Le Stagioni Del Cuore

di acquario88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INVERNO ***
Capitolo 2: *** PRIMAVERA ***
Capitolo 3: *** ESTATE ***
Capitolo 4: *** Autunno/Estate Epilogo ***



Capitolo 1
*** INVERNO ***


Brienne si era trasferita a ottobre a King's Landing. Lei ragazza nata e cresciuta in una piccola isola lontana dal mondo ora si trovava nella grande città, ma non aveva paura, almeno non di questo. Era riuscita a trovare lavoro in una casa editrice importante La Lannister. All'interno si occupavano di ogni genere di letteratura, ma lei adorava il genere storico ed era per quello che era stata scelta. Brie era l'orgoglio del papà Selwyn, del fratello Galladon e delle sue sorelline Arianne e Alysanne. Dopo la morte della madre non era stata semplice per nessuno di loro, specialmente per lei. Suo padre e poi suo fratello avevano dovuto impegnarsi ancora di più all'hotel storico di Tarth, che apparteneva a loro, e avevano poco tempo per la famiglia in generale. Brienne per forza di cose aveva dovuto fare da "mamma" anche alle sorelline, che riempivano la sua quotidianità insieme allo studio. La cosa importante è che nonostante tutto si amavano moltissimo come famiglia e questo l'aiutò in parte a superare le prese in giro per il suo aspetto a scuola. Quei comportamenti però segnarono un solco in lei, soprattutto a livello sentimentale. Al liceo aveva frequentato un ragazzo che poi si dimostrò invece come gli altri, interessato solo a uscire con " Brienne la Bella", come la chiamavano i bulli, per sfizio o per curiosità. Fortunatamente a livello di amicizia ebbe più successo lasciata Tarth. All' università a Duskendale conobbe Margery e diventarono subito amiche. Lo stesso con il fratello Loras e il suo ragazzo Renly, per cui lei si prese una cotta ma non lo disse mai a nessuno. Poi conobbe anche Sansa, suo cugino Jon ed Ellaria. Brienne quindi era riuscita ad avere una sua specie di "famiglia" che le voleva bene e la proteggeva. Grazie alla famiglia di Marge riuscì ad ottenere un colloquio proprio alla casa editrice considerata un must per i suoi studi e dato che cercavano nuovi elementi venne presa, subito dopo essersi laureata. Erano quattro mesi ormai che Brienne lavorava li. Adorava il suo impiego anche se si trattava soprattutto di aiutare la responsabile a cui era stata assegnata. Una responsabile molto particolare perché era Joanna la moglie di Tywin, il proprietario. Le due instaurarono subito un rapporto professionale molto forte e mano a mano che passavano i mesi, Brie si trovava sempre più a suo agio con lei. Joanna di parte adorava questa ragazza così riservata ma che dimostrava avere un senso speciale per scovare quegli scritti che avrebbero avuto mercato. Inoltre dopo aver parlato un po' anche della vita della ragazza, sentì come la voglia di proteggerla da un mondo che era già stato cattivo e soprattutto ingiusto. Sembrava tutto perfetto per Brie, finché non entrò in scena la cosa, per meglio dire la persona, che aveva deciso di complicarle la vita: Jaime. Lui era figlio di Joanna e di Tywin. Un uomo che aveva circa una decina di anni in più di lei e che lavorava come dottore presso l'ospedale della città. Questo aveva indispettito il padre che lo avrebbe preferito in una clinica privata perfetta per l'importanza del nome della famiglia. Jaime aveva inoltre un fratello Tyrion che lavorava con loro e con cui Brienne aveva fatto amicizia. Inizialmente Jaime le chiedeva in modo educato ma senza particolare interesse dove fosse la madre con cui si intratteneva almeno un'ora se non era impegnata. A Brienne quella complicità madre-figlio piaceva, ma faceva tanta tristezza perché le mancava il rapporto che lei aveva avuto con la sua. A volte la sua fidanzata Cersei, una donna ricca di famiglia che non aveva bisogno di lavorare, lo accompagnava. Una bellissima coppia, tutti e due alti, biondi, con gli occhi chiari, la perfezione, anche se lui aveva già qualche punta di grigio che si intravedeva nella barba e nei capelli. In realtà notò che la madre era più sbrigativa quelle volte, quasi non riuscisse ad essere a suo agio con Cersei. Jaime lo percepiva e questo rendeva la conversazione difficile e veloce. A Brie questo tutto non avrebbe dovuto interessare, senonché quel giorno alzò gli occhi e per un attimo incontrò lo sguardo di lui. Lei lo abbassò subito, imbarazzata, ma quello scambio impercettibile l'aveva stranita e non sapeva ancora il perché. Due giorni dopo Jaime si ripresentò ma Brienne gli riferì che la madre era impegnata e doveva aspettare. Allora si siese e cominciò senza nessuna remora a tempestarla di domande, su di lei, sulla sua vita e anche su cosa faceva nel lavoro. Brie all'inizio sembrava sorpresa, ma poi con il passare del tempo si abituò al suo modo di fare e alle sue domande infinite che le facevano alzare gli occhi a volte. Le trovò anche un soprannome, Luce perché secondo lui i suoi occhi brillavano in quel blu che era il loro colore. Così cominciò ad anticipare sempre più le visite a sua madre, solo per intrattenersi un pochino con lei. Era un gran chiacchierone ma riusciva a strapparle un sorriso anche nelle giornate difficili. Brie riusciva a parlare di tutto con lui. Dagli aspetti brutti della sua vita, il bullismo e la morte della madre a quelli belli come la famiglia o gli amici. Lui amava parlare del suo lavoro, del fratello, meno della sua vita sentimentale e della sua ragazza. Jaime infatti cambiava completamente durante le visite con Cersei. Si dimostrava più distaccato e formale, quasi infastidito. Brienne all'inizio non ci fece molto caso anche se ci rimaneva un po' male, ma poi cominciò a capire. Per lui era solo la collega della madre con cui parlare ogni tanto e niente più. Non erano amici nel senso stretto della parola e niente meno altro, quindi si abituò a questo comportamento anche se la sera nella solitudine del suo letto, ci pensava e non poteva fare a meno di starci male. Soprattutto perché la volta successiva a questi incontri, lui sembrava più attento quasi facesse ammenda della volta precedente e questo non faceva bene a Brienne. Per la sua testa era l'amico con cui parlare e ridere di ogni cosa, per il suo cuore una persona da evitare, perché quella vicinanza e quella complicità erano pericolose e Brie doveva proteggersi da false aspettative e dal dolore anche se sapeva che uomo come lui non avrebbe mai provato qualcosa per " Brienne La Bella". Chiese allora a Joanna di lavorare di più con gli altri dell'ufficio. All'inizio Joanna non capì ma poì ma poi si ricordò di quella volta che vide loro due parlare. Brienne dimostrava ammirazione,divertimento ma anche qualcosa che la ragazza voleva nascondere, come per proteggersi, verso il figlio. Lo notò dagli occhi o dal piccolo rossore sulle guance quando la chiamava con il nomignolo che le aveva dato. La vita aveva insegnato alla ragazza che non avrebbe mai potuto avere quello che voleva, lei stessa lo disse a Joanna in una chiacchierata, e doveva preservarsi. Quella volta capì il perché di quelle parole. Jaime quando non vide più Brienne chiese alla madre cosa fosse successo. Lei gli rispose che era stata assegnata ad un altro lavoro. Vide negli occhi del figlio un ombra di delusione che cercò di scacciare immediatamente riprendendo a parlare, ma lo conosceva troppo bene, ci era rimasto male. Perché anche in Jaime Joanna aveva scorso qualcosa, da cui lui cercava di scappare più velocemente di Brienne. Lei intanto aveva trovato la sua dimensione anche con gli altri e cercava di non pensare a Jaime quando lo vedeva entrare dalla madre. Brie cercava quando era sicura che lui fosse concentrato sulla madre, soltanto per pochi secondi quegli occhi color smeraldo che ancora ogni tanto le facevano scendere qualche lacrima la notte, soltanto per riprovare quella sensazione che le aveva scaldato il cuore durante i loro incontri. La sua vita non era male. Aveva una famiglia meravigliosa, amici che le volevano bene ma in questo caso doveva proteggersi come nel caso di Renly. Solo che stava facendo ancora più male e faceva fatica a passare ma lei come sempre era determinata ad andare avanti.

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Capitolo 2
*** PRIMAVERA ***


Le giornate erano diventate più piacevoli passati i mesi più freddi e Brienne adorava andare a lavorare in bicicletta perché poteva passare uno dei giardini più belli della città con tutti gli alberi in fiore. Anzi la domenica prendeva il libro che stava leggendo e si sedeva su una panchina in quel posto assorbendo un po' di tepore. Al lavoro andava tutto bene. Aveva fatto amicizia con due sue colleghe Ygritte e Gilly, ed era impaziente di farle conoscere a Sansa e Marge che sarebbero arrivate venerdì per passare il weekend insieme. L'unico pensiero che doveva sparire ma che si affacciava ancora era quello di Jaime. Da quando aveva cambiato ufficio faceva sempre meno caso alle sue visite, ma quando succedeva di intravederlo era un'altra storia. Di notte lo sognava e si risvegliava con il cuore che batteva come un tamburo. Odiava sentirsi così e nel profondo odiava non poter essere abbastanza per avere un rapporto di qualsiasi tipo con lui. Il rapporto con Joanna invece era sempre molto positivo anche se non stretto come prima e ogni tanto Brienne si fermava ancora a pranzare con lei. Parlavano principalmente di lavoro o di lei. Ogni tanto le chiedeva come stavano i figli perché anche Tyrion aveva lasciato il posto in ufficio per coltivare le relazioni per l'azienda al di fuori. Si rimaneva sempre sul generico, non chiedeva mai di Jaime nello specifico. Era la madre che parlava di lui in particolare. Una volta le raccontò che era molto stanco perché faceva molti turni pesanti in ospedale e aggiunse che le cose con Cersei non andavano così bene. La madre fece capire che lei l'aveva ferito. Brienne non ripensò a quella chiacchierata fino a quando tornò a casa provando dispiacere e sorpresa. Come si poteva fare del male a Jaime, un uomo bello si ma anche e soprattutto meraviglioso dentro. Poi pensò che non erano affari suoi e non lo sarebbero mai stati. Durante la visita delle sue amiche successe un fatto strano. Al ristorante incontrò Joanna, il marito e i figli. Tutti persino Tywin di cui Brienne aveva un po' di timore si dimostrarono cordiali. Joanna era entusiasta di conoscere le ragazze di cui le parlava sempre e Tyrion pure era felice di rivederla. Tutti tranne Jaime. Salutò e rimase li impaziente. Degnò di uno sguardo fugace Brie, anzi si fermò a chiacchierare solo 5 minuti con Sansa e Marge quasi senza fare caso a lei. A Brienne sembrava le fosse passato un vento gelido nel cuore. Le chiacchierate, le risate, tutto dimenticato tutto sparito. Certo era lei che aveva voluto distaccarsi da lui, ma le fece male comunque. Cercò di non pensarci ma quella notte pur essendo stanca dopo la bellissima serata con le amiche non riuscì a dormire e pianse. Si chiese il perché ma per il suo cuore era più che evidente. La settimana successiva passò abbastanza tranquillamente anche se quella sensazione non l'abbandonò del tutto. Una sera però accadde l'impensabile. Brienne stava per uscire quando vide accasciato su una sedia con un viso stanco e distrutto Jaime. Joanna era impegnata in una riunione e la stava aspettando. Non seppe bene come ma si avvicinò. Inizialmente lui sembrò non accorgersi ma quando gli mise una mano sul braccio e gli chiese: " Jaime tutto bene? Hai bisogno di qualcosa?", lui la fissò con quegli occhi che la tormentavano durante molte notti e l'abbracciò. Lei rimase immobile inizialmente, poi però lo strinse. Rimasero così per cinque minuti senza dire nulla, poi lui si staccò e cominciò a parlarle. Le chiese scusa per quella sera e di come si era comportato. Le spiegò che era rimasto sorpreso negativamente di non aver avuto più la possibilità di stare con lei in ufficio perché lui aveva provato un senso di pace, tenerezza e affetto con lei, che si erano trasformati in qualcosa di più. Brie era incredula ma cercò di non farlo capire. Cercava di sostenere il suo sguardo ma non sempre ci riusciva e quando abbassava gli occhi, lui con la mano le alza il viso per cercare il suo sguardo, " la sua luce" come gli disse. Le raccontò di come aveva perso una paziente molto giovane a causa di un brutto male e di come questo l'aveva segnato perché seguiva la ragazza da molti anni. Le parlò di Cersei e del fatto che si erano lasciati perché scoprì che lei lo stava tradendo da molto. Pensava di amarla, che lei sarebbe stata la donna della sua vita e invece Cersei le aveva raccontato solo bugie. Brienne si sentiva triste per lui e le prese le mani. Lui che aveva abbassato gli occhi gli alzò e sorrise. Era ricominciato quasi naturalmente quel filo che si era creato tra di loro mesi prima e quel periodo di lontananza lo aveva in qualche modo rafforzato. Joanna intanto finita la riunione aveva osservato qualche minuto di quell'incontro e sorrise tra se, perché era ormai da tempo che aveva compreso. Raggiunse i due e Brienne si alzò dicendo che si era fatto tardi e che doveva andare. Lui allora la prese da parte e le chiese il numero di telefono che lei gli diede volentieri, ma soprattutto se le sarebbe piaciuto uscire con lui qualche volta. Anche se la sua testa le diceva stai attenta, il suo cuore invece pulsava forte. Cercando di trattenere il tremolio della sua voce accettò. Jaime le sorrise, dandole un bacio sulla guancia e Brie cercando di non arrossire troppo, ricambio il bacio. Salutò poi Joanna e uscì. Si ritrovò a ridere senza una ragione ed il freddo del suo cuore venne sostituito con una bella sensazione di calore e felicità, soprattutto quando vide che Jaime le aveva mandato già un SMS con scritto: " Grazie Luce". Forse per la prima volta era veramente primavera anche per lei.

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Capitolo 3
*** ESTATE ***


Brie aprì gli occhi piano e vide che era ancora presto perché il sole non era ancora spuntato sul mare che si vedeva dalla sua stanza. Per fortuna la notte aveva piovuto e aveva rinfrescato, perché il caldo a Tarth era opprimente soprattutto ad agosto. Bevve un sorso d'acqua e si sdraiò di nuovo voltandosi dall'altra parte del letto. Accanto c'era la persona che sei mesi prima era soltanto il figlio della sua responsabile al lavoro ma che ora stava diventando il suo mondo, almeno una parte che lei non aveva mai scoperto. Jaime dormiva con una mano aperta appoggiata sul cuscino. Lei appoggiò la sua cercando di non svegliarlo, sorridendo. Lui allora aprì gli occhi. Dopo quell'importante discorso tra lei e Jaime, i due avevano cominciato fin da subito a sentirsi tutti i giorni. Lui soprattutto non mancava mai di farsi sentire anche se il suo turno in ospedale era stato lungo e complicato. Gli piaceva ascoltare lei che si preoccupava perché doveva riposarsi invece di stare tanto al telefono, ma entrambi adoravano quella parte della giornata. La chiamava anche alla fine dei turni di notte e Brie adorava svegliarsi con il suono della sua voce calda e rassicurante anche se stanca. Quando faceva visita a sua madre, Jaime chiedeva a Brienne di anticipare il pranzo per passare un po' di tempo insieme. Le sembrava di vivere una favola. Inizialmente era lui a cercare un contatto: le prendeva la mano, le dava un bacio leggero sulle labbra, poi passando il tempo era stata lei a cercarlo di più, perché le sembrava di non riuscire a vivere bene senza un suo abbraccio, un suo bacio, un suo sorriso. Quando Jaime aveva due giorni di riposo attaccati uscivano sempre: a cena, per vedere una mostra, al cinema o al parco dove lei gli leggeva il libro di quel momento e lui ascoltava rapito dalla sua voce, appoggiando la testa sulla sua spalla. Brie si sentiva veramente felice e per la prima volta nella sua vita innamorata anche se riteneva fosse troppo presto per dirglielo. Lui la faceva ridere, sentire bene, sentire amata anche se le discussioni non mancavano perché erano pur sempre due testardi che volevano avere ragione su ogni cosa. Dopo un mese di uscite lei lo invitò a casa sua per cena. Brienne era agitatissima perché voleva fare una buona impressione. Lui arrivò puntuale e rimase estasiato dalla sua cena. Lei gli spiegò che aveva imparato a cucinare dalla madre, che faceva la capo cuoca dell'hotel di famiglia. A Brie scese una lacrima e Jaime le mise immediatamente un braccio attorno alle sue spalle. Disse che le sarebbe piaciuto presentarle lui e si domandava se fosse fiera di lei. Lui senza rispondergli la baciò. Quella sera fu la loro prima notte insieme. Brienne era preoccupata ma in ogni momento Jaime la rassicurava dolcemente e fu forse la notte più bella della sua vita. Joanna aveva visto con il passare dei mesi come i due si stavano facendo bene a vicenda e come stava piano piano sbocciando un amore. La ragazza sembrava più rilassata, serena anche se cercava di rimanere professionale per una questione di rispetto. Un giorno le disse che era invitata per un pranzo di famiglia domenicale. La ragazza sembrava spaventata, ma Joanna cercò di rincuorarla dicendo che tutti dovevano vedere chi aveva ridato la serenità e la felicità a suo figlio. Jaime l'andò a prendere e le tenne la mano tutto il tempo del tragitto in macchina perché la tensione in lei era comunque alta. Alla fine andò bene. Lo stesso Tywin notò come era cambiato il figlio con Brienne, gli sembrava più leggero e con suo grande stupore rideva di più. Tyrion era già conquistato da tempo da Brienne come amica, ma era felice di vederla insieme a suo fratello dopo Cersei. Le raccontò come Jaime fosse sempre stato attento a cosa dicesse Cersei durante questi incontri e soprattutto di quanto fosse disinteressata soprattutto alla madre. Anche Brie piano piano si calmò. Aiutò Joanna a sistemare dopo il pranzo rimanendo un'ora a parlare di ogni cosa. Joanna allora le disse una cosa che fece sorridere Brienne, " tua madre è stata fortunata con te e anche Jaime lo è". Quella notte quando tornarono a casa di Jaime, lui si addormentò quasi subito. Brienne con la testa appoggiata al suo petto, senza farsi sentire, sospirò "grazie amore mio". Ad agosto per le ferie i due andarono a Tarth e fu il turno di Jaime ad essere agitato. Li naturalmente conobbe la famiglia di Brienne. Selwyn lo accolse subito molto bene, Galladon ci mise un po' di più a causa dei comportamenti passati dei ragazzi nei confronti della sorella, ma quando la vide sempre sorridente e felice ogni giorno di più si rasserenò. Le sorelline lo adoravano e giocavano con lui in spiaggia tutti i pomeriggi. Brienne a volte credeva ancora che questo non fosse reale e le insicurezze tornavano a tormentarla. Ma Jaime sapeva come farle sparire, sempre. Una sera lui era andato alle giostre con le sorelline e Brie li raggiunse dopo. Sentì che stava parlando con una sua ex compagna di scuola che lei odiava, Melara. Melara chiese a Jaime cosa facesse qui e se voleva compagnia. Lui si girò vide Brienne e disse " Ecco la mia compagnia". Melara salutò sorpresa e intanto i due non smettevano di ridere e di darsi baci veloci ma teneri. Quella notte dopo aver fatto l'amore si addormentarono. La mano di Brie aveva svegliato Jaime che le disse, " Luce sai che io ti amo vero?". Lei con le lacrime agli occhi e appoggiando la testa sul suo petto gli rispose: " Jaime anch'io ti amo tanto e ringrazierò sempre la vita per questo bellissimo regalo". Dopo aver suggellato queste parole con una passione dolce ma forte, i due si riaddormentarono di nuovo. Un amore che si era fatto strada piano piano senza fare rumore, ma che ora splendeva forte come il sole estivo.

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Capitolo 4
*** Autunno/Estate Epilogo ***


Sembrava una giornata normale per Brienne. Ogni mattina ora usciva di casa un po' prima perché dove abitava l'ufficio era un po' più lontano. Dalla metà di ottobre aveva accettato di trasferirsi da Jaime, anche se le loro routine lavorative erano caotiche, soprattutto quella di lui. Turni infiniti, turni di notte, all'ospedale era così e Brienne lo sapeva ma era comunque felice perché stava costruendo la vita con l'uomo che amava. Quella mattina lui era già andato a lavorare. Lei si alzò, accese il cellulare e vide il suo messaggio che le augurava buongiorno e che si sarebbero visti a pranzo. Erano giorni che Brie si sentiva un po' spossata ma dava la colpa al cambiamento di clima. L'inverno era in arrivo e le giornate erano sempre più fredde. Arrivata al lavoro però fu raggiunta da Joanna che le disse di venire con lei. Brienne capì subito che era successo qualcosa a Jaime. Joanna le spiegò che era svenuto in pausa, ma che non c'era niente di cui preoccuparsi perché il dottore aveva detto che era stato un calo di pressione. Brie però non riusciva a calmarsi. Per un momento aveva pensato di rivivere il momento in cui le dissero della morte della madre.Come quella volta non riusciva più a respirare, il cuore andava a mille e poi il buio. Joanna la fece sedere ma lei doveva andare in bagno perché stava per vomitare. Quando riuscì a calmarsi Joanna le chiese se era la prima volta che stava così e le disse che erano giorni che non stava bene ma non le dava molto peso. La guardò e Brie capì, ma non poteva essere. Poi provò a ricordare e si disse che si la possibilità c'era. Poteva veramente essere incinta. Prima di andare da Jaime in ospedale, lei e Joanna si fermarono in farmacia per acquistare un test. Si recarono nel bagno dell'ospedale e aspettarono. L'esito fu positivo. Joanna era contenta, lei non sapeva come sentirsi e soprattutto come si sarebbe sentito Jaime. Joanna le disse che qualunque cosa avrebbero deciso lei ci sarebbe stata. Brienne allora l'abbracciò, si asciugò le lacrime e andò da lui. Stava riposando. Il medico disse che gli aveva ordinato di prendersi qualche giorno libero e di stare a casa tranquillo. Brienne fu la prima ad entrare nella stanza. Joanna disse che l'avrebbe raggiunta dopo dato che doveva tranquillizzare la famiglia. Jaime dormiva e lei si avvicinò piano, gli diede un bacio leggero sulla fronte. Lui aprì gli occhi e le sorrise. Le disse che non avrebbe dovuto preoccuparsi e che stava bene. Brie allora per sdrammatizzare gli disse che fortunatamente era già disteso, così sarebbe stato pronto a quello che voleva dirgli; con la voce tremante gli diede la notizia e i dubbi su come avrebbe reagito vennero spazzati via in un minuto. Jaime era felice, aveva gli occhi lucidi e non riusciva a parlare. Lui che era un gran chiacchierone, era rimasto senza parole. I due si strinsero e le disse che sarebbe stato molto felice di diventare padre, ma chiese se fosse stata pronta, se fosse stato troppo presto per la loro relazione. Lui avrebbe accettato ogni decisione, perché le disse che era lei la cosa più importante della sua vita e avrebbero affrontato ogni cosa insieme. Il sorriso di lei fu la risposta. Joanna non vedeva l'ora di arrivare a Tarth. Non solo perché avrebbe trovato un po' di refrigerio dal caldo estivo di agosto ma soprattutto perché non vedeva l'ora di conoscere la nuova arrivata della famiglia. Lei e il marito vennero accolti dai figli, infatti anche Tyrion era arrivato un giorno prima di loro. Jaime sorrideva come non mai e abbracciò sua madre e anche suo padre che tradì un po' d'emozione. Naturalmente cercò di mascherare la stanchezza derivata dal lieto evento. Tre giorni fa infatti era nata la sua bimba Catelyn, con una settimana di anticipo. Brienne era a Tarth da luglio perché anche su consiglio del medico un luogo meno afoso l'avrebbe aiutata a superare meglio l'ultimo mese della gravidanza. Jaime dopo aver fatto un mese massacrante di lavoro per prendersi due settimane e godersi la nascita della sua prima figlia, era riuscito ad arrivare appena in tempo. Il giorno stesso infatti Brie era già in ospedale e un'ora dopo l'arrivo di Jaime diede alla luce la piccola. Arrivati a destinazione ci furono gli abbracci e i saluti con Selwyn,Galladon e le sorelle di Brie. C'erano anche le amiche di Brienne che erano li con lei da una settimana. Jaime prese i genitori e li invitò ad aspettare un momento. Joanna vide la scena dalla porta socchiusa. Brienne stava allattando la piccola e pur avendo gli occhi stanchi la guardava sognante. Appena Jaime si avvicinò, e diede un bacio a lei e alla bimba e fece cenno ai genitori. Entrarono e Joanna si avvicinò a Brienne, dandole un bacio a sua volta. Alla ragazza scese una lacrima. Negli ultimi mesi si erano avvicinate molto. Joanna aveva rassicurato Brie sulle sue paure tutte le volte che lei ne aveva bisogno. Era diventata come una figlia per lei. Appena la bimba smise di succhiare, Jaime la prese e la diede ai suoi genitori. Erano tutte e due in adorazione di quella piccola creatura che aveva gli occhi come quelli della madre. Joanna disse ai due ragazzi che avrebbe fatto addormentare lei Cat. Dopo una piccola passeggiata la piccola si era addormentata nelle forti braccia del nonno che sembrava più felice anche di lei. Quando entrò nella stanza per mettere Cat nella culla, vide Brienne che si era addormentata sorretta da Jaime anche lui esausto. Allora Joanna sussurrò alla nipotina che nella vita tutto sarebbe stato possibile e che loro tre ne erano la conferma. Da un gelido sole invernale ne era nato un sole estivo caldo e duraturo e che si augurò non sarebbe finito mai.

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