From dusk till dawn, I am right here.

di Anguria21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventinove ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


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Tornare a casa non è mai facile. Tornare a casa significa: affrontare i ricordi che sono stati repressi per molto anni. Maggie stava guidando verso Beacon Hill a tutta velocità per arrivare il prima possibile a casa sua, o meglio per tornare nella sua vecchia casa. Quando arrivò, si guardò in torno e nulla era cambiato: la casa era rimasta come l'aveva lasciata, grazie alle cure di Deaton. Pensando a lui, decise di andarlo a trovare alla clinica veterinaria, dopo aver sistemato tutte le cose. Uscì di casa con i suoi immancabili occhiali da sole e guardò verso il bosco. Sapeva che poco distante da li si ergeva, un po' malconcia, la vecchia casa degli Hale. Deaton le raccontava tutto e quindi sapeva che Derek si trovava ancora li e percepiva che la stava osservando ma non voleva incontrarlo. Talia le aveva salvato la vita mentre lui l'aveva abbandonata. Tornò verso la macchina e viaggiò verso la clinica.
Appena arrivata, oltre agli animali, sentiva due cuori battere: uno era Deaton, l'altro era ... un licantropo! Chiuse la macchina, sollevò gli occhiali da sole sulla testa, prese un bel respiro e bussò. Alla porta arrivò il ragazzino. 

-Scusi, posso aiutarla?- chiese lui spiazzato dalla bellezza della ragazza.

-Si, sto cercando Alan Deaton. E' dentro?

-Certo, entri pure.- disse lui facendola passare.

-Grazie.- rispose lei sorridendo. Quando entrò, il suo mentore e migliore amico era li davanti a lei che le dava le spalle.

-Siamo chiusi.- disse lui senza girarsi.

-Che peccato, volevo farti una visita. Quindi devo andare via?- chiese lei sorridendo mentre lui si girava in stato di shock.

-Maggie..- sussurrò lui 

-Alan! E' sempre bello vederti.- disse lei abbracciandolo.

-Ma quando sei arrivata?- chiese lui sorridendo 

-Questa mattina. Ho finito di sistemare un po' di cose a casa e sono passata a trovarti.- disse lei sedendosi sopra un lettino e guardando entrare il ragazzino nella stanza.

-Lui è Scott. Mi da una mano qui alla clinica dopo scuola, anche se c'è molto lavoro da fare.

-Molto piacere sono Margareth ma tutti mi chiamano Maggie.- disse mentre il ragazzino le stringeva la mano.- Tu sei un licantropo, vero?

-Che cosa?- chiese sotto shock Scott che guardava Deaton che non sapeva nulla.

-Oh, tu non lo sapevi?- si rivolse lei all'uomo che la guardava con rimprovero.

-Si lo sapevo ma non volevo mettere a disagio, Scott.-disse lui 

-Lo sapevi?- chiese ancora più sotto shock il ragazzino.

-Si.

-E come?

-Oh, è una lunga storia. Magari, un altro giorno te la racconterò. Comunque perché sei tornata?

-Il sovrannaturale mi ha spinta a tornare. Sentivo che stava succedendo qualcosa a casa e allora, presa di coraggio, sono tornata.- disse lei.- ma ho bisogno di un lavoro.

-Puoi lavorare qui con me. Come ti ho detto, Scott mi aiuta ma mi servirebbe un'altra mano. Lui viene il pomeriggio, tu potresti aiutarmi tutto il giorno.

-Grazie mille e.. Scott non ti controlli, vero?

-No, ancora ho qualche problema ma come.. come lo sai?

-Sono un lupo mannaro anch'io.

-Davvero e cosa sei?- chiese entusiasto lui.

-Sono un'omega ma anche questa è una lunga storia. Non ti aiuta nessuno?

-In realtà, avrei chiesto aiuto a Derek Hale, dovreste avere la stessa età, e stiamo cercando di scoprire chi è questo Alpha che possa avermi morso ma non è che mi aiuti molto.- disse lui 

-Conosco perfettamente Derek..- disse con freddezza ma poi si riprese.- Senti, dato che domani hai scuola di mattina, potresti venire a casa da me e potrei aiutarti io, se ti va.

-Certo, ma nel pomeriggio dovrei aiutare qui e..

-Tranquillo, pensa a controllarti prima.- disse Alan.

-Bene, domani vengo a prenderti all'uscita da scuola.
Detto questo, la ragazza salutò entrambi e tornò a casa. Quando arrivò, aveva la consapevolezza che un paio di occhi la stavano fissando al  di là del bosco e sapeva di chi fossero ma non ci diede molto peso. La mattina successiva, dopo aver lavorato la mattina alla clinica, si diresse verso la scuola superiore e aspettò Scott appoggiata alla sua auto. Lo vide uscire insieme a due ragazze e altri due ragazzi, oltre lui. Quando la viderò, si diressero tutti verso di lei.

-Ma chi è quella?- chiese il suo amico in un sussurro.

-Un'amica del mio capo. Le chiediamo se puoi venire anche tu oggi, così capisci meglio.- rispose Scott.- Hey, Maggie.

-Ciao Scott. Loro chi sono?

-Lui è Stiles, mio migliore amico, mentre lei è Allison, la mia ragazza. Lei è Lydia la sua migliore amica e lui è ..

-Jackson, molto piacere.- disse lui porgendomi la mano con un sorriso che chiunque definirebbe attraente, se non fosse un ragazzino di sedici anni. Ma per educazione gli strinse la mano ma sentì qualcosa di strano. Presi la sua testa e la abbassai, causando alcuni lamenti da parte del ragazzo: artigli.

-Ehm.. scusa? Potresti lasciare la testa del MIO ragazzo?- chiese quella che deve essere Lydia.

-Quando è successo e chi te l'ha fatto?

-Un paio di giorni fa e un ragazzo che non conosco ma che vedo sempre insieme a questi due.- disse con disprezzo parlando di Scott e Stiles.

-Derek.. -sussurrai e Scott annuì.- Bene, Scott andiamo e Stiles..

-Si?

-Puoi venire con noi.- dissi e il ragazzo esultò. In macchina però iniziarono le domande.

-Quindi, anche tu sei un licantropo?- chiese Stiles

-Si

-E cosa sei?

-Un'omega.

-Uh, quindi, non hai un branco e conosci Derek Hale?

-Si

-E cosa è successo alla sua famiglia?

-Si.. ero lì.

-Cosa?

-Fa così tante domande sempre?- chiese lei a Scott

-Si. E' anche per questo che non riesco a controllare la mia rabbia.

-E anche per le emozioni che Allison ti suscita e, ovviamente, il Lacrosse.- disse Stiles.

-Scendete e poi mi raccontate meglio.- disse la ragazza fermando la macchina davanti alla casa. Una macchina nera si fermò davanti a loro: Derek.

-Mi spiegate che ci fate qui? E' proprietà privata da moltissimo tempo e tu chi sei ragazzina? Non è casa tua questa.- disse lui ringhiando.

-Derek, lei è..- inizio Scott ma io lo fermai.

-Sempre il solito Derek, o almeno, questo da dopo l'incendio.- disse lei girandosi verso il ragazzo che rimase sorpreso.

-Maggie..-sussurrò lui 

-Esatto, Hale.- disse lei scontrosa. Lui rimase sorpreso ma, come tutti i maschi, non poteva capire quanto lei avesse sofferto.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


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Lui è qui, davanti a me, come se non sapesse che io fossi viva. Mi guarda come se vedesse un miracolo o un miraggio. Vorrei abbracciarlo, dirgli che mi è mancato, fargli sapere che lo perdono ma non sa neanche perché io c'è l'abbia con lui.

-Cosa.. oh mio dio, Am. Tu sei qui..- dice cercando di avvicinarsi a me ma io indietreggio.

-Am?- chiede sottovoce Stiles a Scott.

-Il suo secondo nome è Amelie.- gli risponde quest'ultimo.

-Cosa ci fanno loro qui?- chiede Derek.

-Stanno con me. Scott ha un problema e io ho deciso di aiutarlo.

-Non dovevo aiutarti io, Scott?

-La rabbia non è che gli fa un così grande effetto.- dice a quel punto Stiles

-Gli hai consigliato di arrabbiarsi? Ma sei serio? Sai che ognuno deve fare da sé. Puoi aiutarlo a capire ma non a scegliere la tua stessa rabbia. Deve trovare la sua ancora.

-Sai che non serve a niente l'ancora.- dice lui arrabbiato facendo vedere i suoi occhi blu. Oh si, blu.

-Sta parlando quello la cui ancora era la sua ex ragazza?

-Non parlare di lei.- dice arrabbiato lui.

-Di chi stanno parlando? - chiede Scott a Stiles.

-La cosa che mi sconvolge è Derek con una ragazza.- dice Stiles. Derek, a quel punto, cerca di andare verso di loro ma io mi metto nel mezzo e ringhio facendo spuntare i miei occhi rossi. Lui, sotto shock, si immobilizza e mi guarda senza proferire parola ma molto confuso.

-Chi sei tu? Che ne è stato della mia Am?

-La tua Am non esiste più.

-Che ti è successo? Io ti credevo morta.- dice lui sempre più confuso.

-Certo, e io sono Babbo Natale. Con me non attacca Hale, non più.- dico io girandomi verso la casa e aprendo la porta.- Andiamo, ragazzi.

Scott e Stiles entrano ma continuano a guardare Derek dalla finestra, confuso e quasi.. smarrito. Io lo guardo per un po' dall'uscio della porta: vedo i suoi occhi quasi tristi e il suo sguardo rivolto al mio quasi assente. Non ci penso più di tanto e chiudo la porta lasciando Derek, e il mio passato, alle spalle. I due ragazzi mi guardano per quelli che sembrano attimi infiniti ma sono solo pochi secondi prima che riesca a dire qualcosa. 
- Allora, che volete sapere?

- Sei la sua Am? E da quando Derek ha una ragazza? Perchè ti credeva morta?- chiede tutto insieme Stiles.

- Stiles, finiscila.- lo riprende Scott.

-No, è okay. Allora, per quanto riguarda la ex ragazza di Derek, quelli sono affari suoi. Per quanto riguarda l'aggettivo possessivo associato al mio nome, non devi più ripeterlo. Eravamo molto amici quando eravamo piccoli perchè i nostri genitori erano amici e per un certo periodo, ho abitato con loro ma a quanto pare nulla di più. In fine, per quanto riguarda il credermi morta, non gli credo.

-Ma il suo cuore non accelerava e mi sembrava molto sincero.- dice Scott.

-I fatti sono questi: Io abitavo da loro e per questo devo la mia vita a sua madre. Quando c'è stato l'incendio, la mattina Derek e sua sorella Laura non erano in casa. Laura faceva commissioni e noi .. beh, noi avevamo litigato e alla fine della litigata lui è uscito di casa. Quando l'incendio è scoppiato, sentivo gridare tutti quanti. Erano nella cantina e .. io ero rinchiusa dentro il mio armadio. Quando li ho sentiti gridare, sono corsa di sotto e li ho trovato fiamme altissime e Peter con la faccia ustionata paralizzato a terra ma respirava. Sono stata io a salvarlo e .. quando ero fuori, ho visto qualcuno scappare da dentro casa Hale ma non ci ho fatto molto caso perchè volevo tornare dentro ad aiutare ma sono crollata al suolo e il mio unico pensiero è stato Derek, prima di svenire. Lui non era li. Lui non ha fatto niente. Lui sapeva che ero sopravvissuta. Sapeva perchè la polizia gli avrà detto qualcosa. Io sono stata affidata per un pò a Deaton, poi sono andata via.

-Tu lo amavi.. e.. e lui non si è mai accorto di nulla?- chiede Stiles e io nego con la testa.

-Tu lo ami ancora. Lo ami ancora, non è così?- chiede Scott.

-Derek non è una cattiva persona. Ha solo fatto delle scelte sbagliate che non sono più tenuta a sopportare.- dopo attimi di silenzio decido di cambiare discorso.- Allora raccontami un pò.

-Beh, succede che non controllo la mia rabbia. Ho paura di ferire Allison e non posso. Ho stress a scuola e con il Lacrosse. Derek mi ha detto di evitare Allison ma non riesco. Oggi a lezione di economia stavo perdendo il controllo.

- Si ma ti sei calmato subito.- dice Stiles.

-Come hai fatto?

-Allison gli teneva la mano.

-È lei. Lei è la tua ancora.

-È quello che gli ho detto anch'io.

- Bene, devi incapsulare la rabbia al suo nome. Questo non vuol dire che sia lei a portare la rabbia ma è lei che ti aiuta ad essere normale.

-Come faccio?

-Ti insegno io.

L'allenamento non durò molto, solo qualche ora. Scott è davvero bravo e penso che ci sia qualcosa di speciale in lui. Hanno da poco lasciato casa mia con la prospettiva di vederci anche domani ma c'è qualcosa che non va. Sento un odore strano: odore di imboscata, odore di rabbia. E tutto questo proviene da .. casa Hale. Derek!
Corro verso casa Hale e sento una voce parlare. Entro piano dal tetto e vedo un uomo a terra e uno in una posizione non proprio naturale nell'altra stanza. La voce è femminile.

-Puoi davvero incolparmi di tutto Derek. Puoi incolparmi di averti usato, cioè di aver usato il sesso per avvicinarmi alla tua famiglia e ucciderla. Ma non puoi incolparmi dell'uccisione di tua sorella. Non l'abbiamo uccisa noi.- dice e poi si avvicina sempre di più al corpo steso a terra di Derk. Purtroppo, non riesco a vederla in faccia.- non.. l'abbiamo.. uccisa.. noi. Possiamo aiutarci a vicenda. Tu mi dici chi è l'alpha ed io lo uccido.- attimi di silenzio.- Tranne che, neanche tu sappia chi è.- altri attimo di silenzio.- Beh.. a questo punto sei .. inutile.- dice lei prima di iniziare sparare. 
Vedo Derek scappare via di casa ma nella corsa non sembra essersi accorto di me. Guardo verso il basso e verso il dolore lancinante. Tanti proiettili sono entrati nel mio corpo e.. sento lei che si sposta. Cerco di portarmi nel corridoio dietro le scale e quando sono li dietro ben nascosta, sento dei passi e poi la porta che so chiude. Cerco, con le ultime forze, il telefono e.. compongo il numero di Scott. Poco dopo, mi risponde.

-Maggie, ciao, che succede?

-Aiuto..

-Cosa?- chiede lui allarmato.

-Aiutami .. Scott..

-Dove sei?

- Hale.. incendio .. morte

-Ho capito. Arrivo subito.

E poi più nulla.

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Corro ancora nel bosco e dopo quello che è successo con Kate, non posso per ora tornare a casa. Rallento e mi fermo. Il telefono squilla. Numero sconosciuto. Decido di non voler rispondere ma poi riprende a suonare e capisco che potrebbe essere importante.

-Pronto?

-Derek.. sono.. sono Stiles.

-Che cosa vuoi?- chiedo incazzato.

-Maggie.. lei .. lei..

-Lei cosa?- chiedo preoccupato dal suo tono.

-Lei era a casa tua. Ha chiamato Scott e quando l'abbiamo trovata, era svenuta a terra con molti proiettili addosso.

- Dove siete?- chiedo sempre più agitato.

-Alla clinica veterinaria.

-Arrivo subito.

Corro verso casa e in poco tempo, quando entro, cerco una maglia e le chiavi della macchina. Mi dirigo velocemente verso la clinica e ripenso al sorriso dolce di quella ragazzina. La mia Am. La credevo morta e invece ..
Quando arrivo, mi precipito subito dentro e noto Stiles e Scott preoccupati dentro la sala mentre vedo il veterinario che le sistema meglio i cerotti.

-Come sta?

- Si sta riprendendo. Per fortuna, non erano proiettili d'argento. Che è successo?

- Sono venuti dei cacciatori e hanno iniziato a sparare. Non sapevo fosse li e non mi sono neanche accorto della sua presenza. Si sveglierà presto?

- Tra qualche ora. Il suo essere alpha la sta aiutando molto. Per un normale beta, ci sarebbe voluto un pò di più.

Mi siedo al suo fianco e le stringo la mano. La sento sussurrare il mio nome molto spesso in queste ore ma Alan mi spiega che molto probabilmente sta rivedendo la scena dell'incendio. Allora, stringo più forte la sua mano fino a quando, non si sveglia. Quando alza la testa, mi vede e le sorrido. In un primo momento, stringe con forza la mia mano, poi rendendosi conto di quello che sta facendo, la lascia come se fosse scottata.

-Va via,Derek.

-Cosa? Non ti lascio adesso.

- Si che devi. Non voglio vederti o parlarti.

-Cosa? Perchè?

-Tu sai chi è la causa di tutto il nostro dolore. Tu sai chi è l'assassino dei miei incubi e ancora non l'hai uccisa?

-Lei ..

-Zitto. Non sono riuscita a vederla bene in faccia ma quando scoprirò chi è, la ucciderò con le mie stesse mani, Derek e tu non potrai fermarmi.

- Tu non..

- Non puoi dire nulla. Oh mio Dio, tu te la facevi e lei ha ucciso le nostre famiglie. Non l'hai uccisa e ..- ma di blocca.

- Cosa?

- Ti piaceva..

-Che?

- Ti piaceva andare a letto con lei e tu non l'hai uccisa perchè .. ti piace ancora..

-Non dire stronzate. Io..

-La vuoi come se niente fosse successo, vero?- grida lei. Io.. cosa? No, assolutamente no. Cerco di rispondere ma lei scappa via dalla clinica e da me.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


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Cosa c'è di meglio di un po' di calma e tranquillità? Nulla ma, ovviamente, questa calma deve essere interrotta da due adolescenti che corrono verso casa mia e che iniziano a bussare alla mia porta come fossero dei matti. 

-Non sarà in casa.- sento dire a Stiles.

-Mi aveva detto di vederci qui. Non capisco come mai non ci sia.- dice Scott

-Sono nel bosco, Scott.- rispondo sapendo che può sentirmi. Infatti, due minuti dopo, sono entrambi li davanti a me.

-Siete in ritardo.- dico quando li ho davanti ai miei occhi.

-Si, il professore di chimica ci ha messi in punizione.- dice Scott

-Non ci punirai, vero?- chiede Stiles

-Tu no ma Scott.. tu dovrai affrontare me. Allora, un Alpha ti sta cercando ma non sappiamo che cosa vuole. Vediamo come ti comporti, quando un Alpha ti attacca.

-Mi sono allenato ieri con Derek..

-In realtà, ti ha fatto venire un infarto e ha distrutto il tuo telefonino ma questi sono dettagli.- dice Stiles.

-Che significa?

-Ieri nel pomeriggio, sono stato a fare la spesa per mia madre. Nel parcheggio, mi è caduta una bottiglia di latte sotto la macchina vicino alla nostra. Stavo per prenderla ma è tornata indietro perforata da artigli. Ho iniziato a correre per tutto il posteggio, finché non ho fatto suonare gli allarmi della auto e mi sono nascosto. Per mia sfortuna, Allison mi chiama in quel momento e vengo preso alle spalle. Era Derek. Dice che devo allontanarmi da Allison e far scatenare la mia rabbia. Mi ha distrutto il telefono per non comunicare con lei ma ci sono andato lo stesso..- spiega 

-E poi, che è successo?

-Niente. Che è successo?- chiede Stiles confuso.

-Scott?- domando 

-Ehm.. quando sono uscito da casa di Allison.. ho visto due occhi rossi che mi guardavano. Ho capito che era l'alpha, così sono corso alla macchina e mi sono chiuso dentro. Ha disegnato una specie di spirale sul vetro appannato della macchina. Sono tornato a casa e nella mia stanza ho trovato Derek. Gli ho raccontato la cosa e appena ha sentito di questa spirale, è sbiancato. Gli ho chiesto cosa sapesse e lui mi ha risposto che non sapeva cosa fosse ed è andato via dicendomi di riposare..

-E' scappato. Sa cosa vuol dire quel simbolo ma non vuole dirtelo. E' bravo a mentire ma non a nascondere le cose con il suo viso. Quando vorrà, te lo dirà ma tu stai attento. Non devi assolutamente prendere alla leggera la cosa, okay? Ne va della tua vita e della vita di tutti quelli che conosci e che ti stanno a cuore. Ora fai cinquanta flessioni per punizione e senza la super velocità.

Lui si abbassa e inizia a fare le flessioni mentre Stiles si avvicina a me.

-Che c'è?

-So che è un argomento taboo e che non dovrei parlarne, ma vorrei che sapessi che Derek ha rischiato la vita in questi giorni.- dice lui

-Stiles, non sono affari miei.- dico concentrata su Scott.

- Si è beccato una pallottola d'argento e stava per perdere un braccio. Cioè, io stavo per amputargli un braccio.

-Com'è che toccano sempre a te questi compiti infami?

-Non lo so ma è bello che qualcuno, oltre me, se ne sia accorto.- dice distraendosi dal discorso. Il mio scopo.

- Bene, Scott basta. Andate pure a casa.

-Ma l'allenamento?- domanda lui

-Lo continuiamo domani. Adesso devo andare.

Corsi verso la macchina e avevo un'unica persona da vedere e un unico luogo da raggiungere. L'ospedale di Beacon Hills. Quando arrivo in ospedale, non trovo nessuna delle infermiere alla reception, così mi dirigo verso la stanza della persona che voglio vedere ma la voce dell'infermiera mi ferma.

-Ci vuole del tempo.- dice a non so chi.

-Non ne ho più di tempo.- risponde .. Derek. Mi nascondo dietro la macchinetta del caffè e lo vedo andare via nella direzione opposta alla mia. Ecco perchè non ho notato la sua auto. L'infermiera esce e faccio finta di nulla, finché non mi sorpassa e io posso entrare tranquillamente dentro la stanza. Mi siedo sul letto e guardo l'uomo davanti a me, l'angoscia mi attanaglia lo stomaco.

-Ciao Peter.. Alan, Alan mi ha detto quello che stai passando da sei anni a questa parte. Mi dispiace moltissimo. Se quel giorno, dopo la litigata con Derek, non mi fossi chiusa dentro l'armadio, io credo che avrei potuto fare qualcosa. Alan dice che ti ho salvato la vita ma mi sento tremendamente in colpa perchè se fossi intervenuta prima, tu non saresti in questa situazione.- dico scoppiando a piangere. Poi, mi asciugo le lacrime e poggio una mano sul suo viso e l'altra su una delle sue mani.- Alan mi ha anche avvertito delle tue condizioni mediche. Dicono che sei cosciente ma che, purtroppo, non riesci a parlare o a muoverti e non riesco neanche ad immaginare la sofferenza che stai provando. Abbiamo sempre avuto qualcosa che ci lega nel profondo e tu sei stato come un padre per me e.. adoravo il modo in cui mi trattavi. Hai sempre saputo dei miei sentimenti per Derek ma per volere mio non gli hai mai detto nulla e ti ringrazio per questo. Io .. non capisco perchè la guarigione non faccia effetto .. forse, è stato lo shock. Comunque, volevo dirti che sono quasi riuscita a capire chi ha causato tutto questo e quando la troverò, ti prometto che la ucciderò e le nostre famiglie saranno vendicate.- dico ma in quel momento mi arriva un messaggio da Scott.- Adesso devo andare ma credo che tornerò a trovarti. Spero ti faccia piacere. Ti voglio bene, Peter.- dico lasciando un dolce bacio sulla guancia ustionata per poi andare via.

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Dopo aver messo il capo di Scott dentro la mia macchina, ben legato ed imbavagliato, mi dirigo verso la scuola superiore. Quei due cretini non sapevano quello che facevano. Era per forza il capo di Scott a essere l'alpha e non c'era altra spiegazione ma, ovviamente, dovevano dubitare delle mie parole, così dovevano provare che mi sbagliavo. Quando esco dalla macchina, mi appoggio ad essa e guardo male i due ragazzi.

-Dov'è il mio capo?- chiede Scott e io gli indico la macchina.

-Deve stare molto comodo.- dice con sarcasmo Stiles. Sto per rispondere ma una voce mi ferma. Maggie.

- Si può sapere che intenzioni avete e perchè io sono qui?- chiede lei senza degnarmi di uno sguardo.

-Derek pensa che Alan Deaton sia l'alpha, così gli vogliamo provare che il capo di Scott è del tutto innocente.- dice Stiles.

- Sei un idiota. Il mio capo è un druido non un lupo mannaro. Come lo vorreste dimostrare?

-Adesso lo scoprirete.- dice Scott per poi, correre insieme a Stiles dentro la scuola e lasciando me e Maggie nel più totale silenzio.

-Vuoi ancora ignorarmi?- chiedo spezzando il silenzio.

-Quanto mi è più possibile.

-Am, ascoltami ..- ma vengo interrotto da una specie di miagolio che si disperde nell'aria.

-Ma che stanno facendo?- chiede confusa.

- Non ci posso credere..- sussurro ma in quel momento un altro suono si propaga nell'aria. Un ruggito davvero potente che fa tremare anche le finestre della scuola.

-Scott..- sussurra Maggie guardandomi per la prima volta negli occhi per minuti che mi sembrano infiniti ma questi attimi vengono distrutti proprio da Scott e Stiles.

-Ora vi ammazzo. A tutti e due.- dico spazzientito.

-Non sapevo che potesse essere così forte.- dice Scott

-No ma è stato mitico.- ridacchia Stiles.

-Vuoi far venire tutto lo stato qui?- chiedo ancora arrabbiato.

-Scott, per quanto mi costi ammetterlo, Derek ha ragione. Non ..

-Silenzio..-dico io zittendola. Poco dopo, non sento più nulla ma fisicamente mi sento uno schifo. Inizia a scorrermi qualcosa di denso e rosso scuro dalla bocca e solo dopo noto che è sangue e che quelli conficcati dentro di me sono artigli. L'alpha mi scaraventa lontano e riesco a vedere le cose sfocate. Scott corre dentro la scuola cercando di salvare Stiles e a quel punto Maggie grida il mio nome.

-Derek!!!- questo, purtroppo, fa si che l'alpha si giri verso di lei. Lei è terrorrizzata e respira molto velocemente. L'alpha le si avvicina e piano piano inizia ad annusarla. Poco dopo, spalanca gli occhi e corre verso un punto indefinito. Lei fa in sorriso di sollievo e si volta verso i ragazzi dentro la scuola. Scott le sussurra di pensare a me e lei subito lo fa.

-Derek, tesoro, resta cosciente, okay? Tra poco ti gurerò e poi scatenerò l'innesto di guarigione così ritornerà tutto come prima.- dice con un piccolo sorriso tra le labbra. Vorrei dirle che tutto va bene ma in quel momento le forze mi mancano svengo.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


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Dopo non so quanto tempo, mi sveglio e sono sdraiato sopra un letto che non è il mio. Sento dei passi salire le scale della casa e poco dopo, mi trovo davanti Maggie con un contenitore con l'acqua e una pezza dentro.

-Ti sei svegliato, finalmente.- dice posando il contenitore sul comodino e sedendosi al mio fianco.

-Dove sono?- chiedo ancora confuso.

-Sei a casa mia. Non potevo portarti a casa tua in queste condizioni. Dovresti farla ristrutturare o cercarti un'altra casa.- dice lei prendendo il panno bagnato.

-Che cos'è?- chiedo guardando il pezzo di stoffa nelle sue mani.

-Acqua. Devo pulirti il viso e i punti in cui gli artigli ti hanno fatto uscire sangue. Mentre dormivi, ho già innescato il processo di guarigione e tra poco si chiuderanno del tutto.- dice tamponando il mio viso.

-I ragazzi stanno bene?

-Da quando ti importa di loro? Comunque, si. Stiles mi ha mandato un messaggio, dato che qualcuno ha rotto il telefono di Scott, Mi ha detto che sono usciti sani e salvi da scuola ma che ci sono state delle complicazioni.

-Che complicazioni?- chiedo cercando di alzarmi ma un dolore lancinante mi fa stendere di nuovo.

-Sta fermo. Sei ancora debole.- dice in modo pacato per poi, bagnare di nuovo il panno e passarlo sul mio mento.- Qualcuno ha mandato un messaggio ad Allison, fingendosi Scott, dicendole di presentarsi a scuola. In quel momento, lei era insieme a Jackson e Lydia e quindi, sono finiti tutti a scuola. Ne saprò di più oggi pomeriggio, dopo l'allenamento di Lacrosse.

-Come mai ti sta tanto a cuore Scott? Non lo conosci neanche.- dico guardando il suo bellissimo viso.

-Potrei farti la stessa domanda ma risponderò per non creare silenzio imbarazzante. Mi ricorda te nei primi tempi della tua trasformazione. Eri così piccolo e così smarrito .. tu avevi la tua famiglia, avevi tua madre che ti capiva. Scott non ha nessuno e tu non gli dai molto aiuto.

Non avevo il coraggio di rispondere. Lei c'era sempre per me e io.. l'ho lasciata andare. Sapevo che quando mi avevano detto che era morta mi stavano mentendo anche perché in quello condizioni mio zio non sarebbe potuto uscire da casa ma da un lato non cercarla mi permetteva di allontanarla da me e dai miei guai. Convincermi che fosse davvero morta, mi ha aiutato a salvarla da me. Adesso, però, è qui che si prende cura di me come sempre.

-Non voglio rimanere solo.- dico rompendo il silenzio.

-Come?- chiede bloccando la mano e guardandomi finalmente negli occhi.

-Sto cercando di aiutare Scott perché non voglio più rimanere da solo. Sono stato solo per sei anni e .. non è facile.

-Lo so.. posso capirti. Non è per niente piacevole.- dice perdendosi nel vuoto mentre io la fisso.- comunque, vado a cambiare l'acqua. Tu, nel frattempo, cerca di toglierti la maglietta che pulisco il sangue da quelle ferite.

Va via e cerco di fare come dice. E' una piccola impresa, dato il dolore che irradia il mio corpo appena faccio un leggero movimento ma devo farlo per lei, per facilitarle il lavoro. Quando finisco e riesco nel mio intento, mi stendo di nuovo sul letto e guardo la stanza che mi circonda. E' vuota. So che è la sua stanza per il colore delle pareti ma non c'è più niente di lei. Niente foto, niente specchi, niente vestiti in giro per la stanza, nessun disegno. Mi giro verso il comodino e sotto la lampada vedo un foglio bianco. Cerco di prenderlo e quando lo giro, vedo che il foglio bianco, in realtà, è una foto mia e di Maggie. Eravamo piccoli, cioè potevamo avere almeno quindici anni, ovvero dopo la morte di Paige, una delle rare foto che facevo dove sorridevo. Lei mi faceva sorridere sempre. Eravamo a qualche compleanno e lei era seduta sulle mie gambe per farmi ridere. Mia sorella Cora la fa ridere per non mi ricordo quale assurdità e mia sorella Laura scattava la foto. Lei rideva con il cuore e io sorridevo guardando la sua genuinità. I passi per le scale mi riportano alla realtà e poco dopo, Maggie rientra nella stanza.

-Ti aiuto a metterti di schiena.- dice dopo aver posato il contenitore sul comodino dove prima c'era anche la foto.

-Grazie.

Poi riprende il panno e con delicatezza mi toglie il sangue secco dalla pelle.

-Allora.. Hai detto ai ragazzi che sei un'omega ma i tuoi occhi sono rossi da Alpha. Che succede?- chiedo girando il viso verso di lei.

-Ero un'omega quando sono andata via di qua. Non volevo un altro branco e volevo stare da sola. Un giorno, però, un altro branco mi accerchia e finisco per combattere con l'alpha del branco. Non so come, dato che era molto forte, riesco ad ucciderlo e divento Alpha ma non volevo quel branco. Così, li ho aiutati a trovare un altro Alpha e poi, sono andata via. Nonostante io sia un Alpha, mi considero sempre un'omega perché non ho un branco.

-Potresti far parte del mio insieme a Scott.- dico senza pensarci.

-E tu lasceresti a me il comando? Non credo, Derek e poi Scott sa che se si unisce a te, deve rinunciare ad Allison.- dice e poi cala il silenzio mentre lei mi aiuta a girarmi davanti.

-Perché stai facendo tutto questo?- le chiedo guardandola.

-Perché?

-A quanto ho capito, mi odi ma mi stai curando. Perché?

-Io non ti odio, Derek.- dice finalmente guardandomi negli occhi.- Tengo molto a te. Credimi, a volte, vorrei proprio odiarti ma non ci riesco perché sei importante per me. Ma non è solo per questo. Tua madre mi ha accolto nella sua famiglia, quando io non avevo più niente. Mi ha fatto sentire amata e non mi ha fatto mancare nulla. Tuo zio mi ha trattato come una figlia e avevamo un legame importante. Le tue sorelle.. loro erano anche le mie sorelle. Il debito che ho con la tua famiglia non è stato ancora saldato.

-E quando lo sarà? Cosa farai?- chiedo quando lei posa la pezza dentro il contenitore.

-Credo che andrò via. Alla fine, non c'è niente che possa trattenermi qui.- dice senza guardarmi.

-Io sono niente?- chiedo afferrandole la mano.

-Tu mi hai fatto tanto male Derek, neanche immagini quanto ma per questo non voglio la tua morte. Come ho già detto agli altri, non sei una cattiva persona ma lei tue scelte sbagliate non mi riguardano più. Adesso riposa, tra un po' arriveranno i ragazzi e staremo fuori, cosi potrai dormire tutto il tempo che vuoi.- dice prima di togliersi la mia mano di dosso e uscire dalla porta.

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Voleva sapere troppo e non potevo dirgli nulla ma l'ho fatto comunque. Che cosa pensa di fare? Dicendomi che posso restare per lui qualcosa si risolverà? Che inizierà ad amarmi come lo amo io? No, lui non mi amerà mai. Lui mi vede solo come una delle sue sorelline.. che strazio. Esco fuori a prendere una boccata d'aria e poco dopo, mi trovo davanti Scott e Stiles ma c'è qualcosa che non va fra quei due.

-Allora, cos'è tutta questa tensione?

-Chiedilo al grande lupo.- dice Stiles.

-E' la luna piena, credo.- dice quest'ultimo 

-Mmm.. non credo proprio.- dice Stiles sarcastico.

-Okay. Iniziamo da ieri. Che è successo quando sono andata via?

-L' Alpha ci ha rincorsi dentro la scuola e ha ucciso il bidello. Poi, non so come sono spuntati fuori anche Jackson, Allison e Lydia. Ci siamo rinchiusi dentro la mensa e poi, siamo riusciti a scappare chiudendoci dentro la classe di chimica. Scott è uscito per affrontare l'alpha con una bomba chimica in mano, fatta da Lydia, e poi, non so che è successo.- dice Stiles

-Scott?

-In palestra stavo cercando di prendere le chiavi dal corpo del bidello. Le grate hanno iniziato a chiudersi e sono riuscite a prenderle per un pelo. Esco da li e mi trovo il bestione davanti. Gli lancio la bomba fatta da Lydia ma non funziona. Lui mi rincorre, scappo ma riesce a prendermi per una caviglia e a farmi strisciare per tutta la palestra. Lui mi blocca a terra ma non mi uccide anzi ruggisce e poi, scompare. Io mi trasformo e, caspita, avevo una voglia di uccidere tutti quanti ma poi sento il battito cardiaco di Allison e scappo via. Arriva la polizia e io torno normale. Quando esco, però, Allison dice che non vuole sentirmi o vedermi e il mondo mi cade addosso. Non posso crederci ancora.- dice lui 

-Bene, hai perso la tua ancora quindi, devi allenarti il doppio di prima. Poi che è successo?

-Stamattina, il signorino, ha avuto un attacco di panico durante il compito di chimica. Sul campo stava per ammazzare qualcuno ma colpisce solo Danny facendosi odiare da tutta la squadra di Lacrosse e ora siamo qui.- dice Stiles sempre con sarcasmo.

-Bene, allora, raddoppiamo il lavoro.

-Non ho voglia di allenarmi, oggi.- dice Scott

-Se non l'hai notato, stasera c'è la luna piena.- dice Stiles

-E chi se ne frega.- dice andando via.

-Tu non lo fermi?- mi chiede Stiles.

-No, deve pensare da solo. Stasera sarà a casa e tu andrai da lui per legarlo.

-Si, certo, bene.

-Che succede, Stiles?

-Ha baciato Lydia.- dice arrabbiato 

-Come lo sai?

-Lui era molto gasato ma prima gli avevo chiesto di dire a Lydia che mi piace. Quando butta giù Danny, lei si avvicina e Jackson gli fa notare che ha il rossetto sbavato e ho collegato le due cose.

-Ti piace tanto?

-La amo dalla terza elementare ma lei neanche mi nota.- risponde in modo triste.

-Senti, stasera quando andrai da lui, Scott dirà delle cose che mai vorrebbe dire. Lo conosci da sempre e lui non ci avrebbe mai provato con la ragazza che ami se sapesse controllarsi. E' sotto l'effetto della luna piena e in più ha perso Allison, che è la sua ancora. Lui ti vuole bene, Stiles e non ti farebbe mai una cosa del genere. Poi, per quanto riguarda quella ragazza, se non ti nota è davvero una stupida. Tu sei fantastico. Certo, parli molto e ti impicci in tutto e usi sempre e solo il sarcasmo ma sei fantastico così e Scott lo sa.

-Grazie.

-Adesso, vai. Va ad aiutare il tuo migliore amico.

Torno in casa e tutto procede in modo tranquillo. Faccio mangiare Derek e lo lascio riposare mentre io sistemo un po' di cose che sono ancora dentro gli scatoloni. Verso sera, sento già gli impulsi della luna piena ma so come controllarmi. Dopo cena, però, una chiamata di Stiles mi allarma.

-Stiles, che succede?

-Scott è riuscito a liberarsi.- dice 

-Con cosa l'hai legato?

-Con le manette di mio padre ma lui si è liberato lo stesso.- dice nel panico.

-Okay, sta tranquillo. Vado a cercarlo, appena so qualcosa ti mando un messaggio.

-Okay, grazie.

Chiudo la chiamata e mi dirigo al piano di sopra per avvisare Derek della mia improvvisa uscita ma quando entro, non lo trovo sul letto ma trovo la finestra aperta.- Grandissimo pezzo di merda. Ha sentito tutto.- impreco per poi scendere in macchina con la maglietta di Derek fatta a brandelli per seguire il suo odore. Il mio lungo percorso, ha termine dentro il bosco dove sento ruggiti e lotta tra due licantropi. Derek e Scott. Mi avvicino con molta calma per vedere a che punto possono arrivare ma decido di intervenire, quando sento Derek ruggire in fase di attacco. Mi metto nel mezzo e ruggisco anche io. Derek torna normale mentre Scott si guarda le mani senza capire che cosa sta succedendo.

-Sei un idiota.- dico a Derek facendolo innervosire. Poi, mi giro verso Scott e gli prendo una mano.- Scott, che cosa è successo?

-Io.. io ero fuori e .. ho visto Allison in macchina con Jackson e.. la mia mente, credo, mi ha fatto vedere immagini di loro che facevano sesso dentro la macchina. Sono salito sulla macchina di Jackson e poi, Derek mi ha fermato.- dice lui tornando normale.

-Vieni, ti accompagniamo a casa.- dico aiutandolo ad alzarsi. Derek si mette dall'altro lato del ragazzo per aiutarlo e lo portiamo nella mia macchina e poi, successivamente, a casa sua. Quando siamo dentro casa, apro la porta della sua stanza e Derek lo fa entrare facendolo sedere sul suo letto. Sta per andate via ma Scott lo ferma.

-Aspetta.. io non posso continuare così. Non posso essere questo e stare con Allison. C'è un modo per tornare normale?

-Scott, ne sei sicuro?- chiedo sedendomi vicino a lui

-Si, certo.

-Non so se sia vero ma potrebbe accadere per chi è stato morso.- dice Derek 

-Come?

-Devi uccidere chi ti ha morso, Scott.- dico io 

-Uccidere l'alpha e come?- chiede 

-Dammi una mano a catturarlo e io ti aiuterò ad ucciderlo.- dice lui 

-D'accordo.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


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Derek e Scott hanno deciso che fosse una brillante idea seguire le mosse dell'alpha. Derek ha trovato qualcosa ma non vuole dirci cosa e ha deciso di fare tutto da solo ma, ovviamente, mi sono imposta.

-Verrò con te.- gli dissi prendendo la giacca dalla sedia 

-Non se ne parla neanche. Tu resti qui.- disse guardandomi severo.

-Ti ricordo che sono un Alpha e so badare a me stessa.- dico sorpassandolo mentre lui ringhia piano, anche se ha accettato la condizione.

-E noi?- chiede Stiles

-Non possiamo stare senza fare niente.- disse Scott dando man forte al suo amico.

-Voi dovete stare qui e aspettare.- disse Derek arrabbiato.

-E se invece depistassero i cacciatori?- chiesi io 

-Che intendi dire?- chiesero tutti 

-Beh.. potrebbero prendere la tua macchina e depistare i cacciatori.

-Che cosa? Queste amebe con la mia macchina? Non se ne parla.

-Derek, su, sarà solo per poco. La porterò io al ritorno così tu sarai concentrato a spiegare.- dissi io facendo un sorriso.

-Era questo il tuo piano?- chiese lui avvicinandosi a me e sorridendomi guardandomi negli occhi in modo intenso. Io risi e continuai a guardarlo attratta dai suoi bellissimi occhi.

-Piccioncini, allora?- disse Stiles

-Oh, ehm.. okay.- disse Derek lasciando tutti senza parole.

Adesso ci trovavamo davanti la scuola superiore dei ragazzi e, ovviamente, quel deficiente non aveva ancora aperto bocca.

-Perché siamo qui?

-Hai voluto che quei due ci aiutassero? Adesso, aspetterai che tutto finisca così potrai ascoltarlo insieme a loro.- dice lui 

-Sei proprio una palla.

-Silenzio e entriamo.- dice. Entriamo dentro la scuola e iniziamo a sentire dei rumori molesti. Ci avviciniamo verso l'aula da cui vengono i rumori e troviamo il professore di chimica e l'alpha che gli tira oggetti addosso. Derek lo fa abbassare mentre io ringhio contro l'alpha. Lui sta per rispondere ma arriva la polizia e io e Derek iniziamo a scappare.

-Perché cazzo la polizia ti sta sempre alle calcagna?- chiedo mentre corriamo 

-Perché il tuo protetto, Scott, ha dato la colpa a me dell'omicidio a scuola e di tutti gli altri omicidi. Adesso, la polizia mi cerca come se fossi un ricercato e li ho sempre tra i piedi.

-A quanto pare, non solo la polizia.- grido io vedendo la macchina di Chris Argent davanti a noi. Derek scivola a terra per svoltare a sinistra ma lo prendo per il giubbotto e lo faccio rimettere in piedi. La polizia si ferma e fa correre i cani contro di noi. Lui si ferma e ringhia contro di loro e li fa scappare via. Ma non finisce mica qui: Chris Agent incocca una freccia e la punta su Derek.

-Derek!! Gli occhi!!- grido io. Il cacciatore inizia a tirare frecce ma la macchina di Derek, guidata da Scott, arriva giusto in tempo. Corriamo verso la macchina e appena sono al volante, sgommo via.

-Merda!! C'ero quasi.- grida lui 

-Per cosa? L'alpha?- chiede Scott

-Si, lo avevamo davanti e poi, è arrivata la polizia.- dice

-Hey, loro fanno il loro lavoro.- dice Stiles

-Certo, e grazie a qualcuno, adesso, sono un ricercato.

-Senti, mi dispiace, ma dovevo dire qualcosa, anche se credo non sia servito a molto.- dice Scott.

-Allora? Come hai fatto a trovarlo?- chiede Stiles

-Mia sorella Laura mi ha lasciato due cose: una è una lista di nomi e tra questi c'è quello del vostro professore di chimica.

-Herris?- chiedono insieme

-Proprio lui.- dico io.

-Ma com'è possibile?- chiede Stiles

-Ancora non lo so. Poi, mi ha lasciato questo e non so .. sembra un simbolo o qualcosa.- dice tirando fuori un pezzo di carta.

-Oh no..-dice Scott

-Che succede?- chiedo 

-Che c'è? L'hai già visto?- chiede Derek.

-Si, su un ciondolo.. un ciondolo di Allison.- dice

-Allison? Non è la tua ragazza? E che significa?- chiedo io 

-E' la figlia di Argent.- dice Derek.

-Ma che cazzo Scott, davvero?

-Sentite, non sapevo che fosse la figlia di un cacciatore ma l'ho scoperto dopo che mi sono innamorato.

-Pff.- dice Derek

-Tu sta zitto. Non puoi proprio parlare.- dico a Derek.

-Qui le cose si infiammano. Voglio sapere.- dice Stiles

-Sta zitto, Stiles.- diciamo in coro io, Derek e Scott. Accompagniamo Scott e Stiles a casa di Scott e poi, partiamo per il bosco. Quando arriviamo a casa mia, scendo dalla macchina e penso che lui stia per andare, invece, mi segue.

-Volevo chiederti una cosa..-dice piano appoggiandosi alla macchina

-Dimmi..- dico appoggiandomi vicino a lui

-Sei andata a trovare Peter, vero? L'infermiera mia ha detto che ha visto uscire dalla sua stanza una ragazza, ho pensato subito a te.

-Si, ci sono andata. Lui .. lui era importante per me e..- dico cercando di spiegare qualcosa che alla fine era la verità.

-Non ti devi giustificare con me. Lui è stato un pilastro per te, quando sono morti i tuoi genitori e.. lo capisco. Volevo sapere solo cosa vi siete detti e se ha fatto qualche movimento..

-No, lui non si è mosso e.. e gli ho promesso che avrei fatto di tutto per trovare la persona che ci ha causato così tanto dolore.- dico spostandomi e andando verso casa.

-Am, tu non capisci..- dice lui 

-No Derek, a quanto pare, sei tu quello che non capisce. Lei ha ucciso le nostre famiglie. Ha fatto quello a Peter.. ha.. c'erano dei bambini innocenti dentro quella casa. Cora è morta. Tua sorella è morta. Tu sai chi è e ancora non hai fatto nulla per fermarla. Come puoi? Sai che cosa significa vivere con il rimorso di non aver fatto abbastanza? Ho tirato fuori tuo zio ma poi che ho fatto? Tutte quelle persone.. tutte quelle urla.. tutti quei pianti, tu non c'eri. Tu non li hai sentiti. Io, si. Tuo zio, si. Adesso, lui è li dentro senza potersi muovere e tu che puoi fare qualcosa sei qui fuori e non muovi un dito. L'ho promesso a lui e lo dico anche a te, come ho fatto in precedenza: la troverò. Le taglierò la gola davanti a tutti i suoi famigliari e tu non potrai fare nulla.- dico lanciandogli un'ultima occhiata per poi entrare in casa e lasciarlo li.

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Quella ragazza mi spiazza ogni giorno di più. Kate è pericolosa e io.. voglio che sia al sicuro e non voglio perderla. E' importante. E' parte di me. E' parte della famiglia. La guardo entrare dentro casa ma non la fermo. Ha bisogno del suo tempo e dei suoi spazi. Salgo in macchina e mi dirigo verso la casa che non riesco ad abbandonare. Troppi ricordi e poi, non saprei dove andare. Mi butto sul divano e chiudo gli occhi. Quando apro gli occhi, è tardo pomeriggio e la prima cosa a cui penso è subito Maggie ma poi, cerco di levarmela dalla mente pensando al fatto che Scott mi deve portare qual ciondolo. Sicuramente, adesso, sarà a qualche allenamento quindi l'unico che mi rimane è .. Stiles. Arrivato a casa sua, entrai dentro la sua stanza senza farmi sentire dal padre. Mi metto in un angolo e aspetto il suo arrivo. Poco dopo, sento la porta di casa e poi, successivamente, la sua porta aprirsi. Lui non mi nota e si siede sulla sedia della scrivania ma suo padre lo chiama.

-Hey, papà ..- dice girandosi ma poi mi nota.- Derek..

Coglione. Gli faccio segnale di uscire e non fare entrare il padre. Lui esce e parla con il padre della partita di oggi di Lacrosse e non posso crederci che giochi stasera. Comunque, quando entra, lo sbatto contro la porta. -Potresti essere più gentile.- ma io lo stringo di più.

-Se vuoi stare qui e devo proteggere un ricercato in casa mia, si fa alle mie regole. -dice e io lo lascio andare. Passa davanti a me ma muovo la testa e si spaventa. Patetico.

-Scott e il ciondolo?- chiedo 

-Scott ci sta ancora lavorando ma ci sarebbe un altro modo per scoprire qualcosa.- dice

-Come?

-Ti ricordi quando c'è stato l'attacco a scuola e ad Allison è arrivato un messaggio da parte di Scott anche se non era stato lui?

-Si e allora?

-So come rintracciare l'utente o meglio conosco qualcuno che può farlo per noi.- dice con un sorriso di trionfo. Mezz'ora dopo, arriva dentro la stanza un ragazzo che va in classe con loro ma a quanto ho capito, non ne vuole sapere nulla di trovare questo account e si mette a studiare con Stiles mentre io leggo vicino al letto di quest'ultimo. Poi, il tizio si gira e mi guarda.

-E lui chi è?- chiede 

-Lui .. lui è mio cugino Miguel.- dice il deficiente.

-E perché ha la maglia sporca di sangue?- chiede ancora 

-Oh soffre di una forte forma di epistasi. Miguel.. perché non ti cambi la maglietta?

Io incazzato come non mai mi tolgo la maglietta e ne cerco una dentro il cassetto ma mi sta piccola.

-Stiles.. questa maglietta mi sta piccola.- dico 

-Provane un'altra.

-Stiles, sono tutte piccole.- dico incazzato.

-Ce ne sarà una buona.- dice mentre indosso una maglietta a righe arancioni e blu. Stiles nota il ragazzo che mi fissa e pensa a qualcosa di molto astuto per mia sfortuna.

-Stai guardando come gli sta la maglietta o cosa c'è sotto la maglietta?

-Sei perfido.- dice lui 

-Lo so.. non ci dormo la notte. Allora?

-Okay, mi servono varie informazioni e poi .. quei colori non gli donano per niente.- dice il tizio mentre Stiles esulta senza farsi vedere. Dopo poco mi avvicino e vedo cosa c'è scritto sul computer.

-Hey, no non può essere.- dice Stiles

-Cosa? perché?- chiedo

-E' stato inviato dall'ospedale di Beacon Hills dall'account di Melissa Mccall. E' la madre di Scott.- dice ancora.

-Bene, dobbiamo andare a vedere. Ci vediamo stasera qui.- dico e poi vado via.

La sera mi reco sotto casa di Stiles e con la sua Jeep leggermente scassata ci dirigiamo verso l'ospedale. Quando arriviamo sul telefono di Stiles arriva una telefonata. Scott.

-Stiles, ma dove sei? Devi giocare stasera.- dice lui 

-Lo so..

-Chiedigli del medaglione.- dico interrompendolo 

-Il ciondolo? Lo sta chiedendo Derek.- dice

-Derek? Comunque preso ma non dice nulla.- risponde lui 

-Impossibile. Ci deve essere qualcosa o un'iscrizione.

-Nulla è piatto e non c'è nulla.

-Merda.- sussurro.

-Stiles, ma la partita?- chiede ancora Scott.

-Se vedi mio padre, digli che arriverò in ritardo.- dice e poi chiude.

-Sai che non ci arriverai mai.- dico 

-Lo so..- ma poi gli sbatto la testa sul volante.

-Ahi!! Ma per cos'era?

-Lo sai per cosa e adesso scendi. Vai!!

Lui scende ed entra dentro l'ospedale. Dopo cinque minuti mi arriva una chiama sua.

-Allora? 

-Nulla. Non c'è nessuno.

-Com'è possibile? Chiedi dell'infermiera di mio zio.

-Non ci sono entrambi.- Ma come.. oh merda.

-Stiles, esci subito di li. E' lui. E' lui l'alpha.- chiudo perché ovviamente lui non uscirà e corro dentro l'ospedale. E mi trovo davanti Stiles e mio zio e do una gomitata all'infermiera.

-Hai ucciso mia sorella.- dico rivolto a mio zio e poi mi rivolgo a Stiles.- Spostati.- e lui si butta terra.

-Mi dispiace, non volevo uccidere un membro della mia famiglia.

Io mi trasformo e lo attacco senza pensarci. Lui mi anticipa e mi butta a terra per poi prendermi per la gola.- Sai che cosa significa? Si sono presi la mia mente per sei lunghi anni.- e poi mi butta a terra. Mi rialzo e lo colpisco.- E cosa vuoi misericordia?- chiedo ma lui mi da un calcio che mi fa cadere a terra.- No comprensione. Tu non sai che significa guarire cellula dopo cellula. Certo prendere il potere di Alpha da Laura mi ha aiutato molto.

-Cosa..- sentiamo un sussurro e ci giriamo entrambi verso il suono. Maggie.

-Am.. va via.- le dico.

-La mia Maggie..- sussurra mio zio.

-Sei tu.. tu sei l'alpha .. come .. hai ucciso tua nipote solo per il potere .. perché?

-Vendetta. Per tutto quello che hanno fatto a me.. a noi.- dice lui avvicinandosi a lei.

-Sta lontano da lei.- dico andando contro di lui ma mi prende e mi butta verso un vetro e poi striscio per terra verso una porta aperta e lui tirando Maggie per un braccio mi raggiunge. 

-Derek, mi dispiace tanto ma.. era necessario. E poi devi fidarti di me.. siamo una famiglia o come se fosse..

-Cosa? Che intendi dire.

-Ancora non gli hai detto nulla. Dopo tutti questi anni lui ancora non sa nulla. Del tuo dolore e delle tue lacrime. Di quello che ti ha causato?- chiede Peter a Maggie..

-Che cosa non so? Maggie?

-Ti prego, no.. - dice lei piangendo.

-Vedi.. questa splendida ragazza a cui voglio bene più di ogni altra cosa.- dice prendendola e stringendola al suo petto mentre lei guardava ancora verso di me.- E' incondizionatamente e pazzamente innamorata di te. Da sempre e tu.. tu non l'hai mai notata facendola soffrire.- dice lui arrabbiandosi verso la fine della frase. Io guardo lei cercando conferma per quelle parole. Lei distoglie lo sguardo dal mio e chiude gli occhi continuando a piangere. E allora capisco tutto.. il dolore e il senso di abbandono. La rabbia e la .. vendetta che vuole. Merda!

 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


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La partita è finita e abbiamo vinto ma in tutto questo non riesco a trovare Stiles e sapere che fosse con Derek, la cosa non mi conforta per niente. Entriamo tutti dentro scuola per dirigerci verso gli spogliatoi e continuo a cercare Stiles, finché non sbatto con qualcuno e mi trovo davanti Allison.

-Sei stato bravissimo.- dice lei in imbarazzo

-Anche tu, grazie.- rispondo ma solo dopo noto che ho detto una grande cazzata e lo posso leggere nel suo sguardo.- Scusa.- dico mentre uno della squadra ci passa in mezzo gridando che abbiamo vinto.

-No fa niente, hai ragione.- dice orgogliosa.- ho fatto proprio un ottimo tifo.- dice e poi, il tizio ci passa di nuovo davanti e io lo fulmino. Questo, però, mi fa perdere il contatto visivo con Allison che ritrovo solamente vicino alla porta seguita dal padre che mi guarda. Mi giro ed entro negli spogliatoi. Quando sono davanti al mio armadietto, Danny inizia a parlarmi.

-Scuse accettate, Mccall.

-Ma .. io non ti ho chiesto scusa.- dico confuso.

-Lo so ma mi passavi sempre la palla.- dice sorridendo.

-Perché ogni volta che ti passavo la palla tu segnavi.- dico io 

-Scuse accettate.- dice sorridendo di più prima di andare via.

Dopo poco, la luce viene a mancare e penso che l'abbiano solo spenta ma in realtà, dopo avere alzato e abbassato gli interruttori più di una volta, capisco che è venuta a mancare. Mi giro e vedo una pallina di Lacrosse rotolare via dalle docce. Mi avvicino lentamente con ancora l'asciugamano addosso, e quando mi volto, trovo Derek li dentro.

-Ma finalmente, dove siete stati? Non sai che finimondo sta succedendo.- ma lui non mi risponde e si gira vero l'uscita delle docce. Alle mie spalle, un uomo con un bastone del Lacrosse appare e io mi sento chiuso tra lui e Derek. 

-Io proprio non lo capisco il Lacrosse. Beh.. a scuola giocavo a basket ..

-Eri tu...- dico guardando poi Derek ma lui resta impassibile come se qualcosa fosse successa.

-Ho sentito dire che i nativi americani lo usavano per risolvere i loro conflitti. Potrei usarlo anch'io.- dice ma poi fa una smorfia di negazione.- Vedi Scott, io ho un piccolo conflitto da risolvere e casualmente ho bisogno del tuo aiuto.

-Non ti aiuterò ad uccidere le persone.

-Io non voglio uccidere tutte le persone, solo quelle che si sono messe in mezzo. Anche la tua amica Maggie vuole questo. So che ti sei avvicinato molto a lei e lei è una persona molto importante per me e per Derek e non vorrei che le succedesse qualcosa. Ah e tra le persone che voglio eliminare, non includerò.. come si chiama?- chiede a Derek

-Allison.- dice lui

-Sei dalla sua parte?- chiedo ma non risponde.- Hai dimenticato che ha ucciso tua sorella?

-E' capitato.

-Che cosa? E ,allora, vuole far del male a Maggie. Lei è innamorata di te.

-Può succedere e per quanto riguarda Maggie, non sono cose che ti riguardano, anche se a quanto pare ha trovato più ragionevole dirlo a te che parlarne con me.

-Certo, tu l'avresti solo respinta.- ma lui sta in silenzio stringendo la mascella.

-Scott, tu hai un'idea sbagliata di noi. Noi vogliamo solo aiutarti a sviluppare le tue potenzialità.- dice Peter

-Certo, e dovrei uccidere i miei amici per questo? Niente da fare.

-A volte, liberarti degli amici è la cosa migliore dato che sono sempre quello ad ostacolarti.

-Sto bene come sto, grazie. Non voglio essere uno psicopatico come te.

-Forse, le cose ti sembreranno più chiare dal mio punto di vista.- dice facendo spuntare gli artigli e conficcandoli dietro il mio collo. Quando li stacca, mi accascio a terra e delle immagini terrificanti si insinuano nella mia mente. Tutte le persone uccise da lui erano in qualche modo collegate all'incendio di casa Hale. Vidi lui bruciare. Vidi l'uccisione di Laura. Vidi lui dentro casa impotente. Vidi una versione minuscola di Maggie aiutarlo ad uscire da li e piangere a dirotto e vidi lui poggiato sul un letto con una benda su metà della sua faccia. Quando mi ripresi, entrambi erano spariti e piano, piano mi alzo per sedermi sulle panchine degli spogliatoi. Poco dopo, entra correndo Stiles tutto trafelato e sotto shock.

-Scott, abbiamo un problema.

-Si, lo so..

-Come lo sai?- chiede sedendosi vicino a me.

-Peter e Derek sono venuti qui. Volevano che mi unissi a loro e non accettando un no, Peter mi ha trasmesso le immagini di quella notte tramite i suoi artigli.- dico 

-Erano soli?- chiede lui 

-Si perché?

-Io e Derek siamo andati in ospedale per vedere chi aveva mando il messaggio dato che ci riportava li. E' stata l'infermiera di Peter a farlo con l'account di tua madre. Derek e Peter hanno iniziato a combattere ma Peter ha avuto la meglio. In quel momento, entra Maggie che sotto shock non sa che fare. Derek cerca di proteggerla ma Peter lo scaraventa contro un vetro e decide di trascinarsi in un'altra stanza. Peter prendere Maggie per un braccio e la porta dentro. Non ho sentito cosa si sono detti ma quando sono usciti, Peter teneva in braccio Maggie che stava piangendo a dirotto e Derek sembrava alquanto sconvolto.- finisce di raccontare.

-Peter mi ha detto che sa che siamo amici e mi ha detto "Le voglio molto bene ma non voi che le succeda qualcosa". Ha ucciso sua nipote per il potere, potrebbe fare male anche a lei.- dico iniziando a vestirmi.

-Andiamo a controllare a casa sua. Se non è li, domani mattina chiedi a Deaton se si è presentata a lavoro.-dice lui prima di uscire dagli spogliatoi seguito da me. Arriviamo a casa sua e la macchina è proprio qui davanti ma non significa nulla. Potrebbero averla portata via loro.

-La porta è chiusa.- dice Stiles

-E io non sento il suo odore.

-Potrebbe averlo camuffato? E' un'Alpha alla fine di tutto.-dice lui 

-Non lo so.. andiamo. Domani chiedo a Deaton.

Oggi per fortuna non c'è scuola e con Stiles decidiamo di fare un giro ma, ovviamente, quel cretino di Jackson ci deve seguire. La macchina gli si ferma in mezzo a uno spiazzale e lui scende per controllare. Improvvisamente, la macchina di Chris Argent si ferma vicino la sua. E iniziano a parlare di quale sia il problema. Chris si offre volontario per riparargli la macchina in modo insistente e apre pure il cofano posteriore. Fa avvicinare Jackson a lui e gli mette una mano sulla spalla. Nota i segni di artigli che ha dietro il collo e gli fa varie domande su come se l'è fatti. Jackson, all'inizio, mente ma sotto l'insistenza di Chris sembra quasi voler rivelare tutto. Cosi, interveniamo io e Stiles.

-Jackson vieni con noi. Non puoi aspettare qui da solo e poi, qui vicino c'è un meccanico che potrebbe aiutarti.- dice Stiles.

-Andiamo. Sali.- dico io convincendolo. Lui viene verso di noi ma Chris lo blocca dicendogli che la macchina è apposto e infatti la mette di nuovo in moto. Chris si dirige verso la sua macchina e va via.

-Che cazzo stavi cercando di fare?- chiedo al deficiente.

-Niente che stavo cercando di fare?

-Stavi per rivelargli tutto. E ora devo proteggere anche te.- dico dando un pugno alla macchina di Stiles.

-Hey, è la mia macchina.- dice quest'ultimo 

-Non devi preoccuparti per me.- dice lui incazzato.

-Si invece, perché adesso pensano che sia tu il beta e ti terranno d'occhio, finché non decideranno di ucciderti. E quindi, devo proteggerti.- to per colpire di nuovo l'auto ma Stiles mi ferma.

-La finiamo di colpire la mia auto?- chiede 

-Tu non sai che potere hai. Tu lo stai solo sprecando mentre io lo userei per cose migliori. Sei uno sfigato, Mccall.- dice per poi andarsene.

-Secondo me, dobbiamo lasciarlo stare. Se si caccia nei guai, è colpa sua alla fine.- dice Stiles.

-Non posso. E' colpa mia.

-Senti più tosto, ti ha risposto Deaton? -chiede

-Si e dice che stamattina non si è presentata a lavoro.- gli rispondo salendo in macchina.

-Secondo me, c'è qualche cosa che non va.- dice lui.

-Già. Senti ci pensiamo dopo. Devo consegnare il ciondolo ad Allison.

Quando Stiles mi lascia a casa, sgomma via mentre io mi dirigo verso il bosco. Il padre di Allison mi aveva detto che si faceva delle corsette nel bosco per tenersi in forma e, allora, sarebbe stata quella la mia destinazione. Dentro il bosco, sento delle voci ma poi delle puntine elettriche si attaccano al mio petto e io cado a terra con la scossa che si irradia in tutto il mio corpo.

-Scott..- dice preoccupata ma poi si avvicina e ripete il mio nome.

-Spegnilo..- cerco di dire e lei lo capisce subito e mi toglie quelle puntine dal petto.

-Mi dispiace .. se sapevo che eri tu io..

-L'avresti fatto comunque?

-No no, certo che no. Stai bene? Che ci fai qui? Ci stavi seguendo?- chiede 

-No no, non ti stavo seguendo. Tuo padre mi ha detto che a volte passeggi qui cosi speravo di trovarti da sola.

-Quindi, ci stavi seguendo. Che cosa volevi?

-Ti volevo portare questo.. l'ho trovato a scuola.- dico prendendo dalla tasta il suo ciondolo.

-Oh.. grazie. Pensavo che lo avessero rubato.- dice prendendo il ciondolo con gioia e mettendolo al collo.

-No, nessuno te l'aveva rubato. L'avevi solo perso.- dico con un po' di sensi di colpa.- Allora, non pensi che io sia un maniaco, vero?

-No. Solo che tu sia strano come al solito.- dice lei sorridendo mentre io mi metto seduto. Dopo un po' di tempo, mi abbraccia e io la stringo a me. Avrei preferito rimanere così per sempre ma poco dopo, lei si stacca e va via. Torno a casa e mia madre stranamente sta facendo avanti e indietro per tutta la casa. Boh.. entro dentro la mia stanza e mi bitto sul letto. Poco dopo, bussano alla porta.

-Mamma non ora.- dico ma continuano a bussare.- mamma davvero non ora.- dico ma bussano di nuovo. Apro la porta, davanti mi trovo la persona che meno mi sarei aspettato di trovare. Allison. 

-Posso entrare?- chiede. Le faccio spazio e lei entra sedendosi sul letto. Stiamo seduti vicini senza parlare per dieci minuti, così deciso di fare la prima mossa.

-Voi che ti lasci da sola per pensare?

-Perché dovrei volere una cosa del genere?- chiede

-Perché sono dieci minuti che siamo qui in silenzio.

-Oh.. è che non so come dire una cosa del genere e non voglio che tu rida di me.- dice in imbarazzo.

-Sai che non riderei mai di te.

-Okay, allora, sono successe delle cose strane da quando mia zia è qui. Cose che mi hanno portato a dubitare di lei. Quando è arrivata qui, mio padre mi ha detto che aveva avuto un problema a una gomma mentre lei mi ha detto che ha avuto un problema al motore. Da qui, ho iniziato a sospettare.. nella sua auto ho trovato un pezzo di vetro come se il suo finestrino fosse stato rotto ma il vetro era li. Tutte quelle armi .. e io non penso che sia stato Derek quella notte e..

-Lo penso anch'io e..- sto per continuare ma la porta si apre facendo entrare mia madre che è.. bellissima.

-Che c'è?- chiede vedendo noi in silenzio.

-Niente.. sei..

-Sono i capelli? O come sono vestita?

-No no, sei bellissima.

-Davvero, sta benissimo.- dice Allison

-Come mai così elegante?

-Stranamente, una persona dell'altro sesso mi ha chiesto di uscire ed io ho accetto. Dovrebbe essere qui a momenti.- dice e in quel momento suonano il campanello.- Oh dio, non sono pronta. Scott, per favore, scendi e fallo entrare.

Mi dirigo verso la porta ma man mano che mi avvicino una sensazione strana mi attanaglia lo stomaco e mi brucia nel petto. Apro la porta e avevo ragione.

-Ciao Scott.- mi saluta Peter Hale.

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Sapevo che Jackson avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di diventare uno di noi ma restava pur sempre uno schifoso rettile viscido. Anche portarlo a casa mia, non fu molto difficile, anzi fu davvero facile.

-E' questo il posto?- chiede 

-Si, entra.- gli dico lui si incammina ma poi si gira verso di me.

-Sai, non vorrei che mi cadesse una trave in testa.

-Entra.- gli dico e lui si avvicina alle scale anche se non mi sembra molto convinto.

-Che c'è dentro?- chiede

-Tutto quello che desideri.- dico incoraggiandolo. Lui si avvicina alla porta titubante e poi, la apre. Mi avvicino a lui e poggio una mano sulla sua spalla facendolo saltare in aria.

-Fidati di me.- gli dico. Lui entra dentro ma sembra molto perplesso.

-Questa casa.. io ci sono già stato ..- dice piano 

-Come dici? Sei già stato qui?

-No io.. questa scale, queste pareti.. io ho sognato questa casa.- dice girandosi verso di me e poi, mi guarda capendo qualcosa.- Non c'è nessun altro qui, vero?- chiede e io scuoto la testa.

-Non verrà nessun altro?- chiede 

-A quanto pare no.- dico facendo spuntare gli artigli.

-Aspetta.. tu non puoi farmi questo.- dice sedendosi sulle scale.- Starò zitto, non importunerò più Scott. Ti prego, io non lo merito.- dice piangendo.

-Io credo di si. Guardati in torno. Vedi qualcuno qui per te? No. A nessuno interessa della tua macchina di lusso, dei tuoi capelli perfetti o che tu sia il capitano della squadra di Lacrosse.- dico alzando il tono di voce. Questo ragazzino mi da su i nervi.

-Scusami.- dice una voce in cima alle scale.- Co-capitano.- dice quello che si rivela essere Scott. Fa un salto e si ritrova davanti a me trasformato mentre io mi trasformo.

-Va via.

-No.- dice lui 

-Bene, allora, ucciderò anche te.- dico ma poi sento una rumore strano.. una.. una freccia.

-Copritevi gli occhi.- grido mentre iniziano a sparare. Mi sposto di lato riparandomi mentre Scott rimane davanti le scale. Poi, si sposta e lo vedo cadere a terra di nuovo normale con del sangue che gli esce dalla bocca e da una ferita al torace.

-Scott, va via.- dico ma non si muovo. Decido di alzarmi e spingerlo via.- Corri via.

Lui va via e io decido di fare una pazzia. Apro la porta e ringhio ma poi, non ricordo più nulla. Buio totale. Quando mi sveglio, vedo solo il buio in torno a me ma sento un altro cuore battere vicino a me. Sento che è un altro licantropo e che abbia un odore familiare ma non riesco a riconoscere il profumo. Poi, il portone si apre e due persone entrano dentro o almeno, sento altri due cuori battere. Una di loro accende la luce e davanti a me trovo Kate e Allison. Quest'ultima leggermente spaventata. Mi giro alla mia sinistra e trovo Maggie svenuta al mio fianco con dei cavi elettrici attaccati al fianco come me. Mi giro verso le due donne e ringhio forte. Maggie non la deve toccare nessuno.

-Non è bellissimo?- chiede Kate a Allison che preoccupata guarda Maggie mentre io continuo a ringhiare.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


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Era difficile rimanere concentrato su Maggie e sulla sua salute, quando quella stronza continuava a mandare scariche elettrice per tutto il mio corpo. Continuavo a straformarmi e tornare normale, cercavo di reagire e stare sveglio per lei ma con l'elettricità sul mio corpo, era difficile. Deve averla torturata molte volte per ridurla così.

-Che cos'è?- chiede Allison 

-Un mutaforma. Ne esistono di vari tipi ma lui è il così detto lupo mannaro.- dice continuando a mandarmi scariche.

-Così lo uccidi.- dice Allison sotto shock.

-Oh, non essere così magnanima. Nel mondo ne esistono molti di loro e vedi queste?- chiede aprendo la mia bocca- Queste sono zanne fatte per lacerare e strappare la carne.

-E Maggie?- chiede 

-La conosci?

-Lavora dal veterinario.- dice lei 

-Lei è un'Alpha .- risponde Kate

-Cosa?

-Beh.. vedi oltre a lui, ce ne sono altri due. Un beta, che un po' più piccolo e poi, c'è un Alpha che è quello più pericoloso ed è quello che stiamo cercando.- dice

-Quindi sono stati loro due a..

-No. E' l' Alpha che stiamo cercando e loro ci aiuteranno a trovarlo.

-Allora, se non è lei ..

-Lei è un' Alpha ma senza branco. In gruppo sono più forti e non solo per numero ma sono davvero più forti. Più velocità, più forza..

-E' tutto un gioco per te?- chiede Allison trattenendo le lacrime.

-Allora, come faresti a restare sana di mente.- dice Kate e porta via la nipote. Quando escono, cerco di liberarmi da queste catene che mi tengono ferme i polsi ma sono molto resistenti e io, dopo quelle scariche, non sono al pieno delle mie forze ma una voce, o meglio un sussurro, mi fa bloccare.

-Derek.. 

-Am.. dio Am.. sei ancora viva. Non riuscivo ..- ma mi blocca

-Cosa ci fai qui?- chiede piano.

-Cercando di salvare Scott da un'imboscata, mi sono fatto avanti e dopo poco, mi hanno catturato.- dico guardandola ma lei non mi rivolge neanche uno sguardo.- Come hanno fatto a prendere te?

-Dopo che mi avete lasciata a casa, non riuscivo a pensare o a stare attenta e .. non li ho sentiti arrivare. Lei non c'era ma .. ha iniziato a torturarmi dopo. E' lei, non è vero? Dimmi la verità. Ti prego.

-Si.. è lei.- dico rassegnato.

-Quando uscirò di qui la ucciderò, Derek. Non mi importa che Allison sia innamorata di Scott e viceversa. Deve soffrire come abbiamo sofferto noi. So che non lo fai notare, ma stai soffrendo anche tu. Quando si è innamorati di una persona , i sensi si amplificano e senti le cose meglio. Stai soffrendo e molte volte sento anche mancanza. Tua madre ti manca. Manca anche a me..- sussurra l'ultima frase.

-E' pericolosa Am.. lei non scherza.

-Non mi importa. Deve pagare.- dice con fermezza

-Da quando sei innamorata di me?- dico improvvisamente.

-Non ha importanza.

-Oh, si invece. Perché a quanto pare Scott lo sapeva ma io no.

-Scott lo sa perché l'ha notato. Io non gli ho detto nulla. Ho solo confermato.- dice con un grosso sospiro.

-Da quanto?

-Più o meno da sempre. Poi, è arrivata Paige e sono stata felice per te anche perché come si faceva ad essere arrabbiati con una ragazza dolce come lei? Era meravigliosa. Poi, ti sei chiuso in te stesso e credevo che facendo qualcosa potessi farmi notare da te ma a quanto pare, è arrivata Kate. La tua scelta in fatto di ragazze, va davvero bene.

-Ero un adolescente e..

-Lo so.. avevi perso l'amore della tua vita e non avevi occhi per nessuno e i tuoi sensi per il pericolo non erano accesi, se così vogliamo dire.

-Oltre Peter, chi lo sapeva?

-Tua sorella Cora perché mi ha sentito parlare con Peter e credo tua madre ..

-Mia madre?

-Lei sapeva sempre tutto, Derek.- dice con ovvietà

-Perché lo pensi?

-Non so .. forse era il modo in cui mi guardava o come cercava di farci stare sempre insieme. Vedeva che c'era un legame tra di noi ma .. tu non te ne sei mai accorto.

-Mi dispiace, io..

-Non dire niente. Se lo avessi saputo, non sarebbe cambiato nulla. Anzi, saresti stato più distante come ieri ..- dice. Sto per rispondere ma la porta si apre. E, ovviamente, la stronza entra. 

-Vedo che la tua amichetta è sveglia. Pensavo di averla spedita dai suoi famigliare.- dice ridendo scatenando un ringhio molto forte da parte di Maggie.

-Che cosa vuoi? Non ci hai torturato abbastanza per stanotte?

-E' già mattina, Derek.- dice Maggie 

-La tua amica ha ragione.- dice sorridendo avvicinandosi al tavolo.- avanti Derek. Voglio solo sapere chi è l'Alpha che state proteggendo.- Poi, si avvicina e mette vicino a me la foto della mia patente.- Ma guarda che faccetta scontrosa. Credo che ti abbiano sempre detto di sorridere di più. E credo, che la tua amica possa confermare. Vero?- ma lei non risponde così Kate le infila un pugnale nello stomaco facendola ringhiare e io ringhio dopo di lei.

-Non ti verrebbe ti prenderli a calci? - mi chiede

-Si, una in particolare, però.

-Oh andiamo, sai che vi libererei ma devi dirmi chi è l' Alpha.

-Come se non ci facessi morire qui dentro lo stesso.- dice Maggie con poca voce. E cazzo, non guarisce.

-Si, hai ragione. -dice Kate avvicinandosi di nuovo al tavolo.

-Vuoi annoiarmi o torturami? Lei lasciala stare, non sa niente.- dico davvero annoiato in parte

-Oh tesoro, io non voglio torturarti e sicuramente, lei saprà qualcosa perché non sai mentire. Ma non ti ricordi tutto quello che abbiamo fatto insieme?

-Quando hai bruciato viva la mia famiglia?- chiedo incazzato

-Io mi riferivo a tutto il sesso che abbiamo fatto insieme e si, anche all'incendio.- dice ridendo mentre cerco di liberarmi dalle catene per strangolarla.

-Adoro vedere quanto mi odi. Questo te lo ricordi?- chiede abbassandosi pericolosamente ma passando la lingua dal bordo dei miei pantaloni fin su, finché non ringhio e sento Maggie..

-Dovevi ucciderla prima.

-Oh, già lei ti ama. Come hai fatto a non capirlo prima?- ride guardando lei e poi, torna a guardare me.- Tesoro, io non voglio proprio torturarti ma lui.- dice indicando la porta e un uomo si scrocchia le dita entrando.- crede che se tortura la tua amica, tu dirai qualcosa.- dice uscendo mentre cerco di ribellarmi.

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Ancora nessuna notizia di Maggie e Derek non rispondeva alle mie telefonate. Oggi, io e Stiles abbiamo deciso di non andare a scuola per parlare di quello che è successo ieri sera e questa mattina presto.

-Allora, lui stava per uccidere Jackson e poi, ti ha salvato dagli spari e ti ha buttato fuori. Uno: perché hai salvato Jackson e due: perché avrebbe dovuto salvarti se ti ha detto che voleva uccidere anche te?

-Uno: Jackson è pur sempre una persona e due: perché non voleva davvero uccidermi. Credo che lui lo faccia perché ..

-Perché gli stai a cuore?

-Non proprio ma anche per Maggie..

-La cosa che non capisco è la sua scomparsa..

-Stamattina da Deaton non c'era ma non è questa la cosa peggiore. 

-C'è una notizia ancora peggiore?- chiede sarcastico

-Peter è venuto alla clinica. Voleva me ma Deaton si è messo nel mezzo per proteggermi e Peter, allora, ha detto che per farmi passare dalla sua parte avrebbe toccato le persone che più amo. Quindi, potrebbe aver preso anche Maggie?

-Sai, non credo che abbia preso anche lei. Non hai visto come la stringeva al petto, quando sono andati via dall'ospedale o come ha reagito quando l'ha vista. Derek l'ha protetta ma secondo me, voleva solo stringerla. 

-Nelle immagini che mi ha lasciato Peter, Maggie l'ha salvato e .. ha pianto tantissimo vicino a lui. Credo che si volessero molto bene.

-Ti ha detto che è importantissima per lui.

-Già, quindi la scomparsa di Maggie non dipende da lui. C'è sotto qualcosa.- sto per continuare ma sento la macchina di mia madre.- E' mia madre

-Che fa?- chiede dopo un po'

-Sta piangendo.. lei ha lasciato un messaggio nella segreteria di Peter e ..

-Scott, non puoi proteggere tutti.- dice lui mentre mi siedo sul letto.

-Devo almeno provarci.- dico serio. La sera stessa, mi reco a casa di Allison per cercare di proteggerla. Mi metto seduto sul tetto vicino la sua finestra e ascolto il suo respiro regolare che ha quando dorme. E' così bella e .. hanno ragione. Lei è una Argent ma come faccio ad allontanarmi da lei? La amo. Sono qui da ore ma non posso dormire. Certo, infatti, cado a terra di faccia. Odio tutto questo. La mattina dopo, quando vado a scuola ed entro negli spogliatoi, il coach mi comunica che non potrò andare al ballo.

-Cosa? Perché?

-Sei sotto di tre materie e mi hanno detto o ti elimino dalla squadra o non vai al ballo. Siccome sei un elemento forte, ti tengo in squadra ma non andrai al ballo. 

-Cosa? No. Esco dalla squadra.

-Non se ne parla. Se ti vedo al ballo, Mccall, ti trascino fuori per un orecchio. Merda e ora che faccio?

-Ora che si fa?- chiede Stiles 

-Parlerò con Jackson. La porterà lui Allison al ballo.

-Secondo me, non è una buona idea.-dice mai io faccio sempre di testa mia. Tanto che lui non mi ascolta e mi chiede di dirlo al padre ma, ovviamente, non capisce che dovrei far scoprire anche me stesso e non ci tengo a essere sparato un'altra volta con quei cazzo di proiettili d'argento. Ma lui non molla e va via.

-Okay.. non ti dirò che avevo ragione. Anzi, no così non suona bene. Dirò che io ho sempre ragione e che tu dovresti sempre ascoltare quello che ti dico io.

-Non ho finito.

-Certo, ovviamente.

-Jackson, un'ultima cosa.- dico posizionandomi davanti a lui che sta per aprire la porta. Lui si gira e io mi trasformo parzialmente e lo scaravento contro la porta degli spogliatoi. Lui, come previsto, appena vede Allison si avvicina rapidamente e le chiede di andare al ballo insieme e specifica come amici, dato che guarda la mia faccia da dietro un pilastro ma c'è un problema. Decido di andare lo stesso al ballo perché non si può mai sapere cosa succede ma non ho una macchina e non ho neanche i biglietti. Ma, ovviamente, Stiles ha pensato a tutto e mi salva il culo come sempre. Nel pomeriggio, ci rechiamo al centro commerciale. Io nascosto così non possono vedermi e lui con Allison che si incontra con Lydia e la convince ad andare al ballo con Stiles. Genio quella ragazza. Stiles inizia a seguire Lydia ovunque tanto che le tiene anche tutti i vestiti mentre Allison guarda dei vestiti da sola ma poi .. Peter si avvicina a lei. Le dice che con la sua tonalità di pelle, deve scegliere un vestito con un colore più tenue e si avvicina sempre di più a lei e la sento molto a disagio così, grazie a me, una voce dice che una macchina deve essere spostata e, ovviamente, è la sua.

-Molto astuto, Scott. Ancora mi stupisco della tu inventiva ma ricordati, non potrai essere da tutte le parti allo stesso momento. - dice e poi va via. Purtroppo, però, la serata non si conclude come speravo. Mia madre mi aggiusta i pantaloni e dice che devo dire ad Allison cosa provo per lei con tutte le mie forze. Arrivo al ballo e salgo sul tetto per non farmi vedere dai professori e dal coach, soprattutto. In palestra, vedo Jackson ed Allison vicini e lei lo convince a ballare. Stiles almeno ha una gioia. Non so con quali parole ma convince Lydia a ballare con lui e mentre li fisso passare sulla pista da ballo e il coach mi scopre. Corro per tutta la palestra e mi fiondo su Danny che balla con me facendo fare una figura pessima al professore che vergognato si allontana. Dico a Danny che gli devo un favore ma non credo che le cose andranno bene tra lui e il suo ragazzo. Poi, vedo Allison. La vedo e con non so quale coraggio la invito a ballare. Lei accetta e dopo un po' che siamo stretti, le confesso tutto. Le confesso quanto la amo e quanto sia importante per me. Che è sempre stata importante e che non le mentirei mai. Lei mi parla di quella sera a scuola e che non crede sia colpa di Derek, ma ha una certezza nello sguardo come se sapesse tutto. Decidiamo di andare fuori e mi porta vicino agli autobus della scuola. Lei mi bacia e crede sia una buona idea stare qui ma in mente mi ritorna il sogno che ho fatto poco tempo fa e lei sale sullo scuolabus. Sono in mezzo ai due scuolabus, quando due macchine si fermano davanti e dietro di me. Poco dopo, partono e stanno per investirmi ma io salto e.. Allison scopre tutto. Scopre che sono un lupo mannaro.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


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Lydia. La ragazza che amo da quasi tutta la vita, è distesa qui in mezzo al campo di lacrosse e io non posso fare nulla. Lo psicopatico è qui davanti a me e continua a minacciarmi. Devo fare ciò che dice o ucciderà Lydia e tutti gli altri.

-Devi venire con me.- dice. Cosa?

-No. Non ho intenzione di lasciarla qui.- ribatto.

-Non hai scelta, Stiles.- dice mentre continua a pulirsi dal sangue.- Verrai con me.

-Uccidimi. Non mi importa più ormai.- dico ma lui mette un artiglio sotto il mio mento e mi fa alzare. Poi mi lascia.

-Chiama Jackson, avvertilo. E' tutto quello che puoi fare.- dice e, mentre inizia ad andare via, chiamo il coglione. Che Dio mi aiuti, spero che ne valga la pena. Maggie dove sei? Poco dopo, ci troviamo in macchina e giuro che vorrei buttarlo giù da questa macchina ma, ovviamente, rischierei solo la vita e non mi sembra minimamente il caso.

-Dai, non è così male. Se sopravvivrà, diventerà un lupo mannaro.

-Certo, cosi almeno una volta al mese tenterà ti farmi fuori.- dico scocciato 

-Beh.. essendo una donna, due volte al mese. Tipo Maggie. Le prime volte che non riusciva a controllarsi mi voleva sempre ammazzare, poi arrivava Derek e tornava il solito angioletto.- dice con un leggero sorriso.

-Tu.. tu non sai nulla di Maggie?

-Di cosa stai parlando?

-Okay.. non sai nulla.- dico allarmato 

-Stiles, di che cosa stai parlando?- chiede incazzato.

-Sono due giorni che Deaton non la vede a lavoro, Scott non la sente e non abbiamo nessun segno di lei.

-Mi stai dicendo che è scomparsa?- chiede lui alterandosi ancora di più.

-Beh.. se non riesci a trovare Derek, potrebbe essere nella sua stessa situazione.- dico dopo aver ragionato.

-Spero proprio di no.- dice piano poi silenzio. Poco dopo, arriviamo in un posteggio con molte auto e quando scendiamo, mi trascina davanti al cofano di una macchina grigia scuro.

-E quest'auto?- chiedo 

-E' della mia infermiera.- dice con tranquillità

-E che ne è stato di lei?- ma lui non risponde e apre il cofano per prendere una borsa con un computer.- Oh cavolo.- grido poi vedendo la sua infermiera morta nel bagagliaio dell'auto. Lui fissa me per un po' e poi fissa lei morta. Poi di nuovo me e ovviamente deve uscirsene con una delle sue frasi.- Ora sta meglio.

-Non ti conviene stare qui perché non c'è segnale.- gli dico mentre tira fuori tutto l'arsenale insieme a un mini router.

-Oh Wi-Fi, grande e vedo che sei un tipo da Mac grandioso. Sai stai facendo sparire tutto il mistero dai licantropi.

-Avanti collegati.- dice

-Non posso. Non conosco lo username e la password di Scott.

-Sai Stiles, anche se non avessi le mie abilità capirei subito che stai mentendo.- dice con tranquillità.

-Te lo posso giurare, io..- ma non finisco perché sbatte la mia testa sul cofano della macchina e fa davvero male.- Avanti, so essere molto persuasiva. Inserisci i dati, Stiles. Così grazie al telefono di Scott troveremo Derek e molto probabilmente anche la piccola Maggie.

-Cosa farai quando troverai Derek e Maggie..?

-Non pensare e scrivi.

-Io ti aiuto ma tu dovrai promettere che dovrai lasciare in pace Scott.

-Stiles, tu lo sai che una preda non può essere uccisa da un solo lupo ma in branco. Mi servono Derek e Scott e devo assolutamente trovare Maggie e tenerla il più lontano possibile lontano da tutto questo.

-Scott non ti aiuterà mai. 

-Invece si, perché io salverò Allison e tu mi aiuterai perché io salverò Scott, il tuo migliore amico. Inserisci password e username.- dice e io inizio a inserire lo username.

-Il suo username è Allison?- chiede stranito. Così digito anche la password.- La sua password è sempre Allison?

-Lo vuoi ancora nel tuo branco?- chiedo e lui scocciato gira la testa da un altra parte. In poco tempo, riesco a trovare la localizzazione e la cosa mi stupisce.

-Cosa? Aspetta non è possibile. Davvero, lo tengono in casa vostra?- chiedo e lui fa una faccia strana ma poi arriva al punto.

-Non esattamente in casa nostra ma in un altro posto. So esattamente dov'è.- dice e immediatamente di sentono due ruggiti diversi.- E non sono l'unico a saperlo.

Subito dopo mette il computer nella macchina e si gira a guardarmi.- Dammi le chiavi.

-Attento, gratta in seconda.- dico sbuffando ma lui ovviamente non le vuole per la macchina ma per ammaccarmi le chiavi. Poi si gira e sta per salire in macchina ma ovviamente non posso starmi zitto. No, devo parlare per forza.- Quindi non vuoi uccidermi?

-Stiles, non voglio ucciderti anzi per ringraziarti del tuo aiuto ti donerò qualcosa. Lo vuoi il morso?

-Come?- chiedo stranito

-Il morso. Lo vuoi?

-Per diventare uno psicopatico che uccide tutte le persone come te?

-Uno non voglio uccidere tutte le persone ma solo quelle che lo meritano dopo quella notte e due si come me un licantropo. Non dovrai più guardare Scott essere più forte, o andare meglio nello sport o essere bravo con le ragazze. Potresti essere anche migliore.- dice prendendo il mio braccio e avvicinandosi ma lo tolgo subito.

-Io non voglio essere come te.

-Bene, ma stai mentendo a te stesso. Addio, Stiles.- dice e poi va via lasciandomi li da solo. Cazzo. Significa che me la devo fare a piedi fino in ospedale. Merda. Quando arrivo dentro il reparto cerco di arrivare alla stanza ma mio padre mi ferma.

-Scusami ma ho perso le chiavi della macchina e sono dovuto venire a piedi.

-Menomale che siamo in ospedale perché vorrei ucciderti.- dice arrabbiato.

-Papà, mi dispiace. Lei sta bene?

-I medici non sanno che cosa possa avere. Dicono che il suo corpo ha una reazione allergica perché è come se fosse in stato di shock. Tu non sai che cosa l'ha aggredita?- chiede e io lo guardo per un periodo che sembra lunghissimo e vorrei dirgli la verità ma non posso.

-No, io non lo so..

-E Scott? Lui ha visto qualcosa?

-Scott? Come non è qui?

-No.  Ho provato a chiamarlo al cellulare ma non mi risponde.

Guardo Jackson che non sa cosa sia successo o cosa possa fare Scott e poi ci penso. Il cellulare lo ha Derek e lui è andato a cercarlo.

-Non so se risponderà.

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Il tizio non smette minimamente di torturare Maggie e lei non ce la fa più. La fa rilassare due secondi facendole credere che può tornare a guarire ma poco dopo torna a torturarla. Non posso vederla così.

-Ti prego, basta. Lasciala stare.- dico io 

-Allora, inizia a parlare. -ringhia il tizio.

-No, Derek, ti prego non dirgli nulla. Io guarirò.- sussurra lei.

-Brutto scimmione buono a nulla, prenditela con qualcuno della tua taglia.- grido io e grazie al cielo è un tipo permaloso cosi mi da un pugno in faccia e comincia a torturare me.

-No, basta..- sussurra lei in lacrime. Dopo un po', si ferma perché riceva una telefonata ed esce dal sotterraneo.

-Derek.. stai bene?- chiede lei 

-Si, non preoccuparti sto già guarendo. Mi preoccupi tu. Perché non guarisci?

-Sono senza un branco.. sono..- vuole continuare ma un ululato la blocca.- Scott. Fatti sentire, io non ho le forza.
Faccio come dice e inizio a ringhiare forte e spero che quel ragazzino mi senta e che arrivi subito. Dopo dieci minuti, Scott apre la porta del seminterrato.

-Scott..- sussurra Maggie contenta.

-Sei messa male, ragazza.- dice lui 

-Il problema è che non guarisce.- dico io mentre lui mi libera una mano.- lasciami l'altra legata. Liberiamoci del cacciatore e poi mi sleghi e sleghi lei.- lui annuisce e si nasconde. Il tizio poco dopo rientra e accende i proiettori puntati su di noi.

-Mi si stavano rovinando le mani. Dato che la tua amica sembra morta e che devo vedermela con te, ho portato un aiuto.- dice con la mazza tra le mani. Sferra un colpo ma io lo blocco con la mano libera.- Beh.. anch'io ho portato un po' di aiuto.

Lui si gira e vede Scott davanti la porta. Cerca di difendersi ma ovviamente il ragazzino è molto più forte. Dopo averlo steso si avvicina a Maggie. Le stacca il cerotto con i fili con attenzione. Le stacca le catene delle caviglie e poi quelle delle mani. Lei si accascia sul corpo di Scott che prontamente la prende.

-Ci hai salvati.- dice piano lei.

-Non vi avrei mai lasciato qui.- dice poggiandola sul tavolo.- perché non guarisce?

-E' molto debole. E l'avranno avvelenata con qualcosa. Devi innescare il processo di guarigione. Rompile un osso.- dico io cercando di liberarmi. Lui le rombe il braccio e lei urla per il dolore prima di iniziare a guarire. Un liquido nero le esce dal taglio inflitto da Kate con il pugnale ma inizia a guarire subito.

-Bene, adesso per favore aiutami a liberarmi.- gli chiedo mentre mi tolgo il cerotto dalla pelle.

-No.- dice lui 

-Cosa?- chiedo 

-Scott.. andiamo..- dice incoraggiandolo Maggie.

-Prima deve dirmi come sconfiggere Peter. Lui ce l'ha con Allison e la sua famiglia e voglio sapere perché.

-Che ti importa? E poi vuoi parlarne proprio adesso? Senti non so quando arriverà Kate ma liberami di qui. Adesso. Scott non rischierò la mia vita e soprattutto quella di una persona a me cara per la tua ragazza.- dico indicando Maggie che inizia a prendere colore.- Scott hai solo sedici anni. E' solo un'insulsa relazione ma non è amore. Sei troppo piccolo per capirlo ma credimi non sei innamorato.

-Già, forse, hai ragione.- dice lui 

-No, Scott. Non ha ragione. Tu sei innamorato di Allison e lei lo è di te. Non conta l'età. Poi sta parlando solo perché sta soffrendo.- dice lei avvicinandosi a noi.

-Beh.. vero o noi io so qualcosa che tu non sai. Ti ricordi quando Peter ti ha detto che non voleva uccidere tua sorella?- chiede e io e Maggie annuiamo.- Non è così. E' venuto a cercare questo.- dice facendomi vedere la fotocopia di un cervo con il simbolo della nostra vendetta addosso. E' stato questo a portare Laura a Beacon Hills e tutte queste uccisioni hanno portato Maggie qui. 

-Come fai a sapere queste cose?

-E' stata l'infermiera di Peter a richiedere questa fotocopia al mio capo. E quindi Peter ha ucciso tua sorella solo per avere il potere. Per questo dovete aiutarmi.- dice convinto

-No.. non può essere..- sussurra Maggie sbattendo con un altro tavolo. Io mi innervosisco e stringo le catene del polso ancora legato. Scott dice che se lo aiuto lui aiuta me a slegarmi ma non fa in tempo a finire che io rompo la catena.

-Ti aiuto.- dico convinto mentre vedo Maggie mettersi le mani nei capelli.-Am, è come dice Scott.- dico prendendole delicatamente le mani.

-Lui.. lui non avrebbe mai ucciso Laura di proposito. Lui .. lui ..- dice guardandomi con gli occhi pieni di lacrime.- voleva bene a me.. e lei era sua nipote .. io .. io non capisco..- io la prendo in braccio e la stringo tra le mie braccia.

-Lui ha fatto cose veramente terribili ma del suo bene per te non devi mai dubitarne. Lui ti vuole molto bene e si preoccupa per te ma con gli altri è molto diverso. Dobbiamo fermarlo.

-Okay..- sussurra lei piano prima di staccarsi da me, guardare Scott e uscire da li per prima. Quando usciamo anch'io e Scott notiamo che fa un po' di fatica a camminare così lui le avvolge un braccio sulla vita e la aiuta un po', poi mi blocco.

-Aspettate.

-Cosa?- chiede lui

-C'è qualcosa che non va. E' come se fosse troppo..- ma non mi fa finire

-Ti prego, non dire troppo semplice.- dice lui 

-Per la miseria.- si lamenta lei.

-Senti, essere scoperto da Allison non è stato facile e neanche scappare da sua padre.- dice Scott

-Si hai ragione.- e lui mi ringrazia ma poi una freccia mi colpisce alla spalla e sento il mio nome gridato da Maggie al rallentatore. La estraggo subito ma un'altra freccia colpisce la gamba di Maggie e cade a terra. Poi un'altra acceca Scott facendolo cadere a terra. Mi giro e vedo Allison con l'arco in mano e Kate che si avvicina.

-Scott muoviti. - dico alzandomi e prendendo Scott. Poi mi abbasso, levo la freccia a Maggie e dico ad entrambi di scappare ma cadono insieme a me. Allison si avvicina a Scott.

-Allison, ti prego, credimi. Tutto quello che ti ho detto alla festa era vero.- dice mentre io piano mi avvicino a Maggie che piano piano guarisce.

-Mi dispiace, non ti credo più.- risponde lei 

-Oh, finalmente. Bene, adesso sparagli.- dice Kate 

-Che cosa? Tu avevi detto che li dovevamo solo catturare.

-Si e poi li uccidiamo. Così.- dice e mi spara mentre Maggie grida per la seconda volta il mio nome.

-Oh, no conosco quello sguardo. Significa devi fare tutto da sola.- sento dire da Kate ma tutto è sfocato per il dolore.

-Shh, Derek, hey. Shh, adesso lo tolgo. Poi starai bene, tesoro, te lo prometto.- sussurra mentre con due artigli estrae il proiettile e inizio a dimenarmi.- Shh, o torna qui, shh.- dice ancora. Lei è messa in ginocchio al mio fianco ma poi si siede bene e mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla e sento il suo cuore. Mi concentro su quello e non sento il dolore dell'estrazione.- Tutto finito.- dice alla fine e dopo avermi lasciato un tenero bacio sulla fronte come quando eravamo piccoli. Io inizio a guarire e in quel momento arriva Chris che dice a Kate di mettere giù l'arma perché la sta puntando contro un sedicenne senza alcuna prova che abbia fatto del male a degli innocenti. Kate non reagisce così Chris spara ad un albero e poi le dice che se non abbassa la pistola il prossimo è per lei. Lei abbassa la pistola e in quel momento la porta di casa mia si apre.

-Che cos'è?- chiede Allison mettendosi in piedi.

-E' l' Alpha.- dice Scott facendo lo stesso.

Peter esce a velocità razzo e inizia a girare in torno al gruppo. Prima fa cadere Chris, poi Allison facendole volare di mano l'arco e poi fa cadere Scott.

-Che vuole fare?- mi chiede Maggie.

-Vuole Kate.- dico ancora appoggiato alla sua spalla. Poi si avvicina a Kate e le fa cadere la pistola. La prende per la gola e la fa volare sopra i gradini della casa. Alla fine la raggiunge e la porta dentro. In quel momento Maggie scatta facendomi cadere a terra ed entra dentro.

-Amelie, no!- grido e poco dopo la segue Allison. Con il super udito cerco di sentire cosa si dicono.

-E' bellissima, Kate, sembra proprio te ma non credo che sia altrettanto psicopatica. Tua zia ti ha detto che oltre la mia famiglia ha ucciso degli innocenti come la famiglia di Maggie?- chiede Peter ad Allison.

-E' vero?- chiede lei

-Si, il mio fratellino aveva solo cinque anni e lei.. lei li ha uccisi tutti. Non facevamo del male a nessuno e lei li ha uccisi tutti!- grida Maggie alla fine.

-Voglio darti la possibilità di salvarla. Di che ti dispiace. Di che ti dispiace aver ucciso le nostre famiglie. Di aver lasciato orfana la piccola Maggie e di aver lasciato ustionato e agonizzante me. Dillo e la lascerò andare.- dice Peter a Kate e posso sentire il suo dolore e le lacrime di Maggie.

-Ti chiedo scusa.- dice piano Kate ma poco dopo si sente il suo copro senza vita cadere a terra e due sospiri di sollievo che si alzano nel silenzio.- Non so te, Allison, ma a me quelle scuse non sembravano sincere.- dice per poi avvicinarsi alla ragazza ma Maggie si mette nel mezzo e poco dopo Allison corre fuori mentre io e Scott entriamo dentro.

-Hai avuto la tua vendetta. Lei non centra niente.- dice lei 

-E' una Argent. Diventerà come loro.- dice lui arrabbiato.

-No. Lei è diversa e lo sappiamo tutti.- dice con forza Maggie.

-Non è vero!- grida lui spingendola verso le scale. Lei sbatte sulle scale e cade a terra non alzandosi più. Lui capisce il suo errore e vorrebbe andare da lei ma io e Scott ci pariamo davanti e iniziamo a lottare senza esclusioni di colpi. In un modo o nell'altro riusciamo a colpirlo ma lui è molto forte rispetto a noi. Poi notiamo una cosa, non riesce a trattenere la trasformazione completa. Mentre lottiamo non si controlla più e si trasforma totalmente. Butta fuori dalla finestra Scott, mentre io cerco di riprendermi. Poi esce e lo prende per la maglia ma lui riesce a liberarsi. In quel momento arrivano Stiles e Jackson. Stiles lancia addosso a mio zio una fiala enorme di una sostanza ma Peter la blocca. A quel punto Scott lancia ad Allison l'arco e lei lancia un freccia rompendo la fiala prima che Peter possa lanciarla verso di lei. Il braccio gli va a fuoco. Jackson lancia la seconda fiala che lo prende addosso. Lui cerca di avvicinarsi ad Allison ma Scott lo spinge con un calcio e lui cade lontano e non riesce più ad alzarsi. Io mi avvicino al corpo senza che nessuno mi veda ma Scott si accorge di me e mi ferma. In quel momento anche Maggie esce dalla casa e si inginocchia vicino al corpo di Peter tutto bruciato mentre io sono sopra di lui.

-Derek, fermo!!- gridano insieme.

-Derek, hai detto che la cura viene da chi ti ha morso. Se tu lo uccidi adesso io sono morto. Che dovrei fare con lei e la sua famiglia?- mi chiede Scott

-Derek, per favore non lo fare. Ti scongiuro.- dice lei versando altre lacrime.

-Tu hai già deciso.- dice Peter e poi mi provoca.- Avanti fallo! Lo sento dal tuo odore che vuoi farlo.- E io lo uccido.

-No!- grida Maggie iniziando a piangere disperatamente e inizio a sentire e a vedere tutto a rallentatore. Stiles che corre da Maggie e la stringe forte mentre piange e si dimena vicino al corpo inerme di mio zio. Scott che resta paralizzato. Chris che stringe Allison, che sussulta sotto shock e sento anche il compiacimento di Jackson.

-Sono io l' Alpha adesso.- dico e con questo prendo Maggie dalle braccia di Stiles e la stringo a me.- andiamo via. Sta per arrivare la polizia. Mi lascio tutti alle spalle e porto in braccio Maggie fino a casa sua. Entro dentro casa e la faccio sdraiare li e lei non mi guarda minimamente.

-Dovevo farlo..- le dico. 

-Certo, ucciderlo era essenziale.- dice lei scettica.

-Ha trasformato Scott. Voleva uccidere Stiles e Allison e ha morso Lydia che non sappiamo se sopravvivrà.- dico io sedendomi vicino a lei 

-Da quando ti preoccupi per loro?- chiede lei girandosi verso di me. E siamo così vicini che sento il suo fiato fresco sul viso.

-Da quando stanno a cuore anche a te.- le sussurro io. Lei guarda i miei occhi e poi le mie labbra. La stessa cosa faccio io. Guardo i suoi occhi e poi le sue labbra. Si avvicina lentamente e appoggia le sue labbra sulle mie con delicatezza. Non so perché ma non la respingo anzi, la stringo a me più forte fino a ritrovarla seduta sopra il mio bacino. Lei accarezzo tutto il busto da sotto la maglia e lei stringe i miei capelli mentre con l'altro braccio stringe il mio collo per essere più vicina a me. La spoglio. E' quello che voglio. E' quello che il mio istinto vuole. E' quello che desidero adesso. Lei fa lo stesso con me ma con molta più lentezza, quasi snervante, per assaporare ogni momento. E' bellissima sotto di me ma qui siamo troppo scomodi. La prendo in braccio e la porto nella sua stanza. Li gli ultimi indumenti volano via in tutte le parti della stanza e dopo poco tempo sono dentro di lei. E' una sensazione magnifica poterla sentire in torno a me, poter essere dentro di lei. Vado piano e poi veloce mentre lei stringe le gambe al mio bacino e ansima vicino al mio orecchio. Le stringo i fianchi mentre lei passa con decisione lei unghie sulla mia schiena. Arriviamo all'apice del piacere quasi contemporaneamente e, dopo essere uscito dal suo corpo, la stringo a me sotto le sue coperte. Sembra strano, ma ho adorato ogni singolo momento di tutto questo. Durante la notte sento arrivare Jackson davanti la casa. Metto i boxer e vado a prendere i vestiti da terra per poi tornare in cima alle scale quando lui apre la porta.

-Derek, adesso sei l'alpha e devi darmi quello che desidero. Voglio quello che mi spetta.- dice con convinzione. Io scendo le scale e gli sorrido. Faccio illuminare gli occhi di rosso e poi lo mordo. Lui urla ma poi si calma. 

-Adesso va via. Quando avvertirai qualche cambiamento, vieni da me.- dico per poi salire le scale e entrare in camera di Maggie ma una sorpresa mi attende. Lei non è li. Trovo un biglietto sul cuscino in cui dormivo e trovo la sua calligrafia.

 

"Dovevo andare via, mi dispiace. Tornerò. Te lo prometto."

 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


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Qualche mese prima.

Sono davanti la clinica di Deaton. Lui è l'unico che conosca la Maggie di adesso e devo scoprire qualcosa. La cerco da quando ha lasciato il biglietto sul cuscino e non mi do pace. Devo parlare con lei e sapere quello che pensa. Il suo odore una volta mi ha condotto qui ma poi più nulla.  Ha fatto disperdere le sue tracce.

-Derek.- dice la voce di Deaton alle mie spalle.- cosa ci fai cosi presto davanti la mia clinica?

-Aspettavo te.

-Oh.. in cosa posso esserti utile?- chiede aprendo la porta.

-Si tratta di Maggie..

-Vieni dentro.

Mi guardo un po' in torno e poi qualcosa mi colpisce. Dietro l'ingresso alle sale, c'è una foto appesa al muro. E' una foto di Maggie e tiene la mano di un uomo. Può avere si e no tre anni e.. sorride come lo vista sorridere.

-Margareth è sempre stata una persona speciale.- dice guardando anche lui la foto.

-Come mai hai questa foto?

-L'uomo a cui stringe la mano sono io. Derek, conosco le vostre famiglie da sempre. Tu forse non lo ricordi perché era raro che venissi a casa vostra. Talia, tua madre, preferiva discutere di cose importanti fuori dal suo nucleo familiare. Mentre Mowgli, il padre di Maggie, non si faceva problemi a discutere in casa sua. Maggie è sempre stata abituata a parlare di lupi, battaglie e di tutto quel mondo mentre tua madre tendeva a proteggere, escludendo, i cuccioli. Come vi chiamava lei. Quindi ho sempre frequentato casa sua e ho sempre saputo che qualcosa in lei è speciale.- dice facendosi strada verso le sale posteriori.

-Che vuoi dire?- chiedo seguendolo

-Vedi, lei è tornata non solo perché tuo zio ha scatenato degli eventi sovrannaturali che l'hanno incuriosita ma perché ne esiste una in particolare. E questa ha un nome. Scott. Non hanno un legame sentimentale perché come ben sai amano due persone diverse. Ma dentro di loro è presente una piccola porta dal filo blu. Quando Scott è stato trasformato, questa porto al loro interno si è aperta e questi fili si sono incontrati e non potranno più dividersi. Tranne che uno dei due muoia.- mi dice serio.

-Quindi che cos'è? Una guardiana o una guardia del corpo?

-E' un difensore. Per essere difensori bisogna essere Omega e Alpha allo stesso tempo. Lei non avrà mai un branco e non farà mai parte del branco di Scott ma loro due insieme sono imbattibili. Lui può potenziare le sue abilità grazie a lei e viceversa. Possono evolversi. E' un fenomeno raro ma può succedere. Lei lo difenderà sempre e lui diventerà sempre più forte.

-E questa sua abilità di confondere l'odore?- chiedo stringendo il bigliettino nella mano.

-Questa è un'abilità che hanno molti lupi ma non tutti. Tua madre l'aveva. Non disperare Derek. Lei è più vicina di quanto pensi, non può allontanarsi più di tanto.- dice Deaton per rassicurarmi.

-Solo che sono successe delle cose e..

-Non vorresti che fraintendesse ma purtroppo il vostro destino è già deciso e anche tu, come Scott e qualche altra persona, sei qualcosa di speciale Derek Hale e forse l'amore che prova per te, ti proteggerà più di quello che tu pensi. Ah e lei ancora non lo sa come non sa nulla Scott. Devono scoprirlo da soli.- dice lasciandomi li da solo a pensare a tutto quello che mi ha detto. Esco dalla clinica più confuso di quando sono entrato e sinceramente non so che fare. In poche parole mi ha detto che solamente se lei vorrà si farà trovare quando anch'io ho bisogno di parlare con lei.

Presente.

Stanno succedendo cose strane. Sto seguendo un Omega per tutta Beacon Hills da due giorni e quello che fa è spaventare la gente e rubare organi a uomini morti. In questo momento ci troviamo al cimitero e lui attacca una macchina scavatrice per poi fiondarsi su un'altra tomba. Lo lascio finire e quando se ne va sposto la macchina scavatrice che copre una buca e trovo un ragazzo la dentro terrorizzato. 

-Serve aiuto?- gli chiedo e lui si rilassa visibilmente.

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Le cose non sono migliorate molto in questa estate. Il padre di Allison un giorno ci ha seguiti e mi ha puntato una pistola alla testa finché Allison non l'ha pregato di lasciarmi andare. Lui l'ha fatto ma con la conseguenza di obbligarla a non vedermi più, cosa che noi ovviamente non facciamo ma questo i suoi non sono tenuti a saperlo. Lydia è guarita da tutte le ferite anche se la tengono in ospedale e non vuole vedere nessuno tranne Allison. Derek è sempre più misterioso e si fa vedere meno rispetto a prima questo da quando Maggie è andata via prendendosi un po' di tempo per pensare. Questa cosa mi turba. Non lo so quella ragazza mi da una sensazione di sollievo e protezione, come se con lei vicino mi sentissi più forte. Ovviamente non proviamo dei sentimenti reciprochi perché amiamo due persone diverse ma qualcosa ci unisce. Forse l'unica cosa buona che è rimasta sempre la stessa è la mia amicizia con Stiles, lui è.. Stiles.

Corro verso casa di Allison e cerco di non fare qualche incidente. Salgo sul tetto dei vicini per poi scendere sul suo e entrare dalla finestra. 

-Quanto tempo abbiamo?- chiedo dopo averla baciata.

-Staranno via un'ora.- dice e poi riprendo a baciarla. E' fantastico stare con lei e la amo da morire. Ovviamente essere qualcosa di diverso da lei mi spaventa a morte, non voglio ferirla ma mi è difficile stare lontano da lei. Piano piano ci spogliamo a vicenda e ci sdraiamo sul suo letto. Purtroppo nella foga le rompo la lampada del comodino ma ci facciamo poco caso in quel momento poi però, stavolta per colpa sua, finiamo con il sedere sul pavimento. Improvvisamente, un rumore mi ferma.

-I freni della macchina di tuo padre fanno rumore?- le chiedo 

-Si perché?

-Siamo nella merda.- le dico raccogliendo tutti i miei indumenti.

-Devi andare subito via.- dice e così facendo mi metto accanto alla finestra in mutande mentre sento sua madre entrare dentro la sua stanza. Controlla dentro l'armadio mentre Allison cerca di distrarla. Poi sento dei passi avvicinarsi alla finestra così mi sposto sul tetto della casa per non farmi sentire e vedere. All'improvviso mentre cerco di vestirmi senza fare rumore, sento un urlo fortissimo. Lydia.

Quando arrivo in ospedale, aspetto Stiles dentro la sua macchina. Poco dopo arriva e mi da il camice di Lydia per sentirne l'odore e seguirla.

-Era questo che indossava?- chiedo e lui annuisce turbato.- nessuno le farà del male. Non di nuovo..- dico riferendomi a quello che le ha fatto Peter.

-D'accordo, allora annusalo per bene e troviamola.- dice lui più convinto. Sta per partire ma Allison si piazza davanti la macchina.

-Che cosa ci fai qui? Potrebbero vederci.

-Non mi importa. E' la mia migliore amica e dobbiamo trovarla prima di loro.- dice convinta.

-Io la troverò prima della polizia.

-E se invece, la trovasse mio padre?

-Lui sa?- le chiede Stiles leggermente alterato.

-Già. L'ho appena visto uscire con tre uomini su due suv.- dice lei preoccupata.

-La stanno cercando.- dico realizzando un po'.

-No, sono andati a caccia.- dice e mi giro verso di lei in un lampo. Così convinto dalle sue parole la faccio salire in macchina. Stiles mette in moto e giriamo mezza città prima di sentire un odore più forte in un unico punto. Casa Hale.

-E' venuta qui? Sei sicuro?- chiede Stiles

-E' qui che conduce l'odore.- dico io stando vicino ad Allison.

-Ma non è più qui.- dice una voce dietro di noi. Ci giriamo e vediamo Maggie.

-Finalmente sei tornata.- dico io mentre io e Stiles l'abbracciamo forte.

-Cosa sei tornata a fare?- chiede con astio Allison 

-Ragazzina, calma i bollenti spiriti. Questa città è casa mia e dovresti ringraziarmi dato che ti ho dato il tempo di correre via qualche mese fa.- dice lei riferendosi a quando è andata contro Peter per difenderla per me. Allison sta in silenzio dato che non sa come ribattere.- Allora, Lydia è mai stata qui? Ho perlustrato tutta casa Hale ma di lei nessuna traccia tranne il suo odore.

-Con me non è mai stata qui.- risponde Allison.- forse il suo istinto le dice di cercare Derek.

-Vuoi dire che sta cercando un Alpha?

-Ai lupi serve un branco, no?- chiede lei 

-Si ma non sempre e comunque non nel caso di Lydia.- dice Maggie

-Che vuoi dire?- chiede Stiles.

-Che lei non è un licantropo.- risponde Maggie

-E come fai a saperlo?

-Il suo odore, Scott. Concentrati su quello. Non senti qualcosa di diverso?

-Si, adesso lo sento.- dico dopo aver chiuso gli occhi.- Non è come il nostro ma c'è qualcosa di diverso dal suo solito odore.

-Esatto. Non è un licantropo ma ancora non sappiamo cos'è.- dice lei.

-Hey, guardate qui.- dice Stiles attirando la nostra attenzione e guardando in mezzo alle foglie.- Vedete? Sembra il filo di una trappola.- lui tira il filo e io finisco appeso per un piede.

-Stiles..- lo chiamo attirando l'attenzione di tutti.- Quando trovi un filo per terra non tirarlo.

-Silenzio.- dice all'improvviso Maggie.- Nascondiamoci.

-Cosa?- chiede Allison.

-Su forza.- ribatte lei e si vanno a nascondere. E davanti mi trovo il padre della mia ragazza che mi guarda appeso ad una delle sue trappole, insieme ad altri cacciatori.

-Scott.- dice per salutarmi.

-Signor Argent.

-Come stai?- chiede

-Bene, facevo un giro. E' una delle sue? E' ottima. Bel designe, molto efficace.

-Che ci fai qui, Scott?- chiede poi 

-Cerco la mia amica.

-Ah, giusto. Lydia fa parte del tuo gruppo. Della banda? Non è così che dite o è meglio dire chefa parte del branco?- chiede lui severo.

-Io direi che è più sufficiente banda.

-Lo spero perché è un'amica di Allison e in una condizione particolare come la tua posso accertarla. Due no.- dice minacciandomi. Poi per incalcare la dose mi spiega, anche senza il mio volere, che cos'è un'emicorporectomia. Sarebbe un modo per tagliare in due parti perfettamente uguali un corpo e spera che non ci voglia una dimostrazione. Alla fine va via lasciandomi appeso.

-Stai bene, Scott?-chiede Allison

-Solo un'altra discussione minacciosa con tuo padre.- le dice Maggie dopo aver tagliato il filo con gli artigli e avermi fatto cadere.

-Come fai a sapere che non è la prima?- le chiede Stiles.

-A differenza vostra, io so sempre tutto.- dice lei 

-Okay, a volte fai tanto Derek.- ribatte Stiles.

-Che dite, andiamo?- li interrompo sapendo che quel nome non è un buon argomento di conversazione per lei.

Abbiamo cercato tutta la notte ma niente. Nessuna Traccia di Lydia. Stiles mi ha riferito a scuola che le tracce di Lydia hanno portato la polizia al cimitero e che hanno interrogato Isaach Lahey, un ragazzo che gioca a Lacrosse con noi. Dice che ha riferito che ci sono molti furti nelle tombe ma che di solito rubano molti gioielli mentre questa volta hanno rubato il fegato. No. Non può essere stata Lydia. Poi ci fermiamo a ragionare sul fatto che quando mi sono trasformato io ero attratto da Allison e Stiles mi dice che anche se lei era con lui, cercava Jackson. Cosi parliamo con il diretto interessato negli spogliatoi della scuola dopo aver firmato un modulo per la ricerca di Lydia e tutti, ovviamente, si sono offerti di cercarla. Pervertiti. Ovviamente, Jackson con tanto amore ci dice che il problema non è suo e che se fosse Lydia a trasformarsi quello in pericolo sarebbe lui. Idiota. La giornata non fa che migliorare quando entrando in classe di chimica dobbiamo fare un compito. Odio questo professore del cazzo ma stranamente non è questo che mi distrae ma il liquido che esce dal naso di Jackson e lui che corre verso il bagno. Stiles, viene messo in punizione. Sempre perché il professore è un rompi palle. L'unica cosa decente della giornata è vedere Allison sorridere a un mio piccolo biglietto ma ovviamente tutto viene rovinato da delle ragazze che iniziano a parlare male di lei e della sua famiglia, soprattutto di sua zia Kate. Cerco di consolarla in qualche modo e ci riesco. Mi regala uno di quei sorrisi mozza fiato che mi fanno girare la testa e poi mi bacia. Dopo scuola mi reco al funerale insieme a Stiles anche se ,non dovrei essere qui. Vedo un uomo avvicinarsi alla famiglia Argent. Saluta Chris e poi la mamma di Allison gli fale condoglianze. Successivamente si rivolge al Allison e dopo un po' le rivela che lui è suo nonno. Cazzo, altri cacciatori pronti ad ucciderci. All'improvviso il padre di Stiles ci prende dalle giacche e ci carica in macchina disapprovando le nostre azioni, come sempre. Poi dalla radio della polizia arriva il segnale che un'autombulanza è stata colpita da qualcosa e che al paziente trasportato è stato tolto il fegato. Io e Stiles schizziamo fuori dalla macchina prima che suo padre dica qualcosa. Stiles decide di rimanere sul luogo per cercare Lydia mentre io inizio a cercarla dentro il bosco. Mentre corro li per cercare il suo odore, vedo qualcuno correre nei dintorni. Inizio a seguirlo e poi gli finisco addosso. Mi accorgo che non è Lydia ma è un licantropo. Lui inizia ad attaccarmi ma poi avendo la meglio scappa via. Inizio a rincorrerlo dicendogli che voglio solo parlare con lui ma vengo bloccato da due corpi. Derek e Maggie. Lui viene legato per le mani da una trappola che ha legato me ieri per il piede.

-Che cosa fai? Posso aiutarlo.- chiedo a Derek

-Sono già qui. Non puoi fare nulla.- dice lui trattenendomi.

-Scott, shh. Per favore, sta zitto.- mi dice dolcemente Maggie prendendo la mia mano.

Gli Argent lo accerchiano e lo colpiscono con un bastone elettrico facendolo tornare normale.

-Guarda. Guarda cosa fanno a quelli come noi.- dice Derek.

-Derek.- lo ammonisce Maggie

-No, deve sapere.

Chris gli chiede cosa ci fa qui e che cosa vuole. Lui dice che non ha mai fatto male a nessun vivente e che tutti quelli che ha attaccato erano morti. Dice che è venuto qui perché ha sentito parlare di un Alpha. Tutti lo guardiamo e il nonno di Allison dice che hanno davanti qualcosa di raro, un omega. Poi prende una spada e lo taglia a metà. L'emicorporectomia. Poi vanno via dicendo che nessuno avrà scampo con loro e che non seguiranno più il codice dato che Kete è stata uccisa. 

-Ecco perché hai bisogno di me. Ecco perché dobbiamo restare uniti. Insieme siamo più forti.- dice lui 

-Che cosa stanno facendo?

-Scott.. hanno dichiarato guerra.- dice piano Maggie non lasciando la mia mano.

-Smettila di essere così dolce con lui. Non ha bisogno di dolcezza ma di rabbia. Deve capire che cosa sta succedendo. La famiglia della sua ragazza ha dichiarato guerra a tutti noi, compresa te che sei un'omega.- dice lui arrabbiato lasciandomi 

- Ci sono modi diversi di far capire le cose a diverse persone. Lui non ha bisogno della tua rabbia. Prenditela con le persone a cui è rivolta davvero.- dice lei sfidandolo

-Allora devo prendermela con te?- chiede lui avvicinandosi pericolosamente a lei. La scarica di ormoni che si sente tra questi due è impressionante. Perché non stanno insieme io non lo capisco.

-Cos'è? Ti da fastidio essere stato abbandonato su un letto dopo che abbiamo fatto sesso o dopo che hai morso Jackson?- chiede lei 

-Hai morso Jackson?- chiedo allarmato.

-Si ma il suo corpo rifiuta il morso. E dovreste unirmi a me.

-E fare cosa? Trasformare gente in lupi mannari?- gli manda una frecciatina lei 

- Non ho trasformato nessuno.- dice lui anche se non sembra molto convinto.

-Lasciamo perdere. Andiamo a casa, Scott.- dice tirandomi per una manica.

-Avrete bisogno di me.- grida lui dietro di noi.

-Sta zitto, stronzo.- grida lei con tutta la rabbia che ha in corpo prima di salire in macchina e dirigersi verso casa mia.

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


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Non ci posso crede. Io giuro che lo uccido. Come cazzo si permette a prendere dei ragazzini e trasformarli in licantropi solo perché sono indifesi? Mi dirigo verso casa sua e inizio a bussare.

-Derek, fammi immediatamente entrare.- dico colpendo la porta. Lui la apre con molta rabbia e mi guarda fissa negli occhi.

-Sei venuta a dirmi che hai bisogno del mio aiuto?

-Assolutamente no. Sono venuta a parlarti di Isaac.- dico non distogliendo lo sguardo dal suo.

-Che cosa centra Isaac?

-Gli hai dato il morso, vero? Derek, perché l'hai fatto? Non puoi andare in giro a trasformare la gente cosi senza un motivo.- dico gesticolando per la rabbia.

-Senti, non sono affari tuoi se trasformo un ragazzino a cui ho spiegato tutto e che ha accettato lo stesso. Ho bisogno di un branco dato che tu e il tuo amato Scott non volete unirmi a me.

-Che c'è? sei geloso?- gli chiedo stuzzicandolo 

-No, ma non nascondo che dopo quella notte penso sempre a te in un determinato modo.- dice incrociando le braccia al metto e facendo un mezzo sorriso.

-Non sono un giocattolo, Hale.- dico arrabbiata.

-Non ho detto questo..-sussurra avvicinandosi a me.

-Io..- cerco di dire ma non mi lascia finire perché intreccia le dita della mano destra nei miei capelli e con la sinistra stringe la mia maglietta all'altezza del mio fianco mentre le sue labbra si posano sulle mie. Per pochi secondi cerco di respingerlo poggiando le mani sul suo petto ma è tutto inutile. Stringo tra i pugni la sua canotta grigia e mi avvicino al suo corpo, tanto che la sua mano dal mio fianco passa al mio fondo schiena. Ci baciamo così intensamente che sembra una vita ma ritorno in me e lo allontano.

-Am..- dice piano.

-No. Devo andare.- dico voltandomi.

-Andare dove? Am, dobbiamo parlare e non solo di noi. Io ho trasformato un ragazzino e tu permetti ad un altro ragazzino di stare con una cacciatrice. Per me non c'era nessuno Am. Scott puoi salvarlo.- dice lui come se fosse disperato.

-No, è qui che ti sbagli. La storia si ripete e io sono nel mezzo in due modi diversi. Sai qual è la differenza tra te e Scott? Tu ti sei fatto abbindolare da una stronza, per giunta pedofila, che ha ucciso le nostre famiglie. Lui sta donando il suo cuore alla ragazza che ama. Siete entrambi delle persone buone ma a differenza di te, che non hai mai chiesto il parere a quella che ritenevi la tua migliore amica, lui chiede consiglio, sbaglia e aggiusta come meglio può. Rifletti su questo Derek.- dico per poi andare via e lasciarlo solo.

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Il pomeriggio seguente, dopo l'orario di pranzo, sono alla clinica e aiuto Alan con alcuni animali. Un piccolo cagnolino aveva un leggero malore allo stomaco e la sua piccola padroncina con la madre l'hanno portato da noi. Gli faccio una puntura di antibiotico e successivamente lo restituisco alla piccola padroncina.

-Grazie, dottoressa Smith.- dice la piccola accarezzando il cucciolo.

-No, grazie a te per essere stata così brava per averlo portato subito da noi. Tieni, questa è per premiarti.- le dico porgendole una caramella alla frutta. Lei la prende e mi sorride. Poi la sua mamma le prende la mano e vanno via.

-Ci sai fare con i bambini.- mi dice Alan pulendo gli ultimi attrezzi.

-Mi ricordano molto Tommy alla loro età.- dico sorridendo leggermente. Sta per ribattere ma il mio cellulare squilla. Un messaggio.

 

From: Stilinski.

Maggie, devi venire subito qui. Abbiamo un problema.  -S. 

 

-Alan, ti dispiace se stacco adesso? I ragazzi hanno bisogno di aiuto.- gli dico prendendo la borsa.

-Va bene, stai attenta ma quando avrai un po' di tempo dobbiamo affrontare un certo discorso.

-Cioè?- chiedo dopo aver messo la giacca.

-Derek Hale.- dice lui con un sorrisetto.

-Certo, quando sarò libera.- dico con sarcasmo prima di uscire e salire in macchina. Arrivata a scuola, posteggio e la prima persona che mi trovo davanti è Scott. 

-Che succede?- gli chiedo.

-C'è un altro licantropo e viene nella mia scuola. Per precisione è nella squadra di lacrosse.- dice preoccupato e io penso subito a Isaac.

-Okay, senti io so chi è ma cerchiamo di prendere questo intoppo come un buon insegnamento per sviluppare le tue doti. Entra dentro e cerca di capire chi è. Io starò vicino le panchine per ogni evenienza, okay?- chiedo mettendo una mano sulla sua spalla.

-Okay, andiamo.- dice rilassandosi un po' e indicandomi la strada per il campo mentre lui passa da scuola. Quando arrivo vicino le panchine trovo Scott e Stiles già in campo. Scott mi nota e io gli alzo i pollici. Poi il coach , vedendo la scena, chiama sia lui che Stiles e chiede chi io sia.

-Lei è un'amica.- dice Scott

-Un'amica comune.- dice Stiles.

-Non mi interessa che portiate le vostre ragazzine qui a vedere gli allenamenti. Che non si ricapiti più.- dice allontanandosi. A quel punto Scott si mette in porta, cosa strana, e Stiles si va a mettere in fila. Oh no, che avranno intenzione di fare quei due? Gli allenamenti iniziano e il primo ragazzo cerca di superare il difensore per arrivare in porta ma Scott esce dai limiti della porta e gli corre in contro facendolo cadere a terra e iniziando ad annusare. Merda, ha ancora tanta strada da fare. Continua così per i successivi tre ragazzi. Sicuramente questa idea l'avrà avuta Stiles. Il quarto ragazzo, quello che ha l'odore di Jackson, dice che gli fa male ancora la spalla e così torna verso le panchine e appena mi vede mi sorride da seduttore mentre io faccio roteare gli occhi infastidita. Al quinto ragazzo è Isaac e li mi avvicino di più al campo. Isaac dopo aver ricevuto la palla inizia a correre e lo stesso fa Scott, si scontrano in modo violento ma cadono entrambi in posizione di difesa. Si guardano entrambi e Scott capisce. Corro verso di lui e la polizia si avvicina per parlare con Isaac.

-Scott, tutto bene?- chiedo mentre tutti ci guardano.

-Si. Tu sapevi che era lui. Sai anche chi lo ha trasformato.- dice

-E credo che lo sappia anche tu come lo so io.- dice Stiles.

-Derek.- e io annuisco.- Suo padre è morto, si tratta di omicidio.- dice poi ascoltando la conversazione con i poliziotti.

-E lui è uno dei sospettati?- chiede Stiles.

-Non lo so, perché?

-Lo terrebbero in cella per ventiquattro ore.- conferma Stiles i mie sospetti.

-Merda, la luna piena. Ragazzi devo fare una cosa. Scott non combinate nulla di avventato e stupido. Ci vediamo qui alla fine delle lezioni.- dico per poi correre via.

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Mi sono trasferito da poco in una metropolitana abbandonata. Non è il massimo ma è meglio di essere uccisi dai cacciatori. Mentre sono seduto dentro uno dei vagoni, sento un odore familiare che mi entra dentro le narici, un odore che mi tormenta da mesi, un odore che non potrei mai dimenticare o confondere. Maggie.

-Proprio un bel posto, non c'è che dire.- dice lei in tono sarcastico.

-Che cosa ci fai qui?

-Scott ha scoperto che Isaac è il tuo nuovo beta, sono nella stessa squadra di lacrosse.- dice entrando dentro il vagone.

-E quindi?- chiedo guardandola finalmente negli occhi.

-Oh, niente. Non so se sia stato lui o meno ma la polizia lo sta lo vuole tenere al distretto per ventiquattro ore e stanotte c'è la luna piena, Isaac non si sa controllare e Scott mi ha detto che lo sceriffo ha parlato con Jackson quindi..- dice lei vaga.

-Merda. Ho bisogno del vostro aiuto, Maggie.

-Io potrei anche aiutare Isaac ma prova a convincere Scott.- dice ed esce fuori seguita da me. Quando arriviamo a scuola, lei scende dalla macchina e in quel momento Scott esce da scuola e vede la macchina dello sceriffo allontanarsi.

-Sali.- gli dico da dentro la macchina.

-Dici sul serio? Sei stato tu è colpa tua.

-E su questo non ha tutti i torti.- dice Maggie e io sospiro.

-Lo so, grazie. Ora sali in macchina e aiutami. Maggie, diglielo tu.

-Oh no, devi convincerlo tu.- dice lei sorridendo.

-No, ho un'idea migliore. Chiamerò un avvocato. Un avvocato lo farà uscire prima che la luna sia nel punto più alto.

-Non se perquisiscono casa sua.- gli dico ovvio 

-Che vuoi dire?

-Qualunque cosa abbia detto alla polizia, quello che c'è in casa è molto peggio.- dico e lui mi guarda scettico.- molto peggio.

-Scott, questa volta ha ragione. Su, vieni con noi.- dice lei aprendo la portiera. Lui convinto a seguire lei, sale dietro senza fare altre storie. Lei sale e mi guarda soddisfatta. Io sbuffo e parto a tavoletta.  Quando arriviamo davanti la casa e entriamo, Scott inizia a fare un sacco di domande.

-Se non è stato Isaac, allora chi è stato?

-Non lo sappiamo.- dico seguendolo 

-Come fai a sapere che non sta mentendo?

-Perché da bravo Alpha si fida dei suoi sensi. Tutti i sensi gli fanno capire che non è stato lui e Scott..- dice lei in modo sarcastico.- spegli questa torcia.

-Tu,, eri al campo oggi?- chiede lui spegnendo quell'affare.

-Si.

-E' stato così brutto?

-Si.- rispondiamo io e Maggie. Scott sospira mentre gli poso una mano sulla spalla e Maggie ride leggermente. Poi ci dirigiamo verso la cantina.

-Dovremmo rendere questa tempo una buona lezione per lui.- dice Maggie ridendo ancora un po'.

-Sarebbe utile.

-Vuoi imparare?- chiedo aprendo la porta della cantina.- Inizia da qui.

Scott inizia a scendere e poi si ferma.- Cosa c'è qui sotto?

-Il movente.- dico seguendolo con Maggie alle mie spalle.

-E che cosa sto cercando?

-Segui i tuoi sensi, Scott. Fidati di loro.- dice lei sporgendosi dalla mia spalla per guardarlo e il suo odore mi invade più del solito. Troppo vicina.

-Che è successo qui?- chiede iniziando a spostarsi nella stanza.

-Il genere di cose che lascia un segno.- dico e lui continua a cercare. Poi si ferma e si inginocchia notando dei graffi a terra. Alza la testa e vede un frigorifero davanti a sé e si avvicina prendendo il catenaccio aperto. Maggie inizia a capire tutto e io inizio a sentire la sua compassione e la sua tristezza. E' una cosa orribile. Tutto quello che è successo a quel ragazzo è orribile. Mi avvicino a Scott e accendo la luce della torcia facendolo spaventare leggermente.

-Su, apri.

-Ecco perché ti ha detto di si.- dice lui dopo aver visto graffi e sangue sulle pareti e sul coperchio.

-Tutti vogliono il potere.

-Vuoi il nostro aiuto?- chiede guardando leggermente Maggie per poi tornare a me.- Devi smetterla di trasformare la gente in lupi mannari.

-Sono loro a volerlo.

-Hai detto loro degli Argent? Che potrebbero ucciderlo?- chiede ancora

-Si, Scott, e l'ha voluto lo stesso.- dice Maggie in mio soccorso.

-Allora è proprio un ingenuo.- dice Scott

-Certo e tu sei l'ingenuo che sta con la figlia di Argent non sapendolo nascondere per niente. E se lo sappiamo noi quanto pensi ci vorrà a loro per scoprirlo.- dico e lui sbuffa.- Hai visto che cosa è successo ad un omega. Con me imparerai ad usare tutti i tuoi sensi. Grazie a me avrai il pieno controllo, anche con la luna piena.- dico vedendo i suoi artigli.

-Scott, lui ti può aiutare. Se ha problemi con me non significa che debba averli anche con te. E' più bravo di me in queste cose. Sappi che ti aiuterò però io non entrerò a far parte del branco.- dice Maggie stupendomi.

-Se seguo te, perdo lei.- dice riferendosi ad Allison.

-La perderai comunque.- dico prima di girare i tacchi e iniziare ad andare via.

-Aspetta.- dice poi.- Non farò parte del tuo branco. Ma lui lo voglio fuori. E' anche una mia responsabilità.

-Perché? Perché è uno di noi?

-Perché è innocente.- dice convinto.

-Okay, senti tu resta qui e avvisa Stiles che viene a prendermi e poi andiamo incentrale. Noi salviamo Isaac e tu cerca di controllarti.- dico a lui per poi raggiungere Maggie in cima alle scale.- Allora, vieni con me?

-No, resto qui con Scott e cerco di aiutarlo.- dice abbassando lo sguardo.

-Provi qualcosa per lui?- chiedo alzandole il viso.

-No, sto cercando di aiutarlo. Alcune volte mi ricorda..-dice ma si interrompe.

-..me.- dico e poi mi giro per andare via ma lei mi ferma per la manica della giacca.- si?

-Per favore, lui non ha colpe.. sono morti troppi innocenti della nostra razza e ..-la interrompo stringendo la sua mano.

-Non gli succederà nulla.- dico. Le stringo un'ultima volta la mano guardandola negli occhi e poi, dopo un reciproco sorriso, esco da quella casa.

 

 

Stiles mi viene a prendere nel tragitto per andare alla stazione di polizia. Quando arriviamo li si ferma e inizia a parlare.

-Bene, le chiavi di tutte le celle sono nell'ufficio di mio padre in una scatoletta di sicurezza ma dobbiamo illudere la sorveglianza.

-La distraggo io.- dico mentre cerco di aprire lo sportello ma lui mi ferma.

-Woh woh woh, tu? Non puoi andare li dentro.- dice afferrando la mia giacca all'altezza della spalla. Io guardo prima lui e poi la sua mano per tre volte. Poi capisce e mi molla.

-Sono stato scagionato.

-Ma sei stato un indiziato.- ribatte.

-Ma sono innocente.

-Chi? Tu? Già, certo.- dice sarcastico e io più sarcastico di lui alzo le spalle.- Okay, qual è il tuo piano?

-Io la distraggo.- dico leggermente confuso 

-Ah ah e che hai intenzione di fare? Darle un bel pungo in faccia?- chiede facendo una faccia.. da coglione.

-Parlandole, idiota.

-Va bene, d'accordo, fammi un esempio. Come romperai il ghiaccio?- chiede e io prima sospiro, poi lo guardo intensamente. Questo ragazzo mi irrita i sensi.- Silenzio di tomba. Si dovrebbe funzionare. Mi chiedo come una persona dolce come Maggie posso essere interessata a uno come te. Altre idee, per caso?

-Posso dare a te un pungo in faccia.

Vedendo che non risponde più, scendo dalla macchina e mi avvio verso la stazione di polizia. Quando entro non trovo nessuno così mi avvicino al bancone. Poi una poliziotta leggendo un fascicolo chiede.- Posso esserle.. d'aiuto?- finisce dopo avermi visto.

-Ciao.- le dico sorridendo.

-Ciao.- risponde lei.

-Dovevo chiedere una cosa ma.. scusa ma non credevo di trova ..

-Una come me?- completa lei al mio posto sorridendo.

-Io avrei detto una di una tale bellezza ma è la stessa cosa.

-Grazie.- dice lei continuando a sorridere mentre con la coda dell'occhio vedo Stiles che passa tranquillo. Dopo poco sento l'allarme suonare e lei si dilegua scusandosi, per capire qual è il problema. Sento dei rumori e li seguo fin quando non trovo Isaac trasformato che attacca il finto agente. Rompo la siringa che trovo a terra con la scarpa e lui si gira verso di me. Poi guarda Stiles dietro il tavolo della stanza e si muove per attaccarlo ma io faccio spuntare le zanne e gli occhi rossi. Ringhio contro di lui che si rannicchia vicino al muro e torna normale.

-Come ci sei riuscito?- chiede Stiles attirando la mia attenzione su di lui.

-Sono un Alpha.- rispondo e lui sembra molto sollevato. Prima che arrivi lo sceriffo, prendo Isaac e lo porto nell'unico posto in cui sono sicuro sarebbe al sicuro. Casa di Maggie. 

Quando arrivo la vedo appena rientrare in casa e prima che chiuda la porta la chiamo.

-Oh mio dio, è ferito?- chiede vedendo Isaac sorretto dalle mie braccia e correndo a darmi una mano.

-No, è solo sfinito.

-Venite dentro. Possiamo portarlo nella vecchia stanza di mio fratello. Ho messo un letto matrimoniale in tutte le stanze.- dice entrando e chiudendo la porta dietro di noi. Mi aiuta a trasportarlo su per le scale e poi a distenderlo sul letto.

-Chi sei tu? Un angelo?- le chiede Isaac mezzo svenuto dalla stanchezza.

-No ma qui starai al sicuro.- dice lei con un bellissimo sorriso.- Adesso riposa.- lui annuisce e poco dopo crolla addormentato.

-Che cosa è successo?- chiede quando usciamo dalla stanza e si chiude la porta dietro.

-La polizia l'aveva chiuso dentro una cella e gli Argent avevano mandato un finto poliziotto ad ucciderlo con lo strozzalupo. Lui era già fuori dalla cella e attaccava il finto agente quando sono arrivato.- dico sedendomi nel sul letto quando entriamo nella sua stanza. Lei si siede accanto a me.- A voi che è successo.

-Abbiamo visto la cosa che ha attaccato il padre di Isaac.- dice abbassando lo sguardo.

-Cos'è?

-Non saprei ma stava cercando di attaccare Allison. Io stavo stornando a casa quando lei ha gridato e Scott era dentro il frigorifero in cantina, così sono entrata e lui era sul pavimento a quattro zampe. Poi è arrivato Scott e appena l'ha visto trasformato ci ha guardati bene e poi è andato via.

-Hai salvato di nuovo quella ragazzina.- le dico prendendole la mano.- Lo fai per Scott?

-No, lui non centra. Lei non è come sua zia. Ho visto come ha reagito quando Kate ti ha sparato o come non voleva uccidere Scott. Ho visto com'era sollevata quando suo padre ha fermato sua zia. Ha sussultato quando hai ucciso .. Peter.- dice facendo una pausa.- Lo riteneva una persona. Psicopatico ma pur sempre una persona. Molti cacciatori ci trattano da animale. Lei ci tratta da persone.- conclude e poi seguono molti attimi di silenzio finché lei non lo spezza di nuovo.

-Sarà meglio che vada a letto.- dice alzandosi.

-Allora io vado.- dico seguendola.

-No.. devo tenere Isaac qui per una notte, giusto? Resta anche tu. Vi do alcuni vestiti di mio padre per domani. Quando mi sveglio, prima di andare a lavoro, vi preparo il caffè e voi sarete liberi di farvi una doccia. Non so da quanto tempo non dormi su un buon letto ma quelli di questa casa sono ortopedici.

-Rimango solo se posso dormire conte.- le dico 

-Posso dormire in camera dei miei, tranquillo.- dice lei spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio in soggezione.

-Insisto.

-Va bene.- dice rassegnata. Così mi tolgo la maglietta e gliela porgo. Lei si sveste e indossa la mia maglietta, come quando eravamo ragazzini, togliendo poi il reggiseno. Si sdraia dentro le coperte e io la seguo dopo essermi tolto anche i pantaloni. La stringo al mio petto così che la sua schiena sia appoggiata a me. Lei sospira.

-Buonanotte Am.- le sussurro all'orecchio.

-Buonanotte Der..- dice lei piano prima di crollare tra le mie braccia.

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


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Non so in quale strano modo o forse qualche anima in pena aveva qualche rancore verso di me, mi sveglio e trovo qualcosa che mi opprime il corpo e lascia che poco ossigeno passi attraverso i miei polmoni.  Con lo sguardo mi guardo in torno e noto di essere dentro la mia stanza ma qualcosa non va. Abbasso leggermente la testa e trovo dei capelli corvini che mi bloccano la visuale. Merda. Derek. Ho completamente dimenticato la sua presenza nella mia stanza. La sua testa è poggiata sulla mia spalla mentre la sua mano sinistra mi stringe il fianco. La sua gamba destra è stretta tra le mie gambe e la mia mano sinistra è immersa nei suoi capelli. Giuro che qualche anno fa avrei pagato qualsiasi cifra per vederlo così tra le mie braccia ma adesso .. lo amo. Questo è sicuro ma lui.. lui non prova la stessa cosa e non voglio mettermi nei guai e poi stare male per lui. Involontariamente, le dita della mia mano iniziano a muoversi tra i suoi capelli e la mano libera si solleva per poi posarsi sulla sua spalla e fare dei piccoli cerchi immaginari. Lo sento muoversi impercettibilmente e mi gelo sul posto.

-Perché ti sei fermata?- chiede con voce roca e impastata dal sonno. Molto sexy.

-Buongiorno. Non volevo svegliarti.

-E' stato un bel risveglio.- dice per poi muoversi sul mio corpo. Merda, anche qualcos'altro è sveglio.

-Ehm.. dovrei prepararmi per il lavoro.- dico cercando di non dare peso a quello che sta succedendo ma sicuramente sarò rossa in viso come un pomodoro.

-Potresti darmi una mano con il mio problemino.- dico mettendo la testa tra il mio collo e la mia spalla e posizionandosi meglio tra le mie gambe.

-Derek..

-Potremo ripetere quello che è successo qualche mese fa..-dice lasciando dei piccoli baci sul mio collo. A quella affermazione mi irrigidisco e una rabbia innata nasce dentro di me. Poggio le mani sul suo petto e lo spingo via con così tanta forza che cade dal letto.

-Io non sono un tuo giocattolo.- ringhio contro di lui mettendomi in posizione d'attacco sul letto.

-Am..- sussurra lui guardandomi senza parole. Non mi ero accorta di aver tirato fuori gli artigli ma sento qualcosa tra le dita. La stoffa delle mie lenzuola. Guardo il suo petto e noto i segni degli artigli che si stanno rimarginando. Porto una mano davanti la bocca e mi siedo sul letto appoggiando la schiena sulla testiera.

-Mi.. mi dispiace.. Derek io..- dico con le lacrime agli occhi.

-Shh.. è tutto okay. Le ferite sono guarite. Va tutto bene.- dice lui abbracciandomi forte.

-Non volevo..

-Lo so, piccola, lo so.- dice prendendo il mio viso tra le mani e asciugandomi le lacrime. Poi mi ricordo di Isaac.

-Devo.. devo preparare qualcosa per voi.- dico alzandomi dal letto e andando verso la porta.- per favore, sveglia Isaac e vedi come si sente. Io vi aspetto di sotto.- concludo per poi correre di sotto. Poco dopo, sento dei passi che scendono le scale.

-Buongiorno.- dice un Isaac leggermente assonato.

-Giorno.- dico girandomi verso di lui con una tazza di caffè in mano.- Come ti senti?- chiedo porgendogli la tazza.

-Molto meglio..- dice squadrandomi dopo aver preso la tazza e io arrossisco. Mi ricordo solo adesso di avere solo la maglietta di Derek addosso. Parli del diavolo.. e lui scede le scale senza maglietta.- Quella è la tua maglietta?- gli chiede Isaac

-Si..- dice lui fissandomi e facendomi arrossire per la seconda volta. Così mi giro e preparo anche a lui un caffè.- allora?

-Siete molto intimi?- continua il ragazzino.

-No. Siamo solo vecchi amici.- dice serio e mi cade il cucchiaino dentro il lavandino. Mi giro senza guardarlo e gli porgo la tazza.

-Beh.. se siete solo amici, posso provarci con questo bellissimo angelo?

-No.- dice Derek e gli da una manata in testa.- idiota, non ti avvicinare a lei.

-Che ho fatto? Non le ho mica guardato sotto la maglietta.- dice ancora e mi fa arrossire ancora di più ma scoppio a ridere quando Derek gli da un pungo sulla spalla e gliela sloga.- Ah!! Fa un male cane.- si lamenta il ragazzino.

-Cosi impari a tenere la bocca chiusa.- gli dice lui rimettendola a posto e aspettando che guarisca. Cosa che avviene subito dopo.

-Okay, ragazzi, io devo andare a lavoro. Adesso vi preparo dei vestiti sul letto e poi mi vesto. Derek la maglietta la lascio sul letto così puoi portartela.- dico iniziando a salire le scale.

-Puoi tenerla.- dice lui dalla cucina e io sorrido. Dopo aver sistemato i vestiti per loro e essermi lavata e sistemata un po', decido di indossare un jeans nero con delle rose rosse stampate sulla gamba sinistra con degli stivaletti grigio scuro abbinati. Sopra metto una maglietta a maniche lunghe ma che lascia le spalle di fuori e una giacca nera lunga fino al ginocchio. Scendo le scale e prendo le chiavi, che metto in borsa, e il cellulare lasciato sul tavolo in cucina. 

-Bene ragazzi, io vado. I vostri vestiti sono sistemati sui letti e potete usare la doccia. Derek, una chiave di casa è messa fuori sotto il vado, così quando andate via chiudi a chiave e la rimetti li. Non distruggetemi la casa.- dico lasciando un bacio sulla guancia a entrambi per poi andare via.

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Sono passati due giorni da quando Derek e Isaac sono stati a casa mia. Il primo non si fa sentire ma ogni tanto sento il suo sguardo addosso come se lui non sapesse che lo avverto. Il secondo sembra come se si fosse volatilizzato nel nulla. A scuola, mi hanno riferito Scott e Stiles, ha creato delle squadre di ricerca soprattutto tra gli studenti che fanno parte della squadra di lacrosse. Poi una certa Erika ha avuto degli attacchi di panico seguiti da epilessia ma è una cosa che non mi sfiora più di tanto. In clinica va tutto bene. Alan non mi ha più chiesto di Derek, cosa miracolosa, e Scott mi aiuta li nel pomeriggio e poi la sera ci alleniamo un po' dopo cena. Questa mattina sento che qualcosa non va anche se tutto va liscio come l'olio. Infatti, quasi all'orario di pranzo mi arriva una telefonata da Scott.

-Hey, come mai questa chiamata?

-Ne ha trasformato un altro.- dice lui senza neanche salutare.

-Chi?- chiedo riferendomi al ragazzino dato che so chi è l'artefice.

-Ti ricordi la ragazza di cui ti ho parlato ieri che ha avuto un attacco di epilessia e di cui ho sentito i sintomi?- chiede

-Si e allora?

-Oggi si è presentata in minigonna di pelle, tacchi leopardati, maglietta bianca quasi trasparente e una giacca di pelle. Quando è uscita dalla mensa, io e Stiles l'abbiamo seguita e l'abbiamo vista salire in macchina con Derek che ci ha sorriso. Sapeva che l'avrei detto a te. Vuole che vai da lui.

-Cosa che farò adesso. Grazie Scott.- dico per poi chiudere la chiamata e mettere la mia giacca di pelle.

-Problemi?- chiede Alan

-Si un altro problema che crea Derek. Ci vediamo più tardi.

Con la macchina mi dirigo alla vecchia stazione dove sicuramente si troverà insieme a Isaac e Erika, la nuova recluta. Quando arrivo, prendo la borsa e scendo dalla macchina chiudendola successivamente. Entro dentro la vecchia struttura e sento già i loro odori e.. devo dire a quella ragazza di usare meno profumo possibile. E' nauseante. Quando scendo le scale che conducono ai vecchi vagoni, trovo ad attendermi in guardia e trasformati Isaac e la nuova recluta.

-Oh, state buoni. Non sono qui per combattere ma per discutere con il vostro Alpha.- dico e subito Isaac torna normale.

-Ciao angelo, è da un po' che non ci si vede.- dice Isaac sorridendo ammaliatore. 

-Ciao Isaac, stai bene? Ti sei ripreso?

-Vedendoti dentro quel vestito sto sempre meglio.- dice lui e si becca un'occhiataccia dall'amica ancora trasformata.- Chi sei?- chiede appunto lei 

-Una persona che vuole parlare con Derek e so che si trova qui.

-In effetti sono qui ma per parlare con me dovrai prima superare lei.- dice apparendo da dentro il vagone e appoggiandosi a quella che una volta doveva essere la porta.

-Sei serio? Adesso funziona cosi tra di noi? Devo superare dei marmocchi per parlare con te?

-Si.- dice con un leggero sorriso.

-Okay, ma sarà peggio per lei.- dico guardandola con gli occhi rossi e levandomi la giacca.

-Non ho paura di te, anche se sei un Alpha.- dice mettendosi davanti a me in posizione d'attacco.- Non ti trasformi?

-Non sarà necessario.- e sento i due uomini sorridere. Lei innervosita mi attacca ma schivo i suoi artigli per poi farle uno sgambetto e sentire il suo corpo cadere a terra. L'adrenalina si impossessa del mio corpo tanto che guardo Derek con gli occhi rossi ridendo e lui si fa visibilmente rigido. Sento gli artigli di Erika conficcarsi nel mio petto ma estraggo i suoi artigli e la faccio cadere davanti a me rompendole il polso. Metto un piede sul suo petto ma lo tira a sé. Non contenta faccio una ruota all'indietro e le colpisco la faccia. Lei si alza ma io mi sono rotta le palle così, quando si avvicina, poggio le mani sul suo petto e la spingo verso Derek con molta forza mentre ringhio. Derek la prende e deve spostare il piede destro indietro per tenersi in equilibrio. Lei torna normale ma cerca di tornare all'attacco con scarso successo dato che Derek la blocca e scuote la testa verso di lei. La lascia andare e lei scocciata si avvicina a Isaac che la guarda dall'alto verso il basso.

-Di cosa volevi parlarmi?- chiede Derek avvicinandosi a me.

-Di Erika. Ne devi trasformare altri?

-Può essere. Magari se tu convinci Scott a unirsi a noi, non avrò bisogno di creare un altro licantropo.- dice lui alzandomi una spallina del vestito.

-Derek, sono prima di tutto delle persone e non solo delle creazioni.- dico prendendo la sua mano.

-Già e citare le parole di mia madre ti fa sentire un certo potere su di me?- chiede lui stringendo la presa e guardando le nostre mani unite.

-No, ma vorrei che tu capissi. Perché hai così tanto bisogno di un branco? Vuoi così tanto il potere?

-Non voglio restare solo.- sussurra lui al mio orecchio così piano che Isaac e Erika non lo sentono.

-Non lo sei. Ti prego, pensaci.- dico lasciando un bacio sulla sua guancia per poi girarmi. Prendo la giacca da terra e mi avvio verso le scale.

-Ci rivedremo?- chiede Isaac avvicinandosi alle scale.

-Molto probabilmente ma stai attento, la tua ragazza potrebbe essere gelosa.- dico sorridendo per poi scompigliargli i capelli, prima di andare via.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Arrivata a casa l'unica cosa che mi va di fare è riempire la vasca da bagno e restare immersa nell'acqua calda per moltissimo tempo. Metto il mio bagnoschiuma profumato alla vaniglia, tante bolle e della musica rilassante. Resto li dentro per quelli che sembrano attimi infiniti. Infatti, sembrano. Un urlo disumano squarcia il silenzio della stanza sovrastando la musica. Lydia. Corro in camera e prendo la prima cosa che mi capita per mano. Una tuta e la maglietta a maniche corte di Derek. Metto le scarpe da tennis e la giacca di pelle. Prendo le chiavi di casa e della macchina, il cellulare ed esco di casa. Dopo un po' arrivo alla pista di pattinaggio. Sento diversi odori, tra i quali quello di Scott. Corro dentro e vedo Scott ed Allison che ostruiscono il passaggio. Li sposto di forza e quello che mi trovo davanti è strano. Lydia che grida dimenandosi mentre qualcosa sotto il ghiaccio la spaventa e Stiles che cerca di farla stare ferma.

-Vieni con me.- dico prendendo Scott per un braccio. Mi butto in ginocchio davanti a Lydia e Scott si mette vicino a me.

-Allison porta via Stiles.- le grido io. Lei corre verso di noi e trascina di forza il povero Stiles che vorrebbe stare vicino la sua amata. Prendo il viso di Lydia tra le mani e inizia a gridarmi in faccia. La guardo bene, faccio diventare gli occhi rossi e poi inizio a gridare il suo nome così forte che poco dopo si trasforma in un ringhio. Scott chiamato in causa, inizia a gridare e successivamente a ringhiare insieme a me. Pochi secondi dopo, l'urlo di Lydia cessa e cade svenuta tra le braccia di Scott. Stiles e Allison corrono verso di noi.

-Cosa le è successo?- chiede Stiles impaurito.

-E' solo svenuta. Perché ha gridato in quel modo?

-Non ne abbiamo la più pallida idea. Noi eravamo fuori.- dice Allison.

-Non c'era niente sotto il ghiaccio. Ha iniziato a scavare e poi si è messa ad urlare come una pazza.- dice Stiles.

-Deve essere successo qualcosa quando Peter l'ha morsa. Non è un lupo mannaro ma qualcosa in lei è cambiato come il suo odore.- dico io preoccupata.

-Come sapevi che eravamo qui?- chiede Scott.

-L'ho sentita gridare da casa mia.- dico facendo rimanere tutti in silenzio a fissarmi sotto shock.- Allison, portala a casa tua. Non la fare stare sola. Spiega tutto a tuo padre se vuoi ma non la lasciare sola. Proteggila anche al costo della vita. Se succede qualcosa chiama me o Scott. Poi il chiamato avviserà l'altro. Andiamo a casa.- dico alzandomi. Quando usciamo da li, Scott aiuta Stiles a mettere Lydia nella macchina di Allison. 

-Vi seguo con la mia jeep così ti aiuto a portarla dentro.- dice Stiles.

-Ci vediamo domani a scuola.- dice Scott e io li saluto con un cenno della mano. Quando i tre se ne vanno Scott mi rivolge la parola.

-Come siamo riusciti a fermarla? 

-Non lo so. In questo momento ne so quanto te. Va a casa Scott. Tu sei stanco e domani hai scuola, io devo riprendere un bagno che ho lasciato in sospeso.- dico e poi vado via.


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Boyd è voluto andare alla pista di pattinaggio per attirare Scott. Erika ci ha detto che Scott e Stiles stavano cercando di capire chi fosse il prossimo ad essere trasformato e quando Stiles si è diretto verso casa di Boyd, lei l'ha seguito. Adesso siamo nascosti qui vicino e Scott è arrivato. Non sento l'odore di Maggie ma sicuramente non è venuto solo e lei sarà nei paraggi.

-Boyd, voglio solo parlarti. Avanti, Boyd, per favore.- dice lui avvicinandosi alla macchina per il ghiaccio guidata dall'altro ragazzo.- Derek ti ha detto ogni cosa? E non solo il fatto di perdere il controllo con la luna piena, intento ogni cosa.

-Mi ha parlato dei cacciatori.- dice spegnendo la macchina.

-E non ti è bastato per dirgli di no? Tu potresti avere tutto quello che vuoi.- cerca di convincerlo.

-Sono stanco di pranzare da solo tutti i giorni.

-Se stai cercando degli amici, Boyd, puoi trovare meglio di Derek.- dice Scott e questo mi ferisce leggermente.

-Così mi offendi, Scott.- dico e lui si gira verso di noi sorpreso.- Insomma se hai tutta questa voglia di giudicarmi prova a sentire altre opinioni. Erika, com'è la tua vita da quando mi conosci?

-Mmm.. in una parola.. trasformata.- dice lei e poi ringhia. Esibizionista.

-Isaac?- chiedo al ragazzo.

-Beh.. mi secca molto fare il fuggitivo ma a parte questo è grandioso.- dice lui vantandosi.

-Un momento questo non è uno scontro alla pari.- dice lui 

-Allora vattene.- dico ma una voce ci fa girare tutti verso le spalle di Scott. Maggie in tutto il suo splendore è qui.

-Perché dovrebbe andarsene? Gli ho insegnato meglio di così.- dice lei avvicinandosi verso di noi e lasciando il fiato sospeso a Boyd e Isaac.- E tesoro la prossima volta, ringhia meglio.- dice guardando Erika che si innervosisce e parte subito verso di lei. Isaac se la vedo con Scott. Erika cerca di colpirla ma lei la schiva e ride.

-Tesoro, la rabbia non fa per tutti e ancora il tuo Alpha questo non l'ha capito.- dice ridendo anche di me. Poi la colpisce e la fa cadere a terra. Lei si alza e attacca Scott che la sbatte contro la macchina del ghiaccio mentre Maggie picchietta sulla spalla di Isaac che cerca di afferrarla con il braccio opposto ma lei gli sfugge.

-Ti piace scappare, angioletto?

-Vuoi giocare? Su prendimi.- dice lei provocandolo un po'. Lui corre verso di lei ma lei lo prende dalla maglietta e lo atterra e Scott atterra Erika.

-Ma non lo capite? Non lo fa per voi, sta solo cercando di aumentare il suo potere. Vi fa credere di avervi dato un dono, e invece vi ha trasformato in un branco di cani da guardia.- dice cosi spinge Erika verso di me e Maggie fa lo stesso con Isaac dandogli un piccolo calcio, tanto per farlo scivolare sul ghiaccio.

-E' vero. Si tratta sempre di potere.- dico e mi muovo verso di lui. Faccio spuntare gli artigli. Cambio il colore dei miei occhi e poi mi trasformo. Maggie si mette tra noi due e esce gli artigli facendo spuntare il rosso nei suoi occhi.

-Togliti di mezzo.

-Prova a spostarmi.- dice lei trasformandosi del tutto. Iniziamo a lottare mentre Boyd e Scott guardano tutti senza muovere un muscolo. Lei graffia il mio petto facendomi indietreggiare ma mi riprendo subito e la prendo per la gola. Lei da un calcio al mio stomaco liberandosi e poi un calcio al mio volto. Devo arrivare a Scott e l'unico modo per farlo e fermare lei. Le blocco le mani e le rompo i polsi. Urla di dolore così forte che mi strazia il cuore e chiudo gli occhi. La prendo per le spalle e la butto contro la macchina del ghiaccio. Cade e resta stesa a terra. Scott interviene ma lo fermo con una testata. Poi gli graffio l'addome e lo riempio di pugni. Si piega e sto per prenderlo ma mi tira una gomitata sul naso che mi fa sorridere per quanto fosse inaspettata. Passa all'attacco ma non riesce a schivare i mei pugni così lo butto a terra. Gli metto un piede sopra il petto per bloccarlo un po' tanto da spaventarlo ma qualcosa non va. Maggie inizia a tossire e del sangue le esce dalla bocca. Lascio Scott per dirigermi da lei e prenderla in braccio mentre Boyd si avvicina a Scott.

-Non farlo. Non diventare come loro, Boyd.

-Hai ragione.- dice. Poi si alza la giacca e la maglia e fa vedere il morso.- Voglio diventare come te.

Lui viene verso di noi e andiamo via.

-Maggie..- sussurra Scott prima di alzarsi piano piano ma noi siamo già fuori.

-Andate alla stazione e fate vedere a Boyd il posto mentre io porto Maggie a casa.- dico poggiando Maggie in macchina.

-Che cos'ha di così tanto speciale? Perché ti preoccupi? E' solo una tizia che aiuta Scott e basta.- dice arrabbiata Erika.

-Erika.- la richiama Isaac

-Non metterla nel mezzo e ringrazia non so chi perché sei ancora viva. Lei ti ha risparmiato perché sa che sotto tutta quell'arroganza e la trasformazione c'è una persona umana. Se fosse stato un altro saresti morta.

Porto Maggie a casa. La stendo sul suo letto. La spoglio dei suoi vestiti e delle scarpe alte. La lascio in intimo. Poi prendo la mia maglietta dal suo armadio. Ha ancora il mio odore ma sa anche di suo e di pulito. Le infilo la maglietta e poi senza guardare le tolgo il reggiseno. Le disinfetto i segni rossi sul collo e poi controllo i suoi polsi che sono guariti. La metto sotto le coperte e le lascio un bacio sulla fronte. Prendo un pezzo di carta dalla scrivania e le lascio un messaggio.

 

Dovevo farlo. Mi dispiace.- D.H.

Poi vado via.

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


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Trovare il biglietto di Derek vicino al mio cuscino non era stato piacevole. Mi aveva strangolata e mi aveva rotto i polsi. Perché devo continuare a provare qualcosa per lui? Perché devo pensare a lui sempre? Perché non può essere al contrario o magari mi potrei innamorare di un altro? Ci sono tanti ragazzi belli e dolci in questa città e io di un coglione, stronzo e menefreghista? Basta! Il mio cervello sta andando in pappa e non me lo posso permette. Mai.

-Ti vedo molto distratta oggi.- dice Deaton mentre sistemiamo delle cose in clinica.

-Ho solo dei piccoli pensieri.

-Che iniziano per D e finiscono per erek?- chiede lui con sarcasmo.

-Può essere.- dico con un piccolo sorriso.

-Allora, che è successo questa volta?- domanda avvicinandosi a me.

-Ieri sera ha trasformato un altro ragazzo. Non so se si fermerà o se continuerà a trasformare ragazzi con dei bisogni ma.. voleva far capire a Scott che in branco si è più forti e ha superato me e poi messo al tappeto lui. Poi mi ha portata a casa, messa nel mio letto e mi ha lasciato un biglietto con su scritto che gli dispiaceva. Non so che fare.

-Ieri Scott è stato qui. Si chiedeva perché le ferite non guarivano prima e gli ho spiegato che sono state inflitte da un Alpha. Poi ha guardato cosa c'era sul mio tavolo. Il corpo di un cacciatore morto.- dice lui concludendo il discorso "Derek".

-E' stato uno di noi?

-No. E' un altro animale che uccide tanto per il gusto di farlo. Ha artigli affilati ma la prima cosa che ha fatto è stata recidere la pelle vicino la colonna vertebrale per immobilizzare la sua preda. Poi l'ha uccisa colpendola al petto con gli artigli. Affondato e tirato fuori. Uno scenario .. sanguinolento. Ho detto a Scott di cercare u libro.

-Il bestiario..- dico piano

-Esatto. Gli Argent dovrebbero averne uno.- dice lui

-Quindi Scott chiederà a Allison. Okay. Senti, io qui ho finito. Vado a casa a prendere una cosa e poi vado in un posto. Nel frattempo vedo se i ragazzi possono incontrarmi a pranzo o magari adesso e poi vado a fare questa commissione.- dico mettendo la giacca.

-E' una buona cosa allontanarsi così?- chiede

-Da cosa?- domando non capendo.

-Da Derek. Devi andare da lui, no? Devi restituirgli qualcosa.

-Non ho bisogno delle sue cose. Ho un debito con sua madre e..- dico ma lui mi interrompe.

-E provi qualcosa per lui come lui lo prova per te, Maggie.

-No. Io lo amo, Alan, ormai è palese e lo vedono tutti. Lui.. non lo so, lui mi vede come qualcuno da difendere e proteggere ma non come una persona da amare. Non sono il suo tipo o almeno è quello che ha dimostrato. Ho bisogno di qualcuno che mi ami e che mi stia accanto perché prova qualcosa di forte per me e non per obbligo.- dico per poi uscire da li. Vado a casa e nel frattempo mando un messaggio a Scott per chiedergli se possiamo vederci adesso. Lui risponde di si ma che dovrei trovare qualche scusa per far uscire sia lui che Stiles dalla classe. Nessun problema. Arrivata a casa salgo in camera mia e apro l'armadio. La sua maglietta è li. Sopra una mensola e il suo odore la ricopre. Ma non posso continuare così. Devo andare avanti. La prendo e la metto dentro la borsa. Torno in macchina e mi dirigo verso la scuola. Quando arrivo mando un messaggio a Stiles e gli dico di andare in bagno e incontrarci negli spogliatoi della palestra. Poi passo in vicepresidenza e chiedo se possono fare andare in vicepresidenza Scott perché essendo la sorella ha dimenticato delle cose per il lacrosse a casa.

-Eccole. Grazie mille, sorellina, per avermele portate.- dice quando arriva recitando la parte.

-Di niente basta che non le dimentichi più a casa.- dico porgendogli una busta vuota.- Bene, ora vado. Devo tornare a lavoro. Arrivederci.- dico alla vicepreside. Io esco e Scott mi segue dicendo di andare in classe.

-Negli spogliatoi della palestra ci aspetta Stiles.- dico piano così che lui possa sentire anche da lontano.

-Andiamo.- dice velocizzando il passo e andando negli spogliatoi. Quando arriviamo Stiles è seduto su una delle panchine.

-Allora, che succede?- chiede.

-Alan mi ha detto che cosa hai sentito ieri sera e che cosa ti ha detto.

-Si mi ha parlato di un Bestiario ma non ho capito cosa sia anche se l'ha spiegato molto bene.- dice Scott.

-Un bestiario è come una specie di elenco con tutte le creature mistiche. Lo usano i cacciatori e molto spesso lo modificano anche aggiungendo nuove creature o togliendo quelle estinte. Può essere di varie forme, un libro o magari qualcosa di più piccolo.- dico notando Stiles in silenzio.- Che succede?

-Ieri quel animale mi ha immobilizzato.- dice

-Ti ha colpito?- chiedo sedendomi vicino a lui e preoccupandomi.

-No ma.. ero dal meccanico per fare aggiustare la mia auto e una delle maniglie della porta era bagnata con qualcosa di viscido. Ho preso il telefono per mandare un messaggio e le dita non si muovevano più. In poco tempo sono rimasto paralizzato e potevo muovere solo gli occhi. Ho visto tutto. Il mostro ha bloccato il meccanico, lui è finito sotto la mia macchina e il mostro l'ha fatta scendere per poi schiacciarlo. Mio padre tiene la macchina come prova della scena del crimine.

-Non è solo questo, vero?- chiedo vedendolo preoccupato.

-No. Lui.. lui mi ha guardato. Era squamoso e aveva enormi occhi gialli e.. io non l'ho riconosciuto ma sembrava che lui mi conoscesse.- dice ancora più preoccupato.

-Hey, non ti farà del male, okay? Io e Scott non lo permetteremo.- dico posando una braccio sulla sua spalla e consolandolo.- Senti Scott, io ho una cosa da fare adesso ma ci sarò per la partita. Parla con Allison e vedi se ti può aiutare a cercare questo bestiario. Adesso tornate in classe, okay? Ci aggiorniamo stasera.- dico uscendo e lasciandoli li. Il mio obbiettivo adesso è restituire gli oggetti al legittimo proprietario.

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Allenare questi ragazzini non per niente positivo. Boyd è l'unico che per ora non può fare niente e quindi non mi resta che allenare Isaac e Erika. Uno più incapace dell'altro. Allenare Maggie, quello si che è stato tempo utile. Agile, forte e determinata già da bambina, con una voglia di vita e grinta da vendere perché sapeva a quali pericoli andare incontro e come affrontarli mentre lo sembrano fregarsene e viverla come se tutto fosse una passeggiata. E' il turno di Isaac per la millesima volta e ancora non riesce a sorprendermi. Supera gli ostacoli ma quando arriva davanti a me non sa come fare. Lo sento. E' troppo pesante nei movimenti. Butto Isaac a terra ma sento Erika alle mie spalle. Lei si butta su di me ma la spedisco vicino al suo amico. Boyd è sorpreso. Sospiro e mi sposto da li.

-Qualcuno può provare a non essere del tutto prevedibile?- chiedo e Erika mi salta addosso ma non per attaccarmi. Mi bacia e per quelli che sono attimi ricambio ma poi la butto di nuovo a terra. Mi levo il suo rossetto dalle labbra con fare disgustato.- E non provarci mai più.

-Perché? Perché sono un beta?- chiede lei

-No. Perché ho qualcun altro in mente per te.

-E poi lui ha un'altra ragazza in testa, giusto?- chiede Boyd avvicinandosi ma io lo ignoro dopo avergli lanciato un'occhiata che se poteva l'avrebbe ucciso.

-Posso andare ora? Perché ho un centinaio di ossa a cui servono ore per guarire.- spiega Isaac. Lo guardo il modo perplesso e mi avvicino a lui. Questi ragazzini non hanno capito niente.

-Bene. Guarda.- dico prendendo il suo braccio e rompendolo. Lui grida dal dolore.- Ora sono centouno. Credi che vi stia insegnando a combattere, eh? Guardami. Io vi sto insegnando a sopravvivere.

-Ma come siamo melodrammatici.- dice una voce alle mie spalle. Stento a riconoscerla ma.. Maggie. Mi allontano da Isaac e mi metto al centro della stanza.- Poveri ragazzi, non hanno un attimo di pace.

-Vieni fuori. Dove ti nascondi, piccola?

-Sono qui.- dice apparendo dietro me. Mi giro velocemente ma lei mi lancia una gancio destro che mi spedisce al suolo. Quando mi alzo noto i suoi occhi rossi. Rossi come il sangue. Qualcosa in lei sta cambiando.- Volevi che qualcuno ti sorprendesse. Eccomi qua. Ah e tesoro- dice rivolgendosi ad Erika.- non prendertela. Non ce l'ha con te come persona ma purtroppo preferisce quelle che si fingono buone e poi gli sterminano la famiglia.- dice ridendo. Accecato dalla rabbia la attacco ma si scansa velocemente. Troppo velocemente. Mi prende per il collo e mi solleva in aria. Vedo Erika e Boyd mettersi in posizione di attacco e Isaac che cerca di alzarsi con scarsi risultati.

-Fermi.- cerco di dire a loro e mi guardano straniti ma obbediscono.- Am, ascoltami..

-Che bravi cagnolini che hai.- dice lei sempre ridendo.

-Am, non riesco a respirare..- dice cercando di fare la vittima e a quanto pare ci riesco perché mi lascia andare e i suoi occhi tornano normali. Scuote la testa e mi guarda con gli occhi lucidi.- Derek..

-Lo so, piccola, lo so.- dico facendo qualche passo verso di lei ma si allontana ancora di più.- Cosa sei venuta a fare qui?- chiedo piano e con gentilezza.

-Io.. io dovevo portarti questa.- dice prendendo la mia maglietta da sotto la giacca e lanciandomela.

-Ti avevo detto che potevi tenerla.- le dico incurante degli occhi che ci guardano cercando di capire.

-Non.. non mi serve. Ti aiuto e cerco di salvarti per tua madre ma è tutto. Quando avrò saldato il mio debito tu non mi vedrai più.- dice guardandomi fisso negli occhi. Voglio ribattere ma un lamento di Isaac ci fa voltare verso di lui.- Ci sei andato giù pesante.- dice avvicinandosi a lui ma Erika si para davanti a lei.

-Erika!- esclama Isaac come un rimprovero.

-Non ti avvicinare.- dice lei ma Maggie le ringhia contro e la ragazzo impaurita si sposta. Maggie si avvicina a Isaac e gli prende delicatamente il braccio.

-E' messo in una brutta posizione. Devo risistemarlo ma ti prometto che non ti farò sentire dolore dopo. Ti fidi di me?- gli chiede guardandolo negli occhi.

-Si. Mi fido di te, angelo.- dice piano Isaac. Maggie con un movimento brusco gli sistema il braccio e Isaac lancia un urlo disumano. Poi gli stringe la mano e le sue vene diventano nere. Si lamenta un po' per il dolore ma poi lascia la mano del ragazzo. Isaac la fissa senza parole e poi si alza in piedi come se niente fosse successo. Lei gli sorride ma poi vedo il nero del dolore salire sul suo viso fino ai suoi occhi che si oscurano ma poco dopo tornano normali. Niente va bene qui.

-Grazie tante, angelo.- le sorride Isaac.

-Non c'è di che ragazzino.- dice sorridendo ma poi guarda me e scappa via. Ripeto qualcosa non va.
 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

La sera a scuola c'è la partita di lacrosse a scuola così decido di parlare con Stiles che è l'unico del suo gruppo ad averlo visto in faccia e che anche con le cattive parlerebbe con me. Molto facile convincerlo. Mando Erika a cercarlo e poco dopo tornano con lei che lo trascina in piscina e quando lui vede me si blocca.

-Stiles.

-Derek.- risponde lui come saluto.

-Che cosa hai visto in quell'officina?- chiedo tenendo una palla da basket in mano,

-Ah.. diverse allarmanti situazioni che denuncerò alla protezione ambientare.- dice lui sarcastico. Io e Erika sorridiamo e per minacciarlo scoppio la palla che ho in mano.

-Porca miseria.- dice lui

-Prova di nuovo.- lo avviso.

-Allora.. aveva un aspetto abbastanza viscido e la pelle era scura e con dei segni. Credo proprio di aver visto delle squame. E' abbastanza? D'accordo? perché devo parlare urgentemente con..- ma io gli tiro uno sguardo spazientito.- E va bene, va bene. Gli occhi. Gli occhi sono giallognoli come due fessure e ha un mucchio di denti. E anche la coda.- ma io non gli presto più ascolto perché guardo in alto alle sue spalle e vedo una creatura attaccata alla ringhiera. Stiles si gira e spaventato da le spalle al mostro. Lui si cala giù e colpisce Erika mentre io ringhio. Le fa sbattere la testa contro il muro tanto da farla restare immobile a terra. Dico a Stiles di scappale ma qualcosa mi colpisce al collo e tutto diventa molto confuso. Il ragazzino mi dice di stare attento al collo così porto una mano dietro il collo e le gambe non mi reggono più. Lui mi prende e cerca di andare via anche se leggermente impossibilitato da me. Mentre corre gli dico di chiamare Scott ma gli cade il telefono a terra. Ovviamente per dimostrare al modo che è molto imbranato, mentre cerca di prendere il telefono mi lascia come se potessi reggermi in piedi da solo. Cado in avanti e finisco in piscina gridando il suo nome. Poco dopo riemergo grazie a lui che mi tiene fermo.

-Dov'è andato?- chiede.- Dov'è? Lo vedi?

-No.

-Meglio magari se ne è andato.- dice tranquillizzandosi ma un urlo animalesco si sente per tutto il complesso.

-Magari no.- dico cercando di non far entrare acqua dentro la mia bocca.- Tirami fuori prima che io anneghi.

-Ti preoccupi di annegare? Hai notato quell'essere con svariate file di denti affilati?

-E tu hai notato che sono paralizzato dal collo in giù in una piscina piena d'acqua?- chiedo iniziando ad incazzarmi.

-Va bene.- dice e inizia a nuotare verso il bordo ma io lo fermo notando qualcosa.

-Aspetta! Fermo, fermo.- dico e anche lui nota il mostro che si aggira per la piscina.

-Che cosa sta aspettando?- chiede

-Non lo so ma non mi piace.- poi il mostro si avvicina al bordo e mette una mano dentro l'acqua ma subito la ritrae allontanandosi di scatto.

-Hey, hai visto? Forse non sa nuotare.- dice lui ovvio ma il mostro si aggira ancora intorno alla piscina.- Senti, non credo di poter reggere ancora molto.- e noto che guarda il cellulare sul bordo.- non vorrà mica...

-No, no, no. Non ci pensare neanche.

-Senti, puoi fidarti per una volta?

-No.- dico categorico.

-Ma sono io che ti tengo in vita, chiaro? L'hai notato?- chiede lui agitandosi

-Si. Quando la paresi scomparirà chi combatterà contro quell'essere?- chiedo cercando di fare qualche movimento ma nulla.

-Secondo te è per questo cheti tengo a galla?- chiede senza parole.

-Si. Tu non ti fidi di me e io non mi fido di te. Ma hai bisogno di me per sconfiggere quel mostro. Ecco perché non mi lasci andare affondo.- dico io e lui mi guarda per attimi infiniti e poi mi lascia andare e io vado a fondo come una pietra. Dopo alcuni minuti sento qualcuno che mi tira su ma purtroppo è sempre quel coglione di Stiles.- Dimmi che l'hai chiamato.

-Emm..- tergiversa lui. Merda.- Senti Derek, non riesco più a stare a galla e devo aggrapparmi a qualcosa.- inizia a nuotare verso il bordo e si aggrappa a qualcosa ma con le mani bagnate inizia a scivolare e andiamo giù ma delle mani ci tirano su e ci portano fuori dalla piscina. Cerco di alzare lo sguardo ma un viso familiare si posa davanti ai miei occhi.

-Hey, stai bene?- chiede Maggie

-Si, si ma non riesco a muovermi e il mostro..

-Tranquillo a quello ci pensa Scott.- dice e poi il diretto interessato inizia a ringhiare da sopra il trampolino mentre lei si occupa di Stiles. Il mostro lo attacca ma lui lo scaccia via. All'improvviso però la coda del mostro prende il piede di Scott e lo butta contro uno specchio. Scott prende un pezzo di specchio e lo mette davanti a se. Il mostro lo guarda avvicinandosi ma appena vede il suo riflesso scappa via. Quando usciamo vediamo, io e Erika da poco ripresa, Maggie, Scott e Stiles che sono davanti a un computer.

-Ma quindi che cos'è?- chiede Scott

-E' un kanima.- dico avvicinandomi

-E lo hai sempre saputo?- chiede scocciato Stiles.

-No, l'ho capito quando ..

-Ha guardato il so riflesso nello specchio.- dice Maggie al mio posto.

-Esatto.

-E sai qualcos'altro?- chiede Stiles

-Solo storie e leggende, niente di più.- dico e cerco di andare via.

-Aspetta! Senti qui dobbiamo collaborare. Se magari lo dicessimo agli Argent..-dice ma io e Maggie lo guardiamo male.

-Gli Argent? Ti fidi di loro? Nonostante tutto..

-No nessuno si fida di nessuno e questo è il problema. Dobbiamo cercare di collaborare e..

-No, io so solo che lo troverò e lo ucciderò- dico ma anche sta volta, dopo che cerco di andarmene, qualcuno mi ferma. Maggie.

-Derek, aspetta. Scott ha ragione, magari non su gli Argent ma sul fatto di collaborare. Questo mostro è più forte e veloce di noi ma non sappiamo come combatterlo e per di più ammazza ogni cosa respiri.- dice lei

-Ah adesso vuoi il mio aiuto? Te l'ho chiesto prima io e hai rifiutato non so per cosa e adesso vuoi che io vi aiuti. Lo ucciderò davvero.- dice e sta volta me ne vado.

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


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Quello che è successo la scorsa notte non deve assolutamente ricapitare più. Non perché siamo in due branchi diversi ma siamo tutti in pericolo se questo mostro gira ancora intorno a noi. Devo fare qualcosa e quel qualcosa inizia con un nome: Jackson. Ho mandato Erika e Isaac a prenderlo a scuola, dove so che si sta allenando, e sicuramente saranno qui tra poco.

-Sei sicuro di voler agire così?- mi chiede Boyd

-Non c'è altro modo. Devo scoprire chi è e se è davvero non cosciente di quello che fa e poi lo uccideremo. Non può restare a piede libero.

-Margareth lo sa?- chiede ancora usando il nome completo della persona che tormenta la mia mente da un bel po' di giorni. La sua espressione sofferente di ieri sera mi tormenta più di tutto. Lei cerca in tutti i modi di salvarmi la vita mentre io la tratto in quel mondo. L'unica pecca che ho da riferire nei suoi confronti è che non si fida di me. Io che l'ho sempre sostenuta e voluta bene, invece si fida di un branco di ragazzini solo perché con Scott ha un legame profondo che ancora non hanno scoperto. Meglio levarsi quei due dalla testa. L'immaginazione gioca brutti scherzi.

-No e sinceramente mi interessa poco.

-Non mentire. Stando sempre da soli si impara ad osservare e capire. I tuoi battiti non sono cambiati ma i tuoi gesti dicono tutto. Quando si parla di lei, nel bene o nel male, le tue mani iniziano a torturarsi a vicenda. Non puoi mentire in ogni caso con me.- dice. Vorrei rispondergli ma il rumore delle scale ci fa distrarre dal discorso e concentrare sulle persone che arrivano. Erika e Isaac che trascinano Jackson.

-Che è successo la notte del plenilunio?

-Come?- chiede senza parole ma poi ci pensa.- Niente. Non è successo niente.

-Menti.- dico posando il pezzo di vetro che avevo in mano e infilando un guanto per protezione.

-No aspetta, aspetta. Posso dimostrartelo.- dice agitandosi un po'.- Mi sono registrato.- dice facendomi sorridere leggermente.

-Stai dicendo sul serio?- gli chiede Isaac ridendo.

-Si, durante il plenilunio. E mentre tu ti sei andato a nascondere vergognandoti del fatto che sei diventato un mostro, io mi preparavo per il famoso dono che il tuo Alpha mi aveva promesso e che ho ottenuto? Niente. Vuoi la prova? Fammi prendere il video.

-No.- dico poco dopo non convinto delle sue parole e prendendo il pezzo di vetro di poco prima, il pezzo di specchio che ha fatto scappare il kanima ieri.- Ho un'idea migliore.

-E qual è?- chiede spaventato.

I ragazzi lo mettono in ginocchio e io mi avvicino lentamente a lui.- Sai Jackson, sei sempre stato un serpente. Lo sanno tutti che i serpenti sono immuni al proprio veleno.- Avvicino lo specchio alla sua bocca e quel poco veleno che è rimasto sulla superfice scivola giù dentro la sua bocca. Lui cade a terra, si contorce per un po' e poi resta in mobile muovendo solo gli occhi. Merda. Mi inginocchio davanti a lui e gli parlo.

-Sei un serpente Jackson, ma non quello che stiamo cercando.

Quando mi allontano, sento Isaac avvicinarsi a lui e abbassarsi al suo livello.

-Dovrai farei lo stesso qualcosa per noi. Veramente per me.- dice e poi si allontana.

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Lavorare tutto il giorno mi aiuta molto a distrarmi da tutto quello che è successo in questi giorni. Non riesco a capire perché devo mettermi sempre nel mezzo in queste situazioni. Lupi mannari, cacciatori e adesso anche mostri sovrannaturali chiamati Kanima. Non potevo restarmene a LA per conto mio senza problemi? No, dovevo tornare qui e purtroppo qualcosa mi ha attratta e per fortuna non si tratta di Derek Hale, proprio il ragazzo che sto cercando di evitare in questi giorni. 

-Ecco fatto. Anche questo povero cucciolo è stato guarito. Quando lo viene a prendere il proprietario?- chiedo ad Alan, il mio capo e amico.

-Oggi pomeriggio.- risponde lui mentre sistema delle cose dentro l'armadietto. Sto per aggiungere altro quando il mio telefono vibra. E se vibra adesso dopo giorni che è stato silenzioso qualcosa davvero non va. Lo estraggo dalla tasca e leggo il nome del mittente. Stiles.

From: Stiles

Abbiamo un problema. Jackson ha detto stamattina a mio padre che non ha visto il padre di Isaac e il licantropo discutere la notte dell'omicidio. Quindi la polizia non lo può più ritenere un sospettato e c'è di peggio. Lui e Erika sono qui oggi e non hanno buone intenzioni.

Merda. Perché loro e il loro Alpha si devono sempre mettere nel mezzo? Cazzo.

To Stiles.

Non fate niente di sconsiderato, arrivo subito.

-Qualche problema?- chiede Alan.

-Purtroppo si. Devo raggiungere i ragazzi a scuola. Se ti serve una mano chiama.- dico prendendo la giacca e dirigendomi alla macchina. Quando arrivo a scuola, entro dentro e noto subito Scott e Stiles che si dirigono verso di me e Jackson molto strano che da le spalle ad Isaac e Erika ma non ci faccio caso.

-Allora che succede?

-Il fatto che Isaac sia di nuovo a scuola e che Jackson parla con lo sceriffo non m sembra una buona cosa, mi sembra molto sospetto.- dice Scott

-E in più abbiamo scoperto che il kanima è un giaguaro assassino. Ma non mi sembra proprio un giaguaro come io non sono un assassino.- dice Stiles.

-Forse vuole ucciderti perché tu l'hai visto uccidere e non si fermerà finché non l'avrà fatto.- dice Scott

-Comincio a dubitare della nostra amicizia.

-Ragazzi, siamo seri. Se nel mezzo ci sono Isaac e Erika avranno un piano e sicuramente Derek l'avrà escogitato, dato che essendo beta non si permetterebbero mai di fare qualcosa senza che Derek dia il permesso. Quindi andate alla prossima lezione e cercate di scoprire cosa sta succedendo. Io starò qui nel corridoio per vedere se noto qualcosa e interverrò se sarà strettamente necessario. Su, andate.- dico spingendoli verso la classe successiva e nascondendomi da qualche parte. Poco dopo mi arriva un messaggio da parte di Stiles.

From: Stiles.

Derek pensa che il kanima sia Lydia. Hanno fatto un test su Jackson ma non si è rivelato lui l'animale. Se pensano che sia Lydia e il test va male, la uccideranno. Faranno tutto nell'ora di chimica.

Merda. Riesco a percepire la sua preoccupazione da qui.

To: Stiles.

Fai fare il test a Lydia. Sono sicura che non è lei ma se è lei la proteggeremo da Derek e il suo branco e troveremo una soluzione per farla tornare normale senza ucciderla. Te lo prometto.

Mi risponde poco dopo con qualcosa che mi fa aumentare le probabilità di pensiero che molto probabilmente sia Lydia il kanima.

From: Stiles.

E' successo qualcosa. All'improvviso si è alzata piangendo e ha scritto cose senza senso alla lavagna. Sembrava qualche lingua antica ma capovolgendo le parole spinta fuori "qualcuno mi aiuti".

Cazzo.

To: Stiles.

Fatele fare il test. Io sono qui fuori.

Derek potrebbe avere ragione. Un'ora dopo mi arriva un altro messaggio di Stiles che mi avverte di aver visto Derek fuori dalla scuola e che dobbiamo vederci nello studio del prof di economia, ovvero il coatch. Mi dirigo in palestra e apro la porta trovando li dentro Scott, Stiles e Allison.

-Derek sta aspettando Lydia che esce da scuola.- dice Scott.

-Vuole ucciderla?- gli chiede lei.

-Se crede che sia il kanima, si- le risponde Scott.

-Non è lei.- grida Stiles.

-Stiles non ha passato il test.

-No, non è lei.- dice ancora.

-Okay, calmi. Stiles, come ti ho già detto la proteggeremo ad ogni costo finché non troviamo una situazione per farla tornare normale, se è davvero lei. Ora, avete un piano per portarla fuori di qui prima che qualche lupo mannaro assetato di sangue la faccia a pezzi?

-Se dimostriamo che Derek si sbaglia?- chiede Allison.

-Entro le tre di oggi?- domanda Stiles.

-Se cerchiamo sul bestiario..

-Oh quel libro di novecento pagine scritto in latino che nessuno di noi è in grado di leggere? Buona fortuna.- dice sarcastico Stiles e sempre più agitato.

-Credo di conoscere qualcuno in grado di farlo.- dice Allison.

-Halleluja.- dico io con sarcasmo e Scott fa roteare gli occhi.

-Okay, posso provare a parlare con Derek ma qualunque cosa succeda fate intervenire solo me.- le dice Scott.

-Perché?

-Perché io so guarire velocemente, potreste ferirvi.- dice lui mentre lei si alza e apre la borsa tirando fuori una mini balestra.

-So badare a me stessa.- dice lei mentre io Stiles ci guardiamo negli occhi lui sorpreso e io sbuffando.

-Allora? Che cosa c'è?- chiede lei preoccupata.

-Non voglio che tu ti ferisca. Chiamami se dovesse succedere qualcosa. Non mi importa se tuo padre lo scoprirà, mandami un messaggio o grida e io ti sentirò e verrò da te. Abbiamo fino alle tre.-dice lui

-Okay, ragazzi innamorati, Allison resterà con Stiles e Lydia mentre io verrò con te a parlare con Derek. In fondo anch'io guarisco in fretta.- dico seguendolo verso la porta. All'improvviso sento qualcosa che attraversa l'aria. Mi sposto subito mentre Scott si gira e prende in mano la freccia lanciata da Stiles. Io rido come se non ci fosse un domani per la sua faccia mentre lui si scusa. Quel ragazzo è qualcosa di spettacolare. Io e Scott ci rechiamo al campo di lacrosse per parlare con Derek ma ovviamente lo stronzo si doveva portare la guardia del corpo. Boyd. Solo lui è presente, o almeno che si riesca a vedere.

-Voglio parlare con Derek.- dice lui

-Parla con me- risponde Boyd.

-Non voglio combattere.

-Bene, perché io sono il doppio di te e non faresti mai intervenire lei.- dice lui indicandomi 

-Vero. Molto vero ma sai che penso? Che sono più veloce di te.- dice Scott e con un colpo lo butta a terra. Boyd sta per ribattere ma arriva Derek dal nulla.

-Ha fallito il test.- dice

-Il che non prova niente. Lydia è diversa.- dice proteggendola Scott

-Lo so, di notte si trasforma in un serpente assassino che cammina.- ribatte lui.

-Ancora non lo sappiamo.

-Non permetterò che tu la uccida.- lo minaccia Scott.

-E chi ha detto che voglio farlo.- dice lui dopo essersi guardato con Boyd. Scott fa per correre via ma Boyd lo placca a terra. Io innervosita prendo Boyd per le spalle e, facendogli lo sgambetto in avanti, lo butto a terra di faccia. Derek non se ne cura ma Boyd si rialza subito senza attaccare però.

-Non capisco perché ti preoccupi sempre per qualcuno, Scott ma in ogni caso Lydia ha ucciso delle persone e lo farà ancora. La prossima volta sarà uno di noi.- dice Derek.

-E se non fosse così?

-E' stata morsa da un Alpha, è lei.

-Hai visto quell'affare da vicino, lo sai che non è come noi.

-Invece lo è, tutti noi cambiamo forma. Tu non sai con che hai a che fare. Succede raramente ma c'è comunque una ragione.

-Quale ragione?

-La forma che assumi può riflettere la persona che sei.- dico in un sussurro.

-Esatto.- conferma lui poi lo aiuta ad alzarsi.- Anche Stiles dice che lei ha il sangue freddo.

-E se fosse immune? Se avesse qualcosa che la rendesse immune al morso e per questo non è rimasta paralizzata?

-Nessuno è immune. Non ho mai visto una cosa simile. Non è.. questo non è possibile.- dice lui ma io si.. ma non sono tanto sicura che sia così.

-Io si ..

-Cosa?- chiede Derek.

-Nulla..

-E che mi dici di Jackson?- chiede Scott ma Derek non risponde.- Quindi l'hai messo alla prova? Perché gli hai dato quello che voleva, vero?

-Scott..- prova a dire lui ma lo interrompe.

-Peter disse che il morso o ti uccide o ti trasforma. Tu probabilmente volevi che morisse ma non è successo giusto? E tu non hai idea del perché.

-No.- risponde lui con rabbia.

-Potrebbe essere ancora lui.

-E io credo una cosa: Lydia è immune  e ha trasmesso l'immunità a Jackson. Sai che ho ragione.- dice Scott

-No.- grida lui.

-Tu non puoi fare questo.

-Ascolta, io non posso lasciarla vivere. Avresti dovuto saperlo.

-Speravo davvero di poterti convincere però non ci contavo.- dice Scott e Derek lo guarda stranito.

-Mi dispiace Derek, ma noi la proteggeremo perché sappiamo che non è lei.- dico io prima di prendere per un braccio Scott e andare via. Passiamo davanti agli spogliatoi e il prof ferma Scott facendogli vedere l'attrezzatura di Danny tutta rotta. Dico al coatch che abbiamo una situazione urgente da sbrigare e lui ci grida dietro che siamo molto strani e i ragazzi della scuola non potrebbero neanche entrare. Noi corriamo in biblioteca e finalmente troviamo questo Danny che non ha niente di sovrannaturale in sé. 

-Hey, ma che cosa hai fatto?- chiede il ragazzo quando Scott posa le protezioni sul tavolo.

-Io? Sei tu quello che le portava.

-No, non ero io.

-Come?

-Questo per cosa ci aiuta?- chiedo annoiata ma entrambi mi ignorano.

-Io giocavo in porta, indossavo le altre.

-Chi le indossava queste?- chiede ma gli squilla il telefono.

-Qualcuno che mi deve delle protezioni nuove.- ma Scott non ascolta perché parla al telefono con Allison che gli dice di andare a casa sua subito. Sicuramente Derek e gli altri saranno li.

-Bene, dobbiamo andare.- dico prima di correre via insieme a Scott. Quando arriviamo dentro casa troviamo un trambusto. Stiles che viene attaccato da Isaac e Allison che scende di corsa le scale.

-Erika è di sopra bloccata dalla saliva del kanima.

-Okay, io vado di sopra a prenderla. Tu occupati di Isaac.- dico a Scott mentre il diretto interessato si gira verso di noi. Quando scendo di sotto con Erika in spalla, Scott apre la porta e butta il ragazzo fuori e io faccio lo stesso con la zoccola. Usciamo tutti quanti sul portico e guardo con sguardo fiero Scott.

-Adesso capisco perché non mi vuoi accettare, Scott. Non sei un'omega, ormai sei un Alpha per il tuo branco. Ma lo sai che non puoi battermi.- dice sorridendo e io involontariamente mi avvicino a Scott facendo stringere la mascella a Derek.

-Ti fermerò fino all'arrivo della polizia.- dice lui. Poi sentiamo un rumore strano, come un sibilo, provenire dal tetto. Ci spostiamo per guardare il tetto e vediamo il kanima camminare li su. Derek dice a Boyd di portare via Isaac e Erika e in quel momento esce una persona dalla casa.

-Qualcuno mi vuole dire, per favore, che diavolo sta succedendo?- chiede Lydia. Se Lydia è qui..

-Jackson..- dice ad alta voce Scott. Derek inizia a correre via ma io lo seguo.

-Lo seguo. Se segue il kanima, vi chiamo.- dico prima di correre via.

-Derek, aspetta.- grido per farlo fermare.

-Che cosa vuoi?

-Se lo stai cercando, non puoi andare da solo. Voglio venire con te, per aiutarti.

-E poi mi rinfaccerai tutto quanto?

-No. Voglio solo che non ti succeda nulla.- dico fissandolo negli occhi. Lui mi fissa e mi lascia avvisare gli altri. Poi prende la mia mano e corriamo alla ricerca di Jackson.

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


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Corriamo a più non posso verso una destinazione non ben definita e vediamo davanti a noi la coda di quello che in forma umana è il povero Jackson. Così non riusciremo a prenderlo mai quindi dobbiamo dividerci per forza.

-Derek, dividiamoci.- dico con il fiatone.

-Sei impazzita? Se ti prende da sola sei finita.- dice correndo ma guardandomi in faccia.

-Grazie per la fiducia, davvero. Senti se lo accerchiamo lo prendiamo prima. Vado di li. Ci vediamo dopo.- dico correndo verso destra e non ascoltando più le sue grida fatte del mio nome. Continuo a correre molto velocemente mentre faccio qualche salto a destra e a sinistra per evitare gli ostacoli. Mi trasformo e affino i sensi che mi portano a dei sotto passaggi dove vedo il kanima salire sopra i pilastri per nascondersi nel buio. Vedo arrivare Derek che si ferma al centro del nulla per cercarlo mentre il kanima atterra alle sue spalle. Derek lo percepisce e si gira verso di lui ringhiando. Combattendo, il kanima schiva uno dei suoi colpi e Derek finisce per colpire uno dei pilastri e fare in mille pezzi lo spigolo. A quel punto entro in gioco anch'io e cerco di colpire l'essere con un pungo ben piazzato che lo prende il viso ma si rialza subito spingendomi via. Spinge via anche Derek che cade all'indietro ma riesce a prendere lo sportello rotto di una macchina per difendersi dagli artigli di Jackson. Lo porta spalle al muro e gli ringhia contro come fa di conseguenza Derek che lo spinge e lo fa cadere a terra. Mentre Derek getta il pezzo di auto di lato e io mi avvicino a lui, il kanima si arrampica sul muro e prova un corto circuito abbagliate che ci fa distrarre. Lui ci prende e ci scaraventa via, dietro i pilastri. In quel momento si avvicina una macchina e l'uomo che scende da essa scarica un caricatore addosso al corpo dell'animale. Ovviamente è Chris Argent e noi dobbiamo assolutamente rimanere nascosti. Il kanima cade a terra, quasi privo di vita, e Chris si guarda in torno per cercare noi ma non si accorge che il kanima si rimette in piedi e, non essendo molto veloce con il caricatore della pistola, viene colpito e fatto cadere addosso a un pilastro. L'essere si avvicina all'auto ma non si riesce a vedere bene a causa della troppa luce ma riesco a sentire bene l'intervento di Scott, che dopo aver colpito il kanima e averlo fatto scappare, resta fermo per un po' davanti all'auto e poi corre dietro all'essere. Io e Derek aspettiamo che il cacciatore vada via e poi usciamo dal nascondiglio.

-Dobbiamo raggiungere Scott e credo anche Stiles.- dico guardandolo negli occhi.

-Quei ragazzini sono sempre nel mezzo.- dice sbuffando.

-Ti ricordo che uno di loro è stato trasformato da tuo zio e che l'altro è il suo migliore amico, per di più stiamo parlando di un loro compagno di classe che si trasforma in un essere che vuole uccidere la gente senza che ne abbia coscienza. In questa città succede il finimondo.- gli dico gesticolando con agitazione.

-Maggie, calmati. Andrà tutto bene, okay?

-Lo spero per loro.. sono dolo dei ragazzi.- dico piano mentre lui mi si avvicina.

-Sanno cavarsela. In un modo o nell'altro escono sempre dai guai.- dice alzando il mio viso verso il suo.

-Sanno il fatto loro. Iniziamo ad andare prima che si caccino in qualche altro guaio.- dico iniziando a correre.- E magari puoi venire da me se tutto questo finisce presto.

-Mi piacerebbe.- dice sorridendo e superandomi.

Quando arriviamo davanti un locale, intravedo Scott all'angolo della via. Mi avvicino mentre Derek mi dice che controllerà il retro e che se qualcosa va storto ci vediamo direttamente a casa mia. Quando mi avvicino a Scott, arriva anche Stiles.

-L'ho perso.- dice in quel momento Scott.

-Come? Non hai seguito l'odore?- gli chiede Stiles.

-Che succede?- chiedo

-Scott ha perso Jackson.- risponde il ragazzino.

-Non è vero e poi non credo abbia un odore.- risponde Scott

-Hai idea di dove sia andato?- gli domanda ancora il ragazzo.

-Ad uccidere qualcuno.- rispondiamo insieme io e Scott senza volerlo.

-Ah.. questo spiega gli artigli le zanne e tutto il resto. Beh, è logico.- risponde lui con sarcasmo mentre noi lo guardiamo male.

-Che c'è?- inizia lui.- Ragazzi, andiamo. Io sono sessantasei chili di pelle chiara e ossa fragili, va bene? Il sarcasmo è la mia unica difesa.

-Troviamo quella cosa.- dice in modo esasperato Scott.

-Quella cosa è Jackson- ribatte il ragazzino.

-E su questo ha ragione.

-Lo so, io..lo so.- risponde il licantropo.

-D'accordo ma li lo sa? L'avrà visto qualcun altro a casa tua.- dice Stiles

-Beh, non lo so. Ha fatto il test Derek.- dice Scott e a quel nome mi concentro di più sulla conversazione.

-Scott, Jackson ha passato il test.

-Beh ma ci deve essere una soluzione. Derek ha detto che un serpente non può essere avvelenato dal suo veleno, giusto? Quando il kanima non è il kanima?- chiede ovvio Stiles.

-Quando è Jackson.- diciamo di nuovo insieme io e Scott. Poi io e Stiles guardiamo verso l'alto e vediamo il kanima e chiamiamo Scott che è concentrato verso l'ingresso del locale.

-L'hai visto?- gli chiede dopo che Scott si è avvicinato a noi e ha guardato verso la nostra stessa direzione.

-Si.. che facciamo?- chiede

-Più che altro che cosa sta cercando qui.- chiede ovviamente Stiles.

-Io so chi sta cercando.- dice improvvisamente Scott guardando l'entrata e vediamo un ragazzo che sta per entrare. L'ho già visto da qualche parte.

-Hai fiutato qualcosa?- chiede Stiles.

-Si, Armani.- dice Scott e li mi viene un flashback degli allenamenti quando il padre di Isaac è stato ucciso e mi ricordo Scott che si scontra con tutti per trovare il licantropo ma si scontra con il ragazzo appena entrato e lui gli risponde che il suo profumo è Armani.

-Okay, voi entrare dentro e cercate di scoprire qualcosa. E' un locale per soli uomini quindi io sarei fuori luogo. Vi aspetto qui fuori. Fate in fretta.- dico prima di spingerli verso l'entrata secondaria che Scott apre con la sua super forza. Dopo un quarto d'ora che i ragazzi sono dentro vedo Scott uscire di corsa e seguire qualcosa mentre Stiles poco dopo corre verso di me.

-Che succede?- chiedo

-Jackson ha messo KO qualche ragazzo li dentro, compreso Danny, ma nessun morto. Derek era li dentro ma ha tagliato la gola al kanima è l'ha trascinato via. Scott sta seguendo le tracce di sangue.- dice.

-Merda.- dico iniziando a sentire l'odore di sangue anche io e iniziando a seguirlo.- Andiamo, Derek potrebbe averlo ucciso.- continuo a dire e dovrò parlarne con quel testone a casa.

-Che cosa facciamo adesso?- chiede Scott quando ci vede arrivare vicino al corpo svenuto di Jackson. Poi sentiamo arrivare la polizia e le auto ambulanze.

-Allora Scott, tu vai a parlare con Danny e chiedergli informazioni su Jackson mentre noi aspetteremo nella macchina di Stiles con Jackson con noi.- dico io e i due annuiscono incerti. Scott va via mentre io e Stiles portiamo Jackson in macchina. Mi aiuta a metterlo dietro con la testa sulle mie gambe e successivamente si mette al volante mentre aspettiamo Scott. Poco dopo torna dicendo che Danny non ha notato nulla di strano. Stiamo per andare ma in quel momento la macchina dello sceriffo si pianta davanti a noi. Merda. Stiles scende e parla con suo padre. In quel momento Jackson si rialza e Scott entra nel panico.

-Jackson, Jackson mettiti giù.- e lo spinge verso le mie gambe mentre sentiamo Stiles inventare balle su balle. Suo padre non gli crede così fa per venire verso di noi ma Stiles lo blocca ma in quel momento Jackson si alza di nuovo e Scott decide brillantemente di prenderlo a pugni per farlo svenire di nuovo.

-Ma sei impazzito?- grido con poca voce.

-Era l'unica soluzione che avevo in mente. Sono preso dal panico.- dice piano anche lui.

-Cerca di calmarti Scott perché non saprei come spiegare al padre di Stiles, nonché lo sceriffo, come mai Jackson Whittemore si trova nudo sulle mie gambe e per di più svenuto.- dico artigliandogli un braccio e facendolo calmare. Poco dopo Stiles torna in macchina e decidiamo che lasciano a me a casa per occuparsi loro di Jackson e mi promettono che non si metteranno nei guai.

Quando i ragazzi sgommano via, Derek esce dall'ombra e si avvicina a me mentre io apro la porta di casa e poi lo faccio entrare. Presa da un'impeto di rabbia lo sbatto al muro con forza.

-Mi spieghi che cazzo avevi in testa? Avresti potuto ucciderlo.

-Lo so, ed era proprio quello il mio piano. Ha ucciso delle persone e sta notte ne ha paralizzate sette perché voleva uccidere qualcuno di loro.- dice lui non curante delle mie mani che lo tengono per la giacca.

-Dobbiamo trovare un modo per far sopravvivere Jackson ma uccidere il kanima.- dico lasciando la sua giacca ma rimanendo sempre vicina al suo viso. Amo il suo profumo e il calore che emana.

-Non so se c'è.- sussurra a pochissimi centimetri da me.

-Beh.. ci impegneremo.- sussurro io prima che lui mi baci. E' un bacio forte e intenso che fa attaccare i nostri corpi come se fossero due calamite. Porto le braccia al suo collo per poi stringere i suoi capelli mentre lui con un braccio mi stringe i fianchi e con la mano libera mi accarezza tutto il busto. Poi mi solleva di poco e io allaccio le gambe al suo bacino in modo saldo e cammina fino alla mia camera da letto dove rimaniamo insieme tutta la notte.

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Dopo aver lasciato Maggie a casa sua, io e Stiles corriamo per strada con Jackson svenuto per cercare un posto dove poterlo nascondere finché non si sarà risolto il problema.

-E se lo portassimo a casa tua?- chiede con agitazione lo stupido.

-Non con mia madre dentro.- dico in modo ovvio.

-Si, certo.

-Dobbiamo portarlo da qualche parte. Dobbiamo decidere cosa fare di lui.- dico come se stessimo parlando di qualche strano oggetto.- Oppure possiamo provare a parlargli.

-Ah.. io dico di ucciderlo.- dice con sincera onesta.

-Non lo uccideremo.- dico per la milionesima volta.

-Dio! Va bene, va bene.- dice e poco dopo si illumina.- Ho un'idea.

-Dobbiamo violare la legge?

-Come se fosse una cosa nuova.- dice ovvio.

-Cercavo solo di essere ottimista.- dico serio

-Va bene, tempo perso.- dice per consolarmi un po'.

Quando arriviamo nel luogo che ha in mente con un furgoncino, incateniamo dentro Jackson dopo averlo vestito almeno dalla vita in giù. Si fa il giorno dopo prima che possa svegliarsi e capire che cosa sta succedendo. Infatti, quando capisce di essere in trappola, comincia a gridare i nostri nomi dicendoci che prima o poi ci avrebbe ammazzati e spero proprio che non avvenga. Margareth ci ammazzerà di sicuro.

Quella mattina stessa a scuola quando entro, dopo aver lasciato Stiles a fare la veglia su Jackson, trovo dei tecnici che montano telecamere ad ogni angolo dell'edificio e la cosa mi sembra alquanto strana. Quando poi entro nella pria classe che ho qual giorno, Allison fa per chiamarmi ma veniamo fermati dall'entrata di una donna nell'aula: la madre di Allison.

-Temo che il vostro insegnante si sia sentito male oggi, è dovuto andare via prima. Così sfortunatamente dovrete tenervi me come supplente.- dice sorridendo agli altri e poi guardando me con ovvietà, come se sapesse tutto quello che ci sta succedendo.- Qualcuno può dirmi rapidamente dove siete arrivati? Signor Mccall, vuole farlo lei?- chiede e il mondo mi crolla addosso. Peggio di così non potrebbe andare. Ovviamente io parlo sempre troppo in fretta. Quel pomeriggio subito dopo scuola, decido di andare a trovare Danny in ospedale per cercare di capire qualcosa in più su quello che sta succedendo. Sicuramente se il kanima ha colpito anche Danny un motivo ci sarà. Quando entro in stanza, lui si sta vestendo.

-Mccall, che ci fai qui?- mi chiede

-Ero venuto a chiederti come stai e volevo sapere alcune cose.- gli dico guardandomi un po' in torno.

-Certo, dimmi pure.

-Sei sicuro che con Jackson fosse tutto apposto?- chiedo andando dritto al punto.

-Si, è tutto apposto.- dice mentre io mi rassegno un po'.- la polizia ha il mio documento falso.

-Non hai fatto niente per farlo arrabbiare?- continuo sulla mia strada e lui ride un po'.

-Come? In che senso?

-Su una scala da uno a dieci, uno è arrabbiato e dieci è pronto ad ucciderti con violenza.

-Jackson è sempre su un livello quattro ma va bene. Gli stavo facendo un favore.

-Quale favore?- chiedo all'improvviso molto interessato.

-Ho recuperato un video per lui, è nel mio tablet.. che è nel bagagliaio della mia auto e probabilmente è davanti al locale.

-Di che video si tratta?- chiedo con facendogli pressione.

-Emh.. veramente non dovrei dirlo.

-E se ti dicessi che è una questione di vita o di morte?- continuo con insistenza.

-Ho detto che non posso dirlo.

-Va bene.- mi arrendo ma poi vedo che prende il portafoglio e mi viene in mente una cosa: il suo documento.- E se ti facessi riavere il tuo documento?- lui mi guarda e annuisce. Perfetto. Quando esco di fretta dalla porta mia madre mi blocca dicendo che vuole fare la mamma cattiva anche se non le viene bene. Dice che l'hanno chiamata da scuola e che sono sotto di due materie ma le dico che posso recuperarle. Lei mi dice che le hanno detto che se anche una non la supero possono bocciarmi e rimango senza parole perché non è mai successo. Così le prometto che non succederà nulla di tutto questo e poi scappo via. Corro verso il locale con la mia bicicletta ma quando trovo la macchina qualcosa non va. L'hanno scassinata e ovviamente il tablet non c'è. Così ormai senza speranze mi dirigo verso il luogo dove io e Allison ci incontravamo sempre di nascosto, dato che si sono spostati. Iniziamo a fare delle supposizioni su cosa possa essere successo. Arriviamo al punto che qualcun altro sa che cosa è Jackson e che lo stia usando e che non voglia fargli sapere cosa sia. Stiles inizia a sentirsi in colpa perché capisce che la sera della partita che è rimasto in piscina con Derek, Jackson non cercava di ucciderli ma di fermarli per un po' di tempo. Poi dice di ucciderlo, di nuovo, ma gli ricordo che lui ha rischiato la sua vita per noi quando Peter ha ucciso Kate e che adesso noi dobbiamo aiutarlo. Io avevo Maggie e Derek che mi aiutavano mentre lui è solo e non sa che cosa sta facendo. Dobbiamo capire che succede. La sera rimaniamo con Jackson io e Allison e essendo così vicini ci lasciamo prendere dalla passione e iniziamo qualcosa che purtroppo non possiamo finire. Stiles bussa al finestrino e ci dice di andare a vedere che cosa è successo. Jackson è scappato. Decidiamo di dividerci: Allison va a casa mentre noi decidiamo di andare dallo sceriffo per farci aiutare. Ovviamente tutto va a rotoli. Dentro l'ufficio del padre di Stiles ci sono Jackson e suo padre con una bella denuncia per noi. Mi sa che non ne uscirò vivo da qui.

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


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Quei due ragazzini dovevano chiamarmi nel cuore della notte dopo due giorni che non ci sentivamo e per dirmi cosa? Andare alla centrale di polizia.

-Perché ti stai vestendo?- mi chiede Derek mentre si gira verso di me.

-I ragazzini devono sempre mettersi nei guai. Sono alla centrale di polizia.- dico infilando la maglietta per poi sedermi e mettermi le scarpe.

-Corri sempre quando si tratta di Scott.- dice lui avvolgendo le braccia al mio bacino.

-Anche quando si tratta di te.- dico finendo di allacciare l'ultima scarpa per poi girarmi verso di lui.- Vuoi venire con me e aspettare in macchina?

-No, ti aspetto qui.- dice con un leggero sorriso.

Lascio Derek nel mio letto per poi dirigermi in macchina e vedere che avevano combinato i due bambini. Quando arrivo seguo il messaggio di Scott che mi dice di raggiungerli in una stanza vuota. Quando arrivo li sento parlare con Allison.

-Se Jackson non sa quello che fa, probabilmente non sa neanche che qualcuno lo controlla.- dice lei attraverso il telefono.

-Oppure non lo ricorda.- dice Scott facendomi segno di entrare e chiudere la porta.

-Se fosse una cosa simile a quella che è successa a Lydia?- chiede Stiles.

-Una fuga psicogena.- conferma Allison.

-Dovrebbe aver dimenticato tutto. Gli omicidi..- afferma Scott.

-Di essersi pulito dal sangue..- dice Allison.

-Ma non poteva dimenticare il video. Qualcuno deve averlo aiutato.- conferma Stiles.

-Lo stesso che lo manipola.- esclama Scott.

-Okay, mi spiegate che sta succedendo e perché mi avete fatta venire qui nel bel mezzo della notte?- chiedo posando la borsa sul tavolo spazientita.

-Le due cose sono collegate.- dice Stiles esitando.

-Beh.. Allison ha scoperto che Jackson non cerca un amico ma qualcuno che lo sta manipolando. - dice Scott.

-Si ma voi che ci fate qui?

-Beh.. per cercare di capire qualcosa in più abbiamo rapito ..Jackson.- dice Stiles

-Che cosa?!- urlo furibonda.

-Ma è riuscito a scappare e venire alla centrale contattando i suoi genitori.- conclude Scott. 

-Siete due idioti. Come .. vi sgozzerei entrambi.- dico cercando di controllarmi.

-Siete sicuri che Jackson non sa niente?- chiede Allison ignorandomi.

-Crede che può trasformarsi in lupo mannaro e che la cosa con Lydia ritardi la cosa.- dice Stiles 

-Cerchiamo di convincerlo che non è cosi?- chiede lei.

-Magari cercando di non finire ancora di più nei guai.- dico arrabbiato come non mai.

-Se ci aiuterà a scoprire chi lo controlla, si.- dice Scott guardandomi speranzoso.

-Dite che ci parlerà dopo quello che abbiamo fatto?- chiede Allison.

-Sarebbe un pazzo a voler parlare ancora con voi.- dico arrabbiata come non mai.

-Cosi non ci aiuti.- dice Allison.

-Ma si siamo noi..- dice Stiles guardandomi anche un po' scettico. Poi guarda Scott.- Vero?

-Ragazzi, suo padre è un avvocato. Qualche cosa succederà.

-Sei molto positiva.- ribatte Allison.

-Sono oggettiva, che è diverso. Quindi Allison vedi cosa riesci a trovare ancora o magari va a dormire che è tardi. Voi due invece vedete cosa c'è da fare. Io resterò fuori per ascoltare un po' e cercare di difendervi se posso. Poi tornerò nel mio letto dove un pezzo di manzo mi aspetta.

-Uuuh e chi è?- chiede Stiles ma io lo fulmino.

-Andate via.

**********************************************

-Voi manterrete una distanza di quindici metri da Jackson Whittemore. Non potrete parlargli, non potrete avvicinarvi a lui, non potrete assalirlo o molestarlo psicologicamente o fisicamente.- dice lo sceriffo Stilinski dopo che la madre di Scott e il padre di Jackson sono entrati nella stanza.

-E che facciamo a scuola?- chiede Stiles per una volta intelligentemente.

-Voi seguirete le lezioni mantenendo una distanza di quindici metri.- risponde arrabbiato il padre di Stiles.

-Ma che cosa facciamo se dobbiamo andare in bagno nello stesso momento..-dice facendo sospirare tutti compresa me che sono fuori.- e ci sono solo due orinatoi liberi e sono uno accanto all'altro?- chiede ma guarda suo padre con sguardo serio e capisce al voro.- Possiamo anche trattenerla.

-Idiota..- sussurro io ma tutti si girano verso di me.

-Mi può ricordare lei chi è?- mi chiede gentilmente la mamma di Scott.

-Io lavoro alla clinica veterinaria insieme a Scott e inevitabilmente ho conosciuto Stiles e siamo diventati tutti amici.

-Sapeva che stavano facendo questi due?- chiede il padre di Jackson.

-No, non lo sapevo ma suo figlio dovrebbe controllarsi un po'.- gli dico con un sorriso sincero e un po' maligno.- Ha un bel faccino ed è intelligente ma ha una rabbia repressa dentro che fa male alla gente.

-Come si permette?- chiede lui arrabbiato.

-Conosco suo figlio e i ragazzi come lui, duri e credono che il mondo cada solo addosso a lui ma non è così. Questi due ragazzi hanno sbagliato e quello che sta succedendo qui dentro è giusto, mi creda volevo strozzarli con le mie mani, ma suo figlio deve anche ridimensionarsi. Avere soldi e successo non significa prendere con i piedi gli altri. Adesso scusate. Stiles e Scott noi ci vediamo domani. Arrivederci.- dico prima di andare via. Quando arrivo a casa e entro in camera mia, Derek è sveglio che mi aspetta.

-Che ci fai sveglio?- gli chiedo mentre mi metto sotto le coperte.

-Ti ho sentito arrivare.- dice mentre mi spinge al suo petto.- Allora che è successo?

-Hanno scoperto che il kanima non cerca un amico ma un padrone, quindi qualcuno lo sta manipolando. Stiles e Scott hanno avuto la brillante idea di rinchiuderlo da qualche parte ma Jackson si è liberato e insieme a suo padre, hanno richiesto un'ordinanza restrittiva per i ragazzi. Dovranno stare almeno a quindici metri lontani da Jackson anche quando sono a scuola.

-Hai detto qualcosa in più, vero?- chiede stringendomi.

-Come lo sai?

-Perché ti conosco e so che non sai tenere mai la bocca chiusa per le cose in cui credi.- dice alzando il mio viso verso il suo.

-Ho difeso un po' i ragazzi. Hanno esagerato ma Jackson non è da meno.

-Sei così.. non so come descriverti.- dice con un bel sorriso sulle labbra.

-Non parliamone, okay? Dormiamo.

-Io avrei qualcos'altro in mente.- dice invertendo le posizioni e baciandomi facendomi dimenticare tutto.

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-Perché ci serve il loro aiuto?- chiede Isaac mentre mi segue dentro la metro abbandonata. Questa mattina, ho lasciato Maggie dormire ancora un po' e sono andato a cercare gli altri dove dormo sempre io. Magari la vedrò più tardi.

-Perché ucciderlo è difficile e non sappiamo ancora chi sia.

-E loro si?- domanda ancora.

-Potrebbero. Per questo mi serve che una di voi si guadagni la loro fiducia.- dico vedendo spuntare anche Erica dietro Isaac.

-Oh è anche per quell'angelo di Maggie?-chiede ancora.

-Maggie non è un argomento che deve interessarti. Pensate ai ragazzini.- dico girandomi e non guardandoli.

-mmm.. di Stiles o di Scott?- chiede Erica

-Di entrambi.

-Sta arrivando la luna piena, Derek.- mi ricorda Isaac preoccupato.

-Lo so benissimo.- dico aprendo una cassa e tirando fuori catene e mezzi per tenerli fermi durante la luna piena.

-Accidenti, sembrano comode.- dice Erica ma una voce la asseconda.

-Oh, credimi lo so molto.- dice Maggie scendendo la scala che porta all'interno della metro.

-Ci dovevi insegnare a trasformarci a nostro piacimento.- dice Isaac anche se distratto dall'abbigliamento di Maggie. Il vestitino nero attillato fino alla vita e poi largo fino a metà coscia, avrebbe distratto chiunque. Gli stivali rossi sino all'orlo del vestito, le mettevano in mostra le gambe e la scollatura in tutto questo non aiutava. Si avvicina a lui superando me e Erika e gli mette una mano sulla spalla.

-Prima o poi lo farà.

-Non c'è stato tempo.- dico io difendendomi un po'.

-Ma se devi incatenarci durante la luna piena, significa che sarai solo contro gli Argent.- mi avverte preoccupandosi per me Isaac.

-Non ci hanno trovati.- dico allontanandomi da loro.

-Per ora.- insiste Isaac.- che ne dici di lasciar perdere il kanima?

-Non possiamo.- inizio ad innervosirmi.- C'era qualcosa nel modo in cui Gerard lo guardava. Non aveva paura, affatto. Io non so che cosa sappia o che cosa progetti ma sono sicuro di una cosa: noi dobbiamo trovarlo per primo.- alla fine mi allontano del tutto ma non troppo. Così riesco a sentire cosa dice Maggie.

-Isaac, capisco cosa provi. Ti sei affezionato ma non sarà solo, okay? Voi non vi sapete controllare purtroppo ma io e Scott non lo lasceremo solo.

-Soprattutto tu, vero?- chiede pungente Erica.

-Erica, devi finirla.- la rimprovera Isaac.

-Mi da sui nervi, okay?

-Cosa ti da sui nervi? Che lui non ti guardi nemmeno o io che cerco di aiutare. Io direi più la prima. Conosco perfettamente Derek, come se potessi leggergli nella mente. Voi siete il suo branco e anche non dimostrandolo si è affezionato a voi. Si è chiuso, e non sarò certo io a spiegarvi perché ma tiene a voi e farebbe qualsiasi cosa pur di tenervi in vita, anche a rinunciare alla sua perché è questo che fa un vero Alpha: sacrifica la sua vita, il suo mondo, per salvare i suoi cuccioli.- conclude Maggie allontanandosi da loro e avvicinandosi al mio nascondiglio. So che la parola cuccioli che ha usato non era detta in modo casuale. Sa perfettamente che mia madre usava quel termine per descriverci e sa benissimo che tutto quello che ha detto è vero e non ha bisogno neanche di una mia conferma per saperlo.

-Belle parole.- le dico appena compare davanti la mia visuale.

-Sai che le penso davvero.- dice sedendosi al mio fianco.

-Mi madre è sempre nei tuoi pensieri, a quanto vedo.- dico prendendole la mano e passandole il pollice sul dorso.

-Talia, mi ha dato una casa e una famiglia e per questo non saprò mai come ringraziarla.- dice poggiando le sue labbra sulla mia guancia.

-Copriti.- le dico cambiando discorso quando il mio sguardo finisce sulla sua scollatura. Lei segue il mio sguardo e si sposta il vestito.

-Il tuo sguardo sempre li va?- mi chiede con un sorriso sghembo.

-Con te sempre.- le dico per poi stringerla tra le mie braccia. Mi era mancata immensamente e non sapevo cosa ci fosse tra di noi ma una cosa era sicuro: sarebbe stata sempre al mio fianco in un modo o nell'altro.

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Tornata a casa, ho iniziato a fare delle ricerche per capire quale fosse il problema di Jackson. Se dopo il morso di Derek si è trasformato in un mostro del genere, un motivo ci sarà e grazie alla mia famiglia qualcosa nascosta dentro casa ancora è rimasta. Gli Argent non erano le uniche famiglie a tenere degli appunti sulle creature mitologiche che incontravano o che potevano incontrare. In casa nostra, purtroppo, non c'erano scantinati o luoghi segreti al di fuori della casa come avevano gli Hale, ma mio padre qualcosa l'aveva inventata. Una stanza segreta dentro il bagno, un posto che nessuno avesse mai sospettato o scoperto. Aveva notato che tra il bagno e le altre stanze c'era una piccola zona, come se fosse un piccolo corridoio, inutilizzato. Ha aperto un varco nascosto dal bagno e ha creato una piccola biblioteca sulle creature mistiche.

Apro la porta nascosta del bagno e entro dentro la piccola stanza. Kanima, Kanima, Kanima.. eccolo qua. Un libro più pesante poteva crearlo. Merda.. greco antico. Mio padre aveva una fissa per il greco antico.menomale che qualche parola l'ho imparata. Allora.. vediamo.. Beh quello che dice Allison è assolutamente vero. Non è un amico che cerca ma il suo padrone e uccide solo gli assassini e non diventa licantropo finché  non chiarisce i problemi del passato. Che significa? E che problemi potrà mai avere Jackson? Devo parlarne assolutamente con Scott. E guarda chi mi chiama?!

-Scott, dimmi tutto.

-Abbiamo un problema. Jackson si è trasformato a scuola. Ha immobilizzato un nostro compagno e fatto venire le convulsioni a Erica, la stiamo portando da Derek. Abbiamo anche scoperto qualcosa.- dice lui in modo agitato.

-Okay, tranquillo e respira. Ci vediamo da Derek, anch'io ho delle novità.- dico e chiudo subito la chiamata. Esco di corsa dalla stanza sigillandola. Corro di sotto, prendendo al volo borsa e chiavi della macchina, per correre da Derek il più in fretta possibile. Quando arrivo li, dopo aver corso alla velocità della luce rischiando di mettere sotto qualcuno, vedo scendere dalla macchina Scott che chiude la macchina e Stiles che sorregge Erica. 

-Spiegatemi che sta succedendo? Perché siete sempre in mezzo ai guai voi ragazzini?

-Ne parliamo insieme a Derek. Pensiamo a Erica.- mi dice Stiles nervoso. Scendiamo giù e troviamo Derek vicino ai vagoni del treno e appena ci vede inizia ad agitarsi.

-Che è successo?- chiede guadando me arrabbiato.

-Io non c'entro niente sta volta. Non mi sta simpatica ma non la attaccherei senza motivo.- dico posando la borsa sopra una vecchia cassa mentre entrano tutti dentro un vagone.

-Tienila.- dice Derek a Stiles mentre la mette giù.

-Sta morendo?- gli chiede il ragazzino prendendo per bene Erica.

-Potrebbe.- risponde il più grande con voce agitata prendendo il braccio della ragazza. A quel punto capisco che la cosa è molto seria e mi avvicino a loro. 

-Stiles, tranquillo. Non morirà.- dico toccandogli una spalla. Lui mi guarda in modo serio e vorrebbe esprimere tutta la sua preoccupazione ma Derek parla in quel preciso momento.

-Questo le farà male.- dice spezzandole l'osso del braccio facendola gridare dal forte dolore.

-Le hai rotto il braccio?- grida Stiles e riesco a sentire anche l'agitazione e la preoccupazione di Scott come se fossero sensazioni mie.

-Stiles, è un procedimento normale.

-Darà il via al processo di guarigione. Ora devo fare uscire il veleno, le farà male sul serio.- dice prima di conficcarle le unghie nel braccio facendo uscire moltissimo sangue. Erica grida per un po' per il troppo dolore ma poco dopo si calma e si accascia sul petto di Stiles. Poco dopo Erica sviene ma riesco a sentire il suo battito che riprende forza, segno che sta guarendo.

-Che è successo?- chiede Stiles.

-E' la perdita di sangue ma starà meglio. Il battito del suo cuore inizia a prendere forza. Sta tranquillo. Sei stato bravissimo, ragazzino.- gli dico battendo una mano sulla sua spalla.- Resta qui con lei. Io, Scott e Derek dobbiamo parlare.- continuo prima di uscire dal vagone seguita dai due.

-Tu sai chi è.- dice Scott a Derek appena usciti.

-Jackson.- risponde Derek sedendosi su una cassa li fuori.

-Volevi solo che Erica lo confermasse, non è vero?- chiede ancora e Derek annuisce.

-Voglio aiutarti a fermarlo entrando nel tuo branco.- dice e li lo guardiamo in due modi differenti. Derek sorpreso e io orgogliosa della sua forza morale.- Se vuoi che ne faccia parte bene ma a una condizione: lo cattureremo ma non lo uccideremo.

-E..- chiede scocciato il più grande.

-E si fa come dico io.- risponde il più piccolo.

-Bene.- dico sorridendo a tutti e due.- Allora che è successo?

-Allison ha scoperto che il kanima non cerca un amico ma un padrone e che uccide assassini. Dice anche che non è un licantropo vero e proprio perché c'è qualcosa legata con il suo passato e noi sospettiamo che sia legato ai suoi veri genitori.- dice Scott

-Veri genitori?- chiede confuso Derek.

-Si, Jackson è stato adottato. I suoi genitori sono morti il 14 giugno per un incidente mentre Jackson è nato il quindici. Se i suoi genitori fossero stati assassinati, quadrerebbe tutto con la storia del Kanima ma la perizia non dice se è stato un incidente o meno.

-E se tutto fosse collegato al suo padrone?- chiedo facendo rimanere entrambi in silenzio.

-Potrebbe anche essere ma dobbiamo saperne di più.- dice Derek.

-Bene, che si fa?- domanda Scott.

-Voi tornate a casa e cercate di scoprire qualcosa. Noi portiamo Erica da me. In queste condizioni non può stare qui o a casa sua. 

-Bene.- dice Scott allontanandosi verso il vagone.

-Perché lo fai?-mi chiede all'improvviso Derek.

-Perché questi ragazzi sono innocenti. Noi non avevamo nessuno mentre noi possiamo fare qualcosa per loro.- dico guardandolo negli occhi per poi dirigermi verso il vagone.

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


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Il giorno dopo, ci riuniamo tutti a casa mia anche per non far fare molti sforzi a Erica. E' una rompi balle ma ha solo carenza di affetto e attenzioni. Posso provare a capirla. Ci riuniamo tutti dopo scuola a casa mia, così possiamo mettere in atto il piano alla perfezione. Sicuramente, Jackson continuerà ad attaccare i suoi obiettivi finché il suo burattinaio non sarà soddisfatto o finché non si stancherà di questo potere che tiene tra le mani. 

-Come hai dormito questa notte senza di me?-mi chiede Derek stringendomi al suo petto e risvegliandomi dai miei pensieri.

-La parte destra del mio letto era fredda questa mattina ma non è che abbia dormito più di tanto.- dico prima di bere un sorso del mio caffè.

-Come mai?- chiede voltandomi verso di lui e prendendo la tazza dalla mie mani prima di bere il MIO caffè.

-Ogni due ore ho dovuto cambiare le bende al braccio a Erica perché non smetteva di sanguinare. Verso le quattro del mattino ha iniziato a sanarsi e anche l'osso è tornato al suo posto. Non ho preso sonno fino alle 5 ma poi alla 6 è suonata la sveglia e ho buttato tutto in aria. Menomale che il lavoro mi ha tenuta occupata se no mi addormentavo sopra uno dei lettini di metallo.- dico riprendendomi la tazza con il caffè quasi finito.

-Vuol dire che quando tutta questa storia finirà noi ci prenderemo una bella vacanza, che ne pensi?- dice posando le braccia sopra le mie spalle e avvicinandomi il più possibile al suo corpo. Tanto che devo 'abbracciarlo' per non versargli sto benedetto caffè addosso che non riuscirò mai più a finire.

-Mi sembra un'ottima idea ma andiamo con calma, okay?- gli rispondo e vedo che vuole ribattere ma Erica entra in cucina.

-Scusatemi.- dice leggermente in imbarazzo.

-No, tranquilla. Tieni ho preparato il caffè anche per te.- dico porgendole una tazza che stava sopra il bancone della cucina.- se vuoi lo zucchero e sopra la mensola. I ragazzi dovrebbero arrivare tra poco.

-Grazie.- dice lei afferrando la tazza.- non solo per il caffè ma anche per ieri sera e per stanotte.

-Non c'è di che. Va bene così.

-Come ti senti?- le chiede Derek non staccandosi troppo da me.

-Molto meglio. Allora, che si fa?- chiede sedendosi al bancone. Sto per risponderle ma Isaac, Scott, Stiles e Allison entrano in casa.

-Non si usa più bussare, vero?- chiedo retoricamente.

-Da quando porti gli occhiali?- chiede Isaac.

-Ti sembra questa la prima cosa da chiedere?- domanda Stiles. Poi si rivolge a Erica.- Come ti senti?

-Molto meglio, grazie.- gli sorride lei.

-Allora?- domanda Scott

-Allora, Jackson non è stupido ma sicuramente la persona che lo manipola avrà qualche punto debole che assolutamente dobbiamo scoprire.- inizia Derek.

-Ma se non sappiamo chi è la persona che lo manipola, come facciamo a scoprire i suoi punti deboli?- chiede Allison.

-Beh, di solito i manipolatori non si allontanano di molto dai loro burattini. Tendono a sorvegliarli da vicino per non rischiare che facciano qualche errore. Quindi se Jackson ha puntato già la sua prossima preda e la seguirà, burattinaio sarà li. Basta collegarlo nei luoghi dei vari omicidi e sapremo chi è.

-Quindi come ci dividiamo?- chiede Erica.

-Due di voi dovranno cercare informazioni, uno di voi seguirà Jackson mentre gli ultimi due si divideranno: uno resta con Derek e l'altro si riposa a casa fino alla sera dell'attacco.

-Scott, tu seguirai Jackson. Vedi dove va e cosa fa. Tieni gli occhi aperti su tutto e su tutti. Allison e Stiles, voi andate dai vostri genitori. Chiedete moltissimo e assimilate altrettanto. Isaac, tu verrai con me. Vediamo quello che riusciamo a trovare in giro mentre Erica tu starai a casa finché non sapremo dove Jackson è diretto e chi è la prossima vittima. Successivamente, potrai entrare in azione.- dice Derek riferendo a tutti i loro compiti.

-Io andrò a lavorare insieme a Deaton e vedremo di scoprire come fermare questa creatura. Scott, Derek passerà da noi appena avrà finito e quando noi sapremo qualcosa in più. Con gli altri ci aggiorneremo telefonicamente.- dico e tutti poi vanno per la loro strada. Isaac accompagna Erica al 'covo' e Derek si ferma due minuti in più.

-Appena sai qualcosa mi avverti subito?

-Se mi prometti, di stare attento.- gli dico con tono serio.

-Sono sempre attento, lo sai.- dice avvicinandosi a me.

-Questa volta devi esserlo più del solito.- dico aggrappandomi con tutte le forze alla sua maglietta.

-Te lo prometto.- dice, anche lui, con un tono serio. Dopo pochi istati, mi lascia un leggero bacio sulla fronte ed esce da casa mia.

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Verso sera io, Scott e Deaton siamo ancora alla clinica veterinaria a cercare di capire come fermare il kanima e chi lo controlla. Nel bel mezzo della sera, Derek mi manda un messaggio dicendo che si trova davanti la clinica, così mando Scott ad aprire e sento tutto quello che si dicono.

-Che ci fa qui?- chiede Scott

-Mi serve.- dice Derek riferendosi a.. Isaac. Beh, doveva stare con lui e così è stato.

-Non mi fido di lui.- ribatte Scott.

-Si, beh.. neanche li si fida di te.- lo punzecchia Isaac.

-Ma a Derek questo non interessa affatto.- dice il diretto interessato parlando di se stesso. Ma che cazzo stanno dicendo?

-Certo, perché nel mezzo c'è la bambolina.- dice ironico Isaac riferendosi a me. Lo prederò a pugni qualche giorno.

-Dov'è il veterinario? Ci aiuterà o no?- chiede ancora Derek.

-Dipende. Il vostro amico.. progettiamo di ucciderlo o di salvarlo?- chiede Deaton appoggiandosi allo stipite della porta con me al suo fianco.

-Salvarlo./Ucciderlo.- dicono insieme Scott e Derek e alla fine si guardano.

-Salvarlo.- dice Scott a Derek e poi si rivolge a Deaton.- di salvarlo.

-Il nostro Scott sa essere molto persuasivo.- dico entrando dentro la sala 'operatoria' seguita da tutti.

-Non più di te.- dice Isaac ma sento che qualcosa lo colpisce. La mano di Derek.

Ci schieriamo tutti davanti al tavolo. Io e Deaton alla destra mentre gli altri difronte a noi. Alan posa una scatola con delle boccette di vetro sul tavolo e ne prende una. Isaac sta per tocca, lui e la sua mania, ma Derek lo blocca.

-Fai attenzione a quello che tocchi.

-Allora.- inizia Isaac portandosi al livello delle scatole mentre Alan controlla le boccette.- tu saresti una specie di strega?

-Mio dio, quanto puoi essere idiota.- dico io con leggero disgusto facendo spuntare un leggero sorriso sul volto di Scott. A quanto pare al ragazzo non piace proprio il 'nemico'.

-No. Io sono un veterinario.- gli risponde convinto Alan. Poi fissa Derek.- Sfortunatamente qui non c'è niente che possa essere efficace contro una tossina paralizzante.

-Qualche suggerimento?- chiede Derek ma Isaac deve mettere sempre la sua, ovviamente.

-E se invece usassimo le maniere forti?

-Ci abbiamo già provato. Gli ho quasi staccato la testa e Argent gli ha svuotato addosso l'intero caricatore ma non ha funzionato.- spiega e mi trovo a dargli ragione.

-E' vero. E' caduto a terra ma subito dopo si è rialzato come se niente fosse.

-Ha mostrato qualche debolezza?- chiede Alan.

-Una: non sa nuotare.- risponde Derek.

-E questo vale anche per Jackson?

-No.- interviene Scott.- E' capitano della squadra di nuoto.

-Quindi state cercando due persone.- dice Alan.

-Come avevamo sospettato.- confermo seria io.

-Un burattino e un burattinaio.- dice Alan mostrandoci una medaglia con le stesse facce. Poi la poggia sul tavolo.- uno ha ucciso il marito, l'altro ha dovuto occuparsi della moglie. Sappiamo perché?

-Per me Jackson non ne sarebbe capace. Sua madre è morta incinta, forse è stata uccisa. Non avrebbe lasciato che capitasse a qualcun altro.- dice Scott.

-Come sappiamo che non fa parte del gioco? Il kanima uccide gli assassini. Se Jackson uccidesse la madre, morirebbe anche il bambino.- interviene Isaac intelligentemente.

-Perciò tuo padre era un assassino?- gli chiede Scott ma io lo ammonisco.

-Scott!

-Non ne sarei affatto sorpreso.- dice invece il biondo con tranquillità. 

-Un attimo.- dice Alan.- il libro dice che sono legati, giusto? E se la paura dell'acqua non venisse da Jackson ma da chi lo controlla? Se per caso qualcosa che ha effetto sul kanima.- dice e poi cerchia la medaglia con una polvere.- lo avesse anche sul suo padrone?

-Che vuol dire?- chiede Isaac.

-Che possiamo catturarli.- diciamo insieme io e Scott e Alan annuisce.

-Bene, direi di andare. Ma prima, Scott che hai scoperto?

-Jackson stava comprando un biglietto per una festa e si comportava in modo strano. Penso che la prossima vittima sia proprio li.

-E lui come fa a sapere che sarà lì?- chiede Derek

-Perché a quanto pare ci andranno tutti.- die Scott.

-Bene, allora, andiamo. Voi dovete andare a scuola domani e noi dobbiamo lavorare. Quindi, smammare. Ci vediamo domani, Alan.- dico prendendo borsa e giubbotto uscendo fuori. Quando sono davanti la macchina, vengo fermata da un braccio. Derek.

-Accompagno Isaac e poi passo da te?- chiede non lasciando il mio braccio.

-Come vuoi, grande capo.- dico sorridendo prima di salire in macchina e dirigermi verso casa.

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Il giorno dopo, alla fine della scuola, Scott e Stiles si presentano allo studio veterinario e Alan consegna qualcosa a Scott per anestetizzare Jackson.

-Ketamine? 

-La stessa sostanza che usiamo per i cani ma è in dosaggio maggiore. Se riesci ad avvicinarti a Jackson, dovrebbe rallentarlo così guadagneremo tempo. E questa la useremo per creare una sorta di barriera. Questa è per te, Stiles.- conclude Alan con la stessa boccetta di ieri in mano. Ma Stiles lo guarda in un modo strano.- Solo per te.

-Ehm.. sembra una cosa stressante. Non potremmo trovare un compito meno stressante per me?- chiede ma Scott lo guarda e piano piano si ricrede.

-E' polvere di frassino che in molte culture è ritenuta una protezione per il sovrannaturale.  Questo studio è rivestito di frassino per rendere difficile a qualcuno come Scott o Maggie di causarmi dei problemi.- dice Alan

-Più Scott che me.- puntualizzo io.

-Va bene, perciò io che faccio?- chiede il ragazzino.- La spargo in torno all'edificio così che né Jackson né chiunque lo controlli possano uscire?

-Saranno in trappola.

-Non sembra difficile.- lo incoraggia Scott.

-Ma non è tutto. Pensala come polvere da sparo. E' solo polvere finché una scintilla non la innesca. Tu devi essere quella scintilla, Stiles.

-Se vuol dire che devo darmi fuoco, non credo di essere pronto.- dice lui in modo serio.

-Fammi provare un'analogia diversa. Io giocavo a golf. I giocatori migliori non fanno uno swing senza aver pensato dove deve andare la palla, ce l'hanno già in mente e la loro mente prende il controllo. Può essere davvero straordinario quello che si riesce a are con la forza di volontà.

-Forza di volontà.- ripete Stiles.

-Hey, per far si che questa cosa funzioni, Stiles, devi riuscire a crederci.

-Siamo tutti nelle tue mani.- confermo io. Lui sospira e annuisce ma non sembra molto convinto.
 

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Quando arriva la sera, ci dirigiamo tutti sul posto. Isaac e Erica entrano dentro lo stabilimento insieme al resto dei ragazzi per operare direttamente su Jackson mentre io e Boyd restiamo fuori a sorvegliare che le cose con Stiles vadano bene. Ovviamente, qualcosa si deve metetre sempre nel mezzo e in questo caso è un qualcuno. Chris Argent e la sua squadra.

-Derek, fatti da parte.

-Farmi da parte? Non sai dire di meglio?- chiedo provocandolo.- Devo essere sincero, Chris, mi aspettavo una frase a effetto dal cattivissimo, grande capo dei cacciatori.

-Okay, bene.- dice lui sorridendo.- Senti questo: ti hanno mai detto di non presentarti con i soli artigli a uno scontro a fuoco?- chiede mentre gli altri caricano le armi.

-Questa non era niente male.- dice Boyd e io mi infastidisco leggermente anche se non lo do a vedere. Poco dopo i cacciatori iniziano a sparare mentre noi ci ripariamo dietro un muro e un bidone della spazzatura. Boyd esce allo scoperto e inizia ad attaccare i cacciatori che sono più avanti. Io lo seguo e con qualche mossa i cacciatori sono KO. Due di loro, purtroppo, riescono a prendermi con i taser elettrici ma riesco a liberarmi e farli sbattere uno contro l'altro. Le cose non vanno bene ne per noi ne per loro e in più ho una strana sensazione di mancanza. Devo fare andare via Boyd.

-Ho smesso di guarire.- mi avverte lui.

-Le pallottole sono piene di strozzalupo. Devi andare. Prendi l'auto.

-E che farai tu?- chiede lui.

-Devo trovare Scott e Maggie. Va.- gli intimo e poco dopo lui va via dolorante. Quando riesco a liberarmi di Argent, corro verso l'ingresso e trovo Stiles che esce in quel momento.

-Hey, ehm.. dentro abbiamo perso Jackson.- dice facendomi voltare di scatto verso di lui.- dice ma l'arrivo di Erica e Isaac che non possono uscire lo blocca.

-Oh mio dio, funziona. Oh! Si, servo a qualcosa.- dice vantandosi di se stesso ma qualcosa non mi torna. La sensazione che qualcosa sta andando davvero male continua a percorrermi la pelle. Poco dopo, sentiamo tutti un ringhio di dolore e terrore insieme.

-Scott..- sussurro.

-Come?- chiede Stiles.

-Spezzalo.- dico categorico.

-Come? Non esiste.

-Scott sta morendo.- dico arrabbiandomi sul serio.

-Che cosa? Come fai a saperlo?

-Oh dio, Stiles. Lo so e basta adesso spezzalo.- dico ancora più arrabbiato. Maggie potrebbe essere con lui, dato che non lo lascia mai in queste situazioni. Lui, finalmente, mi ascolta e spezza la barriera di frassino. Corro il più velocemente possibile dentro la struttura e quando apro la porta qualcosa mi stordisce. Strozzalupo. Vedo Scott e Maggie svenuti li a terra e cerco di portarli via ma un pugnale mi trapassa le spalle. Mi giro e combatto contro qualcuno che all'inizio non riconosco, poi la vedo meglio e capisco che è la madre di Allison. Combattiamo ma involontariamente qualcosa entra in contatto con i miei denti che stringono forte. Vengo spinto verso i corpi e quando mi giro, lei non c'è più. Prendo prima Scott e lo stendo le parcheggio fuori e poi corro dentro a prendere Maggie. Con l'aiuto di Stiles, riusciamo a portare Scott e Maggie da Alan, e successivamente quest'ultimo riesce a convincere Stiles a tornare a casa. Medica prima il mio taglio. Poi si dedica a Maggie e successivamente a Scott che piano piano si riprende.

-Grazie.- gli dico sinceramente e poi mi siedo sulla sedia vicino al lettino di Maggie appoggiando la testa sul suo fianco.

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


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La stessa sera, io e Scott ci troviamo nei vecchi vagoni della metro, dopo aver riportato Maggie a casa. Qualche cosa dobbiamo inventarcela. Maggie.. dopo l'attacco della moglie di Argent, non se la sentiva di uscire per sentire il piano e non posso biasimarla. Dopo la raggiungerò io.

-Io dio che ci serve un nuovo piano. La prossima volta uno di noi potrebbe finire molto male.- gli dico entrando dentro un vagone.

-Ah.. ho capito. Non possiamo salvare Jackson.- mi dice lui rassegnato.

-Non possiamo ucciderlo. Io ho visto molte cose, Scott ma non ho mai visto niente di simile. A ogni plenilunio diventerà più forte.

-Quindi come lo fermiamo?- mi chiede lui speranzoso ma alzo le spalle non sapendolo.

-Non lo so. Non so nemmeno se possiamo.

-Ma forse dovrebbero occuparsene gli Argent.- dice lui ancora motivato a chiedere aiuto ai.. cacciatori.

-L'ho trasformato io, è colpa mia.

-Ma tu non l'hai trasformato in questo, è successo a causa del suo passato, giusto?- chiede con molta speranza.

-Quella è solo una leggenda. Non è così semplice.

-C'è qualcosa che non mi vuoi dire?- mi chiede sospettoso.

-Perché credi sempre che io ti nasconda qualcosa?

-Perché mi nascondi sempre qualcosa, ecco perché.- dice lui ovvio e in effetti non ha tutti i torti.

-Forse lo faccio per proteggerti.

-Far parte del tuo branco non vuol dire niente segreti?

-Va a casa, Scott. Dormi, riposati. Proteggi i tuoi amici, arriva la luna piena. E per come vanno le cose, ho la sensazione che non andrà come le altre.

-E con Maggie che vuoi fare? Mi sembrava molto distrutta.- mi chiede preoccupandosi per la sua amica.

-Andrò io da lei e le dirò tutto quello a cui abbiamo pensato e..

-Cioè niente.- mi interrompe lui.

-Magari lei saprà qualcosa. I suoi genitori tenevano dei libri nascosti e magari c'è scritto qualcosa in più che noi non sappiamo.

-Starà bene?- chiede preoccupato.

-Spero di si. Hai un grande attaccamento verso di lei come se..

-Come se dovessi proteggerla.- conclude lui per me.- Non lo so. C'è qualcosa che mi spinge verso di lei. Non un sentimento come l'amore ma qualcosa di più forte come se dai posso prendere forza ..- conclude e io capisco di cosa parla perché Deaton mi aveva avvisato.

-Va a casa, Scott. Tranquillo, ci penso io a Maggie.

Quando va via, prendo la macchina e mi dirigo verso casa di Maggie. Non ci metto molto anche perché si trova poco dopo ma la mia. Posteggio e quando arrivo sul portico, prendo la chiave di riserva sotto un vado. Apro la porta e la chiamo dall'ingresso.

-Sono in bagno.- risponde lei e la raggiungo trovandola dentro la vasca piena di schiuma.

-Come ti senti?- le chiedo sedendomi sul bordo della vasca.

-Non lo so.. non mi ricordo nemmeno a cosa stavo pensando quando è successo. Ho sentito lo schianto della macchina contro qualcosa. Sono uscita ma il frassino mi impediva di andare avanti. Scott, era li riverso a terra e mi sono arrabbiata. Gli artigli sono usciti e gli occhi sono diventati rossi ma .. non l'ho sentita arrivare. Ho sentito un botto alla testa e poi più nulla fino a quando non mi sono risvegliata alla clinica cercando di attaccarti. Mi dispiace.

-Non fa niente. Va tutto bene.- le dico accarezzandole il viso.- Noi non sappiamo che fare. Non possiamo salvarlo o ucciderlo e speravo che tu avessi qualcosa in più nei libri che ti hanno lasciato i tuoi.

-Le uniche cose che sono riuscita a trovare sono le cose che sappiamo già. Più nulla.- dice con tono basso come se fosse mortificata.

-Hey, va bene così. Sai che facciamo? Adesso ti raggiungo dentro la vasca, poi ci facciamo una bella e sana dormita e domani mattina mi aiuti con i ragazzi per la luna piena. Ci stai?- chiedo mentre tolgo la maglietta.

-Come posso dirti di noi?!- dice con un leggero sorriso mentre mi squadra da testa a piedi. E io non posso fare a meno di sorriderle.

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La mattina seguente, dopo essersi vestita in modo comodo, siamo arrivati alla vecchia stazione della metro e troviamo già i ragazzi li. Maggie si appoggia a un vagone mentre io mi dirigo verso una cassa con dentro tutto il necessario per fermare i ragazzi.

-Che cos'è?- chiede Isaac toccando il segno sul coperchio della cassa aperta.

-E' una triscele.- dice Boyd e mi giro verso di lui.- Le spirali hanno diversi significati: passato, presente e futuro o madre, padre e figlio.

-Sai che penso?

-Alpha, beta e omega.- risponde lui.

-Esatto.

-E' una cosa di famiglia.- dice Maggie restando vicino a Erica. Come cambiano le cose.

-Sono spirali. A ognuno di noi può succedere di essere qualcos'altro. I beta possono diventare Alpha ma anche gli Alpha posso diventare beta o anche omega.

-Come Maggie?- chiede Erica.

-Io sono un caso particola, almeno così si può capire. Continuo ad essere un Alpha non avendo un branco e quindi dovrei essere un omega ma qualcosa che non conosciamo mi fa essere Alpha. Ovviamente, ho tutti i loro poteri solo molto ridotti. Posso fare tutto quello che fa Derek ma a metà come se qualche pezzo mancasse.- spiega lei.

-Come Scott?- chiede anche Isaac e mi giro verso di lui.

-Scott è con noi.

-Davvero? E dov'è adesso?- chiede con risoluzione e sento Maggie fare un passo avanti con un leggero ringhio.

-Sta cercando Jackson. Non sarà facile per lui questa notte come per noi.- lo difendo io facendo tranquillizzare automaticamente Maggie.- Si paga un prezzo per questo potere. Si guarisce subito ma l'istinto omicida non si può combattere.- dico porgendogli le catene.

-Menomale che mi è finito il ciclo.- dice Erica con sarcasmo. 

-In quel caso sarebbe stata davvero dura fermarti. E credimi ne so qualcosa.- le dice Maggie posandole una mano sulla spalle.

-Beh.. questa è per te.- le dico mostrandole una 'corona' di chiodi da metterle in testa. Lei sorride e capisco che ha accettato la sfida.

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Dopo essere stata con Derek e i ragazzi tutta la mattina, decido di fare una capatina a casa per cambiarmi un po' e poi andare a lavoro. In quel preciso istante suona il mio telefono e chi può essere? Stiles, ovviamente.

-Dimmi tutto, ragazzino.

-Mio padre ha trovato la macchina del nostro professore nel luogo di tre omicidi. Il bosco, l'ospedale e il locale di ieri sera. Vogliono incolparlo di tutti gli omicidi.

-Siamo sicuri che sia lui?- chiedo aprendo la porta di casa.

-Infatti non si sa se sia lui ma abbiamo scoperto qualcosa.

-Cosa?- chiedo non sentendolo parlare.

-Abbiamo trovato il collegamento tra tutte le vittime. La vecchia squadra di nuoto. Tutte le vittime hanno fatto parte della squadra tranne il padre di Isaac. Lui era il coach.

-E cosa centra il vostro professore in tutto questo? Che motivo aveva di uccidere tutta la squadra?- chiedo mentre entro in camera mia.

-Non lo sappiamo ma dobbiamo scoprirlo.- dice lui agitato.

-Okay, calmati. Dobbiamo avvisare Scott e Derek.

-Derek?

-Si, Derek. Scott è entrato nel suo branco e adesso noi dobbiamo avvisarlo. Non possiamo tenerlo all'oscuro. 

-Va bene, senti. Stasera c'è la festa di compleanno della ragazza che amo e quindi dobbiamo essere li. Rilassiamoci per una serata, okay?

-Va bene, divertitevi ma non combinate casini.- dico prima di attaccare. Questi ragazzini mi faranno morire.

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-Hai visto Jackson in giro?- mi chiede Stiles mentre giriamo per la casa di Lydia.

-Tu hai visto Allison?

-No. Dovremmo dirle quello che abbiamo scoperto.- mi consiglia lui.

-Non ne sono molto convinto.

-Sappiamo che ha a che fare con l'acqua, che tutte le vittime erano nella squadra di nuoto e come il kanima ha reagito in piscina.- spiega lui.

-Quindi chi controlla il kanima, odia la squadra di nuoto.- dico mentre usciamo sul giardino nel retro della casa.

-Odiava la squadra di nuoto e in particolare quella del duemilasei. Forse un altro insegnante o uno studente di allora. Chi ci sfugge? Chi abbiamo tralasciato.- chiede mentre Allison ci raggiunge facendo un leggero sorriso.

-Ehm.. Jackson non c'è.- dice lei 

-Veramente non c'è nessuno.- dice con ovvietà Stiles vedendo in giardino vuoto.

-E' presto.

-Oppure non viene nessuno perché Lydia è diventata la ragazza matta della città.- dice con sarcasmo ma verità Stiles.

-Dobbiamo fare qualcosa. L'abbiamo ignorata ultimamente- interviene Allison.

-Lei sta ignorando Stiles da più di dieci anni, ormai.

-Preferisco pensare che non sono stato preso dal suo radar.. ancora.- ribatte con speranza il diretto interessato.

-Non le dobbiamo niente.

-E l'occasione di essere normale?- chiede Allison.

-Normale?

-Se è diventata la matta della città, è per colpa nostra.- ribatte lei.

-Potrei provare a convincere la squadra di lacrosse a venire qui.

-Conosco delle persone che scalderebbero la festa e anche parecchio.- dice Stiles.

-Chi?- gli chiede Allison con sospetto.

-Persone che conosco da poco. Si sanno divertire, diciamo così.- risponde lui e poco dopo la casa si riempi di persone come alle solite feste di Lydia.

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-Pensi di scusarti con Allison?- mi chiede Stiles nel bel mezzo della festa.

-Scusa, perché dovrei?

-Perché sei il ragazzo,  è compito tuo.- risponde con ovvietà.

-Ma non ho fatto niente.- dico confuso.

-Devi assolutamente scusarti. Quando un ragazzo è convinto di non aver fatto niente, ha fatto qualcosa che non va.

-Non mi scuserò.- dico sincero.

-E' la luna piena che sta parlando?- chiede

-Probabile. Perché ti interessa?

-Perché.. Scott, qualcosa deve pur andare bene e siamo già in mezzo ad un mare di guai, se tu non l'avessi notato. La gente muore, mio padre è stato licenziato, ti dovrai ripetere l'anno, io sono innamorato di una matta e devo anche vederti perdere Allison per uno stalker di nome Matt. A questo punto mi prendo a pugni in faccia.- dice ma non lo ascolto più di tanto. Mi alzo dal mio posto e fisso lo sguardo davanti a me.

-Non prenderti a pugni.

-Perché no?- domanda

-Perché Jackson è qui.- dico e lui fissa con me il ragazzo appena entrato.

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Durante la serata continuando a fissare Jackson, apro e chiudo la mano per cercare di fermare gli impulsi della luna piena. Devo rimanere il più lucido possibile. Vedo Lydia arrivare e posa un bicchiere pieno dentro la mia mano.

-Non posso bere questa sera.- le dico con un sorriso.

-D'accordo.. che cosa avete voi due?- chiede anche se non capisco a che si riferisce.

-No, Stiles sta bevendo.

-Non Stiles. Tu ed Allison.- e di gira a guardarla mentre lei guarda noi.- Non so perché teniate la vostra storiella segreta ma a casa mia e soprattutto adesso io credo che ci si debba.. ci si debba divertire.

-Sai che ti dico? Hai ragione.- dico alzandomi e bevendo dal bicchiere che mi ha messo in mano mentre lei mi fissa e sorride.

-Visto? Non è buono?- chiede

-Si che lo è, molto.- e le sorrido.

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-Ti senti bene?- mi chiede Stile quando riesco a trovarlo.

-Questa volta non è la luna piena.- gli rispondo ma lo lascio indietro mentre continuo ad andare avanti. Vedo tutti quanti in preda alla confusione mentre altri si baciano da per tutto e sembra che da un momento all'altro possano spogliarsi e accoppiarsi da tutte le parti della casa. Mi sento molto confuso e mi gira forte la testa e sinceramente non penso siano gli effetti della luna piena. Entro dentro e deciso di salire al piano di sopra, magari stendendomi qualcosa si può risolvere. Salgo la prima rampa di scale ma devo appoggiarmi al muro per quanto la testa mi gira forte. Quando rialzo lo sguardo, trovo davanti a me qualcosa che mi lascia sorpreso, sofferente e allo stesso tempo arrabbiato. Jackson e Allison, stesi uno sopra l'altra, che si baciano appassionatamente. Sbatto gli occhi e lo scenario cambia. Adesso è il kanima che sta sopra Allison mentre la accarezza e cerca di baciarla. Quando sento i miei occhi cambiare e diventare gialli, loro mi fissano mentre il kanima emette un leggero verso. Giro lo sguardo per non guardarli ma quando torno a fissare il punto in cui erano distesi, loro non ci sono più. Un'allucinazione. Che cosa c'è che non va? L'unico nome che mi viene in mente in questo momento è uno solo. Lydia. Torno in piscina e chiedo se qualcuno l'ha vista ma a quanto pare si è dileguata nel nulla.

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Trovo Stiles seduto vicino a una piccola piscina e cerco di farlo rianimare con un po' di acqua in faccia ma nulla poi una ragazza vedendo la situazione, lo prende e gli butta la testa in acqua e quando lo porta in dietro Stiles è tornato tra noi.

-Come ti senti?- gli chiede lei.

-Dovrei rivedere la mia tecnica per rimorchiare.- dice e così so che il mio migliore amico è tornato.

-E' sobrio.- dichiara lei e io rimango senza parole.

Quando riesce ad alzarsi, gli dico di dividerci per cercare Lydia ma quando ci ritroviamo nessuno dei due è riuscito a trovarla. A un certo punto vediamo due ragazzi, impazziti a causa della roba che ci ha dato Lydia, buttare in piscina un ragazzo che grida che non sa nuotare. Matt. Nessuno muove un dito ma poco dopo Jackson lo aiuta ad uscire e vanno via insieme. Noi lo fissiamo ma tutti ci interrompono perché corrono via sentendo le sirene della polizia. Mentre sono fuori cerco Stiles ma mi imbatto in qualcosa di più grande. Matt, arrabbiato come non mai. Ma la cosa che mi lascia stupefatto è il kanima, ai suoi piedi, che lo protegge. Trovato. Ho trovato il burattinaio. Trovo Stiles e lo avviso di tutto mentre ci dirigiamo verso casa di Maggie con la sua jeep. Quando arriviamo, troviamo lei che apre la porta dopo averci sentiti arrivare.

-Che succede?

-Matt. Matt è il burattinaio.- le dico io mentre lei ci viene incontro.

-Come lo sapete?

-In qualche modo Lydia ci ha drogato tutti alla sua festa. Due ragazzi hanno buttato Matt in piscina e poi Jackson l'ha salvato. Matt non sa nuotare. Quando sia usciti, sentendo le sirene della polizia, Matt era li arrabbiato e il kanima ai suoi piedi che lo proteggeva. Poi sono spariti.- le spiego.

-Montate in macchina. Stiles, guida il più veloce che puoi. Dobbiamo avvertire Derek.- dice mentre saliamo tutti in macchina. Arriviamo alla vecchia stazione e troviamo Erica, Isaac e Boyd incatenati dentro un vagone ma di Derek nessuna traccia.

-Che è successo?- chiede Stiles.- Cos'è questa polvere blu?

-Strozzalupo..- sussurra piano io.

-C'è anche l'odore di Lydia qui dentro. Qualcosa non va.- dice Maggie prima di correre via.

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


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La sera dopo mi trovo nella stanza di Stiles mentre cerchiamo di convincere suo padre, lo sceriffo, che il colpevole di tutto questo è Matt. Ovviamente, non sappiamo come farglielo capire al meglio senza tirare in ballo il soprannaturale ma in qualche modo dobbiamo fare. Maggie ha passato tutta la notte a cercare Derek ma ancora nessuna traccia. Quando lo troverà mi avviserà con un messaggio.

-Questo ragazzo è il vero assassino?- chiede il padre di Stiles riportandomi alla conversazione.

-Si.

-No.- ribatte lui senza crederci.

-Si.- insiste Stiles.

-No.- ribatte ancora lo sceriffo.

-Papà.- inizia Stiles alzandosi dalla sedia.- tutti sanno che la polizia cerca collegamenti tra le vittime degli omicidi. D'accordo? Hanno solo dovuto cercare nelle loro schede scolastiche quali corsi avessero in comune.

-Si ma purtroppo la ragazza del rave, Cara, non era un'allieva di Harris.- dice lo sceriffo.

-Va bene, si, hai ragione. Quindi, avranno ritirato le accuse contro di lui.

-No, va bene, non avranno ritirato le accuse ma questo non prova niente.- continua lo sceriffo anche se Stiles vorrebbe dire qualcosa.- Scott, tu ci credi?

-E' difficile spiegare come lo sappiamo ma deve fidarsi di noi. Sappiamo che è Matt.- confermo io.

-Ha preso la macchina di Harris, d'accordo? L'ha usata per depistare le immagini e poi incastrarlo visto che poi tutte le vittime frequentavano il suo corso e c'è riuscito.- dice con fermezza il mio migliore amico.

-Va bene, d'accordo. Vi concederò una remota possibilità.- dice lui e noi esultiamo ma sicuramente non finisce qui.- ma datemi un movente. Perché questo ragazzo dovrebbe volere morta la squadra di nuoto del duemilasei e il suo allenatore?

-Non è ovvio?- grida Stiles. Troppo drammatico il ragazzo.- La squadra di nuoto fa schifo, non vincono da sei anni.- poi si ricrede.- Hai ragione, non abbiamo ancora un movente ma, andiamo, neanche Harris.

-Che volete che faccia?- chiede in fine.

-Dobbiamo esaminare le prove.- dico dopo che Stiles mi tira un'occhiata.

-Che saranno alla centrale dove io ormai non lavoro più.

-Fidati, ti faranno entrare.- lo incoraggia suo figlio.

-Ah, cosa? Fidarmi di te?

-Ehm.. fidati .. fidati di Scott.- dice lui indicandomi.

-Di Scott mi fido.- dice lo sceriffo in fine ma sappiamo che sotto sotto si fida anche di suo figlio.

Quando arriviamo alla centrale, la poliziotta di turno sembra incerta sul farci passare ma lo sceriffo le dice che se non fosse qualcosa di estremamente importante non glielo avrebbe chiesto. Arriviamo dentro l'ufficio e iniziamo a guardare le riprese dell'ospedale del giorno dell'assassinio della ragazza incinta. All'inizio non vediamo niente perché, guarda caso, quel giorno stesso un incidente aveva riempito l'ospedale di feriti e vittime ma poi lo vedo. Vedo la parte posteriore di Matt e so perfettamente che è lui. Stiles mi da man forte ma lo sceriffo non sembra molto convinto così cambiamo l'inquadratura della telecamere e lo riconosciamo di nuovo ma ci accorgiamo di qualcosa. Quel giorno qualcuno gli ha parlato e sicuramente saprà riconoscerlo e non ci sono neanche grossi problemi a poterla contattare perché quel giorno, Matt ha parlato con mia madre. La chiamo e dopo averle mandato una foto di Matt, lo riconosce per averlo richiamato a causa del fango che trascinava per tutto l'ospedale. Alla fine, lo sceriffo trova il modo di collegarlo ai quattro omicidi dei quattro ragazzi. Al rave, all'ospedale e nel bosco grazie alle sue impronte mentre nell'officina del meccanico morto grazie a un pagamento fatto con la sua carte due ore prima che Stiles venisse immobilizzato dal kanima. Lo sceriffo dice che con quattro presenze su quattro scene del crimine si può fare abbastanza per richiedere un mandato. Chiede a Stiles di andare alla reception a dire all'agente che quando arriva mia madre deve farla passare mentre chiede a me di chiamarla subito perché grazie a un riconoscimento facciale le cose si agevolerebbero sempre di più. Solo che Stiles impiega più del tempo dovuto per parlare con la poliziotta e dopo un po' capiamo perché.

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Mi trovo dentro una stanza o un vuoto pienamente ricoperto dalla luce. Tutto e bianco e quello che sento mi infastidisce molto. Sento qualcuno che mi chiama sempre più intensamente e un suono così fastidioso che mi perfora le orecchie. I miei sensi sono super sviluppati quindi tutto quello che sento è peggiore rispetto a quello di chiunque altro. La voce continua a chiamarmi e piano piano la riconosco ma è tutto così forte, anche il bianco mi da alla testa. Non riesco più a sopportare nulla. Mi porto le mani alle orecchie per fare in modo che tutto finisca e così accade. Buio, fino a quando non mi risveglio nella mia vecchia casa e l'uomo con il viso sopra il mio è il veterinario. Deaton.

-Quel.. quel suono..- inizio a dire alzandomi leggermente per mettermi seduto.- che cosa era?- chiedo e lui mi mostra un aggeggio piccolino che emette rumori assordanti per ogni licantropo in circolazione. Dovevo immaginarlo. Mi alzo dal pavimento ma qualcosa va storto. Il mio equilibrio non è stabile e la mia forza manca. Lui mi afferra e mi aiuta a stare dritto su due piedi.

-Sarai debole ancora per diverse ore.- dice lasciandomi andare lentamente mentre io mi guardo il braccio destro. Segni di artigli. Deve essere successo tutto davvero. Lydia, lo strozzalupo, il cadavere di Peter, le che ci unisce, gli specchi con i raggi lunari e Peter che risorge come se un altro casino fosse il benvenuto in questo momento.

-E' successo veramente.

-Sta tranquillo, sei ancora un Alpha ma come al solito, non uno particolarmente competente.- dice rimettendosi quel aggeggio al collo.

-Lui dov'è?- chiedo di mio zio.

-Vorrei saperlo anch'io.

-Allora perché non mi dici che ci fai qui e perché mi stai aiutando?- chiedo alterandomi e avvicinandomi al suo viso.

-Aiutare la tua famiglia è stata una parte importante della mia vita, e questo lo sai. Aiutare te, è stata una promessa che ho fatto a tua madre.- dice lui e mi vengono in mente le parole dette da Maggie. Molto probabilmente se ne accorge perché..- si, come sta facendo Maggie.

- Sei quello di cui parlava mia sorella. Diceva che eri.. come un consigliere.- dico confuso dopo essermi allontanato di qualche passo.

-Aveva ragione e ho dei consigli molto importanti che devi ascoltare proprio adesso.- dice serio.- Ciò che Peter sta facendo, ha un prezzo molto alto. Sarà debole fisicamente, si affiderà alla forza della sua intelligenza. E' furbo. Ti darà la caccia, Derek. Cercherà di insinuarsi nella tua mente, sfrutterà le tue insicurezze, ti dirà che lui è l'unico in grado di fermare Gerard. Non devi fidarti di lui.

-Io non mi fido di nessuno.

-Lo so, altrimenti saresti già l' Alpha che pensi di essere.- dice e mi colpisce con un bel colpo basso.- purtroppo l'unico di cui dovresti fidarti non si fida affatto di te.

-Scott..- dico piano io.

-In questo momento, è con Stilinski. Tu devi trovarlo, devi trovarlo il più in fretta che puoi. Conosco Gerard da molto tempo.- dice soffermandosi sulla o di molto facendomi capire che è davvero molto tempo.- Lui ha sempre un piano e qualcosa mi dice che le cose stanno andando esattamente come vuole lui.

-Lo fai anche per Maggie?- gli chiedo prima che lui possa andare via.

-Sai che Margareth è come una figlia per me e tra di voi c'è un legame che purtroppo verrà devastato da mille tempeste ma che resterà sempre forte e solido per tutta la vita. Chi lo sa, magari un giorno vi vedrò insieme sposati e con qualche baby licantropo in giro per casa. Ma fino a quel giorno.. devi stare a tento a chi tieni vicino a te e chi respingi. Quello che ti ho appena detto, potrebbe non avverarsi.- dice prima di andare via.

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Quando Stiles torna dentro la stanza, capiamo cosa lo tratteneva. Matt. Lo spinge dentro la stanza puntandogli una pistola alla testa.

-Matt, ti chiami Matt, giusto?- gli chiede lo sceriffo alzando le mani.- Non so che succede ma ti garantisco che c'è una soluzione che non prevede armi.

-E' buffo che dica una cosa del genere perché non credo che lei sappia quanto è vero.- afferma lui riferendosi sicuramente a tutto il sovrannaturale che lo sta circondando da un po' di tempo a questa parte.

-Tu non vuoi fare del male a nessuno.- cerca di convincerlo ancora lo sceriffo.

-E invece voglio fare del male a tante persone.- dice leggermente compiaciuto.- Voi tre non eravate sulla lista ma potrei includervi. E un buon motivo per farlo sarebbe quello di chiamare qualcuno come sta facendo Mccall.- dice e io esco la mano dalla tasca in fretta.- questo potrebbe farvi finire molto male. Tutti e tre.- dice riferendosi ai nostri cellulari ma non ci muoviamo di un millimetro tranne quando inizia a gridare e allora posiamo i cellulari sulla scrivania.- Ora!!

Poi ci porta verso le celle della prigione e costringe Stiles a incatenare suo padre con le manette al muro.

-Più stretto.- gli ordina puntandogli una pistola contro.

-Fa come ti dice, Stiles.- gli dice suo padre e lui stringe. Poi lo spinge fuori e mi fa seguire i suoi passi prima che lui segua noi. Mentre torniamo dentro l'ufficio dello sceriffo, mi fermo a guardare il corridoio alla mia destra. Pieno zeppo di cadaveri, tutte persone uccise da Jackson o meglio dal kanima. Dietro di me si fermano anche gli altri due e Stiles resta sotto shock.

-Hai ucciso chiunque fosse qui?

-No.- inizia facendo una leggera risata.- per quello c'è il buon Jackson. Io penso di ucciderli e lui lo fa.- conclude poi spingendo Stiles e facendo camminare anche me. Quando entriamo dentro l'ufficio, obbliga Stiles a cancellare tutti i file che lo riguardano mentre io rimango vicino la scrivania a stracciare i documenti cartacei mentre ci continua a puntare quella pistola contro.

-Bene, cancellati e abbiamo finito.- dice Stiles ma Matt sospira con rabbia.- visto che tutti quelli che hai brutalmente ucciso lo meritavano perché avevano ucciso te in precedenza, qualunque cosa voglia dire. Mi pare che qui siamo apposto. Ora prendo mio padre e ce ne andiamo. Tu continua pure questa storia della vendetta, goditi il kanima.- conclude ma in quel momento una macchina si posteggia alla stazione di polizia e il mio cuore inizia a battere forte. Mamma.

-E' arrivata tua mamma, Mccall.

-Matt, non lo fare. Quando arriverà le dirò di andarsene. Le dirò che non abbiamo trovato niente, ti prego Matt.- lo supplico ma sentiamo la porta della stazione che si apre.

-Se non ti muovi, adesso io prima ammazzo Stiles e poi la tua mamma.- dice con una freddezza tale da spaventare chiunque. Ci fa spostare verso la porta che collega più uffici e sono sinceramente molto preoccupato per mia madre.

-Aprila.- dice convinto.

-Ti prego.

-Apri quella porta.- dice scandendo bene ogni singola parole. Sono sempre più preoccupato ma devo farlo. Mi avvicino piano ma sento un odore diverso che sa di familiare ma allo stesso tempo ha qualcosa di diverso. Apro la porta e io sollievo mi assale. Derek.

-Oh, grazie al cielo.- dico con sollievo ma lui mi guarda immobile come se non potesse muoversi e infatti .. poco dopo stramazza a terra con Jackson alle sue spalle. Merda. Matt si avvicina al viso di Derek mentre Jackson si mette dietro di noi.

-E' lui che lo controlla? Un ragazzino?- chiede Derek muovendo solo gli occhi.

-Sai Derek, non tutti hanno la fortuna di essere un brutto lupo cattivo.- inizia a dire e poi si rivolge verso di noi vedendo le nostre facce confuse.- Oh si, è proprio così. Sono riuscito a scoprire qualcosa. Lupi mannari, cacciatori, kanima.. è come una festa in maschera del cavolo ad ogni luna piena, eccezion fatta per te, Stiles. Tu in che cosa ti trasformi?

-In un abominevole uomo delle nevi ma è una cosa che succede d'inverno, sai? E' stagionale.- risponde lui ma Matt fa un segno con la testa a Jackson e poco dopo il mio migliore amico si ritrova addosso al grosso lupo cattivo.

-Toglietemelo subito di dosso.- dice il diretto interessato.

-Oh, non saprei Derek. Trovo che formiate una bellissima coppia. Però deve essere uno schifo, vedersi privare di tutto quel potere solo con un taglietto sulla nuca. Non sei abituato a sentirti indifeso.- dice Matt sfidando Derek.

-Ho ancora le zanne. Perché non vieni più vicino?- lo sfida quest'ultimo.- Vediamo se sono indifeso.

-Si, stronzo.- dice Stiles schiacciato sopra Derek ma una macchina blocca tutta la mia conversazione. Mia madre ma non è da sola. Un altro odore l'accompagna.

-Questa è lei?- chiede Matt.- Fa quello che ti dico e non le farò del male e non farò avvicinare Jackson.

-Scott, non fidarti di lui.- mi avvisa Stiles ma Matt lo prende dalla camicia e lo butta sul pavimento vicino a Derek mettendogli un piede tra il petto e la gola, spingendo forte.

-Preferisci così?- chiede lui.

-Va bene, smettila. Smettila.- grido io.

-Allora tu fa quello che ti dico io.

-D'accordo, d'accordo. Basta.- grido e lui leva il piede dal petto del mio amico.

Tu.- dice rivolto a Jackson.- mettili la. Tu.- dice poi rivolto verso di me.- con me.

Quando arriviamo all'ingresso mia madre è appena entrata insieme a Maggie e all'inizio neanche ci guardano, solo dopo si accorgono di noi.

-Aah! Mi hai fatto paura. Dove sono tutti..- inizia a dire ma si blocca vedendo che dietro di me Matt mi punta una pistola.

-Mamma, fa quello che dice. Ha promesso di non farti male. E Maggie .. per favore sta indietro.- dico vedendo una scossa passare nei suoi occhi.

-Ha ragione.- dice Matt prima di spararmi nello stomaco. Mia madre grida fortissimo e si fa indietro, Maggie per un qualche motivo strano cade a terra e del sangue le esce dallo stesso punto dopo Matt ha colpito me. Mia madre cerca di soccorrerla mentre sento lo sceriffo Stilinski gridare il mio nome e quello di suo figlio preso dal panico.- ma non ho fatto promesse a te.

-Aspetta, aspetta.- dice mia madre provando ad avvicinarsi adagiando delicatamente il corpo della mia amica a terra ma Matt reagisce subito.

-Ferma, indietro.- grida lui continuando a puntargli la pistola contro.

-Mamma!! Mamma, ferma, mamma.- dico agitato poi vedo che guarda il segno lasciato dal proiettile e il sangue che mi macchia la maglietta.

-Ho detto va indietro.- le dice Matt.

-Scott..- dice lei con la paura nella voce.

-Mamma, fallo. Ti prego, mamma. Vedi che cosa sta succedendo alla mia amica.

-Alzati, Mccall.- mi dice lui mentre mia madre si avvicina a Maggie.

-Sta sanguinando.- dice mia madre mentre lo sceriffo cerca di parlare con il pistolero.

-Chiudete la bocca.- dice lui. Poi si rivolge a me.- E tu alzati oppure sparo anche a lei.

Con fatica mi alzo e mi avvicino a lui. Sempre puntandomi la pistola alla testa, mi costringe ad aiutare mia madre a trasportare Maggie con noi. Non riesco proprio a capire perché lei stia sanguinando così tanto. Maggie, cerca di parlarci ma è molto debole ma comunque cosciente. Ci porta alle celle. Ci fa poggiare Maggie a terra, vicino lo sceriffo. Successivamente, mi costringe a stare indietro mentre lui chiude mia madre dentro una delle celle.

-Ti prego, ha bisogno di cure.- lo implora mia madre piangendo.

-Credi davvero?- chiede Matt e ai loro occhi sembra un pazzo psicopatico ma loro non sanno qual è la verità.

-Hey, cerca di ascoltarmi..- cerca di intervenire lo sceriffo ma io lo blocco mentre Maggie prova a stringere la presa sui miei pantaloni.

-Va tutto bene, sto bene.

-No tesoro, tu non stai bene e la tua amica ha bisogno di aiuto, Sta perdendo molto sangue.

-Non fa male, mamma e Maggie.. lei se la caverà.

-E' l'adrenalina. Senti.. senti, fammi solo dare un'occhiata, va bene? Posso fermare l'emorragia.- dice lei continuando a implorarlo.

-Non hanno la minima idea, vero?- chiede girandosi verso di me. Matt ci sta facendo recuperare tempo per la guarigione ma se dice qualcosa.. sono finito.

-Lasciami dare un'occhiata veloce, ti prego.- continua a implorare mia madre,

-Aaah zitta, zitta, zitta!!- le grida in faccia Matt.- Se continui a parlare, la prossima pallottola gli attraverserà la testa.

-Va bene.- dice rassegnata mia madre.

-Torniamo all'ingresso, Mccall.- mi dice Matt ma io guardo ancora mia madre.- dopo di te.

Mi porta di nuovo dai ragazzi e da Jackson. Spero che arrivi un miracolo perché Maggie ha perso troppo sangue e i miei amici sono in pericolo. Sussurro a Derek che Maggie si trova qui e quello che è successo e lui spalanca gli occhi.

-Le prove sono sparite, perché non te ne vai?- chiedo a Matt

-Credi che le prove significassero qualcosa? No, no io voglio il libro.

-Che? Quale libro?- gli chiedo senza capire.

-Il bestiario, non solo qualche pagina. Io voglio tutto il libro.- dichiara lui con agitazione.

-Io non ce l'ho. E' di Gerard, per quale motivo lo vuoi?

-Voglio risposte.- dice lui sempre più agitato.

-Risposte a cosa?

-A questo.- dice prima di alzare la maglietta e far vedere il fianco destro. Parte della sua pelle sta assumendo le sembianze di quelle del kanima stesso. Merda.

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Sono sdraiato con questo deficiente qui a terra da non so quanto tempo e sento le pulsazioni di Maggie prendere piano piano forza. Almeno questo mi consola. Da quando Scott mi ha detto in che situazione si trova, ho cercato di tenere sempre un orecchio su di lei ma bloccato così è un po' difficile. La loro connessione si sta facendo sempre più evidente. Poi Stiles mi riporta alla realtà.

-Sai che sta succedendo a Matt?

-So che il libro non lo aiuterà. Non si infrangono le regole in questo modo.- gli dico sapendo un po' di verità.

-Che vuoi dire?- mi chiede lui cercando di capirci qualcosa.

-L'universo equilibra le cose, lo fa sempre.

-E' perché usa Jackson per uccidere persone che non se lo meritano?- chiede arrivando alla soluzione.

-E perché uccide egli stesso.

-Visto che Matt infrange le regole del kanima, diventerà il kanima.- dice arrivando finalmente alla conclusione e io annuisco.

-Equilibrio.

-Secondo te, ci crede se glielo diciamo?- domanda 

-Poco probabile

-Quindi ci ucciderà tutti quando avrà quel libro, vero?- chiede con paura.

-Si.- dico iniziando a sentire gli artigli che infilzano la mia carne.

-Allora, che cosa facciamo? Stiamo qui fermi e aspettiamo la morte?- chiede con il suo solito sarcasmo.

-Almeno che io non riesco a trovare un modo per espellere la tossina dal mio corpo innescando il processo di guarigione.- dico e lui cerca di dire qualcosa ma appena punta gli occhi sulla mia gamba sembra che stia per vomitare.

-Oh, disgustoso.- dice lui in procinto di vomitare.

-Devo farlo per forza. Dobbiamo sconfiggere Matt e il kanima e Maggie è in una situazione peggiore.

-Maggie è qui?- chiede senza parole.

-Si, è qui. E' ferita anche se sta guarendo.

-Devi guarire in fretta.- dice in modo ovvio. E certo, tanto mica è lui con gli artigli nella gamba.

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Io e Matt, o meglio Matt e io mentre mi punta ancora quella pistola alla testa, ci spostiamo verso un ufficio dove dovrebbero stare tutti i poliziotti.

-Qui.- conferma fermandosi in mezzo alla stanza. Poi guarda la mia ferita che piano piano guarisce.- Sai, mi dispiace molto per te, Mccall. Ora starai pensando: " come farò a spiegarlo quando guarirà?". la parte triste è che non ti rendi conto di quanto sia incredibile in fatto che stia guarendo. Sai che succede agli altri quando gli sparano? Muoiono.- conclude con fervore.

-Come è successo a te.- dico prima di guardarlo per bene e capire davvero cosa gli è successo.- Sei annegato, non è vero?

-Non avrebbe dovuto farli bere.- dice in modo serio.

-Come? Chi? Matt, che cosa vuoi dire?

-Lahey!!- grida con rabbia.- Non avrebbe dovuto farli bere.

-Chi ha bevuto?- chiedo confuso.

-La squadra di nuoto, idiota. Non sapevo che stava succedendo, non sapevo che avevanoo vinto la finale e che Lahey aveva invitato a casa i suoi prediletti per brindare insieme però avevano solo diciassette anni.- dice con rabbia e rancore.

-Tu eri con Isaac?- chiedo pensando a qualcuno di quella famiglia vicino alla sua età.

-Aveva una rara edizione di Spider-Man.- dice con gli occhi pieni di lacrime.- o che cos'era Batman?! Dovevamo fare uno scambio. Una volta arrivato li, sento la musica. Tutti si stanno divertendo e vedo Sean che butta Jessica nella piscina e Bennett la raggiunge.

-Bennett? Cioè il cacciatore?

-E poi Kempten. Il fratello di Isaac, il marine, mi prende in braccio..- dice con una leggera risata piena di tristezza.- si stava divertendo.

-Ti ha gettato in acqua.

-Io grido che non so nuotare ma nessuno mi ascolta.- dice sempre con più rabbia in corpo.- Vado sotto, ingoio acqua e a nessuno interessa. E vedo questi corpi sott'acqua.. e vedo Jessica che sta infilando le mani nei pantaloncini di Sean, Tucker sta abbracciando Cara e io affogo. Io sto morendo mentre loro ridono e poi, improvvisamente, sono fuori dall'acqua. C'è Lahey proprio sopra di me che sta gridando: "Nessuno deve saperlo. Questa è solo tua, solo tua. Non sai nuotare? Spiega. Tutti i piccoli bastardi nuotano alla tua età. Non dire niente, nessuno deve saperlo. Nessuno, Matt." E non l'ho fatto, non l'ho mai detto a nessuno. Io li vedevo in giro per la scuola e loro neanche mi guardavano. Mi svegliavo nel cuore della notte boccheggiando in cerca d'aria. I miei pensavano che fossi asmatico e mi hanno dato anche.. mi hanno dato un inalatore. Non sapevano che ogni volta che chiudevo gli occhi, io.. io annegavo.- dice come se si fosse tolto un peso dallo stomaco.- Sai quella piccola luce di cui tutti parlano? Che si vede quando muori? Beh, io non ho visto niente, solo oscurità. Era tutto buio ma poi c'è stato il funerale di Kate Argent ed è cambiata ogni cosa. Stavo scattando delle foto e poi per puro caso Lahey è finito davanti all'obbiettivo. Ho guardato la macchina fotografica e c'era questo incredibile rancore che montava dentro di me e l'ho guardato e ho detto: "vorrei vederlo morto.". E un attimo dopo lo era per davvero. Einstein aveva ragione, l'immaginazione è più importante della conoscenza.- io non avevo il coraggio di bloccarlo.- C'è qualcosa di mitologico in tutto questo. Come le furie che arrivano a punire Oreste. Non hai idea di quello che sto dicendo, vero?

-Era il tizio che venne pugnalato agli occhi?

-Quello era edipo, idiota.- dice Matte avvicinandosi a me minaccioso.- Le furie rappresentavano la vendetta. Piangevano sangue e avevano serpenti in testa. Se c'era un crimine rimasto impunito, le furie facevano giustizia.- poi guarda verso Jackson e lui ricambia.- Jackson è la mia furia. E quando l'ho visto la sera dopo, è stato come se quel legame fosse suggellato tra di noi. Sapevo che aveva ucciso Lahey per me e che lui per me avrebbe ucciso ancora. Così sono andato all'officina di Tucker. Ho perfino pagato per un cambio d'olio e indovina un po'? Lui non si è ricordato di me. Perciò mentre non guardava, l'ho immortalato con la fotocamera. Dopo poche ore, lui era morto. E così ho scattato altre foto. Dovevo solo scattare delle foto e Jackson li avrebbe ammazzati.- dice concludendo la sua formidabile spiegazione. Dopo poco però viene a mancare la luce e non so che succede. Iniziano a spararci addosso e questi possono essere soltanto i cacciatori. Gli Agent. Mi nascondo sotto una delle scrivanie presenti nell'ufficio per aspettare che finisse tutto. Quando finisco sfondo la porta per uscire fuori dalla camera gas che si è formata qui dentro. Colpisco Jackson in pieno e lo spingo dentro per poi recarmi da Stiles e Derek.

-Prendi lui, forza!- mi grida Derek che cerca di alzarsi. Prendo Stiles e evitando di essere ammazzati da Jackson, lo porto dentro una sala di interrogatorio e lo lascio li prima di fare qualcosa di buono.

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Quel colpo di pistola dato a Scott ha colpito anche me. Cazzo, un male della madonna. Non capisco cosa sta succedendo. Sono stordita e non è anche strozzalupo, è qualcosa di più. Qualcosa che lega me e Scott indissolubilmente. 

-Quella ragazza potrebbe morire dissanguata.- dice la mamma di Scott allo sceriffo Stilinski. 

-Non si preoccupi, signora Mccall. Io starò bene.- dico piano mentre lo sceriffo sta per liberarsi dalle manette e io riesco a mettermi seduta. Alla fine si libera ma la signora Mccall grida e indica dietro le sue spalle. Io mi giro e vedo Matt che colpisce lo sceriffo facendolo cadere a terra svenuto.

-Matt, ti prego, ascoltami. Hai sparato a mio figlio e ho sentito altri colpi di pistola. Non so che cosa sta succedendo ma, ti prego, potresti farmi vedere Scott?- gli chiede lei implorando.

-Voi non avete idea di come vanno certe cose, vero?- chiede lui ma la signora Mccall non ha il tempo di rispondere perché dalla porta degli uffici entra Derek in versione Alpha incazzato. Grazie al cielo. Mi guarda per due secondi e poi torna a guardare Matt ma dalla porta vicino ai miei piedi entra Jackson, o meglio il kanima. I due si ringhiano contro e poi attaccano contemporaneamente. Il kanima viene spinto sul tavolo ma da un calcio a Derek che vola per terra. I due combattono per un po' finché il kanima non si attacca alle sbarre della cella e colpisce Derek mandandolo giù. Guarda la signora Mccall in faccia e fa il suo verso schifoso ma Scott interviene subito dimenticandosi che sua madre non sa che lui è un licantropo. Infila i suoi artigli nella schiena del kanima e lo butta via. Il  mostro scappa e Derek lo insegue. Io mi metto in piedi e guardo Scott che piano piano si alza dopo che sia mamma continua a chiamarlo e a chiedergli se sta bene. Piano piano si volta e sua madre lo vede in viso. Si spaventa e fa qualche passo indietro. Cerco di correre via cercando Derek. Il dolore che prova Scott lo sento al petto in modo insistente e pesante. Corro per il corridoio ma due mani mi fermano per le spalle. Sto per urlare ma mi giro e vedo due occhi che riconosco subito. Derek.

-Derek.. -sussurro.

-Hey, sono qui.- dice lui stringendomi.- Devo togliere questo proiettile.

-Già tolto mentre lo sceriffo e la signora Mccall non guardavano ma non guarisco.- dico piano. Lui, a quel punto, poggia una mano sulla ferita mentre mi guarda e porta via il mio dolore. Un sospiro di sollievo mi esce dalle labbra mentre mi accascio tra le sue braccia e la ferita inizia a rimarginarsi. Sto per dirgli qualcosa ma due voci ci interrompono.

-Che cosa ci fa qui? Non sarebbe dovuta andare così.- dice la voce di Scott.

-Credimi, ne sono consapevole.- dice la voce di.. Gerard, il nonno di Allison.

-Ho fatto tutto quello che mi ha chiesto di fare. faccio parte del branco di Derek, le ho dato le informazioni, le ho detto che Matt controllava Jackson..- dice ancora Scott.

-Ci occuperemo noi lui, va dai tuoi amici. Lascia Matt e Jackson a me e pensa a tua madre. Va.- continua Gerard e poco dopo Scott ci sfreccia davanti senza vederci.

-Ti prego, dimmi che tu ne sapevi qualcosa.- sussurro a Derek che continua a sorreggermi.

-A quanto pare nessuno dei due sapeva qualcosa.- mi risponde lui e li capisco che stavolta Scott l'ha combinata grossa.

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***


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Essere stato scoperto da mia madre, non è stata una buona idea. Adesso mi evita mentre io cerco costantemente di parlare con lei. Questa situazione mi straziava da morire ma doveva essere anche lei a fare un passo avanti verso di me. Non mi fidavo neanche di Gerard.  Mi ha chiesto in modo insistente di occuparsi lui di Matt e Jackson e uno dei due è morto. Sicuramente, ci sarà il suo zampino nel mezzo. Tutti questi pensieri ovviamente mi vengo in mente quando devo fare la doccia. Forse perché è il momento più rilassante della mia giornata. Quando finisco e chiudo l'acqua, esco dalla doccia e mi porto davanti allo specchio del piccolo bagno collegato alla mia stanza. Mi passo la mano tra i capelli e sto per asciugarmi quando sento un verso sospetto che viene proprio dalla mia stanza. Esco dal bagno e davanti a me, nell'angolo tra il tetto e il muro, trovo Jackson, o meglio il kanima, che tiene tra la coda il collo di mia madre.

-Come puoi vedere, Scott, ci sono stati degli sviluppi interessanti.- dice una voce alla mia destra. Gerard.- credo che dovremmo aggiornarci.

Guardo mia madre che cerca di togliere la coda dal suo collo ma invano. Guardo Gerard e decido di minacciarlo sfoderando i miei artigli. Dove sono i miei amici quando servono?

-Andiamo, Scott- continua lui tranquillo seduto sulla sedia di camera mia.- cerchiamo di essere realistici su chi ha una posizione più vantaggiosa.

-La lasci andare.- dico piano ma arrabbiato.

-Non posso farlo. Ma.. posso lasciarla vivere. Dipende da te.

-Che cosa vuole?- chiedo dopo aver dato un'occhiata fugace a mia madre.

-Parlare soltanto ma purtroppo tu non rispondi al telefono.

-La lasci andare e potremo parlare di ciò che vuole.- dico sempre più arrabbiato.

-Voglio semplicemente la stessa cosa che ho sempre voluto.- dice alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a Jackson.- Io voglio Derek e il suo branco.

-Lei li ha spinti a nascondersi. Come faccio a sapere dove si trovano?

-Credo che con la giusta motivazione potresti riuscire a stanarli e in cambio, come se tu non l'avessi notato, al momento sono in possesso di un mezzo veramente notevole con il quale motivare le persone.- dice riferendosi a Jackson.- Magari potresti farti aiutare dalla tua amica Maggie. Sembra che abbia un particolare ascendente su Derek. Secondo te, perché sono in grado di controllarlo? Conosci la leggenda, Scott. Il kanima è uno strumento di vendetta, lo sai.

-Kate centra qualcosa?

-Io non sono venuto qui solo per seppellire mia figlia. Io sono venuto qui per vendicarmi.- dice con fervore mentre Jackson stringe di più la presa su mia madre ma poi la lascia all'improvviso e va via seguito da Gerard. Mi avvicino a mia madre cadendo in ginocchio.

-Stai bene?

-Non so che sta succedendo.- dice ma subito dopo deve prendere fiato.- non so che cos'era quella creatura o che cosa sei tu ma qualunque cosa voglia, dagliela e basta.

-Mamma, non è così facile.

-Fa quello che vuole. Dagli..- inizia a dire ma si blocca subito dopo.- quello che vuole e basta.

-Io non so se posso.

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-Derek, fermo.- mi chiede Maggie al mio fianco.- Continuare a cercare freneticamente dentro quei libri non ti aiuterà per niente.

-Devo pur fare qualcosa.- dico continuando a sfogliare il libro con frenesia. Stare dentro questa casa non mi fa bene per niente. Ma gli unici libri che possedeva mia madre sul sovrannaturale si trovano qui dentro e qualche cosa dobbiamo trovarla per forza per fermare il kanima e Gerard. Sono sicuro che centri qualcosa che lui. Poso un libro per prenderne un altro mentre Maggie cerca di dire qualcosa ma ci blocchiamo entrambi. Qualcuno è entrato in casa.

-Avete deciso?- chiedo a quelli che sono Erika e Boyd mentre noi ci giriamo a guardarli.- Quando?

-Questa notte.- mi risponde Erika.

-Saranno tutti alla partita.- continua Boyd.- noi pensiamo che sia il momento migliore.

-Ma forse, non vogliamo farlo.- lo interrompe di nuovo Erika mentre io mi avvicino a loro lasciando Maggie alle mie spalle. Sono i miei beta, devo discutere io con loro.

-Tu che cosa cuoi?- le chiedo.

-Visto che ho compiuto sedici anni, vorrei riuscire a prendere la patente e non posso farlo se sono morta.- dice lei con la paura negli occhi.

-Vi avevo detto che c'era un prezzo.

-Si ma non che sarebbe stato questo.- dice Boyd.

-Vi ho detto come sopravvivere. Restando in branco e non siete un branco senza un Alpha.- dico tornando indietro e dandogli le spalle.

-Derek..- cerca di rimproverarmi Maggie ma la fermo alzando il dito indice come per zittirla.

-Lo sappiamo.- risponde Boyd e io capisco subito facendo uscire dalla mia bocca un misto tra uno sbuffo e una risatina.

-Volete cercare un altro branco.- dico e sentendo il loro silenzio continuo.- Che pensate di fare per trovarlo, mm? 

-Lo abbiamo già trovato.- dice Boyd dopo aver lanciato un'occhiata a Erika mentre io resto senza parole.

-Allora andate.- dico tornando ai mei libri mentre sento Maggie avvicinarsi a loro.

-State attenti.- dice lei stringendo la mano al ragazzo e abbracciando Erika.- Siete i suoi cuccioli. E' normale che faccia così. Andate, ora.

-Ma abbiamo sentito tutti questi ululati. E' stato incredibile.- dice Erika volendo spiegare la sua posizione.

-Dovevano essere almeno una dozzina.- la sostiene Boyd.

-Forse, di più.

-Si, o forse solo due. Sapete cos'è l'effetto beau geste? Modulando l'ululato con un rapido cambio di tono, due lupi posso sembrare venti.- spiego io a questi piccoli ignoranti.

-Senti, non importa, d'accordo? C'è un altro branco in giro, deve esserci. Abbiamo deciso ormai.- dice lei avvicinandosi di più a Boyd. Il potere delle donne.

-Abbiamo perso, Derek. Va bene? E' finita. Noi cene andiamo.- conferma Boyd.

-No. Voi state scappando. E una volta scappati non potrete più fermarvi. Sarete in fuga per sempre.- dico arrabbiato per poi vederli andare via. Mi appoggio al mobile e guardo in basso vedendo un pezzo di vetro. Sento Maggie trattenere il respiro e qualcuno apparire alle mie spalle. Prendo il pezzo di vetro e lo lancio contro Peter. Già, Maggie non sapeva nulla del suo ritorno. Lui ferma il pezzo di vetro e mi fissa a braccia conserte. Sposta lo sguardo su Maggie e le sorride mentre lei resta immobile ma poi porta lo sguardo di nuovo su di me.

-Mi aspettavo un benvenuto un po' più caloroso.- dice guardandomi in modo serio.- ma bene cosi.- conclude togliendo il pezzo di vetro vicino al suo collo.

-Non poso crederci.- sussurra piano Maggie. Sta per avvicinarsi a lui per abbracciarlo ma afferrandola per un polso, la riporto vicino a me.

-Ti sei messo proprio in una bella situazione, Derek. Io non sono operativo per qualche settimana e quando torno trovo: lucertole umane, anziani psicopatici e te che sforni lupi mannari da ogni adolescente privo di autostima che trovi in città. Forse, l'unica cosa buona è il rapporto fra voi due ma non ci conterei più di tanto.- conclude lui e io mollo in fretta il polso di Maggie.

-Che cosa vuoi?

-Beh.. voglio aiutarti. Sei il mio nipotino e questa bella fanciulla conta molto per me. L'unico parente che mi è rimasto. Sai, potrei insegnarti ancora molte cose. Non potremmo parlarne?- chiede lui poggiando una mano sulla mia spalla.

-Certo, parliamone.- dico guardando la mia spalla per poi lanciarlo verso il corrimano delle scale. Lui sbatte e cade a terra.

-Che cazzo fai, Derek?- grida Maggie prima di avvicinarsi a Peter.

-Almeno tu mi vuoi ancora bene, vero piccola?- dice Peter quando lei lo solleva da terra.

-Beh.. in effetti.- dice lei prima di tirargli un pungo in faccia e lasciarlo steso li a terra. Poi si rivolge a me, prima di andare via.- Risolvila tu la rimpatriata di famiglia. Non ne voglio sapere niente.

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Tornare a lavorare con Scott senza avergli parlato di quello che io e Derek abbiamo sentito è strano per me. E sia lui che Alan lo notano ma non ci faccio caso. Stiamo curando un piccolo cagnolino con un tumore e non credo si possa fare molto ma cerchiamo di fare del nostro meglio. Mentre Alan prepara la siringa e io e Scott il resto, aprono la porta della clinica.

-Ti dispiace vedere chi è?- chiede Alan a Scott e lui annuisce lasciando tutto a me ma prima che Scott vada, sentiamo tutti i cani agitarsi. Anche il piccolino sopra il tavolo. Okay, qualcosa di sovrannaturale sta succedendo. Posiamo tutti gli occorrenti che abbiamo in mano e ci avviciniamo all'ingresso trovando Isaac.

-Tutto apposto, Isaac.- dice Alan avvinandosi a lui.- Siamo aperti.- conclude aprendo lo sportellino per farlo passare oltre il bancone. Isaac passa e mi rivolge un leggero sorriso prima che io torni dentro.

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-Perché ha questo odore?- chiede Isaac mentre io sistemo delle cose, Scott tiene il povero cagnolina giù e Alan finisce di fargli la puntura con la cura per un po' di sollievo. Loro sorridono e io mi avvicino al fianco di Isaac.

-Che c'è?

-Scott mi ha fatto la stessa domanda qualche mese fa.- dice Alan mentre Scott annuisce.- Un giorno, in qualche modo, riusciva a distinguere quali animali stavano migliorando e quali..- conclude guardando il cucciolo.- quali no.

-Lui non sta migliorando, vero?- chiede Isaac mentre il stringo il tavolino.

-Purtroppo no.- dico posando una mano sulla sua spalla.

-Ha un cancro?- chiede ancora.

-Ostiosarcoma. Ha un odore molto preciso, non è così?- chiede mentre noi annuiamo.- Vieni qui.- dice poi al ragazzo e lui si avvicina.- Sei consapevole di ciò che possono fare le tue nuove abilità. Forza, velocità, capacità guarigione. Ma ti sei mai chiesto cosa puoi fare per gli altri? Dammi la mano.- chiede a Isaac e lui gliela porge vendendola appoggiata successivamente sul corpicino del piccolo animale. Le vene di Isaac iniziano a diventare nere e porta via un po' del dolore del piccolo animaletto.

-Che cosa ho fatto?- chiede lui terrorizzato.

-Ti sei preso un po' del suo dolore.- dice Scott.

-Si, solo un pochino.- dice Alan.- Ma certe volte basta per fare un grande differenza.- conclude mentre Isaac si asciuga alcune lacrime.

-Va tutto bene. La prima volta che l'ho fatto, ho pianto anch'io.- cerca di consolarlo Scott e li capisco che posso parlare tranquillamente con lui.

-E' la stessa cosa che ho fatto io quando ti ho sistemato il braccio. E' bello sentire che nonostante quello che sei puoi aiutare qualcuno anche in piccolo.- dico sorridendo il ragazzino commosso.

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-Se ne andranno, questa notte.- dice Isaac dopo che i padroni sono venuti a prendere il piccolo e io e Scott mettiamo tutto a posto.- durante la partita.

-Perché lo vieni a dire a me?- chiede Scott avvicinandosi a lui.

-Non te lo sto dicendo, mi sto consultando.- dice Isaac.- ho bisogno di un consiglio.

-Una prevede l'altra.- dico io in modo ovvio.

-Da me? Perché?- chiede sorpreso Scott.

-Perché mi fido di te.- confessa il biondo.

-Perché?

-Perché tu cerchi sempre di fare la cosa giusta.

-In realtà, spesso non ho idea di quello che faccio.- dice Scott.

-Oh si, è del tutto vero.- dico io con sarcasmo.

-Anzi, non ho mai idea di quello che faccio.

-Vuoi dirmi che cosa pensi di fare adesso?- chiede il biondo.

-Non vado da nessuna parte, se vuoi saperlo. Qui ci sono troppe persone che hanno bisogno di me.

-Beh, in questo caso sono fortunato perché.. perché io non ho nessuno.- dice lui alzando la testa anche se si vede che è molto triste per tutta la situazione.- quindi..- continua prima di andare via.

-Quindi andrai con loro?- chiede Scott facendolo fermare.

- Si. Si, credo che lo farò. In bocca al lupo per questa sera.

-Ah.. grazie ma io non ci andrò. In questo momento, penso che non abbia alcun senso giocare.

-Non ti sei allenato la scorsa settimana?- chiede incuriosito Isaac.

-No, non l'ho fatto perché?

-E non hai sentito?

-Sentito che cosa?- chiede ancora mentre io mi incuriosisco sempre di più.

-Jackson era li.- dice Isaac lasciandoci tutti esterrefatti. 

-Che vuoi dire? Cioè lui si allena..- ma viene fermato dal biondo.

-Come se fosse tutto normale.

-Ma questo vuol dire che.. questa sera alla partita..

-Si.- inizia Isaac ma io completo per lui.

-Jackson stasera giocherà.- concludo io e Isaac va via dopo aver annuito.

-Che cosa facciamo?- mi chiede Scott.

-Tu prima mi dici che cosa hai detto a Gerard Argent.- gli dico mentre mi appoggio al mobile con tutte le medicine dentro.

-Cosa?

-Si, io e Derek ti abbiamo sentito alla stazione di polizia. Che cosa stai combinando, Scott?

-Lui minacciava mia madre. Voleva ucciderla e stamattina era con Jackson nella mia stanza e la teneva stretta tra la sua cosa. Stava per ucciderla.- dice lui giustificandosi.

-Dovevi dirci tutto, Scott. Avremmo potuto escogitare un piano.

-Se tu o Derek  sapete qualcosa e tradite le vostre espressioni, succederà un macello. Fidati di me. Ho un piano.- dice prima di uscire dalla clinica.

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Siamo tutti radunati negli spogliatoi. Alla fine non ho potuto fare a meno di partecipare alla partita. Con Jackson in circolazione non si può mai sapere. Danny chiede a Jackson come si sente e se va tutto bene lui gli diche che è perfetto. Danny gli continua a chiedere che cosa è successo dato che non si è fatto vivo per una settimana ma lui niente. Lo richiama più volte e Jackson sembra svegliarsi dal trans. Gli dice che deve rimane in porta e che se lo vede correre verso di lui, deve scappare il più velocemente possibile nella direzione opposta. Merda. Avviso Maggie e la faccio venire subito alla partita.

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Poco prima dell'inizio della partita, vedo spuntare mia madre dentro gli spogliatoi. Ma il coach interrompe tutto. 

-Buongiorno.- dice il coach.- Tra meno di un'ora i nostri aerei si uniranno agli altri aerei di tutti il mondo. E insieme daremo luogo alla più grande battaglia mai sostenuta dall'umanità. L'umanità oggi.. questa parola oggi dovrebbe assumere un altro significato.

Sento mia madre che si avvicina a Stiles e cerca di parlare con lui.- Ma si può sapere di che parla?

-Fa questa cosa tutti gli anni.- risponde lui.

-Davvero?- chiede ancora.

-Già.

-Un attimo questo è..- inizia a dire lei ma il mio migliore amico la interrompe mentre lei annuisce.

-Si, è il discorso di Independence Day. E' il film preferito del coach.

-Non dovrebbe fare un discorso sportivo?- chiede mia madre.

-Non credo che gli interessi.- dice Stiles ma appena il coach finisce, il nonno di Allison si fa avanti.

-Bel discorso, coach.- inizia a dire.- magari avrei scelto qualcosa con più di valore storico ma la sua passione è davvero apprezzabile. E anche se io non sono qui da molto, il mio orgoglio di avere una squadra vincente in questa scuola è innegabile. So che sarete tutti bravissimi questa sera anche se  sarà un solo capitano a guidarvi. Bene, sono il vostro preside ma sono anche un tifoso. Non credo che sarò molto soddisfatto di vedervi semplicemente battere gli avversari, scendete in campo e massacrateli.- appena finisce il discorso corro dal coach. Cazzo, non mi può tenere in panchina.

-Coach, mi tiene in panchina?

-Non è una mia decisione.- dice il coach non guardarmi mentre gli altri corrono in campo.

- Ma io devo giocare.

-Mccall, hai tre insufficienze e i voti sono più importanti.- dice lui non convinto della cosa.

-Coach, no, lei non capisce. Deve lasciarmi giocare.

-Mccall, non questa sera. Questa sera stai in panchina.- dice lui prima di uscire dagli spogliatoi.

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-Viene anche tuo padre?- chiedo a Stiles mentre siamo seduti in panchina.

-Si, si. E' già qui. Uff. 

-Hai visto Allison?- gli chiedo 

-No, tu hai visto Lydia?

-No.- rispondo in modo rassegnato.

-Sai che cosa succederà?- chiede lui preoccupato ma io sospiro e scuoto la testa.

-Non ancora.

-Si. Sarà brutto, non è vero?- chiede ancora più preoccupato.- Tipo gente che urla, che scappa per mettersi in salvo, sangue, morti e mutilazioni.

-A quanto pare..- dico realizzando la cosa.

-Scott.- mi chiama lui.- l'altra sera quando ho visto mio padre che veniva colpito da Matt, mentre io ero a terra e non riuscivo a muovermi, mi sono.. è che io vorrei aiutare ma io non posso fare le cose che fai tu. Non ci riesco.

-E' tutto apposto.- lo rassicuro io.

-Stiamo perdendo, Scott.- dice lui ma una voce dietro di noi ci interrompe.

-Ma che cavolo stai dicendo? La partita non è ancora iniziata. Ora preparati e vai al posto di Grimberg.- dice il coach.

-Come? Che è successo a Grimberg?- chiede il mio amico sotto shock.

-Che è successo a Grimberg? Fa schifo. Tu fai schifo un pochino meno.

-Io gioco?- chiede lui guardandomi in faccia.- In campo. Con la squadra..

-Si. Non credo che tu voglia divertirti da solo.- dice il coach con sarcasmo.

-Oggi ho già dato due volte.- dice anche lui con sarcasmo ma il coach gli urla contro.

-Levati dai piedi!

Sono decisamente molto felice per il mio migliore amico che finalmente gioca in campo anche se non da titolare ma una voce deve sempre rovinare tutto e in questo momento questa voce è quella del nonno di Allison. Gerard.

-Scott.- mi chiama lui.- Riesci a sentirmi? Ah, ci riesci bene.- continua lui vedendo che lo sto cercando.- Allora ascolta attentamente perché la partita sta per farsi interessante. Questa partita avrà anche un altro cronometro, Scott. Ti darò fino agli ultimi trenta secondi. Quando il timer sul tabellone inizierà il conto alla rovescia degli ultimi trenta secondi se non avrò Derek, Jackson ucciderà qualcuno. Perciò dimmi Scott, chi morirà questa notte? Potrebbe essere tua madre che è coraggiosamente venuta a tifare per te o lo sceriffo, il padre del tuo migliore amico o che ne pensi della tua piccola amica dai capelli rossi che è sopravvissuta al morso dell' Alpha? O magari uno di questi ragazzi in campo innocenti che hanno ancora tutta la vita davanti. O dovrei fare un favore a tutti e uccidere quel ridicolo coach. Dipenderà da te però tu dovrai aiutarmi a sconfiggere Derek. Se tu non lo farai, ordinerò a Jackson di staccare la testa a qualcuno in mezzo al campo e inzupperò di sangue tutti quelli a cui tieni. Tutte le persone che ami.- Conclude il suo discorso e in quel momento l'arbitro segna l'inizio della partita.

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Dopo neanche cinque minuti siamo due a zero per gli avversari e non siamo messi proprio bene. Sono dei colossi. Ancora non ho trovato una soluzione ma qualcosa mi devo inventare. Stiles prende la palla ma poi uno gli cade, apposta, addosso schiacciando. Dopo un po', ha un'altra palla davanti ai suoi piedi ma è indeciso sul prenderla e gli cadono un'altra volta addosso. Stiles in poche parole sta facendo una figura di merda. E Maggie non è ancora arrivata. Mi alzo dalla panchina ma il coach mi ferma.

-Sta seduto, Mccall.

-Ma coach ci stanno massacrando.

-Oh si, lo so benissimo ma sta seduto.- mi dice lui sbattendomi una mano sulla spalla. Sono disperato ma due persone, si avvicinano. Isaac al mio fianco e Maggie alle mie spalle.

-Come mai tutto questo ritardo?- chiedo alla ragazza.

-Chiedilo a questo stupido.- dice lei sorridendo.

-Sei qui per aiutarmi?

-Sono qui per vincere.- conferma lui mentre si sistema la divisa. Guardiamo tutti e tre Gerard e alla fine dal suo volto si può dedurre che non si aspettava la visita di Isaac e Maggie alla partita.

-Hai già un piano?- mi chiede il biondo.

-No. Al momento è più o meno, impedire a Jackson di uccidere qualcuno.

-Scott..- mi rimprovera Maggie ma non posso farci niente.

-Non è facile inventare un piano su due piedi con questa tensione. 

-Sarebbe più facile se tu fossi in campo.- mi dice ovvio Isaac.- Dobbiamo fare in modo che il coach ti faccia giocare per forza.

- E come facciamo ha una panchina piena di giocatori che potrebbe usare prima di me.

-Beh.. potrebbe pensarci Isaac.- dice Maggie ovvia. Penso sia una bellissima idea e mi giro verso di lui.

-Puoi farlo senza far finire qualcuno all'ospedale?

-Fff. Ci posso provare.- dice mettendo il casco prima di entrare in campo. Cazzo, ci va giù pesante il ragazzo. Da qui iniziano una bella serie di sostituzioni.

-Scott.- mi richiama Maggie.- Ce la possiamo fare.- conclude prima di andarsi a sedere vicino a Lydia. Ad un certo punto Isaac si scontra contro Jackson e cade a terra immobile. Corro da lui mentre Maggi si avvicina alle panchine. Guardo Isaac e mi dice che è stato graffiato da Jackson ma non ha nulla di rotto anche se non si può muovere. Ci mancava solo questa. Il coach si avvicina e vede la situazione.

-Mccall, entra in campo o saremo costretti a dare forfè.- dice dandomi casco e mazza.

-D'accordo.- dico e sto per entrare in campo ma mia madre mi raggiunge.

-Sta succedendo qualcosa di più di una partita di lacrosse, vero?

-Dovresti andartene.- le dico serio guardando lei e poi dando un'occhiata a Maggie che mi conferma che ha sentito tutto.

-Ah, io non vado da nessuna parte ma dimentica quello che ho detto prima, capito? Dimentica tutto, va bene? Se puoi fare qualcosa per aiutare, allora fallo. Devi farlo.- dice lei con convinzione.

-Lo farò.- dico dandole la mia parola prima di entrare in campo.

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Sto cercando di sistemare un po' la situazione ma non è per niente facile. Questi sono dei colossi e in più ci si mette anche Gerard dicendo che tutta la situazione gira in torno ad Allison da sempre. Capisco tutto. Isaac. Devo salvare Isaac. Faccio un piccolo ringhio e Maggie capisce tutto. Esco dal campo senza farmi vedere e lei mi segue verso gli spogliatoi. Vediamo Isaac attaccato ai lavandini degli spogliatoi mentre Gerard cerca di colpirlo con la spada ma si blocca vedendo il sorriso di Isaac e i nostri riflessi allo specchio con i nostri occhi cambiati.

-Un altro Alpha..- sussurra rivolta a Maggie prima che iniziamo a lottare coni due cacciatori che si è portato dietro. Li buttiamo giù facilmente ma appena finiamo ci accorgiamo che Gerard è sparito.

-Lui dov'è?- chiedo ad Isaac ma lui non mi risponde. Guardo negli occhi Maggie e decidiamo di correre fuori il più in fretta possibile. Appena arriviamo in campo vediamo che sono scoccati gli ultimi trenta secondi e Jackson si aggira per il campo invece di esultare con tutti gli altri. A un certo punto lo perdiamo di vista e l'arbitro segna la fine della partita e tutti esultano ma, all'improvviso, le luci si spengo e una voce grida nel buio. Tutti intorno a noi scappano a destra e a sinistra mentre sentiamo mia madre chiamarmi.

-Scott, guarda li.- mi dice Maggie indicando un corpo a terra. Corriamo verso il resto dei ragazzi e la cosa mi sorprende molto. Jackson. Jackson è steso a terra immobile. Le luci si riaccendono e lo possiamo vedere benissimo. Si avvicina pure Lydia e quando lo vede in quelle condizioni si dispera. Mentre mia madre cerca di capire se è vivo o morto, Isaac si avvicina a noi. Mi madre dice che non respira e che non c'è polso così gli alza la maglietta nota i segni di graffi sul suo stomaco che perdono sangue.

-Guardate.- dico a Maggie e Isaac indicando le mani di Jackson sporche di sangue.

-Si è ferito da solo.- dice Isaac.

-No, gli è stato ordinato.- dice Maggie mentre mia madre chiede a Lydia di tenergli su la testa mentre cerca di rianimare Jackson. Un altro problema sorge quando lo sceriffo si avvicina. Vede tutta situazione ma non riesce a trovare tra la folla l'unica persona di cui gli importi. Stiles. Stiles è scomparso.

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Capitolo 20
*** Capitolo venti ***


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Dopo la partita il coach ci manda tutti negli spogliatoi per cambiarci mentre Maggie aspetta fuori e mia madre va in ospedale con il cadavere di Jackson. Quando siamo tutti pronti, il signor Stilinski, seguito da Maggie, entra a farci qualche domanda anche se vorrebbe andare a cercare il figlio scomparso. Non posso credere che Stiles sia scomparso. Gerard, sicuramente, avrà fatto qualcosa in proposito. Boyd e Erika sono andati via e Allison ancora non si è fatta vedere.

-Parlerò con il medico legale per capire che è successo a Jackson. Ho terminato la descrizione di Stiles. La sua jeep è ancora nel parcheggio, significa .. non lo so che significa.- dice con paura che qualcosa di brutto possa essere successo al figlio.

-Lo troveremo.- dice Maggie cercando di confortarlo.

-Sentite, se rispondesse al telefono, se rispondesse alle e-mail, se qualcuno di voi dovesse vederlo..- comincia ma Isaac lo interrompe dolcemente.

-La chiameremo.

-Probabilmente tutta quella attenzione su di lui lo ha spaventato. Come ha detto Maggie, lo troveremo.- gli dico per aiutarlo e lui annuisce.

-Si. Ci vediamo, d'accordo?- dice e prima di andare via ci guarda annuire. Quando vede che lo sceriffo si è allontanato, il coach si avvicina a noi per parlare con me.

-Mccall, ci servi in squadra, capito? Lo sai che non potrò metterti in campo la prossima stagione, se i tuoi voti non andranno meglio.

-Si, lo so, coach.

-Bene.- dice lui.- Insomma io.. lo so che urlo troppo ma non pensare che ce l'abbia con qualcuno. Magari ce l'ho con Grimberg ma lo sai quello è diverso ma voglio solo dire che ci.. mi servi nella squadra. dovrai impegnarti fino in fondo.- mi sprona lui.

-Lo farò.- dico io serio e convinto.

-Lo so.- dice lui e poi va via.

-Dolce il vostro coach.- dice Maggie prendendomi in giro. Lo ignoro ma le lascio un leggero sorriso.

-Sono tutti fuori?- chiedo ad Isaac allontanandomi dagli armadietti.

-Credo di si.- dice lui girandosi quando sente il rumore di un armadietto rotto ai cardini.

-Quindi seguiremo l'odore?- chiede Isaac

-Ci sei arrivato Sherlock.- lo prende in giro Maggie.

-Angelo, non sfidarmi.- le risponde lui con un sorriso. Poi guarda Scott che gli porge una scarpa.- Perché tu hai la camicia e io ho la scarpa?

Vorrei rispondere tanto a Isaac ma qualcosa mi blocca. Lui e Maggie si girano a guardare cosa sia e anche loro si bloccano alla vista di questa cosa, o meglio alla vista di qualcuno. Derek.

-Dobbiamo parlare.- dice il diretto interessato.

-Tutti insieme.- dice Peter comparendo alle spalle di Derek.

-Merda.- sussurra Maggie e io inizio ad alterare lo sguardo tra lei, Peter e Derek.

-E questo che significa?- chiedo guardando fisso Peter.

-Sai, io e Maggie abbiamo pensato la stessa cosa quando ti abbiamo visto parlare con Gerard dallo sceriffo.

-Aspetta un secondo.- dico bloccandolo.- Lui ha minacciato di uccidere mia madre. Dovevo parlargli. Che altro avrei dovuto fare? Maggie sa che non avrei potuto dirvi nulla, ne abbiamo parlato oggi. Se lui sospetta che voi sapete qualcosa, mia madre è morta.

-Sappiamo far finta di essere sorpresi, Scott. Almeno, parlo per me.- dice lei vedendo le facce degli altri due.

-Sono d'accordo con Scott per una volta.- dice intervenendo Peter.- Hai visto sua madre? E' uno schianto.

-Chiudi la bocca.- diciamo in coro io, Derek e Maggie e lui alza gli occhi al cielo.

-Lui chi è?- chiede Isaac.

-E' Peter, lo zio di Derek. Tempo fa ha cercato di ucciderci, noi gli abbiamo dato fuoco e Derek gli ha squartato la gola.- dico mentre sento Maggie sobbalzare leggermente e Peter la fissa.

-Ciao.- dice il diretto interessato.

-Era meglio se restava dove stava.- dice Maggie con un leggero ringhio. Una piccola luce di tristezza passa per gli occhi di Peter ma poi ritorna quello di sempre.

-Buono a sapersi.- dice Isaac.

-Perché è ancora vivo?

-Per farla breve, lui sa come fermare Jackson.Potrebbe salvarlo.- ci informa Derek ma noi ci guardiamo sospetti come se fossimo insicuri sul dirgli quello che realmente è successo e poi Maggie annuisce.

-Beh.. è interessante, a parte il fatto che Jackson è morto.- dice Isaac e vediamo lo sguardo di sorpresa di Peter.

-Come?- chiede stranito Derek.

-E' così. E' successo sul campo.

-Perché a voi non sembra una buona notizia?- chiede Isaac vedendo gli sguardi che si scambiano Derek e Peter.

-Perché la morte di Jackson non può essere accidentale.- dice Peter.

-Come vi avevo detto, Gerard gli ha ordinato di uccidersi.- conferma Maggie.

-Gerard voleva ucciderlo.- le da man forte Peter.

-Perché?- chiede Derek

-E' esattamente quello che dobbiamo scoprire.- dice Peter avvicinandosi a noi.- E credo proprio che la possibilità di farlo stia svanendo. Velocemente.

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Ci spostiamo nella vecchia casa degli Hale e come al solito mi mette i brividi, come se nessuno se ne fosse mai andato. Maggie è al mio fianco e sicuramente avrà sentito il mio stato d'animo, dato che il suo mignolo avvolge il mio e di rimando io lo stringo più forte.

-Hanno trovato Stiles.- dice Scott e sento il peso dell'angoscia abbandonare Maggie.

-Menomale.- dice la diretta interessata sospirando.

-Ho cercato da per tutto.- dico quando Peter si avvicina alle scale.

-Non hai cercato qui.- dice lui aprendo uno scompartimento nelle scale e tira fuori una valigetta.

-Che cos'è? Un libro?

-No! E' un portatile. Ma in che secolo vivi.- dice lui aprendo la valigetta ancora seduto sulle scale. Mi fa proprio innervosire questa persona.

-Lo odio quando fa così.- dice Maggie infastidita da mio zio.

-Un tempo lo adoravi.- dice Peter continuando a guardare il pc.

-Si, quando non eri uno psicopatico omicida.- dice Maggie e Peter, anche per poco, si irrigidisce ma poi torna alla normalità. Questa ragazza lo sta scalfendo piano piano.

-Pochi giorni dopo essere uscito dal coma, ho trasferito tutto qui. Gli Argent non sono gli unici a registrare ogni cosa.- dice lui alzandosi dopo aver chiuso la valigetta e spostandosi nell'altra stanza. Mentre seguiamo Peter , il telefono di Scott suona e riesco a capire che è sua madre e sembra molto spaventata. Maggie si irrigidisce.

-Devo raggiungere mia madre.- dice Scott chiudendo il telefono.

-Tranquillo, vai. Ci teniamo in contatto telefonicamente ma porta Isaac con te.

-Okay, Maggie?- le chiede Scott.

-Io resto qui. Vai tranquillo e fammi sapere se tua madre sta bene.- gli risponde lei con un leggero sorriso. Lui annuisce e va via insieme ad Isaac. Io la guardo negli occhi e le stringo di nuovo le dita tra le mie. Lei annuisce e mi lascia un piccolo sorriso.

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Sono nella mia stanza buttato sopra il letto a peso morto mentre penso che i miei amici sono fuori per cercare di capire quello che stia succedendo a Jackson e cosa abbia in mente Gerard. Dopo un periodo che non so neanche quantificare, bussano alla porta di camera mia.

-Papà, ho detto che sto bene.- dico a quello che credo sia mio padre ma bussano di nuovo alla porta. Sospiro e mi alzo dal letto infastidito per poi aprire la porta e pronto ad assalire mio padre ma mi trovo qualcun altro davanti. Lydia.

-Ciao.- dice lei in modo svelto ma triste.

-Ciao.- le rispondo in modo sorpreso.

-Tuo.. padre mi ha fatta entrare.- dice lei esitando.

-Davvero? Ah beh.. si, certo.

-Che ti è successo?- dice guardando il mio viso pestato.

-Oh, no. Non è niente. Non ti preoccupare, sto bene. Ti va di entrare?

Lei ingoia piano e poi entra superandomi ma si blocca dopo pochi passi e sospira pesantemente. Chiudo la porta e rimango a pochi passi da lei.

-Come stai?- le chiedo anche se non mi sembra la domanda più adatta.

-Non me lo lasciano vedere.- dice con voce tremolante.- C'è una cosa che gli devo ridare. Lui non faceva altro che chiedermela.

Io non so che fare. Non so se toccarla o stare fermo qui dietro di lei. Alla fine, la prendo per mano e la faccio sedere sul letto. Le dico di aspettare qui seduta mentre cerco dei fazzoletti nella mia stanza ma niente.

-Hey, scusa ma non ho fazzoletti.- le dico sedendomi al suo fianco.- quindi..

-Non fa niente.- dice le prendendo la carta igienica dalle mie mani.- Sono un vero disastro.

Sospira un po' e poi le arriva un messaggio. Guarda il telefono ma lo ripoggia sulle sue gambe ignorando il messaggio.- Hai diciassette messaggi non letti di Scott.- dice alzando il mio telefono anche se pensavo che fosse il suo a suonare.

-Lo so.- le dico consapevole.

-Lo stai ignorando.

-No.- le dico.- non direi.

Lei si alza e si avvicina al mobile dei vestiti e nota tutti i regali che ci sono sopra, soprattutto i bracciali.

-Perché hai degli oggetti da donna?- chiede sospettosa e li mi alzo subito per non farle capire male.

-Oh.. ehm.. sono delle cose che.. ho comprato per il tuo compleanno.

-Per me?- chiede stranita.

-Si, è che non sapevo che regalarti. Così, ti ho comprato diverse cose. Beh, parecchie cose però quello che non vuoi lo posso restituire.

Lei sorride divertita ma poi vede la televisione.- Un televisore ultrapiatto?

-Si, quello lo restituisco.

Sospira tra un sorriso e uno sbuffo ma poi si agita al suono del suo cellulare. Lo guarda e si avvicina a me per farmelo vedere.

-Quanto ne sai di questa roba?- le chiedo dopo aver letto il contenuto del suo telefono.

-Non molto. E' come un sogno, ne so poco.- dice lei agitata.

-Un sogno? Io lo definirei un incubo spaventoso.

-Io posso aiutarlo. Il resto non mi importa.- dice lei convinta.

-E' questo il problema, a te non importa di te stessa. Ma sai come starei io? Sarei distrutto. E se tu morissi, io diventerei completamente pazzo. Vedi, la morte non colpisce te, Lydia, colpisce le persone che restano. Tutta la gente in piedi al tuo funerale che si domanda come farà a vivere il resto della vita senza di te. Mmm? Guarda le mia faccia, eh!- le dico indicando la mia faccia e avvicinandomi a lei ma lei indietreggia.- Credi che questo lo abbiano fatto per ferire me?- le chiedo. Poi mi rendo conto, dal suo sguardo, che ho esagerato e indietreggio.- Mi dispiace tanto. Io ..

-Va bene.- dice lei interrompendomi.- Troverò da sola il modo.- dice prima di andare via non ascoltando la mia voce che chiama il suo nome. Mi siedo davanti la scrivania e guardo il mio telefono sempre più infastidito. Poi mi accorgo della presenza di mio padre alla porta che mi guarda.

-Se ne è andata, eh?- chiede lui.

-Si.- gli rispondo sconsolato.

-Allora, c'è.. ehm.. c'è qualcosa?

-No. No, lei è innamorata di un altro.

-Ah..- dice e si avvicina a me.- Senti, il fatto di essere stato picchiato e tutto quello che è successo a Jackson, ti hanno scosso parecchio ma devi essere felice di una cosa.- dice e io mi giro a guardarlo.- La partita. Sei stato grande.

-Grazie, papà.

-No, sul serio e .. d'accordo, la partita era quasi finita. Tu hai preso la palla e hai iniziato a correre, hai segnato. La fortuna ha iniziato a girare poi hai segnato ancora, e ancora. Non sei stato solo il migliore in campo, sei stato un eroe.

-No, io non sono un eroe, papà.

-Ieri sera lo sei stato.- dice. Poi si alza e mi da una pacca sulla spalle prima di andare via ma la cosa che non capisce è che con tutto quello che sta succedendo, io non sono proprio un eroe.

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Peter sta cercando da più di dieci minuti mentre Derek riceve una chiamata da Scott che gli dice che qualcosa sta cambiando in Jackson.

-Dicono che si trovi in una specie di involucro fatto con il suo stesso veleno che ha negli artigli.- dice Derek mentre con una mano tiene il telefono all'orecchio mentre con l'altro tiene le mie dita mentre un brivido mi passa lungo la colonna vertebrale. 

-Beh.. sembra abbastanza terrificante.- dice Peter concentrato su quello che sta cercando.

-Sta iniziando a muoversi.- dice Derek sospirando e mettendo giù senza lasciare le mie dita.

-Credo di aver trovato qualcosa.- dice Peter attirando la nostra attenzione.- a quanto pare quello che avete visto di Jackson è solo la forma beta del kanima.

-Mio dio, che cosa dobbiamo aspettarci di più?- dico sospirando.

-Potrebbe trasformarsi in qualcosa di più di più grande?- chiede Derek mentre guardiamo il monitor davanti a noi e quello su cui clicca Peter con la freccia.

-Più grande e più cattivo.- dice lo zietto.

-Si trasforma in questo?- chiede Derek guardando la foto mentre io stringo più forte le sue dita.- Questo ha anche le ali.

-Si, l'ho visto.- dice lui come pietrificato.

-Richiama immediatamente Scott.

Derek non perde tempo e chiama subito Scott per avvisarlo di quello che sta succedendo. Gli chiede di portarcelo subito. Scott lo avverte che molto probabilmente non hanno il tempo di portarlo da noi dato che sta iniziando a muoversi.

-Secondo me, non è poi così cattivo. Magari se noi provassimo a ..- inizia a dire ma si blocca aprendo un video del kanima gigante che fa il suo verso pauroso. Derek si sposta dalla mia spalla mentre io indietreggio e sbatto contro di lui dopo aver visto quella.. cosa.

-Che cos'è quella cosa?- chiedo gridando ma mi ignorano.

-No, non credo. Fallo uscire subito.- dice allarmato Peter.

-Scott, portalo fuori adesso.- dice Derek allontanandosi da noi e lo seguiamo subito.- Veloce.

Peter lo raggiunge e lo blocca.- Derek, ci serve Lydia.

-Non c'è tempo per..- inizia Derek ma Peter lo ferma.

-Questo è il problema. Abbiamo fretta, siamo troppo rapidi e anche se un bersaglio è in movimento e più difficile da colpire, noi stiamo andando esattamente dove vuole Gerard.

-Se riuscirò ad avvicinarmi a Jackson, lo ucciderò.- dice Derek uscendo dalla casa.

-A che ti serve Lydia?- chiedo a Peter bloccandolo dal raggiungere Derek.

-A far tornare Jackson normale.- dice lui ovvio.

-Mi posso fidare?

-Dopo che io e Derek attaccheremo Jackson, lui tornerà o meglio troverà la sua forma ideale.- dice lui con un leggero sorriso.

-Non farmene pentire.- dico prima di seguire Derek e lasciare Peter dietro di me.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 Ci troviamo in una zona piena di magazzini abbandonati e sto aspettando che arrivino Scott e Isaac con il corpo di Jackson. Sento un'auto arrivare ma non è nessuna di quelle dei ragazzi. Mi irrigidisco e riconosco la macchina di Chris Argent. Quando scendono dalla macchina, Scott mi guarda e sta per dire qualcosa ma Isaac lo precede.

-Ha smesso di muoversi.

-Lui che ci fa qui?- chiedo in modo ostile.

-Maggie, calmati! Sta con noi.- mi richiama Scott e piano piano mi calmo.

-Dov'è Derek?- chiede Chris.

-A lui piacciono le entrate a effetto.- dico facendo un leggero sorriso mentre giro gli occhi come se fossi infastidita. Poi Derek corre verso di noi a quattro zampe per poi fermarsi poco davanti a me, in modo da coprirmi leggermente, e alzarsi la terra in modo teatrale.

-Sono qui per Jackson, non per te.- dice lui in modo serio.

-Direi che questo non mi rassicura affatto.- dice anche Derek in modo serio. Poi si rivolge a Scott e Isaac.- Portatelo dentro.

Entrano dentro con tutta la macchina e poi lo mettono a terra vicino ad essa. I ragazzi più Chris si avvicinano al corpo mentre Derek mi fa segnale di restare poco più indietro e dietro di lui.

-Dove sono gli altri?- chiede Scott.

-Chi?- risponde Derek.

-Peter e Lydia.-  chiede Scott ma Derek non risponde avvicinandosi di più a Jackson cercando di aprire la cerniera del sacco.

-No, aspetta un momento.- lo richiama Scott ma Derek apre lo stesso la custodia.- Hai detto che potevi salvarlo.

-Non possiamo.- dice lui.

-Ci deve essere un altro modo.- dico cercando di bloccarlo ma lui mi fa segno di rimanere al mio posto.

-Ma.. ma che cosa..- cerca di dire Scott ma Derek lo blocca agitato.

-Riflettici, Scott.- gli dice.- Adesso, è Gerard che lo controlla. Ha fatto diventare Jackson il suo cane da guardia e ha orchestrato tutto questo in modo che Jackson posse diventare ancora più grande e più potente.

-No.- lo interrompe Chris facendo girare tutti verso di lui.- No, non l'avrebbe mai fatto. Se lui fosse un cane e diventerebbe rabbioso, mio padre non lascerebbe un cane rabbioso in vita.

-Certo che no.- dice una voce facendoci girare nella sua direzione. Gerard.- Se è così pericoloso e così fuori controllo, è meglio che muoia.

Derek, incoraggiato da Gerard, si avvicina al corpo di Jackson e sta per colpirlo ma non ne ha il tempo perché Jackson, svegliatosi all'improvviso, lo trafigge con i suoi artigli in mezzo allo stomaco. Io vedo tutto ma più che altro sento tutto. Jackson lo butta via e io mi tocco lo stomaco sentendo dolore.

-Derek!!- grido prima di raggiungerlo.

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Vedere Derek buttato via come una pezza sporca e umida, non faceva parte del mio piano. Poi questa sensazione di dolore che mi dava Maggie era collegata anche a Derek e sinceramente non mi piaceva per niente sentire il suo dolore. Devo fare qualcosa e anche alla svelta.

-Davvero un ottimo lavoro, Scott.- dice Gerard avvicinandosi a me.- Da amico preoccupato quale sei, hai portato Jackson da Derek per salvarlo. Il fatto è che tu non hai capito che stavi anche portando Derek da me.

Voglio rispondergli per le rime ma, purtroppo, l'arrivo di una freccia me lo impedisce. La scanso, abbassandomi, ma sfortunatamente colpisce Isaac alla spalla. Allison. Prendo Isaac per un braccio e lo faccio alzare in modo da non doverlo trascinare e fargli sentire tanto dolore. Lo porto dietro il tendono dove trovo Maggie che cerca di curare il più velocemente possibile Derek. Sento dei colpi di pistola e sicuramente li avrà sentiti anche Maggie dato che mi guarda conoscendo già la risposta. Chris si sta difendendo dal kanima. Chris ci raggiunge e cerca di difendersi ma senza risultati. Derek e Maggie arrivano in aiuto di Chris e sembrano una cosa sola. I combattimenti passati e il loro rapporto li rende quello che sono adesso. Due Alpha esperiti contro un essere controllato da un cacciatore esperto. Non posso stare qui dietro mani nella mani così, dopo essermi accertato che Isaac può combattere, raggiungo i due ragazzi insieme al biondo e combattiamo tutti insieme come un vero branco. Ovviamente, il kanima è forte, molto forte, ma non ci lasciamo abbattere da tutto ciò. A un certo punto il kanima sembra avere la meglio dopo aver colpito Derek allo stomaco. Vedo Isaac pronto ad intervenire per il bene del suo Alpha ma Allison si mette nel mezzo attaccandolo allo stomaco e successivamente alle spalle con le sue arme affilate. Cerca di avvicinarsi a Derek ma Maggie si mette nel mezzo tra di loro ringhiando da vero Alpha nonostante tutto il sangue che sta perdendo. Per non farle scontrare, mi metto nel mezzo tra le due e cerco di fermare la ragazza che ancora amo.

-Allison!- grido ma invece di rispondere a me, la ragazza che amo viene presa come ostaggio del kanima.

-Non ancora, tesoro.- dice Gerard uscendo dall'ombra.

-Che vuoi fare?- gli chiede Allison.

-Quello per cui è venuto qui.

-Tu lo sai?- chiede sorpreso.

-Di che stai parlando?- chiede ancora la nipote muovendosi tra le mani del kanima.

-L'hai capito la notte fuori dall'ospedale, quando ho minacciato tua madre. Avevi qualcosa di diverso negli occhi. Potevi fiutarlo, vero?- chiede lui sapendo già la risposta.

-Sta morendo.- dice Isaac confermando la domanda silenziosa che si legge sul viso di tutti gli altri.

-Si, è vero.- da ulteriore conferma il vecchio.- già da un po' ormai. Sfortunatamente la scienza non ha ancora trovato una cura per il cancro ma il sovrannaturale, si.

-Brutto bastardo.- dice Maggie ringhiando cercando di andare contro Gerard ma io la blocco al mio fianco. Gerard guarda il kanima e il mostro stringe la presa al collo di Allison che versa delle piccole lacrime.

-Sei un mostro.- dice Chris al suo stesso padre.

-Non ancora.- dice lui compiaciuto.

-Che stai facendo?- grida Allison.

-Non uccidere anche lei.- dice Chris pieno di disgusto e tristezza.

-Si tratta di sopravvivenza. Ucciderei anche il mio stesso figlio.- dice lui come se fosse la cosa più normale del mondo da dire.

-Non lo avrai mai. Non credo che Derek lo farà.- dice Maggie con rabbia.

-Oh certo ma Scott?- le chiede lui sapendo già la risposta.

-Cosa?- sussurra non capendo lei.

Torno normale e, con un po' di indecisione, guardo prima Chris e poi Maggie con uno sguardo che vorrebbe dire mille cose. Mi avvicino a Derek e guardo sempre Allison come per comunicarle che farei qualsiasi cosa per lei. Prendo Derek dal collo e lo costringo ad alzarsi con la forza. Lo tengo stresso e lo porto vicino a me.

-Scott! Scott, no!!- dice Derek implorandomi.

-Che cosa stai facendo?- grida Maggie che non riesce a muovere neanche un muscolo.

-Lo sai, ucciderebbe anche me.- continua a provare di convincermi Derek.- diventerà un Alpha.

-E' vero. Ma credo che lui lo sappia già. Non è vero, Scott?- Mi chiede Ironico Gerard.- Sa perfettamente che il premio finale è Allison. Fa questo per me, Scott, e potrete stare finalmente insieme. Tu sei l'unica tessera sbagliata del puzzle, Derek. E in caso tu non l'abbia ancora imparato, non c'è niente che possa competere con un giovane amore.- conclude lui togliendosi la giacca e alzando la manica della camicia al braccio destro.

-Scott, no!- continua ad implorarmi Derek e posso vedere le lacrime scendere dal viso di Maggie mentre il kanima stringe le mani al collo di Allison.

-Mi dispiace ma devo farlo.- dico prima di costringerlo a stare in piedi e aprire la bocca con le zanne ben in vista. Gerard mette il braccio tra le zanne di Derek e tutto si compie. Lascio andare Derek che viene subito sorretto dalle braccia della ragazza che lo ama. Maggie. Gerard, nel frattempo, inizia a vantarsi del suo morso ma non si rende conto che qualcosa non va. Liquido nero inizia a scorrere dal morso e tutti sappiamo che vuol dire. Il corpo rifiuta e combatte la mutazione. Guardando le nostre facce stranite lui guarda il braccio e inizia ad arrabbiarsi sul serio.

-Che cosa... che cosa hai fatto?- mi chiede Gerard.

-Dicevano tutti che Gerard aveva un piano.- dico guardando verso Derek che si appoggia al petto di Maggie.- Anch'io ne avevo uno.

Lui capendo prende dalla tasca il suo contenitore con le medicine e ne svuota il contenuto nella sua mano sinistra. Le pillole sono state sostituite da altre pillole la sera alla centrale con Matt. Stringe la mano in un pugno e le pillole si frantumano come foglie secche d'autunno.

-Sorbo degli uccellatori!- grida Gerard prima che il liquido nero esca da ogni parte del suo copro. Poco dopo si butta in ginocchio e inizia a vomitare questo schifoso liquido nero. Quando finisce si accascia a terra continuando a sputare.

-Perché non me l'hai detto?- chiede Derek.

-Perché sarai anche un Alpha, ma non il mio.

-Potevi dirlo a me.- mi dice Maggie con le lacrime silenziose che si asciugano sul suo viso.

-Per quanto tu possa tenere nascosto qualcosa, Derek con te l'avrebbe capito. Derek può leggerti come un libro aperto.- le dico con dispiacere.

-Uccidili. Uccidili tutti, ora!- grida Gerard dopo aver sputato un altro po' di liquido nero sul pavimento. Lui si accascia terra e il kanima lascia lentamente il collo di Allison. Lei ne approfitta e lo colpisce al viso per poi allontanarsi. Lui rimane fermo dove si trova mentre una macchina entra dentro la struttura e lo investe. Stiles e Lydia.

-L'ho preso?- grida Stiles. Io sorrido ma il kanima torna subito all'attacco salendo sul cofano anteriore della jeep facendo gridare dalla paura i due passeggeri del veicolo che scendono da li in modo rapido. Stiles mi raggiunge ma Lydia cerca di parlare con Jackson. Lei gli mostra la chiave di casa sua e il kanima sta per colpirla ma si blocca vedendo la chiave. A poco a poco il povero Jackson ritorna ad avere una forma umana. Con la mano ancora piena di artigli prende la piccola chiave dalle mani di Lydia e la guarda prima di guardare lei negli occhi che versano qualche lacrima. Lui si allontana piano da lei e si porta al centro aprendo leggermente le braccia. Derek si alza piano dal corpo di Maggie, che a sua volta si alza pure, e insieme a Peter lo trafiggono da parte a parte lasciando tutti senza fiato, soprattutto la povera Lydia. Peter va via e sento un po' di rimorso che viene emanato dal corpo di Derek. Indietreggia e Lydia afferra il corpo di Jackson che stava per cadere a terra. Isaac si avvicina a Derek indietreggiando e quest'ultimo gli posa una mano sulla spalla. Maggie si aggrappa con tutta la sua forza alla mano libera di Derek che a sua volta stringe con tutta la sua forza e, involontariamente, le mie dita cercano e si intrecciano con quelle di Allison.

-Tu.. ancora..- prova a dire Jackson.

-Io ti amo. Io ti amo ancora.- gli conferma Lydia agitando la testa.- Si, io ti amo ancora.

Jackson annuisce piano e poi si accascia sul corpo di Lydia che piano piano lo aiuta a sdraiarsi a terra, facendo cadere a terra la chiave di casa di lui. 

-Dov'è Gerard?- chiede Allison guardandosi in torno. Cosa che iniziamo a fare un po' tutti.

-Non può essere lontano.- dice Chris facendo aumentare le mie speranze. Lydia si alza piano dal corpo di Jackson e asciuga le lacrime prima di farsi vedere da noi. Stiles inizia ad avvicinarsi a lei ma si blocca sentendo qualcosa strisciare sul pavimento. Gli artigli di Jackson. Tutti fissiamo la scena sconcertati. Gli artigli da kanima graffiano il pavimento mentre le ferite di artigli sullo stomaco si chiudo lentamente. Spalanca gli occhi blu per poi alzarsi piano piano. Il pelo cresce sul suo viso e le orecchie diventano a punta. Gli occhi blu sempre più luminosi e le zanne che gli spuntano al posto dei denti. Porta indietro la testa e inizia a ringhiare come un lupo mannaro. Il verso si disperde e si tramuta per pochissimo tempo in quello del kanima. Torna normale e Lydia corre tra le sue braccia per stringerlo forte. Siamo tutti senza parole ma Jackson è vivo.

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La serate era stata davvero pesante e l'unica cosa che volevo era stare due minuti di più tra le braccia della persona che mi ha sempre protetto. Io e Isaac abbiamo deciso, sotto consiglio di Maggie, di venire a stare un po' da lei finché non troviamo un posto decente in cui andare. Isaac ha preso la camera del fratello di Maggie mentre noi siamo nella sua vecchia camera anche se io dovrei dormire in camera dei suoi. Abbiamo fatto un lungo bagno caldo seguito da del magnifico sesso nella vasca da bagno e successivamente tra le coperte al caldo. Adesso lei è appoggiata la mio petto a disegnare dei cerchi immaginari mentre il le accarezzo i capelli ancora umidi e le passo le dita dell'altra mano sul fianco.

-Sarà sempre così?- mi chiede lei.

-Così come?

-Così movimentato, così caotico?- chiede non smettendo di fare cerchi sul mio petto.

-Molto probabilmente sarà sempre peggio.

-Siamo preparati e forti.- dice alzando lo sguardo verso di me e io la guardo intensamente.

-Si, hai ragione.- dico dopo attimi di silenzio ma prima di scivolare sul suo corpo e ricominciare a perderci in noi due lasciando baci languidi sul suo collo.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

La mattina successiva Maggie si reca a lavoro mentre io e Isaac raggiungiamo mio zio Peter alla vecchia casa Hale.

-Ho capito. Non gli hai ancora detto niente, dico bene?- chiede Peter quando ci fermiamo davanti la porta d'ingresso.

-Che vuoi dire?- chiede Isaac.

-Per quale motivo, secondo te, Derek voleva il suo branco?- gli chiede Peter.- Solamente per rafforzare il suo potere? Quando c'è un nuovo Alpha la gente lo nota.

-Di chi state parlando?- chiede prima di guardare la porta di casa.- Che cos'è? Che significa?

-E' il loro simbolo. Stanno arrivando.

-Chi?- chiede ancora il biondo.

-Gli Alpha.

-Più di uno?

-Un branco.

-Un branco di Alpha e non stanno arrivando, sono già qui.- dice Peter puntualizzando la situazione.

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno ***


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Qualche sera prima che inizi di nuovo la scuola, decido di fare una cosa che avrei voluto fare da sempre ma che avevo posticipato per l'età e la convinzione di mia madre. Ma adesso sono sicuro al cento per cento. Questa notte, farò un tatuaggio. Finalmente, sono riuscito a convincere mia madre e voglio avere qualcosa di permanente che resterà li a ricordarmi che tutto quello che ho fatto fino ad ora e che sono stato fino ad ora, non cambierà in futuro. Ovviamente chi dovevo portare con me se non il mio migliore amico? Nessuno. Stiles è qui con me anche se non sembra molto convinto.

-Ragazzo, è una buona cosa. Hai disegnato per me questa immagine.- dice il tatuatore.

-Hey, Scott, sei sicuro che non vuoi qualcosa come questo?- mi chiede quello stupido del mio migliore amico mostrandomi il tatuaggio di quello che sembra un kanima. Io lo guardo e lui capisce subito.- Troppo presto? Si. Non lo so, amico. Sei sicuro di questa cosa? Sembra che sia davvero permanente.

-Non cambierò idea.- gli dico sorridendo.

-Okay, ma perché due strisce?- mi chiede non capendo ancora il significato e in effetti non gliel'ho ancora proprio detto.

-Mi piacciono.- dico con tranquillità.

-Ma tu non pensi che il tuo primo tatuaggio dovrebbe avere un significato o qualcosa?- mi chiede sempre più scettico.

-Ma fare un tatuaggio significa qualcosa.- gli dico convinto.

-Io non credo che..- inizia a dire ma il tatuatore lo blocca dandomi ragione.

-Ha ragione. I tatuaggi sono vecchi di millenni Il significato taitiano della parola "tatuaggio" significa "lasciare un segno" come un rito di passaggio.- conclude lui e io sono pienamente d'accordo.

-Ecco, vedi? Lui capisce.

-E' ricoperto di tatuaggi, Scott, letteralmente.- dice Stiles continuando per la sua strada ma lo ignoriamo perché non possiamo perdere tempo dietro alle sue fesserie.

-Okay, sei pronto?- mi chiede il tatuatore e io annuisco.- Tu non hai nessun problema con gli aghi, vero?

-No.- rispondo e lui attiva la macchinetta.

-Io tendo ad essere un po' schizzinoso, perciò..- inizia a dire ma avvicinandosi guarda bene quello che sta succedendo e poi sviene battendo la testa.

Quando alla fine torniamo in macchina, il tatuaggio fa più male del solito e Stiles tiene ancora il ghiaccio dietro la testa.

-Stai bene?- mi chiede.

-Brucia un po'.- gli rispondo sinceramente.

-Si, il tuo braccio è stato pugnalato migliaia di volte con degli aghi.

-Si ma non penso che dovrei sentirmi così.- dico e poi inizia a bruciare ancora di più.- No, non dovrebbe definitivamente farmi sentire così. Ah.. devo togliere la benda.

-No!! No, Scott, per favore.- dice lui girandosi dall'altro lato. Poi tolgo la benda e la maggior parte del tatuaggio è appena andata via. No, cazzo.

-No! Cosa? Oh, andiamo. E' guarito.

-Ah, grazia a Dio. Lo odiavo.- dice senza pensarci e sentendo silenzio si gira e mi guarda.- Scusa.

-Sei un pessimo amico. Dovevo far venire Maggie.

-Non credo che sarebbe stata d'accordo con te. Credo, odi i tatuaggi.- dice Stiles pienamente convinto.

-Non puoi saperlo.

-Dovresti chiederlo a lei.- dice mettendo in moto la macchina.

Durante il percorso per andare a casa, mi chiede di Allison e come la sto prendendo e devo dire che il significato del tatuaggio stava tutto li.

-Non ci siamo sentiti. Siamo stati d'accordo sul darci spaccio e durante l'estate nessun messaggio o nessuna chiamata.

-Perciò, come saprai se tornerà a scuola?- mi chiede fermandosi al rosso.

-Dopo tutto quello che è successo, non sono sicuro che lei torni affatto.

-Penso che invece sia tornata. Anzi, credo sia una cosa definitiva al cento per cento.- dice e lo guardo in modo strano così m indica con la testa fuori dal finestrino. Mi giro e la vedo in macchina con Lydia, più bella che mai. Sorride a Lydia e la guarda poi, improvvisamente, sposta lo sguardo sul finestrino e mi nota.

-Oh, mio dio, no.- dico cercando di nascondermi.- Puoi guidare, per favore, Stiles?

-Scott, il semaforo è rosso. Penso che le dovresti parlare. Va bene, lo farò io.- dice ma cerco di fermarlo quando si avvicina al finestrino e lo abbassa. Riesce solo a salutare perché Lydia sgomma via anche se c'è il rosso.- Lo sai, probabilmente non ci hanno visti.

La luce verde scatta e Stiles fa partire la macchina. Poco dopo ce le troviamo davanti e sembra che le stiamo seguendo.

-Cosa stai facendo?

-Sto guidando.- risponde lui con tono ovvio.

-Ma siamo dietro di loro.

-Okay, tu vedi altre strade?- chiede sempre in modo sarcastico.

-No, ma non voglio che pensino che le stiamo seguendo.

-Beh.. allora dimmi che cosa devo fare?- mi chiede ancora sempre più sarcastico.

-Non lo so, qualsiasi cosa.- dico nel panico e lui ferma la macchina di botto. Poco dopo si fermano anche loro e la cosa sinceramente è molto strana. Ci guardiamo in faccia come per dire "ma che cosa stanno facendo?" e poi torniamo a guardare loro cercando di capire qualcosa. All'improvviso, un cervo corre verso la macchina di Lydia e si scontra contro il parabrezza. Loro iniziano a urlare e poco dopo corrono fuori dalla macchina. Noi facciamo lo stesso e le raggiungiamo.

-Stai bene?- le chiedo avvicinandomi a lei e notando che Stiles si avvicina a Lydia.

-E' sbucato dal nulla.- dice Lydia spaventata.

-Sei ferita?- le chiede Stiles mentre cerco di capire se Allison sta bene.

-Ha corso contro di noi.

-Stai bene?- ripeto ad Allison guardandola in viso.

-Sto bene.- dice lei anche se la vedo un po' scossa. Cosa assolutamente normale.

-Beh.. io non sto bene.- grida Lydia.- Sto, seriamente, andando fuori di testa. Per quale diavolo di motivo ha corso contro di noi? Ho visto i suoi occhi prima che ci colpisse. Era come se .. come se fosse impazzito.

-No, era spaventato.- dico avvicinandomi al cervo morto sentendo i suoi odori chimici. Poi appoggio una mano sul suo manto.- In realtà terrorizzato.

-Mi sa che devi avvisare Maggie, anche di questo.- dice Stiles dopo attimi di silenzio.

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Quello che è successo ieri sera, è stato assurdo. Quella ragazza ha rischiato tutto per me e sinceramente ancora non riesco a capire perché. Quando la mattina dopo ci trovano, vedo arrivare verso di me Melissa Mccall, la mamma di Scott, appena entro insieme alla barella.

-Hey, aspetta un attimo. Lui lo conosco.- dice e poi si avvicina al mio viso.- Cos'è successo, Isaac?

-La ragazza, okay? Lei sta peggio, vero?

-Tu non stai guarendo?- mi chiede lei sottovoce.

-Potresti aiutare lei, per favore?

-Okay, prendilo tu lui.- dice ad un infermiere che mi porta nella mia stanza. Cazzo, queste ferite non guariscono più e non so che fare. Appena vedrò di nuovo Melissa, le chiederò di chiamare Derek e Maggie. Quando ho rivisto Melissa, le ho chiesto di contattare Derek e Maggie ed è subito andata via. Adesso è di nuovo qui per controllare la situazione prima che mi operino.

-Si.. si, piano piano sta guarendo però loro non possono vedere questo. Nessuno di loro deve vedere questo.- mi dice guardando la ferità.

-Okay, coprilo.

-Okay, è una cosa importante. Voglio dire, sta per subire un'intervento chirurgico e questo confonderà molte persone.- dice ricoprendo la ferita.

-Okay, tu puoi fare qualcosa?

-Io fare qualcosa? Sono relativamente nuovo a tutto questo e il vice sceriffo è fuori da quella porta.- dice lei preoccupata.

-Ha provato a chiamare Derek e Maggie?

-Certo, cinque volte per uno.- mi dice lei costernata.- Tu hai altri numeri di licantropi per le emergenze?

-Si. Chiami Scott.

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Oggi è il primo giorno si scuola e voglio essere pronto. Mi sono tenuto allenato tutta l'estate, ho letto moltissimi libri e mi sento pronto per superare quest'anno al meglio. Sarò un alunno migliore e magari anche un figlio migliore. Prima di andare a scuola, Mi alleno un pochettino alla sbarra montata sulla porta del bagno di camera mia. Mi aggrappo con un braccio e con l'altra mano tengo un libro. Posso farcela, sono un lupo mannaro. Dal computer, messo vicino alla porta, si sente un beep. E' appena arrivata la nuova parola del giorno. Lascio la sbarra e poi il libro sul mucchio vicino al computer. Guardo lo schermo e la parola che esce è effimero. Qualcosa che dura per un breve periodo, transitorio, momentaneo. Praticamente come il tatuaggio che ho fatto ieri. Con quello che sono riuscito a mettere da parte con lo stipendio della clinica, ho comprato una moto. Non una di quelle grosse come piace a me ma una decente che comunque mi piace. Ovviamente, caso vuole, che quando arrivo a scuola e parcheggio nel luogo adatto, al mio fianco trovo la moto dei miei sogni, o meglio due moto identiche alla moto dei mei sogni. Lascio perdere e raggiungo Stiles dentro la scuola.

-Vuoi chiedere aiuto a Derek? Perché?- mi chiede contrario.

-Lui ha un triskele tatuata nella sua schiena. Quindi, ci deve essere un modo per fare un tatuaggio senza guarire, no?

-Giusta, ma, non ha bisogno di una mano per la luna piena?- dice guardando i fogli affissi alla bacheca con le foto di Erika e Boyd come persone scomparse. Poi passiamo dall'ufficio del preside e troviamo il nostro vecchio e amatissimo preside di nuovo in carica e .. trova la spada di Gerard. Guardo per un attimo Stiles e decidiamo di andare via il più velocemente possibile. Quando entriamo in classe, la prima di quest'anno con professore nuovo, siamo tutti seduti e vediamo entrare in classe Lydia e.. Allison. L'unico posto rimasto è quello davanti al mio banco e riluttante si avvicina.

-Qualcuno deve.. inizia a dire ma io la fermo.

-No, no, no, no. E' per te. E' tutto tuo. E' totalmente libero.

Lei si siede davanti a me e io mi giro verso Stiles e Lydia. Stiles mi guarda e alza il pollice come per dirmi che è andato tutto bene ma la sua faccia esprime altro.Poi a tutti iniziano a vibrare allo stesso momento i telefoni e la cosa mi sembra molto strana. Poi una donna, quella che dovrebbe essere la nostra nuova professoressa, entra in classe leggendo dal suo telefono.

-"Il passaggio era sbarrato da una sponda nera di nuvole e il tranquillo corso d'acqua, che portava ai confini estremi della terra, scorreva cupo sotto un cielo coperto, sembrava condurre nel cuore di un'immensa oscurità." Questa è l'ultima riga del primo libro che leggeremo. Questo è anche l'ultimo messaggio che voi riceverete in questa classe. Spegnete i telefoni, tutti quanti.- conclude con un piccolo sorriso e tutti spegniamo i telefoni. Durante il corso della lezione, mi arriva un bigliettino da parte di Allison. Lo prendo subito e lo apro senza farmi vedere. "Possiamo parlare?" Sto per scrivere sul biglietti di si ma non mi accorgo che il preside entra in classe e la professoressa Blake mi chiama.

-Signor Mccall?- mi chiama. Io la guardo e lei mi fa segno di seguirla. Prendo tutte le mie cose e la raggiungo. Usciamo fuori dalla classe e sto per andare ma mi ferma.

-Ehm, sono sicura che si tratti di un'emergenza, se tua madre ha bisogno che tu lasci la scuola ma ti darò un avvertimento nel modo più carino possibile. Sono ben cosciente dei tuoi record di presenze. Non voglio vederti ripiombare nelle vecchie abitudini.- mi avverte lei con delicatezza.

-Non lo farò. Sarà diverso quest'anno.

-Le soluzioni sono buone solo se ti ti attacchi a loro, Scott.- mi spiega lei.

-Lo farò.- le dico sorridendo.- prometto che non sarà effimero.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Quando arrivo in ospedale, mia madre mi aspetta davanti le porte per fare il più presto possibile.

-Perché non me lo hai detto prima?

-Onestamente, stavo sperando di non doverlo fare.- mi confessa con sincerità.

-Che cosa intendi?

-Tutto quello che stai facendo come le letture extra, la scuola estiva, risparmiare per la moto, anche se mi spaventa ancora a morte. Tesoro, io non volevo distruggere un buon ritmo.- mi spiega lei mentre camminiamo per i corridoi dell'ospedale ma la blocco. In tutti i sensi.

-Ma non si fermerà. Sarò migliore quest'anno, uno studente migliore, un figlio migliore, un amico migliore, un tutto migliore. Lo prometto.

-Okay.- dice sorridendo.- E' nella stanza 215 se non l'hanno portato in sala operatoria.

-Grazie.- le dico e prima di correre via le lascio un bacio sulla guancia.

Quando arrivo nella sua stanza, non lo trovo. Così decido di fare un giro. Quando svolto l'angolo e arrivo davanti l'ascensore, trovo un uomo che spinge una sedia a rotelle. Isaac. Vedo i suoi di artigli e vedo che preme il bottone dell'ascensore. Esco gli artigli e ruggisco. Corro verso di lui e per un pelo entro dentro l'ascensore cadendo a terra. Mi rialzo del tutto trasformato e noto che anche lui lo è. Un Alpha. Mi fa sbattere su tutti i lati dell'ascensore e quando sono a terra, mi fa rialzare prendendomi con la forza e mi porta al tetto facendomi sbattere e poi cadere. Cerco di combattere ma lui mi solleva strozzandomi.

-Non ti rendi conto con chi hai a che fare?- mi dice lui dopo aver ringhiato leggermente.- Sono un Alpha.- conclude e le porte dell'ascensore si aprono con due figure familiari davanti. Una di loro infila i suoi artigli nella schiena dell'energumeno e mi lascia cadere mentre l'altra si avvicina a me.

-Lo sono anch'io.- dice quello che si rivela Derek.

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-Lo sono anch'io.- dico infilzando la schiena di Ennis e buttandolo fuori dall'ascensore mentre Maggie si avvicina a Scott.

-Perché dovete vantarvene sempre? Fate come me.- dice lei mentre Scott la guarda dal basso con speranza. Le porte si chiudono e io mi giro verso di lui.

-Non dovresti essere a scuola?- gli chiedo. Lui mi guarda respirando pesante mente e poi si lascia andare.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Quando arriviamo nella vecchia casa della mia famiglia, Maggie apre la porta e io trasporto Isaac dentro. Scott parla al telefono con quello stupido di Stiles e posso sentire da qui quello che si dicono mentre poggio Isaac su un vecchio tavolo.

-Abbiamo un grosso problema qui a scuola.- gli dice.

-Hey, puoi parlarmene più tardi?- gli chiede Scott. Poi non sento più nulla perché deciso di concentrarmi su Isaac steso sul tavolo. Mi raggiunge in quello che una volta era il salone mentre io cerco qualche erba sul pavimento.

-Tu non vivi ancora qui, vero?- mi chiede curioso guardandosi in torno.

-No, lo stato si è impossessato della casa ma qui c'è qualcosa si cui ho bisogno. Aiuterà a guarire una ferita inflitta da un Alpha.

-Già, ma guarirà.- mi dice lui.

-Non al suo interno.

-Hey, puoi dirmi chi era quello prima?- mi chiede dopo attimi di silenzio.- Quel Alpha.

-Un branco rivale. E' un mio problema.

-Pensa che lo lascerò da solo.- dice Maggie dopo non aver proferito nemmeno mezza parola. La ignoro perché sa che deve stare fuori da questa storia.

- Lo so che vuoi aiutare e l'hai fatto. Ti devo un favore. Ora va a casa.- dico alzandomi da terra con quello che mi serviva in mano e avvicinandomi ad Isaac.- Torna ad essere un adolescente.

Sento che sta per andare ma poi si blocca indeciso.- Hey, Derek, se tu vuoi ripagare il tuo favore adesso, c'è qualcosa che potresti fare per me.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Quando mi chiede cosa devo fare, sono sorpreso. Poteva chiedere a Maggie ma forse non sa del suo tatuaggio e questo mi dice che non l'ha mai vista nuda. Bene. Il nostro rapporto sta un po' degenerando ma è meglio così. Devo tenerla fuori da tutto questo e da questo branco di Alpha. Non devono neanche toccarla. Comunque, ci spostiamo di stanza e ci sediamo su delle sedie. Intanto Stiles ci ha raggiunti. Faccio splendere gli occhi di rosso e riesco a vedere il tatuaggio.

-Si, riesco a vederlo. Sono due bende, giusto? Che cosa significa?

-Non lo so. E' qualcosa che ho tracciato con le mie dita.- dice riproducendo la stessa cosa sul mobile pieno di polvere e fuliggine.

-Perché è così importante per te?

-Sai cosa significa la parola "tatuaggio"?- mi chiede guardando in un punto indefinito.

-Marchiare qualcosa.- mi risponde lo stupido facendomi l'occhiolino.

-Beh.. in taitiano. In samoano, significa " ferita aperta". Sapevo di volere un tatuaggio quando avrei compiuto diciotto anni, ne ho sempre voluto uno. Ho solo deciso di farlo adesso per darmi una ricompensa.- dice lui continuando a guardare un punto indefinito.

-Per cosa?

-Per non aver chiamato o mandato messaggi ad Allison per tutta l'estate.- risponde lui e Maggie gli stringe la spalla con forza e lui prende la sua mano. Avrei tanto voluto farlo ed era davvero difficile a volte. Stavo cercando di darle lo spazio che lei voleva. Adesso, dopo quattro mesi, ancora fa male. E' come se fosse..

-Come una ferita aperta.- continuano per lui Stiles e Maggie.

-Già- risponde lui in modo triste.

-Il dolore sarà il peggiore che tu abbia mai sentito.- gli dico prendendo l'accendino per accendere la fiamma ossidrica.

-Ah, è fantastico.- dice Stiles scettico.

-Fallo.- dice deciso Scott e io accendo la fiamma ossidrica.

-Oh wow. E'.. credo sia troppo per me. Perciò, prenderò questo come mio punto debole.- dice Stiles cercando di andare via ma lo fermo.

-No. Tu puoi aiutare lei a tenerlo fermo.- gli dico spingendolo. Lui torna indietro e aiuta Maggie a tenere fermo Scott. Lui annuisce e io avvicino la fiamma al suo braccio. Lui poco dopo inizia a gridare per il dolore e i suoi occhi iniziano a brillare mentre le sue zanne spuntano fuori. Poco dopo sviene. Quando si riprende, guardo il suo braccio stupito.

-Funziona.- dice contento.

-Wow, è definitivamente permanente adesso.- dice Stiles mentre si dirigono alla porta di casa.

-Già, avevo bisogno di qualcosa di permanente.- lo informa Scott.- Tutto quello che è successo a noi.. tutto è cambiato così velocemente. Ogni cosa è.. effimera.

-Stai studiando per il psats?- gli chiede Scott. [Non so cosa sia, sorry]

-Già.- risponde Scott.

-Non le hai chiesto del tatuaggio.- dice Stiles e sia io che Maggie ci giriamo verso di lui.

-Non mi sembrava il caso.- ribadisce Scott ed apre la porta ma poi si blocca.

-Hai dipinto la porta.- dice Scott guardandola.- Perché avresti dovuto dipingerla?

-Che vuoi dire?- chiede Maggie e si avvicina a Scott e Stiles.

-Va a casa, Scott.

-E perché solo un lato?- chiede ancora. Esce gli artigli e inizia a grattare via la vernice dalla porta con rabbia graduale.

-Scott.- lo richiamo avvicinandomi alla porta. Poi si ferma vedendo il simbolo.

-Gli uccelli a scuola e il cervo la scorsa notte.. come la notte che sono stato calpestato dal cervo spaventato dall'arrivo dell' Alpha.

-Cosa.. cervo e uccelli? Che significa?- chiede Maggie ma Scott la ignora.

-Quanti sono?- chiede Scott.

-Un intero branco. Un branco di Alpha.

-Cosa?- sussurra Maggie.

-Tutti loro? E com'è possibile che funzioni?- chiede Stiles.

-Ho sentito parlare di uno strano tipo di leader. E' chiamato Deucalian.

-Non può essere..- sussurra Maggie e corre via.

-Maggie!- la richiamo io capendo che sa qualcosa che noi non sappiamo ma lei non mi ascolta e si infila in macchina per poi andare via.

-Che cosa sapete?- mi chiede Scott.

-Sappiamo che loro hanno Boyd e Erika. Peter, Isaac e io li abbiamo cercati per gli ultimi quattro mesi.

-Lasciati aiutare a trovarli.- mi dice Scott avvicinandosi.- Come pensi di fare con un branco di Alpha?

-Con tutto l'aiuto che riesco ad ottenere.

-Lei dov'è?- chiede una voce alle nostre spalle facendoci girare. Isaac.- Dov'è la ragazza?

-Quale ragazza?- chiedo. Adesso chi caspita è questa.

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Capitolo 22
*** Capitolo ventidue ***


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Stasera ho deciso di portare Scott a una festa. Una ragazza che conosco da quando ho tre anni, compie gli anni e mi ha invitato alla sua festa. Dopo quello che è successo ieri e le ricerche per la ragazza scomparsa che ha salvato la vita di Isaac, decido che sia una delle cose più sensate al momento. Scott, però, non sembra dello stesso avviso.

-Cosa?- gli chiedo sentendo il suo silenzio.

-Cosa vuoi intendere con "Cosa"?- mi chiede lui facendo finta di non sapere.

-Intendo "cosa" e tu sai cosa.

-"Cosa" cosa?- mi chiede ancora lui.

-Lo sguardo che mi stai rivolgendo.

-Non ti sto rivolgendo nessuno sguardo.- dice continuando a camminare.

-Oh, cerca una sguardo specifico, Scott.

-Quale sguardo?- chiede ancora facendo finta di non capire.

-Lo sguardo che dice che l'ultima cosa che tu hai voglia di fare adesso è andare a una festa.

-Non è questo.- dice lui alzando le spalle ma non sembra convincente.- E' solo che sembra strano andare ad una festa di una scuola diversa.

-Cosa? Preferiresti..- ma mi blocco arrabbiandomi.- Dio, un solo drink, va bene? Starai bene. Andavo all'asilo con questa ragazza, okay? Mi ha promesso di farci conoscere le sue amiche. Quindi stasera, niente Allison e niente Lydia. Stasera, noi andremo avanti.

-Hai ragione.- mi dice convincendosi alla fine.

-Lo so di avere ragione.

-Andiamo avanti.- dice spegnendo lo schermo del telefono con le chiamate perse di Allison in evidenza.

-Avanti e in alto!

-Facciamolo.- mi dice sempre più convinto

-E' questo quello di cui stavo parlando.

-Okay.- dice battendomi il cinque avanti e dietro. Poi mi chiede una cosa insensata.- Di che odora il mio alito?

-Non sentirò il tuo alito.

-Hai una gomma?- mi chiede successivamente.

-No. Nessuna gomma. Stai bene.

-Puoi almeno dirmi che tipo di festa è?- mi chiede non sapendo nulla.

-E' il suo compleanno.- dico entrando. Poi sento una voce che mi chiama.- Hey, c'è la festeggia..- ma vengo interrotto dalle sue labbra che si poggiano sulle mie.

-Sono contenta che tu l'abbia fatto.- dice lei sorridendo.

-Anch'io.- dico un po' confuso.

-Vieni di sotto con me e aiutami a prendere una bottiglia di vino.- dice lei prendendomi per mano e portandomi via. Guardo un attimo Scott super contento di come vadano le cose ma poi torno a guardare lei seguendola. Quando arriviamo giù molti ricordi affiorano nella mia testa.

-Hey, ti ricordi di quando eravamo piccoli ed eravamo soliti venire qui tutto il tempo e poi.. - inizio a dire ma lei mi blocca ancora una volta baciandomi e ovviamente non posso fare a meno di ricambiare anche se molto confuso.- Beh, noi non abbiamo mai fatto questo.

-Stiles..- inizia a dire lei.- compio diciassette anni, oggi.- dice portandomi in mezzo alle bottiglie di vino.- E tu sai che cosa voglio per il mio compleanno?

-Una moto?- ironizzo e lei si toglie le scarpe tornando alla sua altezza naturale.

-Non essere una diciassettenne vergine.- dice guardandomi negli occhi prima di baciarmi di nuovo e slacciarmi la cintura.- Anche tu non l'hai mai fatto prima?

-Compiere diciassette anni? No, non ancora, no.

-Stiles?- mi richiama lei.

-Si, forse anche quella cosa.

-Lo vuoi anche tu?- mi chiede speranzosa.- Intendo saresti d'accordo?

-Certo, sarei d'accordo con questo? Credo, ehm, si.

-Okay.- dice lei prima di baciarmi di nuovo e slacciando completamente la cintura.- Aspetta. Aspetta. Aspetta. Aspetta. Io non ho nessun, ehm..

-Mio fratello ne ha alcuni nel suo bagno di sopra.- dice lei 

-Si?

-Si.- risponde lei entusiasta.

-Okay, dovrei..- inizio  dire e lei mi interrompe per finire la mia frase.

-Dovresti andare a prenderli. Vai.- mi incita lei spingendomi verso le scale. Mi precipito al piano di sopra verso il bagno del fratello e quando entro mi chiudo dentro. Inizio a cercare da tutte le parti del bagno. Li trovo dentro un cassetto del lavabo ma un problema sorge: XXL. Merda. Okay, ne prenderò uno lo stesso. Alla fine, sempre a quello serve, no? Che idiota che sono. 

-Okay, ne ho preso uno solo. Immagino che, se avremmo più bisogno di più di questi, io potrei..- inizio a dire ma non trovo più nessuno appena scendo le scale.- Heather?- la chiamo ma niente. Trovo le sue scarpe a terra ma di lei nessuna traccia. Merda.

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In questo momento l'ultima cosa che vorrei è essere qui dentro insieme a Derek ma la cosa migliore è che non sono sola con lui. Isaac è qui con noi e cerchiamo un modo per fargli tornare in mete i ricordi del luogo in cui è stato o che qualcuno veda i suoi ricordi. L'unica persona a poter fare una cosa del genere è Peter, anche se non mi piace molto. Io o Derek potremmo farlo ma lui, purtroppo, è l'unico che ha l'esperienza.

-Lo sai? Sta iniziando a non piacermi questa idea.- dice Isaac continuando a camminare avanti e indietro per il loft.- suona leggermente pericoloso. Sai cosa? Non mi piace definitivamente quest'idea e lui non mi piace definitivamente.

-Starai bene.- gli dice Derek continuando a leggere quel libro.

-Se non lo uccide.

-Deve essere per forza lui?- chiede ancora Isaac leggermente terrorizzato.

-Lui sa come farlo io no. Sarebbe molto più pericoloso se lo facessi io stesso.- gli comunica Derek.

-E tu angelo?- mi chiede.

-Mi dispiace, tesoro. Non piace neanche a me ma purtroppo è l'unico che sa come fare.

-Tu lo sai che Scott non si fida di lui, vero?- cerca di convincerlo ancora.- E sai, personalmente, io.. io mi fiderei di Scott.

-Ti fidi di me?- chiede Derek e dopo attimi di silenzio Isaac risponde.

-Si ma ancora non mi piace.- dice ancora non molto convinto.

-Tranquillo, non piace a nessuno.- dico e in quel preciso momento si apre la porta del loft. Peter.

-Ragazzi.- inizia a dire.- per vostra informazione, si, tornare indietro dalla morte ha lasciato le mie abilità piuttosto alterate ma l'udito ancora funziona. Quindi, spero che per voi sia più confortevole dirmi quello che voi sentiate in modo strano in faccia.

-Tu non ci piaci.- gli risponde Derek schietto e diretto facendomi leggermente sorridere. Poi si alza e posa il libro sul tavolo.- Adesso fa silenzio e aiutaci.

-Abbastanza giusto.- dice lui facendo uscire gli artigli. Isaac si siete sulla sedia dove era seduto prima Derek mentre noi due siamo seduti sul divano al suo fianco.

-Rilassati.- gli dice Peter avvicinandosi a lui.- Riuscirò ad estrarre molto di più da te se tu sarai calmo.

-Come sai come fare tutto questo, di nuovo?- chiede Isaac agitato.

-E' un vecchio rituale usato molto di più dagli Alpha dato che è un'abilità che richiede un bel po' di pratica.- gli rivela Peter.- Uno sbaglio e potresti paralizzare qualcuno o.. ucciderlo.

-Tu.. tu hai molta esperienza, giusto?- chiede ancora terrorizzato Isaac.

-Isaac, rilassati.

-Beh, non ho mai paralizzato nessuno.- dice lui ignorandomi.

-Aspetta, questo significa che..- inizia a dire ma Peter lo blocca. infilzando i suoi artigli nel suo collo. I loro occhi si illuminano e tutto inizia a farsi strano.

-Che sta succedendo?- chiedo alzandomi di scatto dal divano.

-Non lo so, ma non mi piace.- dice lui tirandomi sul divano per il polso ma poi Isaac inizia ad agitarsi e Peter a fare versi strani, così io e Derek ci alziamo di scatto ma Peter ci ferma.

-Aspettate, riesco a vederli.- dice ma poi inizia a fare di nuovo quei versi strani e successivamente sfila velocemente gli artigli dal collo di Isaac lasciandolo sfinito sulla sedia.

-Isaac, stai bene?- chiedo avvicinandomi a lui.

-Si, credo di si.- dice lui guardandomi negli occhi in modo stanco.

-Cosa hai visto?- gli chiede Derek.

-Ehm, è cosi confuso.. ehm.. immagini. Forme vaghe - dice lui molto confuso.

-Ma hai visto qualcosa.- lo incita ancora Derek avvicinandosi a noi.

-Isaac, li ha trovati.- dice Peter finalmente.

-Erica e Boyd?- chiede ancora lui mentre io cerco di prendere un po' di dolore e di stanchezza da Isaac.

-Li ho appena visti. Voglio dire, scorci..

-Ma tu li hai visti.- lo incita ancora Derek.

-Sbagliato.- nega Peter guardando Derek.

-Deucalian.- dice Derek confermando i nostri sospetti mentre mi irrigidisco al suono di quel nome.

-Lui stava parlando a loro.- dice Peter.- su qualcosa sul tempo che si esaurisce.

-Cosa significa?- chiede Isaac toccando il suo collo mentre con l'altra mano tiene la mia. POi guarda Derek.

-Lui li ucciderà.- dice Derek risedendosi sul divano.

-No, no, no, no, no.- inizia a dire Peter.- Lui non ha detto questo. Lui ha fatto loro una promessa, che alla prossima luna piena loro sarebbe morti entrambi.

-La prossima luna piena?- chiede Derek incazzato e capisco perché.

-Ma.. non può essere..

-Domani notte.- dice Peter confermando i nostri sospetti.

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La mattina dopo la festa, chiedo a Derek e Maggie di venire a scuola per vedere quello che mi hanno fatto vedere ieri sera Allison e Lydia ma lui non sembra molto convinto di tutto questo.

-Io non vedo niente.- dice confermando la mia tesi.

-Guarda ancora.-  dico privando a convincerlo.

-Come può un livido dirmi dove sono Boyd e Erica?- chiede perdendo la pazienza.

-E' lo stesso nello stesso senso.- dico io mentre vedo Allison guardare Derek e Derek guardare Allison.- Esattamente lo stesso.

-Non è niente.- dice lui sfidando Allison e sento Maggie sospirare vicino a noi.

-Pareidolia.- dice Lydia e tutti la guardiamo.- Vedere schemi che non ci sono. E' un sottoinsieme dell'apophenia.

-Stanno cercando di aiutare.- cerco di convincerlo lasciando perdere quello che dice Lydia.

-Queste due?- chiede guardandomi come se fosse senza parole.- Questa qui mi ha usato per riportare in vita il mio psicopatico zio, grazie. E questa qui che ha lanciato trenta frecce su di me e sul mio branco.

-Okay, tutto bene, adesso, andiamo!- dice Stiles senza un senso.- Nessuno è morto, giusto? Guarda, ci sono state forse delle piccole mutilazioni, okay, piccole mutilazioni, ma non morti. Questa è quella che io chiamo un'importante distinzione.

-Mia madre è morta.- dice Allison all'improvviso rivolta a Derek e sento Maggie irrigidirsi innervosendosi leggermente.

-Il piccolo codice d'onore della tua famiglia ha ucciso tua madre.- le dice Derek.- non io.

-La ragazza stava cercando Scott. Sono qui per aiutare lui, non te.- gli dice lei decisa ma così non andiamo da nessuna parte.

-Vuoi aiutare?- le chiede sincero Derek.- Trova qualcosa di reale.- dice prima di avvicinarsi alla porta ma lo fermiamo io e Maggie.

-Derek, dalle un'opportunità. Loro sono dalla nostra parte adesso.

-Beh allora, forse dovresti dirle quello che sua madre stava realmente cercando di fare quella notte.

-Derek..- dice Maggie prendendolo per mano.- Stanno cerando di aiutare davvero e tu dovresti parlare con lei, dirle tutta la verità.- ma Derek le lascia la mano di fretta e va via.- Scott, devi comprenderlo.

In quel preciso momento suona la campanella e decidiamo di dividerci. Le ragazze vanno da una parte mentre io, Stiles e Maggie andiamo da un'altra parte.

-Okay, cosa potrebbe volere un branco di Alpha da Boyd e Erica?- chiede Stiles all'improvviso.

-Io non sono sicuro che siano loro che vogliono.

-Derek..- sussurra Maggie.

-Derek? Come se stessero reclutando?- chiede ancora Stiles ma io e Maggie non rispondiamo, ansi ci fermiamo in mezzo alla strada composta da studenti e ci voltiamo indietro vedendo due ragazzi, gemelli, che camminano nella direzione opposta alla nostra.

-Hey, Scott.. Maggie.- ci richiama Stiles.- Venite?

-Voi andate, ci aggiorniamo dopo. Tenete gli occhi aperti, potrebbero essere ovunque.- dice lei prima di andare via.

Durante la lezione di economia, lo sceriffo Stilinski chiama suo figlio fuori dalla classe per avvisarlo della scomparsa della sua amica Heather. Ieri sera noi eravamo a casa sua e sembrava tutto okay ma a quanto pare non è come pensavamo. Lo sceriffo gli dice che la ritengono scomparsa e che l'ultima persona che l'abbia vista sia Stiles. Ovviamente, Stiles è molto preoccupato e la preoccupazione se la porta dietro tutto il giorno anche dopo la lezione.

-Quindi, pensi che loro hanno preso Heather per trasformarla?

-Derek ha detto che è più facile con gli adolescenti.- dice Stiles mentre camminiamo per i corridoi della scuola.

-Ma cosa potrebbe volere un branco di Alpha da un beta?

-Scott, non lo so e non mi importa.- dice e la sua preoccupazione sale alle stelle.- Okay? Questa ragazza.. le nostre madri erano migliori amiche prima che la mia morisse, okay? Noi facevamo un fottuto bagno di bolle insieme, quando avevamo tre anni. Devo trovarla. 

-Allora abbiamo bisogno che Isaac ricordi.

-Come? Peter, Derek e Maggie non hanno potuto farlo. Tu conosci qualche altro lupo mannaro con qualche trucco migliore?- chiede continuando a camminare ma io mi blocco in mezzo al corridoio.

-Forse non un lupo mannaro ma qualcuno che sa molte cose su di loro.- dico riferendomi ad una sola persona. Deaton.

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Dopo che Scott mi ha spiegato il suo piano, ci troviamo a raccolta alla clinica veterinaria per provare questo esperimento. Io e Scott riempiamo la vasca piena di acqua con del ghiaccio mentre Maggie cerca di infondere fiducia in Isaac tenendogli la mano.

-Andrà tutto bene.- dice lei guardandolo negli occhi.

-Si.- risponde lui anche se non sembra molto convinto. Poi Deaton si avvicina a loro e parla direttamente ad Isaac.

-Ovviamente, non sarà particolarmente.. confortante.- lo avverte.- ma se noi possiamo rallentare il tuo cuore abbastanza, tu dormirai come in uno stato di trance.

-Come essere ipnotizzato.- lo asseconda Isaac mentre tutti e tre si avvicinano alla vasca.

-Esattamente. Sarai per metà trasformato. Questo ci permetterà di accedere al subconscio della tua mente.- lo informa il dottore.

-Quanto lento deve essere il suo battito perché funzioni?- gli chiede Scott mentre Isaac si abbassa al livello della vasca.

-Davvero lento.- dice Deaton.

-Okay, bene, quanto lento è davvero lento?- chiedo appoggiandomi alla vasca.

-Molto vicino alla morte.- dice lui come se fosse tutto normale.

-Non sei costretto, Isaac.- gli dice Maggie stringendo una mano sulla sua spalla mentre lui tocca il ghiaccio nella vasca ma esce immediatamente la mano.

-E' sicuro, vero?- chiede Isaac girandosi verso Deaton.

-Vuoi che ti risponda onestamente?- chiede il dottore al futuro paziente. 

-No. Non davvero.- risponde lui sempre più preoccupato. Poi sentiamo un rumore strano e ci giriamo tutti verso di esso. Stiles. Ha indossato un guanto da medico e l'ha tirato.

-Cosa?- chiede come se non avesse fatto nulla di male.

-Sei proprio un idiota.- dice Maggie incrociando le braccia al petto. Vedendo le nostre facce, toglie subito il guanto e lo butta. Poi Isaac si alza.

-Guarda, se ti sembra troppo rischioso, non devi farlo per forza.- gli dico riprendendo le parole di Maggie poco prima ma lui si toglie la maglietta convinto di quello che fa. O almeno sembra cosi convinto. Entra dentro la vasca e inizia a respirare affannosamente per il freddo che prova mentre io e Scott lo teniamo per le spalle. Maggie si avvicina a Stiles e si aggrappa al suo braccio con forza, ma non tanta da fargli male. Poi lo facciamo immergere. Successivamente, emerge dalla vasca trasformato a metà mentre io e Scott cerchiamo di tenerlo fermo. Stiles, cerca di darci una mano tenendolo per i piedi.

-Riportatelo sotto.- ci ordina Deaton e noi obbediamo. Isaac si dimena troppo e cerchiamo di farlo ma è difficile.- Trattenetelo.

-Stiamo provando.- dico io molto arrabbiato.

-Non è troppo rischioso?- chiede Maggie preoccupata.

-Ce la faremo.- dice Deaton con convinzione. Poco dopo, Isaac smette di dimenarsi e arriva a galla come se fosse svenuto.- Ora ricordate, solo io parlerò con lui. Troppe voci potrebbero confonderlo e guidarlo fuori dal trance.. Isaac? Puoi sentirmi?

-Si.- dice lui annuendo leggermente.- Posso sentirti.

-Sono il dottor Deaton, mi piacerebbe porti alcune domande. E' tutto okay?

-Si.- risponde ancora Isaac.

-Voglio chiederti della notte in cui hai trovato Erica e Boyd. Voglio che tu ricordi per me, in vividi dettagli per quanto ti è possibile, come se fossi realmente li.- dice mentre i tuoi e i lampi squarciano il cielo notturno.

-Io.. io non voglio farlo. Io non.. non voglio farlo.- dice lui iniziando ad agitarsi e le luci della sala incominciano ad accendersi e spegnersi a intermittenza.

-Isaac, è tutto okay.- lo rassicura Deaton.- Rilassati, sono solo ricordi. Non puoi essere ferito da un ricordo.

-Non voglio farlo.

-Rilassati..- dice in fine e Isaac si rilassa automaticamente.- Bene. Ora, torniamo indietro a quella sera, al posto in cui hai trovato Erica e Boyd. Puoi dirmi cosa vedi? Li, c'è qualche tipo di edificio? Una casa?

-Non è.. non è una casa.- risponde Isaac alle sue domande.- E' pietra, penso marmo.

-E' perfetto. Puoi darmi altre descrizioni?

-E' polveroso e vuoto.- dice dando altre descrizioni.

-Come un edificio abbandonato?- ma lui non risponde e i tuoi e i lampi si intensificano.- Isaac? Isaac?

-Qualcuno è qui. Qualcuno è qui.- dice iniziando ad agitarsi di nuovo e aggrappandosi al braccio di Scott.

-Isaac, rilassati.

-No, no, no, no. Loro mi vedono. Loro mi vedono!- dice agitandosi sempre di più e gridando.

-Sono solo ricordi.- dice Deaton preoccupandosi di quello che sta succedendo intorno a noi.- Non sarai ferito dai ricordi. Solo.. rilassati.- e lui lo fa di nuovo.- Bene. Adesso, dicci che cosa vedi. Dicci tutto.

-Ho sentito lui.- dice aprendo gli occhi.- Stava parlando della luna piena, circa l'essere fuori controllo quando la luna piena sorge.

-Sta parlando ad Erica?- chiede Deaton mentre noi ci avviciniamo sempre di più.

-Credo.. non posso.. non posso vederla. Non posso.. non posso vedere nessuno di loro.

-Puoi sentire qualcos'altro?- gli chiede Deaton.

-Loro sono preoccupati, preoccupati di cosa potranno fare durante la luna piena. Loro.. loro sono preoccupati di ferirsi a vicenda.

-Se saranno chiusi li dentro durante la luna piena.- inizio con dire preoccupandomi.- Si faranno fuori a vicenda.

-Isaac, abbiamo bisogno di trovarli in questo preciso momento.- gli dice Deatone capendo la situazione.- Puoi vederli?

-No.

-Hai idea di che tipo di stanza sia?- chiede ancora.- C'è un particolare marchio? Un numero su una porta? Un segno?- chiede ma niente anzi, Isaac respira affannosamente e si mette seduto ma non è ancora uscito dal trance.

-Loro sono qui.- dice in un sussurro. Continua a ripeterlo iniziando ad agitarsi sempre di più finché non grida.

-Questo non sta funzionando.- dico avvicinandomi al ragazzo.- Isaac, dove ti trovi?

-Non posso vederli, è troppo buio.- grida Isaac spaventato.

-Dimmi dove ti trovi.- continuo ad incitarlo ma Maggi si mette nel mezzo.

-Derek! Lascialo stare!- dice afferrando la mia mano che tocca il braccio di Isaac. Inizia a gridare per il terrore e una forza invisibile la spinge contro il muro. [Nei capitoli più avanti capirete qualcosa in più ;)]

-Maggie.- dice Stiles avvicinandosi a lei e aiutandola. Vorrei farlo anch'io ma in questo momento trovare Erica e Boyd è al primo posto.

-Isaac, dove ti trovi?- continuo a ripetergli.

-Il suo battuto cardiaco.. potrebbe entrare in uno stato di shock.- cerca di fermarmi il veterinario.

-Derek, lascialo andare.- dice intervenendo anche Scott.

-Isaac, dove ti trovi? Dimmi dove ti trovi!- continuo a gridargli contro.

-Un caveau. Un caveau di una banca.- grida lui in risposta. Poi si risveglia gridando.- L'ho visto. Ho visto il nome.- poi lo aiutiamo ad uscire dalla vasca e Stiles gli porge una coperta mentre Maggie gliela sistema meglio e con cura. Dopo quello che è successo ieri sera, non mi guarda neanche. Ah si, è già mattina.- E' il Beacon Hills first national bank. E' una banca abbandonata e loro li tengono li dentro. Dentro il caveau.- conclude ma non sentendo le nostre risposte, si guarda intorno e vede le nostre facce preoccupate.- Cosa?

-Tu non ricordi quello che hai detto giusto un momento prima di uscire dal trance, vero?- gli chiede Stiles.

-No.

-Hai detto che quando ti hanno catturato, ti hanno trascinato dentro una stanza e li c'era un cadavere.- continua il ragazzino.

-Quale cadavere?

-Erica. Hai detto che era Erica.- dice in fine il ragazzino confessando tutto.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

-Lei non è morta.- continuo a ripetere a questi matti.

-Derek, lui ha detto "C'è un cadavere. E' quello di Erica."- cerca di convincermi il ragazzino.- Questo non ci lascia molto spazio all'interpretazione.

-Allora chi c'è nel caveau con Boyd?

-Qualcun altro, ovviamente.- risponde sempre il ragazzino mentre gli altri stanno in silenzio ad ascoltare.

-E forse, è la ragazza sulla motocicletta.- dice Scott intervenendo nella conversazione.- Okay, la ragazza che ti ha salvato?

-No, lei non era come noi.- lo contraddice Isaac.- e chiunque ci sia nel caveau co Boyd, lo è

-E se questo fosse il motivo per cui Erica è morta?- chiede il ragazzino.- Loro li mettono tutti contro tutti e li guardano durante la luna piena per vedere chi sopravvive. Come un combattimento tra licantropi.

-Bene, allora li dovremmo portare fuori di li stanotte.

-Stai attento con tutto questo, Derek.- mi avverte Deaton.- Tu non puoi semplicemente entrare li dentro.

-Se Isaac c'è riuscito, possiamo farlo anche noi.

-Ma lui non è passato attraverso una porta blindata, vero?- mi fa ragionare lui.

-Abbiamo bisogno di un piano.- dice Scott convinto anche se nessuno dei suoi piani funziona con successo, o almeno, non tutti.

-Quanto tempo ci metteremo per capire come entrare dentro un caveau di una banca in meno di ventiquattro ore?

-Uh, penso che qualcuno l'abbia già fatto.- dice il ragazzino guardando il suo telefono.- "Beacon Hills first national bank chiude le sue porte dopo tre mesi da un rapina al caveau." Qui non dice come sia stata rapinata, ma probabilmente non ci vorrà molto per scoprirlo.

-Quanto tempo?

-E' internet, Derek. Okay? Minuti.- dice convinto il ragazzino ma vedremo se sarà cosi.

-Hanno ragione, Derek.- dice Maggie guardandomi ma non incrociando il mio sguardo.

-Okay, non so se fidarmi di te ma se ci riesci o no, devo salvare il mio branco.- dico prima di andare via anche se sento quello che si dicono Maggie e Stiles.

-Cosa sta succedendo a entrambi?- gli chiede il ragazzino.

-Non lo so..- inizia col dire Maggie e posso sentire la sua preoccupazione.- ma qualcosa sta cambiando.- dice alla fine mentre io corro via.

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Purtroppo la ricerca per entrare dentro il caveau della banca, non è andata come speravamo. Stiles aveva detto a Derek che ci sarebbero voluti pochi minuti mentre noi siamo stati tutta la notte a cercare, tanto che ci siamo addormentati io sulla poltrona e Stiles a terra lasciando la stampante accesa. Veniamo svegliati dal padre di Stiles che grida contro di noi.

-Ragazzi!- urla e ci svegliamo di soprassalto.- Sto andando a lavoro e voi due dovete andare a scuola.

-Papà!- lo richiama Stiles prima che esca dalla stanza.- Heather?

-No. Niente ancora.- dice suo padre prima di andare via.

-Dieci ore e niente.- dice poi lui alzandosi e scalciando tutti i fogli a terra.

-Troveremo qualcosa.

-Trovare qualcosa non renderà Erica meno morta o Boyd essere meno vicino alla morte.- dice iniziando a raccogliere un bel po' di carte.

-Beh, abbiamo ancora tempo.

-Tutto questo è tipo "rimane ottimisti in faccia a un completo e totale disastro" che fa parte del programma "esser un migliore Scott Mccall"?- mi chiede anche se con un leggerlo sarcasmo.

-Uh, no.. se non funziona.

-No, funziona.- dice ma poi si blocca e guarda uno dei fogli che ha in mano. Poi inizia a gridare chiamando suo padre.- Uh, papà? Papà!

Poi capisco perché: Mi tira il foglio che aveva in mano e vedo che nella foto che ritrai i rapinatori che entrano nelle vetture della polizia, c'è anche il padre di Stiles quindi sicuramente saprà come hanno fatto a entrare i rapinatori.

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Quando arriviamo a scuola mi arriva un messaggio di Derek che mi avverte dove vederci e a che ora.

-Okay, ci incontriamo tutti da Derek alle 17:00 per ultimare il piano, e non interverremo finché non si fa buio.- dico mentre scendiamo dalla sua jeep.

-Okay. Cosa dobbiamo fare fino ad allora?- mi chiede sistemandosi lo zaino.

-Cosa, adesso? Abbiamo inglese.- gli dico mentre entriamo dentro la scuola dirigendoci verso la classe d'inglese.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

-Okay, vedete questo?- dice Stiles poggiando una cartina dell'edificio della banca sopra il tavolo del loft di Derek.- Questo è come i rapinatori sono entrati. E' una presa d'aria condizionata sul tetto. Collegata all'interno del muro del caveau, la quale è qui, okay? Uno dei rapinatori si è calato per il condotto. Ora, lo spazio è molto piccolo, gli ci sono volute dodici ore per trapanare il muro, e trapassare la pietra. Poi per tutto il resto della notte, hanno aspirato i soldi e mandati al ragazzo sul tetto attraverso il piccolo condotto sul muro. Boom.

-Possiamo adattarci li dentro?

-Si, possiamo, ma davvero appena.- mi risponde Stiles.- E loro, ovviamente, hanno sistemato il muro quindi abbiamo bisogno di un trapano o una cosa del genere. Penso, forse un..- ma viene interrotto da Derek.

-Ascolta, dimentica il trapano.- dice lui serio.

-Scusa?- gli chiede il mio migliore amico.

-Se io vado per primo, quanto spazio ho?-chiede sempre più serio Derek.

-Che cosa.. che cosa credi di fare, Derek?- gli chiede il mio migliore amico.- Prenderai a pugni il muro?

-Si, Stiles. Prenderò a pugni il muro.- gli risponde Derek incrociando le braccia al petto mentre sento Maggie sospirare dal divano. 

-Okay, ragazzone. Facci vedere.- lo provoca Stiles.

-Stiles, io non lo farei.- gli consiglia Maggie ma ovviamente lui neanche la sente.

-Fammi vedere questo pungo. Grande e vecchio pugno. Fallo, avanti.- lo provoca Stiles e Derek alza il pungo destro. Ahi, la vedo male.- Alza bene il pugno, non essere spaventato. Grande e cattivo lupo. Si, guardalo. Okay, vedi questo?- dice alzando il suo palmo sinistro e afferrano il polso di Derek con la destra.- Ci sono, forse, tre pollici di spazio per caricare abbastanza forza per prendere a pugni un solido..- ma viene bloccato da Derek che gli molla un fortissimo pugno spingendolo via, quando Stiles gli lascia il polso.- Ah! Ah! Lui può farlo. 

-Attraverserò il muro.- dice Derek in modo convincente mentre anche Maggie si avvicina al tavolo.- Chi mi segue la sotto?

-Beh, voglio scoprire chi è l'altra ragazza anche se non è Erica e poi rimane Boyd quindi.. si va.- dice Maggie sorridendo e Derek le dedica un piccolissimo sorriso prima di guardare suo zio seduto sulle scale a chiocciola che portano al piano superiore.

-Non guardarmi.- risponde Peter allo sguardo.- Non sono ancora in forma per combattere velocemente, e onestamente, con Isaac fuori dai giochi non sembra che tu abbia molte probabilità dal tuo lato.

-Quindi dovrei semplicemente lasciarli morire?- chiede Derek.

-Uno di loro è già morto.- risponde Peter con tono di chi ha sempre ragione.

-Noi non lo sappiamo.- risponde Derek scandendo ogni singola parola.

-Devo ricordarti quello che stiamo affrontando? Un branco di Alpha e tutti solo sono degli assassini. E se questo non basta a spaventare le tue palle su per lo stomaco, prova a ricordare che due di loro combinano se stessi per formare un Alpha gigante.- dice Peter cercando di farci ragionare, a modo suo.- Sono sicuro che Boyd e Erica erano dei ragazzi dolci. Mancheranno a tutti.

-Può qualcuno ucciderlo di nuovo, per favore?- chiede serio Stiles.

-Derek, seriamente? Non vale la pena.- afferma Peter incrociando le bracci al petto.

-Sempre molto gentile.- dice sarcastica Emma.

-Tu cosa ne pensi?- chiede Derek 

-Si, se vuoi tu vuoi che io venga..- inizia Stiles ma viene interrotto da Derek.

-Non tu.- dice Derek con tono ovvio.

-Scott.- dice Stiles arrivando alla conclusione più ovvia.

-Non so cosa sia successo ad Erica ma se Boyd è ancora vivo, dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo provare.

-Ma?- mi chiede Derek.

-Chi è l'altra ragazza? Quella rinchiusa la dentro con Boyd?- chiedo esprimendo i miei dubbi.

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Derek, Scott e Maggie sono appena andati via e io rimango insieme a Peter nel loft di Derek. L'attesa è snervante ma purtroppo dentro quel caveau sarei stato inutile o peggio mi sarei fatto ammazzare. Meglio di no.

-Lo sai, non posso rimanere ad aspettare qui così. I miei nervi sono rovinati, severamente rovinati.

-Potrei renderti incosciente e svegliarti quando è finita.- dice con molta tranquillità Peter sdraiato sul divano.

-Pensi davvero che Erica sia morta?

-Pensi che mi importi davvero?- chiede sorpreso.

-Non riesco a capire perché proprio la banca, okay? Cosa.. perché non li hanno portati in una tana sotterranea o qualcosa del genere? Sono un branco di Alpha, giusto? Dovrebbero avere una tana.

-Sono lupi mannari, non un branco di cattivi.- mi risponde lui calmo.

-Aspetta un secondo.- dico iniziando a girare per la stanza.- magari loro vivono li. Magari, il caveau della banca ricorda loro le piccole tane da lupi.

-Tane da lupi?- chiede come se fosse senza parole.

-Si, tane da lupi. Tu dove vivi?

-In un intreccio di tane sotto terra situate nel profondo del bosco.- dice serio anche se non sembra convincente.

-Whoa, davvero?

-No, idiota. Ho un appartamento a Downtown.- dice lui ridendo di me.

-Okay, va bene, ma ancora ci potrebbero essere prove che qualcosa è collegato alla banca. E perché aspettare fino alla luna piena? Perché non ucciderli quando volevano loro?

-Forse pensano che sia poetico.- dice sempre con sarcasmo.

-Hanno avuto tre lune piene per essere poetici.

- E tu hai bisogno di una sola luna piena per essere così noioso..- dice ma poi si blocca all'improvviso.

-No, continua. Finisci quello che stavi dicendo. Sono.. sono noioso. Cosa stavi per dire?

-Di cosa sono fatti i muri?- chiede alzandosi dal divano.

-Cosa? uh.. non lo so.. sembrano legno e mattoni o..- ma mi interrompe.

-No, il caveau, i muri del caveau.. di cosa sono fatti?- chiede avvicinandosi al tavolo. Poi inizia a cercare tra i fogli sparli li sopra.- dove c'è scritto? Non dicono niente. Dove.. dove dovrebbe essere scritto il materiale, il tipo di pietra?

-Oh! Qui.- dico prendendo altri fogli.- Dovrebbe essere scritto qui.- Li. E' questo.

-Hecatolite.- sussurra Peter.

-E' così terribile? Questo suona terribile.

-Prendi il telefono e chiamali. Ora!- grida alla fine.

-Okay, perché?- dico prendendo il telefono.

-Perché Boyd e la ragazza non si uccideranno a vicenda. Loro uccideranno Derek, Scott e Maggie.

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Siamo arrivati al di fuori della banca con un silenzio tombale davvero imbarazzante. Derek, sembra davvero preoccupato e Scott sembra immerso nei suoi pensieri. Qualcosa però mi dice, quando arriviamo nel retro della banca, che qualcosa non va.

-Cosa?- chiede Derek dopo che Scott gli ha rivolto un piccolo sguardo.

-C'è qualcosa che non posso fare uscire dalla mia testa.- dice Scott.

-La luna sta sorgendo, Scott. Di che cosa si tratta?- chiede agitato Derek.

-Rischio e ricompensa.- risponde lui.

-Cosa?

-Non stiamo tenendo conto dei rischi con molte più informazioni. Non conosciamo abbastanza fatti.

-Non abbiamo abbastanza tempo per scoprirlo.- dice innervosito il più grande.

-Si, ma pensaci. Hanno messo il triskele sulla tua porta quattro mesi fa. Cosa hanno fatto per tutto questo tempo? Perché aspettare fino ad ora?

-Non abbiamo il tempo per capire questo piccolo dettaglio.- dice ancora più agitato il più grande.

-E se questo piccolo dettaglio fosse il perché della loro attesa.. e se questo fosse il più importante?- chiede ancora Scott.

-Allora non facciamo niente e Boyd e Erica saranno morti.- dice lui.- Io so cosa sto rischiando. La mia vita per la loro.- conclude per poi salire sui cassonetti e aggrapparsi alle sbarre della finestra per poi salire sulla scala.- E non ti incolpo se non mi seguirai.

-Qualcosa non va.- dico a Scott prima di salire anch'io ed essere seguita da Scott.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Dopo che Derek sfonda il muro a forza di pugni, riusciamo ad entrare dentro il caveau della banca. Non vediamo nessuno a riusciamo a sentire i battiti di due cuori.

-Boyd?- lo chiama Derek e lo vediamo vicino a un pilastro. Ha sfoderato gli artigli.- Boyd? Sono io, sono Derek.- continua a dire cercando di calmarlo mentre il telefono di Scott suona.

-Hey Stiles, adesso non è un buon momento.- risponde Scott. Quando Boyd sente la voce preoccupata di Stiles, si gira verso Scott. Ma non gli do peso perché sono attenta a quello che dice Derek e a quello che potrebbe fare il ragazzone.

-Siamo qui per tirarti fuori, okay?- continua a dire Derek in tono calmo.

-Derek, abbiamo un problema. Un grosso problema.- dice Scott.

-Che succ..- inizio a dire ma vengo interrotta da una presenza.. l'altra ragazza.

-Cora?- diciamo io e Derek insieme mentre io mi avvicino di qualche passo a Derek per vedere meglio ma so benissimo che è lei.

-Chi?- chiede Scott.

-Cora?- ripete ancora Derek e lei sembra infastidita.

-Derek, Maggie.. uscite di qui.- dice lei con l'affanno.- Andate via, adesso!

All'improvviso la porta si apre e appare la consulente della scuola. In quel momento ci accorgiamo che siamo circondati da un cerchio di frassino e lei lo chiude.

-No!- grida Scott per poi correrle in contro.- No, aspetti.

Troppo tardi. Lei chiude il cerchio e Boyd e Cora iniziano a ringhiare venendoci contro e attaccando. Iniziamo a lottare E cerco di allontanare Cora il più lontano possibile da suo fratello, potrebbe pentirsene, e loro si occupano di Boyd. Continuo a combattere contro di loro mentre loro si avvicinano al muro.

-La conoscete?- gli chiede Scott.

-E' mia sorella, mia sorella più giovane.- gli spiega Derek.

-Che diavolo sta facendo qui?- chiede senza parole Scott.

-Come se ne sapessi qualcosa. Pensavo fosse morta.- spiega ancora Derek. Poi all'improvviso arriva Allison davanti la porta del caveau. Che diavolo ci fa lei qui?

-Attenzione!- grida lei e Derek e Scott tornano a darmi una mano. Scott viene attaccato da Boyd mentre Derek mi da una mano a fermare sua sorella. Boyd ferisce gravemente Scott e del sangue gli esce dalla bocca. Mi allontano di poco da Derek e guardo verso il basso. Porto le mani al mio stomaco e quando le allontano vedo del sangue macchiarmi le mani, poi lo sento colarmi dalla bocca. Inizio a vedere tutto sfocato e a sentire tutto come se fossi lontana chilometri.

-No! Non rompere il sigillo.- grida Derek a Allison ma lei guarda Scott ferito da Boyd e grida il suo nome.

-Boyd!- grida e rompe il sigillo. Boyd lascia Scott e Cora si libera dalla presa di Derek. Fuggono via. Derek raggiunge Allison e la prende per un braccio.

-Non toccarla!- grida Scott raggiungendoli.

-Cosa credevi di fare?- le grida contro Derek.

-Che dovevo fare qualcosa.- dice lei liberandosi dalla sua presa. Qualcosa non va.. sento di sta per perdere le forze.

-Ha salvato le nostre vite.- grida ancora Scott.

-Si, e cosa pensi che faranno loro la fuori?- grida ancora Derek contro Scott, sta volta.- Hai una minima idea di cosa succederà ora che solo liberi?

-Vuoi incolparmi?- inizia a gridare Allison anche se continuo a sentirli sempre più lontani.- Bene, ma io non sono quella che trasforma adolescenti in assassini.

-No, solo il resto della tua famiglia lo fa.- le confessa Derek.

-Ho fatto degli errori. Gerard non è colpa mia.- dice lei calmandosi.

-E cosa mi dici di tua madre^- le chiede lui.

-Che cosa intendi?- chiede lei non capendo.

-Diglielo, Scott.- dice Derek rivolto a Scott ma le cose peggiorano sempre di più quando con una mano mi appoggio al muro dietro di me.

-Che cosa intende, Scott?- chiede Allison al diretto interessato ma non mi importa di nulla ormai.

-Derek..- sussurro e poi si sente un rumore. Il mio corpo che cade a terra di faccia.

-Maggie!- grida lui correndo verso di me ma non riesco a sentire più nulla o vedere altro che buio. Buio che mi circonda.

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Capitolo 23
*** Capitolo ventitre ***


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Dopo quello che è successo in quella banca abbandonata, abbiamo portato Maggie svenuta e il corpo senza vita di Erica alla clinica veterinaria. Maggie non da segni di miglioramento e Deaton non mi ha ancora chiamato, questo vuol dire che non si è ripresa per niente. Sto correndo nel bosco alla ricerca di segni di vita di Boyd e Cora. Non posso ancora credere che la piccola sorellina di Derek sia riuscita a scampare all'incendio ma che sia stata catturata da un branco di Alpha. Ma la cosa più sconvolgente è che sia viva. Comunque sia.. la gente è in pericolo con quei due a piede libero e dividermi da Derek credo sia stata l'idea più sensata della serata. Inizio a sentire delle urla che vengono da dentro il bosco. Le seguo e da lontano vedo Boyd prendersela con dei bambini. Noto a terra il barattolo pieno di lucciole. Lo faccio rotolare ai suoi piedi aperto e quando si ferma, le lucciole gli ronzano in torno facendo distogliere la sua attenzione dai bambini. Questo mi da il vantaggio di prenderli e allontanarli da lui. Quando si accorge che i bambini sono spariti, ruggisce ma inizia a correre nella direzione opposta alla nostra facendomi perdere le sue tracce. Derek mi chiama e gli comunica la bella notizia.

-Li hai persi?- mi domanda attraverso il telefono.

-Si, una specie.

-Non era esattamente nei piani.- dice leggermente agitato.

-Lo so, per questo pensavo che fosse stato meglio agire insieme. Fidati di me, è troppo forte e troppo veloce e troppo arrabbiato per una sola persona da gestire. Dobbiamo cercarli insieme.

-Ascolta, mi trovo sul sentiero all'entrata della riserva.- dice serio per indicarmi la sua posizione.- Possiamo vederci qui?

-Certo, devo solo occuparmi di una cosa prima.- dico chiudendo e guardando i due bambini attaccati al mio braccio.

***********************************

Dopo aver lasciato i bambini vicino la loro casa, ritorno a correre in mezzo ai boschi per raggiungere Derek vicino al sentiero della riserva. Quando lo raggiungo, iniziamo a correre per il bosco in cerca di Boyd e Cora prima che facciano un danno davvero serio o che uccidano qualcuno. Ci fermiamo in mezzo al bosco e vediamo delle orme a terra.

-Sono loro?

-Non siamo gli unici ad aver deciso di agire insieme.- mi dice lui in modo serio ma sempre nervoso.

-Questo rende tutto più facile o più difficile per noi trovarli?

-Non lo so.- dice sospettoso e nervoso.

-Derek..- lo richiamo per catturare la sua attenzione.- ho visto Boyd cercare di uccidere due bambini. E.. faranno questo a chiunque troveranno?

-A tutti e a chiunque..- dice iniziando a muoversi di nuovo.

Mentre corriamo nel bosco, ripenso a quello che è successo poco prima. A Maggie che cade svenuta a terra, a Derek che non la vuole lasciare, alla faccia di Allison quando scopre della madre e di quello che ha cercato di fare a me e a Maggie, del corpo di Erica tra le braccia di Derek e delle sue parole alla clinica veterinaria. I flashback iniziano a inondare la mia mente e mi viene difficile toglierli dalla mia mente.

*flash*

-Maggie!- grida Derek quando la vede cadere a terra e la mia testa inizia a girare. Lo vedo, disperato, che la prende tra le braccia e cerca di farla svegliare e aprire gli occhi.- Maggie, piccola, ti prego.

-Derek, sento il suo battito. Forse, dovresti andare a cercare Erica.- gli dico attirando la sua attenzione.

-Ma..

-Niente ma. Dalla a me.- lo convinco. Prende Maggie in braccio e la poggia tra le mie braccia poco dopo essermi seduto a terra.

-Se si sveglia..- inizia a dire ma lo interrompo.

-Griderò il tuo nome.- dico prima di vederlo andare via. Adesso la mia attenzione è rivolta tutta ad Allison e le dico cosa è successo quella notte. Di come mi abbia ingannato e di come ci sia andata nel mezzo anche Maggie. Derek non l'ha morsa di proposito, è stato tutto uno sbaglio. La guardo e la sua faccia diventa di ghiaccio.

-Ha tentato di uccidervi.- dice rimanendo paralizzata.

-Ehm.. si.. si.

-Perché non me l'hai detto?-mi chiede come se fosse arrabbiata del fatto che non le abbia detto niente e guardandola capisco che è davvero così.

-Ti dirò ogni cosa, okay? Ti dirò tutto quello che vuoi sapere, ma adesso..

-Solo dimmi perché.- dice lei interrompendomi.

-Non potevo. Allison, non potevo permettere che quello fosse l'ultimo ricordo che avessi di tua madre.- le dico il più sinceramente possibile. Vedo che vuole replicare ma alle sue spalle arriva Derek con in braccio Erica. In un rigoroso silenzio, portiamo Maggie ed Erica alla clinica veterinaria in macchina con Allison, dato che noi eravamo a piedi, ma non si ferma con noi. Poggio Maggie su un lettino e Derek fa lo stesso con Erica. 

-Derek, mi dispiace per la tua perdita..- gli dice Deaton.- perdere un membro del branco è..

-Come perdere un pezzo di te stesso.- gli risponde Derek serio e poi si avvicina al lettino di Maggie.- Ma adesso l'unica cosa che conta è capire cosa sta succedendo a Maggie. Boyd ha ferito Scott e anche lei ha sentito la stessa ferita. Scott è guarito mentre lei è svenuta e non si sveglia. Voglio sapere perché.- dice ancora più serio e arrabbiato.

-Derek, io non so darti risposta ma credo ci sia una connessione tra Scott e Maggie.- dice Deaton guardandolo ma non credo sia tutta la verità.- In questo momento la vostra priorità è trovare Boyd e l'altra ragazza..

-Cora.

-Tua sorella è..- inizia Deaton ma Derek lo interrompe.

-Viva, si. Andiamo Scott.- dice muovendosi ma prima di andare si blocca.- Se dovesse morire, ti troverò e te la farò pagare. Se dovesse morire, morirei anch'io.- poi mi guarda.- Tu non dire una parola, a nessuno.

*flash*

Torno alla realtà sentendo i versi di un animale inferocito, o meglio, un licantropo inferocito. Quando mi avvicino al suono, vedo Isaac a terra in posizione di attacco ma sono più veloce e colpisco il bersaglio, Cora, mandandola a terra insieme a me. Mi alzo e insieme a Isaac e Derek la accerchiamo. Lei e il fratello iniziano a ruggire tra di loro ma poco dopo scappa inseguita dai due. Mi avvicino alla ragazza che in tutto questo è stata in silenzio a guardarci ma si spaventa. Così alzo le mani e non mi avvicino più di tanto.

-Stai bene?

-Cosa?- chiede lei terrorizzata.

-Va tutto bene?- chiedo e lei annuisce velocemente.- Devi andare via da qui immediatamente, okay? Va via dal bosco. Va via di qui il più veloce che puoi.- le dico prima di iniziare a seguire gli altri due.

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Okay, aver lasciato Peter al loft di Derek penso sia stata la cosa più saggia al mondo dato il suo passato ma essere chiamato da Lydia nel bel mezzo della notte perché ha trovato un cadavere, non credo sia una bella cosa. Arrivo alla piscina comunale con la jeep in pochissimo tempo e quando scendo dalla macchina, inizio a gridare il suo nome.

-Lydia? Lydia?- poi la trovo dentro il complesso.- Lydia, stai bene?

-Sto bene.- risponde lei anche se terrorizzata.- Quello, laggiù, non è okay.

-Si, va bene. Chiamerò mio padre.- le dico cercando il telefono ma lei mi ferma.

-Ho già chiamato il 911.- dice terrorizzata.

-Hai chiamato la polizia prima di chiamare me?

-Devo sempre chiamare te quando trovo un cadavere?- chiede con sarcasmo.

-Si!- grido in modo ovvio mentre prendo il telefono e chiamo l'unica persona al mondo che mi verrebbe in mente di chiamare in questi casi. Scott.

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Mentre siamo nel bosco e mi unisco agli altri, mi arriva una telefonata di Stiles e la notizia non è piacevole. Lydia ha trovato un cadavere nella piscina pubblica e pensano siano stati Boyd e Cora.

-Sei sicuro?

-Si.- risponde lui sicuro di sé.- gola tagliata e sangue da per tutto. Qui è come il fottuto 'shining'. Se due piccole gemelle vengo fuori dal bosco, iniziando a chiedermi di giocare con loro per sempre, non ne sarò sorpreso.

-Puoi andare un po' più vicino per essere sicuro che siano stati loro?

-Essere sicuri che siano stati loro? Scott, chi altri se ne va in giro a tagliare le gole?- mi chiede sorpreso.

-Per favore, fallo.- gli chiedo e poco dopo mi da la conferma ma non credo abbia un senso. Infatti, Derek, sembra essere del mio stesso parere.

-Tutto questo non ha alcun senso.- dice incrociando le braccia al petto.- la piscina pubblica è dall'altra parte della strada che conduce al bosco. Non li abbiamo tracciati li vicino.

-Derek, hanno ucciso qualcuno.

-Come hanno potuto muoversi così velocemente?- chiede ancora cercando di farmi ragionare.

-Derek..

-Ma non posso essere così veloci stando su due piedi.- continua a dire sempre più convinto.

-Hanno ucciso qualcuno. Un ragazzo innocente è morto.. ed è tutta colpa nostra.

-E' colpa mia.- dice alla fine.

-Abbiamo bisogno di aiuto.

-Abbiamo Isaac, adesso.- dice indicando il ragazzo al suo fianco.

-Intendo un aiuto vero.- dico e Isaac mi guarda come per ringraziarmi in modo sarcastico.- Sono troppo veloci per noi, per tutti noi. Sono troppo forti, troppo rabbiosi.

-Li prenderemo.- continua convinto Derek.

-E cosa succederà se lo faremo? Li tratterremo da qualche parte finché il sole non sorgerà?- chiede Isaac.

-Forse sarebbe più facile se li uccidessimo.- dice all'improvviso Derek. Cazzo, parliamo del suo branco e di sua sorella.

-Ucciderli non è la cosa giusta da fare.

-E se invece lo fosse?- chiede Isaac.- Se non possiamo prenderli, cosa dovremmo fare?

-Trovare qualcuno che sa cosa stanno facendo.

-Chi?- chiede Derek anche se so già che ha capito perfettamente.

-Qualcuno che sa come cacciare un lupo mannaro.- dico pensando a una sola persona. Chris Argent.

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Appostarsi di notte per cercare di convincere un cacciatore a trovare due perone a te molto care, non è la cosa migliore del mondo soprattutto con Maggie in quelle condizioni. Am, la mia Am. Deaton non ha ancora chiamato Scott e questo vuol dire che non si è ancora svegliata e che la situazione potrebbe anche peggiorare. Okay, non pensiamo a Maggie in questo momento. Concentriamoci su Scott e sul fatto che Chris Argent gli punta una pistola alla testa.

-Tu pensi che questo funzionerà?- chiede, all'improvviso, Isaac al mio fianco.

-No.

-Esatto, neanche io.- dice lui confermando i miei dubbi.- Quindi, tua.. tua sorella..- inizia a dire ma lo guardo in modo serio, anche se sono curioso di capire dove voglia andare a parare.- Si, beh..- continua venendo la mia faccia e si schiarisce la voce.- E' un brutto momento, mi dispiace. Chiederò più tardi, ve bene.- ma io torno a guardarlo con entrambe le sopracciglia alzate.- O mai. Si, si, per me va bene il mai.- finisce mentre io annuisco alle sue parole. Ma poco dopo ricomincia a parlare.- Ma con Maggie, quindi, voi.. avete rotto?

-Isaac, come mai ti interessa così tanto di mia sorella o della ragazza che è cresciuta con me per tutta la vita?

-Beh.. tua sorella è una persona nuova e Maggie è in fin di vita e lo sento che c'è qualcosa che non va, sono un tuo beta?!- dice lui anche se non molto convito di quello che dice.

-Ti risponderò solo ad una di queste domande.- dico e lui annuisce.- Non so cosa c'era tra me e Maggie e non cosa provo sinceramente ma so che deve stare al sicuro. Ha perso molto e questa storia degli Alpha non migliora la situazione. Deve stare bene e se questo vuol dire non toccarla più, non baciarla più e allontanarla dalla mia vita, allora va bene così.

Vedo che vuole provare a rispondere ma ovviamente veniamo interrotti da quello che Chris Argent dice a Scott.

-Primo, perché dovrebbe importarmi di qualcuno collegato a Derek Hale?- chiede sempre puntando la pistola.- e secondo, non conosco questo ragazzo, Boyd e non conosco il suo cognome.

-Boyd è il suo cognome.

-Qual è il suo nome?- chiede ancora Argent

-Vernon e solo per curiosità, c'è una ragione per la quale la pistola è ancora puntata su di me?

-Beh.. c'è probabilmente, ancora, una parte di me che vuole spararti.- dice Argent non abbassando la pistola.

-Posso capirlo.- dice Scott con non curanza ma Argent mette via la pistola.

-Scott, ho visto mio padre fare il lavaggio del cervello a mia figlia e trasformarla in un assassino. Il mondo, il tuo mondo, ha decimato il mio. Mia moglie, mia sorella, mio padre, la mia intera famiglia. Perché dovrei fare dei passi avanti per tornare dentro tutto questo?

-Perché le persone potrebbero morire.- dice Scott riferendosi inconsciamente a Boyd e Cora.- e perché tu sai come trovare Boyd e Cora senza ucciderli.

-Mi dispiace. Non posso aiutarti.- dice Chris Argent andando verso la macchina. Merda, lo sapevo che non avrebbe funzionato. Ma poi Scott lo ferma.

-Pensi che potresti farmi, un piccolo, piccolissimo favore?- chiede e Chris gli dice di salire in macchina. Mette in moto e partono mentre noi li seguiamo piano ma sempre attaccati alle costole. Quando arriviamo al luogo indicato da Scott, vediamo le macchine della polizia e un'autombulanza. Due persone, un uomo e una donna, piangono sopra il corpo di un ragazzo messo su una barella. Il ragazzo trovato da Lydia. Scott sta per scendere dalla macchina ma sentiamo Chris Argent fermarlo e poco dopo gli chiede dove è stato l'ultimo posto che li abbiamo visti. Maggie, aveva ragione. Devo fidarmi di più di Scott e delle sue idee. Torniamo nel bosco.

**********************************

-Li troverai seguendo le loro impronte?- gli chiede Argent abbassandosi all'altezza dello zaino che ha buttato a terra e al livello di Scott.

-Ci proverò.- risponde lui.

-Bene, allora, stai perdendo il tuo tempo.- replica Argent.- Esiste una sola creatura sulla terra che può visivamente seguire le orme e quello è l'uomo. E se voi non siete allenati come me, non avete idea che queste impronte sono di Boyd.- dice indicando alla nostra destra. Poi indica alla nostra sinistra.- e queste..

-Sono di Cora.- lo interrompe Isaac sicuro di sé.

-No. Sono le tue.- gli dice con mezzo sorriso.- Hai calpestato velocemente quelle di Cora appena sei arrivato qui. Ascoltate, so che voi tre avete focalizzato metà delle vostre energie per resistere agli impulsi della luna piena e con quello che è successo alla vostra amica poi..- dice guardando soprattutto me come se sapesse qualcosa e indurisco la mascella.- ma questo vi mette in una posizione di severo svantaggio da Boyd e Cora, che hanno completamente ceduto agli impulsi. Hanno premuto il pedale dell'acceleratore a fondo mentre voi state andando entro il limite di velocità.

-Quindi che cosa dovremmo fare?

-Concentratevi sul vostro senso dell'olfatto. I lupi sanno come tracciare le loro prede, fino a cento miglia al giorno di odori. Un cacciatore addestrato può utilizzare gli odori per tracciarli. Se il vento è dalla loro parte, i lupi posso sentire gli odori anche a due mila miglia di distanza, il quale significa portare loro da noi o dentro una trappola.- continua la spiegazione lanciando poi una rete fatta di corde a Scott che l'afferra al volo.- La luna piena ci da un vantaggio: avranno una firma termica più elevata, questo significa poterli tracciare più facilmente con i raggi infrarossi.- dice lanciando una maschera a Isaac e una a me ma io la rifiuto anche se con gentilezza ma con determinazione.

-Grazie, ma ho i miei.- dico facendo cambiare colore ai miei occhi.

-Ricordate solamente, non siamo cacciando animali selvatici. Al di sotto di questi impulsi, ci sono due esseri umani intelligenti. Non pensate che non possano essere collegati al loro lato umano. E' soppresso, ma è lì, e ricorda loro come mascherare il loro odore, come coprire le loro tracce o come sopravvivere.- conclude Argent mentre ci spostiamo verso lo strapiombo e osserviamo le luci della città di Beacon Hills.- Quando è stata l'ultima volta che hai visto tua sorella? 

-Nove anni fa. Io e Margareth avevamo litigato e.. pensavo fosse morta nell'incendio.

-Senti di non poter riconoscere il suo odore?- mi chiede ancora ma io nego in silenzio.- Scott, ha fiducia nelle tue capacità?

-Onestamente, la maggior parte del tempo, sto cercando di non pensare a tutto quello che potrei sentire.- gli risponde il ragazzino.

-Bene.- dice lui con un sospiro.- Il problema si presenta quando oltrepassano il bosco e si scontrano con l'area residenziale. oltrepassando la scuola di Beacon Hills, si troveranno al centro della città.

-Non inizieranno ad uccidere tutto quello che incontreranno, vero?- chiede Isaac con stupidità.

-No, ma c'è un'importante differenza da riconoscere. I lupi cacciando per il cibo, fino a quando non sono pieni. Ma Boyd e Cora stanno cacciando per il piacere di uccidere, per qualche soddisfazione da predatore all'apice primordiale che avviene quando si fanno a brandelli sanguinolenti i colpi con sangue caldo. E chi lo sa quando saranno soddisfatti?!- spiega Argent

-Non possiamo ucciderli.- afferma Scott.

-Che cosa succede se non riusciamo a catturarli?- chiedo tranquillo ma diretto.

-Allora, forse, abbiamo solo bisogno di contenerli.- risponde Argent.- Non c'è nessuno a quest'ora a scuola, giusto?

-Vuoi intrappolarli dentro?

-Se c'è una stanza con una porta abbastanza solida, niente finestre o vie di fuga.- spiega la sua idea Argent.

-Che ne pensate del locale caldaia?- chiede Isaac e tutti ci giriamo verso di lui.- C'è una sola grande porta d'acciaio.

-Siete sicuri che la scuola sia vuota?- chiede ancora Argent.

-Dovrebbe esserlo.- conferma Scott.- Non dovrebbe esserci nessuno così tardi, giusto?

-Bene, allora facciamolo.

-Sei sicuro di non voler chiamare Deaton e vedere se Maggie può aiutarci?- chiede Scott.

-Se si fosse svegliata, avrebbero chiamato.- rispondo teso volendo cambiare discorso.

-Scott mi ha detto che cosa è successo. Mi dispiace.. sembra una brava ragazza.- cerca di fare il carino Argent.

-E' la ragazza migliore che conosca.- dico serio e molto fiero della donna che è diventata. Poi lo vedo abbassarsi e infilzare il terreno con uno strumento strano. Sembra una piccola lanterna.

-Esistono emittori ultrasonici. E' uno degli utensili che utilizziamo per intrappolare i lupi mannari, spingendoli in una direzione che vogliamo che prendano.- svela uno dei suoi trucchetti. Poi preme il pulsante al centro e ci fa coprire le orecchie a tutti e tre.- Emette un'altissima frequenza che solo loro possono sentire.

-Non sta scherzando.- conferma dolente Isaac. Poi lo spegne e ne divide un po' ciascuno.

-Questi li spingeranno verso la scuola?

-E poi arriva il momento per voi di chiuderli nel locale caldaia.- conclude confermando tutto il piano.

-Qualcun altro ha dei ripensamenti sul piano dove noi, ehm, semplicemente li uccidiamo?- chiede dubbioso Isaac.

-Funzionerà.- dice fiducioso Scott ma non ne sono molto sicuro. Poco dopo ci dividiamo e iniziamo a creare una strada bene definita che loro possano sentire portandoli fino a scuola.

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Non capisco proprio che cosa mi stia succedendo. Esco per fare una cosa e mi trovo in luoghi con cadaveri o mostri che sbucano dal nulla. non ci sto capendo più niente. Dopo quello che è successo, Stiles continua a seguirmi da tutte le parti, anche a casa.

-Non dovevi seguirmi a casa.- gli dico mentre varchiamo la porta di camera mia.

-Voglio solo essere sicuro che sia tutto okay.- dice seguendomi anche in camera mia.

-Ho una costa della polizia.

-Li conosco bene i meccanismi della scorta, okay?- dice mentre mi siedo sul mio letto.- Non sono neanche lontanamente affidabili come la gente pensa.

-Bene, ma non c'era il bisogno che tu mi seguissi dentro la mia stanza.

-Bene, io..- inizia a dire ma si blocca non trovando una scusa plausibile.- Ehm, si, non ho una risposta per questo. Posso andare.

-Stai veramente andando via senza chiedermi la domanda che muori dalla voglia di porgermi?

-Doma.. io.. io non sto morendo dalla voglia di chiederti qualcosa.- mente lui per essere gentile ma so che non è così.

-Posso vederlo sulla tua faccia.

-Forse, la mia faccia ha una naturale espressione interrogativa.- dice lui continuando a mentire.

-Beh, la tua espressione interrogativa mi sta facendo innervosire. La risposta è che non ho la più pallida idea di come sono finita li e aver trovato quel corpo. Non avevo idea di dove fossi, finché non sono uscita dalla macchina.

-Già.. ma l'ultima volta che una cosa del genere è successa..- inizia Stiles ma io lo fermo.

-Lo so. Lo zio di Derek.

-Peter.- dice lui con timore.

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-E la preda divenne il cacciatore.- dico mentre guardo il mio stupido nipote piantare nel terrone uno di quegli aggeggi che utilizzano i cacciatori per stanarci. Che orrore.- Pensi davvero che qualche fischietto per cani ad alta tecnologia posso aiutare?

-Non ti vedo dare una mano.- dice lui girandosi verso di me.

-Personalmente, sto cercando di ridurre gli sforzi inutili.- dico avvicinandomi a lui.

-Cora è viva.- dichiara lui cercando di impressionarmi.

-Ho sentito. Rimandiamo la festa della riunione a quando lei non sarà più una inarrestabile macchina da guerra.

-Posso fermarla.- dice con serietà.

-Ne sono consapevole.. uccidendola, il che è il punto di questo piccolo esercizio. Deucalion vuole che tu li uccida. Vuole che ti sbarazzi del tuo bagaglio, rendendo più facile per te unirti al suo branco. Il fatto che aveva supposto di farlo accadere dentro il caveau, e non qui fuori all'aria aperta, non cambia il suo piano. Significa soltanto che Boyd e Cora, uccideranno un paio di persone prima.

-E dovrei lasciarglielo fare?- chiede ancora più serio.- Dovrei essere d'accordo con la porte di persone innocenti?

-A meno che non sei disposto a fare lo stesso.

-Posso intrappolarli.- dice arrabbiandosi un po'.

-Oh, andiamo. Quanto danno posso fare insieme? Loro possono uccidere delle persone senza una casa, un ubriaco che esce troppo tardi da un bar, quindi? Lascia che sia Scott ad occuparsi di tutto questo. Lascia che sia l'eroe del suo mondo morale in bianco e nero .I veri superstiti, tu ed io, viviamo in  sfumature di grigio. Ricapitolando, se tu li uccidi, resti comunque un Alpha.- dico per poi abbassarmi e premere il pulsante dell'aggeggio.- Puoi creartene sempre dei nuovi lupi mannari.

Mi guarda con tristezza ma poi va via.

-E' per Maggie?- chiedo e si blocca.

-Cosa?- chiede dandomi comunque le spalle.

-E' per Maggie che cerchi di aiutare Scott?

-Anche se fosse? Lei ha un legame con  Scott. Lei ha un debito con mia madre ma io ho un debito con lei. Se almeno questo potrà aiutarla in qualche modo, sono più che felice di aiutare e in più tu non sai che significa vivere in branco come una famiglia, o almeno, non lo sai più.- dice prima di andare via.

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Troppe cose strane questa sera sono successe e stanno succedendo. E per lo più, arriva anche Melissa con la sua telefonata che mi fa scappare da casa di Lydia e correre con la macchina fino in ospedale per cercare di capire che cosa sta succedendo.

-Hey.

-Hey.- risponde lei dopo essere arrivato in ospedale. Poi mi prende a braccetto e iniziamo a camminare verso non si sa dove.- Da questa parte e se tu dici a qualcuno quello che sto per mostrarti, giuro su dio, che ti ucciderò lentamente e dolorosamente.

-Perché vuoi mostrarmi un corpo che ho giù visto?- chiedo mentre ci dirigiamo verso l'ascensore.

-Perché non hai visto tutto.- dice lei spiegando le sue ragioni.

****************************

Dopo che siamo arrivati in obitorio, alza il telo da uno dei cadaveri che si trovano sul tavolo della sala.

-Vedi questo in torno al suo collo? Questo è un marchio da legatura. Il che significa che è stato strangolato con qualcosa come una corda, fune..

-Ah, okay, aspetta un secondo. Quale tipo di lupo mannaro strangola la sua preda? Lo sai, non è da vero lupo mannaro.

-Quello che pensavo.- dice lei dandomi ragione.- E poi c'è questo.

-Oh, si, dio, che cos'è quello?- chiedo girandomi dall'altro lato dopo aver visto un buco sulla testa del cadavere.- E' materia celebrale? Si, è materia celebrale, di certo.

-Vedi la rientranza? E' stato colpito dietro la testa, con abbastanza forza da ucciderlo. In effetti, ognuna di queste cose avrebbe potuto ucciderlo. Intendo dire, qualcuno voleva seriamente che questo ragazzo morisse.

-Okay, bene, quindi questo potrebbe avere niente a che fare con Boyd e Cora, lo sai? Loro non avrebbero fatto tutto questo, perciò questo è solo un'uccisione. intendo, forse sono solo un numero di coincidenze. 

-Non penso che sia solo uno.- dice con serietà.

-Che vuoi dire?

-Perché la ragazza, laggiù, ha addosso le stesse identiche ferite.- dichiara facendomi girare verso il corpo al mio fianco. Melissa solleva il lenzuola e .. Heather.- I risultati dei test fatti sulla ragazza, dimostrano che non è stata solo strangolata. Chiunque sia stato, ha usato una garrota, che è un bastone che metti attraverso una corda, e tu continui a girare e..Stiles?- dice vedendo la mia faccia.- Oh mio dio, tu la conosci?- e io annuisco.- Mi dispiace così tanto, non avevo idea.

-Io ero..- cerco di dire mentre copre il corpo.- ero alla sua festa, era il suo compleanno. Il suo nome è Heather.

-Okay, dobbiamo chiamare tuo padre perché sei un testimone.- dice lei ancora molto dispiaciuta. Poi mi guarda bene e mi richiama leggendo sul mio volto la consapevolezza di aver scoperto qualcosa.- Stiles?

-Qualcun altro è stato portato qui stanotte? Qualche altro cadavere o qualcun altro scomparso?

-No, ehm, non cadaveri ma.. ehm..

-Cosa?

-Due ragazze.- dice riuscendo a ricordare.- Hanno portato dentro una di loro, Caitlin, per un esame tossicologico, e ho sentito dire che la sua ragazza, Emily, è.. scomparsa..

-Nessuno l'ha ancora trovata?- le chiedo.

-Non lo so.- dice con dispiacere.

Bene, devo parlare con questa ragazza.

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Mi trovo dentro il corridoio principale della scuola e aspetto con ansia l'arrivo di Boyd e Cora. Li sento ululare e poi li sento arrivare. Mi giro verso l'ingresso e faccio qualche passo verso la porta aspettandoli. Sento il loro ruggito e sento anche Isaac trasformarsi ma poi Chris li spaventa suonando il clackson e poco dopo li vedo davanti ai miei occhi, ma non per molto. Saltano e con un solo balzo arrivano sul tetto.

-Non attraverseranno la scuola, ma la supereranno dall'alto.- sento dire a Scott. Merda. Corro verso gli altri e Scott e Argent corrono verso di me.

-Le porte rosse, qualcuno deve aprirle.- dice Argent e inizio a correre dall'altro lato del corridoio per raggiungere quelle dannate porte. Li sento ruggire e vedo passarmi davanti Boyd per poi schiantami contro Cora e farla sbattere contro gli armadietti. La afferro e la faccio scivolare a terra mentre Boyd ruggisce contro di me. Contemporaneamente arrivano Argent e Scott a sostenermi e loro continuano a guardarci senza sapere se attaccarci o scappare.

-Seguiteci e prendeteci.- dico prima di iniziare a correre su per le scale seguito da Scott. Loro ci seguono anche se con distanza minima, ma riusciamo a portarli dentro il locale delle caldaie. Entriamo dentro e poco dopo entrano dentro con noi. Al buio riusciamo solo a vedere delle luci gialle luminescenti, i loro occhi, e a sentire i loro ruggiti. Li sentiamo scendere le scale e quando arrivano giù li "aggrediamo" con il fumo degli estintori. Questo, purtroppo, finisce e allora, mentre sono ancora storditi dal fumo, corriamo su per le scale chiudendoci alle spalle la porta in acciaio. Per un po' cercano di sfondarla ma poco dopo si fermano.

-Sta davvero funzionando?- mi chiede sorpreso Scott.

-Ha funzionato.- dico sollevato e vedo la sorpresa attraversare gli occhi di Scott e il sollievo farsi largo sul suo viso. Mi allontano dalla porta e scivolo giù per il muro alle mie spalle ma Scott si avvicina preoccupato.- Cosa stai sentendo?

-Battiti cardiaci.- risponde ma non sembra tutto.

-Di entrambi?- chiedo sfinito.

-In realtà.. tre di loro.- dice girandosi verso di me impaurito. E io lo guardo pensando che fosse troppo bello per essere vero. Poi mi avvicino alla porta.

-Cosa stai facendo?- mi chiede non capendo.

-Chiudi la porta dietro di me e tienila chiusa.

-Vai la dentro da solo, e tu li ucciderai entrambi o loro uccideranno te.- dice confermando le mie paure.

-Ecco perché entrerò da solo.- dico prima di entrare dentro e sentire la porta sbattere alle mie spalle. Quando entro li tropo in pochissimo tempo e li vedo avvicinarsi ad una donna, dovrebbe essere una professoressa. Li spingo via e loro cadono non avendomi sentito arrivare. La sento chiudersi dentro lo stanzino mentre loro ringhiano contro di me e io contro di loro, facendo spuntare le mie zanne. Iniziamo a lottare e sembra che all'inizio io abbia la meglio e riesco anche a bloccarli. Ringhio facendo spuntare i miei occhi da Alpha ma poi le cose cambiano rapidamente. Iniziano ad infierire su di me affondando i loro artigli su qualsiasi parte del mio corpo che trovano libera. Li lascio fare come se fossi ormai rassegnato e mi inginocchio chiudendo gli occhi. Continuando a colpirmi e infierire contro di me finché nella mia mente appare, come, una visione. Vedo la sala operatoria della clinica veterinaria. Vedo il corpo di Maggie steso su uno dei lettini e la macchina attaccata al suo corpo. Sento un sibilo lungo e forte, continuo, che mi trapassa i timpani e poco dopo, con uno scatto, il copro di Maggie si porta seduto sul lettino e comincia a gridare a squarcia gola il mio nome. Derek! Questo mi fa perdere la cognizione del tempo. Quando apro gli occhi, sono ancora in ginocchio sul pavimento ma ai miei lati, Boyd e Cora, sono distesi a terra tornati alla loro forma umana. Scott e Isaac, stanno davanti a me senza parole.- C'è una professoressa. Mi prenderò cura di lei. Portate loro fuori di qui.

Loro si avvicinano e li sollevano per portali via. Poco dopo mi alzo anch'io e raggiungo lo stanzino alle mie spalle. La vedo rannicchiata dietro lo scaffale e mi avvicino piano piano triste e coperto di sangue. Il mio sangue. Le offro la mano con decisione e lei titubante afferra la mia mano. Mi guarda con poca decisione in viso e mi fa un leggero sorriso.
 

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Mi trovo in ospedale, o meglio, dentro l'obitorio dopo aver ricevuto una telefonata da Stiles. Il corpo che sto guardando in questo momento steso sul lettino, è il corpo della sua amica d'infanzia, Heather. Poco dopo copre il suo viso.

-Quindi Boyd e Cora potrebbero non aver ucciso nessuno?

-Desidererai che l'avessero fatto.- dice Stiles facendomi preoccupare sempre di più.

-Perché?

-Non ne sono ancora sicuro al cento per cento. L'altra ragazza che era nella foresta, Emily? Molto probabilmente, la troveranno. Lei è una di loro. Emily, Heather.. il ragazzo che Lydia ha trovato nella piscina pubblica, tutti e tre erano vergini e tuti e tre avranno le stesse identiche ferite: strangolamento, gola recisa e un colpo rientrato dietro la testa. E' chiamato triplice omicidio.- spiega alla fine.

-Quindi, se questi non sono omicidi a caso, che cosa sono?

-Sacrifici, sacrifici umani.- esclama. Merda.

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Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro ***


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Il giorno dopo, io e Scott ci troviamo entrambi alla clinica veterinaria per aiutare Deaton. La storia dei sacrifici non mi va molto a genio ma sicuramente le nostre vite non possono fermarsi per questo. Andiamo avanti e cerchiamo di scoprire qualcosa in più, ogni giorno di più. In questo momento un cagnolino è sul tavolo della clinica per una piccola puntura ma sembra che senta più dolore il suo padrone che lui.

-Gli farà molto male?- chiede infatti.

-Solo un po'.- gli risponde Deaton mentre Scott tiene fermo il piccolino e io gli passo la siringa.- ma ho scoperto che è una cosa che sentiamo maggiormente noi che loro.- conclude dopo aver visto la sua faccia.- Tutto apposto. Beh, controlliamo solo il contenitore delle feci per i parassiti, ma penso che abbiamo mangiato qualcosa che non doveva mangiare.

Scott prende il cucciolo e lo mette a terra mentre lui si avvicina piano piano al mio piede e io mi abbasso al suo livello.- Sei stato un cagnolino coraggioso.- dico accarezzandolo.

-Ha un bel nome.- dice Scott dopo aver guardato la sua medaglietta. Proiettile.

-Ha due fratelli che si chiamano Beretta e Grilletto.- dice il ragazzo.

-Che nomi.. stravaganti.- dico alzandomi e aiutando Alan.

-Famiglia militare.- spiega il ragazzo chiarendo tutti i nostri dubbi.- Sembra come se capisca chi è l' Alpha qui.- dice mentre Scott continua ad accarezzarlo. Scott, sorride per cortesia ma vedo Alan guardarlo per un po' e poi spostare lo sguardo come se nulla fosse successo. Qualcosa non mi quadra. Poi il ragazzo va via, e rimaniamo solo noi tre. 

-Allora, mi spieghi che è successo ieri?- chiede Scott.

-Mi sono svegliata all'improvviso gridando il nome di .. Derek. Tu mi spieghi che è successo?

-E' entrato nella sala caldaie per salvare la prof. Quando siamo entrati, io e Isaac, era ridotto male ma era ancora vivo, come se fosse uscito da un momento di trans.- spiega Scott.- riesci ancora a sentirlo, giusto?

-Lo sento sempre, purtroppo.- dico togliendo i guanti mentre lui prende il contenuto delle feci con le pinze.

-Ho trovato qualcosa.- dice mostrandolo a entrambi.

-Risciacqua.- dice Alan mostrandogli il prodotto adatto.

-Che cos'è?- chiede passando le pinzette al capo.

-Definitivamente velenoso.. per i cani. In realtà, lo è anche per voi.- risponde il dottore.

-Strozzalupo?- chiede Scott.

-Vischio.- dice Alan mentre io lo sussurro esterrefatta. Che cosa ci fa del vischio nelle feci di un cane?! Poco dopo, sentiamo un cane abbaiare e sinceramente mi sembra molto familiare. Scott, esce per capire che sta succedendo ma dopo dieci minuti, non vedendolo tornare, lo raggiungo fuori.

-Scott? Che succede?- chiedo avvicinandomi. Lo trovo con il piccolo Proiettile in braccio.

-Il ragazzo.. non è più qui.- mi risponde. Merda.

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Non so per quale assurdo motivo, ma mi interessa sapere come sta la prof che ho aiutato ieri sera. Scott, mi ha informato delle condizioni di Maggie quando si è svegliata e di tutto il giorno successivo. Sinceramente, non l'ho sentita o vista ma meglio sto fuori dalla sua vista meglio è per lei e .. credo per me. Ripensare a quello che ho provato e a quello che ho visto mentre combattevo contro Cora e Boyd, mi ha ricordato della professoressa. Così, mi sono recato, questa mattina, a scuola e la sto aspettando nella sua aula, Quando entra, non si accorge subito di me. Chiude la porta davanti ai suoi occhi e quando si gira, urla per non si aspettava di trovarmi qui. Prende un bastone di legno vicino a lei e lo mette in posizione di difesa.

-Che cosa vuoi?- mi chiede spaventata ma sulla difensiva.- Vuoi minacciarmi? Dirmi che nessuno crederà alle mie parole? Provare a spaventarmi? Uccidermi?

-Volevo solo vedere, se tu stavi bene.- dico avvicinandomi leggermente facendola indietreggiare leggermente.

-Fisicamente o mentalmente? Anche se suppongo ciò presupponga che emotivamente stavo bene prima di tutto questo. E secondo il mio terapista.. si può dibattere su tutto questo.- dice con sarcasmo facendomi sorridere leggermente. Mi avvicino ancora a lei che si allontana prontamente ma avvicino la mano per toglierle il pezzo di legno che piano riesco a sfilarle di mano.

-Penso che starai bene.

-Ovviamente, su non insegni qui a scuola. Tra venti minuti, devo iniziare una lezione con una dozzina di adolescenti sul "crogiuolo" e sinceramente non ho la più pallida idea su cosa potrò dire.- dice lei sospirando alla fine della frase.

-Beh, perché non inizi parlando loro che c'è un allegoria sul Mccarthyismo?

-E' un modo sottile per dire che non dovrei parlare di niente? Perché non lo farò.- dice lei. Mi avvicino ancora di pochissimo facendola andare ancora indietro, per poi porgerle il pezzo di legno. Lei lo afferra delicatamente e lo porta al petto mentre mi avvicino alla porta.- Chi sei?

-Mi chiamo Derek.

-Jennifer.- dice prima che attraversi la porta dell'aula. Poi vado via. E' una sensazione strana. Sento di avere qualcosa che mi lega a lei ma non so cosa.. è tutto strano è confuso perché nella mia testa una sola persona è presente con un solo nome: Maggie. E forse anche nel mio cuore.

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-Abbiamo cercato ovunque.- dico a Stiles mentre ci cambiamo negli spogliatoi della scuola.- E' come se fosse andato via, lasciando la sua macchina, il suo cane.

-Okay. Lui era..- prova a dire..- potrebbe essere stato un vergine, forse? Sembrava un vergine?

-No, definitivamente no. Deaton, ci fa fare sesso con ogni suo cliente. E' la nuova politica della clinica.- dico ridendo ma rimane serio e divento serio anch'io.- No, non so se fosse stato vergine alla morte. E' perché stai parlando come se fosse già morto? E' solo disperso.

-Disperso e presumibilmente morto perché era un vergine, Scott.- dice lui agitandosi molto.- E tu sai chi è ancora vergine? Io. Sono vergine, okay? E cosa significa? Significa che la mia mancanza di esperienza sessuale adesso è letteralmente una minaccia per la mia vita. Okay, ho bisogno di fare sesso tipo adesso. Qualcuno deve fare assolutamente sesso con me, oggi. Qualcuno deve fare sesso con me, proprio adesso.

-Okay, lo farò io.- dice Danny dopo che Stiles chiude il suo armadietto.

-Cosa?- chiede il mio migliore amico dopo aver gridato ed essersi girato verso Danny.

-Vieni a casa mia, stanotte, e rimani tutta la notte. Mi piacciono gli abbracci.- lo informa Danny ma capisco subito che lo sta prendendo in giro.

-Oh. Era davvero dolce. Mi stai prendendo in giro?

-Si, ti sto prendendo in giro.- dice li prima di andare via ma Stiles gli urla dietro.

-Okay, non dovresti giocare con le emozioni di un ragazzo così, Danny. Non è attraente, va bene?- grida e vediamo entrare Isaac e il coach si mette nel mezzo.

-Signor Lahey, felice di averla di nuovo con noi. Non felice che tu sia in ritardo.

-Mi scusi, coach.- dice dirigendosi verso il suo armadietto. Strano.

-Ricordo a tutti voi che la corsa di oggi non è un optional per i giocatori di lacrosse. Non ho bisogno che vi trasformiate in un ammasso di culi grassi durante la sessione di pausa.- dice guardando poi Danny e pentendosi delle sue parole.- quindi, lavorateci su.

******************************

Quando ci troviamo nel bosco per la corsa, l'unica cosa che riesco a vedere prima che tutto inizi sono i gemelli che sfidano Isaac con lo sguardo e lui che corre dietro di loro come un razzo. Iniziamo bene.

-Isaac.- dico cercando di fermarlo.

-Sono loro.- dice lui correndo dietro di loro.

-Isaac, aspetta. Isaac!- grido iniziando a correre dietro di loro. Merda! Sono veloci. Quando li raggiungo trovo Isaac in mezzo a loro e loro che lo tengo.

-Ethan, mi dimentico sempre, quante ossa ci sono nel corpo umano?- dice uno di loro.

-Non lo so, contiamole.- dice l'altro ma prima che possa fare qualcosa lo colpisco in viso, rompendogli un osso.

-Questo è uno.- dico contro di lui. Tutti iniziamo a ringhiare contro tutti trasformandoci per metà e stiamo per attaccarci, quando sentiamo l'urlo di una ragazza provenire dal folto del bosco. Corriamo tutti verso il suono straziato e troviamo il corpo di un ragazzo legato per il collo e, soprattutto, morto. 

-E' lui, non è vero?- mi chiede Stiles, adesso vicino a me. Annuisco vedendo con cosa è legato al tronco. Il guinzaglio del suo cane.

*********************************

Poco dopo, la polizia ci raggiunge e il padre di Stiles cerca di far andare via più gente possibile. Qualche attimo dopo, un corpo collide con il mio. Maggie.

-Stai bene? Ragazzi, state bene?- chiede guardando prima me e poi guardando Isaac e Stiles.

-Si, stiamo bene.- rispondo guardando i ragazzi anche se sono ancora sotto shock. Poi Stiles, fa avvicinare suo padre per fargli vedere i segni sul corpo.

-Papà, avvicinati. Guarda, guarda questo. Sono gli stessi segni che presentano gli altri corpi, vedi?

-Si, li vedo.- dice lo sceriffo sconsolato.- fammi un favore, torna a scuola, okay? Coach, può darci una mano?

-Avete sentito lo sceriffo? Non c'è niente da vedere qui.- inizia a dire il coach.- probabilmente un ragazzino senzatetto.

-Coach..- lo richiamo.

-Si?

-Era un senior.- dico mortificato.

-Oh..-dice sospirando.- Non era nella squadra, vero?

Sto per rispondere ma l'urlo di una ragazza che corre verso il corpo, ma viene fermata dal vice sceriffo, ci fa girare verso di lei. La sua ragazza, credo. Lo sceriffo ci manda via e tutti quanti, Maggie compresa, iniziamo ad andare via.

-Avete visto il modo in cui i gemelli guardavano il corpo?- chiede Isaac.

-Si, come se non sapessero che cosa sia successo?- chiede Stiles.

-No no, loro lo sanno.- dice Isaac.

-Quel ragazzo è stato strangolato da una garrota, va bene?- inizia Stiles.- Sono l'unico a riconoscere la mancanza "di attitudine di lupo mannaro" in questi omicidi?

-Quindi pensi che sia una coincidenza che loro siano apparsi e le persone abbiano iniziato a morire?- chiede Isaac quando ci fermiamo per capire che cosa fare.

-No, ma non penso che siano stati loro.- continua a dire il mio migliore amico.

-Scott?- mi richiama Isaac.- Cosa ne pensi?

-Ancora non lo so.

-Ancora non lo sai?- chiede Stiles.

-Beh, lui ha ragione in parte. Seriamente, amico, sacrifici umani?

-Scott, i tuoi occhi diventano di un giallo brillante, okay? I peli che spuntano fuori dalle tue guance e poi scompaiono, e se io ti pugnalassi adesso, tu guariresti magicamente ma tu mi dici che hai problemi a credere ai sacrifici umani?- continua a chiedermi il mio migliore amico.

-Questo è anche un buon punto a favore.- dico girandomi verso Isaac.

-Non mi importa.- dice lui.- hanno ucciso quel ragazzo, hanno ucciso la ragazza che mi ha salvato. Anch'io li ucciderò.- conclude prima di andare via.

-Sei stranamente silenziosa.- chiedo a Maggie.- che ne pensi?

-Stiles, ha ragione. Non è opera di nessun lupo mannaro. In questa città qualcosa di più grande sta succedendo e il branco di Alpha non è l'unica cosa di cui dovremmo preoccuparci.. -conclude prima di seguire Isaac.

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Stare a casa di mio fratello con lui in torno, non è una bella passeggiata. Non avevo nessuna altro posto dove andare: casa Hale è stata distrutta dal fuoco e quindi inabitabile. Casa di mio zio Peter neanche la si può considerare essendoci lui dentro e.. Derek era la mia unica scelta. Mi mancava, certo, ma non è una situazione facile. Quello che faccio sempre è allenarmi e allenarmi come adesso. Sono alla sbarra per sollevare pesi, il mio peso. Derek arriva alle mie spalle.

-Fermati. Non sei ancora guarita del tutto.- dice quando arrivo a terra.

-Davvero? Beh, ho finito di starmene in giro a non fare niente.

-Allora siediti.- dice cercando di farmi cambiare idea.

-Mi aiuterai a rintracciarli?- chiedo prima di iniziare qualche flessione ma lui mi sposta il polso con il piede e finisco con tutto il peso sull'altro, cadendo poi di schiena. Mi rialzo e cerco di invogliarlo alla lotta ma lui blocca solo i miei colpi senza fare altro.- Andiamo! Combatti. Sono tornata indietro per questo? Non riesco a credere che ho permesso di far intrappolare il mio culo dentro quel caveau per tre mesi per te. Tutte quelle cose che ho sentito. Un potente nuovo Alpha, un Hale, che crea un nuovo branco. Lo sai da quanto tempo aspettavo di sentire queste parole? Hai la minima idea di come mi sono sentita quando ho saputo che eri vivo?

-Mi dispiace di deluderti.- mi dice lui con un leggero tono di voce. Vorrei rispondergli male e buttarmi tra le sue braccia allo stesso tempo ma l'allarme del loft suona segnalandoci un intruso. 

-Che cos'è quello?

-Un problema.- mi risponde lui mettendosi sull'attenti. Quando la porta si apre, lentamente, vediamo spuntare un grosso e tremendo Alpha che ringhia verso di noi in posizione d'attacco. Non mi lascio scoraggiare dalla situazione e ringhio a mia volta correndogli contro, non sentendo mio fratello che cerca di fermarmi. Lui mi prende per il collo e mi butta terra, girandosi poi verso mio fratello.

-Pronto per un nuovo scontro?- gli chiede e non capisco a cosa si riferisca. Prova ad avvicinarsi a me ma sente, come me, la presenza di qualcun altro. Una donna, Alpha anche lei. Le va contro e cerca di fermarla. In un primo momento ci riesce, anche a spingerla via ma prontamente, lei, atterra a quattro zampe, come se fosse un vero lupo. Mio fratello fa uscire l' Alpha che è in lui ma, lei prende la sbarra con cui mi stavo allenando prima e manda al tappeto Derek, per poi infilzarlo con la stessa sbarra da parte a parte. Un altro uomo entra nel loft, un altro Alpha. la sua particolarità? La cecità.

-Avete fatto tutto?- chiede l'uomo entrando mentre il colosso mi tiene ancora a terra.- Perché solo ascoltare tutto questo è stato estenuante. Quindi, chiacchieriamo un po'- conclude avvicinandosi a Derek e abbassandosi al suo livello. La cosa non mi piace per niente. Nonostante tutto il tizio con gli occhiali e il bastone, continua a parlare.- Scusami per tutto questo, Derek. Ho chiesto a Kali di essere gentile, ma..

-Questo è il mio essere gentile.- dice lei continuando a tenere quell'affare nel petto di mio fratello. In tutto questo, sento solo adesso il telefono di Derek continuare a suonare.

-Lascia.. lasciatela andare.- chiede lui con molta fatica. Il tizio cieco fa un cenno e il bestione mi lascia andare. Mi rialzo e non so che cosa fare. Vorrei correre li e aiutarlo ma so che una sola mossa sbagliata, costerebbe la sua vita. Mi avvicino lo stesso, è pur sempre mio fratello, ma lui mi fa cenno di stare ferma con un semplicissimo..- No.

-Vedi? Non siamo così irragionevoli.- continua a dire l'uomo.

-Che cosa vuoi?- chiede con voce piena di dolore, Derek.- Vuoi uccidermi?

-Credi davvero che io sia così annoiato?- chiede sempre lui.- Non confondermi con i sociopatici come tuo zio. Sono un uomo con una visione più ampia del semplice omicidio. In effetti, sono qui per mostrarti quante visioni un uomo cieco può avere.- conclude togliendosi gli occhiali mostrando i suoi occhi che, però, si illuminano di rosso come quelli di un Alpha. Purtroppo, però, Kali continua ad infierire sul corpo di mio fratello con quella sbarra di ferro. L'unica cosa che mi verrebbe da fare adesso è.. Maggie! Merda, non posso avvisarla.

-Lo stai uccidendo!

-Non ancora, sorellina.- dice lei girandosi verso di me.- ma potrei. Chi lo sa se ci vogliono cinque minuti o cinque prima che sia troppo tardi per tirare fuori questo affare dal suo corpo? Ma solo per essere sicura, potresti arrivare al punto.- dice poi rivolgendosi al suo Alpha.

-Adesso puoi vedere il problema sull'essere in un branco di Alpha. Tutti quanti vogliono prendere decisioni. Io? Io scopro nuovi talenti.. come te.

-Non interessato.- dice respirando male mio fratello.

-Ma non hai sentito il mio punto di vista.- dice il mostro.

-Tu vuoi.. che uccida il mio stesso branco.

-No. Io voglio che tu uccida uno di loro.- dice ancora il mostro.- O meglio due di loro. Fallo, e non ti chiederò mai di uccidere gli altri. Tu lo farai per tua volontà. Io l'ho fatto, Ennis l'ha fatto, Kali l'ha fatto. Digli come ci si sente, Kali, ad uccidere uno dei tuoi.

-Mmm.. liberatorio.- dice lei con un sorriso orribile sul viso.

-Ascoltami, Derek. Vuoi davvero rimanere in pace con un paio di adolescenti disadattati destinati a diventare una responsabilità?- chiede ancora.- E credimi, diventeranno una responsabilità. In effetti, ho il sospetto che uno di loro stia per mettersi nei guai da solo proprio adesso.

Quello che dice ci lascia un po' sospettosi e scommetto che se la prenderanno con uno da cui è facile tirar fuori molta rabbia. Isaac. Merda. Ma non ci lascia nemmeno il tempo di riflettere, che si alza dalla sedia e si avvicina ancora di più a Derek.

-Guarda, la ragione per cui investo sempre in nuovi talenti è semplice: Tutti noi sappiamo che un branco è più forte in due che in uno solo. Più forte è la singola parte, più grande è il tutto. Quando ho perso la mia vista, uno dei miei beta pensò che non ero più adatto al mio ruolo. Ha provato a portarmelo via. Ucciderlo, mi ha insegnato qualcosa in più sugli Alpha che non sapevo potessero fare. Il suo potere è stato aggiunto al mio. Sono diventato più forte, più veloce, molto più potente di quanto non sia mai stato. Ho testato queste mie nuove abilità per assumere il potere di un altro uccidendolo. In effetti, Derek, ho ucciso tutti loro. Ho preso la parte individuale per diventare il più grande tutto individuale.- dice spiegando tutto montando e smontando il suo bastone. Poi si abbassa al livello di mio fratello e gli tocca il viso.- Hai ragione, Kali. Assomiglia molto a sua madre. Imparerai a conoscermi, Derek, come ha fatto lei.

-Io so chi sei.- dice mio fratello dolorante e grondante sangue.- Io so che cosa sei. Sei un fanatico.

-Conoscermi?- chiede posando il bastone su tavolo.- Tu non hai mai visto nessuno come me. Io sono l' Alpha degli Alpha. Io sono al di sopra dell'apice dei predatori. Io sono la morte, il distruttore del mondo. Io sono il demone del lupo.- conclude gridando mentre i tuoni si abbattono sulla città e io mi nascondo dietro un pilastro e i suoi occhiali si rompono. Kali estrae la barra di metallo dal corpo di mio fratello e lui cade a terra sfinito.- odio quando accade. Quando vanno via, corro a prendere il telefono e subito dopo corro da mia fratello per aiutarlo. L'unica cosa che mi viene da fare è chiamare Maggie.

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La classe di chimica è la classe più noiosa e difficile al mondo e sentire il professor Harris continuare a parlare di inerzia e di tutto quello che gira intorno ad essa è una cosa che non mi piace affatto, nonostante tutto quello che è successo nelle ultime settimane. Cerco di convincere Isaac in tutti i modi a non attaccare i gemelli ma sembra che non funzioni.

-Sono qui per una ragione. Dammi la possibilità di capire di cosa si tratta prima che tu faccia qualcosa, okay? Isaac.- lo chiamo ma nulla. Troppo nervoso, troppo arrabbiato. Il prof chiama Danny per sapere la risposta. Qualcosa non va con Isaac e si capisce anche dal modo in cui porge una domanda, sciocca, al prof.

-Professor Harris, posso andare in bagno, per favore?

Lui gli indica la strada concedendogli di andare e vorrei farlo anch'io ma mi viene bloccata la possibilità di farlo.

-Anch'io devo andare in bagno.- dico alzandomi dalla sedia.

-Uno alla volta.- dice lui facendomi sedere di nuovo.

-Ma devo andarci seriamente. E' un'emergenza medica andarci.

-Signor Mccall, se la sua vescica esplodesse improvvisamente e la sua urina iniziasse ad uscire da tutti i suoi orifizi, risponderei ancora "uno alla volta."- mi risponde lui con cattiveria.- Questa iperbole è abbastanza per lei, o le preferirebbe che facessi un esempio più vivido?

-No, no. questo è abbastanza buono.- dico sedendomi di nuovo al mio posto. Qualcosa succede, però, in questo piccolo lasso di tempo. Tanto da farci alzare tutti e uscire fuori dalla classe. Corriamo tutti fuori, e vediamo uno dei gemelli, Ethan, ai piedi di Isaac coperto di sangue.

-Cosa significa tutto ciò?- chiede il professor Harris in testa alla massa di gente.- Cosa sta succedendo?

-Stai bene?- chiede Danny ad Ethan quando si avvicina al suo livello per aiutarlo.

-Lui.. lui mi ha picchiato.- dice mentendo il gemello.

-Isaac, cosa diavolo hai combinato?- chiede severamente il prof. Stanno per sorpassare il limite questi Alpha dei miei stivali. Ovviamente, il professor Harris, ha messo Isaac in punizione per quello che pensa che abbia fatto ma in realtà questi stupidi Alpha stanno cercando di ridurci in pezzi con i loro mezzucci da quattro soldi. Non dobbiamo farci abbattere o colpire nei punti deboli. Durante il cambio dell'ora, seguo Isaac fino al suo armadietto per parlargli di tutta la faccenda.

-Non farti infastidire da lui.- dico mentre giriamo l'angolo.- E' solo la detenzione all'ora di pranzo. Se tutto quello che vogliono è farti incazzare, allora non dargliene l'opportunità. Stanno solo cercando di arrivare a te.

-A quanto pare non solo a me.- dice guardando dietro le mie spalle e quando mi giro vedo Aiden parlare molto vicino a Lydia. Li sento parlare e sento chiedere a lui di stasera. Ma ovviamente lei lo respinge però, alla fine, riesce ad uscire con lei. Mi guarda in modo soddisfatto ed è certo: vuole fare incazzare anche me.

-Cosa?- dico girandomi di nuovo verso Isaac.

-Ora, vogliono farlo con te.- dice lui con un sorrisino che strapperei volentieri dal suo viso.

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Ascoltare quello che dice il professor Harris durante l'ora di pranzo, non una delle cose più emozionanti che possano esistere al mondo. I miei pensieri lo sono molto di più e ovviamente non sto ad ascoltare quello che dice, finché il mio cognome non viene associato a quello di Allison Argent. Dobbiamo sistemare lo stanzino dell'aula di chimica. Merda. Mi giro verso di lei, che mi fissa, e poi torno a guardare il professore.

-Oh, signor Harris?- chiedo schiarendomi la voce e avvicinandomi a lui.- Ehm.. devo stare con lei?

-Ora che so per certo che non vorresti.. si. Devi stare con lei.- dice lui mentre mi giro scazzato verso la diretta interessata. Molto bene. Quando arriviamo davanti la porta dello stanzino, lei la apre lasciandomi passare. Sistemiamo alcuni scatoli e per sbaglio sbatte contro di me scusandosi.

-Scusami.- dice con un leggero sorriso. Ma la cosa non mi scalfisce minimamente. Odio i posti così piccoli, anche se la porta dello stanzino è aperta.

-Stai bene?- mi chiede lei notando la mia agitazione.

-Si, si. Solo.. non sono un grande amante dei posti piccoli.

-Posso farti una domanda?- chiede con non curanza.

-Devi per forza?

-Credo di no.- dice lei anche se posso sentire un leggero sorriso comparire sulle sue labbra.- ma chiederò comunque. Hai detto a qualcuno che ero a scuola la scorsa notte?

-Avrei dovuto farlo?

-Mi farebbe davvero felice, se tu non lo facessi.- dice lei.

-Beh, sai.. renderti felice non è una delle mie priorità, da quando mi hai pugnalato.. venti volte.. con dei coltelli.

-In realtà, sono dei pugnali ad anello cinesi ma..

-Oh..

-Scusami.- dice lei.

-Era.. quella era una "scusa"?

-Accetteresti una "scusa"?- chiede sorridendo. Sto per rispondere ma la porta dello stanzino viene chiusa con forza e la luce viene a mancare. Merda. No. Provo ad aprirla ma niente. Non si apre.

-Oh, forse, è chiusa dall'esterno.- dice lei avvicinandosi a me.

-No c'è qualcosa che la blocca.- dico togliendomi la giacca. No, no, no. Non può succedere e il suo continuo dirmi di rilassarmi non aiuta per niente. Inizio a inveire contro la porta e a prenderla a pugni facendola spaventare e facendole gridare il mio nome che, ovviamente, peggiora la situazione. Io non la sento e gli occhi.. beh, si illuminano di giallo. Mi giro verso di lei e inizio a ringhiare mentre Allison indietreggia piano piano cercando di calmarmi e a non spingermi a fare qualcosa che mi pentirei di fare. La spingo contro gli scaffali mentre grida e sto per attaccarla ma.. la porta si apre e qualcuno mi spinge contro il pavimento del corridoio. Scott. Fa illuminare i suoi occhi, mentre mi tiene giù, e grida il mio nome.

-Isaac!

Torno normale e mi appoggio al muro, sussurrando il nome di lei.

-Allison..

-E' okay. Sto bene.- dice lei a Scott mostrandogli il braccio ferito dai miei artigli.

-Mi dispiace. Non volevo.. non volevo fare quello che ho fatto.

-E' okay.- dice lei.

-Mi dispiace così tanto.

-Non è colpa sua.- mi difende lei.

-Lo so.- le da ragione Scott.- Adesso sappiamo che non vogliono solo farti arrabbiare. Vogliono che qualcuno venga ferito.

-Quindi, faremo qualcosa?

-Si. Li farò arrabbiare. davvero arrabbiati.- conclude Scott.

Il nostro piano è quello di ripagarli con la stessa moneta. Io e Allison siamo nel cortile, gli ultimi minuti di pranzo, e lei smonta una delle moto dei gemelli. Si, questo li farà arrabbiare tantissimo.

-Quanto ci metti a farlo?- chiedo impaziente sentendo il suo nella campana. Lei si alza e accende la moto mentre io salgo in sella.

-Okay. Frena con la mano sinistra, calcia per dare gas. Frena e accelera.- dice mostrandomi come fare e trovandola vicina, troppo vicina.- Cerca di non investire nessuno.

-Si, quando sarò li, lo farò.- dico prima che mi scatti una foto e la mandi a Scott per avvisarlo. Poi entro a scuola e corro per i corridoi facendomi sentire. Quando arrivo al corridoio giusto, trovo uno dei gemelli, Aiden, che mi blocca la strada. Freno davanti a lui mentre lui afferra la moto.

-Scendi dalla mia moto!- grida. Io mi levo il casco e, con uno slancio, lo oltrepasso e lo lascio con la sua moto. Poco dopo, tutti arrivano in corridoio, compresa la professoressa di storia. La Blake.

-Tu mi stai prendendo in giro.- dice lei rivolgendosi al ragazzo con la moto.- Stai realizzando quanto tu sia vicino ad una sospensione? 

Ed entrambi i gemelli ci guardano male. Ben vi sta.

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Le sensazioni di dolore e di stanchezza non mi hanno lasciata per un solo minuto oggi e sapere, in cuor mio, che tutto questo è collegato a Derek mi spaventa ancora di più. Ho cercato di chiamarlo al telefono o di chiamare sua sorella Cora ma niente da fare. Nessuno dei due risponde al cellulare. Non sono riuscita a fare nulla; lavorale, leggere, ascoltare musica, niente. Sono solo presa dalla voglia di sapere come sta Derek e che cosa sia successo. Durante il pomeriggio, mi arriva una telefonata. Guardo il mittente e vedo solo un nome: Cora. Rispondo subito dopo solo due squilli.

-Cora! Diamine! Che cosa è successo?

-Maggie..- dice lei piangendo e il panico inizia ad avvolgere tutto il mio corpo.

-Che cosa è successo, Cora?

-Derek.. lui.. lui .. è ferito. Ci hanno attaccati. Non .. non si alza più..- dice piangendo più forte.

-Dove siete?- chiedo con voce ferma anche se dentro vengo uccisa un milione di volte dalla mia immaginazione.

-Al loft..

-Tampona la ferita. Arrivo subito.- dico chiudendo la chiamata e correndo a prendere le chiavi di casa con ancora il telefono stretto in mano. Quando salgo in macchina, getto il telefono sopra il cruscotto con un brusco movimento che quasi si spacca. Metto la cintura e sto per scoppiare a piangere ma mi devo contenere e correre subito al loft da Derek. Faccio un respiro profondo e parto.

********************************

Quando arrivo al loft, una sensazione di vuoto e dolore mi attanaglia lo stomaco e mi fa salire la bile alla gola. Scuoto la testa e scendo dalla macchina. Chiudo la macchina e corro all'ultimo piano del palazzo per arrivare al loft. Apro la porta e la prima cosa che noto è la grandissima macchia di sangue sul pavimento, poi sento qualcuno che sussurra il mio nome. Cora.

-Maggie..- sussurra in lacrime. La vedo in ginocchio vicino al corpo di suo fratello ormai incosciente. Con la mano sinistra tampona davanti mentre con la mano destra tampona la schiena. Corro da lei e mi butto in ginocchio vicino al viso di Derek.

-Che cosa è successo?

-Deucalion è stato qui.- dice piano e a quel nome mi immobilizzo.- Kali e Ennis erano con lui. Ho cercato di aiutarlo ma il bestione mi teneva a terra. Kali ha trapassato il suo corpo con una sbarra di ferro e stava per ucciderlo. Volevo chiamarti prima ma non me l'avrebbero mai permesso e Derek.. Derek sarebbe morto.

-Shh.. va tutto bene. Derek si riprenderà.- dico toccandole il viso rigato dalle lacrime e dal sudore.- Adesso, Cora, voglio che tu faccia una cosa per me. Devi allentare un po' la presa dalla ferita di Derek così potrò vedere di che cosa si tratta. Appena vedi che continua ad uscire molto sangue, tamponi un altro po', okay?

-Si..- sussurra lei.

-Bene. Al mio tre. Uno.. due.. tre.- dico e lei toglie le pezze imbrattate di sangue. Ho pochi secondi per capire di che cosa si tratta ma ho la piena visione di tutto. Un buco circolare da parte a parte. Merda. Lei vedendo il sangue che corre copioso inizia a tamponare di nuovo.- Okay, bene. Senti, adesso faremo qualcosa per aiutarlo. Allora, adesso io prenderò il suo dolore, quanto basta per far chiudere di un paio di centimetri il foro. Quando finirò, sarò molto debole ma voglio che tu sia forte per me. Adesso, vai a cercare ago e filo con del disinfettante mentre io tampono al posto tuo. Quando sarò debole, il flusso copioso di sangue sarà finito e tu potrai cucire la ferita davanti e dietro. Solo in questo modo guarirà. Quando la ferità sarà chiusa, potremo innescare il processo di guarigione, okay?

-Ma..- prova a dire lei ma la blocco.

-Niente ma, Cora. La vita di Derek è nelle tue mani.

-Okay.- dice prima di lasciare le bende nelle mie mani e correre a cercare quello che le ho chiesto. Quando poggio le bende sulle ferite, sento una certa connessione tra me e Derek, tanto che per pochi attimi apre leggermente gli occhi.

-Maggie..- sussurra.

-Sono qui, Derek. Sarò sempre qui.- dico appoggiando il viso al suo e percependo il suo leggero sorriso.

-La mia Maggie.- dice prima di chiudere gli occhi di nuovo. Quando Cora torna nella stanza, ha portato con sé tutto l'occorrente che le serve per fare quello che le ho chiesto. Prima di iniziare mi guarda in viso con occhi pieni di indecisione.

-Devi essere decisa. Se esiti anche solo un attimo, tutto potrebbe andare storto. Cora, quando cucirai la ferita, io sarò per metà incosciente e Derek molto probabilmente si riprenderà per poco tempo prima di innescare la guarigione. Puoi riuscirci?

-Si. Posso farcela.- dice lei convinta.

-Bene. Continua a tamponare finché non vedi il mio viso che diventa un po' bianco.

-Bianco?- chiede preoccupata.

-Si, bianco. Quando cadrò sul pavimento, non curarti di me. Pensa subito a Derek. Se dovesse dire qualcosa, mettilo a tacere.

-Va bene. Pronta.- dice convita.

-Bene. Cominciamo.- dico prendendo la mano di Derek e concentrandomi. Poco dopo le mie vene iniziano a diventare nere come le sue e un dolore immenso mi assale. Faccio finta di nulla e continuo a prendere il suo dolore. Quando il mio viso inizia a diventare pallida, Cora allenta la pressione sulle ferite e toglie le bende.

-Si stanno chiudendo.- dice leggermente sollevata. Faccio un piccolo sorriso ma sento già che la stanchezza prende il sopravvento su di me. La testa mi gira e cado stesa sul pavimento con il viso rivolto quello di Derek. Ho gli occhi aperti ma vedo tutto leggermente sfocato. Sento Cora sospirare pesantemente e Derek ringhiare piano. 

-Cora.. ma che?- chiede guardando il mio viso.

-Shh.. va tutto bene. Starai bene.- dice lei iniziando a cucine la ferita posteriore.

-Fa un male terribile, Cora. Maggie?- chiede con la voce colma di dolore.

-Lei starà bene tra pochi minuti.- dice Cora.

-Non mi sento molto bene.- dice lui chiudendo di nuovo gli occhi. Poco dopo, Come se io e lui fossi una cosa sola, mi sveglio io e Cora finisce di cucire anche la ferita davanti.

-Ho finito.- dice un po' preoccupata.

-Bene. Aiutami a metterlo sul tavolo. Dobbiamo innescare il processo di guarigione.- dico alzandomi e aiutandola a portare il fratello sul tavolo enorme della sala. Quando lo poggiamo giù, sembra che stia già meglio e anch'io.- Okay, adesso dobbiamo fargli male così potrà guarire.

-Ci penso io.- dice rompendogli l'osso di un braccio.

-Adesso, dobbiamo solo aspettare.

************************************

Mentre aspettiamo, Cora si adopera a pulire il sangue dal pavimento che ha lasciato il fratello. Le ho detto che avrei potuto farlo io ma lei ha voluto che stessi vicino a Derek e che fossi li quando si sarebbe svegliato. E così ho fatto. Gli ho tenuto la mano per tutto il tempo e ogni tanto gli passavo la mano sul viso o gli toglievo un po' di sudore dalla fronte, tamponando con una piccola tovaglia. Quando l'osso del braccio torna al suo posto e le ferite sono completamente chiuse, sento Derek fare dei versi soffusi e poco dopo apre gli occhi.

-Hey..- dico piano stringendogli la mano. Lui ricambia la stretta ma subito dopo si mette seduto bruscamente.

-Che diamine è successo?- dice bruscamente.

-Ti ha aiutato a guarire. Ecco che è successo.- dice Cora avvicinandosi a noi.

-Tu eri pallida davanti ai miei occhi e distesa a terra quasi incosciente. Quanto dolore hai preso?- chiede avvicinandosi bruscamente a me che faccio qualche passo indietro.

-Quanto ne serviva per salvarti la vita.

-Non dovevi salvarmi la vita. Non avevo bisogno di te.- grida lui contro di me.

-Derek, l'ho chiamata io. Io le ho chiesto di aiutarmi.- dice Cora cercando di aiutarmi.

-Dopo quello che è successo, Cora, non dovevi proprio chiamarla.- dice ancora più arrabbiato accentuando il nome della sorella, prima di andare via e sbattere la porta del loft.

-Devi scusarlo, Maggie. Non sa quello che dice.- dice lei accarezzando il mio braccio.

-No, sa perfettamente quello che fa e dove vuole andare a parare. Non preoccuparti per me.- dico prima di andare via ma mi ferma davanti la porta.

-Lui prova qualcosa per te. Da sempre.- dice lei convinta.

-Già.. ma non è quello che provo io.- dico prima di andare via dopo averle lasciato un leggero sorriso.

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Ovviamente, tutto quello che sta succedendo mi sta rendendo nervoso fino al limite. Scott ha a che fare con i gemelli e gli Alpha, insieme agli altri, tutto il tempo e in più deve badare anche alle reazioni di Isaac perché, nel branco di Derek, è quello più irruento soprattutto quando si parla degli Alpha. Maggie sembra molto confusa da quello che sta succedendo a lei e a Scott. Riescono a sentirsi e a sentire i loro dolori molto più amplificati. Cosa da licantropi, o meglio coda da sovrannaturale. Lydia, beh.. lei non sembra molto presa da tutta questa situazione. Secondo me, è solo molto spaventata da quello che le sta succedendo e da quello che riesce a fare che, sempre secondo me, è solo una minima parte di quello che può realmente fare. Così, l'unica persona da cui posso andare è una: Alan Deaton. Quando arrivo alla clinica e apro la porta, i cani nel retro iniziano ad abbaiare.

-Sei uscito da scuola molto presto.- mi dice Deaton appena mi vede.

-Si, ora libera, in realtà. Ero diretto verso casa per vedere mio padre. Lui.. uhm.. credo che tu abbia sentito delle persone che vengo uccise. Di nuovo. E' il suo lavoro scoprire cosa succede.

-Ho raccolto tanto dal titolo dello sceriffo.- dice lui leggermente sospettoso ma tranquillo.

-Si, ma credo tu sappia che sta diventando un po' difficile per lui fare il suo lavoro quando non conosce tutte le informazioni. E tutti noi sappiamo che si sta perdendo metà della storia, giusto? Quindi, ho iniziato a pensare e mi sono ricordato di qualcuno che possiede un bel po' di informazioni. Qualcuno che sembra sempre sapere di più di chiunque altro qui. Tu.- concludo e lui mi guarda molto più che sospettoso. Poi mi fa cenno di seguirlo nel retro.- Tutte queste cose e tutti questi simboli: Il triskelion, il logo della banca, la cenere di montagna. Sono tutti segni dei druidi celti e chiunque abbia mai alzato lo sguardo su questi sacrifici umani prima di sapere che i druidi hanno avuto un grosso problema prima di darne uno agli dei. Hai mai sentito parlare dell'uomo di Lindow? Un corpo di oltre duemila anni trovato in Inghilterra? E' stato trovato strangolato, con un foro alla testa e la gola tagliata. Triplice morte. E' hanno anche trovato grano di polvere nel suo stomaco. Scommetto che il piano perfetto per i druidi.- concludo mentre lui prende un barattolo e ne esce fuori una piantina.

-Vischio.- dice solamente.

-Ti ho riferito ogni cosa ma tu sapevi già tutto, giusto? Allora perché non ci hai detto niente?

-Forse perché abbiamo speso ogni momento degli ultimi dieci anni provando a spingere via qualcosa.- dice lui amletico.- Rinnegandolo. Mentendo su di esso, facendola diventare carina e potente abitudine.

-Quindi.. questa persona, è un druido?

-No. E' qualcuno che cerca di copiare una pratica antichissima che molto probabilmente dovrebbe conoscere meglio. Sai che cosa significa la parola "druido" in gaellico?- chiede

-No.

-"Quercia saggia".- spiega.- I druidi celtici sono connessi con la natura. Credono che possano mantenere tutto come su una bilancia. Sono dei filosofi e dei maestri, non sono dei serial killer.

-Già, ma uno di loro lo è.- dico ma poi mi vibra il telefono. Lydia.- Hey, non posso parlare in questo momento. Aspetta, che cosa? Si, sei sicura che sia scomparso? Bene, arriviamo subito.

-Che succede?- chiede Deaton

-Il professore di musica è stato catturato e Lydia ha trovato qualcosa.

-Andiamo subito.- dice lui andando via e io lo seguo a ruota. Quando arriviamo a scuola, e con precisione dentro l'aula di musica, Lydia ci fa ascoltare qualcosa che ha registrato sul suo telefonino. Una musica .. sacrificale.

-Possiamo averne una copia?- chiede il veterinario.

-Hey, doc. Qualunque aiuto sarebbe gradito.

-Ogni gruppo di tre avrebbe il suo scopo, è lo stesso tipo di potere.- dice il dottore mentre Lydia manda la copia a Deaton.- vergini, guaritori, filosofi, guerrieri..

-Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta, aspetta.- dico dopo aver trovato qualcosa dentro il cassetto della scrivania del professore.- Guerrieri? Potrebbero essere come dei soldati?

-Assolutamente.- dice lui. Poi mostro una foto. Il prof era un militare.

-Kyle era nel O.T.C con Boyd.

-Deve essere così. Questo deve essere il modello.- dice convinto il dottore.- Dov'è Boyd?

-Probabilmente, è a casa adesso. Devo provare a contattarlo al telefono.- dico prendendo il telefono e cercando di uscire dalla stanza ma la faccia di Lydia mi preoccupa.

-Lydia? Qualcosa non va?- chiede il dottore.

-No, stavo.. uhm.. ho solo pensato a qualcun altro che faceva parte dei militari.- dice lei.

-Chi?

-Il professor Harris.- dice lei. Merda.

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Io e Isaac stiamo uscendo da scuola dopo tutto quello che è successo oggi. Sembra che tutto vada bene ma ci sbagliamo di grosso.

-Si, speravo di poter vedere le loro facce.- dice lui mentre scendiamo le scale.- Sembravano davvero arrabbiati?

-Si..- dico con un leggero sorriso ma poi passa subito. Dolore.

-Tutto okay?- chiede. 

-Si, credo che dopo chiamerò Maggie.. ma okay.- dico ma poi ci fermiamo di botto, quando vediamo i gemelli difronte a noi.- avevano tipo quelle facce.

Poi si spogliano e rimaniamo basiti ma successivamente, si fondono in un unico mostruoso e gigantesco Alpha. Ruggisce.. e ci corre contro. Iniziamo a scappare per i corridoi della scuola ma ci raggiungono e quando ci prendono, ci fanno molto male e ci scaraventano a terra. Ringhiano ancora e stanno per attaccarci ma lo stesso uomo cieco, che ho già visto, si muove tra di noi e li raggiunge. Si ridimensionano e si dividono rimanendo seri e guardando dritto verso di loro. L'uomo cieco, o meglio, Deucalion, li colpisce con la punta acuminata nascosta nel bastone graffiando la guancia ad entrambi. Poi li supera e poco dopo loro lo seguono.

-Chi diavolo era quello?- chiede Isaac.

-Deucalion.

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Dopo quello che è successo con Maggie e dopo che ho saputo che era andata via, sono ritornato a casa e .. devo allontanare tutte le persone che potrebbero soffrire da me. Isaac, compreso. Quando entra nel loft, sembra molto contento ma appena sente l'aria che si respira dentro il loft, tutto cambia.

-Non capisco. Dopo tutto quello che è successo?- chiede.

-Non potrebbe funzionare con tutti e due qui dentro. Ho Cora adesso e siamo anche in troppi. Ho bisogno che tu vada via, stanotte.

-Dove dovrei andare?- chiede con una leggera risata.

-In qualsiasi altro posto.

-Ho fatto qualcosa di sbagliato, Derek?- chiede cercando di indagare. Merda, Isaac non hai fatto niente di sbagliato. Va via e basta!

-Tu stai facendo qualcosa di sbagliato proprio adesso non lasciandoci adesso.- dico con un bicchiere in mano girandomi verso di lui.

-Derek, per favore.- implora lui.

-Va via.

-Andiamo.

-Va via!- grido io lanciandogli addosso il bicchiere vedendo che si protegge la testa mi si stringe il cuore. Lui mi guarda malissimo e prende il suo borsone, prima di andare via. Poi mia sorella esce da fuori il suo nascondiglio.

-E' così che vuoi che vada?- chiede lei 

-Saranno al sicuro senza di me.

-Prima Maggie e ora Isaac. Poi cosa farai? Allontanerai anche Boyd e poi scapperemo da qualche parte per non farci trovare? Non reagiscono così gli Hale.- dice lei rimproverandomi.

-E cosa fanno gli Hale, oltre decimarsi?

-Tengono strette le persone care e si aiutano a vicenda.- dice lei lasciandomi solo la dentro.

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Cosa potevo fare dopo la litigata con Derek, se non correre un po' nel bosco e poi correre dall'unica persona che mi poteva capire in quel momento? Nulla di diverso. Dopo aver corso un po', dopo andata a casa da Scott e l'ho trovato alla scrivania mentre cercava di studiare.

-Posso entrare?- chiedo esitante.

-Certo, entra pure.- mi risponde lui serio.- ci sono delle cose che ti devo dire.

-Che succede?- chiedo sedendomi sul bordo del suo letto.

-Stiles, Lydia e Alan hanno trovato che compie questi sacrifici. Non sanno realmente chi sia ma gli hanno dato un nome. Darach.- dice venendo a sedersi vicino a me.

-Un druido oscuro.

-Come lo sai?- chiede 

-Beh.. ne conosco uno buono e conosco la storia di quelli oscuri. Altro?

-Si.- dice girandosi e guardandomi in faccia.- Sta succedendo qualcosa tra di noi. Oggi, mentre io e Isaac cercavamo di uscire da scuola, ho sentito un dolore allucinante e un nome mi è venuto in mente. Il tuo.

-La stessa cosa succede a me.

-Che ti è successo?- chiede.

-Il dolore che hai sentito era quello di Derek. Cora mi ha chiamata perché lei e il fratello erano stati attaccati dagli Alpha e Derek era rimasto ferito. Ho preso il suo dolore e.. in poche parole gli ho salvato la vita, anche se lui non l'ha presa molto bene. 

-E..- sta per dire qualcosa ma qualcuno bussa alla porta.

-Entra pure, mamma.- dice pensando fosse sua madre ma quando la porta si apre, un Isaac bagno fradicio si presenta davanti alla porta.

-Speravo di poterti chiedere un favore.- dice lui mettendo a terra il borsone.

-Ti ha mandato via, vero?

-Si.

-Puoi restare qui.- gli conferma Scott.

-Vieni qui.- dico indicandogli il posto al mio fianco. Quando si siede, lo abbraccio teneramente e lui si lascia coccolare un po'. Credo che Derek ne stia combinando una dietro l'altra.

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Capitolo 25
*** Capitolo venticinque ***


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Era uno di quei giorni in cui non sapevi se vivere o morire. Era uno di quei giorni in cui il dolore ti attanagliava lo stomaco e non potevi più respirare. Era uno di quei giorni in cui non sapevi se piangere o nascondere tutto perché il resto del mondo non sapeva, o non sospettava, nulla. Era uno dei tanti giorni in cui andavi a scuola e dovevi fingere che tutto era normale, che niente fosse successo o cambiato. Ci troviamo sul pullman che ci porterà ad una stupida gara e il tempo sembra essere dalla mia parte. Lampi e tuoni. Sento il coach fischiare e poi gridare ad uno dei miei compagni.

- Torna a sederti.

I ragazzi sono con me. Beh, intendo Isaac, Stiles, e Boyd ma abbiamo anche il nemico: Ethan, uno dei gemelli, seduto vicino a Danny ma non mi importa. Piccoli flashback mi inondano la mente: io che mi alzo a rallentatore e corro da Maggie per cercare di non farla cadere, lei che grida ma non sento niente e poi.. Stiles mi chiama.

-Hey, Scotty. Ancora con me?

-Si, scusa. Uh, qual è la parola?- chiedo grattandomi la testa e cercando di tornare al presente e di non pensare a ieri sera.

-Anacronismo.- dice lui leggendo dal tablet.

-Qualcosa che esiste al di fuori del tempo normale.

-Buono. Prossima parola.. incongruo.- dice lui leggendo bene la parola.

-Uhm, puoi usare la parola in una frase?

-Si, si che posso. E' completamente incongruo che siamo seduti in un pullman proprio adesso, per uno stupido incontro dopo quello che è successo.. incongruo.- dice leggendomi nel pensiero come sempre.

-Fuori dal comune, ridicolo, assurdo.

-Perfetto. Okay, prossima parola.- dice lui cercando.- Uhm.. darach. Darach, è un sostantivo. Dobbiamo assolutamente parlate qualche volta, okay? E saremo bloccati in tutto questo per, tipo, cinque ore quindi perché no?- ma io non gli do retta e lui continua.- Prossima parola. Intransigente.

-Testardo, ostinato.- dico ma quando il pullman inchioda all'improvviso, grugnisco per il dolore.

-Oh, amico, tutto okay?- chiede vedendomi dolorante.- Non saremmo dovuti venire. Lo sapevo, non saremmo dovuti venire.

-Si, dovevamo. C'è sicurezza nei numeri.

-Si, beh, c'è anche la morte nei numeri, lo sai?- chiede leggermente agitato. E' chiamato massacro. O bagno di sangue, carneficina, macellazione, macelleria.. wow, questo..- ma poi sente i miei lamenti.- Okay, Scott, Dirò al coach che..

-No, no, no, no. Sto bene.

-Beh, tu non sembri stare bene. MI lasceresti guardare?- chiede riferendosi alla mia ferita. Già, la ferita.

-Sto bene.

-Lasciami solo vedere, okay?- chiede una seconda volta.

-Okay.- dico annuendo. Alzo la maglietta e.. è peggio di quanto pensassi.

-Oh, amico..- inizia a dire vedendo la ferita peggiore della storia della mia vita, fino ad ora, ma lo fermo in partenza.

-Lo so che è brutta ma è perché è stata fatta da un Alpha. Ci metteranno più tempo a guarire.

-Com'è possibile allora che Boyd e Isaac stiano bene?- mi interroga, una volta ogni tanto, in modo intelligente ma ignoro la sua domanda perdendomi nei miei pensieri.

-Non posso crederci che sia morto. Non posso credere che Derek sia morto.

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-Sono troppo vicina?- chiede Allison alla guida.

Io, Allison e Lydia ci troviamo tutte e tre nella stessa macchina per seguire passo per passo il pullman davanti a noi. I ragazzi si trovano la dentro per uno stupido concorso che la loro scuola ha indetto ma, dopo quello che è successo questa notte, non avevo proprio voglia di lasciarli da soli, soprattutto Scott. La ferita che ci lega sembra fare più male ogni volta che la distanza tra di noi aumenta.

-Si, sono troppo vicina, non è vero?- chiede ancora facendomi tornare alla realtà.

-Questo dipende.- le dice Lydia.- Stai solo seguendo il pullman, o hai intenzione di montarci su ad un certo punto?

-Si, dovrei andare un po' indietro.- dice l'altra.

-Beh, anche questo dipende. Stai parlando del pullman o del tuo ex-ragazzo che stai continuamente spiando?

-Beh, dopo quello che è successo, non lascerò che sfugga alla mia vita. Poi anche Maggie voleva seguirlo. E comunque sia, tutto questo è inizia quando ha bussato alla mia porta.

-Per cosa?- chiede l'altra.

-Quando mi ha chiesto se quella sera a scuola le frecce erano mie. Poi siamo finiti troppo vicini e.. nulla.

-Uccellini amorosi.- dico con voce roca.- Comunque sia, tutto inutile. Si saranno già accorti di noi.

-Come fai a dirlo?- chiede Allison guardando la mia faccia bianca e la macchina di sangue sulla mia maglietta chiara, per pochi secondi.

-Per via di Stiles.- diciamo io e la rossa in cor

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*Flashback*

Dopo essere stato da Allison e aver visto Deucalion nel suo palazzo, corro al loft da Derek per avvisarlo di quello che ho visto. Quando arrivo però, trovo una scena diversa da quella che mi aspettavo.

-Conosco il posto in cui si trovano. 

-Nello stesso palazzo degli Argent, lo sappiamo.- dice Derek come se lo sapesse da tanto tempo.

-Io e Cora abbiamo seguito i gemelli.- mi avverte Boyd.

-Allora, loro lo sapranno di certo.

-O, meglio probabilmente, a loro non interessa.- dice Peter in modo ovvio.

-Che cos'è tutto questo?- chiedo avvicinandomi al grande tavolo della sala.

-Non è ovvio?- chiede Peter.- Stiamo facendo degli schemi per soprastarli.  Venire con un "diamo una mano", meglio conosciuto come un colpo preventivo.

-Li affronterai?

-Domani. E tu ci darai una mano.- mi informa Derek in modo serio.

...

Alzo la testa a fatica da terra, mentre guardo i miei amici combattere con tutte le loro forze un nemico, troppo, più forte di loro. Boyd e Cora se la vedono con quel colosso di Ennis, mentre Derek e Maggie pensano a Kali  ma è tutto inutile. Ennis mette k.o. Cora e Boyd e io corro ad aiutarli e... 

*Fine flashback*

... e vengo risvegliato dal coach che mi riporta alla realtà.

-Mccall, non anche tu.- dice vedendomi appoggiato al finestrino del bus, mentre continuo a non guarire.

-No, coach. Sto bene.

-Scott, stai sanguinando di nuovo.- mi comunica Stiles mentre guarda la mia maglietta ormai zuppa. E non dirmi che questa ci mette più tempo a guarire, okay? Perché sono fortemente sicuro che continuare a sanguinare non significa non guarire completamente.

-Sta ascoltando.- dico riferendomi ad Ethan davanti a noi.

-Secondo te, farà qualcosa?

-Non difronte a tutte queste persone.- rispondo sperando che sia così.

-Okay, bene, e cosa ne pensi delle due bombe ad orologeria sedute vicino a lui?- chiede riferendosi a Boyd e Isaac.

-No, non lo faranno. Non qui.

-Okay, e cosa succede se lo fanno ?- chiede ancora mentre cerco di resistere al dolore fortissimo che sento.- Li fermeremo?

-Se dovrò farlo.- dico prima di tornare a immergermi nei mei pensieri.

*Flashback*

-Sono ad un piano sopra di loro nell'attico, proprio vicino ad Allison.- dice Derek riferendosi al branco di Deucalion.

-Quindi li uccidiamo per primi, è questo il piano?

-Non ci vedranno arrivare.- dice Boyd confermandomi il piano assurdo.

-Perché il piano predefinito è sempre un omicidio?

-Per una volta, qualcuno può venire con qualcosa che non includa uccidere tutti quanti?

-Non sei mai stanco di essere così blandalmente morale?- mi chiede Peter.- Non che io sia in disaccordo con lui.

-Io si.- interviene Cora.- Perché abbiamo bisogno di questo ragazzino? Maggie, non era meglio?

-Questo ragazzino, mi ha aiutato a salvarti la vita e lo sai che non possiamo rimanere seduti indietro e aspettare che siano loro a fare la prima mossa. In più, scommetto che Scott avviserà Maggie o l'ha già avvisata che si trova qui.- conferma Derek.

-Forse, ma non puoi battere un branco di Alpha.

-Ecco perché noi andremo contro Deucalion, solo lui.- dice con convinzione Cora.

-Taglia la testa del serpente e il corpo muore.- dice Boyd con la stessa convinzione di Cora.

-L'unico problema è che lui non è un serpente, è un' HYDRA. E come Scott ha detto, sono tutti Alpha.- viene in mio soccorso Peter. Strano.

-Deucalion ne è ancora il Leader.- interviene Derek

-Allora speriamo. Perché tu sai cos'è successo quando Hercules taglio le teste dell'HYDRA? - gli chiede Peter.

-Due teste spuntarono nello stesso punto di prima.

-Qualcuno ha fatto la sua lettura estiva.- dice compiaciuto Peter.

*fine flashback*

Il pullman che inchioda bruscamente e ci fa balzare sui sedili mi riporta alla realtà. Il dolore è sempre più forte e penso che sia cumulato a quello che sta provando Maggie. Ma la reazione di Boyd mi fa tornare alla realtà. 

-Che cosa.. Scott?- chiede Stiles mentre mi alzo dal mio posto.- Cosa stai facendo?

-Boyd. Cercherà di fare qualcosa.

-Okay, cosa?- chiede ancora stranito.- Come lo sai?

-Guarda le sue mani.- dico mentre entrambi vediamo le sue mani stringere il sedile davanti a lui, coperte dagli artigli.

*flashback*

Cerco di rialzarmi ma il dolore è troppo forte. Vedo tutti stesi a terra e Maggie che cerca di alzarsi per aiutare Derek che sta lottando contro Ennis. Ovviamente, non è facile da battere. E' un osso duro. Un Alpha forte e pericoloso. Poi all'improvviso, li vedo cadere entrambi e lo sguardo di Derek è si puro terrore. Guarda prima Maggie e poi me e capisco che devo trattenerla. Afferro Maggie, mentre sono ancora sdraiato e cerco di alzarmi, e la sento gridare fortissimo il nome di Derek, come se lo stessi gridando io stesso. L'unica cosa che mi resta in mente è l'immagine del suo corpo steso sulle scale mobili inutilizzate da anni con lo sguardo rivolto verso di me. No. Non può essere morto.

*fine flashback*

Mi alzo lentamente dal posto in cui sono seduto e molto lentamente, con dolore costante, mi avvicino al posto in cui sono seduti Isaac e Boyd. Afferro la mano di quest' ultimo e mi abbasso al suo livello con molta fatica.

-Lasciami andare.- dice pieno di rabbia.

-Hai un piano. Dimmi del tuo brillante piano, e io ti lascerò andare. Che cosa farai? Ucciderlo, proprio adesso? E dopo cosa? E che cosa farai dopo questo?

-Non mi importa.- risponde cercando di divincolarsi dalla mia presa e da quella del suo vicino di posto.

-A me si.

-Whoa whoa, sei ancora ferito.- dice Isaac notando la mia ferita ancora aperta.

-Sto bene. Dammi un'opportunità di venirne a capo, qualcosa che non deve finire con la morte di qualcuno.

-Okay.- risponde e piano piano mi alzo e mi avvicino al mio posto.

-Crisi scampata?- chiede Stiles quando torno al mio posto.

-Mmm.- dico annuendo.

-Okay, buono perché abbiamo un altro problema. Ethan continua a controllare il suo telefono, tipo, da cinque minuti. E' come se stesse aspettando qualcosa, tipo un messaggio o un segnale, o qualcosa del genere. Non lo so, qualcosa di malvagio, se posso dirlo. Ho un occhio veramente perspicace per il male, ma questo già lo sai.- dice cercando di farmi capire il vero problema della situazione.

-Non mi piace vederlo seduto vicino a Danny.

-Esatto, nemmeno io.- dice guadando verso la loro direzione.- Cercherò di scoprire che cosa sta aspettando.

-Che cosa stai facendo?

-Chiederò.- dice scrivendo qualcosa nel suo telefono. Poi capisco. Sta mandando un messaggio a Danny. Ma non ottiene il risultato da lui sperato, così inizia a torturarlo di messaggi finché non sentiamo quello che vogliamo sentire.

-Qualcosa non va?- gli chiede Ethan.

-In realtà, potrei chiedere la stessa cosa a te.- gli risponde Danny e in un nano secondo ci dobbiamo abbassare tra i sedili perché Ethan si gira verso di noi. Poi arriva un messaggio nel telefono di Stiles da parte di Danny. Qualcuno vicino a lui sta male e forse potrebbe non passare la notte.

-Ennis?

-Okay, allora questo significa..- inizia Stiles.

-Che non è morto.

-Non ancora.- dice preoccupato il mio amico. Stiles cerca di chiedere al prof se possiamo fermarci da qualche parte per mangiare o per fare una pausa ma, a quanto pare, il coach non è propenso a farci scendere da qui per nessuna ragione al mondo.- Lo odio. Hai chiamato Deaton?

-Sto continuando a lasciargli messaggi nella segreteria telefonica.

-E' abbastanza. Chiamerò Lydia, Allison.- dice estraendo il telefono dalla tasca.

-Come potrebbero aiutarci se si trovano a Beacon Hills?

-Non sono li. Ci stanno seguendo da ore.- dice lui indicando il retro del pullman.- Patetico.

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Dopo un tempo infinito che siamo fermi dentro questa macchina, il telefono di Lydia inizia a suonare e non sembra molto contenta della telefonata.

-Hey, Stiles.- dice lei facendoci capire con chi sta parlando.- Si, stavamo per iniziare a guardare un film, lo sai, uh.. popcorn ehm.. okay.- dice e poco dopo attiva l'audio del telefono per metterci in viva-voce. 

-Okay, Scott è ancora ferito.- inizia a dire il ragazzino attirando la mia attenzione.

-Che cosa intendi con ancora ferito? Non sta guarendo?- chiede Allison.- Neanche tu stai guarendo, vero?

-Maggie è li con voi?- chiede la voce roca di Scott.

-A quanto pare.- rispondo io allo stesso modo.

-Penso che le cose stiano anche peggiorando. Il sangue è diventato, tipo, un colore più scuro.- ci informa il ragazzino.

-Lo stesso qui dietro.- dice Lydia guardandomi.- Che cosa c'è di sbagliato in loro?

-Cosa c'è di sbagliato in loro?- chiede nervoso Stiles.- Ho un dottorato in psicologia sui licantropi? come faccio a saperlo?

-Dobbiamo portarli giù dal pullman e da questa macchina.- dice Allison.

-E portarli dove, in ospedale?- chiede con sarcasmo Lydia.

-Se stanno per morire, si.- dice ancora Allison ma in modo serio.

-Ragazzi, guariremo.

-Si, è la stessa cosa che dice Scott da quando siamo partiti ma non cambia nulla.- dice Stiles.

-Stiles, c'è un'aria di servizio a un miglio da qui.- dice Allison.- Di al coach di fermarsi li.

-Si, ci sto provando da un po'.- risponde il diretto interessato in modo scazzato.

-Beh.. trova un scusa plausibile.- dice Allison.

-Dovrei ragionarci? Hai mai conosciuto questo ragazzone?

-Prova qualcosa.- dice Allison mentre Lydia chiude la chiamata.

-Allison, tutto andrà bene.- dico per consolarla.

-Non con te morta dentro la mia macchina e lui morto sopra quel pullman.- dice la mora in modo esasperato. Poco dopo, notiamo il pullman spostarsi sulla corsia di emergenza e schizzare via. Ovviamente, lo seguiamo e poco dopo ci fermiamo in un'area di sosta. Tutti scappano a quel pullman appena ne hanno la possibilità e capiamo perché. Un fetore di vomito attraversa tutta l'aria e, purtroppo, con i sensi amplificati lo sento il doppio. Allison e Lydia, devono sostenermi in due per farmi stare in piedi e non cadere con la faccia sul pavimento. Stiles, tiene Scott come meglio può mentre tutti noi ci dirigiamo verso i bagni pubblici di quest'area.

-Oh, mio dio.- dicono Allison e Lydia quando guardano la mia ferita e quella di Scott, perfettamente identiche.- Perché non ci avete detto niente?

-Scusami.- le dice Scott ma io non riesco proprio a parlare. Adesso che entrambi siamo così vicini, il dolore è maggiore da dover sopportare.

-No, okay. Dateci un secondo, okay?- dice alzandosi mentre Lydia la segue a ruota per avvicinarsi a Stiles e parlare.- Questo non sarebbe dovuto succedere. L'ho visto guarire da ferite peggiori e Maggie è un'Alpha, dovrebbe essere già guarita.

-Okay, allora cosa dovremmo fare? Dovremmo chiamare un'autombulanza? - chiede quell'idiota di Stiles.

-Che cosa succede se è troppo tardi? Se loro non potessero guarire?- chiede terrorizzata la mora.

-Faremo qualcosa.- dice Stiles guardandoci con determinazione.

-Sapete, potrebbe essere psicologico.- dice la rossa arrivando al mio silenzioso punto di vista.

-Che cosa intendi, tipo, psicosomatico?- chiede il ragazzino.

-Somatoformico.- dice la rossa. Dato che nessuno la comprende lo spiega in modo semplice.- Si, è nelle loro teste.

-Nelle loro teste? A causa di Derek.- dice centrando il punto il ragazzino.

-Esatto.- lo asseconda Lydia.- Entrambi sono legati a Derek ma a quanto abbiamo capito, Scott e Maggie sono legati da qualcosa di forte.

-Non stanno permettendo al loro corpo di guarire a causa della morte di Derek.- conclude Stiles con un tono.. arrabbiato? accusatorio? non saprei. La testa mi gira.

-Quindi che cosa dovremmo fare?- chiede Allison.

-Mettere dei punti di sutura a entrambi.- dice Lydia tirando fuori qualcosa dalla borsa.- Sono seria. Forse tutto quello di cui hanno bisogno è credere che stanno guarendo.

Credo che entrambi abbiano annuito ma non riesco a capire se è davvero cosi, dato che i miei occhi si chiudono soli e tutto si fa buio.

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-Avranno bisogno di un'altra maglietta.- dico a Stiles mentre lui strappa tanta carta e io brucio un ago per disinfettare.- Ho una maglietta in più nella macchina, per Maggie. Dov'è la sua borsa?

-Uhm.. la andrò a prendere io. Odio gli aghi, comunque.. quindi.. Sai quello che stai facendo?- mi chiede il moro.

-Uhm.. mio padre mi ha insegnato.

-Intendo, quanto velocemente.. cioè intendo, il pullman potrebbe ripartire.- dice il moro.

-Allora, fai in modo che non se ne vada.

-Ti aiuto io. Andiamo.- dice la mia migliore amica prendendo il moro per mano e andando via.

-Okay.- dico inginocchiandomi davanti a lui. A Maggie penserò dopo. - Okay, resta con me.

-Sono stanco.- dice tenendo a stento gli occhi aperti.

-Scott, guardami okay? Continua solo a guardarmi.- dico con voce tremante cercando di fare entrare il filo nell'ago, con scarsi risultati. Le mie mani continuano a tremare tremendamente e la paura che due vita importanti dipendano da me, mi fa salire l'ansia alle stelle. Scott e Maggie dipendono da me. E li, la voce di mia madre torna a tormentarmi.

-Incredibile.- dice lei con tono serio.- Un semplice e piccolo compito? Non puoi infilare un filo in un ago?

-Ci sto provando.

-Beh, vuoi la mia simpatia? Perché sei una piccola diciassettenne e tutto questo è davvero troppo per te da gestire.- dice lei con cattiveria.- Beh, fattene una ragione. Infila il filo nell'ago.

-Le mie mani non vogliono smettere di tremare.

-Respira.- dice con più calma.- Allison, respira. Prova di nuovo.

-Aah!- grido io non riuscendo a fare quello che voglio. Si sveglia anche Scott, meglio così.

-Okay, come ci approcciamo a una situazione del genere?- mi chiede mia madre. Ma non rispondo.- Allison!

-Clinicamente.

-E?

-E non .. E non emotivamente.

-Allora, smettila di piangere e fallo.- dice lei con rabbia. Respiro piano ma profondamente e riprovo di nuovo. Il filo entra nell'ago e mia madre scompare. Riesco a cucire la ferita di Scott e a mettere dei punti di sutura, ripetendogli di stare con me. Mentre faccio questo, noto che anche quella di Maggie si chiude nello stesso modo in cui si chiude quella di Scott. Tutto questo va oltre la licantropia e oltre la connessione, pura e semplice. Poco dopo, Maggie fa degli strani versi, come se si stesse svegliando, ma Scott non risponde.

-Scott. Scott?- domando e mi avvicino a lui per sentire il suo respiro. Ma niente.- Scott!- grido e allora rinviene insieme a Maggie.

-E' colpa mia.- dice in un sussurro.

-Scott, guardami. E' tutto okay.

-L'hai fatto tu?- chiede dopo aver guardato la sua ferita.

-Si.. quella di Maggie si è chiusa automaticamente, quando ho chiuso la tua.

-Carine.- dice con un sospiro dopo aver guardato anche quella della sua amica che piano piano apre gli occhi.- Stai bene?- le chiede prendendole la mano e stringendola forte.

-Molto meglio, adesso. Grazie, ragazzina.- dice con un leggero sorriso e ridiamo tutti leggermente.

-Potete alzarvi?- chiedo e piano piano si alzando entrambi appoggiandosi al muro.- Okay, mettetevi queste.- dico aiutando prima l'uno e poi l'altra a infilarsi la maglietta.

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Quando usciamo da quel bagno, vediamo Lydia correrci incontro gridando.

-Stanno bene?- chiede ad Allison e poi guarda noi mentre mette un mio braccio sulle sue spalle.- State bene?

-Si. Stiles. Dov'è Stiles?- chiede Scott guardandola ma subito dopo cercando il suo amico.

-Sta cercando di fermare il coach.- dice la rossa.

-Grazie ragazze.

-Ma ti pare. Siamo una famiglia.- mi dice lei piano mentre iniziamo ad incamminarci. Poi parla con la mora.- Non abbiamo ancora benzina.

-Non li lascerò così.- dice Allison, anche se penso che si riferisca più a Scott.

-Allora, dobbiamo lasciare la macchina.- dice ovvia la rossa. Ma per un po' non li ascolto più. La mia mente torna alla sera prima e a quello che è successo.

*Flashback*

Dopo aver visto Isaac e Scott uscire da casa del moro e averli convinti ad andare con loro, ci rechiamo tutti e tre, con la mia auto, verso il luogo dell'incontro previsto con Deucalion.

-Non sei venuto da solo.- dice Deucalion riferendosi a Scott.

-Si, loro sono Isaac e Maggie.- risponde Scott.

-Non sto parlando di Isaac e Maggie.- risponde l'uomo in piedi sulle vecchie scale mobili, ormai in disuso. Poco dopo, vediamo spuntare Derek completamente trasformato e Boyd, insieme a Cora, alle sue spalle.

-Sapevi che l'avrei fatto?- gli chiede Scott ma nessuna risposta dal ragazzo. Io rimango ferma cercando di capire cosa sta succedendo.- Derek, non lo fare. Non lo  fare, così nessuno verrà ferito. Se qualcun altro muore..

-Lui.- lo interrompe Derek indicando l'uomo sulle scale.- Solo lui.

-Solo me?- chiede in modo ironico Deucalion.- Dimmi, come può un uomo cieco trovare la strada in un posto come questo tutto da solo?- conclude. Dopo pochi attimi, Kali scende dal piano superiore scivolando su uno di pilastri. Ennis, appare alle nostre spalle utilizzando una delle scale mobili in disuso, io resto a pochi metri da Derek mentre Scott e Isaac indietreggiano fino a un soppalco, da cui spuntano i gemelli. Siamo veramente nella merda.

*fine flashback*

-Stiles, che cosa sta succedendo?- chiede Scott quando torno sulla terra a causa del suono di urla e schiamazzi.

- Lo hanno attaccato per primo. Ho detto loro cosa stava succedendo con lui, e loro l'hanno attaccato.- dice lui con un tono di scuse.

-Chi? Boyd?- chiede lui facendosi largo tra la folla. Troviamo Boyd che sta a guardare mentre Isaac tormenta con i pugni la faccia di Ethan. Danny cerca di fermarlo e anche il coach gridando ma nulla può, contro la voglia di Isaac di far fuori dalla circolazione uno degli artefici della morte di Derek. A quel punto interveniamo noi.

-Isaac!- gridiamo in modo violento io e Scott. Per un momento, un nano secondo della nostre vita, i nostri occhi diventano rossi producendo una scarica di adrenalina nei nostri corpi. Succede tutto cosi velocemente che nessuno dei presenti se ne rende conto, tranne noi. Ma Isaac si ferma. Lui si gira verso di noi come un cucciolo bastonato.. come quella volta.. alla centrale di polizia ma al nostro posto c'era.. Derek. Io e Scott ci guardiamo negli occhi per un attimo, per poi abbassarlo sorpresi e delusi allo stesso tempo.

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*flashback*

Stiamo tutti in silenzio per pochi secondi, finché Derek non cerca di attaccare per primo Deucalion. Ovviamente, Kali gli blocca la strada saltandogli addosso e iniziano a scontrarsi. Sapere Maggie, così distante ma allo stesso tempo cosi vicina da me mi strazia ma non ho il tempo di gridare il suo nome che i gemelli saltano giù dal soppalco e diventano un mostro solo alle nostre spalle. Maggie viene attaccata da Ennis ma reagisce bene e viene aiutata nel contrattacco da Boyd e Cora. Mi guardo per un attimo in torno per poi guardare in faccia Isaac, al mio fianco. Lui parte in quarta verso i gemelli ma, ovviamente, non può farcela da solo. Così, corro in suo aiuto, anche se non è molto. Mi sbattono contro il muro e il colpo è dolorosissimo. Ennis butta via Maggie, facendole sbattere la testa a terra per poi attaccare Cora, facendola gridare dal dolore. Cerco di aiutare Isaac, ma quei due mostri mi trafiggono con gli artigli. Sento Maggie grugnire dal dolore ma si rialza e aiuta Boyd a attaccare il bestione, anche se con scarsi risultati. Ci buttano tutti a terra e Kali si avventa su Cora bloccandola al suolo.

-Uccidilo.- dice Deucalion a Derek riferendosi a Boyd.- Gli altri possono andare. Sei stato battuto. Fallo, Derek. Compi il primo passo.

-Siamo seri con questo ragazzino?- chiede Kali.- Guardalo. Secondo te, è un Alpha? Di cosa? Di un gruppo di inutili adolescenti?- conclude e si sente Maggie ringhiare piano mentre si alza, ma sono sicuro che non attaccherà.

-Alcuni sono più promettenti di altri.- dice guardando me e Maggie.

-Deve essere all'altezza della situazione, allora.- dice ancora la mora.- quale sarà la tua scelta, Derek? Il branco o la famiglia?- conclude ma non abbiamo il tempo di sentire la risposta, dato che una freccia taglia l'aria. colpisce i gemelli e li fa dividere buttandoli al suolo. Un'altra colpisce vicino Kali accecandola e facendola urlare. E molte altre vengono lanciate vicino ai nemici in modo da accecarli.

-I vostri occhi. Copritevi gli occhi.- grida Deucalion mentre Maggie inizia a ringhiare forte. Allison ci sta aiutando. Quando tutto finisce, Ennis è girato verso me e Maggie. Ci fissiamo per poco tempo, e successivamente, ringhiando, corriamo verso di lui come lui fa con noi. L'impatto è violentissimo ma non cadiamo a terra. Strisciamo e ci teniamo saldi. Quando rialziamo il volto, i nostri occhi sono di un colore diverso. Un rosso vivido e accesso. Il rosso del sangue vivo che scorre impetuoso nelle nostre vene. Ovviamente, dura pochi secondi. Non abbiamo il tempo di attaccare nuovamente, perché Derek lo fa al posto nostro. I colpi sono sempre più forti e ogni colpo corrisponde a un passo che li avvicina al burrone. Ennis sembra avere la meglio così cerco di aiutare Derek ferendo la gamba del bestione. Questo porta Derek in vantaggio che spinge Ennis giù ma, purtroppo, il mostro non lascia Derek e lo porta via con sé. Vedo Maggie sfrecciarmi davanti cercando di afferrare Derek, ma sono io che devo afferrarla per non farla cadere insieme a loro. Quando i corpi cado al suolo, un solo urlo disumano squarcia l'aria. Maggie che grida tra le mie braccia mentre piange la morte della persona che ama.

*fine flashback*

-Lo sai, se lui è veramente morto, non è colpa tua.- dice Allison riportandomi alla realtà. Mi trovo in mezzo tra lei e Maggie, con la differenza che quest'ultima è rannicchiata sulla mia spalla per sentire conforto.

-Forse.

-Ha ragione. Non è colpa tua.- dice lei piano dando ragione alla mora.

-Ma ricorda che tutte le cose di cui abbiamo parlato, quando non ti accusavo di essere li, e se tu eri li quando non dovevi esserci?- chiedo e lei annuisce.- Grazie per non avermi ascoltato.- le dico. Lei mi sorride e mi fissa per un po'.- Cosa?

-Stavo solo guardando i tuoi occhi.- dice lei sorridendo ancora e li in quel momento mi sento leggermente sollevato da tutto il fardello che mi cade addosso.

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Capitolo 26
*** Capitolo ventisei ***


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Okay, la fermata non era prevista e, dato che era ormai notte, dovevamo trovare un posto con camere libere per tutti e che costasse poco. Di certo non mi aspettavo di trovarmi in un motel inquietante e che cade a pezzi, ma meglio di niente.

-Ho visto di peggio.- dico appena scesi dal pullman per rassicurare un po' tutti.

-Dove hai visto di peggio?- mi chiede il mio migliore amico scettico. Non ho il tempo di risponde perché il coach fischia in quel dannato arnese.

-Ascoltatemi. L'incontro è stato spostato a domani. Questo è il motel più vicino con le più vacanti stanze e con un buon senso del giudizio per accettare una manciata di degenerati come voi. Starete in coppia. Scegliete saggiamente. - dice mentre ognuno di noi prende una chiava di una camera. Solo Maggie, Lydia e Allison dormiranno in tre.- E non accetterò perversioni sessuali commesse da voi, piccoli deviati. Le avete prese? Tenete le vostre piccole sporche mani per voi stessi.

Quando il prof ha finito il suo monologo, ci dirigiamo tutti verso le camere assegnate e, girandomi indietro, noto le tre ragazze ancora all'ingresso. Non ci faccio molto caso, perché ,sinceramente, l'unica cosa che voglio fare e lavarmi e buttarmi su un letto morbido.

***************************

-Va bene, ne ho quattro.- dice il mio migliore amico mentre ci stendiamo sul letto.

-Quattro? Hai quattro sospettati?

-Si, in origine erano dieci.- dice convinto ma poi si ricrede.- O nove, credo. Contavo Derek due volte.

-Okay, chi è il primo? Harris?

-Solo perché è scomparso non vuol dire che è morto.- dice convinto.

-Quindi se lui non è morto, il nostro professore di chimica è li fuori a commettere sacrifici umani.

-Si, credo funzionasse meglio nella mia testa.- dice togliendo anche questo punto dalla lista della sua testa.

-Aspetta, e se fosse qualcun altro della nostra scuola? Tipo, ti ricordi Matt? Noi non sapevamo che era lui a uccidere la gente.

-Scusami?- dice agitandosi.- Scusami, cosa? Io.. si, lo sapevo. L'ho chiamato in quel modo da primo giorno.

-Si, ma non pensavamo sul serio che fosse davvero Matt.

-Ero serio.- dice gesticolando davanti al letto.- Ne ero davvero sicuro. Mortalmente serio. Nessuno mi ha ascoltato.

-Chi sono gli altri tre?

-La sorella di Derek, Cora. Nessuno sa qualcosa su di lei ed è la sorella di Derek.- dice convinto dell'ultima affermazione.

-Maggie la conosce.

-Ma non sa che cosa le è successo negli ultimi anni.- dice in modo ovvio.- L'altro, il tuo capo.

-Il mio capo?

-Si, il tuo capo.- dice mentre mi metto seduto.- Non mi piace tutta la situazione da obi-wan. Dovrebbe andare avanti, lo sai. Oh mio dio..- dice guardando la mia faccia confusa.- non hai ancora visto Star Wars? 

-Lo giuro, se torneremo vivi, guarderò quel film.

-Mi rendi pazzo.- dice in modo serio ma cerco di distrarlo.

-Chi è l'ultimo sospettato?

-Lydia.- dice sedendosi di nuovo sul letto.- Era totalmente controllata da Peter, e non ne aveva idea quindi ..- conclude e ci ributtiamo sul letto.

*******************************

Durante la serata, inizio a sentirmi strano. Come se qualcosa dentro di me non andasse o stesse cambiando. Un senso di angoscia e tristezza mi opprime sempre di più ma non riesco a capire cosa possa essere. Vado in bagno e mi guardo nel piccolo specchio attaccato sopra il lavandino. Mi guado intensamente negli occhi e.. merda. Credo, che per una frazione di secondo, siano diventati rossi. Non so per quale assurdo motivo, l'unica cosa che mi viene da fare è andare a cercare Allison. Non so perché, è come se il mio corpo non reagisse più ai miei comandi e si muovesse da solo per conto proprio. Apro piano la porta e trovo Maggie che dorme dentro uno dei letti mentre sento l'acqua della doccia scorrere e subito dopo la voce di Allison.

-Lydia, hai preso le tovaglie?

Entro dentro il bagno e poco dopo lei apre la tenda.

-Lydia..- inizia a dire lei ma si blocca, coprendosi come meglio può, quando vede me.- Cosa stai facendo?

-Ti stavo cercando.

-Mi hai trovata..- dice interrompendosi un po'.- dentro la doccia. Leggermente nuda, se non l'hai notato.

-Ti ho già vista nuda prima.

-Okay, bene..- inizia.- Ricordi, non stiamo, tipo, più insieme.

-Siamo ancora amici, giusto? Potremmo essere più vicini di due semplici amici. Forse, questo potrebbe sistemare le cose tra di noi.- dico afferrandole un polso e cercando di scoprirla ma si spaventa.

-Scott.- dice preoccupata.- cosa stai facendo? Stai bene?

-Si, stavo, ehm.. scusa, non ricordo.- dico e vado via.

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Dopo aver chiesto delle tovaglie all'ingresso del motel e dopo aver scoperto che tengono il conto di quante persone muoiono qui dentro, questo posto non mi piace anche di più di prima.

-198?- chiede Allison mentre si asciuga i capelli con una tovaglia.

-Si, e stiamo parlando di quarant'anni. E dovrebbero essere 4,95 ad anno, il che potrebbe essere previsto. Ma chi commemorerebbe una cosa del genere tenendo un numero fisso? Chi lo farebbe? Chi?

-Tutti suicidi?- chiede lei sospettosa.

-Si. Impiccagioni, gole recise, barattoli di pillole ed entrambe le canne di un fucile in bocca. Non so cosa ne pensi tu, ma io ..- non finisco la frase perché qualcuno parla dall'altra stanza.- L'hai sentito?

-Sentito cosa?- chiede lei non avendo sentito nulla, evidentemente. E le voci ricominciano. E questa volta capisco anche da dove provengono. Il condotto dell'aria. Mi giro verso il condotto dell'aria situato sopra uno dei letti vuoti e salgo sul letto. Le voci continuano e.. hanno delle pistole. 

-Lydia?- mi chiama Allison in modo esitante. Ma non le do retta. Le due persone iniziano a contare e poi.. boom. Un grosso sparo. Indietreggio con la mano alla bocca per cercare di coprire le mie urla. Allison mi afferra le braccia e cerca di parlare con me.- Che cos'è, Lydia? Che cosa sta succedendo?

-Non l'hai sentito?

-Sentito cosa?- chiede ancora non avendo sentito nulla.

-Due persone nell'altra stanza.. si sono sparati a vicenda.- dico prima di correre fuori dalla stanza per accertarmi di quello che ho detto. Mi fermo davanti alla camera 216 mentre Allison continua a chiamarmi ma non le do retta. La porta si apre e cerco di accendere la luce, ma non funziona. La mia amica mi raggiunge.

-Lydia, che cosa stai facendo?- mi chiede sottovoce la mia amica. Entro dentro la stanza senza risponderle e arrivo a toccare due grossi fari. Quando la luce si accende, i fari sono davvero grandi e da lavoro come tutti gli attrezzi dentro la stanza e le impalcature montate al centro. Stavano cercando di ristrutturare la stanza.

-Dovrebbero essere in questo punto. Erano un ragazzo e una ragazza e, credo, sembrassero giovani ma .. loro erano qui.

-Ti credo.- mi dice lei avvicinandosi.- Dopo tutto quello che abbiamo passato, ti credo.

Mi guardo in torno senza risponderle, e qualcosa di particolare attira la mia attenzione. Le venature del legno alle pareti. Non sono venature. Sono facce doloranti che urlano e le sento anche..

*************************

-Lo sai, c'è davvero qualcosa di strano in questo posto.- dico tornata in camera cercando di raccogliere al più presto tutte le mie cose.- Allison, dobbiamo andare via di qui. Sveglia Maggie.

-Ma sono tutti suicidi, non omicidi, e non sembra che questo posto sia molto frequentano, giusto?- chiede lei rimanendo al suo posto.

-Forse è così. Lo sai, scommetto che quella coppia abbiano fatto il loro patto suicida proprio in quella stanza. Forse, è per questo che la stavano rinnovando. Forse, era tappezzata dai pezzi del loro cervello.

-Forse, dovremmo scoprirlo.- dice lei con tranquillità. Ci dirigiamo all'ingresso del motel insieme ma questa volta la proprietaria non c'è.

-Bene, è quello.- dico non prestando attenzione ai numeri ma al viso della mia amica, che sembra leggermente preoccupato.

-Non avevi detto che segnava il numero 198?- mi chiede lei sospettosa.

-Era 198.- dico con terrore. 201. Tre suicidi in più.- Giuro su Dio, era 198.

-Okay, questo cosa significa? Ci sono stati altri tre suicidi?- chiede lei cercando di capire.

-O altri tre che devono ancora accadere.

Quello che faccio subito dopo, è mandare un messaggio a Stiles. Abbiamo bisogno di parlare con lui, solo con lui.

******************************

-L'ultima volta che ho visto Scott comportarsi così, è stato durante la luna piena.- conclude Allison raccontandoci quello che è successo con Scott nel bagno.

-Si, lo so.- le conferma Stiles.- Si è comportato in modo strano anche con me. Ma in realtà, era Boyd quello davvero strano. L'ho visto colpire il vetro della macchinetta con un pugno.

-Vedete, è il motel. Dobbiamo andare via al più presto di qui, o qualcuno ha bisogno di imparare come si compie un esorcismo, prima che i lupi mannari impazziscano e ci uccidano.

-Okay, stai calma, va bene?- mi dice Stiles.- E se non fosse solo il motel? Il numero nell'ufficio è andato avanti di tre, giusto? 

-Intendi come tre sacrifici, giusto?- gli chiede Allison.

-E se questa volta fossero tre lupi mannari?- chiede Stiles.

-Scott, Isaac e Boyd?- chiede Allison.

-Forse eravamo destinati a venire qui.- dice ancora Stiles.

-Esattamente! Adesso possiamo andare via di qui? Per favore?

-Aspetta.- dice Stiles levandomi la bibbia dalle mani.- Fammi vedere questa.

-Che cos'è?- chiede Allison. Tra le pagine della bibbia, troviamo vari articoli di omicidi avvenuti sul posto. Terrificante. Ma poi due mi colpiscono.

-Guardate questi due. Entrambi menzionano la stanza numero 217. Questi sono probabilmente tutti i suicidi che sono accaduti in questa stanza.

-Quindi se ogni stanza ha una bibbia..- inizia col dire Allison ma la interrompo.

-Ci saranno degli articoli in ogni stanza.

-E' una bellissima cosa.- dice Stiles in modo sarcastico.- Molti posti lasciano una zecca sotto il cuscino. Questo lascia un record di tutti i suicidi che sono avvenuti in questa stanza.

-E se la stanza accanto fosse stata quella della coppia?- chiedo ma nessuno dei due mi risponde e Stiles corre velocemente fuori dalla porta mentre noi lo seguiamo. Cerca di aprire la porta ma è chiusa.

-No, non era chiusa prima.

-Dimenticatene. Abbiamo bisogno di portare via di qui Scott, Isaac e Boyd.- dice Allison. Stiles sta per andare ma il rumore di una moto segna ci fa fermare tutti. Qualcosa sta accadendo li dentro ma sembra anche che qualcosa stia sfuggendo dalle nostre menti.

-Non sono l'unica a sentirlo, vero?

-Sembra come se qualcuno abbia azionato una motosega.- dice Allison.

-Motosega?- dice Stiles avvicinandosi a noi, prima di aprire la porta e trovare Ethan con una motosega che cerca di tagliarsi a metà.- Hey, no, Ethan, non farlo!

Stiles, cerca di fermarlo facendogli cadere la motosega a terra e io stacco la spina in tempo prima di vedere la faccia di Stiles tagliata a metà, dato che Ethan l'ha spinto verso l'arnese. Non contento, fa uscire i suoi artigli e cerca di strapparsi via la carne, ma sta volta sono Stiles e Allison che cercano di fermarlo. Per sbaglio, lo spingono verso una piccola stufa accesa e lui sembra tornare al suo stato normale.

-Cos'è successo?- chiede stranito come se non ricordasse nulla.

-Ethan!- lo richiama Stiles mentre lui va via e tutti quanti lo seguiamo.- Hai sentito cosa ti ho detto?

-Non so come io sia finito li dentro o che cosa stessi facendo.- dice scendendo le scale e cercando di coprirsi al meglio.

-Okay, potresti essere un pochino un po' d'aiuto, lo sai?- dice Stiles leggermente scontroso.- Abbiamo salvato la tua vita.

-E probabilmente, non avreste dovuto.- dice prima di rientrare nella sua stanza.

-E adesso?

-Cercherò di trovare Scott.- dice Allison.- Ragazzi, voi state attenti a Boyd e Isaac. Il meglio che possiamo fare e cercare di portarli via di qui.

-Cosa?- dico cercando di salire le scale ma il suo sguardo mi blocca, anche se, ancora qualcosa mi sfugge.- Perché mi stai guardando in quel modo?

-Oh.- inizia a dire ma lo blocco.

-Stiles!

-Va bene, Lydia.- inizia a dire.- Non volevo dire niente, ma questo, tutto quello che stiamo passando, ci siamo già passati prima di tutto questo. Molto simile a questo.

-Che cosa intendi? Quando?

-La tua festa di compleanno, la notte che hai avvelenato tutti con lo strozzalupo.- dice lui molto preoccupato anche se non vuole darlo a vedere, e la cosa inizia a spaventare moltissimo anche me. Dobbiamo trovare tutti al più presto e farli uscire di qui, anche a costo di dormi per terra in mezzo alla strada. Iniziamo a cercare, anche se la sensazione di star dimenticando qualcosa mi opprime il petto.- Lydia, mi dispiace, okay? Ascolta, non credo che tu stia cercando di uccidere delle persone, okay? Solo, intendo solo dire.. che forse sei, non si sa come, coinvolta nel cercare di far uccidere le persone da sole. Il che suona realmente terribile, quindi smetterò di parlare.

-Stiles.- lo chiamo io dopo aver sentito dei bambini piangere.- L'hai sentito?

-Cosa?- chiede dietro di me. Mi inginocchio verso un tombino da cui vengono le voci. Una madre cerca di capire perché il suo bambino piange ma urla perché non lo capisce.- Lydia, cosa stai sentendo?

-Un bambino piangere. Sento.. sento dell'acqua scorrere. Oh mio dio.- vuole uccidere il suo bambino.- Sta affogando il bambino! Qualcuno sta affogando!

Corriamo nella stanza di Boyd e Isaac e troviamo una cassaforte sul corpo di quello che, scopriamo essere, Boyd. Stiles cerca di levare il tappo alla vasca ma non riesce perché non è un tappo.

-L'ha bloccato. Ha bloccato lo scarico con qualcosa. Non posso liberarlo.

-Che cosa facciamo?

-Aiutami.- chiede iniziando a sollevare la cassaforte ma con scarso risultato. Cerco di aiutarlo ma nulla.

-E' morto? Per quanto tempo i lupi mannari possono stare sott'acqua?

-Pensi che lo sappia?-dice lui cercando di sollevare la cassaforte. La lascia insieme a me e indietreggiando va a colpire la leggere stufa che riscalda la stanza.- Aspetta un secondo, il termosifone. Ethan è uscito dal trans toccando il termosifone.

-Cosa?

-Il calore, no il fuoco.- dice ancora.- Abbiamo bisogno di qualcosa.. abbiamo bisogno del fuoco.

-E' sotto l'acqua!

-Si, ne sono consapevole.- dice lui cercando di restare calmo.

-Aspetta, aspetta. Il pullman. Sul pullman, hanno dei razzi stradali di emergenza. Hanno i loro ossidanti. Posso bruciare sotto l'acqua.

-Sei seria?- chiede sarcastico.

-Si! Vai!- grido io e poco dopo va via mentre cerco di levare la cassaforte dal corpo quasi senza vita di Boyd. Poco dopo, mi alzo da terra e indietreggio verso la stanza. Inizio a sentire qualcuno tirare su col naso e piangere. Capisco che proviene da sotto il letto, così mi metto in ginocchio e guardo sotto il letto trovando Isaac rannicchiato li giù. Mi rialzo e quando sento qualcuno toccarmi la spalla sobbalzo. E' solo Stiles con due razzi in mano.

-Li ho presi.- dice mostrandomeli. Ne accende uno e colpisce Boyd sotto l'acqua che esce dalla vasca mezzo trasformato mentre noi indietreggiamo. Poi, fa la stessa cosa con Isaac che salta in aria. Ma ancora non è finito.

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Dopo aver sistemato i nostri lupi mannari, già colpiti, in modo adeguato e senza che si facciano male, troviamo Allison ma le notizie non sono buone e Lydia non mi sembra del tutto convinta della situazione.

-Non riesco a trovare Scott da nessuna parte.- dice la mora mentre scendiamo le scale.

-Sta accadendo anche a lui, non è vero?

-Dovrebbe essere così. Non avevi detto che c'era un altro razzo nel pullman?- mi chiede la rossa.

-Si, vado a prenderlo.- dico andando verso il pullman ma qualcosa mi blocca, o almeno, quello che vedo mi blocca. Scott, bagnato dalla testa ai piedi da quella che credo sia benzina, dall'odore presumo, con l'ultimo razzo in mano.

-Scott..- lo chiama Allison avvicinandosi a lui.- Scott.

-Non c'è speranza.- inizia a dire il mio migliore amico.

-Che cosa intendi, Scott?- chiede Allison.- C'è sempre speranza.

-Non per me.- dice in modo triste.- Non per Derek.

-Derek non è stata colpa tua.- dice ancora lei.- Tu lo sai, Derek non è stata colpa tua.

-Ogni volta che cerco di combattere, diventa sempre peggio. Le persone vengono ferite. Le persone vengono uccise.- dice il mio migliore amico ancora più triste.

-Scott, ascoltami, okay? Questo non sei tu, okay? Questo è qualcuno nella tua testa che ti dice di fare tutto ciò. Okay, ora..

-E se non fosse così?- chiede interrompendomi.- Se fossi davvero io? Se fosse la cosa più giusta da fare per tutti quanti? Tutto è iniziato quella notte, quella notte che sono stato morso. Ricordi com'era prima di tutti questo? Tu ed io, eravamo.. eravamo niente. Non eravamo popolari. Non eravamo bravi a lacrosse. Non eravamo importanti. Non eravamo nessuno. Forse, dovrei essere nessuno di nuovo.

-E Maggie? Di Maggie che mi dici? Ti ha aiutato, ha speso tutto il suo tempo per te, ti vuole bene. Se tu non fossi niente, lei non sarebbe qui. Scott, ascoltami, okay? Tu non sei nessuno. Okay? Tu sei qualcuno. Sei.. Scott, tu sei il mio migliore amico.- dico piangendo e entrando dentro il cerchio fatto di benzina.- Okay? E ho bisogno di te. Scott, sei mio fratello. Va bene, quindi.. se vorrai fare una cosa del genere, penso che dovresti portare anche me con te, va bene?

Riesco a prendere il razzo dalla sua mano e buttarlo oltre il muro di benzina, ma sento Lydia gridare e qualcuno cadermi addosso. Abbraccio Scott, portandolo via con me e il fuoco si propaga davanti a noi. Allison sta al nostro fianco mentre Lydia sta ancora sui nostri corpi.

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Quando tutto finisce, ci alziamo da terra e abbraccio tutti quanti insieme per essere sicuro che tutto vada bene. 

-Credo di dovermi cambiare.

-Vado a prendere io i tuoi vestiti, tu resta qui con loro.- dice Stiles ma prima che possa andare, Lydia fa bloccare tutti.

-Oh, merda.- esclama.

-Lydia, che cosa succede?- chiede Allison avvicinandosi a lei.

-Non ci siamo preoccupati di niente perché ha continuato a dormire nella nostra stanza senza dare problemi ma.. qualcosa ha scatenato la vostra reazione. Non è solo il motel e qualcosa è successa sopra quel pullman. La prima parte noi non c'eravamo ma per la seconda metà del viaggio eravamo li e.. lei era con noi.- dice.

-Che cosa stai cercando di dire?

-Ragazzi, anche Maggie è un lupo mannaro.- continua la rossa.

Merda. Corriamo tutti verso le scale che portano ai piani superiori dove le ragazze hanno preso la stanza. Quando entriamo la cosa è sconcertante. Maggie sul letto seduta con una pistola in mano puntata alla sua testa. Molte altre, sparse per terra insieme a vari caricatori e molti coltelli. Credo che alcuni abbiano anche del sangue secco. Entriamo tutti dentro la stanza e chiudiamo la porta alle nostre spalle.

-Maggie.- dico cercando di avvicinarmi a lei ma lei toglie la sicura dalla pistola.- Maggie, cosa stai facendo?

-Posso sentirlo.- dice iniziando a piangere.- Posso sentire lei toccare la sua pelle e lui baciare tutto il suo corpo. Sono qui nella mia testa. Immagini e sensazioni di loro insieme.

-Che cosa vuoi dire?- chiede il mio migliore amico.

-Essere innamorata di qualcuno, se è la tua anima gemella o qualcosa di simile, significa sentire ogni sensazione, sentimento o emozione. Voglio uccidermi e nessuno di voi potrà fermarmi.

Tutti quanti, compresa lei, veniamo fermati dalla porta alle nostre spalle che si apre. Isaac entra dentro la stanza con un accendino e corre a bruciare la mano di Maggie. Lei lascia andare la pistola e guarda tutti un po' confusi. Poco dopo delle lacrime le scorrono dagli occhi e si lascia andare tra le braccia di Isaac. Meglio dimenticarla tutta questa faccenda.

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Siamo tutti andati a dormire sul pullman per non provare più quello che abbiamo portavo quella notte. Ho passato tutta la notte a piangere e a stare tra le braccia di Isaac che in quel momento mi sembrava l'unico che potesse capirmi anche se tutti stavano soffrendo più o meno alla nostra pari. La mattina dopo, veniamo tutti svegliati dal coach che sale sul pullman.

-Non lo voglio sapere. Davvero non voglio saperlo, ma nel caso aveste perso l'annuncio, l'incontro è stato cancellato, quindi torniamo a casa.- dice lui con una faccia contrita. La cosa che ci sorprende è che, quando sale sul pullman, Ethan si siede vicino a Scott.

-Non so che cosa è successo la scorsa notte, ma sono davvero sicuro che abbiate salvato la mia vita.- dice Ethan.

-In realtà, io ho salvato la tua vita.- dice il ragazzino.- ma non è così importante.

-Quindi, ti darò qualcosa. Siamo pienamente sicuri che Derek è ancora vivo.- dice Ethan ignorando Stiles e facendo saltare il mio e il cuore di Scott.- ma ha ucciso uno dei nostri. Questo significa che una di due cose possa accadere. Può unirsi al nostro branco o Kali lo cercherà e lo uccideremo. Questo è il modo in cui funziona.- dice infine andandosi a sedere vicino a Danny. Non ascolto più quello che si dicono tra di loro perché ho una sola cosa in mente e questa si farà. Mi alzo dal posto vicino ad Isaac e vado a mettermi in quello dietro a Ethan. Mi avvicino al suo orecchio da dietro e inizio a sussurrare in modo così basso che solo lui può sentirmi. Gli altri sono concentrati su altro.

-Che cosa devo fare per essere parte del vostro branco?- sussurro davvero piano. Lui si girà verso di me e fa brillare i suoi veri occhi ed io faccio di conseguenza mentre lui mi sorride radioso.

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Capitolo 27
*** Capitolo ventisette ***


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Tutto è tornato normale, anche se Derek non risponde alle nostre chiamate. In più, Maggie si comporta in modo strano. Non la sento da un pò e non la vedo da un pò, ma dopo quello che è successo al motel mi sembra anche plausibile. In questo momento, l'unica cosa che mi ricordo di fare è portare la cena a mia madre. Quando entro, mi vede subito ma noto che è molto occupata.

-Sono affamata.- dice raggiungendomi.- Oh, mi dispiace. Mi dispiace. Grazie per avermi portato la cena.
- È tutto okay?
-Fatta eccezione per metà delle vittime di incidenti in un incidente con dieci macchine coinvolte che stanno arrivando qui dal centro della città, e e.R. non danno nessuna risposta, si sto bene.- dice lei leggermente agitata.
-Che cosa significa che non avete nessuna risposta?
-Significa che nessuno riesce a trovarlo, quindi adesso dobbiamo aspettare quello chiamato che arrivi qui.- mi spiega ma una signora la interrompe.
-Signora..
-Si?- risponde mia madre.
-Mi scusi, potrei avere qualcosa per il dolore?
-Okay, mi dispiace, lo so. Ma, attualmente, darle qualcosa potrebbe complicare le cose, quindi dobbiamo aspettare che arrivi il dottore.- dice mia madre allontanandosi con la signora. Decido di fare una pazzia per non vederla soffrire. Mi siedo al suo fianco e inizio a parlarle.
-Uh, lo sa, credo di aver letto online che a volte il contatto umano può aiutare con il dolore.- le spiego e lei annuisce, anche se non credo che possa riuscire davvero a capirmi con il dolore che sta sentendo. Mi guardo un pò in torno, poi le prendo la mano assorbendo un pò del suo dolore. Lei prende un bel respiro per poi guardarmi. Sta per dirmi qualcosa ma una voce che, purtroppo, conosco bene la interrompe.

-Qualcuno... Qualcuno mi aiuti!- grida Ethan entrando mentre cerca di sorreggere Danny.- Ho bisogno di aiuto!
Aiuto Ethan a tenere Danny e mia madre ci dice di farlo sedere su una sedia.
-Okay, gentilmente, gentilmente.- dice lei ma Denny grida.
-Che cosa gli hai fatto?
-Niente. Ha detto che aveva dolori al petto e problemi a respirare, ma.. Sta diventando sempre peggio.- spiega lui.
- Non va bene. Quanto tempo rimanere al dr. Hilyard?- chiede mia madre ma l'infermiera non lo sa.- La sua laringe si è spostata di lato. È credo ci sia una tensione pneumotoracica.- neanche il tempo che mia madre finisce di parlare, Danny inizia a vomitare e non semplice vomito ma.. vischio.
-Vischio.- dice Ethan. Mia madre si fa aiutare da un suo collega per trasferire Danny in una delle stanza. Dovremmo aspettare fuori ma li seguiamo.
-Potreste voi due aspettare in sala d'attesa?- chiede mia madre.
-Dove sono le infermiere e i dottori?- chiede Ethan.- Dove sono tutti quanti?
-L'ospedale è pieno stasera. Sono impegnati con altri pazienti.- spiega mia madre.
-Okay, bene, mamma, come possiamo aiutare?
-Tesoro, non puoi. Il suo polmone è collassato.- spiega mia madre.- Il suo cuore è stato spinto nella sua cavità toracica, quindi..
-Morirà, non è vero?
-No. No, non morirà.- dice mia madre guardandosi in torno.- Scott, tu prendi il nastro. Tu prendi quelle forbici e taglia la sua maglietta.

Mia madre prende un grosso ago mentre Ethan, invece di usare le forbici, strappa la maglietta di Danny.
-Mamma, non sta respirando!
-Lo so, lo so.- dice lei ma sembra che sappia quello che fa. Respira un attimo e poi conficca l'ago sotto la spalla di Danny. Tira su la parte di plastica e Danny torna a respirare.
-Grazie.- dice lui quasi sull'orlo delle lacrime.
-Nessun problema.- dice mia madre sorridendo.- Cosa?
-È stato magnifico.
- Non c'era problema, lo sai? Voglio dire, non è stato un grosso affare.- risponde lei sempre con un grosso sorriso in viso ma non riesce a capire quanto sia importante quello che ha fatto.

Quando arrivo alla moto, dopo essermi assicurato che Danny stesse davvero bene, noto Ethan seguirmi. Cerca di parlare con me e ci riesce.
- Lo so che non mi crederai, ma non ho fatto niente.
-Tutto quello che so è che dal primo minuto che siete arrivati qui, ti sei interessato subito a Danny, e tuo fratello ha fatto lo stesso con Lydia.
- Non lo feriremo.- dice lui sicuro di sè.
-Perchè dovrei crederti?
-Perchè noi sappiamo che uno di loro era importante per te, e adesso sappiamo che è Lydia.- dice ma vengo distratto da una macchina dietro di lui. Prima cammina dritta,poi inizia a sbandare per poi colpire un'altra macchina posteggiata. Corriamo verso l'auto per vedere se il conducente si sia fatto qualcosa, ma quando apro la portierà nessuno si trova al volante.
-Che cos'è?- chiede il ragazzo dietro di me. Una farfalla.
*********************************
Chiamiamo subito la polizia e tutti arrivano in fretta.
-Due scomparsi.
- Aspetta un attimo.- mi dice lo sceriffo vicino a mia madre.- Erano entrambi dentro la macchina?
-No, papà, stanno cercando di dirti che sono stati due rapimenti separati, okay?- spiega Stiles.- Due dottori, entrambi scomparsi.
- Quindi questa macchina di chi è?- chiede lo sceriffo.
-Dr. Hilyard, la dottoressa che stavamo chiamando.- spiega mia madre.- Il tizio dell' e.R. è quello che non si è mai presentato.
- Concentriamoci sulla tua storia per prima, va bene?- le chiede lo sceriffo.- ragazzi, dateci un secondo.

-Ci sono diversi sacrifici, giusto?- chiedo mentre ci allontaniamo.
-Si, è uno di quelli che Deaton ha menzionato: curatori.- dice lui riferendosi al mio capo.
-E cosa c'entra Danny? Ha vomitato vischio. Non è una coincidenza. E se avesse a che fare con Ethan, sarebbe già morto. Danny non è un medico.
- Puoi ascoltare quello?- dice Stiles concentrandosi su qualcosa alle mie spalle. Suo padre al telefono.
-Hanno trovato un corpo.

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Sono appisolato sul divano, dato che non dormo da qualche giorno, ma qualcosa mi fa svegliare di botto. Mia sorella è davanti a me e sulle mie gambe ha tirato il libro che stavo leggendo prima di addormentarmi.
- Che cosa vuoi, Cora?
- Sai che cosa voglio, Derek.- inizia col dire lei ma cerco di non ascoltarla.- Devi parlare con quella ragazza. Non sappiamo più neanche dove sia.
-E se io la trovassi, che cosa dovrei dirle dopo quello che mi ha detto Scott?
- Che cosa ti ha detto?- chiede lei non sapendo nulla.
*flashback*

- Derek, dobbiamo parlare.- dice il ragazzino aprendo la porta.
- Che cosa vuoi?
- Voglio parlarti di quello che è successo a Maggie in quel motel.- dice avvicinandosi a me.
- Che cosa dovrei farmene di questa informazione?
- Lei è la tua anima gemella, vero?- chiede facendomi girare verso di lui.- Ha sentito tutto. Ha sentito i baci e il tocco di un'altra su di te e quelli che tu hai dato a lei. Ha sentito ogni cosa, e il dolore che le ha causato l'ho sentito anch'io. Voleva spararsi alla testa, Derek. Non era solo sotto effetto del Darach. Lei ti ama e tu ancora la tratti in questo modo? Se non la ami, falle finire questa tortura.-dice prima di avvicinarsi alla porta.
- Tu pensi che sia così facile?- chiedo fermandolo.- Pensi che io non senta cosa prova lei.. tu, tu non puoi capire che cosa significa sentire tutto. Sei stato con Allison e pensavi fosse l'amore della tua vita ma sentivi ogni cosa? Dalla tua faccia credo di no. Lo faccio per lei, porca puttana. Io le faccio male.
-Già, le fai male non stando con lei.- dice lui prima di andare via.
*fineflashback*

-E tu ancora stai cercando di allontanarla? Quella ragazza ha rischiato la sua vita per te prendendo quasi tutto il tuo dolore e tu? - dice. Sta per continuare ma il suono dell'allarme ci riporta alla realtà. Corro a spegnerlo e mia sorella mi riporta alla realtà facendomi girare verso la finestra.
- Che cosa vuol dire?
-Significa che stanno arrivando.- dico guardando il simbolo degli Alpha.- Stanotte.

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Okay, dopo quello che ha fatto mia madre per Danny, è inevitabile che pensi che sia una guaritrice e che posso essere presa dal DARACH. Ancora non riusciamo a capire chi sia, ma ne verremo a capo. La scomparsa di Maggie mi preoccupa un po' ma so che se le fosse successo qualcosa l'avrei capito. Alla fine, ho capito che qualcosa ci unisce anche se ancora non so bene cosa. Comunque, con Isaac decidiamo di darci dei turni per proteggere mia madre e così dormiamo in camera sua, con lei che non sospetta nulla.

-Ragazzi!- grida lei svegliandoci entrambi dal sonno. Aspetta, uno di noi doveva sorvegliarla.- Che cosa pensate di star facendo?

-Ah, ti stiamo sorvegliando.- dice un Isaac confuso e ancora assonnato.

-Vogliamo essere sicuri che tu non sia il terzo sacrificio.

-Ma entrambi stavate dormendo.- dice lei leggermente confusa.

-Dovevi sorvegliarla tu per ultimo.

-Di che cosa stai parlando? Tu dovevi sorvegliarla per ultimo.- mi dice lui volendo avere ragione.

-No, tu dovevi farlo.

-Dovevo essere io l'ultimo a sorvegliarla.- dice adesso convinto il cretino.

-I miei eroi.- dice mia madre sorridendo ma prendendoci un po' in giro.- Aspettate, non avevate detto che erano tutti dottori? Voglio dire, non sono un medico certificato. Non hanno, recentemente, messo la sigla dottore dopo il mio nome, quindi credo che io sia pulita.

-Si, ma potrebbe significare qualsiasi tipo di guaritore, mamma, e tu sei stata una guaritrice la scorsa notte.

-Si, ma non sarò il sacrificio di nessuno oggi, quindi entrambi portate i vostri sederi a scuola.- dice lei con autorità.

************************************

A scuola scopriamo che il prof Harris, viene ancora sostituito dalla professoressa Blake. Non che ci sia qualche problema, ma stare insieme a lei sta diventando sempre più inquietante per un qualche motivo.

-Come tutti voi sapete, il professor Harris è ancora scomparso.. voglio dire, malato. - inizia a dire lei quando entra in classe.- Comunque, lo sostituirò io mentre noi tutti speriamo e preghiamo per un nuovo sostituto più qualificato che prenda il mio posto. Okay, quindi, iniziamo.

-Hey.- mi chiama Stiles facendomi concentrare su di lui.- mio padre mi ha detto che il dottore del e.R non è stato strangolato ma è morto asfissiato. Loro, però, non sanno come.

-Pensi che in dottore ancora in chiamata potrebbe essere vivo?

-Non lo so.. ma, Scott, c'è una lista di oltre 20 dottori in quell'ospedale, lo sai?- inizia a dire il mio migliore amico.- Chiunque di loro potrebbe essere il prossimo.

Sto per rispondergli ma il mio telefono vibra all'improvviso. Alan.

-Hey, doc. Sono in classe in questo momento. Posso chiamarti più tardi?

-Sfortunatamente, no.- dice lui e sembra molto preoccupato.- Penso, onestamente, di non scomodarti a entrare in tutto questo ma Maggie non si sa dove sia e.. ho paura che tu sia la mia unica speranza. Sarò catturato. Ho bisogno che tu mi trovi.- conclude per poi chiudere la chiamata.

-Doc, doc, doc! Che sta succedendo?- chiedo ma nessuno risponde dall'altra parte del telefono.

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Dopo l'avviso che è arrivato dal branco di Alpha, mi sono rassegnato all'idea che avrei dovuto affrontare Kali per la morte di Ennis anche se non ero stato io ad ucciderlo. Ma sono l'Alpha e devo prendermi le mie responsabilità. Io sono vivo, sono guarito e io suo compagno no. Cosa alquanto strana, ma ce ne faremo una ragione. Poco tempo dopo, sento aprire la porta Da Isaac e Boyd e non credo abbiano cattive intenzioni.

-Tornate a scuola.

-Beh, in realtà, non possiamo.- afferma Isaac entrando insieme al suo amico.- Io e Boyd siamo incredibilmente malati.

-Per cosa, danni al cervello?

-Beh, io ho un emicrania mentre Boyd ha un'esplosiva diarrea.- spiega ancora il più alto.

-Siamo qui per proteggerti.- dice in fine Boyd.

-Voi siete qui per proteggermi?- chiedo scendendo le scale.- Beh, allora sono nei guai.

-In realtà, Boyd è venuto qui con un piano.- mi spiega il biondino.

-Si, ho pensato a quella volta in cui Gerard aveva catturato me e Erica, ci aveva legati con dei cavi elettrici e spingeva la corrente da noi. Mi stavo chiedendo se potessimo fare una cosa del genere.- spiega uscendo dei cavi dalla borsa.- ma in una scala più grande.

Questi ragazzi sono molto intelligenti.- Quindi come dovremmo fare?

-In una vasca con acqua elettrificata, può richiedere 50 milliamps per uccidere un normale essere umano, meno del potere necessario per accendere una lampadina.- continua a spiegare Boyd.

-E' confortante.

-Se disabilitiamo il circuito dell'interruttore nella stanza con tutta la corrente del palazzo, l'elettricità continuerà ad arrivare e tutti quelli che metteranno piede qui dentro, avranno una sorpresa scioccante.- dice sorridendo il ragazzo.

-Specialmente, qualcuno che arriva a piedi nudi.- dice Isaac pensando a Kali.

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Corro alla clinica veterinaria il più in fretta possibile ma quando arrivo, trovo già gli agenti di polizia che cercano di trovare qualche indizio alla misteriosa scomparsa del mio capo.

-Come l'avete saputo?

-Stiles mi ha chiamato non appena hai lasciato la scuola.- mi dice lo sceriffo.- Mi dispiace. La macchina del tuo capo è ancora qui e la porta del retro era spalanca. Scott.. ho bisogno che tu mi dica ogni cosa.

Gli racconto quello ce mi ha detto Deaton al telefono e sto per dirgli anche molto altro ma, fortunatamente o sfortunatamente, arriva Stiles e non mi lascia dire altro.

-Va bene, faremo tutto quello che possiamo.- mi dice lo sceriffo lasciando una pacca di conforto sulla mia spalla.- Adesso, la miglior cosa che tu possa fare è ritornare a scuola.

-Dobbiamo dirglielo.- dico a Stiles dopo esserci spostati in un'altra stanza per non farci sentire dai poliziotti.

-Intendi come dirglielo.. dirglielo o dirgli qualcos'altro che non è dirgli quello che io credo tu stia pensando?- mi chiede con un giro di parole.

-Lo sai cosa intendo.

-Ricordi come tua madre ha reagito?- mi chiede facendo riaffiorare quel ricordo.- Non ti ha guardato negli occhi per, tipo, una settimana.

-E l'ha superato, e questo, attualmente, ci ha resi più vicini.

-Non lo so, amico, guardalo. Andiamo, è già travolto così com'è.- cerca di convincermi il mio migliore amico.

-E' travolto perché non ha nessuna idea di quello che sta succedendo. Ha solamente delle persone che muoiono nella sua città, la città che lui dovrebbe proteggere, e non è colpa sua, se non sa che cosa sta succedendo. Lo scoprirà prima o poi.

-Si, ma è davvero adesso il momento adatto?- chiede il mio amico.

-Cosa succede se non glielo diciamo ora facesse morire qualcun altro?

-E se invece dirglielo ucciderebbe lui, hum?- mi chiede spaventato.- Intendo, okay, lo so che Deaton è come un padre per te. Ne sono consapevole, okay? Ma lui è.. Scott, lui è il mio vero padre. Non posso.. non posso perdere entrambi i miei genitori, okay? Non entrambi.

-Hai ragione.

-No, non ho ragione.- dice sospirando.- Glielo dirò.

-Ti aiuterò.- dico prima di uscire, seguito da lui, dalla stanza in cui eravamo. Stiamo per dire tutto a suo padre ma qualcosa ci ferma, o meglio qualcuno. La consulente scolastica e insegnante di francese.

-Okay, ascoltate bene, entrambi. Nessuno sceriffo, vice sceriffo o detective sarà capace di trovarlo.- dice lei.

-Non devi chiederci aiuto.

-Attualmente, sto cercando di aiutare voi. Perché, se tu riuscissi a trovare mio fratello, hai bisogno di usare l'unica persona che ha una vera abilità di scovare il sovrannaturale.- informa lei. Poco dopo Stiles capisce.

-Lydia.

******************************************

Dopo quello che ci ha detto l'insegnante, torniamo a scuola per seguire le normali lezioni ma l'unica cosa che mi viene in mente di fare è cercare Lydia. Poco dopo, mi arriva un messaggio di Stiles che dice di aver trovato Lydia. Molto bene. Sembra, però, troppo facile. Sto per raggiungerli quando sento qualcosa di strano. Un ticchettio. Inizio a seguirlo. Seguo il rumore fino all'aula di musica, dove dentro trovo Decaulian che continua a battere il suo bastone ad un ritmo tutto suo.

-Tu lo sai cos'è un metronomo, Scott?- mi chiede continuando a battere il bastone.- E' uno strumento che ti aiuta a mantenere un ritmo costante, una volta impostato il tempo. Qualcosa mi dice che il tempo della tua vita è accelerato notevolmente nelle ultime ore. Se potrebbe interessarti, potrei aiutarti a rallentarlo in più maneggiabile ritmo.

-Come?

-Aiutandoti a trovare Deaton.- mi dice sorprendendomi.- Il tuo cuore batte velocemente, ma non è paura. E' rabbia. Scommetto che so quello che stai pensando. Lui a qualcosa a che fare con la scomparsa di Deaton? Ti dico una cosa. Se mi porterai via il bastone, ti dirò esattamente dove si trova. Adesso, che cosa stai pensando?

Ma lo attacco senza rispondergli. Lui, ovviamente, schiva il mio attacco. Cerco di levargli quel bastone dalle mani ma ogni volta è una complicazione in più. Lo schivo e lui cerca di colpirmi ma nulla. Salgo sulla cattedra e lui si blocca davanti a me. Toglie un tappo dalla fine del bastone e mi fa vedere una piccola punta acuminata. Lo schivo di nuovo, ma alla fine infilza la mia spalla facendomi rimanere in ginocchio.

-Impressionante, ma tu sai che non sono la persona che colpisce persone innocenti, che prega per antichi dei o che raduna erbe, o quel diavolo di cose che fanno i druidi.- mi dice finendo alle mie spalle.- Sono parte di un branco che vuole Derek morto, penso. Kali sta arrivando per lui, quindi c'è una scelta difficile che devi affrontare, perché qualcuno morirà questa notte, e se sia Derek o Deaton, sta a te decidere.

-Dimmi soltanto dove di trova.

-Ti darò un vero e importante indizio.- dice criptico.- Lascia che la corrente ti guidi.

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La visita di Cora non è stata molto gradita ma devo ringraziare Stiles per essere intervenuto, o almeno così credevo prima di essere portata dentro una delle aule della scuola ed essere messa davanti a una finta tavola ouija.

- Una tavola ouija?

-Anche chiamata tavola degli spiriti, e vale la pena tentare.- dice serio Stiles.

-Un tentativo nel buio.

-Potresti semplicemente provarlo, per favore, okay?- chiede in modo agitato Stiles. Poi la inizia a montare.- Non dimentichiamoci per chi lo stiamo facendo... il capo di Scott, la persona che ha salvato i nostri culi in più di una occasione.

-Okay, aspetta, dovremmo fare tutti insieme questa cosa?- chiede Cora. La fotocopia di Derek.

-Si, si.- risponde Stiles. Poniamo tutti le mani su quel pezzo di plastica.- siete pronte ragazze?

-Si.- rispondiamo io e Cora.

-Dove si trova il dottor Deaton?- chiede Stiles in modo serio. Ma poi tutti mi fissano.

-Cosa?

-Non rispondi alla domanda?- mi chiede quell'idiota.

-Oh, io non conosco la risposta. Credevo l'avremmo chiesto a qualche spirito.

-Bene, conosci qualche spirito?- mi chiede la fotocopia di Derek.

-Chiede sul serio?

*********************************

Poco dopo, dato che la tavola non funziona, Stiles decide di provare in un altro modo. Mi mostra le chiavi della clinica di Deaton.

-Okay, queste sono le chiavi della clinica di Deaton. Chiudi gli occhi, io le metterò nella tua mano, e proveremo e vedremo se potrai trovare la sua posizione.- dice convinto della situazione.- Questa è chiamata psicometria.

-Non sono una sensitiva.

-Sei qualcosa! Okay?- chiede gridando.- Solo, Lydia, dammi la tua mano, e..

Ma non lo lascio finire di parlare. Gli mostro la mia mano aperta e lui delicatamente posa le chiavi sul palmo della mano.

-Hmm..

-Cosa?- mi chiede ansioso.

-Sono fredde.

-Lydia, concentrati, per favore.- dice con la faccia di uno che spaccherebbe qualsiasi cosa pur di avere delle risposte.- Stiamo cercando di salvare delle vite qui, per l'amor di Dio.

Cerco di concentrarmi come dice lui, ma sentire i loro sguardi su di me mi da molto fastidio.

-Si, che cos'è? Che cosa vedi?- mi chiede Stiles infastidendomi.

-Niente.

-Bene, proviamo altro.- dice mostrandomi una matita.

-Scrittura automatica?- chiedo e lui annuisce. Prendo la matita e inizio a disegnare.

-Lydia, che cosa stai facendo? Che cosa diavolo è questo?- chiede irritandosi Stiles.

-Un albero.

-Un.. Lydia, tu dovresti scrivere delle parole, come una frase, come una posizione.- dice ancora lui.- Qualcosa che possa dirci dove si trova.

-Beh, forse avresti dovuto dirlo.

-Lei dovrebbe essere una sorta di genio?- chiede Cora non credendo a tutto quello che sta succedendo.

-Genio? Si. Sensitiva? No. Onestamente, non so perché ti stai preoccupando per me comunque, intendo, specialmente da quando è ovvio che dovresti parlare con Danny.

-Aspetta, cosa? Danny?- mi chiede incredulo.

-Perché la scorsa notte è stato un obiettivo.- dice Scott entrando nell'aula tenendosi una spalla ferita.- ma non era un sacrificio.

-Ma Danny non è ancora in ospedale?- chiede Cora a Scott.

-Si, e quello è il posto dove stiamo andando adesso.- dice Stiles.

-Vi incontrerò li.- dice Scott all'improvviso.

-Perché?- chiede il suo migliore amico e lui si gira facendo vedere che gli è appena arrivato un messaggio. Allison gli ha scritto che forse ha trovato qualcosa.

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Quando arrivo a casa di Allison, mi porta subito nella sua stanza per farmi vedere quello che ha scoperto.

-Quindi, stavo cercando attraverso uno dei suoi cassetti, e ho trovato questo.- dice alzando un oggetto che non riesco a vedere bene cosa sia perché il campanello dell'ascensore suona. Suo padre è qui.- Non era previsto che tornasse prima.

-Che cosa faccio? Dove vado?- chiedo in ansia. Lei non risponde ma aspre la porta del suo armadio facendo entrare entrambi. Con i gesti mi dice di fare silenzio e cerca di ascoltare quello che succede al di fuori della stanza. Ma il mio corpo reagisce in modo strano alla sua presenza. Infatti, se ne accorge.

-Che cosa stai facendo?- chiede sussurrando.

-Niente.

-Una parte di te sta facendo qualcosa.- dice cercando di trattenere un sorriso.

-Oh! Mi dispiace.

-Fermo.- mi dice lei cercando di non agitarsi.

-Non ho, tipo, controllo su quello che succede.

-Okay, bene, mi girerò.- dice lei girandosi.

-Si, molto meglio.- dico ma credo che sia molto peggio.- Allison.

-Cosa?- mi domanda.

-Così è peggio.- dico facendola ridere un po' e torna a girarsi verso di me. Mi guarda intensamente negli occhi e devo dire che siamo molto vicini, tanto che le nostre labbra stanno per sfiorarsi ma, purtroppo, perdo l'equilibrio tra i suoi vestiti e lei cade su di me. Per non fare troppo rumore ci alziamo subito. La porta si chiude e capiamo che suo padre è andato via. Usciamo da quel luogo di tortura e mi porta dentro lo studio di suo padre. Poi ci avviciniamo al tavolo.

-La vedi questa mappa? L'ultima volta che eravamo qui a parlare, mio padre ha messo un libro sopra di essa. C'era qualcosa nel modo in cui l'ha fatto. Come.. era come se stesse cercando di coprirla.- dice lei continuando a guardare la mappa dove non si notava nulla di particolare.

-Non vedo niente.

-Già, non puoi finche non usi questo.- dice mostrandomi l'aggeggio che aveva in mano. Lo passa sulla mappa e iniziano ad apparire dei cerchi e delle x su vari punti di essa.- Stava tracciando e segnando ogni cosa. Cora e Boyd in banca, l'ufficio nell'attico sopra di noi, tutti i corpi ritrovati. Ha anche un simbolo per i luoghi in cui sono state prese le persone, ne ha uno differente per dove stati trovati i cadaveri, vedi? Adesso arriva la parte spaventosa. Ci sono stati sei sacrifici, giusto? Ci sono dodici segni sulla mappa.

-Che cosa? Cosa significa? Tuo padre ha trovato altri corpi e non l'ha detto a nessuno?

-Non credo sia questo.- dice lei un po' triste.- Penso che lui sappia dove verranno trovati i corpi, quindi una di questi sei luoghi, uno di questi, è il luogo dove può trovarsi Deaton. Voglio dire, questo non ci dirà dove lo tengono in questo momento ma..

-Ma siamo vicini al ritrovarlo.

-Si.- dice lei allontanandosi così posso fotografare la mappa. Ad un certo punto si sente di nuovo il suono dell'ascensore che è arrivato al nostro piano. Il padre di Allison è tornato di nuovo.

-Hey.- le dice lui quando la trova nella sua stanza. Mentre parla io cerco di arrivare alla porta.- Non ti ho sentita rientrare.

-Si, stavo solo facendo un po' di compiti.- risponde lei abbassando lo sguardo per non guardarmi. E riesco ad andare via prima che lui chiuda la porta della sua stanza.

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La difficoltà nell'entrare dentro la stanza di Danny è stata stratosferica, prima che Melissa venisse in mio soccorso. Entro nella stanza e chiudo piano la porta. Mi avvicino al suo letto e mi assicuro che il ragazzo stia dormendo.

-Danny, sei sveglio?- sussurro vicino il suo viso ma nessuno mi da risposta. Lo scuoto leggermente e gli do piccoli schiaffi sulla faccia ma nulla succede. Poi però, essendo stupido, gli do uno schiaffo un po' più forte e lui respira bruscamente, facendomi spaventare. Poi, un po' di fortuna sta dalla mia parte. Il suo zaino è  appoggiato sopra la sedia vicino al suo letto, così deciso di dare un'occhiata alle sue tasche. 

-Che cosa stai facendo?- chiede una voce leggermente intossicata dai farmaci. Danny.

-Non sto facendo niente, Danny. Questo è solo un sogno che stai avendo.- decido di inventarmi sul momento.

-Perché stai cercando in mezzo alla mie cose?- chiede sempre con quella stessa voce che se non fosse per l'importanza del momento, gli riderei in faccia.

-Giusto, ma solo nel tuo sogno, ricordi? Un sogno. Stai sognando.

-Perché dovrei sognare te che cerchi tra la mia roba?- chiede ancora lui tanto da farmi alterare un po'.

-Non lo so questo, Danny, okay? E' il tuo sogno. Prenditi le responsabilità per questo. Sta zitto e torna a dormire.- poi continua a cercare nella sua borsa e trovo qualcosa di veramente interessanti sulle correnti.- Danny, credo tu abbia trovato davvero qualcosa.

Appena riesco ad uscire da questo ospedale, chiamo subito Scott.

-Deaton deve essere in uno dei sei luoghi indicati.- inizia a dire il mio migliore amico dall'altra parte del telefono.- ma sono sparse in tutta la città. Non so come riusciremo a cercare in un ognuno di essi in tempo breve.

-Beh, non dobbiamo farlo. Danny stava facendo un progetto su qualcosa per la classe del professor Harris, e penso che significhi davvero qualcosa.

-Quale progetto?-mi chiede interessato.

-Qualcosa sulle correnti telluriche.

-Hai detto correnti?- chiede più che interessato.

-Si.- dico iniziando a incamminarmi verso la macchina.

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Con i ragazzi siamo riusciti ad ottenere una quantità di acqua necessaria per far si che il piano si possa attuare. Adesso stiamo solo aspettando che arrivino i nemici.

-Non dovrebbe essere accesa la luce li?- chiede Isaac indicando un interruttore sotto l'allarme.

-Si.

-E cosa significa se non lo è?- chiede ancora il biondo.

-Qualcuno ha staccato la corrente ausiliare.

-E cosa succede..- inizia a dire Boyd ma il generatore del loft si stacca all'improvviso. Beh, sono qui. Supero i ragazzi e mi porto al centro della stanza davanti alla porta d'ingresso. Kali sta arrivando.

-Derek..- inizia a dire Isaac.- che cosa facciamo adesso?

-Combattiamo.- dico facendo illuminare i miei occhi di rosso. La porta del loft viene aperta da Kali e i ragazzi si posizionano alle mie spalle. Quanto vorrei che Maggie fosse qui.. ma lasciamo perdere.

-Sarò onesta, Derek.- inizia a dire l'Alpha prima di iniziare a scendere gli scalini.- Quando Ennis è morto, ho pensato tra me che avrei avuto vendetta. Trovarti e ucciderti, ovunque ti trovassi. Poi mi sono ricordata di come ti circondi con questi ragazzini, ti nascondi dietro di loro, e ho pensato "Cosa deve fare una ragazza per averti da solo?"- si gira verso l'ingresso e compaiono Ethan e Aiden che tengono Jennifer per il collo in modo da non farla muovere.- Tu ed io Derek, o le apriranno la gola. Che cosa dici? Pensi che riusciresti a battermi in uno scontro uno a uno?

Decido di accettare, facendo mettere da parte i ragazzi. So che in questo momento la mia Am non è qui ma è come se vedessi la sua presenza alle spalle di Kali. Uno sguardo fiero negli occhi che mi dice che posso farcela. Jennifer ha bisogno del mio aiuto e qualche cosa devo fare.- Aprirò la tua gola con i miei denti.

Continuo a combattere contro Kali con quella forza che mi attraversa il corpo, anche se lei è molto forte da riuscire battere. Sento Jennifer continuare a piangere ma non posso deconcentrarmi adesso. Non adesso che sento la voce di Maggie sussurrarmi di concentrarmi e che posso farcela. Kali, però, riesce a colpirmi e Jennifer inizia a gridare tanto che l'immagine di Maggie svanisce davanti ai miei occhi.  Inizio a ricevere colpi su colpi ma riesco anche a difendermi bene. La stronza, purtroppo, riesce a farmi cadere in acqua. Mi rialzo con forza da terra ruggendo. Lei si avvicina a me ma mi ributta di nuovo in mezzo all'acqua.

-Derek!- continua a gridare Jennifer. Merda, non vedo e non sento più Maggie. Isaac prova ad avvicinarsi ma lo fermo.

-No!

-Aspetta!- grida anche Isaac.

Cerco di colpire quella brutta stronza con i miei artigli ma i colpi non vanno a buon fine. Mi colpisce varie volte e riesco a schivarla un po' ma alla fine mi rimanda di nuovo al tappeto. Mi prende dal collo cercando di farmi fare qualcosa e sento una leggera vibrazione provenire dalla tasca di Isaac. Vedo Isaac correre verso i gemelli e prendere la prof mentre loro si spostano da lei per raggiungere Kali. Sento l'elettricità scorrermi lungo il corpo e sento anche Kali venire scossa più di me. Purtroppo, vedo anche Boyd rimanere sul pavimento pieno di acqua e non riuscire a fare in tempo a togliersi di mezzo.

-Prendetelo!- grida Kali ai gemelli che corrono a tenermi fermo. Lei prende di forza Boyd e lo porta verso di me. Mi fanno alzare le mani verso l'altro di forza facendomi uscire per bene gli artigli dalle dita. Kali solleva Boyd e lo lancia sopra le mie mani. Sento un potere scorrermi lungo il corpo ma non è paragonabile al dolore che provo per avere ucciso uno dei miei.

-Sti sto dando tempo fino alla prossima luna piena, Derek.- dice Kali iniziando ad andare via.- Fai la scelta migliore. Entra nel branco o la prossima volta ucciderò tutti voi.- poi va via seguita dai gemelli.

-Boyd, hey.- dico cercando di tamponare le ferite provocate dai miei artigli.

-E' tutto okay.- dice lui parlando con fatica.

-No, no. Non è okay.

-E' tutto okay, Derek.- continua a dire e io lo guardo.

-Mi.. mi dispiace.

-La luna piena.- dice Boyd.- Quella sensazione .. Ne valeva la pena. C'è un'eclissi di luna. Mi sono sempre chiesto che.. quale effetto abbia su uno di noi. Per uno di noi. Erica è stata così coraggiosa. Non voleva rimanere li dentro e ha affrontato Kali.. è stata coraggiosa.- dice infine e si lascia andare cadendo a terra. In questo momento non so cosa fare. Vorrei prenderlo tra le braccia ma.. non ci riesco. Sento arrivare i ragazzi. Cora si avvicina a Boyd e piange su di lui mentre Stiles tocca la mia spalla e la stringe per darmi conforto mentre guardo le mie mani piene di sangue che tremano. L'unica cosa che vorrei in questo momento è sentire Maggie vicino a me e consolarmi come solo lei sa fare.

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Ci riuniamo tutti alla clinica veterinaria per cercare di capire, grazie alle ricerche di Danny e alla mappa fatta dal padre di Allison, dove hanno potuto portare Deaton. Merda, quanto vorrei Maggie fosse qui.

-Okay, quindi che cosa questi compiti hanno a che fare con il ritrovamento di Deaton?- chiede Cora al mio fianco.

-Perché non sono solo compiti, okay?- inizia a dire il mio migliore amico tenendo la ricerca di Danny tra le mani.- E' un progetto suoi campi geometrici. Esse fluiscono attraverso la terra, possono essere affette dalle fasi lunari, va bene? Adesso guardate qua. E' una nota di Harris sulla proposta di Danny.

-"Ti suggerisco fortemente di scegliere un altro soggetto. Le idee in questo progetto, per quanto innovative e su cui pensarci su, sfociano sulla pseudo-scienza. Non fattibili per la classe."- legge Lydia ad alta voce.

-Harris non era solo un sacrificio. Lui sapeva qualcosa.

-Ora, analizziamo questo.- continua a dire il mio migliore amico.- Il padre di Allison non era l'unico con una mappa, va bene? Danny ne aveva una anche lui. Danny ha segnato tutte le correnti telluriche, okay? Adesso, la cosa strana su Beacon Hills è che è davvero un faro. Non credereste mai a quanta energia fluisce attraverso la terra che circonda questa città.

-Stiles, guarda, combaciano. Va bene, ci sono tre posti, giusto?- dico iniziando a segnare i punti sulla mappa.- dove vengono rapiti e il posto in cui vengono trovati.

-Guardate, sono proprio sopra le correnti telluriche.- ci fa notare qual genio d Lydia.

-Quindi, forse venivano sacrificati in un luogo in mezzo ad essi.

-Lasciami vedere.- mi dice il mio migliore amico togliendomi la penna dalle mani.- Hai detto che ci sono altre sei corpi che devono essere trovati. Deaton è uno di essi. Dovrebbe essere in un luogo in mezzo, giusto?

-Fermo.- lo ferma Cora prendendogli la mano. Poi gliela sposta e la avvicina alla banca.- E' nel caveau. E' nello stesso caveau.

Iniziamo a raccogliere le nostre cose pronti a partire ma Lydia ci ferma.

-Ragazzi, fermatevi un attimo.- dice la rosse.

-Lydia, non abbiamo tempo.

-E' Boyd. Il piano non ha funzionato.- dice Cora leggendo un messaggio nel suo telefono.- Hanno tagliato la corrente.

-E' come aveva detto.. Andate. Posso salvare Deaton da solo.

-Cosa? Scott, e noi che facciamo?- mi chiede Stiles.

-Cora non può raggiungerli così velocemente senza di voi. Andate. Possiamo salvarli entrambi.

**********************************

Arrivo alla banca abbandonata e trovo la porta del caveau aperta. Quando entro, trovo Deaton appeso per le braccia al soffitto e sembra svenuto. Corro da lui ma appena cerco di avvicinarmi ancora di più, una forza invisibile mi spinge via. Merda. Noto che intorno a lui è stato costruito un cerco fatto interamente di frassino. Cazzo, e adesso come faccio? Poggio una mia mano sulla barriera e poi l'altra cercando di fare forza e romperla. Inizio a spingere e a gridare guardando Deaton che si è ripreso leggermente ma sviene un'altra volta. Cerco di applicare più forza che posso e mi trasformo a metà. Poi, sento una forza straordinaria scorrermi per tutto il copro ma a quanto pare non è abbastanza perché dura poco. Troppo poco. Vengo spinto di nuovo indietro. Cazzo, non so che fare! Successivamente, sento lo sceriffo.

-Scott! Lasciami sparare un colpo.- dice lui estraendo la pistola e sparando alla corda. Lo sceriffo libera il mio capo, una delle persone più importanti per me. Gli devo tutto.

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Quello che sento adesso è.. tutto. Sento il dolore di Derek per aver perso Boyd. Un pezzo del suo corpo, un pezzo della sua anima.. un pezzo di se stesso. Poi sento Scott. Sento il potere che gli scorre dentro e vedo i mei occhi, davanti a uno specchio, che diventano rossi. Un rosso sangue, forte e vivido.

-Lo riesci a sentire?- mi chiede Deucalion al mio fianco.

-Si, che cos'è?

-Scott diventerà un vero Alpha e tu cambierai insieme a lui. Voi due siete legati da qualcosa di più grande che da una semplice amicizia. Derek sapeva tutto questo ma ha preferito il silenzio.- dice lui lasciandomi piena di dubbi e di rabbia.

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Capitolo 28
*** Capitolo ventotto ***


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La cosa che non sopporto della scomparsa di mio nipote, sono gli stupidi adolescenti che vengono a chiedere di lui. Quell'inutile ragazzino di Stiles e mia nipote Cora, sono qui per sapere che cosa ha cambiato tanto Derek e perché Maggie centra qualcosa in tutta questa storia. Mia nipote, ha iniziato a raccontare di quello che è successo quando Derek era ancora solo un ragazzino che non si sapeva controllare. I cacciatori ci inseguivano e stavano per ucciderlo, come avevano fatto con un altro ragazzino davanti ai suoi occhi, ma ho dovuto salvarlo. Ci siamo nascosti per un po' di tempo, finché non eravamo sicuri al cento per cento di poter tornare a casa senza essere seguiti.

-Erano rimasti li per due giorni, aspettando e nascondendosi.- continua Cora.- Questo è quello che ci hanno insegnato a fare quando i cacciatori ci trovano. Nascondersi e guarire.

-Okay, due giorni sono lo standard e poi?- chiede il ragazzino un po' agitato.- O stiamo pensando che Derek si sia preso una lunga vacanza?

-Perché ti importa?- chiede mia nipote guardandolo in faccia dopo tutto il racconto.

-Perché mi preoccupo?- inizia col dire Stiles.- Vediamo.. perché nelle ultime settimane, il mio migliore amico, insieme a quella che sembra essere la persona più legata a lui nel vero senso della frase, hanno cercato di uccidersi. Il suo capo è quasi diventato un sacrificio. Una ragazza che conoscevo da quando avevo tre anni, è diventata un sacrificio. Maggie è scomparsa. Boyd è stato ucciso dagli Alpha. Io.. vuoi che continui? Perché posso farlo, va bene? Per, tipo, un'ora.

-Pensi che Derek possa fare qualcosa al riguardo?- chiede Cora avvicinandosi a lui.

-Beh, dato che è lui quello che tutti vogliono, è molto di più di quello che dovrebbe fare, si.- conferma la sua teoria l'umano.

-Non lo so.- dice Cora appoggiandosi al tavolo.- C'è qualcosa di diverso in lui adesso. Non era così quando lo conoscevamo noi.

-Com'era?- chiede il ragazzino entrando in un argomento sempre più delicato.

-Molto come Scott, in realtà.- dico scendendo le scale del loft e avvicinandomi ai ragazzi.- Molto come tutti gli altri ragazzi della sua età: insopportabilmente romantico, profondamente narcisista, tollerabile con gli altri adolescenti. E aveva pochi amici ma si fidava ciecamente di loro: me e la piccola Maggie, qualche anno più piccola di lui.

-E quindi cos'è accaduto?- chiede il ragazzo quando arrivo davanti a lui.- che cosa l'ha cambiato?

-Beh, la stessa cosa che cambia molti i giovani uomini... una ragazza.

-Mi stai dicendo che un ragazza ha rotto il suo piccolo cuore?- chiede lui stupito del fatto che mio nipote potesse essere leggermente diverso da ora e che una ragazza possa averlo ferito davvero.- Questo è il vero motivo per il quale Derek è quello che è?

-Ti ricordi Derek prima che fosse un Alpha?- chiedo a mia nipote.- Aveva gli occhi blu? Tu sai perché alcuni lupi hanno gli occhi blu?- chiedo al ragazzo ma lui nega.

-Ho sempre pensato che fosse, tipo, una cosa genetica.- dice ignaro di quello che significano in realtà.

-Se vuoi sapere che cosa ha cambiato Derek, hai bisogno di sapere che cosa ha cambiato il colore dei suoi occhi.

-Ascolterò tutta la storia.- Stiles rimanendo dove si trova, ben attento.

-Bene, resta concentrato perché non la ripeterò più di una volta. E.. Cora, molte cose non le sai neanche tu, quindi stai bene attenta. Allora, a quel tempo Derek era capitano della squadra di basket e come tutti gli adolescenti della sua età si pavoneggiava molto. Era nel corridoio della scuola che porta alla sala di musica a palleggiare insieme ai suoi compagni e alla piccola Maggie che in quel periodo lo seguiva ovunque lui andasse e a lui non dispiaceva per niente. Mia sorella, cioè sua madre, credeva che prima o poi sarebbero stati insieme e che i legame delle due famiglie darebbe rimasto intatto per tutto l'esistenza. Ovviamente, quel piccolo lupo ha fatto breccia anche nel mio cuore, impaurito e spaventato com'era ma questa è un'altra storia. Comunque.. quel giorno una ragazzina stava facendo pratica con gli strumenti e, infastidita dal suono della balla che rimbalzava, ha chiesto spiegazioni e Derek -ovviamente, doveva fare il gradasso davanti ai suoi amici- le ha proposto una sfida. Se riusciva a togliergli la palla dalla mani, avrebbe smesso di allenarsi li. Ovviamente, data le nostre abilità sovrannaturali, la ragazza non riuscì a togliergli la palla dalle mani e tornò alla sua pratica. Derek, dispiaciuto per averla offesa, la segue facendo aspettare la piccola Maggie, già dotata di straordinarie abilità, fuori dall'aula. Quell'incontro fu l'inizio di una conoscenza e di qualcosa di molto più grande di loro che, purtroppo, vide coinvolti, in maniera differente, i tre ragazzini e in qualche modo anche me. Paige era il fulcro di tutto.

-Quindi, se Derek era al secondo anno a quel tempo, quanti anni aveva?- mi chiede il ragazzino.- Quanti anni hai tu?

-Non tanto giovani quanto dovremmo essere, ma neanche così vecchi quanto tu possa pensare.

-Okay, questo è frustrantemente vago.- dice il ragazzino sentendosi un po' scomodo. Poi si rivolge a mia nipote.- quanti anni hai?

-Ho 17 anni.- risponde mia nipote anche se vorrebbe continuare a parlare.

-Vedi, questa è una risposta.- dice credendo di avere ragione.- Questo è il modo di rispondere alle persone.

-Beh, 17 misurati in anni.- continua il discorso Cora.

-Va bene, lascerò correre questo discorso.- dice interrompendola.- Cos'è successo a Derek e alla ragazza violoncello?

-Che cosa pensi sia accaduto? Erano degli adolescenti. Un minuto è tutto: " Ti odio, non parlarmi." Il successivo è un frenetico brancolare in ogni angolo buio dove potevano restare da soli per cinque minuti. E, ovviamente, lui parlava di Paige con Maggie mentre lei nascondeva il suo amore per lui. Il loro angolo buio preferito era una distilleria abbandonata poco fuori Beacon Hills.

-Va bene, rallenta.- mi interrompe il ragazzino.- Come puoi sapere tutto questo? Hai appena detto che erano soli. So che per te Maggie era molto più di un'amica, era come una figlia e nonostante tutto non le faresti mai del male ma..

-A quei tempi, non ero solamente lo zio di Derek. Ero il suo migliore amico, il suo confidente più stretto e Maggie veniva a parlare con me quando aveva qualche problema con lui. Anche se, sospetto che Laura e Talia sospettassero qualcosa. Ecco come lo sapevo. Ma un giorno, i branchi di licantropi si riunirono li perché c'era stato un omicidio. Insieme a mia sorella, c'era anche il padre di Maggie, che fu ucciso successivamente da Kate. Formavamo tutti un grande branco anche se, c'erano due Alpha. Avevano ucciso un membro del brano di Ennis, e come voi sapete perdere un membro del branco è..

-E' come perdere un pezzo di se stessi.- mi interrompe il ragazzino.

-Esattamente. Ennis non avrebbe lasciato questo atto impunito, così segno la parete della distilleria con un simbolo.. il simbolo della nostra vendetta. Anche se, Deucalion e mia sorella non erano d'accordo.

-Ragazzi, voi prendete la cosa della vendetta come un livello completamente nuovo, non è vero?- chiede sempre il ragazzino.

-Non è solo vendetta.- risponde Cora al posto mio.- Lo sai benissimo, che perdere un membro del branco non è come perdere un membro della tua famiglia. E' come perdere un arto.

-Non gli hanno permesso di vedere il corpo. Tuo padre, che a quel tempo era solo un vice sceriffo, non gli ha permesso di vedere il corpo. Era un'investigazione su un'omicidio e, secondo lui non sapendo la situazione, non erano familiari e non potevano avvicinarsi anche se, Ennis era tutto per quel ragazzo.

-Non capisco.- mi interrompe Cora.- che cosa ha a che fare con Derek o con Maggie?

-Tutto. Non è mai solo un singolo momento. E' una confluenza di eventi. Personalmente, ho osservato le circostanze di Ennis, e ho visto una profonda perdita. Derek, ha visto qualcosa di diverso. Ha visto un'opportunità.

-Un'opportunità?- chiede il ragazzo.- Per fare cosa?

-Di essere sempre insieme a lei. Stavano sempre insieme e, Maggie essendo sempre intorno a Derek, è diventata sua amica anche se, soffriva. La questione era, la sua costante paura. Era ossessionato ossessivamente da ciò. Pensando a tutto questo tutta la notte, tutto il giorno, sempre nella sua mente. Continuavo a dirgli di non farlo. Ogni giorno che passava ci pensava sempre di più, e diventava sempre più convinto. Conoscete gli adolescenti. Scommetto che da la colpa a me. Probabilmente, ha convinto se stesso che è stata tutta una mia idea. Ho cercato di convincerlo che poteva anche morire ma.. Maggie mi disse un frase che significava anche la sua sconfitta in amore: "Non accadrà, staranno insieme per sempre." Pianse per tutta la notte, quel giorno. In questa storia rientra anche Deaton. Vedi, Deaton è un druido come sua sorella. Era il consigliere, o meglio la guida, del nostro grande branco e molte volte Mowgli, il padre di Maggie, lascia partecipare la piccola Maggie alle riunioni in casa sua a differenza di mia sorella che non permetteva ai cuccioli, persino a me, di partecipare. Diceva che la piccola doveva imparare ad essere un buon Alpha e capobranco perché.. non si fidava della bontà di Deucalian. Non erano mai stati molto amici.

-Loro ci mantenevano in contatto con la nostra umanità.- continua il discorso Cora.- Ma erano un segreto per il branco. A volte, soltanto l' Alpha conosceva la vera indentità dell'emissario. Io e Derek non avevamo idea che fosse Deaton o che Maggie lo sapesse.

-O sua sorella, Morrell.

-Anche lei è un'emissario?- chiede sconvolto Stiles.

-Per il branco di Alpha.

-Il nostro consulente scolastico?- chiede inalberandosi il ragazzo.- Perché diavolo non avete detto niente su queste cose? Ho condiviso dei dettagli davvero intimi con lei.

-E ti ha dato buoni consigli?- gli chiede mia nipote.

-In realtà, si.- risponde sconsolato lui.

-E' quello che fanno. Era quello che Deaton era solito fare con Talia. Deaton, in una riunione segreta con Talia, Deucalion e Mowgli, aveva consigliato all' Alpha di non andare da solo all'incontro con Gerard perché sapeva che Gerard, per quanto buono si dimostrasse, non poteva negare la sua natura di cacciatore e che qualcosa sarebbe successo. Talia e Mowgli gli suggerirono di incontrarsi in un luogo neutrale e di non andare da solo. Ma gli Alpha non vanno mai da soli. In parallelo, quella notte, Ennis cercava un rimpiazzo per la sua perdita e.. Paige si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sapevo che la ragazzina in quei giorni sarebbe stata li.

-Ennis? Perché hai scelto Ennis?- mi chiede mia nipote.

-Perché no? Come ho già detto, Ennis aveva bisogno di un nuovo membro nel suo branco. Paige era giovane e forte. Fare un favore a Derek significava che Ennis fosse stato in buoni rapporti con Talia. A quei tempi, chiunque voleva essere in buoni rapporti con Talia e dovete immaginare Mowgli fare un patto "prematrimoniale" con mia sorella. Maggie avrebbe dovuto sposare Derek quando sarebbero diventati adulti. Mia sorella aveva lasciato correre la storia tra Derek e Paige ma non pensava che i due si fossero innamorati fino a questo punto. Comunque, Derek era li quella notte, a pensare.

-Lui non ricorda che era Ennis, giusto?- chiede il ragazzino.

-Se lo ricorda, lo ha tenuto per se stesso.

-Quindi poi che cosa è successo?- chiede curioso di sapere.- L'ha trasformata?

-Non del tutto. Io non riuscivo a muovermi. Lui, coraggiosamente, si butto contro Ennis. Un quindicenne contro un gigante. Venne battuto subito. Non c'erano ragioni per lui per combattere. Lei era già stata morsa e Ennis andò via come se niente fosse successo, sicuro di aver acquisito un nuovo membro nel suo branco. L'unica cosa che potevo fare era chiamare Maggie e dirle di incontrarmi nel luogo dove Derek e Paige erano soliti incontrarsi. Lei .. sapeva che qualcosa non andava con Derek e.. si è presentata subito.

-Quindi si è trasformata?- chiede mia nipote.

-Avrebbe dovuto. Molte delle volte, il morso funziona sugli esseri umani. Molte delle volte.

-Quando mi hai offerto il morso, quella sera, tu hai detto: "Se non ti uccide"- dice ricordando il ragazzo.

-Se. Quando io e Maggie siamo arrivati, Paige era in un bagno di sangue. Ne aveva perso troppo. Maggie era in lacrime e Derek non faceva che ripetermi che cosa stesse succedendo ma lui sapeva la risposta. Non importava che fosse giovane e forte. Alcune persone non sono fatte per averlo. Ma lei ha combattuto. Ha lottato disperatamente, provando a sopravvivere. Vedendo che non facevo niente per la sorpresa, Maggie si è avvicinata a Derek cercando di stargli vicino il più possibile. Derek e Maggie hanno cercato di prendere quanto più dolore possibile dal corpo ormai quasi morto della piccola Paige e.. lei sapeva che c'era qualcosa di strano in loro ma aveva comunque scelto di innamorarsi di lui ed essere amica di lei. Ricordo di aver preso il suo corpo dalla sue braccia, ricordo il suo aggrapparsi frenetico a quelle della sua migliore amica mentre le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi, e di averlo trasportato nei boschi, in un posto dove nessuno l'avesse trovato. Un altro, in una lunga lista, degli attacchi di animali a Beacon Hills.

-E cosa successe a Derek?- mi chiede la sorella in modo triste.

-Prendere una vita innocente, comporta perdere qualcosa di te stesso. Un pezzo della tua anima, oscurandola l'unica brillante, gialla d'orata luce facendola diventare un freddo blu.. come i miei.- dico facendo illuminare i miei occhi.- Allo stesso tempo, Deucalion fu reso cieco dalle frecce degli Argent e, purtroppo, Deaton non potette fare nulla per i suoi occhi. Un suo beta cercò di attaccarlo ma.. morì e la sua gentilezza svanirono con quell'omicidio. Deucalion non fu più lo stesso.

[Parallelamente]

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Sono, veramente, stanco di tutto quello che sta succedendo in torno a me e di cui non ho una risposta. Siamo riusciti a salvare Deaton ma in compenso Boyd è morto, Derek è scomparso dalla circolazione e Maggie è ancora dispersa che sa dove. Stiles è andato a chiedere spiegazione del comportamento di Derek alle uniche persone che, oltre Maggie, lo conoscono bene: Peter e Cora. Io, con l'aiuto di Allison, vado a parlare con l'unica persona che conosca veramente Deucalion e che sa come comportarsi in circostanze come questa: Gerard. Allison apre piano la porta della sua stanza e lui è seduto su una sedia a rotelle dandoci le spalle.

-L'hai portato?- chiede ancora girato verso la finestra e io mi affianco, leggermente, alla ragazza. Poi si gira verso di noi.- Oh, entra pure, Scott, e dai qualcosa a un uomo vecchio per il suo dolore.

-Non devi farlo.- mi dice Allison guardandomi con sincerità ma se questo è quello che serve per farlo parlare e avere delle informazioni, accetto.

-Se vuoi che io parli, questo è il modo in cui accadrà.- mi dice il vecchio "minacciandomi" di non parlare se non gli do quello che vuole. Ovviamente, mi avvicino a lui tirando su la manica della giacca ma non lascio niente in sospeso.

-Se io lo faccio, devi dirci tutto quello che sai. Tutto.- gli afferro la mano e prelevo molto del suo dolore, più del dovuto e i miei occhi si illuminano di giallo. Nella mia testa sento la voce di Maggie che mi da dell'idiota con il suo solito tono sarcastico e impertinente ma le do retta.

-Hanno trovato un terzo cadavere?- chiede non mostrando esitazione o stupore il nonno di Allison.

-Un altro dottore, dopo che Scott è riuscito a trovare Deaton.- spiega la ragazza al mio fianco al posto mio.

-Subito dopo?- chiede ancora facendo finta, sta volta, di essere un po' stupito.- Come se si aspettassero che sopravvivesse.

-Che cosa dovrebbe significare?

-Come sai che il tuo druido oscuro non è il tuo saggio veterinario?- chiede pulendosi le mani dal liquido nero che gli corre per le vene.- Forse, lui sapeva che l'avresti trovato. Forse, lui l'ha pianificato in quel modo.

-Lui non lascerebbe che nessuna persona innocente possa morire.

-Non esserne così sicuro.- continua a dire lui cercando di infangare una persona innocente.- Potresti essere sorpreso di quanto lontano possano spingersi le persone per liberarsi di qualcuno come Deucalion.

-O qualcuno come te?- chiede Allison restando alle sue spalle.

-Non mi lascerete facilmente, credo, vero?- chiede con un piccolo sorriso il vecchio.- Lo sai, Scott, tu mi hai fatto diventare qualcosa di vicino a una celebrità qui. Sono un mistero medico. Il cancro è virtualmente inattaccabile, ora, ma i dottori non si sanno spiegare perché il mio corpo continui a produrre e a espellere questo bizzarro fluido nero.

-Ho fatto quello che tu volevi che facessi. Devi dirci come possiamo batterlo.

-Non puoi. Io ci ho provato.- mi dice con un leggero sorriso innocente, ma che sotto nasconde più di quanto non detto.

-Allora, questo è una completa perdita di tempo.- dice Allison prima di raggiungermi.- Lui non sa niente. Mi dispiace che tu abbia dovuto fare questo. Andiamo via.

-Aspetta.- la richiama suo nonno e capisco che si aspettava proprio questo.- Posso dirvi una cosa. Deucalion forse ha perso i suoi occhi, ma non è sempre cieco. Vi racconterò tutta la storia. Una sera, in una vecchia distilleria, tre branchi di lupi mannari si riunirono li dentro a causa di un omicidio. All'inizio, come sapete, Ennis e Kali non facevano parte del suo branco e lui era una persona molto diversa da come è adesso. Era più come la madre di Derek. Talia Hale era la persona più pacifista al mondo ma pur sempre un licantropo. Ennis voleva giustizia per un membro del suo branco perso. Lo avevano ucciso brutalmente ma il resto dei lupi non voleva dargli retta ma voi sapete che perdere un membro del tuo branco è come perdere un pezzo di te stesso, una parte fondamentale di te.

-Ma non vivevano tutti li, giusto?- chiede Allison sospettosa.

-Ma c'era un eccezionale e potente Alpha che viveva qui.- continua a raccontare.- Aveva la capacità di cambiare forma, una cosa rara per la sua specie. Questo la resa un qualcosa di vicino a un leader, il tipo di persona che chiamerebbero per un consiglio morare e che sceglierebbero come guida. Talia Hale. Ennis, non ascoltò nessuna richiesta di pace da Talia o Deucalion. Giurò vendetta per il suo ragazzo e, purtroppo, non gli fecero vedere neanche il corpo. Un giorno pieno di ricerche, trovammo una specie di scantinato con le radici di un albero al suo interno. Trovammo sopra di esso molto sangue e tuo padre.- continua a raccontare rivolgendosi ad Allison.- pensava fosse sangue di un sacrificio. Sapeva molte cose su quell'albero e gli diede anche un nome particolare. Nemeton. Sapeva molte cose anche sui druidi.

-Come faceva a sapere così tante cose sui simboli celtici e i druidi?- gli chiede Allison.

-Devi conoscere il nemico, Allison.- gli risponde lui con un certo sorriso.- I lupi anziani avevano una relazione con i druidi. Li chiamavano emissari.

-Come il mio capo, Deaton.

-Conosci il mito di Licaone?- chiede Gerard alzandosi dalla sedia e spostandosi verso il comodino dove appoggiato c'è un libro. Io e Allison ci piazziamo alle sue spalle per vedere meglio.

-So che è il mito da cui prendiamo il nome "licantropia".

-Secondo il mito- dice sfogliando le pagine.- alcuni cittadini greci credevano donassero le loro vite più a prometeo che agli dei dell'olimpo. E alcuni seguaci presero il nomi per onorare i titani invece degli dei.

-Come Deucalion.

-IL figlio di Prometeo.- dice il vecchio.- Licaone non solo rifiutò di onorare gli dei, lui li sfidò. Invitò Zeus a un banchetto e provò a servire a lui pezzi degli esseri umani. Arrabbiato, Zeus distrusse il posto con i suoi fulmini e dopo punì Licaone e i suoi figli facendoli trasformare in lupi. La parte meno conosciuta è come Licaone cercò i druidi per aiutarlo a tornare umano.

-Perché i druidi?

-La credenza era quella di credere che i druidi sapevano come trasformarsi.- spiega Gerard.- Non hanno potuto rendere Licaone e i suoi figli di nuovo umani, ma gli hanno insegnato come trasformarsi a piacimento. E così i druidi divennero degli importanti consiglieri per i branchi. Il vostro amico Deaton era il consigliere del branco di Talia, o meglio di Talia e Mowgli.

-Mowgli? Come il padre di Maggie?

-Esatto.- dice lui asciugandosi il viso.- I due avevano creato un'alleanza. Da adulti i due giovani, Derek Hale E Margaret Amelie Smith, si sarebbero dovuti sposare per creare un'alleanza esistita già da tempo ma che si sarebbe solidifica per sempre con il loro matrimonio. Mia figlia poi ha ucciso le due famiglie e i due hanno preso strade differenti, fino ad oggi. Comunque.. non rimasi molto sorpreso quando Deaton venne da me per organizzare un incontro con Deucalion. Come disse William Blake: "ogni sinistra persona che nota per essere il tuo nemico inizia sempre con l'essere tuo amico."

-Come facevi a sapere che non era venuto per cercare la pace?

-Perché non sono un idiota.- dice sicuro di se stesso.- conosci la fiaba sanscrita dello scorpione e della tartaruga?

-Si, lo scorpione chiese alla tartaruga un passaggio per attraversare il fiume. 

-E quando lo scorpione punse la tartaruga, condannando entrambi, che cosa le disse per spiegare il suo comportamento?- mi domanda con un certo compiacimento.

-E' la mia natura.

-Conosco la natura dei lupi mannari.- dice guardandomi con odio.- conoscevo esattamente cosa stava per arrivare: una trappola. Li ingannai tutti, compresi i miei uomini.

-Loro ti hanno attaccato?- chiede Allison inalberata con il parente.

-Fu un'imboscata. I miei uomini volevano anche la pace e lui aveva causato tutto questo. Uccisi anche loro. Deucalion si trascinò via cercando si sopravvivere al gas che avevo rilasciato nell'aria della distilleria. Ho pugnalato il mostro agli occhi rendendolo cieco. Purtroppo, non lo uccisi ma lui perse tutto il suo lato buono uccidendo uno dei suoi beta che lo attaccò alle spalle. Il poverino non sapeva quello che sto dicendo a voi, lui..

-Può vedere come un lupo?

-Lui non è sempre cieco.- ripete il vecchio seduto davanti a noi.

-Forse possiamo usare questo contro di lui.- dice la ragazza al mio fianco cercando di trovare una soluzione e io annuisco prima di alzarmi dalla sedia. Purtroppo, il vecchio mi richiama.

-Scott.- dice e mi mostra il braccio. Annuisco e lo prendo tra le mie dita.- Oh, ti penso molto spesso, Scott. Lo faccio. Mi domando, e se le cose fossero andate diversamente? Prendere il morso per curare il mio cancro. E mi chiedo se fosse arrivata l'ora di accettare la mia natura da credere che molte cose non possono essere chieste ma essere prese.

-Non ti credo. Per tutto il tempo che stavi raccontando la tua storia, stavo ascoltando il battito del tuo cuore. Non è mai aumentato ma non è mai diminuito. Era lo stesso per tutto il tempo.

-Perché stavo dicendo la verità.- dice lui convinto di quello che sta dicendo.

-O perché sei un bravissimo bugiardo.- dico per poi afferragli la mano e stringerla forte.- Se hai mentito e le bugie che hai detto feriranno le persone, tornerò e prenderò molto più del tuo dolore.

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Dopo che Peter aveva raccontato la storia su Derek e Maggie, o almeno la sua versione, sono rimasto molto perplesso dai suoi atteggiamenti. Ha lasciato me e Cora e .. purtroppo, non riesco a credergli.

-Cosa?- chiede Cora guardando il mio viso.- Che cosa.. Che cosa p quello sguardo sul tuo viso?

-Quale sguardo?

-Quel tipo di sguardo che mi spinge a volerti picchiare.- dice lei girando gli occhi.

-Oh mio dio, tu se per forza la sorella di Derek. L'avevo dimenticato.

-Bene, che cosa significava quello sguardo?- chiede ancora cercando di farmi parlare.

-E' solo che non gli credo. Con la nostra insegnante di lettere abbiamo affrontato una lettura in cui ci veniva spiegato che in base ai narratori le cose cambiavano.

-Quindi, non abbiamo ascoltato tutta la storia sotto la prospettiva di Peter.- dice lei arrivando al punto del discorso.

-Giusto, non penso che abbiamo ascoltato l'intera storia.

-Quindi, che farai? Chiederai a Derek della ragazza di cui si era innamorato e che poi ha dovuto uccidere?- chiede tristemente impressionata.

-Se devo.. si. E se sarà necessario, potrei chiederlo a qualcuno molto vicino a Derek.

-Maggie.- dice sospirando Cora.

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-A cosa stai pensando, mia cara?- mi chiede Deucalion arrivando alle mie spalle.

-Kali ha ucciso Boyd e.. Derek si sentirà morire.. mi viene in mente un'unica persona per cui lui è stato così male da scomparire: Paige. Io.. io ero li quando i suoi occhi hanno cambiato colore, quando sua madre l'ha trovato. Ero li e lo stringevo. Credeva di essere un mostro e che i suoi occhi fossero lo specchio della sua malvagità ma.. conoscevi sua madre. Lei trovava parole dolci e gentili per tutti.

-Eri una piccola bambina con un gran cuore, piccola mia. Tu amavi Derek già da allora ma lui amava qualcun altro.- dice lui lasciandomi di nuovo sola.

- Amavo Derek ma lui mi ha ferita e .. l'amore non è abbastanza.- sussurro tra me facendo diventare i miei occhi di un rosso acceso come.. come il sangue.

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Capitolo 29
*** Capitolo ventinove ***


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Era un po' che nn succedeva nulla ma, ovviamente, qualcosa doveva succedere sempre in una città come la nostra. Stiles mi chiama all'improvviso dicendomi che Lydia ha sentito qualcosa e che lei e Allison ci aspettano a scuola. Mi chiede se voglio un passaggio ma gli dico che facciamo prima se andiamo con due mezzi separati.

-Dov'è lei?- chiede lui appena scende dalla macchina.

-Quaggiù.- ci richiama Allison dalla sua posizione.

-Lydia?- chiede il mio amico con una domanda nascosta.

-E' la stessa cosa.- inizia a dire la rossa.- la stessa cosa della piscina. Ho preso la macchina andando in una direzione totalmente differente, e sono finita qui. E tu mi hai detto di chiamare prima te se trovavo un cadavere.

-Hai trovato un cadavere?- le chiede il mio amico ma guarda me con un sguardo di puro shook. 

-Non ancora.- risponde la rossa.

-Non ancora?- chiede Stiles.- Che cosa intendi con non ancora? Lydia, tu dovresti chiamarci dopo che trovi un cadavere.

-Oh, no.- dice la rossa.- Non lo farò di nuovo. Tu troverai il cadavere da ora in poi.

-Come dovremmo trovare un cadavere?-  chiede Stiles ma in quel momento sento qualcosa di completamente diverso dal solito ma tremendamente familiare allo stesso tempo.

-Ragazzi. Ho trovato il cadavere.- dico guardando verso il muro con la scritta della nostra scuola. Il corpo è posizionato la sopra. Un poliziotto, o meglio il vice sceriffo, è posizionato li sopra e molto sangue cade verso l'erba sul terreno.

***************************************

La mattina seguente ci rechiamo a scuola come se niente fosse successo ma, ovviamente, la nostra professoressa di lettere deve assolutamente dare nell'occhio. Inizia a parlare degli idiomi e delle similitudini. Quando parla degli idiomi, che sono frasi con significati nascosti, guarda me e Stiles. Sicuramente, si riferisce a tutto quello che sta succedendo in questi giorni e a quello che ha scoperto sulla nostra natura, o meglio la mia natura mannara. Poi quando lei si allontana decido di parlare con il mio migliore amico di qualcosa che penso di poter fare.

-Penso di riuscire ad ottenere qualcosa da Ethan. Sono molto sicuro di riuscire a farlo parlare.

-E cosa vorresti fare con questo?- mi chiede cercando di non farsi scoprire dalla Blake.

-I druidi sono emissari, giusto? Quindi se il DARACH fosse l'emissario del branco degli Alpha?

-Okay, prima di tutto, non posso credere che siamo arrivati al punto in cui una frase inizia con "se il DARACH fosse l'emissario del branco degli Alpha?".- inizia col dire lui.- Attualmente, ha un senso per me. Secondariamente, avremmo un grosso problema ad avvicinarci ad Ethan.

-E quale sarebbe?

-Attraversare Aiden.- mi fa notare il mio migliore amico.- Da quando è tornato a scuola, sono sempre insieme. Come cerchiamo di separarli di nuovo?

A un certo punto mi viene un lampo di genio. Ci fissiamo entrambi negli occhi, sicuramente assumendo un'espressione idiota sul volto, e ci giriamo entrambi verso Lydia. Appena sente il nostro sguardo su di sé, alza il viso guardandoci.

-Cosa volete adesso?- chiede la rossa infastidita. Poco dopo, Lydia si incontra con Aiden dando a noi la possibilità di parlare con Ethan. Lo blocchiamo su per le scale.

-Perché state parlando con me?- chiede il ragazzo un po' sorpreso.- Ho aiutato ad uccidere il vostro amico. Come sapete che non n'è ucciderò un altro.

-Sta guardando me?- chiede il mio migliore amico sentendosi chiamato in causa.- Mi stai minacciando? Lo sai che cosa farò? Romperò un grandissimo remo di cenere di montagna, impregnato di strozzalupo, ricoperto di vischio e infilartelo su per il tuo fottuto..

-Whoa, Stiles, okay. Abbiamo capito.- dico io bloccandolo fisicamente e interrompendolo verbalmente.- Stiamo parlando con te perché so che non avresti voluto uccidere Boyd. E penso che se una cosa del genere accadesse adesso, non lo faresti di nuovo.

Tu non sai cosa dobbiamo a loro.- inizia col dire Ethan.- specialmente a Deucalion. Noi non eravamo come Kali e Ennis quando l'abbiamo incontrato. Non eravamo Alpha. 

-Che cosa eravate?

-Omega.- dice con un po' di vergogna Ethan.- Nei veri branchi di lupi, gli omega sono il capro espiatorio, gli ultimi a mangiare, quelli che subiscono gli abusi dal resto del branco.

-Quindi tu e tuo fratello eravate le prostitute del branco?- chiede il mio migliore amico.

-Qualcosa del genere.- risponde l'altro.

-Che cosa è successo?

-Erano dei killer. Intendo dire, le persone parlano di noi come dei mostri. Beh, loro sono stati quelli a darci questa reputazione. E il nostro Alpha era il peggiore tra di loro.

-Perché non avete combattuto anche voi?- domanda Stiles.- In forma gigante, no? Spaccando i loro culi ?

-Non potevamo. Non sapevamo ancora controllare la nostra unione.- lo aggredisce Ethan.

-Deucalion vi ha insegnato a farlo.

-E dopo, abbiamo combattuto.- inizia a raccontare lui.- Abbiamo preso ognuno di loro, uno dopo l'altro. E quando siamo arrivati al nostro Alpha, lui stava pregando per la sua vita. E lo abbiamo fatto a pezzi. Letteralmente. 

-Cosa ne è stato del vostro emissario? Sono tutti morti? Compresi quelli di Kali e Ennis?

-Tutti quanti tranne quello di Deucalion.- Spiega Ethan.

-Intendi la Morrell?- chiede il mio migliore amico e lui annuisce. 

-Bene. Senti, sai qualcosa su Maggie?

-Lei ha fatto le sue scelte.- dice lui irrigidendosi un po'.

-Che cosa intendi?- chiede Stiles ma non ha il tempo di rispondere perché inizia a sentire un dolore acuto al petto. 

-Cosa? Cosa hai che non va?

-Non sono io, è mio fratello.- risponde lui ancora dolorante prima di correre nella direzione in cui si trova Aiden. Gli spogliatoi maschili. Troviamo Cora tra le braccia di Lydia sul pavimento mentre Aiden cerca di colpirla con un peso. Io e Ethan lo fermiamo mentre Stiles si inginocchia al suo fianco.

-Non poi fare questo!- gli urla contro Ethan.

-E' venuta lei da me!- grida più forte Aiden.

-Non importa!- grida ancora Ethan.- Kali ha dato tempo a Derek fino alla prossima luna piena. Non puoi toccare lui o lei.- Ethan conclude il suo discorso e trascina via il fratello.

-Hey, ragazzi, credo che sia ferita in modo grave.- dice Stiles catturando la nostra attenzione. Poco dopo Cora si alza e cerca di pulirsi la ferita davanti a uno degli specchi.

-Stai bene?

-Non sembra che stia bene.- interviene Lydia.-

-Guarirò.- dice lei davanti allo specchio ma sembra molto scoraggiata. Quando si allontana da li, non sembra molto stabile. Infatti, io e Stiles cerchiamo di prenderla al volo ma ci scansa non facendosi toccare.- Ho detto che sto bene.

-Hai realizzato quando tutto quello fosse una situazione suicida?- le chiede il mio migliore amico non capacitandosi del gesto.- Cosa stavi pensando mentre andavi contro di loro?

-L'ho fatto per Boyd.- dice lei come se stesse per piangere.- Nessuno di voi stava facendo qualcosa.

-Stiamo provando.

- E state fallendo.- dice lei sempre più arrabbiata.- Siete solo uno stupido gruppo di adolescenti, correndo in giro, credendo che possiate fermare le persone dall'essere uccise. Ma tutto quello che fate è arrivare in ritardo. Tutto quello che fate in verità è trovare il cadavere e state trasformando una grande combattente come Maggie, destinata ad essere una dei più grandi Alpha mai esistiti, a diventare come voi.- conclude per poi andare via.

-E' definitivamente una Hale.- dice il mio migliore amico con sarcasmo per nascondere il suo leggero fastidio.- Mi assicuro che vada a casa.

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Nascondersi dietro un muro per seguire tutte le mosse dei piccioncini mi era sembrata una grade idea ma adesso, vedere lei scendere le scale ansiosa di incontrarsi di nuovo con Derek dopo qualche giorno di silenzio, mi fa salire la bile alla bocca. La vedo correre incontro al ragazzo e abbracciarlo forte. Devo tenermi saldamente ancorata al muro e fare il minimo rumore sopra i miei tacchi, dopo che vedo lui ricambiare l'abbraccio e sollevarla leggermente dal pavimento. Quando si baciano, il mio cuore perde un battito e... come se si restringesse ogni volta sempre di più. Sta baciando un mostro e neanche ne è consapevole. Questa stronza comincia a parlare a raffica e neanche si accorge che lui sta soffrendo. Poi lo guarda e si scusa. Ha perso un membro del suo branco per salvare lei dalle grinfie dei gemelli. Cazzo, il suo dolore mi ha tormentato in questi giorni di assenza. Ma, ovviamente, non verrà mai a saperlo. Stanno per baciarsi di nuovo, dopo che lui le ha confessato i suoi sentimenti velandoli tra parole non dette, ma suona la campanella che costringe l'insegnante a tornare in classe. Ogni pacio è un pugno al centro del mio corpo e lui sembra sentire qualcosa, data la sua espressione quando lei si allontana. Sembra felice ma confuso allo stesso tempo. Aspetto che la professoressa salga di nuovo le scale, per poi apparire davanti agli occhi di Derek.

-Una bella immagine.- dico arrivando davanti a lui dentro un paio di jeans attillati, cercando di non cadere dai miei tacchi per il tremore alle gambe.

-Dove sei stata?- mi chiede lui sembrando preoccupato e avanzando di qualche passo.

-Questo non è importante, Derek. Hai fatto sesso e baciato un mostro. Questo è il problema.

-Che cosa?- chiede rimanendo in un leggero stato di shook.- Se sapevi chi fosse il DARACH, perché non hai detto niente?

-Perché sono un difensore, giusto? Posso avvertire ma fare niente. Tu lo sai questo.

-Che cosa vuoi?- mi chiede stringendo le braccia la petto.

-Voglio capire perché hai scelto lei. Sento ciò che senti tu, le emozioni e tutto il resto. Ho sentito ogni bacio e ogni tocco. Forse sono un mostro troppo grande per te e forse avrei dovuto spararmi davvero due notti fa.- dico prima di andare via ma lui continua a chiamarmi senza però seguirmi.

-Maggie! Maggie, aspetta. Maggie!- grida ma non gli do retta. Deve capire che quello che ha fatto e sta facendo è sbagliato.

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L'unica cosa che posso fare durante una pausa tra una lezione e un'altra, è quella di andare a parlare con il nostro consulente scolastico: la Morrell. 

-Scusami, ma non credo di avere altri appuntamenti.- dice lei guardando dei fascicoli ma poi guarda verso la sedia e quindi verso di me.

-Ne è sicura? Perché avrei bisogno di una piccola guida, proprio adesso.

-Perché mi stai dando fastidio, Scott.- inizia a dire lei dopo che si è seduta dietro la sua scrivania.- quando sai che le lancette dell'orologio stanno scorrendo? Quando sai che qualcun altro sarà preso?

-Da te.

-Andiamo, Scott.- dice lei con un leggero sorriso.- Dovresti lasciare l'interrogazione a qualcuno come Stilinski?

-Sei tu la persona che uccide la gente?

-Stai ascoltando il battito del mio cuore?- chiede sapendo già la risposta. E' costante e tranquillo.- No. Non sto uccidendo la gente. La verità è, sono tutto quello che sta tra Deucalion e le vite dei tuoi amici. Sono io che tiro il laccio del guinzaglio quando stanno salivando per un morso.

-Che cosa intendi?

-Lui vuole un vero Alpha nel suo branco. Lui pensa che sei tu e che la tua amica Maggie sia collegata con tutto questo in qualche modo.- dice e appena sento il nome di Maggie, alzo il volto.- E una piccola distrazione come un paio di sacrifici non lo dissuaderanno dal premio.

-Non sono un Alpha e non so neanche dove sia la mia amica.

-Ma sei nella strada giusta, non è vero?- mi chiede come se sapesse qualcosa in più.

-E allora che cosa sta aspettando?- chiedo sbattendo le mani sulla scrivania con una ferocia che non ho mai sentito dentro di me.- Che cosa vuole che io faccia?

-Lui vuole fare un killer di te.- dice alzandosi a sua volta e sbattendo le mani anche lei.- Questo è quello che lui fa.

-Ma se io uccido qualcuno, non posso essere un vero Alpha, giusto?

-Esattamente.- dice con un piccolo sorriso.- Vuoi una prospettiva psicologica? Lui è un ossessivo che desidera te ma allo stesso tempo è minacciato da te. Se l'ossessivo non riesce ad arrivare all'oggetto del suo desiderio, lui decide di distruggerlo immediatamente. Entrerai volontariamente a far parte del suo branco o farà di te un assassino, distruggendo il tuo potenziale di essere un vero Alpha.

-Nessuna delle due cose accadrà. 

-Non esserne tanto sicuro. Stai giocano al suo gioco. E mentre stai cercando di scoprire come fare la prossima mossa, lui è dieci mosse avanti alla tua, con lo scaccomatto bene in vista.- poi si siede e sto per uscire ma mi blocca sullo stipite.- E Scott! Lui ha qualcuno a cui vuoi bene ma he non vedi da tanto tempo.

Maggie. Poi all'improvviso, sento qualcuno gridare. Lydia. La trovo che parla con la Blake ma a quanto pare lei non crede a nulla di quello he Lydia dice. Poco dopo, mi accorgo che Aiden è accanto a lei. Poi Ethan si avvicina a me.

-Un vice sceriffo e un professore?- dice vicino al mio orecchio.- Qual è lo schema? 

-Non lo so.- gli rispondo ma continuo a guardare il simbolo che ha scritto Lydia sulla lavagna.

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Riesco a convincere Cora a salire in macchina con me e accompagnarla in un luogo dove potrà riposare. Mentre siamo in macchina, ricevo una telefonata da Allison e non mi sembra molto felice. Mi spiega in poche parole che suo padre ha inciso sulla sua scrivania un simbolo celtico a cinque nodi, dove, sopra sono state scritte tutte le categorie che il DARACH ha colpito e che cercherà di colpire per finire il suo rituale.

-Filosofi?

-E guardiani, che con quello di ieri sera deve significare la risorsa della legger, giusto?- chiede lei dall'altro lato del telefono.- Stiles, devi dirlo a tuo padre. Digli qualsiasi cosa tu voglia ma devi fare in modo che lui creda. Dillo a tuo padre. Mettilo in guardia.

-Okay, okay, okay, lo so.

-Che cosa farai?- chiede la ragazza al mio fianco dopo aver finito la telefonata.

-Gli dirò la verità e avrò bisogno del tuo aiuto.

****************************************

Poco tempo dopo, arrivo a casa mia e cerco di spiegare la cosa a mio padre in modo logico e sensato senza fargli venire qualche trauma alla sua veneranda età. Cora è seduta comodamente sopra il mio letto disfatto mentre mio padre sta vicino alla mia scacchiera. Continuo a fare avanti e indietro vicino la porta della stanza, e lo so che sembro uno psicopatico, ma posso farcela.

-Okay, okay, okay, okay. Si, okay.- dico e mi giro a guardarlo. Ma poi mi blocco di nuovo e ricomincio a camminare.- No..

-Stiles?- mi richiama lui un po' innervosito.

-Papà, mi dispiace, okay? Sto.. sto cercando di.. sto cercando un modo per iniziare il discorso.

-Hey, non ho il tempo per questo tipo di cose.- dice ancora un po' nervoso e posso benissimo capirlo.

-Ehm.. per l'ultimo anno, hai avuto tutti questi casi che non hai potuto risolvere, giusto? Intendo, tutti gli assassini che includevano anche Kate Argent, e Matt che uccide tutte le persone che lo hanno annegato, e questi omicidi proprio adesso. E' come.. è come se stessi giocando a un gioco già perso in partenza.

-Stiles, l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è una recensione del mio lavoro da mio figlio.- dice un po' amareggiato e io sospiro cercando di spiegare.

-Lo so.- poi vedo la scacchiera.- Okay, vedi, ma è.. è come questo, papà. La ragione per cui stai perdendo il gioco è perché non hai mai visto l'intera scacchiera. Ho bisogno di mostrarti l'intera scacchiera.

Sistemo tutta la scacchiera e attacco dei pezzettini di arta sui pedoni in modo da fargli capire le cose.

-Scott e Derek, sono dei lupi mannari?- chiede leggermente confuso.

-Si.

-E Kate Argent era un lupo mannaro?- chiede sempre più confuso.

-Cacciatrice. Il viola sta per i cacciatori.

-Insieme ad Allison e suo padre.- dice Cora venendo in mio aiuto.

-Si, e il mio amico.. il mio amico Deaton, il veterinario, è un KANIMA?- chiede iniziando a invertire tutti i colori e tutti i mostri.

-Beh, no, no, no, no. E' un druido, okay? Noi pensiamo lo sia.

-Quindi chi è il KANIMA?- chiede come interessato.

-Jackson.

-No, Jackson è un lupo mannaro.- dice avendo in parte ragione.

-Jackson era il KANIMA prima, e poi Peter e Derek lo hanno ucciso ed è tornato in viso come un lupo mannaro. Ora è a Londra.

-Chi è DARACH?- chiede non vedendo nessun nome.

-Ancora non lo sappiamo.- dice Cora intervenendo sporadicamente.

-Ancora non lo sappiamo.

-Ma è stato ucciso da un lupo mannaro?- chiede cercando di trovare una soluzione.

-Semi ucciso e lasciato li per morto.

-Noi pensiamo.- sempre Cora aiutandomi.

-Noi pensiamo. Si.

-Perché Jackson è diventato un KANIMA?- chiede non riuscendo a capire molte cose.

-Perché alcune volte, la forma che tu prendi rappresenta la persona che sei.

-E quale forma un, sempre più confuso e sempre più arrabbiato ogni secondo che passa, padre prenderebbe?- chiede, in effetti, sempre più arrabbiato.

-Uh, quella sarebbe più un'espressione come quella che tu hai adesso.

-Si.- dice prima di alzarsi.

-Papà.. papà, potresti.. posso provarlo, okay? Lei è una di loro. Un lupo mannaro.

-Stiles, Stiles!- dice gridando.- E' abbastanza.

-Papà, puoi solo aspettare un secondo? Sei pronta?- chiedo poi a Cora che piano si alza dal letto. A guardarla bene, adesso, sembra un po' pallida ma mio padre deve capire. Si alza e si mette al mio fianco.- Okay papà, guarda solo questo, okay?

Ma Cora sviene e del sangue le esce dalla testa.

-Chiama un'autombulanza.- mi impone mio padre.

********************************

Mentre sono in ospedale, ricevo una chiamata da Scott che si trova al festiva in onore delle persone morte in questi sacrifici organizzato dalla Blake.

-E' un dei filosofi come un insegnante.- dice Scott dall'altra parte del telefono.- Alison e suo padre hanno trovato Mr. Westover.

-Allora, tutto ha un senso. Tara, lei non era solo un poliziotto. Era solita insegnare alle scuole medie.

-Allora, l'ultimo sarà un altro insegnante.

-Si ma, ci sono una dozzina di insegnanti, Scott, e sono tutti a casa.

-No, loro non lo sono.- dice agitato il mio migliore amico.- Stanno andando tutti alla recita.

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Attraversare i corridoi di questo ospedale non è mai facile. I corpi dei miei familiari sono stati tutti portati qui, squartati e feriti gravemente per poi morire. Il mio fratellino, per fortuna, è morto sul colpo senza sentire molto dolore. Anche i familiari di Derek sono stati portati tutti qui ma io non c'ero. E adesso, vengo a sapere che anche la piccola Cora si trova qua dentro appesa ad un filo tra la vita e la morte. Sento litigare Stiles con suo padre ma cerco di non farmi vedere. Suo padre non crede e posso anche capirlo. L'unica cosa che mi interessa adesso e parlare con Cora. Mi avvicino alla stanza e la trovo a parlare con il fratello mentre lui le tiene la mano.

-Derek?- lo chiama lei leggermente confusa.

-Hey.- dice lui avvicinandosi al suo viso.- Hey, sono qui.

-Che cosa mi sta succedendo?- chiede con la voce tremolante.

-Non lo so, ma non ti lascerò, okay?- dice lui con tutto l'amore che sapevo possedesse.- Non di nuovo. Le lascia un piccolo bacio sulla fronte e poi si risiede. Decido che è il momento giusto per entrare prima che si addormenti di nuovo.

-Hey, come ti senti, dolcezza?

-Hey, Maggie.- dice lei con un sorriso sul viso che mi riscalda il cuore. E' davvero contenta di vedermi.- Sto bene.

-Una qualità degli Hale.- dico sorridendo con dolcezza accarezzandole i capelli. Derek non ha detto neanche una parola. Poi le lascio un bacio sulla fronte come il fratello.- Adesso, devo andare. Volevo soltanto sapere come stavi. Dormi bene, dolcezza.

Sto per uscire dalla stanza, dopo che lei ha annuito leggermente e chiuso gli occhi, quando Derek mi ferma. Mi porto sul corridoi per non disturbare la ragazza.

-Maggie, aspetta.- dice raggiungendomi.

-Che cosa vuoi?

-Perché sei qui?- chiede ma non è arrabbiato, è solo disperato e molto stanco.

-Per vedere lei.- dico addolcendo un po' il tono.

-Mi posso fidare di te?- chiede guardandomi dritta negli occhi.

-Purtroppo, Derek, le tue scelte non sono più un mio problema.- dico accarezzandogli il viso e lui si lascia andare a quel tocco, bisognoso di calore ma non posso dargli più di tanto.- Non più.- concludo andando via. 

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Quando siamo tutti dentro l'auditorium, la banda della scuola inizia a suonare una musica in onore delle persone morte in questi attacchi ma dobbiamo stare tutti attenti a quello che ci succede in torno. I gemelli, ci aiutano un po'. Sono altre quattro orecchi e quattro occhi super sviluppati. Poco dopo, sento entrare dalla porta, Alison seguita da suo padre e Isaac. Vederli insieme mi da molto fastidio ma in questo momento non posso occuparmi di queste frivolezze. La vita di un insegnante è in pericolo. Stiles arriva al mio fianco ma ci accorgiamo che qualcosa sta succedendo sopra il palco. La musica cambia radicalmente. Successivamente, però ci accorgiamo che Lydia manca da un po'. Merda e se l'avessero presa. Io e il mio migliore amico corriamo fuori dall'auditorium e cerchiamo di farci sentire.

-Lydia!

-Lydia!- grida il mio migliore amico cercando di farsi sentire. Cerco di cercare qualcosa con la mia vista ma purtroppo non vedo niente. 

-Vedi o senti qualcosa?- mi chiede il mio migliore amico. ma nego con la testa.- Non risponde neanche ai messaggi. Che cosa facciamo? Scott?

Non rispondo. Sono preso dal panico. Una delle mie amiche più care è scomparsa e forse, stata presa dal DARACH. All'improvviso, sento un urlo sovraumano. Mi copro le orecchie e mi inginocchio a terra per il troppo dolore.

-Scott?- mi chiama il mio migliore amico.

-Stiles!- grido rialzandomi per poi correre in direzione dell'urlo.- E' Lydia. Andiamo.

Quando arriviamo ci mettiamo dietro la porta della classe perché vediamo Stilinski dentro la classe. Stiles vorrebbe entrare ma qualcuno alle sue spalle lo ferma. Maggie. Porta un dito alla bocca e ci fa segno di stare in silenzio, poi entra dentro la classe. 

-Abbassa il coltello!- grida lo sceriffo.

-Io fare quello che dice lui.- dice Maggie affiancando il padre del mio migliore amico. Purtroppo, la Blake, non lo fa cadere a terra ma lo lancia verso mio padre ma colpisce la spalla di Maggie che lo ha spinto via. Incomincio a sentire un dolore assurdo. In quel preciso momento, mentre lo sceriffo cerca di aiutare Maggie, entro in classe trasformato in un licantropo e guardo lo sceriffo che ricambia il mio sguardo un po' spaventato ma, ormai, consapevole. Mi avvicino alla Blake e cerco di attaccarla ma schiva i miei colpi e mi spinge via. Maggie cerca di fare lo stesso con occhi rossi, differenti dai miei, ma viene buttata sopra di me. Siamo bloccati a terra e sanguinanti. Stiles, cerca di entrare dall'altro lato ma la Blake blocca la porta con la scrivania. Lo sceriffo prende la pistola e la punta contro la professoressa e inizia a parlare di una ragazza.

-C'era una ragazza, anni fa, l'abbiamo trovata nel bosco, la sua faccia e il suo corpo fatta a pezzi. Eri tu, non è vero?

-Forse, non avrei dovuto iniziare dai filosofi.- dice lei avvicinandosi al poliziotto.- con conoscenza e strategia.

Lo sceriffo Stilinski le spara alla gamba ma la ferita si rimargina molto velocemente.

-Guaritori..- dice lei ma lo prende per le spalle e lo attacca alle sedie al muro.- guerrieri, guardiani, vergini.

All'improvviso, lo bacia e pochi minuti dopo la vediamo per quella che è: un mostro. Stiles riesce ad entrare ma è troppo tardi, sono scomparsi. 

-Maggie!- dico aiutando la mia amica ad alzarsi mentre Stiles aiuta la rossa a liberarsi dalla sedia a cui era incatenata.

-Dove sei stata?

-Via ma non troppo lontano. Potevi sentirmi, non è vero?- chiede lei un po' dolorante.

-Si perché?

-Dobbiamo trovare il padre di Stiles e dire a Derek la verità o altre persone moriranno. dice lei prima di provare ad uscire. Poco dopo la seguiamo tutti.

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