The Community - Tales of a Past History!

di PGV 2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Tuffo nel Passato! ***
Capitolo 2: *** L'Elezione del Presidente Ansem! ***
Capitolo 3: *** La Speranza degli Illuminati! ***
Capitolo 4: *** La Nuova Gestione del Concilio dei Sette! ***
Capitolo 5: *** L'Incidente! ***
Capitolo 6: *** Maestro Contro Allievo! ***
Capitolo 7: *** Un Figlio Inaspettato! ***
Capitolo 8: *** La Primeval Rock! ***
Capitolo 9: *** La Decisione del Dr. Raichi! ***
Capitolo 10: *** Alla Ricerca dei Bambini Rapiti! ***
Capitolo 11: *** La Fuga di Elsa e Schmidt! ***
Capitolo 12: *** Il Geass! ***
Capitolo 13: *** Eterni Rivali! ***
Capitolo 14: *** Viaggio in Superficie! ***
Capitolo 15: *** Il Tradimento di Bakura! ***
Capitolo 16: *** L'Incontro tra Xehanort ed Hitler! ***
Capitolo 17: *** L'Assassinio dei Genitori di Winry! ***
Capitolo 18: *** Il Processo! ***
Capitolo 19: *** La Nuova Vita di Winry! ***
Capitolo 20: *** L'Eredità degli Uchiha! ***
Capitolo 21: *** Il Dramma di Nina! ***
Capitolo 22: *** La Tragedia del Cancro! ***
Capitolo 23: *** La Scelta di Mirajane! ***
Capitolo 24: *** La Scoperta di Kushina! ***
Capitolo 25: *** L'Arrivo dei Grim! ***



Capitolo 1
*** Un Tuffo nel Passato! ***


ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION CONTIENE PESANTI SPOILER SU “THE COMMUNITY – TALES OF AN UNDERWORLD” FIN DAL PRIMO CAPITOLO!!
SE DESIDERATE LEGGERLA, VI CONSIGLIO PRIMA DI ARRIVARE AL CAPITOLO 43 DELLA SUDDETTA FAN FICTION, IN MODO DA ESSERE PRONTI ALLA LETTURA QUI SOTTO SENZA RISCHIARE NULLA!! ;)

Eccomi qua come promesso con l’inizio ufficiale della Fan Fiction Prequel di “The Community – Tale of an Underworld”!!
Come vi avevo preannunciato già da Settembre all’interno della storia principale, da oggi parte ufficialmente la Fan Fiction che rappresenterà un prequel a tutti gli effetti della fic principale che è tuttora in corso sempre qui su EFP.
Essendo un prequel a tutti gli effetti di The Community, questa fic tratterà quello che è successo all’interno della Comunità molto prima che Lorenzo e Danilo ci arrivassero. Partiremo dal 1903 e, piano piano, arriveremo fino al 1943, anno in cui si svolge la storia principale.
Tranquilli, non toccherò ogni singolo anno, ci saranno anche salti temporali di cinque, sette, otto anni o giù di lì qualche volta, non preoccupatevi XD facendovi un esempio spoileroso su questo chap: si partirà nel 1903, ma a fine Capitolo saremo già nel 1910 ;).
Ciò non significa che si andrà sempre così velocemente, man mano che ci avvicineremo al 1943 gli eventi inizieranno a toccare più personaggi e più anni, fino ad arrivare a pochi anni dall’inizio effettivo della storia principale in cui un anno potrebbe dover prendere un chap intero :).
Non temete però, ho fatto un calcolo e questa fic prequel terminerà prima della fine della storia principale. L’ultimo Capitolo della mia “carriera da scrittore” sarà sempre l’ultimo Capitolo di The Community, e quando sarà il momento capirete perché ;).
Naturalmente il contenuto di questa fic è altamente spoiler per chi non ha mai letto “The Community – Tales of an Underworld” in vita sua, di conseguenza se qualcuno è interessato consiglio prima di leggere la storia principale arrivando al Capitolo 43, e solo dopo aver letto i primi 43 chap della storia principale iniziare questa ;).
Un ultima cosa e poi passo alla fic, promesso XD.
Dato che questa è una fic a parte, seppur collegata a quella principale, nell’Angolo dei Commenti di questa storia risponderò solo ai commenti che saranno inseriti nei Capitoli di questa fic, e nella storia principale risponderò solo ai commenti che verranno inseriti nel The Community originale. Ho scelto così anche per evitare confusioni con le risposte al commento, dato che altrimenti sia io che voi rischieremmo di non capirci molto in merito XD ;).
Tuttavia, se desiderate che posti comunque qui le risposte agli ultimi commenti arrivati nella fic principale, basta che me lo dite e già domani li pubblico. Ho dovuto prepararli in anticipo perché, dovendo cambiare PC durante le festività, non so quanto riuscirò ad usarlo e non volevo rimanere indietro a Gennaio quando sarebbe stato il momento di mandare avanti la pubblicazione T_T.
Di conseguenza mettiamola così: al momento nelle due fic rispondo solo ai commenti delle suddette fic senza fare un miscuglio tra le due, ma se lo desiderate, e nel caso ditemelo tramite mp o commento, modifico e pubblico le risposte ai commenti direttamente nel chap successivo, che sia esso della storia principale o del prequel ;).
Credo di aver detto abbastanza, di conseguenza passo immediatamente all’inizio di questa fic prequel di The Community, che svelerà il passato di molti personaggi, alcuni ben noti altri meno, e, soprattutto, svelerà misteri che nella fic principale non saranno trattati!!
È un modo di dire che vanno seguite entrambe per forza? Diciamo di sì, dato che sono comunque due fic collegate a doppia mano e che di conseguenza fanno parte dello stesso Universo, anche se i misteri risolti qui li rimarcherò comunque nella fic principale, tranquilli XD ;).
Ed ora, senza ulteriori indugi, ecco a voi il primo Capitolo della fic prequel di The Community. Buona lettura a tutti quanti!! :)


THE COMMUNITY!
TALES OF A PAST HISTORY!


CAPITOLO 01 – UN TUFFO NEL PASSATO!



Un'immensa battaglia sta per essere combattuta sottoterra.
Gli Illuminati, nascostisi per cento cinquant’anni, erano ormai pronti per sferrare il loro attacco definitivo, e gli abitanti della Comunità che non erano d’accordo con il loro modus operandi avevano deciso di agire.
Guidati da Lorenzo, Grim giunto dalla Superficie, stavano per attaccare gli uomini di Xehanort che avevano preso possesso del Palazzo Presidenziale, e quest’ultimo era già pronto ad accoglierli con il suo intero esercito.
Ma come si era arrivati a questo punto? Come questa battaglia si era potuta scatenare in un momento così delicato per la Superficie, il 1943?
Per scoprirlo bisogna fare un passo molto indietro nel tempo e ripercorrere passo dopo passo gli eventi che hanno cambiato le vite degli abitanti della società e dell’intera Comunità… prima che i fratelli Ferraro facessero capolino nella vita di tutti!!

Vecchia Villa, Comunità, 13 Giugno 1903:
In un epoca in cui la Comunità non era ancora stata visitata dai Grim, ben quarant’anni prima dell’arrivo di Lorenzo e Danilo nella società, le cose non erano così diverse come ci si potesse aspettare.
All’epoca la Comunità era già molto simile d’aspetto a come sarebbe stata quarant’anni dopo, e il Concilio dei Sette già esisteva come spiegato da Xehanort a Bulma… ed anche allora come oggi decideva delle sorti dell’intera società!
Quel giorno era stata programmata una riunione dei sette membri di spicco degli Illuminati dell’epoca, e verso le 15:00 erano già tutti radunati alla Vecchia Villa, nella sala dove di solito si tenevano gli incontri dell’organizzazione.
Anche allora una sola candela illuminava l’intera stanza, avvolta da una coltre di tenebra che sembrava quasi rispecchiare la situazione della mente e dei cuori dei cittadini della società, ed essa era posta al centro del tavolo di legno.
Le postazioni erano sempre sette, e sempre posizionate tre a destra, tre a sinistra ed una sola a capotavola, l’unica differenza rispetto al nuovo Concilio era che questa volta tutti i membri erano poggiati al tavolo, e di conseguenza erano ben visibili ed identificabili!!
I sette membri che facevano parte del Concilio dei Sette dell’epoca erano i seguenti: A capotavola c’era il Gran Maestro di allora, Charles Lamperouge, il nonno di Lelouch e Nunnally, il quale aveva quarantanove anni all’epoca ed indossava una divisa quasi militare comprendente di giacca rossa scura bordata di giallo con al centro un'area bianca con i lacci gialli, un lungo mantello viola con le spalline gialle che teneva sulle spalle e che era sorretto da un medaglione blu scuro che fungeva da laccio, dei pantaloni blu chiari e degli stivali neri bordati di giallo. Come aspetto aveva dei lunghi capelli bruni chiari, un pizzetto dello stesso colore e degli occhi celesti.
Alla sua sinistra c’era il Dr. Raichi, all’epoca trentenne, che era molto più giovane ed aveva dei lunghi capelli bruni che arrivavano fino alla vita, mentre erano totalmente assenti i baffi che avrebbe avuto da anziano, oltre che degli occhi color verde. Come abiti indossava un abito lungo arancione comprendente di cappuccio con una cintura marrone scura legata alla vita, una maglietta a maniche lunghe e dei pantaloni bordeaux sotto l’abito, degli stivali marroni scuri ed infine dei guanti marroni chiari la cui lunghezza arrivava fino a quasi i gomiti.
Alla sinistra di quest’ultimo sedeva Al Mualim, all’epoca ventitreenne, che aveva l’aspetto di un ragazzo essendo allora molto giovane rispetto a come si sarebbe presentato quarant’anni dopo. Gli abiti erano più o meno gli stessi, dato che indossava una tunica blu scura come quella che avrebbe avuto da vecchio, ciò che lo differenziava era, oltre al fatto che aveva la tunica aperta e gli si vedeva il petto non avendo la maglietta indosso, l’aspetto, dato che aveva dei folti capelli argentati che scendevano fino in fondo al collo e non presentava né la barba né il pizzetto essendo ancora molto giovane all’epoca.
Infine, a completare coloro che si trovavano alla sinistra del Gran Maestro, di fianco all’Assassino c’era Ichigo Kurosaki, colui che entro breve avrebbe fondato la Scuola di Hokuto. Egli aveva ventisette anni all’epoca ed aveva dei folti capelli arancioni, degli occhi color nocciola ed indossava quello che sembrava essere un kimono nero e bianco le cui maniche arrivavano fino a poco prima delle mani e la stessa cosa andava per le gambe fino ai piedi. Aveva una cintura bianca legata alla vita, delle calze bianche, una collana rossa attorno al collo e dei sandali marroni al posto delle scarpe.
Partendo invece dalla destra di Charles, si poteva vedere subito Madame Boss, la madre di Giovanni, che all’epoca aveva ventiquattro anni ed aveva dei lunghi capelli blu scuri che arrivavano fino alla vita, del rossetto sulle labbra, degli occhi azzurri ed indossava degli abiti eleganti come se fosse una donna in carriera. Difatti aveva una giacca rossa a maniche lunghe aperta sotto al collo per mostrare sotto una maglietta nera che partiva da poco sotto il seno, una collana di perle bianche attorno al collo, una minigonna che arrivava fino a poco sopra le ginocchia, delle lunghe calze blu scure che arrivavano fino alle cosce e delle scarpe con tacco rosse.
Alla destra di quest’ultima c’era Ansem, il padre di Xehanort, che aveva quarantuno anni ed aveva dei capelli biondi che scendevano fino alla fine del collo, una barba ed un pizzetto biondi che si univano e degli occhi di un insolito color arancione. Come abiti indossava un lungo camice bianco molto simile a quelli degli scienziati, un abito interamente nero subito sotto di esso comprendente di maglietta a maniche lunghe, pantaloni e scarpe, una cravatta blu scura, un paio di tasche sui lati del camice ed una sciarpa rossa scura attorno al collo.
Infine, alla destra di quest’ultimo c’era Stan Pines, un uomo di cinquantadue anni che aveva un aspetto strano, difatti aveva dei residui di barba su quasi tutta la faccia dall’insolita forma quadrata, oltre che dei grossi occhiali, delle orecchie quasi a sventola e un naso rosa scuro dalla forma ovale. Come abiti indossava un completo elegante nero sotto cui si poteva anche vedere una camicia bianca, oltre che un fiocchetto rosso scuro legato poco sotto al collo, delle scarpe marrone chiaro e reggeva in mano un bastone marrone scuro la cui punta era una palla da biliardo nera con inciso l’otto in mezzo alla parte bianca.
Tutti loro indossavano oltre ai loro abiti anche il soprabito marrone che contraddistingueva i membri del Concilio quando erano in riunione o in missione per conto degli Illuminati, e durante la riunione tutti stavano avendo un atteggiamento diverso l’uno dall’altro.
C’era chi come Ansem e Ichigo tenevano i gomiti poggiati sul tavolo e le mani unite all’altezza del volto, chi come Al Mualim ed il Dr. Raichi poggiavano entrambe le mani sul tavolo, chi come Madame Boss aveva poggiato il gomito sinistro sul tavolo e si teneva con il suddetto pugno la guancia con un sorrisino divertito, chi come Stan aveva un sorriso a trentadue denti stampato sul volto e chi come Charles, con entrambe le mani poggiate sui braccioli della sua sedia, aveva un sorrisino furbetto sul volto.
Il primo a parlare fu lo scienziato, il quale si rivolse al capotavola domandando “Come mai questa riunione organizzata in fretta e furia?”
L’unica donna presente lì rimarcò questo dettaglio, aggiungendo “Appunto. Ho degli affari da sbrigare, di conseguenza cerchiamo di darci una mossa!”
Fu presto detto, Lamperouge decise di accontentarli svelando immediatamente loro “Chiedo scusa per il poco preavviso con cui vi ho convocati qui, tuttavia è stato necessario a causa di una notizia dell'ultim'ora...”
“E di che cosa si tratta?” chiese stavolta Al Mualim, rimanendo serio.
Ancora una volta il nonno di Lelouch fu molto diretto, e spiegò in questo modo “… Una nuova famiglia ha deciso di abbandonare il Concilio. La famiglia Scarlett ha deciso di rinunciare alla sua posizione di agente e di vivere una vita normale, come tutti gli altri...”
La notizia non fu per nulla gradita dalla maggior parte dei presenti in quella stanza. Conoscevano tutti la famiglia Scarlett ed avevano già tutti capito che colui che sarebbe diventato il padre di Erza aveva approfittato della morte prematura del padre, devoto servitore degli Illuminati, per staccarsi da loro definitivamente.
Proprio per questo Stan, battendo la punta del suo bastone contro il tavolo, dichiarò arrabbiato “Quel maledetto rompiscatole. Ma chi si crede di essere a piantarci in asso in questa maniera? E per di più senza alcun preavviso!!”
Ichigo, che stava mantenendo la calma in quel momento, replicò alle parole di Pines sostenendo “Dovevamo aspettarcelo che il figlio ci avrebbe lasciati nel momento in cui il padre sarebbe morto. Ha sempre dichiarato di volersi staccare da noi, fin da quando era stato informato della nostra esistenza...”
“Ciò significa che neppure i suoi figli verranno informati del nostro passato e del nostro lascito...” intervenne invece Ansem, anche se lui stava parlando più a sé stesso che agli altri.
Il motivo? Stava pensando a suo figlio Xehanort, che non era neanche arrivato all’anno di età tanto era piccolo. Forse era meglio se anche lui non venisse informato del Concilio dei Sette e del loro passato…
Però quella era solamente un'idea che gli balenava per la mente in quel momento, sapeva bene che come membro del gruppo principale degli Illuminati era suo dovere informare il figlio di tutto quanto, anche se non era certo che fosse una buona idea…
A quel punto Madame Boss, incrociando le braccia davanti al petto ed assumendo un aria stizzita, fece notare “Non ci siamo. Questa è la quarta famiglia che ci abbandona in tre mesi, il numero di coloro che abbandonano la nostra causa sta aumentando sempre di più...”
“Ed aumenterà sempre di più nel corso del tempo!” fece notare allora Raichi, anche se non aveva ancora finito di parlare “Ora che hanno conosciuto il piacere di una vita normale, nessuno vorrà più partecipare ai nostri piani, ritenendoli futili...”
“E quindi vorrebbero lasciare stare coloro che ci hanno denigrati più di cento anni fa? Ma come ragiona il loro cervello?!” sembrava che l’uomo con gli occhiali non avesse per nulla gradito le parole del dottore.
Kurosaki intervenne immediatamente per dare ragione al collega, dichiarando “Stan, io sono fedele al Concilio e lo rimarrò per sempre… tuttavia va specificato che Raichi non ha del tutto torto...”
“Cosa vorresti dire?” domandò a quel punto Pines abbastanza irritato.
L’arancione non si fece attendere e spiegò “Noi ragioniamo in questo modo perché siamo al vertice, gli agenti vedono questa situazione sotto un altro punto di vista. Noi ordiamo, loro agiscono, ed è questo che sta iniziando a stufarli… combattere una guerra che ormai non è più tale. Non va dimenticato che la Superficie potrebbe addirittura essersi dimenticata di noi...”
“Questo lo escludo a priori!” ci tenne a precisare tuttavia Al Mualim, che aggiunse pure “Il Principe di Baviera e la Chiesa ci avranno fatto passare per dei criminali per più di un secolo. Non escludo che tutti in Superficie pensino che noi siamo il male assoluto e che intendiamo dominare il mondo da dietro le quinte...”
“Beh, non è neanche del tutto sbagliato se ci pensi. In fondo è quello che facciamo noi continuamente...” ci tenne a sottolineare la madre di Giovanni, il quale all’epoca aveva solo cinque anni, con un sorrisino furbetto sul volto.
In fondo la donna non aveva del tutto torto. Erano decenni che da dietro quella scrivania decidevano le sorti dell’intera Comunità da dietro le quinte, usando il Gran Maestro come Presidente in modo che diffondesse la loro voce anziché quella del popolo.
E forse era proprio questo che i loro agenti iniziavano a non digerire più, volevano che quella storia finisse una volta per tutte e che il Concilio si adattasse alla loro nuova vita, decidendo di rimanere là sotto per sempre.
I sette membri più importanti degli Illuminati continuavano a diffondere la voce tra i loro uomini che un giorno sarebbero tornati in Superficie e quella storia sarebbe stata solo un orrendo incubo, ma chi li aveva abbandonati la pensava diversamente.
Ritenevano che ormai quella era la loro vita, e dovevano decidere di mettere da parte il loro odio ed il loro sogno di rivedere un giorno il cielo per poter vivere tranquillamente nella Comunità, anche per il bene delle generazioni future.
Illuderle che avrebbero rivisto la luce del Sole e l’oceano incontrastato significava far credere loro che un giorno sarebbe stato possibile… ma ormai si stava arrivando ad un punto in cui persino i membri del Concilio iniziavano a dubitarne…
O almeno due di loro, ossia Ansem e lo stesso Gran Maestro.
Però c’era una grossa differenza tra i due, se il secondo ci stava pensando solo come forma di disillusione sul sogno di rivedere la luce senza dover per forza abbandonare le loro tradizioni, il secondo credeva veramente che la possibilità di un cambiamento fosse quasi necessaria.
Era passato più di un secolo da quando si erano trasferiti sottoterra, e ad avere avuto spirito d’iniziativa erano stati gli agenti che loro comandavano, quando dovevano essere loro i primi a farsi avanti a proporre quella diversificazione.
Si erano fermati troppo a lungo sulla vendetta, forse un momento di rassegnazione era ciò di cui avevano bisogno per poter andare avanti. In fondo vivevano bene sottoterra e la gente era felice, cos’altro potevano volere di più?
“Beh credo che a questo punto i discorsi siano futili!” decise di intervenire a quel punto Raichi “La Comunità sta cambiando, di conseguenza se vogliamo restare al passo dobbiamo adeguarci anche noi, e venire incontro al volere dei nostri agenti…”
“Questa però potrebbe essere un'arma a doppio taglio!” specificò tuttavia Ichigo, il quale andò avanti sostenendo “Non rischiamo di perdere il consenso degli agenti che ci sono rimasti fedeli se dovessimo cambiare registro proprio adesso?”
“… E se fosse necessario?”
Improvvisamente Ansem se ne uscì con queste parole, finendo naturalmente per attirare tutta l’attenzione su sé stesso, anche perché molti si stavano domandando che cosa stesse cercando di dire con quelle parole.
“Che cosa vorresti insinuare?” domandò difatti Stan, che sembrava il più perplesso di tutti.
Il diretto interessato non se lo fece ripetere due volte, ed alla fine, mantenendo entrambe le mani unite davanti al volto, spiegò quello che era il suo punto di vista e ciò che era quasi sicuro avrebbero dovuto fare per evitare di cadere in disgrazia.
“Sto solo dicendo che, arrivati a questo punto, un cambiamento potrebbe essere l’unica soluzione per far trovare la pace ai nostri antenati!” dopo qualche secondo di silenzio, il padre di Xehanort proseguì sostenendo “Per oltre cento anni abbiamo vissuto sottoterra, aspettando il momento in cui saremmo riusciti a tornare in Superficie, però rimanendo da questa parte della scrivania non abbiamo potuto vedere quello che i nostri agenti hanno notato prima di noi… che non possiamo continuare a sognare qualcosa che non vedremo mai più!”
Dopo quelle parole l’uomo decise di fare qualche secondo di silenzio, e questo ebbe modo di fargli notare che, mentre alcuni sembravano interessati a quanto stesse esclamando, altri lo stavano guardando quasi come se stesse delirando.
Questo però non lo fermò, dato che andò avanti dichiarando “Ormai non apparteniamo più alla Superficie, vivere di un sogno irrealizzabile finirà solo per distruggere noi e le future generazioni, che guarderanno verso l’alto con l’odio, con la consapevolezza che non potranno mai aspirare a qualcosa di più grande. Se rimaniamo con i piedi per terra e ci accontentiamo della vita che stiamo sostenendo qui, forse riusciremo a rinsaldare il nostro popolo, a farlo tornare ai fasti di una volta prima che fossimo tutti bollati come criminali e cacciati su in Superficie. Forse accettare la nostra nuova condizione ci permetterà di trovare la pace che tanto bramiamo...”
Nonostante la sua sembrasse una frase che dovesse continuare, in verità il suo discorso era ormai concluso, e per questo aveva chiuso gli occhi, in attesa dell’opinione che i suoi colleghi avevano della sua teoria, anche se sapeva perfettamente quali sarebbero stati i pareri generali…
E sfortunatamente sembrò avere ragione quando Madame Boss dichiarò senza tanti giri di parole “Ma che assurde ridicolaggini!!”
“Caro Ansem, mi sa che ultimamente ti è partito il cervello!” aggiunse pure Stan.
Tra tutti sembrava che loro due fossero quelli che più di ogni altro fossero contrari alla proposta che aveva appena avanzato, al punto che quasi erano scoppiati a ridere davanti a quella che ritenevano una grossa cavolata.
Ichigo invece sembrava abbastanza riluttante, dato che abbassando le mani fino a toccare il tavolo che aveva di fronte esclamò “Uhm non lo so, quanto ha detto non è del tutto sbagliato se volessimo vedere il quadro completo...”
“Non mi dirai che ti sei fatto incantare dalle sue parole? Proprio tu, che sei il guerriero più forte del Concilio e dovresti essere di conseguenza il più duro tra tutti!” sostenne tuttavia Pines, quasi a voler specificare anche i meriti dell’arancione.
Quest’ultimo, rimanendo parecchio severo, sostenne “Non sto dicendo che ha detto cose giuste, non travisare le mie parole. Ho solo detto che non ha tutti i torti, seppur abbandonare tutto sarebbe l’ultima cosa che vorrei fare...”
“Ma forse arrivati a questo punto è quasi inevitabile!” esclamò allora Raichi, decidendo di approfittare del momento per introdursi nella discussione.
Colei che stava gestendo le Rocket Foundation non sembrava tuttavia d’accordo con il loro punto di vista, al punto che quasi incavolata iniziò a dire “Ma volete scherzare? Dopo tutto quello che ho fatto per il Concilio, volete che faccia vivere mio figlio Giovanni in un mondo senza la luce del Sole?!”
“Tuo figlio ha cinque anni!” intervenne allora Ansem, cercando di chiarire il suo punto di vista “Non escludo che un giorno potremo davvero tornare in Superficie, ma se ciò non dovesse avvenire? È meglio illuderlo inutilmente che un giorno vedrà la Superficie… oppure fargli capire che le possibilità sono remote per quanto possibili?”
La donna non sembrava sapere come rispondere, forse perché sotto sotto era consapevole che non aveva del tutto torto considerato che la delusione negli occhi di suo figlio poteva essere enorme se non avesse mai potuto vedere la Superficie…
Tuttavia sembrava ancora convinta di quanto stava dicendo, al punto che, poggiandosi alla sedia ed allontanandosi di conseguenza dalla candela che non la illuminava più, affermò senza mezzi termini “Tsk fate pure quello che volete, ma per quanto mi riguardava fino a quando le Rocket Foundation continueranno a proliferare e mio figlio non ne prenderà il controllo, non smetterò mai di credere nella possibilità di tornare in Superficie!”
“Ben detto!” pareva che Stan fosse d’accordo con lei.
Anche se, a differenza di Madame Boss, specificò un altra cosa “Tuttavia devo riconoscere che anche rimanere qui non sarebbe male. Come capo della malavita della Comunità, vivrei come un nababbo fino alla fine dei miei giorni...”
“Non cambierebbe niente se ci trasferissimo in Superficie, visto che gestiresti comunque tu la criminalità in qualunque caso...” intervenne Kurosaki, mantenendo comunque il tono serio che aveva avuto fino a quel momento.
Colui che comandava la criminalità della società prima di Doflamingo si rivolse all’arancione puntandogli contro la mano sinistra, con cui adesso reggeva il suo bastone, esclamando “Al contrario di me però tu perderesti la tua preziosa Scuola di Hokuto, e so perfettamente che ci hai speso tante risorse ed energie per riuscire ad aprirla...”
“Naturale!” dichiarò Ichigo con un’aria molto severa “La Scuola di Hokuto sarà il luogo dove addestreremo i nostri futuri migliori guerrieri, grazie allo Stile di Hokuto creeremo dei combattenti invincibili che sbaraglieranno tutti i nostri nemici...”
“Cerca di tornare con i piedi per terra!” lo ammonì tuttavia Al Mualim “Inaugurerai la Scuola di Hokuto solo oggi, devi ancora trovarli i tuoi guerrieri...”
Fino a quel momento l’Assassino non aveva detto una parola in quanto, essendo l’ultimo arrivato lì in mezzo, sentiva che non era suo compito dire la sua opinione su un argomento tanto delicato e che stava quasi spaccando in due il Concilio dei Sette…
Al tempo stesso però preferiva che i suoi colleghi non si vantassero troppo, considerando che un loro esercito ce l’avevano già sotto un certo punto di vista, ossia gli Assassini stessi, ma per qualche strana ragione nessuno di loro a parte lui stesso erano stati inclusi tra gli agenti…
L’uomo ribatté dichiarando “Lo so bene, ma sono certo che non faticherò troppo a trovare qualcuno di promettente per la Scuola di Hokuto...”
“Cercate però di non cambiare argomento. La questione è davvero molto seria...”
Sembrava che Raichi avesse preso molto a cuore quanto aveva appena dichiarato Ansem, forse perché anche lui era della sua stessa opinione e credeva che fosse giunto il momento di mettere un freno alle ambizioni degli Illuminati per poter vivere la vita che la loro gente meritava…
Però pareva che il Gran Maestro stesso non fosse della stessa opinione, dato che intervenne affermando “Non è necessario tornarci!”
In questo modo Charles aveva catturato l’attenzione di tutti i presenti su di sé, ed in questo modo poté annunciare “Valuterò personalmente la possibilità di abbandonare i nostri propositi come stanno facendo i nostri agenti, per il momento direi che possiamo interromperci qui. La riunione di oggi è finita, potete andare!”
Con questo annuncio, tutti tirarono un sospiro di sollievo, forse perché non vedevano l’ora di tornare alle loro attività dato che c’era chi doveva gestire una società o un'organizzazione, chi doveva preparare un'inaugurazione e chi doveva tornare ai propri esperimenti.
Tuttavia, nonostante di facciata avesse dichiarato che avrebbe valutato personalmente la possibilità, nella sua testa sembrava ancora fortemente combattuto e, almeno momentaneamente, la mente del nonno di Lelouch era spaccata a metà.
Da una parte il suo desiderio di essere il Gran Maestro che avrebbe rivoluzionato gli Illuminati era forte, in questo modo sarebbe stato ricordato sempre come colui che aveva fatto il cambiamento e non come un “Gran Maestro passeggero”…
Ma dall’altra era consapevole che molti avrebbero potuto vedere malamente quell’idea di abbandono, ed inoltre lui stesso non sembrava tanto convinto di voler effettivamente chiudere quel capitolo della loro vita per sempre.
La Comunità era stata creata dal primo Concilio mai esistito proprio come residenza temporanea in attesa di poter tornare in Superficie, se avessero abbandonato tutto rinunciando così a tornare lassù non sarebbe stato come sputare in faccia a ciò in cui credevano i loro antenati?
Doveva ammettere che gli piaceva la vita che faceva lì, era il Presidente e comandava su tutto e su tutti, e di conseguenza continuare a perseguire l’obiettivo originale poteva dimostrarsi controproducente se gli uomini non bastavano…
Non era una decisione facile da prendere, ed anche se era fortemente attaccato alle tradizioni degli Illuminati voleva comunque prendere in considerazione l’idea di Ansem di dare un taglio drastico a tutto per il bene della società.
Anche perché, ad essere onesti, era da un po’ che stava tenendo d’occhio il padre di Xehanort, e quell’uomo oltre che saggio era anche preparato e ogni sua decisione come membro del Concilio dei Sette aveva sempre portato loro bene.
Era da un paio di anni che stava pensando ad un suo probabile sostituto per quando non ce l’avrebbe più fatta, e lui sembrava il candidato ideale…

Circa due ore dopo la fine di quella riunione, alle 17:00, l’evento della giornata stava per concretizzarsi… l’apertura della Scuola di Hokuto!!
Era un'occasione più unica che rara in quanto era la prima volta nella storia della Comunità che veniva aperto un edificio per addestrare dei guerrieri, visto che fino a quel momento la maggior parte dei suoi abitanti erano pacifici, e l’altra erano agenti sotto copertura che però erano addestrati segretamente.
C’erano gli Assassini, vero, ma loro erano considerati quasi estranei alla società, dato che vivevano in un luogo sconosciuto, che poteva anche essere esterno ai confini della Comunità, e non si facevano mai vedere da nessuno se non per assassinare la vittima.
Per l’occasione molti degli abitanti di Fantacity si erano radunati nel luogo dove stava per essere inaugurato il dojo, che era nello stesso punto dove quarant’anni dopo l’avrebbero visto Lorenzo e Danilo e con la struttura identica.
Difatti, come si poteva evincere dal kimono nero e bianco che indossava costantemente Ichigo, quest’ultimo era molto attaccato alle tradizioni dei suoi antenati giapponesi e, per evitare di rivelare le sue vere origini, aveva rivelato che gli abiti e le sue tradizioni tipiche provenivano da antenati della Comunità, anche per salvare le apparenze.
L’edificio non era ancora stato aperto del tutto e tutti si trovavano all’esterno della struttura, per la precisione erano ammassati davanti al cancello che conduceva all’interno e, proprio davanti ad esso a dargli le spalle, c’era Kurosaki.
Si trovavano lì diverse squadre di polizia, per assicurarsi che tutto procedesse senza problemi, e c’erano anche tanti giornalisti che volevano riprendere l’evento per poi trasmetterlo sulla propria emittente quella sera stessa…
Ed infine c’erano anche i civili, che erano i più contenti della notizia perché molti di loro intendevano svolgere i test d’ammissione fin da subito… almeno coloro che non sapevano nulla del Concilio dei Sette ovviamente.
Gli altri, soprattutto coloro che sapevano ma l’avevano abbandonato recentemente o in passato, erano convinti che fosse una mossa commerciale del Concilio per spingere i suoi vecchi affiliati a tornare da loro…
Ma era tutto inutile, di sicuro non sarebbe stata l’apertura di una scuola a fargli cambiare idea, e di questo ne erano assolutamente certo, anche se alcuni avevano deciso comunque di presenziare all’apertura giusto per curiosità.
In quel momento si trovava alla destra di Ichigo il Presidente Charles in persona, essendo la prima scuola di lotta che veniva aperta nella Comunità aveva ritenuto giusto che il capo della società presenziasse alla cerimonia.
Fu proprio quest’ultimo a prendere la parola, iniziando a dire “Ringrazio tutti per essersi radunati qui ad assistere ad un evento storico come questo!”
Inutile dire che furono tutti felici di sentire parlare il Lamperouge, egli era un capo di Stato molto amato tra i cittadini in quanto era conosciuto per perdonare chiunque si mettesse nei guai, certe volte risparmiava persino i criminali se davvero pentiti delle loro malefatte.
Questo gli aveva fatto guadagnare l’approvazione del popolo, e gli avevano fatto guadagnare il soprannome di Charles il Misericordioso!
Naturalmente non aveva ancora finito il bruno, dato che proseguì subito dopo sostenendo “Per anni l’idea di una scuola che insegnasse le arti marziali ha attraversato la mente dei miei predecessori, nessuno però ha mai avuto l’opportunità di farla aprire perché non ha mai ricevuto il progetto giusto… fino ad oggi!!”
Prima di andare avanti, l’uomo si voltò ad osservare l’arancione “Quando un paio di anni fa il qui presente Ichigo Kurosaki è venuto da me con la proposta di una scuola di lotta che rispecchiasse le tradizioni di alcuni dei nostri antenati ed al tempo stesso desse l’opportunità agli altri di imparare lo Stile di Hokuto, la tecnica di lotta che il qui presente ha inventato e perfezionato nel corso degli anni, non ho potuto rifiutare!”
Tornando ad osservare il pubblico, egli affermò “Nessuna conoscenza è proibita qui nella Comunità per chi ne è degno, e per questo ho appoggiato l’idea del Signor Ichigo di aprire una scuola per insegnare ai più meritevoli l’arte marziale che contraddistingue la nostra società. Posso solo sperare che vi iscriverete in tanti, ed appoggerete questo progetto così come ho fatto io!”
A quel punto però fu l’altro membro del Concilio dei Sette a prendere la parola, esclamando “Tenere quanto ho inventato per me sarebbe stato egoistico, per questo chiunque si rivelerà degno di imparare l’arte marziale definitiva, come piace definirla a me, avrà l’opportunità di ottenere uno stile di lotta che gli permetterà di aiutare i più deboli, amplificare le sue conoscenze e migliorare la propria concentrazione!”
Alla fine del discorso, Kurosaki decise di chiudere del tutto l’inaugurazione annunciando a gran voce dopo aver esteso entrambe le braccia lateralmente con i palmi rivolti verso l’alto “Da adesso, la Scuola di Hokuto è ufficialmente aperta al pubblico!!”
Alle parole dell’arancione seguì un boato immediato del pubblico, o almeno della maggior parte. Tutti desideravano il momento in cui una scuola che insegnasse le arti marziali venisse aperta, e finalmente quel sogno si era realizzato.
Essendo una società pacifica la loro, nessuno aveva mai avuto il desiderio di addestrarsi, seppur molti avessero espresso il desiderio fin dall’inizio, e di conseguenza quell’inaugurazione era stato un grosso passo in avanti per tutti loro.
Con dei guerrieri in circolazione si sarebbero tutti sentiti più sicuri, e ben sapendo che chiunque poteva diventare un bersaglio della gilda di Masyaf, visto che il modo in cui selezionavano le vittime era sconosciuto ai più, era sempre un bene...
Tuttavia c’era un appunto che andava fatto e che tutti coloro che si trovavano lì avevano il diritto di sapere, proprio per questo uno dei giornalisti presenti pose il dubbio all’arancione “Mi scusi Signor Ichigo, avrei un dubbio riguardo l’iscrizione alla scuola...”
Quest’ultimo, senza alcun problema, si limitò a rispondere “Prego, chieda pure!”
E così il diretto interessato non ci pensò due volte a chiedere “Ha specificato che insegnerà lo Stile di Hokuto a chiunque riterrà degno di poterlo imparare, con quale criterio deciderà chi potrà apprenderle e chi no?”
In effetti quella era una bella domanda, dato che né lui né tanto meno Charles avevano accennato alla prova che tutti avrebbero dovuto sostenere se volevano entrare nella Scuola di Hokuto, e proprio per questo decise di spiegarlo immediatamente “Chiunque si iscriverà alla scuola dovrà sostenere un test d’ingresso che consiste nel combattere contro di me per un determinato lasso di tempo. Sarà in quei preziosi minuti che valuterò le capacità di chi ho di fronte per capire se posso ammetterlo o meno alla Scuola di Hokuto. Ma badate bene, non bisogna per forza vincere per passare, così come non si deve dare per scontata l’eliminazione qualora doveste perdere la sfida. Saranno altri fattori a determinare chi potrà diventare mio apprendista...”
“E non abbiamo ancora detto la parte migliore!”
Ad intervenire fu Lamperouge, che in questo modo attirò l’attenzione su di sé non solo del giornalista ma anche di tutti gli altri presenti, ad eccezione di Kurosaki che sapeva perfettamente cosa stava per dire.
“Tutti i membri della Scuola di Hokuto, il Signor Ichigo compreso, potranno essere assunti da chiunque per svolgere un lavoro di protezione. Potranno diventare le guardie del corpo di chiunque di voi per un determinato lasso di tempo qualora vi sentiste minacciati, e di conseguenza chiunque vorrà iscriversi dovrà essere ben consapevole che dovrà anteporre il bene della Comunità e di ogni singolo cittadino al proprio!”
“Non avrei saputo dirlo meglio, Signor Presidente!” naturalmente l’arancione non ebbe nulla da ridire, e per questo si limitò a rispondere in questo modo sorridendo a sua volta.
Alla fin fine il giornalista si ritenne soddisfatto di quanto gli era stato appena detto, e per questo si limitò a sorridere e ad annuire convinto, mentre tutti gli altri iniziarono a tempestare di altre domande i due uomini che erano davanti a tutti.
Erano per lo più domande futili, ma i due membri del Concilio erano comunque contenti di rispondere ad ognuna di loro… facendo bene a mente di tenere tutti all’oscuro del vero scopo della Scuola di Hokuto.
Con la mancanza di personale che avevano provocato i vari abbandoni degli agenti, avevano bisogno di nuovi collaboratori ed il dojo era il sistema migliore per trovare nuovi guerrieri che fossero all’altezza dei compiti che sarebbero stati assegnati loro.
Solamente gli Illuminati ed i loro uomini erano al corrente del fatto che la scuola servisse a questo scopo, e tutti gli altri dovevano rimanerne all’oscuro… e sembrava che fino a quel momento stesse funzionando molto bene il loro piano.
La gente era letteralmente entusiasta di quello che stava vedendo, molti stavano anche pensando di tentare l’iscrizione appena Ichigo avesse dato il via alle selezioni, altri invece erano solamente felici e basta.
Tra il pubblico c’erano tanti abitanti di Fantacity come già specificato, però anche abitanti di altre città della Comunità avevano deciso di spingersi fino a lì non solo per l’inaugurazione, ma anche per poter vedere il Presidente di persona, dato che difficilmente si spostava oltre la sua abitazione ed il Palazzo Presidenziale.
Tra il pubblico c’erano anche individui ben conosciuti che all’epoca erano ancora dei bambini e di conseguenza non erano propriamente consapevoli del mondo che li circondava, anche se sapevano che cosa stava succedendo quel giorno.
In mezzo a loro c’era anche una piccola Bulma, che all’epoca aveva unicamente cinque anni, che stava assistendo a tutto con un dolce sorriso sulle labbra, insieme ai suoi genitori che la tenevano per entrambe le manine, la madre a sinistra ed il padre a destra.
A quell’età Bulma aveva dei corti capelli azzurri raccolti in due piccole code di cavallo, una a destra ed una a sinistra, che erano tenute da due nastri fatti di perline rosse, inoltre aveva degli occhioni più grandi rispetto a come li avrebbe avuti da adulti ed indossava una maglietta senza maniche verde scura, una gonnella color viola e delle scarpine rosse con dei calzini neri.
Era davvero molto felice di quello che stava vedendo, aveva difatti la bocca aperta mentre ancora per poco saltava sul posto, con i genitori che quasi facevano fatica a tenerla, anche se erano ben consapevoli del carattere della figlia.
“Che bello. Hanno aperto una scuola di lotta, che bello!!” fu quello che disse la bambina.
Per lei era una bella notizia perché aveva sempre desiderato potersi allenare per “pestare i cattivi”, anche se era consapevole che suo padre e sua madre difficilmente avrebbero accettato che si dedicasse alle arti marziali.
Anche se erano brave persone, lei era un avvocato e lui un ingegnere di successo ed entrambi desideravano che la figlia si dedicasse a carriere professionali, cosa che sarebbe stata impossibile se avesse deciso di iscriversi alla Scuola di Hokuto e fosse stata accettata.
Ma per la piccola non era di certo un problema, forse le sarebbe dispiaciuto non poter percorrere la via del guerriero, però al tempo stesso desiderava diventare una brava persona che potesse aiutare il prossimo, e si sarebbe concentrata soprattutto su questo.
Anche colui che sarebbe diventato il suo futuro marito era presente tra il pubblico. Il piccolo Vegeta all’epoca aveva quattro anni e, a differenza di Brief, era andato all’inaugurazione da solo e senza i suoi genitori.
Si poteva forse ritenere un comportamento inappropriato, però i suoi genitori lavoravano ogni giorno perché erano una famiglia molto povera e lui era abituato ad andare in giro da solo, inoltre la criminalità era davvero ridotta, anche se comunque presente, e quindi non rischiava nulla ogni volta che usciva di casa.
Vegeta aveva dei lunghi capelli neri che si estendevano verso l’alto a formare quasi una punta con delle ciocche che uscivano comunque dal “mucchio”, dei ciuffi che scendevano dalla fronte, degli occhi color nero ed uno sguardo abbastanza truce. Indossava una maglietta senza maniche bianca con il centro color bordeaux, una piccola cintura marrone attorno alla vita, dei lunghi pantaloni blu chiari e delle scarpe bianche.
Quale era la sua opinione in merito alla Scuola di Hokuto? Si poteva dire neutrale.
A lui non cambiava niente, dato che sapeva difendersi da solo e l’allenarsi era l’ultimo dei suoi problemi. In quel momento voleva pensare soprattutto a sopravvivere, date le condizioni precarie in cui viveva.
“Una scuola di arti marziali? Tsk, è qualcosa da ricchi, non certo adatta a me...” disse il bambino senza tanti giri di parole ed entrambe le braccia incrociate.
Nonostante l’età era già maturato abbastanza a causa della situazione in cui viveva, si poteva dire che la sua infanzia non se la stava godendo perché stava cercando di tirare avanti più che poteva, non aveva tempo per i divertimenti come sosteneva lui.
Anche la madre di Naruto era presente alla cerimonia, anche lei come il futuro marito di Bulma aveva quattro anni e, così come Brief, era molto eccitata per l’apertura del dojo… ma per motivi diversi rispetto all’azzurra.
Lei infatti era già abbastanza aggressiva a quell’età, non attaccava briga con nessuno e cercava sempre di dare una mano per il limite del possibile, però se qualcuno la importunava non esitava a rispondere a tono e con cattiveria quasi.
Non era mai arrivata alle mani perché quando si arrabbiava faceva paura a tutti i bambini, però un paio di volte c’era andata abbastanza vicino… e proprio per questo riteneva davvero entusiasmante una scuola di arti marziali.
All’epoca Kushina aveva dei corti capelli rossi che arrivavano fino a poco sopra le spalle, un paio di ciocche che scendevano sulle guance fino a posarsi sul mento e degli occhi celesti molto più duri rispetto a quando sarebbe diventata la madre di Uzumaki. Invece come abito ne indossava uno lungo senza maniche di colore giallo che arrivava fino alle cosce, con sotto una maglietta a maniche corte blu a quadretti grigi, una fascia verde scura attorno alla vita e delle scarpe marroni con le punte aperte.
Il suo pensiero in quel momento era solamente “Questa sì che è una bella notizia!!” affermò difatti sollevando il pugno sinistro fino a portarlo davanti al volto ed assumendo anche uno sguardo determinato, oltre che un sorrisino beffardo.
Ma non aveva ancora finito, dato che proseguì sostenendo “Potrebbe essere la volta buona che quelle persone cattive spariscano dalla Comunità, dato che la polizia ha problemi a tenerli buoni tutti quanti!”
Anche se era solo una bambina, era già perfettamente consapevole di come funzionava la società in cui viveva, dato che i suoi genitori erano lui uno storico e lei praticamente la segretaria di Charles che si occupava delle sue mansioni.
Proprio per questo era convinta che avere dei combattenti allenati da Ichigo che potessero essere assunti da chiunque ne avesse bisogno potesse essere una manna per sbarazzarsi della criminalità una volta per tutte, dato che anche se era ridotta esisteva comunque.
Infine tra il pubblico c’era un ultimo ragazzo, un giovane di sedici anni che, separato dal resto della folla e posizionato dall’altra parte della strada ad osservare là verso la Scuola di Hokuto, aveva uno sguardo truce e quasi arrabbiato.
Era Sebastian Michaelis, che all’epoca aveva sedici anni ed aveva un aspetto molto diverso da come avrebbe avuto da adulto.
A quei tempi difatti aveva dei corti capelli neri quasi a caschetto, con solo qualche ciuffo ribelle, degli occhi rossi molto penetranti ed indossava degli abiti molto malconci, praticamente sembrava quasi un barbone dato che aveva una giacca marrone scura a maniche lunghe che arrivava fino a poco sopra i piedi, un golfino color verde nocciola, dei pantaloni bordeaux che arrivavano fino a poco sotto le ginocchia e delle scarpe marroni. Inoltre emanava un odore abbastanza nauseante, motivo per cui stava separato dagli altri.
Come mai era in quelle condizioni? Perché la criminalità l’aveva spinto fino a quella situazione!! Due anni prima i suoi genitori erano due poliziotti, che erano stati uccisi durante una rapina che era avvenuta nella banca centrale di Fantacity.
I criminali erano stati arrestati, ma purtroppo sia suo padre che sua madre erano stati uccisi dai tre uomini che avevano sparato contro le forze dell’ordine. Entrambi erano in prima linea in quell’occasione, e per questo fecero una brutta fine.
Sebastian rimase traumatizzato dalla notizia… ma la cosa che lasciò ancora più furente il ragazzo fu che i tre uomini che avevano assassinato la sua famiglia erano stati rilasciati da Azkaban circa tre mesi prima per buona condotta, in pratica erano tornati in libertà senza aver pagato per quello che avevano fatto.
Da quando la sua famiglia era morta, aveva iniziato a fuggire rifiutandosi di andare in orfanotrofi e case famiglie, diventando un abitante della strada a tutti gli effetti e vivendo di quel poco che riusciva a racimolare per poter vivere.
Aveva scelto lui quella vita, perché si rifiutava di stare insieme alla gente che aveva negato la giustizia ai suoi genitori, riteneva che fossero TUTTI colpevoli, i criminali per averli uccisi e le autorità per non aver fatto nulla dopo la loro morte…
Anche la Comunità stessa aveva le sue colpe, nessuno aveva protestato quando erano stati rimessi in libertà, nessuno aveva battuto ciglio, come se si fossero totalmente dimenticati di suo padre e sua madre che si erano sacrificati per consegnarli alla giustizia.
Era fermamente convinto che ci fosse qualcosa dietro, e proprio per questo stava osservando il Presidente dall’altra parte della strada. Sarebbe stata la sua occasione per poterlo interrogare e sapere perché neppure lui aveva fatto nulla…
Però c’erano troppe persone, ed era vicino ad Ichigo, colui che era considerato il guerriero più forte della Comunità, di conseguenza rischiava davvero tantissimo, e non voleva tornare dai suoi genitori fino a quando non avesse fatto chiarezza su quanto accaduto.
Doveva aspettare il suo momento, prima o poi avrebbe incontrato un pezzo grosso della Comunità… ed allora sì che avrebbe ottenuto le risposte che voleva!!

Fantacity, Comunità, 14 Maggio 1907:
“Non vi avvicinate!!”
Quattro anni erano passati dall’inaugurazione della Scuola di Hokuto, e la situazione di Sebastian, ormai ventenne, da allora non era cambiata affatto, anzi era peggiorata.
Il ragazzo aveva cercato con ogni mezzo di arrivare al Palazzo Presidenziale e parlare con il Presidente o il Vice Presidente, ma era sempre stato bloccato nella hall dell’edificio dalla segretaria del capo della società.
Evidentemente doveva aver fiutato le sue cattive intenzioni, ed il non aver mai avuto l’opportunità di parlare con egli aveva finito per farlo quasi impazzire, anche se la maggior parte della colpa proveniva dalla situazione precaria in cui era ancora.
Per tutti quei mesi aveva vissuto in povertà, ed aveva finito per diventare un criminale che rapinava le persone, i negozi ed in alcune occasioni anche le banche, ma non per cattiveria. Voleva solamente sopravvivere senza dover dipendere dalla società che l’aveva abbandonato.
Proprio per questo, nonostante avesse ricevuto diverse offerte dalla criminalità organizzata capeggiata da Stan Pines, aveva sempre rifiutato. Lui non era un criminale perché gli piaceva come tutti loro, lo era solo per necessità di vivere, e per questo intendeva continuare ad agire da solo, e per il membro del Concilio non c’erano problemi… purché non avesse interferito nei suoi affari naturalmente.
Per poter essere più minaccioso, Michaelis aveva rubato qualche giorno dopo l’inaugurazione del dojo di Ichigo un paio di coltelli ad una bancarella del mercato di Fantacity, e dopo circa un paio di mesi aveva imparato a maneggiarli come se fossero delle armi.
Quello, unito all’esperienza che aveva accumulato in quei quattro anni, gli avevano permesso di diventare un vero maestro nell’uso dei coltelli. Anche se non sapeva combattere, poteva comunque contare sulle sue preziose armi.
Ed era proprio grazie alle sue capacità che era riuscito a portare a compimento i suoi colpi migliori ed era riuscito a farla sempre franca… ad eccezione di quell’occasione!
Sebastian quel giorno aveva rapinato una delle banche di Fantacity, e grazie alle sue capacità con i coltelli aveva disarmato le due guardie in un attimo e si era fatto consegnare il bottino… tuttavia la sfortuna aveva giocato a suo sfavore in quell’occasione.
Una pattuglia della polizia si trovava nelle vicinanze, ed era riuscito a raggiungere il ragazzo proprio mentre stava uscendo dalla banca. Aveva fatto molta pratica per riuscire ad entrare ed uscire dagli edifici rapinati in meno di un minuto, ma in quell’occasione non era servito a nulla.
Avendo delle pistole, Michaelis si era visto obbligato a scappare da loro, che fortunatamente per lui avevano l’ordine di non sparare alle spalle se non estremamente necessario, e dopo diversi minuti di inseguimento si era ritrovato in trappola.
Era in un vicolo di Fantacity costituito da uno spesso muro di cemento che era alto circa 30 metri, e che purtroppo per lui non poteva scavalcare dato che non si era addestrato per quel genere di fughe non essendosi mai presentata l’occasione.
Inutile dire che in questo modo i due poliziotti poterono raggiungerlo in un battibaleno e, infilatisi anche loro nel vicolo, avevano puntato entrambi le proprie pistole contro il ragazzo, che aveva reagito incitando loro di non muoversi.
Aveva allargato entrambe le braccia brandendo i suoi due coltelli, sembrava quasi pronto alla morte piuttosto che essere catturato ed essere rinchiuso ad Azkaban, quella prigione “corrotta” come la definiva lui da dopo che gli aguzzini dei suoi genitori erano stati liberati.
I due agenti però non sembravano intenzionati a mollare, e difatti uno di loro dichiarò “Ragazzo, butta giù quei coltelli. Abbiamo l’ordine di ucciderti se dovessi obbligarci a farlo!”
Quelle parole però non furono sufficienti a far desistere il ragazzo, il quale continuò ad osservarli con occhi carichi di furore e digrignando i denti. Sembrava quasi pronto a lanciarsi contro di loro in un attimo.
Ed in effetti le parole che uscirono dalla sua bocca furono “Meglio la morte!!”
Sembrava una dichiarazione abbastanza eloquente delle sue intenzioni, difatti aveva portato il piede sinistro in avanti come se volesse lanciarsi contro di loro in un disperato tentativo di disarmarli e scappare.
Dall’altra parte però i due poliziotti erano già pronti a fare fuoco, ed in quel probabile conflitto era chiaro che al 90% il giovane sarebbe morto, perché nel momento in cui si fosse lanciato verso uno l’altro avrebbe fatto fuoco, mirando al centro della testa là dove avrebbe potuto garantirgli morte sicura sul colpo…
Tuttavia il probabile contrasto fu evitato nel momento in cui qualcuno parlò da dietro i due agenti “Fermi tutti!!”
Quella tonalità di voce era ben conosciuta da tutti e tre, al punto tale che sgranarono gli occhi in un attimo ed i due agenti si voltarono anche alle loro spalle increduli per avere conferma della loro intuizione…
Ed effettivamente scoprirono che a parlare era stato Ansem, il quale era a pochi metri da loro con entrambe le braccia dietro la schiena, uno sguardo parecchio severo e con indosso gli stessi abiti che aveva quando era con il Concilio ad eccezione del soprabito marrone!!
Uno dei due agenti, ancora incredulo, affermò “S-Signor Vice Presidente?! Che cosa ci fa qua?!”
Il padre di Xehanort, che a quell’epoca era il secondo in comando di Charles, inizialmente non pronunciò nessuna parola, continuando ad osservare prima i due uomini e successivamente il ragazzo, ancora tutti e tre a dir poco perplessi.
Dopodiché, avanzando lentamente e finendo per superare i due uomini portandosi a pochi metri dal criminale, rispose sostenendo “Ho visto una volante della polizia con i fari accesi fuori da questo vicolo, ed ho voluto indagare personalmente. Che cosa sta succedendo qui?”
L’altro agente, dopo essersi leggermente ripreso, cercò di spiegare “E-Ecco Signor Vice Presidente… questo ragazzo ha appena rapinato una banca e noi abbiamo cercato di catturarlo, ma sembra voler morire piuttosto che farsi arrestare!”
“È un criminale recidivo, sono sei anni che continua a compiere furti in giro per l’intera Comunità facendola sempre franca, tuttavia stavolta siamo riusciti ad inchiodarlo!” spiegò invece il suo collega.
All’uomo bastarono quelle parole per capire chi avesse di fronte. Doveva essere il ragazzo che costantemente cercava di avere un appuntamento con il Presidente ma era sempre stato bloccato dalla segretaria del Palazzo Presidenziale.
Gli era stato descritto, e la descrizione combaciava perfettamente con quell’individuo, anche se i vestiti che aveva indosso sembravano più piccoli rispetto a quelli che gli erano stati detti, ma in questo caso poteva essere semplicemente la crescita del corpo.
Essendo gli stessi abiti di quattro anni prima, ossia quando si era presentato all’edificio principale della società la prima volta, era probabile che diventando più grande quei vestiti gli fossero diventati sempre più stretti, ma in mancanza di altro si era dovuto lo stesso tenere quelli.
Ciò però aveva poca importanza, dato che finalmente aveva l’occasione di parlare direttamente con chi aveva cercato un colloquio con il Presidente della Comunità, che segretamente era anche il Gran Maestro del Concilio dei Sette e di conseguenza il suo superiore, ben due volte.
“Capisco...” rispose difatti alle parole degli agenti.
Invece Sebastian, terminato il momento in cui era rimasto scioccato della presenza di quell’uomo davanti a lui, finì per digrignare i denti dal furore, al punto che si poteva leggere l’odio all’interno dei suoi occhi in collera.
Erano anni che cercava di parlare con il capo della società per avere chiarezza su quanto fosse successo dopo la morte dei suoi genitori, e finalmente aveva occasione di esaudire il suo desiderio. Poco importava se era il Vice Presidente, andava bene anche lui!!
“Grrr!” era l’unica cosa che usciva dalla bocca di Michaelis.
Nonostante la situazione molto pericolosa, Ansem non si scompose neanche per un momento e, facendosi coraggio, cercò chiarimenti sui sospetti che aveva avuto “Tu devi essere il ragazzo che da quattro anni cerca un colloquio con me o il Presidente, non è così?”
“E che da quattro anni viene costantemente cacciato dal Palazzo Presidenziale!! Cos’è, avete paura che possa svelare i vostri segreti più oscuri, luridi infami?!”
“Bada a come parli, raga...”
Uno degli agenti stava già rispondendo a tono davanti all’arroganza che aveva dimostrato il ragazzo, però il padre di Xehanort aveva subito sollevato la mano destra come ad indicargli che doveva fare silenzio.
Era chiaro cosa stava dicendo, era una questione tra loro due, e quei poliziotti non dovevano interferire. Nonostante fossero molto contrari a quella politica, era un loro superiore e non potevano opporsi ad un suo ordine.
Così Ansem, tornando a volgere la sua attenzione verso il ragazzo, gli intimò “Posso sapere come mai ci ritieni degli infami? Noi cerchiamo di rendere la Comunità un posto migliore, quest’appellativo non lo ritengo opportuno nei miei confronti ed in quelli del Presidente!”
“Oh suvvia, piantala con questa stupida recita. Quattro anni fa avete tirato fuori la vostra vera natura, quindi con me non attacca!!” lo provocò tuttavia Sebastian sempre più alterato.
L’uomo continuò ad osservarlo con un aria fredda, non aveva idea di che cosa era potuto succedere quattro anni prima, e non doveva c’entrare il Concilio dato che quel ragazzo non ne faceva parte.
Così decise di domandare “E come ti avremmo danneggiato, se è possibile chiederlo?”
“Abbandonando me e la mia famiglia!!” replicò a quel punto il ragazzo senza esitazione.
Ma non aveva ancora finito lì, dato che subito dopo, volendo rivolgersi anche ai due agenti presenti per rinfrescargli la memoria, rivelò a voce alta “Il mio nome è Sebastian Michaelis, figlio dei coniugi Michaelis che sei anni fa sono stati uccisi per sventare una rapina in banca e che voi avete abbandonato!!”
Ai due poliziotti tornarono alla mente l’uomo e la donna a cui si stava riferendo il giovane. All’epoca li avevano conosciuti ed erano due bravi agenti di polizia, era stata davvero un'orrenda fatalità quanto era accaduto loro.
Anche il padre di Xehanort si ricordava di quel fatto, però quello era stato un incidente, per quale motivo sosteneva che la Comunità li aveva abbandonati?
Decise di domandarlo immediatamente “… Quanto accaduto ai tuoi genitori è stata una tremenda fatalità, ma quell’incidente è stato frutto di tremende coincidenze. Quali colpe possiamo avere noi in quanto società?”
“PIANTALA DI FARE FINTA DI NON SAPERE!!!”
Il nero aveva buttato fuori tutta la rabbia che stava trattenendo da sei anni a quella parte con quell’urlo, ma non aveva ancora finito dato che poi proseguì a parlare, anche se con tono leggermente più basso rispetto a prima seppur sempre alterato.
“Dopo aver condannato quei bastardi che li hanno ammazzati, quattro anni fa li avete tirati fuori da Azkaban per buona condotta! In questo modo sono potuti tornare alla loro vecchia vita criminale, ed io lo so perché bazzico quell’ambiente da quando sono morti i miei genitori!!”
I due poliziotti sembravano disinteressati a quella spiegazione, perché quanto accadeva nel carcere di massima sicurezza non era affare loro… al contrario, sembrava che il Vice Presidente stesse capendo dove volesse andare a parare, e proprio per questo dentro di sé iniziò a nascere un terribile dubbio…
Un dubbio che si colmò nel momento in cui Michaelis chiuse il suo discorso affermando “Avete disonorato la memoria di due poliziotti onesti rilasciando individui pericolosi solo per il vostro tornaconto personale!! Né lei né il Presidente avete fatto nulla per impedire quella scarcerazione, ed in questo modo avete abbandonato i miei genitori lasciando che siano morti per nulla!! È in questo modo che cercate di rendere la Comunità un posto migliore? Fammi il favore, non ti crede nessuno!!”
Bastarono quelle parole per capire come mai Sebastian era così alterato… era stato una vittima del Concilio dei Sette, proprio quello che aveva temuto quattro anni prima!!
I tre uomini che avevano ucciso la sua famiglia erano sottoposti diretti di Stan Pines, che aveva fatto pressione costante su Charles affinché i suoi sottoposti fossero lasciati liberi, dato che li riteneva molto utili per le sue attività.
Il Gran Maestro aveva accettato, ma per evitare che sorgessero troppi sospetti aveva deciso che inizialmente li avrebbero fatti condannare, e solo dopo un paio di anni li avrebbero tirato fuori per “buona condotta”, bastava che durante la loro incarcerazione non avessero attirato l’attenzione.
Quei favoreggiamenti avevano danneggiato la Comunità fin da quando i loro antenati si erano trasferiti sottoterra, e proprio in quel momento aveva di fronte il risultato sulla gente comune di tutte quelle che lui riteneva ingiustizie.
Quattro anni prima aveva esposto al Concilio la sua idea che avevano bisogno di un grosso cambiamento, che dovevano iniziare a rinunciare all’idea della Superficie per vivere sottoterra, e davanti a sé aveva la prova che la politica adottata dai Concili precedenti non funzionava più.
Rimanendo ai vertici della Comunità influenzavano troppo le vite di coloro che avevano rinunciato all’idea della vendetta, ed anche i coniugi Michaelis rientravano tra di loro. Quando era nato loro figlio, avevano abbandonato gli Illuminati perché non volevano crescerlo nella vendetta…
E come li avevano ripagati i suoi compagni? Con la vendetta.
Avevano approfittato del loro incidente per disonorare la memoria di quei “traditori” e far perdere fiducia al loro unico figlio nella società che gestivano, che razza di Vice Presidente avrebbe potuto permettere una cosa del genere?!
Lui era stato all’oscuro di tutto e non si era interessato alla vicenda per via dei suoi progetti… ed in quel momento se ne stava pentendo amaramente. Se solo lo avesse saputo prima, avrebbe potuto rendere il caso dei coniugi Michaelis come il suo esempio lampante di come rimanere saldi alle antiche tradizioni stava lentamente distruggendo la loro umanità.
La vendetta aveva consumato gli Illuminati per troppo tempo, ed a pagarne le spese era chi ci aveva rinunciato per poter vivere una vita normale, come il ragazzo che aveva di fronte… ma poteva ancora rimediare, almeno con lui!!
Se avesse cambiato l’intero Concilio, avrebbe potuto rendere la Comunità un posto migliore e convincere tutti gli agenti, anche i più estremisti, che era arrivato il momento di accettare il loro fato e di vivere là sotto per sempre… e Sebastian poteva aiutarlo!!
I suoi colleghi l’avevano rovinato, e lui intendeva aiutarlo donandogli un lavoro, seppur non troppo privilegiato affinché potesse partire dal basso e dimostrare a tutti che anche chi era entrato da poco tra gli Illuminati poteva fare la differenza, una nuova vita… ed una casa.
Proprio per questo, dopo essere rimasto in silenzio per parecchi secondi, cercò di parlare al giovane dichiarando “… Ragazzo, so perfettamente che cosa stai provando. Ti sei sentito tradito dalla società che aveva giurato di difendere gli innocenti, ed hai ragione a lamentarti. Se solo avessi saputo prima quanto accaduto, non avrei mai permesso la loro scarcerazione...”
“Bugie, bugie! Tutte bugie!!”
A dir poco adirato, Sebastian finì per girarsi di scatto alle sue spalle e lanciare il coltello che teneva con la mano destra contro il muro che aveva dietro di sé, facendo sì che si conficcasse alla parete rimanendovi incastrato.
Era stato un modo per sfogarsi, l’ultima cosa che voleva era uccidere qualcuno nonostante la sua rabbia repressa, ed aveva agito in quella maniera per evitare di ficcare quella lama dritta nel petto del Vice Presidente, a quel punto sì che non avrebbe avuto più scampo.
Ma ciò non significava che non poteva continuare a sfogarsi su di lui, e difatti tornando a guardarlo affermò “Lei è il Vice Presidente, e sostienw di non aver mai saputo per sei anni quanto accaduto ai miei genitori? Non ci crede nessuno!”
Dopodiché iniziò lentamente ad avvicinarsi a lui, mentre continuava a dichiarare “Voi siete l’élite dell’élite, e ci guardate dall’alto verso il basso perché noi siamo i sudditi che non contano nulla, e voi i comandanti che decidono della nostra vita come se fossimo dei giocattoli. Avete abbandonato me e la mia famiglia perché di noi non ve ne importava nulla!!”
Infine, fermandosi a circa tre passi dall’uomo, concluse il suo discorso sostenendo “Voi siete i potenti, noi la terra che continuate a calpestare!”
Aveva una visione davvero pessimista della vita, e Ansem non poté fare a meno di dispiacersi moltissimo nel vedere un ventenne aver perso la fiducia nella società che viveva… ma intendeva rimediarvi immediatamente!
Proprio per questo, facendo un paio di passi in modo da portarsi a pochi centimetri dal ragazzo, lo guardò quasi dritto negli occhi e gli disse “… Hai ragione, molti la pensano così. Ed è il mio compito impedire che quanto accaduto a te ed ai tuoi genitori possa capitare a qualcun altro.
Lasciare tutto così com’è significa lasciare che i nostri antenati siano morti invano, volevano una vita migliore per noi… invece siamo diventati proprio come i Grim della Superficie!!”
Michaelis si era reso conto che aveva fatto un'analogia con il termine Grim. In fondo significava sinistro, e come sosteneva lui i potenti avevano complottato alle sue spalle per rendere vano il processo ai criminali che avevano ammazzato la sua famiglia.
L’uomo non aveva ancora finito, dato che dichiarò subito dopo “Intendo rivoluzionare questo sistema, avevo bisogno solamente dello stimolo necessario, della scusa da usare per poter cambiare le cose. Tu me l’hai appena fornita, ed è per questo che ti sarò eternamente grato… e desidererei rimediare cominciando da te!!”
Il ragazzo che aveva di fronte non sembrava comprendere che cosa stesse cercando di dire, al punto tale che sollevò il sopracciglio sinistro domandandosi che cosa volesse, il tutto però senza mai mollare il suo fedele coltello che teneva con la mano sinistra.
Proprio vedendo la sua perplessità il membro del Concilio dei Sette decise di parlare in maniera più chiara, sicuro che quello che gli avrebbe proposto gli avrebbe fatto sicuramente piacere, anche se forse inizialmente si sarebbe scandalizzato.
“Intendo rimediare agli errori commessi nei tuoi confronti, offrendoti un lavoro, una nuova famiglia ed una nuova vita! Mio è stato l’errore, ed io rimedierò assumendoti come maggiordomo di casa mia. Sfortunatamente non posso darti un ruolo maggiore perché i passi vanno compiuti molto lentamente, ma intendo aiutarti il più possibile, e partire da un lavoro che ti permetterà di rimanere a stretto contatto con me ti aiuterà a farti un nome ed a salire di posizione. Non è molto, ma è tutto quello che posso offrirti per il momento!”
… CHE COSA?!
Come si permetteva lui, che aveva contribuito a rovinargli la vita, ad offrirgli un lavoro in casa sua? Doveva vivere nella stessa dimora del Vice Presidente che aveva ammesso davanti a lui di avere colpe su quanto successo ai criminali che avevano assassinato la sua famiglia?!
Immediatamente il nero inizio a digrignare i denti dalla rabbia, mentre chiuse la mano destra a mo’ di pugno per dimostrare che si stava a dir poco adirando, il tutto però sotto lo sguardo di un Ansem indifferente che si aspettava benissimo quella reazione da parte sua.
Senza pensarci due volte, Sebastian iniziò subito ad urlare “COME SI PERMETTE DI FARMI UN AFFRONTO DEL GENERE? LEI, CHE HA FATTO FUORI I MIEI GENITORI PER LA SECONDA VOLTA?!”
“Proprio per questo te lo sto offrendo io. Ho disonorato la loro memoria rimanendo indifferente davanti all’ingiustizia che si manifestava davanti ai miei occhi, e voglio rimediare… dandoti l’affetto che ti ho strappato via con le mie stesse mani!”
Affetto? Credeva davvero che fosse tutta una questione di affetto? Si stava sbagliando di grosso quel maledetto, e Michaelis doveva pure ammettere che un impulso irrefrenabile di pugnalarlo allo stomaco gli stava venendo fuori in quell’istante.
Al punto tale che iniziò ad urlare “NON SI AZZARDI A FAR...”
Tuttavia il ragazzo non riuscì mai a terminare la frase… in quanto il padre di Xehanort prontamente si abbassò poggiandosi sul ginocchio destro ed abbracciò il ragazzo senza pensarci due volte!!
Un gesto a dir poco spiazzante che lasciò interdetti i due agenti di polizia, che osservarono la scena con la bocca spalancata e gli occhi quasi fuori dalle orbite, e persino lo stesso Sebastian, che strabuzzò lo sguardo perplesso.
Che diavolo stava facendo? Perché lo stava abbracciando?
Ansem lo spiegò immediatamente con gli occhi chiusi “Puoi negarlo quanto vuoi, ma se tu sei scappato dopo la morte dei tuoi genitori è perché ti mancavano terribilmente, e quella sensazione non è mai svanita in tutto questo tempo. Sono sei anni che l’unica cosa che vuoi è tornare ad essere amato, e se ti sei sentito tradito dalla società è solo perché in lei avevi riposto tutto l’amore che ti era rimasto!”
Che cosa stava farneticando? Se credeva di aver capito questo di lui, allora non aveva compreso un bel niente!!
Lui voleva solo giustizia, quando avrebbe desiderato l’affetto che gli era stato negato dalla morte della sua famiglia? Pensava che fosse davvero quello che gli mancava, allora era più stupido di quanto avesse pensato!!
Eppure, nonostante le apparenze, sembrava quasi che in fondo al suo cuore fosse felice di quel contatto fisico, qualcosa che gli era mancato per oltre sei anni e che sembrava trasmettergli lo stesso calore di un padre che vuole bene al proprio figlio…
Forse era questo che gli stava impedendo di terminare l’opera pugnalandolo alla schiena approfittando del momento!!
Difatti Michaelis aveva già alzato la mano sinistra impugnando il suo coltello per affondarlo nella carne della schiena del Vice Presidente, aveva anche alzato il braccio… ma non riusciva a trovare il coraggio di completare l’azione.
Non erano i due poliziotti che gli avevano puntato la testa con le loro pistole nell’esatto momento in cui aveva alzato la mano, non si sarebbe di certo preoccupato della morte se poteva portare con sé un pezzo grosso come Ansem… c’era dell’altro…
Qualcosa che non sentiva da tanto tempo, l’amore… quello paterno, quello che gli era stato negato con la forza. Nonostante l’avesse appena conosciuto, sembrava che quell’uomo lo stesse trattando come se fosse suo figlio…
“Smettila di combattere e di essere testardo, con l’omicidio non risolverai mai niente. Puoi essere ancora felice se te ne dai la possibilità, devi solo aprire il tuo cuore… ed insieme cambieremo questa Comunità dall’interno. È una promessa, Sebastian!”
Il ragazzo finì per strabuzzare gli occhi davanti a quelle parole. Quel tipo aveva compreso che intendeva ammazzarlo seduta stante, ma non solo non si era spaventato neanche lontanamente… aveva anche continuato a cercare di aiutarlo!!
Sembrava che della sua vita non gli importasse quasi nulla, l’unica cosa che contava davvero in quel momento era dargli un aiuto. Un altruismo che non aveva mai visto, esattamente quello che si aspettava dalla giustizia ma per cui aveva finito solo per rimanere deluso.
Era solamente questo che voleva, null’altro!!
Il pensiero che finalmente stesse ricevendo quello che aveva desiderato da sei anni, l’aiuto e l’affetto che gli erano stati negati, finì per commuovere il ragazzo, a cui iniziò a traballare la mano che reggeva il coltello mentre gli occhi diventavano lucidi.
Alla fine, non riuscendo più a trattenersi, finì per mollare la presa sul coltello, che cadde a terra in un piccolo tonfo, e scoppiò a piangere sonoramente poggiando la fronte sulla spalla dell’uomo che gli aveva dato tutto quello che aveva desiderato da quando era fuggito.
Non pensava che qualcuno come lui potesse esistere, il sapere che nella giustizia della Comunità non ci fosse nessuno come Ansem gli aveva fatto perdere la fiducia nella società, ma ora che l’aveva trovato non poteva non buttare fuori tutto quello che si era tenuto dentro per quasi un decennio.
Il padre di Xehanort non poté che essere contento davanti a quello sfogo che si stava manifestando. Finì addirittura per accarezzargli la testa come se fosse stato suo figlio, doveva aver sofferto davvero tanto nella sua vita, e stava buttando fuori solo in quel momento tutto quanto.
Avrebbe rimediato a quanto la Comunità gli aveva fatto, gli avrebbe dato quello che desiderava. Una nuova casa, un nuovo lavoro… ed una nuova famiglia!!

Casa di Ansem, Comunità, 22 Marzo 1910:
Tre anni erano passati da quel giorno, e le cose erano decisamente cambiate per Sebastian.
Ansem aveva mantenuto la sua promessa e l’aveva assunto come maggiordomo della sua villa, fornendogli un nuovo lavoro, un'abitazione ed anche degli abiti eleganti, ben lontani da quelli che aveva indossato quando era un vagabondo.
Nonostante inizialmente fosse un pochino scettico una volta iniziata quella nuova vita, gli erano bastate un paio di settimane per adattarsi a quel nuovo ambiente, e soprattutto per tornare ad essere felice.
In quei tre anni il ragazzo, ormai un ventitreenne, si era davvero affezionato ai padroni di casa, ossia l’uomo e sua moglie, e doveva ammettere di volere molto bene anche al loro figlioletto, di cui era quasi diventato il badante mentre non c’era nessuno.
Grazie al fatto che era ben istruito quando i suoi genitori erano ancora vivi, riusciva a dare anche qualche ripetizione a Xehanort, che all’epoca aveva sette anni e stava lentamente scoprendo tutto quello che c’era da sapere sulla Comunità.
La cosa più incredibile fu che, dopo un anno dalla sua assunzione, Ansem era riuscito a convincerlo ad entrare a fare parte degli Illuminati per cambiare le cose, e Michaelis aveva accettato senza ripensamenti per poter ricambiare il favore che gli doveva.
Questa mossa aveva colpito parecchio Charles, dato che dal trasferimento sottoterra il Vice Presidente era stato l’unico a convincere qualcuno ad unirsi alla causa del Concilio, si erano talmente adagiati sugli allori che in quel secolo avevano ricevuto solo abbandoni.
Proprio per questo il Presidente aveva deciso di andare a trovare l’uomo personalmente, sia per verificare lo status di Sebastian e sia per comunicargli una grande notizia, una decisione che aveva preso dopo aver saputo quello che era riuscito a fare!!
Ormai Sebastian indossava quasi sempre una divisa da maggiordomo comprendente di abito elegante nero sopra ad una camicia bianca ed una cravatta nera e con dei pantaloncini sempre neri che arrivavano a poco sopra le ginocchia, oltre che dei calzini dello stesso colore che arrivavano fino a poco sotto le ginocchia.
In quel momento il ragazzo si trovava nella sala da pranzo, che era identica a quella di Villa Brief essendo la casa di struttura identica a quella, che stava dando delle ripetizioni di storia al piccolo Xehanort.
Quest’ultimo aveva dei capelli corti che arrivavano fino a poco sopra il collo ed indossava un abitino comprendente di maglietta a maniche corte nera, dei pantaloncini corti di colore bordeaux e delle scarpe da ginnastica nere con dei lacci bianchi… e sembrava essere davvero interessato a quanto gli stava dicendo il maggiordomo.
Essendo il figlio di un membro del Concilio dei Sette, era suo dovere essere informato di tutta la storia degli Illuminati, ed ormai aveva appreso quasi tutto quello che c’era da sapere, mancava solo il periodo contemporaneo degli Illuminati, praticamente gli ultimi anni.
“… E nel 1898 venne poi eletto l’attuale Gran Maestro del Concilio e Presidente della Comunità, Charles Lamperouge!” terminò di spiegare il ragazzo.
Il bambino, davvero molto affascinato, dichiarò “Wow, quindi è questa la nostra storia completa, la storia del nostro popolo!!”
“Certamente, ma non mi esalterei troppo se fossi in te!” cercò di avvertirlo Michaelis “La nostra storia è caratterizzata da morte, dolore e sofferenza!”
“Per ora, Sebastian. Per ora...”
Saltarono all’occhio le parole strane che aveva appena pronunciato il ragazzino, ma il maggiordomo decise di non darci troppo peso. In fondo era solo un bambino e poteva avere una visione distorta e tutta sua della realtà…
Ad osservarli però, all’esterno della sala da pranzo e di conseguenza nella hall della villa, c’erano le due più alte cariche della società, ossia il Presidente Charles ed il Vice Presidente Ansem!
Tutti e due indossavano i loro classici abiti, avevano entrambe le mani dietro la schiena e stavano osservando la scena soddisfatti, anche se i due che stavano guardando non sembravano essersi accorti del fatto che erano osservati.
“Devo farti le mie congratulazioni!” iniziò Lamperouge “Sei il primo membro del Concilio che riesce a riportare una famiglia dalla nostra parte da quando siamo scesi sottoterra. Un evento che non capita da quando vivevamo ancora in Superficie...”
“Ho solo fatto quello che sentivo fosse giusto!” esclamò tuttavia l’uomo “Questa società è piena di odio, se posso aiutare anche un solo cittadino a trovare pace… potrei dire di aver trovato il modo per salvare la nostra gente...”
Egli aveva pronunciato quelle parole chiudendo gli occhi ed abbassando il volto, ma non assumendo un aria sconsolata, era rimasto serio per tutto il tempo, quasi a voler sottolineare che quello che aveva fatto faceva solo parte del suo desiderio di rendere la Comunità un posto migliore…
E questo non poteva che fare felice colui con cui stava parlando, dato che grazie alle sue parole aveva finalmente capito che aveva preso la scelta giusta!!
Che tipo di scelta? Molto semplice… voleva che fosse lui il suo erede al comando della società!!
Il nonno di Lelouch decise di comunicarglielo immediatamente, non prima di essere tornato ad osservare i due ragazzi che erano nella sala da pranzo ed aver assunto un sorriso felice sulle labbra, sicuro di quanto stava per dire.
“Lo sai, ho dovuto fare un'attenta analisi di ogni singolo membro del Concilio dei Sette per poter decidere il mio successore. Avevo puntato fin dall’inizio uno di loro, ma non ero certo che fosse la persona migliore per aiutare gli Illuminati… fino a questo momento!!”
Inutile dire che il padre di Xehanort si voltò subito a guardare esterrefatto il suo superiore, sembrava che avesse capito dove volesse andare a parare… ma al tempo stesso non stesse credendo alle sue orecchie!!
Così, senza ulteriori indugi, Charles gli annunciò a gran voce “Ansem… voglio che sia tu il nuovo Presidente della Comunità ed il nuovo Gran Maestro del Concilio dei Sette!! E voglio che entri in carica quest’anno stesso!!”
… COME?! Voleva renderlo suo successore? Stava dicendo sul serio?!
“C-Cosa? I-Io?!” domandò ancora scioccato il diretto interessato.
L’attuale capo degli Illuminati cercò di spiegare la sua decisione “Come hai detto giustamente tu parecchi anni fa, dobbiamo evolverci se vogliamo evitare che la nostra gente continui a soffrire, e credo che tu sia l’uomo più adatto a questo scopo. Non fraintendermi, se sceglierai di continuare sulla linea della vendetta o di abbandonarla non mi interessa, nel momento in cui salirai in carica mi ritirerò a vita privata… però se devo scommettere su qualcuno per il futuro, intendo puntare tutto su di te!”
… Wow, non sapeva neppure che cosa dire, essere il Gran Maestro ed il Presidente era una grande responsabilità, forse addirittura ben al di sopra di lui. Non era affatto sicuro di poter portare a termine l’incarico che gli era stato assegnato…
Tuttavia se da un lato c’erano aspetti negativi, la possibilità di sbagliare ed attirarsi l’odio dell’intera Comunità, dall’altra c’erano anche aspetti positivi… avrebbe potuto portare il cambiamento nel Concilio senza dover chiedere l’autorizzazione del Concilio!!
Quegli uomini e quelle donne erano troppo attaccati alle loro poltrone per voler fare qualcosa, anche in direzione della vendetta, e di conseguenza avevano bisogno di una bella batosta per tornare in carreggiata…
Forse quella era l’occasione che attendeva per diminuire i poteri del Concilio, concedere più potere al popolo e poter finalmente fare la differenza, poter cambiare le cose come desiderava, e renderà la Comunità un posto migliore per tutti.
C’era riuscito con Sebastian, se si fosse messo d’impegno forse ce l’avrebbe fatta anche con l’intera società…
Charles nel frattempo stava aspettando una sua risposta, e per questo incalzò domandando “Allora Ansem, che ne dici?”
Seguirono alcuni secondi di silenzio, ma alla fine il diretto interessato, voltandosi a guardare il suo superiore, annunciò con un sorriso “… Gran Maestro, accetto questo incarico!!”
Inutile dire che era proprio quello che voleva sentirsi dire il Lamperouge, al punto tale che sorrise soddisfatto e disse “Era proprio quello che volevo sentirmi dire da te!”
Ma non aveva ancora finito, dato che tornando ad osservare Sebastian e Xehanort gli spiegò anche “Ho fissato una conferenza per il 7 Settembre, avrai tempo fino ad allora per preparare le tue nuove riforme. Avviseremo sia il popolo che il Concilio solo durante la conferenza, non prima, e da allora… sarai tu ad avere le redini di questa Comunità!!”
“Come desidera, Gran Maestro!!” concluse allora Ansem tornando ad osservare il figlio ed il maggiordomo anche lui.
Naturalmente la sola idea lo terrorizzava, la possibilità di sbagliare era enorme quando si trattava di avere tra le mani la vita di molte persone… però nessuno si era lamentato della sua carica di Vice Presidente, e questo era un punto a suo favore.
In fondo se non ci avesse provato non avrebbe mai saputo se era all’altezza del compito o meno. Se voleva rendere la Comunità un posto migliore per le future generazioni e per suo figlio, doveva attuare quei cambiamenti, a qualunque costo…
E l’avrebbe fatto da Settembre, quando sarebbe diventato il nuovo Presidente della Comunità ed il nuovo Gran Maestro del Concilio dei Sette!!


Quarant’anni prima dell’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità, le cose erano molto diverse nella società. C’era aria di cambiamento ed alcuni membri del Concilio dei Sette sembravano propensi a rinunciare alla vendetta per potersi stabilire definitivamente sotto terra. Ansem, il padre di Xehanort, era il maggiore sostenitore di quest’idea, e, grazie all’aiuto che aveva offerto a Sebastian, Charles si era convinto che potesse essere un buon Presidente ed un buon Gran Maestro, nominandolo così suo successore… che cosa poteva aver portato due anni più tardi alla fine del progetto?

PERSONAGGI APPARSI:

Charlez Lamperouge Adulto da “Code Geass”


Dr. Raichi Adulto/Anziano da “Dragon Ball”


Al Mualim Ragazzo/Adulto da “Assassin’s Creed”


Ichigo Kurosaki da “Bleach”


Madame Boss da “Pokémon”


Ansem da “Kingdom Hearts”


Stan Pines da “Gravity Falls”


Bulma Brief Bambina da “Dragon Ball”


Vegeta Bambino da “Dragon Ball”


Kushina Uzumaki Bambina da “Naruto”


Sebastian Michaelis Ragazzo da “Black Butler”


Xehanort Bambino da “Kingdom Hearts”



Vi è piaciuto questo primo Capitolo della fic prequel?
Come inizio doveva servire soprattutto da introduzione all’intero passato della Comunità, e spero che sia riuscito nel suo scopo dato che ero molto combattuto su cosa mostrare all’inizio di questa storia prequel :).
Naturalmente, essendo un prequel, ha mostrati alcuni personaggi già presenti in The Community da giovani/ragazzi/bambini, ed in più ha anche introdotto alcuni personaggi che erano stati solo nominati, ed altri che invece proprio non erano neanche mai stati nominati!
Tra quelli già nominati sono stati presentati Charlez Lamperouge da “Code Geass”, Madame Boss da “Pokémon”, Ichigo Kurosaki da “Bleach”, Vegeta da “Dragon Ball” e Ansem il Saggio da “Kingdom Hearts”, mentre ha fatto il suo debutto anche con il nome Stan Pines da “Gravity Falls”, che debutta ufficialmente all’interno delle mie storie!!
Considerando tutti loro ed i pg già apparsi nella storia principale, ora lo schema dei pg è il seguente:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

So che, considerando anche le età di certi personaggi, qualcosa non quadra, ma non temete che quando sarà il momento tutto vi sarà più chiaro, non temete ;).
All’inizio di questo chap vi ho voluto mostrare com’era composto il Concilio quarant’anni prima degli eventi della fic principale… e so che, a causa di alcuni dei suoi membri, qualcosa che non va c’è di sicuro, ma anche in questo caso vi dico di avere pazienza, tutto sarà chiaro con l’andare avanti della fic ;).
Ho anche mostrato l’inaugurazione della Scuola di Hokuto e, soprattutto, come Sebastian è diventato quello che abbiamo visto nella fic principale, anche se la parte dedicata a lui non è ancora finita, vedrete ;).
La parte finale della fic sancisce quello che poi porterà il Concilio ad un certo punto, e chi ha letto la fic principale sa a che cosa mi riferisco naturalmente u.u XD ;).
Piccola nota in modo da chiarire subito la questione: questa fic, essendo un prequel, si baserà soprattutto sulla storia dei personaggi e il loro sviluppo che li ha portati poi ad essere quelli che vediamo poi nella fic principale.
Proprio per questo, l’azione ci sarà ma sarà abbastanza ridotta per i miei standard normali, proprio perché questo prequel sarà soprattutto approfondimento. Ma non temete: se volete vedere l’azione c’è la fic principale, dove praticamente al momento c’è solo quella u.u XD ;).
Credo di aver detto tutto, di conseguenza vi ringrazio tantissimo tutti quanti per il sostegno che mi date sia per questa fic prequel che per quella principale, e ci risentiamo martedì 08 Gennaio 2019 per il nuovo Capitolo della storia principale e martedì 22 Gennaio 2019 per il secondo Capitolo di questa fic prequel di The Community!!! :)
Però, visto che in mezzo a questa pausa ci saranno le festività, prima di congedarmi da voi è giusto che sia io che tutti i miei personaggi vi facciamo i nostri più sentiti Auguri di Buon Natale, Felice Anno Nuovo e Buona Epifania!!!
Ciao e ci risentiamo nel 2019!!! :)

PGV 2.

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Capitolo 2
*** L'Elezione del Presidente Ansem! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Spero che l’inizio di questa fic prequel vi sia piaciuto a conti fatti, serviva soprattutto ad introdurre le vicende della Comunità partendo da quarant’anni prima dell’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità… mentre con questo le proseguiremo :).
Questo Capitolo sarà incentrato soprattutto sulla figura di Ansem, dato che se avete letto la fic principale sapete bene come andrà a finire entro breve, e di conseguenza mi sembrava doveroso concentrarsi su questo personaggio prima che… diciamo prima che succeda XD ;).
Prima del chap però passo al primo Angolo dei Commenti della fic prequel:

Nick Nibbio: Ciao Nick, sono felicissimo che ti sia piaciuto tantissimo il primo Capitolo di questa fic prequel :). Originariamente, quando avevo pensato all’intera fic la prima volta, avevo pensato di inserire questi chap flashback tra i Capitoli 43 e 44 della fic principale, poi però mi sono reso conto che questo prequel sarebbe stato davvero troppo lungo, ed avrebbe rischiato di deviare troppo dal climax finale che è scoppiato proprio nello scorso chap, e per questo alla fine ho chiesto la vostra opinione e poi ho optato per questa fic prequel separata da quella principale, spero che alla fine vi piaccia nella sua interezza ;). Ero molto indeciso su cosa mostrare all’inizio di questa fic prequel, ma alla fine ho optato per illustrare com’era la situazione degli Illuminati quarant’anni fa e di conseguenza com’era composto il Concilio a quell’epoca, oltre che la situazione descritta da Xehanort a Bulma in cui molti degli agenti del Concilio all’epoca scelsero di staccarsi dagli Illuminati e di rinunciare al loro status per stabilirsi definitivamente sottoterra :). Si può dire che è anche per questo motivo che il Concilio dell’epoca si stava “ammorbidendo” ed abituando troppo alla bella vita, oltre che a non sapere quasi che cosa fare… diciamo che non c’era più un vero e proprio leader ma solo gente interessata a mantenere il suo status sociale e null’altro XD ;). Charlez ed Ansem si poteva intuire che facessero parte del Concilio dei Sette dato che sono tutti e due ex Presidenti della Comunità, invece che anche il Dr. Raichi ne facesse parte non avevo lasciato alcun indizio, anche perché l’abbiamo visto nella fic principale come loro agente :). Inutile che dica che dietro la sua vicenda ci sia molto altro, ma lo scoprirete andando avanti con questa fic prequel, ed inoltre se Raichi è ai vertici della Comunità è anche perché già quarant’anni fa era la mente scientifica migliore della società ;). Al Mualim è l’unico del Concilio che abbiamo visto nella fic principale che era presente fin dall’epoca, anche se per ovvi motivi era l’ultimo arrivato ed il più giovane dei presenti, e questa scelta non è stata fatta a caso, vedrete quando sarà il turno di Al Mualim al Palazzo Presidenziale come mai ho scelto proprio lui per questo ruolo ;). Anche di Ichigo non avevo fatto trapelare nessun indizio sulla sua vera natura, anche perché va specificato che di lui sapevamo poco o niente ad eccezione del fatto che avesse fondato la Scuola di Hokuto e diversi anni prima era morto… e sì, possiamo dire che è stata una vera fortuna che il suo compito di trovare nuovi adepti per il Concilio tramite la Scuola di Hokuto sia fallito, i motivi li vedrete in questa fic ;). Madame Boss è comparsa rapidamente nello speciale dell’anime dedicato alla creazione di Mewtwo, purtroppo qui in Italia non è mai arrivato, ma se ti può interessare anche nell’anime di Pokémon è la fondatrice del Team Rocket e la madre di Giovanni ;) mentre Stan proviene da Gravity Falls, una serie animata Disney di due stagioni con venti puntate ciascuna, se riesci recuperala perché è bellissima, soprattutto la seconda stagione *_*. Sì, potremmo quasi dire che la discussione ha generato un distaccamento all’interno del Concilio dell’epoca: Ansem e Raichi erano favorevoli al cambiamento, Madame Boss e Stan no, Ichigo e Charlez erano neutrali, anche se il primo puntava più verso il no e il secondo più verso il sì, e Al Mualim non aveva una vera e propria opinione in merito, ed è stato anche per l’indecisione di Charlez, il Gran Maestro, se per quegli anni non se n’è fatto nulla… anche se come è già stato rivelato nella fic principale le cose sono cambiate quando Ansem è stato eletto nuovo Presidente e nuovo Gran Maestro :). Dato che Sebastian era il pg ancora vivo con il passato più recente ho deciso di mostrare per prima la sua storia, anche perché era direttamente collegata al motivo per cui Charlez ha scelto Ansem come suo successore, dando così inizio a tutti gli eventi che conosciamo :) e sì, se Ansem fosse riuscito ad andare avanti con il suo piano ed il cambiamento che aveva deciso di attuare, la Comunità ed i suoi abitanti sarebbero cambiati in meglio, e di sicuro non saremmo arrivati alla mega battaglia che si sta per scatenare al Palazzo Presidenziale T_T. Sfortunatamente Xehanort aveva già idee abbastanza estreme quando aveva solo otto anni, ed in questo caso non è totalmente colpa di Ansem, ma anche del fatto che come membro di spicco del Concilio l’uomo è in contatto con tutti gli esponenti dell’organizzazione, e tra di loro ci sono anche Madame Boss e Stan che come abbiamo visto sono dei tipini abbastanza particolari XD un altro esempio di come anche l’ambiente influenza le giovani menti, se Xehanort fosse vissuto in una famiglia “normale”, che aveva abbandonato il Concilio o stava per abbandonarlo, di sicuro non sarebbe cresciuto come poi l’abbiamo visto nella fic principale :). Confermo che ci sarà davvero tanto da spiegare all’interno di questa fic prequel, almeno quindici Capitoli li durerà sicuramente, forse anche di più, motivo per cui non mi era sembrato il caso di pubblicarla all’interno della storia principale, e sono davvero contento che come inizio ti sia piaciuto molto :). Spero tu ti sia divertito durante le vacanze di fine Dicembre/inizio Gennaio come me, e spero anche che pure questo ed i prossimi Capitoli della fic prequel ti piacciano come il primo uscito il mese scorso ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti, sono davvero molto contento di vederti anche qui per la fic prequel :). Si tratta di una storia molto importante perché amplia del tutto la visione della Comunità così come la conosciamo, mostrando cos’era e come si è arrivati a quello che era prima dell’arrivo di Lorenzo e Danilo… tra l’altro doveva essere molto più corta, ma mi sono reso conto che minimo quindici chap sono necessari per raccontare tutto quello che voglio mostrare XD, di conseguenza sarà una fic di media lunghezza, e spero che vi piaccia alla fine ;). Mi era sembrato giusto mostrare come prima cosa il vecchio Concilio dei Sette, bene o male ho cominciato anche la fic principale mostrando proprio loro, per la precisione i sette fondatori compreso il Primo Presidente, e per cominciare questo prequel in “grande stile” era doveroso mostrare per prima cosa come era strutturato il Concilio quarant’anni fa :). Non è un caso se ho lasciato Al Mualim come unico membro del Concilio originale presente fin dall’inizio, scoprirete come mai quando sarà il turno di Al Mualim durante lo scontro al Palazzo Presidenziale ;) mentre Ansem come hai detto giustamente tu era intuibile considerando che è stato un ex Presidente della Comunità ed anche un ex Gran Maestro… ed anche il motivo per cui Xehanort si è incavolato come sappiamo, ma arriveremo anche lì nella fic prequel XD ;). Charlez, anche se non avevo dato alcun indizio, si poteva capire che faceva parte del Concilio perché è stato detto che tutti i Presidenti tranne Goku sono stati anche Gran Maestri, e di conseguenza Charlez rientrava sicuramente in questa lista :) per Madame Boss invece ammetto di non ricordarmi se durante la discussione tra Madara e Freezer era stato detto che oltre ad essere madre di Giovanni era anche un ex membro del Concilio, non me lo ricordo proprio… ma comunque non è un problema dato che nel caso si è scoperto proprio adesso :) e confermo anche che il posto nel Concilio e la direzione delle Rocket Foundation Giovanni li ha ereditati dalla madre, come si scoprirà più avanti in questa fic prequel ;). Ichigo e Raichi dovevano essere le sorprese maggiori del vecchio Concilio, dato che si tratta di personaggi che già si conoscono ma di cui si ignorava la posizione che avevano fino a questo momento, anche se di Ichigo va detto che si sapeva solamente che aveva fondato la Scuola di Hokuto ed era poi morto molti anni prima della fic principale, di conseguenza era ancora un bel mistero XD ;). Invece Raichi lo è tuttora, considerando la situazione in cui è all’inizio di questa fic prequel e come è messo invece nella fic principale, sembra che qualcosa non torni… ma fidatevi se vi dico che c’è una spiegazione anche a questo, e quando sarà il momento scoprirete tutto proprio in questa fic prequel ;). Non me ne stupisco, neppure io fino all’inizio del 2018 conoscevo Gravity Falls e lo ammetto, però posso assicurarti che è spettacolare *_* si tratta di una serie animata Disney lunga due stagioni da venti episodi l’una, e se la prima stagione è bella, anche se non eccessivamente, la seconda è magnifica per quanto mi riguarda *_* tra l’altro mi sono reso conto che in giro o non hanno mai sentito parlare di Gravity Falls oppure l’adorano, gente a cui non è piaciuto è rarissimo trovarla XD anche per questo te la consiglio caldamente, ne vale la pena ;) però non basarti su questa fic per quanto riguarda il personaggio di Stan come IC, qui sarà abbastanza OOC rispetto al Gravity Falls originale :). Sono comunque felicissimo che il Capitolo ti sia piaciuto moltissimo, specialmente la parte dedicata a Sebastian :) essendo la sua storia la più “vecchia” di tutte, almeno dal punto di vista dei pg ancora vivi nella fic principale, mi è sembrato doveroso mostrare lui per primo, e nonostante in teoria sia già nelle condizioni in cui lo vediamo all’inizio della fic principale c’è ancora qualcosa da mostrare su di lui, e lo vedrete già in questo e nei prossimi chap ;). Grazie mille inoltre per la tua opinione sulle risposte ai commenti, anche io ho deciso di fare così proprio per evitare confusione tra le varie risposte, in questo modo manterrò un po’ di ordine con le mie risposte ai commenti e soprattutto non farò confusione tra una recensione e l’altra… ammetto che inizialmente volevo rispondere agli ultimi commenti di qualunque fic facessero parte, ma è stato dopo aver visto le risposte ai commenti dell’ultimo chap della fic principale all’inizio del primo Capitolo della fic prequel che mi sono reso conto che ci sarebbe stata troppa confusione T_T. Ti ringrazio tantissimo poi per gli auguri, spero che tu ti sia divertito durante le vacanze di fine Dicembre/inizio Gennaio, io fortunatamente non posso lamentarmi e inoltre sono riuscito a riprendere il ritmo dopo il lungo periodo di riposo dalle mie fic :) spero di conseguenza che anche questo e gli altri Capitoli della fic prequel ti piacciano come il primo del mese scorso ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman :). Ebbene sì, ho deciso di ambientare un’intera fic all’interno del passato della Comunità, ed ho preso questa decisione perché mi sono reso conto che inserire i flashback come chap della fic principale avrebbe allungato troppo i tempi della principale e ritardato tantissimo il climax finale, così ho deciso di inserirlo in una fic a parte anziché metterli tutti di seguito dopo il Capitolo 43, e spero che l’idea sia stata apprezzata alla fine ;). Avevo dei dubbi su che cosa mostrare all’inizio del chap e di conseguenza all’inizio della fic intera, ma alla fine ho optato per una riunione del vecchio Concilio dei Sette che era presente quarant’anni fa, in questo modo vi mostrerò piano piano come esso sia cambiato nel corso del tempo fino a diventare quello che poi vedremo nel 1943 :). Alcuni li avevo già preannunciati, come ad esempio Charlez ed Ansem in quanto ex Presidenti e di conseguenza anche ex Gran Maestri, e forse anche Madame Boss dato che non ricordo se l’avevo citato che era un membro del Concilio o meno… ma per alcuni come ad esempio Ichigo non ho fatto trasparire il benché minimo indizio, nonostante l’avessi citato all’interno della fic principale, perché volevo sorprendervi quando sarebbe stato il momento con la rivelazione della sua vera identità, e sono contento di esserci riuscito alla fine :). Beh in effetti hai ragione, se il Concilio dei Sette voleva sfruttare la Scuola di Hokuto per creare dei guerrieri per gli Illuminati ma alla fine non ce l’ha fatta, significa che qualcosa è accaduto durante questi quarant’anni… e diciamo che molto presto verrete già a conoscenza di cosa è accaduto, e come unico indizio vi dico solo di andare a leggere il Capitolo della fic principale dedicato alla Scuola di Hokuto, già lì potreste cogliere qualche indizio, ma non aggiungerò altro per far sì che scopriate il resto quando sarà il momento u.u XD ;). Tenete d’occhio anche il Dr. Raichi, visto che quarant’anni fa era membro del Concilio ed umano, mentre adesso sembra un alieno ed è solo un agente, non dirò altro in merito u.u XD ;). Diciamo che la questione legata al Concilio dei Sette ed alla pace a cui dovrebbero ambire all’epoca spezzò letteralmente in due il Concilio, dato che Ansem e Raichi la pensano così, Charlez e Ichigo sono in mezzo, anche se il primo punta più al sì mentre il secondo più al no, e Madame Boss e Stan invece non vogliono… Al Mualim invece, essendo il novellino all’epoca, pensava solo a mantenere la sua posizione e basta, quando avrà fatto più esperienza di sicuro si schiererà anche lui tranquilli XD ;). Sfortunatamente però, come abbiamo visto nella fic principale, il progetto avanzato da Ansem verrà interrotto bruscamente, ed in teoria sappiamo anche perché parzialmente… però questo ed il prossimo chap saranno dedicati interamente proprio a quell’argomento ed a come siamo arrivati alla situazione del Concilio che vediamo adesso, ho fatto una piccola anticipazione al prossimo chap ma vi accorgerete presto che probabilmente l’avreste capito anche da soli di cosa avrebbe parlato ;). Mostrare la vita di Sebastian era indispensabile sia per capire come è finito a lavorare per Ansem e sia per mostrare come mai è così devoto alla sua famiglia, al punto che Xehanort stesso ha detto che non dirà a nessuno i suoi piani anche se ha abbandonato il Concilio dei Sette, ed ora si può anche capire il motivo visto che Ansem gli ha donato praticamente una nuova vita :) e con Sebastian non ho ancora finito, attendete e lo vedrete con i vostri occhi ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, sono felice che per ora sia la fic principale che il prequel ti stiano piacendo, e spero che anche il resto di entrambe le fic sia di tuo gradimento alla fine ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Son Goku97: Ciao Son Goku97 :). E sì, con questa storia amplieremo il passato della Comunità e dei personaggi che la abitano, in modo tale da mostrare non solo come mai alcuni li abbiamo trovati così come sono nella fic principale, ma anche come si è arrivati al punto della storia in cui le due fazioni stanno per battersi al Palazzo Presidenziale, e spero che nel suo complesso questa fic prequel vi piaccia alla fine :). Ero combattuto su quale scena mostrare per prima all’interno del primo chap della fic prequel, ma alla fine ho optato per una scena con il Concilio dei Sette di quarant’anni fa, similmente alla fic principale che si è aperta con gli Illuminati fondatori del Concilio dei Sette e con… beh i tizi incappucciati che fanno una sorta di iniziazione e che, con le informazioni in vostro possesso adesso, forse saprete già di cosa si tratta u.u XD ;). Comunque sono felicissimo che ti abbiano sorpreso alcuni membri del vecchio Concilio dei Sette, per alcuni ho lasciato alcuni indizi come Charlez e Ansem, in quanto ex Presidenti della Comunità, mentre per altri ho lasciato il vuoto apposta per sorprendervi quando sarebbe stato il momento :) sì, Ichigo compreso considerando che l’unica cosa che sapevamo di lui era che aveva fondato la Scuola di Hokuto XD ;). Originariamente la Scuola di Hokuto è nata proprio per questo, per trovare giovani guerrieri che venissero addestrati allo Stile di Hokuto per poter diventare la forza armata del Concilio dei Sette, e considerando quanto è forte lo Stile di Hokuto si può effettivamente immaginare che venti guerrieri con questa tecnica sviluppata al 100% ridurrebbero qualsiasi esercito ad un colabrodo O_O fortuna vuole che sia successo qualcosa che ha impedito che effettivamente diventasse un luogo d’addestramento del Concilio, dato che pure Kenshiro sembra non far parte del Concilio dei Sette, e sul cosa non temete perché lo scoprirete tra non molti chap di questa fic prequel u.u XD ;). Ma looooooolll XD mi fa piacere sapere che anche tu conosci Gravity Falls XD pensa che io l’ho scoperto solo all’inizio del 2018 e, nonostante la prima stagione mi fosse piaciuta ma non eccessivamente, ho adorato letteralmente la seconda stagione *_* così ho deciso di omaggiarla inserendo uno dei suoi personaggi in The Community, e visto il ruolo che doveva avere Stan era a dir poco perfetto per la parte, visto anche come si comporta nella serie originale XD ;). Il povero Sebastian ha avuto una vita difficilissima, vero, però Ansem gliel’ha letteralmente salvata, dato che se non fosse arrivato sarebbe morto contro quei due poliziotti e, mettendolo a lavorare come maggiordomo, l’ha salvato anche dalla spirale della vendetta che l’aveva colpito per quasi tre anni… vero che come lavoro il maggiordomo non è proprio il massimo, ma con le referenze di Sebastian era l’unica cosa che Ansem poteva fargli fare temporaneamente, ed alla fine è stato Sebastian stesso a decidere di rimanere il loro maggiordomo quando è stato il momento, per devozione verso la famiglia che l’ha salvato ;). Confermo che Ichigo è morto da tantissimi anni ormai, le circostanze in cui è morto le rivelerò all’interno di questa fic prequel, mentre Raichi bisogna dire che in teoria non l’ha abbandonato dato che tecnicamente continua a lavorare per loro, solo che adesso è un agente e sembra un alieno, mentre prima era un membro di spicco ed era umano… il mistero dietro la sua figura è come sia finito ad essere ciò che è adesso, ed anche in questo caso questa fic prequel spiegherà tutto quanto u.u XD ;). Grazie ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, fortunatamente mi sono divertito durante le vacanze natalizie, ed ora che siamo a fine Gennaio non mi posso lamentare, specie perché tra una settimana precisa esce Kingdom Hearts III!! *_* Lapsus mio, non ci badare XD ;) comunque grazie ancora tantissimo per tutto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ed il resto della fic prequel ti piaccia come il primo Capitolo :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall, mi fa piacere che il prequel ti stia interessando già dal primo Capitolo :) questa fic sarà un enorme flashback su quasi tutti i pg che abbiamo incontrato fino ad ora e spero che nel suo complesso alla fine vi piaccia a tutti quanti ;). La discussione avuta dal Concilio all’inizio del primo chap è servito a molti scopi, ed uno di questi è proprio il rivelare come quarant’anni prima della fic principale la situazione per gli Illuminati era davvero disastrosa, dato che moltissime famiglie si erano staccate da loro, ed è anche per questo che alla fine Charlez non ha avuto alcun dubbio ad eleggere Ansem suo successore, visto che è stato l’unico da quando si sono trasferiti sottoterra a portare qualcuno dalla parte del Concilio anziché viceversa :). Sfortunatamente sì, originariamente la Scuola di Hokuto era stata creata affinché Ichigo addestrasse nuovi lottatori che avrebbero poi servito il Concilio ed avrebbero rappresentato il punto forte del loro esercito, ma fortunatamente sembra che tutto non sia andato a compimento visto che, quarant’anni dopo, la Scuola di Hokuto non ha alcun legame con gli Illuminati… naturalmente c’è un motivo se è avvenuto questo, e lo scoprirete nei prossimi Capitoli di questa fic prequel, non aggiungo altro ;). La presentazione di alcuni pg noti da bambini è servita soprattutto per farveli conoscere quando erano ancora piccoli, e sono contento che la cosa sia stata bene o male apprezzata alla fine :). Purtroppo è vero, la storia di Sebastian non è per niente bella, anzi è parecchio tragica volendo fare due conti, visto che ha perso fiducia nelle istituzioni dopo la morte dei genitori ed ha vissuto come un vagabondo, solo Ansem alla fine è riuscito a ridargli fiducia nella politica ed anche uno scopo nella vita, anche se non ha potuto dargli un ruolo maggiore del maggiordomo perché non avendo alcuna qualifica sarebbe stato controproducente, ma fortunatamente a Sebastian va bene così ed è questo l’importante :). Non ti preoccupare, questa fic prequel serve proprio a mostrare la storia dei vari personaggi e come sono arrivati ad essere quelli che abbiamo visto all’interno della fic principale, di conseguenza sì vedrete la storia della maggior parte dei pg ;) (Finalmente una buona notizia! N.d. Blue) (Sono curioso di vedere che cosa mostreranno i prossimi chap! N.d. Sora) (Io no! N.d. Cell) (Quando mai tu sei stato curioso di vedere qualcosa nelle fic dell’autore?! -_-‘ N.d. Malefica) (… CHE?! O_O N.d. Vegeta) (In effetti quell’uscita da Alicia è stata inaspettata… N.d. Gohan) (Ehi Alicia, ok fare apprezzamenti su Vegeta, però cerca di non esagerare… N.d. Bulma) (Ihihihihihih la gelosia… N.d. Nami) (Oh vedrete come è stata l’evoluzione dei personaggi, non vi preoccupate! N.d. Tivan) (Ed il primo chi sarà? N.d. Lloyd) (Beh in teoria il primo c’è già stato, ossia Sebastian! N.d. Conan) (Mentre sul prossimo… sto in silenzio! N.d. Tivan) (Bravo Tivan u.u! N.d. PGV 2) (Considerando com’era il Concilio quarant’anni fa, credo proprio che vedremo anche come è diventato quello che abbiamo visto nella fic principale! N.d. Shikamaru) (Io ho una brutta sensazione in merito… N.d. Ichigo) (Pure io… N.d. Stan) (Che esagerati! N.d. Medaka) (Sono davvero felice che ti stia incuriosendo così tanto questa fic prequel, e spero che sarà all’altezza delle tue aspettative *_*. Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). La fic prequel complessivamente non durerà molto, sicuramente più di quindici Capitoli ma non troppo di più, e spero che in tutti quanti riuscirò a catturare la vostra attenzione ed a spiegare bene che cosa è successo ai vari personaggi durante il corso degli anni, in fondo ve lo devo dato che vi ho fatto attendere la storia dei vari pg per tanto tempo :). A questo punto ti rimando alla lettura del Capitolo qui sotto, sperando che ti piaccia come il primo della fic prequel, e ti ringrazio ancora per tutto quanto!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il secondo Capitolo della fic. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 02 – L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE ANSEM!



Palazzo Presidenziale, Comunità, 7 Settembre 1910:
Esattamente come promesso da Charles, per la data del 7 Settembre di quello stesso anno venne organizzata una conferenza al Palazzo Presidenziale in cui vennero invitati tutti i giornalisti della società.
Naturalmente erano state invitate anche molte delle autorità della Comunità oltre a loro, ed anche vari cittadini provenienti da ogni angolo del sottosuolo si erano spinti fino a lì curiosi di quello che sarebbe stato annunciato.
In fondo quando un Presidente radunava così tanta gente nello stesso luogo significava che stava per esserci qualcosa di assolutamente importante, e forse anche per questo quando era stato fatto l’annuncio molti avevano deciso di spingersi fino a lì.
In teoria la prima volta che si era sentito parlare di quella conferenza era stato ad Agosto, un mese prima, e l’ufficialità era stata data solo due settimane prima, però da quanto circolava in giro pareva che fosse stata fissata da molto tempo, un po’ come accaduto con l’inaugurazione della Scuola di Hokuto avvenuta sei anni prima.
Alcune facce conosciute quando il dojo di Ichigo era stato aperto si trovavano in mezzo alla folla, però si potevano notare anche giornalisti nuovi, ma in fondo che in sei anni fosse stato assunto nuovo personale era normale.
La cosa bella era che tra la folla si potevano distinguere anche alcuni bambini che sei anni prima erano intervenuti in occasione dell’apertura della scuola di lotta e che avevano deciso di spingersi fino a lì!!
In questo caso era assente Vegeta, presente invece per l’annuncio dell’arancione, al contrario invece le altre due bambine c’erano, anche se per ovvi motivi con l’avanzare del tempo erano cresciute sia di statura che di età.
Bulma ormai aveva undici anni ed era diventata più alta per ovvi motivi, inoltre indossava dei vestiti molto simili a quelli che aveva da bambina, solo ovviamente della sua statura, ed i capelli le si erano allungati di più senza che li tenesse raccolti come quando era più piccola.
Kushina invece aveva dieci anni e, proprio come la futura madre di Trunks, vestiva gli stessi abiti che aveva sei anni prima, con la sola differenza che erano più grandi rispetto al passato, ed aveva dei lunghi capelli che arrivavano fino a metà petto ed un paio di ciocche che si poggiavano sulle sue spalle.
Entrambe erano molto curiose di quello che sarebbe stato detto di lì a poco, ed avevano tutte e due gli occhi puntati verso il palco che era stato piazzato proprio davanti all’ingresso del Palazzo Presidenziale per l’occasione.
Naturalmente erano stati tutti radunati all’interno delle mura che delimitavano la piazza al centro cui si trovava l’edificio, ed il palco era stato costruito proprio di fronte all’ingresso dell’immensa struttura.
Questo in teoria poteva rappresentare un problema per chi lavorava al suo interno, dato che non poteva né entrare né uscire se si trovava già dentro, ma Lamperouge aveva dato il giorno libero a tutti proprio per evitare questi problemi.
In fondo l’annuncio che stava per fare era molto importante, e poteva permettere a tutti di riposarsi per una giornata… soprattutto considerato che non erano consapevoli che dal giorno successivo avrebbero dovuto seguire una nuova politica!
Gli unici che erano all’interno della struttura e si trovavano nell’ufficio del Presidente erano i cinque membri del Concilio mancanti in piazza, ossia Raichi, Madame Boss, Stan, Ichigo e Al Mualim!
Come mai erano lì? Perché il loro leader li aveva tenuti all’oscuro del motivo di quella conferenza per tutto quel tempo, ed erano stati semplicemente invitati a presenziare lì in quella giornata per scoprire con i loro occhi di che cosa si trattasse.
Tutti e cinque avevano uno sguardo molto serio mentre osservavano cosa accadeva nella piazza, non avevano idea di quello che aveva in mente il Gran Maestro… ma potevano solo sperare che non fosse niente di troppo spiazzante per loro!!
Sul palco in piazza si trovava già il futuro nonno di Lelouch, il quale era in piedi ed osservava tutti coloro che si erano radunati in piazza con il sorriso sulle labbra, mentre alla sua sinistra, poco più indietro rispetto a lui, c’era Ansem.
Entrambi indossavano i loro soliti abiti e, mentre il primo aveva le braccia distese per il lungo ed un sorriso sulle labbra, il secondo aveva entrambe le mani dietro la schiena ed un espressione molto seria, ben sapendo cosa stava per accadere.
Davanti a tutto ciò, le due ragazzine erano davvero eccitate da quello che avrebbero potuto dire. Erano circolate parecchie voci sul motivo di quella riunione da quando erano solamente teorie, ed ognuna era abbastanza credibile.
“Chissà che cosa dovranno dire...” fu quello che disse immediatamente Kushina con uno sguardo molto soddisfatto.
Lo stesso si poteva dire per Bulma, che era da tutt’altra parte rispetto alla ragazza, la quale si limitò invece ad esclamare “È la prima volta che assisto ad un annuncio qui a Palazzo Presidenziale. Sono davvero eccitata!”
Ma non erano le uniche, dato che tutti lì in mezzo avevano parecchia curiosità su quello che avrebbe dovuto annunciare il Presidente da quel momento in poi. Ormai le speculazioni stavano a zero, era il momento di scoprire che cosa doveva dire di così urgente!!
Ormai gli animi sembravano ben caldi, e proprio per questo Charles decise che poteva anche smettere di fare aspettare tutti così tanto e che era arrivato il momento di fare l’annuncio che aspettava di fare praticamente da mesi.
Proprio per questo, facendo un paio di passi in avanti, l’uomo cominciò ad annunciare “Signore e signori, innanzitutto vi ringrazio tutti quanti per essere intervenuti così numerosi in questa giornata storica della nostra Comunità!”
Dato che aveva cominciato a parlare, tutta l’attenzione fu subito catalizzata verso l’uomo, e le voci che si sentivano in mezzo al pubblico si ammutolirono e tutti volsero i loro sguardi verso l’attuale capo della società.
Naturalmente le sue parole avevano incuriosito parecchio i presenti, dato che aveva accennato ad una “giornata storica”, ed in questo modo sembrava che fosse riuscito a catturare ancora di più l’attenzione dei presenti su di sé.
Avendo così tutti gli sguardi rivolti verso di lui, il futuro nonno di Nunnally, continuando a sorridere, iniziò a dire “Sapete, questa conferenza è stata fissata diversi mesi fa, nonostante l’ufficialità sia arrivata solo un paio di settimane fa, e questo perché dovevo essere prima sicuro che fosse la scelta giusta da fare… ed ora ne sono assolutamente certo!!”
Inutile dire che quelle parole furono molto curiose agli occhi di tutti i presenti, stava parlando come se dovesse rivoluzionare l’intera struttura della Comunità. Che cosa poteva esserci di così importante da farlo pensare per così tanto tempo?
Fu presto detto, dato che senza mezzi termini Charlez fece l’annuncio a gran voce “Qui, oggi e senza alcun ripensamento, annuncio ufficialmente le mie dimissioni immediate dalla carica di Presidente della Comunità!!”
… COSA?!
La notizia fu uno shock totale per tutti i presenti, al punto tale che molti spalancarono la bocca e strabuzzarono gli occhi a dir poco senza parole, avevano sentito bene? Stava rinunciando… al suo incarico di capo della società?!
Per diversi secondi tutti rimasero a dir poco ammutoliti, ma poi ecco che immediatamente un chiasso si levò dall’immenso gruppo che ricopriva quasi tutta la zona, ed in più i giornalisti iniziarono a tempestare di domande l’ormai ex Presidente.
“Come sarebbe a dire, Signor Presidente?” “Come mai ha preso questa decisione?” “Cosa l’ha spinta a tanto?” erano soprattutto queste le domande che si levavano da coloro che avevano una telecamera ed un microfono.
Tra il pubblico presente naturalmente ci fu perplessità a voler essere riduttivi, di solito i Presidenti rimanevano in carica fino alla morte, scegliendo il loro successore già molto tempo prima per essere sicuri che la loro decisione non venisse nascosta…
Però c’era anche da dire che, a parte il primo Presidente, tutti gli altri nominati erano stati anziani, e proprio per questo duravano relativamente poco, anche se tutte quelle circostanze si potevano addirittura ritenere sospette…
Ma a nessuno era mai passata per la mente una possibilità del genere, e proprio per questo rimasero solamente scioccati dal fatto che il primo Presidente non anziano da praticamente l’inizio della Comunità avesse deciso di abbandonare quasi subito la carica, dato che era durato a malapena dodici anni.
“Non ci posso credere...” naturalmente Kushina era senza parole, ed aveva portato il pugno destro all’altezza della bocca.
Anche Bulma era perplessa, al punto che con la bocca spalancata biascicò “Incredibile sto assistendo alla storia in diretta e non me l’aspettavo...” sembrava quasi essere rimasta più colpita dall’aver potuto vedere in diretta quel momento che per altro…
Nel frattempo, i giornalisti non avevano ancora finito con le domande e stavano continuando quasi a “tartassare” l’ex Presidente per avere un chiarimento in merito, ed in fondo era anche normale che lo chiedessero.
Proprio per questo, alzando entrambe le mani quasi a volerli tranquillizzare, Lamperouge spiegò “Calmi, non vi agitate. So che è la prima volta che succede qualcosa del genere, ma ho ritenuto opportuno ritirarmi perché non mi ritenevo più degno di ricoprire la carica di Leader di questa Comunità!”
“E perché non si ritiene degno?” “Le sue decisioni sono sempre state approvate e ritenute benevole, per questo le è stato dato il soprannome “Il Misericordioso”!” “Qual è l’evento scatenante che l’ha spinta a tanto?”
Furono tre giornalisti in quest’ordine a porre le domande, andava in fondo considerato che, oltre all’importanza storica di un annuncio del genere, c’erano anche tante implicazioni dietro l’abbandono di un capo di Stato che bene o male era stato accettato da tutti.
Per ovvi motivi Charles non poteva essere totalmente sincero con loro, altrimenti avrebbe dovuto dire che essere a capo sia del Concilio dei Sette che della Comunità intera aveva iniziato a stressarlo e da anni stava cercando un successore degno di tale nome.
Anche se poteva riconoscere diversi agenti tra il pubblico, persino tra i giornalisti, non poteva di certo parlare a chi era totalmente all’oscuro degli affari degli Illuminati, anche se doveva ammettere che vedere le facce perplesse di chi li aveva abbandonati in passato ed ora stava assistendo a ciò era molto appagante.
Proprio per questo, decise di ripiegare su altro, senza però modificare totalmente la vera versione dei fatti “Il problema è che comandare questa Comunità, con il passare degli anni, sta diventando sempre più complicato e non riesco più a gestire il tempo con la mia famiglia, a cui manca poco per ritenermi quasi un estraneo. Proprio per questo ho deciso di ritirarmi e passare il resto della mia vita con la mia famiglia, anche se ho solo cinquantacinque anni e non sono ancora pronto per la pensione, eheheheheheheheheheh!”
Con l’ultima frase aveva cercato di smorzare un po’ la tensione che si era creata, anche se c’era riuscito solo parzialmente dato che, anche se c’era chi lo capiva e poteva compatirlo, c’era chi invece ancora non si spiegava un’azione del genere.
Era inutile dire che, arrivati a quel punto, urgeva un nuovo Presidente immediatamente, dato che con le dimissioni aveva rinunciato subito al suo incarico, e di conseguenza andava richiesto un nuovo leader nella società.
Fu un uomo del pubblico incredibilmente a porre quella domanda al posto dei giornalisti “E allora chi la sostituirà?”
Però i cameramen ed i reporter approfittarono dell’“amo” lanciato da quel tipo per porre anche loro la stessa domanda “Giusto, un precedente del genere non c’è mai stato!” “Chi prenderà il suo posto a capo della Comunità?” “Sarà il Vice Presidente in attesa che nomini il suo successore, oppure lo ha già nominato?”
In effetti nessuno sapeva come funzionava in quelle circostanze, la logica voleva che il secondo in comando prendesse il posto del suo superiore fino a quando quest’ultimo non avesse deciso chi fosse degno di sostituirlo…
Però non sapevano che Lamperouge aveva già preso la sua decisione, e fortunatamente combaciava anche con chi era il suo braccio destro in quel momento!!
Dopo quanto accaduto con Sebastian, era certo che fosse la scelta migliore per quella Comunità, ed in quei mesi non gli aveva fatto cambiare idea, anche perché da quel momento in poi quello che avrebbe fatto sia lì che con il Concilio non sarebbe più stato affare suo.
Così, senza ulteriori indugi, l’uomo decise di fare l’annuncio immediatamente con il sorriso sulle labbra “In questi mesi ho riflettuto su chi potessi scegliere come mio successore… ed alla fine è risultato che la risposta l’ho sempre avuta sotto al naso per tutto questo tempo!!”
Dopodiché si girò verso la sua sinistra, voltando in questo modo lo sguardo verso il padre di Xehanort, e fece in questo modo la dichiarazione puntando la mano sinistra nella sua direzione con il palmo rivolto verso l’alto “In questa sede, nomino seduta stante il Vice Presidente Ansem come nuovo Presidente della Comunità con effetto immediato!!”
Ovviamente la sua dichiarazione lasciò parecchio perplessi i presenti, sia perché non era mai capitato nella storia che un Vice Presidente diventasse poi l’effettivo Presidente, e sia perché era stato scelto come suo successore e quindi sarebbe stato definitivo!!
Da quando la Comunità era nata il secondo in comando della società non era mai salito al potere perché si era sempre limitato ad essere la “spalla” del Presidente, per i cittadini comuni la cosa sembrava strana anche se accettabile e capibile, ma gli agenti conoscevano la verità.
Era stato il primo Concilio a decidere che il Vice Presidente non sarebbe mai diventato il Presidente, per poter avere entrambi gli uomini più potenti della Comunità tra le loro fila senza dover andare a pescare tra i loro agenti.
C’era una gerarchia ben definita all’interno degli Illuminati, ed andava rispettata volenti o nolenti che fosse!!
Di conseguenza quanto appena detto aveva gettato nello shock non solo coloro che non sapevano nulla del Concilio, ma anche chi sapeva della sua esistenza e chi era un agente a tutti gli effetti dell’organizzazione!!
Inizialmente seguì un silenzio che testimoniò la sorpresa generale, ma poi ecco che cominciarono le domande sia da parte dei giornalisti e sia da parte del pubblico, che stavolta non si limitò ai semplici commenti.
I quesiti erano davvero tanti, e tutti detti in maniera molto veloce e quasi a manetta, al punto che nessuno dei due che si trovavano sul palco riuscì a capire minimamente quello che stavano dicendo, dato che si perdeva tra i rumori generati dalla gente.
Proprio per questo, non essendo più Presidente ormai, Charles decise di passare la patata bollente al suo successore, dato che da quel momento in poi avrebbe dovuto comunque gestire situazioni come quella.
“Ma ora basta chiacchiere, lascerò che sia il nuovo Presidente a parlare al posto mio!” dopodiché si girò verso il diretto interessato ed esclamò “Ansem, tocca a te!”
Il diretto interessato, mantenendo entrambe le mani dietro la schiena, continuava ad avere un’aria parecchio severa, forse perché in tutti quei mesi da quando gli aveva riferito il suo nuovo incarico aveva cercato di metabolizzare tutto per bene…
Tuttavia, c’era riuscito solo parzialmente, ora che era davvero accaduto ed era diventato il nuovo leader della società gli sembrava quasi incredibile, come se fosse solamente un sogno e da un momento all’altro dovesse svegliarsi.
Ma quella era la realtà dei fatti, ed adesso in teoria poteva realizzare tutto quello che desiderava da almeno sei anni a quella parte!!
Quella Comunità era ancora arenata nel passato a causa delle regole rigide del Concilio legate alla tradizione degli Illuminati che si trasferirono sottoterra oltre un secolo prima, era arrivato il momento di evolversi.
Prima però doveva parlare all’intera Comunità, e proprio per questo fece qualche passo in avanti per posizionarsi al fianco di Charles alla sua sinistra, anche se quest’ultimo subito dopo ne fece un paio all’indietro per non togliere l’attenzione dal suo successore.
Mantenendo entrambe le mani dietro la schiena, il padre di Xehanort mantenne inizialmente un'aria abbastanza severa, come se stesse quasi giudicando tutti coloro che stava osservando, anche se in verità stava unicamente cercando le parole giuste.
Dopo circa cinque secondi di silenzio da parte sua, ma non da parte del pubblico che stava continuando a tempestare di domande sia l’ex Presidente che l’attuale, iniziò finalmente a parlare, mentre gli altri si ammutolirono nel momento in cui ebbe iniziato.
“Per prima cosa, ringrazio il mio predecessore per l’incarico che mi ha affidato. Nominandomi suo successore, ha espresso la sua approvazione alle scelte che ho compiuto quando ero ancora Vice Presidente, e dimostrato di avere fiducia nelle mie capacità da leader, e per questo cercherò di essere all’altezza delle aspettative!”
Naturalmente il futuro nonno di Lelouch si poté dire soddisfatto dal fatto che avesse citato per primo lui, stava ad indicare il profondo rispetto che provava ancora per lui, e di questo ne sarebbe stato sempre contento.
Appena furono passati un paio di secondi in cui rimase di nuovo in silenzio, Ansem proseguì con il suo discorso sostenendo “Come seconda cosa, prometto che cercherò di non essere un Presidente passeggero come si potrebbe pensare. Ho molti piani per questa Comunità che ho iniziato a formulare già da parecchio tempo, ed ora che sono al comando cercherò di soddisfare le vostre aspettative regalandovi la migliore legislatura che possa permettermi di offrirvi con le risorse di cui dispongo!”
Dopodiché, sciogliendo le mani che erano unite dietro la schiena, andò avanti spiegando “Da tempo vedo che in questa Comunità c’è qualcosa che non funziona, il potere proviene sempre meno dal popolo e chi si trova al vertice delle più alte istituzioni della società possiede la capacità di spezzare una vita umana con uno schiocco di dita se solo lo volesse!”
Tutti coloro che si trovavano tra il pubblico dovettero ammettere che aveva ragione. Fortunatamente non si era mai verificato un precedente del genere e per questo si trovavano bene con le leggi che c’erano…
Tuttavia non potevano negare che, se solo i vertici avessero voluto, i cittadini non se la sarebbero vista bene. Chi invece sapeva del Concilio, sia che fosse ancora agente e sia che l’aveva abbandonato, comprendevano perfettamente cosa intendeva.
Andando avanti, il padre di Xehanort dichiarò “Inoltre molte decisioni che andrebbero prese dai nostri concittadini vengono invece prese da gente come me, e nonostante questo ci definiamo una democrazia che lascia che sia il popolo a prendere tutte le decisioni importanti. Finora solamente di faccia era così, ma ora cercherò in tutti i modi di far sì che tutto questo diventi realtà entro il minor tempo possibile, avete la mia parola!!”
Per fortuna era tra i suoi poteri la capacità di farlo, il Presidente aveva poteri quasi assoluti nella società e poteva fare quello che più gli aggradava… ma ancora per poco, dato che l’uomo voleva sovvertire anche questa parte!
Tutti coloro che avevano ascoltato il suo discorso inizialmente rimasero perplessi, nessun nuovo Presidente aveva mai dichiarato qualcosa di così tanto audace a pochi secondi dalla sua elezione, era una situazione del tutto nuova…
Ma forse proprio per questo la maggior parte finì per esultare immediatamente appena ebbe terminato di parlare!!
Se non stava mentendo ed intendeva davvero fare quei cambiamenti, allora significava che avrebbero avuto più libertà di scelta e più opportunità di decidere le sorti della Comunità, e questo era sempre positivo.
Immediatamente la maggior parte della folla iniziò quasi a saltare dalla gioia mentre sollevava i pugni al cielo contenta per quanto era stato appena dichiarato. Era nelle sue capacità poter apportare questi cambiamenti, e se non stava mentendo si prospettavano grandi anni da quel momento in poi.
Tuttavia c’era anche chi, come ad esempio i giornalisti, ne voleva sapere ancora di più, e proprio per questo stava tempestando di domande il neoeletto Presidente nella speranza che desse loro le risposte che desideravano.
Sapendo che non sarebbe potuto rimanere in silenzio davanti a quello che aveva detto, prese una decisione e rivolgendosi a chi stava ponendo dei quesiti dichiarò “Non ammassatevi. Risponderò giusto ad un paio di domande, dopo mi metterò subito al lavoro!”
Appena ebbe finito, uno dei giornalisti si fece subito largo alzando la voce e ponendo la sua domanda senza che gli altri avessero il tempo di anticiparlo “Signor Presidente. Ha fatto delle dichiarazioni molto pesanti, è davvero certo di poter attuare questi cambiamenti se i suoi predecessori non ci sono riusciti?”
L’uomo aveva riconosciuto chi gli aveva posto la domanda, era un agente del Concilio sotto copertura. Evidentemente doveva aver scottato molti di loro con quell’uscita, ma ora che era il Presidente era anche il Gran Maestro del Concilio, e di conseguenza “intoccabile” da loro.
Comunque fosse, decise lo stesso di rispondere “I miei predecessori, il qui presente Charles compreso, seguivano le tradizioni del nostro popolo con grande volontà scegliendo di mantenerle attive senza mai cambiarle, e questo non posso che rispettarlo dato che fanno parte della nostra storia. Ma queste tradizioni non possono durare per sempre, arrivati ad un certo punto urge un’evoluzione, ed io credo che quel momento sia finalmente giunto!”
Era riuscito a spiazzare il suo interlocutore e glielo si poteva leggere in faccia. Era riuscito a rispondere ad una domanda a trabocchetto come quella senza far sfigurare i capi di Stato venuti prima di lui, ed era stato soprattutto questo a lasciarlo interdetto.
A quel punto si fece largo un altro giornalista, una donna in questo caso, solamente che a differenza di quello precedente era una comune cittadina che non faceva parte del Concilio e non ne aveva fatto parte neppure in passato.
“Ed in che cosa comporterà questo cambiamento? Quale sarà la prima legge che deciderà di emanare?”
Aveva posto la prima domanda solo come preparazione alla seconda, dato che aveva già risposto bellamente a quella durante il discorso fatto una volta che era stato eletto. Ciò che le interessava maggiormente sapere era quale sarebbe stata la prima riforma…
Solamente che neppure Ansem lo sapeva ancora!!
C’era davvero tanto da fare, e doveva ancora decidere da dove partire. Però dall’altra parte erano tutti urgenti i cambiamenti che intendeva apportare, e di conseguenza iniziare da uno piuttosto che da un altro non faceva grosse differenze.
Proprio per questo decise di replicare sostenendo “Al momento non so dare una risposta sicura a questa domanda, però a partire già da oggi inizierò a comporre le riforme che intendo divulgare, e spero di poter emanare la prima già tra qualche giorno!”
Per quanto gli riguardava aveva ormai terminato di rispondere, e proprio per questo chiuse la discussione affermando “Ora basta con le domande. La conferenza è finita!”
Voleva prendersi un attimo di riposo dopo il leggero stress che aveva accumulato in attesa dell’annuncio della sua elezione, e dopo si sarebbe subito fiondato al lavoro per effettuare i cambiamenti che aveva promesso.
Proprio per questo utilizzò la passerella che era posizionata alla sinistra del palco dalla sua prospettiva per scendere da esso ed avviarsi verso l’uscita della piazza, per superare le mura ed andare di conseguenza verso uno degli edifici vicino alla stazione.
Inutile dire che la maggior parte della folla e tutti i giornalisti iniziarono a seguirlo immediatamente, volevano avere altre risposte da parte sua e lo stavano tartassando per cercare di ottenerle.
Tuttavia Ansem non intendeva rispondere a nessun altra domanda, aveva appena iniziato e di conseguenza le uniche risposte che poteva elargire erano proprio quelle che aveva appena fatto, proprio per questo proseguì a camminare come se non ci fosse tutta quella gente attorno a lui. Alcuni però decisero di non seguirlo, e tra di loro c’era anche Bulma, la quale osservando quell’uomo mentre si allontanava disse con occhi sognatori “Certo che il nuovo Presidente è davvero una brava persona!”
Pure Kushina era tra coloro che non lo stavano seguendo, e questo perché sembrava essere leggermente scettica circa quanto aveva appena dichiarato quell’individuo. Non era affatto semplice poter attuare tutte quelle riforme che aveva in mente, e bastava un unico passo falso per essere bollato a vita…
Insomma, si era messo nei guai da solo sotto un certo punto di vista, e di questo Uzumaki ne era al corrente. Ciononostante, sembrava comunque voler dare fiducia al padre di Xehanort, sperando che cambiasse le cose per davvero.
*Posso solo sperare che faccia tutto per davvero...* pensò difatti la rossa sorridendo debolmente mentre vedeva la gente accerchiare il nuovo capo di Stato.
Anche Charles era tra coloro che non stavano seguendo il nuovo Presidente, ed anche a maggior ragione dato che sarebbe potuto sembrare strano che lui inseguisse il suo successore con così tanta foga ed entusiasmo…
Doveva riconoscere tuttavia che, con quel discorso iniziale, il nuovo Gran Maestro aveva subito messo in chiaro le cose e deciso di mettere la parola fine alla vecchia Comunità per crearne una nuova che andasse bene per i tempi moderni.
Lui doveva ammettere di essere attaccato agli Illuminati del passato, e che se fosse stato per lui niente sarebbe cambiato, neanche il desiderio di vendetta dell’organizzazione… tuttavia quel tipo aveva fatto qualcosa che nessuno prima di lui aveva compiuto!
Era riuscito a far unire qualcuno alla sua causa, cosa che non succedeva da quando si erano trasferiti sottoterra, dato che inizialmente facevano tutti parte del Concilio originale come agenti o come membri effettivi, e questo era stato più che sufficiente per lui.
Possedeva il carisma, e questo non si poteva acquisire da nessuna parte in tempi come quelli, e da quel momento in poi inoltre non gli sarebbe più importato nulla di quello che sarebbe accaduto all’organizzazione che aveva comandato fino a quel momento.
E questo per un motivo ben specifico *Da adesso sono finalmente in pensione!* pensò difatti con un sorriso compiaciuto. Intendeva rilassarsi da quell’attimo in poi, e nient’altro.
Come l’aveva presa invece il Concilio dei Sette che aveva assistito a tutto dall’ufficio del Presidente?
Beh, non troppo bene a voler essere precisi… “Ma che diavolo gli è preso a Charles?!” si lamentò difatti Stan a dir poco adirato.
Lo chiamava per nome perché ormai non era più il loro Gran Maestro, dato che nominando Ansem Presidente aveva fatto subentrare lui immediatamente come suo successore… e la cosa non gli andava a genio neanche un po’.
La stessa cosa la si poteva dire per Madame Boss, la quale stringendo i pugni e digrignando i denti dalla rabbia affermò “Come ha potuto fare questo alle nostre spalle?! Crede così tanto in quell’Ansem? Oppure è solamente un pigro che vuole ritirarsi a vita privata?!”
“Conoscendolo, mi sa che non vedeva l’ora di andarsene e basta...” si limitò a dire Al Mualim, che stava mantenendo un atteggiamento abbastanza serio.
“Ora ci toccherà anche trovare un nuovo membro del Concilio, dato che Charles non vi farà più parte...” dichiarò a quel punto Ichigo mantenendo un’aria molto fredda, come se la questione di chi li comandava non lo riguardasse neanche un pochino.
Quello però era il problema minore, non sarebbe stato un problema trovare un sostituto di Ansem, ora diventato il loro nuovo leader… il vero problema era che lui, che sei anni prima aveva esposto il suo pensiero, adesso comandava la loro organizzazione.
Come si sarebbe comportato? Il timore che avrebbe condotto gli Illuminati all’autodistruzione era enorme in tutti i presenti, solo che nessuno ebbe il coraggio di esporre questa paura, difatti tutti rimasero in silenzio per alcuni secondi…
Fino a quando Pines domandò a tutti “Ed ora? Ci toccherà sorbirci Ansem come nuovo Gran Maestro, ma sarà all’altezza? Dubito che vi siate dimenticati della sua uscita di alcuni anni fa...”
Nessuno si era dimenticato di quello che aveva detto… solo che almeno momentaneamente non potevano giudicare, e soprattutto non potevano fare nulla. Il loro superiore aveva deciso, e secondo le regole non potevano fare altro che stare al loro posto ed obbedire.
“Solo il tempo saprà dirci se sarà stata una buona scelta o meno...” concluse l’arancione continuando a guardare la piazza insieme a tutti gli altri.
Lì in mezzo però c’era chi non aveva ancora parlato, e quel qualcuno era Raichi!
Egli non aveva parlato perché era un grande amico del padre di Xehanort e, nonostante fosse rimasto scioccato anche lui dalla decisione di Lamperouge, non poteva fare a meno di pensare che forse era stato un bene che fosse stato scelto lui come nuovo Presidente e nuovo Gran Maestro.
Tra tutti i membri del Concilio, riteneva che fosse l’uomo più adatto a proiettare gli Illuminati verso il futuro e verso una nuova era in cui si sarebbero dimenticati della vendetta ed avrebbero potuto ricominciare da zero.
Appoggiava le idee del nuovo Presidente, anche se non l’aveva supportato direttamente quando le aveva esposte durante una riunione di qualche anno prima, e per questo era sicurissimo che se qualcuno poteva fare la differenza quello era Ansem!
Lui era certo di quello che pensava, ed era anche sicuro che i prossimi mesi gli avrebbero dato ragione, poteva solo sperare che il suo amico non lo deludesse…

Fantacity, Comunità, 8 Settembre 1910:
Erano le 15:00 ed una giornata intera era passata da quando Charles aveva annunciato il nuovo Presidente della Comunità, Ansem.
Egli aveva fatto delle grandi promesse a tutto il popolo, il quale sembrava comunque voler riporre fiducia nel loro nuovo leader, e solamente il tempo avrebbe saputo dire se si sarebbe rivelato all’altezza o avrebbe deluso le aspettative.
E il figlio?
Pareva che Xehanort non fosse poi molto interessato a quello che stava accadendo, almeno apparentemente, dato che quel giorno era andato alla biblioteca di Fantacity per poter continuare i suoi studi.
Ormai aveva raggiunto gli otto anni e, grazie all’educazione che aveva ricevuto fin da quando era bambino anche grazie all’aiuto di Sebastian, era diventato molto studioso già in tenera età ed approfittava di ogni situazione per accrescere la sua cultura.
Nel corso del tempo i suoi capelli si erano leggermente allungati, dato che ora aveva due ciocche che scendevano sulle guance, ed indossava un lungo vestito nero comprendente di maglietta a maniche corte, pantaloni e stivali. Aveva anche una lunga giacca dello stesso colore solo con i bordi viola, e dei polsini neri, oltre che due cinture marroni con fibbie grigie che si incrociavano al centro della vita formando una X.
In quel momento si trovava nella Biblioteca Storybrooke, la libreria di Fantacity nonché la più grande dell’intera Comunità, ed era seduto ad un tavolo mentre stava leggendo un libro narrante la storia della società reggendolo con una sola mano.
La biblioteca era parecchio larga, circa due chilometri quadri, ed una volta dentro si poteva notare che era ben visibile nella sua interezza già da lì, dato che era composta da due piani ed il piano superiore era diviso al centro in modo da avere una vista completa dell’interno dell’edificio.
Essendo diviso in due il primo piano, c’erano due scale laterali che conducevano alle due parti del piano superiore, dove si potevano trovare solamente gli scaffali contenenti i vari libri che si studiavano o leggevano nella società.
Al piano inferiore invece si trovavano lateralmente, e quindi sotto al soffitto sopra cui si trovavano rialzi, altri scaffali contenenti altri libri, mentre al centro, dove sopra era vuoto fino al soffitto dell’intera struttura, i tavoli che chi si recava lì poteva usare per leggere o studiare.
Davanti all’ingresso c’era anche una piccola reception, costantemente occupata da un’addetta, composta da un tavolo circolare marrone chiaro, esattamente come il resto dei tavoli, gli scaffali, i pavimenti, i muri e le balaustre che circondavano il piano superiore. L’unica cosa che aveva un colore diverso al suo interno erano i soffitti, che erano bianco latte.
Quel giorno la biblioteca era molto affollata e molti abitanti della società si erano riversati al suo interno per svariati motivi… solamente che il bambino non sembrava neanche starci badando tanto era impegnato nella lettura.
In verità conosceva a memoria la storia della Comunità, se stava leggendo quel libro era solo per notare le differenze che c’erano tra la versione reale, quella che avevano il Concilio ed i suoi agenti, e quella diffusa nella società…
Il risultato era che le differenze erano enormi. Nella storia pubblica non c’erano accenni agli Illuminati, alle persecuzioni ed al trasferimento sottoterra, neppure una parola sul Concilio o sul Gran Maestro. Era decisamente povero.
Questa era una cosa che proprio non piaceva a Xehanort, e forse per questo lo stava leggendo con un’aria parecchio seria. Vedeva un continuo rinnego del proprio passato, qualcosa che non riusciva davvero a digerire visto che erano le esperienze precedenti a formare le persone che sarebbero diventate in futuro.
Come potevano gli Illuminati bramare vendetta se rinnegavano ciò che erano? Era questo il pensiero che stava invadendo il piccolo, il che non era buono considerato che si stava parlando di un bambino ed aveva già idee estremiste a causa dell’ambiente in cui era cresciuto…
I suoi pensieri vennero però interrotti quando… “Ciao Xehanort!!”
La piccola Bulma, che indossava abiti simili a quelli del giorno precedente, gli arrivò alla destra quasi facendolo sobbalzare dallo spavento tanto era arrivata all’improvviso!!
Il figlio di Ansem fece anche un piccolo salto sul posto, però fortunatamente dopo un iniziale sbigottimento riuscì a tornare composto sulla sedia, ed addirittura non tolse lo sguardo dal libro che stava leggendo con la schiena poggiata allo schienale e senza toccare il tavolo che aveva di fronte, il tutto ovviamente mentre reggeva il libro con la sola mano sinistra.
“Oh, sei tu Bulma...” disse semplicemente come se non volesse far trasparire la sua sorpresa.
Ma non c’era riuscito dato che la ragazzina si era accorta di come aveva saltato prima, e proprio per questo ridendo furbescamente affermò “Ihihihihihih ti ho fatto prendere un colpo, vero? Significa che ho fatto bene il mio lavoro. Ihihihihihih!”
Il bianco sospirò rassegnato, era davvero vivace quella bambina quando ci si metteva. Inoltre, ogni occasione era buona per “rompergli le scatole” come sosteneva lui. D’accordo che erano amici perché le due famiglie si conoscevano, ma non c’era bisogno di disturbarlo ogni volta…
Comunque fosse, per cercare di togliersela dai piedi il più velocemente possibile le domandò “Che cosa c’è comunque?”
Lei non lo fece aspettare e chiese subito “Volevo solo farti le mie congratulazioni per la nomina di tuo padre a Presidente della Comunità. Deve essere stato davvero emozionante per te saperlo!!”
In verità? Non era stato così contento come sosteneva lei, difatti per quanto gli riguardava bastava che il genitore riportasse il Concilio ai fasti di una volta, dato che aveva iniziato a vedere un ammorbidimento da parte loro…
Questo però non poteva dirglielo di certo, e per questo si limitò a rispondere dopo aver sospirato “È proprio vero che la famiglia c’entra sempre. Io non sono mio padre, eppure tutti fanno i complimenti anche a me...”
Brief allora provò a supporre il motivo per cui succedeva “Forse perché non eri presente ieri alla conferenza organizzata dall’ex Presidente!”
Giusto, che sbadata!!
Dato che se ne era appena ricordata grazie a quanto appena detto, decise di approfittarne per chiedere all’amico “A proposito, come mai hai deciso di non andarci ieri? Era una giornata importante per tuo padre, potevi supportarlo...”
“Non aveva bisogno del mio supporto!” si limitò a rispondere Xehanort, senza mai distaccare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
L’azzurra però non era d’accordo con quanto aveva appena detto, e glielo fece notare subito “Ma è tuo padre, lui avrà sempre bisogno del tuo supporto!”
“Prima di tutto lui è il Vice Presidente della Comunità ora Presidente, e solo dopo è mio padre!” specificò allora il bianco senza mostrare vergogna per quanto aveva dichiarato.
E questo non fece altro che sbalordire non poco Bulma, la quale cominciò a guardare il suo interlocutore con un aria parecchio stranita, come poteva pensare una cosa del genere? Per i genitori i figli venivano sempre prima di tutto…
Senza guardarla però, il figlio di Ansem aveva compreso di averla confusa parecchio con quella sua frase, e per questo cercò di spiegarle che cosa stava cercando di dire con quell’affermazione… evitando di parlare troppo naturalmente.
“Il bene della Comunità viene sempre prima del benessere dei propri figli. Come possiamo sperare di crescere le future generazioni nella società che stiamo vedendo adesso? Ci stiamo tutti ammorbidendo, abituandoci ad una vita che non ci appartiene pur meritandoci molto di più. I figli possono aspettare se il prezzo è la salvezza del nostro popolo!”
Dovendo omettere parecchio dalla sua spiegazione, naturalmente la ragazzina ci stava capendo davvero molto poco del discorso che stava facendo il bambino, e proprio per questo si mise ad osservarlo con un’aria parecchio sbigottita.
Lui però aveva gli occhi rivolti verso il libro e per questo andò avanti imperterrito “Sono sicuro che anche mio padre la pensa come me, e proprio per questo non sono andato alla cerimonia di ieri. L’ultima cosa che voglio fare è distrarlo adesso che è al potere e che può davvero cambiare le cose!”
Il ragazzino era stato informato molto prima della nomina di suo padre a Presidente della Comunità, e per questo aveva deciso fin dall’inizio di non presenziare. Anche perché lui era fortemente convinto di quello che stava dicendo…
Al punto da distaccare lo sguardo dal libro sollevandolo al cielo con occhi sognatori mentre concludeva il suo discorso esclamando “Se c’è qualcuno che può riportarci ai fasti di un tempo quello è mio padre. Vedrai Bulma, lui ci farà uscire da questo buco infernale in cui ci troviamo e ci farà rivedere la luce che meritiamo e che ci è stata negata con la forza!!”
Ne era sicurissimo. Aveva visto alla televisione le parole pronunciate dal genitore, e dato che era stato molto ambiguo lui aveva fuorviato le sue parole, capendo che intendeva dare la possibilità agli Illuminati di riscattarsi contro i Grim della Superficie che li avevano cacciati…
L’unico problema era che anche la sua interlocutrice non aveva del tutto compreso quanto appena detto dal ragazzino, al punto che continuando ad osservarlo perplessa gli chiese “… Ehm, per caso stai dicendo che tuo padre è il Prescelto della Profezia?”
L’aveva domandato perché aveva fatto riferimento alla luce, quasi a voler richiamare il “mondo di luce” citato all’intero della Profezia che circolava nella Comunità fin dalla sua creazione chissà quanti anni prima…
Solamente che quell’uscita aveva demoralizzato parecchio il bianco, dannazione eppure aveva parlato abbastanza chiaramente, come faceva a non capire?
La situazione tra coloro che non sapevano le loro origini o le avevano rinnegate era più disperata di quello che credeva… fortunatamente ora c’era suo padre al timone della società, ed avrebbe fatto sicuramente la differenza.
Proprio per questo, sospirando, Xehanort disse semplicemente “Ci rinuncio!” per poi chiudere il libro con la mano sinistra ed alzarsi dalla sedia.
Subito l’azzurra gli domandò “Te ne vai di già?”
Il ragazzino si limitò a rispondere “Sono qui da due ore, direi che ho letto abbastanza!” per poi girarsi verso la sua destra ed allontanarsi, dato che a pochi metri dietro dall’azzurra c’era la reception posizionata proprio di fronte all’ingresso.
La futura madre di Bra rimase abbastanza spiazzata dalla sua uscita, al punto che osservandolo, e girandosi anche dietro di sé per poterlo vedere allontanarsi, si limitò a replicare “Oh ok… allora ti saluto!” le ultime due parole dicendole anche con un sorrisino dolce.
Tuttavia, il figlio di Ansem aveva un’ultima cosa da dire prima di andarsene, e fermandosi proprio vicino alla reception affermò senza però voltarsi a guardare la diretta interessata “Aspetta un paio di anni e vedrai, Bulma. Avremo tutti la nostra rivincita… e sarà mio padre a fornircela!!”
Terminate queste parole, il futuro Gran Maestro del Concilio proseguì la sua camminata fino ad uscire del tutto dalla Biblioteca Storybrooke, sotto lo sguardo ancora perplesso di una Brief che non aveva capito molto.
Dovevano prendersi la loro rivincita su chi? Proprio non comprendeva cosa stava cercando di dirle… ma va beh, in fondo il bianco era sempre stato un tipo strano, di conseguenza neanche si sorprendeva di quello che diceva, pur ritenendolo curioso.
*Chissà a che cosa si riferiva...* pensò la ragazzina pochi secondi dopo che Xehanort ebbe abbandonato l’edificio…
Tuttavia, la sua attenzione venne attirata verso qualcuno che riservò un commento non molto parsimonioso “Quanto se la tira quel tipo!”
Naturalmente la giovane finì per voltarsi verso colui che aveva appena parlato… e scoprì che si trattava di Vegeta, il quale era poggiato al bordo di uno degli scaffali contenenti i libri con le braccia incrociate ed il piede destro che poggiava sulla punta sul lato sinistro.
In quegli anni i suoi capelli non erano cambiati, però avendo ora dieci anni si era alzato di altezza. Inoltre, come abiti ne indossava un paio molto simili a quelli che aveva durante l’inaugurazione della Scuola di Hokuto, con l’unica differenza che avevano una sfumatura più verdognola anziché bianca come quelle che aveva a quattro anni.
Tuttavia, Bulma non sembrava aver gradito l’uscita di quel tipo che neanche conosceva, al punto che osservandolo malamente gli disse “Ehi, non parlare così di un mio amico!!”
Senza tanti complimenti il ragazzino replicò sostenendo “E tu chiami amico quel tipo? Si dà una marea di arie credendo di avere tutte le risposte di questo mondo. I tipi come lui sono quelli che mi fanno arrabbiare di più!”
“Beh, io invece detesto quelli come te che giudicano senza neanche conoscere. Xehanort è un ragazzo buono e gentile, anche se un po’ strano, quindi non insultarlo solo perché sei invidioso di lui!” affermò allora Brief puntandogli l’indice destro contro.
Solo che Vegeta non sembrava aver gradito qualcosa che aveva detto lei, al punto tale che staccandosi dal bordo dello scaffale asserì leggermente irritato “Io invidioso? Ma non diciamo sciocchezze, stupida ragazzina!”
“Vuoi per caso litigare?!”
La proposta della futura madre di Trunks sembrava allettare parecchio il ragazzino, al punto tale che cominciò a fulminarla con lo sguardo, un gesto che venne subito ricambiato dall’azzurra che proprio non aveva sopportato quanto detto da quel tipo…
Tuttavia, Vegeta comprese che non era il momento di litigare dato che erano in un luogo pubblico, e per di più una biblioteca, e proprio per questo cercando di tornare composto dichiarò “Non qui, non ora… ma stai pur certa che questa discussione non è ancora finita!”
Esclamate queste parole, il giovane si girò alla sua destra e si allontanò anche lui per uscire dalla biblioteca, solo che a differenza del figlio di Ansem non si fermò per pronunciare un ultima frase, imboccando in questo modo la porta e sparendo dalla vista della giovane in un attimo.
Quest’ultima continuò ad osservare il punto dove era appena andato via quello strano ragazzino che proprio non conosceva, ma che già le stava antipatico per le dichiarazioni che aveva fatto su un suo amico senza neanche conoscerlo.
*Quanto è antipatico!* pensò la futura Direttrice dell’Evangelion Hospital con un’aria molto seccata.
Arrivò al punto tale da fare la linguaccia verso la porta d’ingresso della Biblioteca Storybrooke senza alcun remore. Si vedeva che quel tipo l’aveva colpita in maniera negativa, e concordava sul fatto che la discussione non era ancora finita.
Peccato che entrambi ignoravano quello che il destino aveva in serbo per loro…

Villa di Ansem, Comunità, 23 Novembre 1910:
Circa due mesi e mezzo erano passati da quando Ansem era diventato il nuovo Presidente della Comunità, e da quando ciò era accaduto aveva subito iniziato a lavorare per rendere la società un posto migliore come aveva dichiarato.
Naturalmente essendo passato poco tempo non aveva potuto fare moltissimo, però già due leggi era riuscito a fare passare grazie al fatto che il Presidente aveva il potere assoluto e in teoria poteva fare quello che voleva.
Lui non aveva imposto nulla a nessuno dei suoi sottoposti del Palazzo Presidenziale, prima di promulgare ufficialmente una di essere aveva infatti sempre compiuto un rapido sondaggio per vedere che cosa ne pensavano tutti, e la maggior parte era sempre favorevole.
Chi si opponeva alle sue leggi c’era sempre, ma la maggioranza approvava le sue riforme, e per questo procedeva tranquillamente… coloro che non interpellava mai era il Concilio, perché sapeva che si sarebbero opposti a qualunque sua proposta.
Non per niente quelli che si opponevano facevano parte degli Illuminati come agenti, erano tutti gli altri ad essere sempre favorevoli, e ben sapendo che l’opinione dei sottoposti rispecchiava anche quella dei superiori, non intendeva “perdere tempo” per porre domande di cui sapeva già la risposta.
Le leggi che aveva emanato consentivano una che all’interno delle aziende i Direttori, che avevano avuto potere assoluto fino a quel momento, si consultassero con i propri dipendenti prima di compiere azioni che potessero danneggiare loro o l’attività, e solo dopo averne parlato con loro avrebbe potuto agire.
In verità questa riforma molti la ritenevano molto utile, perché per quanto vivessero bene nella società dovevano ammettere che al lavoro c’era quasi un potere autoritario continuo, seppur “fortunatamente” nessuno ne abusasse mai.
L’altra invece permetteva ai bambini di avere libero accesso ad ogni struttura della Comunità se accompagnati da un adulto. Ed anche in questo caso il popolo era contento, in quanto “stranamente” fino a quel momento la libera circolazione dei bambini era molto “limitata” quando si parlava di entrare in determinati edifici.
Inutile dire che, se da un lato la popolazione era felice di quello che stava facendo, il Concilio non lo era per nulla, e questo perché il padre di Xehanort stava facendo tutto senza consultare nessuno, limitando tra l’altro i loro poteri.
Quel giorno, alle 17:00, il nuovo Presidente aveva invitato il suo più caro amico, il Dr. Raichi, per un thé nella sua Villa, dato che da quando era stato eletto non avevano più avuto tempo di stare insieme come facevano prima.
L’uomo aveva accettato subito, anche perché c’erano un paio di domande che voleva porre al suo compagno, e riteneva che quella fosse l’occasione perfetta per parlargli faccia a faccia, anche se non a nome del Concilio come si poteva immaginare.
In quel momento i due si trovavano nella sala da pranzo, con Ansem seduto a capotavola, là dove alla sua destra c’era l’uscita che dava alla hall, e l’altro membro degli Illuminati era seduto alla sua sinistra.
Sebastian aveva appena portato loro le tazze e la teiera piena e se ne era appena andato, permettendo ai due di rimanere da soli a parlare mentre sorseggiavano il thé. Inizialmente i due parlarono del lavoro dello scienziato per svariati minuti…
Ma poi quest’ultimo, volendo avere chiarimenti sui suoi dubbi, decise che era arrivato il momento di rivolgergli le domande per cui era venuto lì, preparandosi a qualunque fossero le risposte che gli avrebbe fornito.
“Ascolti, Gran Maestro. Posso rivolgerle un paio di domande?” chiese subito.
L’altro rispose sorridendo “Suvvia, niente formalità, non è in corso nessuna riunione del Concilio. Chiamami pure Ansem quando non siamo in servizio, in fondo siamo amici!”
Se non altro non sembrava che il potere gli avesse dato la testa, dato che la sua gentilezza non era cambiata ed era rimasto disponibile come prima, ma in fondo già solo dalle leggi che aveva emanato fino a quel momento si poteva capire…
Comunque fosse, Raichi si limitò a ribattere “Certo, come preferisci Ansem...”
Poi però, dopo qualche secondo di pausa, decise di porre il quesito per cui aveva deciso di accettare il suo invito “Volevo chiederti… ecco, diciamo… che volevo sapere il motivo per cui stai facendo tutto questo...”
Il padre di Xehanort trovò curioso quanto aveva appena detto, anche perché era meglio se andava più nello specifico, e per questo incalzò “Facendo cosa? Come Gran Maestro o come Presidente?” era meglio specificare anche a quale carica si riferiva.
Fu presto detto, dato che il dottore dichiarò “Di entrambi!” il tutto poggiando la tazzina che reggeva con la mano destra sul tavolo.
Mentre il Presidente osservava l’amico con un’aria quasi seria, Raichi continuò spiegando “Da quando Charles ti ha nominato suo successore, hai iniziato ad emanare delle leggi che vanno contro la tradizione degli Illuminati ed addirittura i suoi stessi capi, come se stessi cercando di togliere a me ed agli altri tutti i poteri di cui abbiamo disposto per oltre un secolo...”
L’interlocutore, che aveva unito entrambe le mani davanti al volto, sembrava aver capito dove volesse andare a parare, e l’uomo lo rivelò solo dopo aver fatto altri due secondi circa di silenzio per poter formulare la domanda meglio che poteva.
“… Come mai stai cercando di distruggere il Concilio dei Sette?”
Questa era l’opinione che si era fatto, e sotto un certo punto di vista non la vedeva neppure come una cosa cattiva, anzi forse era meglio che per il bene della Comunità gli Illuminati cambiassero o si sciogliessero, voleva solo sapere perché…
Il diretto interessato non si stupiva affatto della domanda che gli era stata posta, anzi era sorpreso che fosse il suo amico in sede privata a domandarglielo e non qualcun altro del Concilio durante una delle loro classiche riunioni.
Proprio per questo, facendo un sorrisino, decise di rispondere senza problemi al suo quesito “Amico mio, non sto cercando di distruggerlo… sto cercando di farlo evolvere!”
Il suo interlocutore non sembrava aver capito ciò che stava cercando di dirgli, e proprio per questo gli domandò “Evolvere?!”
Ansem così rivelò che cosa stava provando a spiegare “Questa Comunità è stata fondata sull’odio e sul rancore, e questi sentimenti negativi hanno alimentato i cuori dei suoi abitanti da oltre un secolo. Nonostante molti abbiano compreso che non si può vivere nella perenne vendetta e si siano staccati da noi, fino a quando il Concilio godrà dei poteri di cui dispone adesso la società non cambierà mai, e resterà quella che è sempre stata… il cuore dell’odio!”
L’uomo ascoltò tutto senza ribattere e con un’aria molto severa, in fondo capiva quello che stava dicendo, ed era lo stesso motivo per cui sei anni prima aveva concordato mentalmente con la sua uscita durante la riunione degli Illuminati.
Il padre di Xehanort andò avanti “Se rimarremo indietro, la nostra società non avrà alcuna via di salvezza. Vivendo nella costante rabbia, i nostri figli cresceranno con il rancore nel cuore, ne verranno consumati e finiranno per pensare solo alla collera ed a ciò che la Superficie ha fatto ai nostri antenati. È questo il futuro che vogliamo riserbare ai nostri figli?”
Questo spiegava la seconda legge che aveva emanato. Secondo Raichi, permettendo ai piccoli di accedere a qualunque edificio a discapito di come funzionava prima, aveva permesso loro di uscire dalle quattro mura dentro cui gli agenti genitori li avevano rinchiusi perché supportavano ancora il Concilio.
Con una sola mossa aveva permesso ai discendenti di chi li aveva abbandonati di non temere ripercussioni che neanche loro potevano sospettare, ed ai figli dei loro agenti la libertà di scegliere.
“Il Concilio ha guidato questa società per oltre un secolo, e l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stato spaccare a metà l’intera Comunità. Saremmo dovuti rimanere uniti dopo quello che ci è successo, ed invece abbiamo permesso che ci separassimo senza che il Concilio facesse il primo passo per cambiare le cose!” continuò nel frattempo il nuovo Presidente.
E per il dottore questo spiegava anche la prima legge che aveva emanato. Dando meno potere ai Direttori di azienda, che per la maggior parte erano ancora affiliati al Concilio proprio per non perdere i loro privilegi, aveva fatto sì che fossero posizionati quasi allo stesso livello decisionale dei loro dipendenti, una condizione che gli avrebbe permesso di vedere il mondo da un altra prospettiva, senza quella sedia su cui si sentivano così invulnerabili ed intoccabili.
Ansem concluse il suo discorso in quel momento rivelando “Se vogliamo vivere serenamente dobbiamo smettere di pensare a ciò che non abbiamo e concentrarci su quello che abbiamo. Continuando a pensare alla Superficie ed alle nostre comodità qui finiremo per perdere tutto… per questo sto facendo quello che va fatto, per assicurare il futuro della nostra gente!!”
L’uomo aveva terminato il suo discorso, e Raichi poté affermare di essere rimasto parecchio perplesso. Che amasse la loro società e stesse facendo di tutto per proteggerla lo sapeva bene, ma non credeva che ci tenesse così tanto.
Si stava prodigando per il bene comune senza pensare egoisticamente solo agli interessi degli Illuminati, voleva creare una vera società democratica, perché il cambiamento poteva avvenire solo all’interno e cambiando sé stesso, rinunciando alla vendetta che annidava ancora il cuore di chi era rimasto fedele al Concilio.
Il suo intento era nobile, e lo scienziato lo rispettava molto… ma andava considerato che così si stava facendo nemico l’intera organizzazione, e non avrebbero mai potuto perdonargli leggi future che gli avrebbero tolto ancora più poteri.
Proprio per questo Raichi cercò di dirgli “… Lo sai che il Concilio dei Sette non ti permetterà di fare quello che vuoi, vero?”
Ansem ne era perfettamente consapevole, e perciò dopo aver annuito rivelò “Lo so bene. La perdità del potere spaventa sempre le alte cariche, ma se per cambiare questa Comunità dovrò inimicarmene metà… allora spero solo che l’altra metà impari che certe volte passare oltre è la soluzione migliore di tutte!”
Ancora una volta il dottore rimase interdetto, non gli importava nulla delle possibili conseguenze che le sue azioni avrebbero portato, era persino disposto a morire se questo avesse garantito un futuro al popolo che tanto amava.
Lo scienziato finì inconsapevolmente per sorridere felicemente, era da tempo che serviva un Presidente ed un Gran Maestro come lui, qualcuno che desse una smossa a quella situazione di stallo che si era creata… e poteva dirsi contento che fosse proprio il suo amico!!
Proprio per questo finì per dirgli “Ansem… sappi che qualunque cosa succederà, tu avrai sempre il mio sostegno all’interno del Concilio. Era ora che qualcuno cambiasse le cose… e sono felice che sia proprio tu!”
Dopo aver pronunciato queste parole, l’uomo riprese la tazzina di thé con la mano destra e la sollevò, quasi a voler invitare il suo migliore amico a fare un brindisi in onore del cambiamento che aveva intenzione di effettuare.
Naturalmente il padre di Xehanort fu onorato di quanto dichiarato dall’amico, avere qualcuno che ti supporta è sempre un’ottima cosa, se poi si tratta di un altro membro del Concilio e del suo migliore amico è anche meglio.
Proprio per questo, prendendo anche lui la tazzina con la mano destra, accettò l’invito del compagno ed i due fecero un piccolo brindisi battendo entrambi gli oggetti l’uno contro l’altro delicatamente.
Speravano entrambi che fosse l’inizio del cambiamento nella Comunità, un cambiamento che avrebbero permesso alla società di essere quello che avrebbe dovuto essere sempre stata da oltre un secolo…
Una società libera!!

Villa di Ansem, Comunità, 25 Novembre 1910:
“Ma che diavolo gli è saltato in mente?!”
Tuttavia, come aveva pronosticato Raichi, sembrava che il Concilio non fosse della stessa opinione di Ansem…
Per la prima volta da quando era stata fondata la Comunità, i membri principali degli Illuminati avevano deciso di organizzare una “riunione d’emergenza” senza coinvolgere il Gran Maestro, qualcosa che non era mai capitato prima di allora.
Fortunatamente, conoscendo gli impegni del nuovo Presidente, sapevano quando era il momento migliore per potersi radunare a casa sua, sapendo di essere sempre i benvenuti lì grazie alla loro posizione, e ne avevano così approfittato.
Il motivo di tutto questo? I cambiamenti che stava effettuando l’uomo!!
Era in carica da circa due mesi e mezzo, ma aveva già emanato due leggi che cambiavano drasticamente i poteri all’interno della Comunità, e sembrava che chi fosse al potere non gradisse particolarmente questa cosa…
Ecco perché Stan era letteralmente esploso in quella maniera, alzandosi in piedi e battendo la mano destra al centro del tavolo su cui si stava svolgendo la riunione, al buio come al solito e con solo la luce della candela al centro del mobile accesa.
Tuttavia, i suoi metodi non furono graditi da Madame Boss, che lo ammonì immediatamente esclamando “Stai calmo, gorilla. Ricordati le buone maniere!”
Essendo una donna di classe, come si definiva lei, non poteva tollerare uscite del genere da parte di un energumeno della sua portata, che tra l’altro comandava la malavita della società e di conseguenza si sarebbe dovuto aspettare comportamenti del genere.
Pines però, volgendo lo sguardo verso la donna, le disse “Non badare a queste sciocchezze. Pensa piuttosto a quello che ho appena detto!!”
“Ti abbiamo sentito, sei stato molto rumoroso...” si limitò a rispondere Ichigo quasi annoiato. A quel punto fu Al Mualim a parlare, il quale esclamò subito “Comunque ha ragione. Il Gran Maestro si sta prendendo troppe libertà ultimamente, e senza neanche consultarci...”
In effetti da quando era diventato lui il loro nuovo capo le riunioni si erano ridotte drasticamente, si poteva quasi dire che in due mesi e mezzo si erano riuniti solo una volta, ed unicamente per eleggere il nuovo membro del Concilio visto il posto vacante.
Erano riusciti a trovarlo, ed in quel momento sedeva insieme a tutti gli altri al posto dove prima si trovava Ansem, e che per ovvi motivi non gli apparteneva più, indossando il classico soprabito marrone scuro che avevano tutti gli altri.
Sembrava essere una donna di vent’anni dai lungi capelli biondi che arrivavano fino alla vita, degli occhi color celesti ed indossava una giacchetta bianca a maniche lunghe raccolte fino ai gomiti, sotto una maglietta nera che partiva dal seno, messo quasi in evidenza dalla giacchetta aperta al centro, una minigonna bianca con una cintura nera con fibbia grigia, una specie di collarino nero attorno al collo e dei sandali bordeaux e verdi ai piedi.
Quest’ultima finalmente prese la parola e, con entrambi i gomiti poggiati sul tavolo e le mani unite sotto al mento, disse sbuffando quasi triste “Uffa, ma perché doveva iniziare questa rivoluzione proprio ora che sono diventata una di voi? Non è giusto...”
“Ma tu pensi solo ai vantaggi che da questa posizione, Irina? Mi chiedo ancora perché ti abbiamo scelta...” ammise tuttavia Raichi, rimproverando la donna per come si stava comportando.
Lei allora, il cui nome completo era Irina Jelavic, rivelò con un sorrisino furbetto “Mi avete scelta perché gestisco il Crown Brothel, e tutto ciò che ha a che fare con il piacere passa attraverso di me, mio caro...”
Sembrava quasi che avesse usato un tono provocatorio apposta, in un misto di sensualità come era suo solito fare. Ma il dottore non ci cascò, dato che era abituato ad uscite del genere da parte sua, e continuò ad osservarla severamente.
L’arancione cercò di riportare la discussione all’argomento precedente, e per questo dichiarò “Il punto non è che sta attuando una rivoluzione… il problema è che lo sta facendo senza neanche consultarci, come se il nostro punto di vista non avesse alcun valore...”
“Ora capite perché mi lamento?” vedendo che gli stava dando ragione, Stan incalzò la mano mettendosi a sedere “Ha iniziato a toglierci i poteri per consegnarli al popolo, ed ha consentito ai mocciosi di avere libero accesso ad ogni struttura di questa Comunità se scortato. Ma gli si è fuso il cervello?!”
“Tsk io non ho alcuna intenzione di permettere ad un branco di ragazzini di aggirarsi per le mie Rocket Foundation. Potrebbero manomettere qualche macchinario!” aggiunse la madre di Giovanni con le braccia incrociate ed un’aria adirata.
Jelavic esclamò “Io non corro rischi, dato che nessun ragazzino entrerebbe nel mio Crown Brothel scortato da un adulto, eheheheheheheheh!”
“Irina, non è il momento...” sembrava che anche il Maestro degli Assassini fosse abbastanza scocciato dal suo atteggiamento sbarazzino e provocatorio, e per questo l’aveva rimproverata.
Ichigo, riprendendo in mano la situazione per l’ennesima volta, affermò senza mezzi termini “Il Gran Maestro sta cambiando dall’interno questa Comunità, e noi non sappiamo neppure il perché...”
“Potrebbe avere a che fare con il discorso che ci aveva fatto sei anni fa!”
Pareva che l’uscita di Al Mualim avesse attirato l’attenzione di quasi tutti i presenti, dato che effettivamente non avevano pensato che poteva avere ragione. Non si erano dimenticati quello che aveva detto all’epoca, e forse non era andato tanto lontano dalla verità.
“Già, potrebbe essere...” si limitò a rispondere Stan.
La bionda del gruppo però, essendo nuova, non sapeva neppure di cosa stessero parlando, e proprio per questo confusa chiese “Ehm scusate… ma di che cosa state parlando?!”
A risponderle ci pensò lo stesso futuro maestro di Altair, che osservandola le disse “Sei anni fa l’attuale Gran Maestro disse che avremmo dovuto abbandonare i pensieri sulla Superficie per sempre, che saremmo dovuti andare avanti in questa Comunità e concentrarci solo su ciò che già avevamo...”
“Eh?!” la donna rimase parecchio perplessa da quella rivelazione, al punto che esclamò quasi d’istinto “Ma è uscito di cervello?! La nostra organizzazione è fondata sull’idea che un giorno torneremo in Superficie, come potremmo abbandonare questa idea?!”
“È la stessa cosa che abbiamo pensato anche noi all’epoca!” rivelò Madame Boss, anche se poi dovette aggiungere “Non avremmo mai immaginato che un giorno sarebbe diventato Gran Maestro ed avrebbe davvero iniziato a cambiare le cose...”
“Forse potrebbe non essere un male questo...”
A fare quella dichiarazione fu Raichi, il quale in questo modo si attirò gli sguardi misti tra il perplesso ed il serio con il sopracciglio alzato su di sé, ma in fondo se l’aspettava che una frase del genere non sarebbe passata inosservata.
“Che cosa vorresti dire?!” esclamò Pines con un’aria abbastanza in collera.
Senza farsi spaventare, lo scienziato unì entrambe le mani davanti al volto dopo aver poggiato i gomiti sul tavolo e spiegò come mai secondo lui il suo migliore amico stesse facendo bene a modificare lo stato sociale delle cose.
“Pensateci. Le possibilità che non torneremo mai in Superficie sono alte, e vivere questo sogno ad occhi aperti potrebbe compromettere la nostra società nel lungo periodo. Concentrarci sulla vendetta distruggerà i cuori delle future generazioni, spingendoli addirittura a pensare solo all’odio ed alla vendetta. Il Gran Maestro sicuramente non vuole questo, ecco perché sta intervenendo in prima persona per impedire un futuro orribile per la nostra Comunità...”
“Ma non può deciderlo lui!”
Il dottore aveva finito il suo discorso, ma non aveva avuto tempo di far riflettere i suoi collaboratori in quanto Ichigo era subito intervenuto con un’aria parecchio severa e spiegando le ragioni dell’intera organizzazione.
“Gli Illuminati sono stati fondati sulla concezione che ogni uomo è Dio e padrone del proprio destino, ma quando si tratta di decidere della nostra intera esistenza tutti i suoi capi dovrebbero avere parola in merito. Come possiamo pretendere di abbandonare la vendetta se il Gran Maestro ce lo sta imponendo con la forza?”
Il gestore della Scuola di Hokuto all’epoca non aveva scartato l’ipotesi di abbandonare l’odio per la Superficie, ma ora sembrava che fosse contrario del tutto alla possibilità a causa del metodo che aveva deciso di adottare il padre di Xehanort.
Stan invece era sempre stato contrario, e difatti affermò “Appunto. Noi tutti dovremmo poter esprimere la nostra opinione, e non intendo accettare che questi cambiamenti mi vengano imposti con la forza!”
Lo scienziato allora fece notare una cosa “Se il Gran Maestro non ci ha interpellati, sicuramente è perché è sicuro che le sue idee sarebbero state respinte quasi subito...”
“Se fosse stato così, allora avrebbe dovuto seguire la nostra volontà, e non fare di testa sua!” aggiunse Madame Boss in risposta all’ultima uscita dell’uomo.
“Tuttavia, il Gran Maestro non può essere chiamato in una riunione, quindi fino a quando non deciderà lui di riunirci non potremo avere voce in capitolo. È la legge...”
Già, sfortunatamente Al Mualim aveva ragione. Potevano riunirsi in segreto e discutere quanto volevano, ma fino a quando Ansem stesso non avesse deciso di convocare tutto il Concilio nella classica riunione avrebbero potuto fare poco o nulla...
A quel punto una domanda sorse spontanea a Irina, la più inesperta lì in mezzo “Ed allora cosa facciamo? Io non voglio perdere i privilegi da membro del Concilio, li ho appena ottenuti!!”
Ragionava da novellina e si vedeva, dato che le interessava solamente il potere che aveva ottenuto da circa un mese e mezzo, tutti gli altri erano ben più esperti e pensavano all’intera situazione ed a quello che potevano fare…
Purtroppo, non c’era molto che con le loro forze avrebbero potuto svolgere, e questo perché avevano le mani legate davanti alle azioni del Gran Maestro, che aveva quasi potere assoluto come stabilito dal primo Concilio della storia.
Proprio per questo Ichigo dovette dire senza scelta “… Sfortunatamente al momento non possiamo fare nulla. Possiamo solo stare attenti ed osservare bene le mosse del Gran Maestro...”
“E lasciare che mandi tutto a catafascio? Ma che razza di piano d’azione è?!” Pines come al solito non era per nulla d’accordo.
Ma sfortunatamente era l’unica cosa che potevano fare, e glielo fece notare lo stesso Al Mualim “Però di scelta non ne abbiamo al momento...”
“Tsk se proprio dobbiamo...” fu l’unica cosa che disse Madame Boss a quel punto.
Il capo della malavita non era per nulla d’accordo con il loro piano d’azione… ma sfortunatamente non aveva modo di fare nulla dato che era l’unico che si stava opponendo a quella decisione dell’arancione, e per questo dovette accettare la cosa con riluttanza.
Jelavic sbuffò abbastanza scocciata, soprattutto perché avrebbe preferito che agissero immediatamente per impedire che quello scellerato del Gran Maestro mandasse tutto in vacca proprio adesso che era una dei loro.
Infine, Raichi fu quello più contento per quanto era stato stabilito.
Lasciare che aspettassero avrebbe dato ad Ansem la possibilità di promulgare altre leggi favorevoli allo sviluppo della Comunità e limitanti per i poteri del Concilio, leggi che per il bene pubblico gli Illuminati non avrebbero mai potuto cancellare, anche perché così sì che si sarebbero attirati definitivamente le ire di chi li avevano abbandonati da tempo.
Forse tergiversare sarebbe stata la cosa migliore per il suo migliore amico…
Tuttavia, lì tutti erano ignari che, da un luogo ben nascosto, c’era chi aveva ascoltato tutto quanto nei minimi dettagli… e sfortunatamente si trattava di Xehanort, la persona peggiore che potesse ascoltarli in quel momento!!
Il ragazzino aveva sentito che il Concilio stava per riunirsi segretamente, e incuriosito aveva deciso di sfruttare la stanza nascosta adiacente alla sala dove si svolgevano le riunioni del Concilio per capirne il motivo.
La stanza era identica a quella scoperta da Bulma nella Vecchia Villa oltre trent’anni dopo, ed era collocata nello stesso punto, per questo il bianco poteva sfruttare le fessure per poter udire tutto quello che si dicevano i vari membri degli Illuminati.
Era riuscito a udire tutto… ed alla fine era rimasto davvero scioccato da quanto appena scoperto!!
Alla fine della discussione aveva addirittura strabuzzato gli occhi dallo stupore, non poteva credere a quello che stava sentendo. Suo padre… stava cambiando le cose in peggio, a discapito di quello che lui stesso aveva dichiarato due mesi prima!!
No, non poteva essere, suo padre era la persona migliore per ridare agli Illuminati il rispetto che gli dovevano, ne era sicuro, come poteva star affossando ancora di più la loro reputazione, e soprattutto come poteva pensare che dovevano rinunciare alla vendetta?!
L’unico motivo per cui vivevano in quella fogna sotterranea era perché un giorno si sarebbero potuti riappropriare della Superficie, ed eliminare ogni traccia di coloro che li avevano bollati come criminali e cacciati fino all’esilio e per alcuni la morte.
La prospettiva di mollare tutto non poteva esistere, non dopo quello che era successo. Come poteva suo padre essere tanto folle?!
A lui era stata rivelata la vera identità del Gran Maestro solo dopo la nomina a Presidente di Ansem, e questo perché essendo suo figlio era giusto che ne fosse a conoscenza, anche Sebastian era stato messo al corrente di tutto.
Entrambi si erano rivelati molto felici, il ragazzino per motivi intuibili ed il maggiordomo perché per esperienza sapeva che se qualcuno poteva cancellare le discriminazioni che venivano fatte nella Comunità quello era il suo superiore.
Naturalmente Michaelis era soddisfattissimo di quanto stava facendo il leader della società, ed il figlio invece era rimasto estraneo alle sue decisioni ad eccezione delle due leggi, che aveva interpretato in maniera totalmente sbagliata.
Quella delle aziende era convinto fosse un modo per rendere partecipi alle attività degli Illuminati anche chi non ne faceva parte nella società, in modo da spingerli ad unirsi alla loro causa, mentre quella dei bambini era convinto servisse a inculcare nella loro mente le loro origini e l’odio per la Superficie…
Ma evidentemente aveva sbagliato tutto, e suo padre voleva che dimenticassero ogni cosa!!
Rinunciare al passato non avrebbe mai dato un futuro al loro popolo, ed il bianco ne era perfettamente consapevole. Suo padre era un folle se pensava che una sciocchezza del genere fosse anche solo auspicabile.
Dimenticare la Superficie? Rinunciare alla vendetta dopo quello che gli avevano fatto?
No, erano possibilità che neanche prendeva in considerazione, e neppure il genitore avrebbe dovuto. Subito il ragazzino strinse i pugni e digrignò i denti dalla rabbia, il suo desiderio di rivalsa stava aumentando sempre più dentro di lui…
Ma forse stava prendendo un granchio, e lo stesso valeva per i membri del Concilio. Probabilmente il padre stava solo facendo credere questo, in modo da spiazzarli tutti quando sarebbe stato il momento, o almeno stava cercando di auto convincersi che fosse così.
Grazie a ciò, almeno momentaneamente Xehanort decise di non fare niente e di aspettare, sperando che tutti avessero torto e che suo padre avrebbe fatto l’unica cosa che poteva essere considerata il bene del suo popolo…
Emigrare in Superficie per riprendersi ciò che era loro!!

Nello stesso istante Ansem si trovava su uno dei treni che aveva abbandonato il Palazzo Presidenziale da circa venti minuti e che lo stava riportando a casa.
Per il Concilio non sarebbe stato un problema, dato che aveva tutto il tempo per abbandonare la villa prima del suo ritorno, ma naturalmente il Presidente non sapeva di quella riunione segreta e di conseguenza si stava rilassando come suo solito.
Abitualmente i Presidenti prendevano un treno privato in cui solo lui, il Vice Presidente ed il suo segretario potevano transitare, ma egli aveva deciso di sfatare quel mito e di prendere il classico treno che prendevano tutti quanti.
Inizialmente gli abitanti della Comunità avevano trovato molto strana la cosa, dato che fare il viaggio insieme a lui era molto… diciamo paradossale vista la carica che ricopriva, ma ormai ci avevano fatto tutti l’abitudine.
Proprio per questo l’uomo in quel momento si trovava seduto esattamente al centro della panchina sul lato destro della cabina, circondato da persone che si facevano i fatti loro in quanto ormai sapevano che il loro leader viaggiava in quella maniera.
Il padre di Xehanort aveva la gamba sinistra accavallata e reggeva con la suddetta mano un libro che stava leggendo. Riteneva che la conoscenza fosse essenziale, per questo approfittava di quasi ogni momento buono per leggere.
In quell’occasione si stava dedicando ad un libro di politica, come faceva spesso ultimamente. In fondo era appena diventato un capo di Stato e doveva sapere bene come funzionavano certe meccaniche che da Vice Presidente ignorava totalmente…
Tuttavia la sua lettura venne interrotta quando qualcuno disse “Signor Presidente!!
La voce proveniva proprio da davanti a lui e lo spinse ad abbassare il libro per poter vedere bene chi aveva parlato… e constatò che si trattava di ragazzino!!
Egli aveva dodici anni ed era ancora abbastanza piccolo di statura, inoltre aveva dei capelli neri tutti sparpagliati e gli occhi dello stesso colore. Come abiti indossava quella che sembrava essere una tuta d’allenamento, nonostante lui non fosse un combattente, di colore arancione e senza maniche, oltre che dei polsini blu scuri, una cintura nera legata alla vita e delle scarpe da ginnastica blu e bianche.
Dato che era riuscito ad attirare la sua attenzione, il giovane, che aveva i pugni chiusi alzati fino al volto ed uno sguardo molto felice, disse immediatamente “Mi scusi se la disturbo, ma volevo solamente farle sapere che la stimo tantissimo!!”
Inutile dire che Ansem rimase parecchio sorpreso da quell’uscita. Sapeva che le sue gesta erano state apprezzate da tutti i cittadini della Comunità, e molti si congratulavano con lui per il coraggio mostrato… però era la prima volta che fosse un ragazzino a farglieli.
Lui non aveva di certo finito, dato che continuò “La sua politica di uguaglianza è fantastica, e l’aver dato la possibilità a noi giovani di avere libero accesso dappertutto è stato un tocco di classe. Lei sì che è l’uomo di cui questa Comunità aveva bisogno!!”
Wow, l’aveva davvero elogiato, apprezzava sul serio il suo lavoro. Di questo il Presidente non poté che esserne molto contento, anche perché sembrava che quel ragazzino tutto sommato di politica se ne intendesse…
Proprio per questo, sorridendo felicemente, chiuse il libro che reggeva con la mano sinistra e gli domandò “Grazie, sei molto gentile figliolo. Come ti chiami?”
“Son Goku, signore!!”
Uhm gli sembrava di aver già sentito quel nome, doveva essere il figlio di uno degli impiegati che lavoravano al Palazzo Presidenziale, però non l’aveva mai visto in quell’edificio. Forse quel giorno era venuto a trovare il padre e se ne stava già andando via…
Comunque fosse non era quello l’importante, dato che continuando ad osservarlo sorridente il padre di Xehanort esclamò “Son Goku, sono contento che apprezzi le riforme che sto applicando, però ammetto che le tue conoscenze in ambito politico mi hanno colpito. Sei per caso un appassionato di politica?”
Egli decise di rispondere sinceramente rivelando con la mano destra dietro la testa “In verità non sono così esperto come pensa lei, sono solo interessato al lato umano della faccenda!”
… Il lato umano?
Uhm molto interessante… “… Continua, figliolo!” si limitò a dire Ansem allora, sembrava che fosse particolarmente affascinato da quello che gli stava dicendo.
Dato che il leader della società sembrava veramente interessato al suo discorso, il ragazzino decise di prendere la palla al balzo e di sfruttare il momento per dirgli quello che pensava davvero… e quali fossero le sue ambizioni maggiori!!
Proprio per questo, tornando parecchio eccitato e gesticolando con entrambe le mani, affermò senza remore “In pratica sono interessato alla politica come strumento per aiutare il prossimo. Molte volte vedo la discriminazione che dilaga nella nostra Comunità, e nessun Presidente ha mai fatto qualcosa per impedire tutto ciò pur avendone il potere, io questo non lo ritengo affatto giusto. Per questo la ammiro molto, lei in due mesi ha fatto quello che gli altri non hanno mai fatto per anni ed anni, sta aiutando davvero il prossimo, e di questo tutta la Comunità dovrebbe esserle grata!!”
… Cavolo, era stato… quasi illuminante.
Mentre parlava, aveva letto negli occhi di quel bambino il desiderio di aiutare il prossimo, non aveva nessuna traccia di odio o vendetta nel suo cuore, voleva unicamente che la Comunità fosse un posto migliore per tutti… ed era questo che voleva lui!
Con le sue riforme stava cercando di fare in modo che i bambini smettessero di pensare solo alla rabbia per la Superficie, e se il Concilio avesse lasciato tutto com’era gli agenti si sarebbero staccati sempre di più dall’organizzazione e la Comunità sarebbe andata in fallimento entro poco tempo.
Con le sue gesta stava cercando di rendere la società in cui viveva un posto che gli Illuminati e chi si era separato da loro avrebbero potuto chiamare casa per sempre… ed il ragazzino che aveva di fronte era la prova lampante che ce la stava facendo.
Non aveva nessuna idea di rivincita in sé, aveva solo il desiderio del cambiamento, ed era proprio quello che cercava negli individui. Proprio per questo finì per interessarsi molto a quel ragazzo, con il giusto mentore sarebbe potuto diventare un’ottima guida in futuro…
O forse anche di più!!
Già, stava iniziando a balenargli una certa idea in testa, ma era ancora troppo presto per poterla anche solo mettere in atto, prima c’era tanto lavoro da fare… e poteva iniziare anche subito, con il consenso suo e dei suoi genitori naturalmente!!
Proprio per questo, riportando la gamba sinistra normale e non più accavallata, finì per fargli una semplice proposta “Dimmi, giovane Goku… saresti interessato alla carriera politica?”
Tuttavia, appena gli ebbe fatto quella domanda, il nero ci tenne subito a sottolineare con un’aria quasi stanca “Tra qualche anno sicuramente, adesso però sono ancora giovane e vorrei godermi la vita. So già che se mi dedicassi alla politica adesso, perderei ogni interesse verso essa e fuggirei a gambe levate!”
Era anche onesto, ottimo era una caratteristica che apprezzava molto in un uomo. Credeva davvero di aver trovato la persona giusta per poter cambiare le cose, ed il fatto che fosse ancora un ragazzo non era un problema, aveva tutta la vita davanti per fargli da insegnante…
Ed infatti Ansem, appena ebbe terminato di rispondere Son, gli propose “La tua considerazione è giusta, proprio per questo desidererei che, almeno momentaneamente, tu diventassi il mio apprendista!! Ho bisogno di qualcuno dai sani principi e dalla forte volontà che possa diventare in futuro un grande politico… e tu hai le caratteristiche che sto cercando, per questo sei perfetto!!”
… Eh?! Aveva sentito bene? Gli stava proponendo… di diventare suo allievo?!
Inutile dire che Goku spalancò la bocca a dir poco scioccato, MAI avrebbe pensato che un momento come quello sarebbe capitato proprio a lui, poter aiutare il prossimo era il suo desiderio da quando aveva visto le ingiustizie della Comunità…
Ed a quanto pareva la sua età non era un problema, essere apprendista significava non dedicarsi interamente alla politica alla sua età come temeva, ma solo farsi istruire dal leader della società, e questo a lui andava più che bene.
Con una guida come la sua, un giorno sarebbe potuto diventare un politico rispettabile ed altruista senza perdere il desiderio di aiutare il prossimo. Era capitato nel posto giusto al momento giusto… e non voleva farsi scappare l’occasione!!
Proprio per questo, con occhi sognatori e che quasi brillavano dall’emozione, la bocca spalancata ed i pugni chiusi all’altezza delle guance, il ragazzino rispose senza pensarci due volte “Accetto con grande piacere, Signor Presidente!!”
“Ne sono contento, figliolo!”
Dopo aver detto semplicemente questo, il padre di Xehanort fece un paio di secondi di pausa e solo allora proseguì sostenendo “Domani parlerò con i tuoi genitori e gli proporrò la cosa, se saranno d’accordo inizierai domani stesso… con i tempi che richiedono la tua età, naturalmente!”
“La ringrazio davvero per l’opportunità, Signor Presidente!!”
Davanti all’ennesimo entusiasmo del ragazzino, Ansem non poté fare a meno di sorridere. Naturalmente tutti coloro che stavano attorno a loro avevano avuto modo di sentire quasi tutto il dialogo, ma non dissero nulla perché non era nulla di ufficiale, in fondo se i genitori del ragazzo avessero detto no non se ne sarebbe fatto nulla…
Però il Presidente era convinto che non avrebbero avuto nulla da ridire. E se tutto fosse andato come pensava, avrebbe potuto trasformare quel ragazzo nell’utopia che tanto desiderava, nell’uomo che stava cercando da tempo…
Nel futuro Presidente della Comunità!!


Dopo la nomina di Presidente della Comunità da parte di Charlez, Ansem ha approfittato dei suoi primi due mesi e mezzo di carica per modificare parecchie dinamiche nella Comunità, e pare che il suo comportamento non sia stato gradito né dal Concilio né tanto meno dal figlio Xehanort. Tuttavia, il nuovo Presidente, ignaro di quello che gli altri stanno dicendo alle sue spalle, ha conosciuto un giovane Goku ed ha deciso di farlo diventare suo allievo… come la prenderanno gli altri?

PERSONAGGI APPARSI:

Irina Jelavic da “Assassination Classroom”


Son Goku Ragazzo da “Dragon Ball”



Vi è piaciuto questo secondo Capitolo della fic prequel?
Come vi avevo preannunciato, questo Capitolo è stato interamente incentrato sulla figura di Ansem il Saggio, anche quando non era presente nella scena e di conseguenza non poteva agire direttamente :).
Inoltre, questo Capitolo ha anche introdotto non solo un nuovo personaggio, ma anche un intero nuovo franchise, dato che è stata presentata Irina Jelavic proveniente direttamente da “Assassination Classroom”!!
Con la sua presenza, la lista qui sotto si modifica come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

Come mai ho scelto proprio Irina? Beh, diciamo che mi serviva un personaggio di Assassination Classroom da legare al Crown Brothel, e lei è stata la prima che mi è venuta in mente per ovvi motivi XD ;).
Spero che Ansem il Saggio come personaggio vi stia piacendo. Tra non molto non potrò più parlare di lui, e proprio per questo gli ho voluto dedicare quasi un intero Capitolo, con tutte le rivoluzioni che sta attuando ovviamente :).
Naturalmente non è stato l’unico pg su mi sono concentrato, dato che ho voluto mostrare anche come Xehanort si sta lentamente trasformando in quello che abbiamo conosciuto nella fic principale, anche se per il momento non ci è ancora arrivato…
E con lui anche il Dr. Raichi. Nella fic principale è apparso veramente poco fino a questo momento, mentre in questa fic lo sto mostrando molto di più e lo sto anche approfondendo come pg… c’è un motivo se lo sto facendo, attendete e lo vedrete ;).
Alla fine, abbiamo visto anche quando Goku è diventato allievo di Ansem il Saggio… e credo abbiate già capito di cosa parlerà il prossimo Capitolo proprio basandosi su questa cosa…
Ma preferisco non anticipare nulla per il momento, di conseguenza vi ringrazio ancora tutti quanti nessuno escluso per il vostro supporto, e ci risentiamo martedì 19 Febbraio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel in cui ci sarà l’evoluzione che tutti aspettate!! :)

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Capitolo 3
*** La Speranza degli Illuminati! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Con questo terzo Capitolo della fic prequel si arriverà al punto di non ritorno sia della Comunità che del Concilio, e considerando l’anno su cui sarà interamente incentrato credo abbiate già capito di che cosa parlerà…
Potremmo quasi dire che questo Capitolo dimostrerà ulteriormente come il prequel, a differenza della fic principale, è partita immediatamente in quarta e proseguirà in questa direzione, e c’è ancora molto da mostrare, ve lo anticipo subito u.u XD ;).
Prima del chap però passo all’Angolo dei Commenti:

Sayman: Ciao Sayman :). Sì, mi sembrava doveroso cominciare il chap con la nomina di Ansem a nuovo Presidente della Comunità, sia per la novità che ha portato e sia per le reazioni contrastanti di tutti i presenti nessuno escluso ;). Comunque si chiama Charlez l’ex Presidente, ma dato che l’ho nominato poco è normale che non ti ricordi il nome, non preoccuparti XD ;) e sì, la gente è stata a dir poco senza parole davanti a quell’evento perché Charlez è stato il primo che ha deciso di abdicare anziché rimanere in carica fino alla morte, cosa mai vista e forse anche controproducente sotto un certo punto di vista considerando che la nomina di Presidente non è democratica come spiegato all’inizio della fic principale :). Diciamo che sì, sotto sotto Charlez approva le idee liberali di Ansem ed ha abdicato sia per permettergli di mettere in pratica ciò che intende fare e sia per poter stare con la sua famiglia… però potremmo quasi dire che anche questa è solo una facciata, visto che il suo unico interesse era allontanarsi il più possibile dallo stress che quella carica gli stava portando, in pratica voleva scaricare il barile su qualcun altro e “andare in pensione”, ed ha visto questa opportunità in Ansem XD ;). Il Concilio dei Sette di allora era letteralmente furioso soprattutto perché si ricordavano del discorso che aveva fatto Ansem sette anni prima, e sono di conseguenza consapevoli che toglierà loro tutti i poteri molto lentamente, ed alcuni come Stan ed Irina temono davvero di perdere le loro posizioni privilegiate, ed un po’ anche Madame Boss… in pratica non sono preoccupati per il destino della Comunità o anche solo degli Illuminati, semplicemente non vogliono perdere la loro posizione di prestigio XD ;). Beh direi che hai usato il termine esatto XD sì, Xehanort fin da otto anni era già parecchio fuori di testa, anche a causa dell’ambiente in cui è cresciuto e delle idee che gli sono state messe in testa, e ciò nonostante Ansem abbia fatto di tutto proprio per evitare che diventasse così… diciamo estremista, ma poco ha potuto davanti al rancore accumulato degli Illuminati che rappresenta Xehanort T_T. Al momento Xehanort ha ancora dei dubbi perché crede che il Concilio e lui stesso abbiano frainteso le intenzioni di Ansem, diciamo che nonostante tutto vuole continuare a dare fiducia a suo padre credendo che farà la cosa giusta per gli Illuminati, anche se va detto che “la cosa giusta” a cui si riferisce lui non è proprio bella come abbiamo visto recentemente nella fic principale XD ;). E non ce l’ha solo con il padre, ma anche con il resto del Concilio che ritiene dei deboli attaccati solo alle loro poltrone che hanno perso i veri valori trasmessigli dai loro antenati… una situazione che ricorda un po’ l’Italia di adesso, ma dettagli XD ;). Alla fine poi ho mostrato il momento in cui Ansem ha conosciuto Goku e quest’ultimo è diventato il suo apprendista… ed in effetti hai ragione, il vero Goku non si sarebbe mai comportato così, anzi a quell’età probabilmente sarebbe stato talmente ingenuo da essere irrispettoso nei confronti suoi e degli altri come ben sappiamo XD però in questo caso Goku è diverso da quello di Dragon Ball, e grazie a ciò è anche abbastanza… non intelligente, ma diciamo di intelligenza media XD ;) (Ben detto mia controparte, anche io avrei voluto tanto combattere… N.d. Goku) (Meglio di no, papà. Avresti come minimo distrutto tutto quanto… N.d. Gohan) (Che esagerato! N.d. Goku) (Mica tanto… N.d. Riku) (Chissà perché non mi stupisco che litigo con Bulma… N.d. Vegeta) (Cosa hai detto? N.d. Bulma) (Niente niente! N.d. Vegeta) (-_-‘ Non credo che litighiate anche nella realtà… N.d. Ran) (EHI!!! N.d. Vegeta e Bulma) (Però ha ragione, alla fine morite entrambi… N.d. Anna) (Grazie per la sensibilità -_-‘! N.d. Bulma) (… Ehm in effetti potrei dire la stessa cosa anche per i miei pg, che diavolo ci fanno qui?! N.d. PGV 2) (Abbiamo visto i pg di Sayman e ne abbiamo approfittato! N.d. Tivan) (Avete fatto lo sfruttamento in pratica! N.d. PGV 2) (Precisamente! N.d. Madara) (-_-‘! N.d. PGV 2) (E riguardo la faccenda di Storybrooke? N.d. Luffy) (Giusto. Confermo che effettivamente il nome della Biblioteca è un tributo a Once Upon A Time, dato che nessun pg di quella serie TV sarà presente nella storia l’ho voluta omaggiare dandogli il nome ad un edificio :)! N.d. PGV 2) (Bella pensata tutto sommato! N.d. Medaka) (Vero… N.d. Kenshiro) (Ora però devo chiudere il siparietto con i miei pg, quindi sparite!! N.d. PGV 2) (Ehi!! N.d. Quasi tutti i Personaggi) (Mi spiace ma è così u.u. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Beh, in effetti hai ragione, facciamo avanti ed indietro tra passato e presente continuamente, una sorta di viaggio nel tempo veramente XD comunque sono felicissimo che lo scorso chap ti sia piaciuto molto, ed a questo punto spero che anche questo Capitolo e tutti quelli che verranno da questo momento in poi ti piacciano alla fine ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti, e sì!! Finalmente dopo tanto tempo Kingdom Hearts III è uscito!! *_* Inutile dire che l’ho giocato immediatamente, e per quanto mi riguarda è un gioco spettacolare, proprio quello che aspettavo fortunatamente *_*. Mi fa piacere comunque che lo scorso Capitolo della fic prequel ti sia piaciuto molto, e soprattutto che hai trovato Ansem il Saggio un bel personaggio :) sfortunatamente per lui, a differenza della maggior parte degli altri pg della fic, ho avuto pochissimo tempo per analizzarlo dato che tra poco succederà quel che succederà, e di conseguenza ho cercato di farlo risaltare meglio che potevo, contento di esserci riuscito alla fine *_*. Ansem ha deciso di cambiare il Concilio e di conseguenza anche la Comunità in quanto si è accorto che, continuando a vivere nel passato, si stavano avviando lentamente verso la loro inevitabile fine, e di conseguenza avevano bisogno di un cambio drastico di marcia, e difatti i cittadini normali e quelli che hanno abbandonato il Concilio si sono resi conto che sta facendo la cosa giusta per tutti loro :). L’amicizia di Raichi con Ansem sarà molto importante ai fini della trama principale sia per la fic prequel che per quella ambientata nel presente, per evitare di spoilerare troppo sugli eventi futuri mi limiterò a dire questo ed a avvertirvi di fare molta attenzione al dottore ;). Praticamente hai colto nel segno, qualunque cosa farà Ansem finirà per inimicarsi il Concilio dei Sette, proprio per questo ha deciso volutamente di non consultarlo per sapere i loro pareri sulle riforme che stava attuando ed ha deciso di metterle in pratica immediatamente senza aspettare, ha scelto la via più facile “imponendo” il cambiamento. Vero che così ha finito per inimicarsi anche chi come Ichigo era dubbioso, però ha ritenuto che sfortunatamente fosse una scelta necessaria, quantomeno per far capire ai cittadini ed agli agenti normali che se non agiva in quella maniera rischiavano di perdersi… e poi va detto che, a conti fatti, ai membri principali del Concilio spaventa più il perdere i loro poteri che il resto XD ;). Beh, Irina al momento è la semplice sostituta di Ansem nel Concilio e la novellina, un po’ come lo era Al Mualim nel primo Capitolo della fic prequel in pratica, e proprio per questo momentaneamente non si sta sbilanciando più di tanto, però pure lei avrà il suo momento, così come Stan, ad un certo punto mostrerò meglio entrambi i membri “inediti” del Concilio :). Su un suo possibile collegamento con Marluxia è molto probabile, considerando che tutto il Concilio è connesso, mentre per Assassination Classroom mi sento di consigliartelo come anime perché è davvero bello, sono due stagioni da 25 episodi ciascuna ed è una serie finita e conclusa, e nonostante possa sembrare semplice all’apparenza in verità è molto sorprendente ed anche commuovente, per cui quando avrai un attimo di tempo il mio consiglio è di vederlo, perché ne vale davvero la pena ;). Riguardo Charlez è normale fare un po’ di confusione dato che di lui ho parlato solo tre volte nella fic principale e tutte le volte dicendo cose diverse, in pratica è andata così nella fic principale: nel Capitolo 9 Bulma e gli altri sembravano contenti di dire che Lelouch era nipote di Charlez, ma è stato quest’ultimo a dire che essere suo nonno non era una cosa di cui andare fieri e che, per arrivare ad essere Presidente e segretamente anche Gran Maestro, ha fatto parecchi colpi bassi, anche se è contento della sua buona reputazione perché così molti cercano di sfidarlo a scacchi XD. Tra l’altro, ora che ho ripreso quel dialogo, vi consiglio di fare molta attenzione a quello che Lelouch ha detto in quella circostanza: potreste anticipare qualcosa che verrà rivelato più avanti ;). Lo scandalo, o per meglio dire incidente, che ha coinvolto Charlez è stato citato da Xigbar ed Hans nel Capitolo 39 o giù di lì, quando Xigbar ha detto che Hans è stato coinvolto in qualcosa che aveva a che fare con Charlez dieci anni fa, e pare che Hans non sia neppure tanto contento di quello che accadde allora… naturalmente in questo caso non posso dire altro, però anche se Charlez è uscito di scena momentaneamente questo indizio dovrebbe aiutarvi a comprendere che lo rivedremo quando sarà il momento… e li capirete tante cose, credetemi u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo sostegno, in questo periodo impegnativo per me è davvero molto importante, e spero che anche il Capitolo qui sotto ed il resto della fic prequel ti piaccia alla fine, dato che stiamo per entrare già nel vivo di questo spin off ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Son Goku97: Ciao Son Goku97 :) spero che questa fic sul passato della Comunità per ora ti stia piacendo, anche considerando che proprio da questo Capitolo comincerà la parte succosa dello spin off, di conseguenza ne stiamo per vedere delle belle u.u XD ;). La nomina di Ansem a nuovo Presidente della Comunità stavo pensando ad un certo punto addirittura di saltarla, dato che a conti fatti poteva non essere molto importante e togliere spazio a qualcosa di più succoso, ma alla fine mi sono detto che era importante mostrare le reazioni del Concilio dei Sette di allora alla nomina dell’uomo a loro nuovo leader, e così ho deciso di mostrarla, anche perché fortunatamente sono riuscito a mostrare tutto quello che volevo nello scorso chap :). Ufficialmente parlando sì, Charlez ha deciso di ritirarsi per stare con la sua famiglia e perché appoggiava le idee liberali e rivoluzionarie di Ansem il Saggio… tuttavia va detto che, anche in questo caso, era quasi una facciata, dato che il vero motivo per cui ha deciso di ritirarsi a vita privata è perché era stufo delle pressioni che quella carica esercitava su di lui e voleva rilassarsi e, soprattutto, scaricare la responsabilità su qualcun altro, così quando ha visto Ansem annettere qualcuno di nuovo agli Illuminati ne ha approfittato… in pratica, Charlez è un approfittatore XD ma con lui non ho ancora finito, aspettate e vedrete ;). Praticamente era questo il motivo principale per cui nessuno o quasi ha approvato la decisione di Ansem nuovo Gran Maestro, sono tutti troppo attaccati ai loro poteri come membri principali del Concilio e non li vogliono perdere, e se questo comporta meno libertà ai cittadini ben venga per loro… detto in parole semplici sono molto ipocriti XD ad eccezione di Raichi, lui crede davvero nei valori di Ansem e vuole supportarlo come meglio può, tuttavia da solo può fare poco o nulla come vediamo T_T e tenete d’occhio il dottore, mi raccomando u.u XD ;). Ho mostrato il primo incontro tra Ansem e Goku in quanto è l’inizio del fuoco che accenderà la miccia che porterà a… questo Capitolo diciamo XD comunque Ansem ha preso Goku come suo allievo perché è rimasto colpito positivamente dai suoi ideali e dal suo desiderio di aiutare le persone, anche se Son ha preferito specificare che prima vuole godersi la sua età e, se dovesse diventare politico già da ragazzo, potrebbe perdere interesse nella politica… e come abbiamo visto nella fic principale è proprio ciò che accadrà XD ;). Beh, in effetti non hai tutti i torti a dire che Xehanort è psicopatico già ad otto anni XD sfortunatamente però in questo caso è stato influenzato negativamente dal Concilio e dai loro ideali passati, e questo nonostante i tentativi di Ansem per evitare che ciò accadesse come ha spiegato nello scorso chap… potremmo quasi dire che Xehanort rappresenta l’odio accumulato dagli Illuminati per 150 anni incarnato a persona, come spiegherà qualcuno nella fic principale ad un certo punto ;). Xehanort ha iniziato a dubitare del padre nel momento in cui si è accorto che anziché rafforzare il Concilio lo sta indebolendo, mentre lui era convinto che le sue prime riforme servivano a tutt’altro, diciamo che è rimasto fregato nel vero senso della parola XD però al momento vuole ancora avere fiducia in suo padre e credere che il Concilio si sta sbagliando… ma come sappiamo dalla fic principale non andrà a finire bene purtroppo T_T. Beh, in effetti è vero, il Goku originale è molto più ingenuo e stupido di quello che c’è in questa fic, e difatti potremmo dire che è uno dei più OOC all’interno di questa fic XD cioé, il solo pensare che il Goku originale possa dedicarsi alla politica è qualcosa di assurdo, manderebbe in bancarotta il mondo intero in un secondo se diventasse il Re della Terra XD ;). Volevo un personaggio di Assassination Classroom all’interno della fic a tutti i costi, e dato che all’epoca avevo un posto vacante nel Concilio e mi serviva qualcuno che fosse legato al Crown Brothel… beh ho pensato subito a lei come prima scelta, ed i motivi sono abbastanza lampanti per chi ha visto la serie XD quando sarà il momento anche lei avrà il suo attimo, ma al momento è quello che era Al Mualim nel primo chap: la nuova arrivata XD ;). Ti ringrazio sempre tantissimo per tutto il tuo supporto a queste mie due ultime fic, sto attraversando un periodo abbastanza incasinato e il supporto tuo e di tutti gli altri è più prezioso di quello che pensate credetemi T_T spero davvero che il resto di questa fic prequel ed anche della fic principale alla fine ti piacciano come i Capitoli che li hanno preceduti, anche considerando che sta per iniziare la parte succosa in entrambe!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick!! Mi fa davvero molto piacere sapere che anche l’ultimo chap della fic prequel ed in generale tutta questa fic ti stia piacendo finora *_*. So che al momento sono solo a due chap con i flashback, ma questa prima parte è a dir poco essenziale per il proseguimento della fic principale dato che tratta un argomento davvero molto delicato, l’ascesa al potere di Xehanort e i moti di cambiamento di Ansem, e se la stai apprezzando non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. L’elezione di Ansem è stata in effetti un grosso cambiamento sia per la Comunità che per il Concilio, dato che è stata la prima volta in assoluto che un Presidente ha abdicato in favore del suo successore, dato che di solito dopo averlo nominato si aspettava la morte dell’attuale Presidente… ma diciamo che Charlez voleva liberarsi al più presto di quella carica che lo stava stressando troppo e ritirarsi a vita privata, ed ha approfittato dei progetti di Ansem e del fatto che avesse portato qualcuno dalla parte degli Illuminati per cedergli il posto, ha approfittato della situazione in pratica XD ;). Il vecchio Concilio non accettava i nuovi cambiamenti di Ansem per svariati motivi, primo fra tutti il fatto che stesse togliendo sempre più poteri loro per “regalarli” al popolo, e dato che loro erano troppo attaccati alle cosiddette “poltrone” non volevano perdere i loro privilegi, i classici politici italiani in pratica XD ;). Però in questo caso c’entra anche il fatto che Ansem stesse facendo tutto senza neanche interpellarli, e si sentono sminuiti per questo, ma Ansem era consapevole che parlando con loro avrebbero rifiutato categoricamente e non avrebbe potuto fare nulla, di conseguenza ha agito soprattutto per evitare problemi tra “vecchio” e “nuovo” :). Nella maggior parte dei casi i figli sono influenzati dai genitori, verissimo, ma come abbiamo visto Xehanort è stato cresciuto soprattutto dal Concilio e da Sebastian, dato che i genitori erano troppo impegnati, e questo l’ha influenzato negativamente facendogli credere che la via scelta dagli antenati fosse l’unica e giusta, ed a causa di ciò ha totalmente travisato quello che sta facendo Ansem, senza capire che sta agendo per il futuro dei bambini ed evitare che crescano nella vendetta come accaduto a tutti loro, ed anche a Xehanort purtroppo T_T. Tra l’altro anche Bra e Trunks sono stati cresciuti da Agatha a causa degli impegni dei genitori, ma non sono stati traviati come Xehanort perché Agatha li ha cresciuti con sani principi… Xehanort però aveva il Concilio, ed alcuni pure estremisti, anche se non peggio dello Xehanort attuale, e quindi abbiamo visto come è andata a finire T_T. Possiamo dire che Ichigo ed Al Mualim la pensavano così la prima volta, quando Ansem presentò il suo progetto per la prima volta, ora Ichigo ha cambiato idea opponendosi a lui perché non ha digerito che Ansem abbia agito senza neanche interpellarli, mentre Al Mualim ha abbandonato la neutralità opponendosi anche lui, anche se si può dire che i maggiori critici delle azioni di Ansem nel Concilio al momento sono Stan e Madame Boss :). In pratica potremmo dire che Raichi è l’unico del Concilio che è favorevole ai cambiamento di Ansem, e lui da solo purtroppo può fare poco o niente per cambiare le cose T_T tra l’altro tenete molto d’occhio l’amicizia tra Ansem e Raichi e soprattutto questo personaggio, non dico altro per evitare spoiler ;). In effetti non hai tutti i torti, Ansem avrebbe dovuto insegnare a Goku a rimanere al Palazzo Presidenziale a lavorare XD tuttavia Goku l’ha specificato quasi subito al loro primo incontro che è interessato molto alla politica, ma vuole anche godersi la sua età e, se dovesse diventare politico in piena adolescenza, rischierebbe di perdere interesse verso la politica… cosa che è effettivamente accaduto, dato che continuava a scappare dai suoi impegni per settimane se non addirittura mesi XD ;). Lo scegliere Goku come suo successore doveva essere il primo passo verso una nuova era della Comunità secondo Ansem, un modo per staccare il governo della società da quello del Concilio in maniera definitiva, ma come abbiamo visto nella fic principale c’è riuscito solo a metà, perché sì il nuovo Presidente, ossia Goku, non è affiliato agli Illuminati, ma questo non ha placato la loro brama di potere, o per meglio dire quella di Xehanort, spingendo così la situazione là dove la stiamo vedendo nella fic principale T_T. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto a queste mie due ultime fic, non sapete quanto te e tutti gli altri siete importantissimi in questo periodo non solo impegnato ma anche sottotono per me, e non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che fate per me :). Spero davvero di ricompensarvi con una parte finale della fic principale ed una fic prequel che sia all’altezza delle vostre aspettative, per cui ti lascio alla lettura del chap qui sotto e grazie ancora di tutto!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Confermo, anche lo scorso Capitolo è stato parecchio pieno di rivelazioni importanti, ma possiamo dire che a livello di trama principale il grosso arriverà proprio in questo… e credo abbiate già capito di cosa parlerà questo chap vedendo l’anno in cui inizia u.u XD ;). La maggior parte delle persone apprezza le nuove leggi emanate da Ansem perché hanno visto che si sta davvero occupando del popolo e, soprattutto, sta dando loro più potere decisionale rispetto al passato, cosa molto apprezzata dai civili, anche se i potenti non stanno apprezzando molto la cosa soprattutto perché molto “attaccati alle loro poltrone” potremmo dire XD ;). E sì, Goku sta apprezzando molto quanto fatto da Ansem perché è in un periodo in cui adora la politica ed aiutare il prossimo :) e proprio in questo chap si scoprirà come mai ha finito per scappare continuamente dai propri impegni di Presidente, oltre che per le ricerche naturalmente T_T ;). Il vecchio Concilio dei Sette era fortemente contrario alle leggi emanate da Ansem perché temevano che avrebbe finito per togliere loro tutti i poteri di cui dispongono, e questo non l’apprezzano affatto… almeno alcuni di loro, dato che altri invece non sono d’accordo solo perché Ansem non ha chiesto loro se erano d’accordo o meno prima di emanare le suddette leggi, ma se Ansem non l’ha fatto è perché sapeva che avrebbero detto di no, e di conseguenza il progresso si sarebbe arenato, per questo è stato obbligato ad agire alle loro spalle :). Sfortunatamente Xehanort ha visto le azioni del padre come un tradimento a tutti gli effetti verso gli Illuminati, ma in questo momento vuole ancora dare fiducia al genitore e dimostrare sia ai suoi compagni che a sé stesso che in realtà si è sbagliato e vuole far tornare il Concilio quello di un tempo… purtroppo però sappiamo come andrà a finire T_T. Infatti l’aver preso come proprio apprendista Goku e, soprattutto, il sceglierlo come suo successore saranno le cosiddette gocce che faranno traboccare il vaso, come si vedrà tra l’altro proprio all’interno di questa fic prequel, forse addirittura già in questo chap T_T. In effetti vedere Vegeta e Bulma che non si sopportano da bambini, ben sapendo che poi quando cresceranno diventeranno marito e moglie, è quasi ironico se ci si pensa XD e non ti preoccupare per la loro storia, si vedrà l’evoluzione del loro rapporto e come hanno finito poi per sposarsi ed avere due figli ;). Invece, per quanto riguarda il membro sostituto di Charlez, si tratta di Irina, l’ex proprietaria del Crown Brothel prima di Marluxia, che è stata scelta soprattutto per avere il controllo di quel luogo dove confluiscono molti di coloro che non fanno più parte del Concilio, potremmo dire che è stata una scelta strategica alla fine :). Riguardo il Dr. Raichi sfortunatamente non posso dire niente perché si tratta di un argomento molto spoiler e importantissimo ai fini della trama, di conseguenza non posso dire nulla T_T se non rimarcare il dover tenere molto d’occhio il Dr. Raichi e la sua grande amicizia con Ansem, non aggiungerò altro per questione di spoiler ;) (Tanto per cambiare! N.d. Cell) (Cell, per favore non ti ci mettere anche tu -_-‘! N.d. PGV 2) (Cosa ho trovato di interessante in Vegeta?… Uhm in effetti all’epoca era ancora stronzo, me lo chiedo anche io… N.d. Bulma) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Pure mia moglie ha una grande considerazione di me, vedo -_-‘! N.d. Vegeta) (E comunque non ti preoccupare, sei perdonata! N.d. Bulma) (Solo perché ha detto che sono un cesso! N.d. Vegeta) (… In parte… N.d. Bulma) (… Questa situazione sta davvero cominciando a darmi sui nervi, non la sopporto più… N.d. Vegeta) (Stai calmo Vegeta! N.d. Franky) (Esatto, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che ti scaldi troppo! N.d. Sanji) (Mai quanto te, credimi… N.d. Cell) (Sinceramente siete tutti e quattro noiosi! N.d. Ino) (E qui mi sa che ha ragione. Dobbiamo fare qualcosa AlanKall, o quei quattro continueranno così… N.d. PGV 2) (Come se poteste effettivamente fare qualcosa… N.d. Madara) (Mai dire mai. Noi due siamo pur sempre gli autori u.u! N.d. PGV 2) (Ti ringrazio Teresa, apprezzo molto il tuo complimento! N.d. Sebastian) (In effetti, se nella fic principale ha fatto solo piccoli cammei, qua abbiamo potuto vedere la sua personalità emergere! N.d. Gohan) (Grazie anche a te Miria per i complimenti a me! N.d. Ansem) (Tsk sei servito solo per plasmare la mia controparte giovane, niente di più e niente di meno! N.d. Maestro Xehanort) (Diciamo pure la versione di te che ha il cuore in me! N.d. Terra) (Dettagli u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Ma speriamo che il Concilio non cambi mai!! N.d. Irina) (Lo dici solo perché sei entrata a fare parte da poco del gruppo! N.d. Sora) (A proposito: lei è Irina e da adesso farà parte anche lei dell’Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Salve a tutti! N.d. Irina) (Ciao Irina! N.d. Misty) (Benvenuta nell’Angolo dei Commenti dell’autore! N.d. Robin) (Ti troverai benissimo qui con noi! N.d. Ran) (Grazie, siete davvero gentilissime! N.d. Irina) (Woooowww!!!! *ç* N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (A cuccia voi! N.d. Sakura) (Guarda chi si rivede… N.d. Korosensei) (Ma dai, anche tu qui?! -_-‘ N.d. Irina) (Ma non è vero, io non esagero mai!! N.d. Trunks) (Ma se hai appena sbavato per una ragazza?! N.d. Goten) (… Cavolo! N.d. Trunks) (Imbarazzante -_-‘! N.d. Goten) (… In effetti… forse è meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sul figlio di Ansem non temere, perché se tutto va bene si potrebbe vedere addirittura qui sotto come è avvenuta la sua ascesa a Gran Maestro del Concilio, ma per evitare spoiler non aggiungo altro e lascio che tu scopra tutto qui sotto u.u ;). Comunque sono davvero felicissimo di sapere che ti domandi come possa andare avanti la fic, significa che sto riuscendo a mantenere la tensione all’interno della storia, e questo è davvero molto importante per me, ti ringrazio tantissimo per tutto quanto e spero davvero che questo chap davvero importantissimo per la trama principale possa piacerti come tutti quelli che l’hanno preceduto fic principale compresa ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il terzo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 03 – LA SPERANZA DEGLI ILLUMINATI!



Villa di Ansem, Comunità, 11 Maggio 1912:
Due anni erano passati da quando Ansem era stato eletto come nuovo Presidente della Comunità.
In quel breve lasso di tempo il padre di Xehanort aveva mantenuto tutte le promesse che aveva fatto alla Comunità e, a partire dalle prime due leggi emanate, aveva ridotto l’influenza dei cosiddetti potenti, concedendo ai comuni cittadini più diritto decisionale.
Era stato infatti deciso che, nelle aziende, il successore del direttore sarebbe stato deciso in maniera unanime da tutti i dipendenti, che fossero dirigenti o semplici impiegati, e solo in assenza di una maggioranza sarebbe intervenuto il direttore per scegliere personalmente il vincitore tra coloro che erano in ballottaggio.
Ansem aveva anche fatto sì che gli stanziamenti verso le ricerche che venivano compiute al Palazzo Presidenziale diminuissero, in modo che quei soldi potessero alimentare centri culturali per poter accrescere la conoscenza dei cittadini, che lui riteneva “troppo indietro” a causa dell’influenza del Concilio.
Aveva pure permesso agli studenti che compiuti i quindici anni desideravano entrare nel mondo del lavoro di cominciare una sorta di apprendistato anziché continuare negli studi. Questo l’aveva fatto perché riteneva che avrebbe permesso la creazione di più posti di lavoro, permettendo a chi era troppo anziano di ritirarsi prima di finire i propri giorni davanti ad una scrivania.
Ma queste erano soltanto alcune delle leggi che aveva emanato l’uomo, ed essendo oltre che il Presidente anche il Gran Maestro del Concilio era nei suoi poteri fare tutto senza dover prima consultare i suoi sei colleghi.
Stava spezzando praticamente la tradizione di oltre un secolo perché aveva capito che, se avesse dovuto attendere l’approvazione dell’organizzazione, non avrebbe mai potuto cambiare dall’interno la Comunità come desiderava.
Nel corso degli anni gli Illuminati più importanti avevano iniziato a preoccuparsi, specie dopo che dal nulla aveva deciso di prendere come suo apprendista uno sconosciuto di nome Goku, la cui famiglia era stata una delle prime ad abbandonare l’organizzazione.
Purtroppo per loro non potevano fare niente davanti alle iniziative di Ansem perché avrebbero finito per distruggere la loro immagine agli occhi dei cittadini che avevano finito per dimenticare le loro origini in un modo o nell’altro.
Questo avrebbe anche comportato una diminuzione della loro influenza verso le masse, visto che erano dalla parte del Gran Maestro, e non potevano assolutamente permetterselo. E di sicuro Charles non aiutava, dato che da quando si era ritirato aveva adottato la politica del “non vedo, non sento, non parlo” per qualsiasi cosa.
Potevano solo aspettare… e sperare che tutto si risolvesse per il meglio per loro.

Quel giorno, Ansem aveva invitato Son a prendere lezioni a casa sua.
Erano dieci giorni che lavorava ininterrottamente per preparare tutto il necessario, aveva organizzato una conferenza che si sarebbe svolta due giorni dopo, e voleva che fosse tutto pronto nei minimi dettagli.
Si era dato molto da fare affinché fosse tutto perfetto, e dato che i preparativi erano ultimati aveva deciso di rimanere un giorno intero a casa sua, e di continuare l’apprendistato del suo allievo direttamente nella sua villa.
Fortunatamente aveva nominato Vice Presidente sua moglie, e in sua assenza si stava occupando lei di tutto, di conseguenza era certo di avere lasciato tutto in ottime mani, mentre lì a badare a loro c’era il fidato Sebastian.
In quel momento i due si trovavano all’interno della sala da pranzo e si trovavano seduti dove paradossalmente due anni prima si trovavano il maggiordomo ed il figlio del suo superiore a studiare la storia degli Illuminati.
Naturalmente il Gran Maestro sedeva là dove si trovava all’epoca Michaelis, mentre Goku là dove c’era Xehanort, ma quella era stata una coincidenza e null’altro a cui nessuno badò, anche se aveva un che di ironico.
Stavano studiando la metodologia in cui il Presidente emanava decreti che sarebbero poi divenute leggi, e il nero poteva dirsi davvero molto affascinato da quello che il suo insegnante gli stava mostrando quel giorno.
“Wow. Tutto ciò è davvero affascinante!” disse Goku, che all’epoca aveva quattordici anni e non era cambiato rispetto a due prima, si era giusto alzato grazie all’età.
Il padre di Xehanort invece aveva ormai cinquant’anni tondi, e non era cambiato di una virgola nel corso del tempo dato che ormai aveva raggiunto quell’età in cui anziché cambiare si incominciava ad invecchiare, difatti l’unica cosa in più che presentava era una barba leggermente più folta.
Naturalmente l’uomo non poté fare a meno di sorridere davanti all’entusiasmo dell’allievo, vederlo sempre così contento di apprendere qualcosa di nuovo del ramo politico lo rendeva particolarmente contento, dato che era raro trovare qualcuno come lui.
Son però a quel punto avanzò un piccolo dubbio, domandando al maestro “Signor Ansem, però non capisco una cosa...”
Quest’ultimo ribatté subito esclamando “Certo, domanda pure!”
Così il quattordicenne non perse tempo e disse con un’aria quasi confusa “Come mai mi sta facendo studiare queste cose? Sono materie avanzate per qualcuno della mia età, ed è qualcosa che interessa quasi esclusivamente il Presidente!”
In effetti la sua era una buona domanda e non poteva negarlo… però al tempo stesso non poteva rispondergli, dato che altrimenti avrebbe dovuto rivelargli quello che aveva in mente per lui da qualche mese a quella parte!
Proprio per questo si limitò a rispondere con il sorriso sulle labbra “È giusto che un piccolo genio della politica come te impari come funzionano certi meccanismi. In fondo è la cultura che ci permette di allargare la nostra mente, più cose si conoscono e meno possibilità ci sono di essere influenzati dalle opinioni altrui!”
La spiegazione del Presidente aveva un senso in effetti, però nonostante questo Son doveva ammettere che tutto quello studiare stava iniziando leggermente a stufarlo. Gli piaceva la politica e continuava a piacergli…
Però sperava che le lezioni non fossero così impegnative, e soprattutto così regolari. Praticamente quattro giorni alla settimana li spendeva a studiare insieme all’uomo, che mentre insegnava a lui amministrava l’intera società.
Apprezzava gli sforzi dell’attuale leader e gli sarebbe stato eternamente riconoscente di questo… però non negava che avrebbe voluto anche divertirsi, qualcosa che per qualcuno della sua età doveva essere la normalità.
Proprio per questo, tornando a guardare davanti a sé, esclamò quasi sbuffando “Però è faticoso. Non mi dispiacerebbe andare a giocare con Bulma e tutti gli altri miei amici ogni tanto, ormai ci vediamo sempre più raramente...”
Ansem comprese la sua frustrazione, e per un quattordicenne come lui era anche normale… ma non doveva temere, perché presto le sue lezioni sarebbero terminate e la vita del ragazzo sarebbe cambiata per sempre!!
Fin dal primo momento in cui l’aveva visto era riuscito ad intravedere il talento in quel ragazzo, un forte desiderio di mettersi in gioco e di rendere la vita delle persone migliore, e questo l’aveva colpito particolarmente.
Nel corso dei due anni poi era riuscito a vederlo migliorarsi, aprirsi ed imparare sempre più cose legate alla politica ed alla gestione di una società, tutti fattori che qualche mese prima l’avevano spinto a pensare a qualcosa…
E se non fosse stato un caso che le loro strade si fossero incrociate?
Lui riteneva di no, e proprio per questo aveva preso una decisione che lo riguardava… e due giorni dopo, durante la conferenza che aveva organizzato, l’avrebbe anche annunciato all’intera Comunità senza alcun rimorso!!
Non era stata una decisione facile, anzi si poteva dire che ci aveva dovuto riflettere su parecchio… ma vedendo come era migliorato, vedendo come ormai conoscesse quasi tutti i meccanismi della politica ed anche il suo entusiasmo nell’aiutare il prossimo, non aveva alcun dubbio.
Era lui il ragazzo giusto che stava cercando!
Naturalmente avrebbe avuto tutto il tempo prima di passare all’incarico che gli avrebbe assegnato, in fondo fino a quando sarebbe stato in vita o non avesse abdicato non c’era nessun timore per lui e poteva continuare a godersi la sua gioventù…
Per poi assumere il ruolo che aveva deciso per lui quando avrebbe raggiunto l’età giusta. Quando sarebbe stato il momento, Ansem era già consapevole che avrebbe mollato il suo incarico, ed era quella l’occasione migliore per lui.
L’unica cosa era che non si era accorto che, mentre pensava tutte queste cose, aveva finito per sorridere compiaciuto, attirando in questo modo l’attenzione di Goku che aveva finito per guardarlo con aria stranita.
“Ehm… è tutto a posto, Signor Ansem?” domandò difatti.
Non lo chiamava Presidente perché ormai il rapporto che era nato tra loro due andava ben oltre il semplice maestro ed allievo, si poteva dire che erano diventati quasi grandi amici, e per questo il padre di Xehanort gli aveva detto di chiamarlo per nome senza problemi.
Visto che aveva finito per attirare la sua attenzione, il diretto interessato si limitò a rispondere continuando a sorridere “Oh sì, è tutto a posto tranquillo. Stavo solo pensando alla conferenza che ci sarà tra due giorni… mi piacerebbe averti sul palco con me quando sarà il mio momento di parlare!”
“EH?!”
Naturalmente il ragazzo c’era rimasto perché non si aspettava quell’uscita da parte sua. Per lui era un onore poter apparire in pubblico insieme al suo mentore davanti all’intera Comunità… ma sarebbe stato il caso? Non c’era il rischio che qualcuno pensasse… diciamo male?
“Ma ne è certo, Signor Ansem?” ribadì il giovane quasi confuso.
Lui però, senza pentirsi della decisione presa, si limitò a rispondere “Non temere. Quando la conferenza sarà conclusa, la tua presenza sul palco acquisterà un senso, è una promessa!”
Parole piuttosto ambigue le sue, che lasciarono anche abbastanza perplesso Son. Ma in fondo non gli stava chiedendo il mondo, e per lui sarebbe stata una grande occasione per vedere il proprio insegnante all’opera da vicino.
Durante quei due anni non aveva mai avuto l’occasione perché era sempre troppo intento a studiare, ed ora che gliene stava dando l’opportunità non voleva di certo farsela scappare. Proprio per questo accettò con grande piacere.
“Sicuramente. Sarà un grande onore per me, Signor Ansem!” disse difatti sorridendo a trentadue denti.
Per l’uomo quella fu una buona notizia ovviamente. Quella richiesta si poteva dire che fosse stata soprattutto una scusa per non attirare troppo l’attenzione del giovane prima del tempo, nel caso glielo avrebbe proposto prima della conferenza, ma così si era anche tolto un pensiero, quindi meglio così.
Appena terminata quella discussione, il padre di Xehanort invitò Son a tornare ai propri studi “Ora però continua a leggere quel paragrafo. Conoscere queste dinamiche potrebbe essere utile a chiunque in futuro!”
“Certo!” limitandosi a rispondere così, il nero tornò a guardare il libro che aveva davanti a sé con rinnovata felicità, il tutto sotto lo sguardo contento del Gran Maestro.
Ogni minuto che passava finiva per non pentirsi affatto di quello che aveva deciso. Era sempre più convinto di aver preso la decisione giusta, e anche che tra due giorni sicuramente tutti l’avrebbero attaccato per l’azzardo che stava compiendo…
Ma lui era sicuro della decisione, ed il tempo gli avrebbe dato sicuramente ragione!!
Ad osservarli, vicino allo stipite della porta che collegava la sala da pranzo alla hall della villa, c’era Sebastian, il quale ormai aveva venticinque anni e, oltre ad indossare i soliti abiti da maggiordomo, non era cambiato quasi per niente d’aspetto.
Stava osservando tutti e due con un’aria sorridente. Vedere il suo superiore così contento di poter trasmettere i propri insegnamenti ad un allievo lo faceva stare bene, perché gli faceva capire quanto fosse davvero speciale colui che l’aveva aiutato.
Si ricordava quando odiava il mondo intero per quello che gli era successo, credeva che fossero tutti corrotti e meritassero tutti di marcire all’Inferno, ma Ansem gli aveva mostrato che non era affatto così.
Gli aveva aperto gli occhi e gli aveva mostrato che la società poteva essere cambiata in meglio, e quando poi era salito al potere non si era fatto logorare da esso ma aveva proseguito nella sua strada facendo solo il bene comune.
Uomini come lui erano rari, e proprio per questo Goku non sapeva quanto fosse fortunato a poter essere l’apprendista di un individuo così straordinario.
Fino a quando avesse avuto vita, avrebbe servito la famiglia di Ansem. Solo se fossero stati loro stessi a cacciarlo avrebbe smesso, fino ad allora… avrebbero potuto contare su di lui per qualsiasi cosa!
Solo che, se da un lato il maggiordomo era contento, qualcun altro non sembrava affatto esserlo, ma anzi era seduto in cima alle scale con entrambe le mani poggiate sulle ginocchia che guardava verso la porta d’ingresso con visibile rabbia negli occhi…
Si trattava di Xehanort, il figlio di Ansem!!
Era visibilmente cresciuto rispetto a due anni prima ed ora che aveva dieci anni difatti si era fatto più alto, anche se la capigliatura non era cambiata e gli abiti, seppur più grandi, erano comunque abbastanza simili a quelli che aveva indosso quando aveva incontrato Bulma alla Biblioteca Storybrooke.
Ma tutto ciò non aveva molta importanza in quel momento, dato che il ragazzino era parecchio furibondo… e questo a causa di tutto ciò che aveva combinato proprio il genitore nei due anni in cui era stato al potere!!
Lui era convinto che il padre fosse l’uomo giusto che serviva al Concilio per ritornare ai fasti di una volta, per rendere onore agli antenati ed ai loro ideali, colui che avrebbe riportato la gloria degli Illuminati…
Ma in tutti quei mesi non aveva fatto altro che smentire le sue credenze!!
Aveva difatti indebolito i poteri del Concilio per donarlo non solo ai comuni agenti, ma anche ai traditori che avevano abbandonato i loro ideali, che avevano rifiutato di perseguire una campagna che lui riteneva più che giusta.
Anziché aiutare gli Illuminati, stava mettendo loro i bastoni tra le ruote, e lentamente li stava distruggendo dall’esterno!!
Ma che cosa gli stava saltando in mente? Come poteva sputare in quella maniera sul lascito dei loro predecessori? Come poteva rinnegare anche lui indirettamente le sue origini e distruggere il lavoro di un’intera vita?!
Erano queste le domande che si stava ponendo e che lo stavano facendo alterare ancora di più. Stava tradendo gli Illuminati, non c’erano dubbi al riguardo. Quel maledetto sembrava quasi che stesse sfruttando la sua carica per un colpo di stato interno...
E quel che era peggio era ciò che lo faceva stare più male interiormente, ma era troppo cocciuto per poterlo anche solo vagamente ammettere… suo padre stava dedicando troppe attenzioni a quel ragazzo!!
Nonostante non lo volesse ammettere per dura testardaggine, vedere il suo genitore dedicare così tanto tempo ad un giovane apprendista piuttosto che al figlio non gli piaceva affatto. E non che negli anni precedenti fosse stato meglio…
In fondo aveva lasciato che Michaelis si occupasse della sua istruzione, ed a lui non dedicava quasi mai tempo da ormai diversi anni. Sembrava quasi che lo desse per scontato, e questo lo faceva soffrire parecchio anche se non voleva ammetterlo.
Pure con la madre il discorso non cambiava, dato che essendo la Vice Presidente della Comunità era sempre troppo impegnata per potergli dedicare tempo, giusto quando tornava a casa riusciva a riservargli qualche attenzione, e poi basta.
Quella situazione lo struggeva dall’interno, anche perché avrebbe accettato senza problemi di essere ignorato se fosse stato per il bene del Concilio… invece entrambi non facevano altro che dargli la zappa sui piedi continuamente.
Oltre al danno, anche la beffa!!
Tutto ciò lo rendeva veramente furioso ed avrebbe voluto fare qualcosa… tuttavia preferì non fare nulla ed aspettare. Magari quella che stava adottando suo padre era solo una strategia, un puro atto di studio prima di agire.
Forse intendeva far abbassare la guardia a coloro che avevano abbandonato il Concilio facendo credere loro che il tempo della vendetta fosse finito, per poi pugnalarli alle spalle ed iniziare una crociata contro la Superficie.
Se quello fosse stato il suo piano avrebbe avuto tutta la sua stima ed il suo riconoscimento, e dedicarsi così tanto a quel giovane serviva proprio a far abbassare la guardia a tutti, visto che la sua famiglia aveva abbandonato gli Illuminati da tempo.
Naturalmente niente di quello che aveva appena pensato trovava un riscontro positivo, ma neanche negativo. Doveva solamente attendere e vedere l’evolversi degli eventi, forse avrebbe saputo stupirlo in positivo.
Bastava solamente aspettare e controllare le sue prossime mosse…

Palazzo Presidenziale, Comunità, 13 Maggio 1912:
Il giorno della conferenza fissata da Ansem era arrivato.
Una folta schiera di persone si erano radunate nella piazza del Palazzo Presidenziale, che per l’occasione era stato allestito proprio come due anni prima, quando Charles aveva nominato l’uomo suo successore.
Da allora il padre di Xehanort era riuscito a guadagnarsi la stima e la fiducia di tutti i suoi concittadini, e grazie a tutto quello che aveva fatto aveva finito per accaparrarsi l’appellativo di “Ansem il Saggio”.
Gli era stato dato questo soprannome perché secondo tutti aveva capito qual era il bene della Comunità, ed aveva agito nel nome degli interessi di tutti e senza privilegiare nessuno. Un gesto molto nobile da parte sua secondo molti.
Proprio per questo la maggior parte dei presenti si stava domandando come mai aveva deciso di indire una conferenza a quasi un anno e mezzo dall’inizio della sua presidenza. Molti temevano addirittura che volesse ritirarsi…
In quel momento, davanti ad una folla gremita, il Gran Maestro si trovava sul palco che era stato allestito in piedi e di fronte a tutti gli altri, con entrambe le mani dietro la schiena ed un sorriso felice sul volto.
Dietro di lui, a pochi metri di distanza, si trovava Goku, il quale era parecchio curioso del motivo per cui gli aveva chiesto di essere lì sul palco con lui quel giorno. In verità se lo stavano chiedendo tutti, pur sapendo ormai che era l’apprendista del loro capo.
Dato che voleva fare le cose per bene ed anche molto velocemente, il Saggio decise di passare subito al sodo e, continuando ad osservare la folla piena di curiosi e di giornalisti che aveva davanti, cominciò a parlare.
“Innanzitutto vi ringrazio per essere intervenuti così numerosi nonostante abbia dato poco preavviso per questa conferenza… che no, non serve per annunciare le mie dimissioni, preferisco smentire subito queste voci!”
Subito delle lievi risate si fecero largo tra i presenti, aveva fatto una battuta derivata dal fatto che aveva ricevuto l’incarico di amministrare quella Comunità in una modalità molto simile, e per questo trovavano ironiche le sue parole.
Solamente che a quel punto tutti si stavano domandando come mai aveva deciso di fare qualcosa del genere così presto, e proprio per questo uno dei giornalisti presenti prese la parola e domandò al leader “E allora cosa intende fare oggi?”
Bene, sembrava che anche loro come lui volessero arrivare subito al soldo e finire così la conferenza, in fondo non si trattava di niente di che secondo lui, e per questo riteneva che finito l’annuncio potevano anche tornare ognuno al proprio lavoro.
In verità, stando alla storia recente, sarebbe stato qualcosa di davvero epocale e che avrebbe cambiato la politica della società per sempre… però a lui queste cose non interessavano, perché non riteneva di star facendo la storia, ma solo quello che andava fatto.
Son lo aveva colpito fin dall’inizio, e per oltre un anno e mezzo oltre ad avergli insegnato quello che sapeva l’aveva anche analizzato, per capire se fosse l’uomo giusto per la sua causa… e dato che non aveva più dubbi era giusto renderlo ufficiale!
Forse era troppo presto vero, dato che il ragazzo a soli quattordici anni si sarebbe ritrovato addosso una pressione enorme da parte sia della gente che dei mass media… ma era convinto che questo gli avrebbe fatto bene, per questo voleva procedere.
Così, in risposta alla domanda del giornalista, esordì sostenendo “Sono qui perché voglio fare qualcosa che nessuno dei predecessori ha mai fatto durante la sua carriera… nominare il suo successore anni prima della fine del suo mandato!!”
… COME? IL SUCCESSORE?!
Inutile dire che quella sua uscita aveva lasciato letteralmente attoniti tutti i presenti, al punto che per un paio di secondi non si sentì quasi volare una mosca… fino a quando le persone iniziarono a quasi urlare chiedendo spiegazioni al leader.
“Come sarebbe a dire?” “Vuole nominare il suo erede così presto?!” “Ma non è contro la legge?” erano queste le frasi tipiche che saltavano fuori dai cittadini e dai giornalisti che erano a dir poco esterrefatti.
E naturalmente anche Goku era rimasto attonito, al punto da spalancare gli occhi ed aprire la bocca dallo stupore. Davvero intendeva subito nominare il suo successore senza tanti giri di parole?!
*Veramente? E di chi sta parlando?!* si chiese mentalmente, senza evidentemente arrivare ad una ovvietà che per lui poteva essere evidente a quel punto.
Nel frattempo, Ansem, rispondendo all’ultima domanda che era stata posta, dichiarò subito “A voler essere precisi non sto infrangendo nessuna legge, dato che nulla vieta che un Presidente nomini il suo successore prima della fine del suo mandato. Ho preso questa decisione perché, qualora dovesse succedere qualsiasi cosa, saprete subito chi dovrà prendere il mio posto!”
Era stato abbastanza chiaro, ed in effetti non potevano neppure replicare considerando che nessuna divulgazione gli impediva di agire come stava facendo. Tra l’altro avere subito un “erede” poteva rendere la vita politica addirittura più accattivante.
Forse proprio per questo la gente iniziò a porre la fatidica domanda “E di chi si tratta?” “È qualcuno a lei molto vicino?” “Ce lo dica, Signor Presidente!”
Wow, sembravano davvero essersi scaldati parecchio. Di questo il padre di Xehanort non poteva che essere contento, e proprio per questo finì addirittura per sorridere contento, sperava solo che avrebbero reagito altrettanto bene all’annuncio che stava per fare…
Così, senza ulteriori indugi, ecco che l’uomo rivelò finalmente la sua decisione all’intera Comunità!!
“Si tratta di un uomo che ho valutato molto attentamente nel corso di questi anni. È intelligente, preparato, ha una spiccata passione per la politica ed un forte desiderio di aiutare il prossimo. Proprio per questo sono lieto di annunciare che il Presidente che prenderà il mio posto quando avrò finito il mio lavoro nella Comunità sarà… il mio attuale allievo, Son Goku!!”
… COSA?! SON GOKU?!
Stava dicendo davvero? Quel ragazzo… sarebbe stato il Presidente subito dopo di lui?!
Questa notizia era ancora più scioccante rispetto a quella precedente, al punto che per un attimo calò addirittura un silenzio lungo quasi cinque secondi, in cui tutti o quasi avevano spalancato la bocca ed allargato gli occhi per lo stupore…
Dopodiché però, passato lo shock iniziale, la gente ricominciò ad urlare come prima, solo che stavolta a squarciagola e nel tentativo di chiedere spiegazioni ad Ansem circa l’annuncio che aveva appena fatto.
Quelli che si levavano in aria non sembravano essere lamenti oppure indignazione, sembravano quasi perplessità per la scelta di quello che era ancora un ragazzino come suo successore, quando poteva succedere qualcosa all’attuale Presidente in qualsiasi momento.
“Davvero? Son Goku?” “Ma ne è sicuro?” “Non è troppo giovane?” furono le domande che posero praticamente tutti i presenti mentre si ammassavano quasi tra di loro.
L’uomo si aspettava reazioni del genere da parte dei presenti, anzi a voler essere precisi temeva sarebbero stati molto più cattivi, sembrava quasi che l’unica cosa che avesse preso il sopravvento su di loro fosse una leggera perplessità.
Probabilmente avevano talmente tanta fiducia in lui che ritenevano che se l’aveva nominato c’era un motivo, anche se desideravano conoscerlo… in verità l’aveva già spiegato, quindi non c’era molto altro da dire…
Proprio per questo, ponendo entrambe le mani avanti, egli si limitò a rispondere “Non temete, quando sarà il momento il mio apprendista vi dimostrerà che la mia scelta è stata fatta con cognizione di causa!”
In teoria questo non spiegava quasi nulla, proprio per questo stavano continuando a tartassarlo di domande, però per quanto gli riguardava non c’era molto altro da dire, e proprio per questo il padre di Xehanort decise di continuare a farli parlare, dato che a conti fatti non sarebbe cambiato poi molto…
Che dire di Goku… lui sì che c’era rimasto davvero di sasso!!
Da quando il maestro aveva fatto l’annuncio, egli era rimasto con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata senza più distaccarsi da quella posizione… perché naturalmente non poteva credere a quello che era accaduto!!
Praticamente era stato nominato come futuro Presidente successore di Ansem!! Qualcosa che fino a pochi secondi prima non credeva fosse possibile!!
Era una responsabilità enorme, e per di più lui era ancora molto giovane. Sapeva che l’aveva fatto in pronostico di un momento del futuro in cui non ci sarebbe più stato… ma se lui fosse finito Presidente prima del tempo? Addirittura, da minorenne?!
Ancora parecchio perplesso, il ragazzo decise di avvicinarsi al suo mentore, che era ancora rivolto verso i giornalisti, e, parlando a bassa voce per non farsi sentire, provò a domandargli “Ma che cosa ha appena fatto?!”
Ansem sentì quello che aveva appena detto, e proprio per questo si voltò verso il suo apprendista dicendogli con un dolce sorriso sulle labbra “Beh mi sembra abbastanza evidente, non credo ci sia bisogno che mi spieghi ulteriormente!”
Sì beh quello si era anche capito, ma la vera domanda era perché? Perché l’aveva fatto così presto ed aveva nominato suo successore un minorenne?!
Son non riusciva a capacitarsi della cosa, e proprio per questo incalzò domandando ulteriormente “Questo l’avevo capito, ma perché l’ha fatto? Sono ancora un apprendista, ho molta esperienza che devo ancora fare. Non sono pronto, e se le succedesse qualcosa domani stesso?!”
Tutti i problemi che si stava ponendo in quell’attimo erano anche giusti, e proprio per questo l’uomo non se la sentiva di criticarlo, in fondo gli aveva già esternato le sue preoccupazioni nel dedicarsi alla politica così presto senza divertimento…
Ma non doveva temere nulla, era certo di aver compiuto la scelta giusta. Far sapere alla Comunità intera che lui sarebbe stato il suo successore l’avrebbe aiutato a relazionarsi con gli altri in vista del momento in cui avrebbe preso in carico quel posto.
Senza contare che avrebbe avuto tutto il tempo per approcciarsi nel modo migliore alla politica ed avrebbe potuto riflettere fin da subito su ciò che avrebbe voluto fare nel momento in cui sarebbe divenuto a tutti gli effetti Presidente.
Proprio per questo, continuando a sorridere contento, il padre di Xehanort gli spiegò “Perché io ho immensa fiducia in te. Ti ho visto crescere in questi due anni, trasformarti in un vero politico nonostante la tua giovane età, e sono sicuro che sei il candidato migliore per succedermi alla guida della Comunità. Grazie a questo annuncio, avrai modo di fare l’esperienza sufficiente che ti permetterà di essere un capo buono e giusto, e non devi temere nulla per me. Ho la pellaccia dura, e vivrò ancora per molto!”
Dopo queste ultime parole, all’uomo scappò una risatina per la battuta finale che aveva fatto, forse anche per smorzare un po’ la tensione dato che i due dovevano parlare a bassa voce per non farsi sentire dalla folla che continuava a tempestare tutti di domande.
Goku a quel punto non sapeva cosa dire, aveva un’espressione parecchio perplessa e stava continuando a domandarsi se il suo mentore avesse preso la decisione giusta a nominarlo come suo successore così presto…
Al tempo stesso però non poteva che sentirsi lusingato dall’immensa fiducia che stava dimostrando nei suoi confronti. Gli aveva donato tutto quello che conosceva, ed ora gli stava caricando un peso enorme sulle spalle perché era certo che potesse reggerlo…
La cosiddetta “mazzata finale” arrivò solo a quel punto, quando, poggiando la mano destra sulla spalla sinistra del ragazzo, il Gran Maestro esclamò sempre col sorriso “Abbi fiducia nella decisione del tuo maestro, hai la stoffa per essere il miglior Presidente della Comunità. Devi solo avere fiducia in te stesso… e potrai fare tutto quello che vorrai!!”
A quel punto il nero non riuscì più a trattenersi e, quasi bloccato dallo stupore, delle piccole lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi. Nessuno aveva mai avuto così tanta fiducia in lui, neppure i suoi genitori, era qualcosa di completamente nuovo per lui.
Nonostante lui volesse sfruttare la sua età per cercare di divertirsi prima dei suoi impegni, non riusciva a rifiutare una così palese dimostrazione di fede nei suoi confronti, lo lusingava e commuoveva al tempo stesso.
Forse proprio per questo, dopo aver tirato su il naso che aveva iniziato a gocciolare leggermente a causa delle lacrime, Goku affermò con vigore ritrovato “Maestro, non la deluderò!! Ha la mia parola!!”
Sembrava che avesse accettato l’annuncio appena fatto ed avesse deciso di perseguire la strada che il mentore aveva scelto per lui. Non voleva deluderlo e glielo si leggeva in faccia, avrebbe dato tutto sé stesso per essere all’altezza delle aspettative di tutti.
Una tale determinazione non poté che fare piacere all’uomo, che continuando a sorridere contento dichiarò “Ne sono sicuro!”
Ormai era tutto ufficiale, Goku era il candidato alla presidenza della Comunità subito dopo la fine del mandato di Ansem o la sua morte!!
A quel punto entrambi si voltarono sorridenti verso la folla, che non la smetteva di tempestarli di domande e chiarimenti che non avrebbero mai trovato risposta, dato che in teoria avevano già detto tutto quello che potevano dire.
I due finirono per continuare a guardare le persone che avevano davanti. Uno li stava guidando in quel momento, e l’altro li avrebbe guidati quando sarebbe stato il momento, e questo non poteva che renderli contenti entrambi.
In tutto questo però tutti e due stavano escludendo un dettaglio… come avrebbe preso quella situazione chi-di-dovere?!

“È SCANDALOSO!!”
Inutile dire che la notizia comunicata dal Presidente all’intera Comunità quel pomeriggio non era passata in sordina alle orecchie del Concilio, anzi si poteva dire che ad eccezione dei presenti furono i primi a sapere della cosiddetta “uscita” del loro capo.
A quel punto organizzarono molto rapidamente una riunione d’emergenza per quella sera stessa, l’appuntamento sarebbe stato alla Vecchia Villa per le 21:00 precise. Anche se Charles l’aveva resa un luogo abbandonato, era il posto migliore in cui potevano stare senza destare nell’occhio.
Tutto fu fatto e come programmato i sei membri principali degli Illuminati ad eccezione del Gran Maestro si radunarono quella sera nella sala dove in futuro l’organizzazione, o meglio la sua nuova gestione, si sarebbe radunata costantemente.
E naturalmente, appena la riunione fu cominciata, Stan, ormai sessantunenne, scoppiò letteralmente di rabbia, gridando quello che pensava di tutta quella storia che stava facendo male non solo a lui, ma anche ai suoi loschi affari.
Tuttavia, c’era chi non apprezzava i suoi modi, difatti una trentatreenne Madame Boss lo rimproverò asserendo “Vedi di darci un taglio, impara ad urlare meno!”
Non era la prima volta che lo redarguiva, dato che continuamente Pines urlava durante le riunioni quando era contrario a qualcosa, e quel suo modo non gli piaceva per nulla. Anche se in teoria sapeva che sgridarlo non serviva a nulla.
Il diretto interessato però, rivolgendosi alla donna, si limitò a rispondere “Piantala. Sai benissimo che ho ragione, e non puoi negarlo!”
In effetti lì erano quasi tutti preoccupati per la piega che stava prendendo la situazione, quindi almeno sotto questo punto di vista la madre di Giovanni non se la sentì di criticarlo, anche se continuava ad osservarlo malamente.
A quel punto però Al Mualim, che aveva trentadue anni ed aveva ormai guadagnato la sua esperienza all’interno del gruppo, intervenne sostenendo “Non si può negare che abbia ragione. Questa uscita da parte di Ansem potrebbe rovinarci tutti...”
“Lo sappiamo perfettamente...” si limitò a rispondere un Ichigo trentasettenne che stava mantenendo la calma, difatti aveva entrambe le mani unite davanti alla bocca mentre sembrava star riflettendo.
L’ultima arrivata Irina, che ormai aveva ventidue anni, assunse un’aria di disapprovazione ed esclamò immediatamente “Ma che cosa sta combinando quell’incapace del Gran Maestro?! Sta distruggendo tutto!!”
In teoria parlare in quella maniera del leader poteva essere considerato oltraggioso, ma in questo caso nessuno se la sentì di contraddirla perché sfortunatamente aveva ragione, e chiunque lì avrebbe ripetuto le sue stesse parole.
Beh, non proprio tutti in verità…
Difatti un unico membro del Concilio che appoggiava le decisioni di Ansem c’era, ed era il Dr. Raichi. Egli riteneva che il suo migliore amico avesse preso la decisione giusta, era ora che la presidenza della Comunità si distaccasse dal Concilio una volta per tutte…
Anche se sembrava l’unico a pensarla in quella maniera “Cosa diavolo gli è saltato in mente?! Nominare un ragazzo sconosciuto, per di più estraneo alla nostra organizzazione, come futuro Presidente della Comunità...”
A parlare era stata Madame Boss, la quale con una smorfia aveva mostrato tutta la sua disapprovazione. Sembrava sul punto di esplodere, ma essendo abituata all’educazione si stava trattenendo con fatica.
Kurosaki fece anche notare un dettaglio grazie al quale il padre di Xehanort li aveva praticamente inchiodati “E purtroppo avendolo annunciato ufficialmente non possiamo fare nulla...”
“Già!” disse Raichi, iniziando finalmente a parlare “Avendolo detto all’intera Comunità, un eventuale retromarcia potrebbe allarmare troppo chi non fa più parte della nostra organizzazione, e ancora di più coloro che non sanno niente...”
“Ci ha messo in un bel casino!” dovette ammettere a quel punto l’Assassino con un’aria visibilmente preoccupata.
“Non ditelo a me!” dichiarò di nuovo Stan, anche se stavolta si spaparanzò sulla sedia su cui si trovava a dimostrare la stanchezza del momento “A causa di tutte quelle leggi che ha emanato, i miei uomini fanno ancora più fatica a lavorare!”
“Sempre che di lavoro si tratti...”
Il dottore sembrava quasi star rimarcando il fatto che il suo non fosse un vero e proprio lavoro, dato che si trattava di attività criminali che lui riteneva aberranti, ma che doveva accettare in quanto entrambi membri del Concilio.
Tuttavia, Pines sottolineò immediatamente “Non ricominciare con questa storia, grazie!”
Con quella discussione pareva che stessero deviando dall’argomento principe della riunione, motivo per cui avevano deciso di radunarsi per la prima volta nella casa abbandonata del primo Presidente della Comunità.
E così ci pensò Ichigo a farli tornare partecipi del dialogo principale asserendo “Ragazzi, non dimenticate qual è il vero motivo per cui siamo qui...”
“Esatto… l’elezione di quel ragazzino come nuovo Presidente della Comunità alla morte del Gran Maestro!!”
Appena la donna dai capelli neri ebbe terminato la frase, nella stanza calò immediatamente un silenzio quasi glaciale, pareva che nessuno avesse il coraggio di dire qualcosa su quell’argomento, forse perché cinque di loro erano ancora scottati...
Ed anche per un buon motivo “Ma vi rendete minimamente conto di cosa significa questo? La nostra organizzazione sarà distrutta per sempre nel momento in cui quel ragazzo diventerà il Presidente della Comunità!!”
Jelavic sembrava aver detto qualcosa di sensato, dato che anche Al Mualim confermò le sue parole “Ha ragione. Non avremo più il potere assoluto su questa Comunità, ed i nostri privilegi che stanno già diminuendo verranno letteralmente polverizzati!”
Poteva parlare anche per sé in quanto anche gli Assassini avrebbero subito una battuta d’arresto, dato che i bersagli da eliminare sarebbero calati drasticamente a causa della nuova politica e la loro gilda rischiava di diventare quasi inutile.
“Quell’idiota del Gran Maestro...” Stan, stringendo i pugni e digrignando i denti dalla rabbia, cominciò a dire “Non si rende conto che, così facendo, sta sputando contro oltre un secolo di tradizione della nostra gente!”
“Sta vanificando tutti gli sforzi dei nostri antenati di dare un futuro alla nostra gente al di fuori di questa ridicola Comunità!” aggiunse anche Irina, battendo fortemente il pugno destro contro il tavolo, anche se non fece sobbalzare nessuno.
Kurosaki a quel punto ci tenne a sottolineare “Anche io, che prima condividevo leggermente i suoi ideali, devo ammettere che ora che li sta attuando sono totalmente fuori di testa. Temo di non esagerare se dico che, se non verrà fermata, questa…”
Pareva che tutti avessero intuito quello che stesse per dire, ma nessuno aveva il coraggio di concludere la frase per lui, forse perché la sola idea che questo potesse accadere faceva accapponare la pelle alla maggior parte di loro.
Ciononostante, l’arancione decise comunque di concluderla “… Questa… potrebbe essere la fine degli Illuminati!!”
Già, era un’eventualità che ormai non andava più scartata, e il solo pensiero terrorizzava quasi tutti i presenti. Coloro che erano venuti prima di loro avevano lottato per costruire un luogo dove la loro gente potesse riposarsi in attesa di prendersi la rivincita contro la Superficie…
Ed ora c’era il rischio che tutto andasse a rotoli per colpa delle “idee innovative” di un solo uomo!!
Tutti avrebbero voluto fare qualcosa, ma avevano le mani legate e lo sapevano fin troppo bene. In fondo era stato il primo Concilio a stilare le regole che l’organizzazione doveva rispettare per sopravvivere, e non potevano di certo andare contro il loro volere…
Lo stesso Raichi decise di interrompere quel silenzio quasi glaciale per ribadire questo concetto “… Tuttavia noi non possiamo fare nulla, di conseguenza potremmo quasi dire che questa riunione è stata inutile...”
“Cosa vorresti insinuare?!” pareva che Pines non avesse gradito l’intervento dell’uomo, al punto da voltarsi a guardarlo con occhi in collera.
Non era tuttavia il solo, dato che anche Madame Boss lo guardò con un’aria parecchio infuriata ed esclamò “Stai per caso dicendo che questa riunione d’emergenza non dovevamo farla? Dopo tutto quello che il Gran Maestro sta facendo?!”
“Non travisate quello che sto cercando di dire!” li corresse tuttavia il dottore, senza mai perdere la calma fortunatamente “Quello che cerco di dire è che tutti noi sappiamo che una delle leggi più importanti del Concilio è che il Gran Maestro ha potere assoluto e si riserva il diritto di ignorare il Concilio se quella è la sua volontà!”
“Quella legge andava bene quando i Gran Maestri facevano gli interessi del Concilio!” intervenne Al Mualim, che volle dire la sua in merito “Ma a partire da Charles pare che tutti stiano avendo qualche problema con la gestione del potere del Gran Maestro. A cominciare dalla nomina di uno come Ansem a Gran Maestro!”
Era la prima volta che qualcuno di loro si riferiva al padre di Xehanort senza l’appellativo con cui era conosciuto all’interno dell’organizzazione, ma nessuno ci badò in quanto pareva che per tutti egli stesse perdendo il suo prestigio in quanto tale.
Raichi allora, osservando quasi freddamente l’Assassino, si limitò a rispondere “Comunque stiano le cose, è innegabile che stiamo parlando di una delle leggi su cui si basa la nostra intera organizzazione. Non possiamo andarci contro, altrimenti il Gran Maestro avrebbe tutto il diritto per considerarci dei traditori e...”
“Non farmici pensare!!” Irina sembrava quasi essere esplosa alla sola idea che il loro superiore decidesse di condannarli alla pena capitale, al punto che toccandosi il collo con entrambe le mani dichiarò con fare quasi isterico “La sola idea che la mia testa rotei per terra mi fa venire i brividi lungo la schiena!”
Proprio per questo, il dottore decise di chiudere subito la sua parte del discorso affermando senza mezzi termini “Proprio per questo possiamo riunirci qua in segreto tutte le volte che vogliamo, ma fino a quando il Gran Maestro avrà tutto quel potere, noi non potremo fare nulla!”
“Tsk tanto sappiamo che a te sta bene così. Sappiamo tutti quanto sei amico del Gran Maestro, e che sotto sotto appoggi le sue ultime scelte!”
Quella di Madame Boss aveva tutta l’aria di essere una provocazione, ma lo scienziato era uno che riusciva a mantenere la calma anche nelle situazioni peggiori, proprio per questo non si scompose continuando a guardarla freddamente.
“Pensala pure come vuoi, ma i fatti sono questi e tu lo sai meglio di me!” si limitò difatti a rispondere.
“Ha ragione!” Ichigo, sfortunatamente per lui, dovette dare ragione all’uomo, dato che aveva riportato dati oggettivi senza mai mostrare il suo parere personale “Purtroppo non possiamo fare niente per il momento. Fino a quando il Gran Maestro avrà tutti questi privilegi l’unica cosa che possiamo fare è stare qui… e sperare che non distrugga gli Illuminati dall’interno come temiamo tutti qui dentro!”
Per quanto Kurosaki fosse stato parecchio tragico, tutti sapevano che quella che stava dichiarando non era altri che la verità. Avevano le mani legate ed il Presidente poteva fare quello che voleva grazie alle leggi sia degli Illuminati che del Concilio che lo tutelavano.
Per Raichi questa era una cosa positiva, dato che secondo lui stava portando il cambiamento di cui aveva bisogno l’organizzazione, e se i suoi colleghi erano troppo attaccati alle tradizioni non era di certo colpa di Ansem alla fin fine.
Gli altri invece non erano della sua stessa opinione, per loro il Gran Maestro stava praticamente distruggendo il loro gruppo, e loro non potevano fare nulla per impedirglielo pur volendolo con tutto loro stessi.
Si sentivano impotenti, soprattutto perché stavano perdendo tutti i privilegi che avevano avuto fino a quel momento. La sola idea che il Concilio non esistesse più terrorizzava quasi tutti i presenti, che non sapevano come agire a quel punto…
Eppure qualcuno lì lo sapeva bene!!
Però non si trattava di nessuno di loro, bensì di qualcun altro. Un ospite che, dopo l’annuncio del padre quel pomeriggio stesso, aveva deciso di tallonare Irina, la più ingenua del gruppo, e di vedere se l’organizzazione si sarebbe riunita.
Il suo sospetto si era rivelato fondato e, grazie anche al fatto che sapeva muoversi furtivamente, era riuscito a muoversi senza destare nell’occhio ed a seguire la bionda fino alla Vecchia Villa, dove aveva ascoltato ogni singola parola di quegli uomini…
Ed a conti fatti si poteva dire a dir poco furibondo!!
Proprio due giorni prima aveva espresso i suoi dubbi sull’operato del padre come nuovo Presidente della Comunità, e aveva deciso di lasciare il beneficio del dubbio al genitore credendo che fosse tutta una tattica…
Dopo quanto accaduto però, ormai era evidente che non si trattava di nessuna tattica. Suo padre stava davvero distruggendo gli Illuminati dall’interno, il lavoro di una vita buttato nel cosiddetto cesso per via di un uomo troppo stolto per pensare alle conseguenze.
Naturalmente si trattava di Xehanort, il quale in quel momento si trovava nello stesso punto dove, due anni prima, aveva udito un'altra riunione del Concilio nella villa in cui abitava, ed anche in questa occasione era a dir poco imbufalito nero!!
Era cresciuto con tutti i racconti dei suoi antenati, dei loro sforzi per portare l’uguaglianza nel mondo prima che il Principe di Baviera e la Chiesa si coalizzassero con la complicità di Knigge per stanarli tutti ed eliminarli ad uno ad uno.
Nonostante la situazione difficile, gli Illuminati erano riusciti ad andare avanti, ed a trovare un rifugio temporaneo in vista della rivincita che si sarebbero presi contro la Superficie che aveva respinto i loro ideali di cambiamento.
Già, perché erano loro quelli che davvero volevano cambiare le cose, non certo il padre con tutte quelle stupide leggi per dare più potere al popolo, di cui la maggior parte aveva ormai abbandonato l’organizzazione e di conseguenza il loro passato, e per questo non meritava nessun rispetto.
Vedere come il genitore stava sputando sulle loro origini e su quello che gli avevano lasciato il primo Presidente ed il primo Concilio lo stava facendo adirare a dire poco. Lui era convinto che egli avrebbe cambiato le cose all’inizio… ma non avrebbe mai immaginato così in peggio.
Adesso aveva addirittura nominato come futuro Presidente qualcuno che non c’entrava nulla con gli Illuminati, il discendente di una delle prime famiglie che li avevano abbandonati. Ma che cosa gli diceva la testa?!
La sua stupida fissa li stava portando alla distruzione, e così tutti i sacrifici di coloro che erano venuti prima di loro sarebbero stati vani. Come poteva vivere con la coscienza pulita dopo quelle che lui riteneva atrocità?!
Ed il Concilio non era da meno. Li aveva appena sentiti ed aveva udito quanto si erano rammolliti, il potere ormai li aveva resi pigri e non avevano neppure la forza di ribellarsi al loro capo, sapevano solamente riunirsi in segreto per sparlargli alle spalle, come facevano i codardi.
Cosa stava succedendo agli Illuminati? Un tempo la loro influenza era enorme, adesso erano in quattro gatti che si crogiolavano nel lusso e nella comodità fregandosene delle sofferenze dei loro antenati.
Dov’era finito lo spirito che li aveva guidati? Dov’era il desiderio di cambiare il mondo? Dov’era la voglia di vendetta verso i Grim che li avevano schifati e cacciati?!
Tutta quella situazione stava sfuggendo di mano a tutti nessuno escluso, e se nessuno ne prendeva le redini gli Illuminati rischiavano davvero di scomparire come dichiarato poco prima da Ichigo. Qualcuno doveva fare qualcosa…
E se quegli sciocchi del Concilio volevano starsene con le mani in mano potevano fare come volevano. Fortuna voleva che proprio lì ci fosse qualcuno che desiderava davvero cambiare le cose, che voleva ridare all’organizzazione il suo lustro originale, qualcuno che voleva onorare gli antenati come veramente meritavano…
Qualcuno come lui!!
Sì, perché arrivati a quel punto non poteva più stare fermo a non fare niente mentre gli sforzi di oltre un secolo andavano a poco a poco distruggendosi per la cocciutaggine del Gran Maestro e la pigrizia dei membri del Concilio.
Serviva qualcuno che non guardasse in faccia nessuno per far tornare il Concilio quello di un tempo, e lui era la persona adatta allo scopo. Perché se c’era da sporcarsi le mani lui non si sarebbe mai tirato indietro…
Anche a costo di fare del male al suo stesso padre!!

Villa di Ansem, Comunità, 15 Maggio 1912:
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!”
“FERMATI, XEHANORT!!!”
Il fatidico giorno in cui il ragazzino si era prefissato di cambiare le cose era arrivato.
Aveva atteso due giornate prima di agire perché prima doveva equipaggiarsi a dovere, difatti la mattina successiva alla riunione segreta organizzata dai membri del Concilio aveva contattato alcuni esponenti della malavita di Stan.
Aveva chiesto loro di procurargli una pistola, di quelle che adoperava la polizia, con tre caricatori pieni. Gli uomini inizialmente avevano trovato strano che un bambino facesse una richiesta del genere, per di più il figlio del Presidente…
Ma gli affari erano affari, ed il loro superiore gli aveva insegnato che se si fiutava una grossa vendita bisognava raccoglierla, in fondo loro ci guadagnavano e di conseguenza non avevano di che preoccuparsi.
Tuttavia, gli dissero che avrebbe dovuto aspettare almeno una giornata prima di poter avere tutto il necessario, ed al bianco stette bene, in quanto avrebbe approfittato degli attimi di attesa per organizzare tutto nel migliore dei modi.
Quella mattina finalmente i criminali contattarono il ragazzino dicendogli che avevano la sua merce, così il figlio di Ansem si era recato all’appuntamento fissato per le 12:00 ed aveva così recuperato pistola e caricatori pieni, dando alla malavita la somma che gli aveva promesso.
In quanto figlio del Presidente, poteva permettersi di pagare tutto quello che chiedevano.
Subito dopo gli era stato molto semplice organizzare tutto.
Aveva chiesto ai suoi genitori di potergli parlare in privato più o meno per le 17:00 ed aveva persino recapitato un messaggio privato ai membri del Concilio avvertendoli che quel giorno alle 20:00 ci sarebbe stata una riunione speciale in quanto avrebbe fatto un comunicato a tutti loro.
Si era firmato come il Gran Maestro, in questo modo i sei membri si sarebbero auto convinti che era stato il Presidente a contattarli e si sarebbero recati all’appuntamento senza fare alcuna domanda… proprio quello che voleva…
Per l’ora in cui aveva fissato l’appuntamento con i suoi genitori, dato che ormai solo così riusciva a vederli entrambi, i due si erano presentati, e c’era anche Sebastian ad assistere a tutto quanto, però al ragazzino poco importava questo.
Senza neanche perdere tempo aveva deciso di agire… e nella hall della villa, tirata fuori la sua pistola, aveva subito sparato un colpo dritto contro la gamba del genitore piegandolo in questo modo in due e costringendolo a cadere in ginocchio!!
Inutile dire che quella visione aveva terrorizzato la madre, una donna dell’età del marito che indossava un abito lungo a maniche corte color azzurro, delle scarpe con tacco nere ed aveva dei lunghi capelli neri scuri oltre che degli occhi azzurri.
Lei, dal terrore, finì per crollare a terra di sedere all’indietro, il tutto mentre Michaelis, che si trovava a metà delle scale che portavano al piano di sopra parallelamente a dove si trovava Xehanort, era letteralmente pietrificato.
Cosa diavolo stava succedendo?!
“Non ti vergogni neanche un po’ di quello che hai fatto?!” incalzò subito Xehanort con rabbia visibile, ma mantenendo un’aria fredda che gli dava un che di inquietante.
Con la mano destra reggeva ancora la pistola con cui aveva appena fatto fuoco e dalla cui canna usciva del fumo, mentre legati alla cintura sul lato sinistro aveva gli altri due caricatori pieni. Prima dell’appuntamento si era addestrato a ricaricare in meno di un secondo, di conseguenza anche con la pistola scarica avrebbe potuto riavere l’arma pronta prima ancora che chiunque potesse avvicinarsi a lui.
Ma non aveva di certo finito il ragazzino, dato che ancora con la stessa aria proseguì sostenendo “In questi due anni hai distrutto tutto quello per cui noi abbiamo così disperatamente lottato. Con quale diritto ti erigi al di sopra dei nostri antenati?!”
Dopo aver pronunciato queste parole, il ragazzo puntò ancora una volta l’arma contro il genitore, il quale era a circa sei metri di distanza piegato in ginocchio dal dolore con il volto basso e rivolto proprio verso il figlio.
La madre, che era ancora presa dalla paura per quello che stava accadendo, cercò di farsi coraggio ed intimò il figlio di smetterla “Xehanort!! Posa subito quell’arm...”
Non terminò mai la frase in quanto un proiettile in quell’attimo le sfiorò la guancia destra, provocandole anche una leggera ferita, ed andando ad impattare contro il muro a pochi centimetri dalla finestra della sala da pranzo, che si trovava proprio dietro la donna.
“Tu non intrometterti, madre. È una faccenda tra me e questo sporco traditore!!”
Il modo in cui aveva pronunciato quelle parole aveva un che di rabbia mista a consapevolezza di quello che andava fatto, e fu proprio questo a terrorizzare ancora di più la moglie del Presidente che iniziò seriamente a tremare.
Ancora poco e sarebbe stata uccisa dal suo stesso figlio…
In tutto questo Ansem, che stava cercando di trattenere il dolore digrignando i denti, aveva il volto riverso verso il suolo con i pugni poggiati a pochi centimetri da esso, e non riusciva a capacitarsi di quanto stesse accadendo.
Xehanort, suo figlio, il suo unico figlio… gli aveva appena sparato alla gamba!! Ma perché? Che cosa gli aveva fatto di così grave da provocare un tale odio?!
Dato che lo desiderava sapere ardentemente, l’uomo decise di porgli proprio quel quesito, il tutto però continuando a tenere il volto basso a causa del male che stava provando e che cercava di non far trasparire in nessun modo.
“P-Perché...” biascicò egli quasi con le lacrime agli occhi “… P-Perché stai facendo t-tutto questo, Xehanort?!”
“Non ti pare lampante?!” dopo aver fatto quest’esclamazione, il bianco cambiò mira e punto la pistola dritta contro la testa del genitore, anche se non intendeva ancora fare fuoco.
Subito dopo proseguì spiegandogli “Le tue azioni in questi ultimi due anni hanno finito per ridurre il potere del Concilio dei Sette e degli Illuminati in generale. I sette fondatori della nostra società hanno lottato aspramente per riuscire a ritornare in Superficie, il luogo che ci spetta di diritto, e con tutte le tue azioni non hai fatto altro che condannarci tutti a vivere in questo tugurio da quattro soldi!!”
Dopodiché, facendo un passo in avanti verso il genitore, il bianco concluse la sua spiegazione affermando “Noi siamo venuti qui per tramare la nostra vendetta, non per rassegnarci a vivere nella discarica della Terra mentre i Grim se la spassano in Superficie!!”
Quindi era questo che premeva così tanto il figlio. Temeva che con tutte le leggi che aveva emanato gli Illuminati finissero per dimenticare per sempre la vendetta decidendo di stabilirsi definitivamente nella Comunità… ma era proprio quello che intendeva fare!!
La rabbia verso i Grim aveva accecato la loro gente, era stata un veleno che li aveva invasi tutti e non gli aveva permesso di godersi quanto avevano, bramando una terra che forse non avrebbero mai potuto vedere.
Se stava facendo tutto quello, era proprio affinché i bambini come lui che conoscevano le vere origini potessero dimenticarsi del furore per la Superficie e vivere una vita felice nella società, per poi tramandare questa gioia ai suoi discendenti.
Nel giro di tre generazioni in questo modo l’odio si sarebbe cancellato, e la Comunità sarebbe divenuta un posto allegro, e non una prigione dove poter alimentare la propria collera come il Concilio desiderava così aspramente senza però fare nulla perché troppo pigro e preso dai suoi privilegi.
Proprio per questo, quasi in un disperato tentativo di farglielo capire, Ansem tentò di sollevare la testa per guardare in faccia il figlio, il tutto digrignando i denti dalla disperazione e con delle lacrime che gli scendevano quasi copiosamente dal volto.
Appena ci riuscì, dichiarò “I-Io ho fatto tutto questo per te, per i tuoi coetanei affinché non pensassero più alla vendetta ed accettassero la loro nuova vita. Ho sempre anteposto il benessere delle nuove generazioni a quello dei vecchi come me che non hanno più nulla da dire… e l’unico modo per riuscirci era cambiare le cose dall’int AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!”
Non aveva neanche finito la frase in quanto il figlio, stanco di quelle scuse da quattro soldi come le riteneva lui, gli sparò al braccio destro, facendolo così cadere rovinosamente a terra di faccia a causa sia del dolore che della presa con il suolo mancante.
“TESORO!!!”
Immediatamente la moglie si avvicinò al marito e cercò di sollevarlo da terra, senza però voltarsi a guardare il figlio che in quel momento quasi considerava un mostro per il modo in cui stava agendo. Come poteva sparare in quel modo a suo padre?!
Lei conosceva tutto perché era un agente del Concilio, ed appoggiava l’idea del marito perché sapeva che gli estremisti degli Illuminati dovevano essere ammansiti per permettere alle future generazioni di dimenticare la rabbia ed il dolore dei loro antenati…
Non avrebbe mai potuto immaginare che il più grande estremista tra tutti fosse proprio la sua prole!!
“La loro nuova vita? Parli di questi quattro metri quadri di terra che tu chiami casa? Questa è una prigione, non una dimora. Potremo pensare alla bella vita e dimenticarci della vendetta solo quando ogni singolo Grim della Superficie avrà patito la metà del dolore che noi proviamo da oltre un secolo, ed i traditori che hanno voltato le spalle al Concilio proprio come te non saranno da meno!!”
Mentre Xehanort pronunciava queste parole con rabbia stavolta ben visibile in volto, Ansem cercava di alzarsi debolmente con l’unico braccio buono che gli era rimasto, ed appena si fu messo in ginocchio si girò verso la moglie per abbracciarla.
Sfortunatamente poté farlo unicamente con il braccio sinistro, dato che il destro era fuori gioco a causa dello sparo e sia da quella ferita che da quella sulla gamba fuoriusciva copiosamente del sangue, ma quel contatto a lui fu più che sufficiente.
La donna, di tutta risposta, poggiò entrambe le mani sul petto del marito e nascose quasi il suo volto colmo di lacrime contro il corpo dell’uomo, quasi a non voler vedere la barbarie che stava compiendo il suo unico figlio.
“Basta Xehanort. Basta, ti prego...” biascicò la nera quasi singhiozzando mentre continuava a lacrimare.
Ansem invece, in tutto quel trambusto, sembrava addirittura aver smesso di piangere, le sue lacrime si erano fermate all’improvviso nell’esatto momento in cui aveva sentito il ragazzo pronunciare quelle ultime parole.
Si era reso conto che il figlio era diventato proprio quello che aveva temuto per tutto questo tempo. L’incarnazione dell’odio accumulato nel corso dell’oltre secolo che gli Illuminati avevano passato pensando solamente al furore verso la Superficie.
Prima o poi qualcuno con queste idee sarebbe nato, era solo questione di tempo e lui voleva impedirlo… purtroppo però aveva sbagliato tutto, e di questo ne era consapevole. Se si era arrivati a quel punto era solo colpa sua, e lui lo sapeva bene…
Per questo aveva smesso di piangere, pareva che si fosse imposto l’obbligo di non piangere. Non ne aveva il diritto dopo quello che aveva fatto al suo stesso discendente, aveva rovinato tutto, e non se lo sarebbe mai potuto perdonare.
A quel punto però Sebastian non ce la fece più a stare a guardare. Era rimasto pietrificato completamente ad assistere a quell’orrore, ma non poteva più rimanere con le mani in mano mentre il suo superiore veniva barbaramente torturato dal figlio.
Doveva a quell’uomo la vita, e considerava le sue azioni davvero nobili, per questo non poteva lasciare che proprio il suo discendente travisasse le sue scelte trasformandosi in un mostro assetato di rivincita e basta.
“Signorino Xehanort!!!” intervenne difatti rimanendo fermo dov’era con rabbia.
Il ragazzo voltò i suoi occhi colmi di rabbia verso il maggiordomo mentre manteneva un volto parecchio freddo, e così Michaelis decise di approfittarne per cercare di dire la sua su quella questione, sperando di risolverla.
“Lei non ha compreso cosa il Signor Ansem sta cercando di fare. Tutto quello che ha fatto, tutte le azioni che ha compiuto, servivano a creare un posto migliore per lei. Non ha fatto altro che pensare al bene dei concittadini della Comunità, ma soprattutto non ha mai smesso di volerle bene!!”
Voleva mettere in chiaro le cose prima che travisasse del tutto. Nonostante il poco tempo che gli dedicava, il Presidente voleva un bene dell’anima al figlio ed avrebbe fatto di tutto per proteggerlo, e voleva che questo lo capisse…
Tuttavia la risposta che arrivò da parte di Xehanort raggelò letteralmente il maggiordomo “… Se mi avesse davvero voluto bene, avrebbe dovuto riportare gli Illuminati allo splendore di un tempo. Oltre ad essere un traditore è anche un insensibile, e per questo devo essere io a fare ciò che va fatto...”
Come mai era raggelato? Perché dalle sue parole si evinceva che aveva intenzione di fare fuoco di nuovo, e stavolta per ucciderlo!! L’uomo iniziò a tremare seriamente, come poteva un ragazzino di dieci anni pensare ad una cosa del genere?!
Quasi in un disperato tentativo di fermarlo, Michaelis iniziò a dire “M-Ma Sign...”
“Non un altra parola, Sebastian!!” ma venne interrotto bruscamente dal bianco, che continuava a tenere voltati verso di lui solamente gli occhi “Questa non è una faccenda che ti riguarda, di conseguenza non impicciarti!!”
Come poteva stare fermo a guardare? Quella era l’occasione che aveva per ripagare l’enorme debito di vita che aveva con Ansem, e non intendeva di certo lasciarselo scappare, specie considerato che doveva proteggerlo dal suo stesso figlio.
Proprio per questo, sempre spaventato, cercò di affermare “… M-Mi spiace, m-ma non p-poss AAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!”
Un altro colpo fu sparato, questa volta mirato verso il maggiordomo, che fu colpito alla gamba sinistra e finì così per crollare sulle scale. Avendo perso l’equilibrio, il nero inciampò e finì per ruzzolare giù, fino ad arrivare a circa quattro gradini dal suolo.
Non potendo reggersi in piedi, finì per rimanere a terra a pancia in giù con la metà inferiore del corpo in alto e l’altra metà in basso trovandosi sdraiato in verticale sulle scale, con il volto tra l’altro rivolto proprio verso il figlio del suo superiore, che aveva ancora l’arma puntata verso di lui.
“Ti ho detto di non impicciarti. Non ho niente contro di te, ma se interverrai ancora non esiterò a spararti di nuovo… e stavolta mirerò più in alto!”
Sebastian a quel punto digrignò i denti dalla rabbia, stava perdendo parecchio sangue dal punto in cui era stato colpito, sembrava quasi che Xehanort sapesse esattamente dove doveva colpirlo per essere certo di avere il massimo effetto e per immobilizzarlo quasi completamente.
A quel punto era ormai impotente e non poteva più fare nulla, proprio per questo il maggiordomo si morse il labbro inferiore talmente forte da farci uscire un pochino di sangue. Cosa poteva fare a quel punto? Quasi nulla!!
Con la strada spianata, il bianco affermò “Ed ora...” prima di ripuntare la pistola di nuovo verso il genitore, che erano ancora disposti come prima.
Ansem stava ancora stringendo a sé la moglie con il braccio destro, e la donna aveva tutta la parte superiore del corpo poggiata contro il petto del marito. In quella posizione era il Presidente a dare le spalle al giovane, per questo finì per puntargli l’arma contro la parte superiore della nuca, mirando alla testa.
Poco dopo, assumendo uno strano sorrisetto quasi ambiguo, il bianco annunciò le sue intenzioni senza tanti giri di parole “Le tue azioni stanno distruggendo gli Illuminati, quindi se vogliamo tornare quelli di un tempo dobbiamo prendere le dovute misure. Sfortunatamente il Concilio si è impigrito e non posso contare su nessuno di loro, e se c’è qualcuno che può guidare gli Illuminati di nuovo verso la luce… quello sono io!!”
Sentendogli dire quelle parole, l’uomo finì per strabuzzare gli occhi quasi del terrore. Aveva recitato le parole della Profezia quasi come se fosse uno scherzo, a voler sottolineare che lui si stava sentendo come il salvatore della loro gente.
Quel comportamento era da folle puro, per quanto le sue intenzioni fossero lucidi mentalmente vedeva solamente una cosa… ed il solo pensiero di quello che sarebbe successo nella Comunità a causa sua lo faceva stare male.
Se era riuscito a recuperare una pistola a quell’età ed a scoprire i segreti del Concilio che non gli aveva mai comunicato, significava che aveva i mezzi per ottenere quello che voleva… e poteva fare del male a chi non la pensasse come lui e decideva di abbandonare l’odio per la Superficie…
Aveva cercato di non rendere il suo mandato un fallimento… ma lui, suo figlio, era il suo più grande fallimento!!
Un fardello che gli altri avrebbero affrontato per causa sua…
In tutto questo, Xehanort avvicinò ancora di più la pistola contro la testa del genitore e, allargando il suo sorriso, si tenne pronto a fare fuoco mentre pronunciava delle semplici parole “Ma prima di agire, vanno potati i rami secchi… caro padre!”
Era fin troppo evidente quello che stava per fare, e dall’atteggiamento pareva che l’uomo avesse ormai accettato il suo destino. Aveva sbagliato tutto, aveva fatto male i conti ed era stato cieco, e presto tutti ne avrebbero pagato le spese.
Proprio per questo, prima di morire, desiderava dire un’ultima cosa…
“… Scusatemi!”
Naturalmente quella sua uscita finì per attirare l’attenzione di tutti i presenti, dato che la moglie strabuzzò gli occhi, Sebastian iniziò a guardarlo preoccupato e Xehanort sollevò il sopracciglio destro leggermente perplesso.
“… Scusatemi tutti quanti. Sono stato un pessimo capo, un pessimo marito, ma soprattutto...” prima di concludere la frase, ad Ansem scapparono di nuovo le lacrime. Nonostante si fosse imposto di non piangere, non era riuscito a trattenersi…
“… Sono stato un pessimo padre!”
Queste furono le ultime parole del Gran Maestro, e fu inutile dire che la donna e il maggiordomo ne uscirono letteralmente devastati, al punto che scoppiarono sonoramente a piangere ben sapendo cosa sarebbe accaduto.
Per il bianco quella fu una cosa positiva, se non altro sul letto di morte era stato capace di ammettere i propri errori, e per questo la sua morte sarebbe stata ancora più appagante… eppure sembrava che le sue parole avessero sortito effetto…
Nonostante dentro di sé il ragazzino non provava altro che rabbia, la sua mano sinistra iniziò improvvisamente a tremare ed un paio di lacrime cominciarono a scendere dagli occhi. Sembrava quasi che l’ammissione del padre di essere stato pessimo con lui avesse riacceso in lui il dolore di non essere stato considerato dai suoi genitori…
Però quello era ormai il passato, a quel punto non aveva più nessuna importanza. Era arrivato il momento di pensare al bene del SUO popolo anziché anteporre gli interessi personali… e per questo avrebbe fatto ciò che andava fatto!!
Difatti, digrignando i denti ed ancora con qualche lacrima sulla guancia, il bianco annunciò “Taci e muori con dignità!!”
Ed a quel punto, senza alcuna esitazione, premette il grilletto...

“Ma dove accidenti è finito?!”
Alle 20:00, come prestabilito, i membri principali del Concilio si erano radunati alla Villa residenza di Ansem per la riunione speciale che aveva indetto quello stesso giorno… solo che ormai erano le 20:15 e nessuno si era ancora fatto vedere.
Erano arrivati tutti nello stesso momento alla residenza in quanto avevano preferito aspettarsi all’esterno della struttura prima di entrarvi, ed appena avevano varcato la soglia si erano resi conto che qualcosa non andava.
Nessuno era venuto ad accoglierli quando negli ultimi anni era stato Sebastian ad andare a “prenderli” per accompagnarli alla stanza dove si svolgevano le riunioni, e per di più non era presente nessuno all’interno della villa.
Il pavimento della hall come se non bastasse sembrava bagnato, come se qualcuno avesse pulito molto rapidamente e con imprecisione da poco, e tutto ciò era strano data la cura dei dettagli che il Gran Maestro riservava sempre alla sua casa.
Nonostante tutte queste particolarità avevano deciso di rimanere, anche a causa della discussione avuta proprio due giorni prima in privato ed in cui avevano stabilito che l’unica cosa che potevano fare era aspettare l’evolversi dei prossimi eventi.
Dopo tutta quella attesa però c’era chi stava iniziando a perdere la pazienza, e proprio per questo Irina se ne era uscita fuori con quella frase quasi in collera per come era stata trattata insieme agli altri dal padrone di casa.
La stanza era come sempre buia ad eccezione della candela al centro del tavolo, e tutti i sei membri del Concilio presenti erano abbastanza vicini alla luce per poter essere visti… e proprio per questo si poteva notare che sembravano quasi spazientiti.
“Si può sapere cosa sta succedendo?!” dichiarò pure Madame Boss, che condivideva l’ira della sua collega.
“Non è da Ansem farci aspettare così tanto...” fece notare pure Ichigo, che stava iniziando anche ad insospettirsi…
Stan sembrava convinto che l’uomo li avesse presi per i fondelli, al punto che sbraitò urlando “OLTRE AL DANNO, ANCHE LA BEFFA ORA?!”
Raichi a quel punto cercò di far tornare la calma all’interno della stanza avvertendoli “Non temete, sicuramente c’è un motivo se ci sta facendo aspettare così tanto...”
“Me lo aug...”
Neanche il tempo che Al Mualim finisse la frase che, anche a causa dell’oscurità presente nella stanza, tutti e sei vennero sorpresi da uno strano sacco marrone che venne lanciato dritto contro il tavolo, atterrando proprio a pochi centimetri dalla candela!!
Inutile dire che a tutti venne quasi un colpo, dato che nessuno si aspettava qualcosa del genere, e finirono così per sobbalzare quasi di getto alla vista di quello che inizialmente avevano definito come “strano oggetto”.
“Ma che...” affermò la madre di Giovanni quasi di getto.
Osservandolo, l’Assassino finì per sollevare un sopracciglio domandandosi “E questo da dove salta fuori?!”
Anche altri avrebbero voluto domandarlo a voce alta… però la loro attenzione fu subito catturata verso il fondo del sacco, là dove potevano vedere delle strane macchie rosse che sembravano provenire dall’interno, come se qualcosa stesse “gocciolando”…
Il primo a far notare questo dettaglio fu Kurosaki, che domandò “Che cosa significa questo? Cosa dovrebbe rappresentare?”
“Il cambiamento!”
A parlare non fu nessuno dei presenti, ma qualcuno proveniente dalla direzione dove si trovava l’ingresso, e di conseguenza dall’altra parte rispetto a dove c’era il capotavola su cui sedeva costantemente il Gran Maestro.
In teoria tutti coloro che si trovavano lì avevano riconosciuto a chi apparteneva quella voce… e proprio per questo appena la ebbero udito rimasero tutti parecchio perplessi, alcuni mostrandolo visibilmente ed altri mascherandolo dietro l’aria seria.
Appena tutta l’attenzione fu concentrata lì dove si trovava lui, ecco che dall’oscurità sbucò fuori Xehanort, il quale aveva entrambe le mani dietro la schiena ed un sorrisino perfido sul volto mentre si posizionava a capotavola dall’altra parte rispetto alla postazione del leader.
La sua presenza fu parecchio scioccante per i sei membri del Concilio, al punto che Pines disse praticamente subito “Xehanort?!”
“Cosa ci fai tu qui?!” domandò a quel punto Jelavic, che non conosceva molto bene il bianco come tutti gli altri.
Invece a Raichi scappò una domanda più mirata in quel frangente “Dov’è tuo padre? Ci ha radunati tutti qui e non si è fatto vedere...”
In verità in quel momento gli stavano balenando altri quesiti, soprattutto il motivo principale per cui si trovava lì con loro… ma il fatto che il ragazzino fosse presente mentre l’amico non si vedeva da nessuna parte lo stava facendo preoccupare…
Il figlio di Ansem a quel punto, ponendo la mano sinistra in alto quasi a volerli calmare, si limitò ad esclamare “Per prima cosa tranquillizzatevi, non sono di certo qui per farvi del male. E, secondo… perché non date un’occhiata al contenuto di quel sacco?”
Che razza di risposta era quella? Ora cosa diavolo c’entrava il sacco quando gli avevano semplicemente chiesto che cosa ci facesse lì?!
In teoria nessuno si era sorpreso che sapeva tutto perché, come figlio di Ansem, era uno dei pochissimi a poter sapere la sua vera identità, praticamente solo loro sette più la famiglia del Presidente ed il suo maggiordomo conoscevano l’identità del Gran Maestro…
Questo però non spiegava quello che sembrava star combinando quel ragazzino!! Cosa voleva dire con quella frase?!
Istintivamente tutti e sei finirono per voltare lo sguardo verso il sacco, la curiosità c’era ma nessuno sembrava volerlo aprire, forse perché temevano che potesse trattarsi di una trappola e che il bianco stesse solo mentendo…
Poi però notarono qualcosa, un dettaglio che li incuriosì ed al tempo stesso inquietò… la macchia rossa che si trovava in fondo al sacco sembrava quasi star gocciolando, ed aveva finito anche per attraversarlo e finire sul tavolo!!
Ma che cosa diavolo era? Inizialmente non lo capirono… fino a quando un’intuizione si fece largo nella loro testa!!
Come risposta alla domanda dello scienziato su dove si trovasse il loro capo, il ragazzo aveva semplicemente detto di guardare nel sacco, e questo unito a quelle strane macchie che gocciolavano fecero avere un timore a tutti quanti…
A quel punto Ichigo decise di prendersi la briga di verificare che le loro paure fossero vere e, preso il sacco, decise di aprirlo con entrambe le mani… e quello che videro a quel punto lasciò scioccati ed al tempo stesso spaventati a morte i presenti!!
Dentro c’era… c’era la testa di Ansem il Saggio staccata dal corpo con il collo che sanguinava ed una ferita da arma da fuoco sulla parte superiore della nuca!!
“Ansem...” disse debolmente lo scienziato alla vista del suo migliore amico in quelle condizioni.
A quella vista alcuni non resistettero, Madame Boss e Raichi dovettero distaccare lo sguardo per evitare di inorridire più del dovuto, ad Irina venne quasi da vomitare e gli altri tre non staccarono gli occhi rimanendo con un’espressione a dir poco senza parole.
“Cos… Gran Maestro...” biascicò quasi Al Mualim con la poca voce che aveva in corpo. Dopo un iniziale stupore da parte di tutti, i sei membri del Concilio finirono per voltare il loro sguardo verso il ragazzino, che non aveva mai perso quel sorriso diabolico da quando l’aveva puntato verso di loro.
Non avevano alcun dubbio al riguardo, doveva essere stato lui ad ammazzare il suo stesso padre… ma come aveva potuto?! A soli dieci anni si era macchiato di un crimine a dir poco disdicevole!! Con quale coraggio aveva compiuto un’azione del genere?!
“C-Cosa… cosa hai fatto...” dichiarò debolmente lo stesso Kurosaki, che una malignità tale non l’aveva mai vista da parte di nessun membro degli Illuminati a quell’età.
Di tutta risposta, il bianco si limitò a rispondere “Ho semplicemente eradicato il problema alla radice, e fatto quello che voi vigliacchi non avreste mai avuto il fegato di compiere!” “ORA NON ESAGERARE!!”
Pareva che quel suo intervento non fosse stato gradito da Pines, il quale era ancora parecchio senza parole da quanto aveva appena visto. Per quanto odiasse il Saggio per quello che aveva fatto, non lo avrebbe mai ucciso in qualsiasi circostanza.
“Ti presenti qui con la testa di tuo padre, e pretendi addirittura di darci dei codardi?!” continuò il criminale sempre più irritato.
“Se preferite posso dire che siete senza spina dorsale, ciò non cambia il fatto che vi siete dimostrati deboli ed inermi fino a questo momento...” incalzò tuttavia il bianco continuando ad avere un sorrisetto maligno.
A quel punto però Madame Boss non lo sopportò più, come si permetteva di trattarli in quella maniera?! Non erano di certo venuti fin lì per farsi sbeffeggiare dal primo ragazzino che passava di lì quasi per caso!!
“QUESTA È L’ULTIMA GOCCIA, MODERA I TERMINI O SAREMO OBBL...”
Blam. La donna non riuscì mai a terminare la sua frase in quanto un colpo di pistola fu sparato ad esattamente un centimetro dal suo naso, sfiorandola quasi, andando a conficcarsi dritto contro il muro che si trovava parallelamente alla porta d’ingresso.
Il ragazzino teneva nascosta con la mano destra dietro la schiena una pistola, la stessa con cui aveva ucciso il padre, e l’aveva mostrata proprio in quel momento per zittire quella tipa che lo stava irritando.
Alla vista dell’arma da fuoco, tutti rimasero impietriti sia perché li aveva sotto tiro… e sia perché era ancora macchiata di rosso sulla punta!! Non l’aveva neppure pulita dopo aver sparato a bruciapelo al suo stesso genitore!!
Quello stava ad indicare parecchio, ecco perché nessuno era venuto ad accoglierli, nessuno si era presentato ed il pavimento della hall era bagnato. Prima del loro arrivo, il bianco aveva fatto in modo di cancellare il più possibile la scena del delitto…
Senza mai perdere il sorrisino maligno, Xehanort controbatté alle parole della madre di Giovanni dicendo semplicemente “Un'altra parola alta, e la prossima volta mirerò alla fronte!”
Dopodiché però si rivolse a tutti i presenti, quasi puntando la pistola verso ognuno di loro, esclamando “E la stessa cosa vale anche per tutti voi. Non vi ho fatto venire fin qui solo per vedervi sputare sul lavoro di una vita!”
“Farci venire qui? Sei stato tu a mandare quel messaggio?!” domandò allora l’Assassino cominciando a capire parecchio.
Il figlio di Ansem, tornando ad avere un sorrisetto maligno, affermò “Naturalmente. Avrei potuto uccidervi ad uno ad uno mentre ero nascosto nell’ombra, se non l’ho fatto è perché mi servite vivi e voglio che ascoltiate quello che ho da dire… in caso contrario posso sempre lasciarvi ricongiungere al vostro amato leader seduta stante!”
“Le tue minacce non mi spaventano!” specificò tuttavia Kurosaki, che attirò l’attenzione su di sé mentre manteneva un’aria fredda “Sono un esperto dello Stile di Hokuto, te lo sei dimenticato? Potrei disarmarti senza che tu te ne renda conto!”
“Avresti potuto farlo fin dall’inizio, ma non l’hai fatto. Quindi è inutile che fai lo sbruffoncello, perché questo significa che sei interessato a quello che ho da dirvi!”
L’arancione dovette ammettere che non aveva tutti i torti. Nonostante lo spavento di ritrovarsi la testa del suo capo lì a pochi centimetri di distanza, il fatto che quel giovane avesse fatto tutto quello significava che aveva uno scopo ben preciso in mente…
Tutti gli altri sembravano pensarla allo stesso modo, anche perché Ichigo era l’unico lì in mezzo che avrebbe potuto disarmarlo in tempo, loro altri sarebbero morti prima ancora di potersi alzare dalla sedia, quindi non era che avevano molte alternative…
Proprio per questo, Jelavic disse a nome di tutti affermando “Allora parla, ti ascolteremo...” non avevano molte alternative a quel punto…
Fosse stato per Raichi non avrebbe mai udito quello che aveva da dire loro quel mostro. Aveva ucciso suo padre e non sembrava neanche mostrare il minimo pentimento dell’azione, quale ragazzino di dieci anni poteva comportarsi in quella maniera?!
Il suo primo istinto era quello di farlo arrestare seduta stante… ma sfortunatamente se i suoi colleghi volevano udire le sue parole lui, essendo in minoranza, non poteva opporsi, anche per paura di fare la stessa fine del suo migliore amico.
Avendo avuto il via libera, Xehanort sorridette malignamente e, tenendo sempre con la mano destra la pistola in modo da evitare che coloro che aveva davanti potessero giocare brutti scherzi, iniziò ad illustrare loro perché aveva agito così.
“Guardate, è proprio questo il punto. Sono bastati un ragazzino omicida e la sua pistola per inchiodarvi tutti e farvi tremare di paura, non vi è sembrato troppo… semplice? Un tempo i membri del Concilio avrebbero ammazzato seduta stante chiunque osasse minacciarlo, ora invece vi comportate come se foste dei bambini che hanno appena scoperto che un giorno moriranno, il che è veramente patetico. Vi siete impigriti e adagiati sugli allori, avete fatto cadere la reputazione del Concilio dei Sette e macchiato la discendenza dei nostri antenati. Non vi vergognate neanche un po’?!”
“Queste sono questioni di noi adulti. Tu sei un ragazzino e non puoi capire!” replicò tuttavia Stan, che manteneva sempre l’aria irritata.
Tuttavia, il figlio di Ansem replicò subito a voce alta dichiarando “NE SO ABBASTANZA PER CAPIRE CHE TUTTO CIÒ È DEPLOREVOLE DA PARTE DEI DISCENDENTI DEI FONDATORI DI QUESTA COMUNITÀ!!”
Quell’urlo aveva fatto tacere sia il criminale che tutti gli altri, e questo perché avevano percepito la rabbia che voleva trasmettere il ragazzo con quelle parole. Una rabbia che li aveva parecchio scossi, soprattutto perché sembrava che gli stesse davvero a cuore la loro reputazione…
Nel frattempo, Xehanort andò avanti “Mio padre per due anni non ha fatto altro che distruggere lo scopo per cui questa Comunità è stata creata, come rifugio temporaneo in attesa della rivincita contro la Superficie, e voi glielo avete permesso perché non avete avuto il fegato di intervenire. Eravate legati alla legge che regola il Concilio dei Sette? Posso capirlo, ma allora non avreste dovuto arrabbiarvi così tanto quando io, che non ero neppure un agente degli Illuminati e quindi non regolato dalle leggi, vi ho portato la sua testa su un piatto d’argento...”
“Quello che ci ha lasciato di stucco è che hai avuto il coraggio di uccidere tuo padre. Credi davvero che lui fosse contento di essere ucciso dal proprio figlio un attimo prima di morire?!”
Con quelle parole lo scienziato sperava di smuovere mentalmente quello che ormai riteneva a tutti gli effetti un mostro. Non stava mostrando la minima sensibilità su quell’argomento, era mosso solo dalla rabbia e dal furore, e questo a lungo termine avrebbe potuto influenzarlo perennemente.
Ma sfortunatamente il bianco era sempre più convinto di come stava agendo, e proprio per questo sorridendo mostrando i denti affermò “Detto sinceramente non mi importa nulla di quello che ha pensato mio padre quando è morto. Ha distrutto gli Illuminati dall’interno rendendo vano oltre un secolo di storia, e per questo l’ho punito severamente!”
Il tutto l’aveva pronunciato mostrando anche la pistola che reggeva con la mano destra, a sottolineare di come per lui il dovere veniva prima dei legami familiari, e questo non poté fare altro che spaventarli visibilmente quasi tutti.
Però, se da un lato le accuse erano finite, dall’altra doveva iniziare a dire loro quello che intendeva fare per il futuro, e proprio per questo, abbassando la sua arma in modo da mostrare il suo fare ormai amichevole, iniziò a parlare.
“Ma tutto questo cambierà da oggi. Se volete che gli Illuminati tornino quelli di un tempo e che la nostra gente riveda finalmente la Superficie avete bisogno di qualcuno che non si faccia scrupoli, qualcuno che sia pronto a fare il lavoro sporco, qualcuno che non esiti davanti a nulla per il bene del suo popolo. Qualcuno...”
“Qualcuno come te?”
Intuendo quello che stava cercando di dire, Al Mualim concluse la frase per il ragazzino. Era evidentemente quello che stava facendo… si stava auto candidando come nuovo leader del Concilio dei Sette al posto di suo padre!!
Di tutta risposta, il ragazzino continuando a sorridere dichiarò “Bene, vedo che ci siamo capiti subito!”
Quella sua uscita non fu apprezzata da quasi nessuno, anzi ci fu addirittura chi scoppiò a ridere come ad esempio le due donne del gruppo ed il capo della criminalità della società, che trovavano il tutto davvero divertente.
“Certo che hai davvero il senso dell’umorismo!” disse Jelavic continuando a ridere.
Madame Boss, nelle sue stesse condizioni, affermò “Un moccioso il nostro leader. Questa è bella!!”
Nonostante lo stessero praticamente prendendo in giro, il bianco non si scompose e non perse neppure il suo sorrisetto, al punto tale che affermò senza mezzi termini “Beh nessuno in mezzo a voi ha le credenziali per poter essere eletto a Gran Maestro. Avete ridicolizzato la nostra organizzazione spingendo molti ad abbandonarla, ed avete permesso a mio padre di distruggerla dall’interno senza fare nulla. C’è altro da dire?”
Nonostante in parte avesse ragione, i presenti non sembravano comunque volergliela dare vinta, dato che Ichigo affermò “Anche se fosse, noi non possiamo far diventare il Gran Maestro un ragazzino, ne andrebbe della nostra reputazione...”
“Fidatevi, con me al comando la vostra reputazione non farebbe che migliorare!” e per essere certo che avessero recepito il messaggio, Xehanort decise di spiegare loro perché sarebbe stato un capo migliore di quanto lo stavano dipingendo in quel momento.
“In una situazione di crisi come quella che stavate attraversando da due anni, io sono stato l’unico capace di mettervi un freno eliminando il problema alla radice. Inoltre, qui dentro sono l’unico che intende perseguire gli ideali dei nostri fondatori e del primo Presidente della Comunità, che sognava che un giorno saremmo tutti tornati in Superficie per farla pagare a coloro che ci hanno respinto per così tanto tempo. Se uno solo di voi avesse voluto tutto questo, lo avrebbe già fatto!”
Con quelle parole, il figlio di Ansem era riuscito a zittire tutti i presenti. In fondo si erano resi conto che non aveva neppure torto, chiunque lì avrebbe potuto imporsi più e più volte senza fare del male al Gran Maestro come imponeva la legge, ed invece non avevano fatto nulla di nulla.
Si erano adagiati sugli allori ed avevano continuato la loro vita, “aspettando” che le cose si sistemassero da sole. Forse aveva ragione sotto questo punto di vista, nessuno aveva mai preso l’iniziativa, e l’unico che l’aveva fatto era un ragazzino di dieci anni…
Il giovane si era reso conto che a poco a poco li stava convincendo, e per questo proseguì il discorso continuando a fare il sorriso maligno ed esclamando “Fidatevi amici miei, io sono l’unico che può aiutarvi a riprendervi ciò che è vostro. Non perderete i vostri poteri attuali, ma avrete una spinta in più che vi consentirà di adempiere ai vostri doveri proprio come volevano gli antenati. Se poi alla fine della fiera fallirò vi do l’autorizzazione ad uccidermi, perché avrò deluso i nostri antenati e non meriterò di vivere, se invece il tutto si concluderà con un trionfo ringrazierete che abbia deciso di assumere il comando degli Illuminati!!”
Uhm quell’alternativa li allettava parecchio. Effettivamente avere l’autorizzazione di eliminarlo se fosse diventato una spina nel fianco era davvero accattivante, anche perché ucciderlo in quel momento avrebbe potuto farli sembrare dei mostri, questo era quello che pensavano tutti…
L’unico che non ebbe il coraggio di pensare a queste cose fu Raichi, che ad ogni parola pronunciata da Xehanort moriva dentro sempre di più. Quello non era il bambino che aveva conosciuto quando era insieme ad Ansem, come aveva fatto a diventare così estremista?!
Il bianco concluse solo allora il suo discorso, annunciando a gran voce “Eleggetemi Gran Maestro del Concilio dei Sette e ve lo giuro amici miei, entro i prossimi trent’anni gli Illuminati torneranno in Superficie… ed avranno la loro vendetta sul mondo intero e su coloro che ci hanno voltato le spalle qui nella Comunità!! E questo perché io… sono la speranza degli Illuminati!!”
Ormai il suo discorso l’aveva concluso, l’unica cosa che gli rimaneva da fare era di attendere il responso dei sei uomini che aveva davanti, per capire se avrebbero accettato con le buone… o doveva imporsi con le cattive!!
Dall’altra parte Raichi era intenzionato più che mai a rifiutare categoricamente la sua leadership per quello che aveva fatto al suo migliore amico… gli altri cinque però non erano della sua stessa opinione, anzi tutt’altro!
Tutti loro volevano la loro rivincita per il modo in cui li stava trattando, li stava facendo passare per degli idioti e volevano solo fargliela pagare… però eleggerlo Gran Maestro del Concilio avrebbe dato loro la possibilità di tenerselo vicino, ingraziarselo…
E poi pugnalarlo alle spalle proprio come stava facendo lui in quel momento con loro!!
Per quanto avrebbe scocciato a tutti quanti prendere ordini da un ragazzino di dieci anni, la cosa che importava loro era di mantenere la loro immagine ed i loro poteri, ed al momento l’unico modo per riuscirci salvando la faccia era assecondarlo…
Proprio per questo, a nome di tutti i presenti, Kurosaki domandò con fare molto serio al giovane “… E se accettassimo di averti come leader, quando entreresti in carica?”
Una domanda legittima vista anche la sua giovane età… ma la fortuna voleva che la legge del Concilio non imponeva un limite di età per essere eletti a Gran Maestro, e questo poteva significare solamente una cosa…
Che annunciò immediatamente con il diabolico sorriso sulle labbra!!
“Immediatamente!!”

“Giuri di prestare sempre attenzione ai precetti dei nostri predecessori?”
“Lo giuro!”
“Giuri di guidare il gruppo con saggezza, lealtà e dedizione alla causa?”
“Lo giuro!”
“E giuri di anteporre sempre noi ai tuoi affetti?”
“Lo giuro!”
“… E giuri… di perseguire gli ideali che sosteniamo da molto tempo fino alla fine del tuo mandato?”
“Lo giuro!!”

La cerimonia fu molto veloce ed indolore.
Si svolse in un luogo ancora sconosciuto di quella villa, probabilmente la stessa in cui si svolgevano le riunioni del Concilio, ma sfortunatamente è qualcosa che non sapremo mai a conti fatti.
Durò davvero molto poco, dato che alla fine tutti avevano acconsentito a nominarlo come loro nuovo leader per tenerselo vicino ed eliminarlo quando si sarebbe presentata loro l’occasione migliore.
Un moccioso non avrebbe fatto altro che rovinarli, ed eliminarlo direttamente avrebbe potuto distruggere la loro reputazione per sempre agli occhi dei pochi fedeli rimasti agli Illuminati, che era già vacillante dopo le ultime decisioni di Ansem.
Circa alle 21:30 tutti e sette erano tornati nella sala delle riunioni e Xehanort, essendo ormai divenuto il nuovo capo dell’organizzazione, aveva ricevuto il suo soprabito marrone, che aveva indossato durante la cerimonia di “incoronazione” e che era della sua taglia fortunatamente, dato che ne tenevano di scorta di qualsiasi stazza per ogni evenienza.
Egli sedeva al posto del capotavola, e stava osservando gli altri sei con un sorrisino furbetto sul volto. Di rimando però gli altri non sembravano particolarmente contenti, dato che lo guardavano a loro volta con un’aria molto severa.
Ma il figlio di Ansem non badò a quelli che lui definiva piccoli dettagli e decise di prendere subito la parola “Da adesso le cose cambieranno. Questa organizzazione ha toccato il fondo del barile e non le permetterò di raschiarlo ora che sono io ad avere in mano la pala. A partire da stasera stessa, la Comunità non sarà più la stessa!!”
Parole molto grosse da parte sua, questa fu l’opinione generale di coloro che erano presenti all’interno della stanza, ed avrebbero voluto replicare che non aveva la forza necessaria per riuscirci essendo solamente un ragazzino…
Però stranamente nessuno ebbe il coraggio di dirlo, anzi Ichigo decise di porre un quesito abbastanza importante, dato che si trattava della prima cosa di cui la loro riunione avrebbe dovuto discutere viste le “ultime novità”.
“Che cosa facciamo adesso con la carica del Presidente? Morto Ansem, in teoria toccherebbe a Goku governare, ma non fa parte del Concilio...” fu quello che dichiarò.
Stan non aveva alcun dubbio al riguardo “Ci basterà eliminarlo. Faremo ricadere la colpa sullo stesso assassino di Ansem, facendo sì che la colpa se la prenda un esterno naturalmente...”
Sembrava che l’idea del criminale stesse stuzzicando tutti i presenti, dato che anche Madame Boss, sorridendo soddisfatta, affermò “Ma certo, la soluzione più ovvia è anche la più semplice...”
Insomma, sembrava che fosse stato deciso all’unanime… o forse no? “No!”
Il bianco difatti, con un’espressione seria, si oppose alla decisione che avevano già preso due dei membri del Concilio dei Sette, attirandosi in questo modo gli sguardi esterrefatti di quasi tutti i presenti addosso.
“Goku prenderà il potere stasera stessa. E su questo non accetterò obiezioni!”
Ma era impazzito?! Cosa diavolo stava farneticando? Stava consegnando il controllo della Comunità ad un individuo che non faceva parte degli Illuminati, e questo significava che rischiavano di perdere il potere che avevano sulla società!!
“Ma sei uscito di senno?!” gli fece notare difatti Irina “Se Goku diventerà il Presidente, sarà il primo della storia a non essere stato anche Gran Maestro!! Ed in più finirà per toglierci i privilegi, non dimenticarti che è l’apprendista di tuo padre!!”
“Ragazzo, devo ricordarti che ci avevi promesso che non avremmo perso la nostra posizione nella Comunità?” Raichi approfittò di quella polemica per criticare immediatamente il suo nuovo capo, dato che non lo vedeva di buon occhio fin dall’inizio.
In teoria tutti si erano irritati parecchio all’uscita del ragazzo… tuttavia lui sapeva perfettamente cosa stesse facendo, e proprio per questo davanti alle loro lamentele finì solamente per farsi scappare un diabolico sorrisetto.
“Pensateci bene. Goku non ha mai nascosto di essere interessato alla politica, ma al tempo stesso di volersene occupare solo quando si sarebbe goduto la sua gioventù. Quell’idiota di mio padre l’ha nominato suo successore fin troppo presto, di conseguenza con la sua morte toccherà a lui prendere il controllo della Comunità. Come pensate che reagirà a questa notizia?”
… Diavolo, stava dicendo la verità!!
Lì nessuno ci aveva pensato, ma in effetti il suo ragionamento tornava eccome. Son non voleva salire al potere in giovane età, ma ora ci era obbligato a causa delle leggi che vigevano nella Comunità, e questo poteva fargli perdere interesse nella politica…
Lo stesso Al Mualim, toccandosi il mento con la mano destra, lo fece notare “È vero. Se diventasse ora il Presidente, nel giro di pochi mesi si stuferebbe della carica e, non potendola abbandonare fino ad almeno il raggiungimento del decimo mese del cinquantacinquesimo anno di età, finirà per trascurare i suoi impegni costantemente, rendendo la sua presidenza un vero inferno anche per chi ci ha abbandonati...”
“Vedo che hai capito perfettamente cosa volessi dire!” aggiunse a quel punto il figlio di Ansem “Grazie a questo espediente, coloro che non sono affiliati a noi Illuminati inizieranno a capire che basta una piccola persona fuori posto per distruggere questa stupida società che ritengono perfetta, ed il fatto che Goku non sia nemmeno uno dei nostri non attirerà troppo l’attenzione su di noi, capendo che noi non c’entriamo niente!”
Dannazione, per quanto dolesse ammetterlo, cinque dei presenti dovettero riconoscere che il piano era tanto astuto quanto geniale. Forse non aveva del tutto torto quando diceva di sapere esattamente cosa andasse fatto.
Di tutt’altro avviso era lo scienziato lì in mezzo, che si terrorizzava sempre di più ad ogni parola nuova pronunciata da quel bambino. Possedeva una perfidia innata e sapeva ideare strategie tanto subdole quanto geniali…
A quel punto, decidendo di prendere la palla al balzo, la madre di Giovanni ne approfittò per porgergli un’altra domanda, questa volta inerente ad uno dei motivi per cui sosteneva che doveva essere eletto loro capo a tutti i costi.
“E per quanto riguarda la Superficie? Come intendi agire?” chiese la donna.
Pines si aggiunse al coro asserendo “Esatto. Non possiamo mica tornare lassù e dire “Salve, siamo gli Illuminati. Vogliamo vendicarci di come ci avete trattato!” e sparare alla cieca. Metà di noi morirebbe nei primi minuti!”
Le loro contestazioni erano giuste, e Xehanort sapeva perfettamente che sarebbe andata così se avessero agito di fretta… ma lui fortunatamente la fretta non ce l’aveva. Si era fatto nominare Gran Maestro così presto proprio per avere il tempo sufficiente per ideare il suo piano.
Proprio per questo, continuando a sorridere malignamente, spiegò loro “Oh non temete. La vendetta è un piatto che va servito freddo, la nostra rivincita sarà tanto lenta quanto geniale ed efficace. Non possiamo tornare in Superficie adesso, la calma che stanno attraversando i Paesi lassù finirà unicamente per distruggerci. Prima di prenderci la nostra vendetta dobbiamo smuovere le acque là in alto...”
Tutti si stupirono leggermente del fatto che sapesse come stava procedendo la situazione in Superficie, ma solo inizialmente dato che poi gli venne in mente che probabilmente lo sapeva grazie alle informazioni recuperate come figlio del precedente Gran Maestro.
Tuttavia, le sue parole erano ciò che di più enigmatico stava trasmettendo, cosa stava cercando di dire loro in quella maniera? Sembrava quasi che volesse agire direttamente sugli eventi dei Grim, cosa che nessun altro aveva mai fatto prima di lui…
La cosa li spaventava leggermente… però dovevano ammettere che al tempo stesso erano incuriositi da ciò che intendeva fare. Forse avrebbe potuto “smuovere le acque” proprio come sosteneva di fare.
Xehanort intanto andò avanti spiegando “In questo momento i Paesi, anche se sono calmi, sono tutt’altro che in pace. Le rivalità si sentono nell’aria, basterebbe una piccola scintilla per provocare un incidente di proporzioni catastrofiche, che potrebbe mietere svariate vittime...”
A quel punto, Ichigo finì per domandargli “… E che cosa intenderesti fare?”
Ci vollero alcuni secondi prima che il ragazzino rispondesse, ma quei pochi attimi di silenzio erano stati più che sufficienti ai presenti per capire qual era il suo piano… che rivelò a quel punto allargando il suo sorriso diabolico!!
“Saremo noi a provocare quella scintilla!!”

Fantacity, Comunità, 16 Maggio 1912:
Meno di una giornata era passata da quando Xehanort aveva convinto gli altri membri del Concilio a nominarlo come nuovo Gran Maestro degli Illuminati, e sembrava già avere grandi progetti non solo per l’organizzazione, ma per l’intera Comunità…
Ignari di quello che era accaduto poche ore prima, alle 15:30 Goku e Bulma si erano incontrati vicino ad una panchina della città e da circa mezz’ora stavano parlando allegramente delle loro ultime esperienze.
La ragazza aveva ormai quattordici anni, esattamente come l’amico, e di aspetto non era molto diversa da come si presentava due anni prima, l’unica differenza era che si era alzata di più anche a causa dell’aumento di età.
I due si erano incontrati proprio dove trentuno anni dopo Naruto e Winry si sarebbero fermati a gustare il gelato che avevano deciso di prendere insieme, e la zona non era molto diversa a come si sarebbe presentata successivamente.
Entrambi erano seduti sulla panchina e sembravano starsi divertendo, dato che continuavano a ridere ed a scherzare spensieratamente, forse anche perché Goku ormai riusciva a farlo difficilmente visti i suoi impegni.
In quel momento la ragazza domandò all’amico “Ma è davvero così pesante come si dice essere l’apprendista del Presidente?”
Non aveva mai avuto occasione di chiederlo perché da un anno e mezzo le sue preoccupazioni si erano fatte maggiori e, a causa di ciò, stava relativamente poco insieme ai suoi amici, compresa Brief che era la sua più cara amica.
Il nero, facendo spallucce, rispose “In verità non è così pesante come si pensa. È un uomo impegnato e questo è vero, ma sa quando un ragazzo come me ha bisogno di un attimo di pausa, e per questo non mi sovraccarica mai di lavoro!”
“Certo che sei stato veramente fortunato!” ammise a quel punto l’azzurra “Hai ricevuto un grande onore venendo nominato allievo proprio dall’attuale Presidente!”
In verità non era la sola a pensarla. Tutti i loro amici erano convinti che Son fosse stato parecchio fortunato ad essere insignito di questo onore, anche se ciò gli aveva impedito di potersi incontrare con loro in svariate occasioni.
Proprio il diretto interessato non sembrava della stessa opinione, dato che replicò con aria quasi malinconica “Ma se non mi vedete quasi più come puoi dire una cosa del genere?”
“Beh, perché l’attuale Presidente è forse il più amato della nostra storia dopo il primo Presidente, è normale che chiunque vorrebbe essere al tuo posto!”
“Dipende dalle situazioni!” dovette ammettere Goku, forse anche rimarcando il dialogo che aveva avuto con il suo mentore pochi giorni prima.
Bulma però non sembrò badarci più di tanto, dato che continuando a sorridere andò avanti sostenendo “Inoltre è normale anche che su chiunque designi come suo apprendista ed addirittura suo successore si nutrano grandi aspettative, quindi se sentirai pressione non ti stupire, perché sarà una cosa normale!”
Ecco, forse aveva toccato il punto là dove voleva arrivare, difatti l’allievo di Ansem iniziò subito a dire “È proprio questo il punto. Non dimenticarti che ho pur sempre quattordici anni, ed anche se sono onorato di essere stato scelto come futuro Presidente non bisogna dimenticarsi che devo godermi quest’età, che non tornerà mai più...”
Era evidente quello che stava cercando di dire. Per quanto ritenesse tutto questo un onore e fosse pronto a farsi carico del peso che gli aveva consegnato il Saggio, desiderava farlo solo quando sarebbe stato il momento e non adesso, rischiando così di perdersi i migliori anni della sua vita e rimpiangerli poi in futuro.
Comprendeva questo suo punto di vista la ragazza, al punto tale che, senza mai perdere il sorriso, cercò di rassicurarlo sostenendo “Non temere, sono certa che il Presidente durerà ancora parecchi anni, e quando lascerà l’incarico o passerà a miglior vita sarai pronto a prendere in carico il compito che ti ha assegnato!”
Era quello che Son sperava con tutto sé stesso, proprio per questo, cercando comunque di sorridere, si limitò a rispondere “Ci spero davvero Bulma. Lo spero dav...”
“Finalmente l’abbiamo trovata, Signorino Goku!!”
Improvvisamente la loro discussione venne interrotta da un’ombra che ricoprì entrambi i loro corpi e che proveniva da una figura che si era posizionata esattamente davanti a loro. Naturalmente i due si girarono per vedere di chi si trattasse…
E scoprirono che a parlare era stato un poliziotto, che aveva al suo seguito altri due agenti!!
Indossavano delle divise simili a quelle che avrebbero portato Mustang, Hawkeye e Hughes, e mentre colui che era davanti era un uomo, dietro si potevano riconoscere due giovani, un maschio ed una femmina, e tutti e tre indossavano un cappello sulla testa.
Tutti loro avevano entrambe le mani dietro la schiena, e stavano osservando i due che avevano davanti con uno sguardo molto severo, quasi inquietante sotto un certo punto di vista, che fece sorgere qualche domanda ai due ragazzi…
A cominciare dal motivo per cui si trovavano lì!!
“… Ehm, buon pomeriggio agenti...” disse Bulma quasi intimorita dalla loro presenza.
Anche Son doveva ammettere di esserlo, però cercò comunque di farsi forza e, con uno sguardo abbastanza serio, domandò loro “C’è per caso qualcosa che non va?”
“In effetti sì...” fu quello che rispose inizialmente colui che sembrava essere il leader tra i tre poliziotti lì davanti a loro.
Seguirono circa due secondi di pausa in cui i due ragazzi si domandarono cosa potesse esserci di storto, ma fu l’unica domanda che riuscirono a porsi dato che egli andò avanti subito dopo “È da stamattina che la stavamo cercando, abbiamo provato prima al Palazzo Presidenziale e poi a casa sua. Immagino che sia stato fuori tutto il giorno...”
“Beh, effettivamente sì...” ammise Son abbastanza stranito “Non essendosi fatto sentire il Presidente, ho deciso di prendermi la giornata libera e di incontrare i miei amici. Spero di non aver commesso nulla di male e che il Presidente non si sia arrabbiato...”
Stava iniziando a sospettare che fosse stato il suo mentore a mandare i tre agenti da lui, questo avrebbe spiegato come mai lo stavano cercando da tutto il giorno, ed anche perché sembravano abbastanza seri in volto…
Ma la realtà purtroppo era un altra, ed i due giovani deglutirono al solo pensiero di dovergli dare quella notizia… fortunatamente il loro capo era abituato a situazioni del genere, e proprio per questo si era preso in carico quell’ingrato compito.
Così, dopo qualche altro secondo di pausa, cercò di fargli ingoiare la pillola nel modo più indolore che poteva “… Purtroppo non sapremo mai se il Presidente l’avrebbe presa bene o male questa sua iniziativa… perché è stato assassinato ieri sera!!”
… Assassinato… COSA?! ASSASSINATO?!
Inizialmente sembrava che nessuno dei due avesse ben compreso l’ultima parte della frase… ma poi il tutto gli arrivò addosso come un fulmine a ciel sereno che li colpì dritti in faccia, lasciandoli a dir poco scioccati e perplessi!!
La povera Bulma strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca a dir poco scioccata, il loro Presidente, il più amato dopo il primo… era stato assassinato ad un anno e mezzo dall’inizio del suo mandato?! Ma non era possibile, non… non poteva essere…
“… C-Cos...” cercò di biascicare inutilmente la ragazza.
Per Son il colpo fu ancora più devastante, sbiancò all’improvviso mentre le pupille quasi sparivano ed iniziava a grondare di sudore tremando come una foglia. Il suo mentore… era… era stato ucciso… n-non c’era più…
Si sentiva quasi svenire e dovette resistere parecchio per evitare di collassare sulla panchina, anche se il suo primo istinto era proprio di lasciarsi andare, non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, e non ce la faceva neppure a formulare neanche la più piccola parola.
Vedendo come avevano reagito tutti e due, l’uomo andò avanti spiegando “So che è stato quasi crudele dirvelo in questa maniera, ma la notizia non è ancora stata divulgata e ci sembrava giusto che fosse lei il primo ad esserne informato, Signorino Goku...”
Come se questo potesse rasserenarlo, il nero era ancora sconvolto e, nel tentativo di capacitarsi di quanto aveva sentito, piegò in avanti il busto poggiando entrambe le braccia sulle ginocchia ed abbassando il volto, con un colorito ancora bianco cadaverico.
Brief si era resa conto dello stato mentale in cui riversava uno dei suoi migliori amici, e proprio per questo cercò di prendere l’iniziativa domandando ai poliziotti “S-Sapete per caso chi è stato?” ci sperava, lo ammetteva…
Ma sfortunatamente non le arrivò neppure quella gioia “Purtroppo no!” spiegò difatti la ragazza “Abbiamo solamente ritrovato il suo cadavere nei pressi della stazione di Fantacity questa mattina alle 11:00!”
L’altro ragazzo aggiunse “Gli hanno sparato a bruciapelo sopra la nuca e poi gli hanno reciso la testa, per fortuna era già morto quando gliel’hanno tagliata di netto...”
Se quella si poteva chiamare fortuna ovviamente, l’azzurra non osava pensare quanto potesse aver sofferto quel pover’uomo l’attimo prima di morire. Se gli avevano sparato a bruciapelo significava che almeno per un secondo si era reso conto che sarebbe morto…
Immediatamente la ragazza abbassò il volto sconsolata e si limitò a dire “Pover’uomo...” non aveva altre parole da dire, e non sapeva neppure lei cos’altro poteva affermare in quella situazione.
In tutto quello, Goku non sembrava neppure essersi ripreso, era ancora nella stessa posizione di prima e continuava ad essere bianco cadaverico, a sudare pesantemente ed a tremare, forse perché era disperato per la morte del mentore ed anche per un’altra cosa che sarebbe arrivata di conseguenza…
Il poliziotto davanti, a quel punto, proseguì il discorso esclamando “Stiamo ancora indagando sul possibile colpevole. Purtroppo, non abbiamo trovato nessun indizio finora, ma faremo il possibile per catturare il criminale che l’ha ucciso, avete la mia parola!”
“La ringrazio, agente...” si limitò allora a rispondere Brief, ancora con il volto abbassato.
Entrambi erano ancora sconvolti per quanto avevano appena scoperto, però non era ancora finita perché gli agenti dovevano comunicare all’allievo del vecchio Presidente una notizia, una constatazione che probabilmente già conosceva…
Però era loro dovere avvertirlo, in fondo la sua vita sarebbe cambiata per sempre da quell’attimo in poi…
Proprio per questo sempre il capo decise di prendere la parola e di spiegare “Comunque sia, la legge è molto chiara in queste situazioni. Se il Presidente è morto senza designare nessun erede, il Vice Presidente prenderà l’incarico per tre giorni, il tempo sufficiente per scegliere personalmente il suo successore e poi tornare ai suoi incarichi precedenti. Se invece il Presidente è deceduto scegliendo il suo successore...”
Tutti e due quelli seduti sulla panchina sembravano temere quello che stesse per dire, ma sfortunatamente era il suo lavoro comunicarlo, e di conseguenza decise di passargli la patata bollente immediatamente in modo da essere il meno doloroso possibile.
“… Egli entra in carica dieci ore dopo che è stato appurato il suo decesso!! Signorino Goku, come stabilito dalla legge dalle 21:00 di oggi… sarà il nuovo Presidente della Comunità!!”
Appena terminata quella frase, tutti e tre gli agenti si misero sull’attenti di fronte al ragazzo, a sottolineare come ormai lui sarebbe stato il loro leader a tutti gli effetti e dovevano portargli rispetto da quel momento in poi…
Come se la cosa gli potesse importare in quell’istante!!
Bulma, anche alla luce di quanto gli aveva comunicato proprio pochi minuti prima, si voltò ad osservare l’amico molto preoccupata, temeva che potesse aver preso malissimo quell’ultima dolorosa notizia che era arrivata…
Ed effettivamente Son non si spostò di un centimetro dalla posizione in cui si trovava, segno che era ancora molto scosso a voler essere riduttivi dell’ennesima brutta notizia che gli era appena arrivata addosso nel giro di pochi secondi!!
Il suo peggiore incubo si era appena realizzato, il suo mentore era morto troppo presto… e lui gli sarebbe succeduto nel giro della giornata stessa, dicendo definitivamente addio non solo alla sua vita di prima, ma anche alla sua giovinezza!!
La sua paura di non godersi l’età che aveva si era concretizzata, a causa delle leggi che governavano quella Comunità avrebbe dovuto comandarla fino ai quarantasei anni di età, praticamente minimo trentadue anni di governo.
Come poteva sopportarli?!
Era ancora troppo giovane, non era pronto per un incarico simile, ma parlare non sarebbe servito a nulla, e neppure cambiare quella legge in quanto, essendo una decisione presa dal primo Presidente in persona, era una delle poche che non poteva essere modificata.
Era in catene e non poteva più fuggire. La sua vita era rovinata per sempre… e non ci poteva fare proprio nulla!!


A seguito della nomina di Goku a suo successore, Ansem si è convinto di poter cambiare le cose nella Comunità in positivo… ma sfortunatamente questo non ha fatto altro che alterare suo figlio, il quale lo ha ucciso a sangue freddo e si è fatto nominare nuovo Gran Maestro del Concilio dei Sette! Con questo nuovo incarico, Xehanort intende riportare gli Illuminati alla gloria di un tempo e di vendicarsi della Superficie, accendendo la miccia che avrebbe scatenato il caos tra i Grim… ma cosa ha intenzione di fare nel breve tempo?


Vi è piaciuto questo terzo Capitolo della fic prequel?
Questo chap era interamente dedicato all’ascesa al potere di Xehanort all’interno del Concilio ed al modo in cui ha deciso di cambiare gli Illuminati dall’interno… dopo aver “potato i rami secchi” però, come già sapevamo T_T.
Essendosi concentrato soprattutto sui pg che già conoscevamo, in questo caso non c’è stata nessuna nuova introduzione e, a causa di ciò, la lista dei pg apparsi finora in entrambe le fic è rimasta invariata:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

Tra non molto saranno introdotti nuovi pg sia vecchi che nuovi in questo prequel, ed alcuni vi sorprenderanno eheheheheheheh…
Parlando però prima di questo Capitolo, spero che vi sia piaciuto il modo in cui Xehanort ha preso consapevolezza di sé ed ha deciso di agire uccidendo suo padre e facendosi nominare nuovo Gran Maestro del Concilio.
Va detto che il Concilio l’ha accettato soprattutto per poterlo pugnalare alle spalle al momento più opportuno, di conseguenza non sono ancora completamente fedeli a lui, anche se va detto che di quelli “attuali” in quello del passato c’era solo Al Mualim…
Comunque sia, penso abbiate capito perché Xehanort ha voluto lasciare Goku alla presidenza della Comunità. Avendo studiato a casa sua, sapeva benissimo che si sarebbe disinteressato alla politica se fosse diventato Presidente in giovane età, ed ha lasciato che ciò accadesse come abbiamo visto nella fic principale :).
L’importante in tutto questo però è la speranza di essere riuscito a rendere il tutto credibile, dato che stiamo comunque parlando di un bambino di dieci anni per quanto intelligente ed estremista. Spero di esserci riuscito alla fine ;).
Nel prossimo Capitolo cominceremo a vedere la nuova politica del Concilio a causa dell’avvento di Xehanort… e ci sarà anche una sorpresa che sicuramente nessuno di voi si aspetta eheheheheheh… ma preferisco non anticipare altro, aspettate e vedrete u.u XD ;).
Vi ringrazio ancora per tutto il vostro supporto a tutte e due le mie ultime fic, spero che il Capitolo qui sopra vi sia piaciuto e ci risentiamo Martedì 19 Marzo per il Nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove vedremo la Comunità post morte di Ansem!! :)

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Capitolo 4
*** La Nuova Gestione del Concilio dei Sette! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Dopo lo scorso Capitolo che è stato molto determinante ai fini della trama principale, in questo avremo modo di vedere come la situazione è cambiata all’interno della Comunità dopo che Xehanort è diventato il nuovo Gran Maestro.
Aspettatevi grosse sorprese sotto questo punto di vista, perché sto per rivelare qualcosa che avevo tenuto in naftalina dai primi venti Capitoli della storia principale senza più accennarlo nel corso della fic… però non vi dirò di cosa si tratta, leggete qui sotto e lo vedrete da soli u.u XD ;).
Prima del chap però passo all’Angolo dei Commenti:

Emanuele_paradise0: Ciao Illusory!! Spero non ti dispiaccia se continuo a chiamarti così nonostante il nickname nuovo, nel caso dimmelo pure e smetterò di chiamarti così senza alcun problema ;). Comunque sono davvero felicissimo che ti stia piacendo molto questa fic prequel e che ti stia piacendo anche l’idea, confermo che effettivamente potremmo dire che è una serie di flashback messi insieme a formarne uno enorme, dato che quasi ogni parte può essere presa a parte per raccontare la storia di un determinato personaggio… ed ammetto che inizialmente l’idea era proprio questa, raccontare il tutto tramite flashback separati nella fic principale, poi però ho deciso di raccogliere tutto in un unico mega flashback sia per fare prima e sia per mostrare meglio il giorno e l’anno in cui si sono svolti determinati eventi ;). Sono contento anche del fatto che lo stile di scrittura ti stia continuando a piacere, so benissimo che non è niente di ché e che devo ancora migliorare parecchio sotto tutti i punti di vista, soprattutto la grammatica dove continuo a fare certe castronerie T_T, però nonostante i difetti cerco sempre di essere più scorrevole possibile con il mio stile di scrittura, che ormai ho consolidato nonostante tutto, e se va bene comunque non posso che essere felicissimo della cosa *_*. Confermo anche la marea di citazioni che sto mettendo all’interno di questa fic, e non sono ancora finite dato che ne ho in mente ancora altre provenienti da opere che per questioni di spazio e tempistica non ho potuto inserire all’interno della storia, aspettate e vedrete, non dico altro u.u XD ;). Apprezzo davvero tantissimo che sei voluto tornare in pari con le mie due fic, significa che continui ad apprezzarle e questo mi rende davvero molto contento :) proprio per questo spero che il finale che arriverà terminata la lunga sequenza action che sta per iniziare ti soddisfi alla fine ;). Beh, ammetto di essere contento che ti stia piacendo molto Xehanort come personaggio all’interno della fic, però non va dimenticato che vuole sterminare quasi tutti ad eccezione del Concilio e dei suoi agenti, e se dovesse riuscirci e ritirarsi poi a vita privata non si sa che cosa potrebbe succedere, con quei sei che rimarrebbero da soli al comando degli Illuminati potrebbe succedere letteralmente di tutto XD ;). Invece su Jack Frost ti rassicuro immediatamente, ho già in mente un bel ruolo per lui sia a livello di fic principale che a livello di fic prequel, di conseguenza lo vedrete meglio in entrambe e potrete così capirlo meglio come personaggio… beh almeno spero naturalmente XD ;). Comunque sia, ribadisco ancora una volta la mia felicità per il tuo ritorno su EFP, e spero che questa fic prequel ed anche quella principale, ora che si sta avviando verso le battute finali seppur abbastanza lunghe, continuino a piacerti come è stato fino ad ora ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman, sono contento che hai trovato sconvolgente lo scorso Capitolo :). Forse ho un pochino esagerato a mettere così tante cose all’interno di un unico Capitolo e lo confesso, ma svolgendosi tutto nello stesso anno ho ritenuto opportuno mostrare tutto il 1912 in un colpo solo in modo da cambiare anno già da questo Capitolo XD ;). Sul ritorno di Illusory ribadisco la mia felicità per la cosa, e non temere per il primo recensore ad arrivare, a me non capita quasi mai come ben sai, e di conseguenza so benissimo cosa si prova ad arrivare secondi… anzi no, mi sa che nel mio caso è anche terzo e/o quarto XD ;) (Sono tornati i pg di Sayman!! N.d. Sora) (E ciò significa… che torniamo anche noi!! N.d. Naruto) (Ma vai!! N.d. Luffy) (… Non so se disperarmi per la cosa oppure esserne felice… N.d. PGV 2) (L’unica cosa sicura è che non puoi più lamentarti per la nostra presenza, quindi zitto e subisci u.u! N.d. Cell) (Ora non esagerare, grazie -_-‘! N.d. PGV 2) (Mi dispiace molto, mia controparte della fic… N.d. Goku) (Naturale, se devi usare il cervello fatichi non poco… N.d. Chichi) (Ehi!! N.d. Goku). Ansem ha voluto eleggere fin dall’inizio Goku come suo successore per poter cambiare le cose anche dal punto di vista dell’elezione del Presidente, dato che fino a quel momento era sempre stato eletto solo all’ultimo dall’ex Presidente poco prima della morte, come modo per preservare il Concilio naturalmente, ed anche in questo caso voleva rivoluzionare il tutto… possiamo dire che Ansem voleva che Goku fosse l’ultimo Presidente eletto in quella maniera e che, quando sarebbe stato il momento di Son, passasse alle elezioni democratiche. Il popolo ha accettato la cosa perché si fida quasi ciecamente di Ansem dato che ha fatto tutto per il loro bene fino a quel momento, al Concilio invece girano perché come hai detto giustamente tu gli sta rubando sempre più il potere… ed anche il non averli interrogati in merito non ha aiutato sotto questo punto di vista XD ;). Sfortunatamente è così, Xehanort era più concentrato sulla vendetta piuttosto che sul bene della Comunità, e per questo non ha capito quello che stava cercando di fare davvero Ansem ed ha fuorviato tutto quanto, si potrebbe quasi dire che con tutto ciò Ansem voleva impedire proprio che i bambini in futuro diventassero come Xehanort… ma non poteva immaginare che suo figlio sarebbe stato il primo di tutti T_T. La gelosia nei confronti di Goku non l’accetterà mai, ma questo a causa del suo orgoglio, e difatti nella fic principale quando Sebastian ha citato i suoi genitori si è visto che Xehanort aveva quasi il groppone addosso, si potrebbe quasi dire che è proprio per quel motivo XD ;). Beh, sì, un bambino normale avrebbe preferito discuterne con il padre, quantomeno per capire che cosa ci fosse che non andava e per comprendere come mai dava più importanza a Goku che a lui… ma Xehanort è convinto di lottare per un bene superiore, ed ha anteposto il bene del Concilio e degli Illuminati al suo preferendo far fuori il padre… un classico bambino sano di mente in pratica, beh si fa per dire naturalmente XD ;). Alla fine Xehanort, nonostante ritenesse i membri del Concilio troppo scansafatiche e pigri, ha deciso di tenerseli e di farsi eleggere da loro perché comunque come sappiamo è attaccato alle tradizioni e di conseguenza è del parere che altri sei a capo dell’organizzazione oltre a lui servissero, anche se tutti puntano soprattutto a pugnalarlo alle spalle, ed è vero che già sappiamo non ci riusciranno, ma posso dire che questa piccola sottotrama porterà a qualcosa, non aggiungo altro per il momento u.u XD ;). Ora sappiamo perché Goku poi ha perso interesse nella politica, in fondo l’aveva detto che rischiava di perdere interesse se fosse divenuto politico in giovane età, e purtroppo alla fine è successo T_T (Ma che sfiga!! N.d. Goku) (In effetti è vero in questo caso… N.d. Gohan) (Direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Non ti si può dare torto in effetti, si è chiamato la sfiga addosso dicendo che sarebbe durato a lungo XD, però si può dire che aveva grande fiducia in quello che stava facendo e nel fatto che il Concilio sarebbe stato convinto prima o poi, nella sua ingenuità non poteva immaginare che sarebbe andata a finire così T_T. Mi fa davvero piacere che lo scorso chap nel complesso ti sia piaciuto, ed essendo avvenuta l’ascesa di Xehanort già nel terzo chap credo sia ovvio che questo sarà solo l’inizio della parabola discendente della Comunità, ma questo avrete modo di vederlo già in questo chap, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Innanzitutto, parto subito con la premessa che apprezzo la sincerità e che hai deciso di dire la tua opinione così come sta, so benissimo che a livello grammaticale ed anche a livello narrativo ho molto da imparare, e per questo se mi fate notare degli errori da entrambi i lati è sempre buono per me, dato che mi dà l’opportunità di migliorarmi sotto tutti i punti di vista ;). L’aver deciso di uccidere il padre è stata una conseguenza delle azioni del genitore e dell’estremismo del ragazzino, dato che si è autoconvinto che il padre stesse facendo di tutto per rovinare il Concilio senza comprendere che in realtà lo stava facendo evolvere per permettergli di non distruggersi col tempo, ma in questo caso Xehanort aveva la mente annebbiata dalle sue convinzioni, e per questo ha agito così come abbiamo visto T_T. Riguardo la brutalità della morte di Ansem non ho nulla da obiettare, diciamo che ho voluto mostrarla così perché in passato avevo già presentato altre scene del genere in fic da rating verde, come la brutalità di Darkster contro Sasuke nella seconda serie dei Cavalieri della Speranza, e ho preso tutto troppo semplicemente, però questo si può rimediare cambiando rating della fic da verde a giallo nel caso, quindi fortunatamente è un problema minore :). Riguardo invece le azioni e l’intelligenza dimostrata da Xehanort invece c’è una cosa che va specificata, va sempre tutto contestualizzato e, soprattutto, questo è uno di quei casi in cui la realtà purtroppo supera la fantasia. Con questo mi riferisco al fatto che, prima di prendere determinate decisioni non solo per questa questione ma proprio per la storia in generale, ho preferito documentarmi su certe cose, alcune volte modificando la storia in base a quello che avevo letto, mentre altre dovendole lasciare pur sapendo che erano sbagliate e cercando comunque di avvertire come è stato per il treno che trasportava Lorenzo e Danilo nel secondo chap della fic principale, e grazie a ciò ho visto che sfortunatamente in alcuni Paesi alcuni bambini si comportano peggio di Xehanort ad un età anche inferiore. Certo, la questione va contestualizzata al paese e soprattutto all’educazione che hanno ricevuto nel corso della loro vita, ma anche in questo caso Xehanort apprendendo con gli Illuminati si è autoconvinto che certe azioni seppur spregevoli sono indispensabili, difatti nella fic principale è diventato un ipocrita e lui stesso lo ammetterà ad un certo punto. A causa di ciò, la violenza mostrata da lui a dieci anni purtroppo non è molto diversa da quella che alcuni bambini perpetuano in alcuni Paesi soprattutto del Medio Oriente a causa delle credenze e dell’educazione che gli sono state messe in testa, ed anche loro credono di farlo per una giusta causa proprio come Xehanort, quindi a conti fatti potremmo dire che Xehanort rappresenta nella fic proprio quei bambini. Sull’intelligenza invece niente di sorprendente, esistono bambini in giro per il mondo che hanno un intelligenza molto superiore alla media all’età di dieci anni, così come bambini che all’età di dieci anni a livello di intelligenza ne dimostrano molte di meno, anche in questo caso tutto dipende da come hanno sviluppato il cervello nei loro primi anni di vita e nell’educazione che hanno ricevuto fin dalla tenera età, la cultura e l’istruzione fanno poi il resto. Nel caso di Xehanort, ha ricevuto un istruzione molto larga fin da quando era bambino, come ho mostrato nel primo chap di questa fic, e questo unito alle sue capacità intellettive sopra la media l’hanno aiutato a diventare molto intelligente fin da quando aveva dieci anni. Anche nella realtà si possono trovare bambini di dieci anni che sono molto intelligenti, sono molto rari e questo è vero, ma esistono, così come esistono bambini di dieci anni che intellettualmente parlando valgono molto poco, ed in questo caso Xehanort rientra nella categoria dei bambini già intelligenti fin da piccoli e che poi hanno accresciuto la loro intelligenza grazie agli studi fatti, dato che anche negli scorsi chap con Bulma aveva fatto discorsi non consoni a qualcuno medio della sua età ;). Per quanto riguarda la bandiera non ci sono problemi, hai fatto bene ad esternare i tuoi dubbi e spero di averli chiariti abbastanza bene… o almeno ci spero naturalmente XD ;) comunque il fatto che sei lo stesso curioso di vedere come si evolverà la questione nel prequel mi fa molto piacere, e spero davvero che alla fine ti soddisferà quello che leggerai da adesso in poi :). Su Goku, purtroppo ha perso interesse nella politica in quanto, essendo salito al potere da minorenne, non è riuscito a godersi la sua età e questo l’ha distrutto a livello emotivo, certo svolge comunque parzialmente il suo lavoro quando vuole come abbiamo visto nella fic, ma non ha alcun interesse nell’essere un Presidente, e si può dire che era proprio ciò a cui puntava Xehanort lasciando che diventasse Presidente come voleva la legge, ed i risultati li abbiamo visti nella fic principale T_T. Tutto ciò anche a causa del fatto che, per colpa dell’età minima, non può ritirarsi dalla sua carica, avrebbe desiderato farlo fin dall’inizio, ma purtroppo non ha potuto, e questa legge all’epoca nacque solo per impedire che persone anziane, che magari non riescono più a ragionare in maniera adeguata per il bene del Concilio, rimanessero in carica… però in questo caso si è ritorto tutto contro Goku T_T. In conclusione, mi fa piacere che sei stato onesto e sincero con me, e spero che riuscirai lo stesso a goderti questo ed i prossimi chap sia della fic principale che della fic prequel!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto lo scorso Capitolo, e soprattutto che l’hai trovato sconvolgente :). Ha narrato soprattutto fatti che conoscevamo grazie al Capitolo 36 della fic principale, ma ho cercato lo stesso di renderlo più coinvolgente possibile, e se alla fine ci sono riuscito non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. Ansem ha visto in Goku il suo successore perché ha visto in lui la volontà ed il desiderio di aiutare il prossimo, sapeva bene che avrebbe perso interesse qualora fosse diventato un politico in tenera età, ma ha voluto correre il rischio perché ha visto il potenziale in lui, e Goku è stato bene o male contento della cosa… peccato che come hai detto giustamente tu è finita in tragedia T_T. In effetti è così, un figlio dovrebbe prima capire le azioni di suo padre e non giungere a conclusioni affrettate, anche se purtroppo questo è un comportamento che fanno parecchi nella vita reale, quanti se ne sentono in giro che avrebbero voluto capire prima cosa cercava di fare il padre quando erano ancora in tempo, potremmo quasi dire che Xehanort all’epoca rappresentasse uno di loro… anche se in questo caso è finita in tragedia purtroppo come già detto T_T. A conti fatti hai ragione, avrebbero dovuto evitare di narrargli la storia della Comunità, o quantomeno raccontargliela sotto un altro punto di vista e non quello vittimistico, però non avrebbero mai immaginato che Xehanort sarebbe giunto a tanto, nessuno neppure i membri del Concilio dei Sette, hanno alimentato l’odio nel ragazzo talmente tanto che ha superato il loro, e difatti ormai rappresenta l’odio accumulato per oltre centocinquant’anni dagli Illuminati T_T. Ichigo sarebbe stato sicuramente d’accordo con Ansem se gli avesse parlato in privato spiegandogli le sue ragioni, già all’epoca era più propenso a dargli ragione quando ancora era nel dubbio, ad irritarlo è stata proprio questa voglia di Ansem di fare tutto alle loro spalle, mentre Al Mualim avrebbe dovuto “prenderlo” quando ancora non aveva una vera opinione in merito, se così avesse fatto, considerando che Raichi era già dalla sua parte, avrebbe avuto la maggioranza del Concilio dalla sua parte, ed avrebbe avuto molti meno problemi T_T. Purtroppo è vero anche questo, Ansem aveva buone intenzioni, ma in quanto umano ha sbagliato ed ha preferito perseguire i suoi ideali e basta anziché farlo nel giusto modo, quasi a dimostranza che si possono avere tutte le buone volontà del mondo, ma se le si applica nel modo sbagliato si finisce solo per peggiorare la situazione, come accaduto in questo caso dato che sono state proprio le riforme di Ansem a portare il Concilio al punto di non ritorno che abbiamo visto nella fic principale T_T ;). Nonostante abbia dieci anni Xehanort è già molto intelligente, questo perché era già un bambino dotato di una buona intelligenza fin dalla tenera età, e l’istruzione e la cultura ricevute hanno fatto il resto, al punto che in un paio di giornate ha iniziato a ideare il piano che poi culminerà là dove stiamo vedendo adesso nella fic principale T_T. Ma looooooooolllll XD e come darti torto?! Su quella panchina Goku ha saputo che sarebbe divenuto Presidente vedendosi così l’intera adolescenza distrutta, mentre Naruto e Winry hanno saputo della morte di Bulma… quella panchina porta sfortuna veramente, andrebbe abbattuta per il bene della Comunità visto che entrambi gli eventi hanno avuto un forte impatto sulla società XD ;). Beh, diciamo che in effetti sì, Xehanort una piccola fregatura se l’è beccata con Goku, era sua intenzione fin dall’inizio scalare i ranghi della società senza le raccomandazioni che avevano fatto da padrone nei membri del Concilio, solo che quando è divenuto Vice Presidente non avrebbe mai immaginato che Goku si sarebbe assentato mesi interi caricandolo di così tanto lavoro, e considerando che lui odia la Comunità e non ne vuole essere il capo si può immaginare che ha odiato il periodo in cui Goku era assente XD ;). Sfortunatamente è così, la Comunità attraverserà un periodo abbastanza buio per trent’uno anni a causa di Xehanort, ma non lo scopriranno mai fino a quando Altair non dirà a tutti la verità, solo allora emergerà ciò che è successo nella Comunità… e l’epilogo lo si vedrà nella fic principale naturalmente u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, spero che anche il Capitolo qui sotto, che mostrerà la società post insediamento di Xehanort, ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Son Goku97: Ciao Son Goku97 :). Mi fa piacere che hai ritenuto sconvolgente lo scorso chap, dato che ha raccontato eventi che erano stati già preannunciati all’interno della fic principale e l’effetto sorpresa era abbastanza ridotto, di conseguenza se sono riuscito a rendere bene eventi che già conoscevate a grandi linee non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. Ho voluto mostrare per bene come Ansem ha preso la decisione di eleggere Goku a suo successore per far capire anche come è arrivato ad una scelta quasi drastica, considerando che è un ragazzino e di conseguenza la sua nomina a successore avrebbe sconvolto parecchio tutti i presenti, ed Ansem era consapevole dei rischi che correva, ma ha voluto avere fiducia nel suo allievo ed anche nella comprensione del popolo… anche se va detto che ha avuto davvero troppa fiducia, visto che Goku aveva chiarito subito che si sarebbe disaffezionato alla politica se fosse diventato Presidente subito, qui ha peccato di eccessiva fiducia e va riconosciuto T_T. E tra i motivi per cui ha peccato di eccessiva fiducia c’è anche l’aver sottovalutato la reazione del Concilio dei Sette, che in effetti si sono comportati come bambini viziati, direi che il paragone ci sta quasi divinamente in questo caso XD alcuni però sono rimasti scottati soprattutto dal fatto che Ansem non ha mai chiesto la loro opinione, chissà se sarebbe andata diversamente se si fosse rivolto prima a loro T_T. Il peggiore di tutti in questo caso è stato Xehanort, che ha ucciso il padre quasi senza pensarci due volte e si è fatto eleggere come nuovo Gran Maestro in modo da cambiare largamente le cose nel Concilio, dove secondo lui si stavano rammollendo al punto da avviarsi all’autodistruzione… e sì, in effetti il Concilio di allora lo nominò soprattutto per pugnalarlo alle spalle, ma come sappiamo nella fic principale Xehanort è vivo e vegeto e, a parte Al Mualim, sono tutti cambiati gli altri XD vedrete proprio in questa fic come si è arrivati al Concilio che abbiamo conosciuto nella fic principale ;). Vero, con la morte di Ansem Goku è obbligato a diventare Presidente e, secondo la legge, non può neanche rinunciare al titolo, tuttavia aveva specificato fin dall’inizio come rischiava di andare a finire se fosse stato eletto in giovane età… e purtroppo è proprio quello che è successo come abbiamo visto nella fic principale T_T (Brava Chichi, hai detto una cosa giustissima!! N.d. Bulma) (Però va considerato che il papà della fic scappa comunque dal suo lavoro, quindi non è propriamente responsabile… N.d. Gohan) (Ma almeno quando c’è lavora, non come qualcuno di mia conoscenza… N.d. Chichi) (Mi mortificano sempre T_T! N.d. Goku) (Povero Goku, chiudiamo qui il siparietto con i miei pg prima che si disperi troppo. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto ed il tuo sostegno ad entrambe le mie due fic finali, sono contentissimo che finora ti stanno piacendo molto e che gli eventi ti stanno coinvolgendo, oltre al fatto che la mia scrittura continua a piacerti :). Sto attraversando alcuni problemi anche fisici ultimamente, ma la voglia di scrivere fortunatamente non manca e lo devo anche a voi, per cui grazie di cuore *_* spero che il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri venuti prima di lui ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Sfortunatamente sì, sapevamo già cosa fosse successo ad Ansem a causa dei racconti di Xehanort a Bulma, ma ora lo abbiamo visto direttamente e non è stato un bello spettacolo purtroppo T_T. Diciamo che Xehanort voleva avere fiducia del fatto che il padre avrebbe cambiato le cose in bene per gli Illuminati, ed invece l’ha cambiato in bene per la Comunità, l’esatto contrario di quello che sperava lui, e questo non l’ha accettato per nulla T_T. Hai ragione, quella purtroppo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in quanto Ansem con quel gesto ha consegnato il destino della Comunità intera nelle mani di chi non aveva mai fatto parte del Concilio, dividendo così definitivamente le cariche di Gran Maestro e di Presidente, e questa è stata una delle cose che non è proprio riuscito ad accettare, motivo per cui ha ammazzato a sangue freddo il padre T_T sulla madre invece Sebastian nella fic principale ha confermato che è morta spegnendosi lentamente dopo il gesto del figlio, ma lo vedrete meglio proprio in questi Capitoli ;). Goku si è ritrovato suo malgrado eletto come Presidente ad una giovane età quando lui voleva godersela, ed è stato proprio questo uno dei motivi che lo spingerà ad abbandonare perennemente la sua carica alla prima scusa che salterà fuori, certo quando sarà presente farà comunque il suo lavoro bene visto il soprannome che otterrà, però che non è felice della carica ottenuta e che avrebbe voluto abbandonarla da una vita anche questo purtroppo è vero… ed è inutile dire che anche questo faceva parte del piano di Xehanort T_T. Il ragazzino si è fatto eleggere come nuovo Gran Maestro perché sa esattamente quello che va fatto, anche se momentaneamente ignora che gli altri vogliono pugnalarlo alle spalle e continua per la sua strada… mentre per la guerra in Superficie dico solamente che lo scoprirete molto presto, dovete attendere davvero molto poco u.u ;) (Che palle che sei con queste tue continue affermazioni! N.d. Cell) (… Ma seguire il suggerimento di Galatea no, eh? -_-‘ N.d. PGV 2) (Perché dovrei? Sei tu quello che sbaglia continuamente u.u! N.d. Cell) (Modesto il ragazzo -_-‘! N.d. Malefica) (Ehi, ma che diavolo sta succedendo?! N.d. Vegeta) (Tutti si sono messi contro di te, la questione è semplice! N.d. Piccolo) (Pure mia moglie e mio figlio?! Ma questo è inaccettabile!! N.d. Vegeta) (Ma io non ho detto niente! N.d. Trunks) (Però l’ha detto la tua controparte, il che equivale ad averlo detto tu! N.d. Vegeta) (T_T Non è giusto! N.d. Trunks) (Grazie del sostegno Miria! N.d. Ino) (Vero, dubito che ne usciremo vivi se non agiamo subito X_X! N.d. PGV 2) (Ed allora cosa aspettano Teresa e Claire ad intervenire?! Non vedono che la situazione è effettivamente disperata?! N.d. Madara) (Un attimo, aspettate solo un attimo! N.d. Teresa) (Dobbiamo colpirli quando saranno davvero sicuri della loro vittoria, allora sarà ancora più gustoso! N.d. Claire) (… N.d. Quasi Tutti) (… Ok lo ammetto, è inquietante O_O! N.d. Sakura) (Vi ringrazio infinitamente per i vostri complimenti! N.d. Sebastian) (Grazie anche da parte mia, ho avuto un figlio davvero ingrato… N.d. Ansem) (Facile parlare quando la mia controparte giovane è stato cancellato in quest’Angolo dei Commenti dall’autore e non può difendersi! N.d. Maestro Xehanort) (Ce ne faremo una ragione u.u! N.d. Luke) (Oh non vi preoccupate, io sono una villain solamente nella fic, in verità in Assassination Classroom sono buona! N.d. Irina) (Buona? Tu sei bona!!! *ç* N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (… Ecco, questa potevano risparmiarsela! N.d. Irina) (Mia controparte… vuoi che ti dia una mano? N.d. Teresa) (O_O Oh cavolo, meglio interrompere davvero qui il siparietto con i miei pg o qualche pistolino salta sul serio. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Per quanto riguarda Goku posso già anticipare che, ora che ho mostrato come è diventato Presidente della Comunità, lo metterò momentaneamente da parte per parlare di altri personaggi la cui storia si è sviluppata in questi anni, non voglio anticipare altro per non spoilerare troppo, ma non temete perché rivedrete comunque Goku in questa fic ;). Per il resto ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, sono felicissimo che la fic ti stia piacendo tantissimo finora e spero che anche il Capitolo qui sotto, che parlerà soprattutto della Comunità post insediamento di Xehanort, ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il quarto Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 04 – LA NUOVA GESTIONE DEL CONCILIO DEI SETTE!



Villa di Ansem, Comunità, 13 Giugno 1914:
Due anni sono passati dalla nomina di Xehanort a nuovo leader del Concilio dei Sette.
In quei due anni le cose erano molto cambiate all’interno dell’organizzazione, sembrava quasi che, pur essendo solo un dodicenne ormai, sapesse esattamente quello che andava fatto per salvaguardare gli Illuminati e la loro reputazione.
Innanzitutto, aveva contattato ogni singolo agente del gruppo sotto il nome del Gran Maestro, ben celando la sua identità come voleva la tradizione, spiegandogli che dopo la morte di Ansem le cose sarebbero cambiate nell’organizzazione.
Li aveva convinti tutti che un giorno non molto lontano avrebbero rivisto la Superficie. Era anche stato molto realistico, aveva detto loro che almeno trentacinque anni ci sarebbero voluti, e di conseguenza i più anziani non avrebbero mai avuto l’occasione di rivedere il Sole.
Aveva scelto questo approccio perché riteneva che almeno su una cosa suo padre aveva ragione. Continuare a mentire e ad illudere la loro gente era sbagliato, per questo aveva rivelato a tutti loro il momento esatto in cui sarebbero tornati di sopra.
Nessuno ebbe nulla da ridire, nemmeno i vecchi. A loro interessava solo che le ingiustizie patite dai loro antenati avessero finalmente fine e che potessero tornare alla luce abbandonando quel posto una volta per tutte.
Sembrava che Xehanort avesse convinto anche i più scettici, li aveva convinti che dovevano avere cieca fiducia in lui e che sapeva cosa stesse facendo, e tutti avevano deciso di dargliela. Vedevano in lui l’uomo giusto per il Concilio, anche se la sua altezza li faceva insospettire abbastanza dato che sembrava un ragazzino…
Ad ogni incontro il figlio di Ansem mascherava la sua voce grazie ad un dispositivo costruito dal Dr. Raichi che gli consentiva di mascherare la sua voce senza far capire a chi avesse di fronte di chi si trattava per davvero.
Dopo aver convinto tutti, aveva istituito una nuova legge nell’organizzazione secondo cui nessuno avrebbe più potuto abbandonarla, e nessuno a parte i figli dei suoi attuali membri avrebbe potuto entrarvi a fare parte.
Questo perché, nel momento in cui avevano dato la loro fiducia a lui, dovevano dimostrare con i fatti la loro fedeltà… mentre per l’altra parte il bianco non avrebbe mai accettato che qualcuno fosse tornato da lui strisciando.
Anche perché in quei due anni aveva fatto in modo che chi conosceva gli Illuminati ma li aveva abbandonati avesse degli “incidenti casuali”. Voleva che rimanessero solo gli agenti e chi non era a conoscenza di nulla, sapeva che il processo sarebbe stato lungo ed aveva appena iniziato, ma era fiducioso in merito…
Nonostante tutto, pareva che il Concilio fosse ancora dubbioso nei suoi confronti. Aveva attuato delle politiche che stavano rafforzando lo spirito dei membri dell’organizzazione, quello era vero, però non avevano dimenticato…
Non si erano scordati del modo in cui li aveva trattati due anni prima e di come avesse ucciso suo padre a sangue freddo. Nulla gli impediva di fare lo stesso anche con uno di loro quando sarebbe stato il momento.
Proprio per questo avevano deciso di continuare con il loro piano, l’avrebbero ucciso un giorno quando avrebbe abbassato la guardia. Non era ancora il momento, dovevano aspettare ancora un po’…
Dovevano solo avere pazienza ed organizzare l’attentato nel migliore dei modi!

C’era però chi, nonostante tutto, non lo voleva morto… e si trattava di Sebastian, il suo maggiordomo!
L’uomo era rimasto distrutto nell’aver dovuto assistere alla morte del suo salvatore senza poter fare nulla, e dopo che Xehanort si era fatto proclamare nuovo Gran Maestro del Concilio dei Sette le cose erano cambiate in quella villa.
L’atmosfera che si respirava al suo interno era pesante, la maggior parte del giorno il ragazzino non era presente e, quando si trovava in casa, non faceva altro che dare ordini al suo subalterno costantemente.
A lui però non dispiaceva. Aveva giurato di servire la famiglia di Ansem fino al giorno della sua morte oppure fino a quando loro stessi non avessero più avuto bisogno di lui, ed intendeva mantenere quella promessa che aveva fatto a sé stesso.
Il vero problema era che, quando si rivolgeva a lui, il giovane lo trattava con sufficienza, come se lo considerasse un estraneo nonostante facesse parte del Concilio a tutti gli effetti, e questo faceva stare male il nero…
Come se non bastasse, c’era anche l’aggravante della madre.
Già, quella povera donna… non era riuscita a reggere mentalmente la morte del marito avvenuta sotto i suoi occhi per mano del loro stesso figlio, e dopo quel giorno era caduta in una forte depressione.
Aveva quasi smesso di mangiare, non usciva più dalla sua stanza e, a parte Michaelis, non voleva vedere nessun altro, anche perché il figlio non la cercava neppure e la trattava come se neanche esistesse in quella casa.
Anche l’atteggiamento del parente aveva contribuito alla condizione mentale della donna, che ben presto si era trasformata anche in condizione fisica, dato che l’essersi isolata da tutto ed a tutti ed aver smesso quasi del tutto di mangiare e bere l’aveva indebolita parecchio.
Per due anni interi era andata avanti così, ed adesso il suo fisico non reggeva più e rimaneva costantemente inchiodata al letto dove Sebastian, quando era assente Xehanort, le riservava tutte le attenzioni di cui disponeva.
Ormai però non ce la faceva più, ed anche il maggiordomo dovette ammetterlo mentre quel giorno, alle 16:00 del pomeriggio, si trovava seduto vicino al letto della sua padrona, che era ormai in uno stato pietoso.
La camera aveva delle mura ed un soffitto rosa, mentre il pavimento era viola scuro, ed il letto su cui era sdraiata aveva delle lenzuola rosa, oltre che delle assi di legno marroni. Nel resto della stanza c’era solamente una porta bianca parallela al letto che conduceva al bagno ed un armadio alla sua destra. Null’altro.
Era stata una scelta della moglie, che aveva optato per quella camera perché la più spoglia dell’intera struttura. Come se avesse avuto il desiderio di isolarsi persino dagli oggetti, sintomo di una depressione davvero orribile secondo il nero.
In quel momento la moglie di Ansem era sdraiata sul letto con indosso una camicia da notte bianca ed un colorito quasi cadaverico, segno che le sue condizioni erano peggiorate terribilmente e che mancasse davvero poco al trapasso.
I sintomi c’erano tutti, il respiro si faceva sempre meno frequente, gli occhi erano sempre più spenti, il corpo sempre più freddo e le parole uscivano sempre più a fatica dalla sua bocca. Stava per morire, era questione di pochi minuti…
E perciò Michaelis aveva deciso di approfittare dell’assenza del figlio dalla villa per passare con la sua padrona gli ultimi istanti della sua vita. Anche lei l’aveva aiutato quando era stato assunto da Ansem, e per questo le era profondamente grato.
In quel momento ella aveva quasi lo sguardo perso nel vuoto, dato che osservava con lo sguardo spento il soffitto, anche se era abbastanza palese che non stava guardando e semplicemente fosse lì lì pronta per spegnersi.
Il maggiordomo non sapeva neppure cosa dire davanti a quella scena. Avrebbe dovuto odiare Xehanort per quello che aveva fatto al suo superiore e che stava facendo alla madre… ma non ce la faceva, era più forte di lui.
Occuparsi di lui era stata una delle attività che gli aveva permesso di ricominciare da capo, era quasi un suo tutore sotto un certo punto di vista, e per questo si sentiva parzialmente responsabile se quel ragazzino era venuto fuori in quella maniera.
Tuttavia, proprio in quel momento, la morente iniziò a dire “S-Sebastian…” molto debolmente. Sentendosi chiamato, subito il nero si allertò e, avvicinandosi alla padrona rimanendo comunque seduto, le rispose “Sì, sono qui Signora!”
A quel punto lei sollevò leggermente la mano sinistra, dato che era seduto alla sua destra, e voltò leggermente la faccia verso di lui, anche se stava facendo davvero molta fatica anche solo a compiere quell’unico movimento.
“T-Ti prego. D-Devi farmi una p-promessa...” andò avanti subito dopo.
Lui, annuendo, replicò semplicemente “Qualsiasi cosa per lei, Signora!”
Era quello che sperava di sentire da parte sua, il suo maggiordomo fidato non si smentiva mai e questo rendeva davvero contenta la moglie di Ansem… anche se non era il momento per crogiolarsi nella gioia.
Sentiva che la sua ora stava per arrivare, forse era questione addirittura di secondi, e doveva fargli fare quella promessa a tutti i costi. Non poteva morire senza prima aver sentito il “Sì” che tanto bramava da lui.
Proprio per questo, continuando a fare un enorme fatica, ella dichiarò decidendo di arrivare dritta al punto “P-Per favore. Q-Qualunque cosa d-dovesse succedere… s-sii sempre a-al fianco di Xehanort, q-qualsiasi cosa dovesse accadere. S-Se dovesse avere bisogno di te, n-non abbandonarlo… a-almeno tu, non lasciarlo s-solo…”
… Stava scherzando? Non c’era neanche bisogno che glielo domandasse, era la sua intenzione fin dall’inizio!!
Aveva un grosso debito di vita con la loro famiglia, e l’avrebbe appagato solo aiutandoli fino alla fine dei suoi giorni o fino a quando non avrebbero più avuto bisogno di loro, non aveva bisogno di dubitare della sua lealtà.
Proprio per questo il nero replicò stringendo forte a sé la mano del suo capo e sostenendo con un sorriso forzato “Signora, non deve neanche chiederlo. Rimarrò con suo figlio fino alla fine, ha la mia parola!!”
Era davvero quello che si aspettava da lui, e stavolta sì che la donna fece il sorriso che avrebbe voluto fare prima. Anche quell’unico gesto le costava parecchio in termini di fatica, ma almeno nei suoi ultimi atti di vita voleva farlo.
Aveva ancora un’ultima cosa da dire, e per questo affermò “X-Xehanort è-è un bravo ragazzo. N-Non so cosa g-gli sia capitato, m-ma il figlio c-che ho cresciuto n-non avrebbe mai u-ucciso suo padre. H-Ha solo bisogno di q-qualcuno al suo fianco, i-io non potrò esserci p-per lui… f-fai quello che avrebbe fatto A-Ansem… f-fallo per me… e per lui...”
A quel punto non ce la fece più!
Aveva usato davvero troppe forze per dire quell’ultima frase, e per questo non resistette più crollando del tutto. Ci teneva che quelle fossero le sue ultime parole, ed anche a costo dei suoi ultimi attimi di vita aveva voluto pronunciarle a qualunque costo!!
Solo che lo sforzo fu davvero eccessivo per lei, ed usò tutto il fiato che le era rimasto in corpo, al punto tale che la sua vita si spense quasi all’improvviso, con il corpo che si irrigidì di colpo e la mano che perse presa su quella di Sebastian.
Quest’ultimo non ebbe alternative che vedere la sua superiore spegnersi proprio davanti ai suoi occhi, nel giro di due anni aveva perso due delle tre persone più importanti della sua vita, e tutte e due sotto ai suoi occhi!!
La sua impotenza lo faceva sentire inutile e debole, non aveva saputo ricambiare il favore che gli avevano fatto e li aveva lasciati morire quando avrebbe potuto impedire entrambe le loro morti, e proprio per questo non resistette.
Mentre osservava l’ormai cadavere della sua ex superiore, Michaelis scoppiò sonoramente a piangere mentre le lacrime gli bagnavano il volto e scendevano tramite gocce d’acqua sul pavimento nel silenzio della stanza.
A quel punto era rimasto da solo a dover gestire Xehanort in quella casa, quel tipo era capace di tutto, anche di fare del male ai suoi parenti, e per questo non sapeva come gestire quel nuovo ragazzo che era nato due anni prima.
Ci aveva provato in svariati modi, ma ogni volta gli rispondeva con l’indifferenza totale, limitandosi a dargli compiti e basta. Lui era felice di potersi rendere utile ad uno dei suoi salvatori, ma quell’indifferenza lo faceva stare male.
Però l’aveva promesso sul letto di morte di sua madre, sarebbe stato dalla sua parte fino al giorno in cui sarebbe morto o al giorno in cui l’avrebbe rilasciato non avendo più bisogno di lui, e non intendeva mancare alla sua promessa!!
Doveva farlo… per Ansem il Saggio!!

Nello stesso momento si stava svolgendo una riunione in un altro luogo della Comunità…
Si trattava di un raduno del Concilio dei Sette organizzato dal Gran Maestro in persona alla Vecchia Villa, che era stata scelta dal ragazzino stesso come nuova sede principale della loro organizzazione.
Il motivo? Radunarsi lì avrebbe destato meno sospetti, in quanto era un luogo abbandonato da quando era stato lasciato a sé stesso e Charles, durante il suo mandato, aveva chiuso a tutti l’accesso a quell’area.
Non passandoci mai nessuno, era praticamente impossibile che qualcuno potesse scoprirli mentre si radunavano, al contrario casa sua sarebbe stata fin troppo in bella mostra, ed avrebbe potuto destare non pochi sospetti vedere quelle figure tutte radunate insieme.
Proprio per evitare di essere scoperti, Xehanort aveva fatto installare da Raichi un magazzino segreto proprio in concomitanza alla sala dove si radunavano di solito, che era collegata ad un ascensore che conduceva ad alcuni tunnel sotterranei collegati a diverse metropoli sparse nella Comunità.
Tutti i capi degli Illuminati si spostavano usando questi tunnel, e poi prendevano l’ascensore che conduceva al piccolo magazzino collegato alla stanza delle riunioni per incontrarsi con gli altri membri all’ora prestabilita.
Grazie a questo, il bianco era sicuro che nessuno li avrebbe mai scoperti, anche perché gli accessi al tunnel nelle altre città erano stati posizionati in luoghi che nessuno avrebbe mai potuto visitare e che neanche uno avrebbe potuto sospettare come nascondigli per qualcosa di più grosso.
Nonostante l’odio che la maggior parte dei membri provava nei confronti del ragazzo, dovevano ammettere che le idee che aveva avuto per rendere più segrete le loro riunioni non erano affatto male, si ritenevano quasi stupidi a non averci pensato da soli.
In quell’attimo erano già tutti riuniti all’interno della sala, che come al solito era al buio con solo una candela al centro che illuminava ben poco non solo la stanza, ma anche il tavolo a cui erano seduti tutti.
Sei membri erano vicini al tavolo, e di conseguenza erano ben visibili grazie alla luce della candela. L’unico che era rimasto poggiato alla sedia e non poteva essere ben visto era Xehanort, anche se poco cambiava loro alla fin fine.
In teoria avrebbero dovuto domandare al loro leader come mai aveva deciso di organizzare quella riunione quasi in fretta, però tutti avevano notato qualcosa, qualcosa che era cambiato in quei due anni e che ci tennero a far notare.
“Sbaglio o l’umore dei nostri agenti è mutato in questo periodo?!” domandò difatti Irina quasi perplessa dalla cosa.
Madame Boss dovette concordare con lei aggiungendo “Hai ragione, sembrano più… felici, rispetto a quando c’erano Charles e Ansem...”
“Davvero? Io sinceramente non ho notato proprio nulla...” specificò tuttavia Stan che sembrava abbastanza dubbioso riguardo ciò che avevano appena detto.
Però Ichigo ci tenne a sottolineare come mai lui non l’aveva notato “Tu vivi tutto il giorno in mezzo ai criminali, non mi sorprende che tu non abbia notato il grosso cambiamento a livello caratteriale dei nostri agenti...”
“Questo non è altro che il risultato della verità!”
A parlare era stato il Gran Maestro, che continuava a rimanere ben celato dall’oscurità della stanza e che era riuscito in questo modo ad attirare l’attenzione tutta su di sé, anche se molti lo guardavano con circospezione.
“Anziché continuare ad illuderli su un futuro che non arriverà mai, abbiano detto loro che un altro futuro ben più luminoso sta per arrivare, e che se non dovessi portare a compimento la rivincita degli Illuminati potranno anche uccidermi, perché significherà che ho lasciato che l’eredità dei nostri antenati venisse sprecata!”
Ucciderlo? Quella era un opzione che allettava molti dei presenti, anche se almeno per il momento non potevano fare nulla… non solo perché era ancora troppo presto e il Gran Maestro si fidava ancora troppo poco di loro, ma anche perché per il momento non aveva sbagliato nulla!!
Aveva trovato loro un posto dove radunarsi lontano da occhi indiscreti, aveva ridato la speranza ai loro sottoposti che si fidavano ciecamente di lui ed aveva già ideato un piano per “preparare” il terreno là sopra al loro imminente arrivo…
Ed a tal proposito, a Raichi scappò una domanda proprio su questo argomento “E per quanto riguarda la Superficie?”
Naturalmente anche quel suo intervento aveva finito per attirare l’attenzione su di sé, solo che stavolta anziché circospetti sembravano tutti più incuriositi di sapere che cosa stava cercando di dire loro l’uomo.
Fu presto detto, dato che lo scienziato spiegò “Due anni fa avevi detto che gli abitanti della Superficie stavano aspettando solo la scintilla che dia inizio ad un incidente senza precedenti, ma almeno per il momento non hai fatto nulla per provocare questo caos che hai tanto promesso...”
Sembrava evidente che stesse cercando di mettere in dubbio la buona volontà del suo superiore, in fondo lui era quello che lo odiava più di tutti per quello che aveva fatto al suo migliore amico, e la rabbia che provava era giustificata.
Questo però fu preso come appiglio anche dagli altri, dato che pure Al Mualim domandò “Ha ragione, quando intendi accendere questa scintilla?”
Xehanort per alcuni secondi non replicò, non perché si sentisse offeso ma per tutt’altro motivo. Riteneva la loro obiezione ben giustificata dato che non erano stati informati in merito, e per questo decise di metterli al corrente con estremo piacere.
Per questo, ghignando dietro all’oscurità che lo avvolgeva, spiegò loro “Non ho bisogno di accenderla… perché è già accesa!!”
Naturalmente queste parole sorpresero non poco i sei con cui stava parlando, anche se cercarono di non darlo a vedere e di continuare ad avere un espressione il più impassibile che potevano, forse per non dargli soddisfazioni.
Comunque fosse, Kurosaki chiese “Cosa intendi dire?”
“Molto semplice!” rivelò allora il bianco fiero di quello che aveva ideato “In questi due anni ho studiato attentamente la mossa migliore da fare per dare inizio ad un incidente di proporzioni gigantesche, e grazie alle informazioni che ho appreso ho scoperto che in Austria-Ungheria c’è un movimento di protesta contro l’arciduca Francesco Ferdinando. Sapete, ho imparato proprio due anni fa che l’omicidio è il modo migliore per arrivare dritti al punto della questione...”
Pareva abbastanza lampante dove volesse andare a parare, al punto tale che tutti rimasero a dir poco perplessi nel sentirgli pronunciare quelle parole!! Era fin troppo chiaro cosa stava dicendo, intendeva commettere un omicidio in piena regola!!
“Intendi assassinare l’arciduca?!” domandò allora Jelavic.
Tuttavia, sollevando l’indice destro e facendo segno di no con esso, specificò “Io non ucciderò proprio nessuno. Credete davvero che uno sconosciuto sbucato fuori dal nulla possa destare clamore nell’uccidere un arciduca? Al massimo verrei accusato solo io e basta, e non otterremmo proprio nulla!”
… In effetti il suo ragionamento non era del tutto sbagliato, però dovevano ammettere che ci stavano capendo sempre meno del piano che aveva in mente, intendeva uccidere quel tipo ed era chiaro… ma come?!
“Ed allora come intendi procedere?!” domandò allora Ichigo.
Fu presto detto, dato che Xehanort, sogghignando malignamente, spiegò loro “Lascerò che sia uno straniero di un paese della Superficie ad eliminarlo!! Questo alimenterà la rabbia non solo dell’Austria-Ungheria e dei suoi ribelli, ma anche del Paese da cui proverrà l’attentatore. Le loro tensioni li porteranno a scontrarsi e coinvolgeranno tutti gli altri Paesi che non aspettavano altro… ed a quel punto la vittoria sarà solo nostra!!”
Era un piano a dir poco diabolico, aveva sul serio intenzione di portare alla morte centinaia di abitanti della Superficie a causa di un unico attentato ad un unico arciduca. Il solo pensiero glielo faceva sembrare assurdo, ma ben conoscendo i Grim forse non lo era del tutto…
La storia poi insegnò che a compiere l’attentato fu Gavrilo Princip quindici giorni dopo, in occasione delle celebrazioni di San Vito, ed a causa dell’omicidio di Ferdinando scoppiò quella che passerà alla storia come la Prima Guerra Mondiale.
Alla luce di quanto emerso, probabilmente Princip fu pagato da qualche agente del Concilio mandato dal Gran Maestro in Superficie per compiere l’attentato, oppure fu Xehanort stesso ad assumerlo sfruttando il suo odio nei confronti di Francesco.
L’unica cosa sicura di tutto questo fu che il Concilio era dietro ai fatti che fecero scoppiare l’enorme conflitto… e questo unicamente per preparare il terreno al ritorno degli Illuminati in Superficie stando alle parole del ragazzino!!
La sola idea li lasciava quasi disgustati, odiavano i Grim e questo era certo, però la sola idea di commettere una strage del genere li rendeva quasi schifati, forse perché erano talmente abituati alle loro comodità che crimini del genere macchiavano il loro onore rischiando di distruggere tutta la loro vita…
Però, se quello che Xehanort continuava a rimarcare da due anni era vero, aveva un piano ben preciso in mente e lo scoppio della guerra in alto era solo il primo passo. Potevano solo sperare che sapesse quello che stava facendo… almeno fino a quando non l’avrebbero eliminato naturalmente…
Cercando di cambiare argomento per non pensarci troppo, Madame Boss provò a fare un’altra domanda basata soprattutto sulla posizione sociale del loro leader, che era sempre stata al centro delle leggi che vigevano nel Concilio.
“Lasciando perdere questa cosa, per il momento, posso porti un'altra domanda di chiarimento...” aveva preferito chiederlo perché, visto il temperamento del loro capo, non si poteva mai sapere alla fin fine…
Fortunatamente il bianco disse “Certo, domanda pure!” sembrava davvero accondiscendente in quel momento, doveva approfittarne…
Proprio per questo, la donna chiese “Come mai hai deciso di non farti assegnare ad un ruolo di rilievo nella Comunità? Come Gran Maestro, potresti essere quello che vuoi, persino destituire l’attuale Presidente...”
Sì, perché alla fine Goku aveva dovuto accettare la carica di Presidente della società e il figlio di Ansem, come stabilito appena divenuto il capo degli Illuminati, aveva deciso di lasciarlo in quella posizione senza rimuoverlo dalla carica.
La domanda della nera sembrava aver riacceso una discussione che avevano già avuto in teoria due anni prima, più o meno due mesi dopo la morte del precedente Presidente, però aveva preferito rifarla in quanto, essendo passati due anni, le sue priorità erano cambiate…
Ed invece, a giudicare da quello che disse subito dopo il bianco, non pareva essere così “Ve l’ho già detto mi sembra, intendo guadagnarmi le posizioni nella Comunità e non ottenerle per raccomandazioni o cavolate del genere come avete fatto tutti voi finora!”
Dopo qualche secondo di pausa però, egli andò avanti incalzando ancora di più su quel fattore “Uno dei motivi per cui il Concilio stava andando sull’orlo della fine era proprio questo adagiarsi sugli allori che lo contraddistingueva da fin troppo tempo. Avevate bisogno di una smorzata per tornare quelli di un tempo, e come Gran Maestro devo essere il primo a dare il buon esempio, ed a dimostrare che i gradi vanno meritati e non comprati!!”
… Beh, sotto quel punto di vista dovevano ammettere di ammirarlo. Molti lì in mezzo non avrebbero rifiutato neanche per un solo secondo la posizione di Presidente della Comunità, e lui invece la respingeva come niente fosse.
“Ed è lo stesso motivo per cui, da adesso in poi, le selezioni per i membri del Concilio dei Sette saranno molto più selettive!” esordì poi all’improvviso il ragazzo quasi destando tutti dai pensieri che stavano avendo.
Naturalmente quelle sue parole avevano di nuovo catturato tutta l’attenzione dei presenti, al punto che Al Mualim domandò “In che senso più selettive? Starà più attento a chi dovrà prendere il nostro posto?”
“O forse intendi eliminarci all’istante?!” il dubbio che si stava ponendo Pines era soprattutto questo, anche se forse un po’ troppo azzardato.
Difatti il figlio di Ansem affermò subito “Eliminarvi? E perché dovrei? Fino a quando eseguirete gli ordini del Gran Maestro non avrete nulla da temere...”
Stranamente questo non li risollevava affatto di morale, anche a causa di quello che aveva deciso di fare negli ultimi anni…
Infatti, il bianco aveva cominciato a prendere lezioni di spada da quando era diventato Gran Maestro, sostenendo che un capo doveva sapersi difendere da solo, ed in poco tempo era riuscito a mostrare un’abilità quasi straordinaria in quell’arte.
Avanzava combattivamente parlando a livelli rapidissimi, al punto che persino Ichigo era rimasto a dir poco perplesso dai suoi continui miglioramenti. Sembrava un vero prodigio della lotta, uno di quelli a cui bastava poca pratica per eccellere nella lotta.
Naturalmente doveva fare ancora molta pratica per raggiungere i massimi livelli, era vero, però già così era diventato molto potente, al punto da terrorizzare la maggior parte dei presenti e spingerli a pensare che, se solo lo voleva, poteva eliminarli in un attimo senza che si accorgessero di nulla…
Il ragazzino specificò solo allora a che cosa si riferisse “Intendo dire che, quando qualcuno di voi morirà o sarà obbligato ad abbandonare la sua carica, il suo successore dovrà essere selezionato con molta più accuratezza e attenzione!”
Questo si era già capito, la vera domanda che si ponevano era quali fossero quelle caratteristiche che ricercava, e lo chiese difatti lo scienziato del gruppo che era il più interessato alla questione “E che cosa vorresti dai futuri membri?”
La risposta arrivò praticamente subito, il tutto però dopo che Xehanort ebbe fatto il segno del due con la mano destra, avvicinando alla candela e rendendo visibile a tutti solamente il suo arto ed il gesto appena compiuto.
“Sono soprattutto due le caratteristiche che andranno analizzate in futuro: innanzitutto la formazione, dovremo cercare gente che si è formata con le sue sole forze senza raccomandazioni, perché loro più di ogni altro potrà capire gli ideali che muovono la nostra organizzazione, e come seconda cosa… la fedeltà assoluta alla causa degli Illuminati!!”
“Questo dubito sia un problema. Tutti gli agenti rimasti sono fedeli alla nostra organizzazione dopo che ci hai parlato personalmente in questi due anni!” fece notare Madame Boss.
In teoria non aveva del tutto torto, tuttavia il giovane ci tenne a sottolineare che la fedeltà che stava cercando era decisamente diversa da quella che intendeva lei… dato che era qualcosa di cui non aveva ancora parlato a nessuno ad eccezione loro!
“Mi riferisco alla fedeltà al mio progetto di caos nella Superficie!!” sottolineò difatti subito dopo. E mentre osservava i volti dei sei membri del Concilio, che sembravano quasi indifferenti, concluse quel suo discorso asserendo “I futuri membri del Concilio dei Sette saranno scelti tra chi non proverà ribrezzo per ciò che intendo fare in Superficie e tra chi si è formato con le sue stesse mani!”
… Beh, in teoria non era neanche del tutto sbagliato, e se lo pensavano loro la cui maggior parte aveva raggiunto la posizione in cui si trovavano solamente perché figlio di qualcuno di importante o raccomandazione di qualcuno in alto significava che non era una scelta farlocca.
Quel suo modo di pensare non era niente male, anche se per alcuni lì in mezzo era strano che qualcuno in quella posizione la pensasse così… però c’era comunque un problema a monte che Xehanort stava presentando.
Il cosiddetto caos che aveva appena citato lo conoscevano solamente i sette membri più in alto dell’organizzazione, e se i futuri membri dovevano dimostrare fedeltà anche a quella causa significava che doveva parlargliene… ed in quel caso non poteva rimanere nell’anonimato più totale, soprattutto se si parlava di futuri membri del Concilio.
Secondo la legge solamente gli altri sei appartenenti alla riunione potevano conoscere la vera identità del leader dell’organizzazione, e se rivelava la sua identità ad un membro che poi non sarebbe stato scelto come appartenente al Concilio le cose si complicavano parecchio.
Proprio per questo Ichigo, mantenendo entrambe le mani all’altezza del volto, provò a farglielo notare esclamando “Ma questo non sarebbe un po’ troppo rischioso?”
Inizialmente però il diretto interessato non comprese che cosa stava cercando di dire e, osservandolo quasi stranito, domandò “E che cosa non andrebbe in quello che ho appena detto?! Mi sembrava abbastanza chiaro...”
“Però, se cercherai la fedeltà al tuo progetto nei nuovi membri, dovrai mostrare il tuo volto anche a chi verrà respinto… e questo significherebbe violare la prima legge del Concilio, secondo cui solo i suoi membri possono conoscerne l’identità, e gli agenti non devono esserne al corrente per nessun motivo!”
Eh sì, già la sua decisione di fare carriera “alla vecchia maniera” spezzava la tradizione secondo cui il capo della società era anche il Gran Maestro, se poi finiva per distruggere anche la prima regola degli Illuminati rischiava di fare l’esatto contrario di quanto sperava.
Di tutta risposta inizialmente il figlio di Ansem rimase per alcuni secondi in silenzio, come se non avesse capito nulla di quello che era appena stato detto… ma in realtà così non era, e difatti dopo alcuni secondi finì per scoppiare a ridere a crepapelle!
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!” sembrava si stesse divertendo davvero parecchio a quanto pareva.
Quel suo atteggiamento però non fu gradito da alcuni dei membri, al punto che Stan specificò leggermente in collera “Piantala di prenderci in giro!! Ichigo ha sottolineato un problema grave, e tu la prendi con sarcasmo?!”
“La prendo con sarcasmo solo per non piangere dalla pena che provo per voi!”
Quell’esordio da parte sua finì per far sollevare il sopracciglio destro alla maggior parte dei presenti, alcuni però non poterono fare a meno di rimanere stizziti da quella sua uscita, visto che in teoria li aveva parecchio insultati.
Ma prima che potessero anche solo lamentarsi, Xehanort iniziò subito a spiegare che cosa stava cercando di dire “Da come parlate sembrate davvero sicuri che gli agenti fino al mio arrivo non fossero sicuri al 100% di chi fosse il Gran Maestro del Concilio dei Sette. Ma per favore! Tutti gli agenti avevano capito che era il Presidente, e non ci voleva un genio per capirlo, visto che colui che ci ha condotti qui era anche il primo Presidente della nostra storia!!”
… Cavolo, dovevano ammettere che quell’obiezione che aveva appena avanzato non era del tutto campata per aria. In effetti non ci avevano mai pensato perché erano convinti che la legge fosse perfetta così com’era, ma in realtà non era vero.
Bastava fare due più due per comprendere che il Gran Maestro era il Presidente della Comunità, soprattutto alla luce del primo Concilio dei Sette e di chi lo comandava, non essendo mai stati agenti non ci avevano mai pensato…
Mentre stavano pensando a tutto questo, il ragazzino concluse il suo discorso asserendo “Dopo l’omicidio di Ansem invece le cose sono cambiate. Ora che è Goku il Presidente, un ragazzo molto più alto di me a causa dell’età, gli agenti non sanno più chi è il loro Gran Maestro perché l’altezza non coincide affatto. Adesso sì che quella legge ha davvero valenza, e vi lamentate di questa sciocchezza?!”
“E per la selezione allora?” chiese allora Al Mualim, dato che con quel discorso si era allontanato dal punto focale della discussione.
Fu presto detto, dato che Xehanort esclamò “Mi presenterò loro sempre con il soprabito ed il cappuccio coperto, svelando il mio vero volto solo ed esclusivamente se il candidato avesse i requisiti necessari per divenire il prossimo membro del Concilio dei Sette. Semplice, no?”
In effetti sì, era abbastanza semplice dopo che ne aveva parlato. Forse la loro voglia di criticarlo costantemente li aveva accecati facendogli pensare che stesse sbagliando tutto, ma le obiezioni che aveva avanzato erano più che giuste…
E questa era davvero una pessima notizia per loro!!
Stavano cercando segretamente di fargli commettere qualche passo falso per giustificare un possibile attentato alla sua vita, ma fino a quel momento non sembrava star sbagliando nulla, aveva pensato davvero a tutto come aveva sottolineato.
Questo significava solo una cosa… che dovevano continuare a tenerselo come Gran Maestro del Concilio almeno fino a quando non si sarebbero avvicinati a lui abbastanza da poterlo uccidere… o almeno fino a quando non si fosse presentata l’occasione migliore per ammazzarlo, naturalmente.
Non sarebbe stato semplice, ma dovevano solamente attendere, l’occasione migliore si sarebbe presentata prima o poi. La sua presunzione gli si sarebbe ritorta contro un giorno, ed avrebbe pagato per tutte le umiliazioni che aveva inferto a loro sei in quei due anni!!
Visto che aveva chiarito tutti i loro quesiti, il leader decise di passare al nocciolo della questione, al vero motivo per cui li aveva convocati tutti in riunione alla Vecchia Villa quel giorno… qualcosa che andava ben oltre gli interessi di un’unica organizzazione…
“Ora però basta discutere di queste sciocchezze. Se vi ho riuniti qui oggi è perché devo parlarvi di qualcosa di molto importante che ha a che fare con le origini della Comunità in cui tutti viviamo… almeno per il momento...”
“E che cos’altro c’è da sapere? Sai già tutto quello che dovresti conoscere...” fece notare tuttavia Irina nel suo atteggiamento ingenuo classico.
Tuttavia, era l’unica che non era arrivata a quello che stava cercando di dire loro il capo, gli altri sembravano già averlo intuito… e proprio per questo avevano assunto un’espressione quasi scioccata, se non addirittura terrorizzata!!
Difatti, sorridendo malignamente, il figlio di Ansem rispose subito “Mi riferisco alle VERE origini della Comunità, quelle che solamente i sette membri del Concilio dei Sette conoscono e che devono rimanere nascoste fino alla fine dei tempi...”
… Cavolo, non si sbagliavano affatto, si riferiva proprio a quello!!
A quel punto pure Jelavic ci rimase parecchio male, anche lei da quando era diventata un membro della riunione aveva scoperto la verità, e c’era rimasta di stucco a voler essere riduttivi… e la stessa cosa la poteva dire in quel momento, dato quanto appena scoperto!!
“Ma come fai a saperlo?! Noi non te ne abbiamo parlato affatto!!” sottolineò Kurosaki, anche lui perplesso quanto gli altri pure visibilmente.
La risposta era più semplice di quello che credevano “Diciamo che essere il Gran Maestro mi ha portato ad avere certi “privilegi” e ad accedere a certi “posti che nessun altro potrebbe vedere ad eccezione di noi 7”. Eheheheheheheheheh...”
Con quella risata sembrava quasi starsi gustando le espressioni a dir poco scioccate di coloro che aveva davanti. Se non li conosceva bene, avrebbe detto che erano terrorizzati che fosse venuto a conoscenza di quel segreto.
Proprio per questo, facendosi coraggio Raichi, che già aveva una paura matta di lui figurarsi adesso con quello che poteva aver scoperto, decise di domandargli “… E che cosa hai scoperto durante questi studi?...”
Molto bene, sperava che qualcuno di loro glielo domandasse, così poteva raccontarglielo senza sembrare logorroico ai loro occhi, dato anche che gli piaceva parlare e questo ormai l’avevano capito tutti lì in mezzo.
Così, continuando a sorridere malignamente, Xehanort esordì dicendo una semplice frase che però aveva un significato molto particolare “… Coloro che sono venuti prima!!”
Questo poteva voler dire tutto o niente ad orecchie inesperte, ma per i membri del Concilio avevano un unico significato, e difatti appena ebbero udito quella frase rimasero ancora più attoniti di quanto non lo fossero già prima!!
“Quindi sai anche di loro...” si limitò ad affermare Stan, che per una volta sembrava non si stesse comportando con arroganza davanti al suo superiore, segno che quell’argomento lasciava scosso anche lui.
“Non solo!” continuò nel frattempo il bianco “So tutto quello che c’è da sapere sull’argomento. Ma per evitare di aver letto le cose sbagliate, lasciate che vi esponga personalmente tutto quello che ho scoperto sul loro conto...”
E, senza indugiare ulteriormente, il figlio di Ansem iniziò a raccontare passo dopo passo tutto quello che aveva scoperto riguardo “coloro che sono venuti prima”, chiaro riferimento a qualcuno in particolare di cui si ignorava la vera identità.
I suoi sottoposti rimasero in silenzio ad ascoltare le sue parole, per capire se sapesse abbastanza oppure c’era qualcosa che gli era sfuggito, e mentre ascoltavano tutti e sei avevano un’aria attenta e vigile per non lasciarsi sfuggire neanche una singola parola.
Il racconto durò dieci minuti abbondanti, e quando ebbe finalmente terminato di parlare il Gran Maestro chiese il parere di coloro che aveva davanti “… E questo è tutto ciò che ho scoperto sul loro conto. Ho per caso tralasciato qualche dettaglio?!”
Nonostante l’avesse chiesto seriamente, era chiaro il tono ironico che aveva adoperato, come se fosse sicuro lui stesso di aver detto tutte le cose giuste senza neanche una virgola fuori posto. Voleva soltanto avere la conferma da parte loro.
Cosa che effettivamente arrivò, dato che Ichigo, con il volto abbassato, si limitò ad esclamare “… No, sai tutto...”
Nessuno ebbe nulla da dire, e questo perché cinque di loro l’arancione compreso erano sorpresi dell’iniziativa che aveva avuto. Di solito i nuovi membri venivano informati dal Concilio di quel segreto perché erano gli unici a saperlo, ma se lui si era documentato da solo significava che qualche sospetto già ce l’aveva.
L’unico che era letteralmente terrorizzato era Raichi, e questo perché le sue conoscenze potevano essere un grosso pericolo per l’umanità intera!!
Lo riteneva un pazzo da quando aveva visto la testa del suo migliore amico dentro quel sacco, ma uno psicopatico in possesso delle informazioni che aveva appena espresso rappresentava una minaccia per tutto il genere umano, e questo non andava assolutamente bene!!
Sfortunatamente per lui non ebbe modo di riflettere ulteriormente, dato che Xehanort, alla conferma del maestro della Scuola di Hokuto, esclamò “Molto bene. Allora significa che il progetto potrà andare avanti senza intoppi...”
Progetto? Di che cosa stava parlando?!
Naturalmente tutti i presenti iniziarono a guardarlo con fare circospetto, e la madre di Giovanni chiese inoltre “Quale progetto? Hai avviato qualcosa senza averci prima consultato?!”
La risposta del ragazzino non si fece attendere “Certo che no, ve lo sto comunicando in questo momento perché voglio che sia il Dr. Raichi ad occuparsene!!” e mentre affermava ciò aveva anche indicato il diretto interessato con la mano sinistra.
Tutti si voltarono subito a guardare lo scienziato, e quest’ultimo assunse un’aria abbastanza allibita. Temeva che il giorno in cui gli avrebbe chiesto di lavorare su qualcosa sarebbe arrivato, ma in quel caso non sapeva neppure di che cosa si trattasse.
Proprio per questo chiese “Mi scusi Gran Maestro, ma su che cosa dovrei lavorare? Non capisco...”
Così il giovane, sorridendo malignamente ancora una volta ben celato dalle tenebre che coprivano la stanza, rivelò senza ulteriori indugi “… Al prossimo passo dell’evoluzione umana!!”
… Che?! L’evoluzione umana?! Che diavolo voleva dire?!
Nessuno lì sembrava comprendere che cosa stesse cercando di affermare, e proprio per questo avevano iniziato ad osservarlo con un’aria abbastanza confusa, come se si aspettassero che fosse lui stesso ad intuirlo ed a spiegarlo subito…
Ed effettivamente non servì domandarlo, visto che fu lui stesso ad affermare “Ora ascoltatemi attentamente...” prima di spiegare loro in cosa consisteva il progetto che intendeva avviare immediatamente…
Ed al termine di quell’ennesimo racconto, ancora una volta, rimasero tutti e sei sbigottiti!!
O almeno, cinque di loro rimasero sorpresi almeno inizialmente… poi però si resero conto della genialità che comportava l’idea che aveva appena avuto il loro superiore, e per questo finirono per fare un sorrisetto tutti quanti nessuno escluso!!
“Davvero niente male...” esclamò infatti Al Mualim.
“In effetti potrebbe funzionare...” dichiarò pure Madame Boss.
“Avremmo potuto pensarci anche noi…” aggiunse Irina con entrambe le mani unite davanti al volto.
Vedendo che la sua idea aveva avuto il consenso generale, Xehanort affermò “Molto bene!” prima di rivolgersi al diretto interessato ed esclamare “Dr. Raichi, da domani stesso comincerà a studiare il DNA e tutte le implicazioni del caso. Prima di iniziare, dovremo essere sicuri che il procedimento non comporti complicazioni a livello cellulare e fisico!”
… Cosa poteva dire? Non aveva scelta, anche se si sarebbe opposto non sarebbe servito a nulla!!
Lo scienziato, in mezzo a tutti loro, era l’unico che per davvero era terrorizzato dalle conseguenze di quello che aveva appena udito, attuare quel piano avrebbe comportato un complicarsi ulteriore della situazione e della stabilità che si era creata nella Comunità!!
Il rischio era troppo grande, e non voleva essere lui la mente dietro quello che sarebbe accaduto… ma ribellarsi non sarebbe servito a nulla. Tutti i suoi colleghi approvavano quel piano, la maggioranza aveva vinto, e questo secondo la legge del Concilio non gli dava scelta…
Proprio per questo, abbassando il volto sconsolato con entrambi i pugni poggiati al tavolo, l’unica cosa che poté dire fu “… Come desidera, Gran Maestro!”
La situazione si stava complicando fin troppo. Quel ragazzino rischiava di compromettere non solo la salute mentale, ma anche quella fisica dei membri del Concilio e degli agenti che lavoravano al suo servizio.
Il suo atteggiamento negli ultimi due anni aveva ripristinato il buon’umore e la fiducia dei subordinati nei confronti degli Illuminati, ma le promesse che aveva fatto avrebbero comportato il sangue di milioni di innocenti sulle loro mani.
Xehanort era un folle, ed andava fermato a qualsiasi costo!!

Circa un'ora dopo, alle 17:00, una certa ragazza stava trafficando nella Biblioteca Storybrooke a studiare sui libri.
Si trattava di Bulma, la quale si trovava seduta ad uno dei tavoli che erano posizionati centralmente nella libreria e, preso un libro che riguardava la medicina, se lo stava sfogliando molto interessata all’argomento.
Era sempre stata affascinata dalla medicina, anche per via del suo carattere altruista che la spingeva sempre ad aiutare i più bisognosi, e visto che i suoi genitori volevano una carriera professionale per lei la sua scelta ricadeva sicuramente su essa.
Ormai la giovane aveva sedici anni, e grazie a ciò il suo aspetto era cambiato molto. Oltre ad essersi alzata d’altezza ed aver sviluppato il proprio corpo femminile, aveva i capelli sempre lunghi fino alle spalle, solo con un unico codino questa volta alla sua sinistra, invece di abiti indossava un top rosso chiaro che partiva dal seno e scendeva fino all’ombelico, indossava dei pantaloncini beige che arrivavano fino alle cosce ed infine delle scarpe da ginnastica viola chiare con i lacci bianchi.
In quel momento era immersa nella sua lettura e, anche se era felice dato che aveva intrapreso gli studi di medicina per diventare un bravo medico, non poteva fare a meno di essere preoccupata per uno dei suoi migliori amici.
Da quando due anni prima Goku era diventato il Presidente della Comunità, i suoi impegni erano diventati davvero troppo opprimenti, al punto tale che non riusciva a vederlo praticamente più, se non di sfuggita e per un saluto veloce.
La cosa la rendeva molto triste perché conosceva il compagno, e sapeva bene che non avrebbe mai voluto quella carica ad un’età così giovane, ma la legge parlava chiaro e, almeno fino a quando non avrebbe compiuto quarantasei anni o non fosse morto, sarebbe stato obbligato ad amministrare la Comunità dal Palazzo Presidenziale.
Aveva sentito voci secondo cui Son era solito “scappare” in certe circostanze perché troppo oberato di lavoro, ma sfortunatamente non era mai riuscita né a confermare né a smentire quella voce, anche se sicuramente sarebbe stato nel suo carattere…
E purtroppo andava capito. Aveva perso il suo mentore ed aveva visto i suoi sogni infranti tutti nello stesso minuto, il mondo gli era crollato letteralmente addosso e c’era il serio rischio che si disinteressasse alla politica.
In fondo l’aveva detto lui stesso che, se fosse successo qualcosa e si sarebbe ritrovato a capo della società prima di essere pronto e prima di essersi goduto la sua età, avrebbe potuto perdere ogni interesse verso l’amministrazione.
E, considerato quanto accaduto, c’era il serio rischio che la prossima volta che l’avrebbe visto sarebbe scappando dai Soldati Presidenziali che lo volevano costringere a tornare al Palazzo Presidenziale per svolgere il proprio compito…
Ma va beh, al momento non voleva pensare alla sorte che era toccata ad uno dei suoi migliori amici, anche perché aveva degli studi da portare a termine e voleva concentrarsi assolutamente su di essi per eseguire il diploma prima e poi la laurea con il massimo dei voti.
Solamente che… “Guarda chi si rivede!!”
Qualcuno che non conosceva la stava chiamando dalla sua destra, dove il tavolo tecnicamente finiva, e voltando lo sguardo verso quella direzione poté notare che si trattava di un ragazzo che non vedeva da molto tempo.
L’aveva riconosciuto, si trattava di Vegeta, solo che avendo quindici anni era cambiato d’aspetto e sembrava più maturo rispetto a quando l’aveva visto l’ultima volta quattro anni prima… almeno all’apparenza naturalmente.
Nonostante i suoi capelli fossero rimasti ritti uguali, si era alzato a causa dell’età e di abiti indossava una maglietta bianca con le spalline gialle molto simile a quella che aveva quando era bambino. Inoltre, indossava anche dei pantaloni blu scuri ed aveva le maniche della maglietta dello stesso colore, oltre che una cintura marrone con fibbia legata alla vita, degli stivali bianchi e dei guanti dello stesso colore.
Con le braccia incrociate, il nero disse subito con un’aria quasi superiore “Ciao Bulma, è un piacere rivederti. Ti ricordi per caso di me?”
Davvero? Gli stava domandando se si ricordasse di quel bambino che aveva osato criticare con aria di superiorità Xehanort quando suo padre era appena stato eletto come nuovo Presidente della Comunità?
Certo che si ricordava di lui, come poteva dimenticarsi la sua sfacciataggine, senza contare che aveva sentito le voci che circolavano su di lui e delle sue “scappatelle occasionali”. Figurarsi se non lo riconosceva subito.
Difatti, con un’espressione severa, la ragazza replicò “Figurati, come potrei dimenticarmi di un arrogante come te!”
Facendo però il finto offeso, il giovane sostenne “Suvvia, così mi ferisci!”
“Bene, allora ho fatto bene il mio lavoro. Adesso starei studiando, di conseguenza se te ne vai mi fai un grosso favore!”
Dopo averlo liquidato con quelle semplici parole, l’azzurra tornò ai suoi libri, evidentemente non gradiva per nulla la sua presenza, visto anche come si stava rivolgendo a lei, e desiderava che se ne andasse il più presto possibile.
Tuttavia Vegeta, a dispetto di quello che poteva pensare, sembrava dispiaciuto del modo in cui la Brief stava reagendo, in fondo lui voleva adottare un approccio amichevole ed aveva usato quelle parole solo per scherzare, non pensava che l’avrebbe presa così seriamente…
Nel tentativo di correggere il tiro, il ragazzo decise di sedersi dall’altra parte del tavolo rispetto a dove si trovava la giovane, esattamente di fronte a lei, senza fare di conseguenza quello che gli aveva “gentilmente” chiesto.
“Non mi hai sentito? Ti ho chiesto gentilmente di lasciarmi in pace...” incalzò ulteriormente Bulma senza alzare lo sguardo dal libro.
Allora lui, tentando di correggere il tiro, disse “Ascolta, siamo partiti con il piede sbagliato, e probabilmente hai reagito in quella maniera perché ti ricordavi l’episodio di quattro anni fa. Se sono delle scuse che vuoi te le faccio senza problemi, all’epoca ero parecchio orgoglioso e arrogante, e sono consapevole di aver offeso sia te che Xehanort!”
Wow, un’ammissione di umiltà da parte sua?! Questa sì che era una sorpresa!!
Anche se esternamente l’azzurra non dette alcun segno, in verità dentro di sé era contenta che tutto sommato fosse cambiato e soprattutto maturato rispetto a quando era un ragazzino, questo era sempre qualcosa di positivo…
Ma aveva sempre i suoi studi di cui occuparsi, e proprio per questo esclamò “D’accordo, scuse accettate. Però adesso ti chiedo veramente di andartene, ho un esame tra pochi giorni e devo prepararmi adeguatamente!”
Certo, se aveva una verifica da fare entro le prossime giornate non voleva di certo essere di troppo disturbo per lei, di conseguenza era deciso a lasciarla stare come desiderava… ma non prima che avesse accettato di uscire con lui quella sera stessa!!
Sembrava strano che quel pensiero potesse venire proprio a lui, però doveva ammettere di essere attratto dalle belle ragazze come una falena verso la luce, e nell’ultimo anno se l’era goduta con molte di loro, sia studentesse che donne che svolgevano tutt’altro lavoro.
Tuttavia, da quando l’aveva puntata aveva deciso di cogliere la prima occasione in cui l’avrebbe trovata da sola per organizzare un appuntamento. Lei era molto carina, e sentiva che se fosse stato anche con lei la sua reputazione in quel campo ne avrebbe giovato.
Proprio per questo, cercando di fare il sorriso più dolce che poteva, asserì senza mezzi termini “Prima di andarmene però, vorrei che tu mi facessi l’onore di uscire con me questa sera. Stare troppo sui libri potrebbe addirittura essere dannoso, io posso farti scoprire divertimenti che tu ignoravi totalmente finora!”
“Scherzi? Neanche morta!!”
Diretto, preciso ed in buca!
Bulma l’aveva liquidato in un attimo senza neanche distogliere lo sguardo dal libro e con la mano sinistra poggiata alla guancia!!
Inutile dire che Vegeta c’era rimasto di stucco, soprattutto perché grazie al suo fascino nessuna aveva mai “osato” respingerlo. Fu un duro colpo per lui, al punto tale che assunse per un attimo un’aria terrorizzata.
Quell’attimo però durò solo pochi secondi, dato che poi la paura fece posto alla rabbia e, cercando di gridare il meno possibile essendo comunque una biblioteca, domandò “Come sarebbe a dire neanche morta?!”
La risposta arrivò subito “Conosco la tua reputazione. Ti vanti sempre di tutte le tue conquiste con i tuoi amici, tu non vuoi uscire con me, vuoi solo rendermi il tuo nuovo trofeo da esibire ai tuoi compagni, ed io sinceramente aborro questo genere di comportamenti!”
Lei era quasi sicura di quello che stava dicendo, nonostante si fosse veramente scusato per il suo comportamento di quattro anni prima e avesse deciso di perdonarlo, sotto quel punto di vista non sembravano esserci miglioramenti.
Quasi come se fosse stato scoperto, Vegeta assunse un’espressione indignata mista all’infuriato ed asserì “Come ti permetti di dire certe cose?! Io non sono quel genere di ragazzo, o meglio non lo sono più!! Voglio davvero uscire con te perché mi piaci, non certo perché voglio renderti il mio nuovo trofeo!!”
A dire il vero aveva detto cose giuste solo fino ad un certo punto, dato che, nonostante fosse veramente attratto da lei e sia caratterialmente che fisicamente le piaceva un sacco, aveva davvero intenzione di vantarsi della sua conquista con gli altri.
“Se ho detto una cavolata dimostralo. Sparisci dalla mia vista!” insistette ulteriormente la ragazza con non chalance e senza mai distogliere gli occhi dal libro.
Cavolo, lo stava trattando a pezze in faccia senza neanche vergognarsi minimamente. Evidentemente aveva fiutato tutto prima ancora che iniziasse a parlare, il suo intuito femminile era davvero assurdo ed incredibile.
Il ragazzo si sentì leggermente scoraggiato mentre rimaneva seduto ad osservarla perplessa. Dopo aver promesso ai suoi amici che sarebbe riuscito ad uscire con Bulma quella sera avrebbe rimediato un'enorme figuraccia se fosse uscito da quella biblioteca a mani vuote.
Peggio, se avessero scoperto come era stato trattato l’avrebbero deriso e la sua reputazione ne avrebbe risentito, nessuna ragazza avrebbe mai più voluto uscire con lui, e la sua “carriera” sarebbe stata distrutta per sempre.
No, questo non poteva permetterlo.
Avrebbe fatto di tutto per riuscire a convincerla, e visto come stavano le cose non aveva altra scelta se non puntare su qualcosa in cui lei spiccava ancora parecchio da come aveva potuto vedere… l’orgoglio ed il desiderio di sfida.
Se avesse fatto leva su queste due carte, forse sarebbe riuscito a convincerla a dargli una possibilità, ma doveva giocarsi bene quella partita… e fortunatamente aveva già quello che gli serviva, proprio nella sua tasca destra.
Così, facendo un sorrisino furbetto, iniziò a dire “… E se ti proponessi una sfida?”
“Non mi interesserebbe!” rispose subito la ragazza freddamente.
Però si aspettava un’uscita del genere, e proprio per questo il nero andò avanti affermando “… Neanche se in palio ci fosse la possibilità di umiliarmi pubblicamente?!”
Era stata dura decidere di puntare su quello, ma, se voleva salvare la sua reputazione, doveva almeno dimostrare che le aveva provate tutte… e nel caso poteva sempre dire che si trattava di un suo nuovo “approccio”al genere femminile.
Effettivamente sembrò che quell’argomento avesse attirato l’attenzione della ragazza, dato che sollevò entrambe le sopracciglia e, dopo aver fatto silenzio per circa cinque secondi, disse semplicemente “… Continua...”
Bene, era riuscito a catturare la sua attenzione, era già qualcosa.
Approfittando subito del momento, Vegeta mise la mano destra dentro la suddetta tasca ed estrasse quella che sembrava essere una moneta d’argento, esibendola in questo modo alla ragazza che però non distaccava comunque lo sguardo dal libro.
“Un lancio, un singolo lancio. Se esce testa vinci tu ed io sarò il tuo schiavo personale per una settimana intera… se invece esce croce, dovrai concedermi un appuntamento tutte le volte che lo desidererò per una settimana intera!”
Era una sfida molto rischiosa per entrambi, dato che da un lato il nero rischiava di perdere la sua dignità e finire a fare chissà cosa perché obbligato, mentre dall’altra lei si sarebbe potuta trovare appiccicata un tipo che detestava per una settimana intera.
Ma il giovane era pronto a correre il rischio, perché se da un lato la penitenza era enorme, dall’altra anche il premio era sostanzioso, dato che avrebbe avuto una settimana intera per far cambiare alla ragazza opinione su di lui.
L’azzurra era molto combattuta in quel momento. Se perdeva, rischiava di doversi assentare troppo dai suoi studi e fallire l’esame che aveva qualche giorno dopo… ma se vinceva poteva far fare a quel tipo tutto quello che voleva…
Quest’ultima idea la stava stuzzicando non poco, difatti iniziò a giochicchiare con una ciocca di capelli usando il dito destro mentre cercava di decidere. Era combattuta e non sapeva qual era la cosa migliore da fare…
Prima di scegliere però voleva avere una conferma e, sollevando finalmente lo sguardo verso il ragazzo osservandolo dritto negli occhi, gli domandò “… Come mio schiavo personale faresti tutto quello che voglio?”
“Tutto quello che vuoi!” confermò ulteriormente Vegeta.
… Ecco, davanti a quella prospettiva non resistette più. La sola idea di poter restituire a quel tipo la stessa moneta che lui aveva dato ad ogni singola ragazza con cui era uscita e che, nonostante la sua reputazione, c’era cascata sempre era troppa.
Proprio per questo, chiudendo di colpo il libro davanti a sé, finì per voltare del tutto la faccia verso il nero e, con un sorrisino di sfida, asserì “Affare fatto. Però ti avverto, se vinco la tua vita è finita!”
La sua più che una minaccia sembrava una frase ironica, ed infatti l’aveva detta con un sorrisino sulle labbra ed un tono ironico che il giovane aveva colto, proprio per questo aveva sorriso di rimando. Quelle come lei gli piacevano molto.
“E se vinco io, dovrai darmi una possibilità!” concluse allora Vegeta.
E così, dato che la “lotta” se così poteva definirsi era stata lanciata, il ragazzo decise di dare inizio alla sfida e, usando la mano destra, lanciò in aria la moneta d’argento che iniziò a roteare per un po’ prima di iniziare a scendere.
Tutti e due la stavano osservando con occhi misti tra il curioso, il soddisfatto ed il timoroso: da un lato Vegeta avrebbe fatto da schiavo per una settimana intera a Bulma, dall’altra lei avrebbe dovuto acconsentire ai suoi appuntamenti per lo stesso lasso di tempo.
La tensione era alta, chi avrebbe vinto?

Scuola di Hokuto, Comunità, 13 Giugno 1915:
Undici anni erano passati da quando la prestigiosa scuola di lotta era stata aperta, e come si poteva immaginare le selezioni erano state molto dure da parte di Ichigo.
Durante quel lasso di tempo molti si erano presentati alle porte del dojo nel tentativo di diventare un apprendista di Kurosaki, tuttavia la maggior parte di loro aveva fallito miseramente e non si era dimostrata all’altezza.
Proprio quando l’arancione era convinto che la scuola fosse stata solo una perdita di tempo e non avrebbe mai trovato nessuno, ecco che a distanza di un mese l’uno dall’altro si presentarono alla sua porta due ragazzi.
Entrambi riuscirono a superare i test, con difficoltà ma ci riuscirono, e questo sorprese non poco l’uomo che stava ormai perdendo le speranze. Fu inutile dire che accettò di buon grado i due ragazzi come apprendisti della sua prestigiosa scuola.
Circa tre anni erano passati da quel momento, e durante questo periodo il membro del Concilio dei Sette aveva insegnato ai ragazzi tutto quello che sapeva, e loro erano riusciti a dimostrarsi all’altezza delle sue aspettative.
Certo, erano ancora acerbi e dovevano migliorare molto, però in soli tre anni erano arrivati a controllare il 60% dello Stile di Hokuto, lo stile di lotta principale che insegnava all’interno della struttura.
Per poter sopperire a quel 40% mancante ci sarebbero voluti altri anni, ma Ichigo non si lamentava di certo considerato che aveva finalmente trovato due allievi che potesse definire degni di tale nome…
Ed uno di essi in quell’istante, alle 13:00 della giornata, si trovava all’esterno dell’edificio, per la precisione davanti al laghetto che si trovava nel cortile della Scuola di Hokuto, seduto sulle gambe e con la schiena ritta.
Era un ragazzo di dodici anni che portava i capelli corti e ricci di colore castano, oltre che degli occhi dello stesso colore. Aveva entrambe le mani poggiate sulle ginocchia e indossava una maglietta a maniche corte marrone chiara, dei pantaloni lunghi dello stesso colore, solo più scuri e delle scarpe da ginnastica nere con i lacci bianchi.
Aveva un’aria molto severa e stava guardando davanti a sé. In teoria la pausa che concedeva la Scuola di Hokuto era finita da pochi secondi, ma ciononostante il giovane non si muoveva di lì continuando a guardare davanti a sé.
Sembrava essere concentrato verso la strada, ma in verità stava solo osservando lo splendido giardino che era stato costruito attorno alla struttura. Sapeva che il maestro l’aveva costruito per onorare i suoi antenati, e proprio per questo lo apprezzava così tanto.
Il senso estetico del suo mentore era elevato secondo il suo parere, e questa era una caratteristica che apprezzava in un individuo, specialmente se fosse stato qualcuno che avrebbe dovuto istruirlo ed insegnarli l’arte del combattimento.
Tuttavia i suoi pensieri vennero interrotti proprio quando il suo insegnante lo chiamò da dentro la struttura “Kenshiro!! Rientra, la pausa è finita!!”
Già, il ragazzino allievo della Scuola di Hokuto era proprio Kenshiro, il quale sentendosi chiamato inizialmente volse il suo sguardo alle sue spalle, dove si trovava la struttura, e per alcuni secondi neanche si mosse dal suo posto.
Tuttavia, poi, per evitare anche di far arrabbiare il suo maestro, decise che era arrivato il momento di rientrare e, mettendosi in piedi, si avviò lentamente verso la Scuola di Hokuto, salendo le poche scale che c’erano ed entrando nella struttura.
L’interno era praticamente identico a come l’avrebbero trovato i due fratelli Ferraro quando sarebbero giunti ventotto anni dopo nella Comunità, l’unica differenza la facevano le uniche due persone che erano dentro il dojo.
Naturalmente uno era Ichigo, il quale era seduto con le gambe accavallate al centro della palestra con entrambe le mani poggiate sulle ginocchia, mentre l’altro era un ragazzino seduto a pochi metri dall’arancione con il corpo rivolto verso di lui, ad eccezione del volto che era voltato verso Kenshiro con un' aria quasi arrabbiata.
Era seduto esattamente come il castano poco prima, aveva dodici anni proprio come il suo presunto compagno d’addestramento ed aveva i capelli blu scuri con dei ciuffi che partivano da tutte le direzioni, degli occhi molto neri ed indossava un kimono color viola chiaro con i bordi bianchi, oltre che una cintura grigia attorno alla vita, delle calze bianche e portava dei sandali gialli ai piedi.
Fu proprio lui a parlare esclamando “Era ora che rientrassi. Non ti sei accorto che la pausa era finita?!”
Mentre si avvicinava al maestro ed al suo compagno d’addestramento, il ragazzino si limitò ad esclamare “Ovviamente, ma stavo contemplando la bellezza del giardino e non ci ho quasi fatto caso!”
“Come al solito. Non prendi mai le cose seriamente!!” si lamentò a quel punto il blu continuando ad avere un’aria irritata.
Di tutta risposta, Kenshiro lo osservò malamente ed asserì “Al contrario, mi sembra che tra i due sia l’unico a prendere seriamente la cosa!!”
“Cosa vorresti dire?!”
Sembravano ormai sul punto di litigare, dato che il castano pareva aver fatto leva sul fatto che l’amico non prendesse in maniera seria l’allenamento che stavano sostenendo alla Scuola di Hokuto, e questo l’aveva fatto alterare non poco.
Tuttavia, per fortuna Ichigo intervenne subito per sedare i bollenti spiriti “Kenshiro! Madara! Calmatevi subito!!”
… Ebbene sì, a quanto pareva il compagno d’allenamento di Ken nonché il secondo allievo di Kurosaki era proprio l’Uchiha!!
Sentendosi però richiamati entrambi, i due si voltarono subito verso l’arancione e dissero all’unisono “Sì, Maestro!!”
Dopodiché il bruno, dato che era arrivato vicino al suo amico, per la precisione alla sua sinistra, si sedette sopra le sue gambe proprio come aveva fatto precedentemente, poggiando entrambe le mani sulle ginocchia osservando il mentore.
A quel punto anche Madara, pur continuando ad osservare malamente il ragazzino che aveva vicino a lui, decise di tornare composto e di guardare l’insegnante che era ad alcuni metri davanti a loro ed aveva un’espressione seria.
Dato che era riuscito a ripristinare l’ordine, Kurosaki finì per sorridere nell’osservare i due apprendisti che aveva davanti, anche se in teoria non ne aveva motivo, però non poteva non ammettere di essere fiero di loro.
Tutti e due avevano fatto passi da gigante durante i tre anni in cui si erano allenati sotto la sua supervisione, e proprio quando ormai aveva perso le speranze nel suo progetto di trovare degni combattenti alla Scuola di Hokuto.
Forse era per via delle sue regole molto rigide, non lo negava, tuttavia lo Stile di Hokuto non era un'arte marziale facile da apprendere, e chi voleva allenarsi nelle sue tecniche doveva possedere certi requisiti.
Solamente loro due si erano dimostrati abili nel padroneggiare lo stile di lotta, e se avessero continuato ad allenarsi a questo ritmo nel giro di dieci anni sarebbero potuti riuscire addirittura a superarlo, e questo nonostante lui continuasse ad allenarsi per i successivi dieci anni.
Questa prospettiva lo rendeva molto contento… ma dato che li aveva convocati per dare loro un annuncio prima di riprendere gli allenamenti, l’arancione non volle perdere ulteriore tempo e decise di dirgli subito tutto.
“Innanzitutto credo sia giusto informarvi che, proprio oggi, cade il dodicesimo anniversario della fondazione della Scuola di Hokuto, senza neanche farlo apposta è stata fondata lo stesso anno in cui voi siete nati...”
“Sì, questo lo sapevo, e la cosa mi rende davvero fiero!!” affermò Madara quasi con gli occhi sognatori.
Kenshiro non gradiva quelle uscite del suo compagno, e proprio per questo si limitò ad osservarlo quasi malamente con lo sguardo, prima di tornare a concentrarsi sul suo maestro che chiaramente voleva dire loro qualcosa.
Difatti Ichigo, quasi senza considerare quanto aveva appena detto il blu, affermò “Per l’occasione, è stata organizzata una piccola festicciola nella piazza al cui centro si erge la Scuola di Hokuto, e noi tre ci andremo per onorare la sacra tradizione dei dojo. L’abito richiesto sarà un kimono, di conseguenza non presentatevi senza!”
In teoria poteva dirglielo usando ben altre parole, tuttavia per quanto gli riguardava essere diretto e chiaro sarebbe stato sufficiente, anche perché non intendeva sprecare altro prezioso tempo che potevano dedicare all’allenamento.
Come reagirono alla notizia i due ragazzi? In maniera diversa l’uno dall’altro.
Il castano non si smosse di un millimetro rimanendo fermo dov’era con la stessa espressione di prima, mentre al contrario Uchiha sembrava davvero molto contento, al punto che aveva alzato entrambi i pugni fino all’altezza del volto.
“Una festa in onore della nostra Scuola?! Fantastico!!” si esaltò immediatamente il blu.
Tuttavia Kenshiro cercò di farlo tornare con i piedi per terra asserendo “Non ti scaldare troppo, sarà solo una festa che ci distrarrà dall’allenamento e null’altro!”
Quella sua uscita non fu gradita per nulla dal suo compagno di allenamento, che voltandosi a guardarlo con fare abbastanza aggressivo replicò sostenendo “Piantala di fare il musone e cerca di divertirti, per una volta!”
“Il divertimento non è nel mio DNA...” fu l’unica cosa che rispose il bruno.
Di tutta risposta Madara, incrociando le braccia e assumendo un’espressione da quasi offeso, dichiarò senza tanti peli sulla lingua “Ma perché devi sempre rovinare tutto?! Sei davvero fastidioso e noioso!”
Vedendo che per l’ennesima volta poteva sfociare in un litigio la loro discussione, il mentore decise di intervenire senza però schierarsi con nessuno dei due apprendisti “Ragazzi, calmatevi. Divertirsi ogni tanto non fa mai male, specie se ci si allena costantemente come facciamo noi… tuttavia non va dimenticato che se volete imparare ad usare lo Stile di Hokuto al 100% dovrete impegnarvi molto la maggior parte della vostra giornata. Non dimenticatelo mai!”
Era stato molto chiaro e coinciso, i due ragazzi non avrebbero potuto ottenere risposta migliore. Kenshiro perché aveva confermato che poteva anche non divertirsi troppo, e Uchiha perché aveva confermato che divertirsi ogni tanto non faceva male.
“Sì, Maestro!!” risposero a quel punto all’unisono i due tornando composti.
A quel punto Ichigo non poté fare a meno di sorridere di rimando. Oltre che talentuosi e già parecchio forti nonostante la loro età, erano anche molto diligenti e attaccati alle regole, anche se la pensavano diversamente su molti aspetti…
E forse era proprio per questo che non riusciva a scegliere tra i due!!
La Scuola di Hokuto era stata creata soprattutto per trovare guerrieri degni di poter servire gli Illuminati, ed il fatto che in dodici anni solamente due ragazzi avessero mostrato le doti necessarie per entrarvi non aveva reso le cose semplici.
Dopo che entrambi erano riusciti a superare il test d’ingresso a soli nove anni diventando allievi del dojo tutti, Ansem il Saggio compreso, erano intenzionati ad allenarli tutti e due ed a reclutarli tra i loro agenti quando sarebbe stato il momento…
Ma quando due anni prima era subentrato Xehanort le cose erano cambiate, lui riteneva che, dato che entrambe le loro famiglie avevano abbandonato tempo addietro il Concilio dei Sette, nessuno dei due andasse ritenuto degno di servire gli Illuminati, anche se aveva posto una condizione.
Doveva scegliere uno di loro, solamente uno, ed avrebbe dovuto allenarlo di nascosto a servire il Concilio e le sue regole, e quando sarebbe stato il momento avrebbe abbandonato l’altro facendo diventare l’apprendista scelto un agente a tutti gli effetti.
Questa decisione aveva complicato le cose per l’arancione perché secondo lui entrambi erano degni di servire gli Illuminati nel loro modo, dato che possedevano qualità che potevano fare comodo in situazioni diverse.
Kenshiro era più duro e rigido, ed in combattimento dava sempre il meglio di sé per prevalere sull’avversario, e questa caratteristica nel caso di un conflitto poteva sicuramente fare comodo. Dall’altra parte Madara era più solare e si divertiva a combattere, cosa che poteva renderlo un candidato ideale per i combattimenti più duri e più difficili.
Era una decisione davvero ardua… chi dei due avrebbe potuto fare al caso loro?

Come preannunciato da Ichigo, quella sera si svolge la festa.
La ricorrenza erano i dodici anni dalla fondazione della Scuola di Hokuto, ed essendo la primissima scuola di arti marziali mai creata nella società l’arancione aveva deciso di approfittarne per organizzare un party.
Il Presidente non aveva avuto problemi ed aveva accettato di buon grado, anche se Ichigo doveva ammettere di averlo trovato piuttosto sciupato quando era andato a trovarlo, ma Xehanort l’aveva previsto e di conseguenza non si sorprese più di tanto.
Era stata chiusa la piazza che circondava la struttura ed erano stati allestiti dei tavoli pieni di cibi e bevande, oltre che un piccolo palco per una sorta di karaoke là dove dodici anni prima Charles aveva annunciato l’apertura del dojo.
Come preannunciato dal mentore, tutti erano venuti vestiti con un kimono di colore diverso, e questo per omaggiare gli antenati del fondatore della scuola ed anche i loro apprendisti che stavano sostenendo un duro allenamento per riuscire a stargli dietro.
Naturalmente Kurosaki indossava il suo classico vestito con cui andava in giro tutti i giorni, dato che era già un kimono di suo e non aveva bisogno di cambiarlo, al contrario i suoi due allievi si erano dovuti attrezzare di conseguenza…
Per il dispiacere di uno di loro!
“Dannazione, odio i kimono!”
A parlare era stato Kenshiro, che indossava un kimono color blu scuro ma gli dava parecchio fastidio, al punto tale che con la mano sinistra cercava di tirarsi su la manica destra, troppo lunga per i suoi gusti.
Sfortunatamente si era accorto troppo tardi di non averne uno in casa sua, e di conseguenza si era dovuto arrangiare con quello che aveva e comprarne uno di fretta e di furia… peccato che della sua taglia erano finiti e quello era l’unico che gli stava piuttosto bene…
Piuttosto in quanto era di due taglie più lungo e si vedeva chiaramente, proprio per questo gli dava fastidio indossarlo… non certo per la figura che poteva fare, dato che non si curava di questi dettagli, ma perché la riteneva una grossa scocciatura.
“Ma ti devi sempre lamentare di qualcosa?!”
Vicino a lui c’era il compagno d’allenamento Madara, il quale indossava lo stesso kimono che aveva durante gli allenamenti e che stava rimproverando l’amico per essere troppo schizzinoso e rompiscatole certe volte.
Di tutta risposta il bruno replicò “Ne riparleremo quando indosserai qualcosa di troppo lungo per te!”
“E dove starebbe il problema? Non sei l’unico se dai una rapida occhiata in giro!”
In effetti Uchiha non aveva tutti i torti, dando una rapida occhiata poteva notare che anche altri cittadini di Fantacity indossavano un kimono troppo lungo per loro, alcuni addirittura ce ne avevano uno un po’ corto.
Forse per questo Ken finì per assumere un’aria seria, tuttavia non rimase di sicuro in silenzio dato che esclamò “Non mi interessa. Io sono un allievo della Scuola di Hokuto, e come tale devo sempre essere impeccabile anche nell’abito!”
“Mamma mia, come sei spocchioso!!” si lamentò allora il blu guardandolo malamente.
Tuttavia il compagno si limitò a replicare “Ti ripeto quello che ormai ti dico da tre anni. Come allievi della Scuola di Hokuto noi dobbiamo esserlo, se tu sei troppo logorroico non è di certo colpa mia…”
“Cosa vorresti insinuare?!” sembrò che quell’insulto non fosse per nulla gradito a Madara, dato che cominciò subito a guardarlo malamente.
Il tutto si stava svolgendo proprio sotto gli occhi del loro mentore Ichigo, il quale stava guardando i suoi due apprendisti relazionarsi tra di loro in quella maniera con il sorriso sulle labbra nonostante tutto.
Li conosceva bene e sapeva bene che avevano due caratteri totalmente opposti, però vederli parlare gli faceva sempre piacere, e questo perché nel suo dojo oltre alle tecniche di lotta voleva anche dare lezioni di vita in certi casi.
Avere loro due poteva dimostrare come chiunque potesse imparare lo Stile di Hokuto indifferentemente dal carattere che possedeva, l’importante era che fosse capace di concentrarsi, di incanalare le sue energie e di colpire al momento giusto.
Le loro litigate erano all’ordine del giorno, tuttavia, se non erano mai venuti alle mani, era forse grazie al fatto che, nonostante tutto, si rispettavano in quanto guerrieri e, grazie a ciò, conoscevano l’uno le capacità dell’altro.
Avere consapevolezza della forza altrui li portava sempre ad esagerare solo in termini di parole, e solo in determinate circostanze. Visto quanto erano diversi se lo aspettava benissimo, però il fatto che non avessero mai combattuto se non per allenamento lo riteneva un grosso punto a favore del suo addestramento…
E tra l’altro doveva ammettere che, proprio osservandoli durante la festa, aveva cominciato a farsi un'idea su chi dei due potesse andare bene per il progetto che aveva in mente il Concilio dei Sette e che era stato modificato dall’attuale Gran Maestro.
Al momento era solo un'idea, e per nulla definitiva, però doveva riconoscere che lo allettava parecchio quella decisione che stava prendendo e gli mancava solamente un incentivo, una spinta in più per poterla rendere definitiva, ecco…
I suoi pensieri vennero però interrotti da un fotografo, che cercò di attirare la sua attenzione esclamando “Mi scusi, Maestro Ichigo!”
Solo dopo un paio di secondi Kurosaki si destò dai suoi pensieri tanto era concentrato, e senza sobbalzare per il semi spavento si limitò a volgersi lentamente verso di lui domandando semplicemente “Sì, desidera?”
Immediatamente il diretto interessato propose la sua idea “Mi potrebbe dedicare una foto con i suoi apprendisti? Vorremmo pubblicarla sulla prima pagina di domani per festeggiare i dodici anni della Scuola di Hokuto!”
… Questa sì che era un’ottima idea!
Da come parlava era chiaro che fosse un giornalista e scrivesse per uno dei giornali che giravano per la Comunità, e sentendo la sua proposta l’aveva approvata in pieno perché avrebbe potuto aiutare la reputazione del suo dojo.
“Certamente, è una splendida idea!” disse subito il mentore.
Prima però di poterla fare doveva richiamare i suoi apprendisti, e proprio per questo facendo segno con la mano sinistra al fotografo di seguirlo si avvicinò ai due allievi, che nel frattempo stavano ancora discutendo.
“Come sarebbe a dire che sono frigido?!” si lamentò Ken sentendo quello che per lui era un insulto bello e buono.
Uchiha gli spiegò subito “E perché non dovrei chiamarti così?! Il massimo dei sentimenti che sei in grado di esprimere è l’indifferenza generale!!”
“La mia è concentrazione da guerriero!!” fu la risposta del castano che stava replicando.
Fortunatamente però la loro discussione venne interrotta da Kurosaki, il quale attirò la loro attenzione su di sé dopo essersi avvicinato a loro alla destra di Madara ed a sinistra dell’altro suo apprendista.
“Ora basta litigare, questa è una festa, cercate di divertirvi!” fu quello che disse.
“Io ci provo, ma lui deve rovinare sempre tutto!!” affermò però il bruno che sembrava non sopportare più il modo in cui si rivolgeva a lui il suo compagno d’addestramento.
Così, sorridendo dolcemente, Ichigo affermò “Anziché criticare i suoi modi, dovresti provare ad andarci d’accordo. Potresti accorgerti che voi due avete più cose in comune di quanto possiate immaginare...”
Era lo stesso consiglio che gli dava da parecchio tempo a quella parte, come se fosse facile riuscire a comprendere cosa frullasse in quella testaccia dura. Ci stava provando, ma fino a quel momento non sembrava voler sentire ragioni l’amico…
E difatti Kenshiro non intendeva relazionarsi in alcun modo con Uchiha. Lui si era iscritto alla Scuola di Hokuto unicamente per sostenere gli allenamenti ed imparare lo Stile di Hokuto, e non certo per fare amicizia…
I loro pensieri però vennero interrotti dall’arancione, che li mise al corrente della foto “Adesso però cercate di fare un bel sorriso per la foto. D’accordo?”
Solo allora i due si resero conto che in effetti c’era un fotografo che era già posizionato parallelamente al loro mentore e che era già pronto per scattare. Mancava solo che si mettessero in posa e poteva procedere.
Naturalmente uno dei due era già contento della cosa “Ma certo!! Adoro le foto!!” si trattava di Uchiha, che aveva già gli occhi luccicanti addirittura.
Invece Kenshiro era di tutt’altro avviso, dato che incrociando le braccia affermò “Se proprio devo...” come se si sentisse obbligato.
Così, poggiando le mani sulle teste dei suoi allievi, Kurosaki si piegò sulle ginocchia in modo da abbassarsi al loro livello e poi disse “Suvvia, serve a dimostrare come il nostro programma vada a gonfie vele. Un bel sorriso!!”
Dopodiché fece subito un sorriso a trentadue denti mentre il blu, che era alla sua sinistra, imitava il suo maestro con la bocca facendo anche il segno della vittoria con entrambe le mani. Il castano non si schiodò dalla posizione in cui era in quel momento.
Ma al fotografo poco importava, dato che gli bastava avere la sua foto per l’inserto della mattina successiva, e così scattò in un attimo senza flash concludendo in quel modo quella che per Kenshiro sembrava quasi una tortura.
“Perfetto. La ringrazio per la disponibilità!” esclamò il fotografo rivolgendosi all’arancione.
“Di nulla. Si figuri!” si limitò a rispondergli Ichigo stringendogli la mano destra che gli aveva teso prima che l’uomo riprendesse la sua strada, probabilmente per scattare qualche altra fotografia della festa.
Dato che si era allontanato, il bruno poté tirare un sospiro di sollievo e dire senza tanti mezzi termini “Meno male che è finita questa rottura!”
Inutile dire che Uchiha rimase stupito da quelle sue parole, al punto tale che guardandolo quasi come se fosse un alieno gli domandò “Ma come? Vuoi dirmi che non sopporti neanche le fotografie?!”
La risposta arrivò immediatamente “Figurati, se desidero immortalarmi preferisco i ritratti!”
… Cavolo, non sapeva di questa parte di lui. Cioè, era al corrente che odiava la maggior parte delle cose che venivano fatte su pellicola, perché riteneva che fossero un insulto alle tradizioni dei loro antenati, ma qui non sopportava neppure essere immortalato con i suoi amici!!
D’accordo che voleva essere un tipo solitario e tutte quelle cavolate del genere… ma, se continuava così, rischiava di isolarsi da tutto e da tutti, e finire addirittura per non avere nessun amico al mondo ad eccezione sua e del maestro!!
Fino a quel momento ci aveva litigato perché semplicemente non condivideva il suo modo di pensare… però solo in quel momento si era reso conto che poteva essere nocivo addirittura, ed a pagarne le spese potevano essere lui ed il mentore!!
Proprio per questo, quasi sentendosi in obbligo personale, decise che era arrivato il momento di smettere di bisticciare con lui… e di cercare un modo per convincerlo a socializzare, ad aprirsi agli altri e rinunciare a quei tradizionalismi che lo stavano portando ad essere sempre più arrogante e presuntuoso.
Così, avvolgendo il braccio destro attorno al collo del compagno d’addestramento, Madara provò a dirgli “Senti Ken. Comprendo che tu sei scontroso e arrogante sotto certi aspetti, ma non ti pare di stare un tantino esagerando adesso?!”
Subito, sollevando il sopracciglio destro, il bruno si voltò a guardarlo con entrambe le braccia incrociate e gli domandò “Cos’è ora tutta questa confidenza?!”
Ignorandolo, Uchiha incalzò sostenendo semplicemente “Ma hai almeno sentito quello che ho detto?!”
Il diretto interessato rimase per alcuni secondi in silenzio, ma poi decise di rispondergli soprattutto per evitare che diventasse logorroico “… Naturalmente, ma per quanto mi riguarda quello che sta esagerando sei tu...”
“Solo perché mi preoccupo per te? Suvvia...” proseguì Madara continuando a fare l’amicone quando fino ad un attimo prima lo insultava addirittura.
Ovviamente Kenshiro gli fece notare quel particolare, al punto che lo fulminò con lo sguardo asserendo “Sbaglio o sei tu quello che fino a poco prima mi insultava?!”
“Quello era prima che vedessi quanto fossi disperato. Ora ci sono io e ti darò una mano!” ribatté Uchiha poggiandosi la mano sinistra sul petto fieramente.
“Grazie, ma non ho bisogno del tuo aiuto...” insistette il castano che voleva solo divincolarsi da quella presa… peccato che non ci riuscì perché il blu l’aveva preso bene, sapeva dove agguantarlo per evitare che se ne andasse…
“Tutti hanno bisogno di aiuto. Ti renderò meno cinico e più solare, hai la mia parola!” continuò allora l’allievo della Scuola di Hokuto sorridendo a trentadue denti questa volta.
Stava parlando come se non gli stesse dando alcuna scelta, e la cosa non era molto gradita dal compagno, che continuava a fulminarlo letteralmente con lo sguardo desiderando solo che si incenerisse in quel momento.
Sfortunatamente non aveva gli occhi laser, e di conseguenza doveva sorbirsi il monologo che gli stava per rifilare, come se non fosse stato torturato già abbastanza da quella stupida fotografia di prima.
Inutile dire che Madara attaccò immediatamente “Cominciamo dalle basi di una relazione d’amicizia...” Oh cavolo, sarebbe stata lunga a quanto pareva… proprio per questo Kenshiro non poté fare a meno di toccarsi la fronte sconsolato con la mano destra, pregando che succedesse qualsiasi cosa che zittisse quel cosiddetto “amico” che si era ritrovato appresso…
Il tutto però era visto da lontano dal loro maestro, che dopo aver salutato il fotografo aveva subito cercato con lo sguardo i suoi apprendisti, e vedendo quanto stava accadendo era rimasto parecchio sorpreso…
In quanto aveva avuto quello che stava cercando!!
Senza farlo apposta proprio pochi minuti prima aveva richiesto una prova definitiva, un qualcosa che gli avrebbe consentito di capire che era lui quello che faceva al caso loro per i piani del Concilio dei Sette e del Gran Maestro.
E vedere quell’attimo, quel singolo momento fu illuminante per l’arancione, al punto tale che abbozzò un sorrisetto quasi maligno senza essere visto da nessuno mentre osservava i suoi apprendisti da lontano.
La ricerca era finita, aveva trovato l’apprendista della Scuola di Hokuto che faceva al caso suo!!


Dopo aver preso il comando del Concilio dei Sette, Xehanort ha dato inizio ad una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione scoprendo i segreti che si celano dietro le vere origini della Comunità, decidendo di dare inizio ad una guerra mondiale in Superficie ed obbligando Ichigo a scegliere solo uno dei suoi due apprendisti, Kenshiro e Madara, per il loro piano. Sembra che il maestro abbia finalmente scelto l’allievo che fa al caso suo… ma di chi si tratta?

PERSONAGGI APPARSI:

Bulma Brief Ragazza da “Dragon Ball”


Vegeta Ragazzo da “Dragon Ball”


Kenshiro Bambino da “Hokuto no Ken”


Madara Uchiha Bambino da “Naruto”



Vi è piaciuto questo quarto Capitolo della fic prequel?
E’ stato interamente incentrato sulla nuova gestione del Concilio dei Sette e della Comunità in generale come già preannunciato, tuttavia ho voluto aggiungere un paio di cose che sono certo vi siano piaciute… o almeno lo spero XD ;).
Nonostante in teoria ci siano state delle nuove aggiunte in termini di pg in questo chap, in verità si tratta delle versioni giovani di personaggi che già conosciamo, e di conseguenza nessun nuovo personaggio è stato realmente introdotto.
A causa di ciò, la lista rimane invariata qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

Come già preannunciato qualche Capitolo fa, tenete d’occhio le età dei pg che sono segnati come deceduti nonostante la loro effettiva morte non c’è ancora stata, non aggiungo altro u.u ;).
Con la parte dedicata alla madre di Xehanort, in teoria la parte di storia dedicata a Sebastian in questo prequel è conclusa, ma ciò non significa che non lo rivedremo all’interno di questa storia, oltre che quella principale ovviamente ;).
So che forse la riunione del Concilio dei Sette è durata davvero eccessivamente, tuttavia ha introdotto delle dinamiche davvero importantissime ai fini della trama principale e spero l’abbiate apprezzato comunque :).
Se Vegeta e Bulma si sono messi insieme in quell’occasione non lo dirò adesso u.u XD ;).
Mentre per i due allievi della Scuola di Hokuto spero di avervi sorpreso in maniera positiva :). Attendete di vedere i prossimi sviluppi, potrebbero farvi capire come un certo pg è arrivato là dove lo vediamo nella fic principale u.u ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo tutti quanti per il vostro continuo sostegno a queste mie ultime due fic, e ci risentiamo martedì 16 Aprile per il nuovo Capitolo della Fan Fiction dove vedremo un certo “incidente”!!! :)

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Capitolo 5
*** L'Incidente! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Lo scorso è servito soprattutto a mostrare come si è evoluta la Comunità dopo che Goku è diventato il nuovo Presidente e Xehanort il nuovo Gran Maestro, questo invece parlerà di altro come già preannunciato un mese fa.
Difatti sarà interamente incentrato sulla questione legata a Kenshiro, Madara ed Ichigo, anche se non la completerà del tutto, e vedrà anche un nuovo arrivo che sono certo la maggior parte di voi non si aspetta per nulla u.u XD ;).
Prima del chap però passo all’Angolo dei Commenti:

Sayman: Ciao Sayman :). Sono molto contento che hai ritenuto interessante lo scorso Capitolo, anche se era soprattutto di illustrazione per mostrare com’è cambiata la società dopo che Goku è diventato il nuovo Presidente e Xehanort il nuovo Gran Maestro del Concilio dei Sette, e sotto un certo punto di vista questo Capitolo sarà più ricco rispetto allo scorso, ho cercato di renderlo meglio che potevo, e sono contento di esserci riuscito *_*. Posso immaginarlo credimi, pure io certe volte mi confondo con i Capitoli che devo scrivere e postare tra prequel e principale, mi immagino quanto possiate confondervi anche voi in questa situazione XD ;). Xehanort se l’è studiata bene in ogni minimo dettaglio proprio per non lasciare nulla al caso, vuole essere sicuro non solo che tutto vada come ha programmato, ma anche di non essere fregato, ed è proprio per questo che finora il Concilio non è ancora riuscito a trovare un cavillo o una debolezza per estrometterlo e colpirlo alle spalle, si sta dimostrando più furbo di loro e questo non gli va molto a genio u.u XD ;). Sì, in questa linea temporale indirettamente è stato Xehanort a far scatenare la Prima Guerra Mondiale, indirettamente perché si è limitato a mandare un suo agente per corrompere l’assassino dell’Arciduca proprio quel giorno, tutto il resto è venuto da sé e sappiamo tutti come è andata a finire con la Prima Guerra Mondiale T_T. Sugli esperimenti di Raichi diciamo di sì, è stato proprio questo il momento in cui hanno avviato la ricerca sul DNA umano ed anche i cosiddetti “esperimenti segreti” che abbiamo visto nel laboratorio segreto della fic principale, ma dietro c’è ancora molto da scoprire per ovvi motivi e quando sarà il momento tutto sarà chiaro, tranquilli u.u XD ;). Eheheheheheheheh ebbene sì, uno dei due allievi di Ichigo della Scuola di Hokuto era Madara!! Kenshiro ancora ancora lo si poteva immaginare già dalla prima apparizione del dojo considerando il racconto di Teresa e Gai, ma naturalmente non potevate immaginare che anche Madara lo fosse dato che non avevo lasciato alcun indizio in merito :) e naturalmente è lui il terzo che all’epoca fu apostrofato come il terzo in grado di controllare lo Stile di Hokuto al 100%, anche se questa affermazione non è vera del tutto ed allora hanno parlato soprattutto per ipotesi, forse già in questo Capitolo capirete perché ;). E sì, abbiamo anche visto l’origine della foto apparsa nei primi venti Capitoli XD ho messo a Madara bambino i capelli blu per confondervi, ed anche perché al tempo li aveva davvero blu, se li colorerà di nero più avanti a seguito di un certo evento che vedrete proprio in questi Capitoli ;). Deve scegliere perché Xehanort ne vuole solamente uno al servizio del Concilio, in teoria non ne avrebbe voluto nessuno perché nessuno dei due fa parte dell’organizzazione e la sua nuova politica è di non prendere nessuno che faccia parte delle famiglie che hanno tradito, ma al tempo stesso ha riconosciuto che qualcun altro in grado di usare lo Stile di Hokuto gli potrebbe essere utile, e per questo ha lasciato ad Ichigo la possibilità di scegliere… e parrebbe averlo fatto proprio alla fine dello scorso chap :). Beh anche quello è vero, con me non si può mai sapere e ce ne sono ancora di cose che devo mostrare e non immaginate neppure XD però in questo caso la risposta su chi ha scelto Ichigo alla fine la vedrete praticamente subito, dato che per questioni temporali tratterò la parte dedicata ad Ichigo, Kenshiro e Madara tutta in un colpo solo, e per darvi qualche indizio su cosa possa essere successo vi consiglio di rileggere il Capitolo di introduzione alla Scuola di Hokuto della fic principale, potreste avere qualche piccola anticipazione che per ovvi motivi vi siete dimenticati in merito ;). Come ultima cosa ho voluto mostrare l’evoluzione del rapporto tra Bulma e Vegeta perché la prima è una dei personaggi principali della fic principale e mi sembrava giusto approfondirla, su chi ha vinto il lancio della moneta… lascerò che siano i prossimi Capitoli a rispondere per me u.u XD ;). Nel frattempo, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono felicissimo che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto nonostante fosse soprattutto illustrativo *_* sotto il punto di vista della trama principale questo chap sarà molto più importante, di conseguenza tienilo molto d’occhio u.u XD ;). Vero, Xehanort si è studiato tutto nei minimi particolari e sembra quasi incredibile che un bambino, ormai ragazzino alla fine dello scorso Capitolo, sia capace di tanto, però se l’è studiata bene fin dall’inizio analizzando ogni singolo scenario per essere certo di fare la scelta giusta. Difatti è riuscito a convincere tutti gli agenti a stare dalla sua parte dicendo loro la verità senza illuderli, ed il Concilio che sta aspettando il momento migliore per pugnalarlo alle spalle si è ritrovato spiazzato, dato che Xehanort si sta dimostrando più geniale di quanto si aspettassero, ed hanno capito che ucciderlo non sarà più così semplice come pensavano all’inizio. La parte dedicata a “coloro che vennero prima” ed ai cosiddetti Antichi è la parte più importante della trama principale che è rimasta ora che tutti i misteri stanno venendo rivelati a poco a poco, dato che per quanto ne sappiamo potrebbe essere legato alla Primeval Rock, e di conseguenza anche al Generatore, e sembra essere un segreto tale che solamente il Concilio dei Sette al gran completo ne è a conoscenza… preferisco non anticipare molto su questa parte perché, come già detto, è la parte più importante di trama rimasta, ma attendetevi comunque delle sorprese, non si sa mai u.u XD ;). Il momento descritto nello scorso Capitolo è quello in cui Raichi ha dato inizio alle ricerche che poi vedremo sia all’interno del Palazzo Presidenziale che dentro il laboratorio segreto sempre al suo interno, però ci sono ancora alcuni dettagli riguardo queste ricerche che vi sto tenendo volutamente nascoste, ed il prossimo Capitolo della storia principale non farà altro che confondervi ancora di più… dovrete aspettare una certa cosa proprio in questa fic prequel per capirci quantomeno qualcosa, non aggiungo altro per evitare troppi spoiler u.u XD ;). La morte della madre di Xehanort l’ho voluta mostrare soprattutto per far capire come la madre, nonostante tutto, voglia ancora bene al figlio in quanto non riesce proprio ad odiarlo, ed anche il motivo per cui Sebastian è rimasto al fianco di Xehanort per tutto questo tempo nonostante le atrocità che ha commesso, anche se va sottolineato che la promessa alla madre di Xehanort non serviva: lui sarebbe rimasto al fianco del ragazzo comunque per la gratitudine che ha nei confronti di Ansem :). Mi è sembrato giusto pure mostrare come si sia evoluto il rapporto tra Bulma e Vegeta, visto che già sappiamo che si sposeranno ed avranno due figli XD e sul risultato del lancio della moneta… rimango in silenzio per ovvi motivi, lascerò che siano i prossimi Capitoli a rivelarvelo per me u.u XD ;). Sì, alla fine l’altro allievo di Ichigo insieme a Kenshiro era Madara!! Per Kenshiro potevate aspettarvelo già dal racconto di Teresa e Gai nel Capitolo di introduzione alla Scuola di Hokuto, ma per Madara ho cercato di evitare di far trapelare il più possibile informazioni sulla sua identità in modo da sorprendervi con questo Capitolo, e spero di esserci riuscito alla fine :). Beh, naturalmente qui Ichigo è OOC dato che fa parte del Concilio dei Sette, di conseguenza non dovete sorprendervi se fa azioni anomale come il sorrisetto maligno :) inoltre mi è sembrato giusto mostrare l’origine della foto che avevo mostrato molti Capitoli fa perché si era capito che aveva un grosso valore per Kenshiro nonostante tutto, ed ora sappiamo perché ;). Infine, per quanto riguarda la scelta finale di Ichigo, non c’è bisogno che dica nulla in quanto ci penserà proprio il Capitolo qui sotto a rivelarvelo, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie fic finali, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come il resto della fic prequel ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_paradise0: Ciao Eternity :). Io per il momento sto tirando avanti dato che ho parecchi problemi nella vita reale, di cui alcuni li conosci anche bene T_T, però cerco comunque di andare avanti senza pensarci, e spero che un giorno tutto si risolva :) e spero nel frattempo che da te vada tutto bene ;). Comunque sono felicissimo che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto, ci speravo che piacesse dato che serviva per lo più ad introdurre il nuovo Concilio dei Sette dopo l’avvento di Xehanort, e di conseguenza a livello di trama principale conteneva molto ma al tempo stesso mostrava poco, per questo sono contento se alla fine è venuto fuori bene *_*. La politica come hai potuto vedere anche nella fic principale è un tema portate dell’intera fic, visto che si basa quasi tutto sul comando che verte sia nella Comunità che nel Concilio dei Sette, e, se nella fic principale ci saranno soprattutto battaglie da adesso in poi, nella fic prequel si parlerà molto di politica e complotti come vedrai ;). Mentre invece il lato umano cerco sempre di farlo prevalere per aiutare a far capire meglio i personaggi, soprattutto all’interno della serie The Community dove i personaggi sono il perno di tutto, certe volte anche a discapito della storia dato che alcuni chap della fic principale servivano a mostrare meglio i pg ed i loro rapporti anche a costo di rallentare la trama come ben sapete, ma se alla fine sto facendo comunque un buon lavoro non posso che essere contento della cosa *_*. La madre di Xehanort gli ha voluto bene fino alla fine perché, nonostante tutto quello che ha fatto durante la sua vita, non è mai riuscita a odiarlo profondamente ed ha chiesto a Sebastian di continuare a vegliare su di lui nonostante tutto, e sono molto contento che ti sia piaciuto come pg nonostante alla fin fine sia stata una comparsa :). Pensate che all’inizio volevo che fosse un pg proveniente da un’opera, per la precisione la mia idea era Nico Robin da One Piece, ma poi l’ho scartata perché a conti fatti avrebbe fatto solo due apparizioni molto rapide nella fic e non mi sembrava il caso, però se è comunque piaciuto sono molto contento ;). Xehanort in effetti è riuscito a portare tutto il Concilio dalla sua parte, cosa che gli altri sei membri non si aspettavano e che per questo sono molto preoccupati, dato che si aspettavano il suo primo passo falso per pugnalarlo alle spalle ed invece li sta sorprendendo tutti quanti, e questo perché si è studiato tutto nei minimi dettagli cercando di prevedere ogni singola variabile ed essere così sicuro di non sbagliare nulla… ed a quanto pare finora sembra starci riuscendo T_T (Grazie mille, Reina! N.d. Maestro Xehanort) (Ma tu che diavolo c’entri?! N.d. Luke) (Non essendoci quello della fic, parlo io in sua vece u.u! N.d. Maestro Xehanort) (-_-‘ Siamo a posto allora… N.d. Luke). Naturalmente su “coloro che vennero prima” non posso dire nulla perché si tratta di un argomento davvero molto spoiler, il più spoiler rimasto a livello di trama principale, e di conseguenza è meglio se non dico nulla perché anche il più piccolo indizio potrebbe svelarvi molto T_T diciamo solo che quando arriverà la soluzione potreste rimanere molto sorpresi, non aggiungo altro u.u XD ;) (Non ti smentisci mai! N.d. Cell) (Neppure tu se permetti -_-‘! N.d. PGV 2) (In effetti è vero, se gli Antichi o come si chiamano fossero esseri sovrannaturali la Comunità sarebbe ispirata ad Agarthi! N.d. Gohan) (Autore, ti sei per caso ispirato ad essa? N.d. Ino) (In verità quando ho ideato tutto questo ero ragazzino e non sapevo di Agarthi, però ora, riguardando il tutto, posso dire che un po’ di ispirazione sia ad Agarthi che a Ember senza volerlo l’ho presa in effetti XD! N.d. PGV 2) (Tsk, sei un copione del cavolo! N.d. Cell) (-_-‘ Chiudo qui il siparietto con i miei pg dato che non ho voglia di essere costantemente insultato. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sono contento che hai apprezzato il lancio della moneta XD per il risultato vedrete o in questo o nei prossimi Capitoli, non dirò altro in merito u.u XD ;) e sono contento che anche come coppia in generale ti piacciano pure qui dove sono quasi totalmente diversi dagli originali XD ;). Mi fa piacere pure che ti sia piaciuto anche Ichigo come pg, abbiamo avuto modo di conoscerlo durante tutti i primi quattro chap, dato che è stato presente in tutti in un modo o nell’altro, e quindi caratterialmente parlando sappiamo molto di lui… ma non tutto, difatti questo ed il prossimo Capitolo potrebbero rivelare ancora qualcosa in merito a lui, e senza dire altro per non spoilerare troppo lascerò che i prossimi due chap questo compreso parlino per me u.u XD ;). Che Madara fosse il compagno di Kenshiro, nonostante i piccolissimi indizi disseminati, ho cercato di tenerlo più nascosto possibile, ho dato persino dei capelli di colore differente alle sue versioni ragazzo e adulto per depistare XD ed il motivo di tale scelta lo vedrete entro breve, tranquilli ;). Comunque, felicissimo che la cosa ti abbia sorpreso, e per il futuro del rapporto tra loro tre posso solo dirti che sarà la prossima cosa di cui tratterà questa fic prequel, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ed i prossimi ti piacciano come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Riguardo le critiche al precedente chap non ti preoccupare, anzi come già detto ho apprezzato molto che sei stato onesto con me ed hai detto quello che pensavi di alcune mie scelte, apprezzo sempre quando mi fanno notare certe cose perché so benissimo che non sono perfetto né a scrivere né a prendere decisioni, e vedere gli altri punti di vista fa sempre bene ;). Nel caso di Xehanort bambino, prima di decidere definitivamente per quella strada, ho preferito documentarmi bene per essere certo al 100% di fare le cose giuste, e se alla fine hai apprezzato la spiegazione che c’era dietro non posso che essere contento della cosa *_* e grazie ancora per essere stato onesto ed aver esternato i tuoi dubbi in merito ;). Mi fa piacere che hai trovato anche questo Capitolo interessante, e soprattutto che hai apprezzato la parte iniziale dedicata a Sebastian ed alla madre di Xehanort :) il suo scopo era soprattutto mostrare come mai Sebastian è rimasto al fianco di Xehanort nonostante tutto quello che ha fatto nel corso della sua vita, anche se va specificato che sarebbe rimasto comunque al fianco del ragazzo anche senza la promessa perché doveva la vita ad Ansem, ma la promessa alla madre è stata una spinta in più ;). Sì, Xehanort ha bene in mente che cosa fare con il Concilio dei Sette perché si è studiato tutto per bene per essere certo di valutare ogni singola possibile variante ed evitare così di essere colto di sorpresa, e per ora sembra stare funzionando dato che il resto del Concilio sta solo aspettando un suo minimo errore per pugnalarlo alle spalle, ma per ora non riesce a trovarlo perché si sta dimostrando davvero molto furbo. Il riferimento agli Antichi abitanti della Comunità, nel vero senso della parola dato che nella fic principale Xehanort si è riferito a loro così, è la parte più importante della trama principale rimasta dato che tutti i vari misteri stanno venendo risolti a poco a poco, ed il mio suggerimento è di tenerlo davvero molto d’occhio perché quando sarà il momento potrebbe sorprendervi davvero molto ;). Sulla possibilità che grazie a loro possano essere creati i superpoteri non parlo per ovvi motivi, però Xehanort sembra effettivamente aver fatto supporre questo dato che ha parlato del “prossimo passo dell’evoluzione umana”… ma c’è ancora parecchio che manca sia su questo che sugli esperimenti che sta conducendo Raichi, dovrete attendere i prossimi Capitoli di questa fic prequel per capirci meglio in merito ;). Rispondendo alla tua domanda invece, posso dire che no, non sono ispirati alla Prima Civilizzazione della serie di Assassin’s Creed ma è qualcosa di totalmente diverso, però ho deciso di usare comunque lo stesso termine usato nei videogiochi, ossia “coloro che vennero prima”, sia perché mi piaceva come ulteriore citazione alla serie di Assassin’s Creed, che in questa fic ha un ruolo molto importante come state vedendo, e sia perché il concetto è molto simile, e non solo perché sono venuti prima degli abitanti della Comunità, ma anche per altro… che per il momento non posso dire per evitare spoiler, dovrete aspettare quando sarà il momento T_T ;). In effetti è vero, non ci avevo pensato ma qualche indizio che Madara potesse essere il compagno di Kenshiro negli allenamenti alla Scuola di Hokuto l’avevo lasciato, però ho cercato comunque di mantenere più riserbo possibile sulla questione affinché potesse essere lo stesso una sorpresa quando sarebbe stato il momento :) difatti i capelli da ragazzino e da adulto di Madara non coincidono, ma quello scoprirete perché all’interno di questa fic prequel ;). Sull’odio che Madara sembra provare per Kenshiro non c’è bisogno che dica nulla in quanto saranno proprio i prossimi Capitoli a rispondere a questa domanda, difatti posso già preannunciare che sia questo che il prossimo saranno quasi interamente dedicati alla questione tra Madara, Kenshiro ed Ichigo, di conseguenza scoprirete tra pochissimo che cos’è effettivamente successo tra i tre :). In effetti sì, il nome della biblioteca è ispirato alla serie televisiva Once Upon a Time, che mi piace molto ma sono stato obbligato ad inserire solo come citazione per motivi di spazio… e mi sono totalmente dimenticato di segnalarlo nelle note finali T_T grazie mille della segnalazione, ho provveduto a segnalarlo nelle note finali di questo chap ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto nel frattempo, il vostro aiuto è molto importante per me in questo periodo davvero nero per me, e spero che anche questo Capitolo ed il resto di entrambe le fic in corso ti piaccia come il resto che c’è stato prima, sia di questa fic che di quella principale ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Son Goku97: Ciao Son Goku97 :). Diciamo che sto tirando avanti in questo periodo, però tutto sommato non mi posso lamentare troppo, spero che da te vada tutto bene e sia tutto a posto ;). Non ti preoccupare se sei arrivato in ritardo, alla fin fine si può dire che grazie all’alternanza c’è un mese di tempo per leggere un Capitolo, che sia della principale o della prequel, prima che arrivi il nuovo, di conseguenza c’è tutto il tempo sia per leggere che per commentare XD ;) ed il fatto che alla fin fine trovate sempre il tempo per fare entrambi mi rende molto contento, e non vi ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Praticamente sì, grazie alle sue conoscenze ed alle sue strategie, Xehanort è riuscito ad ingraziarsi ogni singolo agente normale del Concilio facendo sì che sposassero la sua causa ed ha acceso la miccia in Superficie che ha dato inizio alla Grande Guerra, in modo che i Grim si “ammazzino tra di loro” prima del loro arrivo. E’ quasi sadico se ci si pensa, però la fic principale ed anche questa hanno mostrato come Xehanort è disposto a tutto pur di vendicare i torti subiti dai suoi antenati, anche uccidere il suo stesso padre nel frattempo T_T (Che bello sapere che, in qualunque fic, morirò per mano di Xehanort… N.d. Ansem) (Oh beh, te lo saresti dovuto aspettare u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Taci tu che è meglio -_-‘! N.d. Sora) (Tsk la mia controparte ha ragione, pochi cavoli in merito! N.d. Vegeta) (Ma all’epoca non aveva ancora quel potere di sbriciolare che ha mostrato a Bulma nella fic principale! N.d. Goku) (In effetti sarebbe stato sconfitto subito in Superficie… N.d. Edward) (E’ molto più subdola e intelligente la strategia che ha adottato alla fine! N.d. Alphonse) (Tsk, per me doveva comunque combattere direttamente, qualsiasi fosse la sua condizione! N.d. Vegeta) (Questo perché sei un idiota! N.d. Bulma) (COSA HAI DETTO?! è_é N.d. Vegeta) (Ok, credo sia meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg prima che comincino a litigare come loro solito. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Xehanort ha costretto Ichigo a scegliere tra i due solamente perché ritiene che un altro maestro dello Stile di Hokuto potrebbe fargli comodo, ma in realtà li schifa entrambi perché non sono agenti del Concilio, e così ha optato per una via di mezzo, anche se Ichigo sembra essere arrivato ad una conclusione alla fine :). Il fatto che Madara in futuro farà parte del Concilio dei Sette in effetti potrebbe costituire un indizio su come andrà a finire, ma il consiglio è di aspettarvi comunque di tutto perché non si sa quello che potrebbe succedere o chi potrebbe comparire… e diciamo che questo Capitolo sarà proprio l’ulteriore prova che dovete aspettarvi letteralmente di tutto u.u XD ;). Mi sembrava giusto mostrarvi il momento in cui è stata scattata la foto che poi Kenshiro appenderà nella sua stanza della Scuola di Hokuto, anche perché per lui ha un significato profondo dato che è stato uno degli ultimissimi momenti in cui sono stati tutti e tre insieme… il significato di questa affermazione lo vedrai qui sotto, e così capirai anche come mai quella foto è così importante per Kenshiro ;). In effetti Vegeta inserito in un contesto totalmente diverso da quello originale, per di più con un carattere che non gli appartiene, fa molto strano e lo riconosco anche io XD però ammetto anche di essermi divertito a scrivere quel pezzo, un Vegeta molto strano va ammesso XD ;). Su chi ha vinto la scommessa del lancio della moneta rimango in silenzio per ovvi motivi, lo scoprirete quando sarà il momento, anche se la fic principale può già dare qualche indizio non sul risultato del lancio, ma su come andrà a finire tutto quanto u.u XD ;). Hai ragione, la Bulma di un tempo ci sarebbe stata XD ma la cosa buffa è che alla fine Bulma c’è stata pure quando Vegeta neanche ci provava ed era ancora abbastanza cattivo, dato che durante l’allenamento per l’arrivo dei Cyborg era ancora arrogante e piuttosto malvagio XD è quasi ironico se ci si pensa, e se Vegeta all’epoca ci avesse pure provato secondo me Bulma ci stava ogni singolo secondo della loro vita XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, sono contento che la fic prequel ti stia piacendo finora e che hai apprezzato anche il metodo di scrittura, dato che col poco tempo che ho a disposizione ormai devo scrivere come posso senza poter stare lì a guardare bene come un tempo T_T. Se il risultato però è comunque soddisfacente non posso che ritenermi soddisfatto del mio operato *_* e, ringraziandoti ancora tanto per tutto quanto, spero che alla fine pure il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Sono contento che le varie rivelazioni dello scorso Capitolo ti siano piaciute molto :). Tra l’altro non hai neanche del tutto torto quando dici che ci sono state più domande che risposte, dato che le rivelazioni ci sono sì state, ma sono state tutte un detto e non detto XD però non temete, sapete che dò una risposta a quasi tutto quello che presento, di conseguenza avrete le vostre risposte quando sarà tutto finito, tranquilli u.u XD ;). Quello che ha detto Xehanort a Raichi è soprattutto di fare sperimentazioni sul DNA umano per passare al “prossimo passo dell’evoluzione umana”, anche se al momento non si capisce bene a che cosa si riferisca, però non hai tutti i torti quando dici che Jack Frost ed Alice potrebbero essere coloro a cui si riferisce… uhm mettiamola così, quando sarà il momento spiegherò cos’è successo ai due ragazzi, tanto Mustang ed Hawkeye nella fic principale hanno rivelato quando ne parlerò ;). In effetti potrebbe essere che “coloro che sono venuti prima” siano direttamente legati alla Primeval Rock trovata da Goku, tuttavia in questo caso stiamo parlando dell’argomento più spoiler rimasto riguardo questa fic, e di conseguenza non posso dire nulla per ovvi motivi T_T l’unica cosa che posso aggiungere senza spoilerare troppo è che “coloro che sono venuti prima” sono gli Antichi a cui ha fatto riferito Xehanort durante la discussione con Bulma nella fic principale, questa è una cosa che posso dirvi subito ;). Sì, in un modo o nell’altro Xehanort sta mantenendo le promesse che ha fatto, e con gli agenti è stato molto sincero dicendo che per il trasferimento in Superficie ci vorranno tantissimi anni, e questo è un motivo in più per cui tutti gli stanno dando fiducia… anche se non è una cosa del tutto positiva visto quello che ha fatto T_T. Quello che tutti gli agenti conoscessero la vera identità del Gran Maestro è soprattutto una teoria legata al fatto che il Presidente faceva quello che voleva, difatti Xehanort aveva capito subito la connessione tra i due prima che Ansem glielo rivelasse, ed è certissimo che anche gli altri ci fossero arrivati… anche se adesso, dato che Goku non è basso come Xehanort, la regola che non bisogna conoscere la vera identità del Gran Maestro ha effettivamente un senso :). Vero, la madre di Xehanort è morta in una maniera davvero atroce, sapendo tra l’altro quello che stava combinando il figlio e non riuscendo comunque ad odiarlo nonostante tutto T_T se non altro Sebastian è rimasto al suo fianco fino all’ultimo, almeno quello per fortuna :). Purtroppo non posso dire cosa stava pensando Ichigo sui suoi allievi durante la festa perché è un argomento che sarà trattato proprio all’interno di questo Capitolo, di conseguenza in questo caso il mio consiglio è di leggere qui sotto per scoprirlo tu stesso ;). Vero, i caratteri che avevano all’epoca Madara e Kenshiro si può dire che erano l’esatto opposto di quelli che hanno nel presente XD però si può dire che c’è un motivo se hanno avuto un cambiamento così drastico, e lo vedrete proprio all’interno di questo Capitolo ;) mentre per la foto mi sembrava giusto mostrare quando è stata scattata visto l’enorme valore affettivo che ha per Kenshiro :) (Esatto, è sembrato giusto anche a me… N.d. Kenshiro) (Uhm sarei molto tentato di concedertelo… N.d. PGV 2) (Tsk, tanto se si dimostra superiore a me uso il Teletrasporto e ciao ciao u.u! N.d. Cell) (… MOLTO tentato -_-‘! N.d. PGV 2) (Tsk, quell’idiota non cambierà mai… N.d. Malefica) (Già, questa situazione ci sta sfuggendo di mano, e non possiamo permettere che peggiori ulteriormente… N.d. Vegeta) (Oh dai, credo che i prossimi Capitoli aiuteranno a renderti più simpatico agli occhi degli altri! N.d. Tivan) (Magari la mia controparte della storia, ma non certo io… N.d. Vegeta) (Beh, è stato un po’ duro lo ammetto… N.d. Trunks) (Non ti ci mettere anche tu!! N.d. Vegeta) (… Non so se essere felice o terrorizzato all’idea… N.d. Madara) (Sii felice, è molto meglio! N.d. Teresa e Claire con un sorriso inquietante) (… Ok, ora ho paura! N.d. Madara) (Pure io O_O! N.d. Sora) (… Ehm, sinceramente al momento non so cosa fare. E tu AlanKall? N.d. PGV 2) (Mi sa che pure loro sentono il terrore che sprigionano le due Claymore… N.d. Sakura) (O__________O! No! Il birillo no!! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (Almeno così forse la smettono -_-‘! N.d. Misty) (… Ehi un attimo, io il birillo non ce l’ho. Yohohohohohohohohoh! N.d. Brook) (E io sono una Divinità, tecnicamente non dovrei averlo! N.d. Kaiohshin il Sommo) (… E quindi significa che romperanno per molto?! N.d. Ino) (Temo di sì… N.d. Naruto) (Shishishishishi potrebbe essere divertente! N.d. Luffy) (Ma anche no! N.d. Nami) (Credo sia meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg prima che le nostre Teresa e Claire si incavolino davvero O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Lo so che sono stato cattivo nel non mostrare il risultato del lancio della moneta, ma almeno in quel caso volevo lasciare un pizzico di mistero… va detto però che è crudele lasciarlo proprio su un qualcosa che potevo rivelare subito, lo riconosco XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero a questo punto che anche il Capitolo prequel qui sotto e quelli che verranno ti piacciano come quelli che sono venuti prima di lui ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il quinto Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 05 – L’INCIDENTE!



Montagne Tortuga, Comunità, 01 Luglio 1915:
Circa venti giorni dopo la festa organizzata in onore del dodicesimo anniversario della fondazione della Scuola di Hokuto, Ichigo aveva deciso di portare i suoi allievi in gita.
Si allenavano costantemente e quasi mai senza riposarsi, iniziando alla mattina e terminando la sera, e secondo lui era giusto che si svagassero un po’ dato che era periodo di ferie un po’ per tutti, quindi perché per loro no?
Innanzitutto, aveva fatto la proposta ai suoi apprendisti, dato che prima voleva sentire il loro parere e vedere se fossero d’accordo nel fare una gita in un luogo che nessuno dei due ragazzi aveva mai visitato prima di allora.
Le montagne Tortuga.
Era un nome strano per delle montagne e tutti e tre lo riconobbero, ma così erano state nominate e nessuno ebbe da ridire. Anche perché, da quanto ne sapeva l’arancione stesso, non era stato il Concilio a crearle…
Già, proprio come il resto della Comunità anche quelle montagne si trovavano già lì quando gli Illuminati si trasferirono sottoterra, e questo destò non poco lo stupore dei presenti, dato che si parlava di montagne sottoterra.
E non erano neanche tanto piccole, dato che erano alte circa 5000 metri. Un’altezza considerevole tenendo conto che si trattava di alture poste sotto la superficie terrestre, e già di per sé era abbastanza strano di suo questo particolare.
Ma alla fine i membri del Concilio originale non si fecero domande, anzi a loro non cambiò proprio nulla dato che la ritennero una grande fortuna, poiché in questo modo avevano tutto quello che rispecchiava il paesaggio in Superficie.
Parlando della gita, per Madara non ci furono problemi ed accettò con grande gioia quella trasferta, invece Kenshiro fu più duro da convincere, dato che riteneva che dovessero dedicarsi quasi esclusivamente agli allenamenti.
Dovette intervenire Uchiha, che nel frattempo stava mandando avanti il suo “corso di socializzazione” nei confronti del compagno d’allenamento, per tentare di convincerlo insistendo quasi prepotentemente.
Alla fine il castano fu obbligato ad accettare, più per far star zitto il nero che per altro, anche se anche il membro del Concilio lo avvertì che avrebbe potuto fargli bene svagarsi di tanto in tanto senza concentrarsi sempre sugli allenamenti.
Non omise neppure che, una gita di quel genere, poteva aiutarlo comunque nell’addestramento dato che avrebbe temprato il suo spirito e la sua concentrazione, e fu soprattutto questo discorso a convincere il ragazzino ad accettare.
La preparazione fu molto rapida, dato che l’arancione convinse i due che per quell’uscita sarebbe stato sufficiente portarsi dietro dei panini da mangiare ed una tenda per dormire, dato che aveva in programma una piccola vacanza lunga due giorni.
Proprio per questo i due apprendisti fecero il loro bagaglio molto velocemente e, quel giorno, si recarono tutti e tre alle Montagne Tortuga, anche se sfortunatamente in quel periodo non sembrava esserci nessuno.
La maggior parte della gente preferiva recarsi all’Overlord Beach, visto che in Superficie stavano attraversando la stagione dell’estate nella maggior parte del territorio sopra di loro, ed il caldo finiva addirittura per arrivare fin lì.
Quei luoghi venivano frequentati soprattutto nei periodi freddi, ma per Ichigo non c’erano affatto problemi, anzi riteneva che fosse meglio così, dato che in quel modo avrebbero avuto pace e nessuno li avrebbe disturbati.
L’intera area delle Montagne Tortuga si estendeva per cento chilometri quadrati, e la catena montuosa ricopriva soprattutto ottanta di questi cento chilometri, mentre il restante era una pianura erbosa e prosperosa.
In quel momento stavano attraversando il sentiero per arrivare in cima, difatti aveva intenzione di portarli fino alla vetta per osservare il panorama sottostante, ed anche per dare una sbirciata al “tetto” della Comunità, poiché da quell’altezza sembrava molto vicino.
Fortunatamente il sentiero era abbastanza lineare, dato che saliva sempre più attraversando quasi tutta la catena montuosa, forse era stato creato in questo modo per far sì che i visitatori avessero un’intera visuale della catena completa.
Si trovavano più o meno a metà strada ed indossavano i loro classici abiti, oltre che degli zainetti dello stesso colore, un verde scuro, che portavano sulle spalle mentre camminavano sul sentiero pedissequamente.
“Quanto manca, Maestro?” domandò in quel momento Madara al suo insegnante.
Quest’ultimo, continuando a tenere lo sguardo rivolto davanti a sé ed anche abbastanza severo, si limitò a rispondere “Siamo a metà strada precisa. Di conseguenza mancano ancora alcune ore per arrivare in cima!”
“Così tanto?! Ma dai!!” si lamentò allora il nero sbuffando e facendo una smorfia contrariata.
Era entusiasta inizialmente di poter partecipare a quella gita, ma non era stato informato che per poter attraversare l’intero sentiero ci volevano ore ed ore a causa della lunghezza e dell’altezza delle montagne.
Ad averlo saputo prima, avrebbe rifiutato cercando di convincere il mentore ad andare all’Overlord Beach, di sicuro lì si sarebbero rilassati molto di più, e non avrebbero dovuto faticare in un periodo già caldo di suo.
Tuttavia Kenshiro, sentendo le sue lamentele, intervenne subito sostenendo “Cos’è? Sei per caso già stanco?!”
In quel momento a camminare davanti a tutti era il maestro, dietro di lui c’era Uchiha e subito dopo il bruno, il quale non avendo visto l’espressione che aveva fatto l’amico essendo dietro di lui non aveva potuto comprendere che era solo annoiato.
Difatti, voltandosi leggermente verso destra con un’aria contrariata, il ragazzino dichiarò senza mezzi termini “Non ti ci mettere anche tu, grazie!!”
“Io non ho fatto nulla, se non intuire dalle tue parole. Al massimo dovresti colpevolizzarti da solo!” affermò allora Ken, azzardando persino un sorrisetto.
Cosa che non fu gradita per nulla dal suo compagno, il quale gli puntò immediatamente il dito indice contro, anche se facendo attenzione a come camminava dato che aveva voltato solo la testa, e lo accusò di fraintendimento.
“Hai capito male!! Mi sono solo lamentato perché questa camminata non finisce più, ed arrivati ad un certo punto una pausa dovremo comunque farla!!”
“Appunto, sei stanco!” insistette allora il bruno senza mai togliersi il sorriso dal volto.
“La vuoi piantare?!” rimarcò tuttavia Uchiha, che aggiunse subito dopo “Nelle mie lezioni di socializzazione non mi sembra di averti insegnato ad insistere quando qualcuno non vuole parlare di una certa cosa!”
“Tu puoi dire tutto quello che vuoi, ma secondo me le tue sono solo scuse per non ammettere che ti stai stancando facilmente e che gli allenamenti del Maestro con te non sono serviti ad un bel nulla...”
Cavolo, quella che aveva lanciato il bruno era un'accusa bella e buona!!
Madara digrignò subito i denti dalla rabbia, avrebbe tanto voluto mandarlo a quel paese in quel momento per le insinuazioni che stava facendo, lo conosceva da tre anni ed osava affermare che si stancava facilmente?!
Ma, dopo alcuni secondi in cui strinse il pugno sinistro dalla rabbia, decise di lasciare perdere e, tornando a guardare davanti a sé reggendo le spalline dello zaino con entrambe le mani, assunse un broncio in volto.
“Antipatico. Le lezioni non servono a nulla!!”
“Fatela finita voi due dietro!” insistette a quel punto Ichigo, nel tentativo di riportare l’armonia tra i due apprendisti che continuavano a litigare “Non è il momento di discutere. Tra circa un'ora faremo una pausa, così se sarete stanchi potrete riposare!”
*Un'ora?!* il nero si spaventò subito alla dichiarazione del suo insegnante al punto da strabuzzare gli occhi dalla perplessità del momento.
Tuttavia, non aprì mai bocca, perché sapeva che avrebbe solo regalato soddisfazioni al bruno, e non intendeva affatto concedergliele dopo quello che aveva detto, per questo decise di resistere e di non far trapelare la sua tristezza per la notizia.
*Devo resistere! Devo resistere!*
La tentazione di parlare era tanta, soprattutto per chiedere all’insegnate di fare la pausa almeno mezz’ora prima, ma per non far trapelare al suo amico che un po’ di stanchezza stava iniziando a venire fuori resistette.
Eppure, non sembrava aver intuito che Kenshiro, se si era comportato in quella maniera, l’aveva fatto unicamente per divertimento. Difatti, senza farglielo sapere, con i giorni aveva finito per apprezzare quelle specie di lezioni che gli dava.
Sembrava strano che fosse così, però quegli insegnamenti di socializzazione sembrava funzionassero poiché, da quando si approcciava agli altri dopo i suggerimenti di Madara, quasi nessuno si spaventava più alla sua vista.
Questo era di sicuro un grande risultato, dato che la sua espressione da duro costante metteva un po’ di soggezione a chi lo guardava, ma cambiando il suo approccio agli altri era riuscito a farsi apprezzare maggiormente.
Ciononostante, non intendeva dirlo all’amico per non dargli soddisfazioni, praticamente lo stesso motivo per cui Uchiha stesso non voleva parlare in quel momento. Sembrava che nessuno dei due volesse far sapere la verità all’altro…
Ma questo non poteva sfuggire al loro insegnante!!
Essendo il loro Maestro aveva intuito fin dall’inizio che il castano era contento delle lezioni private che gli dava l’amico, e ciononostante cercava sempre di non far trapelare nulla per non far festeggiare il nero davanti ai suoi occhi.
Di sicuro questo era un grosso passo in avanti per Kenshiro, e forse per questo l’uomo finì per fare un sorrisino mentre, con gli occhi rivolti verso sinistra, dava un occhiata ai suoi due apprendisti mentre camminavano.
Avevano fatto passi da gigante da quando li aveva conosciuti tre anni prima durante il test d’ingresso alla Scuola di Hokuto, ed erano maturati notevolmente insegnando l’uno i pregi dell’altro e viceversa.
Era fiero di loro… tuttavia il protocollo del Gran Maestro ne chiedeva uno solo, e la scelta era ormai definitiva!!
Improvvisamente però, l’arancione percepì uno strano rumore, come di una roccia che era appena stata spostata raschiando il terreno, e per questo si bloccò all’improvviso tendendo le orecchie verso l’alto.
Uchiha quasi non si rese conto dell’azione del mentore, e per questo finì quasi per sbattere contro di lui, anche se riuscì a fermarsi all’ultimo. Lo stesso si poté dire di Kenshiro, dato che si bloccò un attimo prima di finire addosso al compagno.
“Ma che combini?!” domandò subito il castano all’amico.
Quest’ultimo si giustificò spiegando “Non è colpa mia, il Maestro ha frenato di colpo e...”
“Zitti!!”
Kurosaki li aveva zittiti di colpo e con una parola diretta e quasi sgridandoli, cosa che non aveva mai fatto in tre anni nonostante tutto, e forse proprio per questo entrambi finirono per allarmarsi, domandandosi che cosa stava succedendo.
Solo che, grazie anche al silenzio che aveva generato quella parola, poterono capirlo da soli dato che iniziarono a sentire anche loro quello strano movimento di roccia che era abbastanza sospetto, non sembrava neppure naturale.
“Che cos’è?” domandò difatti Madara.
“Non lo so...” rispose il bruno con i sensi allerta.
Rimasero così fermi nelle posizioni in cui si erano bloccati nel tentativo di capire cosa stesse accadendo per circa trenta secondi abbondanti, in cui non accadde davvero nulla di rilevante, fino a quando…
“ATTENZIONE!!!”
L’arancione, sentendo un rumore forte di quasi frana, si allarmò all’improvviso e gridò di getto quelle parole mentre sollevava lo sguardo quasi spaventato, anche per spingere gli apprendisti a fare altrettanto…
E fece bene, dato che si accorsero che una frana composta da massi enormi e di medie dimensioni stava venendo loro addosso ad una velocità a dir poco disarmante!!
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!” il nero si fece prendere subito dal panico.
“Oh no!! Una frana!!” anche Kenshiro però si allarmò quasi subito.
L’arancione invece cercò di mantenere i nervi saldi nonostante tutto, e grazie a questo riuscì a non farsi prendere dal panico nel momento in cui un masso gigante stava per impattare contro di lui a grande velocità.
“MAESTRO!!!” gridarono all’unisono i due ragazzi.
Tuttavia Ichigo, con uno scattò a dir poco fulmineo, chiuse la mano destra a pugno ad eccezione dell’indice e dell’anulare e tirò un colpo dritto contro il masso, sbriciolandolo in mille pezzi prima che potesse colpirlo!!
Aveva appena adoperato lo Stile di Hokuto per difendersi, ed i due ragazzini se ne erano accorti, proprio per questo avevano finito per assumere entrambi un espressione quasi scioccata, dato che gli era stato insegnato di usarlo solo per difendersi.
Però era proprio quello il caso in cui dovevano adoperarlo, e difatti glielo fece notare lo stesso mentore dato che, chiudendo anche la mano sinistra nella stessa posizione, si rivolse agli allievi per convincerli a fare altrettanto.
“USATE LO STILE DI HOKUTO PER DIFENDERVI!! È L’UNICO MODO CHE AVETE PER SOPRAVVIVERE!!!”
Dopo aver pronunciato queste parole, Kurosaki iniziò a tirare attacchi con le mani a grande velocità, usando il suo stile di arte marziale per colpire nel punto di pressione giusto le rocce e sbriciolarle in tempo.
Inizialmente i due non sembrarono neppure sentire le parole dell’insegnante… tuttavia quando anche un masso gigantesco stava per venirgli addosso capirono che cosa stesse dicendo, e per questo entrarono in azione!!
Entrambi chiusero le mani nella stessa maniera in cui l’aveva fatto il loro mentore, e subito dopo tirarono un potente colpo contro la suddetta roccia, Kenshiro adoperando la mano destra e il nero usando quella sinistra.
In questo modo riuscirono a salvarsi almeno momentaneamente, anche grazie al gioco di squadra dato che quel masso era più grande degli altri che stavano cadendo, e di cui la maggior parte li schivava fortunatamente, e per cui avevano dovuto collaborare per abbatterlo.
“Fai attenzione la prossima volta!!” lo avvertì il castano assumendo la sua classica aria severa. Prendendolo come un rimprovero, Uchiha si lamentò con lui dicendo “Lo so bene, non c’è bisogno che me lo rimarchi!!”
Fortunatamente quel breve attimo di litigio durò davvero poco, dato che subito dopo un paio di rocce si diressero verso di loro e di conseguenza furono obbligati a distruggerle in un battibaleno con lo Stile di Hokuto.
Purtroppo, dovettero continuare così per diversi minuti, perché i massi non finivano più e continuavano a cadere costantemente contro di loro, obbligandoli in questo modo a difendersi ed a distruggerle ad uno ad uno.
Essendo ben addestrati, nessuno dei tre ebbe problemi a sbriciolare la frana che gli veniva addosso, ignorando quella che gli passava di fianco e si limitava a cadere giù dalla montagna senza intaccarli…
E per Ken tutto questo sembrava strano!!
A conti fatti ormai erano da cinque minuti che stavano andando avanti così e i massi non sembravano intenzionati a volersi stoppare, come se fossero quasi infiniti in cima a quella montagna, e lui sapeva bene che questo era impossibile.
Nonostante fossero ancora in piena forza e ci volesse molto di più per faticarli nonostante la salita che avevano attraversato fino a quel momento, non potevano andare avanti così in eterno e, per il bruno, qualcosa doveva esserci per forza.
L’unico punto in cui si era verificata la frana era proprio dove si trovavano loro, ed inoltre da quel poco che vedeva sembrava che la cima della montagna non si stesse neppure riducendo nonostante la mole di roccia che in teoria si stava staccando da essa.
Che diavolo stava succedendo?!
Tuttavia, non poté continuare a riflettere, in quanto accadde qualcosa di terribile. Improvvisamente una parte di roccia del sentiero sopra cui si trovava Madara si sgretolò quasi d’un tratto, lasciando il povero ragazzo senza nessun appiglio.
“C-Che… AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!”
Inutile dire che, a causa di ciò, il povero ragazzo iniziò a precipitare verso il vuoto, ma, con una forza ed una prontezza di riflessi che gli erano arrivate grazie agli allenamenti della Scuola di Hokuto, riuscì a salvarsi parzialmente!!
Con la mano sinistra agguantò il bordo del sentiero che era rimasto integro, evitando così di cadere nel vuoto insieme alle macerie che ormai erano sparite addirittura dal loro sguardo tanto erano precipitate giù velocemente.
“AIUTO!! AIUTO!!” il poverino non riusciva neppure ad attaccarsi con la mano destra a causa della fatica dovuta ai continui attacchi, e per questo riuscì solo a gridare nel disperato tentativo che potessero aiutarlo.
In questo modo naturalmente aveva attirato l’attenzione di Kenshiro, che si voltò subito a guardarlo preoccupato “MADARA!!!”
Così facendo però finì per distrarsi ed una roccia di non troppe grosse dimensioni lo prese dritto sulla nuca, facendolo cadere a terra a pancia in giù con entrambe le braccia distese in avanti ma senza farlo svenire per fortuna.
Quanto accaduto ai due apprendisti naturalmente fu notato da Kurosaki, che si voltò verso di loro preoccupato “RAGAZZI!!”
Anche lui però commise lo stesso errore del castano, e per questo un masso abbastanza grosso rischio davvero di colpirlo in faccia e farlo precipitare nel vuoto assoluto, dove non avrebbe avuto scampo.
Fortunatamente aveva i riflessi più sviluppati rispetto ai due allievi, e per questo riuscì ad evitarlo all’ultimo, anche se dovette andare all’indietro e distanziarsi così dai due giovani, senza poterli raggiungere a causa dei detriti che diventavano addirittura sempre più numerosi.
“RAGAZZI!!!” finì a quel punto per urlare Ichigo preoccupato a morte per loro.
Per fortuna Ken non era svenuto a causa della botta subita, e per questo si mise in ginocchio con la gamba sinistra alzata e toccandosi con la suddetta mano dietro la testa, là dove la roccia l’aveva appena preso.
“Ahia, che male!” imprecò quasi il castano.
Però la sua attenzione fu subito catturata dall’urlo disperato che stava continuando a lanciare il povero Uchiha “AIUTO!! AIUTO!!”
Aveva appena provato ad aggrapparsi con la mano destra al bordo, ma la roccia aveva franato subito costringendolo a mollare la presa. Praticamente l’unica cosa che lo stava tenendo in vita era la debole presa con la mano sinistra!!
A quel punto il compagno si voltò verso di lui e, mostrando per la prima volta al suo amico un'espressione che non fosse dura bensì preoccupata a morte, urlò “MADARA!!”
Dopodiché si avvicinò a lui e, tendendo la mano destra verso di lui, lo invitò a prenderla “PRENDI LA MANO, FAI IN FRETTA!!”
“N-NON CI RIESCO!!” il nero aveva provato a sollevare la destra per prendere l’amico, ma la botta subita per la mini frana di quel pezzo di roccia l’aveva debilitata non poco.
“FORZA, FAI UNO SFORZO!! NON TEMERE, FIDATI DI ME!!”
Era bello vederlo finalmente preoccuparsi di lui, peccato che non fosse per nulla il momento migliore di gioire per questo. Stava per perdere la vita, doveva fare uno sforzo altrimenti sarebbe stato spacciato!!
Con molta fatica, il ragazzino cercò di sollevare la mano destra in modo da prendere quella del compagno, stava facendo una fatica immane, ma stava anche stringendo i denti nel disperato tentativo di riuscirci.
La mano si stava facendo sempre più vicina, ed anche Kenshiro aveva avvicinato la sua in modo da far fare meno sforzo al compagno d’addestramento. Se fosse morto davanti ai suoi occhi non se lo sarebbe mai perdonato, doveva salvarlo a qualsiasi costo!!
Le mani dei due giovani erano sempre più vicine, sempre più vicine, mancava davvero poco… quando accadde la tragedia!!
Improvvisamente il bordo del sentiero rimasto su cui si stava tenendo Madara cedette, staccandosi dalla roccia e trascinandosi verso il suolo, portando dietro di sé il ragazzino che non era riuscito a prendere la mano del compagno in tempo!!
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!” gridò disperato e con le lacrime agli occhi con ancora la mano destra rivolta verso l’alto Uchiha.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” urlò altrettanto disperato Kenshiro bloccato lì e scioccato per quello che era accaduto.
E la stessa cosa la si poteva dire per Ichigo, che urlò solamente “MADARAAAAAAA!!!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!”
Con gli occhi, il povero allievo della Scuola di Hokuto vedette il suo mentore ed il suo compagno d’addestramento allontanarsi sempre di più da lui, mentre precipitava nel vuoto che gli avrebbe garantito morte sicura.
Si sarebbe spiaccicato al suolo diventando quasi una frittella, e quegli ultimi attimi erano gli ultimi che avrebbe vissuto. Mentre lo sguardo si annebbiava ebbe giusto il tempo di rivedere tutta la sua vita passargli un lampo davanti agli occhi…
Poi tutto si fece buio…

“D-Dove sono...”
Diverse ore dopo, quando ormai era sera inoltrata nella Comunità, qualcuno iniziò a riaprire gli occhi lentamente, dopo essere rimasto svenuto per diverso tempo nonostante lui fosse convinto che sarebbe morto di lì a poco…
Sì, proprio Madara Uchiha in persona!!
Il ragazzino, non si sapeva come, era sopravvissuto alla caduta e stava riaprendo i suoi occhi solamente in quel momento, cercando di mettere a fuoco quello che si trovava davanti a lui, o meglio sopra di lui…
Accorgendosi che, a differenza delle Montagne Tortuga, c’era un soffitto che non aveva mai visto prima di allora!!
“EH?!” di colpo, il nero alzò la schiena di getto ansimando pesantemente per lo spavento che si era preso e, senza più badare a quello che aveva appena visto, cominciò ad osservare il suo corpo con la bocca spalancata e gli occhi larghi.
“C-Cosa… cosa è successo?!”
L’ultima cosa che ricordava era che stava precipitando dalla montagna, e la figura di Kenshiro che si faceva sempre più lontana, dopo il nulla assoluto. Doveva aver perso i sensi mentre stava precipitando per lo spavento…
E si era risvegliato in un luogo totalmente diverso?!
Subito il giovane iniziò a guardarsi attorno, e si accorse di trovarsi una strana villa, per la precisione una struttura che sembrava in tutto e per tutto la Vecchia Villa all’interno, anzi non andava escluso che si trattasse proprio di quell’edificio.
Lui era attonito, non aveva mai visto quel luogo in vita sua e non sapeva neppure come ci era arrivato. Forse si trattava di un sogno o un incubo? No, aveva la sensibilità agli arti e di conseguenza era sveglio… allora forse…
“S-Sono morto?!” iniziò a domandarsi il poverino osservandosi entrambe le mani.
Quella fu l’unica conclusione a cui arrivò in quanto non potevano esserci altre spiegazioni. Probabilmente si era risvegliato all’altro mondo e lui era davvero deceduto durante quella caduta dalle Montagne Tortuga.
Tuttavia… “No, non sei morto!”
A quanto pareva non era da solo in casa!!
Questa notizia spaventò non poco Madara, il quale si allarmò all’istante e, senza neanche alzarsi in piedi, voltò la sua faccia verso la sua destra per guardare alle sue spalle, in direzione della sala da pranzo…
E lì poté vedere il suo Maestro Ichigo in piedi, con indosso il suo classico kimono, entrambe le mani dentro le maniche dell’altro braccio ed uno sguardo quasi severo che stava a fissare il suo apprendista!!
Naturalmente Uchiha rimase parecchio perplesso nel vedere il suo insegnate, era sicurissimo che non l’avrebbe mai più rivisto in vita sua, e proprio per questo la gioia iniziò a ricoprire il suo intero animo, al punto da farlo quasi lacrimare dalla felicità.
“Maestro!!” affermò difatti con la bocca spalancata ed un piccolo pianto liberatorio per la situazione in cui si era trovato.
Tuttavia, facendolo tornare quasi subito con i piedi per terra, Kurosaki lo avvertì all’istante avvicinandosi a lui “Fossi in te non sarei così contento. Ti sei appena cacciato in una gran brutta situazione… per te!”
Le parole dell’insegnante furono abbastanza enigmatiche, al punto da spingere il ragazzino ad osservarlo quasi sorpreso, che cosa stava cercando di dirgli? Non riusciva a comprendere, in fondo l’ultima cosa che ricordava era che aveva rischiato la vita…
Però a quanto pareva era sopravvissuto, o almeno stando alle parole dell’arancione sembrava essere riuscito a scamparla per un soffio, e di questo poteva sicuramente festeggiare dato che se l’era vista molto brutta!!
Preferiva tuttavia averne la conferma, dato che c’era comunque la possibilità che avesse sentito male, e per questo chiese “M-Maestro, ha appena detto… c-che sono ancora vivo?!” balbettava per paura di una negazione…
Ma fortunatamente quella non arrivò mai “Esatto. Te la sei vista molto brutta, ma sei riuscito a sopravvivere alla fine...”
Cavolo, ora sì che poteva tirare un sospiro di sollievo!!
La preoccupazione difatti svanì quasi in un attimo ed Uchiha si lasciò in un sospiro liberatorio, non poteva chiedere di meglio, e probabilmente era stato l’insegnante stesso a salvarlo, anche se ignorava il modo in cui c’era riuscito…
Proprio per questo decise di chiedergli la conferma e gli domandò “Maestro, è stato lei a salvarmi la vita? E quanto tempo è passato?”
“Non molto!” rispose semplicemente l’arancione, che ormai l’aveva superato ed era arrivato in prossimità delle scale poste al centro della hall e che conducevano al piano superiore.
“L’incidente è avvenuto attorno alle 15:00 del pomeriggio, ed ormai sono le 21:00. Di conseguenza potremmo dire che sei rimasto svenuto per sole sei ore, temevo ti saresti svegliato solo tra qualche giorno...”
Mentre il mentore si fermava a circa due metri da lui e continuava a dargli le spalle, Madara finì per rimanere sorpreso da quello che gli aveva detto. Cavolo, si era ripreso prima di quanto avesse potuto anche solo auspicare…
Ma quella era certamente una cosa positiva. Significava che non aveva subito ingenti danni dalla caduta e che quindi non aveva subito nessuna lesione mortale… anche se gli sarebbe piaciuto sapere come fosse stato possibile, ed il maestro probabilmente lo sapeva…
Difatti rispose poi alla prima domanda che aveva posto, spiegando “Per quanto riguarda il come ti sei salvato… si potrebbe quasi definire un miracolo. Dopo che hai perso i sensi, il kimono che indossi sempre ha finito per appigliarsi ad un ramo sporgente 500 metri prima di toccare terra, e si è staccato solo dopo che una roccia l’ha colpito circa tre secondi dopo, così quando sei caduto a terra la tua caduta era già stata smorzata molto, ed hai finito solo per procurarti un leggero trauma cranico e qualche graffio sul corpo. Fortunatamente il Dr. Raichi ti ha trovato in tempo e ti ha prestato le sue cure, se ora sei vivo è soprattutto grazie a lui...”
Quindi era così che erano andate le cose. Cavolo, era stato veramente fortunato a sopravvivere ad una caduta del genere in un modo così fortuito, se non ci fosse stato quel ramo sporgente, a quell’ora poteva essere morto…
E di sicuro doveva ringraziare anche Raichi se era ancora nel mondo dei vivi, alla prima occasione in cui l’avesse incontrato lo avrebbe certamente ringraziato. In fondo gli doveva la vita, era il minimo che poteva fare per lui.
Così, dopo aver tirato un altro sospiro di sollievo, Madara si rimise in piedi completamente ed affermò “Meno male, è andato tutto bene. Non vedo l’ora di raccontare la mia esperienza ai miei genitori, e di vedere anche la faccia di Kenshiro quando mi vedrà vivo e vegeto, ihihihihihihih!”
Il nero aveva fatto un sorriso sbarazzino, forse pregustando il momento in cui avrebbe potuto prendere in giro il suo compagno d’addestramento rimarcandogli che se l’era vista brutta e si era salvato non grazie a lui, anche se avrebbe dovuto comunque ringraziarlo per averci provato…
Tuttavia Ichigo, dopo essersi voltato a guardarlo, continuò ad osservarlo severamente. Tenergli nascosto quello che era accaduto mentre era svenuto non serviva praticamente a nulla, e per il suo bene era giusto che sapesse tutto subito.
Per questo decise di essere franco e schietto e di iniziare subito a dire “Non cantare ancora vittoria. Il tuo incidente ha portato delle conseguenze disastrose per la tua vita futura...”
Inutile dire che quelle parole cominciarono subito a preoccupare il nero, che cosa stava cercando di dirgli? In fondo lui si sentiva bene, e non aveva più acciacchi ormai, di conseguenza a che cosa si stava riferendo?
“Cosa intende dire, Maestro?” domandò subito Madara.
Così Kurosaki, sedendosi sul quarto gradino delle scale e continuando a tenere le mani unite dentro alle maniche, decise di spiegargli i fatti incresciosi che si erano verificati e che avrebbero cambiato la sua esistenza… per sempre!!
Abbassando la testa difatti spiegò “… Sfortunatamente, anche se quando sei caduto eri ancora vivo, ci sono stati dei testimoni che hanno assistito all’impatto, e ti hanno creduto morto immediatamente. La notizia si è sparsa per l’intera Comunità in un lampo. “Morto uno degli allievi della Scuola di Hokuto”, queste erano le parole principali che uscivano dalla bocca della gente. Anche i tuoi genitori, tuo fratello minore Obito e Kenshiro sono stati informati del tuo decesso, ed io ero troppo impegnato a stare al tuo capezzale per le cure per fermare queste voci...”
… COSA?! TUTTA LA COMUNITÀ LO CREDEVA MORTO?!
Ma… ma questo era terribile!!
La notizia che aveva appena ricevuto aveva finito per paralizzare completamente il nero, che aveva anche assunto uno sguardo terrorizzato. I suoi parenti ed i suoi amici lo credevano morto… non ci poteva credere.
“M-Ma… h-ha chiarito i-il malinteso?!” domandò allora Uchiha, sperando che fosse già tutto a posto…
Purtroppo, così non fu, dato che Kurosaki, sempre con il volto abbassato, gli spiegò “Purtroppo è impossibile farlo, le cure del Dr. Raichi sono state fatte sottobanco proprio per evitare il diffondersi del panico per una notizia falsa. Se si scoprisse che i servizi giornalistici della Comunità riportano notizie false, il panico si diffonderebbe e la società crollerebbe in un lampo...”
Il ragazzino aveva già paura delle successive parole dell’arancione, egli però gliele comunicò comunque non senza guardarlo dritto negli occhi con uno sguardo severo “Tu, Madara Uchiha… da oggi sei ufficialmente morto!!”
… No… non poteva essere… non era vero…
Lui… lui era creduto deceduto dall’intera Comunità… solamente per una notizia falsa…
La sua vita era rovinata, e tutto per non sminuire il servizio di comunicazione della società. Sembrava paradossale una cosa del genere, però comprendeva come il luogo in cui vivevano dovesse basarsi su queste cose a causa delle metropoli troppo distaccate le une dalle altre…
Però non era giusto che a pagarne le spese fosse lui!!
Immediatamente il compagno di Kenshiro abbassò il volto tremolante mentre il suo intero corpo stava tremando. Iniziò a guardarsi le mani mentre sudava copiosamente e lo sguardo si perdeva nel vuoto dello spazio.
A parte il suo Maestro ed il Dr. Raichi, nessun altro sapeva che era ancora vivo… e doveva rinunciare per sempre alla sua famiglia, ai suoi amici, alla sua vita per non generare un panico che non avrebbe avuto senso di esistere se i servizi di informazione avessero fatto bene il loro lavoro…
“I-Io… non esisto più...” biascicò debolmente il ragazzino.
Ormai non sapeva più cosa fare. La sua vita era rovinata e non per colpa sua, ed a quel punto era diventato una specie di mina vagante che non aveva più una meta e che poteva addirittura essere abbattuta tanto fosse ormai inutile la sua esistenza…
Tuttavia, prima che potesse anche solo pensare ad assurdità del genere, Ichigo decise di esporgli quella che poteva essere una buona alternativa “… Però questo non deve essere per forza un male...”
Inutile dire che queste sue parole avevano attirato l’attenzione del diretto interessato, al punto tale che sollevò subito lo sguardo riacquistando la vista, che non era più persa nel vuoto, ed osservandolo abbastanza allibito.
“C-Cosa intende dire?!”
Fu presto detto. L’arancione si mise subito in piedi e, facendo un paio di passi in avanti per avvicinarsi a lui, cominciò a spiegargli il modo per capovolgere quella situazione a loro vantaggio nonostante tutto.
“Adesso tutti ti credono morto, e di conseguenza non puoi più presentarti davanti all’intera Comunità, per questo devi rimanere nascosto qui… ma non per sempre. Possiamo usare questa situazione per presentare alla società gli effetti dell’istruzione della Scuola di Hokuto!!”
Uchiha ci stava capendo sempre meno, anche a causa del fatto che il mentore non era per nulla chiaro nelle sue parole, per questo provò ad incalzare nella speranza che parlasse in maniera più comprensibile.
“I-In che senso?” continuava a balbettare a causa dell’orrenda situazione in cui si trovava.
Sorridendo, Kurosaki rivelò “Da tempo stavo cercando un guerriero che fosse al tempo stesso spietato ed emotivo, che provasse empatia per gli altri ma non abbastanza da risparmiarli sul campo da battaglia, qualcuno che fosse altruista con i suoi compagni ma abbastanza da considerarli comunque suoi nemici, e qualcuno che avesse visto la morte in faccia almeno una volta nella sua vita. Tu, Madara, rispecchi tutte queste caratteristiche, e proprio per questo intendo darti delle lezioni private sullo Stile di Hokuto!!”
… C-Cosa? Aveva sentito bene?! Lezioni private?!
Naturalmente il nero strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca dallo stupore, a malapena sosteneva le lezioni normali con lui e Kenshiro, le lezioni private di Ichigo potevano quasi essere considerate un onore all’interno della Comunità!!
Andando avanti, l’arancione affermò “Ti addestrerò per diversi anni, in cui oltre allo Stile di Hokuto ti insegnerò tutto il resto che so sul piano combattivo, un guerriero come te è sprecato nell’uso di un solo stile di combattimento. E quando sarai finalmente pronto, annunceremo a tutti la tua “resurrezione” come il guerriero perfetto della Comunità!!”
Tutto questo però non sembrava avere senso, il poverino ci stava capendo sempre meno davanti alle rivelazioni che gli stava facendo il suo mentore, ed anche quest’ultimo notò che era sempre più confuso, ma di sicuro non poteva fermarsi lì… non adesso che era arrivato al succo della questione!!
Difatti, abbozzando un sorriso quasi gentile, continuò “Vedi, Madara, io ho dato inizio ad un programma insieme al Concilio dei Sette, l’organizzazione di cui faccio parte, per la ricerca del combattente perfetto… e se al mondo esiste qualcuno che può diventarlo… quello sei tu!!”
“C-Concilio dei Sette?!”
Quel nome non gli suonava familiare, anzi non l’aveva mai sentito prima di allora, e difatti sapere che il mentore faceva parte di un’organizzazione lasciò parecchio sbigottito il nero, visto che non se lo sarebbe mai aspettato.
“È un'organizzazione che comanda segretamente questa Comunità, ma ti spiegherò meglio chi siamo se accetterai di far parte di questo programma… e di diventare un nostro agente, naturalmente!!”
U-Un agente? Di un’organizzazione che neanche conosceva?!
Non sapeva… l’insegnante non gli aveva mai mentito su questioni strettamente importante, ed anche se gli aveva tenuto nascosto dell’esistenza di quel gruppo aveva i suoi buoni motivi sicuramente, difatti la sua fiducia nei suoi confronti era rimasta immutata…
Però prendere una decisione del genere in poco tempo non era mica facile, soprattutto dopo quello che era successo. Doveva rimanere rinchiuso in quell’edificio per sempre e farsi addestrare segretamente dal mentore per essere pronto a ripresentarsi all’intera Comunità…
“I-Io… non so...”
Uchiha abbassò lo sguardo ancora parecchio sbigottito, chiudendo la bocca ed assumendo un’aria quasi triste. Era una decisione davvero importante da prendere, e lui non sapeva da che parte voltarsi in quel momento.
Kurosaki percepì questi suoi dubbi, anche perché era normale che li avesse, e decise per questo di aiutarlo. Senza ulteriori indugi difatti, poggiò la sua mano destra sulla spalla sinistra dell’apprendista, e gli fece un sorriso dolce nel tentativo di rasserenarlo.
“Per come sei messo adesso, questa è la tua occasione migliore. Potrai dimostrare all’intera Comunità che dichiararti morto è stato il più grosso errore della tua vita, e potrai ripresentarti alla tua famiglia ed ai tuoi amici come il guerriero più forte dell’intera Comunità! È un’occasione più unica che rara, ed ormai non puoi fare altro che afferrarla!”
Effettivamente aveva ragione, arrivati a quel punto non aveva quasi per nulla scelta, doveva cogliere la palla al balzo e sfruttare l’orrenda situazione in cui si era cacciato per migliorarsi ed apprendere qualcosa in più.
Doveva ammettere che tutta quella situazione aveva un che di assurdo, dato che gli eventi descritti dal mentore presentavano non poche falle… però non aveva ragione di mentirgli, non dopo quello che gli era malauguratamente accaduto…
“Allora, che ne dici? Ci stai?” incalzò di nuovo l’arancione, che sembrava volere una risposta quasi immediata.
Uff, doveva davvero decidere subito?
Avrebbe preferito avere qualche giorno in più per riflettere bene sulle conseguenze di una scelta come quella, avrebbe voluto valutare ogni singola cosa in ballo per capire se fosse davvero la decisione migliore da prendere…
Ma se voleva una risposta immediata, allora non aveva alcun dubbio.
L’informazione della Comunità l’aveva dato per morto senza neanche aspettare l’esito delle cure di Raichi, forse neanche sapevano che aveva iniziato le cure, e questo di sicuro non l’aveva gradito da parte loro.
Forse poteva farsi addestrare dal suo mentore per alcuni anni, in modo da ripresentarsi poi quando sarebbe stato pronto come l’essere più potente della Comunità e smontare in questo modo le stupide dicerie che stavano già circolando su di lui.
Poteva effettivamente essere la sua occasione di riscatto, e se ormai tutti lo credevano morto e l’insegnante voleva una risposta subito non credeva di avere altre possibilità… doveva tentarci, in un modo o nell’altro!
Proprio per questo alla fine chiuse le mani a pugni stringendole ed assunse un'aria parecchio severa ed al tempo stesso determinata, e con lo stesso guardo deciso che aveva sollevò il volto per osservare negli occhi il suo mentore e dargli la risposta che voleva sentire.
“Maestro… accetto!!”
Mai notizia avrebbe potuto renderlo più felice in quel momento, al punto che continuando a sorridere dolcemente l’arancione replicò solamente “Bravo ragazzo. Hai fatto la scelta migliore!”
Mentalmente non poté che essere ancora più contento, specie considerato che così poteva anche accontentare il Gran Maestro e dargli il guerriero allievo della Scuola di Hokuto che tanto desiderava da quando era salito al potere tre anni prima.
L’addestramento più difficile sia per maestro che per allievo stava per iniziare!!

Mentre questa discussione stava avvenendo alla Vecchia Villa, al parco Parasyte qualcuno si stava disperando a voler essere riduttivi.
Su una delle panchine che si trovavano all’interno del parco, per la precisione una di quelle che si trovavano sulla strada di cemento che percorreva tutta la zona erbosa, si trovava seduto un ragazzino ben conosciuto.
Il povero Kenshiro in quel momento aveva la schiena alzata, e quindi non appoggiata alla panchina, entrambe le mani unite all’altezza delle ginocchia ed uno sguardo basso a dir poco depresso.
Non riusciva ancora a credere a quello che era accaduto. Non poteva nemmeno pensare che Madara fosse morto proprio davanti ai suoi occhi, aveva cercato di salvarlo in qualunque modo… ma alla fine non era servito a nulla…
Nelle ore successive all’annuncio del suo decesso ufficiale molti erano andati da lui per portargli le loro condoglianze, ma lui si era rifiutato di vedere chiunque e per questo era scappato dalla Scuola di Hokuto, rifugiandosi nel parco Parasyte.
Sapeva che in teoria lì era ben più esposto rispetto al dojo, però a lui non importava, voleva solo stare tra la natura in quel momento ed a Fantacity quello era uno dei pochissimi luoghi in cui poteva trovare un po’ di verde.
Molti erano andati là anche per portare le condoglianze pure ad Ichigo, ma quest’ultimo era sparito dall’incidente e, secondo Kenshiro, probabilmente stava organizzando i funerali del compagno… ma a lui andava bene così.
Voleva rimanere da solo con i suoi pensieri… con la consapevolezza di non avere fatto abbastanza per salvare il suo amico… il suo unico amico…
Già, sfortunatamente Uchiha aveva ragione, non aveva mai saputo relazionarsi con nessuno in quei dodici anni della sua vita se non con il maestro ed il compagno d’addestramento, a malapena parlava con i genitori il che era tutto dire.
Aveva allontanato tutti con i suoi metodi bruschi, e solo allora se ne stava accorgendo, stava capendo di aver commesso un terribile sbaglio… e questo perché aveva perso tutto quello che gli era rimasto!
Con la morte di Madara, era sparito per sempre l’unico amico che era riuscito a farsi, ed adesso che era veramente solo comprendeva cosa significava non avere nessuno intorno, non riuscire a relazionarsi con nessuno… essere solo al mondo…
*Che cosa ho fatto...*
Aveva i sensi di colpa. Il nero aveva cercato di aiutarlo in tutti i modi, e lui l’aveva sempre respinto convinto che i suoi insegnamenti fossero sciocchezze, mai come allora si era reso conto di quanto avesse sbagliato a mandarlo via costantemente.
Con le sue azioni aveva cacciato via l’unico che aveva cercato davvero di diventare suo amico, e di tutta risposta non era neanche riuscito a salvargli la vita quando aveva potuto… si sentiva un verme, e come tale doveva rimanere da solo…
Tuttavia… “Che ci fai qui da solo?”
Qualcuno era arrivato alla sua destra e gli aveva parlato per attirare la sua attenzione, per questo il castano si girò per vedere di chi si trattava, ed in questo modo si accorse… che era un ragazzo abbastanza strano!
Pareva avere diciotto anni ed aveva i capelli neri sparpagliati con dei ciuffi che andavano da tutte le parti ed una frangia che gli copriva quasi tutta la fronte, degli occhi neri a palla che lo rendevano quasi inquietante mentre guardava gli altri, un colorito decisamente più bianco del normale e con indosso una maglietta semplice a maniche lunghe bianca, dei jeans blu scuri e con ai piedi delle scarpe color verde acqua con dei lacci bianchi.
Il ragazzino lo guardo da cima a fondo, non conosceva quel tipo, ma probabilmente era venuto lì per le classiche condoglianze come tutti, proprio per questo non era interessato ad ascoltarlo e decise di liquidarlo subito.
“Scusami, ma non desidero vedere nessuno adesso...” disse difatti tornando a guardare davanti a sé.
Di tutta risposta però il ragazzo, tenendo le mani dentro la tasca ad osservarlo, si limitò a rispondergli “Magari apparentemente è così, ma in realtà non vuoi rimanere da solo. Lo so io quanto lo sai tu!”
… Che?! Aveva capito tutto semplicemente guardandolo?!
Inutile dire che quell’uscita da parte sua attirò di nuovo l’attenzione del ragazzino, che si mise a guardare il nuovo arrivato con uno sguardo a dir poco disumano, come se avesse visto un fantasma. Nessuno aveva mai letto dietro quell’atteggiamento duro che aveva, neanche il maestro e Madara…
Capendo che cosa stesse pensando, il diretto interessato si limitò a rispondere “Non ti stupire. Capire i pensieri degli altri è una delle capacità che deve avere un Detective!”
… Un Detective? Quindi quello che aveva davanti era un investigatore?! Interessante…
“… Come ti chiami?” domandò a quel punto Kenshiro.
Così il nero gli rispose “Chiamami semplicemente L!” prima di sedersi sulla panchina alla sua destra.
Solamente che il modo in cui si sedette fu… strano. In pratica si tolse le scarpe e poi si poggiò con il sedere sulla panchina tenendo però entrambe le ginocchia alzate ed i piedi poggiati sul bordo della panchina, oltre che entrambe le mani sulle ginocchia.
Ovviamente tutto ciò lasciò abbastanza sbigottito il bruno, che lo osservò con ancora più perplessità “L?!” quella era una lettera, non un nome, ed in più quella posa strana… ma chi diavolo era?!
“È un modo per salvaguardare la mia copertura come Detective e come persona. Ho dei nemici molto potenti…”
D’accordo, il nome in codice per salvarsi poteva anche capirlo… però quella posizione che cosa stava a significare?!
Decise di domandarglielo subito “… Ehm, come mai sei seduto… così?!”
Il nero sospirò mentalmente, non era il primo che gli poneva quel quesito e sicuramente non sarebbe stato neppure l’ultimo, di conseguenza avrebbe dovuto ripetere in eterno la solita tarantella.
“È la posizione in cui riesco ad usare meglio il mio cervello!” fu l’unica risposta che uscì dalla sua bocca.
In verità l’allievo di Ichigo non si poteva definire completamente soddisfatto… ma va beh, aveva capito che il ragazzo che aveva di fronte era particolare, e di conseguenza decise di non indagare ulteriormente sulla questione.
“… Se lo dici te...” si limitò così ad esclamare il ragazzino tornando a guardare davanti a sé.
Dato che con quelle parole aveva fatto intendere di non voler fare ulteriori domande sul suo conto, L decise di approfittarne per fare lui un paio di domande al diretto interessato “Tu piuttosto non hai risposto alla mia domanda, come mai sei qui da solo?”
Beh, in teoria la risposta era abbastanza scontata, e difatti Ken rispose mantenendo il volto basso “Dovresti saperlo, la notizia ha fatto il giro della Comunità...”
“Sì, sono consapevole della morte del tuo amico… però non è l’unico motivo per cui sei qui. Se così fosse saresti alla Scuola di Hokuto ad accogliere tutte le persone che vogliono parlare con te, quindi… cosa ti turba veramente?”
Si vedeva che era un detective, aveva intuito immediatamente cosa lo stava ammazzando interiormente da quando Uchiha era precipitato giù dalle Montagne Tortuga. Evidentemente non aveva detto castronerie prima sulla sua natura e su quella posizione.
In verità non desiderava parlare di questo con un perfetto sconosciuto… però arrivati a quel punto, con una persona tanto sveglia che non l’avrebbe lasciato andare facilmente fino a quando non avesse parlato, non ebbe molte alternative.
Così, dopo aver tirato un sospiro quasi per darsi la carica, gli svelò cosa lo stava turbando davvero “… Sono disperato per la morte di Madara, non avere dubbi in merito. È solo che… ciò che mi ferisce di più è il non aver imparato a conoscerlo meglio!”
Fece alcuni secondi di pausa in cui sembrò scorgere un L che lo stava guardando molto attentamente con quello sguardo inquietante, e poi andò avanti “Fino ad ora ho sempre allontanato le persone che volevano socializzare con me perché ero convinto che un guerriero non ne avesse bisogno… ma ora che ho perso l’unico amico che abbia mai avuto ho capito che Madara aveva ragione, mi sarei dovuto aprire molto prima… ed ora è troppo tardi...”
“In pratica hai paura di rimanere da solo ora che l’unico che voleva essere tuo amico non c’è più...”
“Esatto...” non era difficile da intuire con le sue parole.
Era questa la sua paura maggiore, che a parte il mentore nessun altro avrebbe più voluto rimanere al suo fianco. L’aver cacciato tutti poteva aver creato intorno a lui una pessima reputazione, e da quel momento ne avrebbe raccolti i frutti ad uno ad uno.
Il detective comprendeva il suo stato d’animo, lui stesso per salvaguardare la sua incolumità aveva dovuto isolarsi ed abbandonare i suoi amici… però questo era accaduto perché si era fidato della persona sbagliata, a dimostrare come certe volte anche l’eccesso dall’altra parte poteva essere un male.
Per aiutarlo decise di raccontargli la sua esperienza, per questo guardando davanti a sé L iniziò a spiegare “… Lo sai, un tempo io ero proprio come il tuo amico, volevo più amici possibili e desideravo avere un gruppo affiatato intorno a me… tuttavia è stato proprio quel mio desiderio ad avermi ridotto nelle condizioni in cui sono…”
Naturalmente quelle parole avevano attirato l’attenzione di Kenshiro, dato che non aveva mai sentito di qualcuno che si era ritrovato fregato dall’avere troppi amici. Proprio per questo si voltò a guardarlo con uno sguardo incuriosito.
Intanto il detective andò avanti rivelando “Nel gruppo che mi ero creato spiccava un mio coetaneo, tale Frank Fontaine. Quel tipo col tempo era diventato il mio migliore amico ed eravamo inseparabili… tuttavia solo più tardi ho scoperto che si era finto mio amico perché faceva parte della gang di Stan Pines e mi stava studiando perché il suo capo temeva la mia intelligenza. Per colpirmi, Fontaine dette fuoco a casa mia con me, i miei genitori e gli altri miei amici al suo interno. Io fui l’unico a sopravvivere, ma dovetti falsificare la mia morte per evitare che Fontaine e Stan mi dessero la caccia!”
… Ehi, aspetta un secondo, si ricordava di quel caso!!
Secondo i notiziari, quell’incendio fu una fatalità causata dal gas rimasto acceso, non credeva ci fosse dietro la criminalità organizzata di Pines… ed inoltre dal suo racconto poteva evincere una cosa, che colui che aveva davanti era…
“… Ma allora, tu sei...”
Tuttavia, non terminò mai la frase in quanto il ragazzo prontamente gli pose l’indice sinistro davanti alla bocca, come a zittirlo per evitare che dicesse ad alta voce il suo vero nome e cognome facendo saltare la sua copertura.
“Ti pregherei di non dire a nessuno chi sono veramente. A te l’ho detto perché sei un allievo della Scuola di Hokuto in difficoltà e voglio fidarmi di te, ma questa notizia deve rimanere tra me e te, nessun altro deve saperlo. Intesi?”
Senza esitazione il castano annuì con la testa. Ora tutto tornava, in effetti quel ragazzo era conosciuto per la sua intelligenza quando tutti lo credevano vivo… certo, aveva un aspetto completamente differente rispetto a un anno prima, ma sicuramente l’aveva cambiato per confondere ulteriormente i suoi aguzzini.
Per fortuna attorno a loro c’erano davvero poche persone, e nessuna era riuscita a sentire quello che il detective aveva appena detto, anche grazie al fatto che il nero aveva parlato a bassa voce mentre gli raccontava ciò che gli era accaduto.
Capito che non avrebbe aperto bocca effettivamente, L tolse il dito dalla bocca del ragazzino ed andò avanti spiegando “Da allora ho assunto l’identità di L, un investigatore che da la caccia all’organizzazione di Stan ed al suo nuovo braccio destro Frank Fontaine, per assicurarli alla giustizia ed affinché paghino per ciò che hanno fatto a me e ad altri in questa Comunità...”
Kenshiro ascoltò le sue ultime parole con grande attenzione, senza mai distogliere lo sguardo dall’interlocutore. Sembrava aver capito il messaggio che gli stava lanciando raccontandogli la sua storia, e lo si comprendeva dall’espressione severa che aveva assunto.
Difatti il detective, poco dopo, gli disse guardando davanti a sé “… Io mi sono fidato troppo delle persone, e quelli intorno a me ne hanno pagato le spese. Tu hai scelto di non fidarti di nessuno, ed il tuo amico ha pagato per il tuo errore…”
Già, i loro casi erano molto simili ed andavano tutti nella stessa direzione, la morte di qualcuno, ma erano partiti ognuno dall’estremo opposto rispetto all’altro, quasi a voler indicare che il troppo storpiava e non andava mai bene.
L’investigatore infatti aggiunse “Entrambi abbiamo voluto esagerare, ed ora siamo qui seduti su questa panchina a parlare delle nostre tragedie. L’unico modo per socializzare è fidarsi delle persone giuste e tenere lontani coloro di cui non ci fidiamo. Una sana via di mezzo non fa mai male!”
Però non aveva ancora finito, concluse solo in quel momento quando, voltandosi a guardarlo, gli sorrise dolcemente e gli spiegò infine “Per me è troppo tardi, tutti mi credono morto e devono continuare a pensarlo. Ma tu puoi ancora rimediare dato che nessuno ti crede morto. Inizia a fidarti di più delle persone, e un giorno lo spirito di Madara potrebbe essere fiero di quello che diventerai!”
Nonostante fosse un detective, anche lui come il resto della Comunità si dedicava al culto dello Spiritismo, anche se raramente era praticante. Al contrario la Scuola di Hokuto ci credeva fermamente, e proprio per questo aveva usato quelle parole.
E sembrava aver fatto bene, dato che nella sua intelligenza L sembrò far capire al ragazzino che aveva ragione, che nonostante quello che poteva credere non era ancora troppo tardi per rimediare agli sbagli del passato.
In fondo aveva ancora dodici anni, aveva tutta la vita davanti per evitare di commettere gli stessi errori e poteva sfruttare le lezioni del suo vecchio compagno d’addestramento per rifarsi una nuova vita pur continuando ad allenarsi al dojo.
Pareva ormai convinto di questo, al punto tale che, sorridendo dolcemente, ci tenne a ringraziare il detective per l’aiuto che gli aveva fornito. Alla fine, parlare con qualcuno gli aveva fatto bene, non l’avrebbe mai detto.
“Hai ragione, posso ancora rimediare!” disse difatti Ken, per poi continuare solo dopo qualche secondo con un dolce sorriso “Non so davvero come ringraziarti, mi hai davvero aiutato molto. Sono in debito con te adesso!”
“… Beh, se proprio ti senti in debito...” iniziò ad affermare il nero grattandosi la guancia con l’indice destro, prima di continuare “… Puoi sempre offrirmi una fetta di torta. Sono un patito dei dolci!”
Certo che era davvero strano, adesso avanzava anche richieste strane solo per poter mangiare dolci senza pagare. Ma in fondo glielo doveva per quello che aveva appena fatto, e per questo per il castano non c’erano assolutamente problemi.
“Considerala offerta!” affermò allora l’allievo della Scuola di Hokuto, prima di scoppiare quasi a ridere.
Sembrava strano che lui, musone com’era, scoppiasse a ridere così facilmente, però anche questo era merito del detective, che con la sua storia gli aveva fatto capire che non era ancora troppo tardi per imparare a farsi degli amici e non rimanere da solo.
Gli doveva letteralmente la vita, e per questo gli sarebbe stato sempre grato!

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 16 Novembre 1918:
Tre anni erano passati da quando la notizia dell’incidente di Madara ed il suo “decesso” aveva fatto il giro della Comunità arrivando alle orecchie di tutti.
Da allora le cose erano cambiate solo leggermente, il Presidente Goku certe volte se la svignava dai suoi compiti e stava via per alcuni giorni, solo una volta è stato via una settimana intera e tutti speravano che non si ripetesse più un caso del genere.
Nel corso degli anni, nonostante le sue marachelle, era riuscito a guadagnarsi una buona reputazione agli occhi dei cittadini, al punto da farsi soprannominare “il Giusto” in quanto riusciva a prendere sempre la decisione migliore per tutta la società.
E non solo lì, anche nel Concilio dei Sette le cose non potevano andare meglio di così, almeno dal punto di vista di Xehanort.
Da quando era diventato il Gran Maestro, gli animi erano tornati quelli di un tempo e l’organizzazione non era mai stata così forte. Ormai gli erano quasi tutti fedeli pur non sapendo chi fosse ed erano pronti a seguirlo in battaglia a qualsiasi costo.
Inizialmente molti erano scettici davanti alle decisioni prese da quel nuovo leader, ma vedendo i risultati che portava a casa, avevano cambiato rapidamente opinione su di lui, e questo non era molto gradito ai membri principali del Concilio.
Anzi, erano convinti che il consenso sempre più grande che stava ottenendo il bianco li avrebbe ostacolati quando sarebbe stato il momento di ucciderlo, e per questo il massimo che potevano fare in quella situazione era di aspettare e vedere…

Il Gran Maestro in quel momento si trovava all’interno del Crown Brothel ed era andato al bancone del bar per bere qualcosa.
Ormai aveva sedici anni, e per questo si era alzato parecchio di altezza. Inoltre, aveva accorciato i capelli, anche se due lunghi ciuffi scendevano comunque dalle rispettive guance, ed ora indossava abiti diversi rispetto al solito.
Aveva dei lunghi pantaloni neri con degli stivali dello stesso colore, una camicia senza maniche bianca con i bottoni neri ed una cintura legata alla vita di quest’ultimo colore, oltre che una giacchetta senza maniche nera e dei bracciali neri su entrambe le braccia.
Il giovane era venuto lì soprattutto per riflettere, e dato che quel luogo era comandato da uno dei membri principali del Concilio, Irina, era il posto giusto per non essere disturbato, visto che la maggior parte di coloro che ci lavoravano dentro erano agenti dell’organizzazione.
Nessuno sapeva chi fosse, ma il fatto che Jelavic fosse presente nel locale quella sera gli avrebbe garantito tranquillità, almeno da coloro che facevano parte degli Illuminati naturalmente, dato che non avrebbe potuto garantire per gli altri.
In quel momento stava sorseggiando della semplice acqua con noncuranza e, nonostante avesse il classico spettacolo di spogliarelliste e spogliarellisti verso il palco alla sua destra e, dietro di lui, la lotta nella gabbia, non stava badando a quegli spettacoli.
Egli stava riflettendo sulle azioni degli ultimi sei anni, sul modo in cui aveva ricostruito l’organizzazione che stava cadendo a pezzi dalle sue stesse fondamenta, dal lavoro che aveva compiuto da quando aveva solo dieci anni.
Aveva l’approvazione della maggior parte degli agenti, e nonostante non avesse ancora spiegato dettagliatamente il suo piano sembrava che tutti lo appoggiassero, e questo non poteva che giovare alla sua campagna.
Da quello che aveva sentito dai suoi informatori, pareva che in Superficie fosse andato tutto secondo i piani. Il re era morto e la guerra era scoppiata da ormai tre anni, anche se l’ultima volta che li aveva sentiti sembrava che la guerra fosse sul punto di terminare.
Poco male, il conflitto aveva provocato vittime da entrambe le parti e questo faceva parte del suo piano. Se tutto fosse andato come previsto sapeva quale sarebbe stata la seconda parte del piano, ma doveva ancora aspettare qualche anno per vederlo realizzato.
Era solo questione di tempo, ancora poco e finalmente i loro predecessori avrebbero smesso di rivoltarsi nella tomba e sarebbero stati fieri di quello che era diventato il Concilio, di quello in cui lui li aveva trasformati.
*Antenati, abbiate ancora pazienza. Spero di rendervi fieri di me, quello che faccio lo faccio per il bene del nostro popolo...*
“Guarda guarda chi c’è!”
Improvvisamente una voce lo interruppe mentre era assorto nei suoi pensieri, una voce che conosceva fin troppo bene e che non poté fare a meno di scocciarlo ed al tempo stesso renderlo anche piuttosto contento.
Difatti, girandosi alla sua destra, poté notare che a parlargli era stata Kushina Uzumaki, la quale aveva entrambe le mani dietro la schiena e lo stava guardando con un aria sorridente ed un dolce sorriso sulle labbra.
La ragazza aveva diciannove anni, e crescendo si era alzata d’altezza come tutti gli altri, ed i capelli le si erano anche allungati fino alla vita. Inoltre, aveva iniziato a svilupparsi come tutte le ragazze della sua età e, come abiti, indossava una maglietta a maniche corte gialla con alcune righe nere che si alternavano ai bordi all’altezza della vita e delle maniche, oltre che nell’apertura diagonale della maglietta, inoltre indossava una minigonna azzurra e delle scarpe da ginnastica blu scure con lacci bianchi, oltre che delle calze dello stesso colore che arrivavano fino ai polpacci. Immediatamente lei, continuando a sorridere come prima, disse “Chi se l’aspettava di trovare Xehanort il musone in un posto come questo!!”
Xehanort il musone… era il soprannome che gli aveva dato la ragazza. I due si conoscevano da quando frequentavano le medie, anche se a causa della disparità d’età avevano finito per diventare amici e vedersi solamente quando il ragazzo non era impegnato.
Lui, osservandola severamente, le fece notare “Vorrei ricordarti che anche tu sei in questo posto, esattamente come me...”
Lei allora, portandosi l’indice sinistro all’altezza della suddetta guancia, precisò “Ma io non ho mai nascosto di essere un'amante dell’altro sesso. Non posso dire la stessa cosa di te, ihihihihihihih!”
Sembrava che lo stesse facendo passare addirittura per un maniaco, e di sicuro il Gran Maestro non ci stava a far credere di essere uno di quei pervertiti che sbavavano tutto il giorno davanti alle spogliarelliste.
Proprio per questo, tornando a guardare davanti a sé, dichiarò “Sono qui solamente per distrarmi e pensare ad altro. Non ho di certo interesse nella lap dance, e neanche nei combattimenti mortali di questo posto!”
“Ah davvero?” affermò allora Uzumaki, sedendosi sullo sgabello che era alla destra del compagno ed andando avanti “Sei sicuro di non essere interessato alla gabbia? Da quello che so c’è un emergente, un certo Gildarts Clive, che sta facendo piazza pulita di ogni suo avversario, e viste le tue capacità dovresti essere interessato ai combattimenti!”
“Mi spiace, ma io ho interesse per un'unica arte marziale, e sai bene qual è...”
Certo che sapeva qual era, le sue capacità con essa stavano diventando famose in tutta la Comunità, addirittura era riuscito ad inventare uno stile di combattimento tutto suo grazie alle sue abilità.
Ma non era di certo per questo che aveva finito per andare da lui. Era da tempo che non riusciva a vederlo, dato che negli ultimi mesi sembrava più impegnato che mai tra studio e il lavoro come bidello all’Abe Sapien Institute, e voleva soprattutto salutarlo.
“Comunque, che mi dici, musone? È da una vita che non ti incrocio, e non ti sei neanche fatto sentire!” disse la ragazza.
Il diretto interessato, continuando a guardare davanti a sé, si limitò a rispondere “Tra lo studio ed il lavoro ho avuto davvero poco tempo a disposizione...” mica poteva rivelarle la sua vera identità e che la maggior parte del tempo lo passava come Gran Maestro del Concilio.
Tuttavia, la rossa, approfittando del fatto che fosse stato proprio lui il primo ad introdurre l’argomento, cercò di dire “Ma non ti sembra di starti dedicato fin troppo agli impegni? Avresti dovuto quantomeno rinunciare al ruolo di bidello, così la tua vita è impossibile...”
Il programma secondo cui a quindici anni si poteva scegliere se continuare gli studi o iniziare la carriera lavorativa era in vigore già all’epoca, ed il bianco aveva scelto di provare tutti e due, proprio per dimostrare al Concilio come i posti bisognava meritarseli e non arrivarci tramite raccomandazione.
Non potendo però usare questa scusa con l’amica, il giovane si limitò a rispondere “E rimanere senza nulla da fare? Preferisco fare esperienza, potrebbe servirmi se un giorno riuscissi a diventare il Vice Presidente… o chi lo sa, magari vedendo il mio impegno il Presidente potrebbe scegliermi come suo successore...”
“Alla faccia, ambisci molto in alto a quanto vedo!” scherzò a quel punto Kushina.
Xehanort, strappando addirittura una piccola risata, rispose “Beh, se non lo facessi che razza di persona sarei? Scommetto che anche tu aspiri a diventare qualcuno!”
Beh, la ragazza non poteva negare che aveva ragione, difatti facendogli l’occhiolino rivelò “Mi hai scoperta a quanto vedo!”
Ma non aveva di certo finito lì, dato che subito dopo fece il muscolo con il braccio destro e rivelò senza mezzi termini “Sto studiando in questo periodo per diventare una manager di successo. Tra un anno finirò e cercherò un’occupazione in una società di prestigio, chi lo sa magari potrebbero prendermi addirittura alle Rocket Foundation!!”
Non si stupiva che avesse citato proprio quell’azienda, era la più famosa dell’intera Comunità avendo l’appalto del Palazzo Presidenziale, e di conseguenza era normale che chi voleva amministrare puntasse proprio lì.
Così, scherzando, il bianco esclamò “Allora potrei mettere una buona parola con Madame Boss su di te, sempre che avrai i soldi per pagare il test d’assunzione!”
“Ci conto, mi raccomando!”
Ed a quel punto tutti e due scoppiarono a ridere. Entrambi erano consapevoli che la Direttrice della società fosse una vecchia amica di Ansem il Saggio, e che di conseguenza conoscesse anche il figlio a conti fatti.
La risata scappò soprattutto perché Xehanort aveva scherzato, una cosa che chi lo conosceva poteva ritenere un evento quasi raro!!
Sembrava quasi che la rossa lo spingesse a tirare fuori il suo lato migliore, e mostrasse come sotto quel cuore duro e crudele ci fosse ancora del buono in lui… anche se probabilmente ci voleva molto per farlo emergere da quella profondità.
Appena ebbero terminato di ridere, Uzumaki decise di fare una proposta quasi azzardata e, poggiando il gomito destro sul bancone del bar, avanzò una richiesta che di sicuro non si sarebbe mai aspettato.
“Dovremmo uscire qualche volta. Solo tu ed io!”
… Aveva frainteso oppure stava proponendo un appuntamento insieme?! Le sue orecchie non l’avevano ingannato, ed era certo che intendesse proprio quello… anche se a quel punto non poté che ritenere la cosa leggermente assurda.
Difatti, tornando serio, il Gran Maestro le fece notare “Abbiamo tre anni di differenza, dovresti frequentare i ragazzi della tua età...”
Evidentemente per lui le differenze di età contavano, e considerato che lui era più “piccolo” di tre anni rispetto a lei poteva anche farle nascere una pessima reputazione, soprattutto considerando che agli occhi della società lui era ancora “minorenne” a differenza sua.
Di tutta risposta Kushina, con la faccia quasi annoiata, rivelò “Però tutti i ragazzi della mia età che conosco sono noiosi. Non sono musoni come te, ma parlano unicamente di sport e di conquiste, ed alla lunga questi discorsi stancano...”
Dopodiché, tornando solare come prima, spiegò “Preferisco mille volte uscire con un musone come te che può riservare ancora qualche sorpresa. Eheheheheheheheheh!”
Era certa che in questo modo aveva catturato la sua attenzione, dato che gli aveva fatto un complimento ed al tempo stesso l’aveva insultato con il suo classico sarcasmo, e sapeva che quel suo modo di parlare gli piaceva.
In effetti il bianco dovette ammettere che aveva centrato il bersaglio. Nonostante fosse concentrato attivamente sulla sua missione di riportare gli Illuminati alla gloria di un tempo, doveva ammettere di stare tutto sommato bene con lei.
Era l’unica da dopo l’assassinio di suo padre che riusciva a farlo sorridere, forse anche perché quando si fingeva in lutto per la sua morte era stata l’unica a provare a tirarlo su di morale ed a starle vicino fino alla fine.
Nonostante all’epoca non si conoscessero frequentavano entrambi le medie, e fu quell’evento ad avvicinarli ed a farli diventare amici, ed il loro rapporto era migliorato dopo che era stato consegnato l’autore del delitto alla giustizia.
In verità era uno degli uomini di Stan, che era stato selezionato come “vittima sacrificale” per l’omicidio con delle prove create ad hoc per incastrarlo con la complicità del Comandante della Polizia, agente del Concilio.
Ma lei naturalmente non poteva saperlo…
Questo doveva riconoscerglielo, aveva saputo colpirlo positivamente, e non era di certo cosa da poco considerando che non era un'agente del Concilio. La sua famiglia aveva abbandonato gli Illuminati da tempo, e lei forse non sapeva nulla dell’organizzazione…
L’unica pecca che poteva trovare in quella ragazza, per il resto non era male e doveva riconoscerglielo, anche se era ancora sicuro di poterle concedere un appuntamento, non con gli impegni che aveva.
Per questo si limitò a dire semplicemente “Chi lo sa, magari un giorno...”
“Speriamo sia più in là che di qua!” e con queste parole, la ragazza dette una pacca sulla spalla al giovane con la mano destra.
Considerato che quest’ultimo stava per bere l’ultima goccia d’acqua che gli era rimasta per poco non finì per bagnarsi la faccia, e forse per questo Uzumaki scoppiò a ridere sonoramente per quello che l’amico aveva rischiato.
Xehanort era molto suscettibile, e ben sapendo che l’aveva fatto apposta si stava trattenendo parecchio… ma al tempo stesso era consapevole che aveva compiuto tale gesto unicamente per divertimento, e forse per questo glielo abbuonò.
Comunque fosse, di sicuro stare in compagnia della giovane lo faceva stare bene nonostante tutto, e forse due anni dopo, quando anche lui sarebbe stato maggiorenne, se ne sarebbe potuto riparlare di un probabile appuntamento.
Per il momento no, ma chissà col tempo…

Vecchia Villa, Comunità, 17 Febbraio 1920:
Cinque anni.
Era passato un lustro da quando Madara aveva subito l’incidente che aveva fatto credere a tutti fosse deceduto, ed in quel lasso di tempo nessuno aveva mai scoperto la verità, ossia che il ragazzo era vivo e vegeto.
Che stesse bene era stato nascosto anche a Kenshiro, il quale da cinque anni continuava ad allenarsi alla Scuola di Hokuto sotto la supervisione di Ichigo da solo, e questo perché il mentore aveva scelto di non prendere nessun altro allievo dopo la “tragedia”.
Naturalmente si trattava tutta di una facciata per nascondere il vero scopo della Scuola di Hokuto, ma questo il castano non poteva saperlo, dato che ignorava anche le lezioni private che l’arancione dava al nero.
Quest’ultimo difatti, nel corso degli anni, si era costantemente addestrato alla Vecchia Villa sotto le direttive di Kurosaki, che alternava i due ragazzi ogni giorno praticamente, e senza mai lasciare quella zona neanche un solo momento.
Per il bene della società il giovane doveva rimanere all’interno della villa fino a nuovo ordine, e quest’ultimo ormai aveva accettato il suo destino, così come aveva accettato gli ideali dell’organizzazione di cui Ichigo faceva parte.
In questo lasso di tempo l’uomo aveva avuto tutto il tempo per comunicargli la vera storia del Concilio dei Sette e quello che stava organizzazione il nuovo Gran Maestro, e Madara non aveva avuto alcun problema, anzi.
Il fatto che il mentore avesse deciso di perseguire un ideale di vendetta contro coloro che avevano distrutto la vita ai loro antenati lo rendeva fiero, perché significava che se gli aveva tenuto nascosto qualcosa di così importante era per un motivo molto serio.
Cercando di non deludere il maestro, il nero aveva cominciato a mettere addirittura più impegno da quando aveva saputo la realtà sugli Illuminati, al punto che ormai si era auto convinto di avere fatto passi da gigante…
Ma era davvero così?!

Quel giorno, alle 15:00 del pomeriggio, il ragazzo aveva appena terminato una sessione di allenamento.
In quella giornata l’arancione aveva deciso di concedere a Kenshiro mezza giornata libera, dato che si stava impegnando molto nel suo allenamento ed era anche migliorato notevolmente, e così ne aveva approfittato per recarsi subito alla Vecchia Villa.
Qui, per due ore consecutive, aveva addestrato Uchiha nel giardino della casa, però dall’altra parte rispetto a dove si trovava la stazione, in questo modo anche se qualcuno riusciva a scorgere qualcosa non avrebbe potuto vedere nulla.
Difatti il buio sovrastava l’intera zona e non si poteva vedere niente, le luci erano accese solo sopra il punto in cui si trovavano i due, troppo lontano dalla stazione per poter anche solo essere intravisto dai passeggeri a causa della velocità a cui andavano i treni.
Durante quei cinque anni dall’incidente sulle Montagne Tortuga, Ichigo era rimasto identico a com’era all’epoca, invece Madara, anche grazie ai diciassette anni che ormai aveva, era cambiato abbastanza.
Oltre ad essersi alzato di altezza, gli si erano anche allungati i capelli, al punto che un ciuffo aveva finito per coprirgli l’occhio destro e scendere anche oltre il mento, in fondo lì dov’era non poteva tagliarsi i capelli ed era anche normale, inoltre se li era tinti ed ora erano neri. Come abiti invece ora indossava un abito lungo fino alle ginocchia blu scuro sorretto da una cintura bianca attorno alla vita, oltre che dei pantaloni neri sotto all’abito che arrivavano fino alle caviglie e delle scarpe nere con le punte aperte.
In quel momento il nero era in posizione da combattimento, con il pugno destro tirato all’indietro con distesi solo l’indice e l’anulare destro, ed anche il piede destro portato dietro in modo da caricare il più possibile l’attacco che intendeva tirare.
L’obiettivo era un enorme roccia che era stata portata lì da Kurosaki stesso in modo da testare la bravura del ragazzo. A lui aveva fatto credere che doveva solamente disintegrarla in pezzi grossi come un chicco di riso con un unico attacco ben piazzato, ma in realtà voleva verificare tutt’altro con quel test finale delle due ore consecutive di addestramento…
L’arancione era lì, con entrambe le mani dentro le maniche delle braccia opposte che guardava con uno sguardo molto severo quello che sarebbe successo, non si capiva se fosse felice o meno dei progressi che stava facendo Madara.
Dopo essersi concentrato per un minuto abbondante, alla fine il nero tirò l’attacco con tutta la velocità di cui disponeva ed anche la forza che aveva immesso, colpendo il masso proprio al centro parallelamente al suo volto.
A causa dell’attacco, la roccia iniziò a generare crepe dappertutto dopo circa dieci secondi, fino a disgregarsi completamente sotto gli occhi del ragazzino, trasformandosi in tantissime rocce grosse come un chicco di riso, esattamente come richiesto dall’addestramento.
“E vai!! Ce l’ho fatta!!” esultò immediatamente Uchiha contento di aver raggiunto lo scopo. Tuttavia il Maestro della Scuola di Hokuto non sembrava condividere la sua gioia, dato che continuava a mantenere un tono molto severo, anzi sembrava quasi che fosse più cattivo di prima il suo sguardo!!
Ignaro di questo, il giovane si voltò verso il suo mentore e, con la bocca spalancata per la gioia di essere riuscito nel suo intento, gli si rivolse domandando “Allora Maestro? Che cosa ne pensa?!”
Era quasi certo che avrebbe ricevuto una risposta positiva da parte sua, in fondo aveva fatto esattamente quello che gli aveva chiesto, e di conseguenza era sicurissimo che non ci sarebbe stata delusione nelle sue parole…
Tuttavia le successive parole dell’arancione furono come una doccia gelata dritta sul volto!!
“Uhm non ci siamo ancora, non riesci ancora a controllarlo...”
Inutile dire che quelle parole raggelarono letteralmente il ragazzino, che spalancò gli occhi ed iniziò a guardare il maestro quasi come se avesse visto un fantasma. Cosa significava che non riusciva a controllarlo?!
Gli aveva chiesto di distruggere quel masso e di ridurlo in tanti pezzi grossi come dei chicchi di riso, e l’aveva compiuto. Aveva mostrato una buona padronanza dello Stile di Hokuto avendo colpito il punto di pressione giusto, cos’altro pretendeva da lui?!
“C-Che significa, Maestro?!” domandò difatti il blu a dir poco perplesso.
Kurosaki iniziò ad osservarlo negli occhi con lo stesso sguardo rude di prima. In verità era da almeno tre anni che avrebbe voluto dirglielo, ma era la prima volta che gli scappava letteralmente dalla bocca, forse a causa della delusione appena ricevuta…
Beh, ormai il “danno era fatto”, se così si poteva definire visto che era una critica che a conti fatti doveva muovergli da tempo, e di conseguenza decise di smettere di tenerglielo nascosto. Tanto ormai aveva capito che incoraggiarlo positivamente non sarebbe servito a nulla…
Così, dopo aver sospirato pesantemente, Ichigo iniziò a parlare guardandolo severamente come prima “Che il tuo controllo dello Stile di Hokuto è minore rispetto a quello che mi sarei aspettato da te da un allenamento di cinque anni. Dopo averti visto sulle Montagne Tortuga contro quei massi ero convinto ancora di più che fossi il guerriero giusto, ma evidentemente così non sembra essere...”
Ehi ehi ehi, ma che diavolo stava dicendo?!
Da come parlava sembrava quasi che, durante la caduta dei massi di cinque anni prima, avesse approfittato del momento per osservare il modo in cui combattevano lui e Kenshiro, il che era semplicemente assurdo dato che si trattava di un evento del tutto casuale!!
“Ma io sono il guerriero giusto!!” insistette ulteriormente Uchiha, che nonostante avesse diciassette anni caratterialmente non era molto diverso da cinque anni prima anche a causa dello “stato di prigionia” in cui versava.
“Glielo posso assicurare, mi dia solo un’occasione e glielo dimostrerò!!” continuò a quel punto il blu sperando di convincere l’arancione a dargli una possibilità.
Tuttavia quest’ultimo, chiudendo gli occhi e mantenendo la sua espressione molto severa, replicò sostenendo “L’hai già avuta, questi cinque anni sono stati la tua occasione. Nonostante abbia seguito personalmente i tuoi addestramenti, sei arrivato solo al 70% del controllo dello Stile di Hokuto, solo il 10% in più rispetto a cinque anni fa!”
Comprendeva che cosa stava cercando di dirgli, che il suo margine di miglioramento era stato a dir poco misero, ed in effetti considerando che in tre anni aveva imparato a controllarlo del 60% era nettamente un passo indietro…
Però questo era capitato anche perché più avanzava con la conoscenza dell’arte marziale e più era difficile imparare a controllare il suo potere, era normale trovarsi in difficoltà quando si era ad un passo dalla fine dell’addestramento ufficiale.
Cercò di farglielo notare in quel momento, asserendo “Però la seconda parte del controllo è davvero difficile, servono anni ed anni di pratica per poter imparare lo Stile di Hokuto al 100%. Credo sia già tanto che in soli tre anni abbia appreso più della metà della tecnica!!”
“Non è niente di sbalorditivo!”
Quelle parole da parte di Ichigo furono come una freccia dritta contro il cuore che lo trapassò da parte a parte. Il blu si sentì molto ferito da come aveva parlato, al punto da spalancare gli occhi ed osservarlo quasi come se avesse visto un fantasma.
Ma naturalmente Kurosaki non aveva ancora finito “Kenshiro, in questi cinque anni, è arrivato ad un controllo del 90% dello Stile di Hokuto, gli manca solamente una marcia in più e potrà controllare perfettamente la tecnica proibita dello Stile di Hokuto. Tu potresti dire altrettanto?!”
Davvero? Ken era riuscito a migliorare così tanto?!
Lo stesso Uchiha ci rimase di stucco, avevano avanzato con gli allenamenti praticamente alla stessa velocità, ma dopo il suo “decesso” avevano iniziato ad addestrarsi separatamente… ed a quanto pareva quello del bruno aveva dato i suoi frutti.
“F-Forse questo è successo perché lui è rimasto alla Scuola di Hokuto, mentre io mi devo addestrare in questo luogo tetro e buio!” provò a giustificarsi il ragazzo.
Nonostante in quei cinque anni ci avesse fatto l’abitudine a vivere lì dentro, non poteva negare che la Vecchia Villa continuava ad inquietarlo, e sapere che era la vecchia residenza del primo Presidente nonché del primo Gran Maestro non aiutava di certo.
Tuttavia il mentore smentì di nuovo affermando “Il luogo non c’entra niente. Kenshiro è un guerriero più abile di te, ti è superiore sia nel controllo dello Stile di Hokuto che nella forza che adopera nei suoi colpi. Sono serviti due allenamenti separati per far emergere questa amara verità, e devi accettarla!!”
… Quelle erano parole davvero crudeli da parte sua!
Il maestro non era mai stato così cattivo nel dare un giudizio su qualcuno, aveva sempre incoraggiato sia lui che il castano a dare il meglio di loro durante gli allenamenti, cos’era quella storia? Perché tanta cattiveria da parte sua?!
Madara era davvero depresso di morale, al punto da, dopo un iniziale momento di perplessità, abbassare il volto sconsolato, stringere i pugni e digrignare i denti dalla rabbia. Lo stava trattando come se fosse stato il primo idiota che passava di lì, come poteva fargli questo?!
Ed aveva anche il coraggio di dire che la verità era amara per tutti e due!!
“M-Maestro, questa verità è amara solo per me. Non dica bugie, lei gode nel darmi queste notizie...” era l’unica conclusione a cui era arrivato il ragazzo, non vedeva altre spiegazioni al suo comportamento così improvviso altrimenti.
“Qui sbagli. Questa è una notizia amara anche per me...”
Quelle parole non sembravano essere state dette con ipocrisia, o almeno a giudicare dal tono usato Uchiha arrivò a questa conclusione, al punto da sollevare lo sguardo ed osservare l’insegnate quasi speranzoso che uscissero buone considerazioni dalla sua bocca…
Ed invece non uscì fuori altro che il colpo di grazia per lui!!
“Se avessi saputo prima che sarebbe andata a finire così, avrei scelto Kenshiro come guerriero supremo del Concilio dei Sette e non te. Ma ormai il danno è fatto e dovrò andare avanti con te, che mi piaccia o no!!”
Dopo quelle parole sì che il cuore di Madara per un breve momento cessò completamente di battere!!
Gli aveva detto tante cattiverie gratuite in un colpo solo… m-ma quella era stata la peggiore in assoluto che gli era uscita dalla bocca negli ultimi minuti. Era stato il colpo definitivo verso l’animo di un già fragile ragazzo per le parole pronunciate prima.
Il blu si paralizzò quasi completamente dopo aver sentito quella frase, al punto da spalancare la bocca mentre guardava l’arancione con occhi persi nel vuoto, inoltre stava leggermente tremando ed il sudore grondava dalla sua fronte.
In quel momento Kurosaki, voltandosi del tutto e dando le spalle al suo apprendista, concluse il discorso affermando “Per oggi basta così, andremo avanti domani. Cerca quantomeno di migliorare un po’, se devi essere il nostro guerriero supremo cerca di impegnarti!”
Appena ebbe pronunciato queste parole, Ichigo iniziò ad incamminarsi e si allontanò dal suo allievo.
Sparì dalla sua vista quasi subito, dato che l’unica luce che era stata accesa era quella della zona in cui si trovavano loro, e di conseguenza bastarono al gestore della Scuola di Hokuto pochi passi prima di entrare nella parte oscura e sparire del tutto.
Lasciò in questo modo un Uchiha letteralmente distrutto sia nel corpo che nello spirito lì, paralizzato nella stessa posizione in cui era prima, e di certo le sue ultime parole non lo avevano aiutato per niente, anzi.
Aveva praticamente detto che sarebbero andati avanti con l’addestramento nonostante lo ritenesse un fallimento in piena regola e preferisse mille volte Kenshiro per via dei suoi miglioramenti… ma quella era una presa in giro!!
Come poteva anche solo sperare che andasse avanti dopo quello che era successo?!
L’arancione gli aveva riversato contro tutta la sua delusione in un colpo solo, facendogli capire che non gli importava nulla di lui se non per via delle sue capacità di combattimento, ed allora come poteva anche solo permettersi di farsi chiamare Maestro?!
Gli aveva sputato in faccia senza ritegno, e l’aveva trattato come un pezzente. Inizialmente aveva provato shock per quello che era accaduto, ma bastarono pochi secondi, il tempo in cui Ichigo sparisse dalla sua vista e metabolizzasse tutto, per trasformarlo in rabbia.
Subito digrignò i denti e strinse i pugni dalla rabbia, come si permetteva di trattarlo così?! Anche se gli aveva salvato la vita e stava cercando di proteggerlo non aveva alcun diritto di comportarsi in questo modo con lui!!
Anche perché glielo aveva fatto capire chiaro e tondo, alla fine preferiva Kenshiro a lui come apprendista, era sempre stato così ed aveva smesso di nasconderlo solo adesso che poteva dirlo senza sembrare un mostro.
Beh, poco cambiava, per un mostro c’era passato comunque!!
C’era però qualcosa che non quadrava in quello che aveva detto. Aveva parlato di scelta, quando alla fin fine era stata la casualità a rendere Madara un “morto che cammina”, ed aveva rivelato di averlo studiato sulle Montagne Tortuga durante il crollo.
Frasi troppo strane per essere uscite casualmente dalla sua bocca. Secondo lui avevano un significato dietro e stavano ad indicare qualcosa accaduto cinque anni prima che probabilmente gli aveva tenuto nascosto.
Forse era il caso di indagare sulla faccenda…

Biblioteca Storybrooke, Fantacity, Comunità, 22 Febbraio 1920:
Madara decise di attendere cinque giorni prima di agire.
Per poter essere certo di non essere notato doveva studiare ogni singolo movimento di ogni membro del Concilio che si recava lì per le varie riunioni, solo allora avrebbe potuto fare le sue indagini senza essere notato.
Per cinque anni aveva visto il suo Maestro radunarsi insieme ad altri sei tipi di cui uno, il Gran Maestro, non conosceva l’identità, ed era sempre stato obbligato a non presenziare a nessuna riunione, motivo per cui non sapeva come facevano ad arrivare fin lì.
Sapeva che non provenivano dalla stazione, li avrebbe visti se venivano da lì, e ciò significava che dovevano aver creato un passaggio o qualcosa del genere per poter arrivare fino alla Vecchia Villa senza attirare troppo l’attenzione.
Dopo la discussione avuta con Ichigo, si era preso cinque giorni per studiarsi i movimenti dei sette membri del Concilio dei Sette, e grazie a ciò aveva scoperto di un passaggio segreto situato proprio nella stanza dove si svolgevano le riunioni, o meglio in una specie di magazzino segreto collegato ad esso.
Grazie a questa informazione, il blu attese la sera, per la precisione le 23:00, quando non ci sarebbe stato nessuno per poter finalmente entrare in azione.
Spiando separatamente i membri principali degli Illuminati aveva scoperto come riuscivano ad accedere alla stanza segreta, e così fu facile per lui riuscire ad entrarci ed a sbloccare il passaggio segreto, all’epoca non c’era ancora il riconoscimento delle impronte digitali e di conseguenza anche lui riuscì ad accedere all’ascensore.
Una volta sceso in basso, vide diverse strade che portavano in tutte le metropoli della Comunità, ed imboccò quella che veniva indicato portare a Fantacity per un motivo particolare: c’era un luogo lì dove avrebbe avuto le risposte che cercava.
Fu questione di circa un'ora al massimo ed arrivò a destinazione, sbucando fuori a Fantacity proprio come pronosticato, e da lì poi Madara decise di recarsi alla Biblioteca Storybrooke.
Lì, oltre ai libri, venivano anche depositate le varie edizioni dei giornali, soprattutto quelle che riportavano eventi storici, e per questo secondo lui era il posto migliore per iniziare la sua indagine, e forse addirittura concluderla se avesse trovato ciò che stava cercando.
Una volta a destinazione, dovette fare molta attenzione ad aprire la porta. Prima si assicurò che non ci fosse nessuno nei paraggi che potesse vederlo, e dopo adoperò un paio di forcine per forzare la serratura ed aprirla senza problemi.
In cinque anni alla Vecchia Villa la noia aveva preso il sopravvento più e più volte, e per passare il tempo si era fatto portare qualche libro che aveva letto in un batter d’occhio, ed era stata proprio quell’occasione ad insegnargli come forzare una serratura con le forcine.
In questo modo riuscì ad entrare nell’edificio senza alcun problema, e prima di procedere rimase fermo un secondo ad osservare il panorama. La struttura non era cambiata di una virgola da quando ci andava lui, semplicemente c’era molto più materiale.
Immediatamente cominciò a cercare il reparto giornalistico, dove era certo di trovare i giornali della sua epoca, e fortunatamente lo trovò dopo soli quindici minuti di ricerca negli scaffali a destra più in fondo rispetto all’ingresso.
Erano stati catalogati per ordine di anno, e di conseguenza gli fu semplice prendere solamente la raccolta che gli interessava, ossia quella del 1915, l’anno in cui avvenne l’incidente che gli cambiò per sempre la vita…
Ancora allora, quando pensava a quel momento, gli percorreva un brivido lungo la schiena, era stato fortunato a scampare alla morte in quell’occasione… però era certo che ci fosse qualcos’altro in più, ed intendeva assolutamente scoprirlo!
Fortunatamente anche all’interno del catalogo i giornali erano raccolti per ordine di data, e dato che aveva stampato in mente perfettamente il giorno che aveva distrutto la sua esistenza così come se la ricordava non gli fu difficile trovarlo.
Trovò la copia del giornale del 02 Luglio 1915 ed iniziò a sfogliare la parte che lo riguardava. Come sospettava quel giorno era stato la prima pagina, ma in fondo era anche normale dato che la notizia si era diffusa molto rapidamente…
Però non trovò traccia di nulla!! Neanche il più piccolo indizio!!
Quel quotidiano riportava solamente la descrizione dell’evento, probabilmente fornita da Kenshiro dopo aver parlato con L ed aver trovato il coraggio per rispondere alle domande sull’accaduto, e nient’altro di rilevante.
Troppo poco per poter anche solo scoprire qualcosa in più.
*Dannazione!!* pensò difatti Uchiha battendo violentemente entrambi i pugni contro il tavolo, generando così un rumore che rimbombò in praticamente tutta la biblioteca essendo completamente vuota.
*Non posso essere venuto fin qui per nulla!! Deve esserci qualcosa, qualunque cos...*
Tuttavia, il blu non terminò mai la frase in quanto, proprio in quell’istante, l’occhio gli cadde sulla prima pagina del giornale del 03 Luglio 1915, che narrava di cosa era accaduto il giorno dopo il suo falso decesso.
Vedeva a caratteri cubitali la parola “Uchiha”, il suo cognome, tuttavia doveva essere passato un giorno dall’incidente alle Montagne Tortuga e dubitava che i giornalisti parlasse ancora del crollo dopo le dichiarazioni di Kenshiro…
Così decise di dare un’occhiata per vedere di cosa si trattasse… e ciò che lesse fu a dir poco terribile!!
Parlava di una strage in famiglia, qualcuno era entrato nella sua vecchia casa ed aveva assassinato i suoi genitori senza alcuna pietà!! E non solo loro, anche molti suoi amici erano stati uccisi in gruppo nei sobborghi di Fantacity!!
L’unico che era scampato al massacro era Obito, suo fratello minore, perché si trovava a casa di alcuni suoi amici che non conoscevano Madara, ma tutti gli altri… tutti gli altri avevano fatto una brutta fine!!
Inutile dire che, leggendo quella notizia, gli occhi di Uchiha persero completamente le pupille, ed il ragazzo iniziò a sudare pesantemente ed a tremare con la bocca spalancata mentre a malapena teneva le mani poggiate sul tavolo.
No, non ci poteva credere, non poteva essere… a parte suo fratello minore ed il suo ex compagno d’addestramento, tutti gli altri che conosceva erano stati brutalmente assassinati il giorno dopo il suo falso decesso.
La notizia era a dir poco scioccante, e lasciò a dir poco di stucco il povero ragazzo, al quale per poco non scappò da piangere a causa della disperazione di essere rimasto per davvero solo al mondo dopo quell’evento…
Ma non ci fu tempo per piangere, perché dopo quello secondo lui tutto tornava!!
Le parole del Maestro, quell’evento verificatosi la giornata successiva all’incidente sulle Montagne Tortuga… non potevano essere una coincidenza, ne era certo, qualcosa sotto c’era sicuramente… e temeva di sapere di cosa si trattasse!!
Ichigo.
Il suo mentore… doveva essere stato lui!!
Aveva detto di averlo scelto e di averlo studiato sulle montagne durante la frana, e questo gli faceva venire in mente solo un’opzione… era stato lui a provocare indirettamente la frana!! E sempre lui aveva fatto credere alla Comunità intera che era morto!!
Non solo, per evitare che qualcuno dei suoi amici o parenti lo cercasse aveva fatto una strage sfruttando gli uomini di Stan al 90% per insabbiare tutto e continuare a far credere alla società che lui era morto!!
In verità non aveva ancora delle prove che testimoniavano che stava dicendo il vero, anche perché sicuramente erano stati bravi a non lasciare nessun indizio, ma a quel punto e con quelle evidenze secondo lui non c’erano alternative.
Immediatamente il furore inondò completamente la sua persona, e Madara finì per stringere i pugni e digrignare i denti dalla rabbia.
Il suo insegnante, la persona che rispettava di più al mondo… gli aveva distrutto la vita per qualcosa per cui l’aveva ripudiato proprio cinque giorni prima. Aveva fatto tutto quel lavoro per assolutamente nulla!!
Calma, doveva stare calmo almeno in quel momento. Stava saltando a conclusioni affrettate in un attimo, dato che poteva essere stato tutto un terribile malinteso. Ma arrivati a quel punto c’era solamente un modo per scoprire qual era la verità…
Ed era affrontare Ichigo di persona!!


A causa di un incidente alle Montagne Tortuga, l’intera Comunità si convinse che il povero Madara aveva perso la vita, quando in realtà era stato salvato dal Maestro Ichigo e sottoposto ad un allenamento speciale per diventare il guerriero perfetto del Concilio dei Sette. Tuttavia, dopo la cocente delusione dimostrata dal mentore, il ragazzo ha deciso di indagare, scoprendo in questo modo la morte di quasi tutti quelli che conosceva il giorno dopo il suo presunto decesso. Che cosa potrà significare tutto questo?


PERSONAGGI APPARSI:

L da “Death Note”


Xehanort Ragazzo da “Kingdom Hearts”


Kushina Uzumaki Ragazza da “Naruto”


Madara Uchiha Ragazzo da “Naruto”



Vi è piaciuto questo quinto Capitolo della fic prequel?
Con questo chap ho cercato di mostrare la maggior parte degli eventi che porteranno sia Madara che Kenshiro là dove li abbiamo visti all’interno della fic principale. Chiaramente non è ancora finita la loro vicenda, ma siamo vicini alla conclusione naturalmente ;).
Come nuovi personaggi, a parte le versioni giovani di alcuni pg che già conoscevate, ho presentato L direttamente da “Death Note”. Avevo preannunciato il suo arrivo in alcune risposte al commento, ma per il resto spero che alcuni siano rimasti sorpresi dal suo ingresso u.u XD ;).
Inoltre, è stato nominato un nuovo personaggio, Frank Fontaine, che è l’antagonista principale del videogioco “Bioshock”. Naturalmente avendolo citato comparirà all’interno della fic prequel, ma almeno così sapete che ci sarà ;).
Con il loro arrivo, lo schema qui sotto va modificato come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Solo Nominato, Deceduto).

Tenete attentamente d’occhio sia l’età che quanto ho scritto davanti ai nomi dei personaggi. Anche se può sembrare spoiler, in verità lo è solo fino ad un certo punto u.u ;).
Giusto per precisare: nel Capitolo della fic principale in cui sono state consegnate le varie lettere di Altair, il personaggio che volevo citare ma che alla fine ho tolto per evitare spoiler era proprio Frank Fontaine. Il motivo lo scoprirete quando sarà il momento u.u ;).
Parlando del Capitolo qui sopra invece, come già dichiarato si è concentrato su Madara, Kenshiro ed Ichigo, e spero che le vicende che sono ruotate attorno a loro vi siano piaciute alla fin fine :).
Visto che nello scorso Capitolo me lo ero dimenticato, lo specifico oggi: il nome della Biblioteca Storybrooke è ispirata alla città principale della serie televisiva “Once Upon a Time” ;). Invece le Montagne Tortuga di questo chap come nome sono ispirate ad una città apparsa nei primi due film di “Pirati dei Caraibi” :).
Tenete poi d’occhio quanto detto sulle abilità di Xehanort, ed anche la scena con lui e Kushina, non dico altro u.u XD ;).
Prima di chiudere un piccolo avviso: da questo venerdì fino a mercoledì prossimo compresi sarò via senza PC, di conseguenza non sono certo al 100% di concludere il prossimo chap della fic principale entro due settimane da adesso. Io lascio la data d’uscita fissata al 30 Aprile comunque, dato che organizzandomi bene dovrei comunque completarlo in tempo, ma se quel giorno al posto del chap doveste trovarvi un avviso non sorprendetevi T_T ;).
Per il resto, spero che il Capitolo vi sia piaciuto :).
Nel prossimo si chiuderà la sottotrama dedicata a Kenshiro, Madara ed Ichigo e si andrà avanti con qualcos’altro, che per ovvi motivi preferisco non anticiparvi adesso u.u XD ;).
Vi ringrazio ancora tutti quanti nessuno escluso per il continuo sostegno che date a me ed alle mie fic finali, e ci risentiamo martedì 14 Maggio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction dove Madara affronterà apertamente il suo maestro!! :)

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Capitolo 6
*** Maestro Contro Allievo! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Con questo Capitolo metterò la parola fine, almeno momentaneamente, alla vicenda legata ad Ichigo, Kenshiro e Madara, e se dico momentaneamente è perché ad un certo punto sarà ripresa per ovvi motivi, che sia qui o nella fic principale poco cambia alla fine u.u XD ;).
Però non tratterà solamente di questo, anzi getterà anche le basi per un altro paio di sottotrame, una già anticipata nella fic principale… ed un'altra che sarà un tema solamente dal prossimo chap della fic principale e che qui vi sorprenderà, non dico altro u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_paradise0: … Ehm, devo ammettere che non mi aspettavo che Xehanort da ragazzo riscontrasse tutto questo successo O_O (Sono un figo u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Ma che c’entri tu?! N.d. Luke) (Stavolta c’entra, dato che quell’immagine rappresenta Maestro Xehanort da ragazzo… N.d. Edward) (… Cavolo, non posso dire nulla stavolta… N.d. Luke) (Suvvia non agitatevi e mettetevi in fila, c’è posto per tutti u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Guarda che vogliono la tua versione giovane, non te -_-‘! N.d. Riku) (Eccomi!! N.d. Young Xehanort) (… Ecco, ora siamo spacciati! N.d. Riku) (… Salve a tutti! N.d. L) (Giusto, vi presento ufficialmente L. Da adesso farà parte dell’Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Datemi dei dolci e starò bene! N.d. L) (… Oook… N.d. Gohan) (Che tipo strano… N.d. Marlick) (Ehi, mi avete appena dato del cesso oppure è una mia impressione?! N.d. Madara) (No, hanno solamente detto che da ragazzo eri brutto! N.d. Seiya) (Colpa dell’autore, non ha trovato un immagine che mi valorizzasse a dovere! N.d. Madara) (Non ce ne erano tante, cerca di capire… N.d. PGV 2) (… Sei fortunato che crescendo sono migliorato! N.d. Madara) (Calmatevi ragazzi e ragazze, sono qui per voi! N.d. Young Xehanort) (Anche i ragazzi?! N.d. Sora) (Tanto quando tornerò al mio tempo dimenticherò tutto, quindi mi va bene! N.d. Young Xehanort) (… Il tutto è MOLTO inquietante! N.d. Xion) (E’ cosa buona e giusta giudicare l’aspetto u.u! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (… Lo sapete che in questo caso si riferiscono soprattutto ai ragazzi? N.d. Misty) (… D’oh!! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (-_-‘ Lasciamo perdere che è meglio… N.d. Sakura) (Non ti preoccupare, pure l’autore si era dimenticato di citare il nome due Capitoli fa! N.d. Tivan) (Avrebbe dovuto fare più attenzione! N.d. Lloyd) (… Qui devo concordare con voi, ammetto le mie colpe T_T! N.d. PGV 2) (Sono stato bravo, ho salvato Madara da quell’incidente ed ho impedito che morisse u.u! N.d. Ichigo) (E poi mi hai mandato a quel paese, proprio bravo sei stato -_-‘! N.d. Madara) (Suvvia, non fare così, la mia versione della fic è diversa da quella originale ed ormai dovresti averlo capito u.u! N.d. Ichigo) (Ma vai a quel paese -_-‘. E la mia esperienza mi suggerisce che qui c’è qualcosa dietro come dicono anche loro… N.d. Madara) (Sinceramente anche io, dopo le ultime novità, sento che è così… N.d. Conan) (Non c’è bisogno che dite altro. Si scoprirà tutto in questo Capitolo, di conseguenza dovete solo leggere qui sotto e scoprirlo da soli ;)! N.d. PGV 2) (E siamo tutti contenti che la sottotrama dedicata a Madara ed Ichigo vi sia piaciuta :)! N.d. Chiara) (In verità, se vogliamo essere precisi, Ichigo è già cattivo di suo, facendo parte del Concilio e complottando contro la Comunità insieme al resto degli Illuminati! N.d. Heiji) (Ed in più conosce lo Stile di Hokuto, uno stile di combattimento totalmente differente rispetto al suo originale! N.d. Shikamaru) (In pratica, tutto è possibile in questa fic ed è meglio non dare nulla per scontato! N.d. Gohan) (Ancora con la storia del brutto da ragazzo? Per quanto tempo volete continuare a rimarcarlo?! N.d. Madara) (Fino a quando avrai vita u.u! N.d. Quasi Tutti) (… Andate a quel paese, tutti quanti -_-‘! N.d. Madara) (Bravo, ti sei trattenuto nel linguaggio! N.d. Capitan America) (… Che?! O__________O N.d. Quasi Tutti) (Ma cosa state dicendo? Io figlio di Xehanort in questa fic?! O_O N.d. Naruto) (CHE COSA?! CHI DEVO AMMAZZARE PER QUESTA COSA?! è_é N.d. Minato) (Calmati Minato, magari non è vero niente e stanno solo teorizzando sul nulla… N.d. Kushina) (Me lo auguro per loro, altrimenti… N.d. Minato) (Wow, è parecchio imbufalito! N.d. Sabo) (Ma lo capisco in fondo… N.d. Dragon) (Eh?! D-Dite sul serio?! O///O N.d. Kushina) (Ed adesso quelli ci provano pure con mia moglie. Ma che cavolo… N.d. Minato) (Niente, sei proprio sfigato sotto questo punto di vista u.u! N.d. Mustang) (Era proprio necessario marcarlo in questa maniera?! -_-‘ N.d. Hawkeye) (Non mi interessa se Light è più bello di me, alla fine è morto anche lui ed è questo che conta… N.d. L) (Sì, siete morti entrambi in Death Note, lo sappiamo… N.d. Franky) (Sono davvero molto felice che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto :). Questo Capitolo metterà temporaneamente fine alla sottotrama tra Ichigo, Madara e Kenshiro, temporaneamente perché nella fic principale c’è ancora altro da dire come si può già immaginare, e di conseguenza spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono contento che hai trovato interessante lo scorso chap della fic prequel, per il momento mi concentrerò unicamente sulla trama qui e l’azione tornerà solo più avanti, ma non credo sia un problema data la guerra che si sta scatenando nella fic principale in questo momento u.u XD ;). Con Bioshock ho cercato di mantenere segreto il più possibile che mi piacesse proprio per sorprendervi con la comparsa di un suo pg nella fic, perché ammetto di adorare questa serie di videogiochi ed almeno un suo pg lo volevo introdurre *_* come ha anche accennato la fic principale Fontaine è pure un pg importantissimo, come vedrete più avanti ;). Per L ho cercato di attenermi il più possibile all’originale, dandogli comunque dei tratti originali della fic come il desiderio di vendetta nei confronti di Fontaine, e sono contento che il suo dialogo con Kenshiro ti sia piaciuto molto :). Oltre che per risollevare di morale Kenshiro, ho voluto usare questo espediente per spiegare come fidarsi troppo delle persone è sbagliato tanto quanto non fidarsi per nulla, serve una giusta via di mezzo che ti aiuti a capire di chi ti puoi fidare e di chi no, e l’L della fic ne è una chiara dimostrazione dato che si è fidato della persona sbagliata purtroppo T_T. Tutta la parte dedicata a Madara ho cercato di renderla il più misteriosa possibile dall’inizio alla fine del chap per far supporre cosa possa essere successo davvero, dato anche che pure il racconto di Ichigo su come è sopravvissuto non sembra credibile dato che affinché un ramo ti salvi devi prenderlo davvero molto bene, anche se va detto che la fine del chap sembra far supporre quello che è davvero accaduto e potresti anche avere ragione, ma in questo caso la risoluzione di questo mistero arriverà proprio all’inizio di questo chap, di conseguenza leggi qui sotto e lo scoprirai tu stesso ;). Uno scontro a parole tra i due ci sarà sicuramente e posso confermarvelo, però non va escluso che possa anche succedere altro… io, senza spoilerare troppo inutilmente dato che lo scoprirete proprio qui sotto, vi invito nel caso, dopo aver letto questo chap, a rivedere il chap di introduzione alla Scuola di Hokuto della fic principale, vi accorgerete che tutto quello che ho mostrato qui l’avevo preannunciato già all’epoca, a dimostranza di come la maggior parte delle cose, soprattutto quelle principali, le avevo in mente fin dall’inizio u.u XD ;). Il fatto che Xehanort e Kushina all’epoca erano amici l’avevo accennato al primo incontro di Xehanort, tuttavia dopo non ho fatto più alcun accenno alla questione per poterlo mostrare meglio all’interno della fic prequel, e come si è potuto vedere erano veramente amici :) sui dubbi che possa essere il padre di Naruto invece non dico niente, se non che una risposta indiretta, molto indiretta, l’ho data in uno dei chap pre morte di Bulma, non aggiungerò altro in merito per ora ;). Infine, per quanto riguarda le abilità combattive di Xehanort, purtroppo sono dovuto rimanere molto ambiguo in quanto non potevo ancora dire molto causa spoiler, ma il mio consiglio è di tenere d’occhio quanto è stato detto su di lui, perché quanto sarà il momento potrebbe rivelarsi molto importante, e forse anche inaspettato ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che sia la fic principale che quella prequel continuino ad interessarti così come stanno facendo adesso ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall, e non ti preoccupare se qualche volta arrivi in ritardo a leggere e commentare i miei chap, ormai a me capita ogni volta per cui potremmo quasi dire che me lo merito alla fin fine XD ;). Purtroppo sì, Madara ha subito un bruttissimo incidente sulle Montagne Tortuga e per poco non ci rimetteva la vita, anche se a giudicare da quello che è stato detto è riuscito a sopravvivere giusto in tempo e grazie ad un piccolo ramo… anche se bisogna vedere prima se è tutto vero, naturalmente XD ;). Difatti Madara ha nutrito dei dubbi su di lui dopo quello che Ichigo gli ha detto durante l’addestramento, e diciamo che quello che ha scoperto subito dopo non aiuta a fare chiarezza sulla questione… questo Capitolo chiarirà di più sull’argomento, non aggiungo altro u.u ;). Purtroppo devo inoltre confermare che è vero che, se L non fosse intervenuto per tranquillizzare Kenshiro, è probabile che quest’ultimo non se la sarebbe passata per nulla bene, perché stava per cadere in depressione e potremmo dire che il detective l’ha fermato proprio sul ciglio del burrone… tra l’altro tenete d’occhio il racconto di L, perché qualcosa che ha citato lui tornerà preponderante nei prossimi Capitoli, e potrebbe rappresentare un punto molto importante per la fic da questo momento in poi ;). Diciamo che in effetti Ichigo è rimasto stizzito dal fatto che Kenshiro, nonostante stesse seguendo l’allenamento classico, è migliorato molto di più di Madara, che invece ha seguito un allenamento specifico per le richieste che gli aveva fatto Xehanort, ed ha sfogato la sua frustrazione su Madara perché convinto di aver sbagliato lui stesso a scegliere, anche se è stato parecchio cattivo nei suoi confronti e poteva risparmiarsi certe uscite T_T. Poveraccio, effettivamente hai ragione nel dire che Madara ha subito di tutto e di più in questo Capitolo, un po’ pena mi fa e lo ammetto XD e dopo quello che ha scoperto in biblioteca è probabile che stia ancora peggio di prima, anche se vuole scoprire se le sue intuizioni sono vere o meno… e potremmo scoprirlo in questo chap, non aggiungo altro ;) (Come al solito, rompiscatole! N.d. Cell) (Se c’è un rompiscatole qui, quello sei tu -_-‘! N.d. PGV 2) (Grazie per il sostegno, ragazzi… N.d. Madara) (Beh, sei stato parecchio sfigato in questo contesto, va riconosciuto! N.d. Barbanera) (Mi spiace, ma anche volendo non posso. Preferisco che ci sia ordine nel mio Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Allora non avresti dovuto chiamarci! N.d. Malefica) (In effetti come puoi pretendere ordine con noi in giro? N.d. Ran) (… Ehm, ammetto che non avete tutti i torti… N.d. PGV 2) (Tsk, arrivati a questo punto a me va bene anche se è la mia controparte! N.d. Vegeta) (Wow, si vede che evidentemente è disperato ormai… N.d. Piccolo) (E vorrei anche ben vedere!! N.d. Vegeta) (Ben detto, mia controparte u.u! N.d. Trunks) (Tu fai silenzio!! N.d. Vegeta) (… Uhm, sapete che l’idea alla fin fine non è neanche male… N.d. PGV 2) (O___O Ehi ehi ehi, non facciamo scherzi! N.d. Gold, Brock, Kogoro ed Issei) (No, un canile no!!! N.d. Brook) (Credo che abbia ancora brutti ricordi di quando i Visoni cani lo masticavano! N.d. Chopper) (Non mi ci far pensare T_T! N.d. Brook) (Beh, io sono una Divinità, di conseguenza sono asessuato anche se ho l’aspetto di un maschio! N.d. Kaiohshin il Sommo) (Ti comporti però da maniaco, e questo implica che ce l’hai… N.d. Claire) (… E che sarà molto più divertente del previsto! N.d. Teresa) (O_O Confermo, meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg, perché la vedo MOLTO male!! O_O Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ha voluto Xehanort cominciare da zero nella società e scalare i ranghi fino a raggiungere la vetta, per dimostrare che non servono raccomandazioni per poter raggiungere i vertici della Comunità, e per lui non è di certo un problema lavorare come un bidello, anzi la questione è persino ironica se ci si pensa XD ;). Riguardo invece Kushina, senza spoilerare molto posso dire che nel Flashback la vedremo abbastanza, ed anzi avrà pure un ruolo abbastanza importante nei prossimi Capitoli questo compreso, un ruolo che non potete neanche immaginare, fidatevi u.u XD ;). Purtroppo però, non posso aggiungere altro altrimenti finirei per spoilerare troppo, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri della fic prequel che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman!! Apprezzo davvero molto che alla fine riesci comunque a trovare il tempo sia per leggere che per commentare i miei Capitoli, so che sei molto impegnato, e per questo non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto il supporto che mi dimostri ogni volta, grazie davvero tantissimo :). In effetti povero Madara, ha letteralmente subito di tutto e di più nello scorso Capitolo e si è visto la vita rovinata in più e più modi, credo che chiunque di noi al suo posto ad un certo punto sarebbe letteralmente esploso T_T e non è ancora finita, dato che questo Capitolo si aprirà proprio con il confronto diretto tra Ichigo e Madara e… beh, potremmo vederne delle belle u.u XD ;). Al momento non si sa ancora se Ichigo ha davvero orchestrato il crollo dei massi e di conseguenza la “morte” di Madara, ma è il sospetto che quest’ultimo ha dopo le ultime informazioni che ha trovato nella Biblioteca Storybrooke, ed in effetti potrebbe anche non essere andato molto lontano dalla realtà, così come potrebbe essere totalmente fuori strada naturalmente u.u XD ;). Riguardo la tua teoria invece, potresti anche avere ragione e, se Ichigo ha davvero orchestrato tutto, la frana era solamente il test definitivo per vedere se aveva fatto la scelta giusta o meno… l’unica cosa che dirò io, è che la gita alle Montagne Tortuga Ichigo l’aveva organizzata poco prima del festival per l’anniversario della Scuola di Hokuto e, di conseguenza, prima che prendesse la sua decisione definitiva ;). Beh, effettivamente non hai tutti i torti, Kenshiro proviene proprio dal manga da cui proviene questa arte marziale, normale che sia molto più bravo di Madara XD ma diciamo che Ichigo comunque non se l’aspettava perché era convinto di aver fatto la scelta giusta, ed invece si è rivelata essere quella sbagliata per il povero Madara T_T. Proprio per questo l’ha poi insultato ed umiliato, era frustrato più con sé stesso per aver fatto la scelta sbagliata piuttosto che con Madara per non aver fatto i progressi che sperava, anche se di questo è rimasto comunque molto deluso e lo confermo ;). Eheheheheheheheheh mi fa piacere averti sorpreso con la presenza di L nella fic, almeno una cosa dedicata a Death Note la volevo inserire nella fic dopo averlo visto, e dato che L è un personaggio strambo ho optato per la sua presenza creando una storia ad hoc per lui che si collegasse alla trama principale… ed un indizio l’ha già dato lui nello scorso chap u.u XD ;). Beh, al momento Xehanort e Kushina sono solo amici e vanno d’accordo, non è detto che facciano coppia, anche considerando che Kushina è morta lo stesso giorno in cui Lorenzo e Danilo sono piombati nella Comunità, tutto dipende da cos’è successo tra di loro dopo quell’incontro… e chissà, magari proprio questo chap risponderà a questa domanda u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il sesto Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 06 – MAESTRO CONTRO ALLIEVO!



Vecchia Villa, Comunità, 23 Febbraio 1920:
Una giornata era passata da quando Madara aveva appreso la verità.
Erano circa le 12:30 del pomeriggio ed il bambino, da quando era rientrato nella Vecchia Villa dopo essere stato alla Biblioteca Storybrooke, era rimasto rintanato all’interno della struttura senza mai uscirne.
Per la precisione si era chiuso in camera sua, rimanendo seduto sul letto a guardare davanti a sé quasi con gli occhi persi nel vuoto, senza muovere neanche un muscolo per diverse ore ininterrottamente.
Non era tornato a mani vuote, si era portato dietro anche il giornale che aveva trovato nella biblioteca e dove era riportato l’omicidio dei suoi genitori e dei suoi amici, l’aveva fatto soprattutto per un motivo…
Voleva mostrarlo al suo maestro, che quel giorno sarebbe arrivato per la lezione giornaliera, e chiedergli la verità!!
Da quando l’aveva letto un terribile dubbio gli era passato per la mente, che l’incidente che gli era occorso non fosse stato una casualità, e che fosse direttamente collegato all’uccisione di tutti coloro che lo conoscevano ad eccezione di suo fratello.
L’idea che gli era balenata per la mente era che Ichigo c’entrasse in tutto quello, ma stava cercando di scacciare quel pensiero perché lo conosceva bene, e la sola idea che fosse tutto vero lo disgustava parecchio.
Rispettava molto l’arancione, ed anche se era stato molto cattivo con lui la sera precedente, quasi apostrofandolo come un fallimento, voleva credere che non fosse capace di spingersi fino a tanto per i suoi scopi.
Non poteva… e ci sperava con tutto il suo cuore!!

Di solito era a quell’ora che Ichigo si recava là per la lezione giornaliera, e questo perché alla Scuola di Hokuto la pausa partiva a mezzogiorno e, da quando Uchiha era stato dato per morto, era stato più largo con gli orari di Kenshiro.
Dato che doveva addestrare due ragazzi simultaneamente, si poteva quasi dire che di mattina e di tardo pomeriggio addestrava Ken, mentre invece durante il pomeriggio ed un po’ alla sera allenava l’altro apprendista.
Come un orologio svizzero, l’uomo si presentò alla Vecchia Villa a quell’ora, sfruttando il passaggio fatto creare da Xehanort per recarsi all’interno della struttura tramite la sala dove si tenevano le riunioni dell’organizzazione.
Una volta uscito da essa, si era recato subito verso la hall della struttura, scendendo le scale con un’espressione molto severa, forse anche a causa della discussione avuta la sera precedente con il fratello di Obito.
Indossava i suoi classici abiti e teneva entrambe le mani unite sotto alle maniche, come se fosse un vecchio maestro saggio e colto, anche se in realtà la sua conoscenza si fermava soprattutto a quella del Concilio e delle arti marziali.
Una volta in fondo, si voltò verso le scale, da cui aveva una visuale di parte del piano superiore, e disse a gran voce “Madara!! È ora della lezione giornaliera!!”
Si poteva quasi dire che erano le stesse parole che pronunciava ogni volta che veniva a trovare il nero per addestrarlo, ma in questo caso erano più cariche di freddezza rispetto alle altre volte, e per motivi abbastanza ovvi per lui.
Il giorno seguente aveva avuto la prova che il ragazzo era un mezzo fallimento, e che avrebbe dovuto puntare su Kenshiro anziché su di lui… ma ormai la scelta era stata fatta, e doveva continuare con lui fino alla fine.
Non intendeva rimangiarsi la parola, anche perché ormai aveva messo buona parola con Xehanort su di lui, quasi apostrofandolo come suo successore, anche se si era pentito amaramente di averlo fatto così presto.
Avrebbe continuato l’addestramento del giovane fino alla fine… nel caso, se proprio si fosse rivelato un fallimento troppo grande, poteva sempre “sbarazzarsene” fingendo una mera casualità e prendendo Ken come suo nuovo apprendista segreto.
In quel momento l’arancione sentì la porta di una camera aprirsi, e dei passi che lentamente si facevano sempre più vicini. Per lui non c’erano dubbi che si trattasse del suo apprendista, pronto per iniziare la lezione…
Ed in effetti ecco che, dopo circa trenta secondi, Uchiha si mostrò dal lato destro del piano superiore, e di conseguenza quello opposto da cui si trovava la stanza dove si svolgevano le riunioni.
“Molto bene...” si limitò a dire Ichigo vedendolo...
Tuttavia, sembrava diverso rispetto alle volte precedenti. Di solito il ragazzino era carico e pronto a cominciare l’allenamento il più in fretta possibile, in questo caso sembrava quasi… depresso da come si presentava.
Aveva il volto basso, con la frangia che gli copriva gli occhi, un’espressione davvero molto giù e reggeva con la mano sinistra quello che sembrava essere un giornale, anche se il maestro non ci badò più di tanto.
Piuttosto sembrò incuriosito dal modo in cui si stava esponendo in quel momento il giovane, al punto tale che cominciò a scendere lentamente le scale alla stessa velocità di prima, e senza mai alzare il suo sguardo verso l’alto.
Naturalmente per il membro del Concilio dei Sette il tutto sembrava fin troppo strano, proprio per questo finì per sollevare un sopracciglio domandandosi che cosa gli stesse prendendo, dato che non aveva neanche gettato un occhio verso il contenuto di ciò che reggeva in mano il ragazzo.
Subito un sospetto gli balenò nella mente, ossia che fosse ancora giù di morale per i rimproveri che gli aveva rivolto contro la sera precedente, e forse poteva anche capirlo dato che c’era andato giù pesante, con buone giustificazioni secondo lui…
Ma se bastava così poco per demoralizzarlo, allora la situazione era anche più grave di quello che credeva, anche se non poteva farci molto se non accettare il tutto così come gli si presentava e cercare quantomeno di aggiustare il tiro.
Così provò a parlargli dicendogli “… So che probabilmente sei ancora triste per le parole dure che ti ho rivolto ieri, ma devi cercare di capire che l’ho fatto per il tuo bene. Non va bene che i tuoi progressi siano così lenti, e devi cercare di impegnarti di più per stare al passo con Kenshiro. Io ho fiducia in te, ma devi ricambiarla con i fatti!”
Ah davvero? Stava dicendo la verità?
Il nero lo dubitava seriamente dopo quanto scoperto la sera precedente, però voleva ancora lasciare il beneficio del dubbio considerando che poteva anche aver preso un grosso granchio, e lui sperava che lo fosse…
Ma fino a quando la verità non sarebbe saltata fuori avrebbe continuato a parlare come se fosse effettivamente colpevole, così sarebbe riuscito ad ottenere una vera confessione senza tanti giri di parole da parte sua.
“… Fiducia, eh?” biascicò debolmente il ragazzino. Ichigo l’aveva sentito, e proprio per questo sollevò di nuovo il sopracciglio destro nel tentativo di capire che cosa stesse dicendo, forse perché era ancora convinto che si trattasse di quanto accaduto la sera precedente.
“… Siamo davvero sicuri che lei abbia così tanta fiducia in me, Maestro?” insistette di nuovo Uchiha.
Il giovane era arrivato in fondo alle scale ed ormai si trovava a pochi metri di distanza dal suo mentore, ma continuava ad avere il volto basso ed il corpo fermo ed immobile come se fosse stato una statua, oltre che il giornale in mano naturalmente.
Ecco, se prima era convinto che si trattasse di quanto accaduto qualche ora prima, adesso il maestro stava iniziando a pensare che ci fosse dell’altro in gioco, al punto da assumere un’aria molto severa.
“… Che cosa stai cercando di dirmi, Madara?” domandò allora nel tentativo di estorcergli qualche informazione.
A quel punto il ragazzino, sollevando finalmente lo sguardo, mostrò che i suoi occhi erano a dir poco adirati, oltre che un furore indescrivibile che non aveva mai avuto in vita sua, avrebbe fulminato chi aveva davanti se solo avesse potuto.
“Lo sai perfettamente, piantala di cincischiare con me!!”
Quanta insolenza!!
Era questo che stava pensando l’arancione davanti all’uscita del ragazzo, al punto che per un momento iniziò a pensare di tirargli uno schiaffo in volto… ma lui era contro le punizioni corporali, e per questo resistette anche se a fatica.
“Modera il linguaggio, Madara. Devo per caso ricordarti con chi stai parlando?!” si limitò allora a redarguirlo con lo stesso tono con cui l’aveva rimproverato la sera precedente, sperando che fosse sufficiente…
Tuttavia, non servì a nulla, dato che il fratello di Obito si fece addirittura più furioso di prima e, puntando in avanti il piede destro ed indicando il mentore con l’indice sinistro, non esitò ad accusarlo di essere un criminale!
“Sto parlando con un infido assassino, ecco con chi sto parlando!!”
… Cosa? Lo stava davvero accusando di omicidio?! Ma come si permetteva?!
Quel giovane si stava dimostrando davvero fin troppo insolente per i suoi gusti, al punto tale che il desiderio di tirargli uno schiaffo si fece ancora più forte, però per l’ennesima volta provò a resistere con la sua forza di volontà.
“Un assassino?! Queste sono accuse pesanti da rivolgere al tuo maestro, mi auguro che tu ti renda conto della gravità della situazione in cui ti sei messo...”
“Mi auguro che lo sappia anche lei!!”
Dopo aver pronunciato queste parole, il ragazzino decise di smettere di esitare e, puntando in avanti la mano destra, mostrò al suo insegnante il giornale che reggeva in mano, la cui prima pagina parlava dell’omicidio dei suoi genitori e dei suoi amici!!
La reazione di Ichigo? Sbiancamento totale!!
Cos… quello era il giornale uscito due giorni dopo l’incidente di Madara, come diavolo era riuscito a procurarsi una copia?! Non aveva alcun senso che fosse a conoscenza di quel particolare… a meno che…
“… Dove hai preso questo giornale?!” l’arancione finì addirittura per chiederglielo.
Però Uchiha non gli rispose completamente, riteneva che almeno momentaneamente non meritasse una risposta completa, e per questo si limitò ad essere molto vago in modo da costringerlo in un angolo e fargli abbassare la guardia.
“Ho fatto qualche ricerca dopo la crudeltà con cui ti sei rivolto a me ieri. Credevi che sarebbe passato inosservato dopo il modo in cui ti sei presentato a me ogni giorno per cinque anni?!”
In effetti non aveva del tutto torto e l’uomo doveva ammetterlo… ma dalle sue parole poteva evincere che il suo apprendista aveva disobbedito ai suoi ordini e che avesse abbandonato la Vecchia Villa!!
Non era difficile intuirlo, se avesse fatto qualche ricerca sarebbe stato a significare che doveva essersi recato in una delle metropoli della città, e che di conseguenza aveva mancato all’unica richiesta che gli aveva espressamente fatto.
“… Ciò significa che hai abbandonato questa villa. Hai disobbedito agli ordini del tuo maestro, questo può costarti caro, ne sei a conoscenza?!”
“Al momento la cosa mi interessa meno di zero, perché voglio spiegazioni su questo!! Mi crede per caso uno stupido, Maestro?!”
Davanti a quelle parole del nero, Ichigo decise di non rispondere, continuando ad osservarlo con l’espressione severa che aveva assunto da quando il giovane aveva iniziato a parlare, forse perché neanche lui sapeva cosa dire in quel momento…
Nel frattempo, il nero andò avanti “Crede davvero che pensi che sia una coincidenza che, il giorno dopo la mia presunta morte, i miei genitori ed i miei amici sono stati assassinati brutalmente?! Se così fosse allora mi ritiene più stupido di quello che pensa!!”
Sembrava evidente quello che stava cercando di dire, lo stava quasi accusando di essere l’artefice di quanto accaduto a coloro che aveva conosciuto… e proprio per questo mentalmente l’uomo iniziò a sudare leggermente.
Madara non aveva ancora finito “E se devo fare due più due, a questo punto non escludo che anche “l’incidente” che mi è capitato non sia stata una mera casualità, ma frutto di un piano accuratamente studiato!!”
Adesso stava anche lanciando accuse sul fatto che la caduta dei massi di quel giorno di cinque anni prima fosse stata pilotata e che, di conseguenza, il ragazzo sia finito lì e creduto morto perché parte del piano di qualcuno…
Solo allora il compagno di Kenshiro concluse il suo discorso gridando letteralmente “MA ADESSO BASTA BUGIE!! DIMMI LA VERITÀ!! HAI A CHE FARE CON TUTTO QUESTO?! FA TUTTO PARTE DEL PIANO TUO E DEL CONCILIO DEI SETTE?! RISPONDIMI!!!”
Di tutta risposta, il mentore della Scuola di Hokuto rimase fermo ad osservare il ragazzino, era appena stato messo all’angolo e non sapeva che cosa fare… dirgli la verità? Continuare a mentirgli sperando di farla franca?!
Sembrava che questa seconda opzione andasse scartata a prescindere, dato che per come era messo non avrebbe mai accettato ulteriori bugie, anzi si sarebbe potuto solo arrabbiare ancora più di come lo era in quel momento.
A quanto pareva non c’erano soluzioni… doveva necessariamente dirgli la verità, tutto il resto sarebbe venuto da sé…
Proprio per questo Ichigo, dopo aver chiuso gli occhi ed aver abbassato leggermente il volto, decise di vuotare il sacco una volta per tutte, non prima di aver fatto circa cinque secondi di pausa rimanendo in silenzio.
“… Sì, è così. Ho ordito tutto io!!”
… C-Cosa?! A-Allora era tutto vero, aveva pianificato tutto lui nei minimi dettagli…
Nonostante fosse già pronto a questa notizia, Uchiha non poté fare a meno di strabuzzare gli occhi a dir poco scioccato. Fino all’ultimo aveva sperato che fosse tutto falso e che il suo maestro non fosse un assassino a quel livello, ed invece…
Dopo quelle parole, Madara strabuzzò letteralmente gli occhi diventati quasi completamente bianchi ed iniziò a sudare copiosamente, inoltre mollò la presa sul giornale che cadde così a terra sparpagliandosi sul pavimento con tutti i fogli di cui era composto.
“… C-Cos...” biascicò debolmente il ragazzino continuando ad essere scioccato a voler essere riduttivi.
Ma naturalmente l’arancione non aveva ancora finito “… Sono stato io ad ordire la caduta dei massi alle Montagne Tortuga, ho chiesto a degli uomini di Stan Pines, compreso il suo braccio destro Frank Fontaine, di far precipitare delle rocce nell’esatto momento in cui saremmo passati noi. Dopo è bastato semplicemente che con lo Stile di Hokuto portato con i piedi distruggessi la parte di roccia sopra cui ti stavi poggiando per farti precipitare nel vuoto...”
Mentre continuava il racconto, poteva osservare che il suo apprendista diventava sempre più smarrito e, man mano che proseguiva a parlare, diventava sempre più sconvolto… ma aveva deciso di dirgli tutta la verità, e di conseguenza non si sarebbe fermato.
“Altri uomini di Stan sono riusciti a recuperarti quando eri svenuto prima che precipitassi del tutto al suolo. Dopo è stato semplice sfruttare i media per far credere a tutti che fossi morto, e per evitare che qualcuno ti cercasse ho deciso di pagare gli uomini di Stan per un ultimo lavoro… uccidere tutti quelli con cui avevi legato ad eccezione di Kenshiro!! Tuo fratello si è salvato, ma lui è stata l’unica eccezione, tutti gli altri… sono stati uccisi a sangue freddo!!”
… N-Non… non sapeva neppure cosa dire, tutte quelle informazioni arrivategli addosso in un colpo solo lo stavano distruggendo interiormente. Credeva di essere pronto al peggio… ed invece non si è mai pronti abbastanza!!
Aveva appena scoperto che l’uomo che più rispettava al mondo aveva distrutto la sua vita, cancellato la sua esistenza e spazzato via chiunque che gli volesse bene… e tutto questo perché? Perché si era spinto fino a tanto?!
“… M-Ma… p-perché? N-Non… non capisco...” biascicò debolmente il ragazzino nella speranza che il mentore gli desse una risposta.
Anche sotto questo punto di vista Ichigo decise di dirgli la verità. Dopo le rivelazioni che gli aveva riversato contro in un colpo solo non intendeva continuare a mentirgli, anche perché non avrebbe avuto alcun senso ormai.
“Vuoi sapere il motivo? Volevo renderti il guerriero più forte del Concilio dei Sette, ecco perché!”
… Come? Aveva fatto tutto quello… perché voleva renderlo il più potente?!
Ma non aveva alcun senso, se così fosse stato non aveva alcun motivo di cancellare ogni traccia della sua esistenza nella Comunità, era assurdo!!
Madara continuava a fissare il suo maestro con uno sguardo misto tra lo scioccato ed il disperato, forse perché sperava che si stesse inventando tutto e non fosse vero niente… anche se purtroppo doveva accettare la realtà dei fatti.
Nel frattempo, il suo interlocutore stava andando avanti “Il Gran Maestro aveva chiesto che un mio apprendista venisse addestrato per diventare il guerriero numero uno delle nostre truppe, avevo bisogno di un combattente che sapesse essere al tempo stesso emotivo e spietato sul campo di battaglia… e tu sei risultato essere il migliore per questo scopo. Avevi solo un problema… troppe distrazioni!”
Troppe… distrazioni?!
Sì, sapeva che l’insegnante riteneva che durante un combattimento bisognasse rimanere concentrati e avere a mente solo il proprio obiettivo, solamente che detta lì in quel contesto assumeva un tono più… cupo.
Che trovò sfortunatamente conferma subito dopo “Come potevi diventare il guerriero che il Concilio stava cercando continuando a comportarti da ragazzino con i tuoi compagni? Così ho fatto quello che ritenevo opportuno… ti ho isolato dal resto della Comunità, fingendo la tua morte in modo che avessi a mente solo ed esclusivamente l’allenamento! E per evitare che i tuoi cari ti cercassero ho fatto sì che venisse chiusa loro la bocca, in modo da lasciarti solo… a pensare esclusivamente a diventare più forte!!”
… COME?! STAVA DICENDO SUL SERIO?!
Il suo mentore era più pazzo di quanto avesse anche solo potuto pensare!! Stava praticamente dicendo che aveva falsificato la sua morte e ucciso tutti coloro che lo conoscevano ad eccezione di due… solo perché non lo distraessero?!
Questo significava applicare fin troppo alla lettera le lezioni che gli venivano insegnate alla Scuola di Hokuto, ed Uchiha era convinto che fosse una pazzia a voler essere riduttivi!! Come poteva anche solo aver pensato una cosa del genere?!
Il nero era incredulo, fermo ed immobile ad osservare il maestro con occhi persi nel vuoto, come se una parte di sé volesse ancora negare che tutti coloro a cui voleva bene o quasi fossero stati uccisi da uno degli uomini che più rispettava prima...
“Questa è la verità, quello che è veramente accaduto cinque anni fa. Ma ora che lo sai… sei soddisfatto?!”
… Tuttavia, la frase successiva dell’arancione finì per scatenare in lui una rabbia incommensurabile!!
Fino a quel momento era disperato, ma essa si trasformò ben presto in furore nel momento in cui l’uomo pose quella domanda, anche se con chiaro tono provocatorio, dato che sapeva benissimo quale sarebbe stata la risposta.
In un attimo Madara iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dalla rabbia e, dopo circa venti secondi, esplose finalmente di rabbia “… Sono… soddisfatto?! MA STAI SCHERZANDO?!” iniziò difatti ad urlare.
“MI HAI CANCELLATO DALLA COMUNITA’, HAI DISTRUTTO LA MIA ESISTENZA E ROVINATO LA MIA VITA… SOLO PER RENDERMI UN GUERRIERO MIGLIORE!! HAI UNA VAGA IDEA DI QUELLO CHE HAI FATTO?!”
“Certo, e lo rifarei se tornassi indietro di cinque anni in questo momento… solo che sceglierei Kenshiro, e non te!”
Una pugnalata dritta al cuore e senza alcuna pietà, questa fu per Uchiha la frase pronunciata dall’arancione in quel momento, perché oltre al danno c’era pure la beffa dato che sembrava stargli dicendo di essersi pentito di averlo fatto a lui.
“MA STAI SCHERZANDO?!” gridò di nuovo Madara in preda alla collera.
Ma Ichigo affermò “Io non scherzo mai!” e dopo qualche secondo proseguì sostenendo “In questi cinque anni ho avuto fiducia in te sperando che diventassi il guerriero che il Gran Maestro stava cercando… ma i tuoi progressi si sono rivelati deludenti, ed il tempo usato per allenarti è risultato essere solo tempo sprecato. Kenshiro invece, seguendo l’allenamento standard, ha raggiunto il tuo stesso livello, non credo ci sia bisogno di dire altro...”
Già, non ce n’era davvero bisogno… era chiaro come il Sole che gli stava dicendo in faccia che il suo compagno di allenamento era migliore di lui e tutto e per tutto. Stava esprimendo una preferenza, cosa che un maestro come lui non avrebbe mai dovuto fare.
Proprio per questo, dopo alcuni secondi in cui la rabbia ribolliva in lui, il fratello di Obito esplose dichiarando senza peli sulla lingua “PER LEI KENSHIRO È PIÙ IMPORTANTE DI ME!! È DA IERI SERA CHE LANCIA QUESTA FRECCIATINA, LA PIANTI DI TERGIVERSARE E LO AMMETTA!!!”
“… Sì. Kenshiro è migliore di te in tutto!!”
… Ecco, quello fu il colpo di grazia per Madara, che sentì il suo cuore sbriciolarsi in tanti minuscoli pezzettini mentre il suo insegnante continuava ad osservarlo con occhi furenti, come se lo stesse giudicando in quel momento.
Aveva appena detto che preferiva il suo compagno, e che era più forte di lui in tutto. Praticamente gli stava dicendo che era un fallimento in piena regola, che il tempo con lui era stato sprecato… e che aveva ucciso tutti i suoi cari per nulla!!
In effetti sembrò confermarlo, dato che voltandosi alla sua sinistra Kurosaki affermò senza mezzi termini “Speravo di aver fatto la scelta giusta con te cinque anni fa, ma evidentemente non sono perfetto e pure io prendo i granchi. Sei stato un fallimento Madara, e sempre lo sarai...”
L’ennesima pugnalata al cuore che andò a segno e si incastonò dritta contro il suo cuore… solo che stavolta non ci stette per nulla a quelle affermazioni!!
Come si permetteva di parlargli così dopo tutto quello che gli aveva fatto?! Non aveva alcun diritto di schifarlo dopo avergli distrutto l’esistenza solamente per renderlo un guerriero capace di soddisfare la sua “stupida organizzazione”.
No, non ci stava, non ci stava più ad essere insultato in quella maniera!!!
Esplodendo di rabbia, il nero digrignò i denti e strinse i pugni molto forte per alcuni secondi… prima di lanciarsi contro il suo maestro con il pugno destro portato all’indietro e un furore indescrivibile.
“AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!” gridò con tutta la forza che aveva in corpo e con le lacrime agli occhi.
Naturalmente Ichigo aveva ottimi riflessi, e tempestivamente parò il cazzotto dell’allievo con la mano destra e, prendendogli il suddetto arto con la mano sinistra, sbatté violentemente a terra a pancia in giù il ragazzino, poggiandogli anche il ginocchio sinistro sopra la schiena.
“Idiota! Sono il tuo maestro, te lo sei dimenticato?! Non puoi sperare di sorprendermi, conosco ogni tua singola tecnica!!” dichiarò a quel punto l’arancione sempre severamente.
Tuttavia… “NON TUTTE!!!” improvvisamente Uchiha, con una mossa a sorpresa, chiuse la mano sinistra a pugno ad eccezione dell’indice e dell’anulare e toccò rapidamente il pavimento… facendo sì che esplodesse sotto di lui!!
Si innalzò come una sorta di colonna per pochi centimetri, giusto il sufficiente per liberarsi dalla presa dell’arancione e sorprendere quest’ultimo, che rimase per un attimo librato in aria con un espressione parecchio perplessa.
*Cosa?!* pensò mentalmente l’uomo scioccato.
Quella sua distrazione gli fu quasi fatale, perché il giovane chiuse la mano destra come aveva fatto con la sinistra e, tempestivamente, colpì entrambi gli avambracci del suo mentore con una rapidità a dir poco incredibile!!
Aveva appena toccato dei punti di pressione, e proprio per questo gli arti del membro del Concilio dei Sette esplosero letteralmente, aprendo un buco là all’altezza dei muscoli, mettendo così in bella mostra la carne e le ossa che c’erano sotto la pelle… o quello che rimanevano!!
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!” stavolta a gridare fu Kurosaki, e dal dolore dato che non si aspettava un'offensiva del genere.
Colpito a tradimento e con una mossa che gli aveva precluso l’utilizzo delle braccia, l’uomo finì per inginocchiarsi con il sinistro alzato mentre digrignava i denti dalla rabbia ed entrambe le braccia penzolavano a terra sanguinando vistosamente.
Madara, atterrato in piedi dopo aver mandato a segno l’attacco, osservò il suo mentore con un’espressione a dir poco glaciale, ed affermò senza mezzi termini “Non era lei che sosteneva che non bisogna mai abbassare la guardia?!”
Adesso lo stava anche prendendo in giro, quasi come se gli volesse rigettare contro tutte le cattiverie che aveva pronunciato contro di lui in poche ore. Sembrava quasi la sua piccola rivincita personale…
Però l’arancione aveva avuto un buon motivo per rimanere sorpreso ed abbassare la guardia per un istante fatale. Il giorno successivo il ragazzino ci aveva messo diversi secondi a distruggere la roccia con lo Stile di Hokuto… ed adesso c’era riuscito in meno tempo di Kenshiro addirittura!!
“… C-Come… come ci sei riuscito?!” gli domandò a quel punto il membro del Concilio dei Sette, cercando risposte mentre continuava a digrignare i denti.
Il guerriero che aveva di fronte dovette ammettere di godere un po’ nell’osservare il suo insegnante in ginocchio ed alla sua mercé, qualcosa che desiderava dalla sera precedente, quando aveva scoperto tutte le cose orribili che gli aveva fatto…
Proprio per questo, con un sorrisino beffardo in volto dovuto al godimento che stava provando in quell’attimo, il giovane spiegò “Basta solo individuare il punto di pressione giusto negli oggetti, è un qualcosa che ho imparato da molto tempo. Volevo impressionarla mostrandole i miei miglioramenti fulminei quando sarebbe stato il momento… ma dopo quello che mi ha fatto ho deciso di mostrarglielo immediatamente, e la stessa cosa vale per il rapporto delle percentuali. Sapevo fin dall’inizio che due maestri dello Stile di Hokuto che sanno sfruttarlo al 100% non posso adoperarlo l’uno contro l’altro, perché si ammazzerebbero a vicenda… ma la stessa cosa non vale se uno dei due è inferiore anche per il 99%. Credeva che non lo sapessi, vero?”
… Wow, era stato… sorprendente!
L’arancione ammise di essere rimasto particolarmente impressionato dalla conoscenza dimostrata dal suo apprendista, da dove era saltata fuori? Sembrava aver fatto pochi miglioramenti paragonati a quelli di Ken… ed invece l’aveva superato!!
Era bastata quell’unica azione e le parole successive per dimostrare come fosse riuscito a diventare addirittura più forte del bruno, che fino a quel momento non era mai riuscito ad infliggergli ferite così gravi.
Impressionante… evidentemente ci aveva visto giusto quel giorno, non aveva preso un abbaglio come temeva.
Forse proprio per questo il membro del Concilio dei Sette finì addirittura per sorridere divertito ed affermare “Niente male. A quanto pare l’intuizione era giusta...”
Come se non l’avesse neppure ascoltato, Madara si avvicinò a lui mantenendo l’espressione glaciale e proseguì sostenendo “So bene che lo Stile di Hokuto ti permette di diventare forte fino ad un certo punto, e che tutti coloro che lo padroneggiano al 100% sono allo stesso livello… ma è la velocità con cui lo si raggiunge che fa la differenza...”
“Già… ed in questo hai superato Kenshiro, non ho alcun dubbio al riguardo...” ammise allora Kurosaki addirittura sorridendo quasi malignamente.
Sembrava che quella situazione avesse tirato fuori il lato malvagio che c’era in lui, forse perché si era reso conto che comportarsi in quella maniera con il ragazzo gli aveva fatto bene. Era stata la crudeltà a tirare fuori la sua vera natura, e quella ne era una dimostrazione.
Solo che il nero non aveva ancora finito e, arrivato al suo capezzale, si inginocchiò con quello destro alzato in modo da arrivare alla sua altezza e, osservandolo dritto negli occhi, decise di porgli una sola e semplice domanda.
“Desideravo mostrarle i miei progressi poco alla volta, per farle capire che aveva fatto la scelta migliore, ma viste le circostanze non mi ha lasciato altra scelta. Ora mi dica, Maestro… se tornasse indietro di cinque anni… si comporterebbe ancora nello stesso modo, sia con me che con Kenshiro?!”
Era evidente cosa stesse cercando di chiedergli, se fosse disposto ancora una volta a fingere la morte del proprio apprendista e ad uccidere tutti coloro che gli erano affezionati per ottenere quel risultato…
Ma Ichigo non aveva alcun dubbio al riguardo, e proprio per questo, continuando a sorridere malignamente, gli rispose senza mezzi termini “Assolutamente… e, come ti ho detto prima, sceglierei Kenshiro questa volta… perché lui non avrebbe mai cercato di disonorare sé stesso come stai facendo tu adesso!!!”
Gli aveva praticamente detto che, attaccando il suo Maestro, aveva compiuto il disonore più grande per un guerriero, e che proprio per questo non ci sarebbe più stato posto per lui alla Scuola di Hokuto, differentemente da come poteva pensare.
Ma se credeva che a lui importasse qualcosa dell’onore dopo quello che aveva scoperto si sbagliava di grosso, e dato che non intendeva rimanere lì fermo a continuare ad ascoltare quel maledetto, decise di porre fine alla questione immediatamente!!
Con una rapidità enorme, Uchiha chiuse le mani esattamente come prima, con solo l’indice e l’anulare fuori, ed attaccò in rapida successione il suo mentore colpendolo in varie parti del corpo senza però sortire alcun effetto.
Nonostante in teoria non stesse accadendo nulla, Kurosaki sapeva cosa stesse facendo… e proprio per questo rimase a dir poco allibito!!
Non poteva credere che fosse migliorato con lo Stile di Hokuto fino a tal punto!!
Dopo aver tirato 99 colpi esatti, l’ultimo lo dette sulla fronte del suo mentore, per poi rimanere fermo in quella posizione per alcuni secondi, ad osservare lo sguardo allibito del maestro ricambiando con uno glaciale.
L’insegnante, ancora con lo sguardo a dir poco scioccato, disse debolmente “I 100 Colpi dello Stile di Hokuto. Ma quando...”
“Mi sono allenato anche senza di lei… mi spiace averle fatto questo, ma non mi ha lasciato altra scelta...”
Nonostante dovesse essere spaventato per quello che stava per succedere, il membro del Concilio dei Sette non lo era… perché alla fine il suo obiettivo era stato raggiunto, e solo allora se ne era reso conto!!
La freddezza con cui aveva attaccato l’uomo che fino a pochi minuti prima era quello che più rispettava al mondo era encomiabile, non aveva avuto neanche la più piccola esitazione… ed era questo che apprezzava molto di lui.
Era stato emotivo e spietato al tempo stesso… quello che desiderava fosse il guerriero che il Gran Maestro stava cercando!!
Proprio per questo, anziché spaventarsi per quello che stava per accadere, l’uomo finì per sorridere malignamente e pronunciare le sue ultime parole “Ecco il guerriero che volevo… il mio posto nel Concilio dei Sette è tuo, se lo vorrai...”
Dall’altra parte il compagno di Kenshiro non rispose, continuando a fissarlo nella stessa posizione di prima con uno sguardo freddo esattamente come prima, come se volesse ammirare un’ultima volta i lineamenti del suo maestro.
Poi però, finì per tornare composto, girarsi di schiena ed allontanarsi molto lentamente, senza neanche rivolgere una sola parola al suo mentore per diversi secondi…
Almeno fino a quando non si fu allontanato il sufficiente per sparire dalla sua vista all’interno della sala da pranzo che era davanti all’uomo, solo allora pronuncio quelle che sarebbero state le ultime parole udite dal suo insegnante.
“Addio, Maestro!”
Dette queste due singole parole, Madara si girò alla sua destra e sparì dalla vista dell’insegnante, anche perché il tempo era scaduto e gli effetti della tecnica che aveva appena lanciato stavano per farsi sentire sulla sua vittima…
Che effettivamente cominciò a sentire che qualcosa stava accadendo dentro di lui, qualcosa che gli provocava un dolore bestiale, motivo per cui iniziò a gridare al soffitto come un forsennato in preda ai dolori.
Improvvisamente la sua testa cominciò a gonfiarsi pesantemente, sembrava quasi che il suo cranio si stesse per trasformare in una palla gigante, il che esteticamente parlando stava rendendo l’arancione a dir poco orribile.
Quello che stava accadendo era semplice: i 100 Colpi dello Stile di Hokuto colpivano tutti i punti di pressione del corpo in modo che, dopo alcuni secondi, facessero esplodere letteralmente la testa del povero malcapitato che li aveva subiti.
In base a ciò, quello che accadde poco dopo fu evidente, ed il povero Ichigo non ebbe alcuno scampo…

“Ma si può sapere dove si è cacciato?!”
Erano le 16:00 nella Comunità e, alla Vecchia Villa, erano appena giunti due individui tramite il passaggio segreto posto nella stanza nascosta vicino alla sala delle riunioni.
Si trattavano del Dr. Raichi e di Stan Pines, i quali erano giunti fino a lì non perché era stata indetta una riunione del Concilio dei Sette, ma perché era stato Xehanort stesso a mandarli fino a lì in fretta.
Aveva ordinato ad Ichigo di mettersi in contatto con lui alle 15:00 di quella stessa giornata, perché voleva un rapporto immediato sui miglioramenti di Madara, dato che l’ultima volta che gli aveva fatto un comunicato del genere era sei mesi prima.
Tuttavia, nessuno si era fatto sentire, non era volata neppure una mosca e questo aveva insospettito il ragazzo, dato che Kurosaki era molto preciso quando si trattava di impegni per via del suo onore, avrebbe potuto fare concorrenza addirittura ad un orologio svizzero.
Visto il silenzio radio che si era di conseguenza manifestato, l’albino aveva deciso di mandare due dei suoi uomini di punta a vedere cosa stesse succedendo, per semplice precauzione e null’altro dato che poteva anche non essere successo nulla.
I due ci avevano impiegato circa un'ora per arrivare fino a lì visto che la notizia era arrivata all’improvviso ed erano impegnati a fare tutt’altro, ma come d’accordo erano arrivati alla catapecchia ed erano appena usciti dalla sala delle riunioni.
Il criminale sembrava quello più scocciato, dato che era colui che aveva pronunciato quella frase poco prima, al contrario lo scienziato sembrava avere un’espressione abbastanza severa, dato che pure lui riteneva il tutto molto sospetto.
“Avevo degli impegni molto importanti, questa stupida chiamata per una sciocchezza del genere non ci voleva!” si lamentò l’uomo.
Il dottore però, che si era già incamminato verso le scale seguito a ruota dal collega, si limitò a rispondergli “Tutti avevamo i nostri impegni, ma se il Gran Maestro ci ha chiesto di venire fin qui ci deve essere un motivo...”
“E quale? Che Ichigo non si è fatto sentire? Non ha pensato che magari poteva essere impegnato ad allenare quel mocc… COSA?!”
Il contrabbandiere non riuscì mai a terminare la frase, in quanto sia lui che Raichi erano arrivati in prossimità delle scale e, guardando verso il fondo là dove c’era la hall della Vecchia Villa e parallelamente l’ingresso, videro qualcosa di davvero scioccante.
Davanti alla porta d’entrata c’era Madara, che aveva lo sguardo sollevato verso l’alto e li stava fissando con occhi a dir poco glaciali, rimanendo immobile come una statua senza quasi neanche respirare da tanto era fermo.
Di fronte a lui, tra il ragazzo e le scale, c’era una pozzanghera di sangue che ricopriva quasi tutto il pavimento della hall, segno che i 100 Colpi dello Stile di Hokuto avevano avuto più effetti di quanto pronosticato!
Entrambi i membri del Concilio dei Sette c’erano rimasti di stucco perché non si aspettavano una visione del genere, anzi non ci potevano credere… però era lì, davanti ai loro occhi, e c’erano pochi dubbi al riguardo.
Non ci voleva molto a fare due più due per capire che cosa era successo, persino le pareti erano un po’ sporche di sangue, doveva essersi consumato un feroce combattimento che non era un allenamento… e l’esito sembrava fin troppo chiaro…
“Ma che diavolo...” nonostante Pines fosse un criminale non era abituato a visioni del genere, al punto che per poco non gli venne da vomitare.
Al contrario lo scienziato, in quanto tale, era abituato a vedere il sangue e non si scompose sotto quel punto di vista… però emotivamente parlando rimase molto scosso, perché gli era bastata quella visione per capire cos’era accaduto ad Ichigo…
E il solo pensiero che un ragazzino di diciassette anni fosse riuscito ad uccidere un guerriero esperto come Ichigo, praticamente il più potente guerriero al servizio del Concilio dei Sette, l’aveva lasciato letteralmente attonito.
“C-Cosa… cosa hai fatto?...” domandò debolmente Raichi.
Uchiha continuò a fissarli rimanendo impassibile per alcuni secondi, sembrava quasi che non fosse in sé e che non li avesse neanche sentiti… ma in realtà non era così, e la risposta che dette non lasciò alcun dubbio.
“Voglio vedere il Gran Maestro… adesso!!”

Considerate le circostanze, i due preferirono non contraddire il ragazzo.
Aveva fatto fuori il guerriero più forte del Concilio dei Sette, avrebbe potuto maciullarli in un attimo se solo avesse voluto, forse per questo decisero di accontentarlo e di informare il Gran Maestro immediatamente.
Appena seppe cosa fosse accaduto, il ragazzo decise di catapultarsi anche lui alla Vecchia Villa sfruttando i passaggi segreti costruiti proprio da Raichi. Non c’era tempo da perdere se uno dei membri di spicco era stato ucciso.
Fu questione di pochi attimi e, alle 17:15, tutto era stato predisposto per l’incontro tra il nero e l’albino, che avvenne nella sala delle riunioni proprio come richiesto poco prima dall’ex apprendista di Kurosaki.
In quell’istante all’interno della stanza c’era Xehanort, seduto al suo classico posto con indosso il suo tipico soprabito ed il volto coperto dal cappuccio, mentre Madara si trovava dall’altra parte del tavolo, in piedi di fronte al posto di capotavola.
Dietro al ragazzino c’erano sia Stan che il dottore, che in quanto semi testimoni di quanto accaduto dovevano essere lì… ed anche perché, in caso di problemi, sarebbe stato loro compito contattare gli altri ed avvisarli di cosa era successo.
Nonostante fosse stato fatto tutto come da richiesta del nero, nella stanza cadde un silenzio quasi inquietante, dato che il giovane ed il Gran Maestro si stavano fissando con un’aria quasi glaciale senza dire neanche una parola.
Stan dovette ammettere che quell’atmosfera lo inquietava non poco. Era abituato a situazioni pericolose visto che era il boss della malavita della Comunità, ma non si era mai sentito in pericolo come in quella circostanza.
Per Raichi invece la questione era diversa. Visto che stava giudicando Xehanort in base a quello che compiva negli anni da quando era diventato il loro capo, desiderava vedere come si sarebbe comportato in quell’occasione.
Dopo alcuni secondi di silenzio, finalmente l’albino parlò “Mi hanno informato che desideravi vedermi… è per caso la verità?”
“Sì Gran Maestro, o come preferisce essere chiamato...” si limitò a rispondere il nero continuando ad osservarlo freddamente.
Sembrava aver ostentato una certa arroganza con quelle parole, tuttavia era la prima volta che incontrava faccia a faccia il capo degli Illuminati, e di conseguenza non sapeva di cosa fosse effettivamente capace…
Il figlio di Ansem non si lasciò intimidire e, sorridendo sotto il cappuccio per il carattere mostrato dal ragazzo, decise di porgli la fatidica domanda “Prima che però inizi a parlare avrei una domanda per te… perché hai ucciso il tuo Maestro?”
Un quesito semplice ma diretto. Nonostante il corpo non fosse stato ritrovato, era ovvio che quel giovane si era sbarazzato di Ichigo, e le macchie di sangue nella hall ne erano una chiara testimonianza, di conseguenza voleva sapere il motivo.
Il diretto interessato rimase alcuni secondi in silenzio, dopodiché decise di rispondere con l’atteggiamento freddo che stava continuando ad avere “… Nonostante fosse il mio Maestro, ha sempre fatto preferenze. Anche se aveva scelto me come guerriero, ha sempre preferito Kenshiro, ed inoltre aveva ucciso la mia famiglia ed i miei amici solo perché non scoprissero la verità dietro l’incidente. Occhio per occhio e dente per dente, ha pagato con la vita le bugie e le menzogne di cui mi ha riempito la testa per almeno cinque anni!”
Cavolo, era stato al tempo stesso crudele ed emotivo, perché anche se stava cercando di essere impassibile non era riuscito a nascondere sia la rabbia che la tristezza del gesto che aveva appena compiuto.
Stan rimase inorridito da quello che aveva appena detto, un tipo disposto ad uccidere il proprio mentore per motivi del genere lo terrorizzavano non poco. Anche Raichi rimase spaventato, quel ragazzino era pericoloso, non aveva dubbi al riguardo.
Al contrario dei suoi uomini però, il leader mostrò una strana… curiosità nei riguardi di colui che aveva davanti.
Aveva commissionato ad Ichigo un guerriero, un'arma che il Concilio dei Sette avrebbe potuto adoperare in battaglia, e ciò che l’arancione aveva cercato era subito un guerriero che in campo potesse essere sia emotivo che spietato.
Xehanort era d’accordo con la sua visione, ed ora poteva vedere che, dopo cinque anni dall’inizio dell’addestramento, era riuscito nel suo intento. Colui che aveva di fronte aveva manifestato sia spietatezza che emotività in un colpo solo, proprio ciò che voleva…
Forse per questo l’albino finì per sorridere sotto il cappuccio e, dopo essere rimasto per alcuni attimi in silenzio, affermò “… Ichigo non era un tipo che si faceva cogliere impreparato come un fesso, se sei riuscito ad ucciderlo significa che la tua conoscenza dello Stile di Hokuto è quasi perfetta...”
“Quasi, non perfetta!” specificò allora Uchiha “Se avessi avuto una conoscenza perfetta dello Stile di Hokuto mi sarei dovuto misurare con lui a colpi di arti marziale e basta… ed allora le mie possibilità di vittoria sarebbero state minime se non nulle, anche cogliendolo di sorpresa...”
Uhm sembrava davvero essere esperto non solo dello Stile di Hokuto, ma anche degli stili di lotta in generale, il che lo rendeva sempre più affascinato da quell’allievo di Kurosaki che aveva di fronte in quel momento…
Così, senza tanti giri di parole, Xehanort decise di passare subito al nocciolo della questione e di domandargli “Dimmi allora, ragazzo. Come mai hai chiesto di incontrarmi adesso?”
Questa volta il nero non si fece attendere e decise di rispondere subito alla domanda “… Perché voglio prendere il posto del mio Maestro nel Concilio dei Sette!!”
… Come? Intendeva sostituirlo tra i membri principali dell’organizzazione?!
“Ma scherziamo?!” intervenne Pines, a dir poco furente “Ha appena ammesso di aver ucciso uno di noi. Come possiamo anche solo prendere in considerazione questa idea?!”
La sua era per lo più paura, se aveva ucciso il suo insegnante niente gli vietava di ammazzare ad uno ad uno tutti i membri del Concilio, ed era soprattutto l’idea della morte che lo terrorizzava tantissimo in quel momento.
Raichi, pur non dicendo niente, rimase dentro di sé molto scosso. Era un assassino e non aveva avuto scrupoli contro uno di loro, fosse stato per lui l’avrebbe cacciato a calci dall’organizzazione… ma non era il leader, e doveva aspettare il responso di quest’ultimo.
Il bianco, nonostante tutto quello che avesse fatto il giovane, non prese in considerazione l’idea di cacciarlo appena aveva proposto quella soluzione, anzi… l’idea di accontentarlo lo stava solleticando non poco in testa!!
Desiderava un’arma, ed Ichigo era riuscita a crearla, ed ora che egli era morto era diventata una mina molto vagante, dato che almeno momentaneamente era il più forte tra i guerrieri presenti tra le fila degli Illuminati.
Averlo al proprio fianco ai vertici del gruppo gli avrebbe consentito sia di sfruttarlo come combattente e sia di tenerlo d’occhio molto da vicino per ogni evenienza, in modo da testare la sua effettiva fedeltà alla causa.
Ma prima di deliberare voleva sapere una cosa. In base a quello che avrebbe risposto il ragazzino, avrebbe deciso se acconsentire alla sua richiesta, se cacciarlo seduta stante… oppure condannarlo alla pena capitale!!
“Prima di rispondere lascia che ti ponga io stesso una domanda… perché vuoi unirti al Concilio dei Sette? Ichigo ti aveva nominato suo successore nell’organizzazione, vero, ma avendolo ucciso non sei più obbligato a seguire la sua volontà...”
“La risposta è semplice: il mio onore!”
Fu parecchio diretto Madara, ma non aveva ancora finito dato che dopo alcuni secondi proseguì spiegando “Su una cosa aveva ragione: uccidendolo, ho macchiato il mio onore, che per un guerriero come me è vitale. Se voglio riscattarlo, devo proseguire quello che lui ha iniziato, tanto tutti quelli che conoscevo sono morti, e chi è rimasto in vita o non vale più nulla per me oppure desidero distruggerlo con le mie mani, di conseguenza non mi è rimasto alcuno scopo… se non quello di proseguire per la strada che il Maestro ha tracciato per me!”
Appena ebbe terminato di parlare, tutti iniziarono ad osservarlo con espressioni contrastanti, chi contrariato e chi invece incuriosito, anche se in quest’ultimo caso l’unico che lo stava guardando in questa maniera era il capo in persona.
Tuttavia, Uchiha non aveva ancora finito, dato che concluse solo in quell’occasione specificando “Però sottolineo subito una cosa: non ho alcun interesse nel Concilio dei Sette e nel suo scopo. Voglio solo ritrovare il mio onore proseguendo l’opera del mio Maestro e allontanarmi il più possibile dalla Comunità che si è dimenticata di me e dei miei cari come niente, e null’altro!!”
Uhm quindi il suo unico obiettivo era ritrovare l’onore appena perduto continuando l’opera del suo maestro dato che aveva perso tutte le sue ragioni di vita, anche se non aveva alcun interesse nel perseguirlo con interessi personali.
Fosse stato sia per Stan che per Raichi non avrebbero mai accettato la sua proposta, anzi entrambi erano propensi a farlo uccidere all’istante, e non solo perché aveva ammazzato Ichigo ma anche perché rappresentava un serio pericolo per l’intera organizzazione.
Xehanort invece non si capì che cosa avesse per la testa, dato che rimase in silenzio per quasi un minuto abbondante… prima di scoppiare a ridere a crepapelle all’improvviso e tirando indietro la testa!!
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!” sembrava ridere addirittura di gusto.
Questo suo atteggiamento non fu gradito da nessuno dei presenti, al punto tale che i due membri del Concilio lo guardarono straniti e Madara malamente, dato che aveva parlato seriamente e si aspettava una risposta seria.
Fu accontentato subito, dato che appena ebbe terminato di ridere il bianco, senza perdere alcun tempo, decise di scappucciarsi mostrando in questo modo il suo volto al ragazzo senza alcuna esitazione!!
Dato che ormai aveva diciotto anni, il volto di Xehanort era diventato quello di un adolescente, e non era neanche cambiato molto rispetto all’ultima volta, segno che nonostante tutti i suoi impegni riusciva lo stesso a non far trasparire possibili segni di stress.
Dopodiché, senza mezzi termini, espresse il suo verdetto. Aveva avuto pochi dubbi fin dall’inizio, ma l’ultimo discorso del ragazzino glieli aveva dissipati tutti, facendogli capire che era la decisione migliore che potesse prendere.
“Madara Uchiha… benvenuto nel gruppo principale del Concilio dei Sette!!”

Bar Zetsuen no Tempest, Fantacity, Comunità, 28 Marzo 1920:
Più di un mese era passato da quando Ichigo era stato ucciso da Madara ed il ragazzo aveva preso il suo posto nel Concilio dei Sette.
La sparizione dell’arancione non era di certo passata inosservata, e proprio per non attirare troppo l’attenzione avevano deciso di far sì che il suo cadavere venisse ritrovato cinque giorni dopo il tragico fattaccio in uno dei sobborghi di Fantacity.
E così fu.
Il suo corpo venne ritrovato con la testa letteralmente esplosa e due grossi buchi all’altezza delle braccia, e la colpa di quanto gli era accaduto fu attribuita al gruppo criminale capeggiato da Stan Pines.
Secondo il comunicato ufficiale, quest’ultimo non gradiva per nulla l’esistenza dei guerrieri della Scuola di Hokuto e, approfittando di un momento in cui il maestro era da solo e non c’erano testimoni, l’aveva fatto attaccare da tutti i suoi uomini.
Per le dicerie i due buchi al braccio furono provocati da fucili molto potenti in dotazione solo dell’organizzazione criminale, mentre la testa era esplosa perché uno degli uomini del boss, con gesto estremo, aveva fatto ingoiare all’arancione una bomba poco prima che esplodesse.
Per rendere il tutto più credibile, il Concilio aveva fatto uccidere tre uomini di Stan e li aveva posizionati là dove era stato ritrovato il cadavere di Ichigo, in modo che venisse ritrovato insieme a lui, ed il sangue del mentore fu sparso per tutta l’area dove si trovava il corpo.
Anche grazie all’influenza del Comandante della Polizia di allora, anche lui affiliato agli Illuminati, quella era divenuta la versione ufficiale, nonché l’unica versione dei fatti, e bene o male tutti avevano accettato al cosa…
Compreso il giovane Kenshiro!!
Il ragazzo, ormai diciassettenne, quella sera alle 19:30 era andato a bere in un piccolo bar, dato che era passato un mese preciso da quando il suo maestro era stato ritrovato morto ed aveva bisogno di non pensarci troppo.
Il bar era molto piccolo, circa trenta metri quadri, e si trovava nella via più trafficata di Fantacity. Esso era costituito da un’unica vetrata esterna, con la porta di vetro apribile verso l’esterno a destra e con inciso sul vetro a caratteri grossi in bianco il nome del bar, mentre all’interno c’erano a destra circa sei tavolini con quattro sedie di fronte e, a sinistra, il bancone del bar che era strutturato come quello che si trovava all’interno del Crown Brothel.
Il bruno in quel momento era seduto su uno degli sgabelli e, nonostante il bar fosse abbastanza trafficato, non stava badando a nessuno, guardando davanti a sé con uno sguardo quasi perso nel vuoto e reggendo con la mano destra un bicchiere pieno di whisky.
Crescendo, al ragazzo erano cresciuti anche i capelli, che ormai gli arrivavano fino al petto, mentre di abiti indossava gli stessi che aveva da ragazzo, e gli occhi erano quasi indifferenti esattamente come cinque anni prima.
Però, nonostante le apparenze, in quel lustro il giovane era cambiato molto nonostante avesse continuato gli allenamenti alla Scuola di Hokuto, migliorando a vista d’occhio secondo le parole che Ichigo aveva pronunciato sia a lui che a Madara.
Seguendo il suggerimento di L, che da allora non aveva più visto, sembrava quasi essere divenuto un fantasma, aveva iniziato ad aprirsi con gli altri anche in onore del compagno d’allenamento che credeva morto, ed aveva scoperto di essere davvero bravo a socializzare.
Nonostante non fosse una cima a parlare, riusciva comunque a dialogare piuttosto bene, e per questo era riuscito a fare amicizia con diversi ragazzi e ragazze e, anche se non aveva un suo vero gruppo, era in buoni rapporti con molti.
Forse fu anche questo a consentire al giovane di superare abbastanza rapidamente la morte di Ichigo.
Quando aveva scoperto la notizia il bruno era rimasto distrutto. Prima aveva perso Uchiha, e dopo anche Kurosaki…
Il dolore nel suo corpo era straziante, soprattutto sapendo che ormai era rimasto l’unico a conoscere lo Stile di Hokuto e che le uniche due persone a cui aveva voluto bene fin dall’inizio non c’erano più…
Però il supporto e la vicinanza di tutti coloro con cui aveva legato gli avevano permesso di andare avanti nel giro di giusto venti giorni, era stato più semplice rispetto a quando aveva perso il nero perché aveva avuto qualcuno che gli era rimasto accanto…
Però non poteva negare di essere molto agitato per una questione delicata… la discendenza dello Stile di Hokuto!!
Ora che poteva ragionare più lucidamente, era arrivato alla conclusione che, almeno momentaneamente, non aveva le capacità per tramandare quello stile di lotta e, con la morte di Ichigo, non si sentiva neppure pronto a prendere in consegna la Scuola di Hokuto.
Era davvero indeciso e non sapeva cosa fare…
Proprio in quel momento però… “Ehi Kenshiro!! Ma che bella sorpresa!!”
Il giovane sentì una voce provenire dalla sua sinistra e, voltandosi, scoprì che a parlare era stata una delle ragazze con cui aveva fatto amicizia in quegli anni, e che era accompagnata da un altro ragazzo con cui aveva legato…
Si trattavano di Bulma e Vegeta, che erano insieme e gli stavano sorridendo!!
Lei aveva ormai ventidue anni, mentre lui ventuno, e sia di vestiario che di aspetto erano rimasti molto uguali a sei anni prima, segno che nonostante il tempo passato erano riusciti a mantenersi giovani quasi senza invecchiare.
Vedendoli, Ken sorrise debolmente e disse “Ciao Bulma, mi fa piacere vederti...”
“Non dirlo a me!” replicò l’azzurra, che aveva entrambe le mani dietro la schiena e gli stava sorridendo dolcemente “È da quando ti abbiamo aiutato a superare la fine del tuo Maestro che non riusciamo più a vederti...”
“Ma dove ti eri cacciato? Non abbiamo più avuto tue notizie!” aggiunse pure il nero.
In effetti avevano ragione. Loro due erano tra coloro che lo avevano aiutato a superare il decesso dell’arancione, ma dopo che l’avevano aiutato non si era più fatto sentire da loro, e quello non era di certo il comportamento di una persona riconoscente.
Difatti il giovane cercò di scusarsi asserendo “In effetti avete ragione, e vi chiedo scusa per questo… anche se ammetto che continuo a non vedervi bene insieme!”
L’ultima frase l’aveva detta soprattutto per smorzare la tensione, e difatti sorrise mentre pronunciava quelle parole, dato che quando poteva li prendeva costantemente in giro su quella cosa che gli ripetevano tutti continuamente.
Ed in effetti sembrò funzionare, dato che anche gli altri due scoppiarono quasi a ridere, e Vegeta aggiunse pure “Non è la prima volta che ce lo dici, e non sarà neanche l’ultima!”
“Credimi, anche io inizialmente non riuscivo a vedermi con lui, ma poi tutto è cambiato sei anni fa quando abbiamo iniziato a frequentarci...” continuò Bulma.
Il castano allora approfittò dell’argomento avanzato dall’azzurra per provare a chiedere “Ed ancora mi domando come abbiate fatto ad avvicinarvi...”
Tuttavia nessuno dei due dette una risposta precisa alla sua domanda, dato che Brief, sollevando l’indice destro e posizionandolo davanti alla bocca, si limitò a rispondere “Questo è un segreto che verrà nella tomba con noi!”
“Ahahahahahahahahahah non sta scherzando, è proprio così!” dichiarò allora il suo accompagnatore scoppiando sonoramente a ridere.
Però, dato che fino a quel momento gli aveva risposto sempre in quel modo senza mai dirgli altro nonostante avessero legato in quegli anni, decise almeno in quel giorno e dopo quello che gli era accaduto di dargli un piccolo indizio.
Proprio per questo, poggiandosi il pugno destro sul suddetto fianco, la ragazza esclamò “L’unica cosa che posso dirti è che una certa moneta ha aiutato. Null’altro!”
Non che quello aiutò molto l’ex compagno d’addestramento di Madara a comprendere che cosa intendeva dire, dato che iniziò a squadrare la giovane con un’aria interrogativa nel tentativo di carpirle qualche informazione…
Ma alla fine decise di lasciare perdere. In fondo quelli erano fatti loro e il maestro gli aveva insegnato a non impicciarsi troppo negli affari altrui, così si limitò a fare spallucce ed a tornare ad osservare il suo bicchiere.
“Non ho ben capito cosa intendi, ma va bene comunque...” dichiarò subito dopo.
Dato che aveva chiuso l’argomento, Bulma decise di provare a parlargli di altro. Quando era entrata nel bar insieme al suo ormai fidanzato aveva notato come l’amico fosse quasi giù di morale, e si era dispiaciuta per questo.
Così provò a farsi avanti e gli domandò “Tu piuttosto, stai bene ora?”
Non ci volle molto al ragazzo per comprendere come mai glielo stava chiedendo, e proprio per ciò le rispose subito “Sì sì, ormai mi sono ripreso completamente dalla morte del Maestro se è quello che stai chiedendo...”
Allora però Vegeta, cercando di farsi avanti anche lui, gli chiese “E come mai allora sei così giù di morale? So che sei abituato ad un’espressione quasi fredda, però… diciamo che è strano che tu venga qui a bere!”
Effettivamente Kenshiro considerava il suo corpo un tempio e non beveva mai alcolici, e neppure fumava… però quella sera sembrava aver fatto un’eccezione, e la cosa suonava parecchio strana a tutti e due i giovani che si trovavano lì.
Proprio per questo il castano non si stupì della domanda che aveva appena posto e, rimanendo abbastanza severo come lo era prima del loro arrivo, decise di renderli partecipi dei pensieri che aveva avuto fino a quel momento.
“È che… diciamo che sto effettivamente pensando di chiudere a tempo determinato la Scuola di Hokuto...” ecco, finalmente l’aveva detto.
La cosa però ovviamente lasciò parecchio attoniti i due interlocutori, al punto che strabuzzarono gli occhi, spalancarono la bocca e gridarono all’unisono “EH?!”
“Me l’aspettavo una reazione del genere...” si limitò a rispondere Ken senza però voltarsi ancora a guardarli.
A quel punto Bulma, incespicando un attimo con la voce a causa dello stupore, provò a comunque a parlargli nel tentativo forse di fargli cambiare idea “M-Ma perché vuoi farlo? Quando fu aperta la Scuola di Hokuto d-divenne un caposaldo per chi intendeva imparare le arti marziali. N-Non si può pensare di chiuderla così alla leggera...”
“Esatto!” aggiunse anche il nero, concludendo poi la sua frase affermando “Anche se il suo maestro capo è morto, ci sei sempre tu che puoi prendere la sua eredità e tramandare le sue conoscenze a nuovi allievi...”
“Ci ho pensato, molto attentamente...” confessò il guerriero, abbassando la testa sconsolato prima di terminare la frase “… Ma al momento non ho le competenze necessarie per poter insegnare ad altri lo Stile di Hokuto!”
Sembrava abbastanza evidente che cosa stesse cercando di dire, e forse proprio per questo i due si silenziarono, iniziando ad osservare colui che avevano davanti con uno sguardo sia sorpreso che stranito, dato che comunque non erano del tutto d’accordo con lui.
Difatti la ragazza provò a spiegargli “Secondo me ti stai sottovalutando. Anche se non conosci lo Stile di Hokuto al 100% saresti un ottimo insegnante, renderesti fiero di te sia il tuo Maestro che il tuo vecchio compagno d’addestramento...”
In teoria Madara era un argomento che era meglio non citare in sua presenza, ma Vegeta non intervenne perché sapeva che lo stava dicendo soprattutto per spronarlo, e convincerlo così a ritirare la sua decisione.
Fortunatamente Kenshiro sembrava aver compreso come mai l’avesse nominato, per questo non se la prese con lei… tuttavia doveva ammettere di non sentirsi comunque pronto, e che al contrario entrambi sarebbero stati delusi di lui se avesse deciso di diventare maestro con le conoscenze limitate che aveva in quel momento.
Proprio per questo, chiudendo gli occhi ed abbassando di nuovo il volto, il bruno spiegò un’ultima volta “Purtroppo credo avverrebbe l’esatto contrario. La sacralità dello Stile di Hokuto va rispettata, e se diventassi un maestro con la conoscenza dello stile di lotta non al 100% non li onorerei adeguatamente!”
Davanti a quelle parole nessuno dei due con cui stava parlando rispose, limitandosi ad osservarlo con sguardo quasi triste. Sembrava soffrire nel ripensare ad entrambi, e sembrava anche credere fermamente in quello che stava dicendo.
Il ragazzo concluse il tutto esclamando “Per questo è meglio chiudere temporaneamente la Scuola di Hokuto. Mi troverò un lavoro per mantenermi, e nel frattempo affinerò le mie conoscenze dello Stile di Hokuto, e solo quando l’avrò padroneggiato al 100% riaprirò la Scuola di Hokuto. È il modo migliore per tramandare questa arte marziale alle prossime generazioni… e per onorare le due figure più importanti della mia vita...”
Cavolo, da come aveva parlato sembrava veramente tenerci molto a imparare a controllare del tutto quello stile di lotta prima di insegnarlo, potevano sentire l’ardore nelle sue parole nonostante le stesse pronunciando molto freddamente, e forse per questo entrambi decisero di non insistere ulteriormente.
Se non se la sentiva era una decisione sua, loro l’avrebbero supportato fino alla fine e, quando sarebbe stato il momento, sarebbero stati fieri di rivedere aperta la Scuola di Hokuto con Kenshiro come suo maestro capo.
Proprio per questo entrambi sorrisero e Bulma affermò “Se credi di onorarli così allora non ti fermeremo. Si vede che volevi loro molto bene, e se pensi che così sarebbero fieri di te a noi andrà bene così!”
“Sei maturato molto in questi anni!” aggiunse pure Vegeta “Fino a sei anni fa non avresti fatto amicizia con nessuno ed avresti visto sia Ichigo che Madara come maestro e compagno e null’altro. Ora invece tieni molto a loro ed hai aperto il tuo cuore agli altri… ed ammetto che questo nuovo Kenshiro mi piace!”
Appena ebbe terminato di dire ciò, il nero scoppiò anche a ridere per sottolineare l’ironia della frase, anche se credeva fermamente in quello che aveva appena detto ed era fiero di ciò che il bruno era diventato.
Il castano comprese la sua ironia e, sorridendo voltandosi a guardarlo, gli rispose “Merito di Madara. Si può dire che il suo essere impiccione mi è stato utile!”
A quel punto anche lui e Bulma scoppiarono a ridere. Era raro vederlo addirittura scherzare sull’Uchiha, evidentemente in quell’attimo era di buon umore, e per questo non potevano fare a meno di essere contenti per lui.
Comunque fosse, ormai la decisione era stata presa.
Kenshiro aveva scelto di chiudere la Scuola di Hokuto temporaneamente in modo da poter imparare lo Stile di Hokuto al 100%, solo allora si sarebbe sentito pronto per insegnarlo ed avrebbe riaperto il dojo.
Era la cosa migliore da fare… ed era sicuro che anche Ichigo e Madara l’avrebbero pensata come lui!!

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 17 Settembre 1922:
Due anni erano passati dal ritrovamento del cadavere di Ichigo.
Molte cose erano cambiate da allora, dato che la Scuola di Hokuto era stata effettivamente chiusa come volere di Kenshiro stesso e di conseguenza la Comunità aveva perso la sua unica scuola di arti marziali nella società.
Ciononostante questo non aveva comportato un aumento del crimine, dato che Stan ed i suoi uomini continuavano a camminare in punta di piedi e ad agire con molta discrezione, soprattutto a causa di uno scocciatore che, all’insaputa di tutti, stava indagando su di loro.
Si trattava di L, che come aveva spiegato al bruno stesso stava cercando di smascherare i traffici illegali della Comunità in modo da rinchiudere in carcere la sua nemesi, Frank Fontaine, braccio destro di Pines, ma al momento non sembrava esserci riuscito.
La direzione di Goku stava iniziando inoltre a prendere una buona strada. Nonostante il ragazzo avesse cercato più volte di evitare il lavoro, la crescita stava iniziando a responsabilizzarlo e lo stava portando a rimanere per le questioni più delicate…
Ciò però non significava che aveva smesso di scappare, sfortunatamente le sue fughe erano diventate meno frequenti ma continuavano ad esserci, e per periodi di diverse settimane certe volte, anche se il Vice Presidente sembrava riuscire a gestire tutto fortunatamente.
Anche al Crown Brothel c’erano stati dei cambiamenti. Gli incontri nella gabbia erano diventati più famosi rispetto ad alcuni anni prima in quanto c’era un campione che non perdeva un solo combattimento da quattro anni.
La sua fama aveva superato i confini di Fantacity stessa, e molti si riversavano nel locale solo per assistere ad uno dei suoi combattimenti.
Quell’uomo era riuscito ad attirare pubblico non solo per lo spettacolo degli spogliarellisti e delle spogliarelliste, e questo rendeva molto contenta Irina, la direttrice del locale, che non poteva fare a meno di festeggiare per gli incassi che crescevano sempre di più.
Circa alle 23:00 di quel giorno Gildarts aveva da poco concluso il suo incontro nella gabbia, dominando il combattimento e distruggendo quasi il suo avversario, e si era concesso di conseguenza un po’ di relax.
Egli era un uomo di trentotto anni che sembrava però più vecchio di quanto non fosse in verità. Aveva dei corti capelli arancioni scuri ben pettinati, dato che era un maniaco della cura e se li sistemava sempre al termine di un combattimento, ed una folta barba nera, oltre che degli occhi dello stesso colore. Come abiti indossava una maglietta senza maniche bianca a righe che nascondeva le bende che portava dovute agli acciacchi dei vari combattimenti sopra ad un mantello nero con ornamenti grigi sulle spalle che si toglieva quando doveva combattere, una cintura di metallo grigia che sembrava quasi un ornamento per le sue continue vittorie, dei pantaloni blu scuri e degli stivali grigi.
L’uomo si concentrava molto sulla sua carriera da lottatore ed era un amante della bella vita, al punto da dimenticarsi quasi di tutto il resto solo per divertirsi e continuare a combattere all’interno del Crown Brothel.
Dentro il locale ci passava la maggior parte del tempo, quando era aperto, e quell’attimo non era da meno dato che era seduto su uno sgabello davanti al bancone del bar insieme a quelle che sembravano essere due spogliarelliste del locale.
“Sei stato fenomenale, Gildarts!” fu quello che disse una delle due ragazze, una bionda per l’esattezza.
L’altra, che era invece mora, aggiunse “L’hai steso in un attimo!”
A quel punto il diretto interessato, con un sorriso a trentadue denti, dichiarò senza mezzi termini “Eheheheheheheh non c’è da stupirsene, sono quattro anni che domino ogni incontro, nessuno riuscirà mai a battermi perché sono invincibile!!”
“Ma quanto sei forte!!” asserirono allora le due con occhi quasi ammaliati.
Nonostante se lo potesse permettere a causa delle sue innumerevoli vittorie, secondo il barista che stava sentendo tutto a distanza si stava vantando un po’ troppo, dato che comunque l’età arrivava per tutti e prima o poi sarebbe stato troppo vecchio per sconfiggere qualcuno di più giovane…
In quel momento però… “Papà!!”
Una vocina chiamò a raccolta i tre che erano seduti davanti al bancone del bar in quel momento, e così si voltarono verso sinistra, da cui proveniva il richiamo, e videro che a parlare era stata una bambina.
Sembrava avere tre anni e portava i capelli bruni e lunghi raccolti in una coda di cavallo dietro la testa, oltre che degli occhioni azzurri ed un vestitino a quadri gialli con spalline, insieme a dei sandali bianchi ai piedi.
Per l’uomo non fu difficile riconoscerla, dato che parecchio perplesso domandò “Cana?! Ma che ci fai tu qui?!”
Le due con cui era insieme riconobbero subito il nome, ed infatti la bionda esclamò “Quindi quella è tua figlia. È la prima volta che la vedo!”
L’altra invece rimase abbastanza perplessa, dato che osservandola le domandò “Ma come sei entrata qui? È vietato l’ingresso a chi ha meno di sedici anni...”
La piccola non si fece problemi a rispondere sinceramente con un tono innocente “Ho usato il pass di papà che mi ha regalato!”
Naturalmente quella sua uscita lasciò abbastanza interdette le due, che iniziarono ad osservare l’uomo con sguardo sorpreso e la mora domandò pure “Ma come? Hai dato a tua figlia di tre anni un pass per questo locale?!”
“Ho dovuto!” confessò Clive facendo spallucce “Mia moglie è morta un anno fa, e la povera Cana non può rimanere da sola tutto il giorno. Per questo gliel’ho dato, così se ha qualche problema può venire qui a chiedere direttamente di me!”
Sembrava che quel racconto fosse stato più che sufficiente alle due ragazze, al punto che ritornando a guardarlo con occhi quasi sognatori affermarono insieme “Che buon padre di famiglia!!”
Il barista, che continuava ad ascoltare tutto da lontano, non era per nulla d’accordo. Se fosse stato davvero un buon padre di famiglia avrebbe dovuto cercarsi un vero lavoro e stare con la figlia quando aveva bisogno di lui…
Comunque fosse, dato che la bruna l’aveva appena interrotto, Gildarts decise di chiederle il motivo della sua presenza lì, con un tono anche abbastanza serio “Come mai sei venuta qui, ed a quest’ora per giunta? Dovresti essere a letto da un bel po’...”
Fortunatamente alla sera c’era sempre una baby-sitter a casa che la accompagnava fino al Crown Brothel quando la bambina aveva bisogno del genitore, però non era mai capitato a quell’ora e questo l’aveva insospettito non poco.
Alberona allora, con il suo tono innocente e gli occhioni che osservavano il genitore quasi speranzosa, decise di rivelargli come mai si era spinta fino a lì a quell’ora della notte… e per di più da sola!!
“Papà, c’è qualcosa che non va con la ragazza che sta con me. Fa delle chiamate strane, parlando di roba buona e facendo più volte il nome dell’uomo cattivo che gestisce i cattivi della società...”
Sembrava evidente che si stesse riferendo a Stan con quell’ultima frase, inoltre pareva che stesse lanciando accuse secondo cui la ragazza che l’uomo pagava per stare con la figlia fosse in realtà una trafficante di droga.
L’argomento sembrava aver reso parecchio seri tutti i quattro che avevano ascoltato il racconto, al punto tale che lo stesso Gildarts le domandò con un atteggiamento freddo “… E dimmi, se è così… come sei arrivata fin qui?”
“Sono fuggita di nascosto, e sono corsa qui ad avvertirti. Papà, devi fare qualcosa!” insistette allora la piccola Cana alzando anche entrambi i pugni in alto.
In quella piccola area in cui si trovavano calò un piccolo silenzio, che così non si poteva chiamare a causa dei rumori di chi si stava divertendo nel locale e della musica ad alto volume, un piccolo silenzio che sembrava quasi sospetto.
Poi però… “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!”
Clive scoppiò inspiegabilmente a ridere a crepapelle, e trascinò dietro anche le due ragazze che scoppiarono a ridere esattamente come lui. Sembravano quasi divertirsi di brutto, e la cosa lasciò parecchio perplessa la castana.
“Oh mamma mia, ed io che c’ero quasi cascata!” asserì la bruna delle due ragazze.
La bionda invece dichiarò “Una bambina di tre anni che scappa di nascosto da sola. Ahahahahahahahahah!!”
“Oh mamma mia, non mi ero mai divertito così tanto in vita mia!!” esclamò persino Gildarts, dimostrando chiaramente che non credeva alle parole di sua figlia.
Quest’ultima naturalmente spalancò la bocca perplessa, dato che non si aspettava una reazione del genere e di divertire qualcuno. Nonostante la sua età conosceva abbastanza del mondo criminale a causa del lavoro di suo padre, e quindi sapeva quando qualcosa di grave c’era.
“M-Ma… io sto dicendo la verità...” provò a dire Cana con gli occhi quasi lucidi.
Tuttavia il padre, assumendo un atteggiamento molto serio dopo aver finito di ridere, le disse senza mezzi termini “Sicuramente hai sentito male, e la tua immaginazione da bambina ha fatto il resto. Vai a casa ora Cana, domani devi alzarti presto!”
Il tutto facendo anche gesto con la mano sinistra di allontanarsi alla bambina, come se non la volesse più tra i piedi ed il momento che dedicava ad essere un genitore ed un padre fosse finito con quella frase.
Alberona però era convinta fermamente di quello che aveva sentito, e per questo provò ad insistere continuando “No, non è vero. Ho sentito bene papà, lei...”
“Non l’hai sentito? Vai a casa!” intervenne a quel punto la spogliarellista bionda.
“Ci stai solamente disturbando...” aggiunse la bruna, prima di poggiare la mano destra sul pettorale del lottatore, dato che era seduta alla sua destra.
Bastò quel suo semplice gesto a quasi eccitare Clive, al punto tale che assunse un’aria da tonto e concluse il discorso asserendo continuando ad agitare la mano “Su su, vai via. Papà ha altro da fare questa sera, per TUTTA la serata!”
Appena ebbe terminato di pronunciare queste parole, l’uomo avvolse con le braccia entrambe le ragazze che erano seduta di fianco a lui, facendo quasi il provolone con loro che iniziarono a ridere come delle ochette alla sua battuta.
Erano arrivati al punto tale che quasi non stavano neanche più considerando la bambina, anzi si poteva dire che per loro la questione era chiusa ed ormai era come se la piccola non fosse neanche più dentro il locale…
E lei naturalmente rimase male sia a quell’atteggiamento che a quelle parole.
Gli occhi che prima erano lucidi iniziarono ad emettere anche qualche lacrima, e la bambina cominciò pure a singhiozzare mentre osservava il genitore che neanche la stava più guardando per concentrarsi sulle due che l’accompagnavano.
Da quando la madre era morta era come se fosse diventata quasi orfana, dato che il padre la considerava solo poche volte al giorno, se non quasi mai, e si concentrava di più sulla sua carriera da combattente.
Non lo vedeva ormai più a casa, e doveva stare tutto il giorno con quella baby-sitter che chissà che cosa combinava, ma a quanto pareva dirlo al suo papà non era stato sufficiente, dato che non aveva creduto a lei, a sua figlia.
Anche se era piccola era conscia di certi atteggiamenti del parente, e vedeva come ormai per lui non contasse più nulla, la snobbava appena ne aveva l’opportunità ed era come se non esistesse nemmeno.
Non escludeva neppure che non avesse mai voluto avere una figlia…
Il fatto che preferisse di gran lunga divertirsi con quelle ragazze piuttosto che darle retta la faceva stare male, e per di più flirtava con loro davanti a lei senza alcun ritegno, come poteva definirsi un padre qualcuno che si comportava in quella maniera?!
La povera Cana era distrutta, stava letteralmente piangendo e le lacrime le bagnavano le guance mentre singhiozzava nel tentativo di fermarsi, ma non ci riusciva e per di più non sembrava neppure essersi accorto il genitore di quello che stava accadendo.
Proprio per questo, quasi depressa, dovette voltarsi ed allontanarsi lentamente da lì, cercando di asciugarsi le lacrime con il braccio sinistro per non farsi vedere così “debole” in una circostanza ed un luogo come quelli.
Il povero barista aveva visto tutto ed avrebbe voluto aiutarla, ma sfortunatamente non aveva alcuna voce in capitolo e l’unica cosa che poteva fare era voltarsi dall’altra parte e fare finta di non avere visto nulla.
Così Alberona, a passo veloce ma non troppo spedito, salì le scale e uscì dal locale, quasi sperando che succedesse qualcosa per cui il padre finalmente iniziasse a darle la considerazione che meritava, visto che neanche le credeva.
Non esagerava se ammetteva che certe volte avrebbe preferito avere un altro padre…

Bar Zetsuen no Tempest, Fantacity, Comunità, 23 Novembre 1922:
In quei due anni passati dalla morte di Ichigo e dalla nomina di Madara a nuovo membro del Concilio, che cosa aveva fatto il Gran Maestro?
Xehanort era riuscito a fare carriera nella società. Partendo come semplice bidello dell’Abe Sapiens Insitute, era riuscito a trovare un lavoro più soddisfacente, che l’aveva reso segretario della Direttrice delle Rocket Foundation.
Nonostante il suo capo fosse anche un suo subordinato non erano state fatte preferenze, il bianco aveva chiesto un colloquio imparziale e, se non l’avesse ritenuto all’altezza, avrebbe avuto tutto il diritto di respingerlo.
Però Madame Boss aveva visto le sue competenze, e lo riteneva abbastanza bravo da potergli fare da assistente… ammettendo anche che averlo al suo fianco fuori dal Concilio le avrebbe permesso di osservarlo più da vicino, per il futuro e probabile attentato…
In questo modo l’albino era diventato il suo segretario, iniziando la sua scalata nella Comunità senza raccomandazione e con delle vere competenze, proprio come avrebbe dovuto fare il resto del Concilio anche prima del suo arrivo.
La promozione era avvenuta quel giorno, ed appena Kushina ne era venuta a conoscenza aveva invitato il giovane ad uscire insieme quella sera per festeggiare.
In verità il ragazzo non ne aveva intenzione, voleva solamente concentrarsi sul suo progetto finale senza alcun’interferenza… ma si poté dire che la ragazza lo forzò letteralmente ad uscire, iniziando ad essere troppo insistente.
Xehanort ammise di odiare quel lato del suo carattere, ma alla fine dovette cedere anche perché voleva evitare di far nascere troppi sospetti nella mente della rossa, non poteva permetterselo ora che lentamente si stava verificando quanto auspicato.
In Superficie la guerra era finita quattro anni prima, molto prima di quanto pronosticato dal bianco, ma non era stato un problema per lui perché, esattamente un mese prima, Benito Mussolini era diventato il primo ministro italiano.
La notizia era stata accolta molto positivamente da parte del figlio di Ansem, che vedeva in quell’evento l’inizio del progetto che avrebbe condotto coloro che abitavano sopra di lui ad un altro conflitto mondiale.
Era consapevole dei dispiaceri che aveva provocato la fine della Grande Guerra, e del malcontento che aveva generato, proprio per questo voleva provare a sfruttarli per dare inizio ad una nuova guerra, questa volta molto più sanguinaria di quella precedente…
Ma i tempi non erano ancora maturi, ci volevano ancora alcuni anni prima che tutto fosse pronto per la seconda grande guerra… e di sicuro l’ultima cosa che voleva era l’amica che si impicciava dei suoi affari in un momento così delicato.
Anche a causa di ciò, fu obbligato ad accettare il suo invito.
I due decisero di andare al Bar Zetsuen no Tempest, anche per cercare un po’ di tranquillità, e si sedettero ad uno dei tavolini che c’erano all’interno, decidendo anche di cenare lì già che c’erano e visto che le pietanze erano ancora disponibili alle 20:00.
A loro non importava di andare in un ristorante raffinato, soprattutto a Uzumaki a cui importava solamente stare insieme al suo amico e festeggiare la sua promozione, dato che era diventato il suo migliore amico nel corso del tempo.
Ormai la rossa aveva ventitré anni, mentre il suo accompagnatore vent’anni, tuttavia entrambi erano rimasti identici a quando erano dei ragazzi, segno che non stavano invecchiando così precocemente come temevano.
In quel momento sembravano starsi divertendo molto, dato che la giovane stava dicendo qualcosa con il sorriso sulle labbra e Xehanort la stava ascoltando anche lui sorridendo… anche se si poteva vedere che stava cercando soprattutto di essere carino con lei.
La ragazza finì il suo discorso solo in quel momento “… Ed è così che sono riuscita a trovare un impiego al Teatro Proxy One come bigliettaia. Non è stato facile dato che c’erano molti altri candidati, ma ci sono riuscita!”
Il suo racconto poteva essere interessante per qualcun altro, ma non certo per il bianco che aveva ben altro a cui pensare e si stava sforzando parecchio per essere il più gentile possibile con un’amica come lei.
Anche se in tutto quello gli sfuggiva un dettaglio “Ma scusa, non avevi detto che il tuo sogno era lavorare alle Rocket Foundation? La metalmeccanica è una tua grande passione...”
“Certamente, ma non adesso!” specificò tuttavia la rossa, sollevando l’indice destro con ancora il sorriso sulle labbra “Prima devo riuscire a guadagnare qualche soldo, dato che il costo per il test d’ingresso nella società è parecchio elevato, e mentre aspetto ho trovato questo lavoro che mi consente di racimolare qualcosa!”
Uhm, capiva.
Lui non aveva avuto questo problema perché come unico erede del patrimonio di Ansem il Saggio aveva parecchi soldi, e quindi iscriversi al test non era stato un problema, anche la prova era stata una passeggiata e, dopo averla superata, aveva chiesto il ruolo di segretario della Direttrice.
Però per Kushina la questione era diversa, anche perché i genitori volevano che se la cavasse con le sue sole forze e non le davano i soldi necessari per mantenersi, aveva dovuto pagarsi gli studi da sola negli anni passati.
Doveva ammettere tuttavia che questo suo lato gli piaceva, mostrava che era esattamente come lui, non mollava mai e, se si prefissava un obiettivo, avrebbe cercato di raggiungerlo anche a costo della sua vita.
Una dote che ammirava e rispettava, magari i membri del Concilio fossero stati come lei…
A quel punto però Kushina, continuando a sorridere, sollevò il bicchiere pieno di cola che aveva alla sua destra e disse “Però non siamo qui per me. Congratulazioni per il tuo nuovo incarico alle Rocket Foundation, Xehanort… beh, almeno fino a quando non te lo ruberò!”
Dopo aver pronunciato questa frase, la ragazza scoppiò a ridere da sola, continuando a mantenere il bicchiere alzato per poter fare il brindisi, anche se il bianco non sembrava molto convinto di volerlo fare, anzi tutt’altro…
Ma alla fine il buon’umore di Uzumaki lo convinse e, dopo aver sospirato, sollevò anche lui il bicchiere contenente acqua con la mano destra facendolo impattare leggermente contro quello della giovane, accontentandola in questo modo.
Dopodiché entrambi bevvero dai loro boccali e, dopo averli svuotati completamente, Kushina asserì “Certo che però potevi prenderti altro rispetto a dell’acqua normale. Non mi dirai che non alzi mai un pochino il gomito?!”
“Perché? Tu ritieni alzare il gomito prendere della cola, che non è neanche alcolica?!” domandò allora l’albino con un sorrisetto beffardo sul volto.
Così la rossa, facendo spallucce, dichiarò “Touché!” per poi però tornare curiosa e domandargli “Seriamente però, come mai questa limitazione?”
“Ho scelto volutamente di non bere altro che acqua!” rispose allora il figlio di Ansem, che aveva deciso di rispondere al suo quesito “Nel mio lavoro bisogna mantenere la mente lucida e priva di distrazioni. L’alcool e tutte le altre bevande gasate non fanno altro che smuoverlo, deconcentrandomi dal mio grande obiettivo...”
“Urca!” asserì allora la giovane, osservandolo con occhi quasi meravigliati e la bocca spalancata “Da come parli sembra quasi che sei diventato il Presidente della Comunità!”
“È un po’ come se lo fossi alla fin fine...”
Mentre ammetteva questo, un sorrisino ancora più beffardo si allargò sul volto di Xehanort. Non poteva di certo dirle che stava gestendo quella società da dietro le quinte e che il suo scopo andava ben oltre la sua concezione e quella di tutti gli altri…
Proprio per questo, unendo entrambe le mani di fronte alla faccia dopo aver poggiato i gomiti, assunse un’aria molto severa e spiegò “Vedrai. Ho grandi progetti in ballo e, quando avrò raggiunto la vetta, ve ne accorgerete tutti quanti...”
Cavolo, aveva parlato con un tono quasi glaciale che avrebbe raggelato il sangue a chi avrebbe potuto sentirlo, se non lo conoscevano bene avrebbero potuto pensare che intendeva dominarli un giorno…
Ma Uzumaki sapeva che così non era, e proprio per questo, rimanendo ancora parecchio sorpresa, dovette ammettere “Wow, quando parli così sembri davvero un uomo d’affari cinico e spietato, che ha in mente solo il suo lavoro per il bene della Comunità...”
… Beh se proprio voleva metterla in questi termini non era andata molto lontana dalla verità come ammise mentalmente l’albino, anche se lui aveva a cuore solo ed esclusivamente il benessere della sua gente, e non di tutta la società!
Tuttavia, l’uscita successiva di Kushina lo lasciò attonito, dato che osservandolo con occhi maliziosi affermò “E devo ammettere che questo lato di te mi piace molto!”
Una dichiarazione un po’ fuori e sopra le righe la sua, al punto tale che lo stesso giovane dovette spalancare gli occhi rimanendo parecchio perplesso, anche se poi cercò di tornare composto per evitare di mostrare segni di cedimento.
Lui era l’attuale Gran Maestro del Concilio, e di sicuro non potevano bastare uscite del genere per coglierlo di sorpresa. Non doveva lasciarsi distrarre da quelle sciocchezze, doveva guardare avanti e concentrarsi solo sul suo progetto…
Però sembrava che la ragazza la pensasse diversamente, anzi proprio in quel momento lo stava guardando sotto un’altra luce!!
Quell’aria da intellettualmente superiore, con sguardo glaciale e postura composta si sposava perfettamente con la figura del bianco, che tra l’altro crescendo era diventato anche parecchio carino, al punto da attirare la sua attenzione anche sotto un altro punto di vista.
Doveva confessare che in quel momento aveva una voglia matta di saltargli addosso, come ragazza perbene si era ripromessa che solo quando si sarebbe sposata si sarebbe concessa all’uomo che amava, niente di più e niente di meno…
Tuttavia, colui che aveva davanti era il suo migliore amico, e non credeva di poterlo mai pensare ma il nuovo ruolo che aveva ottenuto unito al suo bell’aspetto ed al suo atteggiamento quasi freddo la attiravano in una maniera incredibile.
Non sapeva neppure lei se cedere alle pulsioni che stava provando oppure resistere come aveva fatto fino a quel momento tutte le volte che le era capitato. Ci pensò su per svariati secondi in cui rimase anche in silenzio, creando una situazione in cui lo stesso figlio di Ansem si sentiva a disagio…
Ma alla fine decise di mandare tutto al diavolo!!
Diamine, si viveva una volta sola, e di certo non sarebbe successo nulla di male se si fosse lasciata andare in quel momento, in fondo aveva ventitré anni ed aveva tutto il diritto di sfogarsi “in quel modo” se lo desiderava fortemente.
E poi lo doveva confessare, se c’era qualcuno con cui avrebbe desiderato farlo la prima volta… era proprio il suo migliore amico!!
Così, avendo finalmente deciso, si sporse leggermente sul tavolo per avvicinarsi leggermente a Xehanort e, mantenendo lo sguardo malizioso di prima, cominciò a parlare a bassa voce portando la mano destra vicino alla bocca.
“Ehi, ho in mente qualcosa che potrebbe cacciarci in grossi guai se ci scoprissero...”
… Quelle parole non gli piacevano per nulla, al punto tale che fecero sollevare il sopracciglio destro al ragazzo e gli fecero domandare di che diavolo stesse parlando la rossa. Non aveva bevuto nessun alcolico, e di conseguenza non era di certo ubriaca, quindi che diamine…
Si poté quasi dire che il tutto si fece più chiaro quando Uzumaki, alzandosi in piedi, mostrò il lato sinistro al ragazzo e dichiarò “Io devo andare un attimo in bagno. Potrei metterci un bel po’… anche se tutto dipenderà da te, naturalmente!”
Appena ebbe terminato quella frase, la giovane voltò la faccia verso il bianco e gli fece l’occhiolino con la sinistra, per poi allontanarsi verso il fondo del bar dove si trovava la porta del bagno.
Essendo un bar non molto grande, la parte più interna del locale oltre i tavoli ed il bancone era costituita da una porta posta sul muro in fondo a tutto che conduceva alla cucina del locale, ed a destra si trovava invece la porta da cui si potevano raggiungere i servizi igienici.
La diretta interessata aprì proprio quest’ultima e vi sparì al suo interno chiudendola dietro di sé… lasciando in questo modo Xehanort nello shock più totale!!
Il giovane stava ancora osservando con occhi a dir poco attoniti il punto in cui l’amica era sparita. Sembrava fin troppo chiaro a che cosa si stesse riferendo, e difatti a Xehanort il messaggio era arrivato forte e chiaro!!
Fortuna voleva che col casino che c’era nel bar nessuno avesse sentito bene quello che aveva detto la rossa, ma l’aveva sentito il bianco e ciò era stato più che sufficiente per lasciarlo letteralmente senza parole.
Ma… chi diavolo si credeva di essere quella lì?!
Fargli un invito del genere, e per di più la sera in cui avrebbero dovuto festeggiare la sua promozione. Era uscito con lei solo perché aveva insistito e non voleva che ficcasse il naso troppo nei suoi affari, ma ora stava esagerando!!
*Tsk, quella stupida crede che cascherò in un simile tranello?!*
Lui si credeva molto più furbo di lei, e proprio per questo rimase fermo ed immobile dov’era, sicuro che tanto non avrebbe ceduto e, quando la ragazza sarebbe uscita dal bagno delusa, le avrebbe spiegato che non intendeva stare a quel giochetto.
Stava davvero esagerando, lui era il Gran Maestro del Concilio dei Sette, non era il primo ragazzo “arrapato” che passava per strada. Se pensava che trucchi così potessero assecondarlo si sbagliava di grosso!!
O almeno la sua mente gli diceva questo… perché qualcosa che andava ben al di là del cervello lo stava invece spingendo là dove la rossa voleva!!
Aveva vent’anni, era in piena età adolescenziale, nonché nel periodo in cui gli ormoni erano al massimo della loro efficacia. Fino a quel momento se ne era fregato altamente di cose del genere, persino quelle pochissime volte che andava al Crown Brothel esclusivamente per bere e stare in pace…
E mai come in quell’occasione gli era venuto quell’impulso irrefrenabile!!
Non sapeva spiegarselo neppure lui, nonostante non lo desiderasse mentalmente… qualcosa in lui lo voleva, anche solo per accontentare un’amica che si comportava fin troppo infantilmente nonostante l’età che aveva.
Ma chi voleva prendere in giro, se stava avendo quell’impulso non sarebbe stato di certo per accontentare lei, quanto più per sé stesso… perché riteneva che Uzumaki fosse diventata una gran bella ragazza, nonostante a lui non importasse nulla di quel genere di argomenti.
Rimase fermo ed immobile a riflettere, quasi a voler trovare una soluzione a quella situazione spinosa in cui si era ritrovato. Stava provando a riflettere su quale parte di sé far “trionfare”, se la parte riflessiva… o quella istintiva!
Rimase lì per almeno un minuto abbondante, fermo dov’era a pensare su quale fosse la cosa migliore da fare secondo lui… un minuto in cui pensò solamente ad un unica cosa, qualcosa che riteneva fin troppo insolito si fosse incastonato nella sua mente…
A Kushina stessa!!
Non gli era mai capitato qualcosa del genere, ma non era amore, no l’avrebbe riconosciuto dato che aveva studiato quali erano le reazioni se si provava quel sentimento… in questo caso si trattava di attrazione, pura attrazione che non sembrava volersi allontanare da lui.
*… Al diavolo!!*
Alla fine sembrò prendere la sua decisione e, alzandosi di colpo in piedi, frugò nella tasca destra per tirare fuori qualcosa e, avvicinandosi al bancone del bar, poggiò su di esso quella che sembrava essere una banconota di Benny, attirando in questo modo l’attenzione del barista.
Sembrava che avesse voluto pagare il conto per entrambi in quel momento… però in realtà l’uomo che stava dall’altra parte sembrava aver intuito di cosa si trattasse, dato che anche se da distanza aveva udito parzialmente quello che si erano detti…
Era un modo per invitarlo a non interromperli assolutamente!!
In teoria andava contro la sua etica morale… ma diavolo, aveva pagato il triplo rispetto a quanto avrebbe dovuto, ed era chiaro che l’avesse anche invitato a tenere il resto visto che poi era scattato dritto verso la porta del bagno.
Così l’uomo decise di fare uno strappo alla regola visto l’extra che gli era stato offerto e ritirò la banconota con estremo piacere, mentre Xehanort si fiondò verso il bagno aprendo la porta, entrandoci dentro e chiudendo l’ingresso dietro di sé in meno di cinque secondi.
Quello che accadde dopo fu abbastanza evidente...


L’aver scoperto la verità sul conto dell’omicidio dei suoi genitori e dei suoi amici ha portato Madara ad ammazzare il suo stesso maestro ed a prendere il suo posto nel Concilio dei Sette, oltre che a convincere Kenshiro a chiudere temporaneamente la Scuola di Hokuto. Ma le sorprese non sembra siano finite qui, dato che l’uscita “fugace” di Xehanort e Kushina potrebbe portare a qualcosa nove mesi dopo…

PERSONAGGI APPARSI:

Kenshiro Ragazzo da “Hokuto no Ken”


Gildarst Clive da “Fairy Tail”


Cana Alberona Bambina da “Fairy Tail”



Vi è piaciuto questo sesto Capitolo della fic prequel?
Alcune cose che ho raccontato in questo chap potrebbero avervi sorpreso, ma posso dirvi che alcune erano state anticipate nella fic principale, nei Capitoli di presentazione della Scuola di Hokuto e del Crown Brothel, mentre un altro… beh, diciamo che non era stato anticipato XD ;).
Di personaggi davvero nuovi questo Capitolo ne ha introdotto solamente uno, che era già stato anticipato solo come nome nella fic principale. Per la precisione si tratta di Gildarst Clive da “Fairy Tail”, il padre di Cana :).
Con la sua aggiunta, la lista si modifica qui sotto come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarts Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Solo Nominato, Deceduto).

Naturalmente aspettatevi altri pg nuovi in arrivo nei prossimi Capitoli, soprattutto alcuni che finora sono stati solamente nominati sia qui che nella fic principale ;).
Parlando del Capitolo in sé, credo che ora si sia capito perché Madara ce l’ha a morte con Kenshiro, potremmo quasi dire che soffre di un complesso di inferiorità nei suoi confronti perché Ichigo ha sempre preferito lui all’Uchiha.
E prima che lo domandiate, vi dico subito che se Madara ha sconfitto Ichigo è perché è riuscito a coglierlo di sorpresa. Ha sfruttato l’unico momento in cui Ichigo era sorpreso, dato che gli aveva tenuto nascosto le sue vere capacità, per mettergli fuori uso le braccia e rendergli così impossibile continuare il combattimento :).
Ora avete visto anche come mai la Scuola di Hokuto è stata chiusa per diversi anni, e please non linciatemi se ho deciso di non svelare il risultato del lancio della moneta tra Vegeta e Bulma, ho ritenuto che un pizzico di mistero andasse lasciato dato che l’importante è sapere che, qualunque fosse stato il risultato, i due si sono messi lo stesso insieme T_T XD ;).
Per chi se lo stesse chiedendo, il nome del Bar è ispirato al manga ed anime dallo stesso nome Zetsuen no Tempest, che guarda caso è stato pubblicato dalla stessa Square Enix che ha rilasciato Kingdom Hearts XD ;).
La sottotrama legata a Cana e Gildarst ve l’avevo già anticipata nella fic principale, come sottolineato qui sopra, e prima che mi linciate voglio specificare una cosa riguardo la scena finale di questo Capitolo…
Probabilmente avrete già intuito una cosa leggendo il breve riassunto finale, una cosa che posso già dirvi sarà confermata o smentita all’interno del prossimo Capitolo della fic principale, e in mia difesa per chi non è d’accordo posso dire che questa fic ha mescolato le carte in tavola per quanto riguarda i rapporti familiari fin dall’inizio.
Basti pensare al fatto che Agatha (Pokémon) è madre di Maes Hughes (Fullmetal Alchemist), a sua volta padre di Lucy Heartfilia (Fairy Tail). Di conseguenza è una cosa che avevo mostrato fin dall’inizio, di conseguenza please… non linciatemi per questo T_T XD ;).
A parte questo, credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tutti quanti nessuno escluso per il continuo sostegno che date a me ed alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 11 Giugno per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove arriverà una… diciamo una lieta novella!! :)

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Capitolo 7
*** Un Figlio Inaspettato! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Posso già anticiparvi che questo, a differenza degli scorsi Capitolo, sarà piuttosto tranquillo. Dopo le bombe sganciate negli scorsi Capitoli, sia normali che prequel, ho preferito fare un chap abbastanza “normale” XD ;).
Il normale è tra virgolette perché comunque sarà mostrato un po’ all’interno del chap e, soprattutto, chiuderà la sottotrama che proprio lo scorso Capitolo aveva introdotto… non dico altro, chi vuole intendere, intenda u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ehi, non mi aspettavo che anche Kenshiro generasse tutta questa esplosione di feromoni, ma che diavolo sta succedendo qui?! O_O (Te ne stupisci veramente?! N.d. Sora) (… Beh, in effetti i pervertiti ci sono dappertutto, ma qui stiamo raggiungendo livelli enormi… N.d. PGV 2) (Ripeto quanto detto da Sora, te ne stupisci veramente?! N.d. Sakura) (… No, non me ne sorprendo purtroppo… N.d. PGV 2) (Abbiamo dei pervertiti anche noi, te lo saresti dovuto aspettare… N.d. Aqua) (… Oh cavolo, qua rischio di fare la fine di Raoul… N.d. Kenshiro) (Un consiglio, scappa finché sei in tempo… N.d. Raoul) (Confermo, vattene via T_T! N.d. Mirajane) (Che esagerati che sono… N.d. Shikamaru) (Beh, non vi si può dare torto sulle parentele confuse in effetti… N.d. Tivan) (Basti pensare al legame di parentela che c’è tra questi tre!! N.d. Envy indicando Agatha, Hughes e Lucy) (Io sono felice, la mia bambina qui è molto carina proprio come la mia piccolina!! *_* N.d. Hughes) (… Beh, diciamo che è curiosa la cosa, però non mi dispiace del tutto! N.d. Lucy) (A me ciò lascia del tutto indifferente… N.d. Agatha) (Mi chiedo cosa non ti lasci indifferente alla fine… N.d. Giovanni) (Ed ora c’è pure il rischio che Xehanort sia… va beh, avete capito! N.d. Gohan) (Eh?! O_O N.d. Naruto) (Eh?! O_O N.d. Kushina) (COSA?! è_é N.d. Minato) (O_O Cavolo, è imbufalito nero… N.d. Usopp) (Meno male che Xehanort è stato cacciato insieme a Larxene e Sasuke, meno male! N.d. Franky) (Ehi idiota, guarda che qui ho la stessa età che ho in Fairy Tail, non sono più una bambina -_-‘! N.d. Cana) (In pratica sei fregato! N.d. Natsu) (Ehi, mi hai appena dato del tappo così piccolo che potrebbe assomigliare ad un fagiolino?! è_é N.d. Edward) (Fratellone, non ha mai detto niente del genere… N.d. Alphonse) (Fa sempre così, lasciamolo perdere! N.d. Winry) (Comunque sia, grazie per i complimenti! N.d. Cana) (Che bella che era la mia bambina!! *_* N.d. Gildarst) (Tu sparisci che è meglio -_-‘! N.d. Cana) (Giusto, l’ho presentato in via ufficiale. Ragazzi, ecco a voi Gildarst Clive, da oggi anche lui farà parte dell’Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Piacere di conoscervi! N.d. Gildarst) (Piacere nostro! N.d. Misty) (Ti troverai benissimo qui! N.d. Lucinda) (Soprattutto se sei uno psicopatico come la maggior parte dei presenti! N.d. Cooler) (Ehi!! N.d. Quasi Tutti) (Uff, ammetto che pure a me sarebbe piaciuto conoscere l’esito del lancio! N.d. Bulma) (Beh, come ha giustamente detto Leo l’importante è che alla fine ci siamo messi insieme! N.d. Vegeta) (Anche perché altrimenti non saremmo venuti fuori io e mio fratello! N.d. Bra) (Giusto! N.d. Trunks) (Ehi, è vero. Tu sei la mia copia spiccicata!! N.d. Shanks) (Non è vero, sei tu ad essere la mia copia! N.d. Gildarst) (Beh, tecnicamente Shanks è apparso in One Piece già nel 1997, e Fairy Tail non è così vecchio da quello che risulta. Per cui, nonostante secondo me nessuno abbia copiato nessuno, è Gildarst ad assomigliare a Shanks! N.d. PGV 2) (Evvai!! N.d. Shanks) (Uff, che noia -_-‘! N.d. Gildarst) (Alla faccia, la mia versione della fic era davvero bastarda O_O! N.d. Ichigo) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Basta rompere, cavolo!! N.d. Teschio Rosso) (Scusa, ma non sei preoccupato di come ti hanno reso?! N.d. Ventus) (No, alla fin fine è un mio adattamento OOC, nient’altro! N.d. Ichigo) (Stessa cosa che ho pensato io della mia versione della fic a mente fredda! N.d. Claire) (Ho dovuto ucciderlo, dopo tutto quello che mi aveva fatto era il minimo… N.d. Madara) (Beh, non posso darti torto visto com’era la mia versione della fic… N.d. Ichigo) (Fufufufufu ed hai anche preso il suo posto nel Concilio, che bravo! N.d. Doflamingo) (Benvenuto tra noi, anche se tecnicamente c’eri già nel presente… N.d. Al Mualim) (Per favore, non incalzate troppo sulla questione T_T! N.d. Naruto) (Quello psicopatico sarebbe tuo padre nella fic?! N.d. Kiba) (Che cosa curiosa ed al tempo stesso strana… N.d. Kushina) (Grrr è davvero fortunato ad essere stato cacciato al tempo dall’autore, altrimenti a quest’ora sarei già parecchio furibondo… N.d. Minato) (In teoria lo è già Maestro, ma va beh… N.d. Kakashi) (Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuto lo scorso chap ed anche il modo in cui è stato scritto :). Ho rischiato molto facendo nascere quel legame tra Xehanort e Kushina, ma fortunatamente nessuno mi ha linciato per questo ed è già qualcosa XD ;). Spero a questo punto che anche il chap qui sotto ti piaccia come gli altri, e nel frattempo direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono molto contento che ti abbia soddisfatto la parte dedicata ad Ichigo e Madara ed anche il modo in cui quest’ultimo è stato manipolato, ho cercato tra l’altro di far capire come mai ha un atteggiamento freddo e distaccato tutte le volte in cui compare nella fic principale, e spero di esserci riuscito :). Anche se sotto questo punto di vista c’è altro da dire, ma sarà rivelato nei prossimi chap della fic principale ;). Ammetto che pure io non ho mai visto Bleach perché non mi ha mai particolarmente interessato, ed anche per questo mi sono preso diverse “licenze” con lui dato che almeno un rappresentante di Bleach lo volevo qui. Anche se va detto che con altre opere che adoro sono stato altrettanto pesante, basti pensare al cambiamento repentino di Claire in questa fic o… no, non posso dire altro perché altrimenti farei spoiler, dico solamente che finora non sono stato linciato per quanto fatto ad Ichigo, ed è già qualcosa in fondo XD ;). Praticamente sì, Madara è sempre stato un tipo euforico ed emotivo e, per fare una sorpresa ad Ichigo, voleva rivelargli i suoi notevoli miglioramenti quando sarebbe stato il momento tramite “sorpresa”, oppure addirittura fargli vedere un lento miglioramento… ma non poteva immaginare che questo suo comportamento avrebbe tirato fuori la vera natura di Ichigo, che così l’avrebbe distrutto a parole ed emotivamente parlando… diciamo che in questo caso la troppa esuberanza di Madara gli si è rivoltata addosso contro la sua volontà T_T. Felice inoltre di aver reso bene le motivazioni che l’hanno spinto ad unirsi al Concilio e ad odiare Kenshiro, anche se sotto posso già dirvi che c’è altro, anche se dovrete aspettare un po’ prima di vederlo nella fic principale ;). Mi fa piacere anche aver spiazzato con la scena tra Xehanort e Kushina XD c’era chi l’aveva sospettato vedendo la scena di due chap fa sempre della fic prequel, ma credo che un azione così diretta e repentina abbia lasciato a bocca aperta anche loro XD e più che ripiegare sul suolo pubblico… diciamo che entrambi hanno voluto approfittare della tempesta ormonale che avevano in quel momento a causa dell’età che avevano, e come “ogni buon adolescente eccitato che si rispetti” non hanno neanche voluto aspettare XD ;). Riguardo la parentela tra Naruto e Xehanort, possiamo dire che l’ultimo chap della fic principale ha dato una risposta definitiva al quesito: Naruto è davvero figlio di Xehanort!! Sul fatto che Kushina ha detto a Naruto che il padre non si è mai curato di loro, non dicendogli neppure chi era, e se Xehanort invece provava qualcosa per il figlio o meno posso solo dire che questo Capitolo risponderà alla maggior parte di questi quesiti, per gli altri dovrete attendere la fic principale ed anche questa prequel che arrivino entrambi ad un certo punto, potreste scoprire qualcosina in più sulla personalità di Xehanort, non dico altro u.u XD ;). Riguardo il legame di parentela tra Agatha, Hughes e Lucy ci tengo sottolineare due cose: Agatha è la nonna paterna, e di conseguenza la madre di Hughes come si evidenzierà più avanti in entrambe le fic, mentre per quanto riguarda il dubbio sul cognome di Lucy ho preferito chiarirlo subito nel chap di debutto di Maes e della ragazza, in pratica Lucy ha preso il cognome della madre dopo la sua morte ;). Considerando poi che non spiegherò questa cosa nella fic per questioni tempistiche, posso approfittare di questa recensione per rispondere al quesito sul cognome: nella Comunità tutti ereditano il cognome del padre, ma possono cambiarlo con quello della madre in qualsiasi momento, ed almeno uno dei due genitori deve essere d’accordo, motivo per cui Lucy l’ha cambiato, e Maes ha approvato, e Naruto ha preso fin da subito il cognome della madre, anche se in questo caso sto omettendo dettagli che verranno rivelati proprio nel chap qui sotto ;). Sai che l’idea non è affatto male? Potrei aggiungerle nello schema dei personaggi mettendole a parte in quanto sole citazioni, se riesco però lo faccio anche prima dell’ultimo chap, grande idea, ti ringrazio tantissimo per la proposta che mi piace moltissimo :). Infine, per quanto riguarda Zetsuen no Tempest, l’ho scoperto qualche anno fa grazie ad un amico, e devo dire che non è affatto male, anzi mi è piaciuto molto :) anche se ammetto che la prima parte dell’anime l’ho gradita molto di più della seconda, ma in questo caso sono gusti personali ;). Grazie ancora per tutto quanto e per l’idea suggerita, spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri chap della fic prequel che sono venuti prima ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick!! Sono davvero molto contento che sei riuscito a tornare in pari con entrambe le fic, mi fa davvero tanto piacere la cosa e ti ringrazio tantissimo per essere riuscito a trovare il tempo sia per leggere che per commentare entrambe le fic, grazie di cuore!! :) Potremmo dire di sì, gli scorsi due chap sono serviti a mostrare per bene il personaggio di Madara e come è diventato quello che vediamo all’interno della fic principale, sono state tutta una serie di sfortune provocate dal suo maestro a trasformarlo in quella maniera ed a spingerlo ad unirsi al Concilio dei Sette ed a giurare vendetta nei confronti di Kenshiro T_T. Gli ultimi due chap hanno mostrato anche la trasformazione di Kenshiro, che ha seguito un processo esattamente opposto a quello di Madara, dato che lui prima era freddo e distaccato, ma poi ha iniziato ad aprirsi dopo i lutti prima di Madara e poi di Ichigo, anche perché per quello che era all’epoca per lui è stata una botta perdere le uniche due persone a cui teneva davvero T_T. Beh, Ichigo potremmo dire che ha fatto il passo più lungo della gamba, dato che se da un lato voleva risvegliare il lato da guerriero di Madara dall’altra non avrebbe mai voluto che lo attaccasse in quella maniera, ma in teoria non aveva neppure previsto che Madara avrebbe scoperto la verità, e di conseguenza tutto ciò che è successo il giorno della sua morte era contro le sue stesse previsioni. Stan non vede di buon occhio l’ingresso di Madara perché ha ammazzato Ichigo e teme possa fare lo stesso con gli altri, quindi potremmo dire che ha soprattutto paura per la sua vita XD invece Raichi ha paura di quello che potrebbe diventare sotto la guida di Xehanort, ed a maggior ragione direi T_T mentre infine Xehanort l’ha voluto tra i suoi ranghi perché ritiene che possa rivelarsi utile alla sua causa alla fine :). Spero che l’introduzione di L sia stata gradita, dato che questo è uno di quei inserimenti che non avevo programmato e che ho deciso di inserire solo dopo che la fic era iniziata, anche se credo di essere riuscito ad incastrare tutto per bene come vedrete nei prossimi Capitoli della fic ;). In effetti è vero, Kenshiro potrebbe avere una spinta in più rispetto a Madara proprio grazie al fatto che ha fatto il percorso opposto rispetto al suo e, anziché chiudersi come ha fatto Madara, si è invece aperto al resto del mondo :). Ed è anche grazie a questo se ha deciso di chiudere il dojo dopo la morte di Ichigo, difatti è probabile che il vecchio Kenshiro avrebbe comunque cercato di insegnare nonostante non conoscesse lo Stile di Hokuto al 100%, e certamente non avrebbe ottenuto i risultati sperati, quindi la sua è stata una grande dimostrazione di maturità :). In effetti è vero, è stata la moneta del destino dato che, qualunque sia stato il risultato finale, Vegeta e Bulma hanno deciso di mettersi insieme, ed ho scelto volutamente di omettere il risultato del lancio della moneta perché è una di quelle cose che voglio lasciare alla vostra immaginazione, sapendo come è andata a finire, con i due che alla fine si sono fidanzati, potete supporre come sia andata in entrambi i casi del lancio della moneta u.u XD ;). Ho iniziato anche a parlare del passato di Cana in questo Capitolo, essendo strettamente legato a quello di Mirajane ho voluto iniziare ad illustrarlo adesso in modo da arrivare poi in futuro a Mirajane, e confermo che il vero Gildarst avrebbe cercato di aiutare Cana più che poteva, questo però è molto diverso da quello che conosciamo, ed il barista non può fare molto purtroppo appunto perché non è qualcosa che lo riguarda T_T. Conoscendo Xehanort, fa strano sapere che c’è qualcuno con cui va così tanto d’accordo, va detto XD però in effetti è vero, Xehanort va molto d’accordo con Kushina nonostante non faccia parte del Concilio, anche perché è lei che gli sta sempre intorno essendo molto più maturo dei suoi amici, ma in questo caso per amicizia e non per altre ragioni nonostante la fine dello scorso chap possa trarre in inganno, tranquilli XD ;). Beh, è probabile che Xehanort non avrebbe problemi a nominarla membro ad honorem del Concilio, tuttavia come aveva detto all’epoca non avrebbe più accettato tra gli Illuminati gente che non ne faceva parte, ad eccezione di uno tra Kenshiro e Madara, e di conseguenza si sentirebbe ipocrita a nominarla membro del Concilio, anche se come titolo onorifico T_T. Va detto che Xehanort, per quanto possa essere freddo e calcolatore, a quell’età era comunque in piena fase ormonale essendo un adolescente, normale che a certi richiami non abbia saputo resistere e ci si sia buttato anche lui, è quasi una dimostrazione del fatto che anche lui è umano nonostante tutto XD e per quanto riguarda Naruto… beh lo scorso chap della fic principale ha risposto a questa domanda, di conseguenza sai già qual è la risposta :). Per il resto ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, ed a questo punto spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall! Mi fa piacere che sei riuscito a commentare questo Capitolo prima del solito, considerando poi l’importanza che ha avuto per la trama principale ne sono assolutamente contento :). Uhm nì, posso dire che la spiegazione secondo cui lo scontro è durato così poco perché Madara ha tenuto nascosto al suo maestro il suo vero potenziale è sì vera, ma solo a metà, in quanto c’è anche da considerare l’esperienza che i due si portano dietro. Difatti Ichigo aveva molta più esperienza di Madara, ed era anche molto più forte ed alla lunga avrebbe vinto lui alla fine, proprio per questo Madara, ben sapendo questa cosa, ha deciso di agire di sorpresa per evitare la sconfitta e, sfruttando il fatto che Ichigo non si aspettava quell’attacco improvviso da parte sua, gli ha messo fuori uso le braccia in modo da impedirgli di continuare a combattere. Di conseguenza potremmo dire che se la lotta è durata così poco è perché Madara stesso ha voluto così, altrimenti in un faccia a faccia avrebbe perso alla grande in quell’occasione ;). Purtroppo confermo che è bruttissimo essere traditi da qualcuno di cui ci si fidava molto e che si rispettava anche, e difatti Madara è stato distrutto moralmente da questo scoperta, diventando di conseguenza il ragazzo che abbiamo visto poi nella fic principale, anzi l’uomo dato che ormai è cresciuto XD anche se c’è ancora dell’altro da dire su di lui, e lo vedrete nei prossimi chap sia della fic principale che di quella prequel :). Proprio per questo Kenshiro ha deciso di chiudere la Scuola di Hokuto anziché di prendere l’eredità di Ichigo in consegna e di continuare ad insegnare lo Stile di Hokuto, sapeva benissimo che senza padroneggiarlo al 100% avrebbe insegnato solamente una tecnica incompleta, e non avrebbe onorato il maestro e l’ex compagno d’allenamento così come avrebbe dovuto, proprio per questo ha deciso prima di imparare la tecnica completamente, e solo allora di riaprire il dojo ed insegnare così definitivamente lo Stile di Hokuto completo :). Sì, fortunatamente Kenshiro è riuscito ad aprirsi con tutti grazie al supporto di L che all’epoca gli ha evitato di cadere in depressione, e proprio per questo alla fine è riuscito a fare amicizia… tra l’altro, vedendo come erano lui e Madara da bambini, potremmo dire che hanno subito il percorso inverso rispettivamente XD anche se purtroppo è normale, dato che sono le esperienze che viviamo nella nostra vita a determinare chi saremo T_T. Riguardo chi ha vinto il lancio della moneta tra Vegeta e Bulma dico subito che non lo rivelerò mai per lasciare un pizzico di mistero su cos’è davvero accaduto dopo il lancio, avete il mio permesso di pensare alla soluzione migliore che possa aver portato i due poi a fidanzarsi, e Vegeta a cambiare così repentinamente, perché come abbiamo visto poi Vegeta ha messo la testa a posto ed è diventato un bravo ragazzo per fortuna :). Purtroppo il Gildarst di questa fic è tutto fuorché un bravo padre, avendo visto Fairy Tail sai benissimo com’è quello originale e questo è l’esatto contrario, difatti non bada alla figlia e fa quello che vuole… almeno apparentemente, dato che c’è ancora qualcosa da dire su di lui, però almeno momentaneamente sembra non voler dare ascolto alla figlia, e se la baby-sitter si rivelerà davvero collegata alla malavita potrebbe essere una bruttissima cosa T_T (Papà, sei un disastro! N.d. Cana) (Non è colpa mia Cana, è quello della fic che è uno stronzo T_T! N.d. Gildarst) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Taci, Capitano!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Beh, se quella della fic avesse il mio stesso carattere, state pure certe che me ne sarei andata via sicuramente! N.d. Cana) (Temptation Island! N.d. Cell) (… N.d. Quasi Tutti) (… Non fa ridere… N.d. Malefica) (A me sì! N.d. Ash) (Tu hai un umorismo del cavolo, non conti! N.d. Misty) (Grazie, AlanKall! N.d. Ran) (Beh, mia controparte, per il momento non possiamo lamentarci di come ci sta trattando, possiamo solo sperare che continui per questa strada… N.d. Vegeta) (Finalmente un padre decente! N.d. Trunks) (Ed anche un buon marito! N.d. Bulma) (… Io non parlo che è meglio, devo restare calmo… N.d. Vegeta) (Ma con Sanji non hai dovuto tagliargli il pipino, lui si è proprio innamorato di te! N.d. PGV 2) (E ogni secondo che passa so di avere fatto la scelta giusta!! *_* N.d. Sanji) (Anche io ormai non sbavo più, per fortuna! N.d. Goten) (Hai detto bene fratello, per fortuna… N.d. Gohan) (Uff e dai, fatemi tagliare il loro pipino, a me ed alla mia controparte… N.d. Teresa) (Yohohohohohohohoh sarei curioso di sapere come terrestri a bada uno scheletro come me! N.d. Brook) (Forse è meglio se non lo domandi proprio, fidati… N.d. Nami) (In effetti voi Kaiohshin il sesso ce l’avete, dato che ci sono pure le donne… N.d. Shiryu) (Oh mamma, quindi Kaiohshin il Sommo ce l’ha?! N.d. Kibitoshin) (E così anche tu e tutti gli altri Kaiohshin… N.d. Conan) (Quindi anche io?! N.d. Bills) (Direi proprio di sì! N.d. Whis) (La cosa sta diventando imbarazzante ed inquietante al tempo stesso, meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Con Madara nell’organizzazione e tutto quello che succederà da questo momento in poi, posso solo dire che ne vedrete delle belle, ma proprio grosse, e questo a partire dal prossimo Capitolo soprattutto :). Ma non voglio anticipare troppo prima del tempo, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman :). Sono molto contento che ti sia piaciuto lo scorso Capitolo, ho chiuso qualche sottotrama con lo scorso e ne ho aperte un paio che termineranno proprio all’interno di questo Capitolo, e naturalmente spero che la loro chiusura, o comunque il loro stop momentaneo dato che non si sa mai u.u XD ;), ti piaccia alla fine :). Rispondendo alle tue domande su Madara invece, dato che posso rispondere senza rischio spoiler stavolta XD ;), posso dire che se ha tenuto nascosto il suo potenziale al suo Maestro e non l’ha tirato fuori quando Ichigo l’ha insultato è per il motivo che è stato rimarcato due Capitoli fa: Madara è troppo emotivo in questa fic. Con i poteri nascosti voleva fare una sorpresa al suo Maestro mostrandogli un lento miglioramento, quasi sperando che rimanesse affascinato dalle sue capacità che a poco a poco aumentavano, e con miglioramenti immediati e quasi improvvisi temeva invece di spaventarlo, dato anche che è migliorato al punto che con un'unica mossa è riuscito a mettergli fuori uso le braccia. La sua scelta è stata dettata soprattutto dalla sua emotività, e dal fatto che si preoccupasse del giudizio del suo insegnante, anche se alla fine ha dato effetti totalmente contrari da quello che avrebbe potuto immaginare, ma in questo caso è dipeso dal fatto che Madara non conosceva la vera personalità del suo Maestro T_T. Se Madara poi non ha attaccato direttamente Ichigo oppure non gli ha mostrato la sua reale potenza quando l’ha insultato è per lo stesso motivo di prima: troppo emotivo. Quando succedono queste cose e qualcuno ti critica aspramente come ha fatto Ichigo le possibilità di reazione sono due, o la depressione o la rabbia, nel caso di Madara ha reagito con la depressione, e se è riuscito a mantenersi lucido è solo per le parole fin troppo sospette espresse da Ichigo, che gli hanno permesso di scoprire la verità e, a quel punto, reagire con rabbia. Di conseguenza potremmo dire che è una questione psicologica se Madara non l’ha attaccato in quel momento, dato che ognuno reagisce a quelle situazioni alla sua maniera, anche se comunque con una di quelle due alternative XD ;). Su Ichigo sì, è stato sciocco a non accorgersi dei miglioramenti di Madara ed a vedere con l’occhio piuttosto che con gli altri sensi, possiamo dire che ha peccato di superbia e ne ha pagato il prezzo XD ;) e sì, sfortunatamente Ichigo si è rivelato essere parecchio crudele sia con Madara che con i suoi parenti e conoscenti, poveracci T_T. In verità Madara non vuole seguire le orme del Maestro in maniera letterale, perché se così avesse voluto avrebbe cercato di reclamare la Scuola di Hokuto come sua, usando la scusa che il Maestro l’aveva scelto cinque anni prima, invece ha deciso di sostituirlo come membro del Concilio e continuare l’opera che aveva cominciato, la sua è più una questione metaforica per dimostrare al suo Maestro ed a sé stesso che non è il fallimento che Ichigo continuava a rimarcare, e poi non va dimenticato che il dojo si basa su concetti orientali, dove l’onore è tutto, basti pensare che se l’onore veniva macchiato facevano seppuku all’epoca, quindi non c’è da sorprendersi se Madara per l’onore è disposto a questo XD ;). Sfortunatamente in questa fic Gildarst è parecchio menefreghista nei confronti della figlia, non del tutto perché c’è una piccola cosa che verrà rivelata in questa o nei prossimi chap che aiuterà ad inquadrarlo meglio, però diciamo che se dovesse scegliere preferirebbe combattere e poi svagarsi così come l’avete visto, e per questo non c’è da sorprendersi se Cana lo odia T_T. Riguardo Xehanort e Kushina… sì, parrebbe proprio che l’hanno fatto XD e se Naruto è figlio di Xehanort non te lo dico, dato che l’ultimo chap principale ha dissipato questo dubbio e non mi sembra che l’hai ancora letto, ma rispondo comunque alla questione dei capelli dicendo che è tutta una questione di genetica. Se tutto fosse vero e Xehanort fosse il padre di Naruto, in questo caso si tratterebbe di Dominanza Incompleta, ossia che geneticamente parlando il risultato dell’unione di due geni, anziché dare una predominanza, crea un miscuglio tra i due, oppure più semplicemente avrebbe ereditato il colore dei capelli del nonno, che soprattutto in giovane età li aveva molto biondi, anche se con la vecchiaia si erano un po’ sbiaditi :). Tenendo poi conto che Kushina è rossa e Xehanort è bianco, se Naruto fosse figlio di quest’ultimo aveva forti probabilità sempre per fattori genetici di uscire fuori con i capelli rosa in stile Marluxia, non dico altro XD ;). Infine, Kenshiro ha deciso di chiudere la Scuola di Hokuto perché non si sente ancora pronto per insegnare uno stile che non conosce al 100%, quando avrà imparato a controllare lo Stile di Hokuto al 100% riaprirà la Scuola di Hokuto e tramanderà la tecnica alle future generazioni :). Per il resto, ti ringrazio tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il settimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 07 – UN FIGLIO INASPETTATO!



Fantacity, Comunità, 30 Marzo 1923:
Più di quattro mesi erano passati dall’uscita al Bar Zetsuen no Tempest.
La situazione di Xehanort non era cambiata così tanto a conti fatti, difatti in quei mesi era riuscito a mantenere il suo incarico alle Rocket Foundation, anche se per molti lì era chiaro che stesse puntando molto più in alto…
E non si riferivano al ruolo di Direttore, quello sapevano tutti che sarebbe toccato a Giovanni nell’esatto momento in cui Madame Boss sarebbe morta, bensì ad un posto al Palazzo Presidenziale, dove risiedeva il giovane Goku.
La natura svogliata del nero era diventata molto famosa all’interno della società, e molti vedevano nelle grandi capacità organizzative dell’albino nonché la sua notevole “abilità” di scalare le gerarchie nell’intera società come la soluzione ai loro problemi.
L’attuale Vice Presidente difatti non riusciva a reggere il peso dell’incarico che gli era stato assegnato, e sembrava sempre sul punto di mollare da un momento all’altro…
Proprio per questo molti nella Comunità, e non solo nelle Rocket Foundation, erano convinti che se il ragazzo fosse andato avanti per quella strada sarebbe riuscito a diventare il secondo in comando dell’intera società!
Ma almeno momentaneamente sembrava che al bianco non importasse molto di quel ruolo, desiderava solo scalare i ranghi dell’intera società e portare a termine il compito che si era prefissato da più dieci anni a quella parte.
A tale scopo, oltre al lavoro, aveva iniziato anche ad affinare le sue tecniche, aveva deciso di allenarsi per poter essere pronto quando sarebbe stato il momento, e proprio per ciò aveva iniziato ad addestrarsi nell’uso della spada già da dopo la sua nomina a Gran Maestro.
Il suo talento nel maneggiare quell’arma era quasi encomiabile, dato che era riuscito a diventare molto potente in davvero poco tempo, secondo molti poteva addirittura tenere testa agli ex membri della Scuola di Hokuto perché era riuscito là dove solo Ichigo era arrivato…
Creare un nuovo stile di combattimento!!
Difatti, con tanta concentrazione, il figlio di Ansem era arrivato a sfruttare il suo stile di spada per creare una tecnica che fosse in grado di tirare tre fendenti lanciandone solamente uno… uno stile meglio noto come Tecnica a Tre Spade!!
Da allora molti gli avevano suggerito di lasciar perdere la carriera lavorativa ed aprire un dojo come aveva fatto a suo tempo Kurosaki, però Xehanort aveva sempre rifiutato perché non aveva nessuna intenzione di prendere allievi…
Eccezion fatta per un unico ragazzo!!
Sì, alla fine, sotto anche diverse suppliche da parte del ragazzo che circa due anni prima, quando aveva iniziato a chiederglielo, aveva solamente diciassette anni, aveva finito per cedere alle suppliche di quel giovane.
Egli era venuto da lui un giorno di due anni prima, supplicandolo letteralmente di prenderlo come suo allievo perché il suo più grande desiderio era di diventare potente nell’uso della spada, e il figlio di Ansem era l’unico che potesse aiutarlo.
Quest’ultimo aveva rifiutato costantemente, non essendo minimamente interessato, ma così aveva finito per essere quasi stalkerato dal giovane, che non perdeva occasione per “sbucare fuori dal nulla” e fargli di nuovo la domanda, ricevendo sempre un no come risposta.
Solo tre mesi dopo l’inizio di tutto Xehanort si convinse ad addestrarlo, ma non lo fece perché si era rotto le scatole di lui, oppure perché intendeva renderlo un giorno un agente del Concilio essendo estraneo all’organizzazione…
Lo fece soprattutto perché solo allora, dopo novanta giorni di insistenze, gli chiese il vero motivo per cui voleva diventare più forte nell’arte della spada. E la risposta che arrivò dall’altra parte lo lasciò di stucco…
“Perché voglio proteggere la mia gente!”
Fu qualcosa che gli fece strabuzzare gli occhi dalla perplessità, perché non si sarebbe mai aspettato che un ragazzo di diciassette anni, cresciuto in una società come la Comunità in cui nessuno era veramente in pericolo, avrebbe potuto anche solo pensare quelle cose.
Esattamente come accaduto quattro mesi prima con Kushina, in quel caso fu l’istinto ad agire al posto suo e, nonostante la mente gli dicesse che non valeva la pena perché non faceva parte del Concilio, il suo cuore lo spinse ad accettare.
Da allora circa tre volte a settimana Xehanort addestrò il ragazzo nella Tecnica a Tre Spade, per valutare anche quanto fosse imparabile da qualcun altro che non fosse lui, ed i risultati almeno momentaneamente non erano malaccio.
Nonostante facesse molta difficoltà e si vedesse, stava imparando abbastanza velocemente e, nel giro di due anni, era arrivato ad imparare circa il 40% di ciò che andava saputo per controllare perfettamente lo stile di lotta.
Non sapeva se fosse accaduto perché lui era un bravo maestro oppure perché era l’allievo ad essere un talento naturale nella spada quasi quanto lui, fatto stava che era rapido ad imparare e questo lo avvantaggiava non poco.
Avrebbe finito di addestrarlo più velocemente del previsto.
Quel giorno i due si erano incontrati nel giardino del vecchio dojo che rappresentava la Scuola di Hokuto, essendo stata chiusa per volere di Kenshiro stesso non era più abitabile ed era il luogo migliore per addestrarsi senza rischiare di fare del male a qualcuno.
Per evitare che altri carpissero i segreti della Tecnica a Tre Spade, i due avevano deciso di entrare proprio nell’edificio, dato che essendo abbandonato non era stato neanche chiuso a chiave, e avevano cominciato l’allenamento.
Ormai stavano andando avanti da circa un paio di ore, ed essendo le 15:00 significava che avevano iniziato più o meno alle 13:00 del pomeriggio, quando Xehanort si era staccato dalle Rocket Foundation ed era più libero.
L’allievo aveva ormai diciannove anni ed aveva i capelli corti di colore verde, uno sguardo molto determinato e indossava quella che sembrava essere una divisa da allenamento senza maniche verde scura con attorno alla vita una cintura bianca e disegnate all’altezza del cuore due piccole spade rosse che si incrociavano al centro. Indossava anche delle scarpe beige con lacci color bordeaux e reggeva con entrambe le mani un paio di spade dal manico color nero pece.
In quel momento quest’ultimo era caduto a terra di sedere, perdendo anche la presa su entrambe le spade che erano così cadute a terra entrambe con un leggero tonfo, il tutto mentre il giovane ansimava toccando il suolo con entrambe le mani.
I due si stavano addestrando all’interno della hall della palestra, e Xehanort si trovava davanti a lui, con aspetto ed abiti simili a com’era quattro mesi prima, e reggeva con la mano destra la sua preziosa spada.
Era una lama molto particolare che si chiamava Densetsu No Ha, ed era ritenuta dai più come la spada più forte dell’intera Comunità, anche se era di opinione comune che lo fosse solo perché a brandirla era l’albino, che in breve tempo si stava distinguendo tra tutti i combattenti che facevano parte della società.
La spada che reggeva era di pregiata fattura, ed oltre alla lama presentava un elsa color bianco esattamente come i suoi capelli, bordata di giallo come lo erano i suoi occhi, e il fodero in cui la riponeva di solito aveva gli stessi colori. Di sicuro non erano stati scelti a caso.
In quel momento il figlio di Ansem, osservando severamente l’apprendista, gli disse “Allora? Sei già a terra dopo due sole ore di allenamento?”
“Maestro, cerchi di comprendere!” cercò di dire allora il verde osservandolo con uno sguardo quasi caritatevole “Sono due ore ininterrotte che mi alleno, un attimo di stanchezza è naturale alla fin fine!”
“Sei abituato a molto peggio, una volta ti sei allenato per cinque ore di seguito senza mai riposarti!” replicò tuttavia il ragazzo.
Così l’apprendista dovette rispondere “Però quella volta c’erano delle spiegazioni in mezzo, e potei sfruttarle per riposare. Adesso invece ho fatto due ore filate di combattimento, e non sono ancora in grado di reggerle...”
“Questo perché il tuo corpo non è allenato abbastanza!” specificò tuttavia il Gran Maestro.
Subito dopo quest’ultimo si avvicinò al ragazzo facendo un paio di passi in avanti, ed osservandolo con sguardo severo specificò “In questi due anni sei stato bravo ed hai appreso il 40% della Tecnica a Tre Spade, però se vuoi padroneggiarla al suo meglio devi migliorare anche la prestazione fisica, altrimenti non riuscirai a reggere i prossimi allenamenti!”
“Ne sono consapevole...” ammise a quel punto il ragazzo abbassando lo sguardo quasi sconsolato. Sembrava che quanto appena detto dal suo mentore fosse andato a segno, dato che era perfettamente consapevole che fisicamente parlando non era ancora un granché, e doveva ancora allenarsi parecchio se voleva sperare di rivaleggiare anche solo con il bianco.
Quest’ultimo iniziò ad osservarlo con occhi quasi severo, ma ciononostante dentro di sé non sembrava essere arrabbiato, sembrava quasi che stesse cercando di capire che cosa frullasse per la testa di quel giovane.
Forse era stato troppo severo con lui?
No, era stato anche peggiore in altre circostanze e non aveva comunque perso il suo vigore. Probabilmente in questo caso c’entrava la consapevolezza di non essere ancora fisicamente pronto per raggiungere la massima capacità dello stile di lotta che gli stava insegnando.
Nonostante a conti fatti gli importasse relativamente di quell’individuo che aveva davanti, la sua reputazione di maestro e guerriero avrebbe potuto risentirne se non fosse stato capace di apprendere la sua tecnica pienamente, e proprio per questo decise di intervenire.
Dopo aver sospirato un attimo non credendo neanche lui a quanto stava per dire, l’albino finì per domandargli “… Roronoa Zoro, ricordi le parole che mi hai detto quando ti ho chiesto perché volevi farti allenare da me?”
… Sì, colui che stava addestrando in quel momento era Roronoa Zoro, che in futuro sarebbe diventato collega di Kenshiro nonché co fondatore della nuova Scuola di Hokuto e futuro maestro di Lorenzo stesso!!
Quest’ultimo però, sorpreso dalle parole del ragazzo, gli rispose sollevando il volto abbastanza confuso “Eh? Certo che sì. Le dissi “Perché voglio proteggere la mia gente!”!”
“Esattamente!” replicò a quel punto Xehanort, che subito dopo si inginocchiò mantenendo quello destro alzato in modo da poterlo osservare negli occhi mentre continuava a parlare.
“Dopo che tu mi dicesti queste parole ti accettai come mio apprendista, e questo perché compresi che io e te non siamo poi così diversi. Entrambi vogliamo proteggere il nostro popolo, e per farlo non abbiamo alcun remore a fare del male ai nostri nemici, qualità che qui nella Comunità sono encomiabili dato che vere minacce non ci sono mai state!”
Mentre parlava, il giovane Zoro lo stava guardando con occhi quasi sorpresi, come se gli stesse facendo una confessione che si stava tenendo dentro da due anni. Ed in effetti da quanto si ricordava non gli aveva mai rivelato cosa aveva davvero pensato quel giorno che aveva accettato di addestrarlo…
Nel frattempo, il Gran Maestro stava andando avanti “È proprio per questo che tu sarai l’unico allievo che prenderò mai in vita mia, e se vali anche solo la metà di me non avrai alcun problema a recuperare il fisico e la tecnica necessaria per imparare lo stile di lotta che ti sto insegnando. Ma devi essere tu il primo a volerlo… allora, lo vuoi veramente?”
La sua era una domanda retorica più che altro, perché sapeva benissimo quale sarebbe stata la risposta che sarebbe arrivata dall’altra parte… ed in effetti il giovane Roronoa era rimasto parecchio estasiato dalle sue parole.
Per due anni interi il mentore non aveva fatto altro che addestrarlo nell’arte della spada senza quasi mai mostrare una minima emozione in quello che faceva, sembrava essere apatico e che avesse accettato di addestrarlo solo per evitare che continuasse a rompere.
Ma le parole che aveva appena pronunciato confermavano che in realtà così non era, lui sembrava davvero credere nelle sue capacità e nel fatto che sarebbe stato in grado di imparare la Tecnica a Tre Spade al 100%.
Davanti ad una tale fiducia da parte del proprio maestro, il verde finì addirittura per sorridere con la bocca spalancata mentre gli occhi quasi diventavano lucidi. Probabilmente sarebbe stato il massimo che sarebbe uscito dalla bocca del suo insegnante, ma a lui bastava ed avanzava, non avrebbe chiesto altro.
Proprio per questo finì per rispondergli “Certo che lo voglio!!” senza alcuna esitazione.
Così, sorridendo di rimando, Xehanort si rimise in piedi e, distendendo per il fianco destro il suddetto braccio che reggeva ancora la sua preziosa spada, lo intimò ad alzarsi ed a proseguire l’allenamento.
“Ed allora rimettiti in piedi. L’addestramento è solo all’inizio!!”
Il giovane non se lo fece ripetere due volte e, chiusa la bocca, annuì convinto, per poi riprendersi entrambe le spade che adoperava in battaglia e mettersi in posizione da combattimento, pronto a ricominciare l’allenamento.
La sua posa era molto semplice, dato che consisteva nel distendere entrambe le gambe ed anche le braccia per i fianchi portando leggermente in avanti il busto e reggendo con entrambe le mani le due spade che possedeva.
Queste ultime non erano quelle che avrebbe poi posseduto in futuro, sembravano più che altro delle lame d’addestramento che si era fatto consegnare dal bianco in attesa del momento in cui avrebbe ricevuto le sue spade ufficiali.
Anche il Gran Maestro non perse tempo e si mise in posizione da combattimento, e la sua consisteva nell’allargare leggermente le gambe di fianco e portare entrambe le braccia in avanti, reggendo con tutte e due le mani all’altezza della vita l’elsa della Densetsu No Ha la cui lama andava in alto fino ad arrivare parallela al volto del suo portatore.
Fu questione di pochi secondi e, appena vide che l’apprendista era pronto per proseguire, l’albino gli intimò “Forza, riprendi da dove ti eri interrotto!!”
Come desiderava, Roronoa non perse tempo e si lanciò letteralmente contro il mentore, lanciando un doppio attacco con entrambe le sue lame dopo aver unito le braccia ad X proprio davanti al suo petto molto rapidamente.
L’allenamento del giorno consisteva in un mini-combattimento simulato, in cui Zoro doveva attaccare Xehanort e cercare di sfruttare la Tecnica a Tre Spade meglio che poteva. L’insegnante non correva alcun rischio, dato che essendo molto più abile di lui in quell’arte poteva facilmente parare determinati attacchi.
E quello non fu da meno, dato che nel momento in cui il ragazzo gli fu vicino il Gran Maestro fece uno scatto in avanti e, nell’esatto istante in cui il giovane aveva iniziato a tirare l’attacco, glielo parò bloccando entrambe le spade, che erano state portare in senso verticale dopo il lancio dell’attacco, utilizzando solamente la sua.
L’effetto dell’attacco però non era stato fermato, dato che i tre fendenti vennero comunque scagliati e finirono per crepare sia il pavimento che il muro che si trovavano poco dietro all’albino, mentre quest’ultimo non subì neppure un graffio dal suo attacco.
“Niente male, ma devi metterci più impegno!” gli intimò a quel punto il figlio di Ansem. “Ora vedrà!!” sentendosi spinto dalle parole del mentore, Roronoa non perse tempo e decise di fare come gli era stato richiesto.
In un lampo cominciò ad attaccare il ragazzo tirando fendenti o affondi molto rapidi uno dietro l’altro contro il suo insegnante, utilizzando una velocità che era davvero ammirevole per qualcuno di quell’età.
Tuttavia, nonostante fosse molto rapido e Xehanort dovette ammetterlo, quest’ultimo era comunque più veloce e, con prontezza di riflessi, riuscì a parare tutti i suoi attacchi quasi con leggiadria con la sua unica spada continuando a reggerla a due mani.
Anche se riusciva senza problemi a parare gli attacchi del suo apprendista, il bianco dovette ammettere che si stava comportando davvero molto bene e che sembrava aver ritrovato una carica che prima non aveva dimostrato.
Forse le sue parole avevano davvero sortito l’effetto sperato, spingendo il suo allievo a dare il meglio di sé durante quella sessione d’addestramento… beh poco male, era in gioco la sua reputazione di guerriero, e se quanto detto era servito a smuoverlo tanto meglio per lui e per il suo orgoglio.
Nel frattempo, tentando di dargli un'ulteriore scossa, il Gran Maestro aggiunse mentre l’allievo continuava ad attaccare “Molto bene, ma devi metterci più concentrazione. Alcuni attacchi che tiri hanno solamente un doppio fendente!”
Anche se era riuscito a parare tutti gli attacchi prima che i fendenti venissero effettivamente lanciati, la sua esperienza lo stava aiutando a capire quando un attacco era portato esattamente come doveva e quando aveva invece una dose minore del “normale”.
Quanto appena detto dall’amico di Kushina sembrò sortire di nuovo l’effetto sperato, dato che al verde non andò per niente giù il fatto che alcuni attacchi non erano stati portati come sperava, e per questo iniziò a metterci ancora più foga di prima.
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!” urlò addirittura mentre continuava ad attaccare il maestro a colpi di fendenti ed affondi ancora più veloci di prima.
Non era aumentata solamente la sua velocità, Xehanort poteva percepire grazie alle parate che effettuava che anche la forza d’attacco era aumentata, e con essa stranamente anche la concentrazione nonostante esternamente non sembrasse totalmente lucido.
Evidentemente dentro di sé stava mantenendo abbastanza autocontrollo da riuscire a dosare per bene la forza che gli serviva senza più sbandare con gli attacchi e rischiare di immettere meno potere del necessario nei suoi colpi.
*Ha imparato in fretta. Niente male...* fu quello che pensò il ragazzo mentre sorrideva compiaciuto e continuava a parare gli attacchi dell’apprendista.
I due continuarono così per dieci minuti abbondanti… fino a quando il campanello della Scuola di Hokuto suonò all’improvviso!!
Inutile dire che quanto accaduto finì per attirare l’attenzione di entrambi, che si voltarono immediatamente in direzione della porta osservandola uno incuriosito e l’altro severo dopo essersi fermati ed essere tornati composti.
Zoro si stava semplicemente domandando chi potesse essere, dato che in due anni nessuno era mai venuto a disturbarli dato che non aveva accennato a nessuno il luogo dove lui ed il suo maestro si stessero addestrando.
Al contrario, il bianco sembrava quasi aver capito di chi potesse trattarsi, tre mesi prima aveva accennato ad una persona il luogo in cui stava addestrando il ragazzo, e lei era l’unica a cui aveva mai rivelato questa cosa.
Non c’era alcun dubbio che si trattasse di lei, e proprio per questo continuando a guardare la porta il ragazzo si limitò a dichiarare “Zoro, tu vai di sopra e riposati un attimo. Qui ci penso io...”
L’apprendista iniziò ad osservare il suo mentore, e vide che aveva un’espressione abbastanza seria in volto. Di solito era normale che ce l’avesse, ma in questo caso se gli aveva detto di andarsene significava che probabilmente qualcosa che non andava c’era.
Proprio per questo decise di non replicare troppo alle sue parole e, assunto anche lui un atteggiamento serio, annuì convinto e si allontanò verso il fondo della stanza, per poter prendere le scale dietro la porta scorrevole e salire così al piano superiore.
Il Gran Maestro attese che il suo apprendista si fosse allontanato a sufficienza e, appena fu sparito dalla sua vista andando al piano di sopra, si avvicinò alla porta d’ingresso per vedere se i suoi sospetti erano fondati.
Ci vollero pochi secondi prima che fosse al suo capezzale ed avesse aperto la porta… scoprendo in questo modo che dall’altra parte c’era Kushina Uzumaki, esattamente come aveva supposto poco prima!!
La ragazza aveva lo stesso aspetto e gli stessi vestiti di quattro mesi prima, tuttavia non sembrava essere particolarmente contenta dato che aveva il viso rivolto verso il basso e la frangia che le copriva totalmente gli occhi.
“Kushina...” si limitò a dire inizialmente il giovane.
Pareva abbastanza demoralizzata e lo si poteva vedere chiaramente, ma detto sinceramente al figlio di Ansem importava poco o nulla. Il fatto che fosse venuta a disturbarlo durante gli allenamenti era un motivo più che sufficiente per non starla neppure a sentire.
Proprio per questo, mantenendo l’aria severa di prima, esclamò “Scusami, ma in questo momento sono impegnato con l’addestramento di Zoro, di conseguenza ti chiedo gentilmente di non disturbarmi!”
Dopo aver pronunciato queste parole fece per chiudere la porta d’ingresso… tuttavia lei, con prontezza di riflessi, usò la mano sinistra per bloccarla giusto in tempo, impedendo così all’amico di chiuderla totalmente.
Questo suo comportamento irritò abbastanza il bianco, tuttavia cercò lo stesso di non darlo a vedere provando ad essere più gentile che poteva, anche se doveva ammettere che in quella situazione gli risultava abbastanza difficile.
“Che cosa c’è? Si può sapere?” gli domandò difatti.
Dall’altra parte non arrivò nessuna risposta per alcuni secondi, fino a quando senza muoversi Kushina si limitò a rispondergli “… Dobbiamo parlare, adesso...”
“Non mi hai sentito?!” replicò tuttavia Xehanort, che non aveva alcuna intenzione di starla ad ascoltare in quell’istante “In questo momento sto addestrando. Ritorna tra un paio di ore e sarò felice di ascoltarti!”
“Adesso!!”
La risposta secca e decisa di Uzumaki lasciò parecchio attonito l’albino, perché un atteggiamento del genere da parte della rossa non l’aveva mai visto, proprio per questo finì per strabuzzare gli occhi nel sentirla parlare in quella maniera.
Lo stupore si fece ancora più grande quando la giovane sollevò finalmente lo sguardo mostrando che in quel momento era… malinconica. Non arrabbiata come si poteva supporre dal tono, bensì giù di morale, sottotono.
Questa cosa insospettì non poco il capo del Concilio dei Sette, perché la compagna di solito era molto solare ed allegra e vederla al tempo stesso arrabbiata e triste non era da tutti i giorni, anzi si poteva dire che era qualcosa di più unico che raro.
Se stava agendo in questa maniera significava che c’era qualcosa di grosso in ballo, altrimenti non l’avrebbe disturbato ulteriormente anche dopo aver ricevuto il primo rifiuto da parte del ragazzo… ma che cosa?
Beh, c’era solo un modo per scoprirlo anche se non lo gradiva per nulla in quel momento. “… D’accordo, come vuoi!”

Fu questione di poco tempo.
Avendo notato che la donna sembrava davvero impaziente di parlargli, Xehanort decise di interrompere gli allenamenti immediatamente e di mandare a casa Zoro a riposarsi, visto che era già stanco precedentemente.
Fosse stato per lui non l’avrebbe fatto, ma aveva la sensazione che la conversazione si sarebbe potuta protrarre per le lunghe, e per non correre alcun rischio aveva deciso di smettere di addestrare il giovane per quella giornata.
Il verde se ne andò via quasi subito, notando tra l’altro l’aspetto abbastanza depresso che aveva la ragazza, ma decise di non badarci per non impicciarsi negli affari del suo mentore allontanandosi il più velocemente che poteva.
In questo modo i due rimasero da soli all’interno della hall della Scuola di Hokuto, con il Gran Maestro che stava dando le spalle alla rossa con il volto rivolto verso la porta scorrevole che dava alle scale e Uzumaki dietro di lui rivolto verso il ragazzo con alle sue spalle la porta d’uscita a diversi metri di distanza.
Era calato uno strano silenzio imbarazzante, che stava tra l’altro mettendo a disagio il bianco visto che gli aveva chiesto di parlargli urgentemente ed adesso non stava spiccicando neanche una parola.
Si poteva dire che era abbastanza irritante la cosa… proprio per questo provò ad iniziare lui la discussione, avendo capito che se non lo faceva non sarebbero arrivati da nessuna parte e sarebbero rimasti lì chissà quanto tempo.
“… Allora? Non dovevi dirmi qualcosa?...” domandò inizialmente.
Dall’altra parte ancora una volta non arrivò nessuna risposta. Kushina era lì ferma, con il volto abbassato e la frangia che le copriva gli occhi, sembrava che non avesse alcuna intenzione di parlare.
L’albino sembrava essersene accorto, e proprio per questo si voltò del tutto a guardarla e, con tono abbastanza alterato, le domandò “Allora?! Mi hai fatto interrompere l’addestramento, e sai bene quanto tengo all’allenamento mio e di quel ragazzo!!”
La situazione stava diventando davvero irritante, e se non avesse parlato entro i prossimi minuti l’avrebbe cacciata via senza alcun remore, non aveva alcun dubbio al riguardo visto che come Gran Maestro era abituato a fare molto peggio.
Fortunatamente però la ragazza sembrò finalmente intenzionata a parlare e, mantenendo il volto basso come aveva fatto fino a quel momento, cominciò a biascicare, anche se fortunatamente ad una tonalità che si poteva udire anche a debita distanza.
“… Ti ricordi quella serata al Bar Zetsuen no Tempest di quattro mesi fa?”
Xehanort sollevò subito il sopracciglio destro. Certo che se la ricordava, era stato teatro di una delle più brutte idee che avesse mai avuto, aveva agito d’istinto in quell’occasione, ma non aveva intenzione di ripetere di nuovo l’esperienza.
Però non poteva di certo dirglielo, non finché si trovava in quello stato, e proprio per questo le rispose solamente “… Naturalmente, ma che cosa c’entra questo adesso?”
Fu presto detto, dato che a quel punto Uzumaki andò avanti spiegando “… Ecco… dopo quella sera ho iniziato a sentirmi abbastanza strana, soprattutto nell’ultimo periodo in cui ho vomitato abbastanza spesso. Mi era venuto un dubbio e così ho deciso di farmi visitare… e… e...”
Sembrò non essere capace di andare avanti a parlare, ma in quell’istante non serviva che lo facesse, dato che fece un gesto, un unico e veloce gesto che bastò al ragazzo per capire a che cosa si stesse riferendo…
Si toccò rapidamente la pancia con la mano destra!!
Fu più che sufficiente quell’azione a far comprendere al bianco tutto quello che stava cercando di dirgli da quando era giunta fino a lì… e fu inutile dire che strabuzzò gli occhi a dir poco scioccato dalla notizia!!
No, non poteva essere, stava parlando sul serio?!
V-Voleva dire che quella sera aveva finito per… no, non ci credeva, cosa… cosa diavolo era capitato?! Non poteva succedere, non adesso che era ancora nel bel mezzo del suo accuratissimo piano di vendetta verso la Superficie!!
Eppure il gesto che aveva appena compiuto non lasciava alcuno spazio a dubbi, e proprio per questo a Xehanort quasi venne da svenire, dato che si toccò la fronte con la mano destra e quasi cadde all’indietro.
Fortunatamente riuscì a mantenere l’equilibrio prima di precipitare, ma lo stupore era ancora parecchio grande in lui, al punto tale che abbassò il volto mentre gli occhi tremavano letteralmente e le pupille quasi sparivano.
“C-Cos… no… non è vero...” biascicò a quel punto anche lui.
Allora Kushina, sollevando lo sguardo e mostrando che era ancora parecchio depressa per la questione, fu obbligata a confermare tutto quanto semplicemente annuendo e pronunciando poche frasi ma chiare.
“Xehanort… sto aspettando tuo figlio!!”
Ecco, la patata bollente venne sganciata dritta contro il figlio di Ansem, che rimase a dir poco attonito dal cambiamento e dal macigno che gli erano appena stati lanciati in un colpo solo da una delle poche amiche che aveva!!
Come era potuto accadere? Come aveva potuto lasciare che succedesse?! Quella sera non avrebbe mai dovuto lasciare che l’istinto ed il cuore prendessero il sopravvento sulla mente, ma era stato debole e quella era la sua punizione.
Stava pagando per un errore che aveva commesso, quello che lui riteneva essere il suo unico errore fino a quel momento, e non poteva che pagarla nel modo peggiore che fosse possibile anche solo pensare da qualcuno come lui…
Entro cinque mesi sarebbe divenuto padre!!
Ci vollero alcuni minuti prima che l’albino riuscisse a riprendersi da quella che per lui era un'orribile notizia, e di sicuro la rossa non aveva intenzione di mettergli fretta, anche lei aveva dovuto aspettare un po’ prima di metabolizzare il tutto.
Fortunatamente circa cinque minuti dopo il maestro di Zoro riuscì a pronunciare qualche altra parola, anche se era comunque piena di sgomento inizialmente, e successivamente di rabbia quasi repressa.
“Non ci posso credere… come è potuto accadere qualcosa di simile?!”
Aveva urlato l’ultima parte della frase, ma comunque con tono abbastanza contenuto per evitare che fosse troppo udibile, l’ultima cosa che voleva era che qualcuno che stesse passando fuori dal dojo in quel momento li potesse sentire.
Di tutta risposta Kushina, mantenendo il volto basso, gli rispose “Siamo stati sciocchi, Xehanort. Abbiamo pensato solo al divertimento e non alle conseguenze del nostro gesto… e ci siamo trovati in questa situazione...”
“Questo non va affatto bene!!” replicò allora Xehanort, che si stava mantenendo parecchio arrabbiato in quel momento “Non avrei mai dovuto lasciare che tu mi ingannassi. Proprio adesso che stavo finalmente scalando la gerarchia della Comunità un figlio era l’ultima cosa di cui avevo bisogno!!”
Naturalmente alla ragazza non piacquero il tono e le parole che stava usando, difatti leggermente alterata replicò “Ehi, guarda che sei tu che mi hai seguita in bagno!! Se avessi deciso diversamente io l’avrei accettato, non dare tutta la colpa a me!!”
“So bene che la colpa non è solo tua, cosa credi?!” affermò allora il bianco “È anche colpa mia, perché ho lasciato che tutto ciò accadesse, ed ora mi ritrovo incastrato in una situazione da cui non potrò più uscirne!!”
“Pensi che io lo volessi? Credi che io desiderassi un figlio?! Ho solo ventiquattro anni, ho ancora tutta la vita davanti a me, diavolo!!” replicò a quel punto Uzumaki, anche se stava iniziando ad abbassare i toni perché la rabbia stava lentamente sparendo.
“Se vogliamo parlare di età io al momento ne ho ventuno, e ciononostante sono riuscito a diventare segretario della Direttrice delle Rocket Foundation. Ti rendi conto che un figlio adesso rischia di stroncarmi la carriera? Proprio adesso che finalmente stavo riabilitando il buon nome della mia famiglia agli occhi della Comunità!!”
Diceva così perché lui era ancora fermamente convinto che Ansem avesse gettato la reputazione della sua famiglia nel baratro con le sue azioni sconsiderate, riteneva che l’essere il figlio di quello che lui definiva “l’assassino degli ideali degli Illuminati” gli avrebbe stroncato le vie.
Questo era un altro dei motivi per cui voleva dimostrare al Concilio dei Sette che poteva diventare qualcuno senza raccomandazione: se ce l’avesse fatta lui nella situazione in cui si trovava agli occhi della società, poteva riuscirci chiunque.
In verità il nome della sua famiglia aveva raggiunto i suoi picchi quando Ansem il Saggio era Presidente, e ciononostante nessuno stesse facendo favoritismi con lui dato che si stava meritando tutte le posizioni che aveva, ma lui non voleva sentire ragioni in merito.
La rossa dovette ammettere che sotto questo punto di vista era davvero testardo, non si rendeva conto che nessuno lo odiava per le azioni di suo padre, anche se poteva comprendere che forse si sentisse alla sua ombra.
Per lui era importante dimostrare di valere qualcosa senza essere conosciuto solo come il figlio di uno dei Presidenti più amati dell’intera storia della Comunità, ed un figlio proprio in quel momento, quando era ancora in giovane età, poteva rovinare tutto…
Proprio per questo la rossa aveva preso una decisione, non era stata facile dato che implicava parecchi cambiamenti nella sua vita e, soprattutto, molti sacrifici da quel momento in poi, ma aveva deciso così dopo un attenta analisi.
Erano due giorni che sapeva di essere incinta, ed in entrambe le giornate aveva voluto vagliare ogni singola possibilità su come trattare la questione, aveva persino pensato all’aborto, ma in cuor suo non se la sentiva di stroncare una vita prima ancora che nascesse.
Aveva tenuto conto anche del fatto che Xehanort non avrebbe potuto aiutarla, per via della sua posizione e della campagna che aveva deciso di attuare. Sapeva che era quasi assurda dato che si basava solo ed esclusivamente su un suo concetto.
Ma gli voleva troppo bene e non voleva distruggergli i sogni e condannarlo ad una vita di pentimenti in cui magari gliel’avrebbe fatta pagare cara ogni singolo giorno della vita sua ed anche del bambino o della bambina.
Così era arrivata ad un’unica conclusione, e decise che era arrivato il momento di dirglielo, visto e considerato che era stato il primo ad avanzare quei problemi voleva cogliere la palla al balzo ed approfittarne per dirglielo subito.
Con sguardo molto deciso, la giovane gridò “PER QUESTO HO DECISO DI CRESCERLO DA SOLA!!”
Sapeva che avrebbe dovuto trattenersi con il tono e che rischiava di farsi sentire fuori dalla struttura, ma in quel momento non ce l’aveva fatta ed aveva dovuto urlare anche per evitare di sentirlo costantemente lamentarsi.
Sembrò funzionare quella sua uscita, dato che il Gran Maestro cominciò ad osservarla con uno sguardo parecchio perplesso. Si era lamentato fino a quel momento, eppure adesso non sapeva più che cosa dire.
“… Stai dicendo sul serio?” le domandò difatti.
Lei allora abbassò il volto assumendo di nuovo un’espressione molto depressa, e decise di spiegargli tutto per filo e per segno, in modo che sapesse anche lui perché aveva preso quella decisione tutt’altro che semplice per lei.
“… Ci ho riflettuto a lungo in questi ultimi giorni, ed alla fine ho deciso di tenermi il bimbo e di crescerlo da sola, senza il tuo aiuto. Siamo entrambi ancora giovani, ma solo tu in questo momento hai un futuro davanti, io non riesco neppure a trovare un lavoro decente in questo momento. Anche se entrambi abbiamo le nostre colpe, io sono stata la prima ad agire, e per questo mi assumerò l’intera responsabilità di quanto accaduto!”
Davanti a quelle parole l’albino rimase di stucco.
Non poteva non ammettere che in cuor suo era proprio ciò che sperava dal primo momento in cui l’aveva saputo, però lei aveva sottolineato delle cose giuste mentre parlava, e ci tenne a fargliele sapere.
“… Ma… l’hai detto tu stessa, non riesci a trovare un lavoro decente. Come puoi sperare di crescere un figlio in una situazione come questa?!”
“Lo so bene, ma mi inventerò qualcosa!” rispose Kushina risollevando lo sguardo e cercando di mostrargli il sorriso più dolce che poteva in quel momento.
Stava iniziando a preoccuparsi, ed era l’ultima cosa che voleva in quel momento, così sperava che quel singolo gesto fosse sufficiente a tirarlo un po’ su di morale ed a evitare che si preoccupasse troppo per l’incolumità sua e del bambino.
“In fondo sono sempre stata inventiva come sai, riuscirò a trovare una soluzione a questo impiccio. E per il bene del tuo futuro desidero che nessuno sappia che il figlio è tuo, mi inventerò qualcosa dicendo che ero ubriaca ed ho ceduto alle avances di un tipo che neanche conoscevo o qualcosa del genere. Non dirò che è tuo figlio, per il bene tuo ed anche del bambino, affinché non si creino troppe aspettative su di lui!”
Sotto quel punto di vista aveva detto bene. Se tutti avessero saputo che il nascituro era il nipote di Ansem, egli sarebbe stato soggetto ad una forte pressione fin dalla tenera età, una pressione che gli avrebbe fatto solamente male.
Così come anche Uzumaki. Avrebbero potuto vederla come un’arrampicatrice sociale dato che Xehanort come segretario di Madame Boss stava guadagnando piuttosto bene, e la sua vita da quel momento avrebbe potuto essere un vero inferno.
Forse evitare di divulgare in giro che l’albino avesse un figlio era la soluzione migliore, però il giovane non era ancora del tutto convinto di volerla lasciare da sola ad occuparsi del piccolo, almeno non fisicamente.
L’unica cosa di cui gli importava in tutta la sua vita era la vendetta verso la Superficie, ma non poteva neanche lasciare la sua migliore amica in una situazione come quella. Secondo lui lei non aveva fatto nulla di male in quel momento, ed anche se non era un'agente del Concilio non meritava quella fine.
Proprio per questo assunse un’espressione quasi depressa e, abbassando il volto sconsolato, provò a farle l’unica proposta che gli venne in mente in quel momento “… Da questo mese lascerò metà del mio stipendio a te ed al bambino. Anche se non sarò un padre rimango comunque un essere umano, e non posso lasciarti nel precariato a crescere un figlio, ti sosterrò economicamente… almeno fino a quando non troverai un lavoro che ti permetterà di badare a te stessa ed al bambino senza il mio aiuto...”
A quell’uscita Uzumaki sgranò a dir poco gli occhi ed aprì leggermente la bocca. Quell’uscita da parte sua non se l’aspettava per nulla. Cos’era quella novità? Xehanort stava pensando a qualcun altro che non fosse sé stesso?!
Anche se era uno dei suoi migliori amici, sapeva che non riusciva a vedere oltre il suo naso, e pensare che un’iniziativa del genere fosse uscita proprio da lui le stava facendo pensare che in verità non lo conosceva così bene come credeva…
Però dovette ammettere che questo “nuovo lato” del suo carattere che aveva appena scoperto le piaceva. Credeva avrebbe accettato e basta, ed invece stava cercando di mostrare il suo altruismo nei suoi confronti provando darle un aiuto anche se piccolo.
Proprio per questo la ragazza finì per sorridere dolcemente e rispondere alla sua proposta “… D’accordo, però solo fino a quando non potrò provvedere da sola a me ed al piccolo. Va bene?”
“Sì, va bene...” fu l’unica risposta che arrivò da parte del bianco, che stava continuando a mantenere il volto abbassato e l’aria depressa.
In quel momento la rossa si accorse che l’albino, nonostante la stessa ascoltando, sembrava trovarsi in un mondo tutto suo, come se non la stesse neanche considerando nonostante avesse appena risposto alle sue parole.
Proprio per questo capì che forse era il caso di lasciarlo solo, non sembrava più nelle condizioni di poter continuare il discorso e l’ultima cosa che voleva era mettergli troppa pressione addosso, finendo così per complicare solo la situazione.
Così, assumendo un’aria quasi triste, si limitò a dire “… Allora io vado… ci vediamo...”
Dopodiché, senza neanche aspettare una replica che sapeva già non sarebbe mai arrivata, si voltò e si allontanò dalla hall della Scuola di Hokuto, uscendo dal dojo e chiudendo la porta dietro di sé in un batter d’occhio.
Xehanort rimase così da solo all’interno della struttura, al centro della palestra con il volto abbassato e i capelli che gli coprivano gli occhi, senza però riuscire a nascondere l’enorme disagio che stava provando in quel momento.
Si era lasciato distrarre, aveva commesso un errore ed adesso ne stava pagando le conseguenze. Pagare Kushina ed il suo futuro bambino era il minimo che potesse fare, sia a livello umano e sia a livello progettistico.
Se gli altri membri del Concilio avessero saputo in quel momento che aveva messo incinta Uzumaki, non ci avrebbero pensato un solo secondo ad espellerlo come Gran Maestro dell’organizzazione a causa di tutti i proclami che aveva fatto precedentemente.
Li avrebbe avvisati di quanto accaduto, quello di sicuro dato che prima o poi l’avrebbero comunque scoperto, ma con calma ed appena si sarebbe fatto una posizione anche all’interno della Comunità rendendosi così inattaccabile…
Ciò però non cambiava la gravità di quanto accaduto!!
Aveva avuto un attimo di debolezza ed era stato decisivo, non se lo sarebbe dovuto permettere, non dopo il pianto che si era lasciato scappare davanti alle ultime parole del padre poco prima di fare fuoco ed ucciderlo.
Aveva un obiettivo in mente, riportare all’antica gloria gli Illuminati e farla pagare a tutti coloro che li avevano cacciati, derisi ed uccisi barbaramente, non poteva lasciare che i sentimenti prendessero il sopravvento, doveva essere duro ed implacabile.
Aveva giurato a sé stesso che dopo quel pianto non avrebbe più avuto attimi di debolezza, ciò però era successo quattro mesi prima, ed aveva rischiato di compromettere per sempre non solo la sua carriera, ma anche la sua posizione nel Concilio.
Immediatamente iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dalla rabbia. Era stato uno sciocco, ma non doveva più lasciare che capitasse, doveva stare attento la volta successiva e, soprattutto, non basarsi mai più sul suo cuore.
La sua guida gli faceva sempre commettere qualche sciocchezza, doveva lasciare che la mente prendesse le decisioni, e da quel momento in poi avrebbe solo ascoltato il suo cervello e nessun altro… e stavolta per davvero!!
Ciò non cambiava il fatto che il danno rimaneva comunque, ed anche per questo aveva deciso di devolvere metà del suo stipendio come segretario delle Rocket Foundation a lei ed al piccolo, almeno temporaneamente parlando.
Guadagnava abbastanza al punto da permetterselo, ed in questo modo avrebbe evitato possibili ripercussioni future da parte di Kushina o di chiunque altro fosse venuto a conoscenza del fatto e che Xehanort non si era preso cura del piccolo.
Sarebbe stato un modo per rimediare allo sbaglio compiuto, e l’avere un figlio nella Comunità di sicuro non cambiava le cose per quando sarebbe stato il momento. Voleva bene alla sua migliore amica, ma ciononostante il giorno prestabilito avrebbe ucciso anche loro due.
La famiglia è un punto debole per chiunque abbia uno scopo ben preciso, e l’amore può essere una distrazione, per questo si sarebbe preso cura di loro da distanza fino a quando avrebbe potuto… per poi ucciderli quando sarebbero tornati in Superficie!!
Con questa convinzione, il ragazzo si calmò e, tornando composto, sollevò lo sguardo con l’espressione severa che aveva assunto ed osservò la porta là dove la ragazza poco prima era sparita dalla sua vista.
Questo aveva intenzione di fare… e non avrebbe cambiato idea, nonostante tutto il bene che poteva volere a lei!!

Fantacity, Comunità, 02 Aprile 1923:
Poco più di un anno era passato da quella discussione al Crown Brothel.
In quel periodo Cana, che era ancora una bambina, aveva raggiunto il padre fino al night club per avvertirlo degli strani comportamenti che stava tenendo la sua baby sitter, ma il genitore non le aveva dato retta.
L’aveva presa come la classica fantasia di una bambina e l’aveva mandata via quasi di malo modo, cosa che inizialmente aveva fatto stare molto male la bruna, che era addirittura scoppiata a piangere ed aveva continuato per diversi giorni…
Ma si poteva dire che il periodo di sofferenza era durato abbastanza poco, dato che le ci vollero giusto cinque giorni per riprendersi totalmente e trasformare la disperazione in rabbia, rabbia verso Gildarst e la sua baby sitter.
Proprio per questo aveva deciso che si sarebbe occupata lei stessa di quella faccenda, e decise che per l’anno successivo avrebbe continuato a monitorare la ragazza che veniva a casa sua in quasi tutto quello che faceva, rimanendo a debita distanza.
Sapeva di non correre rischi perché fino a quando lei sarebbe stata convinta che non era un impiccio non le avrebbe neppure dato retta, e per questo passando “quasi invisibile” era riuscita a tenerla d’occhio…
E sfortunatamente la situazione si ripeteva quasi ogni giorno!!
Quando erano da soli in casa e la ragazza si trovava da sola comunicava al telefono con qualcuno circa alcuni traffici, ma stavolta non si era lasciata scappare nulla ed aveva annotato ogni giorno ciò di cui aveva parlato.
Essendo passato un anno però, ed essendo finalmente una di quelle sere in cui il genitore si trovava finalmente a casa, la castana aveva deciso di prendere in mano la situazione e di dirglielo personalmente, sperando che le desse retta stavolta.
In quel momento Clive si trovava nella sala dell’appartamento e stava bevendo una bottiglia di gin quasi alla goccia, come se fosse capace di sopportarlo senza doverlo obbligatoriamente berlo lentamente, anche se un po’ brillo sembrava esserlo già.
L’appartamento non era molto grande, circa cinquanta metri quadri, e la sala era abbastanza piccolina. Era composta da un parquet bordeaux con al centro un tappeto blu scuro circolare che copriva tutta la parte centrale della stanza con motivi floreali viola, inoltre anche il tavolo, posto proprio al centro del tappeto, era circolare e fatto di marmo bianco, circondato da sedie nere pece.
La porta d’ingresso si trovava in fondo alla stanza e, parallelamente dall’altra parte, c’era una finestra non molto larga con tende viola, al centro del muro a destra dell’ingresso c’era la porta che conduceva alla camera da letto, mentre a sinistra in fondo c’era quella che dava alla cucina e più vicino all’ingresso quella che dava al bagno.
Infine si trovavano tra le due porte del muro a destra un divano rosso, parallelamente a destra della porta che dava alle camere un televisore classico ed infine, a sinistra dell’apertura che dava ai letti, un armadio talmente alto che arrivava quasi al soffitto marrone scuro composto soprattutto da mensole chiuse che impedivano di vedere cosa ci fosse dentro.
Alberona in quel momento si trovava sotto allo stipite della porta che dava alle camere, e stava osservando abbastanza severamente il genitore che le dava le spalle senza neanche badare a lei tanto era indaffarato a bere.
Reggeva in mano un block notes dalla copertina verde, intendeva mostrarglielo in quell’istante… perché sapeva che probabilmente non avrebbe avuto altre occasioni!
Proprio per questo si avvicinò a lui, posizionandosi alla sua destra con ancora in mano il blocco, e guardandolo con un atteggiamento abbastanza serio gli disse “Papà, devo parlarti...”
“Non ora piccola, non vedi che mi sto rilassando?” fu la pronta risposta di Gildarst, con tra l’altro un sorrisino quasi perverso e le guance rosse.
Era evidente che fosse già quasi ubriaco, e naturalmente la bruna iniziò ad osservarlo ancora più severamente. Quello per lui significava divertimento? Certo che era messo davvero molto male… ma non era lì per parlare per quello.
Così, continuando a tenere un tono serio, gli rispose “Papà, devo parlarti adesso!!” quasi sottolineando l’ultima parola.
A quel punto allora l’uomo, voltandosi verso di lei con un’aria anche lui severa, le disse “Uffa, ma si può sapere cosa c’è? Per una volta che sono a casa...”
Ah, a quanto pareva quando era casa preferiva tracannare peggio di un ubriacone piuttosto che stare ad ascoltare la propria figlia? Ennesima dimostrazione di come a lui paresse non interessare nulla di lei…
Però almeno in quel momento decise di non dire nulla, avrebbe finito solo per deviare dall’argomento principale di quella discussione e non era proprio il caso, così decise di passare subito al nocciolo della questione.
“Ricordi quello che ti avevo detto più di un anno fa?” domandò allora la bambina, che era solo cresciuta leggermente d’altezza e null’altro.
Clive allora, sollevando lo sguardo al cielo abbastanza confuso, domandò “… Ehm… di che cosa stai parlando nello specifico?”
Beh, in questo caso non poteva biasimarlo, sia perché era già abbastanza brillo e sia perché nel corso dell’anno avrà avuto talmente tante discussioni che è normale che si sia dimenticato di quella nello specifico.
Così decise di rinfrescargli subito la memoria “Parlo del fatto che la mia baby-sitter è fin troppo sospetta. Ricordi ora?”
Sembrava che effettivamente se lo ricordasse, dato che quasi esasperato allargò entrambe le braccia per i fianchi, senza reggere la bottiglia di gin fortunatamente, ed esclamò “Ancora con questa storia?!”
Pareva quasi che fosse già stufo di quella questione, nonostante gliene avesse parlato una volta sola. Ma stavolta non poteva “sfuggire” come era accaduto al Crown Brothel, erano lì da soli e doveva stare ad ascoltarla.
Immediatamente Cana, continuando a tenere l’aria severa di prima, affermò “Questa volta è diverso papà. L’altra volta ero solo venuta a dirtelo, ma stavolta ho le prove che dimostrano che la baby-sitter sta nascondendo qualcosa!!”
Non sembrava essere riuscita a catturare la sua attenzione, dato che tirando giù le braccia Gildarst si voltò del tutto verso di lei, continuando però a rimanere seduto, e dichiarò continuando ad osservarla severamente parole di rimprovero.
“Senti Cana, inizialmente eri anche divertente con queste tue uscite, ma adesso stai iniziando ad esagerare. Le tue accuse sono infamanti ed anche non necessarie, la baby-sitter che ho scelto personalmente è una brava persona, e non devi lanciarle contro accuse infondate!”
“Non sono accuse infondate!!” provò a dirle Alberona stavolta quasi disperata.
Il genitore non sembrava volere sentire ragioni, e proprio per questo in quel momento sembrava quasi disperata, al punto tale che arrivò a porgergli il block notes che aveva in mano con entrambe le mani sperando che lo leggesse.
“Ecco, qui ho riportato tutto quello che ha detto al telefono la baby-sitter per questo anno. Ho ascoltato ogni singola parola, e tutte le volte sembra che stesse parlando di traf...”
La bambina non riuscì mai a terminare la frase… in quanto con uno scatto quasi fulmineo Clive dette uno schiaffo con la mano destra, dopo averla portata un attimo a sinistra, alle mani della figlia, lanciando letteralmente via il quadernetto.
Esso venne lanciato verso le camere da letto, e cadde sul pavimento sotto lo sguardo scioccato di Cana, le cui pupille avevano iniziato a sparire nell’esatto momento in cui il genitore le aveva dato quello schiaffo.
Non solo, le braccine avevano iniziato quasi a tremare e gli occhi avevano iniziato a riempirsi di lacrime, anche se fortunatamente non aveva ancora iniziato a piangere. Solo dopo qualche secondo anche le gambine iniziarono a tremare.
Cos… cos’era appena successo? Il padre… le aveva lanciato via il block notes?! Ma… ma perché? Perché l’aveva fatto?!
La risposta le arrivò praticamente subito, dato che l’uomo le disse rimproverandola “Adesso basta Cana!! Smettila di inventarti queste storie assurde, o sarò costretto a metterti in punizione. Hai capito?!”
Quello fu letteralmente un macigno che le cadde addosso dritto in testa… e sfortunatamente non in senso positivo!!
A quel punto Alberona raggiunse il punto di non ritorno e finì per scoppiare davvero a piangere… ma non per la tristezza come si poteva pensare… bensì per la rabbia, per la faccia tosta che stava dimostrando suo padre!!
Davvero le stava facendo la paternale? Lui, che era stato assente per la maggior parte di tutti gli anni della sua vita… veniva adesso a dirle che l’avrebbe punita se avesse continuato a lanciare “accuse infondate”?
Neanche aveva visto il quadernetto, come poteva parlare di accuse infondate se neppure aveva guardato una sola pagina del block notes? Stava solo dando per scontato che sua figlia mentiva, ed aveva anche il coraggio di dirle che l’avrebbe messa in punizione.
Fu quello che non riuscì più a sopportare, e per questo decise che non sarebbe più stata zitta!!
Voleva fare il padre? Bene, allora avrebbe dovuto farlo a 360 gradi, affrontando quelle che erano le sue responsabilità che aveva evitato fino a quel momento!!
“… In punizione… in punizione...” fu quello che biascicò Cana, mentre assumeva sempre più un’aria a dir poco furente, anche se continuava a piangere.
Dopo pochi secondi in cui rimase in silenzio, finì per scoppiare letteralmente ed urlare in faccia al genitore “HAI UN BEL CORAGGIO A PARLARE DI PUNIZIONI PROPRIO TU, CHE FINO A QUESTO MOMENTO TI SEI RIFIUTATO DI FARE IL PADRE!!!”
Naturalmente Gildarst non prese bene quanto aveva appena detto, proprio per questo continuando ad osservarla severamente le domandò “Che cosa intendi dire?”
Alberona però, a differenza del parente, non si stava affatto trattenendo, e proprio per questo gli riversò contro la rabbia accumulata in tutto quel tempo “CHE FINO A QUESTO MOMENTO TI SEI COMPORTATO COME SE IO NON ESISTESSI!! QUANDO AVEVO PIÙ BISOGNO DI TE NON C’ERI, QUANDO AVEVO BISOGNO DEL TUO SOSTEGNO PREFERIVI SPASSARTELA IN QUEL MALEDETTO LOCALE, E QUANDO DOVEVI DARMI UNA MANO TI INVENTAVI LA PRIMA SCUSA CHE TI VENIVA IN MENTE PER FILARTELA!! TI SEMBRA QUESTO IL COMPORTAMENTO CHE DOVREBBE TENERE UN PADRE?!”
Non parlava più con toni e parole fanciullesche perché in quell’anno in cui aveva spiato la baby-sitter era cresciuta molto mentalmente parlando ed aveva anche imparato nuovi vocaboli e nuovi termini, per questo risultava quasi più “colta” di una bambina “normale”.
In tutto questo però Clive non aveva preso per nulla bene le accuse che gli aveva appena lanciato contro la castana, proprio per questo anche lui finì per non riuscire più a trattenersi e finì per urlare anche lui come la piccola.
“E CHE COSA CREDI CHE STESSI FACENDO?! PROVVEDEVO A NOI!! CREDI CHE SIA FACILE TROVARE UN BUON LAVORO SENZA NESSUNA LAUREA? NON HO POTUTO COMPLETARE GLI STUDI, E STO CERCANDO DI RIMEDIARE DONANDOTI QUANTOMENO UNA VITA ED UNA CASA DECENTE!!”
“A ME NON IMPORTA TUTTO QUESTO!!” rivelò tuttavia Cana, che stava continuando a piangere mentre urlava “IO VOLEVO SOLO UN PADRE ACCANTO, NIENT’ALTRO!! E SE FOSSE ANCHE VERO CIÒ CHE DICI, NON PERDERESTI TEMPO ANCHE DOPO IL LAVORO CON QUELLE DONNINE!!”
“DOVRÒ PUR RILASSARMI IN QUALCHE MODO!!” gridò tuttavia Gildarst “HAI UNA VAGA IDEA DI QUANTO SIA STRESSANTE COMBATTERE NELLA GABBIA AL CROWN BROTHEL ALLA MIA ETÀ?! DIAVOLO, SI VEDE CHE RAGIONI SOLO COME UNA BAMB...”
Gildarst non riuscì mai a terminare la frase, questo perché accadde qualcosa di davvero molto strano, improvvisamente si bloccò di colpo strabuzzando gli occhi come non aveva mai fatto prima in vita sua.
Purtroppo, non c’era qualcuno o qualcosa che aveva attirato la sua attenzione, semplicemente era arrivata un’improvvisa fitta al centro del petto che l’aveva bloccato all’improvviso!!
Non solo, il respiro improvvisamente aveva iniziato a diventare più affannoso, si poteva quasi dire che ci mancava poco che gli mancasse completamente, e lo sforzo lo stava facendo sudare copiosamente.
Istintivamente iniziò a toccarsi al centro del petto con la mano sinistra, mentre apriva e chiudeva la bocca nel tentativo di respirare senza dover usare il naso, cosa che almeno momentaneamente gli stava risultando molto ardua.
Sfortunatamente non era qualcosa di nuovo per lui, sapeva perfettamente di che cosa si trattava… l’unico problema era che non si aspettava che sarebbe arrivato in quel momento, e per di più cinque volte più forte del normale!!
*… N-no, no… n-non adesso, non adesso...* pensò dentro di sé Clive mentre continuava a faticare a respirare ed addirittura a stare composto sulla sedia.
Cana non sembrava essersi accorta di niente, e difatti stava continuando a sbraitare “RAGIONO COME UNA BAMBINA?! SONO MOLTO PIÙ MATURA DI QUANTO TU SARAI MAI, MA NON TE NE SEI NEANCHE ACCORTO PERCHÉ A TE DI ME NON IMPORTA NULLA!!!”
In verità avrebbe dovuto avere sott’occhio le condizioni del genitore, ma si poteva dire che in quel momento non le interessava ciò che stava avendo, anche perché poteva anche star fingendo, non sarebbe stata la prima volta.
Voleva parlargli senza peli sulla lingua facendogli capire tutto quello che aveva sofferto nei suoi anni di vita, e non sarebbe stata di certo una “piccola fitta” a bloccarla in quello che per il momento era l’attimo più importante della sua vita.
Tuttavia poteva aver sbagliato i suoi calcoli, dato che Gildarst stava sentendo tutto fuorché “una piccola fitta”, anzi stava sentendo un dolore lancinante al centro del petto, per la precisione là dove c’erano i polmoni, che gli stavano quasi impedendo di respirare.
“C-Cana… c-chiam… l-l’amb...” l’uomo biascicò nel tentativo di farsi capire dalla figlia, il tutto anche allungando la mano destra davanti a sé per arrivare al telefono.
Esso era appeso a sinistra della porta d’ingresso ed era ad un altezza tale che anche Alberona potesse arrivarci. Naturalmente non era abbastanza vicino per poterci arrivare, il suo era più un atto disperato che altro.
Ancora una volta però la castana non sembrava voler sentire ragioni, e continuando ad urlare dichiarò “NON CAMBIARE ARGOMENTO. STO CERCANDO DI FARTI COMPORTARE DA PADRE PER UNA VOLTA, SMETTILA DI ACCAMPARE SCU...”
Anche lei in questa occasione non terminò mai la frase… perché improvvisamente il genitore cadde a terra in avanti proprio di fronte ai suoi occhi!!
Avvenne tutto in un attimo, Clive era al suolo a pancia in giù che con la mano sinistra si toccava sempre al centro del petto e con la destra tentava ancora una volta inutilmente di arrivare al telefono, stavolta però aveva addirittura quasi la bava alla bocca.
Naturalmente a quel punto la bambina comprese che non stava affatto fingendo come temeva, anzi quello era un attacco vero e proprio!!
Proprio per questo si era bloccata, era rimasta a dir poco scioccata nel vedere il genitore in quelle condizioni che arrancava e sembrava addirittura in punto di morte, al punto da strabuzzare gli occhi e far sparire completamente le pupille mentre tremava visibilmente e le lacrime si erano arrestate improvvisamente.
“P-Papà...” domandò debolmente mentre osservava il lottatore ancora a terra che si dimenava nel disperato tentativo di muoversi.
Ormai faceva davvero fatica a respirare, ma ciononostante cercò lo stesso di comunicare con la piccola nel tentativo che capisse quello che doveva fare e non si lasciasse paralizzare dal terrore del momento.
“O-osp...” sfortunatamente non riusciva a completare la parola a causa della poca voce che aveva in quel momento, e per questo sperò che il messaggio arrivasse comunque a destinazione.
Fortunatamente fu così, dato che, dopo un iniziale momento in cui Alberona rimase ancora paralizzata, capì che cosa doveva fare “… O-Ospedale… OSPEDALE!!”
Quasi sull’orlo della disperazione, la bambina si gettò a capofitto verso il telefono fisso di colore nero che avevano e, presa la cornetta, iniziò a digitare rapidamente il numero del pronto soccorso di Fantacity.
Non sapeva che cosa stesse succedendo al padre, ma se era in quelle condizioni significava che era davvero grave, e doveva muoversi se voleva sperare che sopravvivesse, non c’era un secondo da perdere assolutamente.
La discussione poteva essere rimandata, prima il padre doveva essere curato!!

Fantacity, Comunità, 13 Giugno 1923:
Alla fine l’ambulanza arrivò in tempo, e Gildarst venne portato immediatamente in ospedale.
Ci volle un po’ per fare le analisi, anche perché i medici volevano essere sicuri di aver fatto la diagnosi giusta… ma purtroppo in questo caso c’erano pochi dubbi al riguardo, era tutto vero e non potevano farci nulla…
L’uomo era stato colpito da una polmonite cronica!!
Il problema era che non era arrivata all’improvviso, era insita dentro di lui e, stando alle loro analisi, probabilmente erano diversi mesi che stava soffrendo di questa patologia ed aveva degli sbalzi come quello avuto quella sera, anche se in forma molto ridotta.
Naturalmente per avere spiegazioni dovettero rivolgersi al medico che gli aveva fatto l’analisi la prima volta mesi prima, e saltò fuori che fu il lottatore stesso a chiedere di non diffondere la notizia della sua malattia, di tenerla segreta.
Essendo un combattente non voleva che l’unica soluzione con cui riusciva a guadagnare i soldi per mantenere sé stesso e Cana gli venisse strappata perché troppo malato per sostenere un qualsiasi combattimento all’interno della gabbia del Crown Brothel.
Aveva voluto tenere duro perché lottare era l’unico modo che aveva per andare avanti, e garantire un futuro alla sua piccolina, checché ne dicesse lei sul fatto che non ci tenesse a lei quando in realtà era l’esatto contrario.
Aveva fatto più sacrifici per lei di quanti ne potesse anche solo pensare, e li stava pagando tutti da quella dannata sera.
Sfortunatamente le cure che aveva deciso di adottare in modo anonimo non erano sufficienti per garantirgli la salvezza, si poteva quasi dire che si era condannato con le sue stesse mani decidendo di tenere tutto nascosto e di non diffondere la notizia.
Difatti da quel 2 Aprile Gildarst rimase chiuso in ospedale, dato che dovevano tenerlo costantemente d’occhio e tenerlo legato a dei macchinari che praticamente respiravano per lui, dato che ormai non era più in grado di farlo da solo.
Aveva vissuto gli ultimi due mesi attaccato ad una macchina, e la povera Alberona non era potuta andare a visitarlo perché nessuno voleva che una bambina della sua età potesse vedere un genitore in quelle condizioni, era qualcosa di disumano.
Probabilmente a livello umano avrebbero potuto fare un'eccezione almeno una volta, però ritenevano che non fosse il caso. Sarebbe potuta rimanere traumatizzata a vita se avesse visto il padre sopravvivere solo grazie ad una macchina.
La cosa strana fu che, nonostante stesse soffrendo per quanto stava accadendo, la piccola non fece richiesta di andarlo a trovare!!
Preferì lasciare perdere, l’ultima volta che l’aveva visto gli aveva letteralmente urlato in faccia e non voleva che vedendola potesse rimembrare quel momento così pessimo e di conseguenza peggiorare le sue condizioni.
Decise di attendere ed accettare la decisione dei medici, fiduciosa che il genitore sarebbe guarito alla fine…
Purtroppo però fu troppo ottimista la bambina…
Quella sera, alle 19:15 precise, il telefono squillò in casa della piccola, e quest’ultima andò immediatamente a rispondere curiosa di capire di chi si trattasse, in fondo poteva essere l’ospedale che annunciava la dimissione di Clive.
Una volta risposto si accorse che effettivamente si trattava dei medici, i quali furono addirittura molto riluttanti nel momento in cui rispose Cana, insistendo affinché la baby-sitter, che era rimasta sempre con lei per due anni, andasse a rispondere al posto suo.
Ma la bruna si impuntò e pretese che parlassero con lei, in fondo stavano parlando del padre ed era giusto che fosse lei la prima a venire a conoscenza delle novità, anche perché ingenuamente credeva che fossero positive…
Sfortunatamente così non era, i dottori furono a quel punto obbligati a vuotare il sacco, e dovettero rivelarle la triste verità… Gildarst circa tre ore prima non era più riuscito a reggere, e neppure la macchina era riuscito a salvarlo…
Quasi alle 16:00 precise, l’uomo aveva esalato l’ultimo respiro!!
Alla notizia, la povera piccola strabuzzò gli occhi scioccata mentre le pupille cominciavano a sparire e la mano che reggeva il telefono iniziava a tremare, al punto che non riuscì a mantenere la presa sull’apparecchio mollandolo e lasciando che penzolasse, dato che era legato con un cavo.
In quel momento troppe sensazioni si stavano facendo largo nella sua mente, il tutto mentre dall’altra parte della cornetta si sentivano i medici parlare nel tentativo di avere una risposta da parte della castana.
Non perché temessero che le fosse successo qualcosa di grave, bensì perché avevano paura di come avrebbe potuto reagire sapendo che l’unico genitore che le era rimasto si era spento proprio poco prima.
Naturalmente Alberona non stava considerando quanto stava sentendo dal telefono, il suo sguardo era rivolto davanti a sé, anche se era perso nel vuoto e sembrava quasi che non si trovasse neppure lì in quel momento.
Troppi pensieri stavano balenando nella sua mente in quell’istante. Come aveva detto al genitore, grazie all’anno in cui aveva spiato la baby-sitter era cresciuta mentalmente parlando… eppure non sapeva come reagire ad una situazione del genere.
Una parte di sé avrebbe solo voluto sfogarsi piangendo a dirotto e buttando fuori tutto il male che stava provando in quel momento, l’altra sapeva che Gildarst era stato un padre degenere e voleva essere indifferente a quella notizia.
Purtroppo per lei poteva sforzarsi quanto voleva, ma non ce l’avrebbe mai fatta ad essere fredda e distaccata alla morte dell’unico parente che le era rimasto, ormai era da sola e non sapeva che cosa fare…
L’odio per l’uomo si stava battendo con l’amore che tutto sommato provava per lui, in fondo era comunque il suo unico parente. Anche se era un irresponsabile che non la considerava neanche di striscio tutto sommato gli voleva bene.
Tutto quello che era successo le aveva fatto crollare il mondo addosso, e dentro di sé continuava a chiedersi cosa avrebbe potuto fare, come avrebbe dovuto reagire dato che l’unica azione istintiva del suo corpo fu di rilasciare qualche leggera lacrima dagli occhi.
Erano però poche, e non si potevano dire né di gioia né di tristezza. Le erano scappate… e basta. *… E adesso… cosa faccio?* fu l’unico pensiero che le attraversò la mente allora.
Effettivamente era l’unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento, si trovava spaesata e la sua mente era stata svuotata di tutto ciò che conteneva, come se avesse perso tutto in un lampo dopo aver appreso la notizia.
Una situazione non facile per una bambina come lei, che si trovava nel momento peggiore della sua intera vita…
Che stava anche per peggiorare ulteriormente!!
In quello stesso istante, mentre lei si trovava vicino al telefono che non sapeva neppure che cosa fare, non molto distante da lei, esattamente vicino alla porta che dava alle camere, c’era l’altra persona in quell’appartamento insieme a lei in quel momento.
Si trattava della baby-sitter, che in quell’istante era appoggiata al muro della camera, che era una semplice stanza da letto costituita da due di essi, uno a destra ed uno a sinistra, con lenzuola completamente bianche ed un paio di armadi sul lato destro, mentre a sinistra c’era una finestra simile a quella della sala.
Sfortunatamente non si vedeva altro in quanto con la luce spenta non era ben visibile la stanza.
La ragazza invece si poteva vedere che aveva sui venticinque anni ed aveva dei capelli fucsia e lunghi legati a coda di cavallo che arrivavano fino in fondo al collo, degli occhi celesti ed indossava un top bianco, dei pantaloni da ginnastica neri e delle scarpe da tennis bianche con i lacci gialli.
Ella si stava avvolgendo la vita con il braccio destro, teneva il suddetto piede leggermente sollevato all’indietro e con la mano sinistra stava guardando qualcosa che aveva appena trovato… il block notes della bambina!!
Cana l’aveva tenuto nascosto per tutto il tempo per evitare che la giovane lo trovasse, ma purtroppo alla fine, per una mera casualità, ella era riuscito a trovarlo e, mentre Alberona riceveva l’amara notizia, aveva avuto modo di visionarne il contenuto…
Scoprendo che si trattava dei traffici che aveva portato avanti mentre si trovava in quella casa!!
Non sembrava preoccupata per la cosa a giudicare dal volto serio che aveva, era solamente… arrabbiata, incavolata con sé stessa per non essersi accorta che per un anno intero quella mocciosa l’aveva tenuta d’occhio alle sue spalle.
Si era fatta fregare, e se avesse mostrato quel quaderno a Gildarst avrebbe passato grossi guai. Si poteva dire fortunata dato che era riuscita a sentire degli strascichi del discorso che parlavano del decesso dell’uomo…
Che fortunatamente capitava al momento giusto!!
La buona sorte era dalla sua parte in quel frangente, al tempo stesso era riuscita a trovare la prova che la inchiodava ed aveva perso il suo datore di lavoro… che aveva lasciato la bruna da sola, alla sua mercé…
Immediatamente un sorrisetto maligno si disegnò sul suo volto, sapeva già come agire per farla pagare a quella mocciosetta che per poco non la incastrava con quelle prove. Era stata brava… ma non abbastanza!!
*Ragazzina, adesso scoprirai che cosa significa mettersi contro Stan Pines...*

Orfanotrofio Yuei, Fantacity, Comunità, 01 Agosto 1923:
La morte di Gildarst portò soltanto guai alla povera Cana da quel momento in poi.
Sfortunatamente, come già accennato, non le era rimasto più nessuno al mondo dopo la scomparsa del padre, e per questo si era iniziato un procedimento legale per decidere a chi andasse affidata la piccola.
L’ultima cosa che volevano tutti era di spedirla in un orfanotrofio dopo tutto quello che aveva dovuto passare, il problema era che senza un parente vivo non c’era nessuno a cui poteva essere affidata la bruna.
Nessuno aveva inoltre le capacità economiche per poterla adottare davvero, e chi poteva non si stava interessando a sufficienza alla questione. Bulma stessa avrebbe voluto prenderla con sé, se solo in quel periodo avesse disposto delle liquidità e del consenso dei genitori ancora vivi che erano ancora proprietari di Villa Brief.
Insomma, per più di un mese e mezzo abbondante si cercò qualcuno a cui affidare Alberona, ma purtroppo nessuno poteva permetterselo, e di conseguenza furono obbligati a rivolgersi all’unica persona con cui aveva avuto un legame negli ultimi anni…
La baby-sitter stessa!!
Fu l’ultima spiaggia in quanto, essendo solo una ragazza, non volevano accollarle un simile peso, tuttavia arrivati a quel punto non ebbero alternative se non provare a chiedere a lei, per evitare di spedirla in un orfanotrofio…
L’unico problema era che tutti quanti, nessuno escluso, ignoravano che fino a quel momento era stato tutto un piano della criminalità organizzata di Stan Pines!!
L’uomo, avvertito dalla sua subordinata che la bambina aveva scoperto tutti i traffici che aveva orchestrato all’interno dell’appartamento, aveva deciso di agire in modo tale che non rappresentasse un pericolo per la sua organizzazione.
A tale scopo, aveva fatto di tutto per evitare che Cana venisse effettivamente affidata a qualcuno, e tramite il Comandante della Polizia, che già all’epoca era un subordinato del Concilio dei Sette, aveva falsificato alcuni documenti.
In questo modo la piccola risultava essere un soggetto fin troppo “vivace” e “pericoloso”, e fu anche questo a scagionare chiunque ad occuparsi di lei. I soldi mancavano, e quelle dichiarazioni scritte furono il cosiddetto colpo di grazia.
A nulla erano valsi i tentativi della figlia di Clive di convincere tutti che non era vero niente, però riuscirono a far passare quelle dichiarazioni come parole del genitore stesso quando era ancora in vita, e per questo tutti ci credettero.
Fu inutile dire che quella scoperta fu davvero il colpo di grazia per la bambina, che a quel punto comprese che il padre per davvero non le voleva bene ed avrebbe preferito non averla, e si pentì addirittura di essersi rattristata un pochino alla notizia della sua morte.
A causa di tutto ciò, la baby-sitter fu l’ultima spiaggia a cui si riferirono… ma servì effettivamente a qualcosa?
Sfortunatamente no, dato che lei stessa confermò quanto scritto nei documenti sottolineando Alberona come troppo pericolosa come bambina per poterci convivere 24 ore su 24. Sosteneva che già badare a lei qualche ora al giorno era una tortura, e non intendeva ripetere la stessa esperienza per il resto della sua vita.
A quel punto la castana si sentì ancora più sconvolta, ma non perché aveva dichiarato quelle parole, anzi sapendo chi era non desiderava andare a casa con lei… bensì perché le bastò ciò per capire che lei sapeva!!
La sparizione del suo quadernetto le aveva già acceso una lampadina, e le dichiarazioni finali della fucsia furono la prova definitiva che il block notes era finito in mano sua, e che per questo aveva rifiutato la sua adozione.
Nella sua mente, ancora abbastanza ingenua rispetto a quanto credesse lei, ignorò totalmente che lei e Stan stavano dietro anche ai rifiuti, anche se indirettamente, e di conseguenza pensò che quella fosse la sua unica vendetta.
Parlare fu inutile, ormai il danno era stato fatto e, con il rifiuto anche dell’ultima persona, tutti furono obbligati a prendere la decisione che non avrebbero mai voluto prendere… trasferirla in un orfanotrofio!!
Quello fu il giorno designato per il trasferimento definitivo nella sua nuova casa… beh almeno temporaneamente, dato che speravano tutti che prima o poi avrebbe comunque trovato qualcuno che si sarebbe preso cura di lei.
Verso le 12:00 la bambina era già arrivata nei pressi della struttura e, con un’aria parecchio depressa, aveva appena varcato la soglia di quella che sarebbe divenuta la sua abitazione da quel momento in poi.
Già, perché credeva fermamente che, a causa di suo padre, nessuno l’avrebbe mai voluta ed avrebbe dovuto passare lì il resto della sua vita… naturalmente desiderava che così non fosse, ma quante speranze c’erano?
Nessuno l’aveva voluta a causa delle parole orribili con cui l’aveva descritta Gildarst, come se lui potesse effettivamente sapere come era davvero, la discussione avuta prima che avesse avuto l’attacco era la più lunga che avevano da anni praticamente.
Comunque fosse, la bambina entrò in quel momento dentro la struttura portando con sé un piccolo zainetto verde sulla spalla dentro cui aveva messo i suoi effetti personali, ed una volta all’interno poté vedere com’era.
All’esterno l’edificio, che si trovava sul lato nord-ovest della città di Fantacity, era molto semplice, sembrava quasi una struttura simile alla Basilica di San Alman, quasi a voler sottolineare che fosse una sorta di “seguace spirituale” dello spiritismo, la religione della Comunità che aveva la sua sede proprio lì.
L’unica differenza era il colore, dato che risaltava in un bordeaux molto chiaro, l’interno invece non poteva essere più diverso rispetto alla chiesa dove risiedevano la Grande Sacerdotessa ed i suoi cavalieri.
Nonostante le apparenze l’Orfanotrofio Yuei era organizzato all’interno come se fosse un abitazione normale, dato che presentava talmente tanti muri che le stanze all’interno non erano più grandi di dieci metri quadri.
Una volta dentro difatti, vide davanti a sé solo un lungo corridoio dalle pareti, il soffitto ed il pavimento marroni che conduceva fino in fondo all’edificio, con diverse porte sia a destra che a sinistra che conducevano in altre camere dell’orfanotrofio.
L’unica eccezione di “diverso” che si trovava lì dentro era una scala, posta proprio a circa quindici metri a destra rispetto all’ingresso, che conduceva al piano di sopra con i suoi gradini neri ed il tappeto rosso al centro.
La prima impressione che ebbe la ragazzina dell’ambiente che la circondava fu che fosse… spoglio, molto povero, dava quasi la sensazione di un posto lugubre in cui vivere e dove lasciare dei bambini…
Ma in fondo di cosa si stupiva? Si trattava di un orfanotrofio, era già tanto se avessero il necessario per continuare a vivere dato che non destinavano molti fondi a strutture del genere purtroppo.
Proprio in quel momento venne raggiunta da una donna, che sembrava essere la direttrice dello Yuei, che pareva avere sui quarantatré anni e vestiva con una maglietta senza maniche rosso scuro, dei pantaloni neri pece e delle scarpe dello stesso colore dei pantaloni. Aveva inoltre dei lunghi capelli castano chiari e degli occhi verdi.
Lei, sorridendole dolcemente, le disse “Tu devi essere Cana Alberona, giusto? Benvenuta nell’Orfanotrofio Yuei!”
La bambina, osservandola abbastanza stranita e depressa mentre scendeva le scale e si avvicinava a lei, rimase per alcuni secondi in silenzio a guardarla, prima di abbassare la testa sconsolata e rispondere con un semplice “… Sì, sono io!”
La direttrice arrivò al suo capezzale molto velocemente e, comprendendo che la piccola era davvero giù di morale, fuorviò quello che stava pensando la bambina credendo che stesse male per la tragica perdita di due mesi prima.
Proprio per questo, inginocchiandosi in modo da poterla vedere in faccia, cercò di sollevarle il volto usando la mano destra per tirarle leggermente su il mento e provò a risollevarla di morale per quello che poteva.
“So che sei ancora sconvolta per la morte di tuo padre, posso solo immaginare il dolore che stai provando adesso. Ma non ti devi preoccupare, anche se sei una monella so per certo che questo lutto ti aiuterà molto, e comunque noi non badiamo a queste cose. I bambini vanno sempre aiutati, sempre!”
… Monella, quindi anche lei credeva alla storia che era una piccola molto difficile, andava proprio bene, di male in peggio…
Se non altro stava cercando di essere gentile con lei, anche se aveva travisato completamente il motivo per cui era depressa in quella maniera, e stava cercando di farle capire che lei era la benvenuta lì da loro, qualunque fosse il suo comportamento.
Proprio per questo cercò anche lei di essere più cordiale che poteva, e abbozzando un sorriso molto forzato le rispose “La ringrazio molto, Signora!”
“Questo è lo spirito giusto!!” le rispose contenta la donna, anche se specificò subito dopo “Comunque non c’è bisogno di formalità come queste, in fondo siamo un po’ come una famiglia qui!”
*… Certo, una famiglia...* quella sola parola fece deprimere ulteriormente la castana, che però cercò di non darlo a vedere mantenendo il falso sorriso.
Famiglia… ciò che le era mancato per tutta la vita, ed era stato proprio a causa di questo se ora si trovava in quella situazione. Nessuno che la voleva e per questo finita in un luogo che non le piaceva dove nessuno le voleva davvero bene.
Era davvero rimasta fregata alla grande…
Nel frattempo, la direttrice, indicandole le scale che si trovavano dietro di lei dopo essersi spostata sul fianco sinistro, le disse mantenendo il sorriso “Per il momento sistemati nella tua camera, è l’ultima in fondo a destra. Quando l’avrai fatto scendi giù che ti presento gli altri!”
“… D’accordo...” fu l’unica risposta che uscì dalla bocca della ragazzina.
Dopodiché, senza dire altro, Cana si avviò diretta e spedita verso le scale, imboccandole senza pensarci due volte ed iniziando a salirle mantenendo un volto basso ed un passo svelto nonostante fosse davvero giù di morale in quel momento.
Aveva cercato di essere più gentile possibile con quella donna che comunque stava provando ad essere disponibile con lei, ma ciononostante non riusciva a mascherare la sua depressione dovuta agli ultimi mesi.
Erano bastati circa novanta giorni per distruggerle la vita completamente.
Il padre che oltre a non crederle la etichetta come pericolosa facendo sì che nessuno la voglia adottare, la baby-sitter affiliata alla criminalità che si è vendicata di lei rifiutandosi di adottarla, ed ora il trasferimento in quel luogo che, per quanto possa nascondersi dietro a bei sorrisi, non riusciva a nascondere la sua natura tetra.
Era un orfanotrofio, un luogo dove i bambini che non avevano nessuno venivano mandati in attesa di essere adottati da qualcuno. Se ti andava bene te ne andavi dopo alcuni mesi, in caso contrario dovevi imparare a cavartela da solo per il resto della tua vita.
Era davvero una bruttissima situazione quella in cui era capitata, e non sapeva neppure come uscirne in quel momento. L’unica cosa che poteva fare almeno per il momento era buon viso a cattivo gioco nella speranza di trovare una soluzione.
Sempre che esistesse una soluzione…

Villa Brief, Fantacity, Comunità, 04 Agosto 1924:
Poco più di un anno era passato da quando Cana era stata trasferita all’Orfanotrofio Yuei.
Da quello che si sentiva in giro la piccola non se la stava passando tanto bene, in un paio di occasioni l’istituto aveva cercato di farla adottare o di mandarla in una casa famiglia, ma era sempre stata rispedita indietro.
Tutto ciò stava deprimendo sempre di più la povera bruna, però non era la sola davvero disperata per la situazione che si era creata attorno a lei…
Anche una certa donna, che un anno prima avrebbe tanto desiderata portarla in casa sua per evitarle quel triste destino, non era molto contenta di sapere che la bambina stava attraversando un brutto periodo.
La povera Bulma, che ormai aveva ventisei anni e ciononostante non era invecchiata più di tanto grazie al tenore di vita che aveva, in quel momento era seduta su una sedia della sala da pranzo con l’atteggiamento basso.
Indossava gli stessi vestiti di sempre ed in quel momento era seduta sulla sedia più vicina allo stipite che dava alla hall della villa, rivolta verso sinistra e di conseguenza verso il muro più vicino a lei.
In verità però non lo stava osservando, continuava a tenere lo sguardo basso ed un aria molto depressa, ansimando di tanto in tanto mentre rifletteva su tutto quello che era successo ad Alberona nell’ultimo anno.
Non lo stava facendo per caso, riteneva che se non era riuscita a fare nulla per salvare lei… non avrebbe potuto prendersi cura del bambino che portava in grembo!!
Sì, Brief era incinta, ormai da cinque mesi, e si stava toccando con la mano destra la pancia proprio in quel momento mentre rifletteva sulla sorte che era toccata alla figlia di Gildarst da dopo la morte del padre.
Avrebbe voluto fare qualcosa all’epoca, ma non aveva potuto perché non era ancora proprietaria di quell’edificio a causa dei suoi genitori, e questi ultimi le avevano imposto di lasciare stare quella bambina, perché non erano fatti che la riguardavano.
Tutto ciò la stava facendo stare ancora più male, perché il suo desiderio più grande era aiutare le persone ed evitare che ci fosse del malcontento tra la gente della Comunità. Riteneva che le persone felici fossero la chiave per vivere una vita serena, per questo detestava il malessere e desiderava sempre fare qualcosa.
Purtroppo in quel caso non aveva potuto fare nulla, ma si era ripromessa che sarebbe stata l’ultima volta in cui si sarebbe sentita impotente. Avrebbe fatto di tutto per proteggere le persone da quel momento in poi, costi quel che costi!!
Ciononostante, anche se ormai aveva degli ideali ben saldi in mente, non poteva fare a meno di continuare ad essere triste, e proprio per questo continuava a tenere il volto basso e lo sguardo depresso a voler essere riduttivi.
Di tutto questo se ne era accorto Vegeta, il quale aveva ormai ventitré anni, indossava gli stessi abiti di sempre e stava osservando la fidanzata dalla hall della villa con un espressione mista tra lo sorpreso ed il preoccupato.
Si era presa davvero a cuore la sorte di Cana, ancora di più da quando aveva scoperto che portava loro figlio in grembo, e considerato che era di pochi giorni fa la notizia che fosse stata rispedita alla Yuei per l’ennesima volta poteva capire perché era in quelle condizioni.
Sfortunatamente aveva cercato di tirarla su di morale più volte, ma non c’era mai riuscito e in un modo o nell’altro l’azzurra aveva sempre finito per pensare alla castana ed alla speranza che avesse un futuro migliore…
Proprio per questo aveva deciso che era arrivato il momento di smetterla di aspettare!!
Stava pensando da un bel po’ a quel passo, non sapeva ancora se erano pronti o meno, ma arrivati a quel punto riteneva che fosse la cosa migliore per Bulma, l’avrebbe tirata su di morale se avesse risposto affermativamente a quella domanda.
Forse sarebbe potuto sembrare inopportuno in quell’istante, ma riteneva che fosse necessario anche per aiutare psicologicamente la ragazza che si stava abbattendo sempre di più di morale, che ormai era sotto i piedi.
Così, prendendosi coraggio con un bel respiro, raggiunse la sua fidanzata nella sala da pranzo e, affiancandosi alla sua sinistra, le domandò “… È tutto a posto, Bulma?”
“Non c’è bisogno di chiedere, puoi immaginarlo...” fu l’unica uscita che ebbe la giovane al suo quesito.
Cavolo, era davvero con il morale sottoterra in quell’istante, di solito era una grande chiacchierona quando era di buon’umore. Meno parlava, meno si sentiva in vena di condividere con gli altri e meno felice era.
Non aveva neanche finito di parlare, dato che proseguì sostenendo “Hai saputo di Cana, no? Un’altra famiglia l’ha rifiutata, è la seconda in un anno. Se solo avessi potuto aiutarla dopo la morte di suo padre...”
“Tu non ci puoi fare niente!” provò a convincerla il nero “Gildarst ha riservato parole molto dure per lei, e questo non ha aiutato l’opinione delle famiglie a cui è stata affidata. Al minimo errore la rispediscono subito alla Yuei senza che lei possa fare nulla...”
“Se noi l’avessimo potuta prendere non sarebbe successo nulla!” proseguì Bulma “Io so com’è la piccola Cana, non farebbe del male ad una mosca e non è neppure così dispettosa come diceva suo padre. Con noi sarebbe stata felice...”
Oh no, ecco che ricominciava.
Quando iniziava a dire quelle ultime cinque parole, significava che stava per partire una specie di monologo in cui Brief si dava la colpa di quanto avvenuto ad Alberona, e terminava tutto con un allontanamento della ragazza che preferiva ritornare a casa o, se c’era già, in camera sua.
Ma in questo caso non poteva permetterlo considerando ciò che voleva fare, e così cercò di convincerla che sarebbe comunque andato tutto bene, quantomeno per tirarla su di morale temporaneamente.
“Il fatto che non sia qui con noi, non significa che non possa essere felice!” iniziò difatti Vegeta. Naturalmente quelle sue parole attirarono l’attenzione dell’azzurra, che sollevò lo sguardo per osservarlo e gli domandò “Cosa intendi dire?”
Il nero si sentiva un po’ a disagio. Un tempo non si sarebbe neppure sognato di dire quelle parole tanto era arrogante ed orgoglioso, ma ormai era cambiato e non aveva alcun remore ad accettare il lato più tenero ed emotivo del suo carattere.
Così, sorridendo dolcemente, esclamò “Tu stessa continui a ripetere che tutti siamo destinati alla felicità, dobbiamo solo avere pazienza. La stessa cosa vale per Cana, anche lei come te e come me un giorno troverà qualcuno che le vorrà bene e riuscirà ad uscire da questa brutta situazione in cui si trova. Dobbiamo solo avere fiducia ed aspettare, in fondo sei stata tu a convincermi che tutti saremo felici prima o poi, o te lo sei dimenticato?”
Subito dopo, anche per tirarla un po’ su di morale, fece un sorrisetto quasi borioso e concluse il suo discorso asserendo “Oppure vuoi fare l’ipocrita? Non sarebbe da te, carina!”
Non l’aveva detto con ferocia, anzi era un modo per provare a tirarla su di morale e sperare che scoppiasse anche a ridere, le avrebbe fatto solo bene in quella situazione ed avrebbe anche aperto le porte a quello che doveva dirle.
Fortunatamente sembrò funzionare il suo piano, dato che a quel punto Bulma, vedendo il ragazzo cercare di fare il duro, non riuscì a resistere e scoppiò a ridere ponendo davanti alla bocca la mano sinistra.
Si vedeva che era davvero cambiato, la sua compagnia doveva averlo influenzato in maniera positiva. Si stava preoccupando sia di lei che di Cana e non si stava neppure vergognando di dimostrarlo, a differenza di come avrebbe fatto in passato.
Questo era davvero un suo lato ammirevole, tra l’altro le altre volte non la interrompeva mai quando parlava ci Alberona, stavolta invece aveva avuto coraggio ed aveva provato a tirarla un po’ su comportandosi da vero fidanzato.
Doveva ammettere di essere rimasta piacevolmente sorpresa, e di questo doveva davvero ringraziarlo.
Proprio per questo, dopo aver finito di ridere circa trenta secondi dopo, gli rispose “Lascia perdere quel tono duro. Ormai non ti s'addice più!”
Quelle parole stavano a dimostrare che si era tranquillizzata fortunatamente, e di questo Vegeta era contento… peccato solo che quella puntualizzazione da parte sua lo imbarazzò leggermente, al punto da fargli diventare le guance rosse.
Così, tornando composto con le braccia conserte, egli voltò la faccia verso destra e dichiarò “Questo non è vero. So ancora essere un duro se lo voglio!”
“Certo, come dici tu!” rispose Brief senza smettere di ridere.
Wow, era davvero riuscito a farla ridere per quasi un minuto abbondante, una cosa che non le riusciva da un po’ dato che, anche se era di buon’umore, non ce la faceva comunque ad essere troppo contenta.
Ora invece era diverso, e di questo gli era sicuramente molto grata.
Dall’altro lato anche Vegeta era contento di vederla così felice dopo tanto tempo… e per questo ebbe l’ulteriore conferma che era arrivato il momento. Doveva dirglielo adesso che ne aveva l’occasione ed era anche dell’umore giusto.
Ci aveva pensato bene, e dopo averci riflettuto un po’ si riteneva finalmente pronto per quel grande passo, anche grazie al fatto che sarebbe diventato padre quattro mesi dopo… poteva solo sperare che anche l’azzurra lo fosse…
Ma non poteva di certo saperlo rimanendo lì fermo, proprio per questo, tirando un grosso sospiro per darsi la carica, pose la mano destra dentro la suddetta tasca ed iniziò ad osservare quasi severamente l’azzurra che aveva davanti a sé.
“Ascolta Bulma...” esordì subito il giovane.
Vedendo che aveva assunto all’improvviso un tono serio, la ragazza lo osservò incuriosita e gli domandò “Ehm… sì, Vegeta?” non capiva come mai avesse avuto un cambio così repentino…
Egli, senza perdere tempo, si posizionò esattamente di fronte a lei, in modo da averla sempre seduta sulla sedia ma comunque di fronte e poterla così osservare negli occhi mentre parlava. Le successive frasi potevano cambiare la loro vita, per questo voleva osservarla mentre le diceva.
Così, osservandola molto attentamente negli occhi, attese circa tre secondi prima di proseguire “… Sai, questi ultimi dieci anni in cui siamo stati fidanzati sono stati i migliori di tutta la mia vita. Ogni momento che ho passato con te è stato paradisiaco, e nel momento in cui mi hai detto che stavamo per diventare genitori ho visto il coronamento di un sogno. Per questo voglio andare fino in fondo...”
In verità bastavano quelle poche e semplici parole per capire fin dove voleva andare a parare il ragazzo, e proprio per questo Bulma stava già cominciando a non credere alle sue orecchie, al punto da sgranare letteralmente gli occhi.
*N-Non starà...* iniziò a pensare la ragazza.
Abbassando il volto, chiudendo gli occhi e sorridendo dolcemente, Vegeta proseguì “Ammetto che inizialmente non avrei mai pensato di chiederlo proprio a te, ma da quando ci frequentiamo la questione è cambiata… ed ho capito che se c’è un unica persona che voglio che partorisca il mio erede e con cui voglio passare il resto della mia vita… quella sei tu!”
A quel punto sembrava fin troppo evidente quello che stava per chiederle, e proprio per questo l’azzurra portò entrambi i pugni davanti alla bocca non riuscendo a credere a quanto stesse per accadere.
*N-Non ci credo. S-Sta veramente per chiedermelo...*
Finalmente il ragazzo, con un movimento al tempo stesso lento e veloce, tirò fuori dalla tasca destra adoperando la suddetta mano quella che sembrava essere una piccola confezione nera, che aprì di getto con un semplice movimento delle dita…
Rivelando al suo interno un anello dorato con un diamante trasparente incastonatovi sopra!!
Alla sua vista, la giovane non riuscì a credere ai suoi occhi, al punto che strabuzzò ancora di più gli occhi e cercò di convincersi che quello non fosse un sogno e che stesse accadendo tutto per davvero… e fortunatamente era così!!
Vegeta concluse finalmente la sua dichiarazione in quel momento, porgendole la scatoletta con dentro l’anello senza però inginocchiarsi “Con lo stipendio che ho mi sono potuto permettere solo questo, ma spero sia sufficiente a dimostrarti quanto tengo a te… Bulma Brief… vorresti tu spos...”
“MA CERTO CHE LO VOGLIO!!”
Neanche gli fece finire la frase che gli saltò letteralmente addosso avvolgendolo in un abbraccio tempestivo con quasi le lacrime agli occhi tanto era felice. Non avrebbe potuto desiderare niente di meglio in quel momento.
“Certo che voglio sposarti, lurido idiota!!” incalzò poi l’azzurra, nonostante la palese gioia, quasi a voler dire che per quanto le riguardava ci aveva messo anche troppo.
In tutto quello naturalmente il ragazzo rimase spiazzato, in quanto non l’aveva neppure fatto finire di parlare. E dire che ci aveva pensato a lungo alle parole esatto da pronunciare, anche se alla fine aveva improvvisato e si vedeva.
“… Ma… non mi hai neanche fatto finire...” disse allora quasi perplesso.
Lei però, continuando ad avvolgerlo in un caldo abbraccio attorno al collo con la testa poggiata sulla sua spalla destra, allargò ancora di più il sorriso ed esclamò semplicemente “Non c’era bisogno di parlare, credimi. Il gesto è stato più che sufficiente… amore mio!”
Quelle due ultime parole sembrarono sortire l’effetto sperato, dato che il nero si dimenticò del momento leggermente imbarazzante che aveva appena attraversato e finì anche lui per sorridere felicemente.
Aveva accettato, non avrebbe potuto chiedere di meglio, e proprio per questo finì per avvolgere la mano sinistra attorno alla vita della ragazza, abbracciandola in quella maniera quasi a voler sancire definitivamente il legame che li univa.
La sua risposta era stata sì… non desiderava sapere altro!!

Avvenne tutto quasi in un lampo.
Dopo che comunicarono ai genitori di Bulma la loro intenzione di sposarsi, la ragazza fece sì che i suoi parenti organizzassero tutto il più velocemente possibile. Desiderava essere già sposata quando il bambino sarebbe nato.
Fortunatamente le liquidità non mancavano alla sua famiglia, e si offrirono di pagare tutto senza alcun problema. Bastarono solo due mesi ed il tutto era già organizzato, la cerimonia si svolse regolarmente come pianificato.
Il matrimonio avvenne all’interno della Basilica di San Alman, svolta dalla Grande Sacerdotessa stessa, e Goku fu il testimone di nozze di Brief… su insistenza della ragazza, dato che il nero per poco non partiva per un altro dei suoi viaggi.
Tutto andò senza alcun problema, compresa la cena di nozze ed i festeggiamenti successivi, e nel giro di un paio di giorni Vegeta si trasferì a Villa Brief, dove i genitori di sua moglie l’avevano accolto essendo ormai membro della famiglia.
Con il loro legame ormai saldato, due mesi dopo Bulma dette alla luce un bambino maschio all’Evangelion Hospital, dopo due ore di travaglio.
Il suo nome?
Trunks.


Quattro mesi dopo la serata al Bar Zetsuen no Tempest, Kushina si è resa conto di aspettare il figlio di Xehanort e, per non metterlo in una brutta situazione, ha deciso di occuparsi da sola del piccolo, accettando comunque i soldi che le avrebbe fornito il bianco mensilmente. Anche la povera Cana però non se l’è passata bene, dato che la sua vita è stata rovinata dalla morte del padre e la spedizione all’Orfanotrofio Yuei, mentre Bulma e Vegeta sembrano aver coronato il loro sogno d’amore… ma per quanto ancora potrà andare avanti questo loro periodo d’oro?

PERSONAGGI APPARSI:

Roronoa Zoro Ragazzo da “One Piece”



Vi è piaciuto questo settimo Capitolo della fic prequel?
Come vi avevo già detto, questo Capitolo è stato tranquillo e, a parte un paio di rivelazioni piuttosto importanti, non ha mostrato molto di particolarmente grosso, anche se ha gettato le basi per il prossimo chap u.u XD ;).
Questo Capitolo, a parte un Roronoa Zoro ragazzo, non ha presentato nessuno di davvero nuovo, e proprio per questo la lista rimane invariata come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarts Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Solo Nominato, Deceduto).

Da adesso in poi la lista subirà davvero pochissimi cambiamenti, questo posso anticiparvelo, ma non è ancora la lista dei personaggi definitiva. Attendete e vedrete ;).
La parte più importante del chap è stata quasi sicuramente la rivelazione che il maestro di Zoro, nonché l’inventore della Tecnica a Tre Spade e miglior spadaccino della Comunità, è proprio Xehanort… e questo significa che sono cavoli amari per il Prescelto chiunque esso sia XD ;).
La parte di sottotrama che ho chiuso definitivamente con questo Capitolo è quella di Cana, dato che ora sapete perché ha girato continuamente case-famiglia fino a quando non ha iniziato a provvedere a sé stessa… ed ora sapete perché odia il padre e la sua vita T_T.
Piccola cosa: in verità la direttrice dell'Orfanotrofio Yuei ha un nome, ma non sapevo ancora se citarlo adesso o meno, così ho preferito lasciare perdere il nome almeno stavolta e dirlo la prossima volta che comparirà ;).
Infine, come ultima cosa davvero importante, abbiamo avuto un forte parallelismo in questo chap: quello tra le coppie Xehanort-Kushina e Vegeta-Bulma.
Entrambe hanno reagito alla gravidanza inaspettata in maniera diversa, dato che i primi hanno deciso di insabbiare tutto, facendolo passare per una sveltina e il padre come un bastardo che ha abbandonato la famiglia, e i secondi invece hanno scelto di sposarsi e dare una famiglia al loro piccolo.
Praticamente potremmo dire che ho mostrato alcune delle situazioni che si possono palesare in questi casi, anche se ce ne sono altre anche peggiori… ma non le tratterò qui, tranquilli u.u XD ;).
Un ultimo avviso e poi chiudo qui, promesso XD ;).
Dal 28 Giugno fino all’8 Luglio compresi sarò via per le vacanze estive, che purtroppo quest’anno devo anticipare per motivi lavorativi anziché piazzarle ad Agosto come al solito T_T e di conseguenza non avrò il tempo materiale per scrivere il nuovo chap della fic prequel entro il 9 Luglio.
Proprio per questo, posticiperò l’uscita del prossimo chap di questa storia di una settimana, e quindi l’ottavo Capitolo arriverà il 16 Luglio e non il 9 come avrebbe dovuto essere. Cercherò di portarmi avanti prima della partenza, così non ci saranno ulteriori ritardi ;).
Per il resto, vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto, ed a questo punto ci risentiamo martedì 16 Luglio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel per un Capitolo a dir poco ESSENZIALE per la trama principale della fic!! :)

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Capitolo 8
*** La Primeval Rock! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Chiedo ancora scusa per la settimana di pausa in più, ma sono stato dieci giorni in vacanza, quindici se vogliamo considerare i giorni venuti dopo e che mi hanno tenuto costantemente impegnato, ma ora sono tornato più carico che mai :).
Difatti comincerò subito con un Capitolo a dir poco essenziale per la trama principale, anche se alcuni misteri rimarranno comincerò a dissipare un po’ la nebbia attorno ad essi, e così si inizieranno a capire tante cose…
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Eh sì, alla fine avete avuto ragione e Xehanort è per davvero il padre di Naruto… (Ma sono troppo vecchio per avere figli!! N.d. Maestro Xehanort) (Stanno parlando della tua versione giovane, idiota -_-‘! N.d. Luke) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Taci!! N.d. Teschio Rosso) (Povero me veramente, un padre così, che brutta cosa T_T! N.d. Naruto) (Quello che sta soffrendo più di tutti in questo momento sono io T_T! N.d. Minato) (Ma prima non era tutto incavolato per la questione?! N.d. Edward) (Evidentemente è già passato alla fase della commiserazione… N.d. Alphonse) (Grazie per i complimenti, in effetti la mia controparte è stata molto coraggiosa! N.d. Kushina) (Scegliere di crescere da sola un bambino nonostante il padre sia ancora vivo non è semplice per nulla… N.d. Gohan) (Onore a te, questo è vero! N.d. Videl) (Ed avete ragione pure sul fatto che Xehanort non è così insensibile come vorrebbe farsi passare! N.d. Sora) (Sono un grande dopotutto u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Ti abbiamo già detto che non sei tu, quindi smettila di rompere -_-‘! N.d. Luke) (Comunque sia, posso confermare che sì, Xehanort vuole bene a Kushina. Non è innamorato di lei, ma le vuole bene come se fosse la sua migliore amica! N.d. PGV 2) (E per quanto riguarda invece il suo omicidio? N.d. Seiya) (Sappiamo già che io ho proposto l’idea e Xehanort l’ha solo accettata, per cui non c’è altro da dire in merito u.u! N.d. Giovanni) (In verità sì. Considerando che io so e non posso parlare troppo altrimenti l’autore mi uccide, vi suggerisco di attendere quel momento nella fic prequel per capire le dinamiche del loro dialogo! N.d. Tivan) (Bravo, hai risposto senza spoilerare troppo u.u! N.d. PGV 2) (Non disperatevi per me, quel maledetto di mio padre ha parlato male di me! N.d. Cana) (Ma in realtà non è vero, è stata una montatura della baby-sitter! N.d. Gildarst) (Il tuo comportamento non ha comunque aiutato! N.d. Cana) (Uffa T_T! N.d. Gildarst) (Gli orfanotrofi in effetti non sono un posto totalmente allegro, questo più di tutti poi… N.d. PGV 2) (In che senso? N.d. Usopp) (Come già detto, la direttrice ha un nome ed al momento ho preferito non rivelarlo. Aspettate che venga rivelato chi è e forse inizierete già a capire qualcosa… N.d. PGV 2) (Che palle questi misteri!! N.d. Cell) (La vera palla sei tu -_-‘! N.d. PGV 2) (Sì, non c’è amore romantico tra noi, solo un amicizia sincera che è sfociata in… quel momento, mettiamola così! N.d. Kushina) (E che cavolo, basta mettere il dito nella piaga!! N.d. Minato) (Povero Minato, un po’ pena mi fa… N.d. Madara) (Zeahahahahahahahah anche a me! N.d. Barbanera) (Ma grazie a tutti per i complimenti sulla nostra coppia!! N.d. Bulma) (Già… peccato che parlano della mia morte nella fic… N.d. Vegeta) (Beh, sappiamo tutti che morirai, quindi di cosa ti sorprendi? N.d. Goku) (Non incalzare troppo con questa storia, grazie -_-‘! N.d. Vegeta) (Uhm quindi in questa fic il mio maestro è Xehanort, molto interessante… N.d. Zoro) (Vedendo il suo stile di lotta, comprendo perché lì è lui ad averti insegnato! N.d. Mihawk) (Chiunque sarà il Prescelto alla fine, in teoria il suo scopo ultimo sarà sconfiggere Xehanort, quindi se la vedrà malissimo chiunque esso sia! N.d. Lloyd) (Uhm non è del tutto esatto. Lo scopo ultimo del Prescelto è dissipare le tenebre che avvolgono la Comunità, non dimentichiamocelo… N.d. Tivan) (Ben detto Tivan, ma al momento è un concetto che non si può ancora capire, attendete e vedrete voi stessi ;)! N.d. PGV 2) (Sul bazooka… mettiamola così. Se nel presente fosse ancora uno spadaccino sì, i bazooka avrebbero effetto su Xehanort, ma come abbiamo visto ormai ha dei poteri, ed a causa di ciò ora sono inutili… N.d. Gohan) (Gohan ha risposto esaustivamente, di conseguenza non c’è bisogno che aggiungo altro :)! N.d. PGV 2) (COME SAREBBE A DIRE?! N.d. Sanji) (Eheheheheheheheh stai al tuo posto, cuoco da strapazzo! N.d. Zoro) (Taci, maledetto!! N.d. Sanji) (Purtroppo per lui, è una situazione che si ripete in molti luoghi che Zoro è più popolare di lui. Mi sa che dovrà accettarlo… N.d. Sakura) (Io l’amante di Luffy?! Ma scherziamo?! N.d. Nami) (APPUNTO, STIAMO SCHERZANDO?! è_é N.d. Hancock) (Sorella, stai calma… N.d. Sandersonia) (Grazie del complimento… N.d. Robin) (Beh, in effetti quando Jinbe era sulla nave per la fuga da Big Mom si comportava quasi come un vice XD! N.d. PGV 2) (Non è colpa mia, mi hanno disegnato così T_T! N.d. Gildarst) (Ed adesso attacca con Jessica Rabbit -_-‘! N.d. Shanks) (Sono felice comunque che avete apprezzato l’umanità che ha tirato fuori Xehanort, serviva anche per dimostrare che nonostante lui sia odio concentrato è comunque un essere umano e prova anche lui sentimenti :) spero naturalmente che anche i prossimi Capitoli aiutino sotto questo punto di vista ;). Per il resto, vi ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri :). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! ;) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto molto anche lo scorso Capitolo, era soprattutto di pausa dopo le bombe che avevo sganciato sia nella fic prequel che in quella principale, e sono contento che sia stato ugualmente apprezzato per tutti gli elementi che aveva al suo interno :). Sono pure soddisfatto del fatto che hai apprezzato la sorpresa di Xehanort come mentore di Zoro ed inventore della Tecnica a Tre Spade :). Ho preso questa decisione per mostrare come Xehanort è parecchio potente anche senza dove ricorrere ai suoi poteri, inoltre l’unico indizio che avevo dato riguardo il suo maestro, ad eccezione di quel breve dialogo con Lorenzo alla Scuola di Hokuto, è stato durante una conversazione tra Zoro, Kenshiro e Raoul alla festa di compleanno di Bulma, quindi forse in quell’occasione hai avuto qualche intuizione sulla sua vera identità ;). Comunque sia, ho preferito tenerlo nascosto fino all’ultimo perché questo passaggio di consegne da Xehanort a Zoro e successivamente a Lorenzo volevo che fosse mostrato solo al momento giusto per mettere ancora più enfasi sul futuro e probabile duello tra Lorenzo e Xehanort… ed anche per un possibile incontro tra Xehanort e Zoro naturalmente u.u XD ;). Sì, Kushina ha scelto lei di sua iniziativa sia per Xehanort, in modo che non si senta obbligato ad interrompere il suo percorso a differenza sua che non riesce a trovare un lavoro decente, e sia per il futuro piccolo, che con la consapevolezza di essere figlio di Xehanort e nipote di Ansem avrebbe avuto una pressione enorme addosso che la donna voleva evitargli. Si può dire che Kushina ha agito soprattutto per amore, e Xehanort naturalmente non si è opposto, anche se ha deciso comunque di collaborare alle sue spese almeno fino a quando non si sarebbe trovata un lavoro decente :). In effetti potremmo quasi dire che lo scorso Capitolo della fic prequel è servito soprattutto a mostrare che Xehanort, nonostante sia un concentrato di odio come dirà un personaggio nella fic principale, ha un cuore e prova ancora emozioni umane, difatti è affezionato a Kushina, come migliore amica però, ed ha deciso di darle una mano, e stessa cosa ha deciso di addestrare Zoro vedendo in lui i suoi stessi ideali pur non essendo un agente del Concilio. Era giusto secondo me mostrare la sua umanità, perché se i membri del Concilio non fossero umani sarebbero dei villain non molto credibili visto che stiamo comunque parlando di esseri umani normali come potremmo esserlo noi, e di conseguenza provano anche loro emozioni, e spero di essere riuscito a rendere bene le sensazioni di Xehanort nello scorso chap :). Le vicende legate a Cana/Gildarst ed a Vegeta/Bulma sono state aggiunte perché l’anno coincideva fortunatamente, però la fortuna ha voluto che si sposassero perfettamente con le dinamiche familiari che erano al centro dello scorso Capitolo e, giuro, non l’avevo previsto quando ho redatto la linea temporale, è stata tutta una coincidenza XD ;). Comunque sia, ho mostrato il passato di Cana e come mai odia il padre, oltre che alla morte di quest’ultimo, ed anche la nascita di Trunks oltre che il matrimonio tra Vegeta e Bulma, e spero di essere riuscito a mostrare tutto bene :). La parte legata a Cana possiamo definirla chiusa quasi del tutto, manca giusto il piccolo dettaglio dell’amicizia con Mirajane che mostrerò almeno una volta nella fic prequel, mentre per Bulma e Vegeta c’è ancora molto da dire e lo vedrete nei prossimi Capitoli ;). Per il resto, sono davvero molto contento che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto, ed a questo punto spero che anche quello qui sotto, a dir poco essenziale per la trama principale, ti piaccia come quelli venuti prima ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Eheheheheheheheh già, ci sono state parecchie informazioni molto interessanti nello scorso Capitolo, e sono felice che alla fine ti sia piaciuto, ma credimi se ti dico che non saranno nulla comparati a quello che si scoprirà all’interno di questo chap, non aggiungo altro, leggi qui sotto e lo scoprirai tu stesso u.u XD ;). In effetti sì, potremmo dire che Zoro ha mantenuto la testardaggine dell’originale in questa fic, era diventato pure uno stalker che seguiva Xehanort dappertutto per convincerlo ad allenarlo, e sapendo lo scarso senso dell’orientamento del verde possiamo già ritenerlo un miracolo XD. Comunque, non ho voluto accennare mai che Xehanort è colui che ha ideato la Tecnica a Tre Spade e il maestro di Zoro per mantenere la sorpresa fino a questo momento, ho dato solo un piccolo accenno alla festa di compleanno di Bulma, ma niente che si potesse effettivamente capire, e forse per questo un po’ cattivo lo sono stato u.u XD ;). Se Lorenzo affronterà per davvero Xehanort, sarà davvero in una bruttissima situazione, soprattutto considerando un certo particolare di questo Capitolo che aiuterà a capire meglio la forza di Xehanort, ma non aggiungo altro ancora per evitare spoiler su questo Capitolo :). Scoprire che sarebbe diventato padre ha scombussolato tantissimo Xehanort perché temeva che a quel punto tutto il suo piano sarebbe andato in vacca, bastava che il Concilio scoprisse tutto affinché lo ritenessero al pari di tutti gli altri e non il tipo machiavellico che si autoproclamava, ed era questo ciò di cui aveva paura maggiormente… e poi beh, c’è da dire che scoprire all’improvviso che si sta per diventare padri non è mai facile per nessuno XD ;). Kushina ha deciso di prendersi quel fardello da sola perché si riteneva mezza responsabile di quanto accaduto e, al tempo stesso, non voleva recare danno né a Xehanort, che poteva vedersi la carriera che si prospettava illuminante stroncata sul nascere, né al pargolo, che come figlio di Xehanort e nipote di Ansem avrebbe avuto non poche aspettative sulla sua testa, aspettative che non fanno mai bene se portate all’eccesso T_T. Sì, posso confermare che quando dice a Naruto al Palazzo Presidenziale che gli dispiace della morte della madre stava dicendo la verità, anche se per capire meglio le dinamiche della sua morte dovrete aspettare un bel po’, dato che è deceduta a ridosso dell’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità ;). E il fatto che desiderava comunque andare avanti con il piano nonostante Kushina e Naruto è la dimostrazione che per lui il bene comune viene prima di quello singolo: non facendo parte del Concilio, loro devono morire, fare preferenze manderebbe all’aria tutto quello che ha progettato, e come si vedrà poi in una situazione critica darà la sua approvazione per la morte di Kushina, anche se per quello come già detto dovrete vedere tra qualche Capitolo cos’è realmente accaduto ;). So che a te piace molto Cana, ed immagino che non avrai per nulla gradito come l’ho trattata nella fic prequel T_T ma a mia discolpa posso dire che abbiamo visto nella fic principale come si sta riprendendo, quindi sai che le aspetta un futuro niente male u.u XD ;). Non è mai bello vedere il genitore collassare davanti agli occhi, soprattutto subito dopo una litigata in cui si è rimarcato quanto fosse stato assente fino a quel momento, inutile dire che Cana ha sofferto tantissimo quando è morto, anche se dentro di sé non l’aveva ancora del tutto perdonato T_T. Sulla baby-sitter ti avevo detto tramite Messenger che probabilmente non sarebbe più apparsa, tuttavia anticipo sia a te che a tutti gli altri che probabilmente la ripescherò più avanti, perché mi è venuta un ottima idea per inserirla in futuro, di conseguenza attendete e vedrete, anche se confermo subito che non è Saeko di Highschool of the Death, preferisco specificarlo subito ;). Effettivamente hai ragione, in questa fic tutto è possibile e tutti possono essere tutti XD però come già detto anche in questo caso scoprirete chi è la governante quando sarà il momento, ed in questo caso non si tratta di un cambio di idea ma di qualcosa che ho ideato prima ancora di postare il Capitolo della sua introduzione, attendete e vedrete anche in questo caso :). Il momento in cui Vegeta si è proposto a Bulma l’ho voluto inserire assolutamente, sia per mostrare come la vita di Bulma si è evoluta nel corso della fic prequel… e sia per mostrare Vegeta in una scena romantica, finalmente aggiungerei XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero che anche il Capitolo qui sotto che sarà a dir poco importantissimo per la trama principale ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Eh sì, alla fine ho fatto una pausa lunga una settimana in più del solito causa vacanze, ma ora sono tornato più carico che mai, e lo vedrete già in questo chap u.u XD ;). Potremmo dire di no, Xehanort e Kushina non si sono mai frequentati come fidanzati, sono usciti giusto come amici e niente di più, e Xehanort quell’unica volta in cui è stato debole di carne ha “fatto centro” come hai detto giustamente anche tu, e Naruto è stato il risultato XD ;). Ed alla fin fine è anche normale che sia rimasto parecchio sorpreso di essere divenuto padre, non se lo aspettava e rischiava anche di mandare a monte tutto il programma che si era fatto fino a quel momento… e considerando come sta andando la fic principale forse sarebbe stato meglio così XD ;). Mi fa piacere che ti ha sorpreso scoprire che è stato Xehanort ad allenare Zoro, ho cercato di non far trapelare nulla più che potevo in modo da lasciare la sorpresa fino all’ultimo, e sono contento di esserci riuscito :). Diciamo che Zoro sa già che Xehanort è il Gran Maestro dopo il racconto di Altair, così come Kenshiro sa che Madara è ancora vivo naturalmente, la cosa più curiosa adesso è vedere cosa faranno quando e se si troveranno faccia a faccia con loro… e chi lo sa, potrebbe anche avvenire prima di quanto si pensi per uno dei due u.u XD ;). Naruto invece l’ha scoperto in uno degli ultimi chap della fic principale, e come abbiamo potuto vedere non l’ha presa per niente bene… adesso bisognerà vedere come reagirà quando si troverà davanti Xehanort, e se se lo ritroverà davanti ovviamente, sperando che non faccia sciocchezze T_T. Confermo che bene o male Gildarst voleva bene alla figlia e che ha continuato a combattere nonostante la malattia per poterle garantire un futuro, ma lei con i suoi occhi innocenti vedeva solo un padre assente e, quando è morto, si è ritrovata nei guai sia a causa di questo e sia a causa della raccomandazione di Gildarst sul fatto che è una bambina pericolosa, naturalmente una messinscena della malavita, che però l’ha segnata a vita T_T. Le famiglie hanno riportato indietro Cana al minimo errore per via delle parole del padre nella lettera, dato che la definiva pericolosa e le famiglie non volevano correre rischi, naturalmente nessuno di loro poteva sapere che era una messinscena della baby-sitter e di Stan, di conseguenza la bambina ha sofferto tantissimo solamente per aver cercato di smascherare colei che badava a lei T_T. Vedere Vegeta impacciato fa molto strano, lo confermo, però alla fin fine è un Vegeta del tutto nuovo essendo questo della fic diverso dall’originale, e ci stava che provasse a fare una proposta di matrimonio, anche perché Bulma aveva bisogno di essere tirata su di morale, e potremmo dire che Vegeta c’è riuscito :) (E bravo il nostro Vegeta! N.d. Bulma) (Papà, sei stato bravo! N.d. Trunks) (Ecco, ora che faccio il romantico gli piaccio, uff… N.d. Vegeta) (Beh, questo tuo lato è bello, devi ammetterlo! N.d. Goku) (Kakaroth, non ti ci mettere anche tu! N.d. Vegeta) (Grazie Jean e Miria per il sostegno! N.d. Gildarst) (Però anche l’originale è sporcaccione, ricordo ancora quando ti ho rivelato di essere tua figlia cosa hai detto -_-‘! N.d. Cana) (E’ stato un lapsus, cerca di capire O_O! N.d. Gildarst) (Un lapsus, certo… ma perché non se n’è andata via di casa la mia controparte… N.d. Cana) (Lascia perdere mia controparte, almeno adesso c’è uno di noi che apprezzano, pensa a questo! N.d. Vegeta) (… In effetti ha ragione… N.d. Rob Lucci) (Psyko ha apprezzato la battuta, quindi faceva ridere u.u! N.d. Cell) (Psyko è un demente come Ash, non conta! N.d. Misty) (Ehi!! N.d. Ash) (Voi due avete l’umorismo peggiore di tutti, accettatelo e fate prima! N.d. Brock) (Che cattivi T_T! N.d. Ash) (Beh Alicia, in un modo o nell’altro sono suo figlio… purtroppo… N.d. Trunks) (Ma la pianti?! Stai iniziando davvero a seccare, e non esagero!! N.d. Vegeta) (Ti brucia, non è vero? N.d. Bulma) (Ricominci pure tu ora?! N.d. Vegeta) (Speranza per i pervertiti? Davvero? N.d. Sakura) (Io non vedo speranza per loro… N.d. Ino) (E’ più facile che il mondo finisca adesso piuttosto che loro cambino! N.d. Nami) (Ma non è vero!! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (E allora dimostratelo, altrimenti aiuterò la mia controparte a tagliarvi il pipino! N.d. Teresa) (O_O Glom… N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (O_O Ehm meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! N.d. PGV 2). Su ciò che avverrà in questo Capitolo posso già anticiparvi che non ci saranno né Cana né Bulma e Vegeta, sarà qualcosa di totalmente inaspettato che vi sorprenderà completamente… o almeno lo spero ovviamente XD ;). Di conseguenza ti rimando alla lettura del chap qui sotto, sperando che ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi l’ottavo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 08 – LA PRIMEVAL ROCK!



Basilica di San Alman, Palecity, Comunità, 05 Maggio 1928:
Quattro anni erano passati dal matrimonio tra Vegeta e Bulma.
In quel periodo nella società non era successo davvero nulla di rilevante, ad eccezione di Kushina che, proprio come da programma, aveva dato alla luce il figlio di Xehanort pochi mesi dopo la loro discussione alla vecchia Scuola di Hokuto.
Aveva deciso di chiamarlo Naruto e, come promesso al bianco, aveva scelto di crescerlo da sola, anche se l’albino continuava a dare loro ogni mese parte del suo stipendio come pattuito in modo da aiutare la rossa.
In verità non aveva bisogno molto d’aiuto, dato che la donna aveva deciso, nell’esatto momento in cui il figlio di Ansem aveva abbandonato le Rocket Foundation dopo essere stato assunto come segretario del Presidente al Palazzo Presidenziale, di entrare nella società di Madame Boss.
Al momento era solo un'impiegata, ma lo stipendio non era male e le consentiva di mantenere sia sé stessa che suo figlio, anche se per il momento i soldi mandati dall’uomo le servivano dato che non era ancora abbastanza autosufficiente.
Il fatto che aveva avuto un figlio “dal nulla” non passò di certo inosservato, ma fortunatamente Uzumaki sviò tutte le domande dichiarando che era frutto di una scappatella e, dato che non aveva mai saputo il nome del padre, aveva deciso di non cercarlo e di crescerlo da sola.
A tutti era stato più che sufficiente quella spiegazione, e grazie a ciò la rossa riusciva a vivere dignitosamente insieme al figlio.
Però per un bambino che stava crescendo bene, ce n’era un altro che, ormai in età adolescenziale, stava per vedere la sua vita completamente distrutta…

Quel giorno la Basilica di San Alman era stata chiusa al pubblico in quanto doveva svolgersi un rito molto speciale… il rito di passaggio per la nuova Grande Sacerdotessa!!
Sfortunatamente la recente era venuta a mancare proprio pochi giorni prima e, dopo alcuni giorni di “posto vacante”, si erano svolti i funerali e, il giorno successivo, colei che gestiva la scuola dei Cavalieri dello Zodiaco costruita da Alman di Thule aveva convocato l’erede.
Questa erede, rispetto a tutte le altre sacerdotesse venute prima di lei, si poteva definire “speciale”.
Di solito la ragazza con i “geni giusti” nasceva solo pochi giorni dopo che la Grande Sacerdotessa prima di lei era venuta a mancare, ed a causa di ciò per almeno dieci anni doveva essere il gestore o la gestrice della scuola di Cavalieri a prenderne il posto, per come poteva.
Stavolta però era diverso, la ragazza che possedeva i “geni giusti” era nata addirittura tredici anni prima che il capo spirituale della Comunità venisse a mancare, un evento che definire sorprendente e scioccante era voler essere riduttivi.
Era la prima volta nella storia che capitava una cosa del genere, e di conseguenza si poteva non perdere tempo e nominarla nuovo leader della religione della società immediatamente.
Proprio per questo la Basilica era stata chiusa per tutta la giornata, prima la ragazza in questione era stata preparata per bene da chi di dovere, e solo alle 18:00 tutto era pronto per il rito di passaggio che l’avrebbe resa la Grande Sacerdotessa.
A tale scopo, all’interno della chiesa non vi era nessuno ad eccezione della giovane che sarebbe divenuta capo spirituale e la gestrice della scuola di Cavalieri dello Zodiaco di quel periodo, l’una di fronte all’altra.
La donna che gestiva l’istituto possedeva dei lunghi capelli neri, degli occhi color azzurro cielo ed indossava un lungo abito senza maniche nero comprendente di lunga gonna, così come delle scarpe con tacco dello stesso colore, inoltre reggeva tra le mani quello che pareva essere una sorta di scrigno dorato.
Invece la ragazza che avrebbe dovuto prendere le redini della spiritualità della Comunità era una tredicenne dai lunghi capelli viola che scendevano fino alla vita con due ciocche altrettanto lunghe che scendevano dalle guance e si posavano sul suo petto, degli occhi color cielo proprio come l’altra donna ed indossava un abito lungo a maniche altrettanto lunghe bianco ad eccezione del colletto e delle spalline nere e comprendente una lunga gonna che arrivava fino alle caviglie, una collana con un diamante azzurro, un nastro bianco proprio sotto al collo e degli stivali chiusi con tacco e marroni scuri.
Mentre la donna pareva avere un’aria abbastanza seria e quasi fredda, la giovane sembrava molto più depressa. Aveva il volto abbassato ed un’aria molto triste, come se fosse stata obbligata a presentarsi lì quel giorno.
Ed in effetti non era molto lontano dalla verità. Non aveva scelto lei di nascere con “quei geni”, e di conseguenza per tutta la vita aveva seguito un cammino che le era stato preimpostato, solo che aveva una differenza rispetto alle Grandi Sacerdotesse che erano venute prima di lei…
Aveva convissuto con il suo predecessore!!
Tutte le altre erano nate dopo la morte di chi era venuta prima di lei, e grazie a ciò si erano potute immaginare la vita che avrebbero avuto credendo che sarebbe stata divertente, per poi rimanere deluse quando sarebbe stato il momento visto che, come capo spirituale, avrebbero dovuto essere al servizio del popolo ed ascoltarlo quasi tutti i giorni.
Lei invece aveva potuto vedere di persona la Grande Sacerdotessa ed i suoi doveri, e per questo aveva capito che quella vita non faceva per lei, che non era adatta ad un compito tanto importante…
Purtroppo, nessun’altra poteva sostituirla perché solo lei possedeva “quei geni”, e di conseguenza le era stato imposto quel cammino perché così voleva lo spirito e coloro che erano venute prima di lei.
Non poteva farci niente. Quello era il suo destino, e doveva accettarlo, che le piacesse o meno…
“Saori Kido!” cominciò a parlare nel frattempo la donna, che si trovava in piedi rivolta verso la ragazza con alle sue spalle il trono su cui di solito siede il capo spirituale.
“Sei nata con un dono molto speciale, con il dono di guidare spiritualmente questa Comunità durante il cammino di tutti i giorni. Un onore che solo a poche donne è stato riserbato, compresa la compianta Grande Sacerdotessa venuta prima di te… ed ora è il momento che tu prenda il tuo posto nel mondo!!”
Per la cerimonia erano presenti solamente loro due perché c’era un “rituale segreto” che nessuno poteva conoscere pena addirittura la morte, e solo le Grandi Sacerdotesse ed i gestori della scuola dei Cavalieri dello Zodiaco potevano conoscerlo.
La viola ne aveva sentito parlare, e si erano fatte le teorie più disparate in merito dato che era dopo la cerimonia che i leader spirituali ottenevano la capacità di vedere i cuori altrui, anche se a lei poco importava di quello che succedeva durante quelle cerimonie, ben sapendo che tanto prima o poi sarebbe toccato anche a lei.
Comunque fosse, appena la donna ebbe terminato di parlare l’adolescente decise di prendere la parola e di provare, un’ultima volta, a convincere colei che si era presa cura di lei a lasciare perdere tutto quello. “M-Mi scusi...” disse debolmente.
La diretta interessata, mantenendo quell’aria quasi fredda mentre la osservava, si limitò a risponderle “Parla in fretta però. Prima concludiamo la cerimonia e meglio sarà per tutti quanti noi!”
“A tal proposito...” era stata una fortuna che fosse stata proprio la nera la prima a tirare fuori l’argomento, così non sarebbe sembrato neppure forzato.
Così, dopo aver alzato lo sguardo per osservare la sua tutrice negli occhi, Kido provò a chiederle “… Ma devo proprio farlo?! Sa benissimo che non voglio la carica di Grande Sacerdotessa, ho visto come lavora a differenza di tutte le altre e so che non è la vita che fa per me. La prego, non può impormelo...”
L’ultima parte della frase sembrava quasi una supplica nei suoi confronti. Evidentemente ci aveva provato più e più volte a convincerla inutilmente, ed adesso che era ormai sul ciglio del burrone stava facendo un ultimo tentativo disperato.
La diretta interessata però, chiudendo gli occhi mantenendo l’aria fredda, si limitò a risponderle “Ne abbiamo già parlato, purtroppo non hai alternative. Sei l’unica in tutta la Comunità che possiede i geni delle Grandi Sacerdotesse, e solo tu puoi prendere questo incarico senza cui la Comunità cadrebbe nel caos...”
“Non ho scelto io di nascere così!!”
Saori aveva quasi urlato quella frase, quasi a volerle sbattere in faccia che fosse assolutamente contraria a quanto stava accadendo. Probabilmente era arrivata al culmine della sopportazione e non ce la faceva più.
“Non ho chiesto io di possedere questi geni, ed anche adesso vi rinuncerei subito se questo mi garantisse una vita normale. Non è giusto che debba accollarmi tutto io, in fondo a lei piace questo lavoro a quanto pare, quindi può prendere lei il mio posto!!”
Aveva anche provato la carta della delegazione. In fondo negli anni che aveva passato con lei aveva imparato a conoscerla, e sapeva che la sua tutrice avrebbe desiderato essere la Grande Sacerdotessa, anche se sapeva che era un lavoro molto duro.
Lei stessa, nonostante tutto, avrebbe desiderato accontentare la giovane e liberarla da quello che per lei era solamente un peso accollandoselo lei. Non era giusto che a dieci anni, nel suo caso tredici, delle bambine o ragazzine avrebbero dovuto assumere un incarico per il resto della loro vita…
Ma sfortunatamente lei era stata scelta, e non dal caso, quindi non poteva farci niente...
Difatti, abbassando il volto assumendo anche un’aria triste, le disse senza problemi “Lo vorrei tanto piccola, credimi… ma loro hanno scelto te, di conseguenza non posso farci nulla...”
… Aspetta un secondo, loro?! Ma che…
Inutile dire che quella parola non era sfuggita alle orecchie di Kido, che assunse immediatamente un’aria abbastanza confusa, di che cosa stava parlando? Sembrava quasi che quei “geni” non fossero venuti fuori casualmente…
“I-In che senso...” provò difatti a domandare balbettando la viola.
Aprendo gli occhi, la donna le rispose tornando ad avere un’aria abbastanza seria “Non temere, tra poco avrai modo di vederlo di persona. E dopo che sarai diventata Grande Sacerdotessa sarai messa al corrente di molti altri segreti… segreti che la prima Grande Sacerdotessa ci ha tramandato e di cui dovrai fare tesoro per il resto della tua vita… o almeno fino a quando la Profezia non si realizzerà!”
Già, la Profezia…
Nella scuola dei Cavalieri dello Zodiaco, che era dove era stata cresciuta come futura Grande Sacerdotessa, si rimarcava continuamente quella “leggenda” e tutti credevano che prima o poi il Prescelto si sarebbe manifestato.
Lei ci credeva molto poco dato che fino a quel momento non era successo nulla, ed anche se fosse effettivamente giunto di sicuro non sarebbe stata lei la Grande Sacerdotessa in carica quel giorno. In fondo quante speranze potevano esserci?
Comunque fosse, alla giovane non era sfuggito il fatto che la gestrice dell’istituto avesse nominato diversi segreti che avrebbe appreso una volta assunto l’incarico, e non poteva negare di essere incuriosita in merito…
Però l’ultima cosa che voleva era diventare Grande Sacerdotessa, ma arrivati a quel punto cosa poteva fare?!
Da come parlava la sua tutrice sembrava quasi che dietro la figura della Grande Sacerdotessa ci fosse qualcos’altro che la Comunità non poteva conoscere… forse quando la cerimonia si fosse conclusa avrebbe appreso qualcosa in merito…
La donna però, vedendo che Kido era abbastanza pensierosa e con il volto abbassato, decise di approfittare del fatto che aveva smesso di lamentarsi per iniziare la cerimonia all’istante. L’ultima cosa che voleva era “farli spazientire”…
“Prenderò il tuo silenzio come una risposta affermativa, di conseguenza svolgiamo il rituale di successione immediatamente!”
Appena ebbe concluso queste parole, la donna prese con entrambe le mani lo scrigno che fino a quel momento reggeva solo con la destra e lo aprì, avendo già sbloccato la serratura in precedenza, per rivelare che al suo interno si trovava…
Una Primeval Rock in perfette condizioni!!
Era identica in tutto e per tutto a quella che, molti anni più avanti, Goku avrebbe trovato durante alcuni scavi e da cui sarebbe rimasto ossessionato dopo tre mesi di studi che non avevano portato da nessuna parte!
Non solo, oltre alla roccia abbastanza grossa e rotonda ve n’era una più piccola e appuntita, sembrava quasi un piccolo coltello dalle dimensioni, anche se non si capiva come fosse stata lavorata per assumere quella forma.
La prima cosa che fece la donna fu di prendere con la mano sinistra la roccia rotonda e, tendendola verso la ragazza, disse “Prendila, coraggio!”
Naturalmente Saori rimase abbastanza perplessa nel vedere le particolarità di quella roccia, era molto diversa rispetto a quelle che aveva visto in vita sua, sembrava quasi… una roccia mistica o roba del genere.
Tuttavia, spinta più dalla curiosità che dal dovere, la viola finì per seguire il suggerimento della donna e, avvicinandosi a passi piuttosto lenti, prese dalla mano della tutrice la roccia adoperando la mano destra.
Al tatto poté sentire che sembrava quasi una pietra come tutte le altre, nonostante l’energia viola che emanavano quei pochi buchi presenti sulla superficie perfettamente rotonda. Doveva essere stato lavorato bene dato che non presentava la minima sbavatura.
Naturalmente la ragazza iniziò ad osservarla con occhi misti tra l’incuriosito e lo stupito. Forse quello era uno dei tanti segreti di cui la Grande Sacerdotessa era a conoscenza, e doveva ammettere che nonostante tutto era molto affascinante…
Colei che si trovava davanti a lei però non voleva perdere tempo, e proprio per questo raccolse con la mano sinistra, ormai libera, l’altra Primeval Rock a forma di pugnale dentro lo scrigno, per poi piegarsi e poggiare quest’ultimo a terra.
Dopodiché si rimise composta e, sollevando la roccia a forma di pugnale sopra la sua testa con la mano sinistra, recitò “Futura Grande Sacerdotessa. Con il potere conferitomi dai tuoi predecessori, io ti battezzo nel nome della Comunità, dello Spiritismo e dei nostri antenati!!”
Appena ebbe terminato di parlare, con uno scatto fulmineo ella abbassò di colpo l’oggetto che reggeva tra le mani, facendo sì che si conficcasse all’interno della Primeval Rock che la ragazza stava tenendo tra le mani!!
L’azione lasciò abbastanza sorpresa l’adolescente, certo adesso aveva capito come mai c’erano alcuni buchi su quella pietra… però non riusciva lo stesso a comprendere l’azione della sua tutrice e cosa volesse significare.
Improvvisamente però, appena la donna ebbe estratto lo strumento a forma di coltello, dal buco appena creato sulla roccia fuoriuscì una sorta di polverina colore blu chiaro che, abbastanza lentamente, iniziò a levitare in direzione di Kido.
Senza che lei riuscisse ad accorgersene, essa si infilò dritta dentro al suo naso e, l’attimo successivo, ecco che accadde qualcosa di davvero strano!!
La viola strabuzzò gli occhi impietrita, come se avesse visto il Diavolo in persona davanti a sé, e facendo cadere a terra la Primeval Rock iniziò ad urlare come una forsennata, rimanendo però paralizzata nella posizione in cui era.
La gestrice della scuola dei Cavalieri dello Zodiaco, nonostante tutto, era ferma ad osservare con occhi quasi impassibili. Tutte le Grandi Sacerdotesse prima di lei avevano passato la stessa cosa, quindi sapeva che sarebbe andato tutto bene.
Improvvisamente, continuando a tenere quello sguardo stralunato, Saori biascicò debolmente “C-Chi… C-Cosa sei?!”
Tuttavia, dopo aver fatto quella domanda molto strana, la viola lanciò un ulteriore urlo disumano che sarebbe stato udito anche all’esterno se la piazza non fosse stata svuotata precedentemente proprio in vista di quel momento.
Il tutto durò letteralmente una manciata di secondi, al cui termine la ragazza smise finalmente di urlare… ma qualcosa in lei era cambiato!!
Come per magia, i suoi occhi erano stati penetrati da un intensa luce dorata che fuoriusciva da essi, ed il suo intero corpo era avvolto da una strana aura che aveva lo stesso colore che avevano assunto i suoi occhi a causa dell’illuminazione.
Ancora in quelle condizioni, Saori cadde in ginocchio e, abbassando il volto, distese le mani in avanti con i palmi rivolti verso l’alto ed iniziò ad osservarseli, letteralmente terrorizzata da quello che era accaduto e che stava ancora succedendo.
A quel punto, sorridendo felicemente, la donna disse “Benvenuta, nuova Grande Sacerdotessa!”
Se prima quelle parole sarebbero sembrate fin troppo strane alla ragazza, ormai non lo erano più alle sue orecchie. Erano bastati quei pochi secondi, quei pochissimi secondi per comprendere tutto quanto… E doveva ammettere che la sola idea la terrorizzava!!
Adesso capiva perché era l’unica in tutta la Comunità ad avere quei “geni”, come mai esisteva la figura della Grande Sacerdotessa, e persino il fatto che la Profezia aveva un fondo di verità dietro, e che era solo questione di tempo prima che si realizzasse!!
Tutto ciò la spaventava a morte, lei prima non voleva quella carica perché quella vita non faceva per lei, adesso non la voleva perché si era aggiunto anche un peso troppo grande per una come lei, un peso che non avrebbe retto con le sue sole forze…
Ma ormai era fatta. Il rituale era stato completato e lei era stata insignita del titolo di Grande Sacerdotessa.
Che le piacesse o meno, quella era diventata la sua nuova vita. Rischiava di perdere il desiderio di vivere molto presto a causa dei “poteri” che aveva appena acquisito e del fatto che doveva essere il capo spirituale dell’intera Comunità…
Però non poteva più farci nulla!

Scuola di Hokuto, Fantacity, Comunità, 13 Maggio 1928:
Pochi giorni dopo la cosiddetta “incoronazione” della nuova Grande Sacerdotessa, un altro evento molto importante stava per verificarsi.
Davanti alla struttura, che era stata abbandonata da molto tempo ed ancora un po’ cadeva a pezzi, si trovava un uomo che, fuori dal cancello, aveva le braccia incrociate e sorrideva mentre osservava il tutto. Si trattava di Kenshiro, che ormai aveva venticinque anni e non era molto diverso d’aspetto a com’era quando aveva deciso di chiudere la struttura, con l’unica differenza che ormai indossava il suo tipico abito da allenamento blu scuro.
Gli ultimi anni non erano stati facili per lui da superare. Dopo la morte di Madara a causa di quello spiacevolissimo incidente, si era costantemente allenato insieme al suo maestro Ichigo per cinque anni…
Ma dopo che anche lui era stato brutalmente assassinato le cose erano cambiate. Non sentendosi degno di poter rappresentare in maniera giusta l’edificio e ciò che significava per tutti, aveva deciso di chiudere i battenti.
Non poteva insegnare a nessuno ciò che il suo mentore gli aveva passato senza prima conoscere bene ogni singolo segreto dello Stile di Hokuto, e per questo per ben otto anni aveva scelto di chiudere ogni attività della struttura.
Naturalmente ignorava che occasionalmente veniva adoperato da Xehanort e Zoro per allenarsi, ma ormai secondo l’albino il verde stava raggiungendo un livello di controllo della Tecnica a Tre Spade che ancora poco e non avrebbe avuto più bisogno di allenamenti.
Proprio grazie a ciò, i due passavano ormai sempre meno tempo all’interno della struttura, e proprio per questo Kenshiro non era mai venuto a conoscenza del fatto, anche se nel caso l’avesse saputo non si sarebbe di certo lamentato.
Era stato lui a lasciare la porta aperta proprio per consentire a chi magari non aveva un tetto sopra la testa di trovare rifugio al suo interno. Era certo che sarebbe stato quello che il maestro Ichigo avrebbe voluto, che il dojo non andasse sprecato.
Tuttavia ormai quei discorsi non servivano più.
C’era voluto molto, otto anni di intensi e duri allenamenti, ma alla fine era riuscito là dove fino a quel momento solo Kurosaki ce l’aveva fatta… raggiungere il controllo perfetto dello Stile di Hokuto che aveva inventato l’arancione!!
Certo, non era stato per niente semplice, e doveva ammettere che quando aveva provato ad imparare la tecnica segreta dello stile di lotta per poco non ci aveva rimesso la vita, ma gli intensi allenamenti avevano dato i loro frutti.
Il controllo che aveva sullo Stile di Hokuto era ormai quasi perfetto, e ciò gli aveva consentito di prendere una decisione molto importante, una scelta che avrebbe cambiato di nuovo le carte in tavola nella Comunità…
Quella di riaprire la Scuola di Hokuto!!
Non era stata una scelta facile da prendere, ci aveva dovuto pensare su molto bene, anche perché era consapevole che non sarebbe più stata la stessa cosa con lui come insegnante e senza più la “vecchia combriccola”.
Già, la vecchia squadra di cui aveva fatto parte… erano davvero belli quei tempi in cui era apprendista di Ichigo ed aveva come compagno di squadra Madara… gli mancavano molto entrambi, doveva ammetterlo…
Il dolore di non aver potuto fare nulla per salvare il nero era rimasto invariato dentro di lui come quando era capitato molti anni prima, così come il non aver fatto nulla per impedire l’assassinio del suo mentore.
Avrebbe mentito se avesse detto che si sentiva in pace con sé stesso e che non aveva sensi di colpa per quanto accaduto in precedenza… ma a spingerlo a continuare a migliorarsi nonostante tutto era stato il suo desiderio di andare avanti.
Nessuno di loro avrebbe voluto che si abbattesse e che diventasse un alcolizzato o un drogato, avrebbero voluto che si fosse rialzato ed avesse continuato a camminare per la via che aveva deciso di imboccare.
Proprio per questo aveva deciso di proseguire l’allenamento: riteneva che fosse il modo migliore per onorare entrambe le persone che erano state importanti per la sua vita e che l’avevano fatto diventare quello che era.
Ed ora ce l’aveva fatta, aveva raggiunto il perfetto equilibrio dello Stile di Hokuto nonché la sua massima espressione, e riusciva anche ad adoperare la sua tecnica proibita senza neanche più rischiare la vita come prima.
*Finalmente ci siamo...* pensò immediatamente Kenshiro con il sorriso sulle labbra.
Con passo svelto e deciso, il ragazzo cominciò a camminare dopo aver sciolto le braccia conserte attraversando rapidamente il giardino che si trovava attorno a tutta la struttura, passando anche sopra il ponte sopra il piccolo laghetto.
In questo modo arrivò nel giro di un minuto quasi abbondante proprio di fronte all’ingresso del dojo, che era così come l’aveva lasciato otto anni prima, anche se non poteva sapere che nel frattempo era già stato aperto.
Inutile dire che in quel momento i ricordi iniziarono a prendere il sopravvento su di lui.
Iniziò a ricordarsi della prima volta che aveva varcato quella soglia, così come del test d’ingresso e degli allenamenti insieme al suo compagno ed al suo mentore… tutti quei ricordi gli passarono davanti alla testa in un lampo.
Non poté non ammettere che provava una certa malinconia a sentirsi di nuovo lì… però la parte peggiore era già stata superata. In un modo o nell’altro si era lasciato i sensi di colpa alle spalle, per poter costruire un futuro a quella scuola.
Adesso che sapeva controllare alla perfezione l’arte marziale di Kurosaki, poteva tramandarla alle generazioni future, in modo che chi fosse degno potesse poi tramandarlo a sua volta e così discorrendo.
Sarebbe stato un ottimo modo per onorare la memoria di chi aveva dato inizio a tutto. Era certo che in un modo o nell’altro lo stessero osservando da lassù… e che fossero fieri di quello che aveva deciso di fare!!
Col sorriso sulle labbra difatti pensò *… Maestro… Madara… spero che mi stiate vedendo, perché questo lo faccio soprattutto per voi!!*
Dopodiché senza perdere ulteriore tempo, Kenshiro fece un altro paio di passi in avanti in modo da avvicinarsi ancora di più alla porta e, con molta lentezza, poggiò entrambe le mani sulla porta e la fece scorrere rapidamente.
In questo modo aprì le porte del dojo e lì si manifestò davanti ai suoi occhi la Scuola di Hokuto in tutta la sua magnificenza, con la palestra che era rimasta quasi uguale a com’era un tempo, a parte ovviamente della polvere che si era accumulata nel tempo.
Ma di sicuro non sarebbe stato un problema, ci avrebbe messo tutta la giornata ma si sarebbe occupato personalmente di togliere ogni singolo granello di polvere che avrebbe trovato, per fare tornare quel posto ai fasti di un tempo.
Così, continuando a sorridere soddisfatto, pensò senza mezzi termini *Da adesso, la Scuola di Hokuto riapre ufficialmente i battenti!!*
Ormai era ufficiale, e questa volta non ci sarebbero state inaugurazioni o robe del genere. Si sarebbe messo subito al lavoro per trovare degli allievi e, a differenza del suo mentore, non sarebbe stato così duro nello sceglierli.
Ovviamente avrebbe preso solo i migliori, ma avrebbe cercato di essere meno selettivo di quanto era stato Ichigo all’epoca, l’importante per quanto gli riguardava era che i candidati dimostrassero già da loro una buona conoscenza di arti marziali.
Ma tutto ciò almeno momentaneamente contava poco, prima c’era ancora tanto lavoro da fare e doveva mettersi in moto all’istante, così si tirò su le maniche e decise di iniziare a dare una prima spolverata subito.
Perché la Scuola di Hokuto era tornata in affari, ed era solo questo l’importante!!

Vecchia Villa, Comunità, 10 Giugno 1929:
“Mi ha convocato, Gran Maestro?”
Un anno era passato dalla riapertura della Scuola di Hokuto, e da allora qualcosa era cambiato… Come i progetti di Xehanort!!
L’albino, negli ultimi mesi, aveva deciso di fare qualche ricerca riguardo gli esperimenti che aveva commissionato al Dr. Raichi alcuni anni prima e di cui solamente i sette membri principali del Concilio erano a conoscenza.
Il prossimo passo dell’evoluzione umana era fattibile e ne era sicurissimo, grazie anche alle informazioni ottenute su “coloro che erano venuti prima”… tuttavia, dopo l’ultimo rapporto dello scienziato, aveva capito che mancava qualcosa.
Sfortunatamente l’amico di Ansem era arrivato alla conclusione che non era possibile attivare il procedimento senza alcun rischio a livello cellulare e fisico per il corpo, esso avrebbe subito comunque dei danni, che fossero letali o meno.
Furono proprio le parole pronunciate dall’uomo alcuni mesi prima che spinsero il ragazzo ad indagare personalmente, per cercare di capire quale fosse l’anello mancante, ciò che mancava per rendere il procedimento perfetto…
E fu così che scoprì un certo particolare che, fino a quel momento, gli era stato negato a causa della scarsa conoscenza del Concilio stesso!!
Quello avrebbe cambiato tutto, ed anzi gli avrebbe anche permesso di anticipare i tempi. Proprio per questo, dopo le scoperte dell’ultimo periodo, aveva preso una decisione molto importante per il futuro dei suoi uomini.
Il figlio di Ansem, che ormai aveva ventisette anni, indossava i classici abiti che avrebbe avuto diversi anni dopo ed anche i capelli più lunghi di quando era più giovane, aveva convocato per l’occasione Raichi.
Quest’ultimo aveva cinquantasei anni e, a causa di tutti gli esperimenti che aveva condotto nel corso della sua vita, aveva finito per invecchiare in maniera precoce, dato che i baffi che gli erano cresciuti erano già bianchi ed anche i capelli ormai avevano iniziato ad assumere una tinta dello stesso colore.
Entrambi indossavano i soprabiti marroni degli Illuminati e si trovavano all’interno della Vecchia Villa, per la precisione all’interno della stanza dove erano soliti radunarsi i sette membri principali del Concilio.
Il capo era seduto al suo classico posto, mentre il dottore si trovava dall’altra parte del tavolo in piedi, dato che era una riunione privata tra loro due non c’era bisogno che si sedesse, e neanche di tenere la luce spenta.
Difatti la stanza era illuminata ed al centro del tavolo era assente la candela che veniva accesa ad ogni singola riunione. Anche se quell’incontro era molto importante, per Xehanort era meglio che non apparisse negli atti ufficiali dell’organizzazione.
Ad iniziare la discussione era stato il migliore amico di Ansem, che con un’aria abbastanza seria stava guardando il suo leader dall’altra parte del tavolo. In tutti quegli anni in cui l’aveva servito la sua opinione su di lui non era cambiata, anzi tutt’altro.
Quest’ultimo però non poteva saperlo, e proprio per questo, seduto composto sulla sua sedia, stava osservando l’ormai quasi anziano con un sorrisetto compiaciuto, forse complice le ultime scoperte che aveva fatto.
Egli rispose alla sua domanda asserendo “Amico mio… non immagini neanche lontanamente come mai ho deciso di convocarti qui oggi?”
Rimanendo con un’aria abbastanza severa, lo scienziato rispose “… Immagino sia per il rapporto di qualche mese fa sugli esperimenti che mi aveva commissionato, giusto?”
“Precisamente!”
Dopo averlo confermato, l’uomo sollevò il volto verso il soffitto senza mai perdere il sorrisino che aveva assunto precedentemente, e proseguì dopo alcuni secondi sostenendo “Sai, non mi è sfuggita neanche una singola parola di quelle che avevi pronunciato...”
“Ho solamente detto la verità...” specificò tuttavia Raichi, proseguendo anche lui dopo qualche secondo “… Il prossimo passo dell’evoluzione umana è impossibile senza alcun effetto collaterale sia sul corpo umano che sulle cellule dell’organismo...”
“In pratica, siamo destinati a rimanere così per il resto della nostra esistenza...” sembrò quasi voler anticipare la frase finale che avrebbe pronunciato il dottore.
Difatti quest’ultimo non replicò alle sue affermazioni, anche perché aveva indovinato. Nonostante fosse a conoscenza di tutto quanto non poteva perseguire il suo scopo, e forse questa era una vera fortuna non solo per lui, ma per tutti quanti…
Tuttavia il modo in cui proseguì il figlio di Ansem non se l’aspettava di certo “… Però non ho voluto credere neanche per un singolo secondo che fosse impossibile poter attivare quel genoma, proprio per questo dopo il tuo rapporto ho voluto fare qualche ricerca personalmente, per capire quale fosse l’ingrediente mancante per la nostra prossima evoluzione… e finalmente adesso ho capito tutto!!”
… Come? Cosa doveva aver capito?!
Raichi non comprese che cosa stesse cercando di dirgli, ma ciononostante finì per lo stesso per cominciare a spaventarsi leggermente per quelle sue parole. Quel tipo era pazzo quando si trattava di certi argomenti, e non era mai un buon segno quando diceva di aver “capito”…
Così, abbassando di nuovo il volto per osservare meglio il suo interlocutore, il bianco cominciò a spiegare che cosa stava cercando di dirgli “Partiamo dalle basi, giusto per farti capire che cosa sto cercando di dire. Sappiamo tutti qui che “coloro che sono venuti prima” ci hanno lasciato un “regalo” prima di andarsene, un genoma ben nascosto all’interno del nostro DNA che, se attivato, è in grado di sbloccare qualcosa di sensazionale...”
“Antichi!” specificò tuttavia il dottore continuando a tenere quel tono severo “Preferirei che li chiamasse Antichi...”
Inutile dire che si stava riferendo a “coloro che erano venuti prima”, e considerando che associavano quella parola agli Antichi, coloro che Xehanort avrebbe poi citato diversi anni dopo a Bulma, la questione si faceva ancora più intricata…
La cosa che però Xehanort riteneva più affascinante era il dono che avevano concesso all’umanità prima della loro “partenza”, oppure meglio dire “sparizione”.
Un filamento di DNA incastonato all’interno di ogni singolo essere vivente che, se ben attivato, poteva donare al suo possessore delle capacità che andavano ben oltre l’umana concezione, che superavano il concetto stesso di “umanità” così come era conosciuto.
A tal proposito, l’albino proseguì col sorriso sulle labbra “Come ti pare. Fatto sta che il “regalo” che ci hanno lasciato in eredità ha un potenziale enorme. Se attivato è in grado di portare la razza umana verso il prossimo passo dell’evoluzione… rendendo ogni singolo essere vivente e consenziente speciale!!”
“Che è come dire che non lo è nessuno...”
“Ovvio, lo speciale diverrebbe la normalità, e solo chi rimarrebbe normale sarebbe davvero speciale!”
In effetti non aveva tutti i torti lo scienziato, ed il Gran Maestro doveva riconoscerlo. Se tutti avessero sbloccato delle “abilità nascoste”, chi non avrebbe posseduto nessuna capacità sarebbe diventato l’essere speciale, al contrario di quanto si poteva pensare in quel periodo dove nessuno aveva grandi capacità.
Il leader andò avanti spiegando “Con le nostre ricerche abbiamo scoperto che ogni singolo Genoma possiede capacità uniche nel suo genere. Certo, alcuni sono uguali tra loro, però la maggior parte è in grado di rendere gli esseri umani diversi l’uno dall’altro, ed è proprio questo che mi ha affascinato della tua ricerca, Dr. Raichi...”
“Vada al punto, la prego...”
Il figlio del suo migliore amico stava continuando a girare intorno alla questione più importante di tutte, e proprio per questo aveva insistito affinché arrivasse subito al nocciolo della questione, senza più tanti giri di parole.
Xehanort comprese la sua lamentela, e difatti asserì “Hai ragione, però sai come sono fatto. Quando attacco non mi ferma più nessuno, eheheheheheheh...”
In teoria doveva essere una risposta normale, ma l’anziano non poté fare a meno di rabbrividire davanti a quell’affermazione. Quell’uomo lo spaventava sempre di più ogni secondo che stava al suo fianco, era totalmente diverso dal padre in ogni suo singolo aspetto…
Comunque fosse, il capo decise di dargli ascolto e di arrivare immediatamente al punto focale dell’intera questione, quella per cui l’aveva convocato non per avere la sua opinione, ma perché lo ascoltasse in quanto mente più brillante della Comunità sul piano scientifico.
Così, con un sorrisino perfido sul volto, l’uomo spiegò “Dopo aver letto il tuo rapporto ho cercato l’anello mancante dell’intera vicenda, quale fosse quel piccolo particolare che ci impediva di evolverci come avremmo dovuto. Per mesi interi le ricerche non hanno portato a nulla, e la possibilità che tutto filasse liscio rimaneva sempre del 2%… fino a quando non ho avuto un’illuminazione!!”
Appena ebbe terminato di pronunciare quella frase, egli rimase per qualche secondo in silenzio, giusto il tempo di allargare il soprabito dal lato sinistro e, con la mano destra, tirare fuori ciò che vi conservava al suo interno e poggiarlo delicatamente sul tavolo…
Una Primeval Rock!!
Essa era molto simile a quella che era stata adoperata per risvegliare i “poteri” di Saori, con l’unica differenza che era perfettamente liscia e senza nessun buco sulla sua superficie, segno che nessuno doveva averci conficcato nulla al suo interno.
Inutile dire che, appena la vide, l’anziano scattò in un attimo come se avesse appena visto la cosa più spaventosa della sua vita, al punto tale che spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi dallo stupore e dallo shock.
“Una Primeval Rock!!” affermò difatti a dir poco senza parole.
“Esattamente...” fu l’unica risposta che dette l’albino ancora con il suo sorrisino in volto.
Il dottore a quel punto però dovette domandare “Ma… ma com’è possibile?! Ero convinto che tutte le riserve di Primeval Rock fossero andate esaurite per costruire il Generatore quando i nostri antenati si trasferirono sottoterra!!”
“A quanto pare non tutte!” affermò l’uomo, che proseguì solo dopo un paio di secondi di silenzio “Il sottosuolo che circonda la Comunità contiene ancora qualche riserva di Primeval Rock, bisogna solo sapere “dove scavare”...”
Quelle parole suonarono abbastanza strane per il migliore amico di Ansem. Probabilmente sul terreno c’era qualcosa, anche solo un piccolo simbolo che indicava che lì sotto si trovava una di quelle misteriose rocce.
La cosa importante non era quella… bensì che ce ne fosse ancora in circolazione!!
Quella era una pietra molto rara, fu trovava dal Concilio originale quando si trasferì sottoterra ed il Primo Presidente comprese subito che era il materiale di cui necessitava per costruire il Generatore, perché era l’unico in grado di contenere i raggi ultravioletti del Sole.
I lavori erano durati diversi mesi, dato che comprimere una roccia in vetro era stato tutto fuorché facile anche per le conoscenze del Primo Presidente, ma alla fine era riuscito nell’impresa ed aveva costruito il Generatore, esaurendo però le “scorte” di Primeval Rock che avevano trovato insieme alle “origini della Comunità”.
Ed ora si scopriva che in verità ce n’era ancora in circolazione… questo cambiava non poco le cose, e lo scienziato dovette ammettere di essere leggermente spaventato alla sola idea che una di esse fosse in mano alla persona peggiore cui potesse capitare.
Solo allora Xehanort proseguì con la sua spiegazione, affermando “Come sappiamo entrambi, “coloro che sono venuti prima” ci hanno lasciato anche questa pietra oltre al Genoma, l’unica differenza era che non volevano che questa cadesse nelle nostre mani, anche se inizialmente non capivamo perché… ma ora so che l’hanno tenuta qui sotto per una ragione specifica!!”
Raichi dovette ammettere che, anche se si stava spaventando sempre di più ogni secondo che il racconto andava avanti, si stava anche affascinando non poco. Non aveva mai potuto scoprire i segreti di quella pietra perché credeva non esistesse più, ed invece ora…
Mentre però era ancora nel regno delle nuvole, Xehanort rivelò la scoperta a cui era arrivato, il tutto mantenendo il perfido sorriso sul volto “… Loro non volevano che la trovassimo perché era l’ingrediente mancante per attivare il Genoma che risiede in noi!!”
… COME?!
Il dottore, anche se con la mente stava viaggiando altrove, era riuscito a sentire tutto quello che aveva detto il suo superiore, e proprio per questo appena ebbe fatto quella rivelazione rimase a dir poco spiazzato.
“D-Dice sul serio?!” domandò difatti perplesso quanto prima.
“So che sembra incredibile che una singola roccia possa attivare qualcosa nel nostro corpo, ma devi credermi dottore, è così...” rispose il figlio di Ansem mentre con la mano destra accarezzava la roccia in un comportamento quasi maniacale.
Cercando però di riprendere compostezza, dato che si era lasciato un po’ troppo andare ultimamente, l’anziano provò comunque a domandare “… E come fa ad essere così sicuro che sia l’ingrediente mancante?!”
“Perché ho fatto un test scientifico!!”
Un test scientifico? E senza averlo consultato?! La cosa lasciò abbastanza perplesso Raichi…
Però l’albino si spiegò meglio subito dopo “Per essere certo di riferirti i dati giusti ho preferito prima fare qualche test personalmente con questa roccia. Ho estratto la polverina che è contenuta al suo interno e che le dà quella luminescenza viola e l’ho impiantata in una goccia di sangue contenuta in una delle sacche che teneva da parte. Il risultato… beh, le basti sapere che l’evoluzione è avvenuta senza nessun intoppo!!”
...Cosa?! Senza nessun intoppo?!
L’uomo non ci poteva credere, davvero quel tipo era riuscito là dove lui stesso aveva fallito?! Il suo orgoglio di scienziato si sentiva leggermente ferito, ma dall’altra la sua curiosità era rimasta colpita in maniera molto positiva.
“… Ciò significa che...” il dottore, ancora incredulo davanti al racconto del suo superiore, provò a dire quelle che erano le sue conclusioni, tuttavia si impappinò a causa dello stupore che era ancora parecchio grande in lui.
Così ci pensò il Gran Maestro, sempre con un perfido sorrisino sul volto, a finire la frase per lui “… Ciò significa che, da adesso, il prossimo passo dell’evoluzione umana è possibile!!”
Wow, Raichi non riusciva a credere. Il sogno di ogni scienziato era proprio fare delle scoperte che cambiassero la storia umana, e adesso era entrato in possesso della scoperta più grande da quando l’uomo era diventato intelligente.
Era qualcosa di davvero assurdo e che avrebbe cambiato per sempre il volto dell’intero genere umano… il suo primo istinto era quello di rivelarlo a tutti, perché una scoperta così sorprendente doveva essere condivisa!!
Tuttavia sapeva che Xehanort l’avrebbe impedito… e difatti aggiunse subito dopo il leader “Però questa è un informazione strettamente riservata, non dovrà mai uscire dal Concilio dei Sette. Solo noi e i nostri agenti dovremo saperlo, nessun altro. Intesi?”
Proprio come aveva creduto, ma in fondo non se ne stupì affatto visto il piano che quel folle aveva ideato per vendicarsi della Superficie. Anzi, non escludeva che le conseguenze della Prima Guerra Mondiale che aveva fatto scoppiare si stessero lentamente avviando là dove desiderava quello psicopatico…
“… Come vuole, Gran Maestro...”
Non avendo alternative dovette appoggiare quella scelta, anche se subito dopo gli domandò “… Come intende procedere adesso?” quantomeno voleva sapere quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Il bianco non ci vide nulla di male, anche perché aveva comunque intenzione di dirglielo in anteprima visto che per “quell’esperimento” avrebbe avuto necessariamente bisogno del suo aiuto, e così gli rivelò qual era la sua intenzione.
“… È necessario per prima cosa verificare che non sia stato solo un caso fortuito quello del sangue, e di conseguenza dovremo testare su una cavia umana l’unione della Primeval Rock con il Genoma contenuto in tutti noi… ed io sarò la cavia!!”
… WHAT?! LUI SAREBBE STATO LA CAVIA?!
“COME?!” lo stesso scienziato ci rimase letteralmente di stucco, al punto tale che quell’affermazione gli scappò letteralmente dalla bocca senza che fosse riuscito a trattenerla.
L’albino si fece più chiaro successivamente “È la cosa migliore. Secondo i nostri studi il mio Genoma contiene un potere assurdamente grande, e di conseguenza è il migliore per essere attivato per primo, in modo da garantire un’arma in più al Concilio per quando andremo in Superficie...”
Ma… ma… “… E se… se succedesse qualcosa?!”
Era vero, in fondo aveva funzionato solo una volta e non era sicuro che potesse capitare di nuovo. In un possibile scenario in cui tutto finiva “male” il Gran Maestro rischiava seriamente la vita e di morire prematuramente.
Quest’ultimo lo sapeva bene, e difatti sollevando lo sguardo al cielo disse con tono pacato “Ho già pianificato anche la mia probabile dipartita. In caso ho già preparato una sorta di testamento che vi farò consegnare al momento opportuno. Non devi avere timore di questo, dottore!”
“… Però...” lo scienziato sembrava comunque contrario a quella sperimentazione umana che intendeva portare avanti quel folle.
Tuttavia, Xehanort era irremovibile dalla posizione che si era preso, e proprio per questo stavolta assunse un’aria molto severa e ribadì con quasi cattiveria “L’esperimento si farà, ed io sarò la cavia, che le piaccia o no!! Affido a lei il compito di organizzare il tutto e di decidere il giorno e l’ora, purché sia contenuto entro la prossima settimana, sono stato chiaro?”
“… S-Sì, Gran Maestro!”
“Molto bene!”
Appena ebbe pronunciato quelle parole finali, il figlio di Ansem chiuse gli occhi e si rinchiuse in una sorta di silenzio tombale in cui non spiccicò neanche una parola, come se volesse riflettere sulla decisione che aveva appena preso.
Ma Raichi sapeva che non era così e che non stava affatto riflettendo, dato che era deciso ad andare avanti fino alla fine… e questo poteva risultare un bel problema!!
Se l’esperimento fosse andato a buon fine, se davvero la Primeval Rock avesse risvegliato il Genoma che risiedeva in lui senza alcun effetto collaterale… allora tutto il mondo avrebbe corso un enorme rischio!!
Era stato lui personalmente a studiare il Genoma di ogni singolo abitante della Comunità… e poteva affermare senza ombra di dubbio che quello del Gran Maestro era in assoluto il più pericoloso di quelli che aveva valutato.
Se un folle del genere fosse entrato in possesso di un potere tanto devastante, il Concilio si sarebbe trovato con le mani legate, la Superficie sarebbe stata distrutta e la Comunità avrebbe patito pene peggiori di quelle dell’Inferno.
La situazione si stava facendo davvero critica, si trovavano tutti in una sgraditissima situazione, e lo scienziato lo sapeva molto bene… per questo il suo primo istinto fu di avvertire immediatamente gli altri cinque membri principali degli Illuminati!!
Bisognava agire subito, prima che quel folle diventasse troppo potente per essere fermato!!

Vecchia Villa, Comunità, 11 Giugno 1929:
Fu questione di una giornata sola.
Raichi convocò una riunione urgente con gli altri cinque appartenenti al Concilio dei Sette, doveva informarli di quanto stava per accadere il più in fretta possibile, e per questo li fece radunare rapidamente alla Vecchia Villa.
Intorno alle 15:00 erano già tutti presenti e tutti si trovavano alle loro classiche postazioni. L’unico a mancare all’appello era Xehanort, che non era stato avvisato di quella riunione urgente e di conseguenza era assente.
La posizione sulle postazioni era sempre la stessa, visto che in tutti quegli anni l’unico cambio che c’era stato era Madara al posto di Ichigo, ed il ragazzo era già seduto là dove poi sarebbe stato negli anni a venire durante le riunioni successive.
Inutile dire che tutti erano abbastanza arrabbiati per quella chiamata dell’ultimo minuto, e ce l’avevano abbastanza con l’anziano per aver insistito così tanto per vederli con così poco preavviso per tutti quanti. “Spero che ci sia una spiegazione per questo!!” asserì difatti Stan, ormai settantottenne, a dir poco imbufalito con l’anziano.
Oh, ma c’era, non doveva preoccuparsi al riguardo, e difatti il dottore non perse neppure tempo girandoci attorno. Arrivò dritto al sodo rivelando in un attimo ai suoi colleghi tutte le ultime scoperte fatte sul campo del Genoma e ciò che intendeva fare il Gran Maestro.
Le reazioni di tutti? Beh… appena scoprirono che il bianco intendeva fare l’esperimento su sé stesso andarono letteralmente in panico!!
“COSA?!” gridarono difatti all’unisono sia Pines che Irina, ormai trentanovenne.
Al Mualim, che aveva raggiunto i quarantanove anni, rimase in silenzio, ma visibilmente dentro di sé era parecchio preoccupato. Con gli anni che erano passati aveva finito per accettare il piano di Xehanort e quasi appoggiarlo, ma la sola idea che potesse ottenere tutto quel potere…
Madara, che con il passare degli anni si era fatto più alto grazie ai ventisei anni che aveva, sembrava invece indifferente, come se a conti fatti non gli interessasse nulla di quello che stava accadendo all’interno di quella stanza.
Infine, Madame Boss, che era arrivata ad avere cinquant’anni, sembrava pensierosa mentre si teneva il mento con la mano destra. Non si capiva bene, ma sembrava che le ultime scoperte la stessero portando a riflettere…
“Ora capite perché ho sentito il dovere di avvertirvi immediatamente...” cominciò a parlare Raichi, anche se proseguì solo dopo aver fatto un paio di secondi di pausa “… Abbiamo aspettato troppo tempo per tentare di assassinarlo, ed ora potrebbe essere troppo tardi...”
“Ma questa è una catastrofe!!” esordì all’istante la bionda, che si toccò entrambe le guance con le suddette mani con un aria visibilmente terrorizzata.
A quel punto il membro degli Assassini, che era riuscito a divenire il leader del culto da circa un paio di anni dopo la tragica morte del suo maestro per cause naturali, dovette concordare con la sua collega.
“In effetti, grazie alle nostre ricerche, abbiamo scoperto che il Gran Maestro possiede il Genoma con il potere più grande tra tutti quelli che sono presenti nella Comunità...”
“Se l’esperimento dovesse andare a buon fine e lui sbloccasse per davvero quel potere, per noi sarebbe la fine!!” dichiarò a quel punto Stan, la cui rabbia aveva fatto ben presto spazio alla preoccupazione del momento.
“Come potremmo uccidere qualcuno con un potere del genere...” dichiarò debolmente pure Madame Boss, che stava continuando a riflettere non si sapeva su cosa.
A quel punto però Uchiha, per partecipare alla discussione e capire anche il motivo dei loro timori, provò a domandare “… E perché sarebbe un problema? È il nostro leader, e se si potenziasse diverrebbe una seria minaccia per i nostri nemici...”
“Lo sai bene, te l’abbiamo già spiegato!” rispose a quel punto lo scienziato, voltandosi a guardare severamente il nero.
Quest’ultimo però, mantenendo la sua aria parecchio severa e quasi fredda, proseguì per la sua strada esclamando “… Ripeto che non vedo quale sia il problema. L’assassinio è un vostro problema, ed ancora non ho capito perché intendete ucciderlo, il suo piano non mi sembra così male...”
“Tu non c’eri quando l’abbiamo eletto, e di conseguenza non puoi saperlo… ma se un potere del genere finisse nelle mani di un folle come lui… sarebbe la fine per tutti noi...”
Stranamente, a parlare in quella maniera era stata Jelavic, che nonostante il suo carattere frivolo era riuscita ad essere dannatamente seria in un momento come quello… e come non poteva in fondo visto il rischio che stavano correndo?!
Se il Gran Maestro si fosse effettivamente potenziato, loro avrebbero perso la loro ultima occasione per tentare di ucciderlo ed impedirgli di mandare in malora l’intera Comunità ed il loro status sociale… e sarebbe stata la fine…
Anche se… “Però non deve essere per forza un male!!”
La madre di Giovanni, come se fosse stata colta da un’illuminazione, aveva esordito immediatamente in quella maniera attirando in questo modo l’attenzione su di sé… il tutto però dopo essersi sorpresa lei stessa per l’intuizione avuta.
Solamente che quelle sue parole non erano state accolte positivamente da tutti, dato che Pines le rispose quasi gridandole contro “Ma che diavolo stai dicendo? Ovvio che per noi sarebbe un male assoluto!!”
“Non per forza di cose, come ho già detto...” stavolta però la donna, mentre parlava, aveva addirittura abbozzato un lieve sorrisino maligno, uno di quelli che si facevano quando si aveva avuto un’idea in mente.
Alcuni lì se ne erano accorti, e proprio per questo si erano incuriositi per capire che cosa fosse balenato nella mente della donna… altri invece non sembravano aver colto il suo messaggio e continuavano a lamentarsi.
“Ma non dire fesserie!! La vecchiaia deve averti fuso il cervello!!” affermò difatti Irina.
Inutile dire che sentirsi dare della “vecchia” fece imbufalire non poco Madame Boss, a cui una vena stava iniziando addirittura a pulsare in testa… ma per il quieto vivere in un momento drammatico come quello decise di lasciare perdere.
Anche perché Al Mualim intervenne per rimproverare la bionda e dirle “Lasciala prima parlare, sentiamo cosa ha da dire...”
Lei ed il capo della criminalità della Comunità però non sembravano molto propensi a volerla ascoltare… tuttavia non avevano neanche tante alternative visto che la maggior parte voleva sentire cosa aveva da dire, e di conseguenza dovettero acconsentire anche loro.
Così, con tutte le orecchie puntate su di lei, la donna abbozzò ancora di più il suo sorriso maligno e spiegò loro “… E se sfruttassimo l’esperimento per cercare di ucciderlo?!”
… Eh?! Che intendeva dire?!
Naturalmente le sue parole avevano finito per attirare l’attenzione di tutti, che avevano iniziato ad osservarla in un misto tra il curioso e lo stranito, dato che le sue parole potevano voler dire tutto e niente al tempo stesso.
Ci pensò però Madara a domandare alla donna “Cosa intendi dire?”
“È molto semplice!” iniziò a raccontare la madre di Giovanni “Basterà manomettere la macchina del Dr. Raichi prima che l’esperimento abbia inizio, in modo che la Primeval Rock non attivi le sue proprietà ed il Gran Maestro non solo non si potenzi, ma rischi addirittura la vita...”
“Ma è fattibile secondo te?” domandò a quel punto il Maestro degli Assassini, che non era tanto sicuro che avrebbe potuto funzionare così bene.
Raichi, riflettendoci bene, sembrò non vedere grossi buchi nel piano di Madame Boss, dato che spiegò “In effetti, se agissimo così, il Gran Maestro non penserebbe mai ad un tradimento ma ad un semplice calcolo errato. È fattibile come piano...”
“Mi stai dicendo che è davvero possibile?!” pareva che la gestrice del Crown Brothel non ci credesse poi così tanto, visto che aveva strabuzzato gli occhi perplessa.
La nera però approfitto dell’approvazione del dottore per ribadire ancora una volta il suo concetto “Vedete? Anche il Dr. Raichi dice che è fattibile. Se questa è davvero la nostra ultima possibilità per assassinarlo, non vedo perché non dovremmo coglierla...”
“Bah, l’importante per me è che ce lo togliamo dalle scatole rapidamente!” per Pines non c’erano problemi, e spiegò subito il perché “Se lui prosegue con il suo piano perderò il mio status, e non intendo rinunciare alla bella vita che sto facendo adesso...”
“Lo stesso vale per me!” anche Jelavic sembrava d’accordo con il piano della donna “Gli affari non sono mai andati così bene, dato che molti sfogano la frustrazione di avere un Presidente pigro e svogliato nel mio locale. Non intendo perderlo per le mire di conquista di uno psicopatico!”
“Uhm, non lo so. Io sono abbastanza dubbioso...” tuttavia l’Assassino non sembrava ancora del tutto convinto del piano.
Vedendolo abbastanza dubbioso, la madre di Giovanni gli domandò subito “Qual è il problema? Credi che qualcosa possa andare storto?”
“No, non è quello. Credo che il piano potrebbe funzionare, è solo che...”
Al Mualim non sapeva cosa dire. Il suo primo istinto era di rivelare loro che con il tempo aveva finito per appoggiare il progetto di Xehanort, soprattutto dopo essere divenuto il nuovo maestro della gilda a cui apparteneva.
Come loro nuovo capo aveva potuto vedere che la Comunità non era tutta rose e fiori come volevano farla passare, ed un “cambio” come quello che aveva in mente il figlio di Ansem forse era la cosa migliore per tutti…
Però non era certo che tutti avrebbero potuto appoggiarlo, si ricordava ancora di come Il Saggio espose la sua idea di cambiare le carte in tavola nella società e di come lo mandarono tutti a quel paese metaforicamente parlando.
Proprio per questo, alla fine decise di lasciare perdere e, cercando di mascherare la sua espressione dubbiosa dietro alle mani unite a mo’ di pugni con i gomiti poggiati sul tavolo, scelse di appoggiare l’idea.
“… D’accordo, facciamolo!”
Sembrava però che la sua insicurezza non fosse passata del tutto inosservata agli occhi di Madara, Madame Boss e del dottore, dato che tutti e tre difatti iniziarono ad osservarlo con uno sguardo quasi freddo e severo.
Si stavano domandando a che cosa avesse rimuginato in quel momento, credendo addirittura che forse avrebbe avvertito l’albino di quello che avevano intenzione di fare… ma quell’idea venne scartata subito perché era un Assassino, e per loro l’onore era una delle cose più importanti.
Proprio per questo tutti e tre decisero di lasciare perdere, mentre sia Stan che Irina non notarono nessun dubbio nelle sue parole, anche se loro erano abbastanza ingenui sotto quel punto di vista e semplicemente non l’avevano colta.
Infine, anche Uchiha espresse la sua opinione al riguardo, rimanendo comunque con l’espressione severa di prima “Per me potete fare quello che volete, ma sappiate che se succederà qualcosa io mi chiamerò fuori. Non sono entrato in questa organizzazione per farmi ammazzare come uno stupido!”
Beh, in verità nessuno lì era entrato per quello, ma anzi per fare la bella vita alle spalle della Comunità come uno dei suoi capi segreti, tuttavia il figlio di Ansem rischiava di distruggere quella loro vita, e per questo avevano deciso di agire.
Così, allargando ancora di più il suo sorrisetto maligno, la nera concluse il tutto affermando con sicurezza “Allora è deciso. Tenteremo di uccidere il Gran Maestro come pianificato fin dall’inizio… e lo faremo questa settimana, quando si sottoporrà all’esperimento per risvegliare il suo Genoma!!”
A quelle parole Pines, Jelavic e Al Mualim annuirono semplicemente, mentre Madara si limitò ad osservare la donna con la sua classica espressione fredda ed entrambe le braccia incrociate davanti al petto.
L’unico che non dette nessun segno di vita era Raichi, e questo perché era ancora fermo nella posizione di prima, toccandosi il mento con la mano destra, che rifletteva sulla decisione che era stata presa.
Era da quando aveva visto la testa del suo migliore amico che aveva desiderato di farla pagare a suo figlio, e quella poteva essere davvero la sua ultima possibilità per sbarazzarsi di quel folle una volta per tutte.
L’unico dubbio era se la manomissione avrebbe davvero funzionato. Quella era una sua macchina, e come suo creatore gli costava davvero tanto doverla rompere per mandare all’aria una ricerca a cui teneva molto…
Ma per sistemare i conti con Xehanort avrebbe fatto uno strappo alla regola!
Quel pazzo andava fermato ad ogni costo, e se quella era la loro ultima occasione per assassinarlo e porre fine al suo “regno del terrore”… allora l’avrebbe fatto!
Costi quel che costi!

Palazzo Presidenziale, Comunità, 14 Giugno 1929:
Il giorno prestabilito finalmente arrivò.
Dopo la riunione con i suoi colleghi e la decisione di tentare di sfruttare l’occasione per assassinare Xehanort, Raichi aveva comunicato al Gran Maestro che l’esperimento si sarebbe tenuto a tre giorni da quel momento.
Per l’albino non ci furono problemi, purché fosse tutto pronto per quando sarebbe stato il momento, e per questo lo scienziato si mise d’impegno e nelle giornate successive si concentrò a completare la macchina per il test scientifico.
Costruì il tutto all’interno della stanza segreta del Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale, là dove il figlio di Ansem stesso poteva controllare che nessuno trovasse quel luogo segreto che, a conti fatti, era sotto agli occhi di tutti e nessuno lo sapeva.
Il 14 Giugno, come deciso, si radunarono tutti i sette membri del Concilio dei Sette all’interno della stanza segreta, che era strutturata proprio come sarebbe stato quattordici anni dopo, con l’unica differenza che in questo caso era presente solo una capsula.
Tuttavia essa era vuota ed era issata verso l’alto, a simboleggiare che al suo interno non c’era ancora niente e che sarebbe stato il luogo dove l’albino sarebbe dovuto entrare per permettere all’esperimento di procedere.
Tutti e sette i membri dell’organizzazione indossavano i loro classici abiti, comprendenti stavolta il loro classico soprabito marrone, dato che quella si poteva definire una riunione semi-ufficiale dei membri di spicco degli Illuminati.
Xehanort si trovava davanti a tutti, voltato verso di loro e con alle spalle la capsula dentro cui sarebbe dovuto entrare. Tutti gli altri erano davanti a lui con un’aria abbastanza seria che stavano attendendo le sue indicazioni.
Dopo qualche secondo di silenzio, Xehanort parlò con un sorrisino sulle labbra “Ci siamo, signori. Oggi, se tutto andrà come prestabilito, la razza umana farò un ulteriore passo verso la prossima evoluzione della specie!”
“Secondo me è rischioso...” intervenne tuttavia Madara, con entrambe le braccia incrociate ed un aria abbastanza severa.
Inutile dire che quelle sue parole gettarono leggermente nello shock tutti i presenti, soprattutto perché poteva star indicare al Gran Maestro che il macchinario era stato manomesso, così come la Primeval Rock.
Fortunatamente, dall’altra parte, quelle parole vennero percepite come una semplice preoccupazione per il test che stava per essere fatto, e per questo il figlio di Ansem non si preoccupò e neanche arrabbiò.
“Sarebbe stato ancora più pericoloso se avessimo svolto questo esperimento come al solito… ma la Primeval Rock garantirà un 98% di possibilità di successo per l’attivazione del Genoma che è nascosto dentro di noi...”
“Mi chiedo ancora come sia possibile...” fece invece Irina, osservando la pietra che si trovava sopra alla macchina che aveva la console dei comandi subito sopra, identica tra l’altro a quella che ci sarebbe stata molti anni più avanti.
Fu Raichi stavolta ad intervenire, spiegando “Nessuno sa darsi una spiegazione, ma in questi giorni ho fatto qualche test e… il Gran Maestro ha ragione. La percentuale di successo se applicata grazie alla Primeval Rock aumenta esponenzialmente...”
“Naturale!” intervenne allora il bianco, continuando a sorridere malignamente “Essa è un lascito di “coloro che sono venuti prima”, gli stessi che ci hanno lasciato il Genoma in eredità. È normale che le due cose siano strettamente collegate… ed oggi scopriremo quanto!”
Prima però che potesse voltarsi per entrare nella capsula e dare così inizio all’esperimento, Al Mualim ci tenne ad intervenire per una raccomandazione rapida, soprattutto alla luce di quello che sarebbe successo di lì a poco.
“Mi scusi…” iniziò attirando in questo modo l’attenzione di tutti il suo superiore compreso “… E se dovesse verificarsi quel 2% di possibilità in cui tutto andrà storto?”
“In quel caso, ho già predisposto una sorta di testamento per tutti voi!” spiegò a quel punto il capo assumendo un’aria abbastanza seria “Lo troverete all’interno del mio ufficio qui, a Palazzo Presidenziale. Ma andrà usata solo se dovesse succedermi qualcosa, in caso contrario… beh, potremo sbarazzarcene, naturalmente!”
*Non succederà mai!* pensò tuttavia Madame Boss, sorridendo malignamente nei suoi pensieri pregustando quanto stava per accadere.
Poteva anche aver scritto le sue ultime volontà, ma considerato qual era l’opinione collettiva su quel pazzo era certa che sarebbe stato stracciato e il Concilio, dopo aver nominato un nuovo Gran Maestro, avrebbe proseguito per i fatti suoi.
La sua eredità sarebbe morta con lui quel giorno. Il suo progetto era troppo pericoloso e, anche se alcuni stavano iniziando ad appoggiarlo pienamente, era meglio farlo sparire il prima possibile, così tutti sarebbero stati al sicuro.
Xehanort però ignorava quelli che erano i pensieri della madre di Giovanni in quel momento, e proprio per questo si voltò completamente ad osservare la capsula dentro cui sarebbe dovuto entrare, attendendo alcuni secondi prima di farlo.
“… Bene, procediamo!”
Appena ebbe pronunciato queste semplici parole, l’uomo si mosse a passo svelto e deciso, togliendosi il soprabito marrone, rimanendo di conseguenza con i suoi classici abiti, e posizionandosi sopra alla piattaforma.
Quando lo ebbe fatto e si fu voltato verso i suoi sottoposti, il dottore si avvicinò alla console e, premendo un paio di tasti, fece calare lentamente la capsula sulla piattaforma, che si chiuse dopo pochi secondi chiudendo l’albino al suo interno.
Subito dopo il figlio di Ansem, continuando a tenere un espressione abbastanza seria, annuì con la testa rivolta verso l’anziano, ad indicare che non bisognava perdere tempo e che bisognava muoversi per procedere con il test.
Raichi annuì di rimando e premette un ulteriore bottone, facendo sì che l’intera capsula venisse inondata da uno strano liquido verde, che avvolse molto velocemente tutto l’interno ricoprendo anche l’uomo che vi si trovava dentro.
Egli non morì, dato che il liquido era stato predisposto affinché facesse piombare in un sonno profondo chiunque vi si trovasse all’interno senza ucciderlo, e per questo il bianco si limitò a chiudere gli occhi mentre iniziava anche a galleggiare dentro la capsula.
In questo modo lo scienziato poté prendere la Primeval Rock che si trovava ancora sopra la console e aprire uno scompartimento dentro il macchinario, dove posizionò la roccia prima di richiuderlo al suo interno.
A quel punto, essendo passati alcuni minuti da quando Xehanort era apparentemente caduto in un sonno profondo, tutti i cinque membri del Concilio che stavano osservando si convinsero che non potesse più ascoltarli…
E proprio per questo Madame Boss, sogghignando malignamente, disse “Bene, è arrivato finalmente il momento… anni ed anni di progettazione ci hanno portato a questo, e tu non te ne sei neppure accorto, stupido bifolco. Addio “Gran Maestro”, nessuno sentirà più la “sua” mancanza!”
Aveva apostrofato quel “sua” come a volerlo prendere in giro, come a dimostrare che non lo aveva mai rispettato e che avrebbe goduto tantissimo nel vederlo morire lì, come un padrone sadico tradito dai propri mastini addestrati.
Tutti l’avevano capito, e nessuno replicò alle sue parole. Altri tre lì presenti erano della sua stessa opinione, che quel tipo andava eliminato immediatamente prima che provocasse danni irreparabili alla Comunità intera.
Madara ed Al Mualim erano gli unici a non essere di quell’idea, il primo perché era entrato nell’organizzazione quando lui era già il Gran Maestro, ed il secondo perché dopo essere diventato Maestro degli Assassini aveva finito per appoggiare il piano dell’uomo.
Comunque fosse, ormai anche loro due si erano rassegnati al voler procedere con il piano, anche se di sicuro non si sarebbero disperati qualora qualcosa fosse andato storto, e le probabilità non erano piccole come si pensava.
La madre di Giovanni a quel punto si rivolse allo scienziato e gli disse “Dr. Raichi, proceda pure!”
Lui, voltandosi a guardarla, si limitò ad annuire convinto. La sera prima aveva sabotato la macchina e la Primeval Rock, proprio come era nei piani, e di conseguenza era quasi sicuro che nulla sarebbe andato storto…
Così, con questa sicurezza, premette il bottone che dette il via all’esperimento!
Subito le piccole bolle che si trovavano all’interno del liquido cominciarono a muoversi, segno che effettivamente qualcosa stava accadendo, anche se tecnicamente non stava accadendo null’altro di “diverso” rispetto a prima…
Però doveva essere la procedura normale, dato che anche l’anziano si limitò a quel punto ad osservare la capsula, in attesa di vedere come sarebbe andata a finire quella storia… e se sarebbe finita una volta per tutte!!
Era tutto pianificato. Cinque minuti dopo l’inizio del procedimento, la Primeval Rock si sarebbe dovuta sovraccaricare, ed a quel punto ne sarebbe seguita un’esplosione enorme che sarebbe partita proprio dall’interno della capsula.
Subito all’inizio del sovraccarico, tutti e sei i membri del Concilio fuori sarebbero corsi all’esterno della stanza segreta e l’avrebbero chiusa all’istante, in questo modo l’esplosione sarebbe stata contenuta grazie ai muri d’acciaio rinforzato di cui era fatto il laboratorio.
Avevano calcolato ogni singolo dettaglio, e per questo chi era convinto che Xehanort andasse eliminato stava già pregustando il momento in cui quel maledetto sarebbe morto… ad eccezione di Raichi, che sentiva solo come un peso che si sarebbe tolto dal suo animo per sempre.
Erano già passati quattro minuti, ancora poco e sarebbe scattato il quinto… il momento tanto atteso da ben diciassette anni stava per concretizzarsi, finalmente si sarebbero sbarazzati di quel pericolo pubblico una volta per tutte!!
Passarono i secondi, l’ora del quinto minuto scoccò finalmente e…
Niente!! Assolutamente niente!!
Tutto proseguì regolarmente, anche dopo che fu passato il quinto minuto il procedimento andò avanti per i secondi successivi, lasciando a dir poco allibiti tutti coloro che si trovavano in quella stanza in quel preciso momento.
“… Ma che...” asserì difatti Stan, parecchio perplesso.
Irina aggiunse dopo alcuni secondi di silenzio “… Ma… non doveva già essere in sovraccarico?”
“CHE RAZZA DI STORIA È QUESTA?!” Madame Boss invece non riuscì a contenersi, ed urlò letteralmente ai quattro venti la sua frustrazione.
Quel piano l’aveva ideato lei in combutta con Raichi, di conseguenza era normale che si sentisse incavolata nera vedendo che aveva fallito su tutta la linea, perché se la macchina era guastata sarebbe dovuta andare in sovraccarico da diversi secondi!!
Immediatamente il suo istinto fu di voltarsi verso l’anziano e gridargli “DR. RAICHI!! ESIGO UNA SPIEGAZIONE ALL’ISTANTE!!” sembrava quasi star percependo un “tradimento” nell’aria…
Solo che lui non c’entrava niente con tutto quello, anzi non sapeva neppure lui che diamine stesse accadendo!!
Si era ritrovato in quella situazione che non comprendeva neppure lui, difatti aveva assunto un’aria parecchio perplessa mentre osservava la capsula con all’interno il Gran Maestro che sembrava star ancora dormendo.
“I-Io non… io non lo so...” fu l’unica risposta che riuscì a dare alla donna.
A quel punto, senza perdere tempo, si precipitò verso la console e cominciò a digitare rapidamente sui tasti, nella speranza di capire che cosa ci fosse che non andava… e con sua grande sorpresa scoprì che…
Era tutto a posto!!
I malfunzionamenti che aveva provocato lui stesso erano stati riparati come se nulla fosse successo!!
*Ma che diavolo?!* fu l’imprecazione che lanciò mentalmente il dottore ai quattro venti, non capendo come fosse stato possibile.
Nessuno poteva averlo riparato a sua insaputa, era la più grande mente scientifica della società ed aveva fatto in modo di creare dei danni che solo lui potesse riparare, di conseguenza l’intervento umano andava escluso a prescindere.
Allora che diav…
A meno che…
Ma certo!!
Solo allora comprese cosa poteva essere davvero accaduto e, strabuzzando gli occhi a dir poco scioccato, si voltò verso lo sportello della macchina dentro cui aveva riposto la Primeval Rock… era stata lei!!
In quei cinque minuti aveva riparato tutti i malfunzionamenti della macchina, e doveva anche essersi auto riparata, in modo che niente andasse storto!!
Doveva essere un meccanismo di auto-difesa della pietra stessa, non c’erano altre spiegazioni. Quello però… rendeva il tutto ancora più assurdo!!
Una roccia che si riparava da sola?! Impossibile. Era qualcosa di fantascientifico che neppure nella Comunità poteva esistere… però alla fin fine non stavano parlando di un materiale terrestre, e loro lo sapevano moto bene…
Proprio per questo alla fine Raichi, digrignando i denti e stringendo i pugni dal furore, si lasciò scappare un “MA CHE DIAVOLO SEI?!” con tutta la forza che aveva in corpo.
A quel punto, come un fulmine a ciel sereno, Xehanort aprì gli occhi di getto, e seguì una piccola esplosione che partì proprio dall’interno della capsula e non si estese più di tanto, anche se ruppe lo stesso il vetro e sparse il liquido per tutto il laboratorio!
Tutti i sei membri del Concilio che erano fuori dovettero ripararsi con le braccia ed il soprabito marrone, dato che le schegge di vetro erano partite in quarta e rischiavano di ferirli gravemente, ma fortunatamente l’esplosione non aveva fatto ingenti danni…
Anche perché era partita dall’interno del corpo del figlio di Ansem!!
La situazione si stabilizzò pochi secondi dopo che la mini-esplosione fu finita, per questo i membri principali degli Illuminati, riabbassando le braccia con cui si erano appena difesi, voltarono i loro sguardi verso la capsula…
E ciò che videro li lasciò senza parole!!
Dal fumo che era scaturito dall’esplosione si sentirono dei passi lenti ma decisi, ed una figura si stagliò al suo interno ergendosi fiera ed imponente in prossimità della capsula che era stata distrutta completamente.
Fu questione di pochi secondi ed il fumo si diradò completamente… per lasciare così posto alla figura intera di Xehanort, che si ergeva in piedi con i vestiti abbastanza lacerati ed un perfido sorrisino sul volto!!
Fortunatamente non era nudo, dato che gli abiti avevano solo qualche strappo qua e là, però i vestiti erano del tutto rovinati, a simboleggiare come l’enorme sprigionamento di potenza fosse derivato proprio dal suo corpo.
Inutile dire che, appena lo videro tutti quanti, rimasero a dir poco senza parole mentre lo ammiravano. Apparentemente non sembrava essere cambiato nulla, però sentivano tutti che non era così…
Anche se non percepivano nulla, la sua figura stessa sprigionava imponenza da tutti i pori, a livello di potenza era cambiato drasticamente e lo sentivano… e questo poteva rappresentare un serio pericolo per molti!!
*Oh no...* scappò addirittura mentalmente a Raichi.
Immediatamente il figlio di Ansem, facendo un paio di passi in avanti, sollevò entrambe le mani volgendo i palmi verso l’alto per poterseli osservare bene mantenendo il sorrisetto che lo contraddistingueva.
Fisicamente non era cambiato e lo vedeva, ma qualcosa era cambiato dentro di lui e lo percepiva molto bene. Un nuovo potere era nato in lui, qualcosa di altamente distruttivo e letale… e se le ricerche dello scienziato erano vere, sapeva perfettamente di cosa si trattava.
“… Sento… come un’energia che mi scorre all’interno delle vene. Qualcosa è cambiato in me, lo sento...” fu quello che disse continuando a sorridere.
Gli altri sei rimasero tutti a guardare attoniti quello che stava succedendo. Nessuno aveva aperto fiato sia perché il piano era fallito e sia perché, apparentemente, il test era riuscito perfettamente, e questo li spaventava molto…
Tuttavia, non potevano neanche rimanere in silenzio tutto il tempo, avrebbero solamente alimentato i sospetti del loro superiore. Qualcosa dovevano dirlo, e proprio per questo Al Mualim si accollò quell’onere immediatamente.
“Congratulazioni per la buona riuscita dell’esperimento, Gran Maestro!” dichiarò senza tanti giri di parole.
“S-Sì, congratulazioni...” aggiunse anche Stan, il quale invece non sembrava riuscire a nascondere un certo timore nei suoi confronti.
Il bianco rispose subito “Vi ringrazio. Ma sapete com’è, qualcosa che non va c’è...”
Un esordio abbastanza strano da parte sua, che allarmò quasi i presenti in quella stanza. Però non volevano fasciarsi la testa prima di essersela rotta, e di conseguenza volevano prima capire a che cosa si stesse riferendo con quelle parole.
“I-In che senso, Gran Maestro?” domandò difatti Irina quasi tremando.
Volevano saperlo? Molto bene, li avrebbe accontentati… anche se di sicuro la notizia non li avrebbe rallegrati, anzi tutt’altro…
Sorridendo malignamente, l’albino sollevò lo sguardo verso i suoi sottoposti ed asserì “Vedete, quel liquido verde mi ha tenuto in crio-stasi per quasi tutto il tempo dell’esperimento… tuttavia, nonostante in teoria dovessi essere in coma, i miei sensi erano ancora bene attivi, e sentivo qualcosa provenire dall’esterno della capsula… qualcosa che non lasciava alcun dubbio su cosa stesse per accadere...”
… Oh cavolo!! Erano nella merda!!
Tutti si allertarono all’istante appena sentirono le parole dell’uomo, stavolta non c’era alcun dubbio e si stava riferendo proprio a quello!! Era riuscito a sentirli parzialmente dall’altro lato del vetro nonostante tutto!!
Il dottore fu quello che si spaventò più di tutti, perché aveva capito cosa c’era che non andava. Quel liquido era ancora sperimentale, ed evidentemente andava migliorato ulteriormente visto che non metteva a riposo i sensi nonostante facesse cadere nel sonno chi si trovava al suo interno…
E l’aveva scoperto nel modo peggiore in cui poteva scoprirlo!!
Continuando a sogghignare, Xehanort fece un passo in avanti con il piede sinistro ed insistette ulteriormente “Allora? Attendo una spiegazione al riguardo...”
Diavolo, li stava invitando a dare un motivo del perché avevano provato ad approfittare dell’esperimento per ucciderlo. Si sentivano con le spalle al muro e non sapevano neppure che cosa fare al riguardo.
Al Mualim e Madara a conti fatti erano i più tranquilli in mezzo, sia perché non avevano spiccicato parola e sia perché erano gli unici ad essersi opposti a quel tentativo di assassinio, quindi si sentivano quasi “intoccabili”.
La stessa cosa non la si poteva però dire per Pines, Jelavic e Raichi, i quali stavano stringendo i pugni e digrignando i denti dalla rabbia, si trovavano in una gran brutta situazione e non sapevano come uscirne vivi…
Al contrario, Madame Boss sapeva perfettamente cosa fare!
Era stata lei ad avere l’idea di assassinarlo durante il test, di conseguenza tutta la responsabilità sia dell’operazione che del fallimento ricadeva sulle sue spalle. Doveva assumersi tutti i rischi, che le piacesse o meno.
Lo doveva fare anche per i suoi compagni, che in quel momento tremavano quasi dalla paura e che lei aveva coinvolto in quel progetto. L’idea era stata originariamente di tutti, ma lei aveva insistito per tentarci quel giorno, e di conseguenza avevano poche colpe al riguardo.
Proprio per questo, con un’espressione molto severa in volto, fece un paio di passi in avanti e dichiarò senza mezzi termini “Gran Maestro, mi assumo la responsabilità di tutto quanto!!”
Ovviamente quel suo intervento lasciò parecchio attoniti tutti i presenti, dato che gli altri tre che avevano appoggiato il piano iniziarono a guardarla perplessa mentre Uchiha e l’Assassino, pur rimanendo freddi d’espressione, erano scossi dentro.
Mentre Xehanort continuava ad osservare con quel sorrisetto sul volto, la madre di Giovanni proseguì il suo discorso “È vero, ha sentito bene. Ho provato ad assassinarla mentre eseguiva l’esperimento per risvegliare il Genoma presente in lei, per questo ho manomesso la macchina ieri sera senza farmi scoprire da Raichi. Io ho avuto quest’idea ed io l’ho messa in pratica, di conseguenza io e soltanto io sono la resp...”
La donna non riuscì mai a finire la frase in quanto, improvvisamente, strabuzzò gli occhi e spalancò di colpo la bocca dallo shock, come se avesse appena visto qualcosa di assolutamente spaventoso… ma in realtà non era così.
Qualcosa era successo… ma dentro di lei!!
Istintivamente si toccò la pancia dolorante con entrambe le mani e piegandosi in due dal dolore, ma non servì a nulla dato che iniziò visibilmente a tremare e, tossendo rumorosamente, sputò letteralmente una marea di sangue.
Quella scena naturalmente scioccò tutti i presenti, che rimasero a dir poco allibiti da quello che stavano vedendo. Era uno spettacolo a dir poco disgustoso, ancora un po’ e la donna vomitava lo spirito dal suo corpo!
Ella non riuscì neppure a stare in piedi e crollò in ginocchio mentre, tossendo sempre più forte, finì per sputare ancora di più sangue dalla bocca, creando quasi un laghetto di globuli rossi tanto era quello che aveva sputato fuori.
Alla fine però non ce la fece più e, dopo pochi altri secondi, si accasciò al suolo a pancia in giù rumorosamente sotto lo sguardo allibito e senza parole di tutti coloro che erano presenti all’interno della stanza!
Beh… quasi tutti, considerando che Xehanort aveva l’indice destro puntato verso di lei ed aveva osservato tutto con il sorrisino maligno che aveva assunto fin dall’inizio. Sembrava quasi che fosse lui il responsabile di quanto accaduto…
E lo confermò quando, osservandosi la mano destra, disse “Incredibile, allora le ricerche erano vere, possiedo davvero il potere della disgregazione molecolare. A questo punto devo evincere che possiedo anche gli altri due poteri...”
Parole che furono più che sufficienti a tutti per fargli capire che era stato lui!!
Tutti lì erano consapevoli dei poteri che il suo Genoma nascondeva, e di conseguenza non avevano dubbi che quell’uomo avesse distrutto gli organi interni di Madame Boss uccidendola quasi all’istante e senza remore!!
Qualcosa di a dir poco disumano, al punto tale che Stan e Irina fecero molta fatica a trattenere il vomito vedendo quella scena, e persino Madara ed Al Mualim persero per un solo momento la loro espressione fredda per sollevare il sopracciglio parecchio preoccupati.
Raichi era quello più terrorizzato di tutti. Temeva che sarebbe potuta andare a finire così se l’esperimento fosse andato a buon fine, e purtroppo le sue peggiori paure si erano concretizzate… aveva creato un mostro!
Senza perdere tempo, il figlio di Ansem cominciò ad incamminarsi verso l’uscita del laboratorio segreto, superando tutti quanti mentre esclamava “Che questo sia da lezione per tutti coloro che intendono tradirmi o assassinarmi!”
Una minaccia velata per indicare loro che se qualcun altro ci avesse provato avrebbe fatto la fine di quella donna, e di sicuro conoscendo bene le capacità del loro capo dubitavano di riprovare un assassinio nel breve tempo.
Tuttavia, l’azione appena compiuta dall’albino aveva lasciato un vuoto all’interno dell’organizzazione, ed Uchiha, facendosi coraggio dopo lo spettacolo che aveva visto nonostante con Ichigo avesse ammirato qualcosa di simile, provò a domandarglielo.
“Aspetti, Gran Maestro… e per il posto vacante?” domandò difatti voltando leggermente la faccia verso la sua sinistra per osservare il superiore.
In effetti la morte della nera aveva lasciato un posto vuoto all’interno del Concilio dei Sette, ed andava colmato il prima possibile per evitare che nascessero troppi sospetti tra le fila degli agenti al loro servizio.
Però il bianco ci aveva già pensato, difatti fermandosi per un momento rispose senza neanche voltarsi a guardare gli altri “Giovanni, in quanto unico figlio di Madame Boss, erediterà la direzione delle Rocket Foundation. Lui è già un nostro agente, quindi da oggi sarà promosso a membro di spicco del Concilio dei Sette!”
“Giovanni? Ma ha solo trentuno anni...” provò a replicare Pines, anche se era una critica abbastanza sterile.
Difatti l’uomo rispose “Molti qui sono entrati quando erano più giovani. Giovanni ha eccelso in tutti i suoi studi, e si sta comportando bene come Vice Direttore delle Rocket Foundation, merita la nostra considerazione… inoltre avere la società tra i membri di spicco dell’organizzazione è essenziale per il grande giorno, ve lo siete dimenticati?”
Come potevano dimenticarsi del piano che aveva illustrato loro molti anni prima? Era proprio a causa di quello e della sua natura psicotica che avevano cercato di assassinarlo in quel momento… fallendo miseramente.
Vedendo che nessuno aveva replicato alle sue parole, Xehanort concluse sostenendo “… Allora è deciso, da domani Giovanni sarà il nuovo membro del Concilio dei Sette. La riunione è aggiornata, potete andare!”
Dopodiché riprese a camminare accelerando il passo ed uscì in un lampo dal laboratorio segreto, lasciando così al suo interno gli altri cinque membri più importanti dell’organizzazione con il cadavere di Madame Boss.
Tutti lì erano rimasti scossi dalla dimostrazione delle capacità del figlio di Ansem, ma mai avrebbero pensato che potesse diventare così forte e divenisse possessore del potere più grande che esisteva nella Comunità.
Secondo il Genoma dentro ogni singolo abitante, nessuno poteva eguagliarlo sotto il punto di vista delle abilità sovrannaturali, e questo lo rendeva di conseguenza una calamità a cui ormai era impossibile opporsi.
Sembrava quasi che ormai Stan e Irina si fossero rassegnati all’idea che era diventato impossibile cercare di toglierlo di mezzo, e che prima avrebbero accettato anche loro il suo progetto prima ne sarebbero usciti meglio.
Madara e Al Mualim invece non avevano nulla in contrario fin dalla decisione della donna, aveva giocato con il fuoco ed aveva pagato con la vita. Ormai avevano iniziato e non potevano più tirarsi indietro, loro lo sapevano meglio di chiunque altro.
Raichi invece… beh, lui era l’unico che, nonostante tutto, era ancora convinto che andasse fatto qualcosa!!
Immediatamente strinse i pugni e digrignò i denti dalla rabbia mentre osservava il cadavere della madre di Giovanni. Quella sorte sarebbe dovuta toccare anche a lui che aveva appoggiato per primo la sua idea, ma era stata punita solamente lei…
Non intendeva di conseguenza sprecare l’opportunità che gli era stata concessa. Il suo migliore amico Ansem chiedeva ancora vendetta dalla tomba dove era stato seppellito, e non poteva lasciare che quel folle portasse a termine il suo piano di sterminio.
La sua follia si sarebbe abbattuta su tutto il mondo, la Terra sarebbe cambiata per sempre, ed anche se ora era diventato quasi invincibile non poteva gettare la spugna, non sarebbe rimasto fermo a vedere la morte di tante persone innocenti.
Si sarebbe opposto a lui, in qualunque modo fosse stato possibile!!


La Primeval Rock continua a nascondere svariati misteri. La Grande Sacerdotessa viene eletta tramite un rituale celebrativo in cui riceve dei “poteri” attraverso la misteriosa roccia, ed anche Xehanort ha sbloccato i poteri del “Genoma” ereditato da “coloro che sono venuti prima”, meglio noti come Antichi, tramite un esperimento alla cui fine ha ucciso Madame Boss, rea di aver ideato il piano di assassinio. Con i suoi nuovi poteri sembra essere inarrestabile, riusciranno a fermarlo in tempo?

PERSONAGGI APPARSI:

Saori Kido Ragazza da “Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco”



Vi è piaciuto quest’ottavo Capitolo della fic prequel?
Ve l’avevo anticipato che sarebbe stato un Capitolo davvero importantissimo, una bomba nel vero senso della parola potremmo dire, e spero per questo che abbiate apprezzato sia il chap che le varie rivelazioni che ci sono state :).
Parlando di nuovi personaggi e nuove opere, a parte Saori Kido da ragazza non c’è stato nessuno di davvero nuovo, e di conseguenza la lista rimane invariata come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Solo Nominato, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Tra l’altro, credo che ora che avete visto cosa è accaduto a Madame Boss ed Ichigo e le età segnate qui, abbiate capito che cosa intendessi dire sostenendo di tenerle d’occhio…
Parlando del Capitolo in sé… beh direi che parla da solo alla fin fine.
Ha rivelato nuove informazioni su tutti gli argomenti principali della fic, dalla vera origine della Comunità agli Antichi, dalla Primeval Rock al mistero dietro la Grande Sacerdotessa, insomma di tutto e di più in pratica XD ;).
So che forse non ho rivelato in verità davvero moltissimo, ma fidatevi se vi dico che ho gettato le basi per le grandi rivelazioni che arriveranno in futuro, e già adesso potrei dire di aver rivelato un bel po’ in verità u.u XD ;).
Il rituale della Grande Sacerdotessa potrebbe ricordarvi qualcosa che avete già visto nella fic principale, non dico altro… e non fatevi grosse idee su colei che gestisce la scuola dei Cavalieri dello Zodiaco, nel presente è morta da tempo :).
Come ultima cosa molto importante, il chap ha rivelato che Xehanort possiede ben tre poteri, la disgregazione molecolare, quella con cui ha distrutto gli appunti davanti a Bulma ed ha ucciso Madame Boss, ed altri due…
Quali saranno questi due mancanti? Lo vedrete quando sarà il momento u.u XD ;).
Per il resto vi ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, spero davvero con tutto il cuore che questo Capitolo molto importante per la trama principale vi sia piaciuto, e ci risentiamo martedì 13 Agosto per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove qualcuno inizierà a muoversi!! :)

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Capitolo 9
*** La Decisione del Dr. Raichi! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Dopo lo scorso Capitolo che è stata una rivelazione dopo l’altra, con questo torneremo leggermente con i piedi per terra… ma solo leggermente, dato che finalmente tratterò due argomenti importanti che ho citato più volte nella fic principale.
La prima credo che sia abbastanza intuibile dal titolo e dall’immagine della copertina, ed avrà a che fare con il Dr. Raichi stesso, invece la seconda… beh, questa la lasciò come sorpresa, sappiate solo che è qualcosa che forse attendevate da un bel pezzo, forse addirittura l’inizio della fic principale u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ciao Illusory :). Al momento va abbastanza bene, ho avuto Luglio parecchio impegnato, ed anche Agosto non è da meno purtroppo, ma vado avanti ed in fondo è questo l’importante u.u XD ;) (Per me potresti anche morire male, qui e subito! N.d. Cell) (Davvero gentile come al solito -_-‘! N.d. PGV 2) (Qua concordiamo con i personaggi di Illusory! N.d. Sakura) (E’ stato un Capitolo a dir poco assurdo! N.d. Ino) (Ma distribuire per bene le informazioni anziché spararle tutte in un colpo solo non puoi?! N.d. Misty) (Non hai tutti i torti, ma come sapete sono abituato a fare così ormai XD ;)! N.d. PGV 2) (Riguardo la disgregazione molecolare potremmo dire di sì, è un mini-manipolatore della materia, dato che la può distruggere solamente e non rimodellarla o crearla! N.d. Tivan) (Ciononostante, è comunque un potere grande come giustamente detto da Ashoka! N.d. David) (E’ la mia controparte, dovevate aspettarvelo tutti u.u! N.d. Maestro Xehanort) (E’ la controparte dell’altra tua versione, non tua. E per favore, taci!! -_-‘ N.d. Luke) (Preferisco non anticipare troppo sui prossimi due poteri di Xehanort per ovvi motivi, ma anticipo subito che proprio qui, in questo Capitolo, ci sarà un accenno al secondo potere, e se sarà superiore o meno alla disgregazione molecolare lo vedrete ;)! N.d. PGV 2) (Usi sempre metafore, hai rotto!! N.d. Cell) (Anche tu hai rotto, dato che continui a rimarcare queste cose continuamente -_-‘! N.d. Malefica) (Grazie, Malefica. Comunque, sì, considerando la disgregazione molecolare e gli altri due poteri, al momento Xehanort è un avversario davvero tosto da buttare giù! N.d. PGV 2) (E come lo sconfiggono ora?! N.d. Sora) (Una bella domanda… N.d. Naruto) (Fate venire me, ci penso io a lui!! N.d. Luffy) (Lascia perdere che poi fai la fine che hai fatto con Kaido è_é! N.d. Nami) (Al momento direi che Xehanort è il più forte della fic per netto distacco dagli altri! N.d. Gohan) (E’ dura da ammettere, ma purtroppo è così… N.d. Freezer) (Mio fratello che ammette che qualcuno gli è superiore?! Miracolo!! N.d. Cooler) (-_-‘! N.d. Freezer) (Su colei che gestiva la scuola dei Cavalieri dello Zodiaco non si saprà altro, e stavolta per davvero. Era una semplice sacerdotessa che si occupava di badare ai giovani e futuri Cavalieri dello Zodiaco, null’altro ;)! N.d. PGV 2) (Tutto qui veramente? N.d. Riku) (Niente di diverso? N.d. Aqua) (In questo caso sì, qualche personaggio semplice ogni tanto ci vuole u.u XD ;)! N.d. PGV 2) (Sul rituale… beh qualcosa nella fic principale c’è stata, non diciamo altro… N.d. Tivan) (Bravo, non dire altro che altrimenti rischi di spoilerare fin troppo u.u! N.d. PGV 2) (O////O C-Cosa?! N.d. Saori) (Buoni con Atena, ragazzi! N.d. Seiya) (Lei come Divinità deve essere imparziale! N.d. Hyoga) (Esatto, quindi niente bottarelle! N.d. Ikki) (Uff, mai neanche un divertimento T_T! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (Ma questi sono ancora qui?! N.d. Lucinda) (Ho sempre più il desiderio di tagliarglielo… N.d. Teresa) (Ma che sfiga, doveva ammazzare proprio me?! N.d. Madame Boss) (Beh, sei colei che ha ordito il complotto, dovevi aspettartelo! N.d. Raichi) (Guarda che tu mi hai aiutato!! N.d. Madame Boss) (Dettagli… N.d. Raichi) (-_-‘ Sto zitta che è meglio… N.d. Madame Boss) (Ed ora le Rocket Foundation sono mie, molto bene… N.d. Giovanni) (Ci assume come impiegati? N.d. Team Rocket) (Ma assolutamente no!! N.d. Giovanni) (… Xehanort… Piccolo Angelo?! N.d. Re Topolino) (Ma anche no! N.d. Yen Sid) (Sul Dr. Raichi… beh il titolo di questo Capitolo dice tutto, non c’è altro da dire! N.d. PGV 2) (Non so però se essere positivo o pessimista… N.d. Raichi) (Per il nome “coloro che sono venuti prima” mi sono ispirato ad Assassin’s Creed, lo confermo, però la civiltà sarà totalmente diversa da quella del videogioco, poi vedrete ;)! N.d. PGV 2) (Certo che questa Comunità è sempre più misteriosa… N.d. Edward) (Vero, chissà di cosa si tratta… N.d. Alphonse) (Io mi chiedo solamente se sia davvero ispirata ad Agarthi o meno… N.d. Sora) (La fic la ideai molto giovane, quando non conoscevo ancora Agarthi, però ora posso dire che sì, effettivamente qualche similitudine c’è senza neanche farlo apposta XD ;)! N.d. PGV 2) (Un frutto dell’Eden?! Brutti ricordi… N.d. Al Mualim) (Chissà come mai -_-‘! N.d. Altair) (Sono curioso però anche io ora di scoprirne di più sulla Primeval Rock… N.d. Ezio) (Uhm sfortunatamente non posso dire nulla se Saori è più forte degli altri o meno, di sicuro il Genoma della Grande Sacerdotessa dona un potere enorme, ma dire altro rischierebbe di spoilerare troppo, mi spiace T_T! N.d. PGV 2) (Che chiavica che sei! N.d. Cell) (Ma mai quanto te -_-‘! N.d. PGV 2) (In effetti sembrerebbe così, il Genoma sembra essere qualcosa di nascosto nel DNA… N.d. Shikamaru) (Ci si capisce sempre meno di questa storia! N.d. Shino) (In effetti hai ragione… N.d. Goten) (Comunque sono contento che ti sia piaciuto molto il Capitolo scorso, e sì credo che da adesso in poi certe cose non le vedrete più come prima :). Spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti, sono molto contento che hai trovato interessante lo scorso Capitolo :). Sia quello che il penultimo Capitolo della fic principale erano importantissimi ai fini della trama per tutte le informazioni nuove che hanno tirato fuori, certo c’è ancora parecchio da rivelare e sono il primo a dirlo, tuttavia adesso si stanno leggermente chiarendo alcuni dettagli, e questo è già qualcosa alla fin fine :). Il tentato assassinio il Concilio alla fine l’ha tentato, anche se molto in ritardo rispetto a quando avrebbero potuto farlo, e per questo gli si è ritorto contro dato che ora Xehanort ha immensi poteri e loro non possono più contrastarlo, difatti posso già anticipare che come tentato assassinio diretto non ce ne saranno più, di idee invece… beh Raichi non ha voluto mollare, è l’unico dei membri principali degli Illuminati che sembra volerci riprovare, quindi chissà… u.u XD ;). Difatti le informazioni rilasciate negli ultimi chap non dovevano ancora svelare tutto il background della Comunità, quello sarà svelato quando sarà il momento, ma fornire qualche indizio per aiutarvi a capire in anticipo cosa possa essere successo, anche se ha comunque introdotto alcuni concetti come questo “Genoma” misterioso lasciato dagli Antichi… ma di cui non posso ancora parlare per ovvi motivi purtroppo T_T. Davvero molto interessanti entrambe le tue ipotesi, sfortunatamente non posso né confermare né smentire nessuna delle due per ovvi motivi, ma mi fa molto piacere che hai già iniziato ad elaborare qualche teoria su che cosa possa essere successo, significa che la fic sta continuando a piacerti e di questo sono assolutamente contento *_*. Confermo che non è un caso se gli Antichi, la Primeval Rock e il Genoma sono così connessi, hanno tutti qualcosa in comune che al momento non posso anticipare sempre per motivi di spoiler, però almeno adesso si conosce qualcosa in più sia sulla misteriosa roccia che su “coloro che sono venuti prima”, così come sulle abilità sovrumane di alcuni individui, si può dire che è già tanto che abbia rivelato qualcosa di così grosso già adesso XD. So che sembra cattivo da dire, ma ormai mi conoscete e sapete che di solito i misteri li inizio a svelare piano piano, per poi fare un unico Capitolo di enorme spiegazione o quasi XD ;). Sulla predisposizione posso già parlare, dato che è qualcosa che non affronterò approfonditamente all’interno della fic, ed infatti confermo quanto hai appena detto, che il Genoma cambia da individuo a individuo ed in alcuni è diverso rispetto ad altri, difatti Xehanort ha una predisposizione maggiore a tutti gli altri, motivo per cui ha addirittura tre poteri anziché uno, mentre ci sono civili che magari nel Genoma nascondono ben poco e, di conseguenza, anche sbloccandolo non otterrebbero nulla o quasi ;). Sui Nessuno… diciamo che sono dei Potenziati “particolari” rispetto agli altri, difatti se si nota Xigbar è comunque cieco ad un occhio nonostante la Primeval Rock abbia diminuito drasticamente il pericolo di fallimento, mentre Alice come è stato spiegato nell’ultimo chap della fic principale non può staccare le catene dal proprio corpo causa rischio emorragia, di conseguenza potremmo dire che sì, quelli chiamati Nessuno hanno una predisposizione diversa rispetto a quella degli altri, anche solo per quello che possono fare con le proprie ossa ;). Infine, potremmo dire che in effetti tutto ciò che sappiamo ora su Xehanort lo rendono quasi impossibile da sconfiggere, ed ancora non conosciamo quali sono gli altri due poteri che ha ottenuto dopo aver sbloccato il Genoma, quindi potrebbe riservare ancora tante sorprese O_O l’unica cosa che posso anticipare è che non ho lasciato nulla al caso, e se lo sto “pompando” in questo modo c’è una ragione, ma visto che stiamo parlando del villain principale dovrete attendere la fine della fic o quasi per scoprirlo T_T ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

lelec6: Ciao lelec6 :). Per quanto riguarda la tua richiesta del personaggio mutaforma, posso dirti che l’ho già accontentata perché è previsto che più avanti compaia un personaggio del genere ;). Tuttavia, ci tengo a precisare che non sarà un unico personaggio, nel senso che è un personaggio che cambia aspetto in stile quelli elencati da te, per lo scopo difatti ho voluto unire due personaggi di due franchise diversi. Detto in parole semplici, un personaggio umano di un’opera si trasformerà in un personaggio umanoide di un'altra opera, come se avessi unito due personaggi in uno :). E, per fare un ultimo piccolo spoiler, posso anticiparti che il personaggio umanoide che ho nominato poco prima è uno di quelli che avevi nominato nella tua penultima lista e che ti avevo confermato che uno di loro ci sarebbe stato, tuttavia non ti dico chi è in modo che rimanga la sorpresa ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Confermo, la Primeval Rock contiene parecchi segreti e, nonostante le apparenze, non sono ancora stati svelati tutti quanti, e quel “Che diavolo sei?!” di Raichi alla fine dell’ultimo chap prequel stava a simboleggiare proprio quello ;). Quando sarà il momento scoprirete meglio che cosa sia effettivamente la Primeval Rock, e potreste rimanere parecchio sorpresi u.u… o almeno lo spero ovviamente XD ;). Il parallelo che hai fatto tra Goku e Saori è perfetto, effettivamente entrambi hanno ottenuto una carica prestigiosa ad un età troppo giovane, e questo ha finito per influenzare negativamente il loro umore e la loro voglia di adempiere ai propri doveri, anche se in questo caso c’è una differenza tra i due: Goku non sa niente e per questo continua a “marinare” il lavoro, Saori invece ha saputo della Primeval Rock e forse anche qualcos’altro che la sta costringendo a rimanere lì sul trono della Grande Sacerdotessa anche se non lo vuole ;). La vera domanda è che cosa sa… ma questo lo scoprirete quando sarà il momento, naturalmente u.u XD ;). La Primeval Rock ha auto riparato il macchinario con cui Xehanort si è potenziato, e non si è ancora capito come sia stato possibile, ma questo ovviamente perché c’è ancora qualcosa da scoprire sulla Primeval Rock ;). Mentre per Xehanort sì, finalmente abbiamo scoperto come è riuscito ad ottenere i suoi poteri, praticamente ha sbloccato un Genoma dentro il DNA umano che gli ha conferito queste speciali abilità, come sia stato possibile anche questo lo scoprirete quando sarà il momento ;). I membri del Concilio volevano sfruttare il potenziamento per uccidere Xehanort così come avevano programmato dalla morte di Ansem, hanno aspettato troppo e di conseguenza sono dovuti correre ai ripari con quel piano d’emergenza… peccato solo che la Primeval Rock ha rovinato i loro piano e Xehanort ha sentito tutto, motivo per cui ha ucciso Madame Boss facendo passare la sua morte per un virus interno, anche se come abbiamo visto nella fic principale Giovanni non prenderà troppo male questa cosa :). Altre Primeval Rock ce ne sono, difatti poi nel 1943 Goku ne troverà un'altra durante uno scavo nella Comunità, e non è da escludere che da qualche altra parte ci siano altre Primeval Rock sparse in giro… il problema è che se finiscono nelle mani sbagliate possono essere un grosso problema, quindi in base a chi vincerà al Palazzo Presidenziale si potrà parzialmente sapere come andrà a finire con quelle rocce T_T (Male sicuramente, soprattutto perché l’autore è un idiota! N.d. Cell) (-_-‘ Stai veramente rompendo troppo… N.d. PGV 2) (Povero Louvre… N.d. Goten) (Beh, per quello che abbiamo visto finora è un personaggio molto ambiguo, quindi potrebbe farci qualsiasi cosa con le Primeval Rock! N.d. Gohan) (Vero, posso confermarlo! N.d. Claire) (Comunque, anche io sono curiosa di scoprire qualcosa di più sulla Primeval Rock! N.d. Misty) (Anche io!! N.d. Lucinda) (Ci vorrà un po’ per scoprire qualche altro segreto su di essa, ma ne varrà la pena! N.d. Tivan) (Speriamo che sia vero… N.d. Lloyd) (… In effetti, mi hanno fatto un complimento… N.d. Vegeta) (E poi non c’è niente di male ad essere romantici! N.d. Bulma) (Anzi, di questi tempi un romantico fa solo bene! N.d. Nami) (… D’accordo, allora vi ringrazio per il complimento! N.d. Vegeta) (Ci voleva tanto? N.d. Trunks) (Beh, un po’ pervertito lo era, ma quando ha scoperto che ero sua figlia si è concentrato solo su di me! N.d. Cana) (Esatto, quindi sono un ottimo padre! N.d. Gildarst) (Ottimo no di sicuro, ma fai il tuo lavoro… N.d. Cana) (Beh, un po’ demente lo sei per davvero! N.d. Alice) (Per avere quel senso dell’umorismo lo è di sicuro! N.d. Ino) (Lui ed Ash! N.d. Misty) (Ma perché mi tirano sempre in ballo?! T_T N.d. Ash) (Purtroppo non si può scegliere la famiglia… N.d. Trunks) (Sei un po’ cattivo, fratellone… N.d. Bra) (Qui la mia controparte ha ragione, chiudiamo questa faccenda che mi sto stufando!! N.d. Vegeta) (Dimostrati un buon padre e nessuno dirà più queste cose, fidati! N.d. Bulma) (Ed io ti do una mano, mia controparte! N.d. Teresa) (O_O Glom! N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (O_O Oh cavolo. Meglio chiudere qui il siparietto con i miei personaggi prima che qualche… diciamo organo riproduttivo maschile salti. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). La parte dedicata agli Antichi è quella più importante rimasta della trama principale, e dato che non posso svelare troppo su di loro devo rimanere in silenzio e dirvi di aspettare i Capitoli delle varie rivelazioni… sperando che vi piacciano, naturalmente :). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman :). Non ti preoccupare se hai recuperato adesso lo scorso chap, è estate per tutti quanti e, anche se non lo fosse, abbiamo tutti i nostri impegni nella vita reale che sono più importanti, di conseguenza hai fatto bene a prenderti il tuo tempo per recuperare i chap che ti mancavano ;) e ti ringrazio ancora tantissimo per il tuo supporto!! *_* Sì, alla fine ho rivelato chi è il maestro di Zoro, e si è rivelato essere Xehanort stesso, il quale ha preso Roronoa come suo apprendista e gli ha insegnato tutto quello che sapeva :) ho cercato di tenerlo nascosto in modo da arrivare alla rivelazione dello scorso chap avendo dato pochi indizi necessari, e sono contento che alla fine pochi avessero capito che era Xehanort il maestro *_*. Sai qual è la cosa buffa? Che quello che ha fatto Xehanort, ossia crearsi i propri nemici, è esattamente quello che succede nella vita reale! Pensateci, la gente diventa nostra nemica per diversi motivi che possono variare, ma la maggior parte delle volte succede perché siamo noi a spingerli a diventare nostri nemici o siamo noi ad essere spinti da loro a diventare loro nemici, sempre in tanti modi che siano insulti, invidia, torti subiti e tutto ciò che ne deriva. Potremmo quasi dire che quanto detto in Iron Man 3, ossia che noi ci creiamo i nostri Demoni, è assolutamente vero, e Xehanort ne è un esempio proprio per i motivi che hai detto te, ha ceduto solamente due volte ai suoi sentimenti, e così ha generato un figlio che è suo nemico, Naruto, e la sua potenziale nemesi, Lorenzo, di conseguenza ha creato lui stesso l’arma per la sua disfatta. Sembra quasi una dannata coincidenza a pensarci, però è anche quello che succede nella realtà, basta un nonnulla, un semplice secondo in cui fai qualcosa, e ti sei creato un nemico a vita che potrebbe rovinartela, è una metafora particolare se ci pensa, ma non molto distante da quanto succede tutti i giorni T_T. In verità Kushina non ha scelto di crescere da sola Naruto solo per quello, ma anche per non tenere sotto pressione il figlio e farlo vivere con qualcuno che non voleva quella vita, lo vediamo tutti i giorni che dei padri che non vogliono quella vita finiscono poi per impazzire e commettere una strage, pensa cosa sarebbe successo con Xehanort, che ora ha pure immensi poteri, se gli fossero venuti i cinque minuti XD. Naturalmente Kushina non sa nulla del Concilio e dei suoi poteri, ma per evitare di rovinare la carriera al ragazzo, cosa che potrebbe danneggiarlo psicologicamente, e danneggiare il bambino con l’eredità che si porterebbe dietro come nipote di Ansem ha preferito occuparsi da sola di Naruto e non far sapere a nessuno le sue origini. Ha pensato prima al bene di tutti e tre che al voler essere una vera famiglia, per questo ha agito così :). Purtroppo, sì, abbiamo visto come mai Cana è passata per case-famiglia venendo respinta continuamente dopo la morte di Gildarst e come la criminalità organizzata c’entri in tutto quello, ed adesso sappiamo anche perché odia il padre… anche se non può sapere che quella lettera è un’invenzione di Pines purtroppo T_T (Un attimo, che significa?! N.d. Vegeta) (Non gliene importa nulla a nessuno?! Mi auguro che tu stia scherzando!! è_é N.d. Bulma) (E voi che ci fate qua? N.d. PGV 2) (Stiamo protestando! N.d. Vegeta e Bulma) (… Ok, ma nessuno ha chiesto la vostra presenza qui, di conseguenza chiudo qui il siparietto con i miei pg e sparite!! N.d. PGV 2). Abbiamo inoltre scoperto qualcosa in più sulla Primeval Rock e sui suoi misteriosi poteri, difatti è in grado di sbloccare un Genoma lasciato dagli Antichi che può donare capacità enormi, ed in effetti è vero che sembra molto simile agli Inumani XD ma posso assicurare che non ho preso ispirazione da loro, semplicemente perché a me gli Inumani non piacciono per nulla, di conseguenza anche volendo non prenderei mai ispirazione proprio da loro XD ;). Sugli Antichi purtroppo non posso dire nulla per ovvi motivi, essendo la parte più importante rimasta della trama principale, di conseguenza l’unica cosa che posso dire al momento è che è molto probabile che Saori abbia visto qualcosa a giudicare dalle sue parole, e come ho già detto ricollegatele a qualcosa successo nella fic principale, senza aggiungere altro u.u XD ;). Beh, non hai tutti i torti, Xehanort ha ucciso Madame Boss come ideatrice del piano ed al tempo stesso con la sua morte ha mandato un messaggio a tutti gli altri, così a parte Raichi si sono praticamente arresi tutti all’evidenza che non potranno mai ucciderlo, di conseguenza sì, ancora un po’ e diventa un Dio XD ;). La riapertura della Scuola di Hokuto consentirà di riprendere le lezioni al suo interno e prendersi così nuovi allievi a cui tramandare la tecnica :) anche se… no, questo non lo dirò adesso, attendete e vedrete voi stessi u.u XD ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto *_*, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il nono Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 09 – LA DECISIONE DEL DR. RAICHI!



Scuola di Hokuto, Fantacity, Comunità, 22 Ottobre 1929:
Diversi mesi erano passati da quando Xehanort aveva ottenuto i suoi nuovi poteri.
In quel periodo però le cose erano parecchio cambiate, dato che i vertici delle Rocket Foundation avevano subito una pesante modifica con un nuovo leader a guidare l’organizzazione, ossia Giovanni.
Per evitare sospetti o fughe di notizie, l’albino aveva deciso di “censurare” la morte di Madame Boss facendola passare per emorragia interna che lentamente l’aveva uccisa, e per questo nessuno ebbe dei sospetti in merito.
Fortunatamente per l’azienda, Giovanni aveva ben studiato e sapeva come dirigere una società, proprio per questo il cambio ai vertici non venne sentito, se non in minima parte dato che ormai tutti erano affezionati all’ex Direttrice.
Tra l’altro l’uomo, spinto anche dalla curiosità sulle doti da manager di Kushina, aveva deciso di puntarle gli occhi addosso per quanto riguardava la carriera lavorativa, stava pensando addirittura ad una possibile promozione se si fosse rivelata all’altezza delle sue aspettative.
La ragazza alla fine ce l’aveva fatta, con fatica era riuscita ad entrare nella società nel ruolo di semplice stagista, anche se nel giro di due anni era riuscita già a diventare impiegata e, grazie a questo, si era fatta notare.
Oltre a ciò, la Scuola di Hokuto aveva finalmente riaperto i battenti, e questa notizia aveva rallegrato tutti quanti!!
Kenshiro aveva deciso di essere molto più flessibile rispetto al suo maestro con le iscrizioni, tuttavia nonostante questo non era ancora riuscito a trovare dei guerrieri abbastanza abili da essere addestrati.
In questi mesi si erano presentati svariati candidati, ma nessuno era riuscito a colpirlo particolarmente, e non perché ci fosse andato pesante con loro, bensì perché non avevano mostrato le giuste capacità.
Ciononostante, aveva comunque deciso di non demordere e di continuare le selezioni, sicuro che prima o poi si sarebbero presentati i guerrieri perfetti per la sua scuola ed a cui tramandare lo Stile di Hokuto.
Nel frattempo, ingannava il tempo proprio come faceva di solito… con un bell’allenamento!!
In quel momento Ken, che aveva ventisei anni ed aveva assunto lo stesso aspetto che avrebbe poi avuto nel presente, si trovava nel giardino della Scuola di Hokuto, ed era intento a battersi contro qualcuno.
Questo ragazzo, o uomo, sembrava avere ventisette anni ed aveva dei lunghi capelli bianchi che arrivavano fino a metà della schiena, degli occhi molto profondi, delle basette lunghe e dei ciuffi che arrivavano fino alle spalle. Indossava una divisa da allenamento bianca con il colletto alto e sotto ad una specie di divisa da agricoltore color nera, oltre che degli stivali dello stesso colore della suddetta divisa.
I due si stavano battendo molto ferocemente, dato che stavano cercando di colpire l’altro con dei pugni, che però venivano prontamente schivati dall’avversario, e le onde d’urto per poco non distruggevano il giardino.
Alla fine, dopo aver continuato così per due minuti abbondanti, finirono per allontanarsi l’uno dall’altro con un balzo all’indietro, mettendosi in posizione da combattimento mentre cercavano di riprendersi dagli ultimi attacchi.
Mentre Ken era nella sua classica posa, l’avversario aveva portato il braccio destro fino all’altezza del suddetto orecchio, piegando l’avambraccio all’indietro e con il palmo rivolto davanti, mentre il braccio sinistro era portato in avanti con il palmo sempre aperto e rivolto davanti a sé.
Quest’ultimo tra l’altro aveva del sangue che usciva dall’orecchio e scorreva per tutta la guancia fino ad arrivare alla spalla ed al petto. Probabilmente era stato ferito durante il combattimento dal rivale del momento.
Dopo qualche secondo di silenzio, fu proprio quest’ultimo a parlare dicendo con un sorrisino “Davvero niente male, Ken!”
“Potrei dire la stessa cosa di te, Raoul!” rispose con un sorriso il bruno.
Sì, il combattente contro cui si stava misurando il maestro della Scuola di Hokuto era Raoul, che a quell’epoca era appena entrato nell’accademia di polizia nel tentativo di scalare i ranghi e diventare Comandante.
Era nato in una famiglia di semplici agricoltori, motivo per cui indossava ancora la divisa, ma il suo sogno più recondito era sempre stato quello di divenire un uomo della legge, a tale scopo aveva cominciato da poco come semplice poliziotto, dato che aveva superato tutti i corsi con il massimo dei voti.
La sua carriera stava decollando, e si vociferava addirittura che potesse diventare il Comandante della Polizia più giovane della storia della Comunità, ma lui sapeva che la strada era ancora lunga e ben articolata.
Ogni tanto inoltre, su richiesta di Kenshiro stesso, si allenava con lui in modo da affinare le sue capacità nelle arti marziali. Sapeva di non essere all’altezza di un guerriero come il castano, ma era certo che lotte del genere l’avrebbero aiutato a migliorarlo.
L’allievo di Ichigo aveva visto la sua forza in un’occasione, quando era passato vicino all’accademia della polizia ed aveva visto all’opera il bianco, e per mantenersi ben in forma gli aveva chiesto di divenire suo compagno di allenamenti.
Ormai andavano avanti così da sei anni o anche più, e nonostante si fossero battuti tante volte ogni volta era come se fosse la prima, e questo perché scoprivano sempre nuove strategia e nuove mosse con cui poter sorprendere il rivale.
Alla fine, la vittoria andava perennemente all’ex compagno di Madara, ma Raoul riusciva lo stesso a tenergli testa qualche volta, e per questo il mentore della Scuola di Hokuto lo riteneva un buon compagno d’addestramento.
“Non dire eresie!” sembrava però che il bianco non fosse dello stesso avviso “Fino ad ora non sono riuscito a colpirti neanche una volta, mentre tu mi hai ferito all’orecchio!”
“A dire il vero ci sei andato molto vicino in un paio di occasioni!” rivelò allora Ken per tirarlo su di morale “Le tue capacità sono notevoli pur non essendoti mai allenato alla Scuola di Hokuto, ed è questo che mi ha colpito molto di te!”
“Piantala con i convenevoli, sappiamo entrambi che non vincerò mai contro di te… ma non è di certo per questo che mi alleno con te!!”
Dopodiché, senza neanche dare il tempo all’avversario di metabolizzare quanto aveva appena detto, l’albino si lanciò a tutta velocità contro l’uomo tentando di colpirlo con un pugno portato con il braccio destro.
Rapidamente Ken riuscì a pararlo scostandogli l’arto con cui aveva tirato il colpo con una manata con la mano sinistra, per poi tentare un cazzotto anche lui con il braccio destro mirando allo stomaco rivale.
Lui però, con prontezza di riflessi, riuscì a bloccarglielo prendendoglielo con la mano sinistra e, cercando di approfittare della vicinanza avversaria, provò una ginocchiata con la gamba destra, sicuro che non se l’aspettasse.
In effetti non si aspettava un’offensiva del genere, però Ken riuscì comunque all’ultimo a portare all’indietro la sua testa, evitando in questo modo di venire colpito dall’offensiva ed approfittando dell’occasione e della testa portata all’indietro per tentare una testata.
Essendo una mossa davvero inattesa, riuscì a colpire Raoul dritto in testa con la sua capoccia, costringendolo in questo modo a mollare la presa dal suo braccio destro e ad arretrare di un paio di passi mentre si toccava nella parte colpita.
Tuttavia, essendo stato il suo un esperimento, anche Ken finì per subire il contraccolpo dell’attacco, dato che si toccò la fronte a causa di un leggero giramento di testa dovuto all’eccessiva forza con cui si era schiantato.
“Cavolo, la tua testa è più dura di quello che pensavo!” affermò difatti il bruno, senza però voler essere offensivo.
Fortunatamente il bianco non la prese come un'offesa, ma anzi finì addirittura per sorridere mentre si toccava con la mano destra la fronte là dove era stato colpito e dove si era formata anche una piccola ferita da cui usciva del sangue.
“Un'ulteriore prova di come sono una testa dura!” asserì subito dopo.
Seguirono un paio di secondi di silenzio in cui nessuno dei due parlò… però alla fine scoppiarono tutti e due a ridere quasi a crepapelle per la battuta che aveva appena fatto l’aspirante poliziotto consapevolmente.
Tra di loro c’era un’atmosfera davvero allegra, ed anche per questo Kenshiro era felice di combattere con lui, gli ricordava i bei vecchi tempi in cui Madara ed Ichigo erano ancora vivi e si allenavano insieme…
Però non era il caso di ancorarsi troppo al passato, ormai erano morti e doveva accettarlo, e questo era uno dei tanti motivi per cui aveva deciso di riaprire la Scuola di Hokuto… per lasciarsi il passato alle spalle!!
Così, terminata la risata, tornò in posizione da combattimento ed invitò Raoul a farsi avanti “Forza, proseguiamo!”
Senza controbattere, l’uomo si limitò a mettersi anche lui in posizione da combattimento, pronto a ricominciare quell’allenamento che per lui era molto duro, ma che combattivamente parlando continuava a dare i suoi frutti.
Tuttavia… “Scusate un secondo!!”
Una voce finì per attirare l’attenzione di entrambi fino all’ingresso della Scuola di Hokuto, o per meglio dire al cancello che conduceva al giardino, dato che entrambi erano fuori e nel dojo non c’era nessuno.
Appena si furono voltati, notarono che a parlare era stato… Roronoa Zoro!!
L’uomo, che ormai aveva venticinque anni, aveva un aspetto molto simile a quando si era fatto allenare da Xehanort, essendo passati pochi anni da allora, ed anche gli abiti erano pressoché identici a quell’epoca.
Inutile dire che la sua presenza attirò la curiosità di entrambi, che sciolsero le loro posizioni da combattimento per osservare lo spadaccino, che portava già tre spade sulla cintura anziché le due con cui si allenava con il Gran Maestro.
Immediatamente il ragazzo, con un’espressione abbastanza seria, si rivolse al padrone della scuola, chiedendogli “Kenshiro, vorrei parlarle un secondo in privato riguardo una questione importante… se non sono di troppo disturbo, naturalmente...”
Aveva preferito andare con i piedi di piombo perché aveva visto che entrambi sembravano ben assorti nel loro allenamento, e probabilmente era arrivato nel momento sbagliato, visto anche che uno dei due stava sanguinando da ben due parti del corpo...
Tuttavia, così non sembrò, dato che Ken incrociando entrambe le braccia rispose “Certamente!” per poi rivolgersi a Raoul dicendogli “Per oggi direi di interrompere qui l’allenamento, puoi andare!”
In verità l’albino non era totalmente contento di quella decisione, dato che era stata presa senza neanche interpellarlo ed avrebbe preferito continuare a combattere per affinare le sue conoscenze nelle arti marziali…
Ma sfortunatamente non era un membro della Scuola di Hokuto, e non era neanche il padrone di casa, di conseguenza se il castano voleva allontanarlo poteva farlo, e proprio per questo seppur la scelta non gli piacesse doveva accettarla.
“… D’accordo, ci vediamo la prossima volta!” si limitò a replicare.
Dopodiché, facendo un leggero inchino verso l’allievo di Ichigo a simboleggiare il rispetto che provava per lui, prese e si allontanò dal giardino della Scuola di Hokuto, superando anche Zoro e sparendo dietro al cancello.
Considerando che era anche ferito, forse avrebbe potuto approfittarne per farsi guarire immediatamente, dato che se perdeva troppo sangue poi finiva per perdere conoscenza come era già successo un'altra volta.
Tutto sommato non era stato un male che fosse finito lì l’allenamento…
Appena Raoul se ne fu andato, Kenshiro propose al verde “Direi di entrare, qui c’è fin troppo rumore...”
Si stava riferendo alle macchine che passavano per strada e che non permettevano di capire bene che cosa due volessero dirsi. Per gli allenamenti poteva anche andare bene, ma per discussioni serie come quelle era meglio entrare nella struttura.
Per Roronoa non ci furono problemi “Ok, nessun problema!”
Così, senza perdere tempo, Kenshiro si diresse verso la Scuola di Hokuto, seguito a ruota dall’allievo di Xehanort che era a pochi metri da lui, e tutti e due con un’espressione abbastanza severa sul volto.
In tutto quello il castano era curioso di capire di che cosa volesse parlargli quel tipo. Lo conosceva, era l’allievo di Xehanort, la voce si era sparsa perché era stato il primo ed unico allievo dell’albino…
Però si chiedeva se questo avesse a che fare con quello che voleva dirgli…

Fu questione di pochi minuti ed i due si trovarono all’interno della hall del dojo.
Erano uno di fronte all’altro e seduti in maniera diversa a circa cinque metri l’uno dall’altro, Zoro sedeva sulle sue ginocchia con entrambi i pugni poggiati sulle ginocchia mentre Ken aveva sia le braccia che le gambe incrociate.
I due si stavano osservando con un’aria quasi severa, come se volessero fulminarsi con il solo sguardo, anche se in verità stavano solamente aspettando che l’altro prendesse parola… il problema era che nessuno dei due sembrava avere intenzione a farlo…
Almeno per i primi secondi, dato che poi il castano esordì domandando “Allora, di che cosa volevi parlarmi, Zoro?”
Dato che non sembrava intenzionato a cominciare, aveva preferito iniziare a parlare prima lui, almeno avrebbe sbloccato la situazione e spinto colui che aveva chiesto un colloquio con lui a dirgli il motivo di tanta fretta.
Roronao non aveva ancora parlato soprattutto per rispetto del luogo in cui si trovava. Essendo Kenshiro il padrone di casa, era giusto che fosse lui il primo a parlare, le riteneva buone maniere, anche perché il suo mentore gli aveva insegnato così.
Avendo avuto l’autorizzazione dal diretto interessato, il verde cominciò a dire “Innanzitutto scusa se ho interrotto il tuo addestramento, ma ciò che voglio chiederti è della massima urgenza, ed ho ritenuto doveroso informarti il prima possibile...”
“Non è un problema!” ribatté tuttavia il sensei, a dimostrare che non doveva preoccuparsi “Io e Raoul ci alleniamo spesso insieme, di conseguenza riprenderemo da dove ci siamo interrotti la prossima volta… anche perché lui aveva visibilmente bisogno di una pausa...”
Si stava riferendo soprattutto all’orecchio sanguinante, doveva averlo colpito molto forte in quell’occasione e, per evitare un’emorragia, forse era un bene che l’allenamento fosse stato interrotto, dato che era la prima volta che finiva addirittura per ferirlo in quella maniera. Facendo un lieve sorrisino, lo spadaccino disse “Ne sono contento!” anche se poi si fece subito serio.
L’argomento di cui doveva discutere con lui era della massima urgenza, anche perché se avesse risposto negativamente avrebbe dovuto rivedere tutti i suoi piani ed i suoi progetti… anche se sperava di non arrivare a quel punto, naturalmente.
Inizialmente Zoro, continuando ad osservare quasi severamente l’uomo che aveva davanti, esordì sostenendo “Come prima cosa, è giusto che tu venga informato di un dettaglio di cui probabilmente non sei a conoscenza. Innanzitutto, immagino che tu sappia che da diversi anni sono diventato l’apprendista di Xehanort, giusto?”
“Naturale!” si limitò a controbattere inizialmente il bruno, anche se dopo qualche secondo proseguì sostenendo “Considerando la politica di Xehanort, la notizia che avesse un allievo fece subito il giro della Comunità. Sei stato l’unico a convincerlo, e probabilmente sarai anche l’ultimo...”
“Molto probabile!” Roronoa dovette concordare con lui perché conosceva molto bene il bianco, e sapeva che era già un miracolo che avesse accettato di avere lui come apprendista…
Comunque non era quello il punto, dato che andò avanti dichiarando “Comunque ormai abbiamo terminato l’allenamento circa due mesi fa, dato che ritiene che abbia imparato a padroneggiare la Tecnica a Tre Spade al 100%!”
Beh quella era di sicuro un’ottima notizia. Con meno anni di esperienza di lui, era riuscito ad apprendere completamente uno stile di lotta che non aveva nulla da invidiare allo Stile di Hokuto, poteva quasi dire che era più talentuoso di lui…
Mentre pensava questo però, il verde rivelò “Nel periodo in cui la Scuola di Hokuto è stata chiusa, io ed il Maestro Xehanort abbiamo usato questo dojo come palestra, anche se senza chiederti l’autorizzazione, e per questo ti chiedo immensamente scusa anche a nome suo...”
… Sul serio? Ecco, questa non se l’aspettava.
Forse proprio per questo inizialmente Kenshiro strabuzzò gli occhi e spalancò addirittura la bocca sorpresa… anche se così doveva ammettere che tornavano certe cose, come il fatto che la Scuola di Hokuto non fosse così polverosa come credeva di trovarla…
Immediatamente Zoro, abbassando il volto quasi sconsolato e chiudendo gli occhi, provò a giustificarsi dicendo “Mi dispiace, abbiamo usato una tua proprietà senza neanche chiederti il permesso, e ne sono profondamente rammaricato...”
“Non devi dispiacertene!” provò tuttavia ad intervenire il castano, assumendo un’aria abbastanza sorridente e scacciando di conseguenza quella stupita di prima.
Perché? Molto semplice…
“Se devo essere sincero, quando ho chiuso la Scuola di Hokuto ho lasciato la porta aperta proprio per permettere a chi come te desiderava allenarsi di avere un luogo dove potersi addestrare senza disturbare nessuno. La Scuola di Hokuto è ancora una delle poche palestre presenti nella Comunità, e in assenza di essa chi voleva migliorarsi non aveva un posto dove perfezionarsi, quindi ammetto che inconsciamente un po’ volevo che la Scuola di Hokuto venisse comunque usata nonostante tutto...”
… Diceva sul serio? Quindi non era arrabbiato per il fatto che era stata violata una proprietà privata?!
Era vero che dal momento in cui il dojo era stato chiuso aveva rinunciato alla sua proprietà, però comunque spiritualmente apparteneva lo stesso all’unico sopravvissuto della “vecchia generazione” di lottatori della scuola, e per questo si era sentito a disagio e, per arrivare là dove voleva, aveva ritenuto necessario rivelarglielo…
Però, se dichiarava che non c’erano problemi e che era tutto perdonato, non poteva che essere felice della cosa naturalmente!!
Un problema in meno a cui pensare, proprio per questo lo spadaccino finì per sorridere e rispondere “Ne sono contento, questo renderà la mia prossima richiesta più semplice da fare...”
Inutile dire però che, in quella maniera, aveva finito per introdurre il discorso legato al vero motivo per cui gli aveva chiesto un colloquio privato, e proprio per questo l’ex allievo di Ichigo si incuriosì abbastanza.
“Di che cosa stai parlando?” gli domandò difatti.
E dato che ormai aveva già introdotto l’argomento, Roronoa decise di farsi coraggio e di chiederglielo. Se avesse detto di no avrebbe visto tutti i suoi progetti crollargli davanti agli occhi, ma non poteva saperlo fino a quando non ci avrebbe provato…
Così, assumendo un’aria seria, l’allievo di Xehanort cominciò a proporre “Vedi Kenshiro, due mesi fa, quando ho terminato l’allenamento con il mio Maestro, mi sono fatto un paio di domande. Se io non fossi diventato suo apprendista, la Tecnica a Tre Spade sarebbe morta con lui, ed ora che le sue conoscenze sono passate a me, è mio dovere trasmettere tutto ciò che so ad un’altra generazione di guerrieri, che siano più adulti o più giovani di me...”
In teoria già da quello che stava dicendo si capiva chiaramente dove volesse andare a parare, difatti ormai il bruno era certissimo di quello che stava per chiedergli… ma voleva che fosse lui stesso a pronunciare quelle parole.
Proprio per questo si limitò a replicare “Continua...”
Presto detto, senza più giri di parole Zoro toccò il terreno davanti a sé con entrambe le mani, rimanendo comunque seduto sulle sue ginocchia, ed osservando con occhi carichi di determinazione il guerriero pose la fatidica richiesta.
“Kenshiro… desidero poter insegnare la Tecnica a Tre Spade e tramandarla ad altri guerrieri, e la Scuola di Hokuto è il luogo migliore dove poterlo fare. Per questo ti chiedo di diventare soci in affari e creare un nuovo ramo di addestramento all’interno del dojo!!”
La sua richiesta era solamente questa. Poter avere l’occasione di allenare altri combattenti nella sacra arte che gli era stata tramandata da Xehanort in modo che non andasse “uccisa” con la futura morte sua e del suo mentore.
Il castano, arrivati a quel punto, non si stupì neppure della richiesta, dato che era già abbastanza intuibile facendo due più due su quanto aveva detto precedentemente, ciononostante rimase comunque nella sua espressione abbastanza severa.
Dopo circa due secondi di silenzio, Ken provò a chiedere “… Il tuo desiderio è molto nobile, ma non hai pensato che magari Xehanort potrebbe essere in disaccordo?”
“Ho tenuto conto di questa eventualità!” confessò Roronoa, rimanendo nella stessa posizione di prima “Tuttavia, quando abbiamo finito l’allenamento, il Maestro mi ha dato l’opportunità di fare ciò che più desidero con la Tecnica a Tre Spade. Inizialmente mi sono fatto addestrare da lui esclusivamente per proteggere il prossimo e la mia gente… tuttavia, una volta terminato l’allenamento, mi sono reso conto che non mi bastava più...”
“In pratica hai compreso che lottare contro le ingiustizie sarebbe stato inutile, se a farlo saresti stato solo tu...” a concludere la frase del verde ci pensò lo stesso allievo di Ichigo.
Annuendo con la testa, lo spadaccino proseguì il suo discorso spiegando “Inoltre la Scuola di Hokuto fornisce anche protezione su commissione. Oltre ad essere la mia occasione per insegnare le mie conoscenze al prossimo, è anche un ottimo modo per poter aiutare gli altri proprio come desideravo fin dall’inizio...”
Dopo tre secondi di silenzio, Roronoa concluse il suo discorso abbassando di colpo la testa ed il petto, a mo’ di inchino quasi, e dichiarò “Te lo chiedo per favore, sia come maestro di arti marziali che come persona che non è riuscita a proteggere ciò che amava. Dammi l’opportunità di rendere questa Comunità un posto migliore, e di poter insegnare anche ad altri guerrieri il valore delle responsabilità di cui siamo a conoscenza come esperti di uno stile di lotta unico nel suo genere!!”
Forse poteva aver rischiato di toccare un tasto dolente dicendo che Ken “non era riuscito a proteggere ciò che amava”, ma si poteva dire che era andato quasi sul sicuro, ben sapendo che ormai aveva superato quel periodo…
Ed in effetti era proprio così, dato che il castano si limitò ad osservare severamente lo spadaccino, analizzando per bene nella sua testa quali potessero essere i pro ed i contro di una possibile decisione del genere.
Da una parte bisognava dire che insegnare un'arte della spada all’interno della Scuola di Hokuto poteva significare rompere la tradizione del suo vecchio Maestro, e lui era un uomo molto attaccato a questi ideali come ben si ricordava…
Dall’altro lato però, andava precisato che nonostante avesse riaperto da poco la Scuola di Hokuto era ancora molto giovane, poteva essere considerato un maestro ma era molto inesperto in termini di gestione e di commissione.
Avere un aiuto nel dirigere il dojo e nell’amministrarlo poteva fargli solamente bene. Ed in più andava considerato che non era ancora riuscito a trovare dei guerrieri degni di poter apprendere lo Stile di Hokuto, forse lui poteva essere più fortunato…
Di certo, se voleva mantenere le commissioni aperte già nel 1904 con l’inaugurazione della scuola, aveva bisogno di più allievi e personale possibile all’interno della struttura, e quell’occasione che gli si era presentata davanti poteva fare al caso suo.
In pratica, sembrava che i pro superassero abbondantemente i contro in quella situazione!!
Proprio per questo Ken, mentre si toccava il mento con la mano destra, dovette riconoscere di essere molto tentato di accontentare la richiesta del ragazzo. Un aiuto gli avrebbe fatto solo bene, ed inoltre più persone diventavano guerrieri in più stili e meglio era…
Così, dopo averci riflettuto su bene, il castano ammise senza tanti giri di parole “… Devo dire che la tua proposta è allettante, ed in effetti in quest’anno ho gestito con molta fatica questa scuola, essendo da solo e non avendo ancora allievi...”
Sembrava quasi evidente che la sua, pur non essendo una risposta positiva a tutto tondo, fosse un modo per dirgli che era più propenso ad accontentarlo piuttosto che a negare il suo desiderio di insegnare al prossimo.
Proprio per questo, quasi strabuzzando gli occhi, Zoro risollevò la testa ed osservò il mentore del dojo con un’espressione quasi sorpresa, domandando “Intendi dire che… accetti?”
Seguirono alcuni secondi di silenzio in cui l’uomo, chiudendo gli occhi ed abbassando il volto, sembrò quasi assumere un’aria seria, a voler simboleggiare che in realtà ci aveva ripensato e non intendeva accontentarlo…
Ma poi, dopo soli cinque secondi, risollevò il volto con un’espressione molto contenta, ed annunciò senza tanti giri di parole “Credo che accetterò la tua proposta. Due teste sono meglio di una, e insieme potremmo fare grandi cose per questa Comunità e questa scuola!!”
… D-Davvero? Aveva accettato?!
Roronoa dovette ammettere che neanche nelle sue più rosee aspettative avrebbe mai pensato che l’uomo avrebbe acconsentito alla sua richiesta già al primo colpo, e senza neanche pensarci su per almeno una giornata.
Proprio per questo finì per sorridere felicemente con la bocca spalancata. Non poteva credere che il suo desiderio fosse stato realizzato, sembrava quasi un sogno che diventava realtà, sicuramente il suo maestro sarebbe stato orgoglioso di lui appena l’avrebbe saputo.
“D-Dici sul serio?!” gli sembrava ancora incredibile che fosse vero.
Tuttavia l’ex compagno d’allenamento di Madara annuì, come a voler dimostrare che stava dicendo effettivamente il vero, dopodiché porse la mano destra in avanti, quasi a voler stringere quella dell’amico.
“Allora? Abbiamo un accordo?” dichiarò allora.
Inutile dire che per Zoro non c’era alcun dubbio al riguardo, e senza nessun ripensamento strinse la mano dell’ormai neocompagno con la sua destra, sancendo in questo modo la collaborazione tra le due “scuole di lotta”.
“Abbiamo un accordo!!” aggiunse il verde sorridente.
Il patto era stato stipulato, e la collaborazione era a tutti gli effetti cominciata. Da quel giorno la Scuola di Hokuto avrebbe insegnato ben due discipline anziché una, aumentando in questo modo la possibilità di avere più combattenti da addestrare.
Sarebbe stata una collaborazione lunga e probabilmente anche faticosa, dato che gli allievi di entrambi gli stili avrebbero potuto vedere negli apprendisti dell’altro maestro delle sorte di “rivali” o robe del genere…
Ma loro non erano spaventati, erano rischi del mestiere ed erano certi che sarebbero riusciti ad insegnare ai loro futuri allievi il rispetto per l’avversario e per gli altri stili di combattimento, come era stato insegnato loro.
Col tempo, la loro alleanza avrebbe dato i suoi frutti, e ne erano assolutamente certi!!

Palecity, Comunità, 09 Agosto 1930:
Un anno era passato da quando la Scuola di Hokuto aveva deciso di allargare i suoi orizzonti a ben due stili di lotta anziché uno, e nonostante questo la situazione non sembrava ancora essere cambiata.
Sia Kenshiro che Zoro faticavano a trovare degli apprendisti che fossero abili abbastanza da ereditare le loro tecniche di lotta, e dovevano ammettere che era un po’ sfiancate la cosa. Possibile che non ci fosse nessuno degno in giro?
A parte quello, la vita scorreva tranquillamente nelle varie metropoli della Comunità, ed una nuova generazione di bambini, che non aveva vissuto il cambio del Presidente da Charles ad Ansem e successivamente a Goku era nata.
Due esponenti di questa nuova generazione in quel momento si stavano divertendo insieme sotto lo sguardo vigile di un ragazzo che si era preso la briga di controllarli su richiesta dei loro genitori, per assicurarsi che non succedesse loro nulla di grave.
Il giovane sembrava avere diciannove anni e aveva dei corti capelli biondi a caschetto nascosti da un cappello grigio che somigliava molto a quelli che indossavano i poliziotti ed aveva anche degli occhi neri. Come abiti pareva indossare una divisa militare dello stesso colore del cappellino, che comprendeva un giaccone lungo che arrivava fino alle ginocchia con due tasche posizionate all’altezza del petto, dei pantaloni lunghi dello stesso colore, una cintura nera con fibbia bianca, una camicia bianca con cravatta rossa scura e degli stivali neri.
Quest’ultimo era seduto a terra, con le gambe conserte e le mani poggiate sulle rispettive ginocchia mentre osservava i due bambini che in quell’istante stavano giocando a rincorrersi, e sembravano starsi divertendo.
Uno dei due era un maschietto di nove anni che aveva dei capelli bianchi tutti arruffati e degli occhi color azzurro cielo, oltre che delle guance insolitamente rosse per qualcuno della sua età. Come abiti indossava una maglietta azzurra chiara con le maniche corte, dei pantaloni lunghi marroni e delle scarpe da ginnastica grige scure con lacci bianchi.
L’altra era una femminuccia di sei anni che aveva dei lunghi capelli biondi raccolti in una treccia a coda di cavallo che scendeva fino alla schiena, un cerchietto azzurro in testa, degli occhi azzurri ed indossava un vestitino lungo e verde chiaro con le maniche lunghe, ma arrotolate fino ai gomiti, una piccola cintura viola attorno alla vita e delle scarpine verde chiare.
I tre si trovavano nel cortile di uno dei palazzi di Palecity, che era costituita per lo più da una piccola strada interna che svoltava a sinistra arrivando ad una rotatoria in cui intorno si trovavano i posti garage degli abitanti dell’edificio, ed a delimitare la stradina c’era un giardino sia a destra che a sinistra.
I due piccoli si stavano divertendo a correre in quel momento sul lato destro del prato, mentre il ragazzo li stava osservando poggiato al muro che delimitava il giardino interno della struttura, anche se sembrava quasi disinteressato.
Aveva difatti in mano un manuale che sembrava appartenere alla polizia, e questo unito ai suoi abiti poteva far supporre che si stesse esercitando per poter diventare un giorno un bravo poliziotto, ed ogni tanto gettava lo sguardo verso i due per essere certo che non andassero troppo lontano.
Proprio in quel momento, dopo aver corso per svariati minuti, la bambina che stava inseguendo non ce la fece più e crollò letteralmente a terra a pancia in giù da davanti, con entrambe le braccia distese in avanti.
“Uffa, non ce la faccio più!” disse subito dopo chiudendo gli occhi.
Vedendo la scena, il bambino si fermò e, voltandosi a guardarla, quasi saltò di gioia esclamando “E vai, ho vinto io!! Ho vinto io!!”
Tuttavia, l’altra non sembrava essere d’accordo, dato che sollevando il busto affermò quasi con rabbia “Non è giusto Jack!! Sei più veloce di me, è normale che non riesca a prenderti!!”
A quel punto lui, che sembrava essere un giovane Jack Frost, assunse un sorrisetto quasi furbetto e dichiarò con tono molto sfacciato “Beh Elsa, se io rincorressi te la gara non durerebbe più di due secondi!”
“Fai silenzio!!” si lamentò allora la piccola, sollevandosi da terra e guardandolo quasi malamente.
Sentendo che i toni si stavano alzando, il ragazzo che era seduto decise di intervenire affermando “Bambini, datevi un contegno!” senza però distogliere lo sguardo dal manuale che teneva con entrambe le mani.
La piccola allora, che sembrava essere una giovane Elsa, si voltò verso il loro curatore e, sollevando la mano destra ed agitandola con un dolce sorriso sulle labbra, provò a proporgli di unirsi a loro.
“Ehi Schmidt, vieni a giocare con noi? Ci divertiremo insieme!!” propose difatti la bionda.
Ma il ragazzo, che era un Johann Schmidt quando ancora aveva diciannove anni, non sembrava interessato alla cosa, visto che senza staccare lo sguardo dal libro rispose “No grazie, sono qui solo per osservarvi da vicino!”
Sentendo però quello che aveva detto, la piccola sbuffò contrariata e disse “Ma dai, sarebbe più divertente giocare con te piuttosto che con questo imbroglione!”
“Imbroglione? Non farmene una colpa se sono più veloce di te!!” si lamentò tuttavia Frost, che non aveva gradito per nulla l’uscita della piccolina.
Quest’ultima allora, accortasi di aver toccato un tasto dolente, fece uno sguardo ed un sorrisino molto sbarazzino e rispose al piccolo dichiarando “Ma è la verità, sei imbroglione!”
“Non è vero!”
“E invece sì!”
“E invece no!”
“E invece sì!”
“E invece n...”
La lite sembrava dover proseguire su quella linea per svariati minuti… quando improvvisamente accadde qualcosa di molto strano!!
Una strana freccetta venne sparata da un punto indefinito, e finì per centrare il ragazzino proprio sul lato destro del collo, e fu inutile dire che il bianco sentì non poco la puntura che essa gli aveva appena provocato.
“Ah!” sia l’albino che la bionda sussultarono immediatamente appena videro quell’oggetto finire addosso a Jack.
Quest’ultimo immediatamente si toccò nella parte colpita, provando a dire “Ma cos...” ancora una volta però non riuscì a concludere la sua frase… in quanto iniziò a sentirsi strano!
La vista stava iniziando ad offuscarglisi, e cominciava a sentirsi come se dovesse svenire da un momento all’altro. Una sensazione davvero molto strana e che non riusciva a capire, a malapena riusciva addirittura a rimanere in piedi.
“C-Cosa… c-cosa sta s-succ...”
Niente, per la terza volta di seguito non riuscì a completare la frase che voleva pronunciare… in quanto i sensi gli vennero meno e crollò a terra a pancia in giù di colpo, con entrambe le braccia divaricate sopra la testa!!
Inutile dire che la vista del suo amico crollato a terra e di colpo spaventò non poco la povera Elsa, che subito gridò “AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!”
Sentendo quell’urlo quasi improvviso, Schmidt sollevò all’istante lo sguardo, notando in questo modo non solo Frost a terra apparentemente svenuto, ma addirittura la freccetta che aveva attaccato al collo.
“Cosa… Jack? Tutto bene? Dannazione, cosa è successo?!”
Iniziando a preoccuparsi non poco ed assumendo anche un'aria intimorita, Johann si mise in piedi all’istante gettando a terra alla sua destra il manuale che reggeva tra le mani e correndo subito in direzione dei due bambini…
Peccato che subito dopo accadde la stessa cosa anche a lui, e una freccetta lo colpì al collo alla sua sinistra, bloccando in questo modo la sua corsa e costringendolo a rallentare sempre di più, a causa delle stesse orribili sensazioni che aveva già provato prima l’albino.
Vedendo che stava accadendo la stessa cosa anche al ragazzo, la piccola si terrorizzò non poco, al punto tale che iniziò a tremare visibilmente dalla paura e disse debolmente “S-Schmidt...”
“E-Elsa, s-scappa...” pronunciò molto lievemente Johann nel tentativo di avvertire la piccola… prima di crollare anche lui a terra a pancia in giù nella stessa posizione di Frost!!
A quel punto il panico prese il sopravvento sulla povera bambina, che non ci pensò neanche due volte a seguire il consiglio che le aveva dato l’amico, iniziando subito a correre alla sua destra per seguire la stradina ed uscire in questo modo dal giardino.
“AIUTO! AIUTO! QUALCUNO CI A...”
Sfortunatamente neppure lei riuscì mai a terminare la frase, in quanto di colpo una freccetta prese anche lei dietro al collo, e la povera piccola cominciò a sentirsi strana ed a rallentare sempre di più, sentendo che le stava venendo sempre più sonno.
“A-Aiuto… a-aiu...”
Tentò con tutte le sue forze di continuare a chiedere aiuto, ma purtroppo il sonno prese il sopravvento su di lei, e cadde a terra svenuta nella stessa posizione dei suoi due compagni sul cemento che componeva la stradina.
La situazione era allarmante, tutti e tre i poveri malcapitati erano a terra svenuti, con la pancia in giù, entrambe le braccia distese sopra la testa e soprattutto una freccetta conficcata su lati diversi del collo, che era la causa di tutto.
Cosa diamine era appena successo?!

Fantacity, Comunità, 09 Agosto 1930:
Nello stesso istante, in un’altra città della Comunità, per la precisione Fantacity, c’era un’altra bambina che stava tornando a casa molto velocemente.
Le strade della metropoli, essendo la Capitale della società, erano conosciute per essere molto più sicure di quelle delle altre città, e proprio per questo i bambini potevano andare in giro senza scorta e senza nessun problema.
Erano le 16:50 ed una di esse, appena terminato l’asilo, stava tornando a casa di corsa e tutta contenta, con lo zainetto rosa sulle spalle e saltellando quasi anziché camminando tanto era vispa ed allegra per la splendida giornata che aveva appena passato.
Era una piccola di tre anni che aveva dei corti capelli rosa che arrivavano fino al collo, oltre che degli occhi color rosso chiari e delle guance molto più cicciottelle rispetto al resto del corpo. Indossava un cerchietto giallo con dei motivi bordeaux sulla testa ed un abitino giallo che arrivava fino alle ginocchia con i bordi rossi ed un piccolo spacco che arrivava fino a sotto al collo con il bordo striato bianco e rosso, oltre che dei piccoli stivaletti beige.
La bambina si chiamava Nina Drango, e sembrava essere molto contenta perché all’asilo era riuscita a prendere dei buoni voti durante i compiti di disegno. Era sempre stata negata nel disegno, ma finalmente era riuscito a farne uno bello, e per questo non vedeva l’ora di dirlo ai suoi genitori.
“Ho preso un buono. Ho preso un buono. Ho preso un buono!” continuava a ripetere mentre saltellava per le strade semi deserte di Palecity.
In quel momento attorno a lei non c’era nessuno, creando in questo modo un’atmosfera quasi inquietante se ci si pensava, ma a lei poco importava dato che in quella metropoli non era mai successo nulla di grave ai bambini ed era certa che sarebbe andato avanti così ancora per molto tempo.
Era letteralmente euforica e non vedeva l’ora di tornare a casa per raccontare ai suoi parenti della grandiosa notizia… peccato che non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe accaduto nei prossimi secondi…
Improvvisamente anche lì, da un punto imprecisato, partì una freccetta simile a quella che nello stesso istante aveva colpito Schmidt, Jack ed Elsa, ed andò a colpirla proprio al collo sul lato sinistro mentre camminava.
Naturalmente sentì l’attacco arrivato all’improvviso, e per questo si bloccò all’istante osservando l’oggetto che aveva ancora incastrato nel collo con uno sguardo misto tra lo spaventato ed addirittura il curioso.
“E questo cos… c-che cosa… c-cosa mi s-succede...”
Ad un tratto anche lei iniziò a venire sonnolenza e ad annebbiarsi la vista, esattamente come accaduto alle altre tre povere vittime, e nonostante i suoi disperati tentativi di resistere finì per cedere anche lei.
Cadde rovinosamente a terra di schiena, addormentandosi di colpo con le braccia distese per il largo e finendo addirittura addosso al suo zainetto, dove di conseguenza si ruppe quasi tutto ciò che si trovava al suo interno ed era delicato.
Anche lei aveva subito lo stesso destino degli altri tre ragazzi, ma che cosa poteva significare?!

Cimitero Monumentale, Comunità, 09 Agosto 1930:
Sempre nello stesso istante, alle 16:50 di quel giorno, una famiglia si era recata al Cimitero Monumentale della Comunità per rendere onore ad un defunto.
Quel giorno non era molto affollato il campo, e di conseguenza non c’erano molti visitatori, anche se questo poteva essere una fortuna per chi desiderava rimanere più tempo del previsto all’interno dell’immensa cupola.
La famiglia in questione era composta dal padre, dalla madre e da una bambina di soli due anni, che aveva dei capelli quasi marroni chiari raccolti in due trecce molto lunghe che scendevano da entrambi i lati, degli immensi occhioni color viola chiaro ed un abito comprendente una giacchetta a maniche lunghe rossa sopra ad una maglietta a maniche corte bianca ed una minigonna marrone chiara, oltre che degli stivali bianchi ed in mano una bambola che sembrava quasi essere un bambino biondo.
Erano venuti lì per celebrare il padre della madre, morto proprio due mesi prima a causa di un cancro al cervello, e si erano presi la giornata libera per poter stare fuori tutto il giorno, non solo per la visita al cimitero naturalmente.
I due adulti in quel momento erano proprio davanti alla tomba, con degli sguardi spenti e quasi depressi, mentre la bambina era poco dietro di loro che li stava guardando con un’aria mista tra l’incuriosito e lo stranito.
Sfortunatamente era ancora troppo piccola per sapere cosa succedesse veramente a chi era morto, e per questo le avevano omesso la verità su quanto accaduto al nonno, e l’unica cosa che si domandava era il motivo per cui si trovavano lì.
*Come mai siamo in questo posto? È davvero brutto...* pensò difatti la bambina, continuando ad osservare da dietro i genitori in uno sguardo misto tra l’incuriosita e la sorpresa.
Improvvisamente però sentì un leggero rumore provenire dalla sua sinistra, e voltandosi vide qualcuno che, con passo svelto e deciso, sembrava starsi allontanando di corsa. Era molto lontano, e di conseguenza non riusciva a distinguere bene di chi si trattasse.
“E quello chi è?” si domandò la bambina con tono molto debole, mentre iniziava a correre per cercare di raggiungere quell’individuo spinta dalla curiosità.
I genitori erano talmente concentrati che neanche si erano accorti che la piccola si era allontanata da loro… un gesto incosciente, dato che fu questione di pochi secondi prima che la piccolina, il cui nome era Alice, si fosse allontanata del tutto dalla loro vista.
La femminuccia difatti aveva continuato a seguire quella strana ombra che stava correndo, almeno fino a quando non fu sparito completamente dalla sua vista, costringendola così a fermarsi in mezzo ad una marea di tombe.
“Dov’è finito?” si domandò la castana guardandosi attorno incuriosita.
Tuttavia, ancora una volta, una freccetta venne sparata alla sua destra e la prese al collo in quella stessa angolazione. Un tiro molto preciso che andò a segno e, nell’esatto momento in cui l’aveva colpita, la piccola iniziò subito a sentirsi strana.
Con gli occhi semi chiusi difatti, disse “H-ho son...” per poi cadere a terra immediatamente a pancia in giù con le braccia distese per i fianchi.
Avvenne tutto talmente rapidamente che Alice fu obbligata a mollare la presa dalla bambola che reggeva tra le mani, che cadde in questo modo rovinosamente al suolo senza però fare nessun tipo di rumore.
La poverina aveva ceduto subito perché, avendo due anni, aveva un fisico meno resistente rispetto a chi era più grande di lui, inoltre le probabili dosi con cui era stata “drogata” dovevano essere forti, dato che erano stati capaci di stendere anche un ragazzo di diciannove anni come Schmidt.
Sembrava evidente che quelle azioni fossero state compiute tutte dalla stessa persona, o quantomeno dalla stessa organizzazione, perché gli attacchi erano avvenuti alla stessa ora e con le stesse modalità.
L’unica domanda era… chi aveva interesse ad anestetizzare quattro bambini ed un ragazzo?

Luogo Sconosciuto, Comunità, 10 Agosto 1930:
La Comunità rimase molto scossa da quanto accaduto.
Quattro bambini ed un ragazzo erano come spariti nel nulla, e nessuno sapeva darsi una spiegazione di che cosa fosse successo, e neanche del perché erano scomparsi in pieno giorno anziché di notte.
Le indagini erano partite, ed i primi indizi sembravano far trasparire che dietro tutto quello ci fosse la criminalità organizzata di Stan Pines…
Ma la verità era molto diversa!!

Mentre le autorità continuavano ad impegnarsi per far luce su quel mistero, i cinque “spariti” erano finiti in un posto che neanche potevano immaginare…
I poverini in quel momento si trovavano in quello che sembrava quasi essere un magazzino, adagiati su cinque lettini uno vicino all’altro e ancora svenuti a causa di quanto accaduto, anche se la freccetta era stata rimossa dal loro collo.
C’erano tutti, partendo da destra fino a sinistra si potevano vedere Schmidt, Elsa, Jack, Alice e Nina, che erano appoggiati con la pancia rivolta verso l’alto, le braccia distese per il lungo ed un'aria quasi serena. Sembravano quasi star dormendo…
In realtà però avevano perso i sensi perché le armi che li avevano colpiti contenevano una forte dose di sonnifero, regolata per stendere nel giro di un minuto un essere umano adulto, e di conseguenza sui bambini aveva un effetto soporifero quasi istantaneo.
Di fronte a loro, ad osservare i lettini, c’erano due uomini. Uno sembrava abbastanza piccolo di statura e con abbigliamenti quasi sbandati, che stava osservando il tutto in un misto tra il serio e il freddo, mentre l’altro era ben diverso.
Sembrava un uomo di trentatré anni con la testa completamente pelata, degli occhi color azzurri a dir poco glaciali, dei piccoli baffi e che indossava un vestito prettamente elegante, comprendente di lunga giacca blu scura sopra ad una maglia a righe viola e grigie scure con bottoni grigi chiari, a sua volta sopra ad una camicia bianca comprendente di cravatta blu scura. Inoltre, aveva dei pantaloni marroni chiari e delle scarpe eleganti nere con dei lacci dello stesso colore. Infine, possedeva un anello per ogni singolo dito che aveva, per un totale di cinque, e reggeva con la mano destra un sigaro cubano acceso.
Quest’ultimo, mentre aveva la mano sinistra che toccava da sotto il gomito destro, aveva un sorrisino perfido sul volto mentre osservava i cinque, che a questo punto sembrava chiaro che fossero stati rapiti…
E lo stesso uomo lo rese palese quando disse “Tutto è andato alla perfezione. Le nostre cavie sono tutte qui...”
Ci aveva messo un giorno per giungere là dove le stavano tenendo perché temeva di “attirare troppo l’attenzione” muovendosi poco dopo il loro rapimento, ma tutto era filato liscio ed ora si trovava in quel luogo.
Colui che stava vicino a lui, voltandosi ad osservarlo, gli chiese “Signor Fontaine, come mai ha deciso di rapire dei bambini?”
La domanda era stata posta perché il suo superiore, che si era rivelato essere il Frank a cui L stava dando la caccia e che era anche il braccio destro di Stan nella criminalità organizzata, non aveva mai spiegato l’obiettivo di quel rapimento.
L’uomo, continuando a tenere gli occhi puntati verso i cinque svenuti, spiegò “Mi sembra chiaro. Intendo sfruttare la Primeval Rock che abbiamo rubato al Concilio per fare degli esperimenti sugli esseri umani, se il Gran Maestro è riuscito a sopravvivere, sono curioso di vedere il suo effetto su dei ragazzini di così giovane età!”
“Ma come mai? Non bastavano degli adulti? Avrebbe potuto provarla su di me, se lo desiderava così tanto...”
Il pelato, voltandosi a guardarlo, rivelò “Mi sembra abbastanza chiaro, ragazzo. Il Gran Maestro dovrebbe essere un adulto stando al suo profilo, di qualunque sesso sia, e di conseguenza devo sperimentare la Primeval Rock anche sui bambini. Per poter avere accesso al suo potere, devo essere sicuro che funzioni su ogni tipologia di essere umano...”
“Ma… e perché il ragazzo?”
Il sottoposto si stava riferendo a Johann, dato che a differenza degli altri quattro stava per raggiungere i vent’anni, e di conseguenza non rientrava nella categoria dei “bambini” che aveva appena citato Frank.
Quest’ultimo, tornando ad osservare gli svenuti, soprattutto Schmidt, rivelò senza problemi “Perché avevo bisogno anche di una cavia adolescente, e trovandosi da solo insieme a due dei quattro obiettivi ho ritenuto necessario sfruttare la situazione a nostro vantaggio. Inizialmente volevo chiederti effettivamente di fare da cavia, ma sei il mio uomo migliore e preferisco non correre rischi su di te...”
Inutile dire che il diretto interessato si poté definire parecchio onorato dalle parole del suo superiore. In pratica gli aveva appena detto che era essenziale per il suo grande progetto, e che non poteva permettersi di perderlo per qualche falla nell’esperimento.
Proprio per questo finì per abbozzare un sorriso, nonostante Frank fosse un uomo spietato ci teneva ad alcune persone e lo si vedeva. Probabilmente valeva la stessa cosa anche per il suo vecchio amico, pur avendogli rovinato la vita…
I suoi pensieri vennero però interrotti quando Fontaine, girandosi di scatto, affermò “Prepara le capsule. Appena si riprenderanno daremo il via all’esperimento, non possiamo perdere un solo secondo prezioso!”
Dopo aver detto questo, il pelato cominciò ad incamminarsi a passi lenti e decisi, il tutto dopo aver aspirato dal sigaro ed aver buttato fuori il fumo dalla bocca. Era certissimo di quello che andava fatto, e non intendeva tornare indietro…
Ciononostante, il suo subordinato non poté fare a meno di rimanere ancora attonito, e stavolta per un qualcosa a cui non aveva effettivamente mai pensato e che solo in quel momento gli era venuto in mente… le modalità di rapimento e chi era stato preso!!
Difatti, girandosi di scatto e quasi preoccupato, il ragazzo dichiarò “Ma Signor Fontaine, perché ha deciso di agire così?!”
Naturalmente le sue parole fermarono l’avanzata dell’ex amico di L, che assestatosi là dove era arrivato domandò senza neanche voltarsi ad osservarlo e con un tono quasi scocciato “A che cosa ti riferisci?”
Nonostante tutto, il sottoposto non si fece spaventare e domandò abbastanza preoccupato “… N-Non capisco perché ha deciso di rapire quattro bambini in pieno giorno e quando le strade erano affollate, avremmo potuto aspettare la notte e ci avrebbero messo molto più tempo a scoprire il rapimento. Per di più tra di loro c’è anche Elsa, che è figlia di una famiglia nobile di Palecity, abbiamo rischiato davvero troppo rapendo anche lei...”
Sembrava evidente che la sua preoccupazione maggiore stava soprattutto nel fatto che erano stati scoperti quasi subito, anche se le loro identità erano ancora celate fortunatamente, e che tra i bambini c’era anche “un elemento scottante”.
In effetti si poteva dire che aveva ragione… ma nonostante questo Frank non sembrava intimorito, anzi dopo qualche secondo che ebbe terminato di parlare scoppiò addirittura a ridere sonoramente in mezzo al magazzino!!
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!” sembrava star ridendo davvero di gusto nonostante non avesse perso la sua postura.
Il ragazzo rimase leggermente infastidito dal suo comportamento, ma anche molto incuriosito dato che stava agendo come se non avesse paura di nulla, eppure dopo quello che avevano fatto avrebbe dovuto esserlo…
Il pelato spiegò immediatamente tutto, voltandosi ad osservarlo con un sorrisino quasi perfido sul volto “Ragazzo mio, era proprio questo l’obiettivo. Farsi beccare!”
… Che? Cosa intendeva dire?!
“I-In che senso?” domandò difatti il subordinato, che non ci aveva capito molto di quello che stava cercando di spiegare.
“È molto semplice!” iniziò a rivelare il diretto interessato, senza mai perdere il perfido sorrisino sul volto “Agire in pieno giorno e coinvolgendo anche una bambina nobile ha fatto sì che le autorità si attivassero immediatamente, ed in un attimo gli indizi li hanno portati là dove volevamo… a sospettare di Stan e della sua combriccola!!”
Sì, questo l’aveva sentito proprio quel pomeriggio. Erano le 15:00 ed alle 13:00 era stato informato che la polizia stava sospettando di Pines e della sua criminalità organizzata, ma non capiva a cosa si rif…
A meno che… ma certo!! Ora c’era arrivato!!
Tuttavia, Fontaine, non comprendendo che era già arrivato alla soluzione, continuò a spiegare “Noi abbiamo abbandonato tre mesi fa la sua organizzazione, e di conseguenza spingere tutte le autorità verso Stan ed il Concilio farà sì che si concentrino sulle persone sbagliate, e noi nel frattempo faremo perdere le nostre tracce divenendo impossibili da trovare per chiunque… nemmeno per il Gran Maestro. Eheheheheheheheheh!”
Il sorriso maligno di Frank si allargò quasi all’istante. La sola idea di averla fatta in barba anche al capo degli Illuminati lo stava eccitando non poco, dato che ormai non aveva più niente da spartire con nessuno di loro.
A quel punto il subordinato domandò “È per questo che ci siamo spostati qui prima ancora di iniziare il rapimento?”
“Naturalmente!” confermò il tutto l’ex amico di L “Qui nessuno ci troverà, e depistare le ricerche degli ignari verso il Concilio finirà per metterli loro uno contro l’altro, e lasciare così campo libero a noi ed ai nostri uomini...”
A quel punto Fontaine, voltandosi verso la sua destra, fece una pausa di qualche secondo prima di proseguire rivelando “Scegliere di abbandonare il Concilio e di mettersi contro di loro è stata la scelta migliore che potessimo fare, e dopo che avremo ultimato gli esperimenti su quei cinque avremo anche dei nostri uomini con super abilità in grado di combattere per noi, mentre loro senza la loro preziosa Primeval Rock non riusciranno a creare altri guerrieri come il Gran Maestro...”
Appena ebbe terminato di parlare, Frank sollevò entrambe le braccia al cielo ed anche il volto verso il soffitto, chiudendo il discorso con un commento a dir poco euforico “Ormai l’epoca del Concilio dei Sette è finita!! Da adesso in poi sarà la nostra organizzazione a comandare la Comunità! Gli ADAM toglieranno di mezzo il Concilio e trasformeranno la Comunità nel più grande impero criminale della storia!! Ahahahahahahahahahahahah!!”
Diavolo, sembrava veramente davvero averci messo parecchia enfasi nelle parole che aveva pronunciato, ma sembrava davvero credere a quello che stava dicendo. Era convinto di avere la situazione in pugno e che ben presto l’intera società sarebbe stata sua.
Fin da quando era il braccio destro di Stan stava aspettando il momento migliore per staccarsi da lui e fondare la sua organizzazione, e l’occasione gli si era presentata quando aveva scoperto proprio da Pines che una pietra aveva donato poteri inimmaginabili al Gran Maestro.
A quel punto organizzare il furto della roccia era stata questione di qualche mese, ed una volta portato a termine il furto abbandonare la criminalità organizzata insieme ai suoi uomini più fidati e trasferirsi in un “luogo sconosciuto” era stato uno scherzo da ragazzi.
Ora aveva lui il coltello dalla parte del manico. Poteva crearsi un intero esercito di supersoldati e farli obbedire ai suoi comandi, in questo modo avrebbe potuto annientare tutti coloro che gli si sarebbero opposti, compreso quello sciocco del Gran Maestro.
Il rapimento era stato solo l’inizio. Mentre la Comunità stava addosso al Concilio convinta che fosse il vero colpevole, loro avrebbero sfruttato la situazione per fare esperimenti sulle cavie… e se tutto fosse andato come credeva, avrebbero vinto!!
Era di questo che Fontaine era contento, stava già pregustando il suo dominio sull’intera società… Ma aveva fatto i conti senza considerare un dettaglio piccolo ma davvero molto significativo… il suo vecchio amico che gli stava dando la caccia!!
Fu proprio il sottoposto a farglielo notare, mettendolo in guardia spiegando “… E per quanto riguarda invece L?”
Sentendo quel nome, il pelato si bloccò all’istante nella stessa posizione di prima. Già, si era dimenticato di quell’emerito impiccione che gli stava col fiato sul collo e stava aspettando solo il momento migliore per incastrarlo e sbatterlo in galera.
Gli ci era voluto molto poco per scoprire che si trattava del suo vecchio amico, che in qualche modo era sopravvissuto ed aveva giurato vendetta nei suoi confronti. Doveva ammettere che era una vera palla al piede, anche più degli Illuminati.
“Ah già, lui...” si limitò a dire inizialmente Frank abbassando le braccia e aspirando altro fumo dal sigaro.
Fece una pausa per buttare fuori ciò che aveva appena aspirato, e dopo altri tre secondi di silenzio l’unica cosa che uscì dalla sua bocca fu “… Interferite nelle sue indagini facendogli credere che sia stato Stan a rapire quei bambini. Sarà più dura convincere lui dato che è più sveglio degli altri poliziotti, ma dovete riuscirci, ad ogni costo...”
“… Come vuole lei, Signore!”
Il subordinato aveva esitato per un momento a rispondere perché si era accorto di un dettaglio mentre il suo superiore gli stava rispondendo. Oltre che scocciato sembrava anche altro, sembrava quasi… amareggiato.
Non capiva bene il motivo, forse avere sempre tra i piedi il nero aveva finito per turbarlo non poco, oppure desiderava unicamente che quel tipo lo scovasse e lo sbattesse in galera, oppure desiderava riconciliarsi con lui…
Non comprendeva bene che cosa stava frullando per la testa di Fontaine, solo una cosa era sicura. Non aveva mai dimenticato il suo ex compagno, e lo riteneva il suo nemico numero uno, anche più del Gran Maestro e di Stan messi assieme.
Era solo questione di tempo prima che quei due si sarebbero ritrovati faccia a faccia di nuovo, e quando sarebbe stato il momento la Comunità avrebbe scritto una nuova pagina della sua storia lunga cento cinquant'anni.
Si trattava solo di capire quale dei due sarebbe uscito vivo dal loro confronto finale…

Vecchia Villa, Comunità, 18 Settembre 1930:
Più di un mese era passato da quando i quattro bambini e Schmidt erano stati rapiti da Fontaine, e da allora le ricerche della polizia non si erano fermate neanche per un momento, anche se non avevano dato i frutti sperati.
Tutti gli indizi che trovavano finivano sempre per rimandare all’organizzazione criminale di Stan, e proprio per questo le autorità stavano iniziando a stare addosso a Pines ed ai suoi uomini, impedendogli quasi del tutto di agire.
Raoul, che era già un agente del Concilio per eredità genitoriale, sapeva tutto in quanto membro della Polizia di Fantacity, si parlava già di promozione al grado di Tenente per lui nell’aria, e non aveva perso alcun tempo.
Aveva informato all’istante i suoi superiori, che avevano deciso così di indire una riunione d’emergenza alla Vecchia Villa coinvolgendo tutti i pezzi grossi degli Illuminati. La situazione era tragica e dovevano agire subito.
La riunione fu organizzata quel giorno, alle 17:30 del pomeriggio, ed una volta iniziata fu abbastanza chiaro quale fosse l’aria che tirava lì dentro…
“NON È POSSIBILE!!” sbraitò difatti Stan, ormai settantanovenne, poggiando la testa sul tavolo e toccandosi dietro di essa con entrambe le mani.
“Tutto ciò non ha alcun senso!!” aggiunse pure Irina, che aveva ormai quarant’anni e più che disperata sembrava quasi scocciata dalla situazione.
Al Mualim, che era arrivato ai cinquant’anni e pareva star iniziando ad avere i primi segni dell’invecchiamento, sembrava star mantenendo la calma nonostante fosse scocciato tanto quanto loro, e disse “Siamo in una pessima situazione in questo momento. Non avrei mai creduto che sarebbe arrivato a tanto...”
“Quel Fontaine non mi ha mai convinto...” esclamò un Madara ventisettenne mentre manteneva la sua aria fredda in volto.
Insieme a loro c’era anche il nuovo arrivato del Concilio, colui che aveva sostituito Madame Boss un anno prima, quando era stata brutalmente uccisa da Xehanort per aver architettato il piano per assassinarlo, ossia suo figlio Giovanni!
A quell’epoca aveva trentadue anni ed era più giovane d’aspetto, difatti aveva dei capelli corti ma leggermente più folti e ben pettinati, un viso più gioviale ed indossava, sotto al soprabito marrone tipico dei membri principali del Concilio, una camicia bianca abbottonata sotto ad un giaccone lungo ed aperto di colore nero, con un fazzoletto rosso che sbucava fuori dal taschino sinistro, e dei pantaloni e delle scarpe eleganti dello stesso colore del giaccone.
Come pronosticato dall’albino, era divenuto il nuovo Direttore delle Rocket Foundation dopo la morte della madre, e proprio per questo era stato accettato tra i membri di spicco dell’organizzazione, ed essendo lì non voleva fare mera presenza.
Difatti, con un atteggiamento molto severo, dichiarò sulla situazione “Per colpa di quel maledetto, ora i miei affari con Stan sono stati bloccati temporaneamente. Non possiamo andare avanti con la nostra operazione...”
Era stato informato fin dall’inizio dal Gran Maestro del suo ruolo e del fatto che avrebbe dovuto fare affari con Pines per acquistare materiale scadente a prezzi stracciati, e per lui non c’erano stati problemi, visto l’enorme profitto a cui avrebbe portato l’affare.
Tuttavia, essendo la criminalità sotto l’occhio vigile delle autorità da quando Schmidt ed i quattro bambini erano stati rapiti, non avevano potuto concludere nulla per paura di essere beccati, e di conseguenza si trovavano in una situazione in cui la loro operazione era letteralmente bloccata.
Il Dr. Raichi, che aveva cinquantasette anni e nonostante questo aveva già i capelli lunghi e bianchi e dei baffi folti dello stesso colore, rimaneva in silenzio con entrambe le mani unite davanti alla bocca ed i gomiti poggiati sul tavolo.
La stessa cosa la si poteva dire per Xehanort, ventottenne e con i capelli più lunghi di un anno prima, dato che aveva le braccia incrociate e gli occhi chiusi, oltre che un’aria abbastanza severa. Sembrava quasi che stesse riflettendo su qualcosa, anche se ignoravano di cosa si trattasse…
Nessuno però ci stava badando, e proprio per questo il capo della criminalità sollevò la testa ed affermò “Quel bastardo di Fontaine mi ha messo in un bel casino. I miei affari sono bloccati, e se non riprendono entro breve dovrò chiudere baracca e burattini!!”
“Ed a quel punto tutto il nostro progetto salterà...” aggiunse Uchiha, chiudendo gli occhi e rimanendo quasi indifferente alla situazione.
“Ma pensi solo a quello? E a me?!” si lamentò tuttavia l’anziano, che non aveva gradito per nulla l’uscita del ragazzo “Fontaine era il mio braccio destro, entro breve avrei abdicato in suo favore, ed invece ci ha traditi e ci ha messo alle costole l’intera Comunità!!”
“In questo modo la copertura potrebbe saltare, e chi non conosce neppure la nostra identità potrebbe scoprire persino che intendiamo distruggere il Generatore quando sarà il momento...” specificò Al Mualim, cercando di mantenere la calma.
Jelavic tuttavia, collegandosi all’argomento che aveva tirato fuori Pines poco prima, domandò a quest’ultimo “A proposito, ora che il tuo uomo migliore ti ha voltato le spalle intendi ancora ritirarti oppure ci hai rinunciato?!”
In effetti la sua era una domanda più che lecita, considerando che chiunque sarebbe subentrato al suo posto avrebbe dovuto sedersi sulla sedia su cui si trovava il criminale in quel momento, e quindi sarebbe dovuto venire a conoscenza di tutto quanto…
Comprendendo che aveva tutte le ragioni per porgergli quel quesito, Stan si calmò e provò a dirle “No, almeno momentaneamente devo rimanere in carica, anche se ho una certa età. Nominerò mio nuovo braccio destro il terzo in comando, Donquijote Doflamingo, e lo istruirò per quando dovrà prendere le redini del mio impero!”
“Doflamingo… una buona scelta, mi piace quel tipo!” aggiunse Giovanni, con un sorrisino beffardo sul volto.
Era il tipo con cui concludeva sempre gli affari tra le Rocket Foundation e la criminalità organizzata, proprio per questo era favorevole alla sua nomina di nuovo leader dopo Pines e la appoggiava pienamente.
Tuttavia, c’era un dettaglio da non trascurare, che Madara espose subito “Tutti questi discorsi sono inutili. Se non catturiamo Fontaine prima che scoprano tutto su di noi, il nostro intero progetto non vedrà mai la luce del Sole...”
“E come possiamo catturarlo?” avanzò tuttavia Raichi, che finalmente aveva aperto bocca “Quell’uomo è furbo. Si è nascosto in un posto che è fuori persino dai nostri radar, ed in più ha rapito dei bambini innocenti...”
La sua preoccupazione era soprattutto rivolta verso il destino di Elsa, Jack, Alice e Nina. Frank era un uomo spietato ed orribile, e nessuno sapeva cosa potesse fare loro con la roccia che aveva rubato dai suoi laboratori…
“Hai ragione!” l’Assassino sembrò concordare con lui “Se li potenzia con la Primeval Rock che ci ha sottratto, saranno guai seri per noi. Il Gran Maestro potrebbe sconfiggerli, vero, ma da solo contro un intero esercito di Potenziati cosa potrebbe fare?!”
Sfortunatamente non aveva del tutto torto, e il bianco lo sapeva bene. Con le incredibili capacità che aveva acquisito un anno prima, poteva sbarazzarsi di molti Potenziati in un colpo solo… però se fossero stati un esercito intero contro lui da solo, la situazione avrebbe potuto farsi molto pericolosa…
Così Irina, non sapendo né cosa fare né come agire, provò a domandare al suo superiore “Gran Maestro, lei che cosa suggerisce di fare? Dobbiamo trovare Fontaine, ma non sappiamo da che parte cominciare...”
Tutti a quel punto si voltarono verso il figlio di Ansem, che tuttavia era rimasto nella stessa posizione fin dall’inizio della riunione e non sembrava dare alcun segno di vita oppure un accenno di risposta.
Questo perché stava riflettendo molto bene su quello che era appena successo e stava decidendo come agire. Era la prima volta da quando era salito in carica nell’organizzazione che un suo elemento li tradiva ed addirittura osava sfidarli in quella maniera.
Quel maledetto andava punito e non c’erano dubbi, tuttavia il fatto che fosse sconosciuta la sua locazione a chiunque, persino ai suoi agenti posti ai confini della Comunità, rendeva la situazione molto più complicata del previsto.
Finalmente, dopo circa venti secondi in cui rimase in silenzio, l’uomo cominciò a parlare “… Frank Fontaine rappresenta una seria minaccia per il Concilio dei Sette e va eliminato, ma fino a quando non troveremo la sua nuova base potremo fare poco o niente...”
“Nel caso non può usare i suoi poteri?” provò a suggerire Giovanni con un sorrisetto beffardo sul volto “È in grado di distruggere tutto, localizzarlo per lei non dovrebbe essere un problema...” “Sciocco, credi che non ci abbia pensato?!”
Fortuna volle che Xehanort, mentre rispondeva, si era limitato ad aprire gli occhi e ad osservare molto malamente il Direttore delle Rocket Foundation, perché quest’ultimo trasalì ed ebbe un brivido lungo la schiena al solo pensiero di cosa aveva scampato…
L’albino proseguì la sua spiegazione rivelando “Se usassi i miei poteri attirerei fin troppo l’attenzione, e farei così il gioco di quel bastardo. No, userò i miei poteri solo quando saremo certi del luogo in cui si trova, solo allora riceverà la lezione che merita...”
“E come lo troviamo?! I miei affari devono ripartire il prima possibile!!” domandò allora Pines, continuando ad essere disperato per la sua organizzazione che era ferma da ormai più di un mese.
Anche questa era una bella domanda, e il figlio di Ansem aveva dovuto pensarci su molto bene prima di trovare una decisione… ma alla fine aveva capito che c’era solo un modo per localizzarlo evitando di attirare troppo l’attenzione…
“… Lasceremo che sia L a trovarlo per noi!!”
Inutile dire che quella sua uscita incuriosì la maggior parte dei presenti, al punto tale che tutti iniziarono ad osservarlo con occhi misti tra i perplessi e gli incuriositi, così Xehanort si fece più chiaro mentre un leggero sorrisino si stampava sul suo volto.
“Quel Detective sta dando la caccia a Fontaine da davvero molto tempo, ed in più è anche molto intelligente. Non ci vorrà molto prima che la Polizia chieda il suo aiuto per il caso, ed a quel punto quel ragazzo non ci metterà tanto a capire che c’è Fontaine in realtà dietro tutto questo. Così troverà il suo nascondiglio per noi… ed a quel punto lo faremo fuori con le nostre mani!!”
… Sì, era la soluzione migliore almeno per il momento. Sarebbero rimasti fermi ad attendere il momento in cui le autorità avessero chiesto l’aiuto del detective per rintracciare i rapiti, ed a quel punto Frank non avrebbe più avuto scampo!
“… Suppongo che non abbiamo altra scelta...” si limitò a replicare Madara.
“Mi sta bene, purché i miei affari ripartano il prima possibile!” dichiarò invece Stan poggiando di nuovo il viso sul tavolo con le mani dietro la testa.
“Allora è deciso, suppongo...” a concludere il tutto fu Giovanni, anche lui con un’aria molto seria. Sembrava che tutti avessero approvato quella decisione. Forse per accelerare i tempi avrebbero anche potuto chiedere a Raoul di fare pressione sui suoi superiori per rivolgersi al giovane L per la risoluzione del caso…
Però c’era qualcuno che non sembrava del tutto convinto!
Il dottore aveva ascoltato attentamente quanto detto dall’albino, e nelle sue parole aveva potuto notare che non aveva mai fatto cenno, neanche per un singolo momento, ai bambini che erano stati rapiti da quel folle.
Proprio per questo, dopo qualche secondo di silenzio, provò a farsi coraggio e disse “… Mi scusi, Gran Maestro...” per attirare tutta l’attenzione su di sé, dopodiché domandò “… E per quanto riguarda i cinque rapiti da Fontaine?”
Calò subito dopo la domanda un silenzio quasi tombale, in cui nessuno aprì bocca. L’unica cosa che si riusciva a sentire erano degli spifferi d’aria che passavano per tutta la stanza e per poco non spegnevano addirittura la candela al centro.
Tuttavia, dopo alcuni secondi in cui Xehanort rimase fermo dov’era, quest’ultimo chiuse gli occhi e rispose con un’aria parecchio severa “… Quei ragazzi, nel momento in cui sono finiti nelle mani di Fontaine, sono diventati un serio pericolo per tutti noi. Quando questa storia sarà finita li porteremo dalla nostra parte, in caso contrario… li ucciderò con le mie mani, sempre che non muoiano prima a causa di quel folle!”
… Come? Aveva intenzione di ucciderli?!
Come poteva anche solo lontanamente pensare una cosa del genere?! Era vero che sarebbero diventate delle mine vaganti se la Primeval Rock avesse avuto effetto anche su di loro, ma erano bambini e, soprattutto, innocenti!!
Proprio per questo Raichi, che si era sempre trattenuto in quei diciotto anni in cui era stato nel Concilio ed aveva dovuto sopportare di tutto e di più, non ce la fece più e decise di esplodere con tutta la rabbia che aveva tenuto dentro di sé.
In un lampo, batté violentemente il pugno sinistro contro il tavolo, facendo anche sobbalzare Giovanni, Stan ed Irina per la velocità con cui l’aveva portato, e si alzò in piedi volgendo il suo sguardo di rabbia contro il Gran Maestro.
“CHE COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO?!” aveva urlato con tutta la voce che aveva in corpo per esprimere il suo disappunto.
“STIAMO PARLANDO DELLA VITA DI QUATTRO BAMBINI ED UN RAGAZZO CHE IN QUESTA STORIA NON C’ENTRANO NIENTE, NON POSSIAMO SACRIFICARE LA LORO GIOVANE VITA SOLO PER SALVAGUARDARE LA NOSTRA INCOLUMITÀ!”
Mentre i tre che avevano sobbalzato quasi si stavano spaventando nel vedere l’uomo reagire in quella maniera talmente arrabbiata, Madara e Al Mualim sembravano abbastanza indifferenti, mentre l’albino si stava limitando ad osservare severamente lo scienziato.
“HO SOPPORTATO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO IN QUESTI ANNI PERCHÉ SONO UN MEMBRO DEL CONCILIO E ANSEM ERA IL MIO MIGLIORE AMICO, MA DAVANTI AD UN TALE MENEFREGHISMO, DAVANTI AL FUTURO CHE DOVREMMO SALVAGUARDARE NON POSSO STARE IN SILENZIO! COME CREDI AVREBBE REAGITO TUO PADRE VEDENDO COSA SEI DIVENTATO?!”
Ecco, quelle parole non avrebbe dovuto dirle. Il solo sentire nominare il suo genitore fece salire una collera enorme all’interno del corpo del bianco, che dovette fare uno sforzo davvero enorme per riuscire a resistere ed evitare di esplodere anche lui di rabbia.
In tutto questo però Raichi non aveva ancora finito. Da quando un anno prima il piano di assassinio era fallito lui era rimasto l’unico ancora convinto che Xehanort andava fermato, ed arrivati a quel punto aveva deciso di smetterla di continuare ad agire alle sue spalle.
Al punto tale che, senza ripensarci neanche un secondo, rivelò a tono più basso rispetto a prima “Tutto questo ormai è inaccettabile! È da quando io e Madame Boss abbiamo fallito nell’assassinarti un anno fa che ci sto pensando, ma non ho mai avuto il coraggio di dirlo… fino ad oggi!!”
Così, senza avere la benché minima paura, gridò la scelta che aveva fatto da molto tempo ma che solo allora ebbe il coraggio di fare “… IO… IO ABBANDONO IL CONCILIO DEI SETTE!! QUI E SUBI...”
Tuttavia, nell’esatto momento in cui ebbe pronunciato la parola “sette”, iniziò ad accadere qualcosa al corpo del dottore e, senza la benché minima spiegazione, si ritrovò letteralmente schiacciato a terra!!
Il petto e la testa erano poggiate al tavolo e quindi non erano finite a terra, tuttavia il suo intero corpo era stato come sopraffatto dalla gravità ed aveva finito per schiantarsi verso il basso, non riuscendo più a muovere un solo muscolo.
“C-Cosa...” biascicò debolmente Raichi…
Ma solo per un momento. Solo per un istante non comprese che cosa stava accadendo, dopo non gli fu difficile comprendere che cosa stava accadendo, in fondo come capo del Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale conosceva bene certi dettagli…
Anche Giovanni, Stan ed Irina si spaventarono non poco per quello che era appena accaduto, al punto tale che sobbalzarono prima e, successivamente, osservarono le condizioni dello scienziato in un misto tra lo stupito ed il terrorizzato.
Madara ed Al Mualim rimasero composti nonostante tutto, ma anche loro finirono per sollevare il sopracciglio destro e, soprattutto, sudare abbastanza dalla fronte dallo spavento, forse perché temevano cosa sarebbe potuto accadere…
Infine, Xehanort in tutto quello stava sogghignando malignamente, mentre con le braccia conserte osservava quello che stava accadendo allo scienziato senza avere neanche per un singolo momento pena per lui.
“Credi davvero che, dopo tutto quello che hai detto, ti lascerò abbandonare il Concilio dei Sette così facilmente? Noi siamo un’istituzione, agiamo per un bene superiore e farne parte dovrebbe essere un onore, ma se qualcuno pensa anche solo lontanamente di tradirci… beh, potrebbe capitare qualcosa...”
“Se devi uccidermi, fallo subito e basta!!”
Raichi lo stava invitando ad ammazzarlo all’istante. Aveva capito nell’esatto momento in cui era stato schiacciato al suolo che per lui era finita, ma non gliene importava nulla arrivati a quel punto ed in quella situazione.
Per troppo tempo era rimasto in silenzio seguendo gli ordini di quel folle perché sperava che, un giorno, il tentato assassinio che il Concilio stava organizzando sarebbe andato a buon fine.
Ma dopo il suo fallimento e la distruzione delle possibilità di riuscirci una seconda volta, tutto era andato perduto, e non aspettava altro che un’occasione, un momento per voltargli finalmente le spalle come desiderava da tanto.
Era rimasto al suo fianco anche per rispetto nei confronti di Ansem, il suo migliore amico, ma davanti a ciò in cui si era trasformato il suo assassino non poteva pensare che anche il Saggio, se fosse stato vivo, avrebbe voluto che si comportasse così.
Non aveva alcun rimpianto, ed era pronto a ricongiungersi ad Ansem come spirito…
Ma forse l’albino non era ancora pronto a “lasciarlo andare”!
Difatti, allargando ancora di più il suo sorrisetto, Xehanort affermò “Ucciderti? E rinunciare ad un elemento così prezioso come te? Oh no, ho ben altro in mente per te. Eheheheheheheheh!!” … C-Cosa voleva dire? Cosa aveva in mente?!
Quel sorrisetto non gli piaceva per nulla. Gli faceva venire i brividi lungo la schiena e lo terrorizzava a voler essere riduttivi, avrebbe voluto sapere subito che cosa aveva in mente e togliersi il pensiero…
Ma, senza neanche che se ne accorgesse, venne impressa una tale pressione sulla sua testa che Raichi non riuscì più a reggere il peso del suo volto e finì per perdere i sensi chiudendo lentamente gli occhi.
E l’ultima cosa che vide fu solo Xehanort, che lo osservava ghignando sadicamente…

Palazzo Presidenziale, Comunità, 25 Settembre 1930:
… E quando li riaprì, tutto era cambiato!
Solo sette giorni dopo Raichi riuscì finalmente a riaprire lentamente gli occhi, anche se era inconsapevole del periodo di tempo che era trascorso da quando aveva perso i sensi a causa di quella strana forza di gravità.
“… C-Cos… c-cos’è s-successo?” si domandò biascicando lo scienziato mentre riapriva lo sguardo con molta calma.
Quando però finalmente riuscì a mettere a fuoco quello che aveva di fronte, si accorse di trovarsi all’interno del laboratorio del Palazzo Presidenziale, e di conseguenza da tutt’altro parte rispetto a dove era stato fatto svenire!!
“Che diavolo...” disse immediatamente l’anziano, accorgendosi che il luogo dove si era svegliato non era lo stesso in cui si era “addormentato”…
Ma ben presto la sua attenzione fu catturata su tutt’altro… non si trovava sdraiato, sembrava quasi essere seduto, e non su una sedia come si poteva pensare, ma su una superficie rotonda, dove ancora un po’ faticava a stare dritto.
Naturalmente il suo sguardo venne subito catturato verso il basso, per capire anche dove si trovasse… e lì si accorse dell’amara verità. Si trovava seduto sopra una strana sfera che levitava in aria!!
E non era tutto, perché i suoi vestiti erano completamente cambiati, adesso indossava una specie di corazza bianca con copri spalle verdi scuri sopra ad un lungo vestito azzurro a maniche lunghe, dei pantaloni verdi chiari e degli stivali viola… e quel che era peggio… la pelle delle sue mani era totalmente azzurra!!
Non poteva nemmeno accorgersi in quel momento che i suoi occhi erano cambiati, dato che ora quello sinistro era tutto rosso e quello destro tutto bianco, ed in più sulla testa aveva due grossi bubboni.
Inutile dire che, appena si accorse di tutti questi cambiamenti in lui, cominciò subito a spaventarsi, al punto da spalancare la bocca ed iniziare a sudare freddo, mentre tremava visibilmente dal terrore “C-Cosa...”
Solo dopo qualche secondo ebbe il coraggio di urlare letteralmente “COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!”
“Finalmente si è svegliato, dottore!”
Una voce fin troppo familiare parlò alle sue spalle, e per questo Raichi si voltò all’istante dietro di sé… anche se si accorse subito che, nell’esatto momento in cui ebbe pensato l’azione, fu la sfera a muoversi al suo posto senza che lui facesse nulla…
Appena si fu voltato, vide che a pochi metri da lui si trovava Xehanort, senza il soprabito marrone tipico dei membri del Concilio e con entrambe le mani dietro la schiena, mentre teneva uno strano sorrisetto maligno sul volto.
“Mi stavo chiedendo quando si sarebbe ripreso, considerando la gravità delle conseguenze dell’operazione che ha subito...” continuò subito dopo il bianco.
Già gli era venuto qualche sospetto quando aveva visto quel tipo nel laboratorio insieme a lui… ma dopo aver sentito le parole che aveva pronunciato non ebbe più alcun dubbio. La causa delle condizioni in cui versava in quel momento erano sue!!
Ben presto il terrore che aveva invaso subito il suo corpo si tramutò in rabbia, collera per il mostro che aveva davanti e che non riusciva più a tenere repressa da quando, durante l’ultima riunione, si era sfogato su quel bastardo.
“MALEDETTO!! CHE COSA MI HAI FATTO?!” domandò a quel punto con un tono di voce davvero alto.
Tuttavia, appena ebbe terminato di parlare, ecco che accadde qualcosa di strano. Un mal di testa terribile cominciò a colpire lo scienziato che dovette a quel punto toccarsi dolorante la testa con la mano destra e fare smorfie di dolore.
“C-Che...” non riusciva a capacitarsi di quanto gli stava accadendo.
Così Xehanort, che si trovava lì apposta, decise di non tenerlo sulle spine e di spiegargli immediatamente che cosa era accaduto “Che cosa ti ho fatto? È molto semplice… mi sono garantito i tuoi servigi almeno per i prossimi anni!!”
Mentre il mal di testa cominciava ad affievolirsi lentamente, Raichi cominciò ad alzare la testa nel tentativo di osservare l’albino in volto, dato che prima non c’era riuscito per aver dovuto abbassare la testa a causa del dolore che aveva provato.
“C-Cosa vuoi dire?” chiese allora, continuando comunque a tenersi la testa con la mano destra.
Il figlio di Ansem fu molto felice, sia internamente che esternamente, di rispondere alla sua domanda “È molto semplice. Dopo che hai deciso di abbandonare il Concilio, ho deciso di prendere qualche misura estrema, così ho deciso di fare l’autodidatta… e di tentare io stesso gli esperimenti del Genoma!!”
… Cosa?! Aveva fatto degli esperimenti sul suo Genoma?!
In realtà non aveva specificato che stava parlando proprio del suo di Genoma, ma non ci voleva un genio per capire che si stava riferendo proprio al dottore, e proprio per questo quest’ultimo assunse all’istante un’aria a dir poco terrorizzata.
“C-Che cosa...” biascicò subito dopo molto debolmente.
Il Gran Maestro non aveva però ancora finito, dato che proseguì rivelando “Naturalmente la percentuale di successo era molto più bassa, considerando che siamo senza Primeval Rock da quando Fontaine ce l’ha rubata. Ma a quanto pare aver lavorato a stretto contatto con quella pietra per più di un anno deve aver rafforzato il tuo fisico e ti ha permesso di sopravvivere… beh, si fa per dire...”
Tutto ciò aveva un che di incredibile, al punto che il vecchio stesso non sapeva neppure se credere a quanto gli stava raccontando… ma sapeva che davanti agli Illuminati Xehanort non mentiva mai, e di conseguenza aveva davvero modificato il suo DNA...
“M-Ma com’è possibile?...” gli venne da domandare all’ex amico di Ansem a quel punto “N-Non può essere riuscito da solo a risvegliare il mio Genoma. È-È impossibile...”
“Evidentemente no!” si limitò a replicare allora l’uomo.
Dopodiché, dopo essere rimasto in silenzio per un paio di secondi, andò avanti specificando “… Certo, confesso che non mi aspettavo che il tuo Genoma consistesse semplicemente nel trasformarti in una sorta di alieno, ora capisco perché hai cercato di tenercelo nascosto. Hai un aspetto davvero orrendo...”
… Quindi era così che stavano le cose. Era stato lui a trasformarlo in quella… cosa in cui si era risvegliato.
Si rendeva conto della gravità di quanto aveva appena compiuto?! L’aveva trasformato in un mostro, un essere abominevole nell’aspetto che sarebbe stato schifato da tutti, e tutto solo per punirlo di un tradimento che aveva tutte le ragioni per eseguire!!
Non ebbe neppure il tempo di pensare altro che per l’ennesima volta un forte mal di testa lo colpì, costringendolo a toccarsela con la mano destra. Quei dolori non erano assolutamente normali, cosa stava accadendo?!
Come se nulla fosse, il figlio di Ansem andò avanti rivelando “Ovviamente l’esperimento su di te ha provocato anche degli effetti collaterali. Probabilmente non te ne sei ancora accorto, quindi te lo anticipo io: hai perso definitivamente l’uso delle gambe! In poche parole, non potrai camminare mai più!!”
E-Eh?! Anche se aveva mal di testa aveva sentito benissimo…
N-Non poteva… più camminare?!
Ma tutto questo era orribile!! L’aveva mutilato e trasformato in un abominio, come aveva potuto fargli questo?! Se era vero che teneva ai suoi compagni non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere, perché tutte quelle orrende torture ai suoi danni?!
“N-No… n-non può essere...” disse ancora una volta debolmente Raichi.
Il poveretto non riusciva quasi a dire altro da quando si era svegliato perché stava ricevendo una mazzata dietro l’altro, e per di più aveva quei forti mal di testa che gli impedivano di parlare come avrebbe desiderato.
Xehanort poi, indicando la palla sopra cui stava seduto lo scienziato, specificò “Non pensare però che ti abbia donato quella sfera solo per permetterti di muoverti a tuo piacimento comunque. Si tratta di un congegno molto sofisticato creato dalle Rocket Foundation in questi giorni, è calibrato sul tuo peso e, se esso venisse meno o addirittura aumentasse, esploderebbe all’istante uccidenti!!”
… UNA BOMBA?! LO STAVA FACENDO SEDERE SU UNA BOMBA?!
Immediatamente, mentre il mal di testa si stava finalmente assestando, lo sguardo del dottore si rivolse verso la sfera sopra cui stava seduto, che in realtà era un esplosivo altamente delicato che solo lui standoci seduto poteva “tenere a bada”.
E purtroppo non era l’unica misura precauzionale che il malvagio aveva preso, dato che proseguì rivelando “Ma non credere che esploderà solo a queste condizioni. È stata calibrata anche per denotare qualora venisse messa all’esterno del Palazzo Presidenziale… in parole povere, sei obbligato a rimanere dentro questo edificio per il resto della tua misera vita!”
Ora persino in prigione si sentiva?!
Dannazione. Aveva cambiato il suo aspetto, l’aveva mutilato, lo stava costringendo a rimanere perennemente seduto sopra ad una bomba, e per di più non poteva neanche abbandonare l’edificio principale della Comunità pena la morte!!
Tutte quelle notizie arrivate in un colpo solo finirono solo per accrescere la rabbia dello scienziato… ma stranamente in questo caso non percepì nessun mal di testa, e questo perché essa si era unita alla disperazione.
In fondo come poteva non esserlo? Anche se non era morto, era comunque come se lo fosse. La sua vita era finita, distrutta, polverizzata, e l’albino sembrava star godendo mentre annunciava ogni singolo secondo la tortura a cui l’aveva sottoposto ed a cui avrebbe dovuto far l’abitudine poi per gli anni successivi.
Non aveva però ancora concluso, dato che c’era un ultimo piccolo dettaglio che aveva omesso fino a quel momento, quasi come se avesse voluto dedicargli la cosiddetta “ciliegina sulla torta” per il gran finale.
Difatti, continuando a sogghignare quasi malignamente, il figlio di Ansem rivelò con tono quasi sadico “E, come ultima cosa, mentre eri in convalescenza ti ho fatto applicare in testa due dispositivi direttamente collegati al cervello. Emetteranno un forte dolore all’interno della testa nell’esatto momento in cui percepiranno rabbia, desiderio di suicidio o qualsiasi sintomo di rivolta nei miei confronti. Anche questa tecnologia è delle Rocket Foundation, ingegnoso non trova?”
… Ingegnoso? Aveva davvero avuto il coraggio di definirlo ingegnoso?!
Però purtroppo non poteva pensare ad altro, perché sulla sua pelle aveva appena potuto provare che aveva ragione. Era bastato che si arrabbiasse con lui anche solo mentalmente per provare un forte mal di testa.
Ora capiva tutto, ecco cos’erano quei dolori che sentiva… maledetto, aveva pensato davvero a tutto…
Il male si fece ancora più intenso perché l’odio nei confronti del figlio del suo migliore amico era aumentato esponenzialmente, e stavolta fu talmente doloroso che lo costrinse a toccarsi la testa con entrambe le mani, mentre piegava sia il viso che addirittura il petto dal dolore.
D’altro canto, Xehanort aveva ormai finito quasi tutte le spiegazioni e non aveva più nulla da dire alla sua povera vittima… se non quello che avrebbe dovuto fare a partire da quel giorno fino alla fine della sua vita!
Infatti, dandogli immediatamente le spalle e tornando ad avere entrambe le mani dietro la schiena, il Gran Maestro annunciò senza tanti giri di parole “In tutto questo però una nota positiva per te c’è. La tua richiesta di abbandono del Concilio dei Sette è stata accolta, da oggi non sarai più uno dei suoi membri principali… sarai solo il nostro scienziato che lavorerà a stretto contatto con me qui, dove potrò tenerti d’occhio, e fabbricherai tutte le armi e gli strumenti di cui necessiteremo!”
In pratica era una condanna ad essere uno schiavo per il resto della sua vita!!
Ma non aveva ancora finito, dato che andò avanti rivelando “E per quanto riguarda il posto vacante che hai lasciato nel Concilio non temere, sarai tu in persona a creare il tuo successore, basandoti sui dati che hai raccolto dagli esperimenti sulla Primeval Rock in quest’anno! Fino ad allora, il giovane Raoul prenderà il tuo posto, in attesa che tu abbia completato la creazione definitiva!!”
… C-Creare il suo successore?!
Anche se stava ancora provando un dolore lancinante alla testa ed era ancora nella stessa posizione di prima, lo scienziato aveva sentito tutto quello che aveva detto, e non capiva che cosa stesse cercando di dire.
“… C-Creazione… d-definitiva?!” domandò difatti molto dolorante.
“Col tempo capirai che cosa sto dicendo, ti farò reperire tutti i progetti necessari per lavorarci e, quando avremo acciuffato Fontaine, ti fornirò la Primeval Rock per portare a termine al meglio il tuo lavoro. Ora basta chiacchiere e mettiti a lavorare!”
Appena ebbe terminato queste parole, l’uomo cominciò ad avviarsi lentamente verso l’uscita, che si trovava tra l’altro a pochi metri di distanza da lui. Per quanto gli riguardava la discussione era finita, e non aveva più motivo di rimanere lì…
Ma Raichi non intendeva lasciarlo andare via!!
“A-Aspetta...” cercò di dire debolmente nella speranza che l’avesse sentito.
Fortunatamente sembrava fosse così, dato che Xehanort si fermò proprio sotto allo stipite della porta del laboratorio, senza però neanche voltarsi a guardarlo e rimanendo con entrambe le mani dietro la schiena.
Perché l’aveva fermato? Molto semplice, per chiedergli una sola ed unica cosa…
Allungando la mano destra in maniera quasi disperata verso il suo carnefice, lo scienziato chiese solo una cosa “T-Ti prego… u-uccidimi...”
Aveva capito che ormai non avrebbe mai più vissuto davvero. Costretto ad essere uno schiavo del Concilio in prigione e con la paura della morte costante. Quella non poteva neanche essere definita una vita.
E non aveva neppure modo di ribellarsi, qualunque sintomo di ribellione sarebbe stato stroncato all’istante. Per questo preferiva che lo uccidesse in quel momento: meglio morire da uomo libero che vivere da schiavo!!
Ma il malvagio aveva ben altro in mente per lui, e volgendo leggermente la faccia verso destra rivelò “E rinunciare al tuo genio? Non ci penso neanche. Possiamo fare a meno di lei, ma non del suo cervello, per questo continuerà a lavorare per noi 24 ore su 24, che le piaccia o meno...”
Una prospettiva davvero orribile si stagliava all’orizzonte… ma non era peggiore di quello che l’avrebbe atteso alla fine di quel percorso!!
Voltando del tutto la sua faccia verso destra per osservare il dottore, Xehanort mostrò ancora una volta il suo volto quasi sadico e concluse quella discussione con poche e semplici parole “Ma non abbia timore. Quando avrò spremuto ogni singola cellula del suo cervello, sarò molto felice di realizzare il suo desiderio… nel modo più lungo e doloroso che può anche solo immaginare!! Eheheheheheheheheheheheh!!”
E con quella risata quasi macabra, il figlio di Ansem si girò del tutto verso la porta e ricominciò a camminare, abbandonando in questo modo il laboratorio del Palazzo Presidenziale e lasciando il Dr. Raichi da solo.
Quest’ultimo, davanti alle parole del suo carnefice, non poté fare a meno di temere per la sua sorte, e anche quelle sole idee furono più che sufficienti per intensificare il mal di testa che era già abbastanza doloroso di suo.
Era in trappola, e non poteva fare nulla per salvarsi.
Era stato condannato e Xehanort aveva optato per la soluzione più vantaggiosa per lui ed al tempo stesso più dolorosa per la sua persona, proprio come aveva annunciato avrebbe fatto per i suoi nemici in tutti quegli anni.
Niente avrebbe potuto salvarlo in quel momento, chiedere aiuto avrebbe attivato il dispositivo in testa bloccandolo sul nascere, uscire dal Palazzo Presidenziale o scendere dalla sfera l’avrebbero fatta detonare uccidendolo all’istante, e lì in quell’edificio avrebbe avuto costantemente addosso gli occhi di quel maledetto.
Non aveva alternative, avrebbe dovuto lavorare per l’uomo che odiava dal più profondo del suo cuore in condizioni disumane e con la consapevolezza che, quando l’avrebbe ritenuto inutile, l’avrebbe ucciso sadicamente e dolorosamente.
Nonostante avesse continuato a vivere, ormai si considerava una persona morta e sepolta, con l’unica differenza che non avrebbe potuto ricongiungersi al suo migliore amico, morto per mano del suo stesso carnefice.
Che piacesse o meno, quel giorno il Dr. Raichi era morto… per lasciare posto ad un mostro e ad uno schiavo!!


Mentre la Scuola di Hokuto comincia ad espandersi accogliendo anche la Tecnica a Tre Spade, quattro bambini ed un ragazzo sono stati rapiti da Frank Fontaine, che si è ribellato al Concilio gettando l’intera Comunità nel caos. Questo evento è stato l’ago della bilancia per il Dr. Raichi, che ha deciso così di abbandonare il Concilio stufo dei comportamenti di Xehanort, senza sapere che quel gesto l’avrebbe condannato per l’intera eternità… riuscirà il povero dottore ad uscire da questa orrenda situazione in cui si è ritrovato, o farà la fine che il Gran Maestro gli ha già pronosticato?

PERSONAGGI APPARSI:

Raoul Ragazzo da “Hokuto no Ken”


Johann Schmidt Ragazzo da “Universo Marvel”


Jack Frost Bambino da “Le Cinque Leggende”


Elsa Bambina da “Frozen – Il Regno di Ghiaccio”


Nina Bambina da “Shingeki no Bahamuth”


Alice Bambina da “Pandora Hearts”


Frank Fontaine da “Bioshock”


Giovanni Ragazzo da “Pokémon”



Vi è piaciuto questo nono Capitolo della fic prequel?
Questo chap ha svelato parecchi misteri che ci portavamo dietro da parecchio tempo, ed al tempo stesso ha dato inizio ad un evento, la guerra contro Fontaine, che posso già dire prenderà i prossimi due Capitoli, essendo qualcosa di molto importante per la Comunità ;).
Parlando proprio di Frank Fontaine, quest’ultimo, personaggio proveniente dalla serie di videogiochi “Bioshock”, è l’unico personaggio davvero nuovo presentato in questo chap, anche se era già stato anticipato tramite nome negli scorsi chap.
Tutti gli altri presenti nel Capitolo sono “solo” le versioni giovani dei personaggi che già conosciamo, per questo la lista rimane invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Considerando l’età che ha adesso Fontaine e quella che ha nelle schede qua sopra, provate ad iniziare a fare un paio di calcoli già adesso u.u XD ;).
Inutile dire che, come già detto, da adesso approfondirò quello che è successo tra Fontaine ed il Concilio, anche se è già abbastanza chiaro in base alle parole di entrambi gli schieramenti di questo Capitolo.
Inutile dire che c’è stato anche altro dietro che ha influenzato alcune situazioni che abbiamo visto nella fic principale, come il rapimento dei quattro bambini e di Schmidt che finalmente è stato mostrato, ma lo vedrete direttamente nei prossimi chap ;).
Per chi se lo stesse chiedendo, il nome ADAM proviene dal nome della sostanza che viene usata nei videogiochi di “Bioshock” per potenziarsi, e considerando lo scopo ultimo di Fontaine direi che come nome ci sta perfettamente XD ;).
Ho anche voluto mostrare un allenamento tra Kenshiro e Raoul e l’alleanza tra Kenshiro e Zoro perché fanno parte del background della Comunità e mi sembrava quantomeno doveroso mostrarvi almeno un accenno :).
Ben più importante è stata sicuramente l’“origine” del Raichi che conosciamo, ed ora sapete perfettamente come mai è ridotto in quelle condizioni… mentre la “Creazione Definitiva”… diciamo che non vi do alcun indizio, vediamo se lo scoprite da soli dato che non è difficile ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo tutti quanti per il vostro continuo supporto, e ci risentiamo martedì 10 Settembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove la guerra tra il Concilio e Fontaine andrà avanti!! :)

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Capitolo 10
*** Alla Ricerca dei Bambini Rapiti! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Nello scorso Capitolo è scoppiata la guerra tra il Concilio e gli ADAM, l’organizzazione capitanata da Frank Fontaine che ha tradito gli Illuminati e rapito Schimidt, Elsa, Jack Frost, Alice e Nina per potenziarli e crearsi un esercito.
In questo Capitolo vedremo come è andata avanti nel passato questa guerra, dato che come già anticipato prenderà anche questo ed il prossimo Capitolo, e aspettatevi anche qualche sorpresa verso la fine… u.u XD ;)
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono contento che ti sia piaciuto lo scorso Capitolo, anche se non era grosso come quello che l’ha preceduto era comunque importante perché ha svelato qualche retroscena delle trame “minori” dell’intera fic, o almeno ha iniziato a svelarle, e quindi se l’hai apprezzato non posso che esserne felicissimo *_*. Il conflitto tra il Concilio e Fontaine non è durato moltissimo, motivo per cui nella fic principale non è mai stato citato oltre al fatto che volevo tenere nascosto Fontaine per un po’, però è stato molto importante per definire alcuni personaggi che abbiamo visto nella fic principale ed anche per alcune posizioni nel Concilio… forse ho fatto un piccolo spoiler in questo caso, ma qui sotto ti renderai conto di che cosa sto parlando u.u XD ;). In questo modo è stato anche svelato che il rapimento a cui aveva accennato Elsa era stato perpetrato da Fontaine, ed è quello il caso in cui ho detto di aver tenuto volutamente nascosta la sua presenza, ed il modo in cui ha ottenuto i poteri, così come anche Alice, Jack Frost e Nina ovviamente… manca ancora Schmidt come hai fatto giustamente notare, ma anche lui ha ottenuto qualcosa per ovvi motivi, e lo vedrete nei prossimi chap ;). Quella specie di sfogo che Raichi ha fatto contro Xehanort è stato perché non ne poteva più, si può dire che il fatto che l’albino avesse deciso di lasciare i bambini al loro destino qualora non si fossero uniti a loro alla fine sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lo scienziato, che è ancora molto affezionato al suo ex migliore amico Ansem, ha provato a ribellarsi per davvero… peccato che era da solo e Xehanort ormai è troppo forte T_T. Purtroppo, devo anche confermare che colui che ha subito un destino peggiore della morte citato nella fic principale è proprio Raichi, l’hanno preso d’esempio perché è un ex membro del Concilio che per essersi ribellato è divenuto uno schiavo senza possibilità di ribellarsi, è stato mutilato delle gambe, gli è stato applicato un dispositivo in testa per scariche che gli provocano mal di testa ad ogni pensiero di suicidio o ribellione e, quando Xehanort avrà finito con lui, lo ucciderà… una pessima situazione per Raichi, ed ora sapete anche come mai nella fic principale non l’abbiamo mai visto fuori dal Palazzo Presidenziale T_T. Felice comunque di averti sorpreso per quanto riguarda il motivo con cui Raichi si è ridotto in quelle condizioni :). Ho pensato al personaggio per questo ruolo scegliendo Raichi soprattutto per l’aspetto che aveva nell’OAV originale, che si sposava completamente con le “condizioni fisiche e mentali” che volevo per il povero scienziato finito vittima di Xehanort, ed anche la sua condizione di fantasma nell’opera originale ha influito un po’ nella mia scelta, lo ammetto u.u XD ;). Riguardo l’aspetto che ha ottenuto posso risponderti senza problemi: il Genoma che aveva Raichi in corpo gli consentiva unicamente di ottenere la pelle azzurra e quegli occhi che abbiamo visto, null’altro, e questo perché il Genoma contenuto in ogni essere vivente non dona sempre poteri utilissimi, certe volte può donare anche qualcosa che è completamente inutile, come un dito in più sulla mano oppure un cambio di colore degli occhi, quindi potremmo dire che tutto dipende dal tipo di Genoma che ha ognuno dentro, e quello di Raichi gli consentiva unicamente di cambiare occhi e colore della pelle, null’altro ;). Al contrario, le gambe sono un effetto collaterale degli esperimenti, in quanto Xehanort ha fatto esperimenti senza la Primeval Rock, mantenendo quindi il 2% di successo ed il 98% di fallimento originale, ed alla fine, anche se l’esposizione per mesi alla Primeval Rock ha consentito a Raichi di sbloccare il Genoma nonostante tutto, il 98% si è fatto comunque sentire ed ha fatto perdere a Raichi l’uso delle gambe T_T. Sulla Creazione Definitiva preferisco non dire niente, e quindi non confermare e neanche smentire Freezer, lo vedrete quando sarà il momento ;). Mentre per Raoul sì, ora sappiamo anche come mai ha delle telecamere nel suo ufficio in cui può osservare i membri del Concilio senza preoccuparsi di non scoprire la vera identità del Gran Maestro, è effettivamente uno dei pochi a conoscerla in quanto ex membro del Concilio, anche se solo come sostituto temporaneo :). Per quanto riguarda l’evoluzione del prequel, posso già anticipare che sia questo Capitolo che il prossimo saranno dedicati alla guerra tra il Concilio e Fontaine, svelando in questo modo altri dettagli che per il momento ignorate, e dopo si passerà ad altri argomenti importanti della fic principale, quali li scoprirete appena la battaglia con Fontaine si concluderà ;). Infine, per quanto riguarda Alien e Predator, è un dettaglio importante della trama e di conseguenza scopriremo chi sono i due bambini che sono stati presi, ed anche dove sono stati presi… e potrebbero sorprendervi entrambe le cose, non dico altro al momento u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity, diciamo che sto abbastanza bene dato che sono state settimane un po’… diciamo complicate, ma come si dice sempre l’importante è tirare avanti alla fin fine XD ;) (No, non è vero! N.d. Cell) (… Sì, forse è vero… va beh, lo dico io ora XD! N.d. PGV 2) (-_-‘ Pusillanime! N.d. Cell) (Suvvia, essere educati fa bene ogni tanto! N.d. Sakura) (Già, come quando chiedi alla tua vittima se vuole una tazza di caffè prima di ucciderla! N.d. Freezer) (… Non quel genere di educazione, ma va beh… N.d. Sakura) (A noi piace l’educazione!! N.d. Goku, Luffy, Naruto, Sora ed Ash) (-_-‘ Ma l’hanno veramente detto?! N.d. Nami) (-_-‘ Evidentemente dovevano sembrare idioti… N.d. Misty) (A chi non piace l’educazione in fondo? N.d. Lucinda) (Confermo, è stato un Capitolo davvero molto importante lo scorso… magari non come l’ottavo, però ha svelato parecchie cose comunque! N.d. Tivan) (In cui noi ci rimettiamo! N.d. Elsa) (Tanto per cambiare! N.d. Alice) (Ma che sfortuna T_T! N.d. Nina) (In effetti essere stati rapiti in questa maniera non è proprio bello… N.d. Jack Frost) (Credete di essere gli unici ad essersi beccati un destino così orribile?! N.d. Raichi) (Non ha tutti i torti in effetti… N.d. Gohan) (Sono contento di aver scritto bene il Capitolo sia dal punto di vista della trama che dal punto di vista della grammatica, mi fa davvero molto piacere :)! N.d. PGV 2) (Ma piantala, idiota! N.d. Cell) (-_-‘ Sei veramente una rottura di scatole, ed oggi ti vedo pure più scatenato che mai… N.d. PGV 2) (Riguardo il Flashback, credo che tutto dipenda da che cosa vi riferite! N.d. Tivan) (Credo intenda nel senso se volevate vederlo tramite Flashback nella fic principale oppure se voleste anche una parte che spiegasse come si è arrivati a questa guerra! N.d. Lloyd) (Rispondo ad entrambi i casi e faccio prima XD. Nel primo caso, si sarebbe trattato di un Flashback troppo lungo da mostrare all’interno della fic principale, e di conseguenza la fic prequel casca a fagiolo per raccontare una storia del genere :). Mentre nel secondo caso non c’è molto da raccontare in verità, Fontaine è semplicemente avido di potere e, dopo aver scoperto della Primeval Rock ha messo in moto il suo piano, non c’è molto altro da dire sul contesto e per questo non l’ho mostrato interamente! N.d. PGV 2) (Se è per quello non hai mostrato neppure il retroscena tra me e Fontaine, ed a quanto pare sarà importante… N.d. L) (Anche quello è vero in effetti XD! N.d. PGV 2) (Sfortunatamente è proprio così, ho ottenuto i miei poteri a causa degli orribili esperimenti di Fontaine… N.d. Elsa) (L’ho fatto per il bene della scienza u.u! N.d. Fontaine) (-_-‘ Ma vai a quel paese!! N.d. Elsa) (Ne approfitto per presentare Fontaine nel mio Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Salve a tutti! N.d. Fontaine) (Ma vai a quel paese!! N.d. Quasi Tutti) (O_O Wow, quanta cattiveria! N.d. Fontaine) (E te ne sorprendi? N.d. Cooler) (Alla fine comunque, è stato spiegato come mai Elsa aveva accennato ad un rapimento fin da dopo la morte di Bulma e si stanno unendo i vari puntini :)! N.d. PGV 2) (Sono convinto anche io che ho sviluppato qualche potere da questa storia… N.d. Teschio Rosso) (Ma se non lo sai tu, chi dovrebbe saperlo? N.d. Capitan America) (Taci Capitano!! E comunque non sono al corrente di tutto! N.d. Teschio Rosso) (Solo io so tutto u.u! N.d. Tivan) (Lo sappiamo già, Maestro -_-‘! N.d. Lloyd) (Non vi preoccupate, non sono ancora stato sconfitto e quindi godrete della mia compagnia ancora per un po’! N.d. Fontaine) (Non che la cosa ci renda contenti… N.d. Riku) (Ma la volete finire?! N.d. Fontaine) (Beh dai, se ti può consolare pare che Emmanuel e Doflamingo siano tuoi fan! N.d. Conan) (Chi? Io? N.d. Doflamingo) (No, mi riferivo a quello di Eternity! N.d. Conan) (Vi ringrazio, sono felice di avere qualche fan!! *_* N.d. Fontaine) (Pare quasi sia una cosa rara per lui da come parla… N.d. L) (Ho dovuto, stava esagerando e doveva essere fermato! N.d. Raichi) (Hai fatto proprio un bel lavoro si vede! N.d. Madame Boss) (Sempre meglio di te che sei morta -_-‘! N.d. Raichi) (Meglio morti che nella situazione in cui ti sei trovato tu! N.d. Madame Boss) (… Non ha tutti i torti in effetti… N.d. Raichi) (… Eternity, ti chiedo scusa per il cinismo immediatamente, ma ti chiedo per favore di evitare di fare propaganda politica quantomeno nelle recensioni ai miei commenti o alle mie storie, non mi piace che si cerchi di tirare fuori il proprio tifo da stadio politico in un argomento che non c’entra nulla con la politica italiana. Per cui te lo chiedo per cortesia, tramite mp dì pure tutto quello che vuoi, ma nei commenti la prossima volta lascia perdere la politica italiana, che meno la sento e meglio è, per favore T_T! N.d. PGV 2) (Non ti pare di essere stato TROPPO cinico! N.d. Goten) (Forse, ma la propaganda politica in contesti in cui non c’entra nulla non la sopporto, non ci posso fare nulla T_T. E chiedo anche scusa di nuovo se sono sembrato quasi cattivo, ma come ho già detto non mi piace che si faccia propaganda politica quando non serve o non c’entra nulla T_T ;)! N.d. PGV 2) (Anche io adoro le torture naturalmente u.u! N.d. Signore delle Ombre) (L’ho sperimentato io stesso, ne so qualcosa -_-‘! N.d. Maverick) (Pure io se è per quello -_-‘! N.d. Ian) (Confermo che purtroppo quell’uomo che ha subito un destino peggiore della morte è proprio Raichi… e non si può neanche negare visto come è conciato T_T! N.d. PGV 2) (Ma che sfiga, proprio a me doveva capitare… N.d. Raichi) (Ora però si spiega come mai sei ridotto in quelle condizioni! N.d. Winry) (Avrei preferito non saperlo se le cose stavano così… N.d. Raichi) (Uhuhuhuhuhuhuh ci spero anche io che sia io stesso la Creazione Definitiva citata! N.d. Freezer) (Non iniziare a vantarti come al solito, grazie! N.d. Cooler) (E voi non iniziate a litigare! N.d. Re Cold) (Quindi ho sostituito Raichi in attesa che creasse il suo sostituto… N.d. Raoul) (Sempre più sfigato sono, e che cavolo!! N.d. Raichi) (Congratulazioni, Raoul… N.d. Kenshiro) (Ma se è un nemico?! N.d. Zoro) (Dettagli… N.d. Kenshiro) (Non evocate Alien e Predator!! N.d. Heiji) (E perché? N.d. Ran) (Altrimenti arrivano e iniziano a fare una strage!! N.d. Heiji) (Motivo per cui è meglio se Alien e Predator stanno via dall’Angolo dei Commenti in pratica… comunque sì, scopriremo chi sono i due bambini e da dove vengono, ma dovrete aspettare prima di scoprirlo ;)! N.d. PGV 2) (O_O Non di nuovo!! N.d. Raoul scappando via) (Poveraccio… N.d. Erza) (Contento che sia l’allenamento che l’alleanza vi siano piaciute! N.d. Kenshiro) (Abbiamo visto com’è nata la Scuola di Hokuto che conosciamo in pratica! N.d. Zoro) (Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, il tuo supporto e quello di tutti gli altri è molto importante per me e non vi ringrazierò mai abbastanza *_*. Spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;) ed ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick, sono davvero felicissimo che tutti e due i Capitoli della fic prequel che hai recuperato ti sono piaciuto molto, mi fa davvero tanto piacere *_*. E sì, possiamo dire che lo scopo ultimo di questa fic è proprio mostrare il passato dei personaggi e far vedere come sono arrivati nelle condizioni in cui li abbiamo visti nella fic principale… oltre che rivelare qualche aneddoto che era rimasto sconosciuto fino a poco tempo fa tipo appunto la guerra contro Fontaine u.u XD ;). Il matrimonio tra Vegeta e Bulma non era un evento essenziale per la trama ed in teoria potevo anche saltarlo, però mi piace mostrare questi piccoli momenti intimi tra i personaggi, e di conseguenza gli ho voluto dedicare comunque un piccolo paragrafo nonostante tutto :). Kenshiro ha riaperto la Scuola di Hokuto solo quando era certo di aver imparato al 100% lo Stile di Hokuto anche per una questione d’insegnamento, in fondo come poteva insegnare una tecnica che anche lui conosceva solamente a metà? Ha ritenuto che prima fosse doveroso scoprirne tutti i segreti, e così ha fatto alla fine :). In effetti su Kenshiro e Raoul hai ragione, ma in questo caso Raoul non conosce lo Stile di Hokuto e, a causa di ciò, è sempre in svantaggio contro Kenshiro… anche se questi continui allenamenti l’hanno aiutato a diventare molto più forte come abbiamo visto nella fic principale quando ha combattuto contro Shiryu ;). Esatto, con la parte dedicata all’accordo tra Kenshiro e Zoro per insegnare due discipline nella Scuola di Hokuto ho mostrato le basi da cui sono poi partiti gli allenamenti di Lorenzo e Danilo :) adesso mancano solamente un paio di cose da mostrare della Scuola di Hokuto… e qualcuna potrebbe essere scioccante, non dico altro u.u XD ;). Nella fic prequel ho rivelato finalmente come la Grande Sacerdotessa ottiene i suoi poteri perché nel Capitolo precedente della fic principale avevo mostrato i poteri celati di Saori, di conseguenza ho ritenuto opportuno che fosse il momento di rivelare questo segreto… e naturalmente la Primeval Rock nasconde molto più di quello che sembra da quello che si è potuto capire, anche se per i suoi veri segreti dovrete aspettare ancora un po’, ormai mi conoscete molto bene u.u XD ;). Praticamente sì, la Primeval Rock sembra essere il segreto per poter sbloccare il Genoma lasciato dagli Antichi e, di conseguenza, attivare i poteri reconditi in tutta la razza umana… naturalmente non posso ancora dire come sia possibile questo, il mistero attorno alla Primeval Rock ed a “coloro che sono venuti prima” non è ancora finito, e spero che quando sarà il momento saprà sorprendervi u.u XD ;). Il Concilio ha aspettato troppo per uccidere Xehanort, e per questo Madame Boss ha organizzato un sabotaggio, ha temuto di quello che sarebbe potuto succedere se Xehanort avesse portato avanti le sue idee con i nuovi poteri, e tutti lì conoscevano le abilità recondite nel Genoma del figlio di Ansem, di conseguenza sapevano benissimo cosa aspettarsi T_T. Diciamo pure che Xehanort si è salvato anche grazie al fatto che la Primeval Rock ha riparato da sola il sabotaggio dei macchinari, consentendogli così di completare il potenziamento, si è auto-riparata e questo ha sorpreso lo stesso Raichi che non se l’aspettava… chiaramente anche questo fa parte del mistero, ed ovviamente anche per questo dovrete aspettare u.u XD ;). Sai come si dice… “chi di spada ferisce di spada perisce”, e difatti Fontaine, che ha fatto parte del Concilio fino a quel momento, li ha traditi ed ha rubato la Primeval Rock, oltre che rapito Jack Frost, Alice, Nina, Elsa e Schmidt per potenziarli, potremmo quasi dire che ora Xehanort e gli altri sanno cosa hanno provato Lorenzo, Danilo e tutti gli altri nella fic principale u.u XD ;). C’è da dire però una cosa, più che per il Genoma gli ADAM hanno rapito proprio quei cinque perché erano convenzionali, Alice e Nina erano da sole nel momento del rapimento, mentre Schmidt e Jack Frost erano con Elsa e non potevano farli scappare… potremmo dire che l’unico rapimento veramente mirato è stata Elsa, per il suo stato sociale in modo che attirasse l’attenzione della Comunità su Stan e volgesse così i loro sguardi verso di lui mentre Fontaine opera di nascosto ;). La risposta che Raichi non ha proprio digerito è quella secondo cui Xehanort sarebbe pronto a far morire i bambini rapiti da Fontaine se non si fossero uniti a loro, e dato che quei cinque non c’entrano nulla con la faida tra il Concilio e gli ADAM non è proprio riuscito a digerirla… anche se questo l’ha poi segnato come abbiamo visto T_T. Difatti, ora sappiamo come mai Raichi è nelle condizioni in cui l’abbiamo visto nella fic principale, è praticamente una marionetta nelle mani di Xehanort che lo userà fino a quando gli sarà utile, e non può neanche abbandonare il Palazzo Presidenziale T_T possiamo solo sperare che qualcuno lo salvi nella storia principale, altrimenti la vedo male per lui T_T. Mi fa davvero molto piacere che ti sta piacendo la piega che ha preso la fic prequel *_* è come se fosse un enorme Flashback dedicato al passato della Comunità e, a differenza della fic prequel, arrivo quasi sempre al nocciolo della questione praticamente subito. Spero a questo punto che anche i prossimi chap ti piacciano come gli altri che l’hanno preceduto *_* ed ancora grazie ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

lelec6: Ciao lelec6 :). Per quanto riguarda i personaggi che assumono l’aspetto delle paure più recondite, oltre al Molliccio ti posso citare anche IT del romanzo di Stephen King, visto che anche lui ha quel potere ;). Comunque sia, per quanto riguarda questa categoria di personaggi in teoria posso già dire che è un nì, nel senso che potrebbero effettivamente comparire più avanti all’interno della fic, anche se sfortunatamente non posso dire altro perché altrimenti rischierei di cadere nello spoiler T_T. Di conseguenza, almeno per quanto riguarda questa categoria, il mio consiglio è di aspettare e vedere, perché potresti ritrovarti soddisfatto alla fine ;). Discorso diverso purtroppo per quanto riguarda personaggi in grado di evocare mostri, più che altro perché a parte Yugioh e Pokémon non conosco molti altri franchise in cui succede questo (sì, purtroppo non seguo molte opere dove succedono queste cose T_T), e di conseguenza non sono abbastanza esperto in materia per poter inserire una categoria del genere nella fic T_T. Comunque, c’è da specificare che Xemnas non evoca propriamente il drago ma che è quasi un’estensione del suo corpo da Nessuno, o almeno secondo gli artwork ufficiali dei pezzi tagliati dello scontro finale di Kingdom Hearts II era così, poi se questa caratteristica è stata mantenuta anche nel videogioco purtroppo non lo so T_T. Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, ed a questo punto spero con tutto il cuore che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Che Kenshiro e Raoul si conoscevano era stato rivelato durante la festa di compleanno di Bulma, quando si sono parlati insieme a Zoro, ed ho deciso di mostrare almeno in un paragrafo il loro allenamento giusto per aggiungerlo alle cose che si conoscono del passato della Comunità, mi sembrava quantomeno giusto ;). Comunque, sì, Kenshiro e Raoul bene o male si conoscevano anche prima degli allenamenti, ed è stato anche per la sua carriera da poliziotto che Ken gliel’ha proposto e lui ha accettato :). In effetti non hai tutti i torti, conoscendo Kenshiro non c’era da escludere che avrebbe prima voluto tastare la forza di Zoro e solo allora accettarlo come suo socio nella Scuola di Hokuto, ma in questo caso ha voluto fidarsi di lui sia per il suo maestro, dato che le abilità da spadaccino di Xehanort sono conosciute in tutta la Comunità, e sia perché non riusciva a trovare allievi e sperava che con l’alleanza con Zoro sarebbe quantomeno riuscito a trovare dei candidati che facessero al caso suo :). Peccato solo che almeno per il momento non ci sono riusciti T_T e per quanto riguarda i futuri allievi puoi stare tranquillo dato che già sappiamo che si uniranno a loro, e forse un paio di scene dedicate a loro le farò :) anche per questioni di trama… ma non voglio spoilerare troppo, di conseguenza attendi e vedrai con i tuoi occhi ;). Sfortunatamente sì, questo è il rapimento a cui Elsa aveva accennato nella Basilica di San Alman, ed abbiamo anche visto che lei, Schmidt e Jack Frost si conoscevano anche prima di questo rapimento, visto che Johann badava ai due bambini a cui piaceva giocare insieme… peccato che il loro rapporto si sia evoluto nel peggiore dei modi a causa di Fontaine, che ha donato loro i poteri che possiedono nel peggiore dei modi T_T. Più che il Concilio in sé è l’organizzazione di Pines ad essere tenuta sotto controllo dalle autorità a distanza, e dato che loro commerciano con le Rocket Foundation le armi che gli serviranno in Superficie si ritrovano con il loro business bloccato completamente, un bel problema per loro ed uno scacco grosso di Fontaine che ha così preso due piccioni con una fava. Per quanto riguarda invece la Primeval Rock, diciamo che Fontaine si è studiato bene sia il Palazzo Presidenziale che la locazione della roccia prima di abbandonare il Concilio e rubarla, si è fatto furbo ed è anche grazie a questo che l’ha fatta franca T_T (Sono il migliore u.u! N.d. Fontaine) (Ma anche no -_-‘! N.d. L) (Ehi, che cosa vorresti dire?! N.d. Cell) (Quello che ti dice ormai da una vita, non è una novità -_-‘! N.d. Malefica) (Comunque, va specificato che Cell non proviene dalla dimensione di Community, di conseguenza non ha il Genoma e la Primeval Rock non avrebbe effetto su di lui! N.d. Tivan) (È stato semplice, ma Tivan ha comunque spiegato perché la Primeval Rock non funzionerebbe su Cell! N.d. PGV 2) (Domanda, ma per caso Louvre sarà cattivo? N.d. Sora) (In effetti continuano a trattarlo male, poverino… N.d. Kairi) (Eppure anche a me sembrava neutrale in Claymore… N.d. Riku) (Mi sa che per te vale lo stesso discorso di Cell, Louvre! N.d. Lloyd) (Ed io aggiungo forse per fortuna… N.d. Claire) (Vero, sono troppo rari ormai… N.d. Nami) (Considerando tutti gli insulti che ci hanno rilasciato, sembra quasi un miracolo… N.d. Vegeta) (Considerando le tue schifose battute fanno benissimo ad insultarti in questa maniera -_-‘! N.d. Misty) (Tranquillo Psyko, capisco perfettamente come ti senti, lo fanno anche con me T_T! N.d. Ash) (Chiediti perché! N.d. Lucinda) (T_T! N.d. Ash) (Bah, sappiamo già che moriremo, speriamo solo non sia in maniera umiliante… N.d. Vegeta) (Eheheheheheheheh sarà molto divertente… N.d. Teresa) (O_O Mi sa che hai ragione AlanKall, meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sfortunatamente Raichi adesso è come uno schiavo costretto a lavorare con la consapevolezza che quando avranno finito con lui lo uccideranno, un’orrenda situazione creatasi solo perché è stato l’unico ad avere il coraggio di dire le cose come stanno T_T. Xehanort, oltre ad essere pericoloso a livello combattivo, mette anche paura per i suoi metodi, per questo hanno tutti timore di lui T_T e per quanto riguarda le torture… beh, qualcosina la vedrai adesso, e purtroppo non sarà un bello spettacolo T_T. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il decimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 10 – ALLA RICERCA DEI BAMBINI RAPITI!



Luogo Sconosciuto, Comunità, 25 Gennaio 1931:
Tanti mesi erano passati dal rapimento dei quattro bambini e di Johan.
Sfortunatamente da allora la loro vita non era affatto migliorata, anzi era di gran lunga peggiorata dato che, da quando erano finiti tra le grinfie di Fontaine, avevano subito ogni sorta di atrocità possibile ed immaginabile.
Frank voleva usarli per creare un suo esercito personale per distruggere il Concilio e conquistare la Comunità, ed al tempo stesso aveva fatto rapire bambini “importanti” in modo che le autorità dessero ancora di più la caccia ai rapitori…
Solo che, grazie alla sua immensa conoscenza della criminalità organizzata, era riuscito a far credere che fosse stato Stan a rapirli, e di conseguenza le autorità ignare si erano concentrate su di lui, ignorando in questo modo il pelato.
Nonostante non avesse la polizia che gli dava il fiato sul collo, il criminale si stava comunque trovando in difficoltà perché nessuno a parte i membri principali del Concilio dei Sette erano a conoscenza del metodo con cui il Dr. Raichi aveva potenziato il Gran Maestro.
Sapendo solo che serviva la Primeval Rock, era stato obbligato a fare l’autodidatta per creare i suoi Potenziati usando le cinque cavie che aveva fatto prelevare dai suoi uomini… ed almeno momentaneamente i risultati si vedevano!!
Grazie ai suoi metodi, era riuscito a risvegliare il Genoma presente nel loro corpo ed ottenere così i poteri che il loro DNA aveva in serbo, tuttavia non ne avevano ancora il pieno controllo e dovevano essere potenziati ancora di più…
Ecco perché continuava a sottoporli a svariati esperimenti al limite del disumano!
Dall’altra parte però nessuno dei poveri bambini intendeva sottostare a quelle condizioni, ma al tempo stesso erano terrorizzati a morte e non riuscivano a ribellarsi alle atrocità che subivano, anche a causa della loro giovane età.
L’unico che riusciva a fare qualcosa ogni tanto era Schmidt, essendo il più grande dei cinque, ma veniva subito messo a riposo dagli uomini di Fontaine, e di conseguenza l’agonia e la tortura ricominciava, certe volte anche più dolorosa di prima.
Erano le 15:00 di quel giorno, e nel misterioso magazzino dove si erano rifugiati i membri dell’ADAM, l’organizzazione fondata da Frank, era tutto pronto per continuare gli esperimenti sui rapiti per trasformarli in Potenziati.
La struttura non era cambiata molto rispetto a diversi mesi prima, tuttavia presentava nuovi elementi all’epoca assenti in quanto per poter sostenere gli esperimenti che volevano avevano bisogno dell’attrezzatura necessaria.
Difatti l’edificio sembrava essere stato trasformato in una sorta di laboratorio, dato che conteneva svariate apparecchiature scientifiche, oltre che delle capsule molto simili a quelle presenti nel Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale.
C’era anche una specie di tavolo di metallo con delle manette incorporate, che probabilmente servivano a tenere buoni i soggetti al momento degli esperimenti, il che non faceva altro che peggiorare la situazione per i poveri prigionieri…
Che in quel momento si trovavano proprio lì, tutti quanti!!
Essendo cresciuti di a malapena un anno e solo alcuni, avevano tutti lo stesso aspetto e gli stessi abiti che avevano al momento del rapimento, con l’unica differenza che portavano delle specie di bracciali sui polsi, forse per inibire i loro poteri.
Si trovavano in prossimità dei lettini su cui erano stati adagiati dopo essere stati prelevati con la forza, e mentre i quattro bambini erano quasi schiacciati al muro terrorizzati Schmidt si era messo a mo’ di scudo davanti a loro con le braccia distese lateralmente.
Davanti a loro c’erano degli strani tipi con indosso una tuta respiratoria, probabilmente erano gli scienziati che lavoravano per Fontaine e che erano stati ingaggiati da quest’ultimo per sottoporre i soggetti ai vari “trattamenti”.
I piccoli stavano letteralmente tremando dalla paura, erano stati torturati e quasi vivisezionati addirittura mentre erano sotto la custodia del pelato, e per questo quando vedevano o lui o uno dei suoi uomini si spaventavano.
Nonostante fosse spaventato come loro, Johann stava cercando di farsi forza anche per proteggerli e cercare di fare credere loro che sarebbe andato tutto bene, proprio per questo cercava sempre di aiutarli e di difenderli.
Questo però non era molto gradito ai loro torturatori, dato che uno dei tre che erano davanti loro disse “Togliti di mezzo, Schmidt!” con tono anche molto severo.
Lui però, che aveva del sangue che usciva dalla testa a dimostrazione che probabilmente avevano già cercato inutilmente di toglierselo dai piedi, insistette affermando “Ve lo potete scordare, bastardi…” il tutto con uno sguardo colmo d’odio.
Di tutta risposta però colui che aveva parlato prima esclamò semplicemente “… Come vuoi!” prima di fare un gesto con la mano destra.
Questo era il segnale per chi si trovava proprio alla sua destra di intervenire, infatti quest’ultimo aveva una specie di taser lungo e di colore nero in mano, e non esitò a colpire il ragazzo con una scarica elettrica dritta al petto!
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!”
Naturalmente il giovane soffrì non poco l’attacco, al punto che le sue pupille divennero quasi del tutto bianche mentre sollevava il volto verso il soffitto e del sangue iniziava ad uscirgli dalla bocca oltre che dalla testa.
“SCHMIDT!!” gridò immediatamente Elsa, che sembrava quella meno spaventata, anche se non aveva il coraggio di muoversi mentre si stringeva a Jack, Alice e Nina.
Dopo dieci secondi abbondanti il torturatore finì la sua opera, e così Johann, debilitato e ferito sia nel corpo che nell’animo, cadde al suolo a pancia in giù svenuto, mentre il sangue continuava ad uscirgli dalla ferita e dalle labbra.
Colui che aveva parlato prima disse immediatamente “Curatelo. Non possiamo permetterci di perdere nessuno di loro, altrimenti Fontaine ce la farà pagare!”
“Sissignore!!” risposero all’unisono i due uomini che si trovavano ai suoi lati.
A quel punto la bionda, con uno sprazzo di coraggio, decise di avvicinarsi all’amico, lasciando in questo modo l’abbraccio collettivo ed avvicinandosi al corpo svenuto di quello che ormai era diventato l’ancora di salvezza di tutti loro.
“Elsa! No!” intimò Frost all’amica, mentre gli altri due si limitavano a tremare dalla paura. Lei però non badò a quanto gli aveva appena detto il bianco e, piegandosi alla destra del corpo svenuto del compagno, poggiò le sue manine sulle spalle del castano ed iniziò a scuoterlo per risvegliarlo.
“Schmidt!! Schmidt!! Ti prego, risvegliati!!”
La piccola cercò di intimare l’amico a riaprire gli occhi, ma purtroppo era svenuto e sembrava non reagire alle sue percussioni, proprio per questo la sorella di Anna iniziò addirittura a piangere dalla disperazione, temendo che potesse essere morto…
Naturalmente quella scenata non era sfuggita ai suoi carnefici, che vedendo la sfrontatezza che stava dimostrando la piccola avendo abbandonato la sua postazione, presero una decisione… o meglio, la prese quello che sembrava essere il capo dei tre.
“Visto che sei così energica, sarai la prima a sottoporsi agli esperimenti di oggi. Prendetela!” intimò subito dopo lo scienziato.
Detto fatto, i due uomini si avvicinarono immediatamente alla piccola ed al ragazzo, e mentre uno prese in braccio da dietro la bambina, l’altro prese per il braccio sinistro Schmidt ed iniziò a trascinarlo via come un sacco di patate.
Nonostante tutto, la nobile cercò di divincolarsi lamentando “No! No! Lasciatemi andare!! Schmidt!! Schmidt!!”
Con le ultime parole aveva anche allungato il braccio destro verso l’amico, che veniva portato sempre più lontano da lei per essere messo in una delle capsule che si trovavano dentro il magazzino ed essere così guarito.
Nonostante tutto però, lei non riuscì a liberarsi prima di essere inchiodata al tavolo di ferro con mani e piedi legate dalle catene in modo che non potesse liberarsi. Possedeva un enorme potete, e dovevano ringraziare quei bracciali se non li aveva colpiti tutti quanti mentre si divincolava ed era disperata…
Gli altri bambini, vedendola quella scena, sarebbero voluti scappare via il più lontano possibile… ma a contribuire al loro terrore c’era anche la consapevolezza che quel posto era sorvegliatissimo, e non ce l’avrebbero mai fatta anche se ci avessero messo tutta la buona volontà.
Proprio per questo, consapevoli di non poter fare nulla, Jack Frost, Alice e Nina continuarono a stringersi tremando come delle foglie e facendo battere i denti addirittura dalla paura mentre guardavano l’orrore che si manifestava davanti a loro…
“AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!”
La povera Elsa stava urlando in maniera quasi disumana mentre subiva le peggiori torture che loro, a causa di un uomo che avevano davanti, non riuscivano a vedere, e forse era meglio così anche per la loro sanità mentale…
E nel frattempo Johann, l’unico che poteva difendersi parzialmente in quella situazione, veniva messo in una di quelle capsule con quello strano liquido verde per essere curato… anche se al 90% al prossimo esperimento si sarebbe fatto ridurre così di nuovo per difenderli, succedeva sempre ed i suoi tentativi risultavano sempre inutili…
In pratica erano in trappola, ed era questo che li terrorizzava non poco.
A complicare le cose c’era il fatto che Fontaine era presente in quella struttura, e stava osservando tutto quanto a distanza di sicurezza con al suo fianco, dal lato destro, lo stesso ragazzo con cui aveva parlato quando aveva rapito i bambini.
Il pelato stava fumando il suo classico sigaro mentre guardava il “trattamento” che stavano riservando a Schmidt ed a Elsa, e nonostante tutto stesse andando secondo i suoi piani aveva un'aria abbastanza severa.
Il suo subordinato lo aveva notato, e per questo si rivolse al superiore domandandogli “Ehm signor Fontaine, è tutto a posto?” “Solo a metà!” fu la pronta risposta di Frank.
Naturalmente il giovane non capì che cosa stesse cercando di dirgli, e proprio per questo cominciò ad osservarlo abbastanza confuso. L’uomo non si era accorto di come lo stava osservando, ma sapendo che era confuso decise di essere più chiaro.
“Gli esperimenti procedono bene, non ci sono dubbi al riguardo. Ma se avessimo avuto accesso alla ricerca del Dr. Raichi a quest’ora sarebbero in grado di usare i loro poteri al 100% senza problemi… senza contare che quel maledetto di L sta iniziando a sospettare qualcosa…”
Ah, ecco cosa c’era che non andava!!
Non ci voleva molto a capire che in realtà era preoccupato per il fatto che il nero stava lentamente giungendo alla verità. La polizia gli aveva chiesto aiuto solo un mese prima, ed al giovane era stato più che sufficiente per intuire che qualcosa non andava.
Nel frattempo, il pelato, voltandosi alle sue spalle ed iniziando ad allontanarsi dalla struttura, precisò al suo sottoposto “Dobbiamo completare la ricerca prima che quell’impiastro riesca a capire cosa è successo veramente…”
Dopodiché, bloccandosi temporaneamente, Fontaine si voltò alla sua sinistra e rivolse un ultimo ordine al subordinato, dicendo “Per questo mi aspetto dei risultati nel giro di poche settimane, sono stato chiaro?”
Non che avesse molte alternative, e proprio per questo il ragazzo si limitò a rispondere “C-Come vuole lei, Signor Fontaine!”
Sentito quello che voleva sentire, l’uomo tornò ad incamminarsi ed abbandonò in questo modo la struttura, lasciando che i suoi uomini continuassero gli esperimenti sui cinque soggetti senza nessuna distrazione.
Il giovane però, lasciato lì insieme a tutti gli altri, cominciò a comprendere bene cosa stesse frullando per la mente del suo superiore… stava iniziando ad avere sempre più paura di essere scoperto!!
Da quando il suo ex amico si era unito alle indagini aveva cambiato totalmente atteggiamento, quasi perdendo il sorriso che l’aveva contraddistinto fino a quel momento perché convinto della sua imminente vittoria.
Aveva paura di L, questo era sicuro…

Nello stesso momento, l’eterno rivale di Fontaine si trovava in tutt’altro luogo…
Per la precisione a casa della piccola Elsa!!
Il nero si era recato lì in quanto i genitori della piccola avevano chiesto un aggiornamento sulle indagini, e viste le novità che aveva scoperto nell’ultimo periodo aveva ritenuto doveroso recarsi personalmente lì.
Però non era da solo, infatti con lui c’era anche Raoul, il quale aveva la stessa capigliatura e gli stessi abiti di quando si era allenato con Kenshiro poco prima che stringesse l’accordo con Zoro per allargare la Scuola di Hokuto.
In quel momento si trovavano all’interno della sala da pranzo ed erano seduti al tavolo dove abitualmente i nobili e le loro figlie consumavano i pasti… o meglio figlia, visto che da diversi mesi una di loro era sparita…
I genitori si trovavano seduti dal lato che aveva alle spalle il muro con la porta d’uscita, mentre i due invitati avevano alle loro spalle le finestre della stanza, ed inoltre L era seduto sulla sedia nel suo tipico modo.
Nessuno ci aveva fatto caso perché sapevano già che era un tipo molto singolare, e fino a quando continuava a fare il suo lavoro di sicuro non si sarebbero lamentati… così come non se la sarebbero presa del fatto che aveva approfittato dell’ospitalità per farsi offrire ben tre fette di torta al limone, che aveva proprio lì davanti al tavolo.
Alla sua destra era seduto Raoul, che teneva un blocchetto con penna in mano per prendere appunti, dato che era stato mandato con il detective per prendere appunti in modo da imparare sul campo come si sostenevano certe indagini.
Di aspetto, i genitori di Elsa ed Anna assomigliavano alle figlie, soprattutto la madre che sembrava la copia spiccicata della bruna da adulta, ad eccezione dell’assenza dell’unico ciuffo bianco e del fatto che indossava un lungo abito viola ed azzurro con dei motivi floreali gialli ed un ciondolo azzurro incastonato nel vestito all’altezza del collo.
Il padre invece aveva dei corti capelli biondi ben pettinati, dei baffi dello stesso colore, degli occhi azzurri ed indossava un abito nobile e nero con dei bordi rossi e dei motivi floreali dello stesso colore dei capelli, oltre che dei pantaloni neri e delle scarpe di quest’ultimo colore.
Naturalmente entrambi erano preoccupati a morte per la sorte della figlia, rapita proprio mentre loro non potevano fare nulla per aiutarla, e gli aggiornamenti costanti della polizia almeno momentaneamente non avevano portato a nulla.
Speravano che almeno nell’ultimo mese, con l’entrata in scena di L, le cose fossero cambiate, dato che in un modo o nell’altro quel ragazzo si era distinto nel corso degli anni come il più grande detective della Comunità…
Proprio per questo la donna, senza ulteriori indugi, domandò “Allora? Ci sono novità?”
“E vi prego, la verità…” insisette anche l’uomo.
Anche se erano pessime le notizie che stavano per riferire, avrebbero preferito comunque saperlo piuttosto che esserne tenuti all’oscuro e soffrire il doppio quando sarebbe stato il momento di scoprire il tutto…
In tutta sincerità, fu Raoul a rispondergli spiegando “In verità non ci sono grosse novità, almeno momentaneamente…
“Niente? Ma proprio niente?!” il padre sembrava quasi perplesso dalla cosa.
La stessa cosa la si poteva dire per la madre, dato che intervenne dichiarando “Come sarebbe a dire?! Anche dopo mesi di indagini non siete riusciti a trovare un solo indizio in merito?!”
“Vi chiediamo scusa, Nobili. Tuttavia, la gang di Stan si sta nascondendo bene, nonostante non sia più in attività da molto tempo, e di conseguenza è molto difficile per noi riuscire a rintracciare la loro posizione…”
L’albino aveva dovuto usare quella scusa per tenere buoni entrambi gli adulti, visto che almeno per il momento non c’era alcuna traccia di Fontaine, e l’ultima cosa che desiderava era dare un ulteriore soddisfazione a quel tipo.
Mentre i tre discutevano però, il nero sembrava quasi non star badando loro, dato che stava mangiando una delle tre fette di torta al limone che aveva davanti, con tanto di forchetta in mano come se avesse tutto il tempo di quel mondo…
Peccato solo che quell’atteggiamento non era stato per nulla gradito dai padroni di casa, visto che l’uomo si voltò a guardarlo con un’espressione parecchio crucciata, dato che le domande erano state poste anche a lui…
“E lei? Non ha niente da aggiungere?!” dichiarò difatti il biondo ancora parecchio irritato.
Inizialmente L non sembrò ancora una volta considerarli, dato che continuò a mangiare la sua fetta di torta come se nulla fosse e, dopo che ebbe terminato la prima, passò subito alla seconda senza tanti giri di parole…
Ed a quel punto la donna dovette quasi urlare “Signor L!!!”
Ancora una volta però non arrivò nulla, e lo stesso Raoul si sentì abbastanza in imbarazzo, al punto tale che voltandosi verso il diretto interessato provò a spronarlo dichiarando “Ehm detective. Perché non ci dice la sua versione?”
Finalmente il ragazzo sembrò considerarli, dato che cominciò a parlare spiegando “Potrei farlo, ma l’ultima cosa che voglio in questo modo è distruggere la tua autostima, visto che sei comunque un collaboratore fidato per quest’indagine…”
Delle parole abbastanza enigmatiche da parte sua, al punto tale che tutti rimasero quasi interdetti mentre lo sentivano parlare. A che cosa si stava riferendo? Il collega non aveva detto nulla di così catastrofico, almeno da quello che avevano capito…
Proprio per questo la castana domandò di nuovo “Cosa intende dire? Per caso è successo qualcosa ad Elsa?!”
Stava cominciando letteralmente a terrorizzarsi, e con lei anche il marito. Forse erano arrivati troppo tardi e non avevano il coraggio di riferirglielo, la sola idea che potesse essere accaduto li stava distruggendo dentro…
Ma fortunatamente il nero chiarì immediatamente “Per quanto ne so lei e gli altri quattro sono ancora vivi. Sono troppo preziosi per lui, altrimenti li avrebbe uccisi anziché rapirli…”
Quelle parole furono sufficienti a far tirare un sospiro di sollievo ai genitori di Anna, dato che si tranquillizzarono entrambi. Anche se non era ancora al sicuro, almeno sapevano che probabilmente era ancora viva…
Il poliziotto alla sua destra però si incuriosì dalle sue parole, e proprio per questo domandò al collega “E che cosa dovrebbe farci Stan con quattro bambini ed un ragazzo?”
… Aveva detto Stan? Povero ingenuo…
L sapeva che non era Pines quello che si nascondeva dietro quei rapimenti, ecco perché fece un paio di secondi di pausa mentre continuava a mangiare la seconda fetta di torta a limone mantenendo la sua espressione quasi agghiacciante.
Parlò solo dopo circa cinque secondi, pronunciando poche e semplici parole “Non è lui che ha rapito Elsa e gli altri…”
… Come? Stava dicendo sul serio?!
Naturalmente quella sua rivelazione finì per sorprendere tutti i presenti, compreso Raoul, i quali spalancarono la bocca dalla sorpresa. Fino a quel momento erano convinti che stesse indagando sull’anziano, ed invece…
“Non è stato Stan a prendere la nostra bambina?!” domandò a quel punto il padre ancora sorpreso.
La madre invece rispose con un quesito molto più specifico “M-Ma allora… chi l’ha rapita?!”
La risposta era molto più semplice di quello che potessero pensare, e proprio per questo L la disse senza tanti giri di parole di nuovo “Li ha rapiti Frank Fontaine, il mio arcinemico!”
… Frank Fontaine?!
Ma… cosa stava dicendo?!
Da quanto sapevano quell’uomo era il braccio destro di Stan nella sua organizzazione criminale, e di conseguenza anche se li aveva prelevati lui era come se fosse stato comunque Pines a prenderli in un modo o nell’altro.
Proprio per questo il padre di Elsa, per avere chiarimenti in merito, domandò “… Ma… Fontaine non è il vice in comando di Stan? Che cosa cambia se è stato lui anziché Stan?”
Non si stupiva se ignoravano il nuovo sviluppo degli eventi, in fondo pure lui aveva scoperto da poco ciò che aveva combinato il pelato negli ultimi mesi, anche se ignorava ancora cosa volesse fare a quei ragazzini e dove si nascondesse.
Così si fece più chiaro e, mentre finiva anche la seconda fetta, rivelò “Ormai Frank Fontaine non lavora più per Stan Pines da molti mesi. Secondo le mie indagini, quell’uomo ha abbandonato la criminalità organizzata insieme ai suoi fedeli ed ha fondato un’organizzazione tutta sua, che ha chiamato ADAM…”
… Davvero? Era questo che era successo?!
Entrambi i genitori rimasero attoniti, non pensavano che il rapimento della figlioletta potesse essere collegato ad una guerra tra bande criminali, o almeno era questo che avevano intuito basandosi sul suo racconto.
Raoul invece rimase affascinato dalla sua spiegazione, al punto da assumere un’aria parecchio severa mentre lo sentiva. Basarsi su di lui era stata un’ottima idea, a quanto pareva il Gran Maestro ci aveva visto giusto ancora una volta…
L nel frattempo andò avanti rivelando “Non so bene i motivi del suo abbandono, ma conoscendo le manie di grandezza di Frank Fontaine, posso immaginare che punti a qualcosa di molto più grande di quanto possiamo immaginare… e che vostra figlia e gli altri bambini siano la chiave per ottenerlo…”
… Ma… era terribile!!
Quindi quel tipo stava sfruttando la loro bambina per i suoi loschi fini. Questa notizia raggelò quasi il sangue ad entrambi i genitori, che ancora un po’ iniziarono a tremare dal terrore di quello che potesse essere accaduto alla loro piccola.
Proprio per questo alla madre scappò quasi un istintivo “S-Signor L… l-lei deve ritrovare Elsa, l-la prego… pagheremo qualsiasi somma, ma la riporti da noi…”
“I vostri soldi non mi interessano!” chiarì tuttavia il nero.
Prima di proseguire, il detective poggiò sul tavolo il piattino dove si trovava la seconda fetta di torta al limone, che ormai era stata mangiata tutta, ed agguantò immediatamente la terza, iniziando a mangiarla senza perdere tempo.
Dopodiché continuò dicendo “L’unica cosa che mi interessa in questo momento è sbattere in carcere Frank Fontaine, è l’unico motivo per cui ho accettato di collaborare a queste indagini dopo aver capito quasi subito che c’era il suo zampinio dietro…”
Che strano, la sua sembrava essere una sorta di vendetta personale, e questo l’avevano notato tutti e tre. Ignoravano cosa potesse essere successo tra di loro in passato, ma fu evidente a tutti e tre che qualcosa doveva per forza essere accaduto…
Improvvisamente però, il ragazzo sollevò il volto osservando i due coniugi e disse loro “Però una cosa potreste effettivamente farla…”
Una condizione allora c’era, se lo aspettavano dato che era conosciuto per accettare solo i casi che riteneva interessanti e snobbare gli altri per quanto fossero importanti, e non c’era neanche bisogno di dire perché riteneva quel caso “interessante”.
Tuttavia L, a sorpresa, voltò il suo sguardo verso la destra dei due nobili, e di conseguenza alla sua sinistra, e affermò semplicemente “… Potreste dire all’altra vostra figlia che è scortese ascoltare le conversazioni altrui!”
… Ah, quindi la sua non era una condizione, aveva solo fatto notare loro che qualcuno li stava spiando!!
Istintivamente tutti e tre voltarono i loro sguardi verso la porta, che si trovava nella direzione in cui stava guardando l’investigatore in quel momento, notando in questo modo che era semi aperta e che si vedeva un piccolo occhietto sbirciare dentro la stanza.
“Piccola, la prossima volta che vuoi sbirciare ti consiglio di nasconderti meglio!” aggiunse subito dopo L.
A quel punto la diretta interessata, che si trovava dall’altra parte della porta, comprese di essere stata scoperta e che ormai era inutile continuare a nascondersi in quella maniera che l’aveva fatta scoprire.
Così spalancò la porta del tutto in modo da essere vista… e poterono tutti e quattro notare che si trattava della piccola Anna!!
La bambina, che aveva cinque anni, già allora aveva i capelli bruni e la sua classica ciocca bianca, oltre che il taglio simile a quello che avrebbe avuto da ragazza e che aveva già la donna, come abito invece indossava un lungo vestitino verde chiaro sopra ad una maglietta a maniche corte bianca, delle lunghe calze verdi scure e delle scarpine nere.
La piccola aveva il volto basso e lo sguardo parecchio triste, mentre con la mano sinistra rimaneva poggiata alla porta, il tutto anche con le gambe leggermente aperte, quasi a voler dimostrare che fosse lì già da un po’.
Naturalmente i genitori rimasero sorpresi di vederla, al punto che il padre disse “Anna!” quasi alzandosi in piedi.
La madre invece, cercando di essere più dolce, si limitò ad avvertirla “Amore, non dovresti essere qui. Torna in camera tua!”
“Lo so, mamma…” rispose inizialmente la piccolina, ancora con lo sguardo parecchio depresso… Tuttavia, desiderava spiegare loro perché aveva deciso di sbirciare fino a quel momento, e proprio per questo sollevando il volto, e mostrando di conseguenza la sua preoccupazione, ella disse tutto d’un fiato poche e semplici parole.
“Però sono preoccupata per la sorellona, e volevo sapere se stesse bene…”
Nessuno si stupì di quella sua uscita, in fondo era normale che fosse preoccupata per la sorella. Le due erano molto legate quando la bionda era ancora in casa, e perderla era stato un duro colpo per lei, al punto che a parte che per la scuola non usciva più dalla sua camera…
Non escludevano addirittura che fosse successo tutte le altre volte che gli agenti si erano recati nella villa per aggiornarli sulle ultime novità, ma non fosse mai stata scoperta fino a quel momento… beh anche perché non c’era L le altre volte…
Non aveva però ancora finito, dato che quasi con le lacrime agli occhi aggiunse parecchio preoccupata “Lei… lei mi manca ogni giorno sempre di più, e la rivorrei vicino a me. Desidero solo… poterla riabbracciare di nuovo…”
L’agente ed il detective si sorpresero di sentire un linguaggio del genere da parte di una bambina di cinque anni, si vedeva che era figlia di nobili che le avevano riservato un’educazione privata di grande prestigio.
Comunque fosse, tutti loro compresero che stava davvero soffrendo per la perdita di Elsa e che avrebbe tanto desiderato riaverla con sé, tuttavia almeno momentaneamente non era possibile e non sapevano neppure che cosa dire…
O almeno i genitori non sapevano cosa poterle dire per tirarla su di morale, a Raoul poco interessava di come si sentisse, dato che per quanto gli riguardava l’importante era acciuffare Fontaine per l’affronto che aveva lanciato agli Illuminati.
L fu l’unico a parlarle, dicendole con la sua classica espressione inquietante “Non ti preoccupare, quando catturerò il criminale che l’ha portata via ti riporterò Elsa sana e salva!”
Stava forse esagerando un pochino, dato che non era sicuro che sarebbero riusciti a salvare la bambina in tempo, però in quel momento doveva far sentire bene la piccola… e soprattutto farla andare via il prima possibile.
La bruna sembrò quasi soddisfatta da quanto aveva appena detto, al punto tale che osservandolo in un misto tra il sorpreso e il triste, disse semplicemente “Me lo prometti?”
“Certamente…” si limitò a rispondere L.
Era poco, quello era vero, però parve che alla piccola fu più che sufficiente per tranquillizzarsi un po’, dato che dopo alcuni secondi, abbassando il volto, cercò di trattenere le lacrime in modo da non scoppiare a piangere e provò a tranquillizzarsi.
“… Ok, allora!” dichiarò subito dopo.
Essendo stata tranquillizzata, la castana decise di non insistere ulteriormente e di fidarsi di quel tipo di cui a quanto pareva i suoi genitori si fidavano, proprio per questo scelse di andarsene da quella stanza.
Girandosi lentamente, si allontanò dalla sala da pranzo chiudendo la porta dietro di sé, probabilmente per indicare loro che stavolta potevano fidarsi che era tornata in camera sua e che non avrebbe più origliato.
Allontanatasi la piccola, il nero tornò a concentrarsi sui due genitori e specificò loro “Ora che se n’è andata… dove eravamo rimasti?” il tutto mentre poggiava sul tavolo il terzo piattino, dato che aveva finito anche l’ultima fetta di torta al limone.
“Al compenso che desidera per i suoi servigi…” si limitò a dire il padre.
In fondo per quanto ne sapevano la sua precedente affermazione poteva essere stato un modo per dire loro che la figlia li stava spiando, e non se la sentiva di avanzare richieste davanti alla bambina Anna…
Però così non sembrava, dato che il detective sottolineò di nuovo “Ve l’ho detto, non voglio nulla. Questo caso mi sta dando l’opportunità di sbattere in carcere Frank Fontaine, e in questo momento non desidero altro, credetemi…”
Beh, alla fin fine era rassicurante, anche se stava facendo capire loro che la liberazione di sua figlia era solo un fattore secondario per lui. Contava solamente assicurare alla giustizia il suo acerrimo nemico, null’altro.
Tuttavia, il detective ci tenne lo stesso a specificare “… Ma non temete, terminata questa storia riavrete la vostra bambina, in un modo o nell’altro…”
Oh mamma, non era molto incoraggiante a voler essere precisi, stava dicendo che poteva anche riportargliela da morta, il che se non lo conoscevano avrebbe fatto pensare loro che era alla stregua di Fontaine…
Ma fortunatamente erano consapevoli che, nonostante tutto, colui che avevano davanti aveva un forte senso di giustizia, e non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe consegnato alle autorità quel folle e salvato i rapiti.
Proprio per questo, prendendosi rispettivamente la mano destra e sinistra, la madre ed il padre sorrisero e l’uomo disse “Allora contiamo su di lei, Signor L!”
“Se tutto va bene non dovrete neppure aspettare troppo!”
Quell’uscita naturalmente incuriosì tutti i presenti, al punto che i genitori di Anna e pure Raoul sollevarono il sopracciglio destro, domandandosi che cosa stesse cercando di dire loro, dato che prima non aveva fatto trasparire nulla…
Il nero si chiarì immediatamente “Ho una pista che sto seguendo, e mi manca solo un ultimo elemento per scovare quel criminale. Un unico e solo elemento… se solo riuscissi a scovarlo, potrei sapere dove si trova…”
Mentre diceva quelle parole, il ragazzo era diventato ancora più cupo di quanto non fosse normalmente, e questo lasciò parecchio attoniti tutti quanti. L’avevano visto con un’aria strana tutto il tempo, ma mai così “arrabbiata”…
Anche se tutto finì quando, indicando con l’indice destro i piattini vuoti, domandò “Potrei avere un'altra fetta di torta?”
Beh, si vedeva che il suo appetito per i dolci era davvero insaziabile…
“C-Certo, nessun problema!” affermò allora la donna ancora leggermente perplessa da quell’uscita.
Quella pausa però dette al poliziotto la possibilità di riflettere. Molto interessante, allora il nero si trovava davvero molto vicino a scovare il covo del traditore, e se ci fosse riuscito avrebbero potuto mettere le mani su quell’infame…
Per mesi l’aveva fatta franca dopo aver rubato la Primeval Rock, ed i tentativi di trovarlo si erano rivelati nulli fino a quel momento, però se tutto fosse andato bene Xehanort ci avrebbe visto lungo ancora una volta, ed L li avrebbe condotti da lui.
*Sarà meglio avvertire il Concilio ed il Gran Maestro alla prossima riunione…* fu il pensiero istintivo dell’agente.
Da quando era subentrato nella riunione al posto di Raichi, in attesa che il dottore ultimasse il vero nuovo membro principale dell’organizzazione, aveva cercato in tutti i modi di essere utile al suo superiore…
E forse quella era la volta buona, dato che se avesse consegnato Fontaine agli Illuminati grazie alle sue informazioni, di sicuro l’albino gli sarebbe stato grato, così come l’intero Concilio dei Sette per essersi sbarazzato del traditore…
E chi lo sa, magari sarebbe stato promosso a Comandante della Polizia definitivamente!!

Pochi minuti dopo, in un altro angolo della Comunità, un'altra riunione si stava svolgendo.
Stavolta però era meno importante, dato che si trattava semplicemente di Bulma e Vegeta che, consapevoli di non poter più badare da soli al piccolo Trunks a causa dei loro innumerevoli impegni, avevano deciso di assumere una badante!
Non era stata una scelta semplice da prendere, dato che avrebbero preferito rimanere loro da soli a badare al proprio figlio, ma erano stati obbligati dal fatto che, facendo carriera entrambi nel lavoro che stavano svolgendo, non avevano più il tempo.
Difatti Brief era ad un passo dall’essere nominata Direttrice dell’Evangelion Hospital, mentre Vegeta era già diventato Direttore di una piccola impresa che fabbricava abiti, il problema era che anche se piccola lavorava molto, e per questo aveva poco tempo.
Entrambi in quel momento si trovavano a Villa Brief, per la precisione nella sala da pranzo ed erano seduti vicini che stavano osservando una delle ultime candidate al posto da badante, anche se non sembrava in giovane età…
L’azzurra ormai aveva già i capelli a caschetto e l’abito rosso che l’avrebbero contraddistinta diversi anni dopo, pur avendo trentaquattro anni, mentre Vegeta, avendo anche lui trentadue anni, era già diventato un adulto.
Nonostante la capigliatura fosse simile a quella che aveva sempre avuto, i tratti facciali erano diventati più maturi e come abito indossava una lunga tuta d’allenamento senza maniche blu chiara, un paio di guanti grigi e lunghi quasi fino ai gomiti e degli stivali dello stesso colore solo con la punta bionda.
Colei che stavano valutando in quel momento era Agatha, la quale pur avendo cinquantasei anni aveva un aspetto simile a quello che avrebbe avuto diversi anni dopo. Le uniche differenze erano che aveva molte meno rughe e non portava ancora il bastone da passeggio.
I due padroni di casa in quel momento stavano valutando il cv che aveva portato loro la possibile badante… e dovevano ammettere che era ben ricco. Aveva già fatto da baby-sitter per diverse altre famiglie nobili, ed alcune anche di grande prestigio.
“Uhm però, un curriculum niente male…” ammise lo stesso Vegeta quasi sorpreso.
“Lei mi lusinga, signore!” fu l’unica risposta che dette la donna facendo quasi un leggero inchino portando in avanti il petto.
In teoria anche per Bulma non c’erano lacune o problemi con quella scheda, aveva ottime esperienze passate e sembrava sapere il fatto suo, senza contare che era decisamente meglio degli altri candidati che si erano presentati.
Insomma, sembrava che entrambi fossero d’accordo che lei fosse la migliore, e considerando che era l’ultima che dovevano analizzare forse potevano dare a lei il lavoro… tuttavia prima c’era un’ultima cosa che Brief voleva sapere.
Difatti la donna, sollevando lo sguardo per osservarla, le disse “Per quanto mi riguarda sei perfetta per questo lavoro. Ho solamente un’ultima domanda da farti… perché hai deciso di presentarti per questo lavoro?”
Un quesito abbastanza strano, al punto che gli altri due presenti in quella stanza la osservarono in un misto tra il sorpreso ed il confuso. L’uomo perché non capiva il significato di quella domanda, e la candidata… beh perché temeva di essere stata scoperta…
Fortunatamente però, l’azzurra si fece più chiara spiegando “Hai un figlio ed una nipotina a casa, e accettando questo lavoro rischi di non vederli per molto tempo, dato che dovrai fermarti qui la maggior parte della giornata… quindi perché hai scelto lo stesso di presenziare?”
Il marito finalmente comprese le intenzioni della moglie, e per questo poté tranquillizzarsi. La stessa cosa la si poté dire per Agatha, la quale aveva temuto che la sua copertura di agente del Concilio fosse stata smascherata.
Naturalmente non poteva dirle la verità, ossia che il Gran Maestro le aveva incaricato di prendersi quel posto ad ogni costo in modo da avere una spia a Villa Brief che lo avvisasse di ogni singolo movimento della famiglia, e di conseguenza fu obbligata ad inventarsi una scusa.
“Beh, diciamo che da quando Maes ha iniziato il lavoro al confine di Palecity e la mia nipotina ha cominciato ad andare alle elementari sono rimasta da sola, e dato che non voglio passare la mia giornata da sola ho deciso di presentarmi per questo incarico. Stando a contatto con voi e vostro figlio potrò passare il tempo, considerando che non potrò vedere Maes per molto tempo…”
… In fondo entrambi potevano capire come si poteva sentire la poverina. In pratica aveva paura di invecchiare da sola considerando che anche Lucy sarebbe stata fuori casa la maggior parte del tempo, e voleva quell’incarico per non stare da sola.
Per entrambi quelle dichiarazioni e quelle referenze erano più che sufficienti, proprio per questo Vegeta poté parlare anche a nome di Brief e dire così “Allora congratulazioni, ha appena ottenuto il posto di lavoro!”
“Vi ringrazio infinitamente per la fiducia!” la donna naturalmente fu molto felice della notizia, al punto che fece anche un leggere inchino rimanendo sempre seduta.
“Sono sicura che non ci deluderai!” aggiunse l’azzurra sorridente.
Ad osservare la scena, a distanza di sicurezza, c’era anche un certo bambino che, esattamente dall’altra parte della casa, stava guardando tutto ben nascosto dietro il divano della stanza relax che si trovava a destra dell’ingresso.
Naturalmente si trattava di Trunks, che avendo all’epoca sette anni era ancora molto piccolo, ed inoltre indossava degli abiti diversi rispetto a quelli che avrebbe avuto da ragazzo. Per la precisione aveva dei pantaloni jeans azzurri con bretelle, una maglietta a maniche corte viola, dei polsini rossi chiari e delle scarpe da ginnastica gialle e nere.
Aveva deciso di osservare tutto incuriosito, dato che sapeva per cosa fossero quei colloqui, e di conseguenza era riuscito a sentire che quella donna era riuscita ad aggiudicarsi il posto e si sarebbe occupata di lui.
*Quindi è lei la signora che baderà a me…* fu il suo primo pensiero.
Non conoscendola non poteva ancora dire se era una brava persona o meno, ma si fidava dei suoi genitori e sapeva che se l’avevano scelta era perché erano certi che avrebbe fatto un ottimo lavoro, e proprio per questo fu felice della loro decisione.
Improvvisamente, il telefono di Bulma squillò attirando tutta l’attenzione su di sé, così l’azzurra lo prese in mano per scoprire chi la stesse contattando… e quando vide il nome sul display rimase a dir poco scioccata!!
“Raoul!!” disse praticamente subito.
Immediatamente rispose, e portando il cellulare all’altezza dell’orecchio affermò “Pronto?”
Nessuno degli altri due che si era accorto di quanto stava accadendo fiatò, anzi rimasero tutti e due ammutoliti ad ascoltare. Sapevano entrambi che la donna aveva chiesto al poliziotto di chiamarla se fosse successo qualcosa…
E ciò stava ad indicare solo una cosa… c’erano delle novità nel caso dei bambini rapiti!!
La madre di Trunks rimase in silenzio ad ascoltare per circa un minuto abbondante, ed alla fine esclamò “… Ho capito, grazie per avermelo detto. Ciao!” per poi riagganciare la chiamata.
Inutile dire che il marito la “agguantò” all’istante domandandole “Di cosa si tratta?”
Brief non perse tempo e spiegò “Si tratta di L… pare che abbia scoperto che in realtà Fontaine ha tradito Stan e non lavora più per lui, di conseguenza concentrarsi sulla sua organizzazione criminale è inutile…”
“Fontaine ha tradito Stan?! Questa non me l’aspettavo!!” affermò Vegeta a dir poco senza parole.
Agatha stava seguendo tutto senza battere ciglio, ed ammise di trovare molto interessante quanto stava raccontando la donna. Quindi anche le autorità non legate agli Illuminati avevano scoperto dell’abbandono del traditore, molto bene…
Bulma intanto andò avanti rivelando “Pare abbia creato una società segreta chiamata ADAM, ed L sostiene che gli manca un unico indizio per poter trovare il luogo dove si nasconde… e salvare così quei bambini…”
Mentre diceva quelle parole, la donna si era rabbuiata all’improvviso. Sapendo che alcuni dei rapiti avevano più o meno la stessa età di suo figlio, poteva immaginare cosa stavano provando i genitori in quel momento. Sarebbe stata la stessa cosa per lei se fosse capitato a Trunks…
Vegeta comprese il dolore che stava provando la moglie in quel momento, proprio per questo le poggiò la mano sinistra sulla spalla e, sorridendo felicemente, cercò di rincuorarla dicendole “Li troveranno, non preoccuparti…”
L’azzurra, voltandosi a guardare il marito, apprezzò molto il gesto dell’uomo, al punto che sorridendo dolcemente anche lei replicò affermando “… Lo spero davvero, con tutto il cuore…”
Sembrava che la situazione si fosse calmata in quella villa fortunatamente. In un modo o nell’altro, avevano preso tutti a cuore quel caso, che ormai coinvolgeva l’intera Comunità nessuno escluso, e speravano che tutto andasse per il meglio.
Anche il Concilio come si sapeva era direttamente coinvolto in quella vicenda, e proprio per questo Agatha ritenne le nuove informazioni ottenute affascinanti. Forse quell’L era ad un passo da scoprire dove si trovava quel maledetto…
Almeno momentaneamente però non sembrava essere così, dato che gli mancava solamente un indizio per scovare il luogo dove si nascondeva Frank, ed una volta trovato gliel’avrebbero fatta pagare cara per quello che aveva fatto.
Tuttavia, solo in quel momento alla donna venne in mente che forse c’era una persona che poteva avere l’indizio necessario per scovare Fontaine una volta per tutte…
Suo figlio Hughes!!

Trovò il tempo di contattarlo solo un'ora dopo, quando era sulla via del ritorno essendo stata congedata da Bulma e Vegeta essendosi concluso il colloquio e la spiegazione.
In quel momento il figlio si trovava già al lavoro al confine di Palecity, un incarico che aveva da circa un paio di anni e che condivideva già all’epoca con Envy, il quale si comportava in maniera scorbutica come al solito.
I due non erano cambiati neanche di una virgola ed erano identici a come si sarebbero presentati tredici anni dopo, inoltre a differenza degli anni successivi, allora le guardie di confine potevano ancora disporre di un cellulare.
Esso sarebbe stato tolto loro solo qualche anno dopo, quando Goku si rese conto che i cellulari erano fin troppo una distrazione per le guardie, ma dato che allora ce l’avevano ancora per Agatha non fu un problema contattare Maes.
Hughes si trovava davanti al cancello del confine con indosso la sua divisa blu e reggendo con la mano destra la lancia, così come anche il suo compagno dai capelli verdi, che indossava gli stessi abiti che avrebbe avuto qualche anno dopo.
Sembrava però che il ragazzo in questione, appena diciottenne, stesse già iniziando a stufarsi del lavoro, nonostante fosse stato assunto da circa un paio di mesi, poco dopo essere diventato maggiorenne in pratica.
“Uff, che noia…” rimarcò difatti.
Il nero, che invece aveva ventisette anni, non sembrava della stessa idea, dato che voltandosi verso il compagno gli disse “Sei già annoiato? Sai almeno che ogni giornata da adesso in poi sarà come questa?”
Parlava per esperienza perché lui, a differenza dell’amico, era da circa due anni che ricopriva quella carica, ed ormai aveva imparato quali erano sia i pregi che i difetti di un lavoro del genere e del dover rimanere fermo lì.
Di tutta risposta Envy replicò sostenendo “Lo so benissimo, ma ciò non cambia il fatto che sia una noia mortale questo lavoro… e che venga peggiorato dall’orda di ragazzini che ogni giorno viene in gita scolastica!”
“Suvvia, secondo me sei un po’ troppo dur…”
Tuttavia l’occhialuto non terminò mai la frase in quanto sentì che il suo telefono stava squillando, così decise di prenderlo in mano per vedere di chi si trattasse… e si accorse subito che a chiamarlo era sua madre!!
Inizialmente fece un piccolo sobbalzo, dato che la bionda di solito non lo chiamava quando era al lavoro e, proprio per questo, doveva essere successo qualcosa di grave o qualcosa del genere… e se si fosse trattato della sua piccolina?!
*Sarà meglio rispondere…* pensò difatti l’uomo ancora leggermente preoccupato.
Immediatamente disse al collega “Mia madre mi sta chiamando, devo rispondere. Ti dispiace rimanere qui da solo per qualche minuto?”
“Tsk, come se la tua assenza possa cambiare qualcosa. Poco c’era da fare prima e poco ci sarà da fare anche adesso!” rimarcò tuttavia Envy, a sottolineare come si stava annoiando terribilmente.
*Che peperino che è…* fu l’unico pensiero che ebbe Maes abbastanza indispettito.
Poteva anche solo dire “certo, vai pure”, sarebbe stato sicuramente molto più gradito di quella sua uscita… ma va beh, nel caso gliene avrebbe parlato dopo, in quel momento la priorità era scoprire che cosa avesse la madre che non andava.
Si allontanò di qualche passo, avvicinandosi così alla parete rocciosa alla destra del confine dove era sicuro che nessuno potesse sentirlo, e cliccato sul pulsante per rispondere portò il suo cellulare all’altezza dell’orecchio destro.
“Pronto, mamma?” disse subito.
Dall’altra parte rispose Agatha, la quale asserì “Maes, scusa se ti disturbo al lavoro, però ci sono alcune novità in merito al caso di Fontaine, e speravo che tu potessi aiutarmi…”
Era andata dritta al punto senza tanti giri di parole, una prerogativa di sua madre quando smetteva di essere sotto copertura ed agiva come agente del Concilio… e proprio per questo il nero si fece improvvisamente serio perdendo il suo tipico sorrisino.
“… Dimmi pure!” affermò poi.
Ancora una volta, proprio come era nel suo comportamento, la donna rivelò subito di cosa stava parlando “A quanto pare L ha capito tutto su Fontaine senza che noi gli dessimo gli indizi necessari. Ha detto che gli manca un’ultima traccia per capire dove si trova quel traditore, forse tu come guardia di confine potresti aiutarci…”
Sapeva anche della parte dell’unico indizio mancante in quanto Raoul l’aveva comunicato a Bulma, e quest’ultima l’aveva poi riferito sia a Vegeta che alla bionda durante la discussione avvenuta subito dopo la chiamata.
Quel particolare aveva convinto l’ormai badante ancora di più a contattare il figlio, dato che come guardia di confine aveva accesso a tutte le informazioni inerenti a chi entrava o usciva dalla Comunità, o anche solo chi spariva nel nulla…
Difatti, dovendo monitorare la situazione attorno alla società, venivano costantemente informati dai loro superiori dei movimenti di coloro che, secondo l’ufficialità, non si trovavano più, ed ormai da diversi mesi Frank ed i suoi uomini facevano parte di quella lista.
Sfortunatamente però, il figlio dovette deluderla dato che, dopo alcuni secondi di silenzio, specificò “… Mi spiace mamma, ma non so nulla sulla locazione di Fontaine. Le autorità non ci hanno detto nulla al riguardo, e neppure con i miei mezzi ho scoperto qualcosa!”
“Capisco…” si limitò a rispondere dall’altra parte Agatha.
A quel punto però al padre di Lucy venne in mente una cosa, e subito domandò alla madre “Dobbiamo avvertire il Gran Maestro di queste novità?”
Non sapeva ancora se il loro superiore era al corrente delle novità inerenti alle indagini di quel detective, e proprio per questo stava chiedendo al genitore, di sicuro molto più informata di lui sulla faccenda, cosa dovevano fare.
Tuttavia la bionda replicò sostenendo “Non sarà necessario. Il compito di informarlo sulle novità delle indagini spetta unicamente al Signor Raoul, noi dobbiamo solo andare avanti con la nostra missione…”
“… Ho capito!” dichiarò a quel punto l’occhialuto mantenendo l’espressione seria di prima.
Parve che ancora una volta la badante non avesse terminato, dato che ci tenne a specificare quello che intendeva con l’affermazione di poco prima, il tutto tra l’altro con un sogghigno quasi maligno sul volto a dimostrare le sue cattive intenzioni.
“Io continuerò a rimanere infiltrata a Villa Brief come badante, comunicando costantemente al Gran Maestro se Bulma e la sua famiglia possono rappresentare un serio pericolo per il Concilio o meno…”
“Ed io invece pattuglierò il confine di Palecity, avvisando il Gran Maestro qualora ci fossero problemi di “possibili intromissioni”…” sottolineò invece Hughes.
In questo modo chiarì anche che cosa sarebbe accaduto dodici anni dopo, quando Lorenzo e Danilo sarebbero giunti nella Comunità. Era stato lui ad informare gli Illuminati dell’arrivo dei due ragazzi, e per questo sapevano tutto…
A quel punto, avendo chiarito tutto, Agatha decise di chiudere la conversazione anche per permettere al figlio di tornare al lavoro “Meglio fermarci qui, probabilmente devi tornare al lavoro vista l’impazienza del tuo compagno. Ciao figliolo, ti voglio bene!”
“Anche io, mamma!”
Con queste semplici parole, il nero chiuse la chiamata con il genitore e rimase lì fermo per alcuni secondi a riflettere sulle ultime novità e su quanto le aveva appena comunicato il genitore. A quanto pareva era riuscita a farsi assumere a Villa Brief, e questa era un’ottima notizia…
Quando sarebbe stato il momento, anche sua figlia Lucy avrebbe ricevuto un incarico dal Gran Maestro e sarebbe così stata accolta dal Concilio, un onore che spettava alla loro famiglia da generazioni intere, ed anche Heartfilia ne sarebbe stata insignita quando sarebbe stato il momento.
Per quanto riguardava invece il traditore… beh lui aveva le ore contate secondo lui. Fontaine non poteva fuggire dal Concilio per il resto della sua vita, e prima o poi avrebbe avuto ciò che si meritava, ne era certo.
Con questa consapevolezza, Hughes decise di girarsi e di ritornare dal suo compagno per continuare a pattugliare il confine di Palecity, un lavoro non troppo difficile ma che era reso più impegnativo dalle lamentele di Envy.
Sarebbero stati anni duri, ne era sicuro…

Tipcity, Comunità, 30 Marzo 1931:
Altri due mesi erano passati, ma ancora nessuna traccia di Fontaine…
Quel maledetto era davvero bravo a nascondere le sue tracce, e nonostante tutto L non era ancora riuscito ad individuare il luogo dove si trovavano i rapiti ed il quartier generale della sua organizzazione chiamata ADAM.
Il detective ci stava provando con tutte le sue forze a trovare il pezzo mancante per localizzarlo, ma almeno momentaneamente non riusciva a capire quale fosse, ed a causa di ciò le indagini erano ormai ferme da settimane.
La cosa non era molto gradita dal Concilio, che aveva fretta di localizzare Frank prima che carpisse del tutto i segreti della Primeval Rock e fondasse in questo modo il suo esercito di Potenziati con cui schiacciarli.
La situazione era davvero critica per loro… ma ciononostante a Stan ormai non importava più!!
L’uomo in quel momento si trovava a Tipcity, la metropoli adibita a discarica della Comunità e gestita dalle Rocket Foundation che lì si occupava di smaltire i rifiuti con la collaborazione dei suoi dipendenti.
Era all’interno del magazzino che fungeva da base della sua organizzazione criminale e lì, da solo e senza nessuno in sua compagnia, era seduto su una sedia rossa e dorata che fungeva anche da trono a riflettere.
Ormai era arrivato ad ottant’anni e non riusciva più a gestire i traffici del suo gruppo criminale, senza contare che lo stop deciso all’unanimità dal Concilio per evitare di attirare troppo l’attenzione della polizia in quel periodo in cui era fin troppo attenta non lo stava aiutando.
Aver smesso di lavorare l’aveva debilitato non poco, ormai a malapena si reggeva in piedi e non poteva più sopportare la fatica di gestire un traffico così enorme… era invecchiato male, e di questo se ne era accorto.
La sua intenzione da sempre era di abdicare in favore di Frank, ma da quando aveva tradito gli Illuminati aveva designato il suo terzo in comando, Doflamingo, come suo successore, e lo stava addestrato per sostituirlo degnamente.
L’uomo imparava in fretta, e nonostante avesse un figlio di tre anni riusciva a concentrarsi sugli affari dell’organizzazione senza la benché minima esitazione, un atteggiamento davvero ammirevole che lo rendeva fiero di lui…
Però sapeva che non era ancora pronto, doveva ancora fare molta esperienza prima di essere pronto a sostituirlo… c’era però un enorme problema, un problema che aveva nascosto a tutti quanti… era ammalato gravemente!!
La vecchiaia gli aveva provocato un tumore ai polmoni che lo stava lentamente uccidendo, e l’ultima diagnosi aveva detto che si stava allargando troppo in fretta e che entro circa tre mesi l’avrebbe definitivamente ucciso.
Come poteva preparare Donquijote ad una vita come capo della criminalità se aveva così poco tempo? Davvero una brutta gatta da pelare…
Tuttavia, i suoi pensieri vennero immediatamente interrotti quando… “Ero sicuro di trovarti qui, vecchio…”
Una voce, una voce fin troppo familiare finì per attirare l’attenzione di Pines, il quale aveva tenuto gli occhi chiusi ed il volto basso per tutto il tempo e solo allora lo sollevò per vedere sorpreso di chi si trattasse.
Con sua grande sorpresa, scoprì che a parlargli era proprio colui che temeva… Frank Fontaine in persona!!
Il pelato si trovava di fronte a lui, a circa dieci metri di distanza, e gli stava puntando contro la fronte una pistola molto simile a quelle che faceva comprare dai suoi uomini con i soldi ottenuti tramite i traffici con le Rocket Foundation.
Quel maledetto aveva un sorriso quasi maligno mentre lo stava osservando, e per di più teneva in bocca un sigaro acceso e ciononostante riusciva comunque a parlare tranquillamente. Sembrava quasi che lo stesse prendendo in giro…
Ma ciò contava solo fino ad un certo punto, dato che si trovava di fronte a lui e sembrava fin troppo evidente che avesse tutta l’intenzione di ucciderlo… non avrebbe mai pensato di ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con lui…
“Contento di vedermi?” gli disse con quasi ironia.
Inutile dire che a Stan scappò all’istante una domanda “Ma… come sei arrivato qui? Non ti ho visto arrivare, né tantomeno sentito…”
Una bella domanda, peccato che dentro di sé sapesse già la risposta e l’aveva comunque posta più per istinto che per altro. In fondo era consapevole che come suo ex braccio destro fosse a conoscenza di certi dettagli…
Ed in effetti il pelato confermò il tutto svelando “Dimentichi che sono stato il tuo vice per tanti anni? Conosco questo posto come le mie tasche, e tutti i passaggi segreti per arrivarci arginando i pericoli… proprio come mi hai insegnato tu!”
Già, come gli aveva insegnato lui…
Quando era dalla sua parte gli aveva fatto svariate confessioni, ad eccezione del tumore che non aveva detto a nessuno, e gli aveva svelato anche i suoi segreti e quelli del suo quartier generale proprio perché si fidava di lui.
Dopo aver udito la sua risposta, si dipinse quasi un piccolo sorrisino sul volto di Pines, ma non era di scherno o ironico, sembrava quasi… felice e rassegnato.
Lo stesso Fontaine non comprese come mai si stava comportando così, e sollevando il sopracciglio destro gli domandò “Ed ora cosa sorridi? Non hai visto la pistola che ti sto puntando contro?”
“Certo che l’ho vista… ma ci credi se ti dico che non mi fa né caldo né freddo?” fu la pronta risposta dell’anziano.
Ormai si capiva che non gli interessava più quello che sarebbe successo, il suo destino era segnato da molto tempo e l’aveva già accettato, quindi perché si doveva preoccupare se un suo nemico gli puntava un’arma contro?
Però Frank, con un perfido sorrisino sul volto, gli rispose “Oh ma non dovresti essere tu a preoccuparti, ma il Concilio…”
Un’uscita abbastanza strana la sua, che spinse lo stesso leader della malavità ad assumere un’aria abbastanza seria ed a sollevare il sopracciglio destro confuso. Perché mai Xehanort e gli altri dovevano preoccuparsi?
“Cosa intendi dire? Spiegati meglio…” insistette difatti l’anziano.
Fu presto detto, allargando ancora di più il suo sorriso il leader degli ADAM fu chiaro ed esplicito in merito “Oggi lancerò loro un chiaro messaggio, quello che non devono mettersi contro di me. I ragazzi che ho rapito l’anno scorso hanno ormai raggiunto una buona stabilità ad eccezione di un paio, e ben presto saranno scatenati contro di loro… il tempo degli Illuminati è finito, da oggi saranno gli ADAM a dettare regole!!”
… Sul serio? Davvero era convinto che il Gran Maestro gli avrebbe lasciato fare quello che voleva?
Povero ingenuo, non era mai stato nel Concilio e non conosceva la vera identità del leader, e per questo non sapeva che non sarebbe mai riuscito a batterlo… perché il suo potere superava di gran lunga quello che avrebbe mai potuto immaginare!!
Glielo fece presente proprio in quel momento, continuando a tenere il sorrisino di prima “Il Gran Maestro non può essere battuto così facilmente, lo sai vero?”
“Mi credi uno stolto?” rispose Fontaine immediatamente “So benissimo che il Gran Maestro sconfigge chiunque in uno scontro singolo, ma se i miei cinque Potenziati lo attaccassero tutti insieme… beh la questione cambierebbe!”
… Poteva avere ragione solo a metà, in quanto Xehanort non era un tipo che si faceva cogliere impreparato ed avrebbe potuto tenere testa a tutti i cinque rapiti in un colpo solo se avesse voluto…
Il problema era che la questione cambiava se fossero stati più di cinque e, soprattutto, se non avesse conosciuto i loro poteri, com’era in quel momento!!
Difatti ignoravano quali segreti nascondesse il Genoma dei rapiti, anche il Dr. Raichi ne era estraneo e non avendo avuto mal di testa aveva detto loro la verità, probabilmente perché gli esperimenti su di lui gli avevano tolto alcuni ricordi sui Genomi della Comunità, quindi forse avrebbero potuto coglierlo impreparato per davvero…
Forse avrebbe potuto fare qualcosa contro il Concilio, però Pines aveva fiducia nell’albino e sapeva che alla fine avrebbe trionfato. Ormai aveva accettato il suo folle piano, e doveva ammettere di averlo trovato addirittura affascinante arrivati a quel punto.
Se pensava che con un piano improvvisato potesse vincere contro gli Illuminati, si sbagliava di grosso!!
Ma tanto ormai le chiacchiere stavano a zero, sembrava evidente che cosa volesse fare il pelato in quel momento… e per questo era certo che volenti o nolenti non sarebbe vissuto abbastanza per vederlo con i suoi occhi.
Lo stesso Frank confermò il tutto tirando indietro la sicura ed affermando “Mio caro Stan… oggi, con la tua morte, il Concilio capirà che con me non bisogna scherzare, e che l’unica cosa che possono fare è sottomettersi a me… oppure morire!!”
Un po’ megalomane il suo ex braccio destro a quanto pareva…
Ma va beh, tanto non gli importava più niente né di quello che sarebbe successo dopo e neppure di quello che stava accadendo in quel momento, in quei mesi che aveva passato aveva imparato ad accettare il suo fato ed a rassegnarsi.
Quello che aveva davanti era un uomo sconfitto, eppure quello sciocco non riusciva neppure a vederlo, evidentemente non l’aveva addestrato così bene come credeva… ed era un vero peccato, visto che per lui era stato come un fratello.
Quando era il suo braccio destro, aveva imparato ad apprezzare tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, ed aveva pure finito per affezionarsi a lui, motivo per cui il suo tradimento l’anno prima fu una pugnalata al cuore per lui.
Coincidentalmente, essa coincise anche con il suo lento degrado fino alla scoperta del tumore ai polmoni, evidentemente l’essere stato ingannato dal suo uomo più fidato gli aveva tolto molto lentamente la voglia di vivere…
Gli aveva fatto più male di quanto potesse anche solo immaginare, e quel proiettile sarebbe stato nulla comparato a ciò che gli aveva fatto rubandogli tutto ciò che aveva di più prezioso e distruggendogli la vita.
L’unica soddisfazione era sapere che tanto, in un modo o nell’altro, Frank avrebbe perso. Si era inimicato sia il Concilio che la Comunità, e nonostante tutti i Potenziati che potesse avere dalla sua parte non avrebbe avuto scampo.
Ne era sicuro nonostante tutto, ed anche se non fosse stato lì corporalmente per vederlo il suo spirito avrebbe vegliato fino all’esatto momento in cui il pelato sarebbe caduto in disgrazia ed avrebbe perso tutto, proprio come lui…
Così, continuando a tenere quel sorriso misto tra il felice ed il rassegnato, Stan volse il suo sguardo per incrociare quelli del suo ex braccio destro, che ormai era lì lì per premere il grilletto, e decise di rivolgergli delle ultime parole.
“… Lo sai Frank, tu significavi molto per me. Eri il mio braccio destro, il mio migliore amico… mio fratello, e mi fidavo di te…”
Sapeva che a lui non importava nulla di quello che sentiva lui, ma ci teneva a dirglielo almeno una volta prima di morire… e desiderava anche che quelle fossero le sue ultime parole prima di spirare in via definitiva!
Il diretto interessato inizialmente rimase per un paio di secondi in silenzio senza dire una parola… ma poi abbozzò un sorrisetto quasi diabolico e portò l’indice destro, quello che poggiava sul grilletto, lentamente all’indietro…
“… Il più grande errore della tua vita!”
L’indice fu portato all’indietro del tutto, il grilletto fu premuto… ed il proiettile partì…

Vecchia Villa, Comunità, 31 Marzo 1931:
Non ci volle molto prima che gli uomini di Pines scoprissero tutto.
Fu questione di un'ora al massimo ed i primi uomini rientrarono nel magazzino, trovando in questo modo il cadavere dell’uomo sul suo trono con una pallottola conficcata in testa, gli occhi completamente bianchi e la bocca spalancata.
Nessuno di loro comprese che cosa fosse successo, ed entrati letteralmente nel panico avvertirono Doflamingo, divenuto a causa di quello spiacevole fenomeno il nuovo leader dell’organizzazione criminale.
Quest’ultimo non ci mise molto ad avvertire Giovanni, colui con cui faceva affari fino a pochi mesi prima, e l’uomo d’affari non perse tempo indicendo immediatamente una riunione straordinaria del Concilio per affrontare quanto appena accaduto.
In fondo uno dei leader era appena stato assassinato, ed era giusto che si riunissero per fare il punto della situazione, anche considerando che era avvenuto tutto in un attimo e nessuno di loro se lo poteva aspettare.
Verso sera, intorno alle 22:00, tutti i componenti principali del gruppo si radunarono nella loro solita stanza, con la solita unica candela accesa al centro del tavolo e tutti poggiati al tavolo in modo che si potessero vedere bene.
Per ovvi motivi l’unico a mancare era Stan a causa del decesso, e di conseguenza la sua sedia era vuota… o almeno apparentemente era così, dato che era fin troppo indietro e di conseguenza non si vedeva bene se c’era seduto qualcuno o meno.
Inoltre, da quando Raichi era stato retrocesso, Raoul aveva preso temporaneamente il suo posto nell’organizzazione e difatti sedeva al suo posto con indosso il classico soprabito marrone che avevano tutti quanti.
Lui era consapevole che quel posto sarebbe stato solo momentaneo per lui, ma non gli importava comunque dato che era lo stesso un onore poter sedere lì anche solo per qualche anno e conoscere la vera identità del Gran Maestro.
Comunque fosse, fu Jelavic ad iniziare la riunione asserendo “Ed adesso cosa facciamo?! Oh mamma mia, uno dei nostri è stato assassinato!! E se uno di noi fosse il prossimo?! Magari io, oh mamma mia, oh mamma mia, oh mamma mi…”
“Dacci un taglio, Irina!” il suo comportamento non fu per nulla gradito da Al Mualim, che la rimproverò immediatamente.
Anche se aveva lo stesso sollevato un quesito interessante, visto che Madara stesso intervenì sostenendo “Però ha ragione, la morte di Stan ci ha preso contropiede…”
“Credo sia inutile dire che è stato Fontaine a fare tutto questo. Nessun altro avrebbe potuto ucciderlo nel suo quartier generale e poi scappare senza neanche essere visto…” intervenne il poliziotto con un’aria molto severa.
“E questo è un problema!” affermò Giovanni, che dopo un secondo di silenzio proseguì sostenendo “E se c’è riuscito con Stan, chi dice che non potrebbe farlo anche noi?!”
L’uomo d’affari se la stava metaforicamente facendo addosso e si vedeva molto bene. Temeva che Frank sbucasse fuori nel suo ufficio da un momento all’altro e gli piantasse una pallottola in testa, ma in fondo era proprio la sua natura ad essere codarda.
Difatti il Maestro degli Assassini specificò immediatamente “Ne dubito fortemente. Fontaine conosceva il magazzino di Stan come le sue tasche, a differenza dei nostri uffici. Noi non dobbiamo temere nulla da lui, anche se la situazione si è fatta comunque complicata…”
“Dici bene!”
Stavolta a parlare era stato Xehanort, il quale aveva entrambi i gomiti poggiati sul tavolo e le mani unite davanti al volto, il tutto anche con un’espressione molto severa in volto a sottolineare la gravità del momento.
“Fino a questo momento abbiamo dato la caccia a Fontaine senza neanche impegnarci troppo, volevamo che fossero L e la polizia a trovarlo… e questa strategia ci si è rivoltata contro ed abbiamo perso uno dei nostri. Non intendo commettere due volte lo stesso errore, stavolta il traditore ha superato il limite…”
Mentre diceva queste parole, l’albino aveva letteralmente il fuoco negli occhi, cosa che fece spaventare leggermente i presenti dato che per un attimo temettero che potesse sfogare la sua rabbia contro di loro usando i suoi poteri.
“… Prenderemo seri provvedimenti e cambieremo approccio. Proprio a tale scopo, vi invito a dare il benvenuto al nostro nuovo membro del Concilio dei Sette… Donquijote Doflamingo!!”
Improvvisamente, la sedia che apparentemente doveva essere vuota essendo quella di Stan si mosse ed una figura si posizionò vicino al tavolo rendendosi così visibile alla luce della candela… e si scoprì proprio essere l’ex nuovo braccio destro di Pines!!
All’epoca aveva trentasette anni e, nonostante fosse abbastanza simile a come si sarebbe presentato dodici anni dopo, aveva dei capelli più in disordine anziché pettinati ed anche i suoi classici occhiali da sole. Indossava inoltre una camicia nera con tanto di cravatta rossa al collo, le stesse scarpe che avrebbe avuto anni dopo e dei lunghi pantaloni bianchi con dei motivi lineari rossi scuri in fondo.
L’uomo, con il suo classico sorrisetto compiaciuto in volto, disse immediatamente “Fufufufufufufu è un vero piacere per me, signori!”
Tutti si voltarono a guardarlo, ma nessuno sembrò veramente sorpreso dalla cosa, in fondo tutti l’avevano visto prima dell’inizio della riunione e non ci voleva molto a fare due più due, senza contare che Stan l’aveva già designato come suo successore anche negli Illuminati dopo il tradimento di Frank.
Insomma, si poteva dire che non era stata una sorpesa per nessuno di loro la presenza di quell’uomo lì con loro… anche se ovviamente nessuno lì aveva ancora compreso che cosa avrebbe potuto cambiare.
“Questo lo sapevamo già, dicci di più!” insistette difatti Uchiha, con il suo classico tono severo ed entrambe le braccia incrociate.
Lo stesso Giovanni insistette sostenendo “Dici che hai intenzione di cambiare approccio… ma che cosa vuoi dire esattamente?”
Xehanort non si sorprese da tutte quelle uscite, anzi se le aspettava. Difatti rimase composto nella stessa posizione di prima senza muoversi di un millimetro, a differenza degli occhi che chiuse quasi immediatamente.
Dopodiché, appena furono passati circa tre secondi, delegò a qualcun altro la risposta che volevano tutti “… Doflamingo, lascio a te il resto…”
Per il diretto interessato fu chiaro cosa stesse cercando di dire, proprio per questo il suo sorriso si allargò ancora di più mentre gli altri cinque si voltarono ad osservare il successore di Pines, con un’aria quasi severa ed in attesa di informazioni.
Donquijote allora, senza mezzi termini, spiegò “Molto bene signori, prestate molta attenzione. Ora che ho preso il posto di Pines sia come leader della malavità che come membro di questo Concilio, ho intenzione di prendere misure drastiche sul caso del traditore. Siamo rimasti in panchina per troppo tempo, è ora che lui riceva ciò che merita… e che noi reclamiamo ciò che è nostro di diritto!!”
Inutile dire che quelle ultime parole finirono per attirare l’attenzione di tutti quanti, al punto tale che quasi sollevarono il sopracciglio destro domandandosi a che cosa si riferisse quando intendeva “reclamare qualcosa”…
“E che diavolo vorresti dire?!” domandò difatti la bionda confusa.
Fu presto detto, dato che il padre di Heric spiegò continuando a sorridere a trentadue denti “Molto semplice… mi riferisco al fatto che i cinque ragazzi rapiti, dato che a quest’ora saranno già stati modificati e resi dei Potenziati dal traditore, spettano a noi ed a noi soltanto, dato che la Primeval Rock è di diritto del Concilio dei Sette… e dopo che avremo sistemato Fontaine saremo noi a usare i loro nuovi poteri per i nostri scopi!!”
Tutti inizialmente rimasero sorpresi da quanto aveva appena detto, poi però riflettendoci si accorsero che effettivamente aveva senso. Tolto di mezzo Frank si sarebbero riappropriati di tutto quello che aveva rubato loro, compresa la pietra, e di sicuro non potevano permettersi di lasciare a piede cinque ragazzi con dei superpoteri…
“Capisco…” si limitò a dire difatti Al Mualim.
Raoul invece aveva una domanda, dato che chiese “Comprendo quello che stai dicendo, ma quanto speri che avvenga non sarà fattibile almeno nel breve tempo…”
“Appunto!” aggiunse a quel punto Giovanni per sottolineare ulteriormente la cosa “L’unica speranza che abbia è di prendere Fontaine adesso che ha solo quei cinque ragazzi dalla sua parte. Ma se non localizzeremo la sua base segreta avremo molti problemi in merito…”
“I problemi sono molti meno di quanto possiate immaginare!”
Inutile dire che quell’uscita da parte di Xehanort finì per attirare l’attenzione di tutti i presenti ad eccezione di Doflamingo, i quali si voltarono ad osservarlo con occhi misti tra lo scioccato ed il vagamente sorpreso.
L’albino però non dette alcuna risposta in merito, anzi continuò a rimanere fermo nella stessa posizione in cui era, con ancora gli occhi chiusi, al punto che i presenti quasi si convinsero che la sua fosse una presa in giro.
“Non scherzi su queste cose, Gran Maestro. Ne va della mia vita!!” disse difatti Irina.
Anche se Madara la corresse sostenendo “La nostra vita…”
Tuttavia, in questo caso il figlio di Ansem sapeva perfettamente cosa stesse dicendo, e proprio per questo rimase fermo nella posizione in cui era ancora per circa cinque secondi… fino a quando finalmente riaprì gli occhi.
“Doflamingo, spiega a tutti quello che mi hai detto alcune ore fa. Forse così si convinceranno anche loro della veridicità delle mie parole…”
Per il biondo non c’erano problemi, anzi senza perdere tempo iniziò subito a spiegare con il suo classico sorrisino sul volto “Vedete signori miei… nessuno qui lo sa perché non ho messo al corrente neppure Pines della cosa… ma è da quando Frank ci ha traditi che lo sto tenendo costantemente d’occhio!!”
… COSA?! Stava dicendo la verità?!
“Cosa vorresti dire?!” domandò difatti il figlio di Madame Boss allibito tanto quanto Jelavic.
Raoul, Al Mualim e Uchiha invece rimasero fermi ed impassibili, anche se dentro di loro rimasero leggermente scossi perché si sentirono quasi presi in giro da quello che avevano davanti, pur volendo continuare a sentire cosa avesse da dire.
Il diretto interessato andò avanti rivelando “Fontaine non me l’ha raccontata giusta da quando è diventato il braccio destro di Pines, sapevo che prima o poi l’avrebbe tradito ed ho per questo inserito uno dei miei uomini tra le sue fila, che naturalmente l’ha seguito quando ci ha abbandonati tutti quanti. In questo momento lui è ancora sotto i suoi ordini, e attende solo il mio ordine per poter finalmente agire…”
… Quindi aveva inserito una spia all’interno degli ADAM? Era riuscito ad essere così previdente da anticipare addirittura loro?!
Per quanto il suo comportamento fosse stato ammirevole, molti lì non gradirono quanto aveva appena detto, al punto tale che il poliziotto lo rimproverò sostenendo “Vorresti dirmi che hai lasciato che Fontaine uccidesse Stan?”
“Se quello che dici è vero, avresti potuto salvarlo…” sottolineò pure Madara.
Donquijote però specificò sollevando l’indice destro “Mi sarebbe piaciuto salvare il mio mentore, però la mia spia non tiene d’occhio costantemente Fontaine, e mi ha anche riferito che ultimamente è diventato instabile ed imprevedibile a causa della paura che L gli suscita. Se volete la mia opinione, è questo il momento migliore per colpire!!”
“Ha ragione!” sembrò che il Maestro degli Assassini gli stesse dando ragione, dato che aggiunse “Il traditore in questo momento crede di aver vinto per aver ucciso Stan, ed in più ha paura del suo rivale e che possa scoprirlo. Se c’è un momento per agire, è questo…”
Nonostante tutto, il resto del Concilio dovette dare ragione all’ormai anziano.
Non avevano gradito il fatto che Doflamingo non avesse avvertito nessuno del suo piano ed indirettamente avesse lasciato che Stan morisse, anzi non escludevano che sapeva delle intenzioni di Frank ma l’aveva lasciato agire per prendere il posto di Pines…
Però sapevano anche che Al Mualim aveva ragione quando diceva che dovevano colpire in quel momento, in quanto il pelato era maggiormente debole avendo la guardia abbassata, e non avrebbero avuto un’occasione migliore…
Dagli sguardi, Xehanort comprese che tutti stavano dando ragione al membro più anziano dell’organizzazione, proprio per questo senza esitazione si rivolse al criminale dicendogli “Allora è deciso. Doflamingo, puoi procedere!”
Proprio quello che avrebbe voluto sentire dire, al punto che lo stesso Doflamingo disse tramutando il sorriso soddisfatto in uno sadico “Aspettavo da un pezzo queste parole…”
Che cosa aveva davvero in mente?


Le ricerche dei bambini rapiti da parte di L e della polizia non hanno portato a nulla di buono, e sfortunatamente Fontaine sta portando avanti il suo progetto torturando i cinque ragazzi per potenziarli ed uccidendo Stan per mandare un chiaro messaggio al Concilio dei Sette. Tuttavia, egli è ignaro del fatto che Doflamingo ha nascosto una spia nei suoi ranghi fin dall’inizio, e che Donquijote intende entrare in azione seduta stante su autorizzazione di Xehanort…

PERSONAGGI APPARSI:

Anna Bambina da “Frozen – Il Regno di Ghiaccio”


Trunks Bambino da “Dragon Ball”


Donquijote Doflamingo Giovane da “One Piece”



Vi è piaciuto questo decimo Capitolo della fic prequel?
Come avete visto, si è concentrato molto su come sia la Comunità che il Concilio stanno prendendo la situazione che ha creato Fontaine, e se vi state chiedendo perché nella fic principale l’ho nominato pochissimo è per due motivi.
Innanzitutto perché non volevo spoilerarvelo prima del tempo, volevo che rimanesse una sorpresa fino alla fine, e come seconda cosa anche perché il Concilio ha fatto in modo che quella vicenda non venisse più ricordata o quasi, e questo nonostante Jack Frost ed Alice risultino ancora rapiti ovviamente.
In questo Capitolo sono comparsi solamente le versioni bambine o giovani dei personaggi che già conosciamo, di conseguenza la lista è rimasta invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Inoltre, credo che non siate sorpresi se ho aspettato questo chap prima di mostrare anche Agatha e Hughes in questa fic prequel.
Difatti, mostrarli in questo momento rischiava di spoilerare il plot twist dell’ultimo Capitolo della fic principale, e quel colpo di scena ho cercato di tenerlo immacolato più che potevo dato che si trattava di qualcosa di grosso :).
Inoltre, approfitto di questo chap per dirvi qualcosa che difficilmente nelle due fic sarà rivelato: il Concilio sapeva quello che Winry e Bakura si sono detti nella sua camera da letto perché Agatha li ha spiati dalla stanza vicina ed ha sentito tutto quanto!!
In fondo, se notate i Capitoli dedicati alla festa di compleanno di Bulma, noterete che non ho MAI citato Agatha, neanche una volta, e questo perché lei non ha partecipato alla festa… ed ora sapete anche il perché ;).
Per il resto, avete visto com’è andata la guerra tra il Concilio e Fontaine in quei mesi, ed anche come mai avevo segnato Stan morto e specificato nella fic principale che era stato ucciso. È stato Fontaine stesso a togliergli la vita, anche se il tumore ai polmoni l’avrebbe comunque ucciso dopo tre mesi.
A tal proposito, vorrei farvi soffermare come ultima cosa sui sospetti del Concilio riguardo Doflamingo. Quest’ultimo ha detto di avere un infiltrato tra le fila di Fontaine, e tutti gli hanno chiesto come mai non ha agito prima se così era…
Conoscete Doflamingo? Ecco, se lo conoscete credo che la risposta sia abbastanza ovvia e non ci sia neanche bisogno che ve la dica u.u XD ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio tantissimo tutti quanti per il continuo supporto che date a me ed alle mie due fic, e ci risentiamo martedì 08 Ottobre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction dove l’infiltrato di Doflamingo entrerà in azione!! :)

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Capitolo 11
*** La Fuga di Elsa e Schmidt! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Gli ultimi Capitoli hanno trattato della guerra segreta che si è combattuta nella Comunità tra il Concilio e gli ADAM, l’organizzazione capitanata da Fontaine, e con questo Capitolo quella guerra finirà!
Avviso subito che sarà praticamente l’unico argomento di cui tratterà questo Capitolo, per le grosse rivelazioni dovrete aspettare il prossimo che sarà parecchio chiarificatore su un punto, ma spero che comunque lo apprezzerete lo stesso :).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono contento che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto, essendo un prequel sto cercando di raccontare i fatti più importanti del passato della Comunità cercando però di soffermarmi il meno possibile sui vari anni, perché se dovessi concentrarmi su ogni singolo personaggio in ogni anno della sua vita non finirei più T_T. Diciamo che ho cercato la via di mezzo, e sono contento che per ora stia piacendo molto *_*. Potremmo dire che Fontaine è stato il primo che ha messo sotto scacco il Concilio da quando si sono trasferiti sottoterra, e forse si può parlare anche del futuro dato che i Grim sono stati ragguagliati di tutto grazie al fatto che Altair ha ottenuto l’Occhio dell’Aquila ancora non si sa come, quindi mi sembrava doveroso mostrare quello che è successo quando le due organizzazioni si sono dichiarate guerra a vicenda :). Sfortunatamente, Fontaine sta usando la Primeval Rock nel modo sbagliato, e per questo i potenziamenti vanno a rilento e non sono perfetti, ma in fondo i suoi scienziati non sono Raichi, la mente scientifica più brillante della Comunità, e di conseguenza è “normale” che riducano quei poveri bambini in quelle condizioni T_T. Mi fa piacere anche di averti sorpreso sul modo in cui è morto Stan :) e delle tue ipotesi posso già dire che se Xehanort voleva Stan morto l’avrebbe ucciso già all’epoca della morte di Madame Boss, oppure al primo errore. Alla fine all’epoca ha ucciso la sola Madame Boss perché si è presa la responsabilità di tutto quanto, ed essendo uomo d’onore ha voluto rispettare questa sua decisione pur punendola severamente, basti pensare che, pur avendo sentito dentro la capsula che anche Raichi era coinvolto, non gli ha fatto niente fino a quando non si è ribellato in sede separata ;). Invece per quanto riguarda Doflamingo… beh, potresti non essere andato molto lontano dalla verità, ma specifico meglio più sotto quando ne parlo completamente, mentre per Fontaine mi sembrava giusto che ci fosse almeno una vittima illustre tra le fila del Concilio per mostrare ancora di più quanto Fontaine li abbia messi in difficoltà, anche se c’è da dire che Stan sarebbe comunque morto di tumore entro tre mesi T_T. Per quanto riguarda la spia di Doflamingo infiltrata tra gli ADAM, posso dirti che in questo caso è la seconda ipotesi: Xehanort non sapeva della spia, è stata un’iniziativa di Doflamingo che gli ha svelato solo quando è stato promosso a membro effettivo del Concilio ;). Su Doflamingo hai ragione, poteva agire prima ma non l’ha fatto, e in questo caso la giustificazione è soprattutto una: è Doflamingo. In fondo andato via Fontaine era l’erede di Stan, ed ora che è morto se anche Fontaine sparisce dalla circolazione la malavita sarà tutta sua… non credo ci sia bisogno di dire altro alla fin fine u.u XD ;). Come ultima cosa, purtroppo è così: Agatha ha sempre spiato i Brief fin dall’inizio, anche se non sono mai stati una seria minaccia almeno fino al party di compleanno di Bulma, ed è stata lei a spifferare tutto sul dialogo tra Winry e Bakura, in fondo non era mai stata presentata alla festa, ed ora sappiamo perché T_T. Il problema adesso è che Agatha intende uccidere Bra nella fic principale, ed è inutile dire che il curriculum è stato un po’ “falsificato” per permetterle di avere il posto di lavoro, e come ultima cosa vi consiglio di non sottovalutarla solo perché è anziana, aspettate e vedrete ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity!! :) Spero tu stia bene, io diciamo che mi sono abbastanza ripreso dopo che un mese fa avevo visto tutto crollarmi davanti agli occhi, fortunatamente ho ricevuto delle certezze che mi hanno consentito di riacquistare un po’ il buon umore e, come hai potuto vedere, sto andando avanti a scrivere per fortuna *_* (Era meglio se ti bloccavi perennemente! N.d. Cell) (Ti sarebbe piaciuto -_-‘! N.d. PGV 2) (Eccome!! N.d. Cell) (-_-‘ Lasciamo perdere… comunque sia, sono contento che il Capitolo vi sia piaciuto molto :)! N.d. PGV 2) (Ci sono io, basta e avanza affinché sia bello u.u! N.d. Fontaine) (Taci, che è meglio -_-‘! N.d. Jack Frost) (Spero non ti sia offeso, ma non mi piace parlare di politica in aree di svago, soprattutto in momenti come questi T_T. Comunque, grazie della comprensione, e ti chiedo ancora scusa se mai ti fossi sentito offeso ;)! N.d. PGV 2) (Io sono offeso!! N.d. Cell) (Tu sei di parte, non conti -_-‘! N.d. Malefica) (Ci fa piacere che stiate trovando bello il conflitto tra il Concilio e Fontaine! N.d. Tivan) (Credo che il fascino derivi anche dal fatto che Fontaine li sta tenendo sotto scacco, a differenza di tutti gli altri venuti sia prima che dopo! N.d. Gohan) (Hai ragione, al momento ha lui il coltello dalla parte del manico! N.d. Lloyd) (Vi sbagliate, ce l’ho io. Fufufufufu! N.d. Doflamingo) (Ci arriviamo a quel punto, tranquillo! N.d. Goten) (Non ti pare di esagerare Layla? N.d. Misty) (Già, in fondo sono pur sempre bambini… N.d. Lucinda) (La questione credo vada a rilento perché Fontaine sta usando la Primeval Rock nel modo sbagliato, per questo i potenziamenti che sta facendo hanno tutti dei problemi e richiedono tempo! N.d. Edward) (Lo credo anche io! N.d. Alphonse) (In pratica li hanno drogati! N.d. Madara) (E più volte per di più! N.d. Barbanera) (Ma dai, che sfortuna T_T! N.d. Nina) (Non dirlo a noi!! T_T N.d. Elsa e Jack Frost) (Neppure io sono messo tanto meglio, eh… N.d. Teschio Rosso) (Tu te lo meriti!! N.d. Capitan America) (-_-‘ Evito di parlare che è meglio… N.d. Teschio Rosso) (Eheheheheheh grazie del complimento! N.d. Agatha) (Ho come la sensazione che tu sia l’Agatha di Adventures, quella malvagia… N.d. Sakura) (Naturale, dato che mi sposo pure con la situazione u.u! N.d. Agatha) (La chicca ho preferito dirla subito perché non verrà citata in nessuna delle due fic, ma sarà solo messa indirettamente, di conseguenza era giusto dirvelo direttamente nelle note ;)! N.d. PGV 2) (Per sottolineare anche il mio genio, ovviamente u.u! N.d. Agatha) (Ma questa non la vuole proprio smettere -_-‘! N.d. Ino) (Già, dispiace molto anche a me. Ma sfortunatamente avevo una mia età, ed era normale che mi sarei ammalato prima o poi T_T! N.d. Stan) (Ehm, vorrei ricordarti che sei stato boss della malavita per anni, e adesso fai la vittima?! N.d. Chiara) (Ma io sono una vittima, sono pur sempre stato ammazzato, anche se avevo accettato il mio fato da una vita u.u! N.d. Stan) (… Non gli posso dire nulla, in effetti… N.d. Chiara) (Ma dai, perché tutti questi insulti?! T_T N.d. Hughes) (Beh, fino a prova contraria sei un villain in questa fic, è normale che ti insultino! N.d. Conan) (Ma non è giusto, sono una brava persona!! T_T N.d. Hughes) (Non qui!! N.d. Heiji) (Ma lo capisce?! N.d. Ikki) (Lasciate perdere, è un completo idiota -_-‘! N.d. Envy) (Ma grazie, siete davvero gentilissimi!! N.d. Fontaine) (A dire il vero ti stanno insultando! N.d. Lorenzo) (Appunto! N.d. Fontaine) (… N.d. Quasi Tutti) (… Ma questo è un coglione!! N.d. Bardak) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Piantala, Capitano!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Ma grazie anche ad Emmanuel a cui sto simpatico, naturalmente u.u! N.d. Fontaine) (Solo secondo me ha qualche rotella fuori posto?! N.d. Seiya) (No, non sei l’unico a pensarlo… N.d. Shiryu) (Xehanort non l’aveva ucciso perché Madame Boss si era presa tutta la responsabilità, e Xehanort nonostante tutto è un uomo d’onore. Non aveva ucciso neppure Raichi pur sapendo che era colpevole, l’ha punito solo quando si è ribellato a lui separatamente! N.d. PGV 2) (In pratica, sono onorevole u.u! N.d. Maestro Xehanort) (Parlano dell’altro Xehanort, lo capirai mai?! -_-‘ N.d. Luke) (Fufufufufufufufufu e come al solito ho la situazione in pugno! N.d. Doflamingo) (Vedo che hai anche qualcos’altro in pugno… N.d. Riku) (Ma che?! O_O N.d. Sora) (E da quando tu e Daenerys ve la intendete così?! N.d. Kairi) (Da quando ci siamo alleati, ovviamente! N.d. Doflamingo) (… Come ragionamento torna in effetti… N.d. Aqua) (Posso già dire che Xehanort non sapeva che Doflamingo aveva inserito una spia negli ADAM, l’ha saputo da lui solamente quando l’ha promosso a membro del Concilio in sede separata, prima di quella riunione! N.d. Tivan) (Ok, ma allora perché Doflamingo non ha agito prima?! N.d. Terra) (Perché è Doflamingo! N.d. PGV 2) (… In che senso?! N.d. Winry) (Beh, pensateci. Era il terzo in comando prima dell’abbandono di Fontaine, quando è stato promosso a secondo ed erede di Stan, ed ora che Stan è morto se Fontaine e gli ADAM vengono sconfitti la malavita sarà tutta in mano sua… N.d. PGV 2) (Cioè, volete dire che lui VOLEVA che Fontaine uccidesse Stan e che solo allora la sua spia sarebbe entrata in azione?! N.d. Franky) (… Diavolo. Doflamingo, sei un bastardo stratega! N.d. Nami) (Fufufufufufufu lo so! N.d. Doflamingo) (Non cambierai mai, stronzo! N.d. Law) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Taci!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Vedo che gli animi si stanno scaldando, forse è meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

lelec6: Ciao Lelec6 :). Per prima cosa, come sempre, ti ringrazio ancora tantissimo per tutti i suggerimenti che continui a darmi sui personaggi da inserire all’interno della fic, alcuni li ho inseriti proprio grazie a te e per questo ti ringrazio ;). Tuttavia, per quanto riguarda i personaggi Classici Disney, non sono riuscito a trovare spazio ed ho dovuto toglierli T_T. Preciso difatti che all’inizio avevo pensato ad inserire qualche personaggio Classico Disney, anche come riferimento a Kingdom Hearts che è presente all’interno della fic, ma sfortunatamente non sono riuscito a trovargli uno spazio e per questo li ho dovuti togliere e “relegarli” a mera citazione tramite la presenza di Kingdom Hearts nella storia… e la cosa mi è dispiaciuta moltissimo, dato che mi sarebbe piaciuto molto poterli inserire T_T. Ti ringrazio comunque lo stesso per il suggerimento e, qualora avessi qualcos’altro da proporre, non esitare a dirlo, magari mi viene qualche idea per inserire tali personaggi come ho già fatto con alcuni tuoi suggerimenti che vedrai più avanti ;). Grazie ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman, sono davvero felicissimo che anche i precedenti Capitoli ti siano piaciuti :). Credo sia la seconda volta dopo la vicenda tra Kenshiro, Madara ed Ichigo che mi incentro su una questione per più di due Capitoli nella fic prequel, e visto che la guerra Concilio-ADAM è stata importante ai fini della trama principale viste tutte le storie che si sono incrociate mi sembrava giusto dedicarci il giusto spazio ;). Beh, non hai tutti i torti nel dire che Kenshiro ha accettato la proposta di Zoro soprattutto per non rimanere da solo XD da quando ha aperto la Scuola di Hokuto non ha avuto nessun allievo, nonostante abbia deciso di essere di manica larga a differenza di Roronoa, e quindi spera che con una nuova disciplina in più da insegnare nella Scuola di Hokuto riesca a trovare qualche allievo… anche se c’è da dire che nei primi periodi erano ancora a corto, poveracci XD. Comunque sia, alla fine Ken e Zoro sono diventati soci, e mi sembrava quantomeno doveroso mostrare anche uno scorcio degli allenamenti tra Kenshiro e Raoul, anche per spiegare come mai Raoul è così forte nella fic principale, e visto che si è allenato con lo Stile di Hokuto pur non conoscendolo credo lo chiarisca piuttosto bene :). Praticamente sì, Frank vuole costruirsi un esercito di Potenziati da usare contro il Concilio e poter conquistare la Comunità, e forse anche la Superficie se ne avesse la possibilità, solo che né lui né gli scienziati sanno come si adopera bene la Primeval Rock, nessuno di loro è intelligente scientificamente parlando quanto Raichi, e per questo hanno potenziato tutti e cinque “a modo loro” T_T. E come sappiamo il potenziamento funzionerà ed otterranno tutti i loro poteri, ma si può immaginare in questi mesi in cui sono stati prigionieri di Fontaine quanto i quattro bambini e Schmidt abbiano patito le pene dell’Inferno T_T. Xehanort ha deciso di adoperare indirettamente L per scovare Fontaine sia per non esporre troppo il Concilio (dato che potrebbe cercare Frank solo tramite la polizia, e non tutti stanno dalla parte degli Illuminati) e sia perché L ha una ragione valida per stanare Fontaine e consegnarlo alla giustizia, quindi potremmo quasi dire che così Xehanort prende due piccioni con una fava u.u XD ;). Fontaine ha ucciso Stan sia per sbarazzarsi del suo ex superiore e sia per mandare un forte messaggio al Concilio, per fargli sapere che lui può ucciderli quando e come vuole e che non devono mettersi contro di lui… peccato che così ha ottenuto l’effetto contrario, visto che ora Xehanort si è davvero rotto gli zebedei ed ha fatto prendere il posto di Stan a Doflamingo, che era già stato designato come suo successore dopo il tradimento di Fontaine u.u XD ;). Eheheheheheheh eh già, aveva una spia da una vita negli ADAM e l’ha detto solo ora che Stan è morto e lui ha preso il suo posto nella malavita e nel Concilio, chissà come mai eh Doffy u.u potremmo quasi dire che è il classico caso in cui tra i due litiganti il terzo gode XD ;). Praticamente sì, Raichi è uno schiavo nel vero senso della parola, ed ecco perché nella fic principale il Concilio ha parlato di qualcuno che ha subito un destino peggiore della morte… Raichi sta lavorando per coloro che odia senza possibilità di ribellarsi e ben sapendo che quando Xehanort avrà finito con lui lo ucciderà, dimmi tu se questa è vita poverino T_T. Credo che dopo l’ultimo chap della fic principale abbiate capito come mai non potevo mostrare prima Agatha nella fic prequel, avrei rivelato prima del tempo che era un agente del Concilio e la sorpresa sarebbe andata a rotoli u.u comunque sia, ora che è infiltrata a Villa Brief sapete perché il Concilio sapeva tutto anche di quello che accadeva in quella villa :). Ti ringrazio tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto alla fine ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono felice che riesci sempre a trovare il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli nonostante i tuoi impegni, lo apprezzo davvero tanto e ti ringrazio tantissimo per questo!! *_* Purtroppo, è così, i bambini per essere potenziati sono stati torturati pesantemente da Fontaine, e chissà che cosa hanno dovuto subire in tutti quei mesi in cui sono stati prigionieri di Frank T_T su Elsa tra l’altro c’è da dire una cosa, perché lei teoricamente sembra sapere nel presente che cos’è successo all’epoca di Fontaine, ma… non dico nient’altro per evitare spoiler, leggi qui sotto e lo vedrai tu stesso ;). Beh, mettiamola così, Schmidt ci ha provato in tutti i modi a proteggere i bambini dalle torture, ma sfortunatamente a causa di alcuni bracciali che bloccano i loro poteri non poteva fare molto, essendo anche solamente un ragazzo, e per questo veniva continuamente steso… ma almeno ci ha provato, ecco T_T. Non hai tutti i torti, in effetti è un bel mistero quello che sta attorno a Elsa e Schmidt, gli unici che sono riusciti a quanto pare a scappare ed a rifarsi una vita, in un modo o nell’altro, a differenza degli altri… ma sotto questo punto di vista non dovete preoccuparsi, perché proprio il Capitolo qui sotto risponderà a queste domande… almeno in parte ovviamente, per il resto dovrete aspettare ancora qualche chap ;). A L manca ancora un indizio per scovare il luogo dove si trovano gli ADAM e Fontaine perché quest’ultimo è stato molto furbo a nascondere bene le sue tracce, ed anche il detective sta avendo qualche problema purtroppo… ma bisogna dire che, nonostante tutto, L ha capito quasi subito che c’era Fontaine dietro i rapimenti, a differenza degli altri poliziotti che erano convinti fosse stato Stan, e questo è sicuramente un punto a suo favore :). Doflamingo al momento ha solo un agente infiltrato tra gli ADAM, e bisogna dire che è un po’ troppo sospetto il fatto che abbia deciso di farlo “scendere in campo” solamente adesso quando poteva farlo entrare in azione molto prima… qui gatta ci cova u.u. Riguardo Agatha posso già rispondere: il Concilio l’ha mandata a spiare Villa Brief perché Bulma si stava già facendo un nome nella Comunità come persona buona ed altruista, e questo rischiava di spingerla a scoprire qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire… senza contare che non va dimenticato che la seconda parte del progetto di Xehanort prevedeva l’Operazione K.B., la cui parte principale era proprio uccidere Bulma, e da questo credo si capisca come mai hanno voluto tenerla d’occhio fin dall’inizio ;) (Ma che sfortuna!! N.d. Bulma) (Scusa, niente di personale u.u! N.d. Agatha) (-_-‘ A me sembra di sì, ma va beh… N.d. Bulma) (Suvvia non sono vanitoso… sono solo realista u.u! N.d. Fontaine) (-_-‘ Certo, continua a ripetertelo e magari diventa vero… N.d. L) (Tsk, per quanto ne sappiamo potrei pure divenire umano u.u! N.d. Cell) (Il che non sarebbe un bello spettacolo, se permetti O_O! N.d. Kazuha) (Ehi!! N.d. Cell) (Ammetto che un po’ mi dispiace per Louvre… N.d. Kairi) (Anche a me… N.d. Ino) (Ehm possiamo sapere come mai Louvre vi sta così antipatico? N.d. Gohan) (In effetti, se è neutrale come mai vi sta antipatico? N.d. Edward) (Magari è perché vi dà gli ordini? N.d. Alphonse) (Può anche essere, ma è probabile che la risposta sia piena di spoiler, e di conseguenza almeno per il momento è meglio non saperlo, non si sa mai u.u XD ;)! N.d. PGV 2) (Giusto mia controparte, questa può essere considerata una grande vittoria per noi. Finalmente niente più insulti!! N.d. Vegeta) (Si accontenta di poco vedo… N.d. Trunks) (Posso anche capirlo sinceramente… N.d. Goten) (Speriamo in bene, dato che come vedi c’è già chi è pronto a godere per il nostro malessere… N.d. Vegeta) (È sempre così, ti ci devi abituare alla fin fine! N.d. Tivan) (Non ha tutti i torti, Maestro… N.d. Lloyd) (T_T Vogliamoci bene, Psyko! T_T N.d. Ash) (Meglio di no, ci manca solo che facciate comunella e siamo spacciati -_-‘! N.d. Misty) (T_T Cattivissima!! T_T N.d. Ash) (Uhuhuhuhuhuh i miei trucchetti, già, eheheheheheheheheh! N.d. Teresa) (O_O Ehm la cosa sta diventando inquietante, meglio se interrompo anche io il siparietto con i miei pg che non si sa mai. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Per sapere cosa ha in mente Doflamingo dovrai aspettare pochissimo, dato che sarà la prima cosa che mostrerò di questo Capitolo, e ti ringrazio ancora tantissimo per la recensione!! :) Spero davvero con tutto il cuore che anche il chap qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick, sono davvero felicissimo che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto :). Al momento siamo nel bel mezzo della guerra tra gli ADAM ed il Concilio, ed anche se so che molto dello scorso Capitolo è stato quasi “sprecato” volevo comunque mostrare la ricerca dei bambini sia da parte degli agenti che dalla parte del Concilio, e spero di esserci riuscito alla fine *_*. In conclusione, Xehanort è stato lungimirante e ci ha visto lungo, ha lasciato che la polizia reclutasse L in modo che indagasse sulla scomparsa dei bambini, e dato che ad assumere il detective è stato qualcuno non affiliato al Concilio ha fatto comodo pure a loro :). Naturalmente L è molto più intelligente di tutti gli agenti di polizia messi insieme ed ha capito immediatamente che dietro tutto c’era Fontaine, anche perché lo conosce meglio di chiunque altro e sa il suo modus operandi, anche se non è ancora riuscito a trovare la sua base segreta perché gli manca qualcosa, e visto che neanche il Concilio è riuscito a trovarla si capisce la difficoltà T_T. In effetti è una bella domanda, me lo chiedo pure io come faccia L a non ingrassare mai nonostante tutti i dolci che si mangia, ed a tal proposito ti consiglio di vedere il video degli IPantellas dedicato a Death Note, tratta anche questo argomento e mi ha fatto morire dalle risate XD ;). Raoul è stato affidato al caso come consulente di L in pratica, anche perché lo deve tenere d’occhio per il Concilio, e di sicuro è rimasto impressionato dall’intelligenza di L, ed anche dal fatto che a quanto pareva Xehanort aveva ragione su di lui, e visto che Raoul rispetta molto i nemici che sanno farsi valere, come hanno anche mostrato i suoi ultimi chap della fic principale, di sicuro lo rispetta molto, e se L avesse fatto parte del Concilio sicuramente l’avrebbe voluto come compagno :). Effettivamente L e Lelouch insieme sarebbero un’accoppiata micidiale, e la cosa buffa è che in questa fic si rischiava addirittura di vederla… potremmo quasi dire che è una fortuna che in questo momento nella fic prequel Lelouch è solo un bambino, quei due insieme avrebbero fatto faville contro tutti O_O. Gli esperimenti di Fontaine stanno dando risultati molto più lentamente perché nessuno dei suoi scienziati sa come funziona bene la Primeval Rock, nessuno di loro è bravo come Raichi, e quindi improvvisano… facendo soffrire terribilmente i poveri bambini che non hanno alcuna colpa T_T. Non ci avevo pensato, però effettivamente il messaggio è in perfetto stile Joker, hai ragione XD e Stan era ormai malato e dopo tre mesi sarebbe morto, proprio per questo ha comunque accettato la sua morte per mano di Fontaine, tanto era sicuro di morire entro breve, prima o dopo non gli sarebbe cambiato nulla… ed anche se era un criminale efferato un po’ pena lo fa T_T. Questo è vero, Xehanort ha già detto che se i bambini non si schiereranno con il Concilio li ucciderà, di conseguenza se non si fa scrupoli con loro figurarsi con un traditore come Fontaine u.u XD ;). C’è da dire che l’uscita di Doflamingo sulla spia casca proprio a fagiolo, guarda caso rivela di aver sempre avuto un uomo tra gli ADAM dopo che Stan è morto e lui è divenuto il nuovo membro del Concilio, che incredibile coincidenza… Doflamingo vero mattacchione u.u XD ;). Bulma ha chiesto di essere informata perché è preoccupata a morte per tutti e cinque, e già qua si sta iniziando ad intravedere la persona altruista e gentile che poi Bulma diventerà, motivo per cui il Concilio ha dovuto inserire Agatha come spia nella Villa, in fondo se avesse ficcato il naso dove non doveva lei avrebbe dovuto avvertirli… e sappiamo già cosa poi è accaduto nella fic principale T_T. All’epoca Hughes non poteva ancora parlare di Lucy come agente, posso dirlo dato che hai già recuperato l’ultimo chap della fic principale, perché solo attorno ai dieci anni i ragazzi diventano ufficialmente membri del Concilio… non l’ho detto finora perché ha a che fare con qualcosa di spoilerissimo che non posso ancora rivelare, ma mi sembrava opportuno chiarire perché Lucy non fosse ancora membro del Concilio allora ;). Per la madre di Lucy… diciamo che la lascerò segreta, così come il padre di Hughes e marito di Agatha, un po’ di mistero ulteriore nella loro famiglia non fa mai male in fondo, così potete pure sbizzarrirvi con la fantasia per domandarvi chi potessero essere u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, spero con tutto il cuore che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi l’undicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 11 – LA FUGA DI ELSA E SCHMIDT!



Luogo Sconosciuto, Comunità, 03 Aprile 1931:
Tre giorni erano passati dal fatidico ordine.
Doflamingo si era dimostrato previdente più di tutti i suoi compagni ed aveva fatto infiltrare una sua spia all’interno del gruppo capitanato da Fontaine prima ancora che quest’ultimo decidesse di tradire il Concilio dei Sette.
Grazie a questo, era sempre stato aggiornato di ogni passo compiuto da Frank, ma non aveva mai fatto nulla per fermarlo, ucciderlo o salvare i ragazzi. Sosteneva che il motivo non fosse che voleva prima che il pelato ammazzasse Stan per prenderne il posto, ma tutti dubitavano di questo…
Fatto stava che ormai l’ordine era stato dato, e per questo l’infiltrato, su richiesta di Donquijote stesso, decise di entrare in azione quel giorno stesso!!
Erano le 20:30 di sera e, nonostante l’orario, il magazzino in cui si svolgevano gli esperimenti sui ragazzini era vuoto quasi completamente, non c’era nessuno ad eccezione dei macchinari che venivano adoperate per le ricerche.
Naturalmente erano presenti anche le brande dove i rapiti potevano riposare tra una giornata e l’altra… il problema era che, con tutto quello che subivano nel corso della giornata, nessuno di loro riusciva veramente a dormire.
La notte rimanevano raggomitolati sopra il loro letto a piangere dalla disperazione, pensando ai giorni passati ed a quelli che li attendevano, a tutte le torture ed a tutta la sofferenza che avevano e che avrebbero patito.
Non c’era alcun dubbio che in certi giorni avrebbero preferito addirittura morire piuttosto che continuare a vivere in quella maniera, ma gli uomini di Fontaine facevano di tutto affinché non si suicidassero, e quindi tornavano sempre punto ed a capo.
Quella serata non era tanto diversa dalle altre.
Erano già a letto perché si sarebbero dovuti svegliare presto il giorno dopo a causa di ulteriori esperimenti, e per di più come già anticipato erano da soli all’interno del magazzino tetro come la notte.
Neanche una singola luce era accesa, e questo rendeva l’aria ancora più inquietante del solito, ma ormai i rapiti erano abituati a quell’atmosfera lugubre e non ci badavano… anche perché c’era ben altro per cui terrorizzarsi a morte.
I piccoli Elsa, Jack Frost, Alice e Nina erano raggomitolati sopra i loro letti con le braccia tutte attorno alle gambe che stavano tremando come delle foglie, digrignavano i denti e cercavano di resistere dal piangere come ormai facevano ogni sera.
Schmidt era l’unico che non era sdraiato, era seduto sul bordo della sua branda con entrambe le braccia poggiate sulle ginocchia, la schiena piegata in avanti ed un’espressione molto malinconica in volto, sembrava quasi pensieroso…
Ed in effetti era proprio così. Si stava sentendo inutile per non aver impedito in quei mesi che quei poveri bambini potessero scappare da quel luogo e tornare alla loro vita precedente, ma gli uomini di Frank erano troppo forti per lui, che era solamente un ragazzo.
Anche lui ormai era disperato, e si era ripromesso che qualsiasi occasione gli fosse capitata davanti per fuggire da quella vita l’avrebbe colta al volo, non gli interessava quando e come, l’avrebbe presa sicuramente…
E si poté dire che l’occasione gli capitò immediatamente!!
Improvvisamente… “Meno male, siete tutti qui…”
Una voce nascosta nel buio del magazzino ed anche fin troppo familiare attirò all’istante l’attenzione di tutti i rapiti, al punto tale che Johann si alzò immediatamente in guardia mentre gli altri quattro si limitarono a sollevare i busti terrorizzati.
“Tu?!” disse immediatamente il ragazzo digrignando i denti dal furore.
In quell’istante, colui che aveva parlato si avvicinò subito a passo lento e deciso, fino ad avvicinarsi ai cinque lettini dove erano soliti riposarsi tutti loro… ed in questo modo poterono vederlo in faccia e constatare che avevano intuito bene.
Colui che aveva appena parlato era il ragazzo che era sempre al fianco di Fontaine, il quale indossava i suoi classici abiti e li stava osservando con un’aria molto severa in volto, quasi come se volesse fulminarli!!
Inutile dire che i bambini si spaventarono ancora di più, quel giovane aveva assistito a quasi tutte le loro torture su richiesta del pelato stesso, e non aveva mosso ciglio neanche una volta per aiutarli, per questo i bambini ne erano spaventati e Schmidt lo odiava.
Il biondo era già pronto ad attaccarlo se si fosse presentata l’occasione dato che era da solo… però doveva ammettere che il tutto sembrava fin troppo strano, pareva essere da solo, e le luci non erano state accese…
Difatti il ragazzo, inginocchiandosi in modo da poter vedere meglio i bambini da vicino, disse loro “Fortunatamente siete rimasti tutti nello stesso punto, sarebbe stato difficile rintracciarvi se vi foste separati durante la notte…”
Parole che non suonavano tanto bene nella mente di Schmidt, al punto tale che si fece addirittura più minaccioso a causa di queste parole, intimandogli di stare il più lontano possibile sia da lui che dagli altri.
“Non osare avvicinarti!!” affermò difatti quasi mettendosi in posizione da combattimento “Sei da solo, e grazie agli esperimenti che avete fatto su di noi posso stenderti in un attimo!!”
“Non sono qui per combattere o per torturarvi, ma per aiutarvi…” fu però la pronta risposta del ragazzo.
Mentre i quattro bambini continuavano a limitarsi ad osservare tutto senza fiatare e tremando come delle foglie a causa del terrore che stavano provando in quel momento, Johann non sembrò credere completamente alle sue parole.
“Aiutarci? Se davvero vuoi aiutarci, perché non l’hai fatto mentre ci torturavano per i vostri stupidi esperimenti?!” esclamò in preda alla rabbia il ragazzo.
Il diretto interessato, rimanendo parecchio severo, si limitò a replicare senza tanti giri di parole “… Perché non avevo ancora ricevuto l’ordine dal mio capo di agire!”
Naturalmente quelle sue parole stranirono non poco il biondo, ed anche se esternamente cercò di rimanere un duro internamente si confuse, al punto tale da domandarsi di che diavolo stesse parlando, considerando chi era il suo capo…
“… E perché mai Fontaine ci vorrebbe liberi?! È lui che ci ha fatto questo!!” insistette difatti Johann sempre più dubbioso.
Consapevole che fosse del tutto normale che fossero così terrorizzati, il diretto interessato scelse di non mentire loro e di dire tutta la verità, sperando che gli credessero ed accettassero l’aiuto che stava offrendo loro.
Così, mantenendo un’aria seria, spiegò mentre toglieva i bracciali che inibivano i poteri ad uno ad uno con la chiave che aveva in tasca “… Non è Fontaine il mio vero capo, ma un uomo chiamato Donquijote Doflamingo. Mi ha ordinato di infiltrarmi in questa organizzazione per tenervi d’occhio, aspettando il momento migliore per liberarvi e riportarvi dalle vostre famiglie, purtroppo questo momento ha tardato ad arrivare perché Fontaine vi ha tenuti costantemente d’occhio per questi mesi, e solo adesso ha abbassato la guardia e ci sta permetendo di agire!”
Questo era quello che il successore di Stan gli aveva spiegato… ma non poteva sapere che in realtà quell’uomo l’aveva ingannato, e che se gli aveva ordinato di agire in quel momento era solo perché per lui era arrivato il momento di fare le scarpe a Frank, tutto lì.
Lui però non lo sapeva, e proprio per questo aveva riferito gli ordini del padre di Homing senza esitazione e cercando di essere più sincero possibile, in modo che tutti loro si fidassero di lui e decidessero di scappare.
Schmidt dall’altro lato però non sapeva se fidarsi completamente di lui. In fondo era stato complice delle torture che avevano subito, che fosse in stand by o meno, ed anche se aveva ricevuto ordine di aiutarli… chi gli assicurava che stesse dicendo la verità?!
Essendo un ragazzo, dubitava delle parole di quello che aveva davanti… al contrario, i quattro bambini che erano sulle brande sembravano quasi credergli!!
Grazie al fatto che fosse rimasta in loro ancora un po’ di innocenza, riuscivano a comprendere quando qualcuno aveva buone intenzioni o meno, e nessuno di loro sembrava aver visto cattivi presagi nelle sue parole.
Forse proprio per questo avevano iniziato a calmarsi mentre parlava e la paura lentamente aveva cominciato a sparire. Ogni volta che apriva bocca, capivano sempre più che era davvero dalla loro parte e sempre più si tranquillizzavano.
Volendo essere del tutto sincero con loro, il ragazzo terminò il suo discorso dicendo addirittura “Voglio però chiarire una cosa, non ho alcun interesse verso di voi e, fosse per me, vi avrei lasciati qui a marcire… però il mio capo ed il Concilio dei Sette a cui risponde vi vuole salvi, ed io devo obbedire ai loro ordini volenti o nolenti. Quindi voi non piacete a me ed io non piaccio a voi, ma dobbiamo comunque aiutarci, capito?”
Ed ecco che aveva gettato la maschera e si era mostrato per quello che era!!
Johann si convinse dopo queste parole che anche lui era un poco di buono, ed in effetti non aveva tutti i torti, e si mise quasi in posizione da combattimento pronto a saltargli addosso e tirargli un pugno molto potente.
“Proprio come sospettavo. Avevo ragione a non fidarmi di te, mal…”
“Aspetta!!”
Tuttavia, prima che potesse attaccarlo, il piccolo Jack bloccò a parole il biondo, sorprendendolo al punto tale che si voltò ad osservarlo per capire il motivo per cui aveva deciso di bloccare la sua azione per la prima volta da mesi…
E fu allora che notò che tutti e quattro i bambini, nessuno escluso, stavano sorridendo felicemente e dolcemente, senza avere neanche un grammo della paura che li aveva contraddistinti da quando erano finiti in quel posto orribile!!
Naturalmente quella visione lasciò a dir poco stralunato Schimdt, il quale iniziò addirittura ad osservarli quasi spaventato, come se avesse davanti dei fantasmi e non i piccoli spaventati che aveva ormai imparato a difendere.
“Non c’è bisogno di essere cattivo con lui!” affermò nel frattempo Nina.
Alice aggiunse “Lui è una brava persona, vuole davvero aiutarci!”
Il ragazzo non sembrava però del tutto convinto, dato che cercò di dire “Ma…”
“E se non puoi fidarti del suo giudizio, fidati del nostro!”
… Ecco, quelle parole dette da Elsa furono quasi il colpo di grazia per il poveraccio, il quale si bloccò all’istante consapevole che qualsiasi altra parola detta contro quel tipo avrebbe potuto significare che non si fidava dei bambini.
Era vero che aveva detto che avrebbe colto ogni possibilità di fuga, però il fatto che provenisse da uno dei torturatori non l’aveva del tutto convinto e per questo aveva preferito rimanere sulla difensiva…
A quanto pareva però, le sue parole avevano convinto del tutto i piccoli che ormai accudiva come se fosse un fratello maggiore, e di conseguenza non poteva farci molto… e se poi li avesse davvero aiutati, tanto meglio.
Proprio per questo Johann cominciò a calmarsi e ad abbandonare la posizione da combattimento, anche se nonostante tutto decise comunque di rivolgersi al ragazzo e di pronunciare alcune parole per chiarire la sua posizione.
“… Bada bene, non mi fido ancora di te… ma se puoi davvero riportarci a casa, allora starò dalla tua parte… per ora!”
“Mi sta bene!” al giovane poco importava, gli bastava assolvere al compito che gli aveva affidato Doflamingo e sarebbe stato già soddisfatto.
Proprio per questo, alzandosi in piedi, si girò dando loro le spalle ed intimò “Sbrighiamoci. Dobbiamo approfittarne adesso che non c’è nessuno, non avremo una seconda occasione…”
Sotto questo punto di vista il biondo era d’accordo, proprio per questo annuì convinto ed invitò i bambini a scendere dalle loro brande, azione che fecero senza pensarci due volte, ed a seguire quel ragazzo.
Il sottoposto di Doflamingo iniziò subito a correre a perdifiato in direzione del cancello del magazzino. Conosceva la strada che doveva fare perché l’aveva studiata per tutti quei mesi, doveva solo sperare che i ragazzini stessero al suo passo…
Ma fortunatamente così era. In fondo erano stati trasformati in Potenziati e tutti loro avevano ormai dei poteri, anche se molti non sapevano neppure controllarli, e proprio per questo correndo riuscivano a stargli dietro.
Fu questione di poco tempo e, essendo il magazzino largo e grande solo fino ad un certo punto, arrivarono già in prossimità del cancello, senza neanche una guardia presente o che fosse sbucata fuori dal nulla per fermarli.
Proprio per questo il giovane, sorridendo, poté dire immediatamente “Forza ragazzi, un piccolo sforzo e saremo già fuori!”
Inutile dire che Jack Frost, Alice e Nina quasi si commossero davanti a quella notizia, e qualche lacrimuccia gli scappò dagli occhi. Era bastato un minuto scarso affinché la loro fuga potesse finalmente toglierli da quell’orrendo incubo.
La stessa cosa la stava pensando anche Schmidt, che poté così finalmente sorridere soddisfatto. A quanto pareva li stava davvero aiutando come aveva dichiarato, tutto sommato non era male come pensava per fortuna…
Elsa invece, fu quella che non riuscì proprio a trattenersi.
In quei mesi in cui era rimasta in quella struttura era stata legata, imbavagliata, elettrizzata, quasi vivisezionata, in pratica intrappolata in una spirale di dolore e sofferenza che non riusciva più a sopportare.
Molte volte aveva pensato inconsciamente al suicidio, ma la presenza di Johann le aveva impedito di compiere quel gesto estremo, ed alla fine l’iniziativa della spia per portarli via da lì le aveva ridato un barlume di speranza.
A quella velocità però non ce la faceva ad andare avanti. Voleva andarsene il più in fretta possibile da quel luogo orribile, al punto tale che mentre correva a perdifiato insieme a tutti gli altri non riuscì neppure a trattenere le sue lacrime, che fuoriuscirono quasi copiosamente.
“I-Io… non ce la faccio più…” disse debolmente senza essere sentita da nessuno.
Il passo venne aumentato da tutti i cinque che erano insieme a lei e stavano correndo, lei fu l’unica a non aumentarlo, anzi ad un certo punto sembrò addirittura che stesse per rallentare… ma solo perché voleva buttare fuori tutto in un colpo solo!
“VOGLIO ANDARE VIA DA QUESTO LUOGO ORRIBILE!!!”
Appena ebbe terminato di gridare quelle parole, Elsa aumentò il passo al punto tale che superò immediatamente la velocità di tutti i suoi cinque compagni, dirigendosi dritta verso l’uscita, che era aperta poco davanti a loro, molto più rapidamente di loro.
Inutile dire che gli altri rimasero quasi perplessi dalla velocità che aveva dimostrato in quel momento, probabilmente era un effetto collaterale degli esperimenti che aveva subito dato che era addirittura più veloce di loro messi insieme.
*Wow, che velocità!!* pensò addirittura Nina, che nonostante le sue paure riuscì comunque a rimanere perplessa dalla rapidità dell’amica.
La stessa spia, osservandola stranita, dichiarò *Quindi è a questo che hanno portato tutti quegli esperimenti…*
Era a conoscenza della capacità che la bionda aveva ottenuto grazie alla Primeval Rock che Fontaine aveva adoperato su lei e gli altri… ma non pensava che avesse aumentato addirittura le sue capacità fisiche, quella fu una sorpresa per lui.
Anche Schmidt finì per rimanere parecchio perplesso dallo scatto che aveva compiuto la bambina. Evidentemente aveva sottovalutato i progressi che aveva fatto mentre si trovava sotto i ferri di quel maledetto pelato.
Tuttavia, la loro perplessità dovette durare molto poco, dato che improvvisamente cominciò a sentirsi uno strano rumore proveniente dal soffitto… un rumore che la spia conosceva bene e che non auspicava niente di buono.
*Cos’è questo rumore?! Non sarà…*
Per avere la conferma delle sue paure, il ragazzo sollevò lo sguardo verso l’alto, proprio sopra la porta che stavano per attraversare e sotto cui stava per passare la ragazzina… e lì poté trovare conferma delle sue paure!!
*Oh no!!* “ELSA!! ATTENTA!!”
Troppo tardi, nell’esatto momento in cui ebbe urlato quelle parole, la saracinesca del portone principale del magazzino venne calata ad una velocità a dir poco esorbitante, addirittura più veloce del passo che stava mantenendo in quel momento la bionda.
Inutile dire che, nonostante la sua chiusura indicasse anche un loro intrappolamento all’interno della struttura, i bambini erano più preoccupati della vita della loro amica, che non sarebbe mai riuscita a superare la saracinesca finendo addirittura schiacciata da essa.
“ELSA!!!” gridarono all’unisono Jack Frost, Alice e Drango quasi con le lacrime agli occhi per paura per la loro amica.
Lo stesso Johann era parecchio preoccupato e sapeva che doveva fare qualcosa, tuttavia non poteva correre perché lo scatto che avrebbe fatto non sarebbe stato sufficiente per salvarla, conosceva i suoi limiti nella corsa…
Però al tempo stesso non conosceva i suoi limiti con i salti, ed anche se dubitava che avrebbe potuto fare qualcosa con essi decise lo stesso di provare. O la andava o la spaccava!!
Così, nel tentativo di aiutare la bambina, piegò le ginocchia in basso e compì un balzo in avanti, andando ad una velocità tale che sorprese non solo tutti quanti, ma persino sé stesso dato che non si aspettava uno scatto così enorme!!
Grazie a questo, dopo essersi ripreso parzialmente dalla sorpresa del momento, riuscì ad agguantare la piccola, che tra l’altro non si era neppure accorta di nulla, ed a portarla con sé dall’altra parte della porta esattamente un secondo prima che la saracinesca si chiudesse dietro di loro!!
I due ruzzolarono per circa un paio di metri, prima di fermarsi a terra con il ragazzo che ancora teneva a sé la bambina che per poco non veniva tranciata in due senza accorgersi neppure di quello che stava per accadere.
Comprendendo di essersi salvati per poco, Schmidt disse mentre era ancora a terra “Fiù, l’abbiamo scampata bella…”
La sorella di Anna invece, che non aveva ben compreso cosa fosse accaduto, lo osservò quasi stranita e gli domandò “M-Ma… cos’è successo?!”
“Ti ho salvato la vita. Hai rischiato davvero molto, piccola…”
Alle parole del ragazzo, entrambi si voltarono alle loro spalle… ed effettivamente poterono constatare che la saracinesca era chiusa e che loro si trovavano dall’altra parte e non più dentro quell’edificio…
Anche se a fatica, erano riusciti a superare la porta e ad uscire da quel magazzino!!

La stessa cosa però non si poteva dirla per la spia e gli altri tre bambini, che erano ancora dentro la struttura a pochi passi dal portone chiuso mentre il giovane digrignava i denti dalla rabbia ed i piccoli avevano uno sguardo misto tra il rasserenato e lo spaventato.
Il rasserenato in quanto la loro amica era stata salvata all’ultimo, spaventato… perché a differenza sua e di Johann non erano riusciti a varcare la soglia, e di conseguenza erano ancora intrappolati dentro quel luogo orribile.
“M-Ma cosa…” biascicò debolmente difatti Alice.
“L-La porta s-si è chiusa…” disse debolmente anche Jack Frost.
Nina invece rimase ferma dov’era a tremare con una foglia, mentre le lacrime non smettevano di scendere dai suoi occhi, anche se lo stesso discorso lo si poteva fare anche per i suoi due compagni che erano nella sua stessa situazione.
La spia finì per digrignare i denti e stringere i pugni dal furore. Quello non ci voleva per niente, non solo perché la loro fuga era fallita… ma anche perché la saracinesca chiusa stava ad indicare solo una cosa…
Che erano stati scoperti!!
“Dove pensate di andare?!”
Sfortunatamente i suoi timori si rivelarono fondati nel momento in cui sentì la voce del suo superiore, ben nascosto nell’oscurità del magazzino, che lo redarguiva per il suo futile tentativo di portare via le sue cavie.
Il ragazzo cercò subito di voltarsi verso le sue spalle, da dove sentiva provenire la voce… ma non ce la fece in tempo in quanto otto uomini, con addosso le stesse divise che avevano durante gli esperimenti, furono addosso a lui ed ai tre bambini!!
Tutti e quattro vennero immobilizzati da due uomini a testa, che li presero per lati e li sbatterono al suolo, indossando anche degli speciali guanti che permettevano loro di non subire gli effetti collaterali dei poteri acquisiti dai bambini, anche se non avrebbero dovuto lo stesso temere nulla perché non erano ancora capaci di controllarsi.
In pratica, erano stati intrappolati per l’ennesima volta.
“Aiuto!! Aiuto!!” gridarono all’unisono i bambini non riuscendo più a trattenere la loro paura e la loro disperazione.
Il giovane che aveva provato ad aiutarli invece rimase fermo, anche perché bloccato da quelli che prima erano suoi sottoposti, mentre si malediceva dentro di sé per aver deluso non solo il suo capo, ma anche le cavie di quel pazzo.
Parlando proprio di quest’ultimo, Fontaine uscì dall’oscurità proprio in quel momento, reggendo con la mano sinistra un sigaro acceso e con la destra una pistola simile a quelle che avevano in dotazione i Soldati Presidenziali.
L’uomo si posizionò alla sinistra del suo ex sottoposto, osservandolo in un misto tra il furbetto ed il deluso, probabilmente perché a sua insaputa aveva sentito quello che aveva detto ai ragazzi e, di conseguenza, la sua vera identità.
“Un uomo di Doflamingo, eh…” lo confermò proprio in quel momento con quella singola frase. Bastarono quelle semplici parole per far capire al ragazzo che sapeva tutto quanto, ed arrivati a quel punto non aveva molte speranze di sopravvivere. Se i bambini avevano un valore per Frank, non si poteva dire la stessa cosa per lui…
Proprio per questo, continuando a digrignare i denti, decise di non rimanere in silenzio non avendo più nulla da perdere, e rispose alle provocazioni dell’uomo domandando “… Da quanto lo sapevi?”
“Non lo sapevo in verità, l’ho scoperto poco fa origliando la tua conversazione…” affermò il pelato, anche se si fermò per alcuni secondi prima di proseguire “… Però devo confessare che non mi sono mai fidato di te, per questo ti ho tenuto costantemente d’occhio. Non avrei però mai pensato che tu fossi al soldo di quella carogna…”
“Carogna? Se comparato a te, il Signor Doflamingo è un angelo!” ribatté tuttavia il ragazzo.
Fontaine non era d’accordo “Quell’uomo ha aspettato che facessi fuori Stan prima di farti agire, in modo da togliermi di mezzo e poter governare da solo la malavità della Comunità. Sei ancora convinto che tra i due il male minore sia lui?”
“Assolutamente!!” specificò tuttavia il giovane, che non sembrava comunque voler demordere “Almeno il Signor Doflamingo non ha rapito dei bambini e li ha usati come cavie per i suoi esperimenti!!”
A quel punto il suo ex superiore non controbatté, continuando ad osservarlo con uno sguardo severo, come se non sapesse neppure lui come replicare… o forse perché era interessato a sentire tutto il suo discorso, se avesse altro da dire.
Gli altri che erano insieme a loro non dissero una parola, continuando ad osservare la scena gli uomini del criminale indifferenti ed i bambini terrorizzati. Nessuno di loro stava spiccicando parola perché finché il gangster aveva una pistola in mano era pericoloso.
Il ragazzo fu l’unico a continuare il discorso, chiudendolo esclamando “… Ma ormai è finita. Due di loro sono scappati, e diranno immediatamente alla Polizia dove si trova questo posto. Hai perso, Fontaine!!”
… Sotto un certo punto di vista poteva anche avere ragione, la fuga di due delle cinque cavie poteva rappresentare una seria minaccia per gli ADAM e per i progetti che aveva per l’intera società…
Tuttavia aveva preventivato anche questa possibilità, e proprio per questo Frank fece un sorrisino quasi maligno e rispose al suo ex sottoposto affermando “… Non ancora, giovane stolto. Non ho ancora perso!”
Dopodiché, voltandosi verso la saracinesca chiusa, il pelato parlò ad alta voce esclamando “FATELI FUORI TUTTI E DUE SENZA ALCUNA PIETA’!! SE RIESCONO A FUGGIRE, SAREMO TUTTI FINITI!!”
… Merda, li voleva uccidere!!
Quell’uscita spiazzò addirittura la spia, dato che credeva non avrebbe mai fatto loro del male a causa del valore che avevano per il suo esercito. Evidentemente per tenere nascosto quel magazzino era disposto a perdere alcune delle sue cavie…
In un disperato tentativo di fare qualcosa, il ragazzo provò ad urlare “SCAPPATE!! ANDATE VIA!! NON PREOCCUPATEVI PER NOI, ANDATE!!”
Fontaine, contrariamente a quanto si poté pensare, non lo zittì in quanto era sicuro che non sarebbe servito a nulla quel suo grido. I suoi uomini probabilmente erano già pronti a fare fuoco, e nel giro di pochi secondi quei due sarebbero morti…

Dall’altra parte Elsa e Schmidt non vedevano niente a causa del buio che circondava quel luogo, e l’unica cosa che riuscivano parzialmente a vedere era il magazzino chiuso che si stagliava davanti a loro…
Avevano udito prima il grido del loro carnefice, e successivamente quello del ragazzo che aveva cercato di aiutarli. Non sapevano bene che cosa fare, dato che tutti e due avrebbero voluto andare a salvare i loro compagni di prigionia…
Tuttavia, non fecero neppure in tempo a terminare di pensare che sentirono un rumore provenire alle loro spalle, e quando si furono voltati notarono due uomini di Frank, con le loro classiche divise addosso, che puntavano loro contro dei fucili!
Sembravano già sul punto di sparare, probabilmente li avevano addocchiati dall’esatto momento in cui erano usciti dal magazzino, e stavano solo aspettando l’ordine del loro capo per poterli uccidere seduta stante…
Ordine che era arrivato poco prima!!
“Avete sentito? Avete chiuso, mocciosi!” fu quello che disse uno dei due uomini con il dito sul grilletto, pronto a premerlo così come il suo collega.
Inutile dire che Schmidt si ritrovò del tutto spiazzato e non seppe neppure che cosa fare. Era stato colto alla sprovvista e qualsiasi mossa avesse fatto quei due avrebbero sparato, uccidendoli sul colpo dato che stavano mirando alla fronte.
Erano spacciati, non c’erano vie di salvezza…
Sembrava che anche Elsa l’avesse compreso, dato che stava tremando visibilmente dal terrore e stava cercando di fare un paio di passi all’indietro, anche se dentro di sé sapeva che non sarebbe servito a nulla.
“N-No… v-vi prego, vi prego…” provò a biascicare debolmente la poverina mentre portava entrambe le mani davanti a sé.
Il suo tentativo però non servì a nulla ed alla fine i due uomini, senza perdere tempo, premettero il grilletto.
I proiettili furono sparati rapidamente, ed entrambi chiusero gli occhi consci che fosse arrivata la loro fine… tuttavia accadde qualcosa di incredibile, dato che un muro di ghiaccio si alzò dal pavimento e li protesse all’ultimo!!
“COSA?!” gridarono in coro i due a dir poco perplessi.
Nessuno dei due se ne era accorto perché avevano chiuso gli occhi, però ciò era successo perché la sorella di Anna aveva anche sollevato le mani fino a davanti al volto, volgendo i palmi dritti verso i due nemici.
Inconsciamente, doveva aver attivato i suoi poteri di ghiaccio, che erano intervenuti in sua difesa salvandole la vita da quei proiettili che l’avrebbero stroncata all’istante.
Solo dopo qualche secondo, accorgendosi di essere ancora vivo, Johann riaprì gli occhi… e si accorse di ciò che aveva appena compiuto la sua compagna, rimanendo a dir poco senza parole e strabuzzando gli occhi!!
Non era per il ghiaccio, sapeva già che poteva adoperarlo dato che grazie a delle dimostrazioni dentro il magazzino tutti i cinque rapiti avevano mostrato le loro nuove capacità, ma era per il fatto che Elsa senza saperlo l’aveva controllato per un breve momento.
La bambina era ancora lì terrorizzata e non sembrava neppure voler riaprire gli occhi, proprio per questo il biondo si voltò ad osservarla ancora parecchio perplesso. Nessuno di loro era ancora stato in grado di controllarsi, eppure lei…
*Elsa, ma cosa…* pensò interiormente il giovane ancora perplesso.
“Ma che diavolo è appena successo?!” si domandò nel frattempo uno dei due.
L’altro però, non volendo perdere tempo, esclamò “Chi se ne importa, uccidiamoli subito o il Capo se la prenderò con noi!!”
Bastarono quelle parole a Schmidt per comprendere che non c’era tempo per continuare a rimanere sorpresi, se non agiva in fretta quei due avrebbero sparato di nuovo, e dato che la bambina era ancora sotto shock stavolta non avrebbe potuto fare nulla.
Proprio per questo, prima ancora che loro potessero puntare di nuovo il fucile verso di loro, Johann compì un balzo all’istante verso di loro superando la piccola barriera di ghiaccio e, chiudendo le mani a pugno, assestò due potenti cazzotti contro il loro petto!!
Non l’aveva fatto a caso, grazie agli esperimenti aveva ottenuto una forza sovrumana, talmente grande da poter spaccare le ossa con un solo pugno ben assestato, e proprio per questo ci era andato giù così pesante con loro.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!”
I due uomini subirono tutto l’attacco del ragazzo e, sputando sangue all’interno delle loro tute, finirono per morire sul colpo, essendo stati colpiti in un punto vitale, e si accasciarono al suolo quasi seduta stante.
Caddero di schiena, e la cavia li osservò con uno sguardo severo che non mostrava alcun rimorso. Quelli avevano contribuito a torturarlo per mesi interi, non si sentiva in colpa neanche per un momento per averli uccisi sul colpo.
Subito dopo, Johann si avvicinò al cadavere di uno di loro supponendo che avessero una torcia, in fondo con le luci spente non si vedeva nulla, ed in un modo o nell’altro dovevano essere arrivati lì pur mantenendo le luci spente.
I suoi sospetti si rivelarono fondati quando, ispezionando la sua tuta, trovò legata alla sua cintura una torcia che aveva le batterie cariche, dato che accendendola fortunatamente dette luce, ed anche abbastanza potente per di più.
“Meno male!” si lasciò andare allora il ragazzo.
Fu a quel punto che Elsa si decise finalmente a riaprire lentamente gli occhi… e quando lo fece si accorse del muro di ghiaccio che aveva erette quasi inconsapevolmente e si spaventò quasi, al punto da cadere al suolo di sedere.
“C-Cosa… sono stata io?!”
Nonostante avesse appena rischiato la vita, sembrava più sorpresa di avere evocato quel ghiaccio che per essere scampata alla morte, e questo perché fino a quel momento solo quando perdeva il controllo era riuscita a adoperare il ghiaccio.
In quel momento le si avvicinò Schmidt che, inginocchiandosi per poterla vedere più da vicino, le disse immediatamente “Elsa, non c’è tempo. Dobbiamo andarcene subito!!”
La piccola era ancora abbastanza sconvolta, ma aveva recepito il messaggio dell’amico ed a grandi linee concordava con lui… però non se la sentiva di lasciare indietro i loro compagni di prigionia, soprattutto Jack Frost che era un suo amico.
“M-Ma…”
Comprendendo cosa stesse per dire, il biondo esclamò subito “Non ti preoccupare, noi siamo troppo preziosi per Fontaine e noi due siamo stati un’eccezione solo perché rischiavamo di mandare all’aria il suo piano. Non li ucciderà mai, ed appena avremo chiamato le autorità torneremo a salvarli, è una promessa!!”
In verità la piccola non era del tutto convinta dalle parole del compagno. Di lui si fidava ciecamente, ma temeva che mentre fossero lontani da quel luogo quel malvagio potesse fare qualcosa di terribile ai suoi amici…
Però al tempo stesso era consapevole che loro due da soli non potevano fare granché. Anche i suoi genitori le avevano insegnato che nei momenti di difficoltà chiedere aiuto non era una vergona, di conseguenza non c’erano molte alternative.
Proprio per questo, seppur con riluttanza, la piccolina annuì ad indicare che era pronta ad andarsene.
Avendola convinta, Johann affermò “Bene. Andiamo allora!” dopodiché le prese il braccino sinistro con la mano destra e la sollevò delicatamente da terra.
Poi, grazie alla torcia che aveva rubato ad una delle due guardie, illuminò lo spazio circostante, vedendo che c’erano solamente rocce dappertutto ad eccezione di unica piccola via che si stagliava a diversi metri da loro.
Così, senza perdere tempo, il ragazzo e la piccola cominciarono a correre in quella direzione, abbandonando in questo modo quel luogo orribile che era stata la casa del peggiore periodo della vita…
Beh, abbandonarlo almeno temporaneamente, dato che sarebbero tornati per recuperare i loro amici ancora nelle grinfie di Fontaine!!

All’interno del magazzino era calato un silenzio quasi tombale.
Sembrava quasi che tutti avessero le orecchie ben distese per cercare di capire dalle parole e dalle urla che venivano cacciate dall’esterno che cosa stesse succedendo, ed in effetti si poteva dire che le grida erano state abbastanza esplicite in merito…
Avevano tutti sentito l’urlo cacciato dalle guardie di Frank prima di cadere morte, e da quello era bastato poco a tutti per fare due più due e capire che cosa fosse successo… le due cavie avevano ucciso gli uomini ed erano scappati!!
Coloro che lavoravano per il gangster iniziarono visibilmente a preoccuparsi, non sapendo che cosa fare in una situazione come quella. Erano fortemente legati agli ordini del superiore, qualsiasi cosa succedesse…
I bambini, nonostante fossero ancora parecchio terrorizzati, cacciarono un sorriso a dir poco entusiasta con le lacrime agli occhi. Anche se loro erano stati catturati, almeno i loro amici erano riusciti a fuggire.
Dall’altro lato invece, sembrava che la spia fosse parecchia soddisfatta del risultato finale, al punto tale che gli scappò una risata di pancia e fatta proprio con gusto, quasi a voler dimostrare apertamente il suo disprezzo nei confronti dell’ex capo e la felicità per il fatto che fosse stato fregato.
“Ahahahahahahahahahahah. Sei fregato Fontaine, ora spiffereranno tutto e gli sbirri ti cattureranno!! La tua carriera criminale termina qui!! Ahahahahahahahahahahah!!”
A quanto pareva però sembrava aver toccato un tasto dolente, dato che il secondo dopo in cui ebbe terminato di parlare fu sparato un proiettile!
A spararlo fu Fontaine, il quale aveva mirato alla testa del suo ex sottoposto, stroncandolo in questo modo sul colpo. Da quando l’aveva tradito aveva perso ogni valore per lui, di conseguenza era solo questione di tempo prima che lo facesse fuori, e dovendo sfogarsi in quel momento ne aveva approfittato…
A parte quello però, aveva sollevato una questione molto importante quell’infame. Quei due potevano davvero recarsi alla polizia e raccontare tutto quello che avevano visto mentre erano suoi prigionieri.
Si trovavano davvero in una gran brutta situazione. Doveva ragionare ed alla svelta se voleva sperare di mantenere il suo laboratorio ed il suo esercito ed al tempo stesso sfuggire alla polizia che sarebbe arrivata da un momento all’altro.
Doveva pensare, ed in fretta…

Tuttavia, nei suoi calcoli non aveva potuto minimamente sospettare che la spia aveva calcolato ogni singola eventualità.
Sapeva che c’era il pericolo di essere scoperto prima di portare a termine il suo compito, così come la possibilità di essere ucciso da Fontaine stesso prima di essere riuscito a salvare le sue cinque cavie da laboratorio.
Anche Doflamingo ne era consapevole, ed aveva preparato un piano di riserva.
Aveva programmato su uno dei computer che utilizzava l’organizzazione criminale di Donquijote un messaggio anonimo diretto alla polizia, ed aveva collegato il suo invio alla forza vitale del ragazzo che aveva infiltrato negli ADAM.
Il dispositivo l’aveva fatto costruire da Raichi, l’unico in grado di riuscirci in tutta la Comunità, e per una volta lo scienziato si era detto favorevole a costruire un congegno per il Concilio. Anche lui era del parere che Frank andasse fermato ad ogni costo.
Con la morte del giovane e la fuga dei soli Schmidt ed Elsa, il piano della spia era andato a farsi friggere, ma proprio per questo il PC, così come era stato programmato, fece partire l’e-mail il secondo successivo alla morte del ragazzo.
Destinazione… la Centrale di Polizia!!

Al suo interno, in quel momento, c’era il panico quasi generale.
Erano mesi che quasi tutto il commando era impegnato nella ricerca di Fontaine e della sua organizzazione, anche grazie al fatto che il crimine organizzato sembrava quasi essersi arenato momentaneamente, ma non avevano ottenuto i risultati sperati.
Del pelato ed i suoi uomini non c’era traccia da nessuna parte, e proprio per questo i vari poliziotti non sapevano neppure che pesci pigliare, domandandosi dove potessero essersi cacciati dato che avevano perlustrato ogni area della Comunità.
La Centrale di Polizia al suo interno era organizzata quasi come una struttura della Superficie, dato che nella hall erano disposte le varie scrivanie dei poliziotti che, quando non erano di pattuglia, dovevano lavorare al suo interno e/o compilare moduli.
Era abbastanza estesa l’area e, una volta al suo interno, si poteva trovare al primo piano l’insieme delle scrivanie, tutte separate le une dalle altre, oltre che le varie direzioni da prendere per recarsi negli altri luoghi della struttura.
Parallelamente all’ingresso difatti, si trovava una scala che conduceva ai piani superiori, dove si potevano trovare le centraline e gli ufficili dei capi, oltre che la sala interrogatori e i vari laboratori per le analisi.
Non c’era molto altro al primo piano, dato che essendo una hall era stata predisposta per lo più per le emergenze, in modo che i poliziotti fossero pronti ad uscire dalla struttura al primo segnale di pericolo, e per accogliere chi doveva denunciare qualcosa.
Tra le varie scrivanie si poteva notare anche L, dato che da quando aveva accettato di collaborare con la polizia al caso di Fontaine gli era stata fornita una scrivania tutta sua, adibita esattamente come tutte le altre.
Presentava sul tavolo un computer, un mouse con tappetino, dei vari blocchi dove si trovavano tutti i fogli che archiviava il ragazzo, un bicchiere con all’interno penne e matite in caso di bisogno e, infine, una sedia girevole davanti ad essa.
Naturalmente il nero vi era seduto sopra al suo tipico modo, e con il suo classico sguardo quasi inquietante stava osservando il monitor che era davanti a sé… anche se in teoria il computer non era acceso e quindi era vuoto…
Raoul era insieme a lui, dato che era stato deciso che avrebbe collaborato con il giovane a quel caso, e lui aveva accettato in quanto, se fosse riuscito a risolverlo, una buona promozione non gliel’avrebbe tolta nessuno.
Solamente che doveva ammettere che era davvero molto… diciamo strano lavorare con quel tipo.
Si apriva davvero molto poco, non condivideva quasi mai le sue intuizioni se non era lui stesso a chiedergliele, e non sembrava neppure interessato ad averlo come compagno, lo teneva al suo fianco solo per avere un assistente.
Quella situazione era davvero sfiancante, tuttavia non doveva perderlo di vista perché doveva riferire al Concilio dei Sette ogni aggiornamento che ci fosse stato sul caso e che fosse arrivato da quell’investigatore.
E il fatto che in quel momento stava fissando uno schermo vuoto con uno sguardo agghiacciante non aiutava di certo a migliorare la situazione. Fortuna voleva che arrivasse alle soluzioni molto prima degli altri, altrimenti si sarebbe chiesto che diavolo rimaneva al suo fianco a fare…
Cercando di rompere quel momento di silenzio tombale, almeno tra loro due dato che attorno c’era un baccano incredibile a causa dei loro colleghi che stavano lavorando, il bianco provò a dire qualcosa legato al caso.
“Ancora niente. Sono mesi che stiamo indagando, ma non c’è ancora nessuna traccia né di Fontaine né dei ragazzi rapiti… dove si saranno cacciati?!”
Aveva detto l’ovvio e lo sapeva bene, ma lo riteneva giusto un modo per instaurare una discussione con il collega che, al contrario, sembrava fin troppo restìo a voler condividere le proprie impressioni con gli altri.
Ed in effetti sembrò funzionare, dato che il nero affermò subito “Sono ancora nella Comunità, questa è l’unica cosa sicura…”
“Lo sapevamo già. Non aiuti sottolineando l’ovvio!”
“Potrei dire la stessa cosa anche di te…”
… E lì non poteva effettivamente dire nulla, dato che solo per instaurare una qualsivoglia linea di dialogo con lui aveva ribadito solamente un concetto che ormai sapevano tutti quanti e che non era mai stato messo in discussione.
Tuttavia sembrò lo stesso aver smosso qualcosa dato che L, mordendosi l’unghia del pollice destro, esclamò “Solo un indizio. Mi manca unicamente un indizio per scoprire dove sei nascosto. Fontaine, non puoi nasconderti per sempre…”
Cavolo, sembrava davvero ossessionato da quell’uomo. Non sapeva bene quali trascorsi c’erano tra quei due, anche perché quasi tutti ignoravano il suo vero nome o la sua vera identità, però lo odiava profondamente e si vedeva.
Tra l’altro, sembrò quasi che il desiderio del detective si fosse realizzato in quel preciso istante, dato che all’improvviso lo schermo del PC davanti cui si trovava il ragazzo si accese, segnalando l’arrivo di un’e-mail anonima!!
Naturalmente il giovane rimase sorpreso dalla cosa, al punto da dire senza però scomporsi “E questa cos’è adesso?”
Anche Raoul finì per gettare uno sguardo verso il computer, notando in questo modo che si trattava di una lettera anonima, e di conseguenza proveniente per forza di cose o da un membro del Concilio oppure da un suo affiliato…
Però, da quanto sapeva, non era in programma che venisse mandata una lettera al detective, si stava domandando che cosa potesse essere… a meno che non ci fosse il zampinio di Doflamingo dietro quella storia…
Quel tipo era stato enigmatico fin dal primo momento che aveva messo piede nell’organizzazione, e sosteneva di avere la situazione sotto controllo con Frank grazie alla spia che aveva infiltrato negli ADAM…
Che quell’e-mail avesse a che fare con quel piano?!
Non sapendo che cosa l’albino stesse pensando per ovvi motivi, L finì per controllare per bene l’e-mail in modo da verificare di cosa si trattasse… anche se davanti ad entrambi comparve un messaggio scritto in codice!!
Il futuro Comandante non sapeva bene che razza di linguaggio fosse, ma era chiaro che non si trattasse dell’inglese, la lingua usata per la maggiore all’interno della Comunità, e neppure di una delle altre che popolavano la Superficie.
Sembrava quasi essere… una lingua antica.
Quella per lui fu la prova definitiva che c’era Donquijote dietro quell’e-mail, e non escludeva neppure che il Gran Maestro fosse a conoscenza di quel messaggio, visto che i due si erano confidati prima che il biondo entrasse negli Illuminati.
Che quella… fosse la lingua dei cosiddetti Antichi?!
Probabile, ma era un’eventualità che andava anche scartata, dato che anche se era stata fatta passare come una lingua di un popolo vissuto molto tempo prima nella Comunità non tutti sapevano leggerlo e scriverlo…
Però in fondo si stava parlando di L, il miglior detective della società ed una delle persone più intelligenti della Comunità, forse lui sapeva di cosa si trattasse e sapeva anche tradurre passo per passo quanto c’era scritto.
Doveva solo aspettare e vedere… anche se il giovane rimase fisso ad osservare le strane scritte con il suo classico sguardo agghiacciante e senza far trasparire neanche la più piccola emozione. Chissà che cosa stava frullando nella sua testa…
Improvvisamente però, in maniera del tutto inaspettata, L inarcò un sorrisino quasi furbetto, che tra l’altro fatto da lui che difficilmente sorrideva sembrava ancora più agghiacciante, come se avesse compreso che cosa ci fosse scritto.
“Finalmente… l’indizio che stavo cercando…”
Dopo aver pronunciato queste parole, il ragazzo voltò la sedia in direzione del suo collega, senza mai perdere tra l’altro il sorrisino di prima, e dichiarò “Raduna quanti più uomini possibile. È ora di andare…”
Delle parole davvero enigmatiche le sue, che fecero domandare all’albino di che diavolo stesse parlando. Che forse quel linguaggio contenesse la locazione della sede centrale degli ADAM?! Era possibile…
Ma per averne la conferma preferì chiedere al giovane “… Per andare dove, per la precisione?”
La risposta arrivò praticamente subito, dato che il nero affermò continuando a mantenere il sorrisino “… A catturare Fontaine ed i suoi uomini, naturalmente!!”
Inutile dire che, appena udì quelle parole, il futuro Comandante si stupì non poco. Allora aveva ragione, quell’e-mail doveva provenire da Doflamingo o dalla sua spia infiltrata e conteneva la locazione del nemico!!
Ma a questo punto perché non l’aveva condivisa con l’intero Concilio dei Sette se già sapeva dove si trovava?!
Quel tipo non gli piaceva per niente, anche se l’aveva negato non escludeva che davvero avesse aspettato solamente la morte di Stan in modo da prenderne il posto e solo allora uccidere Fontaine…
Comunque fosse, finalmente sapevano dove si trovava e potevano andarlo a prendere, tra l’altro in L poteva leggere chiara soddisfazione per il risultato ottenuto, a quanto pareva non vedeva l’ora di mettere le mani addosso alla sua nemesi una volta per tutte.
A quel punto non rimaneva altro da fare che radunare quanti più uomini possibili, come richiesto dal detective stesso, ed andare a stanare Frank!!
Nessuno di loro sapeva della fuga di Elsa e Schmidt in quanto il messaggio era stato mandato mentre loro erano ancora intenti a scappare dal magazzino, ma se tutto fosse andato bene li avrebbero incrociati strada facendo, prendendo in questo modo due piccioni con una fava.
Non solo avrebbero salvato i cinque rapiti che erano diventati cavie da laboratorio, ma avrebbero messo anche fine agli ADAM una volta per tutte!!

Fu questione di poco tempo.
Si fecero più o meno le 23:00 quando arrivò la notizia a Fontaine.
Quest’ultimo, in quel momento, si trovava ancora all’interno del magazzino, dove aveva fatto riaccendere le luci dato che la trappola ai danni della spia e dei ragazzini aveva funzionato, anche se purtroppo solo parzialmente dato che due di loro erano riusciti a fuggire.
Tra gli uomini appartenenti all’ADAM c’era un bel po’ di panico, dato che Elsa e Schmidt erano riusciti a fuggire e potevano avvertire le autorità, però nonostante questo Frank li aveva invitati alla calma mentre rifletteva su che cosa fare.
Per evitare di correre pericoli, aveva fatto sedare Nina, Alice e Jack Frost in modo che non fuggissero più, e difatti in quel momento stavano riposando sulla branda che era stata predisposta loro alcuni mesi prima.
In tutto quello, i componenti del gruppo stavano gironzolando all’interno del magazzino nervosi mentre attendevano le disposizioni del loro comandante, il quale in quel momento si trovava al centro del magazzino che stava pensando.
Teneva il volto basso e con la mano destra reggeva il suo classico sigaro acceso, anche se stava battendo il piede sinistro al suolo molto velocemente, simbolo che era parecchio nervoso in quell’istante e non sapeva cosa fare.
Quei due maledetti esperimenti rischiavano di mandare all’aria anni ed anni di progettazione, e tutto perché uno stupido ragazzino di cui non si era mai fidato si era rivelato essere solamente un doppiogiochista di Doflamingo… quel maledetto…
Doveva però cercare di mantenere la calma, così agitato non sarebbe mai riuscito a trovare la soluzione perfetta al suo problema, doveva fermarsi e cercare di capire quale fosse la cosa migliore non solo per lui, ma per la sua intera organizzazione…
Tuttavia non fece neanche in tempo a terminare di pensare che… “Capo!!”
Uno dei suoi uomini, che era entrato nel magazzino in quel momento, aveva gridato il nome del suo superiore correndo verso di lui come un forsennato, significava che aveva qualche notizia davvero molto importante da comunicare.
In effetti sembrava addirittura agitato, e fu proprio questo ad attirare l’attenzione non solo dei membri degli ADAM, ma anche del pelato stesso che si voltò verso di lui, anche se cercando di trasparire calmo.
“Che cosa succede?!” domandò immediatamente l’uomo.
L’altro, senza neanche cercare di riprendere fiato per la corsa fatta, parlò tutto di seguito e mantenendo il suo volto preoccupato, a simboleggiare l’enorme pericolo che stavano correndo tutti in quel momento.
“C-Capo. Non so come, ma la Polizia ha scoperto la locazione della nostra base segreta!! Qualcuno ha parlato, e non sono stati i due mocciosi perché non sono ancora arrivati in una metropoli della Comunità!! Stanno venendo qui, e ci cattureranno tutti!!”
… COSA?! Ma che… che diavolo era successo?!
Inutile dire che il panico si scatenò immediatamente tra tutti coloro che erano presenti nel magazzino, e tutti nessuno escluso iniziarono a preoccuparsi enormemente non solo per il loro piano, ma anche per la loro vita!!
“Eh?!” “Oh no, quella maledetta spia ha parlato prima di venire qui!!” “Siamo spacciati!!”
Questi erano i commenti più diffusi all’interno della struttura, e nonostante nessuno stesse scappando a destra ed a sinistra terrorizzato si poteva comunque leggere la paura nei loro volti, erano preoccupati e si vedeva.
La stessa cosa la si poteva dire anche per Fontaine, che digrignò subito i denti e strinse il pugno destro dalla rabbia. Avevano ragione, quel ragazzo doveva aver mandato un messaggio alla polizia prima di venire lì, spiattellando così la locazione della loro base segreta.
Maledetto, erano bastate tre ore per distruggere tutto il suo impero in poco tempo. Non c’erano i minuti materiali per raccattare tutto e scappare a gambe levate, se Elsa e Schmidt erano ancora nel tunnel significava che la polizia si era messa sulle loro tracce da almeno un paio d’ore, e non mancava molto prima che fossero lì…
Non poteva crederci, anni ed anni di progettazione erano davvero andati a quel paese, tutto il suo lavoro, tutta la fatica che ci aveva impiegato… tutto andato in malora a causa di un astuto stratagemma di Donquijote, che era stato più furbo di lui.
Ormai era finita, non potevano salvare i loro progetti e le loro vite… ma poteva quantomeno salvare la sua vita!!
“Calmatevi!!” vedendo che erano ancora parecchio agitati, provò a tranquillizzare tutti i presenti con un unico urlo che attirò la loro attenzione.
Tutti a quel punto si voltarono a guardare il pelato, il quale dopo aver tirato un colpo del suo sigaro ed aver buttato fuori il fumo asserì “State calmi e non agitatevi. Abbiamo ancora tempo prima che siano qui se ciò che dice è vero, dobbiamo solo trovare un modo per contrastarli e dopo potremo trasferirci in un'altra locazione segreta…”
“Ma come possiamo combatterli, Capo? Hanno dalla loro parte Raoul, che si allena con un Maestro della Scuola di Hokuto!!” specificò tuttavia uno degli uomini.
Così Frank, senza tanti giri di parole, esclamò “Qualcosa mi inventerò, non preoccupatevi. Voi dovete solo stare qui, tenere in mano i vostri fucili ed attendere le mie disposizioni. Finora non vi ho mai dato motivo di dubitare di me in fondo, giusto?”
Si stava riferendo soprattutto alle sue idee, dato che per mesi interi era riuscito a nascondere le loro attività all’intera Comunità e solo un traditore infiltratosi fin dall’inizio era riuscito a mandare in fumo tutto quanto.
Proprio per questo, seppur leggermente con riluttanza, tutti affermarono “… S-Sì, Capo!”
“Molto bene!” dopo aver detto ciò, l’uomo si girò dando le spalle a colui che aveva dato l’annuncio e cominciò ad allontanarsi da lì, per raggiungere il fondo del magazzino.
“Io adesso penserò ad una strategia per abbattere i nostri nemici, tuttavia mi isolerò per essere sicuro di non avere distrazioni. Voi rimanete qui, e mantenete la guardia alzata, intesi?”
“Intesi!!” dichiararono tutti quasi mettendosi sull’attenti.
Era vero che poteva sembrare quantomeno sospetto il comportamento del loro superiore, ma come aveva detto lui stesso non avevano motivo di dubitare di lui e si era ampiamente meritato la loro fiducia, proprio per questo rimasero tranquilli e decisero di obbedire ai suoi ordini.
Dovevano solo attendere ed avere fiducia nel loro Capo. Avrebbe trovato un modo per affrontare quei poliziotti e respingerli, ed a quel punto anni di cospirazione non sarebbero stati buttati al vento, ne erano certi.
Un vero peccato però che tutti loro ignoravano i veri piani di Fontaine, e che senza saperlo sarebbero stati delle vittime sacrificali…

“NON MUOVETEVI!!”
Passò solamente un quarto d’ora, un periodo addirittura inferiore a quello pronosticato da tutti quanti, prima che la polizia raggiungesse il luogo dove si trovava il magazzino di Fontaine con un plotone ben assortito di uomini!!
Il primo a parlare fu Raoul, il quale sfondò la saracinesca con un unico pugno ben assestato ed invitò tutti gli uomini di Fontaine a rimanere dov’erano. Avevano ordine di ucciderli se opponevano resistenza, e tutti lì preferivano non mietere vittime.
I membri dell’ADAM vennero colti alla sprovvista, e nell’esatto momento in cui la porta del magazzino fu sfondata si allarmarono non poco, puntando i loro fucili contro l’ingresso dell’edificio per precauzione.
Appena videro poi che a parlare era stato il bianco, si tennero pronti a sparare immediatamente. Sapevano bene che non avevano speranze contro di lui, e che l’unico modo che avevano per vincere era l’elemento sorpresa…
Tuttavia, anche gli agenti avevano l’effetto sorpresa dalla loro parte, e da dietro l’uomo partirono dei proiettili mirati ai sottoposti di Frank, dando così inizio ad un conflitto a fuoco che, nonostante le apparenze, durò davvero poco.
La polizia aveva più armi e più uomini rispetto a quelli di Fontaine, e questo unito a Raoul, che riusciva a schivare le pallottole facilmente e stendeva personalmente alcuni degli uomini del pelato con un unico pugno o calcio, portarono la situazione dalla loro parte.
La maggior parte dei sottoposti dell’ex braccio destro di Stan morirono sotto i proiettili dei poliziotti, mentre altri vennero solamente feriti e, proprio per questo, vennero arrestati seduta stante dalla pattuglia appena giunta sul luogo.
Solo quando la situazione si fu calmata L, che aveva seguito il gruppo ed era rimasto in disparte per non essere coinvolto nella lotta, si fece largo tra gli agenti ed entrò in questo modo nella struttura, potendo così osservare la situazione davanti a lui.
La polizia era riuscita ad uccidere la maggior parte dei presenti ed a catturare i restanti, alcuni strani macchinari erano sparsi in giro per tutta la struttura… ma soprattutto, non c’era traccia né di Fontaine né dei rapiti!!
Tutto ciò era alquanto strano, se per davvero quello era il luogo dove gli ADAM si erano rifugiati fino a quel momento, e tutto farrebbe supporre di sì, dov’era finito il burattinaio? E le sue marionette inconsapevoli?!
*Qui qualcosa non quadra…* fu il pensiero immediato del ragazzo.
Proprio allora, Raoul gli si avvicinò con fare autoritario ed al tempo stesso soddisfatta, ed informò il nero dei risultati di quell’attacco “Signore, abbiamo catturato tutti i sottoposti di Fontaine ad eccezione di uno, un ragazzo di cui abbiamo trovato il cadavere poco più fuori. Sfortunatamente non c’è traccia di lui, e neppure dei ragazzi rapiti, ma abbiamo trovato una strana botola vicino al cadavere del ragazzo. Temiamo che l’abbia usata per scappare insieme ai ragazzini, lasciando così indietro tutti i suoi uomini…”
L’espressione del giovane non cambiò di una virgola, almeno apparentemente, dato che si limitò a dire “… Capisco, grazie Raoul…”
… Ma in verità dentro di sé era furente!!
Aveva perso l’occasione perfetta per mettere le mani sul suo arcinemico, e per di più quest’ultimo era riuscito a fuggire insieme a quei bambini ed aveva abbandonato i suoi sottoposti a loro stessi, lasciandoli morire e/o catturare!
Un comportamento tipico di quel pelato, al punto tale che il detective digrignò i denti dalla rabbia e pensò subito *Non sei cambiato di una virgola, Frank. Pensi sempre e solo a te stesso e lasci gli altri a morire per te… spregevole eri, e spregevole sei rimasto!!*
Tuttavia, mentre lui si stava crogiolando nella rabbia per non aver acciuffato il criminale, l’amico di Kenshiro non poté non ammettere di starsela ridendo sotto i baffi. Tutto era andato proprio come aveva previsto il Gran Maestro, compresi i ragazzini.
Fontaine non li aveva portati via, aveva pensato solo a salvare la sua pellaccia. I rapiti erano rimasti lì, ed era stato il Concilio a farli sparire prima che la polizia invadesse il magazzino e catturasse chi si trovava al loro interno!!
Avevano preso due piccioni con una fava, avevano fermato Fontaine ed al tempo stesso si erano appropriati dei suoi Potenziati, meglio di così non poteva andare!!
L però ignorava quanto era veramente accaduto, era sempre convinto che fosse stato il pelato a sparire portandosi dietro i giovani, ed era intenzionato più che mai a trovarlo ed a consegnarlo alla giustizia una volta per tutte!
Ed anche a recuperare i ragazzini, anche loro erano una priorità… ma quella principale per lui era chiudere i conti con colui che gli aveva rovinato la vita!!
L’unico problema era che non sapeva da dove cercare, poteva essere andato in qualsiasi luogo ed essersi nascosto in qualsiasi angolo della Comunità. Si era nascosto alla loro vista per tutto quel tempo, e quella possibilità rappresentava un problema.
Doveva trovare un modo per localizzarlo facilmente ed il più in fretta possibile… e forse c’era un modo per riuscirci…
Mentre si recavano lì, gli agenti avevano trovato un ragazzo ed una bambina, che corrispondevano quasi perfettamente alla descrizione di due dei cinque rapiti di qualche mese prima, e li avevano subito presi in custodia.
Alcuni poi avevano proseguito fino al magazzino, mentre circa sei agenti avevano deciso di accompagnare i due giovani alla Stazione di Polizia, per farli riposare e farli riprendere psicologicamente dal trauma che visibilmente avevano subito.
Potevano essere la sua occasione per stanarlo… però non poteva aspettare che si riprendessero, doveva farli parlare!
E subito!!

Stazione di Polizia, Fantacity, Comunità, 04 Aprile 1931:
“Dove eravate?!”
“Non lo sappiamo, ve l’abbiamo detto!!”
Passò un giorno intero, e di Frank Fontaine si persero le tracce proprio come aveva temuto L, non si sapeva bene dove conduceva il tunnel che a quanto pareva aveva usato per fuggire in quanto era stato fatto crollare a metà percorso.
Il pelato era stato bravo a dileguarsi, e chissà dove era andato a finire. La polizia lo stava cercando in quasi tutta la Comunità, ma fino a quel momento non era riuscita a trovare traccia dell’uomo da nessuna parte, sembrava quasi sparito nel nulla…
Il detective non aveva accettato di aver mancato proprio l’obiettivo per cui aveva accettato quel caso, e proprio per questo senza perdere tempo decise, la mattina successiva, di fare quello che si era prefissato il giorno precedente…
Interrogare i due ragazzi trovati nel tunnel!!
Erano le 13:00 ed il nero, insieme a Raoul, aveva condotto Elsa e Schmidt, che erano ancora in custodia delle forze dell’ordine, all’interno della sala degli interrogatori che era posta al secondo piano della Stazione di Polizia.
L’interno era vuoto, ad eccezione di un tavolo grigio al centro con quattro sedie, due che davano le spalle ad una grande parete di vetro che non rifletteva quello che c’era dall’altra parte, e due che davano le spalle al muro parallelo a quella specie di vetro.
Quelli che stavano dando la schiena alla parete in quel momento erano Elsa e Schmidt. La prima aveva il volto basso e triste ed entrambe le mani unite all’altezza delle ginocchia, mentre il secondo, anche se aveva pure lui il volto basso, sembrava più indifferente ed aveva le mani poggiate sul tavolo.
Di fronte a loro invece c’erano L e Raoul. Il nero era seduto nel suo classico modo mentre li osservava con il suo solito sguardo inquietante, mentre il bianco sembrava più freddo e distaccato e teneva le mani poggiate sulle ginocchia.
Ormai stavano andando avanti da circa quindici minuti, però non stavano riuscendo a ricavare nulla dalle dichiarazioni dei due… e ciononostante il detective non sembrava voler mollare e voleva continuare ad interrogarli!!
“Ve lo domanderò un'altra volta. Dove si trova Frank Fontaine?” nonostante iniziasse a spazientirsi, l’investigatore stava cercando di mantenere la calma.
Fu Johann a rispondere dopo aver sollevato lo sguardo per osservarlo “Ve l’abbiamo già detto, non sappiamo neppure di chi state parlando!!”
Inutile dire che l’ex amico del pelato sapeva che non era vero, erano saltati fuori dal tunnel che conduceva proprio là dove si trovava il quartier generale degli ADAM, come poteva non sapere neppure di chi stesse parlando?!
Eppure, nonostante tutto, la sua esperienza gli diceva che non stava mentendo, colui che aveva di fronte non sapeva davvero a chi si stesse riferendo, ed il fatto che la bambina fosse quasi impassibile dimostrava che anche lei non era a conoscenza.
Tutto ciò aveva un che di assurdo, non voleva credere che fossero all’oscuro di tutto quanto. DOVEVANO sapere dove si trovava quell’uomo, tutto conduceva ad un loro collegamento, e non si era mai sbagliato prima.
Mentre si mangiava uno dei biscotti al cioccolato che si era fatto portare nella sala interrogatori per sé stesso, L decise di continuare con le domande, dato che si era intestardito e voleva estrarre qualcosa dalle loro bocche.
“State continuando con questa scusa da minuti, ma sinceramente non vi crede nessuno. Stavate scappando dalla direzione opposta rispetto a quella dove si trovava il gruppo di quel tipo, e vorreste farmi credere che non sapete neppure di chi stiamo parlando?!”
“Ve lo giuro, detective!” insistette tuttavia il biondo “Non abbiamo mai sentito quel nome in vita nostra, e se l’avessimo saputo glielo avremmo già detto!”
“Ed allora mi spiegate che cosa ci facevate in quel tunnel?” L non ci cascava, e proprio per questo tentò un modo per farli cadere in trappola e rivelare in questo modo la loro connessione con quel tipo.
Ancora quel tunnel… il ragazzo gli avrebbe risposto volentieri… se solo si ricordasse di essere stato in un tunnel!!
“… Un… tunnel?!”
Quell’uscita da parte del ragazzino fece sollevare un sopracciglio al nero, di che cosa stava parlando?! Dall’espressione fatta non sembrava fingere, sembrava veramente non ricordarsi di quel tunnel… ma che diavolo…
“Aspetta… vorresti forse dirmi che non ti ricordi dove vi abbiamo trovato?!” domandò a quel punto.
Solo che, a rispondere a sorpresa, fu la bambina stessa, che smise di fare scena muta come aveva fatto fino a quel momento “In quante lingue ve lo dobbiamo dire?! Non sappiamo niente di niente!!”
Aveva usato addirittura aggressività, una cosa che lasciò a dir poco attoniti tutti i presenti, visto che non aveva parlato per venti minuti abbondanti ed ora se ne usciva in quella maniera quasi arrogante.
Persino Schmidt c’era rimasto di stucco, dato che era convinto che fosse traumatizzata per qualcosa e per questo non stesse spiccicando nessuna parola. Evidentemente la rabbia repressa aveva superato le sue paure…
Elsa nel frattempo andò avanti, osservando il poliziotto ed il detective con rabbia e le lacrime agli occhi “Schmidt ve l’ha già detto: l’ultima cosa che ricordiamo è che io, lui e Jack Frost stavamo giocando, poi il vuoto assoluto fino a quando siamo stati condotti qui, in questa Stazione di Polizia!!”
… Un vuoto di memoria enorme, dato che si parlava di interi mesi cancellati letteralmente dalla loro mente. Per L c’era qualcosa che non andava, anche perché aveva capito che non stava mentendo, quella piccola non era nelle condizioni di dire una bugia…
Proprio per questo provò ad insistere ulteriormente chiedendo “Non ricordate proprio niente? Neanche di essere stati rapiti?”
“I-Io…” la bionda avrebbe tanto voluto ricordato, l’avrebbe voluto con tutto il suo cuore… ma ogni volta che ci provava le faceva male la testa, proprio come in quel momento.
Una forte emicrania le venne, e per questo dovette toccarsi la fronte dolorante con entrambe le mani mentre digrignava i denti e chiudeva i pugni dal male. Sembrava quasi che cercasse di far riaffiorare qualcosa, ma non ci riuscisse.
“I-Io… n-non ricordo niente, n-niente…”
“Non sforzarti, Elsa!” Johann, vedendo la difficoltà che stava avendo la piccola, decise di provare a tranquillizzarla poggiandole entrambe le sue mani sulle sue spalle.
A quel punto Raoul non ce la fece più, e si rivolse subito al suo collega del caso avvertendolo “L, lasciali stare, è evidente che non si ricordano nulla e sforzarli a ricordarsi non porterà da nessuna parte…”
“Lo so bene, l’avevo capito da molto prima di te…” ammise tuttavia L.
Grazie al suo enorme intuito aveva compreso immediatamente che era inutile continuare l’interrogatorio perché non avrebbe portato da nessuna parte, nessuno dei due ricordava quello che era successo, e questo era evidente.
Non poteva neanche più dare per scontato che fossero stati rapiti da Fontaine, perché se così fosse stato avrebbero ricordato quantomeno della loro fuga e del loro incontro con i poliziotti, invece la ragazza sosteneva di ricordarsi solo da quando erano appena arrivati alla stazione in poi.
Frank non poteva aver cancellato loro la memoria, anche perché conoscendolo non avrebbe mai permesso che si dimenticassero del loro futuro padrone, c’era qualcos’altro che non andava… ma fino a quando non avesse approfondito la questione, doveva considerarli estranei alla vicenda.
Per quanto gli rodeva, quei due potevano anche essere finiti nelle mani di qualcun altro e non aver mai avuto nulla a che fare con il suo arcinemico… e questo era un qualcosa che lo stava quasi facendo adirare dentro!
“… Ci mancava poco…” dichiarò difatti senza peli sulla lingua “… Ancora poco ed avrei messo le mani su quel bastardo…”
La sua rabbia era talmente grande che spaccò addirittura il biscotto che reggeva tra le mani, un’azione che non aveva mai commesso prima tanto considerava i dolci sacri. Doveva aver preso quella storia davvero sul personale.
Tuttavia, continuare quell’interrogatorio non avrebbe condotto da nessuna parte, e proprio per questo L si vide obbligato a chiudere lì la questione osservando entrambi i ragazzini con il suo classico sguardo inquietante.
“… D’accordo, ho capito. Attendete qui ulteriori disposizioni, appena possibile chiameremo i genitori di Elsa e vi faremo riaccompagnare a casa!”
“D-D’accordo…” si limitò a dire Johann abbastanza confuso, mentre continuava a tenere per le spalle l’amica che aveva ancora dolore alla testa.
Il detective rosicava molto a dover prendere quella scelta, ma almeno momentaneamente doveva lasciar perdere quei due. Solo quando sarebbero saltate fuori delle prove che li collegavano a Frank poteva reinserirli nel caso.
In tutto quello, Raoul aveva continuato ad osservare senza emettere quasi nessun rumore, ad eccezione dell’avvertenza fatta ad L poco prima, e quando quest’ultimo annunciò la fine dell’interrogatorio… sorrise mentalmente!!
Tutto era andato come pianificato, non credeva che Doflamingo fosse un genio della strategia a tal punto, anche se era convinto che anche il Gran Maestro ci avesse messo del suo per attuare quel piano a dir poco malefico.
Era bastato far creare al Dr. Raichi cinque pillole per la cancellazione della memoria, avvertendolo anche del periodo esatto che avrebbe dovuto cancellare dalle menti, e far sì che un poliziotto agente del Concilio li donasse ai due poco prima di arrivare lì!!
Avevano usato la scusa del calmante, ed in questo modo avevano potuto rimuovere dalle loro menti gli ADAM e Fontaine, ma soprattutto tutti i discorsi sul Concilio che quel traditore aveva fatto davanti a loro. Mantenere i loro ricordi significava rischiare di essere scoperti, e non potevano permetterselo.
Era convinto che sarebbero riusciti a fuggire tutti e tre, ma fortunatamente il problema dei tre rimasti era stato risolto prima ancora del loro arrivo, e per le tre pillole mancanti sapeva già come impiegarle.
In fondo erano stati fatti degli arresti, e guarda caso il numero coincideva proprio a tre ex membri degli ADAM, tre ex agenti del Concilio che potevano rivelare agli agenti non coinvolti la verità… doveva fare loro una visita prima dell’interrogatorio.
Grazie a questo, i loro problemi si erano risolti in un attimo, ed avendo partecipato alla cattura dell’organizzazione di Fontaine era certo che il Concilio l’avrebbe fatto promuovere all’interno della Polizia.
Chissà, magari l’avrebbero fatto diventare addirittura Comandante…
Mentre però lui fantasticava, all’esterno della Sala Interrogatori c’erano due uomini che stavano osservando la situazione da oltre il vetro, in modo che non fossero notati dai due ragazzini che erano già abbastanza stressati di loro…
Si trattava di Son Goku e Xehanort!!
Il primo ormai aveva trentatré anni, mentre il secondo ne aveva ventinove ed entrambi erano simili sia di aspetto che di abiti a come si sarebbero presentati dodici anni più tardi. L’albino aveva inoltre fatto carriera all’interno della società fino a diventare il segretario personale del Presidente.
Si vociferava addirittura che stesse facendo un talmente ottimo lavoro che sarebbe stato nominato Vice Presidente a breve, ma almeno momentaneamente nessuno dei due voleva toccare l’argomento essendoci delle questioni molto più importanti da risolvere.
Proprio come il bianco aveva supposto, il nero aveva perso interesse nel suo lavoro molto presto, e si assentava costantemente dal suo posto per andare a fare qualche spedizione nell’angolo più remoto della Comunità.
Fortuna voleva che il massimo che era stato via fino a quel momento erano tre settimane, ma era vicino il momento in cui si sarebbe allontanato per mesi, delegando tutto il lavoro al povero Vice Presidente attuale che non ce la faceva a sopportare lo stress che comportava quella carica.
Però, nonostante tutto, Son si era dimostrato molto abile nella gestione della società quelle poche volte che lavorava come doveva. Era conosciuto soprattutto per prendere la decisione giusta ogni volta, cosa che gli aveva comportato il soprannome “il Giusto”.
Negli ultimi mesi poi, a differenza degli anni precedenti, aveva iniziato a lavorare più del solito perché aveva preso a cuore il destino di quei bambini, ed appena aveva saputo che due erano stati ritrovati si era catapultato alla stazione portandosi dietro il suo segretario.
Aveva osservato tutto da oltre il vetro con un’aria parecchio severa, ed alla fine dell’interrogatorio l’unica cosa che riuscì a dire fu “Poverini, devono aver patito le pene dell’Inferno…”
Che c’entrasse Fontaine o meno, l’unica cosa che aveva capito era che quei poverini avevano sofferto più di quanto potessero anche solo immaginare. Avrebbe voluto aiutarli, ma l’unica cosa che poteva fare era stare ad osservare, visto che non era ancora sicuro che gli ADAM avessero a che fare con la loro sparizione…
Xehanort, intuendo la sua malinconia, provò a dirgli “Non si preoccupi, Signor Presidente. Ora stanno bene e, da oggi, comincerà la loro nuova vita!”
Sotto questo punto di vista aveva ragione, e proprio per questo Goku sorrise e, voltandosi alla sua sinistra dove si trovava l’amico, dichiarò “Hai ragione, ora è finita per loro. Sai sempre come tirarmi su di morale!”
“Dovere, Signor Presidente!” si limitò a replicare l’albino.
“Chiamami Goku, te l’ho detto tante volte!” affermò tuttavia il Presidente con il suo classico sorriso a trentadue denti, quasi come se si fosse dimenticato le preoccupazioni di prima.
Oh mamma, stava toccando di nuovo quell’argomento. Ormai il segretario non sapeva più come dirgli che sul posto di lavoro doveva rispettare il suo grado, e proprio per questo decise di eclissare il discorso senza neanche replicare al suo superiore…
Anche perché in quel momento aveva ben altro di cui gioire!!
Pure lui come Raoul era contento che tutto fosse andato come pianificato, e nonostante lui ci avesse messo del suo il grosso del lavoro strategico l’aveva fatto Doflamingo.
Evidentemente era da tempo che pianificava la cosa ed aveva valutato ogni singola variabile, per quanto lo negasse per lui era ovvio che voleva sbarazzarsi di Stan e Fontaine nello stesso momento, ma fino a quando non l’avesse tradito se lo sarebbe tenuto comunque al suo fianco.
L’unica cosa che non avevano calcolato era che tre bambini non sarebbero riusciti a fuggire, però grazie alla sua terza capacità era riuscito a portarli via dalla base degli ADAM prima dell’arrivo della polizia senza attirare l’attenzione degli uomini di Fontaine.
Quella capacità alla fine si era rivelata molto utile, e gli aveva così concesso di riportare dalla loro parte una situazione che altrimenti avrebbe potuto vederli svantaggiati, e addirittura smascherati se qualcuno avesse parlato.
C’era ancora l’inconveniente che Fontaine era fuggito, ma per come era messo non poteva più fare nulla. Aveva perso la sua organizzazione, i suoi macchinari ed i suoi Potenziati, non aveva più nulla ed era un uomo solo.
Sarebbe stata solo questione di tempo prima che lo trovassero e lo catturassero, e lui sarebbe stato lì ad attendere il momento in cui l’ultimo ostacolo al suo folle piano non venisse arrestato e giustiziato, in modo da considerare quel caso chiuso definitivamente.
Proprio per questo finì per fare un sorrisino quasi diabolico e pensare *Un piano tanto subdolo quanto geniale. Gli ADAM sono stati distrutti e nessuno ha scoperto del Concilio dei Sette, non poteva andare meglio di così…*
Con quella storia quasi archiviata del tutto, poteva finalmente lasciare che si occupasse Raoul con l’aiuto di L a trovare e finire Frank una volta per tutte, e lui sarebbe potuto tornare a concentrarsi sull’obiettivo finale della sua campagna…
La distruzione della Comunità e dei Grim!!

“A quanto pare il vostro piano ha funzionato…”
Proprio come avevano fatto suppore con i loro pensieri Xehanort e Raoul all’interno della Stazione di Polizia, i tre bambini che non erano riusciti a fuggire il giorno precedente erano stati prelevati dal Concilio dei Sette prima dell’arrivo degli agenti.
Non si capiva ancora come c’erano riusciti, ma era stata usata una delle tre abilità peculiari di cui disponeva il Gran Maestro dopo essere stato sottoposto agli esperimenti, e con esso li aveva portati via dal magazzino degli ADAM.
Erano stati subito portati dal Dr. Raichi mentre erano ancora svenuti a causa dei sedativi dati loro da Fontaine ed i suoi uomini, ed il dottore aveva eseguito l’ordine di inserirli all’interno di alcune capsule nella zona nascosta del laboratorio.
Lo scienziato, alle 21:30 di sera, si trovava proprio lì in quel momento, davanti ai tre grossi cilindri colmi di liquido verdastro al cui interno si trovavano Jack Frost, Alice e Nina addormentati che galleggiavano al suo interno.
Fortunatamente quel liquido era stato creato per non affogare chi vi si trovava al suo interno grazie al poco ossigeno con cui era stato inventato dall’anziano in persona, e proprio per questo erano al sicuro al suo interno.
Nonostante tutto, il dottore non sembrava lo stesso molto contento di quanto accaduto, ed aveva parlato rivolgendosi a colui che si trovava dietro di lui, che altri non era che Doflamingo in persona!!
Non era da solo, insieme a lui c’era un bambino dai capelli biondi a caschetto, degli occhi color nocciola ed un vestitino comprendente di felpa con cappuccio bianca, dei pantaloni jeans con bretelle e delle scarpe da ginnastica bianche con i lacci neri.
Quest’ultimo aveva un’espressione abbastanza fredda, mentre si trovava proprio davanti al boss della malavita ed osservava quasi malamente lo scienziato che gli stava dando le spalle in quel momento e continuava a levitare sulla sua sfera-bomba.
Sentendo il vecchio, Donquijote sorrise malignamente ed affermò “Avevi qualche dubbio al riguardo? Ho preparato questo piano da quando Fontaine ci ha traditi, aspettavo solo il momento adatto per metterlo in pratica…”
“… Che consisteva alla tua promozione a membro del Concilio dei Sette dopo la morte di Stan, dico bene?”
E così anche lui gli lanciava quelle accuse, certo che era proprio divertente sentirli dire quelle assurdità… anche se forse un fondo di verità c’era, dato che aveva tenuto buona la sua spia fino a quando Pines non era stato ammazzato da Frank stesso…
Comunque fosse, l’uomo rispose allo scienziato dichiarando “Suvvia, Dr. Raichi, non crederà che io sia così crudele da lasciare morire il mio mentore ormai malato e debole per poter prendere il suo posto con l’inganno?”
“… Sì, sei il tipo che lo farebbe!” replicò tuttavia Raichi senza tanti giri di parole e senza neanche voltarsi a guardarlo.
Tuttavia, non fece neanche in tempo a terminare la frase che gli venne un mal di testa terribile. A quanto pareva doveva aver pensato per un momento a quanto facesse schifo non solo Doflamingo ma l’organizzazione intera, e per questo gli era venuta l’emicrania.
Dovette toccarsi dolorosamente la fronte con la mano destra mentre assumeva un’espressione dolorante, e Donquijote che si era accorto di tutto non perse neanche per un momento il suo perfido sorrisino maligno.
“Dottore dottore, non le va bene essere così crudele con noi. Si è dimenticato di quello che le ha fatto il Gran Maestro?”
Mentre il mal di testa stava lentamente passando in quanto non ci stava più pensando, l’anziano non si sorprese che anche lui lo sapesse. Tutti i membri del Concilio agenti compresi sapevano la fine che aveva fatto, di conseguenza tutti potevano sfruttare quella storia a loro vantaggio…
Cercando così di cambiare argomento per non doverci pensare e non dover tornare ad avere l’emicrania, lo scienziato voltò la sfera in modo da poter osservare il gangster e gli disse “… Posso quantomeno sapere cosa intendete fare con loro?”
“Per il momento lasciamoli lì dentro. Quando le acque si saranno calmate, potrai iniziare gli esperimenti su di loro per renderli più potenti di quanto non siano già adesso!”
Tipico, volevano i Potenziati dalla loro parte per sfruttarli quando avrebbero invaso la Superficie, non si stupiva neppure che volevano usare dei poveri bambini innocenti per i loro loschi scopi. Se non altro non erano stati loro a ridurli in quello stato…
Tuttavia, c’era lo stesso un problema in quanto appena dichiarato dal criminale, e per questo Raichi, rimanendo freddo e distaccato, fece notare “… Siete davvero convinti che la Comunità si dimenticherà facilmente di loro? Per mesi interi li abbiamo cercati, la gente non li scorderà…”
“Oh, non ti preoccupare!” dichiarò tuttavia l’uomo allargando ancora di più il sorrisino maligno “Il Gran Maestro si sta preparando a far promuovere Raoul a Comandante della Polizia per aver risolto brillantemente questo caso ufficialmente parlando. Sarà lui, con i nuovi poteri che otterrà, a far sì che questa storia venga dimenticata…”
I soliti infami maledetti. Credevano davvero che la gente onesta si sarebbe dimenticata di tutto solo perché gli ADAM non rappresentavano più un pericolo, un giorno avrebbero pagato il prezzo della loro arroganza, ne era sicuro…
Peccato solo che, avendo pensato male di loro, ancora una volta lo scienziato ebbe mal di testa, anche se stavolta in formato minore dato che non c’era andato giù pesante con gli insulti come aveva fatto precedentemente.
A Doflamingo la cosa non importava, anzi se era lì era perché doveva chiedergli un favore importante approfittando del fatto che la distruzione dell’organizzazione di Frank era stata portata a termine con successo.
“Comunque sia, Dr. Raichi, se sono qui è anche per altri motivi oltre a quelli che le ho già detto…”
Con queste parole riuscì ad attirare l’attenzione dell’anziano, che cominciò ad osservarlo severamente e senza toccarsi la testa, dato che ormai il mal di testa stava lentamente passando. Più aveva pensieri negativi su di loro e più era dolorosa l’emicrania.
Senza perdere tempo, l’ex braccio destro di Stan spiegò toccando con la mano destra la testa del piccolo che aveva di fronte “Le presento mio figlio, Donquijote Homing, colui che un giorno diverrà il mio braccio destro e che erediterà la criminalità quando io non ci sarò più…”
“Molto piacere!” si limitò ad affermare il piccolo sollevando la mano destra in segno di saluto.
Il migliore amico di Ansem osservò quasi freddamente il bambino: era rimasto in silenzio tutto il tempo e non aveva neanche mosso un muscolo, doveva essere stato educato dal padre a muoversi e parlare solo quando interpellato.
*Un giovanotto educato…* “… Piacere!”
Visto che le formalità erano state liquidate in poco tempo, Donquijote decise di passare al nocciolo della questione, il tutto mantenendo il suo tipico sorrisetto maligno sul volto al solo pensiero di quello che sarebbe successo.
“Ho ricevuto il consenso dal Gran Maestro di trasformare mio figlio in un Potenziato, e voglio che sia lei a compiere questa operazione, Dr. Raichi!!”
… COSA? Voleva potenziare il ragazzino?!
“E cerchi di sbrigarsi. Prima mi potenzio e meglio è!” ed a quanto pareva Homing era pure d’accordo con quella politica.
Ma… ma… erano impazziti?!
Tutti dovevano sapere che non poteva più risvegliare il Genoma nascosto in ogni essere umano perché era stato privato della Primeval Rock da Fontaine, come potevano sperare che eseguisse un’operazione del genere in quelle condizioni?!
Mentre assumeva un’aria a dir poco stranita, lo scienziato provò a spiegarlo a parole “C-Come? M-Ma senza la Primeval Rock non posso fisicamente farlo. Tutti i test per creare dei Potenziati senza quella roccia sono falliti, e dovresti saperlo bene…”
Era solo quello il problema? Bastava dirlo…
Difatti il capo della criminalità non aveva mai perso il suo diabolico sorriso, e dopo alcuni secondi che Raichi ebbe terminato di parlare affermò “Non si preoccupi, dottore. A tal proposito, ho un regalo per lei…”
Dopodiché, sollevando la mano sinistra, Doflamingo schioccò le dita facendo abbastanza rumore, e subito alle sue spalle si presentò uno dei suoi uomini più fidati… che reggeva con entrambe le mani nientemeno che la Primeval Rock!!
Quell’uomo era in possesso della pietra che il Gran Maestro aveva recuperato alcuni anni prima e che aveva adoperato per potenziarsi, e proprio per questo il dottore ci rimase di stucco, anche se non gli venne il mal di testa perché non aveva fatto pensieri negativi sui suoi superiori.
Il neoarrivato lasciò la Primeval Rock sopra ad uno dei macchinari del dottore, dopodiché se ne andò via senza spiccicare una parola, e senza neanche venire ringraziato o salutato dal suo capo. Aveva portato a termine il suo piccolissimo compito, e tanto bastava a tutti e due.
Appena se ne fu andato via però, Donquijote dichiarò “Come può vedere abbiamo già recuperato la Primeval Rock, dottore…”
Inutile dire che lo scienziato era ancora parecchio stranito da quanto aveva appena visto. Se avevano recuperato anche quella roccia come mai gliel’avevano portata solo in quel momento?! Non aveva alcun senso…
“M-Ma quella è la Primeval Rock!!” esclamò quasi senza trattenersi il migliore amico di Ansem, per poi domandare all’uomo con la stessa foga “Come siete riusciti a recuperarla senza destare l’attenzione della polizia?!”
“Nello stesso modo in cui abbiamo recuperato i tre mocciosi, naturalmente…” si limitò a rispondere l’ex braccio destro di Stan continuando a ridere nella sua maniera tipica.
Bastarono quelle poche e semplici parole per far capire a Raichi cos’era accaduto: Xehanort doveva aver portato via la Primeval Rock nello stesso momento in cui aveva preso i tre bambini, ma aveva deciso di non portargliela subito per precauzione…
Quel maledetto trovava sempre un modo per cercare di… no, non doveva pensare male di lui, altrimenti gli sarebbe venuto il mal di testa che già poco sopportava. Doveva stare zitto e subire, almeno per il momento.
“Capisco…” si limitò così a dire tornando ad avere un’espressione severa.
Così, risolta anche quella questione, Donquijote affermò “Molto bene, allora le affido mio figlio. Con la Primeval Rock e la tecnologia di cui dispone dovrebbe potenziarlo nel giro di pochi minuti, cerchi però di trattarlo bene, mi raccomando!”
“… Farò il possibile…”
Sentendo la risposta dell’anziano, il capo della criminalità allargò ancora di più il suo perfido sorriso maligno e, mollando la mano dalla testa del figlio che aveva continuato a non spiccicare parola, si girò e si allontanò dal laboratorio.
“Io aspetto fuori, mi avverta quando avrà finito!” con queste semplici parole, l’uomo sparì dalla vista dello scienziato.
Quest’ultimo a quel punto abbassò immediatamente lo sguardo per osservare Homing, il figlio di uno dei suoi superiori, che ancora una volta era rimasto fermo ed immobile ad osservarlo con uno sguardo severo ed impassibile.
Se non fosse stato un bambino avrebbe fatto quasi paura, ma va beh non era suo compito giudicarlo, doveva solo limitarsi a trasformarlo in un Potenziato… l’ennesimo guerriero che il Concilio avrebbe usato quel giorno per distruggere la Comunità e la Superficie…
Se solo avesse potuto fare qualcosa… aveva atteso troppo e Xehanort era riuscito a metterlo in trappola ed a costringerlo a servirlo per il resto della sua vita. Aveva sbagliato una volta, ma poteva ancora rimediare.
Anche se lui non poteva fare nulla, poteva sempre delegare a qualcun altro il compito di fermarlo per lui, in fondo grazie al dispositivo che gli avevano applicato in testa non avrebbero mai pensato che c’era anche lui dietro quel piano.
Doveva solo attendere il soggetto giusto.
Prima o poi sarebbe arrivato, ne era sicuro…


Il perfido piano di Doflamingo ha alla fine dato i suoi frutti: l’organizzazione ADAM è stata smantellata e Fontaine, anche se è riuscito a fuggire, è stato spogliato di tutta la sua attrezzatura ed i suoi poteri. In più Elsa e Schmidt sono riusciti a fuggire, dimenticandosi le torture subite, e Jack Frost, Alice e Nina sono stati presi in consegna dal Concilio dei Sette. Ora che questa crisi è stata scongiurata, gli Illuminati sono pronti a proseguire il loro piano di vendetta, ed il Dr. Raichi è pronto a fare qualcosa per fermarli… anche se sfruttando qualcun altro…

PERSONAGGI APPARSI:

Heric Akito / Donquijote Homing Bambino da “Kodocha”



Vi è piaciuto questo undicesimo Capitolo della fic prequel?
Come promesso, gli ADAM sono stati praticamente sconfitti tutti quanti, ad eccezione di Fontaine che è riuscito a darsela a gambe ed a fregare il Concilio…
Nonostante questo, vi avviso immediatamente di stare tranquilli su di lui, come è già stato fatto notare ha perso tutto e non rappresenta più una minaccia. L’unica cosa che manca da parlare di lui è la chiusura dei conti, non aggiungo altro…
Riguardo le nuove aggiunte di questo Capitolo, c’è stato unicamente Heric Akito, o per meglio dire Donquijote Homing in questa fic, da bambino, per il resto la lista è rimasta invariata come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Il ragazzo di Doflamingo non è stato aggiunto perché non gli ho dato un nome essendo stato soprattutto una comparsa, seppur importante. Tra l’altro forse si poteva intuire dall’importanza che gli avevo dato negli scorsi chap che era lui la spia :).
Abbiamo anche visto come Schmidt ed Elsa sono scappati dalle grinfie di Fontaine, ed anche il fatto che Johann ha per davvero dei poteri e sembrerebbe essere una forza sovrumana per lo più, oltre che la possibilità di fare degli enormi salti.
Anche Elsa ha in più quello di correre molto rapidamente, ma ciò che conta soprattutto è che in teoria nella fic principale entrambi si ricordano di tutto… ma qui, a causa di una pillola cancella memoria, hanno dimenticato tutta la faccenda di Fontaine!!
Come faranno a ricordarsi tutto? Non temete, lo mostrerò quando sarà il momento u.u XD ;).
Infine, volevo dirvi che, a conti fatti, dalla guerra tra il Concilio e gli ADAM l’unico che ne è uscito da vero vincitore è Doflamingo, in quanto ha preso il posto di Stan e si è sbarazzato dell’organizzazione di Fontaine.
Forse non era tanto campata per aria la teoria che avesse aspettato proprio la morte di Stan… e giusto, ha anche potenziato il figlio, quindi più vincitore di così u.u XD ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tutti quanti nessuno escluso per il vostro continuo sostegno alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 05 Novembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove vedremo un potenziamento… diciamo andare storto!! :)

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Capitolo 12
*** Il Geass! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Questo Capitolo prequel, anche se tratterà più argomenti simultaneamente, si concentrerà soprattutto su uno scenario, tra l’altro uno che ci portiamo dietro da molto tempo, per la precisione dalla festa di compleanno di Bulma…
Di cosa sto parlando? Credo che probabilmente abbiate già capito a che cosa mi riferisco, anche considerando il titolo del Capitolo che è abbastanza esplicito a riguardo XD, ma preferisco rimanere comunque vago un po’ u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti, sono molto contento che lo scorso chap ti sia piaciuto alla fine :). Come avevo anticipato ha posto fine al conflitto tra il Concilio e gli ADAM con la distruzione di quest’ultima organizzazione, e per spiegare bene come è stato possibile un Capitolo intero era necessario, felice che sia stato apprezzato *_*. Fontaine è riuscito a scappare lasciando tutti i suoi sottoposti al macello, ma ormai non rappresenta più un pericolo non avendo più nulla con sé, quindi non c’è da preoccuparsi… anche se L vuole ancora catturarlo, e questo non va comunque dimenticato u.u XD ;). C’è anche da dire una cosa, Fontaine è scappato lasciando indietro tutti i suoi sottoposti al macello, di conseguenza li ha sacrificati per permettersi la fuga in sordina, e per chi si possa sorprendere dal suo comportamento infame posso già dirvi che anche l’originale è così, per questo Fontaine era il personaggio perfetto da usare in questo caso u.u XD ;). Alla fin fine potremmo dire che sì, il Concilio ha vinto la guerra riuscendo a recuperare la Primeval Rock, che di conseguenza è nel Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale e, per chi se lo sta domandando, è ancora lì esattamente come la roccia nell’ufficio del Presidente, ma anche i tre Potenziati che ora sono alle sue dipendenze… anche se sappiamo tutti che cosa succederà ad una di loro T_T e se ve lo state domandando sì, mostrerò cosa è accaduto a Nina anche se l’ha già spiegato Heric ;). Tuttavia, in realtà potremmo dire che l’unico vero vincitore di questa faida è Doflamingo, perché il Concilio ha comunque perso Stan, l’hanno rimpiazzato vero ma l’hanno perso, mentre Doflamingo si è sbarazzato di un suo nemico e del suo mentore ed ora è a capo della malavita ed ha un posto nel Concilio… insomma, il solito Doflamingo u.u XD ;). Schmidt come abbiamo visto ha già adesso la forza sovrumana, ed anche la capacità di saltare molto in alto come si è visto, tuttavia che ha il Siero del Supersoldato lo si può capire anche dal fatto che ha il volto tumefatto proprio come nel MCU… e sul modo in cui l’ha ottenuto al momento preferisco rimanere in silenzio, lo scoprirete quando sarà il momento ;). Questo in effetti è un bel dilemma e va ammesso, perché a causa delle pillole di Raichi sia Elsa che Schmidt hanno dimenticato tutto, ma come si è visto nella fic principale loro in realtà ricordano tutto, di conseguenza per forza di cose ad un certo punto riotterranno la memoria… il come naturalmente non posso dirvelo, anche questo dovrete scoprirlo solo quando arriverà quell’attimo nella fic ;). Riguardo il misterioso terzo potere di Xehanort… posso dire che al momento è un nì ciò che hai detto, può spostare sé stesso e il resto e questo lo si è capito, ma non tramite teletrasporto, bensì tramite un altro potere, e vi do un indizio prima ancora che venga rivelato, è qualcosa di legato ad un videogioco presente nella fic, indizio più facile di così non potevo darvelo u.u XD ;). Infine, per quanto riguarda il probabile piano di Raichi, posso dire che al momento ha qualcosa in mente, ma non può fare nulla perché è letteralmente costretto a servire il Concilio, e quindi sta aspettando l’occasione giusta per farsi un alleato che agisca per conto suo… certo, parlare di tradimento gli provocherà una forte emicrania, ma cercherà di sopportarla per poter ideare il piano… e chissà, quell’occasione potrebbe arrivare prima del previsto, l’ultimo chap della fic principale potrebbe aver dato un indizio in merito u.u XD ;). Ma non voglio rivelare troppo di qualcosa che tra non molto sarà svelato, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia alla fine come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_paradise0: Ciao Eternity :). Io vado piuttosto bene, ho i classici problemi che ormai ben conoscete tra la mancanza di tempo sia su Internet che nella vita reale, ma per il resto fortunatamente non c’è male e vado avanti :) e spero che anche da te vada tutto bene ;). Sono contento tra l’altro che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto alla fin fine, doveva riguardare unicamente la caduta degli ADAM, e proprio per questo è stato scritto mostrando unicamente uno scenario descritto meglio che potevo per far capire come l’organizzazione è stata sconfitta… e so che è stato davvero cattivo non rivelare dove si trovava alla fine la base segreta, ma certe volte un pizzico di mistero non guasta mai u.u XD ;) (Io direi che sei solamente un bastardo e basta! N.d. Cell) (Ma che belle che sono le tue incursioni -_-‘! N.d. PGV 2) (Ma come vi permettete?! Io stavo agendo per un bene superiore… N.d. Fontaine) (Certo, come no -_-‘! N.d. Sakura) (… Il MIO bene! u.u N.d. Fontaine) (Ecco, appunto -_-‘! N.d. Misty) (E poi si sorprende se non ha i favori degli spettatori -_-‘! N.d. Ino) (Beh, oddio, non so chi sia meglio tra il Concilio e gli ADAM, entrambi hanno fatto cose orribili… N.d. Lucinda) (Ma è ovvio che siamo meglio noi! N.d. Giovanni) (Mi sembra giusto, Fufufufufufufufufufu! N.d. Doflamingo) (E ti ringraziamo per i tuoi favori, Ashoka! N.d. Al Mualim) (… Sbaglio, o stanno facendo un po’ i leccaculo? N.d. Altair) (Non stai sbagliando… N.d. Ezio) (Ma che gentile che sei Lucifero, ed accetto con molto piacere il gelato di Sofia! N.d. Maestro Xehanort) (Fermo un momento, vecchiaccio!! N.d. Luke) (Cos’altro vuoi adesso, guastafeste?! N.d. Maestro Xehanort) (Non cercare di imbrogliare, tu sei la versione vecchia di Xehanort, loro invece si stanno riferendo all’altra, quella che è scomparsa dai commenti dell’autore! N.d. Luke) (Uff, guarda che lo so bene, volevo solo approfittarne -_-‘! N.d. Maestro Xehanort) (Solo se a Sofia uno Xehanort vale l’altro! N.d. Luke) (Ripeto, che noia che sei… N.d. Maestro Xehanort) (Hanno recuperato la Primeval Rock, ora la mia controparte potrà continuare a studiarla… N.d. Raichi) (Sarei curioso di capire qual è il terzo potere di Xehanort a questo punto… N.d. Sora) (Fufufufufufufufufu che cosa vi aspettavate da me? Io sono sempre stato stratega anche nel One Piece originale, è normale che anche in questa fic fossi così machiavellico! N.d. Doflamingo) (Non era normale per nulla, devo per caso ricordarti i personaggi che nella fic sono stati stravolti rispetto all’originale? N.d. Tivan) (Io sono una villain T_T! N.d. Lucy) (Ed io sono un buono del cazzo!! N.d. Envy) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (… Ok, ritiro ciò che ho detto! N.d. Doflamingo) (Sono curioso anche io di capire come ho recuperato la memoria ed ho preso il Siero del Supersoldato! N.d. Teschio Rosso) (Essendoci grande ispirazione a Captain America – Il Primo Vendicatore, sicuramente l’hai preso! N.d. Naruto) (Shishishishishishi ma sono curioso anche per Elsa! N.d. Luffy) (Non sei l’unico, vorrei capire pure io come mi è tornata la memoria… N.d. Elsa) (Sul teletrasporto posso dire che lo è in parte, è una specie di teletrasporto ma funziona in maniera diversa da come si pensa… per capire meglio che cosa sto cercando di dire dovrete attendere i prossimi Capitoli che saranno più chiari in merito! ;) N.d. PGV 2) (Sul nome dell’organizzazione rispondo io, provenendo da quella serie di videogiochi. Si chiama proprio ADAM con tutte le lettere maiuscole perché è una citazione alla sostanza usata in Bioshock per potenziarsi, e lì è scritta ADAM con tutte le lettere maiuscole! N.d. Fontaine) (Confermo quanto ha detto Fontaine! N.d. Tivan) (Per una volta ne dice una giusta! N.d. Nami) (E basta!! -_-‘ N.d. Fontaine) (Beh, più che danni Raichi vuole porre rimedio a ciò che ha fatto in passato, e sicuramente intende fare qualcosa… il dubbio al massimo è che cosa u.u XD ;)! N.d. PGV 2) (Fufufufufufufufufu hai detto bene, sono l’unico vincitore in tutta questa faccenda, visto che il Concilio ha comunque perso un suo membro di spicco e l’ha dovuto sostituire! N.d. Doflamingo) (Detto in parole semplici, sei il solito infame! N.d. Law) (Più o meno, Fufufufufufufufufufu! N.d. Doflamingo) (Naturalmente sui villain finali non parlo dato che si tratta di argomenti molto importanti, e proprio per questo mi limito a ringraziarti ancora una volta per tutto il tuo supporto, sperando che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

lelec6: Ciao lelec6!! :) Ti ringrazio ancora tantissimo per i tuoi suggerimenti, visto che mi hanno aiutato parecchio come ti avevo detto, e grazie anche per il fatto che mi proponi sempre nuovi personaggi, alcuni posti vacanti li ho riempiti anche grazie a te ;). Per quanto riguarda i personaggi che hai elencato in questa occasione, sfortunatamente Doomguy non lo conosco, nonostante conosca bene Doom grazie al film che mi ha fatto poi indagare sul videogioco da cui proveniva, e di conseguenza anche volendo non lo potrei inserire T_T. Stessa cosa per Kratos, lo conosco bene grazie ai meme che erano saltati fuori su di lui l’anno scorso che mi hanno spinto a controllare chi fosse e da dove provenisse, ma non ho mai giocato a God of War e di conseguenza neanche lui posso inserirlo non conoscendo nulla del personaggio e non volendo rischiare nonostante gli OOC della fiction T_T. I Ghostbusters invece li conosco molto bene, ho visto tutti e tre i film che sono usciti e credo di essere uno dei pochi al mondo ad aver apprezzato abbastanza la seconda parte del Ghostbusters al femminile… la prima parte è una delle cose più imbarazzanti della storia del cinema, ma la seconda parte non è male tutto sommato. Su una loro possibile presenza… diciamo che in questo caso non parlo, anche per via della questione paranormale che almeno momentaneamente non si sa se sarà presente nella fic o meno, tutto dipende da cosa sono questi Antichi, e di conseguenza l’unica cosa che posso dirti è di aspettare e vedere con i tuoi occhi ;). Nel frattempo, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono contento che riesci sempre a trovare il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli, e per questo non posso che ringraziarti davvero tantissimo per tutto il tuo supporto, grazie di cuore *_*. Alla fine, sì, la spia di Doflamingo negli ADAM era il ragazzo che parlava continuamente a Fontaine, ed ora si spiega come mai faceva continuamente domande all’uomo, proprio per avere più informazioni possibili fino al momento in cui avrebbe ricevuto l’ordine o di attaccarlo o di liberare i bambini, come poi è effettivamente accaduto :). Mentre i piccoli erano più tranquilli grazie alla loro innocenza, non si poteva dire la stessa cosa di Johann, proprio per questo è stata dura convincerlo a seguire il ragazzo, sono dovuti intervenire gli stessi bambini per convincerlo alla fine :). Anche se alla fine la fuga è durata veramente poco, e solamente Elsa e Schmidt sono riusciti a fuggire, questo spiega anche come mai loro due erano gli unici liberi e non al servizio del Concilio nella fic principale, ed arrivati a quel punto era anche normale che il ragazzo spia venisse ucciso da Frank dopo quello che aveva fatto ;). L’idea dell’e-mail da mandare in caso di morte mi è venuta in mente grazie a Death Note, dato che anche lì appena L muore programma tutto affinché un’e-mail venga spedita nell’orfanotrofio dove c’erano Near e Mello, si può dire che ha fatto la stessa cosa anche il ragazzo prima di andare a prendere i bambini dato che sapeva che rischiava grosso ;). E per il linguaggio… diciamo che è stato adoperato un linguaggio antico della Superficie mai studiato nella Comunità e che invece L conosceva grazie alla sua cultura anche sulle “società passate” della Comunità, senza sapere che in realtà provenivano dalla Superficie :). Fontaine si è comportato da vile e da vigliacco lasciando i suoi uomini al loro destino e fuggendo da solo, ma purtroppo è tipico suo anche nel Bioshock originale, e di conseguenza c’era da aspettarselo… mentre ad Elsa e Schmidt è stata cancellata la memoria per evitare che rivelassero troppo, dato che Fontaine con loro poteva aver “parlato troppo” anche sul Concilio T_T. I tre bambini sono stati prelevati dal Gran Maestro perché potrebbero essere una futura risorsa per gli Illuminati, anche se la fic principale ha già rivelato che lo saranno solamente a metà ;) mentre sulla terza abilità… beh è qualcosa che potete già intuire, non dico altro u.u (Che indizio del cazzo!! N.d. Cell) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Però stavolta un po’ ragione ce l’ha… N.d. Malefica) (Vero, ma se dicessi altro potrei spoilerare troppo, di conseguenza attendete e vedrete con i vostri occhi quando sarà il momento ;)! N.d. PGV 2) (Sì, la disgregazione molecolare la conosciamo già! N.d. Tivan) (Ed anche una seconda abilità, quella con cui ha schiacciato Raichi al suolo quando l’ha trasformato in quella… cosa! N.d. Conan) (Già, ha ragione purtroppo… N.d. Raichi) (Bisogna ancora spiegare bene un potere e mostrarne il terzo, e quando sarà il momento li vedrete entrambi ;)! N.d. PGV 2) (Eheheheheheheheh era la mia missione, e l’ho portata a compimento in maniera impeccabile! N.d. Agatha) (Uff, se solo avessi saputo dell’esistenza del Concilio prima… N.d. Bulma) (Ha ingannato anche la mia controparte, non fartene una colpa completa! N.d. Vegeta) (Oh mamma, il pensiero di me umano fa schifo pure a me X_X! N.d. Cell) (Che bell’italiano che hai usato -_-‘! N.d. Seiya) (Però ha ragione, farebbe schifo da umano! N.d. Ikki) (Uhm diciamo che il Genoma ce l’hanno solamente gli umani perché solo a loro gli Antichi hanno lasciato il Genoma, ma per parlare di più dovrei spoilerare qualcosa, di conseguenza dovrete attendere per vedere meglio a cosa mi riferisco ;)! N.d. PGV 2) (Quello è vero, qualcuno può stare antipatico e basta! N.d. Gohan) (Noi villain ne siamo un esempio u.u! N.d. Freezer) (Anche troppo purtroppo… N.d. Goten) (Il mio rapporto con quell’idiota, ma scherziamo?! N.d. Misty) (T_T Mi mortifica sempre… N.d. Ash) (Grazie per avermi evitato spoiler T_T! N.d. PGV 2) (L’autore odia gli spoiler! N.d. Claire) (Chissà cosa sarebbe successo se qualcuno avesse parlato… un po’ curiosa lo sono! N.d. Teresa) (Ed ecco il suo lato sadico che emerge… N.d. Elsa) (Mi piace *_*! N.d. Anna) (Non iniziare, grazie! N.d. Elsa) (Beh, ormai la mia controparte ha già un figlio, e mi sembra che sia già migliorato! N.d. Vegeta) (E direi per fortuna! N.d. Bulma) (Non ricominciare, grazie! N.d. Vegeta) (No, il mio alleato T_T! N.d. Ash) (Che esagerato che sei! N.d. Sora) (E se lo dice Sora puoi crederci, Ash! N.d. Riku) (Ehm sì, credo sia meglio che chiuda anche io il siparietto con i miei pg, prima che si spoileri troppo. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sì, Homing fin da bambino è d’accordo con il padre, ed ho mostrato quando è stato potenziato perché sarà proprio quell’evento a provocare… diciamo ciò che accade in questo Capitolo, non aggiungo altro ;). Infine, per quanto riguarda Nina, sono felice che ti ricordi di questo dettaglio, ma al momento è ancora troppo presto per parlarne, Nina è stata ritenuta un fallimento dal Concilio intorno al 1940, quindi ci vogliono ancora diversi anni prima che tratti di quello che le è successo, ma quando sarà il momento mostrerò tutto quanto, non ti preoccupare ;). Per il resto, grazie per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman, sono molto contento che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto :). Ho voluto dedicarlo interamente alla sconfitta degli ADAM in modo da concludere questa questione una volta per tutte e potermi così concentrare in questo Capitolo su un altro argomento… ma non dico quale, dovrai leggere qui sotto per scoprire a che cosa mi riferisco u.u XD ;). Diciamo che la spia di Doflamingo ci ha provato a farli fuggire entrambi, ma la perspicacia di Fontaine ha fatto sì che gli unici a fuggire fossero unicamente Elsa e Schmidt, mentre gli altri sono rimasti prigionieri di Frank e la spia è stata uccisa… anche se c’è da dire che si è fatta furba, preparando un piano d’emergenza in caso di sua possibile morte u.u XD ;) (Che se ne vada al diavolo!! N.d. Fontaine) (E brava la mia spia, Fufufufufufufufufufu! N.d. Doflamingo) (Grazie del sostegno, Sayman! N.d. Teschio Rosso) (Uff, a malincuore devo concordare con lui… N.d. Capitan America) (Mi fa piacere che vogliate dire la vostra, ma essendo assenti i personaggi di Sayman dovete sparire anche voi u.u! N.d. PGV 2) (Ma dai!! N.d. Quasi Tutti) (Avete sentito? Fuori!! u.u N.d. PGV 2). Beh, diciamo che passano su un altro fuoco di sicuro i tre bambini, ma in questo caso di entità minore rispetto agli ADAM, dato che loro li torturavano costantemente per potenziarli, mentre il Concilio è più delicato e gli fa credere di essere dalla loro parte dando loro ciò che desiderano, diciamo che l’unica cosa che cambia è il metodo, anche se il fine è sempre quello purtroppo T_T. La polizia, con la complicità di Raoul ovviamente, è riuscita a dare sia ad Elsa che a Schmidt delle pillole cancella-memoria in modo che non svelassero quanto scoperto sia sugli ADAM che sul Concilio, anche se c’è da dire che abbiamo già scoperto nella fic principale che si ricordano tutto quanto entrambi… quindi come hanno fatto a riottenere la memoria?! Ovviamente lo scoprirete quando sarà il momento u.u XD ;). Che ormai Fontaine non ha più nulla è vero, ma al tempo stesso L è soggiogato dalla vendetta perché quell’uomo gli ha tolto tutto ciò che aveva, di conseguenza non si darà pace finché non l’avrà fatto arrestare o non l’avrà ammazzato, anche se ora Fontaine non ha più letteralmente nulla ;) (Se c’è da insultare Kakaroth, io sono presente!! N.d. Vegeta) (Non sei corretto con me, Vegeta T_T! N.d. Goku) (Ehm avevo detto che non dovevate intervenire… va beh, chiudo qui il siparietto con i miei pg così sono sicuro che nessun altro interverrà. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ora sappiamo come Homing è stato potenziato, e questa scena era necessaria mostrarla perché indirettamente porterà a qualcosa che si verificherà all’interno di questo Capitolo, e se stai chiedendo che cosa… beh, diciamo che il titolo è abbastanza chiaro in merito u.u XD ;). Non sarebbe una cattiva idea, ma sfortunatamente l’impianto in testa è direttamente legato al suo cervello, ed a meno che qualcuno non lo operi sarebbe impossibile un’operazione del genere, e gli unici che potrebbero farlo sono o scienziati del Concilio, che non lo farebbero per ovvi motivi, oppure quelli dell’Evangelion Hospital, ma se Raichi si facesse operare da loro Xehanort lo verrebbe a sapere, e Raichi non vuole mettere in pericolo degli innocenti. Proprio per questo sta aspettando l’occasione giusta… e potrebbe presentarsi prima di quello che si pensa u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il dodicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 12 – IL GEASS!



Luna Park, Fantacity, Comunità, 27 Febbraio 1932:
Quasi un anno intero era passato da quel tragico giorno.
Non sapeva neppure lei che cosa fosse successo e come si era ritrovata in quel tunnel, l’unica cosa che Elsa si ricordava era che la polizia l’aveva recuperata insieme a Schmidt e che, da quel momento, un incubo era finito.
Non sapeva neppure lei quale genere di pericolo, perché la sua memoria faceva sempre cilecca quando cercava di ricordare quei mesi, e di conseguenza era rimasta con quell’enorme vuoto di memoria in testa.
Ciononostante, gli agenti avevano deciso di trattenere lei e Johann per alcune settimane in centrale in attesa di alcune verifiche, e solo circa un mese dopo il loro recupero aveva permesso loro di andarsene e di tornare a casa.
L’idea generale che si erano fatti alla Stazione di Polizia era che lei e Schmidt si erano in qualche modo persi nei cunicoli dei tunnel della Comunità, e per mesi avevano cercato una via d’uscita per tornare alla civilità.
Questo non spiegava come mai c’erano solo loro e Jack Frost, Alice e Nina non si trovavano, però la loro assenza nel magazzino dove avevano catturato gli uomini di Fontaine li aveva spinti a credere che fosse l’unica soluzione possibile.
In verità fu Raoul stesso, promosso alcuni mesi dopo a Comandante della Polizia per il suo successo, ad insabbiare di nascosto tutto quanto facendo passare per vera quella credenza: gli ADAM erano sconfitti e quei tre ragazzini erano nelle mani del Concilio, solo questo importava.
L non si era dato pace, a lui poco importava che ci fossero ancora tre ragazzini dispersi, a lui interessava solamente dare la caccia a Fontaine, e da quando aveva saputo che forse non c’entrava nulla con la scomparsa dei ragazzi aveva abbandonato il caso e la collaborazione con la Polizia per cercare da solo il suo acerrimo nemico.
Proprio per questo la Polizia si vide obbligata a cercare da sola i tre bambini, ma senza Frank a cui chiedere informazioni avevano poco materiale in mano, e proprio per questo avevano deciso di continuare le ricerche per conto loro e lasciare andare i due ragazzi.
Da allora, la loro vita era ricominciata.
Elsa si era ricongiunta ai suoi genitori ed alla sorella, che naturalmente erano felicissimi di poter riabbracciare la parente che credevano essere stata rapita e che invece, a quanto pareva, si era solamente persa.
Per il biondo, la questione fu diversa.
Purtroppo, i suoi unici parenti ancora in vita al momento del rapimento, i due genitori, erano stati eliminati dagli ADAM perché con le loro indagini personali si stavano avvicinando troppo alla verità, e la stessa sorte era toccata anche ai genitori di Nina, e proprio per questo era rimasto da solo…
Fortunatamente però era uno che sapeva cavarsela da solo, e proprio per questo, avendo ormai ventuno anni, si era trovato un lavoro e si stava mantenendo da solo. Si era fatto assumere come operaio, e questo perché grazie alle sue capacità poteva svolgere quel lavoro facilmente.
Non sapeva neanche lui come, ma da quando si ricordava disponeva di una forza erculea, che gli permetteva di sollevare dieci volte il suo peso. Un gran bel mistero, ma che aveva deciso di sfruttare per il suo lavoro.
La ragazzina invece, che ormai aveva otto anni, aveva ripreso le sue normali attività scolastiche e di conseguenza aveva ricominciato a vivere la sua vita come faceva prima… ciononostante, non riusciva comunque ad essere come prima.
Quel vuoto di memoria di alcuni mesi continuava ad ossessionarla nonostante fosse una bambina, e proprio per questo non riusciva a legare con quasi nessuno dei suoi coetanei o compagni di scuola che cercavano nonostante tutto di avvicinarla.
L’unico con cui riusciva ad andare d’accordo era Schmidt, in quanto era l’unico che condivideva la sua condizione ed era l’unico che potesse capirla.
Durante quei mesi, i due si incontravano spesso, e certe volte uscivano anche insieme per andare a divertirsi. Nessuno trovava strano che un adolescente andasse in giro con una bambina perché erano sempre in luoghi pubblici e/o accompagnati da qualcuno, e di conseguenza si fidavano di lui.
Quel giorno avevano deciso di andare al Luna Park, e dopo un paio di ore passate sulle varie attrazioni del parco Johann si era allontanato per andare a prendere qualcosa, lasciando così Elsa da sola.
La bambina era seduta su una delle panchine del parco, non molto distante dal luogo dove si trovavano il parco giochi ed i tavolini per fare i giochi da tavolo come gli scacchi, e teneva il muso basso ed entrambe le mani sulle ginocchia.
Aveva lo sguardo basso e stava riflettendo su tutto quello che era successo.
Lei non aveva memorie di quei mesi in cui era “sparita nel nulla”, e nonostante si sforzasse in tutti i modi di ricordare non le tornava in mente nulla di nulla.
La cosa buffa in tutto quello era che anche gli altri, suoi familiari compresi, da qualche mese sembravano quasi ignorare quello che era stata prima della scomparsa, quasi come se la sua vita non esistesse prima del recupero degli agenti.
Anche la Polizia. Da quando aveva abbandonato qualche settimana prima l’ipotesi della sparizione all’interno del tunnel, sembrava come essersi dimenticata dell’esistenza di lei e Schmidt prima della loro scomparsa. Di Jack Frost, Alice e Nina si ricordavano, ma non di loro due…
Non sapeva neppure lei come fosse possibile, però quella situazione era davvero frustrante e doveva ammetterlo, al punto tale che finì in quel momento per stringere i pugni e digrignare i denti dal furore.
*Che cosa mi è successo?! Io ricordo perfettamente chi sono, perché tutti gli altri sembrano ignorarlo?!*
Stava iniziando ad innervosirsi e si vedeva… solamente che stavolta, a differenza di quelle precedenti, c’era qualcosa che non andava… le sue mani avevano iniziato a gelare!!
*Cosa?!* neppure lei sapeva spiegarsi cosa stesse accadendo.
Improvvisamente tutte le sue braccia stavano iniziando ad essere ricoperte da ghiaccio, ed un leggero vento gelido stava iniziando a sollevarsi da sotto i suoi piedi. Non sapeva cosa stesse accadendo e stava iniziando a terrorizzarsi a morte.
Quando all’improvviso… “Tutto a posto?”
La voce di Schmidt, proveniente da davanti a lei, bloccò immediatamente la bionda facendole anche venire un leggero sussulto, ma che a quanto pareva fu sufficiente per far sparire il ghiaccio ed il vento quasi istantaneamente.
Sollevando lo sguardo, poté notare che l’amico era davanti a lei che reggeva due bastoncini pieni di zucchero filato rosa su entrambe le mani e che gliene stava porgendo uno, anche se aveva lo sguardo leggermente confuso.
Elsa non comprese se avesse visto anche lui ciò che aveva visto lei, però tentò lo stesso di fare la gnorri, sperando di non far trasparire il disagio che aveva provato fino a poco prima sia per i pensieri che per quello strano fenomeno.
“Oh sì, è tutto a posto!” disse difatti sorridendo dolcemente.
Non si capiva se il biondo ci fosse cascato o meno, dato che continuava ad osservarla abbastanza confuso, ma alla fine rispose “… D’accordo, ho capito!” e poi le porse lo zucchero filato che teneva con la sinistra affermando “Ecco, questo è per te!”
“Grazie mille, adoro lo zucchero filato!!” esclamò immediatamente la ragazzina prendendo con la mano destra quello che le stava porgendo.
“Ormai lo so bene, sarò anche smemorato ma questo me lo ricordo!”
Appena ebbe terminato di dire questo, entrambi scoppiarono subito a ridere per la battuta che aveva fatto il ragazzo, come se alla fine la prendessero sul ridere cercando di non pensarci più di tanto.
Solamente che, se da un lato Johann riusciva ad andare avanti, non si poteva dire lo stesso della bionda, che era sempre più ossessionata dalle sue memorie mancanti e voleva sapere quali fossero i pezzi che le stavano sfuggendo…
Fortunatamente poteva dire di non essere da sola, perché Schmidt era sempre al suo fianco. Nonostante tutto, lui riusciva a capirla ed a comprenderla, proprio per questo era il suo unico amico e lo considerava alla stregua di un fratello maggiore.
Stava davvero bene insieme a lui, e poteva dire che, fino a quando il biondo sarebbe stato insieme a lei, si sarebbe sempre sentita bene. Qualunque disgrazia le fosse capitata.
La stessa cosa la poteva dire anche il ragazzo di lei.
Inizialmente si era affezionato a lei perché, oltre ad averle fatto da baby-sitter prima della “scomparsa”, condivideva la sua stessa esperienza, e per questo sentiva di avere una certa affinità con lei.
Col tempo però, e conoscendola meglio, quell’affinità si era trasformata in una vera e propria amicizia, che riusciva a rimanere ben salda nonostante l’enorme differenza di età che ci fosse tra loro due.
Il biondo voleva bene alla piccola, e difficilmente avrebbe potuto accettare che le succedesse qualcosa di grave. Era disposto a dare la sua vita per lei, anche a causa di uno strano istinto fraterno che non riusciva a spiegarsi completamente.
Il loro legame era ben saldo, e tutti lo sapevano questo.
Tutti e due però sembravano ignari che, di nascosto ad entrambi, qualcuno li aveva seguiti. Qualcuno che era curioso di vedere se tutto andasse per il meglio e, per questo, era rimasto ad osservarli quasi tutto il tempo…
Anzi, in questo caso si poteva dire qualcuna, dato che si trattava di una bambina!!
Per la precisione era Anna, la quale indossava gli stessi abiti che aveva durante l’incontro con L, bene o male come i due che stava guardando indossavano gli stessi abiti che avevano un anno prima quando furono interrogati dalla polizia.
La piccola era lì soprattutto perché era preoccupata per sua sorella, ma non certo per il fatto che andava in giro insieme ad un ragazzo molto più grande di lei, bensì per l’atteggiamento che stava avendo con tutti.
Non solo fuori, ma anche a casa Elsa era molto schiva e si rifiutava di parlare la maggior parte delle volte. Anna l’aveva accolta con gioia in casa, ma aveva come la sensazione che non fosse mai tornata veramente.
Già solo il fatto che non si ricordasse cosa le era successo in quei mesi era abbastanza preoccupante, ma durante quell’anno le aveva dimostrato che una parte di lei era ancora dispersa da qualche parte.
Era tornata solo fisicamente, mentalmente lei non c’era ancora e non sapeva neppure dove si trovasse…
Eppure c’era un momento in cui tornava ad essere la sorella allegra e spensierata che conosceva, ossia quando usciva con Schmidt. Quel ragazzo riusciva a farla tornare contenta e serena proprio come la ricordava.
Non sapeva spiegarsi neppure lei il perché, forse per l’esperienza analoga che avevano vissuto, però con lui era felice, e per questo ogni volta, nonostante avesse solo sei anni, riusciva ad uscire per seguirli e tenerli d’occhio.
Voleva solo assicurarsi che la parente non perdesse quel sorriso che riusciva ad avere solo con il biondo, ed anche in quell’occasione sembrava che tutto fosse andato bene, per questo anche lei, mentre li osservava da lontano, sorrideva.
Anche se la faceva soffrire non poter più avere la sorella di una volta, l’importante era che lei emergesse anche solo una volta ogni tanto, e questo accadeva solo quando stava insieme al suo compagno di disavventure.
In fondo era questo che significava volere bene a qualcuno. Desiderare la sua felicità… anche se questa l’avesse portata lontana da lei!!

Nello stesso momento, e di conseguenza alle 16:30 del pomeriggio di quel giorno, qualcuno stava prendendo un importante decisione…
A Villa Lamperouge, che di struttura non era molto dissimile da quella della Villa dove abitavano Elsa ed Anna a dimostrazione che l’architetto che le aveva costruite doveva essere lo stesso, un anziano stava seduto nella sala da pranzo.
Essa era strutturata proprio come quella appartenente alle due sorelle, persino gli addobbi erano posizionati nello stesso punto, cambiava giusto il colore dei vari mobili che si attestava su un rosso accesso, che dimostrava una quasi infatuazione del proprietario per quel colore.
L’anziano in questione era Charles Lamperouge, il quale stava trascorrendo la sua pensione senza alcun problema, “lavandosene le mani” come aveva apostrofato da solo dopo che aveva passato il testimone ad Ansem.
Era dal 1910 che non faceva altro che oziare, non aveva fatto altro per i ventidue anni che erano passati dal suo abbandono alla carica di Presidente fino a quel giorno, e detto sinceramente lui se la stava godendo pienamente.
Da quando aveva lasciato il suo lavoro se ne era fregato altamente di tutto quello che era accaduto nel Concilio, persino i vari omicidi dei membri dell’organizzazione che erano già presenti quando lui era Gran Maestro come Ichigo e Madame Boss non gliene importava nulla.
Sosteneva che da quando si era ritirato non erano più affari suoi, e faceva finta di non vedere tutto quello che stava accadendo all’interno del gruppo, e per Xehanort questa era una fortuna dato che, come ex Gran Maestro, poteva avere qualche voce in capitolo sui suoi piani…
Tuttavia, in questo caso al vecchio non importava cosa faceva il ragazzo, bastava che lo lasciasse in pace e poteva anche sterminare tutti gli Illuminati per quanto gli riguardava, e naturalmente entrambi ne giovavano da questo suo modo di pensare.
Lui sapeva chi fosse in verità in quanto ex membro del Concilio, e come al solito non gliene era importato un bel nulla.
Nell’ultimo anno però, era successa una cosa che aveva attirato la sua attenzione.
Nonostante la sua natura totalmente menefreghista, aveva finito per interessarsi a quello che era accaduto ad Elsa, Schmidt e gli altri rapiti, seguendo abbastanza da vicino tutto il caso che, a conti fatti, non era ancora stato del tutto risolto.
Ciò che lo aveva interessato maggiormente in tutta quella storia però era soprattutto la soluzione che Raoul aveva adoperato affinché i due recuperati non parlassero troppo di Fontaine e degli ADAM dopo essere stati salvati…
Le pasticche cancella-memoria!!
Le riteneva una soluzione davvero affascinante, che se solo fossero esistite all’epoca in cui era Gran Maestro le avrebbe adoperate per dimenticarsi tutta la questione degli Illuminati e della Superficie e godersi la vita come un civile normale.
Ormai era tardi per lui, dato che era anziano e la sua vita l’aveva vissuta, e non poteva di certo dimenticarsi delle colpe di cui si era macchiato, anche perché ormai non gli importava nulla di quello che aveva fatto nel corso del tempo.
Di sicuro però la soluzione adottata da Xehanort l’aveva ritenuta molto originale ed a tratti geniale.
Alcuni mesi dopo il recupero di Elsa e Schmidt, grazie a Raoul aveva scoperto che sia la polizia che la gente in generale stava iniziando a farsi alcune domande circa la scomparsa misteriosa loro e degli altri tre, e la successiva “ricomparsa” dal nulla…
Proprio per questo, per evitare che i civili indagassero troppo e scoprissero la verità dietro il Concilio, aveva fatto produrre in gran quantità a Raichi alcune di quelle pasticche e, mischiandole al cibo che veniva distribuito nella Comunità, aveva cancellato loro la memoria!!
Fortunatamente l’invenzione del dottore poteva regolare cosa si voleva cancellare, anche se solo l’anziano poteva farlo, e così l’albino si era preoccupato di togliere dalla loro mente solo il passato di Elsa e Johann prima del rapimento.
In questo modo la gente aveva nella sua mente solo una cosa: Nina, Jack Frost ed Alice spariti nel nulla, e quei due “comparsi dal nulla” in un tunnel.
Era il modo migliore per evitare che indagassero troppo, ed infatti, grazie a questo ed all’influenza del nuovo Comandante, la polizia aveva lasciato perdere le indagini sui due ritrovati e si stava concentrando sulla ricerca degli altri tre.
Avrebbero potuto far dimenticare anche la scomparsa dei tre ragazzini, ma in questo caso sarebbe stato per loro controproducente.
Se la gente si fosse dimenticata di loro, nessuno avrebbe più dato la caccia a Fontaine ad eccezione di L, e per loro era importante che lo trovassero, in modo da sbarazzarsene definitivamente… e comunque, non sarebbero mai riusciti a trovarli fino a quando erano nelle loro mani.
A causa di tutto ciò, Charles aveva finito per interessarsi a queste pasticche, e proprio per questo, nonostante fossero state usate tutte ed a Raichi non fosse stato chiesto di produrne altre momentaneamente, se ne era fatta consegnare una!!
In quel momento l’anziano si trovava seduto su una delle sedie posizionate davanti al tavolo e, con il braccio sinistro poggiato su di esso, stava osservando la pasticca che teneva sul palmo della mano destra con un lieve sorrisino.
Avendo ormai sessantotto anni, egli era diventato molto più anziano, al punto tale che, nonostante indossasse ancora degli abiti molto simili a quelli che aveva quando era Presidente e Gran Maestro, aveva un pizzetto bianco al collo e dei capelli dello stesso colore che avevano una conformazione molto simile a quelle che indossavano i lord inglesi nel 700.
La pastiglia invece aveva una forma rotonda e due colori diversi, blu scuro e rosso, separati al centro da una riga gialla. A vederla sembrava davvero inquietante e quasi velenosa se non si sapeva cos’era davvero.
Lamperouge se l’era fatta consegnare perché credeva che potesse tornargli utile un giorno, e sapere che quella era l’unica pastiglia in circolazione in quel momento lo rendeva… diciamo euforico.
*Il Gran Maestro lo ignora, ma questa è l’invenzione migliore che gli Illuminati abbiano mai creato. Le sue potenzialità sono quasi infinite…*
Questi erano i pensieri che stavano attraversando la mente dell’uomo, il quale pareva avere grandi progetti per quell’oggetto tanto piccolo quanto letale… anche se almeno momentaneamente non poteva ancora adoperarlo.
*Chissà quale potrebbe essere il modo migliore per usarlo…*
“Ci hai chiamati, nonno?”
Improvvisamente i suoi pensieri vennero interrotti da una vocina femminile proveniente dalla sua destra, proprio per questo rapidamente nascose la pasticca chiudendo la mano destra a pugno e si voltò in quella direzione.
Si stagliarono davanti a lui due bambini, un maschio ed una femmina, che apparentemente sembravano molto piccoli e, nonostante sembrassero avese un’età pressocché simile, in verità avevano tre anni di differenza.
Il maschietto aveva otto anni e portava dei corti capelli neri quasi arruffati che arrivavano fino al collo, aveva degli occhi color viola ed indossava un vestitino comprendente di camicietta azzurra con cravatta e colletto blu scuro, dei pantaloncini di quest’ultimo colore che arrivavano fino alle ginocchia e delle scarpe nere con lacci bianchi.
La femminuccia invece aveva cinque anni ed aveva anche lei dei corti capelli, solo di colore marrone chiari che arrivavano anche a lei fino al collo, e a differenza dell’altro anche quelli all’altezza delle basette erano lunghi fino alla guancia. Portava un fermaglio rosa con dei fiocchi rossi sulla testa ed indossava un lungo vestitino rosa comprendente di fronzoli bianchi sia sulle maniche che sulla lunga gonna che arrivava ai piedi, e dei fiocchetti rossi scuri posizionati uno sotto al collo e molti al centro della gonna uno sopra l’altro in modo da formare una colonna. Infine, aveva delle scarpette rosa con calze bianche, oltre che gli occhi azzurri.
A parlare era stata quest’ultima, dato che continuava a sorridere dolcemente con la bocca spalancata, mentre il maschio sembrava avere un’aria pressocché indifferente, forse perché lui non era interessato ad essere lì.
Comunque fosse, Charles vedendoli affermò voltandosi del tutto verso di loro “Oh, Lelouch, Nunnally, vi stavo aspettando!”
Sì, i due bambini che si trovavano lì erano proprio i nipoti dell’ex Gran Maestro ed ex Presidente della Comunità, Lelouch e Nunnally Lamperouge!!
Tuttavia, come si poteva intuire a causa delle sue parole pronunciate undici anni più tardi, il ragazzino non sembrava essere contento di stare davanti al nonno, al punto tale che mantenne per tutto il tempo un’espressione indifferente.
“Come mai ci hai convocati qui? Se devi dirci qualcosa, diccela subito!” dichiarò subito dopo.
Wow, certo che non voleva veramente perdere tempo, e Charles doveva ammettere che quella era una caratteristica che apprezzava molto nel nipotino. Lui non lo sapeva ancora, ma si comportava proprio come lui alla sua età…
Comunque fosse, l’anziano decise di non tenerli troppo sulle spine e disse loro come mai li aveva fatti chiamare, anche se inizialmente avrebbe cercato di tenerli un pochino sulle spine anche per farli divertire, essendo dei bambini.
Così, sorridendo, disse loro “… Ditemi… vi piacerebbe avere i superpoteri?!”
… Che? I superpoteri?!
Inutile dire che davanti a quell’affermazione Lelouch rimase parecchio stranito, al punto da assumere un’espressione mista tra lo scioccato ed il preoccupato, forse perché si stava domandando se il parente fosse fuori di testa…
La stessa cosa non la si poteva dire per Nunnally invece, la quale appena ebbe udito le parole dell’anziano sorrise ancora più di prima, aprendo anche più la bocca rispetto a come ce l’aveva precedentemente. “I superpoteri? Dici davvero?!” domandò allora.
“Certamente!” specificò allora il vecchio, che poi aggiunse “A dispetto di quello che possiate pensare, posso donarvi delle capacità che voi non potreste neanche immaginare in questo momento. Ogni vostra fantasia, ogni vostro desiderio, diventerebbe realtà semplicemente schioccando le dita!”
Terminata la frase, Charles mimò anche il gesto dello schiocco con la mano sinistra per voler fare più scena, anche perché vedendo l’entusiasmo negli occhi della sua nipotina era sicuro che era riuscito ad ottenere la loro attenzione.
In effetti la bimba affermò subito “Wow, stai dicendo sul serio? Possiamo ottenere i superpoteri?!” sembrava veramente entusiasta alla sola idea…
Ma non si poteva dire la stessa cosa per Lelouch, il quale bloccò il tutto asserendo con un’espressione seria “Quante ridicolaggini in un colpo solo!!”
Inutile dire che quella sua affermazione attirò subito l’attenzione di entrambi, solo che, mentre la bruna lo osservò con un’aria quasi curiosa, il nonno lo guardò con un’espressione mista tra il serio ed il divertito.
“E’ scientificamente impossibile poter ottenere delle abilità sovrumane, ed anche se qualcuno nascesse con caratteristiche fisiche diverse esse non si potrebbero chiamare abilità, ma handicap. Potenziare il corpo umano con la tecnologia di adesso è pressocché assurdo, figuriamoci adoperando lo Spiritismo ed altre sciocchezze del genere!”
Essendo entrambi a conoscenza degli Illuminati e del Concilio in quanto nipoti di un ex Gran Maestro, tutti e due sapevano che lo Spiritismo erano solo un mucchio di scemenze, anche se ignoravano che i poteri della Grande Sacerdotessa erano reali e legati a qualcosa di molto antico…
Ma comunque fosse, Charles non si sorprese dell’uscita che ebbe il Lamperouge maggiore, e proprio per questo finì per sorridere nel sentirgli dire quelle cose. Nonostante avesse otto anni, era molto più intelligente non solo dei suoi coetanei, ma anche di diversi adolescenti…
“Questo è vero!” confermò subito il nonno “Con la tecnologia di adesso è impossibile potenziare il corpo umano… ma noi del Concilio abbiamo un’arma segreta che ci consente di sbloccare le abilità nascoste nell’essere umano senza alcun effetto collaterale. Abbiamo già fatto alcuni test e sono riusciti perfettamente, non dovete avere alcun timore…”
Con l’ultima affermazione si stava riferendo non solo a Xehanort, ma anche ad Homing, il figlio di Doflamingo, il quale aveva subito un anno prima gli esperimenti di Raichi attraverso la Primeval Rock ed aveva sbloccato la sua abilità, una velocità sovrumana dovuta al passo svelto dei piedi, senza alcuna ritorsione sul suo corpo.
Ciononostante, pareva che il nero non fosse ancora convinto, visto che con entrambe le mani dietro la schiena affermò “Permettimi di dissentire, nonno. Mi risulta difficile credere alle tue parole, ed anche se mi presentassi delle prove potrebbero essere comunque state manomesse da te, visto come sei salito al potere in questa Comunità…”
Lo stava accusando di essere diventato il capo della società solamente in quanto Gran Maestro del Concilio e non per meriti suoi, certo che sapeva essere molto crudele anche con i suoi parenti quando voleva, però questa era una caratteristica che non gli dispiaceva tutto sommato all’anziano…
“Oh ma dai, Fratellone!”
A sorpresa di entrambi, ad intervenire in quel momento fu Nunnally, che con i suoi occhioni quasi tristi si mise ad osservare il fratello, quasi inquietandolo per come si fosse dannatamente avvicinata troppo a lui.
“Perché devi essere sempre così cattivo? Potremmo avere dei superpoteri, forse potremmo diventare dei supereroi. Non ti piace l’idea?”
Sapeva bene cosa stesse cercando di fare. Voleva convincerlo facendo leva sul suo affetto nei confronti della sorellina, ma lui non voleva cascarci. Sarebbe rimasto composto e rigido sulla sua decisione.
Proprio per questo, cercando di tornare composto, affermò “… Se devo essere sincero no. Dubito che tutto possa andare bene in un procedimento del genere, anche se ritengo quasi impossibile anche solo la sua esistenza!”
“Ma dai, sarà divertente!” continuò a provare a convincerlo la bambina.
Lui però non voleva sentire ragioni “Ho detto no!”
La piccolina dovette ammettere che, quando faceva così, il parente era davvero antipatico e noioso… ma lei sapeva come poter ottenere il suo consenso. Ci riusciva sempre, ed era certa che anche stavolta non sarebbe stato da meno.
“Oh, suvvia Fratellone. Fallo per me, per favore!” il tutto osservandolo con degli occhioni lucidi di chi stesse quasi per scoppiare a piangere.
Ecco, Lelouch odiava profondamente quando faceva così. Non riusciva mai a dirle di no perché le faceva troppa tenerezza, ed essendo ancora un bambino era molto vulnerabile quando vedeva la sua sorellina scoppiare a piangere.
Lui però non voleva cedere in quel caso, voleva resistere e non farsi abbindolare dallo sguardo tenero della sorellina, proprio per questo tornò composto chiudendo gli occhi ed assumendo un’aria severa nel tentativo di resistere…
Peccato solo che segni di cedimento si vedevano in lui immediatamente, dato che cominciò a tremare a simboleggiare che stava per crollare, e questo durò per ben trenta secondi in cui il nero provò a resistere…
Ma alla fine il suo affetto nei confronti della parente ebbe il sopravvento e, sbuffando rassegnato, finì per crollare del tutto “E va bene, come vuoi!”
Inutile dire che Nunnally fu al settimo cielo sentendo quelle parole, al punto tale che cominciò a saltellare tutta gioiosa sul posto ed a gridare “Evvai!! Evvai!! Evvai!!”
“Una saggia decisione, Lelouch!” affermò allora Charles.
“Speriamo solo che non si rischi niente per davvero…” precisò tuttavia Lelouch osservandolo quasi malamente.
Nonostante fosse solo un bambino, all’anziano venne quasi un brivido nel vederlo osservarlo con uno sguardo così infuriato, era quasi convinto che se fosse successo qualcosa nell’esperimento se lo sarebbe mangiato tutto intero…
Ma lui andava sul sicuro dato che le possibilità di fallimento erano molto minime, e proprio per questo sorridendo rispose “Tranquillo, andrà tutto bene!”
Nonostante la rassicurazione del parente, il piccolo non ne era ancora del tutto convinto, al punto che, continuando a tenere entrambe le braccia dietro la schiena, abbassò il volto e chiuse gli occhi mentre tornava ad avere un’aria severa.
Ormai aveva detto di sì, ed essendo una persona coerente voleva andare fino alla fine. Ma non poteva negare di avere una strana sensazione in merito, anche se veniva appagata quasi subito dal buonumore della piccola Nunnally.
Poteva solo sperare che per davvero andasse tutto per il meglio…

Palazzo Presidenziale, Comunità, 01 Marzo 1932:
Pochi giorni erano passati dalla decisione presa.
Prima di organizzare il tutto, Charles aveva deciso di mettersi d’accordo con Raichi, in modo da trovare un giorno in cui non fosse impegnato con altre ricerche commissionategli dal Gran Maestro, e fortunatamente pochi giorni dopo era disponibile.
Inutile dire che, appena ebbe ricevuto dall’anziano la notizia di ciò che intendeva fare, il suo primo istinto fu quello di fermarlo e dirgli che era una pessima idea, ma il dispositivo che Xehanort aveva installato nella sua testa funzionava troppo bene.
Fu obbligato ad accettare, e così Lamperouge il giorno prestabilito condusse i due bambini al Palazzo Presidenziale, in gran segreto in modo che i civili non si facessero strane domande nel notarli entrare nell’edificio e non uscirne per molto tempo.
Questione di pochi minuti e, una volta giunti nel laboratorio, dettero subito inizio al processo di potenziamento tramite la Primeval Rock, e il dottore inserì i due bambini all’interno delle capsule criogeniche con il classico liquido verde al suo interno.
Lelouch per tutto il tempo continuava a pensare che fosse una pessima idea, ma anche per amore nei confronti della sorella aveva deciso di provarci anche lui, soprattutto per essere certo che a Nunnally non capitasse nulla di spiacevole.
I due erano dentro i tubi da parecchi minuti, circa una decina, ed il Dr. Raichi li monitorava costantemente per essere certo che tutto andasse per il meglio, e fortunatamente almeno per il momento sembrava andare tutto a posto.
Si trovavano naturalmente nella stanza nascosta del laboratorio, in modo che se fosse giunto uno scienziato estraneo al Concilio avrebbero potuto chiudere la porta segreta in un attimo e non essere così visti da sguardi indiscreti.
Fortunatamente avevano scelto un orario, le 20:30, in cui non era presente nessuno dei ricercatori, ma non si sapeva mai…
Il vecchio non era da solo, naturalmente Charles aveva deciso di rimanere lì ad osservare il tutto, anche perché era davvero curioso di scoprire quale potere avrebbero ottenuto i due nipoti una volta terminato il processo.
Aveva deciso di potenziarli perché, quando sarebbe stato il momento della fuga in Superficie, voleva tenerseli accanto come guardie del corpo imbattibili grazie ai loro poteri, così si sarebbe potuto chiamare fuori dalla nuova vita del Concilio senza temere ripercussioni.
Si poteva dire che voleva comportarsi come una sanguisuga, sfruttando gli Illuminati per tornare anche lui in alto, e poi andarsene per i fatti suoi proprio come avrebbe fatto il figlio di Ansem una volta sterminati i Grim.
Tuttavia, i due non erano gli unici presenti in quella stanza.
A quanto pareva anche un piccolo plotone dei Soldati Presidenziali aveva deciso di presenziare al potenziamento. In totale erano sette uomini, sei soldati semplici ed il Capitano, che all’epoca era già Hans!!
Il castano allora aveva solo diciotto anni, ma ciononostante aveva già l’aspetto che avrebbe avuto diversi anni dopo, grazie ad una crescita forse troppo precoce, ed indossava gli stessi abiti che avrebbe avuto in futuro in quanto era la divisa ufficiale che doveva indossare il Capitano dei Soldati Presidenziali.
Era stato promosso molto rapidamente perché nell’arte della spada tra i Soldati Presidenziali era il più capace, e questo unito al fatto che fosse un agente del Concilio aveva fatto fare due più due al Gran Maestro, spingendo a promuoverlo tempestivamente per avere dalla sua parte anche il leader del corpo di guardia della Comunità.
Il ragazzo aveva entrambe le mani dietro la schiena, ed oltre ad essere l’unico posizionato vicino a Charles, dato che tutti gli altri si trovavano poco dietro di loro, stava tenendo gli occhi puntati verso le capsule, così come il vecchio.
Dopo qualche secondo in cui tutti rimasero sorpresi, Hans provò a domandare a Charles “Ancora non capisco come mai ha deciso di potenziare i suoi nipoti anziché suo figlio…”
Sapeva che gli sarebbe stato domandato, e per questo l’albino aveva la risposta pronta “Per lo stesso motivo per cui Doflamingo ha potenziato suo figlio. Loro un giorno erediteranno la mia casata, e voglio che siano pronti quando sarà il momento!”
“… Come dice lei…” sembrava che il bruno non fosse del tutto convinto, ma avesse comunque deciso di lasciare perdere.
Il Lamperouge però non sembrò gradire quel suo intervento, al punto tale che voltandosi a guardarlo quasi malamente gli disse “Potrei farti una domanda simile anche io. Come mai hai deciso di presenziare all’esperimento insieme ai tuoi uomini? Non mi sembra che con Doflamingo questo sia accaduto…”
“Ordini del Gran Maestro!” specifiò il giovane, voltandosi a guardarlo con lo stesso sguardo che aveva il vecchio “Già Doflamingo ha potenziato suo figlio in gran segreto senza dire nulla a nessuno. Il Gran Maestro non l’ha di certo punito per questo, dato che un altro Potenziato fa sempre comodo, ma ha preteso che da adesso in poi saranno sempre minimo cinque persone ad assistere agli esperimenti. Motivi precauzionali!”
… Motivi precauzionali? Non se la beveva.
Secondo Charles c’era altro dietro la decisione di Xehanort. Non escludeva addirittura che potesse aver intuito le sue intenzioni e, tramite la bocca di Hans e quella di Raichi, volesse sapere in anticipo i poteri dei due, dato che il dottore si teneva per sé tutti i potenziamenti racchiusi nei Genoma dei vari membri della Comunità…
Ma va beh, fino a quando gli consentiva di fare quello che voleva lui se ne lavava le mani, e proprio per questo decise di lasciare perdere la questione. Una volta terminato il processo avrebbe avuto due ottime guardie del corpo, e questo bastava ed avanzava.
“… Come ti pare!” concluse difatti tornando ad osservare le capsule.
La stessa cosa la fece anche il Capitano, dato che tornò ad osservare i tubi dentro cui si trovavano i piccoli Lelouch e Nunnally senza aggiungere altro, ed il tutto mentre il migliore amico di Ansem e i sei soldati rimanevano in silenzio.
Il tutto rimase fermo ed in stallo per circa cinque minuti abbondanti, in cui colui che aveva la pelle azzurra continuava a monitorare la situazione e gli spettatori rimanevano fermi ad osservare, sperando che tutto andasse per il meglio.
Quando all’improvviso… la sirena del macchinario cominciò a suonare!!
Un allarme molto rumoroso rieccheggiò all’interno del laboratorio, e delle luci ad intermittenza rosse circondarono tutta l’area, al punto tale che Charles ed i Soldati Presidenziali cominciarono naturalmente a spaventarsi.
“Ma cosa sta succedendo?!” si domandò immediatamente il castano guardandosi attorno spaventato.
La stessa cosa la stavano facendo i suoi sottoposti, dato che non sapevano cosa fare, mentre invece Lamperouge, dopo essersi spaventato per qualche secondo, volse subito lo sguardo ancora abbastanza terrorizzato verso lo scienziato.
“Che cosa sta accadendo, dottore?!” domandò a quel punto.
Solamente che anche lui non sapeva cosa stesse accadendo, al punto tale che digitando continuamente sulla tastiera che aveva davanti affermò “I-Io non… io non lo so!”
“E allora faccia qualcosa!!” insistette a quel punto l’anziano, che per poco non aveva una crisi isterica. “S-Sì, come vuole…” fu l’unica cosa che riuscì a rispondere a quel punto lo scienziato.
Passarono circa trenta secondi in cui l’anziano continuava a cercare il problema insito in quell’allarme. Stava ad indicare che c’era qualcosa che non andava nell’esperimento, eppure i parametri indicavano che era tutto a posto…
A meno che… no, non poteva essere…
Prima dell’arrivo della Primeval Rock, le probabilità di successo del risveglio del Genoma erano del 2%, ma la percentuale era aumentata esponenzialmente nel momento in cui avevano messo le mani sulla roccia… però non si era annullata!!
E se… se si stesse verificando quella probabilità in cui tutto andava in fumo?!
No, non poteva essere… non con i nipoti di un ex Gran Maestro!!
Sfortunatamente non ebbe il tempo di pensare ad altro, in quanto tutti i meccanismi si sovraccaricarono all’istante e, dopo altri dieci secondi di scariche elettriche, si verificò una terribile esplosione.
Non era molto dissimile a quella che si era verificata al termine del potenziamento di Xehanort, tuttavia in quel caso avevano sabotato la Primeval Rock, in questo caso… beh, era l’esperimento che non era andato come sperato!!
A causa dell’esplosione, il povero Raichi, che era il più vicino al macchinario, venne scagliato via all’indietro a parecchi metri di distanza, pur rimanendo sempre seduto sulla sfera che si spostò con lui, al punto tale da uscire dal lato nascosto del laboratorio ed entrare in quello vero.
Invece Charles, Hans ed i Soldati Presidenziali con loro furono obbligati a coprirsi gli occhi con le braccia nella speranza che la polvere non gli entrasse negli occhi, e fortunatamente erano abbastanza lontani da non essere coinvolti dall’onda d’urto.
Il tutto avvenne molto rapidamente, e solo dopo circa un minuto abbondante la polvere finalmente si assestò dissipandosi quasi completamente, e permettendo in questo modo all’ex Gran Maestro e agli altri di vedere cos’era accaduto.
Abbassando le braccia, poterono vedere che le due capsule erano state distrutte quasi completamente, il liquido verde si era disperso tutto per terra, e che anche la macchina che teneva sotto controllo le condizioni dei pazienti era esplosa.
Per quanto riguardava invece i due bambini… beh, loro erano a terra quasi svenuti in quel momento!!
Lelouch era alla loro sinistra, a terra di pancia con entrambe le braccia distese sopra la testa, mentre Nunnally era a terra a pancia in su con le braccia distese per in lungo e il volto rivolto verso l’alto.
“Oh no!!” gridò immediatamente Charles appena vide i due nipoti a terra in quelle condizioni.
Il suo primo istinto fu quello di andare verso di loro per valutare le loro condizioni. Anche se voleva usarli come guardie del corpo erano comunque suoi parenti, e di sicuro suo figlio non lo avrebbe mai perdonato se fosse successo loro qualcosa.
Tuttavia, d’istinto, Hans lo bloccò immediatamente ponendo il braccio destro davanti al suo corpo, in modo da fermarlo “Aspetti!” disse subito dopo.
Ovviamente il vecchio lo guardò malamente e gli disse “Cosa stai facendo? Osi bloccare un tuo superiore?!”
“Ragioni, Nobile Charles. Sia che l’esperimento sia stato un successo che un fallimento, quei due potrebbero essere stati contagiati dalla Primeval Rock. Dobbiamo assicurarci prima che sia tutto a posto, e solo allora potremo avvicinarci a loro!”
… Dannazione, per quanto odiasse ammetterlo, il castano aveva ragione.
Si era fatto prendere dalle emozioni e non aveva valutato che potevano aver subito una sorta di contagio e che non fosse salutare momentaneamente avvicinarsi. A quanto pareva quel ragazzo sapeva fare bene il suo lavoro nonostante tutto…
In quello stesso istante, Lelouch riprese finalmente i sensi e cominicò a riaprire lentamente gli occhi, anche se abbastanza confuso su quello che era successo “D-Dove sono? C-Cos’è successo?!”
Il suo ultimo ricordo era lui che veniva circondato da del liquido verde dentro la capsula, dopo il nulla assoluto. Cercò di mettere a fuoco quello che aveva davanti a sé, e dato che il suo volto era rivolto verso gli uomini vide i loro piedi.
“Che cosa?!” inutile dire che il nero si spaventò subito.
Con uno scatto sollevò il busto reggendosi con entrambe le mani e spalancò gli occhi per vedere bene cosa avesse davanti. C’erano il nonno ed i Soldati Presidenziali, e per di più era fuori dalla sua capsula, com’era stato possibile?!
Il suo primo istinto fu quello di pensare che l’esperimento fosse finito e che lui avesse ottenuto i poteri… ma. se doveva essere sincero. non si sentiva affatto diverso, anzi si percepiva identico spiaccicato a prima.
Proprio per questo abbassò il volto per osservarsi le mani con cui continuava a reggersi e si domandò mentalmente *Che diavolo è successo?! Non capisco…*
Improvvisamente… “AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!”
Un grido disumano circondò tutto il laboratorio, un grido… che proveniva dalla sua preziosa sorellina!!
D’istinto Lelouch si voltò verso di lei preoccupato a morte, e gridò addirittura “NUNNALLY!!!”
Appena si fu girato completamente verso di lei, poté vedere che, nonostante non avesse gli occhi aperti, si contorceva a terra come se fosse dolorante. Le braccia le stava muovendo, ma le gambe rimanevano ferme immobili…
Inutile dire che il bambino si lanciò all’istante verso la sorella gattonando e, appena fu abbastanza vicino a lei, la prese dietro la testa con la mano destra sollevandogliela leggermente da terra e le avvolse il braccio sinistro attorno alla vita, il tutto continuando a rimanere in ginocchio.
La bruna non la smetteva di contorcersi e di urlare, motivo per cui il Lamperouge maggiore non riuscì neppure a trattenere le lacrime ed iniziò a piangere, anche se non sonoramente, domandandosi che cosa avesse che non andava.
“Nunnally, che cosa ti succede? Ti prego, rispondimi!!” la supplicò a quel punto.
Finalmente, sentendo anche la voce del parente, Nunnally riuscì a rispondere, anche se senza smettere di contorcersi dal dolore “I-I miei occhi, n-non riesco ad aprirli, Fratellone. E-E le gambe… n-non si muovono…”
… Sfortunatamente furono sufficienti quelle parole per far capire a Lelouch che cosa fosse appena successo, al punto tale che sgranò gli occhi mentre continuava a piangere ed iniziò a tremare, mentre le pupille quasi sparirono completamente.
“F-Fratellone, c-che cosa mi sta succedendo? T-Ti prego, a-aiutami!!”
Come poteva aiutarla?!
Non sapeva neanche lui che cosa potesse fare in quelle condizioni, il peggior scenario possibile ed immaginabile si era verificato, e lui non era riuscito ad impedirlo, non era riuscito a proteggere la sua amata sorellina.
Gli effetti collaterali dell’esperimento si erano manifestati, ma avevano colpito solamente lei, perché lui stava bene. La cosa peggiore di vedere l’esperimento fallire su sua sorella… era vedere che su di lui aveva avuto effetto e stava bene!!
Il suo cuore si sentì come se fosse stato appena pugnalato, e mentre tremava visibilmente le lacrime non smettevano di scendere dalla sua guancia. Il suo dolore era immenso, e non riusciva neanche a descrivere il male che stava provando dentro di sé per quello spettacolo orribile.
*N-Nunnally… no…* fu addirittura l’unica cosa che riuscì a pensare mentre il pianto si faceva sonoro e continuava a tenere in braccio la Lamperouge minore che si contorceva sempre più dal dolore.
Inutile dire che anche chi era lì stava assistendo a quella scena, e per alcuni fu davvero troppo, al punto che i Soldati Presidenziali dovettero trattenersi dal piangere. Vedere due bambini in quelle condizioni non era mai bello.
Pure Charles non sopportava la vista di ciò che era accaduto ai suoi nipotini, e per questo dovette chiudere gli occhi e digrignare quasi ferocemente i denti per trattenersi. Suo figlio gliel’avrebbe fatta pagare, ne era sicuro.
Infine, Hans, nonostante fosse un agente del Concilio addestrato a provare meno emozioni possibili a causa della sua posizione di Capitano, provò molto dispiacere nei confronti dei bambini, e dato che non c’era alcun segno di contagio decise di provare ad avvicinarsi a loro.
Lentamente si avviò verso i due piccoli e, appena fu arrivato al loro capezzale, si inginocchiò con il sinistro sollevato alla destra del bambino, che continuava a piangere tenendo in braccio la sorellina che, fortunatamente, si stava lentamente calmando.
“Signorino Lelouch, mi dispiace davvero molto. Se c’è qualcosa che posso fare…”
… Qualcosa… che poteva fare?!
Lurido figlio di puttana!!
Lui, suo nonno, quello scienziato e quei maledetti Soldati avevano distrutto la vita della sua amata sorella!!
L’avevano ingannata promettendole dei superpoteri, ed invece ora si trovava cieca ed paraplegica a causa loro, maledetti bastardi, con che coraggio potevano dire una cosa del genere dopo quello che avevano fatto?!
La rabbia prese subito il sopravvento su Lelouch, il quale, pur continuando a piangere, digrignò i denti dal furore con ferocia, se solo fosse stato più grande avrebbe potuto saltare addosso ad ognuno di loro e gonfiarli di botte…
Ma era ancora un bambino e non aveva tutta quella forza, proprio per questo l’unica cosa che poté fare fu pronunciare parole di odio nei confronti suoi e di tutti i presenti in quella stanza… dopo essersi voltato verso Hans naturalmente.
“… Qualcosa che puoi fare?! Potresti uccidere tutti coloro che sono presenti in questa stanza eccetto me e mia sorella, figlio di puttana!!”
… Tuttavia, appena ebbe pronunciato quelle parole, ecco che accadde qualcosa che non poteva neanche immaginare… i suoi occhi si illuminarono all’improvviso!!
Una luce violacea contornò le sue pupille, ed uno strano fascio d’energia molto piccolo a forma di uccello a V fuoriuscì dagli occhi del Lamperouge maggiore per depositarsi in quelli del Capitano, il tutto nel giro di un secondo al massimo!!
Non si seppe che cosa stesse accadendo, ma appena quel piccolo fascio di energia si fu depositato nello sguardo del bruno, quest’ultimo si ritrovò quasi ipnotizzato, perdendo ogni capacità cognitiva e imbambolandosi come se fosse stato uno zombie…
Nello stesso istante però Charles, che aveva udito molto bene le parole del nipotino, comprese come mai poteva essere così arrabbiato nero nei suoi confronti, e proprio per questo provò ad avvicinarsi nel tentativo di calmarlo.
“Lelouch, so che sei sconvolto. Credimi lo capisco, non avrei mai immaginato ch…”
Neanche il tempo di finire la frase… che una lama gli si conficcò dritta sul collo trapassandolo da parte a parte nel giro di pochi secondi!!
Accadde tutto troppo velocemente e l’anziano non si rese conto di nulla… neppure del fatto che era stato Hans, estraendo la spada che portava nel fodero legato alla cintura, a trafiggerlo reggendo la sua preziosa arma con entrambe le mani.
L’attacco era stato immediato e non gli aveva lasciato via di scampo, l’ex Gran Maestro fu stroncato all’istante dall’attacco dell’agente del Concilio, perdendo le pupille e una marea di sangue sia dalla bocca che dal collo dove era stato trafitto.
Naturalmente i sei Soldati Presidenziali presenti ci rimasero di stucco, spalancando la bocca e strabuzzando gli occhi dalla perplessità… ma non furono gli unici, dato che anche il nero ci rimase parecchio di stucco.
Aveva… aveva ucciso suo nonno? E per di più subito dopo che glielo aveva chiesto lui stesso?!
Non aveva però di certo finito lì, dato che Hans subito dopo estrasse la spada dal collo di Charlez, il cui cadavere cadde a terra a pancia in su all’indietro, e si lanciò contro i suoi sottoposti, decapitandone uno nel giro di pochi secondi!!
“C-Capitano, cosa sta facendo?!” domandò spaventato a morte uno dei poveri soldati.
Tuttavia, come risposta, ricevette solo un trapasso da parte a parte all’altezza del cuore con la spada che Hans continuava a reggere con entrambe le mani. Non aveva dato a quei due neanche il tempo di comprendere cosa stesse per abbattersi su di loro ancora un po’.
“Il Capitano è impazzito!! Scappiamo!!” gridò immediatamente uno degli altri quattro ancora vivi girandosi e correndo a perdifiato.
La stessa cosa a quel punto la fecero però anche gli altri tre. Non sapevano come mai, ma il loro superiore aveva iniziato ad ammazzare ad uno ad uno tutti coloro che erano presenti nel laboratorio, e loro non volevano fare parte delle vittime.
Tuttavia, Hans, senza dare loro alcuna via di fuga, corse ancora più veloce di loro e riuscì a bloccare la loro unica via di fuga piazzandosi proprio davanti ad essa rivolto verso di loro, costringendoli in questo modo a fermarsi di colpo.
Appena si furono bloccati, il castano tirò un fendente da destra verso sinistra contro uno dei suoi uomini, tagliandolo a metà in un attimo e stroncandolo all’istante, proprio come era avvenuto agli altri tre poveri sfortunati.
“AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!”
Un altro dei Soldati Presidenziali era già stato preso di mira, e vedendo il Capitano lanciarsi contro di lui riuscì solamente ad urlare prima che il fato si abbattesse contro di lui e sugli altri due inevitabilmente.
Lelouch osservò tutto quello che stava accadendo con la bocca spalancata e gli occhi, che erano tornati al loro colorito tipico, strabuzzati. Quel tipo stava commettendo una vera e propria carneficina davanti ai suoi occhi.
Nunnally era ancora in braccio a suo fratello, tuttavia essendo ormai divenuta cieca riusciva solo a sentire i rumori delle urla dei soldati, e per questo domandò “Fratellone, cosa sta succedendo? Siamo in pericolo?!”
Naturalmente il nero non seppe risponderle, anche perché era ancora troppo concentrato su quello che stava accadendo davanti ai suoi occhi per badare alla parente. Inizialmente era senza parole, ma davanti agli ultimi tre che venivano uccisi dal guerriero iniziò a provare… piacere.
Tutti coloro che avevano distrutto la vita di sua sorella stavano morendo, uno dietro l’altro, e per di più dopo che l’aveva chiesto lui stesso al carnefice di tutte quelle vittime. Giustizia era stata fatta, e per questo finì addirittura per abbozzare un sorrisino compiaciuto.
Ma non era tutto. Grazie alla sua intelligenza non gli ci era voluto molto per comprendere che, se sulla castana l’esperimento si era rivelato un fiasco, su di lui era stato un enorme successo ed aveva ottenuto per davvero un superpotere.
Il suo doveva essere una specie di controllo mentale, e non poteva chiedere di meglio. Poteva far fare agli altri ciò che voleva, poteva vendicare i sopprusi e le ingiustizie subite da lui e da sua sorella, poteva finalmente volgere ogni situazione a suo vantaggio, proprio come in quel caso.
La sola idea gli fece assumere quasi un sorriso maligno. Non stava piangendo la morte di quei soldati e di suo nonno neanche per un solo momento. Avevano distrutto la vita di sua sorella, e lui aveva distrutto la loro!!
Ormai il massacro era stato ultimato e Hans, reggendo la spada con la sola mano destra per il lungo, si ergeva al centro di una serie di cadaveri che erano stati decapitati e/o mutilati senza la benché minima esitazione.
Solo allora si poté notare che il suo sguardo aveva un ché di strano, la strana energia a forma di V non aveva mai abbandonato i suoi occhi, che erano spalancati enormemente e lo facevano quasi sembrare ipnotizzato.
Solo allora, quando ormai erano stati tutti ammazzati, finalmente quel fascio nero abbandonò i suoi occhi, che tornarono ad avere il colorito classico, ed Hans si comportò come se si fosse appena svegliato dopo aver avuto un sogno.
Difatti, inizialmente perplesso, cominciò a guardarsi attorno domandandosi “Ma che diavolo… ho perso i sensi per un momento, cosa è succ…”
Neanche il tempo di terminare la frase che si accorse di due cose: si trovava ancora nel laboratorio segreto del Palazzo Presidenziale… e si trovava circondato dai cadaveri di Charlez Lamperouge e dei suoi soldati!!
Immediatamente il terrore prese il sopravvento su di lui, e spalancando gli occhi e la bocca iniziò a tremare visibilmente, domandandosi cosa fosse accaduto “C-Cosa?! C-Che…”
Ancora una volta non ebbe neppure il tempo di concludere l’affermazione che gli fu tutto chiaro… nell’esatto momento in cui sollevò la sua spada e poté vedere che era bagnata del sangue delle vittime che erano al suolo!!
Aveva perso i sensi per un momento, tutti erano morti e la sua lama era intrisa di globuli rossi… tre indizi facevano una prova. Non sapeva neanche come, ma aveva ammazzato a sangue freddo tutti!!
“N-No… n-non è p-possibile…” inutile dire che il castano ci rimase a dir poco di stucco, continuando a tremare visibilmente mentre osservava la spada che reggeva tra le mani.
Non poteva essere, lui… lui aveva ucciso tutti i suoi sottoposti che si fidavano di lui, ed un ex Gran Maestro del Concilio ed ex Presidente della Comunità!!
Stava per passare grossi guai… e non si ricordava neppure come fosse accaduto tutto ciò!!
Com’era stato possibile? Come aveva potuto spegnere tutte quelle vite senza neanche ricordarselo?!
“Ottimo lavoro, amico!”
La voce di un ragazzino fece illuminare una lampadina nella mente di Hans, che sollevò subito lo sguardo per guardare davanti a sé ed incrociare quello di Lelouch, che aveva lasciato a terra la sorellina e si era alzato in piedi, con entrambe le mani dietro la schiena ed un’espressione quasi maligna.
“Adesso fammi un altro favore e tagliati la gola, grazie!”
… Un altro… favore?!
Quelle parole non sembravano lasciare posto a dubbi, ed il fatto che mentre pronunciava quelle parole i suoi occhi erano diventati viola ed uno strano fascio di luce rosso a forma di V si era formato sulle sue pupille chiarivano quanto accaduto.
A quanto pareva l’esperimento aveva sbloccato il suo Genoma, ed il potere che aveva ottenuto doveva essere una sorta di lavaggio del cervello che l’aveva spinto ad uccidere tutti… peccato solo che sembrava funzionare solo una volta, dato che ci stava provando di nuovo ma non sentiva nessun effetto!
Molto bene, se per davvero non poteva più incantarlo era la sua occasione… quel bastardo l’aveva spinto ad uccidere sette persone che non avevano fatto nulla di male al Concilio, e questa non gliel’avrebbe mai perdonata!!
Digrignando i denti dal furore, il bruno affermò incavolato “… Tu… maledetto…”
Non ci volle molto a Lelouch per comprendere da quelle parole che il suo potere non stava avendo l’effetto desiderato, al punto tale che, mentre le sue pupille tornavano normali, assunse un’aria a dir poco preoccupata.
*Cosa? Non sta avendo effetto su di lui?!*
Neanche il tempo di concludere questo pensiero che il Capitano scattò in un attimo verso di lui e, prendendolo per il collo con la mano sinistra, lo sbatté violentemente al suolo a pancia in su, continuando a tenerlo lì con il suo arto.
Come se non bastasse, dopo essersi inginocchiato con il destro alzato, il soldato sollevò la mano destra verso l’alto, puntando la punta della sua lama dritta contro la fronte del ragazzino, con uno sguardo a dir poco furente mentre digrignava i denti.
“Bastardo!! Mi hai fatto uccidere tuo nonno ed i miei sottoposti!! Non mi importa se sei un Nobile, e neanche del potere che possiedi, questa me la pagherai molto cara!!”
Naturalmente Nunnally aveva sentito tutto, e dimenandosi non sapendo neppure dove andare disse “No! No! Lascia stare il mio Fratellone! Lascialo stare!!”
Oh, diavolo, stava per ucciderlo, e Lelouch non poteva fare nulla per fermarlo. Subito i suoi occhi si dipinsero di terrore puro, ed iniziò a spaventarsi terribilmente, temendo che quella fosse la fine per lui e che i suoi sogni erano durati davvero pochi minuti…
Per sua fortuna però… “Fermo!!”
Una voce autoritaria bloccò all’istante il castano alle sue spalle, e girando il volto alla sua sinistra, e gli occhi dietro di sé, poté notare che era stato il Dr. Raichi a parlare, che in qualche modo era sopravvissuto alla sua carneficina.
“Lei?! Come…” si domandò Hans perplesso, dato che credeva di aver fatto fuori anche lui.
Anticipandolo, lo scienziato spiegò “L’ordine del suo Geass prevedeva che uccidesse tutti coloro che si trovavano in questa stanza… ma io ero stato sbalzato via dall’esplosione, di conseguenza ero fuori mentre lei uccideva tutte queste persone…”
Oh, ecco come si era salvato. Hans poté dire di tirare un sospiro di sollievo per quanto saputo… anche se ciò non cambiava quello che era accaduto!!
Lelouch invece sembrava essere concentrato soprattutto su una cosa… quel vecchio aveva chiamato il potere che aveva appena adoperato Geass, di conseguenza significava che lui sapeva che cosa avesse appena ottenuto…
“Mi fa piacere vederla viva… ora, se permette, vorrei uccidere questo lurido bastardo!!”
Senza perdere tempo, il Capitano tornò ad osservare il bambino ed a puntare la lama della sua spada contro la sua fronte, pronto a seccarlo senza ripensamenti… ma ancora una volta fu fermato a parole dall’albino.
“Io non lo farei, se fossi in lei!” affermò difatti.
Hans però non era d’accordo, e voltandosi ad osservarlo, senza però mollare la presa sul collo del bambino, glielo fece presente “E perché non dovrei? Mi ha costretto ad uccidere dei nostri uomini, compreso un ex Gran Maestro. Se la voce si spargesse per me sarebbe la fine, e se lei non parlerà perché fa solo i nostri interessi non posso dire la stessa cosa di questi bambini!!”
In pratica aveva timore che potessero divulgare quanto era accaduto in quella stanza… però, se così era, stava agendo nel modo sbagliato, e Raichi glielo fece presente anche per evitare che ci fossero altre vittime.
“La voce si spargerebbe comunque. A causa del dispositivo che mi avete impiantato non posso tradire il Concilio, e mentire su quanto accaduto qui potrebbe significare tradimento. Se me lo chiedessero dovrei parlare, ed uccidere quei bambini peggiorerebbe solo la situazione… e lei lo sa meglio di me!”
… Sfortunatamente aveva ragione, ed il castano lo sapeva bene. Quindi che cosa poteva fare?!
Fortunatamente, sembrava che il dottore avesse la soluzione, dato che rimanendo con la stessa espressione di prima spiegò “Non si preoccupi, come testimone dirò che non era in lei quando ha commesso questa carneficina, e se non sto provando dolore sa che è la pura verità e basta. Se però uccide quei bambini volutamente io non potrò difenderla, quindi ci pensi bene prima di commettere qualche sciocchezza…”
… Già, purtroppo era vero. Poteva anche vendicarsi di quello che l’avevano obbligato a fare prendendo la loro vita, ma così avrebbe solo peggiorato la sua situazione dato che avrebbe stroncato la vita dei nipoti di un ex Gran Maestro coscientemente.
Forse la sua unica ancora di salvezza era davvero aggrapparsi al dispositivo che avevano installato nel cervello di Raichi, in fondo non stava provando dolore, e di conseguenza era vero che l’aveva fatto senza saperlo e che, per questo, l’avrebbe difeso quando sarebbe stato il momento…
Beh, non che avesse molta scelta alla fine.
Proprio per questo, dopo alcuni secondi di silenzio, il Capitano mollò la presa dal bambino, che iniziò a tossire per il fatto che aveva spinto parecchio mentre lo teneva bloccato al suolo, e rimise la spada nel fodero, anche se ancora piena di sangue.
“Spero che sia davvero la scelta giusta, dottore…” dichiarò subito dopo Hans, prima di voltarsi verso l’anziano ed allontanarsi in direzione dell’uscita del laboratorio segreto che era alle spalle del vecchio.
“A lei il compito di pulire tutto qui!” concluse a quel punto il soldato, senza degnare di uno sguardo lo scienziato e superandolo allontanandosi da quella stanza.
“… D’accordo!” fu l’unica cosa che affermò colui che aveva la pelle azzurra poco prima che il ragazzo si fosse allontanato, lasciando così il vecchio da solo nel laboratorio con i due bambini alle sue spalle.
Lelouch, che finalmente poteva muoversi liberamente, risollevò il busto osservando la schiena dello scienizato che aveva di fronte… il tutto con un leggero sorrisino maligno sul volto che non faceva presagire nulla di buono!!
In fondo aveva capito bene o male che potere aveva ottenuto. Appena pronunciava un ordine, si attivava qualcosa che costringeva il malcapitato ad obbedirgli, tuttavia esisteva il limite di un ordine a persona e doveva sfruttarlo per bene.
Anche quel vecchio aveva partecipato all’esperimento, ed a differenza del Capitano non aveva ancora usato il cosiddetto Geass su di lui… era l’occasione perfetta per distruggere gli ultimi due bastardi che erano rimasti in vita.
Così, continuando a sorridere, dichiarò “Dottore, insegua ed uccida all’istante Hans, dopodiché si tolga la vita da solo senza alcuna esitazione!!”
“È inutile che ci provi. Devi avere un contatto visivo per attivare il Geass, e fino a quando sarò voltato di schiena non potrai obbligarmi a fare nulla!”
… Diavolo, pareva avere ragione!!
Il Lamperouge maggiore si era accorto che, nonostante avesse dato degli ordini, non si era attivato nulla e che Raichi era ancora lì fermo ed immobile che gli dava le spalle, di conseguenza era probabile che gli stesse dicendo la verità.
Anche quella era una limitazione non da poco, motivo per cui il ragazzo digrignò i denti e strinse i pugni dalla rabbia. Aveva un potere micidiale, eppure era così limitato nell’utilizzo che poteva essere addirittura controproducente.
Improvvisamente però, l’anziano spiegò continuando a dargli le spalle “E comunque è inutile che cerchi di controllarmi. Io e te siamo dalla stessa parte…”
… Dalla stessa parte? Che cosa intendeva dire?!
“Che cosa vuoi intendere? Spiegati meglio!!” insistette Lelouch mentre si rimetteva in piedi.
Inutile dire che, a causa di quello che stava pensando e che stava per dire, il congegno che aveva installato in testa iniziò a provocargli un dolorante mal di testa, ma l’amico di Ansem strinse i denti e cercò di sopportare in silenzio, anche se era molto difficile per lui.
“… Io e te vogliamo la stessa cosa, la fine del Concilio dei Sette e dei piani del Gran Maestro. È inutile uccidere usando il Geass, perché su Hans è già stato usato e contro di lui non avresti possibilità. Se invece unissimo le forze, con il mio ingegno e la tua intelligenza potremmo distruggerli dall’interno…”
… Uhm, doveva ammettere che non stava raccontando propriamente bugie.
Il fatto che sul Capitano non poteva più usare il Geass rappresentava un bel problema, ed essendo un combattente formidabile non era facile trovare qualcuno che potesse ucciderlo facilmente. Poteva incantare un membro della Scuola di Hokuto, ma non conoscendo l’infiltrato al suo interno rischiava solo di peggiorare la situazione…
D’altro canto, avere come alleato uno scienziato in grado di creare congegni sofisticati e con una padronanza della tecnologia quasi eccezionale poteva essere un vantaggio per lui… ma chi gli assicurava che poteva davvero credere alle sue parole?
“Non mi fido!” specificò difatti il ragazzino “Per quanto ne so, potresti starmi mentendo solo per coprirti le spalle, ed alla prima occasione farai rapporto al Gran Maestro dicendo che ho usato volutamente il Geass contro Hans…”
“Mentirei, ed a causa del congegno non posso. Tu non sapevi di avere il Geass quando hai detto quelle parole, di conseguenza non potevi sapere cosa avresti scatenato… discorso diverso invece per le prossime volte, per questo devi fare attenzione da questo momento in poi…”
“Continuo a non fidarmi di me. Come posso dopo quello che hai fatto a me ed a mia sorella?!”
Sfortunatamente lo scienziato sapeva che aveva tutte le ragioni per odiarlo profondamente. Aveva contribuito a rendere cieca e storpia la sua amata sorellina, un affronto che persino lui stesso non sarebbe mai riuscito a perdonare…
Per fortuna però aveva la soluzione a portata di mano “… Puoi sempre usare il Geass per interrogarmi. Se mi ordini di dire solo la verità non potrò mentire, e nel caso se non ti fiderai di me dopo l’interrogatorio potrai sempre obbligarmi a suicidarmi con una domanda a trabocchetto!”
… Giusto, non ci aveva pensato ma poteva usare il Geass in quelle condizioni, così Raichi sarebbe stato obbligato a dirgli la verità ed avrebbe potuto valutare bene se la sua proposta poteva essere allettante o meno.
In caso contrario, poteva sempre obbligarlo ad uccidersi e trovare poi un modo per eliminare anche Hans senza fare ricadere le colpe su di lui…
Così, mentre Nunnally rimaneva a terra con le orecchie dritte per sentire bene quello che stava succedendo, il nero decise di accettare la proposta dell’anziano e gli disse “… D’accordo, ti sottoporrò all’interrogatorio!”
“Molto bene!” dopodiché, girando la sfera in modo che potesse volgere il petto dritto verso il ragazzino, il vecchio lo invitò ad iniziare “Procedi pure!”
In teoria quella era la sua occasione per ordinargli di uccidere Hans e poi suicidarsi, ma l’idea di una vendetta più sofisticata lo allettava, e per questo aveva deciso di procedere con le domande. In fondo poteva usare l’ultima domanda per costringerlo ad ammazzare il Capitano e poi torgliersi la vita.
Così, senza esitazione, il Lamperouge maggiore dichiarò “Da adesso e per il prossimo minuto dovrai rispondere ad ogni mia singola domanda dicendo solamente la verità, ed agendo se necessario!!”
In un attimo, il Geass si attivò negli occhi del ragazzino ed andò a depositarsi in quelli di Raichi, che assunse in questo modo lo stesso sguardo del soldato, ad eccezione del fatto che lui non possedeva pupille e di conseguenza era ancora più inquietante.
“Come tu comandi!” si limitò a rispondere il vecchio reggendosi con la schiena ritta sopra la sfera. Dato che aveva solo un minuto, Lelouch non perse tempo e cominciò con le domande “Spiegami tutto ciò che sai sul Geass, l’abilità che ho appena ottenuto!”
Era la sua occasione per conoscere meglio il potere che possedeva, e il dottore rispose subito “Il Geass è il potere nascosto nel Genoma della famiglia Lamperouge. Tutti i suoi membri hanno un Geass che dona abilità diverse, il tuo ti concede la capacità di farti ubbidere da chiunque incroci lo sguardo con il tuo, ma è limitato ad un unico ordine. Subito dopo, la vittima diventa immune al Geass e non potrai più utilizzarlo su di lui!”
Niente che non avesse già intuito con quanto visto in precedenza, ad eccezione del fatto che anche la sua famiglia lo possedeva, così passò alla domanda successiva, domandando di un argomento che aveva appena citato e di cui sapeva poco per volere di Charles stesso.
“Che cosa sarebbe questo Genoma di cui hai parlato?”
“E’ una traccia di DNA che gli Antichi hanno lasciato in ogni singolo essere umano prima di abbandonare questa terra. Ogni Genoma si trasmette di generazione in generazione e dona abilità specifiche al suo umano, tuttavia attivarlo non è semplice e, senza la Primeval Rock, le probabilità di riuscirci sono del 2%!”
… COSA? ANTICHI CHE HANNO DONATO POTERI PRIMA DI ANDARSENE?!
Che diavolo significava tutto quello?!
Lelouch era a dir poco perplesso da quanto gli era appena stato detto da Raichi, al punto da assumere un’aria scioccata e desiderare di fare ulteriori domande in merito… ma il tempo scorreva rapidamente, e doveva fare le domande basilari per capire se potesse fidarsi o meno.
Così, anche se con un po’ di rammarico, chiese “Come mai mi hai proposto un alleanza? Che cosa ci guadagneresti ad allearti con me?”
“Il nuovo Gran Maestro ha ucciso Ansem, l’ex Gran Maestro nonché mio migliore amico, e progetta di sterminare gli abitanti della Comunità che non obbediscono agli Illuminati ed i Grim della Superficie. Non posso permettere che una simile follia si realizzi, e se non fosse per il dispositivo che mi ha impiantato in testa farei di tutto per fermarlo!”
… Un dispositivo? Interessante… “Che cosa sarebbe questo dispositivo?”
“Quando mi sono ribellato al nuovo Gran Maestro, lui mi ha trasformato in questo mostro e mi ha impiantato un marchingegno in testa per obbligarmi a servirlo fino a quando avrà bisogno delle mie invenzioni. Questo congegno, appena percepisce pensieri di tradimento, mi provoca un forte mal di testa a cui difficilmente resisto, in questo momento ci sto riuscendo solo per dimostrarti la mia buona volontà!”
Uhm aveva parlato anche di buona volontà mentre diceva la verità, forse poteva davvero fidarsi di lui… Ma prima voleva esserne sicuro con un ulteriore domanda “Se ci dovessimo alleare, mi tradiresti?”
“No. Fino a quando avremo lo stesso obiettivo e desidereremo l’annientamento del Concilio dei Sette, rimarrò fedele alla nostra causa anche se dovessi morire!"
Ecco, proprio la risposta che voleva. A quanto pareva, mentre era obbligato a dire la verità, aveva dimostrato che tutto sommato desiderava davvero aiutarli ad ottenere giustizia, e desiderava collaborare con loro per distruggere il Concilio.
Lui desiderava che l’intera organizzazione venisse annientata perché tutti, nessuno escluso, avevano approvato l’esperimento che aveva ridotto sua sorella in quelle condizioni, e quindi dovevano pagare tutti, tutti quanti.
Rimanevano pochi secondi ormai, e se gli dava un ordine tramite domanda il Geass si sarebbe prolungato fino a quando Raichi non avesse portato a termine il compito. Di conseguenza, se volesse, potrebbe spingerlo ad uccidere Hans ed a suicidarsi in quel momento…
Però non solo non lo fece, ma decise di porre un’ultima domanda per avere sincerità “… Ho un’ultima domanda per te. Se tornassi indietro adesso, sapendo quello che succederebbe… rifaresti l’esperimento a me ed a Nunnally?”
“No. Voi siete dei bambini che non hanno colpe, non riporterei mai tua sorella in quelle orribili condizioni, e non donerei mai più a te un potere che, se usato nel modo sbagliato, potrebbe distruggere il mondo!”
Appena ebbe terminato di dire quelle parole, l’effetto del Geass svanì ed i suoi occhi tornarono quelli di prima, facendo risvegliare l’anziano dopo quello che, dal suo punto di vista, era stato un sogno lungo un minuto.
“Eh? L’effetto del Geass è svanito?!” domandò guardandosi attorno.
Gli bastò osservare il bambino che era di fronte a lui e che aveva entrambe le mani dietro la schiena ed uno sguardo abbastanza severo per capire che l’interrogatorio era finito, ed apparentemente doveva aver ottenuto ciò che voleva.
“… Allora? Ti ritieni soddisfatto?” chiese a quel punto l’albino.
Lelouch, nonostante continuasse ad avere lo sguardo molto severo, volle essere sincero e dichiarò “… Sì, in effetti ho ottenuto quello che volevo. Mi ha dimostrato che posso fidarmi di lei per questa alleanza, ma c’è comunque qualcosa che non torna…”
Nonostante le ultime parole, l’ex migliore amico di Ansem rimase fermo dov’era ad osservare il bambino con il suo classico sguardo. Non sapeva che cosa avesse detto sotto ipnosi, di conseguenza era curioso di capire cosa ci fosse che non andava.
“… Lei ha detto che, se tornasse indietro, non ridurrebbe in queste condizioni Nunnally… ma al tempo stesso ha anche detto che non mi donerebbe mai il Geass, sottolineando quasi che con me sia in mani sbagliate…”
“E lo confermo anche adesso!” nonostante le apparenze, l’anziano ci tenne a sottolineare che era effettivamente quello che pensava.
Non fu tutto, dato che aggiunse “Considerando quello che stavi per fare, puoi darmi torto? Eri pronto ad uccidere anche me, che mi sono schierato apertamente dalla tua parte. Converrai che nelle tue mani potrebbe essere un grande dono così come un orribile maledizione…”
… Beh, sotto questo punto di vista non poteva ribattere. In effetti aveva parlato per la sua vita ed era normale che, volendolo morto fino a poco prima, dicesse che nelle sue mani non era così propriamente al sicuro…
Ma al tempo stesso continuava a non riuscire a fidarsi completamente “Uhm non lo so, continuo a non vederlo troppo vantaggioso per noi…”
“F-Fratellone!”
Improvvisamente però la castana, che era rimasta in disparte tutto il tempo ad ascoltare perché curiosa anche lei di capire la situazione, decise di intervenire nel momento in cui aveva sentito che il parente stava commettendo un grande sbaglio.
“N-Non c’è motivo di dubitare del Dr. Raichi. H-Ha detto chiaramente c-che non ci tradirà f-fino a quando vorremo la distruzione del Concilio, e-e con il tuo Geass n-non poteva mentire!”
Biascicava ancora un pochino in quanto non si era ancora del tutto ripresa dallo shock di quello che le era accaduto, ed era anche normale visto che in un attimo si era ritrovata cieca e storpia, ma voleva comunque dire la sua.
Il Lamperouge maggiore però ci tenne a sottolineare “Devo per caso ricordarti che avevi fiducia anche sulla buona riuscita del potenziamento?” era stato un colpo basso, ma necessario.
Nunnally era consapevole del suo errore “L-Lo so bene, ho sbagliato e m-me ne pento… m-ma se c’è una possibilità, u-un'unica possibilità per farla p-pagare a coloro che ci hanno m-maledetto in questa maniera i-io direi di coglierla, Fratellone!”
… Wow, un lato sadico nella sorella che non avrebbe mai pensato possedesse.
Il nero dovette ammettere di essere rimasto sorpreso nel sentirle pronunciare quelle parole, però ammetteva di capirla anche. Aveva sbagliato e lo sapeva, e voleva rimediare al suo errore impedendo che gli Illuminati potesse uccidere dei civili innocenti.
Si era fidata delle parole di Raichi, e per questo era convinta che fosse tutto vero… ed anche lui, vedendo cosa Hans avesse fatto sotto l’effetto del Geass, dovette ammettere di credere a quanto gli aveva appena raccontato.
Nonostante non fosse del tutto convinto di voler stare dalla parte dell’anziano al 100%, di una cosa era sicuro… sua sorella meritava giustizia, e se per ottenerla doveva correre qualche rischio alleandosi con qualcuno che era comunque nemico del Concilio… allora l’avrebbe fatto!
Così, sospirando quasi di rassegnazione, si rivolse alla sorellina dicendo “… E va bene, hai vinto tu… ancora!”
Naturalmente, sentendo quelle parole, la Lamperouge minore sorrise dolcemente. Nonostante le sue condizioni aveva una possibilità per rimediare al suo sbaglio ed impedire che altra gente morisse, e voleva approfittarne.
Il nero così si voltò verso il bianco e gli disse “Molto bene, allora accetto di formare un’alleanza con te. Anche se niente mi vieta di pensare che ci stiano spiando con delle telecamere…”
“Non sono presenti delle telecamere in questo laboratorio segreto. Il Gran Maestro non vuole che gli addetti della Sala Controlli che non fanno parte dell’organizzazione scoprano le nostre ricerche!” specificò tuttavia Raichi.
Anche se aggiunse “… Però sono presenti nel laboratorio qui fuori, di conseguenza dovrete andarvene per primi, in modo da evitare sospetti!”
Questo lo sapeva bene anche lui, per questo non cambiò la sua espressione severa. Sarebbe stato duro portare via sua sorella in quello stato, ma poteva provarci a reggerla sulle sue spalle, forse così ce l’avrebbe fatta…
L’ex migliore amico di Ansem, che continuava a cercare di mascherare il più possibile il dolore che provava a causa del mal di testa generato dal congegno, andò avanti sottolineando un altro problema che poteva verificarsi con il Geass.
“Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che, da adesso in poi, quando darai un ordine attiverai il tuo Geass. Dovrò crearti delle lenti a contatto speciali rimuovibili dello stesso colore delle tue pupille, così applicate ai tuoi occhi impediranno che il Geass influenzi chi ti sta parlando!”
Sì, anche quella era una buona idea secondo Lelouch. Attivare continuamente il Geass senza volerlo poteva creargli non pochi problemi, invece in questa maniera poteva attivarlo solo quando voleva semplicemente rimuovendo le lenti a contatto.
Infine, per quanto riguardava ciò che Charlez gli aveva chiesto e che non poteva più usare per ovvi motivi, Raichi affermò “Fortuna vuole anche che vostro nonno non abbia avuto il tempo di usare la capsula per la cancellazione della memoria che mi aveva chiesto. La terrò con me e, per ovvi motivi, dovrò comunicarlo al Gran Maestro. Voi però potete stare tranquilli, dubito me la farà usare su di voi dato che così si perderebbe degli “alleati potenti”…”
“Di quella capsula non mi importa nulla!”
In verità Lelouch si era domandato subito cosa fosse quella specie di pillola che il parente teneva tra le mani qualche giorno prima quando li aveva convocati, ed ora che sapeva di cosa si trattasse la questione non lo riguardava più.
Proprio per questo sottolineò “L’importante è che la nostra alleanza porti a qualcosa di concreto, anche se ci vorranno anni per portarla a termine!”
“G-Giusto!” sottolineò Nunnally, che finalmente stava cercando di tirarsi su adoperando entrambe le braccia, anche se faceva ancora fatica.
Vedendo la determinazione che Lelouch aveva adoperato nelle sue parole, il vecchio non poté fare a meno che essere compiaciuto. Da tempo attendeva un modo per riscattarsi senza essere bloccato dal congegno in testa, e loro potevano essere proprio ciò che cercava.
“Non dovete temere. Ci vorranno forse anni, ma se un minimo di giustizia esiste a questo mondo noi vinceremo. Noi… sconfiggeremo il Concilio!!”
Nonostante la testa gli stesse facendo un male cane, cercava di resistere per non sembrare debole davanti ai bambini. Lo doveva al suo migliore amico brutalmente ucciso, ed anche a loro a cui aveva appena rovinato la vita.
Era sicuro che tutto sarebbe andato per il meglio. Ci sarebbero voluti anni di progettazione e segretezza affinché funzionasse, e tutti e tre avrebbero dovuto portare a termine il loro ruolo con maestria, ma se ce l’avessero fatta loro avrebbero vinto…
Avrebbero distrutto per sempre gli Illuminati!!

Scuola di Hokuto, Fantacity, Comunità, 24 Aprile 1932:
Da quando Zoro aveva espanso la Scuola di Hokuto introducendo un nuovo stile di combattimento da insegnare, le cose erano cambiate all’interno del dojo.
Le domande di iscrizione erano aumentate perché i civili che volevano imparare l’arte della spada erano tanti, molti più di quanti sia Kenshiro che Roronoa avevano pronosticato, ed anche grazie a questo il castano era finalmente riuscito a trovare i suoi primi allievi.
Prima che l’apprendista di Xehanort si unisse all’istituto, l’ex compagno di Madara non era riuscito a trovare nessuno che fosse abbastanza capace da diventare suo pupillo… ma finalmente le cose erano cambiate.
In quegli anni si erano presentati due studenti che erano riusciti a superare il test d’ingresso ed erano di conseguenza diventati i primi allievi dell’uomo, e la stessa cosa la poteva dire anche Zoro dato che anche a lui era andata bene.
I due allievi che Ken aveva preso sotto la sua ala protettiva erano per la precisione Gai ed Armstrong, di cui aspetto erano molto simili a come si sarebbero presentati undici anni dopo anche a causa dell’età. Difatti il primo aveva trentanove anni e il secondo ventinove anni.
Quelli invece che erano diventati apprendisti del verde invece erano Teresa e Mikasa, solamente che mentre la prima, avendo ventisette anni, era parecchio simile a come sarebbe stata in futuro, la seconda era ancora piccola, avendo avuto quattro anni, e di conseguenza era parecchio diversa.
Ackermann era abbastanza bassa, aveva dei capelli lunghi che andavano ben oltre le spalle, attorno al collo, la stessa sciarpa che avrebbe avuto una volta cresciuta e, come abiti, indossava un vestito lungo di colore bianco sotto ad una giacchetta aperta color rosa, mentre ai piedi senza calze indossava dei sandali bordeaux.
Inutile dire che, a causa della sua giovane età, molti si erano sorpresi che fosse stata presa come apprendista dallo spadaccino, dato che tutti sapevano che il suo maestro gli aveva insegnato ad essere rigido con la selezione dei propri studenti, eppure ce l’aveva fatta.
Questo perché Zoro aveva notato un abilità a dir poco straordinaria nell’arte della spada, dato che anche se non era riuscita a sfruttare appieno la Komakaku, esattamente come Teresa, era riuscita a destreggiarsi bene nel suo uso nonostante fosse piccola.
In quel momento tutti e sei si trovavano all’interno della hall del dojo, che fungeva anche da palestra, e mentre i due maestri si trovavani esattamente al centro ed in piedi, i sei apprendisti erano poco dietro di loro sull’attenti.
Partendo da destra fino a sinistra avendo alle spalle l’ingresso erano posizionati nel seguente ordine: Armstrong, Gai, Mikasa e Teresa. Tutti e quattro poi avevano entrambe le braccia dietro la schiena e non stavano fiatando.
Gli insegnanti invece, come già spiegato, si trovavano davanti a loro, Kenshiro con le braccia incrociate ed uno sguardo severo, mentre Zoro con le braccia distese per il lungo ed anche lui con un’aria sera.
Avevano di fronte due probabili apprendisti che avevano appena terminato il test d’ingresso contro uno dei loro studenti e che dovevano essere sottoposti al giudizio finale dei loro esaminandi, anche se per questo erano un po’ preoccupati.
Si erano presentati ognuno per un allenamento differente. Dal lato di Ken era presente Franky, il quale avendo trentasette anni aveva già l’aspetto che avrebbe avuto undici anni dopo, mentre per il verde si era presentata Claire, che all’epoca era molto giovane.
Avendo vent’anni, la ragazza era più bassa ed aveva dei lunghi capelli biondi che arrivavano fino alla schiena, dei lineamenti facciali più ovali rispetto a come li avrebbe avuti in futuro ed indossava un lungo vestito rosso senza maniche, però con il colletto molto alto che le copriva quasi tutto il collo, con delle calze blu scure e delle scarpe nere.
Erano abbastanza nervosi dato che non sapevano come era andata, e dato che entrambi i mentori avevano iniziato a parlare si stavano intimorendo anche di più, considerando anche che non capivano se fosse andata bene o meno…
Almeno fino a quando entrambi sorrisero felicemente e Kenshiro dichiarò “… E proprio per questo, abbiamo deciso di comune accordo di accettarvi entrambi come allievi della Scuola di Hokuto!!”
“Comincerete l’addestramento da domani, congratulazioni!” concluse il tutto Roronoa.
Inutile dire che, appena udirono il verdetto finale, entrambi prima sorrisero felicemente, e poi scoppiarono letteralmente di gioia, al punto tale che Claire addirittura saltò sul posto sollevando entrambi i pugni al cielo.
“Evvai!! Evvai!!” fu quello che disse la bionda tutta contenta.
Invece Franky, mettendosi nella sua classica posa con entrambi i pugni sollevati ed uniti in modo da formare una stella con i suoi tatuaggi, dichiarò “Questa giornata è stata davvero SUUPPPPEEEEEERRRRRR!!! E le prossime lo saranno ancora di più!!”
Naturalmente anche gli altri apprendisti della Scuola di Hokuto a loro modo erano contenti del numero di studenti che si era appena allargato a sei. Così ci sarebbe stato anche più allenamento e divertimento per loro.
Difatti Alex, mettendosi in una posa con cui mostrava i muscoli delle braccia, affermò contento “Bravi ragazzi, avete superato la prova più difficile ed ora farete parte di questa rinomata scuola!!”
“La forza della giovinezza scorre potente in voi. Sono così fiero…” quasi con le lacrime agli occhi, Maito non sembrava riuscire a trattenere la sua emozione del momento.
“Sono stati in gamba…” si limitò a commentare Mikasa, che nonostante fosse bambina aveva un’espressione fredda in volto come era suo solito.
Teresa però sapeva che, tutto sommato, era felice per loro, e per questo replicò alle sue parole sostenendo “Già, soprattutto Claire. Ha un grande futuro davanti…”
Certo, andava detto che, anche se la bionda aveva fatto una prova esemplare davanti ai suoi maestri, Zoro inizialmente non era convinto di volerla prendere perché l’aveva vista troppo emotiva nel momento dell’attacco.
Questa caratteristica, nel momento più cruciale, poteva rivelarsi addirittura fatale, per questo all’inizio aveva espresso il suo desiderio di respingerla… tuttavia la spadaccina si era esposta in prima persona per convincerlo del contrario.
Mentre la vedeva combattere contro Mikasa per superare il test, a differenza di Franky che aveva combattuto Armstrong, aveva notato nei suoi occhi una grande forza di volontà ed un desiderio di mettersi alla prova, tutte caratteristiche che aveva anche lei.
Si era rispecchiata nel suo modo di fare nonostante l’eccessiva emotività, e per questo con una leggera difficoltà aveva convinto il suo insegnante a concederle un’opportunità, garantendo per lei in prima persona.
Così tutto era bene quel che finiva bene in teoria… ma purtroppo non era così!
Non andava dimenticato quanto aveva pensato Lelouch mentre pensava se stringere un’alleanza con Raichi o meno. Aveva avanzato la teoria di controllare un membro della Scuola di Hokuto per uccidere Hans, ma alla fine ci aveva rinunciato…
Perché sapeva che tra di loro c’era un infiltrato!!
Xehanort sapeva che non poteva permettersi che il dojo interferisse troppo nei suoi piani, soprattutto se veniva assunto da qualcuno per proteggerlo magari da un agente, oppure addirittura per stanarlo.
Proprio per questo era riuscito segretamente a mandare uno dei suoi a fare il test per diventare apprendista di uno dei due, ed era riuscito a superarlo divenendo in questo modo l’allievo di uno dei due mentori.
Era rimasto segretamente tutto il tempo lì ad addestrarsi con loro ed al tempo stesso a tenerli d’occhio, in modo che se avessero commesso un passo falso avrebbe potuto comunicarlo al Gran Maestro seduta stante.
C’era un traditore in mezzo a loro.
La vera domanda era… di chi si trattava?

Mentre Elsa e Schmidt hanno iniziato a stringere un legame d’amicizia grazie alla loro esperienza passata, Lelouch e Nunnally si sono visti la vita rovinata a causa di un’esperimento fortemente voluto dal nonno Charlez e, per ottenere giustizia e distruggere il Concilio, hanno stretto un’alleanza con il Dr. Raichi. In tutto questo però si è scoperto che uno degli allievi della Scuola di Hokuto è un agente del Concilio sotto copertura infiltrato tra le loro fila… ma chi può essere?

PERSONAGGI APPARSI:

Charlez Lamperouge Anziano da “Code Geass”


Lelouch Lamperouge Bambino da “Code Geass”


Nunnally Lamperouge Bambina da “Code Geass”


Mikasa Ackermann Bambina da “Attacco dei Giganti”


Claire Ragazza da “Claymore”



Vi è piaciuto questo dodicesimo Capitolo della fic prequel?
Direi che era ora che rivelassi come Lelouch ha ottenuto il Geass e, soprattutto, qual era quel misterioso incidente che coinvolgeva Hans e che, a quanto pareva, aveva ridotto Nunnally su sedia a rotelle e cieca.
Spero che la spiegazione vi sia piaciuta, anche considerando che ha rivelato finalmente chi è il misterioso terzo alleato di Lelouch e di Nunnally nella lotta contro il Concilio… e se ci pensate già la fine dello scorso chap lo faceva intuire u.u XD ;).
Riguardo i personaggi apparsi in questo chap, alla fine sono solo le versioni giovane, o vecchie, di alcuni personaggi che già conoscevamo, di conseguenza la lista rimane invariata come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Per quanto riguarda ciò che è successo nel Capitolo al di fuori dei Lamperouge, ci sono un paio di dettagli che non dovete dimenticarvi.
Innanzitutto, il fatto che sembra che tutti si siano dimenticati quello che è accaduto ad Elsa e Schmidt prima del rapimento, come se fosse stato cancellato tutta la vita dei due, ed adesso avete capito come mai Anna ha detto quelle parole quando ha incontrato Lorenzo e Danilo la prima volta ;).
Non è un caso che ci sia ancora una pasticca cancella-memoria in circolazione, e la fic principale dà anche un indizio su chi è stata usata… anche se lo mostrerò comunque nella fic prequel, tranquilli u.u XD ;).
Inoltre, la scena iniziale è servita soprattutto a mostrare come mai Elsa e Schmidt sono così legati, e spero di essere riuscito a far capire bene l’amicizia che li lega :).
Come ultima cosa, direi che il paragrafo finale è abbastanza eloquente in merito… nella Scuola di Hokuto si annida un traditore agente del Concilio.
Di chi si tratta? Questo naturalmente non ve lo rivelerò, lo scoprirete quando sarà il momento… anche se ci vorrà un po’ per scoprirlo, preferisco dirvelo subito che non si sa mai u.u XD ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tutti quanti nessuno escluso per il vostro continuo sostegno alle mie fic finali, e ci risentiamo martedì 03 Dicembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove ci sarà una resa dei conti!! :)

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Capitolo 13
*** Eterni Rivali! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Con questo Capitolo prequel tratterò soprattutto due argomenti fondamentali, uno è quello che vi avevo già anticipato nello scorso Capitolo e che dà il titolo a tutto il chap, mentre il secondo è… non ve lo dico XD ;).
Aggiungo anche che questo sarà l’ultimo Capitolo “normale” della fic prequel. A che cosa mi riferisco? Diciamo solo che dopo il finale bisognerà guardare questa storia flashback da un altro punto di vista, forse già leggendo il finale capirete perché ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Mi fa tanto piacere che ti sia piaciuto molto lo scorso Capitolo, che anche se era incentrato quasi esclusivamente su uno scenario ha approfondito alcuni personaggi come Lelouch, Nunnally, Hans, Raichi ed anche l’amicizia tra Elsa e Schmidt, e tra l’altro solo adesso mi sto rendendo conto che sto approfondendo parecchio Raichi, ma in fondo nella fic principale l’ho mostrato pochissimo e di conseguenza ci può stare anche per capirlo meglio come personaggio ;). All’amicizia tra Elsa e Schmidt ho dedicato unicamente questo paragrafo, dato che dalla prossima volta che si vedranno si partirà con la seconda parte della storia di Johann, però almeno una piccola scena dedicata a loro due insieme era giusto dedicarla, altrimenti non si capisce come mai Elsa è così legata a Teschio Rosso nonostante chi sia :). C’è da fare una piccola precisazione: le pillole cancella-memoria progettate da Raichi hanno cancellato in tutti i ricordi di chi erano Elsa e Schmidt prima del rapimento da parte di Fontaine, da quel giorno e fino ad oggi si ricordano tutto, e questo perché il Concilio ritiene che non si corrono pericoli dato che la gente è convinta che non è stato Fontaine a rapire né loro né gli altri, visto che anche gli ADAM hanno ingoiato la pillola e non ricordavano nulla e non sono stati trovati i bambini rapiti nel loro rifugio. A causa di ciò, potremmo dire che il ricordo di Fontaine ce l’hanno, ma non lo collegano al rapimento di Schmidt e dei quattro bambini, almeno per ora naturalmente visto che, come si è visto nella fic prequel, Jack Frost ed Alice hanno parlato del rapimento davanti a Mustang, Hawkeye ed Erza rivelando così loro ciò che avevano dimenticato ;). In effetti, considerando la Primeval Rock, si poteva già intuire come Lelouch avesse ottenuto i suoi poteri, ma al momento non era ancora sicuro che fosse collegato all’incidente che aveva coinvolto Nunnally e Hans, ed ora invece è stato confermato che era tutto unito, e tra l’altro questa è una parte davvero essenziale per la trama principale, come si è potuto vedere anche nella fic principale, ed era giusto mostrarla interamente :). La tua idea non era affatto male, ed in teoria ci poteva anche stare considerando che Charlez è della vecchia guardia e, di conseguenza, ha la mentalità pre arrivo di Ansem, però Charlez è molto pigro e pusillanime, e se ne è lavato le mani appena ne ha avuto l’occasione, per questo non l’ho più fatto comparire finora, è rimasto per i fatti suoi senza interessarsi agli affari del Concilio. Comunque sia, alla fine hai comunque indovinato l’alleanza tra Raichi e i Lamperouge, anche se in questo caso ha deciso di stringere un patto con i due bambini, in quanto sa che Lelouch è molto intelligente nonostante la sua età, e vede nel suo Geass la possibilità di sovvertire il Concilio… i due bambini invece vogliono solamente vendetta per quanto fatto alla povera Nunnally, e come abbiamo visto nella fic principale sono già entrati in azione, anche se in teoria Raichi non sta facendo nulla… almeno per ora ovviamente XD ;). Non ho ancora rivelato chi sia l’infiltrato perché per il momento voglio farvi domandare su chi si tratti, ma nel frattempo ho voluto sganciare la bomba che nella Scuola di Hokuto c’è un infiltrato, e questo spiega come mai il Concilio sapesse sempre i progressi che stavano facendo Lorenzo e Danilo all’interno del dojo, alla fine tutto torna u.u XD ;). Confermo che Zoro e Kenshiro vanno esclusi a priori dalla lista dei possibili sospettati, anche perché se fossero stati agenti il Concilio avrebbe avuto molte occasioni per avvicinarli e spingerli dalla loro parte, ed anche Eren e Rock Lee non vanno inclusi perché non erano ancora allievi quando c’è stata “l’uscita” di Lelouch… ma gli altri sei sono ugualmente sospettabili, e per scoprire chi tra i sei è il traditore dovrete aspettare, ve lo dico subito u.u XD ;). In effetti sì, ho già dato degli indizi su chi sarà usata la pillola cancella-memoria, basta ricordarsi certi dettagli di un certo personaggio e la risposta arriverà da sola, ma anche nel caso non ve lo ricordaste lo mostrerò direttamente qui nella fic prequel quando sarà il momento, di conseguenza dovrete aspettare poco ;). Irina in un modo o nell’altro sarà sostituita, e questo lo sappiamo già, il dubbio è il motivo e, soprattutto, come Irina si “toglierà di mezzo”, e naturalmente anche di questo parlerò nella fic prequel ;). Infine, per la resa dei conti che ci sarà in questo Capitolo… non parlo, anche perché si tratta di leggere poco sotto, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Lelec6: Ciao lelec6 :). Ancora grazie per tutti i suggerimenti che continui a darmi, mi sono sempre utili e ti ringrazio per questo ;). Riguardo Assassination Classroom, posso confermati che effettivamente lo conosco, l’ho recuperato a inizio dell’anno scorso e lo adoro letteralmente *_*. Non dico che sia uno dei miei preferiti, però in classifica è sicuramente in alto, anche se ho visto solo la versione animata e mi dispiace che lì abbiano saltato alcuni pezzi del manga T_T ma va beh, alla fine ho adorato l’anime e mi va benissimo così *_*. Riguardo Korosensei, purtroppo al momento non posso parlare troppo perché altrimenti rischierei di fare un po’ troppi spoiler, però posso dirti che quando ho visto Assassination Classroom sono rimasto sorpreso soprattutto da una cosa, che è assolutamente una coincidenza dato che non sapevo quasi nulla del manga/anime prima di iniziarlo a vedere, a parte il plot iniziale… però non posso dirti qual è questa coincidenza, questo dovrai scoprirlo quando sarà il momento ;). Nel frattempo, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia alla fine come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sfortunatamente sì, il Concilio ha temuto che la Comunità si facesse troppe domande su dove fossero finiti Elsa e Schmidt, e considerando che gli ADAM un tempo erano affiliati agli Illuminati non hanno voluto correre rischi e hanno rifilato le pasticche a tutta la Comunità, facendogli dimenticare la vita di Elsa e Schmidt prima del rapimento, ma solo di loro due dato che degli altri tre se lo ricordano purtroppo T_T. Alcuni genitori sono stati uccisi proprio perché stavano indagando un po’ troppo sulla faccenda e il Concilio non ha voluto correre rischi… e tra l’altro proprio il fatto che i genitori di Nina sono stati tra le vittime non è un caso, quando sarà il momento capirete perché T_T. Per quanto riguarda L in teoria si scopre proprio in questo Capitolo come mai pare non aver capito molto, ma ti do una piccola anticipazione: durante tutto il periodo delle indagini era interessato unicamente a catturare Fontaine, e la sua rabbia nei confronti dell’uomo l’ha reso cieco davanti ad alcune cose che avrebbero potuto fargli accendere una lampadina in momenti normali, il Concilio dovrebbe iniziare a preoccuparsi di lui dopo la morte o la cattura di Fontaine, da lì sì che L diventerebbe una seria minaccia ;). Con lo scorso chap ho finalmente svelato come Lelouch è riuscito ad ottenere il suo Geass, praticamente nello stesso modo in cui molti li hanno ottenuti, tramite il risveglio del Genoma dentro di sé :). Purtroppo, questo non è successo con Nunnally, che è stata vittima del 2% di possibilità di fallimento e per questo si è ritrovata sia paralizzata che cieca, poveraccia considerando che era una bambina non deve essere stato un bel colpo per lei T_T. E sì, Charlez voleva usarli come guardie del corpo quando sarebbe andato in Superficie, visto che voleva continuare a non avere più nulla a che fare con il Concilio, e li voleva con i poteri per precauzione, peccato solamente che non sia andata bene per niente, e confermo anche che Nunnally non ha ottenuto nessun potere, quindi ha avuto solo danneggiamenti da questa storia T_T. Il Geass di Lelouch è molto potente anche se molto limitato, e lo si è visto con Hans sia in positivo che in negativo, di conseguenza è consapevole che deve usarlo bene sugli altri individui e si regolerà in base a questo ;). Il fatto poi che tutta la famiglia possieda il Geass l’ho presa direttamente da Code Geass, visto che lì ci sono diverse forme di Geass e ne ho voluto approfittare :). Posso già dire che quello di Charlez sarebbe stato identico a quello che aveva nell’originale, e quindi quello della cancellazione della memoria, mentre quello di Nunnally sarebbe stato identico a quello di Mao, e di conseguenza avrebbe avuto la possibilità di leggere il pensiero di tutti anche quando non voleva, quindi forse è stato un bene che non l’abbia ottenuto, anche se è finita in quelle condizioni T_T. Ed ora finalmente abbiamo scoperto chi era il misterioso terzo alleato di Lelouch e Nunnally, anche se al tempo stesso abbiamo scoperto che nella Scuola di Hokuto c’è una spia, e questo non va affatto bene T_T (Quindi può essere chiunque di noi?! N.d. Eren) (Tu e Rock Lee no, non eravate nella Scuola di Hokuto quando è stato detto questo! N.d. Conan) (Wow, allora siamo stati fortunati! N.d. Rock Lee) (Ma spero di no. Già sono arrogante e presuntuosa in questa fic, ci manca solamente che sia pure malvagia! N.d. Claire) (In effetti non ha tutti i torti… N.d. Medaka) (E allora chi potrebbe essere?! N.d. Sora) (Spero non Teresa, come hanno giustamente da AlanKall il suo sorriso è inquietante… N.d. Naruto) (Ma sbaglio o fa questi sorrisini anche quando è buona? N.d. Luffy) (In effetti non hai tutti i torti… N.d. Teresa facendo quel sorrisetto) (O_O Ecco, appunto… N.d. Seiya con la pelle d’oca) (Combattere Teresa?! No, non ci riuscirei… N.d. Claire) (Ma non sareste voi due, ma le vostre controparti!! N.d. Edward) (Però c’è da dire comunque che farebbe strano… N.d. Winry) (Già, e la possibilità è tutto fuorché nulla visto che ci sono due possibilità su sei che una delle due sia l’infiltrata! N.d. Alphonse) (Già, hai ragione… N.d. Mustang) (Mi sa che solamente il tempo saprà darci una risposta a questo punto… N.d. Hawkeye) (Quindi adesso ho trovato qualcosa che ti fa arrabbiare?! Eheheheheheheh, molto interessante… N.d. Cell) (È inutile che fai così, visto che la cosa potrebbe ritorcersi contro di te -_-‘! N.d. Malefica) (Il potere in effetti ci assomiglia… ma se è la gravità o meno al momento non parliamo, lo scoprirete quando sarà il momento… N.d. Tivan) (Eheheheheheheheh grazie Riful, mi fa davvero molto piacere saperlo… N.d. Agatha) (Uff sempre insulti nei miei confronti, che palle… N.d. Vegeta) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (E non rompere pure tu!! N.d. Vegeta) (Diciamo di sì, ed anche questo Capitolo confermerà meglio la questione, proprio all’inizio tra l’altro ;)! N.d. PGV 2) (E chissà in quale contesto, eheheheheheheh… N.d. Freezer) (Non fare spoiler, grazie! N.d. PGV 2) (Beh, per ora a me sta simpatico Louvre! N.d. Goku) (Sì, non abbiamo nulla contro di lui! N.d. Riku) (Poi magari quando vedremo meglio Claymore cambieremo idea, ma per ora ci garba! N.d. Terra) (Sicuramente!! N.d. Trunks e Bra) (… Da Trunks me l’aspettavo, ma pure da Bra ora?! Uff… N.d. Vegeta) (In effetti Bra è la sua favorita, ci sta che l’abbia presa male! N.d. Ian) (Cosa? Non sono io?! O_O N.d. Trunks) (Dopo tutte le volte che l’hai insultato cosa ti aspettavi da lui?! -_-‘ N.d. Maverick) (Mi fa piacere vedere che qui non sono l’unico che odia gli spoiler… tuttavia, credo sia meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, prima che sia troppo tardi O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Prima della fine del prequel ci vuole ancora un pochino, forse una decina di chap dato che ci sono ancora molti eventi da narrare tra cui uno grosso che richiederà più Capitoli, la vicenda di Bakura e Winry, ma spero che questi Capitoli che avanzano possano piacere alla fine :). Nel frattempo, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono davvero molto felice che entrambi i precedenti Capitoli ti siano piaciuti molto, nonostante entrambi alla fine fossero dedicati soprattutto ad un argomento specifico, il primo l’abbattimento degli ADAM e il secondo la vicenda legata ai Lamperouge ;). Alla fine, sì, la spia di Doflamingo all’interno dell’organizzazione di Fontaine era il ragazzo che stava sempre con lui, ed adesso si spiega come mai difficilmente mollava Frank, in fondo doveva raccogliere le informazioni e consegnarle a Doflamingo, che però se le è tenute per sé fino a quando non è stato nominato membro principale del Concilio, furbo u.u XD ;). Sfortunatamente, Fontaine aveva già capito che quel ragazzo nascondeva qualcosa, e facendolo tenere d’occhio ha scoperto il suo piano bloccandolo così sul nascere T_T anche se effettivamente è stato quasi un miracolo che Elsa e Schmidt siano lo stesso riusciti a fuggire, difatti se Elsa non avesse ottenuto il potere di correre così veloce non ce l’avrebbero mai fatta neppure loro T_T. Il comportamento di Fontaine è tipico suo, lasciare i suoi sottoposti come carne da macello per il nemico mentre lui si salva, è una cosa che faceva anche nel Bioshock originale più o meno e ho voluto replicarla anche qui per giustificare la sua fuga nonostante tutto :) difatti la polizia ha finito per arrestare praticamente tutti gli ADAM tranne lui… il che è davvero una bella sfiga, visto che è ancora in circolazione T_T. Il Concilio ha preferito far dimenticare tutto quello che è successo loro ad Elsa e Schmidt per evitare che parlassero troppo, dato che sapevano degli Illuminati e rischiavano di rivelare troppo anche a chi non faceva parte dell’organizzazione T_T. L è rimasto con un pugno di mosche più che altro perché non è riuscito a catturare Fontaine, al momento è talmente concentrato su di lui che non ha neanche notato ciò che gli sta intorno, se avesse mantenuto la guardia più alta avrebbe potuto cogliere qualche indizio e capire alcune cose purtroppo T_T. Potrebbe anche essere questo il motivo per cui Teschio Rosso si è unito al Concilio, però non va dimenticato che sia lui che Elsa sembrano ricordarsi quanto gli è accaduto con gli ADAM, quindi qualcosa che non va c’è… e di sicuro ora Raichi sarà contento di potersi prendere cura dei bambini che erano stati torturati da Fontaine, è anche uno dei motivi per cui Alice era schierata totalmente con loro e Jack Frost, pur avendo qualche dubbio, rimaneva lo stesso con loro :). I tre sono stati portati via dal magazzino prima dell’arrivo della polizia, ma al momento non posso dire come Xehanort sia riuscito a portarli via, l’unica cosa che vi confermo è che effettivamente c’entra il terzo potere misterioso… che potrebbe essere rivelato prima di quanto possiate immaginare, attendete e lo vedrete voi stessi u.u XD ;). Doflamingo ha voluto potenziare Homing in modo da avere un secondo in comando all’altezza, e come abbiamo visto poi nella fic principale, dove il combattimento è ancora in corso, i suoi frutti li ha avuti eccome l’esperimento T_T. Riguardo Lelouch e Nunnally credo fosse giusto che finalmente vi svelassi come mai erano ridotti in quelle condizioni, o almeno lei era conciata così, visto che lui ha ottenuto il potenziamento ed è andato tutto bene… beh, più o meno visto che se non controlla il Geass finisce per fare come nel Code Geass originale XD ;). Charlez ha pensato unicamente ad attivare il loro Geass per avere delle guardie del corpo quando sarebbe salito in Superficie qualora il Concilio avesse avuto problemi con il suo non voler avere niente a che fare con loro, peccato solamente che in questo modo ha ridotto la nipotina ceca e paralitica, dato che si è verificato il 2% di possibilità di fallimento T_T. Leouch anche qui ci tiene moltissimo alla sorella, e proprio per questo non ha potuto perdonare quanto le hanno fatto, ed ora si sa come mai Hans sembrava coinvolto nell’incidente che aveva reso ceca e paralitica Nunnally, anche se in teoria ne aveva a che fare indirettamente, al contrario della morte di Charlez dove ha avuto un ruolo attivo purtroppo T_T. Raichi ha visto sia nel Geass che nell’intelligenza di Lelouch la possibilità di attaccare il Concilio indirettamente, visto che lui direttamente non può farlo a causa di tutti i dispositivi che gli sono stati impiantati addosso, per questo ha stretto un’alleanza con entrambi e, grazie a questo, ora sappiamo che è lui il misterioso terzo alleato dei Lamperouge :). Considerando che nell’alleanza ci sono due intelligenti come Raichi e Lelouch, è probabile che il Concilio si sia fatto dei nemici potenti senza saperlo ;). La scena alla Scuola di Hokuto l’ho inserita alla fine per due motivi: mostrare che i reclutamenti stanno procedendo bene e che fortunatamente sono stati trovati i primi allievi per entrambe le discipline… e anche per rimarcare quanto detto da Lelouch durante il Capitolo, ossia che uno di loro sfortunatamente è un agente sotto copertura T_T. Mi fa piacere che ti ricordi quanto detto da Lorenzo sulle debolezze degli allievi della Scuola di Hokuto, avevo già detto che sarebbe stato importante e sono contento che non l’hai dimenticato :) tuttavia non è detto che sia legato all’agente sotto copertura, visto che potrebbe essere legato anche ad una situazione esterna che si rivelerà durante i combattimenti al Palazzo Presidenziale, oppure l’esatto contrario rispetto a quello che hai detto… ma naturalmente non posso dire nulla sotto questo punto di vista, dovrai aspettare e vedere u.u ;). Infine, per quanto riguarda la tua teoria, devo dire che è molto interessante, e soprattutto mi fa piacere che stai iniziando a fare supposizioni su chi possa essere la spia :). Questa è una cosa che rivelerò nella fic principale e non qui, di conseguenza dovrai aspettare e scoprirlo tu stesso quando sarà il momento ;) nel frattempo ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, e spero con tutto il cuore che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity!! Era un po’ che non ci sentivamo qui su EFP, mi fa molto piacere che tu sia tornato su EFP alla fine *_*. Io… diciamo che sto attraversando un finale di anno che definire brutto è voler essere riduttivi, avrei potuto usare altri termini ma evito per ovvi motivi XD ;). Però alla fine vado avanti, e cerco di arrivare alla fine dell’anno con la speranza che il 2020 sia migliore… ma sappiamo che tanto non sarà così, lo spero ogni anno e finisce sempre male XD ;). Per quanto riguarda te invece, da quello che ho capito non ti è andata tanto meglio e mi dispiace davvero molto per te, spero riuscirai a riprenderti e ad affrontare i problemi della vita con più grinta e gioia, come sto provando a fare anche io alla fin fine T_T ;). Sulle fic, ricordati che non devi sentirti obbligato né a scriverle né a leggerle se non te la senti, se ci si prova a sforzarsi a fare qualcosa che non interessa, e magari ci impieghi anche una marea di tempo per portarla a compimento, si finisce unicamente per odiare con il più profondo del cuore quella determinata cosa, ed in questo caso è psicologia alla fin fine T_T. Anche a me un tempo era capitata la stessa cosa con le fic, anche se sono riuscito a superarlo alla fine, e proprio per esperienza personale posso dirti che è meglio non sforzarti e dedicarti alle fic, sia scriverle che leggerle, solo se in quel momento te la senti, altrimenti finisci per odiarle e basta T_T ;). Per quanto riguarda i personaggi nessun problema, già solo il fatto che nonostante i problemi che stai avendo sia nella tua vita che nelle fic riesci comunque a leggere ed a recensire le mie fic mi rende molto contento, e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Beh, l’unica situazione in sospeso che viene mandata avanti all’interno dello scorso Capitolo era quella dedicata a Elsa e Schmidt, visto che si può definire la loro scena come un proseguimento della vicenda legata a Fontaine e gli ADAM… e quella parte non è ancora finita, non anticipo il motivo ma lo vedrete già in questo chap come mai dico che la vicenda a triplo filo Elsa-Schmidt-ADAM non si è ancora conclusa del tutto u.u XD ;). Mi fa piacere inoltre che il Capitolo ti sia piaciuto molto alla fine *_* e per Lelouch sì, era arrivato il momento di mostrare come mai il personaggio vuole vendicarsi del Concilio e come ha fatto Nunnally a ridursi in quelle condizioni, senza contare come mai Hans era coinvolto e il fatto che Raichi è il terzo alleato dei fratelli Lamperouge, ho mostrato un po’ di cose nello scorso chap alla fin fine XD ;). Per Hans non dispiacerti troppo, è vero che ha compiuto una strage e rischia guai seri pur non avendo fatto nulla volontariamente, ma come abbiamo visto nella fic principale un po’ infame lo è, quindi diciamo che un po’ se lo è meritato u.u XD ;) mentre invece Elsa non aveva alcuna colpa per essere stata rapita, torturata e, ora, essersi chiusa in sé stessa, quindi lei è una vera vittima degli eventi T_T. Charlez più che infame diciamo che era un pusillanime, dopo essersi chiamato fuori dal Concilio non voleva più essere coinvolto nei loro affari, e desiderava avere delle guardie del corpo solo perché non voleva rischiare una volta in Superficie, quindi diciamo che Charlez non era propriamente cattivo, ma solo un grandissimo menefreghista ;). La Nunnally bambina di questa fic è praticamente la stessa del Code Geass originale, e pensare che una piccolina così sia stata ridotta in quelle condizioni è davvero bruttissimo T_T i motivi tra fic ed originale sono ovviamente diversi, ma il destino è sempre quello per lei purtroppo T_T. Il Concilio sfortunatamente ha occhi e orecchie dappertutto, e dato che non poteva permettersi di perdere del tutto la Scuola di Hokuto ha deciso di infiltrare un agente al suo interno, così può tenere d’occhio anche ciò che avviene al suo interno, visto che gli allenamenti del dojo sono segretissimi… e questo non va bene, dato che chiunque sia la spia sarà forte a causa degli allenamenti, e di conseguenza sarà un avversario davvero ostico da sconfiggere, chiunque si rivelerà essere alla fine T_T. Ti ringrazio tantissimo sia per tutto quanto che per aver voluto continuare a leggere e commentare le mie fic nonostante il periodo no che stai attraversando, lo apprezzo davvero tanto e non potrò mai ripagarti a sufficienza :). Spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il tredicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 13 – ETERNI RIVALI!



Laboratorio Segreto, Palazzo Presidenziale, Comunità, 26 Novembre 1933:
Oltre un anno era passato da quando era stata stretta l'alleanza tra lo scienziato e i due bambini.
Nonostante stesse progettando una vendetta nei confronti dei suoi superiori, il Dr. Raichi aveva dovuto fare finta di nulla per tutto quel tempo e, soprattutto, non pensarci per nulla, altrimenti il dispositivo impiantato in testa l’avrebbe smascherato.
Fino a quando non sarebbe stato il momento, avrebbe dovuto continuare il lavoro per il Concilio e lavorare proprio come gli aveva richiesto Xehanort al suo successore, un lavoro che aveva iniziato già quando era stato trasformato in quella… cosa.
Purtroppo, creare il suo successore non era semplice, soprattutto viste le richieste del Gran Maestro.
Da lui aveva preteso che creasse da zero il guerriero definitivo che avrebbe dovuto essere Madara. Con la morte di Ichigo difatti il progetto era stato accantonato, anche perché avevano perso momentaneamente la Scuola di Hokuto, e quindi doveva ripiegare con altro.
Aveva persino preteso che il nuovo membro del Concilio dei Sette creato da zero potesse quantomeno rivaleggiare con i suoi poteri, e considerando che il suo Genoma conteneva i poteri più grandi nella Comunità era un’impresa quasi impossibile.
L’albino aveva fiducia in lui perché era un genio scientifico ed era obbligato ad ubbidire ai suoi ordini, ma quello che gli aveva chiesto era un compito molto difficile se non impossibile, e lui lo sapeva molto bene purtroppo.
Inizialmente il lavoro era stato molto difficile, perché in assenza della Primeval Rock rubata da Fontaine non poteva completare il lavoro di genetica che aveva iniziato con il suo soggetto sperimentale che aveva dovuto creare da zero.
Difatti aveva preteso che non venisse rapito nessuno per la creazione del successore, aberrava la politica che avrebbe adottato Frank tempo dopo di usare bambini come soggetti sperimentali, e nonostante tutto c’era riuscito.
Aveva ottenuto il consenso di poter lavorare sul DNA della lucertola, con la promessa però di completare il lavoro in maniera impeccabile dato che non erano certi che da un animale del genere avrebbe potuto ottenere ciò che gli era stato chiesto.
All’inizio difatti aveva avuto parecchie difficoltà a completarlo, ma quando gli ADAM erano stati tutti catturati e la Primeval Rock recuperata, il discorso era diventato molto diverso e l’operazione aveva proseguito quasi senza intoppi.
Grazie alla misteriosa roccia difatti, aveva potuto analizzare per bene il DNA della lucertola, venendo così a conoscenza di quello che aveva sempre sospettato: nessun animale conteneva il misterioso Genoma, solamente gli esseri umani lo avevano.
Questa cosa l’aveva già intuita quando si era accorto che nessuno degli animali su cui aveva fatto gli esperimenti negli anni a venire lo possedesse, ma l’analisi fatta con la Primeval Rock su quell’esemplare specifico gli aveva dato la conferma definitiva.
Ciononostante, usando le sue conoscenze scientifiche e il potere della misteriosa pietra, sembrava essere riuscito nell’incredibile intento di creare il guerriero tanto richiesto da Xehanort fin da quando l’aveva cacciato dal Concilio.
Fortuna aveva voluto tra l’altro che Raichi, per evitare problemi, avesse nascosto la capsula contenente il suo soggetto sperimentale quando aveva potenziato sia Homing, il figlio di Doflamingo, che Lelouch e Nunnally, i nipoti di Charles…
A conti fatti aveva fatto bene, visto com’era andata a finire con questi ultimi. Se il Lamperouge maggiore gli avesse ordinato di distruggere tutte le sue ricerche mentre era sotto l’effetto del Geass, avrebbe dovuto suo malgrado far fuori anche quella “creatura”, e questo gli avrebbe provocato grossi guai anche se l’avesse fatto inconsciamente.
Ma ormai tutte quelle erano solamente paranoie, il progetto era finito ed il Gran Maestro poteva essere felice di ciò che aveva fatto… a differenza sua, che non festeggiava per nulla per aver dato vita ad un mostro.
Avendo dovuto metterci tutto quello che gli aveva richiesto il figlio di Ansem, era forse l’unico che conosceva le vere capacità di questo essere… e di conseguenza sapeva che, se si fosse rivoltata contro gli Illuminati, sarebbe stata la fine!!
Vero, il Gran Maestro avrebbe potuto contrastarlo con i suoi poteri, però era stato lui a richiedere qualcuno che potesse tenergli testa, e di conseguenza non sarebbe stato semplice neppure per lui avere la meglio sull’entità, anche se ce l’avrebbe fatta alla fine…
Ma in fondo era proprio quello che voleva, no?
Un essere che potesse prendere il suo posto nel Concilio dei Sette, il suo nuovo braccio destro ed il guerriero definitivo degli Illuminati, che li avrebbe portati alla vittoria sia lì nella Comunità che in Superficie contro i Grim…
Ed ormai era fatta!!
In quel momento, alle 21:00 di sera, il dottore si trovava all’interno del Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale, ed era anche normale visto che non poteva abbandonare quel posto pena la morte prematura.
Era dentro al laboratorio segreto, davanti alla capsula incrimanata contenente la misteriosa creatura, ed insieme a lui c’era anche il Gran Maestro, posizionato alla sua destra e con entrambe le mani dietro la schiena.
Stava osservando l’ultima creazione del suo fido scienziato con uno sguardo fiero. Bastava il solo aspetto per far comprendere la magnificenza del suo lavoro ed il fatto che non bisognava scherzare con qualcosa del genere.
Dentro la capsula difatti c’era uno strano essere umanoide dalla pelle completamente bianca, ad eccezione della testa ed alcuni punti viola sugli avambracci, al centro del petto e sotto le ginocchia, oltre che delle labbra nere. Aveva una lunga coda e dei piedi con tre dita, inquieteva timore anche solo vederlo.
Sembrava quasi star dormendo all’interno del liquido verde, ma in fondo non si era mai attivato e di conseguenza potevano dire che aveva dormito per tutta la vita… e ciononostante continuava ad essere parecchio spaventoso.
Immediatamente Xehanort, continuando ad osservare l’entità dentro la capsula, si rivolse allo scienziato domandandogli “Dr. Raichi, è sicuro che il progetto sia ultimato?”
“Assolutamente!” confermò il dottore mentre digitava sulla tastiera posizionata sul macchinario davanti alla capsula dove si trovava la strana creatura.
A quel punto l’albino domandò all’anziano “E gli ha inserito tutte le capacità che le avevo richiesto?”
“… Sì…” il vecchio rispose con un po’ di timore a causa del fatto che lui stesso aveva paura di quella cosa, dato che poteva ribellarsi quando e come voleva non avendo ultimato un dispositivo per il controllo mentale.
Ciononostante, andò ad elencare tutte le capacità che gli aveva richiesto il suo superiore “Oltre che una notevole forza fisica ed una velocità impressionate, gli ho inserito l’impermeabilità della pelle, una resistenza anche ai cannoni più potenti e la capacità di rigenerazione della lucertola, estendendola a qualsiasi altra parte del corpo. Inoltre, gli ho già inserito tutte le informazioni sugli Illuminati ed il Concilio in testa, non dovrà spiegargli nulla quando sarà sveglio perché saprà già tutto!”
“Eccellente…” affermò allora il bianco con un sorrisino.
Tuttavia c’era anche una nota negativa, e lo scienziato ci tenne a sottolinearla subito “Però ha comunque un punto debole. Può sopportare ogni genere di clima, ma davanti alle temperature elevate come quelle del Sole o anche solo del magma potrebbe non resistere…”
… Davvero? Lo riteneva un problema?!
Lo stesso figlio di Ansem specificò “Stiamo parlando di possibilità che non potranno mai manifestarsi se seguiremo il piano così come l’ho ideato, di conseguenza non ci sono problemi se ha questi “piccoli” punti deboli…”
Già, comprendeva perché diceva così.
Quante erano le probabilità di imbattersi in un vulcano sveglio in Superficie, o addirittura in temperature che eguagliassero quelle del Sole?! Erano letteralmente misere, di conseguenza era normale che il leader fosse tranquillo…
Un po’ meno lui, perché a causa del dispositivo che aveva impiantato in testa e lo bloccava ogni volta che attuava qualche tradimento ai danni del Concilio aveva dovuto ultimarlo così come desiderava il suo superiore…
E di conseguenza l’aveva reso la macchina da guerra definitiva!!
Appena ebbe terminato di dire quelle parole, Xehanort annunciò quasi subito “Molto bene dottore… lo liberi. È ora che conosca il suo datore di lavoro e l’organizzazione a cui dovrà giurare eterna fedeltà!!”
Ecco, aveva dato l’ordine, e lui purtroppo doveva obbedire sempre a causa di quel dannato dispositivo.
Così, nonostante inizialmente ebbe qualche attimo di esitazione a causa delle implicazioni di un atto del genere, alla fine lo scienziato si vide obbligato ad obbedire al suo superiore e premette il bottone della liberazione.
Appena lo ebbe fatto, il liquido verde cominciò lentamente a scendere, permettendo così all’essere ancora addormentato di adagiarsi lentamente al suolo della capsula e poterlo anche toccare con i piedi appena il liquido fu sceso abbastanza.
Il contenitore si svuotò nel giro di pochi secondi e, nonostante in teoria l’entità avesse già dovuto svegliarsi ed aprire gli occhi, non diede alcun segno di vita, rimanendo fermo ed immobile come se stesse dormendo in piedi.
Non essendo stato dotato di dispositivi di respirazione, non potevano neppure sapere se fosse vivo o meno, dato che non emetteva nessun movimento del petto. Il Dr. Raichi l’aveva creato in modo che non avesse bisogno di respirare per poter sopravvivere sia ad altitudini elevate che a profondità immense.
Avendo il dubbio se ci fosse qualcosa che non andasse o meno, lo scienziato decise di tirare su lentamente la capsula, in modo da poterlo vedere da vicino ed assicurarsi che tutto fosse andato nel migliore dei modi…
Ma improvvisamente, con un movimento molto rapido, la mano destra della creatura si alzò e sfondò con un'unica manata il vetro che aveva davanti!!
Inutile dire che, come conseguenza, delle scheggie di vetro partirono in quarta verso entrambi i presenti in quel laboratorio, e l’anziano si tenne anche pronto a difendersi per evitare che uno di essi gli finisse in un occhio…
Però per fortuna il bianco sollevò leggermente l’indice destro e fece sì che ogni singola scheggia di vetro si disintegrasse prima di raggiungere o lui o l’ex membro del Concilio, facendo uscire così entrambi senza nessun graffio.
Il vecchio pensò che quella fosse forse una delle pochissime volte, se non l’unica, in cui poteva definirsi grato a lui per averlo salvato… ma ciò naturalmente non cambiava quello che gli aveva fatto e come l’aveva ridotto.
Appena tutto ciò fu finito, ecco che lentamente l’essere aprì gli occhi, mostrando uno sguardo glaciale, freddo e penetrante, nonché un’espressione molto severa in volto mentre rimaneva fermo ed immobile com’era.
Mentre la coda si agitava quasi a voler analizzare la situazione, la strana creatura si guardò attorno, prima a destra e poi a sinistra, vedendo che c’erano solamente due individui in quella stanza oltre a lui.
Subito dopo, l’essere fece un passo con la gamba sinistra, portandosi in questo modo fuori dall’area che delimitava il pavimento della capsula dentro cui era appena stato, e cominciò ad osservare quello che in teoria doveva essere il suo superiore.
Il Dr. Raichi dovette ammettere di essere spaventato da lui. In teoria doveva essere a conoscenza di tutto, anche del fatto che quello che aveva davanti era il Gran Maestro del Concilio, ma non sapeva che cosa sarebbe potuto accadere…
Xehanort, d’altro canto, non ebbe neanche un momento di spavento, anzi sorrise appena vide che il “nuovo arrivato” lo stava osservando in quella maniera e, facendo un paio di passi in avanti per avvicinarsi a lui, si presentò.
“Ben svegliato, nuovo membro del Concilio dei Sette. Immagino che tu abbia già tutte le informazioni in testa, di conseguenza andrò dritto al sodo: da oggi in poi tu sarai la mia guardia del corpo ed il mio fedele braccio destro. Sei stato creato per distruggere ed essere il guerriero definitivo, insieme faremo grandi cose… amico mio!!”
… Niente, dall’altra parte non arrivò nessun cenno per cinque secondi abbondanti, al punto tale che il dottore stesso temette che potesse attaccarli da un momento all’altro…
Ma alla fine, ecco che l’essere abbozzò un sorriso quasi diabolico!!
“Sarà un vero piacere per me distruggere tutto quello che lei vorrà… Gran Maestro!!”
Parole che non lasciavano dubbi. Le informazioni che Raichi aveva inserito in lui avevano fatto il loro lavoro, ed a quanto pareva era un devoto servo degli Illuminati proprio come aveva desiderato il figlio di Ansem!!
L’anziano non era molto felice, dato che questo avrebbe potuto tardare il piano di distruzione del Concilio che aveva ideato con i due nipoti di Charles, ma sapeva che era inevitabile da quando aveva iniziato a lavorare su quell’essere.
Naturalmente il bianco era felice di sentirgli dire quelle parole, e proprio per questo, mantenendo il perfido sorrisino sul volto che aveva fatto poco prima, accolse in via definitiva il nuovo arrivato tra le fila della sua organizzazione.
“Allora ti do il mio benvenuto all’interno del Concilio dei Sette… Freezer!!”

Vecchia Villa, Comunità, 27 Novembre 1933:
Il giorno dopo, Xehanort decise di fare l’annuncio ufficiale.
Fece mandare un messaggio a ogni membro del Concilio dei Sette per radunarsi quella sera attorno alle 21:00 alla Vecchia Villa, ma non per una classica riunione, bensì per un'unica grande notizia secondo lui.
Fu questione di poco tempo e, per l’ora prestabilita, tutti i membri del Concilio furono radunati là alla vecchia abitazione del Primo Presidente della Comunità, con indosso i loro classici soprabiti marroni.
Madara era già lì, in quanto doveva nascondersi dalla Comunità e quello era l’unico luogo dove nessuno l’avrebbe cercato, e di conseguenza lui aveva dovuto solamente aspettare, ma poco cambiava alla fin fine.
In quel momento, al minuto esatto in cui era stata organizzata la “riunione”, tutti i sei membri principali del Concilio si trovavano nella hall della villa, con i corpi interamente coperti dal soprabito e solo il volto ben visibile.
Si trovavano alla destra rispetto all’ingresso, ed avevano di fronte il loro leader, il quale era a sinistra rispetto alla porta d’entrata ed aveva un sorrisino sul volto, oltre che entrambe le braccia conserte davanti a sé.
Nonostante in teoria fossero tutti lì e potessero anche parlare, nessuno stava fiatando e per questo si era creato un clima abbastanza strano, quasi come se ci fosse dell’astio tra tutti coloro che erano all’interno di quella struttura.
Per fortuna, quella strana atmosfera venne interrotta da Giovanni, il quale lamentandosi domandò “Allora? Possiamo sapere come mai ci hai convocati qui?”
“Esatto!” aggiunse Irina “Ho dovuto abbandonare il Crown Brothel vicino all’ora di punta per essere qui, mi auguro che sia per una notizia della massima urgenza!”
Xehanort finalmente si degnò di rispondere, anche se continuò ad essere abbastanza ambiguo “Non è proprio urgente quanto devo dirvi, ma è giusto che anche voi sappiate del piccolo cambiamento che ci sarà all’interno del Concilio…”
Inutile dire che quelle parole incuriosirono abbastanza tutti i presenti, al punto che alcuni sollevarono il sopracciglio destro domandandosi a che cosa si stesse riferendo. D’accordo che faceva bene o male quello che voleva, ma addirittura cambiamento senza prima consultarli non l’aveva mai fatto…
Anche se tutto fu chiaro quando il bianco iniziò a dire “Vi ricordate che spinsi il Dr. Raichi a lavorare al suo successore dopo che ci ebbe tradito e lo obbligai a servirci per il resto della sua vita?”
Ah, ecco di che cosa voleva parlare.
A quel punto a tutti fu chiaro a che cosa si stesse riferendo, ossia al fatto che probabilmente lo scienziato aveva terminato i lavori sul loro “nuovo membro” ed ora il capo voleva presentarlo a tutti quanti.
Nonostante potesse avercela per questo fatto, Raoul rimase pressocché indifferente alla notizia. Sapeva che il suo ruolo nel Concilio sarebbe stato a tempo limitato e dopo sarebbe tornato un agente normale, e di conseguenza non lo toccava più di tanto.
Dato che aveva compreso dai loro sguardi che avevano già capito che cosa stava cercando di dire loro, il figlio di Ansem decise di non perdere ulteriore tempo e di annunciare così in pompa magna il loro nuovo compagno.
“Ebbene, finalmente il Dr. Raichi ha ultimato i lavori sulla sua invenzione migliore, e con immenso piacere vi presto il nuovo membro del Concilio dei Sette che sostituirà sia Raichi che Raoul… Freezer!!”
Appena ebbe pronunciato il suo nome, ecco che dalla sala da pranzo posizionata alle sue spalle, dato che la villa era strutturata praticamente come Villa Brief, si manifestò il diretto interessato uscendo fuori da dietro il muro.
Inutile dire che, appena videro la creatura con indosso già il soprabito marrone che contraddistingueva i membri principali degli Illuminati ed un sorrisino perfido sul volto, molti ci rimasero di stucco.
Non avrebbero mai pensato che il dottore avrebbe realizzato qualcosa di così… mostruoso. Sapevano che non aveva potuto lavorare su soggetti umani, ma non pensavano che la forma umanoide che avrebbe tirato fuori sarebbe stata così agghiacciante.
Alcuni come Irina, Giovanni ed Al Mualim strabuzzarono gli occhi dallo stupore, i primi due si presero anche un bello spavento, Doflamingo si limitò ad assumere un’espressione seria, mentre Raoul e Madara, pur rimanendo impassibili, iniziarono a sudare leggermente dalla fronte.
Lo strano essere, quasi senza considerare le reazioni che avevano avuto tutti i presenti, fece un paio di passi in avanti, superando in questo modo il suo nuovo capo ed arrivando quasi di fronte ai suoi compagni continuando a sorridere malignamente.
“Molto piacere di conoscervi tutti…”
Nonostante avesse cercato di essere cordiale, si poteva sentire una punta di sadismo nelle sue parole, e fu proprio questo a far accapponare ancora di più la pelle a Jelavic ed al figlio di Madame Boss.
Xehanort nel frattempo, portando la mano destra verso la creatura con il palmo rivolto verso l’alto, spiegò “Egli da oggi sarà il mio braccio destro ed il secondo in comando dell’intera organizzazione. È una macchina da guerra creata per servici ed uccidere, nonché il nostro guerriero definitivo, di conseguenza obbeditegli ciecamente, perché farà solo gli interessi di noi Illuminati!”
… Cosa aveva detto? Guerriero definitivo?!
Mentre gli altri stavano ancora cercando di elaborare quello che avevano appena visto, e mentalmente stavano già accettando la nuova decisione del leader, dato che fino a quel momento un vero secondo in comando non c’era mai stato, qualcuno non era propriamente d’accordo.
Madara aveva ben udito quanto aveva detto il suo superiore, e naturalmente non aveva per nulla gradito che si fosse appellato a lui come al “guerriero definito”, un nominativo che toccava a lui da quasi vent’anni!
Proprio per questo, pur essendo rimasto freddo e distaccato la maggior parte delle volte che stava insieme a loro, in quell’occasione non ci riuscì e, abbastanza contrariato a quanto appena sentito, fece sapere la sua.
“Mi scusi Gran Maestro… ma non sono per nulla d’accordo!!”
Le parole del nero attirarono subito l’attenzione di tutti i presenti che si voltarono a guardare, il leader con un’espressione severa, gli altri quattro con lui con un’espressione incuriosità e l’essere con un’aria… ancora abbastanza maligna.
Uchiha però non si fece intimidire da nessuno e parlò “Mi sembrava di ricordare che il guerriero definitivo del Concilio dei Sette dovesse essere un allievo della Scuola di Hokuto, e che io essendo l’unico rimasto di loro associato agli Illuminati avrei ereditato questo titolo…”
“Quel progetto è morto con Ichigo, dovresti saperlo. Se finora ti sei comunque allenato per migliorarti nello Stile di Hokuto è stato solamente per tuo diletto, nessuno qui ti ha costretto e nessuno ha mai più nominato il progetto, né in tua presenza né in tua assenza…” sottolineò tuttavia il bianco senza però rancore.
Egli non ci stava ancora e proseguì per la sua strada “Trovo comunque offensivo rendere il guerriero definitivo della nostra organizzazione il nuovo arrivato, nonché fare di lui addirittura il suo braccio destro quando, dopo quello che ha fatto a me ed alla mia famiglia, sono rimasto al suo fianco per tutto questo t…”
Tuttavia, l’ex compagno di Kenshiro non terminò mai la frase… in quanto improvvisamente Freezer si scagliò contro di lui e, con una velocità tale che non fu visto da nessuno, agguantò per la mascella il guerriero sollevandolo leggermente da terra!!
Fu questione di un attimo, l’ex apprendista di Kurosaki neanche si accorse di quello che era accaduto e, quando il fatto fu ormai compiuto, ci rimase di stucco assumendo un’aria spaventata ed al tempo stesso preoccupata.
Istintivamente prese il braccio destro dell’essere con le mani nel tentativo di liberarsi mentre lo sollevava sempre di più, ma si accorse ben presto che la sua pelle era davvero dura e le sue mani quasi scivolavano su di essa.
“Trovo davvero insopportabile la tua mancanza di fiducia nei miei confronti. Anche se sono appena stato creato, possiedo delle capacità che voi esseri umani fin troppo mortali potreste solamente immaginare nei vostri sogni più sfrenati. Ricordati sempre che tu hai comunque ucciso un membro del Concilio dei Sette, quindi con quale coraggio reclami il tuo diritto di guerriero definitivo e braccio destro del Gran Maestro?!”
Tutti quanti rimasero di stucco davanti a quello che stava accadendo. Madara, il guerriero più forte del Concilio ad eccezione del loro capo, era stato sollevato e trattato come un pupazzo dal nuovo arrivato!!
Nessuno poteva credere a quanta forza stesse dimostrando con quell’unica singola azione, al punto da quasi umiliare un combattente esperto come l’ex compagno di Kenshiro. Stavolta anche chi era rimasto impassibile come Doflamingo e Raoul assunse un’aria perplessa.
In tutto quello invece Xehanort rimase fermo ed immobile con l’espressione fredda che aveva in precedenza, come se neppure gli importasse di quello che stava accadendo, e non volesse intervenire per fermarli.
Freezer rimarcò ancora di più la situazione affermando “Eheheheheheheheh non lo trovi… umiliante? Il guerriero definitivo paralizzato dal nuovo arrivato. Deve essere frustrante per uno come te…”
Ecco, davanti a quell’ulteriore dichiarazione di disprezzo Uchiha non ce la fece più e interiormente si incavolò ancora di più… mentre esternamente non poté che rimanere perplesso davanti alla forza del nemico!!
Sfortunatamente, per quanto gli dolesse ammetterlo, aveva ragione sul fatto che lo stava umiliando, e questo nonostante stesse cercando di imporre più resistenza che poteva. Quanta cavolo di forza gli avevano inserito nel DNA?!
Purtroppo non aveva scelta, se avesse voluto liberarsi avrebbe dovuto ricorrere allo Stile di Hokuto. Proprio per questo abbassò la mano sinistra chiudendola a pugno ad eccezione dell’indice e dell’anulare destro e, dopo aver aspettato qualche secondo, attaccò mirando al petto del nemico in modo da colpirgli un punto di pressione…
Ma venne tempestivamente bloccato da Al Mualim, che essendo alla sua sinistra riuscì a bloccarlo con la mano destra prima che potesse colpire l’essere, il quale non aveva mai perso il suo sorrisino maligno!!
“Fermo!!” fu quello che disse l’anziano “Non peggiorare la tua situazione…”
Ora gli facevano anche la predica, dannazione. Più umiliazione di così si moriva… anche se doveva ammettere che aveva ragione, non aveva ragionato lucidamente in quel momento e non aveva pensato che, se l’avesse colpito mortalmente, il Gran Maestro gliel’avrebbe fatta pagare…
E parlando proprio di lui, in quel momento affermò “Ora basta Freezer. Abbiamo visto abbastanza…”
In pratica gli stava ordinando di lasciare andare Uchiha, e proprio per questo l’entità si voltò per un attimo a guardare l’albino con lo sguardo divertito che aveva avuto fino a quel momento, quasi a voler implicare che desiderava continuare…
Tuttavia sapeva anche lui che era abbastanza, e proprio per questo mollò la presa dall’individuo, che cadde in questo modo al suolo di sedere, poggiando la mano sinistra e toccandosi la mascella, là dove era stato preso, con la mano destra.
Appena però lo ebbe mollato, il Gran Maestro aggiunse un dettaglio per nulla insignificante “Madara, comprendo come mai ti sei sentito preso in giro, ma qui nessuno vuole davvero umiliarti. Sei un membro utile del Concilio, ed in questi anni ci hai servito fedelmente. Tuttavia, Freezer è stato creato apposta per questo, e per di più dovrà nascondersi qui agli occhi della Comunità proprio come te, di conseguenza cerca di andarci d’accordo…”
… Come? Avrebbe vissuto lì?!
Cioè, in pratica gli stava dicendo che, essendo un prodotto da laboratorio, la creatura doveva nascondersi nella Vecchia Villa per evitare di essere visto, e di conseguenza l’ex allievo di Ichigo avrebbe dovuto convivere con lui…
Naturalmente l’idea non lo garbava per nulla, al punto tale che uno sguardo quasi di rabbia rivolto verso l’essere, che aveva ancora il volto rivolto verso la sua destra per poter guardare il suo capo, gli venne quasi naturale.
Certo che si poteva dire in quei casi che, oltre al danno, c’era stata anche la beffa… va beh, per poter ottenere la sua vendetta su Kenshiro e poter avere ciò che meritava veramente doveva accettarlo, di conseguenza l’avrebbe sopportato… sperando che non avrebbe infierito troppo…
A quel punto Raoul decise di approfittarne per domandare, anche davanti alla dimostrazione di forza del “nuovo arrivato”, quando avrebbe dovuto abbandonare il suo incarico nel Concilio per tornare ad essere un “comune sottoposto”.
“Comunque sia, Gran Maestro, di preciso quand’è che dovrò abdicare in favore di… Freezer…”
Aveva incespicato quando stava per pronunciare il nome perché era stato accennato solo una volta ed abbastanza rapidamente dal figlio di Ansem, e di conseguenza non era certo di aver detto quello giusto.
Fortunatamente aveva pronunciato il nome giusto, e il diretto interessato gli rispose subito “Da domani mattina. Tornerai ad essere un nostro agente mantenendo il grado di Comandante di Polizia, ciononostante installerai delle telecamere in un lato nascosto del tuo ufficio per tenere d’occhio la Vecchia Villa, in modo da evitare… incidenti…”
“Come desidera!” rispose semplicemente il bianco con un leggero inchino.
Con quel “incidenti” molti pensarono che potesse riferirsi al fatto che Freezer e Madara si sarebbero potuti massacrare a vicenda mentre si trovavano da soli alla Vecchia Villa, ma poteva anche riferirsi ad altro, per questo decisero di lasciare perdere.
Comunque fosse, l’annuncio era stato fatto ed ormai era tutto deciso, al punto tale che Xehanort stesso dichiarò per terminare quella piccola riunione “Con questo ho detto tutto. Da domani mattina Freezer sarà il secondo in grado dell’organizzazione, ed in mia assenza sarà lui a dare gli ordini. Mi aspetto collaborazione da tutti voi, intesi?”
“Sì, Gran Maestro!!” si limitarono a rispondere cinque di loro facendo anche un leggero inchino.
Naturalmente l’unico che non l’aveva fatto, a parte l’essere, era Uchiha perché era ancora a terra, ma sembrava essersi leggermente calmato, al punto da tornare ad avere l’espressione fredda che aveva di solito. Forse le parole d’elogio del suo superiore avevano contribuito a calmarlo un po’…
L’entità invece non fece nulla, limitandosi a voltarsi verso il suo leader ed a fare un sorrisetto maligno al solo pensiero di poter dare una mano al Concilio ad ottenere la vendetta che tanto bramava verso la Superficie.
Nessuno se lo era chiesto, ma era a conoscenza di tutto quello che era successo nell’organizzazione grazie alle informazioni che Raichi gli aveva installato in testa, grazie a ciò aveva appreso tutto quanto, e sapeva che cosa doveva fare.
Rimanere al fianco del figlio di Ansem… ed aiutarlo a sterminare i Grim!!

Sobborghi di Fantacity, Comunità, 29 Dicembre 1933:
Più di un mese era passato da quando Freezer aveva preso il posto di Raoul ed era diventato un membro del Concilio.
Il bianco era tornato alla sua solita attività di Comandante della Polizia e null’altro, ed aveva anche fatto installare le telecamere speciali richieste da Xehanort all’interno del suo ufficio su richiesta del leader stesso.
Naturalmente nessuno era a conoscenza dell’esistenza dell’essere, e proprio per questo viveva nella Vecchia Villa insieme a Madara, là dove nessuno dei due rischiava di essere scoperto da uno qualsiasi dei membri comuni della Comunità.
Inizialmente tutti avevano paura di questa convivenza, auspicando che sarebbero venuti alle mani entro pochi giorni, ma per fortuna stavano riuscendo a contenersi e, nonostante tutto, riuscivano a vivere insieme abbastanza bene.
La situazione all’interno della società non era cambiata nel giro di quel mese e, soprattutto, di quegli anni… e questo anche riguardo ai bambini scomparsi.
Non c’era traccia di nessuno degli altri tre ragazzini che in teoria dovevano essere stati rapiti da Fontaine ma che erano come spariti nel nulla. La Polizia li aveva cercati, ma non erano riusciti a trovare niente di niente.
Le famiglie di Jack Frost ed Alice ormai si erano rassegnate al lutto, temendo che i loro bambini fossero ormai perduti per sempre, e forse per questo avevano iniziato ad elaborare il lutto dopo due anni di zero assoluto.
Non ce l’avevano con Elsa e Schmidt che erano riusciti a rifarsi una vita, assolutamente no, anzi li consideravano davvero fortunati ad essere scampati almeno loro a quel destino orribile, anche se pure loro si domandavano come mai non sapessero cosa gli fosse successo.
Gli ADAM fortunatamente erano stati smantellati due anni prima, e dato che il loro leader era come sparito nel nulla non era stato possibile ricostruire l’organizzazione criminale, che era di conseguenza perita per sempre.
Del suo capo però non c’era traccia da nessuna parte.
Tutti lo cercavano, ma nessuno riusciva a trovarlo, sembrava quasi un fantasma sparito misteriosamente nel nulla, alcuni dubitavano addirittura che esistesse visto che gli unici che l’avevano visto non si ricordavano quasi nulla.
Nessuno in oltre due anni era riuscito a rintracciarlo ed a scoprire dove si trovasse… tranne un'unica persona!!
Quel giorno, intorno alle 16:45 del pomeriggio, la città era abbastanza affollata a causa delle festività natalizie. A quanto pareva anche lì nel sottosuolo si festeggiava il Natale, anche se i motivi erano totalmente diversi.
Nella Comunità il 25 Dicembre si festeggiava la ricorrenza della nascita della prima Grande Sacerdotessa, colei che aveva dato inizio allo Spiritismo e che “guarda caso” era nata proprio lo stesso giorno di qualcun altro in Superficie.
Essendo quasi tutti gli uffici chiusi, la maggior parte dei cittadini era per strada per passeggiare, divertirsi e stare insieme alle persone care. Era forse uno dei pochi periodi dell’anno in cui potevano festeggiare e ne volevano approfittare.
Anche i senzatetto e la criminalità sembravano essersi presi una pausa, difatti i sobborghi di Fantacity, che non erano altro che i posti più malsani della città sparsi per tutta la metropoli e non per forza in un punto specifico, erano quasi del tutto vuoti…
Ad eccezione di una sola persona!!
In un vicoletto abbandonato nella città, dove c’erano solamente bidoni dell’immondizia, sporcizia e puzza ovunque, c’era un uomo, seduto sopra una scatola marrone che sembrava star bevendo del brandy direttamente dalla bottiglia.
Vestiva degli abiti da straccione, da tipico barbone, dato che aveva una giacca marrone chiara stracciata, oltre che una maglietta a maniche corte azzurra con dei buchi, così come dei lunghi pantaloni verde scuri, l’unica cosa forse decente del suo guardaroba, e delle scarpe nere bucate sulla punta. Inoltre, aveva la testa pelata ed una folta barba grigia.
Non voleva compagnia, non voleva festeggiare e non voleva stare sobrio, voleva solamente rimanere da solo ad ubriacarsi ed a passare il resto della sua vita per il perdente che era diventato da qualche anno a quella parte…
Tuttavia, la sua calma venne interrotta quando un certo Detective, con entrambe le mani in tasca, si avvicinò a lui dalla sua destra con la sua classica espressione quasi terrorizzante ed i suoi classici abiti tipici.
“Guarda un po’ chi c’è…” iniziò a parlare il nero.
Sentendo quelle parole, il barbone rimase fermo dov’era, seduto sulla scatola di cartone con entrambe le braccia poggiate ai rispettivi gomiti ed uno sguardo basso, nonostante gli occhi fossero chiusi e la sua aria quasi severa.
Intanto, il neoarrivato proseguì sostenendo “C’è voluto tempo, ho dovuto indagare per svariati anni rinunciando a tutto quello che mi era rimasto, ma alla fine sono riuscito a trovarti… Frank Fontaine!!”
Colui che era appena arrivato, l’investigatore che aveva parlato, era L, e stava osservando colui che aveva riconosciuto come il suo arcinemico con cui aveva un conto in sospeso da quasi vent’anni a quella parte!!
Quest’ultimo, a quel punto, aprì lo sguardo per osservare colui che era appena arrivato, pur mantenendo la sua espressione molto severa, e per diversi secondi abbondanti non disse quasi nessuna parola…
Poi però, scoppiò in una fragorosa risata “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!” che fece anche con gusto.
Si fermò solo dieci secondi dopo, per dire “Ragazzo, non so per chi mi hai scambiato, ma hai sbagliato persona. Io sono solo un pover’uomo senza casa e senza meta…”
“Non mi imbrogli!”
Il detective tuttavia non sembrava voler mollare, anzi continuava ad osservare colui che aveva di fronte con uno sguardo molto severo. Anche se stava cercando di rimanere calmo, non riusciva a trattenere parte della rabbia che aveva in sé.
“Puoi mascherarti tutte le volte che vorrai, io non dimenticherò mai gli occhi e gli zigomi di colui che mi ha distrutto la vita…” le sue furono parole dure e crude, per fargli capire che quella recita non serviva proprio a nulla con lui.
Dopo quanto detto dal ragazzo, il barbone cominciò a guardare abbastanza malamente l’investigatore, non si capiva se per le insinuazioni fasulle che aveva lanciato oppure perché avesse c’entrato l’obiettivo…
Fino a quando, con un sorrisetto quasi di rassegnazione, gli disse “Sei sempre stato il più furbo tra di noi. Non dovrei neanche stupirmene… Sherlock!”
“Non chiamarmi così!!” lo bloccò tuttavia il diretto interessato abbastanza seccato “Ho abbandonato quel nome da molto tempo. Adesso il mio nome è L!”
“Un nome che non ti si addice, amico mio!” specificò tuttavia il barbone, che a quanto pareva si era confermato essere proprio Frank Fontaine in persona!!
A quanto pareva, dopo la fuga dal quartier generale degli ADAM, era diventato un senzatetto ed aveva vagato per Fantacity per due anni nascondendo la sua identità… almeno fino a quel giorno, naturalmente.
Però, come se neanche fosse successo nulla, il pelato mostrò la bottiglia che teneva in mano al suo ex amico e gli disse “Vuoi un goccio di brandy? Offre la casa!”
Dopodiché gliela lanciò letteralmente, dato che la reggeva con la mano destra e di conseguenza nella sua direzione. Inutile dire che l’investigatore, grazie alla sua prontezza di riflessi, riuscì a prenderla al volo subito con la mano destra…
Tuttavia, almeno per il momento, non si scolò neanche un goccio di quel brandy, in quanto era interessato ad altro… ossia alle condizioni di quello che un tempo era il suo migliore amico!!
Come si era ridotto. Prima era il braccio destro della criminalità, ed adesso beveva alcolici sopra una scatola di cartone e con una barba che definire piena di briciole e sporcizia era volergli fare un complimento.
Un genio del crimine ridotto sul lastrico… e nonostante fosse stato un suo amico, non gli dispiaceva neanche un po’ per la sua condizione. Aveva giocato con i suoi sentimenti e la sua amicizia, e si meritava quello che gli era successo.
A quel punto però aveva un'unica domanda da fargli, soprattutto alla luce di ciò che NON aveva scoperto in quei due anni di indagini soliste dopo che la ricerca dei bambini scomparsi non aveva portato letteralmente a nulla.
“… Come ti sei ridotto così?”
Frank, volgendo uno sguardo serio verso di lui, gli domandò “Che intendi?”
“Come sei finito a rubare cibo dai cassonetti ed a trangugiare da bottiglie di brandy di terza marca?! Eri un genio, avresti potuto ricominciare da capo quando volevi…”
“Tsk, un genio? Magari una volta, adesso sono l’ombra di me stesso… e lo devo tutto a te!!”
Ed ecco che cominciava con i suoi classici attacchi da lurido vigliacco. Per quanto poteva dire di essere cambiato per la vita in strada, anche se ufficialmente non l’aveva mai detto, dentro sarebbe rimasto sempre lo stesso…
E non aveva di certo finito lì “Se tu non ti fossi unito alle indagini della Polizia, stai pur certo che non sarebbero mai riusciti a capire dove mi trovavo, e neanche ad interpretare il messaggio in codice di quel traditore!”
In effetti l’uomo che lavorava per Doflamingo, per evitare di essere sgamato dagli ADAM, aveva dovuto mascherare l’avvertimento della locazione della base del nemico tramite un messaggio da decifrare, e quando l’e-mail era arrivata a destinazione L aveva capito subito il significato a differenza degli altri Raoul compreso.
“Detto in parole semplici: se ora sono solo un mendicante senza dimora e senza futuro, è solamente colpa tua e della tua cocciutaggine!!”
Ma la voleva piantare?!
Stava cercando di spacciarsi come la vittima del momento, ma non era affatto così. Lui per primo gli aveva rovinato la vita, uccidendo i suoi parenti ed i suoi amici, quindi era l’ultima persona al mondo che poteva accusarlo di questo!!
Proprio per questo il nero digrignò i denti e strinse il pugno sinistro dalla rabbia, stringendo anche la bottiglia di vetro che aveva in mano molto fortemente, anche se non da spaccarla completamente in tanti cocci di vetro.
“Io ti ho rovinato la vita?! E tu?!” urlò quasi il detective, anche se cercava di parlare comunque a più bassa voce possibile per non attirare attenzioni indesiderate.
Dopo un secondo di pausa, proseguì “Hai dato fuoco a casa mia, uccidendo tutte le persone che amavo!! Con quale coraggio parli a me di colpe dopo quello che mi hai fatto?!”
La rabbia aveva preso il sopravvento al punto che L lanciò letteralmente la bottiglia che aveva in mano verso l’individuo, facendola cadere a terra e spaccare in cocci di vetro a pochi metri davanti al barbone.
Dall’altra parte non arrivò nessuna reazione da parte di Frank, il quale continuava a tenere il volto basso e l’aria delusa ed al tempo stesso ironica che aveva avuto per tutto quel tempo, non si sapeva neppure se lo avesse sentito…
E proprio per questo L, dopo aver atteso qualche secondo per riprendere fiato, cominciò ad osservarlo con ancora più rabbia di prima e, stavolta, tirò fuori tutta la delusione che aveva provato all’epoca del fattaccio.
“… Tu eri mio amico, il mio migliore amico, ti volevo bene e ti consideravo come un fratello… ma mi hai voltato le spalle. Hai preferito un’organizzazione criminale ad un’amicizia vera, quindi non parlare a me di colpe…”
“… Amici?”
Finalmente il pelato dette segno che lo stava ascoltando, anche se senza mai perdere la sua espressione di prima e continuando a guardare per terra, con le braccia sempre poggiate sulle rispettive ginocchia.
“Se continui a considerarmi un amico dell’epoca, significa che sono riuscito nel mio intento. Non ti ho mai considerato mio amico, non lo sei mai stato, eri solamente la mia missione per conto di Stan Pines. Niente di più e niente di meno!”
“Per la mia intelligenza? Sì, lo so già… ma credevi davvero che l’avrei dedicata alla ricerca di Pines e della sua organizzazione criminale?!” ci tenette tuttavia a sottolineare L “Ero molto arrogante all’epoca, e lo sai bene. Se sono diventato un detective è stato per dare la caccia a te ed a Stan, quindi se vi ho smascherati è solo per colpa vostra…”
Girando e rigirando, andava sempre a parare con la colpa che aveva nei suoi confronti. Probabilmente non avrebbe mai dedicato la sua vita all’investigazione sotto un alias se Fontaine non gli avesse fatto quel tiro mancino, e doveva saperlo.
Tuttavia, dal suo racconto si evinceva che, nonostante le sue indagini, non aveva ancora scoperto tutto quanto. Povero sciocco, era davvero convinto che la sua intelligenza spaventava solamente loro due…
Loro due lavoravano per il Gran Maestro ed il Concilio dei Sette, anche senza volerlo avrebbe potuto scoprire qualcosa da uno qualsiasi degli agenti sparsi per la Comunità, e da lì non gli sarebbe stato difficile capire tutto.
Sperava che con quell’incendio sarebbe morto definitivamente, invece era sopravvissuto ed era diventato ossessionato da lui e da Pines, ma almeno così aveva smesso di vedere gli indizi dei sottoposti degli Illuminati e gliel’avevano fatta in barba.
Incredibile come, anche quando li aveva traditi, gli aveva fatto un favore…
“Tsk, sei davvero convinto che non avresti scoperto nulla neanche se lo volevi? Povero sciocco…”
Inutile dire che al ragazzo si accese una sorta di lampadina in testa sentendogli dire quelle parole, quasi come se volesse dirgli che dietro le sue azioni di allora c’era molto più di quanto potesse anche solamente immaginare…
Ma non gliene importava sinceramente.
Se avesse dovuto essere sincero, non gli sarebbe interessato molto nemmeno dei bambini rapiti, aveva accettato quel caso solo perché Frank poteva esserci dietro, e quando la polizia aveva smesso di cercarlo li aveva abbandonati per continuare la ricerca di quell’uomo da solo.
La sua ossessione nei suoi confronti l’aveva accecato da tutto quello che gli stava attorno, gli bastava solamente consegnare Fontaine alle autorità ed ottenere la vendetta che tanto bramava, del resto poco gli importava.
E finalmente tutto era finito.
L’aveva scovato dopo due anni di continue ricerche, e poteva consegnarlo alle autorità con l’accusa di omicidio, rapimento ed esperimenti illegali nei confronti di bambini, dato che anche se tutti non se lo ricordavano era certo che fosse stato lui.
Proprio per questo, ponendo la mano destra in tasca e quella sinistra dietro la schiena, affermò “Poco cambia cosa ho scoperto e cosa non ho scoperto. Ormai è finita per te…”
Frank dall’altra parte rimase fermo così com’era, l’unica differenza rispetto a prima fu che assunse un’aria quasi severa, come se stesse aspettando di sentire quello che aveva da dirgli il suo ex amico, se mai lo fosse stato naturalmente…
Difatti il detective, senza tanti giri di parole, lo avvertì “Adesso tu mi seguirai e ti costituirai alle autorità, scontando la tua pena per i crimini che hai compiuto, e se farai resistenza ti ci trascinerò io stesso se dovrò farlo… siamo intesi?”
Aveva chiarito subito la questione in modo che evitasse resistenza, anche se si era premunito in anticipo in caso di probabile attacco e si era portato dietro una pistola, motivo per cui aveva portato la mano sinistra dietro la schiena.
Dall’altra parte, Fontaine sembrò rimanere abbastanza impassibile a quanto appena dichiarato, e per circa quindici secondi abbondanti rimasero fermi con quell’espressione severa senza dare cenno di risposta…
Almeno fino a quando non scoppiò di nuovo a ridere a crepapelle “AHAHAHAHAHAHAHAH!!!”
Una risposta alquanto strana secondo L, che pur rimanendo con la sua aria piuttosto inquietante cominciò ad osservarlo incuriosito sollevando pure il sopracciglio destro, che diamine gli stava prendendo adesso?!
“Certo che sei davvero divertente, Sherlock!” disse Frank ritornando dritto con la schiena e toccandosi i fianchi con entrambe le mani.
E che diavolo però, aveva usato ancora quel nome proprio per prenderlo in giro, si vedeva che stava cercando di provocarlo, ma non intendeva cadere in quella trappola. Si era fatto fregare una volta da lui, non sarebbe successo di nuovo…
“Tuttavia…” affermò all’improvviso l’ex braccio destro di Stan, assumendo anche un’aria quasi divertita “sembri dare per scontato…” la mano sinistra, quella che l’investigatore non vedeva, scostò la giacca rivelando una pistola dentro la cintura “… che io… non porrò alcuna resistenza…” prese la pistola pronta ad estrarla.
“Piantala con queste sciocchezze!” ribadì tuttavia L, che anche lui ormai aveva agguantato la pistola con la mano sinistra dietro la schiena ed era pronto ad usarla “Adesso tu verrai con me, che ti piaccia o meno!”
“TE LO SCORDI!!”
Appena ebbe terminato di parlare, Fontaine si alzò di colpo, estraendo la pistola che aveva nascosto e puntandola con entrambe le mani dritta verso il suo ex amico!!
Vedendo il suo scatto improvviso, anche il detective, preso per un momento dallo spavento, fece altrettanto tirando fuori l’arma da fuoco e puntandola contro il barbone, reggendo la canna con entrambe le sue mani.
Neanche il tempo di capire che cosa stesse succedendo… che tutti e due fecero fuoco!!
Nel giro di un paio di secondi al massimo, entrambi avevano agito ed avevano sparato il loro proiettile contro l’altro, e subito dopo che l’azione fu portata a termine… calò un silenzio quasi tombale in quel vicolo.
Un’atmosfera lugubre che faceva raggelare la pelle, ed in tutto quello entrambi erano fermi ed immobili, a pochi metri di distanza, con entrambe le pistole puntate contro l’altro e senza muovere un muscolo, senza contare che l’espressione era la stessa per entrambi.
Divertita per Fontaine, semi spaventata per L.
Rimasero così fermi ed impassibili per oltre quindici secondi abbondanti, senza muovere né un muscolo né tantomeno la bocca. Non si capiva se i colpi erano andati a segno oppure si erano mancanti reciprocamente.
Poi però, all’improvviso, Fontaine abbozzò un sorriso, ma non maligno e né tantomeno ironico, era un sorriso… sincero.
“Lo sai? Per la prima volta nella mia vita, spero davvero che lo Spiritismo sia vero…” fu quello che disse.
Dopo averlo sentito, anche L, pur senza cambiare espressione, aggiunse “Anche io…”
A quel punto il pelato, abbozzando ancora un po’ quel sorriso sincero che mai aveva fatto da dopo l’incendio, asserì semplicemente “Siamo arrivati al capolinea. Addio… Sherlock…”
Pronunciate queste parole però, ecco che Fontaine mollò la presa dalla sua arma e si lasciò andare, cadendo rovinosamente a terra di pancia con un leggero boato mentre i suoi occhi si chiudevano e il battito cardiaco si interrompeva all’improvviso…
A quanto pareva il proiettile era andato a segno, e l’aveva colpito proprio al cuore!!
L’ex agente del Concilio morì così, disteso a terra con l’aspetto di un barbone e, per la prima volta da quasi vent’anni, un sorriso sincero sul volto. Il sorriso di chi aveva accettato la morte, e tutto sommato era contento di morire proprio davanti ad un ex amico…
Il detective osservò tutto senza fiatare, rimanendo fermo nella stessa posizione di prima con un’aria ancora semi spaventata, mentre osservava il corpo senza vita del suo arcinemico fermo a diversi metri di distanza da lui.
Passarono alcuni secondi in cui lui non fece niente, non si capiva neppure che cosa pensasse davvero di ciò che aveva appena visto… almeno fino a quando anche lui, tutto d’un tratto, abbozzò un sorriso sincero e contento!!
“Addio… Frank…” fu l’unica cosa che riuscì a dire…
Prima di mollare la pistola, che cadde così al suolo come quella del rivale, ed accasciarsi al suolo nello stesso modo in cui poco prima l’ex amico era caduto prima di spirare proprio davanti ai suoi occhi!!
Purtroppo, anche il proiettile di Fontaine era andato a segno e l’aveva colpito al cuore, solamente che a lui c’erano voluti alcuni secondi in più prima che risultasse mortale, e proprio per questo cadde al suolo solamente in quell’istante.
Però, nonostante la morte stesse arrivando anche per lui, non poté dire di andarsene con dei rammarichi.
Aveva chiuso per sempre i conti con il suo eterno nemico, e quel sorriso finale che gli aveva fatto era la dimostrazione che in verità ci teneva a lui, anche se lo negava continuamente, pur non cambiando le cose orribili che gli aveva fatto.
Con la consapevolezza di aver risolto sia nel bene che nel male quell’unico capitolo che voleva chiudere, L chiuse gli occhi delicatamente mentre cadde rovinosamente al suolo di pancia con un piccolo boato… il tutto con un dolce sorriso sulle labbra anche lui.
Quando poi il suo cuore smise di battere letteralmente due secondi dopo che fu caduto a terra, la parola “Fine” fu scritta a quel paragrafo della Comunità che aveva visto coinvolto la mente più geniale nel campo delle deduzioni della società ed uno dei più grandi criminali di essa.
Sherlock, meglio noto come L, e Frank Fontaine avevano chiuso la loro rivalità lì, in quel preciso istante, uccidendosi a vicenda…

Vecchia Villa, Comunità, 30 Dicembre 1933:
Non ci volle molto prima che i due cadaveri venissero scoperti.
A causa del rumore delle pistole che avevano sparato e la folla che c’era per le strade quei giorni, ci vollero pochi secondi prima che un gruppetto si avventurasse in quel vicolo incuriosito dagli spari e li scoprisse entrambi.
Inutile dire che chiamarono subito le autorità, che sapendo che tra le vittime c’era anche L si precipitò sul posto, sequestrando entrambi i corpi ed analizzandoli per capire chi potesse essere il barbone con cui si era ammazzato.
Poche ore ci vollero prima che capissero che si trattava di Frank Fontaine, l’uomo a cui avevano dato la caccia per quasi tre anni e che a quanto pareva il nero aveva trovato, chiudendo i conti con lui una volta per tutte.
Questi due decessi fecero ben presto il giro della Comunità il giorno successivo, grazie anche ai servizi televisivi e ai media dei giornali, e molti lo presero come un regalo natalizio ritardato la fine del criminale che aveva terrorizzato la società per diversi mesi.
Non furono però gli unici a prenderla in quella maniera, visto che anche un altro gruppo stava dando la caccia a quel tipo, e grazie al Comandante Raoul aveva scoperto che finalmente era stato ucciso come volevano…
“Era ora!!”
Naturalmente si trattava del Concilio dei Sette, il quale organizzò una riunione per quel pomeriggio, intorno alle 17:00, alla Vecchia Villa proprio per parlare di quanto accaduto il giorno prima.
Per fortuna di tutti sia Freezer che Madara sembravano aver imparato a convivere nonostante i dissapori, e proprio grazie a ciò poterono passare al sodo immediatamente, grazie anche al giornale che si era portato dietro Doflamingo.
Dopo che Irina aveva pronunciato quelle parole, il biondo aveva poggiato il quotidiano sul tavolo, mostrando a tutti che la prima pagina mostrava delle foto di repertorio di L e di Fontaine con la notizia della loro morte.
Approfittando poi di questa cosa, Donquijote aggiunse con il suo tipico sorrisetto maligno “Fufufufufufufufufu finalmente siamo riusciti a trovare quel traditore ed a tappargli la bocca in via definitiva…”
“Da adesso non rischierà più di mandare a monte i nostri piani…” si limitò a dire Madara con la sua classica espressione severa.
Qualcuno però non sembrava essere del loro stesso avviso soddisfatto, dato che Al Mualim si rivolse al capo della malavita domandandogli “Come avete fatto tu ed i tuoi uomini a non trovarlo per due anni?! Anche se aveva cercato di non farsi riconoscere, era comunque diventato un barbone che viveva nei sobborghi della società. Avreste dovuto trovarlo da un pezzo…”
Non aveva tutti i torti, e proprio per questo il padre di Homing gli rispose “Hai ragione, avremmo dovuto trovarlo prima, ma non dimenticarti che lui è stato braccio destro di Stan per molto tempo. Sicuramente aveva imparato come muoversi nei bassifondi della Comunità e sapeva come far perdere le sue tracce…”
“E comunque potremmo dire la stessa cosa anche di te!”
Quell’intervento di Freezer fu abbastanza strano, al punto tale che attirò l’attenzione di tutti i presenti, ossia tutti gli altri sei membri principali del Concilio dei Sette, verso di sé per capire cosa volesse dire.
E l’essere lo spiegò subito “Potevi ordinare ai tuoi Assassini di trovarlo ed ucciderlo, come hai fatto per gli altri membri delle bande rivali di Doflamingo e dei suoi uomini…”
In effetti era vero. L’anziano aveva fatto sì che tutti i membri della malavita non affiliati a Donquijote sparissero con i suoi subordinati, tuttavia non aveva mai pensato di chiedergli di trovare ed assassinare Frank…
Questo per un motivo ben specifico “Avrei potuto, ma se avessero ucciso la persona sbagliata?! Avete visto, si era mascherato talmente bene che difficilmente avrebbe potuto riconoscerlo qualcuno che non lo conosceva, e se i miei Assassini avessero ucciso il bersaglio errato, o peggio un innocente, la nostra reputazione ne avrebbe risentito in negativo…”
“Sbaglio, o qui tutti stanno dimenticato la parte più importante di questa vicenda?!”
Anche Giovanni parlò a quel punto in maniera criptica ed anche abbastanza severa, al punto che attirò l’attenzione su di sé, anche di quella di chi non aveva ancora parlato fino a quel momento come Xehanort, che osservava tutto con uno sguardo severo e senza fiatare.
“E se Fontaine prima di morire avesse parlato di noi?” provò a supporre l’uomo d’affari con un’espressione mista tra l’arrabbiato ed il preoccupato “Lui era nostro nemico e conosceva molto di noi, non va escluso che abbia rivelato a qualcuno le nostre identità ed i nostri piani per vendetta personale…”
Effettivamente quella era una cosa che non potevano escludere completamente, soprattutto conoscendo il lato vendicativo di Frank… tuttavia, andavano considerati un paio di dettagli che escludevano quell’ipotesi.
“Ne dubito fortemente!” asserì difatti Al Mualim “Sapeva che tutta la Comunità gli dava la caccia, e che se avesse parlato di noi avrebbero potuto prenderla come una scusa per non finire in carcere, dato che lui sapeva bene che i vertici della società sono nostri e potevano farlo passare per un bugiardo quando e come volevamo!”
“E non dimentichiamoci che bazzicava i bassifondi!” aggiunse pure Doflamingo, senza mai perdere il suo diabolico sorrisetto “Quei posti sono pieni di miei uomini, ed anche se non l’hanno individuato finora bastava che lui gli parlasse del Concilio affinché capissero di chi si trattasse. Aveva le mani legate, Fufufufufufufufufufu!”
“Sarà, ma io continuo ad andarci con i piedi di piombo…”
Sembrava che il figlio di Madame Boss non fosse ancora del tutto convinto che Frank non avesse rivelato a qualcuno ciò che sapeva sugli Illuminati. Aveva paura che da un momento all’altro qualcuno entrasse nel suo ufficio rivelando che sapeva tutto…
E questa sua paura gliela lesse Irina, al punto che guardandolo malamente asserì “Cos’è tutta questa paranoia?! Hai per caso paura di perdere il tuo posto nel Concilio?”
… Non che fosse andata del tutto fuori strada, ma il modo in cui aveva pronunciato quelle parole se lo poteva risparmiare secondo l’uomo, al punto infatti che cominciò ad osservarla piuttosto malamente prima di risponderle.
“Parli proprio tu? Devo per caso ricordarti che fosti tu la prima ad avere paura di perdere il proprio posto nel Concilio all’epoca di Ansem il Saggio?!”
Alcuni sussultarono leggermente nel sentire le parole che aveva pronunciato l’uomo d’affari. Parlare di quel tipo proprio davanti al figlio poteva essere davvero controproducente, ed alcuni lo sapevano bene…
Ma non Jelavic, che rispose a tono “Quelli erano altri tempi, ero una novellina ed avevo appena iniziato ad assaporare i privilegi che questo incarico ti concede…”
“Non mi sembri molto cambiata da allora, almeno a giudicare dai racconti di mia madre…” sostenne tuttavia il nero.
“Fatela finita!!”
Improvvisamente però l’albino, forse complice anche il discorso che sembrava volersi protrarre fin troppo per le lunghe, decise di bloccare i due prima che andassero avanti, il tutto continuando ad avere quell’espressione severa che aveva all’inizio.
Solo a quel punto i due compresero che forse avevano tirato troppo la corda, e proprio per questo si voltarono a guardare il loro leader così come tutti gli altri quattro, alcuni con un’espressione fredda ed altri con una seria.
Xehanort era fermo con entrambi i gomiti poggiati sul tavolo e le mani unite davanti al volto, che osservava il giornale che riportava il decesso sia di L che di Fontaine. Una posa alquanto strana secondo alcuni dei presenti…
Ma alla fine il leader si decise a parlare, dicendo “Tutte queste chiacchiere sono inutili. Vi state dimenticando il vero punto focale di questa riunione… l’eliminazione del nostro più grande nemico!!”
… Già, aveva ragione…
Si erano talmente accaniti l’uno contro l’altro su chi avesse la colpa per la mancata cattura fino a quel momento o sul fatto se avesse o meno spiattellato i loro segreti durante quei due anni, che non avevano pensato al lato positivo della faccenda.
Si erano sbarazzati di Frank Fontaine, e stavolta per sempre!!
L’albino aggiunse a quel punto “Con la sua morte, se n’è andato via anche l’unico ostacolo che ci impediva di portare a termine il nostro piano tra quindici anni. Anche se aveva perso tutto, le informazioni di cui disponeva potevano rivelarsi delle armi a doppio taglio sia per noi che per lui, ma ora se le è portate nella tomba…”
“In teoria non ne siamo sicuri. Ma agiremo comunque come se così fosse, in fondo non dobbiamo avere paura dei morti, eheheheheheheheheh!” intervenne pure Freezer, chiudendo il suo discorso con la sua risatina maligna.
“Fufufufufufufufu è stata una bella soddisfazione ritrovare il suo cadavere. Adesso che quel lurido impiccione non c’è più, il nostro piano proseguirà come da programma!” affermò allora Donquijote ridendo come suo solito.
Madara però ci tenne a sottolineare un'altra cosa “E non dimentichiamoci che anche L se n’è andato. Era un tipo intelligente, e se dopo la morte di Fontaine avesse indagato ulteriormente avrebbe potuto scoprire tutto su di noi…”
“Vero, siamo stati fortunati!” Al Mualim dovette concordare con il suo compagno “La vendetta verso Fontaine l’aveva accecato, e solo grazie a ciò per questi due anni non è riuscito a scoprire niente su di noi. Ma dopo la morte di Fontaine, tutto sarebbe cambiato…”
Insomma, detto in parole semplici ora avevano la strada spianata. Questa era la conclusione a cui erano arrivati tutti quanti con quel breve discorso.
E lo rimarcò anche il figlio di Ansem esclamando “Giusto, anche L rappresentava un pericolo… ma ormai non dovremo più preoccuparci di loro, e considerando che tutto sta procedendo come da copione in Superficie, non potrebbe andare meglio di così…”
Già, la Superficie…
Con tutti i problemi che avevano avuto nella Comunità si erano dimenticati di quello che stava accadendo lassù, ma ora che non avevano più impicci a cui pensare avevano potuto riflettere sul fatto che il loro capo aveva ragione.
Quell’anno stesso un tipo chiamato Adolf Hitler era riuscito a farsi nominare Cancellerie in Germania, ed aveva iniziato delle politiche che, se ben sfruttate, potevano portare ad un secondo conflitto mondiale…
Tuttavia c’era comunque un problema, e fu Giovanni a farlo presente “Ma Gran Maestro, c’è un dettaglio nel piano che non ha considerato. Come possiamo essere certi che in Superficie arriveranno là dove li vogliamo noi se non avremo nessuno che possa indicarli sulla retta via?!”
In effetti la sua poteva essere un’ottima domanda e lo sapevano tutti…
Ma il bianco sapeva perfettamente che cosa rispondere, e proprio per questo fece un sorrisino quasi maligno e rispose “Non temere. Ho già preparato tutto in modo che tra un anno esatto avremo il nostro uomo lassù…”
Inutile dire però che quelle parole confusero solamente di più tutti i presenti, al punto che cominciarono a guardarlo domandandosi che cosa volesse dire, anche considerando che a loro non aveva detto nulla.
Di che cosa stava parlando?
E soprattutto… di CHI stava parlando?!

Abe Sapiens Institute, Fantacity, Comunità, 10 Gennaio 1934:
“NON È POSSIBILE!!!”
La notizia della morte di L e Fontaine però non era arrivata solamente alle orecchie del Concilio, bensì anche a quelle dell’intera Comunità come già spiegato, compresi due certi bambini che erano rimasti molto male alla notizia.
Si trattavano di due bambini, che in quel momento si trovavano all’interno della mensa dell’Abe Sapiens Institute, che avevano appena visto sui giornali la tremenda notizia, dato che fino a quel momento non ne avevano idea.
Entrambi avevano dieci anni, ed uno dei due aveva dei corti capelli neri un po’ in disordine, dei grossi occhi azzurri ed indossava una maglietta a maniche corte porpora, con i bordi delle maniche colore viola scuro, dei pantaloncini jeans azzurri, delle calze corte e nere e delle scarpe da tennis nere con i lacci bianchi.
L’altro invece aveva una pelle leggermente abbronzata, dei corti capelli castani più in ordine rispetto all’amico, con giusto qualche ciuffo che scendeva sulla fronte, dei grossi occhi verdi ed indossava una maglietta a maniche lunghe gialla con il colletto marrone ed i bottoni bianchi, dei lunghi pantaloni jeans azzurri, delle calze corte e nere anche lui e delle scarpe senza lacci bordeaux.
I due si chiamavano Shinichi Kudo ed Heiji Hattori, e frequentavano le elementari in quell’istituto, dato che era l’unica scuola di Fantacity e di conseguenza tutti quanti dai cinque ai vent’anni andavano lì a studiare.
I giornali in teoria non erano permessi dentro l’edificio, tuttavia ogni tanto i due, che erano migliori amici e gli piaceva tenersi informati su quanto accadeva nella Comunità, sgraffignavano uno dei giornali dei loro insegnanti per tenersi informati.
Purtroppo i loro genitori, visto che i bambini avevano l’abitudine di cacciarsi nei guai ad ogni notizia grossa, avevano tenuto entrambi all’oscuro di quanto successo, anche perché erano convinti che conoscere due omicidi non conveniva a due della loro età…
Ma questo li aveva fermati?
No, appena erano tornati a scuola avevano approfittato di una distrazione dei loro professori per prendere un giornale, andare in mensa e leggere le notizie… e così avevano scoperto quanto era accaduto al detective.
Mentre Hattori aveva gridato prima, Kudo stava ancora osservando la pagina esterrefatto “Non può essere. Era il più grande detective della Comunità, come ha potuto farsi uccidere in quella maniera…”
“Quel maledetto Fontaine ha usato un trucco, non ci sono altre spiegazioni!!” replicò allora Heiji, provando a trovare una spiegazione a quanto accaduto.
I due erano molto appassionati di investigazione, e per questo avevano visto per tutti quegli anni in L il loro mito ed il loro esempio. Quando finiva sui giornali ancora un po’ e ritagliavano gli articoli per poterli conservare gelosamente.
Erano talmente ossessionati da lui che, grazie a qualche indagine, erano persino riusciti a risalire alla sua vera identità!!
Nessuno nella Comunità a parte Kenshiro ne era a conoscenza, ma loro grazie all’intelligenza che avevano erano riusciti a collegare tutte le notizie legate a lui, complice anche l’averle conservate tutte quante, ed avevano fatto due più due…
In quel momento però… “Era ora che lo scopriste anche voi!!”
La mensa dell’Abe Sapiens Institute era piena in quel momento, tuttavia solamente due ragazzine avevano deciso di interessarsi a quanto stavano dicendo, dato che per gli altri i due bambini facevano discorsi “troppo strani” per i loro gusti.
Erano due loro amiche d’infanzia, erano cresciuti tutti e quattro insieme e, proprio per questo, erano le uniche che riuscivano a dialogare con loro senza trovare noiosi i loro discorsi oppure le loro deduzioni.
Una aveva dei lunghi capelli castani che arrivavano fino alla schiena, dei grossi occhi celesti ed indossava una magliettina senza maniche gialla sotto ad un giubbottino a maniche lunghe color porpora, dei lunghi pantaloni marroni che arrivavano fino alle caviglie, delle calzine rosa e delle scarpe marroni.
L’altra invece aveva dieci anni, proprio come l’amica, ed aveva dei lunghi capelli castani raccolte in due code laterali con del nastro giallo, dei grossi occhi molto azzurri ed indossava un kimono rosso, dato che la sua famiglia era legata alle tradizioni della loro antica cultura, con disegnati dei petali di ciliegio rosa, una cintura gialla con un enorme giocco verde sopra e delle lunghe calze bianche insieme a dei sandali bordeaux.
A parlare prima era stata proprio quest’ultima, che in questo modo era riuscita ad attirare l’attenzione di entrambi i ragazzini su di sé, anche se sembrava avere un’aria abbastanza irritata per la questione.
Le due erano Ran Mouri e Kazuha Toyama, che anche se all’epoca non erano ancora le loro fidanzate ci tenevano ai due bambini, e per questo stavano sempre con loro anche se gli facevano passare dei guai a volte.
“E’ da prima di Capodanno che la notizia si è sparsa, voi dov’eravate mentre tutti ne parlavano?!” si lamentò a quel punto la bambina con il kimono.
Fu Kudo a risponderle “Purtroppo i nostri genitori ci hanno impedito di informarci per tutta la vacanza. Temiamo che sapessero già che, se avessimo saputo questa notizia in tempo, avremmo voluto indagare su cos’era successo veramente…”
“Vi conoscono molto bene!” affermò allora colei che aveva la lunga chioma senza code, quasi scoppiando a ridere.
Shinichi però non la prese proprio bene, dato che si lamentò con lei asserendo “Ehi, non è divertente!!”
Hattori però sembrava quasi non averle considerato, dato che continuava a leggere il giornale dove c’era stampata sopra la foto di L e di Fontaine, oltre ad una descrizione di quanto doveva essere accaduto in quel vicolo.
Pochi secondi di silenzio dopo però, ecco che il castano disse con un’aria abbastanza triste “Certo che ora la Comunità sarà più povera senza più Sherlock…”
“Chi?!” domandò però Toyama, dato che non conosceva quel nome.
L’abbronzato non si sorprese che non sapesse la verità, dato che L era stato ben furbo a tenerla nascosta a tutti ed a mascherare le prove in modo che solo chi era particolarmente arguto come loro potesse capirlo.
Proprio per questo, voltandosi a guardarla, rivelò “E’ il suo vero nome, Sherlock Holmes!!” “… Sherlock… Holmes?!” Kazuha rimase leggermente sorpresa di scoprire quello che era il vero nome di quel detective.
Lo si poté dire anche per Ran, dato che guardando quasi stranita i due affermò “Che nome strano, anche se mi suona abbastanza familiare…”
Anche se non erano ancora nati all’epoca, una volta Mouri aveva sentito i genitori parlare di quanto era accaduto a quel tale, Sherlock, ed alla sua intera famiglia, nonché ai suoi amici, per mano di Frank Fontaine.
L’aveva citato quando ancora si pensava che fosse stato lui a rapire quei cinque bambini, e il racconto le era rimasto impresso nella mente per l’orrore, anche se aveva dovuto sentire tutto di nascosto dato che il padre non voleva che ascoltasse simili indecenze.
L’unica cosa che ricordava vagamente erano i nomi dei coinvolti, per questo solo quando Heiji aveva citato il vero nome dell’investigatore deceduto le era sembrato familiare, anche se per il momento non lo ricollegava a quell’incidente…
Comunque fosse, Shinichi si ricollegò al discorso del suo amico confermando “Purtroppo però hai ragione. Senza più lui e le sue deduzioni, che hanno sbattuto in carcere molti membri della malavita, la Comunità sarà un posto molto più pericoloso!”
“Vero, servirebbe qualcuno che possa raccogliere la sua eredità e fare ciò che lui non potrà più far…”
Hattori non terminò mai la frase… in quanto proprio in quel momento sia lui che il suo migliore amico ebbero un lampo di genio!!
Una lampadina si accese nella loro mente e, dopo aver strabuzzato gli occhi ed aver spalancato la bocca per un breve momento, assunsero un sorrisetto quasi furbo ed uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
Kazuha si spaventò leggermente dalle loro espressioni, al punto tale che asserì “Non mi piacciono quegli sguardi…” quasi spaventata.
Subito dopo i due si voltarono a guardarsi, continuando ad avere quello sguardo furbetto in volto che non faceva presagire nulla di buono… anche se in verità i loro intenti non erano né malvagi né scherzosi.
“Pensi anche tu quello che penso io?!” Shinichi pose subito il quesito.
“Lo penso eccome!!” rispose l’altro.
A quel punto però le due bambine si domandarono di che diavolo stessero parlando, al punto tale che Ran li osservò incuriosita domandandosi a che cosa si riferissero, dato che non riusciva proprio a comprenderli.
“… Ehm, di che cosa state parlando?!” chiese allora la bambina.
Toyama invece sembrava essere stata molto più arguta dell’amica, dato che temette immediatamente che cosa stessero pensando e, proprio per questo, osservò entrambi con un’aria mista tra l’arrabbiata ed il preoccupata.
“Non starete mica pensando quello che credo?!” fece a quel punto.
Ed ecco che i due piccoli allora esplosero letteralmente, alzando entrambi i pugni al cielo e gridando nello stesso momento “UN'AGENZIA INVESTIGATIVA!!”
Sembrava, da come avessero parlato, che la loro intenzione fosse chiara…
Intendevano aprire un ufficio d’indagini in modo da diventare loro stessi dei detective e risolvere i casi che ormai L non poteva più portare a termine!!
Inutile dire che la bruna con i codini si toccò la fronte con la mano destra e disse quasi subito “E ti pareva…”
Mouri invece parve incuriosita, dato che osservandoli con un’aria quasi sorpresa domandò “Un'agenzia investigativa?”
Comprendendo che la ragazzina sembrava non aver compreso bene, fu Shinichi stesso a spiegarle tutto euforico “Quando saremo abbastanza grandi creeremo un’agenzia investigativa tutta nostra!! Diventeremo detective proprio come Sherlock, e metteremo la nostra intelligenza al servizio del prossimo!!”
“Tornate con i piedi per terra!!” Kazuha però non sembrava d’accordo, dato che specificò leggermente alterata “Non avete uno straccio di soldo, come pensate di aprire un'agenzia se non racimolerete i Benny sufficienti?!”
“Troveremo un modo. Un finanziamento o qualcosa del genere, le soluzioni ci sono!” sottolineò tuttavia Heiji, che grazie alla sua intelligenza era a conoscenza di queste cose pur avendo solamente dieci anni.
“Ma come sperate di ottenerlo?!” gli domandò di nuovo la bruna abbastanza alterata.
Tuttavia, in questa circostanza aveva “contro” pure la sua migliore amica, dato che guardandola divertita le disse “E dai, sembra divertente l’idea. Perché non provi a dargli una possibilità?”
Naturalmente la giovane si voltò a guardarla abbastanza sorpresa, al punto da dire “Ma come, pure tu?!”
Solo dopo qualche secondo di ulteriore metabolizzazione, Kazuha finì per toccarsi la fronte dopo aver sbuffato rassegnata e dichiarò “E va bene, fate quello che volete. Teste dure…”
I due in effetti sembravano ormai decisissimi nella loro scelta, al punto tale che tornarono a guardarsi negli occhi carichi più che mai per ribadire come avrebbero perseguito la loro idea fino alla fine.
“Chiameremo la nostra agenzia “Sherlock Holmes”. Non c’è modo migliore per onorarlo che fare il suo stesso lavoro e onorare la sua memoria!!” esclamò Kudo.
“Se fosse ancora vivo, sarebbe fiero di ciò che intendiamo fare!!” ribadì anche Hattori.
Toyama non ne era del tutto convinta, ma se lo credevano fermamente chi era lei per rompergli quella speranza? Anche considerando che ci aveva già provato…
Mouri invece era di tutt’altro avviso, al punto tale che chiuse gli occhi e sorrise dolcemente nel vederli così determinati. La loro era soprattutto l’ingenuità di un bambino, vero, ma sembravano veramente decisi ad arrivare fino alla fine, e questo lo ammirava molto.
Anche se non avevano mai conosciuto L, entrambi lo stimavano molto e volevano raccogliere la sua eredità e continuare il lavoro che aveva già iniziato lui, anche se per interessi personali, e sfruttare per bene la loro intelligenza.
L’avrebbero fatto… anche per lui!!

Palecity, Comunità, 23 Gennaio 1934:
Circa tredici giorni erano passati da allora.
Ormai la faccenda legata ad L ed a Frank Fontaine era stata archiviata dalla maggior parte degli abitanti della Comunità, che ora si sentivano più tranquilli sapendo che quel criminale non avrebbe più fatto del male a nessuno.
E per quanto riguardava invece il Detective… beh, di lui non si sapeva letteralmente nulla, di conseguenza non potevano piangere un fantasma…
Comunque fosse, ormai la pace era tornata nella società ora che il pericolo numero uno era stato scongiurato, e grazie a ciò un certo individuo aveva potuto ben riflettere su una decisione che aveva preso… e scegliere così se era la cosa giusta da fare!!

“COSA? SEI IMPAZZITO?!”
Quel giorno, intorno alle 15:00 del pomeriggio, a Palecity un ragazzo stava salutando la sua migliore amica in vista di un lungo viaggio che l’avrebbe tenuto lontano da casa per molto tempo, forse addirittura perennemente…
Si trattava di Johann Schmidt, il quale si trovava in quell’istante davanti alla Villa dove abitavano Elsa e la sua famiglia, e la ragazzina in quel momento era fuori dal cancello per parlare con lui e, saputa la novità, aveva gridato in quella maniera.
Il biondo ormai aveva ventitré anni e di aspetto non era cambiato molto rispetto a qualche anno prima, e nonostante l’età che lo differenziava dalla bambina continuava a ritenerla la sua migliore amica perché vi era molto affezionato a lei.
La bionda invece aveva dieci anni, e pure lei di aspetto non era molto cambiata, anche se da quell’età avrebbe cominciato lentamente a crescere fino a raggiungere l’età di Schmidt quando lui ne avrebbe avuti trentasei.
Tuttavia, in quel momento a lei poco importava dell’età, dato che era ancora senza parole dalla rivelazione che le aveva fatto il compagno, il quale si portava sulla schiena uno zaino color militare ben rifornito e grosso.
“Parla piano, vuoi attirare l’attenzione di tutti?!” si lamentò però il biondo.
Certo, in giro non c’era molta gente per fortuna e, di conseguenza, nessuno sembrava interessato a quello che stavano dicendo… però cercare di abbassare la voce visto l’argomento molto delicato era sicuramente meglio.
Elsa però, nonostante avesse abbassato i toni, era ancora perplessa, al punto da domandare “Ma… perché vuoi andare in Superficie?! Non ha alcun senso, quel posto è pericoloso!!”
Difatti Johann, dopo averci riflettuto per diversi mesi, aveva deciso di partire alla ricerca di sé stesso e di andare lassù, nel territorio dei Grim!!
Da quando aveva perso la memoria di quello che gli era successo durante la sua “sparizione”, aveva sentito un vuoto enorme dentro di sé che non era mai riuscito a colmare, neppure facendo amicizia con colei che aveva condiviso quel dolore con lui.
Non sapeva neanche lui perché, ma non si sentiva per nulla appagato nella Comunità, che anzi gli trasmetteva un forte senso di inquietudine, come se lì da qualche parte fosse successo qualcosa di orribile a lui che non intendeva abbandonare la sua testa.
Aveva bisogno di distaccarsi, di scacciare la paura e di cercare un significato a quelle sensazioni orribili che provava, ed il modo migliore era di avventurarsi nell’unico territorio che non poteva conoscere e, di conseguenza, non poteva spaventarlo…
La Superficie!!
Questo però non poteva dirlo alla sua migliore amica, ci sarebbe rimasta male se avesse saputo che, quando era con lei, riusciva a divertirsi solo fino ad un certo punto. Doveva inventarsi una scusa, e doveva farlo rapidamente.
“… Beh, diciamo che voglio essere il primo abitante della Comunità ad esplorare la Superficie ed a tornare indietro vivo e vegeto!”
Era l’unica scusa che gli era venuta in mente in quel momento, e sperava che in un modo o nell’altro alla bionda andasse bene, così almeno avrebbe evitato di fare ulteriori domande sull’argomento.
Lei però, quasi senza ascoltarlo, gli chiese “Ma… ma… e come intendi scalare il confine?! È un dirupo molto profondo, non arriverai vivo in cima!!”
“Non ti preoccupare, mi sono portato dietro gli attrezzi necessari!” dichiarò tuttavia lui, indicando lo zaino dentro cui si trovavano tutti gli strumenti necessari per un’arrampicata del genere “Scalare il confine sarà uno scherzetto!”
“Ma non puoi andare!! N-Non… non puoi andare…”
Improvvisamente la bambina, che fino a quel momento era stata più arrabbiata che preoccupata, cominciò ad abbassare lentamente la voce ed a tirare giù il volto, mostrando un’espressione che definire terrorizzata era voler essere riduttivi.
A Schmidt non ci volle molto per comprendere come mai era così: aveva paura che il suo unico amico l’abbandonasse definitivamente!!
Era una paura comprensibile, soprattutto considerando che come lui aveva perso la memoria a breve termine, però quel viaggio era troppo importante per lui e doveva portarlo a termine a qualunque costo…
Anche se al tempo stesso non poteva lasciare la sua migliore amica in quelle condizioni, lo faceva stare male vederla così, proprio per questo provò a tirarla su di morale toccandole entrambe le spalle con le sue mani.
In questo modo spinse la bionda a sollevare il viso sorpreso verso quello del ragazzo… che mostrò a quel punto un sorriso dolce e sincero, fatto soprattutto per tirarla su di morale e farle capire che niente sarebbe andato storto.
“Non temere Elsa, andrà tutto bene. Starò via solo qualche mese, e poi tornerò qui e saremo di nuovo amici. Lo prometto!” fu quello che le disse.
La giovane non era molto convinta che sarebbe tornato così facilmente, visto che andare e tornare era un’impresa davvero ardua, ma il modo in cui le aveva pronunciato quelle parole e lo sguardo che le aveva rivolto l’avevano catturata.
Non vedeva nessun segno di torto nel suo sguardo, credeva fermamente in quello che diceva e, se gli occhi erano lo specchio dello spirito come si diceva da quelle parti, doveva credere che stesse dicendo il vero.
Avrebbe veramente fatto di tutto per tornare sano e salvo da lei, ed alla giovane questo bastava: che lui tornasse!!
Forse proprio per questo, anche istintivamente, finì per rispondergli “O-Ok…”
Vedendo che era riuscito a convincerla, Johann allargò ancora di più il suo sorriso e, mollando la presa dalle spalle della bambina, affermò “D’accordo, allora io vado: prima parto e prima ritorno!”
Appena ebbe detto quelle parole, il ragazzo si girò alla sua destra, dato che il confine si trovava in quella direzione anche se a tantissimi chilometri di distanza, e sollevò poi la mano sinistra per poter salutare la sua migliore amica.
“Arrivederci Elsa, ed abbi cura di te!!”
Appena ebbe pronunciato queste parole poi, Schmidt cominciò a camminare a passo svelto e deciso, allontanandosi sempre di più dalla compagna e senza darle neppure il tempo per poterlo salutare come si deve.
Difatti Elsa rimase quasi spiazzata dalla fretta che aveva dimostrato l’amico, ma dette per scontato che fosse solo la sua impazienza di poter arrivare in Superficie il prima possibile, e proprio per questo non se ne lamentò.
Voltandosi nella direzione dove stava vedendo Johann allontanarsi sempre di più, l’unica cosa che poté fare la bionda fu di sollevare la mano destra in segno di saluto, mentre lo osservava sparire sempre più rapidamente dal suo sguardo.
Ad osservare tutto a distanza inoltre, c’era la piccola sorellina di Elsa, la quale aveva otto anni e, nascosta dietro un cespuglio del giardino della villa, stava osservando la parente con uno sguardo malinconico.
Anna sapeva che teneva davvero molto a quel ragazzo, e per questo certe volte li seguiva per assicurarsi che tutto andasse per il meglio… però in quel viaggio non avrebbe mai potuto seguire Johann, e di conseguenza poteva solo aggrapparsi alla speranza della sorella.
La Superficie era un posto pericoloso, ma la bruna sperava che il ragazzo sarebbe tornato davvero come aveva promesso… per il bene di Elsa!
“Arrivederci… Schmidt…” biascicò debolmente la bionda nel frattempo.
Il suo sguardo era pieno di malinconia, aveva l’orribile sensazione che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto in vita sua… ma non voleva credere a quella malalingua, lui sarebbe tornato, glielo aveva promesso!!
Forse si stava aggrappando ad una speranza vana, ma fino a quando non l’avesse visto ritornare nella sua vita o non avesse saputo… il fattaccio, ecco, avrebbe creduto fino all’ultimo che un giorno sarebbe tornato da lei.
Schmidt sarebbe tornato… e quando sarebbe stato di nuovo tra le sue braccia, avrebbero vissuto insieme per sempre!!


I lavori sul nuovo membro del Concilio dei Sette sono stati ultimati, e gli Illuminati hanno potuto dare il benvenuto al loro nuovo membro nonché braccio destro di Xehanort: Freezer. Inoltre, con la minaccia di Frank Fontaine sventata definitivamente da L a discapito della sua stessa vita, Schmidt ha deciso di trovare sé stesso partendo per la Superficie… ma considerando quello che accadrà in futuro, come sarà la sua esperienza con i Grim?

PERSONAGGI APPARSI:

Sherlock Holmes / Vero Nome di L da “Death Note”

Shinichi Kudo e Ran Mouri Bambini da “Detective Conan”


Heiji Hattori e Kazuha Toyama Bambini da “Detective Conan”



Vi è piaciuto questo tredicesimo Capitolo della fic prequel?
Come qualcuno aveva già preventivato un mese fa, alla fine la “resa dei conti” che ci sarebbe stata in questo Capitolo era proprio quella tra L e Fontaine, che alla fine si sono pure ammazzati a vicenda chiudendo così la loro rivalità.
Sarà sembrato un po’ cattivo ammazzarli tutti e due, lo confermo, però mi sembrava il finale migliore considerando che l’uno completava l’altro e, soprattutto, erano entrambi ossessionati dalla nemesi, difficilmente uno sarebbe riuscito a sopravvivere senza l’altro…
Senza contare che L avrebbe potuto essere una seria minaccia per il Concilio, come è stato fatto giustamente notare ;).
A livello di nuovi personaggi o nuove opere, sono stati introdotti solamente i personaggi di Detective Conan da bambini, oltre che il vero nome di L, di conseguenza la lista rimane invariata ad eccezione del vero nome di L:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Ammetto che la questione che il vero nome di L fosse Sherlock Holmes, e di conseguenza che Shinichi ed Heiji abbiano intitolato la loro agenzia in suo onore, mi è venuta dopo.
Originariamente non l’avevo previsto, e di conseguenza è stata un’aggiunta dell’ultimo momento quando mi sono reso conto che la cosa poteva funzionare fortunatamente, e difatti non credo di aver creato incongruenze con questa scelta :).
Abbiamo anche visto in questo Capitolo il momento in cui è nato Freezer, ed ora la storia delle sue origini è finalmente svelata, così come i suoi poteri. Ora sapete perché i Nazisti nei primi chap della fic principale non gli avevano fatto nulla con i proiettili ;).
Come ultima cosa, credo abbiate capito che il finale che dividerà in due la fic prequel dal prossimo chap sarà proprio Schmidt che parte per la Superficie. Forse è arrivato il momento di vedere come si è affiliato sia a Hitler che al Concilio…
Un ultimo avviso e poi ho terminato. Dato che il prossimo chap della fic prequel dovrebbe uscire tecnicamente il 31 Dicembre, e io quel giorno sarò impegnato per ovvi motivi, ritarderò di una settimana la sua uscita, e di conseguenza il prossimo chap non uscirà il 31 Dicembre, ma il 7 Gennaio 2020 ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic, e ci risentiamo martedì 07 Gennaio 2020 per il nuovo Capitolo della fic prequel dove vedremo parte dell’“avventura” di Schmidt!! :)

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Capitolo 14
*** Viaggio in Superficie! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
È passata una settimana in più rispetto al solito dall’ultimo chap in quanto c’erano le ferie natalizie e ne ho voluto approfittare, ed anche perché non avevo il tempo materiale per riuscire a terminare il Capitolo in tempo T_T.
Ora però sono tornato più carico che mai, e come avete potuto vedere ho ricominciato con un Capitolo estremamente importante per capire le dinamiche con cui un certo individuo è riuscito a collegare “due mondi”…
A che cosa mi riferisco? Beh, forse dal titolo l’avete già capito, ma preferisco rimanere in silenzio e lasciare che lo scopriate voi stessi leggendo il Capitolo qui sotto u.u ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity :). Di novità al momento non ne ho tantissime, ho passato delle buone vacanze natalizie nonostante tutto e il nuovo anno è iniziato, e come ti avevo già detto spero che porti delle novità positive visto alcune mazzate ricevute negli ultimi anni… speriamo bene insomma u.u XD ;). Ma non voglio contagiarti con la mia negatività, spero che almeno da te vada tutto bene e che almeno tu non abbia problemi nella vita reale visto che due mesi fa non te la sei passata bene da quello che mi avevi detto ;). Sono contento comunque che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto :) l’ho dedicato per la maggior parte alla chiusura dei conti tra L e Fontaine in modo da non toccare più quell’argomento, e sono contento che alla fine sia stato apprezzato da bene o male tutti quanti ;). Sono felice tra l’altro che ritieni anche l’L di questa fic un buon pg, nonostante le sue motivazioni rispetto al Death Note originale fossero diverse ho cercato di mantenergli alcune caratteristiche dell’originale, come il modo di sedersi oppure la sua smania per i dolci, e se è risultato un ottimo pg sommando tutte queste cose non posso che essere felicissimo per il mio operato *_*. La resa dei conti tra L e Fontaine sfortunatamente doveva finire con la morte di entrambi per questioni di trama, se Fontaine fosse rimasto vivo anche dopo la morte di L avrebbe potuto usare le informazioni che conosceva del Concilio contro di loro, e viceversa se L fosse sopravvissuto al confronto con Frank avrebbe potuto aprire gli occhi su dettagli che prima gli sfuggivano e scoprire in questa maniera cosa si cela dietro il Concilio, quindi, affinché gli Illuminati sopravvivessero fino al 1943, dovevano morire tutti e due T_T. Per quanto riguarda la nascita di Freezer, forse potrebbe ricordarti la nascita di Cell, visto che anche lui da embrione sembrava quasi una mini-lucertola ed era dentro una capsula con liquido verdastro, altrimenti non ho idea a cos’altro potresti aver pensato visto che come esempio mi viene solamente quello T_T. Comunque sia, che il modo di potenziamento nella fic sia simile alla capsula dentro cui era tenuto Cell è vero, è una citazione agli scienziati di Dragon Ball voluta visto che lo scienziato che se ne occupa è Raichi, villain di Dragon Ball ;). Su Freezer, era arrivato il momento sia di introdurlo che di mostrare quali sono le sue capacità all’interno della fic, e come abbiamo visto è riuscito ad umiliare un combattente esperto come Madara con una sola mano… il che fa già capire quanto sia pericoloso come combattente e che non sarà per nulla facile sconfiggerlo T_T. In effetti è vero, sappiamo già che con Schmidt finirà male, dato che diverrà il Capo dell’HYDRA, divisione scientifica dei Nazisti, ed al tempo stesso si unirà al Concilio… la vera domanda è come sarà possibile tutto questo, ma in parte lo scoprirete sia qui che nei prossimi Capitoli ;). Non ti si può dare torto, è buffo che il vero nome di L qui sia Sherlock Holmes XD ed inizialmente, come ho scritto nelle note finali, neanche era previsto questo dettaglio, ci ho pensato solo dopo accorgendomi che non cozzava con quanto avevo detto precedentemente, e di conseguenza ho voluto approfittare della cosa grazie anche al fatto che sono entrambi dei Detective XD ;). Povero Shinichi, sempre bistrattato XD ma ormai sappiamo che preferisci Heiji, di conseguenza non me ne sorprendo neanche XD ;). Infine, sulla morte di Fontaine, di sicuro non mancherà a nessuno neppure nella Comunità, dato che era una spina nel fianco per chiunque, e tra l’altro si può anche definire un Big Villain di questa fic prequel a conti fatti, di conseguenza è solo un bene che sia morto alla fine u.u XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono davvero molto contento che ti sia piaciuto anche lo scorso Capitolo, e il fatto che alcuni degli eventi descritti nella fic prequel poi vengono riportati anche nella fic principale quasi nello stesso momento non è un caso. Diciamo che, se da un lato la fic prequel deve seguire uno schema per quanto riguarda gli eventi anche a causa degli anni, nella fic principale ho deciso di parlare di determinate cose solo quando sarebbe stato il momento di parlarne anche nella fic prequel, come ad esempio Heric che rivela a Nina la verità quando nella fic prequel viene rapita da Fontaine, o ancora Kenshiro e Madara che si rincontrano pochi chap dopo che si è scoperto il legame che li unisce, quindi potremmo dire che niente avviene per caso u.u… beh, quasi naturalmente XD ;). L’inserimento di Freezer all’interno dei pezzi grossi del Concilio è stato immediato perché Xehanort l’ha creato proprio con lo scopo di essere il suo braccio destro ed il guerriero perfetto che dovevano avere già all’epoca di Ichigo, e se da un lato tutti sapevano che sarebbe accaduto quando Freezer sarebbe stato completato, dall’altra Madara non ha accettato che Freezer venisse appellato come “guerriero perfetto” dopo che per quella definizione gli era stata rovinata la vita… anche se purtroppo Freezer con i fatti ha dimostrato che si merita quel titolo, dato che ha “umiliato” Madara solo con una mano T_T. Già con Teschio Rosso nella fic prequel infatti ho voluto anticipare questo dettaglio, visto che Freezer era già adulto pur avendo dieci anni, ed ora si sa come mai è così “giovane” nonostante tutto :). Tra l’altro ho voluto approfittare della sua creazione per approfondire la questione del Genoma in parte e rivelare così che solamente gli esseri umani ce l’hanno e non gli animali… anche questo è un dettaglio che non va trascurato, quando la questione legata agli Antichi sarà più chiara capirete perché ;). Sulle temperature calde… diciamo che non è un dettaglio che è stato inserito a caso come puoi già immaginare, e come indizio posso solamente dirti che è direttamente legato a qualcosa detto all’inizio della fic principale, non aggiungo altro per non fare troppi spoiler, scoprirai il resto quando sarà il momento ;). La dipartita di entrambi durante il loro conflitto finale purtroppo era necessaria ai fini della trama principale, dato che sia L che Fontaine avrebbero potuto distruggere il Concilio, il primo indagando e il secondo usando le informazioni che aveva a suo vantaggio, e l’unica cosa che li fermava era proprio il loro rivale, di conseguenza potremmo dire che era una scelta obbligata farli morire entrambi in quel momento T_T. E sì, alla fine è stato L ad ispirare Shinichi ed Heiji ad aprire la loro agenzia investigativa, anche questo come il vero nome di L è stata una scelta che ho fatto solo dopo, ma non cozzando con quanto dichiarato in precedenza ho voluto adottare questa soluzione ;). Inizialmente quella di Sherlock Holmes doveva essere unicamente una citazione al personaggio con il nome dato all’agenzia investigativa, una citazione come le altre presenti in questa fic, solo dopo ho maturato l’idea di renderla la vera identità di L, sapendo che il suo vero nome è sconosciuto pure in Death Note e che non andava in contraddizione con quanto visto prima, dato che Bulma poteva essersi dimenticata benissimo del nome Sherlock Holmes visto che anche Ran e Kazuha non lo conoscevano allora, e sono felice che come soluzione sia piaciuta alla fine, essendo una decisione presa all’ultimo poteva essere un azzardo, ma sono contento di essermela giocata bene *_*. La partenza di Schmidt per la Superficie si sapeva già dalla fic principale grazie a ciò che è stato detto, ma mancavano ancora le motivazioni e ora sappiamo che l’ha fatto per ritrovare sé stesso a causa del vuoto che ha per la perdita di memoria, e in effetti dalle parole del Gran Maestro sembra che si stia rivolgendo proprio a lui… però in questo caso non c’è bisogno che dica nulla, dato che scoprirete tutto proprio leggendo qui sotto, essendo la prima cosa di cui parlerò ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ti ringrazio sempre moltissimo per riuscire, nonostante tutto quello che hai da fare, a trovare il tempo sia per leggere che per commentare la mia storia, è una cosa che apprezzo davvero molto e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Freezer l’ho fatto nascere da una lucertola affinché possedesse il potere della rigenerazione, e dato che le lucertole si rigenerano la coda Raichi ha potuto ampliare questa abilità a tutto il resto del suo corpo :). Farlo nascere da un animale serviva anche per sottolineare che solo gli esseri umani hanno il Genoma, un dettaglio da non trascurare affatto e che capirete meglio quando sarà il momento ;). Raoul sapeva fin dall’inizio che era solo un membro di spicco temporaneo nel Concilio, e per questo non si è lamentato quando è stato sostituito da Freezer… lo stesso discorso non possiamo farlo per Madara, che si è sentito quasi attaccato sul personale, anche per via di ciò che gli ha fatto Ichigo, e in effetti lo si può anche capire T_T. In effetti Freezer è molto veloce, ed oltre a ciò ha anche una forza sovrumana ed è in grado di rigenerare ogni parte del suo corpo, non sarà per nulla un avversario semplice da sconfiggere T_T. Non hai del tutto torto nel dire che la fine della rivalità tra L e Fontaine è stata tragica, però effettivamente era l’unica soluzione possibile per consentire al Concilio di arrivare integro al 1943: entrambi rappresentavano un pericolo enorme per l’organizzazione e tutti e due, con il proprio rivale morto, potevano mettere i bastoni tra le ruote a Xehanort ed ai suoi scagnozzi, di conseguenza dovevano morire entrambi in quel momento, non c’era altra scelta T_T. Il Concilio dei Sette era contento perché naturalmente temeva l’intelligenza di L e le conoscenze di Fontaine, e se si sono ammazzati a vicenda non possono che essere contenti, dato che in questo modo si sono tolti due grandi nemici che potevano rappresentare un pericolo fin troppo eccessivo per loro :). Il fatto che il vero nome di L sia in realtà Sherlock Holmes l’ho ideato solo molto dopo che ho creato la fic, temporalmente anche dopo la prima apparizione dell’agenzia e di Shinichi ed Heiji, ma alla fine come scelta narrativa mi piaceva e non cozzava con quanto detto in precedenza, di conseguenza ho voluto adottarla e sono contento che bene o male sia piaciuta a tutti *_* (Io non ci vedo nulla di male in questa scelta… N.d. L) (Neppure io ovviamente! N.d. Conan) (Io non sono un fan di Sherlock Holmes, ma non mi lamento di sicuro! N.d. Heiji) (Uff, avrei preferito essere arrestato sinceramente -_-‘! N.d. Fontaine) (Io ho già assaporato la morte, di conseguenza non mi spaventa essere morto anche nella fic… N.d. L) (Pure io sono già morto, ma questo non significa nulla! N.d. Fontaine) (Sono felice che tu sia morto, bastardo!! N.d. Sakura) (Giusto, ben detto u.u! N.d. Misty) (E ti pareva -_-‘! N.d. Fontaine) (Io presuntuosa?! è_é N.d. Claire) (Ecco, hanno fatto arrabbiare anche la nostra Claire, fantastico O_O! N.d. Sora) (Però c’è da dire che anche io sono sorpresa, sinceramente non ricordo dall’anime che Claire fosse presuntuosa… N.d. PGV 2) (Magari succede più avanti nel manga! N.d. Riku) (Oppure sei tu che hai una memoria schifosa! N.d. Aqua) (… Mi sa che avete ragione entrambi XD! N.d. PGV 2) (È vero, inquieti molto anche i tuoi alleati O_O! N.d. Alphonse) (… Beh, l’importante è che i nemici rimangano intimoriti da me, conta solo questo! N.d. Teresa facendo il suo sorriso) (O_O Aiuto… N.d. Chopper) (Spero che nessuna delle due sia un membro del Concilio, non voglio scontrarmi con Teresa! N.d. Claire) (Neppure io lo voglio, ma se le circostanze ci metteranno contro… N.d. Teresa) (Ma cosa stai dicendo?! O_O N.d. Claire) (Teresa è fatta così, ormai dovresti esserci abituata! N.d. Naruto) (Già, Shishishishishishishi! N.d. Luffy) (Non ricominciare -_-‘! N.d. Cell) (Piano piano saranno rivelati tutti i poteri della fic, potete stare tranquilli su questo ;)! N.d. PGV 2) (Grazie del sostegno! N.d. Capitan America) (Veniva cacciato perché rimprovera sempre per le parolacce! N.d. Vegeta) (Seguo solo la politica dell’autore che vuole meno parolacce possibili! N.d. Capitan America) (La verità sta nel mezzo: Cap fa bene, ma certe volte potrebbe essere più elastico! N.d. PGV 2) (Così non risolvi nulla, autore -_-‘! N.d. Vegeta) (Allora significa che scopriremo nel manga come mai molti non ti sopportano! N.d. Brock) (E bene per gli spoiler, li detesto e lo sapete bene u.u! N.d. PGV 2) (Che cosa si aspettava? Che mi insultava ed era anche il mio preferito?! E comunque ho sempre avuto un debole per Bra, lo sanno tutti! N.d. Vegeta) (Anche io ti voglio bene, papà :)! N.d. Bra) (T_T Povero me… N.d. Trunks) (… Ok, meglio se interrompo anche io il siparietto con i miei pg, prima che l’intero Angolo dei Commenti mi cada in depressione. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Con L e Fontaine fuori dai giochi, il Concilio ha avuto più carta bianca di prima, e come se non bastasse l’aggiunta di Freezer come membro e braccio destro ha donato all’organizzazione un altro individuo estremamente potente… e sì, sappiamo tutti qual è il favore che Bulma ha chiesto a Shinichi ed Heiji, anche se poi sappiamo come è andata a finire T_T. Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick, sono davvero felicissimo che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto :). Era incentrato unicamente sulla chiusura dei conti tra L e Fontaine, oltre che sulla nascita di Freezer, e quindi ho deciso di dividerlo letteralmente in due, contento che il risultato finale abbia soddisfatto praticamente tutti alla fine *_*. Sfortunatamente la rivalità non poteva finire diversamente, perché mantenere vivo uno dei due dopo che avevano chiuso i conti significava non trovarsi più il Concilio nel presente: Fontaine avrebbe potuto usare le informazioni che aveva su di loro per fregarli, mentre L avrebbe potuto vedere cose che prima non notava perché troppo concentrato su Frank e li avrebbe smascherati. Ucciderli entrambi in quell’occasione era l’unica soluzione affinché gli Illuminati continuassero a vivere, ed alla fine così è stato, anche se mi dispiace per L e lo ammetto T_T. Il fatto che il vero nome di L sia in realtà Sherlock Holmes non è una cosa che avevo deciso all’inizio, anzi non mi era passato neanche per la mente, l’ho scelto solo dopo quando mi sono reso conto che questa decisione non cozzava con quanto detto in precedenza e così ho voluto approfittarne, se mi fossi accorto che questa decisione avrebbe creato delle incongruenze non l’avrei mai fatto, ma fortunatamente così non è stato :). Sì, ora sappiamo come mai Shinichi ed Heiji hanno nominato l’agenzia proprio “Sherlock Holmes”, l’hanno fatto in suo onore, e questo spiega anche perché quasi nessuno riconosceva quel nome, dato che per molti L era morto molto tempo prima, addirittura prima del 1915, ed arrivati a quel punto un “caso chiuso” è normale che possa essere dimenticato dai cittadini, soprattutto davanti ad altri cataclismi che hanno colpito la Comunità in continuazione come abbiamo visto T_T. In effetti hai ragione, sembra quasi una coincidenza che proprio gli eredi spirituali di L abbiano iniziato a sbrogliare la matassa dietro gli inganni del Concilio, un ulteriore dimostrazione di come L, se fosse sopravvissuto all’incontro con Fontaine quel giorno, avrebbe potuto smascherare Xehanort e gli altri prima ancora dell’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità :). Rendere Freezer potente come l’originale avrebbe significato renderlo troppo potente per gli standard di questa fic, dove è vero che c’è gente come Xehanort che avrebbe potuto batterlo, ma a quel punto sarebbe divenuto troppo potente per gli altri XD anche se in verità per come sarà il suo match avrei anche potuto renderlo così forte… ma non anticipo niente, non si sa mai u.u XD ;). Ora abbiamo visto come Freezer è stato creato ed anche tutti i suoi poteri, ho voluto chiarirli immediatamente perché almeno sapete subito con chi avranno a che fare quando Freezer scenderà in campo, e il fatto che possa rigenerarsi e possieda forza e velocità elevate lo renderà un avversario tosto per tutti T_T. Mi fa piacere che ricordi certi dettagli addirittura all’inizio della fic, sono davvero molto contento *_* comunque, per evitare di dire troppo, posso dire che quel dettaglio sulle temperature di Freezer non è stato messo a caso, quasi tutti i miei dettagli non sono messi a caso e quando sarà il momento vi accorgerete perché u.u XD ;). Sia per Irina che per Hitler posso anticiparvi che scoprirete molto presto sia come ci lascerà la donna e sia come l’uomo e Xehanort entreranno in contatto e stringeranno questo fantomatico accordo citato nella fic principale, dovrete attendere qualche chap e lo scoprirete ;). Ho mostrato Schmidt che abbandona la Comunità per andare in Superficie perché è direttamente legato a ciò che succederà all’inizio di questo Capitolo, e quello che accadrà a Johann effettivamente lo conosciamo bene, visto che diverrà il Capo dell’HYDRA ed addirittura un membro di spicco del Concilio, ma il modo in cui lo diverrà è ancora un mistero… ma inizierete a scoprirlo proprio in questo Capitolo ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il quattordicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 14 – VIAGGIO IN SUPERFICIE!



Puy de Sancy, Francia, 26 Gennaio 1934:
Tre giorni.
Questo era il tempo che gli era servito per scalare il confine di Palecity.
Schmidt, da quando aveva deciso di partire per la Superficie e l’aveva comunicato alla sua migliore amica, si era recato al confine di Palecity e, con il consenso di entrambe le guardie predisposte là, aveva usato i suoi attrezzi per salire la voragine.
Certo, riconosceva che le due sentinelle l’avevano fatto passare un po’ troppo facilmente, era convinto che avrebbe dovuto litigare con loro, invece entrambi avevano deciso di lasciarlo andare, anche se andava detto che quello chiamato Envy non era del tutto contento, Hughes era stato più accondiscente…
Doveva ammettere che era stato parecchio faticoso, ma grazie alla superforza che gli esperimenti di Fontaine gli aveva regalato aveva una stamina eccezionale, ben superiore a quella di un comune umano, e grazie anche a questo c’era riuscito con le sue singole forze.
Grazie a ciò, il ragazzo era arrivato in cima ed ora si trovava proprio sul bordo del burrone, per la precisione nel punto esatto dove nove anni dopo i tre Grim sarebbero precipitati ed uno di loro sarebbe addirittura morto.
Fortunatamente aveva con sé una torcia piazzata sull’elmetto che aveva in testa, anche grazie a quella era riuscito a scalare la parete, e sempre grazie a ciò si mosse per la grotta, superando il tunnel che si stagliava davanti a lui.
Gli ci vollero parecchi, forse tantissimi minuti, prima di poter trovare finalmente una luce che indicasse che la galleria era finita e stava per arrivare là dove gli abitanti della Comunità desideravano essere ma non potevano andarci…
Sotto il Sole!!
Inutile dire che, quando ebbe visto da lontano la luce solare che filtrava dall’uscita della grotta, un sorriso sincero ed entusiasta si stagliò sul volto di Johann, non avrebbe mai pensato che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi.
Il suo desiderio si stava per realizzare, sarebbe riuscito là dove nessun altro prima di lui era riuscito, un’impresa storica che avrebbe cambiato la sua vita per sempre, sarebbe stato il primo abitante della Comunità a visitare la Superficie!!
Con gioia pura e sincera, il giovane iniziò a correre a perdifiato, mentre aveva ancora in testa l’elmetto con la luce accesa e reggeva con la mano destra il piccone con cui era riuscito a scalare la parete, nella sinistra aveva invece la corda che aveva adoperato.
La sua corsa, inizialmente lenta, si fece via via sempre più veloce, mentre il suo sorriso si allargava sempre di più e la sua gioia incommensurabile si faceva sempre più larga in lui, se solo Elsa fosse stata lì con lui per vederlo, ma era troppo piccola ancora e, un giorno, l’avrebbe sicuramente portata in Superficie.
Ormai, correndo, era ad un passo dall’uscire dalla grotta, quando… “Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!!”
Una strana aura oscura si manifestò proprio davanti all’uscita della grotta e, nel giro di un secondo solo, sparì praticamente subito… lasciando al suo posto quello che aveva tutta l’aria di essere Xehanort!!
L’individuo, che aveva lo stesso aspetto che l’uomo avrebbe avuto nove anni dopo, aveva un sorrisino sul volto e, con le mani, reggeva un paio di occhiali da sole neri ed un berretto bordeaux non molto grande.
Inutile dire che, vedendolo, Schmidt frenò di colpo, colto di sorpresa ed anche per evitare di sbattere contro il nuovo arrivato, anche perché era arrivato in una maniera tale che l’aveva lasciato totalmente attonito.
Istintivamente per un momento sollevò addirittura il piccone che aveva in mano come se volesse usarlo come arma contundente, anche se sapeva che non ne aveva bisogno grazie alla sua forza sovrumana, ed il tutto con un’aria ancora spaventata.
Gli ci volle qualche secondo prima di metabolizzare che cosa fosse successo e chi aveva di fronte, che per fortuna era rimasto fermo ben consapevole che si sarebbe spaventato nel vederlo comparire davanti a lui in quella maniera.
Con il fiatone, il biondo provò a dire “… S-Segretario Xehanort? Ma cosa…”
“Vice Presidente!”
Una correzione che lasciò abbastanza sorpreso Johann, il quale naturalmente iniziò ad osservarlo incuriosito, che cosa stava dicendo?!
Il bianco si fece più chiaro praticamente subito “Durante i tuoi tre giorni di assenza sono stato promosso a Vice Presidente della Comunità, non sono più il segretario del Presidente!” … C-Cosa?!
Ciò che l’aveva lasciato sbigottito non era tanto la promozione, dato che tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo visto come lavorava diligentemente… il problema era che, da come aveva parlato, sembrava veramente Xehanort!!
Ma com’era possibile? Come poteva essere lui… lì?!
“… S-Signore, è davvero lei?!” si domandò addirittura il ragazzo ancora parecchio perplesso.
Di tutta risposta, il bianco non perse tempo e gli infilò gli occhiali da sole che reggeva con la mano sinistra sugli occhi, dopodiché usò la stessa mano per togliergli l’elmetto e mettergli poi addosso il berretto che reggeva con la mano sinistra, in modo che gli occhi fossero ben protetti.
“Ti consiglio di proteggere per bene gli occhi, questa è la tua prima esperienza sotto i raggi solari, e la tua vista potrebbe venire danneggiata, forse addirittura irrimediabilmente!”
Il giovane rimase ancora più perplesso, non per quello che aveva detto, dato che aveva ragione e doveva fare attenzione, ma perché oltre ad essere lì si stava pure preoccupando per la sua incolumità, ma che diavolo…
“… C-Cosa… come… come è arrivato qui?!” fu la prima cosa che gli venne in mente da dire, anche considerando quanto aveva appena visto.
L’albino, dato che c’era un motivo specifico per cui si trovava lì, decise di dirgli tutta la verità in modo che si fidasse di lui, anche perché per fortuna ruotava tutto a suo vantaggio anche se glielo avesse detto.
Difatti, cercando di sorridere più sinceramente possibile, spiegò “E’ un abilità che ho ottenuto grazie alla Primeval Rock, esattamente come te…”
Come? Aveva ottenuto i poteri come lui?! Ma che diavolo…
“D-Di che cosa sta parlando?”
Non aveva capito a che cosa si stesse riferendo, sapeva di avere una forza sovrumana, ma era convinto che fosse una sua abilità innata che aveva dalla nascita, dato che nessun altro aveva capacità speciali come lui. Che cosa…
“Oh giusto, non te lo ricordi più!” fece l’albino quasi in maniera scherzosa, anche se in verità si ricordava perfettamente che non aveva memoria.
Fortunatamente però sapeva esattamente cosa dire per spingerlo là dove voleva lui. Era da una giornata intera che si trovava in Superficie in attesa che Schmidt arrivasse lì, e di conseguenza aveva avuto tutto il tempo per pensare a che cosa dire.
“Purtroppo Fontaine non è stato buono con te… ti ricordi di quest’uomo, vero?” cominciò con quella semplice domanda.
Naturalmente Johann sapeva perfettamente chi fosse, durante l’interrogatorio con la polizia qualche anno prima nominavano quel tipo continuamente, e poi un mese prima era stato ritrovato il suo cadavere e quello del detective L.
“Certo, ci hanno chiesto di lui quando siamo stati interrogati dalla Polizia. Ma cosa c’entra in tutto questo?”
Niente di più semplice da dire, difatti l’uomo continuò spiegando con entrambe le mani dietro la schiena “Allora ti ricorderai anche che stavano indagando su di lui per la scomparsa di altri tre bambini, e si sospettava che tu fossi stato suo prigioniero, così come la piccola Elsa. Ebbene… purtroppo non sono congetture, abbiamo scoperto proprio in questi giorni che era tutto vero!!”
… C-Cosa?!
Il ragazzo strabuzzò immediatamente gli occhi, di che cosa stava parlando?! Non aveva memoria di quel periodo, era vero, ma cosa…
Il Vice Presidente però, non curandosi del fatto che fosse già abbastanza perplesso di suo, andò avanti spiegando “Fontaine rapì te, la piccola Elsa e quei tre bambini per fare degli esperimenti su di voi e donarvi dei poteri in modo che lo serviste, tuttavia voi due siete riusciti a fuggire ed il trauma di quello che avete subito vi ha provocato un'amnesia globale transitoria che ha cancellato ogni singolo ricordo di quell’esperienza. Per questo sei così forte… e per questo non ricordi nulla…”
… C-Come? Cosa…
Schmidt era perplesso, ancora un po’ e non sapeva neppure che cosa pensare, stava dicendo la verità? Doveva credergli?!
Se fosse stato tutto campato per aria avrebbe avuto ottime ragioni per dubitare delle sue parole… però con il suo racconto tornavano davvero troppe cose, a cominciare dal vuoto di memoria per poi passare all’interrogatorio, a Fontaine ed alla sua misteriosa forza.
Tutto combaciava alla perfezione con il suo racconto, quindi forse… forse stava dicendo il vero…
La sola idea che potesse avere ragione, e di conseguenza che i mesi di vuoto assoluto corrispondessero a torture indicibili, lo buttarono giù d’animo al punto che cominciò addirittura a tremare ed a sudare freddo.
D’istinto mollò il piccone che reggeva tra le mani, che di conseguenza cadde al suolo con leggero rumore, ed anche la corda venne mollata e cadde, in questo modo Johann si sentì libero di sfogare tutta la sua frustrazione.
Cadde in ginocchio all’istante e, tenendo lo sguardo sollevato verso l’alto, cominciò a piangere quasi istantaneamente, anche se non era un pianto rumoroso, bensì uno più calmo, forse dovuto ad uno sfogo più leggero nonostante tutto quello che gli era stato detto.
Quindi era quella la verità, tutto quello che aveva pensato fosse vero… in realtà era solamente una menzogna, lui era stato davvero rapito da Frank e… e…
Il solo pensiero di quello che poteva aver subito non lo resse neppure, e decise di continuare a piangere quasi senza badare al fatto che il Gran Maestro fosse ancora davanti a lui, dato che aveva il volto rivolto verso l’alto.
Xehanort d’altro canto, non poté negare di essere soddisfatto interiormente per quello che stava vedendo. Tutto stava andando esattamente come aveva previsto, adesso che era moralmente abbattuto era alla sua mercé, ed era il momento di colpire!!
Proprio per questo, inginocchiandosi con il sinistro alzato in modo da poter avere il suo volto parallelo a quello del ragazzo, l’albino cercò di mostrare uno sguardo abbastanza triste ed al tempo stesso compassionevole.
“Bravo ragazzo, cerca di sfogarti. Comprendo che non deve essere stato facile per te…” disse mentre toccava la sua spalla destra con la sinistra.
Johann però non sembrava comunque averlo sentito, dato che era ancora intento a piangere per tutto quello che aveva appena saputo e che, purtroppo, sembrava vero perché combaciava perfettamente con quelle poche cose che sapeva.
Non prestò ascolto a quello che diceva il Vice Presidente… almeno fino a quando non esclamò una certa frase.
“Potremmo quasi dire che è stata una fortuna che il nostro uomo abbia provato ad aiutarvi quella notte…”
Naturalmente questa affermazione fece accendere una lampadina nella mente del biondo, che subito cercò di smettere di piangere, anche se sul momento non era per nulla facile, ed abbassò il volto per poter osservare il bianco.
“I-Il vostro… uomo?!” domandò incuriosito e sbigottito al tempo stesso.
Aveva attirato la sua attenzione, molto bene… così, senza perdere tempo, Xehanort andò a spiegargli ciò a cui si riferiva, e che tra l’altro era davvero successo il giorno in cui erano fuggiti dalla base degli ADAM.
“Quando eravate prigionieri di Fontaine, un mio uomo ha provato a salvarvi, ma purtroppo è stato catturato e solamente tu ed Elsa siete riusciti a fuggire. Avevamo scoperto quello che vi stava facendo ed abbiamo provato a salvarvi, ma purtroppo i vostri tre compagni ci erano sfuggiti… finora!”
Inutile dire che, ciò che attirò l’attenzione di Schmidt maggiormente, fu proprio quell’ultima parola. Aveva sentito tutto perfettamente, e questo spiegava come mai solo loro due erano stati ritrovati, però quell’ultima parte…
“Finora?!” chiese difatti.
Il figlio di Ansem spiegò subito “A quanto pare Fontaine, quando è scappato dalla Polizia, è riuscito a dileguarsi portandosi dietro i tre bambini, ora loro sono nelle mani del Concilio e ci stiamo prendendo cura di loro. Prima dovremo stabilizzarli in modo che i poteri non li uccidano, e quando finalmente li avranno sotto controllo potranno tornare alla loro vita… proprio come te!!”
… Ma… questa era un’ottima notizia!!
Allora stavano tutti bene e non era successo loro nulla di grave!!
Quella scoperta gli aveva ridato parecchio buon’umore, al punto tale che il ragazzo biondo non poté fare a meno di sorridere felicemente mentre finalmente riuscì a smettere di piangere e si asciugava le lacrime.
Allora la preoccupazione per i tre scomparsi era stata vana, stavano bene e non erano morti. Meno male, era davvero un sollievo sapere che non tutto era stato vano e che le autorità ed il Concilio avevano fatto il loro lav…
Il Concilio?!
“Il cosa?!” domandò difatti il biondo abbastanza perplesso.
“Si tratta dell’organizzazione di cui sono a capo!” specificò allora l’albino “Io ed altri sei individui che hanno posizioni di potere nella Comunità abbiano creato un organizzazione che protegge la Comunità di nascosto da minacce come Fontaine o quella dei Grim. Abbiamo una storia secolare alle spalle, e te la racconterò volentieri un giorno… se accetterai di ricambiare il favore!”
… Il… favore?!
Non ci stava capendo poi molto di quello che gli aveva appena detto. Prima aveva parlato di un gruppo formato da lui ed altri sei, e poi di un favore che andava restituito, che cosa significava tutto quello?!
Xehanort, quasi senza perdere tempo, scese subito nel dettaglio, rivelando “Questo non è il periodo migliore per salire in Superficie, molti Paesi sono in conflitto tra di loro ed aspettano solo la miccia che accenda il fuoco per scatenare una guerra mondiale, e la causa di tutto è un uomo chiamato Adolf Hitler!”
… Adolf… Hitler?!
Naturalmente il ragazzo non conosceva quel nome, non sapeva neppure chi fosse. Però che i Grim fossero sul piede di guerra non si sorprendeva, anzi rispecchiava perfettamente i racconti su di loro che si narravano sottoterra.
L’uomo andò avanti rivelando “Quest’uomo ha ideali estremisti e, se sarà lasciato libero di agire, potrebbe portare molti Grim alla morte… il favore che ti sto chiedendo è semplice: unisciti a lui… e fa sì che raggiunga il suo scopo!!”
… Come?!
Doveva aiutare un tipo a sterminare una marea di persone innocenti?!
Beh innocenti si faceva per dire dato che stavano parlando di Grim, ma… perché?!
“C-Cosa?!” fece difatti parecchio sbalordito.
Il figlio di Ansem allora affermò “So che può sembrare assurda come richiesta, ma per il bene dell’intera Comunità la maggior parte dei Grim deve essere sterminata. Pensaci bene, senza qualcuno che li tenga d’occhio, potrebbero invaderci ed ucciderci tutti quanti, è questo che vuoi?!”
… In effetti sotto questo punto di vista non aveva torto, ed il biondo lo sapeva bene.
Proprio per questo, Johann abbassò il volto ed iniziò a riflettere su quanto gli era appena stato detto. Avrebbe dovuto collaborare all’uccisione di tanti uomini, e questo solamente per impedire che la sua gente venisse uccisa brutalmente…
Lui non voleva farlo, però sapeva bene che i Grim erano spietati ed orribili, ed in quanto “sinistri” forse avrebbero portato il conflitto mondiale fino a sottoterra, dove la sua gente avrebbe potuto pagare il prezzo dei suoi errori…
Che situazione, l’albino aveva ragione e non sembrava esserci scelta…
“Te la senti?” domandò alla fine Xehanort stesso.
Non che avesse alternative a quel punto, o accettava o si sarebbe bagnato del sangue dei suoi concittadini. O i Grim o loro, questa era l’alternativa.
Proprio per questo, con un’aria abbastanza triste ma al tempo stesso determinata per poter essere d’aiuto alla sua gente, Schmidt osservò il bianco e pronunciò quelle poche e sempici parole che l’uomo voleva sentirsi dire.
“Vice Presidente… accetto!!”
Inutile dire che, mentalmente, il Gran Maestro sorrise diabolicamente. Tutto stava andando come aveva previsto, aveva accettato proprio come aveva pensato dopo aver saputo la verità, era sempre bello quando tutto andava come voleva lui.
Così, senza perdere tempo, il bianco esclamò “Allora userò lo stesso trucchetto che ho adoperato io per venire qui per trasportarti in Germania!”
La… Germania?!
Il biondo lo osservò abbastanza incuriosito, e per questo l’uomo spiegò meglio “E’ uno degli Stati della Superficie, quello dove Hitler un anno fa si è fatto nominare Cancellerie. Dovrai unirti ai suoi ranghi, e adoperare la tua forza sopra la media per scalare la gerarchia e farti nominare suo ufficiale, solo allora avrai la certezza di poterlo tenere d’occhio da vicino e permettergli di vincere la guerra che si scatenerà di qui a poco. Hai compreso?”
“… Sì…”
La prospettiva di dover scalare i ranghi militari rapidamente non lo entusiasmava più di tanto, però lui aveva qualcosa che gli altri non avevano e poteva farcela… una superforza che gli consentiva addirittura di uccidere con un unico pugno!!
Proprio per questo, quell’affermazione la fece annuendo con la testa ed assumendo un’aria determinata. Voleva rendersi utile alla sua gente, e se quello fosse stato l’unico modo per riuscirci allora così sarebbe stato.
Era vero, probabilmente non avrebbe potuto visitare troppo la Superficie nel breve periodo, ma una volta promosso avrebbe avuto più libertà ed avrebbe potuto vedere meglio la Superficie e tutte le sue magnificenze.
Forse l’unico rammarico era che non avrebbe potuto mantenere la promessa fatta ad Elsa, non sarebbe tornato entro breve… però era certo che, quando le avrebbe raccontato tutto, sicuramente avrebbe capito.
Così, avendo compreso che ormai Johann era dalla sua parte, l’uomo sorrise e concluse il discorso dicendo semplicemente “Allora buona fortuna ragazzo, contiamo su di te!!”
Dopodiché, facendo semplicemente un cenno con il medio destro, uno strano varco nero circondò Schmidt e il secondo dopo essere apparso svanì nel nulla, portandosi dietro il ragazzo che per un momento rimase attonito da quello che succedeva.
Xehanort aveva fatto tutto ciò per portarlo in un attimo là dove sarebbe dovuto andare, nel luogo dove avrebbe svolto la sua missione, nel posto in cui sarebbe stato utile al Concilio ed avrebbe eseguito i suoi piani…
In Germania!!

Masyaf, Comunità, 17 Luglio 1934:
Diversi mesi passarono e, mentre nessuno sembrava sapere che cosa fosse capitato a Schmidt in Superficie, la vita scorreva tranquilla come al solito.
Tutti i cittadini proseguivano con la loro vita come al solito e, nonostante i diversi problemi che attraversavano a causa della criminalità che non era comunque eccessiva, erano tutti contenti anche grazie alla morte di Fontaine alla fine dello scorso anno.
Certo, molti erano ancora preoccupati per i tre bambini che non si sapeva neppure che fine avessero fatto, ed avrebbero tanto voluto sapere se erano ancora vivi…
Ma sfortunatamente la Polizia non sapeva dove cercare dopo il decesso di Frank, e non avevano neppure trovato delle tracce che potessero indicare verso una qualche pista, e di conseguenza non avevano nulla in mano.
Ciononostante, tutti proseguivano con la loro vita incessantemente, anche grazie ad un’organizzazione che agiva nei bassifondi della Comunità ed eliminava ogni singola minaccia sia per l’individuo che per la società…
Gli Assassini!!
Essi erano un gruppo comandato da Al Mualim, nato già durante la prima legislatura della società, quella del Primo Presidente, per mano di uno dei sette fondatori della Comunità, con il compito di ripulire il marciume.
Con marciume il gruppo originale si riferiva a possibili Grim che si erano infiltrati tra la loro gente per capire che cosa stesse succedendo agli Illuminati di tutto il mondo, ed anche contro possibili dissidenti del loro piano.
Odiavano dover usare metodi tanto bruschi contro la loro stessa gente, ma all’epoca chi non comprendeva che cosa fosse il meglio per loro c’era, per questo il Primo Presidente aveva approvato una scelta del genere.
La questione cambiò quando salì in carica il Secondo Presidente della società, e diversi anni prima la primissima Grande Sacerdotessa della società enunciò la tanto famosa Profezia che ormai era rimbalzata in ogni angolo sotterraneo.
Da quel momento, gli Assassini divennero un’organizzazione volta solo a sbarazzarsi di coloro che minacciavano l’incolumità dei cittadini innocenti, anche se si erano staccati dal Concilio, e di sistemare tutte le bande criminali che avevano cominciato ad imperversare.
Inutile dire che, con l’arrivo di Xehanort, ancora una volta la politica del gruppo era cambiata, e il loro scopo era sbarazzarsi delle bande criminali che facevano concorrenza prima a Stan Pines e successivamente a Donquijote Doflamingo.
Naturalmente anche loro avevano cercato Fontaine in lungo ed in largo per due anni consecutivi, ma grazie prima alla locazione sconosciuta della sua base e successivamente per la capacità di Frank di mimetizzarsi non erano mai riusciti ad individuarlo.
Motivo per cui, quando seppero che finalmente era stato ucciso, quasi tutti gli adepti provarono un po’ di rabbia mista a felicità, perché chiunque tra gli Assassini avrebbe desiderato poterlo uccidere con le sue stesse mani.
Tra di loro c’era anche Altair, uno dei preferiti di Al Mualim insieme ad Ezio nonché uno dei suoi migliori apprendisti, che riteneva che il Credo degli Assassini fosse un codice che andava rispettato assiduamente, e che gli ordini del Maestro erano imprescindibili.
Avrebbe desiderato togliere la vita a quel pelato con le sue stesse mani, e per questo per mesi aveva coltivato rabbia dentro di sé dopo aver saputo della sua morte, ma non l’aveva mai fatto sapere a nessuno perché riteneva che nessuno dovesse interessarsi ai suoi affari.
Quel giorno, alle 18:00 della sera, il ragazzo ventitreenne si trovava nei giardini del castello principale, per la precisione al piano che dava al cancello che portava nella biblioteca dove Al Mualim aveva il suo ufficio.
Era insieme al suo compagno Ezio, trentenne, ed era molto simile a come si sarebbe presentato nove anni dopo, al contrario del compagno che non presentava la barba ed aveva dei lineamenti più giovani rispetto al futuro.
Gli abiti però erano uguali a quelli che avrebbero avuto anni dopo, e questo perché un Assassino doveva indossare sempre gli stessi abiti, anche per poter essere identificato considerando che con il cappuccio in volto era difficile riconoscerlo.
In quell’istante Altair si stava sistemando il bracciale da cui estraeva la lama nascosta sul braccio sinistro, era rivolto completamente verso il lato opposto al castello, e di conseguenza verso il fondo del giardino di fronte alla parete rocciosa, ed aveva un’espressione molto furente in volto.
Auditore invece si stava sistemando la spada e, nonostante non sarebbe dovuto andare in missione con il giovane, doveva riconoscere di essere un po’ preoccupato sia per lui che per il modo in cui si comportava ultimamente.
Era sempre stato parecchio spocchioso, quasi ritenendosi al di sopra del Credo degli Assassini, tuttavia negli ultimi mesi, da quando L e Frank Fontaine erano morti, era diventato ancora più burbero e rude di prima.
Sapeva che avrebbe voluto uccidere lui stesso l’ex capo degli ADAM, ma arrivare al punto di essere perennemente incavolato solo per non essere riuscito ad ammazzarlo lui stesso era follia pura, almeno secondo lui.
Proprio per questo, mentre rinfoderava la spada molto rapidamente, l’uomo si rivolse al suo compagno Assassino e gli domandò “Altair… è tutto a posto?”
“Certo che è tutto a posto. Cosa dovrebbe andare storto?” fu la pronta risposta del ragazzo, che però non si era voltato a guardarlo.
Aveva usato un tono parecchio alterato, segno che evidentemente non era tutto a posto come stava cercando di far credere… ma va beh, fino a quando non andava in giro ad ammazzare gente a caso poteva anche starci alla fin fine.
Ciononostante, Ezio era consapevole che avere la mente annebbiata dalla rabbia poteva fargli commettere errori, e proprio per questo gli chiese di nuovo “Anche tu devi partire per una missione?”
“Sì!” rispose il giovane “Il Maestro mi ha ordinato di uccidere uno spacciatore che oggi sarà all’Overlord Beach. Non intendo fallire questo compito!”
“Ricordati solamente di non commettere errori. Uccidilo… e poi torna subito qui!”
Parole abbastanza dure, ma che servivano a sottolineare come sapesse che c’era il rischio che facesse qualche cavolata e finisse per rivelare così alla Comunità intera l’esistenza della loro organizzazione.
Perché non andava dimenticato che loro erano nati come una società segreta, e come tali erano riusciti a mantenersi sempre durante tutti quegli anni, l’ultima cosa che voleva era che a causa di una decisione scellerata del compagno tutti scoprissero chi fossero.
Altair però non sembrò prendere per nulla bene quella sua uscita, al punto tale che, voltando lo sguardo alla sua sinistra, quasi lo fulminò con gli occhi e gli domandò “Che cosa vorresti dire, scusa?”
Tra i due non scorreva buon sangue, probabilmente perché entrambi erano in competizione per diventare gli allievi preferiti di Al Mualim, solo che mentre Auditore era più ragionevole in tutti i campi, il giovane era fin troppo attaccato al suo dovere.
Proprio per questo, il nero non si scompose davanti alla sua uscita e cercò di essere più chiaro ed al tempo stesso più gentile possibile “È inutile che cerchi di nasconderlo, sappiamo tutti qui a Masyaf che sei in collera per non aver trovato ed ucciso Fontaine in tempo. Ma è inutile stare a rimurginare sul passato, lui è morto e la Comunità è salva, conta solo questo!”
Nessuno degli adepti degli Assassini conosceva la verità sul Concilio perché, per volere del Secondo Presidente in persona, ogni allievo non doveva conoscere la verità per non essere influenzato nel suo lavoro.
Solo i Maestri ed i loro diretti successori poco prima di prendere il suo posto potevano conoscere la realtà, nessun altro.
Altair però, nonostante istintivamente avrebbe voluto attaccare Ezio per la sua insinuazione, nel più profondo del suo cuore sapeva che tutto sommato aveva ragione.
Non aveva superato la morte dell’ex capo degli ADAM perché avrebbe voluto ucciderlo lui stesso, e questo si stava ripercuotendo nelle sue missioni, dato che in quei mesi ne aveva compiute due e per poco non si faceva beccare in entrambe.
Nonostante fosse una testa dura, era consapevole che il compagno stava parlando solo per il bene dell’organizzazione a cui Altair stesso teneva moltissimo, e proprio per questo si rivoltò a guardare davanti a sé calmandosi anche in espressione.
“… Devo correggerti su un dettaglio. L’unica cosa che conta è che, nonostante quel bastardo sia morto, la Comunità è ancora piena di pericoli e noi dobbiamo fare il nostro lavoro al meglio delle nostre opportunità, per proteggere i nostri fratelli e le nostre sorelle tra gli Assassini. È questa l’unica cosa che conta!”
… Beh, si poteva definire soddisfatto nonostante tutto.
Non era proprio la risposta che si aspettava, ma se non altro il ragazzo gli aveva dimostrato che, nonostante la rabbia ci fosse ancora, per lui contava il dovere e l’incolumità di tutti coloro che vivevano a Masyaf.
Che tenesse a tutti loro lo sapeva bene, però Auditore era comunque convinto che la sua testaccia dura un giorno gli avrebbe fatto commettere degli errori che sarebbero costati caro a tutti quanti loro nessuno escluso.
Magari non in quell’occasione, dato che sembrava essersi calmato parzialmente, ma un giorno sarebbe potuto accadere, era solo questione di tempo…
“Tsk, questa sarebbe l’unica cosa che conta?! Non farmi ridere!!”
Una voce tanto sibillina quanto anche maligna finì per attirare l’attenzione di entrambi gli Assassini, che si voltarono così totalmente alle loro spalle, verso l’ingresso del castello, per vedere di chi si trattasse…
E sfortunatamente per loro era Ryo Bakura!!
L’Assassino, che all’epoca aveva ventisette anni ed aveva già i capelli lunghi ed un ghigno maligno sul volto, vestiva con un classico abito appartenente all’organizzazione, dato che non l’aveva ancora abbandonata all’epoca, anche se era diverso rispetto a quello dei loro compagni.
Il suo era costituito da un soprabito bordeaux con cappuccio dello stesso colore, anche se lui a differenza degli altri due non lo stava indossando in quel momento, sopra ad una maglia dello stesso colore, un foulard a cintura rosso, dei pantaloni blu scuri, dei lunghi stivali marroni scuri che arrivavano fin sopra le ginocchia ed un fodero legato a destra dentro cui si trovava un grosso coltello, dato che il ragazzo lo preferiva alla spada.
Gli altri due non sembravano molto contenti della sua presenza, difatti lo stavano fulminando entrambi con lo sguardo. Nonostante fosse un loro compagno aveva l’abitudine di accanirsi contro le sue vittime, e quel comportamento non piaceva a nessuno dei due.
“Bakura… che cosa ci fai tu qui? Non hai una missione per cui prepararti…” domandò allora Auditore, continuando a fulminarlo con lo sguardo.
L’Assassino, mantenendo il suo ghigno maligno, specificò “Oh, so bene di non avere una missione, ma in fondo non ne ho bisogno per venire fino a qui a trovare i begnamini del Maestro, vi pare?”
Sembrava quasi starli provocando, come ormai era suo solito fare, e proprio per questo Altair fece un paio di passi in avanti e specificò “Non è il momento per le tue stupidaggini. Lasciaci in pace…”
“Le mie sarebbero stupidaggini? E le tue?” insistette però Ryo, allargando anche le braccia davanti a sé quasi a voler enfatizzare quello che stava per dire.
Difatti, estraendo anche la lama celata che aveva installata sul bracciale sinistro, l’assassino asserì “Proteggere la nostra organizzazione? Noi due abbiamo un concetto molto diverso di quello che conta davvero. Volete sapere che cos’è veramente?!”
Tutti e due sapevano già che cosa stesse per dire, ed avrebbero preferito zittirlo subito a parole… ma sarebbe davvero servito a qualcosa? Sarebbe andato avanti con il suo teatrino comunque, e le scaramucce tra Assassini erano proibite dentro Masyaf…
Proprio per questo, il malvagio rivelò assumendo un’aria da psicopatico “E’ il sangue!! Vedere il sangue della tua vittima scorrere sulla tua lama, vederlo supplicare di risparmiarlo prima di ucciderlo con una morte lenta e dolorosa, assaporare ogni momento che ti separa dall’esecuzione e crogiolarti nella disperazione del bersaglio!!”
Le sue parole erano davvero disgustose, ma sfortunatamente tutti lì ormai sapevano che Ryo ragionava così, e quindi non ci badarono più di tanto…
O per meglio dire, Ezio decise di non badarci troppo, dato che se da un lato avesse dichiarato quello, dall’altro Bakura non avrebbe mai trasformato le sue parole in realtà a causa delle restrizioni imposte da Al Mualim sull’accanimento contro le vittime.
Purtroppo, però, non si poteva dire la stessa cosa per Altair!!
Già era abbastanza suscettibile lui di suo, figurarsi poi trovarsi davanti quell’individuo che parlava di torturare i bersagli quando lui, poco prima, aveva rimarcato che dovevano eseguire il loro compito proteggendo al tempo stesso gli Assassini.
Un comportamento del genere avrebbe rischiato di far passare la loro gente come dei mostri, pur non sapendo la Comunità chi fossero in verità, e proprio questo lo mandava su di giri, al punto che iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dalla rabbia.
L’altro però non aveva finito e, osservandosi entrambe le mani, continuò con la stessa espressione psicopatica di prima “Tutte queste sensazioni, tutto questo dolore, sono un’immensa goduria, già mi eccito anche solo nominandole. Se solo il Maestro non limitasse la mia creatività potrei mostrare a voi ed a tutti gli altri Assassini come si uccide davvero un bersaglio, e già solo il pensiero mi provoca una bella sensazione euforica. Eheheheheheheheheheh!”
“PIANTALA, LURIDO PAZZO!!!”
A quel punto Altair non ce la fece più e, con uno scatto fulmineo, raggiunse il suo “compagno” agguantandolo per il colletto con la mano sinistra, continuando a guardarlo con uno sguardo a dir poco incavolato nero.
Ryo però, nonostante la situazione, non sembrava starsi scomponendo, anzi continuava ad avere il suo sorrisetto maligno sul volto e continuava a guardare l’Assassino con l’aria psicopatica che l’aveva contraddistinto prima.
“TU FORSE NON HAI ANCORA CAPITO CHE SEI QUI SOLAMENTE PERCHE’ IL MAESTRO HA AVUTO PIETA’ DI TE. LUI TI HA RACCOLTO QUANDO NON AVEVI NESSUNO, E LO RINGRAZI IN QUESTA MANIERA? ACCUSANDOLO DI STAR TENENDO A FRENO LA TUA FOLLIA OMICIDA?!”
Al Mualim difatti aveva trovato Bakura quando era ancora un bambino di nove anni, abbandonato dai genitori in quanto troppo violento e pazzo, ed aveva deciso di prenderlo con sé e di farlo unire alla sua organizzazione.
Era convinto che la sua sete di sangue avrebbe potuto essere ciò di cui la gilda aveva bisogno, anche se crescendo il ragazzo aveva iniziato a nutrire ancora di più sete di sangue, e per questo l’anziano aveva dovuto limitare le sue azioni per impedire che commettesse qualche sciocchezza e smascherasse l’intera organizzazione davanti alla Comunità.
Questo lo sapevano tutti, e nonostante ciò sopportavano le dichiarazioni pazze di Ryo e il suo atteggiamento psicopatico…
Tuttavia, Altair, arrivati a quel punto, aveva letteralmente esaurito la pazienza che aveva e gli aveva gettato contro anche la rabbia che si teneva dentro a causa della morte di Fontaine, si poteva dire che era riuscito a sfogarsi anche per quello.
Però Bakura, continuando a non avere paura di quello che stava succedendo, gli disse continuando a sorridere malignamente “Cosa c’è, Altair? La verità fa male? Posso capirlo, in fondo sei il cocchino del Maestro, il suo cagnolino, e non puoi sopportare che qualcuno lo critichi, vero?”
“CHE COSA HAI DETTO?!”
“ALTAIR, ORA BASTA!!”
Auditore era dovuto intervenire, il suo compagno aveva già alzato la mano destra chiudendola a pugno e sembrava intenzionato a tirare un cazzotto dritto in faccia al “compagno”, contravvenendo così alle regole di Masyaf.
“Non si deve MAI venire alle mani con gli altri Assassini dentro le mura di Masyaf. L’hai per caso dimenticato?!” provò a dire a quel punto l’uomo, sperando che la situazione si calmasse.
In verità era molto difficile, dato che il ragazzo continuava a sentire il bisogno irrefrenabile di zittire una volta per tutte quel pazzo che non si sarebbe mai dovuto unire a loro e togliersi al tempo stesso qualche soddisfazione…
Tuttavia, non poteva negare che Ezio aveva ragione, e l’ultima cosa che voleva fare era contravvenire alle regole di Al Mualim in quella maniera, anche se quel maledetto si meritava una bella lezione.
Forse per questo, Altair entro pochi secondi riuscì a calmarsi parzialmente e, dopo aver mollato la presa, decise di allontanarsi, avviandosi all’interno del castello dopo aver detto un semplice “Tsk!” di disapprovazione.
Ryo, di tutta risposta, lo osservò allontanarsi sempre con il sogghigno maligno sul volto e, dopo alcuni secondi, asserì senza mezzi termini “Non hai neanche il fegato di finire ciò che hai iniziato, sei davvero il cagnolino del Maestro!”
“Bakura, per favore. Fai silenzio!”
Auditore si limitò a quell’unica uscita per fargli capire che non era il caso che andasse avanti e che doveva iniziare a capire di aver esagerato con le parole, anche se sapeva che tanto non sarebbe servito a nulla dirlo.
Difatti l’Assassino si voltò a guardarlo ancora con quel sogghigno maligno di chi crede di avere ancora la situazione sotto controllo, quasi come se volesse continuare a schernirlo con quel suo atteggiamento strafottente.
Fece così per circa dieci secondi, dopodiché però, senza neanche dire una parola, si allontanò tornando all’interno del castello, ma non per seguire Altair che stava andando in missione, bensì per tornare in città.
Il nero osservò quel tipo allontanarsi e, quando fu sparito dalla sua vista, potè tirare un sospiro di sollievo, dato che avevano rischiato molto e, se non fosse intervenuto in tempo, ci sarebbe stato il rischio che ci scappasse il morto.
Quel Bakura era molto pericoloso, e tutti a Masyaf lo sapevano bene…

Villa di Elsa ed Anna, Palecity, Comunità, 21 Ottobre 1934:
Passarono i mesi e Schmidt riuscì nella sua missione.
Xehanort spedì Schmidt in Germania proprio come gli aveva preannunciato, per la precisione davanti ad un campo militare Nazista, in modo che si potesse arruolare e completare la missione che gli era stata assegnata.
Fortunatamente il suo nome ed il suo aspetto ricordavano molto la “tipica razza caucasica” a cui Hitler teneva, e proprio per questo i Nazisti non si fecero problemi ad accettarlo tra i loro ranghi, convinti che fosse un tedesco o al massimo un austriaco.
Nei mesi successivi Johann partecipò a svariati allenamenti e spedizioni, e riuscì a risaltare rispetto agli altri grazie alle sue capacità, che lo rendevano quasi un supersoldato a tutti gli effetti tanto distaccava gli altri come prestazioni.
Queste sue capacità furono naturalmente notate dai pezzi grossi dell’esercito di Adolf, al punto tale che, intorno al mese di Settembre, Hitler in persona decise di andare a conoscere questo cadetto misterioso che possedeva abilità sovrumane.
Il Canceliere aveva la passione per l’occulto, e proprio per questo quando vide lui stesso le capacità del biondo comprese che quello era un segnale proveniente dal cielo secondo cui lui sarebbe riuscito nel suo scopo, un uomo del genere al suo fianco non poteva che significare questo.
I due si parlarono per un'ora abbondante, ed alla fine Adolf fu convinto talmente tanto dal soldato che decise di promuoverlo ad ufficiale del suo esercito, un grado che in teoria si poteva raggiungere solo dopo anni ed anni, ma per lui voleva fare un’eccezione.
Vedeva del potenziale in lui, lo vedeva come la sua arma perfetta per portare la sua Germania sul tetto del mondo proprio come voleva, e a dispetto di quanto i suoi consiglieri gli dicevano volle fare questa offerta a Schmidt.
Dal canto suo, il giovane accettò immediatamente.
La missione di Xehanort consisteva proprio nello scalare i ranghi ed arrivare là dove avrebbe potuto aiutare quell’uomo, e se lui lo voleva come ufficiale al suo fianco non poteva che accettare quella carica all’istante.
Il mese successivo fu intenso, Schmidt si guadagnò il rispetto dei Nazisti e dei tedeschi in generale, che lo venerarono quasi alla pari di Hitler a causa delle sue capacità sovrumane, anche se per lui era una venerazione inutile.
Quei Grim potevano star complottando contro la sua Comunità in quel preciso istante, ed essere adulato ed ammirato da loro lo disgustava un po’… al tempo stesso però doveva ammettere che faceva parte del piano quel passaggio, quindi doveva farselo piacere.
Hitler si fidava ciecamente di lui grazie alla sua forza sovrumana ed alla passione del Canceliere per l’occulto, e questo era ciò che contava davvero.
Doveva solamente andare avanti per quella strada e poi Xehanort si sarebbe messo in contatto con lui, come aveva fatto il mese prima appena era stato promosso…
Peccato solo che qualcosa andò storto…
Voci iniziarono a circolare nella Comunità. Tutti sapevano che Johann era partito per la Superficie grazie ad Anna ed Elsa, che avevano rivelato il tutto ai cittadini di Palecity compresa la promessa del ragazzo che sarebbe tornato…
Tuttavia, era passato troppo tempo e tutti cominciarono a pensare al peggio, tranne la bionda, la quale era fermamente convinta che il suo migliore amico avrebbe mantenuto la parola data. Sarebbe tornato, ne era certa.
Però quel giorno arrivarono cattive notizie…

Erano le 18:00 ed Elsa era là, seduta sulla sedia della sala da pranzo della sua villa.
Aveva entrambi i piedi sopra la sedia e le braccia avvolte attorno ad entrambe le gambe con il viso poggiato su di esse, il tutto con un’aria abbastanza depressa in volto, o per meglio dire triste e malinconica.
Ormai aveva compiuto undici anni e, nonostante non fosse cresciuta molto da quando Schmidt aveva abbandonato la Comunità, era cambiata sia negli atteggiamenti che nel modo di porsi e di vestirsi.
Difatti i suoi abbigliamenti, nonostante facesse parte di una famiglia nobile, erano abbastanza malmessi, ed i capelli erano quasi sempre sparpagliati e mai in ordine, a simboleggiare parecchia confusione mentale.
In fondo non c’era da stupirsene. Il suo unico amico, l’unico che riusciva a comprenderla perché viveva le sue stesse sensazioni, se ne era andato e nessuno aveva notizie di lui da molto tempo, alcuni pensavano addirittura che potesse essere morto…
Ma non lei!
Lei era convinta che sarebbe tornato, e sarebbe rimasta lì ferma ad attenderlo, tutta la vita se fosse stato necessario, niente e nessuno le avrebbero impedito di aspettare il suo compagno, e niente avrebbe impedito a lui di mantenere la promessa fatta.
Ne era fermamente convinta, e per questo era molto decisa.
*Lui tornerà… ne sono certa…* era quello che si ripeteva mentalmente in quel momento con la stessa aria di prima.
Ad osservare tutto a debita distanza però c’era una bambina, una certa Anna, la quale aveva ormai otto anni e, dall’uscio della porta, stava osservando la sorella, che come posizione si trovava sulla prima sedia alla sua sinistra, con un’aria malinconica.
La parente era in quello stato da davvero parecchio tempo, e lei stava cominciando a preoccuparsene dato che a causa del male interiore che provava poteva anche cadere in una forte depressione…
Ed il peggio non era neanche quello!!
Recentemente era stata in città con i genitori per alcune commissioni, lasciando quindi la bionda da sola in casa, e lì aveva appreso alcune notizie… qualche novità che, purtroppo, sembrava essere vera, non c’erano dubbi stavolta…
Una misteriosa lettera era stata spedita all’ufficio del Vice Presidente, scritta da Johann in persona dato che la calligrafia era proprio la sua, la quale recitava che il ragazzo erano alcuni mesi che era braccato dai Grim.
Secondo quanto c’era scritto, avevano scoperto la sua vera identità e, proprio per questo, avevano iniziato ad attaccarlo discriminandolo pesantemente, solo che se all’inizio avevano adoperato solamente le parole erano poi passati ai calci ed ai pugni… e successivamente alle armi…
Sempre stando al manoscritto, il biondo vedeva la sua fine ormai molto vicina, e per questo aveva scritto quella lettera indirizzandola a Xehanort, in modo che avvisasse la Comunità di quanto gli stava succedendo e, di conseguenza, che non serviva più aspettarlo, perché non sarebbe più tornato indietro…
Purtroppo, non era vero nulla, faceva tutto parte del piano del Gran Maestro che, per far sì che il suo nuovo pupillo andasse avanti con la sua missione senza avere alcuna interferenza dalla Comunità, gli aveva suggerito di fingere la sua morte.
Sarebbe stato traumatico per alcuni, vero, soprattutto per Elsa, ma lei fortunatamente non rappresentava un pericolo perché da quando aveva perso la memoria non aveva più fatto ricorso al suo potere del ghiaccio, al contrario di Johann.
Il giovane, nonostante qualche riluttanza, aveva finito per accettare il piano del suo nuovo superiore, anche se sotto sotto si era dispiaciuto di aver dovuto mentire alla sua migliore amica, ma sapeva di stare agendo per il suo bene e, al momento opportuno, le avrebbe scritto una lettera privata per farle sapere che in realtà stava bene e di non dirlo a nessuno.
Così compilò la lettera durante l’ultima visita dell’albino, quando era stato promosso da Hitler in persona, e gliela consegnò, chiedendogli comunque di attendere qualche mese in modo che si consolidasse la sua posizone tra i Nazisti.
Il bianco accettò, e divulgò il contenuto della lettera solamente quel pomeriggio, facendo sì che i suoi agenti spargessero la notizia e che Johann venisse creduto morto per davvero.
La castana, ignara di tutto questo, era convinta davvero che fosse deceduto, proprio come tutti gli altri abitanti della Comunità, e mentre i genitori erano ancora fuori aveva deciso di catapultarsi a casa all’istante…
Perché sua sorella doveva saperlo, assolutamente!
Doveva ammettere però che, vederla in quelle condizioni, per un momento l’aveva fatta desistere, come poteva comunicarle che l’unica persona che la faceva sentire davvero felice probabilmente era morta?
Xehanort aveva comunicato che la lettera era stata spedita due mesi prima e solo allora era arrivata nella Comunità tramite i tunnel sotterranei, e di conseguenza se fosse ancora vivo e si fosse salvato avrebbe già cercato di mettersi in contatto con loro con altri mezzi ben più veloci.
Certo, c’era il dubbio di come aveva fatto una lettera ad arrivare nella Comunità se nessuno sapeva della sua esistenza, ma le guardie di confine avevano riferito che era piombata giù da una delle voragini e, di conseguenza, era probabile che qualcuno avesse cercato di sbarazzarsi della lettera finendo per consegnarla inevitabilmente.
O almeno, questa era la conclusione a cui erano arrivati, e l’unica credibile a cui arrivarono…
Tutto ciò però aveva poca importanza, la bionda doveva essere informata delle ultime novità, ed anche se non era ancora sicuro al 100% che fosse morto doveva sapere di quella lettera… doveva sapere cosa stesse succedendo…
Sarebbe stato difficilissimo, ed Anna lo sapeva molto bene, proprio per questo tirò un grosso sospiro per darsi la carica, dopodiché a passo molto lento si avvicinò alla sorella, arrivandole alla sua destra.
“Elsa…” cercò di attirare la sua attenzione con una voce molto flebile.
“Lasciami in pace…” fu però la pronta risposta della ragazzina, che era ancora lì nella stessa posizione di prima.
Così non andava bene, e la bruna lo sapeva bene. Di solito quando si comportava in quella maniera significava che era nel suo momento di massima tristezza, e qualsiasi cosa fosse andata storta avrebbe potuto farla arrabbiare di brutto.
Non era il momento migliore per dirle quello che stava succedendo, ciò era sicuro… però quando i genitori sarebbero tornati a casa glielo avrebbero sicuramente detto, ed era solo questione di minuti, quindi non aveva comunque molta scelta.
“… Devo parlare, di una cosa molto importante…” cercò di incalzare la bambina.
“Al momento solo una cosa è importante per me, quindi lasciami stare, per favore…” insistette tuttavia la bionda.
A quel punto allora la piccola, nel tentativo di attirare la sua attenzione, specificò “… È proprio di lui che ti devo parlare… si tratta di Schmidt…”
Ecco, l’aveva detto. Sapeva che non era il metodo migliore per comunicarglielo, lo sapeva benissimo, ma se non altro adesso era a conoscenza del fatto che quello che doveva dirle riguardava proprio il biondo…
E si poté dire che ottenne l’effetto che voleva, dato che improvvisamente Elsa sollevò il volto mostrando un’aria a dir poco sconvolta e scioccata, al punto tale da voltarsi verso di lei con uno sguardo quasi stralunato.
“Stai per caso dicendo che è tornato?!” dette subito per scontato che l’amico era tornato nella Comunità.
Tuttavia non era così, e Anna dovette dirglielo immediatamente “… Purtroppo no, mi spiace…”
“Ed allora che cosa c’è di importante che lo riguarda?”
Il modo in cui aveva risposto, quasi acidita, sembrava quasi star sottolineando che era abbastanza alterata del fatto che voleva dirle qualcosa sul ragazzo che però non riguardava il suo ritorno nella Comunità.
Era quasi alterata, e ciò spaventò ancora di più la castana considerando quello che doveva dirle, però arrivati a quel punto ormai aveva già lanciato il sasso, e nascondere la mano avrebbe solo fatto arrabbiare ancora di più la sorella.
Così, facendosi ancora una volta coraggio, la bambina cercò di spiegarle cos’era successo rapidamente per togliersi il dente ed il dolore “… Il Vice Presidente ha ricevuto una sua lettera dalla Superficie, sosteneva che alcuni Grim gli stavano dando la caccia e che la sua fine fosse vicina, di conseguenza è probabile che adesso Schmidt sia… sia…”
La sorellina non ebbe il coraggio di concludere la frase, anche perché sapeva che non ce n’era bisogno e che la parente avesse già capito benissimo che cosa stesse per dirle, proprio per questo sollevò il volto, dato che mentre parlava l’aveva tenuto basso per non incrociare lo sguardo della sua interlocutrice, per poterla vedere negli occhi…
Ed in questo modo si accorse che era letteralmente sconvolta!!
Elsa, che era voltata del tutto verso di lei, era sbiancata quasi completamente, il suo sguardo era perso nel vuoto e stava tremando con tutto il corpo, senza contare che stava sudando copiosamente sia dalla fronte che dalle ascelle, sembrava che le stesse per venire un attacco di panico.
“C-Cosa…” biascicò debolmente la ragazzina.
Ormai era lì lì per cedere, ed Anna lo sapeva bene, ma arrivati a quel punto non terminare la frase che aveva cominciato precedentemente non sarebbe servito a nulla, di conseguenza tanto valeva dirgliela per intero e togliersi il pensiero.
Proprio per questo, con entrambe le mani dietro la schiena e continuando ad incrociare lo sguardo con la parente pur provando a non piangere per il dispiacere che stava provando a comunicarle quella notizia, la bambina disse “… è probabile che adesso Schmidt sia…”
“NON PROVARE A DIRLO!!!”
Uno scatto quasi fulmineo con la voce da parte della bionda bloccò all’improvviso la castana, che dovette pure ammettere di provare un po’ di paura nel sentirla parlare così minacciosamente ed a così alta voce.
Difatti, appena ebbe terminato di parlare, Elsa si lanciò verso la sorella e, prendendole entrambe le spalle con le sue mani, cominciò ad osservarla con occhi carichi di furore e rabbia, se non odio puro addirittura.
“Non ti azzardare neanche lontanamente a dire che Schmidt è morto, sono stata chiara?!” anche se aveva abbassato il tono, la sua voce era comunque molto sibillina, segno che era ancora in collera.
Naturalmente la povera piccola era spaventata a morte davanti alla reazione della sorella, ed anche lei cominciò a tremare visibilmente. Ancora un po’ e temeva che le avrebbe rifilato un cazzoto dritto in faccia.
“M-Ma…” provò a dirle con un tono di voce tremolante “L-La lettera…”
“NON SIGNIFICA NULLA!!” gridò ancora una volta la ragazzina a dir poco furibonda “Magari sarà anche assediato dai Grim, ma Schmidt possiede una forza mostruosa e non si farà mai battere facilmente da loro. Sono stata abbastanza chiara?!”
“S-Sì, m-ma…”
Anna avrebbe voluto dirle che, dal modo con cui si esprimeva nella lettera, sembrasse evidente che fosse ad un passo dalla morte, e di conseguenza le probabilità che sopravvivesse erano a dir poco basse, se non addirittura nulle…
Però naturalmente fu bloccata ancora una volta dalla bionda “BASTA ACCAMPARE SCUSE!!!”
Non aveva però ancora finito, dato che continuando a guardarla negli occhi sottolineò “Schmidt è forte e sopravvivrà in Superficie, dopodiché tornerà da me. Lo ha promesso, quindi non ti azzardare neanche lontanamente a mettere in dubbio la sua parola, chiaro?!”
Tuttavia, mentre parlava, stava iniziando ad accadere qualcosa di molto strano. Un vento molto freddo iniziò a formarsi proprio alle spalle della ragazzina, ed in poco tempo cominciò ad allargarsi fino a ricoprire quasi metà della sala da pranzo.
Inutile dire che, vedendo quel fenomeno, Anna si spaventò a dir poco e, senza badare alle ultime parole che aveva pronunciato la sorella, indicò con l’indice destro le spalle della parente e disse “E-Elsa, d-dietro di te…”
“Non cambiare argomento e rispondi alla mia domanda!!” appena ebbe terminato questa frase però, il vento si intensificò ancora di più.
Un fattore che spaventò ancora di più la bambina, al punto tale che allora fu obbligata a dirle “GUARDA!!” prima di prenderle le spalle e girarla di scatto dietro di sé, in modo che anche lei potesse vedere…
Ed in effetti, in questo modo, poté vedere che il vento gelido stava ormai ricoprendo quasi tutta la sala da pranzo, finendo per spaventare Elsa per davvero stavolta, al punto che anche lei assunse un’aria terrorizzata.
“Ma che diavolo…” biascicò debolmente mentre le sue gambe tremavano.
La piccola Anna, facendo un paio di passi all’indietro e toccandosi le braccia per il freddo, dato che ormai il gelo era arrivato anche a loro, si accorse che le finestre non erano aperte e che, ciononostante, quel fenomeno si stava per allargare addirittura a tutta la casa da come vedeva dall’altra parte della porta.
“Che cos’è, Elsa? Cosa sta succedendo?!” domandò allora a dir poco preoccupata la bruna. La ragazzina però, con lo sguardo fisso verso lo strano fenomeno atmosferico, riuscì a dire solamente “… I-Io non… io non lo so…”
Sembrava quasi ipnotizzata da quella manifestazione improvvisa, sia perché era spaventata a morte non sapendo che cosa stesse accadendo… e sia perché tutto ciò le sembrava addirittura familiare, come se non fosse la prima volta che lo vedeva.
Ma tutto ciò era strano, a memoria lei non aveva mai assistito ad un vento gelido come quello, di conseguenza non poteva averne ricordo, neanche il più lieve, che cosa significava quella strana sensazione che percepiva?!
Poi però, all’improvviso, ecco che accadde l’imprevedibile!!
Con un getto improvviso, le memorie perdute a causa della pillola del Concilio le si gettarono a capofitto all’interno della mente, percorrendogliela in un lampo e facendo in modo così che riavesse i ricordi di quei mesi che aveva dimenticato!!
Sembrava assurdo, ma erano tutti lì. Il rapimento a causa degli ADAM, le torture subite dagli uomini di Fontaine, il ragazzo che aveva provato a salvarli, la fuga, e l’incontro con la polizia da cui poi ripartivano i ricordi che aveva.
Erano tutti lì, tutti insieme… ed erano ritornati nella sua mente in un batter d’occhio!!
Il fatto sconvolse non poco la poverina, la quale sollevò d’istinto la faccia mentre le pupille quasi sparivano e spalancava la bocca a dir poco scioccata e senza parole… prima di cadere in ginocchio in un secondo.
Dopodiché, rischiando di cadere in fronte, adoperò entrambe le mani per sorreggersi poggiandole a terra, ed appena ebbero toccato il pavimento il vento… cessò all’improvviso, come se non ci fosse mai stato all’interno della casa!!
Naturalmente la bionda non sapeva neppure quello che era successo, stava ansimando pesantemente mentre ripensava a tutto quello che le era tornato in testa in un baleno e non si era accorta di nulla.
La stessa cosa naturalmente non la si poteva dire per Anna, la quale era a dir poco senza parole e, con la bocca spalancata, si stava guardando attorno senza parole. Tutto era svanito in un attimo, ma com’era possibile?!
Già era assurdo che un vento di quelle proporzioni si potesse creare all’interno di una stanza chiusa, figurarsi interrompersi in un attimo proprio nel momento in cui la sorella era caduta in ginocc…
Un attimo!! E se…
Un terribile dubbio iniziò a venire alla castana, al punto tale che cominciò ad osservare la parente che le stava dando le spalle, sempre inginocchiata a terra e con le mani poggiate al suolo, con un’aria ancora terrorizzata.
“… Elsa… sei stata… tu?!” le venne spontaneo da domandare.
La bionda però, pur avendola sentita, non rispose alla sua domanda, anzi dopo alcuni secondi in cui rimase in silenzio fu lei stessa a porre un quesito “… Hai detto che Schmidt era braccato dai Grim, giusto?”
Che domanda era? Sapeva anche lei che era vero, ancora un po’ e la sbranava metaforicamente solo per averlo detto, non avrebbe neppure dovuto chiederlo.
Difatti, ancora abbastanza confusa, la bambina rispose “Beh… sì, ma…”
“Allora è morto, fine della questione!”
… Cosa?!
Poco prima la bruna aveva cercato di tornare al discorso di prima per sapere l’origine di quello strano vento… ed ora la sorella se ne usciva con quella frase dopo il casino che aveva fatto poco prima?! Ma che…
“C-Come?!” domandò difatti perplessa la piccola.
Mentre si rimetteva lentamente in piedi, continuando però a darle le spalle, la bionda spiegò “I Grim complottano sempre. Devono aver visto la superforza di Schmidt e l’hanno catturato per studiare i suoi poteri oppure per ucciderlo. È inutile disperarsi per qualcosa, lui è andato… e non tornerà più!”
… Che… cos’era tutto quel cinismo?!
La Elsa di poco prima ancora un po’ e la picchiava per aver solo insinuato che Johann potesse essere morto, ed ora invece diceva con un tono freddo e distaccato che il suo migliore amico era deceduto e non sarebbe tornato?!
Che cavolo stava succedendo?! Com’era possibile un cambiamento del genere?!
Anna, che era parecchio perplessa per le uscite che stava avendo la sorella, avrebbe voluto domandarglielo, ma la Nobile la bloccò di colpo dicendole “Ora per favore lasciami. Voglio rimanere da sola…”
Dopo quello che aveva detto?! Eh no, un minimo di spiegazione gliela doveva!!
La bambina provò ad impuntarsi dicendo “Prima voglio chi…”
“SUBITO!!”
Neanche il tempo di finire la frase, che Elsa si voltò verso la sua sinistra per osservarla e cacciare quell’urlo improvviso… mostrando che era a dir poco furente, più di quanto fosse mai stata in vita sua!!
Quella visione spaventò non poco la castana, soprattutto perché era chiaro che non avesse niente a che fare con Schmidt, altrimenti non avrebbe mai ammesso che ormai era morto. Da che cosa derivava quella rabbia improvvisa?!
Avrebbe voluto domandarle anche quello… ma era il caso in quelle condizioni?!
Prima, quando si era alterata per davvero, si era generato un vento molto freddo dentro la stanza. Se la sua intuizione era vera, il rischio che se ne creasse un altro era molto vicino, per questo preferì seguire il suo suggerimento per il momento.
Così, ancora abbastanza spaventata, Anna fece sì lentamente con la testa e poi scappò letteralmente via dalla sala da pranzo, quasi come se avesse cercato di fuggire il più lontano possibile da un mostro, pur essendo sua sorella.
La ragazzina aveva notato quel suo comportamento, ma di certo non la biasimava visto come si era rivolta a lei in quel momento. Si sarebbe fatta perdonare più avanti, adesso doveva rimanere da sola con i suoi pensieri…
Appena la parente se ne fu andata infatti, la bionda si avvicinò alla finestra più vicina a lei ed iniziò ad osservare fuori con le mani unite davanti alla vita ed un’espressione mista tra il freddo e la furiosa, vedendo così la strada trafficata e gli abitanti di Palecity che trascorrevano la loro vita serenamente…
Senza sapere quello che era accaduto a Jack Frost ed agli altri due!!
Con la memoria ristabilita, si era ricordata ogni singola cosa che era accaduta in quei mesi senza dimenticare quello accaduto dopo, proprio per questo sapeva che loro tre non erano ancora stati trovati, e con la morte di Fontaine chissà dov’erano andati a finire…
Già, Fontaine… la causa di tutto… un vero peccato che non si ricordasse di lui quando era stato ucciso, avrebbe festeggiato molto volentieri la dipartita di quel maledetto che le aveva fatto soffrire le pene dell’Inferno.
Ma lui ormai era il passato, doveva concentrarsi sul presente… e di conseguenza sui Grim!
Quei maledetti schifosi abitanti della Superficie, non si stupiva che gente come loro avesse ucciso Johann, perché sapendo che erano gente della fattispecie di Frank sicuramente l’avevano torturato e poi ucciso quando non avevano più bisogno di lui.
Probabilmente anche Jack Frost, Nina e Alice avevano fatto la stessa fine, ma fino a quando non avessero ritrovato i cadaveri avrebbe lasciato il beneficio del dubbio, anche se andava detto che dopo tutto quel tempo le possibilità di ritrovarli erano davvero minime…
Detto in parole semplici, lei era l’unica dei rapiti di Fontaine ancora in vita, ed avrebbe dovuto fare tesoro della seconda vita che le era stata concessa per viverla così come doveva… anche loro quattro avrebbero voluto così…
E se mai un giorno fosse capitata in Superficie oppure qualche Grim fosse giunto nella loro Comunità, neanche la Grande Sacerdotessa avrebbe potuto pensare quello che avrebbe fatto loro con le sue stesse mani.
Erano dei barbari assassini assetati di potere, che avevano ucciso a sangue freddo il suo migliore amico, non l’avrebbero passata liscia, un giorno si sarebbe vendicata su di loro, ma fino ad allora avrebbe portato la rabbia che provava per loro dentro di sé.
Ogni singolo minuto, ogni secondo della sua vita l’avrebbe alimentata… fino al giorno in cui sarebbe esplosa!

Nello stesso momento, o per meglio dire pochi secondi prima che Elsa riacquistasse la memoria perduta, in Superficie c’era la spiegazione al grande malinteso.
Johann aveva accettato di aderire al piano di Xehanort di fingere la propria morte in modo da portare avanti la missione, ma al tempo stesso era seriamente convinto di riferire ad Elsa che in verità stava bene e che non gli era successo nulla.
Naturalmente non poteva ancora farlo perché non sapeva neppure se il bianco avesse già recapitato la sua lettera al resto della Comunità, o quantomeno ne avesse parlato, e di conseguenza non poteva ancora mettersi in contatto con lei.
In quell’istante il ragazzo si trovava in distaccamento a Berlino, in Germania, in quanto Hitler in persona lo voleva al suo fianco per qualche consulenza, dato che aveva grandi piani sia per l’Europa che per il mondo intero e voleva il suo parere.
Di certo per lui non era un problema aiutarlo, visto che era il motivo per cui si era arruolato tra i Nazisti, e fortuna voleva che nessuno avesse fatto troppe domande, così era potuto passare inosservato fino a quel momento.
Ciò che lo tormentava e gli dava un po’ fastidio era che Adolf era esattamente come gli era stato descritto, un estremista che voleva far fuori il più grande numero di Grim possibile, anche se apparentemente così non sembrava.
Esternamente non sembrava voler fare una carneficina, ma bastava sentire che cosa dicesse a proposito degli Ebrei per comprendere che non stava tanto bene di testa, e di conseguenza si sentiva un po’ a disagio a stare con lui.
Avrebbe continuato fino alla fine, non c’era alcun dubbio al riguardo, però che quel tipo lo mettesse a disagio era altrettanto vero, ed avrebbe continuato fino alla fine della sua missione quasi sicuramente.
Fortunatamente la consapevolezza che la Comunità era salva riusciva a mandarlo avanti. Se aveva accettato l’offerta del Vice Presidente era proprio perché voleva che tutti loro fossero al sicuro, e per il momento così sembrava.
Hitler sembrava addirittura ignorare che ci fosse una società sotterranea chiamata Comunità, e questa era di sicuro la cosa più positiva di tutte. Nessuno dei Grim avrebbe mai dovuto saperlo, mai e poi mai.
In quell’istante si trovava seduto sul bordo del suo letto all’interno della sua stanza in un hotel a Berlino. Il Cancelliere, affinché potesse supportarlo fino a quando si trovava lì, gli aveva offerto vitto e alloggio per tutto il tempo che fosse rimasto in città.
La camera era abbastanza lussuosa, dato che era larga cento metri quadri, aveva il pavimento ed il soffitto bianco, il muro era grigio scuro e i mobili di color marrone chiaro quasi tutti erano abbastanza nuovi per l’epoca.
Doveva ammettere che sotto quel punto di vista era stato molto gentile, gli riservava sempre un trattamento di riserva e lo trattava meglio di qualunque altro Nazista che fosse al suo servizio, esprimendo sempre parole d’elogio nei suoi confronti.
Schmidt però era consapevole che, se parlava di lui in quella maniera, era solamente perché possedeva una forza sovrumana, e Hitler voleva sfruttarla per poter portare a termine tutti i suoi obiettivi.
Non ci voleva molto per capire, ma considerando che Johann era lì proprio per aiutarlo non glielo avrebbe di certo impedito.
In fondo stava facendo tutto quello anche per Elsa, ed in quel momento avrebbe tanto desiderato sapere che cosa stesse facendo e se stava bene, oppure se le era capitato qualcosa di terribile per via della sua memoria.
Non sapendo se l’albino avesse già consegnato la lettera o meno, purtroppo non poteva scriverne un'altra da mandare alla ragazza e farle sapere che stava in realtà bene, conoscendola poteva essere addirittura depressa per la sua mancanza.
Anche perché avrebbe dovuto farlo senza l’aiuto di Xehanort, visto che gli aveva raccomandato di fingersi morto con TUTTA la Comunità, di conseguenza avrebbe dovuto fargliela recapitare da solo, e chissà se fosse arrivata a destinazione…
Chissà quanto avrebbe dato per sapere come stava, non avrebbe mai pensato inizialmente di affezionarsi così tanto ad una ragazzina così piccola rispetto a lui, visto che in quei mesi aveva compiuto ventitré anni e la differenza tra i due si era allargata.
Sarebbe potuto sembrare insolito che un ragazzo come lui fosse affezionato ad una quasi bambina come lei, c’era anche chi avrebbe potuto ritenere quella relazione fin troppo sospetta, e non gli avrebbe neanche dato tutti i torti…
Ma non ci poteva fare nulla, voleva troppo bene alla bionda!!
Sarà stato per il passato che condividevano, per il vuoto di memoria che li accomunava o per il fatto che lui era l’unico con cui la Nobile si era effettivamente aperto, fatto stava che era molto affezionato a lei, ed avrebbe voluto farle sapere che stava bene.
*… Elsa, vorrei farti sapere che sto bene ed è tutto a posto, ma temo che al momento non possa…* fu quello che pensò in quel momento.
Improvvisamente però, nello stesso momento in cui nella Comunità ad Elsa era tornata la memoria, accadde qualcosa anche a Johann, che lo costrinse a sollevare il volto con un’espressione quasi spaventata mentre sudava terribilmente.
Non sapeva neanche lui che cosa stesse accadendo, ma all’improvviso in un lampo una serie di immagini si manifestarono nella sua mente, immagini che non conosceva, o non si ricordava, e di cui ignorava il significato…
Le sue memorie perdute!!
Anche in questo caso c’era tutto, dal rapimento compiuto da Fontaine alle torture, dalla fuga dal quartier generale degli ADAM all’incontro con la Polizia che gli aveva salvato la vita, fino a quando si era dimenticato di tutti quei mesi.
C’era tutto quanto, e nel giro di pochi secondi gli tornarono alla mente i ricordi che credeva ormai cancellati, ricordandosi in questo modo anche lui di quello che era successo durante quel periodo che era stato il peggiore della sua vita.
*Ma cosa…* inutile dire che era rimasto a dir poco sconvolto.
La sua espressione non era cambiata di un millimetro, ed in più il biondo aveva iniziato a preoccuparsi anche di più, al punto tale che il cuore aveva iniziato a battere all’impazzata quasi senza motivo.
Immediatamente, cercando di calmarsi, tornò composto sul bordo del letto, anche se osservandosi entrambi i palmi delle mani e continuando a sudare, mentre respirava affannosamente forse per lo spavento appena ricevuto.
*L-Le mie memorie… sono tornate tutte…* sembrava incredibile, ma era così.
Non sapeva spiegarsi neppure lui come era stato possibile, ma quello che era accaduto in quei mesi che rappresentavano un enorme buco nella sua mente era ritornato nella sua mente, senza alcuna spiegazione logica.
Che diavolo era accaduto? Com’era stato possibile?!
Tutte domande a cui lui in quel momento non sapeva dare alcuna risposta, però, in mezzo a tutta quella faccenda fin troppo strana, una cosa era sicura… ora aveva un quadro più completo e sapeva cos’era davvero accaduto!!
Sotto questo punto di vista, si accorse ben presto che Xehanort gli aveva detto la verità, lui, Elsa e tutti gli altri erano stati per davvero rapiti da Fontaine, e sul serio loro due erano gli unici ad essere scappati da quell’Inferno.
Aveva ragione pure sull’uomo di Doflamingo che aveva cercato di aiutarli, anche se era stato onesto ed aveva ammesso che non gli importava nulla di loro e voleva aiutarli solo perché il suo capo li voleva salvi.
A giudicare da quanto gli era stato detto, poteva supporre a quel punto che il capo a cui faceva riferimento non era Doflamingo, ma questo Concilio di cui Donquijote faceva parte e che era comandato dall’albino.
*… Quindi, è questo quello che è successo davvero…*
Tutto quadrava finalmente… e, esattamente come sperava, il Vice Presidente era stato onesto con lui…
Alla fine, era stata l’unica persona davvero onesta con lui, ad eccezione di Elsa di cui sapeva bene che non aveva alcuna memoria, e considerando tutto quello che aveva visto forse era meglio che continuasse a non sapere nulla.
Ora che aveva il quadro generale, sapeva di aver preso la decisione giusta ad aiutare il figlio di Ansem all’inizio dell’anno. Nonostante tutto, non gli aveva mai mentito ed era degno della sua fiducia.
Caso contrario per Hitler, quell’uomo era alla stregua di Fontaine, pronto a calpestare chiunque solo per portare a termine la sua missione, e considerando l’esperienza passata con uomini del genere avrebbe voluto fare di tutto fuorché aiutarlo…
Però, considerando che il suo scopo era eliminare gran parte dei Grim e conquistarli, completare la missione affidatagli dal Gran Maestro ed aiutare quel folle poteva rivelarsi utile sia per sé stesso che per il resto della Comunità.
In questo modo avrebbe tenuto lontano i Nazisti dagli abitanti della società, e loro sarebbero stati al sicuro… anche se andava considerato che, in tutti quegli anni passati da quando era stato liberato, nessuno si era degnato di trovare i loro compagni!!
Pensando a loro, Johann si fece improvvisamente serio, assumendo un aria abbastanza seria mentre poggiava entrambe le braccia sulle ginocchia ed abbassava il volto, pensieroso su quello che era accaduto in tutto quel tempo.
Se da un lato la Polizia aveva fatto di tutto per trovare Jack Frost, Alice e Nina, non poteva dire la stessa cosa per gli abitanti della Comunità, che si erano accontentati che lui ed Elsa fossero salvi e tanti saluti.
Non avevano neppure citato i tre bambini quando Fontaine era stato ritrovato morto, neanche una singola frase su di loro, come se si fossero dimenticati che loro erano ancora in giro da qualche parte che aspettavano solo di essere ritrovati.
Non negava che dopo tutto quel tempo potevano anche essere morti… ma almeno ritrovare i cadaveri?!
Almeno per le famiglie di Jack Frost ed Alice, che anche se mancava da mesi nella Comunità dovevano essere ancora vivi e vegeti e meritavano di sapere che fine avevano fatto i loro figli. Purtroppo, il discorso non valeva per Nina, ma lei era un'altra storia…
I Grim erano pericolosi ed andavano annientati, su questo aveva pochi dubbi… ma era sicuro che gli abitanti della Comunità meritassero un trattamento diverso?
Aveva avuto modo di vivere in entrambi i mondi, aveva visto entrambi i punti di vista e, ora che aveva la sua memoria completa, si era reso conto che loro non erano tanto diversi da quelli che denigravano o di cui avevano paura.
Magari erano una società migliore perché c’era molta meno criminalità e più altruismo, vero, ma quelle poche mele marce erano più che sufficienti ad infettare il resto del raccolto, ed in quegli anni aveva potuto vederlo.
Di sicuro quando Xehanort sarebbe tornato da lui gli avrebbe parlato di tutto, sia del ritorno della memoria e sia delle sue ultime riflessioni, e da lì avrebbe poi deciso come agire, anche alla luce delle ultime scoperte.
Fino a quel momento, avrebbe continuato la sua missione servendo quel folle di Hitler, sperando naturalmente che non avesse scoperto dell’esistenza della Comunità, dato che allora, nonostante i suoi dubbi momentanei, avrebbe dovuto lo stesso agire.
L’incontro con l’albino sarebbe stato decisivo, poteva solo sperare che arrivasse da lui il prima possibile per chiarire una volta per tutte…

Vecchia Villa, Comunità, 01 Novembre 1934:
L’incontro avvenne prima di quanto Schmidt avesse potuto pensare.
Xehanort si presentò da lui due giorni dopo che gli fu tornata la memoria per comunicargli che aveva fatto sì che tutta la Comunità venisse a conoscenza della sua presunta morte, o quantomeno della sua scomparsa, e il biondo non ci pensò due volte a comunicargli che si ricordava tutto.
Fortunatamente per il Gran Maestro, gli disse anche che sapeva che era stato onesto con lui, e che per questo avrebbe continuato ad aiutarlo, anche alla luce del fatto che sia la Comunità che i Grim avevano lo stesso livello di marciume come aveva potuto constatare con Fontaine.
Quella fu una sorpresa incredibile per il figlio di Ansem, che non si aspettava per niente che la memoria potesse tornargli, e proprio per questo, dopo averlo liquidato contento che sarebbe stato comunque dalla sua parte, fece qualche indagine.
Ci volle qualche giorno dato che Elsa purtroppo era sempre tappata in casa e non poteva di certo infiltrarsi a casa sua o seguire qualcuno di nascosto, ne andava della sua reputazione e qualcuno avrebbe potuto intuire il suo potere, ma alla fine seppe la verità anche su di lei.
Pure la ragazza aveva riottenuto i ricordi perduti, e grazie ad essi si era ormai prefissata che Schmidt era morto per mano dei Grim, motivo per cui un odio viscerale nei loro confronti era nato nel cuore della ragazzina.
Ancora una volta la fortuna era stata dalla loro parte, ma il fatto che anche lei avesse di nuovo la memoria di un tempo l’aveva insospettito non poco, proprio per questo, dopo essersi consultato con Raichi, organizzò velocemente una riunione del Concilio.
Essa avvenne quel giorno alle 22:00 di sera, e quando Xehanort ebbe terminato il racconto… “COME SAREBBE A DIRE?!” Giovanni non la prese per nulla bene.
E non fu neanche l’unico, dato che pure Irina specificò “Come diavolo è stato possibile che Schmidt ed Elsa abbiano ricordato tutto?! Le pillole avrebbero dovuto cancellargli la memoria di quei mesi definitivamente!!”
“Avete seguito il discorso?” li interruppe allora Madara, osservandoli con le braccia incrociate ed uno sguardo freddo “Le pillole hanno un effetto momentaneo di un paio di anni al massimo, e neppure Raichi sapeva che avrebbero avuto una durata così ridotta…”
“Tsk, quel vecchiaccio potrebbe anche averlo fatto apposta. Niente ci vieta di pensare che avesse programmato di fargli tornare la memoria…” sospettò a quel punto Freezer pensieroso.
Però quell’eventualità fu subito smentita da Al Mualim “Ne dubito fortemente. Il dispositivo che gli abbiamo installato lo obbliga a servirci fedelmente, se dovesse anche solo pensare di tradirci o di non obbedire ai nostri ordini proverebbe un forte mal di testa che lo paralizzerebbe provocandogli un dolore lancinante, non riuscirebbe neppure a mettersi al lavoro in quelle condizioni…”
“Detto in parole semplici, il caso ci è stato contro stavolta. Fufufufufufufufufufu!” Doflamingo sembrava trovare la cosa per lo più divertente.
“NON RIDERE, IDIOTA!!” si lamentò tuttavia il figlio di Madame Boss, che sembrava aver avuto uno dei suoi classici attacchi di panico “Con Schmidt siamo stati fortunati che sia comunque dalla nostra parte, ma se la Nobile Elsa dovesse indagare su quanto avvenuto quei mesi potrebbe scoprire della nostra esistenza!!”
“Non succederà!” Donquijote non si preoccupava di questo però, motivo per cui continuava a ridere, e questo per un motivo ben specifico “Ho sottolineato al mio subordinato all’epoca di dire semplicemente che lavorava per me e non per il Concilio, e quanto riferito da Schmidt ci fa capire che ha eseguito l’ordine correttamente!”
Nessuno lì sembrava sapere che in verità il ragazzo aveva trasgredito all’ordine del padre di Homing ed aveva detto agli allora bambini che c’era anche il Concilio dei Sette dietro, ma naturalmente nessuno poteva saperlo lì, e fortuna voleva che i cinque fossero troppo piccoli e troppo spaventati all’epoca per ricordarsi quel dettaglio…
“Ha detto bene!” intervenne difatti Xehanort attirando tutta l’attenzione su di sé.
L’uomo era rimasto fermo ed immobile, con entrambe le braccia conserte ed un’espressione quasi severa, ad osservare tutta la discussione che era nata dopo la sua spiegazione, e solo allora aveva deciso di dire la sua.
“La Nobile Elsa saprà solamente che gli uomini di Doflamingo l’hanno salvata, se non indagherà a fondo non scoprirà mai che cosa c’era veramente dietro quel salvataggio, ed a giudicare da quello che ho visto possiamo stare sicuri…”
“Che cosa intende dire?” domandò allora Jelavic.
L’albino rispose senza problemi “Quella ragazza è chiusa in casa ed esce raramente, e quando lo fa difficilmente si relaziona con gli altri, potremmo quasi dire che l’unica con cui parla veramente è la sorella. Di conseguenza possiamo stare tranquilli con lei, non lo verrà mai a sapere…”
Questo di sicuro risollevava il morale alla maggior parte dei presenti. Il timore che la bionda potesse indagare per capire come mai si era dimenticata di tutto era alto, e se l’avesse fatto avrebbe potuto scoprire degli Illuminati.
Con lei fortunatamente il pericolo era scongiurato, ma non potevano dire la stessa cosa per altri individui che erano ancora sotto custodia…
“E per i membri degli ADAM?” se ne uscì difatti Al Mualim.
Il leader degli Assassini era riuscito ad attirare tutta l’attenzione su di sé, anche se andava specificato che tutti sapevano a che cosa si riferisse, e la successiva spiegazione dell’anziano fu solo una prassi e null’altro.
“Abbiamo somministrato le stesse pillole anche ai sottoposti di Fontaine che abbiamo arrestato quel giorno, ma loro non hanno ancora manifestato sintomi di recupero della memoria…”
“Perché gli sono state somministrate in ritardo rispetto ai due ragazzi!” sottolineò allora Uchiha, aggiungendo anche “Credo sia solo questione di tempo prima che anche loro inizino a rimembrare…”
“Non sarà un problema!” sottolineò a quel punto il figlio di Ansem.
Dopodiché, appena dopo aver fatto un paio di secondi in silenzio assoluto, abbozzò un lieve sorrisino e affermò “Agiremo prima che possano ricordarsi tutto e spifferare tutto agli agenti che non sanno di noi. In fondo sono più di due anni che sono in prigione in pessime condizioni, queste situazioni possono portare gli uomini a compiere gesti estremi…”
Sembrava abbastanza evidente fin dove voleva andare a parare, e proprio per questo sia Irina che Giovanni dovettero ammettere di essere rimasti un po’ scandalizzati, anche se non l’avevano voluto manifestare apertamente.
Quello ormai era il modus operandi del loro leader, se c’era qualcosa che rischiava di compromettere il suo piano se ne sbarazzava, ormai dovevano esserci abituati, ma addirittura fingere un suicidio di una marea di prigionieri…
Per Madara e Al Mualim la cosa non cambiava, dato che gli ex membri degli ADAM gli erano del tutto indifferenti, invece Freezer dovette ammettere di essere divertito dalla situazione, al punto tale che abbozzò anche lui un lieve sorrisino.
Infine, Doflamingo, dopo aver sentito le parole del suo capo, fece un sorriso quasi maligno quanto quello dell’albino e specificò “Devo chiedere al Comandante Raoul di uccidere tutti gli ex sottoposti di Fontaine facendoli sembrare dei suicidi?”
“Non ce ne sarà bisogno, lo farò io!” sottolineò tuttavia il bianco, aggiungendo anche “Entro domattina saranno tutti morti, e li faremo spacciare come gesti estremi dovute alle condizioni in cui riversavano ad Azkaban. Nessuno piangerà la loro morte, ed il Comandante Raoul lo riconoscerà come suo errore, dichiarando che farà più attenzione la prossima volta alle condizioni dei prigionieri!”
In effetti avrebbe potuto funzionare.
Dato che la Prigione di Azkaban era quasi isolata dal resto della Comunità, nessuno avrebbe potuto sapere cosa fosse realmente successo, e considerando che chi finiva lì usciva raramente i prigionieri non avrebbero potuto parlare se anche avessero saputo cosa fosse realmente accaduto.
Dato che dal silenzio che si era creato il figlio di Ansem comprese che erano tutti d’accordo, concluse quella parte del discorso sottolineando “Molto bene, allora siamo tutti d’accordo. Gli ex membri degli ADAM saranno uccisi, ed Elsa non rappresenterà mai un pericolo concreto per noi…”
“E per Schmidt?” domandò tuttavia Freezer “Al momento è dalla nostra parte, ma chi ci dice che non ci volterà le spalle dopo aver saputo la nostra vera origine?”
Gli sembrava assurdo doverlo fare, ma Madara dovette concordare con l’essere “Sfortunatamente ha ragione, dobbiamo informarlo di chi siamo veramente. Se lo scoprirà più tardi e con le sue sole forze, potrebbe sentirsi preso in giro e decidere di non aiutarci più…”
“Ho pervenuto anche io questa possibilità, e so già che cosa fare!” sottolineò allora l’amico di Kushina “La prossima volta che andrò a trovarlo in Superficie, gli racconterò ogni cosa. Se accetterà ancora di aiutarci tanto meglio, se invece si rifiuterà… beh ne parleremo quando sarà il momento…”
In verità quando diceva così non prometteva nulla di buono, dato che dava quasi per scontato che avrebbe improvvisato, e quando improvvisava il Gran Maestro compiva opere di distruzione che era sempre meglio evitare…
Ma va beh, alla fin fine era meglio non fasciarsi la testa prima di essersela rotta, e per quanto ne sapevano il ragazzo che avevano alle dipendenze di Hitler poteva anche decidere di collaborare dopo aver saputo il loro passato.
Solo il tempo avrebbe saputo rispondere a questa domanda…
Adesso però che questa questione era chiusa momentaneamente, ce n’era un'altra che andava assolutamente affrontava in fretta, soprattutto considerando quello che era successo circa dieci giorni prima.
Difatti Al Mualim, anche lui con le braccia incrociate ed un’espressione severa, sottolineò “Ora però dobbiamo capire che cosa fare. Il fatto che Schmidt e la Nobile Elsa abbiano recuperato la memoria implica che dovremo agire diversamente con gli esperimenti…”
“E perché mai dovremmo?” domandò Giovanni “Loro erano convinti che fosse Fontaine a farli, non sanno che anche noi abbiamo svolto degli esperimenti per risvegliare il Genoma insito nell’essere umano!”
“Senza contare che abbiamo dovuto mettere in pausa ogni potenziamento dopo l’incidente con i nipoti di Charles…” aggiunse pure Irina.
La donna in effetti aveva ragione. Dopo che Raichi aveva comunicato quanto accaduto con Lelouch e Nunnally usando la scusa che aveva concordato con loro, Xehanort aveva deciso di bloccare ogni esperimento per poter studiare meglio i rischi che correvano.
Beh, quasi tutti gli esperimenti…
“Non tutti!” affermò infatti Freezer “Vi siete dimenticati di me? Ed anche dei tre mocciosi che abbiamo preso da Fontaine, con loro stiamo andando avanti…”
“Tu sei stato un caso isolato!” intervenne Doflamingo nel tentativo di spiegare al vice degli Illuminati “Avevamo bisogno di un vero sostituto di Raichi nonché del guerriero perfetto, mentre i tre ragazzini al momento non stanno subendo nessun potenziamento, sono solo sotto analisi da parte del dottore e null’altro!”
“Tra l’altro sono ancora convinti che gli abbiamo salvato la vita e ci sono grati per questo. Poveri sciocchi…” gli scappò pure Freezer con un sorrisino beffardo sul volto.
Uchiha non gradiva quel suo atteggiamento, motivo per cui lo stava guardando molto malamente dopo quell’affermazione. Tuttavia, sapeva bene che dopo il Gran Maestro era lui a comandare, di conseguenza decise di non dire nulla, almeno per il momento…
“Beh, non è tanto lontano dalla verità. L’unica differenza tra la situazione di adesso e quella di prima è che ora li stiamo tenendo in osservazione, il loro Genoma è già stato risvegliato e dobbiamo solamente insegnargli a controllarlo, dato che quell’idiota di Fontaine ha svolto gli esperimenti nella maniera sbagliata…”
Anche in questo caso l’albino aveva ragione e lo sapevano. Fortunatamente in quegli anni avevano fatto notevoli migliorie, e stavano imparando a controllare le loro nuove capacità molto meglio rispetto a prima, ancora un po’ d’anni e ce l’avrebbero quasi sicuramente fatta.
Se però da una parte Alice e Nina erano felici di lavorare per loro non potevano dire la stessa cosa per Jack Frost, che era sempre distaccato e quasi triste. Forse era preoccupato per Elsa, però dato che a nessuno importava il suo stato d’animo nessuno glielo aveva chiesto...
Comunque fosse, Al Mualim ribadì la domanda che aveva fatto prima “Ciò però non risponde al mio quesito. Come agiremo con gli esperimenti ora che ben due individui sono a piede libero ed uno di loro non è neanche affiliato a loro?”
Già, la sua era una bella domanda a cui molti non sapevano dare risposta. Gli esperimenti erano ancora bloccati e senza il consenso del Gran Maestro non potevano riprenderli, di conseguenza la decisione finale spettava unicamente a lui…
Fortunatamente però, l’albino sapeva già che cosa fare, proprio per questo, abbozzando ancora una volta un sorrisino, spiegò “Signori, non c’è di cui preoccuparsi. Abbiamo tenuto gli esperimenti fermi troppo a lungo e, se vorremo evitare la debole possibilità che la Nobile Elsa con i suoi poteri possa ostacolarci, dovremo riprendere il programma…”
Giovanni non sembrava essere d’accordo “Ma non è cambiato nulla rispetto all’incidente con Charles, e se…”
“Non c’è di cui preoccuparsi!” specificò tuttavia il figlio di Ansem “Purtroppo il Dr. Raichi mi avevano spiegato che con la Primeval Rock le possibilità di fallimento si riducevano drasticamente ma rimanevano, di conseguenza possiamo solo dare per scontato che quanto accaduto quel giorno era proprio quella possibilità di fallimento. Non dobbiamo fare altro che ridurre queste possibilità con attente anilisi e studi più approfonditi ed il gioco sarà fatto…”
“D’accordo, ma per i soggetti?”
Stavolta la domanda era partita da Jelavic, la quale spiega il motivo della domanda “Per essere certi che non ci siano effetti collaterali dovremo agire inizialmente su soggetti che non fanno parte del Concilio, e non possiamo rapire dei bambini come fatto da Fontaine, abbiamo visto com’è andata a finire…”
Sotto questo punto di vista aveva ragione, correre rischi con dei loro sottoposti come fatto con i due nipoti di Lamperouge non potevano almeno inizialmente, e non erano tanto sciocchi da rapire dei bambini che avevano una famiglia…
Però c’erano sempre dei bambini che NON avevano una famiglia…
Difatti Xehanort, sapendo già come agire, rispose alla donna sostenendo “La risposta è più semplice di quello che pensate. Ricorreremo all’Orfanotrofio Yuei!!”
… L’Orfanotrofio Yuei?!
La cosa lasciò parecchio sbigottiti tutti quanti ad eccezione di Madara e Freezer, e non perché non sapevano cos’era davvero quel posto, ma perché ritenevano troppo prematuro agire su quel posto così come voleva fare il leader.
Quell’edifico era nato poco dopo che il figlio di Ansem si era insidiato come nuovo leader degli Illuminati, ed a gestire il tutto aveva messo una dei loro agenti, Isabella, che si occupava di gestire i ragazzini che vivevano lì e di selezionarli.
Anche se l’allora ragazzino non desiderava avere individui facenti parte di famiglie che avevano abbandonato il Concilio nella sua organizzazione, per coloro che non avevano una famiglia come loro voleva fare un’eccezione, perché sapeva come ci si sentiva ad essere abbandonati dai propri parenti…
Nel corso degli anni la Direttrice aveva selezionato una serie di orfani che non erano stati adottati e che potevano risultare utili al Concilio, così convincendoli che quella sarebbe stata la loro nuova famiglia li spingevano a diventare degli agenti.
L’unica che non era mai stata presa in considerazione era Cana Alberona, in quanto già una volta aveva rischiato di scoprirli con la baby-sitter che lavorava da lei, e nessuno voleva correre rischi con lei anche se poteva rivelarsi un’ottima combattente.
Isabella aveva fatto un ottimo lavoro fino a quel momento… e secondo l’albino era arrivato il momento di anticipare i tempi e di raccogliere due bambini per usarli come cavie degli esperimenti dello scienziato!!
Molti avevano intuito questo e non erano d’accordo, chi potevano arruolare l’avevano già preso, gli altri erano troppo piccoli per essere presi e dovevano aspettare ancora qualche anno prima di prenderli in considerazione…
Difatti Al Mualim sottolineò “Ma è sicuro? So che quell’orfanotrofio serve per trovare i soggetti migliori e senza famiglia da far unire alla nostra causa… ma al momento è troppo presto, la maggior parte di loro è ancora troppo piccola, tutti quelli che erano grandi abbastanza da poterci servire sono già tra le nostre fila…”
“Non c’è bisogno che crescano!” affermò però l’albino “Conosciamo i poteri nascosti nei Genoma di ogni singolo individuo di questa Comunità, ed al momento è là che si trovano i due soggetti che fanno al caso nostro…”
“Ma sono ancora piccoli, potrebbero morire anche se gli esperimenti andassero a buon fine!” intervenne Doflamingo, che conosceva bene i rischi di potenziamenti del genere dato che anche suo figlio li aveva sostenuti.
“Proprio per questo ho detto che dovremo adottare misure più sicure per gli esperimenti. Non vogliamo correre lo stesso rischio che si sono presi i nipoti di Charles… anche perché così rinunceremmo a due armi da guerra molto succose…”
… Succose? Era così che le definiva?!
Era bastata quell’unica parola per far capire a tutti quanti a quali bambini si stesse riferendo di quelli dell’orfanotrofio. Tra gli orfani che non erano riusciti ad essere adottati c’erano due piccoli che nascondevano un Genoma speciale…
Si trattava di un’abilità unica, che in pochissimi possedevano almeno nella Comunità, e che donava la capacità di trasformarsi perennemente in una… creatura mostruosa, due esseri assetati di sangue che attaccavano qualunque cosa vedessero davanti a loro.
In teoria avrebbero voluto replicare, soprattutto Giovanni ed Irina, in quanto ritenevano che fosse un grosso rischio. Servivano grossi studi ed enormi ricerche per stabilizzare due soggetti del genere e spingerli solo ad attaccare i loro nemici…
Ma sarebbe servito a qualcosa replicare? Conoscevano fin troppo bene il Gran Maestro, ed erano consapevoli che dire qualsiasi altra cosa non sarebbe servito a nulla.
Potevano solo sperare che Raichi li stabilizzasse il prima possibile, anche se molti dovevano ammettere di ritenere l’idea di avere due così al loro servizio parecchio allettante.
“… D’accordo, direi di procedere!” disse difatti Madara a quel punto.
“Non credo ci siano altre soluzioni!” aggiunse Freezer con il suo classico sorrisino furbetto.
Così, capendo dalle loro parole che erano tutti d’accordo, Xehanort allargò il suo sorriso e chiuse quel discorso, citando anche i nomi che avrebbero preso i due progetti appena il Dr. Raichi avesse iniziato a lavorarci sopra.
“Molto bene, allora procederemo il prima possibile. I progetti Alien e Predator inizieranno domani stesso!!”


Johann Schmidt, una volta arrivato in Superficie, ha stretto un accordo con Xehanort e si è unito ai Nazisti per aiutare Hitler nel suo piano, consentendo così indirettamente all’albino di poter portare avanti il suo piano come desidera. Tuttavia, il ritorno della memoria del ragazzo e di Elsa ha dovuto modificare leggermente i suoi piani ed anticipare i tempi di ripristino degli esperimenti, motivo per cui adesso è pronto a prendere due bambini dell’Orfanotrofio Yuei per trasformarli in… qualcos’altro…


Vi è piaciuto questo quattordicesimo Capitolo della fic prequel?
Credo abbiate capito adesso come mai nello scorso chap dicevo che da questo Capitolo in poi la fic sarebbe stata vista da un doppio punto di vista, difatti come avete potuto vedere da questo momento la Superficie sarà tema principale esattamente come la Comunità, anche se in formato ridotto naturalmente ;).
Parlando dei nuovi personaggi o delle nuove opere, in questo Capitolo non ci sono state aggiunte da nessun lato, e di conseguenza la lista dei personaggi e delle opere apparse finora in The Community rimane inalterata come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (? Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (? Anni).

Come però avete già intuito dal Capitolo, nel prossimo chap la situazione pg ed opere cambierà…
Parlando del Capitolo, avete visto come ha fatto Xehanort ad “intortare” uno Schmidt ancora ignaro di tutto ed a portarlo dalla sua parte… la cosa buffa è che non gli ha mentito quasi per nulla, a parte lo scopo finale del Concilio il resto era la verità come ben sapete :).
Inoltre, abbiamo visto meglio il misterioso terzo potere di Xehanort, e credo che adesso avrete capito tutti di cosa si tratta u.u XD ;).
E come se non bastasse, ora sapete anche come mai Elsa e Schmidt nella fic, pur avendo preso strade diverse dovute alla perdita di memoria, si ricordano tutto, non era altro che un’imperfezione delle pillole che gli agenti del Concilio camuffati da poliziotti gli hanno fatto assumere con l’inganno ;).
Spero abbiate inoltre gradito come, al ritorno della memoria perduta, i due abbiano reagito in maniera differente. Questo è il risultato del loro carattere originale unito a quello che hanno sviluppato dopo la perdita della memoria, diciamo che il recupero di tutto ha tirato fuori l’io interiore che nascondevano da tempo ;).
Ho voluto anche approfittare del Capitolo per mostrarvi almeno una volta la vita di Bakura quando era all’interno degli Assassini e, in più, anche come si era unito alla gilda. Spero che abbiate apprezzato questo piccolo retroscena su di lui :).
Come ultima cosa, ora avete visto come è nato il progetto dei due ultimi Potenziati, ossia Alien e Predator, e credo che ora che sapete chi sono e come sono stati potenziati, proverete ancora più pena per loro…
Ma credo di aver già detto abbastanza, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic e ci risentiamo martedì 04 Febbraio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove comincerà una sottotrama importantissimo e che non ha ancora trovato una soluzione nella fic principale!! :)

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Capitolo 15
*** Il Tradimento di Bakura! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Vi rassicuro subito dicendo che, a differenza dell’ultimo Capitolo della fic principale, questo è lungo mediamente come tutti gli altri, e di conseguenza non vi ci vorrà una vita per leggerlo tutto quanto XD ;).
Scusandomi ancora per l’anormale lunghezza di quel Capitolo, vi anticipo che in questo vedremo soprattutto l’inizio di un arco narrativo che non ha ancora avuto conclusione nella fic principale, come anticipato nelle note finali dell’ultimo chap della fic prequel ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono davvero molto contento che ti sia piaciuto molto anche lo scorso Capitolo, e potremmo dire che l’intera fic prequel serve soprattutto a mostrare come si è arrivati all’inizio della fic principale, oltre che mostrare il background di alcuni personaggi che per questione di spazio non posso inserire nella fic principale T_T. Posso però dire che ci sarà un'unica questione che pure all’interno della fic prequel non potrò approfondire più di tanto fino a quando non sarà rivelata una determinata cosa, per capire a che cosa mi riferisco dovrete aspettare e vederlo con i vostri occhi ;). Sulla questione di Schmidt c’è da dire che Xehanort è stato furbo senza saperlo: fin dall’inizio non gli ha mentito, dicendogli effettivamente come erano andate le cose nel magazzino di Fontaine, e quando Johann ha riottenuto la memoria si è ricordato che Xehanort effettivamente non ha approfittato della sua amnesia per mentirgli, e questo è stato importante per lui. E no, Xehanort non sapeva che le pillole rifilate a lui ed a Elsa erano difettose e che avrebbero riottenuto la memoria prima o poi, di conseguenza potremmo dire che è stata una vera fortuna per lui che non abbia pensato di mentire a Schmidt XD ;). Per quanto riguarda il cambiamento di Schmidt, e di conseguenza anche quello di Elsa, è direttamente dovuto al riacquisto di tutte le memorie perdute, che unite a come avevano elaborato l’amnesia in quei mesi/anni ha fatto emergere la loro natura sopita quando sono stati torturati dagli ADAM, quindi potremmo dire che all’inizio della fic principale li abbiamo trovati in una maniera diversa se non avessero riottenuto la memoria, oppure se non l’avessero proprio persa T_T. Ora che finalmente è stato rivelato chi sono sia Alien che Predator posso sistemare la lista dei personaggi nelle note finali aggiungendo la loro età, dato che già all’inizio di questo Capitolo scopriremo chi sono e la loro età, questo posso anticiparvelo perché non è niente di davvero importante o che non sia già stato rivelato nella fic principale ;). Anche se c’è da dire che, dopo averli visti all’inizio di questo chap, un po’ più di magone per le condizioni in cui si sono ridotti nella fic principale ci sarà comunque T_T. Il vero scopo dell’Orfanotrofio Yuei posso confermare che è effettivamente un rimando ad un anime/manga, ma in questo non a My Hero Academia ma a Promised Neverland, dove la Direttrice dell’orfanotrofio, che è la stessa Isabella citata nello scorso chap e che ha accolto Cana bambina nella struttura qualche Capitolo fa, selezionava i bambini da dare in pasto ai Demoni che comandavano segretamente la struttura… potremmo quasi dire che è quello che accade anche qui, anche se vanno sostituiti i Demoni con il Concilio dei Sette T_T. Come ultima cosa, confermo che effettivamente il terzo potere di Xehanort è proprio quello dei varchi oscuri, ed ha salvato i tre Potenziati perché grazie alla spia di Doflamingo aveva finalmente scoperto dove si trova il Magazzino ed ha usato dei mini varchi per far sparire loro tre e la Primeval Rock alle spalle degli ADAM… sì, perché per poter aprire un varco Xehanort deve conoscere sia il luogo di partenza che quello d’arrivo, e già questo potrebbe far capire che Xehanort qualche indagine in Superficie in solitaria l’ha già fatta prima che Schmidt si avventurasse lassù u.u XD ;). Questo potevo dirlo perché non è uno spoiler, dato che non verrà citato nelle due fic, ma era un’informazione aggiuntiva che era giusto dirvi per capire come mai Xehanort ha potuto aprire un varco oscuro davanti al Puy de Sancy ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto alla fine ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono molto contento che ritieni interessante lo scorso Capitolo ed anche parecchio succoso, da adesso in poi le cose si faranno ancora più interessanti dato che comincerà una sottotrama che tutti conoscete, ma sono comunque felice che ti sia piaciuto pure lo scorso che bene o male era “tranquillo” *_*. Sfortunatamente Johann è stato “bloccato” da Xehanort appena arrivato in Superficie, e questo ha poi portato il ragazzo ad unirsi ad Hitler per aiutare la Comunità a salvarsi dai Grim, dato che come tutti gli altri è convinto che siano malvagi e stando con i Nazisti sembra aver trovato la conferma che credeva, anche per questo ha accettato di aiutare il Concilio… ed ha dato una grande mano pure il fatto che Xehanort non gli ha mai mentito. Xehanort gli ha sempre detto la verità, anche per quanto riguarda Fontaine, e quando poi Schmidt ha riottenuto la memoria perduta ha capito che è sempre stato sincero con lui, e questo l’ha spinto ancora di più a dargli una mano e ad aiutarlo ;). Dato che questa non è una cosa spoiler, posso anticipartelo già adesso: è solamente una coincidenza che Schmidt ed Elsa abbiano riottenuto la memoria nello stesso momento ;). Dopo essere stati recuperati dalla polizia hanno preso la pillola quasi nello stesso momento, ed entrambe avevano una durata precisa di effetto, per questo hanno recuperato le memorie perdute nello stesso momento, giusto qualche secondo di differenza c’è stato, ma non di più ;). Altair all’epoca, come abbiamo anche visto all’inizio della fic prequel, era fin troppo cocciuto e arrogante, e questo Ezio non lo sopportava proprio, anche per via del fatto che si riteneva al di sopra del Credo, mentre per Altair Ezio era per lo più indifferente e non gli importava di lui ;). Poi come sappiamo la situazione è cambiata dopo lo scontro all’Overlord Beach, però fino a quel momento i due non andavano per nulla d’accordo T_T. Però almeno condividevano l’odio per Bakura e i suoi metodi a dir poco sadici, anzi ritenevano addirittura che Al Mualim stesse facendo un errore madornale a tenerselo tra gli Assassini e a non farlo giustiziare, visto che era un pericolo per tutti quanti… e come abbiamo visto nella fic principale, purtroppo avevano ragione T_T. Era arrivato il momento di mostrare chi fossero i bambini che sono stati poi trasformati in Alien e Predator, ed è davvero deprimente vedere cosa gli è successo T_T (Poverini T_T! N.d. Sakura) (Mi dispiace molto per loro T_T! N.d. Ino) (Non possiamo invitare qui Alien e Predator ora che sappiamo cosa sono? T_T N.d. Misty) (Mi piacerebbe, ma sono dei mostri e farebbero casino. Devo tenerli lontano, purtroppo… N.d. PGV 2) (Lo capisco T_T! N.d. Lucinda) (Quindi l’Organizzazione trasformava in Claymore i bambini, interessante… N.d. Tivan) (Non veniva detto nell’anime, o almeno non che io ricordi… N.d. Lloyd) (Alla faccia, addirittura cose peggiori della morte?! O_O N.d. Sora) (Direi proprio di sì… N.d. Riku) (Appunto, la mia controparte ha ragione!! N.d. Claire) (Dai, non arrabbiarti! N.d. Kairi) (E comunque, la morte più spettacolare l’ho avuta io contro Majin Bu u.u! N.d. Vegeta) (Credici -_-‘! N.d. Piccolo) (Ma ci crede seriamente?! N.d. Zoro) (A quanto pare sì… N.d. Sanji) (Ma andate a quel paese -_-‘! N.d. Vegeta) (Sono curiosa anche io di scoprire chi saranno i nostri avversari nella fic… N.d. Teresa) (Continuo a sperare che non sia tu la traditrice, e neppure io. Un duello tra noi due sarebbe straziante… N.d. Claire) (Però potrebbe essere un buon banco di prova per te, anche se spero pure io che non avvenga mai… N.d. Teresa) (No, non ricominciare Psyko, ti prego X_X! N.d. Gohan) (Uff, ce l’hanno sempre con le sue freddure -_-‘! N.d. Signore delle Ombre) (Non è giusto, odiano tutti le nostre freddure T_T! N.d. Ash) (Chiedetevi perché -_-‘! N.d. Ai) (Grazie del sostegno, a tutti quanti! N.d. Capitan America) (Ben detto, ci vuole sempre garbo per qualsiasi cosa u.u! N.d. PGV 2) (… Ma vai a cagare, Xigbar!! è_é N.d. Xaldin) (Vai a morire ammazzato, stronzo!! è_é N.d. Xigbar) (… Ecco, appunto -_-‘! N.d. PGV 2) (Uhm interessante… N.d. Goten) (A questo punto mi incuriosisce Louvre, vedremo… N.d. Trunks) (Se gli spoiler sono leggeri non li odio neppure io, ma se sono davvero pesanti come la morte di qualcuno li odio abbastanza! N.d. PGV 2) (Non sapete cosa significhi fare silenzio su certe cose con lui -_-‘! N.d. Barbanera) (Un calvario -_-‘! N.d. Madara) (Grazie del sostegno, mia controparte! N.d. Vegeta) (… Wow, hai ragione, nessuno si è lamentato o ha litigato oggi, un miracolo O_O. Meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg prima che qualcuno rovini tut… N.d. PGV 2) (A chi hai detto di morire ammazzato?! è_é N.d. Xaldin) (A te!! è_é N.d. Xigbar) (… A parte loro due, giusto T_T. Va beh, fermiamoci qui. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Infine, per quanto riguarda ciò che desideri vedere, posso dirti che sei molto fortunato perché è proprio ciò di cui parleranno i prossimi Capitoli!! Alcuni dettagli non potrò mostrarli troppo approfonditamente perché non ho ancora svelato tutto quanto nella fic principale, ma per il resto posso dirti che sarai accontentato visto che il periodo storico nella Comunità è proprio quello ;). Proprio per questo, spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto, e grazie ancora per tutto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Lelec6: Ciao Lelec6 :). Nessun problema per i suggerimenti sui personaggi, quelli che mi hai portato finora sono stati comunque molto utili e, come ti avevo già anticipato, tra poco ne comparirà uno proprio qui nella fic prequel, dato che saranno tutti introdotti qui prima di comparire nella fic principale ;). Dandoti un indizio su quando comparirà, posso dirti che arriverà al termine della sottotrama che comincerà proprio in questo Capitolo, e che probabilmente sai già quando e come terminerà per le indicazioni che ho dato nella fic principale :). Un altro dei pg che hai suggerito tu è già comparso, ma senza nome e solamente qui nella fic prequel… al momento ti do unicamente questo indizio, altrimenti dovrei rivelarti subito di chi si tratta e desidero che rimanga una sorpresa fino alla fine ;). Ti anticipo anche che questo pg sono due tuoi pg suggeriti in uno… ed anche questo lo capirai quando sarà il momento ;) forse sono un po’ cattivo a darti tanti indizi che significano tutto e niente al tempo stesso, lo ammetto T_T XD ;). Grazie mille poi per la data di nascita di Brainiac!! :) Te l’avevo chiesta in modo da sapere se potessi prenderlo in seria considerazione per un’apparizione in questa fic, ma alla fine, se è nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, sfortunatamente non posso T_T. Per quanto riguarda i personaggi sia Marvel che DC, avendo già scomodato la storia “originale” di Capitan America, posso prendere in considerazione solo quelli che erano già vivi nel 1943, quindi di quelli suggeriti da te Marvel/DC posso prendere in considerazione unicamente Wolverine e Wonder Woman, e se compariranno o meno lo scoprirai quando sarà il momento ;). Nel frattempo, ti ringrazio ancora per tutti i tuoi suggerimenti ed anche per il tuo sostegno alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il quindicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 15 – IL TRADIMENTO DI BAKURA!



Orfanotrofio Yuei, Fantacity, Comunità, 02 Novembre 1934:
Xehanort decise di non perdere tempo e di contattare la direttrice il giorno seguente stesso.
Inutile dire che la donna rispose subito alla chiamata, anche perché dal fatto che il display recitava un numero sconosciuto aveva capito che si trattava di una chiamata da parte del Concilio dei Sette, o addirittura dal leader stesso.
In quel momento la donna si trovava all’ingresso, là dove circa undici anni prima aveva accolto Cana nel suo orfanotrofio, e nel corso di quegli anni era leggermente invecchiata, anche se non era cambiata moltissimo.
Adesso aveva qualche ruga in più sul viso a causa dei cinquantaquattro anni che aveva, aveva i capelli castano scuri raccolti in una coda di cavallo dietro il collo ed indossava quello che sembrava quasi un abito da cameriera, dato che era lungo con maniche e gonna lunghe di colore nero ed aveva anche un grembiule bianco, segno che probabilmente in quel momento era in servizio a differenza della volta precedente.
In quel momento la donna stava tenendo con la mano sinistra il cellulare ed aveva un’espressione molto severa mentre teneva il volto rivolto verso il corridoio alla cui sua destra si stagliava la scalinata che portava al piano superiore.
Essendo una chiamata dei suoi superiori quasi sicuramente, non poteva permettersi di essere sentita da nessuno, specialmente dai bambini che, a quel punto, avrebbero potuto sospettare qualcosa sulla vera identità di quell’edificio.
“Pronto?” domandò a quel punto la donna.
Dall’altra parte si sentì una voce quasi metallica “Isabella, sono il Gran Maestro. Mi confermi che sei da sola?”
Inutile dire che la donna quasi saltò di colpo dopo aver sentito quella voce. Era una delle rarissime volte in cui il Capo degli Illuminati la chiamava personalmente, dato che di solito delegava il tutto ad uno degli altri sei membri, era un vero onore per lei.
“C-Certo, sono da sola…” confermò a quel punto la direttrice, ancora abbastanza scossa da quella chiamata.
Dall’altra parte, quello che lei non sapeva essere Xehanort le spiegò “I tempi sono maturi, la situazione è cambiata e dobbiamo agire adesso!”
Parole in codice che per molti potevano non aver nessun significato, ma non per la castana, che aveva capito perfettamente a che cosa si stesse rivolgendo, dato che si erano già accordati una volta di usare quelle parole in un caso specifico.
A quel punto la donna provò ad affermare “Ne è sicuro? Sono ancora piccoli, e dopo l’incidente dei nipoti di Charlez…”
Non che a lei importasse davvero che cosa succedesse ai diretti interessati, però temeva possibili ripercussioni del Gran Maestro se l’esperimento fosse fallito e i due soggetti che avrebbero adoperato sarebbero di conseguenza morti.
Il Leader però replicò sostenendo “Non temere, non succederà come la volta scorsa. Adotteremo delle misure precauzionali!”
Non che servisse a rincuorarla del tutto, però di sicuro un po’ di sollievo glielo dava. In fondo le possibilità di fallire erano del 2% grazie alla Primeval Rock, e il caso di Nunnally poteva rientrare in quella percentuale, quindi ci sarebbe voluto un altro po’ prima che un'altra delle ricerche fallisse in quella maniera.
Proprio per questo, mantenendo l’espressione severa di prima, Isabella domandò a colui che si trovava dall’altra parte “Quando devo prepararli per il trasferimento?”
“Subito, così il Dr. Raichi potrà lavorarci immediatamente per trasformarli nelle armi da guerra che ci servono!” fu la pronta risposta del figlio di Ansem.
“D’accordo, come desidera…” si limitò a rispondere la donna.
Il Gran Maestro però non aveva ancora concluso, lo fece solo in quell’occasione quando disse “Mi aspetto che per le 18:00 siano tutti e due al Palazzo Presidenziale. Mi raccomando Isabella, non mi deluda…” dopodiché interruppe la chiamata.
Appena sentì che la chiamata era stata interrotta, anche la castana si staccò il telefono cellulare dall’orecchio e premette il bottone per spegnerlo, dato che ormai non le serviva più, per poi rimetterselo in tasca.
Erano le 14:17, di conseguenza aveva tutto il tempo per preparare i due esperimenti e mandarli all’edificio principale della Comunità in tempo, sapeva che il suo Capo non avrebbe ammesso alcun ritardo e di conseguenza non voleva farlo aspettare.
Isabella a quel punto iniziò a guardarsi attorno, in modo da essere sicura che nessuno la stessa spiando in quel momento, e solo quando se ne fu resa conto… fece un sorrisino a dir poco diabolico in volto!!
Era ora che si sbarazzasse di quei due bambini che erano un grosso pericolo sia per lei che per tutti gli altri soggetti sperimentali che il Concilio teneva in quell’orfanotrofio per osservarli da vicino mentre crescevano.
Gli orfani potevano costituire una seria minaccia per gli Illuminati qualora fossero diventati troppo instabili, proprio per questo Charlez stesso aveva deciso di fondare quell’edificio in modo da radunare tutti coloro che avevano perso i genitori nella stessa struttura.
All’inizio serviva solo a permettere a tutti loro di controllarli e fare in modo che nessuno di loro indagasse troppo a fondo sulla società a causa del vagabondaggio, ma con l’arrivo di Xehanort tutto era cambiato anche lì.
Aveva avvertito la direttrice di tenere d’occhio ogni singolo bambino lì presente in modo da prepararlo per “il prossimo passo dell’evoluzione umana”, e da quando aveva commissionato a Raichi le ricerche sul DNA quei bambini erano diventati carne da macello.
Mucche catalogate e numerate pronte solamente per entrare nel mattatoio e divenire così cibo in scatola da servire sul piatto degli Illuminati che ne avrebbero fatto quello che volevano gustandoseli pezzo dopo pezzo.
Tuttavia, dopo quanto accaduto a Lelouch e Nunnally la situazione era leggermente cambiata ed avevano dovuto mettere una pausa momentanea al progetto… almeno fino a quel momento, a quanto pareva…
Isabella non poteva che essere contenta di questa cosa. Odiava quel lavoro e, soprattutto, odiava quegli orrendi mocciosi che sbavavano, dormivano e sputavano tutto il giorno, ed attendeva solamente il giorno in cui sarebbero spariti dalla sua circolazione.
Ammetteva che c’erano momenti in cui avrebbe addirittura ucciso ad uno ad uno tutti i bambini presenti nell’orfanotrofio, ma sapeva che il Concilio gliel’avrebbe fatta pagare visto che tutti loro erano dei futuri agenti dell’organizzazione.
Se non altro adesso si sarebbe sbarazzata dei più pericolosi, ed era sempre meglio di niente. Con questa convinzione, iniziò ad avviarsi sempre con quel sorrisetto maligno attraverso il corridoio, per arrivare alla prima porta alla sua sinistra.
Era lì dove si trovava la sala principale dell’orfanotrofio, ed era lì dove tutti i bambini ospitati nella struttura si trovavano in quel momento, anche perché era venuta a trovarli un'ospite molto speciale per loro.
Appena fu arrivata vicino allo stipite, dette uno sguardo all’interno della stanza e, in questo modo, poté vedere che tutti i trenta piccoli che in quel momento vivevano lì erano radunati attorno ad una ragazza con dei lunghi capelli bruni…
Si trattava di Cana Alberona!!
La giovane, avendo ormai quindici anni, era cresciuta rispetto a quando aveva varcato quella soglia per la prima volta, ed adesso era diventata una ragazza a tutti gli effetti, ed indossava anche gli stessi abiti che avrebbe avuto nove anni più tardi.
L’unica differenza era che i capelli erano leggermente più corti e, soprattutto, le curve non erano ancora del tutto sviluppate, anche se erano comunque sufficienti per permetterle di svolgere il lavoro che aveva.
Già, perché purtroppo a quindici anni terminavano le medie e cominciava il liceo, e questo implicava la necessità di avere qualche soldo in più per pagarsi gli studi, e proprio a tale scopo si era dovuta “umiliare” nel modo peggiore che poteva esserci…
Andando a lavorare al Crown Brothel!!
Aveva bruttissimi ricordi di quella struttura, era il luogo dove suo padre aveva speso la maggior parte della sua vita, ignorandola completamente e portandola così a girare tutte quelle case famiglia a vuoto, ma non aveva avuto scelta.
Senza un titolo di studio nessuno di davvero importante l’avrebbe presa, e non aveva neppure un talento che le avrebbe consentito di aderire al programma che prevedeva di andare a lavorare già terminate le medie. Non aveva nulla.
L’unica cosa su cui poteva ripiegare era proprio quel luogo orribile, ed anche se aveva un anno in meno rispetto a quelli previsti dalla normativa per entrare in quel luogo, sperava che facessero uno strappo alla regola per lei.
In fondo era pur sempre la figlia di Gildarst, che in quel luogo aveva ancora una grossa reputazione, e sperava che fosse sufficiente per convincere la proprietaria a darle una chance per un piccolo lavoro.
Fortuna voleva che la direttrice, Irina, fosse un membro del Concilio dei Sette e, dato che l’organizzazione la stava tenendo d’occhio da quando aveva rischiato di sgamare i traffici della sua baby-sitter, accettò con immenso piacere.
Volevano assicurarsi che non fosse un pericolo per nessuno, ed il modo migliore per esserne certi era stroncarle lo spirito sul nascere nel modo più umiliante possibile ed immaginabile, per questo Jelavic le assegnò come lavoro quello di spogliarellista.
Era ancora una minorenne, non aveva l’età sufficiente per esibirsi, ma nel suo locale poteva fare ciò che voleva e, considerando che la ragazza era comunque vicinissima a compiere l’età minima per quel posto, poteva fare uno strappo alla regola.
Fu così che la povera Cana si trovò obbligata a lavorare al Crown Brothel per racimolare qualche soldo in più, e fortuna voleva che Bulma, l’anno precedente, le avesse comprato un appartamento per rimediare in parte al non averla potuta adottare all’epoca, altrimenti avrebbe dovuto convivere con dei bambini nonostante il peso che si portava sulle spalle.
Se non altro entro dieci giorni al massimo da quella giornata avrebbe compiuto i tanto agognati sedici anni, e non sarebbe più stato illegale l’esibirsi come spogliarellista in quel night club, altrimenti avrebbe rischiato il licenziamento ed a quel punto sì che avrebbe passato guai seri.
Comunque fosse, Alberona non aveva mai dimenticato quel posto e coloro con cui aveva condiviso gioie e dolori, per questo ogni tanto andava all’Orfanotrofio Yuei per trovare i piccoli che vi risiedevano, e quello era uno di quei giorni.
Per intrattenerli, aveva deciso di raccontare loro una piccola favola, una che si raccontava nella Comunità e che narrava di due suoi abitanti che finivano in Superficie e dovevano combattere dei Grim spietati e crudeli.
La favola però finiva bene e, dopo aver sconfitto i Grim, i due tornavano nella Comunità, consapevoli che nessun posto era come casa. Si poteva dire che fosse una fiaba creata proprio per loro, nonostante fosse solo una coincidenza.
“Bellissima!!” fu quello che disse uno dei bambini che erano seduti in cerchio attorno alla ragazza. Lei, che era seduta con le gambe incrociate al suolo ed entrambe le mani poggiate ai talloni, dichiarò sorridendo “Ma è la stessa storia che vi racconto ogni volta, non siete stufi di continuare a sentirla?”
“Assolutamente no!!” intervenne allora una delle bambine “Ogni volta che la racconti c’è sempre qualcosa di più bello nella favola!”
Un terzo bambino intervenne, stavolta lui con il broncio, ed affermò “Bah, a me non è mai piaciuta…”
“Le storie non devono piacere a tutti, anzi è bello sapere che ogni tanto c’è chi ha un parere contrario!” esclamò allora la bruna, quasi in difesa di quest’ultimo.
Loro tre erano gli unici che erano intervenuti, tutti gli altri si erano limitati ad esultare ed a battere le manine rapidamente, alcuni avevano pure iniziato a saltellare sul posto come se avessero appena sentito la storia più bella del mondo.
Guarda caso, erano anche gli unici tre che erano più caratteristici rispetto agli altri, dato che a differenza loro avevano delle espressioni e dei tagli di capelli diversi, quasi anomali per dei bambini di quattro anni come loro tre.
Indossavano la stessa divisa dell’orfanotrofio che avevano tutti quanti, che comprendeva una camicetta a maniche corte bianca con quattro bottoni al centro ed un colletto, dei pantaloncini corti che arrivavano fin sopra alle ginocchia dello stesso colore e, infine, delle scarpe bianche con dei lacci sempre di quel colore.
L’unica bambina dei tre si chiamava Emma ed aveva dei corti capelli arancioni tutti sparpagliati, con anche qualche ciuffo che puntava verso l’alto, oltre che degli occhi verdi ed un sorriso sgargiante.
Il primo che aveva parlato si chiamava Ray ed aveva anche lui dei capelli corti, solo che i suoi erano neri ed aveva anche un lungo ciuffo sul suo lato sinistro del volto che andava a coprirgli gli occhi color nero.
Infine, quello con il broncio si chiamava Norman ed aveva dei corti capelli bianchi molto pettinati, a parte un ciuffetto insolito a sinistra che andava da parte a parte del quasi caschetto sempre a sinistra, e dei grossi occhi azzurri.
La piccola, dopo aver sentito quello che aveva detto il compagno, si voltò verso di lui facendo il broncio ed affermò “Uffa, ma perché devi sempre lamentarti tu?!”
“Perché la storia non mi piace, semplice!” fece allora Norman.
Fu allora che, con uno sguardo quasi malizioso, Ray intervenne e, avvicinandosi rapidamente a lui, provò a dirgli “Non è che per caso ti piace Cana e vuoi fare colpo su di lei?”
Quasi come se fosse stato colto in fragrante, il bianco divenne rosso come un peperone su entrambe le guance, assumendo anche uno sguardo quasi allucinato, e si voltò subito in direzione dell’amico con un’aria parecchio arrabbiata.
“Non è assolutamente vero!!” provò a controbattere.
“Sei tutto rosso, allora è vero!” disse Emma indicandolo con l’indice destro anche lei con il sorriso. “Non è vero!!” insistette Norman.
Però sembrava che ormai si fossero autoconvinti non solo loro due, ma anche tutti gli altri bambini, al punto tale che si alzarono tutti in piedi e, dondolandosi a destra ed a sinistra, iniziarono a cantare un piccolo motivetto per prenderlo in giro.
“Norman ama Cana! Norman ama Cana! Norman ama Cana!” si stavano divertenendo tuti e ventinove mentre cantavano.
Però il piccolo imbronciato non ci stava e, alzandosi in piedi anche lui, provò ad insistere che non era vero niente gridando quasi a squarciagola “NON È VERO NULLA! PIANTATELA DI DIRE BUGIE!!”
Alberona dovette ammettere di ritenere davvero divertente quel loro comportamento, al punto che dovette trattenere a stento le risate mentre si copriva la bocca con la mano destra. L’innocenza dei bambini, magari avesse potuto sperimentarla anche lei all’epoca…
Quando però riteneva che si fossero divertiti abbastanza, la bruna cercò di intervenire con entrambe le mani avanti ed affermò “Suvvia bambini, ora basta. Non è carino prendere in giro i propri compagni!”
Allora Emma si rivolse a lei e le disse “Norman avrebbe voluto avere la tua età, così adesso vi sareste sposati ed avreste vissuto qui insieme a noi!”
“NON È VERO!!!” continuò il diretto interessato, che nel frattempo era diventato sempre più paonazzo in volto.
“Wow, si era fatto pure il programma vedo…” scherzo allora la ragazza sempre più contenta.
Quelle visite all’Orfanotrofio Yuei riuscivano a rasserenarla, erano l’unica cosa che riuscivano a mandarla avanti in quella sua vita buia ed oscura da cui non sembrava esserci alcuna via di uscita, a parte loro ed una ragazza che aveva conosciuto in quel periodo al Crown Brothel…
Isabella nel frattempo era rimasta in disparte ad osservare tutto con il suo classico sorrisetto perfido sul volto. Nessuno aveva badato a lei nella confusione, e di conseguenza nessuno aveva badato all’espressione che aveva assunto.
La sala principale dell’orfanotrofio che era costituita soprattutto da alcuni banchi marroni a destra con tanto di sedie dello stesso colore, a sinistra una grande finestra per permettere ai piccoli di guardare fuori e in parallelo rispetto alla porta un grosso armadio marrone chiaro. Le pareti erano verde chiaro, il soffitto bianco ed il pavimento in parquet sempre color marrone chiaro, inoltre il centro era completamente vuoto, forse per permettere ai bambini di correre liberamente quanto volevano.
Ritenendo che ormai si fossero divertiti abbastanza, la donna entrò nella stanza e si avvicinò al gruppetto, dopodiché, con entrambe le mani unite all’altezza della vita, si rivolse ad Alberona cercando di essere più gentile che poteva.
“Scusami Cana, so che non dovrei disturbarti, ma avrei bisogno un momento di loro due, se non ti dispiace!” esclamò col tono più gentile che aveva.
La ragazza a quel punto si voltò verso la donna inizialmente sorpresa “Oh, Signora Isabella…” poi però, cambiando subito in un sorriso, affermò “Ma certo, li prenda pure!”
Alla fin fine era sempre contenta di rivederla, nonostante non fosse la migliore in termini di simpatia. Era lei che l’aveva accolta nell’orfanotrofio quando era giunta la prima volta, e lentamente aveva cercato di aiutarla come poteva, anche se rimaneva sempre distaccata da tutti i bambini, forse anche per motivi personali…
Comunque fosse, i due diretti interessati, un maschietto ed una femminuccia, si voltarono subito ad osservare la Direttrice con un musetto misto tra il confuso ed il curioso, dato che non sapevano che cosa volesse da loro.
Nessuno degli altri bambini sembrava essersi accorto di nulla, evidentemente erano ancora troppo impegnati a prendere in giro Norman per badare alla piccola discussione che stava avvenendo, forse anche a causa del chiasso che stavano facendo.
“Che cosa c’è, Isabella?” domandò la piccola.
Nessuno dei piccoli usava il termine Signora perché alla nera non piaceva, dato che la faceva sembrare quasi una donna di mezz’età, anche se di fatto lo era davvero, per questo solo gli esterni, come ormai era diventata Alberona, usavano quel termine con lei.
Dall’altra parte, Isabella doveva inventarsi una scusa per convincere i due piccoli a seguirla senza battere ciglio, e fortunatamente aveva già ideato la bugia perfetta, quella che avrebbe usato fin dall’inizio qualora fosse stata chiamata per quello scopo.
Proprio per questo, continuando a sorridere dolcemente, si inginocchiò con il destro alzato e, osservandoli entrambi, disse loro “Ho saputo che ci sono un paio di famiglie che vogliono incontrarvi per l’adozione, di conseguenza devo farvi belli per i vostri possibili futuri genitori. Siete contenti?”
… Siete contenti?!
In verità non c’era bisogno di porgere quella domanda, era ovvio che entrambi i piccolini fossero al settimo cielo a quella notizia, al punto tale che entrambi, dopo aver fatto un largo sorriso, iniziarono a saltellare addirittura sul posto.
“Verremo adottati!! Verremo adottati!!” fu ciò che urlarono entrambi colmi di gioia.
Naturalmente anche la spogliarellista era davvero orgogliosa di loro, al punto tale che unendo entrambe le mani a pugno poco sotto al mento esclamò “Ma che bella notizia!! Sono davvero fiera che due di voi forse ce la faranno!”
Ultimamente le adozioni erano iniziate a calare drasticamente rispetto a quando Cana era giunta sul posto, forse per via della pessima reputazione di quest’ultima che teneva alla larga i possibili genitori, comunque fosse ce n’erano sempre meno di interessati…
Proprio per questo, sapere che forse due piccoli sarebbero finalmente usciti da quell’orfanotrofio la rendeva molto contenta, forse loro sarebbero riusciti là dove anche lei, sfortunatamente, non ce l’aveva fatta se non con l’aiuto economico di Bulma.
Solo allora anche gli altri bambini si accorsero di quello che stava accadendo e, sentendo ciò che stavano urlando i due bambini, cominciarono a saltellare anche loro tutti intorno ai due diretti interessanti, contenti per loro.
“Evviva!!” gridavano la maggior parte dei presenti.
Emma fu più diretta ed esclamò “Congratulazioni, amici!”
Anche Ray sembrava della stessa opinione, dato che affermò “Almeno voi riuscirete ad andarvene di qui!”
“Tsk, andrà male…” dichiarò invece Norman, forse anche per via di quanto era accaduto poco prima e del fatto che anche loro l’avessero preso in giro.
Insomma, sembravano davvero tutti contenti della probabile adozione dei due bambini di tre anni, e per questo stavano quasi festeggiando, assaporando magari un momento in cui tutti loro alla fine sarebbero stati adottati…
Peccato solo che nessuno di loro poteva sapere che in verità era tutta una montatura e che non c’era nessuna adozione, era solamente una scusa per poter allontanare i due che possedevano il Genoma che il Gran Maestro desiderava.
Proprio per questo, dentro di sé, Isabella aveva continuato a tenere quel sorriso quasi diabolico che aveva fatto dopo la telefonata di Xehanort, quasi come se stesse godendo per quello che sarebbe successo di lì poco.
Anzi no, stava effettivamente godendo per questo…

Fu questione di tre ore al massimo.
Dopo che la donna fu riuscita ad allontanare i due bambini dall’Orfanotrofio Yuei, li sedò con del tranquillamente più velocemente che poteva, in modo che non strillassero troppo attirando l’attenzione di qualcuno.
Una volta addormentati, non fu difficile per lei affidare i due bambini ad un paio di esponenti della malavita che li condussero al Palazzo Presidenziale nel giro di poco tempo, evitando di attirare sguardi indesiderati.
Appena furono a destinazione, i due bambini ancora addormentati vennero condotti nel Reparto Scientifico dell’edificio, per la precisione là dove c’era il laboratorio nascosto e dove conservavano i tre Potenziati.
Questi ultimi, Jack Frost, Nina ed Alice, li svegliavano raramente, solo quando erano certi che sarebbero stati stabili e per poter dar loro possibilità di respirare aria fresca prima di tornare sotto anestesia dentro le capsule, ed anche per testare i loro poteri.
In fondo per loro il Concilio era composto da brave persone, dovevano dimostrarlo anche con i fatti mostrando loro che avevano compassione della loro situazione e che gli permettevano comunque di vivere come persone normali per poco tempo.
La stessa cosa non sarebbe accaduta ai due bambini, in quanto sapevano tutti che nel loro Genoma era nascosto qualcosa di davvero mostruoso, qualcosa di atroce che un essere umano comune non avrebbe neanche potuto assimilare a dovere.
Entrambi i piccoli nascondevano nel loro DNA il potere di mutare definitivamente in mostri assetati di sangue, e visto quanto accaduto con Elsa e Schmidt recentemente il Gran Maestro riteneva che fosse arrivato il momento di risvegliarli.
In quell’istante, alle 18:00 proprio come stabilito dal bianco, i due bambini erano già dentro la loro capsula, addormentati e sospesi all’interno del liquido verde che riempiva l’interno dei contenitori senza lasciare neanche una piccola parte scoperta.
Di fianco a loro c’erano le altre tre capsule contenenti Jack Frost, Alice e Nina, i quali erano leggermente cresciuti rispetto a quando erano stati rapiti da Fontaine ed erano addormentati nella loro stessa maniera.
Davanti ad esse si trovavano Xehanort stesso, il quale aveva entrambe le mani dietro la schiena mentre osservava con il sorrisino i giovani, e il Dr. Raichi, che si trovava alla console e stava digitando sulla tastiera.
Essendo stati ibernati per la prima volta, doveva controllare che le funzioni vitali fossero stabiliti, dato che il primo impatto poteva essere devastante, soprattutto considerando che aveva perfezionato il liquido dopo l’incidente con Madame Boss.
Alla fine, dopo aver controllato, l’anziano asserì “Tutto è andato come da programma, sono addormentati come ghiri!”
“Eccellente…” fu quello che disse il Gran Maestro allora.
Il dottore era già stato informato del piano che aveva in mente l’albino, del fatto che intendeva trasformare entrambi in dei mostri, privandoli così non solo della loro innocenza da bambini, ma addirittura della loro umanità.
Non essendo più un membro del Concilio non aveva diritto di decisione su un argomento tanto delicato come quello e lo sapeva bene, ma ciononostante non poteva fare a meno di essere molto preoccupato, soprattutto dopo il precedente di Lelouch e Nunnally.
Anche loro erano stati sottoposti ad esperimenti, ed il risultato era stato che avevano perso la loro umanità, lei divenendo storpia e cieca, lui divenendo assetato dall’odio e dalla vendetta, ed ai due sarebbe capitato qualcosa di molto peggio…
Proprio per questo, anche se sapeva che sarebbe stato completamente inutile, si rivolse al suo superiore continuando comunque a rimanere voltato verso la tastiera dicendo “… Gran Maestro, ne è sicuro?”
Il figlio di Ansem allora si voltò ad osservarlo e gli domandò “Di che cosa?”
Il vecchio si fece più chiaro “… È certo di voler andare avanti con questo esperimento fino alla fine? Di trasformarli in quelle… creature?”
Non sapeva neanche se dargli una definizione vera, sapeva che il Concilio aveva ribattezzato i Genomi dei due bambini rispettivamente Alien e Predator per via delle caratteristiche che avrebbero avuto una volta trasformati, ma per lui non erano adatti come nomi…
Come ci si poteva immaginare, la risposta del bianco non tardò ad arrivare, dato che tornando ad osservare le capsule rispose sorridendo “Naturale che ne sono sicuro. Dopo quello che ha combinato Fontaine, è necessario che otteniamo altri due Potenziati al di fuori dei membri del Concilio da usare come armi!”
Fontaine era stato uno sciocco secondo Raichi, aveva cercato di usare la Primeval Rock nel modo sbagliato per risvegliare i poteri sopiti in quei cinque bambini, ed il risultato era stato che la maggior parte di loro non sapeva controllare i suoi poteri.
Il problema era che adesso stava pagando lui il prezzo della stoltezza di quel gangster, meno male che lui ed L si erano ammazzati a vicenda, così almeno non avrebbe più fatto del male a nessuno da quel momento in più.
Xehanort però non aveva ancora finito, dato che si voltò ad osservare lo scienziato con un’espressione severa e gli disse “E comunque non si dimentichi che parte della colpa di tutto questo è anche sua!”
Già, Raichi lo sapeva bene, proprio per questo aveva abbassato il volto sconsolato, mentre continuava a rimanere sospeso a mezz’aria sopra quella sfera che non poteva abbandonare pena la morte immediata.
“Se avesse creato meglio quelle caramelle cancella-memoria, Schmidt ed Elsa non avrebbero riacquistato la memoria così rapidamente, ed adesso noi non saremmo obbligati ad usare quei due bambini per ottenere l’Alien ed il Predator!”
… Già, ne era consapevole…
“Se adesso stiamo per fare questo esperimento è anche colpa sua, Dr. Raichi. Non lo dimentichi mai, né ora né mai!”
Il fatto che non avesse mal di testa stava a simboleggiare che fino a quel momento non aveva ancora pensato di andare contro il Concilio, e di conseguenza la sua era solamente curiosità, per questo il figlio di Ansem non c’era andato troppo pesante con lui…
Inoltre, sapeva bene quanto fosse emotivo quando si parlava di bambini, e proprio per questo era consapevole che si stava già struggendo per i fatti suoi riguardo ciò che stava per fare a due orfani innocenti.
Se stavano per diventare dei mostri era anche colpa della sua fretta nello sviluppare quelle caramelle, ma in fondo che colpa poteva avere se gliele avevano chieste rapidamente perché volevano agire di corsa?
Fortuna che aveva conservato una caramella cancella-memoria e ce l’aveva ancora, però nessuno gli aveva ancora chiesto di analizzarla e migliorarla, forse perché erano convinti che non sarebbero più servite e, anche se fossero servite, di sicuro da quel momento in poi non gliele avrebbero più richieste…
Ma in fondo non doveva sorprendersi, era un reietto negli Illuminati, il Gran Maestro aveva raccontato il suo tentativo di tradimento a tutti e per questo non era visto di buon occhio da nessuno, neanche dagli agenti normali.
Era ovvio che in caso di problemi la colpa sarebbe ricaduta su di lui, ci doveva fare l’abitudine e pensare che quella sarebbe stata la normalità da quel momento in poi… se si poteva continuare a chiamarla normalità ovviamente…
“… Lo so bene, Gran Maestro…” dichiarò a quel punto.
“Molto bene…” si limitò a rispondere Xehanort.
Passarono alcuni secondi in cui l’albino continuò ad osservare le capsule molto soddisfatto ed il vecchio continuava a digitare sulla tastiera sempre per controllare che non ci fosse nessuna anomalia nei due neoarrivati prima di iniziare gli esperimenti.
Alla fine, però, consapevole che aveva altri incarichi essendo ormai il Vice Presidente della Comunità, il leader decise che era arrivato il momento di andarsene, e lo fece subito sapere allo scienziato.
“Io ora vado, devo sbrigare alcune faccende da Vice Presidente. Lascio tutto nelle sue mani, dottore…”
Quel tono non faceva presagire nulla di buono, come se stesse facendo capire che non avrebbe accettato nessun altro fallimento da parte sua, e proprio per questo un brivido percorse la schiena dell’anziano.
Dopodichè, senza più rivolgere nessuna parola a Raichi, Xehanort si voltò e si allontanò dal laboratorio a passo svelto, come se effettivamente avesse fretta di andarsene e stava riponendo la sua fiducia nello scienziato.
Certo, lo faceva solo perché sapeva che grazie al dispositivo che aveva in testa non l’avrebbe mai tradito, ma a lui bastava questo per essere certo che non avrebbe tentato scherzetti poco piacevoli sia a lui che alla sua organizzazione.
Ed in effetti egli aveva le mani legate, proprio per questo, appena il capo se ne fu andato via, iniziò a venire un terribile mal di testa al dottore, al punto tale che dovette piegarla e toccarsela con la mano destra mentre digrignava i denti dal male.
In quel momento stava pensando al piano suo e dei due nipoti di Charles, per questo il dispositivo gli stava provocando quell’emicrania quasi insopportabile, e se ci stava pensando era perché era consapevole che era la sua unica possibilità.
Purtroppo, era consapevole che ci sarebbero serviti alcuni anni prima che il loro piano si mettesse in modo, a causa delle macchine con cui l’albino lo controllava in pratica non potevano neanche erigere un piano vero e proprio.
Però al tempo stesso era consapevole che loro tre erano gli unici che potevano fare qualcosa contro gli Illuminati, la Scuola di Hokuto era compromessa a causa di una spia al suo interno e la Grande Sacerdotessa non poteva aiutarli… o non voleva aiutarli, dipendeva se la nuova, Saori, sapeva o meno…
Comunque fosse, il tempo stringeva e, ora che il Concilio si sarebbe appropriato di due armi estremamente pericolose come i cosiddetti Alien e Predator, doveva sperare che succedesse qualcosa che ribaltasse le carte in tavola.
Gli andava bene qualcosa, qualsiasi cosa…

Fantacity, Comunità, 05 Marzo 1935:
Senza neanche farlo apposta, sembrò che diversi mesi dopo qualcuno avesse ascoltato il povero Raichi, visto che dopo quanto stava per accadere la Comunità non sarebbe più stata la stessa per due anni…
Quel giorno, alle 16:00, c’era parecchio traffico nella via principale della metropoli primaria della Comunità, ed essendo l’ora di punta si poteva immaginare come mai era così affollata e piena di gente che faceva avanti ed indietro.
Tuttavia, questi ultimi non erano da soli, in quanto sui tetti in quel momento si trovavano due individui che, ben appolaiati in modo da non essere visti da nessuno, stavano osservando la situazione sottostante, aspettando il momento migliore per entrare in azione.
Si trattava degli Assassini, per la precisione erano Ezio e Bakura!!
Il primo ormai aveva trentaquattro anni e, mentre gli abiti erano rimasti uguali, la barba aveva iniziato a crescere sul suo volto, al contrario il secondo, che aveva ventotto anni, era rimasto identico a diversi anni prima pure nel vestiario.
Entrambi erano in missione, e dato che Altair si era rifiutato di svolgere un’operazione insieme a qualcuno come Ryou era toccato al suo collega accompagnarlo ed assicurarsi che tutto procedesse come da copione.
Ultimamente difatti la loro organizzazione doveva fare molta attenzione, a quanto pareva nell’ultimo anno gli avvistamenti degli Assassini erano aumentati tra i civili, e quello che doveva essere un segreto stava iniziando lentamente ad emergere.
L’esistenza stessa della gilda doveva rimanere celata agli occhi della Comunità, ma a causa dei troppi adepti avvistati ormai le persone avevano iniziato a parlare, a speculare, a redigere un identikit dei vari membri della “setta”.
Girava voce tra le persone comuni dell’esistenza di un misterioso gruppo che uccideva i nemici della società in gran segreto, e se alcuni sembravano favorevoli alla loro esistenza altri erano molto più scettici.
Sembrava solamente che stessero aspettando la loro occasione per smascherarli davanti a tutti, per questo dovevano fare molta attenzione ed assicurarsi non solo di non essere visti, ma anche di portare a termine la missione.
Il compito che gli era stato assegnato da Al Mualim era di uccidere un membro di una gang criminale rivale a quella di Doflamingo, che quel pomeriggio sarebbe passato per quella strada, probabilmente era solo questione di minuti…
I due in quell’istante erano poggiati al cornicione del tetto, piegati verso il basso con le ginocchia alzate ed entrambe le mani poggiate al bordo, il tutto mentre osservavano la strada sottostante, composta da un marciapiede proprio sotto di loro ed un altro dall’altra parte della strada, oltre che altri edifici sempre in quella direzione.
Mentre aspettavano però, Auditore ci tenne a sottolineare “Mi raccomando Bakura, con discrezione!”
Di tutta risposta il bianco, mantenendo il suo sorrisetto maligno, replicò dichiarando “Lo so bene, anche se adoro il sangue non sono uno stupido…”
“Mi permetto di dissentire!” specificò tuttavia il nero, osservandolo anche severamente “Non ho dimenticato la discussione che abbiamo avuto con Altair. Ricordo la “creatività” che avevi accennato… vedi di lasciarla perdere anche stavolta, d’accordo?”
“Ed ecco che ci risiamo!” asserì allora Bakura, che anche se stava usando l’ironia nascondeva comunque una punta di amarezza nelle sue parole “Mi frenate ancora una volta, come se non lo faceste già abbastanza…”
“Dobbiamo farlo perché tu esageri!” specificò allora Ezio “E ricordati che se l’altra volta non ti fossi esposto troppo, forse adesso saresti in missione da solo!”
“D’accordo, ho capito…” si limitò a replicare Ryou, con un’aria abbastanza contrariata.
Difatti uno dei circa sei avvistamenti degli Assassini che c’erano stati nell’ultimo anno era suo, e ogni volta che accadeva Al Mualim mandava colui che era stato scoperto con qualcun altro, in modo che lo tenesse d’occhio e si assicurasse che tutto procedesse liscio.
Anche per il bianco valeva, anche se lui era contrario ad andare in missione con qualcuno, specialmente se fosse stato uno dei due preferiti del Maestro, loro avrebbero fatto quello che volevano e lui era tenuto al guinzaglio, che orrendo paradosso…
Tuttavia, senza neanche accorgersene, litigando avevano finito per esporsi troppo al di fuori del tetto, e se prima erano ben nascosti adesso erano piuttosto visibili, e sfortunatamente non passò inosservata la loro presenza…
“Ma che…”
Una voce proveniente dalla strada, e detto ad un tono piuttosto alto, finì per attirare l’attenzione dei due uomini, che a quel punto dovettero abbassare lo sguardo verso il basso… accorgendosi che la loro paura si era realizzata.
Un passante, quello che loro definivano un innocente, aveva sollevato lo sguardo, ed aveva finito così per incrociare lo sguardo con quello dei due Assassini che si trovavano lassù, anche a causa della posizione insolita in cui si trovavano, secondo il passante naturalmente.
Sembrava un uomo di mezz’età con una camicetta azzurra, un paio di occhiali, pochi capelli in testa e la mano destra sollevata quasi a volersi coprire gli occhi dalla luce e poter vedere meglio chi c’era lassù, il tutto mentre i passanti sembravano ignorarlo e proseguire per la loro strada.
Ezio si allarmò subito appena vide quel tipo “Dannazione, siamo stati beccati anche se siamo in due!!”
“L’avevo detto che sarebbe stato inutile andare in due, ma come al solito non vengo mai considerato da voi cocchini del Maestro…”
Sembrava star cercando di provocarlo per l’ennesima volta, ma il diretto interessato non cascò nel suo tranello e, voltandosi a guardarlo abbastanza ferocemente, replicò “Fai silenzio ed allontaniamoci di qui, prima che…”
“Troppo tardi…”
Le parole di Ryou suonarono abbastanza strane all’orecchio dell’uomo, ma appena ebbe voltato lo sguardo verso il basso, là dove stava guardando il compagno, poté accorgersi che sfortunatamente aveva ragione.
I passanti, alla fine, sembravano aver iniziato a notare quell’uomo che aveva sollevato lo sguardo incuriosito, e mentre c’era chi gli stava domandando cosa avesse notato, qualcun altro pareva aver iniziato a sollevare lo sguardo.
Per fortuna, appena si erano accorti di essere stati notati, entrambi gli Assassini avevano indietreggiato quel che bastava per non essere visti troppo, anche se dovevano continuare per forza ad osservare la strada.
Già, la missione per cui erano stati mandati lì… rischiavano di essere scoperti e non potevano abbandonare la zona, potevano spostarsi ma con gli occhi puntati sarebbero stati visti prima di trovare un luogo sicuro dove osservare.
“Che brutta situazione!” se ne uscì Auditore digrignando i denti dal furore “Questa non ci voleva per niente, se continueremo così la Gilda degli Assassini sarà scoperta… che cosa facciamo? Abbandoniamo la missione? No, il Maestro non ci perdonerebbe mai, ma non possiamo neppure rimanere qui fermi a non fare nulla…”
Ezio stava iniziando a diventare paranoico, nonostante tutta l’esperienza che aveva accumulato come Assassino si stava facendo prendere dal panico, ma in fondo era una situazione del tutto nuova per lui ed era normale…
Per Bakura tuttavia non lo era, e dopo avergli lanciato un’occhiataccia a sottolineare che non condivideva il suo comportamento tornò a guardare verso il basso, là dove stava iniziando a radunarsi una folla sempre più nutrita.
Anche se erano ben nascosti, con così tanta gente con gli occhi puntati verso di loro non avevano molte speranze, sarebbero stati scoperti in un modo o nell’altro, ed il Maestro di sicuro non avrebbe preso bene questa negligenza…
Ma in fondo cosa cambiava ad Ezio?!
Era quasi sicuro che tanto non sarebbe stato punito, la colpa sarebbe ricaduta tutta su di lui, e di conseguenza si sarebbe preso la responsabilità dello smascheramento della Gilda agli occhi dell’intera Comunità…
Beh, se proprio dovesse finire così, almeno sarebbe finita nel modo che piaceva a lui!!
Immediatamente un sorrisino a dir poco diabolico si stampò sul volto di Ryou, si era accorto solo in quel momento che quella era l’occasione che stava aspettando da una vita, per troppo tempo era stato tenuto a freno, era ora che la sua sete di sangue venisse fuori…
In fondo, se erano spacciati in qualunque caso, era sempre meglio divenire ciò che era veramente, ed abbandonare in questo modo quella “setta” che l’aveva tenuto bloccato fino a quel momento!
Con quella consapevolezza, Bakura si voltò ad osservare Auditore, che era ancora abbastanza impanicato per quello che poteva fare, ed esordì sostenendo “Per favore Ezio, di' al Maestro che non c’è niente di personale…”
Parole abbastanza criptiche, che finirono in questo modo per attirare l’attenzione dell’uomo che si voltò ad osservarlo abbastanza confuso, oltre che leggermente spaventato per quello che sarebbe potuto succedere.
A quel punto, Ryou sollevò il braccio destro e, piegando l’avambraccio, estrasse la lama celata che aveva nascosto lì, e mantenendo il sorriso diabolico di prima concluse la frase dichiarando “… Ma questo è il mio divertimento, e da oggi voi non mi controllate più!!”
Neanche il tempo di far capire al compagno che cosa avesse detto, che l’assassino si dette uno slancio pazzesco in avanti e si lanciò in questo modo verso il basso, portando all’indietro il braccio dove teneva la lama appena estratta!!
Solo a quel punto Ezio si accorse davvero di che cosa stesse per fare e, senza neanche accorgersi che aveva alzato la voce di colpo, urlò a squarciagola “NOOOO!! FERMO, BAKURA!!!” distendendo pure il braccio sinistro quasi a voler prendere l’aria.
Se prima era impanicato, adesso era davvero terrorizzato. Con quell’azione il bianco rischiava davvero di compromettere non solo l’identità segreta degli Assassini, ma addirittura l’esistenza stessa della Gilda!!
Purtroppo però, avvenne tutto nel giro di un attimo e, circa otto secondi dopo che Bakura si era buttato dal palazzo, l’assassino era già a terra e, con notevole rapidità, aveva ficcato la sua lama dritta nel collo del primo passante che li aveva notati!!
La povera gente che aveva sollevato lo sguardo per capire che cosa ci fosse lassù si incuriosì nel vedere qualcosa che si stava avvicinando rapidamente, ed anche loro si accorsero di quello che era successo solo quando l’arma aveva già fatto il suo effetto.
Il pover’uomo, colpito là in mezzo al collo dalla precisione da Assassino di Ryou, venne stroncato all’istante e il suo carneficie “accompagnò” letteralmente il cadavere a terra con la mano sinistra, quasi a volersi assaporare anche di più il momento…
Perché sì, se lo stava assaporando eccome!!
Erano anni che stava aspettando quel momento, un’uccisione naturale e senza impedimenti, solo perché era lui a volerlo e non perché gli era stato ordinato, e la lama bagnata del sangue di un povero innocente… mamma mia, che immensa goduria!!
*Non mi sono mai sentito così vivo!!*
Ryou fu sul punto quasi di eccitarsi, dato che sollevò il volto al cielo e tirò addirittura fuori la lingua mentre teneva gli occhi chiusi e si assaporava quel momento… quello in cui si era liberato dalle catene che lo tenevano bloccato!!
Nell’esatto momento in cui l’albino finalmente terminò di esaltarsi per l’azione che aveva compiuto, la gente che si trovava attorno a lui finalmente si rese conto di quello che era successo, o per meglio dire metabolizzò il tutto.
Lentamente, tutto il gruppo che si era formato attorno all’uomo che si era fermato ad osservare in alto abbassò lo sguardo, indirizzandolo là a terra dove si trovava il corpo esamine dell’uomo e Ryou, il quale aveva mollato la presa dalla sua vittima.
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!”
Neanche il tempo di vedere bene che venne lanciato un urlo disumano, ma non proveniente da un'unica persona, no, a gridare furono quasi la metà degli uomini e delle donne presenti in quel gruppetto di sfortunati testimoni.
“L’ha ammazzato!!!” urlò qualcun altro invece in preda ad un attacco isterico.
In quel momento furono davvero pochi a mantenere davvero il sangue freddo, ed uno di loro riuscì ad indicare l’ormai ex Assassino, il quale stava sorridendo malignamente quasi soddisfatto della reazione ottenuta, e sembrò riconoscerlo.
“Quegli abiti… sono identici a quelli degli Assassini avvistati in quest’ultimo anno!!” urlò a quel punto cercando di farsi sentire anche dagli altri.
“Allora era vero, gli Assassini esistono!!” “Non ci credo, credevo fosse solo una leggenda…” asserirono quasi all’unisono tutti gli altri che erano riusciti a rimanere abbastanza calmi nonostante la situazione…
Beh, calmi si faceva per dire dato che dentro di loro erano comunque parecchio agitati per quello che era successo e ciò che avevano visto, ma se non altro non si erano fatti prendere dal panico come gli altri lì presenti.
A quanto pareva la copertura della gilda era davvero saltata in via definitiva, ma all’ex Assassino in quel momento non importava. Si era liberato degli impedimenti ed aveva soddisfatto temporaneamente la sua sete di sangue, si riteneva soddisfatto in quell’istante.
Proprio per questo, dopo aver fatto un ultimo sorrisino maligno, decise di congedarsi… ma non prima di aver detto davanti a tutti “Il mio nome è Ryou Bakura. Ricordatevelo bene, perché è il suono raggelante della vostra morte!!”
Appena ebbe terminato quell’unica frase, il ragazzo fece uno scatto in avanti incredibile, sfruttando anche il fatto che era rimasto in ginocchio fino a quel momento, e si fece largo tra quelle poche persone che aveva davanti a sé, scostandole anche con la forza se necessario.
A quel punto, egli corse anche in mezzo alla strada, evitando tutte le macchine che rischiavano di finirgli addosso, ed arrivato all’altro marciapiede sparì all’interno di un piccolo vicoletto che era lì vicino, scomparendo in questo modo dall’udito e dalla vista.
Anche se la sua presenza non c’era più, il suo segno l’aveva lasciato. Aveva ucciso un innocente davanti a tutti, facendo sì che la Comunità scoprisse la reale esistenza dell’organizzazione, aveva distrutto tutti e tre i punti del Credo… per un tornaconto personale!!
“Q-Quello è pazzo…” biascicò una delle persone che si era fatta prendere dal panico poco prima. Una donna concordò con lui, affermando “U-Un Assassino… ed è a piede libero!!”
“Credevo uccidessero solo i criminali, ci sbagliavamo…” esclamò uno di quelli che, nonostante tutto, aveva mantenuto il sangue freddo prima.
Inutile dire che, vedendo e sentendo tutto, Ezio era rimasto a dir poco di stucco!!
Era rimasto lassù, fermo ed immobile ad osservare Bakura che mandava all’aria anni ed anni di copertura e che comprometteva l’esistenza stessa della loro organizzazione… e non aveva fatto nulla per impedirglielo!!
Inizialmente aveva un’espressione a dir poco sotto shock, non riusciva ancora a credere a quello che era appena accaduto, e gli ci volle quasi un minuto abbondante per metabolizzare tutto e comprendere la gravità della situazione.
Difatti, digrignando i denti e stringendo i pugni contro il bordo del cornicione, affermò “Quell’idiota, ha distrutto la nostra reputazione… come ha potuto farlo, dannato…”
Avrebbe voluto inseguirlo ed ucciderlo con le sue mani, avendo violato tutte e tre le regole del Credo degli Assassini era diventato un reietto, e proprio per questo aveva l’autorizzazione di ucciderlo a vista…
Ma non poteva, almeno non ancora.
La Gilda era stata compromessa, e doveva tornare indietro a fare rapporto, anche se sapeva che così avrebbe lasciato in circolazione un uomo pericoloso che sapeva tutto su di loro, e di conseguenza sapeva anche come evitarli.
Doveva informare assolutamente Al Mualim, dirgli che ormai gli Assassini erano esposti agli occhi della Comunità, che qualcuno per la prima volta aveva violato tutto il Credo, che avevano fallito la missione…
E, soprattutto, che un pazzo omicida si aggirava per la Comunità, pronto a mietere altre vittime innocenti, e stavolta senza freni!!
Bakura era libero… e pronto ad uccidere di nuovo!!

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 23 Agosto 1935:
Parecchi mesi erano passati da quando gli Assassini erano stati esposti alla Comunità intera.
Anche se si sospettava da quasi un anno della loro esistenza, scoprire che erano reali e che di conseguenza erano in giro ad uccidere spaventava alcuni degli abitanti della società, dato che il primo che avevano visto chiaramente aveva ucciso un passante che non aveva fatto nulla.
Nessuno sapeva come funzionava quell’organizzazione, ed era soprattutto questo a gettare nel panico la massa.
I giornali ed i servizi televisivi tenevano come notizia principale questa da ormai settimane, anche considerando che Bakura era ancora in circolazione e, proprio recentemente, aveva mietuto un'altra vittima.
Questa volta l’aveva uccisa a Palecity, e considerando che si era spostato per le metropoli senza farsi vedere da nessuno molti erano ancora più spaventati da lui, perché poteva colpire quando e come voleva ed era come un’ombra sfuggente.
Si poteva di conseguenza dire che il panico la faceva da padrone nella maggior parte degli abitanti, ma nonostante questo non volevano rinunciare alla loro vita e, proprio per questo, continuavano a lavorare e soprattutto a divertirsi.
Quella sera, alle 23:00 di sera, il Crown Brothel era effettivamente pieno, molti erano accorsi lì sia per lo spettacolo degli spogliarellisti e delle spogliarelliste che degli incontri nella gabbia d’acciaio esclusiva di quel posto.
La minaccia di un assassino non aveva frenato la loro voglia di divertimento, e questa poteva essere una cosa positiva per alcuni… ma per altre questo era negativo, soprattutto per una ragazza che lavorava proprio lì.
Cana, che era in “divisa da lavoro” che avrebbe avuto anche quando il gruppo di Lorenzo e Danilo sarebbe finito lì otto anni dopo, era già seduta al bar con un’aria abbastanza tetra, dato che aveva entrambe le mani poggiate al bancone ed un viso parecchio triste.
Ormai aveva sedici anni, e proprio per questo aveva l’età giusta per poter svolgere quel lavoro che non era più “illegale” per lei… nonostante questo continuava a odiarlo, ma era necessario per pagarsi gli studi e non dover dipendere da Bulma, che l’aveva già aiutata abbastanza.
Avendola notata, il barista le domandò subito “Ciao Cana, tutto a posto?”
Egli era cambiato rispetto a quando lei era bambina, e sembrava essere un ragazzo di trentadue anni con dei corti capelli rosa che arrivavano fino al collo e con gli occhi azzurri. Indossava un abito elegante comprendente di frack senza maniche nero sopra ad una camicia a maniche lunghe bianca con colletto tirato in alto e maniche tirate all’indietro, dei pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore.
Sentendolo parlare, Alberona replicò sostenendo “Come al solito, Marluxia…”
A quanto pareva il ragazzo al bar era proprio il futuro Nessuno. All’epoca lavorava come barista nel Crown Brothel, tuttavia alcune voci, sia tra gli agenti del Concilio che non, circolavano sul fatto che quando Irina sarebbe morta o si sarebbe ritirata avrebbe consegnato il locale proprio a lui.
Si poteva dire che era il suo preferito… ma nonostante questo non voleva venire meno al suo lavoro, al punto che domandò alla giovane “Posso darti qualcosa?”
“Un whisky doppio, come al solito…” rispose la bruna, ripetendo senza volerlo la stessa espressione adoperata poco prima.
Avendo ricevuto l’ordinazione, il rosa cominciò subito a preparare, solo che… “Dammene uno anche a me, grazie!”
Qualcun'altra arrivò al bar e si sedette sullo sgabello a sinistra della figlia di Gildarst, attirando in questo modo l’attenzione di entrambi, che rimasero tra l’altro abbastanza sorpresi nel vederla avendola riconosciuta…
O almeno, Cana inizialmente lo fu, dato che poi sorrise dolcemente ed affermò “Mirajane!!”
La neoarrivata, che indossava la sua divisa da combattimento comprendente di top e minigonna nera ed aveva i capelli legati a coda di cavallo con un nastro viola, le stava sorridendo dolcemente mentre la osservava.
“Sorpresa di vedermi? Ho qualche secondo libero prima del mio incontro, e quindi eccomi qui!”
Nonostante avesse solo ventidue anni, aveva iniziato la sua carriera nella gabbia circa cinque anni prima e, ciononostante, riusciva a vincere ogni singolo combattimento, anche contro adulti e adulte, dimostrando una potenza ed una tecnica fuori dal comunque per una ragazzina della sua età.
Da quando Clive era morto, nessuno era più riuscito ad imporsi come sovrano indiscusso della gabbia, le battaglie andavano avanti ma le vittorie erano sempre alternate, non c’era una vera e propria “attrazione” e questo spingeva sempre meno la gente a guardare i combattimenti…
Almeno fino a quando non era arrivata Strauss, la quale aveva attirato l’attenzione su di sé sia per la sua giovane età e sia perché fino a quel momento era imbattuta, nessuno riusciva a batterla o anche solo a tenerle testa, al punto che ben presto il titolo di campionessa della gabbia fu riassegnato a lei.
Alberona l’ammirava per questo, ed alla fine le due avevano finito per parlarsi e fare amicizia, al punto tale che erano diventate migliori amiche accorgendosi che avevano molto in comune. Tra l’altro da quando Cana aveva iniziato a lavorare lì l’albina le dava anche qualche lezione di lotta, in modo che sapesse difendersi qualora ne avesse avuto bisogno…
Strauss però, dato che Marluxia la stava ancora osservando, rimarcò “Se possibile in fretta, tra non molto toccherà al mio incontro!”
“Come desidera!” ribatté allora il rosa, preparando un doppio whisky per entrambe.
Subito dopo, la lottatrice tornò a guardare la sua migliore amica e le chiese “Come va? Hai iniziato ad abituarti a questo posto?”
“Beh, insomma…” anche se era contenta che fosse riuscita a trovare un momento per parlarle, la castana non poteva nascondere il rammarico di dover comunque lavorare in quel posto che lei odiava profondamente.
Difatti aggiunse “Il Crown Brothel è il luogo che ha portato via mio padre, eppure anche io ho cominciato a lavorarvi… dimmi te se questa non è ironia…”
La combattente dovette ammettere che non aveva tutti i torti, ma ciononostante non perse il suo buonumore e dichiarò “Questo è vero, ma guarda il lato positivo: per te sarà solo una situazione temporanea. Quando avrai terminato gli studi, potrai andartene di qui!”
“Se li terminerò…” la ragazza continuava ad essere parecchio pessimista.
Proprio per questo, stavolta la migliore amica non ci stette e, assumendo un’aria contrariata ed al tempo stesso ironica, rimarcò “Suvvia Cana, basta con questo malumore, devi essere positiva. Se non lo sei a quest’età, quando potrai esserlo?”
Anche se le aveva detto cose che pensava davvero, aveva cercato anche di tirarla un po’ su di morale facendo quell’espressione un po’ strana… e sembrò riuscirci, dato che Alberona trovò parecchio buffa quella faccia che aveva.
Al punto tale che non seppe resistere e scoppiò a ridere quasi a crepapelle, seguita a ruota ovviamente dall’albina, il tutto mentre Marluxia aveva preparato il whisky doppio e l’aveva servito ad entrambe.
Continuarono con questa risata per trenta secondi abbondanti, fino a quando Cana riuscì a calmarsi e, prendendo con la mano destra il bicchiere pieno, le domandò “Te invece come va? Ti diverti a combattere nella gabbia?”
“Quello di sicuro!” ribatté praticamente subito Strauss, tornando a sorridere “Anche se non è un lavorone, è comunque umile e mi permette di arrivare a fine giornata, anche perché combattere mi fa sentire viva e mi diverte molto!”
“Beata te, almeno fai qualcosa che ti diverte…” ed ecco che ricominciava con la depressione.
Stavolta però Mirajane la bloccò all’istante sostenendo “Però non credere che sia tutto rose e fiori. A parte mio fratello, nessun altro avversario riesce a tenermi testa. Se avessi più rivali che riescono a rivaleggiare con me, sicuramente mi divertirei molto di più!”
Dato che l’aveva citato, alla bruna si accese quasi una lampadina in testa e le chiese “A proposito, come sta tuo fratello? Non lo vedo da un po’…”
“Giudica tu stessa!”
Appena ebbe pronunciato queste parole, la bianca, che reggeva con la mano sinistra il bicchiere ancora pieno, indicò con la destra dietro di loro, là dove si trovava la gabbia al cui interno due omoni si stavano picchiando.
La spogliarellista si girò, e poté dire di aver riconosciuto Elfman, il fratello minore della sua migliore amica.
Nonostante avesse tredici anni, era già un omone parecchio sviluppato fisicamente, complice anche la palestra in cui si allenava circa cinque ore ogni giorno, con dei folti capelli bianchi e degli occhi dello stesso colore. Indossava una giacca viola con i bordi bianchi che gli lasciava il petto muscoloso scoperto, oltre che dei lunghi pantaloni neri con una cintura marrone con fibbia grigia e delle scarpe marroni con suola bordeaux.
In quel momento era in vantaggio lui e, dopo aver parato un cazzotto del suo avversario, che sembrava essere un uomo molto alto con indosso solo dei pantaloncini bianchi e la testa rasata, gli assestò un cazzotto dritto contro il mento che lo costrinse ad indietreggiare di qualche passo.
“Se la cava bene…” dovette ammettere Cana.
“Eh già, lui è l’unico che può tenermi testa. Scommetto che neanche quello psicopatico di Bakura potrebbe farci qualcosa!” esclamò allora Mirajane, forse presa dall’eccitazione.
Dato che era stata lei la prima a citarlo, la castana ne approfittò e, tornando ad osservare esclusivamente l’amica, provò a domandarle “A proposito, hai saputo dell’omicidio di qualche giorno fa?”
“Purtroppo sì, non si parla d’altro ultimamente…” dovette confessare la diretta interessata, il tutto incupendosi all’improvviso.
Aveva scherzato fino a quel momento, ma stavolta aveva tirato in ballo un argomento molto delicato che stava tenendo in ansia l’intera Comunità, era normale che avesse deciso di fermare il tono scherzoso che aveva fino a quel momento.
Pure Marluxia, che era rimasto in disparte fino a quel momento, decise di provare a dire la sua mentre puliva con uno straccio bianco uno dei bicchieri “Ormai siamo arrivati al terzo omicidio nel giro di sei mesi, oppure sbaglio?”
“No, purtroppo è vero…” dovette confermare l’albina.
“Non avrei mai pensato che avremmo vissuto un'altra situazione analoga a quella di Fontaine, solo che stavolta saremmo stati tutti in pericolo!” rivelò allora il rosa, mentre riponeva il bicchiere sulla mensola.
“Hai ragione, perché in questo caso siamo tutti in pericolo, nessuno escluso…” asserì Alberona a confermare quanto aveva appena detto.
Ryou aveva minacciato l’intera Comunità alcuni mesi prima, durante il suo primo omicidio, di conseguenza erano tutti dei possibili bersagli, e considerando che gli Assassini da quello che avevano potuto vedere colpivano all’improvviso e quando meno ce lo si aspettava poteva succedere di tutto…
Nonostante questo, Mirajane, dopo un iniziale momento in cui si era incupita, cercò comunque di trovare il lato positivo della cosa, dichiarando mostrando il pugno destro “Beh, che si faccia avanti. Si troverebbe un bel pugno dritto contro il naso da parte della sottoscritta!!”
Quasi a voler stare al gioco, la castana replicò “Di sicuro sarebbe spacciato se avesse la sfortuna di incappare in te!” il tutto ovviamente con il sorriso.
Anche Marluxia sembrò scherzare su questo, al punto da affermare “Allora lo lascerò volentieri a voi, signorine. Ora scusate, ma ci sono altri clienti!” e, dato che era stato chiamato da altri due ospiti, si allontanò da loro per servirli.
Le due però non terminarono la loro discussione, visto che la spogliarellista disse “Però è anche vero che tu puoi difenderti, ma ci sono tante altre persone che invece non sanno combattere, e per questo sono bersagli molto più facili per lui…”
“Anche questo è vero, purtroppo…” dovette confermare la stessa lottatrice tirando giù il pugno.
La tensione sembrava starsi alzando immediatamente, al punto tale che poteva quasi essere tagliata nell’aria. In fondo stavano parlando di un potenziale serial killer che era ancora in circolazione e nessuno riusciva a trovare…
Però da un altro lato non volevano di certo permettergli di impedirgli di vivere adeguatamente, proprio per questo Mirajane, cercando di sorridere nel modo più dolce che conosceva, le disse “Credo però che almeno per il momento non ci sia da preoccuparsi. Tutti gli omicidi si sono svolti a mesi di distanza, per cui credo che ci vorrà un po’ prima che attacchi di nuovo…”
Forse aveva ragione, in fondo erano passati minimo due mesi tra un attacco e l’altro, ed a meno di cambi di “itinerario” dell’ultimo momento probabilmente ci sarebbero voluti minimo altri sessanta giorni prima che attaccasse di nuovo.
“Credo sia così, ma non ce n’è la certezza…” specificò difatti Cana osservandola.
Strauss però, senza perdere il sorriso, replicò dichiarando “In attesa di scoprirlo, direi di fare un piccolo brindisi!” e, sollevando il bicchiere che reggeva con la mano sinistra in alto, esclamò “Alla nostra vita, sperando che ci regali soddisfazioni!”
Un brindisi alquanto strano, al punto che Alberona si sorprese leggermente visto che, tecnicamente, lei aveva una vita che le piaceva… però forse era indirizzata più a lei che a sé stessa, le stava augurando di avere un futuro migliore del presente.
Un pensiero molto dolce da parte sua, al punto che la castana sorrise dolcemente e replicò la sua azione, sollevando il bicchiere che reggeva con la mano destra e dicendo “Alla nostra vita!” a quel punto seguì un piccolo brindisi ed una scolata del whisky che si erano fatte versare.
Le due si divertivano molto insieme, e la spogliarellista doveva ammettere di essere molto grata a Mirajane anche solo della sua esistenza, se non fosse stato per lei sarebbe caduta ancora più in depressione di quanto non fosse già.
La sua vita le faceva schifo, e nonostante tutto non vedeva ancora uno spiraglio di salvezza, ma Strauss l’aveva convinta che doveva andare avanti, che valeva la pena di continuare a vivere, e di questo le era infinitamente grata.
Era la sua migliore amica, e non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo!!

Parasyte Park, Fantacity, Comunità, 24 Agosto 1935:
Anche il giorno dopo i giornali continuavano a parlare di Bakura.
Si vedeva che l’intera società era rimasta sconvolta dalle azioni perpetrate da quell’ex Assassino, ed i media continuavano a rimarcare che fosse ancora a piede libero e fosse pronto a colpire in qualsiasi momento.
Non che stessero aiutando a tranquillizzare la popolazione in questo modo, era vero che doveva essere messa al corrente di quella che era la situazione, ma un po’ di tatto in certe situazioni non guastava mai.
Ciò era quello che pensava Kushina, la quale alle 14:45 di quel giorno stava camminando sul marciapiede di una strada di Fantacity con il giornale in mano, mentre leggeva l’articolo in prima pagina dedicato proprio al Ryou.
Ormai aveva trentasei anni e di aspetto non era cambiata più di tanto, giusto i capelli le si erano allungati molto di più, per gli abiti invece indossava gli stessi che avrebbe avuto addosso otto anni dopo quel giorno.
Mentre leggeva l’articolo sembrava anche abbastanza preoccupata. Finalmente la sua vita aveva iniziato a prendere la direzione giusta, e l’ultima cosa che voleva era fare una brutta fine per colpa di un invasato del genere.
*Non riesco a credere che un individuo del genere sia ancora in circolazione… ma nessuno riesce a fermarlo?!* era ciò a cui stava pensando in quel momento.
Solamente che i suoi pensieri vennero interrotti quando qualcuno le chiese… “Mamma, è tutto a posto?”
Naturalmente la donna uscì fuori dai suoi pensieri appena ebbe udito quelle parole, e così si voltò alla sua destra… vedendo in questo modo il figlio che stava camminando al suo stesso passo e le stava sorridendo dolcemente!
Alla fine, Uzumaki aveva partorito il figlio di Xehanort proprio come gli aveva preannunciato, e nel corso degli anni l’aveva cresciuto con quei pochi soldi che aveva così come aveva deciso lei stessa, e per fortuna fino a quel momento erano stati più che sufficienti.
Fortuna voleva che negli ultimi anni la situazione si fosse sbloccata, perché la metà dello stipendio che il figlio di Ansem mandava alla rossa le era servito anche per iscriversi ai test delle Rocket Foundation, il suo desiderio lavorativo, ed alla fine l’aveva superato.
Ora lavorava nell’azienda di Giovanni da ormai svariati anni, e secondo alcune voci anche lei era destinata a fare carriera, alcuni parlavano addirittura di una possibile promozione a Vice Direttrice entro qualche anno, ma per altri era ancora troppo presto per parlarne…
Comunque fosse, grazie allo stipendio che le garantiva la società Kushina era riuscita a trovare il modo per badare a sé stessa ed al bambino senza dover per forza dipendere dall’albino, e proprio per ciò quest’ultimo aveva smesso di sostentarli proprio come pattuito all’epoca.
Ormai il figlio, che aveva deciso di chiamare Naruto, aveva dodici anni ed aveva dei capelli biondi tutti sparati verso l’alto, oltre che un viso sbarazzino ed i tre “graffi” per ogni lato della guancia. Come abito indossava una maglietta a maniche corte nera sopra ad una giacca arancione aperta davanti, dei pantaloni sempre arancioni e delle scarpe blu scure aperte sulle dita.
A guardarlo non si sarebbe mai detto che era il figlio di Xehanort, evidentemente aveva preso di più da lei rispetto al padre, e sotto un certo punto di vista forse era meglio così, almeno non rischiava di essere scoperto…
Il ragazzo però rifece la domanda di prima “Allora? Tutto a posto?”
Era talmente sovrappensiero la donna che per un momento si era dimenticata del quesito del figlio, così chiudendo il giornale e reggendolo solo con la mano sinistra gli rispose semplicemente “Sì tutto a posto, stavo solo leggendo di Bakura…”
“Intendi l’Assassino che da alcuni mesi sta uccidendo abitanti della Comunità a caso?” chiese ulteriormente il biondo.
A quel punto la rossa si limitò semplicemente ad annuire con la testa, non le piaceva rimembrare troppo che uno psicopatico poteva essere addirittura lì ad osservarli in quel momento, pronto ad approfittare del momento migliore per colpire…
Tuttavia, ci pensò Naruto stesso a tirarla su di morale sostenendo “Non devi avere paura mamma. Lo cattureranno prima che possa fare del male a qualcun altro, ne sono sicuro!!”
Dopo aver pronunciato queste parole, il biondo le prese anche la mano destra con la sua sinistra e, chiudendo gli occhi, le rivolse il sorriso migliore che poteva farle in quel momento, quasi a dimostranza che credeva fermamente in ciò che diceva.
Inizialmente, Kushina ammise di essere rimasta abbastanza perplessa dal suo ottimismo, ma poi si ricordò che era ancora un ragazzo di dodici anni e di conseguenza era normale che vedesse i lati positivi delle varie faccende.
Forse proprio per questo era riuscito a tirarla un po’ su di morale e, così, finì per esclamare “Hai ragione, lo acciufferanno di sicuro!”
“Esatto!” si limitò allora a replicare Naruto continuando a sorridere.
Quel sorriso era davvero contagioso secondo Uzumaki, proprio per questo anche lei aveva finito per non abbandonarlo mentre continuava a camminare insieme al figlio mano nella mano per le strade di Fantacity.
Nonostante la paura che la Comunità aveva per Bakura, le strade erano lo stesso affollate e per questo molti avevano camminato di fianco ai due, anche se non avevano udito ciò che avevano detto perché troppo impegnati a badare ai fatti loro…
Ma in fondo era meglio così, ed anche se erano quasi “circondati” per Kushina era comunque se fossero solo lei e il figlio.
Lui era la sua luce, il motivo per cui andava avanti e si era spronata ad andare avanti più che poteva nella sua vita, e se aveva coronato il suo sogno di entrare nelle Rocket Foundation era anche per merito suo.
Scegliere di tenerlo era stata la decisione migliore che poteva prendere… anche se c’era chi ancora aveva i rimorsi per quanto accaduto quel giorno, ma cercava lo stesso di non pensarci!!
Naturalmente si trattava di Xehanort, che in quel momento si trovava seduto sulla panchina che si trovava di fronte al Parasyte Park, quella dove molti anni prima Goku aveva ricevuto la notizia che sarebbe divenuto il nuovo Presidente della Comunità.
Di aspetto ormai era identico a come si sarebbe presentato otto anni più tardi, anche perché aveva trentatré anni ed era cresciuto abbastanza.
Aveva entrambe le braccia poggiate sulle ginocchia, la gamba sinistra posizionata in verticale sopra a quella destra ed il volto basso e pensieroso, difatti stava riflettendo sulle “novità” degli ultimi mesi.
Era inutile dire che anche lui era rimasto molto infastidito da quanto era saltato fuori, gli Assassini dovevano rimanere un segreto, ed invece quell’idiota di Bakura li aveva esposti al resto della Comunità, e come se non bastasse se ne andava in giro ad uccidere innocenti ogni due mesi circa per il momento.
La situazione era grave, dato che per quanto ne sapeva poteva pure attentare alla vita dei suoi stessi agenti, ed aveva ordinato ad Al Mualim di risolverla, ma né lui né Raoul, che aveva messo l’intero corpo di Polizia alla sua ricerca, avevano ottenuto gli effetti desiderati.
Stava provando a riflettere sul modo migliore per risolvere quella situazione, ma almeno momentaneamente non riusciva a venirne a capo, e questo non lo gradiva per nulla, anzi dentro di sé lo faceva imbestialire.
Difatti, digrignando i denti e stringendo i pugni dalla rabbia, pensò subito *Bakura… maledetto bastardo, ci hai incasinati tutti. Dove diavolo ti stai nascondendo?!*
Neanche il tempo di terminare il pensiero che l’albino sollevò lo sguardo in alto e guardò dall’altra parte della strada… notando in questo modo che Kushina e Naruto stavano passando proprio in quel momento su quel marciapiede!!
Una visione a dir poco inaspettata, che bloccò all’istante Xehanort che rimase quasi come pietrificato. Era talmente assorto nei suoi pensieri su Ryou che non si era neppure accorto di essere esposto fin troppo.
Difatti era una vita che non vedeva Kushina, si poteva dire da quel dialogo che avevano avuto alla Scuola di Hokuto, avevano avuto solo qualche discussione a distanza tramite lettera o telefono e null’altro, ed era inutile dire di conseguenza che non aveva mai visto Naruto, pur conoscendo il suo nome.
Già, quella era la prima volta che poteva vedere suo figlio dal vivo…
Le sue sensazioni? Un blocco assoluto!!
Non sapeva neppure lui cosa pensare, ad una parte di sé non gliene importava nulla del ragazzo e pensava solo che tanto quel giorno sarebbe morto pure lui… ma un'altra non faceva altro che pensare a come sarebbe stata la sua vita se in quel momento ci fosse stato anche lui a tenergli la mano…
Una vita sposato con Kushina a crescere il piccolo Naruto…
No, quella era un’utopia, una possibilità che non si sarebbe mai realizzata, era inutile continuare a pensare ad un futuro che non sarebbe mai arrivato. Aveva il peso di un intero popolo sulle sue spalle, tutte quelle “sciocchezze” erano assolutamente secondarie.
Il passato era passato, doveva solo guardare avanti verso il futuro.
Fortuna voleva tra l’altro che nessuno dei due sembrava essersi accorto che dall’altra parte c’era Xehanort, e per quest’ultimo era molto meglio così. Sarebbe stato troppo sconveniente un incontro tra loro tre, ed anche abbastanza imbarazzante.
Naruto era convinto che suo padre l’avesse abbandonato, e doveva continuare a pensarla così fino alla fine!!

Masyaf, Comunità, 25 Agosto 1935:
“COME SAREBBE A DIRE?!”
Non c’era neanche bisogno di dire che tutto ciò che aveva combinato Bakura per la Comunità non era andato a genio agli Assassini, che stavano attraversando la loro più grande crisi da quando l’organizzazione era stata fondata.
Uno dei loro li aveva traditi, aveva infranto tutte e tre le regole del Credo ed aveva esposto la loro gilda rivelandone così l’esistenza alla società, e come se non bastasse ora se ne andava in giro ad uccidere vittime innocenti a distanza di mesi.
Al Mualim non aveva gradito per nulla quanto accaduto, motivo per cui aveva deciso di mandare i suoi allievi migliori, Ezio ed Altair, alla ricerca di Ryou per stanarlo ed ucciderlo, vendicandosi così di quanto accaduto.
Tuttavia, non avevano considerato che l’ex Assassino un tempo era uno di loro, e di conseguenza conosceva i trucchetti per nascondersi alla loro vista e non essere così localizzato dai suoi ex compagni di organizzazione.
A causa di ciò, i due non erano riusciti a stanarlo, e proprio per questo l’anziano aveva preso una decisione… una decisione che a quanto pareva Altair non gradiva.
“Calmati…” cercò di tranquillizzarlo Auditore.
I due si trovavano in quel momento dentro il castello di Masyaf, proprio davanti al mentore che sedeva alla sua scrivania al piano superiore, e mentre colui che era irritato era proprio davanti ad essa, il compagno era poco più indietro.
Altair a quel punto, voltandosi leggermente alla sua destra per osservare l’amico, disse osservandolo malamente “Vuoi dire che a te sta bene così?!”
Dopo aver sentito la decisione di Al Mualim, l’allievo aveva battuto violentemente i pugni contro la scrivania urlando a squarciagola quella frase, per questo il collega era dovuto intervenire sia per calmarlo che per avvisarlo che era la decisione migliore.
“… Sì, è la cosa giusta da fare…” rimarcò difatti Ezio con un tono serio.
“MA E’ RIDICOLO!!!” sbottò però di nuovo Altair, voltandosi del tutto verso il compagno.
A quel punto Al Mualim dovette intervenire e spiegargli “Voi due da soli non siete riusciti a trovarlo nel giro di sei mesi, è del tutto normale che decida di mettere sulle tracce di quel bastardo tutti i nostri uomini migliori. Prima lo troviamo e meglio è!”
“Ma questa è la MIA missione!!” rimarcò allora l’allievo, tornando ad osservare il maestro “Lei ha affidato questo compito a noi due separatamente, è compito nostro trovare quel bastardo ed ucciderlo. Non permetterò a nessun altro di prendersi la sua testa!!”
“Questa non è una gara!” lo rimproverò a quel punto Ezio “Non dobbiamo competere su chi lo ucciderà per primo. Dobbiamo solo trovarlo ed ucciderlo, per il bene della nostra gente e della Comunità intera…”
Il capo degli Assassini allora aggiunse “E fidati, non c’è nessuno che desidererebbe vederlo morto più di me. Dovresti anche sapere il perché…”
Sotto questo punto di vista Altair sapeva di non poter dire nulla. Al Mualim aveva trovato Bakura e l’aveva preso con sé, si poteva quasi dire che lo considerasse un po’ come un figlio, anche se preferiva i due che aveva di fronte come allievi ed Assassini.
Lui avrebbe dovuto essere quello più ferito dal tradimento dell’albino, eppure continuava a parlare molto freddamente, come se la cosa non gli importasse, e la sua ultima espressione stava ad indicare proprio che in quel momento lui doveva essere l’unico arrabbiato, ma non lo era.
“Grrr…”
Altair non seppe neanche più come replicare, iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dal furore. Avrebbe voluto replicare, ma sapendo cosa in teoria doveva significare Ryou per l’insegnante come poteva?!
Inoltre, non escludeva neppure che ciò che lo mandasse più in bestia in quel momento fosse proprio il fatto che per sei mesi non era riuscito a trovare Bakura e, per questo, era solo colpa sua se la missione era stata allargata e non era più solo sua.
Proprio per questo, dopo qualche secondo in cui rimase così, Altair non replicò in nessun modo e si limitò a girare i tacchi ed andarsene da lì, imboccando così la strada alla sinistra della scrivania guardando da Al Mualim per prendere le scale ed uscire dal castello.
I due finirono per rimanere lì ad osservarlo, quasi come se volessero attendere che se ne fosse andato prima di ricominciare a parlare… e difatti Auditore si voltò a guardare il mentore solo quando Altair fu arrivato del tutto al piano di sotto.
“Lo perdoni. Altair è molto arrogante e si crede al di sopra del Credo, ma in fondo non è cattivo…” provò a dirgli.
Al Mualim replicò subito “Lo so bene. Altair è un bravo allievo ed uno dei migliori, ma manca di disciplina. Spero solo che questo suo temperamento non lo porti a fare qualche sciocchezza in futuro…”
Già, in effetti quello era un bel pericolo, e lo sapevano entrambi. Ma fino a quando l’allievo sarebbe stato fedele al maestro non correvano nessuno rischio, almeno secondo entrambi dato che avevano tutti e due fiducia in lui.
Auditore però ci tenne a sottolineare una cosa, e difatti specificò “Comunque vada, sappia che anche mettendo a disposizione tutti i suoi uomini migliori, sarà difficile trovare Bakura…”
“Lo so bene, purtroppo!” rispose l’anziano, che aveva entrambe le mani davanti al volto e i gomiti poggiati sulla scrivania, quasi come se stesse riflettendo.
“Subito dopo voi due, Bakura era il migliore, soprattutto negli attacchi furtivi e nel nascondersi. Conoscendo tutti i nostri trucchi e come muoversi senza dare nell’occhio, anche per noi sarà dura stanarlo ed ucciderlo…”
“Se solo avessimo l’Occhio dell’Acquila…”
Auditore si era lasciato scappare quell’uscita, e difatti si accorse solo all’ultimo di quello che aveva detto, al punto tale che per poco non si coprì la bocca con la mano destra, come se avesse appena detto un'enorme eresia.
Per sua fortuna però, il vecchio rimase comunque abbastanza tranquillo, al punto che gli disse semplicemente “Ne abbiamo già parlato. L’Occhio dell’Acquila è stato bandito definitivamente dal mio predecessore, e per una buona ragione!”
“Sì, so dei ciechi…” si limitò a rispondere Ezio.
Un tempo la setta poteva disporre dell’Occhio dell’Acquila per identificare i nemici e gli innocenti, lo stesso che Altair avrebbe acquisito otto anni più tardi, tuttavia poco prima della fine dell’Ottocento era stato bandito del tutto quel “superpotere”.
Chiunque lo possedesse, vedeva la sua vista calare sempre di più, fino a perderla totalmente, e per un Assassino la vista era essenziale, per questo avevano dovuto bloccare ogni allenamento per acquisirlo e dichiarare quella tecnica “proibita”.
Per Auditore era un vero peccato, dato che un abilità del genere avrebbe permesso loro di scovare Bakura abbastanza facilmente, ma conosceva i rischi di ottenerla e l’ultima cosa che voleva era contraddire alle leggi della gilda.
Dato che era calato un silenzio quasi imbarazzante per diversi secondi, Al Mualim provò a dirgli “Se non hai altro da dirmi, puoi andare…”
“Eh? C-Certo, mi scusi Maestro!” Ezio per un momento aveva viaggiato con la fantasia e solo allora aveva sentito le parole del mentore.
Così, dopo un leggero inchino con anche la mano sinistra poggiata al petto, anche lui fece dietrofront e si allontanò dalla scrivania dell’insegnante, in modo da tornare alla ricerca di Ryou insieme a tutti gli altri…
Senza sapere che le sue parole avevano sortito un effetto spiacevole!!
Nonostante esternamente Al Mualim era rimasto calmo, dentro di sé si era agitato parecchio nel sentire l’Occhio dell’Acquila, in fondo nessuno sapeva il vero motivo per cui era stato bandito, e nessuno avrebbe mai dovuto scoprirlo.
A causa di quell’abilità, gli Assassini avevano scoperto l’inganno del Maestro degli Assassini, da sempre alleato del Concilio, e per questo il predecessore di Al Mualim aveva dovuto simulare una morte in missione per tutti coloro che avevano scoperto il segreto.
E non solo, dato che accecò chiunque possedesse l’Occhio dell’Acquila e non aveva ancora scoperto il suo segreto tramite una polverina ideata da un allora giovanissimo Raichi ed ingurgitata dopo averla mescolata nel bere.
Dopo aver compiuto tali atti, bandì ufficialmente l’Occhio dell’Acquila ritenendolo pericoloso, così nessun altro Assassino avrebbe mai scoperto l’inganno e tutta la gilda sarebbe stata più manovrabile dal Concilio dei Sette.
Al Mualim non aveva mai avuto motivo di abrogare una legge del genere, soprattutto considerando che aveva come allievi all’epoca ragazzi come Altair e Bakura, e così sarebbe stato fino a quando gli Assassini sarebbero esistiti.
L’Occhio dell’Acquila era fin troppo pericoloso, e nessuno avrebbe mai dovuto scoprire il segreto del Maestro.
L’unico problema era che, se gli Assassini della gilda poteva controllarli ed assicurarsi che nessuno trasgredisse a quel decreto, la stessa cosa non la poteva dire per Bakura, che li aveva abbandonati ed era una testa calda.
Niente gli vietava che si allenasse per ottenere l’Occhio dell’Acquila e, una volta ottenuto, per divertirsi avrebbe deciso di smascherare alla Comunità chi era un agente del Concilio e chi invece era “pulito”.
In fondo aveva già smascherato la loro gilda per capriccio personale, niente gli vietava di pensare che non avrebbe compiuto la stessa cosa, e per questo Ryou era ancora più pericoloso di quanto non lo fosse già normalmente.
Doveva essere ucciso a tutti i costi, aveva promesso al Gran Maestro Xehanort che se ne sarebbe occupata la sua organizzazione, in modo da non scatenare una nuova crisi nella Comunità com’era avvenuto qualche anno prima con Fontaine.
Fortuna voleva che i cittadini fossero spaventati solo fino ad un certo punto, dato che Bakura attaccava una volta ogni due mesi per il momento, ma probabilmente non avrebbe continuato così a lungo, proprio per questo dovevano affrettarsi.
Dovevano trovare Bakura… ed ucciderlo!!


Mentre il Dr. Raichi ha iniziato gli esperimenti su due bambini per ottenere le armi denominate “Alien” e “Predator”, nella Comunità è scoppiata una nuova crisi. Bakura ha tradito gli Assassini ed il loro Credo ed ha smascherato l’organizzazione davanti a tutti, iniziando ad andare in giro per la società a mietere vittime innocenti. Sia il Concilio che i civili normali desiderano fermarlo, ma riusciranno a farlo prima che mieta un'altra vittima?

PERSONAGGI APPARSI:

Isabella da “The Promised Neverland”


Emma da “The Promised Neverland”


Ray da “The Promised Neverland”


Norman da “The Promised Neverland”


Elfman Strauss da “Fairy Tail”


Naruto Uzumaki Giovane da “Naruto”



Vi è piaciuto questo quindicesimo Capitolo della fic prequel?
In questo chap non succedeva moltissimo e sono il primo a dirlo, diciamo che è servito soprattutto come introduzione al nuovo evento che terrà con il fiato sospeso l’intera Comunità da adesso e per i prossimi Capitoli, ossia la vicenda di Bakura ;).
Nel Capitolo di oggi, come avete potuto vedere, ci sono stati ben quattro nuovi personaggi inediti nella storia, per la precisione quattro pg provenienti tutti dallo stesso manga/anime: “The Promised Neverland”.
Oltre a loro, sono stati introdotti anche una versione più giovane di Naruto ed Elfman da “Fairy Tail”, finora solamente accennato, e con la loro aggiunta la lista si è aggiornata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

Naturalmente, l’aggiunta di Isabella e dei tre bambini ha aumentato il numero delle opere presenti nella fic a trentaquattro, numero considerevole considerando da dove eravamo partiti :).
Parlando del Capitolo, ora sapete come hanno fatto i due bambini che sarebbero poi diventati Alien e Predator a finire dentro quella capsula criogenica… e considerando che avevano solo tre anni la cosa è stata a dir poco terribile T_T.
Inoltre, come vi avevo promesso, questo chap ha dato inizio ad un nuovo “arco narrativo” che deve ancora trovare risposta nella fic principale, e che si tratta di conseguenza di quello di Bakura, Winry e la vicenda che li ha coinvolti, anche se per ovvi motivi non potrò svelare tutto, ve lo dico subito T_T.
Già che c’ero però ho voluto approfittare della situazione creatasi nella Comunità con Bakura per mostrarvi alcuni personaggi che non avevo ancora avuto occasione di farvi vedere ed anche delle piccole sottotrame che poi si collegheranno alla fic principale o ad eventi della fic prequel che si verificheranno più avanti ;).
Ed ora sappiamo anche come mai gli Assassini non hanno più l’Occhio dell’Aquila ed essa è stata bandita dalla Gilda… confermo anche che quello che ha pensato Al Mualim è vero, l’Occhio dell’Aquila è l’unica abilità del Genoma che si può sbloccare allenandosi, e lo possiede ogni singolo membro degli Assassini Al Mualim compreso ;).
Credo di aver detto tutto quanto con questo, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic e ci risentiamo martedì 03 Marzo per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove scopriremo cos’è accaduto a qualcuno che non c’è nella fic principale!! :)

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Capitolo 16
*** L'Incontro tra Xehanort ed Hitler! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Tuttavia, prima di cominciare ci tengo a sottolineare una cosa: io sfortunatamente abito in Lombardia, e credo abbiate tutti saputo cosa è successo e cosa sta accadendo qui da me… ma, a dispetto di tutto ciò, io sto bene.
Ho preferito specificarlo in modo da rassicurare chi magari poteva preoccuparsi, ed anzi la situazione almeno qui dove ci sono io non è così tragica come sembrerebbe, di conseguenza rimanete sereni e godetevi il Capitolo, che sarà molto importante per la trama principale della fic ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Mi fa piacere che anche il Capitolo qui sotto ti sia piaciuto… e sfortunatamente sì, abbiamo visto come sono stati creati sia l’Alien che il Predator, ed alla luce di quanto accaduto nell’ultimo Capitolo della fic principale questa vicenda assume contorni ancora più tristi T_T. Alla fine ho deciso di non dare un nome ai due bambini per un motivo specifico: non ritenevo fosse necessario. I piccoli con il loro vero nome sarebbero apparsi unicamente in quella scena, dopo avrebbero perso per sempre la loro identità trasformandosi nell’Alien e nel Predator, ed ho ritenuto che lasciarli anonimi fosse la decisione migliore in quanto sottolineava ancora di più che chi erano prima ormai non conta più nulla, ciò che importava davvero era ciò che sarebbero divenuti nel presente, quelle due creature. Quindi potremmo dire che, a conti fatti, il non aver voluto dare un nome ai due bambini è stata una scelta quasi filosofica, come per dire che non era importante visto cosa gli stava per succedere T_T comunque sia sono felice che bene o male hai apprezzato la scelta ;). The Promised Neverland confesso immediatamente di non averlo ancora visto, tuttavia l’ho già inserito tra gli anime che voglio recuperare, prima voglio terminare la terza stagione di My Hero Academia per prepararmi al film che uscirà tra poco, e prima ancora forse recupererò la seconda parte della terza stagione di Attacco dei Giganti, però l’ho già inserito tra gli anime da vedere e spero di vederlo il prima possibile :). E se vi state chiedendo perché ho deciso di inserirlo se tecnicamente non l’ho ancora visto… mettiamola così: conosco la trama principale di The Promised Neverland, e si sposa perfettamente con il ruolo dell’orfanotrofio, della Direttrice e dei bambini, e di conseguenza ho voluto prendere subito la palla al balzo ed approfittarne ;). Riguardo la loro presenza durante gli eventi della fic principale, posso subito confermare che sono vivi e vegeti ed hanno assistito in disparte a tutto ciò che è successo, mentre per quanto riguarda un loro probabile coinvolgimento nella fic principale, considerando che sono ancora vivi nel presente è altamente possibile, in fondo sono ancora vivi e, di conseguenza, sarebbe pure giustificato che fossero presenti u.u ;). Mostrare come Bakura ha abbandonato gli Assassini è servito soprattutto per dare inizio alla sottotrama della fic prequel che riguarda lui e Winry, dato che è arrivato il momento di trattare cos’è successo durante quegli spiacevoli eventi… tecnicamente la fic principale ha svelato cos’è accaduto, ma mostrarlo anche direttamente servirà, soprattutto per una certa cosa che vedrete nei prossimi chap ;). Marluxia l’ho mostrato adesso per farvi vedere quale carica possedeva prima di prendere il posto di Irina come Direttore del Crown Brothel… cosa che avverrà molto presto, questo ve lo anticipo subito dato che manca davvero poco ;) mentre il rapporto tra Cana e Mirajane… diciamo che era doveroso mostrare la loro amicizia considerando quanto è stata importante nella fic principale, ma sapendo cosa succederà poi qualche anno dopo vederle ridere e scherzare insieme diventa quasi straziante T_T. Infine, per quanto riguarda l’Occhio dell’Aquila, era una vicenda che andava effettivamente spiegata per bene nella fic considerando la sua importanza, e di conseguenza bisognava illustrare come mai nessuno degli Assassini, pur avendolo nel Genoma e potendolo sbloccare con l’allenamento, non lo possiede ;). Però, effettivamente come hai giustamente fatto notare, Altair è riuscito ad ottenerlo, e senza sbloccare il Genoma e senza allenamento, almeno all’apparenza, ma non mi sono dimenticato di questo dettaglio, è un fattore importantissimo per la trama principale e troverà una risposta nella fic principale, quindi non aspettatevela nella fic prequel, e spero che la spiegazione finale vi piaccia a conti fatti ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity!! Mi fa sempre molto piacere risentirti e sono contento che anche gli scorsi Capitoli ti siano piaciuti alla fine :). Risponderò ad entrambi i commenti che hai lasciato in un colpo solo qui, così farò prima ;). Bene o male la fic prequel serve proprio a questo, a mostrare cos’è accaduto agli abitanti della Comunità prima che Lorenzo e Danilo vi giungessero, e come abbiamo visto ne sono successe letteralmente di cotte e di crude… almeno ad alcuni, perché altri fortunatamente hanno vissuto bene alla fin fine XD ;). Anticipo subito che qualcosa non potrò ancora mostrarlo perché fino a quando non ci sarà una certa rivelazione non voglio che si capisca troppo, di che cosa sto parlando probabilmente ve ne accorgerete già nei prossimi Capitoli, ma nel frattempo ve lo anticipo così lo sapete ;). Schmidt ha avuto un lungo percorso che l’ha poi portato ad essere il Nazista che vediamo nella fic principale, ed anche se al momento si è schierato con Xehanort anche dopo che gli è tornata la memoria bisogna ancora capire come mai ha il teschio rosso, ed anche questo sarà rivelato all’interno della fic prequel, non lo lascerò inspiegato ;). Xehanort sapeva già cosa dire a Schmidt per spingerlo dalla sua parte, e potremmo dire che è stata una fortuna che non gli abbia mentito, perché è stato anche questo a spingere Johann a rimanere comunque con il Concilio, se gli avesse mentito chissà cosa sarebbe successo… e le imperfezioni della pillola posso già dire che erano presenti solo in quelle date ad Elsa, Schmidt ed agli agenti dell’ADAM catturati, tutte le altre erano già state perfezionate e non ci sono pericoli che riacquistino la memoria, ve lo dico così almeno lo sapete già ;). Beh, con tutto quello che ha combinato Xehanort nella Comunità effettivamente comprendo come mai merita la morte, è un estremista e come tale deve essere tolto dalla circolazione perché rappresenta un serio pericolo per tutti, come vediamo anche nella fic principale, e quanto fatto con Alien e Predator ne è una prova purtroppo T_T. Confermo, la capacità di spostarsi da un luogo all’altro, o spostare altre persone e/o oggetti, è la stessa dei varchi oscuri presenti nella serie di videogiochi di Kingdom Hearts, e questo spiega come mai Schmidt si sposti tra la Comunità e la Superficie senza alcun problema, ed anche come ha fatto Xehanort ad entrare in contatto con Hitler, e se vi state chiedendo perché non lo sta adoperando per cacciare via chi li sta attaccando nel Palazzo Presidenziale… mettiamola così, lo scoprirete quando inizierà la sua resa dei conti, non dico altro ;). Forse ho fatto un piccolo spoiler anticipando che Xehanort ed Hitler si incontreranno, tuttavia l’aveva già anticipato Xehanort parlando con Bulma e di conseguenza è qualcosa che già sapete, tra l’altro lo mostrerò nella fic prequel, di conseguenza dovete solo aspettare e vedere ;). Purtroppo, quei due poveri bambini sono stati usati come cavie per gli esperimenti del Concilio e, a causa di ciò, sono diventati le due creature conosciute come Alien e Predator T_T. Non dar loro un nome è servito come gesto simbolico, quasi come a voler dire che in quell’unico cammeo umano che hanno fatto non aveva importanza, dato che l’unica cosa importante era vedere com’erano fatti i due bambini prima che perdessero la loro identità per sempre e ciò che erano stati prima non contasse più nulla T_T. Ammetto che al momento neppure io ho ancora visto The Promised Neverland per questioni tempistiche, nonostante sia nella lista degli anime che voglio recuperare, ma conosco la trama principale e… diciamo solo che si sposa perfettamente con l’idea dell’Orfanotrofio che avevo in mente, ed ho deciso di prendere subito la palla al balzo ;). Ciò che ha combinato Bakura nella Comunità ed anche agli Assassini l’avevo spiegato parecchio abbondantemente nella fic principale, ma l’ho voluto comunque mostrare perché è una parte importante della storia della Comunità ed era giusto farvelo vedere ;) ed anche perché… beh sappiamo che porterà a qualcosa, ed è arrivato il momento di parlarne u.u XD ;). Posso già smentire la teoria secondo cui Marluxia si è portato a letto Irina XD non è omosessuale nella fic, così come non lo è nel Kingdom Hearts originale alla fin fine, ma non è neanche un donnaiolo, è un imprenditore e basta ;). E sì, abbiamo visto come Cana e Mirajane hanno cominciato a stringere amicizia… anche se poi sapendo come va a finire nella fic principale probabilmente vedere certe scene provoca un groppo in gola, poveracce T_T. L’Occhio dell’Aquila è un potere particolare, per questo è l’unico del Genoma che si può sviluppare tramite allenamento e senza dover sbloccare il Genoma, anche se il Maestro degli Assassini ha impedito che altri Assassini lo sbloccassero per evitare che scoprissero del Concilio dei Sette e che il loro Capo fosse un traditore, quindi l’unico potere che si può sbloccare “facilmente” è uno di quelli più insidiosi per il Concilio dei Sette… coincidenze? Chi lo sa u.u XD di sicuro però si capirà meglio come mai questa cosa, così come si scoprirà qualcosa in più sugli Antichi quando sarà il momento ;). Comunque sia, niente di nuovo da me, a parte… beh hai sentito i Telegiornali, abito in Lombardia e di conseguenza fai due più due T_T ma cerco di andare avanti nonostante tutto, e spero che almeno da te sia tutto a posto :). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono davvero felicissimo che ti siano piaciuti molto anche i Capitoli precedenti e che ti sia rimesso in pari, spero a questo punto che anche i prossimi Capitoli di entrambe le fic che sto scrivendo ti piacciano alla fine ;). Schmidt inizialmente voleva solo esplorare la Superficie per colmare il vuoto che aveva nel cuore a causa delle memorie perdute, ma dopo che è stato raggiunto da Xehanort ha cambiato obiettivo ed ha deciso di aiutarlo, anche grazie al fatto che l’albino è stato piuttosto convincente con le sue argomentazioni, e c’è da dire che anche se Xehanort l’ha girata un po’ come voleva non ha mentito, per questo Schmidt ha decido di rimanere comunque dalla sua parte nonostante tutto… ed abbiamo anche scoperto il terzo potere di Xehanort, che è effettivamente il varco oscuro che ha anche nel Kingdom Hearts originale :) (Ma un po’ di inventiva no?! N.d. Cell) (E perché? È un potere così utile… N.d. Maestro Xehanort) (Non lo metto in dubbio, ma bastava essere un po’ più originali per tirare fuori un potere migliore! N.d. Cell) (Tu ti lamenti sempre, ormai non sei più obiettivo -_-‘! N.d. Malefica) (Ehi, cosa significa che sei stato tu ad uccidermi?! N.d. Hitler) (E lui che diavolo ci fa qui?! N.d. Sora) (Tanto comparirà in questo Capitolo come si evince dal titolo, di conseguenza anche se compare prima non è un problema! N.d. Tivan) (… Sì, direi che posso accettarla come spiegazione… N.d. PGV 2). Le pillole cancella memoria che sono state date a Schmidt, Elsa ed agli ex agenti degli ADAM erano ancora sperimentali, per questo hanno avuto un effetto limitato ed hanno riottenuto tutti la memoria perduta, cosa che posso già dire non succederà al resto degli abitanti che le hanno ricevute a loro insaputa per dimenticarsi del passato di Elsa e Schmidt prima del rapimento. Inoltre, sì, possiamo dire che è stata una fortuna che Xehanort abbia detto la verità a Schmidt, così ha deciso di rimanere dalla loro parte nonostante tutto, mentre Elsa è diventata un estremista dopo aver riacquistato la memoria anche a causa del trauma che ha subito (Ehi!! N.d. Elsa) (Ha ragione, non puoi negarlo! N.d. Anna) (… Beh, che sono un po’ rompiscatole nella fic purtroppo è vero T_T! N.d. Elsa). Almeno un pezzo per mostrare come fosse Bakura quando faceva parte degli Assassini era d’obbligo secondo me (Che poi non ero molto diverso, eheheheheheheheh! N.d. Bakura) (Sfortunatamente è vero! N.d. Yugi), ed inoltre abbiamo visto come è iniziato il programma per creare Alien e Predator da due bambini innocenti… poverini T_T (T_T Mi dispiace per loro! N.d. Ino) (Sicuri di non poterli avere qui? T_T N.d. Sakura) (Purtroppo no, sono mostri incontrollabili e non oso pensare cosa farebbero se fossero lasciati liberi… N.d. PGV 2) (Ma poverini T_T! N.d. Lucinda) (Mi fanno pena T_T! N.d. Misty) (Ora stanno iniziando ad esagerare… N.d. Kiba) (Già… N.d. Yamcha). The Promised Neverland ammetto che lo devo recuperare pure io, tuttavia conosco la trama principale e il suo orfanotrofio si sposava perfettamente con questo, quindi ho voluto approfittarne ;). Sì, Cana è stata molto fortunata ad essere riuscita ad andarsene da un luogo così orribile… ma abbiamo visto la fine che fanno gli altri se il Concilio decide di prenderli per potenziarli o trasformarli T_T (Poverini!! T_T N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (Ma ricominciano?! N.d. Riku) (Non la finiranno più mi sa… N.d. Naruto). Felice di vedere che hai colto la citazione a Batman e Robin XD è stato un tributo ad un film che, almeno secondo me, è bistrattato ingiustamente, dato che secondo me in giro ci sono film di Batman ben peggiori di quello, ed ho voluto omaggiarlo con una frase del caro Schwarzy che un tempo era uno dei miei attori preferiti XD ;) (Un tempo? N.d. Gohan) (I gusti cambiano, ormai dovreste saperlo… N.d. PGV 2) (Tecnicamente parlando se la citazione avviene in opere gratuite non si possono reclamare i diritti d’autore! N.d. Edward) (Già, fino a quando questa fic sarà distribuita gratuitamente Mr. Freeze non potrà dire nulla… N.d. Alphonse) (E comunque io non ho rubato il nome a nessuno, Toriyama voleva dare alla mia famiglia nomi freddi! N.d. Freezer) (Lasciamo perdere, il mio nome sembra un… va beh, avete capito! N.d. Cooler) (Non ha tutti i torti effettivamente… N.d. Zoro) (Shishishishishishi che nomi buffi! N.d. Luffy) (Non è divertente! -_-‘ N.d. Cooler), comunque sia sì, ho mostrato come Bakura ha tradito gli Assassini e dato inizio al panico generale nella Comunità, e questa non è una bella cosa T_T. Riguardo Cana, diciamo che ci stanno provando a farla cadere in depressione, ma Mirajane sta riuscendo a tenerle un minimo di ottimismo in corpo per permetterle di andare avanti, e possiamo dire che lei è tra gli agenti che il piano lo conosce solo fino ad un certo punto, potremmo dire che se inizialmente si era approcciata a lei solo per questo poi col tempo si è affezionata alla ragazza ed è divenuta veramente sua amica… Marluxia invece è solo un infame e basta XD (Ehi!! N.d. Marluxia) (Sempre meglio di quel coglione di Xigbar! N.d. Xaldin) (Ehi!! N.d. Xigbar) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Taci, Capitano!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Ma che sta succedendo?! O_O N.d. Ash) (Non ne ho idea! O_O N.d. Seiya). Elfman ha una storia alle spalle, era giusto introdurlo prima che il fatto succedesse, e credo abbiate già capito a cosa mi riferisco T_T, mentre per il brindisi… purtroppo hai ragione, sapendo cosa accadrà in futuro è triste vedere quella scena T_T (Viva il buon’umore -_-‘! N.d. Cana e Mirajane) (Effettivamente… N.d. Erza) (Grazie mille!! Sono fiero di entrare a far parte della schiena dei veri uomini!! *_* N.d. Elfman) (Benvenuto, amico mio!! *_* N.d. Gai, Rock Lee, Franky e Armstrong) (… Io la vedo male, molto male… N.d. Shiryu) (Beel è sempre il migliore!! *_* N.d. Ino, Winry, Anna e Lucinda) (Voi siete il suo fanclub, non contate! N.d. Goten) (… N.d. Mikasa) (La stessa cosa vale anche per te! N.d. Goten) (… N.d. Mikasa pronta a tirare fuori la spada incavolata nera con Goten) (O_O Meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, dato che la vedo molto male. Ciao ed alla prossima!! N.d. PGV 2). Era da un bel pezzo che non vedevamo che fine avesse fatto Kushina, di conseguenza un piccolo aggiornamento su di lei e su Naruto era d’obbligo :) comunque sia, Xehanort non è stato piazzato su quella panchina per caso, ormai è diventata un’abitudine che chi riceve notizie, belle o brutte, sia seduto lì… dovrebbero demolirla, mi sa che farebbero un favore all’intera Comunità XD ;). Riguardo ciò che sta provando Xehanort… possiamo dire che non sei andato molto lontano dalla verità, Kushina e Naruto al momento sono le uniche cose che stanno sconvolgendo interiormente l’uomo, forse anche per questo li sta evitando il più possibile dato che vuole portare a termine il suo compito fino alla fine, e ti anticipo subito che sotto questo punto di vista il penultimo Capitolo della fic prequel riserverà qualcosa a riguardo, non aggiungo altro, scoprirai tutto quando sarà il momento ;) (Non mi piace questa cosa… N.d. Maestro Xehanort) (Che sia la volta buona che diventi umano finalmente? N.d. Kushina) (Primo: lo Xehanort della fic non è il vecchio decrepito. Secondo: ho chiuso il siparietto con i miei pg, quindi sloggiate!! N.d. PGV 2). Come ultima cosa, era giusto spiegare come mai l’Occhio dell’Aquila esistesse nella Comunità ma nessuno degli Assassini ne fosse in possesso, era qualcosa di estremamente importante sia per il passato che, soprattutto, per il futuro come vedrete più avanti ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Lelec6: Ciao Lelec6 :). Ti ringrazio come al solito tantissimo per tutto il supporto che continui a dare a me ed alle mie due fic finali, soprattutto dal punto di vista dei personaggi dato che sono riuscito ad inserirne alcuni di quelli che mi avevi suggerito nella storia ;). Per quanto riguarda qual è il personaggio innominato già apparso in questa fic prequel e che è uno di quelli suggeriti da te, posso solo anticiparti che è comparso durante gli eventi che riguardano Cana, altro sulla sua identità non posso dirtelo in modo che tu possa scoprirlo quando sarà il momento ;). Tuttavia, un’anticipazione voglio comunque dartela: leggendo la descrizione, potresti non riconoscerlo in quanto è troppo generica e non sembrerebbe nessuno di quelli che hai nominato, ed avresti anche ragione, però posso anticiparti che la prossima volta che comparirà qui nella fic prequel capirai di chi si tratta immediatamente e perché non l’hai riconosciuto dalla descrizione che ho fornito durante le vicende che hanno riguardato Cana ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono molto contento che hai trovato interessante lo scorso Capitolo, lentamente sto svelando tutti i retroscena della Comunità partendo dal 1904 fino al 1943, ed ormai mancano meno di dieci Capitoli alla conclusione di questa fic prequel, di conseguenza spero che anche gli altri Capitoli ti piacciano alla fine :). Purtroppo, Isabella aveva ricevuto l’ordine di prendere quei due bambini e di portarli da Raichi, di conseguenza non poteva farci niente… e la cosa brutta è che a lei non è dispiaciuto farlo, anzi non gli piacciono i bambini che gestisce all’Orfanotrofio Yuei, e quindi quando può se ne sbarazza molto volentieri, poverini entrambi T_T. La storia raccontata da Cana serviva a sottolineare i pregiudizi che lì nella Comunità hanno nei confronti dei Grim, e purtroppo come vedremo più avanti sono ben radicati T_T e naturalmente Cana non si è dimenticata di alcuni dei bambini con cui ha condiviso quell’edificio quando ci abitava, e non ha voluto dimenticarli andando a trovarli quando poteva :). Avevo anticipato nel Capitolo 19 o nel Capitolo 20 che Bakura avesse rivelato l’esistenza degli Assassini in quella maniera, ma ora l’abbiamo visto in maniera più dettagliata e, purtroppo, Ezio non è riuscito a fermare Bakura dal compiere l’omicidio con cui ha messo nei guai tutti quanti T_T. Sì, sembra che la Comunità non stia vivendo un solo attimo di pace negli ultimi anni, e la cosa buffa è che non sembrava così vedendo la fic principale, ma in fondo si parla di eventi molto indietro negli anni, e di conseguenza è normale che la gente andasse avanti nonostante tutto… anche se si erano terrorizzati non poco in quel periodo come stiamo vedendo T_T. Tra non molto dovrò parlare anche di QUEL fatto che riguarda Elfman, il fratello di Mirajane, di conseguenza ritenevo che andasse introdotto prima di iniziare a parlarne, almeno per mostrarvi com’era fatto ed il suo carattere ;). Cana è depressa sia per il lavoro e sia perché durante tutto l’arco della sua vita non le è andata bene neanche una cosa, e non sa neppure che è anche a causa del Concilio se è ridotta in quelle condizioni… possiamo dire che è un bene che Mirajane le è diventata amica, almeno è riuscita a tirarla su di morale T_T. Xehanort c’è rimasto di sasso perché non si aspettava di vederli di nuovo, credeva che fossero un capitolo chiuso della sua vita ed invece si sono presentati davanti a lui senza neanche saperlo… e vederli sembra aver fatto scattare qualcosa in Xehanort, pur lui volendo proseguire con il suo piano fino alla fine… aspettate il penultimo Capitolo di questa fic prequel, non dico altro ;). Al Mualim ha mandato in campo tutti perché Ezio e Altair da soli non erano riusciti a trovarlo, e voleva trovare quel tipo che li aveva smascherati davanti a tutti a qualsiasi costo, ed Altair più che avrebbe voluto fermarlo potremmo dire che ce l’ha con Bakura perché gli è sempre stato sui cosiddetti ed ora ha l’opportunità di sbarazzarsene… ed è anche un po’ frustrato per non essere riuscito a trovarlo finora (In pratica sei un idiota, Altair! N.d. Al Mualim) (Ehi!! N.d. Altair) (Guarda che ha ragione! N.d. Ezio) (Non ti ci mettere pure tu -_-‘! N.d. Altair) (Eheheheheheh grazie Ophelia, in fondo io sono un serial killer e mi piace uccidere!! N.d. Bakura) (Gli piace uccidere? Uhm interessante… N.d. Freezer) (… Non mi piace quando dice così… N.d. Sora) (È vero, volevo vendetta verso Priscilla, però comunque non eravate obbligati ad accettarmi e mi avete comunque preso! N.d. Claire) (E tra l’altro eri pure una ragazza quando ti sei unita alle Claymore, non proprio una bambina! N.d. Riku) (Giusto! N.d. Claire) (Però lei è stato un caso più unico che raro! N.d. Teresa) (Già, mi sa che le altre erano tutte bambine… N.d. Naruto) (Poverine… N.d. Luffy) (Ma perché dovete sempre criticare tutto quello che faccio?! Dopo un po’ uno si incavola, ed ha pure ragione!! N.d. Vegeta) (Però hanno ragione, contro di me non è servito a niente il tuo attacco! N.d. Majin Bu) (Ora incalzi pure tu, stupida gomma da masticare?! è_é N.d. Vegeta) (Non ti incavolare, papà! N.d. Trunks) (-_-‘ Mi prendono in giro e non dovrei neppure arrabbiarmi… N.d. Vegeta) (E non ti ringrazierò mai abbastanza per questo, Jean! N.d. Claire) (Le freddure sono il male dell’umanità! N.d. Goten) (Ma non è vero, sono stupende! N.d. Ash) (Tu sei idiota, non mi sorprendo che tu lo dica! N.d. Misty) (… Deve sempre criticarmi T_T! N.d. Ash) (Due Teresa?! O_O N.d. Yamcha) (Glom, non vorrei essere in quella posizione O_O! N.d. Kiba) (Voi travisate, quelle di Psyko sono anticipazioni, non spoiler u.u! N.d. Signore delle Ombre) (Non cambia letteralmente nulla… N.d. Bardak) (Io non posso parlare, mi è stato vietato di fare spoiler… N.d. Tivan) (… Qua la vedo male in termini di spoiler, meglio se chiudo qui il siparietto con i miei pg prima che a qualcuno scappi qualcosa O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Gli esperimenti sui due bambini che diverranno Alien e Predator li mostrerò piano piano nel corso dei Capitoli, mentre per la cattura di Bakura… detti già una breve spiegazione di come andò nella fic principale, ma in questa fic prequel la mostrerò dettagliatamente, dovete solo aspettare e vedere ;). E nel frattempo ti ringrazio ancora per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il sedicesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 16 – L’INCONTRO TRA XEHANORT ED HITLER!



Luna Park, Palecity, Comunità, 19 Febbraio 1936:
Quasi un anno era passato da quando gli Assassini erano stati smascherati davanti a tutta la Comunità.
Da allora, Bakura aveva iniziato la sua scia di sangue per l’intera Comunità, mietendo una o due vittime a distanza di qualche mese tra un omicidio e l’altro e gettando di conseguenza nel panico tutta la società.
Nonostante il desiderio di rintracciarlo degli Assassini e del Concilio, purtroppo il serial killer, titolo che si era ormai guadagnato, conosceva ogni centimetro quadrato della Comunità, esattamente come tutti gli altri membri della gilda.
Grazie a ciò, riusciva sempre a trovare una scappatoia ed a defilarsi prima di essere trovato. Era diventato irrintracciabile per tutti, come una specie di fantasma, e proprio per questo spaventava tutti quanti nessuno escluso.
Anche se la paura la faceva da padrona in tutti gli abitanti della Comunità, questi ultimi cercavano comunque di vivere la loro vita normalmente, sperando di non incappare nell’assassino durante uno dei suoi momenti di follia.
Non volevano lasciarsi vincere dalla paura, e per questo provavano a far finta che non ci fosse nulla, almeno nel periodo in cui l’albino rimaneva “a riposo” in attesa di colpire di nuovo, anche se nessuno poteva prevedere quando avrebbe colpito…

Proprio per questo motivo, nonostante tutto, il Luna Park di Fantacity quel giorno era pieno!!
Erano le 16:30 del pomeriggio, ed il parco era tutto esaurito di turisti che desideravano divertirsi o anche solo rilassarsi in quel luogo di divertimento. In fondo era anche un modo per scacciare la paura che immetteva in loro quel folle.
Con tutte le sue attrazioni, il Luna Park riusciva nel suo intento di far svagare grandi e piccini e di non fargli pensare al pericolo a cui correvano, anche perché si poteva dire che negli ultimi tempi si era aggiunta una “nuova attrazione”.
In verità non si poteva proprio parlare di attrazione in questo, era semplicemente un ragazzo che, da circa un mese, veniva costantemente lì ogni giorno e si recava al parchetto interno per giocare a scacchi nella zona dei giochi da tavola.
La peculiarità era che quel giovane sembrava pressocché imbattibile, riusciva a vincere ogni partita in un massimo di dieci minuti e nessuno era ancora riuscito ad avere la meglio su di lui, oppure anche solo ad impensierirlo.
Proprio per questo, ogni giorno si formava quasi la fila per giocare una partita contro di lui e provare quantomeno ad avere la meglio… solamente che andava a finire sempre nella stessa identica situazione, e quel giorno non era da meno.
“Hai perso, amico mio!” disse difatti il campione, seduto con la gamba destra conserta ed entrambe le mani poggiate unite sulla vita, oltre che un sorrisetto beffardo.
Si trattava di Lelouch, che, anche se aveva solo dodici anni e di aspetto era molto simile a quando ci fu l’incidente con la sorella solo più alto per la crescita, aveva già sviluppato una notevole intelligenza tattica, superiore alla media.
L’avversario, un uomo di circa quarant’anni, non sembrava aver gradito la sconfitta, al punto che battendo entrambe le mani contro il tavolo si alzò in piedi ed iniziò ad osservarlo con occhi davvero molto severi.
“Non è possibile che tu mi abbia battuto!! Hai imbrogliato, ammettilo!! Sarebbe l’unica spiegazione per tutte queste vittorie!!” gridò a quel punto.
La risposta di Lamperouge non si fece attendere “I vincenti non hanno bisogno di questi mezzucci per trionfare. Barare è da perdenti, un po’ il tuo stile potremmo dire…”
“CHE COSA STARESTI DICENDO?!” non sembrava aver gradito quella sua insinuazione. Tuttavia… “La vuoi piantare? Qui c’è gente che deve giocare, spostati e lascia posto agli altri!!”
C’era la fila quel giorno per sfidare il fratello di Nunnally, e considerando che ormai quel tipo aveva perso stava solamente intralciando la coda e la partita degli altri, per questo il terzo della fila se ne era uscito con quella frase.
Non fu però l’unico, dato che appena ebbe detto ciò anche gli altri iniziarono a fare pressione affinché se ne andasse “Ben detto!!” “L’hai sentito?!” “Vattene che è meglio!!” fu ciò che uscì più o meno dalle bocche di tutti.
In verità quel tipo sarebbe voluto rimanere per farla pagare a quello stupido moccioso, anche se era un nobile… però temeva che così si sarebbe ritrovato tutta la folla contro, e di conseguenza non ebbe altra scelta che andarsene di lì.
Per questo, ancora parecchio imbronciato, si spostò alla sua destra e si allontanò, senza neanche voltarsi indietro a guardare il suo ex avversario e tutti gli altri che erano in fila solo per fare la sua stessa fine.
“Buona giornata!” lo punzecchiò quasi Lelouch con un sorrisino, prima di rivolgersi agli altri e dire “Avanti il prossimo!”
Ad osservare tutto da lontana, poggiata ad uno degli alberi che erano vicino a quella zona del Luna Park, c’era una ragazza che, con la mano sinistra poggiata al tronco e quella destra all’altezza del cuore chiusa a pugno, stava osservando.
Si trattava di una giovane di tredici anni che aveva dei corti capelli neri a caschetto, degli occhi insolitamente bianchi e senza pupille, un paio di ciuffi che scendevano giù per la guancia e che indossava una felpa a maniche lunghe bordeaux con uno stemma rosso dentro un cerchio giallo all’altezza della spalla destra ed il fondo bianco e piumato, dei lunghi pantaloni blu scuri che arrivavano fino a poco sotto le ginocchia, con un paio di bende bianche sulla coscia destra ed una specie di astuccio legatoci attorno, e delle scarpe blu scure con la punta aperta lasciando scoperti così le dita dei piedi.
La giovane, rimanendo a distanza di sicurezza, stava osservando tutto parecchio perplessa. Non riusciva a credere che un bambino di un anno più giovane di lei fosse così bravo in un gioco d’intelligenza in cui lei era una frana…
E soprattutto che fosse in giro da solo con un serial killer in circolazione!!
Lei era venuta fin lì insieme ai suoi genitori, che però non erano con lei in quel momento, e rimaneva perplessa dal fatto che Lelouch, nonostante il suo rango e quello che era successo a suo nonno, fosse così tranquillo e sereno.
*Che coraggio a stare da solo in un periodo così buio della Comunità…* ammise Hyuga mentalmente.
All’improvviso però, da dietro di lei… “Ciao Hinata!!”
Un ragazzo biondo sbucò fuori quasi dal nulla da dietro la ragazza, facendole venire un colpo e facendole quasi fare un salto sul posto mentre alzava entrambe le braccia al cielo assumendo anche un’espressione quasi terrorizzata.
Fortunatamente però le ci volle poco per riprendersi, dato che comunque aveva riconosciuto la voce e per questo si stava calmando… almeno parzialmente, dato che se era ancora un po’ agitata era proprio perché l’aveva riconosciuto!!
Difatti, mentre si toccava con la mano sinistra il cuore, ansimava pesantemente mentre era tutta rossa in viso, quasi come se stesse avendo un attacco di panico, al punto da spaventare il povero giovane che era appena arrivato.
“Ehi ehi, stai bene Hinata? Tutto a posto?!” le domandò quasi poggiando entrambe le mani sulla schiena.
Lei però, cercando di riprendersi parzialmente, rispose “N-No. T-Tutto a posto, N-Naruto…” mentre ritornava con la schiena ritta e tirava qualche sospiro per calmarsi.
Sfortunatamente colui che aveva parlato era proprio l’ultima persona a cui avrebbe desiderato parlare a causa della sua timidezza, e di sicuro l’ultima cosa che voleva era fargli una cattiva impressione, per questo nonostante in viso fosse rossa come un pomodoro stava cercando di calmarsi.
Uzumaki, che aveva ormai tredici anni ed era identico a com’era un anno prima, vide che lentamente si stava tranquillizzando, anche se come al solito non aveva notato l’imbarazzo che stava provando, e per questo fece un sorriso a trentadue denti.
“Meno male, mi hai quasi fatto venire un colpo!”
Lei aveva fatto venire un colpo a lui?! Buffa la vita…
“C-Comunque ciao, N-Naruto…” provò a dire a quel punto la nera, visto che non l’aveva ancora salutato.
Il biondo allora replicò con un sorriso a trentadue denti e dichiarò “Stavo per chiederti se stessi bene, ma direi che hai già risposto abbondantemente!”
Subito dopo si voltò là dove stava guardando poco prima la ragazza e, notando che c’era Lelouch in quella direzione, finì per domandarle “Come mai stavi guardando Lelouch giocare a scacchi?”
La sua in effetti era una bella domanda, e Hyuga decise di rispondergli sinceramente “S-Stavo notando c-che Lelouch è s-senza scorta n-nonostante il suo r-rango e u-un assassino i-in circolazione…”
Continuava a balbettare e ad essere rossa in viso a causa della presenza di Uzumaki, che la faceva imbarazzare a livelli esponenziali. Già all’epoca quel giovane le piaceva per la sua positività e la sua allegria, ma non riusciva a confessarglielo per nulla…
Naruto, sentendo la risposta dell’amica, replicò “In effetti hai ragione, specie dopo quello che è successo a suo nonno… ma forse anche lui ha fiducia nella sua cattura come me!!”
Le ultime parole le aveva pronunciate di nuovo con un sorriso a trentadue denti, al punto tale che la stessa Hinata si voltò ad osservarlo parecchio sorpresa, chiedendogli anche “P-Perché? T-Tu n-ne sei s-sicuro?”
“Assolutamente sì!!” rispose, voltandosi ad osservarla e facendo anche l’ok con il pollice sinistro. Appena si fu voltato però, la ragazza finì per abbassare di colpo il suo sguardo, aveva paura ad incrociare i suoi occhi con quelli del giovane per l’imbarazzo che provava, e per questo non aveva il coraggio di osservarlo in faccia.
Tuttavia, il figlio di Kushina non si accorse di nulla come al solito e proseguì affermando “Le autorità della Comunità hanno già distrutto gli ADAM in passato, riusciranno anche ad acciuffare quell’assassino!”
“P-Per questo s-sei da solo?” domandò allora la nera, sempre facendo attenzione a non incrociare i loro sguardi.
Il ragazzo però, portandosi la mano destra dietro la schiena, dovette ammettere “In verità anche io sono qui con mia madre. Nonostante le mie insistenze non vuole che vada in giro da solo, anche se sono posti affollati come questi…”
Beh, poteva capirla Kushina. Con un serial killer in giro che non si sapeva quando avrebbe colpito, tutti avrebbero avuto paura per i propri figli, era assolutamente normale avere terrore della loro morte per colpa di un pazzo.
Uzumaki però, cercando di fare il coraggioso, fece il pollice con il pugno destro ed affermò “Però anche se fossi da solo non avrei paura. Quell’assassino sarà catturato e tutto questo sarà solo uno spiacevole ricordo, ne sono sicurissimo!!”
… Wow, certo che era davvero ottimista nonostante tutto.
Non c’era assoluta certezza che Bakura venisse arrestato, anzi erano di più le probabilità che la facesse franca visto che fino a quel momento per oltre un anno non erano riusciti ad acciuffarlo… e nonostante questo lui era ancora positivo.
Non sapeva da dove prendeva quella sua gioia incondizionata ed il suo modo di vedere il mondo sempre in maniera positiva, specie considerando che il padre l’aveva abbandonato quando era molto piccolo… ma doveva ammetterle che le piaceva.
Una cosa che l’aveva colpita fin dall’inizio del ragazzo era proprio quel suo sorriso sempre stampato sul volto, ed era per questo che si imbarazzava ogni volta che stava vicino a lui ed evitava di incrociare il suo sguardo con il suo.
Le piaceva, le piaceva moltissimo!!
Aveva solo dodici anni, ma sapeva che quello che provava dentro di sé era amore, aveva abbastanza conoscenze per esserne certa, ma mai avrebbe pensato che si sarebbe innamorata già in tenera età. Questa però era una cosa positiva.
Significava che Naruto era quello giusto per lei… ed anche il suo cuore lo sapeva!!

Non erano però gli unici presenti al Luna Park quel giorno…
“Trunks, vai piano!!”
Anche una certa famiglia che viveva a Fantacity aveva deciso di approfittare della giornata per farsi un giro al parco, dato che era una vita che nessuno ci andava lì, ed anche perché il piccolo non c’era mai stato…
Piccolo si faceva per dire, dato che il giovane Trunks aveva ormai dodici anni e, anche se di aspetto era molto simile a come si sarebbe presentato sette anni dopo, l’abito che indossava era una tuta molto simile a quella che indossava da bambino.
In quel momento il ragazzino, tutto entusiasta e con entrambe le braccia sollevate al cielo, stava correndo in mezzo ai vari stand del Luna Park probabilmente per raggiungere la ruota panoramica, l’attrazione principale.
“Fantastico!! Non ero mai stato qui, questo Luna Park è fantastico!! Voglio provare la ruota panoramica!!” era ciò che diceva mentre correva quasi a per di fiato.
Ad urlare il suo nome precedentemente era stata Agatha, la quale aveva accompagnato i suoi datori di lavoro in quanto era uno dei suoi compiti principali badare al bambino anche quando erano fuori dalla villa.
La donna aveva sessantuno anni ormai e, per avvalorare la sua copertura come anziana badante, aveva iniziato a fingere dei problemi alle gambe con Bulma e Vegeta, motivo per cui andava in giro con un bastone di legno con cui fingeva di reggersi.
Le costava molto doverlo fare, dato che in verità stava benissimo ed una delle cose che avrebbe desiderato era correre proprio come ai tempi in cui era giovane e tirava di spada, ma per non far sospettare loro nulla doveva farlo.
Proprio per questo, la madre di Hughes stava dietro al viola andando a passo lento, anche se usando il bastone per reggersi ed al tempo stesso andare più veloce, essendo preoccupata che si allontanasse troppo.
“Trunks, non correre!! Andiamo alla ruota panoramica se ti dai una calmata!!”
Nonostante fosse abbastanza avanti a lui e ci fosse parecchia confusione attorno, l’anziana aveva udito ciò che il ragazzo aveva detto, e per questo aveva provato a replicare… consapevole però che a differenza sua non l’avrebbe sentito.
Difatti, il ragazzino non aveva neanche udito la sua voce e stava continuando a correre a per di fiato nella stessa posizione di prima, motivo per cui Agatha doveva continuare a stare al suo passo pur controvoglia.
“Uff, quel ragazzino mi manderà al manicomio un giorno…” biascicò debolmente la bionda mentre continuava ad andare nella stessa direzione dove aveva visto dirigersi il figlio di Vegeta.
Non erano però da soli al Luna Park come già detto, difatti anche Bulma e suo marito avevano deciso di andare al parco quel giorno, ritenendo che una giornata di tranquillità dopo lo stress accumulato in quei giorni gli facesse solo bene.
Tuttavia, Brief non gradiva particolarmente le giostre, per questo aveva deciso di lasciare che fossero gli altri a divertirsi al posto suo, mentre lei avrebbe atteso seduta su una delle panchine all’ingresso del parco.
In quel momento la donna, che ormai aveva trentanove anni ed indossava già il lungo abito rosso che avrebbe avuto diversi anni dopo, così come lo stesso taglio di capelli, era seduta su una delle panchine, con le gambe unite ed entrambi i pugni poggiati sulle ginocchia.
Non sembrava però particolarmente contenta, anzi aveva lo sguardo basso e sembrava star riflettendo su qualcosa, anche se non si capiva bene il motivo. Probabilmente era il motivo per cui aveva deciso di rimanere lì da sola…
*Ed ora cosa faccio?* pensò immediatamente.
“Tutto a posto?”
In quel momento però, mentre era in sovrappensiero, venne avvicinata dal marito, il quale aveva trentacinque anni ed era diventato un uomo a tutti gli effetti.
Anche se il suo aspetto era rimasto quasi uguale a quello che aveva da ragazzo, come abito ora indossava quella che sembrava essere una tuta da allenamento senza maniche, lunga e di colore blu scura, oltre che dei guanti bianchi lunghi fino quasi ai gomiti e degli stivali dello stesso colore, solo con le punte gialle.
Lei però non si aspettava di essere disturbata mentre era da sola e immersa nei suoi pensieri, proprio per questo le venne quasi un colpo e saltò sul posto assumendo un’aria visibilmente spaventata.
Una reazione che fece quasi scoppiare a ridere Vegeta, il quale dovette trattenersi in quanto reggeva due coni gelato alla panna con entrambe le mani e non voleva rischiare di farli cadere buttando così al vento i soldi spesi.
“Certo che dovevi vedere la tua faccia, era proprio buffa!” dichiarò il nero trattenendo le risate. Ripresasi, la moglie lo osservò abbastanza malamente e replicò sostenendo “Non sei divertente, mi hai quasi spaventata per davvero…”
“Se tu ti spaventi per così poco, non è colpa mia!” provò a scherzare l’uomo, mantenendo comunque un tono ironico a dimostrare che non la stava prendendo in giro.
Ed in effetti Brief non se la prese, anche perché il suo era per lo più un avvertimento piuttosto che una lamentela vera e propria, soprattutto considerando quello a cui stava pensando prima e che era legato alle “ultime scoperte”…
Forse proprio per questo, passarono alcuni secondi prima che gli domandasse di nuovo con un’aria quasi malinconica “Comunque, che cosa c’è? Non eri andato a divertirti con Trunks e Agatha?”
“… Inizialmente sì, ma poi ho deciso di portarti un gelato per evitare che rimanessi troppo da sola…” Vegeta aveva parlato dopo alcuni secondi perché sembrava aver notato che c’era qualcosa che non andava nella moglie.
Lei, provando a fare finta di niente, cercò di abbozzare un sorriso quasi forzato e gli disse “Per me? Ma che dolce che sei! Non mi aspettavo fossi così premuroso con la tua mogliettina anche dopo dodici anni di matrimonio!”
Anche lei sembrava aver giocato la carta dell’ironia mentre prendeva il cono con la mano sinistra… ma sembrava che anche l’uomo non ci cascasse, anzi continuò a mantenere un’espressione abbastanza sospetta nei suoi confronti.
Proprio per questo, appena la moglie ebbe preso il gelato, Vegeta si sedette alla sua destra e le domandò diretto “… Bulma… c’è per caso qualcosa che non va? Mi sembri… strana…”
L’aveva vista molte volte preoccupata in quegli anni, come quando era sovrappensiero per colpa del destino della povera Cana, e di conseguenza aveva imparato a distinguere i momenti in cui stava pensando da quelli in cui era “tranquilla”.
Inizialmente l’azzurra dovette ammettere di essere interiormente sorpresa dalle parole del marito… ma in fondo la conosceva bene, e per questo non si doveva sorprendere che avesse notato il suo disagio momentaneo.
Per ciò, facendo un dolce sorriso più che poteva, affermò “Non ti sfugge proprio niente…”
“Siamo sposati da più di dieci anni, cosa ti aspettavi?” replicò con tono divertito il nero, anche se poi incalzò domandando “Allora, cosa c’è che non va?”
Dato che ormai aveva capito che qualcosa la turbava, la madre di Trunks decise di non nascondergli niente e di spiegargli come mai si sentiva così giù di morale quel giorno nonostante fossero venuti lì per divertirsi.
“… Si tratta degli esami dell’altro giorno, della… gravidanza…”
A quanto pareva, proprio pochi giorni prima la donna aveva fatto degli esami ed aveva così scoperto di aspettare un secondo figlio!!
Naturalmente la gravidanza era appena cominciata, di conseguenza non poteva ancora sapere se sarebbe stato un maschietto o una femminuccia, ma dovette ammettere che inizialmente, a quella notizia, era esplosa letteralmente di gioia…
Fino a quando non si era resa conto del periodo in cui stava vivendo ed il morale le piombò letteralmente sottoterra.
Vegeta però ignorava questo particolare, e proprio per questo le domandò “E dove sarebbe il problema? È una notizia meravigliosa e sono felicissimo per la nostra famiglia!!”
Era sempre bello vedere un uomo contento come un bambino per un nuovo figlio, e di questo Bulma non poteva che esserne felicissima ed allargare ancora di più il suo sorriso per questo. Non avrebbe mai pensato che quel ragazzo scorbutico sarebbe divenuto un ottimo padre…
Ma al tempo stesso c’era qualcosa che la preoccupava “Ed anche io sono contenta di questo, non fraintendere le mie parole. È solo che… con tutto quello che è successo nell’ultimo anno… diciamo che ho un po’ paura…”
Bastarono queste semplici parole per far capire al nero che cosa la turbava veramente, e proprio per questo si fece ancora più severo di prima e domandò solamente “… C’entra per caso Bakura, dico bene?”
L’assassino era una spina nel fianco per l’intera Comunità, per questo non si sarebbe sorpreso se si trattava veramente di lui… e la donna lo confermò annuendo debolmente mentre assumeva un’aria abbastanza sconsolata.
“Quell’Assassino è ancora in circolazione e, quando gli gira, uccide degli innocenti. La paura di dare alla luce un bambino in un mondo in cui rischia costantemente la vita per colpa di un serial killer… mi terrorizza, ed anche tanto…”
Questo la spaventava davvero: la paura di essere il prossimo bersaglio di Ryou proprio adesso che stava per mettere al mondo un nuovo figlio. La sola idea di morire e portare con sé il pargolo la distruggeva interiormente.
Il nero non poté sorprendersi della sua paura, probabilmente era ciò che stava terrorizzando tutti nella Comunità più o meno in quel periodo, e proprio per questo sapeva già che cosa dovesse dire, essendosi preparato un piccolo discorso.
Temeva che prima o poi sarebbe emerso questo terrore, e così le disse mantenendo un’aria sera “Ascoltami, Bulma. Un nuovo figlio è un dono, e sprecare questi momenti che ti separano dalla sua nascita autocommiserandoti per una possibilità molto piccola potrebbe finire per farti pentire di non esserti goduta il momento della sua nascita…”
“Questo lo so. Però…” provò a controbattere Brief.
Ma Vegeta fu più tempestivo e, mantenendo la sua espressione severa, aggiunse “Non devi abbatterti. Tutti in questa società hanno paura di quel tipo, e tutti gli stanno dando la caccia, perciò è solo questione di tempo prima che venga catturato e consegnato alla giustizia. Devi solo avere fiducia nella polizia, hanno già distrutto gli ADAM e distruggeranno anche lui!”
Le sue erano belle parole, l’azzurra non poteva negarlo assolutamente, ed aveva ragione anche nel dire che le probabilità che proprio lei fosse la vittima erano basse… però doveva ammettere di stare male ogni volta che sentiva che l’albino aveva commesso un nuovo omicidio.
Ed in più c’era un altro dettaglio che non andava trascurato “E… se la polizia non dovesse catturarlo?”
“In quel caso ci penseranno gli Assassini!” replicò subito il marito, stavolta però con il sorriso sulle labbra “Si è inimicato anche loro comportandosi in questa maniera da quel poco che abbiamo visto. Se la polizia lo mancherà, loro non saranno così superficiali. Abbi fiducia, lo cattureranno!”
Brief dovette ammettere che quelle parole, unite al sorriso dolce e sincero del marito, le avevano riscaldato l’animo, ed ora si sentiva quasi come una diciottenne in pieno imbarazzo davanti al ragazzo che le piaceva.
Ci mancò addirittura poco che le guance le divenissero rosse. Bisognava dire che Vegeta sapeva bene che tasti premere con lei, non era la prima volta che riusciva a tranquillizzarla dopo che si era preoccupata tantissimo, e per questo si riteneva fortunata ad averlo al suo fianco.
Così, sorridendo dolcemente, Bulma affermò “Hai ragione, prima o poi lo cattureranno ed io mi godrò questo bambino fino all’ultimo!!”
Sembrava evidente che fosse riuscito a ritirarla su di morale, e proprio per questo l’uomo, continuando a sorridere dolcemente, esclamò “Sono felice che ora stai bene… ma credo che prima sia meglio che ti godi il gelato, si sta sciogliendo!”
In effetti era vero, e solo allora la donna voltò lo sguardo verso il cono accorgendosi che la panna aveva iniziato a gocciale, e per questo assunse un’aria preoccupata e disse “Dannazione, mi sono distratta!!”
A quel punto Vegeta non poté trattenersi dalle risate e scoppiò a ridere, seguito però a ruota anche da Brief che sembrava aver ritrovato il buon umore, in barba al fatto che il gelato le potesse cadere sulle gambe in quel momento.
Avevano ritrovato il buon umore grazie al figlio che la donna portava in grembo, e questa era sicuramente una buona notizia. Anche se quella gravidanza era stata inaspettata, entrambi volevano godersela appieno e assapporarsi la gioia di una nuova vita che veniva alla luce.
Bakura non gli avrebbe impedito di vivere come la famiglia che avevano sempre desiderato, ed anche se ci fossero voluti nove mesi prima di mettere alla luce il nuovo bambino avrebbero atteso quel momento con trepidazione.
Avevano già in mente anche i nomi: se fosse stato un maschio l’avrebbero chiamato Tarble, se fosse stata una bambina… l’avrebbero chiamata Bra!!

Berlino, Germania, Superficie, 08 Marzo 1936:
Mentre la Comunità viveva un periodo di terrore a causa di Bakura, in Superficie la situazione non era affatto migliore.
L’Europa stava vivendo un periodo abbastanza teso a causa di Hitler, che si faceva sempre più pericoloso e minaccioso, al punto che il giorno precedente stesso Adolf aveva deciso di venire meno al Patto Renano.
Esso era un accordo che faceva parte di una serie di trattati meglio noti come Patto di Locarno che alcuni Paesi come Germania, Belgio, Gran Bretagna, Italia, Polonia e Cecoslovacchia avevano firmato insieme per mantenere la pace tra di loro e non dover ricorrere alla guerra come strumento di democrazia.
Il giorno precedente il Cancelliere aveva mandato 2.000 soldati in Renania, venendo così meno all’accordo e dando inizio ad una serie di dissapori che avrebbero potuto portare ad una guerra entro pochi anni.
Molti lo temevano e molti lo sospettavano, per questo gli allora Vice Cancelliere Franz Von Papen e Ministro della Giustizia Franz Gurtner si erano recati nell’ufficio del loro superiore per parlargli di quello che aveva appena fatto.
L’ufficio del dittatore era molto normale, dato che aveva unicamente una scrivania con sedia girevole ed altre due sedie dall’altra parte, un armadio alla destra della scrivania e una porta posta parallelamente all’ufficio, oltre che una piccola finestra alle spalle del tavolo.
In quell’istante erano tutti nella stessa stanza.
Adolf Hitler era seduto alla sua scrivania, aveva trentasette anni e possedeva già i capelli corti, neri e ben pettinati, i baffi verticali tra naso e bocca ed indossava una divisa militare bordeaux con una fascia rossa sul braccio sinistro che rappresentava il simbolo Nazista, oltre che degli stivali neri.
Franz Von Papen aveva invece cinquantasette anni ed aveva dei corti capelli grigi, dei baffi dello stesso colore ed indossava una divisa elegante comprendente di giacca nera, pantaloni lunghi dello stesso colore, una camicia bianca ed una cravatta.
Infine, Franz Gurtner aveva cinquantaquattro anni ed aveva dei corti capelli, anche lui dei piccoli baffi, indossava un paio di occhiali e come abito aveva anche lui una divisa elegante comprendente di giacca e cravatta, oltre che una camicia ed una cravatta a pois.
I due in quel momento stavano parlando al loro superiore, e Papen gli domandò “Der Fuhrer, è veramente sicuro dell’azione che ha appena compiuto?”
Gurtner aggiunse “Ha appena violato il Patto Renano, questo potrebbe portare gli altri Paesi a prenderla come una dichiarazione di guerra, e la Germania potrebbe non sostenere un simile conflitto…”
“Bazzecole!” controbatté tuttavia Hitler, il quale aveva la schiena poggiata sullo schienale della sedia girevole ed osservava i suoi due uomini con uno sguardo calmo ma al tempo stesso minaccioso.
“Lentamente sto risollevando la Germania dalla spazzatura in cui la Grande Guerra l’ha gettata, ho ridato lustro al nostro Paese, e non permetterò che gli altri Paesi ci dicano cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare. E se questo ci porterà alla guerra… ebbene sia!”
Le sue parole spaventarono leggermente i due, sembrava che Adolf fosse veramente propenso a scatenare una guerra di proporzioni gigantesce, e considerando come era scoppiata quella precedente non avevano idea di quanto sarebbe stata su larga scala.
Proprio per questo, Papen, che era seduto su una delle due sedie davanti alla scrivania insieme al ministro, insistette ulteriormente domandando “Der Fuhrer, io non sono certo che potremmo vincere, anche adoperando la nostra risorsa…”
Era abbastanza evidente a chi si stesse riferendo, difatti il Cancelliere domandò “Ti riferisci per caso a Schmidt? Hai qualcosa contro di lui?!”
Visto il tono con cui si era rivolto a lui parlando in quel modo, a Franz venne un leggero brivido sulla schiena, quando usava toni così minacciosi era quasi spaventoso, doveva ammetterlo, anche perché poteva farlo fucilare in qualsiasi momento.
“A-Assolutamente no, Der Fuhrer…” rispose difatti l’uomo.
Gurtner però, preferì intervenire affermando “Der Fuhrer, però c’è da dire che anche se Schmidt ha una forza sovrumana, ben superiore a quella di un umano comune, da solo non potrebbe vincere una guerra per noi…”
“Ne sono consapevole!” esclamò tuttavia Hitler “Però abbiamo un esercito intero a supportarlo. Prima che ottenessi questa carica l’esercito era finito, distrutto, ed io l’ho riportato ai fasti di un tempo. I miei uomini aiuteranno Schmidt a vincere la probabile guerra per noi, e così la Germania e la razza caucasica si riprenderanno il loro posto nel mondo!!”
Nessuno dei due ne era certissimo. La fiducia che Adolf riponeva in quel soldato era enorme, e fosse stato per lui gli avrebbe fatto combattere un intero esercito tutto da solo, ma anche se possedeva una forza fisica sovrumana non sapevano quanto poteva vincere da solo…
Neanche a farlo apposta, proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta e… “Der Fuhrer, sono Schmidt, può ricevermi?”
Naturalmente tutti e tre voltarono il loro sguardo verso la porta, rimanendo sorpresi del fatto che Johann fosse lì… visto che l’avevano mandato in Renania insieme ai 2.000 soldati il giorno precedente!!
Difatti, Paper domandò “Schmidt?! Ma che…”
Lo stesso Hitler, anche se era sempre contento di sentire la sua voce, replicò “Schmidt, cosa ci fai qui?! Dovresti essere in Renania con il resto delle truppe, non vorrai dirmi che hai disertato l’onorevole esercito tedesco?!”
La sola idea faceva alterare il Cancelliere, perché anche se il biondo era il suo preferito non avrebbe esitato ad ucciderlo se avesse mancato di rispettare gli ordini. Le regole valevano per tutti, anche per qualcuno come lui.
Dall’altra parte della porta però, il Potenziato replicò “Ero partito per la Renania, Der Fuhrer… tuttavia sul tragitto ho incontrato una persona che dice di avere ciò che fa al caso suo per ottenere tutto quello che desidera. Ho pensato che fosse il caso di portarla qui per fargliela incontrare di persona!”
La reazione di Gurtner fu quasi istintiva “E dovremmo credere che un tizio a caso abbia la soluzione ai nostri problemi? Suvvia Schmidt, non siamo stupidi. Torna in Renania con gli altri soldati!”
Anche se non approvava la mossa del suo superiore, vedere un soldato trasgredire gli ordini ed inventarsi pure una scusa del genere non gli piaceva per nulla. Era una mancanza di rispetto verso colui che rimaneva comunque il loro Capo di Stato.
Hitler però disse subito “Non parlare a nome mio!” fulminandolo addirittura con lo sguardo.
Quando faceva il minaccioso era a dir poco terribile, proprio per questo al ministro salì un altro brivido lungo la schiena e si scusò immediatamente “M-Mi perdoni, Der Fuhrer!”
A quel punto Adolf, rivolgendosi alla porta, sostenne “Molto bene Schmidt, portalo davanti a me allora. Sono curioso di sentire cosa ha in mente questo… tizio!”
Papen non si sorprese della decisione. Il Cancelliere era un uomo estremamente superstizioso e credeva ad ogni leggenda che si raccontava, non dimenticava neppure che aveva mandato una marea di uomini a cercare il Santo Graal quando non si sapeva neppure se esistesse…
“Subito, Der Fuhrer!” replicò allora Schmidt dall’altra parte della porta.
Fu allora che la porta si spalancò sotto gli sguardi vigili dei tre uomini, e nella stanza fece subito capolino Johann, non molto diverso rispetto a quando aveva riacquistato la memoria perduta delle torture di Fontaine.
Non era però da solo, c’era qualcun altro con lui che entrò nella stanza subito dopo di lui e, appena il militare si fu scansato alla sua sinistra per farlo passare, si posizionò a pochi metri di distanza dagli sgabelli dove erano seduti il Vice Cancelliere ed il ministro.
Di chi si trattava? Beh… di Xehanort in persona!!
L’uomo, con uno sguardo soddisfatto, un sorrisino beffardo ed entrambe le mani dietro la schiena, esclamò subito “Adolf Hitler, finalmente ho il piacere di incontrarti di persona. Il mio nome è Xehanort, e sono un tuo grande ammiratore!!”
La stessa cosa però non la si poteva dire per il Cancelliere, il quale si alzò di colpo dalla sedia proprio come i suoi due sottoposti e gridò immediatamente “CHE RAZZA DI STORIA È QUESTA?! UN NEGRO DAVANTI A ME?!”
Il lato razzista del Cancelliere era emerso subito, e questo a causa del fatto che l’albino fosse abbronzato di pelle e quindi non fosse caucasico esattamente come desiderava Adolf. Un dettaglio che l’aveva fatto alterare.
Ma non fu l’unico, dato che anche Papen esternò “Schmidt, che significa tutto questo?!”
“Mi auguro che tu abbia una spiegazione per tutto questo!!” affermò pure Grutner.
Dall’altra parte però nessuno dei due replicava. Avevano entrambi un sorrisino beffardo sul volto ed entrambe le mani dietro la schiena, come se non gli importasse nulla dei commenti discriminatori che esternava l’altra parte in causa.
Non ricevendo alcuna risposta, Hitler indicò immediatamente il figlio di Ansem con l’indice destro e gridò “CACCIATE SUBITO QUEL NEGRO DA QUESTA STANZA! RITENGO INACCETTABILE LA SUA PRESENZA QU…”
Non riuscì mai a terminare la frase. All’improvviso una potente forza di gravità iniziò a fare pressioni sul suo corpo, e sbatté violentemente il suo petto contro la scrivania, senza dargli la possibilità di reagire.
Non fu però l’unico in quella stanza a subire quel destino, anche i suoi due subordinati sentirono improvvisamente una forte pressione sul loro corpo e finirono sbattuti violentemente al suolo con la pancia in giù, senza riuscire a rialzarsi.
Tutti e tre iniziarono a digrignare i denti ed a stringere i pugni, provarono anche ad usare le loro forze per rialzarsi, ma non riuscivano a muovere neppure un muscolo, la forza di gravità era davvero troppo potente per loro.
“C-Che cosa succede?” si domandò Papen preoccupato.
A quel punto Xehanort cominciò a camminare lentamente verso la scrivania affermando “Tipico dei Grim fare distinzioni solo per il colore della pelle. Siete davvero fortunati che mi servite vivi, altrimenti vi avrei già ucciso qui e subito!”
Da quelle parole fu evidente un dettaglio per Adolf, al punto che affermò digrignando sempre i denti “S-Sei tu a-a fare q-questo?!”
“Non era abbastanza chiaro?” replicò l’albino continuando a fare quel sorrisino.
Arrivato poi al capezzale della scrivania, il Gran Maestro si sedette su una delle due sedie incrociando le gambe e, osservando il Cancelliere che era ancora schiacciato con la testa ed il petto contro la scrivania, venne subito al dunque.
“Ora però ascoltami bene, Adolf Hitler. Se sono qui è perché voglio aiutarti, sei forte e carismatico ed hai un grande esercito alle tue spalle, ma se darai inizio ad una guerra finirai per essere sconfitto, te lo posso assicurare. Io sono qui per evitare che tu perda, amico mio!”
“N-Non gli d-dia retta, D-Der Fuhrer!!” provò a dire Gurtner continuando a digrignare i denti. Però il Cancelliere non aveva bisogno del suo intervento per esserne certo, difatti poco dopo affermò “E-E perché m-mai dovrei f-fidarmi di te?”
La risposta arrivò praticamente subito “Perché se tu non mi fossi utile saresti già morto. Hai visto cosa posso fare semplicemente stando fermo, immagina cosa potrei fare se aumentassi la forza di gravità… magari concentrandola unicamente sulla testa...”
Lo stava minacciando di morte, lo si capiva chiaramente. Gli stava dicendo che o gli dava retta oppure se ne sarebbe sbarazzato senza problemi… tuttavia, ad Hitler non importava di fare quella fine, e nemmeno di scendere a patti con uno come lui.
“F-Fai ciò c-che devi. T-Tanto i-i miei uomini m-mi vendicheranno e-e uno d-dei miei m-ministri p-prenderà il mio p-posto come Fuhrer!” esclamò difatti con coraggio.
Ma Xehanort lo fece tornare subito con i piedi per terra, specificando “Non succederà mai. Tutti sanno che hai favoritismi verso il mio pupillo, Schmidt. Basterà solo rendere te ed i tuoi due uomini dei martiri e Schmidt l’unico sopravvissuto al mio attacco, a quel punto nessuno avrebbe da ridire sulla sua nomina a Fuhrer, visto che rappresenta anche la “razza caucasica” che ti sta tanto a cuore, e con lui al governo tedesco io aiuterei lui. Come vedi la Germania sarà mia alleata in entrambi i casi, la differenza la puoi fare solamente scegliendo di darmi retta oppure morendo vedendo la tua cara Germania nelle mani di un “negro”…”
… Diavolo, l’aveva incastrato!!
Sfortunatamente aveva ragione, se seguiva il suo piano in quella maniera le probabilità che Schmidt diventasse il Fuhrer alla sua morte sarebbero state alte, ed a quel punto la Germania sarebbe stata in balia di quel tipo.
Se lui fosse rimasto al potere, avrebbe potuto quantomeno reclamare il Paese che tanto amava come suo, e quel tipo da un'alleanza ne avrebbe ricavato solamente ciò che desiderava, senza però ottenere il controllo sullo Stato.
A quanto pareva non aveva scelta, e dato che il bianco gli aveva letto negli occhi che stava cedendo, decise di incalzare un’ultima volta affermando “Fidati di me, hai visto di cosa sono capace. Il mio aiuto potrà solamente esserti utile nella tua campagna…”
Già aveva qualche dubbio, dopo quelle parole decise di provare quantomeno a domandargli che cosa avesse in mente. Era vero che si trattava di uno “sporco negro”, ma viste le sue capacità forse aveva qualche progetto interessante…
Proprio per questo, Hitler non ebbe scelta e disse “D’accordo, va bene. Ho capito!!”
Appena ebbe pronunciato queste parole, la forza di gravità cessò di imprimere potenza e sia Adolf che i suoi due sottoposti si sentirono di nuovo “liberi”, come se non fosse successo assolutamente nulla. Semmai ci fosse servita un'altra prova che era stato quel tipo a fare tutto quello…
Di nuovo liberi, sia Papen che Gurtner si rimisero a quel punto in piedi, sudando pesantemente mentre si osservavano le mani ancora confusi su quanto era appena accaduto, mentre il dittatore si limitò a rialzare il busto premendo sulla scrivania con entrambe le mani.
“Sono contento di vedere che hai iniziato ad usare la testa, amico mio!” affermò allora Xehanort, per poi sedersi su una delle due sedie davanti al tavolo con tanto di gamba destra accavallata.
Sembrava quasi che si fosse messo comodo come fosse stato a casa sua, e sinceramente ad Hitler irritava non poco quel suo atteggiamento… però aveva mostrato di sapersela cavare, e per questo non poteva dirgli più di tanto.
Così, cercando di tornare composto, il nero si sedette alla sua postazione davanti alla scrivania e, unendo entrambe le mani dopo averle poggiate sul tavolo, disse semplicemente “Ti ascolto…” Bene, finalmente aveva la sua attenzione, era anche ora!!
Schmidt approfittò a quel punto della situazione per avvicinarsi anche lui alla scrivania e sedersi sulla seconda sedia, l’unica rimasta ancora libera e subito alla destra del bianco, incrociando le braccia e mantenendo un’espressione severa.
I due Franz invece osservarono i due “rubare” quelle che fino a poco prima erano le loro sedie, e la cosa non gli piacque più di tanto… ma come potevano reagire se poco prima avevano rischiato per poco la vita per colpa loro?
Naturalmente al Gran Maestro poco importava di quello che pensavano loro, e proprio per questo si concentrò unicamente sul Cancelliere, cominciando così a spiegargli il motivo per cui si era spinto fino a lì quel giorno.
“Adolf Hitler, sei un uomo ambizioso e sei riuscito a tirare fuori la Germania da un disastro nazionale sia in campo politico che economico, e questo è encomiabile. Hai anche tirato su un esercito che singolarmente potrebbe sconfiggere quasi ogni Nazione del mondo… ma per come stai agendo tu adesso, non durerai troppo!”
“CHE COSA?!” Papen urlò quasi a squarciagola quelle parole dopo aver udito l’affronto che aveva rivolto l’albino al suo superiore.
Tuttavia, nessuno sembrò badare a lui, quantomeno dei diretti interessati nella discussione, visto che il nero continuava ad osservare il suo interlocutore con uno sguardo severo, forse per capire fin dove volesse arrivare.
Il figlio di Ansem così andò avanti “Se dovessi far scoppiare una guerra, tutte le Nazioni del mondo si schiererebbero contro di te, ed alla fine non avresti scampo e verresti annientato… proprio per questo sono qui, per impedire che ciò accada!!”
“Der Fuhrer, non deve credere alle sciocchezze che sta dicendo quest’individuo!” dichiarò allora Gurtner inserendosi nel discorso.
Stavolta le sue parole furono ben udite, e per questo Hitler, senza mai togliere lo sguardo dal Gran Maestro, affermò in risposta “Strano, prima quando pronunciavate voi queste parole non erano sciocchezze…”
Beh, colpito e affondato!!
In effetti erano più o meno gli stessi dubbi che avevano avanzato il suo Vice Cancelliere ed il suo ministro, e sotto questo punto di vista nessuno dei due poteva controbattere… anche se Papen ci tenne comunque a sottolineare una cosa.
“Ma prima per lei le nostre erano sciocchezze, come mai ora sembra interessato a quello che dice questo straniero, Der Fuhrer?” la sua era un’opposizione abbastanza comprensibile…
E Adolf sapeva già cosa rispondere “Prima non avevo di fronte un uomo in grado di schiacciare al suolo qualcuno senza neanche doverlo toccare. Le persone cambiano idea quando sono vicine alla morte, dovreste saperlo bene…”
Non sapevano perché, ma entrambi i suoi sottoposti avevano preso quelle sue parole quasi come una minaccia di morte, proprio per questo nessuno dei due ebbe più nulla da ridire e si zittirono, anche con l’ennesimo brivido lungo la schiena.
Essendosi zittiti, Hitler si rivolse all’uomo domandandogli “E sentiamo, che cosa avresti in mente per impedire questo scenario?”
La questione era molto semplice, e Xehanort con un sorrisino andò a spiegarla “Un supporto esterno. So benissimo che sei un uomo orgoglioso e non accetteresti mai un aiuto diretto, per questo fino a quando si tratterà di combattere una guerra contro poche Nazioni o, in caso contrario, in cui sei in vantaggio, ti supporterò dall’esterno fornendoti consigli sia sul piano d’attacco che sul modo di agire tuo e dei tuoi uomini!”
“E che cosa ti fa pensare che accetterei i tuoi consigli?” fu la pronta risposta di Adolf.
La risposta del bianco ancora una volta non si fece attendere “Perché hai visto di cosa sono capace, e sai che i miei consigli potrebbero essere oro colato per te. In fondo un mio uomo di fiducia si è infiltrato tra le tue fila e non ti sei accorto di nulla, serve qualche altro esempio per dimostrarlo?”
Sfortunatamente su quello non poteva controbattere, ed il dittatore lo sapeva bene. Anche se Johann era il suo preferito da tempo era riuscito a fregarlo, ed aveva gettato la maschera in quel momento senza che sospettasse nulla…
A quel punto però, a Gurtner venne un dubbio e domandò al Gran Maestro “Aspetta un secondo, stai per caso dicendo che la sua forza sovrumana deriva dalla tua stessa capacità di schiacciarci al suolo?”
A rispondere fu il biondo con una risposta molto rapida dopo essersi voltato verso destra per vederli meglio “Sì e no!”
Fu il figlio di Ansem a spiegare meglio quell’affermazione “La nostra potenza deriva dalla scienza, da un Genoma nascosto nel corpo umano e che consente di sbloccare i poteri sopiti di un individuo. Ma questa è una storia troppo lunga da raccontare…”
“E tu pensi che io possa accettare un alleanza con te se mi tieni nascoste certe cose?”
Sembrava però che Hitler non fosse per nulla d’accordo, difatti per la prima volta da quando avevano iniziato a discutere si era dimostrato parecchio contrariato a quanto aveva sentito, o per meglio dire che NON aveva sentito.
“Possedete la capacità di potenziare l’essere umano tramite la scienza, e ce lo volete tenere nascosto pretendendo comunque di allearvi con noi? Io non sono uno stupido, se vuoi che valuti la tua proposta devi fornirmi ogni informazione di cui sei in possesso!!”
Si aspettava un’affermazione del genere da parte del nero. Anche se era superstizioso e perdeva la pazienza velocemente, il dittatore era molto intelligente e non si sarebbe fatto scappare un’informazione così succosa come quella.
Fortunatamente però, Xehanort sapeva già che cosa dire “Quello che ho detto è esattamente ciò che sappiamo anche noi. Abbiamo svolto diversi test, ma noi due siamo gli unici sopravvissuti a cui si è attivata l’abilità innata, tutti gli altri sono morti orribilmente. Pare che il successo sia del 2%, una percentuale troppo bassa, soprattutto considerando che io e Schmidt siamo sopravvissuti e siamo noi stessi in due…”
Aveva mentito solo a metà, dato che comunque era in parte vero quello che aveva spiegato, e sperava anche che fosse sufficiente al diretto interessato affinché si calmasse e potesse così valutare l’offerta nel migliore dei modi.
Il Cancelliere allora, calmandosi parzialmente, esclamò “… Spero che tu stia dicendo la verità, perché in caso contrario…”
“Tu sei l’ultimo che può minacciare qualcuno qui, o forse hai dimenticato quello che ho fatto e detto prima?”
Mentre pronunciava quelle parole, il figlio di Ansem aveva inizato ad osservare molto malamente Hitler, come se lo stesse quasi fulminando con lo sguardo, e quel suo atteggiamento spaventò un po’ il dittatore che sentì un brivido lungo la schiena.
Non sapeva perché, ma quel “negro” gli faceva accapponare la pelle in modi che non avrebbe mai pensato, e la stessa cosa la pensavano anche Papen e Gurtner, che provavano le stesse identiche sensazioni del loro superiore pur rimanendo in silenzio ormai…
Avendolo “calmato”, il Gran Maestro allora andò avanti spiegando “Ma non temere, quando sarà il momento ti forniremo tutti i Potenziati di cui disponiamo e ci uniremo anche noi alla tua battaglia. I nostri nemici sono anche i vostri nemici, e se tu dovessi conquistare questo mondo e consegnarlo alla Germania daresti un vantaggio notevole anche a noi…”
Un’offerta molto allettante, almeno stando ad Hitler ovviamente. L’idea di avere un esercito intero composto da gente che come Schmidt e quel tipo era in grado di utilizzare abilità uniche nel loro genere era molto affascinante.
“Ma se i vostri test stanno fallendo?!” sottolineò tuttavia il Vice Cancelliere.
Presto detto, dato che il Vice Presidente esclamò “Non dovete temere, crediamo di aver trovato un espediente per aumentare le percentuali di successo, in questo modo nel giro di dieci anni al massimo avremo un intero esercito di Potenziati, tutti al vostro servizio per aiutarvi nella vostra campagna di conquista!”
“Dieci anni?! Si tratta di un tempo troppo largo, i nemici ci annienterebbero molto prima!!” sottolineò però Grutner.
“In questo caso starà a voi sopravvivere fino ad allora!” li punzecchiò il Gran Maestro con un sorrisino beffardo, anche se poi per evitare lo scoppio di liti aggiunse pure “Ma comunque non dovete avere paura, fino a quanto avrete Schmidt dalla vostra parte, non dovrete temere nulla!”
Lo stesso Johann intervenne per ribadire il tutto “Fino a quando i nostri interessi coincideranno, io servirò la causa ed il Fuhrer. Avete la mia parola!”
“Come vedete, ne guadagneremmo entrambi. Voi avreste un esercito con cui conquistare il mondo, e noi godremmo nel vedervi distruggere le altre Nazioni. Vinceremmo tutti e due, è un vero affare per tutte e due le parti!” concluse a quel punto il bianco.
Papen e Gurtner erano nel dubbio, dovevano ammettere che la loro offerta era allettante, ed anche loro sembravano incuriositi… però continuavano a non fidarsi di quell’individuo, perché non li convinceva per nulla.
“Io non mi fido. Niente ci vieta di pensare che quando avrai ottenuto ciò che vuoi da noi non ci farai fuori!!” affermò difatti Papen.
L’altro Franz invece si rivolse direttamente al suo superiore, dicendogli “Der Fuhrer, non gli dia ascolto. Potrebbe essere una trappola!!”
Adolf però non li stava ascoltando, sembrava immerso nei suoi pensieri. Era tutto molto interessante, ed Hitler riteneva anche quell’offerta affascinante.
La sola idea di mettere le mani su un esercito in grado di schiacciare ogni avversario lo solleticava non poco, e credeva di potersi fidare di quell’individuo perché se l’avesse voluto morto l’avrebbe ucciso appena entrato in quella stanza…
Però c’era comunque qualcosa che non lo convinceva, l’unica cosa che lo bloccava in quel momento dall’accettare l’accordo… il motivo per cui aveva deciso di allearsi con lui anziché ucciderlo e fare come gli aveva pronosticato poco prima.
Proprio per questo, continuando ad osservare il suo interlocutore con uno sguardo severo, spiegò “… Ammetto di essere tentato di accettare la tua offerta, ma prima voglio che rispondi ad un'unica domanda… perché, anziché uccidermi, vuoi allearti con me?”
Un quesito più che giusto, anche l’albino lo riteneva, e proprio per questo gli rispose senza problemi dopo aver fatto un sorrisino quasi maligno “È molto semplice… perché ho bisogno di te personalmente per attuare la strategia. Posso rendere Schmidt un leader carismatico, ma non sarà mai alla tua altezza come influenza sul popolo tedesco, per questo ho bisogno del tuo aiuto. E se accetterai, ti renderò l’uomo più potente del mondo, e il tuo sogno della razza caucasica diverrà finalmente realtà!”
Quello che voleva proprio sentirsi dire!!
A quel punto, anche a Adolf scappò un sorrisetto soddisfatto. Non avrebbe avuto ragione di mentirgli su quello, e ciò significava che davvero vedeva del potenziale in lui per essere il leader del mondo e riportare la Germania là dove meritava.
Il loro sarebbe stato più un patto di non belligeranza che un’alleanza vera e propria, ma fino a quando entrambi avrebbero tratto profitto dalla loro collaborazione nessuno dei due avrebbe avuto motivo di dubitare dell’altro.
Leggendo nei suoi occhi che ormai sembrava convinto, l’albino tese la mano destra in avanti e gli domandò “Allora affare fatto, Adolf?” l’aveva chiamato anche per nome quasi a voler simboleggiare la loro probabile amicizia.
In circostanze normali non si sarebbe mai alleato con uno di quella “razza”, ma davanti all’offerta che gli stava facendo non voleva neanche pensare di rifiutarla dopo quanto aveva sentito, e proprio per questo anche lui allungò la mano e strinse la mano del Gran Maestro!!
“Affare fatto, Xehanort!!” concluse così il Cancelliere.
L’accordo era stato siglato, e questo provocò parecchia soddisfazione in entrambi i leader ed anche in Schmidt, mentre Gurtner e Papen furono più restii ad essere soddisfatti, ma non erano loro a decidere e, forse, avrebbero davvero guadagnato qualcosa da quell’alleanza.
Il patto era completo, e la collaborazione tra Concilio e Nazisti era definitiva!!

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 24 Maggio 1936:
Quasi due mesi erano passati dall’alleanza stipulata tra Xehanort ed Hitler.
La Comunità era all’oscuro di quanto era accaduto in Superficie, ma il Gran Maestro aveva stretto un accordo con il leader dei Nazisti per fornirgli supporto nel momento del bisogno, un patto che avrebbe potuto portare alla fine di entrambi i mondi.
Xehanort aveva deciso di stringere l’accordo con Hitler immediatamente perché quanto stava accadendo nella società temeva che potesse portare alla luce fin troppo riguardo il Concilio, ed era sempre meglio avere un'ancora di salvezza.
Il fatto che Bakura fosse ancora in circolazione non aiutava di certo, visto che quel maledetto ex Assassino continuava a mietere vittime in giro per tutta la Comunità, e nessuno era ancora riuscito a trovarlo.
Gli Assassini non riuscivano a trovarlo, il Concilio non riusciva a trovarlo, la Polizia non riusciva a trovarlo, i civili non riuscivano a trovarlo.
Era come un fantasma, che si muoveva quatto quatto in tutte le metropoli mietendo vittime quando ne aveva l’occasione, e per questo tutti erano spaventati. Nessuno riusciva a fermarlo, sembrava davvero implacabile.
Le autorità erano molto vicine ad attuare una sorta di coprifuoco, in modo da impedire che qualcuno fosse in giro in tarda serata, per evitare che l’albino potesse ammazzare qualcuno con l’aiuto del buio delle tenebre, ma per il momento non l’avevano ancora fatto.
Fino a quel momento il serial killer aveva colpito a qualunque ora del giorno, e proprio per questo ritenevano che sarebbe stato inutile visto che Ryou attaccava quando voleva, dove voleva ed anche come voleva.
Era davvero una situazione tragica per tutti…
Ciononostante, come da un anno a quella parte, tutti stavano lo stesso cercando di vivere la propria vita, quasi facendo finta che non stesse succedendo niente, e continuavano a lavorare o a divertirsi proprio come facevano di solito…
Anche se ormai il tempo era vicino, erano alcuni mesi che l’ex Assassino non uccideva nessuno, e di conseguenza era solo questione di giorni prima che cercasse di nuovo di assassinare qualcuno, se non fosse stato fermato in tempo ovviamente…
Erano circa le 23:55 di notte e, mentre le luci di Fantacity erano ancora accese, il Crown Brothel era aperto e, grazie a questo, molti si erano rifugiati al suo interno per stare con le persone e, di conseguenza, essere al sicuro.
Più erano circondati e più possibilità avevano di scamparla, anche se naturalmente ne approfittavano pure per osservare lo spettacolo degli spogliarellisti e delle spogliarelliste ed anche gli incontri nella gabbia, dove Mirajane si stava creando sempre più un’ottima reputazione.
Quel giorno però Irina, per motivi dell’ultimo minuto dovuti ad una chiamata di Doflamingo, doveva abbandonare il locale prima del tempo, e proprio per questo aveva deciso di andarsene, affidando il compito di monitorare tutto a Marluxia.
In quel momento, Jelavic era appena uscita dal locale notturno e, con i suoi classici abiti indosso, stava camminando abbastanza rapidamente per le strade della città, quasi come se stesse cercando di andare più rapidamente che poteva.
In fondo con un assassino in circolazione era normale andare velocemente a piedi, e per sfortuna non aveva potuto chiedere alla Scuola di Hokuto di badare alla sua vita perché Zoro, Kenshiro e gli altri ritenevano che sarebbe stato inutile.
Sostenevano che tutti gli abitanti erano a rischio, e non potevano fare preferenze decidendo di proteggerne una nello specifico, anche perché per le loro commissioni non venivano pagati e, per questo, potevano scegliere quali accettare.
Per la bionda questo era stato un oltraggio, essendo la Direttrice di uno dei locali più rinomati della Capitale aveva tutto il diritto di richiedere delle guardie del corpo, ed i lottatori con quell’atteggiamento le avevano mancato di rispetto.
Ormai però il danno era stato fatto, e se si ritrovava a dover camminare a passo svelto con la borsetta rossa a tracollo sulla spalla destra era anche a causa loro… e di quegli “sciocchi” che non erano riusciti a catturare Bakura.
*Ma tu guarda se devo rischiare la vita per un branco di imbecilli. Ma devo andare, il Gran Maestro dice di avere novità importanti sull’accordo in Superficie grazie ad un contatto di Schmidt, deve trattarsi di qualcosa di estremamente serio…*
In effetti, Xehanort aveva saputo da Johann che Hitler, in quei due mesi, aveva iniziato ad avere più fiducia sia nel figlio di Ansem che nell’uomo stesso, pareva aver preso seriamente il loro accordo e, per dimostrare la sua buona volontà, aveva iniziato a promuovere di rango l’uomo.
Non si escludeva addirittura che potesse essere promosso a capo della divisione scientifica dei Nazisti, l’organizzazione meglio nota come HYDRA, ma fino a quel momento erano solo voci di corridoio, ciò che contava era che Adolf stesse puntando molto su Johann.
Dato che si trattava di un avanzamento del piano, l’albino aveva deciso di indire una riunione quella notte stessa, ed Irina si era dovuta così trascinare fuori dal suo locale per le strade quasi deserte di Fantacity per andare al punto sotterraneo più vicino per raggiungere la Vecchia Villa.
Anche se il coprifuoco alla fine non era stato attivato, le strade erano lo stesso quasi vuote, e per questo attorno alla bionda, che ormai aveva quarantasei anni, emanavano un che di spettrale che le faceva accapponare la pelle.
Difatti, abbastanza spaventata, iniziò a pensare *Sarà meglio muoversi. Sto iniziando ad avere seriamente paura…*
E per questo cominciò ad accelerare il passo attraversando la strada principale della Capitale più rapidamente che poteva… almeno fino a quando non sentì uno strano rumore rimbombare nel silenzio quasi tombale della via!!
La donna si fermò di colpo, il cuore le batteva a mille e la sua espressione era di terrore puro. Come se non bastasse, il rumore si sentì di nuovo, sembravano quasi dei passi lenti ma forti, che si avvicinavano sempre più.
Naturalmente Jelavic si fece prendere dal panico e, girandosi di scatto, domandò “Chi c’è? C’è qualcuno?”
Ma niente, dietro di lei non c’era nulla. La donna a quel punto cominciò a girarsi in tutte le direzioni, persino alla sua sinistra dove c’era solamente una casa, ma non trovò nulla, se non una strada vuota e sempre più spettrale.
Questo non la rincuorava di sicuro, ma se non altro sembrava non esserci neppure l’ombra non solo dell’ex Assassino, ma anche di chiunque altro… anche se qualcuno che potesse darle coraggio, magari del Concilio, non le sarebbe dispiaciuto per nulla.
“Mi sono spaventata per nulla…” disse a quel punto la donna tirando un sospiro di sollievo. Quell’atmosfera non aiutava, ma era bello sapere che non stava rischiando nulla e che era tutto frutto della sua paranoia. Meglio essere paranoica che morta, come diceva ormai da tanto tempo, forse da quando Xehanort si era insidiato come Gran Maestro.
Improvvisamente però, ecco che un altro rumore, stavolta come di una carta calpestata, si udì di nuovo… e stavolta proveniva proprio alle spalle della donna!!
Quest’ultima l’aveva ben capito, e proprio per questo il terrore prese di nuovo il sopravvento su di lei e, mentre gli occhi diventavano quasi del tutto bianchi, il sudore cominciava a scendere copiosamente sia dalla fronte che dalle ascelle.
Aveva paura a voltarsi, le gambe le stavano tremando come se fosse stata una liceale che aveva appena saputo che il ragazzo che le piaceva era innamorato perso di lei, ma in questo caso non era l’emozione, era la paura il sentimento dominante.
Facendosi coraggio, si girò dopo alcuni secondi in cui rimase ferma ed immobile per paura che una lama potesse trapassarla da parte a parte, ma ancora una volta dietro di lei non vide nulla se non il vuoto della strada.
Inutile dire che, a quel punto, si autoconvinse che si trattava di una stupida burla perpetrata da qualcuno e, proprio per questo, sollevò il volto al cielo e cominciò a dire “Chiunque tu sia, smettila con questo scherzo infantile, non è divertente!!”
Appena ebbe terminato di parlare però, una mano destra la agguantò da dietro coprendole la bocca con un gesto talmente rapido che la donna neanche si accorse di che cosa fosse appena accaduto. “E chi sta scherzando?”
Dopo queste parole gelide, Irina non ebbe neppure il tempo di strabuzzare gli occhi dalla paura che una lama la trapassò da parte a parte proprio poco sotto al collo, nello spazio “vuoto” che c’era tra il petto ed appunto il collo!!
L’attacco fu dato in un lampo, e la bionda ancora una volta non ebbe neppure il tempo di capire che cosa stesse accadendo, in quanto il colpo le fu fatale e, circa due secondi dopo che la lama fu affondata nel suo petto, il suo momento giunse.
Ebbe giusto il tempo di abbassare leggermente lo sguardo per vedere la punta della lama fuoriuscire da sotto il collo piena di sangue, prima che tutto diventasse nero e i suoi occhi si chiudessero di colpo.
Come conseguenza, anche il suo cuore smise di battere, e le sue braccia che fino a quel momento erano rimaste alzate si lasciarono cadere verso il suolo, dondolando come piccole altalene attaccate all’ormai cadavere del membro del Concilio.
Irina Jelavic non ce l’aveva fatta, era spirata quel giorno poco prima di mezzanotte!!
Il suo assassino a quel punto, con un sorriso a dir poco maligno sul volto, tolse la lama dal suo corpo ed anche la mano destra dalla bocca, lasciando in questo modo che la bionda cadesse al suolo a pancia in giù proprio davanti ai suoi occhi.
Ancora una volta era stato Bakura a mietere una vittima, ed ancora una volta indossava gli stessi abiti che aveva quando faceva parte degli Assassini, non li aveva mai abbandonati perché erano l’unico vestiario che possedeva praticamente.
L’albino aveva usato la lama celata che teneva sul braccio sinistro per ucciderla, e dopo averla ritratta si mise ad osservare la sua nuova vittima, continuando a sorridere malignamente per l’azione appena compiuta.
Era la prima volta che colpiva un pezzo grosso, fino a quel momento aveva ucciso solamente civili “normali”, e doveva ammettere che era stato una bella scarica di adrenalina ammazzare qualcuno di importante della Comunità.
Anche se non poteva dirsi eccitato, doveva ammettere di stare… bene.
“Quanto mi piace uccidere. Un anno e non sono ancora riusciti a beccarmi, chissà se ucciderò tutti gli abitanti di questa Comunità prima che mi becchino, eheheheheheheheh…”
Appena ebbe pronunciato queste parole, Ryou si girò di scatto e si allontanò da quel vicolo, ritenendosi soddisfatto del suo operato e decidendo in questo modo di mettersi “in pausa” ancora per qualche mese.
Aveva sete di sangue, ma non continua. Continuare ad uccidere persone avrebbe potuto regalare ai suoi inseguitori una pista da seguire, se invece avesse ucciso una persona ogni chissà quanto tempo avrebbe reso più difficile le ricerche per chiunque.
Anziché concentrarsi sulla scia di cadaveri per anticipare le sue mosse e capire dove avrebbe colpito la volta successiva, in questo modo stava obbligando tutti quanti a dovergli dare la caccia per l’intera Comunità, visto che colpiva sempre in punti diversi.
Certe volte poteva uccidere due volte nella stessa città, altre invece si ritrovava un suo cadavere dall’altra parte della società rispetto a doveva aveva ammazzato l’ultima. In questo modo confondeva tutti quanti, e solamente lui ne avrebbe tratto vantaggio.
Quella situazione non sarebbe stata da meno, la mattina successiva il cadavere di Irina sarebbe stato ritrovato, e la polizia si sarebbe ritrovata con l’ennesimo corpo senza neanche sapere che pesci pigliare più ormai.
Bakura era convinto di averli tutti in pugno, e per questo era a dir poco eccitato alla sola idea… peccato solamente che aveva commesso un errore, un fatale errore che non avrebbe dovuto commettere se solo avesse saputo…
La sua ultima vittima era Irina Jelavic, un membro del Concilio… e l’organizzazione non gliel’avrebbe fatta passare liscia di sicuro!!

Vecchia Villa, Comunità, 25 Maggio 1936:
“Questo è un disastro!!”
Naturalmente il cadavere di Irina fu ritrovato la mattina successiva.
Alle autorità bastò vedere il punto esatto dove era stata ferita per capire che si trattava di un nuovo omicidio perpetrato da Bakura, e per questo aggiunsero anche Jelavic alla già lunga lista delle vittime del serial killer.
La gente andò ancora di più nel panico, perché se anche una persona abbastanza influente come lei non riusciva ad essere al sicuro di quei tempi, nessuno lo era. C’era ancora più paura nei confronti dell’ex Assassino, e tutti ne erano terrorizzati.
Anche gli agenti del Concilio non erano per nulla soddisfatti, e quando Raoul era venuto a sapere che proprio una dei suoi membri di spicco era stata ritrovata morta non aveva perso tempo, informando subito il Gran Maestro.
Inutile dire che, proprio a causa di ciò, Xehanort decise di organizzare una riunione per quella sera alle 18:00, orario in cui tutti sarebbero stati disponibili per recarsi alla Vecchia Villa e discutere così delle ultime novità.
Solo che, naturalmente, c’era chi non era contento di quanto scoperto, e questi era proprio Giovanni, che aveva cacciato quel quasi urlo con entrambe le mani tra i capelli ed uno sguardo quasi terrorizzato.
“Datti un contegno!” lo rimproverò tuttavia Al Mualim, abbastanza irritato.
“Come faccio a non essere agitato?!” si lamentò tuttavia il figlio di Madame Boss “Anche una dei nostri è caduta vittima di quel folle. Ciò significa che anche io sono a rischio, e quegli idioti della Scuola di Hokuto si sono rifiutati di proteggere me ed Irina, dannazione!!”
Anche l’imprenditore si era rivolto a Kenshiro ed a Zoro per paura, ma avevano rifiutato nella stessa maniera in cui si erano rifiutati di aiutare la donna, e l’uomo si era legato al dito quanto avevano detto, anche se era consapevole che gli servivano.
Stava iniziando a balenare nella sua mente l’idea di prendersi una guardia del corpo privata… Tuttavia, anche Freezer dovette rimproverarlo sostenendo “Piantala con queste sceneggiate, sei patetico!”
Anche se Madara dovette intervenire sostenendo “Però non ha del tutto torto. Una dei nostri è stata uccisa da Bakura, ed in oltre un anno non è stata trovata neppure una traccia su di lui…”
“Quel Bakura è furbo a nascondere le sue tracce, neppure i miei uomini sono riusciti a trovarlo…” aggiunse pure Doflamingo con entrambe le mani unite all’altezza del volto ed i gomiti poggiati sul tavolo.
A quel punto l’essere bianco, in quanto Vice dell’organizzazione, dovette dare ragione a chi era preoccupato per la piega che stavano prendendo gli eventi, al punto che con un’espressione seria dichiarò “… Purtroppo devo concordare, quel tipo è irrintracciabile per voi…”
Tuttavia, poi il mostro si rivoltò alla sua destra, là dove era seduto l’albino che era rimasto in silenzio tutto il tempo, e gli disse “… Però non lo sarebbe per me, se solo mi permettesse di cercarlo e scovarlo!!”
Il figlio di Ansem allora, osservando la creazione, specificò “Te l’ho già detto, tu non vai alla ricerca di Bakura se non sappiamo dove si trova. Nella ricerca potresti essere visto, e generare il panico tra i civili. Ti manderemo solo quando sapremo con esattezza dove si trova, fino ad allora dovrai rimanere qui ed uccidere solo quelli che ti dirò!”
Freezer non era per nulla contento, al punto che sbuffò e poggiò entrambe le mani sul tavolo abbassando lo sguardo, ma lui era il suo superiore e doveva accettare la sua decisione, anche se gli rodeva non poter mettere le mani addosso a Ryou…
A quel punto, Al Mualim parlò a tutti quanti sostenendo “Comunque sia, ora che uno di noi è morto dobbiamo trovare un sostituto. Non possiamo permetterci di lasciare quella sedia vuota…”
Dopodiché, volse lo sguardo verso la postazione di Irina, che essendo lei deceduta era rimasta vuota e, di conseguenza, vacante. La regola parlava chiaro, dovevano sempre essere sette, e di conseguenza un nuovo membro di spicco dell’organizzazione andava trovato…
Anche Madara lo sapeva, visto che disse semplicemente “Giusto…”
Donquijote avanzò subito la sua proposta, sostenendo “Che ne dite del Comandante Raoul? Conosce la vera identità del Gran Maestro, ed è già stato uno dei nostri. Mi sembra il nome migliore da proporre!”
La sua proposta sembrava essere stata promossa da Giovanni, che cercando di calmarsi affermò “Giusto, lui andrebbe bene…”
Gli altri invece non parlarono, attendendo il responso del loro leader che era l’unico che poteva pronunciarsi in merito in quella situazione… e per fortuna lo fece immediatamente, con le braccia incrociate ed uno sguardo serio.
“Raoul è adatto, hai ragione… ma almeno in questo caso dovrà stare in panchina. Ho già trovato il suo sostituto, e credo sia la soluzione migliore per tutti dopo l’accordo stipulato con Hitler…”
Inutile dire che, sentendo quelle parole, tutti quanti rimasero abbastanza perplessi. Aveva già selezionato il nuovo membro senza neanche consultarli? Ormai valevano così poco per lui?!
Non dovevano neanche sorprendersi, dopo che anni prima Madame Boss e Raichi avevano attentato alla sua vita si fidava molto poco degli altri sei membri, e forse per questo lentamente approfittava degli eventi per sostituirli con gente di cui si fidava quasi ciecamente…
Così, Al Mualim decise di provare a domandare “E di chi si tratta, di grazia?”
“Avete già preparato il coperto per me, sono lusingato!”
Neanche il tempo di terminare la domanda… che il nuovo membro si era già fatto vedere di fronte alla postazione di Irina, uscendo dall’oscurità che aleggiava nella stanza come ad ogni riunione degli Illuminati!!
Naturalmente tutti ci rimasero di stucco, dato che non si erano nemmeno accorti della sua presenza, ed escludevano che il Gran Maestro avesse usato i suoi poteri in quanto si sarebbe sentito il rumore dell’apertura del portale.
E se erano rimasti sorpresi di sapere che era già lì… scoprendo di chi si trattasse ci rimasero tutti di stucco!!
Era Johann Schmidt in persona, il quale con la mano destra poggiata sulla sedia un tempo appartenuta alla donna li stava osservando tutti quanti con un sorrisino furbetto, come se avesse in mano lui la situazione.
“Tu?!” a Freezer scappò quell’uscita, mentre gli altri assunsero tutti quanti nessuno escluso delle espressioni parecchio esterrefatte.
Schmidt a quel punto affermò “Cosa sono quelle facce? Sembra che abbiate visto un fantasma!” il tutto mentre scostava la sedia per potersi sedere.
Doflamingo allora, puntando l’indice destro contro di lui e lo sguardo verso il suo superiore, gli domandò “E lui cosa diavolo ci fa qui?!”
“Dovrebbe essere in Superficie a tenere a bada Hitler…” fece notare pure Madara.
Xehanort rispose immediatamente alle loro domande “Da oggi in poi, Johann Schmidt sarà il settimo membro del Concilio dei Sette! Ho preso questa decisione in quanto, facendo così, Schmidt potrà essere il diretto collegamento tra noi ed Hitler, e grazie ai miei portali potrà viaggiare tra la Comunità e la Superficie come preferisce!”
“Piacere di conoscervi tutti quanti!” disse allora l’uomo, dato che era la prima volta che effettivamente conosceva gli altri cinque membri dell’organizzazione.
Molti dei presenti non potevano dare del tutto torto all’albino, visto che effettivamente avere un diretto collegamento con Adolf tra i loro ranghi avrebbe permesso loro di controllarlo meglio e più da vicino…
Tuttavia, c’era comunque un problema che Al Mualim fece presente “Gran Maestro, rispetto la sua decisione… ma Schmidt non ha mai fatto parte dell’organizzazione, pertanto non può essere nominato membro del Concilio immediatamente!”
“Non hai del tutto torto… però anche Freezer è entrato negli Illuminati subito, di conseguenza il precedente c’è già, o vuoi forse negarlo?”
… Beh, il figlio di Ansem aveva ragione e l’anziano non poteva negarlo, già la creatura era entrata nel loro gruppo senza aver mai essere stato prima un loro agente, e di conseguenza non poteva lamentarsi più di tanto di Schmidt…
Quest’ultimo comunque, per evitare il sorgere di alcune polemiche, ci tenne a sottolineare “Non dovete avere alcun timore di me. Voi mi avete salvato la vita da Fontaine ed avete ridato un nuovo scopo alla mia vita, in cambio io vi servirò fino alla fine. Avete la mia parola…”
Doflamingo rimase in silenzio, ma vide una specie di citazione al suo uomo che aveva infiltrato tra gli ADAM e che aveva fatto fuggire sia lui che Elsa, quindi si poteva dire che grazie a quel ragazzo Johann aveva giurato eterna fedeltà alla loro causa.
Per gli altri, arrivati a quel punto, non ci furono più troppi problemi. Il Capo si fidava, e quando il biondo aveva parlato non aveva fatto trasparire alcuna bugia nel suo sguardo, quindi in effetti potevano fidarsi di lui…
Tuttavia, Madara specificò “Ricordati però che, se vorrai far parte di questo gruppo e vorrai essere accettato, dovrai fornirci sempre un aggiornamento su cosa accade in Superficie, è di vitale importanza per la riuscita del piano…”
“Lo so bene!” affermò allora Schmidt, aggiungendo però “Infatti ho già un aggiornamento arrivato proprio stamattina, qualcosa che potrebbe cambiare le carte in tavola…”
Inutile dire che, davanti alle sue parole, tutti si incuriosirono e si domandarono a che cosa si riferisse, e lo stesso Giovanni chiese “Di che cosa stai parlando?”
“Si riferisce alle ricerche di un dottore tedesco, Abraham Erskine, che sembra al lavoro su un siero, quello che lui chiama Siero del Supersoldato…”
A parlare era stato Xehanort, in quanto era già stato informato della novità dal suo sottoposto, e l’aveva anticipato informando anche tutti gli altri di che cosa aveva scoperto quella mattina… o per meglio dire della parte iniziale.
Difatti, fu Schmidt a proseguire il discorso “Non sappiamo bene di che cosa si tratti, ma sembra un siero in grado di amplificare ciò che qualcuno ha dentro di sé, compresa la forza fisica, e non escludiamo che possa trattarsi di un potenziamento per sbloccare il Genoma insito in tutti noi…”
… Come? Anche in Superficie possedevano quella tecnologia?!
Quella scoperta lasciò attoniti tutti quanti, perché ritenevano incredibile che i Grim potessero aver sviluppato delle strumentazioni in grado di creare un liquido con queste capacità, o era così oppure quell’Erskine doveva essere intelligente almeno quanto Raichi!!
“Inconcepibile!!” si lamentò difatti Freezer, sbattendo anche la mano destra contro il tavolo “Non può esistere un Grim in grado di creare un siero del genere!!”
Johann esclamò però “Hitler è convinto di sì, e difatti intende mandare qualcuno a controllare di persona se è vero o meno. Ritiene che se fosse tutto confermato, potrebbe crearsi un esercito di Potenziati senza dover per forza scendere a patti con noi, ed è inutile dire che se fosse tutto vero per noi le cose andrebbero molto male…”
Già, purtroppo aveva ragione. L’alleanza con Adolf almeno per il momento era essenziale per la buona riuscita dell’Operazione Tabula Rasa, e se li avesse abbandonati nel suo delirio di onnipotenza sarebbero stati in un bel guaio…
“Tsk, quell’idiota è nostro alleato da appena due mesi e si sta già montando la testa…” si lamentò Donquijote a quel punto.
“Dobbiamo trovare un modo per verificare se sono vere queste voci e, in caso affermativo, sbarazzarci di quel siero. Al momento è l’unica cosa che può impedirci di vincere… a parte quell’idiota di Bakura, ovviamente!”
Nessuno lì aveva citato l’albino perché ne avevano parlato precedentemente, però aveva ragione. Erano due i problemi da risolvere, ed almeno uno andava verificato e, nel caso, risolto entro breve, su questo concordavano tutti.
“Allora dobbiamo trovare qualcuno che vada là a ver…”
“Ci andrò io!!”
Neanche il tempo che il figlio di Madame Boss terminasse la frase, che il biondo si era già offerto volontario per quell’operazione, attirandosi in questo modo gli sguardi leggermente sorpresi della maggior parte dei presenti addosso.
“Sono l’unico che può andare lì fingendosi un soldato di Hitler e senza di conseguenza attirare la sua attenzione. Se andasse uno solo di voi o dei nostri agenti, la copertura salterebbe, mentre se andasse qualsiasi altro soldato di Hitler ci sarebbe il rischio che quest’ultimo possa ottenere davvero il suo esercito. Sono l’unico che può avvicinarsi ad Erskine e, nel caso, sabotarlo senza attirare l’attenzione di Hitler!” spiegò allora l’uomo.
Pensandoci bene, tutti dovettero ammettere che non aveva del tutto torto. Inoltre, c’era anche da considerare l’impatto con la luce solare, a cui nessuno nella Comunità a parte Schmidt stesso e Xehanort erano abituati, quindi non potevano fare granché neanche volendo…
Vedendo che nessuno sembrava controbattere alla sua proposta, il figlio di Ansem affermò seriamente “Molto bene, allora andrai domani stesso. Offriti volontario ad Hitler stanotte e convincilo a farti mandare a Stoccolma, dove si trova questo Erskine!”
“Sarà fatto!” rispose allora il biondo.
Freezer allora, con un sorrisino quasi furbetto, aggiunse “E cerca di non farti scoprire già che ci sei!”
“Non sono così stupido, e ve ne accorgerete presto!” replicò con parecchia grinta Johann, quasi come se fosse motivato a mostrare loro quanto valeva davvero.
L’essere, portandosi l’indice sinistro davanti alla bocca, fece “Quanta energia… mi piace!”
Sembrava aver colpito positivamente il vice dell’organizzazione, e questo era sicuramente un punto a suo favore, ma doveva fare ancora un po’ di strada prima di poter convincere tutti quanti che era effettivamente degno di quella carica.
Essere accettato non sarebbe stato facile, visto che anche se avevano scelto di dare fiducia al loro leader era molto probabile che lo vedessero ancora come un estraneo, ma a lui poco importava di tutto quello.
Gli era grato per avergli salvato la vita da Fontaine, ed avrebbe restituito il favore aiutandoli nel loro piano di sterminio, in fondo aveva provato lui stesso quanto i Grim erano terribili, ed appoggiava il piano di vendetta del Gran Maestro.
Doveva solo verificare che nulla andasse storto… e controllare Erskine faceva parte di ciò!!


La Comunità sta vivendo momenti di puro panico a causa di Bakura, che continua a mietere vittime nella società e come ultima ha ammazzato nientemeno che Irina, un membro del Concilio dei Sette. Nello stesso momento però, quest’ultimo ha stretto un accordo con i Nazisti, grazie al quale ora ha un appiglio per quando andrà in Superficie, l’unico problema rimasto è sbarazzarsi di Bakura e verificare che il Dr. Erskine non abbia inventato per davvero il cosiddetto Siero del Supersoldato…

PERSONAGGI APPARSI:

Hinata Hyuga Giovane da “Naruto”


Vegeta Adulto da “Dragon Ball”


Adolf Hitler


Franz Von Papen


Franz Gurtner



Vi è piaciuto questo sedicesimo Capitolo della fic prequel?
Questo chap è stato quasi interamente dedicato al patto tra Superficie e Comunità, o per meglio dire tra Concilio e Nazisti, per aiutarsi a vicenda, ma ha mostrato anche altro di importante ai fini della trama, come l’ascesa di Schmidt ;).
A livello di nuovi personaggi, possiamo dire che il Capitolo ha introdotto tre persone reali, Hitler, Von Papen e Gurtner, e di conseguenza anche loro tre vanno aggiunti alla lista qui di seguito:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

Come avete potuto vedere, ora anche le fila dei personaggi provenienti dal mondo reale si sta allargando, ma non aspettatevene troppi altri dopo questi, potrebbero essere addirittura finiti ;).
Parlando del Capitolo, la scena iniziale serviva soprattutto ad introdurre Hinata, dato che non avevo ancora avuto occasione di mostrarvela nella fic prequel, e spero che il suo spezzone vi sia piaciuto alla fine :).
Inoltre, come vi avevo anticipato un mese fa, questo Capitolo ha visto l’incontro tra Xehanort ed Hitler e la nascita del loro accordo, ora sapete come si è arrivati alla Seconda Guerra Mondiale in questa fic e come Concilio e Nazisti hanno unito le forze ;).
Abbiamo anche visto come mai Irina non è presente nella fic principale ed il suo posto è stato preso da Schmidt, che a conti fatti è l’ultimo membro del Concilio attuale che doveva ancora entrarvi in questa storia…
Ma su questa storia ho una domanda da porvi, voi vi aspettavate che la fine di Irina sarebbe stata proprio questa? Giusto per curiosità XD ;).
Infine, credo che abbiate intuito che cosa manca a Schmidt per diventare Teschio Rosso a tutti gli effetti, ed ormai ci stiamo avvicinando a quel momento…
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic e ci risentiamo martedì 31 Marzo per il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel dove… diciamo che succederà il fattaccio… T_T

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Capitolo 17
*** L'Assassinio dei Genitori di Winry! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Nonostante la situazione che stiamo attraversando tutti, sono sempre qui a scrivere ed a postare i nuovi Capitoli… anche perché diciamolo, a causa della quarantena ho più tempo libero per scrivere, difatti sto cercando di portarmi avanti come posso.
Sto provando a buttare giù i Capitoli futuri per come posso in modo da essere sicuro che, quando questa situazione sarà finita e torneremo alla nostra classica vita, avrò comunque materiale da postare se dovesse succedere qualcosa e non avessi il tempo per scrivere.
Di conseguenza no, al momento la pubblicazione rimane comunque di un Capitolo ogni due settimane, anche perché confesso che mi sono portato avanti pochissimo, quindi non sono molto avanti come sembrerebbe T_T.
Ma va beh, tralasciando questo vi lascio al Capitolo qui sotto, sperando che vi piaccia ;) anche se il titolo non fa presagire nulla di buono T_T.
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Mi fa davvero molto piacere che ti sia piaciuto lo scorso Capitolo, ci speravo dato che trattava una parte molto delicata della trama principale, ossia l’alleanza tra Xehanort ed Hitler, e se è venuta fuori bene non posso che essere soddisfatto del mio operato *_*. In effetti è vero, Xehanort ha detto nella fic principale che aiuteranno Hilter a vincere la Seconda Guerra Mondiale e, subito dopo, uccideranno lui e gli altri Nazisti, e pure Hitler tecnicamente parlando non è fedele all’accordo, dato che sono bastati pochi mesi e scoprire del Siero del Supersoldato per fargli pensare di voltare le spalle all’alleanza, anche perché il suo razzismo nei confronti di Xehanort non si è comunque spento nonostante l’accordo. Anche se, almeno per i successivi anni fino al presente, sembra che la loro alleanza stia durando con Schmidt come mediatore, e per entrambi naturalmente è una fortuna nonostante tutto :). Per avere il Concilio dei Sette che abbiamo conosciuto nella fic prequel mancava ancora Schmidt al post di Irina, ed ora abbiamo visto quando è divenuto sia un membro effettivo degli Illuminati che uno dei loro Capi, nonostante in teoria non ne abbia mai fatto parte prima come Freezer prima di lui, e per quanto riguarda il suo diventare Teschio Rosso… beh, la fine dell’ultimo chap ha dato un indizio in merito su come potrebbe avvenire la cosa, ma lo mostrerò per bene in questo Capitolo, e questo posso già anticiparvelo ;). Complimenti allora per l’intuizione che Irina sarebbe potuta morire per mano di Bakura, quest’ultimo è stato l’ultimo grande incidente della Comunità prima dell’arrivo dei Grim e trovavo giusto che fosse morta in quel contesto, un po’ come Stan che è morto durante il trambusto della lotta tra gli ADAM ed il Concilio ;). Per l’Alien ed il Predator invece… rimarranno in ibernazione quasi tutto il tempo, posso anticiparlo perché si poteva già intuire nella fic principale che fossero stati tenuti a riposo tutto il tempo perché considerati troppo pericolosi, difatti non erano ancora sistemati addirittura quando Raichi li ha rilasciati durante la battaglia al Palazzo Presidenziale, ed abbiamo anche visto perché T_T. Confesso che la frase detta da Freezer in riferimento a Bakura è una coincidenza, gliel’avevo fatta dire perché è nella sua natura desiderare la morte dei nemici del Concilio, ma ora che mi ci fai pensare hai ragione, diversi anni dopo sarebbe stato proprio Freezer ad uccidere Bakura, e di conseguenza quella sua frase calza a pennello senza neanche farlo apposta XD ;). Ti ringrazio poi per la segnalazione dell’errore, giuro che non me ne ero proprio accorto T_T in questi giorni lo correggo subito, grazie ancora!! ;) Infine, per il momento non sto avendo problemi, come hai visto ho continuato a scrivere ed a pubblicare nonostante tutto, era anche un buon modo per passare il tempo, ma la situazione che abbiamo e stiamo attraversando non è delle migliori, spero che tu stia bene e speriamo di uscirne tutti quanti il prima possibile :). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity :). Io al momento sto andando avanti, la situazione dove abito qui io non è delle migliori, ma cerco comunque di proseguire sperando che questa storia finisca una volta per tutte, e spero che almeno da te non ci sia la situazione tragica che c’è in Lombardia ;). Sono molto contento che ritieni interessante lo scorso Capitolo, l’incontro tra Xehanort ed Hitler era una parte molto importante per la trama principale, e se sono riuscito a renderla bene non posso che essere felicissimo per il mio operato *_*. Me lo ricordo che i complotti e la politica ti piacciono molto, ed in effetti vedere una scena come quella dell’accordo tra Concilio e Nazisti deve averti fatto molto piacere XD ;). Anche se c’è da dire che l’accordo non è proprio saldo, difatti gli Illuminati sono pronti ad uccidere i Nazisti appena gli altri Grim della Superficie sarebbero stati annientati, ed al tempo stesso Hitler già dopo alcuni mesi dopo la nascita dell’accordo era pronto a sfruttare il Siero del Supersoldato per venire meno all’alleanza, si potrebbe quasi dire che è una fortuna che sia sopravvissuto fino ad ora, o anche una sfortuna sotto un certo punto di vista T_T. Considerando che nel presente Irina non è un membro del Concilio dei Sette, era ormai questione di tempo prima che venisse uccisa ed il suo posto venisse preso da Schmidt, e considerando che era ancora abbastanza giovane non poteva neppure essere andata in pensione, diciamo che bisognava solamente scoprire come si era tolta di mezzo, ed ora lo sappiamo T_T. Alla fine, Schmidt si è unito al Concilio soprattutto perché Xehanort vuole mantenere i contatti con la Superficie ed i Nazisti, e avere Johann al tavolo principale degli Illuminati gli avrebbe consentito una comunicazione migliore… e visto cosa si è scoperto alla fine, direi che ha fatto molto bene :). Considerando come è finito lo scorso Capitolo potremmo dire che sì, ci sono altissime probabilità che Schmidt diverrà Teschio Rosso in questo Capitolo, ma se ciò dovesse avvenire vi anticipo subito che non sarà il tema portante del chap, lo sarà… beh, mettiamola così: il titolo parla da sé T_T. Infine, per quanto riguarda Bakura, c’è una cosa che voglio dire: si è meritato la morte viste tutte le vittime che ha provocato nel corso di due anni nella Comunità, questo è poco ma sicuro, ma l’aver eliminato Irina non era tra le sue colpe principali, anzi lì ha fatto un favore all’intera Comunità, va detto XD (Non ringraziatemi, ho solo fatto ciò che mi piace u.u! N.d. Bakura) (Tranquillo, qui nessuno intende ringraziarti -_-‘! N.d. Yugi) (Che sfiga, sono morta T_T! N.d. Irina) (Eheheheheheheheh, ironia della sorte sarò proprio io ad ucciderlo, che magnifica coincidenza… N.d. Freezer) (Mica tanto, visto che il Gran Maestro ti fa uscire proprio per ammazzare gli altri -_-‘! N.d. Cooler) (La coincidenza è il fatto che proprio io abbia detto di volerlo uccidere e, poi, sarò proprio io ad ammazzarlo u.u! N.d. Freezer) (Bah, se lo dici tu -_-‘! N.d. Cooler) (State calmi voi. Meglio interrompere subito il siparietto con i miei pg prima che esagerino, tanto per cambiare -_-‘. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Per il resto ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick, sono davvero felicissimo che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto *_*. Era molto importante ai fini della trama principale, dato che c’era un lato psicologico, come gli abitanti della Comunità stanno reagendo alla minaccia di Bakura come hai giustamente detto tu, ed anche un lato importantissimo per la trama principale, l’alleanza tra Xehanort ed Hitler, e soprattutto quest’ultima non era facile da descrivere dato che si parlava comunque di due caratteri che non possono collaborare, e se sono riuscito a rendere tutto bene non posso che essere soddisfatto del mio operato *_*. Sembra brutto da dire, e chiedo scusa immediatamente se qualcuno dovesse offendersi, ma potremmo dire che la situazione nella Comunità non è molto diversa da quella che stiamo vivendo noi, cerchiamo di non pensare al pericolo che corriamo e viviamo la giornata, l’unica differenza è che lì non sono in quarantena ma devono solo fare attenzione, ma sotto un certo punto di vista la situazione non è tanto diversa T_T. Abbiamo anche visto quando Lelouch ha iniziato le sue partite a scacchi al Luna Park battendo chiunque gli capitasse a tiro XD sarebbe stato interessante vedere Lelouch vs L, vero, però Lamperouge era ancora bambino quando L era ancora vivo, di conseguenza anche volendo sarebbe stato impossibile T_T. Al contrario, Shinichi ed Heiji sono ancora vivi e loro sì che potrebbero sfidarlo :) ma senza aggiungere nulla posso dire che c’è ancora una sfida in ballo tra Lelouch e qualcuno, anche se Lamperouge ha detto che prima deve fare qualcosa… non aggiungo altro per ora u.u XD ;) (Tsk, tanto sappiamo che è tutto inutile, nessuno a scacchi può battermi o resistere più di dieci minuti! N.d. Lelouch) (Fratellone, non ti vantare! N.d. Nunnally) (Esatto, che tanto un giorno potresti trovare l’avversario che ti darà filo da torcere! N.d. Kallen) (Beh, una parte di me lo vorrebbe, non lo nego… N.d. Lelouch) (Ehi un momento, chi sono quei due? N.d. Sora) (Abbiamo visto la loro immagine, molto interessante… N.d. Zoro) (Da come parla Nick, parrebbero essere molto intelligenti… N.d. Gohan) (Bene, almeno ci sono altri con il sale in zucca in mezzo ad un branco di idioti -_-‘! N.d. Edward) (Ma fratellone!! N.d. Alphonse) (Ma che puccia!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (Wow, è talmente pucciosa che le ragazze sono subito cadute ai suoi piedi O_O! N.d. Yamcha) (E non solo loro… N.d. Kiba indicando alcuni) (Che puccia!! *_* N.d. Goku, Luffy e Naruto) (… N.d. Quasi Tutti) (… Goku, mi vergogno per te -_-‘! N.d. Chichi) (Lasciamo perdere che è meglio -_-‘! N.d. Nami) (Giusto!! Beel è il più puccioso di tutti, e nessuno potrà mai batterlo!! è_é N.d. Ino, Winry, Anna e Lucinda) (Loro sono il suo fanclub, non mi sorprendo che dicano così… N.d. Bulma) (… N.d. Mikasa) (Anche lei concorda con le quattro svitate! N.d. Maestro Xehanort) (CHE?! è_é N.d. Ino, Winry, Anna e Lucinda) (O_O Niente niente! N.d. Maestro Xehanort) (Pure lui ha paura delle ragazze quando sono arrabbiate… stavolta lo capisco! N.d. Luke) (AAAAAAAAAAHHHHHH!! I NOSTRI OCCHI!!!! X_X N.d. Quasi Tutti) (O_O Wow, la pucciosità di quei due messi insieme è stata talmente potente da accecarli tutti temporaneamente O_O! N.d. PGV 2) (Quanta pucciosità!! X_X N.d. Seiya) (È assurdo, non può esistere un livello così assurdo di pucciosità!! X_X N.d. Conan) (Incredibile!! X_X N.d. Ash) (Credo sia meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, per dare loro il tempo di riprendersi la vista. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Non avevo ancora mostrato Hinata bambina, e dato che abita a Palecity ho voluto approfittare del momento :) e sì, conoscendo Kushina se avesse assistito alla scena avrebbe approvato la relazione tra i due… una relazione che ancora ora Naruto sembra ignorare, da bravo baka ovviamente -_-‘ XD ;). La povera Bulma era preoccupata perché temeva che Bakura potesse ucciderla mentre era incinta, o peggio ammazzare direttamente il bambino quando era ancora in fasce, naturalmente nel periodo in cui stanno vivendo è normale una preoccupazione del genere T_T ma fortunatamente Vegeta è riuscito a tirarla su di morale, mostrando ancora una volta l’enorme cambiamento caratteriale che ha avuto da quando era un ragazzo :). Penso che aspettaste tutti di vedere come fosse andato l’incontro tra Xehanort ed Hitler e come due tipi del genere fossero scesi a patti… beh, abbiamo visto che è stato tutto fuorché rose e fiori, dato che Hitler sarebbe stato così razzista anche nella realtà come ben sappiamo, ed in questo caso il Gran Maestro ha fatto bene a buttarlo giù in quella maniera XD ;). Anche se sono riusciti ad accordarsi, come abbiamo visto, non è un accordo saldo, difatti a pochi mesi dall’alleanza Hitler sembra già pronto a voltargli le spalle grazie al Siero del Supersoldato, mentre Xehanort nel presente intende uccidere lui e gli altri Nazisti appena avrebbero distrutto tutti i Grim… due galli nello stesso pollaio in pratica T_T. Mancava solamente scoprire come Schmidt avesse preso il posto di Irina per completare la formazione del Concilio che abbiamo visto nel presente, ed ora sappiamo che è successo perché Bakura ha ammazzato Jelavic, e sotto questo punto di vista sì: il Concilio non lascerà impunito Bakura per ciò che ha fatto ed intende fargliela pagare… anche se sappiamo tutti poi com’è andata a finire O_O. Eh già, adesso se tutto va bene Schmidt diventerà Teschio Rosso, completando in questo modo la sua “trasformazione” in via definitiva, ma non sarà il tema portante del Capitolo… diciamo che il titolo parla da sé T_T. Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto ed il tuo sostegno alle mie due ultime fic, spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Apprezzo davvero tantissimo che riesci a leggere ed a commentare i miei Capitoli sempre, e te ne sono molto grato per questo, soprattutto considerando che non stiamo vivendo un buon periodo e, di conseguenza, non siamo per nulla tranquilli T_T grazie davvero di cuore ;). Sfortunatamente è così, Bakura ha terrorizzato l’intera Comunità per due anni interi perché nessuno sapeva dove si trovava, era sfuggente e sapeva dove nascondersi, e qualcuno che non puoi trovare è sempre il più pericoloso da cui guardarsi le spalle T_T inoltre Bakura conosce molto bene la struttura della Comunità, come tutti gli altri Assassini, ed è anche grazie a ciò che è riuscito a farla franca per tutto questo tempo ;). Confermo inoltre che nella fic principale ho detto come Bakura è stato catturato, ma dovrete aspettare poco perché già nel Capitolo 18 della fic prequel ve lo mostrerò direttamente :). La gente cerca di non pensarci, anche per via del fatto che Bakura attacca solo ogni tanto, di solito passano mesi dall’ultimo omicidio, e questo li tranquillizza abbastanza… e proprio con l’emergenza in corso in questo momento nella realtà abbiamo imparato che la gente sottovaluta le emergenze, proprio come sta avvenendo con Bakura T_T. Lelouch non rinuncia alla sua partita a scacchi ed a far sclerare chi viene sconfitto da lui XD mentre la scena tra Naruto ed Hinata è servita soprattutto ad introdurre quest’ultima, dato che ancora non l’avevo fatta debuttare :). In fondo il terrore di Bulma è comprensibile, sta per dare alla luce un nuovo figlio in un mondo in cui un assassino è a piede libero e potrebbe colpire chiunque, persino loro, anche noi al suo posto saremmo terrorizzati T_T ma fortunatamente Vegeta è riuscito a tirarla su di morale, e finalmente si è rivelato utile com’era giusto che fosse u.u (Ehi!! N.d. Vegeta). Beh, credo che al posto di Xehanort chiunque avrebbe fatto come ha agito lui, Hitler e gli altri lo avevano appena insultato in maniera pesante, con termini anche razzisti, e sappiamo bene che pure l’Adolf originale l’avrebbe fatto, e lui ovviamente non c’è stato e li ha buttati giù con la forza di gravità, anche solo per far capire loro che non c’è da scherzare con lui e che è Xehanort ad avere il coltello dalla parte del manico :). Quanto detto da Schmidt è vero solo in parte, dato che il programma per potenziare gli umani è in pausa dall’incidente che ha coinvolto Lelouch e Nunnally, ma al tempo stesso stanno potenziando Alien e Predator e, di conseguenza, l’affermazione di Johann può essere considerata vera solo fino ad un certo punto ;). È vero comunque che alla fine hanno trovato un accordo, ma come abbiamo visto sia nello scorso Capitolo che nella fic principale non è stabile per nulla, anzi quei due non aspettano altro che pugnalarsi a vicenda, difatti sono bastati solo pochi mesi prima che Hitler si convincesse che il Siero del Supersoldato potesse essere la chiave per potenziare l’essere umano e, di conseguenza, annullare l’alleanza. Sono due galli nello stesso pollaio in pratica T_T. Mancava solo da scoprire come Schmidt avesse sostituito Irina all’interno del Concilio, e finalmente l’abbiamo scoperto ed ora la “formazione originale” è completa :) anche se, come hai detto giustamente tu, Bakura ha commesso un grave errore ad uccidere un membro di spicco degli Illuminati senza saperlo, potrebbe subire grosse ripercussioni per questo… (Fatevi sotto, non ho alcuna paura!! N.d. Bakura) (Non sfidarli, verresti maciullato in un secondo… N.d. Yugi) (Questo è tutto da vedere, Ihihihihihihih… N.d. Bakura) (Sono morta, che brutta cosa T_T! N.d. Irina) (Capita a tutti prima o poi… N.d. Schmidt) (Non sei per nulla rassicurante se dici così T_T! N.d. Irina) (Eheheheheheheheh Ophelia ha ragione, anzi uno come Bakura potrebbe fare al caso nostro, che ne dici mia cara? N.d. Freezer) (Che cosa intendi dire? N.d. Sora) (Nulla, nulla… N.d. Freezer con un sogghigno maligno) (… Quei due non mi convincono per nulla… N.d. Sora) (Già, neanche a me… N.d. Riku) (Conoscendomi sì, avrei insistito… N.d. Claire) (La mia controparte ha ragione, erano degli umani ma rimanevano comunque dei grandissimi bastardi, andavano uccisi!! N.d. Teresa) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Uff, speravo che il Capitano non lo notasse… N.d. Teresa) (Però non cambia il fatto che hai ragione! N.d. Sakura) (Esatto! N.d. Ino) (Voi adorate Teresa, non siete obiettive! N.d. Kiba) (COME SCUSA?! è_é N.d. Sakura) (O_O Niente niente… N.d. Kiba) (Lascia perdere che è meglio, amico mio… N.d. Yamcha) (Se ti metti contro di loro non hai scampo… N.d. Seiya) (Uff, grazie tante -_-‘! N.d. Vegeta) (Dovremmo seriamente ringraziare Jean per averti salvato la vita! N.d. Naruto) (Già! N.d. Luffy) (Ma non è vero!! Le nostre battute sono stupende!! N.d. Ash) (Solo un macaco sordo potrebbe trovarle stupende! N.d. Misty) (Ma che razza di analogia è?! O_O N.d. Ash) (Non ha senso, ma come le tue battute!! N.d. Misty) (T_T Che cattiva… N.d. Ash) (Prima che Ash mi deprima tutto l’Angolo dei Commenti e che Psyko inizi a spoilerare, è meglio se interrompo qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sì, piano piano stiamo scoprendo tutti i tasselli del puzzle che compongono la storia della Comunità e come è legata alla Superficie, mancano ancora alcuni elementi naturalmente, ed alcuni anche importanti, ma il sentiero è tracciato e, finalmente, so a quale Capitolo la fic prequel si concluderà!! Spero quindi che gradirete questi chap che mancano prima della fine :) ed ancora grazie per tutto quanto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il diciassettesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 17 – L’ASSASSINIO DEI GENITORI DI WINRY!



Stoccolma, Germania, 27 Maggio 1936:
Come ordinato dal Gran Maestro, Schmidt si era messo in moto subito la mattina successiva.
Una volta tornato in Superficie, Johann aveva fatto di tutto per convincere Hitler che fosse l’uomo giusto da mandare a Stoccolma a verificare le ricerche di quell’Erskine, ma sfortunatamente all’inizio non era stato facile convincerlo.
Adolf era convinto che potesse andarci per conto di Xehanort e di conseguenza sabotare tutto, per questo era molto restìo a scegliere proprio lui per quella missione così delicata, ma alla fine il dittatore si fece convincere dal diretto interessato.
Certo, Schmidt lo convinse a patto che ci andasse con una delle sue legioni più fidate, che non lo tradirebbero mai e poi mai, e l’uomo aveva dovuto accettare per non creare sospetti in un uomo già abbastanza sospettoso di suo.
Tanto non sarebbe stato un problema, gli bastava fare tutto tenendo all’oscuro anche il plotone che veniva con lui ed il gioco era fatto.
Così, appena presa la decisione, il membro del Concilio e la sua truppa partì verso Stoccolma circa un paio di ore dopo, dato che il Cancelliere non voleva perdere tempo e voleva verificare subito le ricerche di quel Abraham.
Schmidt arrivò a Stoccolma il giorno successivo, intorno alle 15:00 del pomeriggio, e mezz’ora dopo il Nazista era già dentro il laboratorio dello scienziato che stava discutendo con lui i risultati delle sue ultime ricerche.
Il diretto interessato, questo Erskine, era un uomo di sessantadue anni che aveva dei corti capelli bianchi più ai lati che al centro della testa, una folta barba dello stesso colore, degli occhiali e che indossava il classico abito da scienziato, con tanto di camice bianco sopra ad un golf rosso, una camicia bianca ed una cravatta marrone con dei puntini gialli, dei pantaloni marroni scuri e delle scarpe dello stesso colore con lacci.
Il laboratorio dello scienziato sembrava essere il classico laboratorio di uno scienziato, dato che era pieno di provette sopra i tavoli dappertutto, forse perché la creazione di quel misterioso siero aveva richiesto molto lavoro, ed in più c’era un tavolo operatorio dove evidentemente andavano sdraiati i pazienti o le “cavie”.
In quel momento dentro al laboratorio si trovavano solo Abraham, Johann e due dei soldati che erano venuti insieme a lui, ed il subordinato di Xehanort sembrava star discutendo animatamente con il tedesco.
“Non glielo ripeterò una seconda volta dottore, per cui le porrò la domanda un’ultima volta. Che cosa sta elaborando in questo laboratorio?” domandò difatti il biondo abbastanza seccato.
L’anziano però, nonostante sapesse che doveva assecondarlo per evitare di fare una brutta fine prima che il siero fosse completo, cercò di rispondergli in maniera più criptica che poteva, anche per evitare di dargli troppe informazioni.
“Gliel’ho già detto, sto elaborando un siero in grado di far fare il prossimo passo dell’evoluzione all’umanità. Sto ideando un sistema per aiutarci tutti!”
Parole troppo generiche, che per di più a Johann ricordarono un po’ troppo quelle che pronunciava di solito il figlio di Ansem. Forse non era del tutto campato per aria il fatto che potesse aver ideato un siero che risvegliasse il Genoma…
Proprio con questo dubbio, il Nazista portò entrambe le mani dietro la schiena e domandò “Intende dire che sta elaborando un siero in grado di potenziare gli esseri umani? Vuole per caso creare dei Superumani o roba del genere?”
“Non precisamente!” specificò tuttavia l’anziano “Il siero non potenzia, amplia tutto ciò che si trova all’interno di un essere umano!”
… Amplia? E che diavolo doveva significare?!
“Si spieghi meglio dottore, non mi costringa a perdere la pazienza. Sa già che cosa succederebbe se la perdessi, vero dottore?”
Sì, sfortunatamente lo sapeva bene. Lui non voleva rilasciare troppe informazioni a quell’uomo che rappresentava Hitler e di conseguenza il peggio dell’umanità… ma aveva minacciato l’intera Stoccolma se non gli avesse dato le informazioni che voleva.
Avrebbe ucciso ogni abitante della sua città, di conseguenza il massimo che poteva fare era parlare evitando però di specificare troppo alcuni potenziamenti del siero, che comprendevano ovviamente l’aumento della forza fisica anche ovviamente.
Proprio per questo, Erskine proseguì spiegando “… Intendo dire che il siero che sto elaborando dovrebbe aumentare ciò che l’essere umano ha già dentro di sé. Non donargli dei superpoteri o quello che ha pensato lei, ma migliorarlo… oppure peggiorarlo, in alcuni casi…”
Continuava a non essere troppo specifico, e la cosa non stava piacendo molto al biondo… che però doveva ammettere di essere comunque affascinato dal suo racconto, e soprattutto da quello che aveva detto circa il suo esperimento.
Intanto, perché sembrava scartata in via definitiva la possibilità che potesse risvegliare il Genoma dell’essere umano, visto che aveva detto che non donava superpoteri ed era certo che non stesse mentendo visto che la sua vita era in gioco.
E come seconda cosa, in quanto aveva detto che quel siero migliorava l’essere umano ampliando ciò che qualcuno aveva già dentro, quindi questo significava… che i sentimenti che ognuno provava venivano addirittura triplicati!!
Per averne una conferma, Schmidt domandò allo scienziato “Intende dire che, con questo siero, la devozione che un uomo prova verso un altro uomo o una causa può aumentarne a dismisura e trasformarla nella sua unica ragione di vita?”
Sembrava che il gerarca avesse capito, per questo Abraham confermò “Esatto!” anche se specificò pure “Però non solo i sentimenti positivi vengono ampliati, ma anche quelli negativi. La rabbia che un uomo prova aumenterebbe al punto da farlo scadere nella pazzia, la malvagità aumenterebbe trasformandolo in un sadico, la tristezza diventerebbe depressione suicida. Per questo ho detto che non è per forza positivo l’ampliamento del siero, devo perfezionarlo affinché la negatività non aumenti, ecco perché il siero non è ancora pronto e, soprattutto, non posso aiutare il Fuhrer nel suo piano, non se ne farebbe niente del mio siero…”
Johann doveva ammettere di non aver quasi per nulla sentito l’ultima parte della spiegazione… perché si era soffermato sull’unica che gli interessava, ossia quella dell’ampliamento dei sentimenti positivi in un uomo!!
Se quello che diceva era vero, se davvero quel siero ampliava anche sensazioni come quelle… allora poteva anche aumentare a dismisura il suo desiderio di soddisfare il Concilio ed aiutare Xehanort nella sua campagna!!
Desiderava essere loro d’aiuto più che poteva dopo che avevano salvato la vita a lui ed a Elsa, per questo aveva accettato di unirsi ai Nazisti e di aiutarli nel loro piano, ma sentiva che qualcosa mancava, la sua devozione non era ancora ai livelli che voleva…
Ed adesso aveva l’opportunità di portarla così in alto!!
Proprio per questo, dopo alcuni momenti in cui rimase in silenzio, il biondo abbassò lo sguardo e si osservò le mani con un’espressione perplessa, come se stesse già pensando alle conseguenze della decisione che aveva appena preso.
Dopodiché, senza giri di parole, affermò “Magari al Fuhrer non servirà, dottore… ma a me sì!!”
Quella sua uscita lasciò a bocca aperta non solo i due soldati presenti, ma anche lo scienziato stesso che domandò “Come, scusi?”
A quella domanda, Schmidt sollevò lo sguardo e, osservando l’uomo severamente, gli disse “Utilizzerà il siero su di me, qui ed adesso!!”
“Cosa?!” se ne uscì uno dei due soldati a dir poco senza parole.
L’altro invece, cercando di mantenere parzialmente il controllo di sé, affermò “Signore, non sarà un atto di ribellione verso il Fuhrer questo?!”
“Si tratta dell’esatto contrario, stolto!” replicò allora il membro del Concilio, prima di voltarsi del tutto verso loro due e proseguire sostenendo “Se userò il siero su di me, aumenterò la mia devozione verso il Fuhrer e la sua causa, e la mia forza sovrumana sarà per sempre al suo servizio. Il Fuhrer ne trarrebbe solo vantaggio da questa scelta, non vi pare?!”
I due soldati, che inizialmente avevano pensato ad un atto di ribellione da parte del gerarca, dovettero ammettere che forse non aveva del tutto torto.
In fondo loro non sapevano dell’accordo segreto tra Johann ed Hitler, e di conseguenza non erano a conoscenza della vera causa verso cui l’uomo voleva aumentare la sua devozione, si poteva dire che c’erano cascati in pieno…
La stessa cosa però non la si poteva dire per Erskine, il quale si oppose categoricamente a quella sua richiesta “Ma è impazzito? Le ho detto che il siero non è ancora pronto, è in fase sperimentale e potrebbe succederle qualcosa, potrebbe addirittura… morire!”
“In quel caso, credo farà di tutto per impedire che ciò accada, giusto dottore? Oppure le devo ricordare le povere vite che abitano qui a Stoccolma?”
… Diavolo, era passato addirittura al ricatto adesso!!
Se lui fosse morto di sicuro sarebbe stato meglio per tutti, ma solo nel breve tempo dato che tutti sapevano che era uno dei preferiti di Hitler, e lui non avrebbe mai perdonato che uno dei suoi uomini migliori fosse stato ucciso proprio da lui.
Era davvero in una brutta situazione, il Siero del Supersoldato come gli piaceva chiamarlo a lui non era ancora pronto, e quel tipo lo voleva comunque provare… non aveva neppure molta scelta, visto che in caso di opposizione avrebbe ucciso gli abitanti di Stoccolma che non c’entravano nulla in quella storia.
Non aveva alternative, proprio per questo Abraham, abbassando il volto sconsolato, fu obbligato a dire “… D’accordo, come vuole…”
“Lo sapevo che sarebbe venuto a miti consigli, dottore!” concluse a quel punto Schmidt con un sorrisino sul volto.
Lo scienziato fu addirittura obbligato a preparare tutto immediatamente, dato che Johann voleva prenderlo addirittura quel giorno stesso, forse per tornare sia da Hitler che da Xehanort con la lieta notizia che il siero era un fiasco.
Dal punto di vista del Concilio perché così Adolf non si sarebbe montato la testa e non li avrebbe abbandonati, dal punto di vista dei Nazisti invece perché così sarebbero stati obbligati a continuare l’alleanza con il Gran Maestro in un modo o nell’altro.
Abraham fece sdraiare Johann sul tavolo operatorio che aveva nel suo laboratorio, il tutto sotto lo sguardo dei due soldati che, come da ordini del gerarca stesso, stavano fermi ad osservare quello che succedeva senza intervenire.
Erskine recuperò una delle fiale del siero che aveva pronte, anche se erano tutte sperimentali e per nulla pronte, ed inserì il liquido all’interno di una siringa, l’iniezione sarebbe stata una sola e sul braccio destro, in fondo avrebbe dovuto essere sufficiente secondo i suoi calcoli.
Solo che, anche in questo caso, Johann volle essere autodidatta e fare tutto da solo, anche a causa del trauma che gli aveva provocato Fontaine per colpa del quale non riusciva più a farsi fare le iniezioni da qualcun altro e voleva farle lui stesso.
Per questo si adoperò per farsi la puntura immediatamente e da solo, rimanendo sdraiato sul tavolo operatorio, e la prima cosa che sentì fu… nulla!
Il vuoto assoluto!
Inutile dire che all’inizio pensò addirittura ad una fregatura, al punto che era già pronto a tirare un pugno addosso a Erskine che era alla sua destra, ma poi ecco che avvertì qualcosa, qualche cambiamento che stava iniziando ad esserci in lui.
Non sapeva di che cosa si trattasse, sapeva solo che improvvisamente si sentiva… diciamo bene, come se avesse raggiunto il suo obiettivo, al punto tale che un perfido sorrisino si fece largo sul suo volto all’istante.
“Lo sento, il siero sta funzionando. Ottimo lavoro dottore, la sua ricerca non del…”
Improvvisamente però, ecco che iniziò ad accadere qualcosa che non si sarebbe mai aspettato, al punto che dovette bloccarsi mentre parlava… non sapeva come mai, ma il volto aveva iniziato a bruciargli in una maniera assurda!!
“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!” iniziò subito a gridare il membro del Concilio mentre si toccava il volto con entrambe le mani.
Abraham stesso non sapeva spiegarsi che cosa stesse accadendo, al punto tale che dovette arretrare spaventato quasi schiantandosi con il sedere contro un tavolo pieno di provette, e la stessa cosa la fecero anche i due soldati alla fine.
La scena che si stava manifestando davanti a loro era raccapricciante, qualcosa stava accadendo a Schmidt in quel preciso momento, qualcosa che lo stava sfigurando in una maniera tale che stava terrorizzando tutti e tre.
Il volto di Johann stava cambiando… per sempre!!

Fantacity, Comunità, 18 Giugno 1937:
Un altro anno era passato nella Comunità.
Sfortunatamente, durante questo periodo nessuno era ancora riuscito a catturare Bakura ed a consegnarlo alla giustizia, e di conseguenza quel serial killer era ancora in circolazione, pronto a mietere vittime sul suo cammino senza voltarsi indietro.
Man mano che i mesi passavano, la paura nei cuori degli abitanti della società aumentava sempre di più, in fondo un assassino implacabile ed incatturabile era una minaccia sempre più grande più il tempo passava, ed era anche normale.
Ciononostante, tutti cercavano comunque di passare le loro giornate come meglio potevano, senza pensare al fatto che correvano pericolo ogni volta che mettevano piede fuori casa e proseguendo nella vita di tutti i giorni.
La stessa cosa la si poteva dire anche per una famiglia di medici, i quali stavano cercando di non pensare al fatto che quel pazzo fosse in circolazione e stavano cercando di andare avanti con la loro carriera all’Evangelion Hospital…
Ossia la famiglia Rockbell!!
I due coniugi, che avevano intrapreso entrambi gli studi liceali scegliendo quindi di non andare con l’esperienza lavorativa dopo le medie, si erano conosciuti mentre erano al loro quarto anno delle superiori, nel 1922 quando avevano entrambi diciannove anni, ed avevano iniziato a frequentarsi.
Fu una scintilla quasi rapida, visto che i due andarono a nozze dopo tre anni di frequentazione, a ventidue anni, e nel giro di due anni ebbero una splendida bambina, che decisero di chiamare quasi subito Winry.
La bambina crebbe molto rapidamente, vedendo i genitori fare carriera e diventare primari nell’Evangelion Hospital, l’ospedale più rinomato di Fantacity, la Capitale della Comunità, ed in lei nacque la passione per la medicina.
Fin dall’inizio, grazie a questa cosa, iniziò ad appassionarsi all’aiutare il prossimo tramite cure mediche, e proprio per questo già ad otto anni aveva iniziato a leggere libri di medicina che erano fin troppo difficili per lei.
In effetti bisognava ammettere che non ci capiva molto di quello che c’era scritto, ma la sua passione per quell’argomento era smisurata e, proprio per questo, aveva già deciso di portarsi avanti in vista dei suoi studi futuri.
Quel giorno, circa alle 21:00 di sera, la piccola si trovava nella sua stanza a leggere appassionatamente l’ennesimo libro di medicina dalla copertina verde sopra la sua scrivania nella sua stanza da letto.
La stanza aveva un grosso letto marrone dalle lenzuola viola e bianche parallelo alla scrivania, attaccato al muro a sinistra della porta d’ingresso, mentre al muro a destra c’era la scrivania anche quella marrone con sopra una marea di fogli sistemati tutti in ordine, a dimostranza dell’ordine mentale che aveva la piccola nonostante l’età.
I muri avevano una tappezzeria azzurra con dei motivi a forma di margherite, un ambiente quasi fanciullesco a dimostrare anche l’età che aveva la piccola, oltre che una finestra parallela alla porta d’ingresso con delle tende rosse legate al muro con dei lacci dorati.
Inoltre, sulla scrivania c’era una lampada accesa con cui la bambina leggeva il libro, dato che ormai le luci della Comunità erano state spente e, di conseguenza, aveva bisogno della luce per poter vedere bene dentro la casa.
Parlando della piccola Winry, quest’ultima aveva dieci anni e, oltre ad avere degli occhioni azzurri, possedeva dei corti capelli biondi tutti pettinati ed indossava una specie di grembiule rosso con un paio di tasche all’altezza della vita, sotto aveva quella che sembrava essere una maglietta a maniche corte bianca ed ai piedi indossava dei piccoli mocassini marroni senza calze.
Aveva un viso gioioso mentre leggeva, pur capendo relativamente poco, e teneva il pugno destro poggiato sulla guancia, oltre che far dondolare le gambe sulla sedia dello stesso colore della scrivania dalla felicità.
Si poteva quasi dire che leggere o vedere qualcosa legato alla medicina la rendeva molto contenta, non importava di cosa si trattasse o di quale ramo della medicina facesse parte, lei era felice, e tanto le bastava per quanto le riguarda.
Mentre però era assorta nella lettura, fecero capolino due adulti all’interno della stanza ed il primo, l’uomo, le domandò “Winry, che cosa stai facendo?”
Inutile dire che, con quelle parole, finirono per attirare l’attenzione della bambina, che così si voltò nella direzione della porta d’ingresso per vedere di chi si trattasse, anche se in teoria lo sapeva bene grazie alla tonalità della voce.
Difatti, ad essere entrati nella stanza erano i suoi genitori, che la stavano osservando contenti, con un dolce sorriso sulle labbra e lui con le braccia distese per in lungo e lei con le braccia unite dietro la schiena.
L’uomo, che aveva ormai trentaquattro anni, aveva dei corti capelli biondi tutti pettinati, ad eccezione di tre ciuffi che scendevano sulla fronte, degli occhi azzurri ed indossava una maglietta a maniche corte bianca sopra ad una giacchetta sempre a maniche corte blu scura, dei lunghi pantaloni neri e delle scarpe azzurre con lacci bianchi. Inoltre, al collo indossava una specie di ciondolo d’argento.
La donna invece, della stessa età del marito naturalmente, aveva anche lei degli occhi azzurri e dei capelli biondi, solo che i suoi erano lunghi, arrivavano fino al cocige ed erano legati a mo’ di treccia. Indossava lei un grembiule grigio sopra ad una maglietta a maniche corte bianca e dei sandali dello stesso colore della maglietta. Anche lei aveva al collo un ciondolo d’argento simile a quello del marito.
Inutile dire che, vedendoli, la bambina esplose quasi di gioia allargando ancora di più il suo sorriso, anche se si tenne tutto dentro anche a causa dell’intensità con cui stava leggendo fino a poco prima.
“Ciao papà, ciao mamma!!” si limitò a rispondere la piccola sorridente, quasi sviando la domanda che le era stata posta.
La madre difatti, quasi notando questa cosa, le disse “Winry, rispondi a tuo padre, fai la brava!” il tutto continuando a sorridere naturalmente.
A quel punto lei, senza mai perdere il sorriso che aveva in volto, spiegò “Sto leggendo uno dei vostri libri di medicina, ve l’ho già detto che mi affascina e voglio diventare un giorno un grande medico. Proprio come voi!!”
Wow, c’era da dire che aveva già delle grandi ambizioni la piccola, e questo fece piacere ad entrambi gli adulti. Era proprio come loro, quando si fissava su qualcosa la perseguiva fino alla fine, e questa era davvero una caratteristica encomiabile.
Tuttavia, il padre ci tenne a sottolineare “Siamo contenti che tu voglia seguire le nostre orme, ma sei consapevole che per diventare una brava dottoressa dovrai impegnarti molto? E non potrai fermarti dopo le medie per lavorare, dovrai andare alle superiori e studiare molto…”
“Lo studio non mi fa paura!!” rispose Winry, mostrando i muscoli con il braccio destro e toccandoseli con la mano sinistra “So bene che dovrò impegnarmi molto, ma mi piace aiutare il prossimo e sono disposta a questo e ad altro per riuscirci!”
A quel punto, ad entrambi i genitori scappò una risata di soddisfazione ed anche un po’ di divertimento. Era davvero esuberante ed allegra proprio come loro, si vedeva che aveva preso molto da entrambi, anche se caratterialmente erano quasi uguali.
“Siamo felici che hai questa grande determinazione… tuttavia, non dimenticarti mai che un bravo medico sa quando è il momento di riposarsi, e tu avresti dovuto essere a letto da mezz’ora!!” specificò allora la madre.
La piccola non sembrava essere d’accordo, dato che facendo il broncio sottolineò “Ma mamma, io non ho sonno e sono abituata ad andare a letto più tardi, perché volete che oggi vada a letto così presto?”
La sua era un'ottima domanda, e lo sapevano bene, proprio per questo l’uomo replicò continuando a sorridere “Perché domani ci aspetta una giornata molto impegnativa, ed anche tu avrai molto da fare a scuola, quindi devi andare a letto e riposarti per bene!”
“Uffa, ma non è giusto…” sottolineò allora Winry, voltandosi verso la scrivania ed osservando il libro di medicina che aveva di fronte.
Dopo un paio di secondi di silenzio, la piccola provò a fare la sua proposta, consapevole che probabilmente non sarebbe stata accettata visto che quando i genitori si impuntavano su queste cose di solito l’avevano vinta.
“Posso rimanere in piedi ancora dieci minuti? Almeno fino alla fine del capitolo, per favore!” con le ultime due parole, Rockbell assunse anche due occhioni quasi a volerli supplicare.
Inutile dire che entrambi trovarono divertente quel comportamento da parte della figlia, e nonostante tutto non riuscirono a dirle di no considerando che diventava quasi irresistibile per loro quando faceva quello sguardo.
Proprio per questo, la madre esclamò “E va bene. Altri dieci minuti, non di più!”
“EVVIVA!! GRAZIE MAMMA, GRAZIE PAPA’!!!”
Considerando che era già tanto essere riusciti a convincerli, la bambina non seppe resistere e si fiondò letteralmente sui genitori, avvolgendo entrambi in un caldo abbraccio uno per braccio con un dolce sorriso sulle labbra.
Naturalmente entrambi finirono per ricambiare il gesto della figlia con la mano lui sinistra e lei destra, con la quale toccarono la spalla della bambina a simboleggiare che erano contenti di quel contatto fisico con la loro piccolina.
Dopo però circa dieci secondi di abbraccio, l’uomo, continuando a sorridere, le fece notare “Sarà meglio però che non sprechi quei dieci minuti che hai a disposizione, giusto?”
“Giusto!!” rispose la bionda osservando negli occhi entrambi.
Consapevole che non aveva molto tempo per dedicarsi alla lettura, Winry sciolse l’abbraccio e tornò alla sua scrivania, sedendosi sulla sedia e tornando alla lettura del suo libro quasi nella stessa posizione di prima.
I due genitori non poterono fare a meno di continuare a sorridere nel vedere quella scena. Aveva dieci anni ma era ancora carica di energia come se ne avesse avuti cinque di meno, erano certi che crescendo sarebbe diventata sempre più dinamica…
Ma scacciando quei pensieri almeno momentaneamente, la madre le disse “Ricordati, dieci minuti. Poi spegni la luce e vai a letto!”
“Sì, mamma!” affermò allora la bionda continuando però a mantenere lo sguardo sulla lettura.
A quel punto, anche per non disturbarla ulteriormente, i due adulti decisero di andarsene e l’uomo prese il pomello della porta, dato che era spalancata dal suo lato, e cominciò a chiuderla dietro di sé per non disturbare la bambina.
Prima però di andarsene, ci tenne a dire un’ultima frase a sua figlia, sempre continuando a sorridere “Domani sarà un grande giorno, sia per te che per noi. La nostra vita cambierà, te l’assicuro bambina mia!”
Delle parole molto strane, che finirono addirittura per attirarsi un’occhiataccia da parte della moglie come se non avesse dovute pronunciarle, e lui di tutta risposta si toccò dietro la testa con la mano sinistra e con un’espressione bastonata quasi a volersi scusare.
Alla fine, però, la donna sospirò quasi rassegnata, ormai conosceva bene il marito e sapeva come era fatto, quindi finì per volgere un’ultima occhiata alla figlia ed andarsene dalla stanza insieme all’uomo, che chiuse la porta dietro di sé.
Rockbell non aveva quasi per nulla badato alle ultime parole pronunciate dal genitore tanto era impegnata nella lettura, e si poteva dire che non aveva neppure badato al fatto che la stessero mandando a letto presto a differenza delle altre giornate.
A lei in fondo bastava poter rimanere in piedi ancora dieci minuti a terminare il capitolo, e dopo sarebbe andata a letto consapevole di poter andare avanti il giorno dopo, quando sarebbe tornata da scuola per andare avanti.
Era davvero felice della sua vita.
Aveva dei genitori che le volevano bene, una bella casa, una vita tutto sommato modesta, le piaceva la scuola dove andava, perfino gli insegnanti e gli altri alunni, ed aveva molti amici a cui voleva bene.
La sua vita la riteneva quasi perfetta, e sperava che nulla cambiasse lo status quo…
Peccato che non poteva immaginare che quella sera stessa la sua vita sarebbe cambiata per sempre…

Erano ormai le 23:55.
Nonostante ci fosse ancora parecchia gente in giro per Fantacity, c’era da dire che non c’era molto movimento e le strade erano per lo più poco trafficante, probabilmente anche a causa del terrore che riusciva a generare Bakura nel cuore dei cittadini.
Ignara di tutto, dato che Rockbell sapeva a malapena dell’esistenza di Bakura e di quello che stava facendo per volere stesso dei genitori, la bambina era nel suo letto e, avvolta dalle coperte, dormiva beatamente con un dolce sorriso sul volto.
Sembrava addirittura star sognando tanto era beata, e teneva tra le braccia un orsetto di peluche marrone nonostante l’età, le piaceva molto averlo accanto e, quando dormiva, difficilmente si staccava da lui tanto c’era affezionato.
Improvvisamente però, la bionda sentì un rumore provenire dal piano di sotto, come se qualcuno avesse impattato contro una padella e l’avesse fatta cadere generando un fracasso enorme lungo circa due secondi al massimo e non di più.
Inutile dire che, udito quel rumore, la piccola spalancò gli occhi di soprassalto e, abbastanza perplessa dal rumore che c’era, sollevò la schiena di colpo, mantenendo gli occhi totalmente aperti dallo stupore.
“Mamma? Sei tu? Papà?” fu naturalmente la prima cosa che le venne da domandare.
Sfortunatamente, aveva usato un volume di voce troppo basso e per questo non era arrivata al piano di sotto, dato che la famiglia abitava in una zona residenziale quasi ai margini di Fantacity, in una piccola casetta nonostante la maggior parte degli edifici fossero grattacieli e grossi palazzi di innumerevoli piani.
La cosa che sembrò ancora più strana alla piccola fu che, dopo quel rumore iniziale, tutto era taciuto, non sentiva provenire null’altro dal piano di sotto, e non capiva neppure lei il motivo, visto che quantomeno si aspettava di sentire il rumore della pentola rimessa a posto.
La curiosità prese il sopravvento su di lei molto presto e Winry, tenendo sempre il suo orsacchiotto per il braccino con la mano sinistra, decise di andare a controllare di persona, e questo nonostante una vocina nella sua testa la stesse quasi bloccando, forse la sua coscienza.
Immediatamente la bimba si avvicinò alla porta della camera, spalancandola in modo da vedere dall’altra parte cosa ci fosse, dato che fortuna voleva che la sua porta si trovasse proprio di fronte alle scale che conducevano al piano inferiore.
Fu lì che notò che, stranamente, la luce era accesa!!
Un fatto abbastanza insolito, dato che i suoi genitori erano soliti spegnere la luce quando andavano a letto, e lei lo sapeva bene perché le era già capitato di alzarsi nel cuore della notte per andare in cucina di straforo e bere magari un bicchiere di latte.
Non comprendendo che cosa stesse succedendo, alla bambina quasi scappò “… Mamma? Papà?” tuttavia con lo stesso tono che aveva adoperato poco prima.
Inutile dire che, proprio a causa di questo, nessuno la sentì al piano inferiore, e lei si vide costretta ad aprire del tutto la porta e ad imboccare le scale per scendere di sotto e vedere personalmente cosa stesse accadendo.
Le pareti della casa erano tutte sistemate con la stessa tappezzeria della stanza di Winry, una scelta parecchio insolita, mentre le scale erano totalmente marroni, inoltre alla sinistra di esse, dove si trovava il muro, c’erano appese delle foto che ritraevano i momenti di crescita della piccola e le giornate passate in famiglia.
La bambina invece indossava un pigiama azzurro con dei volti d’orsacchiotto stampati un po’ dappertutto, e stava camminando a piedi nudi mentre osservava a destra, là da dove proveniva la luce, che cosa succedeva?
Sfortunatamente, una volta scese le scale, c’era un piccolo corridoio e, proprio per questo, solo una volta scese del tutto si poteva vedere la stanza da cui proveniva quella luce, ossia il salone e stanza principale della casa.
Proprio per questo, la bionda dovette scendere del tutto i gradini per potersi trovare così di fronte alla porta d’ingresso della sala e scoprire quindi come mai i genitori avevano tenuto la luce accesa se avevano obbligato lei a spegnerla addirittura presto.
*Uff, se si stanno divertendo alle mie spalle, li sgriderò per bene!* era quello che pensava Winry mentre arrivava in fondo alle scale, pure con un’espressione imbronciata.
Finalmente, la piccola arrivò in fondo alle scale e si voltò in questo modo verso la sua destra totalmente, in modo da capire cosa stesse avvenendo. Tutto ciò aveva un ché di strano, e nel caso voleva cogliere i parenti in flagrante.
La sala possedeva un enorme tappeto rosso e quadrato con motivi gialli sui bordi abbastanza grande da coprire quasi tutto il pavimento della sala, inoltre c’erano un divano viola che dava le spalle alla porta d’ingresso ed una poltrona, dello stesso colore, sul lato sinistro del divano che guardava verso la destra del divano.
Proprio davanti al divano, quasi attaccato al muro, c’era un armadio marrone chiaro al cui centro si trovava un televisore, anche se a quell’ora della notte era chiaramente spento, ed alla destra dell’armadio c’era un camino grigio.
Infine, dietro alla poltrona c’era una finestra con tende color giallo. A destra del divano, e di conseguenza a sinistra dell’armadio, l’unica cosa che si trovava era la porta che conduceva alla cucina che fungeva anche da sala da pranzo.
Grazie al fatto che il salone non era molto grande alla fin fine, Rockbell poteva facilmente vedere cosa succedeva, solamente che… non lo capiva neppure lei in quel momento!
La luce era troppo luminosa, forse anche per l’impatto degli occhi abituati al buio fino a quel momento con una luce intensa come quella della sala, e per questo la piccola dovette mettersi il braccio sinistro sopra agli occhi per inquadrare bene quello che aveva davanti.
Finalmente, dopo un paio di secondi, riuscì a mettere a fuoco ciò che aveva davanti… e quello che vide… fu a dir poco orribile!!
La madre era a terra, poggiata proprio dietro alla poltrona, con il petto aperto dal collo alla vita e le budella che uscivano letteralmente dal corpo, mentre il padre era dietro al divano nelle stesse condizioni!!
La cosa peggiore? Per lui qualcuno stava provvedendo proprio in quel momento!!
C’era un tizio, qualcuno che stava dando le spalle alla bambina in quell’istante, forse neanche si era accorto della presenza della piccola, che era piegato e stava aprendo con un coltello da macellaio dal collo alla vita l’uomo.
Non si riusciva bene a capire chi fosse, indossava un lungo giaccone nero che copriva tutto il corpo di spalle e di conseguenza non si vedeva bene nulla, l’unico tratto distintivo erano dei lunghi capelli bianchi che arrivavano fino alla vita…
Ma Winry poteva aver notato quei dettagli in tutto quello?!
Lo spettacolo che si era manifestato davanti a lei era qualcosa di atroce e raccapricciante, che le aveva fatto accapponare la pelle seduta stante e l’aveva a dir poco terrorizzata, al punto che davanti a quello spettacolo strabuzzò letteralmente gli occhi.
Non solo, la sua bocca si spalancò molto lentamente, e la bambina finì per perdere la presa dal suo orsacchiotto che cadde così al suolo, anche se fortunatamente non fece rumore non essendo un oggetto particolarmente pesante.
La piccola stava tremando, non sapeva neppure lei che cosa provare in quel momento. Avendo letto tanti libri di medicina sapeva perfettamente che cosa stesse accadendo a differenza degli altri della sua età… e… e… non sapeva cosa pensare.
Era paralizzata dalla paura, le sue ginocchia erano sul punto di cedere e le lacrime stavano finendo per uscire inconsciamente dagli occhi della bionda, che dopo aver spalancato la bocca stava cercando di trattenersi dall’urlare.
Per farlo, si stava mordendo il labbro inferiore con i denti, sapeva bene che gridando avrebbe attirato l’attenzione di quel tipo che aveva visivamente ucciso i suoi genitori. Nonostante tutto, riusciva comunque a ragionare lucidamente…
Ma davvero riuscì a resistere per tanto?
Rimaneva comunque una bambina di dieci anni, che aveva appena scoperto i suoi genitori morti sventrati da uno sconosciuto che non sapeva neppure chi fosse, la sua resistenza fu davvero minima, forse dieci secondi al massimo…
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!”
Alla fine, Rockbell gettò un urlo a dir poco disumano, chiudendo gli occhi ed aprendo la bocca più che poteva. La disperazione, lo shock e l’incredulità vennero fuori tutte in un colpo solo nell’unico modo che la poverina conosceva.
Inutile dire che, a causa di quel grido a dir poco rumoroso nonostante provenisse da una bambina, il misterioso assalitore finì per capire di essere stato scoperto, e girò il suo volto verso sinistra mettendo così in evidenza i suoi tratti facciali.
In questo modo, quando Winry riaprì gli occhi pur continuando a gridare poté vedere il suo volto, o almeno parte del suo volto, e l’assalitore misterioso si rese conto che con quell’unico sguardo era riuscita a cogliere la sua faccia.
Immediatamente, l’assassino fece uno scatto verso la sua sinistra e, coprendo il volto con entrambe le braccia, saltò in alto sfondando la finestra che era in quella direzione, saltando in questo modo fuori dalla casa.
Subito dopo, appena ebbe toccato terra, il killer cominciò a correre a perdifiato, con una velocità a dir poco disumana che non poteva appartenere ad un essere umano “comune”, e sparì nel bel mezzo della notte, o per quei brevi tratti in cui la luce della notte non illuminava le strade.
Così, la bambina rimase lì, da sola in una casa vuota ad osservare i corpi senza vita dei genitori, che erano stati strappati alla vita troppo presto, con una figlia ancora in età scolare che aveva assistito all’orrenda scena.
Nonostante l’assalitore fosse scappato lasciandola in vita e lei fosse riuscita a vedere parte del suo vuoto, in quel momento a lei non importava nulla né di lui né della finestra sfondata, men che meno di essere stata scoperta.
Con la sua fuga, il tizio misterioso aveva lasciato in bella mostra davanti a lei i corpi deceduti della madre e del padre, con quest’ultimo più vicino a lei in quanto non era molto distante dall’ingresso della sala principale della casa.
Una vista del genere fu troppo per la piccola, la quale a quel punto, senza aver mai smesso di tremare, finì per vedere le sue gambette cedere e cadere così di sedere al suolo, con le ginocchia e gli arti totalmente poggiati a terra.
Dopo aver fatto quel breve sfogo con quell’urlo, che aveva anche valso la fuga dell’assassino dei suoi genitori, la poverina era tornata ad osservare i cadaveri, con gli occhi completamente lucidi e il labbro tremole.
Stava cercando di mordersi ancora una volta il labbro inferiore nel tentativo di non urlare, di non lanciare un grido di nuovo, ma le riusciva davvero difficile, visto che finì addirittura per singhiozzare a causa delle lacrime che stava versando.
Quasi d’istinto, senza muoversi dal punto in cui si trovava anche per paura delle budella dei due adulti che erano fuori dai corpi ed erano uno spettacolo raccapricciante per una bambina di dieci anni, cercò di allungare la mano destra in loro direzione.
Sembrava quasi voler provare ad agguantarli, per assicurarsi che fosse frutto della sua immaginazione e non ci fosse niente di vero, che stesse solo sognando e quindi non sarebbe mai riuscita a toccarli fisicamente…
Sfortunatamente, la realtà era ben diversa e, anche se era una bambina abituata a sognare e ad immaginare, era stata strappata alla sua innocenza per gettarsi in questo modo nel mondo duro e crudo degli adulti.
“M-Mamma… p-papà…” finì per biascicare molto debolmente.
Il pavimento sotto di lei ci mancava davvero poco che diventasse un lago d’acqua, le sue lacrime non si fermavano e lei, nella sua disperazione più totale, non riusciva a muoversi da lì, era come paralizzata dalla disperazione.
Erano bastati pochi secondi, pochissimi secondi, ed era rimasta sola…
Sola al mondo…
E per colpa di quel tipo di cui tutti parlavano!!

Fantacity, Comunità, 19 Giugno 1937:
Nonostante le condizioni di Winry, non ci volle molto prima che si venisse a sapere la tragica notizia nella Comunità.
Era bastato che i genitori non si presentassero all’Evangelion Hospital quella mattina per lanciare una sorta di allarme, anche perché pure la bambina non si era presentata a scuola quella mattina, ed erano tutti preoccupati.
Furono mandate le forze dell’ordine nella casa per capire cosa fosse successo, e bastò vedere il vetro della finestra infranto per capire che qualcosa non andava… poi, una volta dentro, fu tutto fin troppo chiaro.
I corpi dei due adulti distesi a terra con le budella di fuori ed un taglio dal collo alla vita, e la povera piccola praticamente nello stesso punto in cui aveva ritrovato i cadaveri ancora tremante e con lo sguardo perso nel vuoto.
Fu subito chiaro che non fosse stata la bambina, perché psicologicamente era distrutta ed ancora un po’ non si era resa conto dei poliziotti che erano entrati in casa sua, ma qualcuno aveva comunque agito e lo spettacolo era a dir poco orribile.
Il ritrovamento dei corpi era avvenuto intorno alle 10:00, e senza perdere tempo fu fatto un inserto speciale del giornale, dato che furono avvertiti in tempo della tragica notizia, e fu venduta già a mezzogiorno. Furono letteralmente dei lampi.
In questo modo, tutti vennero a conoscenza di quanto era accaduto quella tragica sera, e tutti rimasero a dir poco scioccati nel sapere che due brave persone come loro, che avevano sempre antemposto gli altri al loro benessere come Bulma, fossero stati uccisi.
Rockbell fu portata subito all’Evangelion Hospital per essere sottoposta a cure psicologiche, dato che era visivamente devastata ed aveva bisogno di un intervento immediato prima che cadesse fin troppo in depressione.
Sfortunatamente, Bulma in quel periodo non poteva presenziare nella struttura in quanto le era stato dato un permesso di maternità… già, perché non aveva ancora partorito!!
Avevano scoperto circa sette mesi prima che la donna avrebbe dovuto aspettare più del necessario per il parto, a quanto pareva l’embrione era in ritardo e non era ancora sviluppato del tutto, ma ormai mancava pochissimo al parto, dieci giorni al massimo ed avrebbe avuto una splendida bambina, e per questo si era presa un permesso dal lavoro…
Non avrebbe mai pensato di prendere un permesso nel momento peggiore della sua carriera!!
Già, perché naturalmente la notizia arrivò anche alle sue orecchie, tramite l’inserto speciale del giornale mattutino, ed alle 13:00 era già tra le sue mani, pronta a leggere l’intera notizia in uno stato d’animo a dir poco sconvolto.
Non era da sola, anche Vegeta era presente con lei, dato che pure lui aveva deciso di prendersi un permesso per assistere la moglie durante gli ultimi giorni di gravidanza, e così come lei c’era rimasto di stucco a quella notizia.
I due si trovavano seduti sul divano della stanza relax posta a destra dell’ingresso, ed avevano appena terminato di leggere la notizia del ritrovamento dei cadaveri da poco… inutile dire che c’erano rimasti malissimo.
“C-Cosa…” biascicò debolmente l’azzurra con gli occhi quasi persi nel vuoto e tremando mentre manteneva il giornale in mano.
L’uomo invece, con un’aria anche lui scioccata, la bocca spalancata e gli occhi quasi stralunati, dichiarò “Non è possibile! Come diavolo è potuto accadere?!”
Il suo pensiero era che si fosse trattato di Bakura, ma non ne era certo perché lui di solito uccideva con un colpo e via, non smembrava come invece sembrava essere accaduto ai genitori della piccola bionda a quanto pareva.
Non sapeva perché, ma sentiva che qualcosa puzzava…
Però a Bulma di tutto ciò non importava. Lei conosceva entrambi avendoci lavorato insieme, ed era senza parole per quello che aveva appena letto, due persone meravigliose come loro… scomparse per sempre, e per di più in una maniera così orribile!!
E non era solo quello, aveva letto anche di Winry.
Poverina, una bambina così piccola ed innocente aveva dovuto vedere i suoi genitori uccisi in quella maniera, era normale che avesse subito un crollo psicologico così enorme, chiunque nella sua situazione sarebbe finito così.
Purtroppo non poteva andare in ospedale, e non poteva neanche avere un crollo emotivo pesante, ne andava della salute della piccola creatura che avrebbe dovuto partorire entro pochi giorni, non poteva permettersi simili “lussi”…
Ma ciò non cambiava il fatto che era distrutta emotivamente, e proprio per questo delle lacrime cominciarono a bagnarle il viso, finendo addirittura per bagnare il giornale che aveva tra le mani, il tutto mentre tremava visibilmente sia di corpo che di labbro.
Fu grazie alle lacrime che il marito poté constatare lo stato d’animo della moglie, e non poté neppure biasimarla. Aveva l’aspetto di una che stava per scoppiare letteralmente, e cercava di trattenersi per la loro secondogenita.
Proprio per questo, scacciando i pensieri che aveva avuto fino a quel momento, assunse un’aria molto seria, sperando di essere forte per entrambi dato che una figura che cercasse di mantenere lucidità serviva in momenti come quelli.
Così, poggiando la mano destra sulla spalla sinistra della moglie, Vegeta provò a dire “Fatti forza, Bulma. So che sei sconvolta, lo sono anche io, ma non possiamo cedere. Dobbiamo cercare di essere forti… altrimenti perderemo la bambina…”
“L-Lo so bene, Vegeta. Lo so bene…” l’azzurra ne era consapevole, però al tempo stesso non poté fare a meno di dire “Ma… loro erano dei miei cari amici… e la piccola Winry ha anche dovuto assistere a tutto… perché queste cose succedono sempre ai migliori? Perché?!”
A quel punto, forse anche per ciò che aveva appena detto, la donna non seppe resistere e finì per scoppiare a piangere più sonoramente di prima, mollando addirittura la presa sul giornale che così cadde a terra un po’ bagnato per le lacrime.
Nonostante tutto, il nero sapeva che la moglie si stava trattenendo per evitare di scoppiare e fare del male alla loro figlia, e per questo apprezzò la forza di volontà della moglie, che era più grande di quanto si potesse pensare.
Anche per aiutarla, l’uomo le prese la testa con la mano destra e gliela fece poggiare sulla sua spalla, in modo che buttasse fuori tutte le lacrime che voleva e si sfogasse, cacciando così tutta la tristezza che aveva accumulato in quei pochi secondi.
“Lo so Bulma, ma non temere. Lei è forte, ce la farà…”
In verità, l’uomo non ne era del tutto sicuro, visto che comunque assistere a quello spettacolo a dieci anni non era mai bello, sperava di avere ragione, ma per Winry non sarebbe stato semplice superare un trauma del genere…
Al tempo stesso però, era l’unica cosa che poteva dire alla consorte per cercare di tirarla su di morale. Era terribile quanto accaduto quella notte, ma Brief doveva comunque guardare avanti e pensare al lieto evento che si stava verificando.
Tra l’altro, doveva pensare che forse fosse un bene che stesse per partorire proprio entro pochi giorni, la neonata avrebbe potuto aiutare la moglie a tirarsi su di morale ed a non pensare più a quella notizia tragica.
Sembrava incredibile, ma forse Bra avrebbe potuto aiutare la madre ancora prima della sua nascita!

“PAZZESCO!!!”
Nel frattempo, anche qualcun altro stava reagendo alla notizia appena letta della morte dei genitori di Winry con shock quasi letterale, il tutto mentre si trovava per strada e quasi senza badare al fatto che la gente l’aveva guardato male per quella sua uscita.
Si trattava di un uomo di circa trentuno anni che possedeva dei corti capelli blu scuri in disordine, degli occhi color nero e che indossava una lunga tunica color viola con una cintura viola con le estremità bianche, dei lunghi pantaloni neri, ad eccezione del fondo che era bianco, e delle scarpe nere con le punte aperte.
La caratteristica strana dell’uomo era che aveva la parte destra del volto quasi deformata, come se avesse subito una scottatura minimo di terzo grado che, pur essendoci sopravvissuto, gli aveva deformato il volto definitivamente…
Ed in effetti era proprio così!!
Circa cinque anni prima, lui e la sua famiglia si erano ritrovati coinvolti in un incendio che aveva colpito il loro palazzo, e pur essendo riuscito a salvarsi le ustioni sul volto si erano rivelate molto pericolose ed aveva subito un intervento per avere salva la vita.
Tutti sapevano che c’era il rischio che un giorno gli effetti collaterali si potessero far sentire e così l’uomo se ne sarebbe andato anzitempo da quel mondo, ma fino a quando stava bene non potevano che essere felici per lui e la sua famiglia…
Il cui figlio tra l’altro era presente lì, insieme a lui, e camminava vicino al padre!!
Sembrava avere sui diciotto anni ed aveva dei lunghi capelli neri raccolti in un codino, gli occhi dello stesso colore, due segni su entrambi i lati del volto che partivano dal naso, poco sotto agli occhi, ed arrivavano fino alle guance ed indossava una tuta nera sotto ad una specie di pettorale di metallo grigio, sorretto da due spalline sempre di metallo, e delle scarpe nere anche esse con la punta aperta.
La differenza di età era molto ridotta perché, nonostante il padre all’epoca avesse dodici anni, si divertiva con esperienze sessuali fin troppo anticipate, e così aveva finito per mettere incinta una quattordicenne prima del tempo e, dopo essere convolati a nozze quasi obbligatorie, crescere il figlio era il risultato di quell’esperienza.
Alla fine però, nonostante tutto, aveva funzionato il rapporto tra i tre ed avevano costruito una famiglia felice, a differenza di quell’episodio increscioso dell’incendio che per poco non era costata la vita al blu.
Anche se avere rapporti sessuali all’età di dodici anni era considerato quasi oltraggioso, per l’uomo all’epoca risultavano una specie di sfogo, un modo per scacciare la disperazione per aver perso la propria famiglia tre anni prima…
La famiglia Uchiha!!
Sì, l’uomo di trentuno anni altri non era che Obito Uchiha, fratello minore di Madara ed unico sopravvissuto alla strage perpetrata da Ichigo in quanto quella sera era dai suoi amici, senza sapere cosa stesse succedendo.
Il figlio invece, era naturalmente Itachi Uchiha, il quale aveva già iniziato da tre anni i corsi per diventare guardia del corpo, aderendo al programma di trovare un lavoro dopo le medie anziché proseguire con gli studi.
Entrambi erano ignari che rispettivamente il fratello e lo zio era ancora vivo, e proprio per questo il ragazzo era cresciuto con la consapevolezza che non avrebbe mai conosciuto gli altri suoi familiari, e l’essere figlio di un all’epoca dodicenne ed una quattordicenne sembrava non averlo mai intaccato, visto che non gliene importava quasi nulla…
Comunque fosse, l’uscita di Obito di poco prima era legata all’ultima scoperta sui genitori di Bulma, e dato che pure il figlio non aveva apprezzato quella sua frase lo redarguì all’istante con un’espressione abbastanza fredda.
“Papà, evita queste uscite per favore!” fu quello che disse.
Di tutta risposta, il blu esclamò “Sì è vero, però il tutto ha dell’incredibile. Non avrei mai pensato che le vittime sarebbero state due questa volta…”
“Ricordati che sono morte due persone, abbi un po’ di rispetto!” lo rimproverò di nuovo.
Il genitore in certe occasioni si comportava in maniera fin troppo infantile, e per questo il nero finiva per rimproverarlo. Sembrava quasi che fosse lui quello maturo in casa, evidentemente l’essere cresciuto troppo presto per una tragedia prima ed una gravidanza dopo aveva dato i suoi frutti…
Tuttavia, nelle sue parole poté comunque leggere un chiaro messaggio, e per questo gli domandò dopo qualche secondo “… Perché dici comunque che le vittime sono due “stavolta”?” era soprattutto quella la parola che l’aveva incuriosito.
La risposta arrivò praticamente subito, il tutto mentre continuavano a camminare per strada “Beh, mi sembra ovvio che il colpevole sia Bakura, sono due anni che miete vittime quel tipo!”
… Forse aveva ragione, e lo stesso Uchiha ne era consapevole, ma in quei tre anni di corso per guardie del corpo aveva imparato a notare i dettagli, quelle minuscole marcature che potrebbero farti capire in anticipo determinati concetti…
E proprio grazie a ciò poté dire “Questa volta non ne sono sicuro, non sembra il modus operandi di Bakura questo…”
Non era mai stato così brutale con le sue vittime, di solito dava un colpo e finiva tutto lì, stavolta invece era andato in profondità, finendo addirittura per sventrarre le sue vittime, non era da lui da quel poco che aveva visto in quei due anni…
Obito però sembrava di tutt’altro avviso, dato che specificò “Secondo me non ci sono dubbi, è stato lui e spero che questa sia la volta buona che lo acciuffino e mettano fine a questa storia una volta per tutte!”
Come al solito non sembrava fermarsi sui dettagli, però doveva dire che, da quello che aveva visto, non era l’unico visto che molti sembravano dare per scontato che il misterioso assassino fosse proprio Ryou…
Magari avevano anche ragione, non lo escludeva affatto, ma il modo in cui erano stati uccisi continuava a fargli pensare che in verità ci fosse altro dietro, anche se sperava con tutto il cuore di sbagliarsi visto che non c’era bisogno di un secondo assassino in giro…
Su una cosa però doveva dare ragione al padre: Bakura era una seria minaccia per tutti, aveva terrorizzato la Comunità per due anni quasi interi, e sperava che prima o poi qualcuno lo catturasse mettendo fine a quella storia una volta per tutte.
Dovevano farlo, per tutte le sue vittime passate, presenti e future…

Palecity, Comunità, 20 Giugno 1937:
Ormai tutta la Comunità sapeva ciò che era accaduto alla famiglia di Winry, ed anche che la povera bambina era stata mandata in ospedale per riprendersi dal trauma psicologico che aveva subito.
Ci volle un’intera giornata prima che lo psicologo incaricato di assisterla riuscisse finalmente a smuoverla ed a farle dire qualche parola, visto che fino a quel momento era rimasta con uno sguardo quasi spento ed immobile.
Inutile dire che, appena si era ripresa quasi completamente, la prima cosa che il medico le chiese fu di identificare l’assassino dei suoi genitori, visto che sembrava abbastanza palese a tutti che fosse riuscita a vederlo in volto.
Anche in questo caso ci volle qualche minuto prima che riuscisse a rispondere alla domanda, ma appena ci riuscì rivelò che si trattava di un individuo con dei lunghi capelli bianchi e con dei tratti facciali che il dottore riconobbe subito.
Le bastò la semplice descrizione della bambina per comprendere che si trattava di Bakura, e non ci volle tanto prima che avvertisse le autorità in modo che anche loro sapessero che il misterioso assalitore era ancora una volta Ryou.
Questo era accaduto la sera prima, e proprio per questo la mattina successiva tutti i quotidiani della Comunità riuscirono a diffondere la notizia in tutta la società, scatenando in questo modo il panico generale.
In fondo tutti sapevano come agiva Bakura, e sapevano anche che il modo in cui erano stati uccisi i due adulti non corrispondeva con quello classico dell’uomo, e di conseguenza aveva cambiato stile di omicidio.
Più brutale e diretto, mirato a far soffrire l’avversario anziché un colpo e via.
Questa notizia gettò ancora di più nel panico i civili, dato che temevano che in due anni l’ex Assassino avesse deciso di cambiare approccio, e la sola idea di finire vittime di quell’essere li terrorizzava ancora di più in questo caso…
Solo che c’era un piccolo problema in tutto quello…
“MA CHE DIAVOLO SIGNIFICA?!”
Bakura stesso, che si trovava a Palecity quel giorno, aveva sentito delle strane voci circa l’omicidio dei genitori di Winry e, udito di nascosto pure che a quanto pareva erano riusciti a trovare il killer della coppia, si era incuriosito.
Aveva rubato una copia del quotidiano e, appostatosi su un tetto della città per poter leggere senza essere visto, dato lo spiacevole inconveniente della scorsa notte, incuriosito dal fatto che qualcun altro stesse uccidendo mentre era in circolazione lui.
Solo che, appena ebbe letto la notizia, esplose letteralmente con quel grido quasi disumano. Che significava che era stato LUI a compiere quell’omicidio?
“Che razza di sciocchezze scrivono questi giornali?! Io non so niente di quest’omicidio!!” affermò ulteriormente Ryou, stavolta a bassa voce per evitare di attirare l’attenzione dei passanti della strada sottostante.
Ciononostante, non poteva di sicuro nascondere la sua rabbia momentanea, lo stavano accusando di un crimine che non aveva commesso, ma come diavolo si permettevano quei maledetti?!
Aveva commesso altri omicidi nel corso di quei due anni, e tutte le volte davano la colpa a lui senza alcuna prova e senza neanche essere riusciti mai a vederlo, e quindi senza alcuna possibilità di poterlo sbattere in carcere.
Ma in quei casi a lui non importava, era stato lui a compiere quegli assassinii e ne era anche estremamente fiero, anche se naturalmente non voleva finire in carcere e porre fine alla sua scia di sangue…
Però quello era un caso totalmente diverso!!
La scorsa sera lui si non si trovava neppure a Fantacity, erano diversi giorni che si trovava a Palecity e, la sera incriminata, era pure stato avvistato per sbaglio da due passanti che si erano spaventati nel vederlo.
Non essendo in vena di uccidere, aveva deciso di scappare piuttosto che di ammazzarli, anche perché l’avevano solo intravisto e, di conseguenza, potevano anche pensare che fosse solo la loro immaginazione derivata dalla paura che provavano a causa sua.
Grazie ai giornali, il giorno prima aveva anche scoperto che l’ora corrispondeva più o meno a quella in cui era stata accertata la morte dei genitori di Winry, di conseguenza anche volendo non potevano accusarlo di quell’omicidio.
Certo, era tutto legato al fatto che i due passanti che l’avevano visto parlassero, ma sapeva bene che non l’avrebbero mai fatto fino a quando lui non sarebbe stato catturato… e di sicuro di farsi catturare solo per farli parlare non ne aveva alcuna intenzione.
Tutta quella situazione gli stava dando sui nervi, al punto tale che iniziò a digrignare i denti dal furore mentre quasi tremava con le mani mentre teneva il giornale in mano, ma non per paura, bensì per rabbia.
Rabbia di essere stato accusato dell’unico crimine che non aveva commesso in quei due anni!! “SONO SOLO UN MUCCHIO DI SCIOCCHEZZE!!!”
A quel punto non seppe resistere il bianco e, rimettendosi in piedi dato che era stato seduto fino a quel momento, gettò il giornale a terra dopo averlo stropicciato fino a farlo diventare una pallina di carta con entrambe le mani.
Utilizzò la mano sinistra per gettarlo a terra e, subito dopo, sollevò il pugno sinistro fino a poco sotto il volto continuando a digrignare i denti. Anche se sapeva che nessuno poteva vederlo lassù, voleva comunque sfogare tutta la sua rabbia del momento.
“Come si permettono di dire queste fesserie? Io non ho mai toccato quei due medici, e non ne avevo neppure l’intenzione!!”
La sua vittima successiva intendeva compierla proprio lì, a Palecity, e sembrava averla già adocchiata. Voleva mirare a qualche disabile, per dimostrare che lui non faceva sconti a nessuno, ed aveva messo gli occhi su Nunnally, la sorella minore di Lelouch.
Aveva anche già scelto il giorno dell’omicidio, che si sarebbe svolto due giorni dopo quella stessa giornata, ma arrivati a quel punto doveva cambiare i suoi piani, la priorità era cambiata e doveva concentrarsi unicamente su una cosa…
Sulla ricerca di colui che l’aveva incastrato!!
“Quel bastardo… si pentirà di ciò che ha fatto. Incastrarmi è stato l’ultimo errore che poteva compiere, lo troverò… e gliela farò pagare molto cara!!”
Certo, sapeva bene che non sarebbe stato semplice riuscire a trovarlo, non aveva nessuna pista e nessun indizio per capire chi fosse stato ad uccidere i genitori di Rockbell dando la colpa a lui, però intanto poteva cominciare andando a Fantacity.
Il luogo del delitto si trovava lì, ed era un buon punto per cominciare, anche considerato che da quello che dicevano i giornali il colpevole era riuscito a farsi passare per lui con qualcosa che gli aveva fatto assumere il suo volto.
Non sapeva bene come c’era riuscito, quale razza di tecnologia avesse adoperato per ingannare qualcuno facendogli credere che fosse lui stesso, però era comunque un punto di partenza, e di conseguenza doveva andare a casa di Winry per scoprire qualcosa in più.
Già, Winry… quella bambina l’aveva indicato come il colpevole, sostenendo di essere certa che si trattasse di lui…
Anche lei non era immacolata in quella storia, era stata la prima a puntargli il dito contro, e di conseguenza sarebbe stata la prima a pagare… ma dopo l’impostore, lui almeno momentaneamente aveva la precedenza.
*Di quella bambina mi occuperò più tardi, adesso devo andare a Fantacity… e stanare quel bastardo!!*
Ormai aveva deciso, e proprio per questo, calmandosi leggermente, volse il suo sguardo alla sua destra, là dove da lì poteva intravedere la stazione della città dove passavano i treni che si dirigevano nelle altre metropoli della Comunità.
La sua indagine aveva inizio, e non si sarebbe dato pace fino a quando non l’avrebbe fatta pagare a tutti i coinvolti in quella storia: all’impostore per essersi spacciato per lui, ai due passanti per averlo intravisto giusto per sicurezza…
Ed anche a Winry, per averlo indicato come il sicuro colpevole di tutto!!

Evangelion Hospital, Fantacity, Comunità, 27 Giugno 1937:
Più di otto giorni erano passati dall’omicidio dei coniugi Rockbell.
L’intera Comunità stava setaccando la società alla ricerca di Bakura, dato che per molti aveva passato il segno dopo una morte così violenta e i danni perpetrati ad una bambina, visto che non li aveva mai colpiti fino a quel momento.
Molti speravano già da tempo che venisse trovato e catturato, ma ormai aveva esagerato e, secondo molti, doveva essere fermato immediatamente!!
Sfortunatamente però, nessuno era ancora riuscito a trovarlo, era sfuggente come un fantasma ed il suo addestramento con gli Assassini si faceva sentire parecchio sotto questo punto di vista, sembrava invisibile e la cosa scocciava molti.
Per ovvie ragioni, nessuno preferì comunicare a Winry che l’assassino dei suoi genitori era ancora in circolazione, lentamente stava cominciando ad aprirsi con la psicologa che la sosteneva, e l’ultima cosa che volevano era traumatizzarla più di quanto non lo fosse già.

Quel giorno, Rockbell era all’Evangelion Hospital per una visita di controllo da parte della psicologa.
Bene o male faceva due sedute al giorno, una al pomeriggio ed una alla sera, per consentirle di andare la mattina a scuola con i suoi compagni, visto che erano tutti sicuri che avrebbe potuto aiutare la sua situazione.
In quel momento era lì per la seduta del pomeriggio, essendo le 16:15 ed attendendo di essere ricevuta quindici minuti dopo, dato che le visite si svolgevano tutti i giorni alle 16:30 ma veniva comunque invitata a venire prima qualora la potessero ricevere prima.
Ogni volta era scortata da dei poliziotti, dato che per ovvie ragioni Winry non poteva più vivere a casa sua e doveva abitare temporaneamente in un piccolo appartamento in centro con due agenti sempre vicini a lei per controllare che stesse bene.
Anche quel giorno era così, e difatti la piccolina, che indossava gli stessi abiti di quel tragico giorno, era seduta su una delle sedie della hall dell’ospedale, con i due poliziotti seduti lateralmente vicino a lei, uno a sinistra ed uno a destra.
La hall dell’Evangelio Hospital si trovava al terzo piano, dato che ai piani inferiori non potevano starci essendo ricoverati i malati minori, ed era organizzato come un grande salone al cui centro c’era una sorta di cabina parecchio larga ed organizzata a sportello.
Difatti c’erano quattro sportelli, uno per lato, e sopra ognuno c’era il numero della persona a cui toccava essere ricevuto. Fortunatamente erano sempre molto veloci e riuscivano a concludere i turni rapidamente.
Le pareti erano composte tutte da un muro, ad eccezione di quello a destra della bambina, dove c’erano sia le scale che l’ascensore sia per salire che per scendere, e di quello a sinistra della bionda, che era un'enorme finestra a vetri che copriva tutto il muro similmente a quella nell’ufficio del Presidente.
Tutte intorno, poste non solo attaccate al muro ma anche centralmente, c’erano le sedie dove i pazienti attendevano il loro turno. Nel caso della Rockbell non aveva bisogno di attendere il numero, visto che aveva l’appuntamento e doveva attendere solo la chiamata per salire nella stanza designata.
L’ospedale era parecchio pieno quel giorno, e se i posti non erano tutti pieni poco ci mancava… anche se a lei non importava più di tanto, e lo si capiva dallo sguardo depresso e basso che aveva, mentre le mani erano unite sopra le ginocchia.
Era lì unicamente per la sua seduta psichiatrica, che anche se la stava aiutando molto non le faceva cancellare le immagini che aveva osservato quella sera, per ore ed ore perché non riusciva a muoversi dal terrore.
Sarebbe stato molto duro cancellarle dalla sua mente, ed anche per questo non badava neppure a chi aveva intorno, non le interessava neppure…
E faceva molto male, perché purtroppo in quella hall c’era qualcuno che non vedeva l’ora di parlarle per chiarire il malinteso che l’aveva colpito circa dieci giorni prima e per cui era addirittura più ricercato di prima…
Ryou Bakura!!
L’ex Assassino si trovava in quel posto in quel preciso momento, e con un travestimento stava cercando di mimetizzarsi tra i civili. Sfortunatamente non conoscendo metodi migliori aveva dovuto ripiegare in un cappellino nero, occhiali da sole neri ed un elastico che tenesse i suoi capelli legati sotto al cappello.
I suoi capelli erano uno dei suoi marchi più distintivi, e se li avesse lasciati scoperti sarebbe stato riconosciuto immediatamente. Non che così fosse tanto meglio, ma sembrava che nessuno stesse badando a lui e tanto bastava.
Per cinque giorni interi era rimasto a Fantacity ad indagare su che cosa fosse successo quella sera stessa, ma non aveva scoperto nulla. Niente di niente.
L’impostore sembrava essere stato molto bravo a nascondere le sue tracce, non aveva lasciato dietro di lui nulla per una possibile identificazione. Aveva davanti uno bravo e preparato, e suo malgrado doveva riconoscerlo.
Tra l’altro, si stava continuando a domandare come diavolo fosse possibile che quell’individuo avesse i suoi tratti facciali, era impossibile che qualcuno avesse un volto simile al suo, non ce n’era uno uguale all’altro in tutta la Comunità e lui non poteva essere l’unico sfortunato…
A meno che quel tipo non conosca modi per travestirsi in modo da somigliare il tutto e per tutto a qualcun altro, se così fosse sarebbe interessato di sicuro al suo metodo, visto che lui aveva dovuto ripiegare con dei metodi “rozzi”…
Ciò però non cambiava che intendeva fargliela pagare a tutti i costi, e dato che non aveva trovato nessun indizio né a casa Rockbell e né in giro per Fantacity gli era rimasta un'unica pista… chiedere direttamente a Winry!!
Purtroppo sapeva bene che era perennemente scortata dagli agenti, e per questo non poteva avvicinarsi a lei senza essere riconosciuto… tranne che in un'unica occasione, quando entrava per la sua seduta psichiatrica.
Quella era l’unica occasione in cui veniva lasciata da sola con la psicologa per motivi di segreto professionale, ed era anche l’unico momento in cui poteva avvicinarsi a lei senza destare i sospetti delle autorità.
Per questo era lì, per sfruttare l’unico momento in cui poteva interrogare la bambina!
*Devo solo aspettare qualche minuto. Ancora qualche minuto… ed otterrò le risposte che voglio!!* fu quello che pensò l’uomo, senza mai togliere lo sguardo dalla piccola.
Nel frattempo, la bambina, essendo passati svariati minuti da quando era lì e cominciando ad annoiarsi, cominciò a sollevare il volto per dare rapidamente un’occhiata a chi aveva intorno, giusto per curiosità.
Era un’abitudine che aveva preso da quella terribile sera, ed almeno fino a quando non avesse superato il trauma difficilmente le sarebbe sparito. Era un suo modo di difesa per assicurarsi che fosse tutto a posto.
Squadrò rapidamente tutti coloro che si trovavano nella hall in quel momento, senza notare nulla che potesse effettivamente attirare la sua attenzione. I suoi movimenti erano rapidi, e questo perché non le interessava guardare a fondo i visi della gente…
Fino a quando non ne vide uno in mezzo alla folla, un volto che la bloccò completamente!!
Mentre voltava la testa verso la sua destra, aveva notato coloro che erano seduti sulle sedie centrali di fronte allo sportello di quel lato, e tra di loro c’era un individuo con indosso un cappello e degli occhiali neri che non aveva il volto rivolto verso di lei in quel momento.
Era voltato verso la sua destra, probabilmente per assicurarsi che la psicologa arrivasse il prima possibile, guarda caso dando proprio il lato del volto che Rockbell aveva visto quella sera stessa… e proprio grazie a questo non le ci volle molto.
Quei tratti facciali non se li sarebbe mai dimenticati in vita sua, non c’era alcun dubbio. Era lui… era lui l’individuo che aveva ucciso i suoi genitori!!
Era lì, in quel preciso momento!!
La paura prese subito il sopravvento su di lei. Sbiancò completamente, iniziò a tremare visibilmente e lo sguardo si spense quasi del tutto, come se stesse guardando la Morte in faccia… cosa abbastanza plausibile, visto di chi stava parlando.
Per un momento aveva pensato che fosse solo un illusione, una di quelle che aveva da dieci giorni quotidianamente e che sparivano dopo un paio di secondi, giusto il tempo per spaventarla a morte… ma in questo caso non era un miraggio.
Era tutto vero, perché lo aveva fissato per cinque secondi consecutivi… e non si era neanche sbiadito!!
Lui era lì, in quella stanza, e forse era venuto a completare l’opera!!
A quel punto, il terrore prese del tutto il sopravvento sulla bambina, e sollevò il volto al cielo lanciando un urlo a dir poco disumano “AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!” era terrorizzata a morte, e si vedeva.
Inutile dire che quel suo gesto finì per attirare l’attenzione di tutti coloro che si trovavano nella hall in quel momento, che si voltarono verso la bambina terrorizzati, forse temendo che un residuo del trauma psicologico di quella sera fosse saltato fuori.
Anche Ryou si voltò verso di lei, e notando il grido disumano che aveva lanciato ebbe un terribile sospetto, anche se in quel momento non era voltato verso di lui *Oh no, non dirmi che…*
I suoi sospetti trovarono fondamenta quando Winry, puntando l’indice destro verso di lui, gridò a squarciagola “È LUI! L’UOMO CATTIVO CHE HA UCCISO I MIEI GENITORI È LUI!!”
*Merda!!* pensò all’istante Bakura, preoccupandosi a morte.
Tutti voltarono i loro sguardi verso Ryou, compresi coloro che erano seduti vicino a lui… e solo allora, con le idee più chiare e con la guida delle parole di Rockbell, compresero chi si era seduto di fianco a loro fingendosi un civile innocente.
“Ha ragione, è lui!!” “È Bakura!!” “AAAAAAAAAAAHHHHHH!!!” furono le affermazioni più comuni che vennero lanciate dai civili lì presenti.
Il panico prese il sopravvento su tutti loro, che cominciarono così ad alzarsi ed a scappare a gambe levate, temendo che si trovasse lì per porre fine alla vita di uno di loro e, di conseguenza, avendo paura di essere in pericolo.
Anche coloro che erano dietro agli sportelli si abbassarono di colpo, sperando forse che non li vedesse, dato che per uscire da quella cabina ci avrebbero messo una marea di tempo e Ryou avrebbe avuto tutto il tempo per ucciderli.
I poliziotti che erano vicini alla bambina invece scattarono subito in piedi, ed uno di loro disse anche “Ha ragione, è proprio lui!!”
L’altro allora tirò fuori la sua pistola e si preparò a puntargliela contro, gridando “Fermo dove sei! Non muoverti!!”
A quel punto, l’ex Assassino non vide altra scelta di battere la ritirata. L’ultima cosa che voleva fare era farsi catturare in una situazione così delicata per lui, se l’avesse fatto l’avrebbe data a vinta a chi stava ingannando la Comunità, e non intendeva dargli quella soddisfazione!!
*Sarà meglio filare, la interrogherò più avanti!!* pensò difatti digrignando i denti.
Così, Bakura sfruttò la sua esperienza tra gli Assassini per fare uno scatto in avanti saltando sopra la cabina dove c’erano gli sportelli, il tutto mentre si toglieva occhiali e cappello non essendo più utili, ma mantenendo comunque il laccio che legava i capelli a mo’ di coda di cavallo.
Appena ebbe toccato la superficie, fece un ulteriore scatto in avanti per atterrare dall’altra parte, e questo perché il primo poliziotto che aveva brancato la pistola gli aveva già sparato il primo attacco ed aveva dovuto schivarlo.
Il secondo tirò fuori la sua arma solo allora, puntandola contro il serial killer, ma quest’ultimo, appena ebbe toccato il pavimento con entrambi i piedi, fece un ulteriore scatto in avanti, verso il muro a finestra, portando entrambe le braccia davanti al volto.
Lo slancio era stato talmente potente che sfondò il vetro immediatamente, e questo nonostante si trovasse al terzo piano e di conseguenza avesse il vuoto sotto di lui, ma era abituato a molto peggio grazie ai suoi allenamenti.
I due agenti, a causa di ciò, videro esclusivamente l’uomo scendere verso terra grazie alla forza di gravità, ed uno di loro braccò la sua radiolina per avvertire le altre pattuglie che finalmente avevano trovato il bersaglio.
“A tutte le unità, abbiamo localizzato Bakura!! Si trova davanti all’Evangelion Hospital, chiediamo immediati rinforzi! Ripeto, abbiamo localizzato Bakura!!” esclamò ad alta voce per allarmare tutti i poliziotti che fossero in giro in quel momento.
In tutto quello, Winry aveva continuando a guardare per tutto il tempo Bakura con uno sguardo terrorizzato, fino a quando non era sparito dalla sua vista sfondando la vetrata come se fosse fatta di carta stagnola.
Inutile dire che rivedere l’assassino dei suoi genitori aveva riacceso all’istante spiacevoli ricordi che avrebbe dimenticato molto volentieri, e la sua paura iniziò ad aumentare a vista d’occhio, senza più frenarsi.
Che ci faceva all’Evangelion Hospital?
Perché la tormentava in quella maniera?!


Mentre Schmidt in Superficie ha incontrato Erskine ed ha deciso di assumere il suo siero per verificarne gli effetti ed aumentare la sua lealtà al Concilio, la Comunità è rimasta scossa da una tragedia immane: l’omicidio dei coniugi Rockbell! L’unica sopravvissuta è la piccola Winry, la quale ha accusato Bakura dell’uccisione dei suoi genitori, quest’ultimo però sostiene di non esserlo stato, di conseguenza… chi si è macchiato del crimine?

PERSONAGGI APPARSI:

Abraham Erskine da “Universo Marvel”


Winry Rockbell Bambina da “Fullmetal Alchemist”


Obito Uchiha da “Naruto”


Itachi Uchiha Ragazzo da “Naruto”



Vi è piaciuto questo diciassettesimo Capitolo della fic prequel?
Questo Capitolo era estremamente importante, dato che trattava di un argomento che fino ad ora era ancora abbastanza tabù, e se dopo averlo letto volete linciarmi perché non ho fatto capire molto di quello che è successo… vi capisco T_T.
Ma fino a quando non salterà fuori che cosa è successo quella sera non posso mostrare più di quello che ho già mostrato, anzi secondo me ho fatto vedere anche più del necessario, ma questo potrete giudicarlo voi quando la verità salterà fuori ;).
Riguardo il parco personaggi, in questo Capitolo hanno debuttato Erskine dall’“Universo Marvel”, come anticipato già nello scorso chap, e Obito Uchiha da “Naruto”, inoltre abbiamo visto Winry da bambina ed Itachi da ragazzo, di conseguenza la lista si modifica come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

Riportando Obito, vi ho anche fatto un piccolo spoiler… sì, ve l’ho presentato proprio all’ultimo, ne sono consapevole, ma il personaggio non ha quasi nulla da dire nella fic, serviva presentarlo come plot per un evento che avverrà tra pochi chap T_T.
Grazie ad Erskine poi, abbiamo visto come Schmidt ha finalmente ultimato la sua “mutazione” diventando Teschio Rosso ufficialmente. Certo, non l’ho ancora mostrato in questa veste, ma credo che ormai abbiate già capito che cosa gli è successo ;).
Riguardo la parte dei genitori di Winry, credo di averne parlato abbondantemente prima, però come avete visto Trunks e Bulma non esageravano quando dicevano che erano stati smembrati e sviscerati, ed il tutto davanti alla povera Winry T_T.
Sono stato molto vago sull’assassino e ne sono consapevole, ma vi do un indizio… ricordatevi l’incontro tra Winry e Bakura, non aggiungo altro ;).
Sulla parte finale invece, ho già descritto nella storia principale che cos’è successo, di conseguenza dovreste sapere già cosa vi attende nel prossimo Capitolo, ed anche per questo posso dirvi che la sottotrama legata a Bakura e Winry si concluderà quasi del tutto già nel prossimo chap!! ;)
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due ultime fic, e ci risentiamo martedì 28 Aprile per il nuovo Capitolo della Fan Fiction dove la parte dedicata a Winry e Bakura terminerà quasi completamente!! :)

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Capitolo 18
*** Il Processo! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Con la fic prequel ci stiamo lentamente avvicinando alla fine. Finalmente ho il numero esatto di Capitoli con cui riuscirò a concluderla, e se tutto va bene non ci saranno allungamenti, di conseguenza se desiderate sapere quanto ancora durerà basta che me lo chiedete ;).
Parlando invece di questo Capitolo, come ho già anticipato nello scorso chap concluderà quasi definitivamente la questione legata a Winry e Bakura… almeno nella fic prequel, dato che come sappiamo c’è ancora tutto o quasi da scoprire XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity!! :) Io qui sto bene, fortunatamente da me non è successo nulla, e posso solo sperare che da adesso in poi la situazione migliori… anche se naturalmente è una speranza, e sappiamo che sarà molto difficile nei prossimi mesi T_T. Spero nel frattempo che anche da te stia continuando ad andare bene ;). Pensa che io è praticamente da inizio Marzo che non esco di casa, non ho le necessità che mi potrebbero consentire di stare fuori casa e della spesa se ne occupa sempre mio padre, di conseguenza mi sento abbastanza avvilito anche io T_T però c’è da dire che questa situazione ha portato un lato positivo, dato che mi sta consentendo di portarmi abbastanza avanti con la scrittura, così quando la vita riprenderà regolarmente, se dovesse succedere qualcosa, avrei comunque dei Capitoli in disparte da poter postare :) anche se non mi sono portato molto avanti, va detto T_T. Riguardo la lunghezza dello scorso chap, c’è da dire che in verità, ed aggiungerei anche per fortuna, lo scorso Capitolo era più corto di altri che l’hanno preceduto, mi sto assestando intorno alle 20 pagine Word per Capitolo fortunatamente, evitando così Capitoloni da 30 pagine Word come era accaduto una volta T_T, e spero di poter andare avanti così fino alla fine… beh a parte l’Epilogo naturalmente ;). Schmidt inizialmente voleva solo controllare che quel Siero non servisse a sbloccare il Genoma, quando però ha scoperto da Erskine che amplifica ciò che uno ha già dentro ne ha voluto approfittare per aumentare la sua lealtà nei confronti dei suoi salvatori (La mia controparte è onorevole, mi piace! N.d. Teschio Rosso) (Peccato che tu originale non sai da che parte sta l’onore! N.d. Capitan America) (Ma non è vero! N.d. Teschio Rosso) (Ed invece sì! N.d. Capitan America) (Ed invece no! N.d. Teschio Rosso) (Ed invece sì! N.d. Capitan America) (Per favore, non cominciate a fare come i bambini -_-‘! N.d. Nami) (Già, che sembrate patetici -_-‘! N.d. Sakura) (Ti ringrazio per il complimento… ma così come sono arrivato me ne vado, per cui non ho un grande ruolo in questa fic… N.d. Erskine) (Servivi per lo più a rendere Schmidt Teschio Rosso, diciamolo! N.d. Raichi) (Praticamente… N.d. Erskine) (La lealtà viene sempre prima di tutto! N.d. Teschio Rosso) (Ma non è vero per te! N.d. Capitan America) (Non ricominciate!! è_é N.d. Misty) (Ma non è vero!! N.d. Obito) (Beh dai, un po’ sì… N.d. Itachi) (Uff, ma se questa è la mia unica apparizione da vivo T_T! N.d. Obito) (Ehi, ora che ci penso… in questo Capitolo sono stati presentati ben due pg che compariranno unicamente in questo Capitolo… N.d. Zoro) (Purtroppo devo concordare con il Marimo… N.d. Sanji) (Questo è vero, ma ammetto che è un incredibile coincidenza XD! N.d. PGV 2) (Ma grazie!! *_* N.d. Winry) (Età diversa, danni uguali! N.d. Edward) (Hai detto qualcosa?! è_é N.d. Winry) (O_O No no!! N.d. Edward) (Non dire quelle cose se poi hai paura della sua reazione, fratellone… N.d. Alphonse) (Tra l’altro non è neanche il Capitolo giusto per dire cose del genere. Povera Winry T_T! N.d. Lucinda) (Sono sfortunata, dovunque mi giro i miei genitori muoiono, cavolo T_T! N.d. Winry) (E comunque, non sono stato io!! N.d. Bakura) (Ormai lo sappiamo, non c’è bisogno che continui a ripeterlo -_-‘! N.d. Yugi) (Questo lo posso confermare, Bakura non stava mentendo e non è davvero lui l’assassino, quindi la scena di lui che si lamenta è autentica al 100% ;)! N.d. PGV 2) (E per quanto riguarda le teorie del complotto e robe del genere? N.d. Lloyd) (Lì mica posso dire qualcosa, rischierei di anticipare qualcosa anche solo con un sì o con un no u.u! N.d. PGV 2) (… Anche quello è vero… N.d. Sora) (Io so tutto, ma stavolta non parlo u.u! N.d. Tivan) (Come sempre… N.d. Riku) (Io direi “come deve fare sempre” -_-‘! N.d. PGV 2) (… Accetto tutte le opinioni, sia quelle positive che quelle negative… N.d. Itachi) (Ma che bravo, non sono molti quelli di poterlo dire, sai? N.d. Orochimaru) (Sì, ma onestamente non mi importa… N.d. Itachi) (Purtroppo è facilmente intuibile quello che accadrà in questo chap in base al racconto della fic principale, ma comunque preferisco non aggiungere nulla e lasciare che scopriate tutto leggendo qui sotto ;). Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due ultime fic, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Spero che da te vada tutto bene considerando tutto quanto, io fortunatamente non mi posso lamentare, e la mia unica speranza è che tutto si risolva per il meglio il prima possibile, anche se sinceramente la vedo comunque grigia T_T. Alla fine ho deciso di trattare la questione dell’assassinio dei genitori di Winry nella fic prequel, anche perché è una faccenda importantissima per la trama principale della storia ed era giusto mostrarla anche qui, anche se per ovvi motivi ho dovuto mascherare diverse cose per evitare spoiler prima del tempo T_T. Mettiamola così, ho mostrato tutto dal punto di vista di Winry ;) e per l’arresto del criminale, come sappiamo dalla fic principale ciò accadrà, ho anche specificato come è successo nella storia principale, ma ve lo mostrerò comunque anche per completezza di narrazione degli eventi, mi sembra giusto alla fin fine ;). Forse hai ragione per quanto riguarda la descrizione dei cadaveri dei genitori di Winry, avrei potuto limitarmi a dire che erano morti e che l’assassino stava terminando il suo lavoro sul cadavere del padre… ma in questo caso la descrizione era necessaria, è addirittura importante per la trama principale, anche se al momento non potete sapere come mai. È legato al mistero, ed al momento non posso dire di più, quindi la descrizione era necessaria, nel caso aumenterò il rating a giallo per evitare problemi ;). Sì, confermo che Bakura non ha mentito su quella cosa e che davvero due testimoni a Palecity hanno visto l’assassino esattamente nel momento in cui i genitori di Winry venivano uccisi, e che sei anni dopo sono come spariti nel nulla… naturalmente non si è capito come sia possibile tutto ciò, ma quando risolverò questo mistero spiegherò come mai sono spariti e capirete tutto quanto, dovete solamente aspettare e scoprirete ogni cosa su quello che è ormai uno dei due più grandi misteri rimasti insieme alle vere origini della Comunità ;). Il fatto che il Siero del Supersoldato amplifichi ciò che uno ha già dentro di sé non è stata una mia invenzione, lo disse lo stesso Erskine nel Primo Vendicatore e, dato che molte delle vicende di Schmidt e Rogers sono ispirate a quel film, l’ho voluto riportare anche qui :). È stata anche un’ottima scusa per rendere Johann Teschio Rosso a tutti gli effetti fargli credere che così sarebbe aumentata la sua lealtà verso i suoi salvatori… ed in effetti ciò è successo, ma ha anche aumentato il rancore che portava dentro di sé a causa di ciò che gli era successo, e questo l’ha cambiato trasformandolo nel Nazista che stiamo vedendo nella fic principale T_T. Sono contento di notare che qualcuno si è accorto che qualcosa non quadra dal punto di vista di Itachi, i suoi genitori non fanno parte del Concilio ma lui in futuro ne sarà comunque un agente… posso anticipare che questo mistero verrà risolto tra pochi Capitoli, non lo lascerò incompiuto ed anzi, sarà strettamente legato alla morte di Obito che ho già preannunciato sia nello scorso Capitolo che nelle schede PG più sotto, un paio di Capitoli e rivelerò come si è unito al Concilio ;). Come ultima cosa, ti ringrazio tantissimo sia per gli auguri di proseguimento della fic che per gli Auguri di Buona Pasqua!! :) Ti ho ricambiato tramite mp, e spero che tu in queste settimane ti sia divertito nonostante tutto, spero torneremo ad una vera normalità il prima possibile, nel frattempo ti ringrazio ancora e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ti ringrazio ancora tantissimo per riuscire sempre a trovare il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli nonostante il poco tempo che hai, è una cosa che apprezzo moltissimo e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Si poteva intuire che Schmidt fosse divenuto Teschio Rosso in questa circostanza, tuttavia stiamo parlando comunque di una storia alternativa del Primo Vendicatore, nonostante molte cose siano comunque simili, ed era giusto illustrare le varie differenze ;). Anche se c’è da dire che Erskine non ha mentito a Schmidt, anzi l’ha avvertito subito che potevano esserci degli effetti collaterali, è Johann che non l’ha voluto ascoltare… ed i risultati si sono visti in effetti T_T. Sulla possibile previsione… diciamo che Erskine non sapeva che sarebbero stati questi gli effetti collaterali, ecco ;). Beh, tecnicamente potremmo dire che Winry ha comunque seguito le orme dei genitori, dato che è divenuta la migliore psicologa della Comunità… certo, grazie alla sua capacità di capire subito chi le mente semplicemente guardandolo, però alla fin fine li sta onorando nonostante tutto, ed è questo l’importante :) ciò che ha davvero perso per sempre è la bella vita che faceva prima, o quantomeno la vita dignitosa che aveva T_T. Il modo in cui i genitori di Winry sono stati uccisi è orribile, sviscerati letteralmente ed aperti in due dal collo alla vita, e lei ha pure dovuto assistere a tutto senza volerlo, poverina T_T e no, confermo che Bakura non ha nulla a che fare con quell’omicidio, anche per questo intende chiarirsi con Winry… certo, va detto che anche allora alla fine l’avrebbe uccisa anche solo per averlo accusato ingiustamente, ma prima avrebbe cercato di far emergere la verità ;). Uff però adesso mi hai incuriosito sull’identità dell’individuo che hai in mente, cattivo T_T XD scherzi a parte, tieniti a mente la tua supposizione e, quando sarà il momento, dimmi se era ciò che avevi in mente o meno, dato che adesso sono curioso di sapere a cosa hai pensato u.u XD ti do però un suggerimento, e lo stesso lo do a tutti quanti: attenzione alle apparenze, non dico altro ;). L’adozione di Winry è una cosa che tratterò nel prossimo chap, in cui illustrerò le conseguenze della morte dei genitori di Winry e del processo a Bakura, di conseguenza dovrai attendere solamente quattro settimane e poi scoprirai tutto quanto ;). Bakura si è studiato i movimenti di Winry, ed ha capito che l’unico momento in cui poteva parlare da solo con lei era durante la seduta psichiatrica… naturalmente dopo aver sistemato la psichiatra T_T però è stato scoperto in tempo da Winry stessa, ed ora la prima parte del Capitolo sarà incentrata sul suo inseguimento ;). Tecnicamente sapete già che cosa sta per accadere dato che ve l’ho raccontato nella fic principale, ma ve lo mostrerò comunque perché è giusto che vediate come sono andate realmente le cose :) (Tsk, siete davvero sicuri che riusciranno ad arrestarmi? Poveri illusi, sfuggirò come ho sempre fatto! N.d. Bakura) (In verità dalla fic principale sappiamo già che ti arresteranno… N.d. Sora) (Grazie al mio contributo, naturalmente u.u! N.d. Yugi) (Grrr è sempre colpa tua, che ti possino… è_é N.d. Bakura) (Niente parolacce, grazie! N.d. Capitan America) (Quelle sono immagini che ti traumatizzano a vita, povera la mia controparte T_T! N.d. Winry) (Ammetto che stavolta anche a me dispiace molto per te… N.d. Edward) (Stavolta? Ma fratellone!! O_O N.d. Alphonse) (Dovrete aspettare per capire chi è il vero assassino dei genitori di Winry, ma la soluzione del caso vi lascerà senza parole, garantito ;)! N.d. PGV 2) (Io conosco tutto, e… probabile che sarà così! N.d. Tivan) (Eheheheheheheh dobbiamo solamente aspettare che la fic si avvicini alla fine… dopo attaccheremo con tutte le nostre forze e sarà la loro fine!! N.d. Freezer) (Eh?! O_O N.d. Luffy e Naruto) (Eh? Oh, niente, dovrete aspettare e vedere, Eheheheheheheheh… N.d. Freezer) (Speriamo solo che non vi riveliate l’ennesimo buco nell’acqua -_-‘! N.d. Cooler) (Ehi!! N.d. Freezer) (… Quelli non me la raccontano giusta… N.d. Goku) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Due volte in un commento?! Ora stai esagerando, Capitano!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Però al tempo stesso devo concordare con la mia controparte… N.d. Teresa) (Naturale!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (È forte, bella ed intelligente. È un mito!! *_* N.d. Misty) (Giusto!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (O_O Beh, di sicuro Teresa non è impopolare… N.d. Kiba) (Giusto O_O! N.d. Yamcha) (È stata davvero bella la scena in cui ti sei sacrificata per Claire, sia nel manga che nell’anime! T_T N.d. Lucinda) (Già, ora sono io ad avere un debito con te… N.d. Claire) (In verità è Jean ad aver saldato il suo debito ed ora siete pari, ma dettagli… N.d. Bulma) (O_O No, ora le litigate tra buoni no… N.d. Conan) (E sono pure Claymore, faranno una strage!! O_O N.d. Heiji) (O_O Ehm meglio se interrompo pure io il siparietto con i miei pg che non si sa mai. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). La cattura di Bakura avverrà proprio all’inizio di questo Capitolo, ed il resto servirà per chiudere temporaneamente la questione legata a Winry e Bakura… in attesa della fic principale dove sappiamo come sta procedendo, naturalmente ;). Spero di conseguenza che anche il chap qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto, e nel frattempo ti ringrazio per tutto!! :) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono davvero molto felice che l’ultimo Capitolo ti sia piaciuto molto *_* presentava una scena parecchio “pesante”, forse anche eccessiva per il rating della fic come mi è stato fatto giustamente notare, ma dato che era una questione importantissima per la trama della fic, dato anche che ce la portiamo dietro da tantissimo tempo, ho cercato di descrivere meglio che potevo la scena facendo trasparire il meno possibile, e se alla fine ci sono riuscito non posso che essere felicissimo per il mio operato *_*. La scena dove Schmidt diventa in maniera definitiva Teschio Rosso non è molto dissimile da quella che c’è stata nel Primo Vendicatore, difatti il momento in cui assume il siero è quasi uguale alla scena presentata lì, ma il contesto ovviamente era molto diverso, ed anche per questo ho preferito comunque mostrare il pezzo anche se sapevate bene come sarebbe finita :). Erskine ha provato ad avvertirlo che era una versione sperimentale del siero e che non si conoscevano ancora bene gli effetti collaterali, ma Schmidt l’ha voluto comunque assumere a tutti i costi, ed a causa di ciò ne ha pagato enormemente il prezzo purtroppo T_T il siero ha sì amplificato qualcosa dentro di lui… ma come ha detto giustamente l’anziano un cattivo diventa ancora più cattivo, e… beh, nella fic principale abbiamo visto i risultati T_T. Effettivamente non avevo ancora presentato la famiglia Rockbell all’interno della fic prequel XD però c’è da dire che prima di questo evento a loro non era mai successo nulla o quasi, e di conseguenza non ce n’era la necessità di presentarli fino a questo momento… e tra l’altro va detto, alcune cose non potevo e non posso ancora mostrarle T_T quando sarà il momento capirete perché ;). C’è da dire che, nonostante tutto, alla fine Winry è comunque riuscita a coronare il suo sogno di divenire un medico proprio come i suoi genitori :) anche se c’è da dire che lo è divenuta soprattutto grazie alla sua speciale capacità di capire quando qualcuno le mente semplicemente guardandolo, però almeno è divenuta una psicologa ed ha seguito la carriera dei genitori :). So che sembra strano da dire, ma sono contento che abbia fatto un qualche effetto vedere la scena in maniera così cruenta XD ;) lo dico perché era proprio quello che speravo, giusto per capire anche solo un pochino quello che ha potuto provare una bambina di dieci anni vedendo quello spettacolo a dir poco orribile T_T quindi se ha sortito una sensazione… diciamo di angoscia, mi ritengo molto soddisfatto del modo in cui è venuta fuori la scena *_*. L’intera Comunità è rimasta senza parole soprattutto perché, a differenza delle volte precedenti, stavolta è stato parecchio brutale, avendo aperto in due i corpi, e questo non era mai successo T_T lo stesso Bakura c’è rimasto di stucco dato che accusano lui quando quello NON è il suo modus operandi, ed inoltre tra tutti quello è l’unico omicidio che non ha mai commesso, motivo per cui vuole capire chi sta cercando di incastrarlo… potrebbe anche essere il Concilio, è un ipotesi che va presa in considerazione naturalmente, ma quando sarà il momento sarà tutto più chiaro, non aggiungo altro al momento ;). Bulma c’è rimasta malissimo, questo è vero, ma ad aiutarla parecchio è stata anche la consapevolezza che qualsiasi reazione eccessiva avrebbe potuto compromettere l’incolumità di Bra, dato che ha già avuto problemi con la gravidanza ed è obbligata a tenersela in pancia per più tempo del normale T_T anche Vegeta però l’ha aiutata molto, e c’è da dire che questo Vegeta per fortuna è MOLTO più comprensivo dell’originale, che probabilmente, pur volendole bene, avrebbe visto la notizia e se ne sarebbe andato via quasi subito XD ;). Bakura era all’Evangelion Hospital perché era l’unico luogo dove avrebbe potuto interrogare Winry senza che qualcuno lo intralciasse, tuttavia è stato scoperto proprio dalla ragazzina ed è stato obbligato a scappare… però nella fic principale ho già spiegato com’è andata a finire sia con questa fuga che con la vicenda in generale, di conseguenza sappiamo già come andrà a finire u.u ma lo mostro comunque anche per completezza, dato che è corretto far vedere come sono andate effettivamente le cose ;). Come ultima cosa, per quanto riguarda il comportamento dei genitori di Winry, io vi dico solamente una cosa, in modo che analizziate per bene anche la scena: quando vanno a salutare Winry ho lasciato un indizio che potrebbe aiutarvi a capire qualcosa, anche se la maggior parte delle dinamiche dell’evento rimangono ancora un mistero. La soluzione credo vi lascerà tutti a bocca aperta perché non ve l’aspettate, ma analizzate bene tutto e, soprattutto, osservate attentamente questo e lo scorso Capitolo e guardate che cosa manca, non cosa c’è, ma cosa manca ;). Altro non posso dire per ovvi motivi T_T di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il diciottesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 18 – IL PROCESSO!



Evangelion Hospital, Fantacity, Comunità, 27 Giugno 1937:
Quel giorno era successo letteralmente di tutto!!
Durante una visita all’Evangelion Hospital per tentare di riprendersi dall’orribile evento traumatico che l’aveva colpita, Winry aveva incrociato colui che aveva ucciso i suoi genitori proprio davanti ai suoi occhi…
O almeno, colui che credeva avesse ucciso i suoi genitori, ma lei non lo poteva sapere e, proprio per questo, aveva fatto attirare tutta l’attenzione su di sé, costringendo in questo modo Bakura a scappare.
Era andato fino all’ospedale per interrogare personalmente Rockbell su ciò che aveva visto quella sera, ma con la polizia alle calcagna si era visto obbligato a scappare prima di essere catturato da loro e perdere così la sua occasione per far luce sulla questione.
E la cosa buffa era che non era ancora finita!!

Dopo aver saltato fuori dalla finestra a vetri della sala d’attesa dell’Evangelion Hospital, Ryou aveva iniziato a cadere verso il suolo in picchiata a causa della forza di gravità.
Lui però non aveva paura, aveva subito un severo addestramento con gli Assassini e, proprio per questo, era certo non solo di sopravvivere alla caduta, ma addirittura di atterrare sano e salvo al suolo senza problemi.
Difatti, con grande agilità, sfruttò un palo della luce alto circa dieci metri per attaccarsi ad esso e, con una capriola, atterrare in questo modo al suolo senza farsi male ed in ginocchio con il sinistro sollevato in aria.
Nonostante l’atterraggio perfetto però, l’albino era tutto fuorché contento del risultato, in fondo era stato scoperto da quella mocciosa ed ora doveva scappare e rimandare l’interrogatorio ad un altro giorno.
*Maledetta ragazzina, ma i fatti suoi non poteva farseli?!* pensò difatti digrignando i denti dal furore.
Sapeva però che poteva dare la colpa a lei solo a metà, se era stato scoperto era anche perché lui stesso non aveva tenuto gli occhi incollati alla bambina tutto il tempo, e quella distrazione gli era stata alla fine fatale.
Doveva fare più attenzione, ma sarebbe stato per la prossima volta, tanto non era di certo finita lì. L’ultima cosa che voleva era di essere accusato per un crimine mai commesso, ed intendeva andare a fondo della questione del tutto!
Tuttavia, essendo atterrato dopo una capriola su un palo e, soprattutto, dopo aver sfondato una finestra, Bakura aveva finito per attirare l’attenzione dei passanti su di sé, che a quel punto si erano voltati a guardarlo…
Riconoscendolo immediatamente!!
“AAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!” “Quello è Bakura, è il serial killer!!” “Si salvi chi può!!”
Subito dopo, iniziarono tutti a scappare a gambe levate, cercando probabilmente di mettersi in salvo e di fuggire più lontano che potevano da quello che da circa due anni mieteva vittime in tutta la Comunità.
Ryou finì per assumere un’aria di disapprovazione. Naturalmente loro non potevano sapere che non stava puntando a nessuno di loro, ma doveva comunque ammettere di trovare il loro atteggiamento davvero molto irritante.
*Stupidi civili, pensano di essere al centro dell’attenzione…* pensò difatti abbastanza seccato dal loro modo di fare.
In quel momento però… “Fermo Bakura! Non ti muovere!!”
Sentendo quella voce provenire dalle sue spalle, l’uomo si voltò dietro di sé e, in questo modo, vide che ben tre poliziotti stavano venendo verso di lui, ed avevano anche delle pistole in mano a dimostrare che probabilmente avevano l’autorizzazione a sparare.
Ancora con un’espressione di disapprovazione, l’uomo pensò mentalmente *Tsk, pensano davvero che rimarrò fermo?! Sono più sciocchi di quello che pensavo. Sarà meglio comunque andarsene, non è un buon giorno per farsi beccare…*
Dopodiché, senza perdere tempo, iniziò a correre rapidamente nel tentativo di sfuggire alla pattuglia di tre uomini che gli stava correndo appresso, ma che non sembrava comunque essere molto veloce. Per essere certo di seminarli, Ryou decise di tentare la fuga sui tetti e, correndo alla sua sinistra in modo da arrivare sulla strada opposta a quella dove si trovava l’Evangelion Hospital, compié un salto in avanti in modo da aggrapparsi all’edificio più vicino.
Dall’altra parte c’erano per lo più palazzi uffici, e di conseguenza abbastanza alti da consentirgli una fuga sui tetti, anche se per potersi arrampicare doveva prima uscire dalla traiettoria delle pistole dei poliziotti.
Poteva anche arrampicarsi quanto voleva, ma se tra di loro c’era uno che aveva una buona mira avrebbero potuto beccarlo e ucciderlo, oppure farlo precipitare per poi arrestarlo e sbatterlo in cella.
Proprio per questo, si mosse lateralmente in modo da finire nel vicolo che si trovava tra un edificio e l’altro, là dove la polizia almeno in quel momento non aveva una pistola puntata, e tentare in questo modo la scalata del palazzo uffici.
“Sta scappando! Abbattetelo!!” urlò quello che evidentemente doveva essere l’ufficiale di rango superiore tra i tre.
Come da ordini, gli agenti iniziarono a sparare contro l’uomo da dove si trovavano, dato che il tempo di arrivare vicino al vicolo per poter sparare e l’albino aveva già fatto in tempo a raggiungere il tetto ed a scappare rapidamente.
L’unico problema fu che, da quel punto, non riuscivano a mirare bene proprio come pronosticato da Bakura, e proprio per questo l’ex Assassino non ebbe problemi ad arrivare fino in cima e, successivamente, a sparire dalla vista degli agenti.
“Dannazione!!” affermò uno dei tre gettando addirittura la pistola a terra dalla rabbia. “Ce lo siamo fatto sfuggire!!” urlò un altro dei poliziotti, questo sbattendo violentemente il piede destro al suolo.
L’altro invece non parlò, limitandosi ad osservare il punto dove poco prima era sparito Bakura stringendo i pugni e digrignando i denti dalla rabbia. Un’occasione più unica che rara e l’avevano letteralmente buttata via…
Proprio in quel momento… “Che cosa succede?!”
Una voce attirò l’attenzione di entrambi i poliziotti alle loro spalle, ed appena si voltarono videro il Comandante Raoul in persona che stava correndo verso di loro accompagnato da due ufficiali poliziotti che, anche se non erano veloci come lui, correvano bene.
Con gli anni passati, Raoul ormai si era accorciato i capelli e, di aspetto, era diventato identico a come si sarebbe presentato sei anni più tardi. Anche gli abiti erano identici, visto che sosteneva già allora che chi era al comando poteva vestirsi come preferiva.
Vedendolo, i tre agenti si misero subito sull’attenti “Comandante Raoul!!”
Appena li ebbe raggiunti, l’uomo domandò subito a tutti e tre “Qual è la situazione? Dov’è andato Bakura?!”
A rispondere fu colui che poco prima era rimasto in silenzio “Sfortunatamente è riuscito a scappare dai tetti, in quella direzione!” il tutto indicando il punto dove, poco prima, il malvagio era riuscito a darsela a gambe.
Senza perdere tempo, appena ebbe indicato il punto dove l’uomo era fuggito, Raoul cominciò a correre a perdifiato urlando “NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE! DOBBIAMO CORRERGLI APPRESSO E CATTURARLO!!!”
Una reazione davvero improvvisa ed anche incredibile, che lasciò abbastanza attoniti i poliziotti. In fondo, come Comandante, Raoul era sempre stato abbastanza sobrio sul lavoro, uscite del genere non erano proprio da lui…
Però, mentre correva, il bianco spiegò come mai aveva urlato in quella maniera, sempre gridando “UN OCCASIONE DEL GENERE NON CI RICAPITERA’ MAI PIU’!! SBRIGHIAMOCI!!”
Avendo praticamente chiarito come mai aveva tanta frenesia, la polizia non poté fare a meno di dargli ragione. Finalmente avevano rintracciato Bakura dopo due anni, non potevano lasciare che scappasse e, di conseguenza, rimanesse latitante per altri due anni.
“Sissignore!!” con questa risposta, tutti e cinque gli agenti cominciarono a correre molto rapidamente, nella speranza di stare al passo con il Comandante.
Nessuno di loro era un agente del Concilio e, di conseguenza, desideravano solamente poter acciuffare un serial killer che aveva terrorizzato l’intera Comunità, in modo da fare finalmente giustizia…
Ma non si poteva dire la stessa cosa per l’amico di Kenshiro, che aveva ben altri piani!!
Aveva ricevuto l’ordine dal Gran Maestro di catturare Bakura se si fosse presentata l’occasione, lui avrebbe dovuto assolutamente finire in prigione dopo quanto accaduto ai genitori di Winry, non sarebbe stato tollerato nessun fallimento.
Si poteva quasi dire che Raoul si stava giocando la carriera e forse anche la vita in quell’inseguimento, per questo aveva così tanta foga mentre cercava di inseguire Ryou. Il buco nell’acqua non era ammesso!
Gli agenti attraversarono la strada molto rapidamente ed imboccarono il vicolo da cui Ryou era salito sul tetto prima di sparire, stavano provando a ripercorrere la possibile strada che l’albino aveva potuto fare sui tetti.
Tuttavia, almeno per il momento, di lui nemmeno l’ombra…

E questo perché l’albino, con molta agilità, stava saltando da un tetto all’altro di Fantacity per sfuggire ai suoi inseguitori.
Almeno momentaneamente era l’unica cosa che poteva fare e lo sapeva bene, ma almeno in questa maniera stava distanziando tutti i poliziotti, e pareva che nessuno di loro stesse riuscendo a stare al suo passo.
“Li sto seminando tutti. Non poteva andare meglio di così, Ihihihihihihihih!” disse difatti con un perfido sorrisino sul volto.
Sfortunatamente per loro, non potevano competere con la sua agilità di Assassino, e questo era un punto a suo favore. Magari aveva fallito quel giorno, ma ci avrebbe potuto ritentare l’indomani, oppure dopo una settimana, o addirittura dopo un mese.
Ormai sapeva benissimo come sfuggire al controllo della polizia avendoli evitati per due anni interi, ed una volta sfuggito da quella situazione non avrebbe più commesso lo stesso errore due volte, ne era certissimo.
Sarebbe divenuto invisibile al loro occhio… e così si sarebbe divertito prima con Winry e poi con l’intera Comunità!!
Tuttavia, sembrava che Bakura stesse ignorando che qualcuno, ben nascosto, lo stava tenendo d’occhio da quando era saltato giù dalla finestra dell’Evangelion Hospital e non l’aveva mai perso di vista neanche per un momento.
Non era stato facile per lui, perché quel serial killer era molto agile grazie al suo addestramento e riusciva a correre ed a saltare molto bene, ciononostante lui riusciva a stare al suo passo, e questo grazie alle armi di cui disponeva.
Questo individuo, qualche minuto prima, si trovava insieme ai suoi amici davanti all’Evangelion Hospital, ma quando era arrivato l’albino atterrando proprio sulla strada i suoi compagni avevano seguito l’esempio dei cittadini scappando a gambe levate.
Lui però no, non era fuggito!!
Dopo averlo visto atterrare nella via davanti all’ospedale di Fantacity, egli aveva intuito che era la sua occasione, il suo momento per dimostrare all’intera forza di polizia che doveva prenderlo seriamente quando si presentava come futuro cacciatore di taglie.
Gli agenti fino a quel momento non erano riusciti a fare un bel niente, anzi l’avevano lasciato scappare come se fossero stati dei semplici novellini, ma fortuna voleva che lui si fosse addestrato per catturare ogni criminale, anche quelli più forti e più agili.
Grazie agli oggetti che adoperava di solito, era riuscito a stare dietro al criminale rimanendo comunque a terra, e di conseguenza seguendolo con la coda dell’occhio mentre questi correva sui tetti degli edifici davanti.
Stava solamente aspettando il momento migliore per intervenire, l’attimo in cui avrebbe abbassato le difese e gli avrebbe consentito così di catturare ed acquistare così credibilità agli occhi delle forze dell’ordine e della Comunità intera…
E l’attimo fortuito arrivò proprio in quel momento!!
C’era una netta divisione tra un palazzo e l’altro, e di conseguenza Bakura avrebbe dovuto saltare per riuscire a superarlo, rimanendo per pochissimi secondi, se non addirittura uno solo, ben esposto ad un attacco nemico…
Consapevole che quella era la sua unica occasione, si tenne pronto, fermandosi proprio dentro al vicolo sopra cui entro breve avrebbe saltato l’albino attendendo di intravederlo in quel breve attimo in cui avrebbe saltato…
Momento che arrivò tempestivamente, dato che proprio in quell’istante vide l’ex Assassino saltare per superare la casa e, consapevole che non avrebbe avuto un’opportunità fortuita come quella, scelse di entrare in azione seduta stante.
*Adesso!!!* pensò difatti molto determinato.
In un lampo, l’inseguitore sparò una strana carta legata ad una corda con la mano destra, tenendo comunque ben salda la presa sulla fune, facendo in modo che si agganciasse alla gamba sinistra di Ryou che era quella posta più indietro.
Appena si fu legata alla sua caviglia proprio come sperava, l’individuo dette un forte strattone alla corda, in modo da poter tirare giù il serial killer e coglierlo così impreparato e di sorpresa, frenando la sua corsa al momento del suo culmine.
“Ma che… AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!” Bakura non si era neppure reso conto di essere stato bloccato da una corda, per questo quando venne trascinato giù non seppe neppure trattenersi.
Finì per precipitare al suolo fino in fondo al vicolo che aveva cercato di superare, impattando pure con la schiena e facendosi parecchio male, al punto da sputare sangue dalla bocca tanto forte aveva picchiato la colonna vertebrale.
Fortunatamente per lui però, non si fece troppo male e, circa due secondi dopo che fu caduto al suolo, riaprì istantaneamente gli occhi per capire cosa diavolo fosse successo e come fosse stato possibile che qualcuno l’avesse trascinato giù.
“Ma che diavolo è successo?!... Una corda?!” proprio in quel momento si accorse che la sua caviglia destra era stata legata da una corda alla cui estremità c’era una carta.
E proprio allora… “Arrenditi Bakura, per te è finita!!”
Il misterioso inseguitore si posizionò proprio di fronte al serial killer, che era ancora a terra, con uno sguardo molto determinato ed un’atteggiamento quasi severo. Sollevando il busto per capire di chi si trattasse, l’ex Assasino squadrò per bene il nuovo arrivato.
Si trattava di un ragazzino di undici anni dagli strani capelli a punta e di colore nero, ad eccezione dei bordi che erano rossi, oltre che degli occhi color viola e dei ciuffi biondi che scendevano sulla fronte sia frontalmente che lateralmente. Come abiti indossava una giacca aperta a maniche lunghe nera, con due bracciali a forma di cintura con fibia dello stesso colore sui polsi, sotto una maglietta nera, una specie di collarino nero con fibia, una cintura della stessa forma e colore del collarino e dei lunghi pantaloni neri, oltre che delle scarpe dello stesso colore. Al collo aveva un ciondolo sul cui fondo era attaccata una specie di piramide.
Appena lo vide, Bakura si domandò chi diavolo fosse quel tipo, non aveva mai visto quel ragazzino e, soprattutto, non ne aveva mai sentito parlare. Chi cavolo era? E, soprattutto, perché l’aveva attaccato sapendo cosa rischiava?!
Con queste domande in testa, Ryou cercò comunque di non sembrare confuso e, con un sorrisetto maligno sul volto, gli disse “Ragazzino, qui stanno succedendo cose che vanno al di là della tua comprensione. È meglio se alzi i tacchi e te ne vai, fino a quando te lo consento ancora!”
Ma… “Te lo puoi scordare!!” replicò con convinzione il ragazzo.
Una risposta davvero inattesa che lasciò abbastanza attonito l’ex allievo di Al Mualim, che osservò il diretto interessato prima con uno sguardo perplesso e poi con uno arrabbiato, come se gli avesse fatto il più grande sgarro del mondo.
Poi, battendosi il pugno destro all’altezza del cuore, il ragazzo rivelò “Il mio nome è Yugi Muto, sono un aspirante cacciatore di taglie, e come tale non posso lasciare sfuggire il criminale con la taglia più alta in circolazione!!”
… Un cacciatore di taglie? Quel ragazzino?!
Inizialmente Ryou rimase abbastanza perplesso dalla sua uscita, ma poi dopo circa cinque secondi non poté fare a meno di ritenere il tutto parecchio divertente, e scoppiò a ridere quasi a crepapelle, senza però far perdere l’aria determinata al giovane.
“Tu un cacciatore di taglie?! Ma non farmi ridere!! Questo non è un gioco, qui rischi seriamente la vita, ragazzino!” specificò allora Bakura, assumendo un’aria abbastanza maligna in volto.
“Io infatti non sto giocando, lurido criminale!!” affermò ancora convinto Yugi, mantenendo l’espressione severa che aveva assunto poco prima.
Era davvero convinto di quello che stava facendo? Molto bene, come preferiva…
A quel punto l’ex Assassino, assumendo un’aria quasi indemoniata, esclamò “Come preferisci, allora ti truciderò con le mie stesse mani!!” dopodiché si scagliò rapidamente verso il ragazzo con uno scatto quasi fulmineo.
Lui però si aspettava una reazione del genere, e proprio per questo tirò fuori dalla manica sinistra un’altra carta legata ad una corda e, rapidamente, la avvolse attorno al braccio destro dell’assassino, in modo da bloccargli i movimenti.
Tuttavia, Ryou si aspettava che usasse di nuovo quell’arma, e dopo aver detto “Sei troppo prevedibile!!” estrasse un coltello da dentro il fodero che aveva legato alla cintura sul fianco sinistro.
Con un movimento rapido, tagliò il filo della corda che gli teneva legato il braccio, ed usando la stessa rapidità si tagliò anche quello che era legato alla caviglia sinistra, visto che non si era ancora liberato da quella.
Muto, nonostante non si smosse dall’azione nemica, rimase leggermente scosso, al punto che con un leggero sudore sulla fronte pensò *Maledizione…*
Neanche il tempo di terminare quel pensiero che Bakura, ancora con lo sguardo da psicopatico di prima, gli si avventò contro reggendo con la mano destra il suo coltello. Sembrava evidente che volesse ucciderlo sul colpo.
L’aspirante cacciatore di taglie dovette ammettere che si stava facendo prendere dal panico, ma cercò comunque di mantenere i nervi saldi e, con prontezza di riflessi, evitò il suo affondo spostandosi alla sua sinistra…
Peccato che non poteva commettere un errore più fatale di quello!!
*Ci sei cascato, marmocchio!!* pensò difatti il serial killer, continuando a sorridere malignamente come prima.
Dato che il giovane si era spostato alla sua sinistra, era finito sulla traiettoria della mano destra dell’assassino rimasta libera, che naturalmente non rimase a guardare e, per questo, lo agguantò per il volto schiantandolo al suolo rapidamente!!
Lo schianto fu abbastanza forte da costringere Yugi a sputare sangue dalla bocca, che finì in questo modo dritto contro la mano dell’ex Assassino, ma quest’ultimo non si scompose minimamente e, continuando a sogghignare malignamente, si posizionò proprio sopra al giovane.
“Hai sbagliato a sopravvalutarti, ragazzi. Potrai anche essere un aspirante cacciatore di taglie, ma io sono un serial killer professionista e non mi faccio cogliere di sorpresa da quelli come te!!” fu quello che gli disse l’assassino di Irina malignamente.
Muto dovette ammettere che, per la prima volta da quando aveva iniziato ad inseguirlo, stava provando davvero paura, non riusciva più a muoversi e non poteva neanche adoperare le sue carte perché al minimo movimento quel tipo l’avrebbe colpito.
Era in una situazione disperata, e lui lo sapeva bene *Merda! Merda! Merda!!* pensò facendosi prendere dal panico per davvero stavolta.
Mentre continuava a tenerlo bloccato con la mano destra, Ryou decise di non perdere tempo e di sollevare immediatamente la mano sinistra, quella con cui reggeva il coltello, per colpire il ragazzo e stroncarlo all’istante.
“Desidererei molto divertirmi con te, ma dato che ho fretta devo interrompere il divertimento adesso, un vero peccato…” affermò allora, continuando a gustarsi il terrore negli occhi del giovane malcapitato.
Quest’ultimo, sia dal suo gesto che dalle sue parole, aveva capito bene che cosa intendesse fare, e di conseguenza non sapeva che cosa fare. Nella sua mente si susseguirono mille pensieri, e neanche uno che avrebbe potuto liberarlo da quella situazione.
Sembrava davvero la fine per lui, la sua carriera era stata stroncata prima ancora di iniziare, e la sua mossa avventata di inseguire il criminale più ricercato in quel momento nella Comunità si era rivelata a dir poco fatale.
Con ancora lo sguardo terrorizzato, Muto continuò a fissare l’assassino, che era ormai pronto a calare il coltello contro di lui…
Quando all’improvviso un cazzotto a dir poco potentissimo prese in pieno l’ex Assassino sul volto, costringendolo a mollare il coltello e scagliandolo via a diversi metri di distanza, al punto che ruzzolò addirittura a terra prima di finire al suolo a pancia in giù!!
Tutto era avvenuto nel giro di un attimo, e dopo aver concluso il colpo il nuovo arrivato si avventò all’istante dritto contro il serial killer, schiacciandogli il volto a terra con la mano sinistra e sollevandogli il braccio destro con la sua suddetta mano.
“Non ti muovere!!” affermò l’uomo “Ryou Bakura, ti dichiaro in arresto per svariati omicidi commessi nella Comunità in questi due anni!!”
Ryou, fin da quando si era beccato il cazzotto in faccia, non aveva più capito nulla, neppure chi fosse stato a tirarglielo, ma a giudicare dalla voce che aveva appena sentito sembrava fin troppo evidente di chi si trattasse.
“Raoul, maledetto!!!” gridò difatti l’albino digrignando i denti dal furore.
Proprio così, il Comandante della Polizia in persona era intervenuto per aiutare l’aspirante cacciatore di taglie, ed aveva prima colpito e poi immobilizzato il serial killer prima che fosse troppo tardi!!
All’istante, arrivarono anche gli altri cinque agenti e, mentre tre di loro si posizionarono intorno al loro Capo ed all’assassino puntandogli contro le pistole, gli altri due aiutarono Muto a risollevarsi in piedi dopo la batosta ricevuta.
“Tutto a posto, ragazzo?” domandò uno dei due.
Il rosso, toccandosi dietro la testa con la mano destra dolorante, rispose “S-Sì, tutto a posto…”
Riconosceva alcuni di quegli agenti, erano quelli che non l’avevano mai preso sul serio quando dichiarava che sarebbe diventato un grande cacciatore di taglie. Era davvero duro dover ammettere di essere stato salvato proprio da loro…
E l’altro dei due a quanto parve lo riconobbe a sua volta “Ehi, ma tu sei il ragazzo che vuole diventare un cacciatore di taglie…”
Fantastico, ora l’avrebbero preso in giro come al solito, e lui avrebbe dovuto ingoiare il rospo come sempre, soprattutto in questo momento dove si era gettato in una missione più grande di lui e stava per rimanerci secco…
“… I miei complimenti!”
… Cosa?! Gli aveva fatto… i complimenti?!
Lo stesso Yugi rimase perplesso, assumendo un’aria quasi scioccata, mentre i due poliziotti che l’avevano aiutato a rialzarsi sorridevano mentre lo guardavano. Ma che… lo stavano prendendo in giro?!
“Ha ragione, complimenti ragazzo!” ci si aggiunse tuttavia anche Raoul, mentre continuava a tenere bloccato Bakura al suolo “Se tu non l’avessi trattenuto il tempo sufficiente, non saremmo mai riusciti a raggiungerlo ed a catturarlo. Per quanto sembri assurdo da dire, questa cattura è tua… congratulazioni!”
Le ultime parole il bianco le aveva dette voltando la faccia alla sua destra, in modo da volgere lo sguardo verso di lui, e sorridendo felicemente. Credeva fermamente in ciò che aveva detto, e sembrava che anche il resto dei poliziotti fosse d’accordo con lui.
Muto rimase ancora più di stucco. In teoria non aveva fatto nulla, se non tirarlo giù, e loro… loro si stavano mostrando gentili?!
Aveva rischiato la sua vita, per poco non ci rimaneva secco perché era stato troppo avventato… ed invece di rimproverarlo gli stavano dimostrando che avevano apprezzato il suo modo di fare, sostenendo che senza di lui non avrebbero mai catturato Bakura.
Non ci credeva, quello… era un sogno che si realizzava. I suoi sforzi finalmente riconosciuti…
Il ragazzino non riuscì a trattenersi a quel punto, e scoppiò in un pianto liberatorio, il tutto sotto gli occhi degli agenti, che non poterono fare a meno di sorridere, e di Ryou, che era sempre più incavolato per essersi fatto catturare come un allocco.
Yugi era veramente felice, da quel momento… era un cacciatore di taglie a tutti gli effetti!!

Stazione di Polizia, Fantacity, Comunità, 28 Giugno 1937:
Inutile dire che la notizia della cattura di Bakura si sparse molto rapidamente in tutta la Comunità nel giro di mezza giornata al massimo.
I cittadini finirono per festeggiare quasi tutta la notte la fine di un incubo che era durato due anni interi, finalmente avrebbero potuto camminare di nuovo per le strade senza la paura costante di essere attaccati ed uccisi.
Nessuno riusciva a contenere la sua gioia, e per questo la maggior parte dei civili aveva finito per rimanere sveglia tutta la notte a festeggiare in un modo o nell’altro.
La stessa cosa non la si poteva però dire dei poliziotti, che avevano il loro lavoro da svolgere…

Dopo la cattura, l’ex Assassino era stato condotto all’interno della Stazione di Polizia come prigioniero.
Fino a quando non sarebbe stato emesso un verdetto sul suo destino, era stato deciso che Ryou avrebbe alloggiato all’interno di una delle celle della struttura, sorvegliato costantemente da Raoul, l’unico a poterlo tenere buono.
Tuttavia, nessuno lì voleva limitarsi a tenere un pericolo costante in cella e basta, urgevano risposte sul suo modus operandi e sugli omicidi che aveva commesso nel giro di quei due anni, e per questo era stato predisposto un interrogatorio.
Esso si svolse il giorno dopo la cattura, alle 15:30 per la precisione, e vide Bakura ammanettato e bloccato all’interno della sala degli interrogatori dove anni prima pure Elsa e Schmidt erano stati condotti dopo il ritrovamento e la caduta degli ADAM.
Il serial killer era seduto sulla sedia e aveva la faccia rivolta verso la parete a vetri, mentre di fronte a lui, sempre seduto, si trovava il Comandante in persona con le braccia conserte ed uno sguardo estremamente serio.
Con loro c’erano altri quattro agenti di polizia, due ai lati del Capo della Polizia e due di fronte all’accusato, per assicurarsi che non tentasse la fuga e, in quel caso, bloccarlo ed impedirgli di andarsene via.
L’albino aveva le mani ammanettate dietro la schiena, la schiena ricurva in avanti ed un’espressione mista tra l’arrabbiato e lo scocciato, non si capiva neppure che cosa gli stesse frullando per la testa in quel momento.
Ciononostante, nessuno si era fatto intimidre da lui ed avevano iniziato a porgergli delle domande in rapida successione, sperando di riuscire a strappargli qualche informazione essenziale, o addirittura farlo confessare.
Ormai era mezz’ora che andavano avanti così, e davanti all’ennesima domanda di chiarimento Bakura quasi non ce la fece più, sbattendo la fronte dritta contro il tavolo dalla disperazione dei soliti quesiti tutti uguali.
“Che palle, quante volte dovrò ripetervi sempre le stesse cose?!” insistette difatti l’uomo “Sono colpevole di tutti gli omicidi di cui mi accusate, non me ne pento di nessuno, ma non ho ucciso io i genitori di quella mocciosa!!”
“Ci viene difficile crederlo…” affermò a quel punto l’altro bianco rimanendo quasi indifferente.
A quel punto, uno dei quattro poliziotti provò ad intervenire domandando “Comandante, in teoria non ci basterebbe questa sua confessione degli omicidi di questi due anni per condannarlo? La Signorina Winry ha sporto denuncia ieri dopo la cattura, possiamo farlo arrestare anche subito…”
In effetti quell’idea era approvata da praticamente tutti. Anche se non c’erano prove che quel tipo avesse commesso quegli omicidi, c’era la sua confessione davanti a dei membri delle forze dell’ordine. Era più che sufficiente.
Tuttavia… “Non possiamo ancora!” rivelò tuttavia l’amico di Kenshiro, aggiungendo anche “Prima dobbiamo capire cos’è successo quella sera ai genitori di Winry. Fino a quando questo pezzo di merda non confesserà di averli uccisi, noi rimarremo qui ad interrogarlo!”
Wow, stava dimostrando parecchio pugno di ferro in quella situazione. Ma in fondo non potevano neanche biasimarlo, considerando tutto quello che l’ex Assassino aveva combinato nella Comunità era il minimo trattarlo in quella maniera.
Ryou allora, sollevando il volto e mostrando che era ancora parecchio serio ed arrabbiato, affermò “E che cosa otterresti?! Vi ho fornito io stesso le prove per incastrarmi per gli altri omicidi, e vi ho pure informati del modus operandi della Gilda degli Assassini, che voi ritenevate solamente una leggenda fino a qualche anno fa. Non è che per caso la tua è una vendetta personale e null’altro?!”
Le ultime parole l’uomo le aveva dette quasi con il sorrisino sulle labbra, come se sentisse di avere la situazione in pugno nonostante tutto, e a Raoul venne per un momento l’istinto di tirargli un cazzotto in faccia con estremo piacere…
Ma lui rappresentava una divisa importante nella Comunità, e non poteva scendere a mezzucci così infimi come la provocazione appena tentata dall’obiettivo, per questo mantenne la calma esternamente, anche se internamente si sentiva quasi esplodere.
Subito dopo, a Raoul venne da domandargli “A proposito della Gilda degli Assassini, dovremmo ringraziarti per averci fornito tutte le informazioni su quell’organizzazione. Fino a quando non sapevamo neppure della loro esistenza, credevamo che potessero essere un pericolo anche per i civili…”
“Tsk, non hanno abbastanza fegato per uccidere innocenti, l’unico che ha il coraggio di assaporare quel brio e quella sensazione di benessere sono io!”
Parole orribili da parte di un uomo orribile, che fecero accapponare la pelle a tutti i quattro poliziotti presenti nella sala, ad eccezione del Comandante che mantenne i nervi saldi senza lasciarsi influenzare da lui.
Ryou però non aveva ancora finito, dato che aggiunse “E comunque, non ho più niente da spartire con loro. Hanno provato ad uccidermi, e questa è stata la mia risposta. Ora sì che sono fregati, eheheheheheheheh!”
… Ucciderti? Questo suonava nuovo a tutti i presenti.
Da quanto sapevano, o almeno avevano capito, gli Assassini ci avevano provato per due anni a rintracciarlo, ma non c’erano mai riusciti, quindi che significavano le sue parole secondo cui avevano provato ad ucciderlo?!
Lo stesso Raoul domandò “Cosa intendi? Spiegati meglio!”
Di tutta risposta, Bakura affermò “Non mi sembra difficile. Dopo che ho abbandonato la Gilda, il Maestro ha mandato alcuni Assassini ad eliminarli, e di loro solamente il primo plotone di cinque mandato riuscì a localizzarmi… nessuno di loro sopravvisse i successivi due minuti, eheheheheheheheheh!”
… Wow, non si faceva proprio scrupoli ad eliminare qualcuno, neppure i suoi ex compagni di organizzazione.
I poliziotti non poterono dirsi spaventati dalla sua crudeltà, visto che comunque aveva ucciso degli Assassini che non erano visti di buon’occhio da nessuno nella Comunità, ma comunque il gesto dell’uomo li scosse un po’ comunque.
Raoul invece si aspettava un’azione del genere da parte sua, per questo rimase composto davanti alle dichiarazioni dell’uomo, dimostrando di non essere rimasto per nulla impressionato da ciò che aveva appena detto.
“Ma in fondo come potete biasimarmi?! Loro volevano uccidere me, ed io ho ucciso loro, semplice no? Eheheheheheheheheheh!” proseguì con quel suo tono viscido l’assassino.
Allora il bianco, cercando di trattenersi più che poteva, intervenne affermando “Non c’è niente da biasimare nelle tue azioni. Sei solo uno sporco assassino, e sarai punito per questo…”
“A me basta non essere accusato per crimini che non ho commesso!!” controbatté a quel punto Bakura, fermo e convinto su quel punto “Io non ho ucciso quei due idioti, e quando troverò quel bastardo che si è finto me gliela farò pagare cara… MOLTO cara!!”
Mentre i quattro agenti un po’ scossi lo rimasero alle sue parole, le sue minacce suonarono sterili alle orecchie di Raoul, che sapeva bene che non sarebbe mai più uscito di prigione e di conseguenza non avrebbe fatto del male proprio a nessuno…
Anche se la stessa cosa non la si poteva dire per chi stava osservando tutto da dietro il vetro!!
Ancora una volta, ad osservare un interrogatorio nella Stazione di Polizia c’erano le due più alte cariche della Comunità, giunte lì dopo la cattura dell’ex Assassino per assistere in prima persona all’interrogatorio di quel maledetto.
Goku e Xehanort erano lì, con il primo proprio davanti al vetro abbastanza perplesso da ciò che aveva appena udito da quel tipo e l’albino subito dietro con entrambe le mani dietro la schiena ed un’aria abbastanza seria.
Son non riusciva a credere a ciò che aveva appena udito, quel tipo aveva dichiarato di provare piacere nell’uccidere gli altri esseri umani, compresi quelli che fino a qualche giorno prima erano suoi compagni di Gilda.
Non aveva remore per la vita umana, nessuna sensibilità verso le proprie vittime, era solo un mostro assassino che traeva piacere nel togliere la vita altrui, senza rimorso e senza esitazione. Un vero demonio.
“N-Non ci credo…” biascicò difatti il nero parecchio perplesso.
Il figlio di Ansem, vedendo quanto fosse sconvolto il suo superiore davanti al vetro, dovette ringraziare che in quei due anni quel tipo fosse stato via solo qualche giorno e non di più proprio a causa della paura di Ryou.
Fortuna voleva inoltre che fosse tornato al Palazzo Presidenziale proprio due giorni prima che catturassero il serial killer, così l’allievo di Ansem stesso si poteva occupare di persona di quel caso che poteva dirsi quasi chiuso del tutto.
Sarebbe stata una vera scocciatura se se ne fosse dovuto occupare lui…
Immediatamente, il bianco si rivolse al suo datore domandandogli “Signor Presidente, direi che ormai è inutile continuare ad interrogarlo. Anche se non ha ammesso l’omicidio dei coniugi Rockbell, ha comunque ammesso tutti gli altri…”
Goku rimase per qualche secondo, circa tre, in silenzio più assoluto, come se stesse riflettendo su quanto appena detto dal compagno… ma in verità non stava riflettendo, perché la sua decisione l’aveva ormai presa da alcuni minuti.
“… Sono d’accordo!” esclamò, cercando di essere più serio che poteva, anche se non riusciva comunque a mascherare la sua preoccupazione.
“Quel tipo è pericoloso, dobbiamo sbatterlo in cella prima che possiamo. Organizziamo subito il suo processo, prima termina, prima sarà condannato e prima potremo sbatterlo ad Azkaban… dove non farà più del male a nessuno!!” aggiunse subito dopo.
“Non posso che darle ragione, Signor Presidente!” concordò allora Xehanort.
Son era ancora parecchio sconvolto da quanto sentito per correggerlo come suo solito sul fatto che doveva chiamarlo Goku, ma per l’albino questa era una cosa molto positiva, almeno non avrebbe dovuto litigare su quella sciocchezza quel giorno…
Anche perché non aveva motivo per essere arrabbiato, tutto stava andando magnificamente!!
Non avrebbe potuto sperare in meglio per la risoluzione di quel problema, tutto era filato liscio come l’olio proprio come aveva ideato, certe volte si sorprendeva del genio che tirava fuori per risolvere situazioni intricate.
Due piccioni con una fava erano stati presi, e i problemi si potevano definire totalmente cessati. Adesso rimaneva solo da sbattere quel serial killer in prigione, ed una volta dentro Azkaban avrebbero buttato via le chiavi della sua cella.
Sarebbe marcito per sempre in quella fortezza, così come meritava!!

“COME SAREBBE A DIRE?!”
Naturalmente, come si poteva immaginare, la voce che l’ex Assassino entro pochi giorni sarebbe già stato processato si diffuse in tutta la Comunità, e tutti furono felici di sapere questa notizia e che avrebbero ridotto i tempi.
Quel tipo andava sbattuto in carcere il più rapidamente possibile, e considerando che la pena di morte era abolita da tempo lì il massimo che si poteva beccare era proprio l’ergalosto nella prigione di Azkaban.
A tutti però stava bene, l’importante era che non facesse più del male a nessuno…
Nel frattempo, la voce che Bakura era stato catturato ed a breve sarebbe stato processato arrivò anche alle orecchie di chi abitava ai confini della Comunità, in un luogo ben nascosto e mai trovato da nessun abitante.
Per la precisione a Masyaf, la patria degli Assassini!!
La Gilda aveva dato la caccia a Bakura per due anni, ma non erano mai riusciti a catturarlo nonostante conoscessero come le loro tasche ogni singolo anfratto presente all’interno delle metropoli di tutta la società…
Ed alla fine, quel maledetto era stato catturato da dei semplici poliziotti, mentre veniva trattenuto da un ragazzino di undici anni!!
Per molti, quello era stato uno smacco per tutti i membri della loro organizzazione, dato che erano molto più addestrati dei comuni agenti e si erano comunque fatti fregare da loro… ma va beh, alla fin fine poco cambiava la cosa.
L’importante era che Ryou fosse stato acciuffato, ed adesso che stava per essere processato non avrebbe più rappresentato un pericolo per nessuno… anche se, sfortunatamente, qualcuno non sembrava essere d’accordo con quanto accaduto.
Si trattava di Altair, il quale dopo aver sentito della decisione di Al Mualim si era recato davanti alla sua scrivania, dove l’anziano era seduto con un’aria abbastanza seria, e gli aveva urlato in faccia la sua disapprovazione.
Con loro c’era anche Ezio, il quale si trovava poco dietro al collega e stava osservando quanto fosse inviperito, sembrava quasi essersela legata al dito la mancata cattura di Bakura da parte loro, e la cosa sorprese non poco il nero.
L’uomo aveva pure battuto i pugni contro la scrivania del suo maestro mentre lo osservava a dir poco imbufalito, ma egli non si stava lasciando intimorire e continuava a fissarlo con la sua classica espressione seria.
“Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro in merito…” specificò allora il mentore.
Altair però non ci stette ancora, e ribadì “E vorrebbe lasciar correre tutto? Lasciare che Bakura rimanga nelle loro mani senza che subisca la giusta punizione da noi?!”
Alla fine, era proprio questo che aveva deciso l’anziano: lasciare che del processo e della condanna se ne occupasse la Comunità, e di conseguenza l’intera Gilda si lavasse le mani del caso Ryou e continuasse come se niente fosse.
L’allievo non era per nulla d’accordo con questo, e per questo era sbottato in quella maniera, riteneva che loro e soltanto loro dovevano finire quel maledetto per aver osato infangare il nome della loro organizzazione.
“Proprio così!” ma Al Mualim non sembrava voler demordere.
Esattamente per questo, l’uomo provò a domandare “Ma perché? Non capisco proprio questa sua decisione, Maestro!!”
Aveva iniziato ad abbassare i toni, quasi come se si stesse rassegnando all’inevitabile, ma dentro di sé continuava a ribollire di rabbia e voleva unicamente capire come mai il maestro avesse preso una decisione così scellerata.
La spiegazione del vecchio, che aveva unito entrambe le mani all’altezza del volto dopo aver poggiato tutti e due i gomiti sulla scrivania, non tardò ad arrivare “Perché la Comunità è arrivata su Bakura prima di noi!!”
Altair non sembrò capire che cosa volesse intendere, e per questo il mentore si fece più chiaro “Per due anni abbiamo dato la caccia a Bakura entrambi, ma alla fine sono stati loro i primi a metterci le mani addosso. Per quanto ci possa dolere, prendendolo per primi hanno ottenuto il diritto di prelazione su di lui, e noi non possiamo farci niente. Da adesso il destino di Bakura è nelle loro mani, se lo sono guadagnato quando ci hanno soffiato la preda da sotto il naso…”
“E lei intende lasciar correre?!” nonostante la spiegazione, l’uomo continuava a non essere per nulla soddisfatto dalla decisione “Abbiamo fatto una figuraccia a livello mondiale, come possiamo rimanere con le mani in mano mentre la Comunità decide di un NOSTRO problema?! Non possiamo accettare che il nostro nome venga infangato in questo mod…”
“ADESSO BASTA, ALTAIR!!!”
Un urlo incredibile che arrivò da Al Mualim e che bloccò all’istante le parole dell’apprendista, ed anche Auditore, pur essendo rimasto in silenzio tutto il tempo, dovette ammettere di essere rimasto sorpreso dal fatto che l’insegnante si fosse arrabbiato così.
“Proprio non riesci a capirlo?! Ora che è prigioniero non c’è modo di uccidere Bakura senza coinvolgere degli innocenti, e noi non siamo come lui, vuoi per caso abbassarti al livello di Bakura tradendo il Credo?! Se la risposta è no, allora trattieni la lingua e ricordati la tua posizione, ragazzo!!”
Parole molto dure da parte dell’anziano, ma che arrivarono dritte alle orecchie dell’allievo, il quale strinse i pugni e digrignò i denti dal furore. Il suo unico desiderio era di farla pagare a quel traditore, ed invece questa possibilità gli stava venendo negata…
Non c’era Credo che teneva in quel caso, Bakura era una loro faccenda e loro dovevano risolverla, ma perché diavolo Al Mualim si era intestardito?! Non era giusto!!
Con questa convinzione, Altair girò i tacchi e si allontanò, senza neanche salutare il proprio maestro tanto era in collera, e questo sorprese non poco il suo collega, che lo osservò andarsene con quel suo atteggiamento altezzoso.
Nel tentativo di porvi rimedio, Ezio fece un leggero inchino ad Al Mualim e gli disse “La prego di perdonarlo, il rancore in lui per non aver catturato Bakura è alto. Ed ora, con permesso…”
Dopodiché, senza neanche aspettare la risposta dell’insegnante, l’uomo si girò verso la sua destra e si allontanò nella stessa direzione del compagno. Forse non era rimasto ad ascoltare quello che doveva dire l’anziano perché temeva che sarebbero state parole molto dure.
In verità, ad Al Mualim bastava che l’allievo avesse capito che doveva stare fermo a non fare nulla, e per questo accettò le scuse di Auditore senza controbattere e li lasciò andare via, senza alcun problema… beh, quasi.
Quell’Altair seguiva i suoi ordini alla lettera, e per quanto ammirasse la sua devozione doveva ammettere che era una testa davvero dura quando si impuntava, sperava solo che non commettesse qualche sciocchezza in futuro…
Anche perché per ovvi motivi non poteva sapere come mai aveva preso quella decisione!
Dopo la cattura di Bakura da parte di Raoul, Xehanort aveva deciso che solamente il Comandante si sarebbe dovuto occupare del resto e che gli Assassini non dovevano fare più nulla sul caso Ryou.
Era stata dura per lui accettarlo, dato che il desiderio di Altair era parecchio condiviso da lui, ma aveva dovuto accettarlo perché veniva dal suo diretto superiore, e di sicuro non era così sciocco da ribellarsi ad una sua decisione.
Anche il suo apprendista se lo sarebbe dovuto far piacere, che gli piacesse o meno.
Nel frattempo, Altair stava scendendo rapidamente le scale del castello di Masyaf bofonchiando tra sé e sé, ancora alterato sia per la discussione di prima e sia per il fatto che Al Mualim non voleva fare nulla per il caso Bakura.
“Come può il Maestro prendere una decisione del genere?! Non ha alcun senso, quel bastardo deve morire e dobbiamo essere noi ad ucciderlo, nessun altro!” era quello che si diceva l’uomo ancora abbastanza agitato ed arrabbiato.
Ezio era subito dietro di lui, che lo stava seguendo mentre scendeva le scale e, successivamente, percorreva il vialone per uscire dal Castello ed andare nel piazzale dove si trovava il campo per allenare i novellini.
Notando però le sue parole, Auditore non poté fare a meno di vedere un’alta considerazione non solo di sé, ma di quello che andava fatto, e gli Assassini non dovevano mai farlo, perché avevano un Credo su cui basarsi.
“Altair, devi smetterla di dire queste cose. Così stai cercando di anteporti non solo sopra al Maestro, ma addirittura al Credo stesso!!” provò difatti ad avvertirlo.
Di tutta risposta, il collega affermò mentre si avviava verso l’uscita “Non mi sto ponendo sopra al Credo, dico solo ciò che è più giusto per la Comunità e gli Assassini stessi!”
“Che equivale ad anteporsi al di sopra del Credo!!” lo corresse allora l’uomo, provando a farlo ragionare.
Non sembrava però esserci verso, dato che Altair, mentre usciva dal Castello, affermò ulteriormente “Sono tutte illazioni. Semplicemente nessuno qui ha il coraggio di porre fine ad un nostro vecchio collega, ed io sono l’unico con abbastanza fegato da farlo!”
… Ecco, questo era veramente troppo!!
Adesso sì che si stava veramente ponendo al di sopra della legge che regolava Masyaf e la loro organizzazione. Stava davvero esagerando quell’uomo, ed ormai anche Auditore, che era sempre abbastanza neutrale, se ne stava accorgendo.
“Altair!!” provò infatti a dirgli leggermente alterato.
Il diretto interessato però non sembrò neanche badare a quello che gli stava dicendo, al punto che continuò a camminare uscendo dall’edificio ed avviandosi verso la discesa che l’avrebbe condotto oltre le mura, fino al villaggio posto sotto la collina.
Tuttavia, l’altro Assassino non ci stette a non essere considerato in quella maniera, e proprio per questo gli bloccò il braccio destro usando la sua suddetta mano, in modo da farlo fermare e costringerlo ad ascoltarlo.
Nonostante fosse stato fermato, Altair continuava a tenere il volto rivolto in avanti ed a non considerare l’uomo, mantenendo un’espressione molto severa e senza osservare colui che l’aveva appena bloccato.
Ezio non badò a questo, a lui non importava nulla se lo guardava o meno, gli interessava unicamente che lo ascoltasse. Stava davvero superando il limite, e se avesse continuato con quella filosofia avrebbe rischiato di rovinarli tutti.
“Non mi interessa quello che pensi o cosa credi sia più giusto per tutti. Ogni Assassino la pensa in maniera diversa, tutti loro vorrebbero poter fare qualcosa, e sarà sempre diverso l’uno dall’altro. Ma tutti noi abbiamo una legge dietro, un Credo che ci dice sempre qual è la cosa giusta da fare, metterci al di sopra di esso significa mettersi al di sopra di ogni singolo Assassino presente a Masyaf!!”
Anche se non poteva vederlo in volto, sperava quantomeno di smuovere la sua sciocca convinzione che solo lui sapesse qual era la cosa migliore da fare. Stava esagerando, e qualcuno doveva dirglielo prima che fosse troppo tardi.
“Comprendo il tuo stato d’animo, anche io vorrei che Bakura pagasse per i suoi crimini. Ma noi siamo uomini, e come tali dobbiamo rispondere al Credo, mettiti di nuovo contro di lui e ti metterai contro l’intera Gilda… me ed il Maestro compresi!!” concluse a quel punto Ezio.
Dall’altra parte non vide ancora una volta nulla, Altair rimaneva fermo ed immobile lì dov’era con il braccio destro bloccato e senza dare un minimo segno di vita, sembrava semplicemente un pupazzo o una statua di marmo.
Rimase così per dieci secondi abbondanti, in cui non spiccicò neanche una parola, fino a quando… “… Lasciami andare!” disse semplicemente.
Nonostante non fosse abbastanza per Auditore, volendo una risposta effettiva a ciò che gli aveva appena detto, sapeva bene che l’ultima cosa di cui avevano bisogno era di una battaglia civile dentro le mura di Masyaf.
Proprio per questo, Ezio lasciò la presa dall’arto del compagno, e così Altair proseguì la sua avanzata, ancora una volta senza neanche voltarsi a guardarlo e, di conseguenza, varcando le mura sparendo dalla sua vista.
L’uomo osservò per diversi secondi il punto in cui era sparito mentre attorno a lui gli altri Assassini continuavano l’addestramento. Chissà se le sue parole erano arrivate alle sue orecchie, sperava con tutto il cuore di sì.
*… Che cosa devo fare con lui…* pensò a quel punto Auditore.
Lui era il primo a dubitare delle parole di Al Mualim quando i suoi ordini non lo convincevano, però non aveva mai avuto la faccia tosta di mettersi sopra al Credo e mai aveva disubbidito agli ordini dell’anziano nonostante la sua riluttanza.
Non poteva dire la stessa cosa di Altair invece. Era divenuto uno dei due Assassini migliori dopo una “breve carriera”, e questo doveva avergli montato la testa fin troppo, doveva darsi una regolata ed in fretta.
Se fosse andato in missione con quella mentalità, ci sarebbe stato il forte rischio che compromettesse l’operazione, e in quell’occasione il Maestro poteva non andarci troppo leggero con lui…

Tribunale Gurren Lagann, Fantacity, Comunità, 02 Luglio 1937:
Pochi giorni dopo, il processo finalmente cominciò.
Bakura fu portato al Tribunale Gurren Lagann, il palazzo di giustizia di Fantacity e della società intera, per essere sottoposto ad esame e subire così la condanna, anche se per molti non c’era bisogno di tutta quella “farsa”.
Quel maledetto era colpevole, ed andava rinchiuso in cella il prima possibile. Stavano solamente ritardano il verdetto già emanato secondo molti.
In verità però, se avevano deciso di andare a processo dopo alcuni giorni dalla cattura era solo perché andava fatta luce su un ultimo mistero… quello della morte dei genitori di Winry, da cui l’ex Assassino si dissociava completamente.
Da quanto detto dalla bambina doveva essere lui il colpevole, senza alcun dubbio, ma l’albino continuava a negare di aver commesso l’omicidio, pur attribuendosi gli altri che aveva commesso in quei due anni, e questo non aiutava di certo.
Le autorità speravano che durante il processo saltasse fuori la verità e, a quel punto l’ergastolo ad Azkaban non glielo avrebbe tolto nessuno!!
Quel giorno, alle 17:30 quasi precise, cominciò il processo contro il bianco per i crimini commessi in quei due anni nella Comunità.
L’aula del tribunale scelta era praticamente simile a quelle della Superficie, con banco dei testimoni, postazione del giudice, quelle dell’accusa e della difesa e le poltrone per chi voleva assistere alla sentenza finale.
Anche le disposizioni erano identiche a quelle della superficie, e tutti i mobili erano marroni chiari a differenza delle pareti che erano bordeaux ed il soffitto ed il pavimento che invece erano bianchi. Sembrava addirittura moderno rispetto ad altre strutture della società.
Naturalmente Bakura, sempre con le mani ammanettate dietro la schiena, era davanti alla scrivania della difesa, insieme a due agenti di polizia, mentre alla difesa c’erano posizionati Raoul ed altri due poliziotti.
In verità gli avvocati per quel processo erano stati tolti totalmente. Essendosi già autodichiarato colpevole, Bakura non aveva bisogno né di protezione né di accusa, doveva solo confessare di aver ucciso i genitori di Winry o, in caso, dimostrare il contrario.
Il giudice scelto per quel processo, quasi farsa forse, era un uomo di mezz’età calvo con indosso la toga che quelle autorità indossavano sempre, massiccio di costituzione, se non addirittura grasso, ed un paio di occhiali da vista.
Nel pubblico invece non c’erano molti abitanti della società, anche perché in pochi si erano ritenuti abbastanza coraggiosi dal voler stare nella stessa stanza con un serial killer psicopatico, seppur adeguatamente protetti.
Ciononostante, il numero non era lo stesso basso, e tra di loro si potevano vedere Bulma, Vegeta e un Trunks che ormai aveva tredici anni. La neonata Bra era assente in quanto tutti avevano concordato che non era il caso di portarla, e l’avevano lasciata a casa con Agatha.
Anche Kushina e suo figlio Naruto, che aveva ormai quattordici anni, erano presenti tra il pubblico, e loro due così come la famiglia Brief erano al tempo stesso seri e preoccupati, forse per vedere come si sarebbe evoluto quel processo.
In verità anche Goku e Xehanort erano presenti, in prima fila dietro a Raoul tra l’altro, per assistere al processo, ma nessuno dei due aveva spiccicato parola limitandosi ad osservare tutto senza battere ciglio.
Stavano andando avanti da tre quarti d’ora, e la sinfonia continuava a rimanere sempre la stessa: pur presentando tutte le prove che erano state fornite dagli agenti di polizia sul posto, Ryou negava il suo coinvolgimento.
Solo che, arrivati a quel punto, anche il giudice stesso non ne poteva più, e proprio per questo asserì “Ryou Bakura, con quale coraggio continua a negare di essere stato lei ad uccidere i coniugi Rockbell?!”
“Con quello di chi sa che ha ragione!!” lo stesso ex Assassino, in verità, si stava stufando di tutte quelle accuse, nonostante non fosse ancora sbottato in una delle sue crisi psicotiche.
“Continuare a negare l’evidenza non ti servirà a nulla!” sottolineò allora Raoul, che era seduto con le braccia conserte e si era appena voltato alla sua destra per osservarlo.
Il bianco però, digrignando i denti dal furore, guardò prima il Comandante e poi il giudice stesso ed esclamò “Ma in quale cazzo di lingua devo dirvelo che io non c’entro niente con quell’omicidio?! Vi ho già detto che ho ucciso tutte le vittime per cui mi accusate di questi due anni, e devo confessare anche che tornando indietro le ucciderei tutte di nuovo, eheheheheheheh…”
Il serial killer aveva fatto una breve pausa dal suo discorso per assaporarsi il piacere di gustarsi ancora una volta il sapore degli omicidi che aveva commesso negli ultimi mesi, senza mentire quando diceva che li avrebbe ammazzati di nuovo se avesse potuto.
Inutile dire che quelle sue parole disgustarono la maggior parte dei presenti, compresi gli agenti di polizia che lo stavano tenendo d’occhio e quei pochi civili coraggiosi che si erano spinti fino a lì per assistere al processo.
“Che essere disgustoso…” affermò a bassa voce difatti Naruto.
Sua madre non poté fare a meno di dargli ragione “Già, è il peggiore…”
Pure Vegeta sembrava abbastanza schifato “Ma perché continuiamo questa farsa? Non potremmo condannarlo e basta?! Abbiamo visto tutti che tipo è…”
“Sono d’accordo con te, ma prima dobbiamo sapere cos’è realmente accaduto quella notte…” rispose però Bulma, riferendosi ai coniugi Rockbell.
Trunks non disse niente, limitandosi a continuare ad osservare l’assassino con un’aria a dir poco severa. Se avesse saputo combattere ed avesse avuto un’arma, è molto probabile che a quel punto non sarebbe più riuscito a trattenersi come stava facendo in quel momento…
Goku e Xehanort invece rimasero impassibili, mantenendo un’aria seria e continuando ad osservare tutto quanto. Per entrambi l’importante era che Bakura venisse condannato e che la verità saltasse fuori, quelle “sciocchezze” non gli interessavano.
Solo allora Bakura andò avanti, asserendo “Per cui perché non mi condannate per quei crimini e la chiudiamo qui?! Non mi vergogno ad essere condannato per crimini che ho commesso, ma essere processato e rinchiuso in prigione per l’unico crimine che non ho commesso… è un qualcosa che non mi lascerebbe tenere a freno il mio istinto omicida!!”
Delle parole davvero orribili da parte sua, che finirono per far accapponare la pelle agli sventurati che avevano deciso di assistere al processo, e di cui la maggior parte stava iniziando a pentirsi di essersi spinta fino a lì.
Anche gli agenti normali un po’ spaventati lo erano, ma non Raoul che rimanendo fermo e serio ribatté “Tu sei l’unico qui che non può permettersi minacce, ricordati che così potresti anche essere condannato per oltraggio a pubblico ufficiale!!”
“E sai quanto me ne frega?!” controbatté allora Ryou, con un perfido sorrisino sul volto mentre si voltava ad osservare il Comandante.
Quest’ultimo, a quel punto, dovette trattenersi non poco dal tirargli un cazzotto in faccia davanti a tutti, e stavolta era pure giustificato dallo stare fermo perché se l’avesse fatto anche lui rischiava di finire sotto accusa.
Il giudice allora, battendo il martello davanti a sé, invito tutti alla calma “Ordine ordine, cerchiamo di non scaldare gli animi già abbastanza su di giri!”
Non che fosse facile considerando che tutti avrebbero voluto o scappare o saltare addosso a Bakura per gonfiarlo di botte, e lui lo sapeva bene e per questo giocava con questo dettaglio, ma dovettero trattenersi.
Vedendo che la situazione era tornata quantomeno tranquilla, il giudice, vista la situazione di stallo che si era creata, prese una decisione definitiva e, osservando Ryou negli occhi, gli annunciò quello che avrebbe fatto.
“Visto che è molto restio a confessare, non mi da altra scelta che ricorrere all’unica testimonianza che può far luce su questo mistero…” dopodiché, guardando verso la porta d’ingresso che era parallela a lui ma dall’altra parte della stanza, annunciò “Fate entrare a testimoniare la Signorina Winry Rockbell!!”
… COSA?! WINRY?!
Inutile dire che la notizia aveva lasciato sconvolti praticamente tutti quanti, nessuno si aspettava che la bionda sarebbe stata chiamata a testimoniare in un processo così importante, e per di più davanti a colui che aveva ucciso i suoi genitori!!
Immediatamente tutti voltarono lo sguardo verso l’ingresso a dir poco perplessi, Ryou compreso dato che pure lui non se l’aspettava, ed allora le porte vennero spalancate, mostrando dall’altra parte proprio la bambina stessa!!
Aveva indosso i suoi classici abiti ed aveva il volto basso e quasi depresso. Era anche scortata da due agenti di polizia, gli stessi che l’avevano accompagnata alcuni giorni prima all’Evangelion Hospital, per la sua sicurezza.
*Non ci credo, è veramente qui!!* la stessa Kushina rimase a dir poco senza parole.
*Non è possibile. Non era psicologicamente pronta!!* pensò pure Bulma, che avendo assistito da lontano alle sue sedute era sicura di questo.
Vegeta, Trunks e Naruto non pensarono e non dissero niente, limitandosi ad osservarla con un’espressione parecchio perplessa, mentre Goku e Xehanort, ancora una volta, si limitarono a voltarsi verso di lei mantenendo l’espressione seria. La stessa cosa la fece anche Raoul.
Immediatamente la bambina, pur mantenendo la stessa espressione ed il volto basso di prima, cominciò ad avviarsi lentamente verso il banco dei testimoni, scortata ovviamente dai due agenti che dovevano assicurarsi che stesse bene.
Passarono in mezzo alle poltrone degli spettatori, che erano ancora sorpresi per la presenza della bionda in quell’aula quel giorno, e poi anche i banchi dell’accusa e della difesa, facendo superare alla piccola molto rapidamente il serial killer.
Pure quest’ultimo la stava osservando perplesso, ma al tempo stesso era anche leggermente arrabbiato, visto che digrignando i denti si domandò mentalmente *E quella che diavolo ci fa qui?! Vuole per caso rovinarmi?!*
Naturalmente non sapeva bene perché era lì, e per questo prima di sparare sentenze preferiva prima sentire che cosa ci facesse lì e, soprattutto, che cosa avesse da dire. Forse era la volta buona che avrebbe potuto fare quelle domande che intendeva farle già all’Evangelion Hospital.
Non era stato facile per la psicologa che la seguiva convincere Winry a testimoniare quel giorno, lei aveva molta paura di possibili ripercussioni da parte dell’assassino, tuttavia alla fine erano riusciti a convincerla e, nonostante l’espressione quasi depressa, era davvero intenzionata a parlare.
Era stata messa davanti alla possibilità di dare giustizia ai suoi genitori, sì perché la piccola nella sua innocenza non voleva vendetta, voleva solo giustizia per loro, ed aveva capito che dire ciò che aveva visto quella sera era l’unico modo per riuscirci.
Con questa consapevolezza, la piccola Rockbell si sedette al banco dei testimoni, con accanto a sé i due agenti uno a destra ed uno a sinistra, sempre con un’aria depressa ma cercando di farsi forza dentro di sé.
Psicologicamente non era ancora pronta, e Bulma aveva ragione su questo, ma per dare giustizia ai suoi genitori era pronta a quel piccolo sacrificio. I ricordi di quella sera la traumatizzavano ancora, ma doveva riviverli un'unica volta per far luce sul mistero.
A quel punto, il giudice si rivolse alla bambina e le disse “Signorina Winry Rockbell, lei è stata condotta qui oggi perché è l’unica testimone di quanto accaduto la sera in cui i coniugi Rockbell sono stati uccisi. Dovrà raccontarci perfettamente ciò che vide quella notte, e si ricordi che anche se non le facciamo giurare, la legge le impone di dirci la verità, altrimenti anche lei sarà accusata pur essendo una bambina. Ne è consapevole?”
Per molti sembrava troppo chiedere una cosa del genere ad una bambina di a malapena dieci anni, anche se sapevano l’importanza di quella testimonianza, ma doveva essere lei la prima ad essere pronta, quindi se avesse risposto positivamente nessuno avrebbe detto nulla in proposito.
La bionda rimase un paio di secondi in silenzio, con le mani unite all’altezza del ginocchio e il volto sempre basso, oltre che depresso, ma alla fine, con coraggio, rispose “… Sì, ne sono consapevole!”
Il fatto che avesse risposto senza balbettare fu un segnale molto positivo per molti, soprattutto per Brief che rimase quasi perplessa. Difficilmente parlava normalmente da quella tragica sera, le sembrava quasi assurdo che ci riuscisse proprio in quella situazione e con davanti Bakura. Così, senza perdere ulteriore tempo, il giudice la intimò a parlare “Molto bene, allora proceda pure!”
Bene, era arrivato il momento, quello in cui avrebbe dovuto fare la cosa giusta per i suoi genitori, ed anche per sé stessa. Non era facile e lei era la prima a saperlo, ma doveva riuscirci, doveva trovare in sé la forza per farcela.
Proprio per questo, la bionda tirò un grosso sospiro per darsi la carica necessaria, dato che stava per rivivere la giornata più brutta di tutta la sua vita fino a quel momento, e dopo circa cinque secondi cominciò finalmente a parlare.
“… Era… Era una serata tranquilla. Avevo da poco terminato di leggere un Capitolo di un libro di medicina e mi ero messa a letto da poco. I… I miei… genitori… erano venuti a salutarmi ed a dirmi di andare a letto presto quel giorno…”
Tutti avevano notato come avesse esitato parecchio quando aveva dovuto nominare i suoi parenti, e questo fece stare male la maggior parte dei presenti, ciononostante rimasero comunque ad osservare, se lei voleva parlare, loro non erano nessuno per impedirglielo.
“Improvvisamente, ho sentito un rumore provenire dal piano di sotto, ed incuriosita ho deciso di scendere. Notai subito che la luce era accesa, una cosa strana visto che mamma e papà la spegnevano sempre quando andavano a letto. Così ho sceso le scale ed ho visto… ho visto…”
La bionda cominciò a tremare visibilmente, unì le mani all’altezza delle ginocchia ancora più forte di prima e per poco non stava per scoppiare a piangere. Sembrava addirittura sul punto di svenire tanto stava male.
I presenti lo notarono, e proprio per questo a Bulma venne da pensare subito *Perché la stanno costringendo a fare questo? Sta rividendo orrori che avrebbe preferito dimenticare, dannazione!!*
*Poverina, sta soffrendo come noi non possiamo neanche immaginare…* pensò pure Kushina, che aveva notato il suo stato d’animo.
La bionda rimase bloccata per circa sei secondi, e tutti rimasero ammutoliti ad osservarla per capire che cosa avrebbe fatto. Se la sua situazione mentale fosse peggiorata, avrebbero interrotto tutto immediatamente, l’ultima cosa che volevano era che soffrisse troppo.
Lei però, nonostante tutto, riuscì lo stesso a parlare. Continuava a tremare, continuava ad avere gli occhi lucidi quasi sul punto di piangere, ma non voleva comunque demordere. Voleva essere forte, per sé stessa e per loro.
“… H-Ho visto… ho visto… ho visto i miei genitori uccisi e con il corpo completamente aperto, insieme ad un losco figuro che aveva appena concluso con mio padre e, appena mi ha vista, è scappato dalla finestra!!”
Aveva parlato quasi senza recuperare fiato, in modo da buttare fuori immediatamente tutto senza pensarci troppo ed evitare così di soffrire più del dovuto, ed era riuscita a dirlo senza balbettare e, soprattutto, senza scoppiare a piangere.
Aveva provato ad essere più forte che poteva per evitare di fare una scenata davanti a tutti, ed a quanto pareva c’era riuscita, visto che aveva buttato tutto fuori nella maniera migliore che avesse anche solo potuto immaginare.
Inutile dire che i presenti rimasero inorriditi dal suo racconto, ciò che si diceva in giro era vero, e quella bambina non avrebbe mai mentito su qualcosa di così delicato. Non potevano pensare a quanto aveva dovuto assistere quella sera.
*… È … È terribile…* pensò difatti Vegeta mettendosi la mano destra davanti alla bocca. “Povera Winry…” disse anche Naruto, senza parole davanti a quel racconto.
“Assurdo…” biascicò pure debolmente Trunks.
Stranamente, Bakura rimase in silenzio ad ascoltare. Fino a quel momento la piccola non aveva dato ancora nessun accenno di indizio su quale fosse quel “losco figuro”, quindi prima voleva sentire che cosa avesse da dire su di lui.
Neanche a farlo apposta, proprio in quel momento il giudice voltò lo sguardo verso la bambina e le chiese “E mi dica, Signorina Winry Rockbell, è riuscita a vedere l’individuo che ha ucciso i suoi genitori quella sera?”
Una bella domanda, ma a cui la bionda sapeva già cosa rispondere, anche se dovette aspettare un paio di secondi in cui smise di tremare e cercò di trovare la compostezza. Non era facile rivivere quei momenti, ed ora doveva riprendersi psicologicamente.
Mantenendo la testa bassa e l’aria quasi depressa, rispose “S-Solo parte del volto…”
A quel punto l’uomo, dato che quell’indizio poteva essere più che sufficiente per identificare l’assassino, incalzò di nuovo domandandole “Per caso l’individuo che ha visto… è in questa stanza, in questo momento?”
A quella domanda molti deglutirono, qualsiasi fosse stata la risposta avrebbero potuto capire molte cose, e speravano che quantomeno Rockbell avesse ancora bene a mente i lineamenti di colui che aveva visto quella sera.
Fortunatamente per tutti, dopo qualche altro secondo di pausa, Winry replicò “… Sì, è qui…”
Inutile dire che tutti o quasi sobbalzarono a quella risposta della bambina. Allora forse era vero che si trattava dell’ex Assassino, certo era ancora troppo presto per tirare conclusioni affrettate e tutti lo pensavano, però erano sicuri che sarebbe stata la prossima cosa che il giudice le avrebbe chiesto…
Ancora una volta furono dei profeti sagaci, dato che l’uomo concluse il suo intervento domandandole “Potrebbe gentilmente indicarcelo?”
Un’operazione che, nonostante fosse molto semplice, costava parecchio alla bambina, che a soli dieci anni doveva prendersi una responsabilità così enorme sulle sue sole spalle, non sapeva se fosse in grado di reggerla…
Però al tempo stesso era consapevole che non poteva lasciare l’assassino dei suoi genitori impunito, se non avesse parlato in quel momento probabilmente sarebbe stato tutto archiviato, e lei non se lo sarebbe mai potuto perdonare.
Doveva farsi forza, doveva trovare quell’ultimo barlume di coraggio che l’aveva spinta fino in aula quel giorno a parlare. Era stata temeraria per diversi minuti abbondanti, doveva esserlo per quei pochi secondi mancanti!!
Debolmente, Rockbell staccò la mano destra dalla presa della sinistra, e cominciò ad alzarla debolmente, mentre preparava già il solo indice per indicare colui che aveva visto quella sera davanti ai cadaveri dei suoi genitori.
La tensione era alta nella maggior parte dei presenti, e molti dovettero confessare di provare un certo male per la piccola che si stava caricando di una responsabilità enorme, ma il momento della verità era arrivato e loro erano pronti…
Finalmente, dopo aver disteso del tutto il braccio destro, la bionda puntò il dito contro colui che aveva visto quella notte… Ryou Bakura stesso!!
Un boato si sollevò dal pubblico, che avrebbe dovuto fare silenzio durante tutto il processo ma non seppe più trattenersi a quel punto. Il mistero era risolto, quel maledetto aveva mentito tutto il tempo ed ora la verità era saltata fuori!!
“Lo sapevo!!” affermò difatti Trunks quasi alzandosi in piedi.
“Non c’era dubbio che fosse stato lui!!” incalzò pure Naruto, arrabbiato tanto quanto il fucsia. “Alla fine aveva mentito, proprio come immaginavamo…” aggiunse Vegeta con le braccia conserte ed un’espressione severa.
Bulma e Kushina rimasero in silenzio ad osservare, anche se dentro di sé erano sollevate per la risoluzione del mistero stavano comunque un po’ male, in fondo la piccola pur avendo dieci anni aveva compiuto una mossa molto coraggiosa e rischiosa…
Pure Goku a quel punto sorrise ed esclamò “E brava Winry, sapevo che era stato lui fin dall’inizio!!”
Xehanort, che era al suo fianco, abbozzò un piccolo sorriso e rispose al suo superiore “I giochetti di quel bastardo non hanno mai ingannato nessuno!”
Raoul invece si limitò a sorridere. Aveva cercato di nascondere tutto meglio che poteva quel maledetto, ma alla fine ci aveva pensato la bionda stesso a smascherarlo, ormai era fregato, che gli piacesse o meno…
Ed in effetti anche l’albino stesso sembrava esserne consapevole!!
Appena Winry ebbe indicato l’uomo, quest’ultimo rimase a dir poco scioccato e perplesso, quasi perdendo le pupille tanto c’era rimasto male. Che significava che aveva visto lui quella sera?! Era impossibile, lui… lui non era lì!!
Quasi spalancò la bocca ed iniziò a tremargli il labbro tanto era perplesso e quasi spaventato, ma quelle sensazioni svanirono ben presto dopo che ebbe sentito i commenti del pubblico che lo accusavano dell’omicidio dei coniugi Rockbell.
A quel punto la perplessità si trasformò in rabbia, e dopo aver digrignato i denti l’ex Assassino finì addirittura per alzarsi in piedi e battere il piede destro contro la scrivania che aveva davanti, a simboleggiare la sua frustrazione.
“QUESTA È SOLO UNA MENZOGNA!!!” gridò a squarciagola “IO NON HO MAI UCCISO QUEI DUE FIGLI DI PUTTANA, NON ERO NEANCHE A FANTACITY QUEL GIORNO!! SMETTILA DI SPARARE STRONZATE, LURIDA MOCCIOSA!!!”
Vedendo l’assassino dei suoi genitori urgargli contro in quella maniera, la piccola si spaventò non poco, al punto che ritrasse subito il braccino ed iniziò ad osservarlo con un’espressione spaventata, gli occhi quasi bianchi ed un colorito quasi cadaverico.
Il giudice però si pose in difesa della bambina, ed osservando il bianco affermò “Piantala di mentire, sei stato riconosciuto da una bambina di dieci anni consapevole dei rischi se mentiva, non hai più scuse a cui aggrapparti. Sei colpevole anche dell’omicidio dei coniugi Rockbell!”
“MA TUTTO QUESTO È UN FOTTUTO PARADOSSO!!!” continuò a quel punto Ryou, mentre i due agenti che erano vicini a lui cercavano di tirarlo giù senza riuscirci “HO CONFESSATO TUTTI GLI OMICIDI, E VENGO ACCUSATO PER L’UNICO CHE NON HO MAI COMMESSO!! CHE LURIDA STRONZATA È MAI QUESTA?! E VOI AVETE IL CORAGGIO DI CHIAMARLA GIUSTIZIA?!”
“SILENZIO!!” non potendo più sopportare le urla di quell’uomo, il giudice batté il martello violentemente per farlo tacere.
Nonostante la rabbia, il serial killer si zittì comunque appena quel tipo compì tale gesto, anche se continuò a digrignare i denti ed a stringere i pugni dalla rabbia. Era una fottuta ingiustizia, si stava consumando una vergogna, e tutto per colpa di quella bambina…
Nel frattempo, avendo ormai abbastanza elementi per deliberare, il giudice pronunciò il verdetto finale, che in teoria era già deciso da prima ancora che iniziasse il processo ma che solo ora poteva finalmente pronunciare.
“Ryou Bakura, per tutti i crimini che hai commesso in questi due anni, per gli omicidi che hai compiuto, e per l’assassino dei coniugi Rockbell… io ti condanno all’ergastolo da scontare nella prigione di massima sicurezza di Azkaban!! Così è deciso, il caso è chiuso!!”
E per rendere il tutto definitivo, l’uomo batté un’ultima volta il martello a simboleggiare che la decisione era stata presa e non sarebbe mai più stata cambiata. L’ex Assassino era stato condannato, e stavolta per sempre!!
Appena fu pronunciata la sentenza, si levò un quasi boato tra il pubblico, che era a dir poco euforico per la decisione presa. L’incubo durato due anni era finalmente finito, nessuno avrebbe più avuto paura di uscire di casa, erano liberi!!
“Vai così!!” esultarono quasi all’unisono sia Trunks che Naruto.
“Meno male, è finita…” disse invece Kushina, ritrovando il sorriso.
“Winry, hai compiuto un gesto ammirevole. Sono così fiera di te…” Bulma era quasi commossa dal coraggio che aveva mostrato la bionda.
Vegeta dovette concordare con lei “Già, è stata davvero coraggiosa!”
Pure Son non poté fare a meno di trattenere l’esultanza “Giustizia è fatta!” disse difatti con un sorrisino quasi beffardo.
Xehanort invece, nonostante si limitasse a sorridere e ad annuire convinto, dentro di sé stava esplodendo di gioia. Esattamente come sarebbe dovuto andare tutto, non poteva che essere più contento di così per la risoluzione di quel caso.
C’era però chi, naturalmente, era rimasto a dir poco senza parole per la lettura del verdetto… se per gli altri crimini poteva accettarlo, non poteva per quei due coniugi del cavolo, soprattutto considerando che erano stati citati a parte, quasi come se la condanna fosse arrivata solo per quella…
“C-Cosa?!” biascicò difatti debolmente Bakura, rimanendo sempre perplesso da quanto appena sentito.
Non poteva crederci, un’accusa falsa l’aveva condannato per sempre a rimanere in carcere, non ci poteva credere… e tutto perché quella mocciosa non solo l’aveva prima riconosciuto in ospedale, ma l’aveva anche indicato come colpevole dell’unico crimine che non aveva mai commesso!!
Immediatamente la rabbia cominciò a crescere in lui, un furore che a malapena riusciva a controllare e che stava quasi consumando l’albino dall’interno, al punto che dovette digrignare i denti e stringere i pugni per cercare di trattenersi.
A quel punto però, Raoul si alzò dalla sua postazione ed andò a recuperare l’assassino, prendendolo sotto l’ascella sinistra con la sua mano destra ed intimandogli di seguirlo fino al carcere dove sarebbe stato.
“Adesso vieni con me, Azkaban ti aspetta…” asserì difatti il Comandante sempre freddo, anche se dentro di sé era molto soddisfatto.
A quel punto però, mentre Ryou veniva agguantato anche dall’altro lato dai due poliziotti che erano insieme a lui e scortato via tra l’entusiasmo generale per la sentenza, non seppe più trattenersi e decise di urlare tutta la sua frustrazione!
“QUESTA È SOLAMENTE UNA PRESA IN GIRO!!!” gridò difatti, mentre la polizia non smetteva di avanzare nonostante le urla del prigioniero “QUESTA SENTENZA NON HA ALCUNA RAGIONE DI ESISTERE, E NON CREDERE DI PASSARLA LISCIA PER QUESTO, STUPIDA RAGAZZINA!!”
Sentendo le sue due ultime parole, tutti si ammutolirono all’istante. Si era appena rivolto a Winry, e la cosa non piaceva a nessuno dei presenti, proprio per questo avevano iniziato a preoccuparsi parecchio.
La stessa Winry non aveva mai perso l’espressione terrorizzata e il colorito cadaverico che aveva assunto prima, e continuava ad osservare l’ex Assassino come se avesse avuto la Morte davanti pronta ad emettere la sua sentenza.
“Non aggiungere altro, Ryou Bakura!” davanti alle sue minacce, il giudice cercò di zittirlo.
Tuttavia, non solo non ci riuscì, ma il diretto interessato neanche lo considerò continuando a rivolgersi direttamente a Rockbell “TUTTO QUESTO È SOLAMENTE COLPA TUA, E NON CREDERE CHE ME LO SCORDI FACILMENTE!! IO TI UCCIDERO’ RAGAZZINA, TU DA OGGI SEI UNA MORTA CHE CAMMINA!! EVADERO’ DI PRIGIONE E TI DARO’ LA CACCIA, NON MI DARO’ PACE FINO A QUANDO NON TI AVRO’ UCCISO CON LE MIE MANI!! HAI CAPITO MOCCIOSA? TU SEI MORTA!! SEI MORTA! SEI MORTA!!!”
“Taci, bastardo!!” insisté allora Raoul, trascinandolo ancora di più a forza fuori da quell’aula.
Ci si aggiunse anche il giudice, che a quel punto si alzò in piedi e gridò “BUTTATELO FUORI DI QUI!!”
Ma Bakura, prima di sparire dalla vista di tutti oltre la porta d’ingresso, urlò ancora una volta “DA OGGI DORMI PREOCCUPATA, PERCHE’ UN GIORNO TI TROVERO’ E TI AMMAZZERO’! SEI UNA CONDANNATA A MORTE RAGAZZINA, SEI CONDANNATA A MORTE!!!”
A quel punto, la polizia il Comandante compreso riuscì a portarlo fuori dall’aula di tribunale… ma ormai si poteva dire che il danno era già stato compiuto!
Aveva usato parole a dir poco terribili per esprimere la sua rabbia, e naturalmente tutti quanti Bulma, Vegeta, Trunks, Kushina, Naruto e Goku compresi erano molto preoccupati, al punto da assumere tutti un’aria al tempo stesso perplessa e spaventata.
Xehanort invece, nonostante esternamente si facesse vedere preoccupato come tutti, dentro di sé dovette ammettere che quell’inaspettata evoluzione degli eventi era davvero affascinante, e gli aveva pure dato un’idea.
*Molto interessante… dovrò tenere a mente questa minaccia, potrebbe tornarmi utile in futuro…* pensò difatti l’albino.
A quel punto però, tutti dovettero volgere il loro sguardo verso la bionda, per capire se stesse bene o se fosse rimasta scossa da quanto aveva sentito… e purtroppo le sue condizioni erano anche peggiori di quelle che potessero pensare!!
La bambina non si poteva neanche definire terrorizzata, era messa molto peggio di così.
Aveva quasi perso del tutto le pupille, il sudore scendeva copiosamente da ogni parte del suo corpo, ormai il colorito della pelle era bianco cadaverico ed aveva sollevato entrambe le ginocchia all’altezza del volto quasi per proteggersi.
Sapeva che correva rischi del genere, ma non avrebbe mai pensato che l’avrebbe minacciata di morte in quella maniera così diretta. Era… Era a dir poco spaventata a morte da quanto era appena accaduto.
Quel tipo voleva ucciderla, ammazzarla era la cosa che desiderava di più ormai, e non si sarebbe dato pace fino a quando non sarebbe evaso di prigione e l’avesse uccisa. Avrebbe dovuto vivere con la costante paura di essere trovata ed uccisa da quell’uomo da quel momento in poi…
Come poteva anche solo chiamarsi vita?!
Winry ormai non sapeva neppure più cosa pensare, aveva pure iniziato a tremare visibilmente tanto era grande la paura che stava provando. Voleva giustizia ed aveva complicato le cose per sé stessa, la sua vita era rovinata.
Lei era finita, distrutta, non sarebbe più riuscita a vivere da quel giorno in poi…


Alla fine, è servito l’intervento di Yugi Muto, aspirante cacciatore di taglie, per tenere impegnato Bakura il sufficiente affinché i poliziotti comandanti da Raoul potessero catturarlo. Una volta preso, Ryou è stato accusato durante il processo da Winry come l’omicida dei suoi genitori, e per questo è stato condannato all’ergastolo ad Azkaban, un affronto che l’albino non è riuscito ad accettare, al punto da giurare davanti a tutti vendetta nei confronti della bionda…

PERSONAGGI APPARSI:

Yugi Muto Ragazzino da “Yugioh”



Vi è piaciuto questo diciottesimo Capitolo della fic prequel?
La maggior parte degli eventi che sono stati illustrati in questo chap erano già stati anticipati quasi dettagliatamente nella fic principale, di conseguenza questo Capitolo potrebbe apparentemente sembrare inutile e sono il primo a dirlo…
Ma ritenevo giusto che vedeste per bene quello che era successo quando Bakura è stato arrestato e processato, dato anche che è una delle poche sottotrame (quindi fuori dalla trama principale) rimaste ancora aperte nella fic principale ;).
Parlando invece dei personaggi, non è stato introdotto nessun nuovo pg, è stato unicamente mostrato Yugi Muto quando era più giovane, e di conseguenza la lista rimane invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

So che tecnicamente l’immagine scelta per Yugi Ragazzino è proprio quella di Yugi e non di Atem, lo Yugi della fic, ma era perfetta per mostrare il personaggio a quell’età, e credo ve ne siate accorti anche voi XD ;).
Parlando del Capitolo in sé, non sorprendetevi se Yugi si è fatto fregare in quella maniera. A questo punto della storia aveva ancora 0 esperienza in campo di lotta, difatti quella con Bakura fu la sua prima battaglia, e di conseguenza è normale che il serial killer l’abbia fregato in quella maniera ;).
La parte dedicata agli Assassini invece serviva soprattutto per mostrare come mai la Gilda si è “chiamata fuori” dalla questione Bakura, ed anche come mai neppure nella fic principale uno di loro ha fatto qualcosa contro di lui…
Anche se lì c’è da dire che Altair ed Ezio erano ancora malmessi a causa della lotta contro Lorenzo e Danilo, lì erano giustificati XD ;).
Per il resto, è stato mostrato esattamente quello che era stato raccontato nella fic principale, di conseguenza non c’è nulla di davvero nuovo… a parte il fatto che Xehanort ha iniziato a maturare il l’Operazione Millennium Ring già dopo la minaccia di Bakura XD ;).
Difatti prima il piano prevedeva unicamente l’Operazione K.B. e l’Operazione Tabula Rasa, ora invece si è aggiunta l’altra Operazione che abbiamo già visto nella fic principale, e sappiamo tutti a cosa ha portato :).
Giusto, c'è anche da dire che il nome del tribunale è ispirato all'anime/manga Gurren Lagann, ma probabilmente alcuni di voi se ne erano già accorti ;).
Non credo di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 26 Maggio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction dove vedremo le conseguenze della vicenda legata a Winry e Bakura!! :)

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Capitolo 19
*** La Nuova Vita di Winry! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Avviso subito che questo Capitolo sarà soprattutto di transizione, servirà principalmente a mostrare la Comunità dopo la vicenda legata a Bakura e Winry e le conseguenze della condanna di Bakura e della minaccia a Winry.
Ciò non significa naturalmente che questo Capitolo sarà inutile, anzi introdurrò un paio di cose che si riveleranno poi importanti in futuro, e farò anche avanzare alcuni personaggi per farli diventare quelli che poi si sono visti nella fic principale ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ciao Eternity :). Io fortunatamente sì, sto bene, ed almeno per il momento la mia situazione non è molto cambiata rispetto a due settimane fa, ma forse è un bene alla fin fine… spero che anche da te vada tutto bene e che tu stia a posto ;). Mi fa molto piacere che hai trovato lo scorso Capitolo interessante :) mostrava cose che già conoscevate e di conseguenza come vera sorpresa non ce n’era quasi nessuna, ma era giusto mostrarvi precisamente cos’era accaduto in quell’occasione, anche per dovere di cronaca, e se avete apprezzato il Capitolo non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. Yugi ha dei capelli orrendi sempre XD anche se da quello che ho visto è una prerogativa dei protagonisti di Yugioh in generale a parte Jaden, evidentemente non puoi essere un protagonista di Yugioh se non hai dei capelli strani XD e spero vi sia piaciuto il parallelismo Yugi, quello giovane ed inesperto, ed Atem, quello ragazzo ed esperto :) (Ma sbaglio o qui stanno prendendo continuamente in giro i miei capelli? N.d. Yugi) (E cosa ti aspettavi? Fanno schifo! N.d. Barbanera) (Ben detto! N.d. Madara) (Ma dai, ne esistono di peggiori! N.d. Yugi) (Ne dubito fortemente! N.d. Alice) (Accettalo che hai dei capelli orribili, bastardo!! N.d. Bakura) (Tu non sei obiettivo, non conti -_-‘! N.d. Yugi) (Beh, per esperienza personale uno può essere forte quanto vuole, ma se non sa combattere se la vedrà comunque molto dura in battaglia… N.d. Sora) (Già, chissà come mai tu queste cose le sai u.u! N.d. Paperino) (Non ti ci mettere anche tu Paperino, grazie -_-‘! N.d. Sora) (Urca, era successa la stessa cosa anche a me un tempo! N.d. Goku) (Magari ti capitasse continuamente… N.d. Vegeta sottovoce) (Cos’hai detto? N.d. Bulma) (Niente… niente… N.d. Vegeta) (Grrr c’ero quasi, mi mancava pochissimo e l’avrei potuto uccidere, dannazione!! N.d. Bakura) (Sarà per la prossima volta u.u! N.d. Yugi) (Vai a cag… N.d. Bakura prima di essere interrotto da Capitan America) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (E non ti ci mettere anche tu!! è_é N.d. Bakura) (Ti riferisci ad Altair o alla decisione di Al Mualim? Perché nel primo caso all’epoca Altair era ancora parecchio arrogante, e come ha giustamente detto Ezio un giorno questa sua arroganza avrebbe poi portato problemi agli Assassini! N.d. PGV 2) (Contro di noi! N.d. Danilo) (Precisamente… N.d. Lorenzo) (E la seconda invece? N.d. Ezio) (Beh, è stato Xehanort stesso a chiedere ad Al Mualim di non far più intervenire gli Assassini, quindi… N.d. PGV 2) (Devo obbedire se il mio Capo impartisce degli ordini! N.d. Al Mualim) (Ma vai a quel paese -_-‘! N.d. Altair) (Bravo che ti sei trattenuto! N.d. Capitan America) (-_-‘! N.d. Altair) (Avevo già rivelato che c’era stato un processo per condannare Bakura, ma mostrarlo non faceva male di sicuro :)! N.d. PGV 2) (Come mettere ulteriormente il dito nella piaga in pratica -_-‘! N.d. Bakura) (Sì, all’epoca Xehanort aveva già in mente quasi tutti i piani, ad eccezione dell’Operazione Millennium Ring che ha ideato sul momento dopo aver visto la minaccia di morte di Bakura ai danni di Winry. La riteneva il prologo adatto al loro grande progetto! N.d. Tivan) (Gli piace giocare con la mia vita in pratica -_-‘! N.d. Winry) (Più o meno… N.d. Alphonse) (Come se ci fosse tanto con cui giocare -_-‘! N.d. Edward) (Cos’hai detto?! è_é N.d. Winry) (O_O Niente! Niente!! N.d. Edward) (Pusillanime! -_-‘ N.d. Luffy e Naruto) (Mettiamola così, i nomi delle operazioni non dovevano essere belli ma d’impatto e ben ricordabili, e difatti i nomi Millennium Ring, Tabula Rasa e soprattutto K.B. sono facili da ricordare, l’importante era solo questo nel nome delle operazioni… anche perché aspettarsi nomi belli in una Comunità dove la Capitale è chiamata Fantacity è pretendere troppo XD! N.d. PGV 2) (A parte per le citazioni ad altre opere, tutti gli altri nomi sono molto semplici… N.d. Lloyd) (Sì, ed anche questo ha un senso, lo capirete quando sarà il momento ;)! N.d. PGV 2) (… Continuo ad avere successo anche adesso che sono morto… N.d. Raoul) (… Buon per te… N.d. Kenshiro) (… Già… N.d. Raoul) (Quanta enfasi che ci mettono nelle loro parole -_-‘! N.d. Nami) (In effetti… N.d. Misty) (Sarà meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, prima che finiscano per deprimere tutto l’Angolo dei Commenti. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ti ringrazio tantissimo per tutto quanto ancora una volta e per il supporto che continui a dare alle mie due fic finali, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sì, ufficialmente parlando lo scorso Capitolo non ha introdotto nulla di veramente nuovo, mostrando solamente eventi che già conoscevate e di conseguenza non introducendo nessuna novità a parte un paio di cose, ma ero dell’idea che mostrare come si è svolta la cattura di Bakura e il suo successivo processo era doveroso, anche perché così quando sarà rivelata la verità tutto sarebbe stato ancora più chiaro, e sono contento di essere riuscito a rendere bene il Capitolo nonostante trattasse temi che già conoscete *_*. Sì, la convinzione di Bakura è che sia finito in carcere per l’omicidio dei genitori di Winry, l’unico crimine che non ha mai commesso, e ne è divenuto veramente ossessionato, come si è visto anche nella fic principale, quando alla fine lui era già condannato prima ancora di entrare in quella stanza, il processo serviva unicamente a far emergere la verità sulla morte dei genitori di Winry… anche se così non è stato come sappiamo T_T. C’è però da dire una cosa, Bakura è stato catturato proprio per l’omicidio dei genitori di Winry, quindi sotto un certo punto di vista non ha del tutto torto, anche se è stato condotto ad Azkaban per anche gli altri omicidi ;). Riguardo l’ideazione del piano Millennium Ring, c’è da dire che risalendo la minaccia di Bakura a sei anni fa si poteva intuire che fosse stato ideato all’ultimo momento come operazione, però dall’altra parte non ne ho mai fatto cenno all’interno della fic principale, o almeno che io ricordi non l’avevo mai menzionato, di conseguenza ci sta che si sia scoperto solamente ora :). Al Mualim ha chiamato fuori gli Assassini dalla questione Bakura perché Xehanort ha chiesto così, e questo spiega come mai non sono intervenuti né durante il processo né quando Bakura è poi evaso di prigione… anche se c’è da dire che in questo caso Altair ed Ezio si stavano ancora riprendendo dalle ferite subite all’Overlord Beach, e di conseguenza ci sta che non potessero fare nulla in quell’occasione ;). Il discorso tra Ezio ed Altair serve proprio a far comprendere come nella fic principale sia maturato tantissimo da quel momento, e c’è da dire che è stata un incredibile coincidenza che prima abbia mostrato nella fic principale quanto sia maturo e due settimane dopo nella fic prequel ho mostrato come all’epoca non lo era, è avvenuto tutto casualmente ma ci sta perfettamente come parallelismo a breve distanza *_*. Gurren Lagann te lo consiglio assolutamente, io non sono un amante dei manga/anime mecha, anzi proprio li detesto se voglio essere preciso, ma Gurren Lagann è l’unico anime mecha insieme a Code Geass che sono riuscito ad apprezzare, e che adoro anche *_* quindi appena puoi guardatelo, perché ne vale la pena ;). Infine, per quanto riguarda l’errore che hai notato sulla mancata domanda su dove si trovasse Masyaf a Bakura… posso dire che hai ragione. Effettivamente non ho mai specificato nulla riguardo al fatto che potesse aver detto dove si trovava la Base degli Assassini, e questo ammetto che è una mia colpa non avendo tenuto conto di questo dettaglio mentre scrivevo T_T. Ufficialmente però, e questo posso dirlo, è il Concilio che ha insabbiato tutto: a sostenere l’interrogatorio ai danni di Bakura è stato Raoul, agente del Concilio dei Sette come sappiamo, e con lui c’erano altri quattro poliziotti, ed erano anche loro agenti del Concilio come Raoul all’insaputa di Bakura, per cui ufficialmente loro l’hanno domandato e Bakura si è alterato perché sosteneva che fossero dettagli irrilevanti… ufficiosamente invece Bakura ha risposto specificando dove si trovava Masyaf, ma Raoul e gli altri quattro nel rapporto hanno specificato che non ha risposto alla domanda, in modo che nessun agente andasse dagli Assassini fino a quando gli sarebbero stati utili. E tutto questo è accaduto quando Goku e Xehanort non c’erano, diciamo che l’interrogatorio quando c’erano Presidente e Vice è andato come voleva Xehanort stesso, hanno fatto sentire a Goku solo quello che volevano che sentisse… in termini di domande ovviamente, anche se sapevano già cosa avrebbe risposto Bakura visto che Al Mualim lo conosceva benissimo ed ha potuto avvertire il resto del Concilio su come comportarsi con lui una volta catturato ;). Bene o male è questo che è successo in quella stanza degli interrogatori per quanto riguarda Bakura e la locazione di Masyaf, ma se preferisci che specifico meglio questo dettaglio anche nella fic prequel per chiarirlo anche nella storia lo faccio, saprei già quando inserirlo e se può aiutare a rendere la storia più chiara lo faccio senza problemi ;). Per il resto, diciamo che non ci sei andato molto lontano con il numero esatto di Capitoli mancanti della fic prequel, aggiungine due in più ed avrai il numero esatto ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due fic finali, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono davvero molto contento che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto alla fine *_* serviva soprattutto a chiudere temporaneamente la questione legata a Bakura e trattava cose di cui avevo già parlato nella fic principale, ma se sono riuscito comunque a rendere bene pezzi che già conoscevate non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. Giustamente ho voluto ricominciare il Capitolo da dove mi ero interrotto la volta scorsa, ossia con Bakura che scappa dall’ospedale, perché era giusto mostrare come era stato catturato… e confermo che se Raoul fosse stato lì un minuto prima sarebbe riuscito ad incrociare Bakura, ed a quel punto sarebbero volate tante botte in direzione di Ryou XD ma naturalmente in questi casi il tempismo è essenziale, ed anche per questo Bakura stava per farla franca T_T. Fortuna ha voluto che Yugi fosse alle calcagna di Bakura e sia riuscito a trattenerlo il tempo sufficiente affinché i poliziotti potessero catturarlo, sarebbe stata più dura per la polizia assicurare Bakura alla giustizia se fosse fuggito, dato che avrebbe imparato la lezione ed avrebbe agito di conseguenza la volta successiva T_T. Beh, credo che il cazzotto con cui Raoul ha steso Bakura lo stessero aspettando tutti quanti voi compresi visto quello che ha combinato per due anni nella Comunità XD e Raoul ha dato il merito della cattura a Yugi perché non sarebbero mai riusciti a prenderlo se lui non l’avesse tenuto impegnato il necessario, l’arresto è stato della polizia ma la cattura possiamo dire che è opera di Muto :). C’è da dire che un conto è tirare un cazzotto mentre il sospettato è in fuga, un conto invece è durante un interrogatorio dove l’arrestato è inerme e non può fare nulla, sarebbe stato soprattutto abuso di potere e Raoul non poteva permetterselo… sì, anche nella Comunità ce l’hanno XD ;). Bakura continua a negare di aver assassinato i coniugi Rockbell perché è la verità, ma sfortuna vuole che tutti e cinque quelli che erano presenti all’interrogatorio facessero parte del Concilio dei Sette, ed anche Xehanort che osservava da dietro le quinte lo era, l’unico che non ne faceva parte era Goku ma aveva comunque un opinione ben definitiva di Bakura per via dei suoi precedenti, e di conseguenza diciamo che il suo giudizio è stato influenzato XD ;). Altair riteneva che Bakura fosse una faccenda degli Assassini, per questo non ha preso per nulla bene la decisione di lasciare tutto ciò che abbia a che fare con Bakura alla Comunità e si è alterato non poco, e c’è da dire che se avesse saputo che Al Mualim voleva agire ma non poteva l’avrebbe accusato di aver perso spina dorsale e che un Maestro degli Assassini non dovrebbe sottomettersi in quella maniera, anche se così avrebbe potuto finire in guai seri… potremmo quasi dire che è stata una semi fortuna che non abbia mai saputo la verità in quel caso O_O. Sì, detto papale papale il processo era una farsa e serviva unicamente per far emergere la verità sull’omicidio dei coniugi Rockbell, e si sono presentati in pochi anche per paura di Bakura nonostante ci fosse Raoul a tenerlo d’occhio T_T per quanto riguarda Xehanort sì, tecnicamente avrebbe potuto mostrare disagio dato che Kushina e Naruto erano nella sua stessa aula, ma in quel momento gli interessava unicamente che Bakura finisse in prigione ed ha preferito non pensarci almeno in quel contesto, essendo abbastanza teso per quello che sarebbe potuto accadere… capirai meglio il perché era teso quando la verità su quella notte salterà fuori ;). Le leggi nella Comunità funzionano in maniera piuttosto simile ma al tempo stesso diversa rispetto alla Superficie, nell’esatto momento in cui un minore accetta di deporre lo fa a suo rischio e pericolo, dato che a quel punto il giudice o gli avvocati possono trattarlo come un testimone maggiorenne, nella Comunità sono molto più aperti sulle responsabilità dei minori rispetto alla Superficie, basti pensare che a quindici anni può già andare a lavorare dopo aver terminato le medie e, se mostri un talento come ha fatto Rossana, anche prima per capire come i minori, seppur tutelati, vengano trattati più da maggiorenni rispetto alla nostra società ;). La testimonianza di Winry è stata essenziale affinché l’opinione pubblica ed i presenti in quell’aula capissero che l’omicida era proprio Bakura… ed in effetti quel volto era proprio quello di Bakura, ma al tempo stesso sappiamo che Bakura NON ha ucciso i genitori di Winry e si trovava addirittura a Palecity quella sera, quindi come è stato possibile? Lo scoprirete anche questo quando sarà il momento u.u XD ;). Ho anche mostrato il momento in cui Bakura ha minacciato di morte Winry, in questo modo avete potuto capire come mai la bambina per sei anni è rimasta traumatizzata da quel momento e quando poi Ryou è evaso era paralizzata dal terrore ;). E sì, è stato in quel momento che Xehanort ha deciso di aggiungere l’Operazione Millennium Ring al suo grande progetto, visto che fino a quel momento non era compreso, ed alla fine è servito come abbiamo visto nella fic principale T_T. Sì, in effetti avrei potuto farlo dire ad uno dei presenti e non ci ho pensato, però in quel momento l’attenzione era rivolta soprattutto su Winry, dato che erano preoccupati più per la sua incolumità che per la minaccia effettiva, e nessuno ci ha pensato… è una scusa per essermelo dimenticato ed è vero, ma funziona XD ;). Come ultima cosa… confermo che manca davvero pochissimo alla fine della fic prequel, e con l’uscita di questo Capitolo manca ancora meno ovviamente, ho già il numero preciso di Capitoli che durerà ancora questa storia e sono certo di rispettarla, di conseguenza qualora volessi sapere il numero esatto di Capitoli che mancano non hai che da chiedere ;). Per il resto, ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Mi fa davvero molto piacere che sei riuscito a leggere ed a commentare lo scorso chap addirittura prima del solito, significa che continui a tenerci molto alle mie due fic finali, e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Fortunatamente sì, alla fine sono riusciti a catturare Bakura e ad assicurarlo alla giustizia grazie all’indispensabile intervento di Yugi, che nonostante stesse per essere ucciso è lo stesso riuscito a trattenerlo il tempo sufficiente per consentire a Raoul ed agli agenti di catturarlo, è altamente probabile che senza Yugi Bakura sarebbe riuscito a scappare, ma fortunatamente questo non è avvenuto :). Altair si è arrabbiato soprattutto perché ritiene che la questione di Bakura debbano risolverla gli Assassini, dato che è un loro ex collega e quindi è compito loro ucciderlo, ma Al Mualim ha dichiarato che non è più di loro competenza la faccenda legata a lui, e questo l’ha fatto alterare non poco purtroppo T_T una piccola puntualizzazione però, quello che si sente in colpa per non averlo fermato due anni prima è soprattutto Ezio, dato che era insieme a Bakura quando ha dato inizio a tutto ed è rimasto fermo a non fare nulla T_T ;). Bakura ha continuato a negare di aver ucciso i coniugi Rockbell perché è la verità, come ho fatto intuire più volte difatti non è stato Bakura ad uccidere i due genitori di Winry, e stava indagando per scoprire la verità, ma arrivati a quel punto e senza prove l’unica cosa che può fare è dire ai poliziotti che non è stato lui, anche se per ovvi motivi non gli credono… e sì, il fatto che ammetta di aver ucciso tutti tranne loro due avrebbe dovuto far pensare bene anche gli altri, ma sfortunatamente nessuno ci ha pensato T_T. Purtroppo, Winry ha detto esattamente ciò che ha visto quella sera, che è effettivamente la verità visto che ha visto il volto di Bakura… perché confermo che quello era davvero il volto di Bakura, ed il fatto che fosse lui ma al tempo stesso non avesse ucciso i genitori di Winry è un grosso punto interrogativo… che troverà risposta quando sarà il momento u.u XD ;). Comunque sia, a causa della testimonianza di Winry Bakura è stato incarcerato, e per questo ha giurato vendetta contro la bambina che, naturalmente, ne uscirà parecchio traumatizzata da questa storia… e vorrei ben vederla, poverina T_T (Eheheheheheheheh potrò anche essere in prigione, ma sappiamo tutti che alla fine evaderò… N.d. Bakura) (E sarai ucciso da mio fratello, lo sappiamo bene! N.d. Cooler) (… Vai al diavolo -_-‘! N.d. Bakura) (Beh è vero, sappiamo già che è morto nel presente, e questa è sicuramente una cosa positiva! N.d. Sakura) (Lo credo anche io! N.d. Lucinda) (Ehi!! Idiota a chi?! è_é N.d. Bakura) (Non incominciare, per favore -_-‘! N.d. Giovanni) (Ho solo fatto il mio dovere, sia come cacciatore di taglie che come nemesi di Bakura! N.d. Yugi) (… Beh sì, potremmo dire che Bakura è la tua nemesi anche nella fic… N.d. Gohan) (Non dico nulla perché io stesso odio gli spoiler, e credo sia già tanto che qualche volta vi dia degli indizi su dove posso andare a parare con i futuri Capitoli u.u XD ;)! N.d. PGV 2) (Perché sei uno stronzo!! N.d. Cell) (Non ricominciare, grazie -_-‘! N.d. PGV 2) (E linguaggio! N.d. Capitan America) (Eccolo che ricomincia, Grrr… N.d. Teschio Rosso) (E comunque sia sì, c’è più gusto a scoprirlo da soli piuttosto che essendotelo rivelato da qualcuno ;)! N.d. PGV 2) (Oh stavolta non faremo figure del cavolo, ve lo garantisco. Aspettate solamente che tocchi a me scendere in campo nella fic, Eheheheheheheheh… N.d. Freezer) (… Prevedo una di quelle figuracce che saranno ricordate negli anni a venire! N.d. Sora) (Pure io… N.d. Riku) (Dubito, di Capitano ce n’è solo uno… purtroppo… N.d. Alice) (Dici così solo perché ti ho rimproverato più volte per le tue parolacce! N.d. Capitan America) (E vorrei ben vedere!! è_é N.d. Alice) (Perché Teresa è un mito!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (… Beh, fino a quando la ammirano solamente non c’è nulla da temere! N.d. Kiba) (Possiamo solo sperare che non vogliano mai imitarla… N.d. Yamcha) (… MAI! N.d. Yamcha e Kiba) (Anche a me quella scena è piaciuta molto, sia nel manga che nell’anime anche se i contesti erano diversi T_T! N.d. PGV 2) (O_O Oh cavolo, sta per partire un’altra rissa! N.d. Alphonse) (Posso unirmi anche io?! *_* N.d. Edward) (Non ti ci mettere anche tu, Fratellone!! O_O N.d. Alphonse) (O_O Ehm meglio se interrompo anche io il siparietto con i miei pg, prima che decidano di invadere la tua area per partecipare alla rissa. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). La questione legata a Bakura è temporaneamente chiusa, dato che come sappiamo prosegue nella fic principale ed abbiamo già visto come si è conclusa, mentre per quanto riguarda la fine della fic prequel… sì, manca davvero molto poco alla fine di questa storia, e spero che sia la fine della storia che anche il Capitolo qui sotto ti piacciano come tutto quello che li ha preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il diciannovesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 19 – LA NUOVA VITA DI WINRY!



Fantacity, Comunità, 03 Luglio 1937:
Finalmente Bakura era finito in carcere!
C’erano voluti due anni quasi interi ed un processo quasi farsa, ma alla fine giustizia era stata fatta e quell’assassino sarebbe finito in carcere per il resto della sua vita!!
Fu inutile dire che la notizia della sua condanna fu la prima pagina di tutti i giornali del giorno successivo, e tutti i civili ne acquistarono almeno una copia per poter leggere che cosa era successo in quell’aula di tribunale.
In pochi c’erano andati per paura del serial killer, e quindi volevano conoscere i dettagli della condanna, visto che sicuramente i quotidiani li avrebbero riportati, e fortunatamente così era stato su tutta la carta stampata.
In tribunale tra il pubblico c’erano anche i giornalisti delle varie redazioni, che erano stati mandati lì per documentare quanto era successo, e grazie a questo avevano potuto tutti quanti redare un articolo molto dettagliato al riguardo.
Certo, c’era da considerare il fatto che la piccola Winry era stata minacciata di morte da Bakura, e molti provavano pena per la poverina che avrebbe vissuto i giorni della sua vita da quel momento in poi come un vero Inferno…
Ma nessuno era fuggito da Azkaban da quando esisteva, di conseguenza erano tutti sicuri che la bionda non avrebbe corso alcun rischio, e proprio per questo tutti stavano festeggiando la fine di quell’orrendo incubo.
“Finalmente è tutto finito!!” “Quel dannato Bakura è stato sbattuto in carcere!!” “Lì non farà più del male a nessuno!!” erano i commenti più gettonati che si susseguivano per le strade della città intorno alle tredici del pomeriggio.
Molti stentavano addirittura a credere che fosse tutto vero, ma la realtà era ben diversa, e stavolta per fortuna dato che dopo la vicenda degli ADAM un'altra si era conclusa positivamente per l’intera Comunità.
La notizia ovviamente arrivò alle orecchie di tutti gli abitanti della società, che fossero membri del Concilio oppure normali civili, e tutti quanti erano contenti, nessuno escluso, ed era anche normale visto che Ryou aveva messo in difficoltà tutti quanti…
“Era ora, cavolo!!” anche un certo Uchiha sembrava contento di quella notizia.
Obito in quel momento si trovava a camminare per le strade di Fantacity insieme al figlio, che era insieme a lui e sembrava comunque avere un’espressione abbastanza severa, ed aveva in mano uno dei giornali distribuiti quella mattina.
In prima pagina c’era la notizia della condanna dell’ex Assassino, mentre in quella successiva c’erano tutti i dettagli di come si era svolto il processo e di come era stato condannato all’ergastolo da scontare nel carcere di massima sicurezza.
Il fratello minore di Madara aveva accolto molto positivamente la notizia, e proprio per questo se ne era uscito con quella frase ed anche un sospiro di sollievo. In fondo anche lui era stato in pericolo durante quei due dannati anni.
“Era ora che lo condannassero, potevano evitare quel processo farsa e sbatterlo in carcere subito però…” aveva giusto questa lamentela da muovere.
Itachi però, mantenendo la sua classica espressione seria, specificò al genitore “Dovevano processarlo. Fino a prova contraria viviamo in una democrazia, a differenza dei Grim della Superficie, e c’erano bisogno di prove concrete per condannarlo…”
“Se ti riferisci alla testimonianza di Winry, hai visto anche tu come è andata a finire. Probabilmente non è stata una buona idea…” sottolineò tuttavia Obito, che sembrava contrario al processo soprattutto per come era andata a finire.
Sotto questo punto di vista, Itachi non poteva controbattere troppo al genitore. In fondo aveva ragione, Rockbell aveva corso un bel rischio, che sfortunatamente si era concretizzato con una minaccia di morte in piena regola.
Aveva avuto coraggio nell’opporsi come poteva all’assassino dei suoi genitori, ma il risultato era stato quello, ed ora avrebbe vissuto costantemente nella paura che quel serial killer sbucasse fuori all’improvviso per ucciderla…
“… Era un rischio che andava corso, purtroppo…” si limitò a rispondere allora Itachi, senza di conseguenza cambiare la sua idea nonostante quel dettaglio.
Anche al Crown Brothel la notizia era stata accolta con estrema gioia, e due ragazze che lavoravano lì, e che nonostante non fosse orario d’apertura si trovavano già lì forse per i preparativi di quella sera, avevano letto tutto.
“Hai visto?!” domandò difatti Mirajane, che era già in veste da lottatrice e si trovava seduta su uno degli sgabelli del bar del locale.
Vicino a lei, alla sua destra, c’era Cana, la quale vestiva con i suoi classici abiti ordinari, e quindi non era ancora in “tenuta da lavoro”, che aveva letto tutto quanto mentre condivideva il giornale con la compagna, ed era rimasta pure lei sorpresa.
“Sì, tutto ciò ha dell’incredibile…” disse semplicemente la bruna ancora perplessa.
A quel punto, Strauss si lasciò scappare un soddisfatto “Era ora che lo rinchiudessero ad Azkaban!!” anche se dopo un paio di secondi aggiunse con un tono leggermente amareggiato “Avrebbero dovuto farlo subito dopo averlo catturato, anziché mettere in piedi questa baracconata solo per far parlare Winry…”
“Già, Winry…” a quel punto anche la castana abbassò il volto sconsolata.
Entrambe stavano male nel sapere come la povera Rockbell doveva essersi sentita il giorno prima. Aveva solo dieci anni, eppure era stata caricata di una responsabilità enorme per qualcuno della sua età, e come se non bastasse tutto era andato nel peggiore dei modi…
Come poteva sentirsi una piccola di dieci anni davanti ad un serial killer che ti minacciava di morte appena sarebbe uscito di carcere?!
Era vero che da Azkaban nessuno era mai evaso, però nessuna delle due riusciva comunque a stare tranquilla, neppure Mirajane che, come agente del Concilio, poteva dirsi totalmente soddisfatta di ciò che era accaduto.
Tutto era andato esattamente come doveva andare, sicuramente il Gran Maestro e gli altri sei membri di spicco dell’organizzazione erano tremendamente soddisfatti di quanto accaduto, però lei… non lo era totalmente, ecco…
Proprio in quel momento “Povera piccola!”
Una voce non appartenente a nessuna delle due ragazze rimbombò alle loro spalle, e per un solo secondo entrambe iniziarono a pensare che la situazione si stesse mettendo male… poi però, realizzarono di chi si trattava e si tranquillizzarono.
Entrambe difatti volsero il loro sguardo alle loro spalle, trovandosi in questo modo davanti Elfman, il fratello minore di Mirajane, che aveva un asciugamano attorno al collo oltre che gli stessi abiti che aveva quando combatteva sul ring.
“Oh, ciao Elfman!” lo salutò subito Cana.
Il diretto interessato, sollevando semplicemente la mano destra, rispose “Ciao Cana. È da un po’ che non ci vediamo, spero ti vada tutto bene!”
“Beh, ormai sai com’è la mia vita, non credo ci sia bisogno che dica altro…” replicò allora Alberona, anche se con un pizzico di ironia nonostante le parole malinconiche che aveva pronunciato.
Lo Strauss minore le colse, e forse proprio per questo sorrise mentre esclamava “Suvvia, cerca di essere positiva. Tutto andrà per il meglio…”
Tuttavia, aveva pronunciato quelle parole anche per ricollegarsi alla vicenda del tribunale, visto che subito dopo assunse un’aria severa mentre volgeva gli occhi verso il giornale, che era ancora tra le mani della sorella.
“… E la stessa cosa dovrà fare anche Winry, dopo quello che le è successo…”
Già, aveva ragione, e lo sapevano entrambe. Rockbell avrebbe attraversato degli anni a dir poco orribili, almeno fino a quando Bakura non fosse morto di vecchiaia o di malattia ad Azkaban, figurarsi se fosse stato picchiato dai carcerati visto che era un ex Assassino e sapeva difendersi molto bene purtroppo.
Elfman aggiunse a quel punto “Sarà molto dura per lei, ma dovrà essere forte. Ha avuto grande coraggio a testimoniare contro Bakura ieri, dovrà continuare ad esserlo per il resto della sua vita ora…”
Anche in questo caso stava dicendo il vero, ed entrambe le amiche lo sapevano, proprio per questo si limitarono ad annuire mentre entrambe, con un’espressione quasi sconsolata, osservavano il giornale che stavano leggendo.
Oltre all’articolo, c’erano anche le foto di Ryou e Winry durante il processo, e tutti e tre stavano guardando proprio la foto della bambina, che era stata ritratta purtroppo nel momento in cui era terrorizzata dopo le minacce dell’albino.
Nessuno dei tre poteva anche solo pensare a ciò che stava passando in quel preciso momento mentre loro erano lì al Crown Brothel, ma speravano con tutto il cuore che stesse bene mentalmente, anche gli Strauss pur essendo entrambi agenti del Concilio.
Doveva essere forte, anche per la sua sanità mentale. Non osavano pensare cosa sarebbe successo se l’ansia avesse divorato la bambina fino a renderla una pazza, una ragazza con un trauma del genere alle spalle poteva diventare molto pericolosa nel caso si fosse verificata la prospettiva peggiore in assoluto…
Infine, anche qualcun altro aveva da poco letto la notizia della condanna di Bakura, qualcuno che aveva contribuito in prima persona all’arresto di quel maledetto e che non poteva essere più soddisfatto di così…
Si trattava di Yugi, il quale era seduto sopra un bidone della spazzatura, accuratamente chiuso per fortuna, proprio nel vicolo dove era stato arrestato Bakura diversi giorni prima… proprio grazie al suo intervento!!
Non si era dimenticato il modo in cui era stato trattato prima che collaborasse a prendere il serial killer. Desiderava diventare un cacciatore di taglie da sempre, ma la polizia lo derideva sempre perché era molto giovane.
Non lo prendevano sul serio e lo trattavano quasi a pesci in faccia… eppure, nonostante questo, le stesse forze dell’ordine erano state le prime a complimentarsi con lui dopo ciò che aveva fatto ed il coraggio dimostrato.
Gli stessi che l’avevano preso in giro gli avevano riservato parole d’elogio per la sua impresa eroica, una cosa che l’aveva lasciato a dir poco senza parole. Lo stesso Comandante Raoul si era espresso in suo favore.
Quasi un sogno che si realizzava, e che l’aveva fatto scoppiare a piangere praticamente subito, si sentiva un pochino “umiliato” nell’essersi sfogato davanti ai poliziotti, ma un pianto liberatorio a quel punto gli serviva.
Ed ora che erano passati alcuni giorni da quell’impresa, finalmente Bakura era stato condannato all’ergastolo ad Azkaban, e quell’incubo durato due anni si poteva dire definitivamente concluso… anche grazie a lui!!
Anche se aveva rischiato la vita, aveva trattenuto l’ex Assassino il sufficiente affinché la polizia arrivasse e lo catturasse, e questo, unito alla condanna appena confermata di quel serial killer, lo avevano aiutato a prendere una decisione.
In quel momento, Muto aveva uno sguardo molto severo mentre leggeva il giornale, ci aveva riflettuto bene dato che si trattava di mollare tutto quello che aveva, ma era certo della decisione che aveva preso e non intendeva tornare indietro.
*Quella cattura mi ha aiutato a capire che la strada del cacciatore di taglie non è semplice come sembra. Le insidie sono dietro l’angolo e non ci si può permettere la minima distrazione… ecco perché non posso più improvvisarmi cacciatore di taglie!!*
Il suo pensiero non era ancora finito però, dato che il resto della sua decisione se lo disse mentalmente dopo aver accartocciato il giornale, averlo buttato alla sua sinistra e fatto un piccolo salto in avanti per scendere dal bidone della spazzatura su cui era seduto.
*Ho bisogno di addestrarmi rigorosamente se voglio essere un cacciatore di taglie degno di tale nome… per questo abbandonerò la scuola e la mia vita per dedicarmi interamente a questo lavoro!! Ora che sono un cacciatore di taglie vero non posso permettermi di battere la fiacca, altrimenti la mia prossima caccia… potrebbe anche essere l’ultima!!*
Si considerava un cacciatore di taglie a tutti gli effetti da quando aveva contribuito a catturare Bakura, ma quell’esperienza gli aveva anche insegnato che quel mestiere comportava grossi pericoli ed enormi rischi, e non poteva farsi trovare impreparato.
Proprio per questo, era pronto ad abbandonare tutti quanti, compresa la sua famiglia, per isolarsi dalla Comunità e seguire un addestramento rigoroso che gli avrebbe permesso di concentrarsi e diventare più forte sia a livello combattivo che a livello mentale.
Era un grosso prezzo, ma lui era disposto a pagarlo… perché quello era il suo sogno da sempre!!

Nello stesso momento, qualcuno stava per entrare nel luogo da cui tecnicamente non ne sarebbe mai più uscito…
Avevano aspettato un giorno prima di condurre Bakura ad Azkaban perché c’erano le pratiche burocratiche da sbrigare, e nel frattempo Ryou era stato piazzato nella stessa cella in cui era stato incarcerato prima del processo.
Fortunatamente, il Comandante aveva concluso la compilazione dei moduli necessari quella mattina stessa, e di conseguenza il serial killer era stato accompagnato alla prigione di massima sicurezza praticamente subito.
Era stata predisposta una cella isolata per lui, in modo che potesse riflettere da solo e per l’eternità su ciò che aveva compiuto in quei due anni nella Comunità, ed anche per evitare che entrasse in contatto con gli altri carcerati.
Nessuno sapeva come sarebbe potuta andare se l’albino avesse interagito con i prigionieri, ma non volevano correre rischi considerando la natura assassina dell’ex sottoposto di Al Mualim, era sempre meglio essere previdenti.
Una volta condotto all’interno della struttura, a Ryou era stato tolto tutto quanto, compresi i vestiti che erano stati rimpiazzati dalla classica divisa carceraria e il cosiddetto “Anello del Millennio” che portava al collo sempre da quando si era unito agli Assassini, e subito dopo la procedura venne accompagnato alla sua cella.
Proprio in quel momento, Bakura stava camminando all’interno della prigione, scortato da ben sei agenti di polizia che lavoravano dentro l’edificio per paura, visto che poteva comunque liberarsi in qualsiasi momento se avesse avuto pochi poliziotti vicino a lui.
All’interno, Azkaban era molto spoglio, se non addirittura lugubre.
Le pareti, i pavimenti ed i soffitti erano grigi, un colore spento che lasciava molta malinconia, e le celle dei detenuti erano distribuite su più piani, visto che comunque erano presenti abbastanza criminali dalle varie gang della malavita.
Esse si trovavano su più piani, al pian terreno si trovavano i criminali più pericolosi, quelli che avevano bisogno di essere tenuti d’occhio costantemente, mentre in alto, dove la sicurezza era inferiore, c’erano quelli meno spaventosi.
La destinazione dell’ex Assassino si trovava proprio al pianterreno, dove c’erano più guardie e dove di conseguenza potevano tenerlo d’occhio maggiormente, essendo probabilmente il criminale più pericoloso che avevano lì dentro.
Tutti i piani avevano celle su tre piani rialzati lateralmente, con sbarre di colore nero notte e un corridoio molto piccolo davanti, largo giusto quello che serviva alla polizia di passare davanti alle gabbie ed al tempo stesso starci lontano per evitare “colpi a sorpresa”.
Gli unici che disponevano di uno spazio ben più largo erano quelli non al piano rialzato, visto che avevano il corridoio unito a differenza di quelli di sopra, dove c’era il vuoto tra i vari piani rialzati a destra ed a sinistra.
Bakura stava camminando proprio sul lungo corridoio mentre veniva scortato dagli agenti di polizia, ed era inutile dire che in questo modo aveva attirato l’attenzione di tutti i carcerati del pianterreno, compresi quelli sui piani rialzati.
“Ehi, guardate chi c’è!” “Quello è Bakura, il serial killer!” “Ha terrorizzato la Comunità per due anni interi!” furono i primi commenti che uscirono dalle bocche dei prigionieri.
La polizia cominciò subito ad allarmarsi. Il rischio che i prigionieri cercassero di forzare le sbarre per saltare addosso al criminale ed a loro era molto alta, ma cercavano comunque di mantenere il sangue freddo mentre andavano avanti a camminare.
Ryou non sembrava interessato a quello che dicevano, continuava a guardare avanti con la divisa carceraria addosso e le manette legate ai polsi con le braccia davanti a sé: in fondo a quel corridoio c’era la cella isolata dove avrebbe vissuto il resto della sua vita.
Improvvisamente però, ecco che i prigionieri iniziarono a reagire in una maniera totalmente diversa da quella che si aspettavano tutti… cominciarono a ridere a crepapelle, come se fossero divertiti!! “Hai fatto benissimo!!” “Qualcuno che terrorizzasse quegli snob ci voleva proprio!” “Sei stato un grande!!” “Viva Bakura!!”
Sembravano quasi delle dichiarazioni di lealtà vere e proprie da parte dei carcerati, e questo sì che spaventò parecchio i sei agenti che stavano scortando Ryou, anche se apparentemente cercarono di non darlo a vedere.
Erano tutti soddisfatti da ciò che l’ex Assassino aveva compiuto in quei due anni, e non escludevano che se avessero avuto l’opportunità di stare di fianco all’albino quest’ultimo non li avrebbe resi suoi sottoposti.
In teoria i carcerati avevano tutti delle celle singole, ma coloro che non erano in isolamento avevano l’opportunità di stare un paio di ore in giardino per il “momento riposo”. In teoria non uscivano neppure per i pasti, che gli venivano serviti direttamente in cella.
Avevano preso la decisione migliore isolando quel serial killer, se l’avessero messo in una cella normale, Bakura avrebbe avuto l’opportunità di interagire con gli altri carcerati in quelle due ore libere al giorno, e lì sì che sarebbero stati problemi.
Dall’altra parte però, c’era da dire che Ryou, a differenza di quanto pensassero gli agenti, non era per nulla interessato né alle grida che stavano lanciando i prigionieri e nemmeno alle loro parole, pur essendo complimenti rivolti a lui.
Li riteneva tutti dei perdenti, dal primo all’ultimo, e dovevano ritenersi fortunati che fosse in isolamento, altrimenti avrebbe sfogato il suo desiderio di sangue su di loro durante le due ore libere giornaliere.
Tanto quello che succedeva ad Azkaban rimaneva sempre dentro le mura, di conseguenza nessuno avrebbe pianto se un paio di schifosi criminali fossero stati uccisi dentro le sue mura, idem per i poliziotti visto che gli avrebbe fatto unicamente un favore.
A lui interessava unicamente mantenere la lucidità durante quegli anni in cui sarebbe rimasto dentro il carcere, e sapeva anche a che cosa appigliarsi per evitare di cadere nella pazzia per l’isolamento... il pensiero di Winry!!
Gli sarebbe bastato immaginarsi la bambina per tutti i giorni della sua incarcerazione e tutto ciò che le avrebbe fatto una volta uscito da lì per mantenere la sanità mentale ed evitare di fare il “gioco delle autorità”.
Anche se era stato condannato all’ergastolo, aveva già in mente di programmare un’evasione nel momento più opportuno, e quando finalmente sarebbe stato fuori di lì la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato di vendicarsi di chi l’aveva sbattuto in carcere.
Prima sarebbe toccato alla piccola, che l’aveva accusato ingiustamente, e poi a quei due maledetti testimoni, che avevano evitato di recarsi in tribunale a dire di averlo visto a Palecity la notte dell’omicidio dei coniugi Rockbell.
Questa consapevolezza di vendetta l’avrebbe mantenuto sano di mente… ed al momento opportuno si sarebbe gustato il sangue di quei tre luridi infami!!
Mentre pensava tutto questo, il bianco continuava ad essere osannato dai carcerati del pianterreno, che ancora un po’ e lo vedevano come l’eroe di Azkaban ed il loro modello d’ispirazione… tutti, tranne uno.
C’era chi non era interessato per nulla a Bakura ed a quello che stava succedendo, ed anzi se ne stava ben sdraiato sulla sua branda con le braccia dietro la schiena ed il volto rivolto al soffitto a pensare ai fatti suoi.
Era un uomo di trentatré anni abbastanza strano, dato che aveva un viso lungo, dei piedi altrettanto lunghi, al punto che indossava delle scarpe fatte su misura per lui, dei capelli rossi a forma di foglie di palma, e… uno strano colorito giallo.
Sembrava davvero disinteressato a tutto ciò che stava accadendo, al punto da avere un’espressione fredda, quasi annoiata, mentre osservava il soffitto come se fosse l’unica cosa interessante presente in quella cella.
Alzò giusto un secondo la faccia per poter vedere Bakura nell’esatto momento in cui passava davanti alla sua gabbia insieme ai sei agenti che lo scortavano… per poi riabbassarla appena furono passati del tutto.
“Bah, tutto questo casino per un novellino come altri…” fu quello che disse.
Quell’uomo era Robert Underdunk Terwilliger, conosciuto anche come Telespalla Bob quando faceva televisione come la spalla di un clown che piaceva molto ai bambini… ma in lui c’era molto più di quello che dava a vedere.
Egli in realtà era un agente del Concilio affiliato alla malavita, e di conseguenza sottoposto prima di Stan e, successivamente, di Doflamingo. La carriera televisiva era solo una facciata per mascherare le sue attività criminali.
Di giorno lavorava per il clown più famoso della Comunità come sua spalla comica, mentre la sera andava in missione per conto della criminalità per svariati motivi, che potevano andare dai furti alle rapine, o anche ai rapimenti con estorsione.
Circa tre anni prima inoltre, dopo che la questione degli ADAM era stata archiviata definitivamente così come quanto accaduto ai poveri Lelouch e Nunnally, Bob aveva deciso di fare anche lui una prova con il suo Genoma.
Non conosceva bene quale abilità possedeva, e non l’aveva neppure voluto sapere da Raichi quando venne il momento, desiderava solo potenziarsi per poter essere più utile alla causa degli Illuminati, nonostante il dottore l’avesse avvertito che sarebbe rimasto deluso.
Magari gli avesse dato retta, quando il potenziamento, ottenuto tramite il consenso di Donquijote e del Gran Maestro stesso, terminò, Telespalla Bob si ritrovò con un unico cambiamento… il colore della pelle che era divenuto giallo.
Rimase distrutto da quanto accaduto, aveva sprecato la sua unica opportunità per potenziarsi e Raichi aveva cercato di avvertirlo. Non sarebbe stato un problema andare in giro, visto che avrebbe potuto usare la stessa scusa che era stata adoperata per il migliore amico di Ansem, il problema era un altro…
Che ormai, in quelle condizioni, si sentiva tradito dalla vita, che gli aveva consegnato un Genoma assolutamente inutile!!
Anche per questo, Robert decise di iniziare a fare un po’ l’autodidatta, e di andare in missione anche quando il capo della malavita non glielo chiedeva, in modo da dimostrare sia al Concilio che a sé stesso che nonostante l’esperimento poteva comunque essere utile.
Credeva di star facendo un buon lavoro, ed era certo che entro qualche anno avrebbe ottenuto una promozione… peccato solo che, circa due mesi dopo il risveglio del Genoma e l’inizio di quelle attività, il padre di Heric perse la pazienza.
Per quanto stesse facendo un buon lavoro, Bob continuava ad andare contro gli ordini che gli venivano impartiti, e questo non era accettato da chi stava seguendo un piano finale molto preciso e che poteva sbandare al più piccolo errore.
Sia Xehanort che Doflamingo non videro altra scelta, e decisero di contattare Raoul in modo che cogliesse in fragrante Bob durante una delle poche volte in cui dava retta agli ordini che gli erano stati impartiti per sbatterlo in prigione.
Non servì neanche il processo in questo caso, dato che era stato colto in fragrante dalla polizia, e per questo venne sbattuto in carcere ad Azkaban visto che aveva confessato di far parte della gang criminale di Doflamingo.
Non aveva detto altro, neppure sul Concilio, perché in fondo rimaneva ancora fedele alla loro causa, tutte quelle azioni le aveva compiute per mostrare loro che era ancora utile alla causa degli Illuminati.
Proprio per questo, divenne uno dei pochi carcerati pacifici e calmi all’interno della struttura: era stato condannato a vent’anni di carcere, ma sperava di ottenere una riduzione della pena per buona condotta entro dieci anni.
Tre erano già passati, se continuava a comportarsi così avrebbe dovuto attendere solo altri sette anni, e poi finalmente sarebbe stato libero, sperando che il Concilio avrebbe ancora avuto bisogno di lui.
Ci sperava, ed in cuor suo credeva davvero che un giorno uno dei membri di spicco si sarebbe presentato davanti alla sua cella dicendo che gli avrebbero dato una seconda occasione. In fondo se lo avessero voluto morto, l’avrebbero già ucciso da tempo…
Doveva solo avere pazienza… e lui per fortuna ne aveva eccome!

“Un brindisi!!”
Mentre succedeva tutto questo ad Azkaban, proprio il Concilio si trovava all’interno della Vecchia Villa per una riunione d’emergenza, anche se in verità non c’era nessun pericolo per loro, volevano unicamente festeggiare…
Festeggiare per la buona riuscita del piano!!
Era stata dura, ma alla fine la situazione di Bakura si era risolta quasi da sola, e si erano sbarazzati di un enorme problema che era costato la vita ad uno dei membri del Concilio, opportunatamente rimpiazzato.
Proprio per ciò, si trovavano tutti e sette all’interno della sala dove svolgevano le riunioni, con come al solito un'unica candela accesa e quindi senza illuminazioni, e tutti e sette i suoi membri in piedi con un calice di vino rosso in mano.
Lo reggevano con la mano destra e lo tenevano sollevato, a simboleggiare il momento di festa, il tutto mentre osservavano Xehanort, colui che aveva parlato poco prima, che sembrava star per fare un piccolo discorso.
“Ci siamo sbarazzati di due problemi in un colpo solo, ed ora che Bakura è stato sbattuto in prigione niente può più fermare il nostro piano. Quindi propongo un brindisi, al momento migliore che la nostra organizzazione stia attraversando da quando si è trasferita sottoterra…”
Per molti lì stava esagerando, visto che comunque avevano vissuto molti nel lusso più sfrenato prima che Ansem salisse al potere sia nella Comunità che nel Concilio, ma comprendevano che nel suo egocentrismo la pensasse in questo modo…
L’albino concluse il tutto sollevando il suo calice ed affermando “Al Concilio!!”
“Al Concilio!!” replicarono tutti sollevando anche loro il bicchiere.
Dopodiché, tutti quanti bevettero un sorso del vino rosso che avevano versato, a sottolineare il momento di festa che stavano attraversando nonostante le dichiarazioni un po’ fuori e sopra le righe del loro leader.
Ryou aveva provocato non pochi problemi loro, e come se non bastasse ci si era messo in mezzo pure quel dettaglio… ma fortunatamente tutto era stato risolto nel migliore dei modi, e con quel tipo in prigione potevano festeggiare.
Certo, Al Mualim si era accorto che Altair non era ancora riuscito a digerire l’aver dovuto abbandonare il caso Bakura, ma era un ordine del Gran Maestro e se ne sarebbe dovuto fare una ragione, che gli piacesse o meno.
“Finalmente abbiamo un problema in meno!” affermò a quel punto Freezer con il suo classico ghigno maligno appena ebbe terminato di bere come tutti gli altri.
“Fufufufufufufufufufu quel pazzo ci ha dato non pochi problemi, va ammesso. Fufufufufufufufu!” Doflamingo sembrava quasi divertito dalla situazione nonostante tutto.
Il Maestro degli Assassini allora aggiunse “Essendo un mio ex sottoposto avrei voluto sistemarlo io stesso, comprendo come mai si sia sentito frustrato il mio apprendista… ma da quando ha ucciso Irina è diventata una nostra questione, e dovevamo risolverla unicamente noi!”
Dato che era stato il primo ad avanzare l’argomento, Madara provò a parlare al vecchio spiegandogli “A tal proposito, quell’Altair è una testa calda, sarà meglio che tu lo tenga d’occhio molto bene…”
“Lo so!” rispose allora Al Mualim “È uno dei miei migliori allievi, ma fa troppo di testa sua. Spero solo che non finisca per infrangere il Credo, perché a quel punto non potrei più avere pazienza con lui…”
Naturalmente si riferiva al fatto che, secondo le leggi di Masyaf, chi trasgrediva tutte e tre le regole del Credo sarebbe dovuto morire, e visto che Altair poteva essere prezioso per quando si sarebbero trasferiti in Superficie preferiva che continuasse a seguire gli ordini…
Comunque fosse, Giovanni allora provò a dire di nuovo “L’importante è che abbiamo tolto di mezzo Bakura prima che uccidesse un altro dei nostri. Non ci darà più fastidio lì dov’è ora!” “Ben detto!” affermò allora l’albino leader del gruppo.
Tutti potevano tirare un sospiro di sollievo e lo sapevano bene, ed anche se non avevano nulla di urgente di cui parlare quel giorno potevano concedersi un momento per festeggiare con la bottiglia di vino rosso che era sul tavolo.
In mezzo al gruppo però, c’era da dire che Schmidt si presentava molto diverso a come di solito era. Di abbigliamento era uguale agli altri, aveva indosso il soprabito marrone che contraddistingueva tutti, era il volto che era diverso…
Dato che adesso aveva assunto la forma di un teschio di colore rosso!!
Quella era la prima volta che lo vedevano in quelle condizioni, visto che passava la maggior parte del tempo in Superficie e veniva nella Comunità solo grazie al potere di Xehanort, ed erano rimasti abbastanza impressionati.
Sapevano dell’esperimento del Siero del Supersoldato e del fatto che l’avesse provato su sé stesso, visto che il loro Capo glielo aveva comunicato dopo che Johann gli aveva fatto rapporto, però non sapevano spiegarsi quel volto.
Nonostante ciò, molti non osavano proferire parola sulla sua situazione perché avevano paura magari di incorrere nella sua ira, visto che molti sapevano che la sua forza fisica era superiore a molti dei presenti…
Ma qualcuno non sembrava farsi problemi in merito “A proposito Schmidt, posso sapere come ti sei procurato quell’orribile volto? Devo ammettere che ti dona molto, Ihihihihihihihih!”
Freezer non solo glielo aveva domandato, ma lo aveva addirittura schernito come a voler dire che lo trovava ridicolo in quelle condizioni, una cosa che spaventò alcuni dei presenti dato che un litigio tra i due era l’ultima cosa di cui avevano bisogno…
Fortunatamente, Johann rimase molto composto nonostante tutto, e con ancora in mano il calice di vino replicò sostenendo “Da te non mi aspettavo niente di diverso, Freezer. Comunque sia, è solo un effetto collaterale del Siero del Supersoldato!”
Ecco, quella parte non la conoscevano molti dei membri del Concilio, visto che il Gran Maestro si era limitato a dire loro che Schmidt si era provato quel siero ed aveva funzionato, non sapevano di nessun effetto collaterale…
Proprio per questo, Giovanni domandò “Aspetta, stai dicendo che sei conciato in quelle condizioni per colpa di quel Siero?!”
“Più o meno…” sottolineò allora il Nazista “Il Dr. Erskine mi aveva avvertito che non era ancora pronto e che poteva succedere qualcosa, ma io l’ho voluto comunque testare per aumentare la mia lealtà alla nostra causa. Il siero ha funzionato a metà, ora sono per davvero più forte di prima, però… mi ha anche bruciato il tessuto corporeo del volto, lasciando scoperto unicamente il cranio ormai divenuto di un orrendo colore rosso…”
“Mi sorprendo che tu sia sopravvissuto!” affermò allora Madara “Un operazione del genere avrebbe potuto uccidere chiunque… immagino che il Genoma risvegliato in te abbia fatto in parte da scudo agli effetti collaterali del siero…”
“Lo penso anche io!” sembrava che Schmidt concordasse con lui “Il dolore che ho provato in quel momento era indescrivibile, voi non ne avete idea. Credo che se non avessi attivato da tempo il Genoma a causa di quel bastardo di Fontaine, a quest’ora non sarei qui a parlare con voi…”
“E noi avremmo perso il nostro aggancio con Hitler!” dichiarò Xehanort “Dovremmo essere tutti grati che Schmidt sia ancora vivo, perché ricordatevelo: senza di lui, il nostro progetto non potrà mai realizzarsi!”
Si riferiva al fatto che avevano assolutamente bisogno di Hitler, almeno momentaneamente, per ottenere la loro vendetta contro la Superficie, e dato che Johann era il tramite diretto con lui non potevano permettersi di perderlo.
Ciononostante, Freezer si portò lo stesso l’indice destro sotto alla bocca, quasi a voler continuare a sbeffeggiare, ed affermò “Bisognerà vedere nel momento della verità quanto sarà utile. Cosa ci vieta di pensare che si schiererà completamente con Hitler quando sarà il momento?”
“NON METTERE IN DUBBIO LA MIA LEALTA’!!”
Johann sbottò letteralmente, al punto da picchiare il pugno sinistro contro il tavolo dalla rabbia, e questo anche grazie al Siero del Supersoldato che aveva intensificato la sua lealtà alla causa, e non accettava di vederla infangata.
“Io sarò sempre fedele a chi mi ha salvato la vita dagli ADAM, non potrei mai tradirvi, e la tua mancanza di fiducia nei miei confronti mi disgusta!”
“Oh oh oh, finalmente le cose si fanno interessanti…”
Sembrava che il vice Capo degli Illuminati avesse gradito quella rabbia improvvisa dell’uomo, al punto tale che cominciò a muovere la coda quasi a volersi preparare ad un attacco improvviso contro il Nazista...
Ma all’ultimo intervenne Xehanort, che con un’aria parecchio severa esclamò “Smettetela subito, tutti e due!!” un tono che non ammetteva repliche.
A quel punto, tutti e due si dettero una calmata dato che erano consapevoli che era meglio non far arrabbiare il loro leader, anche se la tensione tra i due era ancora parecchio palpabile e tutti lo percepivano all’interno della stanza.
Cercando comunque di tranquillizzarsi, Schmidt concluse il discorso che lo riguardava asserendo “Comunque sia, da adesso in poi adotterò un nuovo soprannome, un soprannome che incuta timore nei nostri nemici della Superficie e che farà tremare chiunque lo sentirà… Teschio Rosso!!”
Era una decisione che aveva preso solo da qualche settimana. In verità l’idea di un soprannome non lo faceva impazzire per nulla, ma considerando che l’HYDRA, il reparto scientifico dei Nazisti, aveva come simbolo un teschio e diversi tentacoli e lui avrebbe vissuto il resto della sua vita con un teschio al posto del volto, lo riteneva molto appropriato.
Nessuno commentò quello che aveva appena detto, anche se l’essere bianco per poco non scoppiò a ridere ritenendolo ridicolo, ma si trattenne anche per ciò che aveva detto poco prima il Gran Maestro ed evitare di farlo imbufalire.
“Come preferisci…” esclamò difatti Madara.
“Ci sta come soprannome!” aggiunse pure Giovanni.
Lo stesso Xehanort si espresse in merito affermando “Come preferisci, Schmidt…”
A quel punto però, ben consapevole che ormai il discorso era finito completamente, decise di approfittare di quella riunione per mettere tutti al corrente di un dettaglio, un qualcosa che aveva deciso solo a processo terminato e davanti ad una “certa cosa”…
“Approfitto di questa riunione per informarvi che, visti i recenti sviluppi, il progetto è cambiato nella sua fase iniziale…”
Inutile dire che quelle parole finirono per attirare l’attenzione di tutti quanti nessuno escluso, che si voltarono ad osservare il loro leader con aria interrogativa, anche per capire a che cosa si stesse riferendo.
“Che intendi dire?” domandò difatti Doflamingo.
Capendo che potevano allarmarsi per nulla, l’albino specificò subito a che cosa si riferisse “Intendo dire che l’uscita di ieri di Bakura sul suo desiderio di uccidere Winry mi ha fatto venire in mente un idea per allargare il nostro progetto…”
“E come potrebbe allargarla?!” domandò tuttavia Giovanni, sempre parecchio confuso “Quello è solamente un serial killer, è normale che voglia vendicarsi di chi l’ha sbattuto in prigione, chiunque al suo posto se ne sarebbe uscito con quelle dichiarazioni!”
Madara dovette concordare con lui “Ha ragione. Non vedo quale utilità potrebbe avere un soggetto del genere al nostro piano…”
“Non solo lui, ma anche Winry…”
… Winry? Ed adesso cosa c’entrava la bambina?!
Tutti stavano capendo sempre meno di quello che stava cercando di dire loro. Nessuno dei due faceva parte del Concilio e, in un modo o nell’altro, entrambi li avevano ostacolati, come potevano essere ancora d’aiuto alla loro causa?!
“… È vero, per quando noi daremo inizio al nostro piano Winry avrà ormai ventuno anni, e potrebbe unirsi a noi se la convincessimo per bene, rimediando così al problema scaturito a causa loro… ma non sono sicuro che accetterà, non dopo quello che è successo…” provò a supporre Al Mualim.
In verità non era sicuro che il leader si stesse riferendo ad un reclutamento, era andato unicamente ad intuizione basandosi sul modo di pensare del suo capo, e si poteva dire che anche gli altri avevano pensato alla stessa cosa…
Ma in questo caso avevano capito male, e Xehanort lo fece presente immediatamente “Hai frainteso tutto, non sto parlando di reclutare la ragazza tra le nostre fila… ma di sfruttare la sua paura, l’odio di Bakura e la verità su quanto accaduto a nostro vantaggio per distruggere ancora di più la Comunità dall’interno!!”
Cosa voleva dire adesso?!
Erano sempre più confusi tutti quanti, e difatti Freezer provò a dire “Per quello abbiamo già l’Operazione K.B., l’omicidio ai danni di Bulma dopo che l’avremo indirizzata verso di noi e con la colpa ricaduta sulla Scuola di Hokuto. Saranno già abbastanza in conflitto dopo quello, non credo servirà altro per aizzarli l’uno contro l’altro!”
“Questo è sicuro, ma prima di dare per scontato che non ci serva ascoltate che cosa ho da dire…”
Così, dopo queste semplici parole, l’albino cominciò a parlare molto rapidamente della nuova operazione che aveva creato dopo il processo, quella che avrebbe dato inizio a tutto il loro progetto prima ancora dell’omicidio di Bulma, che avrebbe gettato la Comunità nel terrore…
L’Operazione Millennium Ring!!

Villa Brief, Fantacity, Comunità, 30 Luglio 1937:
Quasi un mese era passato da quando Bakura era stato condannato.
Con il serial killer dietro le sbarre, la pace era tornata nella Comunità, ed ogni cittadino aveva ripreso la sua vita senza la paura costante di essere ucciso in qualsiasi momento, la tranquillità la faceva da padrone ormai.
Grazie a ciò, sembrava ormai che niente intaccasse più la tranquillità delle metropoli sotterranee, forse perché dopo un periodo in cui avevano avuto prima gli ADAM e successivamente Bakura un po’ di serenità era ciò di cui avevano bisogno…
Anche se c’era chi non riusciva a stare propriamente tranquillo, ossia la povera Winry…
La bambina, da quando era stata minacciata di morte dall’ex Assassino, era stata presa sotto la custodia della Polizia, che aveva deciso di farla vivere temporaneamente nella loro stazione fino a quando non le avessero trovato una nuova casa.
Di solito la procedura sosteneva che in casi come questi la piccola doveva essere mandata all’Orfanotrofio Yuei gestito da Isabella, ma stavano facendo un’eccezione per il grave pericolo che correva la bionda.
Era stata minacciata di morte da un pericoloso criminale, ed anche se non c’era il rischio che fuggisse di carcere, visto che mai nessuno nella storia era riuscito ad evadere da Azkaban, erano comunque preoccupati.
Nessuno escludeva che Ryou da dietro le sbarre ingaggiasse un sicario per ucciderla, quindi dovevano trovarle una sistemazione dove potesse essere al sicuro, anche se al momento non riuscivano a trovare alternative…
Molti chiedevano che venisse affidata alla Scuola di Hokuto, un luogo più sicuro non avrebbe mai potuto averlo, ma il Comandante Raoul aveva escluso quella eventualità perché gli allievi del dojo dovevano svolgere delle commissioni per conto dei cittadini, e non avrebbero potuto badare a lei 24 ore su 24.
Fu allora che Bulma decise di imporsi e si fece avanti, proponendosi di adottare Winry in modo che potesse vivere a casa sua, insieme ad una famiglia vera che non le avrebbe mai fatto mancare nulla grazie anche alla sua ricchezza.
Nonostante fosse solo una civile, molti approvarono l’idea grazie al fatto che Bulma era ormai la Direttrice dell’Evangelion Hospital, e se c’era qualcuno che poteva tenere d’occhio costantemente la bionda era proprio lei.
Era tra i medici migliori della Comunità, se non addirittura la migliore, nessuno avrebbe potuto fare un lavoro migliore di lei, per questo molti iniziarono ad insistere affinché Rockbell venisse affidata a lei.
Si rivolsero addirittura al Presidente, dato che essendo un vecchio amico di Brief avrebbe potuto avere voce in capitolo, e venne coinvolto addirittura il Vice Presidente, vista la sua influenza ed il suo ottimo lavoro nel sostituire Son.
Goku non ebbe nessuna opposizione, anzi si schierò a favore dell’idea, conoscendo bene l’amica e le sue doti mediche e sapendo che avrebbe fatto un buon lavoro, visto anche la condizione psicologica precaria in cui versava la bionda.
Xehanort invece… beh, non ebbe da ridire nulla neppure lui. L’occasione mancata c’era, ed era vero, ma a Villa Brief c’era Agatha come agente del Concilio, e poteva tenerla d’occhio lei assicurandosi che niente andasse storto.
Che Winry sopravivesse era essenziale per il suo progetto finale, non per niente aveva modificato il suo piano complessivo aggiungendoci l’Operazione Millennium Ring in onore suo e di Bakura, non poteva permettere che le accadesse qualcosa prima del gran giorno.
Alla fine, anche davanti all’insistenza di tutti, le autorità giudiziarie decisero di acconsentire alla richiesta, ed in questo modo Bulma ottenne l’affido completo di Winry Rockbell!!
La donna esplose di gioia alla notizia, non aveva potuto aiutare Cana a suo tempo a causa dei genitori, ma ora che aveva ricevuto la proprietà della villa poteva decidere lei chi ospitare, e finalmente avrebbe potuto aiutare gli sfortunati dando loro un tetto sopra la testa.
Il trasferimento di Winry alla sua nuova casa avvenne proprio quel giorno, ed intorno alle 15:00 del pomeriggio la bimba varcò finalmente la soglia della sua nuova casa, accompagnata naturalmente dall’azzurra.
Brief era andata a prenderla alla Stazione di Polizia e l’aveva accompagnata fino a lì, e proprio in quel momento arrivò davanti al portone d’ingresso, bussando immediatamente per segnalare che erano arrivati.
La donna indossava i suoi classici abiti ed aveva un dolce sorriso sulle labbra, inoltre reggeva con la mano sinistra una valigia con gli oggetti personali della piccola, le uniche cose che aveva deciso di portarsi dietro.
Rockbell invece era subito dietro di lei, e sembrava avere un’aria abbastanza giù nonostante fosse tutto finito per il meglio. In fondo la minaccia di Bakura rimbombava ancora dentro la sua testa, e non riusciva a togliersela dalla mente.
“Ti piacerà la nostra casa Winry, ha tutto ciò di cui avrai bisogno. Non hai idea di quanto sia contenta che tu venga a vivere con noi, dimenticherai presto questa brutta esperienza, te lo assicuro!”
La donna credeva fermamente che Ryou non sarebbe mai evaso di prigione, e proprio per questo riteneva che l’unica cosa che andasse fatta era far dimenticare tutto alla bionda, e una famiglia amorevole era proprio ciò di cui aveva bisogno.
La diretta interessata, ancora con il volto basso ed uno sguardo quasi triste, venne quasi svegliata dalle parole del medico, al punto che per un momento saltò sul posto dallo spavento, ma poi quando lei si fu voltata a guardarla dopo l’ultima frase cercò di abbozzare un sorriso.
“G-Grazie, davvero…” provò a dire allora.
Rockbell era veramente grata a Bulma per averla accolta in casa sua, tutti conoscevano il suo altruismo e sapeva che si sarebbe trovata bene con lei, però lo spettro di Bakura difficilmente si sarebbe cancellato dalla sua mente…
Proprio in quel momento, la porta si aprì e dall’altra parte apparve Vegeta, che naturalmente sorrise nel vedere che la moglie si era già portata dietro la bambina, che così si sarebbe potuta accomodare in casa.
“Ottimo che sei già arrivata, prego entra!” disse allora l’uomo, facendosi da parte in modo che le due potessero accomodarsi.
Naturalmente la prima ad entrare fu la donna, seguita successivamente dalla bionda che si bloccò a circa un metro dall’ingresso, proprio all’interno della struttura… e questo perché era rimasta perplessa dalla meraviglia che si stagliava davanti a lei.
Sapeva già che era una villa, ma non avrebbe mai pensato che fosse una villa così lussuosa. Non aveva mai visto un’abitazione ricca come quella, e fu proprio questo a lasciarla parecchio perplessa, al punto da assumere un’aria sorpresa.
“Wow, che casa grande!!” disse allora meravigliata.
Già solo il fatto che avesse provato una sensazione diversa dalla tristezza era una grande vittoria per lei, e proprio per questo l’azzurra sorrise dolcemente nel vedere la reazione della figlia dei coniugi Rockbell.
Proprio allora… “Ciao Winry!!”
Una voce piccola ma al tempo stesso squillante attirò l’attenzione della bionda alla sua destra, verso la sala dove c’erano il divano ed il televisore… e lì vide che oltre ai due adulti c’erano altri tre individui in quella casa.
Uno, quello che aveva parlato, era un ragazzo tredicenne, che la stava salutando agitando la mano destra all’aria con un sorriso sulle labbra. Quello doveva essere Trunks, il figlio primogenito della coppia.
Vicino a lui c’era un’anziana, che con la mano destra si reggeva quasi su un bastone da passeggio e, con la sinistra, reggeva in braccio una neonata avvolta da una coperta azzurra, con degli occhioni azzurri ed un unico capello a punta sulla testa sempre azzurro.
Stando a quello che le era stato detto, loro dovevano essere la secondogenita Bra e la badante Agatha. Li conosceva perché durante il viaggio per venire fino a lì la donna l’aveva avvertita degli altri che abitavano in quella villa.
Il piccolo Trunks subito dopo aggiunse “Mi fa piacere conoscerti, da oggi vivremo sotto lo stesso tetto, per cui potrai considerarmi una sorta di fratello maggiore!”
Stava cercando di farla sentire a suo agio nonostante fosse la prima volta che si incontravano, e la bambina doveva ammettere di apprezzare molto il suo sforzo di essere gentile, ed anche la sua disponibilità.
Agatha aggiunse pure lei con il sorriso sulle labbra “Se avrai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi, correrò da te in un istante!”
Essendo la domestica di casa, era il suo lavoro soddisfare le richieste dei padroni di casa, di conseguenza la sua poteva anche essere una frase di circostanza, però la sua disponibilità rimaneva comunque encomiabile per lei.
Persino la piccola Bra, nonostante fosse ancora una neonata di a malapena un mese, sollevò le braccine al cielo ed iniziò a sorridere anche con le parole, anche se naturalmente l’unica cosa che uscivano dalla sua bocca erano mugugni contenti.
Pareva che pure lei stesse cercando di mostrarle che era la benvenuta, e naturalmente la bionda non poté fare a meno di essere ancora più contenta a quel punto, addirittura abbozzò un dolce sorriso come non ne faceva da tempo.
Forse era stata l’innocenza di una neonata, il suo sorriso, oppure la disponibilità di tutti ad aiutarla a superare quel momento difficilissimo per lei, però era contenta, come non accadeva da quando erano morti i suoi genitori.
Vedendo che stava finalmente sorridendo, e stavolta per davvero e non un sorriso di circostanza, Bulma non poté fare a meno di abbozzare anche lei un dolce sorriso, come quello di una mamma fiera della propria figlia.
Dopodiché, inginocchiandosi per arrivare con la sua faccia all’altezza di quella della bambina, le disse “Da adesso noi saremo la tua nuova famiglia. So che non potremo mai sostituire i tuoi genitori, ma spero quantomeno che ci vedrai come degli amici che si prenderanno cura di te fino a quando non sarai abbastanza grande da camminare sulle tue gambe!”
“Ti daremo tutto l’aiuto di cui avrai bisogno, potrai sempre contare su di noi, Winry!” aggiunse pure Vegeta, che fin dall’inizio aveva approvato l’idea della moglie ben sapendo i sensi di colpa che aveva dopo quanto accaduto ad Alberona.
A quel punto, voltandosi verso i due coniugi, Rockbell replicò annuendo con la testa, senza mai perdere il sorriso, ed esclamando “Lo farò, e ancora grazie di tutto!”
Nonostante non si fosse ancora ripresa, ce ne voleva prima che si riprendesse completamente, era già un bel punto di partenza e, proprio per questo, tutti i presenti lì sorrisero dolcemente, ben contenti di vederla quasi raggiante finalmente…
Anche se c’era da dire che al momento solo esternamente lo era. Dentro era felice dell’accoglienza e della “nuova famiglia” che aveva, non c’era da dubitare di quello, tuttavia lo spavento che le aveva provocato Bakura non si sarebbe mai cancellato.
La morte dei suoi genitori era ancora ben stampata nella sua mente, motivo per cui non abbandonava mai il ciondolo che aveva attorno al collo e che le avevano regalato proprio loro in occasione del suo compleanno, al punto che quasi istintivamente le venne da stringerlo a sé con la mano sinistra.
Ciononostante, era consapevole che doveva iniziare un nuovo capitolo della sua vita, vivere nel terrore non l’avrebbe di sicuro aiutata, e sapeva anche che se voleva riprendersi psigologicamente parlando doveva essere lei a fare il primo passo.
Doveva essere lei ad aprirsi alla sua nuova famiglia ed a cercare di dimenticare la brutta esperienza con Bakura, mantenendo ben vivo il ricordo dei suoi genitori nella sua mente e vivendo al meglio per onorarli come poteva.
Sarebbe andata avanti… anche per loro!!

Scuola di Hokuto, Fantacity, Comunità, 05 Agosto 1937:
Alcuni giorni erano passati da quando Winry si era trasferita a Villa Brief.
La bambina era ancora molto timorosa e non si era adattata del tutto all’interno della villa, anche se stava facendo di tutto per risultare simpatica e sempre gentile e disponibile, in fondo l’avevano accolta come una di famiglia, era il minimo.
Ciononostante, tutti avevano notato che stava facendo fatica a causa dello spettro della morte dei suoi genitori che albergava ancora in lei, non riusciva a dimenticare il trauma di quella sera e difficilmente ce l’avrebbe fatta…
Ma in fondo l’importante era che rimanesse vicina a loro, in modo che potessero tenerla d’occhio ed assicurarsi che stesse meglio che potesse, anche perché se le fosse successo qualcosa sarebbe stata una loro responsabilità.
Insomma, nonostante la nuova inquilina la vita continuava… anche se uno dei suoi abitanti aveva iniziato a maturare un’idea.
Il giovane Trunks, anche alla luce degli ultimi due anni e della minaccia di Bakura, aveva iniziato a maturare l’idea di imparare l’arte del combattimento, in modo da difendere sé stesso ed anche le persone a cui voleva bene.
Ci aveva riflettuto per un po’ di tempo, al punto che quando ormai aveva deciso la situazione del serial killer era stata del tutto risolta, ma ciò non cambiava dal suo punto di vista quello che aveva deciso, anche se era una mossa azzardata…
Avrebbe tentato di iscriversi alla Scuola di Hokuto!!
Sapeva bene che non sarebbe stato semplice, in fondo solo pochi riuscivano a superare il test d’ingresso dei maestri, ma ormai aveva preso la sua decisione ed era intenzionato ad andare fino in fondo come meglio poteva.
Aveva anche scelto la disciplina in cui tentare l’iscrizione: fisicamente parlando non era molto forte, mentre con le armi se la cavava discretamente, per quanto decise di provare l’iscrizione come spadaccino.
La Tecnica a Tre Spade non era semplice, e sapeva che tra i due insegnanti Zoro era il più severo, in fondo due dei quattro allievi che aveva li aveva accettati solamente su suggerimento, ma questo non lo voleva fermare.
Negli ultimi anni, anche Eren e Rock Lee avevano fatto il test d’ingresso ed erano riusciti a superarlo divenendo in questo modo allievi della Scuola di Hokuto, anche se il castano ce l’avevano fatta solamente perché Mikasa aveva garantito per lui.
Al contrario, il viola non aveva nessuno su cui contare per una sorta di raccomandazione, e non lo voleva neppure. Intendeva conquistarsi un posto nel dojo con le sue sole forze, e non avrebbe accettato che qualcuno garantisse per lui.
Proprio per questo, alle 18:00 di quel giorno, il ragazzo si presentò al dojo e chiese di poter entrare nella Scuola di Hokuto per imparare la Tecnica a Tre Spade… per poi scoprire che non era da solo!!
Senza neanche farlo apposta, quello stesso giorno si era presentata un'altra ragazza, una giovane lottatrice emergente chiamata Erza Scarlett.
La ragazza aveva lo stesso aspetto che avrebbe avuto sei anni dopo, e nonostante avesse salutato felicemente il giovane gli fece capire che se era lì era per entrare nel dojo. Aveva uno sguardo molto determinato e doveva riconoscerlo.
La sua presenza lasciò parecchio sorpreso il ragazzo, dato che era convinto che le decisioni severe di Roronoa tenessero la maggior parte dei candidati lontani da quel posto… evidentemente aveva molto coraggio, proprio come lui.
Visti i due candidati per il suo collega, Kenshiro aveva deciso di spostarsi per andare ad addestrare i suoi apprendisti all’esterno, in modo da non disturbare il test d’ingresso dei due ragazzi e non intralciarli.
Certo, andava detto che in questo modo erano obbligati ad usare le arti marziali, essendo all’aperto e di conseguenza rischiando che qualche malintenzionato scopra i segreti dello Stile di Hokuto, ma per una giornata potevano anche farlo.
Essendo ancora indietro con gli allenamenti pure Claire ed Eren erano all’esterno e si stavano allenando insieme a Mikasa, che era stata mandata dal verde a tenerli d’occhio per vedere come se la cavassero, visto che ancora non si fidava completamente di loro.
L’unica che era rimasta al fianco dell’allievo di Xehanort era Teresa, in quanto apprendista migliore e di conseguenza la più saggia, il suo consiglio avrebbe potuto essere utile se si fosse presentata l’occasione.
Il test fu molto semplice: essendosi presentati due candidati, Zoro decise di farli combattere l’uno contro l’altra, in modo da vedere come se la cavassero contro degli inesperti come loro.
La decisione lasciò abbastanza perplessi entrambi, ma al tempo stesso compresero il motivo di tale scelta e tutti e due deciso di tentarci, Trunks con un'unica spada, la Komakaku, e Erza con due spade, due di quelle appartenenti a Roronoa essendo a corto di armi.
Appena ebbe dato il via, sia il fucsia che la rossa cominciarono un breve duello a colpi di spada, anche se essendo entrambi abbastanza inesperti alcuni colpi non andavano totalmente a segno e davano un buon margine di schivata al nemico.
Scarlett era abituata a combattere a mani nude, ed aveva deciso di iscriversi come spadaccina perché voleva imparare un nuovo stile di combattimento, anche se si stava rendendo conto che non era facile come pensava.
Dall’altra parte, anche il figlio di Bulma si stava rendendo conto che combattere con un’arma bianca era tutto fuorché facile, senza contare che la Komakaku che reggeva non era per niente leggera, ma forse era stata creata così proprio per la prova.
Il test era durato esattamente come tutti gli altri, fino a quando il mentore non decise di aver visto abbastanza e fece bloccare entrambi, portandoli poi al centro della palestra per il verdetto finale che aveva già preso.
Entrambi erano sull’attenti, in attesa di sentire le parole del mentore, il quale era pochi metri davanti a loro con le braccia incrociate ed un’espressione molto severa, che in teoria non faceva presagire nulla di buono.
Teresa era subito dietro all’insegnante, alla sua sinistra, che osservava prima i due probabili futuri apprendisti e poi il suo mentore. Aveva quell’espressione sempre quando emetteva un verdetto, di conseguenza non sapeva che cosa avesse deciso…
*Speriamo che sia andato tutto bene…* pensò Trunks, anche se la sua era più una speranza che altro.
Alla fine, dopo altri secondi di silenzio, Roronoa cominciò finalmente a parlare “… Ho analizzato per bene il test d’ingresso che avete effettuato, e devo dire che avete mostrato entrambi un buon stile di lotta. Eravate un po’ impacciati nei movimenti, ma riuscivate comunque a mandare a segno gli attacchi, e questo è sicuramente un punto a vostro favore…”
In teoria, bastarono queste due parole per rendere contenti internamente entrambi i ragazzi, al punto che assunsero tutti e due un’aria quasi sognatrice, come se pensassero subito di essere stati ammessi nella scuola…
Teresa invece sembrava di tutt’altro avviso, al punto da assumere un’aria perplessa!!
Di solito se partiva dai punti positivi del test significava che non avevano superato la prova, ed era esattamente la situazione che si era appena presentata… ciò voleva dire che… ma come? Lei aveva visto uno dei due molto bene!!
Difatti, il verde andò avanti sostenendo “… Tuttavia, entrambi avete mostrato un difetto molto grave in un guerriero. Mentre combattevate, avete mostrato entrambi segni di cedimento, delle esitazioni che in una battaglia potrebbero costarvi molto caro. Inizialmente credevo che fosse semplicemente perché era la prima volta che impugnavate un’arma, ma solo dopo mi sono reso conto di una cosa… nessuno dei due ama ferire gravemente, e questa è una grossa debolezza!”
Inutile dire che, davanti a quelle parole, entrambi rimasero a dir poco spiazzati e senza parole, al punto che assunsero un’aria scioccata e le pupille gli sparirono quasi completamente, oltre che iniziare a sudare freddo.
“Un vero guerriero, quando lotta, deve difendere la propria vita prima di tutto. Se esitaste in questo modo nelle situazioni di pericolo, offrireste all’avversario una finestra per ferire gravemente voi, o anche peggio… come sperate di sostenere una battaglia se non avete neppure la forza di fare quello che va fatto?!”
Cavolo, ci stava andando giù pesante con la valutazione!!
La stessa bionda se ne era resa conto e, proprio per questo, provò ad intervenire dicendogli “M-Maestro Zoro, aspetti un secondo. Durante il test ho notato che Trunks, anche se non voleva ferire, combatteva comunque bene ed aveva una tecnica interessante, ritengo che se fosse addestrato nella Tecnica a Tre Spade avrebbe notevoli margini di migli…”
“Teresa!” prima che potesse anche solo terminare la frase, l’allievo di Xehanort la bloccò immediatamente “Apprezzo che tu voglia darmi consiglio come ti ho chiesto, ma in questo caso non ci posso fare nulla. Se avessero avuto meno esitazione avrei potuto chiudere un occhio, ma hanno commesso troppi errori, e per il loro bene non mi lasciano altra scelta…”
Era abbastanza evidente quello che stava per dire, e lo stesso spadaccino lo annunciò pochi secondi dopo, mantenendo la sua espressione molto severa “… Sono costretto a respingere la loro richiesta di entrare nella Scuola di Hokuto!! Mi dispiace molto, ma per il vostro bene è meglio che non vi addestriate con la spada, se voleste ritentare a mani nude avreste qualche possibilità, ma con un’arma non andrete molto lontano…”
… Parole dure, anzi durissime da parte sua!!
Oltre a respingerli, sembrava quasi che godesse nel dire quelle parole, anche se tutti e tre sapevano che così non era e che, in verità, anche il maestro stesso non era felice di dover respingere di nuovo degli allievi.
Tra quelli che aveva rifiutato erano di sicuro i più promettenti, ma non lo erano abbastanza per imparare la Tecnica a Tre Spade. Gli dispiaceva molto doverlo ammettere, ma se aveva preso quella decisione l’aveva fatto anche per il loro bene.
Se li avesse addestrati e poi, davanti ad un nemico potente, avessero esitato? Sarebbero sicuramente morti, per questo con quella decisione stava anche salvando loro la vita.
Teresa non concordava per nulla con la sua decisione finale, almeno per quanto riguardava Trunks. Aveva dei notevoli margini di miglioramento, e se fosse stato addestrato sarebbe potuto divenire un grande guerriero.
Anche Erza secondo lei poteva diventare una spadaccina forte, ma secondo lei quello che poteva divenire un ottimo combattente con la spada era il figlio di Bulma, e vedere presa una decisione del genere la faceva stare male, stavolta più delle altre.
La povera Scarlett in tutto quello sentiva che, oltre al danno, aveva subito anche la beffa.
Da un lato Zoro l’aveva respinta, e dall’altro Teresa neanche l’aveva citata quando aveva cercato di difenderli contro il verde, come se la sua prova non fosse stata esemplare come quella del fucsia… si faceva per dire, dato che erano stati bocciati entrambi.
La povera ragazza, ancora con un’espressione quasi persa nel vuoto, abbassò il volto sconsolata con la bocca spalancata, il sudore sulla fronte, nessuna pupilla e neanche la forza di stringere i pugni dalla rabbia.
Un fallimento completo, con quel test aveva fallito su tutta la linea, e questo per un’esitazione di cui neanche si era accorta, si vedeva che quell’insegnante aveva un occhio molto più allenato del suo, e non ci poteva fare nulla.
L’unico problema era che voleva divenire un’allieva della Scuola di Hokuto anche per poter vivere, visto che aveva quindici anni e, avendo terminato le medie, era arrivato il momento per lei di trovarsi un lavoro o continuare gli studi.
Quindi… cosa poteva fare?
Dall’altro lato, Trunks era sì deluso, ma anche abbastanza arrabbiato. Credeva fermamente di avercela fatta, ed il fatto che Teresa si fosse schierata dalla sua parte stava a significare che qualcosa di buono l’aveva mostrato nella breve lotta…
Ma evidentemente non era stato sufficiente, ed era stato bocciato nonostante la raccomandazione, ciò che sperava di non ricevere mai. Lo riteneva una sorta di fallimento, e forse per questo lentamente un po’ di rabbia si fece largo in lui.
Strinse i pugni e digrignò i denti dal furore dopo aver abbassato il volto, voleva difendere coloro che amava, ma evidentemente non era abbastanza forte neppure per difendere sé stesso, che smacco e che umiliazione.
Era stato uno sciocco… e ne aveva pagato le conseguenze!!

Ormai erano le 20:00 di sera, le luci nella Comunità erano state spente e, ad eccezione di chi lavorava di notte oppure usciva per divertirsi, erano tutti rientrati a casa.
La serata in giro per Fantacity era animata come al solito, e ovunque si vedevano cittadini che passeggiavano per i marciapiedi della metropoli per andare verso la loro destinazione… tutti, ad eccezione di un ragazzo.
Un povero tredicenne dai colori fucsia che, abbastanza sconsolato, stava camminando quasi senza meta con entrambe le mani in tasca e il volto abbassato, con dipinto un’espressione molto abbattuta di chi aveva ormai mollato.
Era passata circa un’ora da quando era stato respinto dalla Scuola di Hokuto e, da quel momento, Trunks non aveva fatto altro che vagare per Fantacity senza un luogo preciso dove andare, semplicemente per poter muovere i piedi.
Avrebbe voluto sfogarsi, avrebbe voluto tirare i pugni contro il muro, urlare al cielo tutta la sua frustrazione, ma stava cercando di trattenersi nel tentativo di fare il ragazzo serio e soprattutto maturo, accettando quanto era successo.
Ormai era divenuto il fratello maggiore di ben due sorelline, visto che considerava Winry quasi come una sorella acquisita, e doveva cercare di mantenere un comportamento maturo più che poteva, e momenti come quelli erano proprio quelli che lo mettevano alla prova.
Doveva dimostrare di aver superato l’immaturità giovanile ed andare avanti, anche se dentro di sé stava soffrendo moltissimo per aver fallito in un obiettivo che si era prefissato da diversi mesi, un obiettivo che non era riuscito a raggiungere.
Certo, se lui fosse stato ridotto così male, non avrebbe avuto idea di come si stava sentendo Erza in quel momento, visto che oltre al danno aveva ricevuto pure la beffa, dato che Teresa aveva raccomandato lui e non la rossa.
Sicuramente stava soffrendo molto, ma in quel momento era più concentrato su di sé e sulla bocciatura ricevuta alla Scuola di Hokuto. Era proprio vero che Zoro era molto severo nella selezione dei suoi allievi, ed aveva potuto testarlo sulla sua pelle.
Dopo aver vagato per un’ora intera per Fantacity, il fucsia sembrava quasi pronto a tornare a casa, ad affrontare la punizione del fallimento ed a vivere con la consapevolezza di essere stato bocciato perennemente.
Sfortunatamente il dojo era molto severo quando si trattava dei test, avevi solamente una possibilità in un'unica disciplina per superarlo, e se non ce l’avessi fatta avresti dovuto rinunciare per sempre al tuo sogno.
Era molto dura, ma Kenshiro era stato cresciuto con queste severe regole, erano le tradizioni di Ichigo ed andavano rispettate, per questo era pronto a rinunciare per sempre al suo sogno di divenire uno spadaccino per proteggere gli altri…
Tuttavia, ecco che all’improvviso “Aspetta un secondo!!”
Una voce che conosceva fin troppo bene bloccò all’istante Trunks in mezzo alla strada, in un momento in cui non era molto trafficata e, di conseguenza, non era molto difficile sentire parlare anche a distanza.
Naturalmente il ragazzo, dopo essersi fermato, si voltò alle sue spalle girandosi verso sinistra per avere conferma di quello che aveva già capito… ed in effetti vide che a parlare era stata proprio Teresa, l’allieva di Zoro!!
La donna era lì, a pochi metri di distanza dal giovane, che gli stava sorridendo dolcemente, e questo nonostante avesse provato di tutto per farlo prendere nel dojo, non sembrava delusa pur avendo visto cos’era successo.
“Teresa…” biascicò debolmente il fucsia.
A quel punto, la spadaccina provò a parlare al giovane dicendogli “Finalmente sono riuscita a trovarti, ho girato per un’ora intera tutta Fantacity per trovarti!”
… Davvero? Aveva girato la metropoli solo per trovarlo?!
Non sapeva se sentirsi onorato oppure confuso, ma in entrambi i casi poco importava che l’avesse trovato, dato che in quel momento desiderava unicamente essere lasciato da solo, anche se aveva di fronte chi aveva cercato di aiutarlo.
Proprio per questo, il giovane esclamò subito “… Non sono in vena in questo momento, scusami davvero…”
Dopo aver detto queste parole, il figlio di Bulma si girò subito per tornare a dare le spalle alla donna e si tenne già pronto per andare avanti a camminare, non era neppure interessato a quello che voleva dirgli…
L’amica di Claire cercò subito di bloccarlo a parole affermando “Aspetta un secondo. Volevo dirti che mi dispiace molto per quello che ti è successo, il Maestro Zoro è stato fin troppo duro sia con te che con Erza…”
Erano parole al vento per quanto gli riguardavano, aveva solo scoperto l’acqua calda dato che l’aveva capito subito che era dispiaciuta, non c’era bisogno di inseguirlo solo per dirgli un’ovvietà come quella.
La bionda però non aveva ancora finito e, cercando di impedire che il giovane proseguisse a camminare, gli disse “Secondo me, tu hai un ottimo potenziale che, se ben allenato, potrebbe dare risultati veramente considerevoli. Il Maestro si è soffermato solo sulla tua esitazione, e per questo ha sbagliato secondo me!”
Beh, se non altro doveva riconoscerle di essere molto sincera, e il fratello maggiore di Bra glielo fece sapere subito “… Sei molto gentile, ma non c’è bisogno che mi consoli…” aggiunse, tuttavia.
Dopo un paio di secondi di silenzio, egli andò avanti spiegando “Per quanto potenziale abbia, so benissimo di aver esitato durante la lotta, e di conseguenza le parole del Maestro Zoro sono state più che giuste. Meritavo la bocciatura, inutile girarci intorno…”
“Non essere crudele con te stesso, oppure sarò costretta a cambiare idea su di te!!” asserì allora la spadaccina, tra l’altro con una grinta davvero enorme.
Anzi, ci aveva messo quasi rabbia nelle sue parole, ci mancava poco che non urlasse quella frase, proprio per questo a Trunks venne un leggero brivido sulla schiena, dato che quella donna era capace di essere temibile quando ci si metteva.
Lei però non aveva ancora finito, dato che proseguì sostenendo “Per quanto mi riguarda stavolta il Maestro ha sbagliato con te, l’esitazione è un qualcosa che si può correggere, non rimane nel nostro DNA solo perché fa parte del nostro carattere, e se modifichi questo tuo atteggiamento e ti alleni seriamente potresti ottenere grandi risultati… per questo ho deciso di fare l’autodidatta!!”
… La che?!
Il viola non capiva che cosa volesse intendere, proprio per questo si voltò a guardarla leggermente confuso per capire cosa stesse cercando di dirgli, il tutto sempre con le mani in tasca e un’espressione quasi perplessa.
La donna allora, sorridendo di nuovo dolcemente, gli annunciò “Da oggi in poi, sarò io personalmente ad addestrarti!!”
C-Cosa? Stava dicendo sul serio?!
Inutile dire che il figlio di Vegeta ci rimase parecchio di stucco, al punto tale da assumere un’aria a dir poco scioccata e quasi tremare, ma non per la paura, bensì per la gioia. In fondo non si sarebbe mai aspettato un’uscita del genere da parte sua.
“C-Come? S-Stai… dicendo sul serio?!” domandò difatti per essere certo di aver compreso bene.
Teresa, annuendo e continuando a sorridere, confermò e rivelò anche “Credo di avere abbastanza esperienza nel combattimento per poterti insegnare ad essere uno spadaccino. Ma bada bene: ti insegnerò solamente a tirare di spada, la Tecnica a Tre Spade è ancora misteriosa pure per me, e ci alleneremo solo nei giorni e nelle ore che ti comunicherò io costantemente, perciò dovrai farti trovare pronto quando ti chiamerò!”
N-Non c’erano dubbi, da come parlava stava dicendo sul serio e si vedeva, e il ragazzo non poteva che essere felicissimo della sua uscita!!
Certo, non sarebbe stato addestrato da Zoro e non avrebbe appreso la Tecnica a Tre Spade, ma a lui importava unicamente imparare a combattere con la spada, e la bionda si era offerta di addestrarlo proprio in quell’arte.
In un attimo la perplessità lasciò ben presto spazio alla gioia, e ci mancò davvero poco che il viola saltasse sul posto tanto era felice e contento “MA VAI!!!” gridò addirittura tutto euforico e contenendosi solo parzialmente.
Naturalmente Teresa era molto contenta di vederlo così carico ed entusiasta, sarebbe stata la sua prima volta da insegnante ma non voleva buttare un possibile talento come il suo, anche se questo avrebbe significato allenarlo di nascosto.
Prima di tutto però, lei ci tenne a sottolineare una cosa, e stavolta assunse un’aria seria a specificarne l’importanza “Ma bada bene, non sarà un allenamento semplice. I miei metodi non sono i più delicati che esistono, e dovrai sudare parecchio se vorrai ottenere dei risultati…”
“Mi sta bene!” replicò Trunks senza pensarci due volte “Fino a pochi minuti fa non avevo possibilità di diventare uno spadaccino, mi ritengo già soddisfatto di questa occasione che mi è stata data, e non la deluderò, è una promessa!!”
Aveva già iniziato a darle del “lei” come segno di rispetto, doveva ammettere che era davvero incredibile quel ragazzo, e proprio per questo la spadaccina non poté fare a meno di allargare ancora di più il suo sorriso.
“Mi piace il tuo atteggiamento. Inizieremo quanto prima, fatti trovare pronto quando sarà il momento…” affermò a quel punto.
“Sissignora!!” dichiarò allora Trunks quasi mettendosi sull’attenti.
Sembrava un comportamento eccessivo forse, ma il viola era fin troppo euforico per quel cambio improvviso di situazione e per la possibilità che gli era stata fornita, una più unica che rara che non poteva sprecare.
Sarebbe stato addestrato nell’arte della spada da Teresa, una degli allievi di Zoro, e non poteva permettersi errori, doveva seguire le regole e dare tutto sé stesso per imparare a combattere e diventare uno spadaccino.
Lei si era esposta tanto per lui, e renderla orgogliosa di lui era il minimo che poteva fare!!


Dopo il processo ai danni di Bakura, molte cose sono cambiate nella Comunità: Winry è andata a vivere a Villa Brief insieme a Bulma ed alla sua famiglia, Xehanort ha modificato leggermente il suo progetto di sterminio dei Grim della Superficie e Yugi ha deciso di divenire un cacciatore di taglie a tutti gli effetti, il tutto mentre Teresa ha scelto di andare contro alla decisione del suo Maestro e di addestrare Trunks personalmente. La pace sembra tornata nella Comunità… ma per quanto ancora andrà avanti?

PERSONAGGI APPARSI:

Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” da “I Simpson”


Bra Neonata da “Dragon Ball”



Vi è piaciuto questo diciannovesimo Capitolo della fic prequel?
Vi avevo anticipato che questo Capitolo sarebbe stato molto di passaggio, è servito unicamente per mostrare le conseguenze della vicenda legata a Bakura e Winry ed a chiudere alcuni passaggi che avevo già accennato nella storia principale ;).
Per quanto riguarda invece le new entry, oltre ad aver avuto Bra neonata abbiamo anche una nuova introduzione sia come personaggio che come opera: Telespalla Bob direttamente dai Simpson!!
Spero che la sua aggiunta vi piaccia :) anche perché fortunatamente avevo il metodo perfetto per introdurlo senza che la sua pelle gialla costituisse un problema XD ;).
Con il suo arrivo, la lista si modifica così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

Con l’aggiunta di Telespalla Bob, ci stiamo avvicinando al numero definitivo di pg presenti nella fic, ve lo anticipo subito ;).
Piccolo appunto, come potete vedere dalla scheda qui sopra Telespalla Bob è segnato come ancora vivo, e credo sappiate tutti che cosa può significare questo… u.u XD ;)
Parlando del Capitolo in sé, la parte iniziale è servita principalmente per mostrare Yugi che decide di diventare un cacciatore di taglie a tutti gli effetti e la reazione di tutti al processo dello scorso chap…
Ed anche per mostrare un’ultima volta Obito, lo ammetto XD ;).
Ho anche voluto mostrare la nascita sia del soprannome “Teschio Rosso” che dell’Operazione Millennium Ring, oltre a come Winry è finita a vivere a casa di Bulma e il test d’ingresso di Trunks ed Erza alla Scuola di Hokuto.
Potremmo dire che questo chap è servito a colmare qualche dubbio soprattutto, e spero che siate riusciti a gradirlo nonostante tutto :). Ormai manca pochissimo alla fine della fic prequel, e dopo ci concentreremo unicamente sulla fic principale…
Credo però di aver detto tutto riguardo questo Capitolo, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto, e ci risentiamo martedì 23 Giugno per il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel dove vedremo come un certo ragazzo si è unito al Concilio!! :)

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Capitolo 20
*** L'Eredità degli Uchiha! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Con questo Capitolo posso annunciare che comincerà la fase finale della fic prequel, in quanto ormai i Capitoli che mancano alla conclusione, senza considerare questo, possono essere contati sulle dita di una mano :).
Vi ho dato un indizio su quanti Capitoli effettivi mancano alla fine della fic prequel, ma nel frattempo godetevi questi chap che mancano alla conclusione, compreso questo che spiegherà come qualcuno è entrato nel Concilio dei Sette ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Mi fa molto piacere che hai trovato carino lo scorso Capitolo, sono il primo a dire che non succedeva praticamente nulla al suo interno, ma era necessario per chiudere alcune parti che avevo anticipato nella fic principale e che non avevo ancora mostrato, di conseguenza era un chap necessario seppur quasi inutile T_T felice comunque che sia stato gradito tutto sommato :). Con i commenti dei vari personaggi ne ho voluto approfittare per mostrare quando Yugi è diventato un cacciatore di taglie a tutti gli effetti ed anche per illustrare un’ultima volta Obito, visto che in questo Capitolo… beh, leggete qui sotto, non dico altro ;). Che Schmidt fosse diventato Teschio Rosso dopo aver assunto il Siero del Supersoldato da Erskine si era già capito ormai, ma mancava ancora il momento in cui aveva deciso di prendersi quel soprannome e l’ho voluto mostrare approfittando dei festeggiamenti per la risoluzione del caso Bakura :) idem per quanto riguarda l’Operazione Millennium Ring, anche se quella Xehanort l’aveva già ideata nello scorso Capitolo ed in questo si è limitato a mettere al corrente gli altri della novità ;). Il test fallito di Trunks ed Erza è stato mostrato soprattutto per il pezzo in cui Teresa decide di dare lezioni private a Trunks, ed anche per giustificare quel dialogo che Trunks ed Erza hanno avuto durante il funerale di Bulma in cui facevano intuire di aver fatto il test insieme, come detto all’inizio lo scorso Capitolo ha voluto chiudere alcune questioni lasciate aperte dalla fic principale ;). Comunque sia sì, hai compreso bene ed Erza si è allenata da sola a combattere con due spade, anche se la maggior parte delle volte combatte soprattutto a mani nude per via degli incontri nella gabbia dove non sono ammessi oggetti ed armi, però il fatto che è stata bocciata e nessuno si è esposto per lei l’hanno segnata abbastanza e vuole dimostrare più a sé stessa che agli altri di essere una buona spadaccina :). Contento di vedere che hai gradito l’introduzione di Telespalla Bob XD ammetto che inizialmente non era stato preso in considerazione per essere nella fic, l’ho inserito su suggerimento, ma ho voluto comunque provare per omaggiare anche i Simpson, visto che l’intera fic è un immenso tributo alle opere che mi hanno segnato alla fin fine, ed ho giustificato l’assenza di Telespalla Bob finora con il carcere :) e la sua pelle gialla con il Genoma, fortunatamente quest’ultimo è perfetto per giustificare certe… diciamo stranezze XD ;). Al momento non è sicuro se Bob ed i personaggi di The Promised Neverland compariranno anche nella fic principale, ma il fatto che siano ancora vivi è sicuramente un punto a favore di questa possibilità ;). Grazie del suggerimento poi per la specificazione su Masyaf, credo a questo punto che lo inserirò nella fic prequel intorno al Capitolo finale giusto per chiarire anche nella storia questo dettaglio, sempre meglio farlo che non si sa mai ;). Come ultima cosa… oddio, non me ne ero accorto!! XD In effetti è un paradosso enorme che Winry vada a vivere a casa di Bakura, come minimo dovrebbe guardarsi le spalle pure mentre dorme XD grazie per avermi segnalato questo errore, ho provveduto a correggerlo immediatamente per evitare confusione, grazie ancora XD ;). Ti ringrazio ancora tantissimo per tutto il tuo supporto alle mie due fic finali, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Mi fa molto piacere che sei riuscito a recuperare in tempo lo scorso Capitolo e che ti sia piaciuto *_* sia lo scorso che questo qui sotto servono soprattutto a chiudere delle sottotrame della fic principale in modo da concentrarsi poi approfonditamente sugli ultimi argomenti da trattare e chiudere in questo modo la fic principale, spero di conseguenza che gradirai anche il Capitolo qui sotto oltre a quello passato :). Ho voluto mostrare i vari commenti dei personaggi a quanto accaduto al processo ed a Bakura sia per farvi vedere quando Yugi ha effettivamente deciso di diventare un cacciatore di taglie a tutti gli effetti, e sia per mostrare alcuni personaggi prima che… beh mettiamola così, leggi il Capitolo qui sotto e capirai che cosa sto dicendo T_T ;). Sì, purtroppo sappiamo già bene che nella fic principale Bakura riuscirà ad evadere grazie al Concilio e cercherà di ottenere la sua vendetta, ma fortunatamente sarà ucciso da Freezer quindi, almeno nel presente, non ha costituito una grande minaccia :). Spero che tu abbia gradito la presenza di Telespalla Bob all’interno della fic, ammetto che non è stata una decisione che ho preso fin dall’inizio ed è stato inserito quasi all’ultimo momento, ma ho provato a giustificare la sua presenza e spero di esserci riuscito abbastanza bene :). Mentre per quanto riguarda i commenti a Bakura… posso già dire che a Bakura non importa nulla di ciò che pensano di lui quelli che ritiene degli “scarti”, non va dimenticato infatti che se fosse ancora un Assassino loro tutti sarebbero stati dei bersagli dell’organizzazione, e di conseguenza per lui sono solamente carne da macello, anche se non è da escludere che, se non fosse stato in isolamento, avrebbe provato a farseli amici per riuscire a fuggire… opzione che fortunatamente non si concretizzerà mai :). Beh, c’è da dire che il sorriso di Winry era un po’ forzato, quasi di circostanza per mostrare loro la sua gratitudine… però sì, alla fin fine è un po’ una vittoria il fatto che sia tornata a sorridere, seppur non del tutto e quasi forzatamente ;). La riunione è stata fatta per festeggiare l’aver risolto una situazione fin troppo complicata sia per il Concilio che per la Comunità che andava avanti da due anni… ma, senza dire troppo altrimenti spoilererei qualcosa di grosso, posso dire che non hai visto male, anzi hai colto un dettaglio di cui forse qualcuno non si era accorto… naturalmente non posso dire troppo perché altrimenti potrei anticipare qualcosa, ma sei stato molto attento, questo posso dirlo ;). Trunks ha deciso di tentare di fare il test alla Scuola di Hokuto per diversi motivi che ho elencato nello scorso Capitolo, mentre quelli di Erza posso già anticipare che li verrete a sapere proprio in questo chap ;) e sì, sfortunatamente Zoro è stato troppo severo con loro e li ha bocciati entrambi T_T anche se c’è da dire che è proprio Roronoa ad essere duro nella selezione dei suoi allievi, Kenshiro dopo le esperienze con Ichigo e Madara è più morbido, e quindi non è da escludere che se avessero tentato il test per lo Stile di Hokuto sarebbero riusciti alla fine a superarlo T_T. Però sì, in effetti potremmo dire che lo smacco maggiore l’ha avuto Erza, dato che oltre ad essere stata bocciata nessuno si è esposto in prima persona per lei, e di conseguenza si è dovuta allenare da sola facendo l’autodidatta, difatti se nella fic principale è una spadaccina è perché si è allenata da sola come meglio poteva ;). Trunks invece ha avuto dalla sua Teresa come maestra, all’insaputa di Zoro naturalmente, ed alla tua domanda posso dire che, se Roronoa fosse venuto a conoscenza di queste “lezioni private”, inizialmente avrebbe rimproverato Teresa per aver trasgredito alle regole della Scuola di Hokuto, ma poi avrebbe voluto vedere i miglioramenti di Trunks per vedere se quantomeno ne era valsa la pena (E nel caso avesse avuto ottimi miglioramenti? N.d. Goten) (Si può dedurre che Zoro, con molta riluttanza, li avrebbe fatti andare avanti con gli allenamenti… N.d. PGV 2) (E se invece avesse fatto schifo, come suppongo? N.d. Bra) (Ehi! N.d. Trunks) (… Forse è meglio che nessuno lo sappia… O_O N.d. PGV 2) (O_O Così però sei preoccupante… N.d. Kairi) (Grazie mia controparte, spero anche io che Trunks si riveli all’altezza delle aspettative e non la solita delusione… N.d. Vegeta) (Ehi!! N.d. Trunks) (Avete la mia parola che la mia controparte della fic addestrerà Trunks come meglio può, ve l’assicuro! N.d. Teresa) (Ti crediamo sulla parola! N.d. Claire) (Naturalmente!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (La situazione sta leggermente sfuggendo di mano… N.d. Kiba) (Già O_O! N.d. Yamcha) (Ho solamente una domanda a questo punto… ma davvero Teresa avrebbe allenato MOLTO severamente Claire in Claymore?! O_O N.d. Ventus) (Arrivati a questo punto, è probabile di sì… N.d. Aqua) (Qualche indizio lo lascio anche per stuzzicare la curiosità, e mi fa piacere che a te non diano fastidio :)! N.d. PGV 2) (Mentre invece è possibile che a qualcuno diano fastidio… N.d. Malefica) (Naturalmente, in fondo siamo tutti diversi u.u! N.d. PGV 2) (Con me ha grande pazienza perché evito che si degeneri con le parolacce! N.d. Capitan America) (… Non è del tutto sbagliato in effetti… N.d. PGV 2) (Con me invece ha pazienza perché so sempre quando non bisogna esagerare u.u! N.d. Cell) (Su questo invece avrei da ridire, ma va beh… -_-‘ N.d. PGV 2) (Eheheheheheheh quando sarà il mio turno scenderemo in campo Ophelia, noi e gli uomini e le donne che abbiamo trovato… N.d. Freezer) (Che?! N.d. Sora) (Volete dirmi che avete trovato degli idioti che hanno appoggiato il vostro piano?! N.d. Naruto) (Io direi delle persone intelligenti, eheheheheheheheh… N.d. Freezer) (Bah, mi sa che l’unico intelligente tra di loro sono io, ma va beh… -_-‘ N.d. Cooler) (Tanto non cambierà niente, perderete comunque come al solito! N.d. Luffy) (Staremo a vedere, abbiate la pazienza di aspettare e lo vedrete con i vostri occhi… N.d. Freezer) (Meglio se nessuno diventa il Capitano di quest’Angolo dei Commenti per ora! N.d. Edward) (Già, con la consapevolezza che qualcuno controlla la situazione, essa potrebbe degenerare ben prima del tempo… N.d. Alphonse) (Sì, è sempre meglio evitare le parolacce che non si sa mai… N.d. PGV 2) (AAAAAAAAHHHHHHHH!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (… Ehm, qualcuno può gentilmente calmarle?! O_O N.d. Goten) (Beh, la mia controparte non vuole insegnare loro niente… ma io forse… N.d. Teresa) (O_O Ehm sì. È meglio se interrompo anche io il siparietto con i miei pg prima che la situazione degeneri O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sì, bene o male sto mostrando la storia di ogni singolo pg apparso nella fic principale, o almeno ogni singola storia che vale la pena di essere raccontata, perché ci sono alcuni pg che hanno vissuto la loro vita normalmente e di conseguenza non c’è bisogno di mostrarli, ad esempio i Bladebreakers posso già anticipare che compariranno solo nell’ultimo Capitolo perché il loro passato non contiene nulla di interessante ;). Ma in fondo è normale, non tutti hanno un passato importante, alcuni hanno vissuto una vita normale e basta :) e spero a questo punto che anche questo Capitolo ed i prossimi, che narreranno il passato di altri pg, ti piaceranno come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Mi fa davvero molto piacere che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto *_* sono ben consapevole che non ha mostrato quasi nulla, ma alcune sottotrame della fic principale andavano chiuse in questa fic prequel, ed ho approfittato dello scorso per chiuderle rapidamente… anche questo servirà allo scopo, posso anticipartelo già ;). I vari commenti dei cittadini della Comunità sono serviti soprattutto per mostrare come stanno alcuni personaggi, soprattutto Obito che in questo Capitolo… beh, leggi qui sotto e lo vedrai da solo, non ti anticipo nulla ;) e sì, finalmente il figlio è d’accordo con lui, può ritenerla una vittoria senza alcun dubbio XD ;). Confermo che Mirajane ed Elfman, nonostante facciano parte del Concilio, sono molto emotivi, molto più di quanto si possa pensare anche solamente leggendo lo scorso Capitolo, ma tra qualche chap potrete vederlo voi stessi, di conseguenza parlarne adesso non serve ;). Sto approfittando anche di questo momento per far comparire Elfman, dato che nella fic principale è già morto e di conseguenza non posso sfruttarlo lì :) e sì, Cana e i due fratelli hanno elogiato molto il coraggio di Winry, in fondo non è da tutti fare quello che ha fatto lei alla sua età ;). Sì, bene o male Yugi ha abbandonato tutto quello che aveva in quel momento per fare il cacciatore di taglie, ma quello è sempre stato il suo sogno, per cui è anche stato parecchio deriso, ma dopo quanto accaduto con Bakura ed essere stato elogiato dalla polizia ha deciso di assumersi questo peso, difatti nella fic principale lo vediamo sempre isolato proprio perché ormai è abituato a stare da solo ;). Bakura ad Azkaban è stato accolto come un eroe, ma lui se ne frega altamente di quello che pensano gli altri perché li vede solo come carne da macello, al massimo se non fosse in isolamento potrebbe farseli amici per sfruttarli durante la sua possibile fuga, ma non li vede più di così, mentre Telespalla Bob è disinteressato a Bakura perché di quello che ha combinato fuori dalla prigione proprio non gliene importa nulla (Sul serio non ti piacciono i Simpson? N.d. Gohan) (Il nostro autore invece li adora! N.d. Lucinda) (Confermo, e con loro anche Futurama e American Dad *_*. Anche se tra i tre il mio preferito è Futurama, lo confesso! N.d. PGV 2) (Già che ci sono ne approfitto e mi presento, salve a tutti! N.d. Telespalla Bob) (Ciao Telespalla Bob! N.d. Ayumi) (Spero che ti troverai bene qui con noi! N.d. Genta) (… Ehm, quello è un assassino, forse è meglio che non si senta TROPPO bene qui! N.d. Conan) (A onor del vero non ho mai ucciso nessuno! N.d. Telespalla Bob) (… In effetti… N.d. Conan). I festeggiamenti del Concilio dei Sette per quanto accaduto con Bakura sono più importanti di quanto possano sembrare, ma al momento non potete ancora capire il motivo e lo rivelerò quando sarà il momento ;) mentre le frecciatine che Freezer lancia in direzione di Teschio Rosso diventeranno l’abitudine come si vedrà nei primi Capitoli della fic principale, diciamo che a Freezer piace stuzzicarlo XD ;). L’Operazione Millennium Ring Xehanort l’aveva già decisa subito dopo il processo come ho mostrato nello scorso Capitolo, ma stavolta l’ha voluto comunicare a tutti quanti in modo da renderlo ufficiale… e nella fic principale sappiamo come è andata a finire u.u XD ;). Winry, nonostante tutto quello che aveva subito, rimaneva comunque una povera bambina, ed anche per questo riusciva ancora a provare sensazioni genuine :) poi crescendo si è irrigidita a causa del trauma che le ha provocato Bakura, ma chi lo sa che alla fine di tutta questa storia non ritrovi per davvero il sorriso… ma naturalmente questo è un discorso da fic principale, non da prequel XD ;). Tutti sapevano cosa aveva passato, ed hanno cercato di mostrarle che le erano vicini più che potevano, e possiamo dirci che bene o male ci sono riusciti :). Che Trunks ed Erza avessero tentato il test alla Scuola di Hokuto ma non l’avessero superato l’avevo rivelato durante il funerale di Bulma, ma stavolta ho deciso di mostrarvelo direttamente in modo che così sappiate come sono andate le cose :) e per la tua domanda… diciamo che Teresa in Trunks ha visto anche dei movimenti aggraziati, perfetti per un guerriero che deve usare una tecnica pericolosa come la Tecnica a Tre Spade, invece Erza l’ha vista più rude, e le ha ricordato troppo sia Claire che Eren, e ben sapendo come Zoro non li veda molto a genio a causa della loro raccomandazione e del loro caratteraccio non voleva ripetere la stessa esperienza (Quindi, in sostanza, hai fatto la stronza! N.d. Misty) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Beh, sono Teresa del Sorriso, cosa vi aspettavate da me? N.d. Teresa) (… In effetti… N.d. Sakura) (E Zoro? N.d. Goten) (Lui non ha badato a quei particolari, si è concentrato soprattutto sul modo in cui combattevano, che per lui è più importante, e per questo anche se notava le stesse cose di Teresa li avrebbe bocciati entrambi lo stesso! N.d. PGV 2) (… Che sfiga! N.d. Trunks ed Erza) (In effetti… N.d. Zoro) (Ora direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Erza è stata molto sfortunata, quello è vero, e all’inizio di questo chap mostrerò che cosa ha fatto dopo quanto accaduto… e ti do un indizio, controlla il primissimo Capitolo di questa fic prequel e poi leggi questo Capitolo, non dico altro ;). Come ultima cosa, al momento non posso dire troppo sulla questione perché altrimenti potrei spoilerare troppo, ma il Concilio ha parlato di un doppio problema risolto che non necessariamente è legato ai genitori di Winry, il mio unico consiglio per evitare di spoilerare troppo è di rileggervi gli ultimi Capitoli da quando Bakura ha iniziato ad uccidere, qualcosa che “non va” è presente in quei chap, e sta al vostro occhio capire che cosa, non diro altro u.u XD ;). Per il resto, ti ringrazio ancora per tutto il suo supporto alle mie due fic finali, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 20 – L’EREDITA’ DEGLI UCHIHA!



Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 10 Ottobre 1937:
Erano passati poco più di un paio di mesi da quando Erza e Trunks avevano sostenuto il loro test d’ingresso alla Scuola di Hokuto.
Le cose erano cambiate da quel momento, soprattutto per la povera rossa che, a differenza del viola, non era stata presa sotto l’ala protettiva di un’allieva della Scuola di Hokuto e quindi era stata scartata totalmente.
Il figlio di Bulma difatti erano due mesi che aveva cominciato il suo addestramento con Teresa, anche se non si addestrava moltissimo a causa dei continui impegni della donna, però aveva comunque migliorato le sue abilità con la spada.
Se da un lato però lui era riuscito a trovare una maestra e stava facendo progressi, la povera Scarlett non poteva dire la stessa cosa, visto che non solo era stata bocciata, ma evidentemente non aveva neppure brillato.
Non gliene faceva una colpa a Zoro, né tantomeno alla bionda ed al fratello di Bra, ognuno doveva prendersi le sue responsabilità, e sapeva che se non era riuscita ad entrare nella Scuola di Hokuto era esclusivamente colpa sua.
Aveva sopravvalutato le sue capacità, si era auto convinta di poter superare facilmente una sfida che per molti era quasi impossibile… e prontamente era rimasta fregata, come succedeva fin troppo spesso nella sua vita.
Lei non lo sapeva, ma diversi anni prima, quasi trentacinque per la precisione, la sua famiglia aveva abbandonato il Concilio decidendo di vivere regolarmente nella Comunità, e da quel momento la loro vita era divenuta un inferno.
Fino a quando erano Charles e Ansem i Gran Maestri e i Presidenti la loro vita era stata normale, ma da quando era subentrato Xehanort le cose purtroppo erano cambiate in negativo, visto la sua non tolleranza verso i traditori.
I genitori avevano perso il lavoro, il nonno era morto di crepacuore per la notizia e lei, da prima ancora di dover nascere, lottava contro la sopravvivenza, visto che la sua famiglia era caduta nella povertà a causa di tutto quello che era successo.
Il padre e la madre facevano lavoretti occasionali per portare qualche soldo a casa e consentire alla figlia di poter studiare, ma lei riusciva a malapena a impegnarsi a scuola sapendo quello che stava capitando a lei e ai suoi parenti.
Forse anche per questo non brillava negli studi, ed era riuscita a malapena a superare sia le elementari che le medie, con la consapevolezza che sia il papà che la mamma stavano facendo tutto quello solo per darle una vita migliore…
Peccato solo che, circa un paio di anni prima, e di conseguenza prima ancora che completasse le medie, entrambi erano venuti a mancare a causa di alcune malattie ricevute per le condizioni precarie in cui versavano.
L’Evangelion Hospital aveva diagnosticato una sorta di infezione allo stomaco a lui ed al pancreas lei, evidentemente perché mangiavano gli scarti contaminati e lasciavano il cibo buono alla rossa, detto in parole semplici si erano sacrificati per lei.
Forse anche per questo, da quel momento Erza aveva deciso di darsi da fare ogni giorno per cercare di entrare nella Scuola di Hokuto, voleva diventare una guerriera per evitare che a qualcun altro capitasse il suo stesso destino.
Era diventata molto abile con la spada, solamente che a quel punto si fece largo in lei anche la supponenza che quell’addestramento fosse più che sufficiente per passare il test, al punto da aver abbandonato gli studi senza avere prima un lavoro…
Mai scelta fu più sbagliata a quel punto, perché oltre ad essere stata bocciata non aveva neanche impressionato più di tanto, visto che nessuno si era offerto di addestrarla dopo il rifiuto di Roronoa, uno smacco in tutti i sensi.
Ma non poteva dare la colpa a nessuno, la colpa era sua per essersi sopravvalutata, aveva vissuto una vita talmente schifosa che al minimo cenno di luce si era vantata di potercela fare. Che sciocca, i sogni non si realizzavano di certo in quella maniera.
Anche se non aveva ancora abbandonato il suo sogno di divenire una spadaccina, Scarlett aveva compreso che doveva trovarsi un lavoro, o quantomeno guadagnare qualcosa per evitare di finire in mezzo alla strada.
Sfortunatamente, quando qualcuno era disperato ed urgeva di un lavoro in fretta, c’era solamente un posto dove poteva andare, un posto da cui i suoi genitori erano stati alla larga nonostante le condizioni in cui versavano…
Il Crown Brothel!
Due giorni dopo la bocciatura, Erza si era presentata da Marluxia, Direttore del locale, e si era offerta per diventare una lottatrice nella gabbia. L’alternativa era di divenire una spogliarellista, ma MAI avrebbe fatto quel lavoro.
Fortunatamente, il rosa aveva già abbastanza ragazze che si occupassero dello spettacolo e, di conseguenza, non ne aveva bisogno. Al contrario, la forza di Elfman e Mirajane stava spaventando i lottatori della gabbia, ed urgevano nuovi sfidanti.
Proprio per questo l’uomo accettò la sua offerta, avvertendola però che essendo la nuova arrivata avrebbe dovuto sostenere degli incontri ogni sera per tre mesi consecutivi, per provare che fosse all’altezza della sfida della gabbia.
Fin troppi avevano cercato di diventare combattenti lì dentro convinti di farcela e pure pavoneggiandosi, e prontamente erano stati sconfitti ed umiliati, venendo così obbligati ad abbandonare la loro “carriera”.
Per la rossa non c’erano problemi, anzi un po’ di umiltà dopo che si era autoconvinta di entrare nella Scuola di Hokuto facilmente le avrebbe solamente fatto bene, per questo decise di accettare senza esitazione le condizioni di Marluxia.
Da quel momento erano passati poco più di due mesi, e quella sera, a mezzanotte, Erza stava sostenendo il suo scontro serale come da sessanta giorni a quel momento, e il suo avversario era un uomo molto possente.
Indossava unicamente dei lunghi pantaloni neri, era scalzo, era calvo, aveva degli occhi color nocciola ed un fisico prestante, anzi a vederlo bene sembrava quasi grasso, anche se quello che aveva sulle braccia non era di certo ciccia.
In teoria era un avversario pericoloso, anche se non aveva mai sconfitto sia Mirajane che Elfman era riuscito a costruirsi la sua fama nella gabbia, e per questo Scarlett sapeva che non sarebbe stato semplice…
Ma non si sarebbe di certo tirata indietro. Fino a quel momento aveva battuto sia uomini che donne molto forti, senza mai perdere neanche una volta, e lui non sarebbe stato di certo colui che avrebbe messo fine alla sua striscia di imbattibilità.
Difatti, appena l’incontro fu iniziato, i due cominciarono a battersi ferocemente, però Erza fu molto agile, al punto da evitare tutti i suoi attacchi abbastanza agevolmente, costringendolo in questo modo a continuare ad attaccare.
Dopo il test d’ingresso alla Scuola di Hokuto, velocità del genere le sembravano una passeggiata, per questo mentre evitava gli attacchi aveva anche un sorrisino beffardo sul volto, forse anche perché puntava a far innervosire l’avversario…
Cosa che riuscì a fare, dato che a quel punto tentò più cariche una dietro l’altra, solo che la rossa evitò le prime tre con dei salti in alto e, successivamente, alla quarta gli fece uno sgambetto facendolo cadere al suolo.
Inutile dire che quella caduta simile a quella di una pera cotta fece quasi ridere la maggior parte del pubblico, che nonostante l’avversario pericoloso della ragazza la maggior parte aveva scommesso sulla sua vittoria. Evidentemente aveva catturato le attenzioni del pubblico.
Quello fu un affronto che l’uomo non riuscì ad accettare, proprio per questo rimessosi piedi tentò un cazzotto con il pugno sinistro più forte che poteva, sembrava volerla stendere con un unico attacco per mettere così fine al combattimento.
Tuttavia Scarlett, che indossava i suoi classici abiti da combattimento, lo attese al varco e, appena fu abbastanza vicino, gli agguantò l’arto rapidamente e, con una forza sovrumana, lo fece passare sopra il suo corpo sbattendolo violentemente a terra a pancia in su!!
Una dimostrazione di forza che lasciò parecchio sbigottiti tutti i presenti, visto che lei sembrava quasi minuta ed aveva sollevato un bestione fisicamente possente e pieno sia di grasso che di muscoli, una prova notevole.
Erza però non aveva ancora finito, dato che tempestivamente, tenendogli sempre il braccio sinistro con cui l’aveva buttato giù, gli fece una presa di sottomissione posizionando entrambi i suoi piedi sul suo petto e, dopo essersi sdraiata a terra, spingendo verso di sé l’arto, quasi a volerglielo slogare.
Stava mettendo parecchia forza nella sua presa, e difatti l’uomo iniziò a gridare come un forsennato, ma cercava comunque di resistere non volendo assolutamente cedere, ci stava provando meglio che poteva…
Ma alla fine, dopo un minuto abbondante di resistenza, non ce la fece più e dovette cedere, consegnando in questo modo la vittoria alla ragazza che, a quel punto, mollò la presa e si rimise in piedi tempestivamente.
Mentre il combattente rimaneva a terra a toccarsi la spalla sinistra dolorante, dato che continuava a fargli male nonostante Scarlett avesse ormai mollato la presa, il pubblico cominciò ad elogiare la giovane per la sua performance.
“Bravissima Erza!!” “Sapevamo che avresti vinto!!” “Congratulazioni!!” era ciò che dicevano maggiormente gli spettatori che avevano assistito a tutto.
Tuttavia, non c’erano solo civili tra il pubblico, anche Mirajane ed Elfman avevano assistito al combattimento, anche se erano rimasti in fondo al pubblico anche per non essere visti dalla rossa e non metterle pressione.
Entrambi dovevano ammettere di essere rimasti piacevolmente sorpresi dalla sua performance, visto che aveva sconfitto un avversario per nulla debole con grande facilità, come se avesse fatto quello tutti i giorni da quando era nata.
“Davvero niente male…” disse difatti la bianca sorridente e con entrambe le braccia incrociate.
Il fratello, con un sorriso sulle labbra, le disse “Sorellona, non credo di esagerare se dico che quella ragazza potrebbe un giorno prendere il tuo posto come campionessa della gabbia!”
Anche se l’aveva detto in tono scherzoso, sapeva che la giovane età di Erza unita alla sua già abile dimestichezza nella lotta avrebbero potuto per davvero un giorno renderla la nemesi di Strauss all’interno della gabbia.
Lei non negò quella possibilità, ma al tempo stesso esclamò continuando a sorridere “Quando sarà il momento si vedrà, ma per il momento il potenziale c’è…”
In verità non le sarebbe dispiaciuto battersi contro Scarlett e misurare se aveva davvero la stoffa per superarla, ma per il momento era ancora troppo acerba a livello di esperienza nella gabbia, se ne sarebbe potuto riparlare quando avrebbe avuto almeno un paio di anni di lotte alle spalle.
Anche Marluxia, ben seduto ad uno degli sgabelli del bar, aveva assistito al combattimento. In fondo, essendo il Direttore di quel luogo, era suo compito valutare la “merce fresca”, e per questo aveva osservato ogni sfida della ragazza da quando era arrivata.
Doveva ammettere che se la cavava molto bene, anzi aveva superato ogni sua più rosea aspettativa. Peccato che la sua famiglia avesse abbandonato il Concilio all’epoca, ma in fondo grazie alla Primeval Rock potevano avere guerrieri come lei quando volevano.
Ciononostante, negare le sue qualità di lottatrice sarebbe stato sciocco, e proprio per questo, con un sorrisino beffardo sul volto, il rosa affermò “Non male la nuova arrivata, potrebbe fare carriera se continuasse su questi binari…” e non stava mentendo affatto.
Davanti a tutti quegli incoraggiamenti, quelle donne e quegli uomini che stavano gridando il suo nome, la rossa non poté fare a meno di sorridere dolcemente, non avrebbe mai pensato di conquistare il pubblico con così grande velocità.
Sapeva che non doveva vantarsi, l’ultima volta che l’aveva fatto aveva subito una delusione enorme, e proprio per questo non si sarebbe pavoneggiata… ma al tempo stesso ci stava festeggiare l’ennesima vittoria ottenuta.
Proprio per questo, Scarlett sollevò il pugno sinistro al cielo abbassando anche il volto, pur mantenendo il sorrisino di prima ed uno sguardo colmo di determinazione e sicurezza nei propri mezzi.
Anche se sarebbe rimasta umile senza mai cadere nel tranello della spacconeria, doveva ammettere che lottare nella gabbia era meglio di quello che pensava, anche se forse era influenzata dal fatto che non aveva ancora perso fino a quel momento.
Comunque fosse, avrebbe dovuto mantenere la testa bassa ed avrebbe dovuto continuare a lavorare, come nuova arrivata guadagnava poco dalle vittorie nella gabbia, e per questo doveva continuare a vincere per affermarsi sempre di più ed aumentare così le sue quote.
Quella non era la vita che avrebbe voluto, ma era un buon compromesso, a dispetto di tutto quello che aveva pensato all’inizio. Sarebbe stata tosta, ma se avesse continuato così avrebbe potuto continuare a collezionare vittorie…
E chi lo sa, magari un giorno togliere a Mirajane il titolo di campionessa della gabbia!!

Orfanotrofio Yuei, Fantacity, Comunità, 23 Febbraio 1938:
Molti anni erano passati da quando erano iniziati gli esperimenti nel Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale con i due orfani.
Raichi continuava a tenere ben sotto controllo i miglioramenti che stavano avendo i bambini all’interno della capsula, che lentamente stavano effettivamente iniziando a mutare, dopo che il loro Genoma era stato risvegliato.
L’operazione stava andando molto più lentamente delle altre in quanto il Concilio e Raichi non volevano correre rischi, visto che si trattava di renderli due creature istintive, e volevano che il processo durasse il necessario affinché si stabilizzassero completamente.
Nonostante tutto il tempo passato inoltre, l’Orfanotrofio Yuei non aveva mai perso il suo scopo primario, ossia essere una sorta di “accademia” per il Concilio, in modo da selezionare i migliori e reclutarli nell’organizzazione.
Fino a quel momento però, c’era da dire che il Gran Maestro era rimasto piuttosto deluso davanti ai risultati ottenuti dai giovani che transitavano all’interno della struttura, compresi quelli che poi trovavano famiglia e se ne andavano.
Nei loro Genomi non era presente nulla che, secondo l’uomo, valesse la pena di analizzare, anche considerando che gli unici due che avevano un’abilità interessante erano già stati presi ed usati per renderli dei Potenziati.
Tra l’altro in questo caso non c’era neppure la scusa delle visite, dato che i genitori adottivi si riducevano sempre più nel corso degli anni, e pure le visite di Cana diventavano sempre meno a causa dei suoi impegni al Crown Brothel.
Insomma, anche se non avevano distrazioni nessuno sembrava brillare… ad eccezione di tre bambini!
Questi, che avevano ormai otto anni, erano gli unici che riuscivano a spiccare in mezzo a tutti gli altri orfani non solo per capacità individuali e fisiche, ma anche per riflessi e cooperazione, sembravano davvero promettenti.
Ed il bello era che nessuno dei tre si era sottoposto ad una sorta di combattimento o anche semplice allenamento, avevano dimostrato queste capacità nelle attività di tutti i giorni, il che era davvero sorprendente.
Dopo un rapporto di Isabella, che ormai aveva cinquantotto anni, Xehanort sembrava essersi convinto che fossero quelli giusti, o almeno gli unici che valessero effettivamente la pena di essere assunti nel Concilio.
L’albino affidò la delicata operazione alla Direttrice dell’orfanotrofio, sarebbe stato compito suo convincerli a collaborare, esattamente come anni prima aveva convinto i due bambini che avevano il Genoma dell’Alien e del Predator a sottoporsi agli esperimenti.
Quel giorno, intorno alle 16:00 del pomeriggio, Isabella aveva mandato a ricreazione tutti gli orfani in modo che si divertissero e, soprattutto, non ascoltassero la sua conversazione con i tre selezionati, che erano gli unici rimasti.
I diretti interessati erano Emma, Norman e Ray, che durante tutto quel tempo non erano cambiati quasi di una virgola fisicamente parlando, ed anche i loro abiti erano rimasti sempre quelli, forse perché erano quelli tipici dell’edificio.
La donna aveva preso uno sgabello e l’aveva posizionato al centro della sala divertimenti, quella dove di solito Cana si sedeva insieme ai bambini dell’orfanotrofio per divertirsi con loro quando veniva a trovarli.
Davanti a lei c’erano, nell’ordine da destra verso sinistra, Ray, Emma e Norman, che la stavano osservando in un misto tra il curioso e lo stranito, visto che non comprendevano come mai avesse deciso di parlare da sola con loro.
Fu questione di poco tempo, e la donna, con un sorrisino sul volto, raccontò loro tutta la storia degli Illuminati, da quello che era accaduto in Superficie fino a quando si nascosero sottoterra, oltre che il piano del Gran Maestro e quello che sarebbe successo di lì ed entro pochi anni.
Davanti a quelle rivelazioni, tutti e tre rimasero parecchio sorpresi, al punto che per poco la pupilla non gli sparì e le gambe gli cedettero ai tre bambini, non potevano credere che stesse dicendo loro la verità con quel racconto orribile…
Ed alla fine, Isabella fece loro la fatidica proposta “… Ed è proprio per questo, che il Gran Maestro desidera che voi entriate a far parte del nostro progetto come agenti del Concilio. Siete i migliori dell’orfanotrofio, e ci sareste molto d’aiuto!”
Una domanda fin troppo complicata almeno per loro, dato che dovevano ancora ben metabolizzare quello che era stato raccontato loro e facevano fatica a credere che si trattasse tutto della verità, sembrava loro quasi assurdo che fosse tutto vero…
“… Wow, è… incredibile…” disse semplicemente Emma, toccandosi la testa con la mano sinistra quasi come se fosse pensierosa.
Norman invece fu più diretto e, con le braccia incrociate ed un’aria abbastanza seria, domandò “Mi sembra tutto assurdo. Siamo sicuri che ci sta dicendo la verità e che non sia tutta una montatura?!”
Erano legittime le loro perplessità, ma Isabella sapeva già che cosa dire per convincerli, visto che spiegò loro “Non vi ho affatto mentito, è tutto vero. Altrimenti, secondo voi, come mai anni fa avrei chiesto la stessa cosa ai vostri due compagni?”
… COSA?! Stava parlando dei loro amici?!
Fu fin troppo evidente per tutti e tre a che cosa si stesse riferendo con quelle parole, proprio per questo spalancarono la bocca e per poco gli occhi non gli uscirono fuori dalle orbite per lo stupore, non ci potevano credere…
“S-Sta dicendo… che i nostri due amici sono stati reclutati da questo Concilio?!” chiese allora Ray.
La donna, sorridendo stavolta dolcemente, annuì con la testa e rivelò loro “Esatto. Il Gran Maestro ha notato il loro talento e li ha presi sotto la sua ala protettiva. Ormai sono alcuni anni che militano tra le nostre fila, ed anche voi potreste farne parte…”
“Ma è stupendo!! Allora stanno bene!!” esultò allora Emma, tutta contenta.
Anche gli altri due sorrisero felici. Tutti lì dentro erano preoccupati per i due che erano come spariti nel nulla, da quando quel giorno se ne erano andati non li avevano più visti, ed avevano seriamente paura che potesse essere successo loro qualcosa…
Però, se fosse stato vero quello che stava dicendo loro, che erano rimasti con il Concilio tutto il tempo, non avrebbero potuto fare altro che tirare un sospiro di sollievo. In fondo si fidavano di Isabella, e lei non aveva motivo per mentire loro…
“Meno male, avevo temuto il peggio per loro…” disse anche Norman, tranquillizzandosi.
A quel punto, la Direttrice provò a collegarsi a quanto avevano appena detto per continuare a convincerli a passare dalla sua parte, sperando stavolta di riuscirci visto che sembravano ancora titubanti.
“E, come già detto, potrete rivederli quando vi unirete a noi!” incalzò difatti ulteriormente…
Peccato solo che Ray, a quel punto, intervenne precisando “Un secondo. Ma se noi dovessimo unirci a questo Concilio… significa per caso che non potremmo più rivedere i nostri amici?!”
Quella era un’opposizione legittima in effetti. Durante quegli anni, tutti i bambini avevano finito per affezionarsi gli uni agli altri e, a meno che non venissero adottati e se ne fossero andati da quel luogo, avrebbero desiderato non separarsi mai.
Ma alla luce di quanto aveva appena detto loro, davanti al fatto che se si fossero uniti a questo esercito o qualunque cosa fosse, temevano di non poterli più rivedere, proprio come accaduto ai due andati via prima di loro.
Sfortunatamente Isabella, assumendo un’aria molto seria ed abbassando il volto per circa tre secondi, dovette confermare tutto loro dopo aver sollevato la faccia per guardarli con aria quasi malinconica.
“… Non posso mentirvi, quindi sì… non li vedreste mai più…”
Un qualcosa che lasciò abbastanza attoniti tutti e tre. Anche se era ciò che temevano da quando aveva raccontato loro tutta la storia, speravano che fosse solo una mera illusione loro e non fosse tutto vero… ma la realtà era ben diversa…
A quel punto, tutti e tre abbassarono il volto con uno sguardo quasi perso nel vuoto, la bocca spalancata ed iniziando a sudare dalla fronte. Non erano ancora pronti per dire addio agli altri, non in quel modo almeno…
E se neanche da adulti non fossero più riusciti a vederli? Se avessero dovuto separarsi da loro in quella maniera quasi tragica per nulla?! Tutte domande che non avevano risposta in quel momento…
La Direttrice comprese il momento tragico che stavano attraversando, e proprio per questo, senza mai cambiare espressione nel volto, cercò di rassicurare loro “Non dovete avere paura però. Il fatto che non li vedrete mai più non significa che loro subiranno un orribile destino, in fondo l’avete visto anche voi quando sono andati via i vostri due amici. Siete stati bene finora, e posso assicurarsi che lo sarà anche da domani in poi…”
Parole rassicuranti senza dubbio, ma non sembravano ancora del tutto convinti, al punto che Norman provò a biascicare “… Sì, lo sappiamo, ma…”
“N-Non so…” esclamò debolmente Emma, unendo entrambe le mani all’altezza della vita. Ray invece si limitò a rimanere in silenzio, stringendo i pugni e con il labbro tremolante, forse perché stava quasi per scoppiare a piangere a causa di tutto quello che era stato detto loro ed aveva paura della separazione dai suoi amici.
Isabella mentalmente dovette ammettere di ritenere quella situazione quasi snervante. Già aveva dovuto mentire loro, visto che non poteva di certo dire che tutti i loro amici sarebbero morti di fame e di stenti dopo la distruzione del Generatore, ed alla fine non era neppure servito.
Stava iniziando a perdere la pazienza, ed ammetteva che avrebbe tanto desiderato strozzarli personalmente… ma non poteva farlo. Il Gran Maestro li voleva vivi e doveva convincerli a tutti i costi, o se la sarebbe vista brutta.
Per fortuna aveva immaginato che tutto quello potesse non essere sufficiente, e per questo aveva preparato un piano di riserva, qualcosa da adoperare in casi estremi per convincerli… qualcosa per cui non avrebbero MAI potuto dire di no…
“… E se vi dicessi che questa è la vostra ultima opportunità per avere una famiglia?!”
Aveva usato la parola che ogni orfano avrebbe tanto desiderato, “famiglia”, una parola che in un ambiente come un orfanotrofio aveva più significati di quanti se ne potessero immaginare, e sapeva di andare sul sicuro con essa.
Difatti, appena ebbero udito quella frase, tutti e tre sollevarono lo sguardo perplessi e cominciarono ad osservare la Direttrice, increduli davanti a quello che aveva appena detto. Stava… stava dicendo la verità?!
Sembrava di sì, dato che Isabella incalzò ancora spiegando “Avete visto anche voi che, nel corso degli anni, nessuno ha voluto adottarvi, e più crescerete più questa situazione diventerà rindondante, quindi il mio suggerimento è di prendere la palla al balzo finché potete, cogliete ogni opportunità che possa rendervi felici. Noi del Concilio siamo una grande famiglia, e questa potrebbe essere la vostra ultima opportunità per averne una… siete davvero sicuri di volerla buttare alle ortiche solo per la vostra insicurezza?”
Forse era stata davvero crudele con loro, qualcosa che avrebbe desiderato essere da una vita con quelli che lei riteneva “odiosi marmocchi”, ma se doveva convincerli a collaborare allora avrebbe usati quei mezzucci, almeno non li avrebbe più visti come accaduto con gli altri due.
Naturalmente aveva fatto centro, dato che se fino a quel momento i bambini erano dubbiosi e non sapevano cosa fare, nei loro occhi si accese subito una luce di speranza, quella che gli era mancata per davvero tanto tempo.
Se quel Concilio era come una famiglia come sosteneva lei, allora forse avrebbero avuto la loro occasione per… per avere sul serio una famiglia, e per di più stando tutti e tre insieme, qualcosa che non si sarebbero mai immaginati neanche nel sogno più bello.
“… Una... famiglia…” biascicò debolmente Norman.
“Sta… Sta dicendo sul serio?!” domandò invece Ray.
Emma concluse affermando “… Quindi, finalmente avremo…”
Isabella si era resa conto di aver colto nel segno, e proprio per questo dette loro il cosiddetto “colpo di grazia”, sorridendo dolcemente, annuendo con la testa ed esclamando semplicemente “Sì, sarete una famiglia… per sempre!”
A quel punto, sentendo quelle parole, tutti e tre saltarono letteralmente sui posti. La preoccupazione aveva fatto ben presto posto alla speranza, ed essa si era poi fatta da parte per lasciare che la gioia prendesse il sopravvento.
“SSSSSSIIIIIIIIIIIIIIII!!!!” gridò a dir poco euforico Ray.
“AVREMO UNA FAMIGLIA!! AVREMO UNA FAMIGLIA!! AVREMO UNA FAMIGLIA!!” urlò invece Norman.
Ancora una volta, fu Emma a concludere il momento delle parole, gridando pure lei a squarciagola “IL NOSTRO SOGNO SI È REALIZZATO!! SAREMO UNA FAMIGLIA, TUTTI INSIEME!!”
Insomma, sembrava che ormai fossero stati convinti del tutto, anche se era stata giocata la carta della “famiglia” per spingerli là dove voleva il Gran Maestro… ma in fondo, bastava unicamente che li avessero spinti tra le braccia del Concilio.
Proprio per questo Isabella, facendo ben attenzione a non essere vista dai piccoli, anche se erano troppo contenti per badare a lei, fece un sorrisino a dir poco maligno, con la consapevolezza di aver adempiuto al suo compito.
Da quel momento sarebbero stati un problema degli Illuminati e non più suo, e per di più sarebbero divenuti degli agenti ben addestrati, che avrebbero eseguito gli ordini dei loro superiori senza esitare.
Sarebbero diventati dei perfetti soldati, proprio come volevano i piani alti!!

Palazzo Presidenziale, Comunità, 15 Marzo 1938:
“CHE COSA?!”
Nonostante fosse passato un anno da quando il “problema Bakura” era stato risolto, il Concilio non si era fermato a riposarsi, anzi aveva continuato i suoi lavori in vista del giorno in cui avrebbero distrutto il Generatore e sarebbero saliti in Superficie.
A seguito di quanto accaduto con Lelouch e Nunnally, i potenziamenti attraverso la Primeval Rock erano stati momentaneamente sospesi, almeno fino a quando Raichi non avrebbe trovato una soluzione per azzerare il rischio…
Peccato solamente che, in tutto quel tempo, lo scienziato non ce l’aveva fatta. Aveva analizzato meglio che poteva la roccia, ma purtroppo la percentuale di fallimento non calava mai e, fortunatamente, non si alzava neppure.
Purtroppo, le cose stavano così, e di conseguenza bisognava prendere o lasciare… ed era inutile dire che Xehanort, circa venti giorni prima, aveva deciso che pur di avere dei soldati con abilità avrebbero corso quel rischio.
L’unico problema era che, almeno fino a quel momento, nessuno si era fatto avanti per poter fare l’esperimento e verificare che, effettivamente, fosse tutto a posto e la percentuale non fosse cambiata come diceva il dottore.
In fondo, considerando che quel 2% si era manifestato la volta scorsa con Nunnally, quello successivo non correva alcun rischio… ma ciononostante molti, anche a causa di quanto accaduto alla bambina, non volevano farsi avanti.
Per quanto fossero devoti alla causa degli Illuminati fino alla fine, temevano di fare la fine della bambina e non volevano privarsi della capacità di muoversi o di vedere, quindi erano molto restii ad accettare quelle condizioni.
Fortunatamente, quella situazione di stallo cessò quel giorno, quando, accompagnato da due soldati come voleva il protocollo dopo che Doflamingo aveva fatto potenziare suo figlio all’insaputa del Gran Maestro, alle 22:30 si presentò qualcuno davanti a Raichi.
Erano all’interno del laboratorio segreto nel Reparto Scientifico del Palazzo Presidenziale, e quando l’anziano vide chi si fosse appena proposto per sottoporsi all’esperimento e farsi potenziare dalla Primeval Rock ci rimase di stucco…
Madara Uchiha, uno dei membri principali del Concilio dei Sette!!
La cosa lasciò parecchio sbalordito il vecchio, proprio per questo aveva urlato in quella maniera mentre l’uomo, con le braccia incrociate ed uno sguardo abbastanza severo, lo stava osservando senza battere ciglio.
“C’era bisogno di gridare in quella maniera?” lo rimproverò il nero, anche se in verità sembrava piuttosto freddo sulla situazione.
Ciononostante, Raichi era ancora parecchio sorpreso dalla sua decisione, al punto che stava addirittura tremando. Sapeva bene quale abilità possedesse, e se l’avesse risvegliata tramite il Genoma… Xehanort avrebbe avuto un ulteriore alleato potente dalla sua parte…
“M-Mi scusi, Madara…” provò a dire allora l’anziano, anche se a quel punto non mancò lo stesso di domandargli “… È solamente che non comprendo come mai desidera potenziarsi, visto che lei è già abbastanza forte di suo…”
Non poteva negarlo, Uchiha era consapevole che come esperto dello Stile di Hokuto era uno dei guerrieri più potenti della Comunità in quel momento… ma non gli bastava quella consapevolezza, non dopo gli ultimi sviluppi in termini di potenza nel Concilio.
“Lo so bene… però non è comunque sufficiente!” appena ebbe detto questo, Madara sollevò per un momento lo sguardo, osservando il soffitto mentre continuava a dire “Anche se possiedo uno stile di lotta unico nel suo genere e posso adoperarlo al 100%, voglio di più. Quando saliremo in Superficie avremo bisogno di tutto l’aiuto necessario, e con il Rinnegan avremo un vantaggio in più sui nemici!”
Sapeva bene quale abilità nascondesse il suo Genoma, anzi si poteva dire che ogni membro principale del Concilio lo sapesse.
Forse erano gli unici sette in tutta la Comunità ad essere a conoscenza dei propri poteri, e questo per evitare possibili ammutinamenti da parte di chi possedeva un potere troppo forte, anche se fortunatamente almeno per il momento non ne avevano trovato nessuno…
In tutto quello però, a Raichi iniziò a venire un forte dubbio. Cominciò a pensare che quella del “volere di più” fosse solamente una scusa, e che in verità volesse potenziarsi al solo scopo di essere sicuro di battere Kenshiro quel giorno.
Era consapevole che Madara intendeva vendicarsi di lui il giorno che avrebbero distrutto il Generatore, ma evidentemente non era sicuro di vincere a causa del fatto che tutti e due sapessero controllare lo Stile di Hokuto al 100%, e sapeva bene che cosa succedeva se due in grado di adoperarlo ai massimi livelli si scontravano con quella tecnica…
Cominciava a pensare che con il Rinnegan volesse un vantaggio in combattimento quando si sarebbe dovuto scontrare con Kenshiro, ed anche se non l’avrebbe mai ammesso credeva che fosse effettivamente così…
A quel punto però, il membro del Concilio abbassò lo sguardo e, osservando l’anziano, gli rivelò “Per questo voglio che mi potenzi qui, e adesso. Ho portato con me due Soldati Presidenziali con il consenso di Hans, così almeno il protocollo sarà seguito!”
Raichi allora provò a dire “Me ne rendo conto… però il Gran Maestro è consapevole di quello che vuole fare? Dopo Doflamingo e la piccola Nunnally, vorrei esserne sicuro…”
“Certamente!” rispose l’uomo senza alcuna esitazione.
Non solo, uno dei due soldati intervenne subito per spiegare “Glielo confermo. Il Signor Madara ha contattato il Gran Maestro davanti a noi, ed ha messo il vivavoce affinché sentissimo, e lui o lei ha dato il suo consenso per il potenziamento!”
Agenti del genere non si sarebbero mai sognati di mentire davanti ad un membro principale del Concilio ed un ex capo dell’organizzazione, di conseguenza stavano dicendo la verità e il figlio di Ansem era d’accordo con tutto…
Tuttavia, Raichi dovette comunque domandare “… E se poi tutto andasse male? Nunnally è stata fortunata, lei potrebbe anche morire…”
Preoccupazioni inutili, che lo stesso nero gli fece notare “Queste lamentele non servono a nulla. Se il Gran Maestro ha deciso di procedere comunque con i risvegli dei Genoma nonostante la piccola percentuale di fallimento, significa che siamo pronti a correre simili rischi. Lei è un uomo di scienza, dovrebbe sapere che il rischio vale la candela!”
… Sotto un certo punto di vista aveva ragione, e il vecchio lo sapeva bene, per questo non replicò alle sue parole… ma dall’altra aveva comunque il terrore di quello che sarebbe accaduto, e se si fosse presentato qualcun altro con un’abilità più debole non avrebbe detto nulla…
A quel punto però, Madara sollevò un ultima volta lo sguardo al cielo ed asserì “… E comunque, se dovesse accadere, sono pronto ad accettare la morte. L’unico rimpianto sarebbe non essere riuscito a togliere di mezzo Kenshiro, ma abbraccierei comunque il mio fato se dovesse malauguratamente realizzarsi la peggiore delle ipotesi…”
Beh, come desiderava. Fosse stato per lui non avrebbe mai potenziato un simile soggetto già abbastanza pericoloso così com’era, ma a causa delle sue condizioni doveva per forza eseguire gli ordini, quindi non ebbe scelta.
“… Molto bene, allora procediamo…” disse difatti l’anziano.
“Ottimo…” si limitò ad affermare allora Madara, tornando ad osservare il dottore.
La preparazione per il potenziamento non durò troppo, dato che una capsula era sempre pronta lì al centro del laboratorio per un esperimento dell’ultimo momento, come alla fin fine poteva essere definito anche quello.
In fondo al laboratorio segreto del Reparto Scientifico, c’erano anche le capsule di Nina, Jack Frost ed Alice, dentro cui riposavano all’interno del liquido verde creato da Raichi e che permetteva loro di respirare pur essendo in apnea.
Venivano tenuti dentro le capsule per giorni interi e lasciati liberi solo quando dovevano testare le loro abilità per vedere come funzionava il loro controllo, ma nessuno dei tre si era opposto, anzi considerando che li trattavano bene erano felici di stare dalla loro parte.
Per i tre l’unica cosa che contava era non essere più nelle mani di Fontaine, il resto andava tutto bene, soprattutto se il Concilio li trattava come esseri umani anziché come delle cavie da laboratorio da torturare come meglio si preferisce.
Appena fu tutto pronto, Madara si infilò all’interno della capsula vuota e venne ben presto circondato dal liquido verde, che lo mandò in stasi e lo fece cadere in un sonno profondo, anche se sarebbe durato molto poco.
Anche se aveva modificato il liquido affinché non si sentisse quello che veniva detto fuori da esso, soprattutto dopo la spiacevole esperienza con Xehanort, nessuno lì avrebbe fiatato fino ad esperimento finito, dato che era il primo da chissà quanto tempo.
L’anziano avviò il procedimento molto rapidamente, nel giro di un minuto al massimo, ed a quel punto rimasero ad aspettare, fermi ad osservare la capsula dentro cui riposava Madara in attesa di sapere se stesse andando tutto bene.
Fortunatamente, passarono cinque minuti abbondanti in cui non accadde nulla, nessun allarme suonò e nessuna esplosione coinvolse i tre che erano all’interno di quella stanza. Tutto stava andando bene… per fortuna…
Alla fine, passarono altri cinque minuti, il tempo sufficiente affinché il Genoma venisse risvegliato completamente, ed al termine della procedura Raichi premette un bottone sulla console di comando, in modo che il liquido venisse svuotato e la capsula aperta.
Ci volle un altro minuto prima che il procedimento si completasse, ed alla sua conclusione il vetro fu alzato e Uchiha, che era rimasto in piedi dopo aver poggiato i piedi sulla base della capsula, aveva ancora gli occhi chiusi.
Sembrava quasi che non si fosse ancora ripreso dalla stasi, ma tutti e tre sapevano che così non era, altrimenti sarebbe crollato al suolo dormendo, e quindi rimasero in attesa di vedere se fosse andato tutto bene, o quantomeno che spiccicasse parola.
Finalmente, dopo almeno dieci secondi in cui rimase fermo nella posizione in cui era, Uchiha riaprì gli occhi molto lentamente… rivelando a tutti i presenti che il procedimento era andato bene, e che il Genoma era stato risvegliato senza alcun problema!!
Non aveva più gli occhi di prima, adesso aveva una sorta di spirale color blu scura al posto delle pupille, e tutti e tre sapevano cosa significasse quello. Era il Rinnegan, l’abilità nascosta nel codice genetico dell’uomo, si era risvegliato come doveva andare.
“Eccellente!!” esordì subito uno degli agenti.
Anche l’altro esclamò “Tutto è andato secondo i piani!!”
Tutti e due erano contenti che il loro capo fosse stato potenziato senza subire nessun effetto collaterale, ma Madara non sembrava star badando a nessuno dei due, visto che, immediatamente, iniziò ad osservarsi le mani.
Aveva notato che, nonostante avesse cambiato gli occhi, la sua vista era rimasta uguale a quella di prima. In teoria il Rinnegan gli consentiva di prevedere in anticipo le mosse dell’avversario, quindi solo in battaglia avrebbe potuto capire se funzionasse o meno, anche se era fiducioso in merito. “Ottimo, è andato tutto bene…” esordì allora il membro degli Illuminati.
Raichi doveva concordare con lui sul fatto che fosse andato tutto bene, ma al tempo stesso ci tenne comunque a metterlo in guardia su un dettaglio, qualcosa che probabilmente non aveva considerato e che era giusto sapesse.
“Sì, tutto è andato bene… ma ricordati bene: la tua è un abilità perenne, ciò significa che avrai il Rinnegan attivo ogni giorno della tua vita, senza mai poterlo disattivare…”
“Mi sta bene!”
Neanche il tempo di concludere la frase che il nero, tempestivamente, lo bloccò rivelandogli che per lui non c’erano problemi se non poteva disattivare la sua nuova capacità. Tanto per tutti lui era morto, quindi cosa sarebbe cambiato?!
“Questo potere è una benedizione, e grazie ad esso potrò finalmente realizzare tutti gli obiettivi che desidero realizzare, e se il prezzo da pagare è che rimanga attiva per sempre… così sia!!” spiegò allora all’anziano.
Il dottore dovette ammettere di essere rimasto abbastanza sorpreso dalla sua uscita, soprattutto dalla facilità con cui aveva accettato una situazione che per chiunque altro sarebbe stata a dir poco terribile e stressante…
Ma alla fine, se a Uchiha andava bene così, lui non si sarebbe di sicuro opposto.
Ciò che lo preoccupava veramente era che un tipo pericoloso come lui avesse ottenuto un’abilità altrettanto potente. Già era parecchio potente, forse il terzo più forte del Concilio dopo Xehanort e Freezer, ma ora era diventato ancora più devastante.
La situazione si era appena complicata, e buttare giù il Concilio per lui, Lelouch e Nunnally sarebbe stato molto più difficile…

Fantacity, Comunità, 19 Marzo 1938:
Pochi giorni dopo essere stato potenziato, Madara decise che era arrivato il momento di portare qualcuno dalla parte del Concilio.
Ci aveva pensato a lungo se farlo o meno, non ne era del tutto sicuro, ma la spinta decisiva era arrivata proprio il giorno dopo che aveva ottenuto il Rinnegan, quando aveva saputo che suo fratello minore… era morto!!
Sfortunatamente, Obito era stato investito da una macchina intorno all’ora di pranzo del 16 Marzo, come una dannatissima coincidenza proprio poco dopo che l’Uchiha maggiore aveva sbloccato il suo Genoma, quando si parlava di tempistica.
Era morto sul colpo, preso in pieno dall’auto mentre attraversava sulle strisce pedonali e scaraventato letteralmente dall’altra parte della strada, sbattendo pure violentemente la testa contro il marciapiede.
Chi guidava l’auto non era un criminale, non era neppure ubriaco, era un brav’uomo che sfortunatamente si era distratto nell’unico momento in cui non avrebbe dovuto, ed aveva così mietuto una vittima.
Era rimasto sconvolto da quello che aveva fatto, al punto tale che sembrava pronto a suicidarsi quella sera stessa mentre era nella Stazione di Polizia per la deposizione, ma fortunatamente qualcuno l’aveva convinto a non farlo…
Naturalmente, appena saputa la notizia, sia Itachi che sua madre si erano diretti nella caserma sia per vedere il cadavere del marito o padre e sia per rilasciare una dichiarazione, ed era stato proprio lì che il nero aveva incontrato l’involontario carnefice.
Nonostante quello che avesse fatto, nonostante gli avesse tolto un parente… Itachi non solo non l’aveva rimproverato e non l’aveva picchiato, ma l’aveva anche convinto a non farla finita ed a smettere di pensare al suicidio.
Era convinto che tanto gli atti giudiziari si sarebbero resi conto che era stato un incidente e non c’era l’intenzionalità, e secondo la legge della Comunità in quel caso ti potevi beccare al massimo un paio di anni di carcere, non di più.
Veniva adottata questa politica perché chi uccideva senza volerlo non rappresentava un pericolo per i cittadini, e di conseguenza aveva sì bisogno di una punizione, ma non così grave come invece veniva data ai serial killer o ai semplici assassini.
Le sue parole convinsero il pover’uomo a non suicidarsi, e gli chiese anche perdono per ciò che aveva fatto. Sotto quel punto di vista però, Uchiba dovette precisare che, per quanto non fosse arrabbiato con lui, non l’avrebbe mai potuto perdonare.
Al “carnefice” stette bene così, era la punizione che si meritava per l’atto orribile che aveva compiuto, e con questa consapevolezza rimase nella Stazione di Polizia almeno fino al giorno del processo, mentre il ragazzo tornò a casa con la madre.
Il funerale venne organizzato molto rapidamente, e si svolse nella cappella di Fantacity e non nella Basilica di San Alman, in quanto Obito non abitava a Palecity e non era neppure una celebrità o un uomo di spicco della Comunità.
Ad Itachi però andava bene così, almeno avrebbe avuto meno rompiscatole mentre onorava suo padre e gli dava un ultimo saluto insieme alla genitrice.
Il funerale durò circa un ora, dopodiché la salma fu trasferita al Cimitero Monumentale dove sarebbe stato seppellito, e con essa ci andò anche la moglie, dato che volle fare quell’ultimo viaggio insieme al marito.
Il giovane invece non se la sentì, e preferì tornare a casa da solo, forse perché non sopportava la vista di suo padre che veniva adagiato nella fossa e poi seppellito. Sarebbe andato a trovarlo qualche ora dopo, quando i lavori sarebbero stati ultimati.
Una volta arrivato a casa sua, che si trovava all’interno di un edificio pieno di appartamenti e di circa otto piani complessivi, Itachi, che ormai aveva diciannove anni e indossava un abito elegante e nero per il funerale, iniziò a salire le scale.
L’interno della struttura aveva delle pareti color bordeaux, e le scale erano posizionate tutte a destra rispetto all’ingresso. Una volta arrivati al piano prestabilito, bisognava fare il giro e ricominciare sempre a destra.
I piani invece avevano dei pavimenti marrone chiaro, dei soffitti bianchi, come il resto dell’edificio, e tre porte ciascuno, uno poco davanti alle scale, uno esattamente al centro della parete a sinistra rispetto alle scale, ed una sulla parete in fondo, dove cominciavano le scale per salire fino al piano successivo.
Ogni porta conduceva ad un appartamento, e ce ne erano mediamente uno a parete, e dato che Itachi abitava al sesto piano doveva fare una lunga camminata per arrivare a destinazione, ma a lui andava bene così.
Voleva muoversi un po’ per buttare fuori lo stress accumulato, e non gli importava della fatica, visto che essendo allenato per i corsi come guardia del corpo era abituato a quello ed a molto altro, e fortuna voleva che non ci fosse nessuno in giro.
Meglio così, meno scocciatori tra i piedi, visto che non aveva voglia di vedere e di parlare con nessuno, motivo per cui aveva accolto le condoglianze con quasi disinvoltura ed aveva scelto di non seguire la salma di Obito fino al Cimitero Monumentale.
Solamente che, appena fu arrivato al sesto piano, dove si trovava il suo appartamento… “Era ora che arrivassi, cominciavo a stare in pensiero!!”
Una voce che il ragazzo non conosceva lo bloccò all’istante nel momento in cui toccò con il piede il pavimento del piano su cui abitava, motivo per cui dovette girarsi di colpo portando entrambi i pugni davanti a sé, pronto a combattere nel caso…
E fu allora che vide qualcosa che MAI si sarebbe aspettato di vedere!!
Appoggiato al muro a sinistra del suo appartamento, quello della porta attaccata al muro a sinistra delle scale, c’era un uomo con le braccia conserte ed uno sguardo severo che lo stava fissando… un uomo che aveva un aspetto che conosceva molto bene…
Obito non faceva altro che parlare di suo fratello maggiore, morto tragicamente mentre scalava le Montagne Tortuga più di vent’anni prima, e conservava una sua foto in casa, una foto che ogni tanto gli faceva vedere…
I capelli e i tratti del viso erano quelli, non poteva sbagliarsi, ma… ma era impossibile. Quell’uomo non poteva… non poteva essere…
Con tutti questi pensieri in testa, Itachi assunse un’aria a dir poco scioccata, ed il suo colorito scomparve all’improvviso, divenendo quasi quello di un cadavere. Iniziò addirittura a tremare tanto era sorpreso e senza parole.
“M-Ma cosa…” biascicò debolmente il nero.
Il diretto interessato non ci mise molto a comprendere che il ragazzo aveva capito chi fosse, e proprio per questo rimanendo nella stessa posizione di prima lo allertò subito rivelandogli “Prima che ti faccia strane idee no, non stai avendo una visione. Sono proprio io… e sono vivo!”
C-Cosa? S-Stava… dicendo davvero?!
No, era impossibile… lo zio che non era mai riuscito ad incontrare era lì, davanti ai suoi occhi… ed era vivo!!
Ma… ma com’era possibile?! Tutto ciò non aveva alcun senso… ma in fondo non importava molto che avesse un senso. L’aspetto era quello, tutto coincideva, e l’uomo stesso aveva appena confermato la sua identità.
Immediatamente, lo shock si trasformò in quasi gioia, ed una piccola lacrima gli scappò pure dall’occhio destro mentre pronunciava “Z-Zio Madara…”
“Fai piano!” lo allertò tuttavia il membro del Concilio portando l’indice sinistro davanti alla bocca “Nessuno deve sapere che sono qui, e soprattutto che sono ancora vivo. Tu non hai idea di quanto ho dovuto faticare per rimanere qui ad attenderti facendo attenzione che nessuno mi vedesse…”
Itachi non aveva alcun dubbio al riguardo, visti gli impiccioni che abitavano in quell’edificio… però non poté negare che le sue parole l’avevano incuriosito non poco, ed avevano trasformato la sua gioia in perplessità nel giro di pochi secondi.
Perché nessuno doveva sapere che era vivo? Era per caso il motivo per cui non aveva rivelato neppure a lui che era sopravvissuto, almeno fino a quel momento?!
Per cercare di evitare di gridare troppo, il nero si avvicinò al parente e gli chiese “M-Ma… com’è possibile che tu sia vivo e che ti presenti qui solo vent’anni dopo il tuo decesso?! E i tuoi occhi, che diavolo ti è successo?!”
Aveva iniziato ad essere leggermente aggressivo con le parole, ma in fondo Madara se l’aspettava e per questo non rimase neppure sorpreso. Sicuramente c’entrava il fatto che avesse tenuto nascosto anche ad Obito la sua sopravvivenza.
Le sue domande erano comunque legittime, e Uchiha lo sapeva bene… ma quello non era il luogo adatto per parlare di argomenti così delicati, proprio per questo si staccò dalla parete e, voltandosi a guardarlo, glielo fece presente.
“Risponderò ad ogni tua domanda… ma non qui, sono troppo esposto e nessuno deve sapere che sono ancora vivo…”
“E allora entra in casa e parla, è il minimo dopo che hai snobbato mio padre e non sei stato neppure presente al funerale!!”
Wow, stava attraversando mille stati emotivi nel giro di pochi secondi. Si vedeva che scoprire che lo zio era ancora vivo l’aveva sconvolto non poco, ma il membro degli Illuminati se l’aspettava e per questo non si sorprese.
“Io oggi c’ero al funerale!” replicò allora Madara, mantenendo un’espressione severa in volto “Ero in disparte e a distanza per evitare di attirare l’attenzione, ma ho assistito all’omelia in sua memoria. Rimaneva comunque mio fratello, e l’unico parente in vita che mi era rimasto a parte te…”
“E l’hai comunque snobbato!” precisò allora il giovane, assumendo stavolta un’aria severa “Avresti dovuto dircelo che eri ancora vivo, mio padre non aspettava altro che riabbracciarti da molto tempo, e tu l’hai ignorato senza pentirtene neanche per un momento!!”
“E chi ti dice che non me ne sia pentito?!” sottolineò il sottoposto di Xehanort “Sono successe molte cose, più di quante tu possa anche solo immaginare… ma non posso parlartene qui, e neppure nel tuo appartamento!”
“Ed allora dove vorresti parlamene?!” replicò a quel punto Itachi, ancora abbastanza irritato dalla situazione.
Madara aveva già predisposto tutto, e proprio per questo estrasse dalla tasca destra quello che sembrava essere un foglio piegato in quattro e glielo porse con la mano destra, il tutto sempre mantenendo l’aria severa.
“Segui le indicazioni riportate in questa mappa, ti condurranno ad un tunnel che ti porterà alla Vecchia Villa, la residenza del Primo Presidente della Comunità. Ho già comunicato alle guardie di farti passare, quindi non devi temere nulla da loro. Presentati lì a mezzanotte precisa, ed avrai tutte le risposte che desideri!”
Appena ebbe terminato di parlare, Madara consegnò il foglio, che doveva contenere una mappa, al nipote, che subito la prese con la mano sinistra e la cominciò ad osservare, senza mai perdere la sua espressione di rabbia.
Non aveva ben capito che cosa volesse suo zio da lui, e soprattutto perché voleva che si recasse proprio in quel posto che ormai era abbandonato da quasi quarant’anni. Tutto ciò non aveva alcun senso, o meglio lui non riusciva a trovarlo.
Motivo per cui sollevò rapidamente il volto e gli disse “E tu credi che lo far…” però non ebbe neppure il tempo di terminare la frase… che si rese conto che il parente era come sparito nel nulla!!
Non aveva sentito nessun rumore, nessun passo veloce, niente di niente, era solo sparito… e basta. Itachi cominciò subito a guardarsi attorno, per capire dove potesse essersi andato a cacciare, ma non lo trovò da nessuna parte e, per un momento, cominciò addirittura a pensare di avere avuto un’allucinazione e che non fosse vero niente…
Però il foglio che aveva in mano era autentico, poteva toccarlo e sentirlo, quindi non poteva essere stata tutta un’illusione, qualcosa di vero c’era. Lo zio era vivo, e voleva incontrarlo quella notte per parlargli, forse del motivo per cui era sparito tutto quel tempo fingendo la sua morte.
Non aveva idea di che cosa l’aspettava, magari era tutta una trappola e una volta lì avrebbe dovuto combattere, ma come futura guardia del corpo era stato addestrato nella lotta, e quindi non rappresentava un problema quella eventualità.
C’era solo una cosa che poteva fare allora… presentarsi all’appuntamento, e chiarirsi con suo zio una volta per tutte!!

La mezzanotte arrivò molto rapidamente, ed Itachi decise di non mancare proprio come aveva deciso.
Appena furono le 23:00, il ragazzo uscì di casa e si diresse verso il punto prestabilito, trovando effettivamente due guardie ad attenderlo, ma che appena lo videro lo fecero passare proprio come aveva anticipato Madara.
Al giovane poco importava la cosa e continuò la sua traversata, imboccando così il tunnel, che da come era tenuto nascosto doveva essere segreto, che lo condusse dopo svariati chilometri ad un ascensore sotterraneo.
Appena lo ebbe preso e fu salito, si ritrovò all’indietro di una sorta di sgabuzzino, che però era davanti ad una stanza dove c’era un tavolo di legno con delle sedie tutte attorno ed una candela al centro, quasi come se fosse predisposto per le varie riunioni.
Al nero però tutte quelle cose non importava, voleva solo sapere il motivo per cui lo zio aveva finto la sua morte e che cosa voleva dirgli, proprio per questo attraversò sia quella sorta di sgabuzzino che la stanza, uscendo in questo modo nel corridoio.
Girando poi a destra, si diresse verso le scale che poteva vedere già da lì, immaginava che l’uomo lo stesse aspettando al piano di sotto, anche se doveva ammettere che era curioso notare che la villa del Primo Presidente fosse simile alle altre…
Appena però si espose ed arrivò vicino alla balaustra che dava al piano inferiore, e di conseguenza fu arrivato vicino alle scale, una voce proveniente da sotto attirò la sua attenzione… una voce che non apparteneva a suo zio!
“E così tu sei il nipote di Madara. Devo dire che vi somigliate parecchio…”
Inutile dire che quella voce attirò la sua attenzione, e appena il ragazzo si fu voltato per vedere di sotto vide che a parlare era stato Freezer, il quale aveva le braccia incrociate e lo stava osservando con un perfido sorrisino sul volto.
Alla vista di quella “cosa indefinita”, la futura guardia del corpo si spaventò non poco, al punto da fare quasi un salto sul posto e, successivamente, mettersi in posizione da combattimento, come a volersi preparare a difendersi.
“E tu che diavolo sei?!” domandò allora ancora abbastanza spaventato.
L’essere allora, senza mai perdere il suo sorrisino maligno, gli disse “Stai calmo, ragazzo. Non sono tuo nemico… non ancora, almeno!”
“Questo lascia che sia io a giudicarlo!” replicò allora Itachi, continuando ad avere un’espressione seria ma ad essere un po’ spaventato dentro di sé.
Fortunatamente, dalla stanza alla destra dell’entità, e di conseguenza a sinistra rispetto al ragazzo che era ancora al piano superiore, uscì fuori Madara, il quale aveva un’espressione sera ed entrambe le braccia incrociate davanti al petto.
“Sta dicendo il vero, è dalla nostra parte. Non devi avere paura…” lo rassicurò allora.
Alla vista dello zio, ed al fatto che si era avvicinato a quella “cosa” come se niente fosse, il nero si tranquillizzò parzialmente ed iniziò a sciogliere la posa da combattimento, anche se continuava a rimanere allarmato.
L’uomo allora spiegò “Questo è Freezer, la schifezza con cui condivido questa casa per rimanere nascosti al resto della Comunità!”
“Come sei cattivo, non ti sei ancora abituato?” lo sbeffeggiò l’essere, anche se senza cattiveria e solamente per ironia.
Uchiha però non badò a quello che aveva detto e continuò a rivelare ad Itachi “È un esperimento genetico che abbiamo fatto per creare il guerriero perfetto. Lui è dalla nostra parte, ed è stato creato per aiutarci!”
… COSA? Un esperimento genetico?!
La rivelazione lasciò parecchio sbigottito il figlio di Obito, anche perché non credeva che fossero riuscite così bene quelle ricerche. Tutti sapevano degli esperimenti sugli animali che teneva Raichi al Palazzo Presidenziale per mescolare il DNA, ma non pensava che potessero generare… quella “cosa”…
“Eh? Vuole dire che il Dr. Raichi è riuscito a creare un’entità che rappresenta l’unione di più razze?!” domandò allora sempre perplesso il nero.
Il parente, dopo un paio di secondi di silenzio, continuò a rivelare “Non proprio. In verità quegli esperimenti sono solo una facciata per tenere nascoste le nostre reali ricerche sul risveglio del Genoma nascosto nel nostro DNA su cavie umane, anche se effettivamente abbiamo creato questa schifezza da una lucertola…”
“Suvvia, mi sento quasi offeso se continui a paragonarmi ad una lucertola!” incalzò ancora Freezer, che sembrava divertirsi a prenderlo in giro.
L’allievo di Ichigo tuttavia non aveva voglia di divertirsi, visto che doveva parlare urgentemente con il nipote, e proprio per questo si voltò ad osservarlo e gli chiese “Potresti gentilmente lasciarci soli? Vorrei parlare con lui da solo…”
Per il Vice di Xehanort non c’erano problemi, anche perché glielo aveva chiesto con educazione e non imponendo la sua volontà, di conseguenza decise di accontentarlo, in fondo anche se era curioso era una faccenda privata dato che sapeva di cosa dovessero parlare.
“Come preferisci!” replicò difatti l’entità, prima di girarsi verso la sua sinistra ed allontanarsi verso quella direzione, che conduceva alla sala da pranzo e successivamente in cucina, forse per andare a mangiare qualcosa.
Rimasti da soli, Itachi cominciò a tranquillizzarsi, visto che la vista di quella cosa lo distraeva fin troppo e non ci aveva capito molto di quello che aveva provato a dirgli il fratello di Obito, così abbandonò definitivamente la posa da combattimento e la paura sparì quasi subito.
A quel punto, mentre cominciava a scendere le scale, il ragazzo incalzò il parente a parlare sostenendo “Zio, dovrai spiegare un bel po’ di cose se vorrai che ti dia retta…”
Nessuna sorpresa, visto che Madara si aspettava totalmente quella sua uscita, motivo per cui appena il nipote fu sceso totalmente dalle scale gli disse “Era la mia intenzione, ma ti conviene accomodarti, non sarà un racconto corto…”
“Non ho fretta tanto!” si limitò a replicare il giovane.
Temerario ed anche sfacciato in certe occasioni, l’ex compagno di allenamenti di Kenshiro doveva ammettere che quel suo atteggiamento gli piaceva, e forse proprio per questo finì per sorridere soddisfatto.
Subito dopo, come era suo desiderio, cominciò a raccontargli tutto quanto.
Partì dal racconto degli Illuminati fino alla scoperta della Comunità, passando poi per il piano del Gran Maestro e l’incidente alle Montagne Tortuga, compreso il tradimento di Ichigo e la successiva unione di Madara al Concilio, oltre che gli esperimenti che stava tenendo Raichi sulla Primeval Rock ed il significato del Rinnegan che possedeva.
Itachi dovette ammettere di essere rimasto sorpreso fin dall’inizio del racconto, e man mano che la storia procedeva tutto quello che scopriva lo lasciava a dir poco attonito, al punto da assumere un’aria spaventata ed iniziare a sudare dalla fronte.
Quella era veramente la realtà dei fatti? La Comunità nascondeva sul serio tutti quei misteri che quasi nessuno sapeva?!
Madara non aveva motivo per mentirgli in una situazione tanto delicata, e quel Freezer era la prova vivente che non stava scherzando, di conseguenza doveva essere tutto vero… non ci riusciva a credere, ma che…
“N-Non è possibile…” biascicò debolmente il ragazzo abbassando il volto ancora sorpreso.
Con le braccia incrociate, il parente concluse il racconto dicendo “… E, dopo aver ottenuto il Rinnegan ed aver saputo della morte di mio fratello, ho deciso che era arrivato il momento di smetterla di nascondermi al mio unico parente rimasto in vita, e ti ho cercato per fare quello che avrei dovuto fare con Obito molto tempo fa…”
Nonostante avesse fatto tre secondi di pausa prima di finire la frase, il nero sapeva perfettamente che cosa stesse per proporgli, e ciononostante continuava a rimanere perplesso per quanto aveva appena saputo da lui.
“… Farti unire al Concilio e rendere di nuovo completa la nostra famiglia!!” concluse allora il nero. Esattamente come immaginava. Tutta quella teatralità, quell’incontro, quell’aspettarlo fuori dall’appartamento, servivano unicamente per spingerlo ad unirsi all’organizzazione di cui faceva parte e che era comandata da questo Gran Maestro…
Se avesse dovuto essere sincero, la prospettiva di unirsi ad un branco di fanatici non lo avrebbe allettato più di tanto. Aveva sentito le loro ragioni, e comprendeva che non avevano del tutto torto, ma fare una strage gli sembrava veramente assurdo…
Al tempo stesso però, c’era la volontà di rimanere al fianco del suo unico parente che era rimasto in vita a parte la madre, la possibilità di sopravvivere all’ecatombe che ci sarebbe stata e la possibilità di fare carriera come guardia del corpo, cosa che non facendo parte del Concilio gli sarebbe potuta essere negata…
C’erano molte possibilità, sia favorevoli che contrarie all’unirsi a loro, ma in tutta quell’equazione doveva anche considerare come si sarebbe evoluta la sua vita se si fosse unito agli Illuminati e, soprattutto, le condizioni della madre.
Era distrutta da quando era morto Obito, e forse unirsi a quel gruppo gli avrebbe consentito di stare più vicino a lei, grazie ai favori del Concilio, ed al tempo stesso di ricucire un rapporto con lo zio che non aveva mai conosciuto.
L’uomo, dopo avergli fatto quella proposta, era rimasto fermo ed immobile ad osservarlo, attendendo quella che fosse la sua decisione definitiva ma, al tempo stesso, pronto a controbattere in caso di un suo rifiuto.
Alla fine, dopo circa dieci secondi di silenzio, Itachi chiuse le mani a pugno ed assunse un’espressione molto severa, per poi sollevare il volto ed osservare per bene il parente negli occhi, per essere certo che non gli mentisse.
“E dimmi, se per caso decidessi di unirmi alla vostra causa, mi assicureresti che potrei continuare a badare a mia madre ed a realizzare il mio desiderio di divenire una guardia del corpo?”
“Assolutamente sì!” replicò subito l’uomo “Tu rappresenti l’eredità degli Uchiha, colui che continuerà la nostra stirpe quando io non ci sarò più. Riceverai tutto l’aiuto di cui hai bisogno, ed anche tua madre lo avrà, dovrai solamente sposare la nostra causa e prestarci la tua forza il grande giorno. Quando i Grim della Superficie cesseranno di esistere, potrete ritirarvi e vivere la vostra vita come meglio preferirete!”
L’aveva osservato molto attentamente negli occhi, per essere certo che non mentisse, e dalla reazione che avevano avuto sembrava che stesse dicendo la verità, anche quando sosteneva che voleva continuare il retaggio della famiglia attraverso di lui.
In teoria quelle spiegazioni gli erano più che sufficienti. Per quanto gli avesse mentito sulla sua morte, comprendeva perché si era dovuto nascondere visti gli imbrogli di Ichigo e la sua crudeltà contro la loro famiglia, e non poteva di certo fargliene una colpa.
Proprio per questo, senza mai cambiare espressione e continuando a rimanere fermo così com’era, Itachi annunciò “… Allora potrete contare su di me. Ma bada bene, se mi accorgerò anche solamente per un secondo che mi state mentendo, rivedrò tutto quello che mi hai detto e deciderò se continuare ad aiutarvi o meno!”
“Mi sta bene!” rispose Madara, tra l’altro in maniera simile a come aveva risposto a Raichi quando gli aveva spiegato che il Rinnegan gli sarebbe rimasto permanentemente.
A quel punto, con un lieve sorrisino sul volto, l’adulto gli poggiò la mano sinistra sulla spalla destra e concluse quel discorso asserendo “Potrai però stare tranquillo con noi. Ichigo mi ha mentito per tutta la vita, e non intendo lasciare che la stessa sorte tocchi a te. Noi siamo Uchiha, e dobbiamo ridare alla nostra famiglia la gloria che merita, oltre che proteggerci a vicenda. Potrai sempre contare su di me Itachi, è una promessa!”
“Me lo auguro…” gli rispose però cinicamente il ragazzo.
Per quanto fosse felice di poter vedere lo zio più spesso in futuro e di poter instaurare un legame con lui, non era ancora del tutto convinto di quello che aveva intenzione di fare quel Gran Maestro sia ai Grim che agli abitanti della Comunità.
Per il momento li avrebbe aiutati per poter realizzare il suo sogno e tenere sua madre al sicuro, ma al tempo stesso li avrebbe tenuti d’occhio, per assicurarsi che fosse la cosa giusta e che non gli stessero dando un tiro mancino.
Tuttavia, avrebbe comunque eseguito i loro ordini da quel momento in poi, e se avessero avuto bisogno del suo aiuto non avrebbe esitato a combattere per loro, sarebbe stato disposto anche a morire se la situazione l’avesse richiesta.
In fondo era un agente del Concilio, e gli agenti così si comportavano…

Basilica di San Alman, Palecity, Comunità, 23 Luglio 1939:
Quel giorno, alla Basilica di San Alman, si stava svolgendo una sorta di iniziazione alle 17:00 del pomeriggio.
Fin da quando la Comunità era stata fondata la Grande Sacerdotessa, essendo il capo spirituale della società ed una figura altamente importante all’interno di essa e quindi soggetta a possibili attentati, era stata protetta da grandi guerrieri.
Essi venivano addestrati fin dalla nascita a proteggerla in una scuola creata separatamente da Alman di Thule, fondatore della Basilica dove risiedeva la Grande Sacerdotessa, e che praticavano un kung fu che potevano imparare esclusivamente loro.
Questi combattenti venivano chiamati “Cavalieri dello Zodiaco” e venivano rinnovati ogni dieci anni, difatti volevano dare l’opportunità a tutti di seguire la figura femminile, e di conseguenza era stato deciso che sarebbero stati in carica solo un decennio.
Il “lavoro” delle tre precedenti guardie era scaduto il giorno precedente, mentre quella giornata doveva svolgersi la cerimonia che avrebbe consentito ai nuovi cavalieri di vegliare su di lei per i prossimi dieci anni.
Proprio per questo, la Basilica era stata svuotata all’ultimo ed era stato messo il divieto di entrarvi per tutto il pomeriggio, momento in cui si sarebbe svolta la cerimonia, ed al suo interno vi erano solamente quattro figure.
Quella seduta sul trono in fondo alla basilica, che era Saori stessa, la quale era cresciuta da quando era divenuta Grande Sacerdotessa ed ora aveva ventiquattro anni, e le sue tre nuove guardie del corpo.
Esse erano Shiryu, posizionato davanti a lei a circa dieci metri di distanza, con le braccia dietro la schiena ed al centro del gruppo da tre, Seiya, che era nella stessa posizione dell’amico solamente alla sua sinistra, e Shun, alla sua destra.
Tutti e tre avevano ventidue anni, ed indossavano già le loro armature da Cavalieri dello Zodiaco, che erano esclusivamente loro dato che ogni aspirante cavaliere ne riceveva una fabbricata proprio per lui quando sarebbe stato il momento di assumere la carica.
La viola, che aveva uno sguardo spento e reggeva con la mano destra il suo scettro, stava guardando i tre ragazzi, che erano sull’attenti quasi a voler aspettare un suo possibile ordine, anche perché la cerimonia non era ancora iniziata.
Forse perché, da quando erano arrivati davanti a lei, la ragazza non aveva fatto altro che continuare ad osservarli con il suo sguardo svogliato, di chi avrebbe preferito morire piuttosto che andare avanti a sostenere quel peso enorme sulle sue spalle.
“… Così, siete voi i nuovi Cavalieri dello Zodiaco che da oggi presteranno servizio…” si limitò difatti a dire la viola pure con tono svogliato.
“Sissignora!!” risposero in coro tutti e tre.
Subito dopo però, Shiryu aggiunse “Come Capitano dei nuovi Cavalieri dello Zodiaco che la serviranno, le promettiamo che da oggi veglieremo su di lei ventiquattr’ore su ventiquattro, senza mai toglierle gli occhi di dosso. Ha la nostra parola!”
“Ovunque andrà, qualunque cosa farà, noi saremo sempre lì per aiutarla!!” aggiunse pure Shun. Seiya concluse il tutto sostenendo “D’ora in poi non dovrà più avere paura di nulla, perché ci saremo noi ad aiutarla quando sarà in difficoltà!!”
La loro sembrava più una minaccia che altro, visto che da come parlavano pareva quasi che non volessero mollarla neanche per un solo secondo… ma va beh, in fondo anche quelli venuti prima di loro avevano detto quasi le stesse cose, immaginava che fossero parole che gli insegnavano alla scuola già da bambini.
In quel momento, a Saori venne in mente che era buffo che la Grande Sacerdotessa avesse bisogno di guardie del corpo quando poteva proteggersi da sola, ma comprendeva come mai la prima Grande Sacerdotessa ed Alman di Thule presero quella decisione all’epoca.
Se la Grande Sacerdotessa avesse svelato di poter usare i suoi poteri, sarebbe stata obbligata a dire da dove provenivano, ed al momento la Comunità non era abbastanza forte da reggere la verità su di lei… e su di loro…
Quindi, almeno fino a quando la Profezia non si sarebbe realizzata, avrebbe dovuto farsi accettare quella regola… anche se le probabilità che il Prescelto giungesse nella Comunità durante la sua presenza erano pressocché nulle secondo lei.
Proprio per questo la ragazza, dopo aver sospirato per un secondo quasi a volersi dare la carica, si alzò in piedi ed asserì “Molto bene, allora cominciamo subito la cerimonia…”
In verità la cerimonia non era assolutamente niente di ché, si trattava unicamente di un giuramento che i tre avrebbero dovuto fare in quel momento, avrebbero solamente dovuto rispondere “Sì” quando la ragazza avrebbe domandato loro se fossero disposti a proteggerla, a morire per lei, tutte quelle domande “classiche” in pratica.
Per la viola era una vera noia dover ripetere ciò che già dieci anni prima aveva dovuto dire, ma la tradizione voleva così e lei non era nessuna per romperla, di conseguenza decise di svolgere rapidamente quella specie di piccola cerimonia in modo da sbrigarsi rapidamente.
Shiryu, Seiya e Shun risposero con grande gioia con “Sì” alle domande che pronunciava loro Saori, e grazie anche a questo la ragazza poté concludere la cerimonia nel giro di venti minuti, visto che comprendeva un breve discorso in cui dava il benvenuto ai nuovi Cavalieri dello Zodiaco…
Peccato solo che qualcuno, evidentemente, non aveva saputo della chiusura della Basilica di San Alman per quel pomeriggio, e si era spinto fino a Palecity per poter vedere la Grande Sacerdotessa a causa di un dubbio che lo attanagliava…
Anzi, che la attanagliava, visto che era una ragazza!
Era una giovane di diciassette anni che, in quel momento, si trovava davanti alla porta dell’enorme chiesa. Aveva dei capelli corti color arancioni, ed indossava una maglietta a maniche corte a righe orizzontali blu e bianche, una minigonna gialla e delle scarpe marroni con un piccolo tacco. Si trattava di Nami, una giovane che abitava a Fantacity!!
Con i pugni poggiati sui fianchi, l’arancione non sembrava contenta della chiusura della Basilica, visto che disse anche scocciata “Ma come sarebbe a dire chiusa per tutto il pomeriggio?! Ed io che mi sono spinta fin qui solo per vedere la Grande Sacerdotessa, uff!”
Avendo deciso di frequentare anche le superiori per tutti e cinque gli anni e di conseguenza fino a quando avrebbe avuto vent’anni, non era facile per lei trovare delle giornate in cui poteva spingersi fino a lì, ed ora scopriva che l’unica volta che c’era riuscita era stato inutile.
Immaginava il perché era stato chiuso, ma che sfortuna che fosse capitata quella cerimonia di iniziazione per i nuovi Cavalieri dello Zodiaco proprio il giorno in cui si era recata lì. Avrebbe dovuto immaginarlo, ma non ci aveva pensato…
*Bah, temo che sia inutile rimanere qui. Ma in fondo, la mia richiesta di aiuto non era niente di ché, temo mi avrebbe riso in faccia se glielo avessi chiesto…*
Dopo aver pensato questo, Nami decise che non serviva più che rimanesse lì ad osservare un portone che non si sarebbe mai aperto per lei, e di conseguenza si girò e decise di andarsene, per tornare alla stazione di Palecity.
Nonostante la rabbia per non aver trovato la chiesa aperta, sotto un certo punto di vista, e non sapeva neanche lei perché, aveva iniziato a pensare che forse era stata addirittura fortunata a trovare tutto chiuso.
Si era spinta fino a lì perché voleva domandare a Saori dei suoi timori sui Grim. Aveva paura che un giorno avrebbero invaso la Comunità e li avessero uccisi tutti, e lei fin da bambina era terrorizzata da quelle figure che abitavano la Superficie.
Circolavano talmente tante voci orribili su di loro che se li era immaginati come degli esseri spietati e senza cuore, che non avrebbero esitato ad uccidere anche bambini innocenti per conquistare la loro società.
Alcune volte credeva che le sue fossero solo paranoie, ma sapendo che anche molti altri abitanti della Comunità avevano le sue stesse paure aveva iniziato a pensare che forse qualcosa di vero c’era, e per questo si era spinta fin dalla Grande Sacerdotessa.
Voleva sapere da lei se si stava preoccupando inutilmente, oppure c’era del vero nei suoi timori. Al tempo stesso però, in quel momento pensò che forse la ragazza le avrebbe risposto che era lei ad essere paranoica e basta, e forse per questa consapevolezza si riteneva anche fortunata ad aver trovato tutto chiuso al suo arrivo.
Arrivati a quel punto, non era neanche sicura che valesse la pena di andare a Palecity un altro giorno, si sarebbe dovuta solamente autoconvincersi che le sue erano paure infondante, almeno quella di una possibile invasione dei Grim.
Doveva convivere con questa consapevolezza e basta, in fondo quante probabilità c’erano che dei Grim giungessero nella Comunità?
Meno di zero!!


Dopo essere stata bocciata alla Scuola di Hokuto, Erza ha deciso di dedicarsi anima e corpo al suo nuovo lavoro di lottatrice nella gabbia del Crown Brothel, e nel frattempo Isabella ha convinto Emma, Ray e Norman ad unirsi al Concilio e Madara, dopo aver ottenuto il Rinnegan, ha spinto Itachi ad unirsi alla causa del Gran Maestro. Le fila del Concilio dei Sette si allargano sempre di più, fino a quanto si spingeranno le loro ambizioni?


Vi è piaciuto questo ventesimo Capitolo della fic prequel?
Questo Capitolo ha mandato avanti quanto iniziato con lo scorso Capitolo, ossia ha chiuso diverse sottotrame accennate nella storia principale e che non avevo ancora trattato all’interno di questa fic prequel…
Però posso già anticiparvi che dal prossimo si tornerà a parlare unicamente di un argomento, anche perché la vicenda sarà troppo lunga per unirla ad altre in un unico Capitolo, e per sapere di quale vicenda si tratti… leggete le note finali ;).
A livello di nuovi personaggi e nuove opere, non si è aggiunto nessuno di nuovo, e di conseguenza la lista rimane invariata come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

Abbiate pazienza e tutti i pg mancanti saranno rivelati, ancora poco e li avrò presentati tutti ;).
Per quanto riguarda il Capitolo, nel pezzo che riguarda Erza potrete notare qualcosa di cui vi avevo parlato già nel primissimo Capitolo della fic prequel, non dico altro u.u XD ;).
Il pezzo all’Orfanotrofio Yuei invece era necessario per sottolineare un concetto che poi, più avanti, si rivelerà determinante nella caratterizzazione degli orfani, non aggiungo altro a causa degli spoiler, ma forse potreste già intuire a che cosa mi riferisco ;).
Il resto del Capitolo, come avete potuto vedere, è stato interamente dedicato alla famiglia Uchiha, in questo modo ho tappato tutti i buchi che mancavano riguardo alcuni dettagli su Madara ed Itachi ed anche la loro parte si può considerare chiusa quasi del tutto :).
Quasi perché manca ancora una piccola parte dedicata ad Itachi e che vedrete tra qualche Capitolo, e guardando la fic principale forse potete anche già intuire a che cosa mi riferisco ;).
Invece il pezzo finale l’ho dedicato sia alla cerimonia d’iniziazione dei Cavalieri dello Zodiaco che, soprattutto, all’introduzione di Nami!! Non l’avevo ancora mostrata nella fic prequel, ne sono consapevole, e così ne ho approfittato XD ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tutti quanti per il vostro continuo supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 21 Luglio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel interamente dedicato ad una certa ragazza con i capelli rosa!! ;)

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Capitolo 21
*** Il Dramma di Nina! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Questo Capitolo, dopo i due precedenti che hanno trattato di diverse situazioni simultaneamente, tornerà a parlare di un unico scenario sviluppandolo dall’inizio alla fine, anche perché si tratterà di qualcosa di degno di nota :).
Di che cosa?... Beh, mettiamola così. Sarà qualcosa di abbastanza tragico sotto un certo punto di vista, ma dall’altro anche di qualcosa ricolmo di speranza ;).
So che ho detto tutto e niente al tempo stesso, ma leggete qui sotto e lo vedrete voi stessi cosa voglio dire XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sì, bene o male lo scorso è stato un Capitolo normale che si è limitato a chiudere alcune delle sottotrame che erano state anticipate nella fic principale, svolgendosi in quel periodo mi sembrava corretto mostrarle anche se così avrei perso un paio di Capitoli per farlo, ma ormai siamo alla fine di questa fic prequel e di conseguenza posso permettermelo per fortuna :). Praticamente sì, il motivo per cui Erza è finita a lottare nella gabbia al Crown Brothel è quanto accaduto alla sua famiglia dopo che Xehanort è diventato il Gran Maestro del Concilio, fino a quando i Gran Maestri erano Charlez e Ansem la famiglia di Erza era stata lasciata in pace, ma come sappiamo Xehanort non perdona queste cose, ed abbiamo visto nello scorso Capitolo com’è andata a finire loro T_T. Il cammeo di Nami è servito soprattutto ad introdurla in vista di qualcosa che accadrà verso la fine della fic, e considerando che lei ha avuto una vita normale che non serve raccontare a parte che per un’unica cosa, credo possiate già immaginare cos’è quella “cosa” di cui parlerò in questa fic prequel ;). La cerimonia di iniziazione dei Cavalieri dello Zodiaco è servita invece a rimarcare la figura della Grande Sacerdotessa e certe cose di cui è a conoscenza, come ha anche mostrato nella fic principale, e quando sarà il momento capirete tutto quanto sia sulla sua figura e sia su ciò che sa ;). Il momento in cui Madara ha ottenuto il Rinnegan era importante da mostrare perché così vi ho illustrato il momento esatto in cui sono ripresi gli esperimenti del Concilio sulla Primeval Rock e sul risveglio del Genoma contenuto nel DNA umano, e più avanti sia nella fic prequel che nella fic principale vi accorgerete che era importante specificare quando ciò è avvenuto :). Fortunatamente almeno nel caso di Itachi non c’è la vendetta nel motivo per cui si è unito al Concilio, Madara potremmo dire che è l’unico che si è unito a loro per questo motivo, nel caso di Itachi c’è solamente il desiderio di passare del tempo con l’unico parente che gli è rimasto in vita… ed anche il desiderio di sopravvivere quando il Concilio avrebbe distrutto il Generatore, naturalmente XD ;). Come ultima cosa, per quanto riguarda i tre ragazzini di The Promised Neverland, possiamo dire che sì, abbiamo avuto la conferma definitiva che li rivedremo come agenti del Concilio in piena regola, in fondo come ho già fatto capire se dei pg apparsi esclusivamente nella fic prequel sono segnati come ancora vivi significa che li rivedremo nella fic principale, è solo questione di tempo e li rivedremo tutti e tre… ed anche Isabella, pure lei è ancora viva e non va dimenticato XD ;). Ti ringrazio tantissimo per l’augurio, ormai il numero esatto di Capitoli della fic prequel è delineato e, se tutto va bene, meglio sottolinearlo dato che non è ancora sicuro, addirittura pure il numero esatto dei Capitoli della fic principale, ma per questi devo ancora fare un paio di calcoli e solo quando ne avrò la certezza matematica potrò dirla ;). Mi sono comunque prefissato di provare a finire tutto entro un anno al massimo (quindi entro Luglio 2021), e se tutto va bene ci riuscirò :) e naturalmente spero che questo ed i Capitoli che ci separano dal gran finale ti piacciano come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Mi fa davvero molto piacere che ti sia piaciuto tanto lo scorso Capitolo *_* e sì, purtroppo Erza non ha passato una bella infanzia in quanto Xehanort ha reso la vita di chi ha abbandonato il Concilio quando lui era in vita un vero inferno, e la famiglia di Erza rientrava in queste avendolo abbandonato quando c’era ancora Charlez come Presidente T_T. Sì, alla fine la bocciatura alla Scuola di Hokuto le è servita per imparare che non deve dare mai per scontate certe cose e che, se vuole ottenere dei risultati, deve impegnarsi, anche per questo ha dovuto accettare quell’orrendo lavoro di lottatrice della gabbia, fino a quando non avrà abbastanza soldi da farsi una vita vera dovrà arrangiarsi con questo, e sfortunatamente ci vorrà un po’ dato che la paga non è il massimo T_T. Mirajane naturalmente è interessata perché potrebbe essere una sfida degna di tale nome come suo fratello Elfman, ma la domanda adesso è se hanno fatto in tempo a battersi prima del ritiro di Mirajane, però questo lo scoprirete quando sarà il momento, non preoccupatevi ;). Confermo che qua Isabella è più cattiva rispetto all’originale, perché se nel Promised Neverland almeno voleva bene ai bambini ed era obbligata ad obbedire agli ordini dei Demoni, qui odia profondamente i bambini e non li sopporta, desidererebbe andarsene da quell’orfanotrofio ma per ordini del Gran Maestro ci deve rimanere, e questo naturalmente finisce per fare accumulare l’odio per i bambini in lei purtroppo T_T. Con l’inganno li ha convinti tutti e tre ad unirsi al Concilio, ma ora come hai detto giustamente anche tu bisognerà vedere cosa faranno Emma, Norman e Ray quando sarà il momento u.u ;). Mostrare quando Madara ha ottenuto il Rinnegan è servito soprattutto a collocare temporalmente questo evento, e spero che alla fine come scena vi sia piaciuta :) (Io mi sono potenziata, di conseguenza a me è piaciuta di sicuro! N.d. Madara) (Direi che tu non sei per nulla obiettivo in tutto questo -_-‘! N.d. Deidara) (Ho optato per il Rinnegan anziché lo Sharingan perché si sposava bene con l’immagine che avevo di lui e con come l’avevo descritto, anche se i poteri alla fine sono quelli dello Sharingan normale come si è visto :)! N.d. PGV 2) (Quindi in conclusione nulla è cambiato… N.d. Itachi) (Praticamente XD! N.d. PGV 2) (O_________________O!!! N.d. Quasi Tutti) (… Aspetta, cosa?! O_O N.d. Shun) (Tatsumaki… non indossa le mutandine?! O////O N.d. Seiya) (STUPENDO!!! *ç* N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (TACETE VOI!! è_é N.d. Sakura) (Sbaglio o era un pezzo che non li vedevamo? N.d. Nami) (Confermo! N.d. Lucinda) (E forse era meglio se non tornavano -_-‘! N.d. Misty) (Capito, quindi è una delle coppie creatasi tramite quella fic :). Cavolo però, hai riacceso in me dei bei ricordi, peccato che non vedrà mai la fine quella fic T_T! N.d. PGV 2) (Uff, avevamo buone possibilità di vittoria! N.d. Saga) (Vero… N.d. Conan) (Beh, per evitare che la nostalgia prenda il sopravvento, è meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg XD ;). Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Madara ci teneva ancora al fratello perché lo considerava una vittima indiretta del suo maestro e non aveva colpe di quanto accadutogli, ma non poteva vederlo per ordine del Gran Maestro in persona e, dopo la sua morte, ha cercato quantomeno di reclutare il nipote su autorizzazione di Xehanort stesso. Alla fine, Itachi si è sì unito al Concilio, ma come hai giustamente detto anche tu non crede totalmente nella causa degli Illuminati, diciamo che lo vede semplicemente come un modo per recuperare il tempo perso con lo zio, e nella fic principale hai già visto che è effettivamente così ;). Sui precedenti tre Cavalieri dello Zodiaco ammetto di non averci pensato perché non ho mai pensato minimamente di mostrarli, ma volendo andare a scalare potremmo dire che erano tre dei cinque Bronzi apparsi solo nella Guerra Galattica e poi dimenticati… poveracci, un po’ pena mi fanno XD ;). All’epoca sì, era ancora poco convinta del ruolo che ricopriva Saori, ma adesso, da quando ha saputo che poteva essere la Grande Sacerdotessa che avrebbe visto la Profezia realizzarsi, ha iniziato ad essere meno depressa e più decisa, si può dire che l’arrivo dei Grim era proprio ciò che faceva al caso suo :). Come ultima cosa, se qualcuno avesse detto all’epoca a Nami che si sarebbe innamorata di un Grim probabilmente prima gli avrebbe riso in faccia e poi lo avrebbe preso a pugni per la cavolata detta, quando si dice il paradosso e le coincidenze XD ;). Ti ringrazio tantissimo per il continuo supporto che dai a me ed alle mie due fic finali, spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ti ringrazierò sempre tantissimo per trovare sempre il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli nonostante tutto, davvero grazie mille!! *_* Già nel primo Capitolo della fic prequel avevo rivelato che la famiglia di Erza faceva parte del Concilio, ma l’ha abbandonato proprio durante quel Capitolo, e considerando che è stato solo un accenno è normale che ve lo siate dimenticato ;) pure io dimentico cose della mia fic, lo confesso T_T. Comunque sia sì, praticamente tutte le famiglie della Comunità all’inizio erano legate al Concilio, solo dopo durante i centocinquant’anni passati laggiù hanno iniziato a staccarsi da esso, ma all’inizio erano tutte affiliate a loro ;). Vero, almeno Erza sta continuando a lottare e questa di sicuro è un ottima notizia, però non nel migliore dei modi dato che per racimolare soldi è costretta a lottare nella gabbia del Crown Brothel T_T avrebbe preferito combattere all’interno della Scuola di Hokuto ed imparare la Tecnica a Tre Spade, ma sfortunatamente le è andata male ed un po’ dispiace anche a me per quello che le è successo T_T. Confermo che Emma, Norman e Ray per il momento non si sono ancora fatti vedere all’interno della fic principale, ma sappiamo che sono ancora vivi e che sono agenti del Concilio, di conseguenza prima o poi dovrebbero arrivare… teoricamente O_O XD ;) mentre per gli esperimenti posso subito tranquillizzarvi, fortunatamente il Concilio non li ha sottoposti ad esperimenti, così erano e così sono rimasti, e vedendo quanto accaduto a Nunnally e Nina direi anche per fortuna :). Sì, Isabella è stata un po’ scorretta a giocare la carta della famiglia con loro, ben consapevole che sono orfani e l’unica cosa che desiderano è una famiglia, è stata un infamata e bisogna riconoscerlo… e sfortunatamente ha pure funzionato T_T ma era ovvio che funzionasse alla fine T_T. Ho voluto mostrare come Madara ha ottenuto il Rinnegan perché mi sembrava giusto alla fin fine :) e se Itachi ha accettato di unirsi al Concilio è soprattutto perché voleva approfittarne per conoscere meglio lo zio, che è l’unico parente che gli è rimasto in vita, oltre che per sopravvivere quando il Concilio avrebbe distrutto il Generatore… sì, diciamo che Itachi non crede moltissimo nella causa degli Illuminati XD e potrai vederlo meglio anche nell’ultimo chap della fic principale che ho postato ;). La cerimonia per i Cavalieri dello Zodiaco è servita soprattutto per introdurre Seiya, Shiryu e Shun che non avevo ancora avuto l’occasione di mostrare, e sì come abbiamo visto nella fic principale Saori non è per nulla contenta della carica che sta ricoprendo sfortunatamente T_T però come ha mostrato un po’ di luce le si è riaccesa dato che ci sono buone probabilità che sia la Grande Sacerdotessa del giorno in cui la Profezia si realizzerà, e questo le sta ridando un po’ di felicità ;). Nami invece desideravo semplicemente introdurla prima di presentarla come segretaria del Presidente, dato che la sua vita è stata normalissima ho provato a trovare il metodo migliore per mostrarla ;) e sì, in effetti è parecchio ironico che Nami e Saori abbiano pensato quello, visto che sappiamo tutti come andrà a finire tra qualche anno XD ;) (… Beh sì, non posso negare che sembra l’abbia tirata per davvero! N.d. Nami) (Considerando quanto sta accadendo nella fic principale però, forse è un bene che l’abbiamo tirata… N.d. Saori) (Anche questo è vero! N.d. Gohan) (Cos’hai detto sulla Dea Atena?! è_é N.d. Cavalieri dello Zodiaco) (Ecco, appunto -_-‘! N.d. Riku) (Anche secondo me, ma sfortunatamente non siamo state noi a decidere… N.d. Teresa) (Beh, se la mia controparte ha visto qualcosa che non va in loro, forse un motivo c’è… N.d. Zoro) (Oh fantastico, ora sarò preso in giro perennemente -_-‘! N.d. Trunks) (Chiediti perché u.u! N.d. Goten) (Tu non ti impicciare, grazie -_-‘! N.d. Trunks) (Non vi preoccupate, renderò Trunks un guerriero completo! N.d. Teresa) (Al massimo la tua controparte lo farà! N.d. Conan) (Beh sì, ma è comunque me alla fin fine… N.d. Teresa) (Grazie Teresa!! *_* N.d. Trunks) (Sei un mito, Teresa!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (… Sempre più inquietanti! O_O N.d. Kiba e Yamcha) (Me lo immaginavo, in fondo ti conosco bene! N.d. Claire) (Gli Yoma sono pericolosi, quindi era giusto allenarti duramente! N.d. Teresa) (Non è strano AlanKall, tranquillo. Molti fanno come fai ;) sono proprio io che non amo gli spoiler per alcuni prodotti, ma per altri invece di solito li guardo ;)! N.d. PGV 2) (Quindi qualche volta guardi gli spoiler?! O_O N.d. Mitsuhiko) (Molto raramente! N.d. PGV 2) (Sempre meglio di nulla, immagino… N.d. Ai) (Già! N.d. Genta ed Ayumi) (Sentimento reciproco u.u! N.d. Cell) (Oh non temere, Claire è tutta tua mia cara! N.d. Freezer) (Tsk, se pensa che mi farò spaventare si sbaglia. Vuole combattere? Bene, io e la mia controparte la accoglieremo a braccia aperte! N.d. Claire) (Beh dai, se vogliamo dirla tutta in tanti qua dicono certe cose… N.d. Aqua) (Indovina chi? -_-‘ N.d. Riku) (Ehi!! O_O N.d. Sora) (La stessa cosa vale per Luffy! N.d. Nami) (E Naruto! N.d. Sakura) (E Goku! N.d. Chichi) (E Ash! N.d. Misty) (Ehi!! O_O N.d. Goku, Luffy, Naruto ed Ash) (Eheheheheheheheheh stavolta non succederà, ve lo posso assicurare! N.d. Freezer) (Staremo a vedere… N.d. Vegeta) (O_O Ehm i trucchi che potrebbe insegnare Teresa non so quanto possano essere belli O_O! N.d. Seiya) (Concordo O_O. Meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg che non si sa mai. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Bene o male stiamo vedendo la storia di quasi tutti i pg apparsi nella fic principale, ad eccezione di pochi che non hanno avuto una vita movimentata e ne hanno vissuto una semplicemente normale, ma per gli altri la matassa sta venendo sciolta e tra non molto sapremo tutto quello che c’era da sapere :). Infine, per quanto riguarda Lorenzo e Danilo, posso anticipare che sì ci saranno, ma solamente in una scena e basta, quale naturalmente non te lo anticipo e lo vedrai quando sarà il momento ;). Per il resto, ti ringrazio davvero tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventunesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 21 – IL DRAMMA DI NINA!



Palazzo Presidenziale, Comunità, 06 Maggio 1940:
Erano passati moltissimi anni da quando il Concilio dei Sette aveva recuperato Nina, Jack Frost ed Alice dagli ADAM prendendoli sotto la sua ala protettrice.
Da quel momento, i tre bambini erano stati presi sotto la custodia dell’organizzazione, che per il loro bene li teneva sempre dentro una capsula criogenica essendo fin troppo instabili a causa del modo in cui erano stati potenziati.
Venivano rilasciati giusto qualche sera, per esercitarsi a controllare meglio i loro poteri, quando ormai non c’era più nessuno nel Palazzo Presidenziale ed avevano la Palestra libera per permettere loro di addestrarsi.
Si occupava Raichi di tutto, anche perché era lui che li teneva costantemente d’occhio per evitare che avessero una ricaduta, e si poteva dire che quello era forse l’unico lavoro che faceva con grande piacere per il Concilio.
In questo caso si trattava di badare a tre ragazzini che non avevano fatto nulla di male, e assicurarsi che non finissero prede dei loro stessi poteri. Per lo scienziato non c’era nulla di più nobile che aiutare dei poveri bambini.
Anche se, dopo tutti quegli anni, ormai erano cresciuti tutti e tre ed erano divenuti dei ragazzi a tutti gli effetti. Ora Jack Frost aveva diciannove anni, Alice ne aveva dodici e Nina invece ne aveva tredici.
Ormai avevano l’aspetto che avrebbero avuto a tre anni di distanza e, tutto sommato, nessuno di loro si lamentava della loro nuova vita.
Era vero, dormivano per giorni interi ed erano obbligati a vivere dentro quella struttura fino al giorno in cui sarebbero giunti in Superficie, ma se non altro ora avevano delle persone che si prendevano cura di loro e si assicuravano che stessero bene.
A tutti e tre andava più che bene quella situazione, anche perché era decisamente meglio di quando erano sotto l’ala di Fontaine, che li torturava continuamente facendogli passare dei mesi davvero da incubo.
In quell’istante, a mezzanotte e mezza di quel giorno, i tre erano già in Palestra, dove il dottore aveva fatto posizionare dei manichini per allenare i loro poteri, e vedere in questo modo se stessero iniziando a controllarli bene oppure se continuavano ad avere qualche problema.
Fortunatamente, sembrava che se la stessero cavando molto bene e che riuscissero a controllare le loro abilità piuttosto bene, visto che riuscivano a distruggere tutti i pupazzi senza perdere il controllo delle loro abilità.
In quel momento, Drango aveva appena compiuto un balzo verso l’alto in direzione di due manichini, che avevano l’aspetto di spaventapasseri di paglia con indosso una giacchetta da boscaiolo e un cappello di paglia.
Immediatamente, con il sorriso sulle labbra a dispetto di quando stava con Frank, si fece calare dalla forza di gravità contro di loro e, appena fu abbastanza vicina, assestò due potenti pugni dritti contro il loro petto.
Nonostante all’apparenza sembrassero di paglia, in verità erano fatti di acciaio puro, e ciononostante la ragazza riuscì a disintegrarli in un batter d’occhio, mostrando in questa maniera che la sua forza disumana era rimasta immutata.
Non provocò neppure potenti onde d’urto che avrebbero potuto distruggere la Palestra, e riuscì a controllarsi abbastanza da distruggere unicamente i manichini e fermarsi, senza rischiare di impattare contro il terreno.
Al tempo stesso, anche Alice stava mostrando notevoli miglioramenti con la sua abilità, e difatti si era posizionata al centro di ben otto pupazzi che la circondavano quasi come se fossero nemici minacciosi…
Ma lei ovviamente non si fece intimidire, anzi sorridendo malignamente estrasse ben due catene dalla sua schiena, che rimasero comunque legate alla sua schiena, e le fece girare all’altezza del volto dei “nemici”, facendo sì che le punte acuminate li decapitassero.
Anche in questo caso sembravano esserci miglioramenti, dato che da un po’ di tempo la ragazza riusciva ad estrarre le sue armi senza sentire dolore.
Nonostante fosse quella che Raichi definiva un Nessuno per via della struttura delle sue ossa, non poteva staccarsi le ossa che trasformava in armi una volta fuori dal corpo, e questo probabilmente era dovuto alle anomalie del modo in cui era stata potenziata.
Però ora, anche se non poteva ancora togliersi le ossa dal corpo dopo averle tirare fuori, non provava più male quando le catene uscivano da lei, e questo era sicuramente un passo in avanti, anche se c’era ancora molto da migliorare.
Infine, Jack Frost, con tre manichi davanti, adoperò un bastone di legno per generare del ghiaccio dalla sua punta e sparare tre stalagtiti che si diressero dritte contro il petto dei pupazzi, trapassandoli da parte a parte e, di conseguenza, “uccidendoli” sul colpo.
Lui inizialmente era stato il più difficile da stabilizzare, perché anche se aveva ereditato il potere del ghiaccio, proprio come Elsa, non riusciva a controllarlo neppure da calmo. Sembrava quasi che i suoi poteri si ribellassero costantemente a lui.
Il rischio con quello era che un giorno, perdendo il controllo delle sue abilità, l’albino rischiasse di congelarsi e di morire assiderato, e Raichi questo non poteva permetterlo, per questo aveva deciso di adottare una soluzione estrema.
Con il consenso sia del Gran Maestro che di Jack Frost, che aveva accettato per non rappresentare più un pericolo per nessuno, Raichi un anno prima riuscì ad estrarre la sua colonna vertebrale trasformandola in una sorta di bastone di legno, in maniera dissimile dall’abilità dei Nessuno.
Il ragazzo non era un Nessuno, però sembrava che avesse ereditato una colonna vertebrale rigenerante, probabilmente un'altra abilità racchiusa nel Genoma e allo scienziato sconosciuta dato che non aveva potuto analizzare bene il suo DNA per via del rapimento.
L’operazione, nonostante fosse molto rischiosa, fu un successo incredibile e, grazie a questo, sembrò quasi che la nuova arma del ragazzo divenisse una sorta di tramite tra lui ed i suoi poteri glaciali.
Infatti, il giovane da quel momento riuscì a controllare il ghiaccio che emanava il suo corpo, incanalandolo all’interno del bastone ed usando esso per poterlo concentrare e sparare come meglio preferiva.
Sfortunatamente l’estrazione della colonna vertebrale, che comunque si era già rigenerata dentro di sé, aveva fatto in modo che potesse controllare il ghiaccio solo con quell’arma in mano, ma a lui di sicuro non dispiaceva.
Anzi, in questo modo non sarebbe più stato un pericolo per nessuno, ed avrebbe potuto vivere nella stessa stanza degli altri senza rappresentare una minaccia costante per tutti coloro che gli stavano intorno, sia che fossero amici e sia che fossero nemici.
I ragazzi conclusero a quel punto l’addestramento, avendo terminato di distruggere tutti i manichini che erano disseminati nella Palestra, ed una volta conclusosi alcuni non nascosero il loro entusiasmo del momento.
“Evvai!!” esultò difatti Nina sollevando il pugno destro al cielo “Siamo migliorati notevolmente nel controllo dei nostri poteri!!”
“Già, così sembrerebbe…” affermò invece Jack, che con un’aria quasi malinconica stava osservando il bastone che reggeva con la mano destra.
“Mmmmm, ora che riesco ad estrarre le catene senza provare dolore, posso finalmente assaporare la gioia della distruzione e l’immensità del mio potere. E tutto ciò è davvero… eccitante!!” affermò invece Alice, portandosi entrambe le mani di fianco alla bocca ed assumendo un’aria goduriosa.
Drango non poté fare a meno di concordare con lei, al punto che si avvicinò alla giovane e, sollevando entrambi i pugni portandoli poco di fronte al volto, affermò sempre con gioia “Non è fantastico?! Siamo migliorati notevolmente da quando il Concilio ha deciso di prendersi cura di noi, e per di più quando sarà il momento ed avremo invaso la Superficie potremo finalmente vivere la vita che abbiamo sempre desiderato!!”
“Già, e la sola idea del male che faremo lassù… mamma mia, non riesco proprio a resistere!!” proseguì però la nera, continuando a pensare unicamente in maniera sadista.
Nonostante la rosa ritenesse l’amica abbastanza inquietante quando faceva così, non poteva che essere davvero soddisfatta dei progressi che stavano facendo. Finalmente avevano una vita, e quando si sarebbero stabilizzati e sarebbero andati ad uccidere i Grim, tutto sarebbe finito.
Jack Frost però non sembrava tanto convinto di quello che aveva sentito, e per questo non poté fare a meno di osservare entrambe le amiche con un’aria malinconica, quasi dispiaciuto per la nochalance con cui dicevano determinate cose.
Dei tre ragazzi, lui era l’unico che aveva qualche dubbio sul modus operandi del Concilio. Non andava frainteso il suo dubbio, gli avevano salvato la vita e sarebbe stato eternamente grato loro per averli strappati dalle grinfie di Fontaine…
Tuttavia, in quegli anni che erano stati al Palazzo Presidenziale aveva avuto modo di vedere che cosa facessero, senza contare che erano stati informati tutti e tre del piano finale dell’organizzazione, e non poteva negare che si sentisse abbastanza contrariato davanti a certi atteggiamenti che gli Illuminati avevano, li trovava quasi disgustosi…
Però si stava parlando di coloro che avevano ridato un senso alla sua vita, senza cui ora sarebbe probabilmente un soldato degli ADAM dopo che Fontaine gli aveva fatto il lavaggio del cervello, non poteva pretendere molto.
In più, non era neanche sicuro di potersi costruire una nuova vita al di fuori del Palazzo Presidenziale. Quella era la sua vita, e nonostante avesse dei dubbi, doveva farsela piacere, anche per il bene delle sue amiche, soprattutto di Alice che stava diventando un po’ troppo sadica…
*Chissà se troveremo davvero la pace un giorno…* pensò a quel punto, ricollegandosi a quanto aveva detto prima la rosa.
Lui non aveva alcun dubbio su quale fosse il suo concetto di pace: vivere una vita normale fuori nella Comunità, e magari poter riabbracciare sia Elsa che Schmidt, i suoi vecchi amici che erano riusciti a scappare anni prima dagli ADAM.
Chissà se erano riusciti a rifarsi una vita…
Mentre tutto ciò stava avvenendo, il Dr. Raichi era all’interno della Palestra e, non molto distante dall’uscio che conduceva fuori dalla struttura, aveva in mano una specie di blocco appunti dove stava prendendo nota dei miglioramenti dei tre ragazzi.
“Molto interessante, stanno migliorando la loro capacità di controllo. Sembra che tutto proceda a gonfie vele…” disse difatti il dottore, anche se era consapevole che nessuno lo stava sentendo in quel momento.
Lo scienziato aveva ormai raggiunto i sessantasette anni, per quanto avrebbe preferito morire molto prima a causa delle condizioni in cui versava, e doveva ammettere che lavorare con quei ragazzi era l’unico momento della sua vita che poteva definire… felice.
Vedere l’energia di Nina, la ritrovata sicurezza nel controllo di Jack Frost e la passione di Alice lo rendevano contento, erano solamente dei ragazzi che si erano ritrovati loro malgrado in una situazione più grande di loro, proprio come lui, per questo li capiva.
L’unica cosa che forse lo preoccupava un po’ era il sadismo che stava nascendo nella nera. Stava diventando un po’ troppo incline a godere del male altrui, e questo alla lunga poteva trasformarsi in una vera e propria ossessione per lei…
Tuttavia, almeno momentaneamente non aveva mai fatto del male a nessuno, seguendo gli addestramenti ligelmente e senza mai lamentarsi, di conseguenza poteva dire che non ci fossero problemi, almeno in quell’istante.
Però non poteva perdersi troppo tempo ad ammirare quei giovani, Xehanort voleva un rapporto entro la fine della nottata, e di conseguenza doveva analizzare i dati che aveva appena ottenuto e confrontarli con quelli precedenti.
Immediatamente iniziò a sfogliare le pagine, dando un’occhiata ai dati che aveva raccolto nell’ultima sessione di allenamento due mesi prima con quelli ottenuti in quel momento, e doveva dire che stavano andando davvero molto bene.
*Eccellente, hanno migliorato tutti e tre il loro controllo, se tutto va bene sapranno gestirsi perfettamente il giorno del’inv…*
Raichi non terminò mai la frase… in quanto proprio a quel punto si accorse di un dato, un dettaglio riguardante uno dei tre ragazzi che l’aveva lasciato scosso, in quanto fino a quel momento non era mai riuscito a notarlo!
Immediatamente strabuzzò gli occhi, e per poco la penna che reggeva con la mano sinistra non gli cadde a terra dallo stupore, non poteva crederci, ma come… eppure aveva riportato tutto benissimo, non poteva sbagliarsi…
Ma no, non poteva essere… un'altra possibile Nunnally no…
Per quanto avrebbe voluto rimanere lì con i ragazzi, doveva andare ad avvertire il Gran Maestro all’istante, tanto potevano badare a loro stessi tranquillamente, la priorità rimaneva un’altra in quel preciso momento.
Il figlio di Ansem doveva sapere…

Senza perdere tempo, Raichi si diresse dal Gran Maestro, che si trovava nell’ufficio del Presidente a causa di una sua ennesima assenza, per metterlo al corrente della situazione.
Bastò giusto mezz’ora prima che lo scienziato fosse davanti all’uomo, il quale si trovava seduto sulla poltrona di Goku all’interno della stanza in cui lavorava, mentre il dottore si trovava sempre sopra la sua sfera a circa tre metri dalla scrivania.
L’albino era stato informato prima del suo arrivo in modo che potesse stoppare momentaneamente quello che stava facendo, essendo una questione della massima urgenza dato che uno degli “esperimenti” aveva qualcosa che non andava…
Ciononostante, sembrava comunque che il bianco non avesse preso molto bene l’interruzione, dato che osservando malamente l’anziano gli disse “Spero che tu abbia una valida motivazione per aver interrotto il mio lavoro. A causa di quell’idiota di Goku, sono costretto a fare gli straordinari oggi…”
Anche se era rimasto a palazzo principalmente per avere un rapporto completo dal vecchio alla fine della nottata, era anche obbligato a svolgere il lavoro del Son in sua assenza e sperava di concluderlo prima del rapporto, per questo quell’interruzione non l’aveva per nulla gradita.
Raichi ne era consapevole, e per questo si scusò subito con lui sostenendo “Mi dispiace molto, Gran Maestro. Ma nei dati che ho raccolto oggi sui tre Potenziati è emerso un dettaglio che ritenevo fosse giusto riferirle…”
Gli aveva già parlato tramite una chiamata di poco prima del dettaglio, di conseguenza neanche si sorprese di quella specificazione, però desiderava che passasse subito al sodo, in modo che potesse così tornare immediatamente al lavoro.
“Allora parla, non farmi perdere troppo tempo…”
Cavolo, sembrava già di pessimo umore, evidentemente sostituire continuamente la negligenza del Presidente stava iniziando a seccarlo… non che all’azzurro dispiacesse questa cosa, però non era un bene che fosse irritato proprio in quel momento, visto che quello che doveva dirgli era molto delicato…
Comunque fosse, decise lo stesso di parlargli già in quel momento, anche perché ormai era lì ed era inutile tornare indietro, e per questo come prima cosa lanciò letteralmente il suo blocco appunti sulla scrivania.
“Ho raccolto come mi ha chiesto i dati sui miglioramenti dei tre Potenziati. Stanno imparando a controllare meglio i loro poteri, e da quando abbiamo estratto la colonna vertebrale di Jack per trasformarla in una sua arma anche lui è migliorato molto…”
“Mi fa piacere la cosa… ma mi ha interrotto solamente per questo?” domandò però Xehanort, che nonostante fosse contento che i tre ragazzi stavano migliorando non poteva ancora nascondere la sua leggera ira del momento.
Certo, se magari lo faceva finire avrebbe scoperto il perché aveva chiesto un colloquio urgente con lui, visto che era un tipo paziente poteva averne un po’ anche per quel momento… ma va beh, aveva già capito di averlo beccato nel momento sbagliato.
Così, dopo circa un paio di secondi di silenzio, Raichi continuò specificando “… Tuttavia, uno dei tre sta presentando un'anomalia negli ultimi allenamenti…”
Ecco, sembrava che quella frase fosse finalmente riuscita a catturare l’attenzione del diretto interessato, visto che sollevò il sopracciglio sia confuso che interessato e, per la prima volta, sembrò veramente attento a ciò che diceva.
Istintivamente, dato che se ne intendeva di scienza anche se non era un esperto, prese il blocco appunti del dottore e cominciò a sfogliarlo per osservare i dati che aveva raccolto, e nel frattempo l’anziano continuò a parlare.
“Il soggetto Nina Drango, ultimamente, ha iniziato ad essere meno precisa nei colpi. Inizialmente credevo che fosse unicamente per una mancanza di controllo della sua immensa forza fisica… ma poi ho riguardato i dati raccolti in questo periodo e, purtroppo, non è così…”
Gli era molto difficile doverlo ammettere, anche perché non aveva idea di che cosa le avrebbe fatto il figlio di Ansem quando avrebbe saputo la verità… però doveva saperlo, anche perché a causa del dispositivo che aveva in testa l’avrebbe comunque saputo prima o poi.
Per questo, stringendo i pugni sulle ginocchia e digrignando i denti, dovette avvertirlo “Lei… è un fallimento!!”
Inutile dire che, sentendo le sue parole, il figlio di Ansem sollevò lo sguardo dal blocco appunti che stava ancora osservando ed iniziò a guardare l’anziano, anche per capire il motivo per cui aveva pronunciato quelle parole.
“In che senso fallimento? Possiede i poteri, lo abbiamo visto…” specificò difatti l’uomo.
Allora l’anziano dovette avvertirlo “Sì, è stata potenziata, questo è vero. Però temo che il modo in cui il suo Genoma sia stato sbloccato abbia fatto in modo che la percentuale di successo venisse completamente stravolta…”
In pratica stava dicendo che l’averla potenziata torturandola e risvegliando a forza il suo codice genetico nascosto è stata la chiave per renderla un “fallimento”, anche se ancora non comprendeva il motivo per cui la definiva così…
E per questo Raichi glielo spiegò immediatamente “A quanto pare il modo in cui è stata potenziata ha fatto sì che il risveglio del Genoma influisse sulla sua vista, già adesso sta iniziando a calare e la sua precisione ne risente, anche se per il momento non è nulla di irreparabile. Ma tra cinque anni la sua vista comincerà a calare vistosamente… e poi, due anni più tardi, lei…”
Era molto dura dover pronunciare quelle parole, aveva finito per affezionarsi a tutti e tre i Potenziati negli anni in cui aveva dovuto tenerli d’occhio, ed erano ciò che riusciva ancora a dare un senso alla sua vita… ed ora doveva ammettere che… che…
“… Lei diventerà cieca completamente!!” annunciò alla fine l’anziano.
Il tutto lo fece abbassando il volto e continuando a stringere i pugni sulle ginocchia ed a digrignare i denti dal furore. Sperava che una situazione del genere non si verificasse, e non avrebbe mai pensato neppure che si potesse manifestare…
Xehanort ascoltò quanto aveva detto molto attentamente, e rimase anche per circa cinque secondi in completo silenzio, alternando uno sguardo verso lo scienziato ad uno sguardo verso i dati che erano riportati tra le sue mani.
Stando a quanto c’era scritto lì, era vero che il suo rendimento aveva calato di precisione, ed in effetti a giudicare dai numeri sembrava veramente che la sua vista stesse iniziando a calare, anche se non sembrava niente di ché per il momento…
Difatti, l’albino dovette domandare “Stando a quanto c’è scritto pare che tu abbia ragione, però sei sicuro dei dati che hai riportato?”
“Purtroppo sì, i miei dati non sbagliano mai…” dovette ammettere il dottore.
Non lo faceva per vantarsi, però era vero che i suoi calcoli scientifici erano sempre perfetti, era stato il tempo e la sua esperienza a dimostrarlo, e di conseguenza era malauguratamente vero anche quello che aveva appena riportato.
L’albino a quel punto non ebbe più motivo per dubitare di lui, anche perché non stava provando mal di testa a causa del dispositivo e, di conseguenza, doveva star davvero dicendo la verità… anche se per sua sfortuna.
Quei tre Potenziati avevano un’abilità enorme tutti e tre se ben sfruttata, ed ora saltava pure fuori che una di loro sarebbe divenuta cieca addirittura prima che dessero inizio al loro grande progetto tra otto anni!!
Entro sette anni si sarebbe ritrovato un soldato inutile, dato che senza vista non le sarebbe potuto essere utile nonostante la sua forza, senza contare che come se non bastasse al momento non sembrava avere la volontà del guerriero.
Alice era sadica al punto giusto, Jack Frost eseguiva gli ordini senza problemi, lei invece era troppo entusiasta e non sembrava essere cinica sufficiente. Sperava che sopperisse a questo adoperando la sua forza sovrumana al suo servizio, ma ora era tutto cambiato…
Era uno scarto, pura spazzatura che non poteva essergli utile.
Doveva ammettere di essere deluso, sperava di sfruttarli tutti e tre quando sarebbe stato il gran giorno come i suoi Potenziati da piazzare in prima linea in battaglia, ma evidentemente doveva fare un cambio di programma, anche se non avrebbe mai voluto…
Proprio per questo, poggiando sul tavolo il blocco appunti dell’anziano, l’albino spiegò subito “… Se quello che c’è scritto qui è vero, allora non ha più senso spendere ulteriormente il nostro tempo con uno scarto da laboratorio!”
… COSA?! Stava dicendo sul serio?!
In teoria Raichi si aspettava benissimo che potesse uscirsene con una frase del genere, ma un conto era temerlo ed un conto era sentirglielo dire direttamente, anche perché quando diceva cose del genere non andava mai a finire bene…
Difatti, la prima cosa che chiese quasi immediatamente Xehanort fu “Dimmi, ha migliorato la capacità delle sue pasticche cancella-memoria?”
Che domanda era?
Conosceva già la risposta, e infatti l’anziano replicò immediatamente “Sa bene che le ho migliorate quando abbiamo dovuto distribuire di nascosto a tutta la Comunità, quelle che avevamo dato a Elsa, Schmidt e gli ADAM erano sperimentali, e difatti hanno riottenuto la memoria immediatamente. Adesso nessuno può più recuperare la memoria dopo averla presa…”
In verità non avrebbe mai voluto rivelare dettagli così importanti proprio a lui, ma tenerglielo nascosto avrebbe unicamente peggiorato la situazione e non sarebbe servito proprio a nulla, senza contare che il dispositivo quasi lo obbligava…
Appena ebbe ricevuto la risposta, il figlio di Ansem fece un sorriso ed asserì “Molto bene… allora dalle l’ultima pasticca rimasta e sbattila in mezzo alla strada!!”
… COME? IN MEZZO ALLA STRADA?!
“C-Cosa?!” domandò quasi perplesso Raichi a dir poco senza parole.
Xehanort si fece più chiaro subito, mentre poggiava i gomiti sulla scrivania ed univa le mani all’altezza del volto “Uno scarto da laboratorio ci è inutile, visto che perderà la vista prima della distruzione del Generatore, di conseguenza ci è completamente inutile, ma al tempo stesso non possiamo ucciderla, se Jack Frost ed Alice scoprissero cosa le abbiamo fatto ci si rivolterebbero contro, e sarebbe una vera seccatura. L’unica soluzione è farle dimenticare tutta la sua vita a parte il nome e lasciarla nei sobborghi della Comunità, tanto i suoi genitori sono stati uccisi da Fontaine, quindi nessuno la cercherà…”
“M-Ma…” provò a biascicare il vecchio, ancora parecchio perplesso da quello che stava sentendo “L-La gente si ricorda ancora della sua sparizione, se sapesse il suo nome potrebbe avvertirla…”
“Gli abitanti di questa Comunità hanno ancora i ricordi confusi per via delle pasticche che gli abbiamo rifilato per fargli dimenticare la vita di Elsa e Schmidt prima della sparizione, fidati che non si ricorderanno di lei nonostante il nome… ed anche nel remoto caso che si ricordassero, non dimentichiamoci che lei non era stata rapita da Fontaine per l’opinione pubblica, ma era solo “sparita”. Eheheheheheheheh…”
Sembrava abbastanza evidente quello che voleva dire. In pratica la gente avrebbe creduto unicamente che fosse sparita nel nulla in quanto si era persa di casa ed era finita a fare la barbona, e dato che per diverso tempo Frank l’aveva fatta in barba a tutti nella stessa maniera nessuno si sarebbe fatto troppe domande.
In teoria come piano poteva funzionare… ma al tempo stesso il dottore non poteva credere che volesse fare una cosa del genere ad una bambina. Ora capiva perché tre anni prima gli aveva chiesto di migliorare la pasticca affinché la cancellazione fosse quasi totale a parte il nome, si stava preparando a momenti come quelli…
Nel tentativo di provare a mettere un’ultima pezza, l’ex migliore amico di Ansem provò a dire “E-E se provassi a visitarla per trovare una cura? So che gli effetti del Genoma sono irreversibili, ma se potessi studiare la Primeval Rock forse troverei una sol…”
“Non ce n’è la necessità!” specificò tuttavia Xehanort, con un’aria abbastanza seria “Lei è uno scarto come ho già detto, e non ne vale la pena di perdere tempo, denaro e risorse solo per mantenere la vista ad un fallimento. Creeremo altri soldati con poteri risvegliando il loro Genoma, non ci serve un pezzo difettoso…”
… Un pezzo… difettoso?!
Era questo che la considerava, misera spazzatura che non serviva più e per questo poteva essere gettata nella pattumiera. Lei non era un oggetto divenuto inutile, era una bambina, una ragazzina a cui era stata strappata l’innocenza con la forza!!
Non poté pensare altro in quanto il dispositivo impiantato in testa iniziò a fare effetto, provocandogli un dolore lancinante alla testa a cui lui provò a resistere, quantomeno per non dare soddisfazioni a colui che aveva davanti.
Quest’ultimo neanche badava a quel piccolo dettaglio, per lui la discussione era finita e, proprio per questo, lo invitò ad andarsene asserendo “Procedi stanotte stessa, così nessuno potrà vederti mentre la porti all’ingresso del Palazzo Presidenziale, predisporrò alcuni agenti affinché la portino a Fantacity e la lascino nei sobborghi della città. Puoi andare!”
Neanche il tempo di replicare che l’uomo aveva già girato la sedia verso il retro, dove si trovava il muro a finestra che dava verso l’esterno del Palazzo Presidenziale, da lì aveva una buona vista dell’intera piazza che circondava l’edificio.
Lo scienziato quasi allungò la mano destra nel tentativo di rispondergli che si poteva trovare una soluzione… ma ormai aveva già preso la decisione, e dal suo atteggiamento sembrava evidente che non avrebbe accettato ulteriori discussioni in merito.
Proprio per questo Raichi, a malincuore, dovette abbassare sia il braccio che il volto ed allontanarsi dall’ufficio, consapevole di quello che stava per fare e, per questo, digrignando i denti e stringendo i pugni dal furore.
Quei ragazzini lo rendevano felice, l’unico motivo per cui accettava di continuare quell’orribile vita, ed ora doveva fare del male ad una di loro, privarla di tutti i ricordi che aveva e renderla una barbona praticamente.
L’unico lato positivo era che avrebbe anche dimenticato le orribili torture che aveva subito per mano di Fontaine, ma era l’unica cosa per cui poteva essere felice… perché per il resto era una vera tragedia.
Avrebbe fatto una brutta fine, anche per colpa sua…

Dovette aspettare un po’ prima di agire.
Inizialmente avrebbe dovuto attendere il momento in cui i ragazzi sarebbero tornati all’interno delle proprie capsule criogeniche, cosa che fortunatamente non tardò ad arrivare, visto che alle tre di notte erano già dentro di esse.
Stavano fluttuando tutti e tre all’interno del liquido verdastro al centro del laboratorio segreto, mentre dietro di loro c’erano le due capsule contenenti i due bambini che, lentamente, si stavano mutando in due terribili creature.
Per quanto riguardava il Predator non era ancora del tutto completo, era aumentato di statura e il volto e la pelle erano già cambiati, ma le mascelle ed i capelli erano ancora quelli di prima, segno che la mutazione non era completa.
Per l’Alien invece… beh, il suo aspetto era ancora più terrificante. Il bambino aveva già il volto allungato della creatura, oltre che la coda che gli era già cresciuta, il resto del corpo invece aveva solo assunto il colorito nero, ma era ancora quello di un umano.
A Raichi però in quel momento non importava di loro due, era più interessato verso i tre che erano davanti, per la precisione la rosa che vedeva dormire beatamente all’interno della capsula, addirittura col sorriso sulle labbra.
Quel sorriso lo faceva stare male. Tra le tre era la più allegra e spensierata, forse l’ultima a meritare un simile trattamento, ma non poteva neanche tirarsi indietro, era obbligato ad eseguire gli ordini, che gli piacesse o meno…
Se c’era qualcuna a cui non avrebbe mai voluto fare qualcosa era proprio lei, sempre libera e spensierata come un bambino innocente, come se non avesse mai subito tutte quelle torture orribili alcuni anni prima.
Era riuscita a ripartire con loro, aveva fiducia nel Concilio e si divertiva un mondo a stare con i suoi amici rapiti come lei ed a migliorare le sue capacità, si sentiva davvero bene con loro… e lui doveva farle quello…
Nonostante stesse quasi morendo dentro, lo scienziato era consapevole che purtroppo non c’era altra scelta, per questo abbassò il volto e strinse i pugni dalla rabbia, se solo non avesse avuto il dispositivo in testa addosso…
*Piccola… mi dispiace molto…* fu quello che pensò allora l’ex migliore amico di Ansem.
A quel punto, Raichi si avvicinò al macchinario che controllava lo stato dei ragazzi dentro le capsule, e cominciò a premere alcuni bottoni in modo che i tubi che collegavano la macchina alla capsula di Nina iniziassero ad agire.
Immediatamente cominciarono ad iniettare una sorta di liquido rosso all’interno dell’oggetto, che si mescolò quasi subito con quello verdastro che consentiva alla giovane di respirare, e difatti quest’ultima, pur addormentata, sembrò cominciare a sentire qualcosa.
Nonostante non si fosse svegliata, assunse un’aria imbronciata, come a sottolineare che quella sostanza le stava entrando in corpo e le dava fastidio, anche se per fortuna non le avrebbe tolto la vita, come voleva Xehanort.
Quella sostanza serviva unicamente ad addormentare la giovane, in modo che poi il trasferimento fuori dal Palazzo Presidenziale fosse molto più agevolato. All’anziano era bastato unicamente mescolare del sonnifero con il liquido verdastro che aveva creato ed ecco che si era creato un sonnifero liquido di colore rosso perfetto per l’operazione.
Dopodiché, arrivò il momento della seconda ed ultima fase dell’operazione che toccava a Raichi… mescolare al liquido anche la pasticca cancella-memoria che un tempo aveva donato a Charles ma di cui si era riapproriato dopo la morte dell’uomo!!
L’aveva già mescolato sempre al liquido verdastro contenuto stavolta all’interno di un secondo tubo che collegava la macchina alla capsula, dato che erano sempre due che si attaccavano ad esse dalla cima degli oggetti.
Doveva solamente premere un bottone e la sostanza sarebbe entrata dentro lo strumento, penetrando poi nel sistema respiratorio della ragazza e mandando in confusione il suo cervello, cancellandole in via definitiva tutti i ricordi ad eccezione del nome.
Quando però fu il momento di premere il tasto, Raichi ebbe un momento di esitazione, al punto da fermarsi con l’indice destro proprio sopra al bottone nero che avrebbe dato inizio alla seconda operazione.
Finì addirittura per tremare, l’ultima cosa che voleva era fare una cosa del genere alla bambina, ed una parte di lui sembrava quasi star cercando di fermarlo e di impedirgli di commettere una pazzia, forse il cuore…
Però i macchinari dentro di lui, che stavano agendo e gli provocavano un terrificante mal di testa, gli stavano dicendo che doveva obbedire agli ordini del Concilio e procedere immediatamente, evidentemente quell’esitazione veniva vista dal dispositivo come segno di debolezza per la causa degli Illuminati.
Toccandosi dolorante la testa con la mano sinistra, era consapevole che, per quanto fossero forti, i suoi desideri non valevano nulla davanti alla volontà dell’albino di sbarazzarsi di quello “scarto” come la chiamava lui.
Non aveva altra scelta se non agire… anche se gli si spezzava il cuore.
*… Spero mi perdonerai un giorno, anche se non ti ricorderai di nulla…* pensò allora l’anziano, sempre a testa abbassata.
A quel punto, non potendo agire diversamente, premette l’orrendo bottone, ed ecco che il liquido verdastro contente la pasticca sciolta, anche se di colore non era cambiato, cominciò a penetrare all’interno della capsula.
Lo scienziato dovette assistere a tutto impotente, consapevole che purtroppo non poteva ancora combattere contro il destino e che, fino a quando l’alleanza con Lelouch e Nunnally non avesse portato a dei risultati, avrebbe dovuto dare retta al Gran Maestro.
Per questo, con grande rammarico, dovette distogliersi dal macchinario e piazzarsi davanti alla capsula dove Nina, sempre con quella smorfia in volto, si ritrovava anestetizzata e con la memoria completamente cancellata.
Che cosa aveva fatto…

Intorno alle tre e mezza di notte, gli agenti che erano stati predisposti da Xehanort per portare via la rosa arrivarono a Palazzo Presidenziale.
Il dottore si fece trovare davanti all’ingresso, non potendolo oltrepassare altrimenti la sfera su cui poggiava sarebbe esplosa uccidendo sia lui che la ragazza, e consegnò Drango ai due uomini, che sembravano quasi criminali visto che indossavano indumenti totalmente neri ed avevano il volto coperto.
Una volta che ebbero preso la giovane, la portarono fino a Fantacity grazie ad un treno che era stato predisposto per quel trasporto, e che fortunatamente non sarebbe stato notato da nessuno visto che a quell’ora i treni non circolavano e gli abitanti della Comunità dormivano ancora pesantemente.
Appena furono arrivati in città, condussero la giovane in un vicolo e lì la mollarono alle sei di mattina come se fosse una pera cotta, per poi andarsene via per la loro strada come se avessero appena buttato un pacchetto di sigarette vuoto e quindi inutile.
La rosa, ignara di tutto ciò che era successo, dormì beatamente e con il sorriso sulle labbra, pareva che da quando il sonnifero aveva avuto effetto avesse abbandonato la smorfia per tornare al suo classico sorriso.
Rimase ferma in quella posizione, sdraiata sul fianco sinistro e con la schiena poggiata ad un muro di quel vicolo, praticamente per ulteriori otto ore, e sfortunatamente durante il giorno nessuno notò la sua presenza.
Quando la ebbero portata lì, i due agenti furono molto bravi ad evitare la folla che stava iniziando ad uscire di casa per andare al lavoro, e poi nascosero la giovane in un vicolo molto infrattato, in modo che nessuno la trovasse fino al suo risveglio, neppure i barboni.
Alla fine, alle 14:00, finalmente la ragazza cominciò ad aprire lentamente gli occhi, perdendo per un momento il sorriso a causa del risveglio e della superficie dura che stava sentendo sotto la sua testa.
Appena ebbe riaperto gli occhi molto confusa, notò che davanti a lei c’erano dei bidoni della spazzatura completamente pieni, oltre che dei gatti che stavano mangiando della carne avanzata e che era stata buttata via, e naturalmente rimase sorpresa dalla cosa.
Immediatamente riaprì gli occhi di scatto, affermando “Cosa?!”
Subito dopo, Nina sollevò il busto di scatto, mettendosi così seduta per terra di sedere e senza più poggiare al muro che aveva adesso alla sua destra, cominciando subito dopo a guardarsi attorno per capire che cosa stesse succedendo.
“C-Cosa…” biascicò anche debolmente.
Che cos’era quel vicolo? Non le sembrava di averlo mai visto in vita sua… anzi… a dire la verità… non sapeva neppure dove fosse stata fino a quel momento!!
Non sapeva neanche lei perché, ma si era risvegliata con un mal di testa incredibile, che la portò a toccarsi il capo abbastanza dolorante con la mano sinistra, e la cosa peggiore era che quando cercava di ricordarsi come era finita lì non le tornava in mente nulla.
Aveva un vuoto assoluto in testa che proprio non riusciva a comprendere. Si ricordava bene il suo nome, Nina Drango, ma per il resto… zero, niente di niente.
Non capiva cosa stava succedendo, doveva forse credere che fosse nata lì, in quel preciso momento? Ma non era possibile, eppure non aveva nessuna memoria…
*C-Che cosa… p-perché mi fa così male la testa? D-Dove sono? C-Come sono capitata qui?* si ripeteva in testa mentre finiva per toccarsela dolorante con anche la mano destra.
Non si era alzata in piedi, era rimasta a terra che sembrava quasi rantolare mentre assumeva un’espressione di puro male. Si stava sforzando tantissimo per ricordarsi anche i più piccoli dettagli, ma non serviva a nulla.
Che diavolo stava succedendo?
A parte il suo nome non ricordava null’altro, non poteva essere possibile, perché… perché?! Chi era lei? Da dove proveniva? Come era finita in quel punto?!
Era troppo confusa, ed alla fine, in un impeto di rabbia, finì per lanciare un urlo al cielo colmo di ira e confusione “AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!”
Il suo era uno sfogo perché non ci stava capendo nulla, si era risvegliata in un luogo che non conosceva senza sapere nulla della sua vita, senza conoscere il modo in cui era finita lì e senza neanche avere uno straccio di informazione.
Perché le stava accadendo questo? Perché?!

Sobborghi di Fantacity, Comunità, 19 Maggio 1940:
Purtroppo, da quel giorno Nina non se la passò per nulla bene.
Essendosi ritrovata in un vicolo da sola, la ragazzina provò a chiedere aiuto ai passanti, ma credendola una barbona nessuno di loro la considerò, e neppure la riconobbe d’aspetto dato che era piccolissima quando era stata rapita.
Senza nessuno che la considerasse, la rosa finì ben presto a lottare per la sopravvivenza per le orribili strade della metropoli. Non avendo una casa o dei genitori da cui tornare, era obbligata a vivere come una senzatetto.
Fortunatamente riusciva a procurarsi il cibo sufficiente per sopravvivere grazie alla sua forza sovrumana, che aveva scoperto di possedere quando finì per litigare con un altro barbone per un tozzo di pane e gli assestò un pugno violento senza volerlo.
Non lo ammazzò per fortuna, ma finì comunque all’ospedale dopo che Drango ebbe chiamato in anonimo i soccorsi. Scoprire di possedere una tale forza la sorprese non poco, e le fece domandare da dove diavolo fosse sbucata fuori.
Però quella era solamente una delle tante domande che purtroppo non avevano alcuna risposta, e di conseguenza il massimo che poté fare fu di adoperarla per sopravvivere, anche se significava vivere nei cartoni e raccattare il mangiare nella spazzatura.
Nel tentativo di guadagnare qualche spicciolo, finì addirittura a fare l’elemosina sui marciapiedi, sperando nel buon cuore degli abitanti di Fantacity. Purtroppo, aveva sottovalutato l’egoismo di molti di loro.
Riuscì a racimolare solamente pochi spiccioli al giorno, non sufficienti per sopravvivere, e di conseguenza ogni giorno la tiritera si ripeteva costantemente, con lei che cercava modi per racimolare qualche soldo ed al tempo stesso difendersi dagli altri barboni che volevano rubarle gli averi.
Era davvero una pessima vita, e lei faticava non poco a livello emotivo ad andare avanti. Non sapere chi fosse e come fosse capitata in quella situazione la faceva stare molto male, ma cercava comunque di andare avanti anche per stare bene psicologicamente.
Non voleva cadere nella pazzia come aveva visto succedere a molti barboni, voleva rimanere più lucida che poteva e continuare in quella vita. Se fosse stata fortunata, magari un giorno si sarebbe imbattuta in qualcuno che la conosceva…
Anche se c’era da dire che non diceva mai il suo nome a nessuno, anzi non le davano proprio il tempo di pronunciarlo visto che molti, credendola una barbona fin dall’inizio, la evitavano proprio andando dall’altra parte rispetto a dove si trovava lei.
Certe notti avrebbe voluto scoppiare a piangere, sfogarsi per quanto la vita fosse così ingiusta, ma cercava di trattenersi, voleva essere forte per superare quel momento difficile per lei sia a livello fisico che a livello mentale.
Purtroppo, quel momento andò avanti per tredici giorni consecutivi, in cui Drango dovette lottare per la sopravvivenza con le unghie e con i denti e meglio che poteva, fino a quando un giorno, mentre era sul marciapiede a fare l’enemosina nel tentativo di racimolare qualche spicciolo, incontrò qualcuno…

Quel giorno, alle 19:00, Nina si trovava su uno dei marciapiedi meno trafficati di Fantacity, quasi al confine della metropoli vicino alla parete rocciosa che ne delimitava i confini, e stava facendo sempre la solita cosa.
Seduta a terra con le ginocchia sollevate e la schiena poggiata al muro di una casa, teneva in mano un bicchiere dove sperava che i passanti potessero metterci qualche spicciolo, si accontentava anche di centesimi, non era schizzinosa a quel punto.
Purtroppo, quel giorno era passata davvero poca gente per quella strada ed aveva racimolato poco o niente, quindi anche se si accontentava non era riuscita a raccogliere nulla… non che dopo quel tempo se lo aspettasse alla fin fine…
Non essendosi mai lavata in tredici giorni, Drango aveva gli abiti sporchi ed era sporca in viso, oltre che qualche piccola ferita dovuta a risse con gli altri senzatetto per accapararsi il cibo, in fondo non voleva fare del male loro essendo nella sua stessa condizione.
Aveva la faccia rivolta verso l’alto e lo sguardo perso nel vuoto, sembrava imbambolata e neanche viva tanto fosse ferma ed immobile, anche se fortunatamente respirava. Pareva quasi che il suo fosse il volto della disperazione.
Ormai neanche contava più di recuperare qualcosa dei suoi ricordi, anche se voleva continuare a lottare sembrava che, nella sua mente, stesse quasi rinunciando alle speranze di capire chi fosse e da dove provenisse.
Sembrava rassegnata a vivere quella vita per il resto della sua vita… quando…
“Bah, che seccatura!!”
Proprio in quel momento, passò per quella stradina, alla sinistra della ragazzina, un uomo con un afro rosso ed un pizzetto dello stesso colore, che reggeva con la mano destra una bottiglia di vino bianco che si stava quasi scolando.
Si trattava di Favaro Leone, un quarantaduenne cacciatore di taglie che in quel periodo non se la stava passando bene per niente.
Fin da quando era bambino desiderava intraprendere quella carriera, proprio come Muto, e una volta terminati gli studi a vent’anni decise subito di diventare un professionista di quel settore e di dare la caccia ai criminali.
Sfortunatamente, quell’uomo si era dimenticato di unire il lavoro ad una buona capacità di cattura, e a causa di questo si era rivelato un completo incapace nel dare la caccia ai malavitosi, visto che riusciva a catturare giusto quelli minori.
Come se non bastasse, da quando Yugi aveva catturato Bakura aveva deciso di intraprendere anche lui quella carriera, e naturalmente si era rivelato molto più bravo di lui ed era stato capace di catturare molti dei criminali con le taglie maggiori.
A lui stava lasciando unicamente le briciole, non che prima fosse messo tanto meglio, ma almeno i gangster con le cifre più alte sulla testa erano ancora in circolazione, ed a causa di ciò ora doveva lottare per sopravvivere pure lui.
“Quel maledetto di Yugi, per colpa sua sono rimaste poche taglie alte ed ora devo cacciare per forza i pesci piccoli se voglio portare soldi a casa. Che guastafeste…” fu quello che disse abbastanza brillo.
A causa di tutto ciò, quando gli capitava, usciva a sbronzarsi prima di rientrare a casa, quella era una di quelle sere e fortuna voleva che passasse proprio per la strada dove la rosa stesse mendicando in quel momento.
Naturalmente, sentendolo parlare, Nina finì per volgere il suo sguardo, riaccesosi quasi all’improvviso, in direzione del rosso, che proprio in quel momento le passò davanti, ignorandola completamente.
Dato che non aveva mai visto quel tipo prima, sperò che fosse decisamente più generoso degli altri che erano passati prima di lui e, per questo, provò a dirgli “Signore la prego, ha qualcosa da donare a una povera senzatetto?”
Sentendola parlare, Leone si fermò proprio di fronte a lei, girandosi anche a guardarla con uno sguardo misto tra il curioso e lo scocciato e continuando a reggere con la mano destra la bottiglia di vino bianco, che ormai era semivuoto.
Continuando ad osservarla con quello sguardo, l’uomo asserì “Che vuoi? Non seccarmi, ragazzina!”
Però Drango insistette e, quasi supplicandolo con lo sguardo, gli disse “La prego, solo qualche soldo. Mi basta anche un centesimo, non sono schizzinosa…”
“Un centesimo? Magari ce l’avessi!!” affermò però Favaro, abbastanza schietto e diretto e continuando ad avere un’espressione scocciata “Con tutti i criminali di bassa lega che catturo è già tanto che arrivo a fine mese, figurati se ho centesimi da poter dare a chi sta messo come me. Devo conservare ogni soldo per sopravvivere, è la dura legge della giungla e tu dovresti conoscerla tanto quanto me!!”
Era stato molto duro, e lui lo sapeva bene, ma quella era la realtà e lei doveva accettarla. Si era illuso abbastanza quando aveva cominciato quella carriera, e non voleva che qualcun altro nella sua attuale situazione nutrisse stupide speranze.
In verità non aveva detto nulla di nuovo per la povera Drango, la quale sapeva bene che cosa volesse dire… però al tempo stesso, non riuscì a trattenere la sua disperazione davanti all’ennesimo rifiuto.
Questo era anche un caso diverso dagli altri in quanto le era stato detto direttamente, e forse anche per questo i suoi occhi divennero lucidi all’improvviso. Era sul punto di scoppiare a piangere, ma cercò di trattenersi.
Ancora una volta, con la forza della disperazione che la mandava avanti, la rosa si inginocchiò davanti a lui e, poggiando la testa addirittura a terra, provò ancora una volta a convincerlo a darle qualcosa.
“L-La prego Signore, so che non ha molto e che questa è una vita davvero schifosa, ma le chiedo solamente, da poveraccia a poveraccio, di aiutare chi come lei sta lottando per la sua sopravvivenza e per capire chi è. La prego, mi andrà bene qualsiasi cosa, lo prometto…”
Con l’ultima frase aveva dovuto fare davvero molta fatica dal trattenersi a scoppiare a piangere sonoramente, complice anche tutte le delusioni che aveva ricevuto in quei tredici giorni. Si poteva dire che era uno sfogo per tutto quello che le era successo.
Ancora una volta però Favaro, osservandola sempre con lo stesso sguardo, insistette asserendo “Insomma, ma in che lingua devo dirt…”
Non fece neanche in tempo a terminare la frase che, improvvisamente, si accorse che la ragazza perse la posizione in ginocchio che aveva assunto e cadde così al suolo a pancia in giù, con anche entrambe le braccia distese in avanti e il volto rivolto verso il suolo.
Un comportamento davvero molto insolito per chi per poco stava per scoppiare a piangere, al punto che abbastanza confuso Leone dovette inginocchiarsi con il sinistro alzato e domandarle “Ehi ragazzina, che diavolo hai? Vuoi per caso impietosirmi?”
Questo fu il suo sospetto iniziale, anche vedendo come era piombata a terra in stile pera cotta all’improvviso, poi però un paio di secondi dopo cominciò ad avere uno strano sospetto e decise di provare a controllare.
Immediatamente usò la mano destra per sentirle la fronte quel poco che poteva… e si accorse che scottava abbastanza!! Aveva la febbre!!
“Oh merda, ha la fronte calda!” dovette notare allora Leone abbastanza preoccupato.
La ragazza, che era ancora riversa a terra in quella maniera, stava ansimando pesantemente con gli occhi chiusi ed aveva le guance leggermente rosse, anche se pure prima erano già di quel colorito anche se in maniera più lieve.
Evidentemente era anche per quello che sembrava avere lo sguardo quasi perso nel vuoto, e nonostante questo era lì in mezzo alla strada a supplicare gli altri di aiutarla. Di sicuro il fegato non le mancava…
Però adesso l’aveva messo in una brutta situazione!!
Non poteva di certo chiamare i soccorsi per una misera febbre, l’avrebbero preso in giro più di quanto non facessero già per la sua incapacità nel catturare i criminali più pericolosi, ed al tempo stesso non poteva di certo lasciarla lì, avrebbe avuto i sensi di colpa…
A quanto pareva non aveva scelta, e proprio per questo abbastanza scocciato sollevò lo sguardo al cielo e disse “Ma perché proprio io dovevo cacciarmi in questa situazione?!”
Aveva un cuore troppo dolce, avrebbe dovuto mollarla lì ed andarsene via dato che non era un suo problema… ed invece adesso se la doveva portare a casa e curarla lui stesso con quel poco che aveva nella sua catapecchia!!
La conosceva da a malapena un minuto, e già lo stava disturbando non poco…

Circa cinque ore dopo, finalmente Nina cominciò a riaprire gli occhi.
Lentamente iniziò a spalancarli, non comprendendo bene che cosa fosse accaduto e come mai fosse svenuta di colpo. Inizialmente si sentiva bene e non le sembrava di avere nulla, ma poi… pum, caduta al suolo come una pera cotta.
Non comprendeva neppure dove si trovasse, dato che aveva appena aperto da poco gli occhi e non era ancora riuscita a mettere a fuoco quello che si trovava davanti a lei… anche se, quando ci riuscì, notò che sopra di lei, dato che era ancora sdraiata, c’era un soffitto di legno.
Naturalmente non riconobbe quella specie di tetto che aveva visto, e proprio per questo spalancò gli occhi e sollevò immediatamente il busto, mettendosi così seduta praticamente di sedere mentre continuava a guardare in alto.
Si trattava di un tetto di legno rotto, dato che la metà delle assi erano andate via, e si vedeva addirittura il buio che stagliava Fantacity quando le luci erano spente, giusto l’illuminazione dei fari intorno faceva sì che non fosse totalmente buia.
Non fu però l’unica cosa che notò, dato che a quel punto iniziò a guardarsi intorno, specialmente alla sua sinistra, e notò così che anche il resto della casetta non era da meno… anzi, casetta era un eufemismo dato che era una catapecchia in piena regola.
Pavimento rovinato, muri con la muffa, illuminazione scarsa, mobili quasi assenti se non per due piccoli comodini sempre di legno, non c’era neppure il letto e l’angolo cottura era qualcosa di talmente piccolo da avere solamente un forno e un fornello, basta, neanche il lavandino c’era.
Ovviamente la rosa rimase abbastanza di stucco davanti a quella visione, come c’era finita lì? E soprattutto… chi viveva in quelle condizioni tanto orribili?!
*D-Dove sono? Non capisco…*
Solo allora notò che c’era una coperta verde con un volto d’orsetto disegnato sopra che le copriva le gambe, evidentemente qualcuno voleva che stesse al caldo, e per questo rimase parecchio sorpresa, visto che da quando aveva memoria nessuno si era preso cura di lei.
*Una coperta?!* si domandò addirittura la rosa.
A quel punto… “Era ora che ti risvegliassi!”
Inutile dire che, sentendo quel tono di voce che non le sembrava di ricordare, Drango si voltò alla sua destra, luogo da cui proveniva e che effettivamente non aveva ancora controllato, e così poté vedere chi avesse parlato.
Favaro era lì, poggiato con la schiena al muro che si trovava davanti a lei, anche se era poggiato alla sua destra, con il ginocchio sinistro alzato, il suddetto braccio poggiato su di esso ed un sorrisino quasi furbetto sul volto.
Anche quel lato della catapecchia in verità non era messo tanto meglio rispetto all’altro, praticamente vi era presente solamente un water e il tanto cercato lavandino, però non vi era porta, il che era anche abbastanza disgustoso…
Ma quel dettaglio passò in secondo piano, dato che Nina riconobbe subito quell’uomo come colui che aveva supplicato poco prima di perdere i sensi… e fu sorprendente per lei ritrovarselo davanti dopo ciò che le aveva detto.
“Tu?!” disse difatti parecchio perplessa.
Leggermente contrariato, Leone replicò sostenendo “È così che ringrazio chi ti salva la vita? Bella riconoscenza…”
… Salvare… la vita?! Ma di cosa stava parlando?!
La ragazzina rimase parecchio perplessa da quella sua uscita, e proprio per questo cominciò a guardarlo con un’aria confusa, quasi come se volesse che lui supponesse ciò che stava pensando in quel momento.
Solo che naturalmente l’afro non aveva il potere della telepatia, e per questo Nina dovette dire debolmente “… S-Salvato…”
A quel punto Favaro, tornando ad avere un atteggiamento serio, le spiegò “Avevi la febbre alta, credo che avesse superato addirittura i quaranta. Dovresti ringraziare il fatto che avessi ancora qualche tachipirina in casa, se non ti avessi trovata io, probabilmente saresti morta entro un paio di giorni…”
… Aveva… la febbre?!
Che strano, eppure lei non si sentiva nulla, anzi non aveva percepito nessuno dei sintomi della febbre. Si era sentita fresca come una rosa fino all’attimo prima di svenire di colpo, come era stato possibile?!
Confusa, la ragazza cominciò ad osservarsi le mani abbastanza perplessa, dato che non comprendeva come mai il suo sistema immunitario non l’avesse avvertita del pericolo che stava correndo, un bel mistero…
Lei purtroppo però non poteva sapere che, grazie al Genoma sbloccato, aveva sviluppato un sistema immunitario superiore al normale, che le aveva consentito di combattere la febbre fino al raggiungimento di livelli enormi di temperatura.
Probabilmente, con il tempo, le avrebbe pure consentito di guarire da sola, dato che l’unica cosa che aveva subito oltre i quaranta gradi era uno svenimento e basta, ma questo né lei né Leone potevano saperlo, per questo l’uomo aveva dovuto salvarle la vita.
Ancora abbastanza perplessa, la rosa non si capacitava di quanto fosse accaduto… però a quel punto solo una cosa era sicura, quel tipo, anche se le aveva risposto sgarbatamente prima, l’aveva portata a casa sua e le aveva salvato la vita per davvero!!
Proprio per questo, la rosa finì per abbozzare un dolce sorriso mentre continuava a guardarsi le mani e, voltandosi in direzione del rosso, esternò la sua gratitudine facendo un leggero inchino con il busto mentre era ancora seduta.
“Allora la ringrazio davvero di cuore per avermi salvato la vita Signor… ehm, Signor…” ora che ci pensava non le aveva detto il suo nome, anche per questo era abbastanza confusa.
Vedendo però la sua difficoltà, il cacciatore di taglie, abbozzando comunque un sorriso per via della gentilezza che aveva dimostrato e il fatto che finalmente qualcuno gli stesse mostrando gratitudine, si presentò.
“Favaro, io sono Favaro Leone. E tu invece?” domandò allora, sperando che le dicesse il suo nome.
La rosa, senza ulteriori indugi, sollevò il volto ancora sorridente e si presentò all’uomo svelando “Io mi chiamo Nina Drango, piacere di conoscerla!”
… COSA?! NINA DRANGO?!
Ancora poco e l’afro non si strozzava con la sua stessa aria dalla perplessità. Arrivò addirittura a staccare la schiena dal muro mentre osservava a dir poco scioccato colei che aveva davanti, come se avesse visto un fantasma…
Non che la definizione fosse molto lontana dalla realtà, visto chi aveva di fronte. Era davvero QUELLA Nina Drango?!
“Nina Drango? Stai dicendo sul serio? Tu sei QUELLA Nina Drango?!” ripeté quello che aveva appena pensato ad alta voce, tanto era sorpreso.
Inutile dire che, inizialmente, la reazione della rosa fu di sbigottimento totale, aveva solo detto il suo nome e quel tipo ancora poco e si strozzava da solo. Certo che era davvero molto strano, ma con quei capelli che lei giudicava come “strani”…
Poi però, sentendo le sue ultime parole, la perplessità si trasformò subito in shock quasi totale, al punto che strabuzzò gli occhi e spalancò anche la bocca dallo stupore. Da come aveva parlato sembrava conoscerla, ma allora…
Allora significava che forse sapeva qualcosa della sua vita prima della perdita della memoria!!
Proprio per questo, sperando di farlo parlare, la rosa gli domandò “Mi conosci?!” una domanda generica, ma sperava che fosse sufficiente per farlo parlare.
E in effetti, ancora perplesso, Leone replicò “Conoscerti? Sei una delle bambine sparite da anni e che tutti hanno cercato disperatamente, ci credo che sia perplesso!!”
… Sparita? Stava… dicendo davvero?
Quindi lei era sparita nel nulla chissà per quale motivo e la Comunità si era mobilitata per ritrovarla. Che strana cosa, eppure i suoi ricordi arrivavano solo fino a qualche giorno prima, e non comprendevano anni purtroppo…
La cosa la gettò ancora di più nella confusione, al punto che tornò ad osservarsi le mani sempre più perplessa. Quindi era quello il suo passato, quello le era successo, non ci poteva credere, finalmente la verità…
A quel punto però, Favaro se ne uscì sostenendo “Erano tutti convinti che te e gli altri foste stati rapiti da Fontaine e gli ADAM, ma a quanto pare almeno con te si sono sbagliati. Eri semplicemente scappata di casa ed eri divenuta una barbona…”
… Rapita? No, non poteva essere, se fosse stata rapita non si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada, forse aveva ragione lui dicendo che era scappata di casa… però si sarebbe dovuto ricordare anche quello…
Accidenti, che confusione incredibile che aveva in testa!!
Forse anche a causa dei troppi pensieri che stava facendo nel tentativo di ricordarsi quanto gli stava dicendo l’uomo, finì per arrivarle un leggero mal di testa che la costrinse a toccarsi dolorante la capoccia ed a fare smorfie di dolore.
“Ehi, che ti prende?!” domandò allora Leone, anche un po’ preoccupato vedendo le condizioni in cui versava.
La ragazza allora, mentre rimaneva dolorante a toccarsi la testa, disse semplicemente “N-Niente, solo un vuoto di memoria…” cercava di farla passare come una sciocchezza soprattutto per non preoccuparlo…
Però quelle sue parole non poterono fare a meno di accendere una lampadina nell’uomo, che assumendo un’espressione seria pensò subito *Non ricorda nulla? Proprio come Elsa e Schmidt…*
Sembrava incredibile che la stessa coincidenza si fosse presentata su tre ragazzi nello stesso momento, e guarda caso proprio coloro che erano svaniti nel nulla per poi “ricomparire” magicamente…
Qui qualcosa puzzava di sicuro. Non sapeva bene che cosa, però non credeva che si trattasse solamente di una casualità… ma ormai non valeva neanche più la pena di approfondire quell’argomento.
Se la polizia non si interessava più al loro caso, perché doveva interessarsene lui se la taglia che era sulle loro teste era stata tolta?
In quel momento la rosa, senza più provare dolore pur continuando a toccarsi la testa, provò a domandare all’uomo “C-Comunque sia, tu come fai a ricordarti di me? Nessuno mi ha riconosciuta, neppure per l’aspetto…”
In verità sapeva perché nessuno l’aveva riconosciuta dato che non aveva mai fatto in tempo neppure a dire il suo nome, però aveva comunque posto la domanda perché così avrebbe potuto avere qualche elemento in più sulla sua vita passata… forse…
Favaro allora, mantenendo l’espressione severa, le rispose “Perché all’epoca misero una taglia sulla tua testa e quella degli altri rapiti, la quale chiedeva di prendervi vivi e di consegnarvi alle autorità. Dopo che però il detective che si occupava del caso ha abbandonato le ricerche la taglia è stata tolta, e due dei cinque rapiti non sono ancora stati ritrovati…”
Molto interessante, quindi c’era stato un tempo in cui lei e questi altri fantomatici rapiti erano sulla bocca di tutti e tutti li stavano cercando, però non comprendeva come mai la taglia era stata tolta se due erano ancora smarriti…
E difatti lo chiese immediatamente “Ma… come mai hanno tolto le ricompense per il nostro ritrovamento? Non cap…”
“Perché evidentemente le autorità ritenevano che sarebbero state inutili visto che nessuno vi ritrovata, e una volta tolte le taglie tutti si sono bellamente dimenticati di voi!!”
Wow, aveva risposto di getto, e pure con una certa rabbia. Sembrava quasi che fosse a dir poco imbufalito mentre recitava quelle parole, come se Drango avesse fatto scattare qualcosa in lui che l’aveva alterato non poco.
Non ebbe però ancora finito l’afro, dato che portando entrambe le braccia dietro la schiena e mantenendo l’aria arrabbiata proseguì sostenendo “Ma del resto funziona sempre così. Fino a quando la notizia è fresca i media non fanno che parlare d’altro e la gente si preoccupa e dà inizio a campagne di solidarietà, ma basta semplicemente che tutti smettano di parlarne affinché tutto cada nel dimenticatoio, compresi dei bambini rapiti, e quelli a rimetterci siamo soprattutto noi cacciatori di taglie, che magari vogliamo davvero trovare chi è smarrito ed ha una ricompensa sul suo ritrovamento ma non possiamo perché le autorità ritengono che ormai sia inutile continuare con questa storia. Luridi ipocriti che non sono altro!!”
Cavolo, il suo era uno sfogo bello e buono, al punto che anche Nina lo comprese e, dapprima perplessa e con un’espressione sorpresa, successivamente cambiò il suo atteggiamento, cominciando a guardarlo quasi per compassione.
Certo, il suo discorso non era tanto diverso dall’ipocrisia che tanto millantava, visto che probabilmente l’avrebbe cercata esclusivamente per intascarsi i soldi della ricompensa, però vedendo dove viveva poteva capire la sua frustrazione.
Alla fine, nonostante l’aria da duro e un po’ di ipocrisia, aveva un animo buono e gentile, e quello che aveva fatto a lei ne era un chiaro esempio.
Di sicuro non l’avrebbe lasciato da solo, avrebbe provato ad aiutarlo anche per sdebitarsi per ciò che le aveva fatto, anche se prima doveva sfruttare le sue conoscenze per ritrovare i suoi familiari perduti.
In fondo da come parlava forse, e sottolineava forse, sapeva dove viveva e poteva aiutarla a ritornare a casa, e una volta lì avrebbe provato a convincere il padre e la madre a dare una mano a Favaro, visto lo stato pietoso in cui viveva.
Anche per questo, con il volto abbassato, la ragazza dichiarò “… Mi dispiace davvero molto, sul serio…”
“Non dispiacerti, questa è ormai la mia vita, e l’ho accettata…” dichiarò tuttavia Favaro, rimanendo nella stessa posizione di prima.
A quel punto la rosa, sollevando il volto e cercando di fare un dolce sorriso, provò a proporre “Prometto che quando mi sarò riunita ai miei genitori cercheremo di aiutarti. In fondo ti devo la vita, è il minimo che possa fare!”
… I suoi genitori…
Evidentemente non doveva saperlo, ma in fondo con il vuoto di memoria il rosso neanche si sorprendeva, forse anche per questo non assunse un’aria perplessa e si limitò ad osservarla con un’espressione abbastanza severa.
Purtroppo era solo questione di tempo prima che l’avesse scoperto, anche condurla a casa sua senza dirle nulla l’avrebbe portata a sapere cos’era accaduto anni prima, quindi non poteva tenerla all’oscuro di tutto…
Nina però, nel frattempo, aveva notato lo sguardo con cui la stava osservando, anziché di gioia per ciò che gli aveva appena detto sembrava fin troppo serio, e forse anche per questo una molla le scattò in testa, un sospetto…
Mentre il sorriso che aveva assunto svaniva quasi completamente dal suo volto, la rosa cominciò ad osservarlo inizialmente confusa, e successivamente spaventata. Le stava nascondendo qualcosa, glielo leggeva in faccia.
“… Come mai mi guardi così? C’è qualcosa… che devi dirmi?...” domandò allora Drango.
Leone, dopo essere rimasto circa cinque secondi in silenzio, non poté fare a meno di sospirare e dirle ciò che era accaduto. Gliel’aveva pure chiesto, quindi ora aveva un ulteriore motivo per non mentirle.
“… Mi dispiace molto, ma non hai più dei genitori… sono morti anni fa, uccisi dagli ADAM affinché non ti trovassero…”
Lui riteneva ancora assurdo che l’associazione di Fontaine avesse ucciso il padre e la madre della ragazzina se neanche l’avevano rapita loro, ma erano un’organizzazione criminale e ragionavano in maniere che lui non poteva immaginare.
Tuttavia, la notizia era ormai stata pronunciata, e proprio per questo la rosa ci rimase a dir poco malissimo!!
Appena ebbe sentito quello che era successo, spalancò gli occhi ed allargò la bocca dallo shock, ed un po’ di sudore cominciò a scenderle dalla fronte, il tutto mentre le pupille sparivano pure dall’incredulità del momento.
Non aveva ragione di mentirle, non dopo aver saputo che era senza memoria, quindi quello che aveva detto doveva essere la verità… però… però non poteva crederci, non poteva essere vero… no…
I suoi genitori, l’unica famiglia che a quanto pareva le era rimasta… erano stati uccisi anni prima, e non escludeva neppure che fossero stati ammazzati per colpa sua, perché era fuggita di casa come supponeva dopo aver sentito il cacciatore di taglie.
Per un momento le vennero quasi da mancare le forze, al punto che per poco non cadde all’indietro, anche se riuscì lo stesso a rimanere con il petto dritto e seduta nello stesso punto in cui aveva riposato fino a quel momento.
Abbassando il volto a dir poco senza parole, alcune lacrime cominciarono a sfuggirle dagli occhi. Non poteva disperarsi per gente di cui non si ricordava più, seppur si trattassero della sua famiglia, però la consapevolezza di essere rimasta sola al mondo… quello sì che era terribile, non riusciva a sopportarlo…
O meglio, fino a quando era convinta di non avere nessuno perché non sapeva da dove proveniva era un altro paio di maniche, ma ora aveva saputo che qualcuno c’era, ma era stato ucciso ed ora sì che non aveva più nessuno al mondo…
Favaro non le tolse gli occhi di dosso per tutto il tempo, e vedendola così distrutta non poté fare a meno di provare pena per lei. Doveva essere una gran brutta botta scoprire che non aveva più i genitori, che tutti si erano dimenticati di lei o quasi e che era rimasta sola al mondo…
Proprio per questo, nonostante cercasse di fare il duro, si fece prendere dalla tenerezza che gli suscitava quella ragazzina e, sospirando ancora una volta anche per darsi la forza, le comunicò ciò che aveva deciso di fare.
“Visto lo stato in cui versi, per stanotte potrai dormire qui, domani però ti porterò all’Orfanotrofio Yuei. Lì sarai ricollocata in un’altra famiglia, e potrai così vivere la vita che evidentemente ti sei negata da sola all’epoca…”
Non aveva prove certe che fosse effettivamente scappata per diventare una barbona come credeva, ma se due indizi facevano una prova a quanto pareva era andata così, e con la memoria cancellata sarebbe stata più accondiscendente a trovare una nuova famiglia…
Solo che aveva fatto male i conti in questo caso!
Difatti, appena ebbe pronunciato quelle parole, Nina spalancò ancora di più sia gli occhi che la bocca, ridestandosi dallo stato catatonico in cui era caduta dopo aver saputo la notizia della morte dei suoi genitori.
Voleva farla assegnare… ad una nuova famiglia?
No, non poteva, non dopo aver saputo tutto ciò. Non sarebbe mai stata felice con qualcun altro sapendo che aveva indirettamente provocato la morte dei suoi genitori.
Magari con il tempo le sarebbe passata quella sensazione, ma visto che la prima impressione era quella che contava non voleva correre rischi di rovinare il rapporto con possibili nuovi genitori, per quanto amorevoli essi si potevano rivelare.
Proprio per questo, sollevando il volto ed iniziando ad osservare il cacciatore di taglie, gli chiese “… S-Stai dicendo sul serio?” non che servisse la sua conferma visto che era stato abbastanza chiaro in merito.
Difatti lui, mantenendo entrambe le braccia dietro la schiena, sottolineò di nuovo “È la cosa migliore, per tutti quanti…” senza mostrare segni di ripensamento…
Anche se… “NO!!”
Quell’urlo lanciato quasi all’improvviso, ed anche a voce parecchio alta, lascio abbastanza attonito l’afro, che per poco non saltò sul posto, che cominciò ad osservare la ragazzina quasi terrorizzato. Che cosa le era preso?
Lei, che era terrorizzata a morte al solo pensiero di finire con gente che neanche conosceva, provò a fare una proposta, quello che lei riteneva un giusto compromesso, nella speranza che colui che avesse di fronte potesse aiutarla.
“P-Per favore, non portarmi in un orfanotrofio… dammi la possibilità di rimanere qui, con te!!”
Ecco, l’aveva proposto. Quella soluzione le era venuta in mente solo dopo che Favaro le aveva comunicato la sua intenzione, se avesse dovuto vivere con qualcuno almeno avrebbe desiderato rimanere con chi le aveva salvato la vita, in modo da sdebitarsi pienamente.
Però l’interlocutore non sembrava tanto entusiasta all’idea, al punto che osservandola a dir poco basito urlò anche lui “COSA?!”
Capendo da come aveva gridato che in quel momento era propenso per il “no”, Drango provò ad insistere ulteriormente, spiegando con un’espressione quasi disperata “Te lo chiedo per favore, consentimi di rimanere qui a vivere con te. Mi hai salvato la vita, è il minimo che possa fare dopo tutto quello che hai fatto per me!!”
“MA SEI USCITA DI CERVELLO?!” gridò di nuovo Leone però, mettendosi anche in piedi stavolta.
“Già faccio fatica a vivere da solo con gli spiccioli che guadagno con i criminali minori, ed ora mi stai chiedendo di accollarmi un'altra bocca da sfamare in questa situazione?!” aggiunse subito dopo, quasi mostrando il pugno destro anche se non aveva nessuna intenzione di tirarle un cazzotto in testa.
“Non sarò un peso. Mangerò molto poco e proverò a provvedere al nostro sostentamento anche io. Diventerò una cacciatrice di taglie proprio come te, dopo che mi avrai insegnato tutto quello che sai!” tentò di insistere ancora la rosa.
Cavolo, che faccia tosta che aveva. Oltre a chiedere di poter vivere insieme a lui, ora gli stava pure chiedendo di farle da maestro ed insegnarle i trucchi del cacciatore di taglie, in modo che potessero cacciare insieme ed avessero più probabilità di incassare una bella somma.
La prospettiva di avere una collaboratrice anche per i pesci più grossi doveva ammettere che lo allettava, visto che poteva essere l’occasione che stava aspettando… ma al tempo stesso la percentuale di fallimento rimaneva molto alta, ed era un rischio troppo grande da correre.
Proprio per questo, incrociando le braccia, girandosi verso la sua sinistra e chiudendo gli occhi con un’espressione contrariata, Leone rimarcò “Ho già detto di no. Non avrei garanzie di catturare i criminali con le taglie maggiori, e potresti essere solamente un peso per me…”
“Farò meno rumore possibile, sarò più invisibile del vento, aiuterò anche in casa se necessario, lo prometto. Ma ti prego, non cacciarmi via, consentimi di rimanere con te!” Nina sembrava non demordere e stava provando ancora una volta a convincerlo.
Il rosso però era inflessibile, ed aggiunse di nuovo “Ho già detto di no!”
Niente, sembrava che nulla riuscisse a smuoverlo davvero, e questo a Drango stava facendo stare molto male. Al momento lui era l’unico di cui si fidava veramente, e l’unico con cui avrebbe accettato di vivere insieme.
Se avesse dovuto andarsene di lì non saprebbe che cosa sarebbe potuto succedere, addirittura avrebbe potuto rischiare di tornare ad essere una barbona per il resto della sua vita, per questo decise di giocarsi l’ultima carta…
In un gesto a dir poco disperato, la rosa si girò con il corpo in modo da rimanere inginocchiata a terra e, subito dopo, portò il petto in basso davanti a sé, tirando giù addirittura la testa e portando avanti le mani in segno di disperazione.
“Te lo chiedo per favore, ti imploro… non cacciarmi via, ora che i miei genitori sono morti tu sei l’unica persona di cui mi fido veramente. Non voglio andarmene di qui, è l’unico luogo dove mi sentirei davvero a casa. Farò di tutto per rimanere, accetterò qualsiasi condizione, ma per favore tienimi con te… ti prego… ti supplico…”
Mentre parlava, aveva addirittura iniziato a singhiozzare, segno che stava trattenendo le lacrime con la sola forza di volontà, dato che era pronta a scoppiare a piangere sonoramente e solo quel filo di dignità che non stava calpestando in quel momento la stava trattenendo dal farlo.
Davanti a quell’azione venuta fuori quasi spontaneamente, Favaro non riuscì a rimanere impassibile nonostante ci avesse provato con tutto sé stesso. Si stava umiliando davanti a lui solamente per poter avere una casa dove vivere con lui.
Se qualcuno gli avesse anticipato un paio di giorni prima che avrebbe vissuto un’esperienza del genere probabilmente gli avrebbe riso in faccia, non riusciva ancora a credere che tutto ciò stesse avvenendo proprio a lui.
Arrivati a quel punto non sapeva neanche più che cosa dire. Voleva fare il duro, ma aveva un cuore troppo gentile, altrimenti non avrebbe mai aiutato quella giovane e l’avrebbe lasciata in mezzo alla strada, e davanti a quel gesto…
Dannazione!! Sapeva già che si sarebbe pentito di quello che stava per dire!!
Nonostante stesse cercando di trattenersi più che poteva dal pronunciare quelle parole, mostrando lo sforzo anche visibilmente, alla fine cedette e, tirando un sospiro di rassegnazione, affermò “E va bene, puoi rimanere…”
Davanti a quelle parole, Nina scattò subito con il petto, drizzandolo completamente, ed assunse un’aria sognatrice mentre osservava il cacciatore di taglie. Alla fine, era riuscita a convincerlo, ormai non ci sperava neanche più.
Leone leggeva la speranza nei suoi occhi, che per poco non scoppiavano a piangere, e proprio per questo ci tenne a sottolineare indicandola con l’indice destro “Ma che sia chiaro, dovrai lavorare per portare a casa la pagnotta. Niente ti sarà regalato, hai cap…”
“GRAZIE!!!”
Neanche il tempo di terminare la frase che la rosa gli fu letteralmente addosso, abbracciandolo all’altezza del collo e poggiando la sua guancia sinistra su quella destra dell’uomo, letteralmente scoppiando a piangere da quanto era felice.
“Grazie grazie grazie grazie!!” ripeté costantemente Drango esplodendo di felicità, non riusciva davvero a trattenersi.
Davanti a quella visione, il rosso non poté fare a meno di indignarsi, dato che aveva appena accettato e gli era già saltata addosso, ed assunse anche un’aria contrariata… ma evidentemente non riusciva a comprendere quanto potesse essere contenta in un momento del genere.
A quella reazione della ragazza, al cacciatore di taglie venne quasi istintivo pensare *Mi aspettano degli anni MOLTO duri…*
Aveva accettato di tenere in casa sua una ragazzina che apparentemente era scomparsa anni prima, e per di più smemorata a cui avrebbe dovuto insegnare tutto quello che sapeva affinché si rendesse utile nel suo lavoro.
Per quanto comprendesse come mai fosse così estasiata, dal canto suo non poteva fare a meno di pensare di essersi cacciato in un grande guaio, visto tutto il lavoro che l’aspettava con i quattro spiccioli che riusciva a portare a casa.
Gli aspettava davvero una vitaccia…


Sfortunatamente, a differenza di Jack Frost ed Alice, Nina ha sviluppato un difetto nel suo potenziamento che l’avrebbe resa cieca entro otto anni, motivo per cui Xehanort ha deciso di sbatterla in mezzo alla strada dopo averle cancellato la memoria di tutta la sua vita. Per fortuna, la ragazza è stata trovata e salvata da Favaro, che ha deciso di prenderla come sua allieva e di insegnarle i trucchi del cacciatore di taglie. Come se la caverà Nina nella sua nuova vita?


Vi è piaciuto questo ventunesimo Capitolo della fic prequel?
Spero che vi sia piaciuto il modo in cui ho trattato la vicenda legata a Nina :). So che erano cose già raccontate da Homing all’interno della fic principale, ma erano comunque dei fatti importanti ed andavano narrati per bene ;).
A livello di nuovi personaggi e nuove opere, non ne è stato introdotto nessuno di nuovo, né da una parte né dall’altra, di conseguenza la lista rimane invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

A differenza della lista della fic principale, qui nella fic prequel dovrò postarla ed aggiornarla continuamente fino alla fine della storia, dato che l’ultimo pg a dover comparire apparirà nella storia principale…
Sì, ho fatto un piccolo spoiler, ma arrivati a questo punto credo di potermelo permettere :) e poi ve lo devo alla fin fine XD ;).
Parlando del Capitolo nello specifico invece, in verità non c’è molto da dire dato che la maggior parte delle cose che ho illustrato erano già state anticipate all’interno della fic prequel da Heric durante la lotta con Favaro e Nina.
Ora ho mostrato dettagliatamente come mai Nina è finita in mezzo alla strada e poi è divenuta allieva di Favaro, così anche la sua sottotrama nella fic prequel è ufficialmente conclusa :).
Anche se c’è da dire che è davvero sfortunata, prima Fontaine e poi il Concilio T_T meno male che Favaro l’ha salvata…
Prima di chiudere adesso, devo fare un annuncio a tutti quanti.
Dato che ad Agosto sarò via per due settimane e non mi collegherò ad Internet, ho deciso di prendermi tutto il mese di Agosto come pausa, di conseguenza il 04 Agosto uscirà regolarmente il nuovo Capitolo della fic principale, ma per il nuovo della fic prequel dovrete attendere il 08 Settembre.
So che vi farò aspettare praticamente un mese e mezzo per sapere come va avanti questa storia, a cui ormai mancano pochissimi Capitoli alla conclusione, ma per metà mese prossimo sarò proprio via, e quindi preferisco prendermelo tutto per riordinare le idee in vista del gran finale di entrambe le fic ;).
Ci sarà anche una piccola sorpresa ad attendervi a Settembre, ma quella ve la dirò quando sarà il momento u.u XD ;).
Ora credo di aver detto tutto per davvero, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro continuo supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 08 Settembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove assisteremo ad una tragedia!! :)

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Capitolo 22
*** La Tragedia del Cancro! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Le vacanze estive, al netto di tutti i problemi che abbiamo attraversato per ovvi motivi, sono ufficialmente concluse e spero che, nonostante tutto, siate riusciti a rilassarvi… perché adesso siamo al punto di non ritorno!!
A questa fic mancano solamente quattro Capitoli, questo compreso, per concludersi ufficialmente, e sapete questo cosa significa? Che anche la fic principale non è molto distante dalla fine. Sì, dopo parecchi anni ci siamo finalmente…
Ma c’è ancora tempo prima del gran finale, per il momento concentriamoci sul Capitolo odierno, che spero vi piaccia considerando anche che sarà un pochino tragico ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sì, ormai manca poco sia a livello di eventi che a livello di anni, dato che siamo nel 1940 e la storia principale si svolge nel 1943, ancora tre anni di eventi da mostrare e finalmente avremo completato tutto, o quasi dato che non mostrerò tutti gli eventi di questi tre anni, ma solamente gli essenziali ;). Comunque sia, ancora quattro Capitoli di numero e questa fic prequel sarà completa :). Bene o male tutti gli eventi riguardanti Nina che sono stati mostrati nello scorso chap erano già stati anticipati nella fic principale, magari qualche piccolo dettaglio mancava, ma il grosso lo conoscevate già e mi sono limitato a mostrarvelo meglio e con più dettagli ;). Anche questo è vero però, dato che lo scorso Capitolo ha pure rivelato l’origine del bastone di Jack Frost e come mai senza quello non può adoperare i suoi poteri di ghiaccio, praticamente Raichi ha estratto la sua colonna vertebrale e ne ha fatto un’arma per il ragazzo, anche se a causa del procedimento ora Jack Frost può adoperare i suoi poteri unicamente con il bastone, dove sono incanalate tutte le sue abilità in pratica, effettivamente non l’avevo ancora rivelato nella fic principale, e di conseguenza lo scorso chap un po’ di utilità anche al di fuori di Nina l’ha avuto alla fin fine :). Proprio a causa di queste imperfezioni sono definiti come Potenziati, loro cinque non sanno controllare bene i loro poteri a causa del metodo errato adoperato da Fontaine per risvegliargli il Genoma, e per distinguerli dagli altri, che invece riescono a adoperarli avendolo risvegliato in maniera corretta, gli hanno dato questo nome ;). Anche Alien e Predator l’hanno preso perché loro sono mutati in maniera irreversibile, e per molti questo è visto come una imperfezione seppur sia naturale per il Genoma che possedevano ;). Schmidt è l’unico dei Potenziati che riesce a controllare bene i suoi poteri, ma anche perché lui, a differenza degli altri, ha il Siero del Supersoldato dentro di sé, che gli ha dato un ulteriore potenziamento e gli ha consentito di controllare meglio quello dato dal Genoma, di conseguenza se risulta l’unico Potenziato senza problemi è per il doppio potenziamento che ha… anche se in verità qualcosa che non va ce l’ha, dato che è rimasto con il volto tumefatto irreversibilmente T_T. Come ultima cosa, Favaro è stato l’unico a riconoscere Nina perché all’epoca si era impegnato per cercarla essendoci una taglia da “Solo Viva” sulla sua testa, ma essendo passati anni da quando sono state stoppate le ricerche la gente si è dimenticata di lei perché nessuno ne parla più, che è un po’ come accade nella vita reale, fino a quando un omicidio viene discusso nei vari programmi la gente ancora un po’ non parla d’altro, quando smettono di parlarne se ne dimenticano tutti e a distanza di anni chiedono addirittura “Chi?!”, lo vediamo fin troppo spesso accadere qui da noi nella realtà T_T. Ti ringrazio davvero tantissimo per l’augurio, e spero che anche tu abbia passato una buona estate e che ti sia divertito nonostante le varie restrizioni e tutto il resto :) entro fine anno questa fic prequel terminerà sicuramente, e poi l’anno prossimo è praticamente sicuro al 100% che terminerà anche la fic principale ;). Sì, la fine è vicina T_T ma spero che alla fine questo ed i prossimi chap ti piaceranno come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono felicissimo che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto *_* era parecchio introspettivo dal punto di vista sia di Nina che di altri pg come Favaro e Raichi e speravo di descriverlo meglio che potevo, dato che era composto per lo più da descrizioni, e se alla fine sono riuscito a rendere il tutto bene non posso che essere soddisfattissimo del mio operato *_*. Sfortunatamente l’essere stata potenziata con un metodo sbagliato l’ha segnata totalmente, ed adesso subirà anche gli effetti secondari perdendo lentamente la vista T_T Jack ed Alice sono stati più “fortunati”, ma anche nei loro potenziamenti ci sono stati dei difetti a causa del metodo sbagliato che Fontaine ha applicato loro T_T. Raichi si era affezionato a tutti e tre perché riteneva i loro allenamenti l’unico momento rilassante della sua vita, visto che per il resto è obbligato a costruire armi su armi per il Concilio dei Sette, e vedere cosa stava succedendo a Nina gli ha spezzato il cuore T_T. Anche dirlo a Xehanort l’ha fatto in buona fede perché era convinto che, essendo Nina comunque un’arma utile per il Concilio, avrebbe provato a fare di tutto per salvarle la vista e tenerla con loro… non avrebbe mai pensato che Xehanort la considerasse uno scarto e la gettasse in mezzo alla strada senza pensarci due volte T_T. Raichi anche volendo non avrebbe potuto evitare la cosa, il chip è comunque in testa e non gli permette di ribellarsi più del dovuto purtroppo T_T il ragionamento che ha fatto Xehanort è che Nina sarebbe divenuta cieca prima che loro andassero in Superficie, ed un guerriero cieco non è utile alla causa anche se possessore di una forza sovrumana, e di conseguenza non può dare il suo contributo… è un ragionamento molto crudele ed è vero, ma Xehanort ragiona in questa maniera come abbiamo visto più e più volte proprio qui nella fic prequel, e di conseguenza non c’è da sorprendersi che sia arrivato a questa conclusione T_T. Fortunatamente la vita di Nina da smemorata e barbona è durata solo qualche giorno, ma credetemi se dico che pochi giorni in quelle condizioni sono più che sufficienti a gettare il morale sottoterra ed a far credere di non avere nessuna via di salvezza T_T. C’è da dire che ufficialmente Favaro non voleva avere nulla a che fare con Nina e l’ha cacciata via più volte, anche malamente, ma alla fine la ragazzina è crollata davanti a lui con una forte febbre e non ha potuto fare a meno di aiutarla… temo però che tu abbia ragione, molti l’avrebbero ignorata nonostante tutto e sarebbero andati avanti per la propria strada, e questa purtroppo è una situazione che si presenta più e più volte anche nella realtà T_T. La critica l’ho volutamente fatta soprattutto alla realtà approfittando dell’occasione in cui tutta la Comunità si è dimenticata di Nina solo perché non ne hanno più parlato per anni, sfortunatamente è qualcosa che continua a succedere nella realtà, è qualcosa che ritengo dannatamente ipocrita e tu sai quanto odio l’ipocrisia è_é o ti interessi del tutto e fino alla fine, oppure non ti interessi proprio, semplice. Beh, di buon grado fino ad un certo punto, Favaro ha accettato con molta riluttanza, ed inizialmente si è pure pentito di averla accolta in casa sua per il modo in cui ha reagito, ma alla fine si è affezionato a lei come abbiamo visto nella fic principale, e questa è sicuramente un’ottima cosa XD ;). Nina invece ha deciso di rimanere con Favaro perché, con la morte dei genitori, era l’unico rimasto di cui si potesse fidare visto come si è preso cura di lei, e fortunatamente è riuscito a convincerlo :). Raichi ha saputo di Nina, e come dimostrerà anche questo stesso Capitolo è felice che è riuscita a trovarsi una casa e, essendo senza memoria, il Concilio non le darà la caccia ;). Come ultima cosa, possiamo dire che sì, la sfortuna di Nina è diventata fortuna dato che, come ha rivelato a Homing, è felice con Favaro e non scambierebbe quella vita per nulla al mondo, insomma tutto è bene ciò che finisce bene per fortuna *_*. Sono felicissimo che questi ultimi Capitoli ti siano piaciuti molto, ed a questo punto spero che anche gli ultimi quattro Capitoli che concluderanno la fic prequel ti piaceranno come gli altri che li hanno preceduti :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ma figurati e non ti preoccupare, anzi parto sempre con la prevenzione di dover recensire un commento prima di postare il nuovo Capitolo, di conseguenza non ci sono stati problemi ed ho risposto regolarmente alla tua recensione, ed anzi ti ringrazio tantissimo per aver trovato il tempo sia di leggere che di commentare il nuovo Capitolo nonostante tutti i problemi che hai avuto in questi giorni, l’ho apprezzato molto e ti ringrazio tantissimo per questo *_* (L’ha fatto per pietà! N.d. Cell) (… Tu hai Psyko che non sopporti, io ho Cell. Siamo messi benissimo entrambi -_-‘! N.d. PGV 2) (Nah, semplicemente non vuoi accettare la realtà che sei uno sfigato! N.d. Cell) (Ok, andiamo avanti con la recensione prima che mi venga voglia di pestare a sangue qualcuno -_-‘! N.d. PGV 2). Raichi deve tenere costantemente d’occhio i tre Potenziati quando sono liberi per assicurarsi che migliorino sempre, ma purtroppo non poteva immaginare che una di loro stesse lentamente perdendo la vista, è qualcosa che lo ha distrutto totalmente dato che è affezionato sia a lei che a Jack ed Alice T_T. E quel che è peggio è che ha anche dovuto obbedire all’ordine di Xehanort di cancellarle la memoria e di sbatterla in mezzo alla strada, secondo lui non valeva la pena di perdere tempo con un “fallimento” che sarebbe divenuta cieca prima del trasferimento in Superficie, e Raichi ha dovuto eseguire anche se a malavoglia, dato che ritiene quei tre ragazzi l’unica cosa che lo tiene un po’ su di morale nella sua orrenda vita T_T. A causa di ciò, Nina è finita in mezzo alla strada a mendicare, ma fortunatamente, si fa per dire, ha avuto la febbre nel momento in cui c’era Favaro davanti a lei, che ha finito per comportarsi umanamente e prendersi cura di lei affinché guarisse… anche se non era del tutto contento di tenerla con sé e farla diventare sua allieva, ci è stato costretto e se ne è pentito quasi subito XD anche se poi come abbiamo visto nella fic principale sarà più che contento di averla con sé :). Non ti preoccupare riguardo la reazione di Jack ed Alice, sarà una delle primissime cose che mostrerò in questo Capitolo, dato che desideravo mostrarvi come hanno reagito ;) (Immagino che la mia controparte sarà distrutta… N.d. Jack Frost) (Invece scommetto che alla mia non importerà nulla di nulla di lei! N.d. Alice) (Beh, basterà vedere qui sotto e lo scoprirete subito ;)! N.d. PGV 2) (Fortunatamente si tratta della mia controparte, ma confermo che non deve essere bello per nulla perdere la vista T_T! N.d. Nina) (Oddio, si è rischiato lo spoiler?! O_O N.d. Favaro) (Mi sa di sì, allora AlanKall ha fatto bene a fermarlo in tempo! N.d. Sora) (Già! N.d. Kairi) (Immagino che chiunque nella tua posizione sarebbe stato felice alla fin fine… N.d. Riku) (In effetti è vero… N.d. Gohan) (È stato un bene alla fin fine, Ihihihihihihih! N.d. Goten) (Ehi, stai per caso offendendo la Dea Athena?! è_é N.d. Seiya) (Stai calmo, Seiya! N.d. Saori) (Esatto, non cadere nel tranello del nemico… N.d. Shiryu) (Purtroppo si tratta della mia controparte, e di conseguenza non posso rispondere completamente, ma immagino non abbia gradito la loro esitazione! N.d. Zoro) (Forse è così, chi lo sa… N.d. Nami) (Esatto, la mia dolce Teresa saprà fare un grandissimo lavoro!! *_* N.d. Sanji) (Chissà se il metodo d’allenamento della mia controparte della fic è come il mio oppure è diverso? N.d. Teresa) (Se vedremo un allenamento loro lo scopriremo, altrimenti dovremo supporre che sia leggermente simile… N.d. Conan) (… Tecnicamente non è una bella cosa questa O_O! N.d. Claire) (Davvero te li sei spoilerati? Io giuro che non ci riuscirei proprio, e se qualcuno me li anticipasse è probabile che impazzirei… N.d. PGV 2) (Ammazzeresti qualcuno? N.d. Maestro Xehanort) (No, non arriverei mai a quei livelli, ma sicuramente sarei parecchio incavolato nero! N.d. PGV 2) (Ma davvero avete pensato quello? La mia razza non ha sesso, non potremmo neanche volendo -_-‘! N.d. Freezer) (Come suo fratello maggiore confermo! N.d. Cooler) (E grazie Ophelia, ne riparleremo quando li avremo distrutti definitivamente! N.d. Freezer) (Se ci riuscirete, sfigati -_-‘! N.d. Vegeta) (Oh ci riusciremo, non dubitare di questo… N.d. Freezer) (Brava mia controparte, la sconfiggeremo di nuovo!! N.d. Claire) (Vedremo, vedremo… N.d. Freezer) (Penso che tutti buttiamo fuori quello che abbiamo dentro regolarmente, puntare il dito credo sia inutile! N.d. Edward) (Però hanno ragione quando dicono che c’è chi lo fa più di altri! N.d. Alphonse) (… Vero, basti pensare a Winry… N.d. Edward) (COSA?! è_é N.d. Winry) (O_O Aiut… N.d. Edward) (SI’!! INSEGNACELE!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (O_O Glom… N.d. Kiba) (Questa non è una bella cosa O_O! N.d. Yamcha) (Già, credo sia meglio interrompere il siparietto con i miei pg prima che sia troppo tardi. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ormai sì, manca pochissimo alla fine della fic prequel, solamente quattro Capitoli, e spero che come finale vi piaccia alla fine :). Come ultima cosa, per quanto riguarda la nascita di Lorenzo e Danilo non c’è molto da dire su di loro e di conseguenza non la mostrerò, mentre per i genitori sappiamo solo che neppure i due fratelli sanno che fine hanno fatto, quindi potrebbero anche essere morti per quanto ne sappiamo T_T. Ti ringrazio tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche gli ultimi quattro Capitoli della fic prequel ti piacciano come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventiduesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 22 – LA TRAGEDIA DEL CANCRO!



Fantacity, Comunità, 23 Settembre 1940:
“COSA?!”
Erano passati circa quattro mesi da quando Favaro aveva deciso di consentire a Nina di vivere in casa sua, e più o meno cinque da quando la ragazza era stata allontanata dal Palazzo Presidenziale perché ritenuta un fallimento.
A Raichi si era spezzato il cuore nel dover allontanare la rosa, visto che ormai si era affezionato a tutti e tre i ragazzi di cui si stava prendendo cura, ma purtroppo erano ordini provenienti dall’alto e lui non ci poteva fare nulla.
Quel giorno era stato stabilito che gli unici due Potenziati rimasti nelle mani del Concilio, Jack Frost ed Alice, venissero risvegliati per la prima volta da quando Drango era stata allontanata, e di conseguenza era arrivato il momento.
Non potevano rimanere all’oscuro di quello che le era successo per sempre, e di conseguenza dovevano essere informati entrambi del destino che aveva colpito Nina… anche se “leggermente” modificato rispetto all’originale.
Il dottore si era già rivolto a Xehanort per sapere cosa dire ai due esperimenti dopo che si sarebbero risvegliati ed avrebbero domandato della giovane, in fondo era loro diritto sapere qualcosa e non potevano tenerli all’oscuro di tutto.
Stavano imparando a controllare le loro abilità, ma erano ancora abbastanza instabili e c’era il rischio che si rivoltassero contro di loro se gli avessero detto la verità, o peggio che avessero perso il controllo dei loro poteri e fossero morti nel processo.
Il figlio di Ansem ci aveva pensato su bene su cosa dire loro, ed alla fine aveva optato per raccontare loro semplicemente che era morta, in modo che non facessero troppe domande e non indagassero troppo.
Sarebbe bastato dire che c’era stato qualcosa che non andava con la sua capsula, che avesse perso il controllo o roba del genere e che il liquido verdastro che le permetteva di respirare avesse finito per soffocarla addirittura nel sonno.
Era una scusa abbastanza improvvisata, ma il Gran Maestro era sicuro che ci sarebbero cascati, soprattutto se avessero saputo che le avevano provate tutte per salvarla, ma che malauguratamente non c’erano riusciti.
Di conseguenza, intorno alle 23:30 di notte, lo scienziato aveva risvegliato i due Potenziati e, una volta portati in Palestra, aveva raccontato loro tutto, con anche un po’ di timore per via del fatto che potevano perdere il controllo dei loro poteri.
Jack Frost c’era rimasto malissimo, al punto da esternare il suo shock con un’espressione a dir poco senza parole e gridando in quella maniera, non poteva crederci, una delle sue amiche era… morta?!
Dall’altra parte invece Alice, nonostante l’anziano temesse che potesse essere la prima a perdere la pazienza dato che lei e Drango sembravano molto legate, rimase abbastanza indifferente a quella notizia.
Anzi, con le braccia conserte iniziò ad osservare abbastanza scocciata il vecchio, come se le avesse addirittura raccontato qualcosa che non le importava minimamente, un atteggiamento che lo lasciava abbastanza sorpreso.
“D-Dici davvero? C-Ci stai… dicendo la verità?!” insistette nel frattempo l’albino, sperando con tutto il cuore che avesse sentito male.
Nonostante la reazione della nera, l’ex migliore amico di Ansem era più concentrato sul ragazzo, anche per via del fatto che era quello che aveva subito il contraccolpo peggiore tra i due, e dovette abbassare il volto sconsolato.
Quel giovane aveva sofferto tantissimo in vita sua, sia quando era stato rapito da Fontaine che quando aveva cercato di integrarsi tra il Concilio, ma alla fine aveva fatto un enorme sforzo ed era riuscito ad accettare quella situazione.
C’era riuscito anche perché era sostenuto mentalmente dall’ottimismo di Drango, la quale riusciva ad essere sempre di buon umore anche quando la situazione sembrava disperata, e questo finiva per influenzare chi le stava intorno.
Aveva saputo Raichi che la rosa si era affiliata ad un cacciatore di taglie, tale Favaro Leone, ed aveva finito per essere contenta per lei, anche perché non ricordandosi nulla il Concilio non le dava la caccia pur sapendo dov’era…
Però i due che aveva di fronte quello non lo sapevano, e non avrebbero mai dovuto saperlo. Per fortuna di Xehanort i due rimanevano svegli solo qualche ora prima di tornare a riposare per mesi, e questo giocava sicuramente a loro vantaggio.
A causa del dispositivo poi non poteva neppure tradire le volontà del suo capo, e di conseguenza era obbligato a mentire ai due anche se non voleva, per questo assunse un’aria triste, sia per mandare avanti quella “bugia” e sia per esternare i suoi sentimenti veri in quel momento.
Dopodiché, annuendo semplicemente, il dottore affermò “… Purtroppo è successo. Nina è rimasta soffocata nel sonno cinque mesi fa… ed è morta…”
Per il povero Jack Frost fu come se il mondo gli crollasse addosso, non poté credere a quello che stava sentendo, finì addirittura per mollare la presa dal suo bastone di legno che cadde in questo modo al suolo con un leggero tonfo.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, le pupille erano quasi sparite e stava sbiancando totalmente, anche se la sua pelle era già abbastanza bianca di suo, senza contare che stava pure visibilmente tremando sia dalla paura che dalla disperazione.
“N-No… non può essere…” biascicò debolmente il bianco.
Finì addirittura per fare un paio di passi all’indietro dallo shock, il tutto mentre gli occhi gli diventavano lucidi e sembrava sul punto di piangere, anche se stava facendo uno sforzo enorme nel tentativo di resistere più che poteva.
Dall’altra parte però, si poteva dire che Alice fosse tutto fuorché sconvolta come notato, anzi la ragazza rimase addirittura nella stessa posizione di prima ad osservare abbastanza scocciata il vecchio.
“E allora? Hai ritardato il nostro allenamento per questo?!” domandò addirittura la giovane.
Un’uscita che lasciò abbastanza attonito lo scienziato, il quale finì addirittura per sollevare il volto ed osservare quasi spaventato la ragazza, come se avesse visto un fantasma o addirittura il Demonio in persona.
Ma che razza di uscita era? Nina era una sua amica… come poteva pensarla in quella maniera?!
Lo stesso Raichi, dopo qualche secondo di pausa a causa della sorpresa, provò a dire “C-Come? Lei era una tua amica, avete condiviso tutti questi anni la stessa situazione, lei era sempre con te, ti voleva bene… non sei dispiaciuta?”
“Perché dovrei?” se ne uscì allora Alice, ancora abbastanza scocciata “Era solo una seccatura. Si eccitava per ogni minima sciocchezza, come se fosse l’unica ad avere dei superpoteri, certe volte era davvero patetica. Forse è un bene che sia morta alla fine…”
… C-Cosa?!
Stava dicendo sul serio?!
No, non poteva essere. Come poteva una ragazza che aveva subito lo stesso trattamento di Jack, Elsa, Schmidt e Nina parlare in quella maniera? Era impossibile che psicologicamente potesse affermare cose del genere.
Era vero che Johann era un caso isolato, dato che si era schierato con il Concilio dopo ciò che aveva visto in Superficie, ma lei era sveglia solo poche ore ogni chissà quanti mesi, e in quegli anni la sua mentalità era cambiata totalmente.
Sembrava quasi che la gratitudine nei confronti del Concilio si fosse tramutata ben presto in ossessione per i poteri che possedeva. Era stata corrotta dalle nuove capacità che possedeva, aveva ottenuto quelle abilità troppo presto.
Alice allora, portando entrambe le mani sulle guance, affermò con uno sguardo quasi di libidine “Ora che quella seccatura si è tolta dai piedi, potremo finalmente dedicarci a ciò che sappiamo fare meglio. Il nostro compito è aiutare chi ci ha salvato la vita, e con il nuovo scopo che ci ha dato il Concilio desidero ardentemente aiutarli nel loro progetto. Uhm, fremo alla sola idea del male che provocheremo in Superficie, quanto sono eccitata…”
Un’uscita a dir poco incredibile, che lasciò ancora più attonito Raichi. Sembrava quasi che fosse divenuta schiava delle stesse catene che adoperava nei suoi allenamenti, che fosse ingabbiata in una prigione mentale che non le faceva vedere oltre i suoi salvatori e il loro scopo.
Per quanto il suo compito fosse solamente di tenerla d’occhio ed assicurarsi che non perdesse il controllo delle sue abilità, il dottore non poté fare a meno di provare pena e pietà per colei che un tempo era una bambina innocente.
Era anche a causa della Primeval Rock che lui stava studiando se era ridotta in quelle condizioni, e di conseguenza non poteva fare a meno di sentirsi responsabile di ciò che le era accaduto. Se solo fosse stato più attento quando gli ADAM gli avevano rubato la pietra…
Discorso al contrario invece si poteva fare per Jack Frost, che neanche aveva sentito quello che aveva detto la compagna tanto era sconvolto alla notizia di aver perso un altro dei suoi amici, anzi migliori amici.
Prima era toccato ad Elsa e Schmidt, ed ora anche a Nina… sembrava che l’Universo intero volesse impedirgli di vivere la vita che desiderava da sempre, ed ora l’unica compagna che gli era rimasta era quella mentalmente meno stabile.
Certo, sapeva che Johann faceva parte del Concilio, in un occasione l’avevano anche incontrato, ma quella “cosa” che aveva visto non era più il ragazzo che li proteggeva nel magazzino degli ADAM, era cambiato sia esternamente che interamente.
Si era lasciato corrompere dal potere che il Concilio gli aveva donato, e la stessa cosa stava succedendo lentamente alla sua compagna. Poteva quasi dire che era l’unico che si stava mantenendo sano mentalmente…
Per Elsa non poteva parlare, non sapeva neppure che fine avesse fatto dopo che era scappata dal magazzino, e tutti si rifiutavano di dirglielo, pure Schmidt che in teoria doveva saperlo. Poteva solo sperare che stesse bene…
Ma Nina… lei, non ce l’aveva fatta, era morta, e Raichi non aveva motivo di mentire loro…
A quel punto il ragazzo non ce la fece più, e abbassando il volto finì per scoppiare a piangere quasi sonoramente, con la mano destra davanti agli occhi nel disperato tentativo di resistere, anche se tutto fu vano.
Iniziò addirittura a singhiozzare da tanto era disperato, mentre le lacrime scendevano lentamente a terra e lui provava quantomeno a mantenere una sorta di dignità, anche per evitare che Alice lo prendesse in giro per quello.
L’ex migliore amico di Ansem, davanti a tutto ciò, non poté fare a meno di stare male per loro. Aveva di fronte due facce della stessa medaglia, due ragazzi che avevano subito lo stesso destino ma che avevano reagito in maniera diversa.
Da una parte c’era Alice, un’allora bambina troppo piccola all’epoca per capire il marciume degli uomini che l’avevano rapita e che aveva reagito diventando della stessa caratura di coloro che le avevano fatto del male.
Dall’altra c’era Jack Frost, un allora bambino abbastanza grande da comprendere la differenza tra una persona buona ed una crudele e che era riuscito a riconoscere il marciume che si nascondeva anche nel Concilio.
Se solo Fontaine non li avesse presi di mira, probabilmente avrebbe avuto di fronte due ragazzi totalmente diversi da quelli che stava vedendo in quel momento, ma purtroppo il passato non si poteva cambiare, si poteva solo andare avanti…
E la stessa cosa valeva per loro due. Avrebbero dovuto andare avanti con la loro vita, consapevoli di essere rimasti gli unici Potenziati nella Comunità, e con la coscienza che un giorno avrebbero fatto parte dell’esercito del Concilio.
Poveri ragazzi, a Raichi facevano sempre più pena…

Fantacity, Comunità, 24 Settembre 1940:
Il discorso fatto per Alice e Jack Frost però, non si poteva fare anche per Nina, che stava vivendo una vita del tutto differente dalla loro.
Qualche mese prima, con grande fatica, la ragazza era riuscita a convincere Favaro a tenerla con sé ed a farla diventare la sua apprendista, non volendo finire di nuovo in mezzo alla strada oppure in una casa-famiglia qualsiasi.
Le aveva salvato la vita da una febbre che neanche sapeva di avere, e sperava che accettasse di tenerla con sé anche se avrebbe significato più costi per il cibo e una vita più difficile a causa dei loro pochi guadagni.
Era stata dura, ma ce l’aveva fatta, e così Leone già dal giorno successivo aveva iniziato ad addestrarla come cacciatrice di taglie, per vedere innanzitutto che cosa sapeva fare e se aveva qualche capacità.
Naturalmente, già alla prima lezione entrambi si resero conto dell’immensa forza fisica della ragazza, che distrusse un masso come se fosse stato un grissino, il tutto davanti agli sguardi esterrefatti di tutti e due.
La prima cosa che gli venne da chiedere all’afro fu da dove proveniva quel potere, ma la rosa non sapeva rispondergli perché neanche lei ne era a conoscenza, ma non avendo memoria del suo passato nessuno dei due se ne sorprendeva.
A causa di ciò, Favaro comprese che doveva adottare un approccio differente con lei, dato che con quella forza fisica devastante poteva risultare un bel problema per chiunque, ed alla fine riflettendoci su sembrò trovare una soluzione.
Per prima cosa le dette una frustra, in modo da usare quella in combattimento a lunga distanza e non dover rischiare di fare troppo male a chi dovevano catturare vivo, visto che per alcuni la taglia valeva solo se erano in vita…
Ma al tempo stesso sapeva che qualche volta poteva occorrere pure la forza fisica, come sarebbe dovuto succedere se Nina fosse stata sua apprendista già quando Bakura era ricercato da tutta la Comunità, e trovò la soluzione anche per quello.
Le affidò un tirapugni, in modo che potesse aumentare ancora di più la carica dei suoi pugni e, in caso di avversari troppo pericolosi, stenderli nel giro di poco tempo. Erano soluzioni abbastanza abbozzate, però era il meglio a cui era riuscito a pensare.
Per quanto fossero senza soldi, i primi tre mesi Drango non andò in missione, dato che prima doveva imparare a dosare bene la sua forza fisica per evitare di essere un pericolo per chiunque, ed era l’afro ad andare a catturare qualche criminale di basso rango.
Alla fine, Leone ritenne che la ragazza fosse finalmente pronta per dare la caccia ai criminali con lui e la promosse a sua assistente in via ufficiale.
Un’emozione indescrivibile per Nina, che senza memoria del suo passato sembrava finalmente aver trovato il suo posto nel mondo. Quel giorno qualche lacrima le scese dagli occhi, ma in fondo era abbastanza comprensibile.
Gli ultimi tre mesi i due li passarono dando la caccia ai vari criminali della società, anche se puntavano maggiormente alle due taglie più alte della Comunità, quella di Doflamingo, Capo della malavita, e di suo figlio, il misterioso braccio destro.
Il problema era che entrambi erano molto scaltri e furbi, e non si facevano trovare facilmente, soprattutto il misterioso figlio che nessuno sapeva la sua identità dato che dei nuovi membri della gang di Donquijote nessuno l’aveva mai visto.
Secondo alcuni si era infiltrato in un organo istituzionale per tenere d’occhio da vicino la situazione ed informare il padre, ma al momento non c’erano prove in merito e dovevano arrangiarsi con quello che c’era.
Difatti, in assenza dei due, i cacciatori di taglie avevano dovuto ripiegare sui membri minori della malavita, sperando di catturare quantomeno loro e ricevere i soldi delle taglie, che magari erano pochi ma comunque buoni.
Il problema… era che non era facile neppure quello!!
Sia Favaro che Nina erano due pasticcioni che ne combinavano di tutti i colori mentre erano in missione, ed a causa di ciò la maggior parte delle volte i loro obiettivi riuscivano a fuggire lasciandoli con un pugno di mosche.
Alcune volte Yugi, un cacciatore di taglie evidentemente più bravo di loro, riusciva ad anticiparli ed a soffiargli la preda, la maggior parte delle volte con una taglia abbastanza consistente sulla testa, e pure lui di conseguenza li lasciava a vuoto.
Una situazione quasi snervante, da cui però cercavano di tirarsi su riprovandoci giorno dopo giorno, settimane dopo settimane, e qualche volta qualche criminale lo catturavano, ma era sempre con una taglia piccola.
Grazie a questo riuscivano a sopravvivere, ma entrambi erano a conoscenza che non potevano andare avanti così e che dovevano catturare qualche taglia più grande, anche se fino a quel momento non c’erano riusciti…
Quelle poche volte che rimanevano senza cibo, finivano addirittura per sgraffignarlo cercando di non farsi vedere, quantomeno per provare a sopravvivere, peccato solo che la maggior parte delle volte venivano beccati a causa della loro goffaggine…
Ed anche quello era il caso!!
Erano le 16:00 e, cercando di non farsi vedere da nessuno, avevano provato a rubare un paio di frutti ed un paio di verdure da un fruttivendolo, cercando di non essere visti da nessuno… ma erano stati scoperti e cacciati via all’istante!!
“LURIDI LADRI!! E NON FATEVI PIU’ VEDERE DA QUESTE PARTI!!” era quello che gridava il venditore sull’uscio della porta verso i due.
I cacciatori di taglie, usciti di corsa dal negozio, erano scappati a gambe levate mentre l’uomo inveiva contro di loro, con un’aria visibilmente terrorizzata e correndo a gambe e braccia levate più velocemente che potevano.
Alla fine, erano riusciti quantomeno a prendere una mela ed un broccolo, sempre meglio di niente, anche se sarebbe bastato unicamente per quella sera, ma per il momento potevano farselo bastare in attesa di tempi migliori.
I due si rifugiarono in un vicolo, lontani da occhi indiscreti, e ripresero un attimo fiato con il petto piegato in avanti e le mani poggiate alle ginocchia, dato che avevano corso come forsennati per minuti abbondanti.
“Anf anf, l’abbiamo scampata, anf anf!” fu quello che disse Nina.
“G-Già, anf anf, non siamo stati anf anf così fortunati stavolta anf anf!” replicò pure Favaro sempre con il fiatone.
Rimasero lì almeno per un altro minuto abbondante prima di riprendersi dalla corsa che avevano fatto, e dopo che avevano ripreso un po’ di fiato poterono tirare le somme di quello che erano riusciti a recuperare…
“Una mela ed un broccolo?!” affermò Leone, visibilmente stizzito.
La rosa però sembrava più ottimista di lui, al punto che affermò “Beh, sempre meglio di niente alla fin fine!” cercando di trovare il lato positivo nella cosa.
Favaro però non sembrava della stessa opinione, visto che ancora un po’ strinse ancora più forte la presa su entrambi gli alimenti che reggeva nella stessa mano, rischiando in questo modo di spaccarli del tutto.
Un atteggiamento davvero strano da parte del mentore, al punto tale che per poco Nina si spaventò nel vederlo comportarsi in quella maniera. Nonostante fosse abbastanza scorbutico quando voleva, non si arrabbiava così facilmente.
“M-Maestro…” fece difatti Drango, quasi impaurita.
A quel punto, voltandosi a guardare la ragazzina, il cacciatore di taglie notò che stava decisamente esagerando con quell’atteggiamento e, a quel punto, cercò di tranquillizzarsi e di tornare calmo, anche per lei.
Ci riuscì solo dopo qualche secondo in cui dovette respirare bene, ma alla fine si tranquillizzò ed abbassò il volto assumendo un’aria sconsolata. Era passato dall’ira alla delusione nel giro di poco tempo, chissà cosa gli stava passando per la testa…
Fortunatamente la rosa trovò subito una risposta a questa domanda, dato che l’uomo stesso, mantenendo il volto basso e l’aria triste, le spiegò “Scusami per questo piccolo sfogo, è solo che… te l’avevo detto che avremmo vissuto di stenti. Ti avevo avvertita che la vita con me non sarebbe stata semplice, guarda come siamo ridotti, a rubare una mela ed un broccolo per sopravvivere. Che pena…”
Quindi in sostanza era quello che lo stava prima facendo arrabbiare e poi deprimendo, sperava di dare una vita migliore alla ragazza nonostante quanto le avesse detto quella sera, ed almeno fino a quel momento non c’era riuscito.
Era arrabbiato con sé stesso per aver fallito in quasi tutto quello che si era ripromesso mentalmente di fare dopo averla presa come apprendista, anche se era stato scorbutico esternamente, dentro di sé aveva pensato a tutt’altro.
Forse anche per questo Nina rimase parecchio perplessa, al punto quasi da sgranare gli occhi inizialmente nel vedere cosa stava dicendo il suo mentore, era la prima volta che si apriva in quella maniera con lei da quando l’aveva “adottata”…
Però, anche se magari non avevano tutto ciò che desiderava, non poteva dire di essere triste, anzi l’esatto contrario, ed era giusto che Leone lo sapesse, proprio per questo decise di fargli sapere che apprezzava davvero molto quello che stava facendo.
Istintivamente, prese con la sua mano destra quella sinistra dell’uomo e, appena quest’ultimo si fu voltato ad osservarla quasi confuso, la rosa si dipinse un dolce sorriso sul volto, il più dolce che poteva fare in quel momento.
“Maestro, io non mi sono mai divertita così tanto come in questi mesi che ho passato con lei. Magari non abbiamo la vita che avremmo desiderato, ma mi sto divertendo un mondo a vivere con lei, e non cambierei questa vita per nulla al mondo!”
… S-Stava… dicendo la verità?!
Il rosso, appena ebbe terminato di parlare l’apprendista, sgranò gli occhi davanti alle parole che aveva appena pronunciato, era visibilmente senza parole e la stava osservando con uno sguardo quasi allucinato.
Non sembrava star mentendo, dallo sguardo che gli stava rivolgendo non sembrava far trasparire nessun segno di bugia, quindi forse stava dicendo la verità, nonostante tutto era felice con lui e voleva farglielo sapere…
Quelle sue parole commossero molto internamente il povero Leone, il quale inizialmente cercò di resistere digrignando i denti e chiudendo anche gli occhi… ma bastarono due secondi per farlo cedere totalmente.
All’istante sollevò il volto in alto e scoppiò a piangere sonoramente come un fiume in piena, in una reazione che lasciò abbastanza attonita persino la rosa, che per un momento sussultò staccando anche la sua mano da quella dell’uomo.
“AAAAAAAAAHHHHHH SEI UN TESORO, NINA. AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!” fu quello che disse mentre continuava a piangere litri di lacrime di gioia.
Un atteggiamento davvero strano da parte sua, ma sembrava che Drango ci fosse abituata dato che, con un’espressione che era un misto tra la sorpresa e la rassegnata, pose entrambe le mani avanti per cercare di calmarlo.
“Suvvia Maestro, non faccia così…” anche se sapeva che in teoria non sarebbe servito a nulla, ne avrebbe avuto ancora per minuti.
Certi suoi comportamenti definirli strani era voler essere riduttivi, però gli voleva bene anche per questo. Era molto eccentrico e scorbutico a volte, ma nascondeva un cuore grande e “fragile”, che si scioglieva quando si sentiva davvero contento e soddisfatto.
Magari il futuro non sarebbe stato del tutto roseo con loro, avrebbero dovuto affrontare molte difficioltà ed avrebbero dovuto faticare non poco per sopravvivere, ma sarebbero andati avanti a testa alta fino alla fine.
Avrebbero combattuto… come una squadra!!

Villa Brief, Fantacity, Comunità, 06 Aprile 1941:
Quasi quattro anni erano passati dalla nascita della piccola Bra.
Nonostante Bulma all’epoca fosse molto triste a causa di quanto stava accadendo alla piccola Winry, che poi aveva finito per accogliere in casa sua come se fosse una figlia, era riuscita a partorirla senza alcun problema, anche se la gravidanza aveva finito per allungarsi.
Da allora, Agatha si era presa cura anche di lei, dato che ormai Trunks stava crescendo e non aveva più bisogno di una baby-sitter, e anche per questo la badante si occupava quasi esclusivamente della piccola di quattro anni.
Dentro di sé però, l’anziana, che ormai aveva sessantasei anni, non poteva negare che l’esperienza con Bra fosse decisamente diversa rispetto a quella che aveva sviluppato con il viola, in fondo quando era stata assunta quest’ultimo era già un giovanotto cresciutello.
Grazie a ciò, nonostante fosse ancora esuberante come i bambini della sua età, era rimasto molto educato, e crescendo aveva anche sviluppato un’educazione decisamente superiore a quella dei ragazzi della sua età.
La stessa cosa però non la poteva dire per l’azzurra, la quale fin da neonata era una peste incredibile, neanche suo figlio Hughes o sua nipote Lucy erano così casinisti quando avevano la stessa età.
Sembrava quasi che fosse proprio nella natura della piccola essere una discola in quella maniera, e la donna non poteva negare che la cosa la irritava non poco, al punto che avrebbe tanto voluto tagliarle la gola immediatamente…
Ma doveva trattenersi, senza Bra non avrebbe più avuto un motivo per rimanere a Villa Brief, e doveva rimanerci per tenere d’occhio Bulma ed i suoi parenti per conto del Gran Maestro, quindi doveva stare calma… per il momento.
A parte questo però, la situazione a Villa Brief fino a quel momento era stata delle migliori.
Sia Vegeta che la moglie, rispettivamente di quarantadue e quarantaquattro anni, lavoravano parecchio e portavano un lauto stipendio a casa, che permetteva loro di mantenere tutto il lusso in cui vagavano, anche se tutti erano concordi che se lo erano meritato.
Trunks, che aveva diciassette anni, era al secondo anno dell’Abe Sapiens Insitute indirizzo superiore, i suoi voti erano eccelsi e grazie all’intelligenza ereditata dalla madre riusciva a primeggiare anche là dove aveva diverse difficoltà iniziali.
Winry, che crescendo aveva raggiunto i quattordici anni, si era finalmente integrata nel suo nuovo ambiente, iniziava a chiamarlo “casa” e si stava davvero affezionato a Bulma ed a tutti gli altri, anche se continuava a mantenere il musone la maggior parte delle volte.
Non aveva mai superato il trauma della morte dei suoi genitori, ed anche se era al quarto e penultimo anno delle medie stava già iniziando a valutare il suo futuro, e sembrava addirittura aver deciso cosa fare.
Non sapeva neanche lei bene come mai, ma da circa tre anni aveva scoperto di avere lo strano “potere” di capire quando qualcuno le mentiva semplicemente guardandolo, come se fosse una sorta di dono naturale.
L’aveva capito quando si era accorta che Trunks le aveva mentito circa un vaso rotto, mentre Agatha le aveva detto la verità avendo visto tutto quanto. Inizialmente aveva pensato fosse una coincidenza, ma poi le stesse condizioni si erano verificate più spesso, e questo la portò a pensare che non fosse nulla di casuale…
Si era autoconvinta di avere un dono, un regalo che le era stato fatto a causa del trauma che aveva subito e che doveva mettere al servizio dei deboli come lei, altrimenti non avrebbe avuto senso che si fosse manifestato proprio un anno dopo la morte dei suoi genitori.
Aveva deciso che, una volta terminate le medie, avrebbe aderito al programma che consentiva ai ragazzi di entrare nel modo del lavoro già a quindici anni, e di divenire una psicologa operativa all’Evangelion Hospital.
Per una ragazzina di quattordici anni sembrava una follia scegliere una carriera del genere, però lei era sicura di quella scelta anche grazie agli psicologi che l’avevano sostenuta mentalmente per cercare di aiutarla ad elaborare quanto accaduto ai genitori.
Un “potere” del genere, che capiva quando qualcuno le stava dicendo la verità, doveva essere messo a disposizione dei più deboli psicologicamente, e proprio per questo fare la psicologa era la carriera perfetta per lei.
Ancora un anno, e poi si sarebbe gettata a capofitto nel suo nuovo lavoro!!
Tuttavia, nonostante il buon’umore che aleggiava a Villa Brief negli ultimi due anni, esso non sarebbe stato destinato a durare a lungo, dato che un'orrenda tragedia stava per abbattersi nella loro umile seppur ricca casa…
Vegeta, circa un anno prima, aveva iniziato a sentirsi male alla testa. Giramenti di stomaco, dolore lancinante al cranio, nausea e vomito, senza contare il sangue che gli usciva sia dal naso che dalla bocca qualche volta.
Come medico, Bulma aveva iniziato a temere il peggio e l’aveva fatto visitare all’Evangelion Hospital, una tac avrebbe sicuramente chiarito se i suoi sospetti erano veri… e malauguratamente così fu.
Scoprì che Vegeta era affetto di cancro al cervello!!
Fu lei stessa ad eseguire la tac, e quando l’orrenda verità si manifestò davanti a lei ebbe un sussulto terribile, al punto che per poco non le cadde la cartellina su cui aveva segnato i risultati delle analisi dalla mano.
Era un cancro maligno già in stadio avanzato, non si capiva bene come fosse stato possibile dato che condizioni del genere si sarebbero dovute manifestare prima, consentendo così loro di intervenire in tempo…
Ma sfortuna aveva voluto che fosse arrivato quasi all’improvviso, e se volevano evitare che Vegeta morisse dovevano intervenire subito, quantomeno per cercare di allungargli il più possibile la vita fino a quanto potevano.
L’uomo si sottopose alla chemioterapia per circa un anno intero, due volte alla settimana, in modo da arrestare temporaneamente il diffondersi del tumore, e sembrò funzionare inizialmente, dato che egli iniziò a sentirsi meglio.
C’era da dire che, nonostante l’orrenda notizia ricevuta e le condizioni in cui versava, Vegeta non aveva mai mostrato segni di cedimento neanche una volta, aveva affrontato tutto a testa alta, senza mai voltarsi indietro.
Un atteggiamento che gli rendeva onore, e di cui alcuni erano pure invidiosi sotto certi punti di vista, ma questo non cambiava il fatto che lentamente stava morendo, e cercavano di ritardare il più possibile l’inevitabile.
Se difatti avevano vissuto quell’ultimo anno in allegria in casa Brief era anche grazie allo sprizzante ottimismo di Vegeta, il quale aveva cercato sempre di tenere alto l’umore in modo che nessuno fosse triste.
Riteneva che la morte fosse un passo inevitabile della vita, e che soprattutto quando era molto vicina andava affrontata a petto alto, cercando di godersi appieno gli ultimi anni o attimi che mancavano da vivere.
Con questa filosofia, Vegeta aveva passato l’ultimo anno a divertirsi con i suoi figli e Winry, cercando di fargli passare momenti che sarebbero rimasti scolpiti nel loro cuore per sempre, senza mai abbandonarli.
La bambina ed i due ragazzi erano gli unici che non erano mai stati informati delle sue condizioni, cercavano di mentire loro per proteggerli, per assicurarsi che non vivessero male lo stato in cui versava il padre da un anno a quella parte.
Nonostante Trunks qualche sospetto iniziò ad averlo, arrivò alla conclusione che fosse solamente sua paranoia, mentre Bra non sospettò nulla e fu anzi felice di passare tanti bei momenti allegri insieme al padre.
Discorso diverso invece per Winry, che anche grazie alla sua abilità di capire quando qualcuno le mentiva aveva già capito che le stavano raccontando una bugia, anzi sembrava che neanche avessero cercato di nasconderlo.
Tutti e due sapevano che ne era capace, ma non avevano cercato di tenerglielo nascosto ed anzi mentivano davanti a lei con il sorriso sulle labbra, forse per farle quantomeno non capire che cosa ci fosse sotto per davvero.
Nonostante le bugie che le raccontavano, Rockbell ci passò sopra e cercò comunque di divertirsi con la sua nuova famiglia. Quei momenti le erano stati negati da Bakura che aveva ucciso i suoi genitori, e voleva viverli fino a quando poteva.
Agatha invece era stata informata pienamente delle condizioni di Vegeta, e nonostante lo shock iniziale per un momento pensò addirittura che ci fosse la mano del Concilio dietro quella malattia sbucata fuori “dal nulla”.
In fondo un tumore maligno al cervello non sbucava fuori all’improvviso ed i sintomi si iniziavano a sentirli già tempo prima. Forse anche per questi sospetti contattò i suoi superiore per domandare spiegazioni.
Saltò fuori che gli Illuminati non avevano nulla a che fare con quella storia, anzi ne erano totalmente estranei, un’uscita che lasciò la bionda abbastanza sorpresa ma, al tempo stesso, le permise di capire cos’era accaduto.
A quel punto era certa che Vegeta avesse iniziato a sentire i sintomi del cancro almeno un paio di anni prima, ma avesse cercato di tenerlo nascosto quanto possibile per evitare di far preoccupare troppo i suoi familiari.
In fondo gli sarebbe bastato evitare di sanguinare o vomitare di fronte a loro, e quando la testa cominciava a fargli male doveva solamente fare finta di nulla ed andare avanti come se non avesse nulla di nulla.
Quell’atteggiamento però non poteva andare avanti quando i sintomi erano peggiorati, e fortuna per lui volle che Bulma non si facesse troppe domande e pensasse unicamente a curarlo, anche per cercare di tenerlo in vita il più possibile.
Continuarono con la chemioterapia per un anno… fino a quel giorno…
Improvvisamente, mentre era in casa, Vegeta aveva cominciato a sentire un dolore troppo grande alla testa, lo stomaco aveva iniziato a fargli terribilmente male e l’intero salotto era stato inondato dal suo vomito, che usciva continuamente.
Uno spettacolo agghiacciante che si manifestò fortunatamente alle 12:30, quando i ragazzi erano fuori per gli studi, e fortuna voleva che Vegeta fosse stato lasciato a casa dal lavoro per la chemio che si sarebbe dovuta svolgere il giorno successivo.
Anche Bulma era in casa, dato che doveva tenerlo d’occhio ed assicurarsi che non peggiorasse, e quando l’uomo versò in quelle condizioni pietose fece chiamare subito un’ambulanza, che arrivò all’istante a Villa Brief.
Sia l’azzurra che la badante si catapultarono all’Evangelion Hospital seguendo in questo modo Vegeta fino a lì, volevano assicurarsi che le sue condizioni non peggiorassero o che si manifestasse il peggio.
Trunks, Bra e Winry non furono allertati. Scelsero di dirglielo quando sarebbero tornati a casa, in modo che si concentrassero unicamente sui loro studi senza pensare alle condizioni in cui versava il nero.
Lo facevano anche per la povera Rockbell, la quale quattro anni prima aveva perso i genitori e rischiava di finire in shock di nuovo sapendo quello che stava succedendo a Vegeta. Fino a quando il peggio non si sarebbe verificato, era meglio tranquillizzare soprattutto lei.
Una volta in ospedale, Agatha fu addirittura mandata a casa ad accogliere i ragazzi quando sarebbero tornati, rassicurandoli che fosse tutto a posto e che non sarebbe successo niente, mentre Bulma rimase all’Evangelion Hospital.
Le prime diagnosi stabilirono che il cancro al cervello era peggiorato notevolmente, e che se non veniva operato immediatamente quantomeno per affievolire gli effetti del tumore rischiava seriamente di morire entro poche ore.
Bulma rimase sconvolta a quella diagnosi, quella che temeva da un anno intero e che sperava ritardasse il più possibile. L’orribile momento che aveva temuto fin dall’inizio rischiava di manifestarsi davanti a lei…
Avrebbe voluto operare lei personalmente suo marito, era la migliore quando si trattava di quelle operazioni e riteneva fosse l’unica in grado di riuscirci, ma i medici dovettero allontanarla quanto più possibile dalla sala operatoria.
Era troppo coinvolta emotivamente, ed avevano paura che si facesse prendere troppo dall’agitazione durante l’operazione senza poter così medicare così come era solita fare con tutti gli altri.
In pratica c’era il serio rischio che stavolta combinasse un pasticcio, e l’avere sulla coscienza la morte del marito era un dolore che nessuno voleva farle provare.
Furono di conseguenza gli altri chirurgi ad eseguire l’operazione, i migliori di cui disponeva l’Evangelion Hospital, e prima che Vegeta entrasse in sala operatoria rivolse alla moglie delle piccole e semplici parole.
Mentre veniva trasportato sul lettino, la moglie lo seguiva alla sua destra, visibilmente preoccupata, e lui cercando di tirarla su di morale, le sorrise dolcemente e pronunciò le uniche cose che avrebbe potuto dirle in quel momento.
“Comunque vada a finire, prenditi cura dei ragazzi per me… e sappi, che rifarei quel lancio ogni giorno della mia vita!!”
Parole che lasciarono a dir poco scioccata Brief, che strabuzzò quasi gli occhi mentre osservava il nero che, arrivato nei pressi della sala operatoria con i chirurgi, sparì dalla sua vita dietro le porte della stanza dove doveva essere operato.
L’azzurra rimase lì, ferma ed immobile davanti alla porta, come se dovesse ancora metabolizzare quanto le avesse appena detto, con le gambe che le tremavano e il colore della pelle che divenne quasi cadaverico.
Da un lato le aveva chiesto di prendersi cura dei loro figli ed anche di Winry per conto suo, e dall’altra… le aveva fatto l’ennesima dichiarazione d’amore, ricordandosi il giorno in cui il loro amore era cominciato.
A quel punto, sentendo nel suo cuore che quelle erano parole d’addio, scoppiò sonoramente a piangere, toccandosi la bocca con la mano destra e singhiozzando pesantemente, anche se cercò di resistere più che poteva.
Ma era davvero difficile per lei riuscirci, ed anche per questo finì per piangere svariati minuti abbondanti, nel tentativo di fermarsi ma senza riuscirci, e chi passava per quel corridoio non provò neanche a parlarle.
Tutti sapevano cosa stesse rischiando il marito, ed erano consapevoli che poteva non rivederlo più, per questo preferirono lasciarla da sola a sfogare il suo dolore e la sua rabbia. Le avrebbe fatto bene buttare fuori tutto quello che aveva dentro.
L’operazione nella sala operatoria durò circa un’ora abbondante, una durata forse un po’ troppo eccessiva per un’operazione di tale portata, ma poteva anche essere un segno positivo che indicava che Vegeta stava lottando con le unghie e con i denti.
La luce sopra la sala, che era posizionata al piano più alto dell’Evangelion Hospital e che all’esterno presentava un corridoio simile a quello che Lorenzo e Danilo avrebbero attraversato due anni dopo per uscire dalla struttura, non si era ancora spenta.
Era una luce rossa, che aveva anche il simbolo di una siringa, e fino a quando rimaneva accesa significava che l’operazione era ancora in corso, quando si sarebbe spenta sarebbero iniziati i veri problemi, e l’azzurra lo sapeva.
Rimase seduta fuori dalla sala, ad osservare la luce quasi con insistenza, nella speranza che si spegnesse e potessero finalmente comunicarle come era andata a finire, e finalmente, dopo un’ora abbondante dall’inizio, si spense.
Subito dopo, uscì dalla sala un chirurgo, con in mano un fazzoletto con cui si stava pulendo le mani, anche se durante l’operazione aveva tenuto i guanti verdi per tutto il tempo e di conseguenza non era una prassi prettamente necessaria.
Inutile dire che Bulma lo bloccò all’istante, avvicinandosi a lui con foga e domandandogli “Com’è andata? È tutto a posto?” visibilmente terrorizzata.
Il medico, appena la vide, assunse un’aria parecchio distrutta, che già di per sé non era proprio positiva, ma furono le parole successive, che disse dieci secondi dopo ed abbassando il volto sconsolato, a distruggerla totalmente.
“… Mi dispiace, Direttrice, abbiamo fatto quello che potevamo e suo marito ha lottato come un leone, ma non siamo riusciti a fermare il tumore e… cinque minuti fa l’ha… l’ha ucciso…”
La notizia che tanto temeva, di cui tanto aveva paura, era arrivata.
Sentendo le parole del chirurgo, lo sguardo di Bulma si spense totalmente, le pupille le sparirono dagli occhi, il colorito della pelle divenne per davvero bianco cadaverico e lei iniziò a tremare come una foglia con tutto il corpo.
Il momento di cui aveva avuto timore per un anno intero era arrivato. Vegeta aveva provato a fare di tutto per sopravvivere, ma alla fine non ce l’aveva fatta ed era deceduto sotto i ferri, rivolgendo poche parole d’addio alla moglie e senza poter salutare i suoi figli.
Emotivamente, la donna si distrusse completamente, e dopo aver provato a resistere più che poteva cadde a terra, con le ginocchia distese al suolo ed entrambe le mani davanti al volto, piangendo a dirotto per la grave perdita.
Il medico non la fermò, ma anzi comprese perfettamente il suo dolore e come mai fosse tanto distrutta. Perdere un marito, l’amore della propria vita, non era una cosa facile da capire ed accettare per nessuno, neanche per i più forti.
L’azzurra rimase lì ferma, a sfogarsi per una mezz’ora abbondante senza quasi mai fermarsi, forse perché non voleva fermarsi, voleva buttare fuori tutto il dolore, tutta la rabbia e la disperazione che stava provando in quel momento.
Vegeta fin da bambino era stato un discolo ed un bulletto, ma da quando avevano fatto quel lancio di moneta era cambiato molto, era migliorato caratterialmente ed era divenuto un buon lavoratore, un bravo marito ed un ottimo padre.
Aveva subito una metamorfosi notevole, e lei lo sapeva che l’aveva fatto per amore nei suoi confronti. Aveva perso per sempre l’amore della sua vita, e quel dolore non avrebbe mai più potuto abbandonarla…
E come se non bastasse, c’erano anche i ragazzi da essere informati…
Per evitare di farli preoccupare troppo, Brief comprese che andavano informati subito della questione, anche la piccola Bra, altrimenti avrebbe rischiato di domandarsi fin troppo spesso dove era andato il padre ed avrebbe capito l’inghippo.
Le spezzava il cuore dover informare una bambina di quattro anni di una notizia così terribile, ma purtroppo doveva farlo, ne era obbligata, e per questo circa alle 18:00 di quel giorno si diresse a casa molto rapidamente.
Per tutto il tragitto rimase in silenzio, senza spiccicare una parola e mantenendo lo sguardo basso, da funerale, senza riuscire ad accettare ancora quello che era successo, ma in fondo come poteva accettarlo così facilmente?!
Arrivò verso la sua abitazione attorno alle 18:45, e davanti al portone della Villa esitò per un momento ad aprire la porta, mantenendo la mano destra sopra al pomello per quasi un minuto abbondante.
Aveva paura di quel momento, non sapeva neanche che cosa dire, quali parole pronunciare per evitare traumi ai suoi figli, senza contare la povera Winry, quella povera ragazza aveva già subito abbastanza colpi negli ultimi anni…
Malauguratamente però, era un lavoro che andava fatto, per questo deglutì molto faticosamente e spalancò la porta, ben consapevole di che cosa l’avrebbe aspettata al suo interno, uno spettacolo che non le sarebbe piaciuto…
Difatti, venne subito circondata nella hall da tutti e quattro coloro che erano presenti in quella casa, ossia Trunks, Bra, Winry ed Agatha, la quale rimaneva indietro rispetto agli altri tre anche per lasciargli posto, com’era giusto che fosse.
“Allora, com’è andata?” domandò subito Trunks, abbastanza agitato.
“Papà sta bene, vero?” chiese invece la piccola Bra.
La voce si strozzò nel collo di Bulma, distruggere così le speranze dei suoi figli era qualcosa che la faceva stare male, avrebbe preferito essere in tutt’altro luogo piuttosto che lì, se solo avesse potuto riavvolgere il tempo di un anno o anche più…
Però non poteva tergiversare ancora troppo, Rockbell, nonostante fosse agitata come gli altri, aveva letto nel suo volto qualcosa che non andava, e stava già iniziando a preoccuparsi, motivo per cui non aveva detto nulla fino a quel momento.
Proprio per questo, con ancora molta agitazione nel corpo e il cuore che le batteva a mille, Brief abbassò il volto sconsolato, facendo già intuire qualcosa a chi la stava osservando, e dovette confessare l’amara verità.
“… Mi dispiace molto. Hanno fatto di tutto per salvarlo, credetemi, ma vostro padre è… è…” nonostante avesse cercato in tutti i modi di darsi la carica, non riuscì neanche a finire la frase che cominciò a singhiozzare sul punto di piangere.
Non servì però che andasse avanti, sfortunatamente tutti avevano già compreso quello che voleva dire, e proprio per questo calò il buio nella stanza, metaforicamente parlando, a causa dell’orrenda notizia appena ricevuta.
Fu un macigno enorme che cadde addosso ai due ragazzi ed alla bambina, i quali ebbero la stessa reazione della donna, strabuzzando gli occhi con le pupille che quasi sparivano, impallidendo e con le gambe tremolanti.
“N-No… non può essere…” biascicò debolmente Trunks.
Era sempre stato un padre presente, anche prima di sapere della malattia, e si era molto affezionato a lui. Non poteva credere che fosse morto, non quando non era neanche arrivato alla maggiore età…
Pure la bionda era nella sua stessa situazione. Quell’uomo l’aveva accolta in casa sua esattamente come l’azzurra, era quasi un secondo padre per lei dopo tutto quello che aveva fatto, ed ora aveva finito per perdere una seconda figura paterna…
Bra fu meno indiretta rispetto ai due, dato che non seppe trattenersi e scoppiò a piangere molto sonoramente, sollevando il volto e gridando in aria tutta la disperazione che l’aveva pervasa in quel momento.
“UAAAAAAAAAAHHHHHHH!!! PAPA’! PAPA’! UAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!” avrebbe voluto dire tanto, ma il suo istinto da bambina le strozzò le parole in gola, era ancora troppo piccola per sopportare una notizia del genere.
Sia Trunks che Winry ebbero la stessa reazione, abbassando il volto, chiudendo gli occhi, digrignando i denti e stringendo i pugni nel disperato tentativo di resistere dal piangere… tentativo vano, dato che le lacrime scesero anche dai loro occhi.
Agatha si limitò ad abbassare il volto sconsolata ed assumendo un’aria seria, da funerale. Per lei non era la fine del mondo, dato che sarebbe stato un ostacolo in meno per il Concilio dei Sette il giorno della rivoluzione, ma doveva comunque mostrare dispiacere per non far nascere troppi sospetti su di lei.
A quel punto, neppure Bulma poté più resistere e, di nuovo, portò la mano destra davanti alla bocca e scoppiò a piangere anche lei sonoramente, esattamente come sua figlia minore, e questo nonostante si fosse sfogata prima.
Ma in fondo nessuno lì o quasi riusciva a trattenersi. Tutti quanti avevano perso una persona cara a cui erano affezionati e che non sarebbe mai più tornata indietro. L’esempio perfetto di come un uomo poteva cambiare in meglio.
Nonostante fosse stato grandioso tutto il tempo della loro vita, nell’ultimo anno il rapporto tra tutti loro si era rafforzato maggiormente, forse grazie anche alla malattia che aveva colpito il nero, e per questo quel colpo era ancora più difficile da digerire.
C’era chi aveva perso un marito, chi un padre, chi un genitore adottivo e chi un datore di lavoro, ma quasi tutti erano d’accordo sul fatto che la loro vita sarebbe stata un po’ più vuota da quel momento in poi.
Vegeta era morto, e nessuno l’avrebbe più riportato indietro…

Prigione di Azkaban, Comunità, 17 Giugno 1941:
Più di due mesi erano passati dalla spiacevole notizia della morte di Vegeta.
Tutti avevano appreso l’orrenda notizia un paio di giorni dopo, anche perché Bulma non poteva tenerlo nascosto per sempre, e naturalmente tutti fecero sapere alla donna che erano distrutti dal dolore e che sarebbero stati vicini sia a lei che ai figli.
Lei apprezzò molto quel loro gesto, ed al tempo stesso cercò di andare avanti con la sua vita anche per il bene di Trunks, Bra e Winry, che non si erano ancora ripresi del tutto dalla grande tragedia, specie le due ragazzine.
Nel frattempo, la vita nella Comunità procedeva regolarmente e il Concilio, ben sapendo che mancavano sette anni prima che il loro piano iniziasse a mettersi in moto, aveva iniziato a muovere i fili per arrivare pronto al giorno prestabilito.
Aveva deciso di riprendere il programma di potenziamento tramite la Primeval Rock del Dr. Raichi, anche vedendo che Madara era uscito potenziato ed integro dall’ultima operazione per liberare il Genoma che era in lui.
Al tempo stesso, stava cercando di ampliare le sue fila, considerando che molti agenti si trovavano in luoghi in cui non potevano aiutare, e Giovanni aveva avuto un idea, un idea che fu approvata da Xehanort pur non senza riluttanza…

“Robert Underdunk Terwilliger, hai una visita!!”
All’interno della prigione di Azkaban, uno dei prigionieri più “strani” della struttura, a causa dello strano colorito della sua pelle, i suoi capelli fin troppo buffi ed i piedi incredibilmente lunghi, aveva ricevuto una notizia inaspettata.
Da quando si trovava nella prigione, nessuno era mai venuto a trovarlo, neanche i suoi parenti, forse perché sentitisi delusi dal fatto che faceva parte della malavita di Doflamingo, e per questo anche per il rosso fu sorprendente scoprire quella notizia.
Il diretto interessato, ancora abbastanza confuso, venne accompagnato dalla guardia della prigione fino alla sala delle visite, attraversando lo stesso corridoio che aveva percorso Bakura quando era giunto nel carcere di massima sicurezza.
In fondo aveva percorso quel piano, e di conseguenza era normale che Bob prendesse la stessa strada per andare nella sala delle visite, dove si trovava quel misterioso ospite che aveva sorpreso persino lui stesso.
Escludeva che potesse trattarsi della sua famiglia, se non erano venuti a trovarlo fino a quel momento figurarsi se avevano cambiato idea, e neppure la malavita di Doflamingo poteva essere, visto che lo odiava.
*Che inaspettato colpo di scena. Chissà chi sarà…* era quello che pensava l’uomo dentro di sé mentre continuava a camminare scortato da due guardie.
Alla fine, Bob arrivò nella sala delle visite, che era costituita da un enorme sala larga cinquecento metri quadri posta al piano terra, completamente grigia sui pavimenti, sui muri e sul soffitto e con dei tavolini rotondi bianchi sparsi dappertutto.
Ce ne erano almeno una ventina, e tutti avevano una lunga panchina dello stesso colore che li circondava, mentre tutto attorno alla sala c’erano le guardie di Azkaban, che si assicuravano che nulla andasse storto durante le visite.
Erano le 15:00 e, nonostante fosse orario di visite, quel giorno non era venuto nessuno e lui era l’unico prigioniero che qualcuno era venuto a trovare… qualcuno che si trovava seduto al tavolo centrale ed era rivolto verso di lui.
Telespalla Bob, appena vide di chi si trattava, dovette ammettere di avere un sussulto, dato che non era nessuna delle due opzioni che aveva avanzato e, soprattutto, qualcuno che MAI nella sua vita avrebbe pensato di vedere personalmente…
Giovanni, il Direttore delle Rocket Foundation!!
L’uomo, appena vide le due guardie entrare dalla porta bianca posta parallelamente al figlio di Madame Boss, non poté fare a meno di sorridere e, allargando le mani, affermò “Robert, ma che piacere per me poterti incontrare, finalmente!!”
“Muoviti!” neanche il tempo di metabolizzare quello che stava succedendo che uno dei poliziotti spintonò il prigioniero, affinché si avvicinasse al tavolo.
L’uomo dalla pelle gialla dovette ammettere di considerare quello che stava succedendo abbastanza insolito. Sapeva che il nero era uno degli uomini principali del Concilio, quindi che cosa era venuto a fare lì?
“Suvvia, non fare quella faccia, sono qui come tuo amico!” cercò di insistere Giovanni, vedendo che il diretto interessato sembrava ancora scettico avendo un’espressione molto contrariata in volto.
Il prigioniero, accomodandosi di fronte all’uomo con solo il tavolo a separarli, appoggiò entrambe le braccia sulla superficie del mobile e continuò ad osservare abbastanza malamente il diretto interessato, non ancora convinto.
“Dopo che mi avete sbattuto qui dentro? Ne dubito fortemente…” affermò difatti il rosso.
Il figlio di Madame Boss allora provò a replicare sempre con il sorriso sulle labbra “Quella fu un idea di Doflamingo perché avevi trasgredito fin troppo ai suoi ordini, ma non ti devi preoccupare, non sono qui come nemico, e neppure Doflamingo lo è più ormai…”
Per quanto ciò che stesse dicendo poteva essere interessante, Bob gli fece subito notare “Dillo più ad alta voce, che le guardie non hanno sentito che tu e Doflamingo siete soci d’affari!”
Sembrava quasi che con quell’uscita cercasse di sminuirlo davanti a tutti, rivelando in questo modo i traffici illegali che c’erano tra la sua azienda e le gang criminali della Comunità, forse come piccola vendetta personale…
Però, il diretto interessato affermò continuando a sorridere “Non temere, ogni singola guardia che lavora ad Azkaban qui oggi è sotto il diretto controllo del Concilio dei Sette. Anche quelli che lavorano nella sala controlli e ci stanno osservando con le telecamere sono dei nostri. Non avrai mica pensato che organizzassi questo incontro senza prima prepararmi?”
Ah, quindi era così che stavano le cose…
Bob, senza mai perdere la sua espressione contrariata, anche se era divenuta più fredda rispetto a prima, iniziò a guardarsi attorno con gli occhi, per scrutare così le guardie che si trovavano lì per assicurarsi che tutto andasse bene.
Nessuna aveva accennato il minimo rumore, non avevano quasi neppure battuto le ciglia, a dimostrazione che evidentemente non gli aveva mentito e lavoravano davvero tutti per il Gran Maestro come diceva…
Bah, erano sempre un passo avanti agli altri, ora capiva come era finito in prigione senza possibilità di appello. Se vivi nella Comunità e ti metti contro di loro sei finito, non importa chi sei o il tuo stato sociale…
“Come volevasi dimostrare, siete sempre manipolativi e ingannatori…” dichiarò allora Telespalla, quasi a voler dire loro che l’avevano fregato di nuovo.
Ancora una volta però il Direttore cercò di tranquillizzarlo, affermando “Te l’ho già detto, qui nessuno ti sta ingannando, sono venuto in pace e se ascolterai la mia proposta potrai addirittura ritenerla interessante…”
Una proposta? Quindi era per quello che si era spinto fino a lì?!
Il rosso doveva ammettere di essere abbastanza intrigato da ciò che voleva dirgli… ma al tempo stesso non voleva farsi fregare per l’ennesima volta dal Concilio, anche se un po’ se l’era cercata e doveva ammetterlo.
Beh, in fondo non aveva molto da fare in prigione, anzi la maggior parte delle volte si annoiava, di conseguenza non poteva neppure dire di avere di meglio da fare. L’avrebbe fatto parlare, forse l’avrebbe ritenuto davvero interessante…
“… Ti ascolto…” affermò difatti l’uomo con il colorito della pelle giallo.
Davanti alle parole del prigioniero, Giovanni allargò ancora di più il suo sorriso e, dopo un paio di secondi di silenzio, posizionò entrambi i gomiti sul tavolo, unendo le mani all’altezza della bocca, e cominciò a fargli quella “proposta”.
“Ho parlato personalmente con il Gran Maestro riguardo la tua posizione. Tra sette anni daremo inizio alle operazioni per portare a termine il nostro progetto, ed abbiamo bisogno di quanti più uomini possibile per portarlo a termine. Stiamo vagliando tutte le ipotesi, tutti i potenziamenti e tutti gli uomini di cui possiamo disporre… e vogliamo che anche tu rientri nell’operazione!”
… COME?! VOLEVANO CHE RIENTRASSE?!
Nonostante avesse cercato di sembrare più indifferente possibile alle sue parole, davanti a quell’ultima affermazione non poté fare a meno di strabuzzare gli occhi lui stesso dalla perplessità, c’era rimasto di sasso.
Stava dicendo il vero? Dopo tutto quello che aveva fatto, il Concilio lo voleva di nuovo a bordo delle sue operazioni?!
Prima che potesse anche solo porre quella domanda, l’uomo d’affari specificò “Non ti preoccupare, anche Doflamingo ne è stato informato e non ha avuto nulla da ridire. Ritiene che ormai tu abbia imparato la lezione e che, se starai agli ordini, potrai rivelarti ancora molto utile alla causa del Concilio!”
In effetti era sua intenzione domandare che cosa pensasse Donquijote di tutto quello, di conseguenza l’aveva anticipato e colmato subito il suo dubbio. Anche se questo non cambiava la sua perplessità…
Sembravano quasi averlo dimenticato, ed adesso se ne saltavano fuori d’un tratto rimettendolo in carreggiata solo perché avevano bisogno di qualche uomo in più?! Ci vedeva una fregatura, non poteva essere tutto rose e fiori…
“Mi viene alquanto difficile credere che rivogliate una testa calda come me. In fondo chi vi garantisce che non commetta di nuovo gli stessi errori? Non avete questa garanzia…”
“Perché stavolta vogliamo fidarci di te. Sappiamo che farai un buon lavoro, e se dovessi trasgredire le regole oppure tradirci anche solo una volta, il Gran Maestro ci ha tenuto a farti sapere che ti eliminerà personalmente, e cancellerà il tuo ricordo da questa Comunità per sempre...”
Giovanni lo disse con un sorrisino maligno sul volto, quasi come se avesse cercato di spaventarlo con quell’affermazione… anche se c’era riuscito solo parzialmente, ossia con la parte in cui diceva che l’avrebbero eliminato.
Non aveva paura di essere cancellato dall’esistenza, da quando era finito ad Azkaban era come se fosse stato dimenticato, di conseguenza sapeva già come ci si sentiva a non essere nulla neppure per i propri familiari.
Però, nonostante questo, lui ci teneva alla sua vita, e sapeva da sempre che il Gran Maestro che aveva succeduto quello precedente era più spietato di tutti quelli venuti prima di lui. L’aveva fatta franca una volta, non ce l’avrebbe fatta la seconda volta…
La prospettiva di morire non l’allettava per nulla, anzi lui ci teneva alla vita nonostante si annoiasse in carcere, e di conseguenza la sola idea di morire lo spaventava, anche perché il suo sembrava quasi un ricatto, e glielo fece pure sapere.
“Mi state per caso minacciando?” domandò, pur mantenendo un’aria indifferente.
Facendo spallucce, il figlio di Madame Boss replicò sostenendo “Nessuna minaccia, qui nessuno ti sta obbligando a schierarti di nuovo con noi, se la mia offerta non ti alletta pace fatta e torni in prigione per il resto della tua vita… però non puoi negare che l’idea di uscire da Azkaban ti intrighi, non è vero?”
Da come parlava, sembrava quasi che sapesse che si annoiava in quel posto, cosa che effettivamente era vera, e per questo lo stava mettendo davanti ad un bivio: accettare il compromesso oppure tornare nella sua cella.
Per quanto continuasse a ritenere che ci fosse una grande fregatura nella loro offerta, dall’altra parte non poteva negare che la prospettiva di uscire di prigione lo allettava, soprattutto davanti alla possibilità di rimanere in quel luogo per sempre.
L’alternativa era collaborare con il Concilio per sette anni e poi trasferirsi in Superficie, una possibilità non male alla fin fine, anche considerando che finalmente avrebbe potuto vedere la terra dei Grim, il desiderio recondito di tutti gli abitanti della Comunità.
Forse anche per questo, pur mantenendosi scettico su alcuni punti dell’accordo, alla fine fece un sorrisino e dichiarò “D’accordo. Non mi fido del tutto, ma voglio rientrare nel progetto!” sarebbe stato meglio che marcire lì dentro perennemente.
Naturalmente le sue parole furono accolte positivamente dall’uomo, che quasi con le braccia aperte affermò “E allora bentornato nel Concilio dei Sette, Robert Underdunk Terwilliger. Da oggi lavorerai per le Rocket Foundation aderendo al programma di reinserimento dei carcerati nella società, così potrò tenerti d’occhio personalmente!”
“Almeno avrò un lavoro in pianta stabile…” dovette ammettere Bob, sapendo così che non sarebbe morto di fame e, soprattutto, sarebbe stato temporaneamente alla larga da Doflamingo.
“Comincerai tra due giorni, domani avvieremo le pratiche di rilascio. Cerca però di non deluderci stavolta, ho garantito personalmente per te, non farmi fare brutta figura…”
Per come aveva parlato sembrava quasi che fosse un avvertimento il suo, anche se non aveva mai perso il sorriso che lo contraddistingueva, ma Telespalla non si fece spaventare e rimase con il sorrisino che aveva fatto prima.
L’idea di tornare in carreggiata lo allettava, soprattutto grazie al fatto che avrebbe potuto vedere la Superficie, ed anche se avesse dovuto tornare a lavorare per il Concilio avrebbe ingoiato quel boccone amaro.
Ne valeva la pena, anche se si aspettava la fregatura da un momento all’altro. Ma fino a quando avessero rispettato la loro parte dell’accordo e lui avesse fatto altrettanto non doveva temere nulla da loro.
Sarebbe sempre stato meglio che rimanere ad Azkaban a vita…

Reparto Scientifico, Palazzo Presidenziale, Comunità, 04 Ottobre 1941:
Il ritorno di Telespalla Bob nel Concilio era solo il primo passo che l’organizzazione aveva programmato di fare.
L’intenzione del Concilio era quella di allargare il numero dei propri agenti recuperando coloro che, per scherzi del destino oppure perché avevano calcato troppo la mano, erano diventati indisponibili. Grazie a questa operazione, molti ad Azkaban ex agenti del Concilio furono scarcerati con la promessa di continuare a lavorare per conto dell’organizzazione, solo che non tutti poterono aderire al programma di reinserimento dei carcerati nella Comunità.
Alcuni andarono a lavorare alle Rocket Foundation, l’unica azienda dove non sarebbero stati visti di mal’occhio e dove potevano essere tenuti sotto controllo più da vicino, altri invece furono rilasciati “per buona condotta” e tornarono a lavorare nella criminalità.
Molti nella società non vedevano di buon’occhio quelle scarcerazioni che stavano avvenendo nell’ultimo periodo, ma cercavano comunque di accettarle per via del fatto che la loro Comunità si basava proprio sul non avere pregiudizi.
Se si comportavano bene e non creavano alcun problema, perché avrebbero dovuto respingerli? Se li avessero giudicati non si sarebbero dimostrati migliori dei Grim, e di sicuro nessuno intendeva abbassarsi al loro livello visto che erano conosciuti dappertutto come degli esseri “sinistri” e meschini.
L’altra parte del piano del Concilio per prepararsi al gran giorno era di sfruttare la Primeval Rock e le conoscenze del Dr. Raichi per potenziare altri soggetti sperimentali ed assicurarsi in questo modo ulteriori super-umani.
Xehanort sperava che il potenziamento di Madara senza alcuna ripercussione fisica e mentale fosse di buon auspicio per permettere agli agenti di rasserenarsi e tentare così il potenziamento sicuri che tutto sarebbe andato per il meglio…
Peccato che avesse sottovalutato la paura che molti avevano di quel processo!!
Anche se Uchiha non aveva subito ripercussioni ed il 2% di fallimento si fosse già verificato con Nunnally, molti avevano comunque timore, temendo che la percentuale così bassa fosse un errore di valutazione dello scienziato.
Solamente tre individui alla fine si offrirono di farsi potenziare, pur non conoscendo cosa nascondesse il loro Genoma e, di conseguenza, volendo che le abilità ottenute rimanessero una “sorpresa”.
Uno di loro era Marluxia, il nuovo Direttore del Crown Brothel venuto dopo di Irina, il quale avendo a che fare con gli istinti più animali degli abitanti della Comunità voleva il potenziamento qualora gli fosse alla fine servito.
Un'altra era la ex baby-sitter di Cana, la quale dopo la vicenda legata alla bambina aveva abbandonato il lavoro per diventare la gestrice di un asilo di Fantacity, costruito in via separata dall’Orfanotrofio Yuei.
L’asilo, a differenza di quell’istituto, non aveva lo scopo di trovare elementi che potessero divenire utili agli Illuminati, ma serviva unicamente per mandare avanti la sua copertura, visto che molti dopo Cana avevano creduto alla voce che fosse una discola da bambina e che, di conseguenza, la viola fosse brava a gestire i bambini.
Infine, il terzo che si offrì spontaneamente fu Xigbar, uno dei Soldati Presidenziali che militavano al Palazzo Presidenziale e che erano addestrati da Hans, anche se pareva che entro breve sarebbe stato promosso a cecchino della struttura.
Durante i vari addestramenti, il Capitano aveva potuto notare come l’uomo fosse bravo a centrare sempre il bersaglio, non sbagliava quasi mai quando aveva un’arma da fuoco in mano, e quella era una dote davvero utile.
Con questa consapevolezza, Hans aveva deciso di proporre al Concilio di metterlo a guardia dell’intera area del Palazzo Presidenziale, dato che con uno come lui a fare il cecchino lì nessun intruso avrebbe mai potuto metterci piede.
Non che temessero davvero che qualcuno potesse effettivamente penetrare nella struttura senza che loro se ne accorgessero, però erano certi che in questo modo anche i cittadini si sarebbero sentiti più protetti ed avrebbero fatto meno domande.
Xehanort si disse abbastanza deluso del fatto che solamente in tre si erano proposti per il potenziamento, e dato che non voleva obbligare nessuno dei suoi uomini a sottoporsi ad un’operazione che non volevano, decise di lasciar correre.
Dovendo guidare quegli stessi uomini alla vittoria, l’ultima cosa che voleva erano dei malumori all’interno della sua organizzazione che avrebbero potuto minarne l’integrità, era un rischio che non voleva affatto correre.
Fu preso appuntamento per quel giorno intorno a mezzanotte, quando nessuno era presente nel Palazzo Presidenziale e di conseguenza non avrebbero dato nell’occhio, e tutti e tre furono invitati a raggiungere il Reparto Scientifico.
Raichi li accolse dentro il laboratorio segreto dove custodiva sia Jack Frost e Alice che Alien e Predator, la cui metamorfosi era ormai completa ed avevano assunto l’aspetto definitivo delle creature che sarebbero state per sempre.
Marluxia aveva lo stesso aspetto che avrebbe avuto due anni dopo, Xigbar la stessa cosa ad eccezione della benda sull’occhio destro, dato che non era ancora accecato in quel punto, mentre la baby-sitter aveva cambiato totalmente look.
I capelli viola le si erano allungati e, pur essendo ancora raccolti in una coda di cavallo, erano lunghi fino alla schiena, indossava una maglietta senza maniche bianca che metteva in evidenza abbastanza il seno, dei pantaloni neri legati con una cintura grigia e degli stivali neri, oltre che dei polsini grigi su entrambe le braccia.
Dato che nessuno dei tre voleva perdere tempo, ed erano tutti ansiosi di scoprire quale potenziamento avrebbero ricevuto, lo scienziato li fece subito accomodare in tre capsule che aveva già predisposto per l’operazione.
Era stato scelto di potenziarli tutti e tre nello stesso momento, in modo che così sarebbero stati tutti pronti immediatamente senza dover attendere inutilmente.
I due uomini e la ragazza furono fatti accomodare dentro la capsula e furono immersi nel liquido verde, dopodiché Raichi dette inizio al potenziamento su tutti e tre, che durò circa quindici minuti abbondanti.
Come aveva previsto, lo sblocco del Genoma andò perfettamente liscio su tutti e tre, ma in fondo la percentuale di fallimento si era già manifestata ed ora nessuno rischiava almeno nel breve tempo di subire complicazioni.
Anche se era certo che non tutti e tre sarebbero stati contenti alla fine…
Appena il processo fu completato, l’anziano liberò tutti e tre sia dal liquido verdastro che dalla capsula, dopodiché li invitò quasi immediatamente a notare quale fosse la loro nuova abilità, ed uno dei tre non ebbe dubbi in merito…
“Molto interessante…” questo era Marluxia, il quale appena il vecchio gli ebbe consigliato di vedere le sue abilità tentò subito di distendere la mano in avanti.
Forse si aspettava di sparare raggi energetici o roba del genere, però in questo modo fece solamente sì che le ossa del braccio uscissero dal palmo della mano destra, creando in questo modo quella che sembrava essere una spada dalla lama rosa.
Immediatamente la brancò con la mano destra e, osservandola attentamente, il rosa disse “Quindi il mio potere è di estrarre spade dalle mani…”
“Non solo!” intervenne subito Raichi “Sei un Nessuno, di conseguenza puoi estrarre qualunque arma tu voglia dal tuo corpo. Esse saranno le tue ossa, che assumeranno la forma dell’arma che preferisci dopo che le avrai estratte dal tuo corpo, e non temere per le tue ossa, saranno sostituite immediatamente dopo l’estrazione!”
Il Direttore del Crown Brothel ascoltò tutto attentamente, e dovette ammettere di trovare la sua spiegazione affascinante. Di sicuro gli era capitato un potere davvero sensazionale, non poteva certamente lamentarsi… anche se…
“Nessuno?” quel termine l’aveva stranito, al punto da sollevare il sopracciglio destro confuso. Raichi, che si trovava al centro del laboratorio segreto e proprio di fronte ai tre, che a loro volta avevano alle loro spalle le capsule dentro cui erano stati potenziati, cercò di spiegarsi meglio mentre era rivolto verso Marluxia.
“Un individuo che manipola l’interno del proprio corpo per crearsi delle armi. La maggior parte delle volte sono le ossa, ma non è da escludere che qualcuno possa estrarre anche i muscoli trasformandoli in armi…”
In verità lui lo sapeva avendo analizzato il Genoma di tutti gli abitanti della Comunità, ma non ci teneva a farlo sapere in giro visto che, a suo modesto parere, i Nessuno possedevano forse l’abilità più pericolosa per un uomo comune se ben allenata.
Marluxia ascoltò per bene ciò che aveva appena detto e, alla fine, tornò ad osservare la spada che aveva estratto dal suo corpo e che continuava a reggere con la mano destra. Alla fine, non gli era andata affatto male…
Anche se non si poteva dire la stessa cosa per qualcun altro “Fanculo!!”
L’urlo improvviso di Xigbar catturò l’interesse sia di Raichi che del rosa, che si voltarono ad osservarlo visto che era alla sinistra del Direttore del Crown Brothel… e poterono così constatare che aveva entrambe le mani poggiate davanti all’occhio destro.
Come se non bastasse, con un’aria visibilmente arrabbiata nera, il nero gridò subito “CHE CAZZO MI È SUCCESSO?! NON VEDO PIU’ DALL’OCCHIO DESTRO E NON ME LO SENTO NEANCHE PIU’!!!”
Stava urlando ferocemente contro lo scienziato perché aveva paura di quello che fosse successo, addirittura che potesse essersi verificata l’opzione di fallimento e, di conseguenza, non fosse del 2% come aveva analizzato lo scienziato.
Mentre Marluxia lo guardava stranito non capendo cosa c’era che non andava, Raichi rimase indifferente e cercò di spiegargli “Non ti è successo nulla che non avessi chiesto. Il tuo Genoma conteneva le abilità dei Nessuno, quindi anche tu ora puoi estrarre armi tramite le ossa del tuo corpo… ma tu, a differenza di Marluxia, avevi anche qualcos’altro nel Genoma… la perdita dell’occhio destro!!”
… COSA? UN OCCHIO ERA ANDATO PERDUTO?!
Inutile dire che, appena ebbe terminato di parlare l’anziano, il diretto interessato non ci pensò due volte ad incavolarsi ancora, il tutto continuando a tenere entrambe le mani poggiate sull’occhio destro forse anche perché sentiva un po’ male lì.
“COME SAREBBE A DIRE CHE SARO’ SENZA UN OCCHIO?!” fu quello che urlò a squarciagola.
L’ex migliore amico di Ansem però, per difendersi, ci tenne a precisare “Siete stati voi a non voler sapere cosa contenesse il vostro Genoma. Se me lo avessi chiesto io te l’avrei detto subito che avresti anche perso l’occhio destro…”
“Ma brutto…” Xigbar avrebbe voluto urlargli contro di nuovo, ma cercò di trattenersi.
Sotto un certo punto di vista sapeva che aveva ragione, visto che gli aveva chiesto esplicitamente di non dirgli nulla sui poteri che avrebbe acquisito, e da quello che aveva potuto vedere con Marluxia l’abilità che aveva ottenuto non era male…
Però senza un occhio le sue abilità da cecchino potevano risentirne!!
Lui era sempre stato bravo adoperando entrambi gli occhi, adesso invece si sarebbe dovuto allenare per poter sparare con dei fucili creati dalle sue ossa utilizzando unicamente l’occhio sinistro, una bella fregatura…
In tutto quello però, sembrava che a Marluxia non dispiacesse la sua nuova condizione, visto che con un sorrisino affermò “Ma quanto mi dispiace che tu sia ridotto in quelle condizioni…”
“Taci che è meglio…” fu l’unica risposta che dette il cecchino ancora abbastanza nervoso.
A quel punto però… “Tu ti lamenti di aver perso un occhio? Ed io cosa dovrei dire?!”
Ancora una volta qualcun altro parlò attirando tutta l’attenzione su di sé, ossia alla sinistra di Xigbar, anzi qualcun’altra dato che si trattava dell’ex baby-sitter, che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
Non aveva spiccicato parola perché aveva iniziato ad avere una vista “strana”, che derivava da un'unica direzione centrale, così si era toccata attorno agli occhi per capire che cosa fosse accaduto… ed a quel punto si accorse dell’orribile verità!
Difatti, appena ebbe attirato l’attenzione di tutti, la ragazza si puntò entrambi gli indici in direzione degli occhi e disse “Almeno tu hai ancora lo spazio di DUE occhi… mentre io ora ne ho UNO SOLO!!”
Purtroppo, non stava mentendo, dato che il Genoma sbloccato aveva fatto sì che entrambi i suoi occhi si unissero, divenendo un unico solo e trasformandola di conseguenza in un ciclope dalle fattezze umane!!
Una visione agghiacciante per Xigbar, al punto che per poco non sobbalzò vedendola e disse “Porca zozza, a te è andata peggio di sicuro!!”
Era rimasto talmente sorpreso che aveva addirittura mollato la presa dall’occhio destro, mettendo così in evidenza il fatto che fosse vuoto totalmente e non avesse più l’occhio, ma naturalmente nessuno ci badò a quel punto.
Il rosa invece, accorgendosi di essere stato l’unico fortunato tra i tre, non poté fare a meno di scoppiare a ridere a crepapelle, reggendo sempre la spada con la mano destra, e dire “Oh mamma mia, certo che siete stati proprio sfigati!!”
“Non è divertente, Marluxia!!” lo rimproverò allora la viola “Io lavoro con i bambini, con quest’occhio come potrò continuare a mostrarmi in pubblico?!”
Non si stava lamentando con lo scienziato, a differenza del cecchino, perché lei era già consapevole che aveva chiesto al dottore di non dirle nulla sulle abilità che avrebbe ottenuto, e l’unione degli occhi ne faceva sicuramente parte.
Raichi allora, nel tentativo di calmarla, le disse “Non ti preoccupare per quello, ti basterà adoperare un paio di occhiali da sole lunghi che diano l’illusione che tu abbia ancora due occhi. Te li costruirò io nel giro di un paio di ore, quindi non ti preoccupare!”
Era già stato previdente conoscendo che il Genoma l’avrebbe portata in quelle condizioni, e quindi aveva già disegnato il prototipo, doveva solamente creare quegli occhiali e basta. Per Xigbar invece sarebbe bastata una benda classica.
L’ex baby-sitter fu leggermente più tranquilla, visto che sapeva che l’ex migliore amico di Ansem era un genio, ma al tempo stesso, dato che non aveva ancora manifestato nessuna nuova abilità, ci tenne a domandare al vecchio.
“La ringrazio, ma… non mi dirà che gli occhi uniti sono l’unico potere che ho ottenuto? Non posso aver sprecato un potenziamento in questo modo…” era una sua paura più che altro…
Paura che fu smentita subito dall’anziano, che ci tenne a rassicurarla affermando “Per tua fortuna no. Il tuo Genoma prevedeva che i tuoi occhi si unissero e che tu ottenessi una trasformazione…”
… Una trasformazione?!
“Una che?!” a quel punto Marluxia stesso rimase sorpreso da quella rivelazione.
Xigbar invece, con un sorrisino beffardo sul volto, disse “Ecco, così si comincia a ragionare…” anche perché così, anche se avevano perso qualcosa a livello visivo, avevano ottenuto entrambi un grande potenziamento.
La viola, sentendo le parole dell’uomo, assunse un’aria parecchio sorpresa, strabuzzando gli occhi ed aprendo la bocca senza parole, per poi abbassare lo sguardo ed osservarsi entrambi i palmi delle mani.
“… Una… trasformazione…” biascicò debolmente.
Il Direttore del Crown Brothel, incuriosito, domandò allo scienziato “E che genere di trasformazione ha ottenuto?” era curioso di scoprirlo…
Tuttavia, Raichi fu molto criptico in merito e si limitò a rispondere “Questo sta a lei scoprirlo quando sarà il momento. Io l’ho informata della trasformazione, ma non so come si possa sbloccare, e suppongo che toccherà a lei capirlo…”
Wow, certo che continuava a fare parecchio il misterioso considerando che ormai il potenziamento era completo, però arrivati a quel punto né a Marluxia né a Xigbar importava che genere di trasformazione possedeva la ragazza, l’importante era che ce l’avesse.
Lei invece era sempre più dubbiosa su quanto aveva ottenuto tramite lo sblocco del Genoma. Da un lato, era divenuta un mostro fisicamente parlando, proprio lei che aveva cercato di curare il suo aspetto meglio che poteva…
Dall’altra però, aveva ottenuto una trasformazione che non conosceva ancora e che poteva rivelarsi molto utile se fosse stato qualcosa di potente o veloce.
Era ancora in bilico e non sapeva se essere felice o meno… ma a quel punto tutto dipendeva da quale fosse la trasformazione che aveva ottenuto, e doveva impegnarsi per capire in che cosa potesse mutarsi ora.
Sempre che fosse stato qualcosa di utile…


La nuova vita di Nina con Favaro la sta soddisfando pienamente nonostante la situazione precaria in cui versa, ma la stessa cosa non la si può dire per la famiglia Brief, che ha perso Vegeta a causa di un tumore al cervello rimanendo con un vuoto incolmabile nel cuore. Al tempo stesso, il Concilio si sta muovendo per prepararsi per il gran giorno, che si sta facendo sempre più vicino…


Vi è piaciuto questo ventiduesimo Capitolo della fic prequel?
Questo Capitolo come avete potuto vedere è stato parecchio tragico e, soprattutto, atipico, dato che ha mostrato un modo di narrare gli eventi totalmente diverso da come ho fatto di solito. Spero comunque che abbiate apprezzato questa piccolissima novità :).
A livello di nuovi pg e nuove opere, ufficialmente non se n’è aggiunto nessuno, e di conseguenza la lista rimane invariata così come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

È vero che uno dei pg presenti in questo chap è nuovo, ma ufficialmente non è ancora stato presentato e, di conseguenza, non lo posso ancora aggiungere alla lista >.<.
Parlando del Capitolo, i due paragrafi iniziali sono serviti soprattutto per chiudere la sottotrama di Nina mostrando le conseguenze di quanto accaduto nello scorso chap. Una piccola panoramica per collegarsi direttamente alla fic principale in pratica ;).
Riguardo invece la morte di Vegeta, chiarisco subito una cosa. Se ho narrato il suo decesso in quella maniera è perché, come avete potuto vedere, c’era davvero tanto da mostrare, e non credevo fosse il caso di mostrare tutto.
Considerando che così la fic si sarebbe solo allungata inutilmente di un paio di Capitoli, ho preferito riassumere tutto in un unico e grande paragrafo che andasse dritto al punto con la sua vicenda… e credo di aver fatto la scelta giusta, dato che rileggendolo per le varie correzioni mi sembra che così sia stata più d’impatto la scena :).
Ma naturalmente non sono imparziale in questo caso, di conseguenza lascerò a voi giudicare se ho preso la decisione migliore o meno XD ;).
Inoltre, in questo chap ho voluto anche mostrare cosa è successo a Bob, e soprattutto come Marluxia, Xigbar e la ex baby-sitter di Cana si siano potenziati!! :)
Eh sì, come avete potuto vedere la baby-sitter di Cana è tornata, e si è rivelata essere addirittura potenziata grazie al risveglio del Genoma!!! Posso dirvi che si tratta di un pg proveniente da un’altra opera, ma altro non aggiungo, lo vedrete voi stessi quando sarà il momento ;).
Come ultima cosa, avevo promesso una sorpresa per quando sarei tornato a Settembre, e non l’ho affatto dimenticata… martedì 15 Settembre, sezione Film categoria The Avengers tra le 17:00 e le 18:00.
Non dico altro, vedrete tutto tra una settimana di cosa sto parlando ;).
Per il resto credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 06 Ottobre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction, nonché il terzultimo dell’intera fic!! :)

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Capitolo 23
*** La Scelta di Mirajane! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Ormai ci siamo, mancano solamente tre Capitoli, questo compreso, e poi questa fic prequel di The Community sarà finita totalmente e ci si potrà concentrare unicamente sulla fic principale!! *_*
Siamo alle battute finali, e posso già anticiparvi che questa parte tratterà un unico argomento che è stato solamente accennato all’interno della fic principale, anche molto rapidamente dato che si trattava di a malapena un paragrafo ;).
Anche il prossimo tratterà un unico argomento, e poi ci sarà l’epilogo della fic che… beh non anticipo nulla, vedrete quando sarà il momento ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono molto contento che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto, e confermo che effettivamente è stato un Capitolo particolare, soprattutto perché ho dovuto raccontare la tragedia di Vegeta in una maniera diversa rispetto al solito, perché credo vi siate resi conto che se mostravo TUTTO quello che ho descritto almeno altri due Capitoli mi sarebbero serviti, e non credevo fosse il caso T_T. Comunque sia, oltre alla morte di Vegeta ho mostrato anche altro, vero, e lo scorso sarà anche il penultimo di questa fic prequel in cui tratterò più scenari anziché uno specifico, l’ultimo sarà proprio l’ultimo di questa fic prequel, posso già anticiparvelo senza problemi ;). Quella del Concilio che non ha nulla a che fare con la morte di Vegeta è una precisazione che ho voluto fare proprio per dissipare questo dubbio, dato che già quando introdussi la morte di Vegeta c’era chi sospettava che la malattia potesse avere a che fare con il Concilio, ora sappiamo che Vegeta è morto naturalmente, mentre Kushina… beh, da lei sì che la malattia ha a che fare con il Concilio come abbiamo potuto vedere nella fic principale T_T. La parte del potenziamento di Xigbar, Marluxia e dell’ex baby-sitter di Cana è servita soprattutto a chiudere la questione potenziamenti che abbiamo visto nella fic principale, in questo modo anche la loro parte di trama si è chiusa nella fic prequel e posso avviarmi verso il finale della fic :). Purtroppo, sì, il fatto che tra gli effetti collaterali del potenziamento fallito ci sia la cecità non è un caso, evidentemente gli occhi sono un fattore importante all’interno del Genoma… e credimi, non è un caso, quando succederà una determinata cosa capirai quasi tutto ;). Eheheheheheheh non hai del tutto torto su Raichi, in fondo tutti gli agenti del Concilio o quasi sono stati d’accordo nel ridurlo in quelle condizioni, o comunque l’hanno accettato senza problemi, e quindi quando succedono queste cose agli adulti che all’epoca erano consapevoli di quello che gli era successo un po’ è soddisfatto XD. Ma al tempo stesso non può pensarci, dato che verrebbe considerato dal dispositivo in testa come tradimento e comincerebbe a provocargli mal di testa, quindi è bloccato pure su questi pensieri purtroppo T_T. Come ultima cosa, credo che ora abbiate capito perché l’ex baby-sitter di Cana è stata tenuta nascosta fino a questo momento, difatti da quello che vedo bene o male tutti quanti avete capito chi possa essere, e posso già immaginare a chi state pensando pur non potendo né confermare né smentire il tutto, e se all’epoca non ho rivelato il suo nome è proprio per evitare fraintendimenti… mentre per quanto riguarda la sua trasformazione, come vi ho anticipato nelle note finali si tratta di un personaggio proveniente da un’altra opera, di conseguenza posso dire di aver fuso due personaggi in uno solo in questa fic, e per scoprire di chi si tratta dovrete aspettare e vedere voi stessi ;). Ti ringrazio tantissimo per tutto il supporto che continui a dare alle mie due fic finali, anche ora che ormai sono quasi alla fine, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Mi fa molto piacere che nonostante i tuoi impegni riesci sempre a leggere e commentare i miei nuovi chap, è una cosa che apprezzo molto e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo *_*. Alla fine, Jack ha reagito come reagirebbe una qualsiasi persona normale alla notizia della morte di una persona cara, e considerando che per Jack era una delle poche che l’aveva supportato quando erano ancora prigionieri di Fontaine è normale che sia così triste T_T. Mentre sì, la disinvoltura con cui Alice è rimasta indifferente alla notizia su Nina è quasi raggelante dato che sembra che non le importi nulla dell’amica O_O sfortunatamente i due hanno reagito in maniera diversa ai vari traumi che hanno subito, e per Alice questi sono i risultati T_T. Il modo in cui ho descritto la scena di Vegeta è atipico e sono il primo ad ammetterlo, ma se avessi dovuto illustrare ogni singola cosa che ho descritto avrei dovuto allungare la fic di due Capitoli, e non mi sembrava il caso T_T così ho deciso di fare una mega descrizione, cosa che non sono solito fare, e se è piaciuto il modo in cui ho illustrato la scena non posso che essere felicissimo per il mio operato *_*. Sì, Vegeta è cambiato molto da quando era un ragazzino abbastanza scontroso, ma il rapporto che ha avuto con Bulma ha modificato il suo carattere in meglio e l’ha reso una persona migliore :) a dimostrare che se hai la persona giusta affianco tutti possono diventare persone migliori… un vero peccato però che questo sia stato l’epilogo del personaggio, anche se sapevamo già tutti che era morto dalla fic prequel T_T. Confermo quanto hai detto, Bob non ha ancora fatto la sua apparizione all’interno della fic principale, ma è solo questione di tempo prima che arrivi dato che, da come avete potuto già capire, è ancora vivo durante gli eventi attuali del Palazzo Presidenziale, abbiate pazienza e lo vedrete anche nel presente ;). Mi sembrava giusto mostrare come Marluxia e Xigbar hanno ottenuto i loro poteri e sono diventati dei Nessuno :) così come mi sembrava corretto mostrarvi come Xigbar ha perso l’occhio, non è per una ferita che si è procurato ma perché quella caratteristica era presente nel suo Genoma… cavolo, che sfortuna per lui XD ;). Naturalmente non posso né confermare né smentire la tua dichiarazione su Leela, dico solamente che dalla sua descrizione non è difficile comprende chi sia, e probabilmente prima ancora della sua effettiva apparizione nella fic principale capirete chi è… sì, perché anche lei ci sarà nella fic principale, posso dirlo senza problemi dato che non è uno spoiler ;) (È ancora viva, ci credo! N.d. Mirajane) (Ed io non vedo l’ora di metterle le mani addosso -_-‘! N.d. Cana) (Hai un conto in sospeso con lei, lo sappiamo bene ormai… N.d. Itachi) (Ormai Ophelia è così, dovreste esservi abituati ormai… N.d. Sora) (… Non hai tutti i torti in effetti… N.d. Riku) (O_O Alicia mi ha fatto un complimento?! Oddio, non ci credo… non son abituato… T_T N.d. Vegeta) (Ecco cosa succede quando qualcuno non è più abituato a ricevere i complimenti -_-‘! N.d. Piccolo) (Se ci pensi la cosa è molto triste… N.d. Crilin) (… Effettivamente… N.d. Piccolo) (Ormai ci conosciamo bene u.u! N.d. Alice) (Diciamo pure che TI conosco troppo bene… -_-‘ N.d. Jack) (Giusto, per rispetto di chi non desidera gli spoiler è sempre meglio evitarli u.u! N.d. Gohan) (Esatto, ricordate cosa accadde con Endgame? N.d. Goten) (Io sì, la gente venne picchiata a sangue perché aveva spoilerato volutamente il finale del film… N.d. Tenshinhan) (Storia vera tra l’altro O_O! N.d. PGV 2) (Purtroppo l’ho sperimentato sulla mia pelle che l’esitazione porta alla sconfitta, di conseguenza bisogna sempre stare attenti… N.d. Zoro) (O_O Glom, farò attenzione, promesso… N.d. Trunks) (Ti conviene… N.d. Teresa) (Ahia, quando fa così non finisce mai bene! N.d. Claire) (Era quello che temevo T_T! N.d. Trunks) (Quello ci può anche stare in effetti! N.d. PGV 2) (Tsk, la mia prole sarebbe all’altezza di me u.u! N.d. Freezer) (Ehi, un momento!! Ma se la razza di Freezer è asessuata… come diavolo ha fatto Cold ad avere lui e Cooler?! O_O N.d. Conan) (Li ho partoriti io stesso da solo, ovvio! N.d. Re Cold) (O___________O N.d. Quasi Tutti) (… Meglio non approfondire la cosa, potrebbe risultare disgustosa O_O! N.d. PGV 2) (Non sapete quanto… N.d. Cooler) (Tsk, dal prossimo Capitolo per voi sarà la fine… N.d. Freezer) (Il prossimo Capitolo? Bene, almeno sappiamo quando attaccherete! N.d. Goku) (Ci sarà da divertirsi, Shishishishishi! N.d. Luffy) (Esatto!! N.d. Naruto) (… Non so perché, ma io la vedo male O_O! N.d. Nami) (Idem!! O_O N.d. Bulma e Sakura) (Lo so T_T! N.d. Edward) (E fai più attenzione la prossima volta u.u! N.d. Winry) (Sissignora T_T! N.d. Edward) (Wow, è come se fosse stato ammansito in un attimo O_O! N.d. Alphonse) (O_O Oddio, la questione con Teresa è inquietante, meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg prima che finisca male, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Sì, mancano ormai due soli chap a parte questo e poi la fic prequel sarà conclusa ufficialmente :) e per i due fratelli è stata una scelta voluta perché almeno in questa fic non volevo parlare di loro, dato che già nella fic principale hanno un ruolo importantissimo ;). Ti ringrazio davvero tantissimo per tutto, e spero che i tre chap mancanti della fic prequel ti piacciano alla fine :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Mi fa molto piacere che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto *_* ho cercato di renderlo meglio che potevo considerando che si stava parlando di un momento molto delicato e difficile da raccontare, e se ci sono riuscito così bene non posso che essere felicissimo per il mio operato *_*, visto che si trattava anche di un argomento forte e pesante T_T. Beh, non hai tutti i torti nel dire che Favaro e Nina ricordano molto Gai e Rock Lee XD ma la scena tra i due serviva proprio a dimostrare il buon rapporto che c’è tra i due nonostante la situazione precaria che stanno vivendo, e sì la stessa Nina ha confermato ad Homing che non scambierebbe quella vita per nessun’altra e che, se dovesse tornare indietro nel tempo, vorrebbe sempre essere salvata da Favaro… un gran bel rapporto tra i due, senza alcun dubbio T_T. Jack Frost l’ha presa malissimo la morte di Nina perché lei era una delle poche persone che erano rimaste vicino a lui che avevano vissuto le sue stesse esperienze, con Elsa scappata, Nina morta e Schmidt che è visibilmente cambiato come ha visto, ormai gli è rimasta unicamente Alice come persona che ha vissuto le sue stesse esperienze e che può capirlo, di conseguenza è normale che sia triste sapendo che anche Drango è morta T_T. Effettivamente non hai tutti i torti nel dire che Alice non ha motivi di comportarsi così, ma purtroppo ha vissuto le sue orrende esperienze nel peggior modo possibile, e questo l’ha cambiata rendendola una sociopatica che desidera fare del male al prossimo, a dimostrazione di come ognuno vive i traumi in maniera diversa in base al proprio carattere T_T. E Raichi… diciamo che non ha avuto il coraggio di rimproverarla, come spiegato lei e Jack Frost sono le uniche cose che gli consentono di vivere quella prigionia nel Palazzo Presidenziale in maniera quantomeno sopportabile, e per di più c’è da dire che Alice è molto instabile, e per quanto ne sa avrebbe potuto trapassarlo da parte a parte con le sue catene se la rimproverava, come ha fatto a Jack una volta che l’ha tradita nella fic principale O_O. Purtroppo Alice è una mina vagante, anche per questo Raichi non l’ha rimproverata T_T. Cavolo, mi sembra di ricordare che mi avevi detto che in famiglia avevate vissuto il cancro in prima persona, o almeno mi sembra di ricordare che me ne avevi parlato, purtroppo la mia memoria fa cilecca come ben sai T_T, spero di non aver riaperto vecchie ferite dato che ti sei dovuto fermare per la lettura… anche se ammetto che pure io, pur non avendo ancora vissuto in prima persona il cancro, quando Vegeta è stato portato in sala operatoria mi sono dovuto fermare per il magone che mi stava venendo, ma naturalmente le sensazioni variano da persona a persona, ed ammetto che non mi aspettavo che avrebbe suscitato queste sensazioni anche in qualcun altro. La cosa è positiva sicuramente… ma fino ad un certo punto T_T. In parte sono contento di averti commosso con la parte finale della morte di Vegeta, ma dall’altra un po’ mi dispiace anche perché rivivere certe sensazioni e certi momenti non è mai bello T_T probabilmente scrivendo come al solito questo pezzo si sarebbe sentito meno forte l’impatto, ma a quel punto avrei dovuto allungare di almeno due chap la fic e non mi sembrava il caso, per questo ho ristretto tutto con una narrazione diversa da solito… ed evidentemente ha sortito più effetti di quello che pensavo T_T. Ma mi fa comunque piacere che l’hai apprezzato così tanto, sul serio :). Il Concilio vuole più uomini possibile per quando sarà il gran giorno, per questo ha voluto reintegrare Bob nonostante avesse violato ripetutamente le regole della malavita, anche se naturalmente Giovanni gli ha imposto degli obblighi per accettare, e Bob piuttosto che rimanere in prigione ha preferito accettare… questo potrebbe voler dire che lo vedremo presto nella fic principale, chissà… u.u XD ;). Come ultima cosa, abbiamo visto il potenziamento di Marluxia e Xigbar, che ho voluto mostrare anche per farvi capire come hanno ottenuto i loro poteri e come Xigbar è rimasto senza occhio ;). Non erano però da soli, dato che l’ex baby-sitter di Cana si è fatta potenziare insieme a loro… e ne è rimasta con un occhio solo ed una trasformazione, alla faccia O_O fortunatamente non rischia di perdere il nuovo occhio e non diventerà miope, rimarrà una ciclope ma almeno la vista le funzionerà XD ;). Sulla sua identità, preferisco né confermare né smentire quanto hai detto perché tanto comparirà a brevissimo nella fic principale e scoprirete finalmente chi è… sì, ho fatto un piccolo spoiler e lo ammetto, ma diciamo che ve lo dovevo dopo aver mantenuto nascoste un bel po’ di cose u.u XD ;). Ti ringrazio tantissimo per tutto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventitreesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 23 – LA SCELTA DI MIRAJANE!



Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 20 Luglio 1942:
Il potenziamento ottenuto quasi un anno prima non aveva cambiato la vita di Marluxia.
Tenendo nascosto il potenziamento che aveva ottenuto a tutti, il rosa riusciva a gestire il Crown Brothel senza alcun problema, continuando a dirigerlo e ad amministrarlo senza alcun problema tutte le sere.
In fondo solo gli agenti del Concilio sapevano delle sue capacità, tutti gli altri erano ancora convinti che fosse un umano comune e non che fosse diventato un Nessuno, e grazie a ciò sia lui che tutti gli altro continuavano a vivere la loro vita normalmente.
Anche la baby-sitter, nonostante tutto, non stava avendo problemi.
Raichi alla fine le aveva fabbricato gli occhiali speciali che potevano servirle per mascherare il fatto che ora aveva un occhio solo, e con la scusa dei problemi agli occhi riusciva sempre ad evitare le domande senza che i cittadini la guardassero male, in fondo nessuno voleva sembrare intollerante con una possibile miope…
A parte tutto ciò, il momento in cui il Concilio dei Sette avrebbe finalmente dato inizio al suo grande piano si avvicinava sempre di più, mancavano unicamente sei anni e, nonostante fosse ancora molto lontano quel giorno, fervevano i preparativi.
Xehanort sosteneva che bisognasse essere pronti a qualsiasi evenienza, e i membri alti degli Illuminati bene o male concordavano con lui, per questo si potevano ritenere in anticipo sulla tabella di marcia, anche se comunque non del tutto pronti ancora.
Tra gli agenti di spicco che facevano parte dell’organizzazione c’erano anche Mirajane, che ormai era divenuta il braccio sinistro di Doflamingo nonché l’autrice di molti degli assassinii commissionati da lui, e suo fratello Elfman.
Entrambi erano validi combattenti e, escludendo i Potenziati e coloro che possedevano le varie abilità, erano considerati tra i più forti agenti del gruppo comandato dal figlio di Ansem per via delle loro grandi capacità di lotta.
La bianca era ancora la campionessa della gabbia, dato che in tutti quegli anni nessuno era mai riuscita a batterla e l’unico che riusciva a tenerle testa, pur perdendo sempre, continuava a rimanere unicamente suo fratello minore.
C’era da dire che le strade di Strauss ed Erza non si erano mai incrociate, dato che c’erano talmente tanti lottatori che le due non si erano mai battute, e Scarlett non aveva mai avuto occasione di battersi neppure con Elfman.
Nessuno sapeva come si sarebbe potuto concludere un combattimento tra di loro, tuttavia erano tutti consapevoli che prima o poi le loro strade si sarebbero incrociate, ed allora sì che avrebbero visto scintille volare dappertutto.
Fino ad allora, Mirajane continuava a dominare nella gabbia del Crown Brothel quasi senza nessun problema, anche se il fratello quel giorno le presentò un grande enigma…

Erano le 21:30 di sera ed i due si stavano preparando per il loro match.
Prima avrebbe combattuto l’uomo, per scaldare il pubblico, contro un omone grande quasi quanto lui, e successivamente sarebbe stato il turno della sorella, la quale avrebbe affrontato una specie di combattente d’arti marziali esperto.
Non era uno che combatteva di solito nella gabbia, si era iscritto unicamente per battersi contro di lei, ma Mirajane non aveva comunque paura ed era pronta a sconfiggere anche lui, come aveva fatto con gli altri rivali prima di lui.
In quel momento si trovavano all’interno dello spogliatoio del Crown Brothel per i lottatori della gabbia, dato che ne esistevano altri anche per gli spogliarellisti, anche se in quel caso erano divisi per sesso per ovvi motivi.
Lo spogliatoio era costituito da una porta di legno marrone posta al centro del muro e, una volta dentro, ci si trovava davanti una serie di armadi bianchi attaccati alle pareti dello stesso colore e che, partendo da sinistra toccando il muro dove si trovava la porta, percorreva il resto delle pareti fino a girare ed arrivare a toccare sempre il muro dove si trovava la porta, solo che stavolta a destra.
Naturalmente, quegli armadi erano adibiti a guardaroba per appendere i propri abiti, oltre che di un vano porta-scarpe e una cassetta di sicurezza per gli oggetti personali, e davanti ad essi, che faceva lo stesso percorso degli armadi, si trovava una panchina bordeaux non molto alta, visto che arrivava più o meno alle ginocchia di Mirajane.
Quest’ultima si trovava parallelamente alla porta d’ingresso e si stava allacciando la treccia che portava quando doveva combattere, dato che la sua divisa da lotta l’aveva già indossata completamente.
Invece Elfman era seduto alla sua sinistra, dalla prospettiva dell’ingresso a destra, ed era a petto nudo, indossando unicamente i pantaloni, non aveva scarpe e calze e si stava avvolgendo delle bende attorno al pugno destro, dato che attorno a quello sinistro le aveva già messe.
Sembrava pensieroso, dato che aveva un’espressione molto seria e lo sguardo basso, non si capiva bene che cosa gli stesse frullando per la testa, ma doveva comunque essere qualcosa di grosso dato che la sua aria non cambiava di un millimetro.
Dopo essersi messa la treccia completamente, la ragazza si rivolse al fratello dicendo “Io sono pronta, tra dieci minuti tocca a te…” solamente che, quando si fu voltata verso il fratello, si accorse che sembrava quasi in catalessi.
Abbastanza perplessa, gli disse “Ehm… Elfman? Elfman?! ELFMAN!!”
L’ultima volta l’aveva urlato per attirare la sua attenzione, tanto erano da soli in quel momento nello spogliatoio, dato che i due avversari erano già pronti da un pezzo, e quindi poteva permetterselo.
Sentendo quell’urlo, l’albino si ridestò dai pensieri che stava avendo, e per un momento saltò anche sul posto, osservando poi abbastanza scioccato la sorella, la quale gli stava volgendo uno sguardo di rimprovero con entrambi i pugni sui fianchi.
“Era ora, ce ne hai messo di tempo per accorgerti di me!!” lo rimproverò ulteriormente la Strauss maggiore.
Elfman allora, toccandosi dietro la testa con la mano destra, esclamò “Scusa sorellona, è che ero sovrappensiero in quel momento…”
Approfittando del fatto che fosse stato lui il primo ad avanzare quella questione, la ragazza prese la palla al balzo e provò a domandargli “Si può sapere a che diavolo stavi pensando?!”
Ahia, alla fine gli aveva posto il quesito che almeno momentaneamente voleva evitare…
L’uomo era abbastanza scosso, non sapeva ancora se poterle parlare subito del dubbio che aveva avuto, anche perché non era sicuro che Mirajane potesse stare dalla sua parte nonostante fossero molto legati…
Ma conosceva bene anche la parente, e sapeva che se avesse domandato qualcosa avrebbe preteso di avere una risposta il più presto possibile, quindi poteva accampare tutte le scuse che voleva ma non poteva sfuggire a quella domanda…
“Allora? Mi vuoi rispondere?!” incalzò difatti lei iniziando a perdere leggermente la pazienza.
Beh, arrivati a quel punto era inutile continuare a tenerglielo nascosto, proprio per questo il bianco tornò seduto composto, poggiando entrambe le braccia sulle ginocchia e portando il petto in avanti, oltre che assumendo un’aria molto seria.
Dopodiché, dopo un altro paio di secondi di silenzio, egli spiegò “… Stavo solo riflettendo sulla nostra posizione nel Concilio, e sul fatto che ci stiamo preparando per l’operazione finale…”
“E ti sembra il momento per pensarci?” lo rimproverò allora Strauss, pensando di essersi preoccupata per nulla e continuando ad osservarlo severo con entrambe le braccia incrociate.
“Ormai lo sappiamo tutti che nel 1948 la nostra operazione avrà inizio, sono anni che il Gran Maestro continua a ripetercelo ed è normale che, con l’avvicinarsi della data, i lavori di preparazione si intensifichino!” aggiunse subito dopo.
Tuttavia… “Non mi stavo riferendo a questo, ma a tutto il concetto in sé…” spiegò Elfman, continuando a rimanere abbastanza serio.
A quel punto l’albina cominciò a non seguirlo più, perché se non si riferiva a tutta l’operazione per abbandonare la Comunità e tornare in Superficie a che cosa si riferiva? Tanto erano da soli e non c’erano telecamere, poteva parlare quanto voleva.
“In che senso? Spiegati meglio!!” asserì allora Mirajane, sempre col tono severo.
Ecco, arrivati a quel punto non poteva più sfuggirci, doveva dirglielo che gli piacesse o meno, e fortunatamente era avvantaggiato dal fatto che nessuno sentisse, perché se quelli del Concilio avessero udito…
Con questa consapevolezza, Elfman fece un bel respiro interno e poi avanzò “… E se noi… abbandonassimo il Concilio?!”
… COSA? STAVA DICENDO SUL SERIO?!
Un’uscita a dir poco scioccante e senza parole, che fece strabuzzare gli occhi e spalancare la bocca alla ragazza che non credeva a quello che stava sentendo… ma… ma… era uscito fuori di cervello per caso?!
Era impazzito? Cosa diavolo stava dicendo?!
“MA SEI USCITO DI SENNO?!” gridò difatti l’albina senza trattenersi, aggiungendo pure sempre urlando “VUOI SERIAMENTE MOLLARE IL CONCILIO DOPO CHE GLI ABBIAMO GIURATO ETERNA FEDELTÀ?!”
“Sì, questo è il mio desiderio!”
Incredibilmente per Mirajane, Elfman rispose senza paura e senza esitare neanche per un momento, e fu questo più di tutto a lasciar sorpresa la ragazza, perché era il sintomo definitivo che stava parlando seriamente.
A quel punto la rabbia iniziò a calare lentamente per lasciare posto solamente alla sorpresa, il tutto mentre il bianco cominciò a spiegare perché se ne era uscito in quella maniera, senza fare tanti giri di parole.
“Sono anni che serviamo il Gran Maestro e la sua cricca, uccidendo gente e rapinandola quando ci viene chiesto da Doflamingo… ma arrivati a questo punto non ne posso più, sono stufo di questa vita che non sta portando a niente, e la sola prospettiva di uccidere i nostri concittadini e i Grim della Superficie tra otto anni mi disgusta…”
Quindi era quello che pensava veramente, finalmente stava esternando i suoi veri pensieri sul piano generale di Xehanort e degli altri sei membri principali degli Illuminati… ma perché se ne usciva solamente in quel momento?
Se era quello che pensava veramente avrebbe potuto dirglielo da tempo, e difatti la ragazza domandò subito “Ma… perché me lo stai dicendo solo ora? Non capisco…”
Una domanda legittima, ed ancora una volta il fratello minore rispose subito “Perché adesso la data prestabilita è più vicina di ieri, e domani lo sarà ancora di più, e man mano che i giorni passeranno il massacro si farà sempre più imminente…”
Bastarono quelle semplici parole per far capire alla lottatrice che usciva fuori in quel momento perché mancando sei anni non mancava moltissimo, non era ancora molto vicina ma non era neanche più così lontana come prima.
A quel punto, la Strauss maggiore cominciò ad osservarlo con uno sguardo serio, ma non di cattiveria rispetto a prima, sembrava più rispetto il suo, rispetto per il fatto che il parente finalmente l’avesse resa partecipe di ciò che pensava davvero.
Per anni aveva ucciso esattamente come lei, anche se in formato minore, e finalmente aveva fatto sapere che non gli piaceva quella vita, si diceva meglio tardi che mai, e considerando che i preparativi per il gran giorno andavano avanti forse era meglio che lo dicesse anche prima.
L’albino però non aveva ancora finito, dato che aggiunse “Non voglio partecipare alla carneficina che ci sarà, per questo stavo pensando di mollare il Concilio e di tornare un comune cittadino, come facevano gli altri prima del 1912… e vorrei che anche tu venissi con me, sorellona!”
Le ultime parole l’uomo le aveva dette sollevando il volto ed osservando la parente, abbozzando anche un dolce sorriso per smuovere ancora di più i suoi sentimenti e convincerla a seguirlo in quella campagna di abbandono.
Mirajane doveva ammettere che non le piaceva quando il parente la guardava in quella maniera… ma al tempo stesso non poteva accontentarlo, anzi se lui nel Concilio non contava più di tanto non poteva dire la stessa cosa lei.
Difatti, incrociando le braccia e voltando la faccia verso la sua destra in segno di disapprovazione, la giovane spiegò “Non essere sciocco, Elfman. Io sono il braccio sinistro di Doflamingo, la terza in comando nella sua organizzazione della malavita, non posso mica abbandonare il Concilio come se niente fosse…”
Il fratello era consapevole che aveva ragione, staccarsi dal Donquijote non era facile dato che poteva essere un tipo molto vendicativo quando ci si metteva, bastava vedere cosa avesse fatto a Telespalla Bob quando trasgrediva le regole per compiacerlo…
Ma al tempo stesso era proprio quello il motivo per cui doveva cercare di staccarsi da lui il prima possibile, e glielo fece sapere subito “Proprio perché sei il suo braccio sinistro che devi andartene adesso, finché sei ancora in tempo!”
“E perché dovrei?” disse però Mirajane, continuando a guardarlo abbastanza scocciata “Sono felice della vita che sto facendo. Forse non ti sembrerà normale, però è così…”
… Come? Le piaceva la vita che stava facendo?!
Ma… uccideva su commissione di Doflamingo, praticamente era alle sue dipendenze senza alcuna possibilità di controbattere ai suoi ordini, come poteva dire che le piaceva quella vita che era a dir poco snervante?!
Notando che l’albino aveva assunto un’aria a dir poco scioccata, la ragazza decise di chiarire come mai aveva detto così, dato che conoscendo il lato umano del fratello sapeva che sarebbe rimasto perplesso da quella sua uscita.
“Mi diverto a combattere nella gabbia, è un lavoro onesto e pericoloso ma anche molto profittevole dal lato economico, ed in più non ho rimorsi di quelli che ammazzo perché è quasi sempre gente che non conosco, e le condizioni in cui siamo cresciuti mi hanno insegnato che la causa va sopra ogni cosa, sempre!”
In pratica stava dicendo che se non aveva alcun rimorso era perché le era stato insegnato che la causa veniva sempre prima di ogni altra cosa, la causa del Concilio di ritornare in Superficie, il luogo che gli spettava di diritto.
Elfman era parecchio perplesso sentendo le sue parole, anche lui era stato cresciuto nella sua stessa maniera, ma nel corso del tempo aveva sviluppato una coscienza che gli aveva fatto capire che era sbagliato ciò che faceva.
Non escludeva che c’entrava anche il carattere che ognuno dei due possedeva, visto che erano molto diversi l’una dall’altro e reagivano in maniera diversa alle varie novità, ma non poteva credere che fosse vero.
Non poteva credere che sua sorella se ne fregasse di tutti coloro che aveva ucciso, era la sicaria numero uno di Doflamingo e di conseguenza era colei che uccideva più di tutti, come poteva… come poteva convivere con questa sensazione?!
“Mi rifiuto di pensare che non te ne importi nulla!” affermò allora l’albino, assumendo un’aria molto severa.
“E invece è così, che ti piaccia o no!” lo rimproverò allora la Strauss maggiore, poggiando entrambi i pugni sui fianchi ed osservando malamente il parente.
Tuttavia, si poté dire che fu proprio quello scambio di sguardi a trarla in inganno, perché gli occhi erano lo specchio nell’anima e il fratello minore, guardandola molto bene, poté comprendere che non era del tutto vero ciò che diceva.
“… Come ho già detto, mi rifiuto di pensare che te ne freghi di tutto. Anche tu vorresti smettere come me, ma non hai la forza di farlo perché senti di essere indispensabile per la criminalità organizzata, non è vero?”
Mirajane, sentendo le parole del fratello, rimase abbastanza perplessa, al punto da strabuzzare gli occhi e spalancare la bocca perplessa. Sembrava che avesse toccato un punto delicato da come aveva reagito la giovane.
Probabilmente aveva ragione, dentro di sé aveva detto tutte quelle cose unicamente perché sentiva che Donquijote la ritenesse la sua pupilla dopo il figlio, e di conseguenza una sua partenza non sarebbe mai stata vista di buon occhio.
Forse… aveva detto quelle cose istintivamente per auto convincersi che non aveva nessun rimorso, e non sembrava averlo capito fino a quando Elfman non aveva messo a nudo i suoi pensieri più reconditi con quell’unica frase.
Sembrava incredibile, ma in fondo era l’unica persona su cui poteva sempre contare insieme a Cana, ed aveva con lui un legame molto forte, addirittura indissolubile, non doveva sorprendersi che la conoscesse così bene.
Lei allora, incrociando le braccia e voltandosi del tutto verso la sua destra, replicò sostenendo “Non dire idiozie Elfman, sai benissimo che non potrei andarmene neanche se volessi. Lui non me lo permetterebbe mai…”
“Magari se te ne andassi via da sola non te lo permetterebbe, questo è vero…” esclamò l’albino, a sottolineare che la sorella non aveva del tutto torto…
Anche se subito dopo aggiunse “Ma se te ne andrai via con me, ci sono più possibilità che lui non ti faccia nulla. Siamo due combattenti eccellenti, nessun uomo dalla sua parte è in grado di tenerci testa, e non ci spaventeremo anche se quel mostro del Gran Maestro dovesse scendere in campo personalmente!”
“La fai facile tu…” asserì tuttavia la giovane, assumendo uno sguardo quasi malinconico, di chi voleva unicamente che quella discussione finisse.
Ma naturalmente il parente non voleva che finisse, anzi alzandosi in piedi sollevò entrambi i pugni ed assunse pure uno sguardo molto determinato, oltre che un sorrisino beffardo sul volto di chi non intendesse mollare.
“Se presentassimo le nostre dimissioni insieme, non potrà farci nulla neanche se lo volesse. Dobbiamo solo avere la forza di andarcene via insieme, di abbandonare questa vita di omicidi e soprusi e vivere finalmente come desideriamo noi. Dobbiamo solamente essere pronti a questo passo della nostra nuova vita, ed io lo sono!!”
La migliore amica di Alberona aveva ascoltato tutto quello che aveva detto rimanendo voltata del tutto alla sua destra, a sinistra dalla prospettiva del fratello, e quando ebbe finalmente concluso tornò a voltarsi del tutto verso il fratello.
Lo stava guardando con un’aria preoccupata, di chi ancora non era del tutto convinta di voler fare quel passo, nonostante avesse compreso di aver mentito a sé stessa un attimo prima, nonostante le apparenze non era del tutto felice.
Aveva detto quelle parole tutte in un colpo solo perché era convinta di crederci, ma come al solito quel “maledetto” di Elfman l’aveva smontata rivelando così quello che provava realmente e che pensava di aver “dimenticato”.
Se però da un lato sapeva che forse aveva ragione, dall’altra continuava ad avere un po’ di paura. Doflamingo era un tipo vendicativo, ed il Gran Maestro aveva dichiarato che non avrebbe accettato alcun tradimento.
Proprio ultimamente aveva avuto un esempio di chi aveva sfidato apertamente il Gran Maestro ed aveva pagato con la vita. Era meglio non mettersi contro di lui ed i suoi adepti, questo era ciò di cui era più convinta…
Ma al tempo stesso, la carica e l’energia che stava mostrando il fratello minore non fece a meno di sorprenderla in positivo. Leggeva nei suoi occhi che per davvero non aveva paura delle conseguenze, e che desiderava unicamente una vita senza il Concilio.
Il suo era un desiderio quasi ingenuo considerando di chi si stava parlando, però sotto un certo punto di vista poteva aver avuto ragione… se avessero abbandonato il Concilio insieme, non li avrebbero toccati.
Erano due lottatori eccezionali, non per niente lei era imbattuta e lui vinceva quasi sempre, e qualsiasi scagnozzo Donquijote avesse sguinzagliato loro contro sarebbero riusciti a batterlo con estrema facilità.
Valeva davvero la pena di provarci?
Lei rifletté per alcuni secondi, per capire se fosse la cosa giusta da fare… ed alla fine, dopo circa dieci secondi di silenzio totale in cui Elfman continuava ad osservarla speranzoso, Mirajane finì per sospirare quasi rassegnata.
“E va bene, hai vinto tu. Proveremo ad abbandonare il Concilio insieme!!”
Ce l’aveva fatta!! Alla fine, aveva convinto sua sorella!!
Questa consapevolezza, unita anche al dolce sorriso che gli aveva rivolto la campionessa della gabbia dopo che aveva pronunciato quelle parole, finirono per far esultare Elfman sollevando entrambi i pugni al cielo ed alternandoli.
“E vai!! Proprio quello che volevo sentire!! Brava sorellona!!” affermò allora, visibilmente eccitato da quella prospettiva.
Ma la ragazza, prima che si esaltasse troppo, ci tenne a sottolineare una cosa, ed anche con tono abbastanza scocciato e di rimprovero, al punto che sollevò anche l’indice destro a voler dimostrare la priorità della cosa.
“Ma che sia ben chiaro. Dovremo organizzare bene sia il discorso che l’incontro con Doflamingo, non intendo recarmi lì impreparata!” era sempre meglio essere pronti a tutto, per questo voleva organizzarsi per bene.
Sotto questo punto di vista, anche il fratello minore era d’accordo, visto che calmandosi leggermente le disse “Sì, hai ragione. Dammi solo un paio di giorni ed organizzerò sia l’incontro che il discorso, fidati di me!”
“Lo sai che mi fido!” replicò allora Mirajane sorridendo.
Tutti e due erano parecchio euforici, o almeno Elfman lo era, visto che l’albina era semplicemente contenta, contenta di aver avuto la forza di dire ciò che nel più profondo del suo cuore pensava ormai da molto tempo, ma che solo suo fratello aveva avuto il coraggio di tirare fuori.
Era un passo importante ed addirittura molto pericoloso, ma lei era pronto a farlo volenti o nolenti, se prima aveva qualche dubbio vedendo la carica del parente sembrava aver ritrovato la grinta che si era spenta quando le aveva parlato all’inizio del suo progetto.
Un paio di giorni sarebbero stati sufficienti per organizzare tutto, e finalmente dopo aver parlato con Doflamingo ed aver presentato formalmente le loro dimissioni sarebbero stati liberi… liberi di vivere la vita che volevano!!
Ma non tutto andò come nei loro programmi…

All’insaputa dei due Strauss, qualcuno era rimasto dietro al muro dello spogliatoio ad ascoltare ogni singola parola che avevano pronunciato.
Il combattente di arti marziali che avrebbe dovuto sfidare Mirajane quella sera era tornato lì per avvolgersi le bende attorno ai pugni, pratica che si era dimenticato di attuare quando si era vestito la prima volta, e si era fermato ad ascoltare.
Era arrivato quando Elfman aveva detto per la prima volta che voleva abbandonare il Concilio ed era rimasto fino al termine della discussione, rimanendo in disparte senza battere ciglio… anche se, purtroppo, lui era un agente degli Illuminati!!
Non era affiliato alla criminalità, ma era comunque alle dipendenze dell’organizzazione che manovrava segretamente la Comunità e, sentendo che i due fratelli Strauss intendevano andarsene, non rimase con le mani in mano.
Abbandonò il Crown Brothel immediatamente e decise di recarsi a Tipcity, la metropoli della Comunità adibita a discarica dove la malavita aveva la propria sede principale, per comunicare quanto aveva sentito a Donquijote.
Sapeva che avrebbe perso l’incontro con l’albina per non essersi presentato sul ring, ma quanto doveva dire era molto più importante di un match che avrebbe potuto disputare di nuovo quando e come voleva.
Ci mise un po’, ma alla fine attorno a mezzanotte e mezza il combattente arrivò nei pressi di Tipcity e, con molta fatica, riuscì a convincere gli uomini del biondo che lavoravano lì a farsi ricevere dal loro superiore.
Fortunatamente non aveva dovuto litigare troppo dato che era un agente del Concilio e loro lo sapevano, ma non volevano comunque che disturbasse il loro Capo a quell’ora della notte e dovette essere il sottoposto di Xehanort stesso a dare il via libera per l’incontro.
Quando il combattente si presentò davanti all’uomo, quest’ultimo si trovava dentro al magazzino sua base operativa, ed era seduto sopra alle scatole sopra cui sarebbe stato anche un anno dopo, prima dell’omicidio di Bulma. Anche la posa con cui era seduto era la stessa.
L’uomo, senza perdere tempo, gli spiegò tutto quello che aveva sentito al Crown Brothel, partendo dall’idea di Elfman di abbandonare il Concilio per arrivare poi al ragazzo che aveva convinto la sorella a seguirlo in quell’operazione.
La reazione di Doflamingo?
Molto strana, perché mantenne per tutto il tempo un’aria molto severa, come era difficile se non unico trovarlo, con il ginocchio sinistro sollevato ed il suddetto braccio poggiato su di esso, ed alla fine del racconto si limitò a due semplici parole.
“Ho capito…”

Magazzino di Doflamingo, Tipcity, Comunità, 22 Luglio 1942:
Due giorni erano passati da quando avevano preso quella decisione.
Come da accordi, Elfman aveva cercato di organizzare un incontro con Doflamingo durante quelle due giornate, senza mai però specificare il motivo per cui voleva vederlo, tuttavia lo trovò sempre indisponibile.
Il leader della malavita non poteva incontrare nessuno in quel periodo perché era impegnato ad organizzarsi con le armi acquisite con i soldi delle Rocket Foundation, a quanto pareva era sommerso di lavoro fino al collo.
Nonostante ciò, l’albino non si era demoralizzato ed aveva cercato di preparare il suo discorso meglio che poteva, compreso ciò che avrebbe dovuto dire la sorella, dato che gli aveva delegato questo compito non sapendo neppure lei che cosa dire.
Dovevano organizzarla per bene, per evitare qualsiasi problema, e di conseguenza si stava impegnando più che poteva su quello che andava detto.
Mirajane dal canto suo aspettava solamente che suo fratello finisse, e nel frattempo continuava i suoi combattimenti nella gabbia, sconfiggendo avversari su avversari e mantenendo così la sua imbattibilità.
Dal canto suo non riteneva di aver accettato la proposta di Elfman, nonostante le parole espresse voleva prima giudicare il discorso che aveva preparato l’albino, solo allora avrebbe potuto dargli la sua risposta vera e definitiva, e nel frattempo aspettava…
Fino a quando, quella mattina alle 09:00, fu convocata davanti a Donquijote!!
Quella convocazione quasi immediata fu abbastanza sorprendente, dato che di solito le dava qualche ora di pausa in modo da prepararsi all’incontro, ma stavolta il biondo la voleva vedere subito, di conseguenza non ebbe molte alternative.
Così, usando le strade che l’organizzazione criminale conosceva in modo da non dare nell’occhio, la Strauss maggiore indossò la sua divisa da combattimento e si diresse in questo modo a Tipcity, dove si trovava il suo Capo.
Non le passò neanche per la testa che fosse a conoscenza di tutto perché, dopo quella sera, non avevano più toccato l’argomento, e di conseguenza nella sua testa credette che volesse semplicemente affidarle una missione della massima urgenza.
Ci volle poco, ed intorno a mezzogiorno la ragazza si ritrovò al cospetto del suo superiore, che era seduto nella sua classica posa con la schiena poggiata al muro e seduto sopra gli scatoloni che lo ergevano al di sopra degli altri.
Erano loro due da soli, faccia a faccia, con il padre di Homing che aveva il piede destro poggiato sulla scatola sopra cui era seduto, e di conseguenza aveva anche il suddetto ginocchio alzato ed il braccio poggiato su di esso.
La giovane era a pochi metri da lui, e stava guardando verso l’alto dove si trovava Doflamingo con uno sguardo serio, forse perché aspettava il prossimo ordine di assassinio convinto che si trattasse proprio di quello.
Ed invece, con sua grande sorpresa, Donquijote abbozzò un sorrisetto maligno e le domandò “Mirajane, mio braccio sinistro, hai svolto un ottimo lavoro negli anni in cui mi hai servito. Dimmi… ti trovi bene a fare questo lavoro?”
Con questa strana domanda, l’albina strabuzzò gli occhi ed iniziò ad osservare abbastanza stranita il boss malavitoso, in fondo non si aspettava un quesito del genere che era arrivato in maniera del tutto casuale.
Non sapendo neppure lei il motivo di tale domanda, la ragazza si limitò a rispondere “M-Ma… ma certo Capo, sono felice della vita che faccio, ed ammetto che certe volte mi piace togliere la vita ai bersagli che mi indica!”
Il tutto lo disse con entrambe le braccia dietro la schiena ed un sorrisetto maligno. In verità non era reale nulla, ma doveva quantomeno dargli un motivo per non dubitare di lei, visto la strana domanda che le aveva posto.
A quel punto, Donquijote assunse un’aria di compassione ed affermò “Ne sono contento, sei uno dei miei soldati migliori e non potrei fare mai a meno di te…”
Erano parole rassicuranti le sue, anche se questo la spaventava per il giorno in cui avrebbero dovuto comunicargli che si sarebbero ritirati a vita privata ed avrebbero così abbandonato il Concilio ed i suoi piani…
Peccato solamente che, subito dopo, il malavitoso dichiarò con un sorrisino furbetto “Anche perché ultimamente sono arrivate alle mie orecchie delle voci piuttosto strane… che parlano di un abbandono da parte tua e di tuo fratello della MIA organizzazione!”
… COSA? SAPEVA TUTTO?!
Sentendogli dire quelle parole, la ragazza si spaventò a dir poco, al punto da strabuzzare gli occhi e spalancare la bocca, mentre le pupille quasi sparivano, iniziava a sudare dalla fronte e le gambe le tremavano vistosamente.
C-Come aveva fatto a scoprirlo? Elfman non gli avrebbe mai detto nulla in anticipo, e lei non aveva sicuramente parlato, come faceva a sapere che intendevano rassegnare le dimissioni? Come? COME?!
“Dalla tua espressione deduco che sia tutto vero… davvero un gran peccato…” esclamò allora Doflamingo, assumendo stavolta un’espressione di delusione.
Nonostante fosse stato indifferente dopo aver scoperto la notizia, non poteva negare che dentro di sé c’era rimasto male, dato che dopo Homing, Mirajane era la sua guerriera migliore e non voleva farne a meno.
Le era stata molto utile con tutti gli omicidi che aveva commesso per lui, e la sola idea di perderla solamente perché il fratello le aveva fatto il lavaggio del cervello lo irritava non poco. Sì, perché dopo il racconto del lottatore era convinto che fosse tutta colpa dell’albino.
Nel frattempo, la paura prese il sopravvento su Mirajane, al punto tale che fece anche un passo all’indietro con la sinistra e sollevò leggermente i pugni, quasi a voler dimostrare che era pronta a combattere se fosse stato necessario.
Ora che il suo Capo aveva scoperto tutto prima del tempo era in un mare di guai, e probabilmente era pure finita in una trappola, non poteva sapere quanti pericoli si celavano dietro quelle mura, doveva fare attenzione.
Donquijote, vedendo che era stata presa dal panico, sollevò leggermente la mano destra e provò a rassicurarla sostenendo “Non avere paura, non ti farò del male, anche perché conosco la verità che sta dietro a questa scelta…”
… La… verità?!
La Strauss maggiore era abbastanza perplessa da quelle parole, di che diavolo stava parlando? Non c’era nessuna verità dietro la sua scoperta, era tutto esattamente come aveva detto, e forse anche per le sue parole provò ad abbassare leggermente la posizione difensiva, senza però mai abbandonarla per ovvi motivi.
Doflamingo allora, tornando ad avere il suo classico sorrisino beffardo, spiegò “So bene che è stato tuo fratello ad avanzare per primo l’idea, che tu non volevi prendere questa decisione ma lui ti ha spinto a farlo. So tutto, non devi avere paura di questo…”
… Non deve… avere paura?!
Prima parlava come se fosse convinto che l’idea l’avessero presa insieme, ed ora le diceva di stare tranquilla perché era consapevole che era stato Elfman a prendere la decisione per tutti e due? Ma aveva qualche rotella fuori posto?!
In verità non era così, la ragazza sapeva bene che era un suo giochetto mentale per tenere buone le vittime, l’aveva adoperato spesso, e forse anche per questo Mirajane iniziò a temere seriamente che la volesse uccidere sul momento.
Difatti, tornando in posizione da combattimento, Strauss esclamò “Conosco questa strategia Capo, l’ha usata molte volte in mia presenza… ma io non ci cascherò, se sarà necessario la combatterò… e la sconfiggerò!!”
Non era certa di riuscirci, più che altro perché sapeva che Doflamingo aveva allenato il figlio e quindi poteva sostenere una velocità enorme, ma tentarci a quel punto non costava nulla visto il bivio in cui era stata messa.
Ancora una volta però, Donquijote le disse “Non ti devi preoccupare, te l’ho già detto che non ti farò del male. Tu sei solo una vittima, il carnefice è tuo fratello… e per questo lo devi punire selvaggiamente!!”
… Punire? Che cosa intendeva dire?!
Con questo dubbio, Mirajane assunse un’aria abbastanza confusa mentre scioglieva leggermente ancora una volta la sua posa da combattimento, e nel frattempo provava a tornare composta per capire cosa intendesse dire il malavitoso.
“… Lo devo… punire?” disse anche debolmente.
Vedendo che sembrava aver capito, Doflamingo fece un sorrisino maligno e si apprestò a riferirle a che cosa si riferisse, certo che inizialmente si sarebbe rifiutata ma poi, davanti al bivio, sarebbe stata obbligata ad accettare.
Così, il criminale cominciò a spiegare “Questa diceria è giunta anche alle orecchie del Gran Maestro in persona, e su suo suggerimento abbiamo trovato la soluzione perfetta. Stasera tu sfiderai Elfman ad un incontro nella gabbia e, durante la collutazione, dovrai ucciderlo facendolo sembrare un incidente!!”
… COSA? DOVEVA UCCIDERE SUO FRATELLO?!
La sola idea di compiere ciò che le era stato proposto la terrorizzò a voler essere riduttivi, al punto tale che tornò ad avere la stessa espressione che aveva avuto prima quando aveva scoperto che il malavitoso sapeva tutto, solo che stavolta era ancora più scioccata di prima.
Elfman era una delle persone a cui più voleva bene al mondo, la sola idea di ucciderlo la disgustava interiormente, non avrebbe mai compiuto un azione tanto vile e meschina, per di più su ordine di due esseri viscidi come loro!
Forse anche per questo, alla fine Mirajane si fece prendere per un momento dalla rabbia e, chiudendo i pugni e digrignando i denti, urlò quasi “SE LO PUÒ ANCHE SCORDARE!!” anche se poi, calmandosi leggermente, proseguì sempre ad alta voce “Non toglierò mai la vita a mio fratello, sta sprecando il suo tempo proponendomi un'azione tanto meschina!!”
“Tu dici?”
Quell’uscita di Donquijote preoccupò leggermente l’albina, la quale perse per un momento la sua convinzione per assumere un’aria abbastanza preoccupata, al punto che iniziò a pensare che il Gran Maestro ed il padre di Homing avessero già previsto il suo rifiuto e fossero pronti…
Ed in effetti, il malavitoso affermò subito con il suo classico sorriso maligno “La nostra non è una richiesta, ma un ordine: o uccidi Elfman con queste modalità, oppure lo faremo noi… e dopo ammazzeremo anche te, e tutti quelli a cui vuoi bene…”
Oh cavolo, la stava minacciando apertamente, e non solo lei, ma anche tutti quelli che le erano cari!!
Non ne aveva moltissimi veri, ma oltre ad Elfman una a cui teneva tantissimo era Cana, la sua migliore amica. Non conosceva la doppia vita di Mirajane, e mai avrebbe dovuto scoprirla, però ci teneva tantissimo a lei.
Aveva sofferto le pene dell’Inferno durante tutta la sua vita, voleva tenerla fuori da quella storia il più possibile… ma al tempo stesso non voleva uccidere suo fratello, eppure se non l’avesse fatto lei l’avrebbero fatto loro…
In pratica, doveva scegliere se sporcarsi le mani di sangue ancora una volta, oppure se accettare la morte sua e di tutti quelli a cui voleva bene passivamente…
“La scelta è solamente tua Mirajane. O uccidi tuo fratello e ci giuri eterna fedeltà in questo modo… oppure ammazzeremo te, tuo fratello e tutti i tuoi amici… a cominciare da Cana!!”
Ecco, stavolta l’avevano minacciata per davvero, a quel punto sì che l’albina finì per abbassare il volto con lo sguardo letteralmente spento e il sudore che non la smetteva di scendere, senza contare il tremore che aveva sia alle gambe che al petto.
Una scelta del genere da fare era orribile, ed il problema era che non aveva neppure molto tempo per prendere quella decisione, doveva scegliere se morire e portarsi dietro tutti i suoi cari… o vivere con la consapevolezza di ciò che avrebbe fatto a suo fratello!
Nonostante fosse qualcosa per cui avrebbe dovuto pensarci bene per almeno un paio di giorni, doveva rispondere a Doflamingo immediatamente… ed arrivati a quel punto, poteva scegliere solamente il male minore.
Un morto non era nulla se comparato a quella di decine di altre vite, compresa la sua migliore amica e la sua stessa…
Stringendo i pugni e digrignando i denti, l’albina chiuse gli occhi, consapevole di aver preso una decisione che definire orribile era voler essere riduttivi, ma arrivati a quel punto non aveva scelta, vi era obbligata.
Anche se questo… avrebbe significato uccidere il sangue del suo sangue…

L’incontro alla fine venne organizzato.
Mirajane, per convincere il fratello a combattere, utilizzò la scusa che sarebbe stato il loro ultimo duello all’interno della gabbia, una specie di lascito in vista della loro abdicazione sia dalla malavita che da quella vita nel Crown Brothel.
Inutile dire che Elfman accettò immediatamente, ritenendo una splendida idea la proposta della sorella ed anzi affermando che fosse anche opportuna, dato che avrebbero potuto anticipare così a Doflamingo la loro intenzione.
L’albina dovette nascondergli sia che sapeva tutto e sia gli ordini che le erano stati impartiti, continuando a mascherarsi dietro ad un sorriso forzato affinché il parente non capisse niente, e fortunatamente ciò avvenne.
Passarono così le ore e si fecero le 23:00 di notte, quando il locale di Marluxia era nel pieno delle sue attività ed i combattimenti nella gabbia avevano il loro pubblico pagante, motivo per cui venivano organizzati a quell’orario.
Ad aprire le “danze” nella gabbia era stata Erza, la quale era riuscita rapidamente a chiudere il combattimento contro un mingherlino che non aveva avuto alcuna speranza contro di lei, e dopo circa tre minuti massimo il combattimento era già concluso.
In questo modo, Scarlett poté abbandonare il campo di battaglia, consapevole che il giorno in cui avrebbe potuto affrontare Mirajane e strapparle il titolo di campionessa della gabbia poteva essere più vicino di quello che pensava…
La sua intenzione era infatti sfidare Strauss al termine del suo match contro il fratello, dato che era sicura che avrebbe vinto, ed in questo modo vanificare la loro intenzione di ritirarsi dopo quell’incontro.
Voleva che Mirajane combattesse l’ultima battaglia contro di lei, per avere almeno un’occasione di meritarsi il titolo.
Già, perché la voce che quello sarebbe stato il loro ultimo match si era sparsa rapidamente, ed anche per questo il Crown Brothel quella sera era più pieno del solito, un fatto insolito sotto un certo punto di vista, ma gli affari andavano bene ed al Direttore del locale contava unicamente quello.
Si susseguirono poi circa tre incontri, che fecero da “contorno” per il big match che si sarebbe svolto di lì a poche decine di minuti, perché se il primo era durato relativamente poco gli altri si allungarono fin troppo.
Alla fine, si fecero le 23:45 e tutti gli incontri erano stati combattuti, di conseguenza rimaneva unicamente da svolgere l’ultimo duello della giornata nonché l’ultima sfida dei fratelli sia contro che in generale.
I due parenti si erano vestiti separatamente, preferivano che nessuno li vedesse insieme prima dell’incontro dato che così avrebbero potuto pensare ad uno scambio di favori e ad un incontro falsato in caso di determinati esiti.
Il primo a cambiarsi fu Elfman, che fece anche abbastanza rapidamente, e dopo toccò all’albina, la quale mentre era nello spogliatoio del locale da sola era in silenzio e stava riflettendo su quello che avrebbe dovuto fare entro breve.
Ormai aveva dato la sua parola a Doflamingo, e sicuramente tra il pubblico c’erano suoi agenti che volevano verificare che tutto procedesse come prestabilito… ma al tempo stesso dentro di sé stava davvero troppo male.
Non riusciva a credere di aver dovuto accettare una simile ingiustizia, ma non aveva scelta dato che il fratello sarebbe comunque morto in caso contrario, solo che lei, Cana e tutti gli altri suoi amici l’avrebbero seguito a ruota.
Doveva spegnere la vita di Elfman lì, su quel ring, e doveva farlo senza esitazione, altrimenti il Concilio dei Sette l’avrebbe scoperto e per lei sarebbe stata la fine, doveva essere forte e lo sapeva molto bene.
*Speriamo solo… di essere abbastanza forti…*
Dentro di sé era consapevole che vivere con quel rimorso per il resto della propria vita era un peso troppo grande per alcuni individui, e sperava di essere una di quelle che riusciva a sopportarlo nonostante la consapevolezza.
Solo dal giorno dopo avrebbe potuto scoprirlo, anche se sperava di non doverlo scoprire mai…
Una volta che fu pronta, anche Mirajane si diresse sul campo di combattimento, là dove c’era la gabbia che sarebbe stata teatro di un fatto orribile all’insaputa di tutti, con la sua classica divisa da combattimento, esattamente come il ragazzo.
Quest’ultimo era già dentro la recinzione ed aveva un sorriso sulle labbra, sembrava davvero eccitato all’idea di combattere quell’ultima lotta contro la sorella e poi ritirarsi dopo aver parlato con Doflamingo.
Dentro di sé era rimasto un ragazzino e si vedeva, ma non gliene poteva fare una colpa, la colpa era sua che aveva accettato un patto così terribile, ma ormai era dentro e doveva ballare, altrimenti sarebbero stati dolori.
Una volta entrata nella gabbia, essa venne chiusa con i due contendenti all’interno, mentre attorno a loro il pubblico inneggiava alle botte ed al sangue… sarebbero stati accontentati molto presto, più di quanto potessero immaginare.
La Strauss maggiore era parecchio tesa e si vedeva, aveva lo sguardo basso ed un’aria abbastanza triste, qualcosa non andava bene nella sua mente e il parente poté notarlo, al punto da assumere un’aria parecchio perplessa.
Per alcuni secondi si domandò cosa avesse che non andava, ma poi scartò il tutto pensando che fosse solamente tesa per il colloquio che avrebbero avuto con Donquijote di lì a pochi giorni, in fondo era normale un po’ di agitazione.
Proprio per questo, continuando a sorridere, Elfman disse “Non ti preoccupare Mirajane, ti prometto che andrà tutto bene alla fine!”
L’albina l’aveva sentito, ma ciononostante non poté dire di essersi rasserenata, anzi sapendo quello che stava per fare si incupì ancora di più, quelle potevano essere le ultime parole che gli avrebbe rivolto…
No, non doveva cercare di pensarci, doveva svuotare la mente ed agire, gli uomini di Doflamingo erano attorno a loro e non poteva permettersi passi falsi, anche perché probabilmente il Gran Maestro aveva mandato qualcuno di estremamente potente.
Non escludeva che lì in mezzo ci potesse essere un guerriero fin troppo potente per lei, magari addirittura la spia della Scuola di Hokuto, che doveva assicurarsi di eliminare lei ed il fratello in caso non avesse portato a termine il compito.
Era ad un bivio ancora una volta, quindi doveva cercare di non pensarci troppo, altrimenti avrebbe potuto provocare un danno ben peggiore di quello che stava per fare, proprio per questo si dette un paio di schiaffi sulle guance per riprendersi.
Elfman notò il suo comportamento, ma non ci badò più di tanto convinto che si stesse unicamente dando la carica, per questo decise di attendere l’inizio del duello in modo da affrontare la parente per l’ultima volta.
Il gong venne finalmente suonato e l’incontro cominciò!!
I due partirono cominciando a scambiarsi sia dei pugni che dei calci, dato che entrambi tirarono prima un pugno, lei con il sinistro e lui con il destro, impattando al centro del ring e successivamente un calcio, entrambi con la destra, ottenendo lo stesso risultato.
I due sembravano alla pari esattamente come le altre volte dopo quei due primi scambi, per questo il pubblico cominciò subito ad eccitarsi aspettandosi un combattimento all’ultimo sangue e molto avvincente.
Non era però della stessa idea Mirajane, che anzi intendeva concludere il tutto il prima possibile, in modo da non avere ripensamenti e non provocare più danni di quanti ne stesse per fare. Prima chiudeva quella storia e meglio era per tutti.
Con questa consapevolezza, mentre l’albina tirava un calcio con la gamba sinistra ed Elfman lo parava alzando l’avambraccio destro, la ragazza non poté fare a meno di digrignare i denti nel tentativo di trattenersi dal parlare, di avvertirlo del pericolo.
Era il suo desiderio più recondito, ma doveva trattenersi per evitare di mettere in pericolo chi in quella storia non c’entrava nulla, era meglio concludere il match rapidamente finché poteva, per il bene di tutti… tranne che del fratello…
*Mi dispiace Elfman…* pensò immediatamente Mirajane quasi chiudendo gli occhi. Vedendo quella breve distrazione come la sua occasione per attaccare, il bianco disse “Sei distratta!!” e portò indietro il braccio destro, tentando un cazzotto dritto contro il volto della parente.
Sapeva che abbassava la guardia molto difficilmente, quindi voleva sfruttare la tensione che evidentemente aveva ancora per l’imminente colloquio per colpirla al volto e approfittare poi del momento per sconfiggerla finalmente…
Tuttavia, con sua grande sorpresa, la Strauss maggiore non si era affatto distratta ed anzi si mosse più rapidamente di lui, evitando il suo pugno con molta rapidità e avvicinandosi al suo petto, portando all’indietro anche lei il suddetto arto.
“Eh?!” lo stesso uomo si sorprese dalla sua rapidità, nuova anche per lui.
Probabilmente negli altri incontri si era trattenuta sempre contro di lui, per questo riusciva sempre a tenerle testa… ma se così fosse stato, allora non avrebbe mai avuto speranze di batterla, e gli aveva fatto sempre e solo dei favori.
Però quello non era uno di quei casi, dato che Mirajane cercò di concentrare tutta la forza di cui disponeva sul pugno destro, in modo da essere certa di andare a colpo sicuro e di ucciderlo in questa maniera con meno dolore possibile.
*… Mi dispiace davvero, Elfman…*
Alla fine, chiudendo gli occhi e digrignando i denti mentre cercava di trattenere le lacrime, la ragazza affondò il maledetto colpo, tirando un cazzotto con tutta la potenza che aveva esattamente al centro del petto!!
Quello era un punto delicato, dato che c’era una parte dove le costole non arrivavano, una sorta di apertura che, se colpita, poteva provocare lo stop immediato dell’apparato respiratorio e, in casi estremi, portava addirittura alla morte per soffocamento.
Cercò di tirarlo con tutta la forza che poteva proprio per assicurarsi che morisse, magari inizialmente avrebbe sofferto, ma sarebbe stato meno doloroso di una ferita inferta con dei tagli o rompendo il collo, oltre che antisgamo.
L’attacco fu a dir poco micidiale, al punto che per poco non partirono le onde d’urto quando il cazzotto colpì il petto di Elfman, lasciando tutti gli spettatori ammutoliti dall’incredibile potenza che aveva appena dimostrato la ragazza.
Era stata a dir poco devastante, e lo stesso ragazzo strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca appena fu colpito dalla ragazza, e nonostante non venne scagliato via all’indietro il colpo lo accusò tutto quanto purtroppo.
Bastarono circa un paio di secondi prima che la respirazione del parente cessasse all’istante, ed ecco che Elfman iniziò a sentire l’ossigeno che mancava mentre l’albina, dopo aver tirato l’attacco, faceva un paio di passi all’indietro.
“C-Cos…” riuscì giusto a biascicare con quel poco fiato che gli era rimasto.
Tuttavia, ben presto il dolore prese il sopravvento su di lui, e l’uomo crollò all’istante a terra all’indietro, dimenandosi per la mancanza di respirazione e toccandosi con entrambe le mani il collo come se stesse soffocando da lì.
Un comportamento davvero anomalo, che preoccupò non poco tutti i presenti che rimasero di conseguenza senza parole mentre il gelo calava… almeno fino a quando, alcuni secondi dopo, gli addetti al pronto soccorso fecero capolino nella gabbia.
“Presto presto, non sta respirando!!” disse uno di loro.
Erano in tutto tre, e si recarono al capezzale di Elfman che, dopo pochi secondi, aveva quasi smesso di muoversi, ed immediatamente provarono a fare di tutto per rianimarlo, o almeno di farlo tornare a respirare.
Mirajane non stava neanche guardando, teneva il volto basso mentre digrignava i denti, stringeva i pugni e le lacrime iniziavano a bagnarle il volto a causa della disperazione che stava provando in quel momento.
Alla fine, lo aveva fatto, era stata crudele e spietata, ma aveva posto fine alla vita di suo fratello. Certo, non era ancora morto del tutto, ma ormai poco mancava e di conseguenza poteva dire che la missione era stata compiuta.
Elfman era morto… e l’aveva ucciso lei!!

Bar Zetsuen no Tempest, Fantacity, Comunità, 23 Luglio 1942:
Fu questione di giusto qualche minuto prima che chi era intervenuto per aiutare Elfman constatasse che era impossibile salvarlo.
Lo dichiararono deceduto circa cinque minuti dopo che Mirajane aveva tirato l’orribile pugno, dopo aver passato quasi quattro minuti nel disperato tentativo di rianimarlo, anche se non era servito a nulla.
Tutto il Crown Brothel a quel punto si fermò, erano rimasti tutti di sasso da quello che era successo e Marluxia, che già sapeva cosa sarebbe dovuto accadere all’interno della gabbia, decise di chiudere il locale per tutta la notte.
Lo fece in accordo con la Polizia che voleva svolgere le indagini del caso, anche se Strauss non fu trattenuta più del dovuto, le fecero giusto un paio di domande e poi la rilasciarono, dato che era stato solamente un incidente.
Il fatto che Raoul in persona si fosse mosso per andare fino a lì aiutò la ragazza a sbolognarsi più rapidamente da quell’orrenda situazione, dato che essendo un agente del Concilio sapeva come era andata ed usò la sua influenza come Comandante per convincere gli altri poliziotti.
La giovane, ancora parecchio depressa per quello che era successo, decise di andare comunque a bere da qualche parte, aveva bisogno di ubriacarsi, di dimenticarsi di quello che aveva commesso, anche se sapeva che era quasi impossibile.
Decise di andare al Bar Zetsuen no Tempest, che era il più vicino al Crown Brothel anche se distava un paio di isolati, dove sicuramente sarebbe stata lasciata in pace così come desiderava, o almeno lo sperava.
Il problema fu che, oltre al danno, arrivò anche la beffa, dato che mentre si avviava verso il bar ricevette una chiamata da Doflamingo, che si complimentò con lei per aver portato a termine la missione con assoluta impeccabilità.
Sostenne che, avendo ammazzato il fratello come le era stato richiesto, non avrebbero toccato né lei né gli altri suoi cari, e che avrebbe potuto continuare a servire il Concilio ed il Gran Maestro senza alcun problema, dato che si sarebbero dimenticati di quello che apparentemente avrebbe voluto fare con Elfman.
Appena la chiamata fu chiusa, Mirajane si sentì quasi presa in giro da loro, ma al tempo stesso si sentiva ormai incatenata, non aveva più via di scampo e doveva rimanere con gli Illuminati fino alla fine dei suoi giorni.
Se li avesse traditi, o ci avesse provato di nuovo, avrebbe significato che aveva ucciso suo fratello per niente, che si era sporcata del sangue del suo parente senza alcuna apparente ragione, e questo non poteva permetterlo.
Già avrebbe dovuto vivere con i sensi di colpa per tutto il resto della sua vita, non voleva aggiungerci anche la consapevolezza che aveva ucciso Elfman inutilmente, che non era servito assolutamente a nulla.
Che le piacesse o meno, ormai aveva giurato eterna fedeltà al Concilio con quell’atto, e doveva onorare questa promessa fatta indirettamente, anche se ciò avrebbe significato combattere contro i suoi demoni fino alla fine.
La ragazza arrivò al Bar Zetsuen no Tempest attornò a 00:45, ed iniziò subito a bere del whisky e della grappa al bancone del bar, essendo uno di quelli che rimaneva aperto fino a tarda sera dato che c’erano dei profitti anche a quell’orario.
Voleva rimanere da sola e provare a dimenticarsi momentaneamente quello che aveva fatto con una bella sbronza, sapeva che non sarebbe servito a nulla, ma almeno l’avrebbe fatta sentire bene per quella notte, sempre meglio di niente.
Ecco che, intorno alle 01:15 di quella notte, all’interno del bar, che a parte la Strauss maggiore c’erano giusto altri quattro clienti e nessun’altro, entrò una ragazza bruna, che si accomodò al bancone alla sinistra della giovane.
Si trattava di Cana, la quale aveva seguito dal palco il combattimento mentre si esibiva nel classico spettacolo di spogliarello, fermandosi insieme a tutti gli altri quando Elfman era stato colpito mortalmente da Mirajane.
Naturalmente erano stati congedati tutti i dipendenti per via delle indagini, e probabilmente almeno per un altro paio di giorni il Crown Brothel sarebbe rimasto “fermo” fino a quando i poliziotti non avessero terminato tutte le indagini del caso.
Per la castana non era un problema, in quel momento voleva essere insieme alla sua migliore amica e finalmente, essendo andata via mezz’ora dopo la giovane, era riuscita a trovarla conoscendo i suoi spostamenti e come avrebbe reagito.
“Una grappa anche per me, per cortesia!” chiese Alberona al barista, che decise di servirla quasi immediatamente.
Mentre però la ragazza non aveva ancora il suo bicchiere davanti, Mirajane, rimanendo con lo sguardo rivolto verso il bicchiere che reggeva con la mano destra, le intimò “Non dovresti essere qui, volevo rimanere da sola…”
“Sì beh, sapevo che l’avresti detto, ma ormai mi conosci… ed io conosco te!” replicò subito la castana, abbozzando un lieve sorrisino con le ultime quattro parole.
Era stato fatto con forzatura, dato che sapeva bene che l’atmosfera non era quella giusta per fare sorrisi del genere, e difatti l’albina neanche la considerò, continuando a tenere il muso basso e rivolto verso il bicchiere.
A quel punto, anche la spogliarellista decise di tornare seria, assumendo un’aria quasi depressa pure lei e abbassando lo sguardo, prendendo anche il bicchiere di grappa che aveva ordinato poco prima.
Dopo circa tre secondi di silenzio, la ragazza provò a dire “Non è stata colpa tua, Mirajane…”
“Ed invece sì!” replicò subito l’altra interlocutrice “Se solo avessi contenuto la mia forza, se fossi stata più attenta con quel colpo…”
Naturalmente non poteva dirle che aveva fatto tutto apposta, ma al tempo stesso non stava neanche mentendo più di tanto, visto che sarebbe bastato trattenersi in quell’occasione per evitare che il fratello morisse.
Alberona allora, continuando ad avere la stessa espressione della sua migliore amica, rispose “Queste sono cose che non si possono controllare. Eri nel pieno dell’azione, eri eccitata dalla battaglia, è normale che sia andata a finire così…”
Non per niente veniva soprannominata “Demonio” per la foga che ci metteva nelle varie battaglie, e di solito non l’aveva mai tradita, era quasi uno scherzo del destino che ciò fosse accaduto proprio contro Elfman, suo fratello.
“Questo non cambia quello che è successo!” continuò tuttavia l’albina “Bastava che stessi attenta, ed ora invece vivrò per sempre con la consapevolezza di aver tolto la vita al sangue del mio sangue… di aver ucciso Elfman…”
E lì Cana non sapeva che cosa dire, anche se la capiva benissimo.
Nonostante odiasse profondamente il modo in cui la trattava suo padre, non si era mai perdonata il fatto che l’ultima discussione che aveva avuto con lui era stata una litigata accesa per via della baby-sitter che aveva.
Il rimorso di non avergli potuto dire addio era tanto, anche se dentro di sé continuava a detestarlo per la vita a cui l’aveva condannata e per non averla considerata quando avrebbe potuto, sarebbe bastato semplicemente che le rimanesse vicino…
Grazie a questa esperienza poteva capire come si sentiva la ragazza, ma ciononostante decise lo stesso di rimanere in silenzio, anche per rispetto dei sentimenti della sua migliore amica, che voleva rimanere da sola.
Avrebbe voluto accontentarla, ma non si sarebbe mai perdonata l’averla abbandonata nel momento del bisogno, Strauss c’era sempre stata quando era lei ad avere bisogno d’aiuto, ed ora voleva ricambiarle il favore…
Improvvisamente però, ecco che Mirajane, pur mantenendo la testa bassa e l’espressione triste di prima, affermò “Forse era destino che il mio ultimo match nella gabbia finisse in questo modo, forse è stato un segno…”
Lo pensava davvero. L’aveva pubblicizzato come il loro ultimo match, non doveva essere stato un “caso” che proprio quello si era bagnato del sangue della sua vittima, un’uscita di scena quasi perfetta per il “Demonio”.
Cercando però di tranquillizzarla, Alberona provò a dire di nuovo “Ho visto il combattimento dal palco mentre eseguivo il mio spettacolo, forse era destino che il tuo duello finisse in quella maniera, vero… ma non deve essere per forza l’ultimo!”
Sentendo quelle parole, per la prima volta da quando l’amica era entrata la sorella di Elfman si voltò ad osservarla, con un’aria mista tra l’incuriosito ed il depresso, sentimento che per molto tempo l’avrebbe sicuramente caratterizzata.
Voltandosi anche lei verso la compagna, la castana provò a proporre “Voci dicono che Erza, che si sta lentamente affermando nei combattimenti della gabbia, voglia sfidarti per strapparti il titolo di campionessa. Potresti concederle quell’ultimo duello e poi ritirarti, dedicheresti l’incontro a tuo fratello e te ne andresti con stile!”
Forse non era il momento migliore per proposte del genere, ma dato che era stata l’albina la prima ad avanzare quella possibilità aveva preferito dirle subito cosa intendeva fare Scarlett, così forse avrebbe potuto cambiare idea…
Ma sembrava che nulla potesse farcela, visto che la lottatrice rispose praticamente subito “Sei molto gentile a propormelo… ma credo che questo sia il buon momento per ritirarmi. Ho provocato la morte di un mio parente, è un lascito che non potrò mai lasciarmi alle spalle nonostante tutti i match che possa combattere da adesso in poi…”
“E per Erza?” provò a domandare allora Alberona.
L’albina però sapeva già cosa rispondere “Mi dispiace per lei, ma il titolo diventerà vacante dopo il mio abbandono, e sono certa che saprà vincerlo in un modo o nell’altro, visto che era la migliore dopo me e mio fratello…”
Sembrava avesse ormai deciso e che nulla potesse farle cambiare idea, ed al suo posto Cana non sapeva se avrebbe agito nel suo stesso modo oppure avrebbe combattuto un’ultima volta, in fondo una situazione del genere a livello combattivo non l’aveva mai vissuta.
Era grata all’amica per averla addestrata in quegli anni in cui era stata la campionessa della gabbia, e se ora sapeva difendersi e contrattaccare era solamente grazie a lei… ma evidentemente era giunto il momento che il “Demonio” andasse in pensione…
“Allora… è questa la tua decisione finale?” domandò alla fine la castana.
Dopo circa un paio di secondi di silenzio, forse addirittura cinque da quanto sembrava stesse andando lentamente il tempo, l’albina non ebbe dubbi al riguardo “… Sì, questa è la mia decisione finale…”
Dopodiché, tornò a guardare il bicchiere che continuava a reggere con la mano destra prima di sorseggiare la grappa che era contenuta al suo interno, quasi alla goccia e in un modo che non era prettamente consigliato.
Cana non poté replicare più di tanto, se era davvero sua amica doveva rispettare la sua decisione e non replicare troppo, in fondo era una sua scelta, che le piacesse o meno, e doveva appoggiarla se le voleva davvero bene.
Certo, doveva ammettere che era davvero dura continuare a vivere in un Crown Brothel dove non ci sarebbe più stata la sua migliore amica, ma magari col tempo ci si sarebbe abituata, e poi poteva sempre andarla a trovare comunque.
Anche per Mirajane in verità era una decisione che la distruggeva, ma dopo quello che era successo non poteva continuare a combattere in quella stessa gabbia in cui aveva ucciso Elfman, anche per una questione psicologica.
Forse avrebbe trovato un altro lavoro da fare nel locale che esulasse dalla spogliarellista, e sperava che Marluxia acconsentisse, così almeno poteva continuare a rimanere vicino ad Alberona per supportarla…
Ma lei con le battaglie aveva chiuso, per sempre.

Crown Brothel, Fantacity, Comunità, 21 Agosto 1942:
“Signore e signori, il titolo è stato assegnato!!”
Circa un mese era passato da quando Mirajane aveva “ucciso” Elfman.
La ragazza non era riuscita a riprendersi dal terribile atto che aveva compiuto e non aveva rinunciato all’idea di ritirarsi, anzi aveva presentato le sue dimissioni tre giorni dopo a Marluxia in persona, quando le indagini furono finite ed il locale fu riaperto.
Quest’ultimo si vide obbligato ad accettarle, anche a causa del fatto che non poteva obbligarla a lottare nella gabbia non essendo qualcosa direttamente legata al Concilio, ma al tempo stesso provò a convincerla a rimanere.
Era convinto che se la giovane fosse rimasta nel Crown Brothel come dipendente, l’umore del pubblico e dei clienti sarebbe rimasto sicuramente alto, o almeno sperava che fosse così visto che dovevano ancora riprendersi dal lutto.
Mirajane aveva sempre avuto intenzione di rimanere comunque a lavorare lì, anche per stare vicina alla sua migliore amica Cana, e per questo accettò il posto vacante di barista del Crown Brothel che le fu offerto quasi subito.
Da allora molte cose erano cambiate all’interno del Crown Brothel, difatti senza più i due fratelli i combattimenti nella gabbia avevano perso un po’ di interesse tra il pubblico, che iniziava a snobbare le lotte per concentrarsi su altro.
Essendo stato reso vacante il titolo dell’albina a causa del suo ritiro, Marluxia aveva deciso di indire una specie di torneo tra tutti i lottatori che erano rimasti iscritti alla competizione, ed il vincitore avrebbe ereditato la nomea di campione.
Se il titolo fosse reso vacante, ciò avrebbe potuto essere fatto a discrezione del Direttore, e se inizialmente il rosa non sembrava intenzionato aveva cambiato idea nel vedere che gli affari del locale cominciavano a calare.
Il torneo durò circa due settimane, e dato che i combattenti che erano iscritti alla gabbia erano parecchi dovettero organizzare più sessioni di combattimenti, dividendo i lottatori in quattro gironi dove tutti si sarebbero affrontati una volta e dove solamente due sarebbero passati.
Da lì poi furono organizzati gli ottavi di finale, per seguire poi i quarti, le semifinali ed infine la finalissima stessa, che si era svolta quella sera attorno alle 23:45 davanti ad una folla a dir poco strepitante.
Alla fine l’operazione del Nessuno di riportare clienti nel locale sfruttando il torneo ed il titolo di campione vacante aveva dato i suoi frutti, dato che il pubblico era tornato in massa per seguire i vari combattimenti.
Aveva addirittura aperto un giro di scommesse per provare ad indovinare chi avrebbe alla fine trionfato nel torneo e chi sarebbe divenuto il successore sia di Gildarst che di Mirajane, magari mantenendo la loro imbattibilità.
Le persone parlavano, discutevano e facevano i loro pronostici, e naturalmente Marluxia provava a ricavarci più profitti che poteva, ed in effetti ci stava riuscendo e non poteva che essere estremamente soddisfatto.
Il combattimento finale durò circa quindici minuti, in cui i due contendenti si batterono molto ferocemente e senza neppure risparmiarsi nei colpi, ma alla fine uscì un vincitore dal combattimento che fu coronato campione…
Anzi campionessa, dato che era una ragazza!!
“Date il benvenuto alla nuova campionessa della gabbia, Erza Scarlet!!”
La rossa aveva sbaragliato tutti i suoi avversari ed era riuscita ad accaparrarsi la vittoria con forza, agilità ed intelligenza, e nel combattimento finale aveva sconfitto l’esperto di arti marziali che Mirajane avrebbe dovuto affrontare quella famosa sera.
L’uomo giaceva a terra a pancia in giù con entrambe le braccia distese lateralmente, mentre la ragazza, con indosso la sua classica divisa da combattimento, si ergeva davanti a lui e lo stava osservando con uno sguardo severo.
L’arbitro, che era anche l’annunciatore, le sollevò il pugno destro dopo averla proclamata campionessa davanti a tutti, e naturalmente la folla attorno a lei scalpitava e gioiva nel vedere chi aveva vinto.
Erza era stata pronosticata come probabile successore di Strauss già prima che lei si ritirasse, molti avrebbero pure voluto vederle combattere contro, e per questo la maggior parte aveva scommesso sulla sua vittoria.
Dall’altra parte la rossa non poté fare a meno di essere contenta di aver strappato la vittoria e di aver ottenuto finalmente il titolo di campionessa della gabbia che tanto bramava da tempo… da quando era stata respinta…
Sì, la bocciatura alla Scuola di Hokuto non era riuscita a digerirla, ma non per Zoro ma per sé stessa, sapeva di essere una delusione come spadaccina ed aveva provato a rifarsi come poteva in quell’ambito dove a quanto pareva era in gamba.
Alla fine, aveva davvero strappato la vittoria… ma a quale prezzo?
Aveva ottenuto un titolo che, a conti fatti, sentiva come vuoto, non valeva più niente perché non l’aveva conquistato nel modo in cui avrebbe voluto ed alle condizioni che sperava, era stata una vera fregatura.
Di sicuro non avrebbe rinunciato a quella nomea dopo che aveva lottato così tanto per conquistarla, si era comunque iscritta al torneo d’assegnazione perché non intendeva mettersi da parte alla fine…
Ma il sapore amaro di non averlo potuto conquistare sul campo come avrebbe voluto era tanta, dato che l’aveva sì vinto, ma tramite torneo e non sconfiggendo la vecchia campionessa, il suo obiettivo fin dall’inizio.
*Già, ho vinto il titolo…* pensò nel frattempo dopo l’annuncio dell’arbitro e l’esaltazione della folla.
A quel punto, il suo sguardo andò all’istante a cercare alla sua destra, dove si trovava il bancone del bar del Crown Brothel e dove ormai lavorava da quasi un mese Mirajane come nuova barista del locale…
Ed in effetti la vide. L’albina era lì che stava applaudendo insieme agli altri clienti la sua incredibile vittoria, a quanto pareva per la prima volta anche gli spettacoli di spogliarello erano stati fermati visto l’evento che era in corso.
Con lei poteva vedere, oltre ai clienti, anche Cana, che stava bevendo qualcosa da lei, era a conoscenza della loro amicizia e tutto sommato era contenta per loro… ma al tempo stesso, vederla lì, rese il tutto ancora più amaro.
Bastava solo che si fosse fatta avanti molto prima, che avesse avuto il coraggio di sfidarla almeno due mesi prima, e magari avrebbe potuto sconfiggerla ed ottenere così il titolo di campionessa come desiderava lei.
Strauss, proprio come Gildarst, si era ritirata da imbattuta, e questo faceva pure gravare su di lei un peso enorme, dato che alla prima sconfitta sarebbe stata additata come non all’altezza della nomea che portava.
Se solo si fosse fatta avanti prima…
*… Ma a quale prezzo…* pensò difatti la rossa, continuando ad osservare Mirajane, che a quanto pareva neanche se ne era accorta.
Aveva trionfato, e di questo alla fin fine era contenta perché era ciò a cui puntava da quando si era iscritta agli incontri nella gabbia dopo essere stata respinta dalla Scuola di Hokuto e non essere stata presa da uno degli allievi come Trunks…
Però, il rimorso di non averlo potuto vincere sconfiggendo Mirajane l’avrebbe perseguitata per il resto della sua vita.

Nel frattempo, molto lontano dal Crown Brothel, c’era una ragazza che passeggiava per le strade di Fantacity.
Stava attraversando la metropoli per tornare a casa sua, e fortunatamente quella notte era abbastanza trafficata, forse complice l’evento del torneo proprio, e per questo non rischiava di rimanere troppo da sola per strada.
Si trattava di Nami, la quale aveva da poco finito di studiare nella Biblioteca Storybrooke e stava tornando a casa propria. Di solito la struttura chiudeva molto prima, ma l’arancione aveva chiesto di poter rimanere oltre l’orario di visite.
Fortunatamente il Direttore non aveva avuto nulla da ridire, e questo nonostante da quando più di vent’anni prima qualcuno si era introdotto nell’edificio ed aveva rovistato tra i vecchi giornali senza rubare nulla era diventato leggermente paranoico.
Sapeva che poteva fidarsi della ragazza, ed anche che cosa l’aspettava, per questo le aveva concesso il permesso, e dato che aveva terminato la giovane si stava avviando per tornare alla propria abitazione.
Poteva dirsi soddisfatta, dato che era riuscita ad apprendere ciò che desiderava ed aveva trovato tutto quello che le serviva… ma al tempo stesso non aveva potuto fare a meno di pensare anche a Mirajane.
Mentre cercava, aveva finito pure lei per rovistare tra i vecchi giornali conservati nella biblioteca, dato che doveva conoscere qualcosa in più sulla storia della Comunità, e di conseguenza era incappata in quello che raccontava dell’incidente di Elfman.
Aveva saputo quasi subito quello che era accaduto all’albino, e nonostante non conoscesse bene la Strauss maggiore non aveva potuto fare a meno di dispiacersi moltissimo per lei. Aveva perso un fratello per sua stessa mano, non doveva essere stato facile…
*Mi dispiace davvero molto per Mirajane…* pensò difatti l’arancione con il volto basso e sconsolato mentre camminava.
Nonostante ciò, sapeva che doveva concentrarsi unicamente sui suoi studi e, proprio per questo, aveva finito per pensarci solo fino ad un certo punto e tornare al proprio apprendimento, riuscendo a completare tutto senza quasi nessun problema.
Infatti, pensò subito dopo *… Però non posso permettermi di mollare proprio adesso!!*
Perché stava studiando così tanto? In quanto le si era presentata l’occasione di una vita!!
Recentemente il segretario che serviva il Presidente ed il Vice Presidente aveva abbandonato la sua carica, a dir poco seccato per i continui spostamenti di Goku e non volendo più fare da balia ad un immaturo come lui.
Erano in pochi a contestare l’operato di Son nonostante sparisse quasi sempre, e questo perché prendeva sempre e comunque la decisione giusta quando era presente, da lì il soprannome “Il Giusto”, eppure lui l’aveva fatto, anche perché era stato a stretto contatto con lui.
Molti ritenevano Xehanort un santo per riuscire a sopportare sempre le fughe del Presidente e riuscire a prendere il suo posto come meglio poteva, ma al tempo stesso non poteva farcela da solo visto lo stress che comportava tutto ciò.
Proprio per questo, di comune accordo con Goku, il figlio di Ansem aveva bandito un concorso per trovare il nuovo segretario del Presidente tra gli abitanti della Comunità, in modo che potessero mostrare il loro valore.
Dato che occorreva qualcuno che sapesse gestire più informazioni nello stesso momento, che potesse occuparsi anche di dieci moduli insieme se fosse stato necessario e che avrebbe dovuto sopportare lo stress che comportava lavorare per Son, Xehanort fu chiaro in merito.
Nel bando fu specificato che il concorso si sarebbe diviso in due test, uno scritto che si sarebbe svolto nel Palazzo Presidenziale nella sala delle riunioni, della durata di circa un’ora e che avrebbe visto solo venti persone insieme.
Naturalmente la sala delle riunioni non poteva contenere tutti gli innumerevoli iscritti al concorso, e per questo si era deciso di dividere il test in tre giorni e di dare un'ora di tempo tra un test e l’altro per far uscire quelli che l’avevano già completato e far entrare chi invece doveva ancora svolgerlo.
Una volta terminato il test, chi avesse ottenuto il punteggio più alto avrebbe sostenuto un colloquio diretto con il Presidente ed il Vice Presidente, e se si fosse dimostrato idoneo avrebbe ottenuto la carica tanto desiderata.
Quella era un’occasione più unica che rara per entrare nel mondo politico della Comunità e, se in grado di sostenere lo stress della carica, mantenerlo almeno fino alla pensione, e Nami non voleva affatto sprecarlo.
*Questa è un’opportunità che capita una volta nella vita. So che la concorrenza è spietata, ma voglio quel posto e devo assolutamente lottare per ottenerlo… a qualunque costo!!*
Sarebbe stato difficilissimo, probabilmente avrebbe avuto a che fare con i più agguerriti dell’intera Comunità, ma nonostante questo non voleva arrendersi subito e voleva impegnarsi per raggiungere il suo obiettivo.
Desiderava il ruolo di segretaria del Presidente, e sarebbe riuscita ad ottenerlo!!


Elfman, stanco della vita di sicario della malavita ed agente del Concilio, ha provato a convincere la sorella ad abbandonare quell’esistenza insieme, ma l’unica cosa che ha ottenuto è stata la morte per mano di Mirajane stessa, che si è vista obbligata a stroncargli la vita per evitare che lo stesso destino si abbattesse anche su tutti gli altri. Con il suo successivo ritiro, Erza è stata incoronata nuova campionessa della gabbia, e nel frattempo Nami si sta impegnando per ottenere la carica di nuova segretaria del Presidente…


Vi è piaciuto questo ventitreesimo Capitolo della fic prequel?
So che alla fine il Capitolo ha trattato due argomenti anziché uno solo, però il secondo è stato trattato solo nell’ultimo paragrafo, che è anche molto corto rispetto a tutti gli altri, e di conseguenza si può considerare come argomento unico quello del chap ;).
A livello di aggiunte, anche questo chap non ha introdotto nessuno né a livello di opere né a livello di personaggi, e di conseguenza la lista rimane invariata così come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

È altamente probabile che i pg introdotti in questa fic prequel siano finiti… dico probabile perché non si sa mai cosa potrebbe succedere in questa fic… u.u XD ;)
Parlando del Capitolo, come avete potuto vedere l’argomento principale è stata la morte di Elfman per mano di sua sorella maggiore Mirajane…
Sì, so che probabilmente è stata una scelta insolita, ma dovevo ancora mostrare che cos’era effettivamente successo in quell’occasione, ed ho approfittato della fic prequel per farvelo vedere ;).
C’è da dire che a livello di contenuti era presente roba che alla fine già conoscevate, quindi di davvero nuovo non c’è nulla ;) anche se la scena della morte di Elfman era parecchio cruda nonostante l’assenza di sangue, va detto T_T.
Se ve lo state chiedendo, l’agente esperto di arti marziali che li ha scoperti era presente al Palazzo Presidenziale ed è uno di quelli che ha cercato di attaccare il treno ma è stato sconfitto da Franky, più forte di lui nell’uso delle arti marziali ;).
L’ultima parte, quella che coinvolge Nami, terminerà già all’inizio del prossimo Capitolo, questo posso già dirvelo ;) e l’evento descritto con il Direttore della Biblioteca Storybrooke, per chi se lo fosse dimenticato, è quando Madara ha indagato su quanto accaduto ai suoi parenti :).
Come ultima cosa posso dire che, a livello di anni, siamo nel 1942 e manca solamente un anno per arrivare nel presente, il 1943, quindi questo spiega come mai manchi così poco alla fine della fic prequel u.u XD e spero che il suo finale vi piaccia alla fine ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto a questi miei ultimi Capitoli, e ci risentiamo martedì 03 Novembre per il penultimo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove sarà trattato l’ultimo argomento del passato a mancare all’appello!! :)

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Capitolo 24
*** La Scoperta di Kushina! ***


Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Ormai ci siamo, questa fic è davvero molto vicina alla sua conclusione, mancano solamente due Capitoli, questo ed il prossimo che dovrà essere pubblicato, e poi l’intero prequel sarà ufficialmente terminato!!
Inutile dire che mancano anche pochissimi eventi all’interno della storia, solamente uno per l’esattezza, ossia quello che sarà raccontato in questo Capitolo, dato che il prossimo fungerà soprattutto da epilogo per l’intera fic prequel ;).
Qual è questo evento? Mettiamola così, forse potreste ricordarvelo cos’è accaduto poco prima che i Grim giungessero nella Comunità, e se non ve lo ricordate… questo Capitolo vi rinfrescherà la memoria u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Mi fa davvero molto piacere che anche lo scorso Capitolo ti sia piaciuto tanto *_* ormai siamo agli sgoccioli della storia prequel, al gran finale che arriverà proprio con il prossimo, e spero di riuscire a rendere il tutto bene alla fine :). Sfortunatamente sì, e potremmo addirittura dire che l’intero prequel è costernato di tragedie immani, in contrasto alla fic principale dove, tranne che durante la battaglia finale, c’è stato un clima piuttosto sereno alla fine T_T. All’inizio Elfman voleva andarsene dal Concilio unicamente perché non voleva partecipare al massacro che ci sarebbe stato tra sei anni a partire da quel momento, ma poi ha deciso di abbandonarli anche perché vedeva la sorella troppo “coinvolta” negli affari del Concilio, visto che come braccio sinistro di Doflamingo aveva mietuto parecchie vittime, e voleva salvare anche lei oltre che sé stesso T_T. Fortunatamente è riuscito a convincere la sorella, che inizialmente si è opposta ma poi ha deciso di accettare :) certo, ha incaricato Elfman di organizzare tutto, anche il discorso, ma almeno aveva accettato ed era già qualcosa XD ;). Diciamo che l’agente che ha sentito tutto non è proprio passato di lì per caso, doveva combattere e stava andando in spogliatoio, ma lì ha sentito tutto perché Elfman ha parlato in un luogo non proprio privato, e così ha riferito tutto a Doflamingo purtroppo T_T. In pratica Doflamingo ha detto a Mirajane che suo fratello sarebbe morto in ogni caso, stava a lei decidere se fare in modo che lui fosse l’unica vittima oppure coinvolgere anche le altre persone care a lei, Cana compresa, e se ci si pensa è ironico il fatto che proprio Cana aiuterà Yugi e Seiya a sconfiggere Doflamingo, potremmo quasi dire che giustamente ha vendicato Mirajane per quello che aveva dovuto fare contro suo fratello u.u ;). Essendo lei un’esperta combattente, sapeva già dove colpire per stroncare all’istante Elfman, e difatti le è bastato un unico pugno al centro del petto per ucciderlo, anche se ha sofferto non poco per quello che ha dovuto fare T_T. Cana naturalmente all’epoca non sapeva nulla né del Concilio né che Mirajane aveva ucciso intenzionalmente il fratello, seppur obbligata, ma è andata comunque a consolarla immaginando come potesse stare dopo quello che aveva fatto, ed hai anche ragione a dire che un amico ti può aiutare, magari non ti tira su di morale totalmente, ma ti aiuta a non cadere in depressione più di quanto non cadrebbe già, quello sì T_T. Mirajane ha scelto di rimanere al Crown Brothel come barista anche per poter tenere d’occhio Cana, essendo la sua migliore amica voleva poterle stare accanto durante il lavoro, e così ha provato a convincere Marluxia a farla rimanere come barista, e fortunatamente il Nessuno ha accettato :). Mentre Erza ha l’amaro in bocca nonostante sia la nuova campionessa della gabbia perché ritiene di non meritarsi quel titolo: anche se è imbattuta non ha sconfitto la precedente campionessa per avere quel titolo, ed è ciò che la fa rodere all’interno, e sfortunatamente un po’ la si può capire T_T anche se può consolarsi avendo sconfitto in finale proprio quello che aveva sentito Elfman e Mirajane parlare nello spogliatoio, anche se lei non può saperlo per ovvi motivi u.u XD ;). La parte finale con Nami è servita soprattutto ad introdurre quanto succederà all’inizio di questo chap: dato che non è una vicenda troppo lunga e che richiede più di due paragrafi, l’ho voluta inserire alla fine dello scorso ed all’inizio di questo, in modo da dividerlo bene ed evitare che occupi troppo spazio ;). E sì, dover fare da segretaria di Goku non è affatto un buon lavoro, non per niente quello venuto prima di lei ha praticamente mollato baracca e burattini, e direi anche giustamente visto come si comporta Goku XD ed ammetto che sarebbe esilarante vedere una Nami che, consapevole di chi è Xehanort, lo fa sgobbare il triplo del normale e quest’ultimo distrutto sulle pratiche del Presidente XD magari sarebbe la volta buona che manda a quel paese tutto e si ritira rinunciando al suo piano, la ragazza salverebbe il mondo senza neanche saperlo XD ;). Come ultima cosa, ammetto che lo scenario di Xehanort che fa la ramanzina ad Alice non sarebbe male, se fosse troppo indisciplinata l’albino sarebbe effettivamente il primo a rimproverarla, ma al momento è solo una testa calda che esegue lo stesso gli ordini, ed a Xehanort questo va bene comunque, gli basta che faccia il suo lavoro quando sarà il momento T_T. Povero Raichi, almeno Jack Frost nella fic principale non ha ucciso Alice, così il dottore non ha dovuto rinunciare anche ad un’altra delle “cavie” che gli davano un motivo per continuare a vivere nonostante l’orrenda situazione in cui si trova T_T. Ti ringrazio tantissimo per tutto quanto :) ancora due chap questo compreso ed il prequel sarà finito, non ci credo ancora T_T ma è presto per dire che la storia è conclusa, di conseguenza spero che questo penultimo chap qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono molto contento che hai trovato anche lo scorso Capitolo interessante, nonostante complessivamente trattasse argomenti che ben conoscevate :). In verità potremmo dire che anche questo ed il prossimo trattano argomenti della storia che già conoscete tutti quanti, ma mi sembrava comunque giusto mostrarvi come si son svolti i vari eventi precisamente ;). Inoltre, mostrare nel dettaglio che cosa era accaduto tra Mirajane ed Elfman serviva anche per approfondire un po’ quest’ultimo, dato che è un personaggio presente unicamente nella fic prequel e di conseguenza era l’unica occasione che avevo per mostrarvelo per bene, spero di esserci riuscito alla fine :). Come ultima cosa… sì, purtroppo mancano solamente due Capitoli questo compreso e poi l’intera fic prequel sarà conclusa T_T ed anche una volta terminata essa mancherà veramente pochissimo alla conclusione di The Community, che sancirà anche la fine della mia carriera da scrittore T_T. Sì, anche se sono passati anni da quando l’ho cominciata sono ancora dell’idea di interrompermi una volta conclusa questa fic, e questo perché il suo finale è simbolico e rappresenta benissimo l’epilogo perfetto della mia carriera da scrittore di fic :). Naturalmente scoprirete tutto meglio quando sarà il momento, e nel frattempo spero l’epilogo di questa fic prequel alla fine ti piaccia come i Capitoli che sono venuti prima di esso ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sono davvero molto contento che non solo ti sia piaciuto tanto lo scorso chap, ma che addirittura lo ritieni uno dei più tristi della fic… e sotto un certo punto di vista non sei neppure andato troppo lontano dalla verità visto cos’è successo T_T. Felice anche di vedere che riesci sempre a trovare il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli *_* per il prossimo, quello della fic principale, dovrai aspettare intorno a fine Dicembre dato che prima pubblicherò delle One Shot, ma spero che alla fine l’attesa verrà ripagata ;). Elfman era preoccupato sia per la strage che avrebbero rischiato di fare in Superficie e sia per l’integrità della sorella, per questo ha provato con successo a convincerla ad abbandonare il Concilio :) ma mai avrebbe potuto pensare che qualcuno l’avrebbe ascoltato ed avrebbe riferito tutto quanto a Doflamingo purtroppo T_T. E naturalmente Doflamingo non ha avuto alcuna pietà nella sua decisione, le ha fatto capire che Elfman in qualunque caso era un uomo morto che camminava e che toccava a lei scegliere se fare in modo che fosse l’unica vittima oppure aggiungerne altre… e Mirajane, anche se le si è spezzato il cuore a prendere questa decisione, ha dovuto scegliere il male minore T_T. Non credevo che la scena della lotta tra Mirajane ed Elfman nella gabbia avrebbe potuto mettere in ansia, ma tutto sommato mi fa piacere che ciò sia accaduto, perché significa che vi siete immedesimati bene nei personaggi e di conseguenza ho scritto bene quel pezzo :), per quanto triste possa essere quanto accaduto T_T. Il ritiro dalle lotte di Mirajane era normale considerando che aveva appena stroncato il parente durante una lotta, credo che chiunque distrutto emotivamente come lei avrebbe preso quella decisione T_T. E sì, credo che Erza vs Mirajane sia un duello che tutti volevano vedere, e dire che Erza l’avrebbe sfidata proprio terminata la lotta contro Elfman, quando si dice la sfortuna T_T anche per questo il titolo di campionessa Erza sente di non meritarlo, per quanto fosse comunque la candidata maggiore ad ereditarlo anche prima T_T. Sì, sappiamo già che Nami diventerà alla fine segretaria del Presidente, ma ho voluto comunque mostrarvela per farvi capire come ci è riuscita, e la scena che la coinvolge si concluderà ufficialmente proprio all’inizio di questo chap, di conseguenza leggete qui sotto e lo vedrete subito ;) (Tanto sappiamo già che sono passata u.u! N.d. Nami) (Vero, ma un po’ di curiosità sul come sei passata c’è sempre… N.d. Sanji) (Oddio, la scena è stata tristissima! T_T N.d. Lucy) (Povera Mirajane! T_T N.d. Natsu) (Cos’è stata obbligata a fare! T_T N.d. Erza) (Grazie ragazzi, apprezzo davvero molto le vostre parole! T_T N.d. Mirajane) (Piango pure io che sono la vittima, povero me! T_T N.d. Elfman) (Neppure io ho pianto u.u! N.d. Signore delle Ombre) (Tu e Psyko siete due idioti, è ben diverso! -_-‘ N.d. Bardak) (Ehi!! è_é N.d. Signore delle Ombre) (Se Psyko è riuscito a mettere d’accordo me ed Alicia allora ha il mio rispetto… il mio odio, ma anche il mio rispetto u.u! N.d. Vegeta) (Beh, un po’ sta ancora dando sui nervi effettivamente… N.d. Goten) (E questo è vero! N.d. Claire) (Ma non è vero!! O_O N.d. Vegeta) (Beh dai Vegeta, un po’ sì… N.d. Bulma) (E non ti ci mettere anche tu Bulma, per favore -_-‘! N.d. Vegeta) (L’importante è non fare spoiler enormi, quelli piccoli possono anche andare bene per quanto mi riguarda! ;) N.d. PGV 2) (Buono a sapersi… N.d. Cell) (A te invece è vietato fare qualunque spoiler, ti conosco e so che faresti un casino -_-‘! N.d. PGV 2) (Uff che noia che sei -_-‘! N.d. Cell) (Però te la sei cercata un po’ u.u! N.d. Malefica) (Grazie del sostegno, Miria! N.d. Zoro) (Beh chi lo sa, magari potrei mostrare una scena dell’allenamento durante l’epilogo, dipenderà molto se ci sarà spazio e tempo ;)! N.d. PGV 2) (Speriamo di sì allora! N.d. Trunks) (Lo spero anche io, dato che sono curiosa di vederlo… N.d. Teresa) (Beh, comprendo il disgusto, ma non tutte le razze partoriscono alla stessa maniera! N.d. Re Cold) (Questo è vero, ma rimane comunque dannatamente disgustoso X_X! N.d. Heiji) (Tsk, che esagerati! N.d. Cooler) (Zeahahahahahahah io lo trovo divertente! N.d. Barbanera) (Anche io, lo ammetto… N.d. Madara) (Voi due non siete normali -_-‘! N.d. Videl) (Tsk, dal prossimo Angolo dei Commenti della fic principale sarà la vostra fine! N.d. Freezer) (Staremo a vedere Freezer, staremo a vedere… N.d. Goku) (Ma non è la mia fidanzata!! O_O N.d. Edward) (Ma figurati se mi fidanzo con quell’idiota patentato u.u! N.d. Winry) (Eppure ero convinto che ci fosse del tenero tra loro… N.d. Alphonse) (CHE COSA?! è_é N.d. Edward e Winry) (O_O Aiuto… N.d. Alphonse) (GIRL POWER!!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (O_O Temo che la situazione stia per degenerare… N.d. Kiba) (Già! O_O N.d. Yamcha) (Temo abbiate ragione, di conseguenza chiudo qui il siparietto con i miei pg che non si sa mai O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Avevo già spiegato cos’era successo tra Mirajane ed Elfman, ma l’ho voluto comunque mostrare giusto per mettervi al corrente di cos’era effettivamente accaduto, in modo da avere così il quadro completo della vicenda ;). Ti ringrazio tantissimo per la recensione e sì, ormai i pezzi sono quasi collocati del tutto, ne manca solamente uno che illustrerò proprio qua sotto, di conseguenza grazie per tutto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventiquattresimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 24 – LA SCOPERTA DI KUSHINA!



Palazzo Presidenziale, Comunità, 01 Settembre 1942:
Il giorno del test scritto per il concorso che avrebbe decretato il nuovo segretario del Presidente era già passato da circa cinque giorni.
Alla fine, era stato tutto fatto come preannunciato. Il test scritto si era svolto nell’arco di tre giorni, e tutti i partecipanti al concorso avevano completato la prova ed avevano consegnato il foglio con il loro questionario.
Nonostante alcuni problemi che stava attraversando la Comunità a livello politico, il Presidente ed il suo Vice avevano deciso di concentrarsi nei giorni successivi nella correzione delle prove di tutti i candidati alla mansione.
Ci avevano messo circa tre giorni, dato che erano parecchi ed il tempo per correggere scarseggiava considerando che dovevano anche amministrare la Comunità, ma alla fine c’erano riusciti piuttosto bene.
In verità le prove erano andate piuttosto bene, i candidati per il ruolo non mancavano ed in tanti avevano ottenuto un punteggio abbastanza elevato, si poteva dire che tecnicamente dovessero prenderne un bel po’ in considerazione…
Ma in verità non era così, perché ce n’era soprattutto una che aveva colpito particolarmente sia Goku che Xehanort, sia perché aveva ottenuto il punteggio massimo, l’unica ad esserci riuscita, e sia per il suo curriculum…
Praticamente vuoto. Non c’era nulla.
Stava sostenendo gli studi finali, dato che aveva deciso di non gettarsi nel mondo del lavoro a quindici anni dopo le scuole medie, e di conseguenza non aveva nessuna esperienza lavorativa alle spalle, neppure un piccolo minuto…
Eppure, ciononostante, era riuscita a rispondere correttamente a tutte le domande, e si era pure candidata per un ruolo che prometteva molto stress e fin troppo impegno per chi non era abituato a quei ritmi lavorativi.
A questo, ci andava aggiunto il fatto che fosse la candidata più giovane ad essersi presentata e che, per questo, era quella che aveva la prospettiva di vita maggiore sia a livello di salute che a livello puramente lavorativo.
Proprio tutti questi fattori convinsero i due che era meglio convocare lei, iniziando i colloqui orali con colei che aveva ottenuto i punteggi maggiori in tutti i test che avevano corretto… ossia la giovane Nami!!
Le comunicarono anzitempo che aveva superato la prova scritta e che era arrivato il momento di discutere con i due uomini più potenti della Comunità, oltre al fatto che la riunione si sarebbe svolta a due giorni a partire da quel momento.
L’arancione ricevette la chiamata quasi subito, e fu inutile dire che rimase a dir poco scioccata dal fatto che con TUTTI quelli che si erano presentati era stata contattata proprio lei, e da quello che aveva capito sarebbe stata anche la prima!!
Inutile dire che l’agitazione prese subito il sopravvento su di lei, ma cercò comunque di rimanere abbastanza tranquilla e di organizzarsi per bene per l’incontro che avrebbe potuto cambiarle la vita per sempre.
Decise di comprarsi degli abiti eleganti, in modo che al momento del colloquio si fosse presentata ben vestita senza sfigurare, e dato che avrebbe potuto leggere qualcosa decise anche di portarsi dietro gli occhiali anziché le lenti a contatto.
Certo, quelli che aveva, seppur perfetti per vedere, erano piuttosto ingombranti e scivolavano spesso dal naso, motivo per cui qualche volta Nami se li tirava su con la mano destra, ma le avrebbero anche dato un’aria più professionale.
Alla fine, il giorno tanto atteso arrivò e la ragazza si presentò al Palazzo Presidenziale con l’abbigliamento che avrebbe indossato qualora fosse effettivamente stata presa come segretaria del Presidente.
Aveva i capelli raccolti in una piccola coda di cavallo, una giacca a maniche corte grigia, una camicetta bianca, una minigonna sempre grigia e delle scarpe con tacco nere, oltre che i suoi classici occhiali grigi.
La ragazza arrivò ben presto davanti ai due che dovevano sostenere il colloquio, proprio Goku e Xehanort, e l’incontro avvenne all’interno della sala delle riunioni, dato che Son preferiva non stare nel suo ufficio quando poteva.
In quel momento, alle 14:03 del pomeriggio, Goku si trovava all’interno della sala, seduto a capotavola ma dall’altra parte rispetto a quello che si trovava poco davanti all’ingresso, mentre Xehanort era seduto alla sua sinistra.
Seduta a destra del Presidente invece c’era Nami, la quale teneva entrambe le mani unite sopra al tavolo ed osservava i due con cui stava sostenendo il colloquio abbastanza nervosa, ed in fondo era anche normale visto cosa c’era in gioco.
Ogni tanto le scivolavano gli occhiali, ma se li riportava su tempestivamente con la mano destra, per poi tornare alla stessa posizione di prima con le mani unite davanti al tavolo, in attesa che le rivolgessero la parola.
Il colloquio andava avanti da circa venti minuti, in cui i due le avevano fatto diverse domande, che corrispondevano alle classiche e variavano da quali erano i suoi obiettivi nella vita, il motivo per cui voleva quel posto di lavoro, fino alla più semplice esperienza scolastica.
La diretta interessata aveva risposto senza problemi e quasi senza balbettare, cercando di essere più diretta possibile in modo da non sembrare troppo insicura, ed i due l’avevano ascoltata attentamente e senza battere ciglio.
Quando sembrava che avessero terminato con le domande, Goku cominciò ad osservare un foglio che aveva davanti, probabilmente il test del concorso in cui aveva preso il massimo dei voti, e Xehanort si sporse in modo da poterlo vedere anche lui.
La giovane non aveva paura del fatto che lo stessero osservando, era pronta a rispondere ad ogni domanda che le avessero posto qualora fosse stato necessario, in fondo era ciò che aveva fatto fino a quel momento e sperava che fosse andato tutto bene.
Dopo almeno trenta secondi di silenzio, fu il figlio di Ansem il primo a parlare sostenendo “Molto bene, finora non vedo nulla che non vada nella sua presentazione, senza contare che ha superato il test scritto in maniera impeccabile…”
Le dava del “lei” perché tecnicamente parlando i due ancora non si conoscevano, e prima di parlarle in maniera formale voleva assicurarsi che fosse degna del posto di lavoro, visto tutto quello che avrebbe comportato.
Anche Son dovette confermare le parole del suo collega, il tutto con un sorriso sulle labbra “Confermo, sei stata davvero in gamba… ma ho ancora un paio di domande prima che il colloquio termini…”
Si sarebbe dovuta spaventare?
Beh, Nami non era spaventata, e per questo si limitò ad annuire in attesa del quesito che le avrebbe posto l’uomo, il tutto mentre anche l’albino lo osservò abbastanza sorpreso, dato che per quanto gli riguardava l’incontro poteva anche terminare lì.
Il Presidente allora, unendo entrambe le mani davanti alla vita, iniziò a dire “A livello di conoscenze non possiamo dire nulla, sei la migliore che si è presentata per il concorso… ma se si presentasse una situazione di stress dovuta alla mancanza di uno dei due, o anche tutti e due, come reagiresti? Se ti ritrovassi sovraccaricata di lavoro, cosa faresti?”
Era una domanda a trabocchetto. Sembrava già quasi volerle anticipare che ogni tanto sarebbe scappato dal suo lavoro, tanto per cambiare, ed al tempo stesso valutare poi grazie al tempo se quello che le avrebbe risposto lì sarebbe corrisposto a verità.
Nonostante fosse una domanda un po’ strana, il Gran Maestro era consapevole che poteva essere una buona domanda in base a ciò che avrebbe detto, e per questo si voltò a guardare la ragazza in attesa della sua risposta.
In effetti la sua poteva essere una domanda insidiosa, considerando che Goku era conosciuto per andarsene continuamente dal posto di lavoro. Svolgeva bene il compito quando c’era, ma quando si assentava nascevano i veri problemi…
Fortunatamente, Nami temeva che le sarebbe stata posta quella domanda, ed aveva già la risposta pronta “Qualunque risposta le dia potrebbe non corrispondere alla realtà. Solo chi si trova in quella situazione o ci si è trovato può effettivamente rispondere correttamente. Avere l’arroganza di sapere già come comportarsi in determinate situazioni è inutile, solo una volta che ci sei dentro puoi saperlo davvero!”
… Una bella risposta, non c’era che dire.
Aveva sorpreso entrambi, dato che aveva detto una cosa sacrosanta: solo chi testava in prima persona una determinata situazione sapeva come reagire. La ragazza acquistò diversi punti agli occhi dei due uomini grazie a quelle parole…
Ma Goku voleva ancora porre un’ultima domanda. In teoria sembrava già pronto a dare il verdetto definitivo, prima però voleva sentire quello che avrebbe detto al quesito che stava per porle, giusto per avere un'ulteriore conferma.
“… D’accordo, un’ultima domanda e poi abbiamo finito. Qual è il motivo per cui ha deciso di tentare questa esperienza? È ancora giovane, ha tutta una carriera lavorativa davanti a sé e più strade percorribili, perché vuole questo lavoro nello specifico?”
In verità si poteva dire che una domanda abbastanza simile le fosse già stata posta recentemente, però quella era stata formulata in maniera diversa e, evidentemente, andava anche analizzata diversamente e necessitava di un'altra risposta.
Proprio per questo Nami, che inizialmente non sapeva cosa dire dato che bene o male aveva già risposto prima e rimase per almeno tre secondi in silenzio, si dette coraggio e decise di parlare a cuor sincero, senza mentire.
Non sapeva se sarebbe stata la soluzione migliore, ma era giusto essere onesti, per questo li osservò molto severamente entrambi, anche se il suo sguardo era più determinato che di rimprovero, e dette la sua risposta.
“Se devo essere sincera, inizialmente mi ero tirata fuori da questo concorso. Non volevo parteciparvi perché ritenevo che ci fossero fin troppe poche possibilità che venissi scelta proprio io… ma poi mi sono detta “Perché no?”. So che è un lavoro molto duro, che ha portato all’esasperazione il segretario venuto prima, ma credo che siano esperienze come queste che ti aiutano a crescere ed a capire chi sei…”
Dopo un altro paio di secondi in silenzio, l’arancione concluse il tutto sostenendo “Quindi… potrei dire che voglio fare questo lavoro per fortificarmi e maturare un’esperienza che nessun altro potrà mai vantare, un’esperienza che mi consentirà in futuro di avere molte più opportunità lavorative, qualora alla fine abbandonassi la carica!”
Sia il Presidente che il suo Vice ascoltarono attentamente le sue parole e, appena ebbe terminato di parlare, i due cominciarono ad osservarla severamente, senza battere ciglio ed in una maniera anche abbastanza inquietante.
Nami dovette ammettere di essere abbastanza spaventata dai loro sguardi, sembravano positivi fino a poco prima e si erano poi improvvisamente zittiti ed incupiti dopo l’ultima risposta, non voleva aver rovinato tutto dicendo cose sbagliate…
Tuttavia, venne presto smentito quando i due diretti interessati finirono per sorridere osservandola, e Xehanort aggiunse pure “Bene, direi che dopo questo io non ho più alcun dubbio…”
“Neppure io!” aggiunse anche Son, per poi annunciare finalmente alla ragazza “Congratulazioni, il posto di segretaria è tuo!! Comincerai già domani mattina, prima cominci e meglio è con tutto il carico di lavoro che c’è!”
… C-Cosa? Stava dicendo sul serio?!
Inutile dire che l’arancione inizialmente strabuzzò gli occhi a dir poco senza parole, per un momento aveva pensato che fosse tutto sfumato a causa dell’ultima risposta, le facce che avevano fatto facevano pensare quello…
Ed invece, le avevano detto che il posto era suo ed aveva vinto il concorso?!
Mentalmente non aveva ancora metabolizzato il tutto quando avevano terminato di parlare i due uomini, ci riuscì solamente cinque secondi dopo che il nero ebbe cominciato a parlare, e finì così per sorridere entusiasta.
I suoi occhi quasi erano lucidi, e la bocca era totalmente spalancata, non poteva credere di essere riuscita a battere la “concorrenza” spietata che c’era per quel posto e di aver così ottenuto un posto ambito da tantissimi.
Sapeva che non sarebbe stato semplice, doveva tenere i ritmi del Palazzo Presidenziale, e già sapeva che Goku se la sarebbe data a gambe in alcune occasioni, ma questo non la spaventava, ed anzi era pronta a quella nuova sfida.
Dalla mattina successiva… sarebbe stata finalmente la segretaria del Presidente!!

Sede delle Rocket Foundation, Fantacity, Comunità, 15 Aprile 1943:
Quasi un anno era passato da quando Nami era divenuta la nuova segretaria del Presidente.
Come aveva già supposto, il lavoro era tutt’altro che facile e le continue fughe di Goku complicavano non poco le cose. Fortuna voleva che almeno stesse via solo qualche giorno, un paio di settimane al massimo quando ci metteva di più.
Anche grazie a questo, l’arancione riusciva a giostrarsi bene nel suo lavoro, e grazie anche al suo buon metodo di organizzazione riusciva a svolgere tutti i compiti che le venivano assegnati entro i termini prestabiliti.
Sia Son che Xehanort erano rimasti piacevolmente colpiti dalla sua dedizione al lavoro. Mostrava una grande forza di volontà ed un forte desiderio di mettersi alla prova, e grazie a ciò capirono di aver fatto la scelta giusta scegliendo lei…
Ma Nami non era l’unica che aveva fatto carriera!!
Kushina Uzumaki, da quando era entrata nelle Rocket Foundation superando i test dopo aver ottenuto i soldi sufficienti per iscriversi ad essi, aveva scalato molto rapidamente i ranghi della società, ed alla fine, circa tre anni prima, era riuscita ad ottenere il massimo rango che avrebbe potuto ottenere dentro di essa…
Il ruolo di Vice Direttrice della società!!
Sembrava incredibile che qualcuno che provenisse dall’esterno dell’azienda fosse riuscita a raggiungere tale carica, ma la rossa c’era riuscita grazie alla sua determinazione ed alla sua bravura nel lavoro.
Nel reparto amministrativo si era mostrata molto abile, grazie anche al pugno duro che mostrava quando la situazione si complicava e, differentemente, alla gentilezza che mostrava invece nelle altre situazioni più tranquille.
Anche grazie a queste sue caratteristiche era riuscita a “conquistare” tutti i dipendenti della società, e lo stesso Giovanni che, nonostante non fosse mai stata un agente del Concilio, aveva deciso comunque di promuoverla.
Riteneva che avere al suo fianco in ambito lavorativo una donna come lei avrebbe giovato non poco alle casse delle Rocket Foundation, e fortunatamente era anche l’ex amante del Gran Maestro, questo l’avrebbe agevolato nei confronti degli altri membri del Concilio.
Da quando era stata promossa, la madre di Naruto era riuscita a contenere le perdite della società facendola rientrare quasi sempre nei costi, che quando si trattava di trattare con il Palazzo Presidenziale erano sempre alle stelle.
Dalle altre parti fortunatamente no, “stranamente” i costi erano sempre bassi e il profitto alto, ma con l’edificio da cui si governava la Comunità la questione era diversa, dato che bisognava trattare con Goku e non era facile.
Ma alla fine Kushina riusciva sempre a cavarsela ed a trattenere meno costi possibile, anche per questo era molto apprezzata all’interno della struttura e si era guadagnata una buona reputazione complessivamente parlando.
Quel giorno, attorno alle 18:00 di sera, Uzumaki si trovava all’interno dell’ufficio del Direttore e stava riferendo il rapporto dell’ultima fatturazione emessa e dei calcoli complessivi di spesa per l’ultima operazione.
La donna aveva ormai quarantaquattro anni ed indossava i suoi classici abiti che portava sempre, oltre che tenere in mano un foglio con tutti i dati che le servivano e che stava elencando rapidamente all’uomo che aveva davanti.
Quest’ultimo era arrivato ai quarantacinque anni e indossava il suo classico abito elegante che portava ogni volta che doveva lavorare oppure svolgere una riunione del Concilio, si poteva quasi dire che non se ne separasse mai.
Il suo ufficio all’interno delle Rocket Foundation non era molto diverso da quello del Presidente, forse perché il fondatore della società voleva fare un parallelismo con colui che comandava la Comunità ritenendosi un Capo come lui.
L’unica differenza che si poteva riscontrare erano che i pavimenti ed i muri erano azzurri e la stanza era tre volte più grande dell’ufficio del Presidente, per il resto era identica, compreso il muro a vetro dietro la scrivania che permetteva di vedere fuori dalla struttura.
Da lì, si potevano vedere tutti gli enormi palazzi di cui era composta la Capitale, ed in fondo era normale considerando che il quartier generale della società sorgeva nel quartiere industriale dove si poteva trovare anche l’Evangelion Hospital.
In quel momento, Kushina stava elencando molto rapidamente tutti i dati che erano riportati nel foglio che aveva davanti, ed alla fine concluse il tutto sostenendo “… Di conseguenza, riteniamo che da questa operazione ci saranno più profitti che perdite!”
Al termine della relazione Giovanni, che aveva entrambe le mani unite davanti al volto ed i gomiti poggiati sulla scrivania, affermò “Molto bene, l’operazione non poteva andare meglio di così. Hai svolto un ottimo lavoro, Kushina!”
Lei però, abbassando il foglio sopra cui stava leggendo i dati, rispose con un sorriso “Ho solo fatto quello per cui mi paga, null’altro!”
“Non sottostimarti!” rispose tuttavia l’uomo, cercando di fare un dolce sorriso sul volto “Il tuo lavoro in questa società è sempre andato oltre le aspettative. Ho fatto bene a promuoverti a Vice Direttrice, e se continui così chissà, un giorno potresti avere il mio posto…”
C-Che? Stava scherzando?!
Naturalmente la rossa c’era rimasta di stucco a quella sua uscita, al punto tale che spalancò lo sguardo ed aprì quasi del tutto la bocca. Non riusciva a credere che stesse dicendo proprio a lei quelle parole, le sembrava quasi assurdo…
Dall’altra parte però, c’era da dire che il membro del Concilio aveva parlato in quella maniera perché sapeva che tanto sarebbe morta il giorno in cui avrebbero distrutto il Generatore, di conseguenza quelle dichiarazioni non valevano nulla a conti fatti.
Ciononostante, erano bastate per far fantasticare la madre di Naruto, che mai avrebbe potuto pensare di poter puntare così in alto. Sarebbe stato un sogno che si realizzava divenire Direttrice di un importante azienda come quella con le sue sole forze…
Il figlio di Madame Boss però la fece tornare con i piedi per terra, quando le disse “Per oggi può anche bastare quello che hai fatto. Vai a casa e riposati, il tuo orario è finito!”
“Eh? Oh, sì sì!” rispose semplicemente Uzumaki.
Stava già viaggiando con la fantasia, al punto che per poco non aveva neppure badato a ciò che stava dicendo l’uomo, ma alla fine udì le sue parole e, continuando a sorridere, annuì confermando che con il lavoro per quel giorno aveva finito.
“Allora mi congedo. Arrivederci e ci vediamo domani, Direttore!” asserì allora Kushina, sollevando addirittura la mano sinistra in segno di saluto e voltandosi del tutto.
Dopodiché, la donna cominciò ad allontanarsi dall’uomo, diretta verso l’uscita dell’ufficio e senza proferire una parola, anche perché pure Giovanni non parlò, limitandosi ad osservarla mentre si allontanava dalla stanza.
In questo modo la madre di Naruto aprì la porta ed uscì dalla stanza senza però chiuderla dietro di sé, o per meglio dire appoggiandola semplicemente: senza rumore e senza un cenno di parola. Entrambi avevano finito per quel giorno e lei lo sapeva.
All’esterno dell’ufficio, c’era solamente davanti alla porta un muro bordeaux a circa dieci metri di distanza, oltre che un divano rosso scuro dove chi doveva attendere di essere ricevuto poteva aspettare comodamente.
A sinistra rispetto all’ingresso, da dove era uscita lei, c’era l’ascensore con le porte grigie, mentre dall’altra parte le scale che conducevano al piano inferiore, dove si trovava soprattutto l’ufficio della Vice Direttrice e qualche altro dipendente importante.
Lei fece per imboccare proprio quelle scale, ed arrivò anche al punto da mettere un piede sul primo gradino per allontanarsi… quando si ricordò di essersi totalmente dimenticata di un dettaglio da comunicare a Giovanni!!
*Ma certo! Mi sono dimenticata di avvertirlo che mi prenderò cinque giorni liberi da questo fine settimana per andare in vacanza con mio figlio! Lo avverto subito, almeno mi tolgo il pensiero!*
Il fine settimana ci sarebbe stato entro due giorni, di conseguenza prima lo avvertiva e meglio era, e dato che si trovava già lì e che doveva solamente tornare a casa sarebbe stato sciocco da parte sua non approfittarne immediatamente.
Proprio per questo, si girò e fece per tornare nell’ufficio del Direttore, addirittura arrivò in prossimità della porta d’ingresso che era ancora appoggiata anziché chiusa ed allungò la mano sinistra per aprirla.
Quando… sentì un telefono squillare all’interno della stanza. Naturalmente pensò che non fosse ancora il momento di entrare e che prima avrebbe lasciato che terminasse la chiamata, solo allora sarebbe entrata per parlargli.
Solamente che, anziché andare a sedersi al divanetto per attendere, preferì aspettare davanti alla porta. Di solito non perdeva molto tempo alle chiamate, di conseguenza avrebbe fatto in fretta e non sarebbe rimasta lì per molto.
Dall’altra parte poté udire il figlio di Madame Boss dire “Pronto?... Tu? Idiota, quante volte ti ho detto di non chiamarmi in ufficio? Se mi scoprissero sarei nei guai. Poco fa era qui Kushina, sai quanto avrei rischiato a ricevere questa chiamata davanti a lei?... E non sghignazzare come tuo solito, è una faccenda seria!”
Ma che… che cavolo stava dicendo?!
Naturalmente la madre di Naruto rimase abbastanza perplessa davanti a quell’uscita del Direttore, al punto che strabuzzò gli occhi a dir poco scioccata ed iniziò a sudare dalla fronte per l’agitazione del momento.
Che chiamata aveva ricevuto?! Non sapeva di cosa si trattasse, ma doveva essere estremamente seria se aveva addirittura timore di riceverla mentre lei era nella sua stessa stanza. Ebbe una strana sensazione in merito…
E forse fu proprio quella a spingerla a rimanere lì, senza muoversi, ad ascoltare ciò che stava dicendo al telefono. Fortunatamente era uno di quelli a filo, e di conseguenza non c’era il rischio che si alzasse in piedi o che chiudesse la porta mentre parlava.
In questo modo, dall’altra parte poté udire Giovanni continuare a dire “Comunque che diavolo vuoi?... Uhm… Sì, capisco… Allora il prossimo scambio lo faremo tra tre giorni, capito. Comunica ai nostri che tutto procede per il meglio…”
I nostri? Ed ora a chi diavolo si riferiva?
Kushina ci stava capendo sempre meno, ma ciononostante rimaneva comunque lì, ad ascoltare quello che si stavano dicendo per quantomeno capire di che cosa stessero parlando, visto che sembrava qualcosa addirittura di Top Secret…
La chiamata venne interrotta solo pochi secondi dopo, anche se il figlio di Madame Boss riuscì a dire prima di chiudere “D’accordo, allora ci vediamo tra tre giorni, Doflamingo!”
Doflamingo? QUEL Doflamingo?!
Che c’entrava adesso il boss della malavità?! Era un uomo spietato, che si era ben presto imposto come unico leader della criminalità della Comunità, anche grazie al fatto che gli Assassini avevano eliminato la concorrenza favorendolo senza saperlo.
Perché il Direttore aveva parlato proprio con lui? Che cosa stavano tramando i due?
Avevano parlato di uno scambio, quindi forse significava che i due erano soci in affari, ma non ci poteva credere e non voleva neppure crederci. Giovanni era un uomo d’onore e rispettabile, non si sarebbe mai abbassato a fare affari con uomini della sua risma.
Era una situazione dannatamente confusa, ma che urgeva spiegazioni entro breve. Sapeva però che lui non le avrebbe mai detto nulla, figurarsi se le avesse rivelato cosa c’era davvero dietro quelle parole che aveva pronunciato.
Avrebbe dovuto indagare da sola, e probabilmente le vacanze con il figlio avrebbero potuto essere annullate. Le dispiaceva, ma evidentemente in quella storia c’era puzza di marcio, e doveva andare fino in fondo.
Doveva capire il legame tra le Rocket Foundation e la gang di Doflamingo…

Sede delle Rocket Foundation, Fantacity, Comunità, 17 Aprile 1943:
Passarono un paio di giorni da quel momento.
Kushina era rimasta parecchio perplessa da ciò che aveva sentito, ed un terribile dubbio aveva iniziato ad invaderle la mente, un dubbio che se si fosse dimostrato vero avrebbe distrutto tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento.
Appena Giovanni ebbe riattaccato il telefono, la donna decise di andare a fondo di quella storia, per capire che cosa ci fosse dietro quella misteriosa chiamata, e decise di partire già dal giorno successivo, per non perdere tempo.
La prima cosa che fece fu di indagare sulle operazioni finanziarie della società, essendo la Vice Direttrice aveva tutto il diritto di controllare quei dati. L’unico problema fu che, almeno lì, non risultò nulla di davvero rilevante.
C’erano solamente le operazioni che anche lei conosceva bene, e proprio per questo nulla era cambiato e nessuna anomalia vi era presente, quindi almeno sotto il punto di vista dei conti tutto combaciava.
Archiviata quella pratica, comprese che probabilmente non tutto si trovava sotto agli occhi dei dipendenti, in fondo se fosse stato sospettato dei traffici con la malavita non sarebbe convenuto tenerli in bella vista, la reputazione dell’azienda ne avrebbe risentito.
Proprio per questo, Kushina scelse di ispezionare quella notte l’ufficio di Giovanni, convinta che lì avrebbe potuto trovare qualcosa di davvero importante.
Sapeva che non poteva controllare le registrazioni delle chiamate, cose così importanti sarebbero state cancellate subito, quindi doveva cercare altro.
Non le importava di cosa si trattasse, purché fosse qualcosa che le consentisse di capire il legame tra la sua ditta e l’organizzazione criminale capeggiata da Donquijote, e conoscendo il figlio di Madame Boss qualcosa di così prezioso poteva essere solamente lì.
Provò a guardare nei cassetti della sua scrivania dopo aver controllato negli armadi e non aver trovato nulla, e parve che pure lì la rossa non avesse trovato nulla che potesse soddisfare la sua curiosità e chiarire quel mistero…
Fino a quando, nell’ultimo cassetto, trovò qualcosa, qualcosa che la lasciò a dir poco scioccata tanto era sorprendente. Non ci poteva credere, se quello che era riportato lì fosse stato vero, allora significava che…
Significava che aveva sbagliato completamente tutto nella vita!!

Proprio per questo, la mattina successiva, decise di affrontare il suo Direttore immediatamente.
Rimise tutto a posto prima di andarsene la sera prima, in modo tale che l’uomo non sospettasse nulla, e fortunatamente nessuno aveva fatto domande sulla sua presenza lì, dato che era la Vice Direttrice e poteva rimanere anche tutta la notte se fosse stato necessario.
Il nero in quel momento si trovava nel suo ufficio, seduto alla sua scrivania con davanti dei documenti che attestavano gli ultimi movimenti delle Rocket Foundation, anche se in questo caso si trattava di operazioni legali.
Intorno alle 12:35, ecco che Uzumaki entrò all’interno della stanza, con un’aria a dir poco imbufalita e reggendo tra le mani un documento, quello che aveva trovato la notte precedente e che rappresentava ciò che stava cercando.
Il membro del Concilio dei Sette non sembrava neanche essersi accorto che la donna era entrata, tanto era concentrato sui documenti che stava guardando e che reggeva con entrambe le mani, e proprio per questo la madre di Naruto arrivò al capezzale dell’uomo come se niente fosse. “Direttore, dobbiamo parlare…” fu quello che disse subito la donna.
La risposta di Giovanni, che non distoglieva lo sguardo dai fogli, non tardò ad arrivare “Al momento sono impegnato, ripassa tra mezz’ora per cortesia…”
Credeva sul serio che avrebbe aspettato? No, quella era una faccenda di vitale importanza, e doveva risponderle immediatamente!!
Proprio per questo, a dir poco imbufalita e mantenendo un’aria molto severa, l’ex amante di Xehanort batté violentemente la mano sinistra contro la scrivania, dato che il documento lo reggeva solo con la mano destra.
In questo modo fece sobbalzare l’imprenditore, che per poco non saltò dalla sedia, ma fece comunque volare all’aria i documenti che aveva in mano tanto si era spaventato, oltre che assumere un’aria quasi terrorizzata.
“Ma sei impazzita?!” si lamentò allora il sottoposto del figlio di Ansem “Per poco non mi facevi venire un infarto!!”
Ma ad Uzumaki non interessavano quelle sue lamentele, se era lì era per un motivo ben specifico, e dato che non le piacevano i giri di parole quando si trattava di cose così importanti decise di passare subito ai fatti.
Senza perdere tempo, ella poggiò il documento che reggeva con la mano destra sul tavolo, in modo che il suo superiore potesse vedere chiaramente di che cosa si trattasse… e quando l’uomo si accorse di cos’era ci rimase di stucco!!
Quello… era il documento che teneva nascosto nel cassetto della sua scrivania, quello dove erano riportati gli scambi d’affari che sosteneva con Doflamingo!!
Doveva tenere conto di tutti i movimenti che le Rocket Foundation praticavano con la gang della malavita, e per questo il nero aveva deciso di riportarlo su un foglio da tenere costantemente vicino a sé, nel suo ufficio.
Ma se ora quel foglio era in mano a Kushina… significava che doveva aver sbirciato nel suo ufficio a sua insaputa!!
Cercando di mantenere la calma, anche per non cadere nel panico come suo solito, domandò subito “E quello dove l’hai preso?!”
“Non ha importanza dove l’abbia recuperato, conta solo ciò che vi è riportato sopra…” fu l’unica cosa che disse la donna.
Risposta per nulla soddisfacente per l’uomo, che con un’aria molto severa unì entrambe le mani davanti al volto, dopo aver poggiato entrambi i gomiti sulla scrivania, ed iniziò ad osservare la madre di Kushina sempre severamente.
“Questi sono documenti privati, a cui può accedere unicamente il Direttore. Neanche la Vice Direttrice può darci un'occhiata… quindi questo significa che hai rubato il documento dal mio ufficio, non è vero?”
Aveva deciso di non fare tanti giri di parole e di farle capire che aveva compreso subito che doveva aver rubato quel foglio, e se ciò fosse emerso avrebbe significato grossi guai per la donna, anche se era la seconda in comando della società.
Uzumaki però, mantenendo la sua aria molto severa, non cascò nelle sue accuse, anche perché quelle a carico di Giovanni a quel punto erano molto più gravi, e proprio per questo, dopo qualche secondo, assunse un’aria… delusa.
Sembrava quasi che avesse avuto modo di metabolizzare il tutto dopo aver rivelato al suo datore di lavoro che sapeva… e per questo l’opinione di un uomo che rispettava molto era cambiata drasticamente in un modo che non avrebbe mai pensato.
“Come ha potuto, Direttore. La credevo un uomo onorevole, che non si sarebbe mai abbassato a tanto…”
“Suvvia Kushina, la pianti con questi moralismi!” sostenne tuttavia il figlio di Madame Boss, che nonostante tutto stava mantenendo la calma a differenza di come faceva le altre volte, forse perché non riteneva la situazione grave come sembrasse.
“Come crede che questa società sia andata avanti da quando la Comunità è stata creata? Un’azienda normale sarebbe fallita nel giro di poco tempo, anche con l’appalto del Palazzo Presidenziale alle sue spalle!”
Kushina sapeva bene i problemi che potevano comportare finanziariamente certe operazioni per una società grande come la loro… ma questo non giustificava nulla di ciò che aveva scoperto in quel documento!!
“Ma comprare materiale scadente a prezzo stracciato dalla criminalità… non ha pensato alle vite che mette in pericolo con un operazione del genere?!” era riportato anche quello sul foglio, dato che c’erano i materiali comprati.
Il membro del Concilio dei Sette, mantenendo un’aria seria, esclamò “Certe volte bisogna fare dei sacrifici per portare avanti la propria società. Oppure preferisci che falliamo e che finiamo tutti sotto un ponte, tuo figlio compreso?”
Stava giocando la carta della famiglia. Sapeva che Uzumaki teneva moltissimo a Naruto, e che quindi la prospettiva di ridurlo alla povertà l’avrebbe distrutta interiormente, in questo modo avrebbe fatto poche domande e magari avrebbe accettato la situazione.
Già, perché ora che Kushina aveva scoperto tutti i traffici illegali che sosteneva, l’unico modo che aveva per scamparla era di farle accettare quella condizione dell’azienda, in modo che non facesse ulteriori domande su quello che ci stava davvero dietro…
Ed in effetti sembrava che le sue parole avessero sortito l’effetto sperato, dato che appena ebbe nominato il figlio la rossa sgranò gli occhi ed una leggera goccia di sudore cominciò a scenderle dalla fronte per poggiarsi sulla guancia destra.
Quella prospettiva era a dir poco orribile, lei che aveva cercato di crescere il figlio come poteva, rinunciando anche ai soldi di Xehanort ad un certo punto, avrebbe potuto vedere tutti i suoi sforzi resi vani per il fallimento della società per cui lavorava.
In fondo come Vice Direttrice doveva assumersi molte responsabilità in quel caso, e quindi sarebbe stata quella maggiormente colpita insieme a Giovanni. Il solo pensiero le distruggeva il cuore e le avrebbe anche potuto far pensare di desistere…
Ed invece no! Non avrebbe desistito per nulla!!
Non c’era fallimento che teneva quando si parlava della propria integrità, e non avrebbe mai permesso che l’azienda per cui lavorava, a cui aveva sacrificato molto e che rappresentava il suo sogno lavorativo, cadesse nella spirale della malavita!
Proprio per questo, a dir poco imbufalita, poggiò ancora una volta entrambe le mani sulla scrivania parecchio violentemente, al punto che riuscì ancora una volta a spaventare il nero, facendolo davvero sobbalzare stavolta.
“LA PIANTI CON QUESTE STUPIDAGGINI!!” gridò subito dopo.
La donna lo stava osservando a dir poco imbufalita, sembrava quasi che volesse mangiarselo in un sol boccone, e forse anche per questo per la prima volta dall’inizio della discussione il figlio di Madame Boss sembrava spaventato anche esteriormente.
“Con quei materiali scadenti mettiamo in pericolo i consumatori, ed anche se per ora non si sono verificati incidenti nulla vieta di pensare che non possa accadere in futuro. In qualità di Vice Direttrice non le permetterò di infangare il nome della società!!”
Nonostante lo stesse spaventando con quell’atteggiamento, Giovanni provò a replicare, anche per cercare di difendere la sua posizione “Q-Qui non c’è nessun pericolo, si sta invent…”
“Mettiamo subito le cose in chiaro!!” specificò tuttavia Uzumaki, che arrivati a quel punto voleva arrivare direttamente al punto, quello per cui era venuta fino a lì quel giorno “Se lei non cesserà all’istante queste attività e si recherà comunque all’appuntamento di domani, io andrò alla polizia e la denuncerò!!”
… Cosa? Diceva sul serio?!
Il fatto che sapesse dello scambio che dovevano sostenere lui e Doflamingo il giorno successivo passò in secondo piano, dato che quella della donna era una minaccia in piena regola e, a quel punto, si trovava davvero nei guai.
Proprio per questo l’uomo, quasi balbettando, provò comunque a replicare “M-Ma è sciocca? Se lo facessi, Doflamingo non mi perdon…”
“Questi sono affari di cui deve occuparsi lei!!” sostenne tuttavia Kushina “Qui io devo proteggere gli interessi delle Rocket Foundation e dei suoi dipendenti, non i suoi. Quindi ha un giorno di tempo per decidere, dopodiché andrò alla polizia con le prove, e per lei sarà la fine!!”
Dopo aver detto questo, la donna raccolse immediatamente il documento che aveva recuperato e, girandosi di schiena, si allontanò all’istante dalla stanza, senza neanche dare il tempo al suo interlocutore di rispondere.
Chiuse addirittura la porta sbattendola violentemente, per dimostrare quanto fosse in collera in quel momento e che non ci fosse da scherzare. Stava dicendo sul serio e sarebbe andata alla polizia se l’avesse obbligata.
In questo modo, Giovanni rimase da solo nell’ufficio, ancora abbastanza spaventato dalla reazione a dir poco imbufalita della sua vice e con mille pensieri per la mente, a causa di una situazione che non aveva previsto e che l’aveva messo nei guai.
La conosceva, sapeva che non mentiva e sarebbe andata davvero dalla polizia. Il problema era che, se avesse beccato uno che non era uno dei loro agenti, avrebbero potuto indagare sul serio e scoprire così molto più di quanto avesse dovuto.
Si trovavano in una gran brutta situazione, ed arrivati a quel punto Giovanni non poteva agire da solo, rischiando così di incorrere nelle ire dei suoi colleghi. Doveva fare l’unica cosa che riteneva giusta a quel punto…
Rivolgersi al Gran Maestro stesso!!

Giovanni dovette organizzare una riunione immediatamente.
Sfortunatamente il fattore tempo non era dalla loro parte, ed al tempo stesso non era neanche sicuro che potessero partecipare tutti i membri di spicco dell’organizzazione, ma doveva correre il rischio dato che il giorno dopo doveva essere tutto deciso.
Un quarto d’ora dopo che la donna se ne fu andata, l’uomo chiamò con numero privato Xehanort e gli chiese una riunione d’emergenza per quella sera, sostenendo che fosse una questione della massima urgenza e non si poteva aspettare.
L’albino, sentendo il tono preoccupato che aveva, non si spaventò più di tanto, dato che sapeva che l’uomo si terrorizzava per un nonnulla, e dato che gli altri cinque erano impegnati decise che avrebbe potuto rivolgere direttamente a lui la questione.
Il figlio di Madame Boss avrebbe preferito parlare a tutti quanti direttamente, ma rivolgersi al solo leader era sempre meglio di niente, di conseguenza accettò di sostenere la riunione solo con lui e riattaccò il telefono.
Come da programma, alle 22:45 di quella notte l’uomo d’affari si recò all’appuntamento, da solo e senza scorta come faceva ogni volta che doveva partecipare ad un incontro degli Illuminati, anche se in questo caso sarebbe stato da solo.
A quell’ora, Giovanni era già nella sala dove si svolgevano le classiche riunioni del gruppo, e lì c’era già Xehanort che lo stava osservando seduto al posto dove stava di solito durante le riunioni ufficiali.
Non essendo quella “ufficiale”, erano accese le luci normali e Giovanni, che indossava il classico soprabito marrone proprio come il suo Capo, si trovava dall’altra parte del tavolo, là dove ci sarebbe dovuta essere la sedia di capotavola che dava la schiena all’ingresso della stanza.
Dato che l’aveva dovuto scomodare molto rapidamente, il bianco gli chiese di passare subito ai fatti e di spiegargli come mai era così preoccupato. Se avesse voluto mobilitarli tutti, avrebbe dovuto esserci una ragione ben specifica.
Il nero, anche se trovava abbastanza strano che Doflamingo fosse tra quelli che non poteva partecipare alla riunione ma non ci badò comunque più di tanto, cominciò subito a raccontare quanto accaduto quel giorno.
Da quando Kushina era piombata nel suo ufficio incavolata nera fino al documento che gli aveva mostrato e che illustrava i traffici che aveva sostenuto con la malavita, senza dimenticarsi della minaccia che gli aveva lanciato.
Xehanort ascoltò molto attentamente ciò che gli stava dicendo, ed appena ebbe terminato di parlare assunse un’aria molto severa, portando entrambe le mani all’altezza del volto ed unendole con i gomiti poggiati sul tavolo.
Nel frattempo, Giovanni gli disse “Ora comprende perché sono preoccupato? Quella maledetta ha scoperto i nostri traffici, e se andasse in fondo alla questione potrebbe… potrebbe scoprire tutto quanto!!”
Il figlio di Madame Boss avanzò quell’eventualità perché sapeva che poteva essere concreta, ed al tempo stesso non mancò di mostrare preoccupazione per i prossimi movimenti della rossa, qualunque fosse la decisione che avrebbero preso.
Si sarebbe rimesso alla decisione dell’albino, ma una volta che quest’ultimo avrebbe deciso non ci avrebbe pensato due volte a mostrargli l’enorme problema che c’era e, di conseguenza, che c’erano poche soluzioni in merito…
Parlando del figlio di Ansem, quest’ultimo chiuse gli occhi e, mantenendo un’aria seria, cominciò a pensare a tutto quello che gli era stato detto, affermando pure “Hai fatto bene ad avvertirmi. Qui la faccenda è seria…”
Dannazione, era rimasta in disparte per tutta la sua vita, perché Kushina doveva impicciarsi dei suoi affari proprio ora, che mancavano solamente cinque anni prima che il suo grande piano potesse finalmente partire?!
Il leader degli Illuminati riteneva il tutto dannatamente ironico, ma al tempo stesso non poteva fare a meno di pensare per trovare una soluzione. In fondo conosceva bene Uzumaki, e sapeva che sarebbe andata fino in fondo con quei documenti…
Vedendo però che il superiore non rispondeva alle sue lamentele, Giovanni provò a dire di nuovo “Ehm, Gran Maestro mi ha sentito?”
In verità, nonostante fosse sovrappensiero, Xehanort non aveva mai smesso di tenere le orecchie ben dritte, e proprio per questo udì quello che gli stava dicendo il sottoposto e, riaprendo gli occhi, cominciò ad osservarlo.
“Cerca di non farti prendere dal panico. Lo sento dal tuo tono che sei preoccupato…” provò allora a dirgli il Capo.
L’imprenditore però, allargando entrambe le mani e sollevando i palmi verso l’alto, esclamò “Come potrei non esserlo? Da quando le Rocket Foundation sono nate sosteniamo questi traffici senza che qualcuno ci abbia mai scoperti, e proprio ora che mancano pochi anni al termine del nostro progetto qualcuno scopre tutto…”
“Lo so, è una situazione snervante e ne sono perfettamente consapevole…” replicò allora l’albino, senza mai distogliere le mani da davanti al volto e lo sguardo dal sottoposto.
Rimase in silenzio per circa cinque secondi, e solo allora egli terminò la frase che aveva iniziato, asserendo “… Però al tempo stesso non è impossibile da risolvere. In fondo ha minacciato di andare dalla Polizia, è lì c’è Raoul che può archiviare tutto facendo finta che la denuncia non sia mai arrivata…”
Quello era vero, avere il Comandante della Polizia dalla propria parte poteva essere un vantaggio enorme in quelle circostanze… ma al tempo stesso non era la preoccupazione maggiore che stava avendo il nero in quel momento.
Difatti, cercò di fargli capire tutto esclamando “Questo è vero… ma al tempo stesso non sappiamo per certo che sarà il Comandante Raoul a raccogliere la denuncia. Se la raccogliesse qualcuno non legato a noi, potrebbe indagare troppo a fondo e scoprire così del Concilio dei Sette, e non possiamo permetterci questa eventualità!”
Già, odiava ammetterlo, ma in questo caso Giovanni aveva ragione.
Xehanort era consapevole che stesse dicendo cose giuste, difatti non andava dimenticato che al Commissariato c’erano due agenti di polizia estremamente dotati e capaci e che al tempo stesso non erano affiliati a loro.
Si trattavano del Tenente Mustang e del Sottotenente Hawkeye, due poliziotti molto bravi che si erano uniti alle forze dell’ordine per loro scelta e, senza alcun aiuto, erano riusciti a scalare i ranghi ed a raggiungere quei gradi.
Non avevano una fedina penale sporca, avevano sostenuto una vita tranquilla e non avevano mai avuto alcun problema, si poteva dire che erano felici ed immacolati… e proprio per questo erano i più pericolosi tra i poliziotti non affiliati a loro.
Riflettendo proprio su questo, il figlio di Ansem comprese che avrebbe dovuto agire molto bene per evitare che quel documento finisse tra le loro mani, e se Kushina fosse andata a denunciarli le possibilità sarebbero state molto alte…
Al tempo stesso però, stava anche pensando se, per evitare questa possibilità, potesse interrompere i traffici per l’acquisto delle armi che sarebbero poi servite in Superficie, anche alla luce di quanto era appena saltato fuori.
In fondo erano anni ed anni che quei traffici andavano avanti, ed ormai avevano talmente tante armi che bastavano per tutto il loro esercito ed anche di più, di conseguenza potevano interrompersi lì senza subire ripercussioni…
Ed in effetti, arrivati a quel punto sembrava la soluzione migliore, ed anche per questo l’albino, abbassando le mani fino a farle toccare la superficie del tavolo davanti cui era seduto, comunicò la sua decisione a Giovanni.
“Visto quanto è appena accaduto, credo sia meglio interrompere qui i traffici per l’acquisto di armi, e di conseguenza annullare l’incontro di domani!!”
… COSA? STAVA PARLANDO SERIAMENTE?!
Giovanni rimase a dir poco basito davanti alla sua uscita, al punto tale che, sempre con le mani divaricate e i palmi rivolti verso l’alto, strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca a dir poco scioccato da quella sua uscita.
“C-Come? Ma… n-non possiamo farlo, s-sono ciò che m-mantiene viva la mia società, s-senza di essi i-i costi saranno eccessivi e…”
“Non vedo altre soluzioni in questo momento. E comunque, abbiamo abbastanza armi per il gran giorno, di conseguenza possiamo permetterci di interromperli qui senza subire grosse ripercussioni tra cinque anni!”
Nonostante però quel suo intervento, l’uomo d’affari provò comunque ad insistere “E… E per la mia società? Non ci pensa?!”
“Quello è un tuo problema, devi occupartene tu e solamente tu!” era stato abbastanza cinico, ma il figlio di Ansem pensava seriamente ciò e riteneva che dei problemi delle Rocket Foundation dovesse occuparsene il suo Direttore.
Ritenendo ormai quella riunione conclusa, Xehanort concluse il tutto affermando “E con questo abbiamo finito, puoi anche andare!” agitando anche la mano destra quasi a volergli indicare di “sparire dalla sua vista”…
Ma per Giovanni quella riunione era tutt’altro che conclusa!!
Il nero, nonostante gli ordini ricevuti, non si era schiodato dal punto in cui si trovava, ed anzi aveva abbassato il volto digrignando i denti e stringendo i pugni dal furore, il tutto mentre chiudeva gli occhi.
Ciò che lo stava facendo alterare non era la decisione presa, anche se le Rocket Foundation avessero avuto dei problemi avrebbe potuto trovare una soluzione, era un buon imprenditore e poteva comunque farcela nonostante tutto…
Quello che lo faceva arrabbiare davvero era che il leader sosteneva che non ci fossero altre soluzioni!!
Sapeva benissimo che era falso, in verità un alternativa c’era eccome, e il Capo l’aveva presa in considerazione ogni singola volta che si era presentato un problema come quello, ma stavolta non ci aveva minimamente pensato, e lui sapeva perché…
Solo che stavolta, nonostante la sua natura codarda, Giovanni decise di non rimanere in silenzio, anche perché c’erano i suoi interessi in ballo e, di conseguenza, era coinvolto in prima persona in tutta quella storia.
Proprio per questo, sollevando il volto per osservare il Vice Presidente, il nero affermò “… Gran Maestro, non è vero che non ci sono alternative, e lei lo sa bene…”
Un’uscita molto strana la sua, al punto tale che Xehanort sollevò il sopracciglio destro e gli domandò incuriosito “A che cosa ti riferisci?” non stava facendo lo gnorri, per davvero non sembrava aver capito che cosa volesse dire.
Proprio per questo, senza tanti giri di parole, il Direttore batté entrambe le mani sul tavolo che aveva di fronte, senza però far spaventare neanche per un momento l’albino, e gridò la sua frustrazione in un attimo.
“Mi riferisco al fatto che di solito uccideva chi arrivava molto vicino a scoprire della nostra esistenza, ma stavolta non ha preso neanche in considerazione questa eventualità!!”
Era stato abbastanza chiaro affinché potesse capire, e sembrava che effettivamente il figlio di Ansem avesse compreso cosa stesse cercando di dirgli e, assumendo un’aria molto severa, rispose “Fai attenzione a come ti rivolgi a me, o devo per caso ricordarti la mia posizione?”
“È proprio per la sua posizione che mi sto lamentando!!” asserì tuttavia Giovanni, in uno sprazzo di coraggio che non aveva mai avuto e che non avrebbe mai più avuto “Lei come Gran Maestro si è sempre definito imparziale, ma stavolta sta facendo dei favoritismi per non uccidere la sua vecchia fiamma, lo ammetta!!”
… Come? Lui… favoritismi?!
Nonostante tecnicamente dovesse essere in collera per quella dichiarazione del suo sottoposto, il bianco finché per strabuzzare gli occhi mantenendo la stessa espressione di prima… e questo perché non ci aveva neppure pensato!
Sembrava incredibile, ma forse non era andato troppo lontano dalla verità. Mentre prima pensava non aveva preso in considerazione di uccidere Kushina, quindi forse non era andato molto lontano dalla verit…
Aspetta un momento!
L’uomo aveva notato due paroline nella frase che aveva pronunciato il subordinato, e per questo preferì chiarire subito per salvare le apparenze “Vecchia fiamma?! Non so di cosa tu stia parlando…”
A dispetto però di quanto avrebbe potuto pensare, ecco che il figlio di Madame Boss rivelò una tremenda verità “Non faccia il finto tonto. Io e i miei cinque colleghi sappiamo della brevissima relazione che ha avuto con Kushina, ed anche delle “origini” di Naruto…”
… Come? Sapevano tutto?!
Appena il suo interlocutore ebbe pronunciato quelle parole, l’albino strabuzzò ancora di più gli occhi dalla perplessità. Non aveva mai fatto parola con nessuno di quanto successo quella notte, come diavolo facevano a saperlo?!
La risposta fu presto data, visto che l’uomo specificò subito “Non si sorprenda, lei non è l’unico a sfruttare i mezzi a disposizione del Concilio dei Sette. Anche noi ne siamo in grado…”
Già, in effetti avrebbe dovuto pensarci sul momento che avevano ottenuto quell’informazione tramite i loro mezzi, ma lì su due piedi non gli era passato neanche per l’anticamera del cervello quella possibilità, anche per via dello shock.
Giovanni, nel frattempo, andò avanti sostenendo “Però se crede che la giudicheremo per questo si sbaglia. Anche Doflamingo ha avuto un figlio, senza contare che mia madre prima di me mi aveva partorito quando era già un membro di spicco dell’organizzazione. Avere un figlio è normale, non la condanneremo per questo…”
Non che avesse paura di essere giudicato dai suoi sottoposti per l’unico momento di debolezza che ebbe in passato, anche perché se ci avessero anche solamente provato non avrebbe esitato ad ucciderli ed a trovare dei sostituti.
L’ultima cosa che voleva era perdere la fiducia ed il rispetto dei subordinati proprio ora che mancavano pochi anni alla realizzazione del suo grande progetto, ed avrebbe fatto dei tagli al personale se fosse stato necessario.
Mentre Xehanort pensava tutto questo, il nero intanto andò avanti spiegando “Ciò per cui la sto rimproverando adesso è che sta mostrando dei favoritismi nei confronti di Kushina. Non ci ha pensato neanche per un momento di eliminarla dopo quanto le ho detto, e questo perché è ancora legato sentimentalmente a lei, non è vero?”
“Queste sono solo assurdità!” specificò tuttavia il figlio di Ansem, provando a ritrovare la compostezza che lo contraddistingueva durante le riunioni “Non ho mai fatto favoritismi per nessuno, neanche per gli assassini migliori della nostra organizzazione, e dovresti saperlo molto bene!”
Sì, lo sapeva benissimo che non faceva sconti… eppure in quella circostanza lo stava facendo, quindi non si stava mostrando il Capo imparziale ed indefesso che aveva dichiarato di voler essere quando era salito al potere oltre trent’anni prima.
Proprio per questo, il figlio di Madame Boss specificò “E allora lo dimostri!”
Un’uscita abbastanza strana la sua. Sotto un certo punto di vista poteva addirittura suonare come una minaccia, proprio per questo Xehanort lo guardò molto severamente pronto anche a reagire se fosse stato necessario…
Ma non lo fu, dato che poggiando entrambe le mani sulla scrivania l’uomo d’affari si fece più chiaro, ed il tutto con un’espressione molto severa che non ammetteva repliche, qualcosa di davvero assurdo considerando il soggetto di cui si parlava.
“Ordini l’omicidio di Kushina Uzumaki!!”
… C-Cosa? L-L’omicidio?!
Nonostante esternamente non cambiò di un millimetro, l’uomo non poté fare a meno di rimanere parecchio sconvolto internamente, al punto che per un momento il suo cuore smise anche di battere, anche se solo per un secondo al massimo.
Da quando la rossa gli aveva comunicato che intendeva crescere Naruto da sola senza sobbarcarlo di responsabilità che non erano sue, aveva sempre cercato un modo per dimenticarla e di andare avanti con il suo piano, ed era convinto di esserci riuscito…
Eppure, solo allora il Gran Maestro si accorse che in verità non l’aveva mai dimenticata. Quella sera gli rimbombava continuamente nella mente come un martello pneumatico, gli risultava difficile scordarsi una serata come quella.
E ciononostante, ora aveva davanti un bivio molto duro, che avrebbe fatto valutare tra l’altro a Giovanni, e di conseguenza anche al Concilio stesso, se era ancora in grado di essere il loro leader dopo tutti quegli anni.
Una risposta che non piacesse all’imprenditore avrebbe potuto scatenare non pochi problemi, e non poteva neppure sbarazzarsene per via delle telecamere, tutto era registrato negli uffici di Raoul, avrebbero scoperto che l’aveva ammazzato per un segreto.
Giovanni intanto andò avanti a spiegare “Questo è il momento della verità. Qua dovrà dimostrare di essere il Gran Maestro che ha sempre cercato di essere. Kushina rappresenta una seria minaccia per tutti noi se andasse a fondo, anche nel caso stoppassimo i traffici tra le Rocket Foundation e la malavita, di conseguenza dobbiamo farla fuori adesso, finché siamo in tempo e non ci sono ancora danni troppo gravi…”
Sotto questo punto di vista il figlio di Madame Boss aveva ragione e Xehanort lo sapeva bene, dovevano agire subito per evitare grosse ripercussioni… ma ne avrebbe avuto davvero la forza? Questo era il suo dubbio…
Nel frattempo, il suo interlocutore concluse il suo discorso in quel momento, affermando “A lei la scelta Gran Maestro. O noi… o lei!!”
In pratica, gli stava ponendo la stessa scelta che all’epoca fu obbligato a prendere quando seppe dalla ragazza che aspettava un bambino, solamente che all’epoca non ebbe dubbi su cosa fosse la cosa migliore per lui…
Stavolta però, la questione era ben diversa!!
Qui non si trattava di lasciare che Uzumaki vivesse la sua vita normalmente senza di lui, qua c’era in gioco la sua stessa vita, ed era per questo che interiormente il bianco aveva non pochi dubbi su cosa andasse fatto.
Certo che si stava davvero dimostrando patetico. Lui, che sosteneva non dovessero esserci legami con gente al di fuori del Concilio, aveva finito per affezionarsi ad una donna che non era mai stata affiliata a loro, che ironia…
Doveva prendere rapidamente una decisione e ne era consapevole… tuttavia, la verità era che la scelta l’aveva già fatta da prima, quando il membro del Concilio aveva da poco finito di parlare, sapeva già cosa andasse fatto.
Il problema era che non sapeva se avesse avuto la forza per riuscirci, visto che si trattava di un’azione esemplare e definitiva che, una volta pronunciata, avrebbe cambiato per sempre la vita sua e di Naruto…
Ma il bene degli Illuminati veniva prima di qualunque altra cosa, era ciò che continuava ad esternare e non voleva essere un ipocrita proprio lui, che doveva dare il buon esempio, e proprio per questo non c’era altra scelta.
Così, calmandosi sia interiormente che esternamente, il Capo poggiò entrambe le mani sui braccioli della sedia sopra cui era seduto e, osservando severamente l’uomo d’affari, pronunciò la sua decisione definitiva.
“… D’accordo, hai ragione. Non bisogna fare favoritismi, è ciò che ho sempre detto e non posso permettermi di rimangiarmi la parola proprio io, di conseguenza fai ciò che è necessario. Se come morte naturale o malattia è una tua decisione, l’importante è che nessuno venga colpevolizzato per la sua morte, non è necessario stavolta…”
Bene, era quello il Gran Maestro che si ricordava, quello cinico e spietato che serviva in un momento come quello!!
Giovanni poté dirsi estremamente soddisfatto dalla sentenza finale che era stata emessa dal suo leader, e proprio per questo finì per sorridere, contento che aveva deciso di fare ciò che era giusto per tutti gli Illuminati.
Così, con un leggero inchino dopo aver portato la mano destra all’altezza del cuore, il figlio di Madame Boss rispose “Come desidera, Gran Maestro…”
Xehanort però aveva una postilla finale, e difatti con un’espressione seria specificò subito “Però voglio essere subito chiaro: i traffici tra le Rocket Foundation e la malavita si interromperanno comunque. Abbiamo già abbastanza armi, ed è inutile continuare a correre dei rischi stupidi se siamo a posto così!”
Ecco, quello fu già meno apprezzato da Giovanni, che interiormente non fu per nulla felice della scelta visto che avrebbe significato grossi problemi per la sua azienda, dato che avrebbe avuto difficoltà economiche…
Ma va beh, alla fine era sempre meglio di niente e, almeno sotto quel punto di vista, non poteva neanche controbattere dato che l’albino aveva ragione e qualsiasi parola contro avrebbe potuto vederla come una sorta di ribellione.
Proprio per questo, pur con malavoglia, il nero dovette dire “D’accordo, come preferisce…”
“Ora vai, ed esegui l’ordine che ti è stato dato!” lo liquidò allora il Gran Maestro, agitando anche la mano destra come prima a segnalare che doveva andarsene.
Arrivati a quel punto l’imprenditore non aveva più motivo per rimanere, e proprio per questo decise di eseguire la sua richiesta e di andarsene, girando i tacchi ed uscendo dalla stanza, chiudendo anche la porta dietro di sé.
In questo modo, Xehanort rimase da solo nella stanza, dove c’era talmente tanto silenzio che si potevano addirittura sentire i passi del figlio di Madame Boss mentre si allontanava per il corridoio, imboccava le scale ed usciva dalla Vecchia Villa.
Il tutto durò circa un minuto, durante il quale l’albino rimase fermo dov’era senza neanche muovere un muscolo, mantenendo comunque un’espressione severa come se si fosse pietrificato all’improvviso.
Solo quando Giovanni ebbe chiuso la porta della Vecchia Villa e si fu allontanato dalla casa del tutto avvenne qualcosa. Freezer e Madara si trovavano all’esterno ad allenarsi, motivo per cui non avevano partecipato alla riunione… e soprattutto non potevano sentire…
Improvvisamente, la telecamera posta all’interno della sala delle riunioni subì come una sorta di pressione, che si esercitò sopra di essa e la fece crollare a terra con un leggero tonfo, spaccandosi così di conseguenza.
Probabilmente era stato il potere della gravità di cui disponeva Xehanort a distruggere lo strumento, e l’albino l’aveva rovinato intenzionalmente perché voleva fare qualcosa che le telecamere non dovessero vedere…
All’improvviso, le mani dell’uomo cominciarono a tremare e da lui provennero dei singhiozzi molto strani, che sembravano addirittura un pianto… anzi no, erano decisamente un pianto, visto che le lacrime cominciarono ad uscire dai suoi occhi!!
Nonostante cercasse di mordersi il labbro inferiore per non commettere tale azione, Xehanort non resistette e, alla fine, iniziò rilasciare una quantità enorme di lacrime, che scesero dalla sua guancia e finirono per poggiarsi sul suo petto.
Stava addirittura piangendo rumorosamente, dato che singhiozzava, e si riteneva molto fortunato che nessuno lo stesse vedendo, anche se Freezer e Madara sarebbero stati lì a breve dopo aver visto Giovanni uscire dalla struttura.
Era incredibile. Lui aveva giurato a sé stesso il giorno in cui aveva ucciso suo padre che non avrebbe più pianto, le lacrime versate per Ansem sarebbero state le sue ultime… ed invece eccolo lì, ad infrangere una promessa così importante per lui.
Tuttavia, non ce la stava facendo, anche se aveva cercato di sedare l’affetto che provava per Kushina, nonostante fosse stata un'unica notte, stava emergendo tutto in un colpo solo, e non riusciva a fermarsi.
Stava soffrendo moltissimo nell’aver dato quell’ordine, avrebbe voluto che Uzumaki morisse per fame dopo che se ne fossero andati, non avrebbe mai voluto vederla morire prima del tempo, ma purtroppo così non sarà…
*Dannazione Kushina, perché?* pensò nel frattempo Xehanort, mentre con gli occhi chiusi e il pugno destro poggiato sul suddetto occhio, stava continuando a piangere sonoramente come non faceva da una vita.
*Perché mi hai dovuto costringere ad ucciderti prima del tempo?! Accidenti a te!!*
Sembrava veramente distrutto emotivamente parlando, la scorza dura che aveva mostrato per trentatré anni era stata demolita, per lasciare posto a quel bambino che aveva pianto sonoramente mentre uccideva il padre.
Pareva regredito a quando era piccolo, e questo perché adesso così come allora stava per perdere qualcuno a cui era molto affezionato per il bene superiore. Gli Illuminati venivano prima di tutto, e lui non poteva fare preferenze…
Anche se questo significava uccidere una persona molto cara a lui!!

Casa di Kushina, Fantacity, Comunità, 19 Aprile 1943:
Due giorni erano passati da quando Xehanort aveva dato l’ordine.
Kushina aveva mantenuto la parola data ed aveva aspettato una giornata intera, per vedere se Giovanni alla fine avrebbe rinunciato ai traffici illegali con la malavita di Doflamingo oppure se andare a denunciare il tutto alla polizia.
Dovette attendere le 12:00 del giorno successivo alla sua minaccia per recarsi nell’ufficio del suo superiore e vedere in questo modo se era ancora intenzionato a fare affari con Donquijote o meno, il tutto anche con tono parecchio minaccioso.
Fortuna volle che, proprio allora, il nero la avvisò che aveva vinto lei e che, di conseguenza, avrebbe stoppato di fare affari con le gang criminali, avanzando anche la sua preoccupazione per la situazione economica in cui sarebbe potuta finire l’azienda.
La rossa però, che si poté ritenere molto soddisfatta al punto da abbozzare un dolce sorriso sulle labbra, lo rassicurò avvertendolo che se ne sarebbe occupata lei, in fondo da quando era Vice Direttrice si occupava del settore finanziario continuamente.
Con questa consapevolezza, la donna abbandonò l’ufficio del suo superiore molto contenta, perché era riuscita a vincere una battaglia molto dura ed aveva convinto il suo Capo a fare qualcosa che probabilmente per molti era impossibile…
Staccarsi dalle gang criminali che si trovavano nella Comunità!
Sapeva che Doflamingo era un tipo vendicativo, probabilmente quando avrebbero comunicato a lui la notizia non l’avrebbe presa molto bene ed avrebbe giurato vendetta, ma nel caso avrebbero sempre potuto assumere qualche allievo della Scuola di Hokuto.
Con loro al loro fianco non avrebbero dovuto temere ripercussioni dal biondo. Nel caso c’era anche la possibilità di assumere proprio una guardia del corpo a tempo indeterminato, ma erano eventualità da prendere in considerazione solo se si fosse manifestata l’ipotesi peggiore.
L’importante era aver convinto il Direttore, e per questo la donna tornò nel suo ufficio contenta e soddisfatta, oltre che con il sorriso sulle labbra. Si era comportata da brava Vice Direttrice, aveva pensato prima alla società ed al suo benessere che agli affari.
L’unico problema fu che, mentre si trovava nel suo ufficio a lavorare da sola, non seppe neanche lei il motivo, ma improvvisamente crollò sulla scrivania, stanca e sfinita, addormentandosi di botto come se non dormisse da secoli.
Si risvegliò solamente dopo qualche ora, tre per la precisione, non sapendo neanche lei che cosa fosse accaduto, dato che tecnicamente non aveva sonno e non aveva neppure motivo per averne visto che aveva dormito beatamente quei giorni.
Alla fine, Uzumaki decise di passarci sopra, dando la colpa allo stress accumulato a causa delle ultime scoperte ed archiviando la cosa come un nonnulla, in fondo non era successo il finimondo… beh, a parte per l’ora tarda.
Difatti si era addormentata di colpo alle 16:00, e si era risvegliata alle 19:00, proprio per questo appena si fu resa conto dell’ora si sbrigò a terminare quello che stava facendo per andarsene di corsa a casa.
Fortuna voleva che quel giorno avesse ben poco lavoro da svolgere e che il grosso l’aveva già terminato, così intorno alle 19:30 la rossa era fuori dall’edificio diretta verso la propria abitazione.
Tuttavia, la donna era ignara che, nel frattempo, Giovanni era nell’ufficio del Direttore che sorrideva malignamente con entrambe le mani unite all’altezza del volto ed un’espressione quasi terrificante.
Tutto era stato portato a termine, ora doveva solamente attendere lo svolgersi degli eventi…

Passò un ulteriore giornata, in cui Kushina andò al lavoro, svolse le sue mansioni e poi tornò a casa come se niente fosse, senza preoccupazioni…
Beh, a parte una, uno strano problema respiratorio.
Non sapeva bene neanche lei come mai, ma da quando si era risvegliata quella mattina aveva iniziato a respirare male, affannosamente quasi, e quando provava a fare lunghi respiri sentiva un leggero male al petto.
Non capiva di che cosa si potesse trattare, ma dato che le era sbucato fuori all’improvviso quella mattina la rossa preferì non correre rischi e, poco prima di recarsi al lavoro, chiamò Bulma per poter avere un parere da lei.
L’azzurra dall’altra parte, dopo aver sentito i sintomi della donna, non comprese bene di che cosa si potesse trattare, anche perché aveva insufficienza respiratoria e basta, di conseguenza poteva essere una semplice bronchite così come una polmonite acuta.
Andavano vagliate tutte le possibilità, per questo la madre di Trunks decise di fissarle un appuntamento per la mattina successiva, dato che quel giorno sarebbe stata tremendamente piena e non avrebbe potuto darle retta.
Per la madre di Naruto non c’erano problemi, in fondo sapeva che la vedova di Vegeta era molto occupata come Direttrice dell’Evangelion Hospital, e di conseguenza accettò di farsi visitare la mattina del giorno dopo.
Una volta al lavoro poi, chiese a Giovanni la giornata successiva libera in modo da poter andare all’ospedale, e Giovanni gliela concesse senza problemi, dicendo anche che si sarebbe potuta occupare dei problemi finanziari dell’azienda anche dopodomani.
Continuava a buttarla sul tragico per via della cessazione degli affari con Doflamingo, ma Kushina c’era ormai abituata e non ci badava più di tanto. L’importante per lei era solamente che avesse interrotto i traffici con Donquijote, null’altro.
Alla fine, terminata la giornata lavorativa, Kushina tornò a casa sua continuando ad accusare sempre gli stessi problemi, anche se cercava di non pensarci dato che il giorno dopo si sarebbe fatta vedere ed avrebbe così scoperto di cosa si trattava.
Una volta nella sua abitazione, provò a non riflettere su quella giornata ed a passare una serata tranquillamente insieme a suo figlio. I due mangiarono e videro anche un film insieme, prima che ognuno si dedicasse ad altro.
La casa Uzumaki era situata nell’appartamento di un condominio, ed era strutturata in maniera molto semplice, dato che una volta entrati c’era un’anticamera che conduceva a destra dell’ingresso in cucina, e qualche metro più avanti si diramava in altre tre porte d’ingresso.
Quella a sinistra conduceva alle due stanze da letto, che erano separate unicamente da un muro nonostante l’ingresso fosse quasi condiviso pur avendo le porte separate, quella centrale al bagno e quella a destra alla sala da pranzo.
In quest’ultima stanza si trovava Kushina alle 23:00 di notte, mentre leggeva un giornale seduta sul divano color rosso sangue che era posizionato sul muro a sinistra rispetto all’ingresso.
A destra c’era un immenso mobile marrone dove c’erano diverse ante e c’era pure posto per il televisore al centro di esso, in fondo si trovava la finestra che dava al balcone e, a sinistra e quindi vicino all’ingresso, una poltrona sempre color rosso sangue.
La donna aveva le gambe accavallate mentre leggeva il quotidiano che aveva in mano, per tutta la serata aveva cercato di non far notare al figlio il problema respiratorio che aveva, anche per evitare che soffrisse per nulla.
In fondo se il giorno dopo Bulma le avesse detto che era una semplice bronchite non ci sarebbero stati problemi, ed avrebbe rischiato di allarmarlo per nulla. Di conseguenza, voleva avvertirlo solo quando avrebbe saputo cos’aveva nello specifico.
L’unico problema fu che, proprio in quel momento, sentì come una forte fitta all’altezza del polmone sinistro, e mentre leggeva si bloccò all’improvviso strabuzzando gli occhi ed aprendo anche la bocca a dir poco scioccata.
Non sapeva cosa stesse accadendo, ma sentiva un male terribile ed aveva paura di che cosa potesse essere, al punto che mollò il giornale, che cadde di conseguenza a terra, e si toccò rapidamente all’altezza del cuore con la mano.
*C-Cosa… cosa sta succedendo?!* si domandò la rossa, iniziando ad essere seriamente preoccupata.
Provò addirittura ad alzarsi, ma appena ci provò sentì un'ulteriore fitta che, arrivata all’improvviso, la fece addirittura cadere a terra sul fianco destro tanto era forte, e sempre nello stesso identico punto.
Il tonfo che fece cadendo fu abbastanza rumoroso, al punto che anche Naruto, che ormai aveva vent’anni e possedeva lo stesso aspetto che avrebbe avuto poi da qualche giorno a quella parte, uscì dalla sua stanza con un’aria abbastanza stranita.
“Ma che succede? Ho sentito un tonf…”
Neanche il tempo di terminare la frase che vide oltre l’anticamera la madre a terra sofferente nella sala da pranzo, al punto che preoccupato si catapultò all’istante al suo capezzale, cercando di assicurarsi che stesse bene.
“Mamma! Mamma! Che diavolo succede?! Stai bene?! Mamma!!” iniziò a gridare il biondo, in preda al panico e non sapendo cosa fare.
Kushina, nel pieno della sua sofferenza, era girata dall’altra parte e non riusciva a vedere il figlio, ma cercò comunque di dirgli debolmente “C-Chiama q-qualcuno. P-Presto…”
Non sapeva se l’aveva sentito e le avrebbe dato retta, ma il tempo stringeva e non c’era un minuto da perdere. Arrivati a quel punto doveva andare in ospedale, doveva capire che cosa le stesse succedendo…
Sperando che non si fosse verificato il peggio…


Dopo che Nami è riuscita a superare il test del Palazzo Presidenziale ed a divenire la segretaria del Presidente, Kushina ha scoperto i traffici illegali del suo superiore e, con fermezza, l’ha costretto ad interromperli immediatamente… segnando così la sua condanna a morte. Tuttavia, il giorno in cui Kushina morì accadde qualcosa che avrebbe sconvolto per sempre la Comunità, quindi non sarà che…


Vi è piaciuto questo ventiquattresimo Capitolo della fic prequel?
Come avete potuto vedere, la vicenda principale del Capitolo non si è ancora del tutto conclusa, e questa è stata una scelta voluta perché voglio che si concluda all’interno del prossimo Capitolo… ed il motivo lo scoprirete quando lo pubblicherò ;).
A livello di nuovi personaggi e di nuove opere, in questa fic prequel sono ufficialmente conclusi gli “ingressi”, e di conseguenza la lista rimane invariata così come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

Nel prossimo Capitolo questa lista sarà tolta totalmente, dato che non servirà più e sarà utile unicamente nella fic principale dove mancano ancora dei pg da comparire ;).
Parlando di questo Capitolo, all’inizio ho voluto chiudere la vicenda legata a Nami segretaria del Presidente perché l’avevo volutamente lasciata aperta alla fine dello scorso chap. Almeno adesso sapete perché è stata scelta da Goku e Xehanort ;).
Il resto del Capitolo invece si è incentrato completamente sull’ultima vicenda che mancava da trattare, ossia come Kushina è morta!!
Bene o male Giovanni aveva già raccontato tutto quello che c’era da sapere nella palestra del Palazzo Presidenziale, e di conseguenza non c’è nulla di veramente nuovo in questo chap, a parte alcuni dettagli ed il fatto che il figlio di Madame Boss aveva ragione a dire che era stato lui a fare pressione a Xehanort per uccidere la donna ;).
Inoltre, confesso di aver nascosto un ENORME indizio per risolvere un mistero della fic che ci portiamo dietro da davvero tantissimo tempo, vediamo in quanti riusciranno a localizzarlo prima che esso venga rivelato ;).
Come ultima cosa, vi informo che se avete letto le note finali del Capitolo 66 della fic principale saprete già che per l’ultimo Capitolo di questa fic prequel dovrete attendere ancora un po’!!
Lo pubblicherò ad inizio Gennaio, poco dopo la fine delle vacanze natalizie che mi prenderò, e sarà anche il primo Capitolo del nuovo anno, di conseguenza potremmo dire che inizierà con stile u.u XD… sperando che sia un anno migliore del 2020 ovviamente T_T.
So che vi sto chiedendo di aspettare più di due mesi per l’epilogo della fic, ma fidatevi se vi dico che sarà molto lungo come Capitolo, ed ho bisogno di tempo per scriverlo correttamente e come desidero, di conseguenza abbiate ancora qualche settimana di pazienza e vedrete come si concluderà questa fic prequel ;).
Ma credo di aver detto tutto ormai, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 12 Gennaio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel, che sarà anche l’ultimo e chiuderà definitivamente The Community – Tales of a Past History!!! :)

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Capitolo 25
*** L'Arrivo dei Grim! ***


… Ebbene signori e signore, ci siamo.
Il momento tanto atteso, e forse anche tanto temuto, è finalmente arrivato.
Oggi esce qui, su EFP, in via ufficiale, l’ultimo Capitolo della fic prequel “The Community – Tales of a Past History”!!!
… Ho esagerato? Lo credo anche io XD.
In fondo non è finita la fic principale, ma “solamente” quella prequel che funge da enorme flashback per gli eventi narrati in “The Community – Tales of an Underworld”, di conseguenza la fic in sé è tutt’altro che finita XD.
PERÒ con la conclusione della fic prequel abbiamo fatto un passo in avanti verso la conclusione sia della fic principale e sia della mia carriera da scrittore di fan fiction, di conseguenza un po’ di enfasi tutto sommato ci stava T_T.
Credo però di aver parlato anche troppo. Mi limito ad aggiungere che vi ringrazio tutti quanti, dal primo all’ultimo, se sono riuscito ad arrivare fino a questo punto, il merito è anche vostro se ho trovato la forza per continuare a scrivere questi Capitoli fino alla fine ;).
Per quanto riguarda i contenuti di quest’ultimo chap… diciamo che sarà solamente un epilogo conclusivo della fic prequel, e gli eventi davvero importanti saranno solamente due… di cui uno ovviamente ben spoilerato dal titolo, ne sono consapevole XD.
Ma che sarebbero arrivati prima o poi lo sapevamo tutti, di conseguenza non era un grosso spoiler. Perciò leggetevi e godetevi quest’ultimo Capitolo della fic prequel, sperando che alla fine vi piaccia come quelli venuti prima :).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono molto contento che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto alla fine, anche se come hai anche sottolineato tu stesso non aggiunge nulla di nuovo a quanto si sa sulla morte di Kushina se non qualche piccolo dettaglio in più. Nonostante però tecnicamente non ci fosse nulla di nuovo ci tenevo lo stesso a mostrarvi la scena, anche solo per avere un senso di completezza quando poi la fic sarebbe stata completa al 100%, e sono contento se alla fine l’avete bene o male apprezzato tutti *_*. Kushina ha scoperto i traffici delle Rocket Foundation con il gruppo criminale di Doflamingo per puro caso, e difatti ci sarebbe da chiedersi cosa sarebbe successo se Kushina non si fosse ricordata proprio in quel momento di avvertire Giovanni, potremmo dire che è stata sia una fortuna che una sfortuna alla fine T_T. Il dialogo tra Xehanort e Giovanni è stato inserito quasi interamente per due motivi: innanzitutto per mostrare che quando Giovanni disse che era stato lui a fare pressioni affinché Kushina morisse non stava affatto mentendo, e seconda cosa perché approfondiva di più il personaggio di Xehanort, che seppur non avesse mai amato Kushina ci teneva comunque a lei come amica, e sperava di non doverla mai uccidere… ma per evitare di essere un ipocrita e fare favoritismi ha deciso di dare retta per stavolta a Giovanni e di ucciderla T_T. Se ci si pensa la cosa è molto triste, dato che Kushina è morta solamente affinché Xehanort dimostrasse che non faceva sconti a nessuno, neppure a lei T_T. Per quanto non verrà spiegata approfonditamente questa parte all’interno del Capitolo qui sotto, posso già confermare che effettivamente è andata così, l’hanno addormentata con un sedativo e poi le hanno iniettato la malattia direttamente in corpo mentre era svenuta, sfortunatamente la tecnologia medica della Comunità è molto avanzata come ho mostrato fin dall’inizio, e di conseguenza possono fare questo ed altro purtroppo T_T. Come ultima cosa… posso dire che sì, effettivamente hai ragione nel dire che la parte alla fine del Capitolo 23 che coinvolge Nami si può ritenere superflua, ma l’ho inserita per due motivi specifici a conti fatti: dare una conclusione al Capitolo che si riallacciasse all’inizio del 24, dato che altrimenti avrei dovuto introdurre la questione legata alla segreteria del Presidente ed avrei potuto allungare ancora di più il Capitolo, e sia per mostrare come mai Nami conoscesse dettagliatamente quanto accaduto tra Mirajane ed Elfman, dato che fu lei a spiegare a Lorenzo cos’era accaduto. Possiamo dire che la scena in sé è stata inserita per puro scopo di completezza e null’altro ;). Ti ringrazio ancora una volta tantissimo per tutto il supporto che mi hai dato in questa fic prequel, se sono riuscito ad arrivare alla sua conclusione è anche merito tuo, e per questo non ti ringrazierò mai abbastanza e spero che il finale della fic prequel, e la fic prequel proprio in generale, ti piaccia alla fine ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Sì, purtroppo devo confermare che lo scorso è stato davvero il penultimo chap, e questo sarà l’ultimissimo della fic prequel!! T_T È stato un percorso lungo, mi sembra addirittura due anni o roba del genere, ma ormai ci siamo e stiamo per scrivere la parola fine a questa fic, sperando naturalmente che il finale vi piaccia :). La parte iniziale con Nami è servita soprattutto a chiudere la questione del colloquio di lavoro per il posto da segretaria del Presidente, dato che l’avevo aperto alla fine del Capitolo 23 e mi sembrava giusto concluderlo :) vi sarete accorti che non era nulla di ché, ma comunque per completezza avete visto com’è andata a finire ;). Kushina ha scoperto i traffici illegali di Giovanni letteralmente per caso, perché se non si dimenticava di avvertire il Direttore della pausa che si sarebbe presa non avrebbe mai sentito quella chiamata, e non sarebbe successo nulla T_T, tra l’altro, ha avuto molto coraggio a minacciare Giovanni di denunciarlo se non avesse interrotto i traffici illegali, dato che sapeva che mettersi contro Doflamingo poteva metterti un mirino addosso, e di questo bisogna rendergliene atto :). Xehanort non voleva ucciderla perché preferiva lasciarla morire nella Comunità dopo la distruzione del Generatore per non sporcarci del suo sangue, ma le circostanze l’hanno portato a dover prendere quell’orrenda decisione che non avrebbe mai voluto prendere, ma non poteva permettere né che gli altri dubitassero della sua leadership, e neppure mettere qualcos’altro prima del suo piano, che aveva la precedenza su ogni cosa dal suo punto di vista T_T. Sì, Xehanort ha sofferto nel dover prendere quella decisione, ma ci era quasi obbligato e non ha avuto scelta T_T mentre Giovanni ha tirato fuori un bel coraggio nell’urlare addosso al Gran Maestro ed è vero, potremmo quasi dire che è stato il suo unico momento di coraggio in tutta la vita… senza scherzare tra l’altro XD ;). Dato che il titolo del Capitolo stesso lo anticipa, posso dirti che sì, il giorno in cui è morta Kushina è lo stesso in cui i due Grim sono arrivati nella Comunità!! E questo significa che… (Significa che i due rompiscatole stanno per arrivare! N.d. Cell) (Potevi evitare di interrompermi, grazie -_-‘! N.d. PGV 2) (Beh, diciamo che grazie al titolo alla fine abbiamo già scoperto di cosa parlerà questo Capitolo! N.d. Sora) (Già, Shishishishishishi! N.d. Luffy) (Ma, quindi, significa che ci ricollegheremo alla fic principale? N.d. Naruto) (Possibile, per dare anche la sensazione di “finisce una, parte l’altra”! N.d. Goku) (Goku che dice qualcosa di vagamente intelligente?! Sono sbalordita O_O! N.d. Chichi) (Uff, potevi evitare quest’uscita però T_T! N.d. Goku) (Non è giusto che ci insultate sempre, Psyko ha ragione!! N.d. Signore delle Ombre) (Se vi insultiamo sempre è perché ve lo meritate, imbecilli! -_-‘ N.d. Bardak) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Per favore Capitano, almeno alla fine della fic prequel T_T! N.d. Teschio Rosso) (Stiamo delirando già adesso, fantastico -_-‘! N.d. PGV 2) (Già, siamo solo andati d’accordo su questo e null’altro! N.d. Vegeta) (Per ora… N.d. Trunks) (Tsk, dubito diventeremo mai amici, soprattutto se lei e gli altri continuano ad insultarmi -_-‘! N.d. Vegeta) (Però è vero, le tue malefatte le hai compiute! N.d. Bulma) (Ma poi mi sono pentito e mi avete perdonato. Altrimenti il discordo dovrebbe valere anche per il muso verde! N.d. Vegeta) (Io non rompo come te -_-‘! N.d. Piccolo) (Fantastico, ci mancava solo lui all’appello di chi mi insulta -_-‘! N.d. Vegeta) (Mi sa che ti devi rassegnare… N.d. Riku) (Già, sembrerebbe… -_-‘ N.d. Vegeta) (Tsk, la carriera da scrittore di quest’idiota dell’autore è quasi finita, dovrete sopportarmi ancora per un po’! N.d. Cell) (Sarà dura, credimi -_-‘! N.d. Videl) (Ben detto, senza di noi quest’Angolo dei Commenti sarebbe noioso!! N.d. Signore delle Ombre) (Sarebbe solo un posto migliore -_-‘! N.d. Bardak) (Eheheheheheheheh dubito di entrambe le cose, miei cari… N.d. Freezer) (Ah già, è vero che è in corso la guerra contro te ed Ophelia nella fic principale… N.d. Alphonse) (Ma tanto perderete comunque, come sempre! N.d. Edward) (Staremo a vedere… N.d. Freezer) (Se siamo asessuati è così che si partorisce. Quando sarete asessuati anche voi ne riparleremo! N.d. Re Cold) (O_O Grazie, ma no grazie!! N.d. Misty) (O////O ANCORA CON QUESTA STORIA?! N.d. Edward e Winry) (Guardateli, sono diventati rossi. Ihihihihihih! N.d. Sakura) (Divertente, Ihihihihih! N.d. Nami) (O////O N.d. Edward e Winry) (Ehi!! N.d. Ian e Danilo) (Voi non avete a che fare con il materiale canonico, non sorprendetevi! N.d. Gohan) (MA CERTO CHE TI PERDONIAMO!!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (… Aiuto… N.d. Kiba) (Ho seriamente paura… N.d. Yamcha) (Anche io O_O. Temo sia meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, prima che finisca MOLTO male O_O. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Confermo che questo chap è bello lungo, 54 pagine di Word in pratica O_O, ma è una sorta di Epilogo e doveva essere così lungo, spero riuscirete comunque ad apprezzarlo :). Grazie mille per avermi aiutato ad arrivare fino a qui, e mi auguro che sia questo Capitolo conclusivo della fic prequel che gli altri Capitoli della fic principale ti piacciano alla fine!!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono davvero molto contento che ti sia piaciuto anche il penultimo Capitolo di questa fic prequel *_*. Trattava argomenti che bene o male erano già stato approfonditi nella fic principale e lo so bene, però mi sembrava corretto mostrarvi la vera dinamica degli eventi che era stata solo accennata… anche perché è stato un buono modo per mostrare meglio i vari personaggi :). E sì, ormai siamo alla fine della fic prequel, il che significa che siamo anche agli sgoccioli della fic principale T_T è stato un viaggio molto lungo, ed anche un po’ faticoso alcune volte lo ammetto, ma alla fine posso dirmi soddisfatto da come sia andata a finire T_T. Ma sto parlando come se la fine della fic principale sia dietro l’angolo, per cui è meglio se la smetto ora, altrimenti quando sarà il momento non mi fermerò più XD ;). La parte legata a Nami non era importantissima ai fini della trama principale e sono il primo a dirlo, ma anche per una questione di completezza ve l’ho voluta mostrare, e sono felice che vi sia piaciuta alla fine :). In questo modo abbiamo visto come la ragazza è riuscita a diventare segretaria del Presidente, anche perché una con il suo carattere faceva sicuramente comodo ad uno scansafatiche come Goku XD. Mentre Xehanort sì, considerando che fino a quando non avrebbe completato il piano avrebbe dovuto sbrigare le faccende da Vice Presidente, una con il suo carattere gli serviva come il pane, quindi è rimasto colpito molto in positivo da lei XD ;). Sì, Kushina è stata fortunata ed al tempo stesso sfortunata a scoprire i traffici illegali tra la malavita e le Rocket Foundation solo perché stava tornando nell’ufficio di Giovanni in quel momento, e considerando come poi è andata a finire non so se si possa definire del tutto un bene T_T. Ciononostante, ha avuto comunque il coraggio di affrontare Giovanni e di minacciare di denunciarlo se non avesse interrotto i traffici all’istante, e se Giovanni inizialmente ha provato un po’ ad affrontarla, alla fine ha ceduto davanti alla rabbia ed alle minacce della rossa… e va detto papale papale, non lo si può neppure biasimare alla fin fine XD ;). Giovanni ha insistito per l’omicidio di Kushina in modo da togliersi una spina nel fianco il più in fretta possibile, per questo quando Xehanort ha detto che avrebbe solamente stoppato il traffico illegale si è arrabbiato, potremmo quasi dire che ha avuto l’unico scatto di coraggio della sua vita… in tutti i sensi, visto che sappiamo bene quanto è fifone il Giovanni della fic XD ;). So che fa stranissimo vedere qualcuno come Xehanort, che fino a questo momento è stato spietato con chiunque, essere così “morbido” in una punizione verso chi si è messo contro il Concilio, ma è solo la dimostrazione pratica di come, nonostante lui si dimostri insensibile, sia forse il più sensibile di tutti lì in mezzo, al punto tale che aveva giurato a sé stesso che non avrebbe mai più pianto dopo la morte di Ansem… ed alla fine è stato prontamente smentito dalle lacrime per aver dovuto condannare a morte Kushina T_T. Forse non sapremo mai se Xehanort alla fine avrebbe portato Kushina e Naruto in Superficie con sé, si sa solo che dopo aver sterminato i Grim e lasciati vivi solo gli Illuminati si sarebbe ritirato a vita privata lasciando il comando del Concilio dei Sette agli altri Capi, quindi chi lo sa… magari per non vivere da solo li avrebbe portati con sé… ma temo che ormai non sapremo mai come sarebbero andate le cose in quell’evenienza T_T. Credo che il titolo di quest’ultimo chap sia già abbastanza eloquente, ma sì in questo Capitolo arriveranno i Grim nella Comunità nello stesso momento, più o meno, in cui Kushina muore!! *_* E questo significa diretto collegamento con la fic principale *_* e spero naturalmente che quest’ultimo Capitolo della fic prequel, che segna l’inizio della fine anche per la fic principale, vi piaccia alla fine, così come l’intera fic prequel nella sua interezza dato che ora avrete l’occasione di rileggerla tutta dall’inizio alla fine per vedere se vi piace completamente o meno ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora, con mia somma gioia ed anche un po’ di tristezza, ecco a voi il venticinquesimo ed ultimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura e buon epilogo a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 25 – L’ARRIVO DEI GRIM!



Evangelion Hospital, Fantacity, Comunità, 30 Aprile 1943:
Appena Kushina si era sentita male, Naruto aveva chiamato i soccorsi all’istante.
L’ambulanza era arrivata immediatamente ed aveva portato Kushina in ospedale, non c’era tempo da perdere e dovevano agire subito, dato che si erano subito resi conto che la questione era molto più grave del previsto.
Il ragazzo seguì i medici fino all’Evangelion Hospital, ed una volta a destinazione fu tenuto a distanza, anche per evitare che potesse intralciare una possibile operazione, visto che sembravano abbastanza delicati i sintomi.
Fu Bulma, ormai quarantaseienne, la prima a verificare le condizioni della rossa appena fu portata da lei e, accorgendosi che sembrava molto più grave del previsto, decise addirittura di operare personalmente, dato che era la migliore lì in mezzo.
Naruto fu tenuto fuori tutto il tempo, e per evitare problemi Winry decise di rimanere al suo fianco, in modo tale da calmarlo qualora gli venisse un attacco di panico oppure scoppiasse a piangere all’improvviso dalla disperazione.
Ormai era da circa un anno che Rockbell aveva iniziato a lavorare lì. Da quando aveva finito le medie, aveva deciso di appoggiare il programma che prevedeva un inserimento nel mondo del lavoro, scegliendo la carriera da psicologa.
Sembrava abbastanza strano che una così giovane potesse scegliere un mestiere così complicato, ma un anno dopo la morte dei suoi genitori la bionda si era accorta di avere uno “strano potere”, quasi innaturale…
Non sapeva neppure lei come fosse possibile, ma riusciva a capire quando qualcuno le stava mentendo semplicemente guardandolo in faccia mentre le parlava!!
Se ne era accorta quando qualcuno le aveva mentito in faccia ed aveva potuto constatare che aveva avuto l’intuizione giusta, e da allora aveva deciso di adoperare questa “abilità”, se così si poteva definire, per il bene comune.
Scegliendo la carriera di psicologa, avrebbe potuto aiutare quelli mentalmente deboli a ricostruirsi una vita, come lei stava facendo grazie all’aiuto di Bulma e dei suoi familiari. Voleva adoperare i suoi poteri per gli altri.
In fondo, era ciò che avrebbero voluto i suoi genitori…
Brief sembrava aver notato questa sua abilità, e proprio per questo aveva deciso di prenderla con sé all’Evangelion Hospital, dove era riuscita molto rapidamente a fare carriera, grazie al fatto che nessuno riusciva ad ingannarla.
La voce sul suo “potere” si sparse rapidamente, e tutti si convinsero che si trattasse di un’abilità innata che la giovane si era accorta di possedere solo recentemente, ed anche la bionda sembrò credere a questa voce…
Alla fine, l’operazione su Kushina, che ormai aveva quarantaquattro anni, avvenne durante la notte, con il ragazzo appostato fuori dalla sala operatoria tutto il tempo ad aspettare che l’azzurra gli comunicasse il verdetto… un verdetto che sperava fosse positivo, ovviamente.
Ci misero letteralmente tre ore Bulma e tutti gli altri per completare l’operazione sulla donna, c’era voluto molto perché si trattava di qualcosa di molto complicato, che non avevano mai visto in vita loro nonostante la malattia la conoscessero bene…
Comunque fosse, conclusero la loro operazione e, una volta terminato, la vedova di Vegeta uscì dalla sala operatoria per raggiungere Naruto, che aveva raggiunto i vent’anni, e Winry, ormai sedicenne, e naturalmente il ragazzo chiese immediatamente alla donna delle novità.
Lei aveva uno sguardo molto basso, quasi truce, e già questo non sembrava far presagire nulla di buono, ma il biondo cercò comunque di essere positivo quel poco che poteva e domandò alla donna come fosse andata l’operazione.
Ci vollero almeno cinque secondi prima che la madre di Trunks parlasse finalmente, e quando aprì bocca ciò che uscirono fuori furono tutto fuorché parole incoraggianti…
Kushina era stata colpita da una polmonite molto acuta, che le aveva distrutto i polmoni con una velocità tale che aveva sorpreso tutti quanti i medici dell’Evangelion Hospital lei compresa.
Ci avevano messo così tanto perché l’azzurra aveva provato di tutto per salvarle la vita, ogni singolo trattamento che le veniva in mente era stato adoperato per cercare di salvarle la vita e permetterle di riabbracciare il figlio…
Ma purtroppo la polmonite era stata più veloce, ed ormai era solo questione di giorni prima che la donna se ne andasse definitivamente…
Naturalmente quella notizia gettò nello shock più totale Naruto, il quale con gli occhi totalmente bianchi e le gambe tremolanti cominciò a sudare pesantemente, al punto tale che non riuscì a resistere e scoppiò a piangere sonoramente.
Si accasciò a terra in ginocchio e scoppiò a piangere con le mani davanti agli occhi, e Winry e Bulma non poterono fare altro che osservarlo malinconico, consapevoli che non erano riuscite a fare nulla per aiutarlo.
Lo sfogo del ragazzo durò praticamente cinque ore quasi ininterrotte, in cui nessuna delle due abbandonò il suo capezzale, difatti furono gli altri medici a trasportare la rossa fino alla sua stanza d’ospedale dopo l’operazione.
Alla fine, dopo aver cercato di calmarsi più che poteva, il biondo prese una decisione: anche se il destino di sua madre era segnato, sarebbe rimasto al suo capezzale fino a quando non avrebbe esalato l’ultimo respiro!
Sapeva che avrebbe dovuto rinunciare a diversi giorni di scuola, in base a quanto durava potevano essere addirittura settimane, ma non gli interessava nulla perdere lezioni che avrebbe potuto recuperare in seguito.
Erano gli ultimi istanti che poteva passare con sua madre, e non voleva perderseli per nessun motivo al mondo!!
Naturalmente sia l’azzurra che la bionda furono d’accordo e non si opposero alla sua decisione, e così, appena Kushina si riprese circa tre ore dopo, trovò il figlio al suo capezzale che, nonostante tutto, aveva un sorriso dolce sulle labbra.
Fu informata da Brief che non era andata bene l’operazione e non ce l’avrebbe mai fatta nonostante la tecnologia del loro ospedale, e pur consapevole della fine che stava per fare rimase comunque col sorriso, sempre.
Già da quando era in casa aveva capito che la faccenda era grave e che probabilmente non sarebbe sopravvissuta, e non voleva perdersi gli ultimi giorni di vita che le rimanevano crogiolandosi nel dolore.
Voleva passarli nel modo più semplice e salutare che conosceva… insieme a suo figlio!!
Passarono i giorni e Naruto rimase insieme alla madre per tutto il tempo, sia di giorno che di notte. Di solito l’orario delle visite non prevedeva che qualcuno potesse rimanere così tanto in una stanza d’ospedale anche se singola, ma fu fatto uno strappo alla regola per lui.
Furono dieci giorni intensi, in cui il giovane Uzumaki non si perse neanche un singolo momento in cui la madre era sveglia e, anche se attaccata a delle macchine che respiravano per lei, non perdeva mai il sorriso sulle labbra.
Risero, giocarono, si divertirono come se fossero stati ancora in casa, furono i dieci giorni più belli della vita di Kushina nonostante tutto…
Fino a quando, all’alba delle 18:20 del 30 Aprile, le condizioni della rossa cominciarono a complicarsi e lei iniziò a sentire un dolore enorme al petto, che le stava togliendo il respiro e che non sembrava volerle dare un attimo di tregua.
Naturalmente Naruto chiamò chi era disponibile, e Bulma e Winry si precipitarono subito nella camera per capire le condizioni della donna… ma bastarono poche occhiate all’azzurra per capire che il momento era arrivato.
La respirazione della donna rallentava sempre di più, stava andando scemando lentamente ed era solo questione di minuti, forse addirittura secondi, prima che si spegnesse definitivamente, proprio come pronosticato dopo l’operazione…
Il ragazzo cominciò subito ad entrare nel panico, ma prima ancora che potesse gridare o scoppiare a piangere… la donna lo bloccò immediatamente!
Ponendogli la mano sinistra sul braccio destro, dato che il giovane era posizionato a sinistra del lettino rispetto a dove stava guardando la rossa, la donna gli sorrise dolcemente e gli disse poche e semplici parole.
“Naruto, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Devi solamente essere forte, per me, e per te…”
Considerando anche quello che stava per accaderle, Kushina valutò per un momento di dirgli la verità riguardo il suo vero padre. Gli aveva mentito per tutta la vita, forse era arrivato il momento di dirgli la verità…
Ma alla fine decise di lasciar perdere. L’ultima cosa di cui aveva bisogno il ragazzo era di un'ulteriore scossa emotiva in quel momento, sarebbe stato Xehanort stesso a rivelarglielo quando sarebbe stato finalmente pronto.
Il biondo ascoltò le parole che aveva pronunciato la madre, e dovette ammettere che per un momento avrebbe voluto scoppiare a piangere, al punto che dovette mordersi il labbro inferiore per resistere…
Ma non voleva farlo, quelle parole della genitrice servivano proprio ad impedirgli di versare lacrime, ne aveva già versate abbondantemente durante quei dieci giorni in cui era rimasto con lei, non avrebbe lasciato che l’ultima immagine di lui fosse una maschera piangente.
Proprio per questo, sforzandosi come non aveva mai fatto in vita sua, allargò la bocca fino a fare un sorriso a trentadue denti, uno dei suoi classici, chiudendo gli occhi e mostrando addirittura il pollice destro.
“Sarò forte mamma, è una promessa!” affermò a quel punto.
La rossa non poté fare a meno di essere fiera di come aveva reagito il figlio. Voleva disperarsi e si vedeva, ma era riuscito comunque a resistere alla tentazione ed aveva cercato anzi di mostrarle che stava andando tutto bene.
Sotto questo punto di vista aveva preso da Xehanort, ed ammetteva che qualche volta quando lo vedeva gli veniva in mente lui, proprio come in quell’occasione… forse un modo migliore per andarsene da quel mondo non c’era…
Proprio con questa consapevolezza, Kushina finì per abbozzare un dolce sorriso, quello più felice che riusciva a tirare fuori in una situazione come quella, ed allora pronunciò le ultime parole che voleva dire con il poco fiato che le era rimasto.
“Prenditi cura di te, Naruto. E buona fortuna… figlio mio…”
I macchinari cominciarono ad emettere un rumore lungo e sottile, mentre la donna lentamente chiuse gli occhi, il suo respiro si bloccava ed il suo cuore cessava di battere, il tutto nel giro di due secondi al massimo.
Pronunciare quelle ultime due frasi erano costate alla donna più di quanto volesse dare a vedere, ed il fatto che era già in condizioni critiche e stesse per morire avevano solamente aggravato la sua situazione, portandola alla morte rapidamente.
La linea della vita era retta, segno che non c’era più il battito cardiaco, ed in quella situazione anche Bulma sapeva che non c’era più nulla da fare, proprio per questo nessuno dei tre riuscì a dire una sola parola.
Winry non resistette neppure e, abbassando il volto sconsolata, si mise la mano destra davanti agli occhi mentre scoppiava a piangere sonoramente, aveva assistito ai suoi ultimi giorni di vita, per questo era così straziante.
Brief stava stringendo i pugni e digrignando i denti per resistere. Aveva già vissuto la fine di un proprio parente, la persona più cara che aveva al mondo, e sapeva che poteva essere un dolore che ti distruggeva dentro, ma voleva essere forte, almeno per Naruto…
Il quale, nonostante la madre fosse appena morta, non stava scoppiando a piangere, anzi non aveva mai abbandonato il sorriso a trentadue denti e il pollice destro alzato. Aveva solamente aperto gli occhi, per osservare il corpo del genitore.
Stava tremando, segno che desiderava piangere più forte che poteva, ma stava resistendo perché era quello che gli aveva raccomandato la madre prima di morire, e non voleva deluderla, almeno esternamente…
Perché internamente si sentiva morto dentro. La depressione prese subito il sopravvento della sua persona, ed anche se aveva passato dei bei ultimi momenti con la genitrice, la sola idea di averla persa per sempre lo stava disintegrando completamente.
Kushina Uzumaki era morta, e lui era rimasto da solo…

Nel frattempo, a Villa Brief, i figli Trunks, di sedici anni, e Bra, di sei anni, erano ignari di quello che stesse passando la madre in quel momento, e si trovavano in casa a rilassarsi.
I due, che ormai erano cresciuti entrambi, si trovavano tutti e due seduti sul divano della sala dedicata alla TV, quella posta a destra rispetto all’ingresso, e stavano osservando un programma televisivo insieme.
Il fucsia era seduto sul lato destro, con entrambi i gomiti poggiati sul divano dietro di sé, la gamba sinistra posizionata sopra quella destra ed un sorriso sincero sulle labbra, anche per via di quello che era successo negli ultimi mesi.
Aveva continuato i suoi allenamenti con Teresa, naturalmente quando la donna era disponibile e poteva dargli qualche lezione, e la bionda stessa aveva ammesso che stava vedendo alcuni miglioramenti nel suo stile di combattimento.
Naturalmente era ancora goffo quando si trattava di muoversi agilmente, sia con che senza spada, ma stava comunque mostrando una buona difesa ed un buon attacco, anche se doveva comunque migliorare la potenza con cui tirava gli attacchi.
La spadaccina sosteneva che, se avesse continuato così, sarebbe potuto divenire un giorno un combattente degno di imparare la Tecnica a Tre Spade, anche se arrivati a quel punto sarebbe stato tutto nelle mani del successore di Zoro.
Quest’ultimo, a differenza di Kenshiro, era molto rigido sull’ammissione nella Scuola di Hokuto, e riteneva che chi non superava il test non poteva ottenere una seconda chance, quindi avrebbe dovuto aspettare che Roronoa andasse in pensione prima di riprovarci.
Per Trunks non era un problema, a lui bastava solo imparare a combattere con la spada, e poteva ritenersi già soddisfatto. Forse anche per questo era abbastanza felice mentre guardava il televisore con la sua sorellina.
Quest’ultima, nonostante le tragedie che avevano colpito la sua famiglia negli ultimi tempi, sembrava stare piuttosto bene e non aveva mai perso il suo sorriso dolce ed innocente quasi neanche un momento.
Era seduta senza la schiena poggiata al divano, con in braccio Miss Usagi, il suo pupazzo, e le gambette che andavano avanti ed indietro mentre guardava il televisore tutta contenta, dato che quello era uno dei programmi che le piacevano molto.
Non era stato facile per lei superare la morte del padre Vegeta, era molto affezionata ad entrambi i genitori e per lei era stato un colpo terribile perderne uno dei due, era rimasta depressa almeno per tre mesi abbondanti.
Nonostante questo, aveva sempre mostrato un sorriso a trentadue denti fuori da Villa Brief, cercando di mostrare che stava bene e che non c’erano problemi, e questo anche se era una bambina abbastanza ingenua.
La madre le aveva chiesto di essere forte fuori da quella casa, perché solo così poteva evitare che la gente si preoccupasse troppo, compresi gli amici a cui voleva bene, e Bra aveva capito l’antifona nonostante tutto.
Nei primi tre mesi aveva cercato di giocare e di divertirsi con gli altri bambini, anche se dentro di sé era quasi morta dentro, poi però lentamente era riuscita a riprendersi e ad uscire da quella spiacevolissima situazione in cui era finita.
Adesso stava bene, e sembrava aver ritrovato quel dolce sorriso sincero che per tre mesi aveva perso almeno dentro quella casa, ma sapeva che non sarebbe durato a lungo se anche la madre fosse morta entro breve.
Bulma era l’unico genitore che le era rimasto, e la piccola temeva di non sopportare anche la sua perdita, non avrebbe neppure saputo cosa fare se quell’eventualità si fosse anche solo lontanamente manifestata…
Ma fortunatamente, almeno per la bambina che già a sei anni aveva conosciuto la morte, era un’eventualità parecchio remota, per questo si stava godendo il programma televisivo con il sorriso sulle labbra.
“Wow, è davvero un gran bel programma!!” disse addirittura l’azzurra sorridente.
Il fratello, che teneva a lei nonostante qualche volta litigassero, si limitò a risponderle “Già, piace molto anche a me!”
Sembrava che tutto andasse per il meglio e che entrambi stessero finalmente vivendo sereni e contenti, e ad aiutare questo c’era anche il fatto che, oltre alla madre, avevano anche la badante che li aiutava e si prendeva cura di loro…
Anche se quella badante non era ciò che loro due credevano!
Agatha, che ormai aveva sessantotto anni, in quel momento si trovava nella sala da pranzo, di conseguenza nella stanza dall’altra parte della hall rispetto a dove si trovava quella dove c’era la televisione, e stava osservando proprio i due ragazzi.
Da quando era stata assunta all’interno della casa, aveva svolto il compito che le era stato affidato dal Concilio pedissequamente, tenendo d’occhio sia i Brief che i loro figli, in modo che non intralciassero i piani degli Illuminati.
Sapevano tutti nell’organizzazione che l’azzurra era una filantropa, e poteva capitare che mentre aiutava qualcuno potesse capitare nel luogo sbagliato nel momento sbagliato e di conseguenza scoprire qualcosa che non doveva scoprire…
Fino a quel momento il Gran Maestro non aveva avuto motivo di lamentarsi di lei, e per questo poteva capire di star svolgendo bene il suo lavoro, anche se doveva ammettere che era davvero stressante quell’operazione.
Non per Bulma, che a dispetto del suo essere una nemica della causa rimaneva comunque una brava persona, e neppure di Trunks, che fin da bambino era abbastanza educato e, per cui, si trovava bene con lui…
Il vero problema era quella mocciosa di Bra!!
Era una bambina fin troppo vivace, allegra e spensierata, e quando ci si metteva pure rompiscatole, non la sopportava per nulla, e non poteva neppure lamentarsi del suo comportamento perché la causa veniva prima di tutto.
Stava facendo davvero molta fatica a sopportarla, e la sola idea di dover rimanere con lei per altri cinque anni la lacerava dentro, non pensava neppure lontanamente come sarebbe divenuta una mocciosa così “viziata” una volta cresciuta…
Certo, si era data una calmata quei tre mesi in cui aveva dovuto elaborare la morte di Vegeta, anche se solamente dentro casa era “tranquilla” dato che fuori quella villa rimaneva una discola, ma la “pacchia” era durata veramente poco.
Era tornata presto la ragazzina guastafeste che continuava ad importunarla con i suoi capricci e le sue lamentele, se solo non avesse avuto una copertura da mantenere probabilmente avrebbe usato la sua spada molto tempo prima…
E sperava che quel momento un giorno arrivasse!
Non chiedeva molto, solo di poter ammazzare quella mocciosetta prima di andare in Superficie a combattere la guerra dei Grim, era l’unica cosa che chiedeva prima di abbandonare la Comunità per sempre.
Si sarebbe accontentata di poco, le bastava solo mettere le mani addosso a Bra… anche se pensava che, anche se il Gran Maestro non le desse questa opportunità, avrebbe comunque ucciso la ragazzina senza farlo sapere a nessuno.
In fondo sarebbero dovuti comunque morire gli abitanti della Comunità, nessuno si sarebbe accorto nel caos che si sarebbe scatenato che mancava una mocciosa, seppur rompiscatole ed energica come lei.
*Cinque anni, devo aspettare solo cinque anni…* era ciò che stava pensando l’anziana mentre li osservava con un’aria abbastanza arrabbiata.
Quando sarebbe arrivato il grande momento se la sarebbe goduta completamente, mentre la sua spada lacerava la carne di quella bambina…

Mentre succedeva tutto questo a Villa Brief, a Palecity la vita continuava regolarmente.
Alcuni svolgevano le loro attività lavorative, altri invece erano a divertirsi al Luna Park o in un altro dei posti che caratterizzavano quella città, dato che era conosciuta come la capitale del divertimento della Comunità…
Altri ancora, andavano alla Basilica di San Alman per discutere con la Grande Sacerdotessa, per avere risposte da lei a dubbi che attanagliavano la loro esistenza, essendo il capo spirituale dell’intera società ed essendo molto saggia.
Quella era una giornata come le altre dentro la basilica, difatti Saori era seduta sul suo trono e, con il suo classico scettro in mano, stava osservando la fila di fedeli che erano giunti fino a lì per chiederle consulenza.
In quel momento stava parlando con una donna riguardo ad un problema che aveva avuto con il marito e, dopo averle scrutato il cuore, la sacerdotessa aveva capito cosa c’era che non andava e glielo aveva riferito.
La donna aveva ritenuto molto soddisfacente la risposta data da lei, al punto che con il sorriso sulle labbra le si rivolse dicendole “La ringrazio Grande Sacerdotessa, è sempre esaustiva ed una fonte di saggezza per tutti noi!”
“Non c’è di ché…” rispose allora la ragazza.
In verità non era proprio al settimo cielo la giovane in quel momento, anzi si poteva dire che era abbastanza depressa, ma in fondo era quella vita che proprio non le piaceva e non voleva accollarsi una tale responsabilità.
Se solo all’epoca avesse avuto l’opportunità di scegliere, di separarsi da quella figura che la stava tenendo intrappolata ed essere libera come tutte le ragazze normali della sua età… ma purtroppo non aveva scelta.
Quando c’era stato il rituale per eleggerla come nuova Grande Sacerdotessa, aveva capito l’importanza di quella figura e come mai proprio lei dovesse esserne l’incaricata, e di conseguenza non poteva lamentarsi se così era stato deciso.
Proprio a causa di ciò, Saori continuava giorno dopo giorno quella vita, ascoltando i problemi degli altri e risolvendoli grazie ai suoi poteri, anche se l’unico problema che non riusciva proprio a risolvere era il suo…
“Avanti un altro!” annunciò nel frattempo la viola.
A quel punto si fece avanti un uomo di mezz’età, che aveva anche lui un problema che la giovane avrebbe dovuto risolvere, ormai la tiritera era sempre quella e ci aveva fatto l’abitudine, quindi neanche se ne lamentava.
Anche se c’era da dire che quella mattina, grazie ai poteri che teneva celati a tutti quanti per non essere obbligata a parlare troppo e per “ordini”, aveva percepito che qualcosa di incredibile stava per accadere.
Non aveva idea di che cosa si trattasse, in verità non sapeva neppure se i poteri le stavano dando una fregatura oppure se fosse tutto vero, ma sembrava che entro la fine della giornata qualcosa sarebbe dovuto accadere.
Qualcosa… che avrebbe rivoluzionato per sempre la vita nella Comunità!!
“Certo che oggi ce n’è parecchia di gente!”
Intanto, i tre Cavalieri dello Zodiaco che erano stati predisposti per salvaguardare la sicurezza della Grande Sacerdotessa stavano presidiano la Basilica, in modo che nessuno potesse dare fastidio alla loro protetta.
Naturalmente questo non riguardava coloro che venivano lì per ricevere una consulenza direttamente da lei, ma possibili intrusi che potevano attentare alla vita della ragazza, oppure anche solo importunarla.
A parlare era stato Seiya, il quale era posto vicino all’ingresso insieme a Shun, mentre Shiryu, con entrambe le mani dietro la schiena, era posizionato alla sinistra della Grande Sacerdotessa essendo il capo delle sue guardie del corpo.
*Tutto procede tranquillamente, per ora…* fu l’unico pensiero che ebbe il Dragone, mentre scrutava tutta la Basilica da lì con occhio vigile e serio.
Ormai erano cresciuti tutti quanti e, mentre Saori aveva raggiunto i ventotto anni, gli altri tre avevano ventisei anni, e ciononostante dall’aspetto sembravano addirittura più grandi dell’età che effettivamente avevano.
Forse derivava dal fatto che lavoravano troppo, dato che non avevano un momento di pausa quasi tutto il giorno a parte quel breve momento in cui la chiesa rimaneva chiusa, ma comunque fosse i tre erano soddisfatti del lavoro che facevano.
Erano stati scelti per proteggere la Grande Sacerdotessa, ed avrebbero portato avanti quel compito fino alla fine, cascasse il mondo!
Anche se dovevano ammettere che certi giorni, con tutta la gente che veniva a chiedere consulenza a Saori, era davvero molto difficile lavorare, e per Pegasus quella era una di quelle giornate, per questo aveva pronunciato quelle parole di sorpresa sul numero di persone giunte fino a lì.
Shun, che era alla sua destra, replicò sostenendo “Ormai siamo abituati a file così lunghe, non dovresti più neanche sorprenderti…”
“Questo è vero…” rispose allora il castano, anche se subito dopo aggiunse “Però va detto che oggi la Grande Sacerdotessa non sembra molto in vena di voler ascoltare gli altri…”
Sembrava aver notato l’espressione triste che la viola aveva costantemente sul volto, e doveva ammettere di dispiacersi per lei. Era diverso rispetto all’aria malinconica che aveva di solito, stavolta era decisamente diverso…
Andromeda allora gli fece notare “Ha sempre un’espressione del genere, è il prezzo da pagare per essere la guida spirituale della Comunità. Credo che sia una costante in lei, quindi non dovremmo esserne sorpresi…”
In effetti, i tre Cavalieri dello Zodiaco, nonostante fossero sempre entusiasti di rimanere di fianco alla loro protetta, percepivano continuamente che la ragazza non fosse al massimo della gioia, in fondo bastava vederla per accorgersene.
Mentre gli altri erano più preoccupati a soddisfare i loro bisogni e non si accorgevano di questa cosa, loro le erano costantemente vicini e con il tempo si erano accorti di quanto fosse spiacevole per lei fare quel lavoro.
Tuttavia, avevano travisato quello che realmente pensava ed erano convinti che fosse così per l’enorme responsabilità che aveva nei confronti della Comunità, e non perché non voleva quella carica e desiderava solo vivere una vita normale.
Quel giorno sembrava più evidente rispetto alle altre volte, forse anche a causa della routine quotidiana, ma, anche a causa di ciò che Seiya aveva sentito quella mattina, non aveva compreso il reale motivo per cui era così giù.
Difatti, in risposta a quanto aveva appena detto Shun, esclamò “Sarà, però forse c’entra la “previsione” che ha avuto questa mattina…”
Naturalmente Andromeda, complice anche il fatto che erano lontani dalla fila e quindi nessuno li stesse ascoltando, si incuriosì sentendo le parole del Cavaliere, e per questo lo guardò incuriosito per capire cosa volesse dire.
“Una previsione?” domandò abbastanza confuso.
Pegasus ci tenne subito a specificare “Non si tratta di una previsione vera, non come quella della Profezia enunciata dalla Prima Grande Sacerdotessa. Mi riferisco ad una strana sensazione che la Grande Sacerdotessa mi ha riferito di avere da stamattina…”
Quindi Saori si era confidato con lui quella mattina prima di mettersi al lavoro… la cosa passò subito in secondo piano agli occhi del verde, dato che volle domandare subito “E che cos’è che ti ha detto?”
Seiya, che aveva sempre avuto le mani dietro la schiena tutto il tempo come Shiryu, rivelò “Non lo sa neanche lei perché, ma dice che ha come la sensazione che entro stasera succederà qualcosa nella Comunità che stravolgerà per sempre la nostra esistenza…”
“Addirittura?!” rispose l’altro osservandolo perplesso.
Andromeda si sorprese non poco, e non dubitò neanche per un momento delle sue parole, visto che conoscevano i poteri di veggenza che avevano le Grandi Sacerdotesse, anche se fino a quel momento era stata un’esclusiva della prima.
Dopo aver annuito, il castano continuò “Non so se sia vero o meno, ma la Grande Sacerdotessa non parla mai a sproposito, quindi immagino che un fondo di verità ci sia dietro tutto questo…”
Sembrava essere la stessa conclusione a cui fosse arrivato il verde, dato che annuendo tornò serio subito e, guardando davanti a sé in modo da proseguire il proprio lavoro, giunse ad un'unica conclusione.
“Direi che, arrivati a questo punto, l’unica cosa da fare è continuare il nostro lavoro… e vedere se la Grande Sacerdotessa avrà avuto ancora una volta ragione o meno…” concluse Shun.
“Già…” si limitò a rispondere il bruno allora.
Sembravano tutti e due concordi su quel punto. Le abilità della loro protetta viaggiavano su vie misteriose a tutti coloro che abitavano in quella Comunità, di conseguenza non era dato loro sapere come faceva ad avere quelle intuizioni e se fossero vere o meno.
Entrambi concordavano che, se anche avesse avuto ragione, probabilmente si sarebbe trattata di una sciocchezza e basta e non di qualcosa di davvero rivoluzionario, ma arrivati a quel punto non dovevano fare altro che aspettare ed attendere.
Qualche ora ed avrebbero saputo la verità…

In un'altra zona di Palecity, per la precisione all’interno del Luna Park che era considerato una delle attrazioni principali della metropoli, l’ennesima partita si concludeva e l’ennesima vittoria veniva consolidata…
“Hai perso, mi dispiace amico…” disse difatti ironicamente Lelouch.
Come ogni giorno che si rispettasse, il Nobile, ormai diciannovenne, si trovava nel parchetto interno del parco divertimenti e stava sostenendo la sua classica sfida aperta a tutti coloro che volevano provare a sconfiggerlo a scacchi.
Nessuno in tutti gli anni passati era mai riuscito a sconfiggerlo, anzi non l’avevano mai neppure impensierito, e sembrava che anche in quell’occasione non ci fosse possibilità per i suoi avversari, visto che aveva appena vinto…
Si trattava della ventesima vittoria consecutiva della giornata, e nonostante in teoria l’orario di sfide fosse già concluso, quello in cui rimaneva nel parchetto per accettare le lotte che gli venivano proposte, quel giorno aveva deciso di rimanere lì più del dovuto.
Questo aveva provocato un aumento enorme della fila per sfidarlo, al punto che almeno altri trenta individui si erano messi in fila per provare a sconfiggerlo, anche se fino a quel momento nessuno sembrava realmente crederci.
Chiunque fosse riuscito a battere Lelouch a scacchi sicuramente sarebbe divenuto famoso in tutta la Comunità per quanto quella battaglia fosse ritenuta impossibile, e tutti volevano quella fetta di popolarità nella loro vita.
Non era però il caso della donna di mezz’età che il ragazzo aveva appena sconfitto, che a differenza di alcuni non sembrò prendere troppo male la “batosta” subita, forse anche perché se l’aspettava tutto sommato…
“Oh che peccato, almeno ci ho provato…” disse difatti la donna con il broncio in volto ma, ciononostante, il sorriso sulle labbra.
Il Lamperouge maggiore dovette ammettere di apprezzare la sua sportività, dato che era sempre più comune che chi veniva battuto da lui sbraitasse per almeno un paio di minuti prima di andarsene, smuovendo di conseguenza chi era in fila.
Questo capitava soprattutto per chi tornava il giorno dopo per la rivincita e veniva successivamente umiliato di nuovo, un qualcosa a cui ormai lui ci aveva fatto l’abitudine, ma evidentemente gli altri no…
Proprio per questo, il nero ci tenne a sottolineare con un sorrisino “La sua sportività vi rende onore, non sono molti quelli che prendono una sconfitta contro di me con filosofia…”
“È normale non prenderla male. Lei è uno dei più intelligenti della Comunità se non il più intelligente, Nobile Lelouch, è difficile che qualcuno riuscirà mai a sconfiggerla a scacchi se continua così…”
“Non lo aduli troppo, signora!”
A parlare non era stata nessuna delle ragazze che erano in fila per sfidare il ragazzo, e neppure uno degli spettatori che si erano fermati lì per assistere allo spettacolo delle doti cerebrali del nipote di Charlez in azione…
Bensì era stata sua sorella minore, Nunnally!!
Lei, che ormai aveva sedici anni, era uno degli altri motivi per cui aveva deciso di fermarsi più del previsto al Luna Park quel giorno. Era riuscita a convincere i dipendenti che lavoravano per loro a portarla al parco divertimenti quel giorno.
Sapeva che non poteva divertirsi su nessuna delle attrazioni, e pure che non si sarebbe potuta godere quel luogo come invece facevano tutti gli altri… ma a lei non importava, voleva solamente assaporare quelle atmosfere almeno una volta nella vita.
Davanti ad una richiesta del genere, avevano finito per cedere ed accettare, e il fratello aveva deciso di accompagnarla e di tenerla vicina a sé, in modo che potesse assaporare almeno una volta ciò che lui provava tutti i giorni.
La ragazza era rimasta sorpresa dalla velocità con cui il fratello sconfiggeva gli altri a scacchi, in fondo le bastava sentire le loro imprecazioni o le loro lamentele nella maggior parte dei casi per capirlo, e doveva ammettere anche di starsi divertendo.
Dall’altro lato, per Lamperouge non era un problema averla lì, anzi così avrebbe potuto passare un po’ di tempo con la sorella, e se fosse successo qualcosa… beh, poteva sempre adoperare il suo Geass alla fin fine…
Nel frattempo, Nunnally aggiunse “Mio fratello si vanta troppo della sua intelligenza, certe volte qualche bella strigliata non gli fa male…”
Si stava riferendo a tutte le critiche che riceveva da alcuni dei suoi sfidanti quando vinceva troppo nettamente, e considerando che per lei doveva essere più gentile con i suoi avversari pensava che potessero aiutarlo a mettere la testa a posto.
La giovane si trovava alla sinistra del ragazzo, sulla sua classica sedia a rotelle, e fece scoppiare delle piccole risatine per la battuta che aveva fatto, evidentemente alcuni l’avevano trovata divertente…
Forse anche il parente la riteneva tale, visto che con un sorrisino beffardo affermò “Sei un po’ troppo cattiva con me Nunnally, ricordati che sono pur sempre tuo fratello…” il tutto con tono molto ironico.
Lei allora, con un dolce sorriso sulle labbra, esclamò “Lo so, sei il mio fratellone e ti vorrò sempre bene, ma rimani comunque molto arrogante in certe occasioni…”
Sembrava stesse incalzando ulteriormente, ma la donna che il ragazzo aveva appena sconfitto affermò “Non si preoccupi, Nobile Nunnally. Se c’è qualcuno che può vantarsi della sua intelligenza è proprio lui, non esiste qualcuno come lui nella Comunità, e per questo credo che nessuno riuscirà mai a batterlo. Ora sarò meglio che vada, buona serata!”
Pronunciate queste parole, la donna si alzò dalla sedia, fece un leggero inchino per salutare entrambi i Lamperouge e poi se ne andò via, per lasciare posto a qualcun altro che potesse così sfidare il nero a scacchi.
Inutile dire che si fece subito avanti l’avversario successivo, quello che sembrava essere un ragazzo di ventisette anni, che subito si sedette davanti al giovane pronto a cominciare la sfida… anche se in quel momento Lelouch era con la testa altrove!
Sia lui che Nunnally stavano pensando le stesse identiche cose in quel momento, e tutti e due sembravano essere concentrati su quanto avesse appena detto la donna, soprattutto la frase “non esiste qualcuno come lui nella Comunità”.
Già, nella Comunità magari no, ma non escludevano che in Superficie qualcuno di intelligente almeno quanto il Nobile potesse esistere, bastava pensare che cosa stesse facendo il Concilio lassù in accordo con quell’Hitler…
Per il momento però, la Superficie non era un loro problema, dovevano occuparsi piuttosto degli Illuminati e di ciò che gli avevano fatto, proprio per questo avevano stretto un’alleanza con Raichi in modo da poterli distruggere.
Ed ormai dovevano solamente aspettare cinque anni. Si erano già messi d’accordo, avevano ideato una buona strategia per poterli far cadere con le loro stesse armi, senza che neppure si rendessero conto di ciò che stava accadendo.
Purtroppo, affinché il piano potesse andare in moto, dovevano aspettare il giorno in cui il Gran Maestro e gli altri entrassero in azione per distruggere il Generatore, solo allora potevano agire, non prima.
Ma non era un problema, avevano avuto molta pazienza fino a quel momento, potevano ancora aspettare qualche anno. La vendetta era un piatto che andava gustato freddo, e se lo sarebbero sicuramente gustato fino all’ultima briciola…
Nello stesso parco, ma in una zona diversa del Luna Park, si trovava un’altra ragazza che stava camminando nervosamente per le strade dell’area divertimenti, senza provare neanche una delle attrazioni che c’erano.
Era già abbastanza agitata per conto suo, e non credeva che provarne una l’avrebbe aiutata. Se si trovava lì era solamente perché in mezzo alla gente aveva molte meno possibilità di svenire per l’emozione, e quello era il luogo più trafficato di Palecity.
Si trattava di Hinata Hyuga, che ormai aveva vent’anni ed i capelli lunghi, ed in quel momento mentre camminava aveva il volto basso, quasi totalmente rosso e si toccava nervosamente gli indici all’altezza del volto.
In questo caso non c’entrava nulla Naruto, se era nervosa era per un altro motivo. Erano ormai un paio di anni che si esercitava nel canto, una passione che aveva fin da bambina, sperando di riuscire a sfondare come cantante…
E finalmente era arrivato il grande giorno!!
Proprio poche ore prima, le era stato comunicato che le sue prove avevano colpito positivamente il Direttore del Teatro Proxy One, il teatro più rinomato dell’intera Comunità, e che probabilmente sarebbe stato solo questione di mesi prima che la facessero debuttare come cantante solista!!
Era praticamente un sogno che si avverava, e la giovane non poteva credere che stesse succedendo proprio a lei, era fantastico, stupendo, sensazionale, non aveva altre parole per descrivere la gioia che stava provando in quel momento.
*È-È fantastico, a-anni di lavoro s-stanno dando i-i suoi f-frutti…* balbettava persino nei suoi pensieri tanto era emozionata.
Probabilmente solo una confessione di Naruto avrebbe potuto essere più emozionante in quel mom…
Ah già, Naruto…
Ecco che cominciò a diventare paonazza ancora più di prima in volto, il solo pensare a quel ragazzo la metteva su di giri. Gli anni erano passati, ma ciò che provava per quel giovane non era cambiato di un millimetro.
Forse era meglio non dirgli del suo probabile debutto a teatro, se avesse saputo che era tra il pubblico e la stesse guardando in quel momento, avrebbe rischiato di mandare in malora la sua prima da cantante su un palco così prestigioso.
Fortuna voleva che lei abitasse in quella città, mentre Uzumaki si trovava a Fantacity, di conseguenza non correva rischi che si sentisse obbligato a venire a vederla, ed i contatti con lui sarebbero anche stati minori rispetto al “normale”.
Tra l’altro, aveva ben altri problemi a cui pensare ultimamente. Aveva saputo ciò che era accaduto a Kushina qualche giorno prima, e sperava con tutto il suo cuore che guarisse, non avrebbe potuto sopportare di vedere il biondo soffrire…
*Naruto…*
Immediatamente, Hinata chiuse la mano destra a pugno e se la portò all’altezza del cuore, mentre il rossore cominciava lentamente a sparire anche a causa delle condizioni della madre del ragazzo a cui stava pensando.
Poteva solo sperare che tutto andasse per il meglio, povero Naruto…

Da un'altra parte della città, per le strade di Palecity, due ragazze stavano camminando da sole nonostante il rango che possedessero.
Si trattavano di Elsa ed Anna, le due ragazze nobili che ormai avevano rispettivamente diciannove e diciassette anni e che stavano andando ad un incontro di beneficienza per la loro carica nobiliare e di quella della loro famiglia.
Non erano nuovi ad atti del genere, anche se non battevano mai le offerte generose di Bulma e della sua famiglia, e per questo molti erano grati a loro ed al loro casato per tutto quello che facevano per la Comunità…
Ma al tempo stesso, non potevano negare di avere un po’ paura di Elsa e delle sue capacità.
Sfortunatamente, la voce delle capacità di ghiaccio latenti nella bionda avevano fatto il giro della società, forse colpa anche della castana a cui era scappato un paio di volte, e di conseguenza tutti erano a conoscenza delle sue abilità.
Sapevano che, se avesse perso la pazienza, avrebbe potuto anche perdere il controllo dei suoi poteri e rischiare di conseguenza di congelare chi le stesse a tiro, quindi era normale che un po’ tutti avessero timore ad avvicinarsi a lei ed a parlarle…
E di sicuro non aiutava il caratteraccio che possedeva. Da quando era circolata la notizia che Schmidt era in fuga dai Grim e probabilmente era stato ucciso da loro, la ragazza era diventata molto più scontrosa.
Prima era spaventata, ma al tempo stesso riusciva ad essere comunque gentile con gli altri, da quel momento era diventata altezzosa, arrogante e troppo sicura di sé, risultando antipatica a quasi tutti ad eccezione della sorella.
Era anche convinta che Johann fosse stato ucciso dai Grim, non gli dava nessuna possibilità di salvezza ed era convinta che fosse una certezza, motivo per cui aveva sviluppato un odio viscerale per gli abitanti della Superficie.
In realtà tutti li odiavano, ma quello che stava provando lei andava ben oltre l’odio “normale”, sembrava quasi maniacale, ed anche per questo avevano tutti timore di stare vicino a lei o di nominare la parola “Grim” in sua presenza.
In quel momento, le due indossavano i loro classici abiti e stavano camminando per le strade trafficate di Palecity come già specificato, anche se non tutti sembravano contenti della loro presenza lì con loro.
Difatti, i passanti che dovevano passare vicino a loro, dopo aver guardato Elsa con timore ed al tempo stesso circospezione, finivano per allontanarsi e proseguire il loro cammino da un altro lato del marciapiede, intimoriti dalla sua presenza.
La bionda, che teneva un portamento altezzoso ed entrambe le mani unite all’altezza della vita, non sembrava badare a quelle piccolezze e proseguiva con il suo cammino con un atteggiamento ed un’aria abbastanza fredda e cinica.
La stessa cosa però non la si poteva dire per Anna, la quale era abbastanza preoccupata da tutti quegli sguardi malevoli e titubanti che erano rivolti verso la sorella, e soprattutto della sua indifferenza nei loro riguardi.
Era una Nobile ed aveva una reputazione da rispettare, di sicuro comportandosi in quella maniera ed atteggiandosi così cinicamente non avrebbe ottenuto gli effetti sperati, ma ci aveva provato mille volte a convincerla, e non era mai servito a nulla…
“Anna!” improvvisamente Elsa, mentre camminava davanti alla sorella, la chiamò e le disse “Ricordati di comportarti bene quando saremo a quell’incontro. Evitiamo brutte figure almeno questa volta…”
Si riferiva alla pessima abitudine della bruna di dire tutto quello che pensava senza peli sulla lingua e, nel tentativo di correggersi, finire solo per peggiorare la situazione. Anche se molti erano comprensivi e pazienti con lei per questo, altri non si erano dimostrati così…
Anna, che era sovrappensiero prima che la bionda le parlasse, quasi saltò sul posto sentendola parlare e, con un’aria quasi affranta, rispose “C-Certo sorella, non ti preoccupare…”
“Spero di non doverlo fare…” rispose allora la Nobile, come al solito con la sua classica aria altezzosa.
La castana dovette sottolineare mentalmente che, se c’era qualcuno che doveva fare attenzione a quello che diceva, era proprio lei, visto che avevano tutti paura di lei e bastava una parola fuori posto per farla arrabbiare.
E dire che una volta era così solare ed allegra, anche se abbastanza timida e spaventata. Era cambiata improvvisamente, tutto d’un tratto, e da allora non era più stata la stessa, cosa le era successo? Cosa aveva innescato tutto ciò?
*Ogni giorno che passa diventa sempre peggio. Io… io non so più cosa fare…* pensò difatti Anna, abbassando il volto sconsolato e parecchio depresso.
Se solo ci fosse un modo per tranquillizzarla e farla tornare quella che era prima che scoprisse che Schmidt rischiava la morte in Superficie…
Mentre loro continuavano ad avanzare per le strade di Palecity, anche qualcun altro si trovava in città, probabilmente per dare la caccia a qualche criminale che si trovava nella metropoli, ed aveva finito per incappare proprio nelle due Nobili.
Dalla cima del tetto, l’individuo in questione si era seduto sul bordo del cornicione di una delle case della città, con il piede destro poggiato su di esso mentre quello sinistro dondolava verso terra e il braccio destro era poggiato sul suddetto ginocchio.
Si trattava di Yugi Muto, il quale aveva raggiunto i diciassette anni e, con uno sguardo abbastanza severo, stava osservando le due sorelle che si trovavano sul marciapiede dall’altra parte della strada, per la precisione osservava la ragazza maggiore.
Nonostante provenisse da una famiglia nobile, era una donna abbastanza misteriosa, ed i suoi poteri potevano essere un serio pericolo per l’intera Comunità se ne perdeva il controllo, anche se pure in questo momento non era proprio brava a adoperarli.
Se tutto fosse andato male, avrebbe rischiato di essere una bomba ad orologeria che, in quattro e quattr’otto, si sarebbe ritrovata una taglia sulla testa per la troppa pericolosità e, di conseguenza, gente come lui alle calcagna.
*Spero solo che il giorno in cui lei sia una ricercata non arrivi mai…* essendo una delle pochissime insieme alla Grande Sacerdotessa ad avere dei poteri, sarebbe stato un bel problema per chiunque non facesse parte della Scuola di Hokuto…
Comunque fosse, la possibile taglia della bionda era l’ultimo dei problemi, visto che a scarseggiare erano quelle dei criminali veri, che ormai diventavano sempre meno lasciando poco lavoro ai cacciatori come lui.
Alcuni erano stati catturati da lui, quelli minori alcuni da Favaro e Nina ed altri da cacciatori di taglie minori, ma molti altri erano stati assassinati in circostanze sconosciute, perdendo di conseguenza la ricompensa sulla loro testa.
Dalle modalità di uccisione, sembrava che fossero stati gli Assassini a provocare gli omicidi di quei banditi, anche se la cosa strana era che non toccavano gli uomini di Doflamingo, come se ci fosse una sorta di veto tra di loro…
Ma era impossibile, se davvero la Gilda degli Assassini cercava di portare giustizia nella società come aveva sostenuto Bakura in fase di interrogatorio, non avrebbe avuto senso lasciare stare la banda di Donquijote.
Ed alla fine di tutto, quelli che ci rimettevano erano coloro che facevano il suo mestiere, che con sempre meno criminali rischiavano di rimanere sempre di più sul lastrico, anche se quello non era il suo caso.
Con tutti i soldi che aveva da parte per le grandi catture sostenute durante quei sei anni, si era messo da parte un bel gruzzoletto che sarebbe stato sufficiente per sopravvivere ancora per diversi anni, ma gli altri…
Tirando fuori dalla manica destra una delle sue classiche carte, Yugi cominciò ad osservarla e finì per pensare *Per come sta andando quest’industria, la prossima potrebbe essere la mia ultima cattura…*
E purtroppo era vero. Serviva una bella scossa per dare del movimento a quella Comunità, più in positivo che in negativo se possibile…

Andando invece a Fantacity, anche lì la vita trascorreva tranquilla per tutti gli abitanti, meno che per coloro che lavoravano all’Evangelion Hospital per ovvi motivi.
La sera stava ormai per arrivare e le luci della Comunità stavano per essere spente, motivo per cui i ragazzi avevano deciso di divertirsi durante quella serata, visto che finalmente erano anni che non c’erano problemi nella società.
Considerando che avevano dovuto avere paura prima degli ADAM e poi di Bakura, avere un lungo periodo di tranquillità come ai vecchi tempi non era affatto male, ed i giovani avevano deciso di approfittarne fino a quando ne avevano l’opportunità.
Tra di loro, c’erano anche quattro ragazzi che si erano dati appuntamento davanti all’Abe Sapiens Institute per decidere dove andare a rilassarsi ed a divertirsi tutti insieme, visto che ne avevano l’opportunità.
I quattro giovani erano Natsu Dragneel, di diciassette anni, Lucy Heartfilia, della stessa età del rosa, Medaka Kurokami, di diciotto anni, ed Issei Hyoudou, di sedici anni!
Erano dei ragazzi che, ad eccezione della bionda, avevano avuto una vita normale, crescendo in una famiglia normale e frequentando degli ambienti normali. L’unica che spiccava lì in mezzo per forza ed intelligenza era Kurokami, la quale era riuscita addirittura a diventare Presidentessa degli studenti del liceo che frequentavano tutti.
Per quell’uscita tutti insieme avrebbero voluto invitare anche Trunks e Naruto, ma il primo doveva rimanere a casa a badare alla sorellina insieme ad Agatha mentre la madre faceva gli straordinari in ospedale, mentre il secondo…
Beh, aveva il genitore in ospedale, non sembrava il caso a nessuno di invitarlo…
I quattro indossavano i loro classici abiti e, finalmente, si erano radunati tutti quanti visto che l’ultimo a mancare all’appello, Natsu, era arrivato proprio in quel momento correndo a perdifiato essendo in ritardo.
“Era ora che arrivassi. Sei in ritardo come al solito!!” si lamentò allora la bionda, con i pugni poggiati ai fianchi ed osservandolo malamente.
“Sai che sono dieci minuti che ti stiamo aspettando, vero?” lo rimproverò anche la blu, con le braccia incrociate ed uno sguardo che sembrava lo stesse fulminando.
Natsu non se ne accorse e, arrivato al capezzale dei tre amici, si fermò un attimo a riprendere fiato con il petto rivolto in avanti ed entrambe le mani poggiate sulle ginocchia, dato che si era fatto una corsa incredibile da casa fino a lì, e non era molto vicina casa sua…
“S-Scusatemi, h-ho perso l-la cognizione d-del tempo…” provò a giustificarsi il ragazzo a quel punto.
Issei, per allentare la tensione che sembrava star nascendo, provò a smorzare gli animi sollevando entrambe le mani, ponendo i palmi verso le ragazze e dicendo “Suvvia, in fondo l’importante è che sia arrivato, e neanche troppo tardi. Giusto?”
In verità, più che per il ritardo, le giovani erano arrabbiate perché per lui era ormai diventata la prassi fare tardi, ed arrivati a quel punto stavano iniziando a perdere la pazienza su quelle continue attese che sembravano non finire più…
Ma alla fine, entrambe tirarono un sospiro di rassegnazione e Lucy affermò “Non cambierai mai Natsu, mi sa che dovremo abituarci…”
“Ma dai, non essere così rassegnata. La prossima volta arriverò in orario, lo prometto!” provò a dire Dragneel con lo sguardo quasi offeso.
Medaka però sottolineò sempre con le braccia incrociate “L’hai già detto l’altra volta, e quella prima, e quella prima ancora, e potrei andare avanti ancora un po’…”
Wow, sapeva esattamente come smorzare l’entusiasmo del rosa, che dovette ammettere di essere abbastanza seccato ed al tempo stesso frustrato dal suo comportamento… ma non ci provava neppure a replicarle.
Era un talento naturale nelle lotte quella ragazza, si sarebbe ritrovato a terra e disarmato prima ancora di poter sollevare il pugno per tirarle un cazzotto, non era proprio il caso di mettersi contro di lei fisicamente parlando…
Ancora una volta per smorzare la tensione, Hyoudou provò a domandare abbastanza agitato “Allora, dove andiamo stasera?”
Sperava che bastasse quell’unica domanda per far tornare la discussione sui giusti binari… e sembrò effettivamente funzionare dato che, appena ebbe parlato, gli altri tre si voltarono ad osservarlo, essendo rimasto dietro le due ragazze tutto il tempo, con fare incuriosito.
“Già, hai ragione. Non sappiamo ancora dove andare…” rifletté Heartfilia, provando a pensare al luogo giusto per quella serata.
Natsu non perse tempo e fece immediatamente la sua proposta “Andiamo in palestra!! Ci divertiremo allenandoci un po’!!”
Peccato solo che la sua proposta fu subito bocciata da Medaka, che osservandolo malamente gli disse “È un'idea orribile…”
A quel punto fu Issei a proporre, sollevando entrambi i pugni al cielo e con un’espressione quasi sorgogna e perversa “Crown Brothel!!”
Inutile dire che Kuromaki affermò all’istante “Quest’idea è anche peggiore!! E smettila di fare il pervertito, idiota!!”
Hyoudou allora, con un’aria piuttosto contrariata, esclamò “Uffa, non mi fai mai divertire…”
Il castano era un pervertito enorme, e per questo la blu lo sopportava molto poco ed avrebbe desiderato prenderlo a pugni molto spesso, ma al tempo stesso gli rimaneva comunque accanto e manteneva ben salda l’amicizia con lui.
Lo considerava come un fratello minore, e riteneva anche che per questo fosse suo compito cercare di dargli una regolata e di calmarlo quando esagerava, per questo stroncava sul nascere ogni sua azione perversa, anche se senza mai usare la violenza.
Fortunatamente, Heartfilia sembrava avere l’idea che faceva al caso loro, dato che propose subito “Che ne direste di andare in discoteca?”
L’idea fortunatamente fu accolta da tutti, dato che Kuromaki dichiarò sorridente “Ecco, finalmente una buona idea!”
Pure Dragneel era della stessa idea, visto che con il sorriso a trentadue denti ed il pugno destro alzato affermò “Questa è una proposta anche migliore della mia!!”
Issei invece, con lo stesso sorriso del rosa solo con gli occhi chiusi, dichiarò “Non è il Crown Brothel, ma ci sono comunque parecchie ragazze carine!”
“Tu vedi di darti un contegno!!” replicò però Medaka cercando di stroncare l’entusiasmo fin troppo eccessivo dell’amico sul nascere.
“Uffa!” dichiarò allora il ragazzo buttando giù sia il petto che le braccia, che erano quasi a penzoloni.
Vedendo quella sua reazione, sia Dragneel che la figlia di Maes scoppiarono a ridere, era troppo divertente vedere le reazioni di Hyoudou alle raccomandazioni della Presidentessa, anche se quest’ultima non era il massimo dell’entusiasmo in quel momento.
Solamente che, mentre rideva, una di loro non poteva fare a meno di essere abbastanza malinconica…
Lucy sapeva bene chi fosse, sapeva che cosa doveva fare e cosa NON doveva fare.
Era un'agente del Concilio, incaricata di infiltrarsi tra gli studenti per scoprire possibili scenari che andassero contro le ambizioni del Concilio, e sua nonna e suo padre le avevano raccomandato assolutamente di NON affezionarsi a nessuno.
Sarebbero dovuti tutti morire cinque anni dopo, quando avrebbero distrutto il Generatore abbandonando tutti lì nel sottosuolo, e in casi estremi avrebbero dovuto uccidere alcuni di loro prima della partenza.
Per questo era sconsigliato caldamente legare con chi non faceva parte del Concilio… ma era in momenti come quelli che la bionda si accorgeva che, sfortunatamente, era andata contro il volere della sua famiglia senza volerlo.
Aveva finito per affezionarsi a loro, li considerava suoi amici, ma per il bene della missione doveva cercare di mettere da parte questi suoi sentimenti quando sarebbe stato il momento, niente doveva ostacolare la rivincita degli antenati sulla Superficie.
Fino ad allora però, nulla le vietava di godersi quei momenti alla fin fine…

Nello stesso momento, nel già citato da Issei Crown Brothel, i preparativi per la nottata stavano procedendo rapidamente.
Essendo un locale prettamente notturno, di giorno erano chiusi in modo da preparare l’occorrente per accogliere i clienti durante la serata e far passare loro delle ore divertenti, rilassanti e magari anche stimolanti.
Non mancava moltissimo all’apertura, e per questo i dipendenti stavano cercando di andare più in fretta che potevano per far sì che il locale notturno fosse pronto per l’orario designato, pulendo i pavimenti e sistemando i tavoli meglio che potevano.
A supervisionare tutto quanto c’era Marluxia, che in quel periodo aveva raggiunto i quarant’anni ed aveva iniziato ad indossare il soprabito nero che lo avrebbe contraddistinto nei mesi successivi, il tutto con le mani dietro la schiena.
“Forza ragazzi, cerchiamo di darci una mossa. Il Crown Brothel aprirà tra non molto e c’è ancora un bel po’ da sistemare!” fu quello che disse il rosa.
“Certo, Signor Direttore!!” fu ciò che dissero quasi in coro i dipendenti della struttura che stavano lavorando più velocemente che potevano.
Nessuno di loro aveva qualcosa da ridire sulla direzione che aveva preso il locale da quando il rosa l’aveva preso in gestione dopo la tragica morte di Irina per mano di Bakura, anzi era riuscito a portare la sua reputazione ancora più in alto.
Jelavic ad esempio era una di quelle che si accontentavano di ottenere il ricavo giornaliero e si sentivano già soddisfatte, si adagiava sugli allori e le bastava il lusso sfrenato in cui viveva, senza alcuna ambizione.
Al contrario, Marluxia era molto più ambizioso e desiderava il meglio sia per i dipendenti che per i clienti, e grazie a ciò era riuscito a portare qualche miglioria all’edificio che gli aveva consentito di ottenere ancora più pubblico di quanto non ne avesse già.
Anche per questo erano tutti soddisfatti del suo operato, anche se al rosa non interessavano quegli inutili dettagli come la gestione del Crown Brothel. A lui bastava essere pronto tra cinque anni, quando sarebbe stato il grande momento.
Il resto era solo un riempitivo, e quel night club faceva parte di questo “riempitivo”, era certamente un buon modo per ingannare il tempo, e grazie a questo riusciva anche a dimostrare di essere un imprenditore decisamente migliore del suo predecessore.
Pure Erza, che ormai aveva ventuno anni, era presente nel locale e, come di consuetudine prima di una serata in cui doveva combattere, si stava allenando all’interno della gabbia, tirando calci e pugni all’aria con più grinta che poteva.
Quella notte avrebbe dovuto affrontare un’altra donna, aveva sentito che era parecchio forte, ma lei non si lasciava intimorire dalle voci e continuava il suo programma di allenamento e di sfide meglio che poteva.
Era imbattuta da quando aveva iniziato a combattere all’interno della gabbia, e questo doveva essere un vanto per lei… anche se non aveva mai avuto l’opportunità di sfidare Mirajane e neppure suo fratello, quindi poteva essere un’imbattibilità “farlocca” la sua…
Senza contare che aveva ottenuto il titolo di Campionessa nella gabbia nel modo peggiore che avrebbe potuto pensare, a causa del ritiro della detentrice del titolo precedente per via della prematura dipartita di Elfman.
Era vero, aveva comunque vinto un torneo che le aveva consentito di ottenere quel titolo, ma riteneva lo stesso uno smacco non averlo potuto vincere quando ne aveva l’opportunità, per non aver sfidato Mirajane quando ne aveva la possibilità.
Anche per questo cercava di darsi da fare più che poteva quando era sul ring e provava ad onorare ogni avversario che aveva di fronte combattendo al meglio delle sue possibilità, era un modo per dimostrare a sé stessa che quel titolo lo meritava nonostante tutto.
*Devo mettercela tutta anche stasera, ne va del mio onore…* pensò difatti la ragazza, continuando a tirare calci all’aria in quel frangente.
Da quando era stata bocciata alla Scuola di Hokuto la sua vita era cambiata totalmente, e doveva cercare di vivere con quello che aveva quando poteva e come poteva, arrivati a quel punto era la sua filosofia di vita…
Infine, al bancone del bar c’erano due ragazze che stavano osservando i lavori di preparazione per la nottata che li avrebbe aspettati.
Una era Cana, che ormai aveva ventiquattro anni ed indossava i suoi classici abiti, la quale era seduta su uno degli sgabelli del bar con la schiena rivolta verso il bancone ed il busto rivolto verso i dipendenti che lavoravano.
Aveva entrambe le braccia poggiate sul tavolino dietro di sé, oltre che la gamba destra accavallata sopra a quella sinistra ed uno sguardo severo, e dietro di lei si trovava la sua migliore amica che stava pulendo i bicchieri del bar.
Si trattava di Mirajane, la quale indossava il suo classico abito ed ormai aveva raggiunto i trent’anni, ed a differenza della compagna sembrava avere uno sguardo soddisfatto ed un’aria felice mentre puliva un bicchiere con uno straccio.
“Ed ecco che un’altra serata al Crown Brothel ricomincia…” si lamentò a quel punto la castana, sempre con l’aria contrariata.
L’albina però cercava di essere più positiva di lei, e difatti continuando a sorridere esclamò “Ormai è così tutte le sere, dovresti saperlo bene visto che lavori da tanto qui!”
“Sì, ma non mi ci abituerò mai…” sostenne Alberona, la quale a quel punto si girò sullo sgabello, portando il busto di fronte alla sua migliore amica per poterla vedere meglio.
Dopodiché, con uno sguardo quasi sconsolato ed entrambe le braccia poggiate sul bancone, proseguì sostenendo “Questo lavoro mi serve unicamente per andare avanti, e non credere che mi piaccia venire qui a ballare ogni sera in intimo davanti ad un branco di pervertiti. Uff, la vita è davvero ingiusta…”
“Lo ripeti praticamente ogni sera, stai diventando leggermente monotona…” le fece notare allora la sorella maggiore di Elfman, senza mai però perdere il sorriso.
La figlia di Gildarst allora, facendo spallucce, rispose “Questo perché la mia vita è diventata monotona. Faccio casa-lavoro e viceversa praticamente ogni giorno, ed anziché migliorare la situazione peggiora costantemente. Vorrei solo una scossa a questa vita schifosa che sto vivendo, una scossa anche piccolina…”
Continuava ad essere parecchio depressa per la vita orribile che a sua detta stava vivendo. Non poteva neanche più contare sugli orfani dell’Orfanotrofio Yuei perché la maggior parte era stato adottato, mentre l’altra era quasi sparita nel nulla anche se sostenevano che pure loro erano stati adottati…
Detto in parole semplici, ormai Mirajane era l’unica cosa che le era rimasta e l’unica che riusciva a mandarla avanti in quella vita che continuava a ritenere schifosa a voler essere riduttive… anche se all’albina non piaceva vederla in quelle condizioni.
Difatti, poggiando il bicchiere sul bancone avendo finito di pulirlo, provò a dirle continuando a sorridere dolcemente “Suvvia Cana, vedrai che la vita migliorerà anche per te. Chi persevera nessun ostacolo avrà, ricordatelo sempre amica mia!”
“Ci spero naturalmente, ci spero…” si limitò a replicare Alberona, anche se stavolta cercando di abbozzare un lieve sorrisino anche solo per far star meglio l’albina.
Era sempre meglio di niente, e per questo Strauss non poté fare a meno di allargare ancora di più il suo sorriso… anche se dentro di sé una punta di amarezza c’era comunque, in fondo sapeva bene che tra cinque anni avrebbe dovuto farlo.
Avrebbe dovuto lasciare Cana nella Comunità a morire di fame e di stenti mentre lei si trasferiva in Superficie con il Concilio, ma non aveva scelta. Da quando aveva ucciso suo fratello aveva indirettamente giurato loro eterna fedeltà, e doveva andare fino in fondo.
Non farlo avrebbe significato rendere vano l’omicidio perpetrato ai danni di Elfman, e non voleva assolutamente vivere con il rimorso, non sarebbe riuscita a continuare a sopravvivere in quelle condizioni così orribili.
Doveva andare avanti al fianco del Concilio… per lui…

In un’altra zona della città, c’erano due ragazzi estremamente soddisfatti del loro operato.
Si trattava di Shinichi Kudo e di Heiji Hattori, i quali avevano raggiunto i vent’anni come le loro due fidanzate, indossavano i loro classici abiti come loro ed erano riusciti a coronare il loro sogno di aprire un’agenzia investigativa divenendo Detective a tutti gli effetti!!
Dovevano ammettere che non era stato facile riuscirci, avevano dovuto sborsare parecchi Benny per poter affittare il locale dove avevano deciso di mettere il loro ufficio, e sfortunatamente non c’erano neppure riusciti da soli.
Bulma aveva dovuto dar loro una mano economicamente per permettergli di stabilirsi lì proprio come volevano, e dovevano ammettere di sentirsi un po’ in debito nei suoi confronti, dato che li aveva aiutati più di quanto avrebbe dovuto.
Come se non bastasse, le loro fidanzate Ran e Kazuha, da quando avevano aperto, continuavano a sottolineare il generoso contributo della donna, rimarcandolo sempre e facendoli anche sentire un po’ in colpa…
Ma va beh, ormai erano abituati al carattere delle loro ragazze e quindi non si sorprendevano, soprattutto Toyama era quella che più di Mouri li tormentava sotto quel punto di vista, anche se non eccessivamente per fortuna.
Proprio come avevano deciso da ragazzini poi, Shinichi ed Heiji avevano dato il nome di L, Sherlock Holmes, all’agenzia investigativa, come tributo per quello che erano convinti fosse il più grande investigatore della storia della Comunità.
Certo, in questo modo avevano anche potuto evincere che non tutti si ricordavano di lui, anzi ormai era conosciuto con il suo nome fittizio ed il suo vero nome era stato dimenticato totalmente, ma va beh a loro poco importava dato che bastava che sapessero loro chi fosse…
In quel momento, i due ragazzi si trovavano all’interno del loro ufficio, Kudo seduto sulla sedia davanti alla scrivania con un giornale in mano, mentre Hattori in piedi davanti alla finestra subito dietro al compagno.
Avendo aperto da non moltissimo, i casi su cui potevano lavorare scarseggiavano, e quelli che avevano erano davvero svilenti per due investigatori intelligenti come si autodefinivano entrambi, dato che erano “casi minori”.
Non era ancora capitato un unico caso che potesse davvero catturare il loro interesse, e proprio per questo quando gli presentavano quelli più piccoli e quasi insignificanti erano molto tentati di rinunciarvi…
Ma avevano un affitto da pagare, e non potevano contare ulteriormente su Bulma, dato che si era già esposta abbastanza per loro, e quindi dovevano sbrigare quelle che per loro erano “faccende” anche controvoglia.
Almeno così si stavano facendo una reputazione, dato che i clienti erano sempre soddisfatti e li ricompensavano sia con i Benny e sia con un passaparola positivo, magari se avessero continuato così un giorno avrebbero avuto dei casi veri tra le mani…
Per il momento però, erano abbastanza tranquilli e stavano attraversando un momento di “magra”, dato che scarseggiavano in quel momento le richieste, e quindi erano lì a non fare letteralmente nulla.
Heiji arrivò addirittura a dire “Certo che in questo periodo non c’è proprio nulla da fare…”
Shinichi, che l’aveva sentito, rispose subito dicendo “È normale, in fondo abbiamo aperto da poco e non tutti conoscono la nostra bravura. Dobbiamo continuare a risolvere i casi che ci propongo, anche se sono bazzecole, solo così potremo ottenere dei casi veri…”
“Lo spero, perché è abbastanza seccante questa situazione…” affermò allora il nero, sbuffando davanti al vetro con entrambe le mani dentro la tasca.
A quel punto però… “Che cosa vi aspettavate?!”
Una voce proveniente dai divanetti posizionati davanti alla scrivania attirarono l’attenzione di entrambi, che voltandosi rivolsero la loro attenzione verso le fidanzate, che si trovavano lì insieme a loro in quel momento.
Kazuha era seduta sul divano alla loro destra, e sembrava anche piuttosto imbafulita mentre aveva le braccia incrociate, mentre Ran era seduta sul divano a sinistra, ed aveva entrambe le mani poggiate sulle ginocchia.
A parlare era stata Toyama, la quale aggiunse subito dopo “Siete dei novellini in questo campo, dovete farvi le ossa prima di essere chiamati per dei casi di omicidio. Tanto so che puntate a quelli, non sono stupida…”
“E dove sarebbe il problema?” rispose tuttavia il fidanzato, voltandosi del tutto verso di lei “In fondo sono quei casi, oppure quelli di rapimento o di furti gravi, quelli che danno maggiore visibilità ad un agenzia investigativa!”
“Quello è vero, ma se volete ottenere uno di quei casi dovrete prima mostrarvi degni di fiducia. Non pretenderete che degli squattrinati possano essere chiamati dalla Polizia per aiutarla come se niente fosse?!”
Ed ecco che ricominciava con il ricordargli che Bulma aveva dovuto aiutarli economicamente, ed Heiji naturalmente non gradì molto la cosa visto che una vena iniziò a pulsargli sulla fronte e cominciò anche ad osservare la ragazza quasi malamente…
Fortunatamente però, Ran intervenne cercando di calmare i bollenti spiriti, affermando “Quello che Kazuha cerca di dire, è che dovete arrivare ai casi più seri un gradino alla volta. Dovete fare esperienza con quelli minori, e quando ne avrete accumulata a sufficienza potrete passare a quelli maggiori…”
“Sì, lo sappiamo!” affermò allora Shinichi, che dopo un iniziale momento in cui aveva osservato le due ragazze era tornato subito a guardare il giornale che teneva in mano.
Non aveva però ancora finito, dato che aggiunse subito dopo “In fondo credo che anche L abbia accumulato esperienza in questo modo. Quindi la cosa migliore da fare è accettare ciò che passa in convento, fino a quando non saremo chiamati per qualcosa di serio…”
Sembrava che i due interventi uno dietro l’altro fossero stati sufficienti ad allentare la tensione che si era creata, dato che Heiji fortunatamente si calmò e, voltandosi ad osservare il collega di lavoro, assunse un’aria quasi speranzosa.
“Speriamo che sia così, mi annoio con questi casi…” specificò allora Hattori.
Kazuha allora, come suo solito, lo punzecchiò quasi malamente dichiarando “Ma non è vero. Sono certa che ti diverti anche per queste sciocchezze, in un modo o nell’altro…”
“No, non è assolutamente vero!!” replicò allora il nero voltandosi ad osservarla.
Stavolta però non sembrava imbufalito come prima, anzi sembrava aver replicato alla fidanzata in maniera quasi sorniona e sorridente, come se la possibile rabbia che stava nascendo in lui si fosse placata all’improvviso.
Anche Toyama, vedendo la reazione del fidanzato, non poté fare a meno di sorridere felicemente, era sempre bello scherzare con lui, era troppo suscettibile e si divertiva a provocarlo, forse anche per questo le piaceva molto…
I quattro difatti, dopo aver passato una vita insieme, avevano deciso di iniziare una relazione e, se da un lato Heiji e Kazuha erano abbastanza nevrotici ed avevano una relazione molto movimentava, gli altri due erano l’esatto contrario.
Shinichi e Ran erano molto tranquilli ed andavano anche d’accordo, per questo il loro rapporto funzionava decisamente meglio di quello degli amici che, al contrario, litigavano anche per delle sciocchezze, anche se sempre amichevolmente.
Vedendo difatti la reazione di entrambi alle loro ultime frasi, sia Kudo che Mouri non poterono fare a meno di osservare entrambi con il sorriso sulle labbra, felici che la loro amicizia fosse durata più di un decennio ed avesse superato ogni avversità.
Avevano tutti e quattro vent’anni e, avendo terminato gli studi, si erano gettati nel mondo del lavoro immediatamente. Da quel momento, sapevano benissimo che la loro vita sarebbe cambiata per sempre, in fondo anche se convivevano si sarebbero visti sempre meno…
Ma speravano comunque che il loro rapporto d’amicizia e d’amore continuasse a funzionare come un tempo, che il passare degli anni non influisse su quella che ormai era una routine continua che li divertiva e li faceva stare bene.
Erano una squadra affiatata e compatta, e speravano che questo non cambiasse mai…

“Immagino tu sappia come mai ti ho convocato qui, giusto?”
Sempre nello stesso momento, in un altro lato di Fantacity, si stava svolgendo una riunione lavorativa all’interno dell’ufficio di Giovanni, nella sede principale delle Rocket Foundation che si trovava in quella città.
All’interno della stanza, l’uomo, che aveva quarantacinque anni ormai, si trovava seduto davanti alla sua scrivania, teneva entrambe le mani unite davanti al volto ed i gomiti poggiati sul tavolo, mentre guardava davanti a sé colui che aveva fatto convocare…
Si trattava di Itachi, il quale era a circa due metri di distanza dalla scrivania che osservava il suo superiore nel Concilio con uno sguardo quasi freddo ed asociale, come se non gliene importasse nulla di chi aveva di fronte.
A parlare prima era stato l’uomo d’affari, e dopo un paio di secondi in cui il ragazzo rimase in silenzio lui rispose “… Voleva vedermi per discutere di un incarico, o sbaglio?”
Il ragazzo aveva ventiquattro anni e, nel corso degli anni in cui aveva studiato, aveva iniziato anche a frequentare dei corsi per divenire una buona guardia del corpo, ed una volta terminati gli studi aveva iniziato a lavorare.
Inizialmente aveva ottenuto solo piccoli incarichi, che però gli avevano lo stesso permesso di ottenere prestigio all’interno del settore grazie anche alle sue capacità combattive, e grazie a ciò aveva potuto fare il salto di qualità.
Il suo ultimo incarico difatti era stato proteggere un uomo d’affari abbastanza importante per un paio di mesi, in quanto aveva paura che la malavita l’avesse preso di mira e volesse ucciderlo, ed aveva svolto ottimamente il suo compito.
Giusto un paio di volte qualche criminale indipendente, e quindi non legato al Concilio, aveva provato ad attaccarlo, ma il nero era riuscito a sbaragliarli senza problemi portando a termine il suo incarico.
Nonostante quell’uomo d’affari non facesse parte degli Illuminati, Doflamingo non l’aveva mai preso di mira e, di conseguenza, le sue erano solo paranoie e basta, ma che avevano permesso al nero di farsi vedere da tutti.
Le richieste per i suoi servigi da quel momento erano raddoppiate, solo che Uchiha aveva dovuto annullarle tutte per via della chiamata che aveva ricevuto da Giovanni e che l’aveva portato lì, evidentemente per qualcosa di importante.
Difatti Giovanni, con un’espressione severa, dichiarò “Precisamente!”
Dopodiché, dopo aver atteso un paio di secondi per vedere se il nipote di Madara avesse recepito il messaggio, gli domandò “Credo che sia arrivata anche a te la notizia del problema che ho avuto ultimamente con Kushina…”
“In questo periodo non si parla d’altro tra gli agenti del Concilio!” confermò il nero, senza quasi farlo finire di parlare, anche se subito dopo aggiunse “… Si dice che abbia scoperto i traffici tra lei e Doflamingo…”
Con un sorrisino beffardo, l’imprenditore affermò “C’era da aspettarselo che la voce sarebbe circolata rapidamente…” poi, poggiando la schiena sullo schienale della sedia mantenendo comunque le mani unite, confermò “Sfortunatamente è la verità…”
C’era da immaginarselo, o almeno Uchiha se l’aspettava.
Se c’era una cosa che aveva imparato stando con loro era che le notizie non circolavano a caso ed avevano sempre un fondo di verità, d’altro canto chi era riuscito a mantenere nascosta la presenza di suo zio nella società era capace di questo ed altro.
Nel caso qualcosa del genere fosse circolata avrebbe significato che era vera, e le parole dell’uomo d’affari non avevano fatto altro che confermarglielo, anche se a quel punto un paio di domande su come fosse stato beccato gli stavano venendo in mente, ma non ci pensava neppure a chiederle dato che poteva incorrere alle ire del suo superiore…
Giovanni intanto non aveva ancora finito, dato che poi aggiunse “Kushina ha scoperto il documento dove avevo annotato le date e gli orari di ogni scambio tra me e Doflamigno, ed ha minacciato di denunciare tutto alla Polizia se non avessi interrotto i traffici immediatamente…”
Alla fine, aveva risposto da solo alla sua domanda, anche se la guardia del corpo domandò comunque “Ma il Comandante della Polizia è Raoul, avrebbe potuto insabbiare tutto…”
“Non se qualcuno dei poliziotti non dalla nostra parte avesse sentito tutto!” specificò allora il figlio di Madame Boss “Questa era una possibilità che andava presa in considerazione, e non ho avuto scelta a quel punto…”
Sembrava evidente a che cosa si stesse riferendo con quell’espressione, e certamente non aveva nulla a che fare con i traffici. Infatti, il nero rimase in silenzio con il suo sguardo freddo, in attesa che l’uomo confermasse i suoi sospetti…
Cosa che arrivò praticamente subito “Ho dovuto ricorrere a misure drastiche, con l’approvazione del Gran Maestro naturalmente…”
Ecco la conferma che aveva aspettato, difatti Uchiha allora domandò “Quindi suppongo che Kushina non abbia passato gli ultimi giorni in ospedale a caso…”
“Sei molto perspicace ragazzo, mi piace questo in un sottoposto!” affermò allora il figlio di Madame Boss, evidentemente soddisfatto del fatto che stesse capendo tutto subito.
Se da un lato era contento delle sue lusinghe perché stava ad indicare che stava svolgendo bene il suo lavoro, dall’altra non poteva non ritenere deplorevole quanto avesse fatto ad una donna solo per un suo errore…
Comunque fosse, mancava il punto focale per cui l’aveva chiamato lì, e per questo il ragazzo gli fece notare “… Ed io cosa c’entro in questa storia? Non capisco…”
Un’ottima domanda la sua, a cui Giovanni decise di rispondere subito voltando la sua sedia verso destra “È molto semplice ragazzo… ho bisogno del tuo aiuto!”
Del suo aiuto? Non comprendeva dove volesse arrivare…
Fortunatamente, l’imprenditore si fece più chiaro con le parole successive “Anche se ci siamo liberati del problema Kushina, il Gran Maestro ha preteso che i traffici si interrompessero comunque, perché ormai abbiamo armi a sufficienza per il gran giorno che arriverà tra cinque anni. Al tempo stesso, io e Doflamingo abbiamo convenuto che, se la notizia dei traffici iniziasse a trapelare anche ad altri esterni al Concilio, andrebbe salvaguardata la nostra immagine, per far credere che sia tutto falso ed al tempo stesso mantenere il nostro status quo…”
Sembrava evidente dove volesse andare a parare, o almeno lo era per il nipote di Madara, a cui era bastato fare due più due unendo le parole che aveva appena pronunciato alla sua presenza in quella stanza in quel momento…
Ed infatti Giovanni, voltando la sedia del tutto verso di lui, concluse il tutto sostenendo “Ho bisogno di una guardia del corpo che mi rimanga accanto per i prossimi mesi, e voglio che sia tu, Itachi Uchiha, a ricoprire questa carica!!”
Proprio come sospettava, quel tipo lo voleva come guardia del corpo in modo da mantenere attiva la recita sulle voci ed al tempo stesso debellare ogni possibilità che Giovanni sia qualcuno che lavorava sottobanco.
In fondo, se avesse mostrato di avere paura di una possibile ripicca della malavita, sarebbe potuto sembrare addirittura un martire, ed a quel punto la copertura sarebbe stata mantenuta senza che nessuno sospettasse minimamente.
Alla fine, il figlio di Madame Boss più che una richiesta gli aveva dato un vero e proprio ordine, visto che non gliel’aveva neppure domandato se lo voleva, quasi come se glielo stesse imponendo senza alcuna scelta.
Non che avesse avuto comunque qualcosa in contrario, al di là della questione Concilio proteggere qualcuno di importante come lui poteva dargli lo sblocco sufficiente per poter sfondare ancora di più come guardia del corpo.
Era un’opportunità più unica che rara, e proprio per questo Itachi, dopo circa tre secondi di silenzio, rispose con il suo classico atteggiamento freddo “… Sarà un vero onore per me proteggerla, Signor Giovanni!”
A quel punto il diretto interessato, con un sorrisetto maligno sul volto, dichiarò “Molto bene, così mi piaci ragazzi. Freddo e deciso, come gradisco…”
Alla fine, aveva apprezzato, come si aspettava, ma in fondo aveva solo detto ciò che si aspettava, e di sicuro non avrebbe potuto dire diversamente, ma come già sottolineato quella era una grande opportunità per lui.
La sua carriera avrebbe potuto fare un decollo enorme, sarebbe dovuto solo rimanere al gioco e basta…

Da un’altra parte della città, all’interno della Scuola di Hokuto, le lezioni erano finite da poco e teoricamente gli allievi sarebbero dovuti tornare a casa…
Tuttavia, i due maestri avevano convocato tutti e otto perché prima di lasciarli andare c’era qualcosa che volevano riferire loro, qualcosa di molto importante e che aveva a che fare con il loro rendimento dell’ultimo periodo.
Nel corso degli anni, sia Zoro che Kenshiro avevano ammesso all’interno del dojo un altro apprendista a testa, entrambi di età molto giovane, in quanto avevano superato brillantemente il test d’ingresso, almeno uno di loro.
Ken aveva preso con sé Rock Lee, che aveva mostrato grandi abilità secondo l’uomo, mentre Roronoa aveva scelto come nuovo apprendista Eren, anche se andava specificato che inizialmente non era molto convinto di volerlo.
Durante il test d’ingresso aveva presentato gli stessi problemi di Claire, troppa rabbia mentre combatteva e, per questo, imprecisione quando era il momento di colpire forte, e per il verde quello non era un dettaglio da sottovalutare.
Tuttavia, anche in questo caso Mikasa si era esposta in prima persona per Jaeger, tentando di convincere il mentore a prenderlo comunque per le sue abilità da spadaccino, che aveva ampiamente dimostrato durante il test.
Alla fine, avendo acconsentito con Teresa, Roronoa decise di accontentare anche la nera, ed il castano dovette ammettere di essere rimasto piacevolmente colpito dal fatto che la spadaccina aveva fatto tutto quello senza neanche conoscerlo…
Da quel momento, anche Rock Lee ed Eren avevano cominciato gli allenamenti nel dojo, e fortunatamente si erano mostrati molto in gamba, riuscendo ad avvicinarsi moltissimo al livello dei loro compagni in meno tempo di loro.
Certo, avevano avuto degli aiuti da parte degli altri tre allievi ben più esperti di loro, però ce l’avevano comunque fatta e questo aveva sorpreso in positivo tutti e due gli insegnanti della scuola di arti marziali.
Quello era uno dei motivi per cui avevano chiesto loro di rimanere, e tutti e otto avevano acconsentito mettendosi subito sull’attenti davanti ad entrambi i mentori in attesa delle loro dichiarazioni, qualunque esse fossero.
Da sinistra verso destra dalla prospettiva dei due insegnati c’erano in ordine Franky, quarantotto anni, Armstrong, quarant’anni, Rock Lee, ventidue anni, Gai, cinquant’anni, Teresa, trentotto anni, Claire, trentuno anni, Mikasa, quindici anni, ed Eren, quattordici anni.
Davanti a loro invece c’erano, dalla loro prospettiva, a sinistra Kenshiro, che ormai aveva quarant’anni, ed a destra Zoro, che aveva trentanove anni, entrambi in piedi che li osservavano con uno sguardo abbastanza severo.
Ciononostante, il loro tono era tutto fuorché severo, dato che Ken esordì immediatamente dicendo “Vi chiediamo scusa se vi abbiamo trattenuto qui oltre l’orario di allenamento, ma abbiamo una dichiarazione da fare a tutti voi…”
“Siamo tutt’orecchi, Maestri!!” affermò Cutty Flam abbastanza euforico.
“Diteci le novità!!” esclamò pure Alex con lo stesso atteggiamento dell’azzurro.
Nessuno lì si sorprese delle loro uscite, erano abbastanza eccentrici quando ci si mettevano e sapevano che erano fatti così, quindi nessuno badò a quello che avevano detto e Zoro preferì passare subito al sodo per chiarire la questione.
“Ultimamente abbiamo notato un notevole miglioramento da parte di tutti voi, sia nello Stile di Hokuto che nella Tecnica a Tre Spade, e dobbiamo ammettere di essere rimasti tutti e due piacevolmente sorpresi da questi miglioramenti…”
“Credavamo che ci avreste messo più anni per arrivare a questi livelli, soprattutto i novellini, ma abbiamo riscontrato che la vostra capacità di apprendimento è ben superiore alla nostra alla vostrà età, e questo è davvero notevole…”
Erano parole d’elogio nei loro confronti, e la maggior parte dovevano ammettere di essere molto orgogliosi di sentirglielo dire, soprattutto Rock Lee ed Eren che, essendo gli ultimi arrivati, erano i più inesperti di tutti.
“Vi ringraziamo infinitamente, Maestri!!” dichiarò difatti il nero parecchio contento.
“… Ma?” Mikasa però, sembrava abbastanza dubbiosa sulle loro parole, e sembrava quasi aver trovato una fregatura nelle loro dichiarazioni…
Fortunatamente, non era quello il caso dato che Zoro, sollevando leggermente la mano destra, ci tenne a sottolineare “Stavolta non c’è nessun imbroglio, almeno in questo caso non abbiamo pessime notizie da comunicarvi, ma anzi delle ottime notizie…”
Ottime notizie addirittura?
Gli allievi dovevano ammettere di essere abbastanza curiosi di capire a che cosa si stessero riferendo, sapevano che non mentivano ma al tempo stesso non comprendevano che cosa volessero dire loro…
Fu Kenshiro a svelare immediatamente di che cosa si trattasse “Io e Zoro, durante la pausa di oggi, abbiamo discusso riguardo i vostri miglioramenti degli ultimi tempi, ed abbiamo appurato che il momento per voi potrebbe essere vicino…”
“Il momento?” Eren non sembrava ben capire.
Non era però l’unico, anche gli altri non comprendevano che cosa stessero cercando di dirgli. Continuavano a tenere un alone di mistero attorno a qualcosa che potevano dire anche subito, era un po’ snervante la situazione…
Per fortuna, Zoro chiarì subito la questione, svelando “… Continuate così, ed entro pochi anni potrete apprendere anche voi le tecniche segrete della Scuola di Hokuto!!”
… COSA?! LE TECNICHE SEGRETE?!
Sentendogli dire quelle paroline magiche, tutti ed otto gli apprendisti strabuzzarono gli occhi e spalancarono la bocca quasi totalmente, come se fossero rimasti a dir poco scioccati e senza parole dalla rivelazione.
Non potevano crederci, le tecniche segrete erano la massima espressione sia dello Stile di Hokuto che della Tecnica a Tre Spade, ma erano difficilissime da apprendere e solamente chi poteva adoperare il 100% della tecnica poteva controllarle completamente.
Nessuno di loro aveva ancora raggiunto una percentuale così alta, Teresa e Gai, i migliori della scuola, non erano neppure al 90% volendo essere precisi, eppure loro quello lo sapevano e gli avevano comunque detto ciò…
“S-State… dicendo sul serio?!” provò a domandare Claire ancora perplessa.
“Mai stati più seri di così con voi…” sottolineò allora Kenshiro, assumendo un’aria abbastanza spettrale nonostante non fosse arrabbiato o freddo dentro di sé.
Inutile dire che, a quel punto, gli apprendisti scoppiarono quasi di gioia. Non si misero a saltare sul posto o ad esultare, però esternarono comunque la loro soddisfazione, persino i migliori non seppero trattenersi.
“Ma questo è fantastico!!” dichiarò difatti Franky felice.
“Poter apprendere le tecniche segrete così presto è un ottimo traguardo per noi!” aggiunse Gai con entrambi i pugni sollevati all’altezza del volto.
Anche Teresa affermò con occhi quasi sognatori “Una vittoria per tutti noi, non ci credo…”
“Ma…” stavolta sì che c’era un ma, e lo specificò subito Zoro.
Appena sentirono quelle parole, tutti gli otto apprendisti si bloccarono e si voltarono versi i loro maestri, in attesa di sentire che cosa stessero per dire. Non volevano che ci fosse la fregatura come supposto da Mikasa…
Però per fortuna così non era, dato che Kenshiro si limitò a dire “Questo sarà possibile unicamente se nei prossimi anni continuerete questo trend di miglioramento!”
“Continuate ad allenarvi ed a potenziarvi, e potrete apprendere le tecniche segrete prima del tempo!” concluse allora Roronoa.
Per bontà divina non era nulla di grave, anzi era solo un invito a continuare a perfezionarsi per raggiungere la percentuale di controllo delle tecniche sufficiente per poter così avere l’esperienza sufficiente per impararle.
Proprio per questo, facendosi prendere forse ancora dall’entusiasmo ed anche dalla disciplina, si misero sull’attenti e dissero all’unisono “Abbiamo capito, Maestri!!”
Un atteggiamento positivo e convincente, entrambi i mentori si poterono dire soddisfatti da come avevano reagito, e proprio per questo sorrisero entrambi nel vedere che fossero così concentrati sul loro obiettivo.
Avevano dato loro uno scopo per migliorarsi sempre di più, adesso erano spronati a dare il meglio di loro in tutto quello che facevano durante gli allenamenti e, se avessero fatto TUTTI le cose giuste, avrebbero appreso quelle tecniche.
Dovevano solo metterci tanto impegno e tanta buona volontà…

Alla Centrale di Polizia, intanto, la situazione era stabile e sembrava che fosse tutto tranquillo almeno momentaneamente.
Era ormai qualche anno che, per fortuna, le attività criminali si erano stabilizzate e i grandi colpi che venivano fatti in precedenza, o peggio gli assassinii ed i furti grossi, erano stati messi in naftalina.
Forse c’entrava il fatto che ormai le bande rivali della gang di Doflamingo erano state sbaragliate completamente, chi arrestato dalla Polizia e chi ucciso dagli Assassini si erano lentamente tolti di mezzo tutti quanti.
Ormai, a parte qualche criminale indipendente minore, la malavita organizzata era tutta controllata da Doflamingo, che si era erto come capo assoluto del mondo criminale della Comunità.
Sembrava assurdo da dire, ma questa si era rivelata essere una cosa positiva per gli agenti che pattugliavano e proteggevano la società, visto che in questa maniera le attività criminali si erano drasticamente ridotte.
Ora sì che potevano dire di vivere in una Comunità dove l’illecito era sì presente, ma in formato molto minore, e di conseguenza i cittadini riuscivano a vivere la loro vita quasi senza problemi ed a lavorare con assoluta tranquillità.
Ciononostante, questo non significava che potessero adagiarsi sugli allori, c’era comunque da lavorare dato che la gang di Donquijote continuava a svolgere le proprie attività criminali, e per questo andava fermata.
Qualche volta riuscivano a beccare qualcuno della sua banda, ma si trattava sempre di un criminale minore e, di conseguenza, non era di alcun aiuto per la cattura dei due pezzi grossi al vertice dell’organizzazione.
Quel giorno, non essendoci stato nessun caso durante tutto l’arco della giornata, i poliziotti stavano cercando di passare il tempo come meglio potevano, dato che non era facile perdere tempo in una Stazione di Polizia.
Al suo interno, la maggior parte dei poliziotti erano davanti alle loro scrivanie che ingannavano il tempo come meglio potevano, chi guardando qualche video sul computer, chi magari giocando online e chi fumando o bevendo.
Già, a quanto pareva quelle attività erano consentite all’interno della struttura, erano abbastanza liberali sotto quel punto di vista e consentivano ai loro agenti di poter svolgere quelle attività anche all’interno… purché circoscritte ovviamente, soprattutto il fumo.
In quel momento, uno degli agenti si trovava davanti al suo pc seduto davanti alla sua scrivania, sembrava stesse digitando molto rapidamente ed aveva un’espressione abbastanza severa, sembrava davvero assorto in quello che faceva…
Un’altra degli agenti sembrava aver notato quel particolare nel suo collega, e proprio per questo si avvicinò a lui per capire come mai fosse così impegnato quando tutti lì dentro sembravano addirittura starsi annoiando.
“Tenente Mustang, è tutto a posto?” domandò la ragazza a quel punto.
Il diretto interessato, continuando a mantenere il volto rivolto verso il suo computer, si limitò a rispondere “Sì Sottotenente, non si preoccupi…”
Si trattavano di Roy ed Hawkeye, i quali avevano rispettivamente trentacinque e trentatré anni ed erano riusciti a fare carriera all’interno del corpo di polizia, nonostante non facessero parte del Concilio, ed avevano raggiunto rispettivamente il grado di Tenente e Sottotenente.
Era stato Raoul in persona a volere la promozione, perché era convinto che avere dei poliziotti non affiliati tra gli Illuminati nei posti più alti della Centrale avrebbe giovato alla sua infiltrazione, e non c’erano neppure rischi dato che nel ufficio c’era la stanza segreta con le riprese delle varie telecamere.
Poteva tenerli in quella posizione, pur non avendo nulla a che fare con il Gran Maestro ed i suoi adepti, senza che rappresentassero un pericolo, ed anche per questo Xehanort aveva deciso di accettare, per salvare le apparenze e mantenerle.
Riza, intanto, non convinta dalla risposta del nero, incalzò domandandogli “Ne è sicuro? Sembra abbastanza concentrato e…”
Arrivati a quel punto, la donna non poté fare a meno di gettare un’occhiata verso lo schermo del collega per vedere cosa stesse visualizzando, ed in questo modo poté vedere… una foto di Donquijote stesso?!
Naturalmente la bionda rimase abbastanza perplessa, più che altro perché su quell’uomo avevano poco o nulla, e qualunque dato contenuto in quel computer era misero e, soprattutto obsoleto. Guardarlo era pressocché inutile…
Quasi come se le avesse letto nel pensiero, Mustang replicò continuando a guardare lo schermo del pc “Non si sorprenda Sottotenente, questo è il nostro lavoro in fondo…”
“Sì, questo lo so… ma sta comunque cercando dei dati che non sono in nostro possesso sul più grande criminale della Comunità nel nostro database, lo trovo abbastanza… stupido!”
Era stata molto diretta e cinica, ma il suo rapporto con il suo superiore era così, ed ormai anche lui c’era abituato ai suoi scatti di sincerità, anzi li apprezzava molto dato che non si nascondeva davanti a frasi di finto buonismo…
Il nero non poté darle del tutto torto, ma al tempo stesso specificò mentre continuava ad osservare lo schermo “Questo è vero, ma magari nei dati a nostra disposizione c’è qualcosa che ci è sfuggito, è sempre meglio guardare approfonditamente!”
“Anche quando è inutile?” la pronta domanda di Hawkeye.
“Soprattutto quando è inutile!” fu anche la pronta risposta di Mustang “Perché significa che non stiamo facendo bene il nostro lavoro!”
... Wow, una risposta davvero diretta e concisa!
Riza non aveva null’altro da dire davanti a quelle parole, anche perché non poteva dargli tutti i torti, ed anzi lo capiva benissimo. Si sentiva impotente davanti all’avanzare della gang di Doflamingo, quello stava cercando di dirgli.
Al tempo stesso, insinuava che la Polizia non stesse facendo tutto il necessario per assicurare alla giustizia quei criminali, e per questo approfittava di quei momenti morti per indagare su quel tipo e cercare di capire il più possibile.
Avevano pochi dati a sua dispozione, ed ancora meno sul sospetto braccio destro della sua organizzazione che doveva addirittura essere suo figlio, e ciononostante Roy si impegnava come poteva per indagare sul loro conto.
Una chiara dimostrazione di come la voce che la Polizia fosse corrotta fosse solamente una bufala, il Tenente era la prova vivente che così non era, e forse anche per questo lo rispettava molto, era il suo diretto superiore e ne era contenta.
Proprio per questo, la bionda finì per abbozzare un sorriso dopo aver fatto un’espressione sorpresa e finì per tornare ad osservare l’uomo. La sua era pura ammirazione nei suoi confronti, e sperava che un giorno diventasse il Comandante, se qualcuno se lo meritava era proprio lui…
E parlando proprio del Comandante, quest’ultimo si trovava all’interno del suo ufficio, seduto alla sua scrivania che stava osservando alcuni fascicoli che aveva davanti e che riguardavano i casi dei criminali non associati al Concilio.
Aveva raggiunto i quarantuno anni e, da quando aveva perso il suo posto nel gruppo principale del Concilio dei Sette, era sempre stato l’agente più vicino ai sette Capi, anche per via del fatto che conosceva l’identità del Gran Maestro.
Grazie a ciò, aveva sempre svolto un ottimo lavoro, Xehanort non aveva mai avuto motivo di dubitare di lui, ed era sempre riuscito a far raccogliere meno dati possibili della gang criminale di Doflamingo.
Doveva evitare che quantomeno i suoi membri di spicco come Mirajane ed Homing venissero catturati prima del gran giorno, e per farlo aveva sempre influenzato le indagini grazie alla sua grande influenza come Comandante.
Fortuna voleva che la gente si fidasse di lui e, grazie a ciò, potesse agire con la benevolenza di tutti e la convinzione che stesse facendo solo la cosa giusta… anche se poi sottobanco operava unicamente per il Concilio dei Sette.
Anche se c’era da dire che Roy Mustang e Riza Hawkeye potevano rappresentare un problema…
A differenza degli altri poliziotti che non erano associati agli Illuminati, avevano un po’ troppo senso del dovere e si impicciavano dei casi che non li riguardavano e che erano ancora aperti, anche quelli che non li riguardavano…
Per quella loro caratteristica aveva finito per promuoverli, se doveva salvare le apparenze loro erano perfetti allo scopo, ma al tempo stesso non poteva negare che con il tempo potessero rappresentare un serio pericolo per tutti loro.
Sperava di sbagliarsi, ma conoscendoli non si sapeva mai…

“Sparite, cialtroni!!”
In un'altra zona di Fantacity, per la precisione in una delle zone malfamate della città, c’era un cittadino che, pur gestendo un negozio in una zona abbastanza pericolosa della metropoli come quella, riusciva lo stesso ad andare avanti.
Fortuna voleva che la gang di Doflamigno non attaccasse mai piccoli negozi come i suoi, ed i cittadini anche per questo non avevano paura ad andare a prendere degli alimenti da lui, dato che gestiva un panificio.
Gli unici da cui effettivamente doveva guardarsi erano i criminali indipendenti, quelli minori, ma la maggior parte delle volte venivano arrestati dalla Polizia prima ancora che potessero anche solo sollevare un piede verso di lui.
Sembrava quasi strano, come se sapessero in anticipo quali fossero i loro movimenti… ma a lui tutto sommato non importava, gli bastava vendere e mandare avanti la sua attività, quella era l’unica cosa importante…
E proprio per questo non aveva potuto fare a meno di gridare contro quel furto!!
Qualcuno aveva cercato di rubare un paio di michette dal suo negozio, ma lo aveva scoperto in tempo e l’aveva così costretto a scappare, a lui ed alla sua assistente che lo seguiva dappertutto ed era quasi la sua ombra.
Sfortunatamente però, in questo caso non si trattava di criminali e delinquenti… erano due cacciatori di taglie, in difficoltà economica come al solito!!
Si trattava di Favaro e Nina, che avevano rispettivamente quarantacinque e sedici anni e che avevano provato a farla in barba al panettiere, peccato che l’afro non era riuscito ad essere abbastanza discreto ed era stato scoperto, costringendo entrambi a fuggire a perdifiato dal negozio. “Via!!” gridò difatti l’afro, con un’aria spaventata esattamente come la rosa.
Nel frattempo, il negoziante continuava ad urlare “Stupidi falliti, non fatevi mai più vedere in questa zona, avete capito?!”
La loro fama era conosciuta in tutta la Comunità, essendo cacciatori di taglie abbastanza incapaci erano costretti a piccoli furti quando si trovavano al verde, e quello era stato uno di quei casi purtroppo per loro…
Erano circa due settimane che non riuscivano a imprigionare qualcuno, e come se non bastasse l’ultimo catturato non aveva una taglia elevata sulla testa, quindi la somma che avevano ricavato era abbastanza piccola.
Andava aggiunto anche il fatto che ormai i criminali indipendenti erano pochi e l’unica gang in circolazione era quella di Doflamingo ed ecco che la frittata era fatta, anche se pure Yugi non se la passava benissimo da quello che avevano capito…
A causa di questa “scarsezza” di criminali, che era una buona notizia per la Comunità ma non per loro, certe volte erano obbligati a rubare ciò che gli serviva per vivere, come in quel caso, anche se non era un atto onorevole e lo sapevano bene.
Erano però troppe le volte che venivano sgamati, ed erano così obbligati a scappare esattamente come in quel caso, non escludevano neppure che i primi che li avevano scoperti avessero allertato tutti gli altri arrivati a quel punto.
I due cacciatori di taglie corsero molto rapidamente per le strade della città, ed alla fine riuscirono a seminare sia il negoziante, che comunque non era andato troppo lontano dal suo negozio, che coloro che si erano voltati ad osservarli per curiosità.
Infilatisi in un vicolo del quartiere malfamato della città, che ironia della sorte voleva che fosse quello dove qualche anno prima L e Fontaine avessero trovato la morte insieme, si fermarono a riprendere fiato.
“Anf anf anf!” cercarono di riprendere fiato entrambi, con il busto rivolto in avanti e le due mani poggiate sulle ginocchia.
Ci vollero almeno trenta secondi prima che si riprendessero completamente, dato che avevano dovuto correre come dei forsennati per riuscire a scappare il più lontano possibile, e subito Nina cominciò a parlare.
“Ci hanno scoperti di nuovo…” fu quello che disse.
“Maledizione!!” disse invece Leone affranto e quasi con le mani tra i capelli “Mi hanno sgamato. Ma come diavolo ci sono riusciti?!”
La rosa provò a rispondergli sostenendo “Magari se fosse meno irruento quando ruba…” il tutto anche con un’aria abbastanza contrariata.
Favaro sapeva bene che doveva essere meno impacciato quando rubava, ma non ci poteva fare niente. Si sentiva a disagio ogni volta che lo faceva perché riteneva che quell’azione non li rendesse per nulla diversi dai criminali che catturavano.
Però non avevano neppure molta scelta se volevano sopravvivere, i soldi scarseggiavano e dovevano mangiare in un modo o nell’altro, per questo quando erano obbligati rubavano solo lo stretto necessario, non di più.
Quando venivano scoperti tuttavia, finivano per rimanere con un palmo di mosche in mano e, di conseguenza, obbligati a mettersi in pausa almeno per un paio di giorni prima di riprovarci… e considerando che non avevano più nulla in casa non andava affatto bene…
“Lo so, lo so…” affermò allora il rosso di risposta alla ragazza, con uno sguardo basso ed un’espressione molto triste in volto.
Drango vide il volto che aveva assunto, ed iniziò a pensare di aver forse esagerato, poteva leggere quanto fosse disperato in quel momento anche se non lo dava a vedere, e le si spezzava il cuore nel vederlo in quelle condizioni…
Fortuna voleva che sapesse perfettamente come tirarlo su di morale, e difatti sorridendo dolcemente asserì “Meno male che ormai ci sono abituata, e quindi ecco qua!!”
Ed ecco che, dalla tasca, tirò fuori un paio di michette diverse da quelle che aveva cercato di rubare il cacciatore di taglie!!
Quest’ultimo ci rimase abbastanza di stucco nel vederla, e con occhi quasi stralunati dichiarò “M-Ma che… come diavolo hai fatto a rubarle?! Non c’era il tempo materiale…”
“Ormai ci hanno scoperto talmente tante volte che ho imparato come agire quando qualcuno la scopre, basta sapersi adattare al momento!” rispose allora la rosa continuando a sorridere.
In pratica stava dicendo che, mentre il negoziante scopriva e si lamentava con il cacciatore di taglie, lei era riuscita ad approfittarne per rubare quello che le serviva, aveva saputo fare tesoro delle vecchie esperienze per rigirarle a loro favore!!
Sentendo quello che aveva detto, l’afro non poté fare a meno di commuoversi e, dopo aver assunto un’aria quasi disperata, dichiarò “Q-Questa è la mia allieva!!”
E, in un impeto di emozioni, finì addirittura per abbracciare la ragazza, commosso dal suo gesto e di come le sue lezioni stessero servendo per aiutarla a migliorarsi ed a divenire brava a catturare la preda nel momento opportuno.
Era stato molto riluttante a prenderla all’inizio, ma man mano che passavano gli anni Favaro non poteva fare a meno di divenire sempre più fiero di lei. Non riusciva a darle la vita che avrebbe dovuto avere, ma era comunque contento di lei…
E la stessa cosa la si poteva dire anche per Nina!
Lei sapeva fin dall’inizio che quella sarebbe stata la loro vita, ma non le importava nulla. Lui era il suo salvatore, se era uscita dalla strada era solamente grazie a lui, ed era estremamente grata che fosse stato proprio lui a prenderla.
Si divertiva con lui, magari non vivevano la vita dei loro sogni, ma ridevano e scherzavano continuamente, anche quando la situazione sembrava disperata, e nel momento in cui Leone si deprimeva riusciva sempre a riportargli il sorriso.
Anche in quel caso, vedendo come fosse seriamente contento del gesto della rosa, per quanto fosse stato semplice e soprattutto avesse infranto la legge, Drango non poté fare a meno di sorridere dolcemente.
Leone la considerava la sua roccia, e da quando era entrata nella sua vita riusciva a trovare sempre il lato positivo delle cose, anche quando il momento non era dei migliori, aveva un ché di quasi magico.
Nonostante le avversità formavano una coppia d’acciaio, ed entrambi ne erano contenti!!

“CHE COSA?!”
Nello stesso momento, in un altro vicolo del quartiere malfamato di Fantacity molto lontano da quello dove si trovavano i due cacciatori di taglie, si stava svolgendo una riunione tra alcuni agenti del Concilio.
Telespalla Bob, che ormai aveva trentanove anni e non era cambiato molto ad eccezione che per gli abiti che finalmente erano casual, aveva saputo dal suo Capo Giovanni dell’interruzione dei traffici illegali con la malavita.
Robert non l’aveva presa benissimo, dato che era grazie alle armi che venivano acquistate dalla gang di Doflamingo se alcuni dei suoi agenti riuscivano a compiere le rapine dei materiali di cui necessitavano a lungo termine.
Tuttavia, aveva anche saputo che era un ordine diretto del Gran Maestro e, di conseguenza, anche volendo non poteva dire nulla. Inoltre, il figlio di Madame Boss aveva incaricato l’uomo di avvertire chi di dovere del cambio di piano.
Proprio per questo, Bob aveva organizzato un incontro con Isabella, che aveva sessantatré anni e come trafficante di bambini poteva essere interessata alla questione, i tre ragazzi che aveva convinto ad unirsi a loro, ossia Emma, Norman e Ray, che erano cresciuti di altezza grazie ai tredici anni che avevano raggiunto tutti e tre, e l’ex baby-sitter di Cana.
Quest’ultima si chiamava Turanga Leela, e da quando si era sottoposta all’esperimento per risvegliare il Genoma in lei era cambiata. Ora aveva un solo occhio, che però riusciva a nascondere bene in pubblico grazie agli occhiali di Raichi, e poteva trasformarsi.
Fortunatamente, tutti gli agenti degli Illuminati sapevano del suo unico occhio, e per questo poteva permettersi di rimanere senza occhiali in loro presenza, anche se non sembrava comunque aver preso bene la rivelazione dell’ex prigioniero.
“È così, a partire da oggi gli affari tra le Rocket Foundation e la vostra gang si interromperanno a causa di forza maggiore!” continuò allora Telespalla, abbastanza tranquillo.
Nel vicolo, organizzato come quello dove si erano fermati Favaro e Nina a diversi chilometri di distanza, Leela si trovava di fronte a Bob, ancora parecchio perplessa dalla rivelazione, mentre gli altri quattro erano alla destra dell’uomo.
“Ma è assurdo!!” si lamentò tuttavia la viola, che non sembrava voler accettare quella nuova disposizione del Gran Maestro.
La stessa cosa la si poteva dire però anche per i ragazzi, dato che Emma basita dichiarò “Ma… non capisco, perché interromperli adesso che mancano cinque anni al grande giorno?”
“Non vorrai dirci che le voci che circolano su Kushina sono vere?” domandò allora Norman, anche lui abbastanza sorpreso.
Aveva iniziato a circolare la notizia secondo cui Uzumaki avesse scoperto dei traffici illegali tra Giovanni e Doflamingo e l’avesse obbligato a stopparli, ma nessuno ci aveva creduto perché non pensavano che il Direttore potesse cedere ad un ricatto simile…
Ma Telespalla dovette confermare tutto “In effetti è tutto vero. Kushina ha davvero scoperto i nostri affari sottobanco, e il Gran Maestro ha deciso per questo che da oggi saranno interrotti per pura precauzione!”
“Tsk, a me sembra una sciocchezza!” sostenne tuttavia Ray, con le braccia incrociate e un’espressione molto severa “Siamo vicini al raggiungimento del nostro obiettivo, interrompersi adesso significherebbe ammettere la sconfitta davanti ad un'unica azione di una singola donna!”
“Appunto, Ray ha ragione!!” continuò Turanga, lamentandosi esattamente come il ragazzo con entrambe le mani poste in avanti ed i palmi rivolti verso l’alto “Se li interrompiamo davvero, finirà che qualcuno potrebbe pensare che le voci fossero vere. Così rischiamo di più che mandandoli avanti, perché non lo si capisce questo?!”
Wow, sembrava che la viola fosse parecchio incavolata per quella storia. Forse perché lei era una degli agenti che si occupava proprio di quegli affari, ed ora era praticamente stata riassegnata senza neppure essere stata consultata.
Però, colui che aveva una carnagione gialla sapeva che ci sarebbero potuti essere questi attriti nei confronti della decisione da parte di alcuni di loro, e proprio per questo spiegò loro cosa Giovanni aveva deciso di fare.
“Non dovete avere timore, abbiamo già abbastanza armi per il grande momento, ed il Direttore sa già come reagire. Chiederà ad Itachi di divenire la sua guardia del corpo, e manterrà una sorta di paura nei confronti di Doflamingo. In questo modo farà credere all’intera Comunità che Doflamingo lo voglia morto, e salverà la sua reputazione agli occhi dei civili… almeno la reputazione attuale, ovviamente…”
Detto in parole semplici, stava usando la psicologia inversa per far credere che fosse innocente agli occhi della Comunità, e che le voci di traffici interrotti avessero minato la reputazione di Donquijote che ora lo voleva morto.
Leela, per quanto si stesse lentamente calmando, non sembrava ancora del tutto convinta, dato che osservandolo severamente dichiarò “Ma siamo sicuri che funzionerà? La gente non ci cascherà mai…”
“Non sopravvalutare la capacità di giudizio della massa!” sottolineò allora Bob “La gente è ottusa, paurosa e pericolosa. Basterà poco per convincerli, fidatevi del Direttore che sa quello che sta facendo…”
“Io do ragione a Bob!” intervenne a quel punto Isabella, la quale per tutto il tempo era rimasta in silenzio con un’espressione abbastanza seria.
Dopo aver pronunciato queste parole, la donna aveva assunto un sorrisino quasi maligno, attirandosi in questo modo l’attenzione degli altri, soprattutto dei tre ragazzi che la osservavano incuriositi.
“Per esperienza personale, il popolo è un gregge a cui va indicata la direzione. Basterà solo che i nostri agenti, quando si presenterà l’argomento, sottolineino più volte la versione di Giovanni e nessuno sospetterà nulla!”
Quello che aveva detto Telespalla prima, solo con parole più semplici e dirette. Non che all’uomo dispiacesse la cosa, anzi il fatto che qualcun’altra lì aveva capito, dato che gli sembrava di parlare con i mulini a vento, era una cosa solamente positiva.
I tre ragazzi, davanti alle parole di quella che era quasi una madre adottiva per loro, sembravano essersi convinti, dato che sia Emma che Norman sorrisero ed annuirono dopo che ebbe parlato, sembravano davvero felici quando parlava lei, che aveva donato loro una casa ed una famiglia…
Ray sembrava quello meno convinto, dato che continuava ad avere le braccia incrociate ed uno sguardo severo, ma alla fine chiuse gli occhi, abbassò il volto ed affermò semplicemente “Spero solamente che abbiate ragione…”
“Sei ancora giovane, certi meccanismi di questo ambiente ti sfuggono ancora, ragazzo…” si limitò a repicare il sottoposto di Giovanni, mantenendo la sua espressione quasi fredda.
Turanga invece, nonostante non fosse ancora del tutto convinta di quella strategia adottata, decise di provare comunque a dargli fiducia, anche per via del fatto che era un ordine diretto del Gran Maestro, e quest’ultimo aveva sbagliato molto poco.
“… Uff, io invece do ragione al ragazzo: spero davvero che sappiate quello che fate…”
“Non avere timore, Leela, tutto andrà bene. Ed anche nello scenario peggiore in cui dovessimo essere scoperti, il Gran Maestro saprà che cosa fare!”
Ancora una volta, Isabella era riuscita ad attirare tutta l’attenzione su di sé per via delle sue parole d’elogio nei confronti del loro superiore. In fondo tutti rispettavano il leader, e tutti avevano fiducia in lui.
Lo sottolineò la stessa donna, mantenendo il suo sorrisetto maligno e dichiarando “È stato lui a riportare il Concilio ai fasti di un tempo, e quando sarà il momento ridarà a noi Illuminati ciò che ci spetta di diritto. Abbiate fede, amici miei, il nostro momento arriverà molto presto!!”
Ancora una volta i ragazzi erano rimasti estasiati dalle sue parole, in fondo la ammiravano molto e l’avrebbero seguita fino in capo al mondo per aver dato loro la famiglia che tanto desideravano da quando erano molto piccoli.
Gli altri due invece si limitarono ad ascoltare senza cambiare espressione e, mentre Bob dentro di sé dette ragione alla donna, Turanga era più scettica, nonostante concordasse con lei sulla fiducia illimitata nei confronti del Leader.
Anche se il traffico illegale tra le Rocket Foundation e la gang di Doflamingo era stato interrotto, le armi erano pronte e ne avevano a sufficienza, e se il Gran Maestro diceva che non c’erano problemi così era.
Lui sapeva sempre quello che andava fatto, per il bene di tutto il Concilio…

“Bravi, continuate così!!”
Sempre a Fantacity, nel vicoletto dove si trovava quella specie di campo da skateboard, c’erano dei ragazzi che si stavano allenando in uno degli sport più famosi della Comunità e, al tempo stesso, uno dei più particolari.
Si trattava dei Bladebreakers, una squadra composta da cinque ragazzi ed una ragazza che praticavano il Beyblade, uno sport in voga nella società che consisteva nel combattere l’uno contro l’altro adoperando delle trottole.
Sembrava strano che un gioco del genere potesse piacere così tanto, ma la particolarità di quegli oggetti, che erano fatti con materiali molto resistenti che potevano lacerare persino l’acciaio, aveva aiutato a rendere quello sport così affascinante.
Tutti i componenti di questa squadra avevano tredici anni, e fino a quel momento avevano vissuto una vita pressocché normale.
Avevano attraversato anche loro la crisi scatenata da Bakura, ed erano abbastanza grandi all’epoca per ricordarselo, però questo non aveva spento il loro entusiasmo e, soprattutto, la loro passione per il Beyblade.
I quattro Blader che combattevano attivamente del gruppo, Takao, Kai, Rei e Max, si erano conosciuti a qualche competizione amichevole che veniva organizzata ogni tanto, ed avevano finito per stringere amicizia, anche grazie alla fortuna delle circostanze.
Difatti, ogni tre anni si disputavano i Campionati di Beyblade in cui squadre composte da quattro giocatori rappresentavano ogni città della Comunità e, durante la competizione, si sfidavano con le altre per vincere il titolo.
Provenendo tutti e quattro da Fantacity ed essendo i migliori della città, avevano finito per fare squadra insieme in modo da rappresentare la loro città meglio che potevano, ed anche se qualcuno come Kai Hiwatari non era ancora del tutto convinto alla fine aveva accettato.
A loro si erano presto aggiunti anche un ingegnere che avrebbe riparato i Beyblade in caso fossero rimasti danneggiati, il Professor Kappa, ed una manager che gestiva le relazioni della squadra, Hillary Tachibana, ed in questo modo il gruppo era compatto.
Mancavano pochi mesi all’inizio ufficiale dei Campionati, e per questo cercavano di dare il meglio di loro per migliorare tatticamente parlando, ed anche dal punto di vista della forza, e presentarsi come meglio potevano.
In quel momento, nel classico spazio dove si allenavano di solito, erano Takao Kinomiya e Rei Kon quelli che si stavano battendo nell’area per gli skateboard, e gli altri quattro si trovavano poggiati al muro non molto distanti ad osservarli.
Kappa aveva il suo portatile aperto e stava osservando i dati dei Beyblade, che comprendevano la velocità di rotazione, la forza dell’impatto ed anche la stabilità dopo aver subito dei colpi, tutte statistiche essenziali per migliorare.
Accorgendosi che tutto stava andando come sperato, il castano aveva finito per uscirsene con quell’incoraggiamento, attirando in questo modo l’attenzione di tutti, i due ragazzi compresi mentre le loro trottole continuavano.
Il Professore spiegò subito loro “Rispetto a qualche settimana fa le capacità dei vostri Beyblade sono migliorate notevolmente. Se continuiamo su questa strada quando sarà il momento dei Campionati saranno migliorati abbastanza da resistere anche agli impatti maggiori!!”
Naturalmente le sue parole finirono per essere apprezzate da tutti, soprattutto da Kinomiya che, passandosi il pollice sinistro sotto al naso, affermò “Niente di nuovo, siamo sempre stati i migliori, e queste statistiche non fanno altro che dimostrarlo!”
“Non fare lo sbruffone, Takao!!” lo rimproverò tuttavia Hillary “Ai Campionati sono tutti forti, quindi anche se ci potenziamo non è detto che riporteremo la vittoria. Abbassa la cresta e cerca di concentrarti sull’allenamento!”
Il blu non gradì moltissimo il suo intervento, al punto tale che osservandola quasi scocciato pensò *Ma perché deve sempre criticare ogni cosa che faccio?! Uff…*
Tuttavia, Kai dovette concordare con la ragazza e, con le braccia incrociate ed un’espressione molto severa, affermò “Hillary ha ragione, anche se sei il migliore questo non significa che puoi battere la fiacca… anche perché altrimenti io ti raggiungerei!”
Dopo aver pronunciato queste parole, il ragazzo fece anche un sorrisetto quasi furbetto, a sottolineare che, anche se stava scherzando, ci sperava che quell’eventualità si verificasse e potesse così raggiungere il compagno.
Della squadra, Takao era sicuramente il più forte, motivo per cui era anche il Capitano del gruppo, e non era mai riuscito a batterlo neanche una volta. Un paio di volte ci aveva pareggiato, ma sentiva di essere sempre sotto di lui anche se di poco.
Questo in teoria non era un problema per lui, dato che lo spronava a migliorarsi avere un rivale… ciò che per lui era davvero un problema, era il fatto che, come se non bastasse, Tachibana era pure innamorata segretamente di lui!!
Doveva confessare che gli piaceva quella ragazza, era tosta ed energica, tutte caratteristiche che gli piacevano in una ragazza… ma lei aveva occhi solamente per il blu, e questo interiormente lo distruggeva quasi.
Fortunatamente era abbastanza forte caratterialmente parlando per sopportare tutto ciò, ma al tempo stesso cercava di non darci peso per non rovinare la sua amicizia con i Bladebreakers, visto che alla fine si era affezionato ad ognuno di loro.
Se la situazione l’avesse richiesto, probabilmente sarebbe stato anche disposto a morire per loro, anche se non voleva farglielo sapere e si sarebbe sempre nascosto dietro quella maschera da duro che si era costruito, per evitare che Hillary intuisse qualcosa…
Takao aveva udito le parole del rivale, e per questo, con un sorrisetto furbetto sul volto, dichiarò “È per caso una sfida? Perché se è così io la accetto…”
“Ehi Takao!!” però qualcuno non sembrava aver gradito il suo intervento, visto che Rei, con un’espressione abbastanza severa sul volto, fece tornare con i piedi per terra l’amico “Ricordati che in questo momento il tuo avversario sono io!!”
Solo allora Kinomiya si accorse che effettivamente aveva un allenamento ancora in corso e, con la mano dietro la testa, provò a scusarsi “Scusami, hai ragione. Eheheheheheheheh…” facendo anche una risatina amara per la figuraccia.
A quel punto, anche l’ultimo rimasto, Max Mizuhara, intervenne e, con entrambe le mani vicino alla bocca, intimò il blu “Non dargli retta Takao, stai andando bene. Devi solo continuare così, come dice il Professore!!”
Naturalmente il blu gradì le parole del biondo, al punto che si voltò ad osservarlo e, con un sorrisetto divertito sul volto, rispose “Grazie Max, tu sì che sei un amico!!”
“Takao, stai in guardia!!” ancora una volta si era distratto però, e questo il nero non l’aveva gradito particolarmente, al punto che mandò subito il suo Beyblade all’attacco.
Tuttavia, il suo attacco fu subito parato dalla trottola del ragazzo, che osservò anche il compagno d’allenamento con uno sguardo molto determinato ed un sorrisetto ancora furbo sul volto “Non mi sorprenderai mai così, Rei!!”
“E chi ti voleva sorprendere, volevo solo farti tornare con i piedi per terra. Ora in guardia!!” dichiarò ancora una volta Kon molto determinato.
“Fatti sotto!” incalzò ulteriormente Kinomiya lanciando il suo Beyblade all’attacco proprio come l’amico.
Tutti gli altri stavano assistendo all’allenamento senza dire una parola, anche perché si divertivano bene o male a vedere i loro amici combattere tra di loro per prepararsi al meglio per i Campionati, e l’atmosfera che si era creata tra di loro la adoravano…
Peccato solamente che non tutto fosse come sembrava!!
Anche il loro gruppo aveva una spia, un agente del Concilio che era stato infiltrato tra i Bladebreakers per tenerli d’occhio, per assicurarsi che nello sport che praticavano non ci fosse nessuna “fuga di notizie”.
La spia in questione era Max, il quale aveva svolto fino a quel momento ottimamente il suo lavoro, e nessuno era mai riuscito a sospettare di nulla. Era davvero un attore nato, si era calato nella parte ed aveva evitato di affezionarsi a loro.
Provava per lo più indifferenza nei confronti dei cinque ragazzi con cui faceva squadra, non erano altro che la sua missione e, quando sarebbe stato il momento, non avrebbe esitato a tradirli e ad ucciderli se il Gran Maestro l’avesse richiesto.
La cosa bella era che lo ritenevano sul serio uno di loro, prima Takao l’aveva definito “amico”, e sentire quella parola aveva fatto sorridere malignamente il biondo dentro di sé. Povero illuso, li aveva fregati per bene.
*Amico, eh…*

“Allora? È accesa?”
Sempre a Fantacity, stavolta davanti all’Evangelion Hospital, si trovavano due ragazzi che sembravano pronti per un servizio televisivo, visto che uno dei due aveva un microfono in mano e si stava facendo riprendere…
Si trattava di Rossana Smith, una ragazza di quattordici anni che possedeva un talento incredibile per il giornalismo, al punto tale che, a differenza di tutti gli altri suoi coetanei, aveva potuto accedere al programma per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un anno di anticipo.
Infatti erano diversi mesi che la castana lavorava pedissequamente come inviata speciale per i servizi più importanti, e questo perché erano bastati pochi giorni per far capire al suo Direttore che aveva la stoffa per compiere quel lavoro.
Sapeva essere impicciona il giusto per scoprire quello che doveva ma al tempo stesso non scavare troppo a fondo negli intervistati oppure tutti gli altri che sarebbero stati coinvolti nei suoi servizi, anche se ultimamente sembrava star virando verso la molestia…
Difatti, era ormai una settimana che Rossana, quando voleva fare un intervista, importunava fin troppo gli altri, e questo il suo cameraman se ne era accorto, anche lui entrato nel mondo del lavoro grazie allo stesso programma…
Donquijote Homing!!
Rispetto a quando aveva ottenuto i poteri, il biondo era cresciuto ed aveva quindici anni, l’età giusta per aderire al programma una volta terminate le medie, ed aveva finito in questo modo per lavorare insieme alla ragazza come suo cameraman.
“Un attimo, ancora qualche secondo e sarà accesa!” replicò allora il ragazzo, mentre con la sinistra reggeva la telecamera e con la destra cercava di sistemarla.
“Suvvia, sbrigati Heric. Tra poco siamo in diretta e dobbiamo muoverci!!”
Sì, per non essere riconosciuto e per mantenere la sua copertura senza essere visto, Homing aveva deciso di cambiare nome e di adottare la nomea di Heric Akito. Per l’anagrafe non sarebbe stato un problema, visto che Raoul era dalla loro parte…
Finalmente, dopo circa cinque secondi, Akito completò i lavori sulla telecamera e, posizionandosela sulla spalla destra, si preparò a mandare in onda la collega, avvertendola anche che stava per farla partire.
“Siamo pronti, tra dieci secondi si va in onda!”
“Perfetto!!” esultò allora Rossana, portando il microfono che reggeva con la mano destra davanti alla bocca e pronta a parlare.
Le piaceva davvero tantissimo quel lavoro, forse anche per questo era brava in ciò che faceva, e di conseguenza ogni volta che finiva in diretta si esaltava come non mai, anche se qualche volta si lasciava prendere la mano e lo sapeva.
“Tre… due… uno… azione!!” annunciò allora Heric, facendo partire la diretta.
A quel punto, la castana cominciò a parlare rapidamente, sapendo che tanti spettatori la stavano guardando in quell’istante “Qui Rossana Smith, in diretta dall’Evangelion Hospital per gli aggiornamenti sulle condizioni della Signora Uzumaki. La Vice Direttrice delle Rocket Foundation è stata colpita diversi giorni fa da una polmonite molto acuta, ed oggi la nostra emittente ha ricevuto il permesso di andare a visitare la stanza della Signora Uzumaki. Un’intervista esclusiva che potrete vedere insieme a noi secondo dopo secondo. Ma ora basta chiacchiere, scoperchiamo le porte dell’ospedale più famoso della Comunità e vediamo cosa c’è al suo interno!”
Appena ebbe pronunciato quelle parole, la ragazza si voltò verso la sua destra e, camminando sia davanti a sé che lateralmente per via della sua posizione, entrò all’interno della struttura, seguita a ruota dal suo collega di lavoro.
Continuava a parlare alla telecamera mentre proseguiva il suo cammino, in quanto sapeva che era una diretta e, di conseguenza, doveva trattenere il pubblico il tempo sufficiente di arrivare nella stanza della rossa, senza sapere la tragica notizia che avrebbero saputo…
Al tempo stesso, Homing non poteva dirsi molto soddisfatto di quello che stava facendo. Credeva che con gli agganci della malavita avrebbe ottenuto una posizione privilegiata nel giornalismo, ed invece il talento di quella ragazzina l’aveva frenato bruscamente.
Ora era ridotto a fare il mero cameraman, un talento per cui si era allenato per infiltrarsi adeguatamente buttato nel gabinetto a causa di quella sciocca e giovane svampita, che onta che era per lui…
Ma tanto era solo questione di tempo.
Doveva solamente avere pazienza e, al momento opportuno, il padre gli avrebbe dato l’ordine di uccidere Rossana, in quanto con i suoi servizi e il suo essere troppo d’impaccio potevano rappresentare un pericolo per il Concilio.
Doveva sopportare quella situazione ancora per poco, ancora per molto poco…

Nel frattempo, proprio il padre aveva appena ricevuto una notizia importante.
Doflamingo aveva ormai quarantanove anni e si trovava in quell’istante a Tipcity, il quartier generale della sua organizzazione dove nessuno avrebbe potuto trovarlo, dato che quella città serviva unicamente come discarica per i rifiuti dell’intera Comunità.
L’uomo si trovava seduto nel suo classico punto, sopra a delle scatole con il piede sinistro penzolante e quello destro poggiato sulla loro superficie, oltre che la schiena poggiata al muro trovandosi dall’altra parte rispetto all’ingresso.
Egli era stato avvicinato da poco da uno dei suoi sottoposti, per la precisione quello che oltre tre mesi dopo avrebbe assistito al suo discorso ed avrebbe spiegato al novellino chi erano il braccio destro ed il braccio sinistro di Donquijote.
Questi gli aveva portato un messaggio scritto dal Gran Maestro in persona, dato che non voleva adoperare i cellulari ritenendoli poco sicuri per informazioni così importanti, visto che riguardavano la prossima riunione…
Difatti, il biondo lesse molto rapidamente il foglio reggendolo con la mano sinistra, mentre il gomito destro era poggiato sul rispettivo ginocchio, ed al termine della lettura gli scappò un sogghigno maligno sul volto.
Naturalmente, vedendolo, il suo subordinato gli chiese “Allora, Capo? Buone notizie?”
“Direi più che buone, ottime!” rispose allora il malavitoso, continuando a mantenere il suo classico sorrisino divertito “Questa sera si terrà una nuova riunione del Concilio. Discuteremo degli aggiornamenti della Superficie e del fatto che il grande giorno si sta avvicinando sempre di più…”
Naturalmente il sottoposto aveva ben capito a che cosa si stesse riferendo, ma per pura sicurezza provò a domandargli “Intende dire… il giorno in cui torneremo finalmente in Superficie?”
Dopo circa un paio di secondi di silenzio, il diretto interessato gli rispose “Naturalmente. Quando ci riprenderemo ciò che ci spetta di diritto…”
Pronunciate queste parole, l’uomo rimase per circa cinque secondi in silenzio, un tempo quasi astronomico che spinse l’altro interlocutore a guardarlo abbastanza stranito, dato che si era limitato a sollevare lo sguardo verso l’alto.
In quel momento, Doflamingo si era preso quasi un momento di pausa per riflettere su ciò che era accaduto negli ultimi anni a lui ed al resto del Concilio…
Era stato un percorso duro e lungo il suo, ma alla fine era riuscito a scalare i ranghi della malavita ed a diventarne il leader assoluto. C’era riuscito grazie alla sua intelligenza ed alle sue capacità strategiche, senza neanche muovere un dito.
Ed ora, finalmente, tutto il suo duro lavoro stava per donargli il giusto riconoscimento. Doveva solamente aspettare altri cinque anni, e poi avrebbero distrutto la “prigione” ed i “carnefici”, tornando finalmente libero…
“Ehm, Capo…” nel frattempo, il suo sottoposto sembrava abbastanza preoccupato nel vederlo con la testa tra le nuvole, differentemente da come faceva di solito.
Tuttavia, il biondo si destò proprio in quel momento e, abbassando il volto per poterlo osservare, gli ordinò “Grazie della lettera, puoi andare!”
“Sissignore!” dopo aver detto questo, l’uomo fece un leggero inchino e si allontanò, lasciando in questo modo il malavitoso assorto nei suoi pensieri.
Appena se ne fu andato, la prima cosa a cui il gangster pensò fu al figlio. Si stava chiedendo come stesse andando la sua missione di infiltrazione, anche se l’aveva addestrato bene e sapeva che stava facendo un ottimo lavoro.
Era consapevole che provava grossa frustrazione nel dover sottostare ad una mocciosa viziata e rompiscatole come Rossana, ma doveva solamente resistere altri cinque anni e, poi, si sarebbe potuto sbarazzare di quell’impicciona.
Era solo questione di un lustro…

“Uff che noia!”
Passando invece in un altro luogo diverso da Fantacity, in una casetta isolata dal resto della Comunità, anche se sembrava più una villa che una casa, vivevano due individui ben noti all’interno del Concilio…
Si tratta della Vecchia Villa, l’abitazione che un tempo apparteneva al Primo Presidente e che ora, su richiesta di Xehanort, era divenuta il nuovo quartier generale degli Illuminati, il luogo dove svolgevano le riunioni.
Sempre su sua richiesta, era stato disposto che Madara e Freezer vivessero nella struttura, dato che il primo era creduto morto da tutti quanti ed il secondo non doveva essere visto da nessuno fino al grande momento.
La convivenza in quel luogo non era stata delle migliori per nessuno di loro, anche considerando che non scorreva buon sangue tra i due da quando Freezer era divenuto il “guerriero perfetto” che Ichigo aveva promesso sarebbe divenuto Uchiha…
Ma fortuna voleva che, con il tempo, avessero imparato a sopportarsi e, ora, riuscivano a convivere nella stessa casa quasi senza problemi… quasi perché comunque non andavano lo stesso d’accordo, ed ogni tanto qualche litigata ci scappava comunque.
“Ma devi sempre dirlo?!” come in quel caso, dato che il nero non pareva aver gradito l’uscita della creatura.
I due si trovavano nella hall della Vecchia Villa, e mentre Madara, che aveva ormai quarant’anni, era appena arrivato dalla sala da pranzo e si trovava al centro di essa, con la schiena che dava ancora alla stanza da cui veniva, Freezer era seduto sulle scale alla sua sinistra.
Aveva le braccia incrociate ed uno sguardo sia contrariato che divertito al tempo stesso, e per di più agitava in aria la coda lentamente, quasi come se volesse provocare l’altro coinquilino, anche se così non era.
L’essere allora, mantenendo il suo sorrisino, gli rispose sostenendo “Suvvia, abbiamo fatto questo discorso mille volte negli ultimi anni. Davvero tu non ti annoi a stare tutto il tempo qui dentro? Ormai quelli che posso uccidere sono dimezzati, ed a causa di questo le mie uscite sono sempre più ridotte…”
In effetti, ormai di dissidenti o di minacce per il Concilio nella Comunità ce ne erano davvero molto pochi, e quelli che potevano rappresentare una seria minaccia facevano parte degli Illuminati, di conseguenza la lista si era sfoltita di molto per il dispiacere dell’esperimento…
Non però dell’Uchiha, dato che in qualunque caso lui doveva rimanere tappato lì, a causa del fatto che nessuno doveva vederlo in giro perché sarebbe bastato un solo sguardo accennato nella sua direzione per far saltare tutto.
Proprio per questo, rimanendo freddo, il fratello maggiore di Obito spiegò “È una conseguenza degli anni che passano. Ormai controlliamo quasi tutta la Comunità, e tutti coloro che potevano rappresentare un serio pericolo per noi o sono morti o sono in carcere. Praticamente dobbiamo solamente aspettare cinque anni senza fare nulla…”
“E questo si che è una vera noia!” aggiunse allora Freezer, mettendosi in piedi “Cinque anni fermo qui a non fare nulla, non hai idea della noia che qualcuno creato per uccidere come me possa provare in situazioni come queste!”
“… Credimi, lo so molto bene…”
Madara, nonostante continuasse a ritenere il suo comportamento quasi da infante, anche se avendo dieci anni era “normale”, in questo caso non lo stava provocando, ma aveva parlato seriamente perché sapeva cosa provava.
Anche lui si sentiva una bestia in gabbia stando lì dentro, ciò che gli permetteva di andare avanti era la consapevolezza che quando sarebbe stato il momento avrebbe potuto uccidere Kenshiro, e nel frattempo non poteva fare nulla.
Avrebbe voluto allenarsi per migliorare le sue capacità con il Rinnegan, cosa che non aveva ancora potuto fare, ma Xehanort glielo aveva proibito perché se avesse fatto troppo rumore avrebbe potuto attirare l’attenzione dei treni che passano lì vicino, dato che essendo una tratta che porta al Palazzo Presidenziale era abbastanza trafficata, anche se c’era un solo binario d’andata ed uno di ritorno…
Detto in parole semplici, entrambi dovevano solo annoiarsi e basta… anche se fortunatamente almeno quel giorno così non sarebbe stato.
“Le vostre preghiere sono state esaudite, Signori!” esordì una voce proveniente dalla cima delle scale.
I due si voltarono in quella direzione, ed in questo modo poterono vedere che a parlare era stato Sebastian Michaelis, il maggiordomo di Xehanort!!
L’uomo, che nonostante avesse cinquantasei anni non dimostrava affatto la sua età, era in alto, proprio di fronte agli scalini che conducevano al piano di sotto, quasi sull’attenti come se fosse un soldato che attendeva gli ordini.
Naturalmente tutti e due rimasero abbastanza sorpresi di vederlo, non perché fosse sbucato fuori dal nulla, sapevano entrambi che aveva usato l’ascensore posto nella camera segreta dentro la stanza dove si tenevano le riunioni, ma per il motivo.
“E tu che cosa ci fai qui?” domandò difatti Madara, guardandolo abbastanza freddamente.
Rimanendo fermo dov’era, il maggiordomo si limitò a rivelare “Sono qui per avvisarvi personalmente che il Gran Maestro ha indetto una riunione per stasera, e di conseguenza dovrete prepararvi per ricevere i nostri ospiti!”
Ah, quindi si trattava di una riunione, niente di importante… tecnicamente parlando…
Difatti Freezer, voltandosi del tutto in direzione del cameriere, allargò ancora di più il suo sorriso e dichiarò “Se sei venuto personalmente a dircelo, significa che il Gran Maestro ha qualcosa di importante da dirci. Molto bene, finalmente qualcosa per spezzare la routine…”
Naturalmente la creatura non poteva essere più felice di così. Avrebbe potuto ammazzare un po’ il tempo che passava fin troppo lentamente all’interno di quella casa… e magari, se fosse stato fortunato, gli avrebbe anche ordinato di uccidere qualcosa.
La sola idea gli faceva già ribollire il sangue…
Uchiha invece rimase abbastanza freddo come al solito ad osservare il maggiordomo. Che ci fosse qualcosa di importante sotto l’aveva capito, ma non comprendeva di che cosa potesse trattarsi. A questo punto non rimaneva che aspettare.
“… Abbiamo capito. Grazie dell’informazione…” si limitò difatti a dire a quel punto il nero. “Sono qui per servirvi, miei Signori!” dichiarò allora l’uomo, facendo un leggero inchino in avanti portando anche la mano destra all’altezza del polmone sinistro.
Michaelis era stato mandato personalmente perché, come al solito, doveva preparare tutto il necessario per accogliere gli ospiti, essendo l’unico a parte i membri di spicco del Concilio e gli ex membri di spicco a conoscere la vera identità del Gran Maestro.
Si comportava da semplice maggiordomo, preparando tutto il necessario e poi andando via insieme all’albino quando sarebbe terminata la riunione. Solo che stavolta non era giunto con mezz’ora d’anticipo rispetto al suo Capo come faceva di solito…
Era stato anche questo ad insospettire entrambi, visto che era venuto talmente in anticipo che aveva portato personalmente il messaggio della riunione, ma alla fine a nessuno dei due cambiava nulla, l’importante era sapere dell’assembramento.
Dal canto suo, neppure il nero sapeva di che cosa dovesse parlare la riunione, ed era anche abbastanza dubbioso dato che il Gran Maestro difficilmente lo mandava in “avanscoperta” in quella maniera, ma evidentemente era qualcosa di davvero importante.
Per quanto ormai valesse dal suo punto di vista…
Nonostante dalle apparenze sembrasse devoto completamente alla causa degli Illuminati ed al suo leader, in verità dentro di sé, man mano che passavano gli anni, era cresciuto sempre di più il disagio, disagio di stare servendo i suoi salvatori nel modo sbagliato.
Aveva giurato alla madre di Xehanort in punto di morte di stare al suo fianco fino alla fine, e fino a quel momento aveva mantenuto la parola, eseguendo ogni ordine che gli impartiva il figlio del suo benefattore senza battere ciglio.
Ma più passava il tempo, più si accorgeva che, se voleva davvero mantenere la parola data alla donna, non poteva farlo nel modo di Xehanort, perché avrebbe significato compiacerlo e non aiutarlo come invece gli sarebbe servito.
La sua pazzia aveva ormai raggiunto livelli estremi, e cinque anni dopo quella follia avrebbe travolto sia la Comunità che la Superficie. Avrebbe voluto fermarlo, aiutarlo mettendo un freno al suo progetto dissennato, ma fino a quando era il suo maggiordomo non poteva fare nulla.
L’unico modo in cui poteva farlo era che lo licenziasse, ma era un’eventualità fin troppo remota secondo lui…

Tuttavia, non erano gli unici all’interno di quella casetta.
Anche qualcun altro si era spinto fino a lì in anticipo, anche perché era stato portato nella Comunità dal Gran Maestro circa mezz’ora prima e, non avendo nulla da fare lì sotto, aveva deciso di dirigersi alla Vecchia Villa immediatamente.
Si trattava di Schmidt, il quale in quel momento si trovava all’interno dell’ascensore che c’era dentro quella specie di sgabuzzino che rappresentava la stanza segreta dietro la sala dove regolarmente si svolgevano le riunioni del Concilio.
Aveva entrambe le braccia dietro la schiena, ed osservava davanti a sé con uno sguardo molto severo. Anche se aveva raggiunto i trentadue anni, a causa del “teschio rosso” che aveva al posto della faccia non li dimostrava per nulla.
Era pensieroso, stava riflettendo sugli ultimi aggiornamenti che aveva avuto da alcuni soldati Nazisti e che, personalmente, lo avevano fatto preoccupare, al punto tale che aveva deciso di chiamare il Gran Maestro personalmente.
Visto che non potevano continuare a basarsi sugli spostamenti di Xehanort, dato che Teschio Rosso poteva avere una notizia urgente da comunicare da un momento all’altro ed in qualsiasi circostanza, e per questo avevano deciso di prendere delle misure precauzionali.
Circa sei mesi prima, l’albino aveva regalato al suo uomo un cellulare, da portarsi dietro in qualsiasi circostanza e da usare per ogni evenienza urgente, facendo però attenzione di non essere visto in Superficie.
Là nessuno conosceva quello strumento tecnologico, e l’ultima cosa che volevano era che fin troppi facessero troppe domande, dato che era già tanto se tenevano a bada Hitler e la sua curiosità sulla loro tecnologia “misteriosa”…
Grazie a ciò, per l’ex migliore amico di Elsa era stato semplice mettersi in contatto con il suo Capo, e gli aveva potuto comunicare tempestivamente le grandi novità che c’erano state… anche se l’ultima era piuttosto preoccupante…
Aveva ricevuto un rapporto da parte di alcuni soldati che si trovavano in Francia: alcuni prigionieri che stavano venendo deportati erano riusciti a fuggire, e si erano persi non molto distanti dal Puy de Sancy, una delle montagne dentro cui si trovava uno degli ingressi alla Comunità, quello presidiato da Hughes ed Envy.
Quella notizia non andava affatto bene. Che lui sapesse era la prima volta che un gruppo di prigionieri riusciva a scappare dai Nazisti durante un trasporto, ed era anche la prima volta che i soldati stavano direttamente dentro il treno.
Ma che diavolo avevano combinato? Chi c’era dentro quel treno?!
L’unica spiegazione per tenere costantemente d’occhio i prigionieri dentro le cabine era che uno dei carcerati fosse qualcuno di importante, o comunque di pericoloso. Magari il capo di un gruppo che era riuscito a farla franca fino a quel momento…
Comunque stessero le cose, il fatto che proprio quel gruppo di prigionieri fosse riuscito a fuggire era una cattiva notizia, chiunque fosse il prigioniero, o i prigionieri ovviamente, era ancora a piede libero…
E per di più a pochi metri da un ingresso della Comunità!!
Sapeva che le possibilità che capitassero proprio lì erano remotissime, ma andava considerata ogni singola variabile, soprattutto considerando che da quello che sapeva il plotone di Nazisti a guardia del treno non aveva ancora trovato tre prigionieri.
Gli altri erano morti tutti, ma quel trio era ancora in circolazione, di conseguenza per pura precauzione aveva invitato il Gran Maestro ad indire una riunione quella sera, per avvertire tutti della possibile invasione.
Magari era solo paranoia la sua, ed il rapporto che l’HYDRA gli aveva consegnato alla fine si sarebbe rivelato solo stupido allarmismo, ma se anche Xehanort aveva acconsentito a svolgere quella riunione, forse non era del tutto campata per aria la sua preoccupazione.
*Spero solo di essermi preoccupato per nulla…* era la sua speranza maggiore in quel momento. Nel frattempo, le porte dell’ascensore si aprirono, e Teschio Rosso si ritrovò a quel punto dentro la stanza segreta vicino alla sala delle riunioni. Era arrivato a destinazione, ora doveva solo aspettare gli altri quattro…
Sempre che fosse riuscito a sopportare Madara e Freezer insieme ovviamente…

“Figli miei, il grande giorno è arrivato!”
Sempre nello stesso momento, in un’altra zona della Comunità sconosciuta praticamente a tutti, si trovava Masyaf, la terra dove risiedevano gli Assassini che si occupavano di uccidere tutti i nemici della società.
Quel giorno, Al Mualim, arrivato ai sessantatré anni, aveva organizzato una riunione che avrebbe coinvolto tutti gli appartenenti alla Gilda, e li aveva radunati tutti subito dopo l’ingresso delle mura che delimitavano il castello dimora dell’anziano, dove gli Assassini si allenavano.
C’erano tutti quanti, e stavano osservando proprio il vecchio che si trovava sopra di loro, poco davanti all’ingresso del castello effettivo, il quale li osservava dall’alto con entrambe le mani poggiate sulla balaustra di legno per parlare loro.
C’era un motivo se aveva voluto radunarli tutti quanti lì quel giorno, ed aveva a che fare con la situazione attuale della Comunità, dato anche che aveva potuto percepire una sorta di “dispiacere” per quanto accaduto.
Proprio per questo, dopo aver introdotto il discorso in quella maniera, il membro del Concilio andò avanti sostenendo “So bene che eravate tutti spaventati da questo giorno, ma dovremmo essere fieri di ciò in cui abbiamo trasformato questa Comunità!”
Nessuno dei suoi sottoposti sembrava parlare, osservavano tutti il vecchio per sentire che cosa avesse da dire, e nel frattempo lui proseguì dichiarando “Il nostro operato ha dato finalmente i suoi frutti. Abbiamo combattuto duramente, per assicurarci che gli innocenti non venissero attaccati dai criminali, e finalmente, per la prima volta da quando gli Assassini sono nati, possiamo dire di aver quasi raggiunto il nostro scopo!”
Dopodiché, prima di proseguire, Al Mualim puntò l’indice destro verso di loro. Non stava indicando nessuno nello specifico, il suo era un gesto simbolico per indicare ognuno dei suoi allievi e sottoposti.
“Ad eccezione della gang di Doflamigno, non è rimasto più nessun criminale che possa rappresentare una seria minaccia per la Comunità! Qualche malintenzionato di bassa lega è rimasto, ma si tratta di qualche piccolo furfante che rapina qualche negozio e basta, non la nostra area di competenza, non una VERA minaccia per tutta la Comunità!”
Stava dicendo il vero, ormai ad eccezione di qualche ladro che “lavorava” in proprio, la criminalità organizzata era stata smembrata ad eccezione della gang di Donquijote e quasi tutti gli assassini erano stati uccisi e/o arrestati.
“Di loro se ne occuperà la polizia!” sostenne intanto il vecchio “Il nostro compito è solamente rendere la Comunità un posto migliore, e possiamo dire che da oggi siamo ancora più vicini al nostro obiettivo!!”
Gli Assassini avevano ascoltato ogni singola parola del suo discorso, e dovevano ammettere di essere rimasti tutti parecchio ispirati dalle sue parole. Quando voleva, l’anziano sapeva quali erano le parole giuste da pronunciare.
Tuttavia, qualcosa che non andava rimaneva comunque. Sentivano lo stesso la sensazione di disagio dovuta al fatto che ormai i criminali si erano drasticamente ridotti e passavano la maggior parte del tempo a Masyaf per questo…
Ma, quasi come se avesse letto la loro mente, Al Mualim sollevò il pugno destro al cielo e concluse il suo discorso sostenendo “So che siete abbattuti dal fatto che il nostro carico di lavoro si è drasticamente diminuito, ma questo deve essere motivo di orgoglio per voi. Significa che avete adempiuto al vostro compito e che, se la Comunità è un posto migliore oggi, è soprattutto grazie a voi. Gioite figli miei, perché la pace tanto desiderata da noi è quasi vicina!!”
Parole che nessuno si aspettava, forse perché non credevano che il Maestro potesse sentire cosa provassero in quel momento, ma quel tipo li conosceva molto bene e non dovevano neanche sorprendersene alla fin fine.
Ecco, quelle parole finali sì che vennero percepite positivamente dagli Assassini, che a quel punto non poterono fare a meno di sollevare il pugno al cielo e di esultare quasi urlando, finalmente consapevoli di quello che avevano fatto.
“Abbiamo protetto degnamente questa Comunità!!” “I criminali sono quasi del tutto spariti!!” “Viva il Maestro Al Mualim!!” era ciò che urlavano la maggior parte degli studenti.
Erano davvero contenti, la sensazione di disagio era quasi sparita totalmente dai cuori di quasi tutti gli apprendisti, ed il merito era delle ultime parole del vecchio. Lui sapeva sempre qual era il modo migliore per tirarli su di morale…
Peccato che tutti ignoravano che a lui dei suoi studenti non importasse proprio nulla!!
L’anziano aveva imparato col tempo a non affezionarsi a nessuno di loro, a mantenere le distanze proprio come voleva il Gran Maestro, e poteva dire di esserci riuscito visto che provava pressocché indifferenza verso ognuno di loro.
Quel giorno li aveva radunati perché aveva percepito che erano quasi depressi per il poco lavoro degli ultimi giorni, e per questo Al Mualim aveva provato a mantenere vivo l’entusiasmo dei presenti, anche per la sua copertura.
Se gli Assassini si fossero annoiati troppo, avrebbero potuto trovare altri modi per passare il tempo, indagando troppo sul vero motivo dell’esistenza di Masyaf e, così, scoprire che il loro mentore era un impostore.
Poteva dire di aver portato a termine il suo compito, dato che da quel discorso ne erano usciti tutti soddisfatti. Un vero peccato che, tra di loro, Altair era l’unico a cui era davvero affezionato e che, cinque anni dopo, avrebbe portato in Superficie.
Tutti gli altri avrebbero fatto una brutta fine…
Parlando di Altair, quest’ultimo aveva raggiunto i trentadue anni ed era in mezzo ai componenti della Gilda, solamente che, a differenza degli altri, era uno degli unici due che non aveva esultato al termine del discorso del loro Maestro.
Si stava limitando ad osservare severamente l’anziano mentre li guardava indirettamente dall’alto verso il basso, fregandosene altamente di ciò che aveva appena detto nonostante fosse consapevole che era la verità e si trattava di una cosa positiva.
Doveva essere contento che la Comunità stava lentamente diventando un posto migliore… ma, se così fosse successo, avrebbe finito per perdere l’unica vita che aveva mai avuto!
Non stava augurando che la criminalità aumentasse, anzi lui sarebbe stato il primo a volerla estinguere nel caso, però non poteva negare comunque di sentirsi… quasi vuoto in quel caso, come se una parte di sé fosse andata via insieme alle varie minacce.
Era una strana sensazione, ma che lui sapeva essere provocata dal fatto che essere un Assassino era l’unica cosa che conosceva, senza questa professione… forse non avrebbe neppure avuto senso che esistesse su quella Terra.
*Che razza di sensazione, sentirsi inutili…* fu il pensiero che ebbe addirittura.
Se anche la gang di Doflamingo fosse stata distrutta, a quel punto gli Assassini non sarebbero serviti a nulla ed avrebbero potuto sciogliere la Gilda, ed il solo pensiero lo mandava talmente tanto in tilt che non poteva fare a meno di pensarci.
Lui sarebbe stato il primo a dare la caccia a Donquijote quando sarebbe stato il momento, ma non poteva comunque nascondere l’inquietudine che provava, anche se cercava di celarla dietro quella sua classica espressione fredda.
Che essa non fosse stata sempre nient’altro che la manifestazione di ciò che provava dentro di sé?
L’altro che non stava esultando in quel momento era Ezio, il quale aveva ormai quarantadue anni e, a differenza del compagno, stava osservando l’anziano con uno sguardo quasi preoccupato, mentre intorno a lui gli altri adepti dell’organizzazione esultavano.
Il fatto che la Comunità stesse diventando sempre più un luogo sicuro era una splendida notizia per lui, si parlava di aver quasi azzerato la criminalità ad eccezione di un'unica gang, fino a qualche anno prima, soprattutto nel periodo con Fontaine, sembrava impossibile.
Però rimaneva comunque un problema… proprio la gang di Doflamingo!!
Lui aveva notato che Al Mualim li mandava sempre contro tutti i criminali della Comunità, ma guardacaso evitavano sempre di toccare gli uomini di Donquijote, neanche uno era mai stato preso di mira dalla loro Gilda.
Era l’unico ad averlo notato ed era sicuro, altrimenti non sarebbe stato l’unico a non esultare alle parole del Maestro, e Altair non lo considerava perché lui era diverso dagli altri Assassini, era più rabbioso e più… solitario…
Proprio perché era l’unico, non poteva neanche fare più di tanto per quella storia, ma quel dettaglio non gli era mai sfuggito e l’aveva sempre ritenuto sospetto. Non aveva senso che proprio il biondo venisse sempre escluso, e con lui per coincidenza anche i suoi sottoposti…
Anche se, viste le voci che avevano iniziato a circolare negli ultimi giorni, forse una piccola spiegazione poteva esserci.
Pure lì era arrivata la diceria secondo cui le Rocket Foundation e la gang di Doflamingo avessero fatto degli affari illegali sottobanco e che Kushina, Vice Direttrice della società, avesse obbligato Giovanni ad interromperli immediatamente.
E se per caso Doflamingo fosse in affari anche con Al Mualim?!
Tuttavia, fu una possibilità che scartò quasi subito *No, non è possibile. Al Mualim è un uomo d’onore, non lo farebbe mai…*
Lo escludeva a priori. Quell’idea gli balenò per la mente solamente per un secondo prima che la mettesse da parte, l’anziano poteva anche avere un carattere… diciamo difficile, ma aveva comunque un codice e rispettava il Credo degli Assassini.
Non sarebbe mai sceso a patti con dei gangster, non l’avrebbe mai fatto. Stava parlando dell’uomo che aveva addestrato ogni singolo Assassino lì presente, insegnandogli l’onore e una vita senza vizi e devota al sacrificio.
Poteva anche non convincerlo per alcuni comportamenti, e magari poteva rimanere sospetto il fatto che l’intera gang di Doflamingo fosse sopravvissuta fino a quel momento, ma escludeva categoricamente che avesse qualcosa a che fare con Donquijote.
Si vergognava quasi di aver dubitato di lui…

Alla prigione di Azkaban invece, la giornata era identica a tutte le altre.
Le guardie si alternavano per badare ai prigionieri che, naturalmente, facevano baccano ed erano parecchio indisciplinati, almeno alcuni visto che altri invece erano abbastanza educati e rimanevano buoni nelle loro celle.
In fondo sapevano benissimo che, una volta dentro quella cella, non vi sarebbero mai più potuti uscire, quindi tanto valeva non lamentarsi e passare quel poco che rimaneva della loro vita chiusi in quattro metri quadri o giù di lì.
L’unico che, a differenza di tutti gli altri, stava tenendo un comportamento abbastanza diverso rispetto agli altri si trovava in una cella di isolamento, con le pareti grigie ed a disposizione unicamente un lettino, un gabinetto, un lavandino ed uno specchio, null’altro.
Si trattava del criminale che per due anni consecutivi aveva terrorizzato l’intera Comunità con i suoi omicidi efferati ma che poi, grazie alla testimonianza di una bambina, era stato catturato e alla fine incarcerato…
Si trattava di Ryou Bakura!!
L’uomo, che indossava la classica divisa carceraria della prigione, in quel momento si trovava al centro della sua cella d’isolamento e stava facendo delle flessioni più velocemente che poteva, il tutto con un’espressione molto severa in volto.
Si stava tenendo in allenamento perché nel suo periodo passato con gli Assassini aveva imparato che, battendo la fiacca per troppo tempo, il fisico si indeboliva, e questo non voleva permetterselo, visto che faceva della sua agilità la sua arma principale.
Era un esercizio che faceva ogni giorno, anche perché quando sarebbe stato il momento di uscire da lì voleva essere se non al massimo delle sue capacità quasi, in fondo aveva parecchio lavoro da svolgere, e non poteva permettersi di essere “moscio”…
Sapeva benissimo che nessuno era mai riuscito ad uscire da lì, sia come evasione che come semplice scarcerazione ad eccezione di un paio di individui come tale Telespalla Bob, ma a lui tutto ciò non importava nulla.
Si era prefissato l’obiettivo di farla pagare a tutti coloro che l’avevano sbattuto in cella per un crimine che non aveva mai commesso. Diamine, era stato un fottuto paradosso che proprio l’unico omicidio che non aveva compiuto l’avesse fatto incarcerare.
Naturalmente la lista comprendeva Winry Rockbell, la bambina che aveva testimoniato contro di lui sbattendolo in quella cella, ed anche i due testimoni che l’avevano visto a Palecity, per non essersi fatti avanti quando era il momento.
In teoria avrebbe anche potuto considerare gli Assassini nella lista per avergli dato la caccia assiduamente, oppure anche la Polizia, ma nessuno di loro l’aveva mai catturato o trovato, al massimo poteva includere Yugi per averlo immobilizzato il tempo sufficiente affinché i poliziotti lo prendessero, ma la precedenza l’avevano gli altri.
Molti lì dentro finivano per impazzire, ma la consapevolezza della vendetta che lo aspettava una volta fuori di lì era ciò che lo manteneva sano di mente e ben lucido, avere un obiettivo era davvero stimolante.
Mentre faceva le flessioni, Bakura pensava *Non posso permettermi di rimanere fermo, quando sarò uscito di qui la farò pagare a tutti quanti, soprattutto a lei…*
Già, aveva in mente quale sarebbe stata la sua prima vittima, ed in fondo non c’era neanche bisogno di pensarci. Lei l’aveva indicato come colpevole dell’omicidio dei suoi genitori, e se era lì era soprattutto colpa sua.
Quella maledetta ragazzina gli aveva rovinato la vita, ed in cambio appena sarebbe evaso gliel’avrebbe fatta pagare. Perché tanto sarebbe evaso e lo sapeva lui tanto quanto lo sapeva lei, era solo questione di tempo…
Pensando a Rockbell, Ryou finì per stoppare gli esercizi e, sedendosi a terra con le gambe accavallate e le mani poggiate sulle ginocchia, sollevò il volto con un sorrisino maligno, di chi era pronto a commettere un omicidio entro breve.
*Ragazzina, mettersi contro di me sarà stato l’ultimo sbaglio della tua vita. Non la passerai liscia, evaderò di qui… e ti ucciderò con le mie mani!!*
La sfida era stata lanciata, anche se mentalmente, e la sua missione era già pronta. Avrebbe deciso cosa fare dopo essersi vendicato solo a conti fatti, per il momento doveva solo pregustarsi il momento in cui avrebbe messo le mani addosso alla bionda.
Quando lui sarebbe evaso… Winry sarebbe morta!!

“Soldati! Attenti!!”
Passando infine al Palazzo Presidenziale, anche lì tutti proseguivano con i loro lavori senza avere alcun problema.
L’orario di chiusura per via dello spegnimento delle luci della Comunità si faceva sempre più vicino, e ciononostante c’era comunque un continuo via vai sia di lavoratori che di turisti che riempivano la piazza principale.
Quelli che lavoravano in quel palazzo si spostavano perché dovevano dirigersi a casa oppure in ufficio per sbrigare le ultime faccende, mentre invece i turisti erano rimasti nella zona della struttura soprattutto per un motivo.
Difatti, come era tradizione, ogni sera i Soldati Presidenziali si radunavano in piazza per l’ultima esercitazione pubblica, l’unica che poteva essere vista dal pubblico in quanto si trattava unicamente di un discorso del Capitano.
Quest’ultimo, che era arrivato ad avere ventinove anni, si trovava a destra rispetto all’ingresso, per non ostruirlo e permettere a tutti di andarsene o di entrare senza problemi nell’edificio, ed aveva di fronte tutti i suoi sottoposti.
Erano in file ordinate uno di fianco all’altro, avevano composto circa sei file ed erano tutti sull’attenti come ordinato dal superiore, con le braccia distese per il lungo attaccate al corpo ed il volto rivolto verso il proprio ufficiale in comando.
A destra di Hans, leggermente più indietro rispetto a lui, c’era il suo Vice Capitano, una ragazza che aveva fatto carriera molto rapidamente all’interno dei soldati e che era diventata così brava da guadagnarsi praticamente subito quel ruolo.
Si trattava di Kallen Kozuki, la quale aveva solamente diciannove anni e, ciononostante, era molto ligia alle regole ed al dovere, al punto che con un’espressione molto severa si stava limitando ad osservare i soldati anche lei sull’attenti.
Nel frattempo, il Capitano, con entrambe le mani dietro la schiena, cominciò a parlare loro “Anche questa giornata d’addestramento si è conclusa, e ci tengo a sottolineare che per quanto mi riguarda avete svolto un lavoro egregio ed encomiabile. Continuate così, e proteggete il Presidente e questa Comunità fino alla morte!!”
“Sissignore!!” gridarono a quel punto in coro i soldati.
Solamente che, questa volta, Kallen incalzò la mano gridando “Non abbiamo sentito!!”
“SISSIGNORE!!” gridarono a quel punto i sottoposti con un tono di voce ancora più forte rispetto a quello di prima.
Quello era solamente l’inizio del discorso di Hans, e bisognava dire che ripeteva quasi sempre le stesse parole a meno che non fosse successo qualcosa di molto grave durante la giornata, eppure Kozuki faceva sempre così.
Incalzava i soldati in modo che mostrassero rispetto nei confronti del loro superiore ogni volta, ma nessuno se ne lamentava perché era anche uno dei compiti del Vice Capitano compiere azioni del genere, e poi bisognava dire che tutti lì rispettavano l’uomo.
Era stato nominato Capitano fin dalla giovane età, e si era guadagnato la fiducia di praticamente tutti quanti, comportandosi in maniera onesta e leale sempre ed addestrando nel migliore dei modi ogni singolo soldato, esaltando le sue capacità singole.
Anche per questo Kallen aveva iniziato a nutrire un grande rispetto nei confronti dell’uomo. Lo vedeva come un modello da seguire e, nonostante combattivamente parlando l’avesse superato da un pezzo, continuava a perdere tutti i loro duelli.
L’ultima cosa che voleva fare era umiliare chi rispettava di più a questo mondo, pur essendo omosessuale ed innamorata perdutamente di Erza, la combattente del Crown Brothel, di conseguenza aveva scelto volutamente di sembrare inferiore a lui.
Quando sarebbe stato il momento di succedergli avrebbe sconfitto il Capitano e preso il suo posto, ma solo quando sarebbe stato il momento e non prima, ed al tempo stesso non avrebbe mai rivelato comunque la sua vera forza, sempre per l’ammirazione che nutriva verso di lui.
Al tempo stesso però Hans, mentre pronunciava il suo discorso davanti ai soldati ed alla folla che stava attorno a loro per vedere, non poteva fare a meno di ritenere chi non fosse un agente del Concilio carne da macello.
Alcuni di quei combattenti erano sottoposti del Gran Maestro, ma altri erano semplici uomini e donne che volevano fare “la cosa giusta” e si erano uniti a loro. Naturalmente Hans li aveva accettati per salvare le apparenze, ma al tempo stesso non poteva evitare di avere una bassa opinione di loro.
Quando sarebbe stato il momento sarebbero morti, ed anche Kallen. Era un bravo soldato, ligio al dovere ed obbediva ad ogni suo ordine, ma al tempo stesso non faceva parte degli Illuminati, e proprio per questo doveva morire tra cinque anni, come tutti gli altri.
La folla intanto stava osservando tutto quanto con occhi ammirati e affascinati, dato che per alcuni era la prima volta che vedevano i Soldati Presidenziali durante l’esercitazione, mentre gli agenti del Concilio erano abbastanza indifferenti.
Tra di loro c’era anche un certo insegnante dell’Abe Sapiens Institute, che dopo aver terminato il suo orario lavorativo aveva deciso di dirigersi verso il Palazzo Presidenziale per vedere come se la stava cavando Hans.
Si trattava di Marik Ishtar, il quale aveva ormai trentaquattro anni ed indossava i suoi classici abiti, inoltre aveva le braccia incrociate mentre osservava con uno sguardo abbastanza freddo l’esercitazione in corso.
Doveva confessare di non avere mai avuto l’opportunità di vederne una, quella era la sua prima volta, ed ora che ne aveva avuto l’occasione poteva dire che Hans ci stava mettendo un po’ troppa enfasi in quello che faceva.
Si scatenava come se dovesse essere l’esercitazione della vita, eppure lo faceva ogni singolo giorno e doveva essere un abitudine ormai, d’accordo che aveva una copertura da mantenere, ma al tempo stesso non doveva esagerare secondo lui.
*Bah, chi lo capisce è bravo…* pensò addirittura l’insegnante mantenendo la sua espressione fredda di prima.
Poco gli importava di quello che faceva il Capitano mentre era in servizio, egli manteneva la sua copertura e lui faceva altrettanto, però almeno poteva evitare di sembrare che ci tenesse a quel lavoro, dato che sapeva non essere così…
Infine, fuori dalla struttura, si trovava anche il cecchino che si occupava di sorvegliare il Palazzo Presidenziale per controllare che nessun malintenzionato provasse a penetrare nella struttura mettendo in pericolo la vita del Presidente.
Si trattava di Xigbar, il quale, nonostante i suoi quarantasette anni suonati ed il fatto che fosse senza l’occhio destro coperto ormai da una benda nera, era riuscito a mantenere la sua mira quasi perfetta.
Per esercitarsi dopo la perdita dell’occhio, che aveva giustificato con un combattimento contro uno scagnozzo di Doflamingo con il consenso di quest’ultimo, aveva intrapreso un nuovo hobby, ossia sparare contro gli uccelli che arrivavano fino a lì.
Nonostante l’unica via d’accesso per arrivare lì fosse il tunnel del treno, c’erano altre aperture naturali che gli animali che vivevano nella Comunità sfruttavano a loro vantaggio, ed anche lui faceva altrettanto approfittando della loro presenza.
Se inizialmente la gente si spaventava quando sentiva il rumore dei suoi Tiratori che sparavano, ormai ci avevano fatto l’abitudine e ancora un po’ e non sentivano neanche più il Nessuno sparare contro gli uccelli in aria.
Avevano addirittura istituito un piccolo gruppetto di persone che, quando era il momento, andava in acqua con una barchetta a recuperare il cadavere dell’uccello, anche se non era il loro unico lavoro dato che gestivano anche alcuni dei negozi che si trovavano lì.
In quel momento, Xigbar si trovava in cima all’edificio dove si era stabilito per fare la guardia e, dato che non vedeva nessun nuovo ingresso da parecchi minuti, aveva deciso di prendersi una pausa, sedendosi sul bordo con il piede sinistro poggiato su di esso ed il suddetto braccio poggiato sul ginocchio.
Reggeva ancora in mano i suoi due fucili, e sembrava star sorridendo come suo solito mentre da lontano sentiva Hans fare il suo classico discorso della sera. Non lo vedeva bene da lì, ma riusciva a sentirlo tanto urlava.
“Ecco che ricomincia, ormai è la routine…” disse sempre divertito.
Dopodiché, l’uomo cominciò a bere dalla bottiglietta d’acqua che reggeva con la mano destra e che si portava sempre dietro per rimanere idratato, dato che non poteva muoversi di lì fino a quando l’orario d’ufficio non fosse terminato.
Non che la sua presenza servisse davvero lì, dato che la Sala Controlli teneva costantemente d’occhio ogni angolo del Palazzo Presidenziale e notava subito se qualcuno si infiltrava senza permesso, ma serviva anche per calmare la popolazione.
Sapendo che c’era un cecchino come lui a fare la guardia si sentivano più protetti, anche se tecnicamente parlando a gestire i controlli erano membri del Concilio e, di conseguenza, i pericoli che correvano erano pari a zero.
Ma va beh, se serviva per tenerli buoni e non destare sospetti…

“Ragazzi, un attimo di attenzione per cortesia!”
All’interno del Palazzo Presidenziale invece, i lavori all’interno del Reparto Scientifico stavano andando avanti, con il Dr. Raichi, ormai settantenne, che era intento a coordinare i lavori di tutti i suoi scienziati come Capo di quel settore.
Tuttavia, l’anziano aveva voluto attirare l’attenzione dei suoi sottoposti, se così si potevano definire ovviamente, su di sé anche per spiegare loro un paio di novità che erano emerse proprio nelle ultime giornate.
Mentre gli uomini e le donne che lavoravano per lui si trovavano in ogni parte della sala e, nonostante questo, stavano tutti osservando il vecchio, quest’ultimo si trovava al centro del laboratorio mentre parlava.
“Chiedo scusa se ho interrotto momentaneamente i vostri lavori, vi prometto che durerà solo pochi secondi ciò che sto per dire…” continuava a fare il “misterioso”, ormai c’erano tutti abituati lì e quindi non si sorpresero neppure.
Ci vollero due ulteriori secondi prima che l’uomo con la pelle azzurra decidesse di proseguire il suo discorso, rivelando “Sono lieto di annunciare che, da trent’anni a questa parte, abbiamo finalmente raggiunto delle nuove scoperte riguardo il DNA contenuto negli animali!”
Dopodiché, mentre tutta l’attenzione era ancora rivolta verso di lui, il dottore si voltò alla sua destra, sempre con l’ausilio della sfera da cui non poteva mai staccarsi, ed osservò le capsule che si trovavano lì e che contenevano degli incroci tra più specie.
“Siamo riusciti con successo a fondere il DNA di più specie animali creando degli ibridi geneticamente modificati con successo. Supportati dal Presidente e dal Vice Presidente, abbiamo fatto esperimenti per anni fallendo continuamente, ma ora finalmente siamo riusciti a produrre i primi esperimenti andati a buon fine…”
Non aveva però ancora finito, dato che subito dopo lo scienziato tornò a voltarsi davanti a sé, anche se gli scienziati che lo osservavano si trovavano in più parti del laboratorio, anche dietro di lui, e proseguì il suo discorso.
“Entrambi sono fieri del lavoro che abbiamo portato a termine, e questo deve essere motivo d’orgoglio per ognuno di voi. Continuate così, ed un giorno tracceremo il DNA umano completo e riusciremo a salvare più vite di quante ne salviamo ora!!”
Naturalmente tutti apprezzarono il suo discorso, al punto che riservarono per lo scienziato un applauso lungo circa un minuto abbondante, in fondo li aveva motivati con quelle parole, probabilmente il suo scopo fin dall’inizio.
“La ringraziamo, Dr. Raichi!” “È sempre un esempio per tutti noi!” “Non sa quanto le siamo grati per ciò che ha detto!” erano questi i commenti che andavano per la maggiore all’interno del laboratorio.
Tutti quanti lì rispettavano molto l’anziano, era un veterano della Comunità che aveva visto ben tre Presidenze, conosceva più cose di quante loro ne avrebbero mai sapute in tutta la loro vita e la sua saggezza era inarrivabile per chiunque.
Ricevere complimenti da lui era da considerarsi un onore, anche tenendo conto del fatto che era molto burbero quanco ci si metteva, anzi la maggior parte delle volte era ligio al suo lavoro e molto freddo di volto.
Era raro vederlo così, e per questo gli erano profondamente grati.
Dall’altro lato, Raichi era contento di vedere che avessero apprezzato il suo discorso. Alcuni erano agenti del Concilio mentre altri erano scienziati normali, eppure tutte e due le fazioni applaudivano il suo discorso ed il suo operato in quel momento.
Doveva ammettere che tutti e due i gruppi avevano fatto un ottimo lavoro ed era fiero di loro… peccato solamente che quegli esperimenti, all’insaputa di Goku stesso, erano solo una montatura da parte del Concilio dei Sette.
Non erano interessati agli ibridi umani, non avevano alcun interesse in quell’argomento, era stato il Presidente a volere quegli studi sul DNA animale in modo da aiutare quello umano, ed il Gran Maestro l’aveva appoggiato soprattutto per convenienza.
Studiare il DNA umano poteva essergli utile, difatti aveva creato Freezer partendo proprio da una lucertola, ed inoltre era grazie a quegli studi che avevano scoperto che solo gli umani avevano il Genoma, ma a parte quello dovevano solo essere una facciata.
Una maschera per tenere nascosti gli esperimenti umani che tenevano proprio lì, in quel laboratorio, all’insaputa di tutti i non appartenenti al Concilio e che potevano essere definiti disumani tanto erano crudeli.
Difatti, proprio in quel Reparto Scientifico, c’era una stanza nascosta dove Raichi teneva gli esperimenti del Concilio, ed in quel momento quel “gruppetto” era composto da Jack Frost, Alice e gli esperimenti noti come Alien e Predator.
Tutti e quattro erano dentro delle capsule criogeniche, posti all’interno del liquido verde che consentiva loro di respirare mentre dormivano immersi, con gli occhi chiusi e senza sensi, essendo in uno stato di quasi coma.
Loro erano i veri esperimenti dell’organizzazione, e Raichi non poteva fare a meno di essere triste per l’orrenda fine che avevano fatto, costretti a mutarsi con la forza ed a servire gli Illuminati per il resto della loro vita…
Jack Frost, arrivato a ventidue anni, ed Alice, arrivata invece a quindici anni, erano convinti che fossero dei salvatori che li avevano sottratti da Fontaine, colui che li aveva per davvero torturati e quasi seviziati, ed anche per questo li appoggiavano quasi pedissequamente, ma cosa poteva dire degli altri due?
Erano stati strappati dalla loro vita all’età di tre anni un decennio prima, ed obbligati a trasformarsi in delle creature istintive ed assetate di sangue, che conoscevano solo la morte e la distruzione, in un processo da cui non sarebbero mai potuti tornare indietro.
Un destino orribile, a cui il dottore si sarebbe voluto opporre con tutte le sue forze, se solo avesse potuto. Quel dispositivo in testa e la bomba su cui era seduto perennemente non gli lasciavano altra scelta, non poteva neppure tentare il suicidio.
Doveva servire il Concilio fino alla fine dei suoi giorni… o almeno, questo era ciò che credevano Xehanort e gli altri!
La sua alleanza con Lelouch e Nunnally alla fine aveva portato i suoi frutti, aveva ideato la strategia giusta da adottare il giorno in cui avrebbero distrutto il Generatore, ed era certo che avrebbe funzionato perché non sarebbe mai andato contro gli Illuminati, e di conseguenza il dispositivo non l’avrebbe mai fermato.
Doveva solo aspettare cinque anni, e poi finalmente i crimini commessi dagli Illuminati sarebbero stati espiati, ed il suo migliore amico Ansem avrebbe trovato la pace…

“Molto bene!”
Come ultima cosa, all’interno dell’ufficio del Presidente, quest’ultimo stava discutendo con il Vice Presidente e con la sua segretaria riguardo il rapporto sui ricavi ottenuti dal Palazzo Presidenziale nell’ultimo mese, considerando che era periodo di bilanci.
Anche se quella struttura era il centro dell’intera Comunità, doveva comunque occuparsi di guadagnare per poter mandare avanti i lavori al suo interno, che a loro volta garantivano la prosecuzione dell’organo istituzionale.
Goku, che ormai aveva quarantacinque anni, si trovava seduto davanti alla sua scrivania, con un paio di fogli in mano che riportavano come già detto i ricavi dell’ultimo periodo, il tutto con uno sguardo molto attento.
Ad aver redatto quel documento era stata Nami, la quale era arrivata ad avere ventuno anni e si trovava proprio di fronte a Son, anche se spostata a destra rispetto a lui, e lo stava osservando con una cartellina in mano.
Indossava i suoi classici abiti da lavoro, compresi gli occhiali, e dato che era ormai un anno o quasi che lavorava per lui sperava di aver fatto un buon lavoro. Fino a quel momento non aveva mai sbagliato, ma non si poteva mai sapere.
Dopo un anno di esperienza poteva dire che l’avevano avvisata con buona fede che non sarebbe stato facile quell’impiego, ed in effetti era davvero faticoso!!
C’erano state occasioni in cui Goku era sparito per settimane e si erano dovuti occupare lei e l’albino di tutto quanto, al punto che avrebbe tanto voluto tirargli un pugno in faccia a quel nullafacente del Presidente…
Però al tempo stesso non poteva non ammettere che quel lavoro, anche se le dava molto da fare e da cui pensare, le regalava anche parecchie soddisfazioni. Essere la segretaria del leader della Comunità era un vero onore, e si sentiva fiera di essere là dove molti altri avrebbero voluto essere…
Anche Xehanort, che ormai aveva quarantuno anni, era presente all’interno della stanza, e si trovava alla destra dell’arancione che osservava il suo superiore con entrambe le mani dietro la schiena ed uno sguardo abbastanza severo in volto.
In verità non era arrabbiato, né con lui né con la ragazza, era semplicemente pensieroso. In fondo, se i calcoli che aveva fatto erano giusti, significava che Kushina o stava per morire… oppure era già morta da poco…
Non avrebbe pianto, non si sarebbe sfogato davanti a due che non facevano parte del Concilio, anche perché aveva ormai superato la disperazione del momento, ed era arrivato alla fase della rassegnazione o dell’accettazione…
Ma al tempo stesso non poteva fare a meno di continuare a pensare alla donna, aveva sperato fino all’ultimo di non doverla uccidere prima del tempo, ma non gli aveva lasciato scelta come aveva sottolineato giustamente Giovanni.
Poco male, avrebbe voluto dire che avrebbe cercato di dimenticarla rapidamente… se non fosse stato per Naruto.
Già, quel ragazzo… l’aveva intravisto a malapena in due occasioni, ma non poteva neppure dire di conoscerlo davvero, dato che non si erano mai presentati ufficialmente, e neppure parlati alla fin fine, forse neppure il loro sguardo si era mai incrociato.
Anche se Uzumaki lo conosceva per nome, era letteralmente un estraneo per lui, e sicuramente fino a quando sarebbe rimasto in vita non avrebbe mai dovuto sapere che era suo padre, non doveva conoscere quel particolare.
Quando sarebbe stato il momento di incontrarlo per la prima volta, avrebbe fatto finta di non conoscerlo, così non avrebbe avuto problemi, anche se non gli avrebbe omesso che era un vecchio amico di sua madre.
Non poteva mentire, non su quello…
Certo che era davvero buffo, era forse la prima volta da chissà quanti anni che pensava così assiduamente ad un argomento che non aveva nulla a che fare con il Concilio o con il suo grande piano di sterminio.
Anche se era ad un passo dalla morte, Kushina riusciva ancora ad influenzarlo così pesantemente, davvero furba quella donna… ma doveva voltare pagina come già sottolineato, e pensare unicamente al suo grande progetto.
Cinque anni, mancavano solo cinque anni… e poi tutto sarebbe finito…
Nel frattempo, Goku completò la lettura del bilancio e, alla fine, dichiarò “Uhm sì, direi che quadra tutto, e siamo addirittura in guadagno!”
Parlava come se fosse un grande evento il fatto che fossero in guadagno, e sotto un certo punto di vista non era neppure sbagliato. Certo, erano più le volte che guadagnavano rispetto a quelle in cui perdevano, ma i guadagni non erano comunque eccessivi.
Subito dopo, Son pose i fogli sulla scrivania e, rivolgendosi a Nami, le disse “Congratulazioni, è ormai un anno che svolgi questa mansione, e sei riuscita a fare un lavoro sempre impeccabile, cosa non da tutti visto di cosa stiamo parlando!”
Naturalmente l’arancione si sentì molto in imbarazzo davanti ai complimenti del leader in persona, e proprio per questo con le guance leggermente rosse abbassò il volto e rispose “L-La ringrazio, Signor Presidente…”
“Chiamami Goku, te l’ho già detto!” sottolineò però il nero.
Xehanort allora intervenne sostenendo “E io le ho già ripetuto mille volte che fino a quando saremo sul posto di lavoro non si dovranno usare formalità!”
Il nero allora, con un’espressione contrariata ma al tempo stesso molto buffa, affermò “Uffa, sei sempre troppo duro Xenny!”
Ancora quel suffisso che detestava così tanto, il figlio di Ansem dovette resistere non poco per evitare di mandarlo a quel paese all’istante, ma decise di replicare semplicemente, anche se in maniera abbastanza diretta e quasi brutale.
“Se lei non scappasse continuamente, sarei meno duro. Questo glielo assicuro!” dichiarò difatti senza tanti giri di parole.
Nami lo interpretò anche come un modo per provare a difenderla, dato che pareva aver confermato che se non tutti potevano fare quel lavoro era per via proprio del capo nullafacente e scansafatiche che si ritrovavano appresso.
Il Presidente però, sollevando l’indice destro, precisò “Le mie sono ricerche importanti, non me ne vado unicamente per scappare dalla routine!”
“Certo, come no…” scappò stavolta all’arancione.
Il Gran Maestro dovette ammettere che fece uno sforzo enorme per trattenersi dal ridere. L’aveva zittito con tre sole parole, evidentemente un anno le era stato più che sufficiente per inquadrarlo, ed in fondo non le dava neppure torto…
Goku non si sentì offeso dalle sue parole, anzi ancora con l’espressione offesa ed al tempo stesso buffa di prima esclamò “Ora ti ci metti anche tu, uff…”
Pure la ragazza in questa occasione dovette trattenere le risate. Quando faceva quelle espressioni il Presidente era proprio buffo, ma al tempo stesso non voleva dargliela vinta, dato che ridere avrebbe potuto anche simboleggiare un segno di resa o roba del genere…
Dato che secondo lui ormai la discussione era terminata, Xehanort girò la schiena per rivolgersi verso la porta d’uscita e dichiarò “Andiamo Nami, direi che qua abbiamo finito…” e cominciò subito ad avviarsi.
La segretaria venne colta un po’ alla sprovvista, al punto da assumere un’espressione quasi perplessa, ma poi si accorse che aveva ragione e disse “Eh? Oh sì, giusto. A dopo, Signor Presidente!”
Dopodiché, la giovane fece un leggero inchino verso il nero in segno di rispetto e si allontanò, seguendo il Vice Presidente fuori dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sé, lasciando in questo modo Goku da solo…
Da solo con i suoi pensieri…
Già, perché anche se non l’aveva dato a vedere era da quando erano stati “citati” i suoi viaggi che non aveva mai smesso di pensare alla lettera che gli era stata spedita un paio di giorni fa da alcuni ricercatori.
Dichiaravano di star sostenendo degli scavi, che potevano portare a delle scoperte a dir poco sconcertanti per le origini della Comunità, anche se al momento non avevano ancora delle prove concrete per poter affermare quello.
Son ci aveva riflettuto per un paio di giorni, ed era arrivato alla conclusione che forse valeva la pena di assentarsi dal Palazzo Presidenziale per qualche giorno, se veramente si fosse trattato delle origini della Comunità avrebbe potuto essere molto importante quella spedizione.
Era vero che qualche volta fuggiva qualche giorno solamente per non sopportare l’idea di gestire un’intera Comunità, quello che temeva quando era apprendista di Ansem in pratica, ma quella sarebbe stata un’occasione ben diversa…
Naturalmente non avrebbe lasciato Xehanort e Nami a gestire tutto quello che dovevano fare di punto e in bianco, sarebbe rimasto qualche giorno per aiutarli a sbrigare le faccende più importanti, e dopo sarebbe partito.
Aveva stimato in quei giorni che con cinque giornate sarebbe riuscito a fare tutto, ed una volta ultimate le pratiche urgenti sarebbe partito, come al solito senza dire nulla a nessuno, dato che l’avrebbero sicuramente fermato.
In fondo si trattava di un paio di settimane di assenza, non di più…

Infine, al confine di Palecity la noia la faceva da padrone.
Come al solito, vi erano presenti Envy, trent’anni, e Hughes, trentanove anni, che controllavano che tutto andasse per il meglio e facevano la guardia affinché nessuno potesse scavalcare il muro ed andare così all’interno del tunnel posto diversi metri più avanti.
Più avanti c’era una voragine che puntava verso l’alto e che conduceva in Superficie, la terra dei Grim, e nessuno doveva avventurarvisi per nessuna ragione, era già tanto se diversi anni prima si fossero fatti convincere da Schmidt a farlo andare.
Da quel giorno non era più tornato… inutile dire che indirettamente era anche a causa di ciò se avevano deciso di essere molto più duri quando si trattava di attraversare il confine, anche se si trattava di civili.
Ormai erano le 18:30, dieci minuti erano passati da quando Kushina era spirata, ed in quell’arco di tempo così come durante tutta la giornata le due guardie erano rimaste lì a non fare quasi nulla, a parte parlare con i turisti.
Quel luogo era una meta per turisti, soprattutto considerando che era uno degli accessi alla Superficie, e loro facevano un po’ da cicerone, spiegando che cosa ci fosse oltre quel tunnel e l’origine di quel confine.
L’ora delle gite però era concluso e stava per calare la notte, o per meglio dire stava per venire l’ora in cui avrebbero dovuto spegnere le luci della Comunità, e quel giorno toccava ad entrambi fare il turno di notte.
Non potevano neppure svagarsi con i cellulari, dato che per evitare distrazioni era stato chiesto a tutte le guardie di confine di non portarseli più al lavoro, e di conseguenza quel lavoro era diventato anche più noioso di quanto non fosse già.
“Bah, che noia…” si lamentò difatti Envy.
Quest’ultimo era poggiato al muro a sinistra dell’ingresso rispetto la prospettiva del tunnel che conduceva fino in Superficie, con le braccia incrociate, reggendo la sua lancia con la mano destra, ed il piede destro poggiato al muro. Ai suoi piedi aveva anche una torcia piccola e lunga dal manico bianco.
Maes invece era composto, rimanendo in piedi a sinistra dell’ingresso, quindi dall’altra parte rispetto al compagno e senza essere poggiato al muro, il tutto con un sorriso sul volto e la lancia tecnologica che reggeva con la mano destra.
Sentendo il compagno, si voltò verso di lui e gli disse “Lo dici praticamente ogni giorno, ormai quella tua frase ha perso di significato…”
Ed era vero, dato che il collega di lavoro non faceva altro che ripetere ogni volta quella frase, come se non avesse nient’altro di meglio da fare o da dire… e sotto un certo punto di vista era vero, però poteva evitare di ripeterlo ogni volta.
Il verde però, voltandosi ad osservarlo quasi irritato, rispose “Dico solamente la verità. Già questo lavoro era una palla colossale, e da quando ci hanno confiscato i cellulari è diventato anche peggio, una vera tortura…”
In quel caso non poteva del tutto dargli torto, però il continuare a lamentarsi quasi ogni giorno non migliorava di certo la situazione, anzi la rendeva anche più noiosa di quanto non lo fosse… ed anche per questo a Hughes venne un’idea.
Quasi come se avesse avuto un illuminazione, fece un sorrisino beffardo e si rivolse al compagno dicendogli “Vorrà dire che ti intratterrò io… raccontandoti dell’ultima volta che la mia cara Lucy ha ottenuto il massimo punteggio ad un test!!”
Le ultime parole le aveva dette con uno sguardo ammaliato ed un’espressione al tempo stesso fiera e soddisfatta, quando parlava di sua figlia o della sua famiglia in generale finiva sempre così, ed ormai lo sapevano tutti…
Anche Envy “No, per favore no!!”
Al punto che iniziò quasi a supplicarlo di fare silenzio, il tutto con un’aria parecchio spaventata. Quando iniziava a parlare dei suoi familiari non lo fermava più nessuno, e come se non bastasse diventava anche abbastanza noioso ed a tratti appiccicoso.
Ma questo non fermò di certo il nero, che cominciò subito a parlare “Tutto è cominciato circa due settimane fa, quando Lucy mi ha informato che entro pochi giorni avrebbe avuto un test difficilissimo, quasi impossibile…”
Mentre raccontava, Maes non smetteva mai di avere quello sguardo sorgnone e soddisfatto, arrivando addirittura ad agitare le mani per dare più enfasi a ciò che diceva, per sottolineare sempre più quanto fosse fiero.
A quel punto, il verde si accorse che sarebbe stato quasi impossibile riuscire a fermarlo, e proprio per questo piegò il busto in avanti e si mise la mano destra sul volto, disperato ed ormai rassegnato ad un racconto MOLTO lungo.
*Fantastico, siamo a posto…* pensò addirittura, sapendo già che dopo i primi minuti si sarebbe rotto ed avrebbe sperato che un fulmine lo incenerisse all’istante.
Sperava in qualcosa, qualsiasi cosa che lo fermasse…
E sembrò che il suo desiderio fosse stato esaurito, dato che improvvisamente sentirono un rumore fortissimo, come dei massi enormi che erano precipitati da un’altezza a dir poco chilometrica… e che proveniva dal tunnel davanti a loro!!
Fu un rumore davvero assordante, che quando si concluse con quello di un enorme impatto sembrò addirittura sollevare un polverone, dato che dall’interno del tunnel fuoriuscì una ventilata di polvere quasi di getto.
Fortunatamente si disperse un paio di metri dopo essere uscita dal tunnel… ma fu inutile dire che il rumore e quel polverone furono più che sufficienti per allertare le due guardie, le quali inizialmente fecero uno scatto di spavento.
In fondo nessuno dei due si aspettava qualcosa del genere arrivare all’improvviso, e per un momento ebbero anche paura, al punto che Hughes, in via del tutto eccezionale, aveva interrotto il suo racconto sulla figlia.
“Ma che cavolo…” disse a quel punto l’uomo.
Envy invece non si risparmiò per nulla “MA CHE CAZZO È STATO?!”
Spesso il compagno era volgare, e per questo il nero non ci badò, anche perché era più interessato a quello che era accaduto… per di più là dove c’era la Superficie… che cosa…
“P-Proveniva… dal tunnel che conduce dai Grim…” affermò Maes allora, visibilmente spaventato. Anche Envy non poteva negare di essere spaventato… però al tempo stesso era quel genere di “incidenti”, se così si poteva definire dato che non sapevano ancora neppure cosa fosse, che movimentava un po’ una giornata noiosa.
Proprio per questo, raccogliendo la torcia che aveva ai piedi, la guardia affermò “Andiamo a vedere cosa è successo. Se si tratta davvero di Grim come temi, noi siamo la prima linea di difesa della Comunità, non possiamo stare qui con le mani in mano…”
Maes dovette ammettere di essere sorpreso dalle parole del collega, sembrava quasi svogliato quando svolgevano quel lavoro, ma quando era il momento di entrare in azione tirava fuori la grinta necessaria.
Dovette ammettere che era un peccato che non facesse parte del Concilio, e proprio per questo quando sarebbe stato il momento avrebbe dovuto ucciderlo, ma almeno aveva iniziato ad apprezzarlo un pochino.
Proprio per questo, l’altra guardia annuì e, con uno sguardo determinato, rispose “Sì, andiamo…”
Anche il collega annuì dopo aver assunto un’aria molto seria e determinata, e subito dopo tutti e due, reggendo con la mano destra la lancia tecnologica ed Envy con la sinistra la torcia, si diressero verso il tunnel.
Non essendo molto lontano dal posto di controllo dove si trovavano loro, vi entrarono immediatamente, cercando di evitare di fare rumore il più possibile e rimanendo in silenzio, se ci fossero stati dei nemici non avrebbero dovuto sapere che stavano arrivando.
Naturalmente potevano farlo solo fino ad un certo punto, dato che il rumore delle scarpe che si muovevano rieccheggiava nel tunnel come eco visto il silenzio tombale che c’era, e proprio per questo speravano sempre più che non ci fossero nemici.
Avevano un po’ il cuore in gola, ma al tempo stesso erano ben determinati a capire che cosa fosse successo, e dopo circa tre minuti di camminata arrivarono finalmente in fondo al tunnel, là dove poi si estendeva la voragine verso l’alto.
Inizialmente, a causa del buio pesto che vi era lì dentro, non compresero bene che cosa fosse successo, anche perché speravano che quella torcia illuminasse molto di più ed invece non era tanto utile…
Ma quando finalmente si fermarono in prossimità dell’uscita e poterono finalmente vedere meglio ciò che si estendeva davanti a loro… beh, rimasero a dir poco scioccati!!
Davanti a loro c’era uno spettacolo agghiacciante, dei massi erano precipitati dall’alto ed avevano impattato contro il suolo… portandosi dietro addirittura tre ragazzi con loro!!
Potevano scorgerli, due di loro erano malridotti e si vedeva, ma al tempo stesso erano ancora integri, mentre il terzo… non avevano ben capito chi fosse stato prima, ma adesso non era più umano…
Non era neanche più solido, c’era solo… non sapevano neppure descrivere quella poltiglia orribile, doveva essere precipitato da parecchio in alto per ridursi in quelle condizioni.
I due rimasero in silenzio per almeno trenta secondi abbondanti, ammirando quello spettacolo orribile che si palesava davanti a loro con lo sguardo quasi fuori dalle orbite e la bocca spalancata, nessuno dei due sembrava crederci.
Ma alla fine, dopo quei trenta secondi, Envy esplose gridando “MA COSA CAZZO È SUCCESSO QUI?!?!”
L’urlo dell’uomo destò anche Maes, che era quasi caduto in catalessi nel vedere quello spettacolo, e subito l’uomo disse “Ma… cos’è accaduto? E quelli chi sono?!”
Naturalmente aveva notato i due ragazzi, di cui uno era bruno e l’altro era biondo, e quella specie di poltiglia che prima doveva essere una persona, ed aveva finito anche per indicarli con l’indice sinistro, l’unico libero.
Envy a quel punto mollò la presa dalla torcia e, avvicinandosi ad uno dei due giovani, dichiarò “Devono essere ragazzi di Palecity che hanno scavalcato il muro senza farsi vedere da noi. Che imbecilli, ma hanno la merda al posto del cervello?!”
Stava gridando e soprattutto sparando parolacce a tutto spiano, con anche un’espressione infuriata, ma Hughes lo conosceva abbastanza bene per sapere che era molto preoccupato per quello che era successo.
“Ma come hanno fatto a non farsi vedere da noi? Incoscienti!!” dichiarò pure il padre di Lucy iniziando ad avvicinarsi all’altro ragazzo rispetto a quello da cui stava andando il verde.
Quest’ultimo arrivò al capezzale del bruno, che era riverso a terra con il volto rivolto verso l’alto e palesemente svenuto, ma non se ne stupiva nessuno considerando quella che doveva essere la caduta che aveva fatto.
Envy finì per prenderlo in braccio, per assicurarsi che stesse bene, e dopo una rapida occhiata arrivò alla conclusione “Questo qui sta bene, anche se sembra ferito abbastanza gravemente…”
“Anche questo è nelle stesse condizioni!” aggiunse Maes, che si era avvicinato al biondo, sdraiato a pancia in giù e quasi nelle stesse condizioni dell’altro, ed aveva controllato il battito cardiaco dal polso destro con la mano sinistra.
Però subito dopo dovette aggiungere “Però non possiamo dire la stessa cosa per lui…” per poi volgere lo sguardo verso la “poltiglia”.
Anche l’altra guardia seguì il suo esempio, e vedendo le condizioni di quel povero ragazzo non poté fare a meno di dire “Già, poveraccio. Speriamo che la nostra scienzia riesca quantomeno a ricostruirgli il corpo, per consentirgli una sepoltura degna di tale nome!”
La loro medicina fortunatamente ne era in grado, ma la procedura era talmente delicata e dura che era fattibile solo con i cadaveri, una persona viva sarebbe sicuramente morta nel processo, per questo non potevano adoper…
Oddio!! Che stupido che era stato!!
Non ci aveva pensato, ma dovevano chiamare i soccorsi immediatamente!!
Difatti, volgendo lo sguardo verso il suo collega, Envy disse abbastanza agitato “Svelto, vai a chiamare aiuto, abbiamo perso fin troppo tempo qui e non c’è un secondo da perdere!!”
Il figlio di Agatha sapeva che aveva ragione, e proprio per questo assumendo un’aria molto seria annuì subito con la testa e rispose “Vado subito, tu bada a loro!” per poi alzarsi ed iniziare subito a correre in direzione del tunnel.
Fortunatamente riuscivano a vedere tutto perché la torcia, cadendo, aveva finito per puntare la luce proprio in quella direzione, e grazie a ciò il soldato trovò rapidamente l’uscita per tornare al confine e, successivamente, in città.
Mentre si allontanava, poteva sentire il verde imprecare e dire “E voi non vi azzardate a morire tra le mie braccia, ci siamo capiti?!”
Era visibilmente preoccupato e si percepiva e sentiva, ma in fondo non poteva neppure dargli torto, anche lui lo era… soprattutto perché non conosceva quei due che aveva appena visto!!
Come guardia di confine, conosceva bene quasi ogni singolo abitante della Comunità, e quei due non li aveva mai visti in vita sua, neppure su scheda, e come se non bastasse provenivano dall’alto, quindi…
La teoria che gli stava balenando nella testa era che potessero essere dei Grim, ma non voleva neanche prendere in considerazione quella possibilità, perché se così fosse stato sarebbero stati tutti quanti in guai molto seri.
Doveva sapere che cosa fare, e proprio per questo prese una decisione…
*Devo avvertire immediatamente il Concilio, se le mie paure sono esatte… i Grim ci hanno trovati!!* pensò mentre correva all’interno del tunnel intravedendo l’uscita ed il muro che rappresentava il confine.
Non era naturalmente sicuro che fosse vero, però anche con la più remota possibilità che potesse essere tutto vero doveva chiamare uno dei pezzi grossi degli Illuminati, probabilmente Giovanni che era quello più facilmente rintracciabile.
Se quei due erano dei Grim… la Comunità poteva perdere la sua copertura!!

“CHE COSA?!”
Fu inutile dire che Hughes fece esattamente come aveva pensato: prima di chiamare i soccorsi affinché venissero a dare una mano a lui e ad Envy, aveva contattato Giovanni, per comunicargli quello che era successo.
Considerando chi aveva contattato, l’uomo d’affari andò nel panico appena ebbe sentito la novità, al punto che quando il telefono fu riattaccato si disperò poggiando la testa sulla scrivania e portando entrambe le mani alla testa.
Fortuna voleva che fosse stata organizzata quella sera una riunione d’emergenza del Concilio, per alcune novità che al momento nessuno conosceva, e ne avrebbe sicuramente approfittato per comunicare ai suoi colleghi quanto accaduto.
Le 22:00 arrivarono molto rapidamente, ed i sette membri di spicco degli Illuminati, con Sebastian in casa pronto ad intervenire qualora i suoi servigi fossero richiesti, si radunarono all’interno della loro classica sala delle riunioni.
Stavolta, a differenza delle altre volte, nessuno era poggiato al tavolo per discutere, e di conseguenza erano tutti coperti dal buio che permeava nella stanza, ad eccezione della candela accesa al centro del tavolo di legno.
Proprio per questo, non si poteva vedere chi fossero seduti ai rispettivi posti, anche se si capiva che erano occupati e, grazie a ciò, bastava ricordarsi dove ogni componente dell’organizzazione si metteva a sedere per capire di chi si trattasse.
Prima ancora che Teschio Rosso potesse comunicare la novità dei Nazisti che avevano perso di vista tre prigionieri, ecco che il Direttore delle Rocket Foundation, senza perdere tempo, gridò ai quattro venti la novità.
La reazione? Beh, Doflamingo se ne uscì con quell’urlo quasi scioccato, e non fu neanche l’unico.
“STAI DICENDO SUL SERIO?!” anche Al Mualim dal tono sembrava visibilmente preoccupato.
Giovanni, che anche se non si vedeva si poteva capire che fosse disperato dal tono di voce che aveva adottato, replicò “È così, la guardia di confine Hughes ne è sicura. Sono precipitati tre individui dalla Superficie, e mentre uno è morto gli altri due sono gravi ma vivi. Ho pensato di avvertirvi perché… perché… n-non vorrei che…”
Sembrava davvero troppo spaventato anche solo per concludere la frase, al punto che fu Madara a concluderla con il suo classico tono freddo “… Dei Grim…”
Tutti avevano pensato a quell’eventualità nell’esatto momento in cui il figlio di Madame Boss aveva concluso la sua frase precedente, ma solamente Uchiha sembrava aver avuto il coraggio di concluderla davvero.
A quel punto, un silenzio quasi tombale calò all’interno della sala, nessuno sembrava voler parlare perché quell’eventualità, che dei Grim potessero anche solo piombare nella loro Comunità, non l’avevano neppure presa in considerazione.
Tutti gli ingressi alla Comunità erano costituiti da delle voragini profonde, che non permettevano a nessuno che ci finisse dentro di sopravvivere, e di sicuro nessuno avrebbe potuto avere la brillante idea di finirci dentro per vedere cosa c’era in fondo senza un indizio che rivelasse che effettivamente c’era qualcosa…
Non poteva essere, mancavano solamente cinque anni, avevano resistito fino a quel momento… ed ora dei Grim, per la prima volta nella storia, piombavano nella loro società, e rischiavano addirittura di sopravvivere!!
Quel silenzio durò circa quindici secondi, fino a quando Freezer, visibilmente divertito, dichiarò “Uhuhuhuhuhuhuhuh, questo sì che è molto interessante. La faccenda si sta facendo finalmente avvincente…”
In fondo giusto qualche ora prima aveva manifestato la monotonia delle sue giornate, vedere che degli abitanti della Superficie erano capitati da loro avrebbe reso le cose più frizzanti, almeno dal suo punto di vista.
Ma Teschio Rosso non sembrava essere della sua opinione, dato che lo rimproverò esclamando “Dacci un taglio, non è il momento…”
Di solito lui prendeva sottogamba le situazioni da quando aveva assunto il Siero del Supersoldato, ma stavolta non lo faceva perché aveva capito chi fossero quei tre… dovevano essere i prigionieri scappati dai Nazisti in Superficie!!
Avrebbe voluto comunicarlo in quel momento a tutti, ma convenne che non era il momento adatto considerando che alcuni erano già abbastanza nel panico per gli affari loro. Quando la situazione si sarebbe stabilizzata glielo avrebbe comunicato, anche se credeva non fosse necessario…
Circa due ore prima, quando le guardie di confine di Palecity si erano assentate per assistere i soccorsi mentre i due ragazzi ed il cadavere del terzo venivano trasportati, dei soldati Nazisti erano scesi per la voragine di Palecity.
Fortunatamente era bastato che loro facessero la chiamata sbagliata, comunicando la loro intenzione di scendere nella voragine proprio a Johann, e per di più mentre era nella Vecchia Villa con Madara, Freezer e Sebastian.
A quel punto, Freezer aveva voluto fare l’autodidatta e, sentito dalle parole di Johann solamente che dei Nazisti stavano scendendo nella Comunità, aveva preso il suo soprabito ed aveva usato i passaggi segreti degli Illuminati per attraversare la società.
Era arrivato giusto in tempo per trovare quel plotone, e lo fece fuori nel giro di poco tempo, per poi far sparire i cadaveri ed il segno del loro passaggio prima che Hughes ed Envy tornassero alle loro postazioni una volta terminato il trasporto alla stazione.
Nessuno aveva saputo perché i Nazisti erano scesi fino a lì, ad eccezione di Schmidt dato che il comandante di quel plotone glielo aveva comunicato, ma il Capo dell’HYDRA aveva preferito non dire nulla ai membri del Concilio presenti per comunicare tutto direttamente durante la riunione.
Considerando però le ultime novità, forse era meglio aspettare qualche giorno.
Certo, Freezer aveva sospettato qualcosa per l’assenza delle guardie di confine sul posto, ma Teschio Rosso l’aveva liquidato spiegando che le aveva fatte assentare lui per permettergli di agire indisturbato, anche se gli aveva al tempo stesso detto che la sua “iniziativa” gli avrebbe portato non pochi grattacapi con Hitler.
Però, a parte quello, nessun altro aveva sospettato qualcosa, e dovevano continuare così per il momento…
Nel frattempo, Freezer replicò al soldato spiegandogli “Suvvia, ammettilo anche tu che questo renderà la vita qui nella Comunità molto più interessante…”
“Non è il momento per divertirsi!” sottolineò tuttavia Al Mualim, che era preoccupato tanto quanto gli altri “Siamo in una situazione di emergenza, dei Grim sono giunti nella Comunità… dei Grim sono tra di noi, ed a cinque anni dal nostro progetto…”
“Già!” anche Doflamingo sembrava preoccupato “E se fossero abbastanza svegli potrebbero scoprire la verità sulla nostra Comunità, e se ciò dovesse accadere, oltre trent’anni di progettazione andrebbero in rovina…”
“Che sfortuna!” dichiarò allora Giovanni, sempre nel panico “Proprio ora che mancava così poco…”
“Forse siete un po’ troppo tragici!” sottolineò Madara, anche se poi dovette aggiungere “Certo, non dobbiamo neppure dimenticarci della Profezia…”
Giusto, la Profezia!!
Come avevano fatto a non pensarci?!
C’era anche quella dannata Profezia in mezzo, che sosteneva che un Grim avrebbe “dissipato le tenebre” che avvolgevano quella Comunità, e quelle tenebre potevano essere un chiaro riferimento a loro, il Concilio dei Sette…
Appena ebbero anche solo nominato essa, il figlio di Madame Boss asserì “Oh no!! Me ne ero totalmente dimenticato, c’è anche la Profezia!!”
“Se tutto ciò fossero vero, significherebbe che la loro presenza qui… sarebbe la nostra rovina…” aggiunse pure Schmidt.
Lui, che conosceva anche i dettagli di come erano capitati lì, sembrava essere il più preoccupato. Troppe coincidenze con la Profezia sul modo in cui erano capitati in quella società, e quello non andava affatto bene, maledizione…
In tutto quello però, Xehanort non aveva proferito parola.
Era rimasto in silenzio tutto il tempo, ascoltando quello che avevano detto e, soprattutto, riflettendo sugli ultimi avvenimenti. Dei Grim arrivati nella loro Comunità era qualcosa mai successo, e per di più una di quelle cose che non aveva assolutamente previsto.
Ed in fondo come poteva prevederlo?
Ma se c’era una cosa che sapeva fare bene era improvvisare, quei due ragazzi se si fossero ripresi non avrebbero rappresentato un pericolo per i suoi piani, anzi sarebbe riuscito a volgere la situazione a suo vantaggio se la situazione l’avesse richiesta…
Però, quando ebbe sentito quei discorsi sulla Profezia, non poté fare a meno di dire “Che mucchio di ridicolaggini!!”
A quel punto, il figlio di Ansem attirò tutta l’attenzione su di sé e, mentre i suoi sei subordinati lo stavano osservando, l’albino spiegò “Non dimenticatevi che noi siamo discendenti diretti degli Illuminati, noi siamo uomini di scienza e non crediamo a sciocchezze come Profezie, previsioni e coincidenze astrali!”
Nessuno ebbe nulla da replicare, forse anche perché mentre parlava aveva leggermente alzato il tono, a dimostrare che tutti quei discorsi non gli piacevano per nulla, e preferivano non contraddirlo per evitare problemi.
Xehanort andò avanti rivelando “Per quanto riguarda invece quei due Grim, non dovete avere paura. Ci siamo già trovati in difficoltà nel corso degli anni: il colpo di stato di mio padre, la morte di Ichigo, Raichi ed i suoi moralismi, Cana e i suoi sospetti su Leela, Fontaine ed i suoi ADAM, l’incidente dei nipoti di Charlez, Bakura ed i ricattatori, il tentato abbandono di Mirajane ed Elfman e le falle negli esperimenti. Ma ne siamo sempre usciti vincitori e più forti di prima, ed anche questa volta non sarà da meno…”
Elencando passo per passo tutto ciò che avevano dovuto affrontare in quarant’anni aveva abbastanza scosso i presenti. Sotto quel punto di vista aveva ragione, ne avevano attraversate tantissime, alcune che avevano rischiato di distruggerli completamente…
Ma ne erano sempre usciti, in un modo o nell’altro, ed addirittura si erano rafforzati col tempo, ritrovando la forza che avevano gli Illuminati quando più di centocinquant’anni prima si erano trasferiti sottoterra per sfuggire alle persecuzioni.
Xehanort, abbozzando un sorrisino maligno in mezzo all’oscurità, concluse il suo intervento sostenendo “Fidatevi, amici miei. Non sarà una stupida Profezia, né tantomeno due ragazzini della Superficie a rovinare i nostri piani. Troveremo un modo per sbarazzarci di loro, e quando tutto sarà finito ci trasferiremo in Superficie… e i Grim e gli abitanti di questa sciocca prigione capiranno finalmente che cos’è la vera paura!!”
Il messaggio era stato lanciato, forte e chiaro, niente avrebbe potuto bloccare il progetto che preparavano da trent’anni, quell’imprevisto sarebbe stato schiacciato esattamente come tutto ciò che era venuto prima, e loro ne sarebbero usciti vincitori!
Niente avrebbe potuto fermarli, niente!!


Così si conclude la storia della Comunità.
Partita come un semplice rifugio per gli Illuminati in attesa di tempi migliori, divenne molto lentamente la loro casa, e chi si staccò dal Concilio non condividendo più i suoi ideali di vendetta finì per non informare i suoi discendenti, cancellando in questo modo l’odio dalla mente delle nuove generazioni.
Anche il Concilio sembrava pronto finalmente al grande passo, ma Xehanort riportò gli Illuminati sui binari della vendetta, rinforzando i ranghi dell’organizzazione come nessun altro avrebbe mai potuto fare e creando in questo modo una specie di “esercito del male”.
Molti avevano provato a contrastarlo, sia direttamente che non, ma il Concilio dei Sette ne era sempre uscito rafforzato, grazie agli agganci che aveva disseminato per tutta la Comunità, e costruendo un vero e proprio regno di bugie e sotterfugi…
Ma tutto questo stava per cambiare, perché i due ragazzi che il Gran Maestro sosteneva non avrebbero mai creato problemi sarebbero stati l’ago della bilancia.
Essi erano Lorenzo e Danilo Ferraro, due fratelli rispettivamente di ventuno e di sedici anni, che fuggendo dai Nazisti insieme a Boyce Lee, migliore amico di Lorenzo, avevano finito per capitare nella Comunità per sbaglio.
Tuttavia, quell’incredibile coincidenza si sarebbe rivelata solamente l’inizio di un filo conduttore che avrebbe portato inevitabilmente ad una battaglia all’ultimo sangue che si sarebbe combattuta sia al Palazzo Presidenziale che nel resto della Comunità.
Nel bene e nel male, Lorenzo e Danilo avrebbero cambiato quella Comunità… per sempre!!

T H E E N D ! ! ! !



Vi è piaciuto questo venticinquesimo ed ultimo Capitolo della fic prequel?
Vi avevo già anticipato che non avrebbe contenuto tantissimo a livello di importanza se non due eventi importanti, ossia la morte di Kushina e l’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità, ma ciononostante mi sembrava comunque corretto mostrarvelo.
Perché? In quanto le dinamiche dell’arrivo dei Grim nella Comunità erano state solo accennate nella fic prequel, ed ora invece ve le ho mostrate interamente in modo da farvi avere il quadro completo dell’intera vicenda, compreso il dialogo misterioso alla fine del Capitolo 3 ;).
Il Capitolo era anche dannatamente lungo, forse il più lungo che abbia mai scritto finora, ma trattare ogni singolo personaggio rilevante della Comunità richiedeva tempo, di conseguenza spero mi perdonerete se dovrete dedicare tantissimi minuti alla lettura di questo Capitolo T_T.
Naturalmente ho approfittato dell’epilogo anche per mostrarvi quei personaggi, come ad esempio l’intera squadra dei Bladebreakers, che non ho mai mostrato nella fic prequel perché prima dell’arrivo dei Grim non gli era successo nulla di davvero rilevante, e spero abbiate gradito anche la loro presenza ;).
Per quanto riguarda invece le recensioni ai commenti di quest'ultimo Capitolo... le pubblicherò qui sotto, in modo che siano ben visibili a tutti quanti con la stessa modalità che utilizzo per tutte le altre recensioni ;).
Di conseguenza, qui sotto trovate tutte le risposte alle recensioni di quest'ultimo Capitolo, vi avviserò tramite mp quando le avrò pubblicate, e spero che le risposte vi piacciano alla fine!!! :)

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti!! :) Mi sembra che siano passati due anni quasi precisi, perché se ricordo bene ho cominciato la fic prequel a Gennaio 2019, e l’ho conclusa adesso a Gennaio 2021, quindi neanche a farlo apposta ci ho impiegato due anni precisi precisi per concluderla, e giuro che non è stato fatto volutamente XD ;). La morte di Kushina è stata la prima parte che ho mostrato di quest’ultimo Capitolo perché era una delle pochissime parti essenziali dell’Epilogo, visto che poi il suo decesso viene trattato anche nei primissimi Capitoli della fic principale, e sono contento che alla fine questo pezzo vi sia piaciuto :). Invece, per quanto riguarda l’arrivo di Lorenzo e Danilo nella Comunità, ho voluto mostrare l’altra faccia della medaglia per vedere come l’hanno vissuto Hughes ed Envy, in modo da avere così il quadro completo sia del durante la caduta che del dopo, visto che nella fic principale avevo solo accennato alla cosa ;). La parte di Giovanni che assume Itachi l’ho mostrata perché era stato spiegato nella fic principale che ciò era accaduto dopo che avevano iniziato a circolare le voci sui traffici illegali tra la criminalità e le Rocket Foundation, e per completezza ho voluto mostrare quei momenti in modo da darvi anche in questo caso il quadro completo della vicenda :). Mentre su Raichi ammetto che solo dopo mi sono ricordato che nella fic prequel non avevo ancora spiegato come e perché erano partiti gli esperimenti sul DNA animale che avevamo visto all’inizio della fic principale, e così ho approfittato dell’Epilogo della fic prequel per spiegarlo subito, è stata una mia dimenticanza in questo caso che ho provato a riparare all’ultimo, sorry T_T. Riguardo al fatto che alcune scene dell’Epilogo non erano necessarie confermo, molte sono servite unicamente per mostrare i pg come stavano mentre i Grim arrivavano nella Comunità, ma posso dire che lo scopo ultimo dell’ultimo chap della fic prequel era proprio questo: mostrare come ogni singolo personaggio è arrivato alla fine della fic prequel ed all’inizio della fic principale. Era un modo per mostrare la continuità della fic e come certi personaggi sono partiti in un modo all’inizio della fic e sono arrivati in un altro alla fine della fic, quindi potremmo dire che sono servite unicamente per completezza nei confronti della caratterizzazione e della situazione di alcuni personaggi ;). Sulla fic in generale invece, mi rendo conto che alcune situazioni non erano indispensabili ed alcuni Capitoli non portavano avanti per nulla la trama principale, erano quasi dei filler in pratica, ma anche in questo caso quelle scene, seppur non necessarie, servivano per mostrare la caratterizzazione dei pg e dare un senso di continuità all’interno della Comunità, dato che molti eventi hanno influenzato le vite della maggior parte degli abitanti ;). Inoltre, e questa è una cosa di cui mi sono reso conto anche io, entrambe le fic di The Community rendono meglio lette tutte insieme anziché a Capitolo, nel senso che è altamente probabile che leggendo tutti i 25 Capitoli di questa fic prequel essa scorrerà più velocemente di quanto sembra e che quelle parti non necessarie possano comunque risultare godibili, al contrario The Dream League a me ha dato la sensazione opposta, ossia che rendeva meglio seguendolo Capitolo per Capitolo, seppure entrambe siano godibili anche nella lettura dell’altro formato… spero O_O. Bisognerebbe tentare un esperimento e provare a leggere l’intera fic prequel di seguito ora che è finita, ma non ho il tempo per farlo e quindi mi sa che dovrò rinunciarci T_T ma un giorno va provato perché credo che le scene non necessarie che possono risultare pesanti lette Capitolo per Capitolo possano invece risultare godibili lette tutte d’un fiato, ma naturalmente bisognerebbe tentare questo esperimento T_T. Felice comunque che tutto sommato non ti sia dispiaciuta la lettura della fic prequel, ed a questo punto spero che anche il continuo della fic principale ti piaccia alla fine :). Grazie ancora per tutto quanto ed a presto!!! ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti, il tuo sostegno e per aver seguito la fic prequel di The Community fino alla fine, spero a questo punto che anche ciò che manca della fic principale di The Community ti piaccia alla fine!! :)

Nick Nibbio: Ciao Nick!! :) Non ti preoccupare se hai recensito in ritardo quest’ultimo Capitolo, essendo l’ultimo questa storia non deve essere più aggiornata, e di conseguenza potete prendervi tutto il tempo di questo mondo per leggere e commentare, hai fatto benissimo ;). Mi fa molto piacere, comunque, che hai apprezzato molto il finale di questa storia *_* ed è vero, era davvero pieno di risvolti e di personaggi questo Capitolo, di conseguenza ti capisco se non hai potuto citarli tutti XD ;). Molti di loro sono stati inseriti unicamente per mostrarli, dato che il mio scopo era far vedere cosa stavano facendo tutti i pg mentre i Grim finivano nella Comunità, e se ci sono riuscito mi ritengo molto soddisfatto :) anche se molti hanno avuto scene pressocché inutili T_T. Iniziare con la morte di Kushina era un ottimo modo per collegare la vicenda direttamente a quanto accaduto nel finale dello scorso Capitolo… e sì, considerando che Kushina era comunque una persona amata, molti ci sono rimasti male per il suo decesso, Naruto su tutti T_T. E sì, anche Xehanort c’è rimasto male, per quanto cerchi di fare il distaccato e soprattutto di non pensarci, in fondo abbiamo visto che tutto sommato ci teneva a lei, seppur l’avesse messa da parte per il suo piano di vendetta T_T. Già, Goku aveva programmato di stare via giusto qualche settimana, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe incappato in una Primeval Rock che l’avrebbe fatto tardare molto più del necessario… tenendolo lontano proprio nel momento del bisogno XD. Bene o male sì, mi sono limitato a mostrare bene cosa buoni e cattivi hanno fatto nella società mentre Lorenzo, Danilo e Boyce finivano sottoterra :) e la parte di Lelouch l’ho inserita soprattutto per mostrare come qualche volta Nunnally sia andata a trovarlo… ed anche che qualche volta chi si complimenta con lui c’è XD. Avete presente quanto accaduto sia nel presente che in alcuni chap del passato con gente che si lamentava? Ecco, quella è la norma per il “povero” Lelouch XD. Posso confermarlo, ad Itachi tutto sommato non frega nulla dell’obiettivo degli Illuminati, né tantomeno del suo datore di lavoro, sa solamente che lavorare per lui potrebbe favorire la sua carriera da guardia del corpo ed ha acconsentito, infatti appena Giovanni ha dichiarato nel presente che non gliene importa nulla di lui Itachi ha fatto spallucce e cambiato schieramento in un attimo XD ;). Vero, Al Mualim all’epoca non poteva immaginare che sarebbe stato proprio Altair ad ucciderlo XD avrebbe pensato più ad Ezio, di cui come detto da lui stesso al Concilio non riusciva a fidarsi completamente perché “pensava troppo”, ma mai ad Altair… ma dal momento che l’ha mandato ad uccidere Bulma se lo sarebbe dovuto aspettare u.u XD ;). Sì, tutto il resto mostrato nel Capitolo alla fin fine non era molto importante… tranne la parte legata all’arrivo dei Grim, quella come ben sappiamo era essenziale per il proseguimento degli eventi XD ;). La parte dei soldati Nazisti e di Freezer l’ho voluta specificare soprattutto per confermare anche a chi non aveva ancora compreso che era stato Freezer ad ucciderli, un ulteriore conferma per schiarire del tutto i possibili dubbi rimasti ;). Come ha sottolineato Sebastian a Villa Brief, in verità Xehanort ha paura della Profezia e la teme, quindi tutte le sue dichiarazioni sul fatto che sono “solo” sciocchezze servono a mentire a sé stesso alla fin fine, e come stiamo vedendo nei chap finali forse qualcosa di vero c’è in quelle parole, lo stesso Freezer se n’era accorto prima di morire u.u XD ;). Come ultima cosa, questa fic serviva effettivamente a chiarire per bene quanto accaduto nella fic principale ed a dissipare quasi tutte le domande legate ai personaggi ed alla storia… sì, quasi tutte, perché come sappiamo i genitori di Winry e la questione del Genoma non sono stati trattati in questa fic, se non in maniera superficiale XD ;). Ma l’importante è che abbiate gradito sia quest’ultimo Capitolo che l’intera fic, e sono davvero molto contento che alla fine ti sia piaciuta parecchio questa storia prequel di The Community *_*. A questo punto spero che anche gli ultimi chap della fic principale ti piacciano come quelli di questa fic prequel :) nel frattempo grazie ancora per tutto quanto, ed a presto!!! *_* Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti, il tuo sostegno e per aver seguito la fic prequel di The Community fino alla fine, spero a questo punto che anche ciò che manca della fic principale di The Community ti piaccia alla fine!! :)

AlanKall: Ciao AlanKall!!! :) Non ti preoccupare affatto del ritardo, anzi ti capisco bene dato che pure io ormai ho sempre meno tempo e potevo dedicare sempre meno spazio alla scrittura T_T. L’unica cosa importante per quanto mi riguarda era che riuscissi a completare il Capitolo prima di iniziare la lettura del Capitolo 80 della fic principale, dato che deve essere l’ultima cosa che leggerai di me, quando poi inizierai la lettura capirai il perché lo sto dicendo ;) (Oh tranquillo AlanKall, l’autore è molto peggio di te! N.d. Cell) (Ehi, ma non avevi detto che ti saresti dato una regolata per non essere cancellato prima del gran finale? N.d. Malefica) (Infatti mi sono trattenuto parecchio u.u! N.d. Cell) (-_-‘ Se lo dici tu… N.d. PGV 2). Sono molto contento che il Capitolo sia risultato scorrevole nonostante tutto, non era facile fare un Capitolo così lungo che filasse via rapidamente, temevo anche di non esserci riuscito visto che è stato molto ridondante, ma se ci sono riuscito alla fine non posso che essere felicissimo del mio operato *_*. In effetti non hai tutti i torti nel dire che è come rivedere l’inizio della fic principale quest’ultimo chap della fic prequel, anche perché la situazione è esattamente la stessa ed identica: mostrare i personaggi com’erano poco prima dell’arrivo dei Grim, e quindi all’inizio della storia principale :). Questa è stata una scelta voluta proprio per completare il cerchio, come per dire “tutto finisce là dove tutto è iniziato”, ed essendo un prequel che mirava proprio a raccontare cos’era accaduto nella Comunità negli anni precedenti l’arrivo di Lorenzo e Danilo era di vitale importanza che lo mostrasse, felice che tutto ciò vi sia piaciuto alla fine *_*. Sì, ad esempio ora sappiamo che la scena finale del secondo Capitolo si è svolta perché Hughes ha avvertito immediatamente il Concilio, e dato che si stavano già riunendo come mostrato in questo chap ha senso che fossero già tutti riuniti per parlarne, ed oltre a ciò ho anche rivelato altri dettagli che avevo solo accennato all’interno della fic principale, forse con un po’ di ritardo e sono il primo a dirlo, ma alla fine l’importante è che abbia mostrato tutto :). Non credo di avere altro da mostrare con questo Capitolo, il passato di tutti è stato rivelato, e di conseguenza l’unica altra cosa che dovete fare è godervi la fic principale ed il suo finale, sperando che vi piaccia alla fine :) (… N.d. Cell) (Strano, mi aspettavo che avresti detto che avrebbe fatto sicuramente schifo! N.d. Malefica) (Se l’avessi detto sì che sarei stato cancellato, e questo voglio evitarlo! N.d. Cell) (Ma che bravo, evidentemente una lezione l’ha imparata nonostante tutto… N.d. PGV 2) (Yeah, oggi finiamo la fic prequel!!! N.d. Sora) (E tra non molto anche quella principale… N.d. Edward) (… Mi mancherà tutto T_T! N.d. Luffy) (Già, anche a me T_T! N.d. Naruto) (Non vi sembra troppo presto per fasciarsi la testa? N.d. Riku) (Giusto, prima dobbiamo parlare di questo Capitolo! N.d. Sakura) (E, giusto per curiosità, ci sono possibilità che Sasuke, Larxene e Xehanort tornino per il gran finale? N.d. Gohan) (… Uhm ci devo pensare, potrei essere magnanimo per la fine, ma al momento non lo do ancora per scontato… N.d. PGV 2) (Beh, sempre meglio di niente per ora… N.d. Madara) (Beh, perché non sembri molto intelligente Goku, Zeahahahahahahah! N.d. Barbanera) (Ehi!! N.d. Goku) (Guarda che ha ragione… N.d. Freezer) (Taci tu che sei solo invidioso che abbia vinto di nuovo la guerra u.u! N.d. Goku) (Non ricordarmelo -_-‘! N.d. Freezer) (Sei una pippa fratello, fattelo dire -_-‘! N.d. Cooler) (E tu non parlare, grazie… N.d. Freezer) (Grazie del supporto, Alicia u.u! N.d. Piccolo) (Tsk, per quanto la mia controparte abbia ragione, dobbiamo cercare di calmarci tutti quanti… N.d. Vegeta) (Esatto, siamo alla fine, cerchiamo di stare tranquilli almeno in quest’occasione… N.d. Bulma) (Sì esatto, semplificateci il lavoro almeno adesso, please T_T! N.d. PGV 2) (Tanto starò calmo, non voglio correre rischi proprio adesso… N.d. Cell) (E meno male aggiungo! N.d. Malefica) (Almeno stavolta… N.d. Aqua) (Ordunque l’insetto robotico ha scelto finalmente di tranquillizzare la sua persona per una convivenza pacifica… N.d. Chernabog) (E tu evita di parlare così, con quel corpo sei agghiacciante… -_-‘ N.d. Aqua) (Meglio nessuna spinta, non si sa mai… N.d. Claire) (Ma io volevo spingere giù dal balcone qualcuno T_T! N.d. Marlick) (Non QUELLA spinta -_-‘! N.d. Lorenzo) (Deficiente… -_-‘ N.d. Danilo e Chiara) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Ma anche alla fine deve rompere con questa storia?! -_-‘ N.d. Teschio Rosso) (Ben detto mia controparte *_*! N.d. Teresa) (… N.d. Quasi Tutti) (… La cosa è più inquietante di quello che sembra mi sa… N.d. Kairi) (Già, per questo credo sia meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg O_O. Ciao ed alla prossima!!! :) N.d. PGV 2) (E grazie a voi per averci seguito fino a qui!!! :) N.d. Tutti Quanti). Già, anche a me mancherà molto scrivere questa fic e le mie storie in generale T_T ma ormai sono arrivato ad un punto in cui trovo sempre meno tempo per scrivere e pubblicare, e preferisco quindi finire qui piuttosto che imbarcarmi in storie che non riuscirei mai a concludere T_T. Ma almeno abbiamo fatto tutti un viaggio soddisfacente, ed a questo punto spero che il gran finale della fic principale piaccia a tutti voi, in modo da concludere quest’avventura nel migliore dei modi :). Grazie mille davvero tantissimo per tutto quanto ancora, e spero ti godrai la fine di questo lungo cammino!!! *_* ;) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti, il tuo sostegno e per aver seguito la fic prequel di The Community fino alla fine, spero a questo punto che anche ciò che manca della fic principale di The Community ti piaccia alla fine!! :)

Beh, non credo di avere altro da dire, di conseguenza spero che questo epilogo della fic prequel sia stato di vostro gradimento alla fine :) e no, non è ancora finita con “The Community”.
Manca ancora da concludere la fic principale, che ha ancora un numero a due lettere di Capitoli da essere pubblicati prima di vedere la fine, ma da adesso mi concentrerò unicamente su di esso e sulla sua conclusione.
Quando anche la fic principale sarà conclusa… allora lì sì che sarà davvero finita T_T ma fino ad allora cerchiamo di goderci questo viaggio che ci separa dal gran finale, sperando naturalmente che anche esso sia di vostro gradimento alla fine :).
Naturalmente riprenderò la pubblicazione della fic principale con un chap ogni due settimane, praticamente la pubblicazione che c’era prima che subentrasse la fic prequel, un piccolo “ritorno alle origini” in parole semplici XD ;).
Credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo tutti quanti per il vostro supporto, il vostro sostegno e la vostra fiducia a questo mio progetto conclusivo della mia carriera da scrittore di fan fiction, e vi lascio al ritorno della fic principale per il 26 Gennaio 2021!!!
Un grazie ancora a tutti quanti ed arrivederci!!! :)

PGV 2.

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