Drizzit: un'avventura Oltremondo

di BlackMist96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 – Strani compagni ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 – Incubi lungo il tragitto. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 – Le rovine ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 – Lilith ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 – Il Nascondiglio Di Pinguino ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 – La Linea di Fuoco ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 – Oltre il limite ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 – l’alchimista ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 – La nuova missione di Pinguino ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 – La Visita al Re ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 – Il Capitano Folle ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 – Discussioni ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 – Parte di una triste verità ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 – Un inatteso alleato ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 – Duro addestramento ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 – La Cobolda ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 – Un ospite scorbutico ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 – Il Piano ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - L’avamposto dei mercenari ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 – Strani compagni ***


Una mattina qualunque nella città di Topple dove ogni persona di Razze diverse popolavano questa città. Le guardie del Re si facevano gli affari loro, qualche volta giocavano d’azzardo con qualche forestiero ma se c’era il caos non sarebbero mai intervenute. 

 

Nella Locanda, situata ad est della città, dove c’era sempre un affollamento di gente che puzzava di Alcool, una Dracomante umana di Nome Reyna stava aspettando seduta ad un tavolo. Reyna con il volto e corpo da umana, Capelli lunghi castani, ma aveva un paio di corna con squame rosse. Le sue spalle e il busto erano protetti da un'armatura d’argento…. O così sembrava.. l’armatura era logora e vecchia. Le gambe erano protette da delle protezioni in Cuoio Borchiato. Invece le braccia erano ricoperte di squame rosse.  Era avvolta anche da un mantello marrone e teneva il cappuccio. 

 

Reyna aveva ricevuto un messaggio da un tizio che si faceva chiamare Pinguino ( che stupido nome) per una missione speciale. Stava aspettando da ore e si stava stufando, aveva già bevuto tre birre e, anche sapendo che poteva reggere bene l’alcool, non voleva esagerare. 

Dal nulla si avvicinò un tipo viscido, mingherlino, calvo con la barba marrone  era completamente ubriaco, gli occhi arrossati e la puzza di Alcool e sudore si poteva sentire a distanza di chilometri. “ Dolcezza prendi qualcosa ?” Se il suo odore era nauseante, l’alito era peggio. Reyna non rispose e ignorò l’uomo. Il tizio si avvicinò ancor di più : “Ehehe sei muta per caso?”. L’uomo cercò di buttare giù il cappuccio ma quando toccò con la mano sinistra, in un lampo Reyna afferrò la testa dell’uomo e fece sbattere la faccia contro il tavolo, spaccandogli il setto nasale. 

Mentre l’uomo, cadeva a terra, si mise le mani sul volto, Reyna si rimise composta. 

“ Bastarda!! io ti… “ Mentre lo sfortunato ubriaco cercava di mettersi in piedi, qualcuno lo fece ricadere a terra con uno sgambetto da dietro. Alle spalle dell’uomo, una ragazza, aveva una veste nera che le copriva solo alcune parti del corpo, lunghe maniche, una cintura con una pietra nera incastonata al centro di essa tenuta sui fianchi, lunghi capelli neri i quali a metà della loro lunghezza cambiavano colore sfumando da un nero profondo ad un viola che finiva alle punte, il volto era coperto da una maschera e un marchio dorato sul petto, appena sopra il seno.  Alla cintura aveva una serie di pugnali e una spada corta. L’uomo si mise a sedere, con il naso che perdeva sangue come fosse una fontanella si voltò verso l’ultima arrivata: “ Ehy pidocchio, mi hai fatto cad….”. La ragazza non rispose ma lancio rapidamente un coltello che si conficcò nella mano dell’uomo ( SE STAVA A CASA FORSE ERA MEGLIO ). Urlando di dolore l’uomo se ne andò via correndo dalla locanda. 

Reyna la osservo ad occhi sbarrati, e nei suoi pensieri riconobbe la ragazza, ma in un primo momento rimase in silenzio, osservando le azioni della ragazza mascherata. Ella, nel completo silenzio, si sedette al tavolo, accavallò le gambe ed incrociò le braccia, attendendo. “Ti serve qualcosa?” chiese la dracomante, senza mai staccare gli occhi di dosso alla ragazza con un po di freddezza. “No”. Un no secco, diretto, freddo, “e anche se fosse, non sono affari che ti riguardano”. L’elfa oscura neanche si degnò di guardarla o tanto meno spostare la testa verso di lei, e sotto quella maschera che celava il suo volto, non si sarebbe mai saputo dove fossero indirizzati i suoi occhi in quel momento. Reyna la osservò a lungo, dai tratti, dal corpo, dalla razza, sapeva benissimo chi era, ma voleva la conferma diretta. “Come ti chiami?”, per un momento ci fu un silenzio che durò circa cinque secondi, poi la tanto attesa risposta e conferma arrivò, fredda dome la lama d'un coltello, “Lory”.

 

Intanto fuori dalla taverna si era scatenato l’inferno con urla e colpi.

 

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Borgan un nano, ex capitano della guardia reale del reame dei Monti di Cristallo, anziano con barba lunga grigia cercava di vendere delle armi di contrabbando a due Gladiatori delle armi come armi della guardia reale ma erano dei rottami. Uno dei gladiatori piegò senza problemi una delle asce che il nano voleva vende. 

“ Le armi della guardia reale, sono forgiate con il Mitril, questo è acciaio scadente!” Disse uno dei Gladiatori al Nano. Nemmeno il tempo di trovare una giustificazione il nano prese un pugno dritto in faccia che li fece saltare un paio di denti. 

“ Credi di essere così furbo? Puoi fregare uno stupido della guardia del Re, non due Gladiatori di Tomfald!” Mentre l’energumeno fini la frase diede un calcio nelle costole al povero nano ( DICIAMO TRE COSTOLE FRATTURATE??). “ Fossi.. cough cough… giovane… vi aprirei la testa!” Disse il Nano guardandoli dal basso verso l’alto. 

I Gladiatori si misero a ridere ed erano pronti a massacrarlo. “ LASCIATELO STARE!” urlò un uomo dietro di loro. 

I due energumeni si voltarono e videro un uomo di statura media, molto magro, avvolto da un mantello nero, il cappuccio copriva gli occhi, si vedeva soltanto I capelli neri. 

I due Gladiatori lo guardarono e scoppiarono a ridere: “ Se no piccolo insetto cosa farai?”

L’uomo si abbassò il cappuccio. La sua carnagione era bianca quasi cadaverica, gli occhi di ghiaccio. “ Vi farò molto male!” disse l’uomo con calma, alzando la mano destra.

I Gladiatori ancora una volta scoppiarono a ridere. “ Oggi è il nostro giorno fortunato!! Ti staccheremo la testa a pugni piccolo insetto! E poi pesteremo il nano finchè non sputerà l’ultima goccia di sangue”. Il primo gladiatore si avvicinò di un solo passo all’uomo che fece un gesto rapidissimo con la mano. Un urlo che squarciò anche il cielo. Dal nulla una ferita profonda si aprì all’altezza nel muscolo della coscia sinistra del gladiatore che cadde a terra. Dalla ferita sgorgava una grande quantità di sangue.  Un altro gesto con la mano e un'altra ferita si aprì in mezzo al petto, schizzando sangue ovunque e il gladiatore urlò ancora più forte. 

“ Tu vuoi subire la stesso trattamento del tuo amico?” Disse l’uomo sempre con calma. 

“Figlio di…. “ Il secondo Gladiatore si mosse velocemente ma l’uomo con la veste nera con altrettanta rapidità emise dalle mani una scossa elettrica che colpì il secondo gladiatore facendolo cadere in preda alle convulzioni. 

“Pietà!!” Urlò il primo che si mise in ginocchio. 

L’uomo fece cenno con la testa di andar via. Con grande fatica I due gladiatori se ne andarono. L’uomo si avvicinò al nano che aveva visto tutta la scena da terra. Vedendolo avvicinare, il nano si mise le mani davanti al volto dal terrore. “ Non uccidermi ti prego!”. Per la prima volta l’uomo vestito di nero sorrise. Si chinò verso il Nano e con la mano destra li toccò il volto e con la sinistra la zona delle costole. Il nano sentì un grande calore e dal nulla il dolore scomparve. Sentiva che le sue ferite si erano chiuse e le costole non erano più fratturate. “ Ora stai meglio vero?” Chiese l’uomo con un sorriso. 

Il Nano rimase sbalordito e si rialzò. “ Non avevo mai visto un Necromante che usa la magia di guarigione.”

L’uomo guardò con sorpresa il nano: “ Come fai a sapere che sono un Necromante?”

Il Nano sorrise : “ Sai… so riconoscere la magia e solo un Necromante può infliggere ferite senza usare armi taglienti. La vecchiaia a qualcosa serve.”

L’uomo rise un po’ : “ Sei in gamba amico. Mi chiamo Tyranus.”

“ Borgan, ex capitano della guardia reale dei Nani delle montagne di Cristallo. E’ un piacere averti conosciuto Lord Tyranus. Entriamo nella taverna. Ti offro da bere.” 

Tyranus seguì il nano e in pochi secondi dopo entrò nella taverna. 

 

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Reyna, ancora incappucciata, stava scrutando di nascosto Lory. Intanto vide entrare un nano e un uomo che riconobbe. “Tyranus?”. Quasi senza volerlo riguardò l’assassina. Questa volta Lory se ne accorse, ma fece finta di niente. 

 

Tyranus vide Reyna. “ Ehy Borgan, te ordina da bere io vado a salutare una vecchia amica. Ah… una pinta di birra.” Borgan annuì e andò al bancone. 

 

Tyranus si avvicinò a Reyna : “Che ci fai qui Reyna?”

Reyna lo guardò storto : “ TU..Che ci fai qui?”

“Ho ricevuto un messaggio da parte di un certo Pinguino per una missione.” Risposte il Necromante con sorpresa di Reyna, a quanto pare anche lui era stato contattato da questo Pinguino. “Anche io sono qui per lo stesso motivo.” Questa volta era Tyranus sorpreso. “ E c’è dell’altro...” continuò la Dracomante abbassando la voce. 

Tyranus divenne da sorpreso a preoccupato e continuò ad ascoltare Reyna: “La ragazza al tavolo alla mia sinistra è…. “ 

“ Ehy Tyranus!!! Vieni a Tavolo!!” Urlò Borgan

“ Arrivo!” Tyranus rispose a Borgan e si rivolse a Reyna “ Torno tra poco! Tienimi il posto!”

Mentre si allontanava Reyna lo guardò e si rilassò stirandosi le braccia. In tutto ciò, Lory aveva assistito ed ascoltato le chiacchere dei due, rimase stranita dalla voglia della dracomante di presentarla a quel suo amichetto, perché tanta fretta? in più, da come la ragazza si era espressa, sembrava la conoscesse. Purtroppo non avendo ne voglia ne tempo per fare chiacchere con due sconosciuti, lasciò correre, per la seconda volta.

 

Arrivato al tavolo Tyranus vide che davanti a Borgan c’erano una decina di boccali di birra e un unica pinta di birra nel posto vuoto, ovviamente era il posto del Necromante che si sedette subito. Mentre prendeva il boccale per dare il primo sorso di birra, il nano aveva già svuotato un boccale e attaccò immediatamente il secondo “ Come cavolo fa a bere così velocemente?”

Finito il secondo boccale Borgan si rivolse a Tyranus: “ Allora amico mio, come posso sdebitarmi per avermi salvato la vita ? Vuoi dei gioielli? Diamanti? Armi ? Chiedi e avrai.”

Tyranus diede un paio di sorsi alla sua birra…. “ Birra…. E’ urina di vacca!”… rispose a Borgan “ Niente di tutto ciò. Voglio informazioni.”

Borgan dopo aver ascoltato si scolò altre due birre. “ Ci stò!” rispose molto felice…. Borgan non aveva nulla di tutto quello che aveva nominato prima. 

“ Che tipo di informazioni ti servono?”

“ Devi farmi sapere tutti I movimenti del Clan Dei Necromanti.” Rispose a voce bassa Tyranus. 

Borgan lo guardò confuso. “ Ma scusami, non sei un Necromante? “

“ Me ne sono andato, E mi danno la caccia...” Tyranus glielo disse con molta calma.

Borgan annui scolandosi una sesta e una settima birra.

A tre birre probabilmente io sarei già nel mondo dei sogni !” pensò Tyranus sorseggiando ancora la sua birra.

“ Altro?” e l’ottava birra era a metà. 

 Tyranus si voltò verso Reyna che di nascosto, ma ormai neanche più di tanto, stava fissando la ragazza vicino al suo tavolo. 

“ Sai chi è il capo del Clan degli assassini?” Chiese Tyranus tirando un lungo sorso di birra.

Il nano non si aspettava certo una domanda del genere. 

“ No amico mio, non so chi sia...”e finì di scolarsi l’ottava birra 

Tyranus era deluso dalla risposta. Tyranus finì la sua bevanda e appoggiò il boccale sul tavolo, e Borgan invece attaccò la nona birra “ Però…. So a chi chiedere! E visto che ti devo la vita Lord Tyranus, avrò anche queste informazioni.”. 

Tyranus sorrise e chinò il capo in senso di ringraziamento. 

“ Mi metto in viaggio subito.” Borgan si alzò e si scolò la decima e ultima birra. 

“ Borgan… prudenza!” avvertì Tyranus. 

“ Ho oltre 200 anni amico mio…. Sarò cauto.” Disse Borgan andando al bancone per pagare le bevute.

Tyranus si alzò e chinando il capo lo ringraziò. 

 

Il Necromante andò di nuovo verso Reyna. Lui si sedette e lei senza guardarlo gli chiese: “ Chi è il nano?”

“ Uno che ho salvato poco fa.” Rispose l’uomo appoggiando le braccia sul tavolo

Lei gli lanciò un'occhiata: “ E gli hai chiesto informazioni sul Clan degli assassini e dei Necromanti immagino”. 

L'ultima affermazione, fece non solo sgranare gli occhi sotto la maschera a Lory, ma improvvisamente trovò i due, e la loro conversazione molto interessante, ma ovviamente, sotto la maschera, rimase tutto celato agli occhi dei due amici.

Tyranus si passò la mano sinistra sulla nuca : “ Immagini bene!”.

Lei sbuffo: “ Guarda quella ragazza...”

“Quella che stai fissando da molto?” chiese Tyranus

“Guardala e Basta Tyranus!” ordinò Reyna a denti stretti.

Tyranus iniziò ad osservarla senza farsene accorgere. In effetti quella ragazza aveva qualcosa di familiare…. Chi era? 

“ Mi sembra di conoscerla… ma non so dove l’ho vista…”

Reyna fece un sorriso e rispose : “Un assassina, di nome Lory, ti dice niente?”

Tyranus sbiancò più di quello che era bianco. Guardò Reyna e capì che era seria, nonostante la risata. 

LORY!!” 

Tyranus strinse I pugni e Reyna giurò di aver visto delle scintille sulle punte delle dita di Tyranus. 

“EHY!” Reyna richiamò l’attenzione del Necromante. “Ricordati che lei è solo lo strumento. Te vuoi l’architetto del lavoro svolto da quella assassina.” 

Tutto ciò, per Lory si fece non solo interessante, ma anche divertente. Era abituata ad essere invisibile per il resto del mondo, ma di certo la discrezione non era dalla parte dei due amici: “credono davvero di poter ingannare un assassino? sono due poveri sciocchi, la discrezione di certo non fa per loro…” pensò tra sé e sé mentre un sorriso si formava sul suo viso sotto la maschera, e ancora sotto di essa continuò a guardarli, e ad ascoltarli. “Il tipo sembra conoscermi e anche la dracomante...curioso...anche se sono certa di non averla mai vista quella dracomante… ma lui…” il pensiro di Lory rimase un po nel vuoto, sospeso, mentre osservava l’uomo, che a quanto pare ce l’aveva con lei, ma erano in tanti ad avercela con lei e di certo non si sarebbe messa a pensare a tutti quelli ai quali aveva ucciso qualcuno, per di più non era suo interessa sapere chi fosse, probabilmente uno dei tanti a cui aveva tolto qualcuno, forse un parente o un amico, chi lo sapeva, e francamente non era neanche di suo interessa al momento.

Tyranus cercò di trovare l’autocontrollo. E non ci riuscì perchè dal nulla un elfo oscuro volò all’interno della taverna rotolando per terra. 

Una montagna, con capelli e barba nera e lunga. Aveva della pelle di qualche animale come indumento e bracciali in metallo. Entrò dentro il locale e gridò: “ BIRRA!!”.

Il proprietario gli consegno in fretta e furia un boccale. Il gigante si avvicinò al tavolo di Tyranus e Reyna. Si sedette “ La sedia deve esser rafforzata per tenere un armadio come quello!!” pensò Tyranus. 

Una volta finita la birra il gigante ruttò. Sembrava un tuono o qualcosa di simile. Volò il boccale verso il bancone. “ EHY UOMO!! PORTAMENE UN ALTRA!”. 

Il locandiere, tremante di paura, portò un altro boccale al Gigante. Mentre beveva la birra, si voltò verso Tyranus e Reyna. “ PINGUINO?” 

I due sobbalzarono. “Anche tu aspetti Pinguino?” Chiese Reyna

Il gigante ruttò di nuovo e rispose : “Si donna cornuta!! Sono DRAKO. Un Barbaro Elfo Oscuro. 

Alla parola “donna cornuta “ Reyna strinse gli occhi fino a far diventare due fessure e avrebbe voluto sbranare quell’ammasso di muscoli senza cervello.

“Tanto rumoroso e rozzo quanto fastidioso” pensò tra se e se Lory.

“ Io sono Lord Tyranus e lei e Reyna…”

“ NON PARLO CON TE, BECCHINO!” Tuonò Drako. 

Tyranus voleva farlo a fette. Si alzò fece un passo verso il gigante quando intervenne Lory “Vi conviene farla finita di dare così tanto spettacolo...siete fastidiosi...”. Tyranus la guardò e sentì il sangue ribollire nelle vene… doveva calmarsi. “Tu saresti?” tuonò Drako rivolgendosi alla ragazza mascherata.

“Lory”. 

“ DRAKO piccola ragazza”. Tuonò il Barbaro.

Lory si rivolse a Tyranus.

“Io sono Tyranus. Un Necromante!”. 

“Buono a sapersi…” rispose con poco interesse.

Tyranus la guardava con occhi sbarrati, cosa ci faceva lì? di certo non era una che si presentava in una locanda con così tanta gente per nulla... Anche lei forse….

“Anche te hai ricevuto la lettera da Pinguino?” chiese il Necromante. 

“Si, per una missione speciale...o almeno a detta sua...” rispose l’assassina. 

Reyna si mise una mano sul mento. “una missione con questa bastarda!?”. 

Tyranus si sedette e I due nuovi “amici” li raggiunsero al solito tavolo. 

“Sai Tyranus…” iniziò Lory “… ho la vaga impressione di averti già visto da qualche parte… ma mi sfugge dove…”

Reyna sbarrò gli occhi verso il Necromante, che a sua volta fissò Lory. 

“Ho fatto il mercenario per qualche anno.” rispose Tyranus.

Lory si limitò a fare spallucce. 

“Un Becchino come Mercenario…. Maaah…..” Intervenne Drako, volando il secondo boccale e urlando: “ BIRRA!!”

Tyranus e Reyna iniziarono a pensare che questo fosse uno scherzo di cattivo gusto di qualche impiastro del Re. 

“Non sono un becchino, sono un Necromante!” lo corresse Tyranus…. La calma stava per andare a farsi benedire. 

Il locandiere arrivò con un altra Birra e Drako lo ringraziò ruttandogli in faccia. 

I tre compagni erano schifati dall’atteggiamento del Barbaro. 

“Necromante… becchino… dov’è la differenza .. EH??” Tuonò Drako.

Tyranus stava per rispondergli ma Reyna gli diede un calcio sotto il tavolo e diede un'occhiataccia all’amico facendoli capire che tanto era inutile controbattere ad un essere così stupido. 

 

Intanto al loro tavolo si avvicinò un uomo, capelli corti con barba molto corta, indossava una veste di cuoio e degli avambracci di metallo. 

“Avete ricevuto il messaggio di Lord Pinguino?” esordì l’uomo

Drako osservò l’uomo mentre beveva la sua birra. Tyranus lo squadrò dalla testa ai piedi, e lo stesso fece Lory.Reyna,invece, si alzò e chiese: “ Esatto. E Voi chi siete? “

L’uomo rispose appoggiandosi al tavolo con le mani: “Sono la Vostra guida! Mi manda Pinguino.”

L’uomo si guardò intorno: “ Ne manca una….”

Drako, ignorando totalmente la guida, lanciò il boccale sopra la sua testa e questa volta colpì il locandiere nella testa. 

Tyranus si mise una mano in faccia per l’imbarazzo e domandò alla guida. “Tra quanto andiamo?” 

spero il prima possibile “ pensò Reyna. 

“Non possiamo più attardarci… ci aspetta un viaggio di due giorni.” Rispose l’uomo di Pinguino. 

Lory si alzò dal suo posto : “ E le provviste? “ 

La guida sorrise “Le provviste dovete comprarle.”.

Prese 4 sacchetti e le distribuì uno a testa. “100 corone a testa, Un anticipo della ricompensa per la missione!”. 

Tyranus aprì il sacchetto e vide delle monete d’oro. Annuì con la testa. 

“Tra un'ora, al cancello Ovest.” l’uomo se ne andò dal tavolo.

I quattro compagni si guardarono e entrambi si alzarono. Drako lanciò 10 corone sul bancone. Il povero locandiere si stava alzando con un bel bernoccolo in testa. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 – Incubi lungo il tragitto. ***


Dopo aver fatto rifornimento di viveri e armi (Lory acquistò una decina di coltelli da lancio), il gruppo si ritrovò con la guida al punto stabilito. 

“Bene, mettiamoci in marcia!”

Il gruppo lo guardò : “ Dove sono I cavalli?” Chiese Lory

La guida diede al gruppo le spalle e mentre si metteva a camminare rispose all’assassina : “Cavalli? Chi ha mai parlato di cavalli?”

Lory sbuffo, sentendosi ancora osservata della Dracomante. “C’è qualche problema, lucertolina?“ Chiese in tono duro voltandosi verso Reyna

La Dracomante fece un sorrisetto e rispose : “Nessun problema ragazzina! Amo camminare!”

tck, te lo faccio vedere chi è la ragazzina dopo che ti ho piantato un coltello nel collo….” Pensò Lory. 

Tyranus fu il primo del gruppo a seguire la guida e poi tutti si misero lo zaino in spalla e in marcia.

“Dove siamo diretti?“ Chiese il Necromante.

“Al Deserto Grigio, passeremo per Le Lande degli Incubi.” Rispose la guida senza voltarsi. 

"Mm… carino come nome…" Pensò Lory. 

“Ehy Uomo, c’è qualche taverna lungo il percorso? “ Chiese Drako

Scuotendo la testa l’uomo rispose: “Se c’era la Taverna non vi facevo prendere le provviste Barbaro.”

Drako si fermò di colpo e tuonò: "COME ?? NIENTE BIRRA??”

Un compagno così stupido doveva capitarmi??” pensò Lory ruotando gli occhi sotto la maschera.

“Muoviti Bestione, la strada è lunga!” Disse Reyna mettendosi in fila indiana dietro Lory. 

Controvoglia Drako si mise in cammino chiudendo la fila. 

 

Il gruppo si fermò dopo 4 ore di cammino per fare una pausa. Ormai era pomeriggio inoltrato, e dopo 20 minuti ripresero il cammino tra terreni sterrati e sentieri nei boschi. 

Tyranus raccolse qualche fungo, bacche e frutti di bosco durante la camminata nei boschi invece la guida raccolse dei rami di diversa misura per il fuoco notturno. 

Sembra un bambino al parco giochi...altro che Necromante…" Lory aveva preso in antipatia Tyranus e Reyna. Il motivo era che loro parlottavano sempre a voce molto bassa e aveva sempre i loro sguardi su di sé,la cosa la turbava, soprattutto perché neanche li conosceva, per quanto riguardava la lucertolina era abbastanza sicura di non averla mai vista, un dracomante non si scorda, soprattutto per l’aspetto, ma il negromante, cosa voleva? perchè non si faceva gli affari suoi? O almeno se aveva qualcosa da dirle che lo facesse e basta. Drako non l’aveva antipatico ma li faceva venire il voltastomaco solo a vederlo. Si stava pentendo di aver accettato questa missione. Credeva che fosse sola e lei adorava lavorar da sola. 

 

“Come pensi di scoprire chi è il mandante?” Chiese Reyna, che si era affiancata nuovamente al Necromante, a bassa voce.

Tyranus si prese un lampone da una dei sacchetti che si era legato alla cintura e se lo mangiò mentre rispondeva a Reyna: “Guadagnando la sua fiducia di Lory.”

Reyna abbozzò una risata. Tyranus offrì alla Dracomante un paio di mirtilli, lei rifiutò e a quel punto se li mangiò lui. 

“Fiducia? Hai visto che non ci rivolge nemmeno una parola?” Sussurrò Reyna a Tyranus. 

Tyranus annuì con la testa e rispose: “Non ti preoccupare Reyna. Mi inventerò qualcosa, e poi ricordati che ho il Nano come piano di riserva.”.

Ottimista!” pensò Reyna staccandosi dal Necromante. 

 

Reyna fece finta di sistemarsi uno stivale e attese il transito dell’assassina per poi ripiazzarsi dietro di lei. 

Che sciocca... Crede che non ho ancora capito che mi tiene d’occhio?...forse i due idioti non hanno capito con chi hanno a che fare...” Pensò Lory.

Reyna diede un'occhiata dietro e Drako si stava avvicinando lentamente tenendo in mano il suo tridente. 

Si avvicinò all’assassina : “Sei brava con i coltelli.”

Lory non la degnò nemmeno di uno sguardo e rispose freddamente: “Me la cavo...”. 

Quelle tre parole erano fredde come il ghiaccio. Reyna voleva stuzzicarla, anche per fare amicizia per aiutare Tyranus: “Hai altre qualità oltre al lancio dei coltelli?”

“Secondo te?” altra risposta gelida

Reyna inarcò le sopracciglia e continuò : “E quali sarebbero?” 

Questa volta Lory si voltò e sempre con il suo tono un po apatico rispose: “Non hai nessun altro da infastidire?”

Reyna si bloccò a quelle parole. Anche se Lory aveva la maschera e la sua voce era ferma, statica e fredda, Reyna poteva sentire i suoi occhi che emanavano uno sguardo infuocato. Non si aspettava una reazione del genere. Prima che potesse controbattere o iniziare a litigare, la guida annunciò: “Sta diventando buio, ci fermeremo qui.”

I gruppo si guardò intorno. Non c’erano punti di osservazione pericolosi e in quella zona era impossibile subire eventuali attacchi. 

“DOVE SIAMO UOMO?” Tuonò il Barbaro che arrivò dopo un minuto dall’annuncio della sosta notturna. 

“Siamo entrati nelle Lande degli Incubi.” rispose calmo la guida.

Lory sedendosi per terra chiese: “Perche questo nome?”. In effetti quella zona non era abitata ma non faceva nemmeno così paura.

Intervenne Tyranus: “Sembra che chi passa la notte in queste terre sia vittima di innumerevoli e spaventosi incubi che sembrano reali.”

Lory lo ascoltò e lo squadrò da testa ai piedi : “Beh buono a sapersi...” rispose.

Quella bastardella parla con lui, incredibile!” pensò Reyna mentre si sedeva su una roccia a poca distanza da loro. 

“ Si tratta di una maledizione...” Rispose corto Tyranus. 

Maledizioni...tck....ho visto di peggio... se per lui questa è una maledizione che fa paura allora non ha idea di come sia la mia vita....” L’assassina si sedette a terra sulle ginocchia e su di esse posò le mani incrociate, chiudendo gli occhi sotto la maschera e prendendo un respiro profondo iniziando a meditare. 

Mentre la Guida stava sistemando la legna per accendere un fuoco, Tyranus e Drako stavano raccogliendo dei sassi e della sabbia, in modo che il fuoco sia controllato anche durante la notte.

“Io non ho incubi Necromante…” disse Drako fiero di dimostrare tutto il suo valore. “Magari questa volta non mi ha chiamato Becchino….”

“…. io non ho paura di niente e di nessuno!” concluse Drako.

Tyranus voleva controbattere ma si ricordò le parole di Reyna, meglio non star a perdere tempo con uno del genere, e annuì con la testa. 

 

Mentre i maschi stavano preparando il fuoco, Reyna stava osservando sempre Lory. Non la perdeva di vista nemmeno per un secondo. Prese la sua borraccia e bevve un sorso d’acqua. Notò che vicino a lei c’era un sasso grande come un arancia. Mentre posava la borraccia, prese il sasso e con forza e grande velocità lo lanciò a Lory. 

Senza aprire gli occhi Lory afferrò il sasso con la mano destra. Aprì gli occhi e guardò Reyna, che  invece aveva un piccolo sorriso.  

“Forse non hai capito, o il tuo cervello è troppo piccolo per capire che sarebbe una spiegazione più valida, ma non ti servirà a nulla...” replicò Lory alla provocazione della dracomante, “Ti consiglio di farla finita se non ti vuoi ritrovare con qualche scaglia in meno…”

Reyna si alzò: “E’ una minaccia, ragazzina?”

 e lo stesso fece Lory: “Tu cosa ne pensi, lucertolina?”

 Le due ragazze si avvicinarono. Lory stava mettendo la mano sul suo pugnale mentre Reyna mostrava I suoi artigli. In più sembrava che dalla bocca di Reyna uscisse del fumo, ma Lory non era intimorita. 

Nello spazio che mancava tra le due, si impiantò per terra il tridente di Drako. Le due si accorsero che I tre maschi avevano acceso il fuoco ed ora le stavano fissando. 

Tyranus stava scuotendo la testa in senso di disapprovazione per quello che stava succedendo. La Guida prese un tegame attaccato al suo zaino e lo mise sul fuoco. 

“Stasera stufato !” si limitò a dire e iniziò a cucinare. 

Le due distolsero lo sguardo dai ragazzi e senza dire una parola si allontanarono l’una dall’altra. 

Drako stava borbottando qualcosa quando andò a recuperare il suo tridente. 

L’assassina diede le spalle alla dracomante e ai ragazzi allontanandosi un po, e nel mentre che si apprestava ad allontanarsi, una lieve folata di vento le fece alzare i lunghi capelli, scoprendo una schiena massacrata da cicatrici da frustata. Senza che ci facesse caso, Lory si andò a sedere nella stessa posizione di prima solo un po più lontana dal gruppo e Reyna invece andò ad aiutare la guida a cucinare lo stufato.

 

Quelle cicatrici? Sembrano frustate.” Tyranus notò le cicatrici sulla schiena dell’assassina.

Quella ragazza è stata torturato o è stata punita per qualche errore che ha commesso.” Improvvisamente Tyranus provò pena per Lory. Era una vittima, proprio come tutte le vittime che aveva ucciso.  

 

Ormai il sole era tramontato, e il gruppo stava pasteggiando con lo stufato preparato dalla guida, Tutti, tranne Lory. 

Tyranus la notò che stava ormai ferma e immobile da diverso tempo. Prese una scodella e la riempì di stufato per consegnarlo a Lory. “Che diavolo stai facendo?” pensò Reyna mentre lo osservava.

Lory vide il Necromante avvicinarsi ma non lo considerò. 

Tyranus era accanto a lei, si inchinò e fece per passare la scodella di stufato. 

“Non te l’ho chiesto...” Rispose freddamente l’assassina. 

L’uomo abbozzò un sorriso e rispose : “Devi mangiare. Domani ci tocca un'altra giornata impegnativa.”

Lory non lo guardò, rimase immobile con lo sguardo per terra. 

Tyranus a questo punto lasciò la scodella accanto a lei.

“Mangialo. Ti terrà in forze.”. 

Il Necromante si allontanò e ritornò al suo posto accanto al fuoco. Sentiva gli occhi di Reyna addosso ma non disse niente. 

 

Lory da sotto la maschera lo guardò. Un gesto gentile, nella sua vita non le era mai stato offerto il cibo da qualcuno, o almeno, a nessuno importava di lei di lei tanto da fare un gesto gentile nei suoi confronti.

Restò ferma per qualche secondo, poi prese la ciottola, si alzò e si allontanò ancora un po dal gruppo andandosi a sedere vicino ad un albero, coperta dall’oscurità, tolse la maschera e iniziò a mangiare dopo essersi assicurata che il gruppo, a quella distanza, non la potessero vedere.

 

Il gruppo notò questa cosa, Reyna rimase quasi a bocca aperta, Tyranus e la guida fecero un piccolo sorriso, mentre Drako finiva la sua cena : “UOMO!! UN ALTRA CIOTOLA!” 

La guida prese la ciotola e la riempì e la consegnò al gigantesco Barbaro. 

“Perchè se n’è andata?” Chiese Reyna incuriosita da questo gesto. 

“Hai notato la maschera?” intervenne la guida. 

Reyna annuì e la guida continuò: “E’ un’assassina. Usa la maschera per non farsi riconoscere, sempre se lascia qualcuno in vita…”

Reyna ritornò a guardare Lory : “Anche con la maschera l’ho riconosciuta.”

“…per quello che sò, un assassino si toglierà la maschera solo e soltanto se potrà fidarsi delle persone che la circondano.” concluse la guida. 

“Quindi lei attualmente non si fida di noi.” Concluse Reyna posando la sua ciotola vuota.

“Se continui a provocarla non credo che si fiderà mai di noi...” intervenne Tyranus. 

Reyna era sorpresa dell’intervento del Necromante. Non rispose e prese dal suo zaino un pezzo di carne secca.

Drako sbadigliò e si sdraiò a pochi passi dal fuoco. In pochi minuti il Barbaro andò nel mondo dei sogni. 

 

Una volta terminata la sua cena, Lory si rimise la maschera e si riavvicinò di poco al gruppo. Si avvicinò un po’ al fuoco, posò la ciotola vicino a quelle degli altri e senza dir nulla, andò dalla parte opposta e si sedette a terra con la schiena contro un albero, si coprì con una coperta che si era portata dietro e cercò di riposare.

“Sarà meglio andare a dormire anche noi.” Disse la guida. 

“I turni di guardia?” Chiese Reyna pronta a prendere questo incarico.

“Non credo che sia necessario.” Intervenne Tyranus. 

Intanto Drako iniziò a russare. Sembrava un orso, forse un orso non faceva così tanto rumore. 

“Uno deve rimanere sveglio e dare il cambio ogni 2 ore.” Ribadì Reyna.

Tyranus sbuffò, la guida intervenne : “Mi spiace dirlo, ma la Dracomante ha ragione!”

Reyna ora era soddisfatta e Tyranus si rassegnò. 

“ Va bene!”

“ Inizio io il primo turno” disse Reyna

“ Il secondo lo prendo io” Disse la guida. 

“ Il primo che mi sveglia per il turno di guardia, lo uccido...” Intervenne Lory. 

“ Va bene, dopo la guida prendo io il turno.” Terminò Tyranus. 

Tutti andarono a riposare e Reyna era la prima del turno di guardia. Non aveva paura dei pericoli che ci potevano essere in quelle lande, voleva rimanere sveglia per sorvegliare Lory. 

 

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Una casa nella foresta, Tyranus si stava guardando le spalle. Era agitato. Stava correndo verso l’entrata. Bussò tre volte. Una specie di codice. La porta si aprì. Apparve un Elfo oscuro. Era più alto di Tyranus, capelli lunghi neri, veste marrone. Aveva in mano una balestra. 

“Amico stai bene?” Disse l’Elfo oscuro. L’immagine era sfuocata. 

“Sono arrivato il più velocemente possibile.” Disse Tyranus entrando.

All’interno della casa c’era una donna, un'Elfa oscura. Era bella, occhi chiari e i capelli neri legati con delle trecce. Il suo vestito era bianco. In mano aveva un pugnale.

“La bambina?” chiese. 

“Sta bene!” Disse un'Elfa oscura. Indicò il piccolo letto e dentro c’era una bambina coperta fino alla testa.

All’improvviso un fruscio strano, dei rumori e qualcosa che sembravano dei passi.

Tyranus estrasse la sua spada corta. Si voltò verso l’elfo oscuro che aveva preso in mano una balestra e incoccato il dardo. 

“State qui,” Bisbigliò il Necromante. 

Aprì leggermente la porta. Uscì e non vide nessuno. Ma qualcuno lo osservava, ed era  molto vicino, troppo vicino. Dal nulla una figura molto piccola attaccò a gran velocità Tyranus e lo ferì con dei pugnali al petto. L’immagine divenne nera, poteva sentire le urla dei due Elfi oscuri, poi il niente. 

Si trovò a terra e vide la casa aperta. Il dolore era atroce. Si toccò il petto e con la sua magia le sue ferite si stavano rimarginando piano piano. Entrò chiamando la coppia che era all’interno. Lo spettacolo era orrendo, la coppia trucidata, massacrata, ferite in tutto il corpo. Erano quasi irriconoscibili. Il pianto di una bambina.

“Nooooo” disse Tyranus cadendo  in ginocchio con le lacrime che gli rigavano il viso

“NOOOOOOOOOOOO” Urlò più forte. L’immagine divenne totalmente nera.

 

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“ NOOOOOOOOOOO!!” Tyranus era a sedere, la fronte che grondava sudore e il fiatone che lo faceva ansimare. Sentiva I battiti del suo cuore all’impazzata. Doveva calmarsi. 

Si accorse dopo pochi secondi che al suo fianco c’era la guida.

“Va meglio?” Chiese appoggiandogli una mano sulla spalla. 

Tyranus voleva rispondergli ma si sentiva Il cuore in gola e si limitò ad annuire con la testa. 

La guida li passò la sua borraccia e bevve un paio di sorsi d’acqua.  Mentre chiudeva la borraccia si accorse che solo loro due erano svegli. Reyna stava dormendo. Il turno era finito.

“Altro... che incubi!” Disse con affanno il Necromante.

“Non sono incubi vero?” Chiese la guida.

Tyranus scosse la testa e rispose: “ Sono ricordi… di quelli brutti...”

La guida si mise a sedere accanto all’uomo. 

“Già...” si limitò a dire.

Tyranus si asciugò la fronte con la manica della veste. “Te hai sognato?”

La guardia aveva gli occhi fissi sul fuoco. “Ho rivisto la morte di Mio padre.”

Tyranus abbassò lo sguardo: “Mi dispiace.” 

La guida gli diede una pacca sulla spalla: “E’ passato tanto tempo.”

Mentre finiva qualcuno si stava lamentando nel sonno. Tyranus vide che il sonno agitato era di Lory. 

“Anche lei ha un incubo.” intervenne la guida. 

Tyranus si alzò e si diresse verso Lory per svegliarla dal suo incubo, o meglio dal suo ricordo.

 

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Lory era all’interno di una sala con molte persone e una di spalle che guardava il fuoco nel caminetto. I volti erano sfocati. Si guardò le mani, era ancora macchiata di sangue. 

Davanti a sé, l’uomo di spalle dai rossi capelli e legati in parte da una treccia. Egli indossava una veste scura ma dagli evidenti tessuti pregiati, il quale lo raffiguravano come un nobile di alta borghesia, un corpo ben scolpito e dei tatuaggi neri su diverse parti del corpo, visibili soprattutto sulle braccia. 

“Ti rendi conto del tuo errore?” disse l’uomo di spalle.

Lory lo guardò per qualche istante senza rispondere e chinò la testa verso terra.

“Mi hai deluso, piccolina” Si voltò e le si avvicinò con passo fermo e deciso. 

“Hai lasciato che qualcuno ti vedesse” concluse l’uomo.

Lory, ora nei panni di una bambina, restò in silenzio per qualche secondo: “non...erano...l'obbiettivo…” tentò di dire con timidezza e paura.

“SILENZIO!” Tuonò l’uomo tirando un forte schiaffo alla bambina facendola cadere da un lato con un piccolo gemito.

“ Loreley… mia piccola e dolce Lory….” Le li avvicinò e si chinò più o meno alla sua altezza e con una mano le prese il viso da sotto il mento con gentilezza.

La piccola Lory si limitò a guardarlo senza proferir parola, tremante e spaventata.

“Sai bene, che il tuo errore non è stato il lasciar in vita quei testimoni, ma bensi un altro” Il rosso la guardò dritta negli occhi, con quegli occhi gialli, così magnetici ma allo stesso tempo così terrificanti. 

“Il tuo errore, è stato l’avere Pietà.” preciso marcando bene l’ultima parola, “li hai risparmiati, per Pietà, piccola Lory, e tu lo sai che certi comportamenti non sono tollerati. Dopo averli uccisi hai infierito sui loro cadaveri e lasciato che le tue emozioni scorressero dentro di te, e sai che non ti è concesso questo lusso” concluse.

La piccola assannina deglutì. “....p...perdonami.... non succederà più...glielo prometto...” esalò con voce tremante.

L’uomo sorrise e una piccola risata uscì dalla sua bocca: “piccola Lory” con una mano le accarezzò il viso come se la volesse rassicurare “certo che non succederà più” la guardò sorridendo “perche ora pagherai questa tua intraprendenza”

Il suo sorriso sparì lasciando il posto ad uno sguardo da carnefice,con un cenno della testa, due assassini presero Lory per le braccia, la fecero voltare e la fecero mettere in ginocchio. “No...ti prego...ti prego no! non accadrà più...lo giuro!” La ragazzina cercò di liberarsi ma la presa di quegli uomini era troppo forte per lei, e non potè altro che implorare pietà con disperazione.

Un altro assassino, tagliò con un pugnale il vestito di Lory e le scoprì la schiena, che era già segnata da molte cicatrici.

“Pagherai il prezzo dei tuoi errori, Loreley.” il primo colpo di frusta venne fece capolinea sulla pelle della bambina la quale urlò per il forte dolore e delle lacrime iniziarono a rigarle il viso. 

“Nessuna pietà” altro colpo di frusta. 

“Un assassino agisce in nome del suo codice, non per i sentimenti” disse l’uomo che sferrò il terzo colpo di frusta, squarciando la pelle di Lory e con essa riaprì vecchie cicatrici che iniziarono a bagnarle la schiena di caldo sangue.

L’uomo sferrò un quarto colpo ferendo ancora di più la sua schiena.

“Ripetilo tesoro” Ordinò con calma il rosso. 

Lory tra I singhiozzi e il dolore ripete la frase dell’uomo: “Un assassino... agisce... in nome del suo codice...non per i sentimenti...”

“Più forte!” tuonò l’uomo, mentre un altro colpo venne dato con forza e violenza.

“Un assassino agisce in nome del suo codice, non per i sentimenti!” disse la piccola Lory tutto dun fiato.

Il rosso la guardò per qualche secondo, poi le si avvicinò, si chinò davanti a lei e le alzò il viso: “Non dimenticarti mai dei codici, essi, insieme a me, sono l’unica ragione per la quale vivi”

Un assassino si preparò a sferrare il suo ultimo colpo: “e tu, piccola mia, mi apparterrai per sempre” il colpo venne sferrato con più forza, con più rabbia e violenza. 

L'uomo dai rossi capelli si alzò e guardò l’assassino che impugnava la frusta: “Continuate finché non crolla” e detto ciò egli se ne andò con le mani dietro la schiena.

Da quel momento, c’erano solo i suoni violenti della frusta che andava ad infrangersi con forza e violenza sul corpo della bambina e le sua urla di puro dolore che ben presto si trasformarono in urla di dolore e disperazione.

La tortura sembrava essere infinità, una vita condannata in eterno dal dolore e dalla sofferenza, poi improvvisamente, una voce le arrivò alle orecchie “… Lory…” in lontananza “…. Lory…..” In quel momento in contatto avvenne e tutto scomparve.

 

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L’assassina si svegliò di scatto, da sotto la coperta estrasse un pugnale, senza realizzare chi o cosa fosse, mise al tappeto la persona davanti a sé bloccandola a terra e puntandogli il pugnale alla gola, solo dopo qualche secondo si rese conto di chi aveva davanti, Tyranus. 

“Ehy calmati!” Disse il Necromante. Lory guardò il negromante da sotto la maschera, e anche se il suo viso non era visibile, c’era affanno nella sua bocca, affanno e tremore, di fatto, il suo corpo si era completamente irrigidito. Guardò Tyranus per qualche secondo, poi lo lasciò e lo spintonò lontano da sé: “MA CHE CAZZO FAI?!” disse sputando parole piene di veleno. 

“Ti ho solo svegliato...” si giustificò Tyranus mettendo le mani in avanti. 

Lory era su tutte le furie. Ansimava ancora dal dolore che aveva provato in quel ricordo. 

“Non te l’ho mai chiesto, non osare riavvicinarti a me o toccarmi di nuovo!!” disse piena di odio.

Tyranus era sbiancato. Forse per la prima volta vide quella ragazza arrabbiata, il controllo che aveva mostrato fino a quella sera era completamente sparito lasciando posto ad una rabbia e ad un odio viscerale.

Reyna si era alzata. “Che Diavolo sta succedendo!

“Lory ti ho svegliata perchè eri in preda ad un incubo.” si giustificò Tyranus.

“Fatti i cazzi tuoi!” Esclamò Lory sempre con il suo pugnale in mano. 

“Intanto abbassa il Pugnale!” intervenne Reyna. 

“Calma Reyna!” La guida placò la Dracomante che si stava per scagliare contro l’assassina. 

Tyranus sempre con le mani davanti rispose all’assassina: “Perchè ho avuto anche io un incubo e anche la Guida.” Lory guardò il Necromante e la guida. Vide Reyna che la stava fulminando con lo sguardo. 

“E non sono semplici incubi...” disse la Guida avvicinarsi. 

La corvina li guardò per qualche scondo ed abbassò il suo pugnale. “Tck...non mi interessa...e in ogni caso, non sono affari che vi riguardano!” rispose l’assassina con fermezza. 

“ Già. I ricordi quelli più brutti che ti puoi portare dietro.” disse Tyranus. 

“Ti ho già detto di farti i cazzi tuoi!?” Rispose Lory velenosa contro il negromante fulminandolo con lo sguardo da sotto la maschera. Prese la sua roba e si allontanò ulteriormente dal gruppo, mentre lo spostamento dei suoi capelli mostrò un’altra piccola parte della sua schiena.

Il gruppo ritornò al proprio posto. 

“Stai bene?” chiese Reyna al Necromante

Tyranus prese un po’ di rami e li gettò nel fuoco. “ Sto bene.”

“Posso sapere cosa hai sognato?” continuò Reyna, era preoccupata.

Tyranus fece una piccola sbuffata: “Ho rivissuto la morte della mia famiglia di Elfi Oscuri”

Reyna era mortificata per la domanda. “Tyranus io….”

“Tu cosa hai sognato?” la interruppe, sapendo che Reyna odiava essere interrotta durante un discorso

Reyna scosse la testa : “Niente di particolare. Nessun incubo.”

Tyranus non era sorpreso, Reyna non ha ricordi brutti da rivivere. La storia della sua famiglia è un incubo, ma ha avuto la fortuna di nascere molto dopo. 

La guida era ancora a sedere, il suo sguardo rivolto alle stelle. 

“Ehy, inizio io il turno di guardia!” Disse Tyranus.

La guida annui ma allo stesso tempo sobbalzò all’urlo di Terrore di Drako che si svegliò. Tutto il gruppo lo guardò impaurito. Lory l’avrebbe ammazzato anche se si trovava molto disante dal gruppo in quel momento. 

“Ho avuto un terribile incubo!” Disse il gigante Elfo Oscuro. 

Tyranus si avvicinò. “Un ricordo brutto?” 

“ Si! In una locanda avevano finito la birra!!” Disse Drako.

imbecille...” pensò Lory rimettendosi sotto le coperte.

Reyna si sdraiò borbottando qualcosa. La guida fece un sorriso e si sdraiò.

Tyranus lo guardò. “Oh..ehm… è terribile!”

“SI! UNA LOCANDA SENZA BIRRA!”. Tuonò Drako. 

“Va bene bestione. Ora non pensarci più e rimettiti a dormire.”Disse Tyranus. 

Anche Drako si riaddormentò senza problemi. Il Necromante fece la guardia, rianimando il fuoco con qualche ramo e così che passò il resto della notte fino alle prime luci dell’alba. 

 

Si svegliarono tutti senza problemi. Pasteggiarono con un po’ di frutta e si misero subito in cammino.

Voglio andarmene da qui...” pensò Lory. 

Il suo pensiero era ancora al suo incubo o meglio ricordo. Il ricordo del suo rapporto al capo del suo Clan, il Clan degli assassini, La confraternita dell’ombra, il racconto di come aveva svolto la missione uccidendo la famiglia di Elfi Oscuri ma che aveva lasciato in vita quel ragazzo ferito in maniera grave e quella bambina. Non era il suo compito ucciderli, eppure era stata punita. Da quel giorno erano passati tanti anni e Lory era diventata una donna e maturata nel suo essere assassina ma quel ricordo era indelebile nella sua mente come una macchia di inchiostro.

 

Il viaggio continuò tra strade, campi e boschi. Raccolsero legna, radici, bacche e frutti. A mezzogiorno, il gruppo lasciò quelle lande infernali. Si trovarono prima del deserto un corso d’acqua. Tyranus l’assaggiò e capì che era potabile. Riempirono altre borracce e si fermarono per un piccolo pranzo. Tyranus si stava consultando con la guida e stavano cercando delle scorciatoie per arrivare il prima possibile a destinazione. Drako stava affilando la lama del suo arpione. Reyna stava giocherellando con un sasso, persa nei suoi pensieri. 

“Oggi non mi guardi?” Disse Lory, riportandola con I piedi per terra. 

Reyna abbozzò un sorriso. “Se vuoi, ti posso fissare tutto il giorno se ti fa piacere.”

Lory non reagì all’affermazione della lucertola e dopo qualche secondo di silenzio rispose: “Fai come ti pare...”

Reyna annuì. 

 

Il gruppo si rimise subito in marcia e poco dopo entrarono nel Deserto Grigio. 

“Siamo arrivati prima del tempo!” annunciò la guida soddisfatta per l’andamento del gruppo, che non mostrava segni di cedimento, beh Tutti apparte Drako. 

“Bene, abbiamo altre due ore di luce. Andiamo sempre verso Ovest e entro domani pomeriggio saremo alle rovine.” Concluse la guida

ROVINE!!??” Pensarono tutti.

“Che tipo di Rovine?” chiese Reyna molto curiosa. 

“Lo vedrete.” Rispose la guida

Reyna era delusa per la risposta, voleva avere più informazioni

Se è è una missione sega me ne vado...” Pensò Lory. Era molto delusa. 

Tyranus invece non vedeva l’ora di vedere queste rovine. Era uno studioso, apprezzava tutto quello che è antico e misterioso. Non era un Necromante normale. 

Drako invece brontolava a bassa voce, probabilmente si lamentava perchè non c’era della Birra che lo aspettava. 

Tyranus si avvicinò alla guida: “La missione si tratta di studiare quelle rovine?”

La guida con un sorriso rispose: ”Si e No.” 

Tyranus lo guardò confuso.

“Dobbiamo riportare tutti I segni che ci sono. Le scritture e disegni delle stesse rovine.”. Rispose la guida. 

“Perfetto!” Rispose Tyranus entusiasta. 

Poi venne in mente una cosa del giorno precedente, quando erano nella taverna.

“Hai detto che si doveva unire un altro compagno?” Chiese Tyranus. 

“Si, ma credo che si sia attardata.” Rispose la guida. 

“Probabilmente ci raggiungerà alle rovine. Ho lasciato una mappa al locandiere.” Concluse la guida.

“E dimmi chi è?” chiese molto curioso Tyranus. 

“Non so il nome, ma è una Cacciatrice Elfo Oscuro.” Rispose la Guida.

Tyranus annuì. Voleva conoscere questa cacciatrice. C’erano molti villaggi di cacciatori di Elfi Oscuri, Molti Clan. Conosceva I cacciatori, In passato l’hanno aiutato per una faccenda. 

 

In tutto ciò, Lory era persa nei suoi pensieri che erano tutti concentrati sull’incubo avuto la notte prima, la schiena a quel ricordo aveva ripreso a far male. Per tutto il giorno era stata impegnata con quel pensiero, Non riusciva a concentrarsi,sapeva che questo era un male, abbassare cosi tanto la guardia era quasi una condanna a morte, Poteva avere un nemico dietro le spalle ma da quanto era distratta non si sarebbe accorta di niente. Talmente distratta che inciampò, scivolando su qualcosa cadde a terra di schiena. In quel momento si sentì il corpo paralizzarsi per qualche momento, il ricordo del dolore, la sensazione, e quella botta la stavano destabilizzando. Improvvisamente vide una mano che tendeva verso di lei, per aiutarla a rimettersi in piedi. La mano di Reyna. Lory la guardò per pochi secondi, avrebbe potuto accettare un piccolo aiuto visto che in quel momento il suo corpo non collaborava, ma non poteva accettare l’aiuto, la debolezza si paga e lo sapeva meglio di chiunque altro. Schiaffeggiò la mano di Reyna e Lory si rimise in piedi da sola.

“Non ho bisogno del tuo aiuto...” Disse Lory. 

Reyna aveva perso le speranze. Lory era di ghiaccio. Non si sarebbe mai sciolta. Quindi si allontanò non dicendo niente. 

Pure Drako la sorpassò : “Sei proprio un acidona!”.

Era la prima volta che Drako diceva qualcosa di offensivo ad uno dei suoi compagni. Lory lo guardò con disgusto. Lo seguì ma non lo sorpassò ed accarezzò il manico di un coltello. 

“Quel coltellino non riuscirebbe mai a trapassare I miei muscoli!” Disse Drako. 

Lory era sorpresa. Drako non era solo Birra e niente cervello, il suo senso del pericolo sembrava essere alto. 

Interessante!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 – Le rovine ***


Il gruppo camminò fino al tramonto e, come in ogni terra desertica, la temperatura si abbassò molto velocemente. 

“Fermiamoci qui!” Annunciò la guida. 

Tutti iniziarono a lavorare, preparando il fuoco e la cena. Tutti tranne Lory che si allontanò ancora dal gruppo e iniziò a meditare. 

La guida la guardò e fece cenno con la mano di avvicinarsi per riscaldarsi un po’ ma lei lo ignorò totalmente. 

“Non mi ha visto?” Chiese la guida, ma sapeva bene che Lory lo stava ignorando volutamente. 

“L’acidona ti ha visto uomo!” tuonò Drako. 

“Mi spiace dirtelo, ma Drako ha ragione...” Intervenne Reyna. 

Tyranus stava vicino al fuoco e faceva cuocere con uno spiedo della carne. 

“Non capisco perchè si comporta così.” Reyna non si dava pace, voleva farsela amica per aiutare Tyranus a scoprire il nome del capo Clan ma attualmente stava fallendo. Non riusciva a trovare un approccio con la ragazzina che ella la respingeva ogni volta. 

“ E’ un’assassina Reyna!” Intervenne Tyranus. 

“Ho capito Tyranus, conosco tanti assassini ma nessuno è così chiuso come lei!” Disse Reyna, togliendo lo spiedo dal fuoco e controllando che la carne fosse cotta. “Un paio di minuti ed è pronta.” 

“Non siamo tutti uguali. Gli assassini che hai conosciuto non sono tutti come Lory.” disse il Necromante, che stava preparando un seconda scodella dove aveva messo del pane e della carne. Aveva aggiunto anche un poco di insalata e aveva preparato un piccolo sacchetto che conteneva dei frutti. 

Reyna vide il tutto e si mise a ridere, non per il divertimento ma per lo sconforto. 

“Credi che portandole la cena potrebbe cambiare? Diventerà gentile e simpatica?” 

Tyranus guardò la Dracomante. “Tentar non nuoce...”

Il Necromante prese la scodella e lo portò a Lory. 

Lei lo guardò sotto la maschera e sbuffò: “ Vattene... Non voglio nulla...”

Tyranus si avvicinò e appoggiò il piatto accanto all’assassina. “Sei sordo per caso?” tuonò l’assassina. 

Tyranus si voltò le diede le spalle: “Sordo no. Testardo Si” si allontanò dall’assassina.

Lei lo guardò allontanarsi. Voleva prendere quella scodella con le cibarie e scaraventarle via, ma non si spreca il cibo, la prese e si allontanò un po’ dal gruppo. Si tolse la maschera e iniziò a mangiare. “Quell’idiota mi farà impazzire...se poi si ritrova con un coltello nel collo sarà colpa sua...” Pensò mentre mangiava.

Guardando quella ciotola però si rese conto che quello fu un secondo atto di gentilezza nei suoi confronti, ancora però, non le era chiaro del perchè. Alla locanda si era accorta di come la guardava e con che tono egli pronunciò il suo nome, era sorpreso ma rabbioso allo stesso tempo, come poteva una persona che a malapena conosceva, a che al contrario, il negromante sembrava conoscere bene lei, cambiare atteggiamento così in breve tempo? Il suo era davvero un solo gesto di gentilezza? o c’era altro? Tutte queste domande riempirono ben presto la mente della giovane assassina “deve esserci qualcosa sotto...ne sono più che sicura…” Con la coda dell’occhio osservò per qualche secondo i 4 che mangiavano vicino al fuoco e il dubbio crebbe ancora di più.

 

Tyranus si riavvicinò al fuoco e consumò la sua cena, la guida lo guardò ammirato dal gesto. Reyna invece scuoteva la testa “Lei non cambierà, ne ora ne mai...”

Tyranus non rispose, si limitò a consumare la sua cena. 

“Credo che Lord Tyranus abbia scoperto qualcosa di Lory.” Intervenne la guida dopo che sorseggiò dell’acqua dalla sua borraccia. 

Reyna era confusa. “E cosa?”

“Che ha sofferto” intervenne il Necromante. 

Aveva l’attenzione di tutti, pure di Drako che non mostrava molto interesse a questi discorsi. 

“La sua schiena è piena di cicatrici. Credo che anche altre parti del corpo siano segnate da queste ferite. E’ stata torturata, probabilmente quando era ancora una bambina.” concluse Tyranus. 

“Lei è acida perchè è stata torturata?” Chiese Drako. 

si interessa?” Tyranus si voltò verso il Barbaro: “Lei è così perché vuol tenere tutti a distanza in modo da non aver debolezze.”

Reyna stava comprendendo la situazione, una situazione che non era certo tra le più semplici. 

“Lei fa parte del Clan degli assassini da quando era una bambina. Lei non ha mai avuto nessun segno di gentilezza.”

Tyranus annui. “Vedo che stai comprendendo Reyna. Il credo di un assassino è  Un assassino agisce in nome del suo codice, non per i sentimenti. Lei non deve aver sentimenti per nessuno visto che per il clan è un segno di debolezza” concluse Tyranus. 

Erano tutti sbalorditi dalla spiegazione del Necromante. 

“E come facciamo ad ottenere la sua fiducia?” Chiese la guida.

Tyranus, prese un pezzo di pane e se lo divise a metà con le mani: “Piccoli gesti di gentilezza.”

La guardia annui, mentre Tyranus mangiò una delle due metà del pane e si voltò verso Lory che stava ancora mangiando in lontananza. 

A quelle parole Drako si mise a ridere : “Gentilezza?” chiese tra le risate e quella singola parola arrivò alle orecchie di Lory: “...come pensavo…” 

Fai piano razza di Troll senza cervello!” pensò Reyna. 

“Se vogliamo farcela amica, alla prossima locanda, facciamole prendere tre o quattro pinte di Birra.” concluse il barbaro. 

Tyranus chiuse gli occhi. Voleva fulminarlo per un idiozia del genere ma lo lasciò perdere. 

Intanto vide Lory che si stava avvicinando, si era rimessa la maschera che copriva il volto. Lasciò la scodella vicino alle altre e si allontanò di nuovo.

“Puoi rimanere qui vicino al fuoco per scaldarti” disse Reyna. 

“Che carina, la lucertolina si preoccupa per me.” disse con sarcasmo l’assassina. 

Reyna sbuffò. 

“Pensa a te invece che a me…” Dopo quella frase, fulminò con gli occhi Tyranus, vicino a se, che anche se aveva la maschera, un brivido percorse la schiena del negromante. Dopo ciò si allontanò, tornando a sedersi nel punto di prima, lontana dal gruppo “se credi di riuscire ad  ingannarmi così facilmente, piccolo maghetto, allora ti sbagli di grosso…”

Dopo poco il gruppo andò a dormire con I soliti turni di guardia formati da Reyna, la guida e Tyranus. Anche Drako si era proposto ma nessuno riuscì a svegliare il gigante. 

 

Una figura incappucciata vide in lontananza un fuoco. Prese il monocolo e vide delle figure sdraiate per terra. 

Li ho trovati! Entro domani pomeriggio li avrò raggiunti

 

Alle prime luci dell’alba, il gruppo si svegliò e come al solito consumarono solo un po’ di frutta per non perdere tempo. 

Mentre si preparavano Reyna si accorse che c’era del fumo a Est. 

“Ragazzi, c’è del fumo a Est.”

Tyranus si avvicinò alla Dracomante e vide anche lui del fumo. 

“Reyna ha ragione. Fumo di un accampamento.” 

La guida si avvicinò e vide la colonna di fumo “Forse è la cacciatrice Elfo Oscuro che ci sta raggiungendo.”

“Probabile.” disse Tyranus. 

“Che sia questa cacciatrice o no, non rimarrò qui per scoprirlo.” Intervenne Lory.

“Eheheh!!! Un altra amica per l’acidona.” Disse Drako con una risata. 

Lory era stufa di quel gigante con il cervello grosso come un albicocca, e senza preavviso, lanciò un coltello verso Drako. 

“Lory, NO!” urlò Tyranus ma quello che vide lo lasciò senza parole come la guida e Reyna. 

Drako aveva preso al volo il coltello. Una persona normale si sarebbe tagliato completamente il palmo della mano, ma non Drako. Facendo forza con il pollice contro la punta piegò il coltello e lo tirò ai piedi dell’assassina.

Drako si limitò a sorridere. 

“Bello spettacolo ma bisogna muoverci. Se quel accampamento è della nostra nuova compagna ci raggiungerà.” Intervenne la guida.

Lory raccolse il coltello e lo mise nel suo zaino “Non dovevo accettare questa cazzo di missione… questi pezzenti giudicano perché hanno la lingua per parlare…”. Dietro la maschera, ella ribolliva di rabbia ed odio per tutto ciò che respirava, la frustrazione iniziava ad essere troppa, ma non solo per quei 3 compagni, uno più scemo dell’altro, ma anche per tutta la frustrazione repressa che si portava dietro ormai da un po di tempo. Quella era stata la goccia che fece traboccare il vaso, e la consapevolezza che due compagni su tre facevano i gentili solo per un loro tornaconto non faceva altro che peggiorare la situazione.

 

Il gruppo si mise in marcia sotto un cielo nuvoloso che aiutò a tenere una temperatura decente. Nessuno parlò per molto tempo. Ogni tanto Tyranus si voltava per vedere se c’era qualche minaccia, ma non vedeva nulla. 

Il Necromante ha paura.” pensò Lory, vedendo il Tyranus voltarsi ogni ora per vedere se c’erano eventuali nemici. 

Reyna bevve un sorso d’acqua. “Tra quanto arriviamo alle rovine?”

“Alle prime ore del pomeriggio, anche prima se camminiamo più velocemente.” rispose la guida. 

Reyna annui con la testa. Non era semplice tenere un andatura veloce nel deserto. 

“Sarai contenta Lucertolina, visto che ami camminare.” Punzecchiò Lory. 

“Non sai quanto, Ragazzina.” rispose la Dracomante.

Drako si stava divertendo, sperava che un giorno quelle due si sarebbero scambiate una bella scazzottata. Nella sua terra, adorava assistere alle lotte tra Barbari femmine, non sarebbe stato la stessa cosa, ma si sarebbe divertito comunque. 

 

A mezzogiorno il gruppo si fermò per fare una pausa e pranzare velocemente. Tyranus e la guida guardarono la mappa, ormai mancava poco. Draco affilava ancora una volta la lama del suo tridente, Lory stava meditando e Reyna stava guardando verso Est se c’era traccia di altre colonne di fumo o di persone in lontananza. Li sembrava di aver visto uno strano luccichio in lontananza, poteva essere qualsiasi cosa, ma non le piaceva. 

Si avvicinò alla guida e a Tyranus. “Ci conviene muoverci. Ho visto un luccichio a Est.” Disse la Dracomante. 

La guida annui e ripose la mappa nella zaino, e tutto il gruppo riprese la marcia. Dopo tre ore il gruppo raggiunse la meta.

“ARRIVATI!” urlò con entusiasmo la guida. 

Tyranus rimase a occhi e bocca spalancate. Colonne, Antiche colonne di ere passate. Ogni colonna aveva delle incisioni e disegni. Vide anche delle mura, meglio dire quello che rimaneva delle mura. C’erano anche qualche rimasuglio di anfore. 

“Che spettacolo...” commentò Reyna. 

Cosa ci trovano di tanto interessante?” pensò Lory. 

Drako sbuffò e iniziò a guardare I disegni di alcune colonne. Per lui quei disegni non avevano senso. 

“Magari troviamo sotto la sabbia qualche barile di Birra.” 

Nessuno lo stava ascoltando, meglio dire che Lory l’aveva sentito ma lo evitò completamente. 

Tyranus si mise a disegnare su un diario alcuni simboli sulle colonne. “Queste colonne avranno minimo 1000 anni.”.

“Anche qualcosa di più Lord Tyranus.” Rispose la guida. “Secondo me queste colonne risalgono al tempo di quando I Protettori Dracomanti difendevano queste terre”.  

Alla parola Protettori, Reyna si fece cupa, Tyranus se ne accorse e sapeva anche il perchè. Il Clan dei Protettori Dracomanti era la sua famiglia, suo padre era il capo clan. 

“Ehy uomo va bene. Ho capito!” Intervenne Tyranus cercando di interromperlo. 

Reyna si allontanò dal gruppo cercando di non dare nell’occhio. Lory stava guardando senza interesse questi disegni, per lei tutto questo era noia. Aveva voglia di salutare tutti, prendere il suo zaino e andarsene via, ma qualcosa la tratteneva lì con quel gruppo di sgangherati. 

“Ehy assassina potresti aiutarci?” Disse la guida, anche lui stava disegnando

“E come?” chiese in tono duro l’assassina. 

“Prendi dal mio zaino un diario e inizia a disegnare. Prima facciamo, prima torniamo da Pinguino!” rispose la guida. 

Bene! Così prendo la mia ricompensa e me ne vado via da questi idioti.”  

 

Reyna si era allontanata diversi metri dal gruppo. I protettori erano l’orgoglio per tutti I Dracomanti. Proteggevano il mondo dalle forze infernali, loro e, incredibile dirlo, I Necromanti. Ma qualcosa andò storto, suo padre non aveva mai raccontato cosa era successo, ma quello che conta che I Protettori se ne andarono via come dei codardi e il mondo cadde nel Caos. 

Reyna notò qualcosa che la riportò con I piedi per terra. Delle impronte, orme enormi che non potevano esser di nessuno di loro visto che nessuno, nemmeno Drako, avevano dei piedi così grandi e poi non erano mai passati da quella parte. 

Forse sono impronte vecchie!?” si interrogò la Dracomante. Si chinò su quelle orme e anche se sulla sabbia era difficile stabilire se erano fresche o meno, Reyna riuscì a capire che quelle impronte erano molto recenti, forse di pochi minuti fa. Si rimise in piede e iniziò a correre verso il gruppo. Avevano compagnia. 

 

Mentre Lory iniziava a disegnare quei simboli, vide in lontananza Reyna che correva, era buffo vederla correre.

“Abbiamo compagnia!!” urlò la Dracomante. 

Tyranus chiuse il diario e Drako non riusciva a capire in che senso avevano compagnia. 

Lory voleva dire qualcosa ma uno strano rumore arrivò alle sue orecchie e poi sentì che qualcosa di liquido e caldo gli arrivò sulle braccia scoperte dalla veste e vide del sangue e sentì un tonfo dove era la guida pochi secondi prima. Si voltò e vide la testa della guida rotolare da una parte e il suo corpo che giaceva per terra con la parte del collo che schizzava sangue da per tutto. 

Tyranus vide la scena ed era impietrito.

“Lory allontanati!” urlò il Necromante che si avvicinò di corsa a Lei.

Lory sentì il Necromante urlare e poi dei passi pesanti dietro di lei. Si voltò e per un soffio evitò una catena scagliata con grande potenza. La catena si schiantò contro una delle rovine danneggiandola, schegge di granito, o qualsiasi materiale della quale era composta, schizzarono via all’impatto, solo grazie alla maschera Lory non venne accecata dalle schegge.  

Lory vide due umanoidi enormi, occhi rossi fuoco con capelli bianchi, indossavano un'armatura di metallo. Dagli spallaccini e dagli avambracci fuoriuscivano queste catene, che facevano roteare sopra la loro testa. 

Lory non si fece prendere dal panico e facendo un balzo, per allontanarsi da queste creature, lanciò con grande rapidità due coltelli. I demoni riuscirono, in qualche maniera a neutralizzare I coltelli con le catene. “Cosa?” Pensò l’assassina sorpresa da questa difesa di questi due mostri. Notò, da quella difesa, che le catene sembravano aver vita propria, ma come poteva essere possibile?

 

Durante lo scontro, Tyranus si era avvicinato a Lory di fretta e Furia e così fece anche il resto del gruppo, ma notarono che alla loro destra ed a Sinistra stavano arrivando altri due di queste creature. 

Reyna li riconobbe. “ DIAVOLI DELLE CATENE. Fate attenzione!!”.

 

Lory evitò altri due colpi con le catene, un terzo colpo invece si schiantò vicino ai piedi facendola cadere sulla schiena mentre un quarto colpo stava per arrivare “E’ la fine...” pensò l’assassina. La catena invece venne intercettata dal Necromante che mise nel mezzo tra la catena e Lory la sua spada corta. La catena si era avvolta intorno alla lama e Tyranus provò a resistere allo stattone del Diavolo delle Catene, ma la differenza della forza e del fisico era notevole. La spada volò via dalla mano di Tyranus e ora era disarmato, ma un Necromante non è mai disarmato. Tyranus emanò due scariche elettriche dalle mani che colpì entrambi I Diavoli che fecero un passo indietro. 

“Rialzati e combatti assassina!” Ordinò il Necromante. 

La ragazza si alzò “non darmi ordini, Maghetto del cavolo!” ed estrasse il suo pugnale: “Tck, Cosa posso fare con un pugnale contro questi bastardi!?

Tyranus si era distratto per dare quest’ordine a Lory che una catena lo aveva legato e non riusciva più a indirizzare la sua magia. 

“Porca di quella…. “ imprecò il necromante, che aveva una brutta sensazione sulla fine che stava per fare. Il Diavolo delle catene, con uno strattone, sollevò Tyranus e lo fece sbattere contro una delle colonne. Il Necromante prese una bella botta, tanto che rimase quasi senza fiato. Era a terra e confuso, e mentre cercava di rimettersi in equilibrio sulle gambe, un altro colpo di Catena dal basso verso l’alto lo colpì e lo fece cadere a un metro di distanza. 

 

Intanto Reyna stava evitando I colpi di catene, grazie alla sua agilità. Correndo prese il volo e si avventò sul diavolo delle catene con gli artigli. Riuscì a ferirlo al collo in maniera lieve e a intaccare la sua armatura, ma il colpo più violento lo prese lei quando il Diavolo con le catene per liberarsi, diede una testata a Reyna mandandola in totale confusione. Sentì il sangue che li scorreva nel naso, forse aveva il setto nasale rotto e per concludere in bellezza, il Diavolo diede un pugno in faccia alla Dracomante e la fece cadere sulla schiena.

 

Drako con il suo arpione stava deviando tutti I colpi delle catene e riuscì ad avvicinarsi al demone che provò a difendersi con I pugni. Drako bloccò il colpo con sorpresa del Diavolo e con un gesto di grande forza sollevò da terra la creatura maligna, lo schiantò per terra e rapidissimo gli infilzò il petto con l’arpione. Il Diavolo emanò un urlo di dolore e poi smise di muoversi. “UNO DI MENO.” Tuonò il Barbaro, che non si accorse che Il diavolo che stava massacrando Reyna si era avvicinato lo colpì con la catena il volto. Il Barbaro subì il colpo e cadde su un ginocchio. Sentì del sangue che li scorreva nel viso, sopra il ciglio destro. Si passò l’indice e il medio della mano sinistra sulla ferita, vide il sangue e si mise le dita in bocca gustandosì il sapore. Il Diavolo lo osservò un po’ perplesso e Drako afferrò il suo arpione e si rimise in piedi: “Quando un Barbaso assaggia il suo sangue… non c’è niente al mondo che possa fermarlo dal suo attacco.” disse il Barbaro avventandosi contro il Diavolo.

 

Lory stava osservando che Tyranus era riuscito a distrarre I due Diavoli, e che probabilmente grazie a quella prodezza sarebbe morto. 

Vuole morire l’idiota .” pensò l’assassina, ma aveva trovato forse un modo per aiutare quel pazzo stregone.  L’assassina dotata di grande agilità si arrampicò in quello che rimaneva delle Rovine, e si avvicinò dall’alto e balzò su uno dei Diavoli pronti a uccidere il Necromante. Si aggrappò al collo di uno dei due, prese il suo pugnale e lo conficcò nella gola, una, due, tre volte: “Ti vuoi decidere a crepare, bastardo?” inveì l’assassina. Il Diavolo cadde a terra Morto. L’assassina era soddisfatta, ma per poco visto che il Secondo Diavolo delle catene la prese di mira, scagliando la catena come fosse una lancia e trapassò Lory nella zona della spalla sinistra ed a quel colpo un gemito strozzato uscì dalla bocca dell'assassina. Sentì l’acciaio della catena trapassarle la carne. Cadde per terra dolorante, cercando di tamponare la ferita con la mano destra, stava perdendo troppo sangue. Sarebbe Morta in pochi minuti. “Ora o mai più!” Tyranus si rimise in piedi e con il movimento delle mani tagliò la zona del Tendine di entrambi I piedi. Il Diavolo cadde per terra tra urla di dolore, il Necromante, si gettò sopra il mostro e afferrò il volto del Diavolo e con entrambe le mani emise una fortissima scossa che durò una decina di secondi abbondanti. Finita la scarica, dalle orbite del Diavolo stava salendo del fumo, il cervello e gli occhi erano completamente fritti. Tyranus vide Lory stesa con la mano destra che cercava di tamponare la ferita. Gattonando come un bambino si avvicinò all’assassina e ora veniva il difficile. 

 

Intanto più che un duello, sembrava una scazzottata a regola d’arte. Drako stava combattendo a mani nude contro il Diavolo, ma questa volta fece male I suoi calcoli visto che questo diavolo era molto più alto e molto più muscoloso del precedente. Infatti I pugni di Drako facevano poco danno, mentre ogni pugno che andava a segno del Diavolo, il Barbaro sentiva un gran male, e con grande rapidità pugno destro e sinistro sul volto,  Drako cadde sulle ginocchia. Sentiva il sangue in bocca, le sue labbra erano rotte e probabilmente si era morso la lingua durante l’incasso di un pugno. Il Diavolo si avvicinò e afferrò per la gola il Barbaro e lo sollevò da terra strozzandolo. 

Reyna si riprese e intervenne afferrando da dietro il diavolo e cavandoli l’occhio sinistro con gli artigli. Il Diavolo lasciò cadere per terra Drako che iniziò a tossire, portandosi le mani sulla gola. Reyna provò a lacerare il collo cercando la giugulare, ma fallì di nuovo e venne afferrata per la testa e scaraventata con violenza a terra. Il Diavolo era pronto a schiacciargli la testa con un piede. Drako non smetteva di tossire e non riusciva a rimettersi in equilibrio. Reyna era spacciata ma non era ancora il suo momento. 

Un dardo colpì il diavolo prima al petto, che lo fece indietreggiare di un paio di passi. Reyna rotolò allontanandosi dal Diavolo e vide una figura incappucciata che stava caricando la balestra ad una mano. Il Diavolo urlò di rabbia e la figura incappucciata scoccò un secondo dardo che lo colpì nell’occhio destro. Altre urla di dolore da parte del Diavolo che ormai non poteva più vedere. La figura incappucciata fece due passi rapidi mentre preparava un terzo dardo, prese la mira: “Salutami Satana.” disse mentre sparava il terzo dardo che li trapassò la gola. Il Diavolo cadde a terra morto. 

Reyna capì che quella era la cacciatrice che stavano aspettando e sinceramente, anche se non la conosceva, era felicissima che fosse arrivata in questo momento a dir poco complicato. 

La figura si avvicinò alla Dracomante e le tese la mano per aiutarla a rimettersi in piedi. 

“MI SERVE AIUTO!” Sentirono urlare poco distante da loro.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 – Lilith ***


“MI SERVE AIUTO!” Gridò Tyranus avvicinandosi a Lory che era stesa per terra, con la ferita che sgorgava una grande quantità di sangue. 

I compagni e il nuovo arrivato arrivarono da Tyranus e Lory, videro che la situazione era tutt’altro che buona. 

“Per la miseria… Te stai bene?” Chiese Reyna al Necromante.

“Un po’ ammaccato ma sto bene, ma bisogna pensare a Lory.” rispose il Necromante. 

Lory stava trattenendo il dolore alla parte della spalla sinistra, era come se un incendio fosse scoppiato in quella zona del corpo. 

Il Necromante si avvicinò all’assassina: “Ascoltami, andrà tutto bene. Ora ti guarisco.” 

Lory si stava agitando, non voleva che quel mago la toccasse: “Non ti avvicinare!”

Tyranus era disperato, se non la curava probabilmente sarebbe morta in pochi minuti, doveva fare in fretta prima che la situazione si aggravasse ancor di più.

“ Lory se non ti curo morirai. Lascia che ti aiuti.” Tyranus cercò di convincerla ma inutilmente, visto che la ragazza si stava agitando ancor di più. 

“Se mi tocchi, giuro che ti strappo il cuore dal petto!” Tuonò Lory verso il Necromante. 

“Affare fatto!” Disse il Necromante, che si stava stufando di quella ragazza, anche in pericolo di vita era scontrosa. 

“NON MI TOCCARE!” Urlò Lory che, non si sa con quali forze, sferrò un violento calcio che colpì il Necromante nel volto e lo mandò a terra. 

ADESSO BASTA!” Tyranus sputò del sangue che aveva in bocca dopo il colpo subito dall’assassina e si rimise in piedi. Poteva fulminarla per farle perdere I sensi, ma preferiva non usare maniere forti su una ragazza ferita, doveva farsi aiutare da Reyna e da Drako. 

“Reyna, Drako bloccate il braccio destro e le gambe.” Ordinò il Necromante. 

Reyna si si gettò su Lory e cercò di tenere le gambe dell’assassina.

“Stai buona ragazzina, ti stiamo aiutando.” Disse Reyna in tono gentile

“TI STACCO LE CORNA, LO GIURO!!” Urlò a squarciagola l’assassina. 

Devi solo provarci stupida ragazzina.” Pensò Reyna mentre metteva tutto il suo peso sulle gambe di Lory.

Drako, le prese la spalla destra e la tenne per terra, ora era immobilizzata. 

“Lasciatemi andare! Che cosa volete farmi?” Lory poteva solo urlare, ormai era immobilizzata dal Barbaro e da Reyna.

La nuova arrivata stava osservando la scena, si chiedeva se erano compagni o nemici visto la reazione della ragazza ferita. 

Tyranus appoggiò il palmo della mano destra sulla ferita di Lory, che si stava ancora agitando ma avendo due persone che la bloccavano ed era impossibile ribellarsi, e chiuse gli occhi concentrandosi sulla ferita.

“Ti ammazzo Necromante. Lo giuro io ti….” Lory non finì la frase perchè nella zona della ferita iniziò a sentire uno strano calore. Riuscì a girare gli occhi e vedere che lentamente la ferita si stava rimarginando “Lurido bastardo...ci tieni proprio ad umiliarmi....” Pensò Lory vedendo che oltre ad essere un Elettromante Tyranus era anche un curatore, per lei una dote che questi maghi che controllavano la morte era impossibile apprendere. Nonostante ciò e nonostante quel gesto, non riusciva a stare ancora bene, quel gesto fu una coltellata al petto ed una sensazione disgustosa di debolezza la assalì. Impotente e debole, ecco cos’era e come si sentiva in quel momento, non che non apprezzasse, anche se le erano sorti dubbi, poi confermati, non le era dispiaciuto che il negromante si era preoccupato per lei quando le portò il cibo qualche sera prima, ma questa era ben altra situazione. Intollerabile per i suoi standard.

Anche Drako e la nuova arrivata erano sorpresi invece Reyna sapeva di questa dote del Necromante che lo rendeva speciale per la sua classe. 

Dopo un paio di minuti, Tyranus aprì gli occhi e si alzò : “Lasciatela.” ordinò a Reyna e Drako. 

Lory non sentiva più dolore o bruciore, era ritornato tutto alla normalità come se non fosse mai stata ferita da quella catena. 

Ora Tyranus stava guardando Reyna e Drako e capì che doveva intervenire pure su di loro, non erano gravi ma erano malconci: “Avete bisogno di cure anche voi.”

Lory si rialzò stupita per quello che aveva visto, ma doveva fare una cosa che per lei era importante. Arrivò alle spalle di Tyranus, prese il braccio sinistro, lo fece girare e sferrò un bel pugno destro in faccia. Il Necromante barcollò e cadde a terra. 

“E’ questo il modo di ringraziarlo? “ tuonò Drako. 

Lory guardò il necromante dall’alto verso il basso da dietro la maschera: “Ti avevo avvisato di non toccarmi. Questo è il prezzo. E la prossima volta non mi limiterò solo a questo, tienilo bene a mente.” ma nonostante la fermezza c’era anche del tremore nella sua voce.

L’assassina si stava allontanando e Reyna voleva seguirla, restituire quel pugno sarebbe il minimo ma sapeva che a Tyranus non sarebbe piaciuto. 

Tyranus rimase a terra, massaggiandosi la guancia dove aveva subito quella bella sventola da parte dell’assassina, anche se era giovane e mingherlina aveva un bel destro. 

“Ti aiuto stregone.” Disse la nuova arrivata porgendo la mano per aiutarlo e Tyranus accettò volentieri un aiuto. 

Dopo che Tyranus aveva curato dalle ferite e contusioni sia Reyna che Drako andarono dal corpo della guida che giaceva morto a terra in un lago di sangue. 

“Decapitato con una catena.” commentò Tyranus dispiaciuto. Era un brav’uomo oltre che ad una brava guida. 

“Diamogli una sepoltura.” aggiunse Reyna che si avviò verso la testa dell’uomo a qualche metro di distanza.

“NO!” intervenne Lory. Il gruppo la guardò in malomodo: “Siete poco furbi. Non pensate che ci siano altri di quei mostri pronti a saltarci addosso?” 

“Se arriveranno saremo pronti ad affrontarli.” Rispose Drako mostrando il suo tridente con orgoglio, sapendo che uno di quei maledetti demoni era caduto grazie alla sua possente arma. 

Lory fece un piccolo sorriso. “ Non saremo pronti, energumeno senza cervello.” 

“COME MI HAI CHIAMATO?” Tuonò il Barbaro

Lory non lo ascoltò e continuò a protestare: “Siamo affaticati. Non abbiamo le forze per contrastare anche un solo di questi bastardi. Dobbiamo andarcene da queste maledette rovine, Adesso!”. 

“Daremo sepoltura alla guida e poi ritorneremo a Topple.” Intervenne Tyranus, chiudendo il dibattito tra Lory e Drako, ma sapeva che si sarebbe aperta una discussione ora con lui.

“Non mi ascolti allora?” alzando il tono di voce, Lory cercò di capire se la stava prendendo in giro

“Ti ho ascoltata, ma non lo lascerò senza una giusta sepoltura e invece di protestare se ci dai una mano, se non è chiederti troppo, faremo ritorno prima del previsto.” Anche Tyranus iniziò ad alzare la voce. 

Lory scosse la testa, ma ora era attratta dalla nuova compagna che in quel momento si tolse il cappuccio del mantello. Aveva lunghi capelli bianchi, gli occhi color nocciola, la veste sotto il mantello era bianca e nera con bottoni dorati e rifiniture rosse. Sembrava molto leggera, probabilmente per aver rapido movimento durante una battaglia. Stivali di cuoio nero che arrivavano poco sotto le ginocchia. Si trovava sopra ad una delle rovine e si guardò in lontananza in tutte le direzioni. Con una capriola scese e atterrò in piedi davanti a Lory e iniziò a saltellare dalla felicità :” Waoh! Hai visto? E’ la prima volta che mi riesce. Ci ho provato tante volte e non mi era mai venuto bene!”

Probabilmente le altre volte è caduta di testa. Un altra deficente in gruppo. Grandioso...” Pensò Lory.

“Comunque stai serena mia cara amica assassina, non c’è nessun di quei mostri. Possiamo fare con calma.” disse tornando parzialmente seria, la nuova arrivata. 

“Non siamo amiche” Disse la Lory duramente. 

La cacciatrice la guardò ad occhi sbarrati e annuì: “Hai ragione, non mi sono presentata. Mi chiamo Lilith.”

Tyranus a quel nome si voltò di scatto. Una fitta in mezzo al petto come se una lancia l’avesse trapassato. 

Lilith? Non può essere.” Tyranus la fissò senza sbattere le palpebre, era incredulo. 

“Tu come ti chiami assassina? “ Chiese Lilith. 

“Lory.” rispose l’assassina che si allontanò da Lilith.

Tyranus era pietrificato e voltandosi Lilith se ne accorse. “Accidenti! Riprenditi!” Tyranus si voltò di scatto e ritornò ad aiutare Reyna e Drako.

Lilith si avvicinò ai tre che stavano seppellendo la guida : “Posso darvi una mano?”

“Si Ragazzina. Hai della birra?” tuonò Drako. 

Lilith lo guardò storto: “No, Non l’ho mai assaggiata la birra.”

“NON HAI MAI ASSAGGIATO LA BIRRA?? SACRILEGIO!” Tuonò il Barbaro.

“ Per tutti gli Dei Drako, piantala e facciamo alla svelta.” Lo ridarguì Reyna. 

“ Comunque Cacciatrice, io sono Reyna.” Si presentò la Dracomante.

“Io sono Drako, un Barbaro Elfo Oscuro.” Disse Drako. 

Lei con un piccolo sorriso annui e si voltò verso il Necromante che stava sistemando il cadavere della guida. 

“E tu come ti chiami Stregone?” chiese la cacciatrice.

Tyranus scattò subito verso la ragazza: “Come?? Io.. ehm… Tyranus… Lord Tyranus e sono un Necromante.”

“WAOH! Un Necromante? Non ho mai visto un Necromante in vita mia. E’ vero che puoi riportare in vita I morti!?”

Il gruppo era confuso, Lilith sembrava iperattiva e probabilmente con qualche rotella che non girava nel verso giusto.

“Se avevo questo potere, avrei aiutato questo poveretto. Posso infondere Non Vita e tenere il corpo sotto il mio controllo ma non ritornano mai dalla morte.” rispose Tyranus con un pizzico di tristezza. 

“Li trasformi in Zombie e sono al tuo comando?” chiese Lilith, mentre I tre stavano adagiando delle pietre sulla guida.

“Diciamo di sì.” Rispose il Necromante.

“Waoh!! Non vedo l’ora di vederti in azione.” Disse con entusiasmo Lilith. 

 

Dopo aver seppellito sotto le pietre la guida, il gruppo prese quello che aveva nel suo zaino, provviste e tutto quello che serviva, presero Il diario con I suoi disegni anche se era completamente macchiato di sangue, ma qualcosa si poteva capire. 

Dopo aver preso tutto, I compagni si misero in marcia e a fare da guida, ora, c’era Lilith.

“Siamo sicuri di dare l’incarico come guida a questa svitata?” Chiese Lory.

“Credimi ragazzina, non c’è guida migliore di una cacciatrice.” rispose Reyna. 

Lory non rispose e continuò a camminare davanti a tutti, Reyna era dietro di lei e voltandosi vide Drako e un po’ distante da tutti c’era Tyranus che era perso nei suoi pensieri. 

Il Maghetto dietro a tutti? Questa è una novità.” Pensò Lory, che notò questo strano atteggiamento da parte del Necromante. In questi ultimi tre giorni è sempre stato davanti al gruppo, oggi chiudeva la fila. Che fosse per la svitata appena arrivata? Aveva notato l’improvviso cambio di atteggiamento e di tono di voce del necromante nei confronti della nuova arrivata, che la conoscesse?

Dopo due ore dalla partenza, Lilith si era fermata a controllare con il suo monocolo da tutti I lati per vedere se c’era qualche pericolo.

“Nessun pericolo in vista. Possiamo accamparci qui per la notte.” comunicò Lilith. 

Tutto il gruppo iniziò a preparare il fuoco, e misero qualcosa sotto I denti, nessuno aveva voglia di mangiare erano veramente stanchi. Lory come al solito si era allontanata da tutti e mangiò solo del pane. 

Tyranus si allontanò da tutti, aveva bisogno di stare da solo e realizzare quello che era successo in quelle rovine, non solo per la morte della guida ma anche di aver trovato una sua conoscenza. Allontanandosi ricordò benissimo quegli istanti.

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Sedici anni prima:

 

Tyranus con le lacrime che gli rigavano il viso e con il torace che bruciava come fuoco a causa di quelle ferite, anche se rimarginate grazie alla sua magia, andò verso la bambina di due anni che stava piangendo.

“Calma piccola, va tutto bene. Ci sono io con te, Lilith.”  Disse Tyranus

La prese in braccio e coprendole gli occhi si allontanò da quello scempio, non voleva che vedesse ancora i corpi dei genitori della bambina completamente mutilati da una furia omicida di una ragazzina. “Chi era quella bastarda!?” pensò il giovane Necromante. 

Rimase con la bambina a poche decine di Metri dalla casa  finchè non si addormentò. Mancava ancora qualche ora al tramonto, ma doveva sbrigarsi a fare il tutto il più rapidamente possibile. Seppellì I due amici Elfi oscuri e promise che avrebbe protetto Lilith in qualsiasi maniera. 

Prese delle provviste, le armi e cercò un nuovo posto per portare la bambina al sicuro, visto che ora era sua responsabilità come padrino della piccola. Pensò a quel fatto, il babbo della bambina non solo l’aveva salvato un paio d’anni prima ma in questo tempo erano diventati come fratelli e al momento della nascita decise che se a lui e alla consorte fosse successo qualcosa di brutto, Tyranus sarebbe stato il padrino perfetto. 

Con l’arrivare della notte Tyranus arrivò in una città al confine di Gulfingard. Cercò una locanda e passarono la notte al caldo. 

La mattina dopo Tyranus chiese al locandiere, un tipo alto e grasso, con I capelli lunghi neri e un barbone che non si vedeva nemmeno la bocca, se sapeva dove trovare un villaggio o una città di Elfi oscuri per portare la bambina al sicuro. 

“Sei fortunato straniero. Appena esci da questa città, vai a sud est e a due ore di cammino troverai un villaggio di cacciatori Elfi Oscuri poco dopo l’entrata di un bosco. L’entrata la riconoscerai vedendo due lance con due teschi di orchi conficcate. Il clan di questi cacciatori è il Clan della Quercia Nera. Sono brava gente, qualche volta scambiamo delle merci con loro.”

Tyranus lo ringraziò, pagò l’alloggio e partirono subito. 

Il cammino durò un po’ più del previsto e la bambina si era riaddormentata. Dopo poco ma trovarono  l’entrata del bosco. Era molto fitto, muoversi era difficile eppure aveva la sensazione di essere osservato, infatti poco dopo si trovò due cacciatori Elfi oscuri che gli puntarono I loro archi con le frecce incoccate contro. 

Tyranus alzò l’unica mano libera in segno che non era lì per combattere: “Vi prego, sto cercando il Vostro villaggio. Ho bisogno di aiuto.”

I due Elfi oscuri, sembravano gemelli entrambi di carnagione bianca, con capelli lunghi neri e la stessa veste Bianca e nera con bottoni dorati e due fibbie che tenevano il mantello che rappresenta proprio una quercia nera, abbassarono I loro archi. Accompagnarono lo straniero e la bambina che si era svegliata al villaggio. Era fatto di capanne in legno, saranno state un centinaio. Il villaggio era affollato di Elfi oscuri che lavoravano, affilavano le loro armi e preparavano il cibo e le merci da barattare. I bambini si rincorrevano con armi in legno. Giocavano a fare la guerra, peccate che la guerra non è un gioco. 

Tyranus incontrò il Capo clan di quei cacciatori. Era alta e molto bella, capelli neri, un po’ crespi ma la rendevano unica, occhi marroni, La veste era identica a tutti gli elfi oscuri, ma in più aveva dei simboli vicino alle spalle, probabilmente era il grado di Capo clan. 

“Io sono Khali, Capo Clan dei cacciatori della Quercia Nera.” Si presentò la donna. 

“Tyranus, mia Signora e sono qui per chiedervi aiuto”. Tyranus raccontò I fatti all’Elfa oscura. 

“… per questo devo lasciare la bambina a Voi mia Signora. Con me sarebbe in serio pericolo.” concluse il Necromante. 

L’Elfa guardò la bambina che stava giocando con dei piccoli sassi: “Come si chiama?”

“Lilith.” Rispose il Necromante. 

“La madre di tutti I Demoni. Un nome molto forte per una bambina così tenera.” rispose sempre con calma l’Elfa oscura.

Tyranus annuì. 

“La bambina rimarrà con noi e l’addestreremo per diventare una cacciatrice. Sarò io ad addestrarla.” Disse il capo clan.

“La ringrazio mia Signora.” Disse Tyranus con un leggero inchino.

“Non mi ringraziare Tyranus. La strada per lei sarà piena di insidie e di pericoli. Ma la tua strada deve subire una deviazione.” disse Khali.

“Non comprendo.” disse il Necromante guardandola un po’ confuso. 

“Tu vuoi cercare quella ragazzina per vendicarti, ma lei sarà stata sicuramente lo strumento di qualcuno. Devi trovare il mandante se vuoi vendicare la morte dei genitori della bambina. Anche se la vendetta non è mai come credi e spesso porta conseguenze diverse e spesso più catastrofiche di quelle che pensiamo.” Concluse la cacciatrice. 

Poche ore dopo, Tyranus si preparò per andarsene. Andò nella capanna dove c’era Lilith che dormiva, aveva un'aria così serena. Tyranus prese dal suo zaino una placca di metallo dove c’era il simbolo dei necromanti (era una specie di teschio che veniva incrociato da delle lance) e la mise nella borsa dove c’era tutto l’occorrente per la bambina. 

“Quando sarà grande inizierà a chiedere, vuoi che le racconto tutta la verità?” Chiese il capo clan che era entrata nella capanna molto silenziosamente. 

“No, raccontale che I suoi sono morti in altra maniera, non trucidati da una pazza assassina.” rispose Tyranus.

“E del suo salvatore? Cosa le devo raccontare?”

Tyranus pensò e rispose: “Niente.”

“Immaginavo, perchè sarà lei a trovarti Necromante.” A quella affermazione Tyranus si voltò.

“Ho visto la placca che hai lasciato nella sacca.” rispose la cacciatrice. 

“Non dirle nemmeno che sono un Necromante. Potrebbe metterla in pericolo.” rispose Tyranus. 

“Va bene. Possano gli Dei illuminarti il cammino, Lord Tyranus.”

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Reyna lo vide e lo segui. “Questo non è il Tyranus che conosco.

La lucertolina preoccupata per il maghetto.” Pensò Lory, anche lei notò l’atteggiamento diverso di Tyranus da dopo lo scontro. 

Reyna raggiunse il Necromante: “Tyranus va tutto bene?” 

Tyranus si voltò, aveva l’espressione persa e la guardò come se la vide per la prima volta e questo fece preoccupare ancor di più Reyna. 

Si avvicinò al Necromante e in quel momento rispose: “Reyna, ricorderai la storia della Mia famiglia di Elfi Oscuri…”. Reyna annui e con lo sguardo invitò Tyranus a continuare.

“… e ricorderai che ho lasciato la loro bambina nel campo di cacciatori di Elfi oscuri.” continuò il Necromante.

“Si, ma perchè mi dici queste cose?” Reyna era confusa e il Necromante si stava comportando in maniera strana. 

“La bambina si chiama Lilith.” a quelle parole Reyna spalancò gli occhi. Lilith come la cacciatrice che le aveva salvato la vita poche ore prima. 

“Mi stai dicendo…” Reyna era incredula e non finì mai la frase, visto che il Necromante la interruppe.

“Quella cacciatrice è la bambina che ho portato nel Campo dei cacciatori della Quercia Nera”. 

“Assurdo!” disse Reyna. Ora aveva capito del come mai della preoccupazione di Tyranus. 

“L’assassina dei suoi genitori e lei nello stesso gruppo per questa missione.” concluse Reyna che era incredula dalla coincidenza.

“Aggiungi il padrino di Lilith e colui che è sopravvissuto al suo attacco.” Disse Tyranus, mettendosi le mani ai fianchi. 

Tyranus guardò la luna che illuminava il deserto, non sapeva cosa pensare e come può essere che tre persone legate da un fatto talmente orrendo ora siano nello stesso accampamento.

“Non può essere solo una coincidenza Reyna.” Disse voltandosi verso la Dracomante. 

“Dici che questo pinguino ha orchestrato tutto?” chiese Reyna con sospetto. 

“Non sto dicendo nulla. Ma tutto può essere.” Rispose il Necromante che iniziò a camminare per tornare vicino al fuoco e Reyna lo seguì sapendo che ora doveva tener ancor di più Lory sotto controllo. 

Arrivati vicino al fuoco, videro che Drako si era già addormentato, Lory stava affilando I suoi coltelli e Lilith stava guardando una cosa che aveva in mano. 

“Non è tardi per affilare I coltelli?” Chiese Reyna a Lory. 

“Fatti gli affari tuoi Lucertolina.” rispose l’assassina. 

“Devi uccidere qualcuno? Magari uno di noi?” Reyna lo disse ad alta voce in modo che tutti potevano sentirla.

Lory si fermò e si alzò: “Se volevo uccidere uno di voi, razza di idiota, credi che non l’avrei già fatto?”

“Magari vuoi tornare da Pinguino e riscuotere tutta la ricompensa, ragazzina.” Punzecchiò Reyna con un piccolo sorriso. 

Lory si avviò verso Reyna: “Credi che se voglio ucciderti lo faccia per I soldi?”

Reyna si alzò di scatto ed era pronta ad affrontarla.

“Se voglio ucciderti lo faccio solo se c’è uno scopo. Non sei un mio obbiettivo, ma potresti diventarlo presto stupida lucertola.” Concluse Lory prima di scattare con un pugno verso Reyna. 

Reyna evitò il colpo e contrattaccò con un sinistro allo stomaco dell’assassina. 

“SCOMMETTO SULLA DRACOMANTE!” Urlò Drako, che si era svegliato ed ora era eccitato dallo scontro tra le due donne. 

Reyna affondò con un destro ma questa volta fu Lory a colpirla con un calcio rotante in volto facendola barcollare e Lory ne approfittò per caricarla e atterrarla. Reyna era stesa per terra e Lory si gettò su di lei colpendola altre due volte con il pugno destro in faccia. 

“BASTA COSI’!” Tuonò Tyranus. “CHE GUASTAFESTE!” pensò Drako che ritornò sdraiato cercando di dormire visto che lo spettacolo era finito. 

Lory si bloccò e si alzò avvicinandosi al Necromante. “La prossima volta la uccido, afferrato?” e come si era avvicinata si allontana dando le spalle a tutto il gruppo. Va a sedersi da qualche parte, si stringe le gambe al petto ed alza lo sguardo, osservando la luna piena e le stelle che riempivano il cielo oscuro.

Tyranus la osservò mentre aiutava Reyna a rialzarsi: “Che cavolo ti è preso Reyna?” 

Reyna guardò dov’era Lory e poi rispose: “Lei non vuole uccidere nessuno di noi. Quello che ha detto era la verità.” Si allontanò e Tyranus capì che l’aveva fatto per scoprire l’intenzione di Lory, non voleva uccidere nessuno di loro e tanto meno Lilith.

Il Necromante si accorse che in tutta questa confusione Lilith non si era accorta di niente, era distratta a guardare ed a lucidare qualcosa che aveva in mano. Si avvicinò a Lilith: “ Cosa stai facendo Lilith? Dovresti riposare.”

Lilith gli rispose senza guardarlo: “Non ho sonno e poi sto lucidando questo cimelio.” Mostrò a Tyranus una piccola placca di metallo che raffigura un teschio con tre lance che si incrociano, la placca che era del Necromante. Egli rimase stupito che dopo tutti questi anni ce l’aveva ancora ed era sempre in buono stato. 

Lei alzò lo sguardo e vide che l’uomo era molto concentrato su quel vecchio pezzo di metallo: “Riconosci il simbolo?”

Tyranus voleva raccontarle la verità, ma non sapeva come avrebbe reagito: “Sembra uno stemma di qualche clan, ma non l’ho mai visto prima. Sai a quale clan appartiene?” Mentì Tyranus. 

La cacciatrice era delusa dalla risposta e tornò a lucidare: “No! Non lo sa neanche la mia Maestra Khali.”

Che tu sia benedetta Khali.” pensò il Necromante. 

“Credo che questa appartenga a qualcuno di molto importante. Spero un giorno di trovarlo e sapere come mai mi ha lasciato questo dono.” terminò Lilith. 

Tyranus annuì e basta, non voleva raccontarle altre bugie e sapeva benissimo che in futuro le avrebbe raccontate altre menzogne per proteggerla dal suo orrendo passato.

Poco dopo il gruppo si addormentò con I turni di guardia, questa volta anche Drako partecipò a questo compito, anche se brontolando un po’. 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 – Il Nascondiglio Di Pinguino ***


“SVEGLIAAAAA!!” Tutto il gruppo sobbalzò a quell’urlo di Drako, stava effettuando il suo turno di guardia, e tutti presero le loro armi pronti a combattere, ma non videro nessun nemico. 

“E’ ora di colazione, dormiglioni!” concluse Drako. 

RAZZA DI IDIOTA!!” pensarono tutti e deposero le armi. 

Il gruppo consumò un velocissimo pasto e prima di iniziare il cammino, Lilith prese il suo monocolo e controllò che non ci fossero nemici o strani demoni. 

“La strada è libera. Nessun pericolo In vista.” disse Lilith sempre più solare. 

“Frena l'entusiasmo. Stanotte ci accamperemo sicuramente nelle Lande degli Incubi e non sarai così felice”. Disse Lory freddamente. 

“Lande degli incubi? Non passeremo da quelle terre amica mia…”

Non siamo amiche stupida cacciatrice.” pensò Lory sbuffando.

“… saremo solo di passaggio, poi andremo a Est e taglieremo per i boschi. Guadagneremo Tempo e dormiremo sonni tranquilli.” concluse la cacciatrice. 

C’era un'altra strada e quella guida ci ha fatto accampare per quelle maledette terre?” Lory era furiosa nei suoi pensieri. 

Tyranus guardò la mappa ma non vide nessuna strada. “Lilith ma sulla mappa non c’è nessun sentiero.”

Lilith fece dei saltelli per arrivare da Tyranus e tutti la guardarono storta. Lory sbuffò. 

“Non tutte le strade sono segnate sulle mappe, Lord Tyranus.”rispose al necromante, che mise via la cartina e lo zaino in spalla. 

“Come facevi a sapere l’esistenza di quel sentiero, se non è segnato sulla mappa?” Chiese Reyna, pronta a mettersi in marcia. 

Con altri saltellini, Lilith si portò davanti al gruppo per far strada: “Non lo sapevo.”

Dopo un passo tutti si bloccano. “Cosa vorresti dire con “non lo sapevo”?” chiese Reyna con una gran paura della risposta. 

“Mentre cercavo del cibo mi sono persa nel bosco ma poi ho trovato quel sentiero che mi ha fatto recuperare molte ore di svantaggio.” rispose Lilith. 

Forse Lory non aveva tutti I torti ad avere dubbi su Lilith come guida.” pensò Reyna e infatti subito Lory si rivolse a lei: “Credi ancora che non ci sia guida migliore di un cacciatore, lucertolina?”.

La Dracomante voleva controbattere ma in questo caso era impossibile darle torto. 

Un po’ dubbioso il gruppo si mise definitivamente in marcia passando il resto del deserto e entrando nelle Lande degli incubi. 

A mezzogiorno il gruppo si fermò per un velocissimo pasto e senza perder tempo si misero di nuovo in marcia, l'obiettivo era andarsene da quelle lande il più velocemente possibile. 

A metà pomeriggio entrarono nel bosco che aveva detto Lilith. Raccolsero legna, frutti di bosco e ancora qualche fungo. “Altre due ore per questo sentiero e saremo fuori dalla zona delle Lande degli Incubi.”

Il Sentiero in se era un incubo, in salita e pieno di di rocce e di rovi, sembrava più un percorso di sopravvivenza e per alcuni era meglio affrontare le Lande degli incubi che quel posto orrendo. 

Per loro fortuna al calar del sole erano fuori dal bosco e con grande sorpresa di Tyranus avevano guadagnato circa  quattro ore di viaggio. 

Camminarono ancora per mezz’ora prima fermarsi e passare la notte. Mentre si accampavano, Lory intravide un’ombra a diversi metri di distanza e si mise subito in allerta estraendo I suoi pugnali. Videro tutti il movimento dell’assassina e tutti si preoccuparono del suo atteggiamento. 

“CHE SUCCEDE ACIDONA?” tuonò Drako. 

Lory si voltò di scatto: “Se tu avessi un cervello, lo capiresti invece di urlare!” 

Drako era furente, ma Tyranus lo bloccò e senza dire nulla si mise l’indice destro davanti alla bocca e al naso invitandolo a star zitto. 

Si avvicinò all’assassina, che si era voltata per vedere se c’era ancora quell’ombra. 

“Se fai ancora un passo ti trafiggo la gola con uno di questi!” ammonì subito la ragazza e il Necromante che si fermò all’istante. “Hai visto qualcosa?” Chiese Tyranus a bassa voce. 

“Tu cosa pensi Maghetto...” rispose in tono sarcastico l’assassina. 

Tyranus chiuse gli occhi e fece un sospiro e in quel momento sentirono dei passi veloci. 

“Non siamo soli.” disse Tyranus che estrasse la sua spada corta. 

Meno male c’è il maghetto a dire le cose ovvie.” pensò Lory.

Tutti I componenti del gruppo erano in allerta con le armi in mano, pronti a subire un attacco di qualche essere tipo I Diavoli delle catene o di qualche predone. Rimasero immobili per molti minuti ma non sentirono alcun rumore.

“Sarà stato un animale, forse un Cinghiale.” Disse Lilith abbassando la sua balestra.

A quelle parole Lory fece schioccare la lingua sul palato producendo un suono secco: “Tck, Ho visto un ombra ed era umanoide.”

“Chiunque sia se ne è andato.” Disse Reyna anche lei rilassandosi.

“In realtà sono dietro di voi!”. Una voce alle spalle del gruppo li fece sussultare dalla paura. Questo individuo aveva un cappuccio con vesti grigio scuro, il volto non si riusciva a vederlo. 

Dallo spavento Lilith azionò il meccanismo della sua balestra e fece partire il dardo verso il misterioso personaggio. 

Come niente fosse, bloccò con l’indice e il medio della mano sinistra il dardo della balestra. Tutto il gruppo era sorpreso da quei riflessi. 

“E’ così che date il benvenuto alle persone?” disse il misterioso uomo, avvicinandosi a Lilith. 

“CHI SEI UOMO?” Tuonò Drako puntando l’arma verso lo sconosciuto ma lo straniero era scomparso al suo raggio visivo ma sentì la presenza dietro di lui.

“Uno troppo veloce per te Drako.” l’uomo misterioso si era spostato dietro il Barbaro in una frazione di secondo. 

“WOW COM’E’ POSSIBILE???” Tuonò Drako quasi intimorito. 

Tutto il gruppo rimase a bocca aperta, questo individuo era estremamente veloce, ma era una velocità innaturale.

Lilith era come paralizzata quando quest’uomo si avvicinò a lei e vide che le stava porgendo il dardo da lei scagliato erroneamente.

“Oh… Grazie Signore.” Disse Lilith sorpresa.

“Prego Lilith.” disse l’uomo con un piccolo sorriso.

“Come fai a sapere I nostri Nomi?” chiese Reyna sorpresa dal fatto che sapeva il nome di Lilith e di Drako. 

“Io so tutto di tutti, Reyna, figlia di Rayko signore dei Dracomanti Protettori”. Reyna era sbalordita, sapeva il nome di suo padre. 

L’uomo misterioso si voltò verso Lory e verso Tyranus: “Immagino che voi invece siete Lory l’assassina e Lord Tyranus il primo Necromante curatore”.

Come cazzo fa a sapere tutto?” penso Lory che era sorpresa ma allo stesso tempo irritata, nessuno doveva sapere chi era o cosa aveva fatto in passato. 

“Da quanto tempo ci stai spiando?” chiese duramente Lory che era pronta a lanciare I suoi coltelli.

“Io non vi sto spiando, vi stavo aspettando.” disse l’uomo con calma e mostrò a Lory che nelle sue mani aveva un pugnale e nell’altra molti coltelli da lancio, erano le armi di Lory. “Oh, credo che queste armi siano Vostre, Loreley.”

Lory si pietrificò alla vista delle sue armi in mano a questo misterioso uomo e controllò la sua cintura per vedere se aveva I coltelli e il suo pugnale ma le fodere erano vuote. 

“Come cavolo hai fatto?” Chiese Lory infuriata, avanzando verso il misterioso uomo e riprendendosi le armi.

“Posso fare molte cose Loreley.”

“Fermi tutti, ci stavi aspettando?” Si intromise Tyranus

“Esatto Mastro Tyranus.” Rispose l’uomo. “La mia casa è a 100 metri a Ovest. Venite, sarete tutti miei ospiti.”

“Come?” Chiese Reyna. “Ci siamo passati quattro giorni fa Signore, e non c’era nessuna casa.”

L’uomo misterioso rise di gusto a quelle parole: “Mia cara Dracomante, non sempre vediamo ciò che è evidente.” 

L’uomo prese la strada e invitò tutti a seguirlo. Il gruppo erano sbalorditi da quello che ha fatto questo tizio e poi sapeva tutto di tutti, come poteva essere possibile una cosa del genere. 

“Muovete le chiappe gente. C’è una gustosa zuppa di Piselli per tutti.” Disse l’uomo con molta allegria. 

Lilith fu la prima a muoversi poi tutti tranne Lory che era intimorita dall’uomo, ma non perchè le faceva paura, figuriamoci, lei ha affrontato qualsiasi nemico in passato anche quando era una bambina, ma era intimorita di quanto quest’uomo sapeva di lei. 

“Lory tutto bene?” Chiese Tyranus che era rimasto dietro per chiudere la fila. 

“Devi farti gli affari tuoi Necromante, non te lo voglio più ripetere.” Sempre una risposta fredda da parte dell’assassina. 

“Allora cammina e così non ti darò più fastidio.” Rispose con gentilezza e calma Tyranus. 

Sempre a dare ordini, Chi si crede di essere?” pensò l’assassina mettendosi in cammino, tanto la sua convivenza con questo gruppo stava per terminare. Una volta trovato Pinguino, avrebbe preso la ricompensa e salutato tutti senza problemi. 

 

Dopo pochi minuti, videro una specie di Villetta, tenuta molto male esternamente. Aveva molte finestre e un portone di legno. La casa era su due piani e sul soffitto aveva un caminetto che emanava del fumo, probabilmente la cena. Il gruppo stava guardando incredulo la villetta, erano sicuri che in quel punto non c’era niente, solo dei sassi e della vegetazione. 

“Prego entrate.” Disse l’uomo misterioso. Con un po’ di titubanza il gruppo entrò e notò che l’interno era molto diverso dall’esterno. Appena entrati c’era una grande sala ben tenuta e illuminata da decine di candele, un tavolo molto grande con undici sedie, cinque nel lato destro, cinque nel lato sinistro e una a capotavola. Notarono che la tavola era apparecchiata per sei persone con posate, scodelle e dei calici con caraffe d’acqua e bottiglie di vino. La stanza aveva anche un caminetto e proprio in quel momento c’era un enorme calderone sopra a delle braci. La stanza confinava anche con altre due porte, una portava ad un altra stanza che da quello che vedeva il gruppo poteva essere uno studio e l’altra portava ad una rampa di scale per il piano superiore. 

L’uomo si avvicinò al calderone, tolse il coperchio e prese un mestolo e assaggiò il suo preparato. “Uhm, deliziosa. La zuppa è pronta. Tutti a tavola!”

Il gruppo così fece, da una parte Tyranus si sedette in mezzo a Reyna e a Lilith dall’altra parte si erano seduti Drako e Lory. Quando vide che Drako si era messo accanto a lei, Lory si rialzò e si sedette un paio di posti più distante dal Barbaro. “Chi siete signore?” Interruppe il lungo silenzio Reyna. 

L’uomo emise una piccola risata: “Io sono tutti e nessuno mia cara.”

...questo è pazzo...” Pensò Lory seduta al suo posto. 

“Avrai un nome.” Intervenne Lory spazientita da questi giochi di parole.

“Beh… ho tanti nomi… ma qui nel Regno di Gulfingard mi faccio chiamare Pinguino”

COSA?” fu il pensiero di tutti. 

“Voi siete Pinguino?” Chiese Tyranus incredulo. 

Pinguino con una piccola risata si abbassò il cappuccio e mostrò il suo volto per la prima volta, era calvo e aveva gli occhi chiari e non aveva baffi e barba. 

“Si, Mastro Tyranus. Sono colui che vi ha assegnato la missione delle Rovine. A proposito, Thersen dov’è?

Il gruppo si guardò negli occhi, ma avevano già capito di chi stava parlando. 

“La guida intendi?”Chiese Reyna.

Pinguino prese una scodella e iniziò a servire la cena. “Si la Vostra guida.”

“Purtroppo è morto, ma noi l’abbiamo vendicato.” intervenne Drako.

Pinguino non era sorpreso della notizia e tanto meno si era rattristato, era come se sapeva già della sorte della guida.  “Beh lo immaginavo. Mi spiace molto, Thersen era un brav’uomo e mi ha servito bene.”

Dopo aver servito l’ultima ciotola, si sedette: “Bene signori, iniziamo a mangiare altrimenti si raffredda”. 

Iniziarono tutti a mangiare apparte Lory, che sbuffò e si alzò. “Visto che sai tutto, dovresti sapere che io non mangio in compagnia.”

Pinguino alzò lo sguardo verso l’assassina e con un sorriso rispose: “Potresti iniziare cara.” 

Lory fece un piccolo sorriso ironico sotto la maschera: “Assolutamente no. Sono qui soltanto per ritirare la ricompensa e andarmene il più lontano possibile da questo branco di idioti.” Con un gesto della mano indicò il gruppo. 

“Per le ricompense domani mattina.”disse sempre gentilmente Pinguino.

“E se vuoi cenare lontano da noi, puoi andare In una delle camere al piano di sopra.” concluse Pinguino.

Lory prese la sua ciotola con la zuppa e andò via dalla stanza. 

Tyranus osservò la ragazza andar via, a quanto pare non c’era più niente che poteva trattenerla, sarebbe andata via dopo aver riscosso la ricompensa, e forse sarebbe stato meglio così. 

Tutti nel gruppo apprezzarono la zuppa di Pinguino e Drako prese un'altra porzione di zuppa e fu sorpreso che in una delle bottiglie non c’era vino o acqua ma la Birra. Era quattro giorni che non beveva Birra. Al suo sapore il Barbaro si era quasi commosso. 

“Abbiamo I diari con I disegni di quelle rovine nelle borse.” Disse Tyranus che sorseggiava il Vino. 

Pinguino annuì. “Bene, domani mattina mi date tutto e mi racconterete tutto.”

Il gruppo annui. 

 

Nel mentre che il gruppo continuava a gustare il pasto preparato da Pinguino,Lory si era diretta al piano di sopra e stava guardando camera per camera ma erano tutte identiche. Un letto, una specie di stufa che era collegata al caminetto. Un paio di brocche con all’interno dell’acqua con un bicchiere. Dalla parte opposta della stanza c’era un mobile con una bacinella e una spugna per lavarsi e attaccato al muro uno specchio. Invece vicino all’unica finestra c’era un piccolo tavolo con  una sedia. Sopra c’era una candela accesa che illuminava la stanza, una luce troppo forte per una comune candela.  

Sbuffando, Lory scelse l’ultima in fondo al corridoio, entrò e chiuse la porta a chiave. Lanciò via la borsa, andò verso il piccolo tavolo e si sedette, si tolse la maschera appoggiandola sul tavolo ed iniziò a mangiare la zuppa. Finito il pasto lasciò la scodella sul tavolo e andò verso lo specchio. Restò per una decina di secondi abbondanti a fissare la sua immagine riflessa nello specchio, pelle bianca, liscia, senza imperfezioni o nei troppo evidenti, i capelli neri che mettevano in risalto i suoi occhi azzurri come il cielo ma che avevano qualcosa di spento e sporco, e poi, a rovinare tutto, una cicatrice. Un taglio che partiva da sopra il sopracciglio dell’occhio sinistro, passava sull’occhio scendendo sulla guancia fin appena sopra la mascella. Con la punta delle dita ripercorse la traiettoria ed il solco della cicatrice ricordando colui che era stato a farle quell’orribile sfregio, lo stesso uomo che fin da quando aveva memoria, le aveva procurato nient’altro che dolore per tutto il tempo che era stata nel clan degli assassini. A quel ricordo, a quel dolore I suoi bellissimi occhi azzurri si tinsero di odio e rabbia, una rabbia ed un odio corrotto e malsano che l'avrebbe corrotta dall’interno e portata alla rovina. Voleva vendetta per tutti I segni che il suo corpo portava a causa di quell’uomo dannato, voleva vendetta per tutta la sofferenza ingiustificata che era stata costretta a subire sin dalla tenera età, ma allo stesso tempo, era in conflitto, perché di  quello stesso uomo di cui voleva vendicarsi, in realtà, egli fu anche l’unico uomo che per lei raffigurava una figura paterna, la ragione per la quale viveva, perché si, se non fosse stato per lui sicuramente non sarebbe mai stata in grado di sopravvivere, egli infatti gli insegnò tutto quello che sapeva, le diede un posto da poter chiamare casa e una sottospecie di famiglia, un luogo dove poteva sentirsi appartenente in tutto e per tutto. Tutti questi pensieri, tuttavia, non fecero altro che aumentare la sua rabbia, la consapevolezza che in parte sarebbe sempre appartenuta al rosso, la consapevoleza che in qualche modo le doveva essere debitrice le fece venire il voltastomaco, ed era stata proprio quella consapevolezza a spingerla a fuggire, e magari, trovare un altro posto da poter chiamare casa, anche se al momento non era mai riuscita nell’intento, lontana da quell’uomo così affascinante ma allo stesso tempo terribilmente crudele verso chiunque, anche se sarebbe stato impossibile fuggire del tutto, e la prova ce l’aveva impressa sul petto. Più si allontanava infatti, più sentiva che non c’era posto per lei nel mondo e ciò non faceva altro che aumentare il suo dubbio, se alla fine avesse fatto bene a fuggire, o se avesse solo commesso un errore senza senso ed inutile. L’attrazione che sentiva verso la sua “casa” cresceva ogni giorno di più e non poteva fare nulla per fermarla, ucciderlo avrebbe fermato questo impulso? Eliminare il fulcro dei suoi problemi e delle sue sofferenze forse le avrebbe dato un po di pace? 

Prima di allontanarsi dallo specchio osservò per qualche secondo i lineamenti del tatuaggio impresso sul suo petto, poi si diresse verso il letto, si stese guardando il soffitto e chiuse gli occhi, cercando di svuotare la mente e di prendere sonno.

 

Nel piano sotto, il gruppo aveva finito di cenare e di bere e tutti si misero in piedi.

“Domani mattina dopo avermi raccontato tutto, Vi devo parlare di cose importanti e urgenti. Andate nelle camere e fate un buon sonno.”

Il gruppo lo guardò per un breve istante e salirono tutti tranne Tyranus che rimase con Pinguino.

“Qualcosa ti turba Lord Tyranus?” chiese sempre gentilmente Pinguino. 

“Hai detto che sai tutto di noi, Vero? E sai che Lory…” Tyranus non terminò mai la frase.

“Ha ucciso I genitori di Lilith e ti ha ferito gravemente.” terminò la frase pinguino per lui. 

Annuì con sorpresa anche se ormai era palese che Pinguino sapeva veramente tutto di tutti, ma dentro di sé sperava che non sapesse poi così tanto come voleva dimostrare.

“Perché hai scelto entrambe per questa missione?” Chiese Tyranus che voleva avere questa risposte. 

Pinguino si avvicinò al camino e lo alimentò con un po’ di Legna. 

“Ogni risposta al suo tempo Lord Tyranus. Questa è una domanda che può aspettare magari qualche giorno. Buona notte Mastro Tyranus.”

Il Necromante non era soddisfatto della risposta ma dovette accontentarsi. Erano al riparo da minacce probabilmente, e ora tutti potevano dormire con serenità. Il Necromante vide Lilith che fece un tipo di salto con capriola all’indietro e atterrò sul letto con tanto di urlo, un mezzo sorriso comparve sulla bocca di Tyranus. Entrò nella stanza di fronte alla sua e chiuse subito la porta, dopo che si era sistemato andò a letto con un milione di domande alle quali voleva dare una risposta il prima possibile. Voleva sapere di più di questo Pinguino, il suo sesto senso suggeriva che la missione era solo una piccola parte e che c’era altro e che Pinguino sapeva benissimo che in un modo o nell’altro tutto il gruppo, eccetto Lory probabilmente, avrebbe lavorato per questo misterioso uomo con poteri assurdi. Tyranus sospettava che era un potentissimo incantatore, ma non sapere esattamente a che tipo di incantesimi poteva usufruire. 

 

Conosce il nome di Mio padre.. come può essere?” Reyna era entrata nella stanza con questo e unico pensiero che martellava come un fabbro che colpisce la lama che sta forgiando. Reyna non sapeva tutta la storia della sua famiglia ma sapeva che molto prima della sua nascita suo padre era il capo clan dei Protettori dei Dracomanti, un gruppo che teneva la pace su questo mondo e che ogni circostanza pericolosa erano pronti ad intervenire. Suo padre era il Leader di questo gruppo ed era fiero di brandire la Spada d’oro, il simbolo sacro del loro Clan, il simbolo del capo dei Protettori Dracomanti, la spada che venne forgiata più di 10000 anni fa da una scaglia del primo Drago d’oro. Chi brandiva quella spada aveva il potere di tutti i Dracomanti e se venivi ferito  non c’era magia o pozione che poteva curarti. Suo padre, fiero figlio del Drago con coraggio che nemmeno 1000 elfi oscuri avevano. Poi il declino, la vergogna, la codardia tutto questo causato da una guerra civile tra clan di Dracomanti e i Protettori scomparvero lasciando quelle terre in pasto a guerre e massacri. La spada d’oro era scomparsa e nessuno sapeva che fine aveva fatto, ma lei era l’erede di un Protettore e avrebbe fatto qualsiasi cosa per riprendersi quell’onore che suo padre gettò al vento con atti di codardia. Con questi pensieri Reyna si sedette sul letto e sperava con tutto il cuore di ricevere un aiuto dal suo amico Necromante ed un'antica alleanza poteva esser riportata in vita.  

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 – La Linea di Fuoco ***


Finalmente il gruppo passò una notte al chiuso, al sicuro e totalmente rilassati, anche se qualcuno fece fatica a prendere sonno per le molte domande che circolavano in testa. 

All’alba Tyranus era già sveglio, prese dal suo zaino, il diario con I disegni delle rovine e percorse qualche passo finchè non sentì qualcosa che a primo impatto poteva essere un ruggito ma ben presto capì che era Drako che stava russando. Tirò un sospiro di sollievo e scese le scale che portavano alla sala. Vide che la tavola era apparecchiata sempre per sei posti con frutta di ogni genere, un po’ di latte, pane con dei panetti di burro. 

Sarebbe scortese se iniziassi a far colazione senza gli altri.” pensò il Necromante che si mise vicino al fuoco del camino per scaldarsi un po’ le mani. Dalla finestra vide che la giornata era grigia e ventosa, la temperatura si era abbassata di qualche grado, l’autunno era arrivato e grazie al cielo hanno trovato questo rifugio, “ Dov’è Pinguino?

Tyranus si avvicinò alla stanza comunicante e vide un enorme studio. La stanza comunicava con un’altra che era chiusa da una porta di legno e vide una porta finestra, che probabilmente comunicava con un giardino o altro. La stanza era piena di librerie che contenevano centinaia e centinaia di libri, alcuni molto antichi e la voglia di prendere alcuni e sfogliarli si stava facendo molto forte in Tyranus, essendo uno studioso adorava I libri. 

Al centro c’era una scrivania con una sedia dietro e due davanti ed era sommersa di documenti e mappe di ogni tipo. Pile di libri erano disposti in due angoli della stanza e per il Necromante era una specie di parco giochi. 

Dal nulla un suono venne dalla stanza chiusa, il negromante fece qualche passo verso la porta per controllare cosa fosse quel rumore ma non fece in tempo ad avvicinarsi che la porta si aprì e uscì fuori Pinguino. 

“Buongiorno Lord Tyranus. Noto che siete mattiniero.” Salutò Pinguino chiudendo la porta. 

“Buongiorno a Voi Pinguino, ho fatto un buon sonno e sono abituato a svegliarmi all’alba.” Rispose con un sorriso il Necromante. 

“Bene.. Bene...” Disse Pinguino con una piccola risata sedendosi dietro la scrivania. Con un gesto con la mano, invitò Tyranus a sedersi e così fece. 

“Vi ho portato I diari con I disegni delle rovine.” Tyranus consegnò a Pinguino I diari e iniziò a sfogliarli. 

“Uhm…. Bene…. Molto bene.” Continuò a ripetere Pinguino mentre studiava quei disegni. 

“Voi cosa pensate di queste rovine, Lord Tyranus?” Chiese Pinguino, mentre notava che uno era totalmente macchiato di sangue. 

Tyranus fu colto di sorpresa, sinceramente non aveva pensato cosa potevano essere quelle rovine, anche perchè non ebbe tempo di pensare.

“Con piena sincerità non mi sono fatto ancora un idea. Le rovine avranno più di mille anni probabilmente, ma non ho mai visto simboli del genere.” 

Pinguino annuì, chiuse il diario e lo posò all’interno di un cassetto, era collegato alla scrivania. 

“Quelle rovine risalgono all’era dei Grandi Dracomanti Lord Tyranus, più di mille anni fa forse più di diecimila anni fa.” disse Pinguino che si appoggiò le mani sulle carte che erano sopra il tavolo. 

“Ora raccontatemi cos’è successo quando siete arrivati a quelle rovine.”.

 

Mentre Tyranus raccontava I fatti degli ultimi giorni e della morte della guida, il gruppo si stava svegliando.

Tutti stavano scendendo verso la sala con la tavola pronta per la colazione ma notarono che Tyranus non era nella stanza. 

“Ehy Tyranus … “ Disse Reyna a bassa voce per non disturbare.

non sono passate più di 24 ore e già lo cerca… che fastidio....” Pensò Lory che passò Reyna dando una spallata alla Dracomante e si sedette. 

Reyna non tollerava più simili comportamenti. “Mi dici che problemi hai oltre quelli che hai al cervello?” disse la Dracomante arrabbiata.

Da dietro la maschera Lory la fulminò con lo sguardo ma non aveva voglia di rivolgerle la parola quindi si limitò al silenzio.

Reyna scosse la testa e andò verso la stanza con la porta aperta. Drako era deluso, voleva tanto vedere un altro duello tra le due. Si sedette accanto a Lory che, come la sera precedente, si allontanò dal Barbaro.

“Non ti mangio Acidona.” Disse il Barbaro un po’ offeso. 

Lory sbuffò e anche a lui non rispose mentre Lilith stava osservando I due mentre si stava sedendo a tavola. Lory sentiva lo sguardo della cacciatrice: “Vuoi dirmi qualcosa anche tu?” chiese infastidita.

Lilith scosse la testa: “No, non mi hai fatto niente. Si dovrebbe andare tutti d’accordo visto che siamo amici...”

Lory alzò gli occhi al cielo: “Ma dove vive questa?

“… non mi piacciono I litigi” concluse Lilith. 

Lory fece una piccola risata: “Stai serena ragazzina, poche ore e me ne vado,poi potrete essere amici quanto volete.”

Lilith abbassò lo sguardo e ora era triste: “Mi spiace tantissimo che vai via.” 

Lory era sorpresa da quelle parole, qualcuno sarebbe stato triste se se ne fosse andata? Sapeva che la “preoccupazione” di Tyranus era solo una balla, ma da una ragazzina con il quoziente intellettivo si una bambina di 5 anni, beh, era difficile credere che le stesse mentendo.

“Credimi ragazzina, è meglio così.” tagliò corto l’assassina. Più conosceva quella cacciatrice e più la sensazione di averla già vista da qualche parte aumentava, ed era la stessa sensazione che aveva nei confronti del Necromante, tutto ciò era molto strano. 

 

Un'altra spallata e giuro che le lacero la gola a quella…” Reyna vide Tyranus avvicinandosi alla stanza ed era seduta con Pinguino. Bussò alla porta aperta e I due si alzarono in segno di rispetto alla Dracomante. 

“Buongiorno Reyna.” Disse subito Tyranus. 

“Buongiorno Tyranus, e a Voi, Pinguino.” Rispose Reyna sempre con un sguardo molto nervoso, cosa che non sfuggì a Tyranus. 

“Tutto bene Reyna?” chiese il Necromante e Reyna fece una piccola risata: “Non tollero più I comportamenti di Lory. Sempre arrogante. Sempre scontrosa. Giuro che se continua le taglio la gola Tyranus.” 

Pinguino la stava osservando e prese la parola: “Beh, Lory ha avuto un tristissimo passato, credo che il fatto che sia diffidente e scontrosa possa esser giustificato.”

Reyna lo guardò incredula a quelle parole. “Tutti abbiamo avuto un passato difficile Pinguino, ma nessuno cerca rissa ogni due secondi.”

Pinguino rise di gusto a quelle parole: “Non tutti siamo uguali Reyna. Ognuno ha un modo di affrontare le ferite del passato in maniera diversa, altrimenti saremo tutti uguali e immaginate un mondo del genere come potrebbe essere monotono.”. Reyna voleva controbattere ma non voleva iniziare ad esser scortese con colui che aveva dato un riparo a tutti. 

“Andiamo a tavola e vedrete che dopo una bella colazione saremo tutti più sereni”. 

 

Avviandosi al tavolo, Pinguino salutò il resto del gruppo e lo stesso fece Tyranus. Tutti mangiarono a tavola, naturalmente, non Lory, che prese le cose che voleva mangiare e se le portò in camera. Una volta terminata la colazione Lory tornò al tavolo e interruppe tutte le chiacchiere inutili: “Bene. Ecco qui il tuo diario.”. Lanciò il diario a Pinguino che lo prese al volo e iniziò a sfogliare le pagine. 

“Ora dammi la ricompensa e tolgo il disturbo.” disse Lory e improvvisamente calò il silenzio. 

Pinguino la osservò e un piccolo sorriso si stampò sul volto. 

“Bene, seguimi assassina.” disse alzandosi dalla sedia e così fece Lory ignorando lo sguardo di tutti I presenti nella stanza. 

Lory seguì Pinguino ed entrò nella stanza e vide il gran disordine centinaia di libri. “Libri, ancora...” pensò Lory scocciata.

Pinguino andò dietro alla scrivania e fece cenno a Lory di sedersi. Lei incrociò le braccia e rispose: “Rimango in piedi, grazie...” il tono della ragazza era sempre freddo come il ghiaccio, ma Pinguino non ci fece caso. 

Aprì un secondo cassetto della scrivania e tirò fuori un sacchetto pieno di Regine, prese 20 monete e le diede a Lory. Lei lo guardò incredulo, hanno rischiato la vita per venti Corone? “ Mi sta prendendo in giro Signore?”

Pinguino fece una risata: “Forse si o Forse no.”.

Stronzo...” pensò l’assassina. “Ma se rimani, avrai altre corone. In parole povere… ho bisogno del vostro gruppo e soprattutto ho bisogno delle tue qualità.” Disse Pinguino, questa volta era molto serio e questa volta colpì profondamente Lory. 

“Trovatevi un altro assassino. Ci sono molti più bravi di me.” Disse Lory che sembrava supplicare l’uomo a lasciarla andare. 

“Non avete capito Loreley. Io non ho bisogno di un assassino… Io ho bisogno di Voi.”. Concluse con molta calma Pinguino. Lory era confusa, non capiva che cosa poteva ottenere Pinguino da lei, non aveva poteri, non aveva delle doti eccezionali, era solo brava a sgattaiolare dentro I posti e non esser vista, era brava a prendere le sue vittime di sorpresa ma queste erano delle qualità che tutti gli assassini avevano. Solo al quel punto si sedette. 

“Vedo che siete confusa mia cara, ma credetemi, se rimarrete ancora per un po’, capirete cosa voglio dire.” Disse Pinguino alzandosi dalla sedia, portandosi le mani dietro la schiena. 

Che cosa faccio adesso?” pensò Lory che per la prima volta era indecisa su cosa fare. 

Pinguino fece un sorriso, percepiva l’indecisione di Lory ma percepiva anche I suoi dubbi. 

Lory si alzò dalla sedia e guardò l’uomo in faccia: “Immagino che hai un altra missione per noi, dico bene?”.

Pinguino rise di gusto e applaudì: “Vedi, è questa la qualità che mi piace di te. Dritta al punto senza girarci intorno!”

Pinguino andò alla porta e chiamò il resto del gruppo facendo portare delle sedie in modo che tutti potessero ascoltare quello che aveva da dire. 

 

Una volta che tutti si sedettero e consegnarono I loro Diari, Pinguino si alzò dal suo posto: “Prima cosa: Loreley rimarrà con noi ancora per un po’.”

Reyna la guardò: “Che bello.. se mi tocca ancora l’ammazzo.” Lory la vide: “Immagino cosa ti passi da quella testolina squamosa. Beh non è detto che rimango per sempre.

Pinguino continuò il discorso: “Seconda cosa, Mastro Tyranus mi ha raccontato tutto sui Diavoli delle catene e questa è una bruttissima notizia che però conferma I miei sospetti.”

Il gruppo guardò Pinguino con molta attenzione mentre egli tirò fuori una mappa, dai numerosi documenti che aveva sul tavolo, e la mostrò al Gruppo. 

“Quei demoni provengono da una crepa che chiamo “Linea di fuoco” ed è situata vicino al Monte di Fumo, a Nord Est di Topple.”continuò Pinguino.

“La Linea di fuoco? Ma quell’apertura è stata sigillata dai Dracomanti centinaia di anni fa.” Intervenne Reyna.

Pinguino annuì compiaciuto: “Esatto. Durante l’ultima guerra tra il Regno degli Inferi e I popoli liberi comandati dai Protettori Dracomanti e I Necromanti.”, disse Pinguino Vedendo Reyna che guardò verso il basso con il volto triste, Mentre Tyranus era indifferente a quello che aveva detto. 

“La Vostra missione sarà esplorativa, dovete andare alla Linea di Fuoco e valutare la gravità di quella crepa. Ingaggiate il nemico solo se necessario.”Concluse Pinguino. 

“Troveremo altri Diavoli delle catene?” Chiese Lory. 

Pinguino si sedette e incrociò le braccia: “Mi auguro per Voi, che troviate dei demoni di basso livello e non qualcosa di più pericoloso.” Lory e Drako iniziavano ad essere un po’ preoccupati a quelle parole. 

Lilith si avvicinò alla mappa e disse: “Se partiamo subito, saremo lì in serata e se abbiamo dei cavalli, anche a metà pomeriggio. Conosco quelle strade e possiamo risparmiare del tempo.”

Pinguino guardò con un altro enorme sorriso Lilith: “Bene, I cavalli sono qui fuori che vi aspettano, e rammento che se vedete dei pericoli più grandi degli Orchi, Goblin e Diavoli delle catene… Tornate indietro e penseremo ad un altro piano.”

Il gruppo si preparò delle scorte di viveri, le loro armi e si avviarono ai cavalli, ma erano solo quattro. Lory prese un cavallo marrone e ci salì sopra senza problemi, Drako prese uno nero che era il più robusto di tutti con molta difficoltà tanto che cascò un paio di volte imprecando in Elfico. Reyna prese un altro cavallo marrone e rimase uno bianco che era abbastanza robusto per portare due persone. Tyranus montò sopra e aiutò Lilith a salire dietro di lui.

“Tutti pronti?” Urlò Tyranus al gruppo aspettandosi un caloroso “SÌ” come risposta, ma quello che ottenne fu un grandioso silenzio. “Che entusiasmo!

Il gruppo partì e venne salutato da Pinguino che entrò nella casa, prese una lettera che aveva nascosto sotto I documenti e Tornò fuori, fischiò due volte alzando il braccio destro sul quale atterrò un aquila. Legò la lettera alla zampa dell’animale e accarezzandolo disse: “Porta questa lettera all’alchimista. Trova Lacer Nigrumi.”

L’aquila emise un verso come se avesse capito quello che diceva Pinguino e si alzò in volo, poi  Pinguino rientrò dentro casa. 

 

Con le indicazioni di Lilith, Tyranus guidava il gruppo cavalcando più veloce che poteva, ma dovettero fermarsi un paio di volte quando alle loro spalle sentivano urla e tonfi, non era niente di preoccupante, solo Drako che cadeva dal suo cavallo ripetutamente. 

“Se ti fai del male prima di incontrare il nemico Ragazzone partiamo in netto svantaggio.” Disse Reyna a Drako con un accenno di un sorriso. 

Non lo siamo già?.” pensò Lory, anche nella sua testa il suo tono era freddo ed annoiato da quella situazione ridicola.

Si fermarono velocemente in una piccola pianura per un pasto. Il vento soffiava sempre forte e il cielo era sempre più cupo. La temperatura era salita di un grado ma faceva freddo, fermarsi per la notte con solo le coperte e un fuoco non sarebbe stato molto simpatico. 

Lilith stava controllando se c’erano pericoli e vide la Montagna di Fumo dalla quale fuoriusciva una grande quantità di fumo grigio e nero. 

“La strada è sgombra, ma se passiamo per la strada principale arriveremo domani mattina. Invece se tagliamo dai campi arriveremo prima di metà pomeriggio.” Disse Lilith al gruppo.

Il gruppo riprese a cavalcare senza indugi, apparte Drako che cascò da cavallo altre due volte.

Inizio a pensare che la cosa ovvia che ha detto la lucertolina non era così ovvia per lui.” pensò Lory che sbuffò dopo l’ennesima caduta del Barbaro.

Il gruppo tagliò per I campi, con I cavalli che iniziavano a dar segni di cedimento, ma dovevano continuare. Erano le Cinque del pomeriggio quando sentirono un boato e videro fumo e gas. Legarono I cavalli in modo da recuperarli dopo aver finito la missione e si avvicinarono alla zona del boato e videro un enorme cratere che continuava per chilometri. Sarà stato largo una decina di metri. Il gruppo si avvicinò senza far rumore, erano ad 80 metri di distanza, coperti da massi e qualche sputo di vegetazione, poi videro che c’era un bel movimento dall’altra parte del cratere e anche dalla loro parte.  

“Per la miseria.” Disse Reyna.

“Lilith controlla con il monocolo e dimmi cosa vedi.” Disse Tyranus. 

Lilith annuì e fece un paio di passi avanti e controllò.

“Perchè devi dare gli ordini?” Chiese Lory a Tyranus. 

Il Necromante si voltò  verso Lory: “Non sto dando ordini Lory.” disse con molta calma Tyranus. 

“Forse perchè non ti senti.” Continuò ad ammonire Lory. 

Tyranus non capiva come mai ora lo stava attaccando. “D’accordo Lory, sputa il rospo e dimmi cosa c’è che non va.”

“Odio le persone che danno gli ordini.” Rispose seccata l’assassina. 

Tyranus voleva ribattere ma intervenne Lilith: “Non vorrei interrompere la vostra discussione, ma vedo una decina di orchi lungo il bordo e anche Diavoli delle catene.”.

Tyranus guardò Lory come per dire che questo discorso verrà ripreso in futuro. Nel frattempo Tyranus si avvicinò a Lilith e prese il monocolo della cacciatrice e vide quello che aveva descritto Lilith, decine di orchi e cinque Diavoli delle catene che stavano costruendo qualcosa all’interno del cratere. Dall’altra parte, vide un centinaio di Orchi, molti piccoli demoni svolazzanti e altri demoni più grossi. 

“Stanno costruendo qualcosa all’interno del cratere.” Informò Tyranus. Tutto il gruppo si avvicinò al Necromante. “Probabilmente un passaggio che unisce le due parti della Linea di Fuoco.” Tyranus passò il monocolo a Lilith e stava pensando a come agire, probabilmente per avvicinarsi ancora di qualche metro.

Draco prese il suo tridente in mano: “ANDIAMO AD UCCIDERLI TUTTI!” Urlò il Barbaro. 

E’ proprio un demente!” pensò Lory che insieme a Reyna e Lilith lo buttarono a terra e lo stesso fece Tyranus. Se qualcuno l’aveva sentito erano in guai seri. 

Il gruppo rimase immobile a terra sperando che quel poco di copertura che avevano fosse sufficiente a non farli notare e tutti rallentarono al massimo il respiro. Lory e Reyna avevano messo le loro mani sopra la bocca di Drako per non farlo fiatare di nuovo. Lilith si avvicinò strisciando a Tyranus e si inginocchiò per vedere con il monocolo se I demoni avevano sentito qualcosa. 

“Stai attenta.” Bisbigliò il Necromante alla cacciatrice. 

Lilith aveva il cuore in gola, sapeva anche lei che affrontare tutti quei demoni insieme era praticamente impossibile. Se avevano sentito qualcosa dovevano scappare subito senza rischi e raccontare tutto a Pinguino. Lilith guardò tramite il monocolo, ma vide che gli orchi e I Diavoli delle Catene erano ancora distratti, probabilmente non avevano sentito l’urlo di Drako. Lilith si voltò verso il gruppo e fece cenno che era tutto ok. Tutti si alzarono e tirarono un sospiro di sollievo, Reyna prese per un braccio Drako e lo voltò verso di se, furiosa: “Che cosa hai nella testa? Un altra bravata del genere e siamo morti.”

“Il mio tridente ha sete di sangue di demoni.” Rispose il barbaro.

Persona più stupida sarà difficile conoscerla.” pensò Lory che lasciò I due litiganti indietro e raggiunse Tyranus e Lilith. 

“Non mi interessa sottospecie di Troll, sappi che se rischi di farci ancora scoprire, ti sgozzo e ti lascio ai serpenti! Afferrato?!” disse Reyna con una rabbia che nemmeno lei riconosceva. 

Cavolo… La lucertolina si è proprio arrabbiata.” Lory era divertita nei suoi pensieri. Era tanto che si chiedeva come sarebbe stata Reyna arrabbiata, bene era stata accontentata ed era abbastanza soddisfatta. 

Drako annuì con la testa, aveva capito che aveva fatto una bella cavolata e che in futuro avrebbe dovuto evitare certe cose.

Intanto Tyranus guardò con il monocolo di Lilith. “Uhm….”

“Cosa vedi Maghetto?” Intervenne Lory, più per dar fastidio che per interesse. 

“C’è qualcosa che non va.” Rispose seriamente il Necromante. 

“Tipo?” domandò l’assassina questa volta seria, vedendo il maghetto che aveva cambiato completamente espressione. 

“Gli orchi sono un po’ di meno e conto quattro Diavoli delle catene, prima erano cinque. Dove cavolo sono finiti?” 

Improvvisamente vicino a Drako e a Reyna si schiantò una catena e un Diavolo delle catene si era avvicinato senza far rumore insieme a dodici orchi. I tre davanti si voltarono, videro tutto e si misero subito le armi alla mano correndo verso I due del gruppo che erano stati attaccati. Il Diavolo delle catene emise un terribile urlo, era chiaro come il sole che quell’urlo era un allarme. Lilith afferrò il monocolo da Tyranus e ricontrollò la parte di linea di Fuoco e notò che gli altri quattro diavoli delle catene si stavano avvicinando. 

“Si stanno avvicinando!.” Disse Lilith quasi in preda al panico, prendendo la sua balestra.

“Ci vogliono circondare. Bisogna sfondare la linea dei demoni che ci stanno tagliando la ritirata” Disse Tyranus che prese posizione. 

“Beh Drako… ora il tuo tridente berrà del sangue…” Disse Reyna con rabbia.

“E prega che non sia il nostro, Lucertolina” disse Lory con fermezza, prese due coltelli in mano ed era pronta ad affrontarli fino alla fine.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 – Oltre il limite ***


La situazione era diventata improvvisamente molto critica, grazie alla bravata di Drako che con quell’urlo di battaglia aveva attirato una decina di orchi, un Diavolo delle catene alle loro spalle e davanti a loro altri quattro Diavoli delle catene che si stavano avvicinando di buon passo, in poche parole erano circondati e la loro ritirata era stata tagliata. Potevano cercare di aggirarli ma ormai I nemici erano troppo vicini e il danno era fatto, l’unica soluzione per uscire da quella situazione era combattere.

Drako non perse tempo, caricò il Diavolo delle Catene, ma questo fece arrabbiare Tyranus che stava elaborando una strategia di combattimento.

“Accidenti a quel Barbaro!! Ci farà uccidere tutti.” Urlò il Necromante, che a sua volta scagliò una serie di scariche elettriche colpendo due Orchi che caddero a terra morti.

Non sembrano così resistenti, forse riusciamo a cavarcela.” pensò Lory che avanzando scagliò due coltelli da lancio e colpì anche lei due orchi, uno al collo che cadde a terra morto e l’altro al braccio. “Ops, sbagliato.”.  L’orco lanciò un urlo di dolore e rabbia cadendo sulle ginocchia.  Lory non perse tempo, atterrò l’orco ferito con un calcio, si avventò su di lui e lo terminò sgozzandolo con il suo pugnale, ma questo fece in modo che Lory si portasse in una posizione di svantaggio, infatti un orco stava correndo verso di lei con la sua lancia arrugginita. Improvvisamente Reyna arrivò alle spalle di Lory a gran velocità, squarciando collo e volto dell’orco che cadde a terra cercando di tamponare la ferita alla gola inutilmente. “Sei in debito con me Ragazzina.” Disse Reyna a Lory con un piccolo sorriso. 

“Nei tuoi sogni, lucertolina” ribatte l’assassina. 

Lilith Scoccò un paio di dardi dalla sua balestra centrando altri due orchi, ma voltandosi, vide che I Diavoli delle catene erano ormai a pochi metri da loro. 

“Tyranus quei bastardi sono arrivati, cosa facciamo?” Chiese Lilith con un po’ di panico. 

“Ho un idea, spero che possa trattenerli ancora per un po’” Disse il necromante che in quel momento chiuse gli occhi e si concentrò. Improvvisamente le sue mani emanarono delle sfere celesti che colpirono I cadaveri degli orchi caduti. Anche il gruppo aveva notato questa magia da parte del necromante, tutti tranne Drako che stava combattendo con una gran furia contro il Diavolo delle Catene. “Che sta facendo il maghetto?” Chiese Lory ad alta voce, Reyna che era al suo fianco fece una piccola risata e rispose: “Aspetta e vedrai ragazzina.”

L’assassina roteò gli occhi dietro la maschera; “Cosa dovrei aspettare, Lucertolina?” Pensò Lory ma ben presto aveva la sua risposta. I sette orchi uccisi si alzarono da terra, vivi e al posto degli occhi avevano quella luce celeste. Gli orchi presero le loro armi. “Andate contro I Diavoli delle Catene. Uccideteli!” Tyranus si concentrò sull’ordine e gli orchi iniziarono a correre verso I Diavoli delle Catene che stavano arrivando. Tyranus aprì gli occhi e traballava per il gran sforzo e cadde su un ginocchio, Lilith si stava avvicinando al Negromante e lo aiutò a rimettersi in piedi. 

“WAOH!” Disse Lilith quasi saltellando dall’entusiasmo. 

“Hai riportato in vita gli orchi e sono sotto il tuo controllo!.” l’entusiasmo di Lilith era alle stelle ma Tyranus sapeva che questo sforzo aveva consumato molto della sua energia magica e che un altro incantesimo del genere non solo avrebbe portato ad una perdita di coscienza ma anche alla morte.

“Con questo abbiamo guadagnato un po’ di tempo.” Disse con il fiatone Tyranus, ben presto riprese il controllo del suo respiro e si avvicinò insieme a Lilith al resto del gruppo che stava ancora combattendo. 

Lory aveva ucciso un altro Orco conficcando il suo pugnale in un occhio, Reyna ne aveva atterrati altri due. 

“Allora ragazzina, come te la stai cavando?” Chiese Reyna un po’ spavalda a Lory. 

L’assassina si voltò verso di lei e le lanciò un coltello. “Che diavolo…” Disse Reyna. Il coltello sfiorò il viso della Dracomante ma qualcosa di pesante alle sue spalle cadde. Reyna si girò di scatto a quel tonfo e vide un orco che a terra morto a pochi passi da lei, aveva il coltello di Lory conficcato in mezzo al petto. Realizzò solo ora che Lory le aveva salvato la vita. “Siamo pari, Lucertolina.” Disse Lory che si avviò verso il cadavere dell’orco ed estrasse il suo coltello che poteva essere ancora buono per un combattimento. 

L’ultimo orco venne abbattuto da Tyranus che li tagliò la testa dal corpo dopo aver evitato un affondo dell’Orco con una specie di forcone. 

Drako stava combattendo il nemico più forte ma dopo diversi minuti conficcò il suo arpione nello stomaco del nemico che cadde a terra morto. Sollevò il suo arpione ed emise un urlo di vittoria. La linea di nemici che ostacolavano la ritirata era stata distrutta.

“Bene possiamo rit…” Tyranus non riuscì a finire quella frase in quanto venne legato da una catena.

Di nuovo… sul serio?” Pensò il necromante che era immobilizzato e per la seconda volta in pochi giorni, venne fatto volare e sbattuto contro una roccia. Tre diavoli delle catene si erano liberati degli orchi riportati in vita da Tyranus, uno invece era morto. Il Gruppo andò contro I tre diavoli delle catene. Drako caricò uno dei Diavoli e iniziò una feroce lotta. Lory e Lilith stavano scagliando coltelli e dardi contro gli altri due ma con il movimento delle catene riuscirono a neutralizzare tutti I colpi delle due Elfe oscure. 

 

Per la miseria, non ho più coltelli.” Pensò Lory quando cercò nella sua cintura inutilmente, era rimasto solo un pugnale. Scattò verso uno Dei due Diavoli evitando con la sua agilità e rapidità I colpi di catene del demone, con una scivolata colpì la caviglia sinistra del Demone che cadde a terra, si gettò su di lui e lo pugnalò molte volte alla schiena prima che il Diavolo smise di contorcersi gridando dal dolore. Lory era sorpresa da se stessa, si sistemò rapidamente I capelli quando qualcosa di enorme le venne scaraventato addosso investendola facendola cadere a terra. Si accorse che era un corpo, ed era Drako che stava sanguinando dalla bocca. Il peso del Gigante stava immobilizzando Lory: “Levati brutto idiota.” Imprecò l’assassina, vedendo che il Secondo Diavolo si stava avvicinando a loro due. Reyna si mise davanti a loro per protezione. “La lucertolina vuole morire.” pensò Lory che tentava ancora di liberarsi dal peso del Barbaro: “Ti vuoi muovere cervello di gallina!?” Imprecò ancora l’assassina che ebbe come risposta: “Drako vuole della Birra. Drako vuole dormire.” rispose il Barbaro che era completamente stordito, il Diavolo delle catene l’aveva conciato per le feste. “Razza di idiota.” Pensò Lory.

Reyna si avvicinò al Diavolo delle catene ma venne legata come Tyranus poco prima, ma era molto vicina e la Dracomante soffiò in faccia al Diavolo delle catene. Il soffio equivaleva a uno sbuffo di aria estremamente calda, talmente calda che l’elmo del demone si stava sciogliendo e poco dopo cadde a terra morto. Dopo essersi liberata dalle catene, Reyna si voltò verso Lory aiutandola a liberarsi del Barbaro che si rimise in piedi ancora un po’ stordito dalle botte che il Demone aveva inferto. 

Reyna stava per dire qualcosa ma Lory anticipò alzando l’indice della mano destra: “Non sono in debito con te, lucertolina.”. Reyna sorrise e non disse nulla. I tre corsero (Drako barcollando come un ubriaco) e andarono verso Tyranus e Lilith.

Il Necromante era ancora a terra, sfinito ma soprattutto dolorante, Lilith cercava in qualche maniera di difendere il Mago, attualmente poteva solo evitare I colpi ma non sapeva quanto poteva andare avanti, ogni schivata era un affanno in più. Cercò di passare al contrattacco con la balestra ma il dardo mancò completamente il bersaglio. Tyranus afferrò la sua spada, con essa riuscì a rimettersi in piedi, ora doveva inventarsi qualcosa per placare questo demonio. Caricò il Diavolo delle catena, ma il demone si accorse del Necromante voltandosi e con un colpo secco della sua catena, ad effetto frusta, colpì Tyranus facendolo cadere a terra. 

E’ distratto.” Lilith afferrò una delle lance degli orchi che era per terra, la scagliò contro il Diavolo che venne trafitto, cadendo a terra morto. La battaglia era finita. 

“Ehy stai bene?” Chiese Lilith avvicinandosi al Necromante, aiutandolo a rimettersi in piedi.

“Sono un po’ debole ma sto bene.” Rispose Tyranus che con lo sguardo stava cercando Il resto del gruppo che vide un po’ malconcio ma tutti vivi. 

“Beh, ce la siamo cavata.” Disse Drako con qualche smorfia di dolore. 

Tyranus si avvicinò al Barbaro: “Ce la siamo cavata… ma rammenta che bravate come la tua Drako può costare la vita ai tuoi compagni.” Il tono del Necromante era duro ma allo stesso tempo gentile, voleva far capire a Drako il suo errore. 

Fiato sprecato maghetto.” pensò Lory che intravide un paio i suoi coltelli conficcati in alcuni cadaveri di orchi, si affrettò a recuperarli. 

“Lory…” l’assassina si voltò e vide Reyna che si stava avvicinando.

“… hai combattuto bene. Ottimo lavoro.” concluse la dracomante.

Lory era spiazzata da quel complimento, aveva il sospetto che la gentilezza della Dracomante fosse finta come quella di Tyranus, ma quelle parole le sembravano vere. 

“...come ti pare…” rispose la ragazza, ma questa volta il suo tono non era duro e freddo come le altre vole in cui l’elfa rivolgeva la parola alla dracomante, era un po più calma, un po per la stanchezza dopo l’intenso scontro, e un po perché non aveva motivo di darle contro.

“Bene, ora possiamo andare?” chiese Lory. 

Lilith guardò con il suo monocolo, I restanti orchi erano andati via ma c’era qualcosa che catturò la sua attenzione. Tre demoni, grandi e grossi stavano facendo la guardia ad una donna vestita di rosso. Per la cacciatrice era un rituale di qualche genere.

“Ragazzi, tre demoni stanno facendo la guardia ad una donna….”

Il gruppo si voltò verso Lilith mentre l’assassina stava vedendo che le tre figure si stavano avvicinando fin troppo al bordo del cratere. 

“… oh Per tutti I Santi! Si stanno avvicinando al bordo del Cratere. Vogliono sacrificarla!” Lilith era nel panico. Tyranus si avvicinò a Lilith che li consegnò il monocolo. Il Necromante vide la scena, ma c’era qualcosa che non li tornava. 

“C’è qualcosa che non quadra.” Disse Tyranus.

Lilith lo guardò confuso. “In che senso, Tyranus?”

Prima di rispondere, Tyranus osservò con attenzione I tre demoni con la donna, erano ancora al bordo, più guardava e più era convinto che qualcosa non andava. Togliendosi il monocolo lo ripassò a Lilith: “La donna non è legata, tanto meno è sotto minaccia.”

Il gruppo si avvicinò ad ascoltare Tyranus. “Cosa facciamo?” Intervenne Reyna, che vide negli occhi del Necromante molti dubbi. 

“Bisogna aiutare quella donna, prima che sia troppo tardi.” Rispose Lilith.

“Ehy bambina, siamo stanchi e abbiamo la metà delle nostre armi, se aiutiamo quella donna probabilmente moriremo tutti.” Disse Lory

“Mi spiace dirlo ma l’acidona ha ragione.” intervenne Drako. 

Finalmente ha messo in funzione il cervello.”Pensò Lory.

“Se quella donna è in pericolo, bisogna intervenire.” Disse Reyna. 

Tutti guardarono Tyranus, spettava a lui decidere cosa doveva esser fatto. Guardò tutti I membri del gruppo e per ultima Lilith, stava valutando tutta la situazione e sicuramente non era delle più buone. Erano stanchi e lui era esausto, a Lory aveva solo tre o quattro coltelli da lancio oltre al suo pugnale, a Lilith le erano rimaste solo poche munizioni per la balestra, Drako era ferito, Reyna era l’unica che era quasi intatta ma anche lei sicuramente era stanca. “La situazione non è al nostro vantaggio, ma che il Cielo mi fulmini se lascio una donna in pericolo.” Disse Tyranus. 

Ottimo. Andiamo in pasto al nemico. Era meglio se accettavo quelle venti corone e me ne andavo” Lory sbuffò ma seguì I suoi compagni. 

Il gruppo avanzò verso I tre demoni che a pochi metri da loro uno si voltò e guardò tutto il gruppo. Tutti si fermarono immediatamente. 

“Sono Diavoli della Fossa.” Disse Reyna. 

Ora il diavolo della Fossa stava fissando Drako,e  senza dare nessun preavviso, il diavolo della fossa prese il suo spadone, si tagliò la gola e precipitò nel baratro del cratere. 

Il gruppo non riusciva a capire che cosa avevano visto. Un demone che si toglie la vita è una cosa assurda almeno che non c’era uno scopo ben preciso. 

“Nooooooooo” Urlò Drako che si accasciò a terra in preda ad un pianto isterico. 

“E ora cosa li prende a questo idiota?” disse Lory che non riusciva a capire che cosa stava succedendo. Era tutto surreale. 

“Quando un Demone della Fossa individua una mente debole, si toglie la vita. Ma per la vittima di tale sortilegio non può più combattere o ritirarsi dalla battaglia.” Una voce di una donna ma con sfumature demoniache stava parlando. La donna che erano andata a salvare si voltò e capirono ben presto che Tyranus aveva visto giusto che c’era qualcosa che non andava e che per una buona volta era meglio dar ascolto a Lory e a Drako. La donna aveva delle corna che partivano da poco sopra gli occhi. Una lunga chioma nera come la pece mettevano in risalto I suoi occhi rosso sangue, I denti erano lunghi e acuminati. Il busto era l’unica cosa che sembrava una donna normale, degli artigli al posto delle Dita e la stessa cosa valeva per I piedi. Notarono una lunga coda nera con una punta argentata che sembrava quella di una freccia. 

Lory vide qualche piccola similitudine con Reyna: “Lucertolina, tante volte è una tua parente?”

Con un urlo che sembrava uno sforzo, la donna aprì le ali che erano nascoste sotto la sua veste rossa e sembravano quelle di un Drago.

“Purtroppo no ragazzina, visto che questa creatura è molto peggio di un Dracomante.” Rispose Reyna che era seriamente preoccupata. La strana creatura femminile prese il volo e dalle mani creò una palla di fuoco che la scagliò contro il gruppo. Solo per un soffio tutti la evitarono, ma la grande esplosione fece sbalzare tutti a terra. 

“CHE DIAVOLO E’?” Urlò Lory in preda alla rabbia.

“Una Termagante.” Rispose Tyranus, che cadendo a terra si era ferito sulla fronte dove iniziò a scorrere un filo di sangue. 

Lory lo guardò come se avesse parlato una lingua straniera. “Una Terma-Cosa?” 

“Termagante!” Rispose Reyna. “ Un demone degli Inferi. Estremamente potenti e pericolosi.”

Lilith stava recuperando l’equilibrio e chiese: “Come la uccidiamo?”.

Reyna guardò Lilith e capì che lei e Lory sapevano cos’era quell’essere. “Ucciderlo? Per quanto so una termagante è immortale.” rispose la Dracomante. 

Grandioso!!” pensò Lory che più che mai era convinta che quello era l’ultimo atto della sua vita. 

“Lilith e Reyna voi pensate ai Demoni della Fossa. Io provo a distrarre quella bastarda.” Disse Tyranus sapendo che il suo atto era solo per distrarre il mostro e guadagnare tempo per un'improbabile fuga. 

“Ah! bene! Diamo di nuovo ascolto al machetto! Per quanto mi riguarda potrei lasciarti qui e farti affrontare da solo quella bestiaccia, infondo non sei tu che hai voluto PER FORZA fare l’eroe di turno?!” Lori si stava spazientendo, lavorare da soli aveva il vantaggio, che decideva da se cosa fare o non fare senza essere coinvolta in cavolate immotivate, solo perché qualcuno aveva manie di eroismo. 

“Ora Maghetto… io cosa dovrei fare? i miei coltelli non bastano e di certo non saranno efficaci contro quello schifo!” Chiese Lory che era infastidita dalla terribile situazione in cui era coinvolta. 

“Proverai a svegliare Drako dallo stato in cui si trova.” Rispose Tyranus che si concentrò per cercare tutte le sue residue energie per combattere la Termagante. 

Lory lo guardò ancora una volta in totale confusione: “Hai sentito la Bastarda? E’ fuori combattimento e non si riprenderà.” 

“Con un trauma si riprenderà. Prova a schiaffeggiarlo forte o prendilo a pugni. Immagino che non ti dispiacerà più di tanto.” Concluse Tyranus.

In effetti un paio di schiaffi a quell’idiota non sarebbe male” pensò Lory che iniziò ad andare verso il Barbaro. 

 

Lilith aveva già scagliato un paio di dardi verso uno dei Diavoli della fossa ma nonostante aveva colpito il bersaglio quest’ultimo avanzò verso di lei con il suo spadone. Iniziò cercando di colpire Lilith ma la cacciatrice era molto veloce rispetto al questo demone. Incoccò un altro dardo e andò a segno con un urlo di dolore da parte del Diavolo, ma non cadde a terra. Lilith ancora una volta evitò il colpo da parte del demone ma non poteva evitare un colpo con il pugno sinistro, che impattò con il volto di Lilith e la fece atterrare a un metro dal Cratere. Vide la costruzione, il passaggio tra le due parti ma non era a questo che doveva concentrarsi, doveva trovare un piano per sconfiggere il Diavolo della Fossa, ma come?? Il Diavolo iniziò a correre verso di lei, a quel punto a Lilith le venne un idea. La cacciatrice aspettò fino all’ultimo secondo prima scansarsi di pochi centimetri e fare uno sgambetto al demone che perse l’equilibrio finendo all’interno del cratere urlando, schiantandosi contro la costruzione e precipitando nel vuoto. Lilith fece un sospiro di sollievo, il piano era riuscito.

 

Nel medesimo istante Reyna stava combattendo contro il secondo Diavolo della Fossa, incredibilmente il diavolo sembrava subire l’azione della Dracomante che con grande rapidità lacerava parti del corpo del demone con I suoi artigli, alla fine con un paio di attacchi veloci riuscì a lacerare I muscoli delle gambe. Il demone cadde a terra con urla di dolore, la Dracomante con un colpo secco con I suoi artigli perforò il petto del demone centrando il cuore. Era fatta, forse con troppa facilità penso Reyna ma non importava doveva intervenire aiutando Tyranus o Lory che avevano un compito molto complicato. 

 

“Nooooo !!! Ahhrghhh!!!” Drako continuava a piangere in maniera isterica rotolandosi per terra dalla disperazione, Lory per un breve momento si fermò a fissarlo incredula. “Nemmeno ad un bambino che gli uccidono la madre davanti agli occhi piange così.” Pensò  Lory. L’assassina si avvicinò verso il Barbaro. 

“Ascoltami, non voglio ammattire con te. Quindi riprenditi, alza il tuo culo e combattiamo quel demonio!.” Disse Lory con tono autoritario. 

Drako la spinse via facendola cadere a terra. “Insensibile!” Urlo Drako tra le lacrime. “Era come un fratello per me! Gli volevo bene!”

Questo è andato fuori di senno. Proviamo come ha detto il Maghetto.” Lory si alzò da terra, mentre Drako continuava a rotolarsi per terra in preda alla disperazione picchiando I pugni a terra. L’assassina voltò rapidamente il Barbato, si abbassò su si di lui e con entrambe le mani diede prima un paio di schiaffi belli forti e poi un paio di pugni, di cui Uno andò a segno sul naso con uno strano “CRACK”. “Forse ho esagerato.” pensò Lory ma vide che il risultato era buono, il bestione elfo oscuro smise di piangere.

“Ben tornato tra…” Non fece a tempo di finire la frase che un pugno le arrivò contro in viso da parte del Barbaro, da essere disperato a furioso è stato un attimo. 

Lory sentì il sapore del sangue in bocca, la maschera che portava era andata un po’ fuori posto, si accorse che il Barbaro era in piedi proprio sopra di lei. Gli occhi di Drako gridavano vendetta e Il naso perdeva un gran quantità di sangue. Grazie alla sua agilità, Lory evitò un pestone che le avrebbe sfondato la cassa toracica. Lory si rimise in piedi. “Idiota! ho dovuto farlo per svegliarti!.” Disse Lory giustificandosi, ma Drako non ne voleva sentire. 

“Ti uccido brutta stronza!. Ti stritolo! Ti faccio in mille pezzettini!” Continuò a sbraitare il Gigante scagliandosi contro Lory con pugni, ma per fortuna dell’assassina tutti andarono a vuoto. 

Giuro che lo ammazzo se non smette di attaccarmi!” mentre Lory stava pensando, qualcuno era accorso in suo aiuto. Reyna con la forza del suo Volo Draconico, spinse Drako su una roccia, impattando bruscamente con la testa. Cadde a terra privo di sensi.

Reyna si voltò verso l’assassina: “ Ho paura che non siamo più pari, vero ragazzina? Andiamo ad aiutare Tyranus.”

Accidenti a te Lucertolina!” Imprecò mentalmente verso la dracomante ma dopo poco i suoi pensieri si spostarono su di sé, si passò una mano sulla maschera; “Ancora intatta...per fortuna…” Fece un lieve sospiro di sollievo poi riportò l’attenzione sul gruppo e sulla termagante.

 

La Termagante stava scagliando sempre queste sfere infuocate verso il Necromante che riusciva ad evitarle con un po’ di difficoltà. Tyranus contrattacca con le scariche elettriche che andavano a segno ma non avevano effetto sulla Termagante. “Sei uno scarsissimo Elettromante.” La Termagante scaricò due potenti fulmini con l’indice di entrambe le mani, Tyranus si concentrò e riuscì a bloccare con le mani I due fulmini ma anche se aveva una buona resistenza al potere del fulmine il bloccaggio aveva causato al Necromante dei danni, il potere della Termagante era troppo forte. Tyranus cadde in ginocchio, sentiva ogni muscolo del suo corpo formicolare, era arrivato veramente oltre il limite. 

Il Demone rideva mentre stava per scagliare un altra sfera infuocata ma, per fortuna del necromante, intervennero le sue compagne di gruppo. 

 

Lory scagliò l’ultimo coltello che aveva e riuscì a colpire il bersaglio, il coltello si era conficcato nella spalla sinistra della Termagante e questo bastò per farle perdere la concentrazione. Il Demone estrasse il coltello gettandolo via, dalla sua spalla uscì un liquido nero: “Pochi hanno avuto il coraggio di ferirmi assassina, ma nessuno di loro può raccontarlo.” disse la Termagante con voce minacciosa, ora era concentrata su Lory.

“Sai solo parlare brutta stronza?!” Disse L’assassina in maniera aggressiva. 

Era il caso di chiederlo?” pensò Tyranus che sapeva benissimo che tutti loro messi insieme non potevano contrastare il potere di quel demone.

La Termagante lanciò un urlo di rabbia e si scagliò verso Lory volando velocissima, quest’ultima non ebbe nemmeno il tempo di evitarla e subì un violento colpo che la fece cadere a diversi metri di distanza. Lilith scagliò dei dardi con la sua balestra contro il Demone, ma si coprì con le sue ali e I dardi rimbalzarono via. La Termagante contrattaccò battendo le sue mani e creando un'onda d’urto che fece volare Lilith e cadere ancora più distante di Lory. Reyna era riuscita a portarsi alle spalle della Termagante, provò con gli artigli a bloccarla e con il suo soffio del drago a fare dei danni ma inutilmente. La termagante emise delle scosse che non fulminarono la Dracomante ma riuscì a spezzare la sua presa. Il Demone prese il volo e così fece Reyna, iniziando un duello in volo. Sembra quasi una danza fatta di attacchi, contrattacchi e schivate, ma la Dracomante sapeva che non sarebbe durata molto, anche lei era andata oltre il limite come I suoi compagni. 

 

Tyranus si rialzò sempre a fatica, la vista si stava annebbiando, le sue gambe non riuscivano più a tenere il suo peso. Andò verso Lory e Lilith per accertarsi delle loro condizioni. Erano ferite ed esausta ma stavano bene. “Dov’è Drako” Chiese Tyranus a Lory.

“Quel deficiente sta schiacciando un pisolino. La tua amica lucertolina l’ha messo fuori combattimento visto che voleva farmi la pelle” Rispose Lory infastidita al pensiero che l’energumeno voleva ucciderla. 

“Prendete Drako e tornate ai cavalli.” Ordinò Tyranus alle due Elfe Oscure. 

Ancora ordini!” pensò Lory “Fottiti tu e i tuoi cazzo di ordini, ricorda che è solo colpa tua se siamo in questa situazione!” disse l’elfa guardando il necromante e con tono fermo ancor più infastidita. Ciò fece restare Tyranus in completo silenzio, non avendo possibilità di controbattere visto che Lory aveva ragione. Se stavano affrontando quel demone era solo per colpa sua.

“E tu cosa farai?” Chiese Lilith preoccupata. 

“Aiuterò Reyna. Ho un piano per poter fermare temporaneamente l’assalto della Termagante.” rispose il Necromante. 

Lilith lo guardò e annuì.

“Bene, mi raccomando fatti ammazzare” Rispose secca Lory, infastidita più che mai dal necromante, poi si voltò verso la cacciatrice “Andiamo bambina. Recuperiamo l’idiota e andiamocene.” Disse Lory. 

Le due andarono a recuperare Drako, non prima di aver legato Al gigante mani e piedi, per sicurezza. 

Il Necromante ritornò verso il cratere, doveva risolvere la situazione, lui aveva creato il problema e ora spettava a lui risolverla, anche se probabilmente poteva morire. Vide la Dracomante lottare furiosamente con la Termagante in volo, era da ammirare il coraggio di Reyna. Arrivando proprio al bordo della spaccatuta, Tyranus si concentrò raccogliendo tutte le sue ultimissime energie, focalizzò nella sua mente l’unico punto debole che aveva notato della Termagante, le ali, con un movimento veloce delle mani lanciò riuscì a lacerare le ali della Termagante. Con un urlo di dolore, non riusciva più a stare in volo ma riuscì a voltarsi per vedere chi era il Necromante che aveva osato tanto. Vide il Mago che aveva combattuto poco prima. “Tu… sei un Necromante!?” Reyna sferrò un altro colpo alla Termagante distratta e con questo le fece perdere totalmente il controllo del volo e precipitò nel cratere. Ma non fu l’unica a precipitare, il Necromante, prosciugato da tutte le sue forze, svenne e cascò dentro al cratere per una morte certa. 

“NON OGGI!” Urlò Reyna che volò il più velocemente possibile verso il corpo di Tyranus, riuscì a recuperarlo prima di cadere nel fuoco o prima di impattare contro una roccia e lo riportò al sicuro in superficie ma stava notando che altri demoni degli inferi stavano salendo ed era ora di batter il ritirata.

 

La Dracomante raggiunse Lilith, Lory e Drako (ancora svenuto e legato). Le due videro che la Dracomante portava in braccio un corpo immobile e pensarono al peggio.

“Reyna non dirmi che è….” Lilith non riuscì a finire la frase.

“E’ vivo ma è in condizioni gravi. Ha usato tutto il suo potere.” rispose Reyna che adagiò il Necromante sul cavallo.

“Cazzi suoi” Disse Lory tra se e se “La stronza? Che fine ha fatto?” Chiese in fine l’assassina.

“Tyranus ha lacerato le sue ali ed è precipitata nel baratro della Linea di fuoco, ma non credo che sia morta.” Rispose la Dracomante. 

Lory guardò il mago privo di sensi; “tck” Lo guardò con rabbia e irritazione da dietro la maschera, “Almeno ora se ne sta un po zitto” Pensò.

“Dobbiamo andarcene di qui, altri demoni stanno risalendo.” Concluse Reyna che prese posto sul cavallo dove c’era Drako, mentre Lilith prese il cavallo di Tyranus e Lory faceva strada in solitaria. Ora più che mai avevano bisogno del rifugio di pinguino.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 – l’alchimista ***


Poche ore dopo la battaglia sulla Linea di Fuoco

 

A est, confine con il regno di Gulfingard, Su una collina era collocato un enorme maniero, circondato da mura e cancello di un robustissimo legno. Naturalmente per la Termagante non c’era bisogno di passare dal cancello visto che poteva volare, anche se a fatica a causa della ferita di quel maledetto Negromante. Riusciva a ricordare il suo nome, le sue compagne l’avevano più volte nominato, Tyranus. Al ricordo di quel nome, alla Demone scattava l’ira e più si arrabbiava più volava veloce verso l’entrata di quel maniero. 

Atterrò con violenza davanti al cancello difeso da due guardie che avevano una lunga veste nera con uno stemma sulla spalla, un teschio che veniva incrociato da delle lance, il simbolo del Clan dei Necromanti. 

“Cosa volete Termagante?” Chiese una guardia.

“Voglio vedere il Vostro capo clan.. SUBITO!” disse infuriata la demone. 

“Lord Viren non è nel Maniero e lei non entrerà qui dentro con quel tono, chiaro?” Disse il secondo Necromante di guardia che ben presto si pentì di quello che aveva detto. 

 

Dentro il maniero c’erano decine di Necromanti che camminavano nella sala principale che collegava con l’ingresso. Dall’entrata si poteva vedere una scalinata di una ventina di gradini, ricoperta da un tappeto rosso che portava al piano superiore. Tutto era illuminato da candele. Al lato delle scale c’erano altre due stanze che portavano agli alloggi dei membri del Clan e ai sotterranei. Al piano di sopra c’era la stanza dei comandanti e del capoclan Lord Viren, oltre alla biblioteca e alla stanza dove ogni operazione del clan veniva registrata. 

La porta dell’ingresso venne sfondata con I corpi delle due guardie che miracolosamente erano state risparmiate dalla Termagante, ma sicuramente dovevano passare un po’ di tempo in infermeria. La Termagante entrò, tutti I presenti avevano l’attenzione su di lei. 

“Tra voi, branco di inetti, c’è un comandante?” Chiese in modo aggressivo la Termagante. 

Uno si avvicinò al demone: “Mi chiamo Hardyas, se vuole vedere uno dei comandanti prima deve dire a me.” 

Hardyas era un Necromante giovane, La sua veste era come quella di tutti, Nera con lo stemma sulla spalla, aveva una cicatrice sul viso causato da una spada probabilmente, I suoi capelli castani raccolti in una coda, gli occhi erano grigi con riflessi verdi. Si prendeva cura del viso, probabilmente visto che aveva solo il pizzetto tra il labbro inferiore e il mento. 

La Termagante si avvicinò al Necromante e disse: “Voglio parlare con un Comandante non con uno che conta meno di un escremento di un ratto.”.

Hardyas stava per afferrare la sua Falce che portava sulla schiena ma qualcuno dalla scalinata gridò il suo nome. Tutti I Necromanti si voltarono e quando videro l’uomo con una veste elegante Rossa con ogni rifinitura della veste dorata, si chinarono al suo cospetto. 

“Benvenuta Termagante, perdoni il nostro seguace. Al Signor Hardyas manca un po’ di disciplina e cortesia.” Disse l’uomo che iniziò a scendere le scale con le mani dietro la schiena. Il suo passo era rilassato. Sul volto aveva qualche ruga, probabilmente era uno dei più anziani anche se era ancora giovane. Capello corto nero, I suoi occhi erano rosso acceso, innaturali. Al fianco aveva una spada lunga. 

“Ma Gran Comandante Thrawn questo essere…” Provò a giustificarsi Hardyas.

“SILENZIO!” esclamò il Gran Comandante Thrawn. “Porta Via I tuoi due compagni stesi per terra e fai ripulire questo casino!” Ordinò il Gran comandante. “Obbedisco Signore.” Disse Hardyas che fece cenno ad un altro Necromante di avvicinarsi e portare via le due guardie svenute per terra. 

“Grande Comandante Thrawn dobbiamo parlare in privato!” Disse la Termagante. 

Thrawn l’accompagnò nella sua stanza, vicino alle segrete nei sotterranei, un enorme sala con dei trofei presi da ogni battaglia vinta e Thrawn non aveva perso nemmeno una battaglia, le sue strategie erano opere d’arte. Studiava dai grandi condottieri del passato, uomini, elfi oscuri e Elfi albini di ogni classe le strategie e lui le perfezionava visto che era un uomo e un Necromante perfetto. 

Il Necromante in comando prese una bottiglia, riempì due calici con del buon vino e passò un calice alla Termagante.

“Vi Chiedo scusa Mia Signora, ma il nostro Capoclan Viren, nonchè mio fratello, è fuori per reclutare nuove forze, vogliamo avere un esercito imponente visto la Nostra alleanza. Non vogliamo deludervi.” Disse in tono gentile ed educato Thrawn.

La termagante fece una piccola risata: “L’alleanza rischia di spezzarsi prima che sia nata Grande Comandante.”

Thrawn bevve il suo vino e la guardò confuso: “Mi perdoni mia Signora, ma credo di non seguirla.”

La Termagante bevve il vino e lanciò via il calice contro il muro frantumandosi in mille pezzi: “Un Necromante con una marmaglia di zoticoni ci ha attaccato alla Linea di Fuoco!”. Il tono della Termagante era duro e minaccioso, ma a Thrawn non fece né caldo né freddo. “Credo che si stia sbagliando mia Signora. Ho sotto controllo tutte le operazioni del mio clan e nessun Necromante è in quella zona da molti mesi.” Disse sempre con molta calma Thrawn. 

La Termagante mostrò le ali ferite al Grande Comandante, in quel momento iniziò a insospettirsi, sapeva che quelle ali erano resistenti a qualsiasi arma tagliente o perforante, solo la spada d’oro dei Protettori Dracomanti potevano infliggere ferite del genere, ma sapeva benissimo che questo non era possibile. 

“Crede che una lama di una qualsiasi tipo di arma possa ferire le mie ali?” Chiese furente la Termagante. 

“No mia Signora e non so spiegarmi una simile cosa .” rispose con calma Thrawn

“Ma le assicuro che non c’erano Necromanti in quella zona.” continuò il comandante. 

“Uno c’era! Il Necromante si chiamava Tyranus.” Disse la Termagante alzandosi in piedi, afferrando la sedia facendola volare oltre la stanza distruggendola. A quel tonfo quattro Necromanti che erano di guardia entrarono nella stanza. I quattro puntarono le loro lance contro la Termagante che si mise in posizione di combattimento. 

“Fermi tutti!” Ordinò Thrawn alzando la voce evitando probabilmente un incidente che avrebbe rotto l’alleanza con il regno degli Inferi.

La Termagante voltandosi si accorse che il viso di Thrawn era cambiato, non più sereno ma infastidito. “Sono Grande Comandante di questo Clan da più di trent’anni, ne faccio parte da quando sono nato e credetemi che nessuno dei diecimila Necromanti del nostro Clan si chiama come un personaggio di una fiaba per bambini.” Disse Thrawn seriamente. 

“State insinuando che sto mentendo Grande Comandante?” Chiese la Termagante.

Thrawn si alzò dalla sedia e raggiunse l’unica finestra della stanza che era situata dietro la sua postazione.

“Assolutamente no mia Signora. Credo che avete appena trovato un Necromante che è scappato diciotto anni fa.” 

La Termagante era confusa ma vide dal riflesso del vetro della finestra che Thrawn stava sorridendo.

 

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Tre giorni dopo la battaglia sulla linea di Fuoco – Rifugio di Pinguino

 

Una fitta alla testa, un formicolio alle mani e un fischio fastidioso alle orecchie, oltre all’odore di erbe bollite. Questo è quello che riusciva a percepire Tyranus. Era sdraiato su un letto ma non sapeva dove si trovava se era al sicuro o imprigionata da qualche parte, ricordava poco o niente. Riuscì dopo poco ad aprire gli occhi, la vista annebbiata e un piccola fonte di luce gli diede fastidio facendoli chiudere di nuovo gli occhi. Riuscì a muovere le mani, portandosele proprio in faccia.

“Oh sei sveglio Lord Tyranus.” Disse una voce accanto a lui, ma di chi era quella voce? Non riusciva a riconoscerla. Il Necromante riaprì gli occhi ma vide solo un'ombra sfocata di un essere molto basso, non sembrava un nano.

Sentì una mano molto strana, sembrava fatto di squame o qualcosa del genere con degli artigli che lo prese per la nuca per far inclinare la testa. 

“Bevi questa pozione.” Disse la voce. Tyranus sentì una ciotola che veniva appoggiata sulle sue labbra, aprì la bocca e bevve la pozione calda. “Che cosa ho bevuto?” pensò Tyranus, assaporando la pozione. Riconobbe la menta e salvia, ma il resto no. 

“Che… cosa ho….. bevuto?” Chiese un po’ a fatica il Necromante. 

“Una pozione rinvigorente. Tra qualche ora sarai in grado di metterti in piedi.” Rispose la strana creatura.

Tyranus si portò la mano destra sulla fronte e riuscì a piegare il ginocchio sinistro. “Dove mi trovo?”

“Al sicuro. Sei nel rifugio di Mastro Pinguino.” rispose la creatura.

Tyranus riuscì a mettere un pochetto di più a fuoco l’ombra. Vide che la creatura portava una maschera nera, sembrava quella dei medici che avevano a che fare con malattie infettive letali, ma poteva intravedere le squame dietro la testa. Il corpo era coperto da una veste nera e verde con rifiniture bianche. Nella zona delle spalle aveva una sorta di pelliccia bianca, non sapeva che diavoleria era. Si accorse che aveva una coda stile lucertola e al posto dei piedi aveva delle zampe sempre squamose con artigli. Riconobbe che tipo di creatura era: “Sei un Sauriale.”

“Molto bene. La vista non ti inganna Necromante.” Disse il Sauriale, con una piccola risata. “Mi chiamo Lacer Nigrumi, sono un Sauriale, un alchimista e un curatore.”. 

Tyranus provò ad alzarsi ma non ci riuscì, sentì una debolezza assurda. “Lacer, cosa è successo?” chiese Tyranus.

“Beh, io sono arrivato un ora prima di Voi. Ma quello che mi ha raccontato la Dracomante hai consumato tutta la tua energia magica, il Mana, per sferrare un colpo devastante alla Termagante e sei svenuto cadendo nel baratro della Linea di Fuoco. Ringraziala appena la vedi, visto che ti ha salvato la vita.” rispose Lacer. 

Termagante!” Tyranus stava iniziando a ricordare. Era intervenuto dopo che Lory l’aveva rimproverato per aver fatto l’eroe mettendo tutto il gruppo in pericolo. Ricordava di aver lanciato un incantesimo Infliggi Ferite potenziato per ferire le ali del Demone poi il buio. 

“Ma anche se ti ha salvato, eri ad un passo dalla morte. Ho dovuto dare sfoggio a tutta la mia esperienza e sapienza nelle pozioni per ristabilire la tua energia. Tre giorni di duro lavoro.” Concluse il Sauriale

Tyranus credeva di aver sentito male. “Come tre giorni?”

Lacer fece una piccola risata prima di rispondere al Necromante. “Tre giorni. Sei stato in un sonno profondo.  Se non ti imbottivo di pozioni e medicinali probabilmente a quest’ora eri con I tuoi antenati.” 

Tyranus era incredulo a quelle parole, era veramente andato così vicino alla morte per aver dato tutto il suo potere magico. Forse era la punizione giusta per aver messo in pericolo tutto il gruppo. “Gli altri stanno bene?” chiese il Necromante con un filo di voce.  

Lacer si accorse della sua preoccupazione e annui “Stanno benone. Le signore erano un po’ ammaccate ma ora sono come nuove. Quello messo un po’ peggio è il Gigante. Il sortilegio che ha subito gli ha guastato un po’ la mente. Ma con una serie di pozioni, anche lui a breve sarà come nuovo.”

Per la mente di Drako ci vorrebbe un miracolo per farla tornare come nuova, altro che pozione.” Pensò Tyranus. Però a quella notizia fece un sospiro di sollievo. Ripensò a quello che aveva detto Lory prima di andare ad aiutare Reyna : ”Ricorda che è solo colpa tua se siamo in questa situazione!”. Era colpa sua se erano state ferite, era colpa sua se Drako aveva subito quel sortilegio. Il Necromante si era sentito così in colpa solo una volta in vita sua, quando non è riuscì a proteggere I genitori di Lilith, la sua famiglia di Elfi Oscuri, dalla furia omicida di una bambina, dalla furia omicida di Lory. 

“Qualcosa ti occupa la mente Lord Tyranus?” Chiese Lacer, riportandolo con I piedi per terra, meglio dire sdraiato nel suo letto. 

“Il senso di colpa. Immagino che per questo non ci sia una pozione, dico bene?” rispose il Necromante, I suoi occhi si stavano ricoprendo di lacrime. 

“Dici bene, Non c’è nessuna pozione. Ma quel che è fatto è fatto, cerca di andare avanti.” rispose il Sauriale che aveva preso delle radici da uno zaino e aveva iniziato a tagliarle a metà con un coltello.

Tyranus lo stava osservando: “E’ colpa mia. Ho messo tutti in pericolo per un mio ordine.”

Lacer ascoltò quelle parole, non sapeva cosa era successo quindi non disse niente, allungò una scodella a Tyranus  con le radici tagliate.

Il Necromante guardò le radici: “Che cosa sono?”

“Radici. Servono per ristabilire il tuo Mana.” rispose con calma il Sauriale.

Tyranus mangiò la radice, il sapore era orrendo. Si concentrò per non sputare o per non vomitare. 

“Ora riposati. Ripasso tra un paio d’ore.” Disse Lacer, prese le sue cose, andò verso l’uscita ma andò a sbattere contro la parete invece della porta. Tyranus lo guardò, non capendo cosa era successo. 

“Accidenti alla Miopia!” Disse Lacer, massaggiandosi la testa. 

E’ miope?” pensò Tyranus. 

Lacer uscì dalla stanza chiudendo la porta. Tyranus ora aveva il dubbio di aver ingerito qualche ingrediente sbagliato. Chiuse gli occhi e cercò di non pensarci. 

 

Lacer scese le scale, vide Lory vicino al caminetto acceso mentre Reyna e Lilith erano seduti al tavolo.

“Tyranus si è svegliato, starà bene.” Disse Lacer.

“Uhm...” si limitò a rispose Lory freddamente.

Reyna osservò l’assassina e capì che era arrabbiata ancora con lui per la decisione di Tyranus.

“Lory era la decisione giusta da prendere.” Disse la Dracomante con calma. Ormai erano giorni che discutevano delle scelte di Tyranus e sulle conseguenze. Lory era sempre più convinta che il Necromante aveva fatto un terribile errore, imperdonabile. 

“Andiamo Lucertolina, per due bravate di quei due idioti di sopra abbiamo rischiato di morire.” rispose Lory avvicinandosi alle due ragazze sedute.

“Drako è un idiota e tutti lo sappiamo. Ma il Maghetto credevo che avesse un po’ di neuroni in quella testolina.” Continuò l’assassina ancora in tono duro.

Lilith si alzò di scatto dalla sedia: “Non l’ha deciso solo lui!” Disse con rabbia la cacciatrice. Si era stufata di sentire l’assassina criticare le azioni di Tyranus. Lory la stava squadrando da sotto la sua maschera. Rimase sorpresa dalla reazione della giovane cacciatrice. 

“Se cerchi qualcuno da dare la colpa per la decisione di Lord Tyranus, dai la colpa a me.” concluse Lilith.

Lory rise a quelle parole, ma non aveva torto. Sia lei che Reyna avevano convinto Tyranus ad agire in quella maniera. “Potresti avere ragione Bambina. Tu e la Lucertolina avete convinto il Maghetto ad agire in quella maniera irresponsabile, ma un bravo condottiero doveva contraddire e dare l’ordine di ritirarsi.” Disse Lory avvicinandosi a Lilith.

Pinguino uscì dal suo studio, aveva sentito la conversazione: “Noto che ormai sono giorni che parlate delle decisioni di Lord Tyranus…”. Pinguino aveva una padella in mano, si avvicinò al caminetto, la posò sulle braci e si voltò verso Lory “giuste o meno è stato l’unico che ha cercato di prendere la situazione in mano. Questo è essere un bravo condottiero Loreley.” concluse Pinguino con il solito tono gentile e calmo.

“Concordo con Pinguino. In più Lord Tyranus si sente in colpa per la sua decisione, questo potrebbe portare anche dei dubbi sulle sue capacità.” intervenne Lacer. “Siete un gruppo che ormai avete affrontato insieme diversi pericoli in pochi giorno, dovete essere uniti.” 

Lory si sedette accanto a Reyna: “E anche l’unico che non si è degnato di ascoltare una opinione diversa dalla sua, il signorino si circonda di gente che lo incoraggi con atti di eroismo ingiustificati che mettono anche a rischio le vite del gruppo, se per voi questo è un bravo condottiero, allora che se li tenga a lungo i suoi sensi di colpa, non mi interessa” detto ciò si voltò leggermente verso il sauriale “Siamo troppo differenti Coccodrillo. Non saremo mai un gruppo.”

Reyna la guardò e poi abbassò lo sguardo sfiduciato, forse aveva ragione. Erano tutti diversi, tutti con caratteri contrastanti e con obbiettivi diversi.

“Essere diversi è così grave?” Chiese Lacer a Lory. Quella domanda entrò sotto la pelle dell’assassina. Si ricordava che nel suo clan di assassini c’erano tutte le razze, Uomini, Nani, Elfi, Gnomi e anche un Sauriale ma non fu mai un problema queste differenze di razze. Il clan agiva come un'unica persona, eccetto Lory che agiva da sola, il suo addestramento per qualche motivo ignoto fu diverso da tutti gli altri, la razza che li differenziava era il problema minore, sotto c’era molto altro, e non era affatto piacevole.

“Essere diversi è il bello delle nostre vite. Meglio esser diversi che tutti uguali. E’ più facile creare un gruppo.” Lacer terminò il suo discorso. Tutti notarono che era anche saggio oltre che un buon alchimista e curatore. Il Sauriale vide Pinguino sorridere a quelle parole, notò che anche le tre ragazze lo stavano osservando e probabilmente l’assassina stava pensando a quelle parole. Forse aveva fatto scattare qualche buon pensiero, forse. A quel punto Lacer stava per mettersi a sedere, peccato che mancò totalmente la sedia e cadde rovinosamente a terra con un sonoro tonfo. “ACCIDENTI ALLA MIOPIA!” Urlò il Sauriale.

Ci mancava anche il cieco.” pensò Lory che alzò gli occhi al cielo. 

Tutta la magia delle parole precedenti era andata a farsi benedire ed ora la scena era totalmente imbarazzante.

Lory guardò per qualche secondo quella scena, no, il suo posto non era con loro, un disagio perenne riempiva la mente e il corpo della ragazza “Non volete proprio capire” 

Pinguino intervenne: “Qualcuno vuole un'omelette per pranzo?”

L’assassina guardò l’uomo con la padella in mano, i pensieri, il disagio, il fatto di continuare a pensare che un idiota con manie di eroismo l’aveva quasi fatta ammazzare, non solo le fecero passare la fame, ma l’odore di quelle uova le fece venire il voltastomaco, non poteva stare un minuto di più in quella sala. Si alzò senza proferir parola, e come un fantasma, uscì dalla sala, salendo le scale con passo felpato si diresse verso quella che da qualche giorno era la sua stanza. Percorrendo il corridoio si fermò per qualche istante davanti alla camera del maghetto. In quel momento la sua presenza era come quella di un demone pronto a divorare la sua preda e farla patire di atroci sofferenze. Era tentata, molto tentata di entrare ed ammazzarlo, la mano fremeva e il coltello in qualche modo la chiamava bramando sangue. Chiuse gli occhi per qualche secondo, facendo sparire quella atmosfera sia fuori che dentro la sua testa, riprese a camminare silenziosamente allontanandosi da quella porta maledetta ed entrò nella sua stanza, chiudendo nuovamente la porta a chiave, “Potrai uccidermi maghetto, ma non finché lui vive” tra sé e sé “Sii  paziente”.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 – La nuova missione di Pinguino ***


Nella serata Tyranus riuscì a mettersi in piedi, ebbe una strana sensazione alle gambe, uno strano formicolio che rischiava di metterlo fuori equilibrio. Fece un paio di passi verso la porta, voleva scendere per salutare gli altri ma più che altro voleva parlare con Pinguino per I vari eventi che sono accaduti alla Lingua di Fuoco e di alcuni pensieri molto oscuri che aveva percepito fuori dalla porta all’ora di pranzo. In cuor suo sapeva che era Lory, poteva percepire la sua rabbia e probabilmente l’odio che aveva nei suoi confronti ma il necromante sperava che un giorno potesse andare d’accordo con l’assassina, ma forse era più probabile che Lory piantasse un coltello nel suo cuore. 

La porta della stanza di Tyranus si aprì, Pinguino lo stava osservando, con in mano una ciotola con della zuppa.

“Buonasera Tyranus, come state?” chiese Pinguino con un sorriso. 

“Buonasera Pinguino, un po’ debole ma le cure di Lacer stanno facendo effetto.” Rispose il Necromante. 

Pinguino avanzò verso di lui, sempre sorridendo: “Dovresti stare a letto. Comunque ti ho portato una zuppa calda.”

Pinguino posò la scodella sul tavolo insieme ad un cucchiaio di legno. Il necromante si sedette alla sedia vicino al tavolo: “Sicuramente sarà meglio delle pozioni o delle radici dell’alchimista.”

Entrambi si misero a ridere, ma subito Tyranus ritornò serio: “Come stanno gli altri?”

Tyranus si accorse che Pinguino sorrideva ancora, non ha mai visto Pinguino con uno sguardo serio o arrabbiato, era sempre sorridente. “Le donne stanno bene, sono molto forti. Drako si sta riprendendo, entro domani sarà in perfetta forma.”.

Il Necromante tirò un sospiro di sollievo, si rilassò alla notizia che Drako stava bene. “Posso vederli?” 

Pinguino, sempre sorridendo, scosse la testa: “Non stasera mio caro. Ti devi riposare.”

Pinguino si voltò ed uscì dalla stanza, Tyranus era deluso della risposta di Pinguino ma poteva capirlo. 

Si affrettò a finire la zuppa, come ogni pasto di Pinguino era ottima, si alzò dirigendosi verso il suo letto, si tolse gli abiti e si sdraiò coprendosi con le coperte. In un battito di ciglia trovò il sonno. 

 

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Pinguino uscì dalla stanza e vide Lory appoggiata al muro accanto alla porta della stanza del Necromante. 

“Se vuoi salutarlo puoi entrare.”

Lory fece una piccola risata: “Se entro in quella stanza lo uccido.” disse freddamente la ragazza.

Pinguino fece una piccola risata: “Dovresti provarci. Ma credo che in cuor tuo sai che è più potente di quanto puoi immaginare.” si allontanò lungo il corridoio di stanze avviandosi verso le scale.

Lory emise un’altra risata, mentre seguiva Pinguino: “In vita mia ho ucciso persone di tutte le razze e di tutte le classi molto più pericolose di quel maghetto da quattro soldi.”

Pinguino scese le scale con Lory dietro. Passarono il tavolo dove erano sedute Reyna, Lilth e Lacer. Lilith squadrò l’assassina che essendo di spalle non notò lo sguardo della cacciatrice. 

I due entrarono nella stanza, Pinguino con un movimento della mano accese le candele. Quest’azione lasciò Lory un po sorpresa, anche se ormai non erano più così tante le cose la sorprendevano, meno male per lei che aveva sempre la maschera. 

Pinguino si sedette: “Avrai ucciso anche molte persone pericolose eppure hai lasciato alcune in vita.”

Lory si bloccò, mentre si sedeva, a quelle parole. Cosa voleva dire? 

“Di che cosa stai parlando Uomo?” chiese freddamente Lory. 

Pinguino incrociò le dita delle mani e le appoggiò sul tavolo: “Molte delle cicatrici che hai sul tuo corpo le hai subite dal capo del tuo Clan perchè hai lasciato in vita alcune persone, quindi non sei così cattiva o malvagia come vuoi farci credere….”

“Non erano il mio obiettivo!” Interruppe ad alta voce Lory che scattò in piedi facendo cadere la sedia. 

Ora Pinguino non rideva più, la stava fissando negli occhi e anche Lory lo fissava senza indietreggiare. 

“… ma hai lasciato dei testimoni …” disse Pinguino alzando leggermente la voce. 

Hai lasciato dei testimoni!” quelle parole, Lory le aveva già sentite. Dal suo capo clan, dopo aver ucciso quella famiglia di Elfi Oscuri, prima che venisse punita per aver lasciato quell’uomo steso per terra gravemente ferito, forse morto, e quella bambina, la figlia dei due Elfi oscuri. Forse erano solo una coincidenza quelle parole.

“… per questo il tuo capo clan ti puniva. E’ un errore imperdonabile, dico bene Loreley?” continuò Pinguino con un tono di sfida. L'obiettivo di Pinguino era farle capire che tutti sbagliano. Tyranus aveva sbagliato e messo in pericolo il gruppo con alcune scelte, come lei aveva sbagliato e messo in pericolo la solidità del Clan degli assassini. 

Lory a quelle parole pareva congelata, paralizzata, non sapeva come controbattere. Perchè le stava parlando in quella maniera? Anche qui era sotto accusa. 

“Allora cosa vuoi fare, eh? VUOI PUNIRMI ANCHE TE?” Urlò Lory con la voce quasi spezzata. 

“Io non ho mai punito nessuno per un errore. Quello che hai subito dal tuo capo clan è imperdonabile, ma non fare come lui. Non devi esser come lui. Avrai pure una maschera Loreley per nascondere il tuo volto, ma so perfettamente che hai un gran cuore, che sei in grado di perdonare e di amare. Questo non puoi nasconderlo.” il tono di voce di Pinguino passò da sfida a rilassato, quasi compassionevole. Stava parlando a Lory come se fosse sua figlia. 

Lory sentì I suoi occhi riempirsi di lacrime, ma non per le parole dolci di Pinguino, ma per il ricordo che aveva delle sue dure e dolorose punizioni. L’assassina voltò le spalle a Pinguino e uscì dalla stanza con passo deciso e svelto. Perché doveva essere tutto così doloroso? In vita sua poche volte aveva pianto, ogni volta che accennava ad un pianto, seguiva sempre il dolore delle punizioni. Aveva bisogno di solitudine, non poteva avere un crollo, non li, non con tutte quelle persone attorno a se.

 

Attraversò velocemente la stanza dove erano rimasti seduti Lilith, Reyna e Lacer.

Reyna si alzò vedendo la ragazza passare con passo veloce: “Lory ma cosa…” disse la Dracomante che non finì la sua domanda che Lory la interruppe: “LASCIATEMI IN PACE!”

Reyna voleva seguirla per parlarle, ma sapeva bene che non era una buona idea. Forse parlare con Pinguino per capire cosa diavolo era successo ma non ce n’era bisogno visto che la figura dell’uomo era comparsa davanti alla porta. “Andate a letto. Domani avrete una nuova missione.” Pinguino chiuse la porta, I tre rimasero pietrificati, non stavano capendo cosa stava succedendo.

“Che diavolo sta succedendo Reyna?” Chiese Lilith alla Dracomante, anche se sapeva benissimo che anche lei non aveva la minima idea di cosa sia successo. 

“Non lo so, Lilith. Ma Lory era sconvolta. Credo di averla vista così soltanto nelle Lande degli incubi.” Rispose Reyna alzandosi  dalla sua sedia.

“Forse hanno parlato proprio di quello che ha sognato Loreley in quelle lande. Oppure qualcosa che sia collegato a quei sogni.” Intervenne Lacer che sorseggiava dal suo calice del Vino. 

Aveva già bevuto un po’ di bicchieri quella sera. “L’unica cosa che so Lacer, è che stai bevendo troppo e sicuramente non aiuta la tua miopia.” disse Reyna con un sorriso.

Lacer annuì posando il calice. “Hai ragione Dracomante. Però questo vino è troppo buono.”

Non aveva torto, ogni cosa offerta da Pinguino aveva un sapore buonissimo, la stessa acqua aveva un sapore migliore. 

Reyna tornò a fissare la porta dello studio dove pinguino era ancora dentro. La voglia di bussare e parlare con l’uomo era forte, voleva sapere cosa era successo a Lory. Qualcosa nel rapporto tra Reyna e Lory era cambiato, forse c’era del rispetto tra le due ragazze e la Dracomante si stava preoccupando seriamente della sua “amica”. Ma ora L’unica cosa da fare era eseguire l’ordine di Pinguino. La Dracomante fece un cenno con la testa a Lacer e Lilith, si alzarono e raggiunsero le loro stanze. Anche per loro il sonno arrivò in fretta, ma non per Lory. 

L’assassina chiuse la sua stanza a chiave, lanciò la sua maschera sul tavolo con foga e rabbia. Restò per qualche minuto a fissare la sua maschera, stringendo i denti e i pugni tanto forte da far sbiancare le nocche. Con l’indice della mano sinistra si toccò la cicatrice all’occhio e una calda lacrima le rigò il viso. In quel momento si tappò l’occhio con una mano come a voler nascondere quella lacrima.

Non sono fatta per le lacrime, non sono fatta per le emozioni. Non ho un cuore. Sono un’assassina...e gli assassini non si possono permettere questo lusso...” Sì disse Lory, asciugandosi la lacrima e andando a sedere in un angolo della stanza, strinse le gambe al petto e nascose il viso in esse, in quel momento desiderava solo sparire, si sentiva così debole, tremendamente e schifosamente patetica. “Odio...la mia vita…”, dopo questo pensiero, il sonno alla fine arrivò per l’assassina, un sonno pieno di incubi, ricordi ed orrori. 

 

Ai primi raggi di sole tutti si alzarono  e si trovavano davanti alla stanza di Pinguino, tra I presenti c’erano anche Tyranus e Drako. 

Pinguino accolse I presenti nel suo studio e iniziò a parlare della missione: “Devo affidare a Voi una missione che sulla carta sembra molto semplice, quasi infantile, ma che potrebbe presentare alcune insidie.”

I presenti si guardarono: “Di che tipo di missione si tratta?” Chiese Lilith molto incuriosita.

“Dovete andare a Topple e parlare con il Re. Informarlo di quello che è successo alla Linea di Fuoco.” Disse Pinguino con un piccolo sorriso. 

tck” Lory quella mattina non era per niente di buon umore, non aveva la voglia di parlare, non aveva voglia neanche di fare un piccolo pensiero, in quel momento odiava tutto ciò che respirava, si limitava a squadrare qualche volta Tyranus. 

“Beh non mi sembra una missione così difficile.” Disse Reyna un po’ confusa, non si poteva darle torto; da Demoni delle catene, orchi e Termaganti ad un incontro con il Re, poteva trattarsi di una semplice passeggiata. 

“Non farti ingannare dalle apparenze Reyna. Il Re è molto giovane e ingenuo, I suoi seguaci possono essere più pericolosi di quanto puoi pensare.” rispose Pinguino che si era alzato. In mano aveva una lettera chiusa in una busta ingiallita, probabilmente a causa dell’umidità, ed era chiusa con un sigillo a cera. L’uomo consegnò la lettera a Reyna: “Con questa riuscirete a incontrare il Re.”.

“Partiamo subito?” Chiese Tyranus a Pinguino. Il Necromante si accorse di un piccolo sbuffo emesso da Lory, ma la ignorò. 

Pinguino fece una piccola risata: “Beh essendo una missione Semplice non credo che ci sia il bisogno di tutto il gruppo.”

Tyranus era confuso, anche Reyna lo era più che mai, non avevano mai affrontato missioni in solitaria o con una parte del gruppo. 

“Affiderò la missione a tre di voi.” Concluse Pinguino.

“Taglia corto Pinguino, chi vuoi mandare in missione?” intervenne freddamente Lory che incrociò le braccia, stufa dei tanti giri di parole e perdite di tempo. 

Pinguino la osservò, sapeva che le parole della sera precedente avevano centrato dei nervi scoperti e che attualmente Lory era la più motivata a far bene una missione.

“Affido la missione a Reyna, Lilith e a te Lory.” rispose Pinguino all’assassina. 

Grandioso. Una missione per bambini.” pensò Lory, alzando gli occhi al cielo.

“Ma Pinguino, se ci sono delle insidie è meglio che un curatore sia con loro.” Intervenne Tyranus avvicinandosi all’uomo. 

Ecco il grande eroe...” Lory voleva sgozzarlo.

“Il Becchino ha ragione! Sono pronto Pinguino! Il mio Arpione vuole vendetta!” Intervenne urlando Drako, che non aveva capito che la missione era informare il Re e non uccidere il Re. 

“Ancora con la storia del Becchino? Sei serio?” Disse Tyranus stufo di come veniva chiamato dal Barbaro. 

“Drako, Tyranus, so che volete tornare in missione dopo la batosta che avete subito. Ritornerete in missione, ma non in questa.” disse Pinguino. 

“Ma…” Tyranus provò a rispondere a pinguino ma Lory lo interruppe. “Piantala maghetto. Non ti fidi di noi? Perché siamo femmine?” 

Tyranus la guardò confuso: “Cosa? Non ci combina niente il fatto che siete femmine.”

Lory si avvicinò al Necromante: “Allora chiudi quella boccaccia ed esegui l’ordine di Pinguino. Oltre a dare ordini, il che sei molto scarso nel farlo, bisogna esser bravi anche ad eseguirli. Se riesci a farlo stai zitto e lascia fare a noi” Concluse Lory uscendo dalla stanza. 

Tyranus fu annichilito. Non sapeva come controbattere a Lory. 

“Per tutte le pozioni! Ti ha fatto il culo.” Intervenne Lacer che fino a quel momento era rimasto in silenzio. 

“E’ meglio che partiate subito e questo è tutto.” Disse Pinguino sedendosi dietro alla scrivania. 

Il gruppo uscì dalla stanza. Reyna prese da una parte Tyranus: “Ehy, stai sereno va bene? Le proteggo io, anche se non so da cosa visto che è una missione assurda questa.” Reyna a quelle parole emise una risata, ma Tyranus era serio: “Infatti. E’ questo che mi preoccupa… Una missione così assurda. C’è qualcosa che non mi torna.”

“Faremo attenzione. Tu riposati.” Reyna diede una pacca sul braccio del Necromante prima di uscire, seguita da Lilith che si mise in spalla la faretra con I dardi per la sua balestra. Le tre ragazze si misero in marcia, Topple distava solo un oretta dal rifugio di Pinguino. 

“Tyranus, Drako, Lacer venite nella mia stanza.” Ordinò Pinguino dopo pochi minuti. 

Che altro c’è?” pensò Tyranus dirigendosi verso la stanza di Pinguino. 

I tre entrarono nella stanza e Pinguino era accanto ad una porta finestra che portava sul retro. 

“Venite a vedere.” Disse l’uomo che aprì la porta mostrando un enorme giardino con dei bersagli fatti di legno e paglia. Non era solo un giardino ma un campo di addestramento.

“Potete allenarvi qui nel tempo libero se lo desiderate. Inoltre per gli studiosi, possono usufruire dei miei libri per imparare incantesimi.” Disse Pinguino. 

Lacer e Tyranus volevano ringraziare Pinguino ma furono interrotti da Drako che con il suo arpione caricò un bersaglio e lo distrusse: “Assaggia il ferro del mio arpione figlio di…..”.

I tre spettatori iniziarono a ridere.

“C’è un'altra missione per voi tre.” Disse improvvisamente pinguino, mentre Drako stava distruggendo altri bersagli. 

“Di quale missione stai parlando?” intervenne Lacer.

Intanto un bersaglio distrutto da Drako sfiorò la testa del Sauriale. 

Pinguino stava ridendo a quella scena, era contento di vedere che il Barbaro era ritornato in piena forza, era un membro importante del gruppo. Era l’ariete da sfondamento, senza di lui il gruppo avrebbe perso il miglior guerriero e difensore. 

“Missione di soccorso.” disse Pinguino sempre sorridente. 

“Missione di soccorso? E chi dobbiamo soccorrere?” Chiese Lacer molto incuriosito.

“Beh, dovete soccorrere Lory, Reyna e Lilith.” A quelle parole, il sangue di Tyranus si congelò. Invece il Sauriale era estremamente confuso. “Come soccorrere Lory, Reyna e Lilith?” 

“Di che diavolo stai parlando Pinguino?” Alzò la voce il Necromante, talmente forte che pure Drako si fermò e si avvicinò ai tre. 

“Calmati Mastro Tyranus, questa per loro non è una semplice missione ma una prova. Se collaboreranno perfettamente riusciranno a cavarsela senza il Vostro intervento. Ma credo che Lory non sia così collaborativa.” rispose Pinguino con calma e gentilezza. 

“Una prova? Di cosa stai parlando? Non riesco a capire Pinguino.” Continuò in piena confusione e panico Tyranus. 

“Sinceramente non capisco nemmeno io” Intervenne Lacer confuso quanto il Necromante. 

“Qualcuno ha detto Birra?” Intervenne Drako, dove venne ignorato da tutti. 

“Dovete fidarvi di me, miei gentili ospiti. Quando sarà l’ora di partire, se sarà l’ora, Vi informerò.” disse Pinguino allontanandosi dai tre compagni. Tyranus e Lacer si fissarono confusi, mai quanto Drako che non aveva capito niente di quello che stava succedendo. 

“Rilassati Necromante, non conosco Pinguino bene quanto voi, ma sono sicuro che se era una missione pericolosa l’avrebbe affidata a tutto il gruppo.” disse Lacer che fece per entrare nella stanza, peccato che mancò completamente la porta finestra e andò a sbattere contro il muro.

“ACCIDENTI ALLA MIOPIA!” Urlò Lacer. 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 – La Visita al Re ***


Il viaggio verso la capitale del Regno di Gulfingard fu tranquillo per le tre ragazze. Il tempo era ottimo e la temperatura piacevole, anche se era Autunno da diversi giorni sembrava di esser ancora in piena estate.  Le Compagne viaggiarono fianco a fianco, Lory silenziosa con Il pensiero al dialogo che aveva avuto con Pinguino la sera prima. Reyna si era accorta della cosa e stava pensando a qualcosa che potesse coinvolgerla in qualche discorso con l’assassina. 

“Lory tutto bene?” Chiese la Dracomante.

“No, ma non ho voglia di parlarne.” tagliò corto l’assassina e Reyna rispettò il volere di Lory anche se con un po di disappunto. 

Le tre ragazze arrivarono a Topple. Come sempre, anche se era la capitale, era popolata da tutte le razze e da tutte le classi, dal guerriero alla feccia dei ladri. Arrivarono al castello dopo pochi minuti. Il castello era mastodontico, fatto di solida roccia, due alte torri proteggevano il cancello principale grazie alle abilità degli arcieri, il cancello era di legno rinforzato con del ferro molto robusto per resistere il più possibile all’impatto con le arieti nemiche. Oltre alla robustezza con cui il castello era stato costruito, esso sfoggiava un grande lusso e splendore. Grandi arazzi pendevano da due finestre sulle due torri che stavano a difesa della facciata principale, in parallelo alle due torri frontali ve ne si potevano intravedere un altro paio sul retro del castello,ed in cima ad ogni torre, sfoggiava la bandiera del regno con il proprio stemma. All'interno, il palazzo si ergeva imponente con tre torri che a scalare si innalzavano una sopra l’altra, tutte e tre decorate con arazzi, composizioni floreali, statue e molto altro. Era molto probabile che in quella parte di reggia stanziavano le camere reali del re, lo si poteva intuire anche dal grande terrazzo su una delle torri più alte. Spostando lo sguardo verso sinistra, in un punto decisamente più basso della parte centrale, si poteva benissimo vedere il fumo che usciva da uno dei tanti camini, segno che lì, vi erano le cucine. Il solo esterno poteva preannunciare lo sfarzo maggiore che avrebbero trovato all’interno. Due guardie proteggevano l’entrata del castello, armature complete color argento, scintillavano alla luce del sole, un elmo appuntito, dove ai lati spuntavano due piccole ali color oro, un mantello blu con rifiniture d’oro. Come armi impugnavano una lunga lancia e uno scudo a Torre dove era raffigurato un airone con le ali spalancate (lo stendardo Reale del regno di Gulfingard), sul fianco sinistro avevano una spada lunga. Erano diversi dai comuni soldati del regno che si indossavano tipi diversi di armature e armi di tutti I generi, probabilmente queste erano guardie reali o un gruppo di soldati Elite. 

I due soldati incrociarono le lance, quando le ragazze si avvicinarono al cancello.

“ALT! NON POTETE PASSARE!” Gridò uno dei due soldati. 

Partiamo con il piede sbagliato se mi urli così amico...” pensò Lory che era tutt’altro che felice di entrare in una struttura del genere. 

“Veniamo in pace soldato.” Disse Reyna porgendo la lettera che aveva ricevuto da Pinguino. 

Il soldato abbassò la lancia e prese la lettera dalle mani della Dracomante. Dopo aver letto le prime righe della lettera annuì, consegnò la lettera a Reyna e diede due colpi forti al portone. Dopo pochi secondi il portone si aprì lentamente e le due guardie si spostarono per far passare le ragazze.

“VI DIAMO IL BENVENUTO NEL NOSTRO CASTELLO. POTETE ENTRARE!” Gridò il soldato, come se ce ne fosse stato bisogno. 

Le ragazze entrarono dentro alla struttura, notarono che Il portone veniva aperto e chiuso da quattro soldati con la solita armatura di chi era fuori. 

Gli interni del castello erano eleganti, torce e candele ovunque per aver Il massimo dell’illuminazione, le ragazze notarono che non c’erano finestre, probabilmente avere una finestra poteva essere un punto debole per un eventuale attacco, tappeti rossi estremamente eleganti ricamati lateralmente da un finissimo abbellimento in oro, al posto delle finestre erano appesi grandi arazzi che fungevano da quadri, sculture e molti fiori che rinfrescavano l’ambiente con i loro profumi. Sedie e tavoli sparsi per tutto l’ingresso, centinaia e centinaia di soldati vestiti uguali che camminavano e parlavano tra di loro. Al centro della sala, poi, una imponente scalinata in purissimo marmo bianco che andava a dividersi in altre scale che portavano ad altrettante porte e sale.

Una donna un po’ paffutella con una veste elegante si avvicinò alle tre compagne di viaggio.

“Benvenute. Cosa vi Porta nel nostro castello?” 

Mentre Lilith era rimasta a bocca aperta per la bellezza del castello, Lory squadrò alcuni soldati, che indossavano un'armatura nera, parlavano tra di loro e notò subito che le stavano osservando. “Cos’è? questi idioti non hanno mai visto un forestiero?.” pensò Lory, ma dentro di se pensava che ci fosse qualcosa di più e aveva un brutto presentimento. 

“Dobbiamo vedere il Re.” Disse Reyna porgendo la lettera alla donna. 

La donna fece un gran sorriso, invitò le tre ragazze con un gesto elegante di seguirla e così le tre “amiche” fecero. Oltre alla donna, erano scortate da due guardie Reali, armate di lancia e di scudo. 

Dopo un paio di minuti tra salire le scale, entrare in corridoi pieni di soldati, arrivarono in una stanza circolare con un lungo tavolo al centro. Le pareti di solida roccia erano riempite con qualche dipinto di antichi Re o di battaglie dove l’esercito di Gulfingard trionfava. Dalla parte opposta c’era un'altra porta. Il soffitto era alto, stendardi della casata reale erano appesi a esso. Il tavolo centrale  era di legno di noce, tre portacandele erano appoggiati sopra di esso e intorno al tavolo c’erano una decina di sedie. 

“Accomodatevi pure mie Signore, il Re sarà da voi tra poco.” disse la donna paffutella che uscì dalla sala, mentre le guardie si avvicinavano alle tre compagne.

“Dovete consegnare le Vostre armi.” Disse la prima guardia.

Puah, te lo puoi scordare!” Lory era già pronta a lacerare la gola a questi due poveri soldati che facevano il loro lavoro. 

“Non abbiamo cattive intenzione soldati.” Disse Lilith con innocenza, sembrava proprio una ragazzina di dieci anni. 

Il secondo soldato la squadrò e si avvicinò alla cacciatrice Elfo Oscuro: “Lo sappiamo signorina, ma è il protocollo del Capitano Pattion. Tutti coloro che vogliono vedere il Re devono privarsi delle loro armi.”

Lory non aveva intenzione di dare nemmeno un coltello a questi due idioti, sia lei che Lilith si voltarono verso Reyna. Si aspettavano dell’opposizione da parte della Dracomante, invece: “Va bene, vi consegneremo le armi.” 

“Ti sei bevuta il cervello lucertolina?” Chiese Lory ad alta voce, mentre Lilith rimase ad occhi spalancati. 

Reyna si voltò verso l’assassina e bisbigliò in modo che solo Lory potesse sentirla: “Lory siamo qui per parlare con il Re, non voglio che la missione di Pinguino si trasformi un totale fallimento. Consegnamo le armi e basta.”

Lory guardò la Dracomante, non si aspettava un carisma del genere. Sapeva che I Dracomanti erano figure quasi leggendarie, che grazie a loro il mondo aveva visto, anche se per un breve periodo, la pace. 

Lory fece un piccolo sorriso e rispose a Reyna: “Sai, assomigli tanto al maghetto quando fai così.”

Reyna la squadrò ma vide Lory che si sganciava la sua cinta con le sue armi con malcontento (tranne quattro coltelli da lancio che  aveva lungo I fianchi sotto la sua veste) e così fece sia Lilith che Reyna. I due soldati presero le loro armi, quasi mortificati: “Quando l’incontro sarà finito ve le restituiremo.”

Le due guardie uscirono dalla stanza, chiudendo la porta dietro di loro lasciando le tre ragazze da sole nella stanza circolare. 

“Lory non è possibile che tu non capisca che siamo qui per parlare e non per uccidere.” Intervenne Reyna aprendo il discorso.

Lory si voltò verso la Dracomante con una risata a presa di giro: “Sei tu che non capisci! Siamo disarmate in un castello con un esercito di soldati reali. Inoltre ho notato dei soldati con un tipo di veste diversa che ci scrutavano e parlavano a bassa voce tra di loro. La cosa non mi piace Reyna!” Concluse Lory, con il tempo aveva imparato che i suoi coltelli erano i suoi migliori amici, non c’era da sorprendersi che avesse difficoltà a lasciarli in mano di altri.

Reyna rimase a fissarla, poteva capirla che un posto del genere non era per un assassina, chissà quanti soldati o familiari avrà ucciso per soddisfare il suo clan ma la cosa che per lei era di vitale importanza, era che Lory ha notato dei soldati diversi. Lei non se n’è accorta.

“Non abbiamo solo le lame per difenderci.” disse la Dracomante e altra risata di Lory.

“Reyna, tu hai dei poteri e puoi volare. Noi siamo agili ma non sputiamo sbuffi d’aria bollenti e non abbiamo ali per volare.” Intervenne Lilith che per la prima volta sembrava preoccupata per la situazione che si era creata. 

“Dovete stare serene, va bene? Vi proteggo io.” rispose Reyna a Lilith e Lory, vedendo un po’ di panico nelle sue due compagne, soprattutto alla prima. 

“Ci proteggerai contro cento soldati lucertolina? Contro Mille? Contro diecimila?….” Disse Lory a dentri stretti alla Dracomante.

“Siamo in una trappola. Spero che l’incontro con il Re vada bene come tu speri, Reyna, altrimenti non ne usciamo più di qui...” concluse l'assassina avvicinandosi alla sedia per mettersi a sedere.

Reyna era annichilita, ora sapeva cosa provava Tyranus quando prendeva le decisioni e ora lei era nella sua stessa posizione. Aveva preso la decisione di consegnare le armi di tutti e si era presa la responsabilità di riportare sane e salve le sue compagne. La Leadership non era una cosa strana per un Dracomante, ma per lei lo era. 

 

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Rifugio di Pinguino.

 

Pinguino stava seduto dietro alla sua scrivania a leggere delle carte, con una tale confusione sopra quel tavolo nessuno ci poteva capire qualcosa. Drako si stava allenando nel combattimento con una doppia spada lunga contro dei manichini. Il gigante avrà anche poco cervello, ma nel combattimento corpo a corpo, pochissimi guerrieri erano oltre il suo livello. Lacer era nella sala da pranzo con molti ingredienti e un libro di pozioni.

“Lacer mi puoi dire cosa stai preparando?” Chiese Tyranus, che stava leggendo un libro di incantesimi di Elettromanzia concentrandosi su come scatenare dei fulmini e non semplici scariche elettriche e per evocare armi dal fulmine. 

“Sei impaziente, Necromante. Sto preparando pozioni fumogene.” Rispose Lacer a tono duro. 

Tyranus lo squadrò e non disse niente, continuò la sua lettura ma all’improvviso pensò che sarebbe stato carino fare uno scherzetto al suo amico Sauriale ma ben presto seppellì questa idea, un disastro in questo momento non sarebbe da persona saggia.

“Devi stare sereno Lord Tyranus, appena riceviamo l’ordine di Pinguino andremo a salvare le tue amiche… o meglio due amiche e una che ti fa sempre il culo a parole.” Terminata questa frase Lacer iniziò a ridere.

Tyranus non sopportò questo affronto e colpì il Sauriale con una piccola scarica elettrica. Il dolore era lieve ma fece volare dalle mani la pozione che si sfracellò per terra. Dal nulla una piccolissima esplosione, il quale rumore era minimo, e una colonna di fumo denso e nero si alzò invadendo la sala da pranzo e le altre stanze.

“Per gli Dei, ma sei pazzo Tyranus?” Imprecò Lacer, iniziando a tossire. 

“Couff couff… che cosa.. Couff Couff.. sta bruciando in.. couff couff… cucina?” Urlò Drako che era entrato per vedere cosa stava succedendo. Il suo pensiero era per Il cibo di Pinguino.

“Ma per tutti gli Arcangeli….couff couff.. cosa sta succedendo?” pure Pinguino stava imprecando. 

“Lacer ma… couff couff… cosa combini?” Chiese il Necromante, sapendo che aveva fatto un guaio.

“IO?” Urlò il Sauriale. 

A quel punto una forte voce disse una formula magica e in quel momento il fumo sembrava risucchiato in un punto da un tipo di vortice. Ben presto I tre videro che il vortice era causato da Pinguino che teneva in mano una boccetta. Tutto il fumo era entrato dentro all’ampolla che richiuse molto velocemente. 

“Dovrei chiedere chi è stato a fare questo pasticcio dico bene?” Pinguino era serio squadrando sia Lacer che Tyranus.

Il futuro di queste terre è in mano a loro? Andiamo bene.” pensò Pinguino che sentì il Sauriale e il Necromante ancora bisticciare come due ragazzini raccontano scuse assurde.

“Non mi interessa di chi è colpa. Vi interesserà sapere che le ragazze sono nel castello del Re e che a breve saranno in pericolo.”concluse l’uomo che ospitava il gruppo.

A quelle parole sia Tyranus che Lacer smisero di litigare. 

“Andate a prepararvi, e spero che tu,Lacer, abbia fatto abbastanza pozioni fumogene.”

Lacer rimase in silenzio, ne aveva preparate solo due, oltre a quella distrutta. Vedendo lo sguardo di Lacer, Pinguino si strofinò gli occhi con il pollice e indice della mano sinistra e alla fine disse: “Verrò con voi, ci faremo bastare quelle pozioni. Ora andate a prepararvi. Partiamo tra quindici minuti.”

I tre, come bravi soldatini, scattarono verso le loro stanze per prendere pozioni curative, armi di riserva e una piccola sorpresa che aveva preparato Pinguino per loro. 

 

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Castello di Topple, sede principale delle Guardie Reali del Re.

 

Passarono diversi minuti e le tre ragazze stavano aspettando il Re sedute sulle sedie che circondavano il tavolo. Reyna stava rimuginando su quello che aveva detto Lory poco prima, se era una trappola o il Re era corrotto dal male, quel castello era la loro prigione se non la loro tomba. Lilith come al solito aveva lo sguardo perso nel vuoto, la sua mente vagava in mondi inesplorati, chissà cosa immaginava, magari coniglietti rosa che saltellavano in un vasto prato con caramelle e alberi di zucchero filato. La più seria di tutte ma che teneva una concentrazione assoluta era Lory, lei si era trovata più volte in situazioni di svantaggio, ma mai come questa, riusciva a gestirle e poi aveva quattro assi nella manica. I suoi quattro coltelli celati nel cosciale che rimanevano nascosti grazie alla sua veste. Erano solo quattro coltelli, ma nelle mani di un assassino, quattro coltelli potevano essere armi letali e poteva abbattere decine e decine di nemici. 

Un rumore distolse le tre compagne dai loro pensieri, la porta di fronte a quella dove erano entrate si aprì e entrarono quindici soldati in armatura nera, come quelli che stavano osservando Lory all’entrata del castello. 

Avere ragione alle volte è frustrante....” pensò Lory alla vista delle guardie in armatura nera. 

Dopo entrò un altro soldato con la stessa armatura ma con un mantello bianco con decorazioni d’oro con un elmo che lasciavano in vista gli occhi e la bocca. Alla sua sinistra un ragazzino con una veste elegante con un lungo mantello rosso. Questo ragazzo avrà avuto appena sedici anni, moro con I capelli che gli arrivavano oltre le spalle. Occhi scuri sembravano impauriti, ma per cosa? Esile, statura media. In testa portava una corona e al fianco una spada corta, tutte e due erano adornate con gemme e diamanti. Quel Ragazzino era il Re. 

Le tre ragazze si alzarono dalla sedia in segno di saluto con un piccolo inchino. 

“Benvenute mie Dame, ehm… posso..” iniziò il Re, un po’ goffamente ma venne interrotto dalla guardia alla sua destra: “Mio Sovrano, forse è meglio che parli io con queste donzelle.”.

Il Re si voltò verso la guardia a bocca aperta ma dopo poco annuì e fece pure un passo indietro.

Cosa diavolo sto vedendo?” Pensò Reyna ma lo stesso pensiero era anche di Lilith e Lory. 

“Sono il Capitano Pattion, Primo soldato del Re e suo consigliere oltre al capo della sicurezza di Sua Maestà.” disse il capitano guardando le tre ragazze. 

“Salve Capitano, veniamo ad informarvi di grandi pericoli all’interno del Regno di Gulfingard.” Disse Reyna che prese la medesima lettera, fece per passarla ma dei soldati le puntarono subito le lance contro. La Dracomante non si aspettava una reazione così prevenuta nei suoi confronti e alzò subito le mani. 

“Ehy, abbassate quelle armi, altrimenti ve le metto in un posto non tanto piacevole.” Intervenne Lory con aggressività facendo un passo verso I soldati, ma venne trattenuta da Lilith.

“Per favore soldati, abbassate le armi.” Intervenne il Re. 

Per qualche istante tutti rimasero immobili. Il Capitano Pattion fece un cenno con la mano e si soldati abbassarono le lance. “Vi prego di perdonare I miei uomini, sono così attaccati alla sicurezza di Vostra Maestà che al primo movimento scattano per difenderlo.” 

“Posso capirlo Capitano ma volevo portarvi questa lettera.” Rispose Reyna ancora un po’ scioccata dalla reazione dei soldati. 

Il Capitano fece un cenno ad un soldato e quest’ultimo si avvicinò a Reyna per farsi consegnare la lettera, cosa che fece subito. 

Il soldato portò la lettera, il Re fece per prenderla ma fu bloccato dalla mano del Capitano che la prese e iniziò a leggerla. 

“Ma chi è il Re dei due?” bisbigliò Lilith all’orecchio di Lory. 

“Il bambino con la corona in testa ma credo che sia solo per figura”. Bisbigliò in risposta Lory che aveva capito che quel Ragazzo, figlio del Re defunto pochi mesi prima, era solo per figura, le decisioni le prendeva il Capitano e questo a Lory non le piaceva per niente. 

Finita di leggere, il capitano appoggiò la lettera sul tavolo: “Pinguino… Ho sentito parlare di quest'uomo, ma non ho mai avuto il piacere di conoscerlo.”

Reyna vide un ghigno sulla faccia del Capitano che non le piacque, iniziò a pensare che forse Lory aveva ragione sul fatto di non consegnare le armi. 

“Mie Fanciulle, per favore, raccontatemi I fatti che vi hanno condotto fino al Nostro castello.” chiese il Capitano con molta calma e gentilezza.

Reyna raccontò dell’attentato dei Diavoli con le catene alle Rovine e della battaglia alla Linea di fuoco e della Termagante. Ogni piccolo dettaglio era spiegato benissimo dalla Dracomante, l’unica cosa che aveva omesso era la posizione del rifugio di Pinguino. 

Finito il racconto il Capitano annuì: “Mie signore… io e il Re vi ringraziamo per il Vostro grande intervento…” 

Le tre ragazze lo squadrarono e sembrava più divertito che preoccupato. 

“… Bene. Soldati… ARRESTATELE!” Ordinò il Capitano e tutte le guardie puntarono le lance verso le tre ragazze prendendole di sorpresa.
“Tck...e dai che si ricomincia...” mormorò l’assassina.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 – Il Capitano Folle ***


La situazione era molto complicata, circondate da quindici guardie armate, e non guardie normali ma bensì coloro che difendono la vita del loro Sovrano e le tre ragazze con nemmeno un arma (tranne Lory che dimostrando fiuto del pericolo e furbizia, rispetto alle sue due compagne, teneva nascosti quattro coltelli nel cosciale sotto la veste).

“Per quale motivo ci arrestate Capitano? Non abbiamo fatto niente.” Urlò Lilith quasi sconvolta per la situazione che si stava creando. 

Il Capitano Pattion stava ridendo di gusto a quella domanda: “Avete ficcato il naso in affari che non Vi riguardano.”

“Affari? Siete in combutta con quei demoni?” Chiese Lory che era pronta a fare la sua mossa, aspettava solo che una guardia si avvicinasse per entrare in azione. 

“La scelta è Vivere con questi demoni e conquistare terre insieme ai loro alleati o morire come topi. Ho scelto la prima.” Rispose il Capitano

Ho scelto? Non decide il Re?” pensò Lory dopo aver udito quelle parole da parte del Capitano.

“Capitano Pattion, non può arrestare queste Signore. E poi il Regno di Gulfingard lotta per la pace e Libertà, non si unirà mai a questi mostri.” Intervenne il Re con una voce con un po’ di autorità e sicurezza.

Il Capitano si voltò verso il Re con un ghigno quasi malvagio che fece sbiancare il Re: “Non avete capito Altezza? Voi. Non contate… NIENTE!” Rispose il Capitano al Re urlano l’ultima parola.

“Le Termaganti sono venute da noi per un'alleanza e il Vostro stupido Padre aveva rifiutato, condannandoci a morte certa.” Le parole del Capitano erano taglienti come la lama di una spada, il Re aveva quasi le lacrime agli occhi. 

Reyna percepì un’altra cosa nelle parole del capitano “Le Termaganti? Sono più di una?

“Io sono al Capo della sicurezza del Re, ma ho dovuto prendere delle decisioni al posto suo. Ho creato il mio  battaglione di Mercenari, Ho parlato di Nuovo con le Termaganti e per salvare il mio Popolo ho dovuto eliminare, a malincuore, l’ostacolo…..”

Tutti avevano capito cosa era successo, non c’era bisogno di altre parole. Pure il Re aveva capito cosa era successo a suo Padre. Le lacrime iniziarono a rigargli il viso. 

“Ho avvelenato Il Pasto del Re e fatto sparire le prove. Sapevamo benissimo che il giovane Principe sarebbe diventato Re ma era all’oscuro di tutto, un debole è molto più facile da persuadere e quando la scacchiera era pronta, doveva decidere se condannare Gulfingard e tutto il suo popolo a morte certa o allearsi per un potere superiore.” Il Capitano iniziò a ridere, una risata folle. Era completamente impazzito, la sua brama di potere e di paura per la sua vita lo avevano spinto alla pazzia. Un omicidio, aveva ucciso il Re per questa alleanza e per la sua brama di potere.

“Sei un bastardo Pattion! Guardie Arrestatelo!” Urlò il Re in preda ad una crisi di pianto e rabbia. 

Le tre ragazze stavano guardando le Guardie ma loro non ascoltarono le parole del loro Sovrano, non avevano mosso un muscolo a quelle parole. E un'altra risata scattò dal Capitano Folle. 

“Stupido ragazzino, credi che questi uomini ti daranno ascolto perché porti una corona? Loro sono I miei uomini, il battaglione della Difesa e obbediscono solo a ME!” Urlò il Capitano. 

“E’ un pazzo Capitano!” Urlò Reyna, che si era scongelata a quelle risate di pura follia. 

“Le Termaganti non condividono il potere. Una volta raggiunto il loro scopo, faranno fuori I loro alleati.” Continuò la Dracomante. 

“Non voglio sentire un altra parola di queste tre pezzenti. Guardie portatele nelle segrete!” Urlò il capitano.

Il momento è arrivato!” pensò Lory pronta ad agire, anche se probabilmente sarebbe Morta ma di certo non si sarebbe mai arresa ad un pazzo del genere. 

“Non può farlo Pattion!” Il Re strattonò il Capitano che come reazione, diede un sonoro schiaffo al giovane Sovrano che perse l’equilibrio cadendo a terra. 

Intanto una guardia del Capitano appoggiò la mano sulla spalla di Lory: “ORA!

Con la velocità di un fulmine, Lory estrasse due coltelli dai suoi cosciali e lacerò la gola della guardia che aveva osato metterle le mani addosso. Reyna e Lilith erano sorprese dall’astuzia e dalla velocità dell’assassina, dovevano immaginare che Lory preferiva morire che essere rinchiusa in una prigione. 

Pure Pattion e le altre guardie erano sorprese dalle abilità dell’ Elfo Oscuro. 

“AVEVO ORDINATO A QUEI BRUTTI IDIOTI DI TOGLIERE LE ARMI!” Sbraitò il Capitano, il quale oramai aveva perso ogni controllo di se stesso.

Lory scagliò I due coltelli, colpendo in piena gola I due soldati vicino a Reyna e Lilith.

“Non state li impalate, razza di stolte. Prendete le armi e vendete cara la pelle!” Urlò Lory. 

Caspita!” pensò Reyna e entrambe le ragazze presero le lance e la spada dei soldati caduti. 

Lory prese la spada del primo soldato caduto e con la mano sinistra impugnò un altro coltello. 

Reyna ingaggiò uno scontro con due soldati vicino a lei mentre Lilith, non avendo esperienza di combattimento corpo a corpo, prese una lancia e la scagliò verso Pattion. Un soldato mise il suo corpo in difesa del capitano, venne trafitto dalla lancia come uno spiedo e cadde a terra senza vita. 

“Brutta Puttana! Fermatele! le voglio vive!” Urlò il Capitano, che come sfogo diede un calcio in faccia al Re che perse I sensi. 

Le tre ragazze riuscirono a difendersi, Lory riuscì ad abbattere un altra guardia, Reyna non riusciva a combattere contro più avversari, così prese il volo ed emise il suo Soffio del drago, tra i due  soldati, solo uno fu in grado di mettersi in salvo, l’altro venne ustionato a morte e la sua armatura si sciolse come ghiaccio al sole. Lilith invece fu disarmata subito da un soldato che era addestrato molto meglio della ragazza, fu colpita violentemente alla nuca e cadde a terra stordita. 

Lory scagliò il suo coltello verso la guardia che aveva messo la ragazzina fuori gioco colpendolo all’occhio destro. Un urlo pauroso squarciò il fracasso della battaglia e Lory lo terminò con il suo ultimo coltello che si conficcò nella giugulare. Reyna stava schivando le lance ma nulla poteva fare con una rete.

Da dove l’hanno tirata fuori?” pensò la Dracomante che precipitò a terra e tutti I soldati la calpestarono come se fosse un tappeto. 

Era rimasta solo Lory che vedendo come calpestavano Reyna pensò: “Meno male ci proteggevi Lucertolina! Diamine...devo sempre fare tutto io...

Diversi soldati si avvicinarono a Lory che si scagliarono contro di lei. 

Ella si difese con le unghie e con i denti e con un gran fendente riuscì a mozzare la testa di uno dei tre soldati. Le altre guardi però riuscirono a disarmarla e bloccarla al muro. Cercò di dibattersi con le gambe ma un soldato la colpì allo stomaco con un violentissimo pugno. Lory sentì l’aria uscire fuori dai polmoni dopo un colpo del genere, I soldati la lasciarono cadere a terra. La maschera di Lory si era spostata e ora aveva una brutta visuale, oltre alla fatica a respirare. Senti I passi di un soldato che si avvicinava e non le ci volle molto a capire che era il Capitano Pattion.

“Alzatela!” Ordinò il Capitano. Un paio di mani l’afferrarono sotto le braccia e la alzarono di peso. 

“Mettete giù le mani brutti bastardi!” Disse Lory con un filo di voce, era ancora dolorante per il colpo di prima.

Il Capitano rise di gusto: “Com’è focosa questa signora! Mi Piace!” 

Pattion si avvicinò, le afferrò il viso e le si avvicinò al collo. Con disgusto Lory sentì la sua lingua passare sulla propria pelle e come reazione diede un calcio alle parti basse del Capitano che si piegò In due dal dolore. Intanto un altro soldato aveva colpito con un altro pugno l’addome della ragazza ma non la lasciarono andare perchè il soldato non aveva ancora finito e scagliò un altro pugno questa volta in faccia e la mascherà si spostò del tutto, non vedeva più niente. 

“Brutta sgualdrina!” Disse il capitano, che si rialzò tenendosi le parti basse. 

“Questa notte, mi divertirò con te. Hai capito?” Disse il capitano a denti stretti e colpì con uno schiaffo Lory, la maschera le volò via dal volto, scoprendo il suo bel viso segnato dalla cicatrice. Un rigo di sangue usciva dalla sua bocca. Gli occhi chiusi dal dolore dei colpi. Ma per lei non era una novità esser trattenuta e torturata. 

All’improvviso si aprì una porta ed entrarono tre soldati vestiti con armature Nere. Il Capitano vide I primi due e urlò: “Ehy voi, dove diavolo era-” si ammutolì vedendo il terzo che era Enorme. L’armatura era infatti messa a pezzi e il capitano non ricordava di aver arruolato un soldato così grosso.

“Tu chi sei soldato?” Chiese il Capitano ma venne interrotto da un altro soldato che arrivò correndo.

“Scusate il ritard-!.” il soldato, correndo, aveva sbattuto all’angolo della porta come se quell’angolo non ci fosse stato. Ruzzolò a terra perdendo l’elmo e il Capitano notò che questo soldato aveva una coda da lucertola e guardandolo attentamente notò che era un sauriale. 

“ Ma che diavolo….” Urlò il capitano.

Lory riconobbe il Sauriale e quindi arrivò alla conclusione di chi potevano essere gli altri, fece un piccolo sospiro di sollievo. 

“Ottimo, addio alla missione in incognito!” Disse uno dei due soldati che ebbe come risposta dall’energumeno un bel rutto che sembrava un tuono. 

Il sauriale lanciò da terra una boccetta ma colpì in pieno la testa di un soldato che teneva Lory, la boccetta cadde sul piede di quest’ultima senza spaccarsi. 

“Accidenti alla miopia!” Urlò Lacer. 

“All’attacco!” Urlò l’altro soldato dopo un sospiro, era Pinguino. 

Draco sguainò le due spade, e per farlo, uno spallaccio saltò via troppo piccolo per lui, si scagliò contro I tre soldati che avevano catturato Reyna e li uccise tutti in pochi secondi, amputando arti e mozzando teste.

Pinguino si scagliò volando contro il soldato che puntava la lancia contro Lilith. 

“Fai un altro passo e lei è morta!” Minacciò il soldato. Pinguino lo guardò e con calma disse: “Non lo metto in dubbio soldato… ma c’è un problema….” 

Il soldato lo guardò confuso. Pinguino fece un piccolo movimento con la mano e il soldato si sollevò da terra.

“… il problema è che hai incrociato la mia strada.” Terminò pinguino, che con un altro movimento della mano scagliò con violenza il soldato dall’altra parte della stanza, impattando violentemente il muro con la testa. Il punto dell’impatto ora era colorato di rosso sangue con un po’ di materia grigia. 

Tyranus scagliò una scarica elettrica verso I soldati che tenevano Lory, ma non riuscì a centrarli.

“Bella mira… maghetto…” Disse Lory con un piccolo sorriso, mentre si era accasciata per terra, non aveva più molte forze.

“E’ questo stupido elmo!” Rispose urlando Tyranus, togliendosi l’elmo. “...Non ci vedo!” e lo scagliò contro uno dei soldati centrandolo in testa. Il soldato venne stordito dal colpo e Tyranus fu in grado ora di prendere la mira e concentrarsi molto di più e al posto di una scarica elettrica dalla mano destra un potente fulmine colpì un soldato folgorandolo. Il corpo cadde per terra fumante. 

Wow! Questo deve far male! ” Pensò Lory, un po’ sorpresa e colpita dalla  nuova potente magia del Necromante. 

“Ti ammazzo stregone!” Urlò un altro soldato che si scagliò contro il Necromante, ma egli fu più rapido che, con un gesto con la mano sinistra, lacerò il collo del soldato che cadde a terra, morendo dissanguato in pochi istanti

NECROMANTE!” Il capitano Capì subito che tipo di magia era e vide anche l’ultimo dei suoi soldati cadere per mano del Sauriale, trafitto dalla spada di Lacer.

Bene le pozioni fumogene sono state totalmente inutili!” pensò il Sauriale, ma non era così. Nella confusione il Capitano folle prese la boccetta che era rimbalzata sul piede di Lory. Sapeva cos’era. 

Entrarono dei soldati in armatura argentata questa volta e uno di loro vide lo scempio.

“Che cosa sta succedendo ?” Urlò la guardia che era intervenuta.

“Si sono infiltrati per uccidere il Re. Arrestateli e giustiziateli in Piazza!” ordinò Pattion.

“MENZOGNE!” Urlò qualcuno dietro di lui, era il Re.

“Soldati, arrestate il Capitano Pattion! Ha tradito e ucciso il Re per brama di potere alleandosi senza chiedere consiglio con le Termaganti e al loro esercito di Mostri!”.

“Brutto bastardo!” Urlò Pattion, vedendo avanzare molti soldati verso di lui, saltò sul tavolo ridendo.

“Voi non sapete cosa avete scatenato! Voi avete condannato questo regno a Morte e alla sofferenza!” continuò il Capitano. 

“Si arrenda Capitano!” Urlò un'altra guardia. I soldati fedeli al Re circondarono il tavolo tagliando la ritirata di Pattion, ma c’era sempre una via di Fuga. 

“Ci rivedremo, e tu bambolina...” Rivolse il suo sguardo verso Lory. “… aspetterò con ansia il nostro piccolo momento!” concluse Pattion, il Capitano Folle, che con un gesto spacco la boccetta sul tavolo e una grande nuvola di fumo nero invase tutta la stanza.

Di nuovo!” pensò Lacer. Tutti iniziarono a tossire, Tyranus però vide una luce bluastra al centro del tavolo per pochi istanti e poi scomparve. 

Ancora una volta fu Pinguino, che con una formula magica, spazzò via il fumo.

“Mai più pozioni fumogene!”disse Pinguino. 

Al centro del tavolo non c’era più l’ex Capitano Pattion, era scomparso nel nulla.

“Per tutte le birre! Dove cavolo è andato?” Disse Drako che stava aiutando Reyna a mettersi in equilibrio. 

Lacer si avvicinò al tavolo e vide una pergamena con una strana runa, ma la riconobbe.

“Uhm.. quel figlio di una vacca è astuto. Ha aperto un portale. E’ scappato.” concluse il Sauriale.

Pinguino stava aiutando Lilith che si stava massaggiando la testa, Mentre Tyranus vide la maschera di Lory per terra, la raccolse, si avvicinò all’assassina per consegnarla. 

Lory vide che il maghetto li stava porgendo la maschera ma lui stava distogliendo lo sguardo.

“Tieni, non voglio vedere il tuo volto senza la tua volontà...” Disse Tyranus.

Accidenti a te Maghetto!” pensò Lory che prese la maschera con un gesto repentino e se la mise con fretta. Vide sempra la mano tesa del mago e questa volta lo sguardo verso di lei. 

“Dammi la mano, ti aiuto ad alzarti.” continuò il mago.

Lory fece una piccola risata, sentì un dolore allo stomaco, dove I soldati l’avevano colpita: “Tck….Non ho bisogno del tuo aiuto maghetto...”

L’assassina provò ad alzarsi ma una fitta di dolore pauroso le si propagò in tutto il corpo non riuscì a muoversi, era esausta.

La mano di Tyranus sempre tesa: “So che non hai bisogno di me, ma in questo caso hai bisogno di un aiuto.” Concluse il Necromante. Lory doveva scegliere se fare l’orgogliosa e aspettare qualche minuto, che poteva esser ore, e rimanere per terra o accettare quella mano da parte di uno che, sempre convinta, ha uno scopo tutto suo e che un giorno l’avrebbe, forse, portata alla morte. 

Ma ora era troppo stanca e dolorante per fare l’orgogliosa e, maledicendo se stessa, accettò la mano di Tyranus. 

Il Necromante l’aiutò a mettersi in piedi e trovare il giusto equilibrio. Una volta trovato, lei spintonò via l’uomo che non disse nulla: “Non aspettarti che riaccada, maghetto…” soffiò l’assassina per poi allontanarsi da lui.

La stanza era un mattatoio, chi faceva le pulizie del castello aveva il suo bel da fare. 

 

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Covo della Termagante, Linea di Fuoco.

 

Il portale comparve, con la sua luce bluastra, proprio vicino alla Termagante e ai suoi demoni con le Catene che le facevano da guardia. Dal portale uscì il Capitano Pattion, che dall’effetto di vuoto del portale, Vomitò praticamente tutto quello che aveva mangiato a colazione. 

“Capitano Pattion…” iniziò la Termagante: “… Vedo che avete usato il portale. Immagino che ci sono stati dei problemi.” Terminò il demone.

Pattion stava ansimando: “Si Mia Signora…”. Pattion raccontò tutto alla Termagante. La furia del demone stava crescendo, un ira che nemmeno lei sapeva di provare.

“Quei maledetti ficcanaso!” Urlò il demone. 

“Capitano, ha altri Mercenari all’interno del castello?” chiese la Termagante.

“Certamente mia Signora! Sono numerosi e ben celati. Aspettano un mio ordine per agire.” Disse Pattion con gusto.

“Attenderanno. Venite, andiamo a trovare I Nostri migliori alleati.” disse la termagante, mentre un sorriso rabbioso le si formò in viso “Andiamo a trovare I Necromanti!”

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 – Discussioni ***


Erano passate delle ore dalla battaglia nella sala circolare contro Il Capitano Pattion e i suoi mercenari, la sala era ridotto ad un mattatoio; corpi, arti, teste e sangue sparsi ovunque. Alcuni soldati fedeli al Re si erano presi il compito di ripulire tutto quel macello, mentre le tre ragazze e il Re erano stati portati al primo piano del castello per essere medicati. 

Reyna era uscita dopo poco dall’infermeria e si era diretta alla Torre Nord per meditare sulle sue scelte che aveva portato a tutto questo. Lilith invece era ancora sdraiata su un letto da campo, aveva forti giramenti di testa e perdeva facilmente l’equilibrio. Il medico per precauzione l’aveva consigliato di passare la notte in osservazione, visto che i colpi alla nuca non portavano mai nulla di buono. Lory invece, era seduta per farsi medicare il viso, che aveva riportato una ferita al labbro causata dal colpo inferto dal capitano, aveva anche una vistosa fasciatura all’addome. C’era voluto più del dovuto con lei, in quanto non voleva né farsi medicare né farsi visitare, alla fine convinta da tutti accettò l’ennesimo aiuto. 

Fuori dall’infermeria c’era Lacer che monitorava la situazione, pronto ad intervenire in qualsiasi momento.

“Lacer…” Il sauriale si voltò e vide Tyranus avvicinarsi, si era tolto l’armatura e messo le sue classiche vesti nere da Necromante, mentre il Sauriale indossava ancora alcune parti di quella scomodissima armatura. “Uhm… non ho pensato a cambiarmi.” 

“com’è la situazione?...” domandò il Necromante con un accenno di preoccupazione.

Lacer prese dalla sua borsa una pipa, ci mise del tabacco o qualche altro tipo di erba, l’accese grazie ad una candela che era vicino a dove era posizionato e iniziò a fumare: “Il Re è stato medicato ed è nel suo studio con alcuni dei suoi consiglieri. Lory è sotto medicazione, non puoi immaginare quanto c’è voluto per convincerla. Lilith è in osservazione, ha preso un bel colpo alla nuca e non riesce a stare in piedi…”.

Lacer vide il volto del Necromante diventare cupo: “… Stai sereno, niente di grave. Ho preparato una pozione per farla rilassare e passare la notte senza problemi. Domani sarà come nuova.” Lacer si interruppe per fumare la sua pipa.

“Reyna? Come sta?” chiese sempre preoccupato Tyranus.

“Reyna è quella che ha riportato meno danni di tutte. Ha solo delle contusioni causato dal pestaggio che ha subito, ma le sue squame l’hanno protetta. E’ andata alla Torre Nord per meditare.” concluse il Sauriale.

Tyranus annuì e si voltò per andare dalla Dracomante: “Tyranus aspetta!” disse il Sauriale, dopo un altro tiro con la pipa: “Non ti stai chiedendo come faceva a sapere Pinguino delle Armature nere?” 

Tyranus si rivoltò verso l’alchimista: “Si e credo che tutto questo sia stata una prova per le ragazze.” 

Lacer fece un piccolo sorriso, mentre continuava a fumare: “Lo credo anche io. Per far capire a loro quanto sia difficile prendere delle decisioni. Una prova di maturità se possiamo chiamarla in questo modo.” Terminò il sauriale, sbattendo ora la pipa al muro per pulirla dal tabacco o qualsiasi tipo di erba aveva messo dentro.

“Hai visto Pinguino?” Chiese Tyranus, dopo aver parlato con Reyna voleva parlare con lui, capiva il motivo di questa prova ma non doveva mettere le vite delle ragazze in pericolo. 

Lacer fece un altro sorriso: “No, ma Lui è dappertutto e da nessuna parte. Sarà lui a trovarti.”

Ok questa frase l’hai letta da qualche libro.” Tyranus sbuffò a quella frase, si voltò per andare da Reyna, voleva parlarle per sentire come stava. 

 

Reyna si faceva accarezzare dalla delicata brezza del vento, erano le prime ore del pomeriggio e la temperatura era calda ma il leggero vento era freddo, da lì a poco quelle temperature calde sarebbero state solo un ricordo. La Dracomante era a seduta a terra con le gambe incrociate, stava meditando, cercava di rilassarsi, pensando a tutte le azioni che aveva fatto quella mattina.

Ho fatto il possibile. Ho fatto quello che doveva essere fatto.” pensò Reyna mentre si concentrava sulla sua meditazione, ma le parole di Lory le tornarono in mente: “Siamo disarmate in un castello con un esercito di soldati reali. Inoltre ho notato dei soldati con un tipo di veste diversa che ci scrutavano e parlavano a bassa voce tra di loro. La cosa non mi piace Reyna!”. Si concentrò ancora di più pensando: “No! Ho fatto tutto quello che doveva esser fatto. Sono in pace con me stessa.

Ci proteggerai contro cento soldati lucertolina? Contro Mille? Contro diecimila? Siamo in una trappola. Spero che l’incontro con il Re vada bene come tu speri, Reyna, altrimenti non ne usciamo più di qui…” ancora le parole dell’assassina rimbombavano nella sua testa e in quel momento lasciò uscire un urlo come sfogo. In quel momento si alzò in piedi e guardò il panorama della città di Topple e di tutte le terre in lontananza.

“Hai ragione Lory. Ho sbagliato tutto!” Disse a denti strette Reyna.

La Dracomante sentì dei passi dietro di lei, si voltò e vide Tyranus avvicinarsi a lei.

“Vuoi meditare anche tu Tyranus? C’è posto per tutti e due.” Disse Reyna abbozzando un sorriso.

Tyranus capì subito che la sua meditazione era fallita, sentiva che era agitata e in conflitto con se stessa.

“Più che una meditazione credo che hai bisogno di sfogarti.” Disse il Necromante. 

“L’hai percepito?” Chiese la Dracomante e Tyranus fece una piccola risata: “No. Ho sentito il tuo urlo. Credo che qualche soldato si è spaventato a morte.” A quelle parole Reyna fece una piccola risata. I due si conoscevano da tanto tempo e Tyranus sapeva come parlare con la Dracomante. Dopo quella piccola risata, Reyna ritornò cupa e seria: “Ho messo tutti in pericolo Tyranus. Ho dato ordini che potevano costare la vita di Lilith e Lory.”

Tyranus si avvicinò alla Dracomante: “Sai perfettamente che non è vero. Hai fatto tutto quello che era necessario per portare la missione al termine.”

Reyna scattò contro il Necromante alzando la voce: “Invece NO! Ho fatto consegnare le loro armi alle guardie. Se non era per Lory a quest’ora eravamo in prigione o morte!”

Tyranus la stava osservando, sapeva che non era arrabbiata con lui, ma era arrabbiata con se stessa. Sapeva benissimo come ci si sentiva, erano gli stessi dubbi che aveva dopo lo scontro con la Termagante di qualche giorno prima, lo stesso conflitto interiore. 

“Ma non è così Reyna. Siete vive…” disse Tyranus con calma ma venne interrotto.

“Siamo vive solo grazie all’intelligenza e alla scaltrezza di Lory, che ha disobbedito ad un mio ordine.” tuonò la Dracomante. I suoi occhi divennero acquosi, non era nello spirito di un Dracomante piangere, ma non erano lacrime di dolore ma di rabbia. 

“Avevo promesso a Lory e a Lilith che l’avrei protette, ma al momento che Pattion si è rivelato per quello che era… sono andata nel panico... Non riuscivo più a ragionare.” concluse la Dracomante rimettendosi a sedere per terra, abbracciandosi le gambe e stringendole al petto. 

Il Necromante fece la stessa cosa, si sedette alla sua sinistra e l’abbracciò con il braccio destro per confortarla.

“Reyna, anche io avrei fatto lo stesso. Chi da un ordine, sa benissimo che ci sono dei rischi che qualcosa può andare storto, ma non puoi dannarti in questo modo. Siete vive. Questo è l’importante.” concluse il Necromante. 

Reyna riprese un po’ di controllo, ma era ancora distrutta per tutto quello che era successo: “Sono come mio padre, Tyranus. Sono una delusione continua, sono una codarda.”

Questa volta fu Tyranus ad alzare la voce: “Ascoltami attentamente Reyna: Tu non sei una delusione, sei l’unica persona di cui mi fido. Tu non sei una codarda. Non sei scappata come tuo padre, abbandonando I suoi compagni PROTETTORI durante una battaglia. Tu sei una vera Dracomante e un giorno riunirai tutti I gruppi della tua specie e proteggerai queste terre come I tuoi antenati.”  

A quelle parole Reyna trovò un po’ di serenità, Tyranus sapeva della storia della sua famiglia, la vergogna e il disonore di suo padre che durante una battaglia abbandonò i suoi compagni a morte certa ma anche lei sapeva tutta la verità di Tyranus..

“Grazie Tyranus.” Disse la Dracomante che ricevette una pacca sulla schiena dal Necromante prima di mettersi in piedi.

“Vado a vedere cosa combina Drako. Se quello si mette a mangiare e a bere birra, credo che metterà alla fame e alla sete tutti I soldati.” Disse il Necromante, mentre si allontanava facendo sorridere la sua compagna Dracomante. 

 

Il Necromante scese molte rampe di scale quando una figura comparve davanti a lui, Pinguino.

“So che volevi parlare con me. Ah ti dico che non è stato Lacer a dirmelo.” Disse Pinguino con un sorriso.

Tyranus si avvicinò all’uomo: “Sapevi di Pattion? Sapevi dei suoi mercenari, dico bene?” 

Era aggressivo, aveva messo in pericolo le sue compagne, non importava quanto Pinguino era potente ma non doveva fare più una cosa del genere.

“Facciamo due passi.” Disse Pinguino e I due si avviarono in un corridoio isolato, non c’era nessuno che poteva ascoltarlo. 

“Credo che conosci già la risposta alle tue domande Lord Tyranus e sai anche il perchè vero?” Chiese Pinguino sempre con un sorriso.

“Le hai messe alla prova per chi da gli ordini.” Rispose il Necromante.

Pinguino storse la bocca: “Si e No.”

Tyranus lo squadrò, cosa c’era dietro a tutto questo?

“Oltre a vedere chi era capace nel dare gli comando, volevo sapere I punti deboli delle tre ragazze in modo da poterci lavorare.” concluse Pinguino.

Tyranus non ci credeva, tutto questo era un esperimento per Pinguino. Ma Reyna, Lilith e Lory non erano bestie da macello.

“E dimmi, Pinguno, a che conclusione sei arrivato dopo questo tuo esperimento?” chiese Tyranus sempre con tono nervoso.

“Lilith è una gran guerriera dalla lunga distanza, ma al combattimento corpo a corpo è una pivella, l’addestrerò personalmente. Diventerà più forte di Drako. Mentre Reyna è insicura, al momento del pericolo si era pietrificata. Dovrà fare esperienza di dare ordini, le assegnerò tante missioni al comando.” Pinguino si fermò.

Tyranus osservò ancora Pinguino, aspettava anche il resoconto su Lory, ma non arrivò e a quel punto fu il Necromante a chiedere: “E Lory?”

Pinguino sorrise: “Lory? Lory ha dimostrato che in situazione critica è un elemento fondamentale. Il coraggio di una leonessa, il giusto occhio per osservare l’ambiente circostante in modo da percepire I pericoli. Ha disubbidito ad un ordine di Reyna, questo è vero, ma l’ha fatto perchè aveva percepito il pericolo.”

Tyranus ascoltò attentamente le parole di Pinguino e non poteva esser più d’accordo con lui. Lory aveva dimostrato il suo valore in battaglia, ma quello che lo preoccupava era la lealtà della ragazza. 

“Forse il suo punto debole è non dare fiducia alla gente.” abbozzò una piccola risata Tyranus ma Pinguino cambiò atteggiamento e divenne serio: “Forse non ti da fiducia perché non sei sincero con lei Lord Tyranus. Questo è il tuo punto debole… la sincerità...”

Quelle parole gelarono il Necromante, che divenne di nuovo serio, non più aggressivo, ma si era messo sulla difensiva: “Cosa vuoi dire, uomo?” 

Pinguino fece una piccola risata: “Hai detto a Lory chi sei veramente? Le hai detto chi è tuo padre? Le hai detto cosa sei per Lilith? Le hai detto cosa ha fatto a Lilith tanti anni fa?” Ogni domanda era un fendente di spada contro uno scudo e all’ultima domanda, Tyranus indietreggiò d'un passo, lo scudo si era incrinato.

“Tu non devi dirle niente!” Tuonò il Necromante.

“Io? Io sarò muto come una tomba. Non devo risolve io i tuoi problemi, sei maturo abbastanza per affrontare i tuoi demoni per conto tuo.” Disse Pinguino con calma, ma sempre serio. 

Tyranus si guardava intorno, ma constatò che quel corridoio era vuoto, forse l’unico del castello dove non brulicavano soldati e anche questo non poteva esser una coincidenza: “Se dico a tutti loro chi sono, metterò tutti in pericolo…” furono le uniche parole che riuscì a tirar fuori il Necromante. 

Pinguino si voltò dicendo: “Reyna sa tutto, lei non è in pericolo?”. A quella affermazione Tyranus rimase a bocca aperta, poteva capire che sapeva in realtà chi era ma non si poteva aspettare Pinguino sapesse che Reyna era informata su tutta la sua storia.

“Nel mondo in cui viviamo saranno sempre in pericolo…”

Tyranus abbassò lo sguardo e chiudendo gli occhi, pensando: “Ha ragione! Cosa devo fare?

“… inoltre, un giorno Vi troverete faccia a faccia con tuo padre, Tyranus.” concluse Pinguino. 

Tyranus alzò lo sguardo su Pinguino e questa volta era terrorizzato: “Cosa vuoi dire?”

“Tuo padre e il tuo Clan si sono uniti alla follia delle Termaganti.” 

Quelle parole non erano più fendenti di spada, erano diventati lance che perforavano i suoi polmoni e il suo cuore. Suo padre era diventato tanto folle da unirsi alle Termaganti? Era diventato un alleato di quelle streghe? Era diventato un Nemico di Gulfingard? Era diventato un suo nemico? 

“Non tutti appoggiano questa decisione però… e per questo lo dovrai affrontare un giorno… Non puoi sfuggire per sempre al tuo destino. A quel punto la verità verrà fuori.” concluse l’uomo che ospitava il gruppo. 

Tyranus era annichilito. Sapeva che se voleva aver la completa fiducia di Lory e di tutto il gruppo doveva esser sincero, ma non voleva mettere in pericolo tutti e soprattutto creare delle fratture interne in un momento tanto difficile. 

Tyranus prese una decisione: “Dirò a Lory chi sono per Lilith, poi un giorno dirò realmente chi sono.”

Pinguino prese a camminare verso l’uscita di quel corridoio.

“Pinguino!” Lo chiamò Tyranus. L’uomo si fermò e si voltò verso il Necromante.

“Voglio che Lilith sia addestrata da Lory. Le caratteristiche di Lilith si avvicinano molto di più a quelle di Lory.”

Pinguino sorrise e annuì: “Siamo d’accordo. Ma a questo punto voglio che tu ti sottoponga al mio addestramento, sia con la spada che con le arti magiche.”

Tyranus annuì e uscì per la prima volta un piccolo sorriso dalla sua bocca. I due uomini uscirono da quel corridoio, Pinguino prese una direzione diversa da quella di Tyranus, il Necromante voleva andare alla locanda per farsi una birra e per vedere se aveva delle informazioni da Borgan, il nano che aveva salvato qualche giorno prima. 

Tyranus scese le scale velocemente e uscì dal castello quasi correndo ma non così velocemente che qualcuno lo stava osservando in lontananza.

 

Finita la medicazione, Lory si era vestita, indossò la sua maschera che come per miracolo non aveva subito gravi danni durante lo scontro e si spostò per uscire dall’infermeria del castello.  Notò Lilith che si era addormentata dopo che aveva bevuto la pozione di Lacer, non sapeva come mai ma con lei stava legando leggermente di più degli altri. La vedeva indifesa, era una bambina in un corpo da adolescente, delle volte sembrava che non si rendesse veramente conto della situazione, arrabbiarsi con lei non le veniva facile, come invece sapeva fare benissimo con il resto del gruppo. Non era una cosa normale per lei, solitamente le persone eccessivamente svampite ed infantili erano le prime ad infastidirla, ma lei le stava simpatica. Stralunata, sempre immersa nei suoi pensieri. Lory rilassò lo sguardo a quella vista sotto la maschera e uscì di gran fretta. Lacer era seduto che dialogava con un soldato di qualche avventura probabilmente ma a lei non interessava, stava cercando la strada per uscire da quel mastodontico castello. Passò davanti ad una sala enorme dove c’era Drako che beveva della birra, con un solo sguardo all’interno della sala notò che sul tavolo c’erano minimo dieci boccali di birra vuoti, ridendo e scherzando con dei soldati che bevevano insieme a lui e ridevano: “Meno male c’è qualcuno che fa festa...

“Ehy Acidona, vieni qui!” Urlò il Barbaro che mentre si alzò fece un gran rutto. I soldati a quel rutto alzarono i boccali e brindarono a Drako.

“Vedete? Questa è la mia donna!” Urlò Drako tra le risate, visibilmente ubriaco

Che cazzo ha detto?” pensò Lory, che stava diventando di nuovo una furia. L’energie le stavano tornando e ad un’affermazione del genere non poteva tirarsi indietro, soprattutto dopo quel momento disgustoso avuto con il comandante pazzo di qualche ora fa.

“Cosa sono io?!” chiese Lory minacciosa, ma Drako era troppo ubriaco e si avvicinò, barcollando all’assassina: “La mia donna! La furia del Sud!” Alzò il boccale e tutti i soldati alzarono il loro boccale tra urla e risate..

La sua donna? La furia del Sud? Ma io lo ammazzo!” Lory era pronta a metterlo a dormire ma un pochino si stava divertendo vedendo Drako totalmente fuori di sé. 

“Se sono la tua donna, perché non ti avvicini di più?” Disse Lory in tono di sfida e tutti i soldati iniziarono a ridacchiare di gusto per la provocazione della ragazza. Drako fece una piccola risata e si avvicinò al Lory, ormai era ad un passo da lei. Lory sentì la puzza del suo fiato di alcool e birra, ma tra poco sarebbe andato a dormire e a far compagnia a Lilith in infermeria. Drako posò la sua mano sulla spalla, come poche ore prima il soldato di Pattion, Lory afferrò il braccio del barbaro, diede una gomitata al petto e un calcio alle parti basse che fece piegare il gigante: “E siamo a due....” pensò l’assassina mentre I soldati erano diventati muti e non gioivano più. Per finire, Lory diede un possente calcio alla nuca a Drako che crollò per terra, addormentato come un bambino. 

“Non sarò mai la donna di un idiota come te...” disse Lory ad alta voce osservando i soldati vicini al tavolo. Lory si avvicinò al tavolo, prese un boccale e lo alzò: “All’idiota per terra e a quelli che bevevano con lui.” Detto questo lanciò il contenuto del boccale in faccia ad un soldato vicino a lei.

Lory uscì dalla sala: “E voi, branco di mentecatti, portatelo in infermeria. Lacer saprà cosa fare.”

Uscì dalla sala massaggiando l’addome. Anche se erano passate delle ore il dolore era sempre vivo. “La prossima volta che dice una cosa del genere giuro che...” Lory fu distratta dai suoi pensieri vedendo una figura vestita di nero che stava correndo e che imboccò una rampa di scale che portava al piano terra. Si affacciò alla finestra che era vicino alla sua posizione e vide questa figura uscire dal castello, che riconobbe, un passo molto veloce: “Dove va il maghetto così di fretta e furia?” pensò Lory con un bisbiglio.

“A farsi una birra alla locanda.” Lory scattò velocemente, prese due coltelli e li posizionò alla gola di Pinguino. 

“Hai subito dei grandi colpi eppure hai sempre la forza di combattere. Sono stupefatto.” Concluse l’uomo.

Maledetto idiota!” pensò Lory che aveva riposto i suoi due coltelli.

“Che cosa vuoi?” chiese duramente l’assassina.

“Niente… hai fatto una domanda e io ti ho risposto.” disse l’uomo che scendeva le scale per il piano terra pure lui.

“Tck...” si limitò con un suono secco e duro mentre scendeva le scale.

Come mai non si fa servire qui?” Lory aveva duemila domande sullo strano comportamento di Tyranus e doveva scoprire cosa aveva in mente o cosa era successo. Decise di seguirlo alla locanda, ma non sapeva se origliare oppure andare proprio dentro e parlarci faccia a faccia. 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 – Parte di una triste verità ***


Tyranus era uscito dal castello velocemente, aveva bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti. La conversazione di Pinguino l’aveva messo sotto pressione. Doveva dire la verità sul suo conto? Doveva dire a tutti chi era e che cos’era per una delle sue compagne? Doveva dire a Lilith cosa aveva fatto sedici anni fa Lory? Come poteva fare una cosa del genere? Nessuno avrebbe avuto più fiducia in lui, aveva mentito a tutti, tutti tranne Reyna. 

Il Necromante si sentì subito osservato una volta uscito dal castello, sapeva di chi si trattava, quello sguardo, che si cela sempre sotto una maschera lo trafiggeva sempre,  forse era l’ennesimo piano di Pinguino? Non lo sapeva, ma sapeva che il suo primo demone lo stava per affrontare. Una parte di verità sarebbe venuta a galla per aver fiducia, forse, della risorsa più letale del gruppo creato da Pinguino… Lory.

Dopo pochi minuti il Necromante arrivò alla Locanda, entrò e si avvicinò al bancone.

“Come posso servirti amico?” chiese il Locandiere.

“Hai mica visto un nano di Nome Borgan? Era con me qualche giorno fa.” chiese Tyranus.

Il locandiere ci pensò su: “Borgan? Ah si il venditore di roba farlocca. Non l’ho più visto da quel giorno. Se lo vedo, lo informerò che lo stai cercando. Oltre a questo come posso servirti?”

Tyranus guardò l’entrata e rispose: “Due pinte di birra. Vado a prendere il mio posto.”

Il Locandiere lo guardò Tyranus mentre metteva sul bancone 15 Corone e rispose: “Ok per il posto. Due pinte?”

“Si una per me e una per la mia amica che mi sta inseguendo.” Concluse Tyranus che si mise a sedere in un tavolo in un angolo buio, si accorse solo dopo pochi attimi che era il solito tavolo di quando aveva conosciuto Lory, Drako e la povera guida che riposava in pace nelle lande dove c’erano le rovine: “Pinguino non ha mai detto a cosa servivano quelle scritte.” stava pensando Tyranus in attesa della sua compagna assassina. 

 

Lory si avvicinò con rapidità, ma essendo un assassina faceva in modo che potesse passare inosservata, anche se con la fasciatura all’addome e il dolore non era facile muoversi tra la gente. Si guardava intorno, per vedere se qualcuno la stava seguendo, ma a situazione era serena. Arrivata alla locanda, si spostò di soppiatto ad una finestra, vide il maghetto che si spostava ad un tavolo in un angolo: “Uhm… il solito dell’altra volta, all’angolo e in penombra…

Lory prese in considerazione di entrare dalla finestra ma in pieno giorno sarebbe stato troppo vistoso, quindi entrò dall’entrata come ogni libero cittadino. 

Vide uno spettacolo assurdo dentro la locanda, gente che rideva e si divertiva, ubriachi che non riuscivano a stare in piedi e altri completamente addormentati sul tavolo con il boccale ancora in mano. La puzza le ricordò il fiato di Drako di poco fa, la sua speranza è che Tyranus non si ubriacasse, non voleva vedere il maghetto fare il cascamorto con lei, sarebbe stato divertente picchiarlo per un motivo valido ma voleva sperare che ciò non accadesse, due che ci provavano con lei in una sola giornata bastavano e avanzavano. 

“Lory...” L’assassina fu strappata dai suoi pensieri quando il Necromante la chiamò agitando la mano.

Lory si avvicinò al tavolo, non voleva fargli sapere che lo stava seguendo, quindi fece finta di niente: “Oh.. maghetto.. anche tu qui?” “Devo imparare a mentire meglio… cazzo sono un'assassina!

Tyranus indicò la sedia con la mano, Lory capì che si doveva sedere.

“Non fare la finta tonta Lory. So benissimo che mi stavi seguendo.” Disse Tyranus con un piccolo sorriso.

Peccato ci ho provato...” pensò Lory che lo squadrava sotto la maschera. 

“Oh, il maghetto fiuta il pericolo, impari in fretta vedo....” disse in tono di scherno, poi notò i due boccali di birra sul tavolo.

“Hai intenzione di bere tanto?” Chiese Lory, che iniziò a preoccuparsi veramente che Tyranus voleva ubriacarsi. 

Il Necromante fece una piccola risata: “No, un boccale a me basta. Il secondo è per te...” 

Tck… secondo lui bevo questa merda?” Lory era confusa da quell’azione del maghetto.

“Non bevo la birra Maghetto. Mai bevuta e mai la berrò. E poi io non bevo e non mangio in compagnia.” Disse ella indicando la maschera che portava. 

“E’ deprimente bere da solo.” Disse il Necromante cercando di convincere Lory, ma più ci provava e più sapeva di sbattere in un muro di pietra. 

“Deprimiti! Io non mi toglierò la maschera davanti a te!” concluse duramente Lory, iniziando a pensare che è stato un errore seguire Tyranus.

“Va bene. Vorrà dire che me le berrò tutte e due io… spero di reggerle.” Disse Tyranus indicando il secondo boccale.

A quelle parole Lory fece una piccola risata: “Mi auguro per te di si, altrimenti c’è il rischio che tu finisca come quell’idiota di Drako.” 

Tyranus la guardò e non capiva cosa voleva dire: “Che cosa ha combinato?”

Lory alzò le spalle e rispose: “Era totalmente ubriaco e ha iniziato a insinuare che ero la sua donna. Ora sta facendo un riposino in infermeria con Lilith. Inoltre uno dei soldati, che rideva a quelle cose assurde, ha fatto il bagno con un po’ di questa schifezza.” concluse Lory indicando la Birra.

Tyranus per poco non si strozzò con la birra a quelle parole e iniziò a ridere di gusto.

La prima volta che lo vedo ridere in questo modo...” pensò Lory, divertita dalla risata, oltre al quasi soffocamento del maghetto. 

“Quindi maghetto… evita di ubriacarti e soprattutto evita di fare il cascamorto con me...” lo avvertì in tono minaccioso. 

Il Necromante alzò le mani sorridendo: “Lungi da me di fare il cascamorto con un assassina.” 

Anche la ragazza stava facendo un piccolo sorriso e pensò che questo era quello che facevano le persone normali, due chiacchiere con un amico, in questo caso un compagno di avventura, con un boccale di birra davanti o un tè, senza pensieri, senza combattere demoni reali e interiori. Un giorno, tra un po’ di anni chissà, magari saranno tutti lì a parlare di questi fatti e si faranno delle grosse risate.

Lory notò che il maghetto aveva cambiato espressione, ed eccoci alla fine del divertimento: “Che hai maghetto? Già ti annoi?” 

Tyranus scosse la testa, era ora di rivelare una parte di una triste verità: “Lory, ti devo parlare seriamente di alcune cose….”

Uhm non mi piace per niente.

“Che genere di COSE?” chiese l’assassina che iniziò a preoccuparsi per il tono di voce che aveva Tyranus.

“Una storia.” Concluse il Necromante.

Lory era confusa, non sapeva di cosa stava parlando ma voleva sapere di più, e fece cenno di continuare

“Un ragazzino, scappò dal suo clan… il clan dei Necromanti. Il capo clan era diventato un folle come il fratello. Tanto folli da uccidere la madre del ragazzino…” 

Lory sbarrò gli occhi, anche se oltre la maschera il suo atteggiamento risultava impassibile come sempre. Poche parole e capì chi era il ragazzino, era Tyranus. Il capo clan e suo fratello avevano ucciso la madre. Una cosa orrenda.

“… scappò per giorni senza cibo né acqua, cercando di far perdere le sue tracce. Ci riuscì ma arrivato alla foresta a Nord fuori da Gulfingard, il ragazzino perse conoscenza, stremato e indebolito.”

Lory lo ascoltava e uno strana sensazione iniziò ad invadere corpo e mente, compassione forse?.

“Come si è salvato il ragazzino?” Chiese Lory con grande curiosità per sapere come si era salvato, ma senza accennare al fatto che ella aveva gia capito chi il ragazzino fosse.

Tyranus bevve un sorso di birra e riprese il racconto: “Una famiglia di Elfi oscuri. Durante una battuta di caccia credo, il maschio lo trovò e portò il ragazzino a casa di loro dove ritrovò le forze. La donna era incinta e di lì a poco avrebbe partorito.”

Lory fece un piccolo sorriso ma la storia continuò: “Il Ragazzino per sdebitarsi, iniziò ad aiutarli nelle faccende domestiche e a cacciare per loro in modo che l’elfo oscuro potesse stare con la sua compagnia in dolce attesa. Ma il ragazzino non si limitò solo a questo. Iniziò a studiare per diventare un curatore, sarebbe stato il primo Necromante curatore nella storia di queste terre… oltre ad essere un elettromante.”

Lory annuì, ma iniziò a chiedersi del perché di questo racconto, cosa c’era che non andava?

“Il ragazzino cambiò nome in…Tyranus.” Disse il Necromante che guardò dritto negli occhi l’assassina

Che cosa?” Lory era scioccata a quell’ultima frase, dopo qualche attimo di stallo riprese compostezza: “Quindi Tyranus non è il tuo vero nome...” 

Tyranus sorrise: “No, ma non posso certo dirti il mio vero nome, altrimenti sarebbe stato inutile nascondermi per così tanto tempo.”

Lory era perplessa, Tyranus era un nome falso ma poteva capire di così tanta segretezza, i Necromanti lo stavano cercando, probabilmente per ucciderlo. 

“Mentre i Necromanti smisero di cercare il ragazzino, credendolo morto… l’Elfa oscura partorì una splendida bambina e i genitori decisero che il Ragazzino doveva essere il padrino della bambina oltre che un fratello maggiore. La bambina venne chiamata Lilith....” 

Lory era ancor più scioccata ma allo stesso tempo confusa: “Quindi...Tu sei il padrino di Lilith?”

Tyranus bevve un altro sorso di birra e annuì: “Si e lei non lo sa.”

Lory non riusciva a capire, come mai non lo sa? In effetti ricordando il primo incontro con loro Tyranus si presentò come un normalissimo estraneo, come mai? 

Tyranus si fece più serio, quasi triste e Lory capì che la parte più complicata della storia stava arrivando.

“Due anni dopo, un maledettissimo giorno… mentre stavo curando delle persone ricevo una lettera da parte della famiglia di Elfi Oscuri con scritto che erano in pericolo, qualcuno voleva ucciderli.”

Lory elaborò queste infomazioni e questa situazione, qualcosa le suonava stranamente familiare. 

Il Necromante bevve un sordo di birra, più lungo rispetto a quelli precedenti, prima di continuare la sua storia: “Il ragazzino ormai quattordicenne, ritornò a casa di fretta e furia. Arrivò alla casa ma poco dopo venne aggredito da una….” Tyranus si bloccò e guardò dritto negli occhi Lory, che per la prima volta sentì di essere trapassata da quello sguardo misto a tristezza e rabbia. “… bambina elfo oscuro. Ma non era una bambina normale.. era un’assassina.”

Oh cristo...Non dirmi che…..” Lory ora capiva perché la situazione non era nuova e capì benissimo chi poteva essere quella bambina, era lei. Elaborò in silenzio che aveva quasi ucciso il Necromante e aveva ucciso i veri genitori di Lilith. 

“Ferì con due pugnali al petto il ragazzino, ma il colpo non fu fatale, ma perse conoscenza. Una volta risvegliato, trovò la coppia di Elfi oscuri trucidata. L’assassina non solo li uccise ma mutilò i cadaveri. Grazie agli Dei lasciò in vita la bambina.”

Lory era sconvolta, nonostante continuasse a mantenere quello stato di freddezza davanti al compagno di viaggio, non solo per il dolore che provava Tyranus ma anche per il dolore che provocava a lei e tutto il dolore che il capo clan le aveva provocato per aver lasciato dei testimoni. 

“Il ragazzino portò la bambina in un campo di cacciatori elfi oscuri per essere addestrata e per sedici anni cercò questa bambina per vendicarsi. Ma un giorno incontrò una Dracomante…”

La lucertolina.” pensò Lory, che sentì lo stomaco rivoltarsi, non sapeva se era per i colpi subiti poche ore prima o per questa storia. 

“… di nome Reyna che gli diede il nome della bambina che aveva attaccato... ma disse anche che lei era solo strumento del vero carnefice… Il capo clan degli assassini. E a quelle parole della Dracomante, il Ragazzino promise che avrebbe dato la caccia al Capoclan…” Tyranus bevve tutta la birra fino all’ultima goccia e appoggiò il boccale di birra sul tavolo: “… e lo avrebbe ucciso per vendicare la sua famiglia di Elfi oscuri.”

Conclusa la storia Lory era spiazzata, non sapeva cosa dire o cosa fare, così, dopo un momento di silenzio, sospirò, quasi impercettibilmente: “Se non vado errato...avevo dieci anni all’epoca...Io ho eseguito un ordine... Ma mi sono fatta prendere dalle emozioni...” disse Lory che abbassò per la prima volta lo sguardo dal maghetto. Sarà stato solo un caso ma improvvisamente sentì il dolore delle frustate che aveva subito per aver lasciato i testimoni e per aver infierito sui cadaveri dopo morti.

“Perchè non mi hai finito Lory? Perchè non hai ucciso la bambina? Cosa avevano fatto i suoi genitori per meritarsi un simile scempio?” Tutte le domande che aveva Tyranus erano venute tutte fuori, anche se una di queste forse lo sapeva.

Prima di rispondere, ci fu un altro momento di silenzio: “Te e Lilith non eravate i miei obiettivi. Tu eri solo un ostacolo, un imprevisto, un fastidioso imprevisto, sei sopravvissuto per questo e immagino anche grazie alle tue doti di curatore. Il mio capo clan non mi ha detto per cosa dovevano essere giustiziati. Ma sicuramente era un torto che quel bastardo aveva subito. Un assassino quando ha un compito non fa domande del perché, ma agisce. Ed è quello che ho fatto ma…” Lory si bloccò.

Tyranus stava notando il dolore che stava provando, anche se aveva la maschera poteva percepirlo, era come un urlo. “… le mie emozioni mi hanno tradita….” per un momento si fermò ma poco dopo, riiniziò a parlare: “Non ho mai conosciuto mio padre, e a dirla tutta non ne ho mai avuto effettivamente uno, non ho avuto un affetto da parte di mia madre, visto che sono nata dal suo cadavere. Impiccata per un omicidio, a detta loro... Sono stata presa da un mercante che passava di lì per caso e venduta per poche corone al Clan degli assassini... ”

Cosa? E’ orribile!” pensò Tyranus. Lory non ha mai avuto un po’ di affetto. E ora poteva capire del perché di quello scempio.

“Stavo aspettando la notte per attaccare la coppia, quando vidi che avevano una bambina. La trattavano con amore e gentilezza. Tutte cose che non avevo mai provato, o visto fare verso di me.” Lory iniziò ad alzare la voce. La rabbia, l’odio e tutte le emozioni di quel momento per qualche secondo riaffiorarono nella sua mente come una doccia fredda.

“Ho solo provato dolore, odio e rabbia in ogni cellula del mio corpo. Dopo ore che vedevo quella scena, tutte quelle emozioni si sono impossessate di me e sono scattata. Ho fatto il mio lavoro… ma l’ho fatto male. Ho sbagliato e credimi maghetto, ho pagato a caro prezzo...” concluse Lory passandosi per un momento la mano sulla spalla. 

Tyranus guardava per terra. Anche lui rimase in silenzio per quella storia. Reyna aveva ragione quando li disse che Lory era solo uno strumento nelle mani di uno psicopatico. Era una vittima che rimaneva in vita solo per uccidere delle persone che erano scomode al suo capo clan.

“Cosa farai ora Tyranus?” Chiese l’assassina, tirando fuori il Necromante dai suoi pensieri.

“Mi ucciderai per quello che ho fatto? Dirai a Lilith quello che ho fatto e lascerai che sia lei ad uccidermi?” Chiese Lory senza paura nella sua voce. “Se devo morire.. morirò. Sarò finalmente libera da tutto.” 

Tyranus scosse la testa: “No. Non farò nessuna di queste cose e non credo che Lilith ti ucciderà, sei entrata nelle sue grazie.” rispose il Necromante.

“Sappi che un giorno, prima o poi, la verità verrà a galla e la dovremo affrontare.” continuò Tyranus.

“E sia.” Disse Lory che accarezzò la sua maschera, per un momento pensò di toglierla. Ma forse non era ancora il momento. 

“Però voglio il nome del tuo Capo clan.” Disse Tyranus a Lory che fece un sorriso.

“Anche se non faccio più parte del clan degli assassini, sai benissimo che non lo farò.” Lory non voleva avere sulla coscienza la morte del Maghetto, visto che il capo clan era molto potente e forte. 

Tyranus rise: “Sappi che ho altri informatori che mi daranno il nome.” 

“Allora saranno responsabili della tua morte maghetto. Il mio capo clan è potente e forte, non hai la più pallida idea di chi ti stai mettendo contro. Ha un esercito di assassini d’elite al suo comando. Se ti metti contro di lui, ti ucciderà e tu non avrai neanche il tempo di rendertene conto.” Disse Lory a denti stretti, passandosi poi la mano sul tatuaggio impresso sul suo petto. Tyranus notò il gesto e si stava chiedendo se era preoccupazione per la sua incolumità oppure stava proteggendo il capo clan.

“Inoltre se lui deve morire... dovrà morire per mano mia. E nessuno potrà impedirmelo. Ho un conto in sospeso con quel dannato figlio di puttana.” Concluse Lory che fece una cosa che nemmeno lei se lo poteva immaginare. Alzò un po’ la maschera, prese il boccale di birra e ne bevve un sorso, solo per sputarlo per terra qualche istante dopo.

“E’ orrenda!” Disse ad alta voce.

Tyranus si mise a ridere: “E’ solo una questione di gusti.”

Gusti schifosi.” pensò Lory, rimettendosi a posto la maschera. 

“Quindi do per scontato che non mi dirai il tuo nome…?” Chiese Lory.

Tyranus prese il boccale di Lory e prese un sorso. “Non oggi Lory, mi spiace.”

Lory alzò le spalle e rispose: “Non importa, qualsiasi nome sia per me sei e rimarrai sempre il Maghetto.” 

I due parlarono di altri argomenti ma per la prima volta stavano comunicando e per il Necromante era un passo in avanti. Dopo aver finito il boccale i due uscirono dalla locanda per ritornare al castello. 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 – Un inatteso alleato ***


Maniero dei Necromanti

 

Il sole era calato, ma nella sala riunioni del maniero dei necromanti le numerose e grandi candele facevano risplendere la sala come se fosse giorno. 

La sala era posizionata al quarto piano del maniero, una stanza molto grande dove potevano entrarci decine e decine di persone. Le mura erano ornate da stendardi con il simbolo dei Necromanti e da librerie, c’erano due finestre chiuse da vetri per far entrare la luce del sole o della luna. Al centro della stanza un enorme tavola rettangolare con molte sedie, l’unica diversa era quella del capo tavola che era un piccolo trono dorato, era il posto disegnato per il capo clan anche se in quel momento era occupato dal Grande Comandante Thrawn. Alla sua destra il posto era vuoto, mentre alla sua sinistra era occupata dal Comandante Constantine, un Elfo Albino, Alto, corporatura media, lunghi capelli biondi, portava una veste simile a tutti i componenti del Clan dei Necromanti, unica differenza, aveva all’altezza delle spalline dei simboli dorati, probabilmente il grado da comandante. Constantine era il comandante in seconda dei Necromanti ed era assegnato ad un corpo d’elite, le spie, un piccolo battaglione di duecento unità. I rapporti tra Thrawn e Constantine erano tesi, il Comandante Elfo pensava che il Grande Comandante si divertiva ad infierire su di lui per i molti fallimenti ai quali doveva riporre rimedio, uno dei tanti era riportare a casa un Necromante che era fuggito sedici anni prima. 

Altri Necromanti erano nella sala, c’era il Necromante Hardyas che parlava con altri Necromanti del suo livello. 

“Thrawn qui sono tutti in netto ritardo. Stiamo attendendo tutti da ore ormai, non è meglio mandare qualcuno in cerca della Termagante?” chiese Constantine impaziente di questa riunione. 

Thrawn incrociò le dita delle mani e rispose con la sua solita calma: “Pazienza, Comandante Constantine. La Termagante arriverà, inoltre stiamo attendendo anche il Comandante Rook.”

Constantine lo guardò sfiduciato e incrociò le braccia. Thrawn lo guardò con la coda dell’occhio e fece un piccolo sorriso, godeva nel vedere la tortura interna a Constantine. Più volte aveva proposto al fratello, capo del clan dei Necromanti, di eliminare Constantine in quando era un buono a nulla, poteva esser sostituito benissimo da qualsiasi pivello, ma egli aveva sempre rifiutato. 

Entrarono altri due Necromanti, una coppia, fratello e sorella, prima di prendere posto al lato sinistro del centro del tavolo, salutarono con un inchino il Grande Comandante che alzò la mano: “Soren, Desy per favore niente inchini. Non sono il Vostro Capo, sono solo un Vostro superiore.”

Constantine improvvisamente uscì dai suoi pensieri e chiese al suo superiore: “Il Nostro Signore Viren sarà presente alla riunione?” 

Thrawn lo guardò storto: “Mio fratello è in missione, reclutare altri Necromanti per la guerra che dovremo affrontare. Un compito che si è assunto personalmente lasciando il comando a me. Quindi, Comandante Constantine, io parlo anche per mio Fratello.” 

Il clan poteva contare su oltre diecimila unità, ma sapevano bene che non erano sufficienti ad accontentare le loro alleate. 

Constantine a quelle parole abbassò lo sguardo e tornò immerso nei suoi pensieri. 

Thrawn vide un altro Necromante entrare, un Sauriale ed era il Comandante Rook, comandante del gruppo d’elite di Assassini Necromanti, erano circa cinquecento unità. Questo gruppo era assegnato per missioni di massima segretezza e lavori rapidi. Rook era proprio un assassino prima di venire cacciato dal Capo clan degli assassini, visto che non rispettava il credo e le regole del Clan. Rook era basso, ma robusto per essere un Sauriale. Portava le solite vesti con i soliti simboli dorati sulle spalline. Il Sauriale si avvicinò a Thrawn: “Grande Comandante Thrawn, Vi informo che la Termagante è qui con il Capitano Pattion.”

Thrawn fece un piccolo sorriso: “Bene! Fai entrare i Nostri ospiti e poi accomodati alla mia destra Comandante Rook”

Rook annuì e con grande velocità uscì dalla stanza, per far entrare i loro illustri ospiti. 

Poco dopo la Termagante e il Capitano entrarono nella stanza, i presenti che erano seduti al tavolo si alzarono in segno di saluto.

“Ben arrivata Termagante. E’ un piacere rivedervi” Esordì il Gran Comandante Thrawn. La Termagante non rispose al gentile saluto del Necromante. Thrawn notò l’uomo accanto al demone: “Presumo che Voi siete il Capitano Pattion, dico bene?”

Il Capitano si avvicinò al Necromante: “Esatto Gran Comandante.”

“Il Capitano Pattion è il Comandante dell’esercito di mercenari che ci aiuteranno nel nostro progetto.” intervenne la Termagante.

Constantine squadrò l’uomo, mentre Thrawn non parve dare tanto peso alle parole della Termagante, ma doveva far vedere il contrario: “Oh notevole. Ditemi Capitano quante unità dispone il vostro esercito?”

Pattion sentì che le parole di Thrawn erano false, capì ben presto che era un manipolatore, doveva stare attento a cosa dire: “Il numero aumenta di giorno in giorno. Ad oggi credo che siano sulle seicento unità.”

Thrawn fece una breve risata. La Termagante lo guardò malissimo e Pattion era offeso: “Che cosa avete da ridere impertinente?”

Constantine si fece avanti: “Tieni quella lingua a freno, come osi rivolgerti così al Grande Comandante con quel tono?”

Thrawn fece cenno a Constantine di calmarsi: “Per favore Constantine, mi mettete in imbarazzo davanti ai Nostri illustri ospiti.”

Constantine si mise di nuovo a sedere, lo spettacolino di Thrawn era in atto ed era una cosa che Constantine odiava particolarmente.

“Vi chiedo perdono Capitano, non volevo mancarvi di rispetto ma credevo che un uomo dal suo grande carisma avesse più uomini tra i suoi ranghi” Thrawn si impegnò il meglio che poteva per non ridere alle parole che aveva appena detto. Non vedeva nel capitano nessun carisma, per lui era una nullità come lo era Constantine o Hardyas. 

“Come le ho detto Grande Comandante Thrawn, il numero dei miei uomini aumentano e ho anche dei soldati infiltrati nelle guardie reali all’interno nel castello di Topple.” Rispose a denti stretti e il Capitano, credendo di aver messo a tacere Thrawn una volta per tutte, ma si pestò i piedi per conto suo: “Affascinante, ma ditemi capitano, come mai non siete più nel castello a fare il primo soldato del Re?” Thrawn fece un sorriso maligno mentre diceva quelle parole, sapeva benissimo cosa era successo, le spie di Constantine l’avevano informato. 

“Beh.. ecco…” Pattion venne preso alla sprovvista e non sapeva cosa rispondere, la Termagante guardò in malo modo il Grand comandante. 

“Vi devo rinfrescare la memoria a quanto vedo. Siete stato cacciato da un piccolo gruppetto di esseri inutili che sta ostacolando i Nostri piani. E’ la seconda volta che ci ostacolano e per la seconda volta Termagante avete subito una piccola sconfitta.” concluse il Grande Comandante.

Constantine, Rook e Hardyas lo guardarono preoccupati, avevano paura della reazione della Termagante.

“Esatto Grande Comandante. Bisogna trovare una soluzione.” rispose la Termagante mentre prendeva posto al tavolo, stessa cosa fece il Capitano Pattion. 

“Troveremo la soluzione mia Signora.  Annienteremo il loro insignificante gruppo e chi li comanda.”

Pattion intervenne: “Un certo Pinguino. Credetemi è estremamente potente. A ucciso un mio uomo facendolo  volare da una parte all'altra della stanza spiaccicandolo contro un muro.”

Grande Comandante lo guardò storto, ma questa volta a parlare fu Rook: “Un incantatore quindi? Uno che sa usare la levitazione?”

Termagante guardò il Sauriale: “Credo che non sia un semplice incantatore. Ha informazioni sui nostri piani e sa come intervenire.”

“Non conosco questo Pinguino ma concordo con la Termagante. Due azioni mirate. Alla linea di fuoco dove ha visto il lavoro che state facendo e al castello per liberare il Re dal Capitano Pattion.” intervenne Thrawn che sembrava divertito, adorava affrontare persone che usavano strategie militari e Pinguino aveva mirato due punti cruciali per i loro piani. 

“Tuttavia bisogna concentrarsi anche su altri obiettivi che ci siamo imposti.” intervenne Constantine. 

Thrawn non adorava farsi interrompere soprattutto da un Comandante mediocre, ma non aveva torto.

“Concordo con Constantine. Abbiamo due obiettivi di vitale importanza, la Pietra delle Anime e la Pietra del Mondo.” concluse il Gran Comandante, che rivolse lo sguardo verso Constantine: “Comandante Constantine, le vostre spie hanno scoperto dove si celano queste due antiche reliquie?”

Constantine abbassò lo sguardo: “No Grande Comandante. Ho sguinzagliato metà delle mie spie in tutti gli angoli del Regno di Gulfingard, ma ancora niente.”

Thrawn parve deluso dalla risposta del suo sottoposto: “Sguinzagliate l’altra metà Constantine. Devono trovare delle tracce di queste reliquie prima che LUI le trovi e inizi la sua ascesa.”

Pattion guardò con sguardo interrogativo a quella affermazione: “La Dracomante ha detto qualcosa di rovine nel deserto. Forse si cela qualcosa in quel posto.”

Thrawn parve sorpreso da questo intervento ma qualcuno di inatteso prese la parola: “Ovvio che si cela qualcosa in quella landa dimenticata dagli Dei. Questo sta a dimostrare quanto questo Pinguino sia sempre tre passi davanti a Voi.” 

Nella sala, fece la sua entrata un uomo alto, lunghi capelli rossi legati in una piccola parte in una treccia, legata da un anello d'oro che gli scendeva sulla spalla, gli occhi chiari color oro, capaci di uccidere con un solo sguardo e sotto l’occhio sinistro un piccolo tatuaggio rosso, quattro rombi che accostati uno vicino all’altro ne formavano uno più grande. L’uomo, affascinante e di bell’aspetto indossava abiti raffinati, di stoffa pregiata, una sottoveste bianca con ricami color panna e contorni verdi smeraldo aperta di due bottoni sul petto mettendo in risalto parte della sua muscolatura e dei tatuaggi scuri che dal petto si estendevano sulle braccia fino alle dita delle mani. Sopra la sottoveste, una vestaglia mista tra il viola e il grigio decorata con dei fiori ad una spalla di varie sfumature dell’oro e al collo una lunga collana di perle rosse, simili ad un rosario. L’uomo fece la sua entrata nella sala seguito da 6 figure incappucciate con lunghe cappe nere e i cappucci alzati i quali non permettevano a nessuno di intravedere i loro volti, che come soldati, affiancavano il loro capo.

Thrawn si alzò, lo riconobbe ma fu Rook ad alzarsi e urlando con odio: “Artemide Usceri, cosa ci fate Voi qui? brutto bastardo!”

“Oh Rook, Vecchio mio, da quanto tempo… non sei contento di vedere il Tuo capo Clan?” chiese Artemide, con in viso un sorriso calmo e pacato ma anche insopportabilmente fastidioso.

Artemide Usceri era il capo clan degli assassini chiamati CONFRATERNITA DELLA PENOMBRA. Non solo era il Capo clan degli assassini ma era anche un Maestro, un maestro estremamente potente tanto quanto terrificante. Voci narravano che sterminò la sua famiglia in tenera età, e da solo, fondò quella che poi diventò il clan di assassini più temuti.

“Non sono più sotto al tuo comando sbruffone! Ora sono un comandante del clan dei Necromanti!” Rook era inferocito e questo fece ridere Artemide e applaudì il Sauriale.

“Oh lo so mio caro Rook… e sono qui per farti i miei Complimenti Rook. Davvero complimenti! Un comandante dei Necromanti, sei riuscito a raggiungere un gran bel podio… nonostante sia pur sempre inferiore al mio” rispose artemide con tono di scherno e palese superiorità, ma lo fece solo nei confronti di Rook, sapendo bene che al momento per lui non conveniva farsi nemici il clan dei necromanti. Poi continuò: “e per rispondere alla tua prima domanda, ho saputo tramite le mie spie che c’era questa piccola riunione e sono qui per farvi una piccola offerta.” 

“Che tipo di offerta Mastro Usceri?”Chiese Thrawn con molta calma. Artemide prese una sedia e si sedette, accavallando le gambe ed incrociando le mani appoggiandole poi sopra il ginocchio. Artemide era sempre stato uno con un ego spropositato ed un grande carisma, ma dopotutto se lo poteva benissimo permettere e nessuno aveva mai detto il contrario e chiunque fosse andato contro di lui, beh, poteva dimenticarsi di vedere la luce del giorno.

Artemide ridacchiò per qualche istante: “Comandante Thrawn, non mi aspettavo una così scarsa accoglienza da parte sua, non è di dovere del padrone di casa offrire qualcosa da bere ai suoi ospiti?” domandò Artemide guardando negli occhi il Gran comandante senza alcun timore. Il comandante, tuttavia non diede risposta, aspettando che l’uomo proseguisse con il suo discorso.
“Quanta maleducazione al giorno d’oggi…” Sussurrò il rosso tra sé e sé. Dopo quella piccola considerazione, continuò: “Mi sono giunte notizie molto interessanti, e vorrei farmi sapere che la vostra è una impresa di grande stima, considerato il valore di ciò che state cercando. Ci ho pensato molto e sono venuto qui, oggi, per offrire il mio aiuto e le mie risorse, Grande comandante Thrawn. Tremila unità assassine, le migliori che questo mondo possa offrire.” concluse Artemide sempre con il suo sorriso stampato in viso.

“E cosa volete in cambio?” Incalzò Thrawn, accorciando il discorso il più possibile, ed a questa domanda fece ridere il capo degli assassini.

“Andiamo Grande Comandante, ci può arrivare da solo, è un tipo sveglio.” rispose sempre con superiorità.

Thrawn aveva un ottimo autocontrollo ma il comportamento dell’assassino lo stava irritando e non poco. 

“Soldi e una fetta del bottino finale una volta che questa guerra sarà finita.” intervenne Constantine. 

Artemide ridacchiò ed indicò il Comandante: “Oh mio caro comandante, mi conoscete bene a quanto vedo...si, in parte hai completamente azzeccato...non c’è donna che non desidererebbe passare una notte con me, e chi sono io per dire di no?” rispose “...tuttavia c’è anche qualcos'altro il quale sto cercando con grande bramosia” Concluse appoggiando i gomiti sul tavolo e tenendo le mani incrociate davanti alla bocca.

Thrawn era schifato e allo stesso tempo sbalordito dall’atteggiamento del Capo degli assassini, la sua parlantina riusciva a fare invidia al miglior politico o avvocato in circolazione, sapeva che aveva questo tipo di atteggiamento ma non aveva mai avuto il “piacere” di parlare con lui. 

“Non ci possiamo fidare!” intervenne la Termagante. 

“Nel gruppo dove c’è il Necromante c’è un assassina e porta al petto un marchio simile al suo.” concluse il demone. 

A quella affermazione, Artemide ne fu incuriosito, ma allo stesso tempo anche Rook. 

“Perdonatemi mia Signora, ma sono sicura che c’è un forte malinteso…” iniziò Artemide ma fu interrotto dal comandante Pattion: “Menzogne. L’assassina è molto abile oltre ad essere focosa. Si chiama Lory se non ricordo male.”

A quel nome Artemide sgranò gli occhi e Rook si alzò di scatto dal suo posto.

“LORELEY!?” Esclamò Rook in preda alla rabbia. 

D'altro canto, artemide restò in silenzio ed abbassò lo sguardo sul tavolo e dopo qualche secondo una risata piena di soddisfazione uscì dalle sue labbra: “Finalmente ti ho trovato…” Sussurrò tra se e se stringendosi le mani l’una con l’altra.

Thrawn fece un sorriso a quelle esclamazione e alla reazione del capo assassino: “Conoscete questa assassina?”

“E’ a causa di questa puttana se sono stato cacciato da quella Merda…” disse Rook indicando Artemide. 

“… e appena la avrò tra le mani, io la ucciderò!” concluse Rook con un ghigno malefico verso il suo vecchio capoclan.

“Poi sarai tu a morire Rook!” disse duramente Artemide. Ora era serio e con uno sguardo che potrebbe uccidere in un istante. 

“Loreley non deve essere toccata da nessuno. Lei è di mia proprietà, solo e soltanto mia. Tutti coloro che oseranno metterle le mani addosso andranno in contro alla propria morte.”  non era un avvertimento ma una minaccia vera e proprio di Artemide.

“Osi minacciare uomo?” Urlò la Termagante che si era stufata di quell'arrogante umano. 

“Tu cosa pensi, demone?” rispose Artemide tagliente. 

Thrawn si alzò: “ADESSO BASTA!” urlò guardando tutti al tavolo. 

“Artemide Usceri, non accetto minacce da parte di un ospite. Questa è la mia unica offerta: Unitevi a Noi e avrete la ragazza con un compenso di Corone. Accettate?” Thrawn lo guardò con sfida mentre Rook intervenne: “Ma Grande Comandante…” non finì la frase in quanto Thrawn lo squadrò malissimo e quello sguardo valeva più di mille parole. 

Artemide lo guardò per qualche secondo, poi il sorriso tornò a formarsi sul suo viso e una lieve risata sfuggì dalle sue labbra: “Grande Comandante Thrawn… abbiamo un accordo!” disse il rosso  soddisfatto. 

Poveri illusi!La ragazza la prenderò io e prima di ucciderla mi divertirò un po’.” pensò Pattion mentre osservava il Comandante dei Necromanti e il Capo degli assassini che sorridevano soddisfatti.

Tutti nella sala erano contenti del loro nuovo alleato, tranne Rook che vagava nei suoi pensieri. “La ragazza morirà per l’umiliazione che ho subito. Poi ucciderò Artemide. E’ una promessa”.

Una volta conclusa la riunione, Artemide salutò e con gli assassini al seguito se ne andò, a seguire tutti se ne andarono svuotando la sala. Rook e Thrawn rimasero a sedere.

“Non ti preoccupare Rook. Non ho intenzione di dare nessun premio a Mastro Usceri.” disse Thrawn al suo sottoposto. 

“Grande Comandante questo mi rende molto felice.” Disse Rook con un ghigno malvagio.

Il Grande Comandante sorrise: “Abbiamo un nuovo alleato e appena tutto questo sarà concluso, ci sbarazzeremo del clan degli assassini e anche delle Termaganti.”

Rook sorrise in modo malvagio e lo stesso fece Thrawn, ma non si accorse che due Necromanti lo stavano spiando, la coppia fratello e sorella. 

Thrawn si alzò dalla sedia: “Tuttavia ho un idea per il gruppo di Pinguino.”

Rook si alzò anche lui dalla sedia: “E quale sarebbe Grande Comandante?”

Thrawn lo guardò e un altro sorriso malefico si stampò nel suo volto, aveva un piano che avrebbe portato un vantaggio strategico alla loro causa. 

 

Nel frattempo, all'uscita del palazzo dei necromanti, Artemide camminava, con un ghigno soddisfatto e tenendo le mani dietro la schiena. Rimase in silenzio fino a che non uscirono dalla portata sia visiva che uditiva dei necromanti, poi parlò ai suoi sottoposti: “Quegli stolti si credono furbi… credono di potermi ingannare… non mi importa niente dei loro soldi… L’unica cosa che voglio è la ragazza…” detto ciò, che in realtà non era altro che un suo monologo, si rivolse ai sottoposti voltandosi verso di loro leggermente con la testa e guardandoli con la coda dell’occhio: “voglio essere messo al corrente di tutto ciò che faranno, ogni mossa, ogni spostamento, ogni piano, non date nulla per scontato” Immediatamente le sei figure risposero “Si signore!”
A quella risposta Artemide si voltò di nuovo e riprese per la sua strada: “non hanno ancora capito con chi hanno a che fare” e detto ciò, i sette sparirono così come erano arrivati.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 – Duro addestramento ***


Il gruppo di Pinguino passò la notte nel castello, non tutti riuscirono a prendere sonno; Pinguino era in biblioteca a leggere dei libri, antichi testi che raccontavano la storia degli Arcangeli, i guardiani dei cieli e leggendo quel libro, Pinguino, ogni tanto sbuffava. 

Tyranus era avvolto dalla sua coperta e sdraiato su una panca lungo un corridoio che portava all’infermeria del castello dove stava riposando Lilith, aveva come angelo custode Lory che stava vegliando su di lei. Aveva preso una sedia e per ore non si era mossa dalla sua posizione. Lory era entrata in conflitto con se stessa alle parole di Tyranus dette poche ore prima. Per pagare questo debito, vegliava su di lei come una sorella maggiore e l’avrebbe addestrata, le avrebbe insegnato tutto quello che sapeva, sarebbe diventata una cacciatrice con le caratteristiche da Assassina, anche se doveva ammettere che inizialmente, questa proposta non le andò molto giù, ma dopo la chiacchierata con il maghetto fece un piccolo sforzo. Un ruggito riportò Lory con i piedi per terra ma ben presto si accorse che non era proprio un ruggito, ma bensì Drako che stava russando. Lory sbuffò: “Non ha nulla di buono quell’idiota.

“Non riesci a dormire?” chiese Il Sauriale che si era avvicinato a Lory.

“Ho un po’ di pensieri Lacer, niente di grave.” Rispose un po’ vaga l’assassina. 

“Vuoi che ti preparo una pozione rilassante? credimi aiuta.” Disse Lacer in tono gentile. 

Lory lo squadrò sotto la maschera.

“No, grazie.”Rispose secca l’assassina. 

Il Sauriale la guardò storta: “Come desideri Lory. Se hai bisogno sono sulla sedia vicino alle scale.” disse il Sauriale mentre si allontanava dall’assassina che da lì a poco avrebbe trovato un sonno molto agitato. 

Reyna invece era ancora sulla Torre Nord. Dopo le parole di Tyranus riuscì a meditare e rilassarsi. Ora era vigile e i suoi occhi erano sicuramente migliori dei soldati che erano di guardia. 

 

La mattina dopo tutti si svegliarono e si ritrovarono nella sala grande, dove erano attesi dal Re.

“Buongiorno Signori.” Esordì il Re.

“Volevo ancora ringraziarvi di avermi liberato dalla terribile oppressione di quel viscido Pattion.”

Tutti annuirono, mentre Pinguino prendeva la parola: “Sire, anche se il Capitano Pattion non è più in questo castello, temo che molti uomini sotto al Vostro comando siano dei mercenari che si sono infiltrati.”

A queste parole il Re divenne preoccupato: “Cosa facciamo? Come faccio a riconoscerli?”

“Il consiglio è il solito che aveva Vostro padre?” Chiese Pinguino.

Il Re annuì: “Bene, fidatevi di loro e cercate i mercenari in qualsiasi modo, ma senza dare troppo nell’occhio.”

Dopo quelle parole il gruppo fece colazione e uscirono dal castello diretti alla Casa di Pinguino. 

Una volta raggiunta Pinguino riprese la parola: “Vi dico che la battaglia alla linea di fuoco e nella sala circolare del castello erano solo due scaramucce. Mi sembra chiaro che si sta avvicinando una guerra e il Nemico è molto forte ed ha alleati molto potenti e numerosi.”

A quelle parole Tyranus abbassò lo sguardo, il suo clan era un alleato delle Termaganti. 

“Cosa possiamo fare noi contro eserciti di demoni?” Chiese Drako incuriosito.

“Due cose molto importanti.” Disse Pinguino con un bel sorriso. 

Il gruppo si guardò confuso: “E quali sarebbero?” Chiese Lilith. 

“La prima cosa è addestrarvi. Tutti dovete eliminare i Vostri punti deboli. Lilith da domani mattina ti addestrerai nei combattimenti corpo a corpo con Lory. Imparerai non solo l’arte dei coltelli e della spada ma anche velocità di attacco e furtività, cose che Lory ha nel sangue.” Pinguino guardò Lory che era preoccupata per quanto doveva fare, ma non per le capacità di Lilith ma per la sua abilità nel trasmettere il suo sapere. Lory era ancora una giovane assassina e anche se aveva un talento innato per l’assassinio, non aveva appreso tutti i segreti degli assassini che ancora le sfuggivano, ma avrebbe fatto del suo meglio per far diventare Lilith una cacciatrice con uno stile di combattimento efficente. 

“Drako insegnerà a tutti come usare armi pesanti come spade lunghe e asce. Lacer dovrà apprendere il più possibile magie dai miei archivi e anche nel combattimento con la spada. Io addestrerò Tyranus nella magia e come combattere con armi magiche e insegnerò a Reyna come prendere decisioni e dare ordini.”

Il gruppo annuì. “E quale sarebbe la seconda cosa fondamentale?” Chiese Reyna, che non ebbe risposta da Pinguino ma da Tyranus: “Semplice Reyna. La seconda cosa fondamentale sarà combattere questa follia. Combattere questi demoni.”

Saputello…” Pensò lory nella sua testa. Si okay, con la chiacchierata della sera prima si era un pochino avvicinata al necromante, ma certe cose non potevano non innervosirla, le veniva naturale.

Pinguino annuì e tutti avevano ben capito che erano stati reclutati come forza d’elite guidato da Pinguino. 

“Bene. Andate a riposare, andate dove volete per rilassarvi, domani inizieremo l’addestramento” Concluse l’uomo, che si ritirò nelle sue stanze. Il gruppo si divise, Drako andò nel campo di addestramento per allenarsi ancora nel combattimento con armi differenti, Lacer e Tyranus presero dei libri per studiare nuovi incantesimi. Mentre le tre ragazze stavano salendo al piano superiore Reyna si fermò e richiamò l’attenzione delle ragazze: “Volevo solo dirvi che…. Mi dispiace di avervi messo in pericolo. Spero che potrete perdonare.”

Lilith era in silenzio, sapeva che Reyna era in buona fede ma aver consegnato le armi alle guardie era stata una mossa orribile.

“Non c’è bisogno Lucertolina. Basta che tu l’abbia capito, ormai è passato.” Intervenne Lory lasciando senza parole la Dracomante e la cacciatrice. 

Le tre entrarono nelle loro stanze e si riposarono. La giornata la passarono facendo due parole per pranzo e per cena. Lory pasteggiava sempre da sola ma la grande differenza era che una volta concluso il pasto si riuniva al gruppo, anche se non era di grandi parole. 

 

Alle prime luci del giorno seguente il gruppo era in piedi e Pinguino era in attesa nel campo di addestramento. “Bene ci divideremo in gruppi, Lilith ti addestrerai con Lory. Reyna e Lacer Voi con Drako e Tyranus con me.” Ordinò Pinguino. 

L’addestramento era molto duro e Lory spiegò dal principio a Lilith cosa voleva dire combattere come un'assassina: “Questo tipo di combattimemnto non richiede un approccio da guerriero. Qui ci sono tre cose fondamentali su cui l’assassino si basa, e sono velocità, furtività e astuzia, Queste sono le vere armi di un assassino. Anche se non sei un assassino, sono concetti che in ogni caso ti serviranno, se vuoi sopravvivere.”

Lilith annuì alle parole di Lory. “Quindi niente spade? Solo coltelli e pugnali?” chiese La giovane cacciatrice. 

“Il massimo che un assassino può avere è una spada corta ma le armi migliori sono i pugnali e i coltelli, bambina. Armi leggere, poco ingombranti, facili da nascondere ma soprattutto silenziose.” spiegò l’assassina, facendo un piccolo giochetto con due pugnali e che alla fine scaraventò contro i fantocci di paglia, centrandoli con estrema precisione nella zone del cuore. “Concentrazione, velocità e furtività. Più il sangue freddo, se esiti, sei morta.” Concluse l’assassina andando ad estrarre i pugnali dai due fantocci e consegnandoli a Lilith. 

Lilith li prese e si allontanò da Lory di qualche passo. Avrebbe usato la sua mira infallibile da cacciatore ma era la prima volta che usava quel tipo di armi. Provò a scaraventare con velocità, uno colpì il braccio di un fantoccio e l’altro mancò il bersaglio. Lilith fece un’espressione un po’ disgustata della sua prestazione: “Non mi aspettavo due centri al cuore ma un centro al braccio è già buono.” Disse l’assassina estraendo il pugnale dal fantoccio. Lo ripassò a Lilith: “Di nuovo.”

Passarono un paio d’ore con il solito allenamento e Lilith riuscì a colpire i due bersagli in punti vitali per lo stupore di tutti e per grande sorpresa di Lory. “Non male bambina. Riposiamoci un po’.Piu tardi faremo un po di difesa personale.”

 

Passò il turno a Drako che prese una spada e uno scudo e fece vedere delle forme di combattimento. 

Era un gigante che si muoveva come una ballerina con le spade, tutti erano rimasti sorpresi. Reyna e Lacer provarono le forme basi prima lentamente e mano a mano prendevano velocità, Reyna era molto brava, Lacer un po’ meno a causa della sua miopia. “Bene, eheheh ora facciamo un po’ di attacco e schivata.” Disse Drako prendendo dei bastoni, Uno lo prese lui e due li passò ai suoi compagni.

“Guardiamo cosa avete appreso.” Disse Drako in tono di sfida. 

I due caricarono insieme il gigante, ma con tanta semplicità, egli parò i colpi dei due e si limitò ad attenderli senza mai passare al contrattacco. “Oh andiamo.. E tutto qui quello che sapete fare? Vi occorre più birra.” 

Reyna si stava arrabbiando e parti ancora alla carica, ma il barbaro evitò con facilità e diede un colpetto con il bastone al sedere della Dracomante, che lo guardò con riluttanza.

Come ti permetti?” pensò Reyna mentre sentiva sghignazzare Tyranus, Lilith e Lory. 

Lacer provò a caricare il Gigante alle spalle ma Drako lo evitò un movimento veloce e con uno sgambetto, lo fece cadere per terra. 

“Oh ti sei fatto male ?” Disse sghignazzando Drako.

Reyna era ad un punto di non ritorno e prese il volo ed attaccò Drako che con una capriola evitò il colpo.

“Ah la donna cornuta fa sul serio ora. Bene lo farò anche io.” Urlò Drako in posizione di attesa. 

Sia Reyna che Lacer ricaricarono il barbaro con ferocia ma senza una tattica costruttiva. Drako, con molta calma evitò l’affondo della Dracomante e del Sauriale, passando per la prima volta al Contrattacco dando due bastonate alle mani del Sauriale, con un calcio allo stomaco lo allontanò tra i lamenti di dolore. Poi passò alla Dracomante, che provò ancora una volta ad attaccare ma inutilmente. Drako rispose con una botta con il bastone allo stomaco e poi alla base del collo la fece crollare a terra dolorante. Poi con la punta del bastone sollevò il volto della Drakomante.

“E la testa cornuta vola via.” Concluse Drako tra le risate. 

“C’era bisogno di prenderci a botte?” Chiese dolorante e arrabbiato Lacer.

“Si, non state prendendo questo allenamento nella maniera giusta.” Intervenne Pinguino.

“Continuate…”. 

Prima che l’allenamento potesse riprendere però, Lory si avvvicinò alla dracomante e le parlò sottovoce, vicino all'orecchio: “Se ti arrabbi perdi le staffe e la concentrazione. Sfrutta la rabbia a tuo vantaggio. Resta concentrata ed incanala la rabbia sul bersaglio” Detto ciò, se ne tornò al suo posto. Reyna guardò l’assassina e ripensò al consiglio. Non aveva mai pensato di sfruttare la rabbia come un vantaggio, ma sicuramente l’avrebbe fatto. “Grazie del consiglio ragazzina.”

 L’allenamento dei due sventurati con Drako durò fino a mezzogiorno. Drako si divertì un mondo ad umiliare la Dracomante e il Sauriale. I due migliorarono e portarono ad impegnarsi un pochettino di più Drako ma la stazza fisica e l’incredibile velocità facevano la differenza. 

 

Il gruppo si fermò per un veloce pranzo, Lacer e la Dracomante si ritirarono nelle loro stanza devastati e arrabbiati con il gigante. Lilith stava studiando i pugnali di Lory, mentre l’assassina la stava osservando, ogni tanto con qualche piccola spiegazioni per potenziali tattiche di combattimento e un po di combattimento base corpo a corpo per farle apprendere almeno la difesa personale.

Tyranus stava leggendo e memorizzando come evocare un arma magica con l’elettromanzia ma allo stesso tempo si stava interessando anche alle illusioni. Per disorientare i nemici sarebbe stato ottimo. 

Dopo pranzo Pinguino guadagnò il centro del campo di allenamento e invitò il Necromante ad avvicinarsi.

“Eheh Secondo me se si affrontano, il becchino non durerà più di cinque minuti con Pinguino.” Disse ridendo Drako. 

Le ragazze e Lacer non dissero nulla ma probabilmente concordavano con il Barbaro, per quel poco che avevano visto Pinguino era nettamente superiore del Necromante. 

I due uomini erano faccia a faccia, Pinguino prese la parola: “Come ben sai ogni incantesimo ha un costo in energia magica, che viene chiamata Mana. Una volta esaurita quell’energia magica non puoi fare magie e se le fai la tua linfa vitale ti viene sottratta fino a perdere i sensi o peggio.”

Tyranus annuiva anche se erano cose che lui sapeva.

“Per aumentare questa energia magica devi concentrarti e cercare di percepire l’energia che c’è tutto intorno a te. Ogni cosa ha energia magica dal sasso all’albero, da un essere vivente all’acqua. Devi percepire e sfruttare questa energia che ti circonda Lord Tyranus. In questo modo avrai delle magie in più in modo da poter tirare fuori dai guai te e i tuoi compagni in caso di pericolo.” Concluse Pinguino.

Tyranus prese nota e sapeva che su questo doveva meditare e allenarsi da solo.

“Ora Lord Tyranus tu conosci l’arte della Necromanzia e dell’Elettromanzia, sai bene che puoi creare con  le magie elementali, in questo caso il fulmine, armi come spade e lance. Devi immaginare l’arma nella tua mente. Immagina il tipo di arma e poi concentra la magia del fulmine nelle tue mani.” disse Pinguino.

Tyranus si concentrò, immaginò una spada bastarda, unì le mani e fece un movimento veloce ma l’unico risultato fu delle scintille di elettricità. Drako iniziò a ridere molto forte. 

“Non sei d’aiuto se mi dai fastidio in quel modo.” Inveì il Necromante.

“E’ fastidioso, ma troverai sempre dei nemici o situazioni che ti creeranno delle distrazioni. Concentrati e isola la mente Tyranus. Riprova!”

Tyranus cercò di rilassarsi, cambiò il tipo di arma, una frusta, si concentrò e isolò la mente. Fece un movimento con la mano e una frusta elettrica comparve nella mano, con sua grande sorpresa.

“Bene! Ora prova ad attaccare.” Ordinò Pinguino verso i fantocci di paglia. 

Tyranus iniziò a correre verso i fantocci, con la frusta iniziò a colpirli e danneggiarli e con un ultimo colpo violento divise in due il bersaglio. 

“Bene, ma ricordati che se evochi un arma dovrai velocizzare il tutto. I nemici non staranno ad aspettare.” Pinguino dal nulla evocò una spada di Ghiaccio. 

“Se riesco io in pochi istanti ad evocarla, puoi farlo anche tu” concluse pinguino lasciando la spada di ghiaccio a terra. 

“Allenati su queste cose Tyranus e riuscirai ad avere più Mana da sfruttare e riuscirai ad evocare armi più velocemente.“

Il pomeriggio continuò con l’addestramento di tutti, quella sarebbe stata una routine dei giorni seguenti, in attesa di una mossa dei nemici, che a loro volta avevano dei piani per infliggere dei colpi fatali a Gulfingard e al gruppo di Pinguino. 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 – La Cobolda ***


Maniero dei Necromanti.

 

Era notte fonda ed erano passati due giorni dalla riunione con gli alleati dei Necromanti e Thrawn, guardando la luna dalla finestra della sua stanza, pensava ancora al suo piano, ed era perfetto. Aveva avuto quarantotto ore per pensarci, rifletterci e limare ogni tipo di dettaglio, ora era pronto. 

Constantine entrò nella sua stanza bussando e sbadigliando: “Mi avete chiamato Grande Comandante?”

Thrawn si voltò con il solito ghigno malefico: “Si Comandante Constantine, prego sedetevi.” disse il Grande comandante indicando la sedia davanti alla sua scrivania. Il Comandante Elfo Albino obbedì.

“Mi son preso due giorni per pensare al piano per sapere di più sul gruppo di Pinguino e credo che questa missione sia adatta ad uno della Vostra esperienza.” disse Thrawn che prese posto sulla sua sedia. 

Constantine lo guardò storto: “Grande Comandante volete che IO mi metta a spiare quel gruppo?”

Non solo è incapace ma è anche stupido!” pensò Thrawn mentre iniziava a guardarlo male.

“No Constantine, non voi ma una Vostra spia.” disse il Grande Comandante in modo duro. 

“Dobbiamo sapere le mosse di questo gruppo, non c’è solo Tyranus nelle sue file. C’è una Dracomante, un assassina, una cacciatrice, un barbaro e un sauriale. Dobbiamo saperne di più su tutti se vogliamo giocare di anticipo in modo da non subire rallentamenti o perdite. Dobbiamo spiarli da vicino, possibilmente entrare a far parte di questo gruppetto.” Concluse Thrawn. 

“Una sola spia? Ma Grande Comandante è troppo rischioso.” alle Parole di Constantine, Thrawn scattò verso di lui, lo afferrò per la veste e lo trascinò sul tavolo, per il terrore del comandante Elfo. 

“Ascoltatemi bene Comandante Constantine! Questo è il mio piano ed è infallibile se le Vostre spie fanno il loro lavoro. Non accetto altre obiezioni da parte Vostra. Avete una spia in grado di tale compito o sono dei buoni a nulla?” Disse Thrawn alzando la voce quasi urlando nel cuore della notte. 

Constantine stava letteralmente tremando dalla paura: “Non intendevo mettere dubbi sul Vostro piano… Una spia può fare al Nostro caso Grande Comandante.” Thrawn allentò la presa sui vestiti del Comandante Constantine. “Continuate Comandate”

“Il Capitano Pattion ha detto che l’assassina si chiama Lory giusto? Bene, una mia spia ha detto che conosce questa Lory.” concluse Constantine che venne liberato dalla presa di Thrawn. 

“Interessante Comandante Constantine. Mandatela immediatamente in missione. Potete andare. Ah Comandante…  tenete d’occhio anche Artemide Usceri. So per certo che anche lui ci spierà.” Thrawn tornò alla finestra, mentre il Comandante Constantine si sistemava la veste e uscì dalla stanza per mandare la sua spia.

“La scacchiera è pronta. Le pedine iniziano a muoversi.” Disse tra sé e se Thrawn.

 

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Rifugio di Pinguino:

 

Ormai erano passati giorni da quando il gruppo ha lasciato il castello e la temperatura era sensibilmente calata, il vento autunnale iniziò a soffiare con più intensità ma il gruppo continuava con i loro addestramenti. 

Pinguino stava tenendo sotto controllo la situazione delle Termaganti e ad ora non avevano fatto ulteriori mosse. L’esercito di Gulfingard era stato allertato e gli esploratori vagavano per le terre in cerca di possibili attività da parte delle Termaganti. La linea di Fuoco era stata circondata da decine e decine di soldati ma anche li i demoni erano scomparsi. Per Pinguino era solo la quiete prima della tempesta. Ma per ora che c’era tempo e calma ne approfittava per addestrare il gruppo. Tutti iniziarono ad apprendere l’uno dall’altro. Lilith era sempre più brava con pugnali e coltelli ed era molto più veloce, Reyna ora riusciva a non farsi colpire da Drako mentre per Lacer faceva ancora fatica ma aveva imparato delle tecniche sia con la spada che con lance, soprattutto in questo periodo Lacer aveva imparato degli incantesimi di manipolazione e evocazione. Ogni tanto si divertiva ad evocare un animaletto di energia spirituale, ma sapeva che quel potere era di rinforzo e poteva evocare per un periodo di tempo animali feroci di energia spirituale e controllarli per un periodo di tempo, oltre ad evocare armi e con la manipolazione poteva trasformare un semplice accumulo di sabbia in una barriera o anche in armi. Tyranus ora evocava con il fulmine fruste, spade, lance e anche scudi. Riusciva ad incanalare attraverso le armi del fulmine un potere maggiore quando scagliava i fulmini. I risultati erano ottimi, in pochi giorni per tutti i membri del gruppo ma dovevano aspettare un vero test. 

Intanto Pinguino stava guardando le sue scorte di cibo e di erbe. Vide che iniziavano a scarseggiare e doveva andare al mercato. Prese un pezzo di carta e fece la lista di cose che dovevano prendere. 

“Gente abbiamo una missione.” esordì Pinguino arrivando al campo di allenamento dove Tyranus si stava addestrando con Lacer con un duello di spade magiche. I due stavano incrociando le spade emettendo scintille elettriche e magiche.

“Puoi aspettare? Il becchino sta lottando.” disse Drako. 

Pinguino osservò i due combattere ma non c’era tempo da perdere, con un movimento del palmo della mano, come se spingesse qualcosa, evocò un onda d’urto scaraventando il Necromante e il Sauriale per terra. 

“Pinguino!! Non sei divertente!” Brontolò Drako, ma l’uomo non lo ascoltò.

“Allora cosa dobbiamo fare?” Chiese Lory che era contenta della fine di quello spettacolo tra maghi guerrieri. 

“Dovete prendere delle provviste al mercato.” Disse Pinguino sorridendo. 

Ci prende in giro?” pensò Lory che lo guardava come se a Pinguino fosse spuntata un'altra testa. 

“Al mercato? Io sono un grande guerriero! Sono sprecato per andare al mercato!” Disse Drako urlando. 

“Drako, non c’è più birra.” Disse Pinguino. Drako assunse uno sguardo terrorizzato e con una grande rapidità andò verso la porta: “Andiamo al mercato. Cosa aspettiamo?”

“Vado io.” Disse Lory che aveva voglia di fare due passi.

“Perfetto. Portati però Lacer con te.” Aggiunse Pinguino mentre li passava un foglio di carta con tutte le provviste da prendere oltre ad un sacchetto pieno di corone. 

Bene. Di male in peggio.” pensò Lory, mentre si apprestava ad uscire dalla casa di pinguino. 

“Tyranus, Reyna e Lilith, voi continuate l’addestramento.” ordinò Pinguino mentre rientrava nel suo studio. 

“Il divertimento continua.” disse Reyna con non molto intusiasmo. 

“Andiamo Lucertolina. Fammi vedere quello che sai fare.” Disse Tyranus con tono di sfida, evocando una spada del fulmine. 

Reyna lo squadrò ed estrasse la sua spada mettendo in posizione di combattimento: “Fatti sotto… Maghetto.”

Lilith sorrise mentre i due iniziarono a combattere.

 

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Al mercato:

 

I tre compagni si stavano avviando al mercato, con Drako che stava praticamente correndo. Il mercato era a pochi metri dalla taverna. Anche se il tempo non era più estivo, il popolo di Topple era sempre nella sua città a vagare per le vie.

“Bene, Pinguino mi ha dato una lista di cose da prendere…” Iniziò Lory ma non concluse la frase in quanto venne interrotta da Drako.

“Io mi occupo della birra e voi delle altre cose.”

Ma oltre alla birra ha altri interessi questo stupido bestione?” pensò Lory mentre si accorgeva di una cosa, che nella lista non c’era la birra. Ma non disse niente, era un ottima scusa per toglierselo dalle scatole per un po’.

“Se mi fai finire di parlare bestione, stavo dicendo di dividerci. Tu Drako prendi un barile di birra e poi due barili di Vino.” Disse Lory con autorità, aveva lei il biglietto di Pinguino quindi aveva lei il comando. 

“Un solo barile?” Chiese Drako quasi offeso, ma sentì lo sguardo di Lory che lo perforò come una lancia. 

Sbuffando Drako si avviò verso la locanda per eseguire il compito assegnatogli da Lory. 

Drako si allontanò e Lacer si accorse di una cosa: “Non hai dato le corone a Drako per pagare la birra e il vino”.

Lory fece un sorriso sotto la maschera: “La birra non è nella lista, credo che Pinguino ha detto della birra solo per convincerlo a venire con noi. Quindi la pagherà con i suoi soldi. Quando rientreremo da Pinguino darò a lui la sua parte… se avanzeranno i soldi." 

 Lacer e Lory si avviarono dalla parte del mercato, quella più affollata per acquistare le cibarie e le erbe.

“Bene Lacer prendi queste erbe mentre io mi occupo delle cibarie.” Disse Lory, mentre divideva il pezzo di carta consegnandolo a Lacer oltre a molte corone. 

Il Sauriale annuì e andò verso l’erboristeria. Lory guardò il suo pezzo di carta e sbuffò: “Che bello, avere il comando su un idiota e su un miope per fare le provviste. Spero di mostrare il mio valore al comando in altre occasioni…anche se poco mi importa...se fossi da sola sarebbe tutto più facile

Mentre Lory si avviava per acquistare la carne si sentì osservata da lontano, il suo senso di assassino non la tradiva mai. Si guardò intorno ma vide decine di persone che camminavano, parlavano e ridevano. Continuò a camminare con disinvoltura ma quella sensazione di essere osservata non se ne andò. Fece finta di niente e continuò nella sua "missione" acquistando anche verdure. 

Una volta che il gruppetto prese tutto si ritrovarono al centro della piazza dove si erano divisi e tornarono verso la casa di Pinguino. A metà strada, Lory ebbe ancora quella strana sensazione di esser osservata e questa volta vide una figura incappucciata che si nascondeva dietro ad uno dei massi del sentiero.

Ti ho visto brutta merda...” 

Lory si avvicinò ai tre compagni che camminavano portando le provviste: “Continuate a camminare senza voltarvi, c’è qualcuno che ci sta spiando.”

Drako era diventato serio e Lacer afferrò l’elsa della sua spada.

“Buoni, ho un piano…” Bisbigliò Lory, mentre vide il sentiero del bosco. 

“Ragazzi vado a raccogliere dei frutti di bosco. Voi avviatevi io Vi raggiungo subito.” Disse Lory come niente fosse. 

I due annuirono e procedettero nella loro direzione mentre Lory deviava per il bosco. “Guardiamo se segue me o i due scemi.

 

La figura incappucciata vide che i tre compagni si divisero. “Bene, l’assassina si è isolata.”

L’inseguitore si diresse verso l’assassina sempre con grande attenzione e silenziosamente all’entrata del bosco. Vide le tracce di Lory ma non riuscì più a vederla. Intorno a lei c’erano sterpi e alberi. “Dove ti sei cacciata?” disse a bassa voce la figura incappucciata.

“Stai cercando qualcuno bastardo?” disse una voce sopra di lei. Mentre guardò in alto, Lory la raggiunse tirandogli un calcio in faccia alla figura incappucciata che cadde a terra. Il cappuccio si tolse e mostrò un essere che sembrava un lupo ma con le sembianze umane, un Coboldo femmina. 

Lory riuscì a riconoscerla: “Tck, Liupe?! Che cazzo ci fai qui?”

Liupe fece un sorriso mentre si alzò in piedi mostrando la sua armatura di cuoio borchiato: “Loreley, è un bel po’ che non ci vediamo.” Mentre diceva questo, Lory le scaraventò un coltello contro di lei, ma i coboldi erano conosciuti per la loro rapidità. 

“E così che saluti una vecchia amica?” Disse la Cobolda con arroganza. 

“Amica? Noi non siamo mai state amiche.” Disse Lory con Rabbia mentre scagliava un altro coltello ovviamente evitato.

“Rancore perché io ero più brava di te?” chiese tra le risate Liupe.

“Tu non sei nemmeno degna dei miei stivali brutta cagna…non sei neanche in grado di riconoscere un tranello…" Rispose con rabbia l’assassina.

Liupe rise ancora mentre si stava per scagliare con grande velocità contro Lory, che era pronta alla difesa. 

Liupe estrasse i due pugnali mentre si avvicinava a Lory e iniziarono a combattere con ferocia. Lory era impressionata dalla sua velocità, sapeva che i Coboldi erano veloci ma non ci aveva mai avuto a che fare, almeno non in un combattimento diretto, aveva ucciso anche coboldo in passato ma la vittima in questione neanche si rendeva conto della situazione, semplicemente un minuto prima era viva e un minuto dopo era morta. Cercò di passare al contrattacco ma inutilmente. Liupe riuscì, con una capriola, ad afferrare un sasso e lanciarlo verso l’assassina. Riuscì a centrare il bersaglio in testa. Lory senti il sasso colpirla, rimase stordita e traballò per un istante ma per Liupe fu sufficiente per esserle di nuovo addosso e con un calcio all’addome la fece cadere a terra. 

Liupe le era sopra e sentì il pugnale della Cobolda premuto sul suo collo. Lory non aveva paura di morire ma era sorpresa dei miglioramenti della cobolda da l'ultima volta che la vide ad adesso. Non erano in tanti a sopraffarla in un combattimento corpo a corpo uno contro uno. 

Liupe allontanò il pugnale dalla lei: “Sei la solita stupida Loreley, se volevo ucciderti l’avrei fatto al mercato. Voglio solo-" Liupe non finì mai la frase perché qualcosa di veloce e rapido la strappò da sopra Lory. Vide la cobolda presa da Reyna. Drako e Lacer avevano chiamato rinforzi. 

Reyna scaraventò la Cobolda a terra ma questa invece di impattare atterrò con una capriola. Vide con la code dell’occhio il gigantesco Barbaro compagno di Lory che la stava caricando, dietro di lei c’era solo una roccia ed ebbe come idea di attendere Drako, Quando egli era a pochi passi da lei, lo evitò e con uno sgambetto fece perdere l’equilibrio al gigante che impattò con la testa contro la pietra. Drako rimase a terra privo di sensi. 

“Oh è dura la roccia Bestione?” disse sempre con arroganza la cobolda, ma fu una distrazione che pagò, in quanto una scarica elettrica la colpì nel petto lasciandola quasi senza fiato. Vide un uomo vestito di Nero a diversi metri da lei: “Meglio che ti arrendi Coboldo, non vogliamo farti del male…” Disse Tyranus, 

"Parla per te…" Soffiò Lory in risposta. 

Ma il Coboldo ripagò la distrazione con un lancio di coltello che colpì alla spalla il Necromante, che mise un ginocchio a terra . 

Lory che si era ripresa vide la scena e si scagliò con forza e rapidità contro la cobolda atterrandola e le diede un potente pugno in faccia facendole perdere i sensi: “Solo io posso maltrattare il Maghetto, puttana…" disse a denti stretti l’assassina. 

Reyna, Lacer si avvicinarono a Drako che era nel mondo dei sogni, mentre Lilith era accanto a Tyranus. Lory li raggiunse: “Fammi vedere…"

Tyranus stava per estrarre il coltello: “Serene, sto benone.”

Lory sbuffò: “So che puoi curarti, ma se estrai il coltello in modo sbagliato puoi fare danni che magari non ti accorgi nell’immediato. Lasciami fare, maghetto.” Tyranus annuì e con grande velocità Lory estrasse il coltello dalla spalla del Necromante che subito usò il suo potere di guarigione. Drako si stava riprendendo lamentandosi di vedere tutto girare. 

“Si può sapere chi è quel cane parlante?” Inveì Reyna molto arrabbiata. 

“Si chiama Liupe, era con me nel Clan degli assassini. Per quanto ne so fu espulsa perché voleva rubare una reliquia che era custodita nella fortezza degli assassini e si è unita alla Gilda dei Ladri.” Disse Lory con disgusto. "E figurati se una cagna come lei è in grado di fottere Artemide…è davvero un ingenua senza speranze" Penso infine. 

“Che ne facciamo?” Chiese Lilith 

“Avrei voglia di ucciderla, ma portiamola con noi. Voglio sapere il mandante, poi cosa le accadrà in seguito non è affar mio.” disse Lory.

Il gruppo la prese in custodia, dopo averla legata e la portarono al covo di Pinguino dove sarebbe stata interrogata e poi avrebbero deciso il destino della Cobolda. 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 – Un ospite scorbutico ***


Il gruppo ritornò nella casa di Pinguino con Liupe legata e ancora priva di sensi grazie al pugno inflitto da Lory.

“Dove mettiamo questa specie di Cane?” Chiese Drako poco dopo esser entrato nella casa.

Reyna prese una sedia: “Mettiamola comoda, ma leghiamola ben stretta. Questa bastarda è veloce.” 

“E’ una Cobolda” intervenne Tyranus che si teneva ancora la spalla dove era stato ferito.

“E’ nella sua natura essere rapidi e scaltri. Quindi facciamo molta attenzione.” concluse il maghetto.

Lei è tutto tranne che scaltra Maghetto…” pensò Lory che si era appoggiata ad una parete con le braccia incrociate. Lilith si avvicinò a lei: “Stai bene Lory?”

Lory non tolse lo sguardo dal gruppo che stava legando Liupe alla sedia: “Liupe è una stronza bambina. Non fidarti di quello che dice e non ti avvicinare a lei.” Lilith annuì alla sua maestra ma non riusciva a capire se era preoccupazione o ira. 

In pochi minuti il gruppo legò alla sedia il Coboldo che era ancora nel mondo dei sogni.

“Da quando facciamo prigionieri?” Intervenne Pinguino che era uscito dal suo studio.

Bella domanda…” pensò Lacer, che ancora non capiva l’utilità del Coboldo.

“Non è un prigioniero, diciamo che è un ospite.” Intervenne Lilith con un sorriso tirato. 

Tutto il gruppo la guardò con imbarazzo a quella sua battuta e Pinguino alzò il sopracciglio sinistro: “Non sapevo che gli ospiti si legavano come salami.”

Lory sbuffò e intervenne: “Questa merda ci stava seguendo dal mercato.” A quelle parole pinguino squadrò Lory e tutti I partecipanti.

“Vi stava seguendo?” chiese Pinguino al gruppo interrompendo Lory. “E come mai ora sta dormendo?”

“Ci ha aggredito.” rispose Lory con rabbia. “E io l’ho mandata nel mondo dei sogni con un bel pugno nei denti.”

Pinguino guardò Lory con curiosità: “Sapete il perchè Vi seguiva o perché vi ha attaccato?”

Lory non rispose e per la verità lei aveva aggredito Liupe senza sapere il come mai la stava seguendo, ma conoscendo la natura della cobolda sicuramente non era niente di buono, meglio prevenire che curare no?. Ancora una volta le sue emozioni le avevano giocato questo scherzo, ma nessuno l’avrebbe punita, forse.

“Ha importanza Pinguino?” chiese Reyna intervenendo in modo severo. 

“Ha messo fuori combattimento Drako e Tyranus in pochi istanti. Ha evitato un mio attacco come niente.” concluse la Dracomante. 

Pinguino non rivolse lo sguardo a Reyna ma guardò Tyranus e Drako e videro che era deluso visto che erano stati messi fuori gioco da un singolo Coboldo. Giorni di addestramento e il risultato era questo. 

“Forse ha importanza sputa fuoco!” Liupe si svegliò e rispose alla domanda di Reyna che aveva posto a Pinguino. Il gruppo guardò la Cobolda che stava fulminando Lory con lo sguardo. Poi un sorrisino a presa di giro e a questo affronto Lory si avventò su di lei offendendola in tutti i modi possibili ma fu bloccata da Tyranus e Reyna. La cobolda a questo gesto iniziò a ridere. “Sei sempre la solita idiota Loreley. Non cambierai mai.” inveì Liupe.

“Ti cambio la tua faccia con i pugni brutta puttana!” Continuò Lory cercando di sfuggire alla presa dei suoi due compagni e la cosa divertì moltissimo la cobolda. 

“Basta così Lory!” Urlò Pinguino che si era stancato di questo siparietto tra le due ragazze. Rivolse la sua attenzione verso l’ospite legato alla sedia.

“Perchè inseguivi il mio gruppo?” chiese Pinguino in tono gentile. 

“Perchè ho delle informazioni che possono aiutarvi contro le Termaganti e i suoi alleati.” rispose con un sorriso la Cobolda.

Stronzate!” pensò Lory che si stava calmando. 

“Perchè non ce l’hai detto subito?” chiese Lilith che si avvicinò alla loro ospite, che a quella domanda scoppiò a ridere di gusto.

“Perchè la Vostra stolta compagna assassina ha cercato di uccidermi appena mi ha visto.” rispose Liupe.

“Posso sempre provvedere!” disse Lory a denti stretti. 

Pinguino ignorò il commento dell’assassina e si concentrò sempre sulla Cobolda: “Che tipo di informazioni?” 

Liupe guardò con intensità Pinguino prima di rispondere: “Un avamposto delle truppe di mercenari è nelle campagne di Gulfingard, verso il confine a Nord. Un viaggio di quattro giorni a cavallo. In quel avamposto ci sono alcuni piani delle Termaganti.”

“Da chi hai avuto queste informazioni? E come fai a sapere che stiamo cercando di fermare quella bastarda infernale” chiese Tyranus che si era avvicinato, mentre Lacer si era acceso la pipa e iniziò a fumare. 

“Sono una ladra, mi sono imbattuta in uno di questi mercenari e ho rubato un dispaccio con una lettera, la quale si trova nella mia tasca esterna della mia veste. In quella lettera ci sono i dettagli. Peccato che sono legata e non posso passarvela.” rispose Liupe che osservò il Necromante con grande curiosità. “E per quanto riguarda il tuo secondo interrogativo, beh… la gente a Topple, soprattutto i soldati, hanno la lingua lunga. In un giorno tutta Gulfingard sapeva della vostra eroica difesa contro i mercenari del Traditore Pattion.” Tyranus osservò la Cobolda, nonostante sembrava sincera c’era qualcosa che non lo convinceva e non era l’unico a pensarla così.

“E’ sicuramente una trappola! Non possiamo fidarci di questa serpe!” intervenne Lory sempre arrabbiata.

“Io sono una serpe eh? Te invece cosa sei? Una fallita e la vergogna del tuo clan e di…. LUI!” disse la Cobolda sottolineando bene la parola LUI.

Lory era furibonda, ma prima che poteva fare una mossa Pinguino intervenne: “Reyna porta fuori Lory. E’ un ordine!” Lory uscì da sola di gran carriera furente di rabbia a quelle ultime parole di Liupe. Era la vergogna del suo clan e del capo clan? la cobolda non aveva neanche la più pallida idea di cosa stava dicendo, dopo tutto quello che stava passando le parole della ladra erano una vera e propria offesa alla sua persona. Reyna la seguì tenendosi pochi passi dietro di lei. 

Mentre nella sala dove era legata Liupe c’era sempre tensione ma senza Lory si era un po’ alleggerita. Dopo alcuni istanti di silenzio fu Lacer ha prendere la parola mentre continuava a fumare: “Se dice la verità e in quel avamposto ci sono delle informazioni utili per la nostra causa, bisogna tentare.” Pinguino rivolse a Lacer uno sguardo serio, mentre il resto del gruppo era un po’ perplesso.

“E se invece è una bugia siamo morti!” Rispose a tono Lilith che non voleva credere alle parole del Sauriale, aveva sempre pensato che Lacer fosse un saggio ma ora stava pensando tutto il contrario.

Lacer si avvicinò al camino e svuotò la sua pipa pensando alle parole incredule di Lilith, ma rimase della sua idea: “E’ un rischio che bisogna prendere Lilith. Potremmo avere del vantaggio strategico sulle Termaganti.” 

Lilith si stava arrabbiando con il Sauriale: “Sei un pazzo. Ha cercato di ucciderci. Ha ferito Tyranus alla spalla-”

Liupe dopo aver sbuffato intervenne interrompendo il discorso di Lilith: “Come o in quale lingua ve lo devi dire? Mi avete attaccato Voi per primi. Mi sono solo difesa branco di idioti.”. Poi guardò il Necromante con curiosità. 

“ZITTA DONNA PELOSA!! ” Urlò Drako infuriato, più per l’astinenza da birra che per la situazione che si stava creando. Lilith guardò la Cobolda con uno sguardo di rabbia, stando tanto con Lory per l’addestramento  la cacciatrice diventava sempre più sicura e aggressiva nel combattimento: “quindi scordatelo Lacer. Io non mi fiderò mai di una che ha pugnalato uno dei miei amici.” concluse la cacciatrice puntando il dito verso il sauriale. 

“Perchè non le strappiamo tutto il pelo? Poi la cuciniamo a fuoco lento e ci beviamo una birra?” Intervenne Drako che fu totalmente ignorato dai suoi compagni.

Questo gigante è il più stupido essere che ho mai incontrato.” pensò Liupe un po’ divertita dalla situazione. 

“ Cerchiamo di stare calmi e ragionare. Litigare tra noi non serve a nulla.” Intervenne Tyranus mettendosi fianco a Lilith. “Forse è il suo gioco?” pensò il Necromante.

“Tuttavia, vorrei sapere il tuo pensiero Pinguino. Sei troppo silenzioso.” Concluse il Necromante girandosi verso Pinguino, incrociando le braccia. 

Pinguino prese da una credenza una bottiglia di Vino e dei calici appoggiando il tutto sul tavolo della sala. Versò il liquido rosso in uno dei calici e si avvicinò alla Cobolda: “Hai sete? E’ del buon vino.”

Il gruppo rimase sbalordito, tutti tranne Lacer che aveva capito che Pinguino voleva avere la fiducia di Liupe per capire se si potevano fidare di lei o meno.

“Pinguino ma cosa…” disse Lilith, che fu fermata da Tyranus che le aveva messo una mano sulla spalla.

“Lascialo fare.” disse il Necromante con un sussurro a Lilith, che annuì con la testa. 

Liupe guardò l’uomo che le stava offrendo il vino e con un sorriso rispose: “Mi vuoi avvelenare uomo? In molti hanno cercato di eliminarmi con questo trucchetto. Ritenta!.” 

Pinguino sorrise e bevve tutto il vino che era nel calice. “Visto? Niente trucchi.” Ritornò verso il tavolo e versò la bevanda in un altro calice rioffrendolo a Liupe che annuì. Pinguino appoggiò il calice sulle labbra della Cobolda e iniziò a bere il vino a grandi sorsi. 

“Grazie.” disse Liupe in tono gentile verso Pinguino che sorrise alla Cobolda. 

“Attendiamo Lory e Reyna per decidere cosa fare.” disse Pinguino che si sedette, cosa che fecero tutti i presenti.

 

Lory era furiosa, stava camminando molto velocemente e ogni tanto stava scalciando qualche sasso che trovava sul sentiero. Sentì che Reyna la stava seguendo a distanza.

“Voglio stare un po’ da sola.” disse Lory che stava rallentando

Reyna si era avvicinata alla ragazza, anche se i primi tempi erano un po’ in disaccordo su molte cose, tutt’ora lo erano, la Dracomante si era affezionata all’assassina.

“Volevo solo dirti che se hai voglia di parlare io ci sono.” disse Reyna gentilmente, quasi come una madre.

Lory si voltò verso la compagna di avventura: “Liupe è viscida. Le piace fare la vittima. Ma la verità è che lei importa solo se c’è qualcosa che porti profitto a lei. E adora creare il confusione. E’ una volta gabbana, non appena vedrà che la situazione non le tornerà più a suo favore ci lascera tutti in un mare di merda!” urlò Lory che stava sfogando tutta la sua rabbia che aveva con la Cobolda.

“Vi conoscete bene?” chiese Reyna sempre con un tono simile a quello materno che a quello della sorella maggiore. 

Lory fece una risata, mentre scalciava un altro sasso: “Faceva parte del Clan degli assassini. Io stavo alle regole e lei voleva fare quello che le pareva. Il problema è che faceva ricadere la colpa sempre in altri quando le cose si mettevano male e lei passava sempre per la brava e piccola Liupe, prendendo meriti che non si meritava.” Reyna capiva che le due erano in competizione e che probabilmente Liupe ha cercato di fregare Lory in qualche modo.

“Liupe è falsa da quando era una bambina. Una volta siamo state assegnate ad una missione insieme. Avevo organizzato il piano perfettamente ma lei, testa di cazzo com’è, fece quello che le pareva e andò tutto a puttane.” Lory era sempre più arrabbiata.

“Cercai di riparare il suo errore ma non ci riuscì e per scappare ho dovuto uccidere delle persone che non erano il mio obiettivo. Cosa che il Clan degli assassini è severamente vietato. La cosa più bella è che Liupe inventò una bella storiella e fui punita dal mio capo clan con una decina di frustate. Lei prese solo qualche pugno da qualche scagnozzo.”. Reyna poteva sentire in quelle parole molto dolore ma sapeva bene che quel dolore aveva fortificato Lory. 

“Poi un giorno ha cercato di rubare una reliquia molto preziosa al nostro capo clan per venderla per un po’ di Corone ma quella stupida non aveva ben capito che LUI è dieci passi avanti a tutti e la cacciò fuori dal clan. E così lei si è unita alla gilda dei Ladri. Una feccia senza precedenti. Niente regole, niente onore. un solo pensiero: la ricchezza! Creano bugie per cercare di sopravvivere.” Il tono di Lory passò dalla rabbia al disprezzo per poi ritornare subito alla rabbia: “Non si deve MAI più permettere di dire che sono la vergogna del mio clan. Ho fatto sempre tutto il possibile per il mio capo clan e ho sempre eseguito gli ordini come un bravo soldato. Non accetto da una sporca ladra bastarda quelle parole! Mi da della vergogna, ma non sa che la mia situazione è parecchio ben diversa da quella che crede nella sua testolina bacata fatta di inganni e furti...perchè se fosse come dice lei...” la ragazza esitò un momento alle ultime parole, anche se interagiva poco con la draghessa era evidente che in qualche modo ed in un modo tutto loro avevano stretto una sorta di amicizia “...non avrei avuto bisogno di fuggire così a lungo…” le ultime parole furono quasi un sussurro.

Reyna appoggiò la mano sulla sua spalla, un gesto che a Lory non piaceva per niente ma sentì del calore positivo, ancora un segno di affetto verso di lei, grazie a questi segni iniziò a pensare che forse aveva trovato qualcosa che si poteva avvicinare ad una famiglia, anche se aveva molti dubbi su tutti: “Lory ascoltami; capisco che tu sia arrabbiata con la Cobolda per quello che ha fatto. Credimi lo sarei anche io. Sono sicura che non sei la vergogna del tuo Clan, del tuo capo clan e ti dico che sei un elemento fondamentale per noi…” Lory sbarrò gli occhi a quelle parole gentili, nessuno le aveva mai detto che era fondamentale per qualcuno, nemmeno Artemide che considerava un padre o qualcosa di più, in effetti lui aveva un modo alquanto diverso per farle intendere che era importante, ma non era un modo esattamente carino. “… Ma abbiamo un’occasione unica, informazioni sulle mosse della Termagante. So che è rischioso ma dobbiamo tentare.”

Lory esitò per un momento guardando la dracomante, poi sbuffò: “Va bene lucertolina! Ma lei verrà con noi, se ci tradisce la scuoio viva, d’accordo?” 

Reyna sorrise: “Abbiamo un accordo Ragazzina.”

Lory fece un piccolo sorriso sotto la maschera. Le due ragazze tornarono dopo pochi minuti nel nascondiglio di Pinguino. 

Le ragazze entrarono nella sala, Lory si avvicinò a Liupe che vedendola fece un sorrisino per sbeffeggiarla nuovamente ma Lory non diede peso e la fissava in silenzio.

“Cos’è? Chi ride per prima perde? Come fanno i bambini? Beh probabilmente il tuo cervello non si è sviluppato.” disse Liupe con una piccola risata, stava cercando in tutti i modi di provocarla.

Lory non cadde nella trappola della Cobolda e si rivolse ai suoi compagni: “So che sembra assurdo quello che sto per dire, ma dobbiamo rischiare se vogliamo cercare di fermare le Termaganti.”. Il gruppo la osservava e Lilith sembrava quella contraria a quelle parola, l’assassina se ne accorse: “Lo so che sembra una follia bambina, ma se dobbiamo fermare questi Demoni e mercenari è l’unica possibilità che abbiamo. Fidati di me...”. Lilith annuì.

Lory poi si voltò verso Liupe: “E tu, sottospecie di cane, verrai con noi. Se cerchi di fregarci, attaccherò la tua pelliccia in una delle pareti di questo posto, afferrato?”

Liupe sorrise: “Sempre le minacce. Non sai fare altro. Sei imbarazzante Loreley.”

Lory rispose breve e concisa “perché con te solo quelle funzionano e sembra che solo quelle il tuo cervellino riesca ad elaborare. Infondo sei “l’idiota che ha cercato di fregarlo” fallendo miseramente, l’unica imbarazzante tra me e te, sei soltanto tu” e detto ciò andò verso le scale per andare nella sua stanza per allontanarsi dall’ospite scorbutico che avevano portato nel loro nascondiglio.

Una volta entrata nella stanza, chiuse a chiave e si tolse la maschera. La posò sul tavolo e si passò le dita della mano destra sulla sua ferita nel volto, poi andò a sdraiarsi sul letto per riflettere su tutto quello che le stava succedendo in queste ultime settimane, ed all’improvviso, un pensiero le balzò alla mente. Lui la stava indubbiamente cercando, se fosse rimasta troppo tempo con il gruppo sarebbero state vittime innocenti del suo ossessionato capo clan, questa faccenda con Pinguino e le termaganti doveva concludersi il più presto possibile o sarebbe stata una tragedia.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 – Il Piano ***


Dopo poche ore di riposo e di riflessioni, il gruppo si ritrovò poco dopo per riprendere la discussione con Liupe, per escogitare un piano e per avere quelle informazioni.

Liupe era sempre legata alla sedia ormai erano ore che era legata, fu slegata soltanto per consumare un veloce pasto. Ormai era quasi il tramonto e dovevano parlare velocemente.

Lory raggiunse per ultima il gruppo ma fu la prima a prendere la parola: “Dove si trova questo avamposto dei mercenari?”

Liupe osservò Lory, la vide estremamente determinata. “Come ho detto prima è nelle campagne di Gulfingard a Nord, vicino al confine del regno.”

Tyranus, si avviò prese una mappa e la mise sul tavolino per vedere cosa diavolo c’era nelle campagne. Il Necromante vide che c’erano diversi edifici e ville.

“Ci sono molti edifici nelle campagne, ci serve qualche informazione in più.” disse Tyranus, mentre scrutava la mappa. 

Liupe fece una piccola risata: “Forse nella lettera che ho rubato a quel deficiente di un mercenario troverai la risposta stregone da quattro soldi.”

Tyranus fulminò con lo sguardo la cobolda ma non disse nulla, sapeva che stava cercando un modo di farli innervosire. 

“Bene. Reyna prendila dalla sua tasca.” ordinò Pinguino che stava sorseggiando un bicchiere di vino mentre accanto a lui Lacer stava accendendo la sua pipa. Non ci stava mettendo bocca, sapeva che questo non era il suo momento per parlare. 

Reyna si avvicinò alla cobolda, iniziò a perquisirla e trovò la lettera, la tirò fuori dalla busta e iniziò a leggerla: 

 

“Capitano Pattion,

 

vi informo che ci è giunta la notizia che le Termaganti stanno velocizzando il loro piano che porterà scompiglio nel regno di Gulfingard.  L’attendiamo alla Villa di Trolver dove le illustreremo tutto il piano.

 

I miei omaggi.

 

                                                                                                Vice Capitano Raicun”

 

Reyna terminò di leggerla e guardò pinguino, mentre Tyranus stava guardando di nuovo la mappa per individuare la villa di Trolver. 

“TROVATA!” urlò il necromante. Lilith e Lory si avvicinarono per vedere dove era situata la villa. 

“La villa di Trolver è abbandonata da molti anni. La famiglia cadde in rovina e il proprietario si impiccò dopo che scoprì che la moglie lo tradiva con un soldato.” disse Tyranus.

“E’ quello l’avamposto.” Disse Lory con certezza, Liupe scoppiò in una risata: “Loreley che dice le cose ovvie. Che pena che mi fai.”

Lory ignorò del tutto le parole della cobolda, era troppo impegnata a studiare la mappa, ma Lilith fu più veloce: “Non sarà facile entrare li dentro.” 

“Come mai?” chiese Drako, che si stava scolando l’ennesima pinta di birra.

“Beh, primo perché ci saranno decine di soldati di quel bastardo di Pattion, secondo, la villa è situata in una collinetta. La via principale non offre coperture per centinaia di metri e il retro della villa è protetto da un vecchio muro, oltre a non aver ingressi secondari...” rispose Lilith molto preoccupata per la situazione che si stava creando. Iniziò a pensare che tutto questo era una trappola escogitata da Liupe.

“… Non mi piace per niente Tyranus. Ci vedranno arrivare, anche se agiamo con il favore delle tenebre.” concluse Lilith guardando il Necromante. 

Reyna si avvicinò al gruppo che scrutava la mappa, in effetti non c’era possibilità di arrivare senza non essere visti a piedi. 

“Potrei cercare di avvicinarmi volando e creando una diversivo per darvi il tempo di avvicinarvi e entrare.” Propose Reyna al gruppo.

Tutti guardarono Reyna, il piano poteva funzionare ma era troppo pericoloso, troppe incognite.

“E’ troppo pericoloso Reyna…” Intervenne Lacer mentre fumava la sua pipa. “… inoltre un diversivo potrebbe mettere in fuga chi ha queste preziose informazioni."

Reyna voleva controbattere ma Lacer aveva ragione, era troppo pericoloso per lei e per i suoi compagni, inoltre potevano perdere l’occasione di trovare queste informazioni. No, il diversivo non poteva funzionare, dovevano entrare, ma come? 

Tutti coloro che stavano intorno al tavolo erano alquanto silenziosi, tutti intenti a trovare delle soluzioni. Lory, dal canto suo, continuava a pensare che ci avrebbero lasciato la pelle; "le informazioni sono troppo poche…" Riprese la lettera e le dette un'altra lettura. "Tra tutti i posti perché proprio una villetta abbandonata?". Anche se qualche istante prima aveva affermato con certezza che quello sarebbe stato l'avamposto, i dubbi iniziavano ad insinuarsi dentro di lei. Solo dopo qualche ragionamento prese la parola: "Se hanno scelto proprio quello posto per una riunione di quel tipo, dubito fortemente che non ci siano passaggi secondari o vicoli nascosti. Se non vado errato, la villa di Trolver apparteneva ad una famiglia discretamente potente… devono aver avuto per forza qualche passaggio segreto per fuggire in caso di pericolo…" Concluse rivolgendo il suo sguardo prima su Tyranus e Reyna e poi su Pinguino. 

Pinguino, dal canto suo, si limitò ad un piccolo sorrisetto guardando il gruppo: "La villa di Trolver, apparteneva ad una famiglia aristocratica di alto livello di Nani.  Essi avevano un grande potere commerciale, importavano ed esportavano merce di ogni genere… normale pensare che avessero dei rivali" Disse con la sua solita calma. 

"Se è così, allora è possibile che abbiano delle entrate nascoste…i Nani sono abili scavatori, potrebbe esserci la possibilità che ci siano dei tunnel sotterranei che portano fuori dalla villa…" Disse Reyna guardando pinguino per un istante per poi rivolgere di nuovo il suo sguardo sulla mappa. Lilith, invece, si era limitata ad ascoltare ed a restare in silenzio, credeva ancora che quella fosse una trappola bella e buona ed era molto preoccupata. A Lory, bastò un'occhiata per notare la preoccupazione della piccola, e non era che non le desse poi così tanto torto, lei in primis non si fidava per niente della cobolda ed aveva tutte buone ragioni per farlo, ma se dovevano morire lì, almeno avrebbe si sarebbe accertata ed avrebbe avuto la soddisfazione di portarsi quel cane bastardo con sé all'inferno. 

Tyranus sospirò un po: “siamo ad un punto morto…” disse incrociando le braccia. Il gruppo lo stava osservando,
“Le informazioni sono troppo poche, sapere il luogo della riunione non basta per formulare un buon piano d’attacco” intervenne Lory con la sua solita freddezza ma un po più morbida rispetto a tutte le altre volte. Reyna annuì: “Già…non sappiamo neanche se si terrà oggi o se un altro giorno...”

“Per me è una trappola” intervenne Lilith qualche istante dopo, rimarcando il suo pensiero ancora una volta al gruppo. Pinguino, dopo aver ascoltato il gruppo, si alzò: “vi lascio lavorare al vostro piano, scusate ma ho delle faccende da sbrigare nel mio studio” e detto ciò, con un sorriso, si voltò e tornò nel suo studio a fare chissà che cosa.
Ti pare che ci da una mano quello…” pensò l’assassina sbuffando interiormente.

“Io dico, andiamo li, li meniamo e ci prendiamo le informazioni senza tanto convenevoli!” esclamò Drako.

“Così ci facciamo ammazzare” gli rispose a tono Reyna “idiota” pensò alla fine.

“Se davvero ci sono dei tunnel nascosti, potremmo trovare l’entrata e passare da li, due di noi potrebbero stare di guardia nel caso si avvicinasse qualcuno ed eliminarli se necessario o nascondere il passaggio in qualche modo” propose Lacer.

“Bè è la soluzione più logica al momento” rispose Reyna, “No, non lo è!” commentò Tyranus guardando prima la dracomante e dopo il sauriale. “Non sappiamo dove siano le entrate e se sono sempre agibili. Potrebbero essere crollate per non parlare che potrebbero esser controllate e piene di trappole e in più non sappiamo quando ci sarà questo incontro. Non possiamo creare un piano di attacco senza queste informazioni

“Se vi può interessare ho sentito che la riunione si svolgerà questa sera al sorgere della luna” intervenne Liupe ad un tratto. Tutti i presenti la guardarono rimanendo per una manciata di secondi in silenzio, poi la prima a parlare fu Lory, “E questa cosa non ce l’hai detta prima perché?” La guardò male da dietro la maschera e anche il suo tono era alquanto velenoso. La cobolda dal canto suo si limitò a sorridere beffardamente e scrollando le spalle e Lilith la guardò come se la stesse per sbranare viva.

Tyranus fece un lungo respiro per mantenere la calma, “Okay, è chiaro che il tempo scarseggia, quindi se nessuno ha altre opzioni, andremo per il piano che ha suggerito Lacer”

Lilith rimase in silenzio limitandosi a sospirare non avendo neanche lei uno straccio di idea.

“Seguiremo il piano di Lacer visto che nessuno propone” disse il necromante, “E se ci scoprono?” chiese Lilith, “Immagino che dovremo improvvisare” le rispose la Dracomante. Lilith rimase un momento in silenzio poi piagnucolò “Continua a non piacermi questo piano”

Lory la guardò, “Neanche a me piace, ed improvvisare non è nel mio stile, ma se non abbiamo altre opzioni allora non abbiamo scelta” concluse mentre Lilith emette un sospiro di rassegnazione.

“beh…potremo usare le armature che abbiamo dei soldati di Pattion”. Tutti si voltarono a guardare Drako.

Tyranus si avvicinò al giganti e li diede un pugno sulla spalla: “Sei un fottuto genio!!”

Liupe stava osserevando il gruppo e fece un sorrisetto sotto i baffi, non si sa se era sorpresa dalla grande idea di Drako o divertita che l’idea più intelligente è venuta dall’elemento più stupido del gruppo. 

“Buona idea ma non abbiamo armature sufficienti per tutti.” Intervenne Lacer, ma in quel momento sentirono dei rumori metallici dalla stanza di Pinguino.

Cosa sta combinando?” si chiese Reyna

Il gruppo si avvicinò alla stanza di Pinguino, in quell’istante il proprietario del rifugio aprì la porta mostrando al gruppo cinque armature dei soldati di Pattion, probabilmente delle guardie cadute durante lo scontro nella sala del Re. 

“Le ho chieste al Re questa mattina. Pensavo che potevano esserci ancora utili.” Disse l’uomo con soddisfazione. 

Pinguino… sei un gran figlio di……” pensò Lory.

“A questo punto possiamo anche lasciar perdere le gallerie ed entrare dalla porta principale.” Disse Lilith con un briciolo di entusiasmo in più.

“Sperando che tutti i mercenari di Pattion usino ancora queste armature.” Intervenne Lacer, mentre spegneva la pipa. 

“Non fare l’uccello del malaugurio Lacer. Meglio questo piano che il tuo di intrufolarsi di nascosto in tunnel sconosciuti.” Disse Lory che diede una piccola pacca sulla spalla a Lilith. 

“Ma ci sono solo cinque armature… noi siamo in sei.” Disse Drako preoccupato. 

Waoh...Sa pure contare...non è che l'assenza della birra in corpo gli fa connettere quei pochi neuroni che ha?” penso Lory con un piccolo sorriso sotto la maschera. 

“Caro Drako…” iniziò Pinguino “… per te servirebbero altre tre armature. Quindi tu starai di guardia ed interverrai in caso di necessità e coprirai la ritirata.” Concluse Pinguino in maniera autoritaria. Il gigante Elfo Oscuro non obiettò e annuì. 

“Solo un colpo di fortuna potrebbe salvarvi la vita, piccoli idioti.” Intervenne Liupe.

Reyna si avvicinò alla cobolda e con grande velocità afferrò con la mano destra il collo di Liupe e iniziò a stringere: “Devi sperare pure te nel colpo di fortuna. Perché tu verrai con noi e se ci succede qualcosa… Drako ti ucciderà...e fidati non è difficile per lui farlo. ” Disse la Dracomante con un sussurro estremamente minaccioso. Finito il discorso Reyna lasciò la gola della cobolda e iniziò a tossire.

“Bene, sarà meglio prepararsi e andare a riposare.” Ordinò Pinguino e tutti obbedirono al suo ordine. Sarà una missione molto impegnativa e pericolosa. 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - L’avamposto dei mercenari ***


Dopo due giorni, il gruppo si mise in marcia per arrivare all’avamposto dei mercenari. La riunione era persa ma conoscendo come funzionavano gli ordini dei mercenari, ogni riunione prendevano appunti sulle nuove direttive e ordini. Un lungo viaggio di quattro giorni dove ogni notte, a turni di due ore, i compagni tenevano Liupe sotto controllo. Lory aveva avvisato più volte tutti che la cobolda era abile a liberarsi dalle corde e poi nel sonno uccidere senza farsi sentire. Nel turno dell’assassina, ella si metteva nelle posizioni più scomode per non prendere sonno e affilava sempre i suoi coltelli. Quando era sicura che tutti dormivano si toglieva la maschera per prendere un po’ più di aria. La seconda notte si accorse che Tyranus dormiva senza coperta e che la lasciava sempre accanto a lei. Le notti erano sempre più fredde, in giro di pochi mesi sarebbe arrivato l’inverno e Lory sapeva che i suoi indumenti erano troppo leggeri per ripararla dal freddo. Ormai era abituata ai buon gesti del necromante, anche se ancora un po faticava a comprendere e alle volte li tollerava, altre meno, ma più andava avanti nella loro avventura, più si rendeva conto, che forse, non aveva niente in mente,che non le avrebbe fatto del male e che la gentilezza del negromante era genuina, come lo era con tutti. Ma percepiva che il legame con lui era un po più solido rispetto a quello che aveva con il resto del gruppo, molto probabilmente dovuto proprio al fatto che per poco non lo aveva ammazzato anni fà. 

Al quarto giorno, arrivarono nelle vaste campagne al Nord di Gulfingard, a poche leghe dal confine delle terre del Nord. Il gruppo si appostò su una collinetta. 

“Lilith il monocolo per favore.” chiese Tyranus e così Lilith fece. 

Tyranus osservò l’avamposto. Era una villa che si reggeva in piedi con lo spago, piena di crepe e buchi nelle pareti, ma era perfetta per nascondere un bel drappello di uomini armati. Non dava nell’occhio, sembrava veramente abbandonata anche se vedeva che ogni finestra era illuminata da molte candele e lampade a olio. Poi il mago delle arti della morte vide quello che voleva. I soldati avevano armature nere e donne al loro fianco che ridevano ed erano mezze nude e indossavano delle maschere per coprirsi il volto.

“Ma che diavolo….” disse Tyranus sorpreso di quello che vedeva.

Lory osservò il maghetto e vide che era sconcertato. “Cosa cavolo ha visto?

“Cosa c’è Tyranus?” chiese Reyna avvicinandosi, dopo che aveva aiutato Drako a legare la Cobolda.

Tyranus chiuse il monocolo: “O l’avamposto di Pattion è un bordello oppure c’è una festicciola molto calda.” rispose passando il monocolo a Lory. Beh, Lory poteva dar ragione a Tyranus dopo quello che vide tramite il monocolo. I soldati erano mezzi ubriachi. Lory vide altre scene dalle finestre; soldati che baciavano collo, labbra, seno e tutto quello che le ragazze offrivano e altre scene che erano un ammucchiata di corpi maschili e femminili tutti nudi e chi più ne ha più ne metta.

“Beh maghetto, da quello che vedo credo che siamo nel posto giusto.” disse Lory restituendo il monocolo a Lilith che stava per guardare ma Lory intervenne: “Se non vuoi rimanere traumatizzata meglio che non guardi piccola.” Lilith annuì e posò il monocolo. 

Lory squadrò Liupe che stava sorridendo. “Tu lo sapevi vero?”

Liupe la guardò divertita senza dire una parola. “Lo sapevi che facevano questi festini come peggior bordello Milfrild (terra a Ovest molto lontana da Gulfingard)?” chiese ancora Lory. 

“Certo. Ogni sera è così in questo posto di merda.” Rispose secca Liupe sempre con un sorriso. 

L’unico felice era Drako che iniziò a ridere, con uno sguardo folle: “Si! Si! Donnine allegre che vogliono vedere e assaggiare l’arpione di Drako e ci sarà tanta birra e vino.. eheheh!!” Il gruppo era schifato da quello che diceva il barbaro elfo oscuro. Lilith intervenne: “Scusa Drako, come mai quelle donne devono assaggiare la tua arma? Cosa ti hanno fatto?” mentre chiedeva indicava l’arpione di Drako che era appoggiato su una roccia vicino ai cavalli. Tyranus era terrorizzato dalla risposta che poteva dare Drako. Sapevano tutti che Drako non si riferiva alla sua arma per mietere vittime ma a qualcos’altro. Solo Lilith, la più innocente tra tutti, non capiva a cosa illudeva Drako. 

“Tu non andrai da nessuna parte ragazzone.” Intervenne Lacer. “Tu rimarrai qui a guardia della nostra ospite.”

A quelle parole Drako si era rattristato ma poi vide la Cobolda e sulla faccia ritornò un sorriso malizioso: ”Beh, posso sempre accontentarmi e farlo assaggiare a lei.” Il gruppo ora era nel panico in quanto quella specie di bestione senza cervello rischiava di mandare a puttane l'intera missione. 

Liupe lo guardò con misto di disgusto e terrore: “prova ad avvicinarti a me brutto barbaro di merda e ti faccio sputare le palle dalla bocca. ”Lory ora si stava divertendo e non mancò di ridacchiare sotto la maschera, anche se sarebbe stato uno spettacolo spiacevole, avrebbe pagato una bella somma per assistere, solo per vedere la cobolda soffrire.

“Ora basta!” Intervenne Reyna. “Tyranus, meglio che qualcuno rimanga qui in modo che non succeda dei disastri". 

Tyranus annui: “Lacer rimarrai qui con Drako.” 

Lacer protestò: “Ma come? Avete bisogno di me e anche io voglio divertir-” frenò quello che stava dicendo ma ormai era troppo tardi. 

Questi sono tutti assetati di sesso.. spero non lo sia anche il maghetto e la lucertolina!” pensò Lory. 

Tutti ora guardavano male il sauriale che non sapeva cosa dire: “Pensandoci bene, è una buona idea amico mio, tranquillo resterò io di guardia” concluse con un sorriso con intenti rassicuranti, ma che non servì a molto.

 

Tyranus, Reyna, Lilith e Lory si prepararono.

 

Attesero il calar della notte, Reyna e Tyranus indossarono le armature, a Lilith l’armatura vestiva il doppio e la cosa la rendeva alquanto esilarante, Lory, invece, guardava un po scettica l’armatura che doveva indossare.

“Qualcosa non va?” chiese il negromante rivolto verso l’assassina. 

"No…tutto bene…ma questa cosa mi sembra assai scomoda ed ingombrante” rispose,
“Mica devi farci una sfilata, dobbiamo solo intrufolarci…” commentò Reyna intenta a vestirsi.
“Allora suppongo che se ci troviamo nella merda sarai tu a proteggerci lucertolina, come hai fatto al palazzo del re, ah no aspetta! ci hanno letteralmente massacrato li” rispose fulminea e secca. Alla provocazione, Reyna avrebbe voluto rispondere e controbattere, ma non trovò le parole giuste, quindi si limitò al silenzio e ad un’occhiataccia rivolta verso Lory.

Mentre Lilith rimase lì ad osservare, quasi inglobata della grande armatura, il sauriale intervenne: “be ma per te non è necessario indossarla, sei già vestita nella maniera ottimale” disse sorridendo.

“Che intendi?” chiese Lory, interdetta su ciò che Lacer aveva appena detto.

“Be, poco vestita…una maschera a coprire il volto-” non fece in tempo a finire che gli arrivò un cazzotto in testa: “Che cosa dovrei fare io?!” ruggì di rimando l’assassina avendo già capito a che punto voleva arrivare il sauriale. Lacer, dal canto suo, rispose massaggiandosi il punto colpito: “be perché no? hai detto tu che l’armatura è scomoda ed ingombrante”.

“Be non è poi un'idea così malvagia” Replicò Reyna guardandoli con un piccolo sorrisetto, una piccola dose di karma che tornò indietro dopo la provocazione fatta dall’assassina poco tempo prima alla dracomante.
“E non sorridere tu!” soffiò di nuovo Lory ma stavolta rivolta verso Reyna.

Tyranus a quella scena sospirò, un'altra lite, tempo perso per la missione, così senza se e senza ma, si intromise: “Ragazze, detesto interrompere la vostra amorevole conversazione” scontato dire che quell’ “amorevole” era assai ironico. “ma dobbiamo portare a termine una missione, perciò siete pregate di darvi una mossa" concluse infine il necromante.

Liupe a quella scenetta, ed avendo intuito anche lei dove volesse andare a parare il sauriale, non poté che ridere. Lory dal canto suo, prima fulminò anche la cobolda con lo sguardo, poi un lampo le balzò in mente, e sorrise insieme al suo tono di voce, che fa rabbioso diventò tranquillo ma con una nota di cattiveria.

“Mmm…sai una cosa? non è poi così una cattiva idea effettivamente” tutti si voltarono un po sorpresi a quella affermazione, ma l'assassina poi continuò: “lascio a voi l’armatura, così se qualche guardia dovesse uscire e dovesse scoprirvi, potrete dire che avete trovato la piccola cobolda e stavate per divertirvi un po” e si, intendeva proprio quello, quello che stavano facendo quel gruppone di guardie e soldati all’interno della casa abbandonata.

Mentre un sorriso malefico si formò sul volto dell’assassina, anche se coperto dalla maschera, sul volto di Drako tornò il sorriso malizioso di prima, “Con piacere” rispose il gigante già preparandosi mentalemte e non vedendo l’ora e sperando che una cosa simile accadesse. Nel volto di Reyna, Tyranus e Lacer comparvero volti assai preoccupati e nello sguardo di Liupe, preoccupazione e terrore per la propria incolumità.

Sorridendo soddisfatta, Lory si girò verso Tyranus, Reyna e Lilith che in tutto ciò non ci aveva capito praticamente niente: “andiamo?” chiese l’assassina con nonchalance. Pochi passi dopo sentirono rumore di ferraglia che fece sobbalzare il necromante, l’assassina e Reyna; Lilith era a terra e stava implorando qualcuno che l’aiutasse a rialzarsi.

“La bambina non ce la fa a portare quell’armatura maghetto.” Disse Lory mentre Reyna stava aiutando Lilith.

“Hai qualche suggerimento Lory?” Chiese Tyranus.

Lory storse la bocca sotto la maschera e guardò Lilith. “Un idea ce l’ho.. ma credo che alla bambina non gli piacerà per niente.” Tyranus guardò prima l’assassina e poi Lilith.. aveva capito cosa intendeva, Reyna squadrò l’assassina,mentre Lilith chiese: “Che cosa vuoi che faccia?”.

 

Pochi istanti dopo Lory aveva finito di preparare Lilith, una maschera e vestiti di riserva se li portava sempre e Lilith stava indossando mettendo un po’ in imbarazzo la ragazza.

“Che dite?” Chiese Lory con soddisfazione. 

Reyna non disse niente mentre Tyranus rispose: “Il piano è buono, ma Lilith te la senti di fare tutto questo?”

Lory alzò gli occhi al cielo a quella domanda, si era suo padre adottivo ma in quelle circostanze non si poteva fare tanto gli schizzinosi.

Lilith era imbarazzata ma sapeva che era per il bene della missione: “Si, Tyranus. Posso Farcela!”

Lory diede una pacca sulla schiena alla cacciatrice elfo oscuro: “Brava Lilith. Non lo ammetterò mai ma sono orgogliosa di te!” pensò Lory.

Il mago annuì e il gruppo si mise in marcia verso l’entrata della base di Pattion alla ricerca di quelle informazioni che servivano per anticipare le mosse delle Termaganti, mentre Drako e Lacer facevano da guardia a Liupe che rischiava di esser violentata da Drako. 

 

Entrata dell’avamposto

 

Due guardie stavano limonando con due signore allegre che avevano i seni fuori dalle loro vesti:

“Eheheeh!! Tesoro sei uno schianto. Appena ci danno il cambio entriamo in camera e ti farò urlare dal piacere!” disse uno dei soldati alla donna che non vedeva l’ora che accadesse. Ma tutti vennero distratti dalle risate di due soldati che si avvicinavano con due donne: “ Cazzo, che belle bamboline.

“Ehy soldati, dove avete trovato due grazie con delle gambe così splendide?” chiese il soldato.

Tyranus camuffò un po’ la voce per non farla riconoscere: “Compagno, ha importanza? spero che ci sia una camera e un letto dove possiamo … eheheh… hai capito vero?”

Lory e Lilith facevano delle risate, scostandosi di tanto in tanto i capelli per convincere le guardie e Reyna prese Lilith abbracciandola forte.

I due soldati sorridevano e uno di loro era invidioso di quei due “compagni” con quelle due ragazze dal fisico pazzesco. 

“Ahahahah una camera eh?? Una cosa a quattro con scambio?? si si è una bella idea. Certo che c’è una camera libera. Però non andate al terzo piano, quello è il piano del capitano Pattion. Lui non è presente ma non vuole nessuno al suo piano.” 

OTTIMO!!” pensarono i quattro compagni che entrarono nell’avamposto. Ora iniziava la parte più difficile.

 

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