Un anno nuovo

di KurryKaira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo dell'anno ***
Capitolo 2: *** Lenzuola e tende lilla ***
Capitolo 3: *** Il silenzio ***
Capitolo 4: *** Nella tana del nemico ***
Capitolo 5: *** Eroe ***
Capitolo 6: *** La neve a Natale ***



Capitolo 1
*** Il primo dell'anno ***


- Auguri!!- Esclamarono tutti incontrandosi all'entrata della villa Kinomiya. In realtà non lo dissero proprio tutti. Takao, Daichi, Max e Hiromi lo urlarono a pieni polmoni, il professore lo disse con un ampio sorriso ma senza alzare troppo la voce, Rei accennò un sorriso muovendo le labbra come ad averlo detto ma la sua voce non si era sentita affatto, prendeva comunque in giro meglio di Kai, che si limitò a fare un cenno con la testa.
Era il primo dell'anno e non essendosi potuti vedere la vigilia si erano dati appuntamento in quella solita villa per un pranzo tra amici.
Hiromi:- Allora, ho programmato tutta la giornata! Ho portato alcuni giochi da tavolo, insomma non possiamo giocare solo coi beyblade, non prendetevela a male "compagni" eh?- A Takao e Daichi.
Daichi:- Non siamo più compagni, non vivere nel passato ochetta!- Calcio netto in faccia del ragazzino senza discutere troppo.
Takao:- Innanzitutto tu non giochi con il Beyblade.-
Hiromi:- Siete dei pessimi compagni.-
Takao:- E poi, tutta la giornata, possiamo stare solo per pranzo e un po' di pomeriggio, sai? In serata mio nonno ha invitato suoi amici.-
- Tuo nonno ha amici?- Sputò più di uno.
Takao:- A quanto pare.-
Hiromi puntigliosa:- Sì, sì lo so, "tutta la giornata" era per dire!-
Takao:- Parla bene allora!-
Hiromi:- Mi stai davvero correggendo tu?!-
Takao con le lacrime agli occhi:- L'anno inizia benissimo, come mi sento coltivato!-
Prof. K:- Colto semmai.-
Hiromi si limitò a tirare lui un ceffone in fronte per poi essere leggermente strattonata da Kai che stanco di stare lì in silenzio ad aspettare (nessuno gli vietava di parlare) aveva deciso che era ora di entrare.
- Scusa, non volevo spingerti- disse con il suo solito tono tutt'altro che allegro continuando per la sua strada, seguito dal cinese.
Hiromi con occhioni sbarrati:- Figurati!-
Max ridacchiò, posò una mano sulla spalla della ragazza colpita da Kai quasi a scusarsi meglio da parte sua e proseguì anche lui dentro casa seguito poi da tutti gli altri.
La tavola era piena di manicaretti, i posti a tavola erano otto.
Takao sbuffò:- Nonno tu non eri invitato!-
Signor Kinomiya:- Ho cucinato io e poi ormai siete una famiglia per me.-
Takao, Daichi:- Io sono la tua famiglia!- Takao guardò male Daichi che ridacchiò imbarazzato.
Takao:- Una famiglia che cacci via quando arrivano i tuoi amici.-
- Davvero, ha amici?- Ancora non si capiva bene chi parlasse.
Signor Kinomiya:- Una famiglia di cui mi vergogno- ribadì ridendo, i ragazzi alzarono le spalle chi più chi meno offeso e si sedettero a tavola. Tre sedie per lato, e due a capotavola. I posti a capotavola vennero presi dai padroni di casa Kinomiya, il giovane faceva stupide battute sentendosi importante. Da un lato, dal più vicino a Takao al più distante c'erano Daichi, il professore e Max. Dall'altro nello stesso ordine Kai, Hiromi e Rei. In realtà la prima a sedersi dopo i due Kinomiya fu proprio Hiromi, Rei si sedette per ultimo scegliendo l'ultimo posto rimasto disponibile, invece Kai aveva altre possibilità ma si sedette accanto a lei. Questa cosa la colpì, tanto che il cuore prese a battere leggermente più forte, ma poi pensò di aver dato più peso del dovuto alla cosa, forse voleva stare vicino Takao o più probabilmente non ha minimamente badato a chi avesse di fianco e quella era la sedia più vicina. Però succedeva spesso che lui le capitasse di fianco. Destino infame e no, lei aveva chiaramente una cotta per lui, non sapeva se gli altri lo avessero notato o meno, e soprattutto non sapeva se lui lo avesse notato o no, per questo da una parte era felice di stargli accanto (e a volte di essere sfiorata da lui anche per sbaglio, come prima) ma dall'altra era abbastanza sicura che lui non la ricambiasse affatto, quindi infame il fato che glielo faceva capitare sempre accanto. Insomma, doveva essere il fato per forza, no?
Presa da questi pensieri decise di sviare il discorso amore a qualcun'altro che non fosse lei:- Rei, Max! Che dicono Mao e Mariam? Non potevano venire? Dico, almeno Mariam, magari per Mao era più difficile, non ti manca Rei? Perché non torni in Cina? Cioé non volevo dire che te ne devi andare, ti voglio bene, intendevo...-
Rei:- Stai un po' zitta?- Sfiatò senza cattiveria, Hiromi imbarazzata ingurgitò una delle tartine al salmone che aveva nel piatto. Takao e Daichi scoppiarono a ridere rumorosamente, anche Kai accennò un lievissimo sorriso, e Max, anche lui ridacchiando, rispose:
- Beh sai, non ci sentiamo tantissimo, credo la imbarazzerebbe... la vostra presenza. Come potevo dirlo senza sembrare scortese?-
Takao secco:- Non potevi.-
Il Signor Kinomiya li sgridò tutti:- Non si parla con la bocca piena!! Prendete esempio da Kai!-
Il ragazzo sentendosi preso in causa alzò leggermente lo sguardo un po' smarrito.
Takao sbuffò:- Kai non conta come esempio, non ricordo nemmeno la sua voce- aggiunse:- Senza offesa eh.-
Kai alzò le spalle continuando a mangiare.
Prof. K:- Comunque ero in silenzio anche io, è chiaro che non riusciamo a parlare senza insultarci oggi. Pensiamo a mangiare che è meglio- ridacchiò seguito da una risata più o meno collettiva.
Finito il pranzo, Hiromi prese uno dei giochi da tavolo che aveva portato promettendo al nonno di Takao che avrebbero finito in fretta.
Hiromi:- Giochiamo tutti vero?-
Signor Kinomiya:- Bene! E' un massimo di 8 persone!-
Takao:- Ma noi giocheremo chiaramente in 7- puntualizzò e il nonno piagnucolando e sbuffando andò via nominando anche Hitoshi e il resto della famiglia che era assente, famiglia ingrata.
Hiromi:- Prima di iniziare a spiegare le regole sappiate che si gioca in squadre, facciamo squadre da due e una da tre.-
Takao:- Non dovevo cacciare mio nonno...-
Hiromi:- Ah, sai anche contare adesso.-
Daichi:- Questo nuovo anno si è svegliato coltivatooo.-
Il blader dai capelli blu sbuffò.
Hiromi:- Finché sistemo il tabellone e vi spiego le regole create le squadre, quello che rimane me lo prendo io- ingenuamente volle sfidare di nuovo il "destino", chissà se Kai si sarebbe proposto per fare coppia con lei o magari rimaneva l'unico senza compagno e di conseguenza... niente, il ragazzo giapponese cresciuto in Russia, stranamente, commentò:- Se io non gioco siete divisibilissimi per due.-
Hiromi ingoiò questo boccone amaro ridacchiando, aveva smesso di rimanere male dei suoi modi involontoriamente scorbutici già da tempo.
Max:- My friend, smettila di essere così noioso, scegliti un compagno, su!-
Kai quasi impercettibilmente inarcò un sopracciglio, scelse immediatamente poi, prima di tutti:- Se per lui va bene scelgo Rei.-
Rei accettò volentieri con un leggero sorriso.
Max:- Non vale eh, anche Rei ha l'aria di uno che non vuole giocare.-
Hiromi:- Ragazzi mi state uccidendo dentro- smorsò ironica non contenta del poco entusiasmo di alcuni. Rei sorrise scusandosi.
Max:- Faccio coppia con te, Hiromi, ok?-
Takao:- Ehi doveva rimanere esclusa e scelta per ultima, proprio come una vecchia zitella- Hiromi lanciò lui senza nemmeno guardarlo una pedina del gioco dritta in mezzo agli occhi. - Che mira- sfiatò lui prima di cadere giù dalla sua sedia.
Daichi e il professore decisero di fare coppia con Takao.
Hiromi:- Ottimo, tanto Takao e Daichi non valgono nemmeno come un cervello intero, quindi è come se foste due.-
Daichi iniziò a "picchiarsi" con la ragazza, Takao:- Non basta il male che mi hai già fatto eh?- Accarezzandosi il bernoccolo.
Iniziarono a giocare e Hiromi si soffermò sul dettaglio di pochi minuti prima, Kai non l'aveva scelta. Beh, doveva aspettarselo. Questo non era un capitare accanto in un posto a tavola, questo era scegliere un compagno affiatato. Era chiaro che con lei non si sentisse a proprio agio. Chissà? Forse si faceva troppi inutili viaggi mentali, alzò le spalle.
Daichi:- Perché alzi le spalle ochetta? Sembra che parli sola.-
Hiromi:- Ti ha invitato qualcuno oggi?-
Max:- Evviva la cattiveria!!- Rise di gusto.
Kei:- Comunque, per aver notato una cosa simile, devi guardarla spesso eh?- Sbuffò stranamente interessato alla conversazione.
Daichi si colorò di rosso e urlò:- Improvvisamente locusta tu?! Che vorresti dire?!-
Hiromi, Prof. K:- Intendevi loquace?- Poi guardarono Takao:- Siete proprio una coppia perfetta.-
Takao:- Ahah.-
Hiromi accennando un minimo di sensualità si rivolse al ragazzino:- Kai ha ragione, non avrai forse una cotta per me?-
Daichi sbraitando lanciò via il gioco da tavolo e scappò via, per fortuna il gioco era appena iniziato e non fu un problema rimettere a posto tra le risate generali di tutti, beh, più o meno tutti.
Ripresero a giocare senza Daichi che si era nascosto in giardino da qualche parte, per poi sbucare all'improvviso irrompendo nella stanza e urlando:- Beh, sai? Ho notato che anche tu la guardi spesso!!- Voleva ricambiare il dispetto.
Ci fu un vocifare generale che continuava a prendere comunque in giro Daichi, d'altronde prendere in giro Kai non era divertente, lui non sembrava mai prendersela, e non c'è gusto a insultare qualcuno che non si offende. Ma Hiromi invece diede peso alla frase e d'istinto guardò il blader taciturno, in effetti, in quel momento i loro occhi si incrociarono. La stava guardando... davvero?
D'istinto, come succede quando incroci lo sguardo di qualcuno, lei sorrise arrossendo. Lui no, lui semplicemente riprese a guardare la sua pedina ragionando una tattica di gioco con Rei. Il solito Kai, un minimo di emozione o imbarazzo poteva mostarlo ogni tanto!
Daichi alla fine rimase lì offeso e nascosto dietro la schiena di Takao, il gioco continuò e si concluse con la vittoria di Hiromi e Max:
- Great!!- Si diedero un cinque e Hiromi allegra rimise a posto tutto.
Takao:- Abbiamo ancora un po' di tempo prima che il nonno ci cacci, hai un altro gioco?-
Hiromi:- Ooh, alla fine ti è piaciuto giocare eh? Comunque no- mise a posto i giochi nello zaino:- Mi sono ricordata di dover vedere una cosa con mio padre! Che scema!-
Daichi:- Già che scema!!- Sbuffò ancora nascosto dietro Takao.
Hiromi:- Devo scappare a casa! Solo che a quest'ora non ci sono bus. Devo andare a piedi... dovrò sbrigarmi.-
Max:- Da sola?-
Hiromi:- Certo, rimanete qui a divertirvi! Se volete vi lascio i giochi.-
Takao:- Tieniteli.-
Hiromi:- Cambi idea in fretta eh?- Innervosita.
Max:- Dai, ti ac- venne interrotto dal russo:- L'accompagno io- sempre con voce flebile.
Hiromi arrossì di nuovo, ok, questo non era il fato però.
Kai:- Tanto sappiamo bene che sono quello meno interessato a questa festa.-
Silenzio.
Takao:- Gentilissimo Kai, ti vogliamo bene anche noi.-
Daichi:- Dì la verità!! Vuoi stare con lei!! Kai è innamorato di Hiromi! Kai è innamorato di Hiromi!- Ma tutti continuavano ad ignorarlo, prendere in giro Kai non era divertente. Solo Hiromi, ogni volta, gli dava peso; abbassò lo sguardo in preda all'imbarazzo "che sciocchezza" pensò, "è solo preoccupato per un'amica, in fondo lo sappiamo bene che ha un cuore molto sensibile. E sappiamo bene anche che è quello meno interessato a questa festa..."
- Beh, allora ciao!- Gridarono tutti, a parte Rei che con un sorriso aprì giusto un po' le labbra facendo finta di parlare, il compagno ideale per Kai, in effetti.

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Capitolo 2
*** Lenzuola e tende lilla ***


Proseguirono in silenzio per un bel tratto di strada. Lei che era sempre vivace e a proprio agio si sentiva invece stranamente a disagio. Non era la prima volta che si erano trovati soli, ma questa volta le sembrava così strano.
Hiromi:- Allooora...- sfiatò imbarazzata per spezzare quel silenzio:- ...è stato un buon pranzo vero?- La luce del sole svaniva lentamente, era ancora pomeriggio ma d'inverno le giornate sono veramente corte.
Lui non rispose.
Hiromi roteò gli occhi:- Beh, chi tace acconsente.-
Kai:- Scusa, non sono molto di compagnia.-
Hiromi:- Uuh- emise automaticamente sentendo la sua voce:- Figurati. Mi serviva solo una guardia del corpo no?- Sorrise gioiosa guardandolo, lui la guardò sempre senza dire niente, però anche se non aveva un minimo segno di sorriso il suo sguardo era molto dolce, tornò a guardare avanti a sé, poi.
Hiromi:- Poi tu sei un'ottima guardia del corpo, no? Sei molto allenato. Guarda che muscoli!- Gli toccò simpaticamente un bicipite. Lui sussultò d'istinto, lei tolse le mani nascondendole dietro la schiena:- Scusa, ti ho dato fastidio?-
Kai:- No, davvero.-
La ragazza sorrise, lo prese sottobraccio:- Allora mi permetto, ok? Bodyguard?- L'imbarazzo sembrava esserle passato.
Lui abbozzò un leggero sorriso, molto dolcemente.
"Quanto sono scema. Il cuore mi sta battendo fortissimo. Sembriamo due fidanzatini" lo guardò piano, un po' timida. Lui guardava dritto, impassibile, però sembrava sereno. "Devo smetterla di farmi film mentali. Ci conosciamo da un bel po' ormai. Non è mai successo nulla tra di noi, perché dovrebbe succedere proprio adesso? Sarebbe un bel regalo però!" Sorrise tutta contenta.
Kai:- Che c'è?-
Hiromi:- Oh- sbarrò gli occhi:- Cosa?-
Kai:- Sorridi.-
Hiromi:- Daichi ha ragione, mi guardi!-
Kai:- Spesso, proprio come ha detto lui.-
La brunetta arrossì di colpo serrando le labbra.
Kai emise un verso che poteva sembrare una risata soffocata:- Non volevo imbarazzarti. Sto spesso in silenzio, ma osservo tanto. In generale, non guardo solo te, tranquilla- sorrideva.
"Questo non mi rende felice, hai smontato tutto il film che mi sono appena fatta in questi pochi secondi" pensò.
Hiromi:- Oggi comunque sei davvero locusta.-
Il ragazzo ridacchiò ancora, sempre con riservatezza, e Hiromi non poteva non notare quanto fosse bello.
Poi lui si fermò portandosi una mano alla testa.
Hiromi:- Kai, tutto ok?-
Kai:- Cavolo, che pessimo bodyguard- disse un attimo prima di svenire.

Quando riaprì gli occhi si trovava in un letto caldo. Stranito cercò di connettere, dove si trovava? Aveva sempre il sangue freddo lui ma anche se in maniera impassibile lì per lì un po' si spaventò. Però in effetti con quel letto che profumava di pulito, quelle coperte e quelle tende alla finestra color lilla, e tutti quei pupazzi... non doveva certo essere la stanza di un serial killer. La sua vista era ancora un po' offuscata ma notò la cornice sul comodino accanto a quel letto dove si era risvegliato.
"E' Hiromi" pensò, c'era lei in quella foto, con due adulti, probabilmente i genitori.
"Ah già, la stavo accompagnando a casa e devo essere svenuto, che coglione" pensò di sé stesso molto delicatamente.
"Sono nel suo letto" prima di poter connettere completamente questa situazione la porta si aprì.
- Ti sei svegliato!!- Esclamò la ragazza che lì ci abitava. Aveva in mano un vassoio con del tè e zucchero.
Kai si sollevò leggermente e scosse un po' la testa come per dire "che diavolo ci faccio nel tuo letto?" Parlare gli pesava davvero troppo?
Hiromi:- Mi hai fatta preoccupare. Per fortuna eravamo praticamente arrivati, ho chiamato mio padre e ti ha portato qui di peso. E' un uomo ancora nel pieno delle sue forze! Sai? Per me sarebbe stato un po' difficile prenderti in braccio e portarti qui come una principessa, mio bodyguard!-
Kai poggiandosi una mano tra i capelli:- Mm, mi prendi anche in giro adesso?-
Hiromi ridacchiò:- Piuttosto, stai meglio? Ti ho portato del tè. Come mai sei svenuto? Ti ha fatto male qualcosa a pranzo?-
Kai fece cenno di no:- Deve essere stata stanchezza. Mi sono allenato con Dranzer tutta la notte, mi sono affatticato e quasi non ho dormito.-
Hiromi poggiò violentemente il vassoio sul comodino e con voce calma:- Ah, sei stupido quindi!-
La guardò inarcando un sopracciglio e muovendo nervosamente un muscolo vicino la bocca che gli fece accennare una sorta di sorriso forzato.
Hiromi:- Beh, vuol dire che è una sciocchezza. Ho fatto bene a non chiamare l'ambulanza. Voi siete tutti stupidi. Ho capito amare uno sport, ma perché sfinirvi tanto?-
Kai:- Per essere forti no?-
Hiromi:- Tanto forti che ora dormi nel letto di una signorina!-
Lui smise di parlare, lo aveva fatto anche troppo. Si guardò intorno, e arrossì leggermente.
Hiromi:- Ma guarda!- Esclamò lei avvicinando il viso a quello ora un po' nascosto di lui:- L'impassibile Kai si è imbarazzato!- Continuò:
- Credi sia stato facile per mio padre portare un uomo nel letto della sua principessa?- Ridacchiò:- Non preoccuparti comunque, sei fortunato. Abbiamo cambiato le lenzuola proprio sta mattina. Il letto è pulito, non ci sono mie tracce. Quanto zucchero nel tè?-
Lui rimase in silenzio guardando il tè.
Hiromi:- Tesoro, ok stare zitto ma almeno fai cenno con le manine per dirmi quanti cucchiaini di zucchero vuoi!-
Mostrò il numero con le mani e lei rise. Girò lo zucchero che piano si scioglieva nel tè.
Kai:- Che tipo di tracce avrei dovuto trovare? Perché dovrei schifarmi di stare nel tuo letto?-
Hiromi balbettò un po':- Beh... uno quando dorme, insomma, qualcosa la perdi.-
Kai:- Sbavi?-
Hiromi:- Tipo capelli!!- Urlò.
Kai:- Sbavi- sorrise, lei violentemente gli porse il tè facendo cadere qualche goccia addosso a lui che si scottò.
Hiromi:- Così impari, e menomale che non hai sporcato le lenzuola appena cambiate.-
Kai:- Sei stata tu. Perché? Non cambieresti le lenzuola a prescindere ora? Non che io sbavi.-
Hiromi:- Cretino. Dovevo lasciarti morire fuori.-
Il ragazzo rise di nuovo, sempre in maniera quasi impercettibile.
Hiromi:- Uff. Prima in effetti eri più bello sai? Ora si vede che sei stanco. Bevi quel tè caldo e poi cerca di riposare.-
Kai:- Cosa? No. Bevo il tè e vado a casa.-
Hiromi sussultò:- No!- Fu una reazione un po' esagerata, se ne accorse e imbarazzata continuò sperando che lui non le avesse dato peso:- Non dire sciocchezze, puoi rimanere quanto vuoi, cioè, quanto vuoi no. Sta sera dovrei dormirci io in quel letto. Però puoi rimanere per la cena. Riposa un po', come vuoi arrivare a casa? Sverresti di nuovo.-
Kai:- Volevi lasciarmi morire fuori. Quanti pupazzi- disse poi secco guardando la stanza.
Hiromi indispettita:- Che vuoi?! Non c'è età per i pupazzi!-
Kai sorseggiando il tè:- Non ho detto niente. Ho solo detto "quanti pupazzi". Mi piacciono.-
Hiromi calmandosi e un po' stupita:- Ah sì?-
Kai:- Mi piacciono gli animali.-
Hiromi:- Sono di pezza Kai- gliene lanciò uno addosso, era un cagnolino:- Non sono animali veri.-
Lui spostò la tazza dalla traiettoria e rimase in silenzio guardando quel cagnolino.
Poi guardò lei continuando a sorseggiare:- Vuoi davvero che versi il tè sul tuo letto?-
Hiromi:- Volevo assicurarmi che stessi bene, magari la botta che hai preso cadendo non ti fa distinguere i pupazzi dagli animali veri.-
Kai:- Sei ironica. Vero?-
Hiromi:- Certo- sbuffò:- Hai un animale preferito?-
Kai:- Mi piacciono tutti. I gatti. Mi piacciono molto i gatti.-
Hiromi rise:- Sembrava non volessi rispondere e invece!-
Lui carezzò un po' la testa del pupazzo:- Ma anche i cagnolini, eh.-
Lei sorrise, le brillavano gli occhi mentre lo guardava. In effetti, anche se complice il malessere del blader, si stava rivelando un bel Capodanno.
Arrivò un sms al cellulare del ragazzo. Lo lesse dall'anteprima, era di Takao "Kai, ti sei perso? O sei rimasto davvero a inciuciare con Hiromi?? *faccina depravata*". Il suo sguardo rimase impassibile, non rispose.
Hiromi:- Coraggio, riposa un po'- disse poggiando la tazza ormai vuota di nuovo sul vassoio.
Kai si stese nel letto portando le coperte quasi a coprirgli il viso:- Ma poi vado a casa.-
Hiromi:- Non rimani a cena?-
Kai:- Mi pare esagerato. Ho abusato anche troppo della vostra ospitalità.-
Hiromi:- Figurati...-
Kai:- E' la terza volta che me lo dici oggi.-
Lei titubò, poi prese il vassoio e uscendo dalla stanza:- Certo che sei davvero attento anche a sciocchi particolari.-
Stava per riaddormentarsi preda della stanchezza quando gli arrivò un altro messaggio. Sbuffò, era Max "Seriamente, tutto ok? Perché non sei più tornato?" "Sono vivo" rispose lui almeno per mettere tranquilli i suoi amici e poi si addormentò.
Una mezzoretta dopo riaprì gli occhi, si voltò piano e si accorse che Hiromi era lì seduta su una sedia accanto al letto. Leggeva un libro, non si era accorta che lui si fosse svegliato. Lui, come suo solito, rimase in silenzio, osservandola mentre era rannicchiato tra le sue coperte. Dopo qualche minuto lei si accorse dei suoi occhi un po' assonnati che la guardavano. Sussultò quasi facendo cadere il libro:- Dio santissimo Kai! Che ansia!- Sbuffò.
Lui rise di nuovo un po' più rumorosamente questa volta.
Hiromi:- Ah, lo trovi anche divertente? Non ti ho mai visto ridere tanto quanto oggi!- Riprese il libro cercando la pagina dove era rimasta:
- Fai tanto lo scorbutico ma alla fine questa giornata ha divertito anche te, nonostante la tua quasi morte per strada, s'intende.-
Kai:- Era tutto programmato per dormire nel tuo letto. Non a caso sono svenuto pressoché davanti casa tua- secondi di silenzio:- Peccato però che avevi cambiato le coperte sta mattina.-
Hiromi:- Davvero, davvero spiritoso- riprese a leggere:- Se sei ancora stanco, dormi. Se hai fame, rimani per cena. Se stai bene, vai via- "Ti prego no, però".
Passarono altri minuti mentre lei continuava a leggere accanto al letto dove lui cercava di dormire.
Kai:- Scusa se sono così locusta oggi. Evidentemente sono allegro, hai ragione tu- con sguardo impassibile.
Hiromi:- Alla faccia. Questa è la tua espressione allegra? E poi di che ti scusi? Le persone normali parlano, sai?- Girò una pagina:
- A parte i muti, s'intende...-
Kai:- Non riesco più a dormire. Leggi ad alta voce.-
Lei arrossì, che strana richiesta:- E... e perché mai? Se vuoi posso cantarti una ninna nanna- gli accucciò il peluche, che era ancora sul letto, vicino il viso.
Kai:- Non voglio sentirti cantare. Leggi e basta.-
La ragazza si indispettì:- Non canto male sai? Comunque si dice "per favore"- sbuffò ancora:- Di quante volte ho sbuffato non hai tenuto il conto eh?- E si mise a leggere a voce alta. Lui rimase in silenzio ad ascoltarla per diversi minuti con gli occhi semichiusi. Sentiva caldo nel petto, come quando si torna a casa dopo tanto tempo. Lei leggeva piano, era brava, si impegnava anche a recitare quando a lui bastava sentire qualcosa per prendere sonno. Non serviva tutto questo impegno. Gli venne da sorridere ancora con gli occhi quasi chiusi. Poi lo disse, così, senza darci troppo peso, prima di addormentarsi nuovamente:- Tu mi piaci, Hiromi.-

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Capitolo 3
*** Il silenzio ***


- Oooooh!!- Urlò lei svegliandolo bruscamente mentre gli strattonava il colletto della maglia.
Lui spalancò gli occhi e probabilmente ebbe anche un attacco di cuore.
Hiromi:- Ti sei addormentato? Davvero?! Così?! Ti sei accorto di quello che mi hai detto prima di addormentarti?!-
Lui ancora assonnato balbettava un po', per stanchezza, non per imbarazzo:- Sì, sì. So quello che ti ho detto.-
Hiromi:- Ok, ok, parliamone, eh? Non dormire!-
Kai con voce leggermente rauca come uno appena sveglio:- Hai detto tu che devo riposare. Senti, hai detto "ok" nel senso di "va bene" o nel senso "oh, Kai"?-
Hiromi rimase in silenzio con faccia sbalordita:- Ok, questa era stupida quasi come se fosse uscita dalla bocca di Takao.-
Kai:- L'hai detto di nuovo però. Io ti dico che mi piaci e tu mi parli della bocca di Takao eh?-
Hiromi arrossì completamente:- Ma che blateri?!-
Kai:- Senti. Io credo di aver finito le mie parole giornaliere. Ne ho usate anche troppe, forse ho parlato più di Takao.-
Hiromi:- Lo hai nomitato tu adesso.-
Kai:- Mi piaci. Questo è tutto. Sono veramente stanco. Se hai qualcosa da dirmi, dillo ora, così continuo a dormire e poi vado a casa.-
Lei rimase su quella sedia in silenzio. Gli occhi si fecero leggermente lucidi e le labbra di serrarono mentre le mani si stringevano a pugno sulle cosce. Lì per lì non seppe cosa dire. Sapeva benissimo di amarlo, da tipo sempre. Ma non le uscì nulla, rimase in silenzio a guardarlo, come era solito fare lui. 
Lui sprecò, in maniera fredda, quelle che furono davvero le sue ultime parole per quel primo di gennaio:- Grazie per esserti presa cura di me oggi- e si addormentò con le sopracciglia aggrottate in una smorfia infastidita. Evidentemente pensò che lei non aveva nulla da dirgli.
Si svegliò che erano quasi le venti. Hiromi non era più in stanza. Lui si alzò, aveva recuperato un po' di forze. Per uscire di casa era necessario passare dalla sala da pranzo dove c'erano Hiromi e i suoi genitori. Molto gentilmente i signori gli chiesero se stesse bene e che vista l'ora poteva rimanere per cena. Lei era seduta a tavola, aveva ancora quello sguardo un po' triste, lo guardava in silenzio. Lui salutò con una leggera inclinazione del busto e andò via chiudendo piano la porta, non fece rumore, però nel cuore della giovane brunetta sembrò un suono violento e assordante.
La mamma di Hiromi notò gli occhi lucidi e quello sguardo da cane bastonato che aveva la figlia, le chiese cosa fosse successo.
Hiromi:- Credo di essere stata una stupida- non riuscì a trattenere le lacrime, mangiò a malapena e corse in camera sua buttandosi in quel letto. Affondò il naso su quel cuscino che aveva ancora il suo odore, lo bagnò con le lacrime, alla fine quel letto si era davvero sporcato con qualcosa di caldo.
"Ma perché sto piangendo?! L'uomo dei miei sogni mi si è praticamente dichiarato! E io ho reagito come una scema! Ma perché?! Forse non volevo capitasse così. Non me l'aspettavo. Non me l'aspettavo affatto. Perché lui dovrebbe essere interessato a me?... Sarà stata la botta presa alla testa quando è svenuto. Sicuro. Oppure non era il fato. Non lo è mai stato. Lui si è davvero seduto di proposito accanto a me. Sempre" sorrise senza nemmeno farci caso, sentì un nodo allo stomaco e qualcosa che da dentro le vibrò dalla testa ai piedi. Chiuse le sue cosce, strusciandole nervosamente tra di loro. Strinse i pugni ingoiando tutta la saliva che le si era formata, forse era vero che di notte sbavava.
Doveva scrivergli! Subito! E rimediare a quello che aveva fatto. Prese il telefono e cercò il numero del giapponese/russo. Ma si accorse di non avere il suo numero. Che sciocca, aveva cambiato il cellulare da poco e aveva perso qualche numero. I discorsi con Kai avvenivano così di rado che non si era nemmeno accorta di averlo perso. Pensò di essere l'innamorata più disattenta a questi piccoli dettagli. Che scema! Come poteva essere innamorata e non importarle nemmeno di avere o no il suo numero di telefono? Poteva scrivere agli altri chiedendo loro di passarglielo. Takao no, avrebbe sicuramente pensato male (o meglio giusto), ma Max o Rei potevano andare bene. Certo, anche Kai poteva scriverle anziché fare l'orgoglioso. Forse un messaggio gli avrebbe dato fastidio? Non sapeva cosa fare. Davvero era innamorata di uomo che non riusciva a capire? Lasciò cadere il telefono sulla sedia lì accanto. Si sarebbero visti domani. Le venne da piangere di nuovo rimanendo a braccia e gambe aperte guardando il soffitto, poi girò il viso lasciando che i capelli la coprissero e si lasciò inebriare dal suo odore, ancora intrappolato in quel cuscino, fino ad addormentarsi.
La mattina dopo il sole era alto, per essere il due di gennaio non faceva così freddo. Hiromi si preparò in fretta assicurandosi però di essere presentabile, insomma, di essere bella almeno un po' quanto lo fosse lui. Prese un po' degli antipasti rimasti dalla cena precedente per portarli ai ragazzi e di corsa prese il bus per raggiungere villa Kinomiya.
Arrivata lì erano già tutti intenti ad allenarsi con i loro Beyblade, il professore era seduto a guardarli con il suo portatile aperto sulle gambe.
Hiromi:- Ciao!- Gli disse.
Prof. K:- Ciao! Non sapevo dovessi venire.-
Hiromi:- Se non mi volete vado via! Ma me ne vado con tutte queste polpette che ho portato!- Aprì la scatola mostrando i vari antipasti di riso, tonno e quant'altro.
Il professore sorrise:- Arrivi sempre a conclusioni affrettate! Sei sempre ben voluta!-
Il giapponese proprietario di casa urlò fermando il suo Dragoon:- Sei la ben voluta quando porti cibo!!- Si avventò sulle polpette ma Daichi fu più veloce prendendo la scatola e portandosela con sé su di un albero.
Hiromi furiosa:- Ehi!! Guarda che sono per tutti!!-
Rei e Max fermarono Driger e Draciel sorridendo.
Max:- Sempre troppo gentile bella Hiromi!-
Hiromi arrossì leggermente sistemandosi una ciocca di capelli:- Trovi sia carina oggi?- Indossava un vestitino invernale rosso, delle calze di lana nere e stivaletti del colore del vestito con ai lati due pon pon bianchi.
Max:- Ho detto bella, trovo tu lo sia sempre!- Sorrideva, lei imbarazzata diede lui due pacche forti sulle spalle ridendo.
- Mi hai fatto male, però!- L'americano.
Takao:- Perché ti sei vestita come Babbo Natale?- Rovinò tutto.
Hiromi:- Devi sempre smorzare il mio entusiasmo!!-
Daichi scoppiò a ridere scendendo dall'albero con un po' di polpette rimaste:- Ahah! Però è vero, ochetta!!- Lei con un calcio lo rispedì sull'albero.
Takao:- Perché ti sei fatta... "carina", per essere tu.-
La ragazza con un broncio esagerato nemmeno gli rispose. Il professore intanto continuava a maneggiare il pc.
Hiromi:- Dovreste essere tutti come Max, sapete. Anche tu- indicò il cinese:- Te ne stai lì zitto, sei il peggiore di tutti!- Sbuffò ironica.
Rei alzò le spalle indifeso con un lieve sorriso e addentò una polpetta.
La ragazza poi, guardandosi intorno:- Beh... Kai non c'è?-
Takao:- Uuh ecco perché ti sei fatta carina! Voi due non me la contate giusta dopo ieri!-
Daichi urlando:- Io l'avevo detto!!-
Takao e Max continuando a prenderlo in giro si chinarono posandogli una mano sulle spalle:- Non essere geloso, non puoi avere chance contro uno come Kai!-
Daichi esplose, la pelle diventò del colore dei suoi capelli:- Non avete capito nulla!!- E scappò via di nuovo sotto le risate dei due ragazzi.
Il professore si degnò di rispondere alla ragazza:- No, non c'è.-
Hiromi, che sentì il suo cuore frantumarsi:- E... e perché?-
Rei fece una smorfia:- Mpf, conosci Kai, non scrive mica per avvertirci che non verrà. Lui non viene e basta! Avrà avuto i suoi motivi!-
Takao dando gomitate al braccio di Hiromi:- Sì, ma si è capito perché ieri non è più tornato??-
Hiromi:- Perché si stava annoiando alla vostra festa Takao, te l'ha detto chiaro e tondo andandosene eh!-
Takao depresso.
Max:- Ahah! Che poi non è nemmeno vero! Secondo me si stava divertendo!-
Hiromi:- Scherzi a parte, si è sentito poco bene mentre mi accompagnava. Si è allenato tutta la notte mi ha detto e il fisico non ha resistito. Forse oggi sta riposando- "Speriamo solo che non sia venuto per non vedere me!" Strinse i pugni.
Hiromi:- Ah ragazzi, ho perso il suo numero di telefono. Me lo potete passare?- Chiese poi, Max annuì.
Rei:- Su, riprendiamo gli allenamenti!- Disse finendo l'ultimo boccone delle prelibatezze portate da Hiromi.
Hiromi sbuffò:- Guardalo, mangia e se ne va. Neanche ringrazia. Il peggiore di tutti!- Ironica.
Rei sorrise:- Almeno però se non vengo avverto!-
Hiromi ricambiò il sorriso:- Va bene, il peggiore dopo Kai!- Ridacchiò e i ragazzi tornarono ai loro Beyblade.
Il professore abbassò lo schermo del suo portatile spegnendolo:- Hiromi, devo andare a comprare una nuova batteria per il pc. Questa ormai è quasi inutilizzabile! Mi accompagni?-
Hiromi guardò il portone aperto della villa "Se Kai non ha intenzione di venire...":- Ok!- Disse e insieme salutarono i ragazzi:
- Torniamo presto!-
Proseguirono camminando piano.
Prof. K:- Il negozio non è molto lontano. I ragazzi migliorano sempre di più devo dire! Sono veramente dei campioni! Le modifiche che ho apportato pochi giorni fa sono servite e loro le hanno sapute sfruttare al meglio! Ehi...- disse poi guardandola:-... sei silenziosa oggi!-
Hiromi sussultò, in realtà non lo stava ascoltando:- Ah! Eh... sì, veramente bravi!- Sputò sperando che fosse una risposta sensata.
Il professore dapprima imbambolato poi sorrise:- Ok, sei con la testa tra nuvole eh?-
Hiromi:- Perché? Ho detto una frase fuori contesto?-
Prof. K:- No no, hai azzeccato la frase giusta!- Ridacchiò.
Hiromi:- E allora!- indispettita.
Svoltato l'angolo un furgone tagliò loro la strada facendoli cadere, le calze di lei si strapparono intorno al ginocchio:- No!- Urlò:- Ehi! State un po' attenti!!- Ma poi sussultò spaventata strigendo la mano al suo amico che aiutandola ad alzarsi indietreggiò contro il muro. Dal furgone scesero due tipi loschi, veramente alti e possenti uno dai capelli e la pelle scura, l'altro dai capelli e la pelle chiara. Sembravano simili e opposti allo stesso tempo. Sogghignarono riuscendo a prendere i due ragazzini di peso, urlarono, ma la stradina era vuota e nessuno li sentì. Li gettarono nel furgone e chiusero lo sportello violentemente ripartendo a tutta velocità.
Il sole batteva forte, era già mezzogiorno ormai.
Rei:- Fa caldo oggi eh?- Disse togliendo la giacca.
Daichi:- Sì, troppo per essere inverno! Che noia!- Si asciugò due linee di sudore sulla fronte.
Takao:- Ci fermiamo a mangiare qualcosa?-
Daichi:- Pensi sempre al cibo tu!-
Takao:- Io?! Senti chi parla, gli antipasti di Hiromi li hai mangiati quasi tutti tu!!- Litigavano.
Max:- Ehi, a proposito! Ma non vi pare che lei e il professore stiano tardando?-
Takao sgranando gli occhi:- Ooh, Hiromi è davvero una poco di buono ormai. Prima seduce Kai, ora il professore! Daichi, per te non c'è scampo!-
Daichi:- Piantala!!-
Max sorrise scrivendo però loro un messaggio "Tutto ok? Dove siete?" Nessuno dei due rispondeva. Li chiamò, ma niente, suonava libero.
Rei:- Dobbiamo preoccuparci?-
Uscirono a passo svelto dalla villa per provare a cercarli, ma notarono un foglio, che sembrava strappato da un quaderno, inchiodato al portone della villa.

"ABBIAMO I VOSTRI AMICHETTI, PORTATECI I VOSTRI 5 BEYBLADE O PER LORO SARA' LA FINE" dietro il foglio una mappa che indicava loro il luogo dello scambio. Ora iniziava a fare freddo.

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Capitolo 4
*** Nella tana del nemico ***


Dopo un pugno netto del giapponese dai capelli blu al quel cancello i ragazzi iniziarono a correre verso il punto indicato. Max cercava ci capirci qualcosa tenendo in mano la mappa.
Daichi:- Li spacco la faccia!! Altro che darli il mio Gaia Dragoon!-
Max:- Speriamo che non abbiano fatto loro del male! Accidenti!- Correvano affannati, Takao prese il cellulare.
Rei:- Che fai Takao?-
Takao:- Chiamo Kai! Abbiamo bisogno anche di lui!-
Il cinese assecondò e contemporaneamente scrisse lui un messaggio, sapendo che Kai raramente rispondeva alle chiamate.
Difatti il blader russo non rispondeva. Si era appisolato in mezzo una campagna con il suo Dranzer tra le mani. Evidentemente era andato lì ad allenarsi da solo, sfogandosi anche un po' per quello successo il giorno prima. La chiamata lo svegliò, ma non fece in tempo a rispondere, e nemmeno ne aveva voglia. Però notò il messaggio lasciato da Rei "Chiamami. Il professore e Hiromi sono in pericolo" che diavolo poteva essere successo?! Lo chiamò subito.
Rei aveva già il telefono in mano:- Kai!-
Kai:- Che succede?!-
Rei con voce affannata:- Dove sei? Noi tra poco saremo al belvedere, ti aspettiamo qua e poi proseguiamo! Fai presto! E porta Dranzer!-
Kai annuì chiudendo la chiamata. Strinse il suo Beyblade, che sciocchezza dirlo, come se Dranzer non fosse sempre con lui!
Pochi minuti dopo si ritrovarono dove Rei aveva detto.
Kai:- Allora?-
Max porse lui il foglio dove vi era sia la mappa che la lettera minatoria.
Kai lesse, poi guardò l'americano:- Non capisco.-
Max:- Non sappiamo altro!- Respirava a fatica stanco dalla corsa.
Takao nervoso strattonò il blader taciturno:- Il prof e Hiromi si erano allontanati per comprare qualcosa, non sono più tornati e questa era attaccata al mio portone! Dobbiamo raggiungerli al posto segnato sulla mappa! Max sta cercando di capirci qualcosa!- Poi diede un pugno al muretto vicino:- Accidenti!!- Daichi nervoso come lui strinse i denti e trattenne le lacrime.
Rei che cercava di trattenere l'agitazione alterò la voce:- Dobbiamo mantenere la calma! Coraggio! Riprendiamo la ricerca!-
Takao e Daichi annuirono con lo sguardo basso.
Max riprendendo a correre con in mano la mappa:- Tu come stai Kai? Hiromi ha detto che sei stato male ieri!-
Kai:- Sto bene.-
Max sorrideva stanco:- Ci servi forte come sai essere solo tu!-
Il ragazzo non rispose, lo seguiva correndo con sguardo fermo e fiero come al solito.
Arrivarono poi, finalmente, dove indicato. Era una pianura secca e isolata, vi era un edificio che sembrava abbandonato da tempo. Evidentemente erano lì. Takao e Daichi senza pensarci corsero verso la porta a vetri rotta. Rei li fermo prendendo loro il polso:
- Aspettate. Non siate avventati come al solito!-
Daichi sputò distogliendo lo sguardo infastidito.
Max:- E ora che dobbiamo fare? Non possiamo certo consegnare i Beyblade ma nemmeno mettere i ragazzi in pericolo!-
Takao:- Ma infatti non faremo nulla di tutto ciò! Li affronteremo e basta con i nostri Beyblade! Non possono batterci!-
Max era severo:- Sempre imprudente! Non sappiamo se siano bravi blader, non sappiamo nemmeno se siano blader!-
Daichi:- Se non sono blader perché dovrebbero volere i nostri Beyblade?!-
Kai serio si avviò verso la porta:- Se non sono blader li prendiamo a pugni. Andiamo, sono con Takao.-
Takao sorrise seguendo l'amico accompagnato da Daichi.
Rei sbuffò:- Non sappiamo nemmeno quanti siano. In ogni caso, un pugno forse se lo meritano a prescindere- e seguì anche lui i compagni.
Max ormai rimasto solo proseguì dietro il cinese:- "Forse" eh?-
Superata la porta si trovarono in un salone grande, buio e polveroso. Sembrava non esserci nessuno, in ogni caso c'erano delle scale ai lati che portavano al piano superiore.
- Professoreeeee!! Ochettaaaaa!!- Urlò il più piccolo della squadra. Takao tirò lui un pugno in testa:- Zitto!! Vuoi farci scoprire?!-
Daichi accarezzandosi il bernoccolo:- Dobbiamo affrontarli prima o poi no?!-
Kai iniziò a salire le scale.
Max sbuffò seguendolo:- Eehi! Non essere imprudente anche tu Kai!- Alla fine lo seguirono tutti.
Arrivarono a quello che sembrava un lungo corridoio, sempre buio e polveroso. C'erano diverse porte sul lato destro.
Rei proseguendo lungo il corridoio come gli altri:- Sembrano esserci impronte di scarpe tra la terra. Qualcuno deve esserci stato da poco.-
Max:- Guardate!- Indicò il ragazzo per terra attirando l'attenzione degli altri. C'era un pon pon bianco in mezzo alla polvere.
Takao lo prese:- E' di Hiromi? Pensate sia dello stivale di Hiromi?-
Daichi:- E' sicuramente il suo, era vestita da Babbo Natale ricordate?-
Kai li guardò straniti, Rei lo notò:- Non era vestita da Babbo Natale- specificò all'amico di poche parole che guardandolo si limitò a respirare piano ignorando il tutto.
Takao strinse i pugni:- Allora sono davvero qui!- Prese aria:- Hiromi!! Professore!!- Urlò allora anche lui.
Daichi:- Ehi! Perché tu sì e io no?!-
Max:- Volete fare silenzio?!- Ma urlò anche lui. Rei e Kai si guardarono chiedendosi come si fossero ritrovati in squadra con questo branco di idioti. Una delle quattro porte si aprì, era la penultima.
Venne fuori un tizio biondo alto e robusto. Sogghignò:- Eccovi. Ci avete portato i Beyblade?-
Daichi senza nemmeno pensarci iniziò a corrergli incontro dando lui una testata in piena pancia, in effetti gli fece male.
Takao corse a riprendere l'amico cercando di proteggerlo dal pugno che immaginava sarebbe venuto dal quel tizio. Ma il tizio non fece nulla.
Si ricompose:- Allora, li avete portati o no?-
Takao, ormai vicino a lui, continuando ad abbracciare Daichi mostrando le spalle al nemico:- Noi portiamo sempre i nostri Beyblade con noi- lo guardò sprezzante con occhi sicuri:- Ma di certo non per consegnarli a te! Si può sapere chi diavolo sei?!-
- Mi chiamo Shiroi. Il mio compagno Kuro è con i vostri amichetti. Se non vuoi consegnarmi il tuo Dragoon devo dedurre che non ti importa se facciamo loro del male, tranquillo, soffriranno- sogghignò.
- Ah, allora siete solo due?- Una voce fece voltare l'omone, non si era accorto che il blader dalla lunga coda nera gli si era avvicinato.
Shiroi:- Eh?-
Il cinese diede lui un pugno dritto in faccia tanto forte da farlo arrivare alla porta dopo.
Rei:- Se siete solo due, non fate così paura!- Scrocchiandosi le dita.
Shiroi si asciugò il sangue dalla bocca:- Va bene, vi siete vendicati un po'. Ma questo non ci fermerà!-
Alla fine alzò la voce anche il cinese:- Solo perché ancora non hai assaporato il mio Driger!- E furioso lanciò lui il Beyblade.
Max:- Rei!- Disse preoccupato.
Allora anche il tizio di nome Shiroi lanciò il suo Beyblade marrone scuro.
Daichi:- L'avevo detto che sono blader!-
Takao:- Sì, sì- lo zittì.
Rei con alle spalle i suoi compagni:- Proseguite! Qui ci penso io! Cercate il professore e Hiromi!-
Max:- E' troppo pericoloso! Rimango con te!-
Rei lo guardò senza dire nulla, ma poi accennò un sì mettendo l'orgoglio da parte. In effetti non sapevano nulla di questi blader, non poteva rischiare di perdere il suo Driger solo per aver perso il sangue freddo.
Allora Takao, Daichi e Kai proseguirono cercando nelle altre stanze. Sembravano tutte vuote, tranne una che aveva altre scale.
Intanto in una delle stanze di quell'edificio Hiromi e il professore se ne stavano chiusi in una cella.
La ragazza si avvinghiò al braccio dell'amico cercando di trattenere le lacrime.
Il professore balbettava col sorriso:- Fa freddo eh? Stai tranquilla. Vedrai che Takao e gli altri ci cercheranno!-
Hiromi:- Ci hanno tolto telefono e anche il tuo computer! Come faranno a sapere che siamo qui?-
Prof. K:- Ci hanno rapiti per un motivo che sicuramente ha a che fare con i Bladebreakers, lo verranno a sapere!-
Hiromi sbuffando:- Per forza eh? Non possono averci rapito perché io sono carina no?-
Prof. K corrucciato:- Preferiresti davvero che il motivo fosse questo?-
Hiromi:- Assolutamente no! Era per dire! Ma così oltre che per noi due devo essere preoccupata anche per loro!- Non riuscì a trattenere le lacrime.
Prof. K:- No no non piangere ti prego, non puoi lasciare a me il ruolo dell'uomo forte, ti rendi conto??- Scoppiò a piangere anche lui abbracciandola. Poi si ricompose:- Comunque guarda qui!- Cacciò un piccolissimo oggettino elettronico.
Hiromi asciugandosi le lacrime:- Cos'è? E soprattuto lo tenevi nelle mutande?-
Prof. K arrossendo:- Intanto non me l'hanno confiscato! Guarda qui:- Fa tipo per porgerglielo.
Hiromi:- Che schifo! Non provare a farmelo toccare!- La sua reazione.
Prof. K:- Non è il momento di fare la schizzinosa! Comunque è un minicomputer! Posso provare a fare delle ricerche su questi due individui!-
Hiromi:- Ma sei davvero un genio professore!- Lo abbracciò di nuovo entusiasta.
Il ragazzino geniale riuscì realmente a trovare qualcosa. Shiroi e Kuro erano i loro nomi, erano fratelli.
Hiromi:- Che nomi originali, complimenti ai genitori.-
Prof. K:- Sai ancora fare del sarcasmo, bene, non perdere l'entusiasmo!-
Riuscì ad entrare nei dati del computer che i ragazzi avevano da qualche parte in quell'edificio scoprendo il loro intento.
Prof. K:- Vogliono il potere dei Bit Power!-
Hiromi roteò gli occhi:- Che originalità. Sempre la solita storia.-
Prof. K sorrise:- Beh, almeno non sono interessati a te!-
Hiromi:- Sono comunque qui in pericolo no? Quindi? Siamo davvero degli ostaggi per Takao e gli altri?-
Prof. K annuisce:- Sembra di sì. Vogliono prendere i loro Beyblade per poi rubare il Drago azzurro, il Drago d'oro, la Tartaruga nera, la Tigre bianca e l'Aquila rossa!-
Hiromi:- Sì, insomma, i Bit Power dei nostri amici! Li conosco!- Nervosa.
Takao, Daichi e Kai continuavano a correre, improvvisamente il terreno sotto i loro piedi cedette. Kai agile superò l'ostacolo ma Takao e Daichi caddero al piano di sotto. Kai guardò attravverso il buco.
Takao sollevandosi insieme a Daichi da terra:- Stiamo bene Kai, grazie per averlo chiesto!- Sarcastico:- Comunque noi procediamo di qua! Te la senti di continuare solo?- Il giapponese/russo non rispose, si voltò e continuò per la sua strada.
Takao:- Immagino di sì...- borbottò, poi:- Daichi! Stai bene vero?-
Daichi energico:- Certo! Coraggio! Il professore e l'ochetta ci aspettano!-
Takao proseguendo su un percorso obbligato:- Sì sì, non preoccuparti, salverò la donna che ami!- Prendendolo ancora in giro.
Daichi:- E piantala! E poi sei sempre il solito egocentrico! Posso salvarli io, sai??-
Takao scoppiò a ridere:- Ahahahah! Tu?! Io non so nemmeno perché vogliano il tuo Gaia Dragoon!-
Daichi lo picchiò forte per poi proseguire.
Intanto in quel corridoio iniziale Driger e Draciel si fermarono, i loro blader vennero scaraventati via e le mani bianche di quell'omone strinsero i due Beyblade, la sua risata risuonò per tutto l'edificio. Rei e Max avevano perso.

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Capitolo 5
*** Eroe ***


- Ehi, Takao Kinomiya. Dove credi di andare?- Era una voce a lui sconosciuta.
Si voltò insieme a un Daichi nervoso di essere stato ignorato.
Takao strinse i pugni:- Sei il compagno di quell'altro?!-
Il ragazzo dai capelli e la pelle scura:- Kuro è il mio nome. E sono il fratello! Se dici compagno sembra che sia il suo ragazzo. Che schifo!-
Takao e Daichi si guardarono in silenzio.
Daichi:- Non ti chiamerò più compagno- disse all'amico.
Takao:- Tu con me avresti solo da guadagnare- sogghignò per poi tornare serio impugnando il suo Dragoon, lo stesso fece Daichi.
Kuro fece una smorfia e poi lanciò il suo Beyblade giallo chiaro.
Nel frattempo la porta della stanza dove vi era la cella dei due prigionieri venne scaraventata via da un calcio.
I ragazzi sobbalzarono, il professore nascose urgente il minicomputer nelle mutande pensando fosse il nemico, ma era Kai.
Hiromi sussultò chiamandolo con gioia ma anche con un nodo in gola:- Kai!- quasi soffocato.
Il professore si calmò scoppiando in lacrime:- Oh Kai!! Che bello vederti!!- Poi a voce bassa:- Avevi bisogno di spaccare la porta?-
Kai preparandosi a lanciare Dranzer contro le sbarre:- Era chiusa a chiave- poi guardò Hiromi:- Lui ha detto "Oh Kai", eh?-
Hiromi sorrise commossa e lui lanciò forte il Beyblade aprendo un varco che permise ai due ragazzi di uscire. Lo abbracciarono entrambi.
Per diversi secondi, piangevano abbracciandolo mentre lui in silenzio guardava il nulla.
Kai:- Possiamo andare adesso?...- Disse infine passato un minuto.
Il professore ricomponendosi:- Direi di sì. Gli altri?-
Kai:- Rei e Max stavano affrontando il biondo. Takao e Daichi sono caduti- correvano seguendo Kai verso l'uscita.
Prof. K:- Sono caduti?-
Hiromi:- Dove sono caduti??-
Ma chiaramente il blader non diede altre spiegazioni.
Dragoon venne scaraventato via. Takao cadde in ginocchio, i suoi occhi si spensero della sua solita grinta.
Takao:- Dragoon...- sfiatò prima di perdere i sensi.
Kuro prese il Beyblade in mano, poi si voltò verso l'altro blader. Dov'era finito?
Non importa, non poteva scappare. Piuttosto, aveva sentito un boato nella sala dei prigionieri, andando a controllare allora si imbatté in Kai e gli altri.
Hiromi si nascose dietro il blader impaurita:- E' lui!-
Kuro:- Kai Hiwatari. Sei riuscito a liberare i prigionieri. Molto furbo. Ma ora sei finito!- Pronto a lanciare il suo Beyblade.
Anche il professore si nascose dietro Kai:- "Molto furbo". Non ha fatto niente di furbo, ha solo rotto cose.-
Hiromi:- Vuoi davvero discutere i modi del nostro eroe?- Cinica.
Il professore chiese scusa e Kai lanciò ancora una volta il suo Dranzer.
Rei e Max ripresero i sensi.
Max:- Rei! Come stai?- Preoccupato.
Rei tirando pugni al terreno:- Io sto bene! Ma ha portato via Driger e Draciel!-
Max annuì con occhi lucidi aiutando l'amico ad alzarsi:- Dobbiamo avvertire Takao e Kai, sono tipi tosti!-
Rei:- Sperando non sia troppo tardi anche per loro!-
Dranzer lottava potente contro l'avversario, l'uscita dell'Aquila rossa riscaldò l'ambiente.
Prof. K:- Attento Kai. Sono interessati ai vostri Bit Power.-
Kai:- Ma no.-
Il professore offeso guardò Hiromi che gli disse di non lamentarsi.
Kuro sogghignò:- Devo dire che mi stai dando più filo da torcere di quel Kinomiya!-
Prof. K, Hiromi:- Cosa?!-
Kai stringendo i pugni:- Hai battuto Takao?!- Incredulo.
Kuro cacciò Dragoon dalla tasca:- Guarda qui!-
Kai rimase basito, non poteva essere! Per qualche istante perse fiducia in sé stesso, il suo più grande rivale era stato battuto! Come poteva vincere allora? Furono pochi istanti, serrò i denti e urlò a Dranzer il suo attacco più potente.
Rei e Max trovarono Takao, lo svegliarono urlando il suo nome.
Takao:- Amici!- Riprese completamente i sensi agitato:- Amici! Ditemi che voi..!-
Il cinese fece cenno di no.
Max non riuscì a trattenere una lacrima:- Ci hanno preso Draciel e Driger, Takao!-
Takao urlò:- Dannazione!!- Tirando un pugno al pavimento.
Max:- Dove sono Daichi e Kai?-
Takao si guardò intorno:- Io... non lo so. Con Kai ci siamo divisi ma Daichi era qui con me!- Preoccupato:- E se avessero preso come ostaggio anche lui?!-
Rei:- Non pensi che possa aver vinto contro il tuo avversario?-
Takao:- Tsz, figurati. Ora possiamo contare solo su Kai, non credete?-
Rei e Max annuirono e insieme al capitano proseguirono alla ricerca degli amici perduti.
Kai e il professore si erano accorti che la loro amica era sgattaiolata via dalle spalle del blader russo per avvicinarsi di soppiatto alle tasche del nemico, tasche che contenevano Dragoon. Allungò le mani piano.
Prof. K "Hiromi! Perché lo stai facendo?! So che vuoi aiutare Takao e gli altri, ma è pericoloso!" Pensò. Infatti Kuro si accorse della sua presenza, le fermò il polso, stringendo così forte da lasciarle il segno e poi con violenza era pronto a sferrarle un pugno in pieno viso.
Dranzer cambiò traiettoria, lasciò perdere il Beyblade nemico infilzando di netto le gambe di Kuro che cedette, Kai agilissimo con una capriola saltata schizzò tra Kuro e Hiromi fermandone il pugno e proteggendo la ragazza.
Kuro urlò per la ferita ma approfittò della situazione e il suo Beyblade scaraventò via Dranzer, infine riuscì a prenderlo e fuggire.
Kai:- Dranzer!!- Urlò tenendo ancora tra le braccia la ragazza, il professore li raggiunse.
Aveva battuto Takao, e ora anche Kai. Doveva davvero finire così?
Però, ben nascosto, come un animale nella giungla, un ragazzino osservava i due fratelli soddisfatti riunirsi con i quattro Beyblade dei Bladebreakers.
I due ostaggi e il loro "eroe" proseguivano piano in mezzo a quei corridoi.
Il professore fu il primo a parlare:- Kai... dove stai andando?-
Kai rispose di pessimo umore, ovviamente, ma la sua voce era delicata:- Cerco l'uscita. Vi porto via di qua.-
Hiromi strofinava la mano nella mano nervosa con sguardo triste.
Prof. K:- Che dici? Dobbiamo trovare Takao e gli altri e recuperare i vostri Beyblade!-
Kai:- Questo lo faremo di certo, ma senza voi due.-
Prof. K si alterò:- Che dici?! Avete sempre avuto bisogno del mio aiuto e del sostegno di Hiromi!-
Hiromi esplose:- Non è vero! E' stata solo colpa mia se ha perso Dranzer!- Scoppiò nuovamente in lacrime.
Prof. K:- Stavi solo cercando di prendere Dragoon!-
Hiromi:- Sì ma... non ho risolto nulla e ora abbiamo perso anche Dranzer!-
Kai:- Stavi solo cercando di prendere Dragoon- disse anche lui serio continuando a camminare.
Hiromi asciugandosi le lacrime:- Non mi odi allora?-
Il ragazzo le rispose proseguendo la strada senza mai voltarsi a guardarla:- Credimi, ti ho odiata di più ieri. Dranzer l'ho perso perché sono stato disattento, non per colpa tua.-
Hiromi si sentì morire.
Prof. K:- Che è successo ieri?- Non capiva.
Hiromi fece cenno di no, poi continuò a parlare con Kai superando il suo passo:- Vedrai, ritroveremo Dranzer e Dragoon! E poi...- prese fiato:-...quando saremo al sicuro vorrei anche dirti tutto quello che non sono riuscita a dirti ieri!-
Lui si bloccò visto che lei gli aveva praticamente tagliato la strada, la guardò negli occhi, non disse nulla e continuò a camminare.
Prof. K:- Ragazzi, mi state facendo sentire davvero a disagio.-
Hiromi:- Perché? Per il resto ti stava sembrando una bella giornata?!- Lo sgridò.
Arrivarono al punto dove le strade con Takao e Daichi si erano divise. Kai indicò il buco con un cenno della testa.
Hiromi e il professore sospirarono:- Aah, Takao e Daichi sono caduti!- Ora era più chiaro.
Kai prese tra la braccia Hiromi:- Ehi!- Urlò la ragazza imbarazzata, che però subito si calmò accucciandosi tra le sue braccia come farebbe un gattino impaurito. Kai con in braccio la ragazza guardò il professore facendo lui un cenno che sembrava dire "beh, non ti butti?"
Al che il ragazzo rispose alterato:- Kai! Se io mi butto da qui mi spezzo le gambe!!-
Il blader prese aria roteando gli occhi, fece cenno lui di saltargli in spalla e con il peso di entrambi si gettò.
Una volta giù, chiaramente, li lasciò e iniziò a guardarsi intorno.
Hiromi:- Ti rendi conto vero della differenza tra te e l'eroe eh?-
Prof. K:- Come se tu fossi più capace di me, o fai anche del sessismo ora?- Sbuffò:- E poi io sono quello che ha capito il piano dei nemici!-
Hiromi:- No, tu sei quello con un minicomputer nelle mutande!- Seguì Kai prendendo in giro l'amico.
Finalmente riuscirono a trovare Takao e gli alti. Erano in quella che sembrava la stanza principale dell'edificio. C'era un enorme macchinario dove sopra vi erano poggiati i quattro Beyblade, c'era ancora uno spazio vuoto però, quello di Gaia Dragoon. Kuro e Shiroi erano lì.
Hiromi:- Rei! Max! Allora anche voi!-
Prof. K:- Non è possibile!-
Takao:- Professore! Hiromi! Almeno voi state bene!- Sfiatò sollevato.
Prof. K:- Quello è il macchinario con il quale vogliono rubarvi i Bit Power!-
Takao:- Cosa?!- Si lanciò su quel macchinario con un calcio, ovviamente si fece malissimo:- Maledetti!-
Shiroi e Kuro ridevano di gusto:- Alla fine lo scambio è avvenuto no? Voi avete i vostri amici e noi i vostri Beyblade!-
Max stringendo i pugni:- Non funzionano così gli scambi sapete? Voi fate "quel che è mio è mio e quel che è tuo è mio!"-
I due fratelli alzarono le spalle ignorandoli e si prepararono ad azionare la macchina, ma una voce li bloccò:
- Ehi! Non state dimenticando qualcuno?!- Un Beyblade viola, come una falce, apparve all'improvviso spazzando via la leva che avrebbe azionato il macchinario salvando il Drago Azzurro, la Tartaruga nera, la Tigre bianca e l'Aquila rossa dalle grinfie dei due malvagi fratelli. Poi Gaia Dragoon tornò nelle mani del proprietario.
I Bladebreakers si voltarono.
Daichi sbruffone:- Sai ochetta? Ti ho sentita parlare prima! Hai chiamato Kai eroe! Tsz, guarda qui il tuo vero eroe!- Pronto a lanciare un'altra volta il suo Beyblade!

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Capitolo 6
*** La neve a Natale ***


I blader avversari mordendosi le labbra lanciarono i loro Beyblade ma Gaia Dragoon aveva già rotto quell'aggeggio maledetto e i Bladebreakers riuscirono a riprendere in mano i loro Beyblade.
I compagni di squadra si guardarono tra di loro, sorrisero:- Pronti, lancio!!-
Cinque contro due, i nemici erano in netto svantaggio ora e i campioni del mondo profondamente assetati di vendetta.
Quando la polizia arrivò quei due erano già stati sconfitti.
Hiromi:- La polizia?-
Prof. K:- Ho ritrovato i nostri telefoni e il mio computer grazie a un localizzatore nel mio minicomputer!- Disse avvicinandoglielo involontariamente.
Hiromi:- Tieni quel coso lontano da me ho detto!!-
Daichi sbruffone:- Allora, che mi dici Takao?-
Takao sorrise prendendo il suo Dragoon:- Che vuoi che ti dica?- Carezzò lui i capelli:- Come se non sapessi già che ti reputo all'altezza di tutto!- Guardò Hiromi avvicinarsi a Kai piano e continuò:- Ma non credo che per Hiromi tu sia all'altezza di Kai, chiaro, eroe?- Ridacchiò.
Daichi:- E piantala! Questo gioco non è più divertente! Anzi, preferisco chiamare te compagno che stare con una così!-
- Scusa?!- Una voce spettrale alle sue spalle, il ragazzo urlò impaurito per poi rendersi conto che era l'ochetta.
Daichi:- Cosa vuoi?! E' la verità!!- Disse proteggendosi la testa da quello che credeva un pugno sicuro della ragazza, ma lei strattonò semplicemente la sua maglietta dando lui un bacio sulla guancia e ringraziandolo. Lui rimase muto per il resto della giornata con la pelle di un altro colore; Takao, Max e Rei continuarono a prenderlo in giro per tutto il tempo.
Tornarono alla villa Kinomiya, completamente affamati, in effetti non avevano pranzato.
Prof. K:- Ragazzi!! Non ho comprato la batteria del computer!-
Hiromi:- Tanto hai il tuo accessorio segreto nelle mutande no?!- Sbuffò, mentre tutti e cinque i blader si voltarono a guardarli in silenzio, sconvolti senza dire nulla.
Hiromi completamente rossa:- No no no! Intendevo!... Professore mostraglielo!-
Takao:- No! Grazie!- Disse prontamente.
Hiromi:- Parlo di un computer!!-
Il professore in quel momento rimpiangeva la cella.
Si sedettero intorno alla tavola a pranzare contenti mentre il signor Kinomiya si chiedeva che diavolo fosse successo vedendoli sporchi e feriti.
Max:- Che inizio dell'anno interessante eh?-
Takao ingurgitando boccone su boccone:- Beh, facciamo finta che non sia successo nulla e facciamo finta che è ancora l'uno di gennaio, ok?-
Rei mangiando piano:- Sì. Anche se è stato un boccone amaro essere battuti così da due del genere.-
Kai seduto accanto a lui non disse nulla, ma sembrava assecondarlo. Hiromi gli era seduta accanto, ora era stata lei a sedersi di proposito al suo fianco.
Takao:- Chiaro. Ci sto malissimo anche io! E sicuramente anche Max e Kai!- Max annuì.
Takao:- Questo vuol dire che dobbiamo migliorare ancora! Vero prof?- Sorridendo vivace, il suo più caro amico annuì felice.
Hiromi approfittò del silenzio che si era finalmente creato per sfiorare la mano del ragazzo, che le stava accanto, di nascosto, senza farsi vedere dagli altri, il ragazzo spostò lo sguardo verso di lei. Poi si alzò posando le posate diregendosi fuori la stanza.
Takao e gli altri lo guardarono.
Takao:- Grazie anche a te Kai per la compagnia!- Ridacchiò prendendo in giro i suoi modi di fare, risero anche Max, Rei e Daichi.
Il russo si fermò sulla porta, guardò Hiromi come a dirle "beh, allora? Non dovevi parlarmi? Mi segui o no?"
Allora lei si alzò di scatto, salutò, ringraziò e raggiunse il bladeblakears più asociale in assoluto.
Takao, Daichi:- Uuuuuh!-
Takao:- Kai non è più tornato da noi ieri perché stava male, vero?? Ci crediamo tuttiii!!- Urlò, sotto risate generali, per farsi sentire dai ragazzi che si stavano allontanando insieme fuori dalla villa, Hiromi si voltò, alzò delicatamente il dito medio e proseguì con Kai.
Calava il buio ormai, i lampioni si accesero. Più il sole si allontanava più il freddo aumentava.
Proseguirono di nuovo in silenzio, sembrava un ripetersi della giornata precedente. Ma questa volta fu lui a parlare per primo mentre lei soffiava calore sulle mani.
Kai:- Mi spiace per il vestito, si è rovinato tutto.-
Hiromi si guardò, in effetti si era rovinato.
Hiromi:- Takao ha detto che sembro Babbo Natale.-
Kai sorrise leggermente continuando a guardare dritto:- Ho saputo.-
Hiromi:- Davvero?? Parlavate di questo mentre io e il professore rischiavamo la vita??- Indispettita, poi:- Anche a te sembro Babbo Natale?-
Kai:- Un po'- alzando leggermente le spalle.
Hiromi guardò altrove nervosa:- Allora è un bene che si sia rovinato. Lo butterò via!-
Il ragazzo smise di parlare.
Hiromi:- Solo Max sa come si trattano le ragazze!- Piagnucolò.
Kai:- Max è l'unico che sa come si trattano le persone in generale- sbuffò.
Hiromi:- Vero! E' molto dolce!-
Kai:- Adorabile- completò con estrema serietà.
Hiromi:- Ora stiamo parlando di Max... ma dovevamo parlare di altro...-
Kai:- Almeno non parliamo della bocca di Takao- sarcastico.
Camminavano piano l'uno accanto all'altra senza una meta. Restarono in silenzio per alcuni minuti.
Hiromi:- Davvero ti ho fatto così male ieri?...- Chiese dispiaciuta.
Kai inarcò un sopracciglio senza rispondere, aveva le mani in tasca.
Hiromi:- Non volevo, davvero.-
Kai:- Lo so. Non ti sto dando una colpa.-
Hiromi:- Non volevo rimanere in silenzio, è che non sapevo che dire.-
Kai:- Senti- si fermò, sempre con le mani in tasca:- Stiamo camminando insieme per una qualche ragione o cosa? So benissimo perché ieri è successo quello che è successo. Ho avuto un'uscita infelice. D'altronde non a caso parlo poco. Quando parlo sembra solo che faccio danni.-
Hiromi:- Ora stai parlando però. Non fai danni!- Ora anche lei ferma, di fronte a lui.
Kai:- Avrei gradito un rifiuto al silenzio. Ma sarebbe ipocrita da parte mia odiare il silenzio, no? Però ho capito, non sei interessata, e lo comprendo, non sono una persona gradevole da avere accanto. Ora, ripeto, c'è una ragione per questa passeggiata o posso tornare a casa?-
Hiromi imbambolata:- Quanto parli adesso...- lui roteò piano gli occhi.
Hiromi continuò prendendo aria:- Ma scusa, perché ti piaccio??-
Kai la guardò come a dire "come?".
Hiromi:- Perché uno come te dovrebbe essere interessato a una come me? Avevo perso il tuo numero di telefono... se no ti avrei scritto sai? E non so neanche se tu hai il mio numero segnato in rubrica o no. Sei strano, sai?-
Lui continuava a guardarla, "ma dai?" Diceva il suo sguardo.
Hiromi:- Kai tu mi piaci tantissimo!- Rivelò completamente rossa per poi abbassare lo sguardo poggiando i pugni sul petto di lui.
Lui rimase sempre lì, con le mani in tasca, impassibile.
- Ah sì?- Disse poi.
Hiromi:- Certo!- Esplose lei sempre più imbarazzata vista la reazione impassibile di lui.
Kai:- Pensavo di no.-
Hiromi:- Per quale motivo?!-
Kai:- Sai? Ieri quando te l'ho detto io tu sei rimasta lì, seduta e zitta- ribadì.
Hiromi:- Non sei diverso tu in questo momento!- Urlava timidamente alterata:- Ti stupisci se le persone ti trattano come tu tratti loro, eh?!-
Kai:- I miei silenzi significano tante cose- specificò:- il tuo sembrava un rifiuto.-
Hiromi:- Hai fatto tutto solo!!- Sfiatò calmandosi, e poi disse piano:- Però ripeto, non capisco cosa ci trovi in me. Perché dovresti amarmi?-
Lui rimase in silenzio pochi secondi per poi precisare:- Ho detto che mi piaci, non che ti amo.-
Lei rimase con la testa che sprofondava verso il basso adesso insieme ai pugni che teneva ancora alti al petto di lui.
Hiromi scoppiò in lacrime anche se la sua voce non singhiozzava affatto ma anzi era una raffica:- Allora cosa vuoi da me?! Che vuol dire che ti piaccio! Max ha detto che sono bella! Dovrei stare con lui in questo momento!!-
Kai finalmente tolse una mano dalla tasca per portarla alle labbra nel tentativo di coprire una risata spontanea. Aveva un'espressione dolcissima, Hiromi si calmò anche se ancora con lo sguardo corrucciato.
Non dissero più nulla, rimasero fermi l'uno di fronte all'altra.
E di nuovo stranamente fu ancora una volta Kai a parlare per primo.
Kai:- Quindi... io non dovrei piacere a te e tu non dovresti piacere a me, no?- Aveva un leggerissimo sorriso e gli occhi luminosi, ma non quanto quelli di lei quando lo guardavano, lei annuì.
Kai:- Ma invece io piaccio a te e tu piaci a me.-
Lei annuì.
Kai:- Quindi... che si fa?-
E lei perdendo un altro pon pon e alzandosi frettolosamente sulle punte rispose con un bacio impacciato e timido, ma che si prolungò più di quanto non si aspettasse. La mano sinistra di lui rimase in tasca, l'altra si posò sulla schiena di lei e la strinse leggermente a sé.
Quando si staccarono per poter prendere aria si accorsero che nevicava. I fiocchi cadevano leggeri e si scioglievano non appena toccavano terra. 
Lei finalmente riuscì a sorridere. E rimasero così a guardarsi per poi riprendere a camminare senza una meta, in silenzio.
- Sai? La neve che cade piano sciogliendosi al calore della strada mi ricorda te.-
Disse la ragazza rompendo il silenzio e guardandolo:- Per questo mi piaci!-
Siccome lui continuava il suo silenzio decise di continuare a parlare lei:- Scherzo, mi piaci perché sei bello- concluse in tutta la banalità di questa frase, lui sorrise di nuovo.
Lei rallentò il passo:- Invece la neve che cade nel periodo natalizio, mentre dentro casa i camini sono accesi e tu ti ripari dal gelo vicino a quel fuoco, ecco... questo è il motivo per cui ti amo- sorrideva sempre lei, ora completamente serena, lui fermò il passo e la guardò di nuovo.
Hiromi:- Ecco sì, io so perché voglio stare al tuo fianco! Perché sei bello e quindi mi piaci...- lo prese sotto braccio camminando piano:-...e mi ricordi il Natale, per questo ti amo!-
I passi non facevano rumore sul terreno bagnato.
Hiromi:- Su, ora tocca a te dirmi una cosa carina. Immagino per te sia difficile, vero?-
Il ragazzo abituato a climi molto più rigidi respirò piano:- Immagino che il Natale non abbia un senso se non c'è nessuno che lo attende impaziente per tutto l'anno, no?-
Lei strabuzzò gli occhi con aria incredula.
Kai:- Max avrebbe trovato parole migliori- concluse lui e lei scoppiò a ridere proseguendo sotto i fiocchi stretta al suo braccio.

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