridere con la convinzione che sì, la storia si ripeteva ad ogni tot di generazione e questa cosa era una cosa molto calcolata ed a loro piaceva così.
 
 
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi bellissimi! Siamo arrivati alla fine di questa storia; spero che vi sia piaciuta quanto a me scriverla. Non vi preoccupate, non ho intenzione di sparire così facilmente, ho altre storie in serbo, a presto!

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