Un magico arrivo

di EDVIGE86
(/viewuser.php?uid=13653)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cielo dorato ***
Capitolo 2: *** Vi proteggerò io. ***
Capitolo 3: *** Le vere intenzioni di Sesshomaru. ***
Capitolo 4: *** Orgogliosi di se stessi. ***



Capitolo 1
*** Cielo dorato ***


Era ancora notte nell'epoca Sengoku, quando uno strano evento spinse molti uomini e donne del villaggio, fuori dalle loro case per poterlo ammirare.

Nessuno di loro aveva mai visto un evento del genere, tanto straordinario.

Il cielo notturno era attraversato da una potente e brillante aura luminosa, tingendolo d'oro, come fosse un gioiello prezioso.

Non solo gli umani furono attirati ad ammirare il cielo quella notte: demoni di ogni tipo e dimensione, sgusciarono fuori dai loro nascondigli, colpiti dalla potente aura magica che aleggiava tutta attorno a loro.

Non era un aura demoniaca, o per lo meno, non del tutto.

Sembrava come se un potente spirito buono, avesse preso fra le sue braccia un grande potere demoniaco per stringerlo a se, accanto al suo cuore, e vivere per sempre abbracciata ad esso.

Cosa mai aveva potuto generare un tale potere?

Quale creatura?

Nel fitto della foresta un demone in particolare era rimasto colpito da tale evento; il suo petto era stato come colpito da un sussulto nel momento stesso in cui il cielo aveva iniziato a colorarsi d'oro.

Fiero ed eretto, aveva fermato i suoi passi, restando immobile ad osservare il cielo.

Padron Sesshomaru cosa sta succedendo?!”. Anche Jaken era interdetto, osservando quello spettacolo.

Il cielo è diventato d'oro?! Come sarà stato possibile?”. Domandò ancora il servo fedele del principe dei demoni.

E' solo questo che ti colpisce Jaken? Il colore del cielo?” .Sesshomaru lo gelò con tono di rimprovero e il suo solito sguardo di ghiaccio.

Non senti invece quest'aura che aleggia tutto intorno a noi?”.

Jaken chiuse gli occhi concentrato e, poco dopo, li aprì quasi strabuzzandoli.

Ma che cos'è mio signore?!!!Non ho mai sentito nulla di simile!!!!!!”.

Sesshomaru riprese il suo cammino impassibile.

Io si” Rispose cupo, senza degnare di uno sguardo il suo servo, che senza esitazione lo seguì.



Qualche ora più tardi, in una capanna di un villaggio, una felice e giovane madre, stava stringendo a se il suo cucciolo appena nato.

Gli occhi di Kagome brillavano come stelle, mentre emozionata come non mai, accarezzava le bianche orecchiette del figlioletto.

Non sentiva più nemmeno la fatica, era sparito tutto nel momento in cui aveva preso la sua creatura fra le braccia per la prima volta.

La stessa emozione si poteva leggere sul viso di Inuyasha, che accanto alla moglie, sorrideva alla vista del cucciolo che muoveva le orecchiette sotto il tocco delicato delle dita di Kagome.

Erano trascorsi due anni dal ritorno della ragazza; erano stati due anni felici, ma anche carichi di cambiamenti che spesso avevano spaventato il mezzodemone.

Si erano sposati qualche tempo dopo e avevano deciso di celebrare due cerimonie, una della quali, durate la notte di luna nuova, per legare Kagome sia alla natura demoniaca che a quella umana di Inuyasha.

La vecchia Kaede era stata ben lieta di celebrare entrambi i riti, e per l'occasione, aveva creato un apposito rito mistico che unisse l'animo di un demone a quello di un essere umano.

Per troppo tempo però, Inuyasha, aveva temuto che tutta quella felicità potesse nuovamente scomparire dalla sua vita, che sarebbe arrivato un demone malvagio e che gli avrebbe portato via tutto.

Lui però sapeva che, sa mai fosse accaduto, avrebbe lottato fino alla morte per proteggere la donna che amava: Kagome, che da quando gli aveva detto che sarebbe rimasta per sempre con lui nell'epoca Sengoku, lo aveva reso l'uomo più felice del mondo.

Il culmine della gioia era arrivato il giorno in cui la sacerdotessa gli aveva rivelato di essere incinta.

Siamo sinceri però, all'inizio anche questa bella notizia aveva mandato in confusione Inuyasha.

Lui non aveva mai avuto un padre, e sua madre era morta che era piccolissimo: quindi si domandava se mai sarebbe stato in grado di educare un figlio, e soprattutto, di renderlo felice dato il suo brutto carattere, la sua impulsività e la sua indole nel cacciarsi nei guai.

Naturalmente le sue paure erano scomparse grazie all'aiuto di Kagome, che era al settimo cielo al pensiero di avere dentro di se il frutto del suo amore fra lei e Inuyasha.

Ciò che impauriva di più il mezzodemone era, forse, proprio la natura di mezzo-sangue che avrebbe avuto suo figlio: mai e poi mai avrebbe permesso che il piccolo soffrisse come aveva sofferto lui durante la sua infanzia.

Ora però, che finalmente lo vedeva fra le braccia di Kagome, avvertiva una nuova forza dentro di se, un qualche cosa di così forte che mai aveva colpito il suo animo: l'amore per quella creatura, il desiderio di stare sempre con lui e di proteggerlo ad ogni costo da qualsiasi cosa.

Ciao piccolino....come sie bello”. Disse Kagome baciando le guanciotte tonde del figlio, che emetteva dei piccoli gorgheggi.

Anche Inuyasha sorrise, vedendo quanto il piccolo gli somigliasse: aveva preso da lui le dolci orecchie da cani, il colore dei capelli e degli occhi, anche se questi ultimi faticava ancora a tenerli aperti; più che altro muoveva le orecchiette e sbadigliava.

Pungi un po' con quelle unghiette...”. Rise Kagome, quando il piccolo chiuse la manina attorno al suo dito.

Eh si Kagome, è un bimbo bellissimo”. Disse con dolcezza Sango, che aveva assistito l'amica durante il parto assieme alla vecchia Kaede.

Kagome però aveva voluto al suo fianco anche Inuyasha, che avrebbe potuto giurare, di non aver mai avuto tanta paura in vita sua, nel vedere Kagome soffrire e urlare come quella notte.

Inuyasha....sei rimasto senza parole?”. Lo interrogò l'anziana donna.

Inuyasha accarezzò delicatamente la testa del figlio sorridendo: sentiva il cuore pulsare forte come fosse un tamburo.

E' la cosa più bella che abbia mai visto”. Una frase spontanea, naturale in quel momento, uscì così dalle sue labbra, che lasciò un po' di stucco Kaede e Sango,ma non Kagome; lei capiva benissimo cosa stesse provando Inuyasha, perchè lo sentiva lei stessa.

Davanti al loro piccolo miracolo, per fino il forte e fiero Inuyasha, aveva abbattuto ogni difesa e si era commosso.

Hai visto cucciolo, sei appena nato e già papà stravede per te” Disse Kagome sorridendo al figlio, mentre lo cullava. “Chissà quante cose gli farai fare?”.

Che fai, mi prendi in giro?”. Borbottò il mezzodemone.

No assolutamente!.....Anzi...Sono certa che crescerai questo bambino nel migliore dei modi, e lui ti adorerà”.

Inuyasha arrossì come un peperone, imbarazzato dalle parole di Kagome, ma questa volta non le sfuggì, ne si sentì preso in giro.

Con la coda dell'occhio, vide Sango e la vecchia Kaede discutere fra loro, mentre ripulivano un po' lìambiente, così prese la mano di Kagome e gliela strinse.

Noi, cresceremo nostro figlio nel migliore dei modi....perchè io senza di te, non sono nulla Kagome.”.

Inuyasha.....”.

Inuyasha le accarezzò una guancia con dolcezza, mentre avvicinava il suo viso a quello della ragazza, che felice, accolse le labbra del marito su di lei.

Ti amo da morire Inuyasha....”.

Sango e la vecchia Kaede osservarono la scena in disparte, continuando a fingere di essere occupate in altro, per lasciargli un poco di intimità.

Qualche attimo dopo, la voce di Miroku, al di fuori della capanna, richiamò l'attenzione delle due donne e di Inuyasha e Kagome.

Scusate?...Possiamo entrare ora?”. Chiese il monaco.

Kagome te la senti?”. Le domandò l'anziana donna.

Ma certo...” .Rispose la ragazza ad alta voce, così che anche Miroku e gli altri potessero udirla. “Venite pure!”

Shippo sfrecciò come un fulmine all'interno della capanna, travolgendo praticamente Miroku, e si precipitò subito accanto a Kagome.

Piano Shippo!”. Gli disse Inuyasha.

Si Shippo, con delicatezza” Aggiunse la vecchia Kaede, mentre ora anche Miroku, accompagnato dalle figlie e da Rin entrava.

Oh scusate....scusa Kagome” Disse dispiaciuto per la sua impazienza.

Non importa Shippo.....ecco, questo è il nuovo arrivato”

Kagome sporse il piccolo fagottino verso il volpino che lo osservò con grande stupore.

Ohhhh....quanto è piccolo”.

Mi sempre ovvio scemo, è nato solo due ore fa”. Disse Inuyasha.

Uffa lo so anche io Inuyasha!Solo che non ne avevo mai visti di così piccini.”.

Anche la giovane Rin si avvicinò, mente Miroku teneva per mano le figlie, rimanendo per il momento indietro.

E' tenerissimo” Disse la ragazzina sorridendo. “Sembra così morbido, mi verrebbe voglia di stringerlo.”.

Poi te lo faccio tenere Rin.” Disse Kagome, che per il momento, desiderava che solo un'altra persona lo prendesse fra le braccia.

Inuyasha?.....Perchè non lo tieni un po' tu?”.

Dici che posso?” Chiese lui con un po' di incertezza.

E se gli avesse fatto male? Era così piccino.

Ma certo che puoi, è tuo figlio no?” Sorrise Kagome, adorando questo lato timido e insicuro del mezzodemone....era così dolce.

Inuyasha annuì e allungò le braccia verso il cucciolotto.

Nel momento stesso in cui se lo appoggiò vicino al cuore, sentì come un esplosione dentro al petto.

Quella splendida sensazione che aveva avvertito poco prima fu amplificata al massimo.

Calore.....ecco cosa sentiva....un immenso calore avvolgergli l'anima; era la sensazione più bella che avesse mai provato in vita sua, e in quel momento, tutte le sue paure sparirono del tutto.

Papà possiamo vederlo?”.

Si, ora andiamo anche noi” Disse Miroku, avvicinandosi con le gemelle.

Inuyasha si piegò sulle ginocchia per farlo vedere meglio alle due bimbe.

Tremano le ginocchia vero amico mio?”. Domandò il monaco, sorridendo.

La prima volta che li prendi in braccio, ti si apre un mondo nuovo....è una sensazione grandiosa”.

Lo devo ammettere.......” Rispose Inuyasha, che non riusciva a distogliere lo sguardo dal figlio.

Sango si avvicinò al marito e prese fra le braccia il suo secondogenito, beatamente addormentato sulla schiena del padre.

Vini qui piccolo mio” Disse baciandogli una guanciotta, facendolo sbadigliare. “Scusate....mi mancava” Ammise.

Questo posto sta diventando troppo affollato, Rin, vieni con me e con le gemelle...andiamo a prendere delle erbe per Kagome, deve rimettersi in forze.”

Rin obbedì e condusse fuori le piccole, seguita dalla sacerdotessa.

E' proprio bello Kagome” Disse Shippo, mentre ora il piccolo era tornato fra le braccia della mamma.

Grazie Shippo”.

E' la copia di Inuyasha” Aggiunse Miroku.

Speriamo che solo l'aspetto sia come Inuyasha e che prenda il carattere di Kagome, se no....” Disse Sango, fingendosi preoccupata, facendo borbottare il mezzodemone.

Scusa, che vorresti dire?”.

Due Inuyasha con cui avere a che fare? Chissà se il mondo reggerà” Scherzò Miroku, assecondando la moglie.

Insomma la volete finire!!!Non vi sopporto proprio!!”.

Tutti risero divertiti: tormentare Inuyasha era sempre uno spasso per il gruppo.

Avete già scelto il nome di questo giovanotto?”.

Marito e moglie si scambiarono una veloce occhiata prima di rispondere.

A dire il vero no” Disse Inuyasha.

Io ero sicura del nome solo se fosse stata femmina, perchè avrei voluto chiamarla come la madre di Inuyasha” Disse Kagome, mentre Inuyasha la guardava con dolcezza.

Quando Kagome gli aveva proposto la cosa, ne era stato molto felice e dirla tutta....anche a lui pareva il nome adatto per una bimba.

Non avete proprio nessuna idea per un maschietto?” Chiese Sango.

Se vuoi dargli un nome della tua epoca a me va bene” Disse Inuyasha a Kagome, pensando che forse la ragazza non avesse il coraggio di chiederlo, dato che ora viveva nel Sengoku.

Ti ringrazio Inuyasha, ma non sarebbe adatto. Non dimenticare che nostro figlio è per metà demone.....i nomi che si usano nella mia epoca non gli starebbero bene.”.

Ma scusa che nome vorresti dargli? Mica è necessario che sia chissà cosa, Kagome!”

Oh invece voglio trovare qualche cosa di bello. Non scordare che è anche il nipote di un grandissimo demone e di una principessa. Inoltre Inuyasha, anche il tuo nome ha una storia importante dietro....voglio che abbia il meglio. Però....” .

La ragazza abbassò lo sguardo sul figlio, incupendosi.

Io non conosco nomi importanti per un demone.”.

Secondo me la stai facendo troppo lunga” Disse Inuyasha, beccandosi un occhiata assassina della ragazza.

Qui si parla del nome per tuo figlio, come fa non interessarti!!”.

Non ha mai detto nulla di simile!!!!!Dico solo che non serve dare un nome troppo complicato, solo perchè ci sono stati chissà quali antenati nella mia famiglia. Il figlio è mio e tuo Kagome....e il suo nome deve piacere solo a noi.”

Dici?”.

Ma certo. Se c'è un nome in particolare che gli vuoi dare, perchè è importante per te, fallo e basta...io ne sarò felice....e anche lui.”

Kagome lo guardò con uno sguardo carico d'amore, mentre dentro di se, sentiva che stava nascendo un idea proprio affine con il discorso appena fatto da Inuyahsa: un nome che provenisse dal cuore....un nome che rappresentasse qualche cosa d'importante per lei.

Si, l'aveva e....stava anche bene per l'epoca Sengoku.

Kagome osservò il figlio che ora era perfettamente sveglio e intento a mettersi in bocca una manina facendo delle piccole bollicine con la bocca.

Quando ero piccola, e la sera non riuscivo a dormire, mio nonno veniva in camera mia, ci stava per delle ore a volte, e mi raccontava una storia straordinaria” Iniziò a raccontare la giovane.

Era il racconto di questo spirito buono, con le sembianze di un fanciullo, che combatteva i demoni cattivi e proteggeva le genti dei villaggi. A pensarci ora, ti somigliava sai?” Disse rivolta al marito.

E' stato l'eroe di tutta la mia infanzia. Quando aveva paura, pensavo a quanto fosse coraggioso lui e mi facevo coraggio.”

Ma non hai appena detto che era solo il personaggio di un racconto?” Chiese Inuyasha non capendo come Kagome avesse potuto trarre coraggio da qualche cosa che, in realtà, non esisteva.

Ehi, ti ricordo che ero solo una bambina. Pensavo esistesse.” Ripose lei con il broncio.

Certo Kagome” Le venne in aiuto Sango. “Credevi alle leggende che ti raccontava tuo nonno.”

Allora si, lo facevo. E in fondo penso che un qualche cosa di vero in quel racconto ci fosse.”

Sarebbe?” Domandò Inuyasha incuriosito.

Io vedevo in lui il mio eroe.....il mio protettore contro i demoni cattivi e quando pensavo a lui mi sentivo protetta. Non ti ricorda nessuno?”

Inuyasha mosse le orecchie confuso, tentando di starle dietro.

E' la stessa cosa che accade con te no?....Ora sei tu il mio eroe, che mi difende dai pericoli e con il quale non ho paura”.

Inuyasha arrossì come un peperone e dovette distogliere lo sguardo all'istante per tentare di mascherare il suo imbarazzo.

Ma dai....non scherzare Kagome!” Disse grattandosi un orecchio con fare nervoso.

E' diventato rosso!” Lo canzonò Shippo.

Io non sono rosso!!!!!” Sbottò subito lui, colpito in pieno.

Si,si sei rosso” Continuò Miroku.

Tutto rosso....” Rise Sango.

Insomma la volete finire!!Io non sono rosso!!” Urlò il mezzodemone alzandosi.

Perchè la devi fare tanto difficile? Kagome ti ha fatto un complimento e tu sei arrossito.”

Inuyasha afferrò Shippo per una guancia tirandogliela.

Piantala tu!!! O ti faccio vedere io cosa significa diventare rossi!!”

Insomma Inuyasha basta, voglio finire il mio racconto!” Sbottò Kagome.

Inuyasha allora, anche se contrariato, lasciò andare Shippo e si rimise buono e fermo accanto alla ragazza.

Quando penso a questa storia, mi viene naturale pensare sia a mia nonno che a Inuyasha” Continuò la ragazza. “Vorrei chiamarlo come quell'eroe, se tu sei d'accordo.”

E come si chiamava?” Le chiese Inuyasha, già ben conscio che l'avrebbe accontentata; non poteva resistere alla luce che Kagome aveva negli occhi in quel momento.

Atreju....si chiamava Atreju.”

E' un nome bellissimo, no Miroku?” Disse Sango, mentre anche il marito annuiva.

E' deciso allora. Il tuo nome sarà Atreju” Disse Inuyasha, accarezzando il figlio, che ricevendo quelle attenzioni, fece un versetto felice.

Visto, che ti avevo detto Kagome? Gli piace!”

Anche Kagome sorrise, dando ad Atreju un bacio su una guanciotta tonda.

Ben venuto....Atreju. Tu si che sarai il nostro eroe.....mio e di tuo padre, per sempre.”


Ciao a tutti!!! Questo è il primo capitolo della mia nuova e piccola fic.

Chi ha letto la mia fic intitolata: Un dono speciale, avrà qui ritrovato appunto, il piccolo Atreju ma neonato.

Le mie intenzioni iniziali erano quelle di creare una fic unica, ma andando avanti mi sono resa conto che ho ancora tante cose da aggiungere e non vorrei fare un poema, che potrebbe diventare noioso.

Sono sincera, devo ancora scrivere il capitolo conclusivo e non so bene quando potrò metterlo in rete, ma farò del mio meglio perchè la storia in mente c'è tutta.

La vorrei dedicare a tutti quelli che hanno recensito e addirittura messo fra i preferiti l'altra (madò non me lo aspettavo per nulla....Grazie!!!), ma anche a chi l'ha solo letta.

Grazie di cuore a tutti perchè, anche solo una piccola parola è importante.

Anche se adoro scrivere, devo ammettere che sono molto timida e che molto spesso non pubblico per questo motivo.

Le vostre parole cosi affettuose mi hanno veramente aiutato. Grazie di cuore!!







Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Vi proteggerò io. ***


La vecchia Kaede trasse un leggero sospiro e sistemò meglio le coperte delle due piccole gemelline, figlie di Sango, che finalmente si erano decise ad addormentarsi.

“Fate sogni d'oro piccole” Disse a bassa voce, baciando loro una guancia.

Poco dopo anche Sango rientrò nella capanna, con il suo figlio minore addormentato fra le braccia.

“Grazie per l'aiuto vecchia Kaede”. Disse la sterminatrice, poggiando il figlio nel suo lettino.

“Miroku tarda” Disse l'anziana donna, osservando il cielo notturno.

Sango si inginocchio accanto al figlio.“Già. Non mi ha spiegato bene il motivo. Ha solo detto che doveva allontanarsi per un po', ma che non dovevo preoccuparmi.”

“Io forse so cosa lo ha spinto lontano, ma non voglio pronunciarmi fino a quando non sarà di ritorno”

Asserì la donna, sedendo davanti a Sango, per poterla guardare negli occhi.

La sterminatrice notò subito lo sguardo pensieroso sul viso della sacerdotessa.

“Vecchia Kaede, ma cosa sta accadendo?”

“Ho un brutto presentimento Sango. E sento anche diverse aure demoniache aleggiare attorno al villaggio”

“Cosa? Demoni?!” Sango scattò in piedi, colpita da quelle parole e pronta a combattere, se fosse stato necessario.

“Siedi Sango. Per ora non c'è un pericolo imminente. Spero solo che Miroku torni presto”

Per diverso tempo le due donne rimasero in silenzio, entrambe speranzose che Miroku, si decidesse a tornare al villaggio.

Fu un timido raggio di sole, penetrato all'interno della capanna, a svegliare Sango.

La ragazza dovette sbattere gli occhi un paio di volte, prima di poter mettere bene a fuoco l'immagine del marito che, davanti a lei, le sorrideva.

“Miroku?”

Fu come se le avessero tirato un secchio d'acqua addosso; veloce come non mai, Sango si alzò andando ad abbracciare l'uomo.

“Tranquilla Sango sono tornato”

“Miroku ma.....dove sei stato?” Chiese lei, sciogliendo l'abbraccio.

Miroku le fece segno, con un dito, di parlare piano. “Nella foresta. Dovevo controllare una cosa”

“Ah, Miroku? Allora, cos'hai scoperto?”.

Anche la vecchia Kaede si era destata all'arrivo del monaco.

“Scoperto?” Domando Sango, sempre più confusa. “Miroku vuoi spiegarmi?!”

Il monaco si sedette, per tentare di riposare un po' e trascinò con se anche la moglie.

“Ieri notte è accaduto un fatto molto strano Sango....è successo durante il parto di Kagome, per questo tu non ti sei accorta di nulla.”

“Quale fatto?”

Miroku raccontò tutto: del cielo tinto d'oro e dell'incredibile aura magica che si era estesa per tutto il villaggio.

“Per ciò....sei andato nella foresta per....?”

“Per scoprire se fosse stato opera di un demone, si. Anche se non avevo mai sentito un aura tanto particolare.”

“Non pareva proprio un aura demoniaca” Aggiunse la vecchia Kaede. “Ma nemmeno di un essere benigno”

“In effetti....non so ancora dargli una spiegazione. Qualunque cosa fosse però, temo abbia richiamato l'attenzione di altre creature, per questo ho voluto controllare che il villaggio fosse al sicuro” Concluse Miroku.

“Ora che possiamo fare?” Domandò Sango, preoccupata. Contro un demone sarebbe andata a combattere anche subito, ma vivere nell'incertezza era una cosa che non sopportava, specialmente per via dei figli.

“Appena farà completamente giorno, vado a parlare con Inuyasha. Meglio stare allerta” Le disse Miroku, avvertendo chiaramente l'agitazione nel tono della sua voce.

“Già, strano che Inuyasha non si sia accorto di nulla”

“Era con Kagome. Ho la sensazione che le sue facoltà fossero più nulle che durante una notte di luna nuova” Rise il monaco, tentando di alleggerire la tensione.

“Comunque deve essere informato” Concordò la vecchia Kaede.

“Si.....andrò il prima possibile.”.




Quando quella mattina Inuyasha aprì gli occhi, non potè fare a meno di sorridere: Kagome dormiva ancora profondamente, e aveva sul viso un espressione molto rilassata.

Speriamo stia facendo un bel sogno”.

Pensò il mezzodemone, mentre il suo sguardo si posava ora su Atreju, anche lui profondamente addormentato, accanto alla madre.

Kagome non ne aveva voluto sapere di separarsene, e così quella notte aveva dormito fra mamma e papà.

Non che questo fosse dispiaciuto a Inuyasha, ma per tutta la notte era rimasto costantemente vigile, pronto a ogni esigenza di suo figlio.

Effettivamente si sentiva molto stanco, ma la felicità che provava era di gran lunga più forte; chi se ne importava della stanchezza! Sarebbe rimasto sveglio a godersi la sua famiglia per tutta la mattina.

Progetto che sparì, quando la tenda della capanna fu leggermente aperta, rivelando la testa di Miroku.

“Inuyasha posso?”

“Shhhhh!!” Gli fece segno il mezzodemone alzandosi e andando verso l'amico.

“Che c'è?” Chiese, contrariato da quell'intrusione.

“Scusa....non volevo disturbare. Devo parlarti di una cosa importante”

“Ok, ma non qui” Disse, voltando lo sguardo verso la moglie che aveva emesso un piccolo mugulio.

“Andiamo fuori, non voglio che Kagome si svegli”.

Quella mattina splendeva un bel sole nel cielo, e il canto degli uccellini si poteva udire come una musica: era decisamente primavera.

Miroku non si accontentò di discutere al di fuori della capanna, ma portò Inuyasha oltre il villaggio, vicino al pozzo mangiaossa.

“Insomma Miroku si può sapere cosa succede?”

Brontolò Inuyasha che si stava innervosendo.

“Non volevo rischiare che Kagome potesse udire i nostri discorsi. Mi pareva che anche tu fossi di questo parere no?”

“Si, ma solo perchè temevo potesse svegliarsi. Tu invece mi nascondi qualche cosa”

Inuyasha afferrò l'amico per un braccio, fermandone il cammino.

“Vedi di spiegarmi cosa succede”

Inuyasha lasciò la presa sul monaco che si andò a sedere su una roccia.

“L'altra notte...è accaduto un fatto molto strano Inuyasha.”

Il mezzodemone rimase in silenzio ad ascoltare.

“Tu non te ne devi essere reso conto perchè eri con Kagome, e lei stava partorendo.”

“Non mi sono reso conto di cosa?”

“Io mi trovavo fuori, stavo aspettando davanti alla capanna della vecchia Kaede....quando all'improvviso ho sentito una potente aura magica, espandersi per tutto il villaggio e il cielo si è tinto d'oro”

“Che cosa vorrebbe dire che il cielo è diventato d'oro?”

“Che ha assunto delle sfumature dorate....come un tramonto particolarmente intenso....ma con colori dorati”

Inuyasha stava ascoltando attentamente, cercando di immaginarsi l'evento come meglio poteva, ma era difficile; mai in vita sua aveva assistito a una cosa del genere.

Hai detto che hai avvertito una potente aura demoniaca, e che poi il cielo ha assunto una colorazione così insolita?”

“No, sbagli Inuyasha. Non ho parlato di aure demoniache. Ho detto aura magica.”

“E mi spieghi chi, oltre a un demone, può emanare un aura così?!” Sbottò.

“Questo non lo so....è appunto qui il problema. Non saprei riconoscerne il possessore. All'improvviso, l'aura è scomparsa, e da allora non l'ho più avvertita.”

Inuaysha si fermò a riflettere: cosa mai poteva aver sprigionato un evento tanto misterioso?

“Ascolta Miroku, a me non importa un accidenti di chi sia questa aura.....l'unica cosa che conta per me, è sapere se mio figlio e Kagome sono al sicuro. Oppure se pensi che ci sia un pericolo”

“Non lo so......” Confessò con molta onestà il monaco. “Questa storia è strana tanto come quell'aura. Non era demoniaca....ma nemmeno benigna. Era come se fosse entrambe, mi spiego? Un insieme di potere spirituale e demoniaco....perfettamente in simbiosi.”

“Non ho mai sentito nulla del genere” Disse Inuyasha incrociando le braccia al petto e assumendo un espressione decisamente truce. “Ma ripeto, l'unica cosa importante è che mio figlio sia al sicuro. Se qualche strano essere dovesse mettere piede nei dintorni, povero lui.....nel frattempo, andrò a dare un occhiata in giro”

Miroku si alzò dalla sua postazione, per tentare di fermarlo prima che il mezzodemone compisse una delle sue solite azioni avventate.

“Aspetta, Inuyasha. Sono andato personalmente a controllare questa notte. Non ho trovato nulla”

“Bè preferisco andare di persona. Per un mezzodemone forse sarà più facile fiutare tracce particolari.”

Miroku annuì, consapevole non sarebbe mai riuscito a fargli cambiare idea.

Inuyasha fece qualche passo in avanti, pronto a partire.

“Miroku? Non dire nulla a Kagome.”

“Tranquillo.....tu piuttosto vedi di non cacciarti nei guai”.

Inuyasha annuì e partì di corsa verso la foresta.


Jaken, sfinito, osservò per l'ennesima volta il sole, ormai alto nel cielo; doveva sbrigarsi, o Sesshomaru si sarebbe infuriato.

Con tutto il fiato che aveva in gola, e ormai era decisamente poco, prese a correre ancora più veloce.

Da quando, quella strana notte, avevano veduto quello spettacolo notturno, il suo padrone era diventato più truce e buoi del solito.

Jaken aveva provato a chiederne il motivo, ma era stato liquidato con un occhiata poco rassicurante e, come se non bastasse, il giorno dopo lo aveva spedito a controllare la zona.

Per nulla la mondo il demone pensava che sarebbe tornato dal suo padrone con una notizia tanto particolare.

Superò altri due possenti alberi e, infine, vide Sesshomaru, impassibile e maestoso, attenderlo nella radura indicatagli prima della partenza.

“Padron Sesshomaru!!”

Il demone si voltò, vedendo il suo servo crollare a terra, privo di fiato e completamente senza foze.

“Dunque Jaken.....pensi darmi qualche notizia o preferisci dormire fra la polvere?” Chiese freddo.

Il demone verde si issò sulle ginocchia, chiedendo perdono. “Perdonate mio signore....”

Dovette fermarsi nuovamente per prendere fiato; Sesshomaru alzò gli occhi al cielo, per poi puntarli nuovamente su Jaken e fulminarlo.

“Allora?”

“Mio signore voi non potrete credere a ciò che ho saputo....anche io sono rimasto senza parole!!”

“Ovvero?”

“Vostro fratello.....vostro fratello e quella umana, di nome Kagome....hanno avuto un cucciolo!!”

Urlò tutto d'un fiato, per poi stramazzare nuovamente sul terreno.

“Mio fratello......” Disse con voce dura, mentre nella sua mente si stava formando un pensiero ben preciso: ecco perchè quell'aura gli era parsa familiare.

“Come l'hai scoperto?”

“Ho incontrato quella pulce, Mijoga!! Lui me l'ha rivelato!”

“A te?....Un mio seguace?”

Jaken si torturò le mani, inclinando il viso verso terra. “Ecco mio signore....a dire il vero....”

Sesshomaru fece un passo in avanti minaccioso.

Jaken si buttò ai suoi piedi, con le mani sopra la testa in segno di preghiera.

“L'ho minacciato. Gli ho detto che eravate vicino e che sarebbe incorso nella vostra ira!....Vi chiedo perdono!!”

Sesshomaru non rispose, ne a quella affermazione, ne più a nulla.

Voltò le spalle a Jaken e riprese a camminare.

“Muoviti Jaken!” Disse solo, facendosi seguire dal suo servo fedele.


Il cielo era ormai coperto di stelle e la luna quella notte era splendida, praticamente tonda e di un colore simile al miele.

Quanto adorava guardare il cielo di sera, la rilassava moltissimo....e in quel momento ne aveva proprio bisogno.

Kagome sospirò stancamente, lasciandosi scivolare contro la parete della capanna, fino a trovarsi seduta a terra e con le braccia che le circondavano le ginocchia e il viso poggiato su di esse.

Doveva essere molto tardi, ma lei non riusciva a prendere sonno.

Gettò lo sguardo sul figlio, che stava beatamente dormendo, emettendo dei piccoli mugulii con la bocca.

Kagome sorrise, emettendo poi l'ennesimo sospiro e tornando ad alzare lo sguardo verso il cielo notturno.

Ma perchè Inuyasha non tornava ancora? Era partito quella stessa mattina molto presto, o al meno così le aveva detto Miroku, perchè lei, Inuyasha, non lo vedeva dalla sera precedente.

Nessuno aveva saputo darle una spiegazione chiara su dove fosse andato, ma solo che voleva controllare che non vi fossero demoni nei paraggi.

Certo, poteva anche capire una cosa del genere da Inuyasha, ma ora stava decisamente tardando troppo.

Quando una leggera brezza le solleticò le guance, Kagome chiuse gli occhi per godersela tutta e provare a rilassarsi un poco.....sentiva le palpebre così pesanti....terribilmente pesanti.

Un' improvvisa sensazione di calore all'improvviso l'avvolse per tutto il corpo: che stesse sognando? Si sentiva così leggera.

Sbattè gli occhi un paio di volte, mettendo a fuoco davanti a se, quella che riconobbe essere la veste rossa di Inuyasha.

Si riscosse.

“Inuyasha?”

“Oh, scusa....non volevo svegliarti. Ti volevo portare a letto.”

Kagome allora, si rese conto, che la sensazione di calore provata, proveniva dal corpo del mezzodemone che la stava tenendo in braccio.

“Mi sono addormentata?”

“Si....accanto alla porta.”

Rispose lui, adagiandola delicatamente sul tatami.

“Inuyasha ma dove sei stato?”

Gli chiese lei, mentre Inuyasha si era avvicinato al figlio per fargli una carezza.

Il mezzodemone fece del suo meglio per controllare il tono della voce, non voleva che Kagome avvertisse la sua tensione, ne tanto meno che si preoccupasse.

“Volevo essere sicuro che non ci fossero demoni nei paraggi.” Disse mentre accarezzava la testolina del figlio, che a quel tocco, mosse inconsciamente le orecchiette bianche, strappando un leggero sorriso al padre.

Kagome però conosceva troppo bene suo marito: se Inuyasha non la guardava negli occhi, voleva dire che c'era sicuramente qualche cosa che lo preoccupava o imbarazzava, ma di certo non era la seconda ipotesi il problema.

“Inuyasha.....? Se ci fosse un problema, tu me lo diresti vero?”

Vide subito le spalle del mezzodemone tendersi, così come le sue orecchie che fecero un veloce movimento.

Ci aveva preso.

“Niente più segreti.....ti prego.....”

Inuyasha si voltò a guardarla, leggendo subito la preoccupazione sul volto di Kagome.

“Nessun segreto, Kagome....” Andò a sedersi accanto a lei, passandole poi un braccio attorno ai fianchi per poterla stringere contro di se.

Kagome non si tirò certo indietro, e si abbandonò contro il petto di Inuyasha, chiudendo gli occhi e assaporando quei brividi che le scendevano lungo la schiena, ogni volta che si trovava fra le sue braccia.

Inuyasha abbassò il capo, lasciando che il dolce profumo dei capelli di Kagome gli entrasse dentro e lo invadesse.

“Miroku mi ha avvertito che una strana aura era comparsa nei dintorni del villaggio l'altra notte.

Un aura che non pareva ne maligna....ne spirituale. Non sappiamo trovare una spiegazione al fatto. Così ho pensato di andare a controllare.” Mentre parlava, continuava ad accarezzarle i capelli.

Sperava in questo modo, di sciogliere un po' la tensione della ragazza.

Kagome si godette ogni singolo movimento delle dita del mezzodemone, che affondavano fra i suoi capelli neri, ma stando ben attenta a ogni parola da lui pronunciata.

Non potè evitare al suo corpo di irrigidirsi per qualche istante, non appena Inuyasha ebbe finito il suo discorso.

“Cos'hai trovato?” Chiese, tentando di mantenere la voce ferma.

Inuyasha abbassò il capo: si sentiva terribilmente frustrato per via di questa strana storia.

“Nulla.....non ho visto, ne sentito aure strane.....ho solo abbattuto un paio di demoni”

Kagome non ebbe bisogno di guardarlo in faccia per sentire tutta la frustrazione che doveva provare in quel momento.

Sentiva che persino il corpo si era teso all'improvviso, segno chiaro che Inuysha....aveva paura.

Si paura......quella paura che solo un padre e un uomo innamorato può provare, sapendo chi gli è caro in pericolo.

In quel momento non contava essere umani o mezzodemoni, Kagome poteva comprendere benissimo i sentimenti di Inuyasha....li sentiva anche lei in fondo al cuore.

Avevano sofferto troppo e si erano guadagnati con molti sacrifici la felicità.....non poteva e non doveva ora scomparire tutto.

Kagome si staccò da lui, per poterlo guardare negli occhi: come pensava erano circondati da un velo di tristezza.

Gli carezzò la fronte, spostandogli una ciocca di capelli dal viso.

“Sta tranquillo Inuyasha, io so bene che hai fatto tutto quello che hai potuto per proteggerci.”Gli sorrise gentilmente, continuando ad accarezzarlo.

“So cosa stai provando....lo sento anche io...ma, se dovesse accadere qualche cosa, noi l'affronteremo insieme, come sempre....e la vinceremo”

Spostò il suo sguardo verso il bimbo, per poi ritornare a guardare Inuyasha.

“Per Atreju....e per noi”.

Inuyasha le prese la mano, baciandogliene il palmo.

“Si. E comunque, nulla vi farà del male Kagome. Questo te lo prometto.”

La ragazza sentì il bisogno irrefrenabile di stringerlo ancora a se, così finì per abbandonarsi nuovamente fra le braccia del mezzodemone.

“Ci penserò io a proteggervi.”

Kagome annuì sul suo petto, quindi si scostò leggermente per asciugarsi una guancia.

“E comunque, non dobbiamo fare ora questi discorsi” Disse piano. “Non pensiamo al peggio.”

Lui annuì. “Hai ragione”

In quel momento, Inuyasha, avrebbe detto e fatto qualsiasi cosa pur di avere anche solo un po' di quella fede, come Kagome....ma....un ombra scura attanagliava il suo cuore, e proprio non se ne voleva andare.

Il suo sguardo cercò Atreju, continuando a stringere Kagome contro di se: mai e poi mai, avrebbe permesso che la sua famiglia gli fosse strappata via....era una promessa.



Salve a tutti!!!

Ecco a voi il secondo capitolo.

Comincio subito col dire che questo è un capitolo di passaggio....so che non è nulla di che, ma purtroppo mi serviva per introdurre il terzo, che sarà al quanto complicato da scrivere.

Quindi chiedo scusa.

Grazieeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!Grazie mille a tutti quelli che hanno lasciato un commento, fra l'altro tutti talmente belli che mi avete messo i brividi!

Tre di voi addirittura l'hanno messa fra i preferiti!!Che emozione ragazzi, grazie!


Fmi89: sei stata di una gentilezza e di una dolcezza infinita...non hai idea di quanto la tua recensione sia stata importante per me. Sapere che sono riuscita a trasmettere ciò che, a mio parere, avrebbero dovuto provare i personaggi, è stato molto importante!

Spero di continuare così e di non deludere le tue aspettative.


maddy_chan:grazie mille anche a te! Eh si, Atreju assomiglia molto al padre e nell'altra fic qualche cosa sul suo carattere futuro lo si capisce.

Grazie di tutto e spero che possa piacerti fino alla fine.


Yuriko_chan: Un ringraziamento speciale anche a te! Si, grazie mille di cuore!!!!


ThePirateSDaughter: Come ho detto con fmi, sono veramente felice se i miei personaggi ti sono piaciuti e se veramente ti pareva di essere con loro.

Il primo capitolo era fondamentale e speravo proprio di riuscire a esprimere i loro sentimenti.

Veramente ti sono sembrati praticamente IC?....Che bello, ne sono contenta!!

Grazie di tutto anche a te!!


Un grazie di cuore a tutti!!!!!!!!!!!!!!!








Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Le vere intenzioni di Sesshomaru. ***


Sango, continuava a fissare il suo volto, mentre avvertiva il tocco leggero e morbido delle mani di Miroku accarezzarle il braccio nudo.

Avevano appena fatto l'amore, e lei se ne stava accoccolata contro il torace del marito per godersi il calore che quel corpo, tanto amato, le infondeva.

C'era qualche cosa che non andava però......lo avvertiva bene.

Miroku aveva lo sguardo assente, assorto....si capiva che stava pensando a qualche cosa che lo preoccupava.

“Miroku?”

“Mhu?....” Il monaco abbassò lo sguardo su Sango.

“Che succede Sango?”

“Lo chiedo io a te” Rispose lei, spostandosi da quella posizione per mettersi seduta.

“Sono preoccupata per te Miroku. Sono giorni che sei strano.....hai sempre quella sguardo assente e pensieroso.”

Miroku allungò una mano verso di lei per accarezzarle il viso dolcemente. “Ti chiedo scusa Sango. Hai ragione, in effetti c'è un pensiero che continua a tormentarmi....e non so come parlarne a Inuyasha”

Sango spalancò gli occhi, confusa da quelle parole, ma per facilitare a Miroku la confessione della pena che tanto lo affliggeva, gli prese la mano, che le aveva appoggiato, sul viso e la baciò.

“Parlane con me allora.....sono certa che troveremo una soluzione”

Miroku sorrise debolmente; sapeva che, se avesse parlato, avrebbe trovato appoggio in Sango.

Lei era cento volte più in gamba di lui, di questo ne era assolutamente convinto, ma non voleva scaricarle addosso le sue preoccupazioni senza avere prima avuto delle prove concrete, che i suoi sospetti fossero giusti.

Ora però, Sango si era accorta che qualche cosa lo tormentava, e lui si era ripromesso che mai, in vita sua, avrebbe mentito alla donna che amava.

Con un gesto delicato, ma deciso allo stesso tempo, fece distendere la donna ancora contro di se, per poterla tenere forte fra le braccia.

“Io credo di sapere, Sango......”

“Sapere cosa?”

“Quell'aura....il cielo che cambia colore....e ora, tutti questi demoni che stanno spuntando allo scoperto vicino al villaggio.....”

Sango avvertì i muscoli delle braccia di Miroku, appoggiati contro il suo corpo, tendersi.

“Credo che tutto questo....sia dipeso da Atreju, ma non posso dimostrarlo”

Come se fosse stata una corda di violino, particolarmente tesa, Sango schizzò dritta a sedere, sfuggendo da quell'abbraccio.

“Di che cosa stai parlando Miroku? Che centra il figlio di Kagome?”

Lo sguardo di Miroku divenne improvvisamente più cupo, i suoi occhi più seri e profondi.

“Di Kagome....e Inuyasha, Sango. Questo è il punto. Un Aura che non pareva essere ne demoniaca, ne benigna......un insieme perfetto fra luce e tenebre....fra potere demoniaco e spirituale.”

Sango avvertì il suo cuore iniziare a battere più velocemente, mentre avvertiva che anche in lei, si faceva strada la sconvolgente verità di cui parlava Miroku.

“Un grande potere spirituale, unito a quello magico di un demone....che coesistono perfettamente”

Continuò Miroku.

“Esattamente come avviene nel corpo di un mezzodemone” Disse Sango, abbassando la testa.

“Esatto.....ecco perchè non riuscivamo a darle una collocazione: quella era un aura di un mezzodemone, ma ancora più speciale.”

“Inuyasha era troppo preso da Kagome, per potersi concentrare su ciò che stava accadendo fuori da quella capanna.” Continuò Sango.

Miroku annuì. “Atreju, non è solo il discendente di una delle più grandi stirpi di demoni mai esistiti, il che lo avrebbe reso molto forte anche come semplice mezzodemone.....basta guardare Inuyasha no? Ma dentro di lui c'è anche la grande forza di Kagome....il potere della custode della sfera dei quattro spiriti. Un evento del genere non si era mai verificato prima.”

Sango era senza parole, ma dove ammettere che tutti i pezzi erano andati nel posto giusto, e che tutto ora, aveva un senso.

“Dobbiamo dirlo a Kagome e Inuyasha”

“Lo so Sango.....ma preferisco prima parlare con Inuyasha. Penso che sia lui la persona più adatta per parlare poi con Kagome.”

Sango tornò ad appoggiarsi contro la spalla del marito.

“Si....hai ragione.”




“Cicatrice del vento!!!” Il poderoso fascio di energia, scaturito da Tessaiga, tagliò in due il demone, uccidendolo all'istante.

Il mezzodemone si passò una mano sulla fronte, prendendo un respiro profondo, per poi rinfoderare la spada.

“Ben fatto”. La voce di Miroku, giunse alle sue spalle.

“Questo è il quinto in pochi giorni. Era un bel po' che demoni così pericolosi non si avvicinavano al villaggio” Disse Inuyasha, decisamente preoccupato.

“In effetti non è normale.” Disse Miroku, con la voce che gli tremava leggermente, ben consapevole ormai della verità.

“Comincio a pensare che tu avessi ragione su qull'aura strana, Miroku. Forse sta attirando i demoni in questa zona” Disse Inuyasha, voltandosi verso l'amico.

“ Qualunque cosa fosse, sta agendo da attira demoni. Vorrà dire che mi rimetterò sulle sue tracce, dato che l'altra notte, non ho concluso nulla” Disse Inuyasha, stringendo forte la presa sull'impugnatura di Tessaiga.

Miroku prese un respiro profondo: doveva dire a Inuyasha ciò che aveva scoperto, ma doveva prima trovare le parole giuste.

“Ormai anche Kagome sa di questa faccenda, vero Inuyasha?” Gli chiese infine.

Inuyasha incrociò lo sguardo del amico, crucciando un poco il suo.

“E come facevo a tenerglielo nascosto? Quando l'altra notte mi ha visto rientrare ho dovuto parlarle. Inoltre, al villaggio sono tutti terrorizzati, e lei si è ormai è una sacerdotessa. Contano sul nostro operato.”

Miroku strabuzzò gli occhi alle parole di Inuyasha: forse aveva inteso male?

“Intendi dire che la lascerai andare a caccia di demoni?”

“Ma certo che no!!” Urlò Inuyasha, facendo sobbalzare il monaco.

“Non ho mai detto nulla di simile!! Piuttosto la lego a un albero, giuro! Lei deve stare tranquilla per ora. Ci penserò io ai demoni!”

“Certo, e io ti aiuterò. Non dimenticare che non sei l'unico a dover proteggere la propria famiglia.”

A Inuyasha però, non sfuggì la strana espressione dipinta sul visto di Miroku: sembrava che si stesse sforzando nel pronunciare quelle parole.

“Miroku? C'è qualche cosa che dovrei sapere?” Chiese Iniyasha, facendo un passo avanti verso l'amico, che lo fissò serissimo, dritto in volto.

“Sai qualche cosa che io ignoro?”

Miroku abbassò il capo: era il momento, non poteva tacere oltre.

Tornò a incrociare lo sguardo del mezzodemone. “Inuyasha senti......”

All'improvviso, Inuyasha distolse lo sguardo da lui, alzando il viso verso il cielo, prendendo ad annusare l'aria: un odore familiare gli era arrivato dritto alle narici.

“Che c'è Inuyasha?”

“Stiamo per riceve compagnia”

La perplessità di Miroku durò ben poco; un attimo dopo infatti, una voce ben nota a entrambi, giunse, dall'alto, alle loro orecchie.

“Signorino Inuyasha!!!!!!”

La vecchia pulce saltò giù dal suo fedele amico corvo, atterrando proprio sul naso del mezzodemone che subito, lo schiacciò con la mano, usando la sua solita delicatezza.

Il povero Miyoga, ancora dolorante per la sberla ricevuta, atterrò sulla mano del suo padroncino.

Scosse un paio di volta la testina tonda, per riprendersi.

“Signorino Inuyasha, che gioia vedervi!!!!”Saltellò “ Sono venuto appena saputa la notizia!!!Che felicità, signorino Inuyasha!!”

Il mezzodemone lo guardò storto, alzando un sopracciglio.“Se eri tanto entusiasta...come mai ti fai vivo solo ora?”

La pulce abbassò lo sguardo, incrociando le zampette al petto, avvertendo un brivido percorrergli la schiena.

“Bè....signorino Inuyasha....veramente io.....” balbettò.

Inuyasha lo additò, alzando la voce. “Di la verità.....hai avvertito delle auree demoniache e sei rimasto nascosto per tutto questo tempo!”

Myoga si sentì letteralmente sprofondare: di auree demoniache ne aveva sentite molte, questo era vero. Tutta via, un altro fu l'incontro che proprio non si aspettava. Come dirlo a Inuyasha?”

“Site ingiusto signorino Inuyasha!!” Urlò, agitando le zampette tutte insieme.

“Ho sfidato la morte per venire fino qui, a trovare il vostro erede!”

“Su, su vecchio Myoga....non fare così” Intervenne Miroku, per evitare la solita lunga e inutile discussione: Inuyasha doveva averci preso in pieno, ma tanto era inutile discutere.

“Inuyasha non voleva offenderti. Su coraggio, andiamo da Kagome ora....sarà felice di vederti”

Miroku fece salire la pulce sulla sua spalla e, insieme, si incamminarono verso il villaggio, seguiti da Inuyasha ancora pensieroso.

Il mezzodemone però, non era il solo ad essere assorto nei suoi pensieri: anche Miroku e Myoga portavano un peso dentro di loro, e non sapevano come parlarne proprio a Inuyasha.



La vecchia pulce, continuava a saltellare entusiasta attorno ad Atreju, che seguiva quegli strani movimenti, con i suoi occhioni ambrati ed emettendo degli strani versetti felici.

“Ohhh è proprio un amore!!!” Ripeteva Myoga, facendo sorridere Kagome orgogliosa.

Ennesimo salto a destra e sinistra da parte del piccolo demone.

“Signorino Inuyasha, non immaginavo proprio che sarebbe stato così tenero e carino, avendo preso tanto da voi”

“Che intendi dire con questo?!” Disse Inuyasha, facendo pulsare la vena sulla sua fronte.

Myoga, troppo intendo a saltellare attorno al piccolo, non si rese conto dello sguardo omicida che gli stava rivolgendo il suo padroncino.

“Dai non fare così Inuyasha, il vecchio Myoga sta solo facendo un complimento ad Atreju”

Provò Kagome, che a differenza del demone pulce, aveva capito perfettamente in che guaio si stava cacciando.

“Nulla. Solo che...non me lo aspettavo tanto carino, immaginando che avrebbe preso da voi.” Continuò infatti Myoga, facendo una faccia da pesce lesso, quando Atreju gli sorrise, muovendo verso di lui le manine.

La vena sulla frante di Inuyasha pulsò ancora di più. “Come hai detto, dannata pulce?!!”

La mano di Inuyasha era già protesa in avanti con intento poco amichevole, quando, credendo che fosse un gioco, Atreyu anticipò il padre, colpendo la pulce in pieno, e facendolo finire contro la parete della capanna.

Kagome rimase stupefatta e arrossì mortificata, mentre una sonora risata si levò da tutti i presenti, soprattutto da Inuyasha, che si sentì molto fiero del figlio.

La giovane sacerdotessa prese le mani del figlio fra le sue, come per nasconderle. “Atreju ma che fai?! Non è un giocattolo”

Il piccolo la guardò con i suoi grandi occhi ambrati, senza capire cosa stesse accadendo, e sorrise soddisfatto.

“Lascialo stare Kagome, ha difeso suo padre....è proprio un bravo bimbo” Disse Inuyasha carezzando un orecchio del figlio.

“Non voglio che scambi il vecchio Myoga per un giocattolo, Inuyasha....poteva fargli male”

Inuyasha alzò le spalle. “Figurati.....”

La povera pulce si rimise in piedi con una certa fatica. “Mi sbagliavo....ha preso anche troppo da voi, signorino Inuyasha....è già manesco a questa età!”

“Se preferisci la prossima volta di picchio io, così impari a offendermi!”

“Ma io ho solo detto che, essendo vostro figlio, me lo aspettavo già tutto imbronciato, non tanto dolce e carino

Sottolineò con una certa nota sarcastica le parole dolce e carino, per via del accaduto.

“Va bene, va bene....vogliamo cambiare argomento” Disse Kagome. “Vecchio Myoga come mai qui? Sei venuto per Atreju o c'è dell'altro?”

Chiese Kagome, nella speranza che la pulce rispondesse: sono qui solo per vedere il vostro bimbo, in modo da addolcire Inuyasha.

“A dire il vero....c'è anche un'altra ragione, Kagome” Rispose il demone, diventando improvvisamente serio.

Tutti lo osservarono curiosi e pensierosi; solo Miroku intuì subito a cosa si poteva riferire il demone pulce.

“Qualche notte fa, si è verificato un evento molto strano” Iniziò a raccontare Myoga.

“Un aura veramente strana ha attirato la mia attenzione e quella di Totosai, così mi sono messo in viaggio per venire ad avvertire il signorino Inuyasha. Poi ho saputo della nascita di vostro figlio e così mi sono precipitato qui!”

“Quindi anche voi....avete avvertito quell'aura.” Disse serio Miroku.

La pulce strabuzzò gli occhi. “Anche qui? Signorino Inuyasha lo sapevate già?”

“Si purtroppo.....” Rispose serio, incrociando le braccia al petto. “E come te, anche altri demone ne sono stati attirati. Purtroppo però nessuno sa di chi sia, o che cosa l'abbia provocata”

Sia Miroku che Sango avvertirono una sorta di strappo allo stomaco.

“In effetti nemmeno io ho saputo riconoscerne il proprietario.....tanto più che da quella notte, è scomparsa nel nulla” Continuò Myoga.

Kagome strinse forte a se il figlioletto, sospirando preoccupata; questa storia si era spinta troppo in là......se perfino Totosai e Myoga, avevano avvertito l'esigenza di avvisare Inuyasha, forse la cosa era più seria del previsto.

“Vecchio Myoga, pensate che si tratti di un demone che ora si è nascosto, aspettando il momento migliore per colpirci?” Chiese Shippo.

La vecchia pulce abbassò lo sguardo, incrociando le zampe.

“No....non penso. Quella non era l'aura di un demone. Somigliava più a quella del signorino Inuyasha”

“Alla mia? In che senso?!”

“Che non era quella di un demone completo...ma magari.... di un mezzodemone”

Intervenne Miroku, attirando l'attenzione di tutti su di se.

“Un....mezzodemone....?” Disse Kagome, con la voce che le tremò leggermente.

“Miroku.....che cosa ne sai tu?” Domandò brusco Inuyasha: ormai aveva capito che Miroku stava nascondendo qualche cosa.

Gli occhi blu del monaco, si scontrarono con quelli ambra e terribilmente seri del mezzodemone, che attendeva una risposta.

La risposto però non arrivò; in quel momento infatti, l'attenzione di Inuyasha fu attirata da un odore a lui ben noto, e stranamente tanto vicino al villaggio.

Voltò di scatto il volto verso l'ingresso della capanna, assumendo un espressione crucciata.

“Che succede Inuyasha?” Chiese Kagome, stringendo a se il figlioletto.

Inuyasha si alzò. “Kagome.....resta dentro” Disse con voce piatta, prima di uscire all'esterno.

Con un piccolo urlo, Myoga si nascose fra i capelli di Kagome.“Questo è l'odore del signorino Sesshomaru!!”

“Sesshomaru?” Domandò Sango.

“Non si è mai spinto tanto vicino al villaggio.....di solito è Rin che si allontana un po', quando viene qui a trovarla.” Continuò Miroku.

“E' venuto per quello che gli ho detto!! Povero me....il signorino Inuyasha mi ammazzerà!” Continuava a piagnucolare il demone pulce, sempre nascosto su Kagome.

“Ma perchè? Cosa gli hai detto?” Chiese quest'ultima, ora turbata dalla strano nervosismo del piccolo demone: fino ad ora, le cose fra Inuyasha e Sesshomaru erano andate bene, al meno dal suo punto di vista.

Sesshomaru aveva rinunciato a Tessaiga, e veniva solo per visitare Rin.

Perchè dunque tutto questo timore?

“Sango, io vado fuori da Inuyasha....prima che faccia qualche sciocchezza.”Disse Miroku alzandosi.

“Che sia qui per la stessa ragione degli altri demoni?”

Miroku annuì gravemente.

“Per quell'aura?...Ma insomma mi volete spiegare una volta per tutte che succede?!!!!” Questa volta Kagome aveva urlato, incapace di trattenersi un secondo di più.

“Gli ho detto del bambino.......”

“Sango, voi rimanete dentro”

Miroku raggiunse Inuyasha, mentre ora lo sguardo di Kagome, vagava perso fra Myoga e Sango, in cerca di risposte.


Inuyasha se ne stava fermo davanti alla capanna, con la mano destra poggiata sull'elsa di Tessaiga, guardando fisso davanti a se.

“Inuyasha?......”

“Si sta avvicinando...lo sento.”

“Il vecchio Myoga gli ha detto di Atreju”

A quelle parole, tutti i muscoli del corpo del mezzodemone si irrigidirono, mentre i suoi occhi si fecero ancora più scuri.

Un istante dopo una sfera luminosa comparve nel cielo, proprio sopra le loro teste, e calò verso Inuyasha e Miroku.

Sesshomaru ne emerse, in tutto il suo glaciale splendore.

I due fratelli si fissarono cupamente per qualche attimo, prima che Inuyasha si rivolgesse al demone cane. “ Che sei venuto a fare Sesshomaru? Di solito non ti avvicini mai tanto a questo posto?”

La voce di Inuyasha era ferma e terribilmente dura.

“Nemmeno a me fa piacere trovarmi in un posto simile, Inuyasha.....ma a quanto pare non mi hai lasciato altra scelta.” Rispose Sesshomaru impassibile.

“Allora dimmi subito cosa diavolo vuoi da me!”

“Da te proprio nulla.....piuttosto sono molto interessato a ciò che mi ha detto quel vecchio demone pulce.”

“Ah si? E sarebbe?” Chiese Inuyasha, fingendo di non sapere.

“Da quanto ne so.....hai ben pensato di insudiciare ulteriormente il sangue di mio padre, generando con quella umana un altro inutile mezzodemone come te. Non è forse vero Inuyasha?”

Inuyasha digrignò i denti furibondo: poteva accettare tutto da Sesshomaru, anche che continuasse ad insultarlo, ormai alle parole di quello spocchioso di suo fratello ci era abituato....ma non doveva permettersi di insultare suo figlio.

“Questi non sono affari che ti riguardano Sesshomaru. Vedi di accettare un buon consiglio: fai tacere la tua spocchia e vattene di qui!”

“Ti sbagli Inuyasha. Questi sono eccome affari miei. Vedi di non farmi perdete tempo inutile mezzodemone, e mostrami quel cucciolo.”

Miroku ebbe purtroppo la tremenda conferma dei suoi sospetti: il fatto che Sesshomaru fosse li per Atreju, era la prova più evidente.

Inuyasha sfoderò Tessaiga, puntandola contro il fratellastro, il quale però rimase impassibile.

“Che cosa vuoi da mio figlio? Rispondi maledetto!” Tuonò.

“Qualche notte fa, un incredibile aura luminosa si è spigionata in cielo.....un aura veramente strana, ma non era la prima volta che ne avvertivo una simile. Sapevo che dovevi esserci tu dietro....poi quella stupida pulce mi ha rivelato di tuo figlio. E' chiaro che solo lui può essere la causa di ciò che ho visto.” Spiegò il demone cane, avanzando di un passo.

Istintivamente Inuyasha protese Tessaiga in avanti, avanzando anch'egli di un passo.

“Se proverai ad avvicinarti a mio figlio Sesshomaru, ti giuro che finirò ciò che tu stesso hai iniziato tempo fa.....” Serrò forte la presa attorno a Tessaiga, fulminando con gli occhi il fratello maggiore. “Ti ammazzo con le mie mani.....”

Jaken, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si fece avanti. “Come osi rivolgerti così al sonno Sesshomaru! Fa come ti dice e mostragli il bambino!”

“Jaken......taci.....”

Il demone verde abbassò il capo e si ritrasse indietro, dopo il rimprovero del suo padrone, ma gli si gelò il sangue quando vide il viso di Sesshomaru, attraversato da un leggero e terrificante ghigno, quasi di scherno.

“ Vedi di non ostacolarmi Inutasha.....la mia pazienza si sta già esaurendo”.Disse il demone avanzando verso il fratellastro. “Mostrami quel bambino.....”

Inuyasha negò con il capo. “Dovrai passare sul mio cadavere!”

Qui finisce male.....” Si ritrovò a pensare Miroku, che non riusciva a capire per quale motivo Sesshomaru volesse tanto vedere il figlio di Inuyasha.

Lo sguardo del monaco però, cadde su una fanciulla dai capelli neri e l'aria gentile, che si stava avvicinando di corsa.

“Signor Sesshomaru!!!” Rin raggiunse la capanna della vecchia Kaede.

Si bloccò di colpo, vedendo Inuyasha con la spada sguainata e puntata contro il demone cane.

“Signor Sesshomaru...che succede?”

Nello stesso momento anche Inuyasha fu distratto da qualche cosa; qualche cosa che gli fece tremare il cuore.

Kagome era uscita dalla capanna, con Atreju fra le braccia, e li stava osservando sconcertata.

“Kagome maledizione! Ti avevo detto di restare dentro!!”

Lo sguardo della ragazza si posò su Sesshomaru, che invece, stava fissando il piccolo mezzodemone.

Inuyasha distese il braccio destro davanti alla sua compagna, in segno di protezione.

“Rimani dove sei Sesshomaru! Non osare avvicinarti a loro!!” Tuonò.

“Inuyasha....ma che succede?” Domandò Kagome.

Sesshomaru fece un passo avanti. “Vedo che quella femmina..... ha pensato bene di evitarmi il fastidio di doverti togliere di mezzo...ed è uscita allo scoperto”

Inuyasha si voltò verso Kagome. “Kagome, torna subito dentro, muoviti!!! Sesshomaru vuole Atreju non l'hai ancora capito?!!”

Per un breve, ma intenso momento, gli occhi di Kagome si incontrarono con quelli di Sesshomaru; non si spiegava perchè, ma non avvertiva nel demone una minaccia.

“Sesshomaru tu.....perchè sei venuto qui? Che intenzioni hai?”Domandò restando calma.

“C'è bisogno di chiederlo Kagome?!” Inuyasha intervenne prima di tutti, non lasciando spazio al fratello per rispondere.

“Lui non sopporta il fatto che Atreju sia nato, semplicemente perchè è un mezzodemone! Per questo sei qui vero?”

Sesshomaru continuava a fissare suo fratello minore, restando impassibile alle sue parole.

“Sei venuto per lavare l'onta!”

“No!....No, non può essere!” Kagome questa volta tremò, sentendo il suo cuore pulsare velocemente, quasi da recarle dolore.

Miroku e Sango scattarono in avanti, pronti a difendere la giovane sacerdotessa e il piccolo, al più piccolo segnale di pericolo.

“Kagome resta dietro di noi!” Le disse l'amica.

“Non permetteremo che si avvicini a te, credimi!” Urlò il monaco, afferrando saldamente il suo bastone.

Kagome strinse fra le braccia il figlio, così forte, che il piccolo si svegliò iniziando a piangere.

“Io....non ci credo...” Balbettò, alzando poi il viso verso il demone cane. “Sesshomaru questo è tuo nipote.....non posso credere che tu voglia fargli del male”

Il volto di Inuyasha fu attraversato da un amaro sorriso. “E invece è proprio la ragione che lo ha spinto qui, Kagome. No? Sesshomaru! Dopo tutto....ci hai già provato in passato!”

Kagome fissò il marito confusa. “ Di che parli, Inuyasha?” Pensò.

“Basta con le chiacchere....non ho altro tempo da sprecare con voi!”

Sesshomaru balzò fulmineo in avanti, scattando verso Kagome, che si fece indietro rapidamente, proteggendo il figlio con il corpo.

Inuyasha non perse tempo; a sua volta alzò Tessaiga al di sopra della sua testa. “Cicatrice del vento!!”

Il colpo partì rapido verso Sesshomaru, che però, non ebbe problemi a respingerlo con la sua Bakusaiga.

“Smetti di infastidirmi Inuyasha! O sarò costretto a passare con la forza....” Disse con gli occhi ridotti a due fessure.

Inuyasha non fu nemmeno sfiorato dalle parole del demone cane. “Questo lo dico io a te....sparisci Sesshomaru, o sarò costretto a farti fuori!!”

Sesshomaru sorrise divertito. “Tu.....fare fuori me?....Non farmi ridere, fratellino.” Ghignò alzando la spada.

“Oh no!” Urlò Kagome. “Se userà la Bakusaiga, distruggerà l'intero tempio!”

“Shippo e il vecchio Myoga sono nella capanna con i bambini!!” Disse disperata Sango, correndo verso la capanna.

“Signor Sesshomaru si fermi!!” Urlò Rin, che ancora non si capacitava di ciò che stava accadendo.

Inuyasha balzò contro Sesshomaru, alzando Tessaiga e calando un fendente proprio su Bakusaiga.

Le due lame si incrociarono, provocando un rumore sordo nell'aria e scintillando come diamanti.

In questo modo, Inuyahsa aveva impedito che Sesshomaru usasse la sua potente arma.

“Me la pagherai Sessshomaru!”

“Non mi intralcerai!” Sesshomaru, con una forza incredibile, respinse Inuyasha, facendolo sbattere contro il tronco di un albero.

“Inuyasha!”

Senza attendete oltre, il demone cane si materializzò davanti agli occhi increduli e terrorizzati di Kagome.

“Kagome attenta!!” Urlò Miroku.

Kagome vide Sesshomaru alzare il braccio verso di lei; non aveva scampo ormai.

Si piegò sul figlio per tentare di fargli scudo con il suo corpo, e chiuse gli occhi.....aspettando il colpo.

Non successe nulla.....Sesshomaru non la stava colpendo.

Kagome aprì piano gli occhi e tutto ciò che vide, fu la mano di Sesshomaru, sospesa verso il corpo del piccolo Atreju, che piangeva a pieni polmoni.

Sesshomaru.....?”

Un istante dopo però, vide il demone cane balzare lontano da lei, e una sorta di scia luminosa passare davanti al suo volto.

Sesshomaru aveva evitato gli artigli di Inuyasha, che ora stava davanti a Kagome, con gli occhi più rossi del fuoco.

“Inuyasha si è trasformato!” Disse sorpresa Sango.

Anche Miroku osservò bene l'amico, sperando che ora le cose non precipitassero del tutto; mentre Sesshomaru osservava serio la trasformazione del fratello.

“Sesshomaru.....sei solo un bastardo e un vigliacco!” Urlò Inuyasha, facendo vibrare gli artigli della mano destra.

“Ora le pagherai tutte.....”

Prima che il mezzodemone potesse avventarsi sul fratello, Kagome lo prese per la veste.

“Aspetta Inuyasha, non colpirlo”

“Ma che stai dicendo Kagome?!”

“Non penso che voglia farci del male.” Disse avanzando di un passo. “Non è così Sesshomaru?...Tu non sei qui per uccidere Atreju”

Sessshomaru non le rispose, si limitò ad osservarla.

“Kagome ma sei impazzita?! Vi ha attaccati!”

“Poteva ucciderci, ma non l'ha fatto!”

Inuyasha tentennò: era vero......perchè non aveva provato a colpire Kagome?

I due fratelli tornarono a fissarsi, ma Inuyasha avvertiva ancora il suo corpo, pulsare di rabbia.

Kagome....tu non lo conosci.....a Sessshomaru non importa che Atreju sia un cucciolo....a lui importa solo salvare il nome della sua famiglia.”

L'ennesimo sguardo di fuoco attraversò gli occhi dei due fratelli.

“Ti prego Inuyasha calmati......io non penso” Continuò decisa Kagome.

“Inuyasha sei veramente uno stupido” Finalmente Sesshomaru si rivolse al fratellastro.

“Il danno è stato fatto ormai molti anni fa. Non mi interessa minimamente uccidere la tua progenie. Non siete così importanti per me.”

Inuyasha allargò gli occhi per la sorpresa.

“Se avete deciso di mettere al mondo un altro inutile mezzodemone, sono soltanto affari vostri!”

Inuyasha digrignò i denti, furioso per come Sessshomaru stava parlando di suo figlio.

“Sta zitto Sesshomaru!”

“L'unica cosa che volevo era scoprire a chi appartenesse quell'aura....ora l'ho fatto”

Detto ciò Sesshomaru voltò le spalle al fratello.

“Andiamo via Jaken!”

“Se così volete....obbedisco mio signore” Disse il demone verde, inchinandosi al suo padrone.

Inuyasha, ora tornato un mezzodemone, fece un passo avanti, alzando nuovamente la spada.

“Se ti avvicinerai ancora una volta alla mia famiglia, non la passerai liscia!”

Sesshomaru si fermò, dando però le spalle a Inuyasha. “Invece di preoccuparti di me, faresti meglio a tenere i demoni lontano da questo posto.”

Detto ciò il demone cane, avvolto dalla sua aura luminosa, sparì nel nulla.

Con mille pensieri che gli affollavano la mente, Inuyasha rinfoderò Tessaiga, puntando lo sguardo verso il punto in cui era sparito Sesshomaru.

Kagome si sentiva più confusa che mai, mentre osservava il suo piccolo che singhiozzava.

Gli baciò la fronte, prima di posare lo sguardo su Inuyasha, che stava stringendo così forte l'elsa della sua spada, che la mano era diventata quasi bianca.

Era arrabbiato, oltre che molto turbato, questo glielo si leggeva in faccia.

Il mezzodemone evidentemente, avvertì lo sguardo della ragazza su di se, perchè si girò verso di lei e poi le andò vicino.

Posò una mano sulla testolina di Atreju, accarezzandogliela dolcemente, mentre anche Sango e Miroku osservavano il cielo, travolti da mille pensieri.



Salve a tutti!! Chiedo perdono se ci ho messo tanto ma il capitolo era un po' impegnativo da scrivere, e volevo fosse il meglio possibili.

Sinceramente non mi convince tantissimo, però mi sono impegnata per coloro che mi seguono e non voglio deluderli.

Siete stati tutti meravigliosi, anche chi ha letto solamente la fic o chi ci ha dato solo una sbirciatina.

ThePirateS:Grazie mille per aver letto e commentato anche il secondo capitolo! Le tue parole mi hanno fatto veramente piacere e sapere che i miei personaggi rispecchiano, per quello che è ovviamente possibile, l'originale mi fa molto molto piacere!! Spero che questo capitolo non ti deluda....ce l'ho messa tutta!!!

fmi89: A te che dire? Come faccio a rendere omaggio alla tua gentilezza? Mi fa un bene leggere le tue parole che manco immagini. Grazie!!!! Mi dai veramente molto sostegno!

Non vedo l'ora di leggere un nuovo capitolo della tua fic!!

NightAlchemist93: Grazie mille anche a te per il tuo sostegno e le tue parole! Sono contenta che anche Sango e Miroku ti piacciano.

Io li adoro, anche se in questa fic non hanno lo spazio che meritano, ma spero di avergli riservato momenti carini. Grazie ancora di tutto!

Nueblackcrowfriend: Grazie mille!Sono contenta che ti piaccia!! Per rispondere alla tua domanda....si, il nome l'ho preso da li, e la spiegazione l'ho data, in parte, attraverso le parole di Kagome. Quando ero piccola amavo quel film e lui era il mio personaggio preferito.....il vero eroe che comunque si fa il mazzo e poi alla fine, povero, è costretto a lasciare la gloria all'altro! Mi piace un sacco il suo nome e così l'ho usato. Grazie ancora!

Achaori:Anche a te che dire? Sei stata gentilissima e ti ringrazio moltissimo!! Ti è piaciuta anche l'altra? Bene! Sono lusingata!! Quindi hai visto che Atreju non è solo....ahahah..

Grazie mille di tutto, e spero che questo cap sia all'altezza delle tue aspettative.


Grazie a tutti di cuore!! Alla prossima con...l'ultimo capitolo.

















Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Orgogliosi di se stessi. ***


Prima di tutto voglio chiedere scusa per il ritardo con cui pubblico l'ultimo capitolo; mi dispiace molto ma sto avendo un sacco da fare con l'università.

Dato che è l'ultimo capitolo, mi sembra giusto mettere i ringraziamenti per chi mi ha seguito e sostenuto a inizio pagina e non alla fine.

Siete voi il motore che da la forza per andare a vanti a scrivere e il coraggio di pubblicare!

Grazie di cuore a: fmi89....sei stata una vera amica per me e mi hai incoraggiato tantissimo! Grazie di cuore per tutto!!

ThePirateSDaughter: grazie mille anche a te....è stato veramente importante il tuo sostegno!

Ne approfitto per rispondere anche alla tua domanda! Prima di tutto, grazie per averla fatta! E' un piacere per me dare dei chiarimenti se le cose non sono ok per chi legge....hai fatto benissimo.

Dunque, Inuyasha non perde il controllo e fa un discorso sensato perchè ha con se Tessaiga.

Capita spesso, nell'ultima parte del manga, che Inuyasha si trasformi pur mantenendo coscienza di se....proprio perchè ha Tessaiga in mano.

Ti consiglio di cercare su Youtube “La tessaiga nera”...è uno speciale fatto in giappone e la cosa si vede.

Spero di essere stata esauriente nella risp, se non lo sono stata puoi contattarmi quando voi!

Un grazie speciale a tutti quelli che mi hanno dato un incoraggiamento, a chi l'ha messa fra le seguite e nei preferiti! Grazie mille a tutti!!!!!!!!!!!Siete stati la linfa di questa fic!







Miroku guardò Inuyasha colpire, l'ennesima volta, il tronco del grande Goshinboku, con il pugno della mano serrato; lo faceva con violenza, per provare a scaricare tutta la rabbia che sentiva percorrergli le vene.

“ Cerca di calmarti Inuyasha”

“Miroku ha ragione, signorino Inuyasha....” Disse il vecchio Myoga, che aveva seguito a sua volta il suo padroncino nel bosco. “ Arrabbiarsi in questo modo....non serve a nulla”

Inuyasha diede un ultimo e violento pugno contro il possente tronco, che stava cominciando a risentire della furia del mezzodemone, per poi voltarsi verso gli amici.

Aveva gli occhi gonfi e rossi, tanto era il nervoso che provava, le mani serrate a pugni lungo i fianchi.

“Ciò che ci ha detto Sesshomaru è terribile....ma non ci sei di aiuto se perdi il controllo in questo modo”

Cercò di spiegargli Miroku, anche se dovette mordersi la lingua da solo per pronunciare quella frase: era padre anche lui, e se avesse saputo i proprio figli in pericolo, forse avrebbe reagito nello stesso modo.

Inuyasha però era l'unico che poteva difendere veramente suo figlio, perciò era necessario che agisse con giudizio e non spinto dall'impulsività come suo solito.

“Anche se dovessi andare a caccia di tutti i demoni di questo mondo...lo farei per salvare mio figlio.”

Il monaco gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla.

“Non credo sarà necessario.....”

“Che vuoi dire?”

“Che a parte noi, e Sesshomaru, nessuno sa la verità su quell'aura....perfino tuo fratello non ne era certo, Inuyasha”

“Ma si è spinto fin qui per scoprirlo...esattamente come faranno altri demoni dopo di lui!”

“Questo può essere, ma non dimenticare che quel flusso di energia ormai è scomparso....non si avverte più....e nessuno può quindi collegarlo ad Atreju”

Il vecchio Myoga saltò sulla spalla di Miroku, per poter guardare Inuyasha negli occhi.

“Esatto!! Miroku dice il vero signorino Inuyasha. Che vostro fratello sia riuscito a collegare le due cose è piuttosto logico.....dopo tutto vi è un legame di sangue che unisce vostro figlio con lui....ma per un altro demone sarebbe impossibile!”

Inuyasha abbassò lo sguardo. “Lo credete davvero?”

“Si” Miroku si sedette su di una roccia. “Dovremo solo assicurarci di tenere i demoni lontani dal villaggio, per la sicurezza di tutti noi, e della gente che vi abita.”

“Per questo non c'è problema” Disse Inuyasha, afferrando l'elsa di Tessaiga. “Ho intenzione di lanciare un messaggio molto chiaro a chiunque si avvicinerà a noi......e lo farò a colpi di spada”

“E noi ti aiuteremo....non scordare che non sei l'unico ad avere qualche cosa da proteggere al villaggio”

Il giovane monaco si alzò, andando davanti al amico. “Anche io sono padre....so cosa stai provando in questo momento Inuyasha.”

Il mezzodemone annuì con il capo. “Si, è vero....ti chiedo scusa Miroku.”

Inuyasha diede le spalle ai due amici, per poi posare una mano sul grande tronco davanti a se.

“Site proprio sicuri che nessuno, oltre a Sesshomaru, possa collegare mio figlio con ciò che è successo?”

Miroku annuì. “Fidati di me.....non ti potrei mai mentire solo per rassicurarti.” Nuovamente Miroku poggiò una mano sulla spalla del mezzodemone e gliela scosse leggermente, come per fargli coraggio.

“Proteggeremo le nostre famiglie”

“Di questo puoi stare ben tranquillo Miroku” Inuyasha si voltò verso l'amico. “Per come mi sento adesso nessun demone, qualunque sia la sua forma e forza, potrebbe avvicinarsi ai nostri figli”

“Ben detto signorino Inuyasha!!” Saltellò il vecchio Myoga


“Sembra una maledizione per la vostra famiglia....lottare per la sopravvivenza subito dopo la nascita” Continuò il demone pulce, saltando sulla spalla del suo padrone. “Però ancora stento a credere a come si sia comportato vostro fratello”

Inuyasha puntò il suo sguardo verso il piccolo demone. “Conoscendolo ho creduto che fosse venuto per uccidere il piccolo....”

“Questo perchè tu ti sei accidentalmente lasciato sfuggire una parolina di troppo con lui, non è così?”

Sbraitò il mezzodemone, puntando il dito verso il suo servo.

La pulce spaventata si rannicchiò su se stessa, nascondendo il viso sotto le zampette. “Perdono Signorino Inuyasha!...Dopo quello che ha fatto a voi non avrei dovuto dirgli nulla”

“Dopo quello che ha fatto a te? Sarebbe Inuyasha?” Chiese Miroku curioso.

Inuaysha, per tutta risposta, colpì col palmo della mano destra il povero vecchio Myoga, che fu letteralmente spedito in aria.

Non si schiantò al suolo solo grazie all'ottima presa di Miroku, che lo afferrò al volo.

“Ma Iniyasha?”

Il mezzodemone diede le spalle ad entrambi, allontanandosi di qualche passo. “Nulla.....nulla d'importante Miroku”.


Il sole stava già scomparendo dietro i monti, quando Kagome decise di andare a cercare Inuyasha nel bosco.

Miroku e il vecchio Myoga erano tornati, dicendo che Inuyasha aveva bisogno di restarsene un po' per conto suo.

Ahi, aveva pensato Kagome; l'incontro con Sesshomaru lo aveva turbato troppo, di questo se ne era accorta subito, ora non doveva stare troppo da solo.

Lo trovò ai piedi di Goshinboku; se ne stava appoggiato contro il suo tronco, con la testa contro un braccio.

Non poteva vedere il suo volto, ma non le era necessario per capire lo stato d'animo del marito.

“Come mai sei qui?”

La voce del mezzodemone la riscosse, evidentemente il suo arrivo non era sfuggito al suo finissimo udito.

Kagome avanzò verso di lui, che ora si era girato a guardarla.

“Ero preoccupata per te....non tornavi...” Disse piano, quasi sussurrando.

Inuyasha aveva uno sguardo così pensieroso, per fino Kagome in quel momento fece fatica a leggervi dentro.

“Non dovevi allontanarti....non hai sentito cos'ha detto Sesshomaru!” Urlò quasi. “Il bosco può essere pieno di demoni!”

Kagome non badò al suono della sua voce, era troppo preoccupata per farlo e aveva solo voglia di sentire Inuyasha vicino a lei.

Gli si avvicinò e, con estrema dolcezza, gli passò le mani attorno alla vita, poggiando la testa contro il suo petto.

Inuyasha capì il bisogno che si celava dietro quel gesto, lo sentiva anche lui....così la strinse forte a se.

“Ti vorrei sempre al sicuro” Le disse.

“Lo so.....ma non è sempre possibile”

Kagome alzò il viso per poterlo fissare dritto negli occhi. “Non ho intenzione di nascondermi Inuyasha. Sono pronta a lottare fino alla fine per Atreju. Nessuno potrà impedirmelo.”

Inuyasha le prese il mento fra due dita. “Non ho intenzione di impedirtelo....so bene cosa provi. Ma non permetterò che ti succeda nulla Kagome.”

Le parole di Inuyasha riuscivano sempre a infonderle coraggio; era sempre stato così, fin dal loro primo incontro, ma nonostante il calore che in quel momento sentiva nel cuore, Kagome avvertiva ancora una strana sensazione, che non se ne voleva andare.

Inuyasha le stava nascondendo qualche cosa....non sapeva bene perchè, ma ne era convinta.

“Inuyasha?” Mormorò con incertezza.

“Si?” Chiese lui, continuando a tenera saldamente per i fianchi.

“Cosa c'è che non va?...Cosa ti turba così?”

Colpito......se lo doveva immaginare, era impossibile per lui nascondere qualche cosa a Kagome, lo conosceva troppo bene.

Si distaccò da lei, dandole le spalle.

“Voglio sapere perchè l'incontro con Sesshomaru ti ha turbato tanto.”

Insistette lei.

Inuyasha annuì con il capo, senza però voltarsi a guardarla, non ce la faceva.

“Mi dispiace Kagome”

La ragazza fece un passo verso di lui. “Di che cosa?....Parla ti prego...”

“E' un fatto accaduti molti anni fa.....mio padre era appena morto....e mia madre era scappata dal suo castello, ormai distrutto dalle fiamme.”

Kagome rimase in silenzio ad ascoltare.

Inuaysha alzò il volto verso il cielo e continuò il suo racconto.

“Una notte, Jaken si introdusse nella nostra casa....e mi portò via per ordine di Sesshomaru”

“Che vuoi dire?”

Finalmente Inuyasha si voltò verso di lei.

“Sesshomaru aveva ordinato al suo tirapiedi di rapirmi, per portarmi nella foresta, da lui......per uccidermi”

Il voltò di Kagome perse ogni colore, mentre una mano era scattata verso la sua bocca per soffocare un gemito misto di sorpresa e incredulità.

Inuyasha fece qualche passo in avanti, superando la ragazza, mentre continuò il suo racconto.

“Il vecchio Myoga era presente quella notte.....fu lui a raccontarmi di questa storia, quando mia madre morì.”

“Io non posso crederlo...” Kagome era sconcertata da quella rivelazione. “Sesshomaru avrà molti difetti...ma non ho mai pensato fosse un codardo. E questa è un azione da vigliacchi!” Urlò, infuriata e confusa allo stesso tempo.

“Sono d'accordo. Ma Sesshomaru ero fuori di se allora. Non solo nostro padre aveva concepito un figlio mezzodemone, ma....era morto per proteggere l'umana madre di quel bambino.”

Kagome notò che le orecchie bianche di Inuyasha si erano abbassate leggermente. “Era un disonore troppo grande per lui.....doveva riscattarlo col sangue.”

Kagome gli mise dolcemente le mani sulle spalle sussurrandogli piano... “Non sei obbligato a raccontarmi tutto se non te la senti”

Inuyasha le prese la mano destra, stringendola forte nella sua.

“No....voglio farlo Kagome....non devono esserci segreti fra noi.”

Kagome annuì, pronta ad ascoltare il mezzodemone fino in fondo.

“Stava calando la notte.....mia madre si trovava con il vecchio Myoga in una piccola capanna, che fu la nostra casa per qualche tempo.

Erano trascorsi tre giorni dalla morte di mio padre....e mia madre era ancora molto scossa...........”


Il demone pulce saltellò verso la principessa, inginocchiata accanto alla piccola culla del figlio, piacevolmente addormentato.

Il suo sguardo valeva più di mille parole: da quella terribile notte non c'era stato un attimo in cui Izaioy non si fosse domandata quale destino avrebbe potuto riservare a suo figlio, il suo piccolo Inuyasha.

Doveva trovare la forza dentro di se per crescerlo e renderlo felice, in un mondo in cui i mezzidemoni erano allontanati e disprezzati da tutti.

Lei era una semplice umana, e non avrebbe potuto, un domani, essergli d'aiuto per imparare ad usare quelle che sarebbero state le sue capacità demoniache......l'unico che avrebbe potuto farlo era suo padre....ma suo padre ormai non c'era più.

Il grande amore della sua vita, aveva sacrificato tutto per lei, e le aveva lasciato il dono più bello che una donna potesse desiderare: un figlio.....un figlio speciale....un figlio che tutti avrebbero considerato diverso, forse pericoloso....ma che per lei era, e sarebbe stato per sempre, l'essere più importante e speciale del mondo.

Sorrise, guardando il suo piccolo muovere le orecchiette bianche nel sonno.

Si...Inuyasha era la sua ragione di vita...e non le importava se non poteva più offrirgli un palazzo splendente, con una schiera di servitori......no, non erano queste le cose importanti.

Gli avrebbe insegnato ad essere fiero di stesso per quello che era, a capire le diversità del mondo, e non a giudicare il prossimo solo per l'aspetto.

Gli avrebbe raccontato di suo padre, per far si che gli volesse bene.....anche se il destino gli aveva negato di conoscerlo.

Con una mano gli accarezzò la testa, scendendo poi sulle guance rotonde.

Mia signora.....forse sarebbe meglio se andaste un po' a riposare.” Le disse Myoga, andandole vicino.

Non vi dovete preoccupare, resterò io con il signorino Inuyasha!”

La giovane e bellissima donna gli sorrise dolcemente. “Ti ringrazio Myoga....ma non me la sento di lasciarlo solo”

Ma non sarò solo.....sono una roccia io! Non lo perderò di vista nemmeno per un secondo!”

Insistette la pulce.

Grazie allora.....” Sorrise Izayoi alzandosi da terra.

Dovete riposare mia signora.....promisi al padrone di restare accanto a suo figlio....e così farò”

Come ogni volta che si parlava del suo padrone, dagli occhi del vecchio Myoga scesero due lacrimoni.

Grazie.....sarebbe stato fiero di te.....”

Oh mia signora....voi così mi fate arrossire!”

Izayoi rise leggermente, portandosi una mano al viso: era commovente il rispetto e l'affetto che quel piccolo demone sapeva dimostrare per il suo padrone.

Buona notte Myoga....mio figlio è in buone mani”



Devo fare la guardia......devo fare la guardia.....de-vo......fare la....g-guardia....”

La povera pulce continuava a saltellare da una parte all'altra, ripetendo quella tiritera, tutto per non addormentarsi....ma nonostante tutto, il sonno stava avendo la meglio sulla sua volontà.

Si lasciò cadere in un angoletto buio, poco distante dalla culla di Inuyasha, cercando di tenere gli occhi aperti.

Non.....devo......dormi-ire......”

Sentiva le palpebre pesanti....pesanti...pesanti.....chiuse gli occhi, e l'oblio si impadronì di lui.

Nel silenzio della notte, nessuno sentì il leggero scricchiolio della porta della capanna che veniva aperta, rivelando l'ombra del piccolo demone verde, che si introduceva all'interno.

Jaken si guardò in torno, attento a non essere scoperto mentre portava a termine la missione affidatagli dal suo padrone.

Non scorgendo nessuno, e non notando la presenza del vecchio Myoga, nascosto dalla culla, si avvicinò al piccolo.

E così questo sarebbe il figlio bastardo del padre del mio sommo padrone.” Disse piano, mentre osservava il viso di Inuyasha.

Come gli sarà venuto in mente di accoppiarsi con un essere umano, proprio non lo so. Così ha ferito profondamente il mio grande signore!”

Il demone verde si coprì gli occhi con un braccio, per impedire alle lacrime di scendere sul suo viso. “Oh povero il mio signore....che umiliazione!!!!”

Evidentemente lo sfogo di Jaken non fu così silenzioso, perchè il vecchio Myoga fu destato dal suo sonno.

Aprì in tempo gli occhi per vedere il demone verde togliere il piccolo dalla culla e prenderlo in braccio.

Riuscì a tapparsi la bocca per evitare di urlare, quando riconobbe in Jaken, in servo fedele di Sesshomaru.

Oh mio dio signorino Inuyasha....” Sussurrò, cercando di non farsi sentire.

Conosceva bene Sesshomaru, tanto da immaginare cosa stesse per succedere; poco prima della morte del suo signore, anche lui aveva avuto una terribile discussione con il figlio, che mai gli avrebbe perdonato l'affronto di aver concepito con un essere umano un secondogenito.....mezzodemone.

Come se non bastasse, il grande generale cane, aveva ordinato a Totosay e a lui, di occuparsi della sua eredità: lasciando Tenseiga a Sesshomaru e di nascondere Tessaiga fino al giorno in cui, Inuyasha non fosse stato abbastanza grande per reclamarla.

Sesshomaru doveva essere fuori di se.

Il vecchio Myoga tremò come una foglia a quel pensiero.....e a quello che Sesshomaru poteva avere in mente di fare.

Veloce come non mai, saltò verso il suo padroncino, nascondendosi fra le pieghe della stoffa di inezumi che ne avvolgeva il corpo, approfittando di un momento di distrazione di Jaken.

Un attimo dopo il tirapiedi di Sesshomaru corse fuori dalla capanna, dove lo attendeva uno strano demone a due teste che Jaken chiamò Ah-Un.

Vi saltò sopra e si alzarono in volo, portando via Inuyasha e uno spaventatissimo Myoga.

Sorvolarono la foresta, e superarono anche le rovine del palazzo di Izayoi, fino a quando Jaken ordinò alla strana creatura di atterrare.

Il demone verde posò Inuyasha a terra, sull'erba.

Potente Sesshomaru! Mio signore, il vostro Jaken è di ritorno!”

Il vecchio Myoga fece capolino dal suo nascondiglio, e schizzò a nascondersi fra l'erba alta, attendendo di vedere ciò che sarebbe accaduto.

Dall'alto del cielo si materializzò una lucente sfera biancha, che atterrò proprio davanti a Jaken, rivelando Sesshomaru.

Oh mio dio, è proprio lui!!” Il vecchio Myoga era terrorizzato: cosa poteva fare ora? Cosa poteva lui contro Sesshomaru?

Jaken si inchinò al suo padrone, che lentamente si stava avvicinando. “Mio signore....ho portato a termine la mia missione! Quello è vostro fratello”

Sesshomaru fulminò il demone verde con lo sguardo, al sentire quelle ultime parole: suo fratello? Quel piccolo e insignificante mezzodemone suo fratello?

Jaken capì immediatamente di aver commesso una leggerezza, perchè si gettò a terra, implorando perdone.

Vi domando perdono mio signore......quello....quel patetico mezzodemone non può essere vostro fratello!!”

Jakne!” Lo gelò Sesshomaru. “Taci......”

Il demone cane si avvicinò a Inuyasha, che aveva iniziato ad aprire gli occhi; il vecchio Myoga sentì il suo cuore gelarsi come un pezzo di ghiaccio a quella vista.

Oddio...signorino Inuyasha......”

Se uno sguardo può uccidere.....quello che Sesshomaru riservò al fratello, avrebbe potuto distruggere il mondo; mentre Inuyasha allungava le manine in avanti, emettendo dei piccoli gorgheggi.

Mio fratello...............” Anche il sibilo della sua voce fu simile a quello di un serpente. “Così sarebbe questa la testimonianza vivente della follia di mio padre?”

Inuyasha continuava a fissare il grande demone cane con i suoi occhioni ambrati.

Perchè ha voluto gettare una così grave onta su di me?....Sul nostro sangue.....”

Sesshomaru sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, ed era una sensazione così forte da far tremare i sassi e le pietre attorno a lui.

Myoga si coprì la testa con le zampette, sentendo la terra sotto di lui vibrare.

Il più grande demone maggiore, morto a causa di una stupida donna umana e di un neonato.....Solo io avevo il diritto di sconfiggervi padre.....mi avete umiliato.....avete infangato il vostro e il mio nome......non vi perdonerò mai!”

Jaken osservò il suo padrone alzare la mano destra, e vide i suoi artigli brillare sotto la luce della luna, come se fossero affilate lame lucenti.

E ora.......”

Sesshomaru era pronto a colpire e non si poteva leggere nemmeno un briciolo di pietà nei suoi glaciali occhi ambrati; spettava a lui porre fine alla follia di suo padre....e c'era un unico modo per farlo.

Muori.......”

NOOOO!!!” Il vecchio Myoga schizzò fuori dal suo nascondiglio, saltando davanti al piccolo Inyasha, nella speranza di fermare il demone cane.

Sesshomaru ritrasse la mano, infastidito da quell'interruzione.

Sonno Sesshomaru....voi non potete uccidere il signorino Inuyasha!!!! E' vostro fratello!”

Ma tu sei...?” Sesshomaru scrutò con attenzione il folle che aveva osato mettersi fra lui e quel piccolo mezzodemone, e il suo sguardo lasciava ben poco all'immaginazione. “Sei Myoga.....il servo di mio padre”

Si....sono io....sono Myoga, e non posso permettervi di fare questo!” Dove stesse trovando il coraggio per affrontare in questo modo la furia di Sesshomaru, non lo sapeva neppure lui.

Doveva......doveva per amore del suo sommo padrone.

Tu non puoi permettermelo?”

Solo al sentire il tono di voce con il quale Sesshomaru gli aveva risposto, fece sentire il vecchio Myoga, ormai più di la che di qua.

Iniziò a tremare come una foglia. “S....si.....vostro padre.....non ve lo avrebbe mai permesso....”

Cercò con tutto se stesso di tenere ferma la voce il più possibile, ma non era affatto facile, con il corpo che tremava dalla paura.

Vostro padre aveva riconosciuto il signorino Inuyasha......non voleva che vi odiaste, e questa non è un azione da voi!”

Adesso basta!” Disse Sesshomaru avanzando di un passo e facendo invece indietreggiare Myoga.

Basta......come osi tu, insignificante essere, dare ordini a me?” Dicendo questo alzò nuovamente il braccio, mostrando gli artigli.

Laverò l'onta che pesa sulla mia famiglia, con il sangue di questa inferiore creatura....e dopo.....se sarai ancora qui....mi occuperò anche di te...”

Signorino Sesshomaru....voi siete un demone grande e potente....non è onorevole prendersela con chi non può difendersi!!”

Sesshomaru ruggì dalla rabbia; come osava quel moscerino dargli del vigliacco? Con gli occhi che gli fiammeggiavano scaraventò il vecchio Myoga lontano da Inuyasha, mandandolo a sbattere contro un albero.

Aiutooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Così impari a insultare il mio signore” Rise Jaken, mentre Myoga scivolava verso terra mezzo tramortito.

Ottimo lavoro mio signore”

Sesshomaru non badò a Jaken, ma tornò a concentrarsi su Inuyasha, che si stava succhiando una manina.

E' il momento di farla finita......”

Abbassò il braccio per trafiggere la gola del neonato.

Signorino Inuyasha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”



“Quello che accadde dopo....ancora oggi non trova risposta” Disse Inuyasha, voltandosi verso Kagome, che aveva le lacrime agli occhi.

Un luce....una potente aura d'oro mi avvolse completamente, difendendomi dal colpo mortale di Sesshomaru”

Credi sia la stessa apparsa quella notte?”

Non lo so.....” Ammise il mezzodemone.

Quando il vecchio Myoga mi raccontò questa storia anni dopo, ipotizzò che fosse stato mio padre a proteggermi.....”

Tuo padre?” A Kagome sfuggì un tenero, commossa da quelle parole; sarebbe stata l'ennesima dimostrazione di quanto il padre di Inuyasha, sebbene fosse stato un grande demone maggiore, avesse amato e desiderato quel bambino, nonostante la sua natura di mezzodemone.

Non riuscì a dire nulla però, perchè Inuyasha riprese il suo racconto.

Anche per Sesshomaru fu una sorpresa.......”


Sesshomaru era immobile, con lo sguardo puntato sul suo fratellastro, che ora stava piangendo a pieni polmoni, mentre il bagliore dorato scompariva nel nulla così com'era venuto.

Anche il vecchio Myoga era senza parole.....non sapeva dare una spiegazione all'accaduto.

Padron Sesshomaru cos'è stato?.....Voi lo sapete?”

Qualunque cosa fosse, aveva fermato il suo attacco......nessuno mai era riuscito a fare tanto.

No, non poteva essere opera di quel piccolo mezzodemone.

Il vecchio Myoga saltò sul pancino di Inuyasha, per sincerarsi delle sue reali condizioni dato che non smetteva di piangere.

Trasse un profondo sospiro di sollievo, quando lo vide in perfetta salute e alzò poi il volto rotondo verso il cielo.

Padrone......”

Come?”

Il demone pulce si rivolse nuovamente a Sesshomaru.

Avete visto signorino Sesshomaru?! Anche dal cimitero dei demoni vostro padre continua a proteggere il signorino Inuyasha!! Perciò voi non potete toccarlo!!”

Sesshomaru scrutò ancora per qualche istante il neonato, prima che il suo volto fosse attraversato da un sottile sorriso......che in realtà, di sorriso ne aveva ben poco.

E tu credi veramente che sia stata opera di mio padre, vecchia pulce?”

Il vecchio Myora portò le zampette sui fianchi, rinvigorito dalla forza delle sue convinzioni e offeso dal tono del demone cane.

Certamente!! Solo lui poteva avere il potere di fermare un vostro attacco! Per quanto forte voi possiate essere non potete eguagliare ancora il suo potere”

Sesshomaru strinse gli occhi in due fessure. “Bada vecchio....stai esaurendo la mia pazienza”

Detto ciò girò le spalle al vecchio Myoga facendo un passo avanti per allontanarsi. “Se eri veramente il servo di mio padre” Aggiunse. “ Avresti dovuto conoscerlo bene...eppure io non ho avvertito la benchè minima traccia di lui, quando quella luce d'oro è apparsa......e tu?”

Disse, girando appena il capo per incontrare lo sguardo sgomento del vecchio Myoga.

Ancora una cosa......” Disse Sesshomaru. “Di a Inuyasha, che quando sarà abbastanza grande, tornerò a regolare la faccenda.”

Sesshomaru così com'era venuto, scomparve avvolto da una sfera luminosa.

Signor Sesshomaru aspettatemi!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Mentre Jaken correva disperato nella direzione presa dal su padrone, il vecchio demone pulce era rimato fermo.....impietrito dalle parole del demone cane.

Osservò Inuyasha, posandogli una delle sue piccole zampette su un braccio.

Dovrete diventare un demone molto forte signorino Inuyasha.....per sopravvivere a Sesshomaru.”


E se Sesshomaru avesse avuto ragione?.....Se tuo padre non centrasse nulla?” Chiese Kagome avvicinandosi al marito.

Rimarrà un mistero Kagome.....ma ora capisci perchè quando ho visto Sesshomaru qui oggi ho reagito così?”

Kagome annuì.

Quella notte voleva uccidermi.....e come lui tanti altri demoni hanno attentato alla mia vita quando ero piccolo”

Inuyasha diede di colpo le spalle a Kagome, sbattendo poi il pugno sulla corteccia dell'albero.

E non solo demoni.....anche esseri umani....tutto per colpa della mia natura di mezzodemone!

Non voglio che questo accada anche ad Atreju.”

Dolcemente, Kagome gli poggiò le mani sulle spalle e Inuyasha tornò a guardarla negli occhi, voltandosi verso di lei.

Mi dispiace.....non deve essere stato facile per te......”

La ragazza sorrise e gli carezzò il viso con la mano. “Per Atreju sarà diverso.....ha un padre straordinario come te....e anche io gli starò sempre accanto. Non sarà mai solo”

Inuyasha le cinse la vita con le braccia, attirandola di più verso di se.

Quello che è successo la notte in cui nostro figlio è nato, non centra nulla con ciò che ha salvato me Kagome.....ma è la dimostrazione di quanto sia speciale....”

E noi faremo in modo che non ne dubiti mai...e che mai debba soffrire per la sua natura di mezzodemone. Anzi, ne sarà fiero” Sorrise Kagome, passandogli una mano fra i capelli.

Anche Inuyasha le sorrise. “Da quando ho incontrato te....anche io ne sono fiero Kagome....e non vorrei essere diverso”

Ne io ti vorrei in altro modo....siete speciali voi due....per come siete”

Rimasero ancora a lungo sotto il dio albero, stretti l'uno all'altra in un dolce abbraccio.

Ti amo Inuyasha.......” Sussurrò Kagome contro il petto di lui.

Io di più Kagome.......”


Fine.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=396073