Star Wars: amore o dovere?

di Tabhita_Sakamaki_Taby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Pensieri da mondi lontani ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Ansia ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Ricerche ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 : Il permesso degli Hutt ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: I tormenti di una duchessa ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Un ritorno rocambolesco ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Tann ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Ascolta il maestro ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Pensieri da mondi lontani ***


Non sapeva esattamente che ore fossero, l'una? Forse le due, non sapeva dirlo con certezza, era solo cosciente del fatto che si stava rigirando da ore nel letto.

Non credeva che tornare su Tatooine dopo anni, gli avrebbe reso la notte soffocante, forse era dovuto al fatto di avere quella furbetta lontana, il pensiero di lei gli fece scappare un sorriso, ultimamente le cose stavano cambiando, era cresciuta ed era diventa sempre più abile e forte, pensò mentre un sorriso si faceva strada sulle sue labbra, "Sì sta diventando degna del rango di Jedi". Ed ecco che la sua mente si perdeva ancora pensare alla Togruta.

Lui e Obi-Wan erano stati mandati su Tatooine con R2-D2 e C3PO, dal maestro Yoda il quale gli aveva comunicato la presenza di un figlio della Forza sul pianeta dai due soli, Anakin era un po' scettico a riguardo, di figli della forza non se ne vedevamo molti nell'orlo esterno, tuttavia se così fosse stato... nella sua mente vi era un quesito che da quando erano arrivati non faceva che tormentarlo:

"Chissà se anche lui è uno schiavo?"

Non avevano molti uomini con loro, erano accompagnati dal capitano Fives e da una ventina di uomini in borghese, lo scopo principale della missione era di non dare nell'occhio, tuttavia era meglio stare attenti vista la strana quiete da parte dei separatisti nell'ultimo periodo. Momentaneamente Obi-Wan e Anakin alloggiavano a casa del fratellastro e del patrigno di quest'ultimo, sia Owen che Beru li avevano accolti a braccia aperte ma non era la stessa cosa, non per lui, non importava quanto fossero gentili e disponibili fossero, quella casa era fredda ed estranea senza il sorriso e l'abbraccio caldo di sua madre, ed ecco che i suoi pensieri correvano di nuovo alla notte in cui sua madre esalò l'ultimo respiro tra le sue braccia. La sensazione di angoscia lo colse improvvisamente costringendolo ad alzarsi, ormai tentare di dormire sarebbe stato inutile, per distrarsi da quei pensieri il giovane Skywalker si sedette sul davanzale della finestra respirando l'aria notturna e alzando gli occhi al cielo, le tre lune di Tatooine brillavano alte e lucenti, mentre osservava l'infinita distesa di stelle le sue riflessioni tornarono a Coruscant e alla sua padawan rimasta al tempio.

"Che starà facendo adesso?" Si domandò con un verso sconsolato, in quel momento abbassò lo sguardo e vide una persona a lui cara e a cui doveva tanto in tanti anni, sia come maestro che come fratello, anche lui guardava il cielo come faceva spesso nell'ultimo periodo, forse anche il suo cuore stava viaggiando? decise di raggiungerlo, si mise una maglia, coprendo il corpo ben scolpito dagli allenamenti Jedi per poi recarsi dal suo maestro.

"Neanche tu riesci a dormire Anakin?" Chiese il maestro Kenobi senza voltarsi mentre continuava ad accarezzarsi la barba,

"No, non sono più abituato e poi ho altri pensieri" rispose l'allievo incrociando le braccia.

"Pensi ad Ahsoka?" Obi-Wan conosceva molto bene il giovane Skywalker, infondo l'aveva cresciuto lui e sapeva quando qualcosa gli frullava nella mente, oltre ad aver notato il fatto che lui e la sua padawan si erano avvicinati molto, il che avrebbe potuto essere un problema, conclusa la missione avrebbe dovuto fare un discorsetto al suo allievo sull'importanza della discrezione.

"È così evidente?" Chiese Skywalker rivolgendogli un sorriso sornione,

"Quando il maestro Yoda ti ha detto che non doveva venire per poco non svenivi" commentò il biondo,

"Esagerato" gli rispose dandogli un pugnetto sulla spalla,

"Ehi! permaloso" ridacchiò il Kenobi massaggiandosi il braccio,

"Credo che anche tu stia pensando a qualcuno" ribattè l'altro lanciandogli un'occhiata eloquente,

"Come sempre,ma sai che i Jedi non possono avere relazioni, quindi concentrati sulla missione e sul tuo ruolo" disse Obi-Wan, anche se era evidente che più che richiamare Anakin stesse richiamando se stesso.

Anakin scoppiò a ridere"Lo so maestro, lo so" rispose prendendolo lievemente in giro, essendosi reso conto del vero scopo delle sue parole.

"Dai domani ci aspetta una giornata faticosa , andiamo a dormire" concluse Kenobi girandosi verso l'ingresso della casa dando all'allievo una pacca sulla spalla. Il giovane Jedi acconsentì e i due rientrarono, per poi ritirarsi nelle loro stanze nel tentativo di recuperare quelle poche ore di sonno, mentre la causa del loro turbamento li accompagnava nel mondo dei sogni.

Intanto su Cosuscant al tempio Jedi la giovane padawan Ahsoka era affidata alle cure del maestro Plo Koon, con il quale si allenava per migliorare le proprie tecniche di combattimento e alla Magistra Luminara, con quest'ultima invece praticava diverse ore di meditazione per rafforzare il proprio legame con la forza. La Togruta aveva ancora molta strada da fare prima di togliersi il nomignolo di Padawan ma ciò non sembrava darle fastidio, col suo maestro si trovava a proprio agio e tra i due c'era un' intesa molto forte, anche per via di una certa condivisione di idee nonostante lo esprimessero in modo diverso.

Ahsoka sorrise mentre guardava il cielo chiedendosi come se la stesse cavando il suo maestro, scuotendo poi la testa cercando di scacciare quei pensieri con un sorriso leggermente amaro:

"Skycoso sei una vera rovina", commentò.

La giovane aveva notato come nell'ultimo periodo qualcosa, anche se non sapeva bene definire cosa, nel rapporto tra lei e il suo maestro era cambiato, Anakin sembrava a tratti più rilassato a volte sembrava la osservasse di sottecchi come se cercasse di cogliere ogni sua reazione anche quando si tratta di una cosa stupida, la giovane padawan avrebbe giurato sulla cosa più sacra che aveva il suo maestro adottasse l'atteggiamento tipico dei ragazzi innamorati che provocano la ragazza per attirare la sua attenzione.

Ma forse la Togruta stava esagerando, probabilmente aveva la mente troppo piena di storie romantiche a tal punto da immaginarsi qualsiasi cosa per assecondare i propri sentimenti.

"Meglio tenere i piedi per terra, per ora", pensò tra sé, prendendo poi una lista di testi Jedi con la quale si diresse in biblioteca, una volta arrivata cominciò a raccogliere i libri segnati per poi mettersi a studiare, forse studiare è un parolone, Ahsoka trovava a dir poco noioso imparare testi di 200.000 anni prima. E' anche vero che era stato lo stesso Anakin a chiederle di studiare un po' in sua assenza,

"Dai Ahsoka si aspetta che tu studi" si disse tra sé e sé, ed ecco che ancora ci pensava doveva assolutamente restare concentrata se voleva concludere qualcosa prima che si facesse tardi.

Trasse un respiro profondo, prese fogli e penna chiudendosi poi nella propria stanza imponendosi di non uscire finchè non avesse terminato, purtroppo come volevasi dimostrare sembrava che la sua mente non avesse alcuna voglia di lavorare visto che i suoi pensieri si focalizzavano frequentemente su Tatooine e su un certo cavaliere Jedi di sua conoscenza, morale della favola riuscì a concludere solo in tarda serata il suo lavoro.

La magistra le portò la cena in stanza non volendo disturbarla, era molto sorpresa che Ahsoka si impegnasse delle ore in un'attività a cui di solito ne riservava al massimo un paio, all'una di notte la trascrizione degli appunti poteva dirsi conclusa tuttavia la padawan era sfinita e le faceva male la mano ma non poteva lasciare le cose in quello stato quindi mise via tutto raccogliendo libri per poi riporli al loro posto nella biblioteca, riunì i documenti che aveva trascritto consegnandoli alla magistra Luminara affinché li controllasse e poi finalmente potè tornare nella sua stanza, gli occhi le si chiudevano e il letto non le era mai sembrato tanto invitante tuttavia c'era ancora un'ultima cosa da fare, tirò fuori dallo scaffale un libro con la copertina di cuoio che aveva portato con sé quand'era arrivata al tempio, era un regalo della madre per "un giorno speciale"diceva per questo non l'aveva mai letto, ma adesso, adesso era arrivato il momento di farlo, aprì il libro sul primo capitolo fece per leggerlo prima che il sonno avesse la meglio sul suo corpo costringendola a ritirarsi nel mondo dei sogni con un lieve sorriso sulle labbra.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Ansia ***


Obi-Wan Si svegliò presto come al solito, rifece il letto e andò al piano di sotto, dove trovò la moglie del fratellastro di Anakin intenta a compiere delle faccende.

"Buongiorno maestro Kenobi" disse appena notò la presenza del cavaliere, rivolgendogli un cordiale sorriso,

"Buongiorno madamigella" rispose Obi-Wan ricambiando il sorriso,

"Avete dormito bene?" Chiese la giovane mentre intenta a piegare un lenzuolo,

"In maniera egregia" fu la risposta del biondo,

"Sono contenta, venite, la colazione è pronta" aggiunse avviandosi in cucina seguita dal maestro Jedi.

Stettero per un po' solo loro due a chiacchierare, finchè non arrivarono Owen e Cliegg, "Buongiorno maestro Kenobi, Anakin non si è ancora alzato?" chiese il fratello,

"Quel ragazzo mi farà dannare" disse tra sé e sé Obi-wan "Con permesso vado a chiamarlo",

Doveva ammettere di essere preoccupato per lui, sapeva che era difficile per il giovane essere su Tatooine dopo quella volta, aveva intuito i pensieri che Anakin aveva riguardo la missione:          "Il bambino sarà molto probabilmente uno schiavo...." non era difficile per Obi immaginare che i ricordi di quell'infanzia rubata lo tormentassero ancora e il fatto di tornare lì, dopo tutto questo tempo, probabilmente lo portava a soffrire, ma anche a sperare che quel bambino venisse salvato.

Mentre rimuginava su questi pensieri il maestro Jedi raggiunse la stanza di Anakin, bussò, si sentirono dei mugugni dall'altra parte della porta ma nessuno venne ad aprire,

"Anakin su dobbiamo muoverci" altri mugugni risposero al maestro che sospirò entrando, come aveva previsto il ragazzo stava ancora dormendo, anche se la sua posizione era molto... singolare, sdraiato al contrario in modo da avere la finestra in faccia stringeva il cuscino al proprio petto mentre una scia di bava gli bagnava il viso.

"Anakin Skywalker sveglia" tentò di scuoterlo ma senza successo, dormiva come un sasso, finché sul suo comodino non comparve un' ologramma indefinito.

"Maestro Skywalker?, Skycoso in piedi basta fare la nanna!" era la voce... di Ahsoka!?

Anakin mugugnò di nuovo prima di alzare la testa grattandosi un occhio con il dorso della mano,

"Mh... ho capito furbetta, ho capito, torna a dormire" disse sbadigliando per poi aprire gli occhi,

l'ologramma sparì e lui si mise seduto ancora assonnato prima di rendersi conto della presenza di Obi-Wan,

"M-maestro Obi-Wan" esclamò sorpreso,

"Ecco perché sei sempre di buon umore la mattina" ridacchiò Kenobi, il quale avrebbe potuto giurare che sul volto di Skywalker fosse comparsa una leggera spruzzata di rosso,

"Dai innamorato alzati e vestiti"

"Sì maestro..." Anakin cominciò a vestirsi rapidamente mentre cercava di levarsi di dosso l'imbarazzo, una volta che si fu reso presentabile scesero entrambi per la colazione,

"Obi-Wan... potresti" iniziò a dire prima di venir interrotto dal maestro che rispose:

"Tranquillo non temere, il tuo segreto è al sicuro con me",

Tra i due amici ci fu uno scambio di sorrisi prima di recarsi in cucina. Il fratellastro lo accolse mentre il padrigno si limitò a un cenno, era comprensibile il suo modo di fare, d'altronde Anakin non era suo figlio ed era già tanto che ne conoscesse il nome.

Dopo che tutti ebbero finito di magiare i due Jedi ringraziarono per l'ospitalità e la gentilezza avviandosi poi verso l' accampamento di Fives e della sua squadra.

"Capitano Fives" Obi-Wan attirò l' attenzione del clone che si girò incrociando lo sguardo dei due cavalieri,

"Generale Kenobi, Generale Skywalker" rispose col saluto annesso,

"Spero che siate pronti per la missione" commentò Anakin,

"Attendiamo solo vostre istruzioni generale" ribattè il clone, "da dove dobbiamo iniziare?" continuò il capitano,

"Io un'idea l'avrei" rispose Skywalker con un sorriso, quando Kenobi chiese spiegazioni su ciò che aveva in mente il suo allievo stavolta la risposta fu:

"Un certo essere viscido di nostra conoscenza", Il maestro Jedi lo guardò come per chiedergli se era sicuro di quel che diceva, ricevendo un cenno positivo dall'altro.

I due presero un paio di Speeder e si diressero in città coprendosi coi mantelli, se in città si fossero accorti di una coppia di Jedi si sarebbe potuto scatenare il caos.

Una volta arrivati lasciarono gli Speeder proseguendo a piedi.

Anakin evitava di guardarsi intorno, era chiaro che avrebbe preferito essere ovunque tranne che lì, Obi-Wan percependo il suo malessere gli mise una mano sulla spalla,

"Tutto bene?" chiese, Anakin prontamente annuì, ma era chiaro che le sue risposte fossero programmate,

"Non preoccuparti Obi-Wan, appena torneremo a Coruscant starò meglio" aggiunse,

"Pensi di andare da Waatto vero?",

"È l'unica persona che conosciamo possa sapere qualcosa, per quanto impiccione",

"Comprendo" rispose il maestro, i due si incamminarono verso la vecchia officina.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Ricerche ***


Si inoltrarono in mezzo alla folla, Anakin dovette riconoscere che nonostante gli anni, Tatooine non cambiava mai, il luogo dove si trovavano era affollato: di ladri, pirati spaziali, venditori illegali, trafficanti di rottami provenienti da tutta la galassia, elementi di quella sfera sociale che conoscevano molto bene le potenzialità del pianeta per le loro tasche. Bastarono pochi minuti di cammino prima che ai loro occhi si presentasse la struttura che faceva da negozio a Watto, sempre che fosse ancora di sua proprietà. Entrarono, al suo interno l'officina era a forma di cupola ad ogni angolo di potevano intravedere pezzi di ricambio, parti di navi (probabilmente acquistati al mercato nero o recuperati da qualche relitto abbandonato nel deserto), droidi mezzi costruiti, l'unica zona libera era quella che conduceva al bancone, affollato di attrezzi da lavoro.

"Bodedenoia" li accolse una voce gracchiante seguita da un rumore incessante di battito d'ali, ed ecco che dal retro bottega sbucò un vecchio Toydariano dalla pelle bluastra, Watto. Anche lui non era cambiato per niente, sempre rugoso, grezzo, e puzzolente.

"Ai chi badanaia?" Chiese nella sua lingua natia, Obi-Wan si abbassò il cappuccio, imitato prontamente da Anakin, poi prese la parola: "Piacere di rivederti Watto"

quest'ultimo rispose, ridacchiando:"Oh,oh amici Jedi! Quanto tempo, cosa potere fare io per voi?"

Ecco che inizia a comportarsi da lecchino, è proprio vero, quando uno vede l'opportunità di guadagnare qualcosa per sé stesso diventa subito un adorabile cagnolino ammaestrato, pensò Anakin guardando il suo ormai ex padrone.

"Anakin come tu essere cresciuto!" disse il Toydariano dando al giovane Jedi delle pacche sulle spalle "Eh, eh tu essere molto robusto"

Anakin sospirò infastidito scrollandoselo di dosso, voleva avere la minor interazione possibile con quell'essere, "Poche storie Watto, ascolta"

"Conosci per caso un luogo dove i bambini si ritrovano, magari per giocare?" Chiese Obi-Wan.

"Watto potrebbe anche parlare, ma... cosa guadagna se dire voi questo? Io guadagnare in ogni modo, quindi dite cosa avete da offrire?"

Quanto è odioso quando si comporta in questo modo!, Anakin stava già perdendo le staffe, ad aumentare il suo malumore c'era anche l'incertezza sulle sorti del bambino, chissà dov'era in quel momento, cosa stava facendo e se mentre loro perdevano tempo a discutere con quella vecchia carogna lo stessero picchiando? o peggio, se fosse finito nel mirino dei separatisti? scattò senza pensarci, prendendo la spada laser, attivando la lama puntandogliela al collo e bloccandolo al muro.

"Parla brutto schifoso insetto" disse il ragazzo con fare minaccioso

"Basta Anakin calmati, capisco la tua paura e il tuo nervoso ma così non risolveremo nulla" lo sgridò Obi-Wan.

Anakin abbassò lo sguardo, prese un respiro profondo e lasciò andare lo schiavista, tenendo però l'arma ben in vista

"Va bene! Va bene! tutto dirò a Jedi! tutto dirò a Jedi" gridò Watto terrorizzato all'idea di poter perdere la testa.

"Penso che sia meglio arrivare a un accordo" ribatté Obi-Wan dando uno sguardo di ammonimento ad Anakin, cercando di calmare il Toydariano:

"Tu ci dai le informazioni che ci servono, e noi in cambio ti diamo questo" disse tirando fuori dal suo mantello un sacchetto di iuta e scuotendolo per far sentire il tintinnio delle monete al suo interno. Watto pur tremando di paura, accettò l'accordo: "Un affare è un affare"

"Ripeto la domanda: C'è un luogo dove i bambini si ritrovano su Tatooine?"

Watto si ritrasse un momento pensieroso, mentre le sue ali si muovevano avanti e indietro

"Mmm...Bambini si ritrovano spesso alle rovine di vecchio tempio, li protetti da mura in caso di guai" affermò grattandosi il mento,

"Il vecchio tempio?" commentò Anakin

"Lo conosci?" chiesi Obi

"E' un rudere dove mi rifugiavo per testare le potenzialità del mio sguscio, quando non ero troppo impegnato per farlo..." pronunciò scoccando un'occhiata velenosa verso Watto,

"Era una specie di parco giochi per me, non sapevo fosse stato riabilitato"

"E ci vanno tutti i bambini?"

"Solo bambini schiavi, bambini non schiavi passare tempo nei loro terreni" risponde l'insetto umanoide.

"Bhe, è un ottimo inizio"

"Da quando i bambini schiavi possono giocare?" Chiese Anakin incrociando le braccia e alzando un sopracciglio

"Grande Jabba, da quando voi avere riportato a lui figlio, lui avere fatto molte regole per bambini, ora avere possibilità di giocare per un' ora, quando i due soli essere a due ore dal tramonto" rispose Watto agitandosi,

"Hai capito Jabba" commentò Anakin

"Hai altre notizie da darci?" chiese Obi-wan, "meglio cercare di raccogliere più informazioni possibili prima di muoversi"

"Mh... vediamo...Ah stranieri dovere chiedere permesso a Jabba per andare a rovine del tempio, è sorvegliato da sue guardie armate, per impedire rapimenti o fughe" concluse l'insetto.

"Capito, conviene contattare C-3PO e R2-D2 prima di recarci da Jabba" disse il biondo aggiungendo:

"Grazie Watto ci sei stato d'aiuto"

"Essere piacere parlare con Jedi" rispose iniziando a contare le monete "Nel caso bisogna di aiuto voi no esitare" continuò,

"Certamente" risponde Obi-Wan prima di uscire seguito ad Anakin il quale nel frattempo aveva attivato il proprio ricevitore:

"R2 mi ricevi?" Il giovane ottenne in risposta dei fischi

"Senti devi raggiungermi con C-3P0 alla piazza del mercato, è possibile? "Altri fischi gli risposero,

"Grazie amico" chiuse la trasmissione "Arriveranno tra poco" comunicò a Obi-Wan

"Bene, ora pensiamo come muoverci con Jabba"

"Di certo non possiamo rivelargli il vero motivo della nostra visita o non ci farà mai avvicinare al tempio, penso che basti dirgli che i Jedi non vogliono creare problemi su Tatooine, alla fine se non hanno a che fare con lui i nostri affari non gli interessano più di tanto" commentò Skywalker.

"Vero" rispose Obi-Wan lasciando morire lì la discussione,

"Meglio avviarci verso il punto d'incontro". I due cavalieri giunsero ben presto ad uno spiazzo sterrato e polveroso dove si affacciavano numerose botteghe, doveva essere una giornata buona poiché la maggior parte della popolazione sembrava essersi riversata in quel posto, accalcandosi e spintonandosi per raggiungere il prima possibili i banconi cercando di accaparrarsi i pezzi migliori. Si ritirarono in un angolo del mercato cercando di confondersi in mezzo alla folla, fortunatamente nessuno sembrava badare a loro, aspettarono una ventina di minuti prima di udire un famigliare rumore di dispositivi a propulsione Brooks [1] e alzando gli occhi, infatti, notarono un puntino bianco e blu che tagliava il cielo per poi atterrare appena fuori dalla città.

"Andiamo!", Anakin corse subito dietro al droide, cercando di non perderlo di vista mentre si faceva largo a spintoni in mezzo alla massa fino a lasciarsi alle spalle il centro abitato:

"R2 METTIMI SUBITO GIÙ!", eccoli infatti, un piccolo droide astro meccanico e un angosciato droide protocollare atterrare innanzi a lui, se non fosse stato così a corto di fiato il giovane Jedi sarebbe scoppiato a ridere alla scena:

"Maestro Anakin! sia ringraziato il creatori vi abbiamo trovati, la prossima volta chiedo di poter arrivare in nave, R2 ha una guida troppo spericolata per i miei circuti",

"Immagino fosse troppo chiederti di aspettare", si intromise Kenobi che nel contempo aveva raggiunto il gruppo e ora stava cercando di riprendere fiato.

"Scusa maestro", disse il giovane

"Forza muoviamoci burloni, è ora di fare visita a una nostra vecchia conoscenza" pronciò il maggiore facendo cenno agli altri tre di seguirlo verso alla dimora degli hutt.

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Note
[1] dispositivi a propulsione Brooks: sono i dispositivi che R2 utilizza per volare

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 : Il permesso degli Hutt ***


La dimora degli Hutt era identica a come la ricordavano: un immenso edificio di metallo a picco su un canyon.

I due Jedi accompagnati dai droidi raggiunsero la grossa porta in ferro, Obi-Wan diede tre colpi e da essa fuoriuscì una specie di telecamera a occhio che puntò il piccolo gruppo emettendo dei suoni robotici.

"Vuole che ci identifichiamo" disse C-3PO,

"Siamo i cavalieri Jedi Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker" disse il biondo, abbassandosi il cappuccio del mantello guardando l'obbiettivo della camera che si ritirò e per diversi minuti i guerrieri non ebbero risposta, l'attesa diede ad Anakin il via libera per lamentarsi:

"Probabilmente non ci vogliono vedere maestro",

"Pazienta Anakin, sai che Jabba è un tipo prudente" rispose Obi-Wan e in quel momento la porta si aprì e il gruppo entrò prima che degli scagnozzi di Jabba si presentassero chiedendo le loro intezioni.

"Vogliamo parlare con Jabba the Hutt per chiedergli un permesso speciale" rispose Obi-Wan al monkalamari.

Lui ci pensò un secondo prima di scortarli verso i corridoi rocciosi dai quali proveniva della musica molto allegra, una festa, niente di nuovo a casa Hutt.

"Sembra che qui si divertano molto" commentò Anakin,

"Non essere inopportuno" lo riprese Obi-Wan,

"Sì maestro",

La musica si fece sempre più alta finché non imboccarono una svolta e si ritrovarono nella sala principale, la struttura era completamente rocciosa e piena di archi decorati.

Il luogo era affollato di gente, soprattutto di criminali, feccia della galassia riunita per fare ogni sorta di affare illecito o per accaparrarsi il favori del signore del crimine, appena i due Jedi comparvero sulla soglia le chiacchiere cessarono all'istante mentre gli occhi di tutti i presenti si puntarono su di loro, la maggior parte cominciò a mormorare frasi che i due cavalieri non colsero ma che chiaramente non erano lusinghiere, altri invece si limitarono storsero il naso alla loro presenza. Ignorando il comportamento astioso della folla i Jedi seguirono la loro guida sopra una griglia che dava sulla botola dove giaceva il mostro di Jabba. l'Hutt era sdraito su una pedana di pietra insieme a delle donne, incatenate, di varie specie; l'alieno si prese del tempo per osservarli poi emise dei versi che C-3PO tradusse come:

"Amici Jedi benvenuti ne è passato di tempo dall'ultima volta, ditemi, per quale motivo siete qui?"

"Salute Jabba, perdonaci per questa visita inaspettata ma ci serve il tuo aiuto" rispose Obi-Wan che in risposta ricevette altri versi, tradotti come:

"Tranquilli amici Jedi, avete salvato mio figlio, sono in debito con voi ditemi pure",

"È proprio di bambini che si tratta, ci servirebbe il suo consenso per poter accedere all'area dove di solito si radunano" spiegò il giovane Skywalker.

"Vedi, Jabba stiamo cercando un bambino e dei nostri informatori ci hanno detto che le rovine di questo tempio sono sorvegliate dai tuoi uomini. Per questo siamo qui, per chiederti il consenso per entrare nelle rovine del tempio" spiegò pacatamente Obi-Wan misurando attentamente ogni parola che pronunciava.

L' Hutt pare un attimo pensarci, strofinando una mano sotto il mento molliccio, prima di emettere dei versi compiendo un gesto verso una Twi'lek.

"Sì capisco, immagino missione legata alla forza, per me non c'è problema basta che non causate guai o danni ai giovani"

"Giuriamo che non faremo male a nessuno" disse Anakin, per quanto la sua parola potesse valere, soprattutto se c'era il rischio di uno scontro armato.

La Twi'lek tornò con due specie di medaglie su un cuscino, Jabba aggiunse:

"Queste medaglie sono il mio lascia passare, nel caso abbiate bisogno usateli durante la vostra permanenza su Tatooine" I Jedi non si sarebbero mai aspettati tanta collaborazione da parte da parte degli Hutt, è proprio vero che un figlio ti cambia.

"Ti ringraziamo Jabba" aggiunse Anakin mettendo da parte la medaglia che ritraeva la sagoma degli Hutt.

L'essere emise altri versi,

"Figuratevi amici, ma il tempio sarà vuoto per diverse ore, perché non restate con noi?"

I cavalieri sapevano che contraddire un Hutt poteva essere contro producente per la missione, così i due accettarono l'invito prendendo posto a un tavolo mentre la festa riprendeva con danze e musica.

"Beh è andata bene" commentò Anakin prontamente,

"Già, grazie al lavoro che tu e Ahsoka avete fatto nei riguardi di suo figlio" Rispose Obi-Wan sorridendo visibilmente orgoglioso del proprio padawan.

"Così mi lusinghi"

"Non ti montare la testa" rispose ridacchiando Obi-Wan

"Tranquillo, tranquillo, quindi ... qual' è la prossima mossa?" chiese Anakin stravaccandosi sul piccolo divanetto.

"Aspettiamo l'ora giusta e andiamo al tempio, li studieremo i bambini e cercheremo di capire chi è" rispose il maestro,

"Scusate maestro Obi-Wan, ma come ci muoveremo nel caso non troviamo il bambino al tempio" chiese C-3PO con il suo solito fare disfattista.

"Allora faremo un giro per tutta la città, la troveremo prima o poi" rispose Anakin

"È l'unica cosa che possiamo fare, non abbiamo neanche un piccolo indizio, quindi dobbiamo muoverci con quello che sappiamo" aggiunse Obi-Wan. In quel momento una cameriera gli andò in contro a chiedergli le ordinazioni, facendo chiudere la conversazione.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: I tormenti di una duchessa ***


Restarono alla festa degli hutt per poco più di un'ora, prima di congedarsi e raggiungere il campo del capitano Fives che nel frattempo aveva analizzato la zona.

"Conviene fare un rapporto al consiglio" commentò Obi-Wan incrociando le braccia iniziando a lisciarsi la barba, come al solito.

"Concordo, prima ero stato contattato da Rex perché chiedevano informazioni, pare siano molto nervosi riguardo questa missione" rispose Fives, Anakin alzò gli occhi al cielo innervosito, quando il consiglio adottava quel comportamento gli dava l'idea che non si fidasse dei suoi uomini,

Perché ci affidano le missioni? Se poi devono monitorarci ogni cinque minuti!?

"Allora avvisiamo e vediamo che ci dicono a Coruscant" ribatté il giovane Skywalker mentre cercava di nascondere il proprio nervosismo che venne notato da Obi-wan che attivò il ricevitore posato sul guanto della divisa Jedi. La risposta non tardò ad arrivare e l'ologramma prese le sembianze del maestro Yoda che con voce carica di saggezza e di peso dovuto alla veneranda età disse:

"Salute maestro Obi-Wan, Salute maestro Skywalker"

"Salute maestro Yoda" rispose Obi-Wan

"Calma è la situazione da voi, Obi-Wan?" chiese il saggio dalla pelle verdastra

"Sì maestro Yoda, abbiamo sentito dei contatti e abbiamo scoperto che ci sono delle rovine di un tempio, dove i bambini sono soliti giocare, questo porta ad avere maggiori possibilità di trovare il figlio della forza." rispose Obi-Wan

"Segnalare niente dovete voi?" chiede l'anziano Jedi

"No niente di preoccupante, abbiamo solo avuto a che fare con gli Hutt, pare che il nostro amico abbia cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i bambini, di fatti questo tempio è sorvegliato dai suoi uomini e abbiamo dovuto chiedere il permesso di entrare, ci ha donato queste" rispose il biondo mostrando le medaglie ricevendo un cenno col capo dal maestro.

"Aspettiamo l'ora di ritrovo per andare lì, nella speranza di trovare questo bambino" aggiunse Anakin

Il maestro Yoda annuisce, prima che si sentisse una voce tanto cara al giovane jedi.

"Maestro Yoda, ho finito di raccogliere i dati che mi avete chiesto"

La figura che entrò nell'inquadratura dell'ologramma si rivelò essere la giovane togruta con una pila di fogli in mano

"Grazie Padawan Tano, per favore, nel mio ufficio portarli puoi?" chiese l'alienetto verde.

Ahsoka annuì rispondendo "certamente" fece per allontanarsi quando il suo sguardo venne attirato dall'ologramma al suo fianco, un sorriso si dipinse sul suo viso e salutò dicendo: "Buongiorno maestro Obi-Wan, Buongiorno Maestro"

Anakin provò fastidio per i modi formali della propria Padawan, tuttavia capiva che lo faceva a causa della presenza del maestro Yoda, ma il ragazzo percepiva come se ciò creasse un distanziamento che non c'era mai stato tra loro. Il giovane Jedi provò a spezzare questa sensazione rispondendo al saluto della giovane con tono divertito:

"Ciao Furbetta, stai facendo la brava?"

"Non sono di certo io la mocciosa Skycoso" rispose con il suo solito tono scherzoso prima di chiedere,

"Allora il bambino?"

"Lo stiamo cercando presto dovremmo trovarlo" rispose il ragazzo

"Bene, vedi di tornare presto che ho voglia di allenarmi con la spada" ribatté Ahsoka

"Va bene furbetta, vediamo se mi batterai" disse Anakin stringendo il pugno con un aria di sfida

"A detta del maestro Plo Kulm sono migliorata" fu la risposta della giovane incrociando le braccia, come per metter in allerta il proprio maestro

"Sì ci penserete dopo a queste cose bambinoni" disse Obi-wan mettendosi in mezzo

Ahsoka annuì con un dolce sorriso.

"E' meglio per noi andare, vi faremo rapporto stasera maestro Yoda" Obi-wan riceve un cenno col capo dal maestro e chiude la conversazione

"Scusami Anakin ma devi imparare ad avere un certo contegno" disse Obi-wan posando una mano sulla spalla dell'allievo

"Ma che c'è di male? Stavo solo scherzando" ribatté il giovane maestro

"Lo so, ma devi solo decidere attentamente con chi puoi mostrare questa apertura con Ahsoka, e chi è meglio che vi veda con un rapporto più formale" spiegò il biondo.

Anakin sapeva che poteva contare sul proprio maestro, ma riteneva che a volte si fasciasse la testa ancor prima di romperla. Obi-wan sorrise prima di guardare il cielo, mancavano ancora un paio di ore prima di quella stabilita.

"Ci conviene riposarci per ora e aspettare il momento giusto" commentò ricevendo in risposta un cenno con la testa.

Rientrarono in casa, apparentemente vuota, e andarono a coricarsi nelle loro stanze.

Anakin si sdraiò e chiuse gli occhi nella speranza di recuperare qualche ora perduta la notte precedente.

Nel frattempo, Satine Kryze duchessa di Mandalor era seduta alla sua scrivania, anche quel giorno le questioni burocratiche di l'avrebbero tenuta occupata a sufficienza. Firmò l'ennesimo documento commerciale, posò la penna e si alzò dalla poltrona guardando la sua città. Mandalor aveva ancora tanti problemi interni ed esterni ed era suo dovere risolverli, ma le sarebbe piaciuto avere un po' di tempo anche per se stessa... e lui... già lui, chissà come stava? Era da un paio di giorni che non la contatta come solito fare. Le aveva detto che si sarebbe allontanato da Cosuscant per una missione, ma preferiva non darle dettagli.

Era sempre molto riservato su queste cose per proteggere la loro incolumità, e pensare che quando era più giovane non si faceva di questi problemi. Un bussare alla porta dei suoi appartamenti la riportò alla realtà e rivolse lo sguardo verso l'entrata.

"Avanti".

Entrò sua sorella Satkan, come al solito con la sua eleganza che la contrandistingueva. Capelli color rosso ramato elegantemente legati in una pettinatura piuttosto semplice, una coda lasciata cadere sulle spalle, enfatizzavano la sua indole tranquilla. Gli occhi di un azzurro ghiaccio capaci di ammaliare per quanto spensierati. Indossava un elegante abito dai toni chiari con un piccolo strascico, portava tra le mani un vassoio con una teiera, un paio di tazze e dei biscotti

"Buon pomeriggio duchessa" disse salutandola

"Ciao Satkan, non essere così formale" rispose facendole un silenzioso invito ad accomodarsi.

Sorrise avvicinandosi appoggiando il vassoio, prese la teiera e versò il thè.

"Spero tu non sia troppo impegnata anche oggi" disse prima di porgerle una tazzina "Ieri sei rimasta qui fino a tardi"

"Lo so, lo so, Satkan, ma Mandalor ha bisogno di tanta attenzione soprattutto perché è uno dei pochi sistemi ancora neutri" rispose la duchessa prendendo la tazza.

"Già ma dovresti stare del tempo con tuo figlio e anche lui ne avrebbe bisogno" la giovane donna si lasciò andare ad una risata sommessa, "Sai temo stia diventando troppo simile a te, anche lui pensa solo alla politica, ma se vivete solo di quello perderete tante opportunità nella vita" disse prima di portarsi l'altra tazza alle labbra. Già avrebbe dovuto pensare anche a suo figlio...senza Satkan e suo marito non sapeva che fine avrebbe fatto. Quando rimase incinta era molto spaventata all'idea di una gravidanza. Già era ed è mal vista figuriamoci se avesse esposto suo figlio al pubblico e avesse detto chi è il padre, sia per lei che per il padre sarebbero stati enormi guai. La loro sorella le aveva consigliato di ucciderlo...ma come poteva? Invece Satkan la accompagnò per tutta la gravidanza e alla fine decisero che il piccolo fosse pubblicamente suo figlio. Certo il popolo non ebbe problemi a crederci e anche suo figlio non ebbe problemi ad accettare la realtà una volta appresa, non provava odio nei confronti della madre, e continuava tuttora a mantenere il segreto, cosa per cui gli era enormemente grata.

"Seguirò il tuo consiglio Satkan, domani vedrò di stare con lui, almeno con mio figlio voglio avere un rapporto che è definibile tale." rispose prima di mordere un biscotto.

"Il padre non sa ancora nulla malgrado tuo figlio abbia quasi 16 anni?" chiese la sorella

"Sai che non posso dirglielo o avrebbe ripercussioni sulla sua figura, anche se all'epoca eravamo molto giovani e imprudenti c'è da dire che il consiglio sicuramente lo caccerebbe e non intendo rovinargli la vita in questo modo"

"Lo so, lo so, tesoro lo so, ma Korkie merita di sapere la verità sull'identità del padre" rispose Satkan.

"A me non ha mai fatto domanda sulla sua identità ha sempre voluto sapere del suo carattere e del nostro rapporto" rispose la duchessa tranquillamente.

"Anche questo è vero, ma non ti viene di parlarne?" chiese la giovane guardando tra le librerie dell'ufficio con un modo di fare elegante e gentile.

"Temo di forzarlo verso una situazione che va possa metterlo in difficoltà" fu la risposta.

"Capisco, sei molto gentile a non forzarlo verso questa realtà".

Satine sorrise prendendo un altro sorso di thè prima che il suo ricevitore emettesse un suono.

"Ti lascio alle tue faccende sorellona, vado a pensare a questioni meno importanti" disse Satkan sorridendo prima di raccogliere le tazze vuote e uscire chiudendo la porta con estrema eleganza, aveva sempre posseduto quella grazia innata cosa che la rendeva la più femminile delle tre sorelle Kryze.

La duchessa sorrise, si lisciò le pieghe dell'abito prima di accettare la richiesta di contatto del ricevitore.

Il suo cuore salta un battito, l'ologramma prese le sembianze del cavaliere che ormai vent'anni prima le aveva catturato il cuore. Sorride, i suoi occhi azzurri la studiano penetrandole l'anima, la sua voce calda la salutò.

"Duchessa Kryze" componendo un lieve inchino.

"Cavalier Kenobi" rispose facendo un Inchino ridendo con lui, prima di chiudere a chiave la porta per sicurezza.

"Come stai Satine?" chiede sorridendo, notò senza troppi problemi che porta la versione più leggera della divisa Jedi, ciò voleva dire che si trovava in qualche pianeta caldo, gli sorrise e sedendosi gli rispose

"Io sto bene, malgrado la moltitudine di lavoro"

"Non deve essere facile gestire una situazione fragile come quella di Mandalor" commentò.

"Già, e tu che mi racconti?" gli chiese sorridendo

"Al momento sono in missione nell'orlo esterno ma ho un po' di tempo libero, volevo sentirti visto che ultimamente è saltato il nostro appuntamento serale" rispose passandosi una mano tra i capelli.

"Capisco, spero che non si tratti di una missione pericolosa"

"No, no, questo no si parla di una ricerca"

"Capisco meglio smettere di parlare della tua missione" lo fermò prima che le condividesse informazioni importanti

"Si hai ragione, scusa"

Gli fece un gesto come per dire di non preoccuparsi, malgrado la distanza le era impossibile non sentirsi estremamente a suo agio quando parlava con lui, sapeva mettere a nudo ogni sua debolezza, era questo a darle fastidio e ad intrigarla in quel giovane impertinente che crescendo era diventato un uomo gentile e dai modi di fare protettivi.

"Su Obi raccontami qualcosa, come sta il tuo Padawan?"

"Lascia perdere mi fa uscire matto" le rispose con tono esasperato.

"Perché mai?" gli chiese.

"Anakin si è innamorato" rispose passandosi una mano sul volto.

"Ah sì? e si sa per caso di chi?" chiese leggermente incuriosita, il suo lato pettegolo si era improvvisamente svegliato.

"Di Ahsoka la sua padawan" le rispose.

"Amore tra Jedi interessante... e lei?" appoggiando il mento sulle mani incrociate.

"Non so dirti, sicuramente hanno un rapporto molto sciolto e basato sul punzecchiarsi a vicenda, ma dirti che anche lei è innamorata credo sia un po' forzato" rispose lisciandosi la barba.

"Forse è molto brava a nasconderlo, molto più del tuo allievo a quanto pare, oppure non prova niente oltre a un'amicizia, ma vedendo il loro rapporto mi viene difficile dirti qualcosa di preciso" anche lei alla sua età quando comprese che era innamorata di Obi si era ritrovata a reprimere i suoi sentimenti restando posata il più possibile, mentre lui si faceva scappare qualche indizio di una possibile attrazione nei suoi confronti, cosa che aveva imparato a gestire con l'età.

"Che mi consigli di fare Satine? Lo riprendo anche troppo rischiando di essere più sospettoso di lui " disse con un tono leggermente sconfortato, Anankin non era lui, Anakin era impulsivo e molto ribelle, era praticamente impossibile aiutarlo quando non lo si conosceva affondo.

"Che bel grattacapo caro mio....mh posso consigliarti di fare come fece il maestro Qui-Gon con te" passandosi una mano tra i capelli, Obi la guardò alzando un sopracciglio non cogliendo il suo pensiero.

"Il maestro ti diede libertà di muoverti, non preoccupandosi troppo dei pensieri altrui, solo quando le voci iniziarono ad essere troppe ti tirava una sgridata seria, prova a usare le tecniche del tuo maestro, sei molto paranoico e ciò ti fa notare dettagli che per altri non valgono nulla, lascia ad Anakin possibilità di essere se stesso, ti darà tante soddisfazioni. Come tu ne hai date al tuo maestro"

"E se il consiglio notasse qualcosa?" chiese parecchio agitato.

"Obi lascia che notino, notare è un bene significa che un cambiamento in una persona sta avvenendo, sicuramente Anakin sa quando è il caso di smettere ma deve stare nei suoi termini non nei tuoi, perché avete caratteri diversi e quindi un atteggiamento diverso"

"Capisco effettivamente hai ragione, quei due sono molto più rilassati di me, impedirgli di crescere e seguire una possibile avventura mi farebbe fallire sia come maestro che come fratello, grazie tesoro" disse sorridendo

"Figurati"

Restarono a parlare ancora un po' prima che Mandalor la richiamasse ai suoi doveri e riunioni, ma la sua mente andava a Obi e ai suoi amici, essere un Jedi era una vita piena di rinunce in nome della forza, ma quanto un essere vivente può annullarsi per un'entità che sceglie le sorti della galassia? Il fatto che i suoi cavalieri reprimano i propri sentimenti, quindi la propria natura, che gli ha donato la forza è la scelta migliore? o forse i cavalieri hanno paura della forza di essi?

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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti, scusate se questa storia sta avendo parecchi ritardi e salti di pubblicazione, ma purtroppo sono stata impegnata con gli esami, di cui mi sono liberata da poco e quindi ora posso tornare in carregiata. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sorvolando il ritardo. 

Se volete potete seguirmi su instagram ( https://www.instagram.com/tabhita.sakamaki.taby/ ) 

E che la fantasia vi guidi! 💙

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Un ritorno rocambolesco ***



Aveva dormito appena un paio d'ore e ora si sentiva abbastanza rimbambito, si sedette sul letto e si passò le mani sul viso cercando di svegliarsi come si deve, per poi rivolgersi verso la finestra e guardare il sole, era ora di andare. Si sistemò e andò a bussare alla porta di Obi-Wan, che gli aprì chiedendogli:

"Sei pronto?"

"Sì andiamo, non ci conviene attendere oltre" rispose Anakin prima di andare verso l'uscita, salutando velocemente gli abitanti della casa, raggiungendo Fives, aggiornandolo del piano e partire verso il tempio abbandonato.

Mentre correva sullo speader la sabbia gli graffia la pelle e il clima caldo e soffocante non contribuivano a migliorare il suo umore, odiava quel pianeta, mai avrebbe pensato di tornarci e mai avrebbe voluto farlo, che senso aveva visto che ormai non c'era più niente che lo legava a quel posto?

Durante il viaggio era parecchio teso e la sua guida stranamente prudente, anzichè spericolata ne era un chiaro segno che sicuramente il suo maestro aveva notato.

Arrivarono vicini al tempio e fermarono gli speader, all'entrata del tempio notarono due guardie, un mon calamari [1] e un dathomiriano [2], armati, are facile pensare che fossero uomini di Jabba. Si avvicinarono prima che il mon calamari li fermasse dicendo:

"Alt, serve un permesso degli Hutt per entrare al tempio", i due Jedi mostrarono la medaglia ottenuta dall' Hutt e le due guardie si fecero da parte per lasciarli passare.

Rimaneva poco del tempio originale, se non la forma della pianta, qualche base delle colonne era ancora in piedi mentre altre giacevano a terra, delle tribune percorrevano tutto il perimetro che aveva una vaga forma ovale. Al centro di questo ovale vi era uno spiazzo da dove provenivano le chiassose voci dei bambini schiavi intenti a giocare, sulle tribune videro alcuni adulti, probabilmente genitori o servi incaricati di controllare che nessuno tagliasse la corda.

I bambini avevano diverse età e specie, i più grandi potevano avere al massimo dodici anni, giocavano tutti insieme in un gioco a squadre con una palla di cuoio fatta probabilmente da loro stessi.

Vedendoli così tranquilli Anakin dovette ammettere che malgrado il luogo dove fossero, una parte di lui era felice pensando alla loro età non avrebbe nemmeno immaginato del tempo libero per giocare. Erano molto fortunati.

Molti di loro portavano i capelli corti a causa del caldo e mentre correvano si potevano intravedere alle loro orecchie degli orecchini, segno distintivo di appartenenza alla casta degli schiavi, il suo sguardo si rabbuiò e impulsivamente si portò la mano all'orecchio sinistro. I pensieri del giovane maestro vennero interrotti quando gli arrivò la palla addosso, Anakin l'afferrò al volo; se la rigirò tra le mani finché una voce leggermente stridula gli urlò:

"Ehi puoi passarci la palla?"

Sorrise ai bambini per poi lanciare uno sguardo ad Obi, il quale sembrava star pensando "Ti prego abbiamo una missione da compiere, resta concentrato", per poi unirsi al loro gioco ignorando i tentativi di protesta del maestro, i ragazzini saranno stati anche piccoli, però erano veloci e organizzati. Ricevette la palla da un bambino, compì un paio di dribbling [3] schivando alcuni ragazzini che tentarono di bloccargli il passaggio,

"Ehi sono libera, passa!" passò la palla a una Twi'lek, avrà avuto al massimo 5 anni, la sua pelle era bianca e i Lekku [4] erano caratterizzati da delle striature azzurre, il suo vestito era stato senza dubbio rattoppato più e più volte ed era legato in vita da una corda malandata, un anellino pendeva dalla zona alta del suo orecchio. Senza alcun dubbio si trattava di una bambina che viveva una condizione non molto felice, tuttavia aveva un sorriso birichino stampato sul viso che da quando erano lì non l'aveva mai abbandonata, ridacchiò mentre scappava dai suoi amichetti arrivando davanti alla "porta", dove venne bloccata da tre ragazzini più grandi di lei.

La bambina schivò i loro tentativi di rubarle la palla per poi tornare indietro, raggiungendo la metà campo e da lì lanciare la palla; era chiaro a tutti fin da subito che si trattava di un lancio fin troppo lungo per lei, la palla fece per toccare il suolo ma un secondo prima che potesse cadere...iniziò a fluttuare, restando per un attimo ferma a mezz'aria per poi dirigersi verso la porta, un paio di bambini si misero in mezzo per tentare di fermarla ma "la palla" evitava tutti i loro tentativi, facendo slalom tra le loro braccia e gambe, aumentando la velocità.

Lo sguardo dei due Jedi si spostò verso la piccola Twi'lek che aveva compiuto il lancio, la quale non si era mossa di un centimetro, ma aveva entrambe le mani sollevate verso la palla. Percepirono chiaramente l'uso della forza in lei, avevano trovato il figlio della forza.

Ma le urla dei bambini fecero voltare lo sguardo di Anakin verso di loro.

"Di nuovo, l'hai fatto ancora!",

"Ehi, hai imbrogliato! Hai usato i tuoi trucchi!",

"Avevi promesso che se ti lasciavamo giocare con noi non l'avresti più fatto",

"Non vale!",

I bambini accerchiarono la Twi'lek iniziando a darle addosso mentre gli occhi della piccola iniziarono a farsi lucidi,

"Tanto chi ci vuole giocare con voi!?" sbottò a un certo punto scappando via, piangendo.

Anakin abbandonò la partita per andare dietro alla bambina che si era nascosta dietro a quella che una volta doveva essere una colonna.

"Ehi?...ehi piccola?"

La sentì singhiozzare così si avvicinò appoggiandosi alla colonna, guardandole la testa, lei alzò lo sguardo, osservandola più da vicino Anakin notò che aveva delle lentiggini sparse su tutto il viso e gli occhi azzurri anche se ora erano arrossati.

La bambina non rispose, si limitò semplicemente ad osservare Anakin per un attimo per poi abbassare lo sguardo e spostarsi un po' chiaramente infastidita dalla sua presenza,

Anakin riportò lo sguardo sugli altri bambini che erano tornati a giocare, e mentre ripensò a ciò che le aveva visto fare prima ecco che un piccolo ghigno appare sul viso del giovane Jedi.

"Sai, prima hai fatto un tiro fantastico", commentò, la bambina continuò a stare zitta, asciugandosi le lacrime e portandosi le ginocchia al petto.

"Se non gli è piaciuto è solo perché sono gelosi, sai da dove vengo io qualunque bambino si sarebbe sentito orgoglioso di riuscire a fare un tiro come il tuo" attentamente Anakin si avvicinò sedendosi a qualche passo da lei. La piccoletta lo guardò stando attenta ai suoi movimenti, era nervosa e triste ma non si poteva definire spaventata, più che altro sembrava che l'ultima affermazione del guerriero l'avesse incuriosita.

"Il mio nome è Anakin e tu ce l'hai un nome?" chiese il guerriero,

Questa volta sembrava tentata di rispondere ma all'ultimo ci ripensò, tenendosi le ginocchia vicino al petto.

All'improvviso ad Anakin venne un'idea geniale "Vuoi vedere un lancio bello come il tuo?" le chiese, lei sollevò lo sguardo, questa volta i suoi occhi brillarono, Anakin si tirò in piedi, alzò una mano attirando la palla a sé con la forza facendo rilasciare un verso di stupore dalla giovane, mentre gli altri ragazzini protestavano, Anakin si avvicinò al campo e lanciò la palla utilizzando la forza, la fece sollevare in aria sempre più in alto, i bambini stettero fermi guardando Anakin senza sapere cosa fare, a un certo punto il Jedi decise che era arrivato il momento di rompere l'incanto e fece precipitare la palla, tutti si mossero nel tentativo di afferrarla al volo, ma all'ultimo Anakin riprese la palla, per modo di dire, facendola scattare come un fulmine verso la porta segnando.

"Questo valeva almeno tre punti" ridacchiò voltandosi verso la Twi'lek che nel frattempo si era avvicinata e adesso lo osserva ammirata,

"Hei! così non vale, non è divertente" gli urlarono dietro i ragazzini ma Anakin li ignorò riattirando la palla nelle sue mani, la passò poi alla piccola,

"Riesci a fare di meglio?" la provocò, lei guardò la palla, poi il campo ed infine il Jedi, c'era una certa determinazione nei suoi occhi, come se gli stesse comunicando che accettava la sfida e infatti lanciò, utilizzando subito la Forza, per aumentare la velocità del suo tiro, purtroppo non riuscì a raggiungere la porta perché uno dei mocciosi, decise di fare l'eroe mettendosi in mezzo per deviare il colpo, prendendosi una pallonata in faccia.

Mentre il gruppetto si radunava intorno a quest'ultimo la bambina riattirò la palla a sé sorridendo con orgoglio "Allora si può sapere il tuo nome piccola peste?",

"Dai Anakin basta ora" li interruppe Obi-Wan, che si avvicinò dicendo: "Siamo qui in missione non puoi pensare sempre a giocare"

La palla gli finì addosso, il maestro l'afferrò, grosso errore, tempo zero ad ecco che un gruppo di mocciosi urlanti lo circondò tentando di levargli il gioco dalle mani, Anakin sentì la piccola Twi'lek ridere,

Lei guardò Anakin sorridendo e finalmente risponde: "Tann, Mi chiamo Tann",

Finalmente Obi-Wan riuscì a liberarsi dei bambini che fecero per tornare a giocare prima di esser fermati dagli uomini degli Hutt che li invitarono ad andare via, la pausa rea finita dovevano tornare dai loro padroni. Anakin si rivolse alla piccola Tann:

"Vieni ti accompagniamo a casa", lei annuì,

Obi-Wan le chiese: "Sai dirci chi è il tuo tutore?",

Anakin non lo sopportava quando faceva così, sempre intento ad addolcire la pillola, quei bambini conoscevano la loro situazione.

"Io non ho un tutore, il mio padrone è Ziro the Hutt, sai la caccola viola gigante" rispose con una voce leggermente divertita mentre saltellava, Anakin e Obi si scambiarono uno sguardo.

"E cosa ti fa fare?" le chiese Anakin,

"Pulisco, lavo, stiro, faccio la spesa, insomma cose così, ma il padrone dice che quando sarò grande mi darà altri tipi di lavori anche se non so bene cosa intende, però ogni tanto vedo delle ballerine entrare e uscire dai suoi locali e alcune di loro sono delle Twi'lek come me!"

Quando si dice che il sangue non mente, tuttavia la piccoletta non sembrava rendersi conto della situazione,

"Sapete non mi dispiacerebbe diventare una ballerina un giorno, soprattutto se potrò smettere di indossare questi cosi, sono stretti e poi prudono!" disse grattandosi la base del collo,

"Dai, devo andare al suo locale preferito, mi ha detto di andare lì quando sarei tornata dalla pausa".

Cominciarono ad incamminarsi, bisognava ammettere che quella bambina era in gamba, sarebbe stato divertente seguire il suo addestramento quando sarebbero tornati a Coruscant.

Arrivarono davanti ad un locale simile a moltissimi altri su Tatooine, Tann fu la prima ad entrare, Anakin fece per seguirla ma venne fermato da Obi,

"Anakin ascolta quando saremo dentro voglio che tu lasci parlare me",

"Sì signore",

"Sono serio Anakin c'è in ballo la vita di una bambina cerchiamo di evitare problemi", "Ma per chi mi hai preso?" si scostò ed entrò.

All'interno il posto era affollato e caotico mentre cercarono di farsi strada scorsero: giocatori d'azzardo, donne che danzavano mezze svestite, canaglie, brutti ceffi, insomma sempre la stessa musica.

Seguirono Tann che nel frattempo si era avvicina a quello che riconobbero essere Ziro, stava seduto su un tavolo in un palchetto a parte probabilmente la zona riservata ai proprietari e ai membri appartenenti alla loro cerchia.

"Padrone sono tornata!" disse la bambina.

"Ooooh piccola Tann ben tornata" rispose l'Hutt prima di notare i due guerrieri "Jedi" lo sentirono sussurrare tra sé e sé con apprensione prima che Obi intervenisse,

"Ziro, se non ti spiace, avremmo bisogno di parlarti" iniziò con tono fermo e formale,

"Capisco" rispose con quella vocina stridule fastidiosa "Beh accomodatevi...Jedi" pronunciò il loro ruolo con ribrezzo evidente, facendo storcere il naso, nonostante questo Anakin cercò di ricordare che dovevano mantenere la conversazione su toni civili se volevano convincerlo a cedergli Tann.

"Prego vi offro un drink" disse facendo un gesto alla piccola che subito si precipitò al bancone bar a ordinare, per poi ritornare con la stessa velocità portando un vassoio con sopra tre bicchieri, non appena raggiunse i tre uomini cominciò a distribuirli, Anakin rifiutò gentilmente l'offerta al contrario del maestro, per il giovane Jedi era già abbastanza difficile stare allo stesso tavolo con un soggetto del genere ma bere qualcosa assieme come se fossero vecchi amici mentre lui maltratta una bambina, no, non poteva tollerarlo.

"Allora mio piccolo fiorellino dimmi, cosa ci fanno questi cavalieri con te? spero che tu li abbia parlato bene del tuo vecchio papino Ziro, cucciolina mia", disse rivolgendosi a Tann, la voglia di Anakin di estrarre la spada e costringere quel porco a consegnargli la bambina era tanta, ma fortunatamente intervenne Obi-Wan,

"E' proprio della bambina che volevamo parlarti. Avremmo bisogno di portarla via con noi"

"E perchè mai???" esclamò facendo una smorfia chiaramente infastidita,

"Non è affar tuo!" rispose Anakin facendosi prendere dal nervoso,

"Per favore ti ho detto di lasciar parlare me" disse Obi-Wan all'allievo che non capiva il tentativo del maestro nello sforzarsi di essere gentile quando era chiaro che quel tizio non piaceva neanche a lui,

"Noi portiamo via Tann e la portiamo via adesso!", lanciò un'occhiata verso la bambina che finora era rimasta ferma in un angolo, sul vassoio aveva ancora il drink rifiutato, appena si accorse di avere lo sguardo di Anakin sollevò il bicchiere e ci sputò dentro,

"Beh se volete Tann, dovrete guadagnarvela" continuò l'Hutt alzandosi dal suo posto e muovendosi verso i tavoli da gioco.

I Jedi sapevano già cosa aveva in mente, come tutti gli schiavisti voleva lanciare una scommessa.

"Se volete la piccola Tann dovrete guadagnarla a Sabacc", in quel momento sopraggiunse proprio quest'ultima,

"Padrone volete un'altro drink?" chiese porgendogli l'ultimo bicchiere sul vassoio, "Grazie fiorellino" rispose prendendo un sorso.

"Allora che ne dite?" domandò Ziro, la sua era una chiara provocazione infatti,

"I Jedi non giocano d'azzardo" affermò Obi con fermezza, "Perché non cerchiamo di risolvere la questione in modo...",

"Ci sto! Fuori le carte" dichiarò il Jedi più giovane,

"Anakin!"

"Senti vuoi portare via la bambina o no? Non è il momento di farsi degli scrupoli",

"Va bene giovane cavaliere, allora la mia posta in gioco è Tann, ma voi che cosa avete da offrire?" domandò l'Hutt,

"Tu che cosa vuoi?" domandò lo sfidante,

"Bhe, diciamo che...le vostre spade laser sono degli oggettini molto interessanti...",

Obi Wan era sconvolto "Non vorrai mica...",

"Andata, se io dovessi perdere tu potrai avere le nostre spade" affermò Anakin interrompendo la protesta del suo maestro,

L'Hutt sogghignò.

Aveva finito tutti i compiti affidatole dal maestro Yoda, e gli altri maestri a cui era stata affidata, nel frattempo che Obi-Wan era insieme a Skycoso in missione. Si permise di andare nella sua camera, finalmente! Aveva bisogno di una pausa, ma ebbe appena il tempo di pensarlo che subito il suo sguardo si posò sul libro abbandonato sul tavolo, l'aveva preso in mano qualche sera prima decisa a dargli un'occhiata, purtroppo tra una cosa e l'altra non aveva ancora avuto il tempo di leggerlo e neanche di sfogliarlo. Lo prese in mano, aveva la copertina di cuoio, con il simbolo della sua gente ed era un po' malandato mentre ne accarezzò il dorso la prese un po' di ansia, presto avrebbe compiuto diciotto anni e solo il pensiero che avesse il rito di passaggio...aiuto! Lei e la danza non andavano d'accordo, chissà che figura davanti al villaggio.

Ahsoka, respirò nel tentativo di tranquillizzarsi, aveva ancora qualche mese e sicuramente sua mamma e Hehla potevano aiutarla, forse però avrebbe dovuto smettere di rimandare e cominciare a studiare seriamente mentre rifletteva su quest'ultimo punto, le arrivò al ricevitore una chiamata che accettò e l'ologramma prese le sembianze di sua madre. Una donna alta, dai lineamenti leggermente squadrati, gli occhi verde chiaro, il volto decorato dalle macchie tipiche della loro razza intorno agli occhi, sulle guance e sulla fronte, aveva un sorriso dolce e rassicurante, tipico suo. Eccola, neanche sapesse che la stava pensando,

"Ciao Ahsoka" la salutò,

"Ciao mamma, come stai?" le chiese sorridendo, era sempre bello sentirla,

"Tutto bene grazie, da te come va l'addestramento?" le chiese, era chiaramente seduta sulla sua poltroncina dove li dondolava quando lei e i suoi fratelli erano più piccoli,

"Mah, in questi giorni non sto facendo nulla di speciale, il mio maestro è lontano per via di una missione quindi io studio o mi alleno con altri padawan" rispose sorridendo,

"Capisco, sono contenta di sentirti è sempre bello poter parlare con qualcuno che non mi dà problemi" rispose,

"Ashacynt ti fa ancora disperare" disse ridendo,

"Figlia mia tu non hai idea di che cosa vuol dire crescere un'adolescente" affermò sospirando,

"Direi proprio di no, comunque anche per me è bello sentirti, anzi, speravo di riuscire a chiamarti prima o poi" ammise abbassando lo sguardo, "Ho qualche pensiero ultimamente e avrei bisogno di parlarne con qualcuno" si sedette sul letto portandosi una gamba al petto. La madre sorrise e si sistemò sulla poltrona dicendo:

"Dimmi pure piccola guerriera?",

"Sono un po' preoccupata per il Watap Boshk [5], sai che non so danzare, e poi qui non ho molto tempo per prepararmi, non so se sarò pronta" ammise Ahsoka, non le piaceva mostrarmi così, soprattutto dopo la morte del padre, ma in questo caso aveva bisogno di consigli da chi ci era già passato.

"Santa Forza creatrice, allora è proprio una cosa dei Tano" disse ridacchiando "Tranquilla piccola anche io ero in ansia per il Watap Boshk, e neanch'io ho potuto esercitarmi come si deve, ma se ti ho regalato quel libro al tuo compleanno un motivo c'è" rispose facendole l'occhiolino. Lo sguardo di Ahsoka si spostò verso il libro,

"Ma tu non l'hai ancora letto vero?" affermò con tono di finto rimprovero,

La figlia lo prese tra le mani e lo aprì attentamente, un sorriso le si dipinse sul volto quando vide nell'indice la voce [Watap Boshk 94] andò alla pagina e trovò la spiegazione delle origini e dei significati con inclusa una guida illustrata per i passi di danza. Guardò la madre sorridendo.

"Grazie", rispose non vedeva l'ora di farlo vedere anche ad Anakin, magari avrebbe potuto convincerlo a lasciarle un po' di tempo per esercitarsi con la danza o magari avrebbe potuto aiutarla anche lui a...oh no! ecco che ritornavano quegli accidenti di brividi che sembravano non voler lasciare in pace, si sentì un po' accaldata sperando di non essere arrossita, non di fronte a sua madre,

"Il Watap Boshk non è il tuo unico pensiero...vero?" aggiunse la donna

Se c'era una cosa che odiava è il non saper mentire a sua madre,

"E' così palese?" chiese,

"Sono tua madre, ti conosco" rispose sogghignando, "Si tratta forse di un ragazzo?",

Ok ora era definitivamente sicura di essere arrossita,

"Uh prime farfalle nello stomaco eh? su avanti dimmi com'è?" chiese,

Sospiro frustrata, ma perché doveva essere così trasparente, non poteva tenersi una cosa, solo una per sé senza che qualcuno lo venisse a sapere,

"Non è nessuno mamma, solo un idiota, spaccone, arrogante, senza un briciolo di sale in zucca, che non fa altro che darmi sui nervi con quel suo stupido sorriso, i suoi stupidi capelli e i suoi stupidissimi occhi azzurri!",

"Quindi è umano?", affermò divertita.

"Ah, Ah...insomma la mia bambina ha trovato il proprio cavaliere...beh sono contenta per te..." le disse con un sorriso

"Eddai mamma questa del cavaliere era pessima, e poi lui non ha proprio niente del cavaliere",

"Ehi fu così che tuo padre mi descrisse a tua nonna, guarda un po' il caso l'unico essere che frequenti con queste caratteristiche è il tuo maestro", o lei era troppo furba o era Ahsoka che parlava troppo,

"Guarda che non devi vergognarti, sono tua madre sono qui anche per parlare anche di questo" la faceva semplice lei,

"Non c'è niente di cui parlare e poi non credo di essere il suo tipo" ammise sospirando,

"E lui che cosa pensa?" le chiese

"Sinceramente non ne ho idea, sì mi vuole bene, sì ci tiene ma...",

"Almeno ti guarda?",

"Vuoi scherzare!" sbottò prima di riuscire a contenersi,

"Tesoro se c'è una cosa che posso affermare con certezza è che gli uomini sono ritardatari, quindi se posso darti un consiglio probabilmente ci vorrà un po' prima che ti dica le cose in modo chiaro e tondo, ma se non hai pazienza fai tu la prima mossa, magari gli chiedi di uscire insieme una volta",

"Tipo un appuntamento?" chiese la figlia inclinando la testa

"Beh è un ipotesi" rispose,

"Seguirò il tuo consiglio, grazie mamma",

"Buona fortuna guerriera" chiuse la chiamata tirando un respiro profondo, meglio non farsi troppe illusioni per il momento e poi...c'è l'ordine, improvvisamente il libro tra le sue mani le sembrava particolarmente interessante.

Era seduto al tavolo, con le carte in mano, Obi-Wan aveva cercato di fermarlo in vano, dicendo che il gioco d'azzardo non era la strada dei Jedi e altra roba simile, non ottenendo risultati.

Erano agli sgoccioli ormai e toccava ad Anakin dare le carte, distribuì una carta ciascuno finché non si ritrovarono entrambi con due carte coperte, sentì l'Hutt ridacchiare non appena ricevette le sue carte per poi pescare dal mazzo, aveva già vinto due piatti di mano e qualcosa diceva al Jedi che stava barando. Ora per vincere doveva assolutamente ottenere la mano Sabacc e per farlo doveva raggiungere i 23 o -23 punti e non superarli, Anakin era a 19, e aveva la possibilità di cambiare due carte.

Se era davvero come pensava e l'Hutt stava imbrogliando allora era probabile che in quel turno lui avesse già in mano i punti che gli servivano per fare Sabacc, quindi al prossimo turno avrebbe chiesto di scoprire le carte, sfortunatamente per lui non era l'unico che poteva imbrogliare.

Toccò ad Anakin, facendo attenzione a non farsi scorgere, usò la Forza sul mazzo cercando di intuire quali carte potessero tornargli utili, guardò quelle che aveva in mano per non destare sospetti, gli serviva assolutamente un tre, pescò dal mazzo.

"Scopriamo le carte" mise giù le sue carte, come aveva previsto Anakin, "Ventitre positivo, ho vinto!"

"Aspetta..."scoprì le carte che aveva in mano, un tre, un due e l'idiota, "Mano dell'idiota, la partita è mia",

"Ma-ma come è possibile!?" disse Ziro agitandosi.

"Fortuna" rispose il Jedi "Sembra proprio che la piccola Tann verrà via con noi" disse alzandosi, la bambina sorrise saltandogli addosso. Anakin la prese in braccio,

"Arrivederci Ziro" disse avviandosi verso l'uscita del locale con Obi-Wan,

"Non è possibile, tu hai imbrogliato!" protestò Ziro, alcuni degli avventori si voltarono a guardarli.

"Non dire sciocchezza Hutt, i Jedi non possono barare", replicò prima di andarsene.

__________________

Mon calamari: una specie anfibia bipede con teste a cupola alta, mani palmate e grandi occhi simili a occhiali.

Dathomiriano: noti anche come Dathomirian Zabraks e Dathomiri , erano una sottospecie di Zabrak originaria del pianeta Dathomir. Parliamo della razza di Darth Maul per capirci.

Dribbling: gesto tecnico proprio di alcuni sport di squadra, tra cui calcio e pallacanestro, in cui l'atleta in possesso del pallone supera uno o più avversari mantenendo il controllo della sfera e senza che venga commesso un fallo.

Lekku: indicato anche come code della testa , sono appendici lunghe e carnose che sporgevano dalla testa di tutti i Twi'lek , Togrutas e Ozrelanso maschio .

Watap Boshk: traduzione delle parole danza (watap) e crescita (boshk), in linguaggio dei tortuga trovato a questo link :

http://www.swaoa-mush.com/wiki/Togruta_Vocabulary_List

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Tann ***


Ottenuta la loro vittoria contro l’Hutt, la coppia di Jedi si diresse al campo da Fives con la piccola Tann seduta sullo speeder, davanti ad Anakin a cui chiese:
“Dov'è che andiamo?”

“Al campo dove ci sono dei nostri amici, lì ci prepareremo per partire verso Coruscant” spiegò il giovane Jedi tenendo gli occhi fissi sulla strada.

“Corus-che!?” 

Era normale per una bambina come lei non aver mai sentito il nome di un pianeta del sistema interno. 

“Coruscant, è un pianeta lontano dove sarai addestrata, lì si trova la sede della Repubblica Galattica” spiegò Obi-Wan mentre sfrecciavano attraverso il deserto.

"Addestrata? Per cosa?" Chiese Tann curiosa.

“Per diventare una guerriera Jedi” la rispose Anakin concentrato.

“Una cosa?” 

“Vedi Tann i Jedi sono un antico ordine di individui sensibili alla Forza, la Forza è l’energia che pervade l’universo e tutto ciò che esso contiene” spiego’ Obi-Wan.

“Wow! quindi io sono capace di sentire...questa Forza?” 

“Esatto, hai presente quello che hai fatto al tempio? ecco più o meno sarà questo quello che farai” disse Anakin sogghignando.

“Forte!!!” esclamò la piccola esaltata, si avvicino’ le mani alla bocca e urlo’:

“EHI FORZA MI SENTI!? SONO TANN E VOGLIO ESSERE TUA AMICA!” 

quel comportamento fece scoppiare Anakin in una fragorosa risata. 

“Non è proprio così che funziona” disse Obi-Wan ridacchiando “Una volta a Coruscant farai degli esami e ti sarà assegnato un maestro Jedi, in questo modo inizierai un addestramento che svilupperà il tuo legame con la Forza e potrai far parte di missioni per mantenere la pace e la giustizia nella Repubblica.” 

“Uuuuuuh sono troppo emozionata! e Lotterò anch'io nello spazio e riempirò di botte i cattivi liberando gli schiavi.” Tann era talmente eccitata da non riuscire a stare ferma, e Anakin sentì una stretta al cuore. Possibile che tutti i bambini fossero così ingenui e pieni di sogni?

“Certo piccola peste, diventerai una vera guerriera.” Sentenziò con una punta di malinconia.

Tann da quel momento iniziò a fantasticare come sarebbe stata la sua vita e Anakin gli andò dietro, per una volta non riteneva opportuno essere troppo realista. Obi-Wan sorrise vedendo il suo pupillo ancora così immaturo e desideroso di giocare, Alla fine Anakin era così. 

Arrivarono al campo dove fermarono gli speeder e raggiunsero il capitano Fives intento a parlare con Rex.

“Fives eccoci di ritorno” disse Obi-Wan attirando l’attenzione dei due cloni.

“Generale Kenobi, Generale Skywalker ben tornati.”

“Grazie Fives” disse Anakin.

“Com'è andata la missione Generale Kenobi?” chiese Rex.

“Il figlio della Forza è stato trovato, ci prepariamo per partire” rispose Obi-Wan.

“Perfetto farò rapporto al consiglio.”

“No, no, ci pensiamo noi non preoccuparti” disse Anakin.

“Come preferite, vi attendiamo a Coruscant” Concluse Rex.

“Do ordine di smantellare il campo?” chiese Fives guardando i due Jedi.

“Sì, grazie Fives” rispose Obi-Wan.

“Agli ordini” Fives se ne andò mentre Tann si guardava intorno e Obi-Wan aprì un contatto con il maestro Yoda.

“Maestro Kenobi, il figlio della Forza, trovato avete?”

“Sì Maestro Yoda, è qui” rispose Anakin prendendola in braccio per mostrarla al maestro.

“Mhhh, grandi occhi puri, ottimo lavoro maestri.”  

“Grazie maestro Yoda, provvediamo alle procedure di rientro.”

“Vi attende il consiglio” disse Yoda chiudendo il contatto.

“Obi-Wan, prima di partire vorrei far visitare Tann dal droide medico, non vorrei che stesse male.” affermò Anakin.

“Sì è un'ottima idea” concordo` Obi-Wan.

“Bene piccola peste vieni con me” disse Anakin andando verso la loro nave. Una volta entrati la piccola Twi’lek continuava a guardarsi intorno ammirata, non aveva mai visto una nave del genere prima d’ora, e ancor meno aveva mai sognato di salirci un giorno.

“Wooow questa è la tua nave? è enorme! Va veloce? quando partiamo?” chiese la bambina saltellando. 

Anakin ridacchio’ rispondendo: ”Prima facciamo una visita al droide medico.”

“Al droide medico? Perchè? Ti sei fatto male?” chiese girando la testa per cogliere ogni particolare della nave.

“No, ma dobbiamo assicurarci che tu possa affrontare un viaggio senza star male” spiegò Anakin.

“Ma io sono forte” rispose la bambina, non era mai stata da un medico prima, non ne aveva mai avuto bisogno o almeno questo è quello che le ripeteva la Caccola gigante. Adesso però l’idea che qualcuno la visitasse la rendeva nervosa.

“Non centra niente l’essere forte o meno” spiegò il giovane Jedi, poi vedendo che la bambina era tesa aggiunse:“Senti conosco quel vecchio droide da una vita e non ha mai ucciso nessuno.” 

Si avvicinò a una porta che si aprì in automatico, superò l’orlo andando dentro la stanza dove il droide medico li accolse.

“Buongiorno maestro Skywalker, come posso aiutarvi?” 

“Buongiorno, vorremmo che facessi una visita completa a questa piccola peste.” 

il droide guardò la Twi’lek “Certo nessun problema.”

Anakin mise Tann su un lettino e il droide iniziò a esaminarla e farle vari test tra cui quello dei midi-chlorian. [1] I risultati portarono a una bambina forte, sottopeso ma non per questo incapace di affrontare un viaggio da Tatooine a Coruscant. 

Questo rincuorò Anakin che non voleva stare su quel pianeta un solo secondo in più del dovuto. Infatti appena tutto fu pronto si misero in viaggio verso il centro galattico. 

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“Anakin! Ti sembra normale quello che hai fatto!?” chiese Obi-Wan ora che erano soli nella sala comando.

“A cosa ti riferisci Obi-Wan?” chiese il ragazzo.

“Ti sei messo a prendere in giro dei bambini mentre cercavamo Tann, hai giocato d’azzardo e hai scommesso le nostre spade, che sarebbe successo se avessi perso?” chiese Obi-Wan innervosito.

“Che c'è di male, la piccola peste si è divertita, anzi, io penso proprio che mi adori. Inoltre se non giocavo d’azzardo non avremmo mai potuto salvarla, e tranquillo le spade laser non sarebbero mai finite nelle sue mani, era tutto sotto controllo.” 

“Anakin sii serio per una volta, era pericoloso” ribatté Obi-Wan.

“Obi-Wan per favore, basta, siamo riusciti a trovare Tann e stiamo tornando a casa quindi possiamo chiudere il discorso?”

“Santa Forza, Anakin devi capire che sei un Jedi e un punto di riferimento per tanta gente, prima di tutto Ahsoka.” 

Sentire quel nome fece sobbalzare Anakin, già lui era il suo maestro e doveva darle l’esempio. Fece un respiro profondo chiudendo gli occhi e rispose:

“Si Hai ragione, scusa Obi-Wan”

“Non importa.” Concluse il suo maestro con un sospiro. Ogni giorno il suo allievo sapeva mettere a dura prova la sua pazienza.

Non si accorsero, che nel frattempo un piccolo alieno bianco e lentigginoso si era introdotto silenziosamente nella sala di comando, avvicinandosi al pannello di controllo.

“Uuuuuuuuuuhhhhhhhhh a che serve questo?” fece per toccare un tasto.

“No ferma!” disse Anakin. La piccola Twi’ lek obbedì allontanandosi per un attimo, finché la sua attenzione non venne attirata da una levetta.

“Tann no sta ferma” Intervenne, stavolta, Obi-Wan.

“Uffi ma è così interessante questa nave, sapete non ne ho mai vista una da vicino” rispose Tann.

“Non preoccuparti Tann, sai conosco qualcuno che ti farà divertire un mondo” disse Anakin.

“Davvero? Chi?” chiese la piccola incuriosita.

“C-3PO puoi venire nella sala di comando?” chiese Anakin parlando al ricevitore.

il droide non si fece attendere mostrandosi nella sala comandi.

“Mi avete fatto chiamare signore?” chiese il droide appena entrato.

“E tu chi sei?” chiese Tann.

“Oh Salve io sono C-3PO Relazioni umane Cyborg” disse il droide dorato.

“Ciao io sono Tann” disse la bambina agitando la mano.

“C-3PO puoi giocare con Tann finchè non arriviamo a Coruscant” chiese Obi-Wan.

“Nessun problema Generale Obi-Wan, vieni con me Tann” e la bambina seguì il droide iniziando a porgli tante domande. 

“Povero C-3PO” disse Obi-Wan.

“Beh Se si chiama Relazioni Umane Cyborg ci sarà un motivo” rispose Anakin ridacchiando e con quel piccolo stratagemma il viaggio procedette secondo i piani, arrivando a Coruscant senza intoppi.

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Lei era nella sua stanza che danzava seguendo le istruzioni del suo libro. 

“Una rotazione del polso, un passo indietro, uno in avanti....No era passo indietro, rotazione del polso, passo in avanti, no! Dah sembra tutta uguale!” 

Si buttò sul letto con fare sconfortato.

“Sarò un disastro al Watap Boshk” disse guardando il libro. Avrebbe continuato a sconfortarsi se il rumore di una nave non avesse attirato la sua attenzione. Guardò alla finestra, appena la riconobbe corse verso la pedana di atterraggio. 

Salutò i cloni che scendevano con un sorriso che si illuminò quando vide Obi-Wan e Anakin, o come lo chiamava lei, Skycoso insieme a una bambina che teneva il giovane Jedi dai pantaloni. 

“Ben tornati maestri” disse attirando la loro attenzione.

“Ehi Furbetta! Come stai?” chiese Anakin avvicinandosi.

“Bene grazie Skycoso, com’ é andata la missione su Tatooine?”

“Chiedilo al’ esserino attaccato alla mia gamba.”

“Ehi! E tu chi sei!?” chiese la piccola Tann attirando l’attenzione di Ahsoka che si accovacciò e sorridendo rispose:


“Ciao, io sono Ahsoka, la padawan di del maestro Anakin”

“La pada-che!?” chiese Tann confusa.

“Padawan vuol dire apprendista jedi” spiegò Obi-Wan “Ora però andiamo, il consiglio aspetta Tann per conoscerla e affidarle un maestro.” 

“Sì Obi-Wan hai ragione” disse Anakin con chiaramente scritto in viso che non aveva troppa voglia di colloquiare con il consiglio dei Jedi.

Obi-Wan sapeva che per il suo allievo sarebbe stata una tortura così disse:

“Dai Tann andiamo, Anakin e la sua padawan hanno delle cose da fare che hanno rimandato da tempo, ci penso io a portarti al consiglio” 

Tann guardò Anakin chiedendo: “Ci rivedremo?”

“Certo piccola peste sta tranquilla, chiunque sarà il tuo maestro ogni tanto verrò a trovarti, ma tu fa la brava ok?”

la bambina sorrise e annuì prima di seguire Obi-Wan. 

“Non pensavo che te la cavassi bene con i bambini” disse Ahsoka quando rimasero soli.

“So cosa ha passato quella bambina, e so quali certezze le servono” rispose Anakin toccandosi l’orecchio e Ahsoka non si fece sfuggire quel dettaglio, in pochi secondi capì molte cose sulla missione su Tatooine.

“Devo cercare di farlo distrarre”  si disse

“Beh ora è al sicuro ed entro il calar del sole avrà un maestro.”

“Già.” 

“E comunque, Skycoso, abbiamo un duello che ci attende” disse sorridendo. 

“Hai ragione furbetta, voglio proprio vedere se sei migliorata in mia assenza.”

“C’è solo un modo per scoprirlo” disse sorridendo dirigendosi nella sala d’addestramento.

I due si scambiarono uno sguardo d'intesa e un sorriso, sfoderano le spade laser iniziando a ruotarle camminando intorno come se si stessero studiando.

Fu Anakin ad attaccare per primo, scattò in avanti ma Ahsoka prontamente sfoderò le spade parando il colpo, il laser delle lame sfrigolò appena esse vennero in contatto. 

“Prevedibile” la padawan respinse il suo maestro e tentò un affondo da sinistra ma questa volta fu Anakin a parare, mentre Ahsoka incrociava la seconda spada con la prima. I muscoli delle braccia bruciarono mentre l’uno si sforzava di far indietreggiare l’altro.

“Ehi furbetta.” provocò Anakin

“Non stuzzicare troppo Skycoso.” Con uno sforzo simultaneo si liberarono dalla situazione di stallo, saltando ai lati opposti dell’area di addestramento.

Si fermarono, c’era determinazione nei loro sguardi.

Si vennero incontro, sfoderando le lame, correndo, impazienti di scontrarsi ancora, di sentire il laser fremere mentre le loro spade si incrociavano, mentre saggiavano l’uno la forza dell’altro.

Parate e attacchi si alternarono in modo sempre più frenetico, nessuno era intenzionato a mollare, continuarono a scontrarsi per un tempo che parve infinito.

Finché di nuovo non si ritrovarono in una fase di immobilità, avevano entrambi il fiato corto, perle di sudore gocciolavano dalle loro fronti e lungo le loro schiene, ma ancora nessuno voleva cedere, nonostante la stanchezza, nonostante i muscoli delle braccia e delle gambe urlassero per lo sforzo.

Anakin era convinto ormai della sua vittoria perchè malgrado la stanchezza lui restava più forte della sua padawan, e in uno scontro fisico come quello, raccogliendo le forze, poteva ancora sopraffarla.

Il cavaliere aumentò la pressione sull' avversaria, ma in attimo Ahsoka ritrasse le lame, si chinò all’indietro inarcando la schiena, sebbene il suo corpo fosse affaticato, e con il piede destro colpì la mano di Anakin. Il ragazzo colto alla sprovvista dalla mossa dell’allieva si lasciò sfuggire la spada laser.

Fu questione di un attimo, il momento successivo Anakin  usò la Forza per recuperare l’arma, nel tempo in cui Ahsoka gli fece uno sgambetto per destabilizzarlo, sentendosi poi afferrare per un braccio e trascinare sul pavimento.

La togruta si sentì avvampare appena si rese conto che erano finiti l’uno sopra l’altro.
Anakin si sollevò incrociando gli occhi con quelli di lei, per un istante nessuno si mosse, rimasero a guardarsi, il sudore che gli costellava il viso, la stanchezza nei loro occhi, i respiri affannati, Finché apparve, sui loro volti, un sorriso che si trasformò in un sogghignò, che scoppiò in una risata incontrollata. Entrambi stavano ridendo colti da improvvisa ilarità, in parte a causa della stanchezza, in parte per la situazione imbarazzante in cui si trovavano.

“Ti sei fatta male?” chiese Anakin

“No, no, tranquillo sto bene” disse la padawan sedendosi “Tu stai bene?” 

“Sì tranquilla, comunque ammetto che sei migliorata, il maestro Plo Kum ti ha dato delle dritte.” 

Ahsoka annuì sistemando le spade.

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Intanto la piccola Tann svolse egregiamente i test del Consiglio e ora era fuori dalla stanza aspettando di sapere che cosa le avrebbero fatto. 

“A quanto pare questa figlia della forza è molto dotata” disse Shaak Ti con un elegante gesto della mano

“A quanto pare” disse Windu “Se una persona come lei finisse in mano ai Sith sarebbe molto pericoloso”

“Ragione tu hai Maestro Windu….Tann no essere padawan come altri….forte la Forza in lei….adatta non è per addestramenti padawan….subito maestro lei deve avere.”  

“Perchè mai? è contro il regolamento, le mancano le basi” ribattè Windu indispettito.

“Se Forza troppo potente in lei, addestramento generale inutile per lei sarà! Di un faro subito bisogno ha” rispose Yoda poggiando le mani sul suo bastone.

“Dite quindi che se non viene guidata con particolare attenzione potrebbe cedere al lato oscuro?” chiese Plo Koon.

“Alta la probabilità è.” Affermò il piccolo alieno verde.

“E chi potrebbe essere questo faro maestro Yoda, avete qualche idea?” chiese Shaak ti.

“Sì...Obi-Wan è il faro giusto per lei.”

“Perchè Obi-Wan?” chiese Windu.

“Maestro Skywalker addestrato da Obi-Wan è stato, addestramento con Obi-Wan equilibrio a Skywalker ha dato. Tann lui aiuterà, sicuro io sono” concluse Yoda.


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[1] Midi-chlorian: I microrganismi senzienti simbionti delle cellule grazie al quale è percepibile la forza

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Ascolta il maestro ***


Obi-Wan era stato estremamente riconoscente al consiglio dei Jedi per averlo riconosciuto adeguato per un secondo allievo. Aveva già intuito che Tann sarebbe stata un piccolo demonio come Anakin ai tempi che furono, ormai era sicuro di avere abbastanza esperienza.

 

Diede il primo giorno libero a Tann per ambientarsi a Coruscant. La piccola Twi’lek era incuriosita dalla civiltà e si fece portare in giro ovunque dai due cavalieri, alla fine era stanca ma il sorriso che aveva stampato il viso sarebbe stato capace di illuminare chiunque.

Tuttavia nonostante avessero trascorso tutti una bella giornata Obi-Wan era consapevole che c’era parecchia strada da percorre per la sua giovane Padawan, e il giorno dopo si misero subito al lavoro.

Tann non aveva mai aperto un libro in vita sua, o tenuto in mano una penna e la cosa fu chiara a tutti da subito, anche se la cosa non sorprese nessuno, In fondo agli schiavisti fa comodo avere schiavi ignoranti. 

Così il suo maestro si concentrò sul darle le basi della lingua parlata e scritta. Contrariamente a quanto ci si potesse immaginare Tann si mostrò interessata e incuriosita. Almeno alla prima parte, il problema si presentò quando si dovette iniziare a studiare le basi del codice Jedi. 

 

“Bene Tann sei pronta per iniziare il programma ufficiale da padawan?” 

 

“Si Obi-Wan” rispose la bambina vestita con una tunica scura e con una piccola bandana dalla quale pendeva una treccina da Padawan.

 

“Tann devi chiamarmi Maestro altrimenti è una mancanza di rispetto” la riprese il jedi.

 

la bambina sbuffò ma annuì “Vaaaaa bene maestro”.

 

“Bene, ora iniziamo dalle basi ovvero da ciò che contraddistingue i Jedi”

 

“Intendete la forza?” chiese Tan.

 

“Esatto. La forza è un campo di energia mistica generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’universo e tutto ciò che esso contiene...”  

 

Tann cercò di ascoltare ciò che il maestro le diceva ma malgrado i suoi sforzi per tenere l’attenzione trovava quel discorso noiso e difficile, di conseguenza presto smise di impegnarsi, trovando distrazione in ogni minima cosa: se non era la penna era la finestra, se non era la finestra era la treccina, se non era la treccina era un Jedi starfighter che passava...il suo sguardo scappava dal maestro ogni volta che ne aveva occasione, questo le causò una serie di rimproveri dal suo maestro esasperato, finché i suoi occhi, per puro caso, non intravidero Anakin e Ahsoka nel corridoio, mentre erano intenti a parlare portando dei libri in braccio.

 

“Immagino che Obi-Wan sia a lezione con Tann” affermò la giovane Togruta.

 

“Sì probabile, per Obi-Wan ora inizia una nuova avventura, chissà se se la caverà?”


“Beh è riuscito ad addestrare te non vedo perchè non dovrebbe riuscirci con una bambina come Tann” ridacchiò Ahsoka.

 

“Effettivamente non sono una passeggiata come allievo” disse Anakin grattandosi la nuca.

 

“Senti Maestro Skywalker….” iniziò la ragazza. Quel cambiamento di atteggiamento così improvviso mise in allerta il Jedi, se la sua padawan si rivolgeva a lui in modo così formale ci doveva essere qualcosa di serio sotto.

 

“Sì cosa c'è?”

 

“Io ho quasi 18 anni, e passerò alla maggiore età….” 

 

“mh-mh” 

 

“Vedi nella mia cultura c'è un...definiamolo rituale...per il quale dovrei prepararmi”

 

“Non lo sapevo” disse sinceramente Anakin, effettivamente non sapeva molto della cultura di Ahsoka, non era mai stato argomento di conversazione tra loro ed ora che la fanciulla tirava fuori questo argomento era alquanto curioso. 

 

“È normale la mia gente è abbastanza restia a parlare delle nostre abitudini a chi non è della tribù” spiegò la giovane.

 

“Comprendo, dunque di che rituale si tratta?” chiese il jedi.

 

“Nel mio caso è una danza che viene insegnata di madre in figlia, di sorella in sorella.È una danza che rappresenta la maturazione di noi ragazze e la presa di coscienza di esser pronta al prossimo step della vita” spiegò Ahsoka.

 

“Prossimo step della vita e quale sarebbe?” 

 

il viso di Ahsoka si decorò di una spolverata di rosso intenso e strinse al petto i libri che aveva con sé. 

 

“Vedi con questo evento si indica di esser pronti a iniziare a tessere il proprio futuro e di conseguenza prendere certe scelte...” 

 

“Scelte di che tipo?” il cuore di Anakin si appesantì per un istante senza che il ragazzo comprendesse il perché, aveva l’angoscia di conoscere la risposta a quella domanda.

 

“Beh...tipo…. accettare o meno un matrimonio” rispose la ragazza con una lieve esitazione

 

Erano esattamente le parole che Anakin non avrebbe mai voluto sentire. L’idea di Ahsoka sposata gli gelava il sangue nelle vene, non perché non voleva la felicità della sua Padawan ma perché era ormai una parte importante della sua vita. Non voleva perdere anche lei. 

 

“Capisco...comunque perchè hai tirato fuori questo argomento” 

 

“Vedi il discorso è che io non sono solita ballare e mi servirebbe del tempo per potermi esercitare perciò volevo chiederle se…”

“Se possiamo ridurre le ore di allenamento per poterti esercitare vero furbetta?” chiese il ragazzo stampandosi un sorriso sul viso.

 

“Sì è così”

 

“Beh non c'è problema anche se allentiamo un po’ la corda dopotutto sei una Padawan sul pezzo e in perfetta forma, svagare con altri impegni non ti farà che bene” 

 

“Grazie Skycoso” concluse la Togruta con un sorriso.

 

Continuarono a passeggiare stuzzicandosi come due bambinoni prima che qualcosa si aggrappasse alla gamba di Anakin.

 

“Mh?” 

 

Attaccata alla sua gamba vi era una piccola Twi'lek bianca che lo guardava con un dito davanti alla bocca.

 

“SSSSShhhhhhhhhhhhhhhhhh…..mi sto nascondendo”

 

“Da chi?” chiese Ahsoka stando al gioco della bambina.

 

“Dal vecchio brontolone” 

 

Ahsoka e Anakin cercarono di non scoppiare a ridere intuendo chi fosse il “vecchio brontolone”.

 

“Tann, Obi-Wan è il tuo maestro devi portargli rispetto” disse Ahsoka cercando di contenere le risate.

“Ma non fa altro che fare bla bla bla bla” imitando con le mani un becco che si apriva e chiudeva.

 

“Ma sono lezioni che quando sarai più grande ti serviranno.” continuò la Togruta

 

“Io voglio fare qualcosa di divertente non stare a sentire lui coi suoi paroloni che non significano niente” la piccola s’imbronciò, pensava che diventare un cavaliere fosse più facile.

 

“Effettivamente Obi-Wan ha questo vizio di usare i paroloni per niente” Disse Anakin prendendo la bambina in braccio.

 

"La cosa non mi sorprenderebbe" disse Ahsoka "Comunque Tann, qual era l'argomento della lezione?" 

 

"Ehm….Parlavamo della forza...e...dei Jedi...credo..." rispose Tann grattandosi la testa confusa.

 

"La prima lezione da allievo, sembrano passati millenni" disse Ahsoka con una punta di nostalgia. 

 

"Secchiona" disse Anakin non condividendo per niente il sentimento di Ahsoka. 

 

"Ero semplicemente curiosa, comunque dovremmo aiutare Tann a capire questo concetto o non potrà proseguire con le lezioni." 

 

“Hai ragione ma come potremmo fare?” chiese il giovane Jedi.

 

Ahsoka ci pensò un po’ toccandosi il mento.

 

“Forse ho un’ idea, porto questi libri in biblioteca e ci penso io ci vediamo tra un’ora al giardino”  disse correndo via.

 

“Anakin tu e Ahsoka siete fidanzati?” chiese Tann guardando il Jedi.

 

“C-che!? No no, ma che sciocchezze sono queste Tann! Io e Ahsoka siamo due….due grandi amici oltre che maestro e Padawan” disse Anakin con un tono amaro.

 

“Peccato, sai prima vi ho visti parlare in corridoio, sembravate proprio una coppia di fidanzatini”ridacchiò. La cattiveria non voluta dei bambini aveva stavolta centrato i sentimenti di quel giovane Jedi che mandò giù deglutendo a vuoto. 

 

All’ora prestabilita Anakin e Tann raggiunsero il giardino trovando Ahsoka che aveva con sé diverse bustine e aveva appena acceso un fuoco da campo.

 

“Ben arrivati vi stavo aspettando” 

 

“Che hai in mente di fare?” chiese il giovane raggiungendola

 

“Tranquillo è tutto sotto controllo. Sedetevi.” 

 

I due obbedirono e Ahsoka sorrise e versò qualcosa nel fuoco facendo aumentare l’intensità della fiamma. 

 

“OOOH” esclamò la Twi’lek.

 

“Benvenuti giovani avventurieri… avete voglia di ascoltare una storia?” 

 

“Sii” Tann sorrise.

 

“Bene e allora preparatevi all’avventura” Ahsoka prese da una bustina una polverina di un blu acceso, cloruro rameoso, lo lanciò nella fiamma ed essa divenne di un accesso verde-azzurro. 

 

“Questa è una storia di tanto tempo fa.” fece dei movimenti tentando di modellare il fumo. 

 

“E la si racconta di generazione in generazione. Quando ero piccola mi insegnarono che il mondo è pieno di magia” la togruta prese un’altro ingrediente, il cloruro di litio che una volta aggiunto al fuoco cambiò il colore della fiamma rendendola di un rosso carminio. 

 

“Magia?” chiese Tann guardandola con occhi sognanti.

 

“Sì esatto. La fonte di questa magia è la forza un campo di energia che controlla l'equilibrio nella galassia.” Tramite la forza manovrò il fumo facendogli prendere la forma di un cucciolo.

 

“Grazie alla forza, le piccole cose diventano grandi” il cucciolo di fumo crebbe mentre saltellava intorno a Tann e Anakin, facendo ridere la piccola, mentre Ahsoka aggiunse del nitrato di potassio rendendo la fiamma viola, continuò:

 

“L’inverno lascia posto….” aggiunse del rame rendendo la fiamma verde “Alla primavera” 

 

“Woooow, forte!”

 

 Ahsoka sorrise continuando quel magico racconto con colori ed effetti speciali, spiegò che questo campo di energia che permea ogni cosa può essere manipolato con l’allenamento, per spostare oggetti, influenzare i pensieri della gente, vedere il futuro che esistono due lati della Forza: il lato Chiaro e quello...

 

“Tann ecco dove sei!” i tre si voltarono verso la voce trovando Obi-Wan che gli correva incontro.

 

“Ti ho cercato dappertutto”disse incrociando le braccia. 

 

“Mi scusi maestro” disse Tann abbassando lo sguardo. 

 

“Dai andiamo dobbiamo studiare”.

 

“Ma maestro la lezione la so” ribattè immediatamente Tann, avvilita dall’idea di doversi incollare ai libri.

 

“Ah sì?” disse il biondo guardando la ragazzina che annuì freneticamente.

 

“Allora dimmi cos’è la forza e come fanno i Jedi a esserne sensibili”sbuffò il maestro.

 

“La forza è un campo di energia che permette l’equilibrio della galassia. I Jedi sono sensibili alla forza perchè nel loro sangue hanno i midi-chlorian ovvero dei microrga-microrganismi che sono presenti nelle cellule dei Jedi permettendogli così di essere sensibili alla forza”. 

 

Obi-wan rimase senza dubbio sorpreso lanciando un'occhiata ad Anakin e Ahsoka che gli sorrisero facendo l'occhiolino. Obi-Wan non riuscì a negar loro uno sbuffo divertito.

 

“Grazie ragazzi” disse.

“È stato un piacere” rispose Ahsoka.  

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