Lapidi

di JeanGenie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sangue sulle mani ***
Capitolo 2: *** Tutto il tempo del mondo ***
Capitolo 3: *** Vespero ***



Capitolo 1
*** Sangue sulle mani ***


Il  lavoro di Olivia Mansfield è sporco e non prevede crisi di coscienza. Lo sa bene da quando ha preso il ruolo di M, e ancora prima, quando è stata reclutata ed è scesa sul campo la prima volta.

Per questo, ora, preferisce dare la colpa del suo stato mentale alla stanchezza. All’umidità che filtra tra le pareti in pietra di quella vecchia casa. Al fatto che non dorme da giorni.

Preferisce non pensare ai morti dell’MI6, alla scia di cadaveri che sono il prezzo pagato per quell’assurdo e vendicativo gioco. E soprattutto preferisce non pensare a Raoul Silva, al suo volto deforme, quanto la sua mente. Raoul Silva che una volta era Tiago. Che una volta si fidava di lei. E che lei ha tradito.

Sono stanca, dice a se stessa, anche se sa che è un lusso che non può permettersi. Perché Tiago pretende di farle espiare le sue colpe, nell’unico modo che ritiene possibile per ripulire ogni traccia di sangue dalle sue mani.

Sono stanca, si ripete e, per la prima volta nella sua lunga vita, Olivia, M, il burattinaio, si chiede come sia chiudere gli occhi e riposare davvero. 

Sono pronta, sussurra alle ombre. Ti sto aspettando, Tiago. 

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Capitolo 2
*** Tutto il tempo del mondo ***


Il fischio dei proiettili nelle orecchie non riesce a risvegliarlo dallo stato di torpore in cui si trova.

Restare lucido, sempre, è la prima regola. Ma lui non si chiede nemmeno come sia potuto succedere. Ha una ferita superficiale alla gamba destra e un foro di proiettile alla spalla. Perché sa benissimo come è potuto succedere.

007 non avrebbe dovuto trovarsi lì. 007 avrebbe dovuto essere un codice morto e sepolto. O passato a qualcun altro.  

James Bond, niente altro  che James Bond, avrebbe dovuto trovarsi su una spiaggia esotica, in cima a una montagna a respirare aria limpida e gelata, o semplicemente in un angolo della campagna inglese a sorseggiare del tè. In congedo perenne. Felice, come non lo è mai stato.

Invece è lì, sotto il fuoco incrociato di avversari che, una volta, avrebbe liquidato in meno di venti minuti. 

Perché è tornato troppo presto. È  tornato, nonostante fosse un capitolo chiuso. Ne uscirà. Ne uscirà perché è nella sua natura. Ma non cambierà nulla. Perché lui è cambiato. E non ha più tutto il tempo del mondo. Come non lo ha avuto Tracy. Tracy. Un vestito da sposa. E una tomba. Non sarebbe dovuto tornare. Perché Tracy è morta e il suo assassino è vivo. 

Ne uscirà. È ora di svicolare. Di lasciare che qualcun altro completi la missione. Di curarsi le ferite. E poi trovare Blofeld e ucciderlo come lui ha fatto uccidere Tracy. 

Anche se non servirà a nulla. Perché le aveva promesso tutto il tempo del mondo. 

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Capitolo 3
*** Vespero ***


 

 

 

 

(Questa storia ha partecipato al Writober 2021
Prompt: Mnestic
Lista: pumpWORD)

 

VESPERO


Liquido chiaro contro il cristallo. Stordente, forte. Perché ne ha bevuti troppi, di quei Martini. E gli fanno girare la testa. Come le labbra di Vesper che si schiudono.

Sapore forte sulla lingua. Come i baci ingannevoli di Vesper.

Vertigine, leggerezza, dolore che si fa lieve. Come quando aveva Vesper fra le sue braccia. 

Ricordo, rabbia, ferite e disperazione. Come quando ha perso Vesper.

Lacrime nel bicchiere a calice, salate come l’acqua che si è presa Vesper.

Vesper, che è un tarlo.

Vesper, che non vuole sparire.

Vesper, fantasma persistente che non vuole lasciarlo andare.

Vesper, e il suo brindisi silenzioso a lei.

Vesper che non c’è più.

 

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