Non c'è spazio nel tuo cuore.

di ___Luthien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'epilogo già scritto. ***
Capitolo 2: *** Un pasto solo. ***



Capitolo 1
*** Un'epilogo già scritto. ***



Non era riuscito a riportarlo a casa eppure lo aveva promesso. Aveva alzato il pollice al cielo, guardato Sakura dritto negli occhi con quella spavalderia che ormai lo contraddistingueva, e aveva fatto quella stupida promessa davanti a tutti: ''Io riporterò Sasuke da te!''... 

Che stupido. 

Si era lasciato sconfiggere svenendo come una ragazzina ai piedi di quella cascata, riportando al villaggio solo ossa rotte e rimpianti. Come aveva potuto arrendersi così? Come aveva potuto lasciare Sasuke in balia di Orochimaru? Perché non era riuscito a essere la sua luce in quel momento di tenebre? Cosa aveva sbagliato?

Naruto non riusciva a smettere di pensare a quell'incontro, percependo un peso nel petto più doloroso di qualsiasi altra ferita che avesse sul corpo. Una ferita che nonna Tsunade non sarebbe riuscita a vedere o a curare. 
Era davvero quello il volto di colui che fino a pochi giorni prima considerava un compagno? Un amico? Un... Fratello? 

Che stupido. 

Come aveva potuto tradire il villaggio della foglia? Andarsene via da tutti, scappare e poi... Attaccarlo in quel modo. 
Naruto era vivo per miracolo e anche se gli infermieri lo rassicuravano dicendogli che presto sarebbe tornato ad allenarsi, percepiva fin troppo chiaramente il dolore lungo ogni suo muscolo. L'Uchiha non lo aveva affrontato con l'intenzione di stordirlo, o d'imprigionarlo, lui voleva la sua morte, e quel colpo finale che gli aveva quasi spezzato l'osso del collo era la prova più chiara e palese delle sue intenzioni. Eppure Naruto nonostante tutto non riusciva a odiarlo per questo, e forse proprio per la medesima ragione non era riuscito a sconfiggerlo. 
Il biondo non aveva mai realmente puntato ai punti vitali dell'altro, e anche se lo spirito della volpe spesso aveva preso il sopravvento, le sue tecniche non erano mai andate a segno con quelle cattive intenzioni. Aveva dosato la sua forza fino all'ultimo, puntando sempre e soltanto al copri-fronte dell'Uchiha, cercando in quello stupido gesto di lanciargli un messaggio:
 
''Non era più una stupida pecorella! Sfiorare il suo copri-fronte era un gioco da infanti! Doveva smettere di sottovalutarlo!" 

ed era con quel pensiero che si era scagliato contro di lui, rimanendo a bocca aperta e senza fiato nel vedersi alla fine dei giochi trapassare dal braccio dell'altro. Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire il chakra del compagno che lo attraversava completamente, come una scossa che si estendeva in ogni sua più piccola cellula. 

Che stupido.

Naruto infilò anche l'altro stivale, sistemando ancora una volta il borsello, assicurandosi così di non aver dimenticato nulla. Qualche minuto prima aveva salutato Sakura e il maestro dei rospi, annuendo quando quest'ultimo gli aveva rivelato la missione che l'indomani avrebbero affrontato tutti e tre insieme: ottenere informazioni sul villaggio del suono, così da poter trovare Sasuke prima che quel mostro di Orochimaru...

- Non ho tempo. - 
bisbigliò il biondo infilandosi nuovamente la giacca. 
- Domani potrebbe essere già... - 

Naruto non finì la frase riprendendo ancora una volta lo zaino in spalla e uscendo dalla sua stanza con passo convinto.
L'aria soffiò gelida sul suo viso, solleticando i graffi che ancora erano visibili sulla sua pelle. Una luna piena risplendeva maestosa dinnanzi a lui. Un lupo in lontananza la stava acclamando con dei forti ululati udibili in tutto il villaggio: chissà se i bambini quella notte avrebbero fatto dei sogni tranquilli...

Con uno scatto deciso e veloce chiuse la porta, prendendo poi l'unica strada che portava verso l'uscita, consapevole del fatto che il gesto che stava per compiere quella notte andasse contro le regole del villaggio. Sarebbe stato punito, di certo, ma non poteva permettersi di rimanere con le mani in mano mentre un suo compagno camminava verso una strada dalla quale a breve non sarebbe mai più potuto tornare indietro. Non poteva permettere che la dolce e sensibile Sakura si scontrasse con l'immagine dell'Uchiha trasformato in quel... mostro
Naruto ricordava chiaramente quelle enormi ali a forma di zampe di pipistrello che erano uscite dalla schiena dell'amico, Sakura non avrebbe mai retto quell'immagine: sarebbe stato sicuramente uno schock. 

- Ecco l'uscita.
esclamò, scacciando così i pensieri che per un istante avevano annebbiato i suoi occhi.
Con sicurezza si avviò a passo spedito verso il cancello: non avrebbe fallito di nuovo. 

- Naruto.

Il biondo si blocco di scatto, fissando con occhi sorpresi la figura che sostava vicino all'uscita appoggiata a un grosso tronco, con le mani conserte, gli occhi chiusi, il viso privo di espressione... come sempre.

- Me lo sentivo, sai? Che questa sera qualcuno avrebbe fatto qualche stupidaggine. Chissà perché non mi sorprendo che a farla, sei proprio tu... Naruto.

- Shikamaru? Ma..? Ma cosa... Cosa ci fai qui?
chiese inclinando la testa da un lato, iniziando a grattarsi con una mano i capelli, confuso. Un gesto che il ninja del controllo dell'ombra negli anni aveva memorizzato bene. Ogni volta che Naruto stava per combinare un guaio, o un gesto che avrebbe potuto avere delle ripercussioni poco piacevoli, infilava una mano nella chioma ed iniziava a grattarsi la cute con le unghie. Shikamaru era in grado di leggere perfettamente i movimenti del suo corpo, anche perchè alla fine era cresciuto osservandolo...

- Dove pensi di andare, mh?

- Non sono affari tuoi questi! Se sei qui per intralciarmi sappi che non ho paura di affrontarti! Sei diventato un Jonin, ma ciò non significa che tu sia più forte di me!

- Non ho voglia di combattere Naruto.
sbuffò il moro distaccandosi dal tronco, infilando le mani all'interno delle tasche dei pantaloni, quella situazione in verità lo stava già scocciando. 
- Ma se realmente vorrai attraversare quel cancello, sarò obbligato a farlo.

Shikamaru non ebbe nemmeno quasi il tempo di finire la frase che Naruto si accese.
'' Come suo solito. ''

- Benissimo! Tecnica della moltiplicazione del corp...ooh?! Cosa?!

Shikamaru sorrise, scuotendo il capo. 

- Ti conosco come le mie tasche Naruto. Sapevo già che non mi avresti ascoltato... Tu non mi ascolti mai.

- Ma questa è?! -

- Sì, è la tecnica del controllo dell'ombra. Ho catturato la tua ombra nell'istante esatto in cui mi sono distaccato da questo tronco. Con la luna meravigliosa di questa sera, è stato un vero e proprio giochetto.

- AAAH! Lasciami andare Shikamaru! Non ho intenzione di perdere ancora altro tempo! Io...! Io... Io devo

- Devi mantenere la tua promessa? Perchè è questo che fanno i ninja, giusto? -

- ESATTAMENTE!

- Naruto sei davvero incorreggibile, ma mi dispiace... tu non andrai da nessuna parte. Non senza un permesso dell'hokage.
Shikamaru puntò i suoi occhi in quelli dell'altro, rimanendo immobile davanti al biondo, obbligando quest'ultimo a rimanere a sua volta fermo. 

- Shikamaru tu non capisci! Io non... Non posso stare qui mentre Sasuke...

- Sasuke ha messo a rischio la vita dei nostri amici! Ti ha quasi ucciso! Davvero sei così cieco?! Dopo questa missione è chiaro che lui NON voglia essere salvato Naruto, e che ogni nostro sforzo, quello mio, quello di Neji, di Kiba, di Choji... il tuo... sia stato solo un inutile spreco di energie! -

- Sasuke ha solo bisogno di... -

- No Naruto! Sasuke non ha bisogno di niente e nessuno! LUI È SOLTANTO UN

- NON DIRLO!
Naruto urlò, incurante che qualche pattuglia notturna potesse sentirli e nonostante il controllo dell'ombra del Jonin fosse forte, riuscì a scaricare la sua rabbia nelle mani chiudendole in dei pugni. 
- non... dirlo -
sussurrò ancora, mordendosi poi l'interno guancia. 
- per favore
sibilò a denti serrati.

- Mi dispiace Naruto ma è quello che penso. Sasuke è un traditore del nostro villaggio. Non so cosa tu ci abbia visto in lui per portarti quasi ad andare contro le leggi dell'hokage, ma sappi che non ti farò andare via! Abbiamo già perso un ninja importante, non ti permetterò di fare la sua stessa fine.

Un traditore. 

Sasuke era già diventato un traditore agli occhi di qualcuno? Naruto digrignò i denti, arrabbiato. Se fosse riuscito a riportarlo indietro quel giorno nessuno sarebbe arrivato a pensare a tanto. L'Uchiha avrebbe mostrato il segno maledetto di Orochimaru e di certo tutti lo avrebbero capito e perdonato. Ma lui aveva fallito, aveva mostrato a tutti le ferite che gli erano state inflitte, e ora il nome dell'amico era macchiato indelebilmente. 

- Shikamaru... Tu... TU NON SAI DI COSA PARLI!

Il ninja del controllo dell'ombra sbuffò, iniziando a camminare lentamente verso l'altro. Ogni suo passo in avanti veniva replicato pari pari dal biondo, che senza possibilità di scelta si ritrovò ad avvicinarsi anch'esso. 

- Che...?! Perchè mi stai facendo camminare?!

Naruto così dicendo si ritrovò in pochi istanti sotto lo sguardo serio dell'amico, a solo un passo di distanza. 

- Guarda il tuo corpo. Quale amico farebbe una cosa del genere?
domandò Shikamaru con tono cupo, bloccando quella stupida voglia di allungare una mano per accarezzare con le dita i graffi sulla pelle della volpe. 
- Te lo dico io Naruto: nessun amico. Sasuke è sempre stato diverso da...

- DA VOI?! Sasuke è sempre stato solo, proprio come me!

- Sasuke ha sempre SCELTO di essere solo. Chiunque gli si avvicinasse veniva allontanato malamente. Tu non sei mai stato come lui! Io, te, Choji, Kiba... Siamo praticamente cresciuti insieme! E' vero, non siamo una squadra, ma... Siamo amici! Noi, Naruto, siamo tuoi amici... Veri amici. Io non ti farei mai del male

- Tu non puoi capire come mi sento, Shikamaru. Nessuno di voi può saperlo... Solo Sasuke mi capiva davvero. Lui non aveva bisogno di dire niente con me! Uno sguardo era più che sufficente...

Il moro incassò quella frase obbligandosi al silenzio. Non aveva passato tutti quei giorni a sorvegliare l'uscita per combinare qualcosa d'irreparabile, era rimasto a sorvegliare il cancello in quelle notti fredde e pungenti, solo per assicurarsi di non far commettere a quella testa quadra qualche stupidaggine. Naruto poteva anche non considerarlo, ma Shikamaru conosceva perfettamente i suoi sentimenti: non gli avrebbe permesso di buttare il suo sogno, il suo futuro, la sua vita, per una persona così immeritevole. 
Sasuke era sempre stato il ninja più fortunato del villaggio della foglia, ma quello stupido non lo aveva mai capito: avere Naruto, era ciò che avrebbe fatto felici in molti; o comunque avrebbe di certo reso felice Shikamaru. 

- Potrò non sapere ancora molte cose, ma conosco il tuo passato Naruto. E se solo per un attimo tu ci riflettessi, vedresti come io ci fossi sempre.

Naruto osservò un attimo l'amico, confuso, prima di perdersi nella nostalgia della memoria. Non aveva dimenticato quando da piccoli facevano infuriare il maestro Iruka saltando le lezioni, scappando in giro per i corridoi o fuori dalla prima finestra aperta. Spesso Naruto era uscito di nascosto insieme a Shikamaru per correre sul tetto della scuola, o nei giardini vicino al basco, a guardare insieme le nuvole. Quelli erano alcuni dei suoi ricordi più sereni infondo, non avrebbe di certo mai potuto dimenticarli. Ma non erano più bambini, erano cresciuti e le loro strade si erano divise ormai da tempo. Naruto non si appoggiava più al petto di Shikamaru per guardare il cielo, il destino li aveva messi in squadre diverse, e sempre quest'ultimo aveva deciso di permettergli di avvicinarsi a Sasuke. Naruto in fin dei conti era sempre stato interessato all'Uchiha, avvicinarsi a lui era sempre stato un suo grande desiderio; ed era per questo che non poteva permettergli di andare via. Per nessun motivo! 

- Shikamaru, il passato è passato ed è al mio presente che penso... e... Non voglio un futuro senza Sasuke. Lasciami andare, per favore.

- Mphf. Lo immaginavo sai?

Il moro sorrise, grattandosi la nuca, sentendosi un po' Naruto in quel gesto. Mantenendo il controllo dell'ombra fece ancora quel mezzo passo, annullando praticamente lo spazio tra di loro, facendo così sfiorare i loro petti. 
Naruto sussultò, sentendosi completamente preso alla sprovvista, inerme di fronte al Jonin. 

- Che... Che stai facendo? E' una mossa... nuova?
chiese non riuscendo però a tenere lo sguardo in quello del moro.
Quando era diventato così alto? O era quel codino a farlo sembrare tale? 

- Nessuna mossa nuova.
Shikamaru sorrise, annullando il controllo. Sapeva fin troppo bene che Naruto non se ne sarebbe accorto subito, concedendogli così il tempo di agire. Con velocità e precisione alzò un braccio, colpendo il biondo dietro la nuca, con forza. Quest'ultimo spalancò gli occhi, capendo troppo tardi le intenzioni dell'amico.
In un attimo tutto gli sembrò pesante, il suo corpo, la sua mente, le sue palpebre... 

- S...

Naruto perse i sensi, ma non cadde per terra. Shikamaru lo fece sbattere contro il suo petto, tenendolo in piedi con le braccia, in quello che visto da lontano sembrava quasi un abbraccio.

- Mi dispiace...
sussurrò, convincendosi che il nome che il biondo volesse pronunciare prima di perdere conoscenza, fosse il suo. 
- Spero che domani capirai.
aggiunse aspirando l'odore dei capelli dell'amico. Era da quando entrambi marinavano la scuola, che non sentiva più quel profumo; e Dio, se gli era mancato

Con delicatezza sollevò il corpo del ninja, avvicinandosi con cautela ad una panchina lì vicino. Lasciarlo lì sarebbe stata la cosa più sensata, avrebbe avuto tutto il tempo di avvertire Kakashi o il maestro Jirayan così che qualcuno se ne occupasse, ma non ci riuscì. 
La notte sapeva essere fredda, e lui in quei giorni lo aveva capito a sue spese.
 
Caricandolo sulle spalle quindi decise di riportarlo a casa, nella sua stanza. Con molta calma raggiunse l'appartamento del biondo, che come sempre lasciava aperto, e senza troppa fatica lo stese sul letto. 
Lo fece scivolare lentamente dalla sua schiena su quelle lenzuola bianche, rimanendo qualche secondo a guardarlo. 

- Dovevo proprio innamorarmi di te?
sussurrò Shikamaru, passando le dita nei capelli del biondo, in una dolce carezza. Naruto sembrò reagire a quel tocco, spaventando per un attimo il moro.
Perché aveva parlato ad alta voce?
Lo aveva sentito? 

Naruto totalmente privo di coscienza, strinse la mano di Shikamaru, portandola al suo petto. 

- S..s..sasuke.

Shikamaru rimase immobile, deglutendo nel sentire il battito del biondo accelerato. 
Non c'era davvero spazio per lui in quel cuore. 

 




Ohm salve?
Non scrivo da tipo... una vita? Spero che la ruggine sulle mie dita non si noti troppo ^^'' 
Efp viene ancora usato? x') Io lo usavo nel 2013/2014 ergo sono rimasta un po' fuori dal mondo ahaha 
Comunque non potevo non caricare questo primo capitolo, avevo bisogno di condividere con qualcuno questa coppia che nella mia mente ha così TAAANTO da regalarci. Tra l'altro ho notato che non esiste una sezione ''Naruto/Shikamaru''... Cioè Naruto è praticamente in qualsiasi coppia, ma non con Shikamaru? Non lo accetto. NON LO ACCETTO! Eh niente, spero che mi seguirete in questa avventura. Non so quanti capitoli saranno, di certo altri due/tre... DEVONO SUCCEDERE DELLE COSE. DEVONO.
Buona lettura a tutti <3

 

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Capitolo 2
*** Un pasto solo. ***


  


La missione non solo non era servita ma era stata proprio un vero buco nell'acqua. Nessuno di loro era riuscito a trovare Sasuke o qualche indizio su di lui, il covo di Orocimaru era crollato sotto a centinaia di rocce e del compagno del villaggio della foglia, non si era più avuta alcuna traccia. 
L'unica cosa che i tre ninja erano riusciti a confermare in tutto quel trambusto era che per i prossimi tre anni il corpo dell'amico sarebbe stato al sicuro: quel mostro di un serpente si era appena reincarnato in un altro ospite, quindi per un po' Sasuke non avrebbe dovuto temere per la sua vita.
Naruto si sentiva sollevato nel conoscere quella verità ma allo stesso tempo un peso lo divorava dall'interno: '' Non si sarebbero più visti in quei tre anni? ''

- Sakura! Ciao! Come sta andando l'allenamento?

- Tutto bene Naruto, Tsunade è un'ottima insegnante. Sono felice che abbia accettato di prendermi come sua allieva. Tu piuttosto: il maestro Jiraya mi ha detto che hai di nuovo voluto stra fare... Ormai in questo ospedale ti conosco tutti!
disse la giovane appoggiando un cestino di frutta contenente mele e arance vicino al letto del ragazzo.
Quante volte era entrata lì dentro per i suoi amici negli ultimi mesi?
Poteva quasi attraversare i corridoio a occhi chiusi e trovare sempre la strada giusta senza sbagliare mai, nemmeno una volta

- Hahaha hai ragione! Mi stavo allenando senza sosta da qualche giorno, e a quanto pare ho finito il chakra. Il maestro mi ha trovato  dis -

- Non c'è nulla da ridire Naruto! Non.. Non farmi preoccupare, per favore.

Il biondo rimase sorpreso da quelle parole lasciandosi però scappare un sorriso sincero sulle labbra. 
- Tranquilla Sakura! Io manterrò la promessa che ti ho fatto. Costi quel che costi!

La ragazza mosse la testa, allegra. 

- Sei proprio il solito. Vedi di pensare anche a te!
Così dicendo tornò verso l'uscita, salutando il compagno con un cenno del capo.
Naruto era forte - il più forte -  e in quel tempo passato insieme a lui, lei lo aveva capito: se c'era qualcuno su cui poteva fare affidamento quello era proprio Naruto! Il biondo non l'avrebbe mai abbandonata e avrebbe fatto qualsiasi cosa per la loro amicizia, per la sua felicità, per il bene di chi lo circondava. 
Sakura pensando al passato non avrebbe mai creduto che tra di loro si instaurasse quel rapporto. Ricordava ancora perfettamente quando il maestro Iruka li aveva messi insieme nella stessa squadra, dentro di sé si era sentita la ninja più sfortunata del villaggio della foglia ma erano bastate poche missioni per ricredersi. Naruto era un ragazzo speciale e nonostante la vita era stata parecchio ingiusta con lui, era riuscito a prendere il meglio dalle esperienze negative e positive, migliorando se stesso solo per farsi accettare dagli altri.
Sakura un po' lo invidiava: da dove prendeva tutta quella forza? Lei al suo posto non sarebbe mai riuscita a realizzare nulla...
Era debole, lo era tutt'ora e chissà quando sarebbe riuscita a non sentirsi più un incapace e un inutile peso. 


 
***

 
Naruto passò altri due giorni in ospedale prima di essere dimesso. Una volta uscito decise di dirigersi verso la rameria che fin da piccolo rappresentava per lui un vero e proprio rifugio. Stare seduto in quel ristorante con il viso dei proprietari a sorridergli lo faceva sentire al sicuro, una sensazione che poche volte da quando era nato aveva provato. 

- Signor Teuchi! Signorina Ayame! Buongiorno! Una ciotola di ramen per favore!

- Naruto! Non ti fai vedere da giorni ormai! Pensavamo ti fosse successo qualcosa...

- Ho un po' esagerato con gli allenamenti signorina ahaha! Non si preoccupi io diventerò l'hokage del villaggio! Non vi libererete di me facilmente ahaha! -

- Tieni ragazzo, una doppia porzione. Ti stai dando molto da fare, eh?
Naruto osservò la ciotola di ramen che l'uomo gli porse di fronte, leccandosi le labbra dinnanzi all'odore meraviglioso che evaporava. Era davvero il ristorante più buono del mondo!

- Pancia mia fatti avanti! Grazie mille signore!

I due proprietari sorrisero, lasciando che il ragazzo mangiasse con calma. Entrambi lo avevano visto crescere e anche se non glielo avevano mai detto si erano molto affezionati. Naruto infondo non aveva mai fatto un torto a nessuno, non si era mai comportato male, era sempre stato un bambino vivace e onesto, con l'unica sfortuna però di essere solo e incompreso da tutti. 

- Grazie ancora! Tornerò presto!
disse spostando i tendoni con una mano per uscire.


Il cielo era limpido quel giorno e lui doveva ricominciare ad allenarsi, impegnare ogni sua singola energia per diventare il più forte di tutti i ninja! Per questo non poteva accettare che nonna Tsunade lo avesse assegnato all'eremita dei rospi: dannato! Per l'ennesima volta era scappato via da qualche parte, alla ricerca di qualche fanciulla per il suo libro, e lui non poteva permettersi di perdere altro tempo in quel modo. 
Con il volto imbronciato decise quindi di raggiungere l'hokage e farsi assegnare ad un altro maestro, Naruto voleva imparare, allenarsi giorno e notte per riuscire a realizzare tutti i suoi sogni e mantenere tutte le sue promesse, non poteva stare insieme a quel dongiovanni inconcludente!

- ...potrebbe centrare Orocimaru... Kurenai! Asuma! Dovete subito raggiungere il carcere di massima sicurezza e interrogare Mizuki! -

- Agli ordini!

Naruto si ritrovò per sbaglio a origliare quella conversazione, con rabbia strinse le mani indurendo le nocche: ancora quel mostro! Non poteva rimanere al villaggio sapendo che qualcuno poteva rivelargli delle informazioni utili per la ricerca di Sasuke; se Mizuki sapeva realmente qualcosa su Orocimaru, lui lo avrebbe raggiunto e preso a calci fino a quando quest'ultimo  non avesse sputato tutto ciò che teneva segreto!
Certo, per fare ciò Naruto non avrebbe mai immaginato di doversi fronteggiare faccia a faccia con quei due imbecilli: Fulmine e Vento si chiamavano.
Erano due energumeni, grandi, enormi, con una stupida faccia e un minuscolo cervello. Ormai erano svariati minuti che quei due scimmioni continuavano a dargli noie, non permettendogli di raggiungere Mizuki e il maestro Iruka, che tra una cosa e l'altra lo aveva affiancato in quella missione. 

-Aaah! Smettetela di darmi tutti questi problemi! -
sbuffò Naruto non riuscendo a trovare realmente una soluzione per metterli al tappeto. La moltiplicazione del corpo non aveva funzionato ed insieme a quella nemmeno il Rasengan. 

- Fratello hai sentito che ha detto?
- Siamo dei problemi?
- Ha detto proprio così. -
- Non è stato per niente carino, mh.

- AAAH! FATELA FINITA! MI AVETE PROPRIO STANCATO! -


- Naruto!

Il biondo si bloccò sul posto, voltandosi verso la voce che lo aveva chiamato. Qualcuno da sopra un albero, aveva pronunciato il suo nome.  

- Shi... Shikamaru?

- Squadra di supporto InoShikaCho! - urlò Ino scostando il ciuffo biondo dietro l'orecchio, affiancata dalle urla esuberanti di Choji. 

- Cosa..
Naruto si bloccò, fissando il moro con rabbia. Non aveva dimenticato quella notte in cui lo aveva messo K.O. come se niente fosse, lasciandolo nella sua stanza incurante dei suoi obbiettivi. Con che coraggio ora gli si presentava davanti?

- Tu...
bisbigliò a denti stretti, senza però avere il tempo di aggiungere altro. Choji infatti aveva iniziato a sbraitare, indicando i due energumeni che per qualche istante Naruto aveva dimenticato di star combattendo. 

- Vai pure avanti Naruto, qui ci pensiamo noi.

Il biondo fissò le ombre del ninja che in gran velocità erano andate a incatenare Vento e Fulmine, digrignando i denti: ''non finisce qui'' pensò prima di passare oltre. 

Shikamaru fissò il biondo andare via insieme al cane di Kakashi, sorridendo sotto i baffi. Sapeva che non lo aveva perdonato per il suo gesto, alla fine in alcune situazioni Naruto reagiva ancora come un ragazzino, e se ci si rifletteva solo un attimo, c'era una ragione se lui fosse diventato un Jonin e il biondo invece no.
Era un irresponsabile, un enorme irresponsabile ma fortunatamente per lui, c'era Shikamaru ad agire nell'ombra pur di pensare al suo bene. 

- Bene ragazzi, sistemiamo questi due scimmioni.

- Siii! Dimostriamogli che sono io il ciccione più bello del villaggio della foglia!

- Choji... Ah... Sei davvero senza speranza.

Ino scoppiò a ridere poco prima di scendere insieme ai suoi compagni dall'albero per aiutarli a fronteggiare Vento e Fulmine. 

Non fu facile, anzi tutt'altro! 

Nemmeno le nuovissime abilità combinate della squadra InoShikaCho potevano fare qualcosa contro quei due che, più si arrabbiavano, più diventano indomabili. 

- Qui si mette male.
sussurrò il moro cercando di studiare un piano che potesse portarli alla vittoria. Purtroppo non aveva ricevuto abbastanza informazioni su quei due fuggitivi, sconfiggerli era praticamente impossibile, o quasi... 

''Pensa, pensa...''

...

- Ragazzi! Ma siete stati bravissimi a resistere così a lungo! Scusatemi... Vi ho affidato questa missione senza sapere che ci fossero quei due!

Shikamaru alzò lo sguardo, riconoscendo subito la voce del quinto Hokage. 
- Lei...

- Ora ci penso io.
Con due dita, letteralmente due dita, l'hogake fece volare i due ninja che come due cuccioli ammaestrati, si inchinarono subito di fronte alla bionda. 

- Ci perdoni! -
esclamarono inchinandosi a lei, dimostrando chiaramente di conoscerla e di avere forse un passato nascosto che li univa. 
-Torniamo subito all'istituto!
gridarono ancora ad alta voce prima di iniziare a correre verso la prigione, a gambe levate.

- Quella donna... Mette davvero i brividi.
esclamò Choji osservando la scena da lontano, seduto vicino ai suoi due compagni stremati. 

- Bene ragazzi, riposatevi! Raggiungerò io Naruto e il maestro Iruka! Voi rimanete qui, ed aspettate!

Shikamaru ascoltò le parole di Tsunade annuendo. Per quanto una parte di lui volesse correre verso Naruto, verso il punto in cui aveva sentito quell'esplosione, sapeva di non poterlo fare, di non poter agire come il suo cuore desiderava ardentemente: doveva dare l'esempio ai suoi compagni, agli altri ninja del villaggio: prima di ogni cosa, gli ordini. Sempre. 

 
***
 
Era passata qualche ora dal loro ritorno al villaggio. Ino era andata a trovare il maestro Asuma, Choji era andato a mangiare questa volta insieme al maestro Iruka, Shikamaru invece aveva deciso di godersi un po' di pace vicino al fiume che attraversava il villaggio. Gli piaceva riposarsi sull'erba, guardare le nuvole mutare forma, immaginare una vita più tranquilla. Se avesse potuto decidere di plasmare il mondo a suo piacimento avrebbe cancellato ogni guerra o potere, creando un mondo di uguaglianza e pace. Che senso aveva infondo battersi per dimostrare la propria forza? Perchè non si poteva vivere semplicemente in armonia? 
Sbuffando si mise a sedere sull'erba, il cielo iniziava a riempirsi di nuvole sempre più grige e tempestose: da lì a breve sarebbe di certo iniziato a piovere. 
" E tempo di tornare a casa. "
Con la sua solita calma che lo contraddistingueva si alzò in piedi, le mani in tasca, un filo d'erba tra le labbra. Sua madre di certo era preoccupata, era ora di farle sapere che stava bene e che almeno quella missione era riuscito a portarla a termine. 
Già quella missione, non come...
Sasuke. 
Stupido ragazzino viziato. 

Shikamaru ancora ricordava quei momenti terribili in cui non solo si era ritrovato a pensare a Choji che rischiava la vita per le pillole che aveva ingerito, o a Neji che soffriva terribilmente a causa del buco nella sua spalla... Tra tutti i pensieri che lo attanagliavano, c'era anche quello di non sapere dove diavolo fosse finito Naruto. La missione era stata un vero e proprio fallimento, lui non era riuscito ad essere un buon capo e nonostante tutti i loro sforzi, Orocimaru aveva ottenuto ciò che bramava. 
Il pensiero che l'Uchiha avesse davvero preferito quel mostro a tutti loro, a Naruto, lo faceva tremare dalla rabbia.
Piccolo sconsiderato. 
Gliel'avrebbe fatta pagare un giorno. 

- Shikamaru! - 
Il moro si distolse dai suoi pensieri, voltandosi di qualche grado verso quella voce inconfondibile. Era diventata ormai un'abitudine chiamarsi ad alta voce e bloccare l'uno i pensieri dell'altro? 

- Naruto. Cosa ci fai qui? -
- Sono venuto a cercare te!
- Me? Hai bisogno di qualcosa?
- NON FARE FINTA DI NIENTE!
si agitò il biondo puntandogli un dito contro roteandolo con gli occhi furiosi: in fiamme.
- Guarda che non ho dimenticato cosa hai fatto!
aggiunse posando la mano lungo il fianco, sbuffando aria dal naso.

- Naruto, sono stanco, non ho molta voglia di... -

- Grazie

Shikamaru attorcigliò le sopracciglia confuso, sulla fronte qualche ruga d'espressione aveva marcato il suo volto. Si era forse addormentato vicino al fiume e quello che stava vivendo era un sogno? O forse era stato imbrogliato da una tecnica illusoria? Il villaggio della foglia era nuovamente sotto attacco? Quello non poteva realmente essere Naruto...

- Quella sera non so cosa mi fosse preso. Andare via da solo avrebbe fatto preoccupare Sakura, e avrei di certo messo a rischio la vita di altri ninja... Nonna Tsunade avrebbe mobilitato degli uomini per farmi trovare e riportare indietro e tutto soltanto per un mio capriccio. Quindi... Grazie.

- ...Sei davvero... Naruto?

Shikamaru si sentì uno stupido a pronunciare quella domanda, ma non riuscì a trattenerla. Insomma il biondo con quell'espressione seria, quasi matura, e quelle parole di pentimento e comprensione, era qualcosa che non aveva mai visto prima. Un lato nuovo che non conosceva e che, sfortunatamente, lo affascinava terribilmente; come ogni cosa che in realtà circondava quella volpe. 
Shikamaru avrebbe voluto sapere tutto di lui, conoscerlo nel più profondo, essere in grado di capirlo come Sasuke diceva di sapere fare. Senza parole, senza discorsi, solo uno sguardo. Ma Naruto non lo aveva mai guardato abbastanza per poterlo capire realmente, probabilmente non lo aveva guardato e basta. Shikamaru per lui era un punto interrogativo enorme, circondato dalla solita espressione di pensiero che per Naruto non significava mai nulla. Se Sasuke per lui spesso rappresentava un libro aperto, Shikamaru invece era un libro di una lingua antica e sconosciuta, che mai probabilmente avrebbe iniziato a studiare. 

- Che domanda idiota, chi altro dovrebbe essere?
- Mphf. Hai ragione Naruto, scusa... È solo che non sono abituato a sentirti ammettere i tuoi errori. -
- Errori?! Io non ho commesso errori, non sono partito! -
- E grazie a chi? Mh?
- Ora non ti pavoneggiare stupido ninja dell'ombra.

Shikamaru sorrise, i momenti in cui potevano scambiare quattro chiacchiere erano così rari che non aveva alcuna intenzione di lasciar scivolare via quel momento. Si volse completamente, osservando il corpo dell'altro con interesse, soffermandosi su quel viso che con il passare del tempo diventava sempre più bello. 

- Che ne dici se per ringraziarmi davvero, mi offri la cena?
Quella domanda uscì senza possibilità di freno. Diretta, chiara, concisa. Forse era stato impertinente?
Un po'... Troppo? 

- Mh... Ho finito i buoni!
sorrise Naruto imbarazzato, svuotandosi le tasche prima di portarsi la mano tra i capelli. 
- Però se vuoi puoi offrirmelo tu ahaha!
Il biondo era davvero un caso senza speranze, un completo idiota ma...

- Va bene.

Shikamaru lo disse con disinteresse, quasi non gli importasse realmente, ma dentro di lui un gomitolo di tensione attorcigliava il suo stomaco. Era da... Da quando marinavano la scuola che non avevano più avuto un momento per stare insieme, da soli, il moro non poteva lasciarsi sfuggire quell'occasione. Era più forte di lui, desiderava ardentemente anche solo qualche ora in sua compagnia. Era la sua mente a comandarglielo.
Già.
La sua mente e il suo cuore. 

- Cosa?! Davvero?! Uowah! Con la pancia piena mi allenerò sicuramente meglio! Dai andiamo Shikamaru! Portami in qualsiasi posto!
sorrise Naruto avvicinandosi al compagno,  colpendo la sua spalla con una mano, ridendo felice al pensiero di mangiare qualcosa.  Il moro si lasciò scappare un sorriso genuin prima di seguirlo a passo lento.

Dove sarebbero potuti andare? La rameria che Naruto frequentava abitualmente?
No... Non c'era nessuna intimità in quel posto, il servizio era veloce e quello significava meno tempo insieme, anche perchè una volta mangiato, cosa avrebbe trattenuto il biondo a stare con lui? Niente

Poteva portarlo al ristorante che frequentava insieme ai suoi compagni, la carne grigliata lì era davvero squisita! Però... Con molta probabilità Choji era lì, insieme a molti altri ninja che conosceva. No, non voleva essere interrotto, o condividere quegli istanti con qualcun'altro: renderla una cena di gruppo. Desiderava ardentemente possedere quei momenti solo per lui, come un segreto di un ninja... Inviolabile.
Quindi...
Cosa fare? 

- Senti Naruto...
la frase iniziò flebile, timorosa di essere realmente pronunciata ad alta voce. 

- Cosa c'è Shikamaru? Hai finito i buoni anche tu? -

Il moro sorrise, scuotendo la testa: con Choji sempre alle calcagna aveva imparato a nasconderli e conservarli bene. 

- No, no... E che stavo pensando, che se vuoi, potrei preparare qualcosa io... Insomma... - 
- Non sapevo che sapessi cucinare. - 
- Ohm... In realtà non l'ho mai fatto, ma ho visto mia madre farlo spesso quindi... -
- Cosa? Non vorrai mica avvelenarmi?!


Shikamaru rise, disturbato. La tensione che provava tradiva la sua voce, rendendolo chiaramente inquieto. Quell'idea era stata una stupidaggine, non aveva alcun senso e nemmeno lui in verità sapeva da dove l'avesse tirata fuori.  Aveva solo pensato ad un luogo in cui passare il tempo con lui...

- Però ora che ci penso a casa ho alcune cose che mi ha lasciato il maestro Iruka per la riabilitazione. Potremmo usare quelle... Io non ho mai tempo per mettermi a prepararle, forse in due riusciamo a non sprecarle!

Il Jonin si lasciò ammaliare dal sorriso dell'altro, annuendo. Non sapeva esattamente come mai gli era stata regalata quell'opportunità, ma non se la sarebbe lasciata scappare.

In silenzio raggiunsero l'appartamento del biondo, Shikamaru non entrava lì dentro dalla sera in cui lo aveva riportato a letto, anche se erano state molte le volte in cui mentre Naruto era in missione, si era circondato del suo profumo. In realtà era qualcosa a cui preferiva non pensare, aveva qualcosa di malato quel suo desiderio di essere circondato dall'odore del biondo, ma quando le sue serate erano terribilmente pesanti, o infelici, entrare lì dentro lo aiutava a riprendere la calma di cui necessitava per andare avanti. 

- Scusa il disordine, non... Non penso di aver avuto mai ospiti ahaha!
rise il biondo calciando quelli che erano degli evidenti panni sporchi in un angolo. 

- Non ti preoccupare. Se non ci fosse mia madre a rompermi le scatole tutte le volte probabilmente anche io terrei la casa come te.

Naruto sorrise, non riuscendo però a velare a sufficienza la tristezza nei suoi occhi. Shikamaru si sentì un vero imbecille. Naruto era cresciuto senza genitori e lui sapeva perfettamente quanto questa cosa lo avesse sempre reso infelice.
Perchè parlare senza prima pensare? 

- Scusa io
- Ahaha non c'è niente per la quale tu debba scusarti! Anzi, piuttosto vedi cosa puoi fare con questo!
Naruto prese un cesto contenente un sacchetto di riso, delle carote, delle bietole, e qualche patata. Non era molto, ma era pur sempre qualcosa. 

- Beh... Direi che... Mangeremo riso e verdure.

Naruto rise, facendo segno all'altro di seguirlo in cucina. Non era un appartamento grande, anzi era chiaro che fosse studiato per una persona sola. La cucina era stretta, il bancone per mangiare e preparare i piatti occupava il 90% dello spazio. Le pentole per una questione di spazi erano quasi tutte appese ai muri, il lavandino era piazzato in un angolo, vicino a quello che doveva essere un cestino per la spazzatura. I fornelli erano a destra del bancone, piccoli e un po' arruggini a causa del tempo. 

- Penso serva questa.
Naruto con gentilezza gli passò una pentolina per bollire l'acqua, il moro si avvicinò al lavandino per riempirla.
L'odore del biondo era impregnato fin nelle mura dell'appartamento, solleticando nel ninja l'invidia nei confronti dell'olfatto di Kiba. Avrebbe voluto percepirne ogni più piccola sfumatura di Naruto, l'odore del corpo appena uscito dal bagno, l'odore dopo un intenso allenamento, l'odore della sua pelle mentre dormiva... Avrebbe voluto sentire ogni cosa di lui: capelli, mani, petto, collo, labbra... 

- Ei Shikamaru? Ma che fai?
Naruto fece capolino da dietro una sua spalla appoggiandosi ad essa con il mento, guardando confuso il lavandino ancora aperto. Shikamaru rimase immobile, fissando con la coda dell'occhio il volto dell'altro, così spensierato e tranquillo e... Vicino
L'odore di muschio e legno che solitamente usava per lo shampoo ormai si era lentamente scremato, probabilmente il biondo non aveva ancora avuto tempo per dedicarsi un bagno rilassante, lasciando così spazio ad un profumo meno forte, quasi dolce, che ricordava quello delle pannocchie grigliate. 

- Shikamaru, credo che tu abbia riempito quella pentola almeno sei volte.
Il moro distolse controvoglia lo sguardo dal compagno, riportando a fatica la sua attenzione sulla pentola che lasciata in balia del rubinetto, sgrondava acqua da ogni lato. 

- Oh cavolo

Con velocità girò le manopole capovolgendo la pentola dal lavandino per svuotarla un poco; Naruto rise flebilmente prima di distaccarsi e dirigersi verso il fornello, aiutando così il moro ad accendere il fuoco. 

- Ti aiuto dai.
disse solo prima di afferrare le patate ed iniziare a sbucciarle. Shikamaru si ritrovò a fissare le dita del biondo che percorrevano le forme dell'ortaggio, notando come i polpastrelli a causa degli allenamenti che affrontava, fossero induriti e graffiati. Una piccola domanda apparve nella sua mente, ansimante: come sarebbe stato avere quelle dita sul proprio corpo? 

- Mh credo che avrei dovuto insistere per mangiare fuori. Shikamaru ho detto che ti aiuto, non che faccio tutto io! Prendi le bietole, inizia a prepararle.
bofonchiò il biondo indicandole con il coltello. Il Jonin deglutì la saliva che gli si era aggrumata in gola, teso come una corda di violino. 

Naruto dal canto suo invece, non sembrava notare tutti i pensieri che l'altro stava affrontando dentro di sé. Infondo Shikamaru era sempre stato... Shikamaru. Era un ragazzo impenetrabile, con un'espressione sempre così rigida da non riuscire a trasmettere nulla al biondo, se non soltanto: maturità.  
Shikamaru non era come gli altri compagni della loro età, non era un ragazzino spensierato che si gettava a capofitto nelle missioni come Naruto, o Rock Lee... Lui elaborava, calcolava, approssimava, ragionava, pensava e ancora pensava, e pensava, e pensava...
In quelle rare volte in cui il biondo aveva un attimo per guardare il moro, il pensiero che gli sobbalzava in mente era sempre lo stesso, da sempre: Shikamaru era obbiettivamente il più ninja di tutti i suoi coetanei. Non solo per le tecniche che gli permettevano di essere astuto ed invisibile agli occhi dei nemici, ma anche per il suo atteggiamento; erano persone come lui che il villaggio cercava di creare nelle nuove generazioni: adolescenti responsabili. 

- Shikamaru? -
Naruto chiamò ancora una volta l'amico, questa volta riuscendo finalmente a riportarlo sulla Terra degli esseri viventi. 

- Si scusa, hai ragione.

Il biondo osservò distrattamente le movenze dell'altro mentre iniziava anch'esso a pulire, lavare, e tagliare. Decise quindi di prendersi una veloce pausa, aveva bisogno di spegnere un attimo il cervello.

- Vado a farmi una doccia nel mentre che cuoce il riso. Tu... Tu Fai pure ciò che preferisci. -
disse Naruto prima di prendere e scomparire dietro la porta del bagno.

Shikamaru iniziò a guardarsi intorno, in quell'appartamento che conosceva ormai a memoria, sfiorando con le dita gli oggetti che già molte altre volte aveva toccato. Quella sera però, non sentiva il peso del divieto nel suo cuore, riuscendo ad assaporare immagini e odori, con molta più tranquillità. 

I minuti passarono veloci, il riso e le verdure erano pronte e Shikamaru decise quindi di portarle in tavola. Sistemò le bacchette, i cuscini, trovò pure la caraffa dell'acqua che mise al centro del legno.
Un po' agitato guardò verso la porta del bagno: doveva chiamarlo? 
Inizialmente decise che fosse meglio lasciarlo tranquillo, sedendosi sui cuscini e aspettando paziente di sentirlo uscire, buttando giù sorsi interi d'acqua spaventato dall'idea di poter rimanere disitratato.
Più sentiva le lancette dell'orologio ticchettare però, più il moro iniziava a notare come il cibo si stesse raffreddando, e di come quel bagno stesse obbiettivamente durando troppo. 

- Naruto...
sussurrò da fuori la porta, appoggiando un orecchio su di essa per sentire qualche rumore. Il biondo non sembrava rispondere. 
- Naruto? Sei ancora lì? -

Shikamaru picchiettò con le nocche, sperando così di farsi sentire, sovrastando in qualche modo il rumore della doccia. Il biondo comunque rimase in silenzio, obbligando così il moro ad entrare nella stanza. L'immagine che si ritrovò di fronte lo lasciò senza parole, impietrendo il suo corpo sulla soglia. Naruto era seduto su un gradino sotto la doccia, un asciugamano bianco intorno la vita, dei panni morbidi poggiati sulla nuca. L'acqua scorreva calda e fumante sopra di lui, seguendo perfettamente i lineamenti del suo corpo. Gli occhi erano chiusi, la bocca semi aperta, il respiro pesante.  Shikamaru lo guardò per degli istanti che parvero interminabili, studiando ogni centimetro, anzi, millimetro di pelle che potesse scorgere. Il suo volto abbandonato totalmente al riposo, sembrava quasi angelico, destabilizzando la mente del moro. 
Quanto poteva desiderarlo realmente? Un uomo, un ninja, quanto poteva volere un altro... Uomo
Le sensazioni che provava, la pulsazione che sentiva spingere nei suoi pantaloni, il battere del suo cuore che sembrava impazzire... Quanto era giusto tutto ciò? 

Shikamaru si bagnò le labbra con la lingua, estasiato da quell'immagine che avrebbe di certo conservato nella sua memoria. Il vapore nella stanza iniziava ad immudire la sua pelle, chiaro segno di quanto tempo ormai fosse rimasto lì in piedi a guardarlo. La tentazione di avvicinarsi, di toccarlo, urlava contro di lui, quasi fosse una disperata richiesta d'aiuto. Il suo corpo bramava quello dell'altro ostinatamente, furioso al pensiero che ancora non gli fosse vicino. Ma Shikamaru non... Non poteva. Come avrebbe potuto spiegare... Qualsiasi cosa? 

Tossendo per schiarirsi la voce ormai rauca, afferrò un asciugamano appoggiato sul lavandino e appallottolandolo lo lanciò contro il biondo. 
- Naruto!
Quest'ultimo nel venir colpito dalla stoffa si scosse sul posto, confuso. Della saliva a causa di quella dormita aveva iniziato a scivolargli lungo il labbro.

- Shikamaru?  Cosa fai... Qui? -
- Il riso penso sia ormai freddo. Non arrivavi più quindi ho immaginato che ti fossi addormentato. - 
- Ahaha oh scusami! Ero così stanco che... -
- Non ti preoccupare. Io sto tornando a casa. - 
- Che? Come? Ma non dobbiamo mang -

- Si è fatto tardi, e ci aspettano delle giornate impegnative. La mia porzione di riso coprila, puoi mangiarla domani. -
- Aspetta Shikamaru! -

Naruto cercò di alzarsi ma il moro era già uscito, o meglio... Scappato dall'appartamento.
Il biondo rimase senza parole qualche istante a fissare la porta aperta, mentre Shikamaru percorreva a gran velocità la strada che lo separava da casa. 

- Ma che gli è preso...
sussurrò il ninja dello spirito della volpe prima di chiudere l'acqua e tornare in salotto avvolto solo da un asciugamano pulito. Con una punta di malinconia fissò i piatti apparecchiati in tavola, guardando la caraffa ormai semi vuota. 
- Peccato... Mi sarebbe piaciuto cenare con qualcuno... Almeno una volta.

Naruto sorrise triste prima di cambiarsi e mangiare la sua porzione. Nonostante ormai la pietanza si fosse raffreddata, non riuscì a trattenere un'espressione di sorpresa nel sentirla così buona. Il cibo preparato in casa aveva un sapore diverso rispetto a ciò che poteva trovare nei ristoranti: era più... caldo.

Shikamaru nel mentre si era fiondato in camera, aveva cercato di mostrarsi pacato come suo solito di fronte a sua madre ma al tentativo di lei, di porgli qualche domanda sulle missioni, si era subito dileguato in stanza senza troppi fronzoli. 
 
Il moro si buttò sul letto, sudato. La tempia era ricoperta di piccole goccioline d'acqua mentre il suo cuore sembrava quasi esplodere nel suo petto.
Quell'immagine, dio quell'immagine...
Naruto era...
Shikamaru si tirò a sedere di scatto, rosso in volto, fissando con timore il punto in cui tra le sue gambe sentiva nuovamente spingere. Un rigonfiamento si era formato nella patta dei pantaloni, mandando così letteralmente in palla il suo cervello. 

- No... no.
sussurrò aprendo un bottone, cercando in quel modo di darsi sollievo. 
- Tu... Tu stai buono. Devi stare buono! -





Ed eccoci qui! Secondo capitolo arrivato più velocemente di quello che pensassi! 
Ieri ho visto il filler ''InoShikaCho'' non potevo metterci qualche scena extra: il mio cervello lo ha dovuto fare per forza, scusate. ^^'' 
Shikamaru è un personaggio così intelligente e controllato, eppure all'idea che di fronte a Naruto non riesca a ragione come suo solito...Non so, mi esalto! 
Ringrazio comunque le persone che in questi giorni hanno già messo la storia tra le seguite, mi invogliate a scrivere! 
Come la tenera Cora-san, grazie ancora per la recensione! 
Sto cercando di riprendere a scrivere, ma sono certa che ho tanto ancora da migliorare! Spero che la crescita si veda pian piano, di capitolo in capitolo, di storia in storia. :) 
Al prossimo aggiornamento,

 

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